Il policlinico sezione pratica anno 1917 parte 1 ocr parte3

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SEZIONE

Jènta; non si riesce a scoprire la cornea; senso di generale malesse-re rilevabile. dal fatto che :i.I pollo sta .accovacciato e r.ifiuta il cibo. Si sospende rapplicazio·n e della .sostanza. ·Giorno 7 marzo : .come n el giorno precedente. Semplic·e lavaggi<> di p,u.l izia con acQua potabile tiepida. Giorno 8 m arzo: i fen omeni infiamm.atori, per quanto. ancor.a imiponenti, accrennano ad attenuars1. Giorno 9 marzo: l e ·p alpebre cominciano ad aprirsi, non è però possibile constatare lo stato del globo oc11lare. Giorno 10 m.arzo : chemosi diminuita, ma ancora rilevante, lieve opacità della cornea, alquanto ran1n1.oI I i ta. . . . Giorno 11 marzo: palpebre .e congiuntive migliorate; cornea come nel giorno p.reced·ente. Giorno 12 marzo: ed·ema palpebrale lievissimo, secrezion·e pt>c-0 abbond.ante, cornea sensibilmente migliorata.. G.i orno 13 marzo: quasi ripristinate le condizionii. normali. Si sospendono i.e osservazioni. ESPERIENZA III. - 7 marzo 1917, ore 16: la quantità di sostanza della d.im~nsione di :una lenticchia viene deposta nel culd1sacco cong1un tivale inferiore dell'O . D. di cavia del peso di gr. 400. Giorno 9 marzo, ore 8: congiuntiva palp1ebraile inferiore lievemente arrossata. Si depone uguale quantità di sostanza n el cu·ldi-sacco congiuntivale. Ore 16: forte iperem•i a congiuntiv,ale, più pront1nziata all~ palpebra inferi?re; .a?bondante secrezione muco-purulenta. S1 aggiunge altra sostanza. Giorno 10 marzo : .aumenta la secrezione muco-purulenta, la q_uale traccia sulla gu.ancia una sottile stri~cia di arrossamento, che va dall 'angolo interno dell'occhio destro all'angolo boccale dello stesso lato. La ·n alpebra comincia a tum.efare. Giorn-0 11 m1arzo: forte chemosi .p aJpebrale e della congiurntiva bulbare formante un cercine rilevato attorno a:lla cornea, ·CO·n giuntiva colore carne lavata, cheratite .abbastanza pronunziata con corn,e a un poco opaca m a non rammotllita. Si sospen°de l'applicazione d·ella sostanza. A poco a poco i fenomeni flogistici s·i .attenu.ano, ed il giorno 11 la cavia può considerarsi guarita, -pur persistein.do liev e opacità corneale. ...

1J0 st1.periori esperienz.e dimostrano che nei semi di ricino in toto -si conte·n gono delle sastanze fl ogogene, che, deposte su.Ila congiuntiva palpelJral-e, detern1inano una infiammazione a.. cuta sotto fom1a dri congiuntivite c.atarrale muco-purulenta con po·ssibile comp.Jicazion·e corn,ealei; e dicono pu.r e che l'azione di ·esse .S<)tstanze è più pro·n ta e violenta ne·i v·olatili. (pollo, iaicchino, n el primo ·special.mente), anzi che. ·Dei m·ammiferi (cavia). Se, nrima cl1e si verifichino gravi alterazioni corneali, si sospende l'appli.cazione della sostanza irritante, i feno;meni flogistici in primo tempo si arre.stano e poscia gradatamente si attenuano, sino a scomp.arsa qµasi .completa nel breve periodo di 4 a. 6 giorni.

PRATICA

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Si può obbietta1·e ch.ei l a oftalm.ia, che si provoca deponendo sulla congiuntiva la poltiglia di semi di ricino in toto, sia dovuta non all'az~on.e ~ogogena di speci.aJi sostanz·e irritanti contenute nella ·p olpa e nel tegumento . dei mi, ma al tratunatismo esercitato sulla congiuntiva stessa dai frammenti dell'episperma :ri:dotto prima in polv·e:ve i1mpalpja b.U.e, e p,oi fortemente ilJl.pastato e reso omo,g eneo oolla polpa. A p·r evenire tale possibile obbiezione, ho eseguito l1e segu.entri e·srperi·enze : • II GRUPPO DI ESPERI~ZE MEDIANTE L'uso DI SEMI DI RICINO LIBERATI DALL'EPISPERMA. - I semi, mondi dal tegl1mento, vengono triturati ·l un'!-amente in mortaio di porcellana: s_i otti.ene una sostanza bianco-giallastra omogenea di consistenza e di aspetto butirroso.

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ESPERIENZA I. - 7 marzo, ore 15: si d,epon.e la qu.antità di una grossa l·enttochia di ·essa sostanz.a nel culdisacco congiuntivale inferiore de.11'0. D. d·i tacchino del neso di kg. 4,200. Ore 20 : si nota rilevante fperemia congiuntiva.le con secrezione sierosa. .S i ap,p·l ica uguale quantità di sostanza. Giorno 8 marzo, or.e 7: f orti:ssim.a iperemia congiuntivale ·con .abbond.ante secrezione mueopurulenta. ;Si applica uguale quantità di sostanza. Ora 20 : cher.oosi p.a.lpebral.e fortissima, tale d a impedire .J.a ·i spezione del g.1obo oculare. L'a- .. nima le rifiuta il cibo. Si ·sospende l'applicazione della sostanza. Giorno 9 marzo, ore 7 : come la ser.a del gio rno pre.cedente: O. D . coperto da ampia ·crosta di mu co-pu.s d-isse ccato, ch e si rimuove con se1nplice lavaggio di acqua po Labile tiepida. . Giorno ' 10 marzo, ore 7: i feno,men1 flogistici tendono ad attenuars·i, ma non è ancora possibile ispezionar,e la cornea. ,G iorno 11 marzo: Chem.osi p,a lpebr.ale diminuita, abbondantP secrezione muco-purulenta, .cornea un poco op aca e leggerment~ rammollita. I Giorno 12 marzo : ·chemosi palpebrale sensibilm.ente atten11ata, stato della cornea migliorato. Giorno 13 m ario: palpebre. d etum efatte, con, . . g.iuntive ancora arros~ate. . Giorno 14 marzo : l occhio puo cons1derars1 clinicam1ente guarito, e quindi si sospendono le osservaz·i oni. ESPERIENZA II. - 7 m,a rzo, ore 16: si depone la auantità di una grossa capocchia di spillo d·ella s.ostanz.a n el culdisacco congiuntivale inf.eriore dell'O . D. di pollo del peso di kg. 1,100. Ore 19: notevole iperemia congiuntiv.ale. Si .applica t1gual1e quantità di sostanza. Giorno 8, or.e 8 : fortissima chem osi pa.ilpebral e, che impedisc·e l'isp ezione del globo oculare. All-0n tanando app.en.a e con forza le palpebre, schizza 11n liqll·i do sieroso. L'.animale rifit1ta il cibo. Si sosp•ende l'a piplicazione d·eJl~ sostanza .. Giorno 9 m .arzo : continua grave la chemos1, palpebre rirc operte di crosta· d.i muco-pus dis-seocato. Giorno 10 marzo: come sopr.a.. 1

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Giorno 1~ m.arzo: chemosi diminl1ita, cornea infiltrata e leggerm·ente o.p aca. 1Giorno 12 marzo: p.aI.p ebre meno tumefatte, stato di nutrizione della corn.ea mi·g lior.ato abbondantei secr ezione muco-purulenta. ~ . Giorno 13 matzo: ·chemosi p:;tl:pebral·e scompa r~a, cornea qu.a;si del tutto trasparente. GioJno 14 m .arzo : J'occhio può consid1erarsi sano, e quindi si 'sospendono I.e osserv.azioni. ESPERIENZA III. - 12 marzo, ore 16 : si depon.e la quantità di una lenticchia di sostanz.a nel culdisacco inferiore deJ.l 'O. D. di una ç;avia del peso di gr. 350. Giorno 13, ore 8: lieve ip·e remia con.giuntivale. Si applica alt1~a sostanza. Ore 16: forte iperemia congiuntivale, più pronunz:Lat~ alla rp.aJpebra inferiore; comin,cia la secrezion•e mucopu.ruJenta. Si aggiunge altra ·Sostanza. Giorno 14 m .arzo, ·o re 8: :1 a flogosi .aumenta con abbondante secrezione muco-puruleJlta. Si aggiunge altra sostanza. Ore 16 : come ·s opra. in. più lievL8 chemosi palpebr.ale. .si aggiunge altra sostanza. Giorno 15 m.arzo, ore 16 : !orte chemosi p·alp ebr.ale; la cornea, in parte vi·sibri1J..e, è un po' opa.ca ed infi.1.trata; congiuntiva alquanto tumida e del co'1ore di c.arne lav.ata; ·abbondante secr.ezione mu,co-.p·u rulenta, che determin~ sul1a pelle l a .comparsa di una sottile striscia rossa, estendentesi da;ll'angolo interno dell'o c-ch ·i o .amm.alatò .a;Il'angolo labiale d·e11 0 stesso lato. Si aggiung~ altra sostanza. 1Giorn·o 16 marzo, ore 8: condizione dell'oochio , some so.pra; in più chemosi 1d·e lla conguntiv.a bulb.a re forman te un cercin-e rilevato attorno .alla cornèa; congiuntiv.a coJo.r e .carne lavata. Si sosp·e nde l'applicazione .d·clla sostanza. Ore 12 : l a cavia si rinv.iene morta, ma ancora icald.a. All'autopsi.a si riscontra: ·enterite .a-cutissima estesa a tutto quanto l 'intestino' .it enue, la cui mucosa è fortemente congesta e in p.iù punti r ammo.llita ed uJ.cer.ata in corrispondenza d·elle plaicche del Pey·er; stomacu ·p ieno d·i ali.mL8nto; fegato fortemente ai1m·entato .di volume e ramm ollito con vesci ca biliare distesa d·a un liquido di col ore giallo pallido; milza !,?OCO ~ngrossa;ta; reni macroscopicamente normaili; capsule surrenali ingr ossate, ·conge·s te e con infarto emor1,agi1co centr.ale; v1escica urinaria ..semipiena di liquido torbido .di colore biancastro: ventricolo sinistro in diastole. La morte indubbiamente avvenne per enterite acuta tossica cagionata dalla ingestion,e di parte d ella polpa di semi di ricino deposta nelJ'O. n·. e poi dall'animale trasnortata colle zampette alla bocca, o qui perven11ta colla secrezione muco-pUJru1enta lungo il solco di arrossamento traoci.at.o su.Ila guancia. 1

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Tali esperienze dimostrano che la polpa, 1iber.a dall'episperma, .è dii .azione più pronta ed energica della sostanza proveniente dai semi in toto, e che la oftalmia sperimentale non è dovuta all'azione traumatica della p olvere dell'episperma, fittamente jmpastata e resa omogenea. col.la polpa dei sem1 di ricino, ma .esclusivamente a speciali sostanze flogogene (ricina) content1te in essi. Incidentalmente viene pltre provato che l a (14)

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cavia è sensibilissima all'azione tossica della ricina, e che ·s ono suffici·o oti qua.n.ti tà ·p iccolissime di polpa ·d'i semi di ri.cino per •provocare enterite acuta tossica con effetti l·etali. A meglio dimostrare ich1e :! '.azione irritante dei semi di ·ri·cino suRa congiuntiv.a è dovuta a speciale sostanza solubile (ricina) contenuta n eilla polpa di .e ssi, non avendo a mia disposizione d·ella r.i cina, nè essendomi possibile riti- (ò r.arla dal commercio o preJ).ararla direttamente dai ·semi, istituii una 3a serie di ·esperien21e coll'uso .di un c·ollirio, da m 1e rpreiparato m·ediante emulsi011a!r!ento dci semi pesti in a:cqua distill ata tiepida, ove 1a ricina è solubile, ·e ·sucoessiv a fil trazionie. '

III GRUPPO DI ESPERIENZE MEDIANTE L'uso Dt UN COI.LIRIO CONTENENTE SCIOLTA LA RICINA. - 20 semi ·cli ricino, liberati d .all'.epis.perma, vengono lungamente tritur.ati in un mortaio di porce1Jana ed emulsionati in 10 cmé. dd acquia disti.llata tiepida. PeT 24 ore si lai.scia la miscela al termostato alla tempera.tur;a di 30° C.; inc1i si filtra, e si mette .a..a parrbe iQ 'ltq1.1ido .filtrato, contenen·te in ·s oluzione la ricina, che è solubile ·n ell'acqua. • Tale lriquido, p erfetta.imente limpido, trasparmite, scorrevole e di reazione leg.germ.ente a cida, ho aidope.rato come col.l irio, nelle segu.enti esp·erienze : 1

ESPERIENZA I . - 10 marzo 1917, ore 7: due gocce cli collirio si . istiillano sulla congiuntiva dell'O. D. di una taicchin.a die l peso ·di kg. 2,900. Ore 15: n·essuna reazion·e. Si istillano altre due gocce di collirio. Giorno 11 marro, ore 7 : congiuntiva alquanto arrossata; ni'ente secrezione. Si aggiung-p .altro collirio. O.r e 15: forte i·p e rcmia congiuntivale con lieve secr.ezione. .si agg.iun·ge altro collirio. Giorno 12 marzo, ore 7: chemosi palp.eb~ale con ,s ecreztone muco-purulenta; lieve opacità corneal.e. Si sospende il coillirio. Ore 15 : f-0rte chemosi palpebrale; corr1ea non isnezionabile; abbondante seorezione muco-purulenta appkc:icatic-cia. Lavaggi dell'oochio con .a.equa potabile tiepida. 1Giorno 13 maTZo, ore 7: chemosi diminuita; secrezione ·s em'Pre abbondante. Giorn-0 14 marzo: chemosi quasi scomparsa, cornea molto migliorata, sec.r-ezton,e diminutta. Giorn0 15 marzo: l'O. D. è ritornato in condizioni quasi normali; si sospendono per tanto 1-e osservazioni. ESPERIENZA II . - 10 marzo 1917, ore 8: due gocc1e del superiore collirio si istillano nell~ congiuntiva <lell'O. D. di un pollo del peso d1 kg. "t. 450. Orre 16: nessuna reazione. Si aggiunge a ltro collirio. . . . Giorno 11 marzo. ore 8: iperemia cong1unt1val-e; ·l ieve secrezione sierosa. Si aggiunge altro collirio. Ore 16: chemosi palpebrale, corne~ trasparente, abbondante secrezione sierosa. S1 ftggiunge a ltro collirio. Giorno 12 marzo, ore 8: forte ch en1oc:i, cornea 1


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leggermente opac.a, secl'eq;ione muco-purJ.]!}:enta.. Si sospende il coJlirio. o .re 16: che1nosi più f orte, cornea non ispeziona.bilie, p alpebre coperte da secrezione · incrostata. Lav.aggi tiepidi di acqua potabile. Giorno 13 marzo: cotm•e .s opra. Giorno 14 marzo : f ernomeni flogisti<>i in decrescenza, ·Cornea aJquan to Q1paca_, secrezione diminuita. Giorno 15 m.arzo : chemosi liev·e, infiltrazione rorneale scompars~ secrezione poca. Giorno 16 marzo: occhio in -condizioni quasi n ormali. ESPERIENZA III. - 14 marzo, ore 8: si istillano poche gocce di colli!'io ne•lJ'O~ D. di ·c avia del peso di gr. 450. Ore 16: nessuna :veazionie. Si instil1a altro collirio. Giorno 15 marzo, ore 8: iiperemia congiuntivale, poca ~ecrezione di liquido sieroso. Si aggiunge altro collirio. Ore 16: aum·ento del catarro congiuntivale con secrezion e muco-purulen~a; leg·gera ·chemosi l}aJ.pebr.al·e. Si aggit1nge altro collirio. · Giorno 16 marzo, ore 8: chemosi palpebrale, congiuntiva fortemen te iperemica ed infiltrata, secrezione muco-purulenta .abbondfllnte. Si a.ggit1nge altro collir.io. Ore 16: com·e sopra, inoltre lie ve opacità della cornea senz,a segni dj rammollimento della medesima. Si sospen.de il tollirio. Giorno 17 marzo. ore 8: ·chen1osi palpebrale diminuita, congit1ntiv.a ipeI'emic.a del colore di carne lavata, secrezione meno .abbondiante e più densa. Da ll'angolo interno dell'O. D. all'angolo labiale dello stesso lato, notaisi sul1a pelle l1na. sottile striscia rossa dovuta all'azione irritante. del secreto commisto all'eccesso di collirio istillato. Si sospende il collirio. Ore 16: lieve migliora mento dei fenomeni ftogisti·ci. La eongil1ntiva palpebrale, ancora i-peremica, con~erva il colore di carne lavata. Giorno 18 marzo: le condizioni dehl'occhio sono molto miglior.ate, ·e il dì s0g1I-ente rirprendono quasi lo .. stato normale. 1

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Queste esperieiilze dimostrano che con l'uso del collirio, di cui sopra, si può provocaire un'oftalmia (congiutivite catarr.ale acuta m·uoop11rulenta), dovuta esclu1sivamente all'azione irritante di sp·eciali sostanze ·Chi1m'Ì.che (ricina) eonten11te nei semi di ricino e sol11bili in acqua. E d·imostrano pure che l'azione irritante del tallirlo . è meno pronta ed energica di queflla della poltigl1ia dei sem i in toto e meno .ancora di quella della poltJi.g lia dei s~m·i mòn d.i dal tegumento. 1

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ineguale cListr.ibuzione d el prooesso ftogistico, ch'è più intenso niella congiuntiva p1alpieb:r.ale iDJf eriore e :r.e1ativo culp.isacco (ove viene deposta la sostanza flogo,g ena), .e m.eno pron,unz:iiato o quasi nullo ne1la congiuntiva p alpebrale superiore. La ·Congiuntiva bulbare partecipa anch e essa, ma mode;ratamente nei casi ordinruri, mentre i n quelli gr.av·i si ·p resenta chemotica, e foruna un cercine rilevatQ attorno la ·cornea. l·n oltre la congiuntiva iperemica .assume il colorA caratteristico di .carne l av,a ta e non, que:llo rosso scarlatto delle ·infiamm~zioni g,enu·i ne. N·ei casi gravi, ·doV!e intensa è la flogosi, sulla congit1ntiva .palpebrale inferiore ·e relativo culdtsacco notasi la presenza di p1iccole escare sotto forma di strie biancastre trasversali. L'edema p.alp1e brale può o no· e·sistel'le, a seconda dell'intensità del processo fl ogist~co. Cor1trariamente a qt1anto avvien·e nelle forme catarrali genuine, l'aL1tolesti.one congiuntivaJ.e può .e ssere monoculare. 3°) La congiuntivite1 catarral.e .acuta può provocarsi deponendo nel c11ldisacco ·con·giuntivale inferiore piccola quantità di poltiglia, ricavata d.a pestam ento di siemi in toto o d·ei semi lib·eri dall'eprisp·e·rma, oppure instill.a.ndo poche gocce di un collirio, facilm·ente pre,p arabile n1ediante triturazione d·ei sem•i in a;cqua distil1ata ti0]')ida, ove la ·r ioina è solubile, e successiv.a filtrazione. 4°) La polti.gliiia, ricavata dai · se·m i Jib eri . dall'.eipisperma, esercita is ulla congiuntiva un'azione più pro·n ta ed en·ergica di quella ricavata dai semi in toto; come pure l'azione cli questa è, a11a sua volta, più pronta ed en ergdca di quella de.1 collirio. 5°) Per la maggior.e speditezza di preparazion·e e praticità d'uso, credo ch e più com·u nemente si r.icorr.a all'imp1iego di polpa• di semi m ainidi; la quaJ,e facilm ente pt1ò ridursi in poltiglia omogenea mediante un.a qualunque spatola o lama di coltello. 6°) Non si ·escll1de la possibi·l ità .dell'us0 dei semi dr:i ricino .p er os allo scopo di P'rovocare una gastro-enterite acuta . Catania, marzo 1917. 1

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Premio semigrat1.tito :

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CONCLUSIONI.

Dott. G.

1°) I semi di ricino, per la ricina che contengono, •e sercitano l1n'azione generale fortemente tossica e un'azione topica irritante sU!lla congiuntiva oculare; 1a gua1e, infiaimma coi ea.ratteri di una congiuntivite catarrale acuta muco-purulenta.

2°) T.ale congiu·n tivite provocata differisce dalle fo'r me clinich e spontanee ·e naturali }'.}e1· la 1

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MENDES Capitano Medico del 2° Reggimento Granatieri Gi~ aiuto negli Ospedali di Roma

Manuale di medi[ina e [birurgia di guerra Elegantissimo volume tascabile di circa 250 pagine, . con 20 figure intercalate nel testo e 1 tavola a colori

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lL POLICLINICO

Ospedale militare per malattie nervose in Ferrara diretto dal Prof. G.

BOSCHI.

. I piccoli segni elettrici della sciatica (1 ). Prof.

VINCENZO NERI.

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· Fra le malattie che questa guerra di trincea con una frequenz~, .sarei per dire, epidemica, · ha messo .sotto ai nostri occhi vi è la sciatica. Non vi è sala d'ospedale che non raccolga ischialgici veri o immaginari. A parte l'interesse che questo rin.c rudimento del morbo di Cotu.gno può avere dal punto di vista eziologico, esso assun1e oggi una importanza t11tta speciale dal pt1nto di vista medico militare. Che se la diagnosi di sciatica nella grande maggioranz,a dei casi è facile, essa può ta1vol ta mettere in .s erio imbarazzo il medico meglo esperimentato nell'o·s servazione. « Molte volte, dice l'Ei-chhor·s t, i sedicenti malati di nevralgia hanno appreso a specificare con sorprendente esattezza tutti i sintomi soggetti vi di un.a determinata specie di nevralgia ed alcuni simulatori di ischialgia ·r icoverati nella mia .clinica furono smascherati solo col farli sorvegliare mentre si .alz.avano da letto: risultò allora che essi si movevano spe_d itamente, laddove in mia presenza zoppicavano dal lato offeso ed asserivano di poter appena cammin.are ». Ed .il Bab1n1ski ,a fferma c:p.e qt1.ando il riflesso achilleo è conservato, la realtà di una lesione del nervo sciatico è sovente difficile ad accertarsi. « La diagnosi differenziale di queste forme di sciatica (senz.a alterazione del riflesso aichilleo) colla pseudo-sciatica (nevraùgia iste.rica) è qualche voJta im·possibi.le ». Mai, come oggi, il medico militare obbligato a porre la sordina ai sintomi obbiettivi di un «marcante visita» deve affinarsi nella ricerca metodica, esatta, rigorosa dei segni obbiettivi che la volontà è incapace di riprodurre. I o desidero di richiamare l'attenzione su alcuni segni elettrici .che per la loro frequenza e per la facilità della loro constatazio,n e debbano, se non erro, passar.e in prima linea nella sintomatologia obbietti\ra della sciatica. La m aggior parte dei_trattati classici sorvola sull1esame elettrico della sciat:Lca. Quasi tutti si limitano a ripetere con una indifferenza convinta , che la tradizione ha conservato, questa fonn11la stereotipata : la nevralgia sciatica non modifica l'eccitabilità ·elettrica, quando esistano distl1rbi qualitativi (reazioni di degenerazione (1) C-0mun.icazione fatta alla Società Medico-Ohirn rgic-a di Bologna. 11 30 novembre 1916. (16) •

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p~rzial...t o completa) diell'eccitabtilità, si tratta

di neurrte. Questa .affermazione, la quale anzichè scaturire da una analisi di fatti b~ne osservati, è un corollario dell'antiquato concetto di una distinzione netta fra nevralgia sciatica pura senza lesione dell'eleme.n to nervoso e nevrite sciatica, non regge per la maggior parte dei casi. Q11anto pi~ si esten:dono le nostre .con~cenze sulle malattie organiche e funzionali (l'eJ. sistema nervoso, tanto più va restringendosi il numero delle- cosidette nevralgie pure. Se è in generaùe difficile trac,ciare un con.fine ben netto fra nevralgia e nevrite, questa difficoltà è ancora maggiore per la sciatica. « È fuori dubbio . ' scrive l'Oppenheim, che ai fenomeni della sciati,ca corrisponde spesso anatomicamente una lieve nevrite dello sciatico, e .che questa in certi casi raggiunge un tale grado di intensità che anche i fenomeni clinici assumono un carattere nevritico. È vero che nella maggior parte dei casi tali fenomeni mancano, ma sta di fatto che si incontrano tutte le possibili forme di passaggio fra la :nevralgia e la nevrite tipica)). Fra la sciati.ca iniziale, leggera e a breve decorso in cui l'esame elettrico non svela modificazione alcuna dell'eccitabilità e la sciatica grave a decorso cronico .con disturbi qualitativi dell'eccitabilità, con reaziqn-e di degenerazione parziale o completa, vi è un gran n11mero di casi intermedi in cui l'e·s ame elettrico svela una .s_e mplice diminuzione dell'eccitabilità, ·indice di una s,off e:venza liev.e, ma pur reale delle fibre nervose. I disturbi quantitativi dell'eccita1

bilità elettrica sono frequentissimi nella sciatica. Io li ho riscontrati in casi di sciatica in cui esisteva ben netto ed uguale da ambo i lati

il riflesso a;chilleo, e in altri nei quali 'atrofia muscola'.r:e era di sì lieve entità da lasciare il dubbio di una .s emplice asimmetria fisiologica, e persino .i n casi in cui l'atrofia faceva del tutto difetto. Se l'esa.me elettrico non avesse svelato u11a differenza notevole di comportamento fra il lato sano e il lato malato, nel silenzio di ogni segno o~biettivo, si sarebbe potuto pensare ad una nevralgia pura o peggio si sarebbe potuto dubitare di una simulazione. Si tratta di regola di una tpoeccitabilità faradica e galvanica totale o parziale dello sciatico e dei ml1scoli da e.sso innervati: solo eccezionalmente il nervo m.alato .appare ipereccitabil1e. Qt1esta ipereccitabilità del nervo è cosa del tutto diver.sa dall'ipereccitabilità voltaica dei muscoli che appartieme alla reazione di degenerazione, e la si può constatare anche in casi di sciatica che datano da molto tempo. Io l'ho osservata in un malato sofferente da un anno


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di sciatica con abolizione del riflesso achilleo e in cui i muscoli del ~olpaccio erano .agitali di tempo in tempo da scosse spasmodiche e da ondulazioni .fibrillari e f ascicolari che lo stimolo elettrico o lo stiramento dell-0 sciatico provocavano a piace re. Si ammette genera.lmente che ~ella paralisi dei nervi periferici l'eccitabilità elettrica non può essere esagerata che nei primi giorni della malattia. Questa opinione non è esatta. Lo· aveva g.ià dimostrato il Babinski n.el 1905 a proposito della paralisi fa.cciale ed oggi trova una nuova riconferma nella sciatica. Praticamente l'esame elettrico d'una sciatica può ·limjtairsi all'esplorazione faraidica deii. r.ami terminali delJo sciatico al cavo del poplite. ·P roprio nel mezzo del cavo popliteo tr ovas.i l o sciatico ,popliteo interno, la cui eccitazione provoca con la contrazione dei muscoli del J)Olpaccio la la flessione plantare del piede e 1a flessione delle dita. Più infl1ori, scorrendo trasversalmiente co11tro la testa del perone, trovasi lo sciatico popliteo esterno, la cui eccitazione provoca la fl essione dorsale del piede con più o meno distinta abduzione del piede od estensione del-le dita. . Messo il malato bocconi ed applicato un elettrode indifferente .al dorso, si eccita lo sciatico popliteo i11terno dal lato sano, praticando pe, riodicamente delle interruzioni nel circuito ed atunentando l'intensità della corrente sino ad ottenere la contrazi one minima, cioè una contrazione debole, ma pure ·nettamente visibile dei muscoli del polpaccio capace di provocare la flessione plantare del piede. Trovata cosi la soglia di eccitame·nto, la chiusura permanente del circuito die termina una contrazione massiv.a, globale, tetanica dei muscoli del polpaccio ed una flessione plantare del piede che dura per tutto il tempo del passaggio della corrente. Se, ferma restando l'intensità della corrente, si passa ad eccitare alla stessa guisa lo · sciatico popliteo interno dal lato malato, si. scorge che i gastrocnemi sono percgr si da una .serie di contrazioni fascicolari ch e si susseguono rapidamente a guisa di onda; tutto ,1 polpaccio è agitato da una sorta di mareggiamento caratteristico, ed il piede,· o resta immobile, o ritmicamente ed a fatica si e.sten.de e ricade n ella posizione di riposo, come :in preda ad una. leggera trepidazione. Questa danza dei gastrocr1emi è l'espressione di 11n a lieve dimin11zione deJl'eccitahilità. Difatti per poco che si aumenti l'intensità della ·c orrente scompare; ed è sostituita dalla contrazione massiva, globale, tetanica dei muscoli del .Polpaccio; per di più noi riusciamo a provocarla an-che dal lato 1

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sano, q11ando si abbassi l'intensità della corrente al di sotto della soglia di eccitamento. Se la diminuzione dell'eccitabilità e più spiccata, l'inteniSità della corrente capace di provocare la contrazione minima dal lato sano, non provoca alcun movtm.ento dal lato malato ed è n ecessario aumentare l'intensità della corrente per osservare la danza del polpaccio. Talvolta, durante il passaggio della corrente, le ondulazioni fasoicolari si tr.asmutano in un sp·asmo toni.e!> di tutto il v.entre muscolare che persist~ alcun.i sec·ondi al cessare dello stimolo. Come pure non è raro di osservare, dopo il p assaggio d ella corrente, il persistere di contrazioni, fìbrillari e fascicolari che attestano lo stato di irritabilità nel nervo malato. È questo un fenomeno cl1e si osserva di frequente, specie nei muscoli del polpaccio e nei glutei anche in seguito allo stiramento dello sciatico o sollevando l'arto esteso come per ottenere il segn.o di Lasègue, o colla flessione del tronco sugli arti e per,sino colla flessione del capo. Di regola l'esame elettrico svela una ipoecci. tabilità anche nell'ambito dello sciatico p opliteo esterno, ma essa aippare di solito più leggera e meno costante di quella dello sciatico popliteo inten10. A questa differenza di comportam ento tra lo sciatico popliteo esterno e lo sciatico popliteo interno è forse dovuta la frequente estensione dell'alluce in seguito alla eccitazione fal'artica della pianta del piede. Il Babinski aveva osservato che l'eccitazione faradi ca della pianta del piede provoca di solito nei soggetti normali la fless ione dell'allvce e d elle altre dita, e, molto più di rado, l'este-nsi.one 11nilaterale o bilaterale dell'alluce. Orber1e nei malati di sciatica io ho constatato una inversione della formula su accennata: ciò che è regola diviene eccezione e viceversa. Di solito n ei malati di .s ciatica l'eccitazione faraidica della .p ianta del piede provoca l'estensione ·d ell'alluce e spesso delle altre dita. Ho spiegato que~ Gto segno (1) con una ipoeccitabilità dei muscoli flessori innervati dalla prima e dalla seconda radice sacrale e con una diffusione di stimolo agli estensori inn.e rvati in massima parte dalla quarta e· dal la quinta radice lombare. Più di rado l'eccitabilità dello sciatico popliteo esterno appare del , t11tto normale, o lievissimamente diminuita. Avviene allora di osservare quando si ecciti con una corrente di media inter1sità il terzo inferi ore nel polpaccio o la (1) V. NERT. La faradizzazione unipolare d Plla pianta del piede nella sciatica. Atti del-

l'Accademia delle scienze mediche e naturali di Ferrara, dicen1bre 1916. (17)

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pianta del piede, un movimento di abduzione I mu·s coli della .superficie posteriore della del piede accopipagnato dalla flessione dorsale coscia sono difficili ad eccitarsi e la loro eccitadel margine esterno. Questa abduzione para- zione è seguìta da tenuissimi effetti motori; per • dossale è l'in1dice d.i una diffusione di stimolo contro il grande gluteo r; sponde all'eccitazio.ne allo sciatico popliteo ester·n o. diretta con una ·contrazione ben evidente. E dal Non solo l'esame elettrico svela una diffe- paragone delle contrazioni del grande gluteo renza di ·comportamento fra lo sciatico popli- dal lato sano con quello del lato malato si può teo esterno e lo sciatico p opliteo interno, ma ci avere un prezioso ·aiuto per la diagnosi di sciadice anche spesso che nella ,s.ciatica la lesione tica. L'eccitazion.e S1Ufficente a provocare dal può localizzarsi prevalentemente in un solo ra- ·iato sano UE.a contràzio.n.e massiva del grande mo dello sciatico popliteo esterno. Co&ì non è glutéo, o non produ.ce .dal lato malato n essun a raro osservare una ·diminuzione di eecitabilità contrazione, o provo·ca una serie dì contrazioni del muscolo cutaneo, restando normale l'eccita- fasoicalari che si susseguono ritmicamente. Abilità deJ tibiale anteriore. · nalogo è il comportamie nto dei muscoli del polIn tale caso l'eccitazion e f.aradrc,a dei peronei paccio. a 12 centi·metri al di sopra e subito all'indentro Af bordo inferiore del gran·d·e gluteo, un po' del m.a lleolo ·eis terno, anzichè provocare, come di più vicino alla tuberos~tà i·s chiatiica che a quella norma, l'abduzion e del piede, la rotaz.ion.e in- tr ocanterica noi troviamo il punto di elezione fuori e il sollev amento del margine esterno di eccitazione del nervo sciatico. L'ec·c itazio.n e provoca adduzione del piede e flessione dorsale f.aradiiea suffìcd.ie nte .a provocar.e dal lato sano del m ar gine interno. Questo fatto è l'espres- la contrazi-0ne m .assiva dei muscoli del pol. sione di una ipoec·citabilità del muscolo cutaneo paccio e d.ella faccia posteriore ·delta cosci a o ch e innerva i peron ei e di una diffus ione della non è seguita, d al lato m alato, da al·cun movicorrente eccitatrice al tibiale anteriore. Se di- . 1nento o dal mareggiamento 1camtteristi.co. fatti coll'eccitazione btpolare noi portiamo lo Sono questi altrettanti segni obbiettivi di .sciastimolo in maniera esclusiva e principale sui tica, 1a cui con statazione v.ale di per sè so1a a peronei, n e constatiamo la .contrazione isolata. fare caidere il dubbio di simulazione. Ho voluto In questi ·casi l'eocitazione nel terzo inferiore chiamarli « piccoli segni elettrici della ·sciadel polpaccio, o alla pianta del piede, provo-ca tica» come quelli che sono l'espressione di una una .spiccata a dduzione . del piede, per la man- lesione :qervea di lieve entità in confronto colla cata .azione .antagoni.sta d.ei 1peron-ei; difatti es- reazione di .degen·e razione; in realtà in semeiosa scompare se contemporaneamente si eccita logia non vi sono segni pi.ccoli e segni grandi, con un eilettrode il polpaccio .e coll'altro i pe- il mlglior segno è ·quell-0 ch·e si ·ritrov.a -col·l~ ronei, n el punto indicato. m aggiore .freql1enza e si può affermare che i diAltre volte l'eccitazio.r1e dei p eronei è s.eguìta sturbi quantitativi d ell' ec~ta}?i1lità elettrica n elclalla flessione plantare del p iede per diffu.sione la sci,a ti.oa sono di grar1 lt1nga più frequenti dei disturbi qua:litativ:i. In una .affezion e così povera. di stimolo ai. muscoli del polp·a ccio. Si comprende come nelle sciatich e radicolari d-i segni obbiettivi, com'è la sciatica, og.ni pie· parziali. o dissociate si p ossono constatare i più Golo segno obbiettivo ha lln grandé valore spesvariati distl1rbi dell'eccitabilità elettr.ica a se- cie 1dal l.ato meidi.co-legale. Questi piccoli .segni sono per la massima pa,rconda delle radici pre,1 alentem ente colpite. Questi fenomeni di diffu5'lo.n e , costitJuiscono te l'espressione di una semplice dimi.n uzione tal, olta il segno p.iù caratteristi.ca della più dell'eccitabilità elettri-ca. Mi è caro ripetere lieve perturbazione di. un tronco nervoso. Essi con l'Erb che i gradi più li.evi della diminu- . sono sempre l'indice di una disuguaglianza di zione dell' e·cci tabilità, che un 'esplorazione esatta eccitabilità tra gruppi muscolari contigui o an- solo può constatare, sembrano appunto essere tagonisti. Il Babmskii ha m ostr.ato di recente quelli a preferenza invocati per rischiairare ed quare im.p ortanza p o5son o aver e questi fenom€- appoggiare il diagn ostico difficile di molte affeni di diffu sione nella di·agnosi di leggere turbe zioni e di smascherare la simulazione. In molti casi, soggiunge l'Erb, coll'aiuto di d'innervazione dell1arto superio·re (1). una esatta esplorazione elettrica quantitativa sono rit1scito a verificare quasi tutti i fatti po(1) 1° D c l 'e.T te·n sion paradoxale de la niain provoqitée par la faradiiation unipolaire de la sitivi ch e dimostravano l'esistenza reale di una partie antero-inférieure de l'avant-bras par J. malattia ed aiuttvano il malato a farsi ·r endere JlABINSK l . R evl1e Neurologique, 1915, n . 20-21, giustizia. pag. 720. 2° D e la 'fl, exion paradoxabe de la main Di prossima pubblicazione : prot·oquéP par la faradisation unipolaire de la G. TTJRTlJR, lpP·rtrofìa de lla tonsilla lirt guale e partie pastéro-supérieure de l'avant-bras. Idem, su a inipo1·ta11:;a nella pratica. pag. 722. r

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Clinica oto-rino-laringoiatrica ~ella R. Università di Rama. Ospedale mili tare di riserva per le malattie di orecchio, naso e gola.

Di un metodo sicuro per svelare la simulazione G della sordità bilaterale. I

Prof. ffi.. BILANC[ONI ai11to di clinica e magbiore medico.

'futti i metodi, nl1merosissimi, escogitati allo scopo di sveJ,are la sordità uni- o bilaterale hanno t1n grave vizio di origine: presuppongono da parte del soggetto in esame un contegno arrendevole, una condiscendenza docile onde possano aver l'isalto i vari espedienti per' l'analisi della: funzione acustica; anche il . pi1't recente mezzo, l ' épreuve des diapasons unis, so1inants appliquée au diagnostic de la surdité llnilatérale sintillée d 'Escat, non sfugge a questa critica e sembra più ingegnoso dal punto di vista dottrinale che non da quello· pratico. La guerra att11ale, an cor più che la vita militare del t empo di p aGe e quella industriale ~ol suo contingente di infortuni, hanno mo&trato l'importanza é la gravità d el problema di saper riconoscere sicuramente lln individuo sordo da un altro che simula una cofosi completa o esagera una lieve ipoacusia. .Il problema, talora praticamente insolubile, diviene llil tormentos o caso di coscienza per il medico n1ilitare, ii quale è combattuto dal timore di veder punito a torto per una simulazione un innocente malato e d·al desiderio che l 'arte sua non veng a superata dalle doppiezze di un gaglioffo. Fra soldati malati o con ferite a carico delle prime vie respiratorie e dell'orecchio, che ho tenuto in ct1ra· dai primi d ell'agosto 1915 sono occorsi molti casi d i sordità grave, di ipoacusia più o m en o accer1tu a ta, uni- o bilaterale e final1nente di sim11lazione o di esagerazione estrema della Ro rdità . Chiamando con voce generica quest' ultima cl asse con la parola <<simulatori », dobbiamo d is ingl1ere tra essi diverse modalità: 1° alc11ni, e sono i più· rari, simulano un difetto acl1stico il quale non esiste affatto; 2° in generale il s oldato ha 11n lieve difetto fl1nzion a le a carico di 11no o d elle due orecchie e ne prende pretesto per simulare o esagerare enormemente la propria ipoacusia. In questa serie si d 8bbono separ.are coloro ch e: a ) hanno 11na otite media catarrale, d a s;tenosi t u baria , la quale si è accentuata con la vita d el campo o d ella trincea; b) hanno avuto fenomeni l abirintici transitori, da scoppio di granata o da altri pro-

jettili a' una dj stanz a più o meno grande, scop- · pio.. che non indusse lesioni appariscenti a carico dell 'orecchio medio o intierno; . 3° il soldato ha riportato una lesione, in atto o ben riconoscibile nei suo-i esiti, a cari co della regione mastoidea o dell 'orecchio medio ' di solito rottura della membrana timpanica, con concomitante otorragia, distacco della M. T. dall'anulo timpanico e simili e accusa cofosi o ipoacu sia grave. Se ql1est'ultimo capoverso riguarda casi di facile risoluz;icme cliruca e medico-legala, .p oicl1è si h a nnò in essi molteplici elementi a cui ~·icorrere per decidere d ell entità e p ersi stenza della lesione, quelli c'ornpresi nel primo comma e a.nche nel secon<lo offrorJo difficoltà sovente • ins uperabili. Nei casi di a sserita sordità per vento dell'esplosivo, per lésioni da obicite, come dir~imere il dubbio, allorc:t\è il soldato gtt1nge, dopo molte tappe in vari ospeda li e sezioni di sanità, quando è cessato ogni segno di risentimento labirintico e della neurosi traumatica non r esidua che l'unico sinton1a « sordità»? Sapevano gi à gli a n tichi che il soverchio rumore assordisce: « la mo1ta chiaritade toglie la veduta, e il i·ro1)po g rande suon o l'udita» scriveva nel suo Trattato di medicina maestro AJ.dobrandino d èt Siena ed è nozione ·d.iffusa ,n el p op olo, che se ne giova; ma esso i gnora che il fr ag0re intenso di una esplosione provoca una sorta di • esaurimento acuto del nervo acustico, una sordità funzi onale che fortunatamente è transitoria e dura soltanto pochi giorni. Osserva · il Borri che il « simulare una sordità completa è cosa che richiede tanta tenacia di volontà e . tale prontezza di spirito che raram ente riesce ». Pure vi sono individui che raggiungono lo scopo. Spesso si tratta di soggetti ignoranti, di contadini o di montanari i quali si chiudono in un mutismo tale, che talora non si posso110 n eppure raccogliere le loro gen.eralità; per conoscerle di alcuni abbiamo dovuto ricorrere ai depositi e comandi o ai carabinieri del paese d'origine. Ma non di rado anche queste inform azioni riescono insufficienti Con individui come questi, che si . iso~ ano dai ,camerati, che vivono vegetando in lln semi-letargo interrotto soltanto dall'ora dei pasti, non v a le nepp':lre la sorveglianza del inedico o di intelligenti i11ferm-ierj : essi non !Si tradiscono mai. Accade fra coloro che, coscie11ti e volenti fing ono, provocano o pr(}lung.ano u·n a ma:lattia a1'lo scopo di sottrar.si a un dovere o di · illecito lu.c ro, come tr.a intelligenti .opera:i « .sini strati », di .cog"lrere 11n momento di rilassatezza, un istante in cui 1

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l'attenzione n on è abbastanoo. vigile e pronta., così che il .quadro morboso .artificiale crolla. d'un tratto. Ma ciò avviene ben di rado con i simulatori della sordità totale : questi, oltre che evi tare tutte le occasioni di contatto con i proprii simili, si atteggiano in uno stato di negativismo passivo, di indifferen~a così completa a tutto l'arnbiente che li circonda, da riuscire oppooitori inerti e sistematic:i ad ogni ,comunione umana. Nei tentativi di esame in essi la mimica del pensiero non traduce alcuna luce di lavoro psichico interiore, n essun moto rift.e~so si .accenna sul loro volto alla passion da che ciasc'u,n si spicca. In essi sembra spenta insieme con la ft1nzione dell'app ara~o uditivo anche ogni _a t-. tività cer ebrale; nella loro coscienza n·on v'è che il predominjo assoluto di un,id·ea, quella dell.a con traff azione di t1na m alattia che d.eve salvarli, e· che ne gutd.a ogi1i azione volontaria. E sebbene siano anime primitive e incolte, dispiegano una grande energia nel volere non volere, in quelI.a che· il F.aggi chiama nolontà, per una strana antinomia, lo sforzo per otten ere questo risultato è massimo non nelle forti volontà, ma nelle deboli. Di tali individui ne avemmo ·parecchi; mi limito a ricordare alcuni più tipici . . Un soldato degli alpini, C... M ..., di ar1ni 33, da Edolo, affetto da otite media catar.: rale bilaterale, da stenosi tubaria, passò tutto il periodo della degenza in clinica in letto in un dormiveglia saporoso. ' . All'esame lari11goscopico teneva la glottid'~ 1n uno st ato, direi, cadaverico, nè si tiusciva inai a fa.rgli addurre le corde· vocali. Ogni esame funzionale riuscì nullo, dato il persistente stato quasi catatonico assunto dal C. Finalmente, a m ezzo dell'a scrittura, gli si fece capire di scrivere le seguenti parole, le quali ingenuamente rivelavano come avesse, egli ch e non sentiva alcun rumore o suono, inteso il nostro sospetto: <<Io sono sempre stato sordo, sono di riasita cusì e io ò fatto una brunchite e sarà lln mese tutti i giorni mi d11ole la testa, e lei si crede cQ.e io lo faccio per non fare il soldato.... » . Ql1i la scrittura già per sè svelava la simulo.zione; tal mezzo servì già ingegnosamente all'abbate Sicard - successore del De L'Epée nella direzione dell'istituto dei sordomuti a Parigi - per convincere d'impostura un giovane che per molti anni aveva finto la sordità e il mutismo con una costanza e uno stoicismo così straordinari, che tutti i tentativi per coglierlo in fallo erano m ancati. Il Si card riconobbe che gli errori di ortografia del falso sordomuto erano in perfetta armonia con la pronuncia delle parole. Un altro, ~oldato di fanteria, L... F ... , ~'an­ ni 27, da Capo di Monte di Castro, era simu1

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latore di sordità completa. Nell'anamnesi remota risultava che il padre era stato per tre anni al manicomio; in quella più prossima vi era una otite media purulenta cronica destra passata ad .esito. A Podgor.a detto soldato riportò una ferita da pallottola del padiglione delJ>or~cohio destro, ferita lieve e superficiale che evidentemente a·v eva in lui - organismo tarato ~el sistema n~rvoso - localizzato un presunto d1sturbo ·funz1onale a carico dell'orecchib · leso. In questo caso l'esame della funzione acustic·a era così inverosimilmente negativo, che i1on era concepibile una distruzione anatomica a deguata dell'orecchio interno. Qui tutto era fabula rasa; non permanevano neppure quelle lacune o isole di se11sibilità uditiva che Bezold . ha .dimqstrato anche. nei sordi gravissimi. ~1.. . L ... , d'anni 25, soldato nel ... bersaglieri, da Caserta Vecchi.a, affetto da otite media catarrale p·e r stenosi tubaria bilate:r.ale, simula t1na cofosi bilaterale quasi assoluta. Non si riesce n eppure a cono~cere donde provenga. L'esame funzionale è il seguente : Voce di conversazione e tanto meno 1a afona non v.engono .affatto percepite. · · Diapason al vertice: O. Diapason per le onde ·aeree: O in ambedue. Rinne: O in ambedue. Fischietto .di Galton tanto a destra che a sinis tra da 10 a 12, appena un sibilo lontano. Diapason della serie Edelmann, per le onde aeree O in ambedue gli orecchi; per le ossa craniche pare sentito il solo tremolio dei diapason bassi e medi in ambedue gli orecchi. Bacchette di Konig: O d'ambo i lati.

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Di fronte o. casi consimili come si può parlaTe dell'uso di Ir\etodi sottili d,·indagine basati q11asi unicamente sulle risposte o sulle reazioni offerte dal soggetto in esame? Soltanto qualche mezzo che rompa l'incantesimo di una inibizione corticale assidua e cauta pl1ò darci la . prova non fallace che l'uomo che ci sta dinanzi è un mentitore o un malato .degno .di cure e di pietà. Un tal me.zzo r,ni venne suggerito nell'usarlo per far ricuperare la parola a un militare afasico d.a .alctlni mesi, dopo ,una ferita IlportatatJa alla fo1ssa giugulare, per una pallottola di shrapnell. In qu·esto caso sotto una eterizzazio- · ne incompleta il paziente cominciò .a rispondere .alle domande che gli vennero rivolte e finì per parlare poi ·Con voce ch·i ara e limpidissima. Nei soldati .sospetti di simulata sordità, dopo avere esperiti tutti .i sussidi offerti dall'arte, liso 1In anestetico blando, che dà una narcosi facile e rapi.da: il k élène. Avvicinando al volto t1n tubetto aperto e capovolto, con il beccuccio rivolto ed aderente a uh pacchetto di tamponi di garza, che a g11isa di maschera circonda il naso e la bocca, si ottiene un'anestesia generale dopo due o tre inspirazioni profonde: in tal momento si può fare un esame sommario, con


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la voce di conversazione, con quella afona e con i diapason, es·ame più che bastevole a formarci 11n concetto in ordine alla malattia addotta dal militare. La brevissima narcosi, innocua e senza postl1mi, ha bastato per interromp~re lo stato ·di inibizio11e· volontaria · in cui si irri1gi1diva il soggetto o ha offetto al ·m edico t1n elen1e11to di giudizio infallibile. Questo r11ezzo è così semplice, · cl1e mi sono peritato q11asi di renderlo noto; ma poichè ho provato gli ambagi di trovarmi di fronte a individui che non sapevo se classificare artisti raffinati oppt1re diseredati della sorte, così I).e ho parlato, confortato dal pensiero che potessi giovare a con1piiere t1n atto di doverosa giustizia. So bene l'obbiezione che può muoversi .all'adozione del metodo, ed è di ordine disciplinare militare: essendo vietato l'uso « di mezzi di esperimento e prova che non debbansi ritenere innocui od esenti da qualsiasi pericolo» (articolo 24, n ell'Elenco delle imperfezioni ed in{ ermità che sono causa di inabilità assoluta o teniporan ea al servizio militare). Ora, la breve

narcosi incompleta, con la tecnica da noi adot'ata, è cosi semplice, sicura e irreprensibile, sia pel cuore, sia per i r eni, che viene a confortare, pitì ch e ad ostare, lo spi rito info1n1atore dell' articolo stesso, il quale raccomanda « prima di pront1nciare un definitivo giudizio » di esperimentare una cura opportuna, ·ragionevolmente protratta.

SUNTI E RASSEGNE. La simulazione dei dolori di schiena. (J. COLLIE; rif. in The Med.ical R eview, 1917;

num. 3). I dolori di schiena, come alcune al te razioni della motilità della colonna vertebrale, sia che si m ettano in rapporto con una causa tra11matica, reumatica o di qualsiasi altra natura, · sono tra i disturbi che con maggiore frequenza vengono simulati allo scopo di sottrarsi ad 1111 dovere o per carpire un indennizzo. Si sa come sia spesso difficile, anche quando non si ha alcun dubbio sulla since rità del paziente, ri11tracciare la natura e la local.izzazione del pro~esso che dà luogo ad alcl1ni dolori di schiena; ma tali difficoltà appaiono di nessun conto quando si pensi a ql1elle che si devono affrontare per i isolvere jl problema fondam entale della r eale esistenza o meno dei dolori stessi. In genere in tutte le malattie della colonna vertebrale il dolore costituisce il primo avvertimento della natura e ad esso seguono pet· diretta conseguenza la rigidità articolare e la contrazione muscolare; è quindi essenziale per

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la diagnosi, che quando non c'è limitazione dei movimenti, non c'è dolore, e conseguentemente non c'è m alattia. Dopo l'età media la colonna vertebrale diventa gradatamente m eno elastica e nella vecchiaia i movimenti sono sempre compiuti con difficoltà, ma non necessariamente con dolore. Negli operai una causa comune di limitazione dei movimenti ·della. spina è l'artrite osteofitica. Di questi fatti, come delle altre cause che modifica no la curva n ormale della· colonna vertebrale, bisogna tener conto n ell'esame clinico dei vari soggetti. · · Ciò prem.esso, n ei casi nei quali viene aocusata una limitazione n ei n1ovimenti del tronco occoflre tener presente · che n ormalménte durante la flessione della colonna ver tebrale non si ha a.11?-rgamento degli spazi · esistenti tra le apofisi spinose dorsali, e quindi non ·s i ha fl essione della regione dor~ale. La flessione della colonna vertebrale. ·Si fa solamen te nelle regioni cervi-cale e lombare. E sicco.m e raramente vie·n e simulata la incapacità di muovere le v.ertetire cervicali, simulazione che per altro 1riesce f.acile svelare, l'attenzione del medi co è di solito richiamata sull.a regione lombare. Queste considerazioni facilitano le indagi.n i. Kendrick ha suggerito per svelare la simulazio11e della rigidità della r egione lombare le seguenti prove: Il paziente deve essere posto disteso su di un tavolo in modo che le spalle, il dorso, le natiche, i polpacci, i calcagni tocchino. il tavolo. In questa posizione appare al natur ale la curva a convessità i.n avanti deilla region e lombare. Se ·3i flettono sull'addome le cosciie, questa · curv.a ·s-comparirà, a meno .che non si·a stata fissata da un p·rocesso morboso. Se poi s'invita il soggetto, sempre nella stessa \Posizione sdraiata, a tenere allontanate le ginocchi·a, ad assumere la posizione sed11ta e quindi a flettere leggermente in avanti la parte superiore del corpo, si vedrà, sempre che non sia irrigidita per un processo morboso, scomparire la curva in avanti della regione lombare. Se infine s'invita .a sedere diritto stt di una sedia ed a mantenere estese le articolazioni delle gi11occhia, la curvatura normale dei lombi scomp~arirà anche in questo caso se non è rigida per m alattia. Q11este tre '"provie hanno un indiscutibile v~­ lore diagnostico, perch è le posizioni ch e il soggetto è invitato _ad assumere in ciascuna di esse sono dal punto di vista anatomico esattamente le stesse che egli dichiara di n on potere assumere nella posizione eretta. Delle prove stesse d'altra parte si può dare una documentazione permanente ed ancora più obbiettiva (21)


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mediante i radiogrammi presi nelle varie posizioni. Quando le vertebre lomba-:ri sono nell a loro posizione n.aturale ossia formando una curva a convessità in avanti il r.adiogramma dimostra .avvicinati i processi spinosi, m.entre quan. do · le coscie sono flesse sull'.addom.e i proces.si stessi si presentano allontanati. 4 distanza f•r.a le ombre delle apotìsi spinos'e nelle .du.e radiografie dà la prova che i movimenti della region,e ~ lombare sono possibili. N.ell'·esame d1ella colonna vertebrale, osserva K.endrick, non basta povre la mano sul d0rso del paziente ed invitarlo a curvarsi, per poi jn caso di rifiuto conchiudere che c'è immobilità o il così detto saldamento in qualche regione della spina dorsale. Egli raccomanda di tenere la mano sul dorso almeno p-er un minuto e cercar e di far flettere il soggetto per quanto più è possibile: la schiena può rimanere rigida per la reale esistenza di un processo mor.boso o invece 'i muscoli sotto la mano dell'esaJninatore possono cominciare a contrarsi ed a ril asci.~rsi, fino a che si ha un r.ilasciamento più 111ngo che permette la completa flessione del tronco. Ciò i11dica che l'erector spinae è stato volontariamente messo in azion e. Questo m1l'scolo la cui contr:azion e ha p·rodotto la rigidità della colonna vertebrale, diventa gradatamente .stanco .e finalmente si esa11risce. Ciò, dice Kendrick, si verifica sp·e sso ·n ella simulazi'on e e nell'isteria. D'alt.na parte quando ·La rigidità è dovuta a reumatismo delle .articolazioni ìn:terv.e1rte.b rali il rilasctamento mu.s colare si può anche .avere, ma è più graduale, più l.ento. !Si può accertare la esistenza di un O.olore nella regione cervicale o dorsale superiore in questo modo: si fl ette in avanti il capo mentre il tronco è tenuto fermo, in modo da produrre lo stiramento dei muscoli vertebrali. Se questo movimento si compie senza dolore si p11ò conchiudere ch e il dolore non è in rapporto con cause fisiche. Come già si è detto, quando si fl ette la schiena ciascuna vertebra delle regioni c,ervicale e lomb are si muove in modo che i corrispondenti processi spinosi si allontanano un po, tra loro. Se, perciò, quando un soggetto s'inchina, !,esaminatore preme le dita tra i '.Proce3si spinosi divaricati, ed invita poi il paziente a mettersi lentamente nella p osizione eretta, può rendersi conto del movime11to delle apofisi spinose, il che è un altro argomento per svelare la mobilità della colonna vertebrale. Il potere di rotazione delle vertebre cervicali si può a ccertare nel modo seguente : ·s i mette ii paziente nella posizione di attenti, quindi gli si domanda se ha disturbi uditivi e fingen1

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do di esarnin~t"e il meato uditivo si prende con la mano prima l 'uno ·e p o.i l'altro orecchio e tir.andoli in d1etro e il.n avanti si fa gir.are il capo. 11· soggetto non s'avvede dell'inganno ed, esegue i m-0vimenti voJuti dall'esaminatore. Nei casi sospetti ie ne·i quali le soffrenze aecusa.te non trovano riscontro in fatti obbiettivi convien·e fare esami attenti e mo1to ripetuti. Per sorprendere .event11ali contraddizioni conviene ogr1i volta' fissare precisamente i1l punto accusato . dolente d.all'esarninando. Occorre appena accennare che si ha11no anche mezzi ba:p.ali per indurre -il sospetto simulatore a curvarsi facendogli eseguire in un momento di disattenzione movimenti comuni ~ mqlto abituali com~ quello di prendere una iaedi.a, di far.gli prendere da terl'la qualche oggetto fatto cadere di proposito. A questi esp·edienti • • bisogna in genere ri·correre prima di iniziare l'esan1e rr1edico sistem.atico, prima che cioè il soggetto con.centri tutta la sua forza attentiva su quel che d·eve simulare, ed è quindi meno :pa·drone di sè stesso. Talora qua'lunque prova, qualunque espedien-, te non riesce, malgrado il medico abbia l'intima convinzione che si .tratti di simulazione. In tali casi e specie quando si abbia una certa autorità si può far desistere dalla simulazione espo~endq al soggetto chiaramente la situazione, dice:odogli che per il momento non . si sono rilevate prove dell'inganno, ma che queste non potranno µiaricare. Così alternando parole di minacci.a e di indulgenz.a si può venire a capo della verità. Talora ad o_gni modo il più ostinato ed astuto simulatore cade in q11alche trappola. L'A. ricorda al riguardo che egli fece svestire completamente un individuo che accusava dolore ai lombi con impossitiilità assoluta di curvarsi, gli fece depositare in un angol.o gli indumenti. Lo esaminò minutamente, quindi volgendogli le spalle si sedette e cominciò a scrivere ad u.n tavolo sul quale era un piccolo specchio che rifletteva esattamente il posto nel quale si trovavano gli abiti deposti dal soggetto. Gli ordinò poi di vestirsi. Potette così vedere che il simulatore, che si era fino a qualche momento prima ostinatamente rifiutato di flettersi in avanti, si curvò parecchie volte e sveltamente a terra per raccogliere gli abiti e vestirsi. Talora la caquta di grandi pesi sulle spalle provoca una flessione della schiena in avanti più o meno permanente. Si tratta di una condizione che si verifica con una certa frequenza nei min~1tori, nei facchini ed oggi nei soldati sepolti sotto i sacchi di sabbia delle trincee. E noto come nel cadavere si riesce appena a lace•


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rare il lega.mento giallo anche con una fortissima flessione delJ a colonna vertebrale, si deve .quindi ritenere che l'azione tra11matica esercit ata sulle spalle produca una frattura da compressione della faccia anteriore del corpo della vertebra, donde lo speciale ·atteggiamento dei pazienti. Di questa eventualità, del resto accertabile con l'esame radiologico, conviene tener conto nell'osservare questi traumatizzati. I muscoli traumatizzati sono dolenti quando sono attivamente contratti o sono distesi. Se è l~so l'erector spinae sl avrà dolore sia eh-e il paziente t enti di raddrizzare la schiena sia che tenti di curvarsi. Deve ad ogni modo destare .sospetto un individuo che si lamenti di un forte dolore in detto muscolo e .si tenga curvo parecchi mesi dopo l'accidente. Se il dolore fosse effettivo egli dovrebbe cercare di mantenere il 1nuscolo lacel'ato in estensione e quindi mantenersi dritto. Poich è i movimenti di flessione laterale del tronco .son determinati dalla eontrazione degli ste~si muscGli che ne determinano la estensione, è ovvio che se un soggetto è capace di toccare con la mano il st1ol0 fl ettendosi da un la to o dall'altro, la impossibilità di raddrizzarsi non pltò essere messa in conto di una impotenza o di dolenzia dei muscoli erettori. E se egli insiste nel dichiarare ch e n on può cdrizzare la sua schiena e ch e non può neppure fl ettersi, e che la fl essione da un lato è dolorosa, mentre dall'altro è indolente, si deve presumere che sia l acer ato o contl1so il gruppo degli estensori di lln solo lato. Talora si riesce a svelare la simulazione perchè gli esaminandi, come è in gen ere il caso d egli operai e dei soldati, ignoran o l'anatomia e l'azione dei muscoli compromessi. Un simulatore pretendeva parecchi anni dopo un lieve tr auma che i suoi 1nuscoli dorsali erano cosi dolorosi ch e egli non solo non poteva drizzarsi, ma che ogni tentativo di estendere .passivamente la schiena determir1ava un intenso dolore. 'l'utto il tronco era flesso in avanti ma unicamente sulle articolaz]onri .coxo-femor.ali; .infaitti poggiando la m ano sul basso a ddom e e cercando di estendere ,p1assivan1e11te e con forza l1a schjena, si avvertiva ch e i muscoli addominali si m ettevano in violenta contrazione. Le lesioru più frequenti della regione lombare sono costituite da lacerazione delle fibre di alcl1ni mt1scoli lombo-sacrali, o anche, ma meno spesso, da distorsione di una dellè numerose articolazioni intervertebrali o di quella sacrolombare. Ed è molto ridicolo pretendere~ come ordinariamente si fa, che uno sforzo improvviso posso. lacera:re un muscolo o produrre una I

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M!ZlONE PRATICA

distorsio11e nella colonna vertebrale con manifestazioni dolorose dopo parecchie ore dall'infortunio. Una lacerazione muscolare produce una c9nsiderevole tumefazione ed emorragiai senza dire che pos sono essere ·lese altre forma.zioni, come legam·enti o nervi, determinan•d0 gravi sofferenze. Nello stadio a cu to quindi ogni simulazione riesce impossibile, perchè verrebbe subito svelata. Maggiori difficoltà diagnostiche s'incontran o quando l'esam e si fa qualche mese dopo l'infortunio. Comunque bisogn a tener presente che i11 genere le lacerazioni sono unilaterali, e che i muscoli ed i legam enti della fascia lomba re quando sono lacerati o sforzati presentano un punto ben locq,lizzato di massima dolorabilità. AncLe il latissimo del dorso può esser e le"o in consegu enza di un colpo diretto, di un eccessivo incurvamento del tronco o di un violento m ovimento del braccio. In tali casi i movimenti della spalla sono dolorosi. ' Una quistione che spesso è chiamato a risolvere il medico è quella di distinguere, ammessa la reale esistenza del dolore . lomb ar e, se questo sia in rapporto ad una lesione traumatica o ad· una lombaggine reumatica. Nella lombaggine ~l dolore è dato dal fatto ch e il tessuto infiammato eccita le terminazioni nervose de l inuscolo. La distinzione è possibile n ei primi tempi perchè allora n ella forma r eum atica possono esistere fenomeni generali come la feh »re, mentre in quella trau~atica si h an no i segni localizzati del trauma. Nei casi inveterati la distinzione è più difficile: a n che q1ti sono buoni criteri differenziali la unilateralità e la localizzazione del · dolore, poichè nelle forme reumatich e esso è sempre bila terale e ·più diffuso. Nelle così dette artriti r eumatiche non è leso nè la cartilagine nè rosso, ma J.a ·capsula articolare e più spesso le inserzioni tendinee o aponeurotiche dei muscoli, e c'è una ·proliferazione infiammatoria del tessuto connettivo che entra in cosl larga misura n ella composizione del ml1scolo. Questa infiamm azion·e, p,r ob.abilm ente determinata dall'azione di tossine ci rcolanti nel sang u-e, oltre l a proliferazion.e del tess11 to provoca una esst1dazion e sierosa. Sono quindi colpiti i tendini e le guaine muscolari, la capsula ed i legamenti a rticolari dando il così detto r eumatismo cronico. L e essudazioni stesse se abbondanti possono essere avvertite specie n elle ossa supe rfì~iali (sterno, tibia, e·cc.) com·e inspessimenti o noduli di varia form a. Più comunemen te sono ben circoscritte ed hanno l e dimensioni di un pisello o di un pallino da caccia, ma possono anche essere grandi come una (23) ,


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mandorla o una noce. Spesso sono circolari, a ppiattite. e formano come delle . catene helle g i ttate connettivali dei muscoli o nelle aponev rQsi. Nella regione lombare o n ella fascia lata talor·a buona parte del tessuto connettivo sottocutaneo .o delle apon.evrosi possono divenire uniformemente induriti. Q11esti indurimenti possono essere prof on di o superficiali, questi ultimi increspano la pelle. E quando si e~er­ ci ta una pressione su di essi sono sempre più dolenti e se si sfregano diventano più grossi e molto dolorosi. È certo che lo stir amento di t1n tendine o di un legamento può produrre una fìbrosite locale, ch e può persistere per settimane. Si --ricordi al riguardo che in seguito ad U·n o sforzo fatto durante il giuoco del tennis · o del golf può determinwrsi una .fìbrosite nei muscoli del braccio e del dorso .. ·La lombaggille è anche essa una fibrosite, ma id i . forma .mite p erchè sono colpiti solo gli elementi · fibrosi . dei muscoli lombari. Più gravi sono le affezioni localizzate alle inserzion.~ dei grandi muscoli erettori del dorso al sacro e nelle delle . vicinanze ' articolazioni sacro-iliache. Nell'esarr1e adunque degli individui çhe accusano dolori di schiena conviene tener conto di tutte le su esposte considerazioni circa la localizzazione di eventuali nodul~ di fil;>rosità. In genere nella ricerca di noduli o di indurimenti, che è bene notarlo, non sempre riesce positiva anche quando l'affezione è realmente esistente, conviene spalmare la pelle con vasellina e far tenere i muscoli rilasciati in posizione di riposo. Le parti più frequentemente colpite, e sull'esame delle quali quindi bisogna magg.iorm ente insistere, .sono l'aponevrosi lombare, la fascia lata, le espansioni tend~nee dei m11scoli dell·a coscia, il tra;p~zio, i muscoli della regione sopraspinosa e quelli delle sure e dei piedi. La debolezza della schiena ed i sintomi della così detta irritazione spinale, alcune ·forme neuralgich e di ct1i tante p ersone si lagnano, sono spesso dov11te a questi indurimenti fibrosi. Il freddo, 1 umidità, le variazioni metereologicl1e, gli sforzi mt1scolari, le indigestioni acute aggravano il dolore, e si d eve a questa contingenza se l'affezione in parola vien e considerata di n atura reumatica. Conviene al riguardo notare che gli stessi. fattori esercitano la med esi~ a influenza st1le forme di origine traumatica. Conclt1 clendo, l'A . .avverte cì1e l'accert.::tin ento medico-legale dei disturbi dolorosi e motori della schiena prest1me una conoscenza esatta di tl1tti gli svariati processi morbosi che possono colpire le formazioni ossee, articolari, musco1

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lari, fibrose, nerv~se di quella regione. E conviene tenere anche conto che molti di tali processi possono s11ssistere per molto tempo, talora sen1pre nell'assenza di fatti obbiettivi. Un git1dizio quindi di simulazione non si potrà fare sulla base dell'assenza di fatti constatabili, ma sull'accertamente stesso dell'inganno. G. DRAGO'ITI.

La simulazione della lombaggine. (J .. LLEWELLYN e BASSET JONES - Fibrositis) •

La lorr1.baggine traumatica è uno degli .infortuni, iehe più rfrequente·m ente viene denune:iato, ciò che si compre11de, riflettendo .alle difficoltà che s'i incontrano per affermare o respin.g ere 1a verità di tale asserzione. È raro però che si tratti .d i simulazione totale; nella magg·ior parte dei casi, invece, l'individuo non fa che esagerare il grado delle sue soff.erenze o della suà incapacità. Non è però con un colpo d'astuzia che· si ·p otrà sub-ito scoprire il simulatore; si dovrà rapprima provve-dere ad un attento esame, che esclud a a nzitutto la presenz.a di una malattia organica. Non esiston o del resto metodi di investigazione stereotipati, . da applicarsi da tutti in tutti i casi; gr.an parte del st1ccesso dipende dati 'investigatore, che deve essere .acuto osservatore e deve sapere, all'occasione, far cadere in trappola l,im;postore. E essenziale che il, medico con..3ervi un'.attitudine 1mpassibile, che disarmi ogni sospetto, anche quando .si notino delle i.ncoerenze sia nel discorso, sia negli atti; l'impostore deve anzi essere incorag.gtato, di·m~str.andogli ·S impatia, in modo che egli, esager.a.ndo la sua parte, accumuli le .incoerenze. L'investigazione di una lombaggine che si suppon-e 1sim11lata c-0mprende: a ) l'anamnesi remota; b) l'.anamn·esi attuale e e) resame fisico generale e locale. 1C on J' anàmnesi remota, si può .s coprire una tendenza costit11zionale, che predispone a disordini morbosi in questa regione. Il fatto dì antecedenti attacchi di lombaggine, di sciatica. o di .altre manifestazioni r eum atich e, o di sintomi prem onitori (senso di peso, di rigidità l ombare), come pure l'evidenza dii un.a causa di.atesica, devono fa r .accettare COill riserva l'idea di lln infortunio. Occorre poi evitare la conft1sione fra la lomb aggine traumatica ed i dolori lombari dov11ti .a fatich e o ad esa11rimento. come p. e. n el caso di un individu o, ch e con1pia un lavor o a ct1i n on era avvezzo; si potrà, in tal caso, p arla re di malattia del lavoro, non di infort11nio.


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Il sospetto deve sorgere .anche quando ! a ciò che riguarda l'ereètor spinae, il simulatore lombaggine si verifica in forma quasi epide- asserisce l'impossibilità o la difficoltà di sollemica, fra operai addetti ad uno stesso lavoro; varsi da una ·p osizione curva, mentre è po.i cail primo caso sarà fors-e stato autentico, m.a pace di stare in piedi -0 anche di· ·d anz.are. . gli altri quasi certamente s0J10 simulati. Localizzazione del dolore. - Nella lombagAnch~ le condizioni climatiche van.n o consigine traumatica genuina, il dolorie viene acderate. Il tempo umido o piovoso è f.avorevoJe cusato serri.pre nello stesso punto, dove cioè rulla manifestazione di lonibrug,gin1e semp1ioe, e·siste l:a 1e,s ione, che è s.emp1re unilaterale. che si può svil·u tppare 1n una serie di casi, Quindi una loiealizzazione vag,a od inoorta, · mentre la traumatiica, ,natur.almente, non ha una distribuzio·n e difft1sa o blJlater.;:i.le, come 1p~­ alcun rapporto c·o n le condizioni .atmosferiche. re l'irrad1azio11e in parti lontane devono semAnche 1investigazione del passato del pa- pre su·gge1ire una frode o per lo meno l'oriziente, dal punto di vista _mor.a.1e, potrà fornire gine non traU1II1atica. Spes&o poi il simulatore qualéhe pr.eziosa indicazione. accusa una irradiazionie che non corrispond.a L'ranamn·esi attuale riguarda il modo e le affatto .al decorso dei tr-011JChi nervosi; e può cir.costanze in cui si è .prodotta 1a lesione. inoltve, per mezzo di un'oculata suggestione, Quando si tratta di forma puramente tr.auma- essere indotto a camb.:Lare la localizzazione de.I tica1 le tn.formazioni sono molto precise. Occor- dolot'e. È ben·e, .ad ogni modo, per tali accertare interrogare iJ. paziente sUlla sua posizione m€nti bendare gli occhi al paziente ·e domanal in1omento dell'inrfortu.nio,. sulle condiziofli d.argli di tratto in tratto di segnare il punto dei suoi muscoli (se rilasciati o tesi), sulla su- dolore.so, eh.e 1si marcherà con un pennello, e perficie sulla quale si trovava, .s ul v'o lume e che n ella f.orma genuina traumatica sarà in• sul peso dell'oggetto .che eventu.aJJinente veni- variabilmente fi~so .. An.aloghe .condizioni vanno va soll·evato o tr.asportato. Talvolta è .in causa fatte per· la sensibilità <1.4Lia pressione.• uno soivolamento o comunque il fatto che il Disturbi della -m otilità. - In gen·er.ale il sipaziente si trovava imprepar.ato, eventualmen- mulatore, quan·do lo si invita a ·p iegarsi in t,.e poco abile al lavoro che stava compje-ndo. avanti e toccare con le mani l e dita de i p.iedi, Nel1'esa11ie "fisico è bene incominciare dalle fa mostra di grandi soffeirenze, mentre si radcondizioni generali; vi sono spesso dei f.atti c he drizza poi r.ClJpid·am·e nte. Oppure, per la s~essa inducono degli squilibri statici e predispongo- manovr.a, .fing;e· una completa rigidità del tro;nno allo sforzo della regione lombare, per cui il co, e apzichè . c-qrvarsi, si pieg.a sull1articolapreteso infortunio non è che un dolore di schie- zione delle oaviglie, di modo che sembra semna manifestatosi occasionalme·n te. Le accenna- pre nell'imminenza di cadere, ed assume l'attite condizioni .consistono. 1n obesità, rotondità tudine ·di un uomo che stia p.eir tuff.arsi neldelle spa11e, .p iede piatto, ineguaglianza di l'acqua. lunghezza degli. arti inferiori Tale co·n te.g no ·iJn.dica se non una simulazione In tali oasi, l'analisi minuta dello storia del genuin.a, almeno un'e sa1g.er.azione. D·i fatto, dumalato :viv.elerà che il dolore di schiena si è r,ante la flessione anteri·ore d·el tr0tI1co 1e ·n atistabilito insidiosa.mente, solamente aggr.avato- che .si muovono automaticamente verso l'indietro per esteJ?.sione nell'articotazione .delle si con lo sforzo. C-0n un esam·e attento, si vedrà che il dolore caviglie allo scopo di eé[uilibr.are il peso d.al è diffuso suJl'.amea lombare e non localizz.ato tronco. Il simulatore, sopprimendo questo teri-:da un lato o in una piccola r.egiooe, ed è inol- . tativo di adattamento automatico, tenta di contre in dipendenza delle rp osiz.ioni .assunte dal vincere. l'esa.m.in.atore dell'impossibilità di eseguire la flessione del tronco. Inv.ece, .anche se malati. Si prusserà in seguito ad ·esaminare il carat- la porzionre la.mbare •d ella spina doyisale ·è ritere del dolore. In g1e nerale il .simulator.e tende · gW.a, è sempre .p 9.s stbile la fl·essione del tronco ad esager,a re la gravità, m~ n·on. ·sempre l'a. in .avanti, poichè detta p•orzione· può venir ruozion.e .o orrispo.nde .all.a p1arola. Non bisogna d.i- tata in ,a vantt p:er la fl,e·ssione a livello d elI'armenti.car·e ahe diff.erenti mo:virn·enti ·p ossono ·es- ticolazione de·l l'.a nca. Per svelare la frode, l'esaminatore de·v~ fairse~e oompiµti d.allo stesso muscolo, ·e talora il simulato·r e può quindi i·ngannar.si. 1Cosi m .e ntre coricare l individuo sul dorso e C'ontrollare. se egli accu.s a una lesione in corrispondenza del può eseguire la flessione passiva dell'anca. In latissimus dorsi e sosti@e l'impossibilità di caso a!f erm.ativo, si può dire' che il sogget.t o stare eretto, è poi capace di abbassarsi .ed ,an- .almeno esagera, e sd.mul~ .anzi, pe·r quanto riche d:i!' portare all'indietro i'1 braècio alzato, gua.I'da 1a flessione <leJl'.an·ca. Non si può contutto ciò senza dolore. Allo stesso modo, per clt1dere senz'àltro C'he la porzione lombare non 1

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sia rigida, ma che l'individuo tenta di esageSulla simulazion~ delle malattie veneree. r.are la S11a. incapacità miediante · I.a fissazi-0ne volon.taria dell'artioolazione dell'anca. E ne- (W. PICK. Medizinische Klinik, 1917, n. 6, pagina 148). cessario in seguito assicurarsi della integrjtà dei segm·e nti vertebrali . I casi di malattie veneree simulate, secondo e; Si invita. dapp.rima ril .soggetto ad ·eseguire l'autore, no•n sono rari e si .p ossono calcolare la flessione in. avanti, çome si è accennato; se aà. 5-7 % del totale dei malati di morbi venerei, il movimento iprimario si oompie nella spina che capitano sotto• osservazione. ed dJ seéondari-0 nell'iaJrticolazione dell'anca è La forma più frequènte è l 'uretrite blenorraimf)I'ob.aJ>ile •chie 1e v·ertebre siano coinvolte ill.el _gica simu~ata. Dal ipunto di vista an·amnestiprooesso; mentre invece quando tale rap'Porto co spesso si osserva no:n esservi corrfsponde11è inver.tito e La flessione si esercita dapprima za fra l'insorgere delle manifestazioni e la dasulle artico1azioni .dell'anca, si può ammettere ta, per lo più assai lontana, dell'ultimo rapu na iqualche 1esione· o·ssea, muscolare o ligia- porto sessuale. In molti casi peraltro questa mentosa. nuova affezione dovrebbe rappresentare . solo Per assicurarsi dell'integrità dei segmenti una recidiv.a di una malattia più antica. vertebrali, si introducono le dita di .a.robe le , Ciò che a prima vista risveglia qualche somani, ,f ra i proce·s si ·s pinosi vertebrali, men- spetto è la qqalità dell'essudato che è abbontre il paziente si _trova in posizione eretta, e lo dante, ma non giallo-verdastro, come nella ve· si ' invita a porta:risi lentam•oote in· . ·p osizione ' ra gonorrea recente, bensì bianco e di consieretta. Si sentiranno a1lora avvilcinarsi le apo- stenza come di materiale friabile. Le manif e• .tisi .spinose., che, ·d uir ante La flessione, si tro- stazioni infia:mmatorie variano dal semplice vano allontanate. Se il movdrmento viene ese- eritema dell'orificio sino a.l notevole indurimen. ' guito liberamente e senza dolore si piu ò esclu- to dell'a1p ertura uret:r.a;le con c~emo.si de'll.a ·m uéosa: talvolta perai'tro, malgrado l'abbondante dere una looione J.ocaJe. Nelle lesioni organiche, la lordosi norm:aJe del 1segm-e,n to lomba;re, flttsso (li n1ateriale essudativo, i fen-0meni fio-. v.iene corretta solo in parte ed è più o meno gistici sono assai poco evidenti. Se sono stati abolito l'allòntanamento delle apofisi spinose. adoperati mezzi caustici, si ha spesso la for-Si ipuò invece. concludere per l'.a;ssenza di mazione di un'u1cerazione all'orificio e la parte ognf lesione, quando ia .lordosi viene c·a m- visibile d·ella mucosa u1retrale ruppare ricoper ta bi.a.ta in cirf osi, ·e le d;i.v erse ·apofisi lombari spor- da un' e~cara fiiancastra. Spesso si hanno anche causticazioni sul glande, provocate dallo gono evidentemente. · Tali disoordanze ·si ·possono.1 .anche notare stesso mezzo caustico adoperato. Assai caratteristico .è il comportamento delle nella· ·flessione laterale.. Anche in .tal caso, oc, correrà notare con preciisi.o ne il punto che dal orine nella prova dei due .bicchieri. Al contrapaziente vi-ene indiicato come leso; se p. e . esso rio di quanto suole verificarsi nella vera gosi trova alla terza ve'ttebra lornrbare, men tre norrea anteriore (prime orine 11niformemente invece si -0sserva . che l'inclinazi.one lateraJe torbide), sp·esso ·i l primo bicchiere contiene uridella colonn.a incomincia al dli sotto di esso, ne del ·tutto .limpide .con più o men~ apbonsi può concludere per la fr<:>de; sie · invece i danti :filamenti e d etriti. T.aloro le prime urine segmenti inferiori della colonna rimangono ri- sono lievemente torbide, ma anche in tal caso gidi ied ·eretti e l'inclinazione s-i nota a livello. o contengono i caratteristici detriti. L'esame microscopico del materiale che proal disopra del punto leso, ·si può ritenere posi- . viene dall'uretra mostra ·una grande quantità tiva l'esistenz·a di una :lesione organica. . Le aocell!I1ate ricerche debbono venire inte- di fibrina con pochi leucociti, intatti o ' no, e grate con la radiogi;afia, p 0.ichè non è ìnfre- numerose cellule epiteliali. Non mancano qual-quente il caso che delle fratture d·ei processi • che volta• cocchi e batterii banali, più o meno tr.asverisi, del ,sacro, ·od anche della quinta ver- numerosi. Per 1p rovocare il aatrurro uretr!l>le spesso si tebra lo!nba~e, vengano misconosciute. aidopera il sapone (che talora viene emesso anQuando la radiografia riveli la presenza di osteo-artrite, si può a;ccettare l'orig.ine trau- cora indisciolto, a 1p ezzettini, dall'uretra) oppure si usano sostanze causttche (acidi, liscivita, sucmatica, se tali lesioni sono limitate .ad una sola vertebra, ·ma occorre essere molto cauti co df tabacco, ecc.) (1). se vi sono coinvolti p.a.irecc'h i .s egmenti; .in t al (1) La simulazione di uno s~olo t1retr~e p er caso è probabile che tali lesioni fossero preesi- m ezzo di sostanze grasse, liquide o sem1sol1de, stenti e che ve ne aia.no altre nelle .arlirola- introdotte nell'uretra e che, rivenendo ft1ori, possono mentire ·l 'essudato blenor1·agico, non zicm.i. periferiche. A. FILIPPINI. 1

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SEZION·E PRATICA

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La balanite artificiale è stata anch'essa os- sono palpare ·anche i Viasi lin.fati!ci induir iti e il servata sulla supar:ficie dorsale del glande, op- prepuzio ispessito si comporta proprio come pure su quelle laterali .e in questo caso spessò nel vero sifiloma, rovesciando.s i in totb 'quando simmetricamente dall'una parte e dall'altra. si cerca di svaginare il glande. Nei casi meno r.e.; Nei casi recenti assume il carattere 'di balanite ~enti anche i ganglii inguinali di uno dei lati membranacea per la presenza di una falsa o di tutti 1e due 1p1osson.o essere ingrossati .e pal..: membrana fibrinosa, spessa, ver~astro-gialla, pabili. \ che non si lascia facilmente asportare, circon·Se si allontan.a ·l 'esoara tr,esta una super:ficie data da u•n alone rossi,ccio ·s ul 1quaie si possono ulcerosa che talora ha tutti i caratteri dell'ul..talvolta ri.conoscere i resti ·di qualche flittena. cera mista. Dalle ricerche fatte risulta che il ·In qualche caso la membrana è già caduta mezzo più usato per provocare queste lesioni lasciando in sito una erosione a superficie ros- sia una miscela contenente •carl;>onato di soda · ' ' sa e lucente. Sembra ch e tali lesioni vengano soda caustica, ecc. provocate per mezzo di un empiastro a base di• La diagnosi differenziale, oltre che sui dati cantaridi di cui si è anche qualche voltà riu- ana.mnestici forniti dal malato e non sempre sciti a riconoscere i residui in sito. Mentre i corrispondenti all'evoluzione della malattia, si casi recenti si possono facilmente diagnosti- -poggi.a .s ulla presenza del1'esc.ara secca, nera.care per la pres'enza della membrana fibrinosa . stra. Se questa è già caduta, la diagnosi della e dei resti delle flittene, nei casi più antichi la simu1azione può essere assai difficile, specie diagnosi differenziale è assai più difficile o ad- quando vi sia ingorgo dei gangli inguinali più • dirittura impossibile. vicini, ed allora non resta che ricorrere alla riL'ulcera molle artificiale si riscontra per la cerca del treponema. . più nel solco, ma talora anche sul glande e sul Anche i sifìlidermi del periodo seconda1ìiO foglietto prepuziale interno. possono venir simulati per mezzo di empiastrl. Essa ha spesso quasi tutti i .caratteri del- a base di .cantaridi, di aglio ed altri mezzi che l'ulcera molle vera, con margini tagliati a filo applicati sulla· cute dello soroto vi provocano· e fondo lardaceo. La superficie circostante può una dermatite la quale, .a sua volta, per lo stroavere l'aspetto della balanite, ma in generale finio dei pantaloni può 1dar luogo ad ·u loera; i mar~ini dell'ulcera non presentano fenomeni zioni tali- da far pensare, in quegli infermi che mfiamtnatorii molto notevoli e non sono così asseris.conò di av·er avuta la sitfilii.de, a condilooni frastagliati come nei veri casi di ulcera molle. piani ·ulcerati La mancanza di .altre lesioni ' l ganglii inguinali possono essere ingrossati luetiche, specialmente ·di condilomi piani anali e dolenti alla palpazione, Sembra che il mezzo che accompagnano quasi costantemente queili più comune per provocare tali fenomeni con- dello scroto, deve in generale fai:r nascere il' sosista nell'uso di un sapone contenente un pre- spetto_ che si tratti . di lesioni simulate, .e cosi parato mercuriale •solubile. La diagnosi diffe- pt1re La lIJ?.ilatera.Iità .rJelle in.nnifestaziorti. il a renziale dalla vera ulcera molle consiste nella mancanz.a di condilomi pr.)liferanti nor1 · ulce .. mancanza di una forte reazione infiammatoria rati, la presenza della dermatite reattiva con ,. sulla .superficie 1circo·s tante alla lesion-e1 e nella un fpcoJ1.1io nettamente delimi~to, 1ecc. Nei casi pr~senza sul fondo di un materiale più fibridubii, l'applicazione di una pom.ata indifferente a base di dermatolo p . es., fa ·rapidamente noso, più aderente -e meno purulento. Nei oasi duhbii la ricerca degli streptob.a cilli guarire le forme, provocate · (1). Le simulazioni di sifi,lidermi tardivi sono es:. può essère utilizzata per distinguere queste ·forse .p ure non infrequ~nti: se ne osserv.ano anzi m~ prov-0cate dalla vera ulcera molle. . . Non infrequente è la simulazione del sifilo- anche in tempo di cpac8!. In generale si ricorre all'uso di sostanze cau:. mà iniziale. La lesione si osserva per lo più nel ·solco coronario, .s ul.l 'asta e nell'angolo peno- stiche (preparati alcalini) per provocare sulla cute lesioni lilcerbse le quali, in quei malà.ti . scrotale. sifilide, pos:. Nei casi recenti si vede un'ulcerazione rico- che affermano di avere sofferta la ' perta da escara grigio-nerastra con forte rea- .· sono talor,a venir confuse .cori sifilide.rmi nozione infiammatoria della circostante superfi(1) Anche le placche mucose .p ossono venir cie. Quando la lesione ha sede nel solco si pos. simulate : uno dei mezzi più comuni è la ·ra:. • pida e superficiale applicazione sulla mucosa linguale 9 labiale della sigaretta accesa, ott~ è rara: in questo caso peraltro non si ha alterazione della mucosa ur~trale e non .può quin- · nendosi così delle 11sti0ni , circoscritte, che in di parlarsi, a rigore, di lesione pFovocata ma uno stadio avanz·a to e ad un occhio non e-sper=. to possono mentire la vera placca ro'osiv·a od t1l:. soltanto di simulazione" di un sintom.a. M. cerata. . M.

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dulo-ulcf>rati. La diagnosi differ~nziale è abbastanza ...semplice nei casi di fresca data. La . presenza dell'esca~a, provocata dal caustico, e che-abitualmente è ad un livello più basso della cute r,ircostante, e l'assenza dì un infiltrato gommoso ai margini della lesione debbono ·m'etterci in sospetto sulla vera natura della Jnanifestazione. Quando però è allontanata l'escara, si può v-erificare una notevole infiltrazione infiammatoria nei tratti di cute circostan.~e, e sulla superficie dell'ul~era aversi la presenza. di un materiale .fibrinoso aderente, così ·da risultar.ne il qu.adro di una gomma ulcerat~. ln questi casi la diagnosi differenziale può riusci1·e difficile e per esclud~re la sifilide bisogna por mente 'a i oaratteri delle vecchie • cicatrici, se ve nei sono, e ricercare se nei tr.at- · ti circostanti alle lesioni vi sia traccfa di t1stioni di primo o secondo grado per l'azione degli stessi liquidi caustici .i quali, scorrendo al di là ' . dei punti net quali volevasi provocare la ma~ nifestazione u.lcerosa; sono causa di altre leV . .MoNTESANO. sioni più superficiali.

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Simulazioni diverse. •

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IL POLICLINICO

volta viene mescolato all'urina dell'albume d'uovo, ma questo può venire anche iniettato in vescica, mediante un c~tetere; un .attento es~e dehl'urina (~antità, pe.so specifico, esame .m-icrosco:p~co; e,cc~) p,o trà mettere sulla buona strada. Talora, in soggetti predisposti, si sono veduoo .alb11minurie con edemi provocate è!ad!l'in.ges-tione, .continu·ata per parecchi giorni, di gr.aindi quantità di sa·l e comune nel latte . La poliuria del diabete insipido può .venJr provocata beve•n do grandi ,q uantità di acqua, difficilmente però .si ~aggiungerà il bassissimo peso specifico ca:natte.ri!stico. Anche il diabete mel1lito può ve.nire simulato; i più ignoranti aggiungono all'urina 1del saccarosio; si nota allora un alto peso .specifico e nessuna riduzione del liquido di Fehling; qual.che volta iperò, nell'urina conserv.ata un po' a .lungo, si può avere una parziaJe inversione del ·s accarosio ed una certa riduzion'e del Fehling, affatto milllima però, in confronto dell'alto pe so specifico. Di ' . tali caisi se ne trovano d1iversi nella letteratura. Più spie sso vien.e adoperato il .glu.cosio, d.ntrodotto ..in vescica. Non è d.a escludersi t1a possibilità che la glicosuri·a venga p1rovocata con Ja floriziin.a o con l'o?salato d'ammonto. In questi easi ·1lasterà, per la pratica, tene,r e in riposo il p1azi:ente, .sotto sorv.eglianz.a; le ricerche analitiche si faranno sull'orina raccolta in ~guito. 1

Lo spirito inventivo dei simulatori è tainto sco,n finato che sarebbe impossibile citare tutti gli artifici a cui .e1ssi ricorrono; 1riteni~o p erò utile ' di riportarne alcuni, non enumerati nei FIL lavori speciali; li' desumiamo in gran· parte da un I.a,voro ·di E. Blum, mferitò n€l British • Venrezia; 28 maggio 1917. med. J ourn.ai del 19 maggio. • I di sturbi 1g astrici vengono· talvolta 1p ròvocati Ch.mo sig. Direttore del t< Policlinico», artificiatmente m.e diante l'ingestione di olio meNel suo •i nteressante n11mero dr ieri, destiscolédo con tabaicco: si a;cco·m pagnano spesso a nato alla illustrazione di lesioni volontarie e i achic.a. r d:La e ad itterizia; que· s ta viene . a miehe . provocata fumando. nella piala una miscela· di ' •di simulazioni nella vita militare, trovo fatta antipl.irina e tabacco. Non infrequente sarebbe larga parte .aM'ittero da ,aicido picrico, ed alle la s imulazione d e-Ila 'tenia, mescoJam.do le pro- ric.e rche atte a . svelarne i residui nelle orine, glottidi alle feci; semb.r a anzi che i possessori ,e d .a bollare perciò a giaJ.llo il soJdato sospetto di tenie si guardino bene ·dal guarire radical- di dolo. Mi . permetta di segn.alarle un ittero fraudomente, fa cendo un attivo commercio delle prolento, che .avrebbe da tali ·ricerche assoluzione. glottidi che eliminano. . Si trov.a rairamente nei soldati ·s osp,e tti l'acido L'introd~zione di aglio o di tab,acco nell'.ano ' conferisce all'individuo un aspetto .ansioso che picrico, perchè essi hanno sotto mano un prodotto più comodo. Sonvi di quelli che ingoiano lo fa ritenere a ·prima vista ammalato. Anche i t11mori vengono artificialmente pro- la polvere .di una cartucci.a, e ne soffrono gravocati mediante iniezioni sottocutanee di pa:- vi disturbi gastroenterici. Dopo tre giorni di raffina; essi scompaiono facilmente con delle · tale cura, l'ittero è qu.asi gar.antito. Ora in We applicazioni ben calde. Non sono manca~i poi forma è vano correr dietro aill'acido picrico od individl1i che, allo scopo di mostrare uno stato ai suoi derivati, rpoichè il tossico è la solenri.te,· di debolezza generale, sono ricorsi oltlre che i· cui componenti\ balistite, anilina, ecc., posall'aceto, a ll'acido arsenioso, al piombo, al mer- ·sono combinarsi sotto forma di d1initrobenzene, ct1rio. Molti esager.runo la loro corpulenza man-· che provoca facilmente itterizia, eventualmengiand o a crepapelle e bevendo acqt1e 1gazose .a te con maicchie rosse negli occhi. Credo bene, • poichè pochi vi accennano, segnalar~ alla viproft1sione. Interessanti e frequenti sono pure le simula- gilanza dei medici codesta manovra fraudoD. GIORDANO. zioni basate su modificazioni dell'urina. Tal- lenta.

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NELLA Cronaca del

SEZIONE PRATICA

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VITA. P R O F E S S I O N A Ij E.·

moviment~

professionale.

Federazione Nazionale fra le AssoOiazioni del personal.e addetto alla V igiZanza Igienica. - La Pre-

sidenza federale ha ritirato le dimissioni in seguito al seguente ord~ne del giorno . proposto dal consigliere federale dott. Cingola.ni ed approvato ad unanimità ·dal CoDJsiglio direttivo nella riunione straordinari.a. del 19 maggio u. s. : « Il Consiglio federale, presa visione delle lettere inviate da.I presidente dell'Associ.azione dei capi uffici d'igiene e dai due rappresent.anti della medesima, implicanti la. piena fiducia nella presidenza federale, «esprime fiducia jnalterata nella presidenz.a stessa, e la invita a ritirare le dimissioni».

RISPOSTE AQUESITI E ApOMANDE. (6845) Trattamie1ito econoniico dei medici condotti oliiamati sotto le armi. - Dott. G. L. da M. - Al medico che ~ ndo ~(.1tto le a rrni disimpegna ~rvizio di oondotta, cui fu oomaindato di ufficio, non oom· pete speciale indernità. :B.ì11a, quindi, seguiterà a percepire lo ~tipen0J<J militare come per lo inna.nzil e, se non appartiene a cl.a.s 1e di leva chiamata alle armi, Potrà preterdere l'i1nde11nità giornaliera di lire 5.00.

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(6847) Uffiaiale sanitario. · Nomina. · Paganiento, - Dott. P . Z: da A. - Per <Jtienere la paga inerente alJ' ufficio di ufficiale sa nj tari o occorre innanzi tutoo avere la relativa r -0mina, sia pur provvisoria, da par.t.e del Prefetto della Provincia ed esercitarne di

Or~ine dei medici di Milano. _ Il 28 maggio si è

fatto la. funzione . I'rDmuova in suo favore il detto tenutà. una riuniooie per discutere intorno all'atteg- decreto e quando l'avrà ottenuto potrà chiedere il giamento politico dell'on. Brunelli, rappr~ntante pagamooto della son-ma stall7.iata in bilancio per · · della classe nel Consiglio •superiore di sanità, noncompenso a ll 'ufficiaJe sanitario. ehè intorno a tutto l'atteggiamento- ed all'azione del (6849) Pensioni. · Dott. G. :rvr. <1a. V. - Al padre " Cotisiglio dell'Or<Jjne di Mila.no, presieduto a.a~ con- · di un medico eondotto defunto non compete nè pen.. sigliete comunale ,s ocialista dott. Filippetti, nei ris1one nè ind~nnità . I a legge sulle pe.nsio11i ammette guardi della guerra ·mi.ziO'Ilale e dei problemi <lelln. riversibilità sol~n1ente in favore della vedova e l'attuale ora storica. della prole. L'11ssemblea era presieduta. dal sen. Mangia.galli. (6851) Oo1itributo i7el centesi-rno di guerra. - Dott.' Dopo lunga e vivace discussione, venne approvato G. C. da 1\'I. -- ~on ostante che lo stipendio C'he Ella all'unanimità, meno i voti del prof. Pini, del dott. attualmente percep]Ece ·sia esente dalla. ricchezza • Fanoli e del dott. Parola., il seguente ordine del' mobile è tenutu a ~gare il contributo del centesimo giorno: di guerra, perchè questo è eEssenzi.almente diverso «I medict 'm ilanesi, convinti che in quest'ora de. dalla ricchezza mol'{l~ e ·Si paga su qualsia.si somma ctsiva per i destini della Patri.a tutti gli italiani che si riceva :i carico del bilancio comunale. debbano congiungersi insieme nella lotta contro il (6853) Uffioiale S(1,ni~ario prov ·visorio . - No111i1ia. nemico più insidioso del fronte interno, mentre si .R equisiti. - Dott. G A. da C. - L'articolo 18 del acct~gono a re<!are tutto il loro contributo all'etesto unico (ltlle leggi sanit.ar'it attua1:1llente in vigore tassativam~nt,e prescrive che l'ufficiale sanita.· saltiamento •dell'energia na~ionale, dichiarano il ~oro profondo i·nsana.bile dissenso del sedirente a•politirio è nominato dal l">refetto nella persona del me, ci•smo dei dirigenti del proprio Ordine e ·si associadico condotto jn quel comuni, ove noo siia possibile no agli Ordini di altre provincie che numerosi prol'esercizio ~parato èelle due funzioni. In tutti gli clamaron<J incompatibile la. pèrmanenza dell'onorealtri casi l'ufficiale saniitJa,r io deve essere scelto fuori vole Bnmelli nella qualità di rappresentante della dei medici condotti. Tale norma si applica anche alle ola.sse nel C-Onsiglio supe1iore di sanità». nomine che, per rimpiazzi o temporanee sostituzioni, si avverano <' ttualmente mentre sono ~ospesi i concorsi e ir.olti t:tolari, debitamente nomi!l,3)ti, si CONDOTTE E CONCORSI: trovano fuori della propria residenza per essere a ' servizio del R .Esereito. . . Medico 43enne, pratfcLssimo condotta, esente miNon può, pf-'rt.anto, ritenersi illegittimo ìl recente lita.re, cerca buon interina·to. Dirigere offerte : SeDecreto oon <' 1: il Prefetto, esonerando dalla ·carica , di ufficiale ~anitario, di cui ~.'a prX>vvisorixmente. gret.ario Associazione Camr)ana Me.dici Condotti, • investito, il mt1dico c'OnéLottJo, a"bbia nominato in sua · Roccadevandro (Caserta). vece un libero eserc<:.nte. Illegjttimo era, invece il Medico-chirurgo lunga pratica, subito disponibile, precedente Decreto eo~ cui veniva incaricato ii.medico oonc1ott<J; ·ma. <"ontro tale decreto noo fu procerca. posto Roma o nei Castelli Romani. Rivoldotto ricorso nè ora è più il ca so di ·P arlarne perchè gensi dottore A. A·., via Famagosta, 45, int:erno ll, or;in1ai esso fl' revocato con 1 altro posteriore. Nè Roma. puossi scrutare se i l libero e-sercente, assunto alle funzioni di ufficiale sanit.ario, abbia. i titoli tecnici Medico 38enne disponibile subito come interino, specifici per ben esercit:are il delicatissimo ufficio,. 1prefe1ibilmente provincia romana. giacchè la mancan?:a o la cleficienza di tali titoli . . Offerte N. di Loreto, via. ~1essina, 40, Roma mentre 1.10trebbe determinare contesa fra due liberi 1

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. IL POLICLINICO

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professionisti aspiranti al medesimo posto non può ' dare adito a ricorso fra meqioo condotto e libero .. esercente, pel"chè qt"lst'ulti1no per la sua posizione ba. sempre a norma di legge, diritto a preferenza. (~4) Pension,t. - Sessenwii. Abbonato 1134 G. SA - Con 67 anni dd età e 40 di serVizio liquiderà )'annua pen.~ione r: .1i ssima .d i lire 3000. Se ora. già gode due sessennii non v'ha dubbio che potrà ottenere il t.erzo al compimento del sesto anno di servizio da quello in cm ottenne il seoonoo. Re trattla&i. dl sessennii arretrati occorre vedere il capit.ola.ro per scorgere se tale di:-i tto fu concesso col computo lnt.egrale degli anni di servizio dal di della. nomina, o veramente a ùe<!Qr;rere dalla data. dell'approvazione tutoria impartita all'atto con· bilia.re re-. . . lativo. Sta.n do a qua.nto Ella dice, parrebbe che Ella dov;es.ge compiere a.Itri cinque anni di servizio per ottenere il terzo sessennio. · Dottor JUSTITIA. '

Servizio me<lico-mil~tare.

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All'abb . .n. 2385: Quasi tutti i servizi.i civili sono coperti. Il mtto di aver pr~ntata domanda e persino di esser stato • richiest,o aà personam dall'autorità civile interessata, non basta però semipre a far trasferire l'ufficiale dalla zona di guerra, quando le autorità loC!ali militari diano parere contrario per ragioni di servizio, o per altre ragion.j. All'abb. n.· 7207: L'essere idoneo al servizio. negli stabilimenti t:erritorfalizzatr non esonera dall'essere inviato in ~ na di guerra e persino in quella di operazioni, dove. stabilimenti t.errltorializzati no!}. mancano. • .Al dott. C. I ., Zona di Guerra: Non esist.e un libro cli questo genere. Potrà trovare qualche cosa per la parte medico-legale sul.l a · medicina lega.le. milita.re del Quinzio. Pei ·bagni, esiste il regolamento: «Norme sul Servizio Balneario Militare >>. Al dott. V. Z ., C. R. I. : . Il collega non aveva obblighi di ·s ervizio militare perchè in oongedo assoluto, ma ha poi contratti. nuovi obblighi con la Croce ltossa. In base a questi egli è· stato a buon di·r dtto inviaì<> in zona di guerra, ecc. Circa il suo avanzamento, segue le norme del regolamento di avanzamento degli ufficiali della 1

Croce Ros~.

All'abb. n. 1770: Comè già si è accennato altre volte, i medici civili che hanno ricevuto un grado pel t.empo della guerra in base ai loro titoli non ·p ossono conseguire l'avanzamento che per proposta d·i promozione per meri9:> eccezionale, non esistendo .nel ruolo degli ufficiali di complemento la promozione ad anz1ani tà. al grado di maggiore. All'abb. n. 3418: Si può osservare che il collega ha accettat.o 1ncondiziona tamente la nomina a medico condotto ben saipendo che sarebbe stat.o comandato a tale ·servizio, rivestendo il grado e percependo ~li asse~ni di tene nte . • • • (3{))

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Sta di fatto però che se la còndotta. è faticosa. e le rocalit.à. ove deve prestar servizio molt.o lon-• • ta.ne l'una · dall'altra, sarà interesse del Comune stesso di fornire al• proprio medico i mezzi di trasporto, ed egli può solleci~rll facendone notare la in<:liispensabilità.. Bisogna benEd t.ener presente che questi sono temPi di saorijìoio e <li sofferenza .p er tutti. Al1'abb. n. 1575: . . L'ufficiale in congedo in st.ato di indisponibllitA ' non può conseguire promozioni. All'abb. n. 7772: . .. Non esiste alcuna di$W.Sizione la quale stabilisca che i mecli~i che haLno avut;o la perdita in guerra di uno o più membri della. famiglia, abbiano diritto a non. essere m:lndatf nelle prime linee . All'abb. n. 8201: I AgJi effetti dei limiti di anzianità per l.'l iscrizione nei quadri di avanwmento il termine decorre àa.l 28 dicembre 1914, nell.a quale data Ellii è Maro nominato tenente. All'abb. n. 3845 > Nel oprpo' sa;nita1tio le promozioni dei tenenti a · mpitano oono stat:e fatte a tutta l'anzianità. del 3 'a prile 1913 e non a ·quella del 10 novembre 1915 come credé ~1 collega. Nulla quindi da fare. All'abb. n. 2031: Il collega può benissimo \ . far domanda di 9.ssimila · . zione. Può scegliere l'ospedale e la residenza. ove far servizio ~lo entro certi limiti ed è poi soggetto à non frequenti, m~l possjbili mutazioni per imprescindibili necessità ·di servizio. Non ha obbligo di divisa. Data la stia :fiilZiani.t à la Comntissione gli conferirà probabilmente il grado dii capitano. Può poi avanzare di grado in base' ai titoli che presenta. i~~ Al dott. B. T., - ~ di Guerra.: . Probabilment.e iJ collega è stat.o ..nomioo.to per an21La.n ità, mentre la promozione del novembre avvenne per titoli. ~on vi è quindi da reclamare. All'abb. n. 2663: Malgrado la dicl.iarazione della. commissione di Firenze, il collega può sempre far domanda, al Mintstero, della l)romozioné al g.ra.d() di tenent.e, per titoli. M. G. Al dott. A. P., .Zona di Guerra: Per gli ufficiali della Croce Roosa non vi è• nessuna diSl;>OSizione che autoruz.i tale promozione. Al dott. G. F., 'Zona di Guerra : La Preside112a della C. R. I si occupa da vario tempo della jmport.a.nt.e questione dell'avanzamento del personale, m specie sanitario. Si hanno buone speranze eh~ il Ministero della guerra, che è stato vivamente interessato in proposito, risolverà benevolmente la. rosa, accogliendo la. proposta già fatta, di applicar~ cioè al personale del1a C. R. la circOlare n. 752 df)l Giorn,ale militare 1~16, ed evit~re cosi ogni disparità di trattament;o fra i $UOi ufficiali e quelli del R. Esercito. Però fino ad oggi il Minist.ero non ha voluto che la detta circolare fosse applica1:a. ~

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SEZIONE PRATICA

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NOTIZÌ E DIVER SE Un nuovo grande Ospedale in Roma.

Marconi e vi ba a.deriro la· «Tribuna ». Le oblazioni possono inviarsi ai due i11dirizzi : Ufficio Marcon:i, via. del Collegio Romap.o, e Uffici della 'l'ri-· buna, via Palermo.

in progetto la costi-uzi•>ne di un nuovo grande Ospedale sull'al'~'J:.5ano di Monteverde, in un'estenPer la disciplina deì consumi. sione panoramica salubre, non lontano dalla. nuova La Coinmisione Centrale di propaganda per Ja listazione di Tra&'t.evere. L'<i .. ea, di proprietà della mitazione dei consumi -i~tituita da lla Federazione Ammi:nistrazione di S. Spi~·iro, è vasta 40,000 mq. Nazionale tra le Associazioni del personale addetto Secoodo il piAnr· regola tn.1e, che viene preparat:ò • alla. vigilanza igienica., ha diramato una circolare dall'ing. <JatterirLa, degli Ospedali Riuniti, la ooche sollecita. ad un'opera utile ed attiva di ·prostruzi'One del nuovo Ospedale sarà a. padiglioni e paganda. La circolare è stata sped;it.a a tutti i servizi isola ti. membri delle Associazioni Federat.e, agli Uffici SaNel primo periodo di costruzione l'Ospedale nitari dei capoluoghi di Provincia e Circondarlo, ai avrà una capacità di 600 letti, a.Ilo SCQpo poter suPresidenti degli Ordini dei Sanit.ari (medici . , vetebito sostituire l'Ubpeda.le dJ S. Spirito; ma i fabrinari, farmacisti) e delle Sezioni dell' A ss. Naz. bricati per i ser \T'izi gener!l li saranno oostrui ti in medici condotti e della Associazione Nazionale ·Vemodo da rendere I ossibili gli ampliamenti u11:eriori, terinazia Italiana, alle or;:nizzaiioni éd alla St.amfino ad una capa.ci~ massima. di 2000 letti. ·pa sa.nit.aria. L'6spedale di S. Spiriro rimarrebbe adibito ai Un interessante Numero unico del quale è stata ma.la.ti cronici, che ora sooo confina ti negli ospedali fàtta. una tiratu.m di 200,000 c-opie, compilato da.i di provincia (V1t~rbo, Civ~tavecchia, Civit.acast.elmembri della Commi,ssione centrale predetta e publBna e altri minori). blicato a cura del Comitato Ministeriale, è sbl.t.o In un secondo periodo i.I nuovo Ospedale dovrà. spedito a.i Sindaci., Me9ici, Vet.erinari, Farmacisti aissorbire alcuni cspedali m in.ori, come la Consola- e Maestri di tutti i Comuni del Regno. zione e S. Giacomo, che, per trovarsi a ridosso di a• Un'altra nave-ospedale inglese silurata. bitazioni, rostit11iscono permanent.e ragione di • dLsagio per la vita citt:adina non meno che per quella Nel Medit.erranoo, il 26 corrente, la nave ospedade ospedaliera e <>he rappresentano un onere assai grainglese Dover Oastle è stata silurata senza preavve per le .finanze dell'Istituto, ~ causa. delle rilevi.so una prima volta alle 6 del mattino e una sevanti spese generali. Questi ospedali saranno riconda alle 8.30. La nave è affondata. Tutti i malati, dotti a posti di pronto S<>CC<>rso, con dotazione di gli infermieri e le infermiere ed i medici banno poletti, e manterrauno qualcht.. corsia; a S. Giacomo tuto essere trasbordati su altre navi; cosi pure :rester~nno pure gli ambulatori. · tutto l'equipaggio, eccetto sei uomini, che si nt.enIn un terzo pe1·iodo l'Ospedale di Mont.everde dogono uccisi dall'esplosione. . • vrà provvedere sJ bisogni della crescente popolazione. Attuato que.sto piano, mentre verranno istituite, • LUIGI LAN.DOUZY. \ nelle varie zone della città, sufficienti staziond di pronto soccorso etl ambulatori, Roma avrà alla peIl decano del1a Facoltà di Meddcina di Parigi è riferia tre gran<ù Ospedali, cioè ;il Policlinico ad morto, socoombendo ad una grave e lunga malattia oriente, il Nuovo· ad occidente e l'Ospedale di S. Immenso è il lav()TI() compiuto in più di un mezzo Giovanni a mezzogiorno, integrato quest'ultim~ dalsecolo da questo grande medico francese, come pa l'Ospedale Milit:a.re e dall'Ospizio dell'Addolorata, tologo, come clinico, rome fisiologo, come t.erapist.i, . che trovansi nelle vicinanze. ed anche come igienista e medico sociale. La ndouzy, :figlio e nepot.e di mediai di campagna, arrivò a Pa · A S. Giovanilii. l'attuale Sanatorio-ospizio per turigi nel 1867. La guerra del 1870 lo trovò interno bercolotici sarà ridotto ad c·spedale per le malattle degli ospedali e durant.e essa ebbe agio di esplic~re comuni, non appena potranno essere edificati i satutta la sua meravigliosa attiV:ità: 44 anni P.iù tardi na.1:ori nuovi al r.•are ed alla: tenuta della « Ineru.. il decano della Facoltà di medicina di Parigi righerat.a ». · prende nuovamente il suo posto di combattimento, Il costo del nuovo grandioso Ospedale è prevenfiero e felice di dia.re ai sofferenti, fino all'estremo di tivato in 5 milioni, ma l'oculata Amministrazione sua vita, i ' tesori della sua esperienza e della sua: attuale ha già port;uto accantonare 7 milioni per que. grande bontà. et.o lavoro. I primi lavori di Landouzy si riferi.sqono alla Per la lotta antitubercolare. Net1ropatològ[a ~ sono di quell'epoca gli studi sulle • « Convtù.sioni e le· paralisi legate alle meningo-enÈ sorto in Roma un «Comitato pro famiglie dei tuberoolosi », con lo scopo di · provvedere all'assi- cefaliti f:r:onto-parietali », sul «Valore semiologico della deviazione coniugata degli occhi e della rotastenza delle famiglie più bisognose nel periodo di zione della testa»,. sulla. «Miopatia atrofica procura di chi è unico loro sostegno e di curare i convalescenti, fino a che abbiano ~tuto riprendere le gressiva ad inizio facio-ooapolo-omerale », oooosciut.a oggi col nome di« Miopatia atrofica, tipo Landouzyl-0ro ordinarie occupazioni. . L'iniziativa è stata promossa dal sen. Gugùielmo Déjerine ». Frattanto il giovane studioso conquista (31) . È

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i suoi gradi: nominato capo di Olinica della Facoltà nel 1877, diviene nel 1879 medico degli Ospedali di Parigi e professore aggregato nel 1880. Poco tempo cl opo dimostra, fra i primi, la natura specifica di un gran numero di a<>rtiti e di aneurismi miliari della arter:iole encefaliche e riannocla alla sifilide 1'immensa maggiora.nza, per _non dire l'universalit.à, delle leuooplasie boooali.

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mi.!Ila di Landouz3- a professore della Facoltà di Med:iciITTia di Pàrigi, è il più ~uttuoso nella sua opera

scientifica. Studia le angine infettive, le manifesta:zioni ·r enali delle malattie infettive, gli pseudo-reumatismi infettivi, gli ittert infettivi, la zona, le loca.1izzazioni wgio-cardiache della febbre tifoide.. Nell'a nno .st.esso 1882, in cui Roberto Kock ioola il ba..cillo della tubercolosi, La..nd<>uzy per primo fa conosce~ che la pleurite aèut:a è il più spe.sso una manifestazione tubercolare. Da questo momento o1,"ienta i suoi ·s tudi' verso questa terribile malattia esi vota alla lotta co:rttro di essa. Fa quindi oggettodi studio tutte le forme larvate della tubercolosi, la nevralgia sciatica, l'asma, la clorosi, le anemie emolitiche, le nefr:iti, le éndocarditi e le artrtti dovut;e. al bacillo ed isola nella tubercolosi acuta un tipo nuovo, la Tifo-bacillosi. Dopo il 1886 affronta il problema ereditario della tubercolosi, giungendo a conclusioni originali, che resistono tuttora alla investigazione ed alla critica, e diventa uno dei più ar- · P.ènti ~ampion1 della preservazione antitubercolare. Una delle ultime memoriie da lui scritte, circa un anno fu, si rnerisce a questo .s uo ormai predilettoargomento. Egli in essa si dorna.nda 00 l'appendicite ' acuta non sia una tubercolosi larvata e riporta le storie cliniche di 26 opera.ti, nei quali l'appendicite actrta classica ora segue, ora acoompagna ogni specie· di m.anjfestazioni bacillari e precede d'ordinar:io· · 1a tubercolosi polmonare. · L'opera .sociale di Landouzy contro il . terribile :flagello non si Jdrnita alle ricerche ed agli sctjtti sclentifi~ ; egli prende dirett;i parte alla Jotia fondando sanatori J>Opo1ari e dispensari antitubercolar:i, spe.sso ostaool.8:to ed avversato. ~Ieinbro della Commissione consultiva di igiene ed epidemiologia al Ministero della guerra, durante la lottà. attuale· scri.s se un memorabile rapPorto sulla guerra e la riforma del soldato tuberoolooo, sostenendo il dovere dello Stato di a·s sumere l'onere dell'as~istenza e della preservazione dei conviventi di quelli da lui denominati Feriti di t1t,beroolosi, i quali a vrebbert) . gli stessi diritti degli altri feriti della guerra. La Facoltà di Medicina di Parigi l·o nominò nel 1893, a 4S anni, professore cli terapia ed u~ l.;bro, «La Sié-rotkràpie » uscì ben presto dalla sua penna. Nel 18.99 organizzò i viaggi di studi medici alle st.azioni francesi di acque minerali. Tale in succinto la ·prodigiosa. attività di questo grande Maestro, di questo Medico sociale, di quest:l forte lottatore, del quale oggi tutta la Francia lamenta la perdita dolorosa. P. C. . 1

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Infine in un'epoca in ·cui i sifilografi, quasi ~nza eccezione, proclama vano la non oontagiosità degli accidenti terziari dell~ ·sifìlide, Landouzy, con pr.)ve cliniche, ·S tabiliva la possibilità, se non la frequenza, dei contagi specifici anche al di là del periodo sec-0nda rio. Di poi fu dimostrata la. presenza della spirocheta nelle antiche lesioni gom1nose. Si fa in seguito banditore di una. nozione nuova, quasi rivoluzionaria P<'l' l'epoca nella quale fu enunciata: la quasi total i t it, cioè, delle manifestazioni patologiche, che si :fi, sano negli organi e sui tessuti, non sono che .affezioni sintomatiche di una infezione, o di una intossic·azione causale: esse non .~ono nzalattie. Il periodo dal 1881 al 1893, che ter1nina colla no-

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Indice alfabetico per materie. •

. Autolesioni nella \it.a militare ('.ongiuntivi te C.C.'l'tc1 rrale acuta l)l'Ovoca ta Dolort di schiena : simulazione Ittero fra ti dolento . . . · .• I~o1ubaggine: ..Jmulazione . • Roma. 1917 -

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)Ialattie veneree: simulazione . Sciatica : piccoli segni elettrici Simulazioni di\erse . . . . . Sordità bila tera le : metodo I.>er sYelarla

Pag. 750

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fon-d ato dai professori :

GUIDO BACCELLI

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FRANCESCO · DURANTE ,

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI •

SO MM AiRIO.

Servizi Sanitari : G. Cirincione: Necessità di modificare il servizio oculistico nell'esercito. - Discussioni e commenti : P . Nigrisoli : Sull a incisione mediana longia

tudinale della rotula. - L . T aussig: Sulla cura dei sol dati malarici. - G . Rochal : Azione dell'alcool sui tessuti germinali . - Accademf e, società mediche, Congressi: XXV Congresso della Società Italiana di Chirurgia. - Reale A'c caùemia medico-Chirurgica di Napoli. - Società Medica Chirurgica di Bologna. - A ccademia. delle Scienze mediche e Naturali di Ferrara. - Sunto delle Conferenze del Prof. Roberto Campana. Rppuntl di medicina pratica: SEMEIOLOGI A: Il fenomeno

-

delle guancie nella meni n gite - TERAPIA (Sui danni degli arsenobenzoli nella. parasifi lide n ervosa. - I .a somministrazione del mercurio per .via oral e . - IGIENE : Alterazioni alimentari per assorbimento di gas. MEDICINA SCIENTIFipA: Sulla. flora batterica delle ferite di guerra. - Posta deglf abbonati. - Varia. - ··

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çennl bibllografici. - Pubbllcazloni pervenutttci. Nella vita professionale: Gu erra e Pace. - Cronaca del movimento professional e. - Risposte a quesiti e a domande. - · Atti parlamentari. - Nostre corrlspo,,den1e Per i. sol dati ciechi. - Notizie diverse. - Indice alfabetico per materi e. '

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VEI SIGN0RI 1\B80N1\TI: I

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•bHd di tro,rfe$à rlsena$1. - E' vietata la riproduzione di 7,a,vori pubbUcati nel POLICLINIOO o ia pubbUcazione di swnti di essi senza citall"ne la fonte. ,

$ .ERVIZI SANITARI. Necessità di modificare il servizio oculistico nell'esercito. '

stituisce il criterio . del m11itare preposto alle ope,r azioni di r.assegna, . vuo1 dire un· criterio necessariamente non uniforme, onid·e individui dichiarati .abili tn una regione sa.r ebb1e:ro stati dichiarati inabili in alt!'e e vtceversa. Lo .spirito innov.ator.e del novello ·e1enco .d.elle infermità dovrebbe a~ere . per base la obbligatorietà delle operazioni oèulari e di qualsiasi altra pè31rte del corp9 (dimodochè non avvenga mai più qu·a nto avviene oggi, e ciqè che un individuo custodisca accur.atamente ·un.. m.alanno rimediabile, fino .al giorno in cui il Consiglio di leva, pe r ·esso non ne proclami 1a incapacità rul servizio militar.e. E immorale la 1

Considerazioni del prof. 1G. C1RINCIONE (Rom.a) . La esperienza ria ccolta in questa gue.rra 1impdne il .d overe di mo1difi~are . profondamente l'attuale · Elenco delle infermità oculari cJ::ie dànno luogo ad inabilità assoluta o temporail1ea. Da tutti è stato osservato che mo1ti individui attli al·le amir vengono esonerati indebitamente ed inoltre che elasti<!i sono i confini di alcune infermità, per cui al regolamento si so-

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pratica e quasi colpevole. il regolamento eh.e favorisce questo istinto perverso. Quando sarà co.n osciuto clai cittaidini che una deformità de1'le p alpebre (ectropion, ecc.) ,e d.eJla cornea (dermoide, p~erigio, _ ecc.) e che una dacriocistite od uno str.abisino mostruoso non dà più luogo .alla esenz1one daù se:rvizio milita.re, i parenti provv·e deranno di buon ora a. restituire l'asp.etto normale ai loro figliuoli migliorando così la estetica e la funzione : un p,iccolo dermoide estirpato nei primi .ann•i dopo 1a. nascita, lascia dietro di -s~ un1a corn-e a normale nella parte ottica, 1a qual cosa quasi mai avvien·e quando l'operazione viien fatta .dopo i venti .anni; l'oc·chìo .deviato finiscè .col perdeire l'u so della funzione visiv.a, m entre raddrizzandolo in tenerissima eta si evita l'amblio1p1ia ex non uso; una palpebra deiform1a ta può essere C?-USa . di panno corneale e ~pacità indele1b ile della cornea con :relativa diminuzione di6•1 valo:re funzionale e cosi per altre maiLattie guaM ribili. , All'o·p er.az1one obbligatoria ·s i fanno de~le obhiezioni che in app,a renza h anno· del peso, ma · in sostanza n on ne hanno. Si dice in·f atti, ·che obblig.ar~e la. recluta a sottoporsi ad atto oper.atorio sarebbe lo stesso · che eserci~are una coer.cizione -corporale, non, p•e1rmessa dallo Stato che garantisçe la libertà personaile; d'altra parte, sì dic.e anco-r.a, lo Stato rischierebbe di risponder.e con troppa frequenza 1a richieste di danni n eii casi in cu1 l'oiperazione non d·e sse 1 irisultato 'favorevole .. Alla prima o·b biezio.n e è facile risponder.e col ·co:p.statare-.che1la più grave costrizione delila libertà è qu.ella che l.a legge impone .all'in1dtividuo di abbandonare il tetto natio; f amigl.i.are, iJ p·r opri agi ed interes:81, per intraprendere una vita di priJVazioni ed un lavoro al qu.ale ·egli non rè' ,s tato abituato e che, per la massima parte dei casi, non è neppure gradito. . Di fronte a questa co1 e~cizione l'obbligo di rendere più sano il suo corpo non è più un.a menomazione della sua libertà, ma un richiamo .all'adempimento di un dov_ere verso sè stesso e la società che egli .aveva trascurato. Quindi dal punto dì vista etico il regola111ento attuale non provved.e come esso dovrebbe. Nè pilì efficace è l'altra obbiezione ch e implica ·il concetto di una iinferiorità dei medici militari rispetto .aJi. civili. Io non arrivo a comprendere perchè debb.a farsi un appunto cosi grave all'abilità dei medici militari. Oggim.ai dobbiamo constatare con orgoglio ch·e i sanitari del nostro esercito nell'ultimo ver1tennio hanno rivoluzionato La opinione pubblica: in tempo passato un medico

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militare voleva dir.e un uomo ignorante dell'ar-· te ·sua; ma ora il caso è ben diff1erente essendo prevai1s~ nell'a.mmini.strazione d~lla sanità militar.e i ·concetti 1ad·eguati, per dete,r minare stimoli possenti fra · i giovani medici~ sia con l'avanzamento a scelta, sta con le missioni speciali, il c.ui definitivo · risultato è stato qu·ello di avere un corpo militare abHissimo n~lla medi.cina e chirurgia generale, ed .anche nelle sinsole SJ}ecialità. E potrei nomina.re l'uno dop9 l'altro senza cercare nella mia memoria, una dozzina !di valenti ocu'1isti militari (e così di valenti otoiatri, neurologi, ec,c.) -onde si può . affe r, mare che non esiste al·cuna Di1·ezione di samità militar.e del Regno, ·c he non abbia sotto mano uno specialista id i va.loi:e, al quale affi,d.a;re i-1 coscritto che de.v e subire la oper.azione . ocuilare, . con ·La sicurezza che ·essa se·g uirà le stesse prob ab-ilit~ di ottlimo ·sucoeisso come se v eni'sse. eseguita dai m.edici civili più provetti. È assai tngiusto .ed ainche un po' umiliante per il ffi·edico militare, i·l S·e ntirsi rispond ere da un cor1tadino; che carezza la .sua fi·sto1a, anale, 1a sua ernia, od il suo pterigio ferace di' rifor! ,'ma, .con un rifiuto oategori co al suo invito a guarirlo, c0-p. 1a costante di·chiarazione, ((io non voglio essere toccato con i ferri » ed il medico militare è obbligàto a propo.r·r e ·la ·ri forma ·do-. lente e disgustato che il · regolamento permetta tanto sc·empio deRa sua .dignità e del buon se,n so. IL.e ·autorità .alte non han•n o ,ancora suffiiciente fiducia nella ,c~iacità der propri dipendenti ed è un errore che bisogna presto correg.g.e.r e. E ve.r o ch.e, adottando un simile concetto fondamentale ne verrà un .altra necessità, quélla cioè Id i selez,i onare i medici mili\ari in modo da av·ere specialisti di ogni sp·ecte per ~e cure delle diverse malattie. Fin'oggf questo concetto non è stato favorito anzi non è e·n trato nella mente d ei cwpi militari. E r.ico:rtdo che un generaile di san1tà illu• stre per il posto occup·at6, ma ,altrettanto incompetente, rispondeva ad un senatore, ver~ m1e11te grande e benem·erito de~1e scienze me.: diche, il qli.ale lamentava la quantità degli erro.ri grossolani commessi d~i giovami medici. .al nostro fronte e che gli su.g geriva il rimedio di sostitu~rli con gli assistenti provetti de1'1e cliniche e dei riparti ospedalieri, egli rispondeva: hanno la laurea e du11que devono saper far tutto! e così continuarono per fortuna non n lungo, ostetrici, anatomici, fisi ologi e chi·m iei a tagliar g~mbe, a · cavar globi oculari con tutta '.la congiu:o.tlva, a c'1cir palpebre ia rove-scio, si che a lasciarli fare come voleva quell'incompetente, alla fine d~lla guerra poch'\

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soldati avrebbero portato le quattro n1embra a ta dalla mancanza di suppe1'lettili ed assisten• casa! za, che non si provv-e1dono con gli ordini del Il concetto della speieializz.azion·e è complesso giorno. Ho vie1duto riparti oftalmici dove la .. ma non in.attuabile •e non sarà certo una diffi- nettezza, la 1uce ·e l'aria eiiano elementi sco- • • coltà grande per le menti sagaci, fattive e 1lun- nosciuti. • g:Ln.1i1'a.nti che in questo momento :regolano 1e Si ·p uò pensare .c he questi inieonv·eni·enti debsorti della sanità militar.e del Regno. bano necessariamente ·essere i·nevita:Qili per i ' Ad ogn1 mo1do .a me pare chei esso sia emerso d.i staccamenti, g.rois si o piccoli, ·d i trupp·e· · in• eome llna necessità :ineluttabile, dopo l'esp1e'l'i- viate in località lontane d.al c·entro,. dov.e ·n on è mento di questa grande guerra, ove il ·criterio possibile destinare ,3Jd ogni riparto- un o·culista • delle specializzazioni ha trovatò una completa militare, nè . trovarne uno sul luogo: necessità • attuazione, .con immenso vantaggio dell'Erario di ad.attamento. Ma non è esatto. Qu€·sti ine dell'esercito; perchè il ferito cur.ato bene convenienti si constatano .anche nei gr.andi mantiene alto il proprio mor&le, gu.arisce preL- centri, ed anche perfino ove ha sede il comando sto e può . ritornare valido al fronte, ladidove dell'armata, poichè è il sistema che non corriperfettamente il contrario avveniva nell'inizio sponde, cioè quello di provv~ere a:lla spiccio• ·l ata con la creazione· di sem'P re nuovi rep,a rti della nostra campagna. Or ciò cbe si è fatto nella zona di guerr,a do- ofta.lmici mano a mano che ]1 numero ded. sol, vrebbe anche attuarsi nella zona territo.r iale dati oftalmici s'accr.esce. come preparazione pel nuovo 1aissetto da dare . E -la conseguenz·a inevitabile è quella..di n,,on all'assistenza militare, ,anche in tempo di pace. trovar p1iù_i!l numero rn e1cessario ·di oculisti proInvece nella zona territoriale .attualmente vetti, cui affidare questi! riparti. Cosi ad esempio, per non. uscire ·d i casa noregge mediocrità d'indiri2zo fra il voler fare e non fare, ossi.a più ùna parvenz.a d'indirizzo stra; abbiamo niente di meno che 5 ospe1dali per conforme a.Ne esigenze moderne che una essen- gli oftalmici militari e riparto osservazioni : za reale. R. Clinica oculistica (100 letti); .un tenenleChi vada, nello stato attuale, a fare Ult giro colonnello,. due capitani e un sottotenen~. per le singole regioni territoriali, troverà inUmberto 1 (80 letti); un maggiore e un tefermerie presidiarie ovunque, con pochi o molti nente. letti, spesso in locali inadatti, e vedrà sparsi S. Anse.imo (50 l·eit ti); un capitano e un sottofra ·ammalati comuni, gli oftalmici di ogni getenente. ' nere. Celio (100 letti); tre maggiori e due caipitani. ' La cura di questi oitalmici, ho visto spesso, - Principe di Napoli (80 letti); un capitano. è lasciata agli .aiutanti di! saiPità od ai serventi Croce di Malta . (20 Letti); un capitano. e J.a diag.nosi qualch1e volta offenid·e il senso ,coPer curar.e meno di 500 o.f talmici abbiamo mune. Ciò è conseguenza inevitabile deil la pl'e-"' nella sol,a ieittà di Roma (non tengo conto '.d·eli tenzione che un med.rico, pe.r lo più giovan€ e riparti oculisttci' dipe,n denti dal corpo d'.aanon .r icco di ·esperi:enza cl·i nica, curi ·malattie mata ·di ~oma e ·che sono ~parsi nella regione: varie (v·eneree, cutanee, .chirurgiche, infettive, Perugia, ecc.) 5 ospedali diversi e 16 oculisti otoiatriche, oftalmiche, ecc. ) oltre a ciò un nu- militari di ceui un tenenteL-colonnello, 4 maiggiomero cons1de.revole d'infermi (50 e più) è ,affi- ·r i, g .c.apitani, un tenente e un sottotenente e dato talvolta ad un solo medico mi11tare non dal numero degli uffiGiali si ar.guisca poi il nu· versato in alcuna specialità. Il danno è duplice: mero de.i soldati di sanità e graduati subaltermala.ttie oculari idi gravi.tà ·.e coezionali con ra- ni che debba,no accu'dire1 ai cinque· .riparti pidissimo d.ecorso (come le co~giuntii~iti ble- oftalmici disseminati nella .città. norr.agiche) •r imangono non diagnosticate e · Invece un 0 sp,e d,a le o.ftalmico ·d i 600 letti sud-· trascurate per più giorni, dur.antei i quali spes- , diviso .in quattro sezioni ,avr.ebbe i)Otuto aèco·S.o 1a cecità si stab1iltsfe ,definiitivamente con la glie:ve tutti gli oftalmici ic1e1Iil'intero· corp10 d'.ardistruzione d·ell.a cornea: \ altre malattie conta- mata e provveideir.e, ·con la ·quarta parte' dil .q uel giose con1e il tracoma,. v·engono iprop,ru,gate da personate tecnico, ai servizi medico-legali. un infeirmo al:l,altro, e moltissimi i!). .g enere sono gli -infermi che rimangono p.er settimame e 1. Oftalmie sem.poiici con ii&o1ame,n to die~~e mesi in queste inif'·emneri·e presidiarle. Dove gli blenorr.agiiehe.. ofta.lmici .sono in numero conside1revo1e1 si ve/ 2. Tracomi congiu.ntiv.ali. dono qui e. là istituiti riparti particolari affidati 3. Oftalmie provocate. • .alle cur.e di un orecchtante, più o meno p1ru4. O~servazi'Onit oftalmich•ei. dente, la cui .attiv.ità rimane spesso 1p aralizzaA ciascuno di qu,e sti riparti si avrebbe po1

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tuto destinare un capitano ed un sottoten,oote ed alla dire.zione un m a.ggiore oculista: Or salta agli occhi di tutti •.fil v.anta·g.g io di uri simile concentramento. Innanzi •tutto verrebbe a stabi·l i,rsi la .e mulazione fra i div~rsi • .se·r vizi ed un controllo rigo.roso ·e .r e:ci!procq sul1~ diagnosi e cure adoper.ate, e quel che ·m~g­ giormente interessa, si avre.b bero criteri medico-legali b:en p()II1derati .e conformi allo ~·irito, più che ·,alla lettera, d.el regolamenito militare. Non è ·chi non ·s ap pia quanto lasci .a desid1~are la mancanz,a di uniformità dei criteri sui prov: vedimenti medico-legali, che r.appresenta un f omite di indebita larghezza o di in·giuste restrizioni: un ieo·11egio oculistico presieduto d·rul maiggiorie e d.ai capitani dei riparti elirriinereb. bei senz'altro i sup:posti f.avoriti1smi ·e gli errori, eh.e, date le disposizioni troppo minuziose e i}Ur impr.ecise dell'attual-e reg·o lamento, sono ,assolutam·e nte inevitabili, si otterrebbe risparmio di 1ene-rgie, economia ed ,e quità n·ei . provvedi·menti. La creazione di, un ospedale oftalmico p·e r ogni ·Corpo d',a.irmata è faciilitato d.8Jlla possibilità d'internare in esso, in poche ore di ferro' via o di .automobile, senza ritardo, q1ralunque militare, · tosto che .egli .accusi male aglri oochi. Gi.aico~ -in nessuna malattia .d·etl cor.p o umaJno l'intervento di un oculista prov,e tto è così benefico -come n.el'l·e malattie oculari, e vi·cev,e rsa in nessuna malattia del co,:ripo umano un ri- · tardo od un 1er.rore di cura è così pernicioso come nelle oftalmiti. L'interv.ento p,r.ecoce dell'oculista .abbrevia considerevolmente qurulsiasi malattia d'occhi e riduc e ad un a pe·rcentua:le minima tanto le ,deg~enze · osp·e daliere quanto le tristi conseguen~e sul·la vista. In una i spezione: da me f,atta ho -constatato con sommo ·d olore, che oltre 200 .s o11c1ati perde·tter:o la vista di uno o d·ei due occhi per congit1n tivite puru1enta pervenuta tardi alle cure de-Ilo sp,e cia1ista; ho visto arrivare ad un reparto oftalmico dai cor.pi o da inf ermerie1 presidiarie .militari affetti1 da congiuntivite purulenta muniti da fasciatura occlusiva non rimossa da più giorni; ho p·u rtroppo 1dovuto anche constatare ch e moltissimi militari si sono • trascinati d.a u·n ospedale all'altro .subendovi cure eter ogen ee e cosi pure, infine, che centi' soldati u sci ti da un ospedale si gua-. n aia di • stavano artificiosamente gli occhi per r.i enir:are in .altro o nello stesso donde' erano usciti. E percl1è i1on appaiano le mie a fferm azioni campate in a ria ricordo che su 50 mila soldati da J11 e ispezionati nel marzo scorso ho riscontrato (in un corpo d'aTmata nel Mezzogiorno) oltre clt1 e111ila oftaln1iti provocate senza includere in 1

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qu.esto n111nero }e congiuntiviti p·ersistenti arti·ficiosamente rese più gravi . Or riconoscere queste forme artificiosamente provocate (non soltanto da .empirici) non è opera d·el giovane medi.ca o• tenente orecchiante · di ocuJistioa, ma dell'abilità di un provetto tecnic 0, quale può essere quello preposto alla drvooione dell'ospeda;le oftalmico: qu.an:te e quante reclute so110 state riformate per un tra~ c..oma inesistente, solo p.erchè .agli o•c chi 1del med~co prep,o sto alle rassegne la congiUJiltiva ne mentiv,a l'aspietto! I.o non insisto s u questo !)UDJto, p·er.chè so ch·e è oggetto dii speciali stud.i dell'onorevole ministro delLa gue•rr.a e ritorno all'Elenco delle in• fermità, che richie'C1e ,d'ur.ger1za di eis sere modificato r~dicalmente per la parte riguardante 1'0Ò.u li1sta e ·cioè dall'artic.olo 32 all',airttco1o 46. Dico sub.i to ,c he la .creazione . di un bsp edrule . oftaln1iioo unico per ogni corpo d'rurmata dovrebb·e esseire anche da qu.esto punto di vista, 1a base d·el'1a · riforma che. è attesa d.34gli oculisti militari d'ogni regione. , .Q uando il giudizio .sulla capaciià a servire nel~'esererito, per l·a parte oftalmica, è affi·data a tecni·c i competenti che d·educono dialla . ioro coltura e dag·l i .aJnticoli ·d1e l rego1amento la idoneità a:l servizio, basteranno poche norme ma precise, a guidarne iil sano gi &d1izio. J)icevo in, prin.cipio che in.n,anzi tutto bisogna includer.e nie1 nuovo e•l enco il concetto ~lo1g;ico, giusto e morale della obbligatorie~à delle operazioni oculari nelle reclute che ne abbiso.g.nano e così facendo Ttsulteranno ben poiche: le malattie delfe patlpebr.e ed annessi (comprese le vie lacrimali), . che dar.anno luogo a ·r iform,a, gi.acchè le malatti·e segnate col numero 32-36 sono qu~si ' tutte riparabili con atti chirungici. ~e congiutnidviti dowebb/eiro dar !luo~o aJd in,abilrità nel c:as-0 in cui abbiano prodotto guasti irreparabili sulla cornea. Il tra.corna congiuntivale, che tanto dibatiito ha suscitato e di cui io stesso m olto mi! sono occup ato, non dovrebbe mai d.ar lu-0.go a riforma, ma alla costituzion·e ·di plotoni speciali. Ir11fine d ovrebbe cessare come ie.ausa d i riforma la diminuzione di visus determinata dall'i13ermetropia e dall'astigmatismo che l'attu aJe elenco, senza logico criterio, esoiude la correzione, dovendosi invece .a.mmetterre il principio che tutte le ametropie, di qualsiasi n atura, debbansi correggere con 1enti e considerarle compatibili con il servizio militare, allorch è la vista r aggiunga .almeno 3/10 del norm ale in un occhio ed l j20 nell'.aJ.tro con la coirrezione sferica non superiore alle 10. D. Beninteso che !'eventuali alterazioni delle 1

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membrane interne dell occhi.o che ip ossono a cBlefarite ciljare cronica ulcerosa. Se dopo cornpagnare le ,a metropie e la diminuzione 1del cure osp·eda:li erie della ·durata dti ,a Jmeno un visus, debbono rappresentare postumi di affe- n1ese non .mostri tendenza a guarire, dà ina. zioni oc11lari, ossia malattie spente. Ma per ren- bilità tem.p oranea. La madarosi. t r,taile o p·a rziadere .efficaci questi provv,e dimenti t1n cii.terio 1,e v.a corretta con tatt1ag.gio. nt1ovo bisognerebbe intiiodurre r1ell'assegno delVie lac.rirriali. Quando la ..cura chirurgic,a le reclute ai vari corpi: cioè quello ,di tener non rii.esce a stabilire ill normale 1deifluss·o delle conto ·d ello stato funzionaile delll'org.ano· visiivo, lacrime, inabilità. cosicchè il soldato ch·e nell'O.D. presenti meno Strabisrno conconiitante. Non dà mai luogo di 1/10 di vista, devesi considerare come ina- qd inabilità. ' bile per il ·corpo di fucilieri o cannonieri, e viDiplopia bino<;ula1ie e strabis1no pa1:alitico. ceversa abile pe·r i bombardieri, mitraglieri, Inabilità temporanea. sanità, ecc. Emianopsia. Dà luogo ad inabilità relativa. In tal guisa verrebbero eliminate d'un tratto B{efarospasmo essenziale. I.nabi·liità assoluta. - t11tte le discrepanze fra i giudizi medico-legali Esoftalmo. Se i1otevolmente deformante con • finora deplorati e Je tristi speculazioni che si cornea sporgente non ·m eno di un oent., ,dà sonp innPstate sugli articoli 39-42 divent1ti or- luogo ad inabilità asso[uta . mai di conoscenza popolare ·e che ha tolto alPterigio. Va operato: se la fùnz.i one visiv.a 1'esercito centjnaia di migliaia di utili braccia: (corretta la am·etropia quando esista) ·è ridotta E evidente inoltre che dovrebb.esi sottrar.re ai a m·eno di 3/10 dél·l a normale in ambo .g li occhi Consigli di leva il diritto di riformare le reclu- ovv.ero a meno di 1/2,Q in· un occhio, inabilità te, dovendo queste, in ognf caso, essere inviate assoluta. in osservazione .ai rispettivi tecnici comp etenti; Xerosi. Di tutta la congiuntiva: i:nabilità as- . ' il quale obbligo è già sancit~ nell'eilenco delle soJuta. Co1Lgiuntiviti croniche semplici primaverili cau se di riforma, benchè con tante eccezioni che ne frustrano l'adempimento e lo scopo. e in atto. Cura all'ospedale o inabd.l.i~à tempo:r.an.ea. · Ben si comprende che specializz.are la funzioCongiuntiviti tracomatose. 1° Non segra ganti ne dell oc11lista nell'esercito non ·è possibile senza, in pari tempo, creare analoga condizio- s'inviand in .a:p.posi.·ti reparti di truppa. 2° .Segreganti : in ct1ra ospedaliera, finchè ne per le altre infe~mità; ma ciò sarebbe conforme all'interesse dell'esercito che ne tDarreb- dura la segrezione. 3° Con compdicanze oorneruli ingu.aribili be pari vantaggio. Un',a Jtra conse.guenza implicita sa1:riebbe qu1eJ- che riducono il visutS com e appir esso: inabilità , la che, p·er i medici 1dell'esier cito, dovrebb e .am- definitiva. Cheratiti. Cura ospeda:liier.a o inabilità te·m pomettersi iil principio d·ella sp.e.c-ializzazion e o m1eglio intensific.arlo, poichè neù passato la ,sanità ran·e.a. Enoftalrrio. I11abilità definitiv.a. militare ebbe cura d'inviare diversi .uffici'ali Malattie insanabili de'Ji globo oculare. Dopo medici. aille cli.n iche universitarie dei mag1gtiori centri, onde p erfezionare le loro attitudini sa- osservazione in ospedale, dànno luogo ad inanitarie. Questo corpo di eletti dovrebb.e .aiccrre- biilità temporanea. Distacco retinico . .Dà luogo ,ad inabilità a.sscersi nei limiti del bisogno e dovrebb e sempre circoscrivere Ja propria attività a d una soia soluta. Opacità totale del cristallino. Dà luogo .ad parte dell'a rte salu1tare. E così n·etl giro dr 10 .anni vedremo i m edici militari, per 1d ottrina e · tnabil'ità assoluta. Acutezza visiva. .s i h a inabi!lità assoluta abilità, g.areggiare con i migliori profess~onrsti . quando ~a visione è inf.e·r iore complessiv.am·encivili della Nazione. • te nei due occhi a 3/10 d.e~ ~orm·ail e o ·quando in Proposta di modifi,cazione degli articoli 32-46 . un occhio .Jçi, visione è inferiore ·a 1/20. dell'Elenco .delle imperfezioni ed inf.èrmità. ~ Ametropie. J_;a ip,e rmetropia e l'astigmatismo, se, non ostante 1a correzio.n e Slferica, la viPtosi. Se persistente .e com1p leta, cioè copre tutta la cornea, dà luogo ad inabilità asso·- sione è ri1dotta com1e nell articolo precedente dànno inabilità a:ssoluta. La miopia st1veriore luta. alle 10 D. in ambo gli occhi o se, essendo suLagottalmo. Par.alitico e cicatriziale; inabilità definitiva se coesistono .. alterazioni corneali e J periore in un occhio .solo, in questo la visione, congit1ntivali gravi, non riparabili con .atto corretta la riifrazione, con 1·0 diottri~ sia 1ridotta a meno di 1/10 d·el1a normale. operativo. (Plastica, tarsorrafia ·p arziale). Emeralopia e nictalopia. Inabilità tempoGravi deformità delle palpebre. Non .corregrane a. gibili con .atto operativo : inabilità assoluta. 1

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DISCUSSIONI E COMMENTI. Sulla incisione mediana longitudinale · della rotula. · Appunti a proposito di un articolo del prof. M. Fasano pubblicato nel n. 17 della Sezione· pratica del « Policlinico », 1916. .

Vedo. solo ora un importante articolo del professore M. F.asano cc sulle indicazioni operatorie e la t~cnica df ·estrazione de1i proiie ttili da!lla art.icol.azion·e del ginocchio~>. Dopo un br·~ve, ma chlaro ri.assu~to• c.r itico ·d·ei v.ari m etodi di inci-sione del ginoc:chio, J'.egregio ·cl1irurgo scriv.ei : « un mietodo che· corrisponde perfie ttamente a:Jlo scopo di mettere in luoe la cavità' atticolare se:nza indeboli!e l'apparecchio J.egamentoso del ginocchio è qu1elllo • che si P'r opone 1'emisezione rl ongi,tudinale della rotula» . Indi con riserbo .aggiunge: « è un p·rocedimEJilto che p·er quanto io mi sappia norn v1enne sin or.a pr.aticato da alcuno e che da me applicato ·nei ·Casi di ferita penet}!ante del ginocchio, con pe:nmanie nza del proiettile nellla artic0l1azìo. n e, ebbe ~ dimo,s tr8'rsi ~upemor·e a tuttJe le vie di acce1sso iìn qui pre.conizzate per aggr1edire· l'arti.colazi on e ». N-essun dt1bbio· che, l'idea dell'ottimo metodo non sia sorta spontanea niella ·m ente del profiessore Fa.sano: tuttavia io mi peTm,e tt0 di ricordare (.sicuro di non far.e con qu·esto cosa sgradita a~ prof. Fasano) che il ·CO·m pianto, ,Codivi!l1a usò di tale metod'o d'i.n clsione d1e l gtnocchd·o , dl1rante tutti gli anni in cui fu direttore dlel~'Istituto Rizzali in Bologna e di quelio dei Rachitici in l\1ilano, e che con lui e dopo l'usarono altri colleghi suoi, com1e io stesso studernte ' ' ho avuto occ...a sio·n e di vedere. Il dott. iSangiorgi (1900-1907) -èd .i l dott. Ga\ ravini (1902-1903) assistenti de'l Codivillia, parlando nei Re•s oconti dell'Istituto Rizzoli,•del m etodo seguito nei molti casi di i·esezione d~l ginocchio, qper.ati per tubercolosi, dicono .che fu usato sen1pre il solito taglio longitudinale mediano delle parti ano:lli e della rotula. L'opera• zione era, ed ~ completata con la suturia d·e llà rotula e delle parti molli, e con un apparecchio gessato chiuso comprend.ente bacino ed ·intero arto: risultati immediati e remoti per lo più molto buoni. Il CodiviJla stesso nella Slla Relazio1ie sulla cura delia tubercolosi chirurgica nella XXIII adunanza della Società Italiana di Chirurgia (ap1ile 1911) sostenne la bontà del taglio medi.ano longitudinn.le della rott1la di fronte a quello trasversale .•/\. qt1esta adun.anza prese parte, (6) 1 ,

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almeno per quanto ' .ri~ulta dag.Ii Atti della Società . It. di Ch., anche il prof. Fasano, con una b.rillante . comunicazio·n e sulla cura appunto della tubeircoJosi chirurgica, ma evidentemente la questione particolare di tecnica, che .attualmente gli inter~ssa, gli sfuggì .allora. ' Da quanto ~i riferì il. dott. U. Grandi, che si interessò di tale argomento p er il suo studio s_ul Genu Recurvatum, il Codivilla fu indotto a pensare ad un nuovo metodo di resezione del gtnocchìo, per la frequ.enza con cui vedev.a gli operati con le .abituali incisi-0·n i tra,sversali, rivolgersi - quasi tutti in cattive condizioni ,s tatiche - a chiedere rim,e dio agli l•stituti. di Ortopedi·a; e· fu allora ch1e spo·n taneame·nte ri.corse .al taglio mediano 'longitudinal1e della rotula. 11 ·Codivilla è forse il chirurgo che ha usato . con maggior:e costanza tale metodo . ' e che ha così, p·i ù e m,eglio di ogni altro, co.n tribuito a renderlo noto fra: di n oi: ma il metodo non è suo, nè egli lo scripse m·ai. · Vari manuali di me·dicina o·p er.atoria fanno d.a tempo memzio~e del'la incisione mediana 10J1gitudinale sulla rotula ed 3>nche della 8ezione longitudinale· median·a della rotu1a stessa. Duhrueil (P.arigi 1875) attribuiva, pare erroneamente, a Langeruleck «una 1.ncisiqne ·sulla lin.e1a m·e dia.na da 5 centimetri sopr,a l,a rotula · sino un poco ·a l disotto della tub erosità d1ella tib.ia ». Netla tr.aduzione del m.a•n uale del Loebker (·ed. v .allard.i : dalla origimale del 1885) si legge; « Billroth fruì recen tem,e n.te di una incisione long.it11dinale medi~n'a .s ulla rotula n. - In quella del Mosetig-Moorhof (ed. Vallardi: dalla origina;le del 1887) : cc in tempi recenti.ssimi Riedinger ha riproposto una incisione longit11dìna1e che scorre lungo la linea m.e diana della rot11ra. La rot11la viene segata longitudd.·n almente, o, se si trattR di f.anciulli, ·tagliata con un coltello d.a c.artila.gini, e co!Il questo taglio longitudinale trova 1a più soddisfacente accessibilità» . Riedinger infatti av.eva l'anno prima (1886) ' . comunicato questo m etodo alla Società Medica df \Vtirzbu_rg. Con tutta probabilità l'incisione sarà .accennata .anche in altro manuali di quei tempi e di poi: ma chi prima di Riedinger ·elevò il taglio longitudinale m edia.n o della rotula a metodo • comune, da usarsi specialmente nei casi di lesioni tral1matiche, fu Ollier. Il fampso chirurgo immaginò tale incisione nel 1879 e la mostrò l 'anno dopo .~ Farabeuf, il quale, sino dalla prima edizione del suo «Manuale delle Resezioni », 'l a precisò cosi : « Incisione di Ollier t1nica, retta, mediana, sezionante la rotula longitudine.lmente, ed egualmente in 1

Dott. PIETRO NIGRISOLI, tenente ·m edico.

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tlue p·arti il legamento rotuleo ed i.I tendine del tricipite: da lui preferita nei casi di tr.au.rh•atiS.mo ». ~'Ollie.r stesso la pubblicò poi nei 1883 ne11La llevue de Chirurgie.

Fra noi il prof. Annibale de Gi.acomo· di N.apo.li, senza sapere di O·l lier, proppse (Mov. Med. Chir. 5-6-7, 1881) lo stesso mietodo; ed .altrettanto, più tardi (1885), fece 1l'Allingham di Londr.a. Il mio illustre maestro, prof. Rl1ggi, nel ~882, e l'ora compianto prof. Cecche·r elli nel 1883, contribuirono con le loro pubblicazioni sulle r esezioni .a rendere più noto il metodo del de Giacomo, e l'Oµier, con gr.ande on.està ,s cientifica, nel 1891, nell'ultimo vol11me del suo Trattato delle Resezioni riconobbe pienamente il merito del · de Giacomo e scrisse: « Ciò dimostra una volta di più che la stessa idea pl1ò nascere ~pon­ ta.neamente in più luoghi nello stess.o tempo ». P.arve inv\ece di1bitare un poco 1Sl1l conto de1ll'Allingham, perchè questi riinventò (la paro1~ è di Ollier) i·l taglio mediano de!l1a rotl1la dopo che Farabeuf aoveva già data ad esso gr.ande pubblicità. Ciò che l'Ollier scrisse ve·n tisei anni sono per il de Giacomo vale ora per il p1r9f. Fasa.no: l'esser egli stato in questa felice idea del tagilio longitudinale della rotl1la preceduto d.a tali chirurghi è una riprova della bontà dei Sltoi criteri operatori. L'avere io, scolaro, visto prima del1la guerra usare qllesta incisione delia rotula, e l'essermene dovuto interessare, dànno ragione (e spero mi otteng.ano anche perdono), dell'ardire che ora ho di interloq11ire d.avanti ad un chiT11rgo provetto. 1

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Sulla cura dei soldati malarici. Riceviamo e pubblichi.amo : Roma, .23 maggio 1917.

uno o pochi di questi indi,vidui in una località in . cui prospera l'anofele, per determinare un nuovò fooolaio d'i·n fezione. 2° Ammetto con Lei che la profila1ssi meccanica sia molto difficile ()•quasi impossibile per le truppe al fronte, ma non è cosi per la profila.is si chininica. a condizione ohe 1a propinazidhe del chinino in so1uzione :actdula sia abbond.a:nte e fatta sotto la responsabilità diretta ·d egli ufficiali 1sanita..r ii, coadiuvati con diligenza dlagli ufficiali .combattenti, dai cap pella.ni e dalle. dame inferm,iere. 3° La cura severo ecl efficace, invocata da Lei, per ridurre fo1~mente i danni arrecati all'esercito dalla n1alaria, non esige la creazio·n e di sP-eciali stiizioni d1 cura antimalarica, ma può venil' praticata utilmente in qualunque padiglione o baracca, aflìdn.bc:"'l fa lla direzione di sanitarii intelligenti, muniti di idonei microsoo1)i. In queste ba.raccl1e si deve istituire, caso per ca o, la çura razionale del malarico, oonz.a tener conto dei preparati chi:pac-ei, Che possono essergli stati somministrati, ·prima <li venirvi ricoverato. Il trattamento deve essere regbla. to ,~noo il vario cic~Io ùi evoluzione del parassita. malarioo e prolung<tto :fino a tanto che ·venga accertata, con l'ìpetuti esami ei:p.a tologici, la guarigione, dando la preferen7..a a lle somministrazioni per "via ipodermica ed e"rentualmente anche a quelle per la via endoveno~'l. Contempo1~nearnente si devono praticare le c11re ricostituenti, ohe hanno tanta im1>0rtanza nel trattamento radicale della rnalaiia e si deve eseguire l'iperalimentazione opportun.a . • Come è notorio i malarici vi affluiranno a mi gliaia in alcuni periodi limita ti, per s-car seggiare poi in tutto il resto dell'anno. Così i medesimi loCRli si potranno adibire al transito dei feriti o alla cura delle più svariate nialattie. Per evitare la permnne~z.a in questi locali {lelle ·ano~ele ed il pericolo ò1 nuove i·n fezioni basta far uso, con tliscernimento, clelle' rem metalliche alle porte e finestre. Ritengo che sempli:ficondo cosi la sua bella proposta, 1sarà più factle ottenerne la rapida attua.zio,. ne dc'lhle competenti autorità e mi auguro che i ri-. sultn ti sia!lo egualmente brillanti. Con profonda. osservanza 1

clev.mo

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:()r. L. TAU SSIG

Ohiar.'nio Sig. Prof. N. Pende,

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Medicq Consulente Onomrio negli Ospedali riuniti di Roma

Ho letto col più vivo interesse la nota sullia cura dei soldati malarici, scritta da Lei ,e pubblicata. nel n. 21 della sefilone J)ratioa del PoliOlinioo, in data. Azione dell'alcool sui tessuti germinali. del 20 maggi<> 1917. Riceviamo e pubblichiamo: Condivido oon Lei, nella• massima parte, le sue • giuste osservazioni e Le trovo molto opportune; solo . lll .'n'io Sig. Prof. Ascoli~ amerei sottoporre al suo giudizio alcune consideraNel fascic<>Jo del 18 febbra.io 1917 de IZ Polioli zioni, che mi sono venute alla mente leggendo quel1nico, rivista giustamente benevisa ai nostri medici la nota.. e scienziati, ho letto con sommo interesse l'al'ticolo 10 Fra i militari che vengono mandati al fronte, non pochi ebbero già l'infezione malarica è sono da del dott. S. Baglioni, 4a. parte : « n 'Valore fisiolo c-onis:Lderarsi oome cronici ; or.a in . questi ooggetti gico delle bev ande alcoolioll e ». Unito a quello del p rof. Leonardo Bianchi, og·g·i sono .suffictenti le più l~evi cause occaaion.ali per mi11i tro senza portafoglio, suJl' Alcoolisn10 in, ltadet.erminare una recidiva e basta la presenza di • I

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Zia in riguardo alla questione dell'alilmentazione, inserito nella Nuova Antologia, fase. d'agosto 1916, si può dire esauriente sulla questione dell'alcool. Pur tuttavia vi è un punto non toccato, un gra-

Distingue vari tipi : 1° Lesione del rachide non complica t;s. da fatti midolla1i gravi, ma interes~.nte per la sede e il tragitto non comune del proiettile e la sindrome consecutiva - 2 casi, in cia·s cuno dei q11ali una pallottola di shrapnel! era entmtà per l'occhio sinistro e ·si era conficcata nel primo fra l'atlante e l'occipitale, nel secondo tra l'atlante e la seconda cervicale ant.eriòrmente, con frattura delle vert.ebrè. Nel ·s econdo era interessante il fatto che la rig1dità della nuca e la ilisfagia mentivano un te-

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vissimo danno che reca l'alco<Jl all'uomo, e quindi alla sua prole, e deve esse1'e segnalato alla attenzione degli scienziati. ~ quello che il prof. A. Forel chiama la blastoferia alooolioa, cioè la deteriorazione degli ')permatozoi e delle uova nell'organismo dell'essere alcoolizzato. Su tale questione mi permetta di segnalare : · lettano. • tori della .sua pregiatissima rivista i due lavori del Sf riusci con difficoltà ad aggredire i proiettili dott. · Bertholet: « L'aotion de l'alooolisme olironiper l'alto faringe (via orale) ed estrarli insieme que sur les orgaries de l'hom>me, etc. >>, Edwin ; oon scheggie ossee delle v,e rtebre. · I feriti guariFrankfurter, éditeurs, Lausanne . (Svizzera), 1913; rono ambedue. e: « Petit Atlas manuel des alté'ration anatomo-pa2° Ferite a squ.a rcio, che riuscivano fin ~l mithologiques des organes dans l'alooolisme. oronidollo, alle quali, quindi, l'O. non fece che estenque », Librairie générale du Grand~Pont, Lausanne, dere le regole delle ferite oomuni, vale a dire lo . ' sbrigliamento della ferita, la rimozione delle scheget chez Octave Doin, Paris, 1913. Con la speranza che ellia vorrà far conosce; e ai gi.e e dei .p roiettili fino in corrispondenza del mi: dolio - 5 casi, nei quali,_ praticata la laminect<>mia, lettori de Il Policlinico. questi due interessantis.5imi venne poi oompletata con pochi colpi di scalpello lavori; riguardo al valore delle bevand~ alcooliche, la breccia già tracciata d3.l proiettile (1 S-Olo morto). g·radisca, ill.mo sig. profe&sore, l'omaggio della mia • 3° Delle 7 vere operazioni di laminectomia, in ,alta stima. . GrovANJ\TJ: RoCHAL, ex direttore del gio~·.nale due casi di lesione· cervicale i proiettili avevano mensile: .Bene Sooiale ed ex presidente soltaiito depresso un pezzo di vertebra contro il midoÌlo, che ..macrosoopica..mente era scbia.ccia.t<> della Lega an~ialooolista fiorentina. (non appariva però lesione della meninge, nè fuoruscita di liquido cerebro--spinale: entrambi gua• rirono) ; in quattro esistevano fratture comminute delle apofisi ·spinose e delle 1f-mine, oon S'cheggie (NOSTRI RESOCONTI P ARTIOOLARl ) . multiple intraracbidee e in 1 caso anche oon proiet• tile nello spooÒ: in questi la menjnge era grave. mente lesa e interessato- il midollo. • XXV · Congresso L'indicazione operatoria era eccessiva: l'utilità della Società Italiana di Chirurgia; .. dubbia ma, non ostante i·l prognostico infausto per la gravit.à della: lesione, poichè la morte era certa Comunicazioni sulle ferite con lesione del senza operazione, 1'0. è intervenuto. Tre con lemidollo spinale. sione dorsale o d~lla prima porzione lombare ro.o• rirono; sopravvisse quello con ·scheggia e proiettile Su alcuni feriti con lesione del midollo. intrarachideo (a livello della 9a dors~le), il quale, GAMBERINI CARLO (Bologna). - In ferite interes- operato nel luglio ;1.916, dopo cinque mesi riguasanti il rachide, con lesione del mid<>llo, 1'0. eredagnò le funzioni degli sfint:eri, ed ora va riprendette giustificato l'intervento quando esistevano didendo gradualmente la motilità. sturbi funzionali gravi, .dolorosi, paraplegici o sfinIn un 111.t imo caso, operato di recente, un grosso teriali, ragione dei quali, però, a prio1·i, non fosse, proiettile di ,s hrapnell era incuneato nel corpo veripotesi verosimile, la interruzione-oomple~ del mi- · tebrale della seconda lombare, sporgendo nello dollo o della ca.uda equina, quando, cioè; l'atto opespero anteriorment:e. Praticata la laminectomia, ratorio poteva riuscire utilè con la rimozione della l'Ò. tentò di aggredire il proiettile lateralmenre, presunta causa determinari.te e sostenitrice della leprevia recisione della massa sacro-lombare di desione (scheggi.e ossee, proiettili). stra e di due a·pofisi costiformi sopra e sotto l'orlPerciò, base di indie.azione fu in associazione al- fizio d'ingresso del proiettile; attraverso t.ale brecle indagini cliniche, l'esame radiografico, elimieia s~orgò un fiotto di pus, e 1'0. potè .peroopire col nando i casi senza scheggie di frattura oompresdito la pallottola ed estrarla. con pinze. si.ve e senza proiettili. Così pure non intervenne in , Il paziente è tuttora degente, ron graduale ripricasi complicati da infezioni orino~ o da decubiti stino della motilità. gravi si.mi. Sulle ferite del midollo spinale prodotte dalle moderHa osservato 21 casi de l genere. Di 7, non operati ne armi da fuoco. in base ai criterii . 11esposti, 6 oono morti dopo sofPIERI GINO (Roma). L'O. ha osservat.o nella ferenze di lunghi mesi, l1no è degente in condizioni presente guerra 89 casi di. ferite del rfichide oon sindi progre sivo ag!?ravamento. Ne ha operati 14 con tomi nervogi. 4 morti. • •

BttRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, tON6RESSI.

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S~Z10NE

In 4 casi la lesione era esclusivamente a carico de~le radici, in 5 casi Si ebbero sintomi di compressione lllidollare, probabilmente det:erminata dai.la trattura ili un corpo ver~brale per opera del proiettile. Re.stano 80 casi <.'On sintollli di ve1-a lesione del • lll1u-01.to o della cauùa. Lo studio (li questi c.as~ dimostrò diversi meccaui.srui ui azione del proiettile : l 0 11 l>roie ttile attr~1 versò il rachide e ool1 p i diretr.arueuc:e ii mido11o o la cautla.. :!0 11 1>1'0ietl.ile a ttta vetsò il I'ft<:hide seri1za oolpi1·e nè il miuollo, nè ic meningi (determinò ùunYue le lesioni <:on un lllecùanismo indiretto) . i$0 11 pro1etti1e <."01,pì gli archi, li fratturò e rtmbalzò ~u di es.:>i, producenc!o uelle lesioni irreparabili 11el ruiclolio sottostante (6 casi). 4° 11 p1·oiettile colpi direttamente un corpo vertebrale, e si i1ncuneò in e:soo detetmin.anuo un<:l grave .1.esio11e in<.li1 etta <lel llllùollo ('2 ca.si). L O stu<J.io anatomo-patologic"{} u 1 queste lesioni .s i baoo 1s u 3; casi (27 auto1)sie e lU biopsie operatorie). i\ei ca1:>i di leaic>ne clinicamente totale, in cui lo .sta.Lo del ruido1lo fu potuto verili<:are direttuwente all'auropsia (1~ casi) o .all'operazione (2 ca.si). iu le1::11.one midollare si presenta va sec-o.ùdo 7 tipi : 1° Bezione completa del midollo e della. pia oou aiasta.si uei monconi e lesione del1'a dura lllildre l2 <:asi);

apparentemen te completa del llliùollo, ma non della pia, e lesione della dura madre 4>.0 ~ezione

l~

ca.si) ;

o0

~ezione

s ub-rotale del midollo, ma. non della . pia (residua un yie<."<>lo ponte laterale di fibre nel'vose) e lesione ùella dura madre (1 caso); • 40 Perforazione completa, a canale, del midollo, della pi.a e della dura mad·r e (1 caso) ; 50 Spa1>polaJnento più , o meno esteso del midQll-0 e della ·p ia, oon integrità della dura madre (4 casi); I

0° Rammollimento intrapiale del midollo, con integrità della pia e della dura madre (5 casi) ; 10 Integrità necrosoopica perfetta. del mioollo e delle meningi (5 casi). · Rispetto ai sintomi presentati, su 80 casi furono osserva ti 4 casi di lesione tota.le, 23 casi di lesione parziale, 15 casi di lesioni della. cauda. L'esito di questi 80 casi fu che dei 42 casi di lesione totale 30 moriron~ (la media di sopravviveniJa fu di 16 giorni), 12 furono trasferiti ad altri ospedali 1senza accenni a miglioramenti; .dei 23 casi - di lesione parziale 4 morirono (per la gravità stessa. della lesione), 19 migliorarono; dei 15 casi di lesione della ca.uda 5 morirono (2 per concomitanti gravi lesioni viscerali, 2· per sepsi del1a. ferita, 1 per causa ignota), 10 migliorarono. Oom·p lessivamente, dunque, su 80 fe riti si ebbero 39 morti, 19 non migliorati (e probabilmente mor t i anch'essi), 29 migliorati. · Su 80 feriti ne furono operati 16, ottenendo complessivament.e 10 morti, 4 miglioramenti; 2 trasfe1·in.:enti in condizioni i·n variate.

2

Plt\TIC.4

Per estrazione del ,p roiettile fur<>no operati 13 feriti. fJer il dubbio di lesioni ossee complimenti il miùo11o f uroo·o 9perati i$ feriti·. L 'e~me critico uei risultati ottenuti nei 16 caiSi ope1·.ati, uuito' allo .stu<lio anàtomo-patologico delle lei:;toni, p orta l'O. alla oonclu.srione che, Cl.avanti a u1w ferita del midollo, l 'intervento ·s al'à in tesi gene l'ale oontroindic.:a.to : I 1° ~e .ùa. lesione del midollo è totale; ~ 0 :::ie la ferita è trasfossa; 0° .se il proiettile è fuori del canale l'achideo; sa l'à indicato nel solo ~so in cui la lesiooe ~i~ollare sia 1Jal'zia1e e la ra'd iografi.a dimostri il proietti1e enra:o il canale rachideo o sporgente in parte ùeutr-0 di esso. L'O. chiude la. sua c:omu.nioazione richiamando l 'attenzione sulla possibilità, nei casi di sezione totale del midollo, di ristabilire indirettamente la continuità fra il moncone superiore e l'inferiore, non già mediante la sutul'a di questi (per qua?to es. . stano nella letteratura i casi favorevoli u.i Ste"'·art e H<.trte, di l'owler, di Giron), ma pratica.u<lo l 'i111astomosi delle radici, opel'azione ideata. dal , i\lu.nro, reaJJzz.a.ta s1Jerin.1entl.l.lmente da Kilv1ngton, Vidul,· 1-surdenko, e una ,·olta nell'uomo (sembra con qu.alche benefic:io) da lfraziers e Mille (1912). l~ lesioni d'arma da fuoco del midollo preseu terebuero le oondizioni anatomiche più op.lJ()rtune per questa. operazione, poichè le radici non sono interessa te dal trauma. Inoltre l'O. iitiene che, nei casi di lesioni della oauda con esito in fenomenli di deficit deponenti per la se_zi·one di una <> più radici, si sare bbe a utori~z.ati a un intervento tardivo diretto alla sutura intradurale delle radici lese. .

I

I

Trattamento dene lesioni traumatiche spinali con riporto di due casi di sutura del midollo. (Zoria cli Guerra). - L'O., conside rando l'esito costantemente fatale delle lesi·oni con1plete del midollo, i cui monconi, co·m e si è u.sato tino ad oTa, vengono a bbandpniati alla loro sorte nel posto in cui si sono retra tti, ha voluto tenta~ne in due ca.9i la .sutura . ,Questa è riuscit:ù chirurgicamente possibile, fatta con tre punti a tu tto .spessore attravenso 1a pia, e anatomicamente positiva. Due complicazioni però gravissime, nel primo caoo la tardiva eliminazione di un piccolo sequestro osseo che riaprì in parte il tratto di unione già a vvenu ta dei monconi, i qua.li .solo dopo oltre un ·mese • giunsero di nuovo a riconnettersi, e la fatale per .. manenza iti situ nel secondo cai.'::Yo del :P·l'oiettile, n~n • potuto trovare all'atto orierativo, scoperto p oscia incagliato f:oo. il 2° e 3° corpo vertebrale e p1'0minente nel mediastino poste1·iore, e che fu causa pre-. cipua di un ostinato e gravissimo processo oottico d:i oltre tre mesi, miaséherarono e deviarono sostanzialmente il naturale decorso degli atti operativi> porta·n do a mor.te gli infermi il p1irno a quatti~o mesi e mezzo e il secondo ·a tre mesi d.all' opera zione, e togliendo la possibilità di accertarne le ultime 1precise risultanze. • UOLLI OA I GNAZIO

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(9)

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766 I

lt t>OLICLIN1CO

[ANNO XXIV, FASC.

24J

I molto aecentooti segni però di flllllzionalità rimotori1a, e 1s egue gli .9P0stamenti della stessa sul flessa e volontaria che in entrambi i pazienti, dopo mantello cerebrale che si sono verifica.ti col variare il secondo mese, si e rano avuti, e la ricomparsa ca- · del metodo di ricerca e dell 'anim~ le su cui si è pacità di rispondere agli stimoli elettrici su regiosperimentato. L'O. conchiude col dire, che tutta la ' ni per tan1to tempo a-ssolutametite morte ad ogni corteccia cereb1·ale debba eg.u almente considerarsi stimolo, sono per l 'O. fatti che p1'ovano inc-0nte- • C.'-Ome sensoriale e motoria. · stabilmente un inizio di avvenuta proliferazione e Il ,socio liOTTAzzr ohiede al. p1·of. Anile, se egli fa riconnessione di elementi nervosi dei due monooni sua. questa ultima Ol)inione, o ,se si limita solaattraveooo il tessuto cicatriziale neOifo1fD.ato, senzu mente a oi.tarta; e, avendo I' Anj.Je risposto che di di che quelle funzioni, per quanto limitate, non ciò si occuperà particolarmente nella 2a. parte dellà il vrebbero potuto· ricomparire. sua 001nunicazione, di cui darà lettura nella pros. Certo sarà da· vedersi sino a. che grado questa risima aùu.nianza, il .Bottazzi non aggiunge altro. connessioue .p otrà avvenire nei diversi casi, e se potrà sen1pre avvenire e sè avverrà sem!I)re in tem- Pilo'rectomia cop. estesa resezione gastrica, gastroenterostomia posteriore, guarigione. po per tenere i·n vi.ta e salvare gli . infermi dalle inevitabili g,rav1ssime comp.lic;a.nze ohe in essi, ~lINER VINI H.. _ · ltl1eri~<:e un caso <li una donn!(:; nei primi tempi, si determinano. Ma tutto questo di an·n i i10, soffer~nte ùa ci1·c.:.a 7 mesi ùi gravi a1non cambia per ·n ulla la precisa e assolu ta indica- ,sturbi gast1"ici oonsiis tenti in <liolori, digestione sten- , zione dell'atto operativo, che, dimostrato chirurgita r.a, t1~· urg1 co e<.i elùa.1.eme.s1 con p1·og1·e~1vo e ta- · ~ 1 camente possibile e anatomican1ente e, tn oerto pi.d o decadimento del1a nutr.izione generale, ~ eh'-: g1~ado iniziale, anche funzi-0na1"m€nte positivo, è il presentava all'esame obbiettivo un tumore all'epigal)iù razionale e quello s11 cui potere fonda.r e · qu.al- strio. Fece d:Lagnosi O·i stenosi pilorica da neopk che speranza di successo. , 8m.a, e .s ottopose la paziente alla operazione il 'i geninia.i o u. s. Discussione sulle . ferite con lesioni . . del midollo spinale. · 'I'rovò infatti all'apertura dell'addome un i~pe~· ~lASNATÀ. _ In pochi . casi (5) di' .Lamjnectomi~l sirnento stenosante qel piloro ed un circoseritto tuclall'O. i>ratic.ata per ferite d'arma da fuoco in more duro della pa~'ete anteriore dello stomaeo. osi)edaletto chiru,r gioo avanzato, allo scopo di l'icl1e. ·a veva con·t ratoo ade1-enz·a oon là parete addD- . levt1re i vantaggi di un interYento preeoce, ha po- . minale. Dopo aver rectoo quest'àdel'en7~, pr0<;edette tuto osservare quanto .s egue : · alla re&e:Zione del piloro C.'Ollll}reso l'a11tro pilorieo 10 Quantunque la !Sintomatologia fosse tale da e buona parte della parete anterio1~e dello stomac.'O; far ritenere come sicura una le·sione trasversale cb.iuoo sepairauamente e oon doppio strato di sutur~ completa del midollo, .p ure all'atto Ol'.l€ratorio tanto la parte residua dello stoin.aoo ed 11 duodeno, e la meninge oome il m1dollo si mostrarono all'ispe- _ quindi an8stomizzò al.1.0 stomaco la prirua ansa del zione e alla pa1pazione integri. digiuno mediante u·n a gastroonterostomi~ wsteriore 2° Rimossa la. compressione (.sch eggie ~see, al1a Von Hacker. ematoma extra ed intradurale) si ebbe il ripriL'operata , guarì: la funzione gastrica ridivenn<! stino qua.si in1mecliato della sensibilità ed il iisoddisfacente fin dai primi giol'ni, e le oonclizioill sv·eg·lio ùi qualehe oontraz~one muscolare, che feg·enerali migl:Lorarono rapidamente. L'indagine i·acero 's perare in µna guarigione. Non fu possibile diosc-opica eseguita due mesi dopo l'iute.rvento di· però arrestare i fatti distr.ofici. I larghi e .pr'Ofondi mostrò c~e lo stolll:3-c-0, ridotto appena ad 1/3 del decubiti al sacro, alle regioni trocanteriche, alle volume normale era disposto verticalmente a sinicalc~1gna, le cistiti. purulen.te, le complica~ renali stra della. linea mediana, e elle il passaggio del suv fur-0no causa lontana della morte di tutti e quattro contenuto nel digiuno si <.'-Ompieva interamente u1 a-1..: opera ti . • circa 8 ore. ~u . La rapidità dell'intervento non sopprime adunL'esame del tumore dimostrò trattarsi dl un ep~ · que le consegt1enze di una grave compressione o di telioma ulcerato. t1na grave oontusioné del midollo spina'le, certo .L'O. presenta all'Accademia il yezzo estirpato, I>erchè le vie midollari non possono essere supplite , la radiografia, e la do1ma, che è difatti rito1·uata da altre vie di compenF"o~ come può avvenire nelle in condizioni generali buonissime. E, traendo occale ioni cerebrali. Dott.' L . c. ZAPELLONI. sione da questo caso, aggiunge che .s i potrebbero ottenere dagli interventi chirurgici sullo stomaco • ti eccellenti assai lJiù spesso di quanto in Reale accademia medico-chirurgica di Na.poli. risulta realtà si avvera, se i medici si decidessero per i loro infern1i a richiedere l>iù A.du/nan~a ordi1ia1·ia d el 29 aprile 1917. . s1.Jesso e più precoc~mente l'opera del chirurgo. I>resie<.le il presidente prof. VINCENZO DE GIAXA. 1

Sull'azione fisiologica dei sali di magnesio.

Le localizzazioni cerebrali. A XILE .A.. - Legge ù.l prima parte cli un suo tud.io tl'itico so1>ra la vasta produzione scientifica che riguarda le l()('<llizznzioni cerebrali. In '}uesta prima parte s'indugia. a preferenza sui contributi fisiologici portn ti a determina re la zona rolandica ( 10) •

F. - L'O. fu indotto a fare queste sue ricerC'he dall'osservazione C'Usunle, che il sangue ùi Octopus niacrop1l. e l'acqun ùi mare abbas. ano no- tevolrueute il tono del preparat-0 intestinale di cane efrett-0 questo che sembra dovuto, almeno in parte BòT'l'AZZI


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[ANNO

XXIV,

FASC.

24]

SEZIONE PRATICA

ai sali di magnesio che quei due liquidi contèngono in quantità consic.l ere·vole. IDgli ha sperimentato l'azione del cl<>rnr-0 e del niitrato di magnes'io e del cloruro di calcio, sia •SU !)€Zzi d'intestino tenue <ii c.illne, come su altri organi muscolari lisci, quali il muscolo retratt-Ore del pene del cane, il corno e il <:orPo uterino de lla cagna, a.sp<Yrta ti dal corpo dell'animale e sospesi, a terup€ratt1ra rostante, in liquido di Ringer o di Tyrode ossigen.a ti. Costante1n~nte h~ osservato, che tanto il cloruro di calcio, <tuanto il elorur-0 di magnesio (questo, però, più i11tensam~11te di que llo) deprimono fortRmente, anche in piceoola dose, il ton.o dei eletti prepara ti mncolarl, e, in dose maggiore, ne arrestano le co.n trazioni ritmich~ a11tomatiche; che, però questi effetti . ono transitorii, potendo i il tono e le contrazioni ritmiche ripristinarsi subito in seguito al cambia• mento del liquido contenente il sale di calcio o rli rilagn~si<>. e a.nche ·spont.nneamente, dopo qualche tempo. Circa il m~sn10 di azjone dei 1nagnesioioni dalle ricerche fatte sul preparato inte.c:;tlnale oon cloruro di nta~nesio e e-on atrot)ina, col1na, adrenaliJL.'l, ecc., il IlOTr.:\ZZI l1R trntto la convinzione, che i m:.gne~oioni deprimono f\ <lboliscono temporanearµente l'eccitabilità delln. innervazione motrice, sia essa di -Origine auto·n oma ovvero i11trin&eea, come nell 'inte.<:;tin o tenue (elementi del p le~~ di .A u ~r · bach), o di origine simpnticn, come nel m. re tratt« re del pene e nell'utero. I/O. comunica P<,i il risult:l t-0 <li una inchiesta da lui fatta circa il rontenuto in m~gnesio, in cr>n fronto col content1to in calcio, pot:lssio e sodio, de ll'acqria di mare da una parte, del san-gue e dei t.-'S· iruti degli animali marini e terre~tri dall'altra, se condo il qua.le ii~'11ltato il contenuto in magn~lsio, rispetto al oontenuto in sodio, massimo nell'acqua di mare e n(\-i sncchi òegl'infimi invertebrati marini, diminuisce a misura che si s::i le verso gl'inver· tebrati marini superiori e i vertebra.ti terrestr.l, ~r òivenire minimo nel plai:;ma. del sangue dei mammiff>orl. A que~to propomto degn·o di notn è il fatto, rbe il ~angue dei molluRchi e crostacei mRJ!ini contie'le assai meno ma~esio dell'acqua <li mare in cui ~i $ l vivono; mentre i muscoli striati dei mammifero ne contengono asRai più (come contengono pure P 'lf' quantità enormemente m·a ggiore di r>ot.a·s sio) , del sangue, da ct1i •s ono bagna ti. Il che òimoRtra, che già negli invertebra ti mnrinj su neri.ori j liq'u idi i t1 1 terni incominciano ad essere indipenòenti, per q 1 ta n to riguarda la loro composizion~ chimica qualibl tiva, dall'ambiente esterno, sebbene <Ri amo ancora loosmotici rls·p etto all'~t('(]U-R di mare, f.n eu1 que~li animali vivono. BOTI'AZZI ha illt1stra to la p.a rte sperlment.ale della su::t c-0m11nir...azione con nnmerosi trarci:i.tJ grafi.cl. CAsTEr,LINO. Rammenta l'u.s a dei• Mli di m.a 1'mOOio nel t.etano: quindi accenna Rd esperimenti fatti .nel suo Istituto, sul sali di calcio, dai quali 1'is11lter<.)b~ <'h~ l:i. loro 1:1.zione . non è simile a quell': ?lei sa li <li magnesio: e finalmente a<'cenna anch~ all::t r>ossibjlità, che con la oocaiìw ·si riesca a met tere fuori di funzione l'innervazione vagale ilel1'in1

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t.estin<> tenue.

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. .

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767

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Il sòcio prof. 1\1ARFORI co.z1'ferma quello che ha detto il prof. dastellino, circa l'azione della cocaina, e _a ggiunge che l'atropina, in forti dosi, paralizza anche gli ele1nenti muscolari. . ,, BOTTAZZI risponde al pr<)f. Castellino, che i sali cli Cc'llcio, per re e rispetto a quelli cli magnesio, non agiscono su tutti gl~ organi allo ste~so modo ; chP 1 l'azione dei 1s ali di magnesio stillo stesso intestino via ria secondo che .sono· .applicati d a ll'interno o sul}a st1perficie siero·s a dell'organo; e che, per quanto ri· g11aroo la cocaina, crede non essere questa da preferirsi all'atropina, quando si vuole ottenere lia pa & t\1 lisi dell'innervazione vagale. .AI prof. l\1arfQ11 poi risponde, che eg1i ha potuto dimostrare 1'-iazione deprimente dell'atropin:t anche sul preparato diaframmatico fetale. 1

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I

· Sulla cura conservativa ·nella cancrena da congelamento. •

B. - Avendo potuto segt1ire, per incarico del Comando Supremo, il decorso delle lesioni più ~Rvi per còngehlmento negli ::t rti inferiori, ha consta te"\ to che la ~ngrena non colpisce allo stesso li, vell·o i tessuti superficiali e quelli profondi ; e che, mentr~ la linea d:emarca ti va ~gna la morte dei comuni tegumenti ad un dat.o livello, tanto i tessuti pr-0fondi quanto lo ·Scl1eletro sopravvivon·J asAA i più in basso .del livello stesso. ~ dimostrato oosl erroneo il prefetto C'hir]:lrgico di amp11ta1"e un poco più Sll della linea demarcativa. Si è constatato c>be, attendendo la eliminazione $pontanea del pe:r,zo necrotico, si ricupera della estremiti1 tanto Qnanto TI 0ll era. possibile sperare; mentr~. ò'nltra rmrte. non appr:tre difficile riparar~ la per<lit.n anche n~~::ti amnia dei oomurui tegumenti con tr.Amanti liberi di c11te. · Ru oltre cinau~nto 08si, non è stato mai praticato al<'un atto òemolitiv-0 .e si ·son sempre potutR Pvit.are ouelle t(lmnte C(}mr>liCRzioni settiche che hanno Rninto qt1~ lche volta j chirurghi a demolire pr~remente. . Perfino in lln C'aso .irrav~ di C'angrena da congelamen·t o. C'omnlioo to e-on artrite n11n1Jenta tibt-0-tar-~('::J. Ri è f)Otnt(} ~ttendere lR f\lfJl7iTI~7,j().ne ~ontJanea.. dellia pa~ morta. rir11~r~nòo due terzi del T>i~de. J1a conclusione eh~ ~ trae dalle osservftzioni è . ROSATI

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O(Tlnarp11.n if n.

.<:i P (1,11tnrizza.t/ (là amp'lltare per aongPlnmP nto: ~ <"he il comnito dei cbi1

di att~nd·ere. ~unernnèf<i le noR~bili comnlic-Jlzi()nd settiche. lasclan(f() ai coJJ~ghi òelle retr<>vie la curn di rl~­ rare ~ ll:i. nérdit.a ò~i romnni tem1m~nti. Jn ·anP~.o senso ~ è MD<'ln~o nella r~Jgzion~ al C-0manr1o ~ur>:rem-0 fln dal n<'v.embre 1915. S. rnrrri

11Pll~ 7,.0,n a

iii

o~r{-l~ioni ~ 011~llo

Società Medica Chirurgica di Bologna. •

I

00MUNIOAZIONI SCJEN"l'IFTOHE

(1916).

Prof. G. RocoHI (ia.:s ststente e libero doce11te della R. Clinica Chirurgica). - Su.lla misurazione àet grado r1i rf.11rezza, àf>ll'arnpolla Rorz,tgen, mediante il v oit.metro derivato a.i morsetti del pri7nario del tra.sfo rm atore, pos~o sul tavolino di · ma,novra deli'apparato ·radiologico italiano Go1;ia modello Scot1

Ui-Brioschi. (11)


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IL POLICLINICO

(ANNO

XXIV, FASC. 2~]

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Le modificazioni del gligogene epatico e muscolare pare, a guisa di tutte le ranuncolacee, di una 8Zionegli animali stilp.izzati. ne irritante cuta.ne.a e v~stjcatoria. Riferiti gli Dott. A. AvoN1 (assistente del R. Istituto di Pa- · esami del liquido estratto dalle bolle, detto sulla tologia Chirurgica). - Riferisce alcune sue esperiproduzione della dermatosi in vari soldati apporienze SPpra cani, cond-0tte a termine d-0po avere sitamente ·sottopostivi, conclude con quanto segue : superato non lievi diffi~-0ltà, onde portare un conLa derm·a tosi osservata è un pemfig-0 artificiale tributo all'argomento, tuttora importante. ~e conche potrebbe denominarsi aoro-derm-atite pemfigoide clusioni ottenute sono : a) la stimizzazione produce ab aoribus, sia per la ·sua prevalente sede topograuna notevole diminuzione del glicogene del fegato e fica sia per la sua eziologia . Il mod-0 di azione deldei mu~coli; b) se la loggia timica :µon è svuotata l'erba fa esclu<tere che essa possa avere provocat,I) del tutto, la diminuzione è meno sensibile : e) i le bolle col .semplicé contatto accidentale, e perciò • cani operati dimagrano in breve tempo, perdono la è mani_festo lo' scopo per esimersi, a lmeno temporavivacità, sono invasi da tremore diffuso, vanno sogneamente, dal servizio. II disserente passa in segetti a dect1biti e il pelo si fa irto; indj segue la guito a dli.scutere se si debba oonserva re !'·a ppellativo · di pemftgo castrense a questa forma che è morte. 1 Pemphygus castrensis ? A proposito di alcuni casi di simile a .quella epidemica maniifest.atasi nel 173f) fra . le truppe che occupavano Praga, studiata da acrodermatite pemftgoide da Ranunculus,. acris. ' Prof. F . DE NAPOLI (libero docente e maggiore Thiery e riferita da Rrnser, alla quale appunto fu dato il nome di pemphig1ts oastrensi8. medic-0 delJ.a direziooe di Sanità del1a JJa. Armata). ;

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- Éspone uno studio clinico-sperimenta.le che ha oompiut-0 sopm molti casi di uria -0.er:t;rk'ltosi verificatisi fra le truppe a l fronte, e che ebbe agio di osservare essendo perito oon~"lllente della specialità dermom·filopa tioa. La d~a ro~ ·s tudiata è rara nella lettenatura medica ed è importante a conoscersi, ~rchè ad arte pr~urata dai spldati e quindi deve essere convenientemente curata ed in ogni ooso denunciata onde evitarne Ja d·a nnosa ripetiz1one. Sede preferita della dermarosi sono le estremit:à inferiori, quaSi esclusivamente le gambe e i piedi, specie a l 1ato estenoorio; .in v.am ca,s i le braccia e la fa cciia ne eran-0 affette; in un solo ca;s-0 essa si osserviava Hl dorso. La furm.a elementare oo[)JS:iste in bÒlle prevalentemente epidermiche, somiglianti a Qt1e1le del pem:tìgo, di gra.n dezza variabile oo quell~ di 1100 noccioLa a · que1la di lln uovo di tacchina, per lo più te&-e e ripiéne di 11n liquido giallo citrino, in qualche caso opalescente, mai emorragico, di rado p11rulente. Accanto a1le bolle osservasi t1il.a derm~tite acuta fatta da vescicole piccole-, in alC11ni casi confluenti, in altri disseminate su vaste chi13zze eritemato-pa · P'Ql-Ose che ricordano perciò l'eczema .. I~a durata della dermato.si è di otto gioi·ni, e la ripa razione completa dell-0 stato epidermiro rappresenta l'e-sito normale; .a lcuni ca·sj t11ttavia durano più a lungo perchè complicati con supp11ràzione per l'inn~sto di piogeni e quindi con conseguenti soollnmenti e guarigione per granulazione. Fatto un esame eziol-0gico ed epidemiologico e commentati i fatti concorrenti ad una diagnosi differenzia le, il disserente è stato condotto a c;;ospetta r~ della .spontaneità della forma morbosa, che ~veva colpito soldati presS-OChè b.1tti della stessa ' region~.

Iniz"L1 te- ricerche ed osservazioni e tra~erlti in 0~1>Mali i nu1lnti, si trovò che la dermatosi era procurnt.:'1 meòiante applicazione di 11na poltiglia ottent1ta triturando 1,n'et·ba, frequente a trovarsi nei territori occupati dai reggimenti in cui la malattia ste~Sc'l ~ m:tnifestò. Detta erba :fl1 classificata dall'Orto Botaniro della R. i:: niversità di Bologlli'l (a Clli ~i inviò in esame) come ranunoulus aoris, ca(12)

La proftlassi e la cura della febbre cerebro-spinale (meningite cerebro-spinale epidemica) in rapporto alle attuali cognizioni. Prof. G. B»LLEI (libero dorente ed ufficiale sanitario). - Rit-Orna su l'argomento già trattato lo scorso anno (Poliolilnioo, -s ezione prat .. 1916), sia per rispondere a lle osservazioni fatt.e al suo precedente lavoro dai colleghi dott. Perini di Pavia e prof. Abba à i Torino, sia per portare altra messe di f.atti, !'accolti dai ca.si avveratisi fr~ i militari di questo presidio e di questi ospedali di rise :-va ed osservati anche fra la popolazione civile, fatti che, uniti a ·resoconti di &tudi compiuti da inglesi, c~Jn­ validano le preeedenti •SUe conclusioni, a llora corrobora te da stl1di di tedeschi. " Tratta gli argom.e nti col .s eguente ordine, a cui fa precedere 1a risposta a.i colleghi. R esistenza del men,ingoooooo n ell'am,biente esterno. Maniera nella quale il germ,e -si tra,smette da individuo aà irut.i · vid110 . Jm,portan~a del malato per la difj1,sione del morbo. Rioeroo dei portatori. I solaiment<J dei portatori. Disinfezione dei portatori. Disinfezione delle bianoherie, de.gli ou.qetti ohe hanno av,u to rapporto ool malato e dell'ambiente nel quale e.rJli si trova. D e71,a effioaoia delle iniezioni intrarachidee di siero .,,,. an,timenvngocooai.co.

Per utilità òel lettore biso.imerebbe rinrodurre l'intera memoria, che tratta l'int:eressante a rg-0mento con spa.ssionato giudizio dei dati di fatto. Dott. Guroo M. PicCTNINI.

Accademia delle Scienze mediche e naturali di Ferrara. • •

Seduta. del 3 marw 1917. Presiden7~ : U. RAVENNA.

Contributo alla valutazione clinica della capacità funzionale del miocardio. C. MINERBI. - L'O. fa precedere su alcuni soggetti la dimostrazione obbiettiva delle reazioni df tonicità ottenut.e per parte delle singole cavità cardiache, mercè Ja concussi-0ne localizzata su determina ti punti della regione p:ree<>rdL'lle. Distingue ullà reazione Jlrima1ia (in retrazione) d.l tonicità


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SEZIONE PRATICA ' •

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muscolare, e un.a reazione inversa secondaria (in fatti residui, un'emipareS'i volgare destra oon Gras• sfiancamento). Parla successiva.mente delle reaset-Gaussel positivo a destri.a.; . riflessi tendinei delzioni riflesse di tonicità cardiaca per mezzo dello l'arto superiore assai più vivaci a ·destra; patellare, stimolo cutaneo localizzato. (Riflesso di retrazione, medio-tarseo vivace da ambo i lati; Babinski' maniriflesso di inibizione e reazione paradossa). Basanfestamente normale in flessione da ambo i lati, bendosi poi sui risulta ti. delle esperi~nze fisiologiche di chè più vivace a sinistra. Giulio Fano, secondo i quali coll'esaurirsi del ct10l~lla percussione del tendine d'Achille destro si re le oscillazioni del « to·no » del miocardio sono le verifica :un clono del piede inesauribile: all'incon~ ptime a s00I11parire, 1'0. ·Si è valso della manov1'a tro nulla di simile si ottiene per mezzo del processo ili .Azoulay-Varisco per cimentare la reazione di so1ito colla flessione forzata del pÌede ·sulla gamba. tonicità delle singole cavità cardiache nei diversi IJ'a1nmala ta è convalescente d'influe:qza. soggetti. Dott. GIOV~NI PISTOCCID. Egli ha riconosciuto, che l'individt10 fisiologico reagisce prontame11te a quella. manoYra colla retraSunto delle Conferenze zione simmetrica co1nbinata delle sole auricole dedel Prof. Roberto Campana. str<l e sinistra; retrazione riconoscibile dall'abbas' • ar i per uno o rlue ce-n timetri degli angoli auoConfer en za Il. colo-cava, aurieolo-arteria polmonare, mentre l'at1io , clestro e i yentricoli non dànno segno di re- La siftlide del cuore e del fegato nell'adulto, principaJ-. mente, omessa nell'annotazione, o nella interpretastringer i, e d'altl'a parte i leinbi polmonari prezione della causa predetta. cordio.li restano immobili. La retrazio·n e combinata delle <l tlritolc e {1C'll'atl'io no11 'i risc:ontra che in Riportando, nel periodico A:L ala,ttie del cuore,. la rari &'Oggetti, presentanti il tipo costituzionale del- pùrte che si rifer:itsce alla S'ifilide dell'organo, nola pri1na CX>mbinazione morfologica di De-Giovanni, tiamo qui ·Solò che la sifilide è la cagi-0ne sempre di noto anche coll'appellativo di « Habitt1s asthenicus rniocarditi croniche, a.issai frequenti e non presa in considerazione conveniente1nente, come predisposiunivel'salis » di Stiller. zione alle looolizzazioni di forma infiltrativa acuSubito dopo riadagiati gli arti inferiori del pata da cagioni perfrigeranti ed .anafilattiche, e degli ziente sul piano del letto, si osserva, allorcllè il paziente ha fatto uno sforzo, diretto a modetare stati eosidetti di debolezza del mioca11dio, che dànno origine allo accesso di paralisi cardiaca. volonì4riamente la discesa degli arti inferiori, una ulteriore retrazione delle due auricole, quasi alSiftlide del fegato. trett.anto cospicua, come quella, che si era otteOggi non oon pochi i casi di a trofia gialla che si nut.a nella prima f.ase dell'esperimento. Si1nile <.'<>ntegno del «tono» del cuore l)UÒ es ere oonsidera.oo indubbiamente tali; e sarebbero generitenuto con fiducia indizio di capacità funzionale ra ti da oondizioni non di invasione di batteri, di loclevolc del miocardio. Al contrario lo sfiancarnent.o varie infezi-0ni, avvelenamenti di origine intestinale, di inva.s ione parassitarie dive-J.'rse, che non rapà'enzblée («reazione par.atlossa di tonicità») delle auricole (ed a fortiori dell'atrio), determinato dalla presentano la ·Sifilide 's emplicemente. La clinica, con mano,rra di' Azoulay-Varisco, è segno indubbio di osservazioni logiche, è per . una maggioranza di questi casi, nel roncetto di dovere ammettere come ca«debolezza» del miocardio. Tali reazioni sono perfettamente riconoscibili al- 'gione la 1sifilide. 11 c<>aoorvo cli molte condizioni morbifiche l~sive la comune percussione digito-digitale per la deter(sifilide, mercurialLsmo, morbi acuti febbrili interminazione dell'area. di ottusità relativa del cuore ' correnti, infezioni g.aistriche ed i'llte$tina.li, avvelesecondo Moritz. • namenti) si possono trovare sui 'Sifilitici, in un terNegli ipertensivi si suole avere <<. immobilità» delle aurioole. <Josl pure si not.a spesso « immobi- reno più propt~io per lo m luppo di questo grave morbo. Però è da riflett.ere che anche nei casi più lità » della sola .auricola sinistra negli • individui ' classici di oosi, accanto ai fenomeni degenerativi si con ~tenosi mitrale. Tale contegno delle at1ricole indica «inferiorità» trovarono fenomeni di infiltrazione 1p erivasale principalmente, di piccole cellule, e del tessuto connetdel miocardio di fronte ad eccessive resisteMe. tivale che ·sono ,sem..p re la nota ·a natomica della siQ\1esto processo divide colla ortodiagrafia il vant.ag-gio di oostituire un metod? di esplorazione filide .. E noi stessi, èhe diag110stioam'.mo molti anni or diretta della funzionalità del mioca~·dio, ed ba s11i processi rndiologici la preminenza dovuta al1a pra- S(}Il10 un caiSO di at1'0fia acuta del fegato da sifilid~, tict tà, e alla rompieta assenza di condizioni atte a . portato a .gu.arigi,o ne colla cura iantisifilitioa (1905), , su.scitare emozioni, perturbanti gli èffetti genuini · siamo giunti poi, con g1i studi istologici clinici successivi e curativi a considerare questa• fa.s e come d~llo sforzo corporeo .s ul cuore e sui vasi sanguigni .° possibile della sifilide, non rara, in cui fenomeni Un caso singolare di clono del piede In un'emi- venefici prendendo 1a. prevalenza sui fenomeni infiltrativi e goonuloinatosi generano delle istolis1, plegica. ·· simili alle epiteliolisi della cute nel pem.figo sifìC'. ~lINERBI. - La e-0municazione riguarda il caso di una malat.a, che fu colta da un colpo apopJetico 11.tico; d'onde, nella epiteliolisi (per eseinpio epatica a rapida evoluzione del morbo) può aversi in nel luglio u. · s. In essa ~i riSC(:)ntrano oggi, come

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IL l'OLICLINICO

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questo organo, non semplicemente una. fase distrut- gr<.tdo di reagire, segua quel che de,~e seguire, la tiva (necrobiotica) di un tratto limitato di esso, ma neofurmazi one connettivale; s'inten·d e che questi UI11a degenerazione di tutto l'organo, come fatal- f.a tti possono dipen-0.ere poi, non dalla sola- ~ifilide, mente si ,s uole vedere nella cute per fiittenolisi ere- . , da tanti vele11i diversi, ma il meno di tutto, dall'alI doluetiche ru>tiai maligne, se non vengono combat- rool, per quanto più d.a quello della sifilide, coadiutute .p er tempo oon rimedii 111ercuri.ali. vata dai veleni :abituali deg·li intestini, o da. quelli b,atta .astrazione del gruppo clei oosidetti veri tu- di aitry veleni acctdentali sull'organismo. Quando m,01'.i in patologi.a, e delle invasioni pal'assitarie la estensi-Ollle ~ei fenomeni venefici, di avvelena, animali e yegetali, che bene si ~sonq stt1diare mento, sulle cellule epatiche, . è notevole, ne viene di colla loro pl.'es~nz,a nel fegato, io in tutto ~l resto cons~guenza Che il processo possa individualizzarsi, che avviene di patologico in questo organo, tanto nella sua gr.a vità ed esten·sione, nella prima fase nella · "ita fetale come nella successiva, vedo sem- epiteli-0lis'i '(degenerazione grassa), succeduta dalla pre un complesso di risulta.ti di cag~oni, a capo a seconda, quian,d o il ma1e possa cir<:'Osc1·iversi, ed in• • • tutti delle quiali la infezion.e (così avvelenante il ter,renire .la fase re;a ttiva della mig1·azione cellusistema va:sale ed epiteliale) la sifilide. lare e la formazione di granuloma reattivo. Ne na• Or dire i: è vero, il fegato è graisso, perchè si be- sce a llora quel che succede in ogni org.auo, in cui ve troppo, ma perchè ·s i è •Sifilitici nello stesso tem- si è fermato un viE~leno ad azione non violentemente po; i)erchè gli effet ti del troppo alcool .arrivereb- congestionante-statico, nècrotizzante, coagulante, bero a quegli effetti degene.rativi nei territorii di come 1o è quello della dif.terite e della malaria, del organi epiteliali, in cui, ili molecolia in molecola, colera; ne 1succede, cioè, che gli elementi funzionali si 1e sting\le la , vita della cèi,lul:a ,s inora non ·degedi esso, da11'epiteiio 1poliedrioo ciliato cutaneo a nerata? ~la, quei fenomeni di flogosi vasale che vi quello cubo:i?é cilin'(irieo dei caru:tli()Oli curvi <1€1 sono cost}.m ternente, verchè? Come effetti IliOn certo rene, .che si presentino deficienti nella propria fundel . olo a lcool, ma si di quelle ca ure ~he generano zione, p.o i caduti in .detrit o, poi degenerati in grasil g·ranuloma e ehe gener~1 no l.a lirSi molecolare delle so, poi cadenti in quelle necrosi eliminiative possibili, ron elem~nti cilindroidi a.morfi nei reni, come cellt1le e11iteliali, che 0adrebbero, invece, in u.na n~1x)si I)er coagulazione se l'alrool ne fosse la veçlesi nella C.'Ofilposizione dei cosidetti cilindri j'1lini, e granulosi d~lla nefrite paDenchimatosu crocausa clirettn ed in1n1ediata. nica , cui corrispondono, per lo ,s tato della cute, le Adunque ,·orrei, che la sifilide, neg·li epatopatici, • o ,d irettamente per nw.1e contratJto, o per eretlita- I desiquamazi-011i epiteli oli tiche secche, o ' lievem~nte umide, C'l()n a ccenni di processi perifollicolari assai rietà, sia la compagna in tutti i ma.li cronici di quest'organo, ed in .1nolti deg·li act1ti: congestion-e té111nci . e · reci1d ivanti. Ora queste e1)iteliolisi con degenerazioni, se sorcatarrale, coliche ricorrenti, acolie più o meno per, manenti, 1sepsi ; perchè .se l'org.an·o, come un altro, prese nel feg·ato nell'inizio, po,Ssono guarire; invece può essere sifilitico,• ct è poi la più ricca vasoolia- se la sGia te svolgere :fi110 alla. fine, e pb.e non sieno rit<\ ·s u.a che S'l1bisce maggiormente l'azione del ve- avvenute ialmen·o delle reazioni connettivali }Jer una leno della ·i,filide insieme a quella degli altri che fase d!i. ci1·ro,s i ·sopravvenuta, al1ora si afferma il ' 'engon•o clagl'intestini e dai residt1i di ritorrio di v-er'<:> t ip·o della atrofia gialla acuta, che, per tempo, • gravità, precorre le altre a lterazioni, e rende imrica1nbio i;n.a teria1e. E per gli org·ani inter1li, e, principalmente pel fe- possibile La gi1arig-ione, ed il miglioramento possigato, questa nuov.a Yest e è un composto polic1 omo bile n1eJJ,e fn E;i precede11ti ; fasi che non sono dtff~­ (tn11to nella «atrofia gi<1lla acuta>> come nel cosi- re11ti clalle successive per natura ma per estensione 0ome una er;id~rm·oli.si circoscritta cronica, non è cl'~tto fegato i1oce moscnta, o e1Jatite cronie'l di n1ortale 111entre lo è una diffu&'l a tutta la cute. altri) effetto di fenoo:ueni tli infiltr.azione fl-0gistic;1 e degenerazi-0ne, adipifere, de11osizioni cli pigmento biliare, di ernatinH, \:' <li grnnt1li au1-0rfi, di epitelioPremio semigrri t11it0 per gli associa ti '11 Policlilisi , che eontribui ~eono .a dare la loro parte in quei nico : fegn ti indefinibili i tologic:amente ver t1n solo- comDott. U. MARIOTTI' plesso alk'ltomico; e, solo i oosi l)iù frequenti, se non . Medico Ispettore Capo presso l'Uff. Municipale d' Igiene di Roma i }Ji ù gr<l Yi, e che i1is11tC>'nd 0 11.0 .n d u11.n n1escoh1 nza cli piccole fa.si in determinisino di cteg~11e razione di di:truzione <1ce:-0n11)<1g11n te clalle ren.zioni comp-0ne11ti i le~suti. che eostitt1isc:ono l,orga110 e la sua vat•olnrità c-01uple~sa . art.eriosa, .ven o ;1, c·apillare, linnella pratica medica fatica, bili.:'lre - interrotte, ric-oru1>oste ' rariameute nell:\ Yi tn : ciò che f<lt-eva oo•ncl vHler~ all'~1 nn t on1ista S01\1MARIO : Cap. I: Delle denu'nce - Cap. II: Delle denuncie in rapporto ad alcune malattie difpa tolog-<> eol di ~('g11a re cl(;\gli 8t<1 ti c1"-01ua ti ci per fusibili più comuni - Cap. III : L'accertamento è, o relntiYi n qnnlc:he sost.:'1117..a, ; cioè fegato n1n idella diagnosi nelle malattie infettive - Cap. IV: loi<1P, ft.>gnto acl<li'rittura. gras o, e feg-ato noce n10La profilassi dei mala ti in cura e la disinfezione SC\'l tè.l. finale. l)inzza ta hl cirroffi epatira. i11 un';1ltt>r<1zio11e delL'l Un volunie in 160, di pag. VIII-128, nitidamente sta~npato, prezzo L. 2. Per i sig1iori associati al c-<?llula e11ntic-a, c-he fi11i ce colla stento8i Iler epitelioli. i cli e.., .. n : cù a qt1esta, se l'org-n ni~n10 è in « Policlinico» sole L. 1.50 fra1ico di porto. 0

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la protila!!i ~elle malattie· infetttve

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SEZIONE PRATIC:\.

SEMEIOLOGIA.' · Il fenomeno delle guancie oella meningite. . P er Brt1dzinski (B erl. · Ii.Z.in.. Vie h., n. 2.5, 19 16) ll feno111eno consiste in un rapido sollevamento riflesso dei due arti, con flessione contemporap.ea dell 'articolazione del cubito, quando si comprimano l e due guancie subito sotto l'osso .zigomatico. Qt1esto sintomo fu pe;r la prima olt a constatato dall'A. in un caso di meningite e ft1 in eguito stt1diato il st10 comportamento in 25!. bambini sani ed ammalati. Frn. questi e isteva un gra11 nt1mero di casi cro11ici · ' una serie di n1alattie act1te, senza parte<:ipa2io11e, delle n1eningi, ed in fine bambini con meningite $iero a pur11le11ta e tubercolare. Stt 12 casi di meningite tubercolare il fenon1e110 era positivo in il, e mancò in t1n sol caso, nel qt1ale era110 positivi altri riflessi; quali il ii1to111a di Ker11ig e qt1ello della nuca. In 6 casi di n1eningite tubercolare il fenomeno d elle g11ancie era positivo in uno stadio, nel qt1ale tutti gli altri. . riflessi erano negativi, talvolta anc.:l1e per la durata di una intera settimana. Tale precoce comparsa del riftes o era di \ralore particolare i11 q11ei casi, nei quali i era indotti a pensare in principio al tifo addominale e solo i11 segt1ito . i pote ano esattamente diagnosticare come forme di tubercolosi miliare e di ine11ingi te tubercolare. L'A. ricorda il ca o verificatosi in ltn bambino di 7 anni, nel cr11ale la reazione positiva di \\?idal deponeva insieme cogli altri sinton1i per la diagnosi di tifo addominale, ma la presenza del fenomeno delle guancie destò il sospetto di una m en in gite tl1bercolare, confermato nel decorRo ulteriòre. ::.\Iolto più di rado esisteva 11 feriomeno delle guancie in meningiti di origine 11on tubercolare. Difatti in 5 ca8i di rrJeningite cerebro-spinale il fenomeno era negativo in 3 rasi ~ positivo in un caso soltanto: in llndici rasi di meningite sierosa il sintoma era positjvo in 6 e negativo in 5. L'~A... osservò anche il fenomeno delle guan cie -in alct111i casi n c11ti senza irritazione m eningea e speci almente in lln caso di polmonite in un bambino tt1bercoloso, in due casi ~i ·pleurite essl1dativa. in 2 di tifo addominale, in , 2 di intossicazione alimentare ed in uno di pertosse : infine il fenomeno delle guancie fu ottenuto in 13 infermi rronici, tt1tti tubercolosi. Da cp1esto insieme risulta che il fènomeno delle guancie fu pos1 tivo in 90 casi su 254 esaminati : fra questi. 90 casi 21 non presentavano irritazione meningea. Di 85 bambini, nei quali \

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esistevano sintomi ~i meningite o di irritazione meningea, il fenomeno delle guancie f11 po itivo in 69 e negativo in 16. Quindi in 16 casi, nei quali la comparsa del sintoma dovev~ servire alla diagnosi precoce di meningi te, esso mancò, mentre in 21 casi avrebbe erroneamente con9-otto alla diagnosi di meningite. In alcuni di questi ultimi casi tl1ttavia ft1 osservato u11 atunento di pre~sione del liquido cereb o- pinale e scomparsa del sintoma dopo la pl1ntt1ra lombare, la qt1al cosa, anche in asse11za di sintomi meningei, a11torizzava ad an1n1ettere t1na lieve irritazione delle meningi. P erciò quando si costata il fenomeno delle g11a11ci e in un bambino, nel qt1ale mancan·o altri sintomi meningitici peciali e generali non i è autorizzati a 'diagnosticare 11na meningite. Il fer\omeno delle gt1ancie è però fra tutti i sintomi meningei quello cl1e si incontra pit1 f'pe sso 11ella meningite tt1bercolare. In 42 casi di me11ing ite tubercolare il fenomeno era positivo in 41, cioè nel 98 °0 , ed anche nel caso ne~ativo la compressione delle gt1ancie era molto • importanti, dolorosa. Queste cifre sono molto i11 ispecial modo se si considera che ancl1e il fenomeno della nti.ca, descritto dall' L.\.., riten11to sino ad ora il sintoma più freque11te della lneningite, si riscontra solo nell'88 ~o dei casi. Per la ricerca del fenomeno esercita col pollice e con l'indice divaricati tina forte press':io11e st1lle gu ancie e più i:>ropriamente st1l mascellare snperiore s11bito sotto l'osso zigomatico : la compressione deve essere esercitata contemporaneamente stille dt1e g11ancie. La compressione t1nilaterale è. molto incomoda per l'esami11atore, ed a11che i rist1ltati non so110 11guali. Nella meningite t11bercola re talora il fenon1eno delle guancie non si verifica nella· forma coml1ne, cioè i11 forma di rapido sollevamento 'l.11tomatico degli arti s11periori, ma come le11, lo sollevamento, corrie se· dovessero superare 11na r esi.ste11za. In casi senza contrazione degli arti snperi.ori l'A. osse rvò 11na tensione ed estensione degli a r ti superiori, con il pt1gno chiuso, e con la posizione delle mani a mano I di ostetrico. In bambini saIJi od ammalati, con fe11omeno. n egativo delle guancie e senza sintomi cli irritazione meningea, specialmente se sono· piccoli, si osservano mpvimenti coordinati di difesa, per allontanare la mano esaminatrice. Q11esti . movime11ti sono eseguiti da 11na solp., o da aml1edt1e le mani contemporaneamente e sono ac( 15)

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IL POLICLINLCO

Sui ·danni degli arsenobenzoli nella parasifilide nervosa. S. Lépine (Bulletin de l Académie de M édecine, n. 19, 1917), · afferma che per quanto si rifer.isce .alla paralisi generale non vi sono du•bi. Salvo casi eccezionali i diversi .a,rs·enoben~o.li si sono mostr:'ati altrettanto e1 fficaci quanto Il trattairtj.ento mercuriale e senza dubbio tant') più d.annosi . .Si f.a eccezione clel trattamento intrar·achidieno coJ ·siero salvarsanjzzato di Swift e ElJis, col quale diversi ,autori amer~cani sembra oobiano ottenuti risultati incor a g.gianti, m.a ~on .ancora usciti dalla f.ase di r1ce·rca. • Per la tab1e la quistione è ·p iù d·elicata. ·Se sj risaJe a.d una ventina id i anni! ihd;i..etro sembra che. i· evoluzione g·en.e:ralei della tabe si sia tr.a~ sfol'Inata: essa è diminuita rli frequenz.a e rt.i grayità. Q~esta particolarità ha coinciso col trattamento della sifilide e della tabe .a ll'inizio colle iniezioni mercuriali. Da 3· anni al contrario sembra aumentato il nume,ro 1degli àtassiici e sopratutto che 1a si.filid.e ~izi:ale si.~ · di data più recente. Parecchi di questi malati, affetti d.a. llfi<'"t tabe grave e·d a· rapi.do ·decorso, erano stati tr.attati ,a ll'inizio d~Ua sifilide cogli a,rsenobeinzoli. Altri trattati all'inizi.o della tabe nont provarono ·alcun beneficio ed altrettanti ' a • . loro dire, sarebbero anche .p.eggior.ati. È questa, bene inteso, una .im,p ressi,o ne· gener.al·e, no.n una verità c~inica. Tuttavia è c·erto che la steriliz. zazione preventiva della sìfilide cogli arsenobenzoli :Q.O•n pone il ·s og·g etto al riparo d,a Jla tab.e o dalla p.airalisi generale, anche per un tempo di poco meno brev.e, in rapportò ai ·termini abituali. Donde i.a leg.ittima dom.and,a se in certi casi .al.m eno il trattamento stesso non sarebbe in parte responsabile .del r.a-ccorciame.nto di questo intervallo. Una circostanza dii attu.alità rende qu,estE> riserve ancora più necessarie. La lotta di artiglieria. ·incessante rende gli effetti delle commozioni per esplosion.e sempre più f·r equenti .e vari. Alcu11i infermi possono p.resentare -per settim::we e mesi l'apparenza di una paralis1 generale depressiva, senza delirio, demenziale ·di un tratto. La lentezza e la puerilità .del pensiero, l'atonia dell'espressione, le contrazioni fascicolari dei rn11scoli della fac cia, l'inceppamento. drl~a parola, l'ineguaglianza p11pillare, il tre\

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more dell~ lingu.a, ecc., nulla manca ç.l quadro . ~a. puntura l~mbare, pon·endo in luce la Iinfoc1tosi con au:çnento di albumina, conferma l'er· rore. . ~n. qu~ste condizioni troppo spesso si fanno in1ez10.ru di arsenobenzolo. Nulla è però più fu.. :i·esto ln un commoziona to, le cui le turbe sono ~D:nan.zi tutto con.g estive e 'che tutto ha da perdere da una poussée congestiv.a sopraggiunta.

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XXIV,

compagnati da altri movimenti di tutto il corpo ·e degli arti inferiori, così che è m·olto facile distinguerli dal fenomeno delle guancie. L 'A. rint1ncia per ora.a dare una spiegazione del sinto1na, oggetto del suo studio. P. c.

TERAPIA.

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P. C.

La somministrazione del mercurio per via orale.

L'incremento che, a causa della guerra, ha avuto la in·fezione sifilitica l1a incitato a trov.are 1iuovi .medi·c,a:menti, nuov.e forme di soin1~inistrazione dei m ed1.cin,ali già noti. Thib1ergei nel suo libro su L a sypliilis et l'ar1née dopò ave·r notato che tn alcuni e.asi il solo tra~tamento possibile è quello pe:r via or,ale, suggerisce v.arie formo.le a b.ase di mercurio cb.~ mentre ·p e•r me·t tono di svolgere al farmaco tu1ta la sua atttv1tà, la rendon0 tollerabile. Una buona formol.a è la seguente : Bièloruro di n1ercurio. Estràtto tebaico anacentigr. 1. Eccipiente gli cerinato gr. 6 per fare una pillola. Due al giorno. Qp:e·s te pillole talora .provocano dolori gast·r ici e diarrea ·Se ne assicura la tolleranz.a som'm inistr.andoJ·e con una· tazza di latte o x~ad­ doppiando o triplicando la qu,antità di estratta tebal·CO. . . Un'altra formala è la segu8tllte: Protoiod11ro di mercu.rio mmgi:r. 25. Estratto tebaico e·gr. 1. Eccipi,e nte gliieerinato q. b. per f·aiz;e una pillola. Tre o qu.attro pillole .al giorno da pr.endersi con i pasti. Con l'uso di queste pillole a b,a se di protoioduro dovr.anno so,r vegliarsi la bocca e le gen• giv-e. Anche i cachets sono· b1ene assorbiti, ·m a il loro uso è possibile solo co:l protoioduro, perchèil sublimato è troppo caustico ed il calomelanodà €ffetti tro,p po incostanti. Ogni cachet dovrà contenere: Protoioduro di mercurio mmgr. 25. Polvere di oppio cgr. 1, e se ne potr.aJlno prendere 3-4 al giorno i.nsieme ai pasti.· Tanto le pillole che i cachets dovranno essere presi solo ·p er 20 giorni ogni mese. a. a.

.,

1

1

IGIENE. Alterazioni alimentari per assorbimento di gas.

Il prof. naio) ha namento tracciare '

V. Puntoni (Annali d'Igiene, 31 genosservato in una famiglia un avvelecollettivo del quale ha potuto rinla caus~ nell'assorbimento di gas •


[ANNO

XXIV,

24]

FASC.

SEZIONE PRATit.A

arsenicali (.dietilarsina) da parte di alimenti conservati in uno stesso . armadio in cui si trovava ap.che una boccetta contenente una soluzione di cacodilato di sodio; detta soluzione ' era ammuffita ed emanava un forte odore agliaceo, che era diffuso in tutta la credenza. In co~siderazione dell'importanza pratica, che può presentare il p,r oblema, l'A. ha istituito una serie di esperienze, usando dei terreni contenenti ,il cacodilato di sodio, sui quali ha fatto svil11ppare una · muffa, il P enicillium brei>icaille, che dal Gosio è stata riconosciuta la più attiva fra le arseniomuffe. L'A. h a dimo- strato così che realmente gli alimenti possono fissare la dietilarsina; sebben e questa: si trovi solo in piccolissime qt1antità, può t11ttavia dare lpogo a fenomeni di arsenicismo, q11ando gli alimenti ch e la contengono siano consumati per lungo tempo. La nat11ra degli alimenti ha influ enza sulla fissazion e della dietilarsina, che può avvenire per un fenomeno chimico, in ali·m enti conten enti acidi organici in s11fficiente con centrazione (con serva di pomodoro), e per lln fenomeno fisico iner ente alla natura porosa di molti alimenti (p ane, pasta Margherita). L'assorbimento di gas, condizionato dalla forma porosa degli alimenti, è un fenomeno <'he può ritenersi generale, inquantochè si è verificato per t11tti gli alimenti porosi e per t11tti i gas usati dall'A. nelle ricerche. Anche l'acq11a contenuta negli alim'enti può assorbire notevoli quantità di gas. La maggior parte dei gas ordinari, p11r non producendo fenomeni tossici immediati, può alterar.e i caratteri organolettici degli alimenti, rendendoli rip11. gnanti. Fra i gas, che più facilmente ed . in maggior quantità vengono assqrbiti, sono da menzionarsi l'ammoniaca e l'idrogeno solforato. Tale assorbimento è tanto più facile, quanto maggiore è la concentrazione del gas, quanto niù alta è la pressione e quanto più bassa è la temperàtura; quest'ultimo fatto p11ò avere grande importanza nell'industria frigorifera delle derrate alimentari. . FIL. I

MEDl CINA ·scIENTIF IC.A. Sulla ftora batteriea delle ferite di guerra. • H. Tissier (Bull. de l'Ac<id. de m,édecine, 31 ottobre 1916) ha trovato numerosi germi, sia ~rrobi (enterococco, stafilococco, streptococco, B. mese11.tericus, Diplococcus griseus' non liq., B. p11ocianeus, B. ff,uorescens, Micr. èandidu~, Sarcina lutea) sia • ,a naerobi (B. perfri11g ens, B. bifermentens, B·. putrifi,cus, Vibrione\ set.

773

'

tico). Questi anaerobi son germi della putrefa-

zione, che non possono sviluppar.si altrove che su tesst1ti morti.ficati, o meglio qu.ando vi si m escolano altri germi aerobi. Nelle ferite putride circoscritte si svilupp.ano gli anaierobi stretti, con alcuni aierobi provenienti dall'aria; se la fer.ita oontiene anc9ra dei corpi estr.aneì e dei tessuti morti, la putrefazione continuerà. Nelle ferite putride invadenti, .a .lato degli anaerobi si trovano dei pdogeni v.eri: così .lo stafilococco, che attorno alla ferita determina la lin,f angite lungo 1a quale si p-µò fare str.ada un anaerobio, il quale alla sua volta provoca l1na forma dì emolisi (erisipela bronzina). Lo stl'ept0cocco può da re, oltre la linfangite, la setticemia. · E, mentre nella putrefazione il co1npito essenziale è dato dagli anaerobi, l'uffi,cio prepiar.atorio degli aerobi diventa, n·el tessuto vivente, essenziale. Dalla n.atura dell'aerobio d,ipende· il pronosti,co. J,a, putrefazione è evitabile, togliendo i tess11ti guasti, mortificati, ecc., éd è curabile, aer ea11do il tragitto dei proiettili ed assicurando, con freq11enti medicature, l'elimin.azione dei tessuti.• . Dopo la pulizia e l.'escisione l'A. consiglia la riunione delle ferite mediante strisce adesive; secondo Carrel, anzi, è con sigliabile di riunire in secondo tempo, per imipedire l1e supplir.azioni interminabili delle infezioni secondarie.

..

FIL. •

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POSTA DEGLI ABBONATI . . ' (833). Potabilizza.zio11 e dell'acqua in campagna. - Al dott. A. G., Zona di Guerra: Il mezzo migliore e più pratico per potabiilizzare un'acqua nel caso -che p er potab1ilizzazione ' si vog.lia intendere .sterilizz.azione, è l'uso di una soluzione concentrata ·d~ ipoclorito di sodio o di .p otassio. Pe•r non eccedere nella qu.an- . tità di ip·oclorito cl.a aggiun15ere all'acqua si fa una p rova pJ"eliminare co.n · un litro di .a;cqua, • alla quale si .a;ggiungono un po' di amido in polvere, qualche cristallino di jodu·r o di p,o tassio ,e tante go.cere ,d.ella .soJuz.ione id i ipocl,o rito da •p rodurre una -d ecisa col·o razione bleu per- · ' sistente. .. Lo stesso numero di goccie· si ap:gil1nge ad ogni litro di .acqua d.a sterilizzare, si rim escol'1 ben bene e· si aispettano 20 minuti. Dopo ciò l'acqua si può bere impunemente, senza ag~ giunge1re iposolfito od altro n eutralizzante dell'ipoclorito in eccesso. • {17) 1

-


774

IL POLICLINICO

In questo modo s~ evita l'inconve'.fiiente della perdita di titolo della soluzi0ne sterilizzante ed il meto,do è ridotto .alla massima se.n1pJicità e speditezza. A. SCALA.

(83'4): AI qott. L. T., Zona di Guierra: . Abbiamo .già risposto nel n. 51, 1916, ad una simile domanda :

,..

Giornale . it(J)liàno de~be ma),attfie venere.e e della pelle (via S. Orso1a, 1, Milano); abbona1n·e11to JJ. 20. .4.nnales de dermatologie et de syphiligraphie (lVLasson et 1C., 120, boulevard St. Germain, Parigi)' abbon. L. 32. V. MONTESANO.

'

(835). All'abb. n. 4616 : Tra i migliori m.anuali suJJ'.argomento citeremo: Oun1N et ZI~MEBN : R.oentgenthérapie; Rarlit(,mthéra.pie; Photothérapie. No.GIER: E- · ·lectrothérapie; ambedue della coli.ezi one Zim. ' mern. Dei giorn,ali italiani, speci.a1izzata è la Radiologia medica. p. ALESSANDRINI. .

(836). All'abb. n. 8800,

.e A AB,

1C.

2~1 , Armée

Belge eri Carripagne: Suggeriamo: ·CozzoLtNo O. M a.nuale pratico di Pediatria. (Casa .editriice ·vi.ttorio Idelson, Napoli, 1C)11, T... 1.4). - rRivA Rocc1 S. La Pediatri·a del medico còn,dotto. (Mjlano, .società editrice libraria, 1914, L. 3). - CA PASSO F. D eille malattie dei bambini e loro cura. Trattato di pediatria e terapeutica infantile. 1(T orino, Un1one tip.-ed., t901. L. 8.). - BELLAN°TONI R. Ba1ribinicoltura. (New ork, Njcoletti Bro·s. Press 242, Lafayette, 14, 1913). - TAYLOR e VlELJ:,s. Manuale delle malattie dei bani bini. Trad. italfana L. 22). B.

(8.'37). All'abb. n. 8766, suggefiamo: CALOT, Apparecchi gessati; Io., Ortopedia indispensabile.

I

T. F.

VARIA, •

Il contributo ita1iano alle conoscenze sulla tubercolosi.

_i.\.. Fer.rannini (La Riforma Medica, 1917, n. 11) rivendica alla scienza italiana la mag• gior par~ della Jttce che finora. è stata fatta sulle varie questioni riferentisi alla tt1bercolosi. Ogni lato del complesso probJ.em.a. è stato in vari'e ·epoche affrontato da qualche scienziato italiano, che vi ha lasci.ato traccia indelebile d el proprio .genio d'investigazione·. Già nel medio evo Fracastoro ne l capitolo del suo libro De phtisi contagiosa aveva affermata •

I

(18)

[ANNO XXIV, FASC. 24] •

I.a v·e rità della trasmissione del1a ·tu·b ercolosi da uomo a uomo. Più tard·i Cotugno ·e Cirillo a Na1poli, e Cocchi a F.irenze prpposaro ed ottenne·r o dai rispettivi .governi la promulgazi'one di leggi per , prev.enire e combattere la ti.s:i.; l eggi che non hanno nulla d.a invidiare alla moq.erna legislazione sulla· profilassi della tubercolosi. • Me·n tre nelJa seconda metà dello sco•rso se·colo si dibatteva in Fra.nei.a 'la quistion·e della specificità e ·dal.la tr.asmissinilità della tube1,colosi, un itaJi.ano risolvev.a brilla·n temente il problema col metodo sperimentale: Luctano Arma~r1i a N.apoli m·ed~ante la inoculaz.ione di minime particelle di sostanze caseose nella cornea delle, càvie riesciva .a provocare la riproduzione molieplice, a distanza e dopo un periodo di incubazione, 1della tubercolosi negli animali·, di• mostrando come l a ri.produzione del maJe nella compagine de.g li organi fosse ·eff.etto '.non di fl ogosi propagata, ·m a di processo infettivo esaltato 'in virulernza e trasmesso per contagio. Contemporane·am·ente P .erroncito .a Torino ·dimosirav.a la identità istologica della tubercolosi umana e della bovina. ' ' _l\. Maffucci · con· i suoi studi .sulla tubercolosi dav·a p·e r.primo l a dimostrazione obbiettiva che 11 fenomeno tossico è .il sostrato iondamentaJe dell~azione .di ogni microbio patogeno. E n·el C·o ngresso internazionale di medicina tenutosi .a Berlino nel 1890 R. Koch .affe·r mava che l a scop-e·rta d·ella tubercolin.a non sarebbe stata possibille .senza le .in.d.agini precedenti dell'osservatore italiano. , Nè m .e•n o i·m po;rtante· è il .contributo d.ato dar-. gli italian.i ne.I ca~po della patologia e della clinica: A. ,De Giovanni fissa nuovi' p·articol.ari sltlJ.e sindromi anatomo-antropometriche più inclini all'attecchimern to del bacillo tùbercolare. E . d·e Renzi determina Je specifiche condizioni del .m etabolismo che pre1domin,ano nei tubercol osi. La diagnostica si arricchisce della ricerc.a ,d·el rantolo o·rale per onera di Galv.agni, e per opera di Cardarelli dell'ascoltazione delle t·fsonanze ptessicha. Grocco e Bozzolo con le osservazioni sul reumatismo tubercolare e Patella con I.a stenosi pilorica di origin·e tl1bercolare precorrono di un decennio i l avori ò i A. Poncet con c11i qlJe$ti concretò le forme della tuberrcolosi detta infiammatoria. Una clinica italiana, quella di E. Maragliano, potrebbe per l'a:rgom·e nto •della tubercolosi raopresentare da sola l'opera di parecchie tra le più rinom·ate eliniche insieme1.assommate: non solo per la mèsse dei lavori ininterrottamente compit1ti d1trante un trentiennio, ma anche pPr la originalità . delle iniziative e dei risultati 1


tANNO

xxtv,

FASC.

24j

SÉ2ÌON'tt PRA1'1CA •

s11lle. diverse varietà di tossine tubercolari, sulla molteplicità della loro origine dai tessuti dei tubercolotici non meno che dai , corpi dei bacilli, sulJa modificazione dell& funzioni intraorganiche e specialmente dei fenomeni ter• miei e della crasi sangl1igna per opera dei ve. leni . tul>ercolari, sul valore delle .associazioni . microbiche, sulle f orm.e cliniche larvate o latenti, sulle sindromi· locali in rap·p orto ai fenon1eni gensr~ali, sulle modificazio,n i serologiche, sulla gual'ibilità nella infezione. Se la u1edici11a italiana ha dato tanto e così illuminato svil11ppo alla conoscenza della etiologia, della patogenesi e della clinica della tubercolosi, no11 ha trascurato la terapia. Già nel 1853 G. Barellai faceva instancabile propa.ganùa per la istituzione degli os1)izi ma,.ri111 e nel 1858 B. Castaldi propugnava i sanatori di montagna. ~e oltre a ciò constatiamo che spetta ad un italiano, C. Forla11i11i, la c11ra più efficace ch e oggi si co11osca della tubercolosi medie.a, lo pnetlmotora<'e artificiale, ad ur1 ita liano, E. Marag.lia.no, la iniziati va della sieroterap:a e della. vaccinazione antitubercol are, .ad un italiano, a li"'rancesco Durante, · la cura più sicura della tubercolosi chirurgica, si può affermare senza poter essere sospettati di megalomania nazionale che la medicina itaJiana ha concorso nella inanier a più originale a diminuire notevolmente il danno che arreca all'umanità il cosi detto cc rr1.ale che ·nor1 perdor1a » . a. a.

zionaJi deterrninati dall'espìosione cii granate senza lesioni ·eisterne. Il libro termina -co·n uno studio sull'etiologia, la patologia gen·eraLe delle neuro-psi.cosi di guerra, sul loro trattamento e sulla loro imp,ort anza .d.al punto di vista medico-legale . ATHA i'\ ASSIO-BENISTY.

des

LHER l\I ITTE.

cl es nerfs. .Collection Hor izon. Edi~ori

ì\1asson e C., Parigi.

a. a.

. PUBBLICAZIONI PERVENUTEOÌ . • . A v~~HZA ..A.BEL. Hell.liplegia· diafragmatica. Nuevo sintonia del sindrome n1ediastinal. _:_ Buenos Ai~ res, 1915. P ELLEG RI NI RINALDO . Sui gaz asfissianti usati in

'

Les psico1i.évroses de guer-

guerra : osservazioni - Milano, 1917.

re. Collection Ilorizon. Prezzo L. 4.00. Editori

Traitement et restauration

Questo volume completa quello già p11bblicato dalla medesima autrice sulle forme cliniche delle lesio11i nervose. L'esperienza ornai lunga della gt1erra come ha ,perfezionato i mezzi di diagnosi delle affezioni del sistem-a nervoso centrale e periferico, ha fatto anche più accorti sugli interventi chirurgici ed in genere · sul trattamento di tali importanti lesioni. Nel 1ibro ora pubbJicato l'Athanassio-Benisty dà delle indicazioni molto utili sul contegno che devono av·er·e il ne11rologo ed il chirurgo nelle varie e multiformi tappe del decorso d'ei trau~ rnatismi dei tronchi nervosi. · Nè è · trascurata la trattazione dell~ prptesi delle paralisi dipendente dalle lesioni troncu1ari, protesi che per ·1a s11a perfezione, per la larga applicazione, che purtroppo do\rrà avere, ha una irnportanza affatto particolare. ,

(Non"' r1em.si3cono aM i libr' perv1nuii in dono alla &ctazion.1)

e

l ésions

Prezzo lire 4.

CENNI BIBLIOGRAFICI. nOUSSY

a. a.

Masson e C., Par.i gi. Il libro che ora. compare come un volume della interesHante Collection Horizon è l'oper.a più completa fra q11elle finora apr)arse s~1ll e psiconevrosi di guerr.a. Dopo aver definito il qu,ad·ro di queste forme rnorbose e dOJ)O averne fatta la distinzione dalla s jmulazione .g.li AA. passano i:i rivista successivamentP tutti i disturbi neuro-p sichici da q11elli più semplici, com.e if disturbi motori elementari, fino a1 disordini psicopati~i più complessi, co1ne quelli pur.aro.e nte rnent~li. Do1Yo lo studio dei fenomeni 111utori eJementari essi affrontàno la quistione ù ei disturbd di funzj ur1i più complicate come quelle dell'.andatu ra, i dis~11 rl>i priptivi e sensoriali, le. pert11rbazioni viscerali, le crisi venose, . le alteraz,ioni psichiche. Sono oggetto idi una com.p leta dissertazione gli .a-ccidenti psico-nevropatici comma-

per~onali

e considerazioni.

Il promontorio dell'orecchio medio. Studio di anatomia clinica e chirurgica. -

flI L.\1\'CIONI GuoLlEL:h-10.

Roma, 1916. I•~ERRERI GHERARDO e

BILAN()IONI GUGLIELMO.

La

fa-

tica della laringe in condizioni normali e pa tologiche. - Roma, 191H. CARRAno NrcoLA. Il bacillo di Koch nell'urina, suo valore se1ne~ologico per la din'gnosi di tubercolosi re.nale chirurgica. - Milano, 1916. \

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I

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IAr ressa dei lavori che ci vengono offerti per la . ,\ pubblicazione ~ la penuria dello spazio, impo~taci con provvedimento governativo, ct inducono a 8'011ecitare i nostri benevoli collaboratori affìnch~ e-0nden.sino i loro contributi entro i· più ristretti !imiti compatibili con la chiarezza·e con l'efficacia d{·11·e&posizione; Ii sfrondino delle doeumentazioui i1 g( m, branti, delle introduzioni teoriche, delle citazjuni . si attengano prevalentemente al rilievi di inte~!S~ ·pratico. (

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• ti POLÌCLÌNICÒ

tANNO ·XX1V,

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FASC.

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NELLA VITA. P R O F.E S S I O N A I-' E . .. Guerra e Pace.

L:angoscia con 1a quale seguiamo lo svolgersi dei fo rrr1 idabili avvenimer1ti che insanguinano il mondo, non ci fa trascurare la considerazione d-ei gravi .probileimi .e delle d.ure prove che ci attendono dopo gli ardui p·roblem~ .e 1e prove • atroci della guerra, i problemi della pace. Noi persegu iarr10 col 1desider.io, acca:pe,zzi.amo con la fantasia il gio,rno nel qua.le la vi•t a non sarà più un dOllore .continuo.,_ un,. .atte11·dere angoscioso, un dubbio assillante, il giorno nel quale le gioie non sar.anno pdù un rimorso. Noi sospiriamo talvo.l ta tnsofferenti, più .spesso attendiamo 1raJssegnati la fin-e di questa condanna, di qu.esta espi.azione d'un.a colpa igno.'.rata, di questa f.antastica ,punJi.zione comminataci da una diaboltc~ ip otenza. Pure non sempre iJ pensiero della pace ci lascia indifferenti. Cessato questo p·eri·odo infam1e nel quale ogni attimo che ft1gge segna il destino di centinaia di uo• m·ini sepolti nel f.a:ngo 1delle trincee o inabissati nella pro,fo.n dità dei mari, o, quel ch·e -è p.egigio, d ella morte .ancora, imprfiln.e in m:ig.1iàia ,d i individui lln m.archio indelebile d'i dolore e di impotenza, potremo noi adagiare. il nostro spirito nella ·Ca>lm.a e nel :ri·p o:so? O anche .aJlora , la nostra g·eneraz1one non sarà persegui•tata d.a questa implacab·hle fatalità storica .che- l'ha f.atta vittima .~i un destino im·m enso? Oh sì, ces... serà questo dolore .acuto e sempre .r innovante1si, questo schianto -che ha esal1rite le nostre la.grime e che ci ha tolto p·erfino la supit ema ·dol-, cezz.a ·d1el pianto, ma non si canoe11Jlerà ·m ·at in quelli che sop'tavviveran:rio i l rtcordo assillante di questo gr.an1de dolore u·m ano,. di tutte le atroci tà, di tutti i delitti di cui si è r·eso colpevole un popo1lo u1b·bri.a.cato d.a sogni paranoici di dominio. ~VIa a •p arte q11·esti turbarnenti sentim:enta·l·i la pace c'imporrà la risoluzione di .p roblemi difficili quanto quelli ch e le nazioni, che er.ano i111pre,p a.rate, hanno dovuto .affrontare pèr prep.a.rare la gu.erra durante la guer.ra. . Non c'è certo chi crede che questo immane cataclisma costituisc.a una .semplice iparentesi nella vita dei popoli e .degli individui, che ces·ate le ostilità ciascuno torni tranquillo al proprio focolare, e ritrovi e riprenda immutate le proprie occt1pazioni cui attendiev.a prima della guerra. Sarebbe imprudente illusione. La guerra ha dtrrato troppo a lungo, ha sconvolto troppo dalle st1e basi le abitudini umane, i rapporti interumani, perchè sì possa pretendere che rinpo la vita riprenda il ritmo di prima. 1

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{20)

Si vanno · ~e-terminando nuovi atteggifllmenti P·~icolo.gici, nuove situazioni econonùche si ' va~no q uind·i impostando nuovi problemi politici, sociali ed economici che non. poosono .essere affro~tati e riso! ti con i vecchi criteri, perchè · tutto va cambiando sotto i nostri occhi. La sto. ria è a una svolta decisiv.a d.el suo cammino. Ed è nel paossaggio id i questo angolo acuto nel tra. ' p·asso <.talla guerra alla P.·àce c!1e sarà posta ad una prova tr.em1enda la saggezza dei governanti. · .S i € detto .che con l'agosto 1914 è .cessata per l'umanità La vita faci1e. Lasciamo stare la fachlità della vita prim·a di quella data nef.anda, ma è ce.r Lo ·Che noi dov.z:emo imparare a 1conL. .scere nuo~e difficoltà, nuove fatiche, nuov,e rinunc:e. Noi presentian10 .che c-0n. la fine <.Lella guerra, a11.che se, come è certo, essa sarà corona;ta 1dalla vittoria, le nostre soffer.enze non saranno nnite, c'è 1n tutti una inquietud.lne, . una sconfortante dncertezza anch~ pell' il doip o. E1d è bene che sia ·così. I popoli c·i vili .consider.a van.o la guerra com.e una eventualità, come un delitto che si potesse evitare, s'illusero e tfuro1no illusi e n.o n si prepar.av.ano alla .difesa, men~re .s i l~.sci~v.a che ·g li altri, i bairbari, me- . ditassero ed ap·p restassero la formidabile aggressione. Ma la pace ·è un ·a vvenimento .si. curo; che non può m.an•caTe,. come non mane.a il sereino d.opo la pioggia, la qu.i.ete dopo la teim·p esta. Ed è b·ene, è indispensabiùe -che i po. poli P·rnsi.ri.o fin d'ora alla prep·araz ione d1eJla pace, se ·non vogliano sèontare ancor.a un .altro errore, oltre quello della imp.r.eparazione aJ•1a guenr.a. Al fuoco arid·e nte del dolore e dell'a.more per la civiltà e !la patria si è temprato lo spirito di abne.ga.zione, di sacrificio, la laboriosità di tutti i popoli, ma sarebbe molto imprudente · farvi soverchio assegnamento anche · quando siano cessate le raJgion.i che mantengono in ·tensi.on·e tu.tte te energde dei .singoli e della colle.tti,1ità. 01~a siamo in un periodo febbriJe, l'or• g.a11ismo è invaso da una violenta infezione a cuta, tutte le risorse potenzi.ali di ogni singolo elemento sono messe in atto fino aJ1a estenuazione per combattere e vincere la infezione. ~1a che sarà dopo? .al cadere d-ella febbre seguirà il d·elirio, il .collasso o 1 organismo troverà r uova forza per resistere ed anche prosperare nella rinnovata e meglio disciplinata energia .dei suoi ele·m enti, e nello sfruttamento delle nuove forze che ·p rima del bisogno riman evano sopite·? L'accortezza ed il talento tera-

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.' (ANNO

XXIV,

FASC.

24]

SEZIONE PRATISA

777

peutico del medico nelle infezioni acute son provati ·n el periodo .della crisi, la sapienza dei go:vernanti si .sa,ggerà· n•e l periodo oritico d·e11'a guerra, nel tr.ap.a,sso alla poc·e. Allora più che mai le nazioni, come gli organismi convalescenti, devono ·essete sorvegliate, aiiutate a riprendere norm•almente l.e funi;ioni turbate e deviate dal cata.cli.sma. E, non si tratta di espedi·enti p,a lli,a tivi, sono problemi co'l ossali •d'intricata soluzione: 1a trasformazione del1a industri·a, ·che la guerra ha mira~olosamente fatto progredire, l'incremento dell'agricoltur.a, di cui 1a guer:ra ha svelata la finora non troppo apprezzata importanza,' lo sfruttamento delle nostre energie natt1rali, la cui deficienza .abbiamo più che mai risentito in occa~ione della guerra, la 'disciplina dell'emigrazione, alla quale è strettamente legato il prestigio nazionale dalla gueinra risollevato, 'e la disciplina delle .finanze, dal11a guierra co,s ì dura.mente provate. il.a risoluzione di questi problemi sarà al irt. base ed in funziione 1della vace socia1e •e politica. A tali quistlioni noi medici siamo indirettamente interessati pwchè hl benessere della na. non pt10' non avere un riverbero sulle nozione stre condizioni. l\1a vii sono oltr~ a ciò iper la classe med.i ca contingenze speciali riferentisi al passaggio dallo stato di guerra a quello di pace che devono essere fin d'o:ria considerrute e vagli~te. E ciò non solo pe_rchè 1a nostra professione ha subito per lo stato di guerra .sensibili perturbazioni, il cui assestamento non sembra semplice, ma anche J>€.rchè }'.avvento della pace in rapporto a quant.o si è di .già accennato imporrà proyvedimenti d'indole sociale, ai quali la professione sanitaria, è strettamiente legata, provvedimenti .di fronte ai qu.ali è' bene fin d'ora pigliare posizione .f.acendo conoscere il nostro avviso e le nostre esigenze. 1

PANGLOSS.

Cronaca del movimento professionale. L'Ordine dei M edi<Yi della provincia di Reggio nell'Emilia, riunito in adunanza generale ordina-

rla, approvava sull'a:tteggiamento .p olitico del rappresentante dell'Ordine dei Medici nel Consiglio Superiore di Sanità il ,s eguente ordine del giorno: « L'Ordin~ dei Medici nella pr6vincia di Reggi~ d'Emilia; avuta notizia dei sempre e più ·severi ".Oti di biasimo e di deplorazione espressi da altri Ordini rontro l'atteggiamento antitaliano del loro rappre. sentante elettivo nel Consiglio Superiore di Sanità on. dott. Brunelli; rivendicando a sè l'onore di averne assai prima d1 ogni a)tro, cioè fino al maggio 1915, non r:iolo di-

chiarata · l'indegnità politica quale suo rappresentante nel Consiglio suddetto, ma, per proprio conto, la decadenza virtuale del mandato conferitogli come da partecipazione ufficiale al Presidente della Federazione Nazionale degli Ord'ini; e, eonstat.at,o con profonda .o o(ldisfazione · che a lui quin·d i, nul1a ora tocca, almeno direttamente nè ' del1a responsabilità, nè del disagio morale di averlo a ncora suo rappresentante; . fa invito agli altri Ordini del Regno di voier jmitare quello di Reggio, pronunziando senz'altro la deca denza da un UfficiÒ elettivo ch'egli non s:a coprire con animo d'italiano, ben più iJnsooo <XJm'è della propria piccola fortuna elettorale ooincit:lent.e con quella dei nemici della Patria, che delle grandi fortune di questa ». 1

L'Ordine àei Medi<Yi della Provineia di .Torino:«Ritenuto che l'on. Brunelli, dopo aYere con pa-

triottico slancio resq omaggio alla ca usa nazionale e fatt,o appello alla concordia. e al buon volere di tutti per assicurare il buon successo della. nostra • guerra, si è inchinato ai contrari ordini del suo partito, e non ·si è peritato di far causa com1me con coloro cb.e, schernendo Patria e Unità nazionale, nulla hanno trascurato per opporsi all'au!!}.·i· ca to successo; · ritenuto , che siffia.tto suo contegno suona offesa a~ sentime~ti pa~~ot~ci della grandissima mag g1oranz.a dei med1c1 d~ lui rappresentati; deplora vivamente la sua condott.a, e lo invita a r assegnare le dimissioni dalla carica di rappresentante degli Ordini dei Medici in se.no al (.,onsiglio Superiore di Sanità pubblica». Ordilne dei Medici delia Provincia di Perugia.

- Il Consiglio ha votato il seguente ordine del giorno: · . «Il Consiglio dell'Ordine dei · Medict della provincia di Perugia, nella sua adunanza del 31 maggio, discntendo .sull'agitaziQne promossa da alcuni Ordini contro il dott. Brunelli, rappresentante di tutti gli Ordini del Regno in seno al Consiglio Superi-0re di Sanità; considerando che la cla:sse medica italiana affidò per mezzo di libero e legale plebiscito al dott. Brunelli il mandato di suo rappresentante in seno al Consigli<>' Superiore di Sanit.:'l, pur non ignorando la su.a fede politica; considerando che il dott. Brunelli assolvè il ma11da to con dignità ed energia lodevoli, ~u di che .n on è sorta d~. nessuna pa.l'te contestazione alcuna; considerando che non esistono perciò le ragioni ' per togli~re a l ~ott. Brunelli i l mandato ~ffida togli, esulando il di lui- atteggiamento politico dal .giu, dizio degli Ordini che sono una istituzione stre.tt.a- · mente professionale; delibera. di passare all'ordine del giorno sulla questione Brunelli ». Ordine dei medioi dJi F irenze. - Il Consiglio dell'Ordine dei medici per il circondario di FiTenze, in un ordine del giorD;o, considerato che l'on. Brunelli si rii.mette al giudizio dei diversi ordini, invita gli '

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stessi a manifestare esplicita.mente il loro dis- gione di famiglia, ~rchè tale v<>sizione è djsciplisenso intorno all'opera politica del deputato socia- nata dai singvli regolamenti municipali.. Agli imlista, che reca aperta offesa ai sentimenti di ita.liapiegati governativi collocati in aispettativa per ranit:à della Famiglia medica. , gioni di famjgli.a non compete alcun sti~ndio: A Per gU uffioiaU mediai della O. R . - Riceviamo quelli ehe oono coJJocati in aspettativa ptr infere pubblicliiamo : mità compet~ un tt r2-0 o la metà del·l o stipendio a ..seconda <"he contane, llieci o più annd di servizio. Giu·s tissimo il reclamo dei tenenti medici della (6858) P ensione. -- Dott. F. 'l da P. - Da calcofi C. R. I., ceduti da questa alla Sanità Militare, e fa.tti Ella compirà 24 anni se~ mesi ed un eO'ior110 riportato a pag. ·691 del fase. 21 (20 maggio 917) , di servizio col 30 aprile 1918. F. poichè le frazioni di Seztone Pratica del PoViolinioo. Non giusta però la dis,tinzione che in esso recla- , anni di età super"'r ri a. se.i mesi si conta no per anno intero, poqà in quell'epoca liquidare ~11 25 a.n· mo 1Si tenta di fare fra. tenenti medici ceduti alla Sanità Militare e tenenti medici rimasti nell'Asso- D!i di servizio e 54 di età. La J)tnsione corrisp0nde11t.e a tali dati è di lire S93. ciazione, perchè buona parte di questi (1$p€.<!falmen-(6860). Trattamento econom'ico dei niedioi inte1·ini te coloro che han prestato 1servizio nelle Sezioni di chiamati sotto le armi. - Dott. G. C. da B. Sanità della · C. R . ~ · negli Ospedaletti da Guerra Solamente ai medici condotti titolati è e-0ncessa la divi8ionali o di Corpo d'Armata, dalle' quali unità differenza fra lo stipendio civile e quello militare. di 1a. linea .s pesso i medici ufficiali subalterni sono stati distac<!ati per prestar ·servizio a battaglioni in Ai medici interini, la cui prestazione è assolutamente precaria e ces~a ogni qualv-0lta' essi si trotrincea o in batterie da camj)agna operanti) han vino nella impossibilità. materiale di compiere due .;,. diviso ooi roJleghi- ·® Ila Saniità. l\1ilitare le fatiche, ufficii, è accordatq il solo stipendio militare. i disagi e tutti i pericoli della guerra. (6862) Pensioni. - Versamienti volo111tarii. - Dott~ Quindi anche i tenenti medici della G. R. I., ' rima,sti nell'Aissoaiazione e che ·p er essere sta.ti di- abbonato 3789. - Il tempo è troppo ri•stretto per chiarati abili a qualsiasi fatica d'i guerra ha n pre- poter fare versamenti v-olontarii da ottenere nel prossimo gennaio una pensione c11mulativa di listato servizio nelle Unità di primissima linea, han ' re 2000. Con 26 anni di ·servi7ii<> e 55 di età. Le comdiritto di vedersi sottrarre alla «crudele ingi11sti• pete l'annua pensione di L . 987. Per ottenere, inzia >> di cui è parola nel suddetto re<:!lamo. vece, L. 2000, bisognerebbe versare fino al prossimo . Un tenente m edico d'un Ospedaletto gennaio la sommia di L. 21,515 pari a L. 3073 al da Guerra d·i visionale. mese. È da notare che la legge vieta di fare ~erPei mediOi di O. P. el,eggibili· a consiglieri cu1nu"sa.menti volontarii che eccedano e-0mplessivamente nali. · - La Suprema Co~e di Cassazi-0ne, ha emesle L . 400 annu~. so una sentenza favorevole alla contestata aro.mis(6863) Esonero dal servizio militare. - Rassegne. sione di .alcuni medici al Consiglio Comunale di Milano. La relazione, estensa dal ·g iudice Morgìgni, . - Dott. R. U . da C. - .se lascia la e-0ndotta per cui ottenne l'esonero come medico unico deve preree.a il seguente testo riassuntivo, che varrà di sentàrsi ad intraprendere il servizio mili!"-are, trannorma, in via di Jllassima, specialmente per la define che nel nuovo Comune sieno già state precedennjzione della qualifica di impiegato: temente esperite le pratiche per ottenere che Jl . « I medici ltbe1i professionisti che, prestino la loproprio medioo condotto .sia dispensato dal prero opera di oonsulenza o di assistenza presso gli star servizio perchè insostituibile ed indispensaOspedali, le Opere Pie ed alt1i benefici .Istituti lobile pel regolare andamento del servizio di assicali, mediante tenue retribuzione fissa, non possono stenza sanitaria civile. Nella sua qualità di dioonsiQ.enarsi im1piegati dei detti Istituti, e quindi spensaoo non può ottenere di. essere riformato. sono eleggibili a consiglieri comunali. Ciò specialquando il Consiglio di leva lo ritenne abile e lo mente deve ritenersi se nessun controllo com~ta arruolò. Qualora si. dovesse p~·esentare alle armi al Comune 1sull'anòamento tecnico-sanitario delle dovrebbe fare domanda per essere sottoposto a dette istituzi-0ni ». rassegna. La mancanza di gran parte dei denti è motivo di riforma, specie se mancano i corrispondenti fra la mascella ~uperiore e l'inferiore. RISPOSTE AQUESITI E ADOMANDE. (6865) Trattam~nto economico dei medici co-n, dotti ohianiati sotto l e armi. - Dott. E. P. da Z. (6856) Esonero dai servizio militare. - Dott. M. M. da C. - 'Trovan~-0si giù in servizio milita re non di G. - Non può decorrere lo stipendio di ufficiale se non dal gi<>rno in cui si è a'ssunto effettivo può più aspirare ad esonero, perchè durante l'atservizio e si è prestato giuramento. Pel tratto antuale periodo di guErra, sono so.s pesi tutti i l;".!enziatecedente, se ha prestato servizio come semplice menti ed i congedan'enti. L'esoner9 dei med~ri consoldato, ha diritto, oltre alle consuet.e competenze dotti dève essere 5nvoca oo· dai sindaci dei rispettivi oomuni prima che sia chiamata. la classe cu.i il militari, anche allo stipendio che prima percepiva oome medico condotto. Detto stipendio Le è corrisanitario appJ1rtiene. sposto dalla amministrazione municipale. I due (6857) Aspettativa per ragione di farniglia. mesi di stipendio da parte del Co~une debbono Dott. G. L. òa C. - Non s1 può dire a priori di quanto viene ridoLto lo stipendio normale del me- essere coi:risposti dalla conseguita no1nina ad uffidico <."Ondott<> che è collocato in a pett.:1tiva per ~- ciale, co i rome i1er gli impieg-ati cj ,·ili dello "tato 1

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SEZIONE PRATICA

tassativamente dispone il capoverso 40 dell'articolo 2 delle norme .emesse in data 25 agosto 1916 , dal Miij.isteoo del Te~ro. · (6867) Sesseri'Yllii. Dott. abbonato 625. - Il nuovo regolamento fatto dalla amministrazione della Congregazione di Carità non annulla lo Statuto della Opera Pia. originaria, perchè lo Statuto è paragonabile ad una legge ehe non può essere innovata che da altra posteriore ma non da un semplice regolamento. Però il personale indicato nello Statuoo non può pretendere i vantaggi che sono apportati dal regolamento, ,se in questo non .sia éspressament:e indica.t.o. I due medici chirurgi, stabiliti in pianta dallo Statuto, non possono, pertant<>, chiedere il sessennio o la pensione, se il re-• golament.o organico che accorda tali diritti al · personale amministrativo della Congregazione di Carità, non dica espressamente. ehe · tanto l'uno quanto l'altro è riconosciuto eziandio in favore del personale tecnico dell'opera Pia, successivame11te ~n­ centrata nella Congregazione di Carità. Ciò non esclude che Ella possa far domanda alla Congregazione di Carità per ottenere l'indennità ca.ro-viveri e per ottenere una d'isPosizione .speciale, da approvarsi nei modi di legge dall'autorità competente, con cui si riconosca il diritto ar sessennio anche al personale sanitario dell'opera Pia. Doctor .JusTITIA. •

All'abb. n. 6127. I gradi di tenen~, di capltano, ecc., in base agli anni di :La.urea, sono ~ncessi ai ooli ufficiali del ruolo di complemento. Occorre quindi, per conseguire tali promozioni, che il collega chieda di passare da·lla. milizia territoriale al ruolo degli ufficiali dli complemento. All'abb. n. 7619: Potrà trovare recenti notizie sulle l'esio11i J.lroeurate e loro diagnosi nel <e N otiziario medico chirurgioo per gU uffioiali m ediai della zona di g11crra )) pubblicato per cura della Sezione Sanitaria della Servizio medico wilita,1re. -

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All'abb. Ii. 4581 :, Le circo lari mi!:; E 1..€.riali che ha1l!Il<> dis~plinaito le equiparazioni dei gradi militari alle sLtuazioni professionali no.n hanno effetto retroattivo. Nessun òdritto ,qt,.i.ndi a errata ;corrige od a in, doonità.

. • All'abb. n . 5566; Se· il colleg·a: è stato esonera.:to dagli impegni assunti oon la Croce Rossa, è semp1~e libero· di con. correre a l grq do d: tenente med:Loo . della Sanità Militare. Dovrà però attendere che venga bandito ·il con. . 001100 dal :Ministe1·0 della Guerra e solo allora pot::~ inviare domll nde e titoli. Al dott. M. C. da A. : Le norme per l'av.anmmento degli ufficiali me.dici . dell'Esercito' non sono le stesse che regolano quelle dlegli ufficiali de11ia Croce Rossa, p<>ichè 1a Croce ' \ Rossa ha llil regol'.amerito proprio per le promozioni del suo persc,nale. Al dott. S . .\-1., 7.-0na. di Gut-rra: · ., Se gli ufficiali in questione appal'tengono anoora ai rooli de 1la Oroce R"C)1ssa, anche se prestano servizio oon unità della Sa11ità l\fi.li-tare, hanno sempre diritto 3.llo stj].)€nilio di ufficinli della Croce Rossa. • All'abb. n. 8274: ' accumulare. Il collega Le iinden1ndtà non si possono ha quindi diri ttJo al solo soJ>mSSC>ldo di guerra se si trova a presta t' serVizio in un.a zona ove tnlé ~i..\ms soldo corn.pet..a

Data la sua età (46 anni) ed i 24 mesi di servizio prestato in prima ]Jnea., può far domanda di avvi· cendamento. , All'abb. n. 870: Il fatto <ti ~~òèN stato riforrraoo pér fo•:te :rn;i opia non è ca.usa di in.~ bilità a farE' il medico condotto. Noo è quindi il ca so dii inoltra.re alcuna. doma.ùda, 1per -Ottenere di subentrare' al~'interino affetto da miopia che occupa il suo posto. All'abb. n. 2545: Nel marzo era stato fissato il limite per la pre . . sentazione delle dom.ande, non l'epoca delle nomi--_ Intendenza Generale Zona di Guerra. ne a llfficiale effettivo. L'elenco dei nomina.ti sarà . AJJ'abb. Il. 5484 : pubblicato a •S UO tempo. \ ' L'avanznmento 1Jel personale della. Cr-0ce Rossa All'abb. n. 1740: a·vviene in ba se al Regolamento per l'avanzamen.to Le domande vengono tra.smesse all'Ispettorato di di detta A$Wcìazi<'ne, · e quind1 nul1a. ha a che ve Sanità ove una Commissione competent<='. le esami. . diere oon esso quanto è .stabilito per gli uffict:alj ~l­ ·na. La decisione, qua.lt1nque essa ·s ia, viene poi no.. i' Esercì to. tifica.ta., a suo tempo, all'interessato. , • Possiamo però ~:=;si curare che j.l Regolamento in All'abb. n. 4434: . questione è or.a oggetto. di studii, perchè un'equa Il collega ha diritto. all'aumento quinqùennale, modificazione equi_çari le conèizioni del peroonale La su·a domanda1 diretta al Ministero non p,uò es· ' sere respinta ·d alla Direzione di Sanità , che deve <>rooerossilno a q11el1o miliitare. trasmetterla a.I Ministero in og·ni oaso, tutt'al più Circa poi a1 parere oon il quale la pratici della promozione a e.api tan'O · venJie respinta, esso è for- a.n.n otandovi' il parere sf.avore..vole. ni.to da "1.1na comroismone tecn.;ci,s sima della quale, All'abb. n. 5430 : EsSendo in congedo non l1a diritto a promozionè. d.a.ta 1.:a sua :autorità indi·scuissa (ne fanno parte . , All'abb. n. 4497: personaJ.i tà di grande valore pratico e scientifioo), Avendo il collega accettato il titolo di assimilato; il giudizio può ,.i ténersi inappellabile. può il l\ifinisterQ inviarlo a qualsiasi destinazio.ne. Al d-0tt. F M. :i.a C. : Il rollega ha però .s empre diritto a dimettersi. OirSe il ·c ollega si trova in zor1a di operazio,n i perca il titolo ·d i volontario cui accenna, no:r;i è titolo oepLsce già uoo inden.n ità che non è cum11lab~le ooh ammesso nel 'servizio sa nitario. ' M. G. altre. I

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ATTI P ARLA.MENTARI.

Disegno di legge sulla protezione ed assisten.ta degli irvvalidi della g1terra.

Diamo il sunto della dLSCU:•Ssio-ne avvenuta alla Camera dei Deputati .sul testo del disegno di legge modificato dal Senato. (Vedi fascicoli 20 e 21). L'on. BADALONI, dopo avere accenn,ato ad alcune vicende del disegno di legge, nei riguardi della tubercolosi contratta od aggravata dal servi~io di guerra, osserva che, tSe si vuole ohe l.a legge possa avere un',applicazione larga, civile ed umana, essa deve includere I.a tubercolosi fra le malattie incontrate per_.servizio di guerra. Si è determinata una forte recrudescenza di qtJ.esta malattia per effetto della guerra. Non in Italia solta.qto, ma ovunque. La Francia · ha dovuto adottare urgenti provvedimenti di Stato per ten~ tare di far argine al dilagare della infezione. Uomini apparentemente validi, che nella vita civile attendevano alla l<ìl'O professione, Hlle loro arti, ai loro campi, fronteggiando vittoriosamrnte l'infezione, sotto l'influ·sso della vita di guerra, che ne affievolisce la resis~za organica, non tardano a subire le conseguenze, fino allora evitate, della infe~ione; e la tubercolosi esplode, nelle caserme come nelle trincee, .spesso sotto le forme più gravi. Si è affermato che la vita Il}-ilitare, lungi dall'affievolire, ringagliardisca. ~ tale affermazione non . è seria. Essa vale in quanto si riferisce alla mass.a dei giovani. In qualche caso lieve, iniziale, in qualche forma absoleta, può forse anche essersi verificato qualche miglioramento; ma il grande numero dei tubercolotici disgraziatamente non si è giovato di questa sedicente cura d'aria, fatta ·di strapazzi fisici, di tensione morale, di intemperie violente, di privazioni alimentari, di emozioni, di insonnia, di stenti. · I fatti accel'tati dalle stesse autorità sanitarie militari mostrano che molti dei tubercolotici non sono che vecchi riformati per tubercolosi, nelle successive visite di revisione ritenuti abili; e che da questi, nell'affollamento delle caserme nelle zone territoriali, dei bar.a.cc.amenti nelle retrovie, delle • trincee alla fronte, si sprigiona il contagio che va a colpire i giovani pre~d-entemente immuni. Le conoscenze che noi abbiamo ci permettono tuttavia di affermare che l'infezione primitiva, l'inf-ezione contratta per contagio, è nelle file dell'esercito infinitamente meno frequente che non sia la riaccensione di antichi focolai latenti. La vita di guerra .sarebbe, per cosi dire, il réattivo che svela le forme latenti della tubercolosi, anzichè l'agente · che determina la ma.la ttia. Recentemente il prof. Ronzoni, avendo avuto occasione di esaminare varie migliaia di militari tubere<>lotici, ha verificato che, col progredire· della durata della vita mili tare, s'innalza la percentuale delle lesioni aperte, ossia infettanti, mentre diminuisce In proporzione delle lesioni chiuse, non pericolose. Il che dimostro. che le fatiche della vita. militare. che gli stenti e le privazioni inseparabili <lalle contingenze di gt1errn, costituiscono la ca-

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gione che favorisce e determina la manif~t.a.zione della malattia, la quale all'arruolamento era forse allo stato latente. Ai fini <:Iella legge in discussione, la tubercolosi deve dunque essere considerata come infermità incontrata per servizio di guerra: l'enorme logorio determinato dalle condizioni di questo servizio, rompe l'equilibrio, inverte i rapporti fra l'azione del germe e la difesa dell'organismo. Lo Stato ha il dovere di provvedere. Esso deve · rioonosce~ ·che il soldato, la cui èondizione di salute fu giudicata così b~ona da ritenerlo abile e da adibirlo al servizio militare, dal quale doveva più tardi essere dimesso per tubercolosi, è da considerare, ai sensi della relazione ministeriale che accompagna questo di.segno <li legge, e<>me un mutilato, come un invalido per servfzio di guerra. Se, nel regolamento per l'esecuzione di questa legge, non verranno riconosciuti ~ dimessi dall'eserai to ~r tubercolosi come invalidi per servizio di guerra., essi non avranno le assistenze preconizza t;e dal Senato, non avranno la pensione: rimandati a casa senza soccorsi, senza consigli, privata I.a famiglia del sussidio militare dianzi percepito, gravata del peso di un ammalato da curare abban. ' donata al contaggio, nella ml&eria: ecco I.a sorte riservata a questi infelici ed alle loro famiglie; eppure essi fecero il loro dovere, comba tte~ono contro il nemico, nel nome e per la difesa, per la libertà, per l'avvenire, per la grandezza del loro Paese. Non è possibile questa rovina. È necessario che la malattia, la quale ha infranto la salute di tanti fra telii nostri infelict e pur tropJ>O .s pezzerà forse inesorabilmente le loro esistenze, sia nel regolamento per la esecuzione di questa legge, riconosciuta come una malattia incontrata per servizio di guerra; è necessario che questo convincimento e questa volontà. la Camera esprima oon un vot.o. L'on. PIETRAVALLE ricorda che il primo disegn( di legge che venne dinanzi alla Camera, era opera di una Commissione centrale per i mutilati. Quella. Commissione volle anzitutto che l'assistenza e protezione dei mutilati in Italia dovesse costituire dovere ed obbligo diretto dell~ Stato: concetto identico a quello che animava il progetto per l'asS'isten.z a e per la protezione degli orfani. Invece la CommisS'ione della Camera Qei Deputati, investita dell'esame del disegno di legge presentato dall'on.. Salandra, modificò radicalmente questa nota folldamentale, lasciando alle generose iniziative private di provvedere a ricoveri-scuole di mutilati e storpi, e riservando allo Stato il solo còmpito di coordinare tali istituti, di vigilarli, d'integrarne le deficienze. Il Senato ha rivendicata e riprodott:a la fondament:ale sanzione dell'obbligo statale, d!rEltto ad assumere l'assistenza e la protezione degli invalidi della guerra. Vi è un ·altro·obbligo ohe informò il primo disegno di legge sulla assistenza e protezione dei muttla ti : la prima Commissione centrale discusse ampiamente circa l'obbligo della rieduca.zione profes-sionale, e le risu1tall7,,e dei suoi dibattiti furono rias. I


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sunte in un ordine del giorno comunicat-0 fin da una addizionale di indennizzo per la riduzione delallora al Ministero della guerra, ,verchè ne curasse la presunta vitalità, epperò del presunto accorcia.l'adozione. Nel disegno di legge discusso' ed appro- mento della .sopravvivenzaf in seguito alla ferita o vat<> dalla Cam~ra dei deputati, questo cardinale alla malattia subita; infine si deve assegnàre una criterio per l'assistenza sociale dei mutilati in Ita- addizionale per quelle forme che rendono indispen.. lia venne acoolto, ma alquant<> attenuato nell'arti- . sabile l'a-ssiistenza degli in~alidati. colo 14, il quale stabilisce che «i militari invalidi, Non è giustificato che il diritto ad indennizzo si i quali non dieno sicuro .affidament<> di poter provabbia solo nel caso che la capacità lavorativa e la vedere del proprio alla loro rieducazione, e che non sopravviven7.a, siano state lese da fattori tranma, richiedano altro trattamento, saranno trasfer·t ti ne- tici. Anche la malattia. andrebbe considerata. come gli Istituti e nelle sauole di riieduoazione professiocausa di invalidiità. nale esistenti, o da istituire». Questa nota fondaIl problema della tubercolosi rientra nei problementale era già stata trasfusa nell'articolo 3 del ma delle malattie determina te dalle condizioni di decreto luogotenenziale 10 agosto 1916. guerra. Ricorda, in proposito, la discussione avveLa. Commissione centrale per gl'invalidi della nuta a l Senato. , guerra aveva invece discusso e formulato un apDi fronte all'autorità sanitaria militare il cittaposito ordine del giorno, con cui si affermava espli- dino che abbia la sventura di essere stato riC<>nocitamente l'obbligo della rieducazione. Unioo dis- sciuto tubercoloso manifesto ed inguaribile, e che senziepte, in seno .alla Commissione centrale, fu possa anche òimo$trare un ra.pport<> tra il se.rv~io il sen. Foà. Eppure è prevalso il C<>ncetto della militare e il suo stato di salute, deve oggi intr~facoltatività della rieducazione, in seno alla Ca- . prendere u.na lunga oorvée, farsi attore del p;roprio mera Alta. Ora, è certo che, negando l'obbligo della diritto, provare il più delle volte contrò la convinrieducazione, la legge .fallirà in buona pa•·te ai zione dei medici, in base a fatti, che la malattia fini sociali che si proponeva. non esLsteva precedentemente in alcun modo, · e che Il Senato ha sfrondato µ disegno di legge uscito sia.si manifestata ex novo durante il servizio mi dalla Camera dei deputati, di una not:evole quan- litare. Ma il documento della precedente salute di tità. di norme che possono invece trovare più opquel dat-0 individuo, sta appunto nella sua abilita- · Portuna sede nel regolamento da compilarsi nel zione a oostenere fa_tiche gravi, quali sono quelle termine di tre mesi. del servizio militare in tempo di guerra. Vorrebbe che questa chiara concezione, la quale L'articolo 6 del disegno di legge compilato dal Senato ha acC<>lto, per gli ufficiali mutilati, il prin- ormai deve essere entrata ·n ella mente di tutti per • cipio già stabilito dall'articolo 12 del D. L. del ciò che riguarda il problema della tubercolosi, si riflettesse su tutte le altre malattie che sono causa 10 agosto 1916, ove è detto che « gld ufficiali cbe a norma delle vigenti disposizioni fossero dicliiarati cli invalidità o di morte: pneumoniti, cardiopatie, invalidi della guerra potranno, quando l'infermità artriti, ecc. È infine urgente che la legge stabilisca le moda~ consenta loro di prestare utile servizio a giiudizio dell'autorità milita.re, rimanere in servizio». Ciò lità attraverso le quali un cittadino possa far varna1grado, già qualche troppo restrittiva interpre- lere il -suo diritto. È questo un pro,b lema tanto più tazione e riprovevole applicazione si era avviata grave, in quanto esso è anche l'indice di una ingiudal Dicastero della guerra. , circa taluni ufficiali stizia di classe. Il povero ha bisogno di essere difeso contro una fiumana di ingiustizie che sono il mutilati. L'O. sollecita il Governo a provvedere. più grave d.a.n no alla salvezza. della patria. L'on. MAFFI è convinto che, fino a quando non' sa• L'on. ORLANDO V. E., rninistro dell'Inter.,,,::>, alrà stabilito che oosa spetti agli invalidi di guerra, avrà scarsa iruportanza il sapere come sarà dato. 1'on. Maffi os~"erva che la legge attuale dovrà essere Oggi si va lavorando per rendere effettiva la di- integrata dal trattamento delle pensioni. Una legsposizione dell'arti colo 22 del decreto 10 novero bre ge .s ulle ~nsioni ha già provveduto, sia pure inadeguatamente ; è ora. in oorso di studi la 1·iforma di 1916, che tende a trasformare le categorie di invalidità di fronte a l concett:o della residuale capa- quel sistema; onde cadono quasi. tutte le considerazioni fatte ·dall'on. Matti &ulle pensioni. cità al lavoro proficuo. l\ila bisogna arrivare alle È ormai riconosciuto che l'invalidità, che deterultime conseguenze di questo ooncetto, cioè sostimina un insieme di obblighi dello Stato, può es~ere tuire a l criterio anatomicefquello funzionale, anche conseguenziale non solo di un trauma, di t1na lein rapporto a lle attività r1rofessi-0nali. Richiama. l'attenzione della Camera sopra un pe- sione, ma anche di \.1na malattia. Poichè indubbiamente · la g'Uerra, COll quel co,m plesso di cause che ricolo: si .stabiliranno differenze individuali fra invia.lidi a cui è stata assegnata la pensione nel richied-0no .alla vitalità umana il rendimento · massimo, la tensi<}ne estrem·a , la dispersione più gran1916 e quelli a cui sarà assegnata nel 1917 o 1918. In vista di tali inconvenienti, l'O. avrebw tro- de di tutte le energie vitali, indebolisce la resisten-. za, e pare che determini un ciclo più rapido di vato opportuna la sospensiva. quelle ca11se che portano poi a l morbo e alla mortaLa legge per gli invalidi di guerra deve diventare una. legge per gli infortuni di guerra. Si deve lit.'t in lln periodo d.i te:µLpo molto breve. Ad esempio, un medico svizzero ha riconosciuto considerare un uomo non come un soldato, ma come un lavoratore; tener conto ùella riduzione della che la demenza paralitica, la quale in genere procapacità lavorativ·a; in seconcJ.o luogo si deve oore duce i. suoi effetti letali nell'età fra i 40 e i 50 (25)

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.anni, è ora frequen tissjma nei militari dai 2(; ai Dello Sbarba, perchè il contenuto di ~.s&1.· é da una BO anni. par.te assorbito nel presente disegno di legge, e dalI Occorre .Provvedere adeguatamente. l'altra in un prossimo disegno, che dowà essere sotLa miglior maniera di difendere l'invalido deltoposto a ll'approvazione de lla CaJJJ.erà, sulle penla tubercolosi, poichè a suo rigua rdo non si può · · sioni. dise.utere di rieducazione, è quella di ricoverarlo in. L'ordine del giorno dell~onorevole Magliano, acun sanatorio; ma i sanatorii non si improvvisano. cettato dal Governo ed appr< vato dalla Oamel."8s, Abbiamo già un'istituzione, degna della maggiosuon.a: re a~mirazione, fondata dalla Croce Rossa, che ri«La Camera riafferma il concetto che la tubercovera i militari tubercolotici, ed altri nuovi isti- · colosi sia da considerarsi come causa di invalidità tuti si preparano. Si .è dunque .sulla via segnata da- .incontrata per ragione della guerra., e ciò a tutti gli on. Maffi e Badaloni. gli effetti di legge>). . All 'on. Pietravalle dichiara che il Senato non ha Chiusa,. la di$cussione generale, si 1 rocedett.e altoccato affatto la so·s tanza del: disegno di legge. l'esame degli articoli,. che risultarono a11provati con Qu~nto a lla rieducazione professionale obbligatopoche discussioni. . ria, obbietta all'on. Pietravalle che i mezzi coercitivi ·~arebbero odiosi verso uomini che hanno dato · . alla Patria la miglior parte di sè stessi. Non si può .volere che col pretesto d i far loro cosa giovevole, S'.i assoggettino gl'inva,lidi a vessazioni. Quindi biLa C9nferenza interalleata di Parigi . sogna rirpettersi ap.a loro spontanea volontà, ed per· gli invalidi. evitare di sc:rivei:e un obbligo. di rieducazione verso • chi non vuole rieducarsi: sarebbe un non senso. La Il Congresso t.estè tenutosi a Parigi per lo stu• soluzione escogitata dalla Commissione, accolta dio di tuitte le questi()nil. che inteTessano l'assistendalla Camera e mantenuta. dal Senato, consiste nel za :agli ànvialidà di guerra ha avuto una notevole , . farli semplicemente ricoverare in un istituto di rieian.portan za non solo per i numerosi intervenuti di ducazione. Si è dovuto aggiungere «possibilmente» tutti i paesi alleati che vi hanno preso parte, ma poichè abbiamo già da novemila a diecimila muanche per l'entità delle questioni ohe si SODJO trattilati, mentre si dispone ·soltanto di circa duemila tate e che 1'13{mp:iJa discussione h a potuto opPortuo duemila e cinquecento letti; quindi la possibilità nameate lrumeggiare. mater iale di ospitarli non c'è. La Commissione ha Dat.a la grande varietà degli a r gomenti, il conperò formulato un ordine del gio1rno in cui invita gresso fil è oov.u to suddividere in sei sezioni, che si il Governo a moltiplicare· la -sua opera perch~ quesono riunite in sediute parziali nelle varie sale del s ta possibilità si traduca in atto. A tale riguardo, Grand Palais, che era ·s tato dal Governo francese sarà bene ammettere che gl'inabili frequentino anmesso a d!Lsposizione dei congressisti. che da esterni gl'istituti di rieducazione. Fra le varie· questioni che sono .sta te soggetto di L'on. CmEsA, relatore, osserva che la questione discussione nelle sezioni notiamo anzitutto quelle • principale agitata è stata quella dei tubercolotici. trattate i•n seno alla. prima sezione che avevano La. conclusione che si può trarre dalla discussipne per oggetto Ja rieducazione fisioa degli invalidli ; im:: avven11ta è questa : chiunque venga ri1formato per :porta:nti'ssiomo argomento questo non solo dal punto tubercolosi è riformato 'per causa di servizio. di vista economico e sociale, ma .anche da quello Nella formazione del Consiglio non sarà dimentimilitare, del recupero di molti invalidi pei bisogni cata la categoria dei medici che talvolta. è calunstessi dell'esercito. niata, poichè se ci può essere, è vero, · qualche meIn Francia. le autorità militari, molto opportunadico troppo rigido nelle visite di leva, qualcheduno mente .ha·n no provveduto affinchè tutti gli inabili troppo sgarbato nelle visite al fronte, la maggior più o meno temporanei che escono dagli ospedali parte degli ufficiali med.i ci, che ·sono venuti dalla .chirurgici, lungi dall'essere inviati alle solite danborghesia, hanno la:sciata la loro lucrosa prpfessionositssi.me liceIIBe duuante le quali l'invalidità molto spesso non fa che aggravarsi e per oosi dire ne, e compiono con abnegazione il loro dovere al fronte. Essi mentano tutta l~ nostra lode, per la fissarsi, oppure di esser mandati ad ozia.re per un certo tempo nei depositi reggimentali o nei oonvagrande pietà che hanno :verso. i nostri soldati. lescentarii ove, lontani dall'o~ervazione e dalle cuconverrà fare in modo che per la rieducazione re di qualsiasi medico esperto, rischiano di andare non manchino i mezzi all'Opera Nazionale, e che incontro alle stesse deplorevoli oonseguenze, siano il mezzo milione stanziato venga accresciuto. avviati fu speciali istituti che si chiamano_ DepoL'O. fu a ltre considerazioni speciali. . · s-iti di fisioterapia. L'on. ORLANDO V. E., ministt·o dell'Interno, ol tre Questi depositi che non sono più degli ospedali, a tre ordini del giorno proposti dalla Commissione, ma non sono ancora delle caserme, sono situati in nccetta quello l\1ancini, che. tende a semplificare e victnanm degli ordinarti grandi ospedali fisioterarende re più spedite le forme burocratiche, e ad aupici e ne esiste in media uno per dipartimento, in mentc'lre le garanzie in favore degli invalidi; accetta quello Maglia.no e di altri, che contiene una più modo che i ricoverati nei depositi possano anche fruire ambulatoriamente di tutte le cure fisiche di esplicita dichiarazione relativa agl'invalldi. per efcui abbiano eventualmente bisogno. :tetto della tu~rcolosi; non accetta quel'-< Maffi e • . (26) •

NOSTRE CORRISPONDENZE. •

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SEZIONE PRATICA

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La possibilità di istituire grandi reparti per cure fisi<:he e specialmente sezioni chinesiterapiche ~ fa-

cilitata, in Francia, dal fatto che colà sono molto in. uso i cosi detti apparecchi m~noterapici de fortune.

Sono essi costituiti in legno, su m<>delli ntolto semplici, che meriterebbero di aver presso di noi una assai maggior <liffusione, poichè mentre con essi è possibile l'aPt>licazione di quasi tutte le cure graduate di glnn€1stioa medica. attiva e passiva per • le quali fino ad ora si riteneva indispensabile il costoso e pesante macchinario di Zander, il loro prezzo mite e la possibilità di moltiplicarne gli esemplari nell'attuale penuria dei metalli, C'<)Stituiseono degli indiscutibili vantaggi. Il gran egreto però delle guarigioni che si effettuano in un t.empo relativamente breve per 1a gran parte dei rico-verati, i11 modo che la percentuale fra essi dei riformati è assai ba&sa, dipende sopratutto dal diligente trattamento di ginnastica medica e fisiologie<t e di esercitazioni collettive gradu3.li alle quali, sotto la guida e gli ordini di esperti maestri vnt<>'niteurs), e con la vigilanza. e la dir~bio,n e dei medici, i convalescenti vengono sottoposti. Presso il Centro di cure fisiot-erapiche nel Grand Palaia di Parigi esiste appunto uno di questi depositi di fisioterapia capa.ce di più di mille po$-brande, che i cougressisti 11anno potuto visitare ed ammirare nel suo funzionamento. · Di li gli invalidi temporanei, i cosi detti petits blessés, escono do1><> in media una paio di mesi con la dichiarazione di abilità a tutti i servizi, e con una fiohe che contra.sseg:oo. e misnra tutte le varie potenzialità riacquisit.e dai loro arti e che dovranno portare con sè al reggimento. Del resto in Francia. gli inabili temporanei venr gono anche utiliz7JS.ti per determina.ti periodi dli tempo con grande vantaggio a fianco degli inabili , permanenti nei lavori agricoli, &pecialmente rresso le scuole di agricoltura e del lavoro professionale in genere, purchè sorvegliato e diretto dal m~dico: ne ha trattato appunto una importante comunica:zione del prof. Imbert della Facoltà di Montpellier. Altra questione ampiamente discussa se non risolt.a in tutta la .s ua c-0mplessità, è stata quèlh\. del1'apparecchio di protesi da dare ai mutilati. Anche in Francia ci si orienta orma.i verso gLi apparecchi tipo americano in legno fasciato di pergamena per la protesi dell'arto interiore, ma tali apparecchi sono dati più che .sia possibile tardivamente, mentre si ha cura di applicare molto, preroceme.nte anche prima della guarfgione chirurg.ìca .. !'.appa recchio cli r)rotesi provvisorla, iJ m1;i uso associatJo a lle altre cure fisiche serve a rendere il moncone· adatto a1ll'arto definitivo. Nei locali del Grand Pialais ha figurato, durante il congresso, una esposizione della Protesi nella quale le nazioni a lleate avevano concorso più o meno ampiamente. Anche l'Italia ha rpartecipato alla mostra, ma in maniera forse nen abbll!stanza adeguata alla sua buona prod~ione ed al grado di lmportan,z a che assunto presso di noi l'arte de1la. protesi. Pur t uttavia gli oggetti e gli a.ppa.recchi espo\

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sti dall'Istituto ort.opedico Rizzoli di Bologna, dal-

l'Istituto n.azionale di prot:esi di Milano e dalla officina della Casa di rieducazione di Torino sono stati m.oJto osservati e lodati, e lo stesso Presidente della Repubblica nella sua visita all'esposizionehà a'Vuto parole di ben ru~1·itato enoomio per quanto. .era •staro esposto .dagli I stituti italiani. Il Congresso, nel lavoro delle sue ·sezioni, ~·~è poi anche occupato n1<>lto dett aglia tamente della rieducazione p1'b1.e's sionale; e le questioni riguardantil la orti.entnzione professionale, l'epoca più adatta per i•niziare la rieducazione, il vario uso degli apparec: chi lavora tivi, l'impiego degli invalidi, i loro int.eresf>1 sociali ed economici, sono stati oggetto di lunghe discuiSsioni e di. comunicazioni interessanti. Tali studii furono completati dalle vi-s ite, che i congressisti haruno fatio, alla scuola di vieducàzione agricola di Grignon, alla 1$CUOla di rieducazione professionale di S. M~urice ed alla colonia di lavoro belga di Port-Villez, ove banno potuto ammirare una organizzazio,n e ehe sa:rei tentato di chiamare sooialistioo-militare, -fatta dai . belgi in un ~mpio territorio del dipartimento dell"Oise. • Ivi in grandiosi e ben arieggati baraccamenti sono alloggiati gli invalidJi, e in altre ampie costr-uzi•oDJi, pure baracca te e disposte in serie lungo un grande viale, sono istituiti gli ate_Ziei-s delle varie arti e mestieri. A Port-Villez oon regiole e disciplina militare sono raccolti oltre mille invalidi belgi e le indu.s trie che vi vengono ~ercitate 1sono oosl fiorenti, e l'organizzazione a tipo cooperativistico vi è oosì perfetta, che la coJonia basta ampia.mente a sè stessa e ,ffi mantiene esclusivamente con i r~rov•~Pti d1">: proprio lavoro. Maggiore G. MENDES. 1

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Per i soldati ciechi Riceviamo : Alla Direzione Il PoUolinioo

. Mi pregio accludere vaglia bancario di lire settanta (N. D 846l53) .quale som:rpa raccolt.a fra gli t1tlìcia li degenti malati nell'ospedale militare degli Angeli qui a V:erona. Tale somma si pr~ga codesta. Direzione di versarla a soldati completament.e ciechi per ferite di guerra, onde onorare la memoria del Tenente medico dott. Condurelli Antonino da Misterbianco (Catania), deceduto in questo ospedale degli Angeli il giorno 23 corrente. Prego inserire nel PoUalintoo, come segno di ricevuta, l'offerta e me rie mandi copia. • Dott. GIUSEPPE DE RENzr CaJ)itano medico Treno .attrezzato 27, Zona di Guerra. Verona, 26 maggio 1917. Abbiatno · rimesso l'elargizione di cui sopr~ alla Scuola di Rieducazione per i ciechi (Reparto di Villa. Aldobrandini), diretta dal . prof. Romagnoli, cieco, il quale ne curerà la distribuzione ai m1litari bisognosi. (27) •

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IL POLICLINICO

· NOTIZIE DIVERSE La Facoltà Medica di Roma, adunata& il 6 C<>rr., ha. deli~rat<> di ~hia ma re il prof. Vittorio Ascoli,

ordinario di patòlogta medica djmostrativa rresso l'Università di Pavia, a coprire la cattedra òi clinica medica pre.$SO l'Università di Roma, rima.sta vacante per la morte del oompia.hto ·prof. Baccelli. Il risultato della vot.azione è stato il seguente : 12 voti al prof. Ascoli, 3 al prof. Schupfer, 1 astenuto, 2 ,schede bianche. Il «Policlinico>> è orgoglioso di questa designazione, e porge i suoi rallegramenti a l prof. A&eoll. •

Istituto Parmense Pro Mutilati•.

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Il 13 · maggio, nel 1:eatro « Reinach » di Parma, presenti le autorità. civili e militari, ve~r<> premiati in modo solenne gli invalidi di guerra dell'Istituto Parmense Pro Mutilati, i quali superarono lodevolmente g1i esami di oompimento element.are in" n. 51; gli esa.ini di .agraria in n. 36; gli esami di t:elegra:fi.a in n . 15. A tutti questi alunni furono consegnati dei premi in libri di coltu ~a generale ·di agriooltura, in cartelle del Prestito Na21iona.Je, istrumenti a gricoli, orologi, medaglie. Vennero ' pure consegnate n. 47 cartelle di L. 100 agli inVialidi di guerra frequentanti le scuole professionali. Da questi dati sta:ti·s tict si rileva la grande importanza fattiva della Is tituzione, la quale presto potrà acoogl:iere dai ?OO .ai 350 in.fo·r tuna ti di • guerra. Ideat.ore e fondatore di questa Istituzione, che nel suo organa.mento si può dite unica in Italia., fu il ooloDIIlello ca.v. Scipione Rin.aldd., diretrore degli Ospedali MiJ.itari della Divisione di Piacenza, il quale trovò nel prof. Fortunat<? Melocchi, direttore dell'Istituto, un valido ooopera.tore. 1

La posta americana.

Ci pervengono con molta regoLa·ri.tà J giorna1i me-· dici .americani; basti dire che noo manca nessùn fa.scioolo alle nostre collezioni. È questa una prova

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evidente ohe la guerra dei sottomarini :falli.ace, in gran parte, al suo scopo, almeno per quanto concerne i nostri rapPorti con 1 paesi dell'America. Ci è accaduto soltanto qualche volta di ricevere in• sieme i giornali di due o tre ~ettimane .

L'S maggio c. a. a Venezia, in uno scia.gurat.o incidoote aviat'Orip, a soli 29 anni, perdeva la sua rigogliosa giovinezza il capitano medico della R. Marina Dott. GIUSEPPE TAMBORELLI di Alvignàno (Ca-serta). Entrato brillantemente in carriera alla :fine del 1912, pa:rtectpò allo sbarco di Tolmetta, alla prima Missione Sanita1ia in Alba•n ia, e - durante i nostri, due an1nri di guerra - a bordo d'un cacciatorpedi.njere, viSse tutte le ansie e tutti i periooll della nostra gloriosa Marina ~Il' Adriatico. Anima nobilissima, ingegno svegliato, viveva in una calda .atmosfera di stima e d!i simpatia; e 'per l'effica ce ed a ffettuosa sua opera prestata ai superstiti della· corazzata francese « L. Gambetta» aveva meritato dal Governo della Repubblica uno speciale a tt.esta to di benemereooa. Ar-restat.o da un tragico destino nel corso ascen, sionale della carriera che le sue virtù gli prometteva.no, la.scia una larga scia di benevolenza ·e di compianto fra le persone che lo conobbero e non poterono che iliventargli a mici. . Dott. ANTONIO TOMMASELLI.

Si è spento a Napoli il dott. ADOLFO BIONDI, libero docente in patologia medica. Apprezzatissimo è il suo «Trattato di Semiotica. medica'", del • quale ·s ono state fatte varie edizioni. Aveva alle-stito un « Trattato di Patologi.a .speciale medica :> ,. del quale doveva ora iniziare la pubbli~zion~. Lascia molti lavori di pregio, tra i quali sono: « t'epatite suppurata e l'ascesso ,d el fegato », «La pleurite interlobare », ecc., ecc. Si era conquistata una stima. immensa tra gli studenti e nella clientela. Fu modestissimo; d'animo eccellente. Era naro nel 1846.

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·Indice aHabetico per materie. Alcool: azione nei t:essuti germinali . . Pag. 763 Alimenti: .alterazioni per assorbimento di ga~ . . . . . . . . . . . . . » 772 Arsenobenzoli nella parasi:filide nervosa . n 772 Atti parlamentari . . . . . . . . » 780 Cancrena da congelamento: cura conservativa . . . . . . . . . . . .. : )) 767 Clono del piede in un'emiplegica . . . . )) 769 Cuore : valutazione clinica della capacità funzionale . . . . . . . . . . . )) 768 Ferite con lesi,o ne del midollo spinale . . )) 764 Ferite di guerra : flora. batterica . . . . )) 773 Glicogeno: comport:a.mento . . . . )) 768 )) 776 Guerra. e pace . . . . . . . . . Invalidi di: conferenza interalleata . . » 782 Localizzazioni eerebrali . .. . . . . . )) 766 Roma. 1917 -

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Stia.b. T.lp . Cartiere Centrali.

Magnesio : azione fisiologica .. . . . . Pag. 766 Malaria nei soldati: cura . . . . . )) 763 Meningite cerebro-spinale : profilassi e cura )) 768 Meningite: fenomeno delle guance . . . )) 771 772 Mercurio: oomminjstrazione per via orale Pemphygus ~strensis? . . . . . . . /) 768 Pilorectomia con estesa resezione ga&trica, gastro-enterostomia post:eriore, gua rigione . . . . · · · · · · : · · u 766 Rotula: incisione mediana longitudinale . )) 762 Servizio oculistico nell'esercito: neces~dtà di modificarlo . . . . . . • . . . . \) 757 Sifilide del cuore e del fegat.o nell'adulto )) 769 Tubercolosi : oontributo italiano alle co774 noscenze sulla . . . . . . . . . . I)

L. POZZI, Te!f].

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Roma, I7 giugno I9I7

Anno XXIV.

fase. 20 ..

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fondato dai professori :·

GUIDO BACCELLI

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FRANCESCO DURANTE •

SEZIONE J?.RATICA

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REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI , '

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SOMMARIO. Lavori originali: P . Marfori: La canfora nelle malattie

cudiaco-vasali. - servizi Sanitari : S. Ottolengb i: La scheda biografica clinica riassunti va del soldato fe, rito o infermo in guerra. - G. Galli : Contributo alla r evisione dell'attuale "elenco delle infermità. nei militari e negli inscritti di leva,,. - Divagazioni: L'anima del soldato sul campo di battaglia. - Accaderwie, Società mediche, Congressi: XXV Congresso della Società. Italiana di Chirur gia. I

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CASISTICA; · Gli pseudorantoli fib rinosi. - TERAPIA: Il trattamento delle distorsioni. - Posta clegll àbboo.ati. --: Cenni bibliografici. Nella vita professionale: Onorari e tariffe nella crisi postbellica. - Cronaca d~l movimento professionale . ..:.. Medicina sociale: Convegno fra. i , cultori di medicina sociale. - Per ,la lotta contro la tubercolqsi. - Con-

Appunti di medicina pratica:

dotte e concorsi. - Rlsp~ste a quesiti e a domande. Notizie dlv.erse. - Indice alfabetico per materie.

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VEI SIGN0RI 1\BB0N1\TI

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A quei Sign~ri Associati cui negli scorsi anni f~cilitammo la rimessa del prezzo di abbonamento inviando loro il. premio gravato ~i as~egno, sa.remo molto grati se vorranno, in via eccezionale, rimetterci il dovuto importo pel 1917, mediante Carto· lina-Vaglia, giacehè il servizio degli .assegni potrà quest'anno essere disimpegnato molto a rilento per mancanza di personale richiamato alle armi. ·

• •

EspressD e speciale invito di votercéne fare rimessa mediante c·artolina- ·V aglia noi rivolgiamo agli abbonati che si trovano .in Zona .di .G uerra o.ve, come è noto, non' possono essere inoltrate spedizioni di sorta gravate ·di assegno. · . I

Ricordiamo cne alla Cartolina-Vaglia (sai posto destinato al bollo dell'Ufficio Po~tale p~gatore) va applicata la prescritta marca da bollo da 5 cent~simi e che in mancanza di ~etta marca questi possopo essere aggiunti a11•Un.porto della Cartolina-Vaglia stessa, la quale dovrà essere indirizzata sempre nominativamente al Prof. ENRICO MORELLI, Via Sistina, 14, ROMA. L'AMMINISTRAZIONE.

ne. Par le spese d'affrancazione eraccomandazionh del Premio, unire all'iloporto d'abbonam. 60 cent. se per l'Italia e fr. 1se per l'Estero. 81rlUI di ,roprldà mervatl. - È viétata la riproduzione di l<Wori pubbUoati nel P~LltJLINIOO o la pubbUoazio'J1-e Wi swnti · ·•

di essi senza oitarne la fonte.'

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· .LA V O R I . O R I G·I N AL I. ISTITUTO

DI

FARMACOLOGIA E

TERAPIA

' R. UNIVERSITÀ . DI NAPOLI. .

DELLA

La canfora nelle malattie cardiaco-vasali.· ,

P rof. Pro

MARFOIU.

Le ricerche farmaco-te.rap·eruti che .·eseguite i11 questi ultimi ann1 intorno all~azione della ican-fora sul sistema cardl.aco-v,asale hanno messo in luce alcune SU·e proprietà e certe •SU·e applicazioni terapeutich1e .sulle . quali merita venga

iln modo sp eciale richiamata !',attenzione tlei • medici.. La canfor:a è struta finora ·Considerata, e•sser1.zialmente come. una deille ultimè risorse. per p)r olungare I.a vita di llll. cuore. malàto ~d esaurito. Pertanto l'uso d e.lla canfora (iniezioni di olio canfol".at o) è quasi esclusi~amente risie.rvato a co1nbattere iJ collass) c.ardtaco nelle. malattie . infettive acute o cro·n ich·e ~ o la minacci.ante paraLi·si del cuore negli u1ti:Ui stadi delle malattie .. cardiache. , Senonchè, considerando b·en.e le\ prop·r ietà f.arm•aco-dinamicl1e di questo rin1'edi.o, ' dobbia1

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IL POLICLINICO

mo indurci a f.ar.e un più esatto e largo apprez. zamento de.l suo comp-ito terapeutico. , :È gia noto d~ tempo che i[ cuore (rana) paralizzato dall'azione del cloralio, torna a ·p:ulsare p,e r .azione deJla canfora, -mentre l'atropina non sospende l'.azion e1 pa~alizzante· del cloralio. Avendo i1 1R ohde (1915) dimostrato eh~ il cloralio paralizza il cuore per azi'on e sugli app a recchi 1eccito-motori intr.a>cardiaci, si può ritene:ve che la canifor:a eserciti sugli stessi ,app1arecchi un'azione .eccitante, · ,a ntagonista a quella del c1oraliò. Un'altra proprietà della canfora co•n sistei nell'indebolire o .anche sopp·r imere l'azione inibitrice· d·e ll'eccitazion.e del vago sul cuore (Harnack, Withowski, 1Laawi); e taJe influenza .sul v.ago venne co·n ·f·ermata tanto p.er la canfora I destrogira che per ,sLni~strogira da.il .Pari (1908). Si è potuto dimostrare 1che quest'azion_e della c.anfor:a è dovuta,· ad un 1esaltamento d·ella fu11zione degli .appar.ati ·eccito-mlQtori .die l cuore. È anche n otevole il fatto che la canfora fatta agire sul cuore· isolato di ·m ammiferi (metodo del Langendorff) produrce· gene·r alm·ente ,a;umento 1del numero e dEill.'ampiezza delle p11lsa~ zion-i cardiach·e e, ciò eh.e maggiormente interessa, sul ·c uore .a vvele.nato ·da clor,a lio .fip.o .a ridurre le pulsazioni quasi in1percettibili, la canf.ora riesc.e a riportar.e r:apid.amente al nor• lrr.\ale le p1u lsazioni e a re.gol.amzzare 11 r.itmo, come venne recentemente dimostrato, con r icerche eseguite sotto la mia direzione, dal d ott. 1G. .Leone (1916). Poich è gli impulsi eccito-motori automiatici per il regolare funzio·n amento del cuore si 1 or~­ gin,ano principaLmente ne·~ mo-do di Keith .e Flack - ch e nell'uomo trov.asi nel solco esi. . stente fra la v ena cava superiore e l 'orrecchietta - così la can.foria esercita as·s ai prebab1ilmente la sua influenza, che può considerarsi • come elettiva, direttamente 1eccitando iil nodo del seno. Questa particolare formazione anatomi·cai che le · moderne ricerche hanno dimostrata così importante per 1a .fisio-patoJogia d~l cuore, .assurr1e in tal modo .ainche1 un grande intéresse dal punto di vista farmacologico e terapeutico. Il nodo del seno, secondo le ricerche di Kei th • e Flack, di i\1orison ed altri, non risuJ.ta soltanto di fibre muscolari speciali, ma anche di .abbondanti e sv.ariati .elementi n ervosi (cellule e fibre) . Intorno all'azione vasale della canfora si ammetteva un tempo che essa esercitasse essenzialmente effetti ipertensivi, sebbene non continuativi, ma alternantisi con periodi d~ pressione normale. • 1

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Il .f atto era attribuito ad eccitazione periodi- . . ca provocata dalla oamfor.a sul centro vasocost'rittore. Studi più .a ccurati han.n o per altro portato a conclusioni molto diverse. Il lLiebman;n. (1911) ho trovato eh.e la oanfor.a dilata i vasi ,.polmonari, ·abl!~&a notevolmente la pres- • sione nel ve·n tricolo destro .e dim1nuisoo le resistenze n·e lla circolazione polmona:re. La sola erriun.ciazione idi q·uesti fatti ne ·p one ~n eviidenza la gra·n de importanza. ' L'.az.ione della canfora sulla grande circolazione studiata recentemente1 sotto La mi.a direzione da:l dott. G.. Leone (1916), .è pure e·ssa moJto ' caratteristica. Si è potuto dimostrare che le piccol.e e .medie dosi producono costantemente u·n a diminuzione della pressione .arteriosa e n·ello stesso tempo ,a um entano l'.ampi·ezza delle pulsazioni .car'diach·ei. La ipotensione è dovuta alla generale va:sod.iilatazione prodotta tlaJla c.anfor:a, vasodilatazione che pr.evale per gli effetti pressori sul rinforzo cieIJe· p·u lsazioni cardiache che co,n temporaneamente: si o,sse1rva. La ca.nfora d·eve pertanto essere consi.derata come un rirnedio ·vasodilatore ed ipotensore ta.n to del grande come del piccoio circolo sanguig·no. " Soltanto 1e dosi to ssiche di canfor.a dàn'Ilo Juogo ad aum.ento della pressione arteriosa che si accompagna ·a fe.no m eni convulsivi e che pare indip,e nd.emte d.ai centri v.a.somotorl, perchè si osserv.a anche hella ·p rofonda narcosi, all.orchè tali centro sono resi ineccitabili. Ma ·questi effetti tossici non i·n teressano direttamente la terapia. 1

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D,a quarlto si è detto finora emergono 1e più importanti ~p·plicazionri. terapeutiche d el1a canfora nelle malattie cardiaco-vasali, che brevemente riassumerò: N·el ·Corso delle miocarditi croniche con semplice insl1f.fici.enza cardiaca, con alter.azioni del ritmo con fìbirillazione auricolare (·f ollìa del cuove,' polso irregoJar-e· perpetuo), n essun altrù farm aco può com.peter.e· colla canfora n el sostenere l'attività del cuore e nel regolarizzare il polso. Ho potuto con statare che gli effetti b.en efici ottenuti colla .canfora si ma:ntengono molte volte anche dopo sospesa 1a cura, ma è i11 generale necessario ch e questa, nelle mioca-rditi croniche, s ia f.atta in modo sistematico e per un periodo di tempo piuttosto lungo. A secondà dei casi possono usami iniezioni ipoderm1che di olio canforato (una o due iniezioni giornaliere di gr . O, 10 canfora ciascuna), ovv·ero la canfor a può da rsi per bocca alle stesse 1

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SEZIONE PRATICA

dosi (in pillole, e,cc.), poichè è ben toll~rata e può esercitare anche l1na utiJe i·nftuenz.a s~lle funzioni del tubo digerente. . Nei vizi valvolari, allorchè fra i disturbi cir- colatori predomina ·essenzi.aJmiente la ipertensione riel ventricolo destro e riel piccolo circolo, la canfora rapp,r esenta - a mio giudizi<:) - il rimedio più razionale e pr.aticamente più effi.o ace. È noto che il .s uindicato disturbo cìrcolatorio si verifica spe,c ialmente n,ei vizi valvolari della polmonare e della tricuspide (iJns~­ cienza, ecc.) e che esso ~ta spesso in istretk> rapporto anche con _malattie gastro-epatiche determinanti dilatazione d·el cuore destro e spasn10 dei vasi polmonari. L'efficacia quasi elettiva della canfora in tali sindromi morbose permette di cor1sicierarla come il far·ntaco del cuore destro. In t't1ttj casi in cui il cuore è assoggettato .ad · un maggiore lavoro pe.r aumento di resistenza n.eII'albero respiratorio, è indicato l usb della canfora. lJn esempio ei è fornito dalla sclero~i pol11ionare da tubercolosi.: spesso infatti ·n ei tubercolotici .avanzati il ventricolo destro· è ipertrofico (Reuter e Hirsch) e vi è accentuazione del 2° tono alla polmonarie (Krehl) Infine contro la ·i pe rte·r;.sione arterio,s a da ipertofia del cuore, da spasmo vasale (iperte nsione della menopausa), da arte!riosct.erosi, ecc., la canfora può essere sornm.inistrata con vantaggio. Come è ben naturale, il trattan1ento terapelI~ tieo con la canfora può essere associato a quello con ,a ltri rimedi cardiaci, diuretici, m0dificatori della p1ressione e via dicendo, a s~onda • de11e indicazioni presentate dal caso spec-iale. In concll1sione, credo si possa ritenere la . can·for a quale uno dei più efficaci rim·e di della funzio11e Glel Cl1ore· ,e dei vasi, non inferiore sotto -certi aspetti ai farn1achi del grup1p o della. ' djgitale e dr.Ila caffeina. La canfo~a è cap·ac~ di indurre particolari be·n efiche modificazioni sulle alterate funzioni fondamentali del miocardio, atte a rimuovere gr.avi disturbj batmotropi, dromotropi e ~ronotropi; inoltre r.appresenta spesso il rim,edio da preferire nella ! nsufficienza funzio·n ale del ventricolo deis tro. Dobbiamo pertanto considerare la -canfo1~a non soltanto come u11 rimedio del periodo preagonico, -mia bensì quale un farmaco che, opportu·n amente somministrato, può dare benefici grandissimi lungo tutto iJ. decorso 'd i v.arie mal attj e cardiach·e e vasali con indicazioni sue proprie, distinte da quell·e di altri farmaci cardi.aci, ai qual1i tuttavia può vienine a,n,c he associato. I

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SERVIZI SANITARI. La scheda biografica clinica riassuntiva del soldato ferito o infermo in guerra (1) ..

per il prof. SALVATORE 0TTOLENGHI I.

l ) La compilazione di un.a scheda biogra'{ica clinica riassuntiva per il ·so1dato ferito o tu-

fermo presenta un interesse ·clinico, miedicol~ale e s ociale. Inte•r essa dal punto di vista clinico p.erchè possa ,e ssere accertata la natura della lesione, dell'infermità . . e Sì p,o ssa portare un p.ronto, efficace cq.ntribu.to cu·r ativo, per avviare il so1dato nelle case di educazione e rieduoazione professionale ad un proficuo laxoro; interessa dal punto di vista •c linico e medico-legale di !fronte al grave probletna della simulazione... che .n on si risolve mai nell'esame di un sintomo, ma nell'esame di . tutta la personalità; interessa dal punto di vi~ta m edico-legale in ispecie per l apprezzamento 1esatto delle abilità residuali al servizio militare e .al I.avoro in gen-ere e pe·r la conoscenza dei rapporti di causalità per ammettere o no la cau~sa di servizio; interessa infine dal }}Unto di vista sociàl.e per l'importanza eco.nomica ·e morale deJ prohlema de11e pensioni e delle condizioni dell'invalido dopo la guerra. 2) Qu;i.li sono le condizioni attuali riguàrdo la questione che ci interessa, riguardo cioè i .dati necessari per tutte queste evienienze? Informino cc i fogli di sal,a » .che in molti luoghi di cura costituiscono l u nico documento col qua1e . .arriva il soldato, informino le storie clini,che che per quanto •redatte, e con diligenza, negli ospedali delle retrovie si disperdono sovente nelle diverse · peregrinazioni ,d el soldato; • infomnrino le lunghe more negli os1p edali id i osserv.azione, le più o meno prolungate licenze di convalesc.enz.a. Su quali dati potranno sovente basa1'Si i pareri delle Commissioni m·edico-Jegali nelle suoressive rassegne per acce·r tare i r apporti ·di oausalità tra il serviz1o e la lesione? Eloquenti cifr.e si potreb·b ero citare di proporzioni strabrdinari.amente diveT.sè fra pare ri positivi e n egativi emessi a qu·esto riguardo presso i Consiglj d'Ammi.nistr.azion1e de.i reggimenti, presso l e Direzioni di Sanità, pr~sso l'Ispettor,a:to e finalmente per parte del Ministro stesso, causa appunto la defi cienza di dati positivi. 1

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. (1) Coml1nicazione alla R. Accademia di Roma, 27 maggio 1917.

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Si prospettano evidenfJi prev1s1-0ni sfavorevoli, econo m1iche· e morali p-er il dopo guerra ci si .affacc~a penosa la figura dell'infortunato della .g uerra postulante litigioso, delle lunghe controversie, ecc., rinnòvanti gli episodi .n oti dell 'inf 0 rtunistiba. 3) Quali le cause? Non manca.no i documenti, ,non manca in genera1e ·almeno negli ospedali delle retrovie il tempo per utilizzarli. Si redigono ottime storie cliniche già anche nei primi luoghi di cura, non mancano i verb.ali di Consiglio di am.m inistrazione; per .ogni so1dato 1esistono poi un buon fogliò matricolare e caratteristico e il lribretto iperS.}lJ.lale; non m1ancano informazioni a ri·chiesta di Autorità civili. Ma quello ehe c:tifetta 1è .la cooroinazione del lavoro, l'utilizzazione dei documenti clinici e biografici amministr.ativi, m.a più di tutto manca il convincimento 'della .~ecessità del concorso di ogni sanitario in qùest'opera di medicina so~ale. Questo è il pernio della questione; il sanita, rio (mi riferisco .specialmente al milita,r.e non di c.a rriera) ha iRterp:netato :splendidamente la · sua funzione clinica e igieni•c a nel tempo di guerra ma non ha inteso sufficientemente la st1a funzio11e medico-l·e g,ale e :s ociale, .}.a grave !'esponsabilità che a lui spetta in queste circostanze; eppure n.essuno più di lui deve essere consapevoJe della neoessità di ave·r e a di6posizione dati clinici e biografici tali da òffr.i~e la base sicura d1ei 'p a:reri délle Commissioni medico-legali. 1

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II.

1) Questi concetti mi inducono a . proporre

una sched·a biografi,c a clinica riassuntiv,a che tutti i doc11menti clinici militari dovrà riassumere e compendiare. Questa scheda è ispir.ata a principi scientifici e a principi · pratici. Anzitutto si impongono i rapporti ·che scienza e pratica tuttodi dimostrano sempre più stretti tr.a lesione 1e malattia e la personalità del soggetto. La conoscenz.a dei precedenti clinici e biografici, la conoscenza della personalità fisica e psichica del -soldato è indispensabile per .convenientemente ~udicare di una ferita, di u·n a malattia e dei quesiti medico-legalj connessi. Ogni dì si mostrano poi più evidenti gli · stretti r a1)porti che vi sono tra il contegno n ella vita borghese o il contegno nella vita militare, tra il contegno nei luoghi di cura e .i l contegno al reggimento, in trincea e in cong-edo. 11 qt1esito della simulazione ne è ttn ec:;en1tlio dei più evidenti; oramai, salvo (JUnlche clinico

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unilaterale, tutti convengono che non si risol· ve che eccezionalmente ·il grave quesito colla constatazione td i un sintomo; occorre uno stu· dio completo della p1e:rso.nalità e dal punto di vista clintco e dal punto di viis ta ant.ropopsico· logi.co 1e dal punto di vista biogr.afico. • Ogni dì poi più si irrn.p one la individua1'izza.. zione biopsichic.a del soldato e per Je diverse incombe·n ze nel · servizio militare e ai fini, in c~sp di invalidytà, di una irazionale rie1 ducazio· ne professionale. Non si è mai affacciata evi· d~·nte co~e 9'fa la necessità della ispecializza· zione e utilizzazione dell'e diveil'se attitudini di· mostrate .dal soldato nella vita borghese e nella vita militare clte· nell',a ttuale guerra .sono così intimamente fuse. Ci ispir.a infine la visione diell'avvenire del• l'invalido dopo la guerra ai fini della prevenzione del suo sfruttamento e ,d ella &ua demoralizzazione, nell'interesse economiico 1e morale del p~ese. La ·s cheda biografica clinica riassuntiva del soldato di oggi deve costituire la parte più essenziale della sch,eda delJ 'ex-soldato inv.ali do - se1condo .gli stessi criteri di assistenza so·• ciale .ai quali dovrà essere ts;pirata « J'-Opera Nazionale» i·s tituite. per legge. 2) Questa sched.a biografica clinica deve essere c:ompil.ata sulle .s eguenti basi: Deve utilizz·are e coo:ndina!re il lavoro delle diverse Autorità civili, militari e sanitarie, riunen1do, ria>Ssume·n do ,e integrando l·e noJ;e mili .. tari e •le note cliniche, ·che si trovano nel foglio matricol.air.e e caratteri·stico, nella storia clinica. De-Ve, essere orientata alla massim.a obbiettività e alla maggio~e sicurezza di dati. Eliminate ·ogni perifrasi, eliminato ogni ' a ccessorio d·eve J.imitansi alla registrazione di dati di fatto, ri· •Servando scar&is.s ima parte agli appirezzamen· ti. Ma degli uni e degli ailtri devono essere ci· tate . .Le fontioa (documenti militari, documenti clinici, informazioni e la parola stessa del ma· lato). · La compilazione ·di questa sched.a consiste qu•indi in una r.u bricazione successiva dei dati che vengono a farsi noti daJ reggimento ai diversi luoghi di · cur.a e di rieducazione, veilJEmdo così a formare un indice sommario riunente tutti i dati più ·essenziali e le note più salienti degli .altri documenti. Negli ospedali di prima linea si .limiterà il sanitario .alla registrazione della lesione della malattia originaria e delle circostanze nella · • • • qt1al1e si svolse; negli ospedali del1e retrovie s1 verranno man mano rubricando le notizie sul . proc esso morboso e sull'individu·o, notando i dati ch e vanno fa.cendosi palesi, riunendo le notizie più essenziali fornite dal foglio matrico· 1

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SEZIONE PRATICA

la1'e caratteristico e quelle eventualm-ente richioote all'autorità civile. III. 3) La scheda, che io propongo, è costituita

Autorità ci vili per notizie che sono indispe'[!.sabili.

Le note sulla vita militare sono raccolte dal foglio matrico1'are e caratteristico.• La p arte clinica vuole essere un elenco ordinato, cronodogiccr .della lesione o malattia constatata, dei :priDJCipalri sintomi, delle com·pilicazio·n.i, ·d et .p ostumi n1ei diversi luogh:i! di cura; maissima :imipo-rtanza avra.nno le note sul contegno. • . La parte quàrta riunisce le circostanz~ e i pareri medico-legali. La quinta si riferJ..sce aJl'assistenza del.l'ex soldato reso invalido dalla guerra e si continuerà colla scheda bdografica d1ell'i·nva1ido. ,

di cinque sezioni : 1a prima è destinata alla identità, la second.a a1 dati biografici, la terza ~..i dati clinici, 1a quarta .ai problemi m·e,dicolegali e la quinta rigua;rda l,assistenza dell'invalido dopo la guerr.a. La identità è compresa nel suo più. an1 pio. e moderno signifiicato. Essa deve riunire i principali caratteri somatici e i più spiccati caratteri psichici che valgano .a pros1..'ettare il profilo somatico e psichico del soggetto. Dei caratteri somatici ·gli essenziali ai fini * . • della idientificazione, dell'acce1·tamento della . * * personalità sono 1e impronte digitali che sosti- . Qualunque difficoltà si voglia opporre all'aptuiscono qualunque .altrç> dato (misure antro- plicazione di questa scheda, di·p ende d.a non pometriche e caratteri segnal-etici). suflìciente .convincimento dell•a su,a n·ecessità. Si dovranno notare gli altri connotati e i Il te.Illlpo •che occorre a redigierla, frazionato contrassegni perso~li, ma non a scopo teorico neJ:le diverse c.ase di cur,a ove le varie notizie di descriv1ere tutto il soggetto, ma di segnalare •Si devono successivamente raccogl~ere, non è i dati somatici Salienti specie quelle eventuali assolutamente eocessivo. · , imperfezioni o anomalie che interessano speLa necessità della comtpilazione di questa cialmente l'abilità lavorativa, e rivelano .attitu- scheda dovrà fare escogitare provvedimenti dini o defici•e nze speciali a questo o a quel ser- perchè segua il soldato e non si .disperda come vizio militare. Speciali cure si devono avere per avviene delle ·storie cliniche attuali. descrivere certi contrassegni parti,c olari: cicaOccorre il concorso convinto delltAutorità sutrici, tatuaggi che sono preziose impronte di periol'e e ·di tutti i sanitari che devono essere ide-ntità biografica e che negli esami clinici consci della nesponsabilità professfonale che sono quasi sempre trascurati (1). loro in·comibe nel forni·re un docum·e nto che Cogli stessi criteri si indicherall!Ilo quei carat- rappresenta la utilizzazione del loro contributo e rigururda teri psichici pii.ù salienti (intelligenza, senti. i più. vivi interessi d·el soldato e del mento, volontà) che. verranno 'facendosi noti dal paese. contegno nei diversi .amb.ienti e sono ta,nto utiSom;DA BIOGRAFICA OLINIOA RIASSUNTIVA. V. Not.a (1). 1 ' li, nei riguardi d ·el •s ervizio militare e del).a caT. Identità. (1 a pagin.a). pacità lavorativa. ' La seconda parte è divisa in d·u e: precedenti Generalità. - Nome e cognome; paternità; nascita; ,e.i.asse di leva; dtst:vetto militare; proborghesi e vita militar·e. Purtroppo i precedenti fessione; istruzione; stato civile, ecc. borghesi n1ancano quasi comp1etamente nei foCaratteri so11iatici salienti. - Connotati .e congli matrieolari e sono dJella massima importantrassegni ·p airticolari ed eventuali imperfe-· za, specie per quanto riguar.da i rprecedenti sulzioni interessanti l'identità, l'abilità al servila salute e sulla condotta. zio inilitare; capacità lavorativa. . 1 Specialmente nei casi •s ospetti di simulazione Caratteri psichici salienti. - Abitudini; attitula co·n oseenza d:i! questi si impone; .n egli o·s pedini· tender1ze nei rigu.ardi diel servizio mili tar'.e e della cap·acità ·1avorativa. d.ali' d.elJe retrovie non .di rado e non quan·t o si d~vrebb e ' si ricoT~e alle in•f ormazio.n i .p resso le . (1) (Note da inserire a piè della pagina del . (1) s. OTTOLENGHI. La nuova Cartellq, Biogra- modulo della Cartella). - 1° Questa scheda dève venire redatta successivamente nei diverfica dei Pregiudicati (pag. 95, Bollettino dell~t Scuola di Polizia Scientifica, fase. 5-6, 1915-916;. si istituti nei quali è accolto il soldato, man mano vengono facendosi note le notizie richie- Vn caso di falsa identità di un delinquente ste; e deve essere riasst1ntiva, aver cioè caratevaso dal Manicomio di Aversa (pag. 161, Bollettino della 1Scuola di Polizia Scien~ifi.?a, ~asc. tere di indice. 2° Le notizie richieste devono 1essere raccolte 5-6, 1915-916). - Cicatri~i da autol~sioni .nei d~­ dal .foglio n'1atricolare e caratteristico, dal li-· linquenti (pag. 192, Atti della 1Soc1età d1 Medibretto personale, •dalla storia clinica, dal procina legale, anno VII, fase. I-II, 1915). • (5) 1

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Impronte digitali mano sinistra, indice, medio, anulare (a piè della prima pagina del modulo). • II. Biografia. (2a pagina). Precedenti .borghesi. - Famiglia; scuola; i.stituti di educazione; lavoro; trum.i ; infortun,i; malattie; abitudini e attitudini salienti; prie.giudizi. · ' Vita ··rn.ilitare. - Arruolamento; ri·chiami; arma; dur·ata complessiv.a; servizi speciali a cui fu addetto; gr.aido raggiu·n to; licenze per assegna; congedo; malattie; episodi salienti. Note caratteristiche. - Robustezza; condotta; cura dell'.arredo; istruzione militare; attitudini all'avanzamento;· p.u nizioni; ,a ttitudini salienti. III. CJlnica. (3"' pagina). . L~sione o i1if er1ri.i tà attuale. ;;- Origine; decor-. so : Interventi o·peirativi, •c ompll,c azioni, ecc.; esiti. Luog1ii di cura ove fu accolto. - Data; dur.ata; episodi. Luoghi di osservazione. - Data; durata; episodi. Postumi di ferite o infermità. · Istituti di educazione e rieducazione ~professionale. · Contegno durante ~ la cura, la educazione e rieduoa.zione :professiorial~. - Preoccupaz.io.n e della malattia; interess.aro.ento .a lle cure.; ·esagerazioni; prete stazioni; simulazioni; lavoro; servizi prestati; eventuali episodi, ecc. Contegn;o dura~te la licenza. IV. Patte medico-legale. (4a i:>.agi:na, 1a metà). Abilità al servizio. militare. - All'UJfncio di lev·a~ al distretto; al reggimento; rivedibilità; invio in osservazione; idoneità alle fatiche di guerra; abilità ai servizi sedentari. , Ind ennità. - Durante decorso ferite e inf.e rmità. , Proposte di rassegna. - Pie r licenza; congedo; · rifo.r m.a. Inabilità consecutive a ferite, infermità. - Nei rigu ardi del servizio militare .e della capacità lavorativa da borghese. Causa di servizio o occasione di servizio. - Pa,

cesso verbale del Consiglio di Amministrazione, da informazioni assunte dai te•c nici e ·dalle autorità militari 1e civili, d·al .s oldato stesso. Deve essere indicata senipre la fonte. 3° Si escludono più che è possibile gli apprezzamenti dando sempre la prevalenza ai dati di fatto. 4° Si tiene solo nota dei cal'atteri e dati di f.atto più salienti ai fini clinici e medico-legali. 5° La sch eda è composta . di cinque parti; ogni parte di cui si compone la Cartella deve costitt1ire almeno una pagina del modulo; il testo delle indicazioni deve essere inserito di segl1ito still a te stata della pagina, salvo le impronte digitali; per le quali va lasciato lo spazio occorrente in una finca speciale a piè clella 1a Jl agina (I de n tifà ) p er la comodità dell'assunzione delle in1pronte

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~ tesse.

rere Co.ns~glio di ammmistrazione del Reggi· men.to; personale curante.; commissioni me. dico-leg.ali suoceissive. · Disposizioni definitive dell'Autorità militare. In abilità assoluta -0 .p arziale; permanente o temporanea; riforma con o se!Ilza pensione (oatego·ria). V. Provvedlme~ti' di assistenza dell'ex soldato, inva· lido. - Osservazioni particolari. (4a pagina, 2 a metà). 1

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OSPEDALE MILITARE DI ·S~NTA MARTA DEL 1SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA. .

Contributo alla revisione dell'attuale « elenco delle infermità ne~ militari e negli inscritti. di leva » (1) per il ·prof. ·GIOVANNI GALLI, capitano, direttore_de.I reparto spe1c,i1ale per militari ·c.a.r· diopa.zienti. Una Commissione :S\l)teciale è stata nominata coll'incarico diJ rive:d·ere il vig·ente: Elenco delle imperfezioni ed in/ ermità, che sono causa di inabiiità assoluta e temporanea al servizio militar,.e, tanto degli inscrittì di leva che dei mi• litari. Com'è noto, questo .elenco costituisce la guiJda ·d ei medici md.Iii tart, qu81Ildo essi devono em.ette:re un giudizio suUa cap acità o meno di un militare o id i un inscritto di lev.a. al servizi o militare. S. E. il ministro ha · f.atto nota la nomina di qu.esta speciaj..e Commiissione, rispondendo per . iscritto al'interrogaz.i one di u.n d·e putato che chiedeva i motivi, ·p erchè l'art. 77 de.l l'E len,co consenta la riforma solamente ,a i soldati affetti da ernia e non agli ufficiali e sottu1fficiali. Io lessi .con ·piacer.e la risposta; pubblicata, che termina con qu·este parole : « I.a Commissione porterà la ·S·u.a 1spe·ciale attenzione sull'art: 77, perch-è scompaia_quella diversità di tratiamoo.to, ogg.i esistente fr.a ufficiali e mli:lita:rd di truppa, prescriv.en.do per tutti l·a ii.doneità al ser· Viizio, salvo i ca-si 1estremi ». Ho letto con piacere que·s te parole, poichè ne risulta che gli attuali commiss3Jri proceder.anno aJÌa revisione con maggior rigore di quello usato ·da chi coro·p ilò il vi.g oote elenco. Oltre eh~ l'articolo 77, la Commissione dovrà pur ,a ifrontare la grossa re· trn.p ortante questione del tratta.mento dei militari con ·affezioni dell'ap,p arecchio cardio-vascolare. Questa parte di patologia è consi·derata sopr.aiutto dall'articolo 71 dell'elenco. L'.rurticolo 71 passa a rassegna gli individui affetti da « vizii organici di 1

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(1) Da una comunic.azione fatta alla R. Accade· mi~ :\1edica di Rom.a nella sedutn del 29 nprile 1917.


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Xi.XIV,

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SEZIONE PRATICA

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cuore e dei grossi vasi» .e d inoltre anche « Le 1ievrosi cardiache, non sostenute da vizio organico di cuore, tuttavia gravi ai punto da impedire il servizio militare ».

Un'indagine funzionale è quindi presa drull'elenco in considerazion.e soltanto per le nevrosi cardiache, le quali v.anno studiate e cur.ate negli stabilim·enti militari ·e solamente div·eintano mottvo di riforma qualòra (( siano gravi al punto da irnpedire il servizio militare » . Quando invece esiste un vizio organico di cuore, (meglio si direbbe ·malattia organica), deve il

medico militare, senz'.altro, passare l'individuo a riforma, sia I.a. m~attiia organica comipensata o no. Limiti'3.1Illo il ragion.amento ai vdzii valvolari: in ossequio all'articolo 71 il medico capo reparto deve propol're il soldato .a rassegna. Ogni medico, d'altra parte, sa come vi si-eno individui con indubbie lesioni v.alvolari, i quali godono una salute generai.e buona o .discreta, con funzionalità murs colare otti·m a, come lo dimostrano lo svilluppo e la validità dei ~t1sc0Ji -e persino le callosità alle mani (1). Esistono individui con le.sioni anatomiche del cuore, che per .anni ed anni .attendonç> alle loro occu·p azioni, talora faticose, senza •r ]sentire molestie o disturbi rilevanti. Io ho descritti casi ti.p ici di questo genere. Fra gli altri ricordo il caso di un medico, al quale, casualm.ente, si scoprì un'insufficienza .aortica, mentre era ancora studente .e ,. le poi .p er 20 anni salì e scese • le aLtrui scale, come medico pratico, attende·n do con .alacrità aJJa numerosa clientela; ·ed il caso di un murator.e .attivo, pur avendo tr~pla lesione valvolare, e iehe venne abbattuto solamente da una gr.ave p ol,m onite bilaterale, co,11 crisi protratta (2). Un capitano medico ingJ.ese., Abr.ahams, in un lavoro recentissimo scrive che cc parlare dei vizti valvolairi al cuore comes di una con.dizione definita, che semrJre richiede l'allonta~amento dall'esercito è quite unreasonabLe (del tutto illogico) » . E senz.a , parlare dell'illustre cardiopatologo francese, Huchand, il quale dava una limitata im portanza .ai so.ffii del cuore, mi· permetto cital'ie l'orpinione ·di un ve1ramente autorevoLe stu.d ioso dèll·e malattie del cuore, · Siir J ames Makenzi'e, i1l decano diei:i cardiopatolo·gi inglesi, il qual.e in un memo-nandum ufficj ale (3), scritto per contò d el Governo ingle,se, 0

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(1) GALLI. Vizi v alvolari n ell'esercito. Riforma medica, 26 m a ggio 1917. (2) GALLI. Laten za delle ca'rdiopatie. Corr. San., 1907. (3) GALLI. Il cuore de·i soldati. Policlinico, Sez. P·ra.t., 1916. •

quale no!'lma .ai m·e dici militari, affe·r ma .non dov·e rsi dare v.alore ai soffii sistolici deJ. cuore (e neppure ad un .c,e·r to num.ero di aritmie e di tachic.afldie), quando l'.esame funzion.ale e l'anamne.si depongono per una sufficiente e·ffici.enza ·C·ardiaoa. • N.ella Ietter.atur.a f ranc·ese vi è qualche lavoro che mostra come s·i possano trovare car·di~i nella linea del fuoco. Fiessing1er (1) ·d escrive ·12 malati di cuore, .con .aff.ezionil varie i quali hanno prestato .servizio .attivo, .e con onor,e, nell'esercito fr.ancese . .Di questi 12 cardiopazienti cito il 5° .caso, perchè il più istruttivo. ,cc Il 5° malato, .s crive Fiessinger, :Q.a 26 anni. Rifo·r mato dal servizio mhlitare, peirchè ·affetto da insuffici enza cardiaèa, egli si .arruolò come aviatore. Il mese di agosto cade col suo .apiparecchio .dall'aJtezz.a di 2,0 m·e tri, .si lussa una spalla, .e col corpo coperto di coptusioni, viene da noi per f.ar vertfi.100.re lo stato del suo cuore. Questo è in buone .condizioni. -.c osi subito l'aviatòte . . rientra in ·S·erv·izio e continu,a le sue ri1cogn1z10ni aer ee ». Anche la letteratur.a 1g-e rmanica contiene num erosi Lavori 1dai quaJi risulta che in quell'esercito domina il criterio funzional·e, lo stesso criterio consi_gli.ato poi da Sir J ames Mackeniie al Governo in·gles e: A chi desidera ·appro<fondire questa questione è .asai consigliabile la lettura dell'articolo di Geigel, comp1arso nel n. 2 della M . 1ried. Woch. del 1917, col titolo: Utilizzazione in guerra dei malati di cuore (un1a recensione com·p1arirà nel prossimo nume.r o di questo pe·rfodico). · . · Non sono davv.ero' utilizza.bili dall'e.se·1 'to tutti questi individui IVIa co sa s',i ntende per .servizio militare, q11anta .energia meccanica e psich'i ca dreve essere in gr~do di ~viluppare un uomo, perchè iJ medico ·mi'li.tare lo possa giudic·ar.e capa;ce di prestai:e all'esercito cc un utile servizio?». Questo è ,i l punto che v,a chiarito · ne1la revisione dell'elenco. La grande macchi• na dell'esercito è comp0sta di parti diverse, alcune di. grande attrito e di massi·mo cons11mo, altre di medio attrito, rultre infine di imipegno ·ancor mino·re. Tutte queste parti sono però ugu.a1mente im·p ortanti per la efficienza generalr. e completa deùl'esercito. L'elenco non po~e d.av:anti al m.edico .capo-re'p arto que ste gr.adazio·n i di servizio miill tare, ·tanto 1m e;n o le definisce. L"elenco segue nella p·artei ·di c.ardio-patalogia ancora troppo il ·criterrio an.atomico, mentre iJ ·criterio funzionale ,dovrebbe· venire m esso in 'pri•m a ltnea. Non solo nel campo ·mi\

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I1es n1aladies :pra ticiens, 1915, 1. (1 )

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clu coeur· ci1t.r al'1n ées.

J ourn. des

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litare, ma anche ln quello borghese (pe.r esempio per le assicur.az.ioni sul.la vita) si sente l'effetto del predominio ~l criterio anatomico. E ciò non soltanto fra noi. NeJl'ultimo num.ero del Lancet (24 ma!zo 1917) si leggono all'incirca queste parole, alle quali ogni m·edi.co che pensa ed osserv·a, no~ può non sottoscrivere : «La PFesenza ùi un rumore è spesso consider.ata come incompatibile con un cuore. sano e la massima parte dei docenti aderisce a questa veduta, ed· ogni dottore che esce ·f tesco d.all'Università è preocct1pato com.e classjficare1un ·rumore. Si va .alla caiccia 1d·el rumore e del soffio. Da borghese il portatore del rumore è resp.into dall~ .assicurazioni Je11a vita, e · d.a militare è respinto dall'·esercito, pur essendo capac.e di o'gni lavoro, pr±vando così il p1aese di un numero di soldati efficienti e ciò che è peggio condannando a serie restrizioni 9-i un'attività utile .e sana , molti uomini i quali, per il resto .della• loro vita, • v.a nno ·Ì n giro iCOn una ·Sp·e·Ci·e ·di sen."s·a~ione, come avessero un.a bomba n·el corpo e colla perpetua p.aura.·di 1iin.a morte improvvisa». Ho avuto l'opportunità di prendere visione degli elenchi delle nazioni e.s te·re, i qaali ·comparati fra loro, nelle successive .edizioni, riescono .assai inte·re,s santi ·éd istruttivi. L'elenic<? svizzero già da· molti anni (Instruction sur l'appréciation _sanitaire des militaires, 1887, 2 sett.) ha presente il 'criter.io fu.nzionale, poichè sono cause di riforma non tutte le malattie cardiache, ma soJ.,amente le cc aff e,ctions· organiques du .creur avec. troubles de za respirati ori et de la circu.Lation et anomaLies dans la fréquence et dans le rythme des bat• tements dù creur ». · L'elenco germanico fino dalle .edizioni del 1894 e del 1904 segue criteri funzionali. L'edizion-e del 1909 è .ancor più decisa; si stabiliscono• quattra . categorie di. servi'zio militare, dal servizio completo, di massimo sforzo, nèlla linea del fuoco e .Con armi, a quel.l o senz'armi nelle guarnigioni. Queste quattro categorie contengono in sè altre suddivisioni, per ct11! le possibilità di assegnamento nel servizio militare sono 6, e 6 quindi le gradazioni, nelle qu.ali si può d.estinare un militare. A tal modo non fa più meraviglia di ·leggere nella letteratura germanica odierna come solamente i cardiopazienti gravi e sco1npensati sono sottoposti a riforma. Anche nell'elenco francese ha fatto capolino il criterio funzionale. Esso divide iJ servizjo militare in « service armé » e cc service auxiliaire ». Il primo, oioè il servizio ,al fuoco, non deve essere ingombr.a.t o di uomini h,ors d'état de faire campagne, ma nel servizio ausiliario i riscontra una varietà cosi grande di limpieghi (8) 0

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mariuaJ.i ed intellettuali, .per cui v:i è posto anche p1er individui con tare accidentali o congenite, consiide·r ate sinora come motivo d'esenzione. cc La . réforme ne sera défìnitive, _que pour de..s . cas bien détermi1?-é.s de malformations, mutilations, ou lésions organiques absoLument et surernent graves et incurables » . Nella parte sip·eciale cardjop~toJogica però l'elenco fran.c.ese (edizione 20 dioembre 1916) tiene un . po' meno ·conto de.l criterio funzionale che l'elenco germanico~ Ancl1e nell'eJenco russo è stato introdotto il c riterio funzion'al.e, come mi risulta per comu. nicazioni. verbali d·ella Missione malitare _russa in Rom.a . · L'esempio ·degli aJ.tri Stati in.duce ql1indi ad una revisione del' nostro eleinco, ma vi sono nu·merose altre ragioni ·che ci conif orta.no a que~ta revisione e che d.l limitato sp.azio del periodico non permette di svolgeire. Le principali sono di natu·r a bellica .e soci.ale (dare all'esercito un nu• mero non i.ndifferente di in.dividu.i capaci di utile• rendtrnento con limitazione della ehiamata di classi .anz].ane ·e1d abolizione 1del servizio femminile negli uffici), d'interesse indivi.- ' duale (uria ·certa .attività fisica e la disciptina so.n o uiili ai .ca;rdiop azfenti), d'interesse morale (i po'Sti d~ 2° e di 3° ordine negli uffici, nelle guarnigioni, ecc., ·sar.ebbero liber.ati df un persanale utilizzabile in posti di 1° ordine), d'inte:r.e·s se •s tatale (iJ. groviglio di questioni ·medicolègali, post bellum, per in1dennizzi verrebbe no· tevolmente .a semplificar.si, cadendo, fra l'altr-0, .anche il dilemma che già si va .affacciando: O la cardiop·atia _esisteva prima dell'arruolamento .ed a te·r mini dell'.art. 71 non si doveva arruolare il portaiore1, oppure non esisteva ed in tal ·c aso Ja .car.d iopatia è d'.attriburre al s-ervizio militare). ' · L'eccessiva indulgenza dell'elenco dà poJ. luogo .alla d.i ffusione ,d i quella forma psichica cosciente od incosciente, che gl'inglesi chiam·ano defence-neurosis ed i tedeschi fuga nella malat'tia. Noi p.on• dobbiamo infine dimenticare come assai difficilmente sia possibile rinvenire una persona senza alterazioni anatomiche e se nelle file dell'ese·r cito non dovessero venire inclusi che individui anatomicamente normalli, gli eserciti ed i 1comaindi dei medesimi verrebbero • .ad attenuarsi notevolmente. Un anatomo-patologo autorevole pubblicò il post mortern di 60 soldati caduti combattendo con una media età di 25 anni, e trovò nel quarantaeinque per cento di' questi casi lesioni sclerotiche dell'aorta e delle coronarie. E sog- ., giunge che tale reperto conferma Cfllanto aveva 1

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osservato in tempo . di pac·e, essere cioè· l arterio-sclerosi straordinariamente frequente (sic) già nel terzo decennio di vita (1) . Ciò costituisce t1na novella i1rova come a d.i s'p etto ,di alterazioni anatomich·e anche gravi, si possano compiere sforzi e fatiche veramente eccezionali. Se n oi ci si~t1110 già nella m èdicina borghese alq11anto en1a.r1cip.ati dal concetto anaton1ico, trnisportato sic et sinipliciter nel giudizio dell 't1on10 v ive11 le, r i se·m bra necessario che an{'he nel ·can11Jo militare abbia a predominare il criterio funzionale. C1·iterio che del resto si è andato, p er forza di co5e, facendo strada nell.a pratica militare, dove attualm~nte si fa una certa classificazione fra servizi di guer:ria e servizi sedentari, ma allo scopo di evital'e sciupìo di tempo, ingombro e danni materjaJli e morali, ci sembra conveniente che la d.lefìnizione e classificazione medica dei servizi m~ltitari venga definita ed introdotta nella pratica militare p e r la via maestra dell'elenco. 1

i lontani ricordi; spesso ·Canta, quando gli è lJermesso, la canzone preferita. della sua terra n.atìa. Se sii pTeoccupa, gli è solo di non rimanere indietro; se è stanco, oom.e sp·e·sso aooade, egli no11 desider·a altro .per .allora che, .g iunga presto il mome11 to in ·c uj. glli sarà dato di. riposare. 8011 vo eccezioni determinate d·a p artioo1lari esige•nze m.ilitari, i soldia ti veng10110 p ortati .dµ.1-· le lontane . retrovie alla zona di operazio·n e do·p o r)arecchie mare.e e in te1npo non bréve. Che il so1c1ato si ac.cl'imati prima .alil 'ambiente bellico è 1L1na n·ecessità imp~esc·indibile. Il rombo 1del c·é1nnone e lo scoppiettare del fuiciie, la vista de\ feriti e il racc.onto de.i •comp:i,gni predispongono il soldato alle ineluttabili necessità ~ ai pe!'i- • coli della gu•e-rra. Ogni qualvolta il. com.ando ha .credut,o poter fare a meno del peiri•odo, per dire così, di prepal'aziooe .psicologica, o che le 1esigenze della guerra lo abb.iano · richi•e sto, l'effetto n cn è stato lusinghiero. Ad ottenere hl necessari·o orientamento spiritua:lie fa d'u.opo tenere • • nella zen.a di guerra, alquànto loruta.no d·alla lin·eia d·e1l fu oco, i militari · e preii)ararli a ·com'b attere. Non si riesce sempld.'cemente con lo L'anima del soldato sul campo di battaglia. spirito e i mezzi d·e·l la dd.~iplina .a1'l.a. t:r.anquilla Bianchi Vi1> rPnzo (R ivis ta di Psico logia, 1916, quasi fatalistica iinunzia al1le lusin.ghe della giovinezza, e all'istinto della propria conse:rvan. 3-4) ha fatto llno studio molto intere·s~nte sulla psic0logia deì soldati, ch e egli, com e'ta- zione. Pei corn.and.anti di piccoli e di gl'an1di reparti Ja co11d1.zi0ne è alqi.1anto diversa.: essi pitano inedi co, ha accompagnati .e curati duhnn110, innanzi tutto, una educazione morale e rante le prit11e sangi1inose battaglie d1el Carso. Nei nostri solclati egli ha trovato sempre una patriottica di gran lunga pdù elevata id i quella grande tranqltillità derivante da cause diver- del so,i dato; essi hanno p11re l1na preipar·a 2ione se: la necessità inel11ttabile di combattere, lo fisica div·e·rsa, ha.nho forte il sentimento, d•el1e adattamento tranquillo all'evento della morte, responsabilità che .Loro inc0mbo·n o, moJti • quell10 · in. alcu·n i il sentimento r eJligtlosO) in molti quel- de·l l'onore, de11;Ia gloria, <lell'ambizrione; h anno lo del dovere, in altri l 'n.utom àtismo conseCll- più profondo e ·radicato il sentimento del d·otivo aJio shok, in molti 'l'odio contro hl nemilco, vere. eh.e nei · ra'f,)1p orti coi subordrin.ati diventa c-ond1zione impDesc indibile de1'la àoro stessa i111 alc1mi pochi il a .drl.sperazione diella paura. Pei reggimenti che si recano al battesimo e·si stenza. Per iù solld ato è ne~e,ssario uno stidel · fu oco vi è una partico-lave condizione psi- molo pjù diretto cl1e lo inrj1tca, quasi brutal- r cologica di d11bbi e di attesa, peT il fatto c he i n1 ente a r.eagire; •dev1e dimen ticaire molto del soldati non sanno ma1 d ove vengono condotti. · SllO passato; occor1:.e che si f.accia 11na co~c\e11za bellica, ne:l 1n ot,) vertiginoso di autoOrdinariamente questi reggimenti arrivano al fuo co dopo esa.u rienti m•arce e tortu(\SO cammi- mobi1i, di .auto r,~rri, dj 11fficial·i che vanno e no. Il soldato caricato d~lle armi e dle·lt pesrunte ven gono come fanl :isn1i, con1~ l)Ortati dal fato, d1 so1d atì in bici.eletta, o in· motocicletta ch1 ~ farrdello dello zaino avanza senza guardare inp8.ssano ·vertiginosa me:ite non curanti, come torno, senza preo1c.cup·arsi di sapere doye si. trovi, se.g u·e automruticamente il comp.agno 1c he 1dail vo·l er portati, che· .non si •sn. dove vengono, non si sa dov.e vanno, . e rnateriale dd. ~erra gli sta a.a:vanti, e cammina. D'ordinario è .aJche viene tra.$portato ve1rgo il fronte, ·e feriti che J,egro, motteig gia e.on i compagni, fa 1dello spiritornano, ecc. In questo ambie·n te P oco p·e r rito secondo l'intelligenza e il grado d'istruz~o­ vo·l ta si a.fllevolLsrono i. legami. che lo tenevano ne, coglie fiori, se ne trova lun~o I.a via, ·e guardandoli ricapitola gli asoosi sentimenti e p iii strettamente avvinto alle su.e or~inar~e1 ~­ cupazioni, alla su.a f~miglia, al ·su.01 fig~iuo~i, • ai suoi interessi. Egli resta oome intontito in (1) GAI.LI. Le ·rn aiattie del cu,ore e dei vasi in tanto muoversi vertigi.ntlso Cll ti~ni e tli ~o'Se tempo di g11F'rra, ·Po1iclinico, Sez. Prat,, 1915 . 1

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' nuove e terrificanti;_ egli è quasi f aiScinato. lVla minaccia drule conseguenze che potrebbero perchè ciò avv•e.n g.a è. necessario che passino seguir~ qualora. al p.roprio dover~ si v1.:n isse dei giorni, dei giorni vissuti in questo .ambiienmeno. Qu.alche volta è vero coraggio, il di· te di ·distruzione, dii morte, di vittorie e di ,e nrt u- spr:ezzo dell.a vita, hl nascente odio PPr il ne . • siasrr1i sublimi, -nella ému·l azione della forza, mico, i-1 senso · patriottico insr)irato dai supedella resistenza, d·eil coraggio, derl sacrificio. ri0r1i. Cosi l 'influenza d1ella guerra .che si coltlbatte, · Un'altra vartetà rli cora~510, è· q~1·ell:t df>i • e delle gesta de;i battaglioni che si urtano, i portaferiti e dei medici assegt1ati ai rr gc: imf•11ti . . ".... canti e i· racconti che arrivano .a;l suo orec,chio ed 1a1le sez·i oni di s .an i t~i . Non ar?ni t <Yr.ino j <.i elle vittorie dei compagni d!arme, che prima po.rtaferiti oltre a quelle ·del mestiere, ~e b.arelle di lui hanno sentito l'aspro e sangujnoso coned il necessario per il pronto soccorso. Non l'ent.ia tto del nemico, sus.ciitano in 'lµi una vaga tti.siasmo della l otta, .non la gioia fe·r oce di soas1)ir.azione a dar prova del pro.prio v,alone, e praffare, di ferire in lotta il ne,m?ico o e.li diplasmano la nuova anjm.a del solid.ato. chiara1"lo prigio,n ie·r o. Tna i proiettili chP. siton termini lJ.i ù tecnici, in psicologi.a Sii diireb- bilano nella battagli.a ·essi avanzan0 ~ ino ;,lle be fascino, 6uggestione, e muove ·di dentro come prime linee p er raccogije:ne i· feriti e portarli ·31} una lontana, a.n·cor'a inconscia, .aspirazione · primo p·osto di m1edicazion1e1 1e cadon.o .a l11ro I'impt1lso imitativ·o. vo·lta compiendo rl sereno e pietoso com.p ita. · Nella zona di glle·r ra, lontano dalle antiche D'altra parte gli uftfìciali merlicr, s.p1e1sso a • amicizi e e oonsuetUJd-ini, na·llentati, nei p i ù, i poch,e centin.qi,ia di rp.etri dail.a l~ne.a de·l fuoco, vincol1 della f a1niglia, soldati ed u1ffi<:!llaJi .sf .a;p- quando anclre e.ssi per speciali esigenze non paission.ano ai. fatti dell.ei giornate gloriosamen - s·i eno obibligati a portarsi ,allo scop·er~o in a. , 1 te combattu te, . s i esaltano .a1l raocontq del v.ai,1ore vanti, attendono se·r enam1ente .al loro compito cli coloro che li precedon.o nel ter,ritorio conqui. tra il fisch·iare .ded. proietti-lit, gli scop·piii. delle stato, e così qu,esta opera potente di s11g'.g·esti 0- granate che rag·gi11·n .gon·o o sorpassano il posto ne va :resndenido giorno ~er· giorno sempre p1i"l1 di medicazione, gli shrapneis che scoppiano in efficie-n ti le truppe che .al combattimento non .a;lto proiettando d.n. basso centin.aia di pallottofnrono anco•r a p,rovate. , le, il ~oto inf1e·r nal·e della battaglia che '.in!fuOggi che J.a ~uerra dà 1a 1'uova e terrorizz.an- ria, .e attendono lì serenamente ,al loro dovere, t e emozio~e della. nurr1·e ro.sa e strapot-em.te arti- spesso in gegnandosi ·di ap.prestare qualche . gljeria, e --in ispecie dove si fa tanto la!'go •uso nuovo mezzo per ricom1)orre· l·ei membra spiezdi1 quelle pesanti, che lanoiano enormi proiet- zate, o qual.che ristoro .a co'lo ro che arrivano tili a 10, 12, e pers·i no .a 1~ cr1ilo·n 1etri dalla in fin di vita, . o esangui, incalzata nell'opera 11inea del fuoco, il soldato ·Chie è ancora fl1ori dal numero dei f·eriti che moltip~ica la loro at' tiro si mostra la nrima volta come stralunato tività già ·Sollecita, seJ1za .alcuna individua:le qu·ella di lenire: il dolore a.ila lil 'arrivo di un.a gr.anata n1e'1la sva vi·ci.nanz.a. sod1disiazione oltr.e • trui e ·restituire giiovani vite .alla ·patria e quanEglli sente il rombo, poi lo scoppio che ·lo schianta: ··Si gt1arda attorno con occhio smar- rlo meno alle t1'epidanti famiglie! rito, interro_g a i su oi ieo·mip.agnd. coi giesto, o resstq, Per i combattenti ·g1rande l.nfiuenza ha iJ sacol viso · contratto, dallo sg11.ardo interrogativo, persi in mo1lti: una specie di m11tualità si stainterdetto. Qt1ando si è p ers1ia.s o che n11lla è biliseie tra i soldati, com1e una ·int~sa nel nagavve.nt1to di grav•e intorno a ·sè, ridiventa tran- gi ungim·ento del fine comune della recipror:t qt1il1lo, e si raccontano lt1i e i compagni l 'enor- difesa, il senso di conforto e di fede che spl1nt3: n1e impr,e ssione. Nei giorni seguenti, se si ripe- dalla ·Oertezz,a riconfermata da le passate espf>t e il tiro, egli accoglie lo scoppio con assai mi- rìer1ze di dividere ·l a sorte dei superiori, sop1·anore preocct1pazione, e dopo · aver rivolto lo t11tto quando questI si mostrano tranquil1li e · sguardo '1.n direzi one del rimbombo, con una fi d1te io si. alzata di spalle, continua un momento dopo il · La speranza di uscirne salvi non manca quasi mai, chè anzi si .accresce qi1ando 11n s 110 lavoro; egli ormaii si è assuefatto, e non te• n1 e ·rmù o assai poco i·l r~petersi degli scopr>ii i)roiettile durante l'azione colpisce il com.p agno vicino. Sper.anza D lusinga, la quale è tenuta cl elle granate. . . Nelle retrovie l)rossime alla linea deJ ft1oco viva dalla constatazione d.i éssere spesso sogli 11omind. di singoli reparti di truppa acqui- pravvi.s:; .1to a ~rangenti assai gravi; quando stano una nuova coscienza, nella qua:le, fattà 111olti con1pagni sono caduti, i.I soldato supereccezione di pochi, predomina ora jJ sentimen- st it~ si conforta in un intimo senso di resito del dovere cosciente, orn. quello della r (:tsse- sistenza . In molti, invece del sentimento d'in~ . gnazione. Vi è ·p oi il sentimento che Dctsce dalla columità, è un senso di fatalismo che pervade (10) ~

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l'anin10, specie se sono st1perstiti; fata1iisn10 leria per.ce.pisce il p ericolo grave che corre, che moltiplica le .forze e dà anche un senso anche vol·endo, è tro,p po tardi i)er sottrarsi ·ala.a profondo di fiducia. Qu1esti due. sentimenti han- fatalità delle ·cose, ed è giocoiforza proseguire. no un valore ine.stimab·i le per t1a efficaci.a .del . Ed a·lloraJ poichè d'ordi11ario il combattimento contegno e dell'.a~ione .del soldato, a parte ~li è ad ordine sparso, i ~o1dati d.a nno prova di altri sentimenti. Esso diventa ptiù pronto e p·Ì1'l uno straorQ.ir1ario spir1to d'i11iz.iativ,a, qualcuno si n.c.c occola, qu.al.che rultro ce rca d.i nascon1der~i agile, più· r ap ido nello scatto, l)iù avv·e1d11to, 1)it1 intrai1)renden te, piiù sicuro e celere nella •distendendosi col ve11tre a terra, •.altri ce:vca un scelta dei n1ovi111enti ·e de i iuoghi pti.li op•p ortu- r~i11aro ond·e sp·1 anare i·l fuc.ile, .altri s.entono rini nello svolgersi sopratutto dei combattimenti bollire il · sangue, ,divént·ano feroci .e vorrebbero slanci arsi ,in av.anti per rea;gire con 1a massitld ardi.ne sparso. E vera111ente ir1teressanLe seguire un rep1arto ma veemenza. In geneir e, nei primi mesi d·eJlla d.i tru1>pe cl1e arriva al fuoco per la prima vol- gt1erra, il so1d.ato si 1Jale1sava n1olto p~ù emotita. L~ guerra è oggi irta di pericoli che per vo; i reparti a grande distartzn. e per cause non nessuna guisa p11ò paragonarsi aJle guerr~ pre- se111p·re git1stificate, scaricavano le .armi contro cedènti, arl eccezio11e forse di que11~ rl1ss~-gù.rup­ il nemico clie si trovava .ancora .assai lontano; ponese. La insidia della trincea e delle mine e più tardi essi d~edero prova di sangue molto più freddo, ed impara~ono .anche ad aver magi· rischi cui es1)one I.a invisibile .arti·glieria longior riguardo per la dotazio·ne di muI\izioni ad ta11a, sono i.11ca•lcolabili. Quando si pre1lar.a un .attacco, speci.almente essi affidata; fu più ag.evole tenerli in ord.i11e se il !"e.parto si trova in t1'incea, alcuni allibi- di attesa, ed in pe rf etta ubbiLlienza anche di scono, .altri si eccitano, altri r estano come in- fronte al nero.te.o in vista ed a tiro, i1l che og~gi tontiti e seguonti come auton1i i compagni nel- conferi·sce una .efficie·n z.a b1ellica ai nostri re- . la esecuzior1e degli ordini. Molti sono pre.si dal pA.rti assai superiore .a quella dei l)rimi tem.p i. In11anzi al pericolo il soldato ita1lian·o· rivela desiderio di n11i \1rarsi, l)ochi trem·ano, quwlcu- . no cerca nasconder.Sii. Ciò si v ede sopratutto qualità intrinseche che si può affermare siieno tr·a le reclute e tra quelli che sono portati per l a ottime. Allorquando si trov.a nelle più diffei>ri1na volta al f11oco. All'Autore non è mai ac- re·nti situazioni, durante un'.azione bellica, e·g li cacluto di cor1statare i fenomeni del1a'1paura ri- s1)1iega diverse ed i.m pre.ved11te attitudini, le guardanti ,la vescica e l 'intestino di cui parla qua:li scat11riscono dall'intima struttura dell'avi è il furbo, l'ingeil J ameç;, sebbene !)rima e dur.ante il comb1att.i-. nin10. Vi è il coraggioso, • mento lfl urir1azione 1diventi frequente ed ab- nl10, il fatalii.is ta,. lo spr.ezzante della vit.a, ;i.1 cibond.ante. Ingaggiata la miscl1ia, poco per volta nico, .persino l'allegro. Si sa che ·l 'i.n1dividl10 pr;esenia. note spec-i ali si esaltar10 tutti; anch-e quando la mitragllia miete a diecine i compagni, 1essi restano al f110-· e possied·e caratte·1i t11tto affatto particorari in co con san.gue freddo. H anno la presenza di t1Ltto lo svolgersi d e:l1e funz.ioni, ed in tutti i spirito delle individuali inz.iative, e della cor- meccanisn1i org.ani•ci on1de la f11nzione ·emana, diale difesa reciproca. Si c11rv.ano, si scans·a no, il eh~ si tilev.a cosi nella' vita saina, come ne·1la 1 utilizzano un riparo dove tirano sull'avversa- predisposizione ad amn1 al are, n ella locailizz,a. rip; se poi hanno il sopravvento incalzano il zione dei rn0rhi, negli atteggi '.ltner1ti che le rn.unemico con s1ancio, che diventa tanto pù ma- lattie prendono. Q·nesta. individualizzazione - gnifico, qt1ando le file del nemico s'tnfrangono, messa in lt1ce in particolar modo d·al Tro11sseau, dal Richet, dal De Giovanni e dai s11oi scol·ar·i" e cadono sotto il loro urto miaidia·le. e che ebbe nel campo della psicl1iatria, in Lom- , Tr~a. i rumori, gli scoppii, avanti, indietro e di l ato rul:la colo11na ovvero in mezzo ad essa, cl1e broso, il p iù ab.i le e·d il. ip~ù g1eniale sostenitore, n1ulto di rado è co.Jpita in pieno, i soldati, in ra·ggii t1nge il m.assimo grado n el•le m.a.l attie mezzo .a qt1esta ar·monia, ordin.ariamen~ si mo- n1entali, onde deriva la. gr:ande varietà nel co11strano qn.asi indifferenti ·e cinici. Questo .f.e no- tegno psichico d,e i singolj individui, ·secondo il mer10 talvo lta è effetto 1dell'intonti1nento, qt1a.1- loro cori-tenuto m·entale, _ed il 1no1do ~i reag~re che volta è effetto della esperienza. Q11eillo che ;di .c;iascùno nel .m ondo. I1l f.atto trova la. sua 1consi ode è cosi sproporzionato a quello che si ve- f erma come in un.a sintesi· n ella r.arpida os~er­ de, che freqt1e11temeìilte, 1e sp.e cie nreliì )primi vaz~·one"' de-I contegno del sol dato d11rante 11n'atempi si resta in cred11li; ne lla mente di ognl1no zione bellica: solo nel c11lmine de·l1a battaglia si r.:iidica la sper.anz.a cl1e, dopo .t11tto, non è gli ,atteg,giamenti si ·rassomtgliano come se avp1·oprio detto cl1e si debb.a morire. Quando 1p oi venisse la ft1sio11e delle anime. In un· violenti.ssimo attacco d1e:i nostri ad la tru1Jpa si è avvrici11ata ancora di pii1 al nPmico, quand.o, stretto ed incalz.ato daù·l a fuci- 11n'aJ.tura, sul basso I sonzo, i soldati ·di un glo1

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rioso regg~mento dii fan teri.a, ?-v.anzarono e soldato, ed allora e·g li si 1~appresenta la scena I çonquistarono una posizione nemica sotto un mac.abrra, le sofferenze, i dolori, 1a cicatrizz.ata fuoco d'inferno. Ebbene i sol,dat.li · avanzarono ferita, tutti rico:ndi eh.e a paragone de-lla tranp.er plotone in ordine sparso con appare,n te qu:i:l1lità, del1a paice e delle comodità domestiche tranqt1illi tà, con sicurezza e con r.aJssegnazione., gli ·danno ià terrore. del r.itorno. Egli p~rde, ap.addimostrando un sangue fred.d o ed un corag- pena giunto n .ell'.ambiente di f.a:rniglia, lo spigio di cui non può fal'si u·n'idea se non ·chi htt rito belli•co che mante11gono vivo il rombo del assistito ai fatti d'airme idi que.lle me·m orabi1i c.a!1Ilon,ie, .:hl. ra.cconto dei 1C0 mpagni, la parola • gio.r nate. I s·o ldati proceqev.ano, ·Chi carpone, del super.more, lo spirito di . quella . collettività ehi strisciando col ventr·e . . . sul terri-ccio o 1su1lla 9n·de vivono l'uno per tutti e tutti ,p ·e r uno, ove roccta, 1chi leg,germe.nte curvo, ehi ritto, chi tre- mancano gioie _,e, soddi&fazioni dd. a:l tro ord.i ne pi,d ante, cti gridando, ç11i b·; a.scicar1do sotto e di .div.arsa natu:ria, le quali attutiscono que·l lo voce qualch1e parola. Di tanto in tantp uno dì del1La famig.li a; ·e d ori·e ntano lo spirito ver50 i . f.amtgli.a militare. essi sostava, sc,aricava su·l nem·1co il suo fuci·le, fini dell.a . e poi 1ripigltava I.a dura .e mortifera .ascenision-e, Il so~dato, .dop.o i pri·mi g"i.0 rni di vi·t a n·ella poi.chè or qua or là un compagno .colpito d.a,1 zona dii operazrone, ha modificato quasi sem.p re fuoco .n •e mico nori più si ·rialz,a va !'estando at- la su·a anima; no,n solo ha aic quistato .1 a capa• taieicato al . suoJo nel sonno ,e terno, o ruzzolava cità di 1compie1re i!l prop1ri.o dov.e1re, anche quanin baisso di poicl1i o di molti m~tri .. e fr,R.ttanto do questo dovesse costargli i.a vita, ma si semte • i ,çompagni iil·lesi proseguiv.ano e pro,Gedcevano parte di un organismo n,el quale pu·l sa il pen contro il fuoco nemico, benchè molti prese.ntis- si.ero, viv·e l'ruspirazione per g:riandi cose ... egli sero la sorte che l'atten,d·e,v a. Non più un pal- aspira a.:1.1 a v1tto1I"ia! , pito di piaura, non più preoccup·azion1 pe'r la ' Ora anche ·sotto que.s to riguardo non v.anno propria ·vita. P.areva come se t1n.a nuova forza trascUJr.rute .alcune osseirvazioini · dii indole pirasi sprigionasse dall'animo di qu.ei fantaioci ni, ti.ca. .Ne[le .guerre odr1e rne, poichè il fronte condaJ loro cuo:rie di itaJi·ani; era odio contro n tro gli eseraiti avverswri è esteso pe,r centinaiiia ' nemi co, era: l'ansia di misur.arsi cor,p o a corpo dti. chilometri, :e dove g1i ostacoli naturali sono con, esso, èria un serttin1e11to ·di ve11,detéa ·p er i superio1ri, ,ad ogni rf antai.sia·, e le dif e~e tecniche compagni che -cadevano, era ·sentimento del do- mol.t ipiicano le difficoltà opvoste daJl.a natura, , vere <Ghe in. .quei momenti s,pegneva gl1 t1ltfmJ è .ne1cessa.r io misurare bene .l a portata di ogni ' ~remiti de lil.a pr,eoccupazione per la propri.a esi; azione be·llica, e dare la muta ai rep.a rti stanstenza. :E: difncile afferm,a re. Forse era un in- chl · e deciunati. In tutti i c.as~ un'azione mal sieme di tutti qu1esti sentimenti, in alcm1i pi1't riuscita de.p rime ·lo spirito del reiparto di tru.psviluppati, ir1 altrt rttdim e.n tq·l j; ce:rto che • molto· pa che ha opeir.ato, diminuendon~ nò.tevo1lmenè ;pure dovuto alla imitazione; in qu1el mom,e nto te il coefficienta1b1elli.co, e quindi diminl1isc.e la mi pareva d1 :r:iscontr.are ir1 ognuno la ,s omma effi.c,a.cia deilil'azlione successiva. I no.stri nemici del eqr.ag1gio di ·tutti. E un · fenomeno chiaro d 1 h·anno perfettamie nte capito la pstcologia del collettività. -so'1à~to, e da· quanto hanno fatto nel periodo . Il sentimento di c.ameratismo, l'affetto per i preparatorio, si 1deve argomentare .eh.e avevano com.pa.ooni d',C1Jrme .di giovani d·e lle più lontan~ intutto a.e .esigenz·e a cui 1a gu·erra ch'es~i hanno regioni d'Ital;La è llDa delle note psicologiche con tanto fervore desider.ata .e con tanto act1me del nostro soldato. Questi n on mt1ove per i•m- ed accorgùmentò p1re1p ara to, li avrebbe obblidi' cambi.aposizione da parte del s11periore o solo 'per Sl).i- oo·ati . E1ssi hann o adottato i1l sistema . rito di c.Liscipina; tutta la s11.a azione b el~i ca è re, con m olta frequenza, il fronte alle truip pe impern.1a.ta in una q11antità di sentimenti più E ir1discutiN.J.e che per combattere bene occorre o meno evoluti, tra i qt1uìi l'affe tto cordiale· inebriarsi ed esaltarsi. Se il soldato si è conVinto della difficoltà di un fronte, è bene non che por.ta .ai comp agni ed ai propri t1fficiali. Si do111 an d ~1 spesso: « 11 n1orale clél·l.e tr11p pe ~stinarsi .a lanciarilo contro le d!ifficoltà che esso è elevato?». Ebbene, seinz.a tema di esagerare, ormai ritiene insuperabili. 1.1 soldato non deve ed riJ1 ma sima, non si i1t1ò non rispondere af- sap1ere a qt1a1ri. difficoltà grandi vada incontro, fermaitiv.a.mente. Se t1n'eccezion·e deve farsi è poichè quelle che egli si i1mmagi11a non .gono mai per i soldatti. i qt1,a li, dopo esser stati al front e tali e tante, qt1anto sono in r ealtà quelle contro sono mmandati in famigli?- a p.aissar,·i le fe.ste l~ quali il s110 coraggio e il .suo entt1siasmo si o la co11valescenza. Il sentimento della fami- vanno ad infrangere. Q11a1ndo 11 soldato arriglia da noi è nlolto svilt1p·p ato; le fan1iglie si vato su ttn fronte muov& .aJll'attacco, si lancia commuovono ai racconti, e , i studi.ano di non con la fede e con l'ansia di vincer~, e se supera perdere il figliuolo; le carezze avvili!Cono il i primi ostacoli e vince le prime emozioni, mol1

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SEZ IONE PR.\TICA

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tiplica i suoi sforzi; ma se troppe sono ed ins11pe1 ate le d1iffìcol.tà non misurat·e dai comandanti, c::e troppe le perdite senz.a rist1ltato o con risultato irrisorio, occorre portarlo su altro fronte, do\·e egli riacqt1isti la primiera fidu cia e io slancio e l'ent11 si.asn10 che lo accomp,a gnarono al })~inro attacco. 11 morale del nostro so1dato dunq11e è molto alto, ma è ·m eno ,a lto .in quei !'eparti che sono staiti destinati in Jocalità p18lrticolarme·n te difficili, dove le· perdite sono state sproporzionate • al progresso vittorioso dei1'ese:ricito, e molto prolungata ed esaur1ente la fatica. Occorre rimuover1ri c1uesti reparti, cambiarli .spesso. È necessario inviare quei reggimenti duramente provati, a con1l)attere su altri fronti, d ove la vittoria lJOSsa più fac:iJlmente. arrid ere, e far .. loro con1pre11rlere che il sacrificio della vita di alcuni di essi è valso .a; vincere. Che cosi sia, i medici, specialmente, lo constatano tutti i gio1~ni. I feriti si sentono soddisfatti, a n-ch e se feritii gravemente, idi .aver combatt11to, e le loro • pene per es~i stessi hanno un valore béf!. più limitato se il con·1 battimento ha av11to esito favorevole; i11entre sono rattristati, abbattuti, . doloranti, estre111an1ente lamentosi, se così non è stato! Dr.

ANNALI D'IGIENE

Periodico mensile. Hornrnario del fascicolo 5°. l-IE~IORIE

ORIGINALI: V. PUNTONI : Arsenioschizomi<!eti. G. ALESSANDRINI: Etiologia e profìùtssi della Peda.ina. QUESTIONI D'ATTUAT-'ITÀ: A. FILIPPI NI; T;a tnbere<>losi e la. guerra. RECENSIONI: l\i!icrorganisrui. - Epi<lemiologia e profilassi gener<1le. - Igiene del l~r,'oro. - ..1.\.limentazione. - Note di tecnica.. VARIETÀ. . LEGI~IJAZIOX E ED Al\'1~1INISTRAZIONE SANITARIA. Gil.. RIRl'Rl.. DEXZA SANITARIA. Abbonamento annuo per 1' !talla L. 15, per l'Este· ro Fr. 20; un numero separato L. !!. Ricordiamo oi nostri associati che per ottenere l'nbbooame nto cumulativo agli «Annali d'Igiene» a sole L. 10 per l'Ìtalla e a soli. Fr. 15 per l'Estero, bisog11a rivolgersi direttamente alla nostra Amministrazione. alla quale si deve intestare la relativa cartoliria-,·aglia. Tutti i nuovi nbbonati riceveranno in premio iJ v-0lume C. FERMI,

l ! 1netodo it.ali~1 no .1>er la c11ra antirahbica (Supp.J emeuto a.gli Anlttali à'lgiene, di pag. 156; in commercio per L. 3). •

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ftCtlIDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONfiRESSI. (NOSTRl RESOCONTI PARTICOLARI).

XXV Congresso

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della Società Italiana di Chirurgia. QUINTA SE>DUTA -

5 marzo, ore 9.

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Comunicazioni suJle ferrte con lesione del cranio e dell'encefalo. Ferite d'arma da fuoco del cranio e del cervello• (Roma). Per le feritè di guerra del cranio e del · cervello · l'intervento può rendersi necessario in primo t~1npo (immediatamente) o in secondo tempo (per i postumi). Appena avvenuta la. ferita occorre in genere operare . Le ferite che devono sempre essere ape1·te sono sopratutto quelle da colpi tangenzia li , in cui il proiettile non rimane nei tessl1ti, e la lesione è a solco più o meno profondo, interessante il cranio e spesso anche le meningi ed il cervello. Anche in quelle trnsfosse, meno ca:si di estrema • graviti\ (fenomeni di scoppio), si deve 'interveni;'e sui due orifici, se accessibilf, e più attentam€~te su quello di e ntrata . Nelle ferite penetranti, co11 permanen1.a del proiettile, è pure sempre necessario l'i·ntervento. Questo consiste in tl1tti i ca&i, più · cl1e in una vera. trapanazione, nella. regolariz7azione della lesione delle parti molli extr a -cranic:he e del le o<:sa, . nell'asportazione dei corpi estranei uccessibili (capelli, terriccio, frammenti del berretto o del case<>, ecc.) e delle scl1eggie o·s see del tutto distaccate, spesso infisse, e talora anche a distanza nel cei:vello, ne)la deter sione della part€ accessibile della ferita (grumi, sostanza ce1"ebra le spappolat:a., ecc.), nell'emostasi. . Nei e.asi di ferite penetra11ti con permanenza del proiettile è regola, se possibile, estrarre anche que•Rt<>. Si deve 1però tinunci.are senz'altro all'estrazione in pri~o tein110 se esso è molto lontano dall'orificio di entrata, poichè i proiettili endo-cerebrali poswno essere ben tollerati, e, in c.aso di sopravviven7Ai, la lo ro estrazione, se necer'saria, potrà compiersi più tardi e in condizioni migliori. Vi sono casi in cui conviene 11on intervenire? Anzitutto sono i casi gra-vissi1ni e senza speranza di .successo. · Vi ha nno 11-o i molti cn si <li frattura della base, in cui può 'esser t1t ile la semvlice pl1ntura lo·m bare, in genere ripetuta. · Ma i più imp·ortanti 1 e ·S-ll qu('Rti è unoora aceesa la ·d iscussi<>ne, sono quelli con lesioni delle parti molli, ffifl Renzn, o con ruinin1e, lesioni del t.avoln.to · esterno. Nelle f~rite delle parti n1olli conYiene sempre e~lorare il tragitto, e . 'seguendo la regola generale di trattamento delle ferite, sbrigliarla ed esaminare attentamente là superficie cranica. Se vi è avv.allamen.to conviene trapanare: quasi c:empre (13J ALESSANDRI

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IL POLICLINICO

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si trova lesione più estesa della ,·itl'ea, mol,to spesRisultati operatori sempre ottimi. Cessazione so lesione dul'ale o sottodurale. dell'epilessia a tutt'oggi: in tutti j casi miglioraSe esiste una_ semplice fessura alcuni oon~iglia­ mento dei f.a tti di paresi . • no pure d'inter,'enire. L ' O. crede che, se non vi Ferite d'arma da fuoco del cranio e del cervello in so110 si11tomi generali di compressione o dì focolaio, si 1>ossa attendere. Se però nei · giorni rucces- · un ospedaletto di prima linea. • 1 sivi appaiono distul'bi, l1n es11lorazione è indicata. MIONI GIUSEPPE (Anagni). I feriti del cranio Un'altra. regola importante, che gli ha appr~so ~a e del cervellò curati dall'O. so1nn1ano a 183. esperienza, è che si deve esser cauti nell'interDi questi, 55 con lesioni delle meningi e della vento, quando i feriti arrivano tardi, dopo più sosta:nza cerebTale; 78 oon sole les ioni ·della teca giorni e colle ferite esterne evidentemente già incranioa. fette. ' Distingue tali feriti in tre grandi categorie. L'operazione in questi · casi gli ha dato talvolta Nella'. pr·i'fn a ra'COOglie tutti quelli le cui lesioni ra1>ido dec~sw, oon sintomi di meningo-encefalite interessavano,. oltre- a lle parti molli, il tavolato diffusa. Se si ritiene necessario sbrigliare la ferita, estern·o e la diploe, senza comprendere la vitrea occorre agire con prudenza e cercare di rispettare . (prod·o tte•essenzialmente da. piccQle scheggie di bomeventuali adere11ze già stabilitesi. be a mano dotate di mediocre forza di pénetraUn IJOrtato pure dell'esperienza avuta è staito zione, o d.a scheggie di · granate o da altri proietdei più, apriva . tyi che avev<1n<;> urtato tangenzialmente la calotta); che, mentre a ll'inizio, .sul consiglio . · largamente e l~sciava tutto tamp·onato, ha visto ' essi ammontano a 56. che è JJreferibile, pul' detergendo le ferit:e nel miEsegui in tutti una vera toilette della ferita, glior modo })Ossi bile, limitare l'asportazione ossea; sgorbiando i tratti ossei scheggiati, lavando abi f rammenti avvc-l.llati, le scheggie ancora ade:tenti bondan.~mente con acqua ossigenata, zaffando ogni è meglio sollevarle e conservarle; se è possibile, recesso con cura e praticando in secondo tempo le almeno in })a rte, conviene suturare le parti molli. opportune .suture di avvicinamento dei lembi. . . Si limiteranno così le ernie cerebrali consec-q.tive, L'esito . fu costantemente soddisfacente, eccetsi ridu rrà il n11mero delle infezioni. tuati tre casi con a ltre gravi lesioni conco'm itanti, • • che condussero a morte i pazienti. La statistica dell'O. si riferisce a 106 cranici, di cui vennero operati 83. Dei lOH in totale venner'O Nella. seconda oategoria comprende i casi nei dimessi guariti o migliorati 65 (62,32 per cento) , quali le lesioni interessavano anche la vitrea. Spesmotti 41 (37,68 per cento) . Dei non operati (22) sissimo il tavo1a.tG interno offriva alterazioni l>iù venner o. dimessi migliorati 13 (56,50 per cento), ampie che non quello esterno, pur restando integre le meningi . morirono 10 (43,50 per cento). . Co·l1a .,sgorbia alla.rgò graduata.mente il focolai<> InterYenti chirurgici possono poi essere indicati, e ·spesso sono utilissimi, in seconclo tC'mp-0 per d'i- della fèrita, ed asportò poi i frammenti distaccati s ~urbi J)ostumi, specialmente per epile~sie jakso- . della ~ vjtrea, vuotando quasi im·m ancabilmente un niane o generali rillesse, da perdite• di sostanza piccolo ema torna che pr€illeva sulla dura e la scolos&ea o<l aderenze, più raramente per estrazione la va per un certo tratto. di proiettili. Questi rappre~entano i casi .più favorevoli, doI/O. riferisce su ,s~tte casi oJ)€ra ti a èiista.nza. · vuti in ~ere a pallottole di shrapnel! schiacciat:e varia, da 3 mesi a un anno dalla ferita : tre per dopo aver perforato un elmetto leggiero .o a proietepilessia jal~soniana, 1 per epilessia generale post- - tili giunti tangenzialmente (22 casi con esito fadi trat1matica , 2 con emiparesi .(in tutti esistevano vorevole, trane due decessi per concomitanza. . fratture avvallate, spesso con st:heggie· libere pro- altre gravi lesioni). • Neila terza categoria racco_g;lie i veri cai;i di lefonde e l)erdita d1 sostanza ossea) ed 1 per estrazione di proiettile (scheggia di gtanata) ben 'loca- sioni cranio-cerebrali. E ssi an11nontano a 55 e nei riguardi dell'agent:e vulnerant:e vanno distinti cosi: lizzato sulla C'Orteccia. della 2a temporale de~tra. 17 per proiettile di fucile; Nei sei primi <:asi accennati l"intenrento consistè 6 per proiettili di .shrapnel!; sempre nel sollevamento od a sp.ortazione del tratro 26 per scheggie di granata ; os eo avvallato. talora ispessito, specie sui margini, 2 per scheggie di bomba a mano ; nell'ablazione di scheggie ossee libere, che si tro3 per scheggie di proiettile di boro barda; varono in quattro casi, nella liberazione ed escis1 per agente indirett-0. sione di aderenze ·e cicatrici. In 22 di questi giudicò inutile ed inopportuuo . Una '-olta praticò un trapianto libero di fascia a scopo di plastica durale : cinque volte provvide alla qualsiasi intervento ,s tanti le oondizioni gravisc:;ime riparazione della br~ia o...~ col lembo osteope- degli infermi , il èui decesso avvenne p ochissimo tempo doP-O il Joro ricovero. E ssi presentavano riosteo rovesciato a lla Durante-Righetti. Una volt.a, · in cui non esis teYa perdita di sostall7Al ossea, ma spesso lesioni oon fenomeni di scoppio. I:a trenta caisi praticò b:1 craniotomia, (> ·e~uen·lo , frattura avYull;1ta, potè liberare il tratto infossato e rove ciarlo colla faccia (.l!Sterna.· verso il a seconda dei casi, un largo lembo osteoplasti<.'{) cavo e k'l vitr~~ al di fuori, rosi da ristabilire in oon l'aiuto clella sgorbia o apt'endosi una Yia all'es1>J.orazione mediante 1a fresa di Doyen. modo ~mplic.-e lo. 11ormale convessità dell'osso. (14)


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SEZIONE PRATICA •

cònstatata la lesione della dura, già a11nunciata dalla fuoriuscita di materia cerebrale dalla ferita, procurava di detergere delicatamente la ferita, asportando .scheggie ossee, corpi estranei, scheggie <li proiettili acc..-c i bili ed eseguendo una delicata esplorazione digitale <lella. superficie cerebrale spap1>ala ta per C.'<>llSL'l·t~'lre la presenza o meno di altre ~cheggie altrimenti non rilevabili. Asportava poi t'-01 cucchiaio la. sostanza. cerebrale s11appolata oo i <:o.uguli, detergendo qui11<l.i il ~tmpo t-on cura mediante l '~liuto di com])resse imbevute ' ùi acqun ossigenata. Pratic.ttit l'emost.asi dei vasi meningei, non suturò mai la meninge, accontentandosi di zaffare lassa.mente <.'<>D garza ioùoformica, dopo avere aspersa l.u superficie crue nta con etere iodoformico. Non os..c;ervò alcuna lesione dei seni. Circa ai proiettili ha ragione di credere, quant1uique gli u1anchi la conferma della prova radiografica, <:h(-> in qualche c.~oo .siano stati ritenuti e t<>llerati bPne entro la scatola cranica; in altri casi li rinvcne a ridosso della dura lacerata e mai;cbe1·ati dalla eostarw..a cerebrale; altre vol te la dura non era ~tata la cerata c:l1e da sole scheggie staccate del L'l volato interno. Ha avuto S('tte dec.~ssi att1«.1ve1·"0 comr>licanze infiammatorie meningo-encefaliche; tre casi di ernia cerebrale: due l>i<:c.-ole, che si ridus ero facilmente fra la qu~1rta e la quinta. settimana, e una. groosa c"Ome un uovo di gallina, proci<lente da una . breccia ossea ristretta, in modo ùa a cquistare la con.figurazione cli bottone d1 camicia. Espletati i11utilmente durante più di quaranta. giorni r.utti i mezzi 1.>er proeurnrne la riduzione o la necrosi, la resecò co11 il termocauterio, senza alcun danno pf\r il paziente, tanto J>iù che l 'ernia appartenevn u1 lobo r>arietale sini tr-0, posteriormente alla zona motrice. Questione i ruì>0rt.'lnte è se .s i clebbano o no operare tutti i cranici . In massima 1'0. ritiene ch' essi debbano essere operati tutti, salvo i gravissimi, a prevenire wpra ttutto complicazioni setticl1e. Tuttavia, qualche ferito da proiettile inC<'lmiciato e di piccolo calibro, con ferita transfo&:;a, sen7,.a fenomeni di SC"Oppio e senza sintomi di com11ressioni od a focolaio, può essere lasciato, mantenendolo sotto stretta sorveglianza ed evitando ..li eseguirne il trasloco durante a lmeno la prima settimana.

La chirurgia cranio-cerebrale nelle 11nità sanitarie

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avanzate.

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(Pontremoli). L'O., es·a mina·t i cara ttel'i ana tornici e cJi.n ici delle lesioni cranio-cerebrali di gue rra e le loro oomplicazioni immediate, crede che gli ~lemen ti prognostici fondamentali siano : 10 i caratteri della ferita, in ragione della maggiore o minore disposizione alLa infezione j i essa ehe ne consegue ; 2o la sede e Ja profondità delle lesioni, in rapFRANCINI

METELLO

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porto alle alte1·azioni ana tomi<;he e funzionali cl1e • ne derivano; 3° il tempo t rascorso fra il momento del trauma e le !)rime cure chirurgiche; 4° (in rapporto evidente coi pl'ecedenti) 1a presenza o meno di un'infezione in atto del foe:olaio trn umatico allorchè la. prognosi deve venir formulata. St.abilisce così le indicazioni per un intervento imn1edia to nelle ferì te de l cr anio : 1° in ogni lesione del caPo, ·quando esist-0uo sintomi di focolaio encefa lico, ancorchè al l 'e~ame diretto n on sia. evidente la frattura, ùeve es~ete pru tica. ta la craniotomia ; 2° ogni lesione del caJ)o, tlncorc:bè senza sill· tomi cerebrali, <leve essere sottorlostn a d in~is1one esplora tiva delle parti molli per poter riconoscere l'integrità o meno della. scatola cra nica; 3° ogni frattura del cranio così constatata, ~1n­ che · nella assoluta asseD..za cli sintomi cerebra li, costituisce indicazione precisa a lla craniotomia. Riguardo alla tecnica, non crede ·n ecessaTia l 'emostasi preventiva. 0 !)€l'a c.:on taglio cr ociato e fa .la Cl'an1ectomia definitiva. AJ)re Ja du1·a se '1 p1:>al'e lacerata ed a nche se integra, quan<lo e-sistono sintomi di lesione encefalica. Non c1;ede opportu·ua la ricerca immediata di proiettili l}rofondi. ifa <:ostan ten~ent~1 il trattamento apel'to. l•'ra le complicazioni operatorie e s·1 mina partirolarmente l'a~rtura dei seni dut ~1li, per la (jUèlle prefer!~ce il tamponamento, ed il i>rola S J cerebrale, che mette in rapP<>rto e<>n l'edema itfll cervello per sepsi della ferita . E spone la sua statistica, che, in ID<1ssima paite. si rifcrtsce alla nostra co11t roffensiva dell 'esb1 t<" scorsa nel Trentino: RU 48 f eriti con frattura del c_ranio, 22 ·fra i più lievi dovettel'o essere invi:i ti atl ospedaJi retrostanti pe r l 'affol1-'lmento dei reparti da lui diretti; 4 n on furono oper ati per cbè morenti. Negli a ltri 22, di cui due soli sen~a lesione durale, intervenne. Di questi 6 morirono per meningo-encefalite, gli a ltri lG furono trasferi~i <1(1 a l tri ospedali dopo un mese e più di. deco r ~D favorevole. Fa opportune riserve sui risulta ti lonta11i ~ '20nclude riaffermando la necessità dell 'intervento ' immediat.o e del trattamento aperto, od a lme11.) d i un ampio drenaggio, nelle ferite cranio-cerebr~li.

Un caso di larga perdita ossea . cranica in seguito a ferita · d'arma da fuoco ed epilessia consecutiva, curata con innesto· di · fascia lata nella dura ed autoplastica cranica a lembo periosteo-osseo. · I

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I/O. riferic;:;~e an .fl 1 frontale, eui. r esiduava una vastil perdit:a dell'osso frontale con deturpamento dell'individuo e con successiva gr~1 ve epilessia. . Fa la storia clinica dell 'inferm·o e ne prei;ent1 le fotografie e la. radiografia prin1a dell' intervento. DescriYe l 'operazione, che co1\siStè nell'!oc.i dere due gra ndi lembi quadrangolari: 11no a bac;;e fl'onOasc1No ROSARIO (Pale rmo). caso di ferita d'arma da fuoeo

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IL POLICLINICO

l'ttle vc1.. scoprire la breccia, ed uno a base occ1p1tale, ver scoprire qua.si tutto il parietale di sini• stra. Indi liberò dalle aderenze il cervello <~ recentò i margini della breccia . Praticò poi nn inn~. to nella dura di un lembo libero cli cm . 7 6 di f.c:l·s eia lata i>res.a dalla coscia. P<:1ssò indi alla O!'teo1>lastica , facendo un lembo periosteo-osseo a laruine osse-e multiple secondo il metodo Durante-Righetti, applica.t:o per rovesciamento ~ fissato con qua lche l}U~to ai margini periostei prossimi alla breecia . .Escisse· infine la cicatrice .e pra-· ticò la sutu ra <lei lembi cutanei. Guarigione per pr-inia1n, con t1na cosmesi ottima e cessazione romIJleta delle convulsioni. ·Presenta le fotografie e la radiografia dopo l 'intervento, che comprovano il felicissimo risultato. Fa iI1fine una disamina dei metodi dd plastica cranica e per esclusione a rriva a scegliere ·~I met-0do Durante-Rig·hetti.

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Su 66 f etite cranio-encefaliche, con speciale rigt1àrdo alle lesioni del seno longitudinale superiore. .

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SAv1ozz1 ·VALERIANO (Zona di Guerra). - Le os~ serYazioni di fe rite d'arma da fuoe-0 del cranjo e cle l c:ervello fatto nell'ospedaletto diretto dall'O., cl uraD:te il bienni-0 1915.J 916, sono in numero 'li 66. In :l9 <:asi f u eseguita la craniectomia ; i rimanenti 27 furono semplicemente ossetvati. Furono opernti con esito favorevole 25, con insuccesso 14. • Dei 27 non operati 15 sono gl).ariti, 11 morti, di 1 i·esito è sconosciuto·. Non ' furono operati ! casi leggeri che non presentavano alcuna indicazione I>er l 'intervento, ed .alcuni a ltri · giunti ..all'ospedaletto i11 condizioni graviss.iiue, che non avreòt>ero i>otuto essere beneficati dall'opera zione. J..1e lesioni ·prodotte dai proiettili s ul cranio varln110 a seodnda della forma del proiettile, della f<>1·z~l viva ohe lo a nima e dell'angolo col quale colp is~ il cranio (colpi tangenziali o peipendi~lari). Gli effetti possono essere e<>~ì riassunti, unitamente alla casistica dell' O. : a) lesioni limitate alle parti molli (d'importanza trascurabile : numerosi casi); b) frattura completa della parete cranica (40 C.C.'1Si) ; o) frattura limitata al L.'lvola.to esterno ({lCcezionale : nessun caso) ; , d) frattura limitata alla la mina vitrea (eccezionale: 2 casi) : e) penetrazione del proiettile n~l cervello e pern1anell7At in esso (23 casi, 8. dei quali opetati - con 4 gt1arigioni e 4 decesm - e 15 semplicemente os' servn ti - c-0n guarigioni e 7 deeessi) ; f) ferite trans:fosse senza f enomeni di scoppio

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(10 <:nsi);

ferì te t ransfu 'se con fen-0meni di scoppio clel crHnio e del cerv~llo (6 c~1si, di cui 1 non operato o morto, e :> operati, ron 3 guarigioni e 2 niorti). f}uu uto alle ca tlse vulneranti, esse nei casi del1·0. furono : Jlroiettile <li f ucile . . . 13 volte ~p o 1 ett:l di ~ hrap11ell . 1 volta (lo) !I)

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[ANNO

XXIV, FASc. 25]

Palletta di ·S hrapnel! . . . . 10 volte Scheggia ùi granata .... 14 l) Bomba a man·o . . . . . . . . 5 )) Sasso lanciato dallo sooppiò di · granata o di mina . . . . . . . 4 » Varie . . . . . . . . . . . . . . . 2 l> Non· stabjlita . . . . . . . . . . . 16 » Esposte poi brevemente la sintomatologia (sintiomi generali e sintomy a focolaio), gli ematomi epidurali, oottodur.à.Ii e 'misti, le lesioni della dura madr~,, le 0oanplicazioni (erni.a . cerebrale, me.riingite, ascesso cerebrale) e la tecnica operativa, 1'0. si ferma su 4 casi personali di !es.ione del ~-eno venoso . longitudinale superiore. . In tutti s i osservarono fatti cerebrali generali di offuscamento della oosciell7"3., talora acoompagnato da perdita di feçi, e fatti a carico <lelle zone rolandiche: tetra.paresi e tetraspasmo. Questa sintomatologia motoria è stat:à anzi da taluno ritenuta caratteristica della lesione del seno longitudinale superiore . Si deve però, secondo 1'0., tenere g.r.an oont<;> delle lesioni encefaliche che acrompagnano quelle del seno. Nei casi dell'O. vi · fu rostantemente lesione dei lobi parietali, talora anche dei · lobi fron~li, e allora la tètraparesi e il tetraspasmo t>ossono benissimo essere appunto · l'~pr~s­ sione delle altera:ziQni pr<>dotte dai proiettili nelle due zone rolandiche. D1nanzi ad una .emorragia per lesione del seno longitudinale superiore occorre far presto e bene_ ' . . I mezzi di cui dispone il chirurgo sono : 1° il tamponamento (introduzione stipata di garza asettica o i-Od.Qformica o di catgut nella fe, rita del seno,. mantenuta: per 4-6 gio:r;ni'; 2° la .sutura f.. praticata 2 volte ron successo da .Leconte ' e Dardescu e dal Narrati!, ed una vòlta oon èsito favorevole dallo stesso Leconte); 8° la f<>rcipressura; 40. la legatura . I/ O . pra tjcò 1a leg.a tura del iSeno con la t.ecnica segue nte: brevé incisione ad U della dura madre a destra del seno, con 1a. base del piccolo lembo rivolta ve).'SO la linea sagittale: una seronrui incisione a sinistra, sulla steSSf- linea della precedente : scollamento degli emisferi cerebrali dalla gran falce e trasfissione di quest'ultima con ago monta to in seta: leg.atura del seno a monte e a valle. In 2 casi. l'atto operativo non si potè condurre a termine per morte del ferito sul tavolo operatorio in seguito a dissanguamento per emorragia (in un caso però non si potè escludere, per 10 meno, l;t conromitanza di una embolia gassosa) . In altri 2 casi tecnicamente la legatura del .seno ft;i possibile; se s! ebbe la morte rispetti.v amente <lopo 8 giorni e dòpo 45 ore, ciò fu dovuto. alle vastissime lesioni dei lobi parietali di ambedue i lati. Indubbiamente se l'O. avesse eseguito il semplice tamponamento non aYrebbe ottenuto la emostasi, da.te le vaste lacerazioni del · seno. II tamponamento hia le sue speeiuli indiC<'lzioni nelle lesioni miùirue e i buoni ri ·ulta ti ottenuti e<>n questo metodo da alc;nni (·!1irnrg i sono cla .attribuirsi al fatto •.

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SEZIONE PRA'l'tCA

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cil ·essi non si troYarono ùilli1nzi à lesioni g1·a vi c-0me quelle prodotte da l)roiettili di fucile e da schegge di granata. .Il metodo della f<?rcitlressura pura e ~emplice avrebbe potuto essere sperimentato ed è da ten:rsi ~resente Pér il seguito, sia per la sua seu1plic1tà, sia perchè 11a già dato risultati f<-1 vorevoli nei ca·si di .àiloloru.ty, l!<\n.sel, Keen, Muuclaire.

Compressione cerebrale da emorragia della meningea - E.fletti curativi delle punture lombari ripetute. (NaPoli) . - L'O., esposte le storie cliniche di due casi di emÒrragia intracranica ùa rottura della meningea inedia (per· coutusione della regione temPorale de~tra in un caso e per ferita da scheggi.a di granata della regione temvor~1le sinistra nell'altro), a1rlbedue .curati e g·11ariti <:on ripetute punture lombari, conclude : 1° che le rotture tlell'~1rteria rneni11geu ditnuo una percentuale di mortalità llleno elevata di quanto generalmen~ si creda ; 2° che se in primo tem1)0, a1)~eua i fenome11i ùi oom1Jressione si agg1·avano, l'intervent-0 si imvone, è lecito dopo u11-0 o !Jiù giorni ~1stenersi <lit qualsiasi intervento, an<:he ::;e i fenomeni. <li corur>ressione persistono, PUI'<:hè 'la ferita o la frattura eoncomiL'lntl o una infezione locale .sopr<1ggi11uta non esigano un pronto atto -0perati-vo; 3° che questi casi <li emorragia' intracranica , uon mortali sono i soli in cui i fenomeni ùi co111vressione traggono dalle i>unture lombari generose e ripetute un sollecito, efficace e definitivo bcnt.'fizio. L'O. ha ideato un piccolo manometro col quale voter determinare in gr-0ssi ea1li la i)ressione intrac:ranica e rnisur~tre di quanto essa si abbassi in seguito a punture lombari o si in11alzi in .·cguito a iniezioni enùor~1cJ1iclee. Si dt1ole cl1è gli eventi clella guerra gl i abbiano im1Jedito, di pratic:n re questi esperimenti, ìna non dispera poterli inizial'e ben presto e riferirne i risultati al p,rossjmo Congresso. ALHAIQUE ALDO

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Complicazioni infettive nei cranici.

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(R-0u1a). - Durante la r>e1·IUtlnenza nell 'An1bulanza chirurgica diretta dal. su-0 1naestro prof. AlesHUncll·i l'O. ba avuto occasione di C'<->nvincersi che le complicazioni infettive p-0rt<1no il maggior contrib11to a lla mortalità nei feriti del <:ranio con lesione c:erebrèlle aperta. Gli esiti letali ner queste complica~ioni infettive rappresentano il 74 per cento nella stntii:;ti<'a global~ cl<\i ~rauici operati e morti i11 t:ale an11Julanzn. Nella mug·gior parte clei çnsi si tratta <li complic"tlzioni precoci : meningite e mening-0-ertC(~falite, che portano a morte il r1azie11te in brevie Fipazi-0 di tempo, d.a 3 o 4, Jt J 0-12 giorni. ì\la non raramente gli è ocQorso d.i osservare complicazioni infettive dopo un lungq periodo ò.i benessJre generale, <lopo 1-2-3 mesi~ ..... Questo fatto deve L'enderci guardinghi nel dichiara1-e guariti i crauict osserYati pei: un breve peri-000 di tempo. sia l}Ure se dimessi in buone condiziond, specie se efiisi presentino un'eTnia, ancbQ se • '

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Interventi .tardivi delle lesioni c1:anio-cerebrali.

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C'mASSERI~I 1\.NGELO

questa pulsa ed è ricoperta da buone granulazioni, . o se vi sieno proiettili inclusi. . .1. m~zzi più .aclatti per prevenire tali complicanze lllfett1ve sembrano all'O . i seguenti : 0 , • ~ m~zi mec~nici cli protezione del capo, per cn1 i l)ro1~ttili (specialmente quelli dotati di mi1101-e forza viva) non prod11cono J>iù o raramente le- · siçni cerebra.li aperte. I'11rt1·-0ppo ·ciò non si avvera sempre; / · 2° invio il più rapido· possibile di tutti i cranici là <love sia possibile un i11tervento acconcio quindi intervento precoce in tutti i casi in si .so~petti ·lesione del cranio (la J,Juntt1ra lombar~ può dare, ma non ·sem1)re, qualche sussidio diao-no0 ~tico); . 3° quando la dura.· non è lesa, anche i:;e Y.Uesta non pulsa, e si supponga la presenza di un ematoma -s9ttodur.ale o di un foc-0lai-o di oontu-: sione cerebrale, 1'0. crede si debba non incidere q~1.an<lo non esistono si11tomi a focolaio di compressione grave, e tentc'ìre in ogni m<>d-0 delle puntnl'e ~pi11ali ripett1te; 4° se In lesione ce1!€brale è a11e1·ta, I'asPortazi-011e cli t~l1to ta -volato cranico ql1a11to permetta di. clou1inare la ferita dei Gel'Yello, la. detersio~e mecClllliCa del foc-01aio,. la .possibile .asportazione dei t>r-Oiettili riten11ti; 5° qu~nto al tampo11amcnto o a lla chius11ra per prima: l'O. crede si possa scegliere o l'uno o l'altro metodo a seconda delle condizioni della ferita d{\l cervello; H0 l-'.on11ninistrazione giornalie1·u cli urotropina.. TJ'csperienZ<'l <lell'.ambulnnza diretta dal professore Alessandri e di altri din1ostra elle sopratutto l'intervento precoce ha grande import.'lnza. E qùe..: sto i·n terYento dovrebbe essere tanto più ra.ccomancla t-0, in quanto la. resi.s tenza dell~ sostanza cerebrale ~ 11a diffusione dei processi flog·istici da. ferite contaminate è notevole e qt1indi più nt1merose le probabilità di una guarigione completa., quando l'intervento sia precoce. Il ~s'r.\ CARLO

e BoFìsr 1-'IETRO (l\1ilano). - Jo L'O. (J~EST.\) accenna per sommi capi ni da ti clinici che lo 11anno indotto a proporre .l'intervento operativo in molti cranici co11sièlerati già guariti. Alcuni casi, anzitutto, hanno doV11to essere rioverati di estrazione di proiettili e di frammenti cli proiettili, oppure di scl1eggie ossee p iù o meno voluminose e numerose, la cui p1'€senza a.gg'ravevn in inodo singolare il quadro clinico, a non conta re, sop rattltto per . le sel1egg·ie ossee, il pericolo . cli ascessi cerebrali tardivi. ' . . Altri presentavano delle munifestaziçni che agg·ravavano sing·oktrmente il cortoo sintomatico sen' ~a che la radiografia r\velas·se l'esistenza di scheggi(-) n1etalliche _od ossee (accessi convulsivi di tipo jaC'ksoniano, che in alcuni si generalizza vano, determinando poi perdita completa della coscienza ; C"ef-.1lee inte11se, pel'iodi di obnubil.nmento del senf.;1u·io e del11 psiche, incapacità ais soluta al lavor-0). A i>a.rte quindi l 'opportunità di chiudere le breccie 1

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LAN~O

1L POLICLINICO

XXIV,

FASC.

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ossee, i11 q11asi tntti ;i ca&i u10Jto ampie, della teca osteo-plastico verc11è di solito nell'area lesa la dura cra.niCc'1 e di eli1uinare le ùde1·e11ze tra la c·u te e gli madre lllàll('.ù·, ovvero è irregol'a re ed aderente alla invol11cri cerebl'.ali sottosì.è1nti, si verifica.va ia ne- lamjna vitr~1, pu1te-.alterata di aspetto e di strutcessità di constatare se esistevano p1'0cessi ana.tura. Riappiicare il lembo in tali condizioni avrebtomo-patologici speciali, co1ne cau&a della sintobe portat-0 nlla formazione di aderenze ed inevitamatologia o ·ser,-ata. ' bilmente alla ' ripetizione, se non totale, almeno L'inte1··yento ha dato infatti •sempre t1na spiegaparziale cl{)Jla sintoi:rurtologia che aveva determizione chiarissin1a. del fenomeno. In lJndici casi si nato l'int~rvento, come infatti ebbe a verificarsi in sono tro,v ate tlelle cisti, a volte uniche, a volte con un ca.so ùell'O. Per tale ragione l'O. è rico1·so nl camere piene di liquido limpidissim~, talvolta cosi trapianto libero, talora autogeno, di osso· o di c:1rtiabbondante cln la ·ciu1·e ,s ospettare che esistes8e , lagine oostale, talora eterologo usufruendo d~lln una c:o111unicazione c-011.a cavità ventricolare, men- scapola di conigUo ed infine adoperantlo lamine di tre questo non i è verificato mai. argento dello spessore di mm. 1,5 e· dorate a fuoco. In alcuni di questi . casi la sostanza cerebrale Il lembo tra1)iantato venne applicato all'esterno / era comvressa ed a1)p1'-0fondita e nel secondo tem- della ca vitcc't cranica, appoggiato ai bordi della brecpo dell'operazione ~i è trovato che era risollevata cia -0ssea in modo da chiuderla quasi com1)letasino a l mal'gine del1a bl'eccia ossea: in tutti ~ll n1ente, lnscia11do sol0 piccoli spazi non ooperti, tali momento dell n Sl'opertura della oostanza cel'ebrn.le cl;le l'attività osteo-geneti~ delle ossa craniche fosmancava la lJUlsazione, che è c-omparsa qu<tnùo il se in grado di colmarli. Il lembo trapiantato non liquido ~in parte era f11oriu cito. In tre casi là cifl1 messo clentro la breccia cranica e tanto n1eno fra ca tri-ce era diventata spessa e fibrosa, essen<lo a vdura e · teca, ver ridurre il meno possibile la cavità valla ta e co,m pressa la sostanza cerebrqle sottocr anica, permettere una ulterio1·e espansione del stante; in a-Itri d11e 01,si infine si è trova~ una. tess11to encefalico e favorire la nutrizione del lemplacca di le1)tomeningite loc~1li.zza ta, infiltrante g·li bo, ponendo questo più in oontatto con il cuoio ca· stra.t i cortic·ali. in tt1tti i ·ca i poi la dur.a era g1·a- i1ellu~o, '1nolto v.nscolarizzato, che co11 la. durc-1 uu1vemente lesa, adere11te alla teca ed ~Ila c11te rieridre. cranic:a ., Inoltre, per eYitare il fomarsi di aderenze fra duI i·isultati (legli inte1"'\Te11ti ono . tati .m-0lto buoni ra madre e tessuto trapiantato, l'O. ebbe 1'<1vverin tutti i casi, i11 è1lc1111i J)Oi u I cli lit delle spe1·Hnze tenza di ri,·olgere verso la dura la parte sottoot1degli oo. , ·t anea della tibia e della cartilagine costale o la I fenomeni ge11erali t cefalee, ve1'ltigini, obnubi- pa.rte 11rofonda della sc.c'lpol.a, lasciando verso il pelamento della coscienz<1) sono in tutti complet..'lricranio la superficie tibiale o costale o ·Scapolare • recentatn dall'azione dello scalDello o del bisturi . mente scorup,n rsi; i ferron1eni di' foc-0laio hanno . p1·esenta t-0 in quasi tutti 11n inig·liora:ruento not eyole (la scavo la è. cruenta ta Sttlla faccia superficiale • rimanendo stazi-on.ari in due soltanto. l)el' la necessaria asportazione della spina). Gli accessi convul.§iYi generalizzati jacksoniani - L ·o. ha eseguìto sei volte il trapianto autogeno sono p11re cessati in tutti i casi: in tre da parecdi lembo tibiale, quattro v olte il· trapianto di scapochi mesi. Gli o ltri sono più recenti, così che l'O. la di conig·lio, in qu.a ttro casi quello di cartilagine non può ddre se la s·oon1v·arsa i::.arit sb:\bile. costa.le e quattro volte ha chiuso la breccia cranica con lamine metalliche. Nei rasi di trapianto autogeno tibiale si è rilevato Ilo L'O. (Bossr) rifel'i::;ee ~1lc11ne notizie sulla tecche esso è attecchito in tutti ed ha servito comr>letamente allo scopo. D11e fatti conviene però nonica seguita nell'operare i ca~i riportati dal Bef'ta, tare : la possibilità di una. frattura della. tibia e la in relazione specialmen.te ulla cranio-plastica. Sulle posF-ibilitil d'una suppurazione della regione in c11i indiC\c'1Zio11i dd que8t'11lti1na n~i cn·si• opera ti non i11è -nYYE1nuto l'innesto . La frattura tibiale s'ebbe in siste, essendo opinione ornli.11 com11ne elle in p,r ed-µe ca .~i d~l1'0., mà gunri benil'Ri1ùo, senza lar.:ciare senza (li nna breccia. cranica ·&i debba interveni1·e nei pnzienti clisturbi ,di sortn : l'i11conveni(:lnte i è l)(:ll' chiuclflre 0011 n1ezzi oruo11etlici la brecci.n ste ::.~1 . ridotto .nlla 11(:\ce-ssi.~1. cli· una più lunga irumobilizznA 1uagg-ior ra~ i one yj si ricorre q1ù1lo1'<l il sog?:ione dell'arto. In un altro c.aso, in cui per la negetto ac<:n~a cefalea, -rPrtigini ()(1 nltri sinto111i C'hc crosi del ]()1ubo c·11taneo. J>roi.-ocata, probabilm~nte. i l }()S!S<ll)O ascri"vere .alln rnan<:ata cl1iu::.11ra <lf'lla cl<.1ll·1 i-.ntnra p111osta tica 11reyentiva a punti sL.1cc;1 ti. b l'PCCÌ<l t·l'<l lli<•tt. la sup1.>urazio11e e la eliminazione di due grossi :-;(\N ei 111 in1i ('ll~i 1·0. ~ll'>l'ì il crnnio co11 un l(;\111bo quest1·i no11 ha im1p edjto la gn<irigione e l'ntt<'cehif-0rmn to <la 1n1 rti u1olli è o.~see · circ<>sc1·iyentc 1n regione ci('n trizi•1 le . n1n f.luec.-e~siv<1mente abbn11- ment-0 del le1nbo - la breccia ~·~1nica si è ~n chiusa e l'ammalnto non hn mai lnme11tnto alcun Jnclonò tn 1 tc<~nica e 11en-0trò nella ca viti\ cra11icn iue• eon"°enie n t<'. toclica111entP <l ttra yer o la breccin già esi tente nelXei casi op{lrati di innesto con scapola cli conila 111ng-gior parte dei c-.1si. o. qunndo mnnC'.aYa qucglio si è os~ cnTn to qualche clato in~eressante. Nei. , st.1. a11re1Hl<) il cranio ('011 Jn fresa di Doyen, i11 due primi t'a"i. q11attro giorni circa dopo l'interC'-Orri~1>otHl<~11za <lf•lla l<:>sioup o~~a. mes&'l allo ~e-ovento, l'j ~bllC C'<len1n .alla !ronte Nl nlle pn lp<'hr~ 11ert.o 111(-'tliante l'in eh~ione cli un l en1bo cli p!1rli 111011i <'OIH ~ u t r i<·o n lln r~p;i one Ie~a. II a n. b hn n<101u1 t o - I'eRn111r <1Pll«? orine din10,.,trò l<l prpsen7-<'l di trnccie di ~1lbun1ina :oel primo e <li Zll('C'hero nel . conil sistema di 11rn ticnre In crnniectomia a leulbo 1

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[ANNO XXIV, FASC. 25]

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SEZIONE PRATICA

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clo - do,po J>oel1i gior11i l 'edema scomparve - clopo 10 giorni cirt<J era scompa.rsa l'alb11mi11a e lo • zucchero nelle orjne rispettivamente dell'uno e dell'altro. Nel ter7..o ca~, in cui f11rono tra1)iantate dt1e scapole di coniglio, si ebbero pure gli stessi fa tti, ma fuga ci. I/eden1a durò po<!-0 più di dt1e gio1•ni e la presenza di zuccl1ero nelle orine pure. È da not.1 r(l a q11esto r)roposito cbe nei primi operati le seaPole trnptnutate presentavano in par ecchi pu11ti fr11stoli <li t~ssn to ml1se-0la re ed eru no ricoperte clal periostio, n1~11tre nel terzo caso, reso edotto dngli esempi l)l'ecedenti e sospettando che i fenomeni fossero dovuti all'assorbi1nento di alburni. ne eteroge11ee introdotte in~ieme al tessuto osseo tra1)i~nt.ato, 1'0. ebbe c.:ui·a <li rascl1iare accurat«tmente le d11e sc:a1lole i11 modo da. togliere non ~olo ogni frustolo mu eo1are, ma anche il perio~tio. Tutti i 111etodi s11erin1entati ris})Osero allo scopo. Il trapianto osseo con lembo autogeno tibiale semb1·ò il più indicato, quando la breccia da c:o1)rire era ampia: sul .POSSibile inconveniente di una fra ttura della tibia &i è già parlato. Il trapianto di RC'apola dd c-Oniglio è iJ1dicato qua:p.do si clebbnno chit1dere piccole breccie craniche, è così dicasi dell~t cartilaginè costale - che tt1ttavia s1 presterebbe anche per breccie an1pie, ricorre nclo n len1bi iuolteplici. Qua11to alle IJlastiche con lamine d'arg<?nto dorato, l'O. non si pron1111zia s11l loro valore, essen done troppo recenti le prove. T~ttavia , in conc.!lusione, ritiene che preferibili a tutti siano i tra11in nti os~ei, cosi autogeni e:l1e eterologhi.

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tura più o meno comminuta dei frammenti, ma si <l bbia un netto forarne di entr~t ta e cli uscita, lu. , ferita guarisce 8enza cur e speciali, s~nza che ne resiclui un seno ·fistoloso, senza cl1e la cavità del seno si inq11ini. Ben a ltro è il dec?rso q·uarrdo avvenga fxattura e -.1 vvalla1ne11to dei fi·ammenti. 1 11 tal caso si stabilisce un 1se~o fi st0Iooo fungbe·g giante ·e tutto il tieno Ri rien1pie di .f11ngiosità e di frn.mllle11ti o,s sei denudn ti e liberi, q11ando anche 11on supp11ri copiosan1ente. L'avvalla mento della paTcte anterior e del :;;;e110 Il.13.sGellare. 11 ma !governo aV\·enuto .p er lè1 ferita a carico clel l)eriostio, rendono particoln1:1uente difficile la. ricostitt1zio·n e cosmetica della regi·one mascellare. In alcuni cli questi casi poi un altro fattore compl icante è dato dal forarne d'usc.:ita dal seno. che i11 a lc11ni casi è accaduto a traverso il palato cluro, f.orm,ando a traverso il payin1ento nasale un pertinace seno fistoloso e finendo . nel c-0110, ové pt1ò ledei:e i grossi vasi e a le-uni ner,.i cranici a ll'emergenza da l forarne lacero posteriore. Di cin<]t1e casi di lesio~i fronto-etn1-0idali da pr-0i<\ttill, tre hanno richiesto l'intervento r;adicale. L'u"' ni to en.so letale, fra tutti i ricorda-ti, ve.n ne offerto da un soldato, in etti 1111 colpe) di granata a m~no :1 Ye,·2 asportato il globo oct1la re di sinistra e la rad ice del naso (c1on(le ste-nosi <l~l le vie lacrimali) e a verto il ·seno frontale di sinistra, che si inquinò; la n1orte avrenne ver ascesso del lobo frontale cl<•llo ~tesso lato e llleningite pur1ilenta acutissima. · Tutti gli altri guarirono perfettamente, ~ccetto ver qunnto riguarda le lesi-0ni nervose. Ddtt. L. C. ZAPELLONI.

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casi

Lesioni di guerra dei seni della faccia, per proiettili d'arma da fuoco. D11JA:\'c1ox1 GuGLIEL~10

(Roma). - Nt'lla u1odern.a guerra cli trincea le ferite dei seni del1a faccia Interessantissimo Premio semigratuito non sono n1olt>Q ritre; su circa 1800 feriti ed. unnna- · per gli associati al ''Policlinico,, : lati accol ti sin dall'agosto 1915 nella C'li11icn otoPROF. GIUSEPPE SA BATINI iatrica di Ro1na, 1'0 . ne ha avt1ti 20 cas1, elle riDocente di Patologia Medica n ella R. Universit~à guardavano in r>reval,e11za i seni mascelh11·i {li uno e Medico degli Ospedali Riuniti di Roma. . o di ambedue i lati, in u1inor puuicro i fronto-et, moidali. IR lesion i « di guerra » dei seni d~lla fa cc la, He • richiedono dal lato terape11tico sovente la Httis::-:,<t tera1>ia radicale che noi usiamo ~elle forrn<' fi<lµ;iLa tubercolosi nei vecchi r appr esenta uno dei c apitoli stiche acut() o croniche- degli ..-'1ntri acce~sori cl<:!l napiù importanti della medi c ina, sul quale le conoscenze so, se ne <listinguo110 per le lesioni ana ton10-va.t<Jloeran o fino ad oggi m9lto imprec ise e velate da pregiudizi. L'infez ion e tubercolare n·on è purtroppo un triste privigiche, per il decorso clinico e per le compJi('azioni. legio d e ll'età giovane ed adulta ? i vecchi n7uoionp di tuInfatti, mentre nelle sinusiti mascellc.tri, ad es. bercolosi con enorme frequenza. Ma in essi la malattia si di origine (lenturi•l. o ri11ogena, la lesione prevasvolge spessissimo con un complesso sintomatologico e · clinico in tutto diverso da qu ello n oto per l e età giovani, lente è data da.Ile ~1lterazi-0ni della mucosa, qui ed allora passa insospettata dall 'Infermo e dalla fa~lglla, predominano le lesioni a e:aric:o delle pareti ossee, non diagnosticata dal medi co e non cu rata, dando quindi e • mentre le l}l'ime hanno il decorso e la sinto1natoluogo, oltre il resto, a d un'impressionante sorgente di ' contagio, c he è forse, davvero r esponsabile di molti inlogia che tutti conoscono,- le ferite degli st(!::;si seni successi della lotta antitub ercolare. hanno aspetto clinico div.erso a seconda di varie L'opera del Prof. SABATINI originale, co mpleta, nuoco11clizioni, specie se 's i tratti di ferite d irette o vJssim9, fatta con criterio essenzialmente .clinico, assume • • quindi . un interesse di prim' ordine; essa è stata lodata in con forarne ,d 'ingresso a distanza, con magg1ore maniera non comune, sicchè abbiamo creduto . far c osa o minore interessan1ento e malgoverno dei tes::iuti gradita ai n ostri lettori accaparrare per essi tutte le comolli. pi e stampate. . Anzitutto dai casi dell'O. risulta come fatto geUn vol ume in-8°, di pagine 28~, in el.eg~ n te .~ ni~i d~ eti izione t ipografìca, L. 8. P~r g li assoc1at1 al Pol1cl1nerale che, a llorquando i seni stes5i sono a ttraver11 ico sol e L . 6,50 franco d1 por.to e racco m a ndato. sa ti da una pallottola, senza che questa produca · r~r ricr,·r rlo prontamente In via re cartolina·\ aglia direttamente fenomeni di sco1>r>io, e ·in particolar modo frat- nl prof. ENUICO lt101tELLI - Via Sistina 14 • ROltlA. " . (19) .. .· ' '

La tubePCOIOsi nei vecchi

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IL POLICLINICO

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APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. · . · CASISTICA. .

Gli pseudoraptoli flbrinosi. (HEr:rvr e JEANNERET-MINKINE. · R evite médicale de , . • la Suisse Ro1nande, nn. 11, 12, 1916): Avviene alcune volte di trov.are ,all'.autop.sia un emipiema, che non .era stato diaignosticato durante la vita. Tra.iscuria.mo l'·essudato itilterlob.are non parietale, ma ii fatto 'si proò.uèe in casi d~ i)le11riti purulente in largo contatto con La parete.

La diagnosi délle pleuriti puru1ente pa·r ietali, è d 'or~inario a ss.aj semplice, ma e-sistor10 de1i f atti ·cl1e inducono in errore l 'osservatore n on accorto : questi f.atti COlilsistono nella produzione di rumori, che ricord.ano p erfettamente i rantoli ins.pira.tori alla su1Jerfì,cie di t1n,a i) a re te toraci ca, n1algrado. la esistenza di un ess11dato p11r 11lento fra l 'orecchio e·d il polmone. Gli A'utori rip,o rtano un caso clinico, i1el quale e.si.steva ottusità in tutto il latò ·destro del torace in .avanti; il fremito vocale tattile abolito in b asso, diminuito .a livello del loibo superiore; il n1urmure ·vescicola:r:'e era abolito. Durante la profonda inspir~zione ·e collà tos~e si ,ascoltavano rantoli consonanti fini e medi . ' Jn basso. In dietro ott1lsità d a ll'alto al b.asso, .ro11 f:vemiio assai diminuito : anche qui si ascol tavar10 gli stessi rantoli. ·S i pe11sò ad un.a p olm.onite prim.a, poi ad un .empi.e rna interlob fl;, re ·cent:r.ale :• u.na puntura esplo.r a'tiva riuscì però negativa. All'al1to·psia si trovò· tt1tto ·l'emit orace d e.stra ripieno di lln es.s11dato p·u rtl1ento assai 'denso : il l)Olrnone e~a forten1e.nte a t elettasico e i~espin­ to i11 alto e·d in .avanti. La pleura era ricopert .:i . da ll110 strato flbrinoso, Sp18SSO. L'.a11topsia di111ostrò adunqt1e che i ran toli no11 aveva110 lln 'origi11e ])Olmon a 1'e : il solo stira.mento inspira.torio, esercitato Sll ·si:)esse false inemb1~aine fibri11o se a.Ila st111e1"fìcie di lt11 css11dato purulento, pt1ò ad11nque· l)rodurre r 11n1 ori simula11ti rnntoli t1micli e ri1) eten tis~ in definitan1ente in ciasc1111?i profo11da inspira -. zione. Perct1è la 1>11nt11ra fu n egativa? O fJercl1 è i1n coagt1lo di fibrina occlt1se l 'ago, o perch è q11e to er~ t ropJ)O fìno per uh esst1dato spesso, od infine p erch è l'operatore penetrò in pieno te uto poln1onare. "Cn seéonclo caso osservato dagli At1t~ri è pressochè si1nile ol i)rimo p er i dati clinici e per il reperto necroscopico . n 1~tc rn r )11oc:;cere q11esti p se11dorantoli p er cYitnre di t'nnrl11d er e a torto, dalln presenza (20) 1

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dei r.antoli umidi in un lato, l 'assenz.a di un essudato im·n1-ediatament~ sottogiacente. Resta a conosc·e re 1a causà pier la qu.aLe questi rantoli ple_u ro-fibrinogeni si ascoltano in . certì e:m1)iemi e non in altri. Non si tratta certamente ·di un.a quilbtio.n~e di tem1p·o: lo spessore delle false men1.b rane non · è il fattore. determinante. Qualunque ne sia la causa, è una condi-zione indisp1ensabila alla ge'ne.si ·di questi pseudorantoli c he la parete tor.acica no11 sia d.a l lato ciell'em.p iema imm-0bilizzata n è da un riflesso, nè da una causa pura.mente meccaniic a, perch è poss,a nella ispirazion·e stiràre l·e false membrane. • Se l'empiema è · bilaterale, se l'.aJtro l ato è a ffetto da gra/ve infermità, i ri1fl.essi tendon0 a ·fo r zare fin.spira.zione in1pedita dai due lati pet· l ottare contro la dimi11l1ztone della su·p erficie di ossigenazione. Quanto ,all'osta.colo . me1cc.ap.ico~ l'.immobilizzaztone toracica per un essud ato abbondante, dovuta all.a :inestensibilità dei liquidi, può e s, .sere ·c .ompensata d.a una grande m,obilità del m1ediastino. Comè. conclusione, in attesa ·di una spiega- . zione più completa:, si p1.1ò dire che i pseudo~i;tntoli pleurofibri.~ogeni · p,o ssono .ascoltars.i alla superficie -di un ·essudato ·p urulento nei casi sopratl.1tto, in cui l'empiema è bilaterale . e, quando è unilaterale, in quelli in cui l'essucl ato ·è in lar:go contatto con 1a p.arete ~d il m ediastino è molto mobile. P. C. 1

.. TERAPIA. Il trattamento delle distorsioni.

L a distorsione viene descritta come una 11.1ssazione incompleta in _cui 11a rticolazione viene spostata con tina:- forza sufficiente a strappal'e od a tendere 'eccessivamente i l egamenti od i , tendini. Il trattamento deve essere diretto non ·solo ad alleviare il dolore· 1mmediato, ma anch e a d im1)edire le comuni co11seguenze., debol ezza n1uscolare e rigidità articolare. · Al mom.e11to della distorsione il paziente avverte un dolore seguìto da torpore ed in seguito d a gon fiore ed aumento qella doloraJ)ilità. Ql1e~ t '1111 itna è dovt\ta alla pressione dcl sa11.gl1e e della linfa stravasati s11i nervi sensi tivi; e scomparirà tanto più presto, quanto prima verrà mssorbito l o stravaso. All'assol uto riposo, che si consigliava an11i fa, si sostituisce 11n leggero masc;;aggio (sfiora. n, en to) da eseg11i l'Ri per llna \ entina di minuti, 11na volta al giorno. Q11ando dimin11tsee il gon1


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fiore, si potrà fare un massaggio un po' più forte, evitando però di farlo profondo. Negli intervalli, si potrà applicare una fasciatura consigliando altresì qualche movimento. Il massaggio, applicato fin da principio, non solo aiuta l'assorbimento, ma evita ancl1e la formazione di aderenze; i movimer1ti, che deV?no gradatamente aumentare, impediscono la .atrofia muscolare. Frank Romer (B ritish med. Journ., 10 febbraio) consiglia di app1ica·r e un <Le rotto adesivo, in modo da 1mpedire dei f alsi movimenti, e di consigliare l'uso moderato dell' articolazione. È però necessario che proprio questa venga usata; così 'P· e. nel caso di una distorsione della caviglia è affatto inutile per Jo scopo che ci si propone, che il paziente cammini con la cavi~lia rigida ed il piede rivolto all'interno; esso deve sforzarsi ed articolare .il piede . come normalmente. Dopo trequa tt1 o giorni, il cerotto va cambiato, specìalmente tenendo conto della diminuzione del gonfiore: in 10-15 giorni, il pazient~ potrà ca.mminare come prima; è però consigliabile di tenere ancora il cerotto per qualche tempo. La distorsione della spa1la è molto dolorosa ed incomod·a: il massaggio darà ottimi risultati per prevenire le aderenze. P rima di una settimana il braccio non dovrà venire alzato al di sopra del livello della spalla; e tale movimento verrà fatto solo dal medico. Si applicherà una striscia di cerotto adesivo .circolarmente• all'articolazione (per sostenere il legamento capsulare) con un poco di cotone sotto l'ascella; e si potrànno p ermettere tutti i movimenti inferiori del braccio. Spesso si ha ' una distorsione del capo lungo del bicipite (nell'atto di gettare) a cui segue una tendo-sinovite, che può diffondersi a tutta l'artico~a­ zione. Nella distorsione del gomito, si .deve ini. ztare presto, col massaggio, un cauto movimento di estensione. Frequenti sono le distorsioni del ginocchio e le consecutive sinoviti. Nei casi leggeri è opportuno il massaggio, che deve essere preceduto dall'aspirazione del liquido, ·quando vi sia versame11to endoarticolare; pratica, che, secon'do l'A., si· p:vati'ca di norm.a in molti ospe~ dali fr ancesi. Quando sia necessario il riposo si praticherà una f aséiaturélr, ponendo il ginoéchio in leggera fle ssione (per mezzo. di un , piccolo cuscino applicato al disotto) . .se il dolore è forte si potranno fare delle ·lozioni anodine, e, neg11i intervalli, dl massa;ggio. Il d.istacco delle cartilagini semilunari si ha più spesso in· conseguenza di sinovite traumatica da ·causa diretta, che in seg·u jto a cyistorsione; sintomi an aJloghi a qu elli del distacco di tali cartila-

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gini, si hanno quando una piega della sinoviale si introduce fra le superfici artjcolari. La maggior parte dei pazienti si lamenta solo di un dolore forte anteriormente, nella flessione esagerata della gamba; tali disturbi sono compatibili con una professione che non esiga sforzi fisici; ma ogni tentativo di fare dell'esercizio fisi co è seguito da una 1sinovite. Il trattamento, nelle for!Ile non complicate, con. siste nel rimettere a posto la cartilagine, con facendo seguire una fasciam anovre esterne, , tura, o l'applicazione di cerotto, in modo da permettere solo i movimenti di fle ssione e di estensione. L'atrofia muscolare dell'arto inferiore va combattuta non solo •col massaggio, ma anche con nna adatta ginnastica; nel caso del ginocchio non è solam.ente l'esten,s ore del femore, ma sono tutti i muscoli della" coscia che vengono atrofizzati, risultandone poi un circolo vizioso, poichè sono essi che costituiscono i~ principale appoggio dell' articolazione. Gli eser- · cizi debbono essere grad11ati da compiersi aoprattutto per mezzo di una puleggia che solleva un peso, da a11mentarsi gradatamente; meno adatta, in principio, è la ginnastica svedese. Qualunque esercizio deve essere incominciato solo quando è passato lo stadio acuto; in seguito dovrà essere eseguito giornalmente, abbandonando (quando non si tratti di scivola.mento di cartilagine) qualsiasi apparecchio contentivo. In ogni caso di distorsiop.e grave ed a decor.so prolungato, sarà necessario procedere alla radiÒgrafia, che spesso, farà scoprire delle fratture , non riconosci"µte. ini. I

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POSTA ·.DEGLI ABBONATI. (838). •Ancora sull'adrenalina nelle nefriti a;: cute. - Al dott. E. R. Collebeato •(Brescia) :

Nel fascicolo 20 del corrente anno Ella potrà, n ella Posta degli abbonati, legg.ere un efficace ri assunto sul meccanismo di azione d·ell'adrenalina nelle nefriti acute, e farsi quindi un concetto delle sue indicazioni e dei benefici eh.e è lecito .attende~e da essa. ~i somministrano ordinariamente una qu.arantina di gocce al ' giorno, in più ripre.se, della soluzione norm1ale al millesimo, per vari giorni, sag,gian·do la tolleranza indivi·du.ale e tenendo conto d·ei risul. tati ottenuti nei singoli infermi. Az. (839) Al dott. F. V., Zona di ·Guerr.a: I lavori del prof. G. Sanarelli sulla patoge, n esi del tifo addomina1e si trovano negli An11.ales de l'lnstitut Pasteur, 1892-1894. -Sono ri(21) ••


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POLICLINICO

prodotti nella Rivista di Igiene e Sanità pubblica, 1893-1894. I Su:t1'uso d.egtli enteroclismi può consultare qualsiasi buon trattato di tecni-ca medi'ca, ·P· e., D·evoto (F .. Vahlardi, editore, Milano). ini. 1

' CENNI BIBLIOGRAFICI. (.NCHt ai rflt:lf'Mucono CM i libri psrv1nuti in dono alla Reàazi.on1)

Dott. .RAFFAELE INTRITO, ten·e nte-.colonne:llo medico de-Ila R. M·arina. L'origine àebllacido u~ico e la nuova cura della gotta. Noci, tip. Cressati e Taranto, priesso, .l'Aut. Un voi. di paig.g. 70, L. 2.50. Garrod, -che fu primo a .studiare scientifica.m1e nte ~a patogenesi del1a gotta, v.erso I.a metà del secolo scorso, dicev.a : la cura della gotta e-

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siste e consiste nel mangiare per non pi'[L di uno sc_ellino all giorno e nel guadagnare que·sto col sudore della propria fronte, e èioè col lavo1·0 "{tsico. L'A. potrebbe mettere questa sentenza

oome epig.r afe -.del :suo volum1e1, in una futura ristampa della su.a piccola ma efficace opera di divulgazione d:i ii.dee, non nuove ·m a recentemente rinnovate, in base aid una razionale dietetiea che è con1quista o ·ricon1quista tutta moderna. In mate.ria di alimentazi-0ne ci erav.amo pul"troppo ·1a-sciati luorv~aI'e dagli eccessj ·delJ.a scuola tedesca, ·p er cui, fino .ad un ,d ecennio fa, giurando in v-erba Germaniae, 01g ni me.dieo esaJtava l'eccel~enza del regdlme carneo, ed anche in ·materia di terapia, d.noaip1p1ava spesso ne.gli errori! d:i un'.i.nconsulta iperalimentazione· ultraaz.ot ata. Il rinsavimento è .dovuto t3JgJi studi .ed alJe ri·cerche d·e ll'.americano 1Chitten.den e del danese Hindhede, le cui conclusioni furorn o accettate ormai dalla ~stessa scuola tedesca; ma purtroppo queste id·e·e stentano a 1p_enetrar.e fr.a i prof ani e fra gli stessi med.1ci. Molti tl'lattati d'igiene anche reoanti sono àncora pieni dei vecchi errori; ondie l'A. bene ha fatto, .con questo e con un altro piccolo precedente volume (Sulla cura razionale dell'obesità), .a,d esporre :i moderni e one etti informa poiana ed .accessibi·l e anche alJ.e persone di comune -cultura. Dopo aver chiaramente definito quale sia il f.abbisogno alimentare dell'u0n10 sano, egli .aiddita i più .comuni errori dell'alimentazione ordinaria ~ le conseguenze di esso. Dato quindi. un cenno dell'artriti1smo o diatesi a rtritica o uricemica (trasmissibile per ereditarietà ma dovuta es~enziaùmente ad una alimentazione sovrabbondante ed eccessivamente azotata, con l'aggravante della vita sedentaria) , dedi ca un capitolo .a.Ila pato1

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genesi ·d·ell 'ur,i cemia stessa. ed a1J 'origine del suo faitore esser1ziale: l'acido urico. En·u merate in .seguito le svariate manifestazioni e 1p arvenze che l'uricemia può .assumer.e, passa alla trattazione delta principale malattia che ne può derivar.e, cioè 1a gofia. Nella cur3:- degli accessi acuti e delta diatesi gottosa non son da trascuraré le risorse .f armaceutà:ohe, fisiche .e b,a Jneo-termali, e l'A. ne fa ul)ia rapida· rassegna critica, per p~ssare poi alla terapia veramente razionale e preventiva., che 1è la .cur.a dietetica. L'indicazione sopracitata d1el Gar.r od contiene in sè tutta la verità, ma è troppo sommia tia ed .anche sove·r chiamente 1cruda o cru,dele. il ipaziente dovrebbe .ridursi ·al vitto di un anaco·reta ed alla vita di un .contadino. Ma v.i sono 1d ei 'temperam,e nti anche .a questo; ed in ciò consiste la novità dell~ cura proposta dalJ'A. ' ciOè in tabelle alimentari per gottosi a ~ norma dell·e quali, 1servend-0si della ·b ilancia, qualun,q ue paziente rp uò r.e golare i propri :p~i, con .sufficiente v.ari.età per trrurne sicuro vantaggi.o e .cert.a guarigion·e... a patto idi perseve· r.are nella pr.escritta e conveniente dietetica. Gli uricemie] e speciaJmente gli obesi ed i gotto·si ~aranno grati ,alJ'A. che inse,g na loro -la disciplina alimentare a cui si devono deliberatamente sottoporre, e che, in verità prima non er.a .s tata m·ai formulata in forma così concreta precisa e pratica. ' • Sappiamo di iJlu&tri 1p erson.aggi che hainno ~colto come una benedizione 1a disciplina sugg·e1rita dall'A. e questo sarà certo p.er lui il pirù .ambito premio all'opera sua m'odesia, ma sommamente utile. · SPECTATOR. •

Dott. ALBERTO PERCIVAL. Acidosi diabetica. Un vol. in-8° di pagine 162. Lattes e C.; ed. Torino. Pr~zzo L. 6. La dottrina sull'acidosi diabetica, affermata da Naunyn e d·a lla sua scuola è stata oggetto in questi ultimi tempi di numerosi studi. L'A. con questo suo lavoro vi porta un largo contributo. Nella parte sperimentale, egli studia, nel cane florizinato, nell't1omo normale e diabetico, le sostanze chetogene, le antichetogene, e la sorte dei corpi chetonici ~n vitro e nell'organismo. Esamina in seguito le varie forme di acidosi, la loro sintomatologia, ed i criteri che servono per la diagnosi, la prognosi e la terapia. FIL. Nella corrispondenza del prof. D . Giordano inserita nel fal$<.'ioolo 23, pag. 752. alla riga quart'ultima si legga « orecchiì » al posto di « occhi ». •

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NELLA VITA PR OF ESSION AI.J E. Onorari e tariffe nella crisi post-bellica.

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alle proprie residenze in contreranno non lievi d.iffi coltà a .riprendere la loro attività pro·fesPer comprendere le · difficoltà professional1 che la classe medica si deve .attendere con la siona·le. F; ciò per un triplice ordin.e di e.a.use: pace, si devono innanzi tutto1 prospettare i rrno- crisi ~conomica .g èn~r3:1·e, adattamento dell~ potivi ·Che vanno .concorne:ndo a svalutare la no- polazione .ad un mrinor numeno dii .medici ' austra professione. A pairte le difficoltà econ.omf- m·ento del numero dei medici. Il disagio post-belli co è p·r esentito da tuit ti e che generali, che non possono non avere una riper cussione sulla nostra classe, bisogna con- . gdà g·li Or.dini di· medici si effrettano a fo:rmuvenire che le cause che la guerra ha determi- Jare voti ed ordini del giorno, e nei giornali nate p er preparare la -0risi pairti·colare della Rrofessionali valenti colleghi indican.o i mezzi professione medica non sono poche, nè p oco ef- per ovviare agli inevitabili inconvenienti. Non è certo ragion di conforto p1er i colleghi che ficienti. Dobbiai.mo innanzi tutto riconoscere che la con tanta abnegazione ·sopportano i sacriftci che la guerra imponie, sapere che con la p·a ce lunga durata drella guerra h a per varie profesJ.i attendono nuove .d ifficoltà. Ma ora più che sioni' creato un adattamento alla deficienza dei mai la •realtà v.a gll,ardata in fac cia, tutta intefra la domanmezzi, un equilibrio .automatico • ra senz.a esagerazioni avvilenti e se·n za ·dimida e la offerta. L a defici enza d'ingegneri e di mano d'opera ha paralizzato l'industria civile e nuzioni illusorie. Tra i mezzi atti ad ovviare gli inconvenienti 1'-edilizia, la deficienza d'avvocati ha ridotto ad un numero bassissimo i processi evi tabili, la derivanti dal di·s agio 1economico è stato subito deficienza di medici evidentemente non. h a fat- proposto qu ello che è sembrato il più sempJiiee: to diminuire le malattie (c'è chi sostiene .an- l'aumento delle tariff.e. Io non so se tutti i voti, tutti gl-i elenchi di che questo!), ~ ha consigliato una minore ri-' chiesta di visite e di al tre prestazioni mediche. tariffe e d~ onorari fissati da1le varie aissociaLa popolazione civile si è automaticamente a- zioni p,r ofessionali mediiche abbia;no ,a vuto mai dattata al minor numero di .sanitari. Di questi, la sanzione della p ratica· attuazione. :È lecito coloro che per la loro ·età non .aveva.no obblighi dubitarne. Oramai la esperienz.a ha dJim,ostziato militari, o coloro che, più fortunati, hanno po- che tutte le categorie di lavoratori o di profootuto indossare I onorata divi.sa rimanendo at- sionisti che non appartengono a mestieri non taccati al proprio fo colaire, hanno sufficiente- industrializzati e che non ·p ossono vail·e•rsi delmente corrisposto a tutte le richieste. Si è ve- l'arma d·e1lo sciopero, dell'ostruziontSlll1o, d el nuto così creando l'abitudine o meglio si è anda~ sabotage e ·s imili non riesica;no ad ottenere mita consolidando l'abitudine, che già si era ac- glioramenti deLl~ loro condizioni. La classe med·i ca può contare le s.u e vittorie al1 rigu·ardo solo cennata nei feli ci 1e r emoti temrpi della paoe, a fare a meno del medico. E nulla è più difficile per l'istituto d·e lla condotta., per il quaJle è stato possibile min.acciare e spesso attuare la di s radicare le .a.bi tudini. r.appresaglia de·n a diiffid·a ·e deJ b,o icottaggio. Secondo : la guerra, è vero, ha rese deserte le aule universitarie, ma se ii giovani non si sono P er tutto il resto, compreso que.llo che semregolarmente addottovati, ·l 'Univiersità castren- brava più poss.ib1ile, u·na {nigliore retribuzione se sforo.a ogni an·n o un numero imponente di del.la prestazione ad enti ed autorità pubblinuovi medici, ora bene accolti dai 1colleghi .an- che, la -classe m eidioa non h a ·eiconomi1carnente zian,i di cui vanno a pTiendere il posto nei r.eg- .avanz,ato ·di nu'lla. _t\..nz.i in .al,cune località, malgimenti o nelle sezioni di sanità, ma che do- g.raido ogni voto o deliberazione delle aissociamani faranno 'sentir.e il loro peso ·nella lotta zioni di classe o si mili, Le tariffe, quelle fissate della vita. Nè biso.g na contare su la diminu- dalla consuetudine, sono andate peggiorando. zio11 e di nuove iscrizioni all·a facoltà me1d iche, Non 1si ·p uò d,a re una e1satta interp·r etazione di perchè il èLesi.derio di servire la p.atria in armi questo fenomeno, ma . è certo ·che1 l'opera del non combattenti consiglia molti a farsi disce- .tned-ico, come libero protìessionista, è andata poli di Esculapio. È desiderabile ch e sup,e rato progressivamente svalutandosi. Sia 1ch e dipen·da dall'·aumento del numero dei il pericolo molti di essi vogJiano abibandona re la cattiva per la buona vi.a, m a è più facile medici,· da1l'aumento numerico e dal miglioramento degli osped,aili·, d.el~e case ·di salute, deche persistano nell'errore. E presumibile adunqu.e che Je migli·aia di col- gli ambulatori,, erec., sia che- dipenda d·a1l'inleghi che a smobilitazione .c ompiuta torneranno cremen to della cuJ.tur,a generale è cerio che il 1

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IL POLIGLINICO

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medico libero eseroente è meno chiamato e peggio pagato. ' Gli aumenti di tariffa .f issati dagli Ordini dei medi,c i sono rimasti allo stato di imipos1z1one teorica, e non sono utilizzati néppure come • punto di orientamento per l1a valutazione delle v.aùie ·prestazioni sani tarie. Que.sto fatto del resto non ha che confiermato quel che alcuni avevano preveduto ed affeNDJato fin da quando per la prima volta si credette dia alcunt ovviave al progr.essivo decadim.1ento professionale e op. la istituzione delle tariffe fisse. Sf ogiliando la 1colle~ione di questo .giornale trovo riportata nell'.annata 1905 l·a magnifica reJaz:ione rd el prof. Ascoli al Consiglio de11'0r. dine d1ei medici di · Roimig, sui criteri ·e metodi per valutare gl1 o.n or.ari medici. Fin dia allor.a egli ·,soste·n eva che la definizione d 'un,a tariffa minima non risolve che in maniera anti. quata, .antipatica, iIDJperfeita e limli.tatam·ente la quiistione degli onorari medici. A parte infatti ogni ·discussione sulla dibat- . tuta quistione· di fissaire i·n termini inelastici il corri•s pettivo di prestazioni che hanno un'estre• ma v.ariabilità di lavoro, d'importanza, di responsabilità, is ta il fatto ch9 la imposizion.e di una tariffa presuppone un.o spi·rito di solidarietà, dli forz.a ~e di autorità, che 1effettiv·amente mancano .a,lla cl~sse medica. Nessuno vorrà negare che tra noi manca quel vero e beninteso sp·i rito di: cJasse, quella sana e coscie·n te disciplina che ci costringa all'osservanz.a di norme 1ib1eramente deliberate. Non v'ha dubbio per altro che . a nqi manca la forza caip.ace di tradurre in atti e d'imporre , le nostre deliberazioni in materia di tar.iff.a, · perchè ·i nostri rrupporti con i clienti non panno " nulla di analogo a quelli 1Che rCOrrono tra l'operaio ed il capit.aJista. Nè po.sstamo contare sull'appoggio ,d i un'q,utorità effettiva e rea)e, s·e tentam conto che gli Ordini dei medici non s ono in gr.ado di ottenere che l'autorità giudiziaria •r ispetti ed .adotti il loro giudizio in materia di tassazione d1 perizie. E de.I resto anche per la nota di onot'ari medici peT clienti priv·ati la magi.stratur.a, Udito il Consiglio dell'Ordine, giu1dica come crede. Ciò premesso, ritengo che allo stato dei fatti i medici d1ebbano rinunziare all'idea illusoria di superare la crisi post-bellica con La istituzione o l'aumento di tariffe. E ciò anche perchè lo stato economico generale far.ebbe ritenere pretenziosa una taJ.re richiesta. ' La verità dura è questa, che 1a classe medica si trova nella condizione di non poter nulla chiedere, nulla. pretender e malgrado le radicali trasformazioni dell'ambiente socialie. ~

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(ANNO X.'\IV,

FASC.

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Essa deve subire l'indefettibile legge della libera economia del rapporto fra dQ'lnanda e offerta: . limitare il numero dei liberi esercenti. Convien quindi che una parte dei me-dici, se vi sarà costretta dalla necessità, emigri verso i paesi dove il n,umero dei medici .era già in difetto .prima della guerra, o dov~ questa purtroppo ha fatto vuoti profon,di~ · Al riguardo è necessM'io che fin d'o·ra il C'J'Overl).o nel rre golare I 'immancabile emigrazione .della mano d'opèiia, faccia in m.o do che anche il proletariato del pensiero sia fuori d'Itali·a occoltu con quella dignità e quel rispetto che si è meritati ·con i sacrifici cui si è ·s ottoposto, • • col sa·n gue versato per la libertà di tutta l'umanità. / ~ M.a occorlie an.colia che le porte delle Univiersità siano un po' socchiuse e ben gua-rdate, perm1ettendo !\ingresso non a tutti, ·ma solo a quelli ·che danno g.aranzia di poter seguire gli stu,èli con serietà e vera · intelligenza. · E le vestali c1ella scienza non gridino. Pu•r troppo il livello culturale della professione sanitaria è andato progressivamente abbassando- · si ed in ragione diretta dell'.aumento numerico ·dei medici. Diminuendo il numero si contribuirà al benessere ed al decoro della classe e forze .a nche all'éffettivo progresso della scienza. · ·

PANGLOSS.

Cronaca del movimento professionale. Pei ·111.ediOi di rf;parto delle Ferrovie di Stato. Dalla relazione della Commissione Reale per. la ri-

forma dei .servizi ferroviari riportiamo quant.o riguarda il trattamento dei medici di ripart.o. Raooonia;n,d;azi oni 1·elative al vigente regolamento in ordme alle richieste dei mediai di riparto. I. - Sugli articoli 11 e 53 del regoiamento sul Servizio sanitario. - L'art. 11 del regolamento per

il Servizio isa·n itario delle Ferrovie dello Stato, approvato con decretx> ministeriale del 31 dicemb. 1913, al comma 1o e al comma 3°' Il. 2, prescrive che per i medici di riparto l'obbligo della cura degli agenti com1)resi nel riparto loro affidato, o che vi si trovino t,emporaneameI}te per ragioni di servizio, e l'obbligo della cum delle famiglie nelle località malariche o disagiate, non si estendono agli agenti sia a stipendio sia a paga giornaliera che lungo le linee abitino in località post.e oltre due chilometri dall'ufficio o dal luogo del lavoro, o nei centri oltre il limite del riparto medico, ed in ogni caso per difetto di abitazioni dimorino a maggiore distanza di quella che fosse loro consentita. Secondo il comma -1° dello stesso ~1rticolo il medico di riparto ha però l'obbligo delle visit.e d1 accertamento ed anche l'obbligo della cura per gli agenti, di cui sopra, quando per la gravità deJln. 111alattia ~i renda perieolo...c::.o il loro tra~porto in un


(ANNO XXIV, FASC. 25)

SEZIONE PRATICA •

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ospedale. e non sia possibile a vere sul luogo la necessaria assistenza. L'art. 53, quart'ultimo comma, stabilisce, poi, che nessun compenso .spett.a a.i. medici di riparto per le visite di acce11:.amento e per la eventuale cura degli agenti di cui all'art. 11, comma 30, n. 2, e con1 ma 40, salvo il rimborso delle spese dii vettura. I medici di riparto banno chiesto che sieno, nel predetto caso, loro pagat.e almeno le visite di cura, poichè le aspese di vettura non valgono à compensarli della perdita di tempo per il percorso delle distanze e ciò anche nei grandi centri con larga zona ùi periferia. Preso in esame l'argomento, la Commissione ri• tiene clle le Tisi t.e non ·Sieno da pagarsi, ma che possa. raccomandarsi all'amministrazione di corrispondere nel caso di cui al combinato disposto dei cenna ti articoli di regolamento, un quallche compenso per quelle maggiori prestazioni, se ciò può eostitUire un eccitamento per la cura degli agent1 infermi dimoranti nelle surriferite località. II. - Sitgli artiooU 27 e 30 del regolamento sul Servizio sanitario. - Per l 'art. 27 del regolamento sul Servizio sanitario i medici di riparto nei grandi centri, che sono stabiliti dal Direttore generale, hanno l'obbligo di tèner un'ora al giorno d1 ambulatorio gratuito nel luogo e secondo l'orario da indicarsi dal Capo Servizio. Dl1rante l'ambulatorio i medici, oltre a provvedere agli agenti del loro riparto sono tenuti a prestare le prime immediat.e cure in tutti i casi di accidenti derivati dal servizio ferroviari<> che si verifichino anche ad estranéi o ad agenti di altri riparti. Inoltre, giusta l'art. 30 dello stesso regolamento, • ai medici dei su indicati' centri può essere imposta giornalment.e oltre l'ora d} ambulato1io . gratuito, un'ora di gitardia, il cui compenso è stabilito dal C<>nsigli-0 d'amministrazione. I medici di riparto hanno lamentato che gli ambulatori (di cui all'art. 27) si sono quasi trasformati in posti di pronto soccorso (di cui all'art. 30)! e chiedono che questo ultimo servizio ùi guardia, che è compensato, venga più nettamente distinto dai servizio di ambulatorio, che è gratuit<?, e che l'ora di ambulatorio venga fatta in località stabilita non solo dal Capo Servizio ma concordata ool sanitario e -situata possibilmente nel riparto. La Commissione, ritenuto che ti:J.li argomenti riflettono la tecnica dell'organizzazione, si astien~ tlal prendere dellbera-zioni in prop-Osito, ma prega il Ministro di voler richiamare su di essi l 'a. ttenzione <lell' Amministrazi<">ne delle Ferrovie dello Stato.

809

La di scussione risultò assai animata e dette 1

luogo ad una elevata affermazione delle aspirazioni e dei propositi patriottici dell'immensa maggioranza dei medici' milanesi ; vi parteciparo·no, sotto." la presidenza del 1 sen:. Mangia.galli, i dott-Ori Moretti, Villa, Vdgevani, Riva, Oova, Oacciamali, Fiori ed altri. , Si procedett.e alla costituzione di un Comitato Promotor~ e tenne approvato ad unanimità il se.. • guente ordine del giorno: «Quattrocento medici milanesi, oggi riuniti ed aùerenti, hanno l deliberato oon affermazione solen.. ne di promuovere in ogni modo la resistenza m<r Tale del paese, infrangib-ile oome quella dei suoi va .. lorosi combattenti. sulle Alpi e sulle balze dirupate . • ' del Carso; . fanno voti perchè da part.e del Governo e degli enti e specialmente nelle campagne siano prese sol.. leci taJnente tutte quelle provvidenze. eoonomi~he sociali per rioolvere il .ponderato problema dell'avve.. nire; confidano che il pensiero della claisse medica sia tenuto nella dovuta con,s iderazione in ogni questio .. ne tSanitaria ed a:ffid~1 no intanto .al Comitato pro· motore l'incarico di organizza.re l'azione collettiva dei medici delle città e delle campagne e si impegnano fin da Qra a Portare tutto il loro contributo morale e materiale a.ll'operia del Comitato ·s tesso». I

0'1·àine del '1neàioi, della, P1·ovino1,a di Siena. -:-

Nell'a-ssemblea generale del giorno 2 oorrénte giugno l'Ordine dei Medici di Siena e della Provincia ha riconfermato a voti Ullan.imi il biasimo all 'ono .. revole Brunelli per il suo co.ntegno antipa triottico in antitesi con quello dei Medici Senesi e degli altri Ordini, dichiarandolo incompatibile nell'ufficio di Rappresentant;e d~l Consiglio superiore di Sa .. nìtà degli Ordini dei m~ci. · L'Ordine stesso ha poi accettat.e le dimissioni. del Consiglio di Presidenza, ed ha nominata una. Qom.. missione direttiva provvisoria fino a che non saranno permesse dal Governo le elezioni generali. La Commissione è stata cosi costituita: Profes-· sor D. Ba.rducci, Presidente; Prof. V. Pa.tella, Vi(.'e· Presidente; Dott. O. Bruchi, Segret.ario-Oassiere . •

MEDICINA SOCIALE. .•

Convegno fra i cultori di medicina soeiale. . Promosso da una comnli·ssione composta dei professori Tamburini, Devoto, Ottolenghi , Sanal'elli e • A. Ranelletti, ha avuto luogo il 10 giugno, in RoAdunanza di medici lombardi. - . Il 9 corr., nel ma; nell'aula dell'Istitl1to d'.igiene della regia Unisalone delle Associazioni scientifiche, ebbe luogo a Milano un'altra assemblea imponente di medici, vensità., un convegno a cui parteciparono i più noti allo ·scopo di continuare nell'opera di organizza- e più autol'evoli studiosi di ·medicina sociale e bra.11zione della clas e per la difesa interna € contro che affini, per trattal'e problemi ~ grande atti1al'atteggiamento ~eutralista del locale Consiglio del- lità, qua1i. le A•ssi c11razi-0ni sociali, la Legge P€1' la protezione e assiis tenza agli invalidi della guerra, 1·01~dine, presiec111to dal consigliere coi;nunale dotla Vigilanza. igié'Ilico..,s11ni~aria sul lavoro, il Ripritor Angelo Filippetti, socialista ufficiale. Fu comunicata· a ll'ad11n.anza la dimissione, da • ·Stino e lo .sviluppo della nostra legislazione del lal'Insegnamento dell'igiene del n1f'mbri del Consiglio, del prof. Dentice e del dot- voro nel dopo guerra, • lav:oro nelle scuole professionali, ecc. tor Carrobbio. 1

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810 •

IL POLICLINICO

Dopo un ~pplaudito disoorso del prof. Tamburini e dopo la comunicazione fatta dal prof. Ranelletti di molte adesioni da parte di medici impediti di intervenire, la maggior parte, pel ~ervizio milita.re, si passò alla discussione delle brevi relazioni presenta. te da.i proff. Devoto, Ottolenghi, Ranelletti, Ferran.n ini, cui parteciparono i proff. Monti, Fabbri, Giglioli, Loriga, Berna.echi, Tropeano, Sanarelli, Perrando, Terni, Rubino) Sforza~ Mori, Pieraccini, Oarozzi, Allaria ed altri. E vennero approvati i seguenti ordini del giorno : 1. -

Per le assiou,raaioni sociali :

«I cultiori italiani degli studi di medicina sociale e branche attini, riaffermando i voti espressi· ripe•tutamente in tanti loro Congressi dal 1906 in poi; inv-0ea110 dallo Stato la creazione, per l'immediiato dopo guerra, degli I.stituti sociali obbligatori oontro le malattie, la invalidità e la. vecchiaia dei lavoratori e dei più modesti im·p iegati, con il triplice contributo dello Stato, dell'operaio e del padrone o di chi lo rappresenta, o in sua mancanza, del Comune» (prof. Luigi Devoto). 2. - Sull'assiourazione oontro gli infortuni dei l(Jll)oratori della terra :

«Il Convegno ... ·fa voti: 1. Ohe i Ja.voratori della terra abbiano a godere sollecitamente di una legge sull'Assicurazione degli infortuni sul lavoro, ed in questo senso si augura. che il progett:<> governativo attualmente davanti al Senato, .s anzioni di fatto que.sto prin• • c1p10; · 2. Che il pr-0getto sopra citato, che si riferisce unicamente ai oompensi economici fra gli invalidi (parziali o totali), sia com·plet:ato con l'aggiunta della protezione igienico-sociale e delta cura delle lesioni da infortuni, quest'ultima estesa a tutte le più modeme e provvide disposizioni medico-soci.ali che furono sanziona te per gli invalidi della guerra » (prof. Gaetano Pieraccini, prof. Luigi Bernaccbi). 3. - Per l'assistenza medico-legale degli invalidi àella guerra : « Il Convegno ...

considerando che la nuova legge che istituisce «L'Opera nazionale per la protezione ed assistenza degli invalidi della guerra», prospetta nuovi campi di applicazione delle attività mediche, oltre che nei riguardi delle malattie del lavoro e dell'infortunistica, nei riguardi delle più provvide applicazioni medico-legali e ,socia.li ; considerando che l'assistenza medico-legale degli infortunati, sia della guerra, clle del lavoro, si impone in base ai più vivi interessi economici e morali del paese; fa voti che questa assistenza, perchè riesca realmente provvida e prevenga le gravi, disa.strose manchevole~ verificatesi nell'assist.enza medie<>legale infortunistica, venga organiz7..ata secondo rigorosi crlteri tecnici ed etici e affidata a cultori dell~ dive~ specialità e, come d1 lPi?ge, a medici specialmente es.berti nella medicina legale» (prof. Salvatore Ottolengbi). 4. - P er la v igilanza igienico-sanitaria sul lavoro . « Il Convegno; (26)

(ANNO XXIV, FASC. 25]

riaffermando la ·n ecessità che per una più razionale vigilanza igienico-sanitaria sul lavoro, sia chiamato a fianco del per~nale tecnico anche personale medico, allo •scopo di prevenire nel miglior modo le malattie in raipporto diTetto o indiretto col lavoro, e · quindi non soltanto quelle strettamente professionali, ma anche quelle .malattie comuni che ripetono dal lavoro il fattore determinante principale; plaude al Ministero oella Guerra, Sottoseg1·etama~ armi e munizioni, che va attuando una speciale oorveglianza igienioo-sa·n itaria a tutela delle nostre maestranze degli Stabilimenti Ausiliari, chiam:ando il medico a cooperare col Comitato Cen- , trale e coi Comitati Regionali di mobilitazione induts triale ; e fa voti che questa ·speciale vigilanza; oggi limitata alle indu strie delle armi e munizioni, non cessi ~I cessare della guerra, ma ·segni il primo passo ve.nso quella più la·r ga e razioll)l.le vigilanza igienico-sanitarta su tutto il lavoro in genére, quale sarà ·m aggiormente richiesta dalla più larga attività industriale cu1i il Paese è chiamato pel dopo guerra». (Prof. Aristide Ranelletti) . 1

5. -

Per l'insegnamento dell'igiene generale e àell'igiene àel la1Joro.

« Il Convegno ;

considerando che l'educazione igienica dei lavoratori\ e degli industria.li è base indispensabile per una efficace applicazione de~le leggi sull'igiene del la-Voro; fa voti che sia sempre più affermato l'insegnamento dell'igiene nelle scuole popolari e medie, e che specialmente nelle scuole professionali, le quali debbono preparare le nostre. maestranze a favorire in tutti i cwmpi possibili, l'indipendenza industriale ed ,e conomica del paese, $i.a istituito, accanto all'insegnamento tecnico-indu.striale, anche quello dell'igien~ generale e di quello speciale per le singole industrie, affidando tale insegna mento a médrici rompet,eD:ti, oon mezzi opportuni e tempo appropria to, e che gli istituti scientifici rivolga-no la loro attività ai fini della medicina sociale, dando particolare sviluppo alla fisiologia, alla patologia e ~l'igiene del lavoro» . (Proff. Ferrannini, Ranelletti e Monti). 6. · - Per il ripristino e lo sviluppo della nostra legislazione del l(Jll)oro nel dopo guer'T"a.

« Il Oonvegno; fa voti per il ripristino e la stretta osservanza delle nostre leggi sanitarie e sociali ed augura che sia ri·p reso lo sviluppo della legi·s lazione sociale, e raccomanda che la lotta antimalarica ed antitubercolare sieno condotte con r~nnovata energia». (Prof. Luigi Devoto). · I 7. -

P er incoraggiare irzvaliài della guerra.

a

ritorno al lavoro agli

« IJ Convegno ;

fa voti che ieno stabiliti premi di incoraggiamento per quegli invalidi pensionati che, più volenterosi, ritornano al lavoro, concorrendo cosi alla reintegrazione della produttivit.à nazionale•. (Prof. Guido Giglioli).


' (ANNO

XXIV, FASC. 25]

SEZIONE PRATICA

Viene deliberato un voto di plauso al Comune di Milano per la istituzione della Clinica del Lavoro e per la istituenda Scuola di Fisiologia Sociale. Il prof. DevQto, oo~statata la felice riuscita di questo Convegno, del· quale i convenuti invocano 1a ripetizione frequente, propone che la Società Italiana di Medicina Sociale di cui si gettarono le basi a Firenze nel 1914, e che per ragioni evidenti non potè iniziare i suoi lav~i 1pri~ d'ora, si conSideri sin da oggi viv~nte ed attiva. L'assemblea CQn voto unanime aderisce alla proposta e costitu:iisce il primo C-Onsiglio di Presidenza nelle persone dei pToff. Devoto, Giglioll, Mori, Pieraccini, Ranelletti e Tamburini, che provvederanno alla organizzazione di àltri Convegni. Questa Commissione presenterà i vari ordini del giorno ai mini trj competenti.

genera.li Ferrero di Cavallerleone e Calcagno, i l)I'Off. Ranelletti, Gualdi e Sforza. S. E. Comandini illustrò ampiamente il programma di lotta antitubercolare ~.ià a conoscenza dei componenti la Giunta esecutiva, e questa, dopo ampia e interessante discussione, alla quale hanno partecipato tutti i convenuti, ha incaricato il com- ' mendator Magaldi e il prof. Ranelletti della prepara~ione di un progetto per l'attuazione pratica di detto program.m a, da presentare al Governo, ba&ito sulla necessità dell'obbligatorietà dell'assicurazione contro le malattie, sulla istituzione di Sana tori l)rovinci.ali, di Dispensar! comunali, di Colonie Dèrmanenti per i figli di tµberoolosi, di Scuole all'aperto, di Colonie estive, ecc. Inoltre la Giunt:a Esecutiva, presa conoscen?..a della deliberazione del Comitato Romano della Lega Nazionale per la creazione di un Ufficio perman ente Oen,trale Antitu,bero6lare, deliberb di elargire a questo nuoyo organo di lotta antitubercolare la somma di L. 2000. 1

..

Per la lotta contro la· tubercolosi. L'istituzione dell'Umcio centrale antitubercolare in Roma.

CONDOTTE · E CONCORSI.

Il Comitato Romano della Lega Nazionale contro la tubercolosi presieduto dal prof. T~mburini ha

recentemente deliberato l'i.s tituzione di un Ufficio centrale arititu,beroolare" perrrianente in Roma, coll'intento di coordinare l'azione delle varie Istituzioni che- C'Oncorrono alla lotta antitubercolare, specialmente coi Dispensari, di raccogliere dai vari Enti le segnalazioni <le.i casi di tubercolosi, provvedere all'inchiesta domicili.are sulle rispettive famiglie e provocare dalle varie Istituzioni i provvedimenti relativi di assistenza e dife~ igienica e sociale, controllandone l'esecuzione e l'efficacia e mantenere viva la propaganda antitubercolare. Alla direzione di questo importante Ufficio il Comitato ha chiamato l'egregio dott. Ugo ~Iariotti, già Ispettore Ca.,po Municipale per le malattie infettive, il quale, uomo di en~rgia e di fede, dedicandovi tutta la valida opera su.a, dà. piena. garanzia c1ìe il nuovo Ufficio contribuirà efficacemente, in modo fattivo, alla lotta antitubercolare in Roma. L'Ufficio è st.ato costituito fino daj primi di giugno e ha già cominciato a funzionare, mettendosi in immeùiato rapporto colle Autorità Sanitarie G<>vernative e :àilunicipali, colle Direzioni dei Dis1JeD.sari e colle altre Istituzioni antitubercolari di Roma. · La nuova Istituzione è stata accolta con plauso e favore dalla Direzione Generale di Sa~ità, dall'Ufficio d'Igdene Municipale, dalla Presidenza della Croce Rossa e dalla Presidenza della Lega Nazionale contro la tu·bercolosi, che le hanno assicurato tutto il loro ~ppoggio.

Deliberazioni della Lega Nazionale. Italiana, contro la tubercolosi. Il 31 maggio scorso si è riunita la Giunta Esecutiva della Lega Nazionale Italiana contro la tubercolosi. Erano presenti il Presidente S. E. Comandini, i Vice-Presidenti comm. Magaldi e prof. Tamburiui, i senatori Marchiafava e Della Somaglia, i

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Ohir11rgo aeoeetterebbe .. interinalmente .p osto primario chirurgo in ospedale di Provincia, Italia centrale o settentrionale. Scrivere Chiasserini, Viale Pariold. 7, Roma. •

RISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. •

All'abb. n. 3722: Il collega si troverebbe già nelle condizioni di venir promosso, per la sua anzianità, però appartenendo alla riserva occovre una proposta delle autori tà da cui dipende, per distinzione speOiale. Art. 5. Ciroo4ire.752. G. M. 1916. A:ll'a1bb. n . 4923: Nulla da fare perchè il. parere della oommissione cui accenna il collega, e che ha rigettato il suo ricorso, è inappellabile. All'abb. n. ·8580: L'appartenere alla milizla. terriroriale non viet.a. affatto di conoo.rrere alla nomina ad ufficiale etrettiv-0, e la risposta riferita non può essere del Ministero, il quale ha oompre provveduto all'atto della. nomina ad effettiri a tra.sferire prima nel ruolo di complemento i concorrenti che appartenevano alla milizia rerritoriale. Al dott. A. R. da V. : Come già si è detto altre volte, occorre che venga proposto dlalla Autorità prefettizia. ' Ser v izio medico-militare. -

' La ressa dei lavori che ci vengono o1ferti per la pubblicazione e la penuria dello spazio, impostaci con provvedimento governativo, ci indu· cono a sollecitare I nost:r.l benevoli collaboratori amnchè condensino i loro contributi entro I più ristretti limiti compatibili con la chiarezza e con I'eftlcaeia dell'esposizione; li sfrondino delle docum~ntazioni ingombranti, delle introduzioni storiche, delle citazioni, si attengano prevalentemente ai rilievi di interesse- pratico.

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IL POLICLINICO

[ANNO

XXIV,

FASC.

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NOTIZIE DIVERSE

ri, Scaduto, Lanciani. L'assèssore per l'igiene, Roselli, nella. sua replica, rivendicò all'Ufficio d'Igiene I professori Ascoli, Schupfer e Lucatello alle 'catiedre la campagna profilattica per mezzo del chinino. Ridi Baccelli, di Grocco e di De Giovanni. levò che oggi nell'Agro la malaria è ridotta a minime p·roporzioni. Lamentò tuttavia la resist.en?.a Il Consiglio Superiore della pubblica istruziOIIle OP.P<>sta da molti ·p roprietari alle misure profilattinell'adunanza del 12 oorr., ace<>gliend~ le proche. Cirea i mezzi di trasporto, osservò che oggi vi poste delle Facoltà mediche di Roma, di Firenze e sono 1parecchi medici interini, poichè molti medici di Padova, ha dat.o parere favorevole alle nomine titolari ·s ono in guerra ; l'interino, oltre ad essere dei professori Vittorio Ascoli, Ferruccio Schupfer precario, IlOill ha· che lire 16 al giorno, e non po.:. e Luigi Lucatello alle Cattedre di clinica tnedica di trebbe acquiiStare e mantenere un mezzo di traRoma, Firenze e Padova. , sporto idoneo. Il pro-.sindaoo Ga.!asSi assunse l'impegno che si Ricompense al valore pel terremoto 1915• . ' tornerà ad esaminare la grave questione in una Con recente suppleménto al « Bollettino Ufficiale » seduta speci~le, appena sarà possibile. del 24 maggio ti. s., sono stati pu·b blicati gli elenchi delle medaglie al valore concesse ai benemeriti Non prescrivete la glicerina ! I che si distin1s ero in occasione del terremoto 18 genL'ufficio tee.nico militare Toluolo-Be.nzolo~Glicerinaio ·1915. • na ha diretto a tutti' gli Ordini dei medici la seguente circolare, che il ;patriottismo dei medici Lo scambio del .prigionieri tnbercoloiici. • , farà certo o...~ervare: · ' Per un àcoordo intervenuto in questi ultimi gior« Premesso che i •supremi interessi della difesa ni fra le Commissioni della Croce Rossa di Roma .p.azionale in1pongono che la massima quantità d1 e di Vienna, in base alla qu.art.a Convenzione delglicerina sia. rdservata per la preparaziQne deg)i l~Aia, tutti i prigionieri affetti da tubercolosi, in esplosivi, pregiomi far presente che sarebbe molto qualunque stadio si trovi l'affezione, .saranno reutile che nelle .p rescrizioni . di' glicerina i signori stituit:i tanto dall'Italia che dall'Austria. medici ·si. limit.assero ai r:am speciali nei quali l'uso di detta 1s ostanza sia necessario o addirittura insoMedici americani in Europa. stituibile ». Notizie da Zurigo recano che il presidente degli Stati Uniti, Wilson, intervenuto ad un'assemblea di Il Convegno Nazionale delle Cooperative Agricole per medici, pronunziò un. vibrante d:Lscol'SO e rivolse gli infortuni d~i contadini. l'invito a tutti i sanitari liberi, di recarsi in Europa Il Convegno delle Cooperative Agricole, adunaa prestare la loro opera sui ea·m pi di battaglia. tosi in 'Bologna il giorno 3 corrente, insieme con la L'invito verrebbe largamente accolto. Commissione Nazionale per le stesse Cooperative, 1

La maJarla al Consiglio Comunale di Roma.

ha approvato all'unanimità il seguente ordine del

giornQ per l'aissicurazione obbligatoria contro gli infortuni dell'agricoltura: «Il Convegno delle Cooperative Agricole ricorda gli i·m pegni oolenni assunti dal Governo in materia di assicurazioni sociali, e sovra.tutto per l'assicurazione degli infortuni in agrioo.Jtura, e ripete il voto che, facendo perno sulla Cassa Nazionale Infortuni, si promulghi sollecitamente un provvedimento che è re.cl.amato da ragioni di equità sociale e dal ben inteso interesoo collettivo».

A proposito dell'esperimento di profilassi antimalarica ini~a to in una 7..ona dell'Agro Romano dal prof. Fermi - sull'esen-:pio delle campagne già attuate con succes~ ad Alghero e T~rranova Pausania, in Sardegna - il sen. Marchia.fava ebbe a richiamare, !in seno al Consiglio comunale di Roma, la necessità di pr-0vvedere anche 'alla profilassi chininica e Pr<>Pose l'istituzione di ospedaletti da · campo presso ogni medico. condotto, per le cure più . urgenti nei casi di febbre malariéa. · Il consigliere Mortc'lra lamentò la scarsezza. delle Onorift.cenza. vie di comunicazione, la quale si ripercuote anche Il prof. Francesco Ghìlarducci, della R. Universulla profilassi antimalarica. sità di Roma, è ,st:Ja.to insignito della Croce di CnParlarono inoltre i consiglieri Apolloni, Cavallie- valiere della Corona d'Italia. Rallegramenti. •

Indice alfabetico per materie.

Adrenalina nelle nefrjti acute . . . . . Pag. 805 )) ·785 Ganfora 11elle malattie cardio-vascolari Distorsioni: trattamento . . . . . . . )) 804 .D'erite con lesione del cranio e <1ell'encefalo )) 797 Infcrmitil 11ei militari e 11(\gli inscritti di • leva: revisione dell'elenco . . )) 790 )) 809 à!C<-1 ici1ia SO<· h1 le : ron\eAllO Roma. 1917 -

(28) •

Sta.b. T1ll Cartiere Centrali.

..

Pag. 807 011orari e tariffe nella crisi post-bellica )) 804 Pseudorantoli fibrinotii . . . . . Scheda biografica. clinica rièl ~~un ti v:1 del \ sold.'lto ferito -0 infermo in guerra . . )) 787 f4eni della fnccia : lesioni di guerra . . . )) 803 8o1dato: l'anima del - .. ul ca mpo cii lk'lttaglia . . . . . . . . . · · · · )) 793 ·... POZZI,

resp .


' •

Anno XXIV.

Roma, 24 giugno L9L7

Fase. 26

'

fondato dai professori : '

GUIDO BACCELLI •

FRANCESCO DURANTE I

SEZIONE PRATICA

' l

REDATTORE

CAPO: PROF. VITTORIO .ASCOLI SOMMARLO. ,.. _. .._ ~

rente del facciale e l'e1nicrania facioplegica. - TERAPIA : Il trattameuto di certe malattie da protozoi con il tartaro emeNOTE tico. - Soluzioni indolori di cloruro di zinco DI TECNICA : Determinazione dell,acetone ed acido aceto-acetico nel1,urina. - MEDICINA SCIENTIFICA: Il ciclo dell'infestione da Ascari s. - L ' ospite intermedianò di Schistosomum japonicum. - Posta degli abbonati. - CenAi bibliografici. · • Nella vita professlona)e : Cronaca de l 1povimento professionale. - Sottoscrizione al fondo di soccorso contro i più. gravi danni della guerra patiti dai 1nedici e dalle loro famjglie . - Risposte a quesiti e a domande . .:_ Nomine, promozioni ed onorlfiçenze. - Albo d'oro. - Condotte e concorsi. - Notizie~ diverse. Indice alfabetico per materie.

RiYlste sintetictie: G. Turtur : Ipertrofia rlella ton:iilla linguale e sua hnportaoza nella pratica. - Osservazioni clini<he: E. Soprano: Circa un rarissimo caso di rottura dell'aorta. Note e contributi : E. Guan{liroli : Co nsiderazioni pratiche sulla diagnosi di pol monite. - Se rvizi sanitari: E. ·rra1non,tani e P. Rusca : Cu r a e profilassi dell a tign a ne11,esercito. - Riforrna ed inrapacita dei so:tclati affetti da neuro psicosi. - M diclna sociale: I . Romanelli : Alcuni aspetti delle Assicurazioni Malattie. - Accademie, Società mediche, Congressi : XXV Congresso della ~oci età. Itali ana di Chirurgia. - R. Accademia. ~1edica di Roma. - Riunioni medico-c hirurgiche d'Armata. della Zona di Gorizia. Appunti di medicina pratica: CASISTICA: Una causa poco .conosciuta. delle neuralgie del trigemin•>. - La paralisi ricor-

Prol. Cav. 6IftCINTO OUftRTft, liUero docente nella R. Universita di Roma .

Vademecum della · Infermiera · •

IN CASA E NEGLI OSPEDALI ~on

speciale riguardo alla cura dei malati e feriti in guerra

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Seconda eaizione accuratamente riveduta ed ampliata - Un. volume , di circa 300 pagine riccamente illustrato ,

Questo manuale con stile chiaro, semplice e conciso, e con singolare p erizia_compilato, contiene quanto è neces~ario alla donna di sapere per artempiere emcacemente 11 pietoso ufficio d'infermiera al letto del ferito e dell'io.f ermo . Le numerose illustrazioni sono òi grande ausilio all'intendimento del te.sto e agevolano in modo sicuro l'opera della lettrice in ogni contingenza del suo nobile ufficio. L'es_ito lusinghiero della vrima edizione. esaurita in pochissimo tempo, prova che il nostro manuale risponde a un bisogno sentito; e questa seco~da edizione è òiretta a sortdisfare sempre meglio a tale bisogno. Vi furono agglunt:t Importanti capitoli sulle I>iù comuni malattie dei baml;>inl, sulla tubercolosi, sulla malaria, sulla idroterapia, ecc. Anche le illustrazioni sono state notevolmente accresciute e alcune m-odiftcate tn modo che. come il testo, pure le figure fossero atte a permettere la lettura del libro anche alle signorine, cosi che, cessate le necessità della guerra. esso possa rimanere in famiglia come una guida preziosa tn ognl contingenza riguardante la salute. Per mettere 1 nostri cortesi abbonati ln grallo <11 ditfondere il manuale stesso presso le signore di loro conoscenza: abbiamo déliberàto di sperttre in porto franco le copie che ci venissero richieste col loro tramite al ~olo prezzo di 001to 1 e cioè a L. 3 ciascuna. · .,

Prezzo liré 5. -

Per gli , abbonati al «Policlinico» sole lire 3 (franco .di porto). . ' Inviare Cartolina-Vaglia direttamente al prof. ENRICO M~REIJ.J, Via Sistina, n. 14 - Rom.a. .

81rlUI di JfOJrldà menati. - E' vf-etata la riproduzione di lavori pubbUcati nei P8LICLINIOO o "la pubbUcazione di sunti

di es8i senza oiUilrne la fonte.

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RIVISTE SINTETfCBE. . Ipertrofia della tonsilla lingùale e sua importanza nella pratica

gli stessi trattati di specialità. ne parlano assai poco, sia perchè la sintomatologia delle sue affezioni si attrihursce spesso ad altra causa. E non va neppure taciuto che fra gri stessi specialisti ot.orinolaring.ologi non .s empre si· ha una nozione esatta dei d.i$turbi inerenti a lle sue alterazioni, per cui non si porta attenzione sullà regione e spesso si sb aglia straùa. Lo confiermano le cosi dette faringiti croniche senza , evidentE> reperto obbiettivo, ribelli a qualsiasi• trattamento percl1è irrazio11ale ed in cui la pazienza dei m alati viene messa a dura prova~ Non m an cano certo. in I tali a osserva-

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per il Prof. GIUSEPPE TuRTUR, docente otorinolaringoiatria e direttore dell'ambulatorio dell'Ospedale Fate-Ben.e-Fratelli in R oma. NOTE CLINICHE.

La licoli :p.oto ass~i

patol9gia di quell'aggruppamento di follinfoidi situati alla base della lingua, . sotto il nome di « tonsilla linguale », ·è poco conosciuta dai pratici, sia perchè

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sille, la più frequente è l'ipertrofia (tonsillite catarrale c1·onica ipertrofica), accompagnata o no da alterazione simile delle altre tonsille, sia nei bambini sia negli aduti; e specialmente in· questi ultimi .essa assume una importanza straordinaria in alcuni casi. L'etiologia è comune a quella delle altre glandole (diatesi reumatica, gottosa, uricemica, irritazioni· varie per inalazioni di polveri, gas, per eccesso nel fumare, ecc.), ma troppo spesso dipende da uno sforzo della voce (oratori, cantanti, professionisti ·e dilettanti). R ecentemente in connessione col progresso degli studii endocrinologirci i quali h·a nno in Italia valorosi cultori (Pende, Poppi, Masini, ecc ... ) fu e.messa l'ipotesi che anche la tonsilla linguale partecipasse con una secrezione interna al complesso ufficio di questo sistema e cbe la ipertrofia di essa potrebbe essere un indice di squilibrio funzionale· fra uno o più grnppi di glandole che costituiscono il sistema endocrino. Pur essendo nel campo delle ipotesi, per la pr_atica è utile la conoscenza di questo c0ncetto, il quale deve essere sempre presente specie quando la storia clinica fa rilevare sintomi od alterazioni riferibili ad una ipo o iperfunzione di qualche gruppo endocrino (tiroide, ipofisi, timo, glandole surrenali, prostata, testicolo, ovaio, ecc.). L'anatomia patologica in questa forma non ha rilevato nulla che non sia st ato riscontrato nelle alterazioni consimili delle altre· tonsille. Dalla sintomatologia invece scaturiscono os~ servazioni importanti per la pratica. Obbi·ettivamente, talvolta solo deprimendo la lingua,. s i rilev.a alla base un tumore lobulato, di colore rosso, costituito da varii follicoli ipertrofici, intersecati da solchi p~ù o meno profondi, o da vasi ectasici e ricoperto da secreto mucoide; molto più frequente.mente però, per " mezzo dello specchietto laringeo, si rileva l'aumento di volume uniforme di tutto lo ~trato linfoideo; altra volta fra quelli ingrossati vi sono follicoli allo stato normale variamente disseminati; infine l'ipertrofia pl1ò liinitarsi a pochissimi follicoli, eppure essere s11fficiente a provocare i noti d'isturbi. I sintomi fun~ionali sono variabilissimi: sensazione - di corpo· straniero . o di stiramento alla gola, dolore, difficoltà nel deglutire, nausee, bisogno di liberare continuamente la gola di ql1alche coso. che la occlude e che provoc:i · sforzi continui di rnscliiare, sensazione di globo isterico e disturbi riflessi varii, loc~i od a d~st.anz·a (.a,sma, nevralgie, lipotimia). (1) C'fr. : TURTUR. Anat. e Pat . àelkt. tons. linFra tutti i sintomi qu~~lo che richiama magguale. Tip. Campidoglio, Roma. giormente l'attenzione e spaventa il malato è

zioni isolate ma queste non possono capitare nelle ma.ni di tutti e sa . lo s'c rivente, /_ che si è occupato .lungamente di questo argomento, quanto poco rappresenta si.a nella bib1liogr.aiìa relativ.a la produzione italiana (1)'. Il saperne qualche cosa mi sembra indispensabile per tutti, specialmente per i pratici i qu·ali, distratti. daJ diuturno e1Stenuante lavoro delle condotte o dell'esercizio professio' nale libero, non possono dedicare molto tempo ad istrUirsi su questi argomenti che, a prima vista, sembrano di secondaria importanza. Non è qui il caso di fare neppure un accenno su ·tutta la patologia di questa tonsilla; chi ne avesse interesse può consultare forse con profitto la monografia suaccennata; invece mi fermerò, in questa breve. nola, ad accennare adalcuni fatti che · hanno importanza nella cljnioa pratica, desumendoli da storie d'infermi capitati alla mia osservazione. La sede, la disposizione dei follicoli, la costituzione, evoluzione e patologia di essi hanno permesso di stabilire un rapporto d'identità cogli altri gruppi linfatici, costituenti l'anello perifar.ingeo (tons. faringea, palatina, linguale, laringea e gruppi accessori); è da . notare però che lo sviluppo della tonsilla linguale è indipendente _ da qt1ello degli altri gruppi ed è legato più alla costituzione pe·culiare dell'individuo che alla Slla età. Se ne desume che di fronte ad un malato ·a dulto che non presenta ipertrofia della tonsilla pa latina, ' o faringea, nè adenopatie cervicali, quasi sempre legate all'infiam~azione di cp1este glandole, ma ha dei dist11rbi riferibili alla tonsilla linguale, non si può dedurre che questa sia allo stato normale od in via di atrofia, come le altre, perchè, al contrario, può presentarsi abnormemente sviluppata. · Ed t1n'altra n.orma utile nella pratica scaturisce dalla conoscenza anatomicà dei varii aspetti che i follicoli linguali possono assumere nei diversi individui, · ed è questa: nella osservazione della regione occupata dalla. tonsilla .linguale occorre quasi sempre lo ·s pecchietto .laringeo a luce riflessa; per i prati.ci, n on familiarizzati oon questa indagilne, è preferibile osservare a luce diretta deprimendo fortemente la base della lingt1a col mani·co di un cucchiaio; con questo metodo è possibile esaminare tutta la regione ed anche ]'epiglottide, ~pecialmente durante i • movimenti riflessi provocati dalla presenza del cucchiaio nella retrobocca. ' Di tt1tte le affezioni, com11ni alla altre tonI

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della .respir.azione e della deglutinazione, eser-çitando uno stimolo continuo, determiinavano gli accessi di tosse. Scoperta la causa fu facile ricondurre l'inferma a descriyere meglio le sensazioni ed i sintomi provati ed ella allora mi raccontò, messa sulla strada, tutto .quello che in questi c&si si suole riscontrare (sensazione di bolo, dolore in corrispondenza de1 gr. corno dell'osso ioide da una parte sola, salivazione abbondante, inceppo nel deglutire e nel parlare, ecc,.... ). Una .opportuna cura locale, ·come pure la coc:ainizzazione della• base linguale fatta di tanto in tanto, fece cessare quasi . del tutto la tosse: isolo di notte qualche· volta si ripetono gli accessi accompagnati da una sensazione di .spaJSm,o laring1eo. Particolarmente importante per l'etiologia è il fatto che la .signora, dopo il :r.a.schiamento, a-ccusava 1sintomi di alterato funzion·a.mento dell'ovaio .(fra i quali metrorragie abbondanti . periodiche); non men.o importante è pure che uz:ia sovella della iSignora, -maritata e @VJ.na, è affetta da una lieve ipertrofia tiroidea e da sintomi che da altro co,l lega furono attribuiti .a,d un.a deficienza plurig1andolare. Ed a questo proposito mi pare utile accennare un altro caso. d'ipertrofia della tonsilla linguale in cui è probabile che l~a11mento di volume fosse sintomo compensativo di deficienza di altre glandole. . Una gentildonn·a di circa 50 anni, anch'essa immune .da precedenti importanti, fu dovu.ta operare circ~ trè anni or sono di asportazione non so se unilaterale, di una cisti ovarica, sopportò bene l'atto operativo e ne guarì; ma, dopo qualche tempo, cominciò ad avvertire oltre a vampe di calore al viso, senso di bolo, difficoltà nel pa:r:lare, senso di strettezza al collo ed abba·s samento della voce. Alla base della lingua fu constatato un tumore voluminoso costituito dalla tonsilla rapidamente, dopo l'atto operativo, aumentata di volume e con tutte le caratteristiche che abbiamo descritte. Nella supposizione che si trattasse di un tumore maligno fu . da un collega estero. asportato; l'esame microscopico dimostrò infondato il sospetto. All'atto operativo seguì attenuazione dei .sintomi periosi ma per poco tempo. La paziente, che aveva un ufficio importante in cui doveva esplicare generosamente la sua non comune attività oratoria, dovè nuovamente abbandonare il posto. Io la osservai circa 9 mesi dopo che aveva subita l'asportazione e le successive cauterizzazioni e constatai che lo strato linfatico della base linguale era ·s comparso. Ma ho saputo che, dopo quaJ.c he mese, la signora si è nuovamente I

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la tosse. È una tosse secca, insistente, stizzosa che sopràvviene ad accessi cen maggior frequenza la notte, che produce una vera scialorrea confusa talvolta dal malato con una espettorazione bronchiale e che, e.ss e:p.do ribelle ai comuni rimedii lo sfinisce moralmente e fisieamente. Di fronte ad un soggetto un J)O' denutrito, che soffre da molto tempo, che non riesce a poter calmare questo penoso disturbo nonostante l'uso lauto di calmanti ed i consigli di colleghi distinti, uno di noi potrebbe essere tra~cinato ad ammettere per lo meno in forma dubitativa una probabile tUbercolosi • incJpiente. Ed è questa circostanza, verific,a tasi in confronto di uno dei più . distinti colleghi, che mi ha spinto a scrivere questa breve I_lota. Ecco in breve la storia. Si trattava -di Ullla signora trentenne, libera da qualsiasi tar.a . er~editaria, .s ana precedentemente, maritata con un uomo sano, dal quale aveva avuto un bambino che è in floridissime condizioni. Recentemente una .gr.a vidanza ebbe esito abortivo e la signora dovè subire un atto operativo (raschiamento dell'utero) senza narcosi. Da allora non si sentì più bene, un senso di ·s finimento la inv.ase, dimagrì eccessivamente, e cominciò ad essere tor~entata .d a accessi spasmodici di• to,sse di cui ·e ra impressio.nati.ssima. ~ da premettere che la Jsignora ,si dilettava a cantare e che qualche co:Ipo di tosse l'aveva sem.p re avuto in precedenza. Tutti i rimedi escogitati non avevano p~tuto calmare la tosse insistente, cosicchè nell'estate scorsa fu consigliata ad andare in campagna dove soggiornò due o tre mesi. Quivi si sentì rinfrancata, aumentò di 3 Kg. ed anche la tosse si era calmata. Al ritorno a Roma questa era tornata insistente, ,ribelle, tanto che il me- · dico di famiglia sulla cui competenza non vi è alcun dubbio, dopo un esame accurato pensò che la tosse dovesse attribuirsi. a qualche localizzazione in cipiente dell'apice, sebbene non vi fossero sintomi evidenti. Turbati dal solo accenno della possibilità di un tal morbo, i famigliari mi invitaro,no ad e,s aminal'la ed io èbbi l'opportunità, esclusa mediante un'anamnesi accurata e l'esame obbiettivo la esistenza di sintomi polmonari sospetti, ·'{li constatare che la tosse violenta e stizzosa era prèsumibilmente dovuta ad ipertrofia della tonsilla linguale. Questa infatti ~ra arrossata, aumentata di volume, ed il m·a rgine superiore · dell'epiglottide era co~e sormontato dai follicoli ipertrofici, i quali nei movimenti •

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recata dal chirurg.o che r aveva opera,ta prirna ed è stata sottoposta ad t1na i1t1ova asporta-. zione dei · follicoli della .base della lingua. Particolare importante : nonostante l'enorme volume della tonsilla linguale, in questo caso non si è avuta mai tosse. Mi son deciso a pubblicare qt1esto riassunto · pèrchè mi è sembrato che si potesse ritrarre qualche utile da queste brevi note, che sono rivolte specialmente ai pratici non specializzati. Esse dimostrano ancora una volta come' sia sentito il bisogno di 11na . completa Cltltura su tutti gli argomenti che interessano la pratica per ar.r iv.are, sin dove è possibile, ad t1na esatta diagnosi e ciò anche nell'interesse del prestigio professionale che da ttna patente discordanza di apprezzamento può derivarne. La questione della corre-lazione funzionale · fra le varie glandole a secrezione interna è. ancora allo st11dio e sarebbe azzardato fondare delle teorie su osservazioni. singole : però non si può tacere ohe i casi da me illustrati forniscano un m ateriale di studio importante a favo re della ipotesi. così brillantemente sostenuta dal nostro Poppi in t1na recente monografia.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. . •

Circa un rarissimo caso di rottura dell'aorta. SOPRANO EDUARDO,

maggiore medico, di1~etto·ne dell'ospe dale da campo n. 229, in zona di guerra, già Comandante di Sezione di Sanità. 1

La rarità davvero ecGeziona:le ·del caso, v·e.ri• ficatosi nella mia sezione di sanità i·l 6 dicembre ultimo ·m i spinge a })Orta~lo a con'Oscenz.a di tutti per quanto, ne sono pienam·ente sicuro, la diagnosi di tale affezione non potrà mai ·essere stabilita .al momento <).ella morte. Ecco i:n poche righ.e come si è presentato il caso: Il soldato della classe 1880, G... G... , appartenente alla ... canturi.a, .i l mattino del 6 dicembl!e, .annu.nziatosi ammalato presso il st1·0 !'eparto, discese v,e rso .le ore 9 ,a. ptedi dal Summano, ove e·r a addetto colla sua centuria ai lavori difensivi, ·e p:r.esentatbsi al1.a visita in sala di medicazione presso la Sezione' accusò dolori vaghi all'ufficiale medico di servizio, il cp.1ale lo trattenne per ospedalizzarlo p er forma ret1matica. Verso le ore 11 atte111dendo in sala di n1edicazione di essere osnedalizzato e mentre chiacchierava con altro militare, impallidì e cadde a terra rimanendo all ista.nte cadavere. 0

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. La rapi.dita della n1orte cl1e~ ùata la giovi11e età (36 ·a11ni) e 1~ robl1stezza dell'individuo, non poteva far credere ad t1na n1orte· per emor· r.agia cerebrale ma al massimo far sospettare la rottura di un aneurjs.ma aortico, il dubbio sorto in me, per ,e ssersi gj à verificato il giorno pr-ec·edente nelle1trup·pe- ·della Divisione un caso di .meningite c~rebrospinale clinicamiente certo, che non pote,s se esclu·dersi i1el caso del G. G. uno di qu·ei casi: di meningite latente e fulmi· rie.i, eh~ qua.Ich·e volta vi verificano in tempi di ep1idemia, mi spinsero. a cl1ie dere alla Direzione di Sar1ità d·el Corpo d '.'\rmata che fo..;se esèguita un'accur.ata a.utor)sia per l?Ote r ch1arire la causa della morte. L'autopsia fu in.f atti praticata dal maggj.o!'f medico dott. Guizzetti~ professo re titolare di an.atomia e patologia, con la com1)etenza che gli veniva dalla sua lunga carriera di inse· gnante di tale bTanca. Fu rilevato alla necroscopia ql1anto segue: Individuo dell'apparente età di aBni 35, di robusta oostituzione fisica, ben nt1trito e ben co11servaio. Colorito normale. Aperta la scatola cranic.a ed .eliminato subjto il soso.etto della possibile fo·r ma meningea, si. constatò integrità completa delle ·m eningi e di t11tti i vasi ·cerebrali i q11ali lìre.s entavano cara.tteri normali senza nessun .accenno di altera.zion•e anatomo· patologica Nulla di im1)ortante nella. sostanza cerebr.ale. La capsula e i nt1clei centrali integri. Nulla ·di .anormale al cervelletto, istmo e midollo allungato. _Non si riscontrò esistenza di neopro· duzioni sifilitiche o • tubercolari nella massa cerebrale e cerebellare, nè si rilevò la me1non1a traccia. -''di endoarterite specifica o di a1~tero­ sclerosi nei vasi cerebrali. Gli or.g.ani cavitarii tutti dell'addom.e erano sani e non presentavano che soltanto una lieve· iperemia da stél'si conseguente ·alla lesione risco.n trata ·e che fu causa della morte. . All'.·a pertura del tor,a ce l'apparecchio r.espi~a­ tor.io si 'pre:sentò completa1nente integro m·a non co·s ì qu~llo .cardio-vasco.Jar·e. A prim a vista ·si rilevò .subito che la cavità pericardica era· dtstesa, ingrandita e co nten·eva del sangue ed infatti ap_e rtal.a si notò ·che conteneva più .di un mezzo litTo di sangue coagul.ato in grossi g.,ru. mi, ch·e circondavano e , con1primevano comp1etame11ie il cuore. Vuotato il sacco pericardico sj sezionò il c11ore, che preseJntò integrità di t11tti gli appa- . rati valvolari, lieve ipertrofia del ventricolo sinistr-0, nonchè lieve stato di .apemia del miocardio causato evidentemente dalla compressio,n e p·er l'ernoperica!'dio .abbondan1e. Est.endende posci.a l'ispezione all 'ortgine dei grossi vasi si notò una infiltrazion·e ·.em.atica estesa a tutto lo spessorie delle pareti ·dell'aorta e diffusa anche allo 1strato lass.o di connettivo che circonda l'origine dell'.aorta é della p11lmonar·e: tale chiazza di infiltrazi.one era poco più gr..a nde di una .•mon.eta di argento da cinalle lire. Nella zona su·ddett~ co1npresa in quella parte d·e.l pericardio che forma come un manicotto ai grossi vasi, a circa dt1e centim·etri e mezzo d$\ll'ori~ine d911 ~orificio v.alvolare dell'aorta sulla parete anteriore della detta arteria notavasi 1

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una lacer,azi-0·n e lµnga circa . 3 centimetri, Jeg- deis·t ra, a .s econd·a dieJl'altezz.a dove il dettò germ.ente curva, quasi angolare .co11 conca,rità martello• en tr.a in azione. a sinistra ed a ·m argini regolari. J,l martello, che pesa circa 40 kgm., fa risenLa parete dell'.aorta sia in tal punto rotto, sia nel ri·m anente d·e cotso dell'arco aortico e tire però meno l'effetto del suo peso quando è porzione discen.d ente non lasciò rilevare nè in a.zion.e appog·gia.ndo e face,n do pr.esa coll'e-ectasia, nè tanto n1eno traccia qualsi.asi di p,1- stremità anteriore della roccia, ma f.a subire terazione . anatomo--patologica dei suoi strati, all'individuo, eh.e lo sostiene col suo estremo dei quali l'intima presentavas.i liscia, levig·ata e · posteriore, una eontinua s·c.o ssa o, meglio, un di co.lorito perfettamente .normale. Non furono trovate note ,d i infezione luetica continuo urto, p erchè .con la d ~ tta 1estremità nè di malaria o di arteriosclérosi per tutto il poster.iore più miassicci·a batte , contr,o· la recorpo e per quante ricerche accurate furono gione su cui l'indivi·duo lo app og.g ia. T.ali ·u rti fatte. · • La diag11osi necroscopica stabilita dal profes- raggiungono il numero di 210 al minuto prisore Guizzetti fu « Rottura del,L'aorta con enio- mo, • come ho potuto constatare di pe.Tsona, -oonpericardio consecutivo da pr:obabile causa trau- tandoli, e provocano, qualora si appoggia l'e1natica e causa unica della niorte ». st:r:emo posteriore .al petto, un disturbo di re· Circa la probabile natura traumatica d'e lla · spirazione, 1a quale diventa più corta, più pelesione riscontrata il prof. Guizzetti, in vista dell'assenza di .alterazioni delle pareti, e di aneu- nosa dur.ante lo stato d.i azione del martello risma o semplice ectasia dell'aorta, asserì che mentre, dopo lasci~to lo stesso, provoca ispinon potea esolud·ere che avesse influito nel de- razioni forzate di compenso. terminare la rottura una causa tra umati ca peir 1l martello è inoltre causa di notev·ole· ruquanto non poteva ·p erò affe·r n1arlo · con certezza, data la straordinaria rarità del 1caso, ma more ,allorchè è in .aziol).e e içli un grande• pol.aggit1nse di averne letto nei. libri qualche caso verio causato d.alla polv erizzazi·o he d·e lla roccia . . verificatosi per appicca.mento. Il J.avoro è .a lquanto pesante e,d estenu-ante ecl Non furono asportati ·e conservati i p1ezzi in è .ese.g uito da ~quadre di 4 iD:dividui, .che non alcool e ciò fu una vera negligienza, giacchè i.I pezzo sarebbe statn interessante i)er la dimo- possono resistere più di 10 m.i nuti, .al massimo un quarto d'ora, e che perciò si altern.ano constrazione. tin11amen·t e . . Questo è l'esito della necroscopia pr.aticata. Il G. G., che prima di r.ecarsi in licenza in- In seguito di tale risultato credetti opportu- v.e rnale avea partecipato per un mese o poco no indagare se si fosse verificato per il soldato più a tale lavoro di perforazione, al ritorno dalG. qualche ti-a11ma ed in qual m,odo avesse po- la licenza nei tre giorni che preced·ettero la sua tuto agire. Fu rif.erito alla Sezione d.a qualche morte, aveva lavorato solo colla m~zza di ferro • milltar3 della centuria, che il G. er,a caduto nella galleria sc,avata nella roocia, lavoro qualche giorno prima della morte e che aveva qu·esto anche molto pesante. battuto ,aJ suolo · o contro qualcl1·e pietr.a colla Un soldato s110 comp.agno di J.avoro, che lo r.egi.on e s.t ernàie, ma nessuna traccia ·estèrna conosceva da qual.che tempo ed anche da bordi contusione fu in lui riscontrata, ed ulteriori ghese, da m·e interro.g ato ha .asserito -che il ind.agini fatte al rep1arto non conf·e,rmarono G. G. p·r .ima di V·enire alle a·rm1 per mobilita• tale c3:duta. Risultq però che e·gli era da 6 me- zione lavorava sempre da murato·r e ·e che, a si alla c~nturia in zona ·di guerra, che .e ra sem- quanto gli risti.I t a.v.a, non era mai stato ammapre stato adibito a lavori e spesso pesanti per lato. ' la sua robustezza e sanità perfetta, che non Aggiunse anche che due giorni prima di moavea mai sofferto alcuna infermità in tale pe- r·i re v·r esso la Sezione, al mattino il G. G. gli riodo e che non avea mai accusato .alcun di- disse di aver avvertito cc come una ~tillettata al sturb10 o si fosse dato facilmente wmmalato, cuore », non sarà improbabile che in tale occa' anzi risultò che non ·s t era mai annunz.iato sione senten1dosi male, forse cadde batten1do ' . come tale. · anche a terra ool torace e che' que•s ta dovette Tre giorni prima della sua morte ·e.r.a rien- esser.e la caduta di c11i ·s i fece cenno da qualche trato da1la licenza invernale ·e prim.a della me- compagno. . d·e,sima era stato, app,u nto p·er I.a sua robustezEd ·or.a venia·m o alle consiide:razioni del caso. ' Pr~a di ogni altro, e~a possibile .s tabilire za, .adib1to per un mes,e di seguito ai lavori di quale f.osse stata .1a cat1s.a della m·o rte senza p erfbrazione di roccie coll·e macchine perfora• tfici, lavoro che richiede u·omini robusti dove11- l'aiuto d·el reperto n·ecro·scopico? Ritengo assolutamente di no, poichè in casi do il martello perforatore (che. è messo in mot·o da un apposito motore), mentre attacca ·e rode 1consimili, pur ·es~lud endo la possibilità di una la roccia, essere .appoggiato. e sostenuto sulla forma mening·ea late11te quale causa di morte · · ooscia o al petto nella regione sterno-mammaria subitanea, possibjlità che io dovetti prospettar· (5) 1

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Mr misura di prudenza e per le circostanze eh.e in principio ho acoennate, pur escluden.do, ripeto, tale possibilità .nel caso d.el soldato G. G, non si sarebbe potuto pensare che a una morte per rottura di un aneurisma .aortico ' ignorand,o qualsiasi precedente dell'individu·o al momento ·d ella morte, e fu in.f.atti infatti la più probabile delle cause .a cui do pensai diup-it1. Una rottura di un'aorta con p1areti p1erfettamen te integre non si poteva c·erto sta·b ilire senz,a l'autopsia e ,a d essa n essu.no giammai pBnserà, data J'assoluta rarità del caso. E .data poi l'età dell'individuo (38 .anni), iJ suo stato di fiori dezza e robUJstezza appariscente, non er.a il ca~o di pensare a:d una 1norte per emorragia ce:r:ebral.e, la quale forma difficilmente, d'altronde, è causa di morte istantanea .e fulminea come quella del soldato in esame. Ora, se anche il predetto militare qualche g~orno prima di morire avesse accusato dei disturbi v.aghi o aolentia alla regione ' c.ardiovascolarè, •s.a rebbe stato difficilissimo stabilire una diagnosi giacch·è il .senso di dolentia o anche quello di staffilata .avvertita al cuore qualche giorno prima avrebbe potl1to esser.e messo • • in rapporto con una possibile a.n.gina pectoris (forma .anche non frequente prima dei 40 anni) o con · un disturbo nervoso morn entan.eo ma giammai far pensare ad una lesione della parte

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giammai far pensare ad una lesione della parete

a.ortica, alla infiltr.azione ematica che fu causa poi della rottura. A diagnosi necroscopica accertata si può ritenere invee.e eh.e quel ·dolore, com1e staffilettata al cuore, p-0ssa Bssere ~tata l'espressione di altra liev·e lacerazion·e o sfibra:mie nio com.e i dolori acc11sati all.a visita siano stati ' .p·ossibilmente causati dall'urto .contro la parete infiltrata e disgregata· nei suoi elem1enti della grande massa sanguigna spinta nelle sue fasi sistoliche d.al cuore nell'aorta.

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Quale è stata la causa della Tottura .aortica ed in qual mo.do una volta ammesso un tr:auma questo ha potuto agire? R qui, o signori, che viene il difficile. · Il lavoro dii p·erfo1·aziÒne col marteìlo perforatore azionato da motore, l.a,roro speciale a cui è .stato .addetto il soldato G. G. per un m·ese o più e poi negli ultimi tre .giorni prim.a della morte (per quanto, come ho detto avanti in ' questi ultimi giorni il lavoro fosse sato con la semplice mazza di ferro) può aver contribuito R. determinare la rottura dell'aorta? Gli urti continui e rapidissimi del motore in 1

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azione con una frequenza di 210 al mìn·u to pri .. mo- posso~o aver agito come causa? Non è facile .stabilirlo in modo assoluto, ma non si può escludere che abbia potuio contri· buire a provocare la rottura aortica. E una volta am·m esso il trauma come causa, come ho detto dianzi, quale è stato il me·c ca· nismo di .azione? Le circostanze spec':iia;li di guerra in cui ci troviamo, La man.c anza di libri di ·riscontro mi ha impedito di poter ·f are ricerche per assodare se altri .casi ·di rottur.a aortica e qltanti di na· tura traum.atica sono stati amim essi dagli A11 tori. l"[ell'affermare però tale possib1ilità e la rarità d·el caso ho a conferma l'asserzione d·el maggio· re medico prof. 'Guizzetti, vecchio insegnante di anatomia patologica, il quale stabilì ed ammise dal pr.imo ' momento la probabile causa tr.aum,a tica ed aggiunse che i casi verificatisi finora er~no sc.arsissimi, ch·e n-e lla su.a lunga carri.era ,d i insegnante di anatomia patolo·gica n-0n ostan.t e lé migliaia diJ .autopsie praticate n.on e ehe gli era mai capitato . un reperto simile, , ricordava solo di .averne letto nei libri qualche caso in .seguito a morte per appiccamento che avrebbe, ii!l tal caso, agito producendo un forte stiramento dell'·airco dell'aorta e quindi la rottura. D.alle pochP ricerche che mi è riuscito fare sul po,s to ho rilevato che l'Hanstein ha raccolto n.el. la letteratura medica solo 4 osservazioni cli rottur.a dell~aorta in sogg.etti normali ma che di un quinto caso egl~ fu testim·one oculare. «< yn ope.r aio di 23 anni 1 doveva recarsi a fare un breve periodo di istruzioni in un battaglio• ne accampato a 15 km~ da Cristiani.a e munito dj un legg·eiro bagaglio, va a piedi e impiega 4 ore a raggiungere il posto. Due ore dopo l'artivo fu esa.rrtinato ed essendo ·s tato dichiai·,a to abile fl.l servizio .andò a farsi il letto (cioè a riempire il pagliericcio); m·entre attendeva a questa ·occupazione all'improvviso cadde a terra e morì all'istante. AJI'auto~sia si risconirò urla rottura dell'aorta: aveva sede .a centimetci due e mezzo ·al disopra delle valvole semilunari. La forma di essa ·e ra rettangolare, i bordi rietti oom:e tagliati da un .coltelJo. Il cuore, . specde il veintricolo sinistro, un po' ipertrofico. Lo stud1o istoJogtco della parete aortica mostrò eh~ essa era perf.e ttamente sana. Si apprese poi che il soJd.ato durante la mar· eia si era lagnato di un lteve dolore al torace ma eglÌ non aveva fatto sforzo alcuno, senonchè aveva passata in b1agor.di la notte precedente alJa p artenza e però l'Hanstein opina che la rotturà si.asi fatta durante l~orgia. 1

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Nei ca.si di parete vasale sana il Rheindorf giudica che per la rottur.a- € necessa1·io cl1e si trovirno riuniti i 3 fattori seguenti: 1° Sforzo muscolare; 2° Aumento <:}ella pressione arteriosa; 3° Siato di tensione prolungata delle pareti arteriose. .E il caso de.l l H anstein avrebbe ril111ito i 3 fattori sudd·etti. Il trauma come causa di insufficien.za n1iitr.alica e più di ' tutto di insuffi cienz.a aortica non è m·esso in dubbio dagli Autori ·p er qu.anto anche nel caso in esame non p11ò escl11dersi del tutto J.a causa traumatica. Ed ammesso, .come si è visto e con1e l1a riferito l'Hanstein, la possibilità, seibbene rarissima, di i ottura di aorta in uomini sani per semplice consegu·enza di sforzo muscolare· in concorso con aumento di pressione arteriosa e stato di tensione prolungata delle pareti si può affermare che il caso deù G. G. entri puramente e semplicemente 'in ql1esta categoria? A me par.e d1 no, e pur .amm.ettend·o che vi • sia stato lo sf.orzo muscolare, l'at1mento di preissione arteriosa, sono più propenso a ritenere che il lavoro specia1e a cu i è stato addetto il G. G. i;>Pr un mese e più con il tral1m,a quasi ,conti11u ativo alla regione sterno-mamma ria abbia agito quale causa della rottura. . In qual modo ha potuto agi.re? È difficile stabilirlo. Io riteng > che iJ martelln perforatore con i suoi urti continuativi ritmici ma celerissimi e scuotenti .abbia potuto contribuil'e a determinare oolla sua .azione U)la contusione diretta mediata d·ella par·ete aortica, per cui la dettà parete a poco a poco, sp·ecie per parte dell'intima, ha subito una disgreg.azione lenta <l egJi • elementi in ·m odo da dar luo.g o alla infiltrazione ematica che si è notata. Il colpo di sta·ffìle ttata che avr·eibbe avvertito tre giorni prim a della morte, dopo aver ripreso il lavoro al ritorno dalla licenza, probabilmente dovette essere l'espressione di altra .lacer.azione di qualch.e fibr.a e non si può del tutto escludere in. modo assoluto che il vasto emopericar. d:iJo riscontr.ato non siasi iniziato qualche giorno prima d·e1la m1orte· causan·do quei dist11rbi. non b.e n definiti, da 1lui accusati dopo dettq colpo · .avvertito qu·el mattino e n·ei due g.iorni seguenti sebbene non siasi annl1nziato. am malato al ·r eparto. · T.ali disturbi o, meglio, tali dolori vaghi accusati aJ. maitino .della morte all'ufficiale m·ediic<> che lo ospedalizzò per forma reumatica o devono esser.e in rapporto con l'inizio dell'emopericardio .avv·enuto qualche giorno prima della morte -0, ed è più pro_b·ahile (come · ho detto in1

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nanzi), erano clov11ti all t11·to della rnassa sànguigna nella fase sistolica contro la parete infiltrata da sangue e contusa. E con una chiazza di infiltrazion-e ematica quale abbiamo rilevata all'autopsia. e quindi cox:i una p.arete in tali .condizioni di diminuita resistenza in corrisponder1za della chiazza è spi:egabilissi111u che col più lieve sforzo muscolare, col più liev.e at1mento dì pressione o .anche senza ap·p arente causa avvenga una .laGer.azione così .estesa di 3 1 C{~ntim etri ed un em op·e r1cardio c o·si vasto da causare la morte istantane.a . Che a parete esterna integra per un trauma contundente possano verificarsi lesioni dei soli · • organi interni caviitarii :non è d.a mettersi più . in discussione e p ertanto non può escll1dersi che da un trauma possa esser-e stata interessata anche l'aorta che trovasi imn1ediatamente sotto la regione sternale. Sono qu este tutte supposizioni che io formulo .e che sono frutto di convinzione in me formatasi dop o a ver constatato il funzi onamento ·del martello P·erfor.atore ·Coi suoi urti conti.n ui e ce1eJ.rissimi che · costring.e chi lo a doper.a ·e l o sostiene a non poter lavorare più di 10 miinuti ' od un quarto d'ora, si.·a anche in jndivi.duo robl1stissimo, e 1sembrandomi imp ossibile che il ·semplice .sforzo ml1scolare ed aumento di pressione possa110 determinare la rottur.a di una p a rete aortica sana e libera di alterazione qual~ siasi di natura sifilitica, arterosclerotica come ritiene l'Han.stein e il Rheindorf. La spieg.azione data nel caso dell'Hanst. in potrà ·esser.e una spiegazione plausibile trovata in mancanza di .altre più plausibili o di un tral1n1a, ma non 1'>l1Ò essere tale nel caso del soldato G. 1G., nel q11ale il lavoro spe.ci ale a c11i è stato acldetto i1on parmi pos:sa esclu·dersi oom e cat1sa trat1matizzante e det'erm.inante delJa rottura aortica co11statata e qt1indi d·ella su.a morte. L'ipertrofia lieve del ventricolo sinistro rilevata potreb1b e essere, c·ome è .stata da al tri .anc he ritenuta,. idiopati·ca e l}iù che idiopatica funzional,e in individtto come 11 nostro in .esame,' lavoratore e soggetto s1)esso a continuo lavoro muscolare. Ma anche v101endo rimanere in dubbio sltlla spi.egazione del modo di agire del tr.al1ma e sulla natura ·della 1esion.e ch e .avrebbe provo;cato (se debba riten·e rsi ·.cioè con1e una contusione dire·t ta mediata) non credo ·Si po s sa dal l ato medico-legale · escludere interame·n te I.a possibilità d·ell'intervento del fattore trauma in qualche modo e quindi sono di avviso che la morte del G. G. debha. esser e, considerata come avvent1ta per rottl1ra aorti ca da probabile causa trat1ma tica e perciò per ca11$a di servizio. 1

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NOTE · E CONTRIBUTI. ÒEPED~UE CIVILE DI SARONNO

diretto da E.

Gu.~GIROLI,

n1edico !)rimario.

Considerazioni pratiche sulla diagnosi di polmonite.

. ' In gienera.le sii insegna che la i)ol:mo11ite è una n11alattia assai facile a ,diagnosticare, e la maggior pa•r te dei n1edìci · s a·c costa al malato con • que sta convinzione. · Invasione repenti11a con brivido forte iniziale, dolore puntorio; ottusità alla percussione, aumento del fremito vocale tatti1e, soffio bronchi1ale, rantolj cre1)ita11ti, spt1to così detto caratteristico suno ritenuti indìzi e sintomi più che sufficienti i)el' st abilire la dia gnosi di pneumonite lobai:ie franca. « La ·nialadie a i 1, pour1i.on -· ·sentenzi~no i francesti. - le dan.ger au coeur >> : si esplora allora il. polso, si ·esàmina il cuore, e se non si i'iscontra nulla a ciarico dell'app.areccJrio c1rcolatorio, si sta con .a ni:1no -tranquillo ad atten•d ere la quinta, la settima o la n ona giornata. L'esan1Je delle urine è ordinariamen.te tTascuraio, ma se anche si r iiscontra fin dai primissimi. giorni alhu1nina , si dà .ai questo fatto no.i1 n1olto valore, ritenendolo niente pilì che una comune espressione del processo tossico-infettivo da pneumococco. Dav.anti a un quadro, che nel mondo n1edico a:ssume l'appellativo pomposo di classico, davanti a .manifestazioni caratteristiclie, a segni patognomo'f!,~ci, univoci, rio11 c'è il bisogno di ·adottar.e il metodo logico critico differeri.ziale, che viene tanto caldamente r accon1and ato per Jnolte altre m1alattie; anche ~l professore, ~he s.p en1de parecchie lezioni p.e r dimostrare ch e, in un determti.nato caso si tratta di emiplegia i·sterica e non di emiplegia or ganica, qu.an.do dovrebbe cominciare La discussione intorno a lln pneumonitico si ,a ffretta quasi semp1ie a dirre: « La diagnosi di polmonite è evidente! ». Far lunghi discorsi s11ll'anamrnesi fà;IDigliàre, sui precedenti individuali è co·s a sup,_erfll1a, i)erchè la pneumonite .fibrinosa è malattia infettiva acuta, ·Che può colpire d'un tratto anche l'uomo più robusto; acuire l'ing,e gno p.er far consii<i:e·r azioni sottili sarebbe in questo caso tempo sprecato! Quan.do Nothuagel in un ipa1ato della su Clinica diagnosticò polmonite e null'altro, mentre si trattava di polmonite in un infetto di peste b11bonica si levò gran rumone; già, so110 i casi rari, straordinari che attirano J;attenzione della maggior parte degli uomini; ma se cento polmonitici rom1lni m11oiono per altre ragioni (8) '

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che non sia la pe ·te non vale la pena di provocare una. qiscussione al riguardo! Eppure io sono d'avvi.so che questo argomen- . to meriti una speciale importanza; perchè molti buoni lib.ri in·sergna.i10 che la polmonite va c-0nsiderata secondo l'età, second,b il soggetto e via dicendo, ma neissuno, ch'io rrii sappia, ha affermato quanto ' voglio affermare ora, cioè che la polmonite ,in g·enere è tutt'altro che f.acile ad essere· diagnosticata in modo completo ed e·s auriente. I sinto1mi che ho enumerati d.a principio 1fisicamensono bensì .agevoli ad essere ·rilevati , . te; essi 1esprimon_ò 1n una parola che vi è un ad. den•s amento ·o · tin'·epatizzazione polmonare; ma da questo all'.argomentare di che natura sia, di che .attenzione, di qual cura e ·di qual prognostico debbia _ritenersi ·degna la mal.attia nun fi breve nè tanto sem1)lic e il passo. • Uno degli ·errori più f.requenti è, secon·dO me, quello ·di classificare pol.monite lob.a re franca llna polim onite p seudolobare: diagnosi, la prima, che f,a p·r o11unziare bene spe sso una prognos i f avor·evo1e, mentre questa potrebb·e farsi IJiù d'l1na volta infausta o assaL ·r iservata fin. dall'inizio. Infatti ll°na pneumonite pseudolobare, che in sostanza è una broncopolmonite, è talora un semplice episodio di una infezione generale gravi:Ssima, di un.a sepsi, di una tuber colosi, e p11ò preoeidere di poco altre manife.stàzioni di ordine più fa tale,- per esempio, una 1n1en~_ngite. Comune la d11rata ·.dell a malattia è sempre piL1 lung.a (non meno di tre set ti1nane) su ole termi-nare per lisi, è seguìta spes- · so .da ·COID[)licazioni, e ril medico poco accorto, ' che prognosticava la crisi ìn se.t tima-l1ndecima giorn~ta, non .f a id i fronte alia fam ig11a del malato troppo bella fig11ra. Bisogna ricord3Jrsi che , la broncopolmonite (specialmente in forma di un fo col'aio di pne·u monite lobt1lare) s11ole non di ra:do essere primitiva, e chi è .avvezzo a ritenerla ip.vece sempre secondaria - come i libri in gienerale insegnan.~ - viene in singoli casi facilmente tratto in errore, e la conisidera · senz'altro una pneu1monite genuina. Per c-0nverso occol'.'re in altre occasioni ai ID·edici di giudica:re una polmonite .c ome 'assaì grave, per i ·si ntomi generali .aocentuati e pér il rilievo lo cale imponente, ·m entre non .si tratta che di unp, forma <li congestione polmonare (tipo ' Voillez), d-i una flu·s sione di petto (:tipo· Dieulafoy) che può · risolversi bene e campletaunente anche in tre-~inque gio rn1, ed anche meno. Accaide al tresi di pen sarè talvolta a una polmonite accompagnata rapidamente da pleurite con v·ersa.mento, mentre la diagnosi dovrebbe es?er quella di cortico-pleurite o di sp1enopneuIl).onite (tipo Grauf(!her) . 1

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D'altra parte è necessari.o non ·dimenticare che più .spesso ·che non si creda .l a polmon~te da pnel1mococco l)UÒ dare all'osservatore un numero molto minore di segni fisici di quanti si è abituati a riscontrare: la zona di polmone ammalato può essere ad esemp·io corti·cale, del tt1tto superficiale e circoscritta, e allora - ben si comp1--ende - una~cano le modific.azioni del fremito vocale, d1el suono alla percussione, e altro non si· o·de ·c.h e un grupp9 più o meno disti·n to di rrantoli cre,p 1tanti. Eppure anche ir1 questo caso la risoluzione avviene qua;si sempre per cr~si, mentre il medico p11ò lasciarsi indurre .a prognostioare una ri soluzione per lisi. Basta a questo proposito pensare che nella infezione da pneu·mocooco (pne1unococcia) si tratta ai una infezione generale trasm-essa per Yia sanguigna: essa non determina di necessità delle alterazioni particolari nei polmoni. può -ari~he 'decorrere senza localizzazioni dimostrabil1 di sorta, mentre può produrre una leggera bronchite o ibro11copolm'o nite o pnet1monite corticale circoscritta, o con1d11rr.e 1a:l l'in.filtrazione ·di un d.ntero lobo. Certamente tra 'le, • infezioni da pneumococchi qt1elle 1n cui si ha l1na polmonite sic11ra rap,p resenrtano il maggior numero; ma è bene tener ipresiente .anche le altre pos ibilità. Il Cah ot .a q11esto riguardo fa rilevare giustamente rhe l a crisii ordinaria è una caratteristica della infezion€ da pneumococco per sè stessa, tanto se essa si è localizzata come se questo non è avve.n11to, p oichè molto ·di frequente accade di o~·servare che i segni dell'infiltrazione i1olmon.are rimangono inalterati spesso anche dopo molte ore da ch e si è man.ifestata la ·crisi. D·a 111ngo tempo si sa ch e la dispnea e la ci anost, che scompaiono così improvvisamentes all'inizio della c·r isi, anche q11ando i sintomi a carico del polmon e r esta'flo del tutto invariati, non dipendono da l1na limitazione dell'aereazione nei polmonL mf\ da nna toss.iremia generale. Un altro errore in c11i ho veduto in correre con una ~e1·ta frequenz a è. qt1ello di diagnosticare come pneumonite fìl1rinosa lln infarto poln1onar e; 1e se mi fern10 s Ll qt1esto fatto è l)ercl1è lo scambio è stato corruneisso .anche dia medici colti e buoni pratici. Per lo i1iù si trattava. cl i l)Uerpere, nel.le. 1ql1ali i'l pt1erp·e rio r)rocedev.a benissiimo tanto che non era stato sentito alcu11 bi sog,n o id i icon sultrure ;:t'.ostett'ti co. Repentinam ente nella .donn.a, cl).e pareva in condizioni perfettamente norm ali, si m·anifesta t1n dolore da t1n iato ·del torace, ·dispnea i11ten·s a, febbre e poco di poi tosse 1ed escreato e1n'atico. Il medico chiamato d'11rgenza, se non ha pr.atica di q11esto genere di cose, diagnostica senz'a·ltro 1

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una pneumonite. Dopo qualche giorno però l'escreato non si modifica, i f a:tti polmonati rimangono pressochè immutati, e compare invece un.a man·ifesta plilegmasia alba dolens, che spiega faciln1ente l 'origine trombo-embolica del fatto pneurr1onico, ossia dell'infarto, che suole · origtlnare da una trombosi, in generale no11 infettiva, di una ve11a 1deg·li organi pelvici nel periòdo l)uerperale. L'amn1.al.ata, è v-ero, aveva già ·cla i)rinci.pio accusato dei ·dolori al polpac,. cio, ma essi erano stati a torto ritenuti dipenclenti cla semplice is tanchezza. P e.r fortuna la g·t1airigione è r) er lo più la r egola, a di-spetto della diagnosi erra:ta! E, se rni è lecito fai-e ltna piccol·a digressione a proposito di puerperio - data la grande i111portanza pratica del fatto - dirò che talYolta la 1J'Uer1)eftl, u.ncl1e d op Q 15 giorni dal p arto, nlle11tre i t rava nel completo benessere, 11el fare, ad esempio, un n1ovimento brusco, ltna scala, vien l)resa in1provvisamente cla malore con senso di isoffocazion·e, cianosi maroatisst1n.a, i1ericolo in11ninente di vita. Ar1che qui si tra,tta i)er lo l)iù di 1embolia. p0Jrr1011a1:e, ma spesso non si rilevano poi fatti relativi ad infarto. Niu1ia m eraviglia però, quando si pensa cl1e non ogni occlu sione en1boli.ca dell'arteria poln1onare ingenera necessariament.e t1n 1nfarto, segnatamente se l'e1nbolo si è fermato n elle parti centrali del polmone, perchè llna legg·er a circolazione è ancor.a possibile attrav,e1·so le dimostrate ar1astomosi delle rami,. ..ficazioni del'l'arteria pol111011are colle arterie bronchiali e medi.astiniche ovvero attraverso i limitrofi ca1)illari, le ·cui arterie aff1erenti sono aperte. A confe:rirrtare l a diagno·s i di embolia po.l'mo.n are compare però ·anch e in ql1esto c-aso, clopo · q11alch e gior110 llna trom~boftebite di un .arto, talvolta .di ambo gli a.rti, a deco·r so per lo pii1 prolur1gato. E1d ora ritorno subito al nostro a:rgomento i)er additar.e alcu11e altre cal1s~ l)ossibili di errore nel dtag,11ostico della pol111onite. Accennerò di volo alle forme ipostatic11 r nei cardiopatici in genere, specialn1 ente qua11do Ri stabiili·sce contemporanea1nent e qualche piccolo infarto, con decorso febbrile - i1elle ql1ali il gi11dizio erroneo .di i1ol1no11i te viene non tanto di rado pro11 t1nzia t.o. l\1a nei n11 alati cardio-renali e negli aortici si deter1ninano talvolta .n,e'l polmone delle va·s te zone di congestione, di ipere.m ia veramente attiva, con fenome11i tumt1ltt108'i., imponen.t i, che possono lì peT li sim·11Jare lina .p n e111nonite. N1ei renali e negli aortici., n1a so1) 1 ~at11t­ to nei renali si manifesta ltna forma di edema p-0lmonare, .che spesso n on è rettamente interpretata: non l)a rlo degli edemi diffusi, bensì di ed-e mi circoscritti a un solo lobo po1mona:ne. In 1

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t&Ll ca.so mi è avvenuto di osservare che se il l obo affetto è l'inferio.r e o il medio lo scambi o con l·a pneun1onite non è difficile; se invece è affetto il loro superiore (~piae) e s p ecialmente se l'eclema pl'en,de u11 andamento subacuto, ho veduto più d'una volta, a11che d.a medici val enti, far d·i .agnosi di tubercolosi polmonare. Al termi11e d i questa br1eve t r.attazione, voglio, clichiarare cl1e gli errori che h o citato sono stati comim ess1 da altri e d.a. i11e, ma sopratutto da me, ed è r)er c1t1esto che ho ·p otl1to rtconoscerli bene e far11e oggetto di questo pi ccolo stt11dio. 111 bèliSe alle co11.sideraziu11i fatte ed agli esempi addotti s1)ero òra di aver dimostrato che la diag11osi <li l)olmonite non è poi sen1pre · così ovvia e così semplice ·come •solitau11ente si ritie11e, cl1e il .nJetodo diagnostico critico differe11ziaJ e è be11e J1011 si a tra.sc11rato in ness1111 caso, e ne1)pt1re nel campo delle affez ioni pol- . m onari, .e11e la }) rog11osi è or>1>ortu110 si a f.a tta con la l)i ù g·ra11.cle prL1denza re tatto, e che infì11c convtene sem,1)re star e in g11a11dia .di f·ronte ai co siddetti sintomi patogno1nonici, ])erchè Sll cli e~si j r1 eli ni<.:u ben di rado si l) uò seria1nente contare. So ch e le mie .argom1ent<1zioni sono tutt~altro ch e con1plete, e so l)llre che n1olte e molte rose si l)otrebbero scrivere ancora in prol)Osito; ina io n1i so110 accontentato di abbozzare la questi one, presenta11do il i1robJe1na al publ)lico con l'ang11rio e il desiderio che altr i collegl1i, di i11e più pazienti, vogli:ano sviscerare la ·n1ia. t esi i11 ma11iera ·Comp·l eta, convinto, cou1e sono, che rer1derebbero cori ci ò incor11.11arab ile ])1er1eficio agli a1nmal ati ed ai mccl ici 11'ratici. ":\ fil a1'10, 10 febbraio 1917. 1

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GUANG TROLI.

...

SERVIZI SANITARI. C11r~t

e profilassi della tigna nell'Esercito.

I dottori E. Tramon•tani e P. R t1sca nanno rcda,tto (!P ensie ro Al edico, 29 a'l1rile 1917) 11n.a i·el étzio11.e so1)ra 200 casi d i tigna tricofitica e f<.tvosa t ra i n1ilitari. - E ssa è diretta a far \ alere l'i1111)ortanza. de·l la profilassi e cl ella c11r a, llt·ec1sandon.e j mezzi, e, più · ch e a ltro, a J)Ortn.re 11n contribt1to a lla revisione .d ell'attual1e Elenco n1i11i steriale d·elle infermità eh-e sono ca.u sa di .esenzione d.al servizio militare. L'impnrt {11tza J}ratica di l1n\ 1tilizza.zione razionale <lelJ'esp e rienza raccolta nel caro.p o d ei servizi . nnita ri n1ilitari e l 'urgenza di render note le relati vp r ri tirhe e i)roposte, sovra tutto nei rigun rd i d c1 ll ll O\'O Ele11co, affidat o ad a1)posita ( 10) 1

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l L P0LlCLINICO

Com1nissione presso il I\lin istero dtella guerra, ci spingono a riportare integralmente le conclusioni dell'inter.essan te lav oro: 1) Il problema della p1 o(il assi della trico-{i::.ia nell'E se rcito v.a impostato s u ire distinte q u estioni, dalla c11i l·isoluzi on1e esclus,vament e rlipen·d e : a) Am·messa l 'origine an iru1ale di gra11 parte a.el1~ in·fezioni (origine riten11t.a da alcuni eccezion'a1e f:r.a i1oi, ma ch e i l'1acco1ti d.ati nell,attuale guerra fa nno consi.dera.r e come p.ratiram ente certa) e' poich è l a tricofizia degli equi11i è special_ n1e11te t1~as1 ttissibil·e all '11omo quando insorge in forma epidemi ca, ne viene l a necessità di una oc.u lata i)rofilassi zooiatrica,. di·r eita al pronto riconosci111ento ecJ all'irn.m ecliato isol.an1ento o a ll'.ab.battim e11to d egli animali infetti, vietando l)Oi 11e1· q11a11to è possibile ai soldati la c on111n·anza di gii1c ig·.lio con essi , si a permanente si a tra11sitoria, come 11ei carri ff.r1·ov.iari, eoc. , 11 ) Poichè non .rr1er10 ce rta è l' origine dell'infezione cl.al r asoio, è necessario 'ch·e gli ufficiali medici ·esercitino 11na speciale vigilanz'a \ sui b arbie·r i imt:>rovv1sati al camri_)o, diffondendo fra di essi n on meno ,cJ1e fra i soldati l '.a.bitudine a ll a disi11fezione degli strumenti o per lo meno ad abbondante sa1)011atl1ra del \·iso dopo rasa l a barba. e) In ogni caso poi, si richiede llna p r o11ta diagnosi dell'affezione da parte dei m edici 111!litari, cui deve segl1ir e una ·soll ecita spedalizzazione dei' tricotìtici o qt1.anto m ie no 11n<1 IYronta. ed acconcia ·CU ra accompagn,ata a sevet"e mist1re .p rofilattich e. 2) P e·r qu.anto rigu•a 1·d a la tigna f avosa, l[t constatata l)OSsi.bilità di gi 1 arjgioni sp ontan ee e sop,-·attutto i risultati otten u ti coi moderni mezzi di cura giustificano oggi 1111a rr1nd.ificazio-· ne dell'art. 8 dell'Elenco im1)erfezioni, nel senso di t ogliere tale malatti·a òal i1overo delle infermità ch e danno luogo a ·r iforn1a. e cli avviare invece ·sistem·aticamente a c ura ospi tali era i. m ilitari che ne sono ,affietti, f;alvo i casi di alopecia cicatriziale così estesa d a rientrare n egli estremi dell'art. 28 dello stesso Elenco. 3) N el R eparto mist o degli Ospitali milita r i principali, la. sezio11e r1er1n osifì.101)at~1ca d ovrà - a r1.che in t ern po di. l)ace - acco,g liere per cura t:utti i tignosi, sottopon·en doli, ove nec.essario, alla depilazione r ad]oterapica, affidata ad un medico speci alizzato. Gli A11tori osservano ch e l'arredamento cl j tali reparti potrebbe trovare 11na agevola zione n el gran de 11um.ero di impianti radiologici a scopo chir11rgico di proprietà d ella Sanità n1ilitare ch e sara11no diSJ>Onil)ili per il 1

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SEZIONl!: PBATlCA •

do1)0-guerra e p otranno quindi .agevolmente venire adattati alla rontgenterapia. In tal modo, q11ella cura che ora è un dover.e patriottico, perch è rende all'Ese•rci to soldati .atti ad ogni fatica di g11erra, ·div.errà - perse.g11ita e generalizzata in ten1po di pace - strun1e.n to di civile rige11erazior1·e, restituendo guariti alla famiglia, do1)0 il servizio obiblig.atorio, individui af!etti .d a llna detu.r pante tnrfermità icl1e li r endeva fonti di contagio e li es clud.eva persino, in molti casi, dal civile consorzio. Aggiungiamo che la inodificazione dell'art. 8 dell'Elenco avrebbe t1n'i·m1portanza l)rofilattic.a non lieve. Risulta infatti che in molti i)aesi i bambini maschi colpiti dalla tigna favosa v.eng·ono a bella post a non <!11rati, perchè, giunti all'età della Jeva, possano v.enire esonerati. Quando detta malattia non fosse più considerata con1e ·ca11sa di esenzione, i bambini verrehbe1·0 curati all'inizio del malie e cesse•rebbero cti flsser forniti di trasmissione de1lla ctet11rpante dcrn1atosi. , R. B. 1

Riforma ed incapacità dei soldati affetti da neuro-psicosi. Su questo argomento si è svolta un'ampia cliscuss·io11e ad una riunione della Società di Neurolog.i a di Parigi a lla quale hanno preso parte anche i d:Lrettori dei ce.n tri neurologici e })Sichiatrici m~litari . Sull'argomento hanno riferito Grasset, Babinski, Léri, Dupré, Lepiine ed hanno poi inte1-loquito Meige, P. i\1arie. l.ortot J.aicob, Gordat ed altri. Si sono concretate le seguent~ conclt1sioni : 1° Per i di,s turbi isterici (pitiatici) pu1·i: nè rifol'1>1a, nè indennizzo. · 2° P·e r ii casi nei qu.ali i distt1rbi pit.ialici so110 a;sst>ciati a disturbi organici, fisiopatici o mentali, sulla valutazione del grado d'incap·acità .n on ,s i deve te11er conto .alcuno clelle n1anif estazior1i i steriche. 3° Per i disturbi "[ìsiopatici (disturbi ne1·vosi detti riflessi) consecutivi a ferite di guerra e refrattari .ad ogni trattamrento anche prolungato: servizio ausiliario o riforma temporanea con indenn izzo p·roporzion.ale alla in.c apacità funzionale. 1i: 0 P er gli stati neurastenici, bien definiti, anche 1senza disturbi obbiettivi, o men tali : il più delle volte servizio al1sili.ario, eccezionalmente riforn1a te1n°p oranea con o senza inden1

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IllZZO .

5° Nelle psicop,,a tie acute post-traurr1atiche, tossi-in.fettive o commozion.ali : riforma temporan·ea., con un gta:do d'incapacità variabile da.1 10 al 100 %.

\ 6° Nell'iridebolimento ?ìientale cronico: a) tr.au.1natico o infettivo: l'iforma, incapacità da.I 50 al 100 %; ·b) jn tutti i ·casi di paralisi progressiva: riforma, senza indennizzo tranne i casi eccezio11ali nei qua.li un 'tr.auma cef.aJico può essere legittimamente incolpato .d'aver.e accelerato o aggravato. la malattia; in questi e.asi il g~rado· d'inc.a·p.acità potrà essere fis ~ato tra il 10 . e il 30%. 7° N elJe psicosi cronic Il e post-conftisionali: riforma con grado cl'incapacità tr.a il 20 e 1'8()%'. ' 8° Negli stati man.iaci e malinconiqi: sem. pre riforma temporanea, nessun indennizzo tranne pei casi eccezionali nei qu.ali l'origi11e diel primo ac,cesso può essere .attribl1ito ad . l ln trat1ma o ad un'infezione ncl1ta; i·n tali casi il gr a do della incap.aicità p11ò essere fissato tra il 10 ed il 40%. 9° Nelle psicosi croniche pr·i mitive: riforrna. 10° L 'epilessia esseriziale costitl1is.ce sern1)1·e n1otivo di l'iforn1a se11za ind1enn-izzo tranne lJer i casi ec•c ezionuli nei qt1ali un traama o i1n'infezione grave i11 rapporto .a lla guerra .p ossono essere considerati legittim·amente come l,a cauS1a de1la comparsa della . prin1a maniif estazione . 1epilettica: in tali casi si fisserà un grado d'i11capac1tà tr.a il 10 e 1'80 %. DR.

MEDICINA SOCIALE. • Alcuni aspetti delle Assicl1razioni Malattie. , (D al Jl!ledical Re cord del 1>4· april€· 1917). 1

· Gli ir1teressi meidici e quelli delle Assi c11razioni sono intimamente congiunti e nessuna. classe sociale ha rr1ostrato 1111 pitì alto apprezzamento d.e ll'assicl1razione che la cla;sse m·edic.a, e nessun aff.rure al g~iorn o d'oggi è co,sì dipendente dal g·il1dizio e dall'abilità medica quanto l assicurazione s11lla vita ed i suoi nurnerosi rami. Enrico Brown, direttore generale del « Centu:ry In sl1ranoe Co., Ltd. », così spiega questa re1azione e-d aggi11nge che è di intere. se vitale sia per le Compag11ie di assic11ra.zio11e che per il medico costTuire 1e modificare di tanto in tanto il tipo per la selezion·e de1le vite. ·Dopo 'tutto che cosa è l'assic11razion e se non una compera e ver1di ta di den.aro? Nel caso di una Compagnia cl1e tratta d1ell'asgjcl1razione sulle malattie il l)àgam.ento o il cleiposito del premio implica una forte obbligazio11e potenziale deter111inata solamente dalla condizione della incapacità fisica dell'a:ssicttrato e regolata secondo la tavola delle assicl1razio11i. 1

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Fin dal 18i3 fu presentato un progetto al Parlan1ento per mettere in grado gli ope·r ai, per i11ezzo di un piccolo paga.mento settimanale, di provvedere a sè stessi contro le malattie 1e la vecch~,aia. Qu.esto progetto n aufragò nella Ca1nera ,dei Lord·s. 111 tern.p i più recenti nella cc Natior1 Insurance Act. », · fu fatto u·n tentativo per ap r>lircare ~l p-rinci1)io dièlle asstcur.azioni obbligatori.e sulle rr1alatti·e in quasi tutte l,e comunità. .t n1dustri.ali, ina i1on si può ancora avere il materiale per giu.dicare questo tipo dr1: legislazione. Certa1D:ente ta1e p1·ovvedimento sarebbe utile tanto per il p·rofessiorrista, il commerciante, l'indu.stri.ale, quanto per l'ope·r aio, giacchè la l oro capéVcità di guadagnare dipende i11 larga misura 1dal loro stato -di salute. Ogni assicurazio11e è basata sopr.a certi fatti accertati ch·e ·sono incerti nel ten1po e nella ma11iera del loro svolg·ersi. Il tipo me1dio dell'individuo sano i1on pensa alla meClia dell'esperienza. Egli gu.a.rid.a il s.110 p.assato e id.ti.ce che l'assicurazione xnalattie non lo riguarda. E·g li è stato sempre in buona salute, ma nell'esarrni nare il suo passato dimentic.a poche settimane d'incapacità e dime.n tica che il premio che egli av1·ebbe dovuto pagare, se si fosse ass·i curato in età giovan e sarebbe stato n1olto più basso di quello che sarelJbe richiesto ora, e che i vantaggi di una tariffa più bassa sarebbero permasti con lui fino alla fi11e del contratto. Ecl è precÌlsaJ11ente questa la difficoltà che s'incontra e con cui si deve lottare og.g i e che .spiega la piccola qu,a ntità, comparativamente, delle assicUl·azioni sulle malattie che sono con.tratte clai pro.fessiond..sti e ·d·agli uomini di affari . In nessun uff-lcio di assicu·r:azione l.a .selezi one è cosi co·stanten1ente 1e 1)ersis1tentemen te contraria alla Co1npagnia ·com.e nell'a·ssicurazione sulle m,a lattie. Si ,s celgono più polizze miste che polizze a vita intera e l'uomo che sceglie delib1er.a.ta111ente una polizza n1ista per un r1t1mero i11oderatan1ente corto di anni dà con questa scelta un l)egno ed una prova che egli sa coscienten1ente idi no11 aver .alcun deterioramento fisico. Nel caso di assicurazione sulle malattie non vi è questa salva.guaJrdia, perchè l 'uo:m:10 più fn.ciln1ente co11.vinto 1del valore di una polizza è quello cl1e soffre più o meno di frequente di qualche malattia o sa di avere qi.1al·c he .difetto fisico .che egli conisi,dera che probabilme11te lo renderà. i11alJile nelÌ'.avvenire. Per c11i è neces ·ario 11n esa111e n1edico molto accurato, giacchè individui che possono essere accettati l)er l'assicurazio11e-vita, possono anC'he essere non accettabili per l'assicur.azionemalattie. Bro,vn con tatò esaminando i registri di 11n'in11)orta nte Con1pagnia di assic11razione 1

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cl1e ivi si ebbel'o 471 decessi per malattie del sistema digere11te e che l'età inedia alla morte er.a di anni 62,9, mentre che le n1alattie del sistema n ·ervoso diedero 521 decessi e che l'età media alla morte e ra di a11ni 65,8. Brown fa noito che mentre i1es·s una n1alattia seri.a o accidente serio possa essere sufficiente a.id ingannare n1el caso di assicurazione sl1lla vita, è fa-, ci1e inv.ece l1inganno ql1ando s.i tr.atta di as1sicurazio11.e-malattie. Per cui per l,as·sicurazio,r1emalattie è essenz.iale lln'inchiesta 1ninuziosa ed lln accuir ato :nwpporto dell'anamnesi dell ,assi·curando in cu1 debba essere con molta cura annotata ogni tendenza acl 11n particolare tipo d i11abilità. EséVminando le sta tistic:he Urown trovò che mentre il gru.p110 dell'età .dai 25 ai 29 anni dà per ogni i11cl'.ivid110 e l)er anno frazionalmente una settimM1a d'inabilità, il gruppo invece dai 50 .ai 54 anni .dà non meno di due settimane e 3/4, ~opo i 50 la 011is11ra crescte i.mmediatamente; per .il gruppo di età dai 50 ai 54 anni è 2,75, dai 55 ai 59 è 4,02 e pe1· il grup1p o dai 60 ai 64, .anni proode la larga 1J)roporzione di 6,31. Questi dati sono n1olto in1po1,tanti; le tavole inoltre inclu,dono l''in.fortunio i11sie·1ne al rischio delle malattie, 1e in mestieri come minatori, ecc. le percentuali possono essere co l diversific.ate da rappresentare e:nroneame.nte il rischio delle .n1 alatt:i!e. . La val11tazio11e dej diritti dipendenti da contratti per assicurazione-malattie deve essere dilig·entemente esaminata. E fo,r se il fattore pil.1 importante è qtùelilo del rischio morale. Nessuna conciizlone, che più 'ingegnosamente si po·ss,a escogitare, 1) 11ò P•toteggere adegt1.atamente 11na Società contro un cattivo risc}1jo morale. Il rifi11to è la ~ola misura c11i n.ttenersi nei casi in cui si ·t rovano malattie f11nzionali d.eJ sistema nervoso, IP quali no·n i)ossono essere facil·n1ente curate. I . addove questi casi si verificassero in rischi già accettati, il consulente m.ed1ico che in quasi tutti i casi ag·isce tanto n1ell'interesse de1la Compagnia che dell'.assicu·r ato, può solo cercare di armonizzare il risultato del suo esame obiettivo con 1 impresstone ricevuta da tutto l'insieme. Non sti. dim.entichi .ch e le con d·i zioni di polizza sono stab1lite per proteggere tutti i membri i11 m1odo egt1ale da non togliere a d .alcuno i s11oi legittimi diritti, percd.ò senza dl1bbio la migliore sa1vaguardia contro la 1sim.ulazione, si trova nelJ'initeresse privato dell in·dividuo, e dove questo lo richiama al suo Lavoro quotidiano ness1111a questione di interpretazione dr norma p11ò condurre alla discordia. Questo concetto si .appli~ a ugualmente tanto nel caso di lln artigia1

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PRATICA

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no che di un p1rof essionista o di un uomo di affari; e, p1er dir vero, la sti.muJazione non si (NOSTRI RESOCONTI P ARTICOJJARI ). trova di frequente in queste classi, ma quando la similllazione ·si scopre, le norme specialmente XXV Congresso stabilite a questo proposito hanno servito per la della Società Italiana di Chirurgia. protezione degli !i.nteTessi di tutti gli assicur.ati. Lo spirito che domina .l 'applicazione di dette . Q ull"TA SEDUTA 5 ma rzo, ore 9. norme è e deve ess~re fattore determinante il progresso della Società 1e l'utilità della comu- Discussione sulle ferite con lesione dei va~i ·sanguigni. l\11ARAGLIANO Dmro. L'O. propone di allacciare nità. Dott. I . ROMANELLL·

AGCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE,. CON6HESSI.

Rischi di guerra. Dal Médical Récord del 4 ~aprile 1917). Un certo numero di Compagnie di assicura-

zione hanno annunci.ate ch e tutte le nuove polizze conterranno una clausola di guerra che p·rovvede per il pagarrni~nto di un premio .a;d1dizionale durante il periodo che J'as,sicur.ato pr,esta .servizio nella milizia o nella m arina al di fuori degli. Stati Uniti; alcune Compagnie limitano questa clat1sola ad un periodo di due anni dalla data della polizz.a, altre l'estendono a 5 anni. Il soprapremio è usualmente del 10% rna ogni Compagn!i.a prom ette di ·rifon dere parte di questo nel caso ch e il ri•schio addizionale della guerra sia piena>~ente coperto da un pre1

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n1io minore.

Dott. I.

ROMANELLI. •

Interessantissiino Premio serri.igratuito per gli associati al ''Policlinico,,: •

GIUSEPPE SABATINI ,. Docente di Patologia Medica nella R. Università e Medico degli Ospedali Riuniti di Roma. . PROF.

La tufJePcotosi nei . vecchi

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La tubercolosi nei vecchi rappresenta uno dei capitoli più Importanti delta medicina, sul quale le conoscenze erano fino ad oggi molto. imprecise e velate da pregiudizi. L'infezione tubercolare non è purtroppo un triste privilegio dell'età giovane ed adulta i vecchi fl1Uoio1to di tubercolosi con enorme frequenza. Ma· in essi la malattia si svolge spessissimo con un complesso sintomatologico e clinico in tutto ·(llverso da quello noto per le età giov~ni, ed allora passa insospettata dall'infermo_ e dalla famiglia, non diagnosticata dal medico e non curata, dando quindi luogo, oltre il resto, ad un'impressionante sorgente di contagio, che è forse, davvero responsabile di molti insuccessi della lotta antitubercolare. L'opera del Prof. SABA TINI originale, c.ompleta, nuo- . vissima, fatta con criterio essenzialmente c)inico, assume quindi un interesse di prim'ordine; essa è stata lodata in maniera non comune, sicchè abbiamo creduto far cosa gradita ai nostri lettori accapa'r rare per essi tutte le pie stampate. '

co•

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·simult.aneamente dai due la ti la carotide esterna, fra la tiroidea superiore e 1a linguale, in caso di ferjt.a di una sola carotide, per eliminare il circolo collaterale fra la tiroidea .superiore e l'inferiore e · quello; più im.porfJante, fra i rami delle due caroti·d i esterne. Il circolo collaterale per la vascolarizzazione della ferita 1sarà ridotto alle anastomosi fra la carotide esterna e la carqtide interna e sarà quindi i mpedirta una mortale ri.p etizione dell'emoDragia. ALESS.\NDRI. - Poichè il maggior numero degli oratori che hanno portato il loro contributo alla chirurgia vasale di g11erra hanno J)raticato in cnoo di' .aneurismi traumatici semplici o arterovenosi o la semplice allacciatura delJ'arterJa o I'allacciatu~ ra dell'arteria ~ monte e a valle dell'aneurisma, eguita o no da resezione dell'aneurisma stesso,· o, in caso di aneurtsma arterovenoso, ~a quadrupli~ legatura in genere, ctede opportuno J}rendere la parola per dire come in nessun ca,so si banno condizioni migliori per una rafia di arterie e di vene come nel caso dli. aneurismi di guerra_, data 1•etit giova.ne dei feriti, lo stato ana tomico per lo viù a ssolutan1ente normale delle tonacl1e vasali a breve dist.anza ~alla lesione, la scarsa entità ed ampiezz,a &pesse volte della lesione ste-ssa. E quando si pensi che la sutura arteriosa o venosa ri·s tabilisce il circolo in modo assai più normale che n0.n la legatùra , e spesso in modo' assolutamente norm.ttle, la scel.ta fra i procedimenti, quando non vi si<lno m-0tivi per scartare la ra.fia, non <lo,"Trebbe essere dubbia. Nel p~diglione chirurgico diretto dall'O. nel Policlinico Umberto I di R oma sono stati fino ad ora oo&ì tra.ttn ti due ca1 si di aneur1s·1ru1 : u11 aneurism.a ' artero-venoso dei vasi femorali nella fosqa. dello S~11)a, curato con <1SI)Ortnzione delln sacca aneurismatica, int€truzione clella comunicazione arterove11osa, rafia dell'arteria e duplice lega.tura della vena, ed un aneuri·s ma dei vasi s11cclavi, operato anch'esso di asportazjonc della voluruino~a sacca aneurisma tic.a di interruzione della comunicaz1one abnorme, e poi di rafia tanto dell'arteria come (lella vena. Ambedue i ca·&i gu<:1rirono completamente e stabilmente. Rossr BALDO. L'O. ha praticato in clue ca:;;i la legatura della succlavia Rinistra all'origine dell'aorta per aneurisma da ferita alla base del collo. Nel primo caso il tun1ore a neurisma tico si venne riducendo,, . ed ora, a tre m€si di distanza dall'atto. operativo, il ferito è guarito completam€nte cltll1a lesione va·sale. Nel -secondo caso l'operazione, praticata di i1eces0

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IL POLICLINICO

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sità e d'urgenza per ·emorragia in un individuo in preda a fatti settici con •febbre a 40°,5, non oortì l'esit-0 deside1·ato, perchè il ferito morì per sepsi due giorni dopo~ L'O. però può dire che anclie in questo caso la circolazione cpllaterale si era r.Lstabilita, essendo il giorno dopo l 'intervent.o presente il polso della radiale. Tus1NI. - A proposito della comunicazione dello Stretti osserva che in un caS<> di aneurisma giugulo-carotideo. questi è intervenuto allacciando la. sola a1·teria carotide. Orbene; se vi è una indica• zione ad allacciare ambedue i vasi, essa è proprio nel caso <li un aneurisma giugulo-caròtideo, sia per ottenere èon certezza la guarigione, sia per evita re i <listur·bi . cerebrali successivi all'allacciatura della sola carotide, disturbi sui. quali il Ceci ha insi tito, mostrando che la terapia loro più opportuna è appunto l'allacciatura contemporanea dell'arteria e della vena. Questa duplice allacciatura deve farsi in tutti g·li aneurismi arterovenosi giugulo-carotidei, sia piccola o grnnde la c-Omunica! ~ione artero\enosa. A proposito della comunicazione De Paoli, osserva • che i dati sfigmogra.fici non hanno gran valore diagnostico o prognostico nelle lesi-On.i vasali, pen quanto lo studio loro, specie negli aneurismi arter.ovenosi, sia molto interessante. Aceenna i>oi ad alcune peculiarità sintomatologiche degli aneuriiSrui a.rterovenosi: Così, ad es., se si ~ un' ~1µ.eurism~ ilrtei·ovenoso dei vasi succlavii con tumefazione -s otto la clavicola, si può facilmente fare 1 l'esperienz.a seguente. Sè si c-0mpl'ime l'arteria centralmente la tumefazione diminuisce, fin-0 a scomparire, e ~ieme scompaiono le pulsazioni ùelln tt1mefazione stessa ; però poi ·a poco a poco la tumefazione riappare appunt-0 in conseguenza clella eomunicazione arteriosa con la vena. Altr-0 fatto degno di nota è che, in casi di aneurisma arterovenoso dei vasi femorali, con thrill evidente, con sofii caratteristici, ecc., se si solleva l'arto al cl.i so1J.1·a del livello dell'inguine vengono a , cessare thrill, soffi, ecc. .. Per qt1anto riguard~l p-0i il momento più opportuno per l 'i~tervento, l'O. fa notare come questo non· debba essere ·S~Dl!)licemente in funzione delle lesioni vasali 1 essendo noto quanto frequenti siano le lesioni multiple in guerra. ' Può darsi quindi che l~ lesione vasale per se stessa richieda un intervento immediato, ma che questo debba essere •1if-· ferito. per la presenza di altre lesioni concomitanti. L'O. dice questo percl1è · cle&idera che i medici delle retrovie,. anzichè essel'e 1 1ronti a critiche nel vedere lesioni vasali non trattate, considerino le condizioni tutte nelle qu·a li era · il ferito quando venne al soccorso dei chirul'gi delle prime linee e lodino invece, se ne è il caso, l'ope1;a di questi. . RuGGI. - Al prof. Tùsini fa presente che i feriti con ane11ri mi arterovenosi giugulo-carotidei che ven.nero operati nella clinica chirurgica di Bologna con la emplice allacciatura. della carotide e di cui lo Stretti ha riferito sono guariti tutti: questo risultato fa cadere ogni critica. Afferma poi ehe nessuno ha v-0luto mai criticare 1

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l'opera dei chirurgi del~e prime lineè,, opera che h•1 commosso tutti quelli che l'hanno conosciuta. DONATI. - Richiama l'attenzione sul fatto eh~ in certi -casi i carattetj generali della ferita influiscono sul tratta.mento più o meno precoce delta lesione vasale, C'()ille ha detto il Tusini: altre volte sono le lesioni vasali che dominano il decorso delle ferite rendendo immédiat:amente più gravi gli effetti delle lesioni delle parti rµolli ed ossee e quelli delle infezioni primitive delle ferite ·Stesse. Cosicchè possibilmente l'intervento $Ui vasi lesi deve ' essere precoce, completato naturalmente col trattamento razionale della ferita. A proposit-0 clella cura dell'aneurisma artero-venoso, e più particolarmente della cura conservativa di esso, l'icorda un caso di aneurisma arterovenoso dei vasi poplitei, con sacca arteriosa e con orifizio di comunicazione fra ar~ria e vena, fortemente aderenti fra loro. Esegui la sutura end<>a11eurismatica dell'orifizio e l'arteriorra.fia ri<!ostruttrice, rinforza:ndo la sutura con l'avvolgimen-· to di un lembo della. parete aneurismatica attorno ' al vaso. La guarig·ione a,·,·enne per p1"iniarn,, con cessazione dei disturbi. Dopo 4 mesi rottura spon, . teria e la vena adiacente, che era occlusa da Ull con nuova. operazione a.s portò il tratto leso dell'atteria e la vena adiaèente, che era occlusa da ·un trombo organizzato, e il mal~ito guarl. Il caso è interessante fra l'altro anche come dimostrazione della possibilità che certi success.i della sutura vasale ,s iano apvarenti, e cioè dovuti allo stabilirsi del circolo collaterale durante un periodo :p.el quale si compie lentamente e progresstvamente l'occlusione, per opera di trombi; dei vasi suturati. In.fine fa p·r esente un sintomn che ha rilevato nei casi di aneurisma artero-venoso e di ematoma metaemorragico artero-venoso, cioè all'at1mento della frequenza del polso, talora notevolissimo, dovuto forse a minor pressione nel circolo arterioso in con· seguenza de.Jla comullieitzione con quello venoso. Fatta la cura dell'anet11·isma (legature, asportazione), la frequenza del polso torna normale. In certi ca&i dubbi questo sintoma merita di essere ricercato e può contribuire a distingl1ere l'aneurisn1a 21tero-ven9so <la quello al'terioso. Cuao10. - In· casi di aneurismi trat1matici della poplitea l'O . crede viù -Opportuno allacciare la femorale al triangolo dello Scarpa anzichè la poplitea stessa. Infatti in due casi i1ei quali . . l'O. praticò l'allacciatura della poplitea ebbe cancrena della gamba, cosa che 11on ebbe quando, per la stessa lesione vasale, allacciò la femorale nel pp11to · detto. E ciò si comprende facilmente quando si pensi alla maggiore ampiezza di anastomosi concessa da questa allacciatura in confronto dell'altra. PADULA. A chi consiglia di allacciare l'ascellare molto in alto o addirittura la succlavia, anzichè l'a scellare nel punto di elezione, per la possibi]J.tà .di una duplicità dell'arteria fin dall'origine, fa presente di non aver mai riscontrata questa anomalia in trent'ani di dissezioni anatomiche. Però la pratica ~ per altro motivo molto giudiziosa. Infatti l'allacciatura dell'ascellare nel cavo cm<>-

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nimo può determinare cancrena dell'arto supe·r iore, .precisamente a l ·pari della ~llaccia tura della poplite.a, . come il Cu.r cio ha ricordato, che facilmente determina. can crena dell'arto inferiòre . La ragione di ciò è anatomica. L'ascellare, prima di diventare omerale, dà le due circonflesse antetiore e poste~ rioi:e. La prima è esilissima e trascurabile; la. se' . conda va con .il nervo oiroonflesso a distribuirst al deltoide e poi, con i rami .suoi terminali, attraversata la robusta fascia dello stesso deltoide, contrae anastomosi con la rete .arteriosa del braccio,_ dipendenza dèll'omerale. Ma nègli .individui anzdani . e anche in molti . individui giovani queste anasto, mosi sono scar si.ssime e insufficienti . a ristabilire il cil·colo .collaterale quando l'arteria ascellare sia stata allacciata sotto l 'emergenza. delle cir<;onfl~s: se, onçe la 'Cancrena dell'arto. Inoltre è da, tenere· presente che, allorquando si vuole ~ttenere la guarigione di un aneurisma oon la ·sem:t)'l ice a llacciatura d i arterie, ci si fida- sulla org.a nizzazione del trombo che cerchiamo determinare nel cavo aneurimnatico. Affi11chè però tale trombo .abbia luogo 1 è necessario che piccola quantità di sangue circoli ancl1e dopo l 'allacciatura nell'aneurisma. Per tutte queste ragioni in caso di a.11eurisma dell'ome.rule o dell'ascellare stessa .è opportuno allacciare o. l'ascéllare in alto nel cavo o la succluvia : così facendo si permette il ciroolo collaterale attraverso le anastomosi fra mamm3;ria esterna e mammaria interna, fra scapolare inferiore e .scapolare superiore e posteriore, fra acromio-toracica e ret~ del braccio. Le stesse oon~iderazioni pe~· la poplitea : allacciando questa nel cavo popliteo il circolo collaterale potrà ristabilirsi soltanto, e con difficoltà_, per le articolari e specialmente per - la grande anastomotica; a llacciando invece la f€.lllorale, nella poplitea circolerà sangue senza pressione e senza ·veloeità proveniente dalla femorale profonda. , RUGGI. Non è d'accordo con i , concetti assolu-. tisti dell'O. precedente: se li accogl~~ per q~anto riguarda l '.arter.ia poplitea, non può .acco·g lierli per l'a.scellar~, .a.vendola a.llaociata ,spesse volte nel' punto classico e mai aven<:lo -osservato in cònseguenza d i tale allacciatura la cancrena dell'arto .superi ore . . • CÉcI. Ha estirpato anet1ri.s mi della poplitea a~cciando questa arteria, e non ha osservato la pretesa cancrena dell'arto inferio-re. 1

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Discussione sulle ferite co~ lesione del cranio e dell'encefalo.

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A PL'QIPOS1to della comunicazione Cascino, nellA quale è det~o che il lembo plastioo o.steo-periosteo alla Durante-Righetti deve essere fissato oon punti dj. sutura. ai margini perio~tei prossimi a~la breccia crani~ da colmarè, OiS$érv~ che nelle numerose cran-ioplastiche eseguite con tal metodo dal prof. Alessandri e in quelle, meno numerose, ma sempre ·c ompletamen te riuscite ch'egli stesso ha praticato, mai è stata constatata la necessità di tale fissazione: ribattuto1 il lembo e si. .stematolo sulla breccia, .si ribattono le parti molli ZAPELLONI.

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SEZIONE PRATICA

e, mentre l'aiuto esercita una leggiera. . compr~ssio. . ne in corrispondenza .d ella _breccia cranica wrchè non• si sposti il lembo 08teo-peri-0·s teo1 l 'over:atore esegue la su·tura. d ella incisi-0ne fatta su tali parti molli. .. A proposito della comunicazione Bes·ta e Bossi,. esprime. la· propri.a meraviglia che si · eseguano ancora delle cTanioplastiche con sca.pole di conigli-0, con ·la• mine di argento dora te, ecc. Su tali plasti'che il giudizio è o.ramai concorde, fra tutti col-0ro che. se ·n e sono occupati :esse non reggono ll paragone ·. · con le cranioplastiche fatte ' con tessu ti a ut-0geni (lembi osteo-pei·iostei liberi e peduncolati, cr8nici 1 0 tibiali; autopla·s tiche -cartilaginee, ecc.). L'O. si è occupato a lungo sperimentalmente anni or sono di questo argomentq ed ha dovut-0 confermare la superiorità delle. a u toplastiche . E nell'anno decor,s\J 1916 in una .s eduta comune .alla Società di chi!'urgia e a lla Società d i Neurologia' .d i Parigi lo. cttesso argomento ver:n1e trattato e in ugual modo appunto risoluto. . BASTIAN~LLr. ..~_ · A' parte' la prognosi definitiva delle lesioni cranio-encèfaliche, la quale non potrà farsi se non da qui a · qual<!he anno,11 quella più o meno imme;diata sen:bra a ll'O. più grave di quanto rtsulterebbe dalle .o pinioni espresse dei pl'eCedPnti • ora.tori. Varia naturalmente, e non poco, secondo ' che .si ricevono i feriti subito e tutti, o solo tardi e quindi i sopravvissuti dopo i primi giorni. Quanto a lla qura; l'esper~eri.za fatta nella terza ambulanza lo ~ portato a poco a poco dal tam- · ponamento alla chii1sura ·c ompleta, anzi ermetica,· della ferita; senza drenaggio, salvo aléuni casi, egli ha fatto estendere tale cura imrriediata anche ai casi più gravi, perchè ha veduto che, ritarda.ndola, mentre da nn~ parte il f erito in.aspetfutam~nte miglio1!ava dei fenomeni generali prodotti dal trauma, presentava ·~vantaggi iper pos~ibili inf~zioni sopravvenienti. L'O .. può dire con sicurezza che, quanto più am~ pia ·è la lesionè, tanto più è indìcata la chit1sura, ' anzi è necessaria, se ,si. vuole ·prevenire, dentI·-0 . certi limiti ' un'infezione e "ISoprattùtto l'ernja: cerebrale. . . ' ' \ Tutti hanno fatto l'esperienza che anche gr:osse " ernie ce1"'ebrali ·guarlliscono, ma in gene re l'O. ha veduto con molto magg·ior freq11enzà. sopraggiungere infezioni che n-0n la g~arigiòne.' La' chiusura C-OIDJPleta deve esser€ prece·d uta da ·una scrupolosa preparazione della cute, perfettamente rwsa, mediante benzina, alcool iodato, tintura di iodio. o benzina iodata e poi delJa ferita . c-0·n liquido Giannetta.sio o · con liquido Dalrin. Il ferito è narcotizzato, il margine della ;ferita· è escisso, questa ingrandita per quanto occorre a scoprir bene la lesi-0ne cranica, senza far lembi.; salvo eccezioni, e anche i tessuti contusi, laceri, ecc., vengono . escissi .. Si rim,u :ovono le scheggie. e si .asporta tank> osso tutt'intorno quanto ba.sta per scoprire per 1h-1 cm. circa il margine de1la ferita clella dura madre. Colla guiqa della rftdiografia e della pRlpazi-0ne 1s i .a.sporta.no scheggie, proiettili, ecc., intracerebrali facilmente accessibili, si fa l'emostasi cerebrale o della dura, ·se occorre, e si rimuove con ~

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delicatezza solo la sostanza C€l'eb1~ale distaccata e fluente, cel'cando di fal'e ·il minimo tl'auma.. Dul'ante questo lavoro la. ferita è bagnata spesso col Giannettasio o col ·Dakin. Emorì·agùi da seni, anche dalla d1ploe o dal 'cervello, richiese spesso una compressione con batuffoli bagD.<'l ti i11 s0>luzione fisiologie.a cal da, ptolungata. a nche per 5-10 minuti, raramente coadiuva ta dall'applicazione di pezzetti di muscolo o di fascia sul punto &anguinante; secondo H<>rsley. / Con .sutura a. punti staccati, profondi e superficiali, .si chiude tutta la ferita e si fa l'emQstasi del cuoi·o capelluto, e solo se un seno o una parte del cervello seguitasse a sangllinare vi si lascia un l>iccolo tampone per 4-5 giorni. Ma ciò 110. fa solo se l 'emo~'l'agia non cede a una· paziente comprés-, sJ.oone. Queste norme sono quelle che la chirurgia. cerebrale di pace ha. t rovato le più utili contro le infezioni e l'ernia e l'O. cr~de di poterla raccomandare dopo coscienziosa prova anche per la chirurgia cranica di gu err a . Natul'aln1ente fanno eccezione le ferì~ già infette, che devono esse.re sterilizzate prima e poi possibilmente chiuse seguendo le idee del Carrel per le ferite in genere. MARAGLIANo. - Non può aderire a ll'opinione del J)r-Of. Alessandri che i risultati degli interventi sulle ferite del cervello eseguiti d<>p-0 tre o Quattro giorni dal trauma &iano poco sod disfacenti. Ha operato un certo numero di tali feriti in questo periodo appunto e con esiti veramente confortanti. Per gli esiti lontani dell'intervento è d'accordo con gli altri chi1·u1~gi nel ritenerli, assai meno buoni di quelli imruedu1ti. ]J specia lmente !~ascesso cerebrale tar·d ivo che offusca la prognosi a distanza. È propenso a ritenere che questi a scesSi riconosca.no in numero non piccolo di casi la loro origine in piccole scheggie ossee infette _sfuggit,e per forza di c~se alla ric~r<!a del chirurgo e rimaste nella prof.(>ndità del parenchima C€r~brale. Per le emorragie del seno longitudinale e dei seni <lurali in genere si è servito seru11re CX>n successo dcl t.amponamento con cotone. COLLICA. - Se il prof. nastia-nelli crede· di sosteuere il trn tta mento chi uso <Ie Ile ferite craniche, I'O·. crede inYece di cloYer sostenere il contrario: .l trattan1ento a11erto. Infatti, uvenclo potuto tenere a lungo nel pro1>rio ospedale i cranici, ha potuto· o~servare l:t ll1nga dura t:l tlel témpo nel quale seguitano ~1d eliminarsi i prodotti di di.sfacimento necrotico clell'e11cefalo ed ha potuto accertarsi quanto <-l ifficile sia in l])rimo tempo clire quali c;iano i tessuti morti e q11ali i tess11ti viYi e destinati a Yivere. Nella vropria statistica l'O. ha 19 cranici gravissimi tratta ti c:osì all 'apel'to : 4 soli cli essi morirono l>jr fatti "etti<;i non Yenuti dopo l'atto operat6rio, n1a preesistenti. CA:h!IXITI. - Ritiene cl1e non si<1no da incoraggiare le cr.1niopla~tiche libere, m~1 qnelle a. lembo. 'Quanto l)Oi alle c.:r.111io11l~1 ." tiche C<.>11 lamine metalliche, le ritiene indic:a te soltanto i1elle aruplissime 1

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perdite di so.sta11za e quindi solo in casi eccezionali. ' BoNOMo. - P~r quanto riguarda i fenomeni di scoppio del cranio l'O. crede che talora si ffia interpretata per azione esplosiva l'effetto di una azione • localizzatasi in una· -Oata i·egione. Invece l 'azione esplosiva si verifica quando il proiettile (in genere un proiettile di fucile proveniente da breve distanza) penetra nella ma s&a encefa lica, impartendo a questa una forza espansiva, per effetto della quale le fratture iniziali stabilitesi intorno al foro di ingresso del proiettile si amr)lia;no fino a taggiungere dal vertice anche la base del cranio. Naturalmente in questi casi si hanno tali di.sordini a nat_<>mici della massa encefalica da non essere-nemmeno problematicamente suis oettibili di tratt.<1mento: questi disgraz.iati così feriti arrivano, se arrivano, all'ospedale da campo IJer morirvi dopo poche ore. ' L'O . accenna poi alla ;possibilità di aversi, per effetto di oolpi tangenziali, fratture della vitrea senza lesione del ta.volato cranico esterno, specialmente se il colpo lede punti in cui la diploe è a bbondante. In rapporto a lla possibilità. o meno di chiudere il cavo cranico neile lesioni di questo da arma da fuoco, prèferisce il trattamento aper to, anche per· "la considerazione che, specie se il ·p roiettile ha fatto un. lungo percorso 11ella massa enc efa lica, si è avuto un disseminio cli scheggie ossee in tale massa. Per quanto riguarda infine ln estrazione dei proiettili incuneati nella massa enrefalica, 1'0. ,si dichiara favorev-0.ie alla loro estrazione si8tematica, rappresentando essi semp1·e un 11ericolo ~ia come corpi estranei irritanti, sia come vettori di germi che a un dato momento pos&o110 i·i1>rendere 1<1 loro virulenza. FRANCINI. - Al prof. Bastianclli, ·che consiglia di trattare le ferite crap.io-€ncefaliclie cl1il1dendole, diC€ che nei casi per.sonati 11a .sempre avuto il eh~ fare con ferì te già infette : in questo ca so 11n tra ttamento chiuso non sarebbe dn Yvero fattib ile . Per la 1>.resenza appunto di tale infezione (\gli ')i è astenuto pur dalla ricerca dei proiettili e creùe di avere bene })raticato. NovARO. - A proposito delle fratt11r<? del cranio senza lesione {lelle parti molli o co·n lesi.011i minime, ricorda. un segno clinico bene studiato dal De Pao' li : 1a percussione. Se si fa la percussione <ligi tale o &trumentale del cranio in ca.so di frattura sospetta, .se questa estste s i ha 'in corrispondenza di essa un s11ono diffe rente in paragone al punto simmetrico dell'altro lato. SAv1ozzr. - Si c-0mpia ce della conferma che dà il prof. Ba,s tia nelli a l metodo di suturare iL cuoio c.c1pelluto, dopo eseguita l'ope-razione, lasciando un piccolo zaffo, verso la parte posteriore della ferita. N'°n ·è d'accordo col ·Bonomo, il quale ha <15chiara t-0 che tutti i cranici con . fenomeni cli scoppio m11oiono prima di esS€re beneficati -Oall'operazione. Dichiara di aYerne guarito più dj un ca;:;o con l'operazione.

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SEZfONE PRATICA •

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Quanto <ti ca.si (li gu.1rigi-0ne di ferite del !4eno cutaneo asportato in una ùelle Jarghe clliazze nere longitudinale superiore, comunicati da'l :àtlaragliauo, (necrotiche) . La tinta nera deJ pezzo tli cute si eOl 1s empliCe tamp<YJ;1iilllenro, ·dichiara che per la .:.Ua rivelò come dovuta ~d abbondante pigmento emaesperienza personale e per tt1tto quanto è riP-Ortato - tinico; in qualche tratto eID·o globinico, non app«1nella letteratura, è possibile ottenere la guarigione rendo traccia di elemento decifrabile, n1a la ~oliut col semplice tamponamento quando si tratta d'i tinta unifo1·me emoglobinica. Si rilevò anche che ferite mini1ne, mentre non sarebbe stato possibile l 'i1lfìl trazione flogistica peti va.sa le che a ve va comottenerla nei suoi cnsi perchè le lesioni ft1rono propresso e inabilitato a funzionare questi vasi, in aldotte da :proiettilii {li fucile (2 casi) o da scheggia cuni tratti della capillarità ci·rcondavn tutti questi cli grfillflta con asr101'tazione di .segu1enti della pavasellini, onde l'in1pedimento a l lib€ro ùeoor·SO sanrete del seno. Per queste u ltime evenienze l'unica g'uig110: di q11esti bloc<!hi, in questi capillari, se ne • terapia è rappresentata dalla legatura del seuo o vedevano in un gruppo a gomitolo di Yasellini. <lnlla forcipressurn. Dott. J_;, C. ZAPELT.ONI. L'O. att1ibuiva il fenomeno della ut.'<!1·osi aJJa ricca r>roduzione vasco,J are, poichè non vediamo intervenire alcun fenQmeno di necrobiosi che ordinariaR. Accademia Medica di Roma. mente accompagna la necrosi dei tessuti nella si<Se<luta ordinaria del 20 ma1·%-0 1917). filide . In questo caso scorgian10 il feuumerio men Presi<len,za del Prof. F . DuuAN'rE. raro delle produzioni angiomatose cutanee, nelle Stenosi cicatriziale del cardias guarita con una eso- quali, la stessa forza di· iperproduzione vascolare fagogastroplastica (metodo del Durante per le ste- interviene come cagione correttiva sulle produzioni angioma tose; ,d ove no,n è raro il fenome110 della nenosi piloriche). crosi come causa di guarigio11e succes~iva di ·e&si, DoTI. I.1. C. ZArELLONr. - I.1·0. espone b1·eyemeute dove le piccole emorragie ricorrenti ~ono esse stesse la storia cliniec:1 di un gio,v ane che, clopo u11 lungo di.pendenti da qt1esta necrosi . periodo di sofferenze per ulcera gastr,i ca iustacarIn seg1tito .p assa ad illustrate fatti simili rilevati diaca., da dieci anni era paziente per stenosi del i11 u1n caso di altera,.;ione del)4 capsule surrenali. cardias di grado molt-0 notevole. Benchè già inutilIl drenaggio filiforme nella cura della mastite puermente assoggettato a dilatazioni graduali della steperale. nosi oon 1sonde, pure l'O. volle ritentare tale mezzo di terapia ma con e&ito egual.mente nullo per Clli Dott . .t\.HTOì\I 01 S .\xT'AGN ESE .VALERIO. - L'O. epensò di risolvere in nltro modo il problema teras1JOne un caso di ~uarigione di grave mastite puerpeutico. Ebbe infatti ottimo ri·sultato praticando 1>eraJe curata e-on esito felic;~ mediante il drenaggio una efoOfag·ogastroplastica col metodo del Dnrunte filifo1me alla Cl1aput, passa quindi ad esporre la / cli J>iloroplastica nelle stenosi piloriche. sin a terza nota su

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La puntura lombare come cura de1la cefalea essenziale permanente. Prof. G. M!NGAZZIXI. - L'O. espone diffusamente sui r1sulta.ti ottenuti dalla cura delle cefalee essenziali ·p ermanenti mediante la decomp1·essione del !liquor, ottenuta con la puntura lombare. Accenna agli scarsi, n1a felici riSl1ltati finora praticati con tale pres,i.dio tera•p eutico, negli accessi di grave e:efalea acuta (essenziali); come ne abbia tratto incitamento pe.r tentarlo in mala ti clle soffrivano di cefalea essenziale permanente; e che tale fosse (esfietlziale), lo dimostra,v a volta per volta l'analisi (no1·male) del IJiquor e la esclusione di altre ma lattie documentata da ricercl1e cliniche e sierologiche. Quattro quinti dei aasi così curati guarirono o migliorarono definitivamente. Prof. RossoNr. Fa alcl1ne osservazioni sulla esatta differenziazione della cefalea e ssenziale per1nanente dalle altre. Pr<>f. CAMPANA. - Ititiene che la puntt1ra lombare <lebba giovare specialmente nelle cefalee di origine idl'ica, 1necCRnic.-'l..

Necrosi e suftusioni emorragiche cutanee in caso di eredolue. .. Prof. G. ì\11. GARIBALDI. - L'O. riferisce dapvrima la ~ria clini-02. della paziente e passa poi ad illustrare l'esn.me istologico da lui praticato sul pezzo

L'azione del mesotorio nel cancro dell'utero. Di 15 donne, che ebbero da 2 a 6 applicazioni, con dosi da 51 a 105 mmg. di mes10torio, oon sedute varianti da 12 a 36 ore nel periodo trascorso dal lll«lggio 1914 ai primi nlesi del 1915 e che nel febbraio de l 1915 erano in s tato di i gu<lrigione i>ri1naria : 5 so110 morte per reci{liva locale o metast<is;i a distanza; 1 ha r1produzione vaginale ; 7 persi1s tono nella guarigione ; 2 non è stato posstbile aver notizie. I \ ' 0 lendo con~iderare queste due ultime nella Jlegg·iore delle ipotesi come casi di morte per recidiva locale sono sempre 7 su 15 ossia il 50 ?6 i e.asi di gnarigìione dura tura. · Agg-iu11gendo un altro caso curato dopo il febbraio 191~ con 4 applicazioni delle qunli l'ultima il 12 aprile e che appa.re totalrue11te g-uèl 1·jta, 1'0. hn così netto il 50 ~{, di caisi nei llll<Lli 1:1 g·u1-lrigione ve rsi·ste d<1 due annj ed oltre. Non sono i cinque anni sacramentali di osservazione, n1a già la d1ùrata di dl1e anni è importante se la si confronta con le statistiche post-operatorie. Ad es. nella statistica di \\7ertheim pubblicata nel 1911 t roviamo su . 78 recidive os8erva te ln cinque .anni dallit data dell'operazione che 65 si verificarono e11tro i l)rirni dt1e anni. {17) 1

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Si può quindi sen.zs ~gel'azione affermare che i risultati sin oggi ottenuti son documenti della immensa importanza delle sostanze radioattive nella cura <lel cancro uterino, perchè taJi che vanno a l di là di quanto si potesse sperare di raggiungere con i mezzi ter<lpeutici noti sino ad oggi. f)ro.f. PESTALOZL.A. - Attesta deg·li ottimi risultati {lella. cuti1 mesotor.i ca. Accenna alla importanza a vveuire di qnesto nuoviQ ineto{lo per la cura del ca.n · ero ed al nt19-ro orienta111ento da. darsi, in relazione acl esso, alla v·ropagan{lu per la profilassi del carcinoma t1te1~ino.

Differenziazioni batteriologiche mediante l'arbutina, con speciale riguardo-alle dissenterie bacillàri. l'rof. B. Gos10. - Dalle indagini fatte dall' A. "'u di u.na ve11tina cli •Specie scelte principalmente fra le più note patogene si ha rag·ione di ritenere che l 'a.1· butina J.JOS:sa , nella tecnica ba tteriologit-a e prec1samente nel campo ~el blochimismo dei batteri, offrire un criterio di più nell'identifìcazione delle ~pecie.

IDgli ritiene ut~le il consigliarne l·uso ed estenderlo so1}ratt1tto a quei casi in c1li i metodi orùinari danno luogo ad equivoci e spec:ialmente per la differenzia~ione dei b. dissentel'ici, una famiglia che va ogni • giol'no più arricchendosi di l'appresentanti, i cui eara tteri si •S costino alquan~ dai tipi genuini oggi ben definiti. Il Gosi-0 ha 1Sernpl'e i1elle sue i11c1agi11i agito in ''itro per cui si l)One là doma11da :se il compo1·tamento di queste specie, di fronte àll'arbutina, sia lo sitesso quando si .arb11tinizzas~e l'organismo infetto. A g·iuùic<ll'e da q11anto .la clinicà 11a ae:quisito per le malattie (1ella vescica, di C'lli il detto glucosio è t111 Yeccl1io l'imedio, dovrebbe ritenersi di sì, perchè sono a1)punto le cistiti catarrali con forti p1·-0liferazioni microbiche quelle che 111eglio rispondono a detta te.ra.pin ; ecl allora le urine possono f1101·uscire brune (;\<Ù a 11che nere per l'<l. Yvenuto JJrocesso l'eà ttiv-0. Se altte infezioni s1:>ecie a focolai - sempre che si tratti di germi capaci d'i scindere il glucoside - .si comportino in moclo analogo, oggi non è ben sw bilito. Il i>1·of. Gosio crede si possa inoltre utilizzare l 'a rbntina anche come re.attivo rnicrobiolog·ico. EL GROSSI.

(da altri) ialla reg·ione temporo-parietale de.stra dà - alJChe alle varie terebro-punture esplorative reperti oompletan1ente negativi; la palletta C'Onfìccata.si attraverso la faccia nella fossa pterigo-mascellare- del lato opposto viene in a ltra :seduta. estratta dopo 0011. ·tatazi-011e che trovav.asi .a co11tatto della carotide interna destra non risultata. lesa. Dopo diiscuRsio11e clinica ill11stra e interpreta il oaiSO ammetten<lo contu~one della carotide interna destra oon lacerazione dell'intima e trombosi parietale ·e 1succe-ssivn. embolia cerebrn.Je.

Nuovi casi di iposurrenalismo cronico residuale da ittero epidemico. Prof.

magg. DJed. - L'O. presenta cinqu~ nuovi casi de la si11clrome già da lui descritta e ne discute i sintomi principali e particolarmente l'adinamia, la pigmentazione a tipo addisoniano della cute e dell~ ruucose, la mancanza di glicos11ria adrenalinic-J. ed alimentare, la linfocitosi e la scarsezza ed incostèlnM. di re.azjoni circolatorie da adrenaJjn~ì e riferisce di ricerche sistematiche (irùezioni di adren1nlina, atropina, pilocnrpina) che pern1ettono di afferm<1re in tali casi simpatiooipotonia e vn.goi1~rtoni.a, e ne disc11te la patogenesi nei r<"lpporti <lell'eziolog·ia paratifosa e <le la spirochetica.

Riltnioni medico-chirurgiche d' .i\rm . a t~ della Zona Gorizia. Seduta 3 maggio 1917.

Emiplegia organica da ferita d'arma da fuoco non interessante la cavità, nè le ossa craniche, per probabile embolia cerebrale da trombosi contusiva della carotide interna (presentazione di caso clinico). l')rof. O. FRUOONI, magg. me<.l. - Un soliato san() riceve nella regione zigomatica sinistra una palle tta di shrapnell e dopo' mezz'ora offre ictus con esito in emiplegia inistra oon tutti i caratteri dell~ forma organica. Un.a larga craniotomia. praticata (18) •

FRUGONI,

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Esperienze su l'ambrina. capit. med. - L ' O. esposte conoscell7~ gencl'iche e indicazioni tecnie.he su l'impiego de l'ambrina oon speciale riferimento al tra tt.amento delle n.stioni, ne illustra i vantaggi e l'azione sia sedativa per i dolori, che favoreggiatrice de le granulazioni e epitelizzazione e quindi del1a rapidità di guari· gione, ,sia infine r1ei rapporti degli esiti definitivi ~ lontani per i quali si possono evitare le deformanti cicatrici aderenti ma non le ipettrofìche. l')resenta numerosi casi trattati di ustioni e di altre forme (decubiti, congelamenti, f>C'Zemi, ecc.). S. A. ,.ITA LE,

Premio semigJ?atuito per gli a,ssocia ti al Policli-

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nico: Prof. F. VALAGUSSA

Libero él.ocente di · Clin. Pediatrica nella R. Università l\fedico Primario nell'Osp. « Bambin Gesù» in Roma

[Oft!UlTAZIOHl DI Cllftl[A ETERAPIA IHfAftTILE cCon speciale r iguardo alle malattie infettive) •

(2a ediz . .accul'atamente rjveduta e ampliata)

Il prof. F. Valagussa, partendo dalle osservazioni fatte iu un triennio di primariato nell'Ospedale infantile qel Banlbin Gesù ha sintetizzato, per un gruppo di malattie. la sua esperienza clinica, spedaliera e professi~~al~, offrendo ai medici nelle consultazioni utili ne111n~r1cata esplJcazione nell'esercizio dell'esame e della cura dei bambini. Elegante vol. ~ n -16°, di pag. XII-398, nitidamente stampato _ con 23 figure intercalate nel testo Prezzo Lire s - Agli abbonati al «Policlinico" si spertisce per sole L. 3,50 franco di porto. lnviare Cartolina-Vaglia aJ. prof. ENRICO MORELLI, Via SI· stina, n . 14 - Roma. 0

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XXIV,

LANNO

FASC.

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831

SEZIONE P RATICA

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APPUNTI DI MEDICINA •• CASISTICA. •

Una causa poco conosciut~ delle neuralgie del trigemino.

Mol to recen ten1 e11te il i>rof. Etcl1e1)ar,eborda (1° Congresso Nazio11ale di :\Iedicina - Bt1enos Ayres, settembre 1916) 11a i·icl1iamato l'attenzio11e degli studiosi Sll una causa poco conosciuta di neuralgie del trigemir10, che spesso · rendono• vario ogni sforzo tera.peutico e co!:>tituiscono così una vera di perazione ,Jer i ll::lzienti e per i n1edici. 1Jell'i1n-porta11te lavoro d·ell'Etchepareborda, corredato da una ricca casuistica, ecco le 1pri11ci,p ali concl11sioni: I deniti inclusi nello Sllessore della sost anza ossea del mascellare pro·ducono fenomeni morbosi di diversa 11at11ra. I terzi molari sono i denti che più spesso restano in elusi e qt1elli cl1e con n1aggione frequ e11za dànno luogo alla manifestazione di sinton1i n1orbosi. La loro incl11sione })fovoca quasi escli.1siYa1nente una ·fol'm a neuralgica a carico del trigemino, mentre· l'inclusione di altri denti pi.1ò fr equentemente. ca11sare neuralgire del par ' ', ma talvolta l)rovoca altri fenomeni . . L'inclusione dei terzi n1ola1·i pt1ò essere pctrziale o totale. Nel primo caso si 11anno talora dei fenomeni nervosi e riflessi. ma il pil.1 delle volte si verificano le:ioni di i1at11 r'a flogisti ca: nel secondo caso ir1vece non si hanno nlanifestazioni ftogisticbe ccl 1n genere le manifestazio11i neuralgiche o riflesse venendo localizzate jn zone distanti dal p11nto di origine, i pazi~nti ignorano del t11ito di avere nello spessore dell'osso de11ti i quali non sono spuntati ,e che sono causa del male che li afflgg.e. Da tutto ciò 1s orge la i1mportante illazione cl1e nelle neuralgie trigemellari di oi-igin.e o' scura, devesi .con ogni c11ra investigare se esfstano o non denti incl11si nei masce1la ri e che la ra.diografia e la esplorazione diretta sono i mezzi più .adatti a compiere tale investigazione. Se tal1 mezzi di esplorazione, j cui reperti devono essere vagliati a lume di critica. e cum grano salis, dànno u11 responso positivo, si. deve se11z'altro l)rovvedere all'e1strazione del dente incluso. E. TRA !v1.0NTT. 1

1

La paralisi ricorrente del facciale e l'emicrania facioplegica.

Uno dei più i.nteressanti caratteri della sintomatolog~ia dell'e.m i.c r.ania è costituito dalle complicazioni pa•r aJitiche, che in genere sono ev,a n escenti e transito,r ie, ma possono anche .ass11mere una forma grave e p ermanente. Ques.tc 1

PRA·Tl. CA~

ulti111e paralisi posso110 esse11e divise in due gruppi: 1° quell,e di 01·igi11e ce.rebrale, ossia emiJplegi.a, emianopsia, afasia; 2° qu elle in rappoirto ai singoli ne.rvi cranici e più specialmente clell,ottico e degli oct1lomotori. In r agione delJ a loro· freque11za le ofta.ln1oplegie emicr.aniche sono le più im.p ortanti. Sono stati anch.e p.escritti casi di emicrania faciopleg'ica. ~l a Ramsay Hunt '( The .Journal o{ t 1ie American, l.l1.edical Association,, 18 marzo 1916) r itie11e che questa forn1a non costituisca 11na entità clinica reale. PitL yerisim11me11te deve trattarsi in una paralisi faccia le ri·c orrente ac·comp.agnata a .èJolore all'orecchio ed alla regione occipitale. In questa fo~·ma di faciople~ gi.a la ·Si11tomatologia è del tutto simili a Cillella che si ha nell·e for1ne coml1ni con attacco unico e probabiln1ente . ancl1e l'etioloa-ia è ariao Ioga. La teoria .che 3;ttribuisce la paralisi facci ale ad un re.stringimento del foran1e di lls.cjta del forarne .s tilo-mastoideo, emessa da Despaigne, per modo che ad ogni infian1mazio-ne del periosti med·esimo si avrebbe una compressi.one · el · nervo. è molto ingegnosa, ma non ha a or avt1ta una conferma ana.tomica. D'altra parte bisogna p11r notare che nelle forme jnfettive o reum.aticl1e si tratta di una tendenza costituzionale a peculiari reazioni locali, n1olto .s imil i ad altre n'1a.nifestazioni reumatiche, che hanno anch'esse freq11entemente lln carattere ri·corrente, come la ,sciati·oa e la lombaggine. Più accettabile sembra l a teoria sostenuta da molti, ohe cioè si tratti di una }) erineurite del nervo facci ale di origine reuma-tic.a .simile .a quelle dellq, stessa erigi.n e ·dello sciatico e del pLesso brachiale. Tale lesione sarebbe per altro favorita dalla situazione esposta del nervo e le manifestazioni sarebbero ]Jiù evidenti ch e tn altri nervi perchè l'ingrossamento del nenro pI'ovocheirebbe da parte -d élle pareti esse.e 11na compressione che ne abolirebbe la fun.zionalità. La par.alisi facciale come vera consegl1enz~ di un attacco di emicrania, l a facio,p legia emicranica, non è un'.entità clinica. Il caso di Rossolimo, . come a ltri tre ·e.asi descritti dall'a11tore, si deve considerare ·c ome llna paralisi facricor rente accompagn.ata da dolori nel ciale . dominio del trigemino e clell'oocipitale, quando non .si tr.atti di sintomi foc alj di un t11more basilare. Non può ,escl11dersi a ct ogni m odo 18 coesiste11za. dell'en1icrani a con 11.n.a p·aralisi facciale, ma in ogni caso esse sono sempre e·t iologi.camente distinte anohe (fl1ando .is.'in· • DR. centrino nello stesso individ110. 1

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83~

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[i\NNO

TL POLICLINICO

TERAPIA. 11 trattamento di certe malattie da protozoi con il tartaro emetico.

L'.efficacia del tartaro emetico I)el trattamento di certe m alattie da protozoi è stata riconosciuta ,fin da quand o Plimmer e Thompson lo u·s arono n ella trip anosomiasi .e Viànn.a nel granul oma t11.icera11te. Nel k ala-azar è statOi · l1sato dal Castell.ani e da "Cristina ·e Caro,n a. A . Castellani (B ritish M ed. J ourn., 21 ottobre 1,916) espone i risultati da Jui ottenuti con tale medicina in diverse n1alattie. Nella f ramb oesia, l 'A. consig·lia la somn1ir1jstrazione orale della mi·s tura seguente : tartaro · em etico cgr. 6, b1carb onato di sodio cgr. 90; salicilato di sodjo cgr. 60 ; j oc111ro cli p,otassio gr. 4; glicerina gr. 8; acqua q. b. per far.e g r. 28. Dilt1 i•re in i1n bicchiere d'acqua e somministrare in tre volte d11rante la giorn ata; per i ragazzi da 8 a 14 a nni n1età dose, per i più piccoli lln terzo. Nel kal a- a~ ar, egli ha i1sato ·Si a le iniezioni endovenosa (1/2-2 eme. d·ella soluzion e al 4 % in acqua fenicata a.I 2 °{,) o endomuscolari (1/2-1 cm·c. della seguente soluzione : tartar o em etico cgr. 48; a ci.do fen i.co em e. 0.6; glicerina gr. 12 ; acqua clist. q . b. J)er fare gr. 28). Le iniezioni, da farsi n ella uegione glt1tea, l)rovocano dolore tardivo ed infiltra.zione. P er la somministrazione orale, l'A. consiglia n ej bambini Ì8 fo rm ala se g·11ente: taTtaro emetico cgr. 30; bicarbonato di sodio gr. 2; glicerina, acqua di clor oform.io, ana gr. 4; acqu.a q. b. pe.r fare g·r. 85. Somministrarn e 1-8 gr. diluiti in acqua; 1)er gli adulti raddoppiare la dose. Ugualn1e.nte con buoni effetti il tartaro .emetico è stat0 usato nel bottone orientale e n ella febbre ri·corrente. F1L.

XXIV, FASC.

~6]

di zinc o C.arles ra{!COm·anda le precauzioni seguenti: 1° impieg·arc uri sale realn1.en te puro; 2° sciogliere d' en i blée nel p eso integrale di acqua !iitsti111ata prescritta; 3° attendere l)are.cchie ore, meglio lln-a n ot.te, ch e il r.aifreddamento sia completo e meglio ancor.a impi,e gare il ghiaccio per far cliscendere la soluz.ion e al disotto dell~ temperatt1ra a.mbiente; 4° filtr are allora severa1nente; 5° non usare m a i qu esta soluz.ione senz,t p·r.aticare di nuovo il raffreddamento e la filtr u. Az. zi one prescritta. '

NOTE DI TECNICA.

1

Soluzioni indolori di cloruro d.i zinco. Carles (Btill eti1i de l'Acad.é1riie de 'Al édecine, ll. 12, 1917) , aff ern1a ch e la sc11ola cl1irl1 rgicn di. Bord'8a11x è 11na di q11e lle cl1e cl a ci r ea 50 ~11ni di })iù ~LPlYnezzano le sol11zioni i1)oder111ich c di clo1·l1ro di -tinco. Di g·l'èlzinta11le11te a volte i 11 certi casi i son o 111ostr ate così dol or ose, eh-e i chit11rghi dovettero rinunz jare al loro in1pie~o. P oich è in queste circostanze esse -.:i fac evano tor~bid e in g r ado variabile, e più pesso tardiv.a.n1e11te, l'A. h a t11diato le cat1se l)l'Oduttrici di qt1esta anon1aJia. La maggior anza dei l)ratici t1sano, secondo i cnsi, sol11zi.oni cl al 5 al 10%. Per fare le solt1zioni ipodermich e di cloruro

Determinazione dell'acetone ed acido acet;o-acetico nell'urina. .

Pur detet·111in ~L 1 e ap1)rossi111ativan1e11te l'aceton e e l'.acillo acieto-a,cetico, cl1e ~i possono trovare contamporane amente i1ell'urina, E. L enl( e ' ' H al1n (n1u·nclt. 1ned. W oclt ., 6 f ebbr.) propo11g·ono u11 ·metodo basato s11J segl1ente principio. , Con le r eazioni di I .. cgal e di Rimini si ott~e11g·o110 liqt1idi più o n1eno colorati second o • la quantità di ·acetone o cli aciclo aceto-acetico con tent1 ta n ell'urina; dilt1en·do opport11namente con l'acq11a si arriva a d ottenere dei liquicli incolori; ed essendo la qt1antità d'acql1a <1ggiunttt })l'Ol)O rziona.le alla co11ce11trazio11e ct1i dette sostanz1e s i trovail10, si p otrà da tale qu a11ti tù desu111ere la concentrazione Si <iecolora ·da p1)rtn1a l't1rina agita11ùola i)er mezzo .n1in11to con ltn l)OCO di r1ero animale e i filtra . 1) D ef e!1·1n.inazione cli ace tone acitl o acetoltcetico. - In t1na p·rovetta g·rad\13Jta da 100 eme. si ver·s a 1 eme. di llrina, i1n a g.oc-cia cli soluzione di nitro1)r11ssiato sodico al 33 % (1) , 10 goccie di soluzione al 20 ~{) di soda cau stic.a e 20 goccie di acido acetico concentrato . i a gita leggerm·en te e si aggil1nge .a cqua di ~tillata (a 50 cn1,c. IJer volta) fino a d ottenere t111 liquido incolor o. Se ciò i1011 si 0ttjene con 100 eme. si i)rend.e t111a. })arte aliql1ota (q11 alch e c'm c.) e ~i tra.sporta i11 altra J)rovetta grad11ata fino ad otte11ere lo sco- . loramento. Ad og11i 100 1c.m c. di acq11a aggi11nta c orrisponde u na percentuale di 0.0032 di aretorle acido aceto-ac.etico. 2) Detern1i11 a:.ione dell'arido ace to-acetir·o. T.

1

( 1 ) C'o11trHria1110nt~

nll'a.s e r?Jione di (\lcuni . .1ntoti, In ~olnzionie di 11itroprussiato <li i:;odio non s i nlt~ra fnei ln1ent(\ e Ri c.'Onserya bene pe r clei mesi.

(20) •


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[ANNO XXI\-, FASC. ;26] .

SEZIONE PRATICA

N·el1a provetta da 100 si mette· 1 cm·c. di urina, 1 goccia della soluzion·e cli nitroptussiato e 1 eme. di. sol11ziòne 1% di idrato di etilend~çi.- · mina.. Si agjta legg·erm,e~te, si l.aiscia in riposo per 3 minl1ti, dopo di .che si p·rocede rapidamente alla diluizione c001e sopra. Ad ogni 100 ·Cmc. di acqua agg·iunta corr:isponde una percentuale d'i 0.025 di acido aceto acetico. Calcolo. - Con la determinaZJione 2) si è ottenuto lo scolora111,e11to . mediante 200 eme .. di acqua: l'urina con tiene dunque 0.05 % di acido aceto-acetico. Con la deter1ninazione 1) si è ottenuto lo scolorarnento · mediante 2700 .e.mc. di acqud. Per la proporzione 0.0032: 100 = 0.05: x , si ottiene 1562 (la i)arte di scoloramento dovuta all'acido a·ceto-a c~tico nell a dete·rminazion,e 1)) . Si sottrae quindi 15&2 da. 2700= 1138, e si calcol.a la quantità di acetone, tenendo presente che (per un'urina senz.a acido aceto-aicetico) ad una diluizione di 100 ·em e. corrispondè 0.0176 % <li acetone. Dalla proporzione 100: 0.0176 = 11381: x sj ricav.a 0.198 di aceton·e % dell'11rina in esame. FIL. '

MED:CINA SCIENTIFICA. Il ciclo

dell'i~festione

833

da Ascaris.

· L'ospite _intermediario di Schistosomum japonicum Il Loos aveva ritenuto -che l'inf,estione avesse

.luogo dire.tt~ente, · pe·r . mezzo del passaggio di .miracid1 .attraverso la pelle 'umana, e conse.cutiva metamorfosi in forma di cercarle nel fegato. Dalle ricerche di K. Miyairi e M. Sbzuki (rif. in Trop . d'i stas . Bull., 15 dic. · 1916) · risulta ~nvece ch6 l'infestione avviene attrave.rso un ospite intenned-iario, un mollusco a • • piccola conchiglia destro·g ira, giall~c·cia o· brunoccia appar~enente alle Hydrobudae. Le uova di S. si segmentano dopo che le feci sono .state mescolate -con acqua piov.ana · i mi. ' rac1d1 n11ota110 attivamente ~d attaccano 11 mollusco ìmmerso nell'~cqria; do po qualche minuto, i tentaJcoli, la testa, il collo, il m,a ntello né sono cosparsi. E.s si v.enetrano nei tessuti e nell~ branchie, diventando poi sporo-ci..st1, da cui si sviluppano le radie (circa 50 .da una sola sporocisti'.. Da qu.este hanno origina- le cer.carie, che raggiu·n gono· I.a maturità dopo .a lm eno s·e tte settimane. · · Gli esperimenti di infestione vennero .fatti con dei topi. Si calcola che 3-4 su cento dei detti molluschi siano infetti n.aturalme·n te· lasciando i topi per un tempo variabile da 1/2' ora a due or·e, in un piatto contenente .acqua ed un centinaio · di molluschi, si verifica l'infestione. Questa h~· luog·o, e tanto grave da far morire i topd in tre settimane, quando si apre .. ' il mollusco e lo si applica con una goccia di acqua, sulla pelle del topo. I. P. 1

Seèondo le es1Jerienze di F. H. Stewart (British 1ned. J our1i., 7 ·ott. 1916) ,· quando si alimentano dei topi con uova di A. lumbricoiltes e A. suilla, si tro'tan.o, dopo 7-8 giorni, lè larve nei b.ron.chi, trachea e bocca; que.1le di A. 11iarginata -ye11nero trovate nel fegato. ' .. La via segt1ìta sarebbe la segt1ente: L~ larv~· POSTA DEGLI ABBON·A TI. penetrano r1 elle ,·e11ule de] ,s istema portale o • (840) . Solvente de.lla santìracca per otturaascendono nei dotti biliari. Fra il 2° .e·d il 3° zioni pro'V'l'isorie dei denti. A ll'~bbonato giol'no, ·s i trova110 nei capillari dilatati del fegato; però, avendo tln di~metro triplo di quéllo n. 7733: . La sandracca si scioglie in alcool assoluto dellè emazie, non passano a traverso i capila freddo o in al·cool di 90° a bagnomaria. lari. Le cellule epatiche circostanti deg.enerano e le larve possono quindi penetrare nelle ve- Per uso odontoia.t rico si adopera una solunule epaticl1e e, i1er la cava, arrivar.e ai pol- zione al 29-30 %. Serve per proteggere esternamente I.e medicazioni ,che si d.evono temmoni; di qui per l'embolismo delle arteriole passano col sangue effuso- nelle vescicole aeree.' poraneamente lasciare ne11e cavità dentali. Si Vennero fatti dei tentativi di infestare dei applica con cotone idrofilo imbevuto della soluzione. A. CHTAVARO. pol'ci con qt1este larve e isi ebbero, in . tre casi su cinque, dei risultati positivi. (81:1). Al dott. G. VadJana, Lecce. P ossiamo consigliare : Qt1esti fatti tendono a dimostrare che l'infestjone nel maiale e nell'uomo può aver luogo 1. Trattato sui metQdi di ricerca clinica di per mezzo di cibi contaminati (rosicchiati) da BRUGSCH e ScHITTENHELM. Trad. G. Galli. . . l Jniotopi. Ciò starebbe anche in rapporto col fatto ne Tip. Ed .. Torinese. - 2. Manuale dei metodi che le larve non possono vivere nell'acqua sta- d'es·an1e clinici del SAHLI. Casa ed. F. Vallar.dj, gnante, ma rimangono vive per 24 ore su del · Mila110. - 3. GARBT U. Semeiotirn fisica e fun~a.ne umido e per 48 ore nel polmone d,e i topi. . zionale. Milano, Ulrico Hoepli, 1912. - 4. · SCALa quantità delle larve trovate nel pqlmone LESE F. Semeioticà e diagnosi medica. Milano, • d·ei topi, corrisponde all'1 °/n delle uova sommi- Società ed. « Dante Alighieri » di Albrighi, Senistr.ate. FIL. gati e C. ..J

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[_-.\.NNO X~I\', F'ASC.

IL PO:t.JCLINICO

26]

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CENNI BIBLIOGRAFICi. f.Non .si recen3iscono che i libri pervenuti in dono alla Redazione)

A. CARREI. e G. DEHELLY. Le traitement des plaies infectées. 1 vol. in-8°_picc. di pag: 180 con

78 figure e tavolè. (Collection Horizon). Parigi, l\!Iasson & C.ie, editori, 1917. Prezzo Fr. 4. È questa la prima esposizione d'insieme, fatta dagli stessi .autori, del metodo Carrel. Ha intendimenti essenzialmente didatti·ci e verrà consultata utilmente da tutti i chirurgi ed anche dagli infermieri ai quali è affidata l'applier01Zione del trattamento. Gli AA. p.rem~ttono 1_ l'·esposizione dei princip.i i1n cui poggia la ·dottrina; segue una descrizione min·uziosa della tecnica, di cui non trascurano i dettagli neppure se infimi e non . . lasciano al caso nulla di ciò che un. metod'J strettamente sperimentale può strappargli; il • libro si chiude con la .s anzione del m.etodo, dQsunta a.all'esame clinico e batteriolo.g ico delle ferite ir1fette. In ciascuna di .q ueste tappe della dimostrazio·n e gli AA. hanno moltiplic.ato ' le grafiche, i disegni> le fotografie, di modo che i J lettore anche meno iniziato può cogliere non solo i principi a stratti della tecnica, ma anche, e più ancora, i dettagli delle ap1p li0azioni pratiche, senza di che u·n meto·do terapeutico non è che una curiosità sci·entiflca. • I

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e •.t\.NN E CARREL. Pratique d e l'irrigation des places dans la m éthode d'l:l docteur Carrel. Paris, A. Maloine éd., 1907. Prezzo ·Fr~ 1. DUMAS

Questo opuscoletto può considerar.si come un complemento ·del lavoro precedente. Esso è destinato agli infermieri, :cui insegna la tecnica delle irrigazioni e delle medicatur.e delle ferite col metodo Carre1; }'allestimento della so' luzione, l'esame microscopico delle secrezioni. È oiorredato di 13 fìgure. ED. R. LERICHE. Trait ement des fracturel. Collection Horizon, I parte, lire 4. Masson e C. Ed., Pa• • r1g1.

In questa prima parte l'A. tratta le fratture articolari. È uno studio di terapeutica chirurgica delle lesioni articolari, e per ciascuna articolazione è indicato il modo di indirizzare la cura nei vari stadii del decorso di una ferita . Un gran numero ·di figure radiografiche e di schemi originali rendono più evidenti i metodi tecnici descritti dall'autore. ! Questo libro originale, chiaro, completo ri, sponde alle esigenze del momento 1 ed avrà certamente e meritatamente molta diffusione tra i medici militari. a. a.

e M. GALLAND. Le! appareils platrés (Gli apparecchi gessati). 1 vol. in-18°, di 88 pagine, coh 108 figure. I. n. Baillière· et Fils. Parigi,. L. 2.50. Gli AA. raccolgono in questo volumetto i consigli che la pratica suggerisce per l'allestimento dii un buon apparecchio gessato. Dal modo con cui questo è applicato dipende la sorte del paziente ed è cosa tutt'altro che semplice ·la çostruzione di un apparecchio, che sia preciso, in conveniente posizione ortopedica e si~ ben tollerato dal malato. . La trattazione della ·materia è divisa. Jn tre capitoli: 1° allestimento· dell'apparecchio;' 2° i principi ortopedici dell'immobilizzazione; 3° la tecnica speciale per ogni appa.recchi0. Le numerose figuré essenzialmente schematiche aiutano di .m olto la comp.r ensione del testo.

J.

èALVE

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temalattie del cuore edei vasi Sommario del N. 7 (1° giugno 1917). · LAVORI ORIGINALI: Proiettile juxtacardiaco e proiettile endocardiaco (Prof. Vlttorio Maragli ano). RASSEGNE E RIVISTE: La ricerca dell'energia cardiaca i)reconizzata dal Katzenstein , o metodo rlel Gardarelli (G. Breccia). - Il singhi<>zzo nelle affezioni dell'apparato cardio-va..scolare (D . I brocchi). - Le infezioni endocardiche di sostanze medicamentose (Esc h ). - Insuf· fiazione d '~r·ia nella pericardite tubercolare con versamento (E. WeiLl e Loiseicur). - Il. ri,t mo cardiaco del soldato combattiente (L. Binet). - Alcuni fattori della d.i~n·èa ca.rdi<U:a (Peabody). - Significato semeiologtco del polso epatico auric9lrure in rapporto specia.11nente al ritmo di galoppo e alle lesioni congenite del cuore destr-0 (C : Pezzi). - I perturbamenti cardiaci nella nevralgia intercostale sinistT.a (Lian). - L'olio di strofanto e l 'azione purgati:va dello strofanto (H. A. Hatclie1·). - La digitale nell'aritmia cardiaca (H . A. Christian ). - Medicaz.ione in:traperica.rdica e massaggio nel trat tarnento dell'arresto del cuore (Gunn e P. A . .r.ta·r tin). - Stenosi tricuspidale, tumore J?eduncolato sovravalvolare pendente nel ventricolo destro, iPOStumi dii una antica endocardite parietale Ulcero-vegetante (E. Barié, M. Letulle e M.lle Miletzky). - 1'achisistoli.a {C. H. Goddard). - Aritmia completa provocata d.a lla digitale (Dantelopolu). L'aritmia cardiaca in rapporto alla prognosi (P. D. White). - La prognosi della fibrillazione auricolare (Pardee) . - Tachlcardia parossis}ica e malattia di Basedow frusta (H. Grenet). Influenza dell'adrenalina nella dissocia· ztone auricoJ.o-ventricola.re i.ncompleta (Danielopolu e Danulesco). - Blocco ca.rdiaco (Laursen ). Ricerche s-perimentali sopra l 'or1 gine dell'art tmia extrasistolica (D. D. Pletnew). (Di altre riviste omettiamo i titoli, per defici·enza di spazio). TERAPIA: Il trattamien.t o dell' « a.ngina pectoris 11 secondo i c6ncetti di James ~Iackenzie. - Necrologio: Gae-ta.no Rummo.

Abbonamento annuo: Italia L. 12 Fascicoli separati IJ. 2.

Estero L. 18.

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Per gli abbonati al «Policlinico l> : Italia L. 7 Estero L. 13. Inviare vaglia direttamente al prof. ENR~CO MORELLI - ViR Sistina. 14 - Roma.


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XXIV, FASC. 26]

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NELLA VITA. PROF ES S 1·0 N A IJ E.

ritenuto .che la odierna situazi,o ne economica del medico condotto è più difficile di quella degJ.ri altri impieguti, pcrchè oltre agli ordinari bisogni di famigliia, a molti ùi essi incombe l'obbligo di tenere costantemc11te n disposizione del Comune un cavallo per il sollecito (lisirui}egn.o del proprio servizio, ciò elle illl!)liea, dati i prezzi attuali dei foraggi, una spesa più che triplicata, e perciò superiore di molto all'assegna attua.le; richiamando il t:esto della circolare· 20 dicembre 1916, traismoosa dal proprio Presidente, ai Sindia.ci della provincia, perchè, in confòrl\lità di quanto era già stato fatto n~'interesse deg1i altri impiegati oomunali, concedessero una adeguata indennità -anche ai p1'Qpri sanrit.arii,. e cl1e ben pioçhe. furono le ammini·str'az~oni che aderirono all'invito; spiacenti che la Giunta Provinciale amministrativa, violando il rispett;o all'autonomia dei Comuni, abbia respinto proposte di modestissimi aumentli deliberati dai Consigli comunal i, a · favore dei singoli sani ta.r i ; presa visiòne d~ll'ultima circolare dell'on. Orlando, co11Ja quale si ooJlecitJayaµo le Prefutturé d~I · · Regno ad accertauS'i se e quali dipendenti Ammini-• strazioni n<YD. avessero anoo1~a provveduto ~ila concessione dell'invocata indennità di caro viveri, indènnità ultimamente estesa 'anche ai funziona.ri, con stipèndio dialle Lire 3000 alle 4500; affida.no alla Presidenza l'incarico di esperire le • pratiche che riterrà necessarie, ~rchè, còn tutta sollecitudine la · locale Prefettura inviti le Amministoozioni oomuna1i dell•a Provincia, ad uniformarsi alle tassative disposizioni •della surriferita circolare mintst.eriale ; affermand~ dii. non essere, cli fronte ai Oomuni, inconsci dei doveri che alla classe medica incombono, doveri che ooscienziosamente saru10 cli adempiere oon relo ed abnegazione ·qualf sono richieste dalle gravi necessità dell'ora t1·agic.-'l che il PaeRe sta a ttraver.sando >>. •

Cronaca del movhµento professionale. Oongresso degli Ordi1vi dei medici della 'l}osoana.

- Abbia mo già riportato un ordine del giorno approvato da questo Congr~; ne diamo ora altri due: « II Congresso Regionale Tosca.no degli Ordini dei Medici ; • ·· ' · riferendosi ai doveri che ogni cittadino non chiama t;o sotto le armi ha verso la Patria ; considerando che i medici, per l'esercizio loro, sono in continuo cont.atto colle varie classi sociali e quindi ·posisono coll'opera loro concorrere efficacemente alla clifesà interna del paese ; esorta i medici tutti a portare, non solo il consi-' glio professionale, ma anche il conforto nelle famiglie, pnvat.e forse per sempre dei loro cari, acl adoperarsi a mant.enere la concordia d'intenti e la calma nel paese, che è necessaria per il più pr:onto con~~imento della vittoria che deve portare alla pace; ' a f.ar parte dei vari comitati per la disciplina dei consumi; ad aiutare. i colleghi sotto le armi; ~ rammenta, lamentando l'indifferenza del più grande numero dei medici, il ·s acro doYere che ognuno ha, sia medico militare o medico civile, di fare att;o di solidarietà. collegiale, sottoscrivendo in ogni anno di guerra nella nota aperta dalla Federazione degli Ordini dei Medici, per lenire 1 più gravi danni della guerra ai colleghi nostri feriti, o alle loro fa• miglie se morti». «Il Congresso Regionale Toscano degli Ordjni dei Medici; tenuto cont;o che una parte dei medici na ti prima. • del 1880, e più ancora del 1876, sono rimasti a prest.ar serT"izio militare nella loro abitua.le residenza mentre a ltri sono stati t-Olti per ·necessità militari ' dalla loro residenm e mandati anche in Q,s pedaletti da campo oon grave disagio; f.a voti perchè, per equità, fila fatt-0 il cambio fra i 2 gru1>J>i dei rimasti in re&1denza e degli allontanati e non dopo un anno ma dopo ~i mesi».

Ordine dei medici della provin,Oia rli Reggio Oa.·

Il Consigli-0 dell'Ordine, adunatosi sotto la presidenza del prof. Evoli, aderendo ai concetti espressi dal Presidente <Si:esso·, ha ritenuto l'incompetenza degli Ordini ·n el gi11dicare ,s ull'atteggiamento politico dell'on. Brunelli; ha deÌiberato di riconvocare prossimamente l'assemblea dell'Ordine, • per discutere sulle questioni inscritte a ll'ordine del giorno della tormata del 4 maggio, la cui votaz.ione di biatSimo all'on. Brunelli è da ritenere non avvenuta, perchè. in qt1ell'as,';emblea intervennero solo 17 soci S·u 300 in.scritti·. ·. Zabria. -

Ordin e dei medici defl.a provincia di Pavia.

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6 maggio ebbe luogo l'ordinaria assem.blea gener,ale dell'Ordine. La relazione morale e quella finanziaria ebbero l'unanime approvazione. Dopo disct1ssione animata, aJJa quale portò il consiglio della propria personale esperie~ anche l'on. Roberto Rampoldj, venne a~ voti unanimi app1'0vato il seguente ordine del giorno:. «I medict dell'Ordine Sanitario della Provincia <)d Pavia, .riuniti in assemblea generale ordinaria, il giorno 12 maggio 1917; considerando che già con circolare in. data 23 ot1 tobre 1916, il mini•str<> dell'Int.erno ebbe ad at1torizza.re i Prefetti, a consentire che i·n causa del sempre più sensibile aumento !e1 costo della vita, le am·m iniatrazioni comunali votassero -speciali indennltà ai loro impiega ti ;

Ordine de'i me dici della provincia di Girgenti. È ·~tato

approvato il seguente ordine del giorno: « L'ais&emblea dell'Ordine dei medici della pro· Yincia di Girgenti, convocata il 10 giugno, considerando cl1e nell'attuale ora storica non è possibile agli in,scri tti nelle Società professionali di ast.enersi ·dal giudicare nel pro1l1io rappresentante l'uo,

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Sottoscrizione' al ·fondo di soccorso contro i più g?avi danni della guerra patiti dai .medici e dalle loro famiglie.

111 0 politico; con·s iderùudo elle la c:ondotta p~litica <le11·01i. Brunelli nei due alllli della nostra guerra è stata contradiittoria e in aperto contrasto ool sentimento patl'iottico dì quasi tutti i medici italiani; invita il dott. Umberto Brunelli a dimetteJ1:)i dalla carica cli rappresentante degli Ordini dei Medici nei Consiglio Superiore di Saµità, deplorando cl1e Egli non abbia pensato a farlo dopo le pubbliche manifestazioni di molti Ordini e di nume1·ose sezioni di medici condotti, e più ancora dopo il voto contra1io del Consiglio Federale degli Ordini clei medici».

Fra il persotiale degli. stabil!imenti sarvita1·i della tesìa di li'nea di Oormons; sottoscrizio1ie promossa dal dott. D. C' atiicci (*):

T. Colonnello D'Amico dott. ·cav. Biagio . L. 5 )) Capitano Lovaglio dott. Roberto . . 5 )) Capitano Malinverno <l·ott. Arturo . . . 5 • )) Capitano Maltese dott. },l'ancesco 5 Tenente Calcaterra dott. Carlo ·. 5 • • )) Tenente Pecci dott. Alfonso . 5 Per il, regoia re f un.~·i'.on(J!1nerito degU Ordi·n-i Sa)) Tenente Gallone dott. Sandro . 5 nltp,ri. - È pervenuta al ~Iinistero dell'Intern·) la . )) Capitano Bottini dott. Filippo 5 • richiesta fatta' dalle Presidenze delle Feder~zioni )) Oapitano Mazzetti dott. Oa.rlo . 5 degli Ordini dei medici, farmacisti e veteriMri, )) é) Capitano Orefice dott. Edoardo . . per ottehere disposizioni atte. a garantire il funzio~ )) Cappellano Milit. Don Ettore Sc~tti 5 n<.1mento dei rispettiv·i Ordini durante questo f cce' )} Tenente .Amll'.!. l\iario Delregno . . a zionale momento. }) .A.sp. Med. d·o tt. Letti-el'i Fra11cesco 5 A tale intento fi.1ron-0 formulat;e le seguenti pr-0)) S. Tenente Tallaric:o d-0tt. .Alberigo 5 • poste: )) .Tenente farmacist.a ì\tlassa Vincenzo 5 · 1 o Estende1:e le funzioni o facoltà del Consiglio '.renente P rupa dott. Gin.seppe . 5 , ,..\.mmini.·trativo ai membri rimasti in carica. )) Capitano Iapoee dott. .Antonio 5 20 Oppt1re date facoltà a ql)esti ultimi, quandiQ' • )) Capitano Nespoli dott. Gi11lio . o non sia110 ridotti a me110 di tre di completare il )) Capitano Arlotta dott. .NlicJ:lele 5 Consiglio, chiamando t emruoraneamente pel proprio )) Capitano Lo -Pint-0 dott. Giovanni 5 seno altri colleghi, quanti ne occorrono. CaP.itano Di Giorgio dott. Girolamo t) • 30 0 ppure consentire le el~zioni s11ppletive per ' e Domini ci dott. Mariano Teneni >> 5 " il completamento del Consiglio. Tenentè Oro la <lott. Giacomo . » D Tcnc11te F·r ancotto dott. Ernesto » 5 i -11 cuni une per il suo medico. Siamo lieti di . . S. Tenentt· Bertoliµi clott. Raffaele , » oregistrare e che il Consiglio Com11na le di Piperno Capitano l\1ariani 'Clott. Giuseppe . · » 5 (Roma) l1a conce~so con voto un~1nime e con i mi>> 5 gliori at1g·urr df pr9nta guarigione un congedo stra- Tenente Ro::;si <lott. Fulvio . - . ' ~nente Amrn. D'Arcais Giuseppe ·. » 5 ordinario (li 11n anno, a stipendio intero, al medico Tenente Nicastro dott. Calogero . » 5 · <:on(lotto d-0tt. cav EdoaDdo Ve11ere per malattia 5 Tenente farmacista B<:1galà Achille » contratta in servizio. » 5 A causa della. guerra che chiamò alle armi il -più Tenente Capp. t..,eccon Antonio 5• Chpitano Ascenso dott. l\llichele . . . >> giQ·yane dei tr~ medici condotti, il servizio Sarit-'lCapitano Grandi dott. Umberto (2& offerta) >> 5 rio di tutto. il :Paese ft1 assunto quasi _ per intero dal . 5 Magg. ·1\lasseriotti Benve11uti clott. Giuse1>pe » clott. Venere, che ininterrottamente e con .senso di • 5 Capitano Sbrozzi dott. Marcello . >) abnegazione e di patriottismo, quali l'ora richiedeCapit.'lrio 1\lolinari clott. Cesare . · . .• » 5 ·, ,ano, spiegò tale utti;v ità assoggettandosi a tale , gravoso lavoro che ne ammalò seriamente. A. r'iportare- 1... 180 Ciò rico11obber-0 gli egregi Am1ninistratorj di Pi-. (*) Il d-0tt. Dino Cat{1cci, tenente medico, Zona di pe1·no. Gorizia, ci scrive: « lVli venne l'idea di aprire anche qui sotto il La ressa dei lavori clte ci vengono offerti per rombo del cannone, una sottoscrizione al fondo di • soccorso contr-0 i più gravi danni della guerra pala -pnbblicazione e Ja penuria dello spazio, im. , titi dai medici e dalle lo:r-0 famiglie. Perchè sia verpO$taci con provvedim<:'.nto gOYfrnativo, ci indn· ·sata alla Federazione degli Ordini dei Medici in cono a sollecitare r 11ostri benevoli collat'Oratori Bolog·na, la in\io ~ Lei, che vorrà pubblicare la nota sul suo pregiato gi• ~rnale; ciò servirà a me affinchè condensino i . loro contr~bnti entro i più di. scarico presso i colleglli che non hanno ne~to ristretti 'li 1nlti compatibili con la èhlarezza e· con il loro obolo, e ài esempio agli altri centri o5pitalieri della Zona di operazii>ne e della Zona di Guerl'efficacia dell'espo~izione; li sfrondino delle ra. · Qui dove si rischia spe-sso la pell~, si }.:>uò pentlocumentazioni ingombranti, delle introduzioni sare anche alle disgrazie 1.!ventuali ed alle conse• storiche, tlelle citazioni, si attengano prevalen· guenze che esse comportano . La sottoscrizione continua e spero d1 poter pre- ' temeute ai riJievi <li interesse pratico. ~to in\i,are un u1tro versamento>> . •

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1° agosto 1907, n. 636, e, c:ioè, la pena pecuuiaria

estensibile a L. 500 e la sospe11sione dell!ese1~ei7.i<' • )) 5 profes~ionale . I~ conviene; perta11to, attendere sul j) 5 posto che cessi, per una r,agione 'qualsiasi, la ne)) 5 cessità del servizio. . )) ·>(6870) Esonero dal servizio militare. - l)ott. ~. G. - da. P . .- L'espletamento della pratica ver ottener~ >) D )) 5 l'esonero ·come unico medico condotto, richiede cir. » 5 ca una ventina di giorni. Se crede che la chia:i.uatn )) alle a.rmi PQssa ' avvenire in epoca i11'0ssima, snrebbe bene premunirsi da ora invitandò il . Sin)) o daco ad avanzare analoga istanza al Prefetto, i1re)) 5 sidente della Commissione provinqiale. • )) (6872) Pensioni - Versamenti volontari. - Dott. P. » 5 F. da P .. di B . - Avendo aderito alla Cassa di p.rtvi)) 5 denza fin dalla sua istituzione ha diritto al riscatto )) 5 di 15 anni di servizio prestati pizima della iscrizi~ne . )) 5 Con' 32 anni di 1servizio e 63 di età liquiderà l'a nnua )) 5 pensione di lire 2045. Per effetto del versamento vo:. lontario di ·lire 1600 potrà ottenere un supplemento Totale I.... 270 di pensione vitalizia di liré 191,68 annue. È in sua • facoltà di ritirare integralmente la .somma all'atto PervenuteOi a rriezzo del dott . G. SiJ11onc8 lli , 'l'edel collocamento a riposo o di chied~re che tutto o nente m,edioo tiell'O spedale miUtare di Tobruk: parte del capitale di lire 1600 già mensilme11te ver- • Capitano Cieco Derorato dott. Giov11nni I.1. 10 sa to, sia trasformato in a gsegno vitalizio a sup1}leCapitano Bertinetti dott. Marcello · . )) 10 mento della pensi{)ne. Tenente Simoncelli d-0tt. Guido ') l O (6874) Oontributo del oentesimo di guerra ., lf,ic10 Rosiello dott .. Luigi ohezza mobile. _,.. Dòtt. V. G. da O. - Con Decreto . )) ] () . Fonwne dott. Lorenzo • Luogotenenziale del 27 , ago-Sto 1916, n. 1102, gli im• . . , f) Petto dott. Giorgio • • • .. piegati comunali furono esentati dnl pagare il secondo centesimo di guerra. I;;a ricchezza' mobile cl1e . 60 Totale I•· ricade sul complessivo amIIl!)ntare <:li stipendi-O di . I L. 3100- è di L . 267,37.. . L'aggio a·ll'esattore ' fissato Raoooite dal dott. Pietro C·uoco nella città di. Ai onper oodesto Comune al 8 % importa per detto stitevideo (•) . . . ~ . l .1 . 40~,25. pendio la .somma di lire 8,01 annue . (6876) Pensioni. - Dott. ~J.. 7822 da T. A colt1i {*) Il dott. Pietro Ouoc-o ci scrive da Monteche aderì alla. Cassa di Previàenza fin dalla sua istivideo: tuzione vengono computati, 15 anni di servizio .fatti «Mi. compi.àccio • comunicarle che. per mezzo del pri1na del 1899. Ella; quindi, potrebbe ora liquiQ.ate Banoo di Nap.oli ho ordinato il versamento a fala pensione in ba.s e a 60 anni .di età €d 8 30 di servore del Comitato dell'Ordine dei Sanitari, della viz,10 . Otterrebbe annue lire 1552. Non ba,st:a clle il somma di Lirè italiane 4021,25, importo di una ' C.;-0mune abbia versato il contributo proprio per -Ot- ' sottoscrizione da me iniziata a favore dei dannj su-. 1 tenere la. pe11sior1e ma occorre che .anche il sanitario biti dai medici e fa 1njgJie al fronte di guerra, dopo ~i sia inscritto alla Cassa ed abbia pagato .ir contriaver letto il Policlin,ioo. buto ad esso spettante. Non essendosi Ella mai i11-. . «Con altra. mia le darò conto a·e lla Jista completa dei sottoscrittori e di ulteriori rontributi se, scritto é oon avendo, oome .p are, mai pagato il proprio 001,ltributo, non può ottenere pensione di sorta. come spero, potrò n11rora fare dei sottoscrittori>). In talè posi~-0ne di cose, Ella· potrebqe avvalersi Il plauso delùi famiglia sanitaria italiana va al del disposto dello articolo 42 del Testo Unico ed in- · . n:ostro benemerito connazionale, che ha saputo darscriversi ora:, obblig.andosi a-I pagam€11t'° entro un ' ci cosi -splendida prova di oolidR rietll rollegin 1~. decennio del capitale oorrispondente nl contributo \ non pagat-0 con le quote mt1tne e gli interessi oom• ' posti. ltlSPOSTE AQUESITI E ADOMANDE. Tale somma si ~g·gira intorno alle quattro od alle ' (6869) Servizio di medico oonàotto obbligatorio. cinquemila lire. ,Mercè tale inscrizione Le sarebbeD ivieto di dispeti.~a. .. - Dott. N. S. da T. - ' L'artiD<\ rlconoscil1ti, ag·li eff~tti della misura del trattacolo 1 del D. L. 22 agosto 1915, n. 1309, con Clli si ménto di riP-OSO, tanti anni di $ervizio effettivo \ dà al Prefetto la facoltà di requisire i medici pel qu:anti n·e occorrono per completare un quindicennio anteriore alk'l· iiscrizi-0ne. Loccbè i1nporterebbe l'atservizio sanitario civile nei Comuni che nel difettano, dichiara che l'incarioo è obbligatorio per cotesa di altri dieci anui· per liquidare la pen~ione. (6877) Pe·n sione privilegiata per infermità. - Oo1n lui che ne è fnvestito,• oomminando, a carico dei contravventori._ le di.sposizioni e le :penalità dell'arpenso del Com.une in caso di infermità, contratta iffl, servizio od a oa11sa dtel merlesimo. - Dott. S. C. tfcolo 124 del testo unico delle l~ggi sanita.Pie del (2.5)

Capitano Mengbétti dott. Silvano Capitano Ramp.agni d-0tt. Coliu1~ro Tenente G<>lgi d-0tt. Alessanclrò Tenente Bottelli dott. .Aldo . .. Tenente Taraschi clott. Domizio Tenente Vit.ali dott. Gil1seppe Tenente Paroli dott. Riccardo :B,,armacista Tovo I"'t1igi . . •. Tenente Amm. Solarino Giui:::eppe. Cappellano-GastineJli don Giuse11pe Tenente Ancona d-0tt. Giacomo Tenente Virnicchi d-0tt. Achille Tenente Caffaratti dott. l\1ario Tenente Giuliani dott. Pietro . , Tenente Marchetti dott. Giuseppe • Tenente Amm. Scalzo Giuseppe Cappellano Zanin don Antonio Maggiore Bedei dott. Ma uri zio

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l L POLICLIN!CO

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ru9lo di complemento col grado di te nente, ma per da G. - ~on occorre assodare la ciT<:osta.nza da Lei indicata. per ..stabilire se abbia diritto alla pen·s ione var.i e ragioni non lo vol'lero fa.re .. 1.1. G. privilegiata per. infermità contratta in servi~io od . . Al dott. Z. G. da U.: a causa del medesimo. Al_l'uopo è 1 invece, necessario .. La circolare di cui pal'la il collega vige sempre. produrre un certificato medico rilasciato, su richiePerò riguarda -soltanto gli ufficiali.eh€ vengono consta. dell'ufficio sanitario provinciale, a seguito di vi·sita. Ooll~giale 'presieduta dal medico provinciale gedati definitivamente e di autorità. Al dott. A. B . da N. : oon l'intervento di due medici milita.ri in attiyità Non avendo passata. l'età. di 40 anni ~on può andi servizio. In ta.le certifiicato deve essere specificatamente indicata l'indole della malattia, l e cause cora venir avvicendato. che la produssero e le conseguenze che ne derivaAl dott. S. F. da V. d. F. : rono e deve esservi esplicitamente dichiara.to se, Non è ammesso il passaggio dalla milizia terria loro giudizio, in conseguenza di . tale fufermità. to1iale al rùolo di complemento. Possono soltanto . Ella sia o meno divenuto inabile a prestare ulte- divenir ufficiali di complemento quelli che, in base. riore servizio. Nessun speciale compenso può pre- · ai loro titoli, hanno diritto alla promozione ad un grado superiore. tendere dal Comune, perchè questo non è obbligato a garenti're od a rifondere eventuali danni incontrati Al dott. C. D., Zona di Guerra: dal sanita.rio per infermità contratta a causa del Per la nomina a capitano occorre essere idonei servizio al quale è adibito. incondizionatamente a qualsiasi servizio. Quindi il collega non può esser promosso. (6878) Servizio interinale. - Trattamento econoAl dott. N. D' A., P. M. : mico. - Dott. S. S. da G. - Si • ha diritto allo &tiLe indennità. stabilite per gli ufficia.Il attualmenpendio interinale fino al giorno in cui ·si è effettivamente prestato servizio. Essendo inte~o non ha di- te in Servizio ·s ono -..elencate nella. recentissima cir· ritto ai due mesi di stipendio da parte della ammi- colare n. 338, G. M. c. a. Questa risposta vale anche per l'abb. n. 7743. nistrazione municipale per effetto dello avvenuto Al dott. P. U., Zona di Guerra : ' richjamo sotto le armi. Con l~a·bbandono della resiLa domanda, rac00lta regolarment:e, verrà presa denza Ella ha troncato con il Qomune qualsiasi rapJi>Orto di impiego e . non 1può, pertanto, aspirare alla in esame insiéme alJe altre, ed il decreto di nomine· differen7.a 'f ra lo ·stipendio militare e quello civile seguirà· a ·s uo tempo. Al d9tt. G. C., S. : durante la ·permanenza sotto le armi. (6880) . DimisS'ioni del medico condotto. - Dott. ,. • L'anzianità dell'ultlmo e:apita.no promosso mag· giore è del 3 aprile 1913. Il collega non può qu:ndi F. C . .- 2429. - Nessuna disposiiione di legge o di ancora esser promosso. regolamento vi~ta al medico oondotto di rassegna· All'abb. n. 2507: re le proprie dimissioni dal · momento che il capiEssendo il collega stato nominato ufficiale medico tolato gliene dà il diritto col solo o,b bligo del prea va senso dell'art. 57, non si può tenere più alcun viso di un mese. La presenza di un ufficiale del conto del servizio prestato precedentemente, prima R. Esercito per il servizio della truppa ed, occasio- della sua cancellazione dai ruoli per età. • nalmente, per quello della popolazione civile non è All'abb. n. 5719: di <>stacolo alla di lei nomina ad interino nel nu<>vo Non esiste nessuna circolare in tal .s enso. Oirca il Comune. corso per gli studenti di V e VI anno si è chiuso (6881) Chiamata sotto le armi. - Pagamento di tasora e p.on vi è ne.ssuna disposizione per aperture se e cli oont·»ibuto azia Gassa di previdenza. - Dott. di nuovi corsi, per ora. M. F. da Z. di G. - Anche durante la permanenza All'abb. n. 5719: • sotto le armi s i paga la Ricchezza Mobile e la ta.ssa Bastano 18 mesi, di permanenza nel grado di sote"ercizio, sempre che non si -sia in tempo fat·t a alla totenente, per potere venir proposto per la promolocale agenzia delle Imposte regolare denunzia per zione a tenente. Occorre però una dichiarazione • cessazione di reddito a causa della ine<>l'porazione della Commissione di avanzamento del Corpo ove nel R. Esercito. Tale denunzia può essere fatta anpresta -servizio. che ora e darebbe lu<>go al rimborso · delle somme All'abb. n. 2809: eventualmen~ pagate durante l'epoca della. cessaPer 1a promozione, come glil ai è detto molte vol- . zione dell'esercizio libèoo professional~. Devesi sem- te, occorre l'idoneità incondizlonnta a qna~i.aei pre corri-spondere il contributo alla Cassa di previservizio. ' denza perchè gli anni passa ti ·s otto le armi sono oonAll'abb. n. 8001: ' . sidera ti come utili agli effetti della pensione di riPuò solo essere promosso se proposto dalle autoposo giusta quanto prescrive l'articolo 1 del D. L. rità militari dft ct1i dipende, pcrchè data la sna 7 febbraio 1916, n. 221.. Doctor JusTITIA. condizionata nbilltà, il ~linistero non pub promuoverlo di propria iniziati\·a. • Servizio medie.o n1ilita1·e. - Al dott. G. B., Z<>n.a All'abb. n. 4658: di Guerra: Non può esser promosso che In seguito a pro• Os...qerviamo che molti iSOttotenenti di milizia ter- posta. per àisttnztone speclale fatta dal oomand.anritor.Ulle sapevano benissimo all'atto della mobilita- te del O>rpo presso cui fa servizio. Art. 5, circolare zione che avrebbero potuto chiedere di pacSSare nel n . 752, G. M., 1916. , •

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[ANNO XXIV, F ASC. 26]

SEZIONE PRATICA I

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.. All'abb. n . 2802: . che nell'anno 1915-16, presentarono dissertazioni di Tutte le indennità vengono disciplinate dalla. . . " re- ', laurea giudicate le mig1:for1,· sono stati s-qddivim cente circolare n . 338 del G. M. del c. a:: Le indenr fra: Cappelli oott. Luigi, Pedroli dott. Giuseppe, nità però non 00110 mai accumulabili. Pera dott. Genna.ro, Sunseri dott. Filippo. · All'abb. n. 2979: I , due primi « CQrsi » .sono stati aggiudicati a: Il quesito è tropPo peroonale. Non è stato proBlasi dott. Gaetano e Grossi dott. Vincenzo. mosso a capitano, perchè probabilmente non sarà Il premio <e Cola·s anti » ·p er perfezionamento .in stato proposto. farmaéologia speriment:ale è Stato conferito a · PiAl dott. X. Y., da Z. : , rondini dott. ' Eugenio. · Non vi è che una cirrolare che tratta ·generica• ~ORINO. JJ,. Università. - Il CQnsiglip accàdemico mente di tutte le questioni di esonero pei medici ed ha co.nferito il premio « Oarlo Bonino )) a Antonione è 1a n. 261 del 1916, nella quale ,si riporta. il Dedott. Francesco. · - · . creto Luogotenenziale del 21 aprile 1916, n. 469. All'a,bb. n. 3751 : • · Nella Regia Marina. Ha. diritto allo ·~ipendio ,e d all'indennità di fuori residenza. L'in·d ennità bagaglio gli compete per 80 L'Ispettor.a to di Sanità presso i.I Ministero della • chilogrammi. Il quadro di avanzament.o 'è arrivato Mariilla ·ha errMl:natc> la seguente gmduatoria dei lauor.a a tutto il dicembre 1915. • reati in medi~na e chirurgia vmcitiori de1 oonooriso Occorre però aver l'idoneità. fisica i.neondtZi~na.ta, · a titoli , per la nomina di 20 sottotenenti medici di • ed esser proposto dalla rispettiva Direzionè di Sàcomplen1e nt,o nella R:· Marina bandito con D. M. 21 clicembre 1916 : nità o Disti-etto. All'a.bb. n. 2666 : Oamp:;i.nelli Albert:o; Barca.glia .A ristide; Ru,sso Non esiste alcun altro distintivo oltre .il nastrino· Lorenzo ; Caparrott Giuseppe; Azzolini Cesare; della campagna. Calva nico Raffaele; Saldutti Vitt:orio; ·Gregorio St:ellario; Ni~ivoccia. Donato; Gàldo Luca; Sà.rdone Al dott. F . G., Zona di Gue rra: ·· • Antonio; M9~isaµi Giu seppe; ·'Mele Angelo; Otst.erNon ooiiste nessuna circolar.e ~Iinisteriale che autorizzi il oongedam en;to dei m edici pe'r disagiate con- "" nioo Alfredo; Buonsant,e Andrea; Trombetti · Ernesto; Saleroo Antonio. dizioni di famiigZia. I 1 • .Alcuni c-0ngedi sono, per ragioni diverse, c~ncessi · Libere docenze. volt.R per volta in ·s eguito a domanda ~otivata al . Mini<Stro della Guerra. Sono abilita.ti alla libera docenza i dottori: Martelli Carlo in clinica medica, Calendoli :mnrloo iJn Libera docenza. - Al dott. B. d. V: Per conseguire la libera docenza per titoli, biso-- ba tteriologia e Graziani Vincenzo in otorinolaringna farne dQm.anda, su carta dla bollo da lire una, , gola.tria a Napoli; Guasonf Èutimio in clinica chirurgica e medicina. operatoria a MO<lena; Mlnole al Ministro della P. I., il quale, sentito il parere Giuseppe in patologia medica a Pavia. , del Qonsiglio Superiore, nomina la Commissione. • Sono autorizzati a traaferire la.' libera docenza i Questa si riunisce, ed esamina i titoli che il CM;idott:ori : Bordoni Luigi da Torino a Siena in teradidat,o avrà intanto èsibitj, insieme colla domanda, pia fisica; Lombardo Paolo da Modena a Messina. alla Segreteria della R. Univensità presso ·i a quale in igiene e polizia .s anitaria. . si chiede l'abilitazione · ~'insegnament.o. , Se il parere della Com.mdssione, da.to sui tlt:oli, è favorevole, il candidato viene .sottoposto alle ALBO D'ORO .. prov~ orali e pratiche. · Per tutto questo il mezzo migliore è di mettersi PRO:h-IOZIONI STRAORDINARIE PER MERITO DI GUERRA. in diretta comunicazione colla segreteria medica Per. merito di guerra i .s eguenti capitani fumno ' . di quella data Università, e farsi guidare quindi promossi. maggiori: dott. L. Mazzetti, dott! Maurinelle pratiche; fissare d'accordo possibilm()nte le zio Mede-i, dott. cav. A. Santa Ma.ria; i.I tenent.e riunioni della Commissione, ecc. G. S. medico dott. V. Griffi· è promosso capitano; Pono 1

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nomina. ti effettivi : il capitano i:tiedloo di romplemento dott. -F. Propezzi ed i, t~nenti medici di com-plement,o dott. cav. A. Pistilli e dott. A. Lapoll . •

NOMINE. PROM07-IONI ED nNORIFICS:::NZE.

· Altai onoriftéenza.

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Il sen. prof. L. Manglagalli è,. promosso Grande Ufficiale della Còrona ' .d'Italia, in riconoscimento . delle sue benemeren.ie nel campo scientlnco e pro,. fesslonale e delle iSUe virtti civili spe~ nel dar vita · e prosperità. agli IiStituti Clinici di Perfezionamento d-i Milan-o.

CONDOTTE E CONCORSI. . .

CIVITAVEOOmA. Ospedale Oivile. - , Cercasi medioochi-rurgo a.ssistente. Stipendio 150 lire me.nSill nett~ dalla. tassa di ricchezza mobile e ,da.Ila ritenuta pensioni. Alloggio nell'interno dell'O·spedale e vitto nei giorni di guardia. Nomina per un anno rinnovabile 'per un seeondo anno. Per ulteriori schiarimenti rivolgersi alla ·Segreteria. dell'Ospedale Ci·

Conferimento di .premi. •

RoM:A. R. Unimersità. - I due premi Girolami, stabiliti a favore di la1:Ueati in mroiclna-chirurgla,

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IL POLICLt:NICO

[ANNO

XXIV,

FASC.

26)

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NOTIZIE DIVERSE Per la Patria.

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Hanno imlllolato 1a. vil:à in guerra i dottori: BALLERIO GIOVANNI, tenente medico, ~ ~!filano; Boxo VLADIMIRO, capitano medico, da Torino; CREMONA .ANTONIO, cat:>itano n1edioo, comandante • un reparto di Sanità; PARASCANDOLO . LuIGI, tenente medico, da Vico Equense (Napoli), in seguito a incidente di mare; RESTAGNO. Àl"\TNIBALE, da .Altare (Genova)~ capitaDo medico : . lo stt1dente in medicina ANTONI:r...J: LUIGI; lo ·S tudente il'). farma~ia MARGARY ARMANDO; . Gli studenti dell'Università. di Roma caduti in guerra. Nell'Ateneo Romano si · è ten11ta una grandiosa rerimonia per ·r ievocare ed onorare gli ·studenti ca• duti negli asp·r i campi della 110.stra ' guerra. Vi intervennero: il principe. Umberto, i minis·t ri Ruffini, Scialoja e Fera, .i oottosegretari Bonicelli, Battaglieri e• Morpurgo: il prefetto Aphel, il • sindaco Colonna .il generale Marini ed altre spiccate · nota bili tà. Il retto.t e prof. Tonelli pronunziò un commosso, elevato discorso, in nome· del Corp~ Accademico. Fece i nomi gloriosi dei 31 laureandi caduti' sul èampo, ai quali è •S tata oop.ferita la laurea ad honorem_; di essi 13 1sono stati___decorati a.I yalore (d1,Ie oon medaglia. d'oro). • . · ' . In seno alla Facoltà di medicina e chirurgia è stato Pl'Oclamato dottore il laure.andQ .Antonio Mercanti. , In lln'orazione nobili·ss1ma, l'o,n. Salandra fece vibrare le note più alte di patriottismo e di umanii:à. . Il prof. Sémeraro ringraziò in nome delle famiglie. •

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I militari alle terme di Chianciano. Il ~i1liistero della Gt1eTrn 11a clett:1 minato, con circolare n. 320 (11 maggio 1917), che oon le stesse norn1e emanate oon la circolare n. 217, Giornale MiUtare c. a.., f~nzioni, dt1rnnte la stagio11e. e8tivaautnn11ale, anche lo stfll)ili1nent.o tf'rn1nle di Chianciano, per la ct1ra idropinj<:a del ruilital'i affetti dalle segUenti mal~ ttie.: ..i.\.ffezioni del feg·a to in· gent>l'P e :-;pechllmente calcolosi biliare ·. - Posture~ cli malaria e di ittero infettivo, - Catarri gastrici tld int~stinali in indiv:idui (leboli o clepel'itj, od in soggetti uricemici. - Renella urica, calcolosi renale, cistite calcolosa. I..e inute sono fn numero di ot'to .. t"lella durata di J :> giorni. ciascuna. I~ relative proposte cli ammissioue, compilate nel m,odello 458, dovranno e::;sere tra sme~~ all 'ispettorn to· d1 sanità militare con le consuete norme. Possono usufruire delle Terme anche i miUtari che hanno bisogno dei bagni.

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J.,a famiglia ospita.lieri\ di Roma al Comm. I,usignoli. 1 ~ stata offerta al colll1n. Lusiguoli, lll'esidente dell'Amministrazione degli Os1:>edali Riuniti di Roma, da una raippresentauza di tutto il personale, u11a magnifica pergamena ed t1n ricco dono . • Il segreta1io gen~raJe colllm. Corelli, il commendator Trom~ dell'alllID;inistrazi-One e-entrale, li pror. Torti, Direttore del Policlinico Umbert-0 I, • ed il signor Vertecchi della Lega inferm,i eri,. illu- , strarono eon alte. parole il significato della ceri• monia ed il valore dell'opera svolta dal comm. Lusignoli, . prima R. Comrni&sario, oggi Presidente dell'importante Ammin1str<1zione. Il ~mm . Lusignoli ri11graziò pel gentile atto di om~ggio voluto dalla fnn1iglin ' clegli Oi:;pedali . di • Roo:na. .

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Indice aHabetico per materie.

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Acetone e acido diacetico: determinazione nell'urina . . . .. . Pag. Am brina : esperienze . )) Ascaris: ciclo dell'infestione · . )) . . . )) Assicurazioni malattie : aspetti Batteri: (lifferenziazione mediante l'arbutina, con riguardo alle dissenterie batte·. riche . . . . . . )) Cancro dell'utero : azione del mesotorio . )) Emiplegia organica per ferita d'arma P.a fuoco . . · . . . . . . . . . )) lilredolue con necro i e BUffusionì emor.ragiche ct1 tanee . )) . .. . . . . Ferite con lesiQne dei vasi oo.11guigni . . )) Ferite con l~sione del cranio e dell'ence• falo . . . . . . . )) Ittero epidemico : iposurrenalismo cronico residuale . . . . . . . . )) 'Mastite pt1erpera1.e : cura con drenagg:fo filiforme . . . . . . . . . . . )) ~euralgie del trigemino: causa poco conosciuta . . . . . . )) • • • • Roma. 1917 -

, ('èlUsa di rifor-

nell'esercito Pag. 823 ma ed incapacità. . . )) 833 Otturazio:p.i proyvioorie dei· denti P<1rali.si .ricorrente del facciale ed emicra)) 831 nia facioplegica. . . . . Polmonite : con&ide.razioni praticl1e sulla diagnosi . . . . . . . . . . . . )) 820 rnntu,ra lombare i1~lla cefalea essenziale )) . 829 permanente . • • Rottura dell'aorta: casistica . » 816 Schistosoinum japoni<!t1m : o.~pite intermediario . . . .· · . .,. · Stenosi cicatriziale del cardias · guarita con esofagogastroplastica Dul'ante 829 Tartaro emetico nel trattamento di rua. )) 832 lattie da protozoi . . . • » 822 Ttgna : "Cura e profilassi nell'esercito . Tonsillà linguale : ipertrofia e sua impor· )) 813 tanza prati ca . . . .

N~uro-psioosi

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S'tiab. T.lp. Cartiere Cen'tra.11.

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POZZI, f &SJ).

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Roma,

Aooo XXIV.

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luglio I9I7

Fase. 27. '

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fondato dai professori :

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GUIDO

BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI • I

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SQMMARIO .

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Lavori originai!: S. Minelli: Osservazioni sul tifo castre~se. -:tamento del coma malarico co~le iniezioni endovenose di chiT. Silvestri : Ancora a proposito della. vaccinazione ant1tiftca. nina ed uretano. - Associazione medicarnentqsa da evitate. - Riviste sintetiche : .Ben. De Vecchjs : Le con:l'Jscenze a,ttua1i - PROFILASSI: Sul valore r:r;ofilattico delle iniezioni di siero su l'artrite alveolo-dentaria. - Note e contributi: M. Mitra: antitetanico. - Posta degli abbonati. - Varia: La guerra ed Sostituzione dell'albumina animale con quella vegetalei iIJ batil pane - Pane biaoco e pane bigio . teriologia. . - Questioni del giorno: - P. Desfosses : I tratta- ' Nella vita professlonàle: A proposito di promozioni degli ·uffi.mento delle ferite infette secondo il método Carrel. - Accadeciali 1nedici . - Cronaca .del movimento professionale. - RI· mie; Società mediche, Congressi: XXV Congresso della ~ocietà vista di giurisprudenza sanitaria. - Risposte a quesiti e a Italiana di Chirurgia. - Conferenze del prof. R. Campana. domande. - Nomine, promozioni ed onoriflrenze. - Albo Appunti di medicina pratica': CASISTICA e TERAPIA: Mad'oro. - Medicina sociale: Per la lotta aotituber~olare in laria e traumi. - Pa.rtatori di parassi ti malarici. - Il t.ratRoma. - Notizie diverse. - Indice alfabetico per materie. I

Prol. tav. 61fttINTO OUftRTft, libero docente nella R. Universita di Roma

Vademecum della Infermier.a IN CASA E N.E OLI 0SPEDALI '

con speciale riguardo alla cura dei malati e feriti in guerra Seconda edizione accuratamente riveduta ed ampliata - Un volume di circa 300 pagine riccamente illustrato Questo man.uale con stile chiaro, semplice e conciso, e con singolare pe·rizia~ compilato, contiene quanto è necessario alla donna di sapere per actempiere e:mcacemente 11 pietoso ufficio d'infermiera al letto del ferito e dell'infermo. Le numerose illustrazioni sono di grande ausilio all'int.end1mento del testo e agevolano in modo sicuro l'opera della lettrice in ogni contingenza del suo nobile uttlcio. . . ~. L'esito lusinghiero della prima edizione, esaurita in poch1ssin10 tempo, prova che il nostro manuale rlsPonde a un bisogno sentito; e questa seconda edizione è òiretta a S{)ddisfare sempre meglio a tale bisogno. ,Vi furono aggiunu importanti capitoli sulle I>iù comuni malattie dei bambini, sulla tubercolosi, sulla malaria, sulla idroterapi&, ecc Anche le illustrazioni sono state notevolmente accresciute e alcune modificate in modo che, come il testo, pure le figure fossero atte a permettere la lettura del libro anche alle signorine, cosi che, cessate le necessità della guerra, esso possa rimanere in famiglia come una guida preziosa in ognl contingenza riguardante la salute. Per mettere 1 nostri cortesi abbonati ln grado di diffondere jl manuale stesso presso le -signore cii loro conoscenza, abbiamo deliberato di. spartire in porto franco le copie che c1 venissero richieste col loro tramite al eolo prezzo di co1t91 e cioè & L. a ciascuna.

Prezzo lire

5. -

Per gli abbonati al «Policlinico» sole lire

Inv.tare Cartolina-Vaglia direttamente al prof.

ENRICO MORELLI.

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(franco di porto) . •

Via Sistina, n.

14 •

Roma. •

•ldhl di ,roprldà rlserva&I. - E' vietata la ripr.oduzio·ne di lavori pubbUoafli nel POLICLINIOO o la pubbUoazione di ttuntt tU essi senza citarne la fonte. · • f

ORIGINALI. , OSPEDALE MILITARE DI RISERVA IN VICENZA

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, LABORATORIO BATTERIOLOGICO MILITARE OELLA la. ARMATA. Oss~rvazioni

sul tifo castrense

per jl prof. SPARTACO i\1INELLI J>irettore del laboratorio - l\laggiore medico.

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I risl1lta.ti completi delle rivaccinazioni antitifiche nel ~ostro esercito per ciò che riguarda la morbiàità., la mortalità .e la gravità del tifo, sarannno 11oti colle pl1bblicazion{ delle

grandi statistiche. Io intendo· portare solo il contributo dello' -studio di un discreto· numero di casi osservati nei qt1ali la diagnosi clinica fu sempre corredata dell'indagine batteriologi- · ca e tali casi < ostituiscono in pa1 te il ... lavoro <lel Laboratorio Batte i i ologico della ra ·armatn. che io dirigevo, parte sono mie osservazioni cli11iche del 1° Reparto medico dell'ospedale 1nilitare di riserva di .V icenza, che mi f11 affidato per ql1alche tempo. Sono perciò casi di diagnosi sicura e benchè ' il loro numero non sia grandissimo i risultati del loro esame resi noti mi sembra pos~ ano avere qualche utilità.

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IL POJ~ICLlNlCO

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La diagn osi del tifo negli indivldt1i che subiro110 vaccinazione antitiflche presenta difficoltà, sia coi mezzi della clinica cl!e coi mezzi di Laboratorio. Per ciò che rig11arda. la clinica la ct1rva febbrile non aiuta perchè spesBlssim0 irregolare n ei -vari periodi; la roseola è assente o fu gace in 11na quantità di vaccinati, la milza si palpa in 111l grandissimo numero di soldati che ven~ gono dal f rorlte e amni alati ~i malattie le pi1L diverse ed anche ·nei sani. Scarsissimi sono i sintomi dal lato del sisten1n, ner,roso - alcunp volte si hanno sintomatologie che fanno pensare ad 1111a malattia de 1 l apparato respiratorio, altre volte la ma.lattia ha aspetto di banale e lieve forma ret1n~atica con febbre leggi era, senza spec1ali caratteri. Rivolge11dosi al Laboratorio _troviamo. ai1che qt1i ··delle difficoltà che prima n on avevam o. L'em ocoltura per conco".rde parere rlopo le vaccinazioni dà risultati assolutamente ins11ffici entL Il ~oldato vaccinato quando si contagi di tifo passà i pri1ni tempi, perchè la sintomatologia è molto attenuata in confronto dell orcl.inario, o a riposo sotto la fenda,: o n ei pri11ìi ospedalettì da campo. Q11ando viene d a questi sgombrato j)erchè la malattia asst1me un ·decorso più lungo di 11n'ordina ria indisposizion e o di forma re11matica di strapazzo fisico, il periodo della batterioe1nia è ormai trascorso. ' To ho eseguito l' e1nocoltura _1nolte volte, anche con 10 cc. di sn.11gue sen1inati in grandi , n1atracci di Erle111n1e1rar con forti quantità di bile e brodo, con perle di. vetro pe1: agitare, 1>relevan do molto m ateriale per le piastre di Endo fin 30 ore dalle semine e ho avuto natt1-· ralmerite risnltati posit~vi ma non certo in ql1ella percentuale · che avrei desiderato perchè I 'indagine si dimostra.sse utile. La sierodiagnosi di \\'idal eseguita contemp oraneam ente all 'e1noroltura risultava positiva in dil11izione alta il che spiega gli scar si risnltati dell a prirp.a, essendo noto come la batterioemia cessi colla comparsa in circolo delle agglntinine specifiche. L'esam e batteriologico delle feci è indubbiamente molto lltile, ma è positivo quando comincia l'ulcerazione della placca. e dei f ollicoli solitari vale a dire n el secondo settenario 'inoltrato ed è intermittente troppo. Dopo la vacci11azione antitifica i risultati della Rierodiagnosi di \\~idal non sono neanche pil.1 q11elli di prima, principalmene per_il fatto della persistenza n ello siero delle aggll1tinine della vaccinazione. . Poichè questo argomento è sempre interessante dal lato pratico specialmente per chi ab biti bisogno di' servirsi'. contin11amente delle 1

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FAS C.

Rietodia gnosi e in grandi· propo ·zio11i per le richiest_e del sno 11fficio, 110 volt1 '. o ricercare anch.io il m odo di comportarsi e. elle aggl11tinine ciel tifo n el san g11e circolante a periodi vari di di'stanza dalle va cinazioni. Su 288 soldati vaccinati nei periodi diversi ricoverati nell'ospedale di Riserva cli Vicenza per ferite o n el Reparto medico dello stesso ospedale ch e mi era affidato per mal~ttie che n·on. fossero tifo h o proced11to a tale ricerca ed i risultati son o riferiti 11ella seguente tabella: P ersist enz a d ell e agglutinine ti'{ìche nel sangue circ olan te <l op o la t'accinaziorie antiti'{ìca. (1' accinazione 1916).

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::::e si esamina la tabella i rileva che le agglutinin~ della vaLcinazione scompaiono rapidamente dal sar1gl1e circolante in 11n gran n11n1ero di vaccinati. Già dopo il prim o mese non si trovano· più nel 67 ~~ degli esaminati e tale J> ercentua1e si ma.ntiene al disopra della metà ir1 tutti gli esaminati, nei mesi successivi. . Però si rileva anche che agglt1tinine specifiche permap.gono nello siero in piccola quantità, ma in una percentuale 11otevole... dei vaccinati per lungo tempo dopo la vaccinazione. Fino a tutto il 6° mese ho• trovato agglutinazione nelle cY.l11izioni 1 /2 5 - 1 I 50 in 11nà percentt1ale che si aggira attorno al 40 % degli esaminati e alcune volte la sorpassa. · Invece ho trovato che rapidamente si abb~s­ sa fin dal primo mese la percentuale degli sieri che agglutinano fino a 1 / 100 raggi11ng2ndo t1n massimo dell'11 %. ln t1n solo soldato ho trovato che l'agglutinazione da vaccinazione si spingeva a 1 / 25 0 • Dalla fine del 7° mese mi risulta che il content1to di ~ggl11tinine ti 9che s ende ad t1na per- centuale trascurabile dal lato pratico e dopo 1'8 mese se ne trovano più.

(2) •

I


(ANNO XXIV, FASC. 27]

SEZIONE PRATICA

843

'

...

per tifo in 2is cioè n el 79 ~~.; ~u 45 . di Paratifo A in 23 cioè nel 52 ~6 ; -s11 81 di Paratifo B in 47 cioè nel 53 %. Levati i pocni casi in cui si trattava di agglutina.zione di gruppo -le coagglutinine devono essere nella maggior parte dei casi diferiti alla aggl11tinine della vacci11a ziorie antitifica. Seg11endo a lcuni dei malati del mio Reparto il c11i siero presentava la sic11ra presenza di coagg·ll1tinine in proporzione tali a fare insorgere il dubbio di infezione mista, ho potuto osservare che fr equentemente esse scompaiono collo svolgersi della malattia, cosicchè la sierodiagnosi praticata a qualche tempo di distanza rnostra nel siero la presenza del~a sola agglutinazione specifica della forma in corso.

"'

* * registri

Scorrendo i miei delle Sierodiagnosi per tifo posso rilevare che su quattrocento sieroagglutinazioni positive, si ebbero : 274 posi tive per tifo 45 positive per P aratifo A 81 positive per Paratifo B .

\

Poichè l'aggl11tinazione colle dil11izioni pl'aticate nel mio Laboratorio può, come dirò in seguito, essere considerata come .11n eccellente criterio per la diagnosi della rr1alatfia abbiano l1na proporzione di 69 % tifo • 20 2 / 0 Paratifo B • 11 °{.., Paratifo A. • -. Tifo

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3 - dicembre 1915

-

Uno dei fatti anct1e molto frequenti che io· come altri ho avuto occasione di osservare è quello della' presenza di coagglutinine per il gruppo del 'Tifo-Pa.ratifo. Su 400 siero-diagnosi positive ho trovato: Su 274 casi di tifo l'agglutinazione era solo

incerta

Paratifo B •

3 - gennaio 1916

forte

Tifo

-

o

+ + +

3 - aprile 1916

.

3 - marzo 1916

forte

Pafatifo B

forte

Tifo

.

1

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Numero e da ta va cci nazione

I

I

1/250

Diagnosi batteriologica

Un fatto frequente che occorre di osservare è quello della presenza di proaggll1tinoidi nello siero di individui vaccinati ed amma.latisi di tifo quale non è facile osservare nei non vaccinati. Specialmente nelle diluizioni b asse .. di 1 1 / 2 5 - / 50 non si ha agglutinazio11e di sorta, mentre invece è intensissima nelle diluizioni a 1 1 / 1 00 - /2 5 " . Faccio osservare che l'agg·lutina zione venne sempre eseguita con siero di sang11e di non più di 24 ore e che perciò tale fatto non è imp11tabìle a vecchiaia dello siero. Proagglutinoidi ho trovato invece r a ramente nello siero di individui vaccinati anche di recente, e non malati di tifo per c11i la loro presenza deve essere riferita i1on alla vaccinazione, ma alt 'insorgenza dell'infezione specifica.

.

Par. B

...:.

Fraoz.

t

Par. A

Si è' da parecchie parti ripett1to che la si~ro­ agglutinazione di \i\Tidal ha perduto completamente o quasi del suo valore per la diagnosi del tifo. durante qt1esta gu.e rra nella qt1ale i soldati furono vaccinati e diciamolo pure a onore di chi spetta in modo così sistematico ed accurato contro il tifo. . •. Io da un esame continuativo per parecchi inesi di• ql1asi lln migliaio di casi, cioè di (JU asi tt1tti qt1elli c:t1e venn ero r icoverati nell'apposito ospedale per tifo (0,100) e degli altri ospedali di Vicenza, non sono· di questo parere, chè anzi io credo che tale prova abbia perduto ben ·poco df?l suo alto valore. Nat11ralmente non ne hanno più che ben poco le . dil11izioni a 1I 25 - 1 I 50 che prima della vaccinaziòne antitifira costituivano un buon criterio diagnostico, perchè come risulta anche dalla mia tabella . per molto tempo dopo la· vaccinazione rimane nelfo .s iero llna t3:-le proporzione di agglutinine specifiche in circa il 40 % dei vaccinati. E necessario spingere p erciò le diluizioni molto più avanti; a 1 / 100 l'agglutinazione p11ò (3)

,

..

,


IL

[ANNO

~OLICI.INICO

essere ancora imputàbile alla vaccinazione (massimo ii 0fo ) ma io sono ormai conv.into che se lo siero di un ammalato vaccinato aggl utina ancora nella diluizione a 1/2 50 una emulsione di coltura fresca di tifo la diagnosi di tifo non si può ibettere in dt1bbio che in casi rarissimi direi eccezionali. Io non trovo poi neanche necessario s'in-. • tende dal solo punto di vista pratico, di· spingere più oltre le diluizioni. Le agglutin1ne della vaccinazione non si mantengono certamente che per un tempo brevissimo nel sangu e circolante in proporzione elevate ed io considero come eccezionale che una agglutinazione a 1 / ·possa riferirsi all'avvenuta vaccinazione, 250 tanto più che raramente., ci occorre di osservare ·soldati ammalati con sintomi di tifo subito dopo la vaccinazione; ordinaria.mente sono decorsi almeno d11e o tre mesi da essa e l'agglutinazione è perciò dovuta a tifo o paratifo in atto. La vaccinazi.one a11titifìca l1a però indotto delle modifLc'azioni nell'interpretazione dei dati di una siero-diagnosi e certamente non si pos- . sono leggere se non tenendo conto, accanto al 'periodo di dt1rata della malattia in atto n.n- · che della data della vaccinazione antitifica clel numero delle vaccinazioni subite, della reazione vaccinale, dati che risultano in ogni soldato dal piastrino di riconoscimento. Su 274 casi positivi per tifo 247 sono positivi all'esame macroscopico nelle tlilt1izioni di 1/2 50 Gli altri 27 sono soldati che o non ricevettero vaccinazioni di ·sorta o che furono vaccinati da lungo tempo (Ì915) e nei quali perciò non è affatto necessario, secondo quanto risulta dalla mia .tabella tener conto della data d'i • vaccinazione ave11do valore il risultato positivo anche a basse diluizioni, come si trattasse di individui non vaccinati. Dall'esam e di molti · casi che vennero sotto la mia osservazione, io ricevo poi l"impressione che nei soldati vaccinati che amma~arono di tifo; le agglutinine si producano e ,si versino nel sangt1e molto più rapidamente e molto più abbondantemente che nei non vaccinati. Questo fatto, che io non posso dimostrar~, non avendo raccolto nelle mie osservàzioni un numero sufficiente di dati, merita sicuramente studio. Questa comparsa precoce ed abbondanti delle aggllttinine nei vaccinati quando ammalino della malattia contro la quale subirono le vaccinazioni, qualora fosse dimostrata, darebbe una spiegazione del fatto già parecchie volte constatato, come ho detto più addietro, della l4)

XXIV;

FAS'C.

27] .

brevità e fugacità del periodo setticemico . essendo ormai noto come la setticemia tifica cessi colla comparsa dell' agglut i.nina specifica nel sangue circolante. La siero-diagnosi di ,,.idal, mezzo rapido e semplice, applicabile anche qt1ando si abbiano a disposi~ione scar si ., mezzi, qualora $i tengH, il dovuto con1to delle cause d'errore in c11i può ' indurre là precedente vaccinazione, è sem:{>re in grado di forni re un valido ai11to per la clinica e per la· profilassi del tifo. Su 226 .soldati ammalati di tifo ho voluto. vedere se vi fosse un rapporto per l'insorgenza. della n'lalattia e la data delle vaccinazictnip •

.

Mesi trascorsi rlalla v accinazione alla malattiap

....

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18

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5

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226

Togliendo la cifra bassa che sj osserva a~ 4.0 mese · sembra da questa tabella che la morbidità vada a11me11tando quanto i:>iù ci allontaniamo dalla vaccinazione e che raggiunga t1n massirno al 7° m ese da essa. . Da q11est'epoca le rif 1 e V(lnno di nuovo abbassandosi e ciò è dovuto a l fatto che la mas-

sima parte dei soldati al 61) 111ege viene rivaccinata. :\Ii sembra invece "Che i1on passi alcun r~p­ porto fra la protezione stessa e l'intensità del- . la reazione vaccinale che avevo av11to cura .di ' I segnare accuratamente per ognuno degli esa• minati.

1

Su 395 . e: asi di tifo batteriologicamente aecert.ati morirono 29. Di questi, 3 non avevano subito alcuna vaccinazione; in altri tre la diagnosi batteriologica fu di Paratifo A contro q11ale non avevano subito vaccinazione. La m.ortalità perciò fu del 5,8 ~~ . Se poi si , tiene conto che di questi 29 due avevano avulo la vaGGinazione l'uno 15 l'altro 18 mesi avanti e ; nei quali perciò la protezione vaccinale si può considerare nulla la cifra dei morti pertifo e Paratifo B (1) e di 21 e cioè del 5.3 %Percentuale come si vede molto più basse di quanto si abbiano nei malati di tifo . non vaccinati, e sicura perchè la diagnosi clinica era sempre fatta o confortata dall'es·a me batteriologico e comprende perciò solo i casi di tifo e Paratifo B che avevan subito le vaccinazioni da non oltre sei mesi. ' •

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' •


[ANNO

XXIV,

FASC.

27]

S EZIONE PRATICA

-

'

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17 complicazioni (pleurite emorragica, enteroragia (4) ricadute, alht1minuria e ·adniamia cardiaca, ecc. ). In 20 . la d11rata totale della malattia superò i 30 '"g iorni e in ~3 la temperaturà superò • o raggi11nse i 40°.

I casi tipici di tifo sono rarissimi, e per lo più colpiscono soldati che non st1bi11ono per qualche combinazione la vaccinaziqne antitifica o nei quali fu incompleta (1-2 vaccinazione). Per lo più si tratta di form e miti, talora a tipo a mb11latorib, con febbre scar sissima : ir1 · uria grande quantità di casi la roseola o manca o è ljmitata a scarsissime efflorescenze ai lati del tronco, anche dubbia · nell'interpretazione; però ho visto anç.he qualche caso di roseola abbonda11te con quasi !fUlla la sintomatologia generale. • Spesso si tratta· di forme con decorso di una settimana, con febbre che s11per_a di poco j 38° alla sera a car attere remittente, oppure di forme con temperatura p oco elev ata (37°. '370.5) ma nelle Qllali la durata dell'affezione è ug11ale e di poco inferiore a quelle del del decorso classico. Scorrendo le cartelle 'cliniche di .74 a mmalati che ~t1 birono le vaccinazioni antitifiche e confrontandole con quelle di 63 arr1malati che non le su'b irono rilevo: . Vaccinati (74).

\

37 presentc..,·ono un deco1·so che nel suo complesso può essere denominato benigno. 2 11n decorso che può .essr re denominato grave. 5 lln de corso che può essere denomina to di media gra-vità. 10 un decorso che può essere denominato regola re. 12 presentarono sintomi dal l a to del sistema n er voso (prostrazione, vaniloquio la notte, delirio, i11 generale sen sor io poco lib ero e a spetto depresso, · uno entrato in stato di coma con aspetto di meningitico). . 5 complicazioni (cianosi, ipostasi polmonare, • miocarditi, otiti m edie, nevriti del plesso brachi ale) . In 10 la • dura ta .totale della malattia stiperò i. 30 giorni e ~n 10 la temperatura superè o raggi11nse i 40°. , Non vaccinati (63).

17 presentarono un decors o che· nel suo complesso · p11 ò essere denominato benigno. 9 un decorso che',p u·ò es·s ere denominato1grave. 40 un decorso che può essere denominato regolare. 14 presentarono sintomi dai lato del sistema nervoso e carattere grave (delirio, sussulti muscolari, mioscienza, incontinenza delle orine, cianosi, irritazione meningea).

845

1

Dal· confronto delle due tabelle . si rileva come . nella n1apsima P.arte dei vaccinati 77 % si sia avuto un decorso clinico benigno, n~l 0,3 % un decorso grave; 1111 % presentarono sintomi dal lato del 8istema nervoso in generale lievi e il 7 % complicazioni di poca importanza. Nel 14 % la malattia supe 1ò i 30 giorni e l'altezza massima della febbre raggiunse i 40° e per pochi giorni. Nei non vaccinati solo il 27 % presentò un decorso benigno, il 10.4 % un decorso grave, il 63 % un decorso che si può dire regolare di t1n tipo classico. Il 23 ?~ prese;ntò sintomi dal lato del sistema n ervoso a carattere · grave e circa il 27 ~~ compli-cazioni più gravi che nei vaccinati; nel 32 % la malattia ebbe una durata di più 1che 30 giorni e quasi n el 40 % la febbre super ò e raggiunse i 40 °. Si potrebbe pensa re eventualmente che trat- ' tandosi di ammalati che provenivano da set- · tori diversi della fronte potesse trattarsi per alcuni di epidemia a. forma benigna, per altri · i nvece di epidemia a forma grave, ma io ho avuto anche occasione- nella mia p ermanenza alla fronte di seguire due epidemie di tifo, in due reparti di trt1ppa dei quali 11no vaccinato e l'altro no, sviluppatesi per causa del m edesimo germe e nella quale p erciò non si possono sollevare eccezioni di particolare benignità di infezione o altro. Quando . io prestavo servizio nell~estate d el1' anno scorso con un reparto someggiato di Sezione di Sa:nità, in un reggimento ~ccampato in località molto disagiata a difesa di un passo ch e vi era salito dopo disagiate marci e dalla pianura lombarda dove si era costituito, si svi• luppò u11a infezione tifosa a carattere di epi' . demia da contagio per la quale erano condotti al · vicino ospedaletto da · campo ogni · giorno due o tre a mmalati. Il reggimento era va-ccinato contro il tifo ed io r~cordo il decorso benigno · di quel tifo negli ammalati che io a n'd avo . v~sitando ogni qualche giorno essendo il mio reparto vi'cinis- ' simo all'ospedaletto someggiato. Non si ebbe che un decesso. Sot to l'acc amp ~1mento del reggimento fanteria a distanza di circa un chilometro in linea retta in una piccola frazione della quale erano stati evacuati gli abitanti borghesi vennero ad accantonarsi due batterie da montagna e vi · rimasero una ventina di giorni per

(5) •

I


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[ANNO

IL ' POLICLINICO

8/tt)

attende1e il ·l oro tt11·no per portarsi alle loro località di combattimento. In questo periodo di , tempo si ebbero delle pioggie tol'renziali che lavarono tutto l'accampamento· del reggimento di fanteria e le acque invade11do. le ratrine da campo si precipitarono in basso ed inquinarono le cisterne dalle quali prelev(_,vano l' acqua per lISO potabile le due batterie da montagna. Esse non erano vaccinate ·e vi scoppiò una epidemia a carattere esplosivo di origine sicuramente idrica, per cui ogni giorno mo~ ti di quei rob..usti artiglieri venivano portati al vicino ospedaletto çla campo. l\llolti di esst i1e morirono e bastav a ayere visto la gravità del decorso in essi in confronto dei fan·t i dell'altro reggimento che in parte erano ricoverati nel medesimo ospedale per convincersi del valore della vaccinazione antit ifira. Non è detto naturalm ente con questo che non capiti di vedere anc11e casi di tifo in vaccinati a decorso grave e anche m 0rtale, ma è anche altrettanto vero che ness 11 no ha mai p ensato che la vaccinazione antitifica dovesse preservare tutti d all"infezione o dalla m orte. Ql1este sono utopie. Co11cluder1do queste brevi os. ervazioni che ho fatto sul tifo castrense dal p11nto di vista batteriologico e clinico posso dire: 1. Le agglt1 tinine della vaccinazione scompaiono rapidarnente dallo siero dei vaccinanti in un forte numero di casi. In molti vaccinati . permangono in proporzio11e da rendete positiva la prova di \;vidal a basse dil_uizioni. 2. Essendo la sintomatologia classica del tipo completamente variata dalla vaccinazion e antitifica., la diagn osi di essa d-eve essere ~empre praticata o conferm ata dal laboratorio. Fra i m ezzi di laboratorio l'emocoltl1ra dà risultati· inferiori a q11elli che si hanno nei non vaccinati. L'esame batteriologico del!e feci clà anche risultati non costanti. La. sierodiagnosi di \\7idal quando si tenga conto di alcune cau se di errore, conserva tutto il suo alto valore e ad essa si dovrebbe dare la preferenza nei laboratori di guerra. 3. La vaccinazione antitifica ben eseguita 11a cambia.to il decorso grave del tifo classico in llna malattia. a decorso benigno nella massima parte èlei casi; ne ha abbreviato il decorso: ha diminuito le complicazjoni ed ha abbassato la n1ortalità a cifre che n on si l1anno nelle statistiche d.e i non vaccinati. La pr0tezione vaccinale va dimin11en~o dal sesto mese. I>t1bblicl1ere1110

r>ro~sin1nn1ente:

E. TnocELLo,

L'ef<'ri:: zazione 11el · rri1ttis1110. nella disf01l-Ì<l e nella ta olii-prz.ea di na.tura. 1sterioa;

(6)

'

XXIY' I F ASC. 27]

ISTITUTO DI PATOLOGIA SPECIALE MEDICA DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI ~IODENA.

(Direttore prof. L. VANNI).

Ancora a proposito della vaccinazione antitifica per il prof. dott. T.

SILV ESTR1,

aiuto.

I risultati d·ella osservazion·e Sltl largo materiaJ.e sca.ric.a to dalla fronte ·ei dalla zona •li guerra n ell'o.sped.ale di riserva di S. Paolo p1a rmi non poss~no più lasciar dubbio s11l valore profilattico della va~cinaz:ione anti·tifica. · La febbre tifoide infatti è diventata rara fra i nostri soldati, e in ciò· si accordano le osservazioni nostr.e .e de1gli altri i) aesi belligeranti, il paratifo invece nelle su·e più sv.a..riate n1.a nifestazioni clinich e (di.a.rroica, coleriforme, dissenteri·ca, lnfl nenzale, it:terica, setti e.emica, astenica, ·ecc.) è all'ordine d·el giorno. , Di qui la neces~dlà di tenta1·e sempre su più larga scala, e presto, vaccìni preventivi, maga. ri p olivalenti (Castellani), onde poter utiliz~. zare tante giov.ani energi.e cl1·e riempion,o gli ospedali a ca11 sa delle sindromi di cui sopr.a. Venendo .al1a. clinica della vaccinazione anti• tifica n oi f)Ossiamo tener conto: · a) dei ·fenomeni locali e localizzati; b) d.elJe manif,e1stazioni generali; e) d ell'inft11 è11za che la vaccinazione antitific.a può ese r citarE1 s11l tifo in incubazione o nei prodromi, 11011 che su altre mal.attiie, sp·ecie infettive, so.pite o latenti. fu questa revisione sar ò n1olto breve, mi ferm erò di pirù soltanto s11i p ochi fatto ancora poco noto o contraversi. 1', eno11ieni locali. Arrossi1nento, dolore, gonfiar.e p iù o meno ·esteso a.ella zon.a dov.e si "' pr.atic?- la va-ecinazione, la q'1ale deve essere ipod·eirmic.~; re azione delle linfoglandole prossimiori (ascelle, collo, .ecc.). Ttttti qu.esti fenom·eni sono a11dati· scem,ando col n1iglioramento della tecnica, del vaccino, .tuttavia in parecchi ·casi si mantengono ancora spiccati (ar1afilassi?) sebbene di sgi11nti ·d a .m ani·festazioni generali. Ad ogni modo la loro importanz.a · è pressochè n·u 11.a, ceid ono in b.~eve spontaneamente. Un p·u nto sul quale. amo fermarmi, ,. perchè non lo trovo accenn.ato, è che l'ingrossamento delle linfoglandole, specie dei' cavi .ascellari, e prevalente1nente del sinistro (forse perchè di !'egola si comincia la vaccinazione nella regione sottoclavicolare sinistra, e qt1indi quivi si fanno 2 v.a ccinazioni id i fronte ad una a destra), di regola si mantiene anche dopo 2-3 mesi e più: il che ha valore, .anzi una grande imp ortanza pratica, perchè altrin1enti si potrebbe •

. .

t


I

(ANNQ. XXIV, FASC. 27]

I

847

SEZIONE PRATICA •

esser tratti .a considerarJo quale espressione di processi morb osi indovati nel polmone o di leucemia, ~cc . Non è 1p erò in nessun m orn.euito di disturbo p el m.alato, tanto è vero ch e no11 ne ha .affatto nozione. • F ra le nlani.f.est~zioni localizzate il Bertarelli · accenna a tre caso di tiroidite. I lobi della glanrola eran doJ.enti e tu1nefatti. Subito dopo la. vaccinazione il m alato avv,e rtì ·sen so, di tensio ... ne, di tt1mef.azion e, ch e· l'A. mette in rappo,rto a frammenti di pr()toplasma con azi one elettiv a sulla t iroide. La ti rodite sarebb e inft uenzata favorevolm.ente da 11na p om ata merct1riale con ittiolo. . _.\. Yero cl ire la tiroidite è stata troppo immediata per poter essere iiferita senz'altro all a ' vaccinazion e antitifica, a m en o ch e non si potesse i r att.ar e1di una sensibilizzazione pressoch è specifica della tiroide vis à vis .al ti·f o, per pregressa lesion e tifica o tifosim ile: la semplice vulnerabilità gen erica della tir nicle male prestandosi, a mio avviso, a spiegare J'jm111ecliato, l 'i~tantan.eo processo infiamn1atorio. I o p11re ne ho osserv:ato un: caso in 11n qold ato, rhe dopo essere stato qualche giorno nèl 2° reparto di medicina è passato all'ospedale di Carpi; ql1i però da qualche giorno prima d1e11la vAiccinazione era in atto \1na febbre r eumati ca ' per c11i non so decidermi .a metter la tiroidite solo a carico del vaccino, ben sapendosi, come di fron te al r eumatismo in gener e la tiroide sia abbastanza s.e!l sibile d.a reag~re .anch e con 11n processo infiammatorio. . Sempr,e .a prop·o,s ito di manifestazioni localizzate voglio accenna~e a, 4 ca si d1 ,a denite inguinale con esito, in s11pp·u.r azion·e in. sol dati scaric.ati contemporan eam•e nte d,a lla ·fronte, i q11ali afferm1avano ch e l'inizio del mal·e era avv,ent1to 2-4 g1orni dopo Ja vaccinazion,e anti.tifica. · I.e a deniti non eran cerrtamente di natura venerea, e come risl1lta, a che inai avevano sof, f erto di ulceri, così n on poteva pensarsi a valorizzazioni del bacillo di Ducrey. . Com.e però in soldati venuti parimenti dalla. fronte !).o avuto agio a diverse r:iprese di osserv.a r e adeniti in·g ui.n .ali supp11r.ate o meno, .p, ciò a ll 'infuori di ulceri veneree pregresse o recenti, ed indipendentem einte della v·accin azion.e antitifica, così il rilievo di cu i .sopra p erde m olto della s11 a importanza, e più che 11na con se, gn enza òi r etta ·del vaccino potrebb1e venire considerato com1e un f.atto accidentale o se;rnp,Jicem,e nte favorito nella sua esplosione da questo. Mariif es tazion.i generali : Febbre. Di r egola è modièa ed effim.er.a e si · presenta in lln numero Jimitato dii ca,si. 1

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Le iper1)i ressi e dei p rim.i tempi d ella vaccinazio11e son o orn1,ai eccezion ali, per n on dire scomparse. Ingrandim ento della n1i}za. Gol sche1der, come è. n oto, fin dal 1914 ha parlato di UlJ a splenon1eg·alia ,da vaccinazione, e le osservazioni 11lteriori gli .avrebbero conferm ato ch e è fenom,eno precoce, costant,e, spiccato ,e du1~aturo, tanto ch·e dop o 2 i11esi si trover.ebbie ançora n el.la propor zione del 6% e solo dopo 3 sco·m parirebbe. .Ricerche in questo senso fatte da Al\. tedeschi h.anno confermato il fatto : solò la prop o~~zion e e la durata è stato trovata minore . I o p11re aveva ·r iscon trato nei vaceinati freqtie11te ed ab bo star1za spiccato un tu1iloI"e splenico, ch e invano ricercai n ei non vaccinati i1elle identiche condizio11i; e ciò per la dur:ata di 5-6 se.t tin1ane dop o la vaccinazione ,a ntiti.flca. :Oa questo n1om ent o il f en orl1eno d_iventa meno spi·c cato fino ,a, }}erdersi completan1e-nte. :Nia si tr,a ttava i11 ogni caso .di i11dividui m a lati ò convalescenti di n.ngina, di i1n fezioni reun1atiche, di malaria recente, lieve, di brev·e durata, p er cui ft1i ind otto .a con8iderare la splenomegalia non com e una conse,g u,enza dire·tta ed unica della vaccinazjone, ma qt1ale il risultato di una reattività esagerata del viscere, consecutiva .alla ,,accin azi on·e, di fronte .alla infezio11e sopra ggit1i1ta, tanto è veiro che nei controlli jl tnmo,r e spleni.ca mancav.a ed era pochissimo spiccato. Il F rt1,g oni fra 1e co11seg11enze della va ~cin a ­ zione antitifi ca ha confern1ata la ipereattività s~eni ca _ L'osservazione t1lteriore mi h a confermato sempre più in ql1esto concetto, avendomi .dim.ostrato ancor.a una volta ch e se la vaccinazione . ' p,e r sè ])un dare un ingrossam en to della milza, questo non è n è costante. nè spiccato e tanto m·eno duraturo, ,e ch e ql1ando ci troviaimo, anch e i11 v.a r.cinati da pochi giorni di fronte ad un tl1n1ore di milza ben apprezzabjJe, questo va messo ir1 conto di qualch e m alàttia in potenza, in ,a tto o i11 via di ri soluzi·on e. ,S arebbe quindi imp erd onabile errore cuill,ars.i n el con cetto di sple1I1om egalj a cla vaccinazione, iJJveçe di eercarne la c at1sa, qt1alora <lessa n o r~ ' sia abba-· stanza ap1p ari1s cente. Non h o p,i ù avuto occasione di constatare epistassi. Qu,a nto al vomito, alla diarrea, a l1'enterorragia, ecc., r ilevate da q11n.lcl1e autorè, bisogna non esser tropp o corrivi nel concluderQ s·e mpli ceme.nte in ])ase al post hoc, troppe essendo le cause di ,e rro re specie n-ei soldati della ,front.e, esposti .a tt:1tte le inten1perie, a tut1

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ti gJi abusi e quindi alle turb e più sv.ariate e.a li e g.enerali hanno fatto difette>, o sono stati gastrointestinali. .addirittura eccezionali e di pochissimo conto. · Il medesimo ragionamento vale anche per ciò Ebbene fra tutto questo materiale ho potuto ché. riguarda certe orticarie · (3 osservazioni per- constatare a diverse riprese come il vaccino ansonali); ·certe forme cutanee m.orbill~·formi (1 titifico siasi mostrato indi:fJerente di fronte alle osse·rv.azione), . o scai~l a ttiniform·i (1 osserv~ o - più svariate manif.estazioni . tubercolari locano11 che a nefropatie pure erone), \c11.e segt1ono da vicino la vaccin·a.zione anti- lizzate croniche, . . tifica. nich e. ' , Le condizi·oni ,deplol:·évoli d ella pelle, le vac- ' LI . che dimostra ancora una volta come le cinazioni anticoleriche, vaiolose fatte alterna- controindicazioni de1la vaccinazione .antitifi.ca tiva.m ente o successivame.ntei, le turbe gastroin- si riducano a ben poca co~a : tutt'al più alle testinali par.allele, ecc . .sono altrettanti f.attori forme di tub1ercolosi e nefrite acuta o riacutizche posson0 traviar e n 8l giuclizio circa la pia rte zata. ~ che il vaccino antitifico può giuocare nel deTutto qua11to ho brevem'e nte riassunto conterminismo d e.lle anzidette ìnianifestazion1 c11- ' ferma oiò che previdi di già n·ella mi.a n·o ta tan·ee. Ad ogni modo queste sono fugaci, di nes- e cioè : \. st1r1a in1portanz.a . ·· 1° che la. clinica della vaccinazione antiI nfluenza della r·accinazio1ie an-tilificÒ, sul tifo tifica, se questa è praticata come si deve e con in incul;a::;ione o nel p1~ riodo prodro1T1ico. vwcci.n o bl1ono, è destinata a scomparire; · Una mi.~· recente osser·v azione1.e 4, .comunica2° che quindi le controindicazioni sono ectemi dal collega More1li confern1ano qua11to cezionali, se non 'addirittura nulle. dissi nell'altra n ota, e cioè che è assurdo temere la cosidetta fase negativa: in tutti i casi la . malattia fattasi palese immediatamente e b111tal1nente 1dopo la vaccin.azior1'~, ebibe d·ecorso piìt che i1ormal e e la febbre cadd_e per crisi in 1~-1 4a giornata. , Le conoscenze attuali · Del restn la vaccinazi,o ne antitirfìca Cltr.ativa s tl l'artrite a e o I o - dentari a. ha dato ne1lei mani di qualcuno effetti favorel)ott. BEN. DE \ ' ECCHIS, Ten ente medico. voli anche i11 casi di sperati. ·Circa l)ui il l)otere della vacciÌl azione anti. L'argon1ento della così detta - finora - · piortifica di v.alurizz arc malatti·e so1)ite o latenti, , rea alveolare, trattato dai dentistì di v-ecchio di mobili~zare .germi in.fettivi, è mest1eri convenire che ciiv.e11tan0 se.m pre pit1 problemati- stampo, ign ari delle più semplici conoscenze · che, man n'tano che .n el sempre. crescente mate- anatomo-patologiche, h a generato tale e tanta rial,e di osserv.azione facciamo un'analisi .sp.as- confusione da .riuscire difficile anche oggi farsionata dei fattj, da11dn a ciascu110 dei fattori vi piena luce. E i11vero i termini - piorrea alin giuoco il giusto valore (s1trrn.é11.age fisi co, veolare, blenorrea alveolare, gengivite espulpsiohtco, raff1~edd amer1ti, .abusi al1n1entari, ecc.). siva, g·éngivite scoll ante, gengivite artro-denMa più. che qualunt111e ragionamen~o .a di- taria, periodontite settica, pericementite cal-. mostrare la innocl1ità della v1ac~inazione anti- ~ica-fage d.enica, .a.rtrite sintomatica dei denti, tifica, se fatta co11 t11tte :le r~gole e n.ellé cond\- morbo di Fauchard, morbo di R~ggs - rivelazioni volute, vaJe l'osseirvazione larga, larghis- no la profonda igrioranza del processo morbodi queste denominazioni, sima fatta in. q11est.i ultimissimi mesi n el.le di- so, potendo alcune • verse guarnigioni. tutto al più, significare una fase o meglio un Per star.e a quella di ì\tlo dena ~ coll·eghi in- sintoma della malattia. Per la stessa ragione, terpellati unanimamen·t e si accordano nell'.af- malgrado la loro dottrina, non sono accettabi·f ermarmi ch e trannei qual· che. rq.ra febbricciat· li la denominazione del Medalia - osteomieli. , tola .e qualche caso .d i reazi.one local·e piuttosto te mascellare - e quella dflllo Scervini - genmarcata - l'una -e l' altra del r e.sto di brévis-" givite pe.r cementite esp11lsiva. Dalla definiziosima durata e cedenti spontaneamente - nien- ne che noi daremo della malattia, si vedrà come sia giusto chiamarla artrite alveolo-dente .aJtro h.anno os~.ervato. Ma vi ha di più. taria. In patologia chirurgica un processo inNelle moltissime vaccin azioni antitificl1e pra- fiammatorio d'una articolazione si dirà artriticate nel personale sanitario dell'ospedale di te, e non pe.rchè sia incominciata o vi parteri erva di S. Paolo, e quindi in individui in cipino i capi ossei o gli attacchi muscolari, s1 h11 onissime condjzioni d'igiene, i fenomeni lo- dirà osteitet miosite. (8) 1

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Io, partendo dagli studii dei nostri Barbagallo, Casagrandi, Vivaldi, Grassi, Chiavaro, Sain.giorgi e da quelli di Miller, Epstein, Kartulis, Endeman, Kirk, Schaud.i.n, Cunninghrum, Loesch, esporrò lo stato attuale delle conoscenze su quest'a1fezione, considerata, a parte le parole volgari, come la bestia nera dell'odontoiatria, con l'intento di fare notare ai • medici gli importanti problemi ed i gravi danni relativi ad essa. Dopo la carie dentale, che è diffusa nella popolazione in proporzione del 95%, e che produce danni maggiori dello stesso alcool (0wen), viene subito l'artrite alveolo-dentaria, con la differenza che quella è dell'età giovanile, questa dell 'adulta, che quella è perfettamente curabile e guaribile, questa no. Se la sifilide abbrevia, in media, la vita di alme110 dieci anni (Bramwel), l'artrite alveolodentaria l'abbrevierà, per le ragioni che esporremo, di altrettanto. Ho compilato quest'articolo con lunga pazienza e, come dicevo, per i medici, poichè ad essi incombe il dovere di coltivare la medicina preventiva, « i di cui moderni passi debbono partire dalla bocca (1\1ayo) » e di difendere la salute pubblica.

Per artrite alveolo-dentaria s'intende un processo infiammatorio suppurativo cronico dell'articolazione .alveolo-dentaria, caratterizzato da stasi e scollamento gengivale, da degenerazione del ligamento aveolar.e e del pericemento, da necrosi delle pareti alveolari e delle radici dentarie e, come esito finale, da perdita dei denti e da riduzione delle mascelle. Definizione.

Che l'artrite alveolo-dentaria sia una malattia antica quanto la storia dell'umanità risulta dagli studi del Yonuger che, esaminando i denti e le mascelle degli antichi Egizi (3000 anni avanti Cristo), riscontrò nelle radici dentarìe, erosioni simili a quelle ·che noi vediamo nella seconda fase dell'affezione. Il primo, a far cenno della malattia, senza che nessuno autore lo abbia finora nominato, fu il Marinella (1574) che si esprime cosi: « alla fine se i denti f.ossero tanto deboli che ' non ci fosse alcuna speranza di ritenerli, facciansi legare con un filo di seta con gli altri denti ..... e P'Oi se dentro vi fosse alcuna superfluità, pongasi ogni sollecitudine ed impegno a rimuoverla e, poichè saranno bene netti, li laverete ogni giorno con vino caldo ». Dopo del Marinella ch'io sappia, ne parlò il Fauchard nel 1728 che ne descrisse le caratteStoria

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e distribuzione

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ristiche cliniche e la chiamò cc una specie di scorbuto ». Nel 1758 ne trattò il Jourd~in e nel 1823 il Toirac che la chiamò per primo piorrea alveolare. Il più grande contributo alla conoscenza dell'artrite alveolo-dentaria fu portato dal Magitot (osteo-periostite alveolo-dentaria) che, fin dal 1867, ne descrisse l'infiammazione distruttiva e la collegò alle affezioni generali. Dopo del Magi tot ne trattarono il Serran, il Reh"\ivinkell, il Witzel, l'lngersoll, il Blak, il Reese e tra gli autori viventi dobbiamo ricordare il Darby, il I{irk, il Talbot, ·il Rhein, l,Ottolenghi e in 1Italia il Chiavaro, lo Scervini, il Guerini. ~ stata ed è una malattia diffusa quanto il r aggio della civiltà in tutti i tempi ed in tutti i luoghi. Lo dimostra il fatto che tutte le riviBte dentarie del mondo ne discutono continuamente. Ne soffre maggiormente la classe alta. Ne sono immuni alcune tribù dell'Africa che • menano ancora llna vita selvaggia. Tra i personaggi storici dobbiamo ricordare il Papa Giulio II che perdette i suoi denti a causa di questa affe~ione. A parte i biografi, lo dimostra il celebre quadro di Raffaello, in cui le guance del grande pap.a Medioeo sono flosoe, infossate, rugose e la mandibola piccola, ridotta, sfuggente. Nella mia relazione sul servizio Stomatoiatrico dell'ospedale contumaciale di Pordenone, su 822 casi di malattie orali se ne sono pvesentati 30 di ar-trite alveolo-dentaria. ~ una percentuale bassa, ma si deve por mente che si trattava di soldati al di sotto del 40° anno. I

All'infuori della tubercolosi, nessuna malattia h?- così evidenti le due cause generali ': la predisponente o coadjuvante e la determinante. Le cause predisponenti sono quelle forze, meccaniche, chimiche, tossiemiche che rompono il normale equilibrio e diminuiscono le resistenze organiche; le determinanti sono date dai batteri. Così che le numerose varietà di piorree che si trovano · nei libri di testo: piorrea nefr.iti.ca, b.élJsedowian.a, diabetica, sifilitica, diatesica, gastro-enterica, infettiva, ·t raumatica non sono varietà ma casi che occorrono in nefritici, diabetici, ecc. Le cause ~redisponenti si dividono in sistematiche e . locali. Tra le prime annoveriamo : l'acetosi nei diabetici, l 'ateromasia e l'iperplasia connettivale nei nefritici, sifilitici, diatetici, l'alterazione delle secrezioni che bagnano la bocca e favoriscono la concrezione e i depositi nei gastro-enterici, dispeptitici. Nelle cause locali comprendiamo le malocEtiQlogia.

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Chiavaro nell'istitt1to di anatomia comparata dell'Università di Roma, dimostrarono nella materia alba la presenza dell'enta.meba boccale. Il Barrett e :Smith però sostennero che q11esta fosse ·l'agente ca11sale dell'attrite alveolodentaria ed il ChiavarQ che « l'entameba non ha azio11e patogena, anzi, siccome si ntttre di_ batteri, è molto probabilmente t1n ausiliario dell'autodisinfezione della bocca». Dello stesso parere, trattando dell'ameba Loschia, che forse è la stessa cosa, è il Castellani, quando dice che CJllesta è t1n ospite innocuo del tubo intestinale dell't1omo. Il Talbot. l'ichiamandosi agli studi del Miller (1884) che isolò nel cavo orale 150 varietà di batterli, combatte l'opinione dei suoi connazionali e la stessa c11ra fatta a, hase d'emetina. • P erch è dt1nqt1e non ritenere che l'artrite dento-alveolare no11 di1)e11da da t1na simbiosi batter)ca? Perchè non ritenere, costituendo essa t1n processo morboso cronico, ch e avvenga t1na fagocitosi tra gli stessi batterii e si abbia t111a virt1lenza atte11t1ata anche l)er · la forma• zio11 e di anticol'pi, di opsonine? Considerando dunque l'enorme miriade di microrganismi nel cavo orale (par e che il i1umero ascenda a circa tre miliardi) la permanenza di detriti alimentari anche piccolissimi e le speciali condizioni di 11rnidità, calore ed osct1rità, che favoriscono la vita dei germi, no11 a torto il nostro compianto maestro, D'Anto11a, riteneva che la bocca fosse la regione più sporca dell'organismo.

elusioni, i depositi, i procedimenti operativi sbagliati, le lesioni ineccaniche. Nelle cattive occlusioni la chiusura delle mascelle e l'atto della masticazione distribuiscono irregolarmente la pressione e, mettendo in riposo alcuni denti, creano delle stasi venose gengivali, ed impediscono la pulizia della bocca, fatta dalla lingua, la vera spazzola del cavo orale. I procedimenti operativi sbagliati possono produrre malocclusioni, spazi dentali in riposo, cavità anormali. I depositi impedisco110 la vascolarizzazione delle gengi.ve e favoriscono le iperemie passive. Vogliam.o così dire qualche co~a intorno ad essi. Adottando la classificazione dello Spies, i depositi si divido110 in duri (tartaro), in soffici, in salivari e sierosi. I duri sono costituiti da sosta11ze organiche e concrezioni, i soffici da detriti alimentari, cellule morte e saprofitj, i saliv.ar.i dai sali contenuti n ella saliv.a (so lfocianato di potassio, fosfati), sierosi, o calcoli da siero, co1ne li chiama il· Brown, da sfaldamenti del ligamento peridentale, dall'effusione del siero del sangt1e. Le lesioni meccaniche sono prodotte da steccadenti, archi ortodontici, spilli. 1

Non è stato difficile ai grandi batteriologi riscontrare una infinità di forme batteriche nelle saccocce piorroiche. Necker, per esempio, ha rinvenuto: lo staffilo cocco piogene aureo; lo staffilo cocco piogene albo; lo staffilococco piogene citreo; lo staffilococco piogene fetido; lo streptococco piogene; lo streptococcq viri de; il diplococco pneumonico; la leptothrix buccalis; lo spirochete refrigente. Gli esami, eseguiti dal Brown nel laboratorio di Mulford,' del pus delle saccocce piorroiche mostrano l'universale e continua presenza del micrococco catarrale, dei bacilli difteroidi ed altri già menzionati da N ecker. Allen, Goadhy, Cuminin, Rosenberger, oltre ai soliti microrganismi, hanno rinvenuto ·varie forme di actinomiceti. Stewart De Vec' chis, D'Alise i bacilli tubercolari. Sangiorgi varie forme di spirilli e spirocheti. Nel 1904 il Prowazek, ripigliando gli studi del Gross (1849) e del nostro Grassi (1879) tiimostrò la presenza delle .amebe -e nel 1914 contemporanea.mente, ma indipendentemente,' il Barret e Smith, nell'istituto di patologia generale dell'Università di Pennsylvania ed il Cause cleterrni11anti. -

Sebbene nesst1no autore lo abbia tentato, trovo conveniente, sotto vari aspetti, dividere la sintomatologia in tre fasi. Sinto1natologia. -

La malattia principia con una lj eve stasi sangt1igna : le gengive sono torpide, arrossite, flosce. ·I denti non sono più, come scriveva il Marinella, « orlati, legati, rincalzati» da esse. Un senso di prurito molesto per cui si cerca frugare con uno steccadenti, che . generalmente si macchia sempre di sangue. La gengiva qualche volta diventa ipertrofica e può presentare piccole t1lcerazioni ed esfoliazioni epiteliali. In breve, dunque, la prima fase è caratterizzata da iperemia passiva e denudamento del colletto. Pri1n,a fase . -

Si formano delle saccocce l)iorroiche dalle quali, sotto la pressione, viene fuori un pus gialletto. Qualche rarissima volta, per la non prevalenza dei batterii piogeni, le saccoccie e il pus possono mancare del tutto. Attorno al colletto si osservano delle erosioni per lo più lineari. Il dente incomincia a vacilSeconda fase. -

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lare. Sensazione dolqrosa al caldo ed al freddo. Masticazione difficile. Terza fa.se. ---. La parete alveolare si necrotizza, il pericemento ed il legamento alveolodentar.io si fondono. Le sonde s'introducono facilmente da e per ogni dove ed urtano contro delle scabrezze. Le radici dentarie si corrod.ono, il dente si solleva. La suppurazione diffusa provoca ascessi e fistole. La bocca acquista un .sapore acre ributtante, l'alito diventa fetido. Come per le altre malattie divise in periodi <> fasi, non v'è una separazione netta, cosi anche per l'artrite alveolo-dentaria. Varia dunque e complessa è la sintomatologia, e veramente più che una sola infiammazione essa è costituita da gengivite, pericementite, apicite, osteite, nevrite e difatti tutti i segni clinici di queste affezioni si riscontrano in essa. «L'ordine, - scrive lo Scervini - nel quale 1 denti sono attaccati è molto vario, però, si riscontra l'ordine atavico, cioè i denti sono attaccati nello stesso ordine come lo furono nei genitori n . . Anato1nia patologica.· - In lln pri1nissimo tempo alla iperemia gengivale attiva, cat1sata dai batteri e loro prodotti (tossine), potrebbe succedere una certa iperplasia. Ad ogni modo la condizione morbosa che merita d'esser sempre tenuta presente è la stasi venosa, che, oltre dalla causa anzidetta, potrebbe anche dipendere da trombosi vasale. La gengiva perciò si presenta di colorito rosso-bruno, edematosa, scollata. Attorno al colletto dei denti un esst1dato sieroso o siero-purulento. L erosione o l'abrasione del colletto si ha per effetto della putrefazione delle sostanze alimentari, delle cellule morte e ùel pus stesso, 11ei di cui processi si forma acitio solfidrico, mercaptano e {orse tutta la serie dei composti di March, che oltre a d intaccare la sostanza dura del dente, dànno un alito fetido. Per l'incompleto circolo capillare e la sanguificazione difettosa si produce un disturbo di nutrizione elementare delle cellule, detto necrosi anemica. Dalle gengive il processo si diffonde al pericemento, al ligamento alveolo-dentario, all'alveolo e si avrà cdsì un a necrosi degli elementi cellulari di questi tessuti, per . cui i tessuti duri si decalcificano e i molli si assottigliano, scompaiono. Risulterà cosi un'azio11e degenerativa di tutte le parti che costituiscono l'articolazione. Dall'esatta comprensione dell'anatomia patologica, non so perchè tralasciata da quasi tl1tti i ~ibri di testo, il quadro morboso acquista la sua vera e propria entità. La scarsa valutazione dell'inizio della malattia o della 1

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pri1na fase ha menato a diversi errori diagnostici e terapeutici e difatti la gengivite interstiziale profonda del Talbot non è che artrite alveolo-dentaria. Complicanze. Possono i microrganismi cle!ll'aff.ezione locale.: qu.esti comm·ensaJ.i 1poco virulenti ed. apparentemente inermi, esaltare, sotto certe circostanze, la loro attività e divenire nemici mortali dell'uomo? Nella bocca i batteri da saprofiti imparano a divenire parassiti, a crescere cioè, a moltiplicarsi nei tessuti del corpo animale, ad a.ffilare, starei per dire, le armi e difatti Rosenovv vede nelle tonsille la sede dove gli streptococchi acquistano la proprietà di prodt1rre il ret1matism.o articolar~ acuto. Stewart d 'altronte crede che l'ingresso dei batteri~ nella corrente sanguigna accade generalmente da parte delle gengive malate. Difatti Watkins ha esaminato il sangue dei sofferenti di artrite alveolo-dentaria ed ha trovato che è quasi simile a quello degli affetti da carcinoma avanzato e da febbre puerperale. È stato sufficientemente dimostrato da Hunter che il l')US dell'artrite alveolo-dentaria è la più grande sorgente d'infezioni generali che vanno dalle gastriti alle affezioni settiche. Dirò brevemente le complicanze che l'artrite alveolo-dentaria produce nei diversi sistemi e prima di tutto ribadisco la verità che .essa rafforza ed aume11ta 11egli individt1i le cause predisponenti. Sistema vasa,le: anemie, endoarteriti, linfangiti, endocarditi, Hartzell rif1e·r.isc e tre casi di morte da endocardi te settica da artrite alveolodentaria. Sistema ghiandolare : ductiti, sottomascellariti, s·ottoli:tlgt1al,i ti, adenoflemmoni. I-Iunter l'iferisce varii casi di 1norbo di Bright da artrite alveolo-dentaria. Siste1na gastro-enterico: dispepsie, catarro gastrico subacuto, ulcere gastriche e duodenali, enteriti, coliti mu cose. Park riferisce dei casi di appendicite acuta da artrite alveolo-dentaria. Sistema articolare: r et1matismo articolare ' acuto, artriti deformanti. Sistema nervoso: nevralgie ricorrenti del V paio (Scervini), sclerosi della corda .s pinale (Hunter), nevriti t ossiche (Lewis) . Ricordo un affetto da gasserite nella clinica neuro-patologa dell'Università di Napoli, per il qual.e il Bianchi, come fattore etiologico, pensò all' artrite alveolo-dentaria. Sistema r espiratorio: tubercolosi (Knopf), pulmoniti a cl1te (Kirk) . 1

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Sistema cu.taneo: orticaria, eczema (Cum- li di Harlan, Tompkin, Kirk, Adair, Abbot) .. La rimozione del tartaro è una operazione pamins). Affezioni v arie: cancroidi, epulidi, sinusiti, ziente e delicata, esige una mano molto abile eempiemi dell'antro, ascessi metastatici nei va- , molto tempo. I dettagli preparatorii del rari triangoli del .collo e talvolta anche nella re- scl1iamento consistono nella disinfezione del cavo orale (permanganato all'u11 per tremila e, gione ascellare, deperimento orga11ico (Roe). I batteri dunqt1e dell'artrite alveolo-dentaria 11ella pennellazione delle gengive e dei denti che entrano nello stomaco durante la masti- co11 tintura di jodio che se i1on altro ha la vircazione, qu an·do potrebbero essere uccisi dal- tù di essere fissatrice dei batteri). « l~ di vitale importanza (non so fare a meno1 1' acido idroclorico e dt1rante gli intervalli, quando quest'acido è generalmente assente, di riportare le parole del mio illustre maestro, diminuiscono il potere difensivo o l'annullano il Kirk) per il su ccesso dell'operazione che l'odel tutto e quando gli e11zimi e gli anticorpi peratore concentrj la s11a attenzione esclusi(ambocettori, opsonine, batteriolisine) perdo110 vamente su il singolo dente che tratta e che il potere di lotta, allora la vita stessa inco- · rivolga il suo tempo e la sua mano a quel mincia ad essere gravemente minacciata, per- solo dente, finchè sia convinto che la radice o chè se le affezioni chirurgiche dipendenti da le radici siano libere di qualsiasi deposito di essa, possono facilmente essere curate, quelle qt1alsiasi natura. L'ideale sarebbe di rimuovere le ultin1e particelle di tartaro in contatto· mediche no11 lo saranno quasi mai. con gli attacchi marginali del pericemento: Diagnosi. - Sarà un po' difficile nella prima tutte quelle particelle che precedono l'ultima f.ase, ma oltre la stasi g·engivale ed il denuciasono di una importanza relativamente minore,. men to del colletto, si terrà conto della storia chè se 1 u ltima resta, l 'intero intervento risulta clinica, della affezione generale, dell'età delir1 u11 fallimento » . l1infermo. Del resto, tutto al più, si potrà difDopo il raschiamento si farà t1n'altra penferenziare dalle gengiviti (gengivite da tarta11ellat11ra di tintura di jodio e si farà sciac l'O, traumatica, mercuriale, infantile, neoplaqu are la bocca dell'infermo con soluzione tiestica, flemmonosa, delle mestruanti, delle grapida di cloruro di sodio. vide). Nella seconda e terza fase non v'è diaSeconda fa~é. - Lo stesso raschiamento esegnosi più !acile. guito nella prima fase. Allargare le saccoccie,. Prognosi. - Fausta nella prima e seconda scucchiaiarle, disinfettarle. Bisogna, come si fase. Nella terza, indubbia se non infausta in dice, appianare e lumeggiare gli ascessi e le riguardo alla valitu dine. La prognosi infausta fistole, e non è facile dirne le modalità: bisoin rig.u ardo alla v.i ta più cl1e dell'ar trite si gna regolarsi caso per caso. D11rante il corso desumerà dal grado delle complicanze. dell'operazione il più delle ' rolte, si ha una Cura. - L'efficace apprezzamento dei due discreta emorragia che è quasi sempre benefattori etiologici è importantissimo p er gli ef- fica, in quanto decongestio11a di t11tto quell'ifetti e la durata della cura. :È sempre ottima nutile sangue venoso le gengive. Se ad ogni cosa consigliare l'infermo di ricorrere ad un modo si riterrà eccessiva, si fermerà con un clinico che gli stabilisca la diagnosi ed il trat- getto prolungato d'acqua tiepida o con un batamento dell'affezione sistematica. Io dirò le tuffolo bagnato in llna sol11zione di acido tricose principali sulla cura locale. cloro-ace tico. Come per tt1tt~ le artriti suppurate non v è · Dicevo che un getto prolungato, poichè io altra cura che quella chirurgica, così anche 11so sempre lavare le cavità ascessuali e puper l'artrite alveolo-dentaria, il trattamento lire e tonicizzare con lln getto di soluzione finon può essere diverso. La farmaco-terapia sdologia tie1p jda. (emetina, acido solforico-aromatico, joduro di Qualche libro italiano accenna ancora allà zinco, ecc.), la siero-terapia (il siero polivalen- c;austicazione con l'ansa galvanica di platino, te sensibilizzato del Besredka (1902) sono se- arrove11tata in sede e mantenutavi per qualche condarie se non inutili. secondo. Se è vero che con ciò si distruggono Il concetto informativo della cura dell' artri- dei tessuti patologici (il cucchiaio fa in fondo te <lento-alveolare è ancora quello del Mari- lo stesso) e si determina una iperemia attiva, nella cc Se dentro (negli interstizi) vi fosse al- un accorso di linfociti e leucociti che spazzano cuna superfluità, pongasi ogni sollecitudine ed e rimpiazzano, si distruggerà ancora dei tesimpegno a rimuoverla n. suti sani, delle granulazioni buone, e si deterNella prima fase si rimuoverà il tartaro minano delle escare che cadranno poi in ne- con adatti raschiatori (sono da preferirsi quel- erosi. Si ottureranno le cavità e le erosioni. I

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1-~i'ZNO

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FASC.

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SEZIONE PRATICA

Terza fase. - Se l'infezione è estesa a pochi denti è bene praticare senz'altro l'avulsione. -Oltre al trattamento già indicato, si potrà pro.cedere alle apicectomie, all'alveolotomia, al rimpiazzo con apparecchi a ponte, quando è possib1le, o a caucciù. Certo la curabilità di questa fase non è pratica1nente possibile. L'età .dell'infermo, la malattia sistematica trascurata, lo stato anatomo-patologo locale non per1nettono lln trattamento assicurante. Con ciò non intendo dire che si abbandoni l'infermo a sè stesso, ma semplicemente che la guarigione anatomo-fisiologica non si avrà mai. . Proff,las si. - Anche volendo essere dominati dai concetti delle vecchie scuole : « una persistente gengivite con esagerazione degli spazi tra i denti e la gengiva vuol dire, per regola, una futura piorrea» (Burchard-Inglis: A texl book of dental Pathology - 1912), la profilassi orale s'impone in un modo assoluto nelle primissime manifestazioni dell'affezione. Essa • non richiede che pochi cente_simi e pochi minuti: « una soluzione di sale fisiologico alla temperatura del corpo, uno spazzolino ed un po' di carbonato di calcio sono le misure più salutari ed effì.cac.:i tra quel1e conosciute » (Prinz). Se la pulizia giornaliera della bocca è necessaria per chi l'l1a sana, a maggior ragione per chi incomincia ad avvertirvi un dis turbo. Pur troppo però in Italia la propaganda orale non è che al suo inizio per il fatto .che la professione odontoiatrica non ha avuto che appena qualche ct1ltore di notevole benemerenza p11bblica. Non è stato· lln dentista o un medico ad affermare che « i moderni passi della medicina preventiv a debbono partire dal1a borea)), ma il JYiayo, il più grande luminare della chirurgia americana.

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NOTE E CONTRIBUTI. Sostituzione dell'albumina animale con quella vegetale, in batteriologia. Nota. preventiva di tecnica. microbiologica

per il dott.

MARIANO MITRA,

ufficialie sanitario.

E stato dimostrato che La vitalità dei germi è in diretto· rapporto coi mezzi nutritivi su cui ess'i vegetano. È così che si spiega perchè alcuni germi p referiscono un terreno di cultura 8, u11 altro, il perchè una parte di essi. in alcuni terreni nutritivi conservano la loro virulenza,, il loro pigmento, secernono tossine, mentre in altri terreni perdono rapida1nente i loro attributi biologici, es. : la loro virulenza, la lJroprietà di disgl'eg.are .alcuni complessi orga11ici, ecc. Tt1tti questi fenomeni che si notano nella comune pratica di batteriologia hanno la loro ragione di essere nella diversa composizione dei mezzi nutritivi. Anche per gli organismi Sl1periori è stato dimostrato un,a speciale esigenz.a da parte degli elementi anatomici per speciali sostanze nutritive. Così per es. si è visto che a prescindere dalle condizioni <:l 1isotnnia dei mezzi n:utritivi in cui un elemento vive, ha bisogno pure esso di certe sostanze perchè possa mettere in mostra 1e' sue reazioni vitali . Ringer ha di1nostrato ·c he per mantenere in vita le cellule muscolari lisce o striate erano solo necessarie la presenza del N aCl in quantità tale da rendere il liquido isotonico e quantità determinate di nJtre sostanze, di s.odio, di potassio e calcio 1p erchè il muscolo conservasse ln s11a vitalità e '!'eugisse contraendosi agli sti1noli esterni. , A quell'epoca si esagerò al rigt1ardo perchè s 1è vero il concetto di Ringer nelle sue linee generali <e che una cellula muscolare pu.ò vi1

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ve re in u.n anibiente campletarrierite privo di sostanze a:::otate e idrocarbonate », pur nondinìeno l'osservazione di Loke prima e di Lang·endorf dopo, mi sero in evidenza che una fìl)ra muscolare iSi contrae più e11ergicament.e e n1olto più a lungo se al liql1ido di Ringer si t1.gg"i11n ge i11 detorrriinate q11antità glucosio o sangue defibrin.ato dello stesso animale. Cosic-chè per gli organismi st1periori è indubitato C'be la loro esistenza è legata alla possibilità di trovarsi in contatto con un mezzo nutritivo contenente i principii necessari alla loro vita, principii' che possiamo considerare come nutritivi benchè in gran parte siano derivati dal ( 13)


IL POLICLINICO

854

mondo inorganico. Si è detto che per gli organismi inferiori non fossero n ecessari·e sostanze ali1nentari con1plesse. Si è portato l'esempio di microrganismi ·capaci di vegetare in acqua distillata ; però questi germi non appartengono alla generalità dei microrganismi e poi :non è stato tentato di ottenere H 2 O con1pletamente priva 1cli que!l.1e .taJi sostanze org1aniche eh.e suole contenere la Gomune acqua distillata. Questi microrganismi sono quelli ·c he possono vivere in ambienti che contengo110 il mini1no pcissibi le di sosta11ze nutritive. ·La ge11eralità diei germi ha bisogno di terreni spe.ciali specia.ln1ente riccl1i di sostanze azotate e di sali, sp.ecialmente sodio. Esistono è vero altre specie di batteri . che vegetano in terreni nutritivi contenienti solan1ente idrati di carbonio, ma ci troviamo semipre davanti alla quistione generale di .adattare terreni speciali per sp:eciali n 1icr organismi. Così vi so110 microrganismi che hanno bisogno di sostanze azotate noI1 sotto forma di comuni albuminoidei ma invece sotto forma di albumose, sotto forma di emoglobina e vi sono altri generi che non vegetano se non nelr siero di sangue uro.a no. Esiste però un gruppo di microrganismi che r1oi possiamo chiamare comuni, sia patogeni che saprofiti, i quali vivono in un terl'eno che possiamo dire con1une costituito da albun1inoidi e da sali. ' Nell'allestire i terreni di cultura si usa l'ormai v1ecchio sistema del b·r odo di carne con ag·giunta di peptone. La preparazione di questi terreni porta con se sciupio di mòlta carne e anche il disagio di procurarsi carne di b.assa inacelleria non facile a trovarsi nei nostri paesi se non a prezzo di sacrifici economici specie in questi tem1:>i in cui la gi1erra assorbe tutto assottiglianclo sempre pi1ì la produzione carnea. Ho quindi pensato di sostituire terreni d'albumina vegetale a quella animale 1e di cere.are una utile innovazione in questo campo di tecnica batteriologica che può riuscire di certa importanza per i piccoli laboratori dove ·Si dispone di mezzi economici limitati. Ho fatto due serie di ricerche. Ho prepar'a to t1n brodo di leg11mi cloru r a.to senza 1 ngg·iur1ta cli peptone è un altro con l'aggiunta di pepto11e. In am·b edue i casi ho prep,a rato il b·r òdo seguendo i sistemi generali in uso e cioè esposizione a lento calore d acqua 1e legumi (ho adoperato fagiuoli gr. 300 in 3 litri rl, acqua). Prima ancora che la cottura del legume è completa e propriamente quando il guscio di esso comincia a far le crespe appena visibili, il brodo è fatto. Seguono i .p rocessi di filtrazion·e, di 1

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[ANNO XXIV, FASC. 27}

reazione, di riscl1iararnento come nel bf·odo di c.arne. Ho esperimentato solamente st1 sei microrganism]; b tifico, coli, paratifo A ·e B, dissenterico e proteo. Ho avuto in tutti i tubi sviluppo rigoglioso, sia i1el prin10 innesto che negl'innesti st1ccessivi. Ho pot11to notare la co11servazione d ella inaggior parte ·dei loro caratteri cult11rali e clella l oro p·atogenicità. Ho es1)1eri1nentato con agar Slt brodo i1eptonizzato e no, con esito quasi identico, riservandon1i di dare a1npie comunicazioni dei mlei risultati dopo la con tinl1azione delle ricerche estese an che su .altri germi con uno studio più la.rgo e ininuzioso sui varii attributi hiologici di essi in dipendenza del nuovo Bostr<J t o 11 utritive (1) . ·Con le inie osservazioni io n1i credo autorizzato a conclt1dere che ai. terreni in çui si contengono sostanze albu1ninoidei di origine animale posso110 essere sostituiti efficace111ente terreni a contenuto alburni11oideo esclusiva··n ente vegetate e questo fatto è tanto pil.1 importante quando si pensi che forse alla ag·giunta di pepto11e, come si pr.a tica nei con1u11i terreni nt1tritivi, si p11ò rinunziare completame·nte,. aln1eno per i germi che ho coltivato. La vitalità dei germi non è per n11lla alterata: p ossono essere riinnestati nell'id1entica 1naniera e infinitamente con1e avviene per i comuni mezzi di cultura. L ii. vi r11lenza dei gern1i sviluppntisi in questi terre11i non h.a nulla a soffrire e si m a11tiene tale e c1uale con1e 11 ei tel'ren i ordinari. Se ~i t1ene conto anche d ella facilità con cui si lJUò procedere alla preparazione .dei terreni senza bisogno di complicate e interminabili l)I'eparazioni con1e st1ole avv1enire per i comuni terreni d.i c1li si fa llso di carne e .peptone, mi i)are che la preparazione ch e pro,Po11go debba con siderarsi come 11na i1otevole sen11)lificazio1ìe in i11.a.teri:=t cli tecnira batteriologica. • Si può qt1indi fino a un certo p11nto c;ostitu ire l' a.lb11n1i11::.i a.nimale con quella vegetale se11za che s'abbi ano a lamentare inconvenienti cli sorta. Questo concetto rientra 11el1.a grande q11istione di .fisiologia dell'alimentazione, dov'è noto che in buon numero di casi è possibile praticare t1na tale sostituzior1e e non è anzi esagerato poter dire che 1'.alimentazione vegetale dovrebbe tene:ve il primato e sostit11ire completamente l'alimentazione animale an che' per i carnivori se le condizioni del t11bo cligerente di q111esti animali fossero capaci di ela(1) Ripiglierò, spero, le ricerche dopo il servizio n1ilitare a cui sono stato chiamato.

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[ANNO XXIV, FASC. 27]

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borare nel loro tubo digerente quell enorn1e quantità di sostanze digerenti che sono necessarie l)el' potere arrivare a d accu1nulare quel tanto di albu1nina vegetale suf.tlciente alla loro vita come avviene negli erbivori. M.a negli organismi inferiori dove l'elaborazione d.ell'albu111ina anin1ale e vegetale avviene con la stessa facilità, non ci dovrebbe1·0 essere ragioni di una ta1e preferenza. Sclafanj, febbraio 1917. 1

QUESTIONI

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DEL GIORNO.

Il trattamento delle ferite infette secondo il metodo Carrel.

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SEZtONE PRATlC.\

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])ESFOSSES.

La Presse J1 édicale, 11. 66).

Il n1etodo di c:arrel per l ~t disinfezjone delle ferite Tappresen ta, secondo l'A., il più grande progresso della tecnica chirurgica dall'inizio d.ella guerra. Esso riassl1ll1e l'applicazione logirn dei principi della moderna chirurgia: aper- . t11ra larga della ferita, distruzione dei microrga niRn1i che vi p ossono esse l'e ront ent1ti per mezzo d1 una sostanza chimica, chiusura successiva della ferita.; senonchè ha il grand.e valore di realizzare in maniera eccellente ciò che ' gli altri n1etodi ottengono in modo mediocre. E forse a cagione dell'avere applic.ato principi e sostanze già conosciute che la tecnica di Carrel ha sollevato meno rumore di quello che avrebbe fatto la notizia del1a scoperta di un i111ovo antisettico; ma appunto per qu.esto è la nto p1ù opportuno richiamare su di essa l'attenzione del maggior numero possibile di chirurgi; poichè se giustamente fu detto che Pasteur aveva insegnato ad essi a lavarsi le mani ben si può dìre che Ca r rel ha insegnato a lav.are le ferite. Il primo atto del metodo di Carrel è costituito dalla scrupolosa l)Ulizia del ferito e dalla apert11ra larga, n etta della ferita; con incisione di tutti i tramiti, estrazione di tutti i corpi estranei, asportazione di t11tti i tessuti mortifics.ti o p11trefatti. Questa p11lizia m eccanica chirurgica completa è seguita dalla disinifez.ione continua del1a ferita con un · antisettico, 'il liq11ido di Dakin, portato a contatto di tutte le anfrattuosità, di tutti i diverticoli, (li tutta la superficie cru ent a., così da potervi agire ad una adatta concentrazione e per la dl.1rata necessaria a far riRent1re la sua efficacia; mentre sino ad ora i chirurgi aveva110 usato antisettici o tr opp o fort1 o troppo leggeri e per un periodo di applicazione insuffi-

ciente ad u ccidere i i11icrorganismi, ma bastevole a ledere le cellule dei tessuti. La maniera· di rispondere delle ferite al trattarr1ento di Carrel non può essere controllata col se1nplice esame clinico; e perciò lo studio l•atteriologico delle secrezioni è 1a guida necessaria a questo metodo di c-q.ra; che si può riasstm1er e nella utilizzazione, controllata dal _microscopico, di una sostanza determinata, in condizioni di contatto, di concentrazione e di dul'ata stabilite con l'esp,e rienza di:vetta su ferì te infette. La ste1ilizzazione ohimica delle ferite viene realizz.ata con l'instillazione o continua o interni itte1ite della soluzione di Dakin in tutte le a nfrattl1osità delle ferite. Un recipiente di vetro della c.apacità di un litro è sospeso all'altezza ·da cinql1anta centi.m etri a un metro su lli lln'asse di legno, fissata al punto più .adatto clel letto. Alla parte inferiore del recipiente è (

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ir1nesta to un tubo di caoutchouc del diametro jnterno di rr11n. 7 e della lun gh ezza di m. 1.50, HJle cui estren1 i tà si llniscono i tubi destina ti a co11dL1rre jl liqt1ido .a contatto della superficie cruenta. Se l 'insti11azione 'deve essere continua a dieci centimetri· circa a.I disotto del recipiente si intercala un rubinetto regolato in modo che il liq11ido scenda gocci.a a goccia; se si desider.a invece la instillazione intermittente, ora la più, 1Jsata, si applica allo stesso p·u nto del tubo una pinz.a a molla di Mohr, che ogni due viene tenuta aperta p,e r ql1alche secondo d·aill'infermiere di servizio. Nell'un caso e nell'altro la quantità del liqui<io è così scarsa che l'assorbimento da parte

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IL POLICLINICO

della medic·atura e l'evaponazione venft.ono inutili tubi o recipienti di scarico. · I tubi conduttori dell'anti~ettict> entro la ferita sono di caol1tchouc rosso, del diametro interno di mm. 4 e con la p·are.te dello spesso~e di mm. 1, per modo da .essere resistenti e flessibili, da poter penetrare in tutti i diverticoli, r-esistere in modo sufficiente alla pressione dei muscoli e della fasciatura. ..t\.lcuni sono chiusi alla loro estremità libera e perforati da piccole ap·erture del diametro cii lh millimetro per 1a lunghezza di 5 a 15 centimetri a partire dall'estremo chiuso : altri presentano ques'ti forellini nel tratto di mezzo e sono aperti ad entrambi gli estremi, altri infine hanno una sola gr.ande apertur.a a circa ih cm. dall'estremo che serve a p~rmettere il p assaggio del liquido in caso di obliterazione del]·,. . p~rt11ra terminale. I forellini 1ateriali di que-

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FASC.

se1nplicissima che può esser fatta con grande rapidità. Di solito si usa colorare la soluzione leggermente in rosa con permangamato potassico per distinguerla dalla m·edic,a tura con semplice soluzione :fisiologica. L'instillazione viene .p raticata ogni due ore aprendo per brevi momenti la pinza di ìVIohr. (Fig. III). Viene così ad essere iniettata og11i volta una cruantità di 20 a 100 eme., e qqindi 250-1200 eme . circa nelle 2~· ore.

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Fig. 2.

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sti tubi sono di solito in numero di otto per ogni tratto di 5 cm. del tulJo : ed i tubi hanno una lunghezza uniforme potendosi allungare per mezzo di raccordi costituiti da tubetti di vetro del calibro di 4 mm. e del] a lunghezza di 25 mm. Alcur1i tubi <li caoutchouc sono rivestiti di un tessuto speciale spongioso jl quale si imbeve del liq11ido che vi arriva attraverso i forellini. I tubi perforati vengono disposti, come si è detto, in tutte le anfrattuosità della ferita in modo da condurre in ogni punto la soluzione tintisettica; e sono uniti al tubo di distribuzione per mezzo di speciali cannule di vetro distributrici a d11e, tre, quattro branche nelle quali essi si in11estano. (Vedi figura I ). Messi a posto i tubi, la ferita viene ricoperta con 11na larga compressa di garza e con abbondante cotone imbevuto della stessa soluzione di. n ,akin il t11tto tenuto in posto senz·a fasciature per mezzo di ~pilli dj sicurezza; sicchè con ,. grande facilità e senza sofferenze per il ferito se ne può effettuare il cambio, che si pratica ogni 24 ore. (Fig. II). · La medicatura si ridt1ce cosi ad una manovra

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La ferita, un a \'Olta ste1·ilfl, i1uò esf;ere sutu1~ata

in secondo tempo o semplicemente ristretta con opportune striscie di cerotto. In gener.e il tempo necessario alln. sterilizzazione oscilla fra otto e undici giorni; ma per apprezzare il mome11to opportuno occorre basarsi sull'esame batteriologico dell:a secrezione clelLa ferita: si può procedere alla sutt1ra quan<lo il numero dei microrganismi è ridotto a zero e tale si è mantenuto per d1te o tre giorni. I risultati. del metodo sono, secondo 1'A., eccellenti; l·e l·esioni cosi trattate presentano un ottimo aspetto : piaghe rosee senza infiammazio11 e dei bor<ii, con buo11e gr anulC1zioni, prive ·li qualsiasi cattivo odore. Qu~sti risultati non ])Ossono essere descritti; ma debbono ·es.sere vi~ti; e J'A. dichiara cl1e sarà soddi~fa.tto se avrà cont1:ibuito a far sì che i chirurg·i, senza lasrj ursi inft uenzare da critiche teor1 ch e, vogliano obiettivan1entP e serrnamente sperimentare i.l metodo descritto per rrndersi conto dei st1oi grandi vantaggj. IJ. Gu1or . •

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ICtllDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI.

(NOSTRI R.ESOCONTl PARTICOLAR!).

XXV Congresso della Società Italiana di Chirllrgia. Comunicazioni sulle ferite del torace. ·Sulla cura delle ferite del torace. RAFFAELE (Roma). - Le ferite del torace si considerano per tradizione benigne e qt1asi sempre suscettibili di guarigione coll'aspettativa. Occorre int.ertpretare questa tradizione§ in tesi generale abbastanza g·il1sta, aflinchè non divenga un abito di pensare, tale da farci trascurare quelle eventualità nelle quali l'intervento è assai utile. Le ferite riguardano la parete e il polmone. Per la parete, non v'ha luogo ad azione chi111rgica se la ferita è puntiforme o a cort-0 tragitto. PeT quelle la·r ghe, e specialmente se prodotte da proiettili di artiglieria, la cura della ferita parieta.le {leve essere tale quale 1'0. disse per le ferite in genere (v. II seduta), cioè si deve aprire, esci<rerne i margini, nettarle e prepararle asportand<>' i tessuti contusi, infiltrati, distaccati e i corpi e.s tranei. (lisinfettarle col liquido Giannetta·sio o • Dakin. Se i1on vi ha apertura della pleura, la ferita sàrà totaln1ente o in parte suturata a seconda dei casi. Se 'li ha. aperhhl'a dellà. pleura e specialmente se lo pneumotorace che ne risl1lta è aperto, la ferita sarà messa bene allo scoperto e poi chiusa. Ciò si ottiene nel modo più .semplice con un tamr><>ne, sul quale saranno ribattute le parti molli, oon si1ture temporanee per il tratto corrisponclente, mentre il resto della ferita è cbil1so clefinitivamente. Il tampone si toglie d-0po m-0lti giorni, salv-0 eccezioni, e si trova la ferita pleurica guarita. C-0si si arresta l'enfisema, lo pneumotorace diventa chiuso, e fil previene nel m-0d-0 migliore la infezione pleurica e parietale. .Altre volte conviene fare la sutura delle parti m-0lli intercostali e della plenra in modo che il tampone 1sia collocato i&opra la ferita ple11rica già chiusa, e ciò sarà specialmente indicato da fratture di coste. Rimossi i frammenti di .queste, e res-ecatene porzioni adeguate, la Sl1tura 1sarà possibile; se n-0n si può, il tamp-0ruimento sarà indi~'ìto·. Se esi.ste una I.urga breccia la ·S utura deve e~sere fatta ad -Ogni modo. e ptQtrà essere va ntaggi-Oso chi11dere lo spazio inter costa le ravvicinand-0, con sutura pericostale -0 lìe'.rcostale, lf\ coste limita nti la breccia. , Per il polmone 1'0. è convinto che ltn intervento diretto debba essere richiesto di ra d{), nel senso di un toracotomia e sutura del polmone; almeno 411'0. non si è presentata mai un'indicazione per eseguire 11n t.ale intervento. Ma le conis eguenze della ferita polmonare richiedono molto più freql1entemente di quello che non si I

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La cura delle ferite del polmone collo pneumotorace artificiale. ..

BASTIANELLI

creda un intervento, che è semplice, sebbene delicato nei partioolari tecnici, cioè l 'aspir~azione precoce del sangue e l'iniezione di aria filtrata per mantenere il polmone compresso, secondo la tecnica che esporrà il prof. Morelli. •

SESTA SEDUTA - 5 marzo: ore 15.

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SEZIONE P RATICA

~lonEr..LI

(Pavia}. - L'O. asserisce che la iuortalità 1per ferite del polmone è più elevata di quanto generalmente si creda ; elevati,ssima al luogo di combattimento e 'a lle Sezioni di Sanità, è ancora elevata agli -0spedaietti di 1a. linea (circa il 25 %). Finora la cura è quella del nessun i11tervento: devesi invece intervenite attivamente .p er diminuire tale eleV'ata mortalità e per rendere m-0lto gravi gli esiti patologici avuti nei 1sopravvissuti. F.atto quasi costante nelle ferite del polmone è l'emotorace, che può essete o rapidamente abbondante e a.Jlora spesso mortale, oppure a gemizio continuo anche ,p er parecchi giorni. Esso è dovuto non solo a l fatto della ferita di un orga.n-0 molto vasc-0larizzato e in continuo movimento per la funzione respiratoria, ma per cli più al fatto che sulla f erita ~nguinu11 te e mobile la. pressione negativa <l<=-lla pleur~ a.giis ce da ventosa, esplicando un continuo ,succhian1ento. Per impedire l'emorragia. si deve immobilizzar~, comprimere il polmone e distrug·gere. l'aspirazj.one pleurica. E ·non solo si deve frenare l'em·orr.agia il più presto possibile perchè qna11to più dura il g·emizi-0 tanto P·i ù a umenta 1a pr-0babilità· ·d i empiema, ma anche .si deve evacuare il sangt1e versato. E questo perchè, se vi fu anche lieve inquinamento iniziale, il ,sa_ngue sarà ottimo mezzo culturale; pel'chè il sangt1e favorisce forti aderenze pleuriche che impediranno la dilatazione e la funzione polmonare e nel catso di e1npiema renderanno molto più difficile la guarigio11e. Spesso poi il sangue sta a lungo senza .assorbir. i ; 1:.-'llvolta invece ,f il assorbe tropP<> rapidamente qunnd-0 !Ullcora la ferita polmonare non è cicatrizzata, e allora per dilatazione prec-0ce del polmone pl1ò insorgere nuova em-0rragi.a. Fatto questo che nee.ade spesso anche per troppo rapido assorbimento di uno 1)neum-0torace spontaneo. ~/O. dimostra di non essere esatto il c-0ncetto che il . sang11e debbn. eS$er e l.asciat-0 perchè serve alla c-0mpressione clel J)Olmone, poichè i liql1idi n-0n essendo dilatabili sono poco atti alla im.mobiliz:1:azione. La t-0racentesi oomune con t1n a.spirat-0re del Potain è certo perieolosa, po.ichè l'a spirar,ion~ f.avorisce la rottura clel J)olm-0ne con novella emorragia . L'O. mostra llll istr11mento semplice, di poc-0 costo, con il quale si può attuare 1a torace11tesi senza peric-010, poichè pe1·mette~a sostituzione del sa.ngue còn gas, sostitn i,sce ciòè l'emoitornce con uno pne11motorace. Si ottiene in tal modo di togliere i dnnni dell'em-0torace p11r mantenend-0 compresso il P-Olm-0ne. JD poichè il g·us si rtass-0rbe, deve ess~re con dei rif-0rnimenti mantent1t-0 ecJ a11n1ent.a.to, e a tal uopo l'O. mostra 1111 altr{) semiplicis&imo istrumento che permette tale rifo1·nimento con lo stesso procedimento dello pnet1E.

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FASC.

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Discussione sulle ferite toraciche. SAv1ozz1. - A proposito della comunicazione ~io­ relli riferisce di avere osservato e studiato 137 casi cli ferite penetranti del tor~1ce da arma da fuooo : 9U guarigio11i e 41 morti {mortalità 29.99 %) . I n '27 c:a si ft1 eseguita l'autopsia. Per quanto rigi.1arda la causa dell'emotorace le nee:ro~co1)ie c1in1ostrerebbero che nei due terzi dei caRi esso è <.lo,ruto a le~ione (lell'arteria intercostale ed in u11 terzo a feri ba polmonare. Mentre il Morelli si limi t.:1 a parlare df)J SU{) metodo di pneumotorace artificiale con aria filtrata, con lo scopo di schi.c1cciare il polmone sang·l1inante, enza preoccuparsi degli en1otoraci di orig"ine P<lrietale (e ciò percl1è, essendo tl1tti i di lui .ca,si guariti; non ha .avuto la opport1111it.à ùi eseg11ire necrosc-opie), 1'0. dichiè1rn che per gli emototaci da lesione dell'atteria intercostale dt1e sono i mezzi i>er provvedervi, e cioè: c1,) la leg·atur,a a monte dell'arteria intercostale Un caso di emorragia secondaria dalla orecchietta lesa, il che può essere fatto oolla semplice anestesia locale; · sinistra, operato e guarito. b) lo pneumotorace artificiale secondo 1\-lorelli, l\1ASSOBRIO GIULIO (Torino) . - Si trattava di u n a perchè in questo mod·o si viene a sopprimere la ferita ù fon<lo cieco cla rpallettu di 1sh1~pnell in cor- pressione negativa endotor<.1cica, il fattore cioè più risp·o11cle11z~1 tlella seco11da costa, a tre centimetri importante delle emorragie Ientamenre progressive, dalla margin<1le $inistra dello sterno. Una. lesione ra1)1)resenta to dalla azione di pompa del p.olmone pericardica si rendeva manifesta colla abbondante sull'~1rteria stessa, che impedisce la formazione secrezione, commista a siero, della ferita . Si pro- del trombo. du:s se unn pTima emorr agia secondaria da caduta Quanto alla questi>()lile della coagulazione del sandi esec.'1.ra in ottava giornat.a, trattata q11esta volta gue nella pleura, ha visto costantemente positivo col tamponamento. Cinque giorni d-0.po, al ID-Omento questo fenomeno quando vi era ferita .o. canale {lel della rin1ozione dello zaffo, l'emorr~1gia si ripro- polmone, mentre lo ha visto sempre assente quandusse in1r)onente con un getto di 80 cm. circa di · do l'emotorace er.c1 di origine parietale. altezza . Proba.bilmente il clivetso modo di co111portal.'<si de l L'O. dovette l)l'OYYetlere d'i.1rgenzH l)raticando uno sn.ngl1e di origine ·ipariemle 'rispetto a quello di sportello toracico a cerniera esterna. Risco11trò una origine polmonare dipende d.alla maggiore ql1antità !)€rclita cli . ostanzn circolare del diametro di circa cli ossigeno colla quale viene in conta tt-0 il ~ngue mezzo ce11timetro in corrispondenza del margine su- ql1<indo vi è fe1·ita polmonare (data là comunicaperiore della terza c:osta, a quattro cm. dalla mar- zione che si stabilisce ooll'esterno .attrave~'so i giu.ule dello sterno. Il pericardio aveva a-Oerito, in bro11cl1i). seguito alla reazione infiammatoria, alla parete deln1ASNATA . È certo che le ferite del torace dànno la orecchietta sini tra, evitando il versamento sanguigno nel cavo pericardico e rendendo diretta- un'alta mortalità, ma è sicl1ro che molte ferite del mente uccessibil~ il difetto della parete rhs11ltante tor.ace, .p enetranrti, determinate da proiettili di fucile non deformati, sono seguite da gnarig·ione. dalla cadu t.a <.lell'escara. Gli emotoraci sono frequenti. Se piccoli si riasSuturò sotto la guida del dit<> tenuto contro la breccia e quincli. n1nl. icuro della Slltl11-a in tesst1ti sorbono. Due volte 1'0. ebbe la morte in conseinfiltrati. riba ttè sulla ferita i.1n lembo ped:nncolato guenza dello e111otorace. Se il sangue si alter.a, e ciò s1 dimostra colle temperature eleva te persi-stenti, a base esterna, preparato dal gran pettorale. Drenaggio e tubo nll'.ascella per evitare ri.stagn-0 è intervenuto eolla toracotomia arn1>in con resezione sotto la bc'lse del peù11nc:olo, pnssn.ndo al disotto costale, prima ancora che si manifest.:'1.sse il piotorace. I risultati furono quasi f'ostuntemente buoni : del g.van I1ettorale. C'hius11ra delù1 ferita con punti no11 ebbe mni emorragie sf\-eondarie dalla ferjta <lel metallici e dl·enaggio. Nei prin1i gioriri rialzo termico con r• ione pe- pol1uone. riC<'lrdic.c'l ed abbondant~ fuoriuiscita di liquido dalla OoLLICA. - Nelle ferite toraciche il perie-010 l)iù lacerazione del veric-n rdio IJrodotta seconòa riamenle grave e reale è dato dall'emorragia, sia per la dal proiettile. Drenaggio del sacco pericardico dal- quantità di a11g·ue in sè C'l1e si p<'rde. sia per gli l'alto m~ttendo il ferito in posizio.ne reclinata al- effetti che il snngue -stra\<1 &1to é raccolto nelle cal'indietro. vità ·p leuriche porta sulle funzioni degli organi in Grnd11~llf\ clj1ui11uzione rlelln S€Crezionc. Gu.ariesse contenl1ti. gione. Prlma inidcnzione quindi, ro;pitale ed e.ss.euzialis-

motorace terapeutico nei casi di tubercolosi lJ<>lmonare. Nel ca·so delle ferite è s11tficiente la compressione di .aria st.erile; il polmone si mantiene compresso per trè o quattro setti1u a11e. L'O. intervenne eon il metod·o clescritto in molti casri; in 40 cnsi di intervento prec~ ebbe costantemente la guarigione in circa -1 settimane. Di solito sono s11fficien ti pres ioni lieYi, di cir01 6 cm. di acqua, perchè I 'emorragia polmonare S'i freni completamente. L'atto operativo è facile e sict1r-0. L'O. as~riS<:e ehe in 0 gni caso cli ferita del polmone, anche nei posti di medie.azione, si deve non ostaeo1'1 re, lll<l favorire la formazione <lello pneumotorace c11e comprimendo il. 1Jolmone e togliendo l 'aspirazi-011e l)let111.ca diminuirà l'emo rragia. Certo che, nel casQ l)erma ngia aperta la ferita toracica, tale intervento non è possibile. L'O . accenna anche .a t1no strumento che permette l'e·rnci.1az.ione cli t1no piotorace e la lavatura della pleur-.~ lJUr niantenendo compresso il' polmone. 1

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SEZ10NE PRATICA

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sima, nel trattamento di tali ferite è quella di cercare di arrestare al più presto la minacciante emorragia, senr.a punto preoccuparsi della possibile presenr.a del proietJtile nella cavità toracica, dove esso può benissimo restare impunemente per tutta la vita, e da dove, occorrendo, può estrarsi nl ruoment-0 opportano. Pe1· .arrestare l'emorragia è raro il caso in cui si debba intervenire chirurgicamente con una azione diretta sulla 1sorgente sanguigna; di ~olito è con mezzi indiretti che si cerca di gi u11gel'e allo scopo. E tra i mèzzi indiretti 1'0. rx>ne il propr1o rnetodo. L'O. suole applicare larghe strtscie di pflaster adesivo, embricate l'una .sull'altra dal basso all'alto, le qu<lli, attaccate per t1n estremo a due centimetri dalla linea <lelle apofisi spinose, sul dor~o sano, si fanno, sott-0 forte trazione, aderire progressivamente dall'indietro a ll'innanzi su tutta la superficie clell'emot-Orac.e ferito, durante il s110 più profondo stat-0 espira t-Orio, sino a fissarne l. altro estren10 ·a l bordo sternale del lato sano. Quando tutte le striscie, l'una dopo l'altra, sono state messe a r>osto, dalla base del torace al ptmto più nlto possibj le sottoascell.nre, e si sono rafforzate con un'a1trn. i:;trie::ciu n cavalcioni s11lla spalla, che, tirata forte111ente in basso innanzi e indietro, si facci.a aderire in senso verticale su tutte le ia.ltre orizzontalmente disposte, la n1etlt del tòrace è completamente imu1obilizz<1ta e il polmone ferito messo a riposo in modo quasi assoluto. Tale costrizione nei Jlrimi momenti è oopportata mal1ssimo dai pazient1, ma. in poco tempo, ~pecie spiegando loro di fa.re atti respiratorii limitati e <li cercare di farli prevalentemente eol 1ato sa i10. viene benissimo toller.a ta e fa vedere presto i suoi benefici effetti. Il più delle volte l'en101·ragia si a1Test:c'l completamente, la dispnea climinutsce, la cianoRi ,~.:1 scomparendo, ritorna il polso, cessa il sudore freddo. RosHI J1.,ELIOE. - A proposito clelle éOlllu11ioazioni na,&tianelli e MorelJi fa notare che i fe1·iti al torace sono ben differenti second-0 che vellgono cor1siùerati nelle i>rime formazioni sanitarie o nelle formazioni sanitarie delle retrovie. Infatti sul campo cli battngli.'l e nelle formazioni 1sanitarie di pri~'1 linea .Lu n1<.>rtalità per ferite toraieiche è incom1>arabiln1ente st1pe1iore a q1iella. che Ri ba negli ospedali delle retrovie, raggiungendo perfino il 50-05 %, con1e l'O. ha potuto persuadersene racçoglie11do la ~;tati~tica <lei morti per ferite tor.aciche in tt1tto il settore della Carnia durante la presente guerra e come risulta della esperienza delle guerl'e precedenti (russo-gi.aiPponese, libica, ecc.). Le Cc'luse di questa notcvoli,ssima mortalib:\ sono multiple; le emorr<ig·ie per ferita dei g1·ossi va.si endotor<t<?ici (ferite sfuggenti ad ogni terapia attiva), pnel1motor.ace aperto taluna volta bilatera.Je, concon1itnnza di .altre gravi lesioni, ecc. A proposito d~llo ,pneumotor~ce a!)€rto, l'O. conviene con il prof. Bastianelli sulla opportur1ità di trasformarlo 111 pneumotorace chiuoo e ricorda che in ~rmania Sauerbruch e Rehn hanno costruito degli .apparecchi da campo per sostituire le costose ~ ingon1b1~nti camere pneumatiche ad iperpressione

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permettere al chirurgo <li far dilatK<tre il polmone del lato ferit-0, in modo che la pleura parietale colla bisca con la pleura viscerale e venga espul~ cosi tutta l'aria dello pneuruotorace. Allora, se si può, si utura la fe1ita pleurica ed eventualmente pu1· quella delle parti molli; in caso cont1«;1rio si sutul'<lno i ma1·gini della ferita pleurica al parenchima i>olmonàre. Qu<1nto allo pnet1motorace artificiale, l'O . crede cl1'esso .possa venir t1sato soltanto negli ospedali <l<~lle retrovie e fa le sue riserve per quan1Jo riguarda l'efficacia di tale mezzo terapeutico sul ripetersi delle emorragie dal parenchima polmonare. Ritiene anzi che in g·enere l'aumento di ottu.sità pleurica nei feriti con emotorace dipenda non già dal versarsi di nt1ovo sangue nel cavo, m.a dalla produzione di un transt1da to reattivo. Ritiene poi che la .presenza del sangue nel cavo plemico non siR tanto d,.a.nnosa. qt1dnto il l\lorelli ba detto, a veJ?.do avuto occasione di constatare radioscopicamente il co1upleto rias orbiment-0 di emotoraci anche cospicui.' senza alc:t1n (leficit funzionale del polmone dello stesso lato e senza }llcun l)01Rttuno rilevabile a carico {lel:La: stessa plet1r~t . In oonclu·sione crede che nelle ferite toraciche il tr.attamento a.ste11sionista sia il preferibile. Su 60 ca&i personali infatti, trattati con il 1semplice riposo i1e s-0r10 morti solo ~ e nessuno di ql1esti per ~usa polmonare. DE Pt\OLI. - L'esame dei feriti al polmone dopo la cosiddetta loro guarigione completa persuade che in buona parte di essi, per aderenze diffuse o per dolori nella parte inferiore d~. torace, esiste una forte limitazione della ft1nzione respiratoria, che, se non curata opportunamente, si aggrava e eostitu1sce una causa di gl'ave debilitazione e di incapacità al lavoro ed alle attività dell:a vita. La mi-s111·.a della c.apacitit reSJJJiratoria rivela in qt1esti casi una ri(lt1zione al terzo ed <lnche al quarto de1la cifra normale. IJa cura fisica con gli apparecchi di Woldembry e di Forlanini modificato, colla ~;in11astica res1)ir.atori.c1., colla ginnastica razionale permette di correg·gere qt1est.:'1 insufficienza respiratoria con not<~vole rapidità. Dopo 2 o 3 mesi <li cura la capaciti't respirato,1'ia pt1ò avvicinarsii alla normale, si correggono le deformità del torace, ecc. L'evacuazione dello stravaso intrapleurale coJ)ioso può prevenire l'insufficienza respirat-Oria. .1\-IoRELLI. Si compiace dei dati ottenuti, dal l)l'Of. De Paoli nei feriti al torare studiati dal punto di vista clella capacitù l'espiratorin, in qt1anto confermano le sue idee. Al dott. Rossi ·d ice cli es~ere d'~ccordo con lui sul fatto che alcuni emotoraci possono riassorbirsi, anzi talora si riassorbono tl'oppo prest-0, oos~ che v'h.a il pericolo di una 1C'.i'i1la tazione t roppo precoce del polmone e di tUlll riap.ertt1ra della ferita di questo, onde nuova emorragia e in qualche ca.so morte improvvisa, come l'O. ha veduto in casi :ion trattati col proprio metodo. :EJ inia tti necessario tenere schiacciato il plomone p~r tre o quattro settimane per essere 1sic11ri che In ferita cli tale organo ·siasi cicatrizzata. Dott. L. c. ZAPELLONI. 1

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IL POLICLINI CO

Conferenze del prof. R. Campana. •

Co~FEREl~ZA

III. (25 maggio).

La tubercolosi nella valutazione della sua gravità,

come male individuale; sedi ehe la aggravano, complicanze che la rendono mortifera. - Predisposizioni infantili della tubercolosi , rappresentate principalmente dalla sifilide ereditarià o dalle remote deviazioni impresse da questaj nella famiglia. Predi&posizioni agli effetti deleterii dei traumatismi e del freddo, La tubercolosi, in tesi generale, non rappresenta un male così grave nella ereditariètà, nella contagiosità, superiore .alla sifilide, valutata ne· gli effetti, questa, sul sistema nervoso, nella perpetuità delle impronte degenerative di cui si fa capostipite la sifilide ereditaria; nè, per la lepra i.stessa, può essere considerata più grave, essendo questa non guaribile una volta non potuta combatt:ere in localizzazioni circoscritt:e dello inizio; nè della morva, così deva.stante neg·li effetti della sua tenacia, -se non nella i1otevole frequenza. Delle sedi molteplici di esso quelle del polmone e dei reni sono le forme più gravi. Sono tali perchè fuori dellai protezione delle alt1·e localizzazioni, ordinariamente protette dalle sierose? La labilità del tessuto polmonare è la <!ondizione anatomica principale ag·gra van te il morbo. Peg·li altl'i organi è ordinariamente la concorl'enza di alt~e infezioni croniche; e, per le acute spe1

cialmente la · sepsi, che rende g·ra vtssima ogni localizzazione. • Del freddo come cag·ione di morbi necrotizzanti, e, 0011-s eguentemente, dei fenomeni di necrosi per coagulazio·n e e per neuropatie, è da tenere gran conto, perchè, se non sempre, qt1ello che apre più facilmente la porta di entru ta alla sepsi, che è la complicanza che dà luogo a quelle febbri violenti, clescritte come di tubercolosi 11'iilia,re acuta~, m.a., realmente, setticemie a.cutissi.me sovrappostesi alla tt1bercolo si, le vere ·Cc'll1se delle morti precoci violente, con forme acutissime, di molti affetti di infezione tuberoolure, principalmente polmonale. A noi la osservazione giornaliera ammoni~ce que&to : che se <.tbbia mo .a Cl11·are un semplice processo tubercolare dell<l cute, senza fenomeni distruttivi settici, o oon fe11omeni cnl'iolitici (distruttivi) asettici, o fenomeni iper1)lastici granuloma tosi (infinmmazioui fungose papillari), la tt1bercolosi risponde s-empre a11 ·~1zione <lei rimedi che si n clopera110 ; sian,o es~i distrt1tti,?i, in massa, o determinanti fenomeni di necrobiosi, con sostituzione di u11 tesS11to flogistico rn1)ace ùi venire a da re Ja c·onRolid<1zione c-i<'a tricea se~'l complicanti infezioni; e qua nd-0 non Ri 1>nò ottenere tutto, si vede progredire la fnse di risoluzione del processo tubercolare, senm intervento <li nuo-ve complicn.zioni 1norbose g1'a vi. InveC'e, se .il l)roce.sso di tubercolosi cutanea è complicato a ~e psi, noi ,-eù i nmo che i nostri ra nstic i. $E:'bben€' n hbinno distrn tto ln rg-n ~1 rte, uon 11ort:1 no cl ·orclin:irio ln C'On1pletn cli l'trnzione del foCD1

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XXIV, FASC. !7]

laio locale di tubercolosi e se la portano non producono fin dal primo momento certamente la aae~i . Se il caso è anche più complicato cioè, che, colla tubercolosi cutanea, vi sia quella ulcerosa delle mucose vicine, <:' con ascessi freddi, 1>rofondi, nelle aùiaceuze del faringe, del laringe, nell~ ossa nasali, IH:~llc· cavità auricola.ri, <1llora lo stato bi rende U:lnto più grave, e di imminent:e pericolo, per quant,o è maggiDi-e la sepsi, e non pér quanto è maggiore la diffusione tubercolare. Cosìcchè, se in questi ~i., sì 11a la prl1ùente tattica (senza ledere vasi e sezioni (li tesst1to att1·nveroo i qnali non avvengono ancora aissorbimenti settici) di l)roscit1ga re quelle cavità delle mucose settiche, di diminuire il grado di setticità con ~'lffamenti antisettici (iodoforme al nitrato ed altri sali d'argento semplici o in istato colloidnle) (1) iad~tti, deliéatamente portati nei più piccoli meantlri della cavitit, con strie di garza oonti- I nu.a ; all<lra 8i vede, a l)()C{) a poco, tutto modifìcal'e: cosicchè, dopo alcuni giorni, si può portare, in qt1e1· posto, qt1el caustico dtstruttivo che deve .annientare il rocolai<> tubercolare, il qua.le, st.accatosi nel periodo ancora settico, avrebbe dato luogo ad Ul1c'l cavitil di piogeni, che avrebbero avu·t o facile modo di poter.si propagare in tutte le direzdoni dell'organismo amJn.alato, dando luogo a feno..meni di re~ zioni generali, ·specialmente febbrili, arssai .pron1111ziate e g·ravi; che nessun altro mezzo combatte più efficacemente che~ cura prosciugante, occludente, ilssorbente, disinfettun.t:e, del tooolaio caseoso settico. Predisposizioni infantili. - Sono r)recis:lmente date ll<llla eredolue o dalle deYin7-ioni lont.c'lne impresse da essa principalmente : rinite e bIX}ncbite cronica ricono&ciute in tutti i congrf\ssi della tubercolosi e definite senza più eon1e tubercolari; ma, realmente, si1nt1lanti la t11bercolòsi e rap11resentn nti lu oredisposizione alla infezio11e 811ccessi,-a con quest._1. ' Le predisposizioni degli effetti deleterii del freddo e traum~tiismi, sono degne di consicler<1zione nella tubercolosi, che soventi intervienf': run, ~O"\'Pnti prepara te da eredolue. La emotttsi, considerata come t11ber00lare è la espressione di fleboarteriti cronicllE> cli origine principalmente eredoluetic.a; che riapJ)èlre con una deviazione nutritiva delle pareti vasnli, o con tlna vera flog;osi; onde esse pareti ~i r-01upo110 con noteYole facilità; onde è che oggi, Jn emottisi nei giovani è considerata più di origine luetica che altro. Di questo proceSiSO ho parlato nfll u1io libro sulla F~i.fil·icle degli organi intern,i. Questi fatti richiedono la inoc11lazione spel'ilnentale r:>er la ricerca di supposta tubercolosi. Non 1:>ossiamo aver fede Rlle statistiche antiche nei risl1lta.ti della cura perchè mancava il cr·i terio tiella diagnosi esatta; cl1e in pocl1is~imi casi è fonrla ta sulla dimostrazione del bacillo e f:iUll'uso della tubercolina antica ; e che si fon<ln in casi i!obbi esclu1iSiv.aruente sulla sperimentazio11e 8Ugli a n in1aJi. (Iniezioni nelle cavie).

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(1) Tach iolo, Isorbolo .

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SEZ IONE PRATICA

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APPUNTI DI MEDIOIN A PRATICA. CASISTICA E TERAPIA. •

Malaria e traumi. L. Moreal1 (R et>ue de Chir1traie, 1916, n. 9- 10) ha fatto sui soldati dell 'esercito di l\ilacedonia uno studio sui l'apporti tra la infe~i~ne palustr.e, che in quelle l ocalità è molto. diffusa, e le le$ioni traumatiche. E \rent1to alle seg11enti conclusioni: 1° La gra.v ità delle manif.estazioni malariche destate da t1n traun1a è in rapporto con la gravità della ferita. In t1n caso l'A. ha visto . soccombere per t1n accesso di pernicio. a un sold.ato al qt1ale ft1 praticata a Salonj cco l'amputazione della coscia per ferita da scheo·o'ia Ob di granata segu ìta d a gangre11a gassosa. Viceversa t1n tr.aumatismo semiplire (frattura dell a clavico1a per cadt1ta da cavallo) provocò un· accesso di terzana benigna. 2° Talora il primo accesso febb.r ile sco11pi a. in seguito .ad u11 i11tervento chirt1rgico, all'indomani dell'operazione mo1to tempo dopo la ferita; i•n altri casi in m alarici cronici, trattati con iniezioni di chinino, l'in ci sione di t1n ascesso svi luppatosi nel pun to di una ir.iiezion~ è sufficiente per provocare Lin a recr11descenza tnJora molto violent a della infezione palustre. So I p arassiti \rovati iil l san g 11 e sono cr11elli della terzana benigna ·e r>iì1 frequ enten1 e11te quelli della forma tropicale. 4° L'A. ha consiçierato come malarj ci solo i casi nei qu.ali il reperto ,ematologico era positivo, ma in un gràn numero di casi il qt1 a dro r lin jco era ·certam·ente dell a ma1ari a malgrado l'esame del sangue non mettesse in evide11za la presenza di parassiti. Se si v ol es~e ten er conto di questi casi si dovrebbe con~ l11dere che gli a ccessi di malaria sono una complicazione molto frequente delle ferite n elle loca1ità malariche. 5° I chinacei sia per via oraJe s i ~t per iniezioni hanno dato buoni risultati nel tratt n.n1ento clella mal a r i a post-traum atica. Nei casi gravi le iniezioni intramuscolari o meg·J jo intravenoRe di chinino hanno sempre efietti terauti'Ci sicuri. In un caso di a,ccesso per11i cioso l a i11iezi one intravenosa. di novarsenohen zoJo (g·r . O. l5) h a d ato buon r isultato ed. 110.. fatto scomparire totalmente i pa.r assi.ti. dalla circolazione periferica. L'astenia e l 'ipotensi one si combattono efficacemente con l'adrenalina. 6° La cicatrizzazion·e delle ferite, la con solidazione delle .f ratturB subiscon o nei soggetti malarici un consid er evole ritardo. E quindi 0

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conveniente lJresc rivere la .somministrazi one di chinino a scopo preventivo ai feriti provenienti dalle località palustri ·e sopratutto a qllelli che hanno già av11te precedentemente m anifestazioni malariche. DR. .J

Portatori di parassiti malarici. Kaminer e Zondek d ella CJinica di His a Berlino h anno osservato ( Deilts. 'Af ed. 11' ocli., n . 14, 1917) casi di mala ria con parassiti nel sangue e senza febbre. Parassiti della terzana g'li AA. rinvenner o in ogni preparato e per lln lungo periòdo di gi orni, mentre mancava del tutto • ogni reazione febbrile o esisteva appena crualcl1e lieve r11alessere (cefalea, debolezza generale). La febbre non si susc.i ta va con pratiche idroterapiche sulla milz·a. o con str.ap,azzi. Questi in.dividt1i avevano avuto inizialm ante febbri tipicl1 e: jn un .caso non risulta ci sia stato m ai .aun1ento dL ten1peratur,a. M.a tutti av.eva110 preso poca cpint.n a e per breve tempo. Oltre i parassiti nel sangue avevano l e classiche note della mal·aria: diminuzione di emazie e di emoglobina (i.n dice emogl obinicn sotto 1), leu copenia, Jinfocit0Bi ( i0-70 °~) . In un piccolo IlWl1ero In.a ncava il turnore· di milza, in altri esso era molto manitfesto. Questi casi sono importanti scientificamente in quanto din1ostrano l a cap acità d'una pronta e solida immunizzazione di .aJcuni soggetti, e ' sono importanti epidemriologi camente in quanto r0stituiscono la facile sor gente di nuovi casi. ' La som.ministraz~o1ne del chinino ha fatto scomparj r·e d el t t1tto i p a.r.ass6.ti dal sangt1e. 1

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t.

Il trattamento del coma malarico colle iniezioni endovenose di chinina ed 11retano. Richet e \\~. B. Griffin (Britis h med. Journ., 10 febbraio) ha11no trattato diversi casi di malaria prove11ie11ti da Salonicco mediante iniezioni endovenose di 11retano e cloridrato di chinino scioltt . in 1 rmc. di acq11a distillata, ed al momento d ell111so dil uiti in 14 eme. di soluzione fisiol ogica calda. I r isultati, in casi di coma sono stati n oteYoli; i11 cinq11e ore riappariva l a cosci enza ed in pe riodi variabili da 12 a 24 ore i pazienti erano completamente r istabiliti. In generale è bastata una sol a iniezione, dopo di che, per delle settimane non si è più avverato innalzamento di temperatura; in qualche altro caso, furono ' necessarie diverse iniezioni, specialmente fra quegli individu i ch e avevano alte \

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lL POLICLI NICO

temperature contin11 a te e contint1i brividi. Praticamente si pt1ò dire che tutti i casi di malal'ia hanno ceduto a tale trattamento; solo due casi di coma complicati con dissenteria sono terminati con la morte. Non sono state osservate complicazioni derivanti dall'iniezione stessa cl1e è indolora; solo 11na volta si ebl)e l1na leggera trombosi venosa. [Ricordiarr10 che la f-ormola pe!' le iniezioni di chinina e di uretano è stata proposta per la prima. volta dal prof. G. Gaglio. N. d. Redat.]. FIL.

Associazione medicamentosa da evitare. I preparati salicilici vengono spesso a sso-

ciati a quelli cl1ininici; ora The Prescriber (gi11g·no 1916) fa i1otare cl1e l associazione di aspirina (aèido acetil-salicilico) e di solfato di chinina dà origine ad lln prodotto tossico, cì1inotossina, iso1nero della chinina e ~he agisce come la digit ossina. Il iniscuglio clelle due sostanze a parti eguali si liquefà, svolg·endo un forte odor e d1 c.1,cido acetico. Il fenomeno si spiegherebbe in q1testo modo : l'acqua di cristallizzazione contenuta nel sale dell'alcaloide dissocia l'ac ido acetil-salicilico: e l'acido acetico liberatosi trasforma In. ct1inina in chinotossina. • Ce~rtamente però n on· interviene un'azione, tossica marcata. l~ . 13 1

PROFILASSI. Sul valore profilattico delle iniezioni di siero antitetanico.

La quistio11e fu di n11ovo ampiamente discussa i11 11na rece11te sedl1ta della Società di Chirurgia di Parigi, nè pt1ò dirsi che siasi raggiunto in· proposito l'accordo compl eto. Thiéry difatti protestò contro il valore profi. lattico, che. generalm ente si accorda alle iniezi?ni di siero antitetanico. Egli difatti, perso nalmente, prima della gl1erra non ha mai visti casi di teta110 nei feriti, curati precocemente, senza l'impiego di alcun siero. Si dice comu .. nemer1te che al principio della guerra furono osservati nl1merosi casi di tetano: da quando si usa inte11sivamente il siero non se ne osservano più. Ma si può forse prescindere dalla, evoluzione felice, che si è effettu ata nel trattamento precoce delle ferite? L'evolt1zione del tetano ha seguìto quella di numerose altre infezioni, per le quali la sieroterapia non fu istitl1itn.: nel suo reparto Thiéry non vede pi.ù gangrene gassose ed allorchè, all'inizio della guerra, ne ha osservate, ottenne i migliori ri(~)

s11ltati dal semplice intervento chirurgico e dagli at1tisettici. Si ripete a11cora: Nei casi nei quali si è sviluppato il tetano, le indagini hanno dimostrato ch e l 'iniezione del siero era stata 01nessa. Prima del la guerra e dopo la guerra 'fhiéry vide cnsi di tetano, nei quali l'iniezione di s1ero era stata precoce. Quindi secondo l'A. molti sono g11ariti di ferite gravi ed imbrattate, in grazia dell'asepsi e della antisepsi, e, se vi fu all'iniz~o delle ostilità 11n a recrudescenza ùel tetano, f11, a suo avviso, perch è nella co11fl1sio11e inevitabile delle prime azio11i, il ricupero dei feriti e la prima medicatura non fl1 p otl1ta fare nella condizione migliore. Riche· cita il caso di un uo1no ferito venti mesi prima e che non aveva ricev11te in quest:l epoca i11iezioni n11titetanicbe, il quale, 16 gior11i dopo l'estrazione del proiettile, e malgrado una iniezione fatta all'inizio di questa operazio11e ed un al tra più tardi, ebbe lll1 tetano ge. nera lizzato acuto, del quale guarì dopo 50 gior11i. L'osservazione pL1ò essere in du1)lice maniel'a i11terpretata : o ch e il ferito rimase per venti inesi portatore di germi tetanici, i qi_1ali furo110 mot>ilitati n el corso dell'interve11to, o che il soggetto i1on fu mai portatore di germi, e che tutti i disturbi presenta.ti sono riferibili al primo caso è permesso dubitare della, siero. Nel • ef.fì caci a del siero preventivo, nel secondo caso 11on ~i vt1 ol certo• dire che il siero può .dare il teta.no ma solo che pt1ò determinare sintomi ' 1 tetaniformi, ciò che sig11ifica che sarel)be posta in <lu.bbio, non più l'efficacia preventiva del siero, ma la sua stessa in11oc11i tà. \\''"altl1er altre volte, poco convinto del valore profilattico delle iniezioru di siero antitetanico, non ha. più alcuna esitazio11e a q11esto riguardo dopo la gu erra att11ale. Su 270 feriti egli ha ·visto 19 casi di tetano. Al loro arrivo all'ospedale le iniezioni di siero antitetanico furono fatte, ma n on in tutti. Ora fra quell i nei quali ft1rono praticate le iniezioni n on si vide che un solo caso di tetano l'indomani stesso della iniezione: tutti gli altri. si sono sviluppati fra i non iniettati. vValther è pers11aso quindi della effi caci a terape11tica del siero antitetanico, ~o­ pratutto in iniezioni endovenose e,d in iniezioni intrarachidiane: cita due feriti af1etti da te~ tano grave, ch e guarirono dopo i1liezioni intrarachidiane di q11antità di sj eroJ cì1e raggiunsero 200-250 eme. Pierre Delbet no11 crede che attualmente possa mettersi in d11bbio il valore del siero antiteta11ico. Thiery ha contestata l'efficacia non solo del siero antitetanico, ma di tutte le sieroterapie. Quanto ai feriti di Riche occorre ripetete _ ancora 11na volta che il siero antitetanico è pu1

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(ANNO XXIV, FASC. 27]

SEZ IONE PRATI r. '\

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ramente antitossico, che non è affatto antimicrobico, ctte se il bacillo del tetano, o le Slle spore, non furono distrutti dai fagociti durante il periodo di immunità, il malato resta esposto al tetano. Il periodo di immt1nità antito::;sica è breve e dura solo da 8 a 10 giorni. Inoltre il siero non può senza dt1bbio nulla sulla tossin a teta11ica, una volta combinata al protoplasma delle cellule nervose, ma è attiva sulla tossina non fissata. In lln ferito · affetto . da tetar10 agisce sulle nl1ove scariche di tossina, che vengono ad ogni ista11te dalla ferita, nella q11ale si sviluppa il bacillo ed in conseguenza le cellt1le nervose non ricevono nuove impregnazioni, liberandosi riel tempo stesso più facilmente di quelle che hanno di già subì te. Prol1st ha avuta l'occasione di poter paragonare le differenze di manifestazioni del tetano primitivo nei feriti iniettati, o no. Al principio della g11erra ha visto tutta una serie di caBi mortali del tetano primitivo, in un momento cioè j11 cui mancava il siero ar1titetn.11ico. Di poi al contrario, in analoghe co11dizi oni di osservazione, non ha visto che 4 casi di tetar10 su più di 5000 feriti, ed anche cp1elli erano attenuati. . Questi risultati sono c:onf ermati ancl1e daJle osservazioni di Leriche. Secondo questo autore il trattamento chirurgico delle ferite non è il solo motivo di questa scomp~rsa del tetar10. All 'inizio della guerra si vedeva il tetano dopo ferite da palle ad orifici cutanei pnntiformi. Da allora non si operano certo di più le ferite di questa specie ed il tetano ~on le complica più. La reiniezione siste111atira, prima di ogni intervento su un fo colaio trau1nHtico, fa qujndi scomparire il tetano tarc.livo o ritardato, come l'iniezion e preventiva fa sco~pari re il tetano primitivo. P. C.

POSTA DEGLI ABBONATI. Intossicaziorii profe ssionali da ottone e bronzo. - 11 dott. L. F ., medico di uno stabilimento dove si lavorano metalli (ram e, ottone, bronzo, zi.nco), ha notato, specialmente negli operai addetti alJa fonderia .i sintomi seguenti: stordimento, ronzii, prostrazione di forze, inappetenza, vomito f.acile do·po aver mangiato, dolori intestinali con diarrea, spesso dolore a cintura con speci ale intensità alla re·gione epatica, qualche v.olta ·s udore freddo e tremori, specie agli arti superiori. Quando questi f.atti si prolungano determinano stato anemico. Negli i·n fortunati ha nota.t e alle volte anche dopo 15 giorni di ripetute merli-cazìoni, che le fasciature er.ano tuttora verdi per corp.posti d1 r ame. (842)

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Desidera schiarimenti circa l'eziologia, la profilassi .e la cura e sulla ricerca del rame ed arsenico nelle urine. Non riteniamo di poter attribuire gli accennati fenomeni a cuprismo professionale. Il rame, u:r1 tempo ritenuto assai tossico, non sarebbe da co11siderarsi come un veleno in.d ustriale. Esso viene .assorbito con grande f acilità dall'organismo e si aocum.ula nel fegato, n elle ossa, nei d1en ti, ecc., si ·elimina quin.d i · co.n le secrezioni e ciò ,s piega la colorazio.n e verdastra delle medicature, osservata dal collega. Ma l'econo1nia dell'organisn10 11on n·e soffre; sembra anzi che le p·i ccole dosi tendano a produrre ur1 aumehto dell'en10 globi.na e delle en1azie. Salvo i casi assai dubb1 di colica cup1ica si può in g·enerale escluder e che il rame sia capace di detern1inare l111a intossicazione . cron1ca. Nei ca·s i osserYati dal collega, ci sembra che altri fattori si ano in giuoco. Anzitl1tto, se alcuni dei fenomeni si osservano negli operai addetti alla fom.d:eria, occorre considerare l'inft11enza d ell' alta temperat11ra per ct1i si posso110 avere delle forme attenuate di colpo di calore con stordimento, ronzii, ecc.; La bevuta di gra.ndi (JUantità di acqua può st1ccessivamente provocare distL1 T'bi g~astro-intestinali, mentre d'altra parte l'aria viziata dai prodotti della con1b11stione influisce dan11osamente sulla salute. :E: opport11no .anche tener presente la ~osì detta febbre degli ottonai, ch e si prese11ta appunto nei fonditori di ottone e si manifesta con brjvidi, nal1see, von1itj, b.r.evi accessi febbrili.' 1)! ·p recipua importanza è poi la J)Ossibilità che causa degli ac.cennati fenomeni siano le i n1p11rità ch·e accompagna110 i prodotti indus triali (specia ln1ente .piombo ed arsenico), la aggiunta di pion1bo (che si fa quasi semp r.e alt ottone ed al bronzo), o di fosforo (.che si fa a que.st'l1ltimo per anmP-ntarne la durezza). Anche la lavorazione successiv,a (mordenzatura) può essere causa di intossicazione sia per le impt1rità degli acidi (arsenico) sia per lo svil11ppo di vapori nitrosi. Diverni dei fenomeni acce11nati r ispondono .alla sindrome dell'arseni·c ismo (fatti ga;stro-intes.ti nali, epatalgia, stato anerniao, tremori). Sarà dunque opportuno esaminare ac·curatamente gli op er.ai per accertarsi se .s ono affetti da forme leggere od ini'z iali ·di saturni·s mo (presenza di granu1azioni basofile negli eritroctti) o idi arsenicismo (rice1·ca d·ell'arsenico nelle urine). Per la •p rofilassi: igien.e generale dello stabilimento; buona ventilaZ'ione, sia degli am1

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. [ANNO

IL POI.1CL1NICO

XXIV,

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(844) Alr abbonato 3643 : Il lavoro d·el prof. Be11ei, sulla prafilassi della m eningite in rapporto .alle attuali ·Condizioni, trovasi pubblicato in exteriso in Arinali di Igiene, 1916, n . 1, e in Attualità medica, 1916, fase. 3. Di lavori monografici in volume, citiamo quello del prof. A. Ceradini (,.l.. ipogl'afia Agnelli, Milano), e quello di Nettér e Debri (« La méningite ·cérébro-spinale », Masson, 1911). La dia.gnosi fra ~la f orn1.a d.a meningococco e q11elle da a ltri n1icroorganismi (pneumococco, streptoco·cco, influenza, difterite, ecc.) può accertarsi solo co11 l'esame del liquido oefalo-rachi·d iano. ·

bienti, sia dei forni i11 inodo da in1pedi1·e il rigurgito dei vapori; per i J.avoratori alla fonderia è consigli abile ch e i turni dielle squadre .sia110 b.revi e cl1e si forniscano ogni tanto delle bevan.de s.pe ciaJmente l atte in modica quantità. Per la cura sor10 applicabili i criterì della medic.:ina generale. Ricerca dell'a rsenico nell.e u1wirie. 1° 100 cn1c. di orina (neutralizzata se acida) con 1 aBgiu.nta di 1 gr. di nitrato di potassio, si evapo1~ano a ùag.n oma1·ia. Si caJcina in modo cl1e il residuo deflagTi e fonda : si cola sopra un.a lastra di porcellana. Dopo raffreddamento si tocca con sol11zion e di nitrato d arge 11tò; in pl'esenza di • arsenico si formano degli straccetti rosso-mattone solubili in a·mmoniaca ed anche in acido nitrico concentrato. 2° ~Il residuo dell'ev.apo1~a­ zione dell orina, benie se·ccato, si scalda i·n tubo da ·saggjo, con carbonato di sodio ,anidro secco e carbone; ad 11na certa cli.istanza appare sul tubo un anello ·d'aspeiLo metallico, iche, sca1dato, em·ana odore d'aglio. Ricerca llel ra:nie 1ielle orine. Si inciner.a il residl10, che si tratta poi con acido cloridrico cai1do; ·si diluis·ce co·n acqua e si aggiunge una o due goccie di ferro·cianuro potassico; in presenza di r.ar,ne, '" i avrà un colore rosso più o meno bruno; inoltre una gocci a d ella soluzione, sospesa all,ansa di platino, e bruciata impartisce alla !fiamma 1a caratteristica colorazione verde-azzurra. A. FILIPPINI. 1

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(845) Al dott. P. P., Zon.a di Guerra (AJban i a) : Cons·ulti il lav.oro sull'emeralopia essenziale del prof. Giovanni Mosso pubblic ato sul Giornale di Medicina AtliLitare, rfasc. V del 1917.

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a. a.

VARIA. •

La guerra ed il pane.

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(813) E1riorragie dei post-partuni. - Il dott. :\I. G. (abbona to 2089) ci chiede quale farmac o sommini strato all'inizio o durante il travaglio del parto p11ò servire a l)re·venire l'emorragia del post-partum. La prevenz.ione delle .èn1orragie del post-partu1n (escluse s 'intende ql1elle di origi11 e tra11m1atjca) no·n può ba sa rsi ·s emplicemente sopra l 'uso dj un farmaco; essa dipende da un'oclllata assistenza ostetrica, che, oltre a tener presente le ca11se dell'inerzia primaria (donne pluripare, deboli, con idr.amnios, ecc.), si op11onga allo ..stabilirsj dell'inerzia secondaria. In questo senso, qt1ando non vi siano stenosi pe1vicl1e o pr.esentazioni anormali, la pituitrina può prevenire indiretta11iente le emorragie del post-partum, favorendo e rafforzando le con, trazioni uterine. Essa, con le altre e ben note manovre del caso, può a11.che servire per il trattamento di tali emorragie. Per il libro richiesto, con'5igliamo iJ l\ianuale cii A. Rt1bino (F . Vallardi. editore). Prezzo L. 16. i. p . • (24)

int..

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L 'attt1ale guerra, con le insidie sottomarine da un l ato, con il blocco dall,altra ha reso bep difficile il problema di una congrua alimentazione. Senza dtlbbio assai più grave per gli Imperi centraJi, la difficoltà degli approvvigionamenti è però sentita anch.e dall'intesa, ed è solo a prezzo di sforzi economici e di adattamento delle popolazioni che si raggiunge lo stato di equilibrio. In tt1tti gli Stati però, le maggiori preoccupazioni ed i più svariati provvedimenti vengo110 adottati per il pane, perchè non manchi questo pl'ezioso alimento che si ritiene indispensabile all'uomo. Ed è ovvio che cosi sia per· le popolazioni nostre, avvezze a consumarne in quantità notevole, ma è abbastanza strai10 che ciò avvenga anche per dei popoli, nei quali detto consumo era relativamente limitato . Sembra quasi che in questo cibo si assommi tutta la potenzialità alimentare di una nazione, per un artificio retorico non dissimile da q11ello di Victor Ht1go, che snoda i fatti dei Miserabili dal furto di una pagnotta per fame, simbolo del diritto alla v.i ta. Mentre poi i governanti ed i popoli hanno per il po.ne le pi1i grandi preoccupazioni, molti igienisti lo vorrebbero a poco a poco bandire dalle nostre tavole : hanno cominciato a dich.i ararlo dannoso specialmente per i cos~ detti uricemici, ed ora lo ritengono responsabile di gran parte delle malattie cutanee.

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FASC.

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SEZIONE PRATICA

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Comunque sia, ritenendosi generalmente il pane come basè dell'alimentazione, la cura -dèi governii è stata rivolta ad ·assicurarne una . quantità sfifficiente • alle popolazioni. E, come la produzione lo cale e l'eventuale importazione non bastavano, si pensò dapprima ad utilizzare tutto il grano, ~nvece . di disperderne una gran parte. Si è cominciato ad aumentare la resa dei molini, p ortadola ad 80 kg. sopra un quintale di frurner1to : la resa è stata p oi aumentata, fino al 90 % e con altri provvedi1nenti accessori (forma gr ande, . ql1antità ld'ac' qua contenuta, ecc.), si è arrivati a con cedere la mescolanza di fa rin e di grano con altre. In ·Germania si è ricorBo da tempo a tali provvedimenti, col pane I{. (Kriegsb rod, ·s egala e frumento) e KK (Kartof{elkriegsbrod, aggiunta cli fecola di p atate) . Da noi si è conces~a l'aggi1111ta di farina di riso, granturco, ecc., . in determinate proporzioni, ed anche del 2 <~~ di veccie, delle quali già da tempo il prof. Scala aveva messo in 111ce il valore. Del resto queste aggiunte ·non costi t1tiscq110 {tna novità. In Tracia si usava mescolare alla farina di gr.ano, q11ella d'el giglio d 'acq11a, in ·Lapponia qt1ella di pesci disseccati (1 ), nell'A· mericà del Sud la farina di grani di papavero (?). Da noi viene o veniva t1sata anche la ·farina tj.i miglio ed in molti paesi quella di granoturco. In Olanda si è mescolata la f arjna di bulbi di fiori (tulip ani, giacinti) .e d a noi si potrebbe ottimamente mescolare q11ella . . di bulbi di a~fodelo, diffl1sjssimo negli incolti dell'Italia centrale e meridion-ale, che il prof. Pantanelli ha recentemente . con~igliato com~ alimento e come m ateria prima per l'estrazione di fecola. Diventeremmo così simd.li agli eroj omerici che nell'Hades, si nutrivano di asfodelo. L'aggiunta del sangue di animali m acel lati è stata già da tempo preconizzata ed usa ta p. es. n·elle locande sanitarie· per i pellagroBi; se ne è occupata r ec~ntemente. una com~is­ sione, non sappiamo con q11ali ris11ltati. . Più strana appare -invece l'aggiunta di sosta11ze, che fino ad 01·a erano co:m.siderate come indigeri.bili dal nostro organismo, cioè di cellulosa, sotto forma di paglia o di legno. In . Germania ~ stato preparato un pa11e cosiffatto dal prof. Gehrk e, con il 10 % di fa rin a di legno di faggio, prov~niente dai resid11i,, di una fabbrica di .sedie. R stato fa~to un esperimento di alimentazione su 30 individui sani a cui si somministra~ •

(1) Trovo scritto in un periodico che a tale scopo si usa in Lapponia anche 1a polvere di pomodoro secchi. ·Che la Lapponia voglia far concorrenza a.ll'Itnlia per la fabbricazione della oonE-erva ? .. ..

vano 400 gr. aJ giorr10 di tale pa~e; tutti lo. mangiarono volentieri, &enza disturbi, ed, 'in media, aumentarono di peso; invece• 20 indivi_dui di controllo, che mangiavano pane comun e, djminl1irono di peso (! !). Lasciamo al nominato professore la responsabilità di ~ale. asserzione e speriamo ch e in Italia non si arriver_à a ql1esto punto. Può darsi che da parte di qualche specl1lato1·e le ag·giunte ·non si li·mitino a quelle perinesse : la pula (li riso finissimamente m acinata e m escolata col così detto farinaccio di riso, i noccioli d'olivo, macinati in polvere impa11)abtle, ecc., entreranno probabilmente in oerte miscele allestite da qu.alche mug11.ai_o di p·oco scru.polo. Ma ad ogni .·modo . siamo lontani' da:l pan.e tedesc9, .che al taglio sembira del lardo, e .fa l'imp·! essione di una pasta crt1da gelatinosa. E·d ai1guriamoci che ,anche per questo, la guerra ci sia maestra e che ·per l'avvenire l'alrria pareris frl.t{)it.m, basti a sè !Stessa. FIL.

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Pane bianco e pane bigio.

In un discorso pronunci ato al Senato, il prof esso re Maragliano ha detto, in ordine al p·ame confezionato con farina abburattata ·al 90 per cento, che questa misura .non turb.a Je leg.gi della nutrizione nè le 11orme della sal11te. La medicina da 111ngo temp o ritiene più utile la farina bigia co11 la bianca. Così, un eminente eultore di studi biologi.ci scrisse che tre· f.attori contribuirono a distruggere le pelli rosse: il Wisky, la sifilide e ... il pane b~anco . Ancora in trattati p1lbhlic ati n el 1910, non sospetti quindi di subire l' inf1 uenza di appre4:za.menti suggeriti dalle necessità della guerra, la inferiorità del pane bianco era conclamata. L'abburattamento al 90 per cento permette di utilizzare più largamente tutto quello che il grano può dare senza .n uocere all 'organismo, anzi per rri.ol.te persone con vantaggio. A proposito di cliversi gi.u dizi en1essi in ordjne all'abburattamento del~e farine, ciò che è avvenuto a Genova, prova ch e molto •Spesso le critiche che si muovono al Co1n1nissariato dei consumi dovrebpero invete dirigersi ai frodatori. , A Genova fino a poco te~po fa si mangiava p an e p essimo: ora invece si mangia pane buono, perchè ~·n ispettore mandato -co.l à dal Commissario dei . cor1sumi, ha scoperto che in certi _m olini ~i usava n on solo farina guasta ma anche... segatura di pioppo. E di ql1_esta segatura, di cui si facevano ingenti soedizioni in · tutta Italia, c'era una fabbrica in Alessandria. Dopo che la frode fu s·coper:ta e la vigilanza n ei molini instaurata., il p ane è diventato b11ono.. . ! {25)

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[4i:\NNO

IL POLICLINICO

XXIV, FASC. 27]

NEL L A V .I T .A PRO F E S S I O N A I_j E . •

A proposito di promozioni degli ufficiali medici.

Cronaca del movimento .. .prof ess.ionale. Su .ssidio pe1· iL « ea11·0-vive1-i » ai nzedioi oonlunali

Il presidente della Sezione Pa.dovana dell;A. N. M. C., dott. V. L. CaRiceviamo e i1ubblic;l1iamo: murri di Vicenza, aveva rivolto un'istanza al Pre- ' fetto della Provincia, chiede11do che si concedesse Caro Pangloss, ai medici com11nali della Provincia &tessa, quale inTu grande assertore de' no~t1i {liritti, <lella nostra povera· soTte, sei colpito cla qualche tempo , c1én11ità «caro-viveri », la somma fissata nel bilan- • cio {iei ri·s pettivi comu11i per la spesa di sup1>len~a da u;na crisi di n1uti mo. JìJ.r·pergisoinini quoridani! d~l 111ese a nn·u ale di licenza a cui 11anno diritto ope Hai ' letta l'interpellanza dell'on. Vinai? Egli ha legis e per il cap1toJato di ·servi-z,io ~ di cui da il cuore tenero per i n~tri b11oni colleghi assimidue Hnni non usufruiscono. lati! Non ·sono i'orse questi que' fortuna ti cl1e faTRle indennità veniva chiesta unicamente J)e-r i cendo il militare eryizio continuano .a far gli afmedici condotti cl1e n-0n han•n-0 altri ce&piti di enfari loro, i·nccog·lien_clo ancl1e .le i1ostre s!)R 1·,se clientrat-'l salvo quelli 01·dinari; non per qt1elli che ha ntele? Non siam , noi <li fronte ad essi i veri pèrseno incaq-ichi speciali retribuiti. come condotte a guit<1 ti dalla sorte? · Ci troviamo chi con 40, chi con 49 (!) anni sulle palle col bastone da mare- 1sca valco, ·servizi per il R. ~sercito o l:a Croce Ros.. sciallo di capitani e no11 ·si }}arla ancor<l delle no- sa, ecc. Il Prefetto comm. Marci.alis ha ora risposto,, sistre r>romozioni. g·nificando che il Consiglio Provinciale di Sa·n ità, Io avrei; capito d'e& er equiparati agli effettivi nell'~1dun.anza clel 30 aprile .P. p ., avendo preso· in della ste~&'l anzianità di gra·d-0 se la guerra fosse con&iderazione la richiesta di ct1i sopra, -ha opinato dt1r.ata ~ei mesi. Ma 1Siamo di già al ter7...o anno e che, in ,ria eccezionalé, durante la• guerra, i Comuchi pensa a noi ? Lontani <l:nlle .famiglie, ft1ori dai n.i compensino quei medici e-0ndotti i quali non posnostri v~t-'l.li i1Jteressi, con la ·sola indennit<\ di marsono godere dell'ordinario congedo, con t1n sussidio cia (I.1. 2.80 al giorno!) alla qual~ ora 1si aggiungerà l'indennità caro viveri (I .1. 24 lor<le mensili!) ool in . misura corrispondente ad un mese di stipendio. , Ta le voto dell'Autorevole Consesso è stato partegrado oronico di capitani! Non ti J)nre nna bella cipa to _all'onor. Giunta Provinciale .A1uministratisorte? ' E ù~gli effettivi so11ç p:ià n1nggiol'i . quelli lau- va, affinchè lo tenga presente caso per easo nelle reati 10, 12, 14 .anni <lopo <li ·noi! Che ne dici. Pa-n- decisioni di sua competenza. gloss'? Puoi farei tu q11~lr'he bene? Puoi tu 1iPer l'a/u111en,to deila in,c7e.n11ità di oa Pa.lcatu•r a. cl1iamar dalla Ra1}ientf' tua penna qualche frase L'ordi11e dei medici di Perugia ha. inviato ni sinche ct consoli? Noi a ttendiamo, mentre con. tutto il cuore e con daci dei Comuni <:li quella Provincia ti.ira lettera con la quale fanno prèsente c•he in,sieme al fo ::-t ':? tutta la mente ci a doperi.a.m o a rispal'miare la mora umento del prezzo delle binde, dei foraggi, dell~ te e a SQllevare i gloriosi ferì ti. essenze, ed in genere di quanto si r.iferiscie ai mezzi 7Tn oap1.tari.o ?nedico neiia. ~ona di g1.ter1·a,. di tra·sporto, è di pari pa,s so aumentato J)er i . medici co11dotti il costo del mantenimento clella cavalcatur.a , od altro. mezzo di trasporto, necessa r~ al serL e quistioni, cui ciccen n,Cl il gent.ile co ll·e ga, 'izio di condotta. sono state iri q1lesto giornale prospettate e di· Se la indennit<ì. <ìi medici condotti oscil1ll t ra I~ scusse con molta larghezza ed i11sisteriza. L a 400 e 600 lire, oggi il f.abbiSogno è &alito a 1200-1500 insistenza è divenuta·. monotona fì1io al punto lire, secondo che. si tratt-'l cli città o di carup:urn:1. che è passata i'nav1>ertita e, clii aveva il dover.e Oosicchè i medici condotti o~;gi, in mezzo a11,~ crerii provvedere. Lcl monotonia d'altra parte p oscenti <1ifficolt<ì. della vita, mentre ·ognf cla.sse di teva riesc'ir e molesta a quei ro lleg lti ch e 'l'Og lioim1>i-eg;at'ì ed operai chiooe ed ottiene miglioramenti, n.o giusta1nente ris eri~a to lo spazio, di cui di- -ve11g ono a su·oore una greve diminuzione di stipensp ~1ne questo p eriodico, alla discussione dei dio che oscilla tra le 600 e le 700 lire. proble1ni di niedicina eh e la au frrri h li i111poIA1 lettera conclude e~rimein{lo l'avviso che dal sli con tant(i tragicn ge1~erositd . punto di vist.'l legale, i medici condotti abbiano la Tuttavia sarebbe opportu110 ch e a11che cl egl1 fa coltà di clent1nziRre. i ·contratti a forfait Jler il argomenti di i11 tP-res si professionali si occupasmantenin1ento della cavalcatura, precisamente come sero quPi colleg hi che haririo ii elia 111aleria • i fa rmacisti, c1inanzi all'aumentato prezzo, hallilo qitello con1petPn~a. clte 'l.'i ene dall'esperienz1t. denunziato i contratti a forfa-it per la sommini.s traNelle ore iii sosta ii el pC'rioso e no bile lavoro zione delle medicine ai poveri, e perciò si chiede po trebbero attendere ·anche a qitesto. di rioolvere amichevolment.e la questi-0ne, facendo Forse c.i;;si a?'ranno 1nagaiore f orf'u1ia. per queRto appello alla buona vol<>ntà ~ al senso di giustizia delle Amministrazioni Comunnli. P. DaLla Zòna di gu,e·r ra.

<lella provin,oia di Padova-. -

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SEZIONE PRATICA

867. •

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Sezione 1·icentùna dell' A. A". jJ. C. Il 24 maggio u. s. è staro a·ppro,~ato il ·seguente ordine del giorno: « I./~1·ssemblea ge11er.ale della Sezione Vi~ntina dell' . '1. . N. ì\1. C. riconivocata il ~4 maggio 1917 ver i>ronuncia rsi Rull 'a tteggi<l mento poli-

~IVISTA

tico del presidente generale ; pure •r ìconoscendo cl1e l'azione dell'on. Brunelli come .socialista t1fficiale non r.i. ponde ai sentimenti altamente 1>utriottici della grandissim<1 maggioranza dei medici condotti; mentre constata con profondo rincrescimento che il caPo dell'Associazione non cond1videndo tali nobili·ssimi sentimenti e non uniformando ad essi la sua a ttività politicit mootra di disconoscere nelJa grande ora presente la ineluttabile necessità. .e la grandez~a della nostra guerra che eccelle sopra uomini e partiti ; rilevato però l:a correttezza dell'opel'a d~el Br11nelli come presidente dell'Associazione ·dei 1uedici condotti nei presenti difficili mon1enti, correttezza cl1e emerge da. t u tto l'indiri?Jzo da lui dato .all'azione di classe dut·ante il periodo di guerra ; ritenuto che il personale atteggiamento politico del proprio capo non possa adombrare le benemerenze della cla sse medica che più d 'ogni altra ha dato prova costante ed efficace di affezjone e di de,~ozione alla ca usa della patria : delibera di non aderire al voto ili quelle Sezioni le qu~1li hanno affermoto la incomr>atibilità clell'on. R.r unel1i come presidente dell'Associazione dei medici condotti ».

Con d~ii:;io11e del 6 ottobre ultimo la 4a. sezione de l Consiglio di Stato ha stabilito uru1 importante iuassirua a riguardo ·d ell·o acquist-0 della. stabilità da 1~1rte (lei medici co11d-0tti; lll assima che è~ a 110st1"0 <lYvi~o , giusta e ris1>onde11te t1 sn11i crite1·ii <li

Periodo di prova. Medico condotto interino. Medico supplente. .

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diritto.

. L<1 lletta 'ezi•one, infatti, <lic:l1iara che per lo acquisto della stabilità dei u1edici oond·obti n ominati . a seguito di pubblico concorso; u1entre si deve tener conto del servi.zio IJrestato ·dal sanitario nella qualità di interino ·non si può, per converso, tener conto di quello e vent1.1nlmente cla 111i 11restato come supplente. Reoondo la detta Sezione il serYizi·o prestalo nellil pr'in1a qualità non è })ar.agolk'lbile a quello prestato ue lln. se.conda, e ·che, quindi, DIOn ;può dai:si n.d entr:amb'i la medesima efficacia ver lo acq11isto del diritto all::t inamovibilità. · Il senrizio ùel supplent.e non è pieno e OQiltinuato come quello dello interino: egli presta. l'opera s11a interpolata.mente e sol quando il bisogno il richieda, nè svolge intera la Slla attivitit p<I'Ofessionale, limitandosi a sostituire il ti•tola.re nella cura n1ediC<"t. o chiru.r gica allor<:hè questi, impedito od lr:npossibilit.a.to a fare da ·sè, c11iede l'oiwra di un aiutante o supplente. .... La .supplen7.Al supr>one condotta cor)erta, già affidata. a sanitario respo11sabile. Essa spesso si esercita se117~ diretto vincolo verso l'amministrazione municipale D?-a solo versa il titolare, il quale ri·spon.de dello a11d:amento dello intero servizio, assorbendo HIJ.Che l'opera del sostituto. . I/inte rinato s11ppone, invece, condotta vuota e libera. I/interi110 ·abbr<1ccta tutto . il servizio di a.ssisten• za e cura ~u nitaria. Egli è direttamente ed t1nicamente responsabile verso l'a mministrazione mu·nici1>ale, che lo ha nominato ed esercita tt1tte le ·mansioni che dalle leggi e dai regola menti sono affidate · al medico oond1o tto, di cui f a le veci. Egli ha tutto l'interesS'e e che il serviz;io proceda bene ~ ciò nnche per non pregiudicare la non improba bile eventunlit<\ di vincere ~l futuro concor so e, . tenuto 0onto del tempo precorso, di,-entare im01erli::i ta111ente st::1 bile:' .A giu·s ta ragione, pertanto, il peri«xlo di i.nterinn to cl e ve E'SRere computato' in que....Ilo òi prova .

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P er la r ·ifor111 ri dello inseg1iamento• delle levatrici.

- Il Ministro della P. I. ha affidato ad una speciale Commi-ssione l'incarico di studiare un programma d'insegnamento pe:r le lev;atrici. Tale commissione è c-0mpo8~'t· dai professori Man .. giagalli, Miranda e Pestalozzn. I~ riforma della istruzione da impartir.si e Ile levatrici, fortemente sentita e richiesta in questi ultimi temipi, si riçollega. alla qui·s tione ·sui limiti dell'attività professionale delle leva trici stesse Su questo argomento si è ~ol ~'l una viva.e(:: polemica tra il prof .Guz7,-0ni degli Ancaran1, il dott. Davoli ed il prof. I_;fi Torre. Que8ti ha brillan.t emente combattuto la tesi che si Possa accordare alle levatrici la fa coltà di sol4ituirsi al medico nella prescrizione di medicinali e nel praticare operaz.ion1, sia pure in via d'urgen7At. .

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DJ 61URISPRUDENZA SANITARIA.

Sulla generalizzazione delle autopsie Riceviamo e pubblichiamo.

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Jllitstre · Collega, Nella P. pr. del Policlinico, fase. del 28 rnatzo a. c., n. 13, leggo t1n assennato articolo del collega Lay di Venezia sull<l . necessità di genP r·a lizza re le

, Eleggibilità a consiglieri comunali e provinciali . dei medici delle Opere Pie. T.i<1 Cassazione di Roma ha re<:=entemen te ~'lli(:lSSn autopsie e di istr11ire il pubblico di quest.'t necessità. Consiglin.bile sarebbe l'istruire con l'es~mpio; - urut import:intR -se11tf.\n7x'l con cui ~ ritenp;ono e'eggibili all:a cari oa cli ~-onsi'?li eri Comun'.a li e Provinche i 'me'~lici esprimano la volontà, an7.i l'ordiT'tl ci~1 li tl1tti i n1e-dici 111 ser,izio delle Opere Pi~ e alla famiglia di e~sere sezionn ti, e così educheranno il pubblico. cle~li Istitu·ti ospedalieri. Preme.~w cl1e In l~gge 00munnle e provin':·iale Con ogni oss~qnio • eRclude < lallH ~leggibil\tà g-li ;n1pie.q ntri degli I stit'l{,Dev.mo A. :\lARINA. (~1)

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. LL POLICLINICO

LANNO

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Li di benifi,c< 1iza, la SupTema C-0rte ha, fra l'altro, oonsider.a.t-0: « Sel:oudo il sigllifica to gene1~lmente riconosciuto • del pubblico impieg<>, a integrare la qualifiC<l di impi~g~to ocoorrono la oontinuità ed esclt1si-vi.tà della prestazione d'opera, il divieto di qualunque altro impiego p1ivat<>, di qualsiasi professione-, cou1mer cio, industri.a, l'a.ssoluta subordin.a7' :one gerarchica, un 001·1:i&pettivo pecuniario eonti11ua.tivo, sufficiente ' oo assicur~re all'im1>ieg~ato i mev.zi necessùrii alle esigen7,e materiflJi della vita, ,e p1'0po1·zionando allit capacità, all'anzianità, al grado, · la stabilità nel. l'irupieg·o, le p1,on1·o zioni, la pensione; ma nessub;..'l di codeste caratteristiche condizioni si riscontrnn-0 · nel medico-chirurgo, libero profe~sionista, che !)resta la sua opera scientifica in t1n <>spedale o a ltro istituto di cariità o beneficenza. È noto che medici insigni, 111mina1i della scienza e della cattedra, i quali dalla lor,o ' libera· professione ritragge'.l no emolumQnti ingentissimi, tengono in onore di appart.€- , nere a cotali istituti, non certamente per il modesto compenso che è ad essi attribuito. Infatti Ii stessa Corte cli Genova, sospinta dalla forza deJla realtà, f11 'oo~tretta. a rilevare - n dimostrazio:i.1e ' delLa del:'oga a l principio del~a incompatibilità dello impiego col libero esercizio di uJl.a professione che gli istituti di be?ieficeruza conseguivano l'alta e fondamient(J)le fi·riaJAtà di assioura,,·si mediante 1'1na spesa relativ aniente tenue e contenuta nei. limiti imposti da1le inesorabili r.agioni del bila?1cio, l'opera preziosa di q1iesti insigni e v alorosi professionisti, chè altrimenti, se costoro dovessero impiegare tu,tta. la loro attivttà, nierit erebbP.ro di' essere tt·i·m·'l<t'rierati al prezzo eccedente la potenzialità finanziaria. de,qU istituti al cui servizio viene preatata ». « Non è ehi ·J1'on veda la palese oon traddizione di quest.a c-onstntazione della Corte con ln qualifica di im1)iegati nel temp-o stesso attribuita a quei medici, tali d~ì._ _esçluderli d·a ll:a carica elettivn di Oonsiglieri del Comune» . «In tema ,s ì delicato, quale è q\1esto, che riguarda diritti fondamentali dei cittadini, non sono ammi,ssibili le i11terpreta.zioni assertive, nella mancanza di ltna esplicita. sanzione proibitiva della legge », ecc. ecc. (Oas.~a.zione di Roma, 20 gennaio 1917). 1

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ltlSPOSTE AQUESITI E ADOMANDE.

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(6882) Au·m enti qu,i,n qitennali ·di stipendio. - D P-

corren,za. - Dott . . I1. D., da S. - Essendo stato .approvato nel 1908 il Reg·olament-0 o·r,gnni,co, il primo aumento quinqueru1.a le si sarebbe dovuto matt1rare nel 1913 ed il secondo nel 1918. Evidentemente Ella ha per<'epiti i dne a t1menti con t111 nn110 (li anticipo. Deve pe1-ciò rivalere il Comune per il dippiù indebitn.me-nte perce1)it-0, non valendo come sanatoria l'.a•p provazione in1partita dalle autorità ai bilanci ed ni co11ti consunti,·i tlei relativi esercizii. in quanto l'esame di dette nntorit.à si limita ad accertare se la spesa fn et!etti,~1mente eroga'ta lllil non se ~ra le1

gàlmente dovuta. I ... 'aumento qt1inquenn.ale deve es::;ere liquidato in lire 100 basandosi sullo stipendio <.l i lire 1000 che ha g-0d11to dalla data di ilPDrovazione del nuovo regolamento. (6~ 84) Pe11s'ioni. - Dott. C. A. G. da P. P. Al. AYendo ade.rito alla Cassa di l}l'~videnza postel'iOTmente al 1909 non può riscattare anni òi serviz·o prestati .anteriormente. ~è l)UÒ avvaleDsi del dl&posto de ll<> articsolo -!2 del Testo unico delle leggi ~ull.a Cassa di previdenza percl1è E lla non era in re,g·ol.are servizio di condotta a lla entrata in ,;igore , llella leg·ge 14 lug·lio 1898, n. 333 . ·. (6885) Indennità caroviveri. - Ricorsi contro i' provvecliment·i dell'a·u.torità ·cu111 unale . - Dott. A. V. da R. - PeT 1:1 deeo i·renz.H <l elln indennità càr<>,.i \eri bisogna à ttener~i a qun uto clttl ('onsiglio C-0munale è s tato indicato 11el relntiY-0 atto delibera: tiv<>, n·on potendo i, in m<1teria ~i •Sl>eciali concessipni, pretendere effetti 11011 Yoluti dal Comune. Se • Ella crede impug11are il pro,rvedimento dell'al1torità tt1toria con cui si approva un ·regolamento per la c:oncessione della indennità n<>n formula·ta. a suo giudizi-0, con crite·rii equi e ~nformi deve rivolg'ere reclaino a l Gover110 del Re che deciderà con Decreto Reale J)revi.o pare1·e del Consiglio di Stato. (6887) Trattaniento econon1 ico dei mediOi condotti ehiani(J-t·i sotto Ze armi. - Dott. G. B. G. da N . I.i. Il medi~<> condotto chi a 1na to a prestar servizio mt1itare ha diritto allo stipendio maggiore fra guello (·ivile e quell<> militare in oorrispobdenza del grado --· he occupa. A riguardo di Lei occorrerà fare la som1ua dei tre stipendi che rice'Ve dai Comt1ni in cni presta servizio e detrarla dallo stipendio che riceve come e<1pitano . Se vi ·Sarà differei:izn, qneRta dòYrà es.~erle rimborsata dai C-0muni propo1·zionalru.ente allo stipendio, sempre qt1ando però, i11 qt1elli ove prés ta servizio a seavalco p01gsegga .nomina regolare e ' non &ia semplicemente interinQ. Il calc~lo si fa sugli stipendi a l ·n~tto di R. M. per determinare· quanto effettiva- · 1nente il :$anitario l">ercepisce alla nian-0 e la oomma che conseguente.mente <leve essere pagata dai Co-. 1nuni. "Essend<> &tato richiam2 to sott-0 le armi; ha cliritto a ·p ercepire dai sing<>li C<>mt1ni presso cui prestava servizio i dt1e mesi di intero stipendio e .. ciò a mente del disposto dello artieolo 2 del D. L. g luglio 1916, n. 875 esteoo agli impiegati comuna Ji col successiv<> D. IJ. del 10 agosto stesso· anno, n. 1109. Essendo Ella idella classe 1864 non ha diritt<> alla indenni tà gi<>rnaliera di lire 5.00 ·1a quale C'Om•p ete t1nicam e-11te a coloro cl1e furon<> nominati ufficiali meùict in f-0rza degli articoli 1 e R -del D. I.J. 21 aprile 1916, n. 4G9. (6888) T ra,ttamien,to eoon ornico cle'i n1 edi.oi .oottdott,i oh ianiati sotto Ze armi. - Dott. N. M. da I.i. dei lVI. ..:_ Fino a quando non otterrà la nQIDina ad ufficiale il Comune dovrà ~rri.SPondere l'intero stipendio come se tuttora prestasse reg<>1a1'-e servizio. Quando sa.rit nominato ufficiale avrà diritto per una ·volta tanto a due mesi di stipendi(} intero ed in proseguo a lla differe-Il7.At fra l<> stipe11di<> civile e quello militare. Xulla I..e compete dnl C-0n1une ove prestava

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SEZIONE PRATICA

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~rvizio

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interinale. Le spetta lo stipendio solamente per i primi nove giorni di magg'io. (6890) Irnposta rnilitare - Indebita i1isorizio1ie Paga1nerito. - Dott. A. G. da M. - I medici condottt esonera ti clal servizio mili t.are per effetto del D. L. del 13 .apl'ile 1911 sono esentati dal p.agamentio della. impoota militare. Naturalmente tale circostanza avrebbe dovuto essere fatta nota alla Agenzia delle imposte all'atto delJa compil.az.ionè dei ruoli. Se è 5tata già compresa nei ruoli, deve pagare; salvo rimbo1·.s o a , seguito di analoga i.stanza, cl1e avrà cura cli esibire sollecttamente allo <tgente delle imposte, anche per ovviare alla. multa per la manca t~1 denunzia, che non dove.a essere ' fatta. Nel caso, poco pr-0babile, che il suo ree:lamo non venga accolto dallo agente delle tasse, può avanzare nuovo gravame all'Intendente di :finaruza. (6892) Es°on~ro dal serviz io ·nz iUtare. - Dott. F. S. da M. - Qua'ndo esiste un medico condotto esonerato per a.ssicurare l'assiistenza &'lnitaria civile non p·uò far& luogo o.d altro esonero di pel'ISOna che, come pare, attualmente trovasi ootto 17 armi. Coll'eson~ro già concesso si è ottenuta la continuità del servizio civile ed è, quindi,. naturale che non possa procedersi a nuovo esonero perchè non potrebbe dimostrarsi essere il sanitario indispep.sa bile ed insosti tuibi-le. Se il nuovo esonero fosse concesso Ella. votrebbe ricorrere al Ministero della Gu~rra.. Doctor Ju sTI'l'IA .

reclamare alla Delegazione della Croce Rossa da C:u i. dipende. All'a bb. n. 177-l ·: Col bollettino n. 93 del 1916, il collega ha avuto la qualitica di primo capitano. ~<ln Ila diritto alla promozione a maggiore. All'~1bb. n. 1731: . ~uo figlio potre.bbe tr-0var posto, e-Ome aiutante radiologo, in un'au1bulanza radiologica o in un'alllbulè].nza chirurgica, <)Ve pure e~ i ste il 5ervizi~ radiologivo. Faccia quindi r1sultare la sua compet~nza radiologi<'~'l al C':0manòo del proprio centro di mobilita• zion<~.

All"<lbb. n. 4322: Gli ufficiali medici, a · (lifferenz~ degli ufficf.ali tlPgli <1ltri corpi ed armi, j)OSSono, ap1n1rt~nendo 'alla r1sel'va od a l1a milizia territoriale, far passaggio al ruolo di oomplement:o ·solo ottenendo per i proprii titoli un. grado 1s uperiore a quello che hanno. ' Al dott. D. N. M., Zona di Guerra: Essendo in zona di gue.rra non occorre attendere. per la promozione, il 18° mese d~ permanenza colà, ma ba S Ì<'l che siano ·s ta ti promossi gli ufficiali effetti vi della ,stessa anzian.i tit. Però occorre, per la promozione.. ·essere dichiarato idoneo ad inco1iclizionato servizio. Il servizio che il collega presta, per quant:p disagi,a to ed in zon:a di Pericolo, non è il servizio di trincea .che rappresenta il rnamim. ·u m dei ·disagi e -dei pe. ricoli. Servizio medioo milita1·e. - All 'abb. n. 2460: All'abb. n . .7453: C-0mpiuti i 15 anni d'i l at11·e.<l p-0t1·h far clollla.nda L ·art. 84 clell'Elenco delle infermità. stabilisce cnc al Mjni.stero, pel tramite della 'Direzione di Sani1:à, la nefrite cronica &ia causa di rjforma. onde ottenere l'assimilazione al grado di ca1Jitano, . . Occorre però che tale cronicità sia ben dimostratn Ottenuta la i>romozione .spetta al collega anche e quindi ch·e siano espletati tutti i periodi della l'aumento di stipendio . rivedi1J1li1:à. E poi occorre intendersi anche sulla All'abb. n. 8242: Il passaggio è possibile ma occorre <t ttendere eh~ specie di questa nefrite. All'abb. n. 5358: il Ministero della l\ilarina indìca. il concorso. Se il colleg·a è ·s tato in congedo w è stato lasciato Solo allora •Si può presentare clomanda, e-on i titoli, in libertà con la dicbiaTazione che poteva ritornare al Mini&tero della Marina. ' • nel luogo di sua abituale residenza, è ovvio che non All'abb. Ii. 3479: ha diritto al pagam~~ttj dello stipendio per un ser~ Bisog"Ila di·stinguel'e 1se a . uo figlio inter(lssa far vizio che non ha prestato. reosul tare la sua malattia come di'J)€ndente dai di8aAgli effetti della indennità di entraf a in, campagi della guerra ovvero d.fl. cause di set·vizio. gna non esiste neppure ora distinzione fra zona di Nel ·p rimo caso dovrà reclamare; e far domanda di visita a lla au·t orità ·sanitaI'h1 locale, che è la Di- guerra e zona di operazioni. All'abb. n. 4697: rezione di sanità clell'Armata, o al Corpo d'Armata È ora st:a:b ilito Qhe per il sruo peroon0Je ~nitario, da cui dipende; nel secondo dovrà, ~l tramite del proprio Corpo, far domanda di visita al l\finistero. la Croce Rossa. osserva Le ·s tesse norme di promozione che vagono pel e<;>rpo sanitario militare. (Cirdella guerra. La dichiarazione d.i malattia dipendente dai di.s agi oolare 752, G. M., 1916). Ciò però avviene solta:p.to fino al grado di capidella guerra ha .infatti U'I}.a portata locale, ai soli · effetti degli assegni e delle indennità, la dichiar~­ r.ano, non esistendo maggiori di complemento per .. zione di malattia dipendente ·da cause di servizio ha anzi.anitit· (ma isolo per tit-Oli) . . Il collega potrebbe esser prom?sso m~ggiore (poiinvece una maggior porta:t.a e serve agli éffetti della • pensione . chè ha 9 anni di grado mentre ne baiSterebbe:co 8) prevdo consenro della O. R., che deve farne propoAll'abb. n. ·4458: Per la nomina a ca.pitano per titoli occor1'€ l'~do­ sta al Ministero della Guerra. neità itnoondizionata. Ali'a bb. n. 57{)3 : Non ha diritto ad indennità perehè la sua classe . Al dott. R. B. da P. : Per il rimborso della -differenza di stipendio potrà è sotto le armi. 1

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sotto il vivo fl1oco dell'artiglieria avversaria . A rig:ore di termi1ù 11011 a Ytebl>e diritto <llla pro- · • Col cli Dan.a , 19 ottobre 1915. mozione al grado su1Je1·iore verchè non a.bile ad inMonta11el1i Giovanni, da ~"'ucec:chio ( l!~ireuze) , capiconc1iziona to servizio . .rer'ò Ll Com missione che t«tno meùi00 reggime11to fantel'i<L. - J~enc:hè il poesamina i titoli difficilmente fa eccezioni ve1· le prosto di medicazione fo sse fatto segno a viYo fl1oco mozio11i cla .sottotenente a tene11te, mentre molte ne ' <."ambiarlo di grsose a rtiglierie neBli<:he, non volle fa per quella da tenente a capi~no . p p1· non privare clel ~no pronto soecorso i feriti Può quindi p1·oyure <1 f<1r do111{l11da al :l\1iniste1·0. <lel reggimento che J)()te,·ano giungere ·da ·un moAll'<1bb. n . 8279: 111e11to all'altro, e rimase fino a qua11do, fe1ito Può reclamare :11 ,.i\il inistero u ne1ido 'ltna dioh ·i ara- ~ ' zion,e del Gom an,do (1.el Corp o d'arm.at(i che la pra~ al braccio destro, i1on fu costretto nd allontanarsi. - Oslavia, 12 diC'embre 1915. tiea che lo riguar(,l i1va -:tndò 1~1 prima volta smarTvlusacchio Giacinto, cla l 1 ruri <Can1pobnsso) , sotto-. rita. tenente medie-o C'omplemento re!rg·ime11to bersa.All'abb. n. 7771: glieri. - In zona i11tensnmente ba ttnta dall 'arSuo figlio •Se, c-ome è a ugurabile, sarà re&tituito tiglieria nemic<l , con grande ca Ima ed elevato in perfette oondizi<>Ili di salute, data la st1a e tà giose11timento del dovere, p11ovvide a . medicare ininvanile, può es~re n11ov.amente in1piega to i11 p1il1ia terrottamente , di giorno e di n otte, n.11merosi felinea, i1ella sua qu~1lità di medico. r iti. durante l'occupazione di .una posizione ne!-\es Hn .diritto ad entrare a far se1·\izio in ospen1it·a for ten1ente contrastata. - l ~r~ic, 11-12 i:;ettlèlli oll altrove. 1\1. G. tf'mbre 191:5. I>olnstri Vi11c·e11r,o, da T orto11a (AlPS&l 11c1ria) . i;::otN,OMINE, .PROMOZIONI ÈD ONORIFICENZE. tote11ente n1edico reggi1uento fanteria. - Mentre Alta onorificenza. presta\a l' or>era sua in un i1osto di meQ.icazione, ' fatto ~gno a ripetuti colpi cli artiglieria nemica, Il prof. c.'On1m. Angelo Ctiia varo, direttore ~ non cambiò })Osto per non priva re i feriti del regfondatore degli A. n1iali di Odon,to iatr i a, è stato nogin1ent<) cli un pronto soeo<>rso, e rimase fin.o a minato da S .' M. Orande Ufficial e del,ia Oo·r ona ql1nnclo non fn ferito egli stesso. - 0 Rlavia. 12 did'Italia. . ce111bre 191 ::>. Il prof. Chiavaro, dopo· aver studfato all'ester-0 i servizi odontoiatrici, li organizzò nella i10Stra zona di guerra,_ contribuendo à llu loro istitl1zione MEDICINA SOCIALE • con genero&e of(erte, i>er cui Ri ebbe un diploma Per la lotta antiturbercolare in Roma. cli benemerenoo d alla · Croce Rossa . . Si è ri1mita il :22 giugno, sotto la presiden'7~ del Quale capo riparto della Sezione cc Ferite maseellari e odontoiatria >> del Celio, il prof. Chiavaro prof. Tamburini, l'assemblea genera.le dei soci del Com~tato Rom.ano ùella I.;eg.a Na.zi.or1ale contro la attese con 1singolare energia alla cura di t1n gran numero di feriti ai mascellari e ottenne i'isl1ltati. t uberC'Olosi l.>er l'e::m1n·e del bilancio r~reYentivo e del p1'0g·r.au1n1a i>er l ·orga11izzc\zione della lotta anvere:1me11te ~eravigliosi. Il per·sonale sanitario di • titubercolare in Roma . Erano prese-nti molti 80C'i e detto r j parto gli h:a offerto in questa occa:sione una magnifica pergamen<l artistica . insieme a lla deeo- rappresentanti di ~nti e I,strtuzioni agg·rega te. Do, lX> l'esposizione del bil.a.11cio preve11tivo, c:he fu aprazione. prova t-0, e la 11omina dei reviso.ri dei conti del All'illu$tJ'f' Rmi ~ lf' nostre felicitazioni. C.'Ons1mtivo, il presidente espose ,il l>rogramma che inte11de .attuare il C'omitàto per la lotta antituberALBO D'ORO.: . colare, specialmente per mezzo dell'istitumone del1' Ufficio centrale. permanente ant·it11,beroolar e e che H ioorn,ven.se al valore 't nil itarP si r;iassume nei seguenti punti pri·n eip.uli: 1 per la oampagna di guerra 1915-1916 . 10 eoor<l.ilmzione delle Opere già esistenti in 'ì\lED.\C1Ll.\ DI BROXZO. Roma per oonverg·erle alla lotta a11tit11bercolare spe~fa7'i',;t~lia Giovanni, da Nic6losi ~(Catania), ~api­ cialmente per la profi:lassi e cura dell'infanziH mitn 110 medico sezione Ranità cli,·isi·one. - Costante nacciata o colpita. dal grave morbo; ' esen111io di zelo, di calma, serena,· i11faticabile 2° raccolta, dalle diverse fonti a11torizz.ate. delle • ed i11telligente 01>erosità, anebe di fronte al periSegnalazioni dei èasi di tubercolosi, proc:edendo alle _ colo ed in mezzo a gravi difficoltà nel disimperelative inchieste domiciliari, per trasmetterne i ri- • . gnare le sue attribuzioni,· i11 nna s1'>eciale circosultati ai vari Enti e l!stituzioni ehe possono im1)arstanza, accorreva, per primo, dove una granata tire g·li op.J)ortu·n i provvedimenti {l'a.sststenza, &oc.. nemic.:1 .aveva abbn.ttnto una c·nRn, e, c-0ll'ait1tò di ~ corso e difesa igienica e sociale necessa1yi pei sinJ)()Chi ardimentosi, rin .. ciYn acl f'Strarre e pOrre ()'o1i caisi. ·' ' ~ in. sa Ivo l1na guardi<l di finànza, rimasta sotto le 3° favorire lo .svilupPo delle Opere antitubermac:erie. - Sagra(lo, 14 novembre 1915. colari esistenti e promuovevne la creazione di nuove Missoni Ignazio, da Ti,·oli (Rou1a) , sot totenente me(Dispensari, Colonie profilattiche, Sanatori, ecc.); dico complemento reggimento fanteria. - Inst;an4° dare ampia diffusione alla propaganda anti· cabile nell'adempimento del suo dovere, con se- tu1b ercolare in mezzo alla popolazione di Roma e r~ru.l <'<-llma, prestava le sue cure ai feriti. anche provincia. 1

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CL POLICLINICO

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[ANNO

XXI,-,

FASC.

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SEZI ONE P RATICA •

J>er l'attuazione 1>ratica di questi importantissimi COlllJ.Jiti il Comitato ha ap1)1mto costituito un organo centrale effettivo, co.ordinatore, raccoglitore e p r omotore di tutte ie azio11i 1>raticl1e antit u bercolari, l'Ufficio centrale antitubexcolare, affidato .alla direzio~e dell ·egregio ùott. l-go ::Vlariotti, per il ct1i funzionamento per altro necessitano molti mezzi pec.:u11i~'lri, clle il Co111ita to confida non mancheranno da .part~ degli Enti Governativi, Provinciali, l\Iunicipali, ece., inte ressati alL:'l lotta a ntituber. colHre. Il dott. ~Iariotti illu1s trò lllteriormente gli scopi, l'orgnnizZH7.ione e so1H·a tutto i bisogni della nuova Istiti.1zioue. A.Ila di8cussione varteciparono il dottor Trulli, mettendo in eviclenzn la assoluta e ur- , ge11te i1ec~ssit<\ che lo Stato entri direttamente e eon gra·ndi mezzi nella lott<.l H ntitubercolare, specialmen te i~r l 'attn~1 zioue di Sanatorj che sinora manc<1no. e il COJUID. ìV1.c1galdi illu&trando l'operi! clell<l Lega Xazionale contr<:> la tubercolosi, di cui egli è vice-preside11te, s1:>e<:ialmente ne~ùl })reparazione di I>roposte i.e gislative . c-he saranno fra breve pre-sentate a l Go\er110. Il preside11te ' chiu~e lèl discussione ponendo in r ilievo come, malgr ado e fonse anzi in cat1&a df>lla gener~tle preoccupuzio11e per .i grçi.ndi e nuovi problen1i s11seit<1ti dallo ~tato d i guerra. pure lo spirito I>t1bblic:o in Italin e ·SI">eeialmente in Roma, si riYol1?;e con ardore Yerso il grave problema de lla tl1ber00losi, come lo dimostra la nobile iniziativa del Giorn.a lé d' I tdlia, per la creazione di un Sanatorio petr ban1bini tubercolosi, che verrà a oolmare una gravissima. lac-una nella beneficenza R omana, quella del Con1itato degli invaliqi delL:'l guerra per la i&tituzione d el Sanatorio Battist·i per militari tubercolo.si, (·l1e Rorgeril tra bre,·e per I ' 01>era inde- , fessn dell'il,l tl!Stre prof. Marchiafa.Ya, qt1ell<l del Oorni,fato di .ç:oooorso alle fa.rniglie dei tubercolosi che, presieduto <lalla bene1nerita signora d i Gt1gliel.mo ~la rconi, st;l r<1ccogliendo COSI>ic11e oblazioni a l nobile ,scopo. e qu-ell:a della Croce Rossa, che è già . . entr<Ita atti,·an1ente nell'azione pratici della lotta antit11bereola re specialipente per l'istituzione di Sanntord, ~in1<>stra·ndo così che, se la sn.nta gt1erra che noi combattiamo per la libertà e la giuis tizia assorbe t11tti i nostri pensie:ri ..e le nostre opere, · pure non &i romba tte con m inore a rdor'e quell'altra santa guerra, inspirata a .sentimenti di solida rietà· t1mn na . che è la lotta contro i mali sociali che , affliggono l 'umanità.

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·======================================== La ressa dei lavori che ci vengono offerti per la pubbli cazione e la penuria dello spazio, im· postnci con provvedimento governativo, ci indu· cono a sollecitare t nostri benevoli collal1oratori amnch è condensino i loro contributi entro i più ristretti limiti compatibili con la chiare~za e con l'efflcacia dell'esposlzione; li sfrondino delle documentazioni ingombranti, delle i11troduzioni storiche, delle citazioni; si attengano prevalentemente ai rilievi di interesse pratico.

NOTIZIE DIVERSE Per la disciplina· dei consumi. L'Otdine dei lVled ici della P rovincia di Sas~uri ha diramato a i medici insc·ritti una circolare J.Jel' esortarli alla divulgnzioue del risp,a rmio nei consumi alim,e11tari. · È stato organizzato a Rorua. un ciclo di coufer(=)nze ai maestri delle scuole elementari su.Ila li mitazione dei cons11mi ; le conferenze sono sta te tenute, nell'aula dell'Istitnto d'Igiene, d<:1i ml~ici dell 'tTffic:io d'Igiene J)I'Of . .rr. Gua 1di, dott. V . E.,ra~cl1etti, dott.ssa T. Sandeskj, dott. G. ·l)alomba. I-Ianno tenn to confere~7..e di p ropaganda. il prof. ' R . ' rivante a '\'"enezin, i l prof. ·r.J. Cappelletti a Ferrara, . il dott. ì\larznttini a Udin~, il dott. G. Vudacca a J_.ecce, il clott. Pagnelli. a Camerino, il dott. P. ~1al tese a s~1Jerni (Trapani), il dott. L. Fuseo a Cardito (Nav·o li), il clott. Garzja a P eccioli (l)isn), ecc. ~

Sanzioni pen11li sulla

~isciplina

<lr i ronsu n1i.

Con Decreto I .. uogotenenziale G magg·io u. s., n. 11.U, sono state emanate nuove disposizioni penali e di procedu ra in materia di approvvigiona- . menti e di oonsunii . Ri1>ortiam10 un àrticoJo eh~ tigu.arda direttamente la classe sanitaria : Art. 15. -.... I l pubblico uffi'.:ia le, l'incaricato del serYizio d i razionamento, il medie-o che in qualsiasi modo attribuisce o fa a,ttribuire ad a lcuno razioni che non g li s1~ttino o maggiori d i quelle che gli spettano, è pl1nito con la reclusione sino ad un anno e con la multa da lire cento a mille. Se il fatto avvenga per negligenza o imperizia, il colpevole è punito COU Ùl detenzione Sino ad Ull ip.ese e con la m1ùta. cl ~1 lire einquan ta a lire cinquecento.

Per combattere Ja m alaria. Cn D. J;. st<1bilisce- di erogare sull'utile netto del-

la ,·endita del chinino cli ~tato, nn.a son1ma anntI>ale cl:1 destinarsi in ~nssidi per diminuire le cat1$e della ID~1 1aria ~ r~ r costi tui re. un fondo di . riserv.1 11e1' le epizoozie.

L'assicurazione p er l e malattie. Si è tenuta tt ~Iilano l'assemblea de.Il' AsSO(!iazio• 11e liberale, co11voeah1 . per di.scutere sul problema delle .assicurazioni . . Con tre wli voti contrari si apJ)rovò il fs eguente ordine del , giorno 1)roposto dall'avv. Vago e dal prof. Fer rarifr: « L'.aissembl~'l dell' Assoctnzione liberale affermà la necessità di risolvere a l più presto 1>0ssibile legi- , slativamente i l p roblema dell'assicurazione obbligatoria per le malattie, come r>rim:.'l ba:Se del.le nuove rlformé di previdenza che dovran110 co.stituir~e pel dopo guevra un organico sistema legislativo n favore della cl.asse lavoratrire industriale e agrieoJ:a e deg"lf impiegati i)rivnti e coerentemente plaude .all'on. De Capi tani che ha presentato al Parlamento t1na mozione appu nto sull'a.ssicurazione obbligatoria wr le. malattie e agli on. Borromeo ,

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872

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IL POLICLINICO

[ANNO

XXIV,

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Belotti e \ T.e nino .autori ,di un progetto di legge per la estensione delle assicurazioni degli. ·infortuni sul •lavoro ai lavoratori della terra.». .

Uno studio sulla Cassa Nazionale Infortuni.

principio della. gt1e1:ra; u1a ora sono sta te felicemente sormontate le difficoltà che avevano reso impossibile la regolare pubblicazi<:>ne dei fascicoli . Nel corso di quest'anno sono µsciti due fascic'Oli. Ne òi<1mo i sommari: I. G. AocoNcI, SulZ'1rinesto (jfervgcnco d·i tu,m ori

.Nlentre il Governo Yieue· traducendo. in realtà il • • proponimento di -i11 tensincare 1a legtsla zione sociale·, 11,eZl'.e1nbr·ione in via di sviluppo} A. ALBANESE, Sulla dando spBCiale 1s vilupp·o alla politica del lavoro, e esisteriza d·i fermenti proteolitici nel siero di una ne ha offerto una positi\a proY.a irpmediata con la speoie anim.ale per le proteine di tess·uti appartepresentazione a l Senato di un disegno di legge ~r nenti a.cz · una specie a'liilmale different e; G, F1cREHA,. l'-a1ssicurazione obbligatoria dei contadini contro gli Ooritrib11 to a.lla, patologia e ohit·,u rgia delZu 1 ~t uniainfortu11i nei lavori agricoli, è giunto -0p1.1ortuno . co ; R~t·~sep:na bibliografica; Bollettino. uno studio polemico-st-O·r i.c-o-tecnico del comm. Vin11. V. SAvrozz1, Oontr1bttto allo stu<li 'J rlella oasicenzo 1'1.aga.ldi sulle origfni, •sul funzi9nament:-O, sulsti0<1 dellr ai. ti della oa.psula su rrenal<~ ; R. DESO1\.! finaliti1 presenti e future della Ca·ssa Nazionale GUS, Sa1·con1f'' 1neiariotico d.ella co1'uldea_,· G. F1Infortu11i, il-Ila quale· quel disegno qi legge oggi afCHERA, contiryu~;r,.: G. D'AGATA, Azion,e del tessutofida la gestione della ntlOVa assicurazione. splenlco f 'r esco o in a'U tol·i si sull'attecchimento e Il comm. l\!fag·aldi ,. uno dei pi1ì illumiru-1 ti e forti syi.l11ppo dei tumori spcri1nPnta li; Ra ssegna biblio~lpostoli della previdenza sociale, ha pubblicato il grn fir.;1 : no11~ttino. • SllO brillante .studio nella Rassegna di Assiourazio,ni e Previdenza Sooiaie, la pt1bblicazione che la .A coprire il posto resosi vacante per l~ m<>l'te Cassa Nazionàle Infortuni diffonde a sO'lo scopo di • del prof. Landouzy nel comitato di direzione scienpropaganda di tutte le form~ della previdenza. • Ed il comm. :.Magaldi ha ricevuto in qu~sti giorni · tifica della P1·esse méàioale, è stato ns.sunto il professore Widal, eminente scienziato e m::.estro della larghi e pieni consensi· da ministri, .s2natori, depufacoltà di Parigi, che terrà degnamente l'alta suetati, industriali e org·anizzazj-011i di la-vo,r a tori. , ' • cessione.

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~

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Nel giornalismo medico.,

Si è iniziata la pubblicazione di un 111101·-0 giornale di u1edicin.a, i « Quaderni cli l\Iediaina Legale ~) . Lo dirig·ono i proff. C. Biondi (Siena~ : L. Borri (Firenze); ~1. Carrara (Torino); A. Ceviddlli (Patma); . G. Corr~1do (Napoli); C. Ferrai (Pim); R. Magna-· · n.i ni (Modena); . A.. lVIontalti (Palermo) ; D . .Nlirto (Càta.n ia); S . Ottolenghi (Romta).; P. Pellac<tni (Bologn:a); G. G. Perrn.11do (G~11ov~1). Esce menSilmen.te in fa scicoli di · 50 P3 gine; s1 occupa in partic{11a r 111-0:1-0 <.li m~dicina legale militare, di traumatologia, d'infortuni sul lavoro; pubbli.cherà numeti 11ton-0grafic.i speciali S11lle simulazioni, sui gaz a.sfis·s ianti, ecc.; farà l~ rga :parte alle recensioni, che sa-ranno coordinate per argomelllti. La Redazione è J)resso il prof. Cevidalli : Istituto di Medictn·a Legn le della R. Università di Parrua; I' Amministramone a Milano, ·via Mascheroni 20. \

Siamo lieti di a.ununziar:e _1<1 ripresa dell'interessante archivio T'lwto1·i, diretto dal prof. Ficherà. La. pubblieazione di esso era stata interrotta al

Comitato per

l~

onorauzP- al dottor Ugo Mariotti •

N nrnerosi colleghi inviarono, in onore del dottor

l"' go l\fariotti, un'offerta personale in pro' del Comitato Romano ·p er l'Organiz~azione Civile. È sta~ raccolt..a. la somma di lire 1470, che. detratte le SIJe&e occorse (in L. 100), è stata versatic'1 nelle man! del Sind<1co cli Roma dtal .dott. E . Ballerini, a ' ciò <1<?leg~lto d.al C1omitato.

Pre.vniazione d'e lle dam·e samarìtane. All'Ospedale <.lell'Addolol'ata al Celio ha avuto ll1og-0 la cerimonia della distribuzione dei d1stintivi di merito alle infermiere volontarie della Scuola S<1 mari tana. V'intervennero spicca te personalità; ì;>a1rlarono il oolo·n nello Riva, direttore dell'O•s pedale del Celio, l'assessore comunale com'in. De Benedetto ed il prof. Giud.iceandrea, direttore della Scuola. '

.Generosa elargizione, · · Il oom1n .. Giuseppe .àila rtinelli, presidente del comitato italiano dt:lla {Jr()(;e Rossa a Rio de Janeiro,_in occasione (lei S<..~ndo anniversario dell'entrata in guerra dell'Italia, . ba inviato in patria 500 • mila lire a favore dei soldati mutilati . I

Indice alfabetico per materie. Artrite alveolo-dentar~'l . rag·. 848 Batteriologia: uso dell 'albuminu Yegetale ))- 853 n Chinina e salicilict . 862 )) Coma malarico: trattamento ·861 )) Emorragie del post-partum . 864 Ferite del torace: cura . 857 )) Ferite infette : metx>d.o Carrel 855 )) Giurisprudenza sanitaria 867 Intossicazioni professionali da ottone e bronzo . . . . . . • • • • )) 863 I)

Rruna. 1917 - Sta.b. Tip. Cartiere Cea\ a.11 . l.:>~J

Pag. 861 l\L-1laria e tr<1Umi • )) 868 Medicina sociale · . ' )) 864 Pane di guerra • • • )) 861 Portatori di }Jarassiti malarici • )) 862: Siero antitetanico: valore profilattico )) 841.. Tifo castrense: osservazioni • .)) 860 Tubercolosi e sifilide . • . •• Ufficiali medici: a .proposito di promo)) 866 ziom . . , . . . . . . . .• . . • )) 846 Vaccinazione antitifica . . . . . • • L. POZZI, rup.

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, •

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Roma, 8. luglio I9I7'

Anno XXIV.

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fase. 28 '

'

fondato dai professori :

GUIDO BACCELJ.JI

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. •

FRANCESCO DURANT.E

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO:

PROF.

VITTORiq ASCOLJ

SOMMARIO.

'

I

I

Lavori originali: F. Vannùtelli: Un'epidemia di porpora infet-

Appunti di medicina pratica: CASISTICA: Sindromi emorragiche

tiva con manifestazioni emorragico-sc•>rbutiche tra ]e truppe combattenti. - C Barto1ott1: Malattie emorragipare e lesioni renali in zona di operazione. - Osservazioni t:liniche: L . Moncalvi: Trattamento di un caso di noma. cou esito di guarigione. - Note e contributi: S Marinacci: Nuovo· processo per l' allacciatura dell'arteria poplitea. - V. MaragHano: Nuova applicazione deU 'e1ettro-vibratore del J lergonié . - M. Persiani: A proposito <li autolesioni. - Accademie, Società mediche, Congressi: XXV Congresso della Società. Itali a na di Chirurgia. - Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti. ·

ad insorgenza epidemica fra le t ruppe operant i. - Stomatite purulenta epidemica. - TERAPIA: Nuovo metodo di cura della psoriasi.-:- MEDICINA SOCIAL E: Provvedimenti per il benessere dell'infanzia. - Posta degli abbonati.

Nella vita professionale:

I

1 ,

~rassi mi:

Gùerra e pa~e. - «Sempre Cronaca del movimento professio-

a proposito del turno » . nale . - Risposte a quesiti e a domande. zioni ed onorificenze. - Albo d'oro. Indice alfabetico per materie. ·

Nomine, promoNotizie divetse. -

l?EI SIGNt)RI· 1\880N1\TI

A quei Signori. Associati cui negli scorsi anni facilitammo la 1imessa del prezzo di abbonamento inviando loro il premio gravato di assegno, saremo molto grati · · se vorranno, in via eccezìonale) rimetterei il dovuto importo pel 1917, mediante Cartolina-Vaglia, giacchè il servizio degli assegni potrà quest'anno essere disim,Pegnato molto a · rilento per manca,n za di personale richiamato alle armi. .

Espresso e speciale invito di voterçene .fare rimessa ·mediante cartolina- Vaglia noi rivolgianio agli abbonati che si trovano in Zona. di Guerra ove, · come è noto, non possono essere inoltrate spedizioni di sorta gravate di assegno. . Ricoreliamo e.ne alla Cartolina-Vaglia (sq.l posto destinato al bollo dell.' Vfficio Postale pagatore) va applicata la prescritta marca da bollo da 5 centesimi e che in mancanza di detta marca questi possono essere aggiunti all'importo della Cartolina-Vaglia stessa, la quale dovrà essere indirizzata sempre nominativa-

mente al Prof. ENRICO MORELLI, ~ia~istina, 14, ROMA.

L'AMMINISTRAZIONE.

Hl. Par le spese d'affrancazione eraccomandazione del Premio, unire all'importo d'abbonam. 60 tent. se per l'Italia e fr. 1se per l'Estero.

.

'

•tdUI di 'roprle&à rlserva&I. - E vietata la riproduaione di lavori pubbUcati nel POLICLINIOO o la pubblicazione di sunti di essi senza cittvrne la fonte. •

. discrasia ehe ho diagnosticato P.er una porpora I. • infettiva con m anifeBtazioni emorragico scor, .. butiche tipo morbo maculoso di Werlhof. OSPEDALE DA CAMPO 041. Ne furono ospedalizzati da noi in tre mesi • Un'epidemia di porpora infettiva circa duecento casi; m a altri ne furono sgombrati direttamente sugli ospedali dell'armata. con manifestazioni emorragico-scorbutiche Non credo perciò inutile riferirne, anche come tra le truppe combattenti. modesto contributo alla cònoscen za delle forme . Dott. FEDERICO VANNUTELLI discrasiche. ·che sono lungi dall'essere ben note Capitano medico, capo-repa.rto di medicina. dal punto di vista della etiologia, della patoDurante i quattr~ ID;e$i di permanenza nell'o- . genesi, della sintomatologia. Da principio questa porpora ebbe anche una spedale da campo 041, ho avuto occasione di importanz·a medico-legale, perchè qualche meosservare uria discrasia sanguigna assai grave, non tanto per le sue conseguenze finali, quanto dico dei corpi che per primo l'osservò, eliso-, rientato dalla localizzazione del quadro clinico, Pfl!' il caratterP epidemico da essa assunio :

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LA V O R.1 O R'I G I N AL

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.suggestionato dalla localizzazione delle manifestazioni emorragiche quasi esclusivamente negli arti inferiori, e dal rapido dilagare df essa tra i militari dello stesso corpo o reparto, pensò ·senz'alt.ro ad una forma provoeata. ·Ed intesi parlare di contusioni prodotte ad arte col ripetuto percuotersi mediante sacchetti ripieni di pallini di piombo o veccioni, specie là dove i tessuti molli potevano più facilmente e~sere compre$si tra il corpo contundente e lo scheletro sottostante; di legature ischemizzanti degli arti, seguite da sforzi muscolari eccessivi e da pestamento dei tessuti; e perfino di ingestione pèr os, o di iniezioni sottoèutanee di sostanze chimiche o tossine b~­ teriche, capaci di produrre ·stravasi ~anguigni superficiali e profondi. • Una tale. incertezza diagnostica sc9mparve fòrtunatainente subito. Ospedalizzati gli ammalati,' e divenuta possibile una serena ed accurata osservazione, si mis~ in evidenza un quadro cliniGo ben definito, del quale se l'etiologia sfuggiva ai mezzi di indagine dei quali si disponeva, poteva tuttavia facilmente riporta r si a l gr11pp0• delle discrasie sanguigne del tipo porpora. Accenniamo brevemente al modo di 'i nsorger e ed a! complesso sintomatico di questa ma.. lattia che, comparsa in agosto, continuò in set. tembre, diminuì notevolmente in ottobre, e si ridusse a pochi casi sporadici in novembre. I colpiti erano soldati che si trovavano in trincea da quattro mesi ad un anno, con periodi alternati di breve riposo: alcuni appartenevano alle salmerie, qualcuno alla sanità reggimentale (portaferiti); ed erano tutti in età dai ~O ai 35 anni. Ne ·restò preso anche un borghese di un villaggio prossimo, percorso dalle salmerie. · Il cu.mpo di azione di queste truppe: un,a zona dolomitica; in parte accampate sotto le tende o nelle trincee, in parte ricoverate in baracche: a ria perciò saluberrima, temperatura mite di giorno, fredda ed umida di notte. L'igiene degli accampamenti abbastanza curata. Vita piena di str~pazzi fisici e di emozioni, con poco ed i11st1fficiente riposo. Nutrimento abitùale il · eancio caldo;. le scatolette di carne in conserva e la galletta, solo un gio_rno su tre o quattro, quando erano di cc vedetta» . I militari affetti erano in buone condizioni di salute e di nutri zione, senza n1alattie precedenti degne di nota. Improvvisamente notavano un certo malessere, dolori muscolari ed articolari diffusi ad uno o ad ambedue gli arti inferiori, e modica febbre. J\1olti trascuravano questi disturbi, al•

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tri chiedevano visita medica; ma nulla presen. tando di obbiettivo, erano o non, riconosciuti. J)opo qualche giorno le algìe aumentavano, e si diffondev·ano al dorso ed ai lombi; le gambe divenivano edematose e tumefatte, sopraggiungeva lieve gengivite (spesso mancava) · e qualche epistassi; compariva od aumentava la febbre; ed il soldato claudicando, · ricorreva di nuovo dal medico, che questa volta, notando altrési delle emorragie puntiformi, delle ecchimosi e la febbre, lo inviava all'ospedale. Questa, di tutti gli infermi, l'anamnesi prossima: dalla quale traspare evidente l'esistenza di un periodo prodromico ben netto e definito, della durata di otto a dieci giorni. All' es arri e obbiettivo · si notava solo in pochi nutrizione scadente, flaccidezza muscola're, pallo~e della cute; nei più il pannicolo era ben sviluppato, buona la muscolatura, roseo il col-0rito. Adenopatia cervicale ed inguinale in tutti, più manifesta la inguinale. Tre o quattro volte, parotite unilaterale; una volta bilaterale, non epidemica. Frequente la gengivite, che dalla sempli~e tumefazione ed arrossamento della mucosa, giungeva fino allo scollamento ed all'ulcerazione d~l colletto gengivale. Le geng.ive erano· perciò dolenti e sangu~nanti, specie nella masticazione. Talora si aveva scia-' lorrea sanguigna ed alito fetido, specialmente quando «ocsi stevano degli ematomi sottom11cosi di colorito cianotico o nerastro, della gross~zza. di uria nocciola. Compçirivano di solito lungo il bordo alveolare interno del .m ascellare s11perj0re sporgendo verso il pàlato duro, corrisponJente ai denti cariati (molari) od alle ra.diri esistenti. Dopo q11alche giorno, la mu. cosa i1errosata. si eliminava, . dando esito al sangt1e _stravasa.to, e 1ascjando un'ulcerazione più o meno estesa, che .non tardava a trasforn1arsi in l)iaga granulante. Non si notò mai , angina. ulcerosa ed emorragica. . Riguardo agli organf viscerali, raramente comparvero clej fenomeni catarrali bronchiali; mai fatti polmonari: una sola volta emotorace sinistro. · Talora, nelle forme specialmente accompagnate da lln protratto periodo febbrile, t11more di milza. Mai disturbl intestinali degni di nota, e ·n eppur mai enterorragie. Mai ematuria, nè albuminuria; ad eccezione di un caso di nefrite emorragica. Un'unica volta si osservò un'erpes zoster intercostale sinistra. Ma le manifestazioni più imponenti, costan,ti, e caratteristiche, si notavano negli arti inferiori, molto meno frequentemente nei superiori.

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Consistevano in : 1° piccolissime emorragie puntiformi, migliarjformi, raramente lenticol~ri, intorno ai follicoli piliferi; più o· meno numerose, talora confluenti, di colorito rosso brunastro; 2° chiazze rossastre, di forma irregolare, tor1deggianti per lo più; a bordi netti o sfrangiati; 3° ecchimosi di color rossovinoso, rossobluastro, giallastro o gialloverdastro; e nei casi più gravi in 4° infiltrazioni emorragiche di colorito cianotico o nerastro, sottocutan ee, sottoaponevrotiche, ed intramuscolari. \ Gli arti si presentavano tumefatti, infiltrati, edematosi (con edema molle o duroelastico) dolenti spontaneamente ed alla palpazione. Talora la differenza tra l'arto sano ed il malato era di quattro o cinque centimetri di circonferenza: Ja pelle tesa, il calore al termotatto ln aumento, in corrispondenza delle emorragie. La distribuzione dellè . manifestazioni emorragiche era la seguente. Negli arti ìnferiori, le emorr agie puntiformi peripilari si osservavano con la ·stessa fr equenza nelle gambe e 11elle coscie; più di rado nelle regioni glutee. Negli arti superiori mancavano pure raramente, e si osservavano sulla faccia posteroesterna del braccio e dell'avambraccio. Notate spesso nel la regione soprapubica, meno spesso nel dorso: ed allora le petecchie erano di grandezza lenti cola re. Mai sul dorso delle mani, una volta sulla faccia dorsale dei piedi. Le altre manifestazioni emorragiche più importanti (ecchimosi ed infiltrazioni pr·ofonde) per lo più bilaterali e simmetriche, prediligevano, negli arti inferiori: il . cavo del poplite ed i tessuti periarticolari del ginocchio; le gambe e le coscie (in ordine di frequenza); più la faccia po~terointerna, che la anteroesterna, più la superficie flessoria che l'estensoria. Raramente le osservai nella regione inguinocrurale, e nelle perimalleolari (le sole ecchimosi in queste ultime) : due o tre volte sul dorso del piede. Negli arti superiori (nella proporzione del 20 % circa rispetto agli · inferiori) sedi predilette erano: l'avambraccio più del braccio, la piega del cubito; la superficie flessoria più dell'estensoria. Una sola volta comparvero ecchimosi nel polso e sul dorso di una mano. Nel 50 % dei casi si ebbero manifestazioni articolari e periarticolari; nel 25 ~h versamento • nella cavità sinoviale. Spesso per l'edema duro dei tessuti periarticolari, l'arto assumeva una posizi.one obbligata di semiflessione, raramente di estensione.

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Le ·articolazioni più frequ entemente colpite, furono quelle del ginocchio, poi quelle del piede, ed in ultimo quella del gomito. Una volta rlotai un'artrite della spalla sinistra, insorta in modo acuto, insieme con gli altri sintomi, e se~za precedenti. ' Un'altra volta un'artrite del polso e delle articolazioni metacarpofalan.gee di destra: ed un a a1·trite dell'anca. l movimenti di flessione ed estension.e .degli arti colpiti erano naturalmente limitati e dolorbsi. I riflessi rotuleo e plantare sembravano più vivaci nell'arto malato che nel sano. La febbre che, come ho detto, ha accompagn ato quasi sempre qùesto ·complesso sintom atico, ora era di breve durata, ora si protraeva per due 9 .tre s~ttimane con un andamento continuo reemittente all'inizio della fase febbrile (con remissioni mattutine), inter mittente alla fine. Raggiunse anche il. 3~ 0 e più. Il rialzo, o la ricompa.rsa della temperatµra era preceduto ed accompagnato da -leggeri brividi, e da un'esacerbazione dei dolori muscolari ed articolari. Con la remissione febbrile si aveva sudorazione n on profusa. · Dopo un breve periodo apirettico, ricomparivano con la febbre, le epistassi e le emorragie cutanee e sottocutanee, sempre meno importanti delle primitive; oppure si estendevano quelle già esistenti. , Riporto, ritenendole dimostrative, alcune tabelle termografiche. Questo tipicamente il quadro della malattia. Si osservò poi una varia gradazione della sintomatologia descritta. • gli unici sintomi fuCosì in alcuni casi, rono: poca: febbre, dolori · muscolari ed articolari diffusi, emorragie puntiformi degli arti, senza gengivite nè ecchimosi. In altri a questi sintomi si aggiunsero le ecchimosi sottocuta.. n. ee e lie:ve gengivite. In altri ancora alle emor~ . ragie sottocutanee più estese, le infiltrazioni emorragiche profonde e la gengivite scorbu.: ti ca. Ne r ammento uno che insieme con le emorragie perifollicolar1, presentava gli arti inferiori e sopratutto le coscie, note.volmente ti.1m ef atte,.. ~ dolentissime alla pressione anche leggera. Nessuna ecchimosi apparente. Evidentemente in questo caso, le emorragie erano profonde e sottraponevrotiche. Infine a ccenno a due casi, che oltre i dolori articolari e mu scolari diffusi, non presentavano che scarse emorragie puntiformi peripilari, e delle chiazze rossastre, di .varià grandezza, a contorni irregolari ·e sfrangiati nell'uno, tondeggianti e 11etti nell'altro; non rilevate sulla pelle poco • •

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dole11ti allQ. pressione, sparse sulla c11te· degli si avviò verso . la guar1g1011e. L.a febbre non arti inferiori. Supita la trasformazione nota superò i 38°,5. Era presente il tumore di milza. Uno con emotorace sinistro. Il limite s11pedell'emoglobina stravasata (in bilj ft1csina, bilir11bina e biliverdina) scomp arivano r,apida,- ·riore del versamento era a tre dita trasverse circa al disotto della spina della scapola. Alla mente e completamente. \ Ricerche. - Con gli scarsi m ezzi dei quali si puntura esplorativa si ebbe san gue puro. Al· · disponeva si tentarono delle ricerche, e si · ese- resame microscopico: eritrociti con spiccatis. . guirono degli esami. Ripetute emocult11re pra- si.mo il fenomeno della poichilocitosi. Il versamento assai ridotto qualche giorno ticate nel periodo febbrile della malattia, det-· tero risultato negativo: Timasero sterili (Te- , dopo la pl1utura esplorativa, ricomparve una seconda volta i11 seg11it0 ad. una nuova deschi). " La conta dei globuli dimostrò normale il nu- poussée. • j · Uscì dopo due niesi di degenza all'ospedale,_ mero degli eritrociti (i quali erano ben conservati) ed assenza di poichilocitosi. Leggero au- completamente guarito dell'emotorace e delle mento dei leucociti e lieve diminuzione del infiltraz ioni emorragiche delle coscie; e notevolmente migliorato dell'a11emia concomitante. tasso emoglobinico.· La formula leu cocitaria non 'appar.ve decisaAltri due, con varie riacutizzazioni del pro- , mente modifiçata. cesso morboso,. accompagnate da epistassi ri· Nelle urine non si· rinvenne albumina, nè • petute, e da sem:(>re nuove manifestazioni e~ altri componenti anormali di essa. Si notò serr1- morragiche degli arti. Ebbero lina durata di : pre un peso specifico elevato da 1025 a 1030, circa dt1e m esi. In -11no - e fu l'unico caso -, senza che si notassero variazioni nella quan- si assistette anche alla ricomparsa delle emor· tità normale delle 24 ore. Reazione fortemente ragie puntiformi perifollicolari. acida. All'esame microscopico un numero rileUn ultimo con fenomeni gravi di tossinfevante di cristalli di acido urico libero, e vari zione generale : notevoli piressie, stato tifoso, . . leucociti ben conservati. deperimen to organico accentu ato, brividi, ce· fal e~t l lingua arida ed arrossata, tumore dì Decorso. - È lénto; da uno a tre mesi. Prima a cadere è la febbre : scomp aiono poi milza;· Insieme ti1tte le manifestazioni discra• le emorragie puntiformi e la gengivite; suc- siche note. L'emocoltura rimase sterile. cessivamente si riassorbono le ecchimosi e le Te1·apia. - ' Il trattamento fu a base di pre~ infiltrazioni emorragiche. I dolori muscolo-ar- · parati salicilici in dosi elevati, per bocca e p,er ticol,a ri persistono a 1ungo. frizionj - (salicilato di metile) e di vari emo· Durante il decorso della malattia, si pos- statici. Tra ' questi si u sò a preferenza l'ergo· sono avere delle riacutizzazioni, delle nuove . tina e r adrenalina per os e per iniezione. l)Ot::ssée. Ri compare la febbre, con le epistassi, Dell'adrenalina per bocca si arrivò gradata· i dolori, e · nuove localizzazioni emorragiche. m ente fino a . 90-100 gocce al giorno, qella solu· Tutti · i rasi da me osservati (e furono tra essi zione al %0, e se ne iniettarono due fiàle aL i più gravi; gli intrasportabili) volsero a gua- giorno di 0,25 di cc. della solttzione' al mille . ' • • r1g1one. . simo. I migliori risultati si ottennero con l'uso Ne rammenterò alcuni dei più importatni. pTotratto dell'adren àlina, e specialmente cou Uno complicatosi a nefrite emorragica. No- qu~lla introdotta p er via ipodermica. Ritengo nostante gli edemi cospicui, il tasso dell'albu- che il suo m eccanismo di azione, sia triplice. · mina si m antenne basso (1,50-2 %o), con non Agisca cioè : frenando le emorrag~e, con la sua molti cilindri ialini e granulosi, alcuni ema- azione vasocostrittrice; disintossicando l'orgatici, e qualche cellula r-enale. Le urine1 di .co- 11is1)10 con l'aumento della diuresi; ed esaltando lor rossoscuro, contenevano molto sangu e nl i poteri di difesa organica. microscopio - ed all'esame chimico. All'oli· Tipico e . dimostrativo della sicura ef!J.cacja g11ria iniziale, · seg11ì poluria in seguito alla dell'adrenaliJ?-a in queste forme di porpora, è. cura adrenalinica. quel caso, certamente· il più gr ave fra quelli osservati, nel quale si ebbe la complicazione Si constatò anche cistite, con urine alcaline, n.mmor1iacali (appena emesse) abbondanti crì- renale e vescicale. La cura salicilica, com'è stalli di triplofosfato, numerosissimi leucociti, naturale, si era omessa. Orbene questo ine cellule vescicali. Scomparve dopo pochi gior- fermo che si presentò con edemi notevoli e difni, senza che si fosse adottata 11na speciale te- f11si a tutto il corpo (anasarca), C01f gengivite . rapia . ulcerosa, e con scarse infiltrazioni emorragiche Il polso i~aro (46 p.) ed ipoteso, divenne as- nella faccia posteriore di ambedue le coscie; sai frequente nel perio~o più grave della m a- migliorò rapidamente di tutti i sintomi, compresi i renali, non appen~ fu trattato col noto lat~ia (100 p.) e tornò i1ormale (72 p.) quando •

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estratto delle capsule surrenali. Sospeso il rimedio, tornò à peggiorare nel modo più rapi~o e completo : fu anzi in questo momento che si rese manifesto anche il fatto cistitico. Aumcrltarono inoltre gli e,d emi e l'albumina, mentre di_minuivan_o le urine; aggravò lo stato generale ~ Ja gengivite, ricomparvero le ecehimosi e la febbre; il polso divenne piccolo, frequente, molle (a 10Q p.); intenso il pallot'e della ct1te e delle mucose. Il prognostico si impose gravissimo. Ripreso subito . il trattamento coll'adrenalina, per via ipodermica, dopo pochi giorni la scena era nuovamente cambiata; e l'ammalato si avviò in modo sicuro verso la gua. rigione. La gengivite fu trqttata con abbondanti colluttori di perman~anato di pota·ssio e di acqua ossigenata. Talora si usarono pen11ellature di tintura di iodio ed il nitrato qi argento. Gli stati· anemici e cacheltici che di rado seguirono, scomparvero o si modificaròno vantaggiosamente insieme con gli altri sintomi, ·senza ' bisogno di cure ricostituenti speciali. • Solo nel caso complicato con l'emotorace, praticai delle iniezioni di cacodilato di soda. La dieta fu a base di minestre, uova, latte, poca carne, pane, qualche limone, e pochi alcoolici (marsala o vino). Ho preferito accennare da ultimo ed insieme alla eziologia, patog enesi e . diagnos·i di questa forma morbosa; perchè sono qt1elle ·che offrono più adito . a discussione, e per . potere con la sintesi dii tutti gli elementi tratti dalla narrazione dei fatti coscienziosamente osservati, farsi un concetto il più possibile chiaro ed esatto del quadro clinico riferito. Abbiamo già detto che· le emocolture sono rimaste completamente sterili. Ma questa constatazione non basta da sola a distruggere il concetto che la entità clinica descritta-, possa essere legata ad un agente infet1ftvo del quale ci sia sfuggita la natura. Il morbo maculoso di Werlhof che rappresentava nei trattati di Pa· tologia il tipo delle ·varietà }\lote della porpora, era ritenuto e lo è ancora da molti di natura • infettiva: e t1:1ttavia nessuno anGora, nonostante molteplici e ripetute ricerche, è riuscitq ad isolare e , coltivare l'agente patogeno spe•

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D'altro canto varie considerazioni cliniche, depongono in favore della infettività della malattia descri'tta. La febbre che non manca quasi mai, i dolori articolari e muscolari che si hanRo dal1•esordio al termine della malattia, il periodo prodromico ben constatato ed identiccr in tutti, il carattere diffnsivo ed epidemico tra i mi-:·.

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litari dello stesso corpo e reparto, il risentimento del sistema glandolare linfatico e della milza, le riacutizzazioni del 'processo morboso acC(Jmpagnate da n11ove· elevazioni termiche, ii rapporto costante tra febbre ed i fenomeni ge11erali (brividi, epistassi, esacerbamento dei dolori) e le localizzazion1 emorragiche· e cuta11ee; lo stato .tifoso, come esponente di una tossinfezione grave; infine il brusco insorgere· del morbo in individui che si erano fino ad allora mantenl1ti in buone condizioni di salute. E se tenia1no anche conto, ex juvantibus, del criterio terape11tico, dobbiamo ammetter'é che i composti salicilici si sono dimostrati di una efficacia indiscussa, · ed alcuni infermi anche gravi, guarirono dei fenomeni generali e locali con l'uso protratto di questi preparati.' Già che, come ho notato ' altrove, non si praticò sempre la cura adrenalinica : da prima si usò· l'ergotina come emostatico - (nell'emotorace) -. Ora quest'agente patogeno a noi sconosciuto, non potrehbe essere . una varietà di quello del reumatismo· a.rticolare acuto, una varietà dello streptococco? Farebbe pensare a ciò, e la tendenza a colpire le articolazioni e le capsule sinoviali; e l'azione quasi specifica della cura salicilica. Si aggiunga que~t'altra considerazione: che d.u rante il periodo nel quale furono più numerosi. i casi di porpora, ebbi occasione di curarp nel reparto, un relativo grande nu~ero di reumatisrr10 articolare acuto, che scomparve insieme con la porpora, e proprio quando le cond izioni climatiche e le influenze reumatiche esterne, avrebbElro dovuto agire maggiormente come cause predisponenti. Ma qui entriamo nel campo delle ipotesi, ed io mi limito soltanto a far rilevare il rapporto epidemiologico notato tra porpora e reumatismo articolare acuto. Se si deve ammettere ora che una causa infettiva agisca come determinante del complesso sintomatico riferito, è verosimile che altri fattori agiscano come concomitanti e predisponenti, specie nella produzio~e delle emorragi.e che sono magna pars del quadro morboso, e che talora hanno dominato la scena. Tra queste, l'elemento nervoso ed il dietetico, devono essere presi in ser.ia considerazione, trattandosi di ma~ifestazioni morbose che hanno colpito quasi esclusivamente militari combattenti in prima linea, ed esposti a tl1tti i disagi, i pericoli, le emozioni della guerra di trincea. In questi,, Jo stato emozionale è permanente: è di' tutti i giorni, di tutte le .notti, di tutte le ore. Pertanto, se è vero çome hanno ammesso (5)

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ed invocato alc.:uni a11tori, che le turbe anche funzionali del sistema nervoso, sono capaci di determinare una diminuzione del tono vasale e della elasticità delle pareti vasali, bisogna ritenere che tale momento patogenetic~ trova la sua piena applicazione tra i combattenti. Quanto al fattore dietetico, rammenterò che '1el rancio dei soldati, sono assolutamente esclusi i vegetali freschi, le frutta, ecc.; e che l'alimentazione .è senza duBbio, troppo unilaterale; essenzialmente car~ea. · Ora è acquisto recente della scienza, il nuovo capitolo di fisiologia alimentare, d'alt:;i. importanza biologica, riguardante le cc vitamine». La mancanza di queste che, come ha dimo strato il li'uch, sono contenute nei vegetali freschi, ed agirebbero come eccitatrici del ri' cambio (lo scorbuto, il beriberi, la pellagra sarehpero delle avitaminosi), non può certamente essere trascurata. Una riprova dell'alterato metabolismo dei tessuti è (lata . dall'eccesso costante di acido urico libero nelle urine di questi malati (acidosi); - l'abnorme eliminazione del quale si protrae anche dieci o dodici giorni dopo (sebbene in quantità progressivamente minore) che si era variata la dieta; introducendovi del latte e delle uova. P ertanto il turbato ricainb1o può o direttamente, o per via refi.essa nervosa, o per la deviata influenza del sistema endocrino (alterato nella sua funzione da disturbi trofici) determinare alterazioni vasali tali - sia a carico dell'endotelio, che delle tuniche - da predisporre a lle emorragie. A questo proposito è degno di nota il fatto, anche da me ripetutamente constatato su altri malati del reparto, che varie malattie, più che non avvenga nella pratica ordinaria, hanno preser.i tato una spiccata tendenza alla forma emorragica. Così le nefriti, le pleuriti, le ascitj, e lo stesso tifo, nel qua.le furono pure descritte manifestazioni cutanee scorbutiche. (D'Ormea e Segale). Ed ora voglio trattene1~mi su alcune cause occasionali, che hanno importanza sopratutto nella localizzazio11e delle manifestazioni emorragiche. In linea generale, le mullettiere, che stringono più o meno {ortern.ente; per i distur:0i circolatori che inducono nelle gambe, favoriscono la frequentissima localizzazione delle ecchimosi e delle emorragie negli arti inferiori, rispettivamente a quella rara degli arti superiori (20 %). Anche la posizione obbligata talvolta per ore in ginocchio o carponi, specie nelle trincee o nei camminamenti coperti, ha importanza. (6)

Vi sono poi i traumi del ginocchio e dei piedi sopratutto, nella proporzione del 10 %, che de· terminano un locus minoris resisteritiae. La parte traumatizzata è allora la prima sede delle emorragie, e queste, o ,a ppaiono tre o quattro giorni dopo, quand·o del trauma si conser,;a appena il ricordo, od in proporzioni tali che non si potrebbe invocare il trauma come causa unica di ~sse. Altri stimoli chimici e meccanici, hanno agito altresì sull.a cute e sulle mucose, favorendo le varie localizzazioni. Un malato presentava un'ecchimosi rettangolare sulla coscia, nel punto stesso dove si era applicata una carta senapata, della, quale riprodt1ceva la forma perfetta a margini nettissimi. · E così la gengivite, era più evidente in quei malati che osservavano poco l'igiene della bocca 1accuml1lo di tartaro, ostinati fumatori, masticatori di tabacco); e le manifestazioni ulcerose e scorbutiche più gravi, si osservarono per lo più, in corrispondenza dei denti cariati e delle radici. Poche· parole sulla diagnosi differenziale con • lo scorbuto, inteso com~ entità clinica a sè, e come è descritto nei comuni trattati di Pato· logia medica. DaJ quadro clinico esposto, sono già emersi vari elementi di diagnosi differenziale. Notiamo ancora che nello scorbt1to manca la febbre, che esso colpisce individui vissuti in luoghi chi11si ed antiigienici (carceri e bastimenti) e che si sono. nutriti a lungo, con alimenti salati ed in conserva (viaggiatori polari). ' La malattia perciò insorge lentamente, e trova l'individuo già e.sausto, ed in cattive condizioni di nutrizione . e di resistenza fisica. Nulla di tutto ciò nei nostri soldati che, comé si è detto, venivano colpiti improvvisamente dal processo morboso in pieno benessere, e che si trovavano in condizioni. climatiçhe ·ed igieniche bunne. Si aggiunga che essendo la razione alimentare uguale in tutto l'esercito, lo sco1·buto avrebbe dovt1to essere d'iff11sissimo. Ed invece n.n che restringendo l'osserv'a zione nella Zù· na nella quale ci troviamo, si è constatato questo: che ùei quattro reggimenti che attingono alla ' stessa « Sussi~tenza » solo due hanno dato un contributo notevole alla malattia; gli altri due, che pur si trovano n elle condizioni peggiori di vita e di ambiente, ne sono rimasti quasi immuni. E sarebbe anche inesplicabile l'altr\"' fatto che, immutata la dieta, e peggio,rate le condizioni igieniche di ambiente (mentr:e prima i soldati erano attendati, ora sono chi11si in baracche) di clima, e di temperatura

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esterna; la malattia invece di diffondersi è totalmente scomparsa. • Ed i11vocando il criterio terapeutico alimentare, non si spiegherebbe come i malati trattenuti nel reparto, potessero essere in relativo , breve periodo di tempo tutti guariti; nonostante che nella loro dieta non si fossero intro·dotti quei p~incipi alimentari (vegetali freschi, frl1tta, limoni) che tanta importanza sembrano avere n ella cura dello scorbuto. Concludendo. - L'epidem,ia da me osservata e ~l1diata dal punto d"i vista essenzialmente clixffco, è da considerarsi come una « porpora con manifestazioni emorragico-scorbutiche, la ()qu~le è legata verosimilmente ad una causa patogena infettiva». Essa è scomparsa, quando si sono venute a formare condizioni sfavorevoli alla vita del supposto agente patogeno, sia in rapporto con le influenze esterne di c~i­ ma e temperatura, sia con l'esaltazione dei poteri di tlifesa organica individuali. (1). Z. G., 10 dicembre 1916. N. B. - A _causa . della permanenza in zona di guerra, non mi è stato possibile compulsare traftati; nè raccogliere la bibliografia relativa.

OSPEDALE DA CAMPO N. 040.

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Malattie emorragipare e lesioni renali in zona di ·operazione per il dott. CESARE BARTOLOTTI Capitano medico, .capo reparto di medicina.

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Da qualche'tempo sf osservano, fra le truppe operanti in questo settore, malattie emorragi 7 pare. Di rado si tratta di quadri complessi di scorbuto (o di porpora, o di peliosi reumatica); è frequente invece che gli infermi presentino solo qualcuna delle molte manifestazioni della d~.atesi. E interessante .rilevare che si tratti di emorragie delle parti molli profonde (sottocutaneo, muscoli) o di porpore cutanee, di emartri, di pleuriti emorragiche., ecc. - i segni di una partecipazione del rene a l processo morboso si .riscon.trano frequ entemente. Più importanti ·ancora, dal punto di vista pratico, sono i ·casì di nefrite emorragica pura; di rado associata a qualche altro lieve segno della diatesi (alterazioni gengivali, porpora), non sempre ben ·m anifesto; sono per lo più forme gr avi, il cui esito è talvolta il de.cesso per u.remia. Il 10 % degli infermi dei mesi di settemb;reotiobre (412) era affetto da malattie emorragi,. pare; la· percentuale ris11lterebbe maggiore se (1) Lavoro pervenuto in Redazione il 4 gennaio 1917.

si tenesse conto dei soli malati di ottobre. A tale cifra il maggior contributo è dato dalle infiltrazioni ematiche delle parti molli (28 casi) per ' lo p;ù localizzate agli arti inferiori; seguono tato dalle pleuriti emorrqgiche (2), dalle porpore semplici (2) e da due -casi di emartr.o senza le nefriti emorragiche (8) ; il resto è rappresenaltre manifestazioni.. Le lesioni renali vi en- · . trano in 1/3 della totalità dei casi. È da notare infine cl1e n el mese in corso il numero di tali pazienti accenna ad aumentare sensibilmente; e che tal~ aumento riguarda sopra tutto le forme renali pure od associàte a minime manifestazioni. I

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I car a tteri propri nefriti emorragic~e da me osservate sono, salvo lievi varianti nei singoli casi, i seguenti : 1° Urine scarse (quantità inferiore a 1000 cc. nelle 24 ore), di colorito rosso bruno o nerastr o, con sedimento nerastro -contenente _coaguli. P. S. elevato (per lo più superiore a 1025); albumina 0.5-2 °/ 00 ; ,· emoglobinuria assai frequente. La Hb si rinviene anche nelle urine esaminate subito dopo il cateri~mo. Sedimento: emazie in grandissima quantità; leucociti; cilindri jalini ed epiteliàli; amm assi granulosi, brunastri di Hb, spesso sotto forma di çilindri; frequente il reperto di abbondanti cristallì di ossalato di calcio e di urati. Ematuria ed emoglobinuria, che decorrono parallele, hanno una intensità variabile; talvolta sono r maggiori in coin.cid enza di brusche elevazioni di temperatura. Persistono oltre il periodo febbrile; scompaiono prima della àlbuminl1ria e della cilindruria. ,, 2° In un grande numero di casi si riscontra emoglobinemia, che precede spesso l'emoglobinuria e non si produce a spese di una dist'i-uzione globulare. Deve ritenersi una conseguenza della labile combinazione fra Hb e stromà degli eritrociti, il quale infatti apparisce povero dj tale sostanza, mentre le emazie non presentar10 alcuna alterazione m orfologica nè nu·me.rica. In un caso fu · anzi riscontrata iperglobulia. Il numero dei leuco citi. è normale od un po' elevato; spesso esiste una lieve linfocitosi. Il sangue è lentamente e scarsame·n te coagulabile. 3° La m alattia ha decqrso febbrile, e spesso con temperature assai elevate (fino a 40°), ·'in• termittenti o fortemente r emittenti al m attino. La elevazione pomeridiana è preceduta da brividi di freddo; la diminuzione o scomparsa è acc·ompagnata da sudori. Il period-0 febbrile dura 7-14 giorni; si esaurisce gradualmen~e . 4° È frequentissimo rilevare un ingrandi1

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mento ed una dolenzia del fegato, ed un lieve tumore di_ milza assai dolente; anche in sog~getti. i cui precedenti mòrbosi non possono mettersi in rapporto con_alterazioni di tali organi. 5° Quasi tutti gli infermi accusano doàori violenti agli arti inferiori (nevralgie, artralgie, . mialgie), più di rado ai superiori. Non sono dimostrabili ·alterazioni a cq,rico delle regioni · dolenti. Si rilevano spesso ancP.e nevralgie inter.costali e del trigemino. 6° I segni dell 'idrope sono scarsissi:µii o • mancano deJ tutto. Edemi cespi.cui ho riscontrato solo d11e volte~ su una ventina di casi; per lo più si rilevano edemi lievi pretibiali. Il carattere uremigeno di queste nefriti è spiccatissimo; l'urem'ia insorge e decorre il più spesso con grande rapidi ta, il che fa pensare che alla sua patogenesi concor.ra, oltre che il solito f at- , tore di qualsiasi nefr.ite açuta, anche la ostruzione dei tubuli da parte dell~ granulazioni e dei cilindri di emoglobina, e talora da infarti emorragici (v. appressoY. Tn un mio paziente il decesso avvenne, dopo qualche ora dalla • comparsa dei primi ~intqmi, in decima g1or11ata di malattia. ·· , . · 7° È raro che tali infermi presentino altre ' manifestazioni della diatesi emorragica. Non sono neppure sempre rilevabili le caratteristi- · , che alterazioni gengivali deJlo se.arbuto, che pure sono le più ·comuni. Lo stesso d1casi della porpora cutanea, sempre scarsa e limitata ai soli arti inferiori (superfici estensorie); è spesso comparsa molte settima.n e prima delle manifestazioni r enali. 8° I malati di nefrite emorragica sono soldati çli reggimenti diversi, ma tutti operanti in pr.ima linea. Non ne ho osservato alcun caso. fra le truppe presidiarie e territoriali, che vJvono in migliori condizioni di ~lima, d'ambiente e di alimentazione. In qualche caso si tratta di organismi deperiti; però non sono risparmiati soggetti di costituzione robusta, in ottimo statÒ di nutrizione e con. precedenti morbosi negativi. Altre volte, fra questi, si rintracciano • la malaria od il tifo addominale,, od il reumatismo articolare acuto, od t1na pleurite; in qualche caso erano manifesti i segni di una • sclerosi apicale. 9° Le ricerche sierodiagnostiche (tifo, para- , tifi) e quelle culturali non hanno dato ·r isultati positivi. In due casi furono isolati batteri, che non sul:Jivano pe_rò l'agglutinazione del siero di sangue dei rispettivi malati. Oltre questi sintomi, riscontrati in tutti gli infermi, ne erano quasi sempre rilevabili altri, ~t1i quali non è il caso di insistere, essendo comuni a qualsiasi forma di nefrite acuta: tali (8) • I

da cefalea, i dolori lombari, le obnubilazioni fugaci (assenza di lesioni retiniche), l'ipertensione arteriosa, la turbe dell'apparato dief rente, ecc., ecc. È fl'equente il vomito biliare e la presenza di bile nelle feci.

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In tre casi di pleurite la principale manifesta.z ione della diatesi era · rappresentata dal · carattere ematico dell'essudato. . Uno degli infermi aveva, oltre le ordinarie alterazioni gengivali, un· abbondante versalft.en• • to emorragico a D; in gran parte ~i riassorbì, in parte fu estratto con la toracentesi. A S. er ano rilevabili i segni di una pregressa pleae rite secca. Un altro paziente presentava molte manife~.tazioni della diatesi: epistassi, alterazioni ge~­ giva~~ porpora .cutanea abbondantissima agli arti -inferiori, emorragie delle parti molli (sottocutaneo e muscoli della coscia, della gamba e del calvo p,o pliteo a D); ed un versamento in- .• tensamente ematico, di mediocre entità, a D. nurante la degenza questo aumentò; e se ne formò un altro ~ S., ugl1almente. .copioso, ma • giallo ...citrino, poco corpuscolato. L'uno e l'altro si riassorbirono quasi completamente in due settimane. Ambedue gli infermi enbero, nell'acme del periodo febbrile, lieve albuminuria. Nel terzo infermo, tuttora degente, si ebbero dapprima lesioni da congelamento alle dita dei piedi (edemi, cianosi, flitte~e a contenuto .. siero-ematico) . Dopo una settimana circa si formò un .copioso versamento emor:ragtco a S; an:.. che questo si dovè estrarlo in parte con la toracentesi (cc. 500). Nei primi giorni di degenza· l'infermo ebbe ematuria ed emoglobinuria; nel sedimento si rinv·ennero ·s carsi cilindri epite, li ali. Tali essudati qualche ora dopo l'estrazione si divi·devano in uno strato superiore, . il più abbondante, ·c ostituito qa un liquido giallo citrino; ed in uno inferiore, rosso bruno, contenente scarsi coa,guli. L'esame citologi.co e batteriologico non ha fornito altOt.tn dato notevole: fu rilevata una costante linfocitosi. Le ricerche culturali sono ugualmente riuscite negative. I fenomeni generali, i sin~omi subbiettivi ed obbiettivi, il decorso, eoc., furono, nei tre casi, quelli delle comuni pleuTiti essudative. •

* * * n11mero di casi

Il maggior di malattie emorragipare riguarda infermi che presentano inflltrazioni ematiche delle parti molli degli arti ·inferiori, associate generalmente -ad alterazioni

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SEZIONE PRATICA

gengivaJi. 1Sono le forme più semplici di scorbuto; non è quindi il caso di entrar e in particolari descrittivi. -Ma se clinicamente non presentano nulla di particolare, h ann o invece t1na grande importanza pratica: sia per la frequenza con cui si verificano, sia, perchè spesso coesiste t1na lesione renale. Di rado si tratta di una semplice albuminuria; per lo più è in giuoco una vera nefrite emorragica in miniatura. Per altro non mi è occorso mai di rilevare in questi pazienti sintomi gravi di t1remj a. Fra le forme più lievi di m alattie emorragiche cito due -casi ·di emartro senza altre manifestazioni. Il versamento ematico, nei du e infermi, era localizzato all'articolazione del ginocchio S; e si riassorbì in pochi giorni. Una forma invece gravissima era presentata da un paziente in cui il quadro clini co, per la sua complessità, per la rapidità del decorso, per :l'esito, ricordava quello della purpura fulminans di Henoch. Ne riassumo brevemente la storia ed il reperto d'autopsia:

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totalmente ecchimoti-ca, e -non presenta soluzioni di continup. Reni assai voluminosi a superficie bruna, cosp ar sa di piccole e nu{nerose ecchimosi che si approfondiscono nella sostanza corticale; questa è molto spessa e presenta numerose strie nerastre che l'attraversano a tutta altezza; cospicui e numerosi infarti emorra-gici n~ll e piramidi; coaguli n ella pelvi e nella parte più alta: degli 11reteri. Piccole e rare-. macchie di por1ìora sulla mucosa vescicale. In un altro infermo, come ultimo di una serie di sintomi insorti bruscamente, comparvero emorragie della cute e delle mucose. Ne riferisco i particolari: · G.. . A ...; soldato... comp. pres. -

Pre.cedenti m orbosi: pleurite secca bilaterale; infezione malarica più volte recidivata; ittero catarrale; recentemente frequenti epistassi. ~ uno s.trent10 bevitore. In seguito a disordini dietetici è -colto da violenti dolori agli arti, alle regioni lombari; da cefalea; da febbre elevata, preceduta da intenso brivido di freddo; da vomito biliare e da conati di vomito. Obbiettivamente: cianosi delle labbra, dei padiglioni dell'orecchto delle man i e dei piedi; reticolo venoso superficiale e lievi edemi agli arti inferiori. Limite D. del cu or e sulla mediòsternale: t oni mitralici oscuri, molto forti i polmonari ed i tricu~pida1i . Polso filifor:r;ie. Nevralgie inter costali. Fegato assai voluminopo, ·d·olente. Temp. 39°,8. F·eci verdastre, con residui alimentari indigeriti. Urin e: almumina 1 %0, pigmenti biliari' in grande quantità, rari cilindri e scarse emazie nel sedimento. S angue : leucocitosi; assenza di par assiti malarici. Il giorno sep.-t1ente n otevole miglioramento nelle rondizioni gen erali. I . . a febbre è caduta con profusi sudori. Sulla cute delle regioni che ft1rono sede dei violenti dolori - tendine di Achille, articolazioni tibio-astragaliche, superfi ci flessorie degli arti inferiori, glutei, avambraccia, articolazioni del gomito ~ sono comparse delle grosse macchie purpuree confluenti rapidamente in ampie chiazze di forma irregolare, che raggi11ngono perfino le dimensioni di 14 x 20 ctm., ed assumono in poco tempo una tinta bluastra. Altre macchie, più piccole, app a iono sulla cute dell'an golo interno dell'occhio S, sulla mucosa est erna ed interna delle labbra e su quella del palato duro. s ·e n e for~ano rapidamente anche intorno ai fori praticati dall'ago della siringa. Nei quattro giorni di degenza il miglioramento nrogred], e non si ebbero altre m·anifest azioni. Non h o poturo seg11ire il decorso dell'affezione, perchè 1si. dovè sgombrare l'infermo s11 altro ospedale.

C .. . G... , solda to ... fanteri a . - Precedenti morhosi negativi. N~i qu attro giorni che precederono l'internamento ebbe cefalea, epistassi, emorragie gengivali; febbre elevata e contint1a, nreced11ta ed accompagn at a da intensi brividi fi i freddo : dolore alla base posteriore dell'emitor a-ce S (impossibilità di decombere a S); anoressia . Emise sempre urine rossastre, sedim en tose, scarse. ObbiettiYamente: ulcerazioni e n ecrosi gengivali; orli gen giva li rivestiti da cr oste n erastr e; contin110 gemizio di san gu e. Lingua ricoperta da spessa patina nerastra; ecchimosi della mucosa del nalato duro . ·Sfregam·e nto pleurico alla liase dj S. F egato e milza tumefatti e dolenti. Nevral ~ie ~opra e sottoorbitarie del trigemino, degli inter rostali. Urine rosso-brune: albumina 2 %o; emoglobinuria inten sa; abb ondanzn di 11rati; nel sedimento molte emaziP. q11 aJ.che le11 cocito, molti cilindri epitelja]i. Emoglobinemia. Nei d11e giorni di degen za si notan o: edema cos'{)ic110 delle p alpebre e della gu ancia S, del labbro superiore; emorragie gen givali, ec-ch i . m esi puntiformi della mu.cosa del palato dt1ro e delle tonsille. Si accentuano i fatti r enali e com'{)aiono: rinforzo del 2<> aortico, aritmia, inertensione arteriosa, edemi lievi agli arti in . fel'iori. S11l dor !"'o d elle m ani si forman o pl.rcole flittene a contenuto siero-ematjco. Il paziente ha temper ature elevate (intorno a 40°). caJde in t1no stato saporoso e muore, dop·o una copiosa ematemesi, in 6a. giornata di mia lattia. • Reperto d'autopsia: Periostite del mascellare * * s11periore S. Ec·chimosi s11Jle pleure, s11lla st1Che tutte queste forme morbose siano alla perficje interna del peri.cardio e su qllella inferiore del diaframma. Macchie di porpcvra sulla dipendenza di un agente infettivo è s11fficiensuperficie ·del miocar dio, che è pallido e fla-c- temente provato dalla loro grande diffusione, cido ; ecchim osi endocardicl}.e. Degenerazione dal complesso dei sintomi e specialmente dallo grassa del fegato-. Milza voluminosissim a. mol- stato febbrile, dal tumore di milza, dal dele, friabile, a su perficie di sezione 11nifo·r me- cor.s o a volte acutissimo, eoc. Per iden tificare mente n erastra. Stomaco ripieno di sangue nero, fluido; la mucosa della parete posteriore è il germe patogen o - ch e potrebbe essere unico 2 (9)


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o diverso ,per i iingoli casi occorrerebbero indagini di lab oratorio pér le quali ci mancano il tempo ed i mezzi. Certo, in tutti i casi in cui fu eseguita, la siero-diagnosi per il tifo ed i paratifi riusci negativa; ed ugualmente negative furono le numerose ricerche culturali. Per questo ho omesso di a;ocennare, nella esposizion.e dei casi clinici, al fatto che nei sedimento urinario di due infermi sono state da m c sicuramente riconosciute rare forme cocciche isolate. Non so quale valore possa avere tale reperto; e se sia · da mettere in relazione con il fatto che tra le stesse trt1ppe che hannQ dato un largo contributo alle malattie e.IlJ_orragichc si sono verificati alcuni casi di eresipela, in due dei quali si è osservata, come complicanza, una grave nefrite emorragica. :R molto probabile che l'ultimo dei casi riferiti fosse u11 quadro di spiroche tosi, ittero-emorragica, a decorso rapidissimo, con · sintomi di eccezionale gravità. La identificazione dell'agente infettivo avrebbe ad ogni mo,do un valore pratico inferi ore a quello ·Che si può ottenere dalla ricerca delle cause etiolo.giche ·Che gli preparano il terreno. • Sono le cattive condizioni igienico-dietetiche quelle che compipno - nei soldati che vivono a lungo in trincea - il lento lavorio di alterat:;i; nutrizione dell'organismo, menomandone la resistenza. Più che gli strapazzi fisici, t1na certa parte devono avervi i raffreddamenti, ai quali sono abitualmente esposte le trt1ppe di 1a linea: il 9 % dei ricoverati in qt1esto reparto negli ultimi mesi era affetto da ·malattie reumati,che. È del resto cosa frequente che i malati di forme emorragiche accusino · artralgie, nevralgie, ecc . • M.a il momento etiologico più impo·r tante è sicuramente rappresentato dall'inconsueto regime alimentare, in ispecie dalla eccessiva alimentazione carnea., alla quale i nostri soldati non erano .certo assuefatti nelle ~oro ordinarie condizioni di vita. Deve esistere un rapporto fra questa abnorme ingestione di sostanze proteiche ed il grande numero di malattie dell'ap·p·arato digerente: il 50 % di tutte le affezioni _osservate nei due l1ltimi mesi, non incl11si gli itteri catarrali che pure sono molti. Si noti che in un minimo numero di -casi si tratta di malattie gravi· (tifo, par·atifi); per lo più sono imbarazzi gastrici> di breve durata, febbrili o no) che si ripetono con grande freqt1enza. Tali infermi sono diventati abitualmente stiptici, dimostrano molte volte una grande avversione 11er il vitto carneo e domandano o si p'rocurano una alimentazione più variata, special111ente verdure e farinacei; l1anno il fegato ingrandito e dolente; nelle urine non è raro I

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rintracciare pigmenti biliari, anche nei casi in cui l'affezione è lievissima, ed albumina. È anche frequente il vomito biliare... Le tGssin-e d'origine alimentare - analogamente a quelle batteriche ed a molti altri veleni chimici - alterano la nutrizione dei diversi organi e tessuti; e quindi anche le pareti vasali, che ne subiscono danni m.a ggiori o minori a seconda della entità e durata della intossicazione, dei poteri di eliminazione, ecc. Si stabilisce .cosi un orientamento verso la diatesi emorragica, che una causa o,c casi onale qualsiasi può rendere manifesta; e pe~ciò anche r un agente infettivo, il quale ha talvolta - in organismi a sistema vasale cosi predisposto la proprietà di r.e ndere più diffuse e più gravi le manifestazioni emorragiche per azione sua propria, sia provocando trombosi batteriche dei capillari, sia completando l'opera · di necrosi ,. delle pareti vasali per mezzo delle sue tossine. Qu.esto deve essere accaduto specialmente nel se.condo dei due infermi dei quali ho riassunto la storia. Ma anche in tali casi, a decorso acutissimo, è più ragionevole ammettere che la tendenza emorragica sia pr~parata di lunga mano; e che· la infezione> o q11alsiasi altra causa .che l'ha rivelata, sarebbe stata insufficiente a provocare la sindrome emorragica prima che .., si fossero is tabilite delle cospicue alterazioni vasali. Altrimenti dovr.e mmo ammettere l'azione di un agente patogeno dotato di t1n eccezionale potere necrobiotico s11 lle pareti dei vasi; ed avr emmo occasione cli osservare più spesso forme di questo genere, che sono inYece. fortunatamente, eccezionali. Che poi la latenza emorragica ·possa per 11n lung·o periodo di tempo rimanere tale se non interviene la causa ·Che la rende manifesta, mi sembra st1fficentemente provato ,d al fatto, ripetutamente osserva~o, che segni minirni della diatesi (lievi alterazioni gengiv1ali, rétre mac-chiie di porpora) hanno in qualch e caso preceduto di settimane, perfino di m·esi, altre •manifestazioni di 11na certa entità. Alla azione di tossine (alimentari, batteriche) è verosimilmente legata anche l'em.oglobinemia. Le manifestazioni, dunque, sono, quanto a sede, s1Ibordinate alla lo.caljzza zione ed a.Ila diffusione delle alterazioni vaisali. Tale condizione necessaria dà ragione d1ella possibilità di osservare quadri semplici ed assai complessi di malattie emorragiche, con tutte le gradazioni intet'medie; e pt1 ò spiegare il fatto strano - al-. trimenti incomprensibile - rilevato in uno dei miei pazienti, nel quale uno dei versamenti pleurici era nettamente emorragico, l'altro giallo-citrino. 1

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Ma sono anche da tener presenti. al'-cune cause cospic11e ed anti.c he lesioni renali erano passate occasionali, capaci di favor ire la comparsa del- inavv:ertite, ed il decesso per t1remia avvenne le emorragie. Una di queste è la stasi venosa; in brevissimo spazio di tempo: ql1ale si verifica in una :pl~ura ch e sia sede di P .. . P ... , .cap ... ' bers., a U. - Fu portato in t1n processo flogi stico e sopratu tto di t1n esst1ospedale alle ore 21,30 dell'8 ottobre. Quando, dato; in una sinoviale che presenti le stesse poch e ore prim~. alcuni solQ.ati lo avevano trocondizioni, ecc.; qu ale si produce anche in casi vato per via, era già in i·s tato di incoscienza di insufficien za cardiaca, il che spiega - nel ed in preda a movimenti convulsivi. Fu .crfl'duto caso clinico che 110 l'ifeiito - la co111parsà di un epilettico: presentava invece il quadro t..1assico del coma· uremico. Col cateterismo si estrasgrandi macchie di porpora nelle sedi dove mag- . sero cc. 400 circa di urina limpidissima: P. S. giore era l a stasi. A qt1esto proposito noto eh~ 1012, tracce di albumina, assenza di sedimento. negli infermi che presentano infiltrazioni e1na- Malgrado un pron.to ed abbondante salasso la tiche delle parti molli, queste son o sempre loca- m orte avvenne dopo ·Sei ore dall'ingresso. R eperto d'autopsia: Edema polmonare. Cor lizzate agli a rti inferi ori e nel maggior n11mero bovinum. Incipiente ateroma del tratto infziale dei casi alle gambe; in. que1le sedi cioè in cul dell'aorta; piccoli noduli duri sui bordi liberi la ·cÌrcolazione venosa è fatta più lenta di quan- delle semilunari aortiche. Nefrite p a renchima' tosa cr onica D; cirrosi renale .s; sclerosi delto comportino già le stesse condizioni fisiologich e, per la .costrizion e esercitata diallie mol- l'arteria renale S. La vescica contiene circa 700 oc. di urina, con· i caratteri su riferiti. lettiere, che in molti casi non sono rimosse per $ettim ane. E più di un malato attribuisce a ** * queste la comparsa della porpora sulla cute Due conclusioni, particola:rmente importanti delle gambe. dal punto di vista pratico, mi sembra possano Quanto alle manifestazioni renali della dia- trarsi da quanto ho riferito. tesi, i fatt ori p atogenetici suddetti valgono a La prima r;guarda l'attuale r eg·ime alimenspiegare, solo quei casi in Clli l'en1aturia e l'al- tare dei soldati, responsabile di lln grande nubuminuria sòno lievi e di brevr dur ata. Ma mero di malattie che si verificano nelle truppe . quando i segni della flogo si rer1aJ e sono assai Non è il caso di entrare in dettagli sull'argospiccati e si hanno fatti cli uremi ii, particolar- mento, n on perchè non sia di importanza essenmente nelle nefriti emorragich e p11re, bisogL1a ziale, n1a perchè il gil1dizio più autorevole lo ammettere una debolezza renale di fronte allo ha già dato il fisiologo. Certamente t11tti conoagente patogeno ch e determina la esplosione scono la recente rivista sintetica del prof. Badella sindrome emorragica. glioni sui « Precetti e precon.cetti medi.ci in Tale vulnerabilità r en ale pt1ò esser e congr - fatto di alimentazione pratica»; n·e lla quale nità, e restare latente fin che una qt1alsia-:;i sono riasst1ntÌ i risultati di osservazioni procausa occasionale n on n e riveli la esistenza. ln prie, e d'altri AA., sl1ll'arg-0mento .. Ne deriyano questo senso sono oggi interpr~tate m olte al- nozioni di alto valore scientifico, che aprono buminurie funzionali: ciclica, ortostatica, di- vasti orizzonti alla fisiologia ed alla patologia gestiva, della a dolescenza, della colemia, da dell' alimentazione, che potranno essere una surmen age fisico, ecc. Nulla vieta di accettare guida preziosa per disciplinare il regimè diequesto concetto della vulnerabilità latente con- tetico dei soldati. Da quanto è detto nella rigenita per spiegare la gran.de frequenza con vista a proposito dell'argomento da me tratcui quelli, fra i nostri soldati, che più sono tato, risulta la conferma dei seguenti fatti: esposti a strapazzi fisici, a raffreddamenti, ari 1° la quantità di sostanze proteiche che atintossicazioni alimentari, presentano segni di tt1almente .si sommir1ist.ra alle truppe è eccesflogc_>si renale più o meno grave. T a nto p iù ch3 siv a; supera i bisogni di qualsiasi organismo in questa compli.canza h o riscontrato n on solo piena attività, ecc.; la ossidazione incompleta nelle m a:lattie emorragiche; ma an t;h e, ed it1 dell'eccesso dà luogo alla formazione di prodotti una p ercentuale assai elevata, nelle altre aff t.' - intermedi, alcuni dei quali sono manifesta zioni (nel 10 % ~el totale degli infermi), in 9.1- mente tossici; cun·e delle qi1ali la lesione renale d'ordinario 2° negli alimenti, oltre le sostanze proteinon esiste. Vero è ch e in questi casi raram ente ch 3, i carboidrati, t grassi, i sali (elementi insi trattava di complicazione di. una certa en- dispensabili della nutrizion~) son·o contenute tità. altre sostanze, non meno necessarie, di natura La vulnerabilita acql1i.s ita del r ene è n atural- n on bene definita (vitamine, lipoidi, sostanza A m ente di più facile identificazione : la denun- e B, ecc.); la ct1i d.eficienza è direttamente o inziano i precedenti morbosi dell'infermo. Tut- direttamente r espon sabile - oltre ch e dei ditavia mi è occorso di osservare un caso in cui sturbi dell'accrescimento, della nt1trizion e nor-· I

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male dei 1tessuti osseo, nervoso, cutaneo; della diminuzione di peso corporeo e della perdita del benessere, ecc. - anche di alcune malattie, fra cui il beri-beri e lo scorbuto (forse anche la pellagra, il rachitismo). La sostanza antiscorbutica - come quella antiberiberica - « si tro- · va sopra tutto, ma non esclusivamente, nella cuticola dei cereali o dei legumi, e particolarmente diffusa negli alimex;iti freschi (legumi, frutta, carne) ». La sua deficienza è un fattore patogenetico di primo ordine nello scorbuto : perchè se anche non provoca di per sè la malattia, genera una difllinuita ~esistenza dell'organismo, capace di favorire lo sviluppo dell'affezione. L'altra conclusione riguarda la grande frequenza delle lesioni renali; della quale il me·· dico deve esser prevenuto, affinchè non gli acc·ada di non assegnare un giusto valore a sintomi rupparentemente di poca importanza, quali la cefalea, i disturbi dell'apparato digerente, l'insonnia, ecc.; sintomi che possono esser riferiti ad affezioni di lieve entità, ad es. ad un imbarazzo gastrico; od addirittura ritenuti insussistenti. (1). · Zona d'operazione, 10 novembre 1916. (1) Lavoro pervenuto in Redazione il 24 novembre 1916.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Trattamento di un caso di noma con esito di guarigione. Dott. LUDOVICO MONCALVI

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rj conoscere che fino ad un certo tempo molti colleghi moscoviti ed egli stesso, respingevano dagli ospedali come incurabili gli am~alati di noma. Quando poi si pensi che il rioma insorge sopratutto f.r a la miisera e numerosa popolazione dei oootri rurali o diei s.u burbi dove, specie nelle stagioni e nei c:lirrni lJmidi e freddi, pe.r le cattive •CO·n ·d izioni igieniche o per l'eccessivo affollamento degli abitati e dielle stalle, le malattie epi.demiche, e in partj.colar modo il morbillo, fanno quelle periodiche stra,gi d'innocenti che bisogna ancor ra;ssegnarsi a chiamare provvidenziali ... ; quando si .p ensi che quivi la vita del bambino, come del veccl1io e dell'invalido, per un fata·liistico adattamento degli animi alla fortza e all'ingiu.s.tizia delle coise, ha troppo spesso un v.alore esclusivamel!lte negativo ... , e che in simili circostanze le possibilità di cura e di profilaSisi sono minime o,d illusorie ... , non d·esterà meraviglia 1se questa esasperante forma di gangrena abbia an•c he pr.e sso i medici più ottimisti e volontero•s i, a;cqu~stata la fama d'infallibile liberatrice, e se appena negli ultimi tempi, grazie anche · alle migliorate condizionj ed alla minor.e passività dell'assistenza sanitaria, qualche caso ·di più abbia potuto essere sottratto al conisueto destino. Comunque, la gl1ar1gione del noma rappresem.ta, e per sè, ed in rapporto alla rarità stessa della malattia, t1n'.eiv·enienza eccezio11ale e meritevole pur sempre d'essere riferita. Il mio caso riguarda un bambino di 3 anni e mPzzo (M... G... da Colnago) abbastanza robusto e ben sviluppato, il qual.e s ul p1 incipio de1lo scorso gep.naio 1916, durante una violenta epidemia morbillosa, contrasse coll esantema q·uella ostinatissima forma di stomatite ulcercJgangrenosa così facile ad osservarsi nelle campaigne come complicazione o post11mo del morbillo e che co,stituis.ce qua>Si costantemente il terreno preparatorio di ogni noma. Il processo necrotico aveva intaccato la mucosa gen givale fino a scalzare a1cuni incisivi ed a smuovere i m olari del lato sinistro. Da ·questa pa1te la superficie interna cleJla guancia portava già un'estesa uloerazione coperta. da un'escara girigio-bruna, d'aspetto poco rass.i.curante. Tali le condizioni locali al 10 gennaio, allorchè vidi il bambino ed iniziai, ambulatoriamente, delle aippll!cazioni di acqua ossigenata a cui facevo seguire, sempre mediante un batuffolo montato, quelle di una miscela ~alsa­ mico-anttsettica a ·base di alcool, eU!Cal1ptolo (aa: gr. 15), timolo e canfora (aa. gr. 2), addizionabile con tintura di iodio. Ciò non valse pertanto ad impedire che dopo qualche giorno compairisse sul lato estern o d~l­ la guancia ,s intstra l a temuta bolla nerastra che col turgore e colla lucentezza cere.a-ciano1

L insorgenza del no·m a -0·r ale, nel corso .di 1

una 1nalattia infettiva è considerata in pratica. peggio che una gravissima complicazione, un prodromo di si.cura -e rapida morte, d i fronte al quale si ritiene vano se non talvolta deprecabile ogni tentativo di . cura. Le condizioni generali degli infermi, per lo più piccoli bambini, a ppaiono infatti cosi compromesse e la dLstruzione necrotica dei tessuti della bocca e della f oocia così vasta e prof onda che i parenti stessi ed il m edico, quasi paventano con raccapriccio la possibilità di una in.completa o deformante .riparazione cicatriziale, nel caso già poco probabile di sopravvivenza. IJ Dr. l{issel di Mosca (1), che illustrando il favorevole trattamento di un noma in una hambina di 7 anni, riferisce una seir ie di 58 altri casi con sol~ 32 morti (55 %), deve 1

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Vedi Se1naine Médicale, n. 4, 1911.

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tica della cute eir:costante, p·r eannunzia la ma- . nifestaz.ione completa d·e l noma. Prima che la' pelle 1si usurasse per ·d ar luogo alla caratteristica escara bruna, cominciai, colla punta lanceo1ata ·d el termo·cauterio a praticare delle profonde .causticazioni nella parte centrale, mollie.eia della zona gangrenante, mettendo pooo a poco allo 1scoperto l'adipe del costdetto bolo di Bichat trasformato in una massa grigiastra, gelatinosa, fetida, ·e zaffa;ndo da ultimo la breccia così · ape1"ta nello spessore della guancia con garza imbevuta 1della surricordata soluzione antisettica. Nei gie>rni successivi proseguii il trattamento col termocauterio di..struggendo ed isolando qt1anto più potevo, per ogni seduta, del tessuto necrotizzato, e completando l'operazione coDl pinza e forbici; fino a che la breccia 'cutanea fu trasf armata in una vera fin estra comunicante liberamente col cavo orale. Divenne così possibile un diretto drenaggio del liquame sanioso prodotto dai tessuti in isface.l-0· della, guancia e della bocca. 1

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Fig. 1.

Per un paio di settimane il decor.so fu piuttosto .sconfortante perchè sembrava che il processo necrotico trovas·se ,s empre nuovo tessuto da invadere. Ad un certo punto la muco,s·a gengivale supeniore di sinistra, completamente distrutta, lasciò a nu.do il proce.sso alveolare che, già privo della dentatura, finì per eliminarsi a pezzi·. Nel frattempo lo ,s tato generale del pi.ccolo paziente andava peggiorando malgrado l'appetito.; si mantenesse d·i screto e l'alimentazione, a base di brodi e di latte, continuasse in modo sod·d i.s faicente. Dopo circa tre settimane l 'eliminazione dei tessuti gangrenati' aveva raggiunto il suo mas7' simo grado e la grave perdita di sostanza che ne ·derivava pren deva la forma di una apertura irregolarmente ovalare, .svasata verso l'esterno ed ampiarrnente comunicante col cavo orale. La cute era distrutta, in avanti fino a mezzo centimetro dalla commisura labiale e dalla pinna nasale di sinistra e all'indietro fino oltre il bordo anteriore del m . massetere. In alto la piaga si e.stendeva con du1e propa.g gini, verso l'angolo palpebrale interno e verso lo zigomo. 1

Il foJ;ldo dell'escavazione·, rappresentato dall'exvestibolo, comrmicava colla cavità boccale propriamente detta per mezzo di una fessura interposta fra i due cercini granular1ti residuati alla aistruz.ion·e della gengiva e dei processi alveplari. l\1a già qua e là apparivano i segr1i di una· favorevole reazion·e dei tessuti rimasti, Iìientre l'abbondant-e secrez.ione della piaga, diluita dalla saliva, da icorosa .si faoeva pl1ru~enta e quindi .sierosa. . · Il trattamento sì ridusse allora a deJle semplici medicature . quotidiane con acqua ossig ·~­ nata, soluzio11e antisetttca, e, ad intervalli, con tintura di ioclio diluita, facendo .seguire sempre lo zaffamento della cavità ed il bendaggio. La prima fotogJ.'afìa, qui riprodotta, si riferisee già a d un momento in cui l'epitelizzazit1ne dei margini, sp·ecie in alto ed all'in·d.ietro, ·era avanzata d'un buon tratto, come si può riconoscere dall'ombreggiatura. Le condizioni generali del bambino erano inoltre miglioJ.'atà e p ermettevano ormai di p orre un buon l)ronostico quoad vitam. Rimaneva tuttavia incertezza quanto all'esito anat o1nico della lesione ri1U.scen,do difficile immaginare come sarebbe avvenuta la ·r iparazione spontanea di tal 1p.erdita di sostanza senza gravi conseguenze per la cdsme,s i e per la funzion.alità delle parti. . Un'operazione · plastiica presen~ava poca I?robabilità di riuscita sia p·e l terreno set_tico, sia per la ir'regolairità ed anzi iper la mancanza del fondo nutritizio, sia per il facile insint1arsi della saliva e degli alimenti sotto al l embo. , Ancor p.iù questi o-s tacoli .si oppo.n evano ad un trapianto di cute che a guisa di oper-colo fosse stato diisteso sopra l'escavazione; mentire l'innesto di piccoli lembi epidermici sui margini della piaga, in .caso di suc-ces.so, poteva forse favoril'e con una precoce epitelizzazione de.i margini' stessi, la formazione di un tramite fistoloso. . Per q·u este ed altre consid·erazioni fu· lasciato a mad·re natura il co·m pito della riparazione cica.triziale, e co,n ta nta maggior fiducia in quar.ato di giorno in giorno le forz·e del bambino si riprendevano ed i tessuti dimostravano una· sem.pre più rigo.gliosa vitalità. · Dopo circa due mesi la caverna era sostituita da una cicatrice lineare, infossata ed a derente, in ·s enso longitudinale, al bordo del mascellare superiore. La retraz.ione ·della cute circostante non ebbe le spiacevoli consegi1enze ch e potevano temersi: cioè l'ectropion della palpebra inferiore od un eccessivo stiramento dell'angolo labiale.' Grazie poi alla naturale ela$t~c]tà e plasticità dei tessuti infantili, questi .g ià fav orevoli risultati andarono n ei mesi successivi sempre migliorando sia peJ dimi1n uire .dell'i1:f? ~satura cicatriziale sia per l'aumento d1 mob1l1ta della m andibola 'che permette ormai un'apertura della bocca per o\tre 2 cm. di altezza. . Ostinatissim·0 riuscì il decorso della stomatite gengivale che durava ancora quando già la piaga esterna ·era ·Ch~t1sa. c.osì. a1:1a .'c ~mpJ.et~· distruzion e dei molari super1or1 d1 s1n1stra s1 aggiunse l'eliminazione dei 4 in,cisivi inferi ori : il che tuttavia non ,impedisce che .oggi il bambino· si nutra senza difficoltà e cresca vegeto e vispo. 1

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La seconda fotografia ( * ), presa nello scorso settembre do·p o circa sei mesi dall'ultima· ;1lledicazione,' può dare un'i dea dell'esito esterior.e di questo caso di noma, pur J?-Otando c~e la cicatric'e, per 1' omb.r a del margine supe~iore, appare li anche più marcata che no~ sia in re3:lt~. La superficie interna della guancia, ~ome SI l"l·conosce esplorando col dito, benchè ridotta di altezza per l'aderenza sua al ~ordo ~el ma-scell a re, appare moirbida ed. elastica e ricoperta da mucosa perfettamente liscia. . . Tenuto conto iRoltre dell'ancor tenera età dell 'individ110 non è da escJu,d ere che J.'uJteriore aicc~escime~to e aélatta~ento . ~·elle ~arti d~.re e molli .cond~c a ad una . de~nit1va sistem ~zio~e della cicatr.ice supelI'fic.1ale e profonda meglio soddisfacepte anche iJll ·rapporto alla cosmesi. 1

preesistenti, non ebbe forse altro effetto che di prolungare oltre l'ordinario, l'esistenza del piccoJo ammalato che per l'estesissima ne~rosi dei tessuti della metà sinistra della faccia, .per l'ostacolata. alimentazione e per la tossicemia era ridotto, già dòpo pochi giorni, in uno stat-0 miserevole. . D'altra parte il caso ~i guarigione riportato dal Dr Kissel come deg.n o di nota, riguardava ·u na ragazzina di 7 anni e quello d~l suo collega russo dott, Kar1.ine, un giovanetto di 14 anni. Nè può stt1pire la più facile mortalità dei bambini più giovani ·Ove si consideri la scarsa resistenza ehe questi solitamente oppongono a tutte le form e settico-gangrenose in genere;, .s carsa resistenza che qui si aggrava p~r la sede ·s tessa del fo,, colaio morboso inceppante in ,m aggiore o minor grado ·1a normale atlimentazj,)ne del paziente, mentre il liquame sanioso prod.otto dal focolaio necrotico, venendo in par, . te 1deglutito, into~sica l'organismo an.che attraverso il tu·bo g.astToenterico.

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P oich è il noma, abbandonato a sè ste,sso, hat quasi senza eccezioni, un esito inesorabilmente letale, l a terapia assume risp~tto ad es.so una importanz;1 maggiore che non in altre malattie interne ed esterne, nelde quali la più o men-O frequente possibilità della guarigio ne .s ponta. nea ci rende tante volte un po' s<;ettici sulla reale efficacia della no.stra· arte ·c urativa. Senza escl-udere l'utilità e l'opportunità di presidi terapeutici ·atti a sostenere per via interna la resistenza organica del malato ed a favo~ire così indirettamente la reazione dei te-ssuti sani .contro iJ diffondersi del processo gangr e1n oso, il trattamento lo-cale s'impone se·m pre niel n-0tma come ovvio e necessario, sia che predomini nel medi.co il concetto chirurgico oppure il con,cetto clin.ico della malattia. Scopo di questo trattamento locale non è solo infatti di ci:ricoscrivere, quanto possibile', il fo.:colaio n ecroti,co e dl r iparare nel miglior modo i danni della inevitabile perdita di sostanza, m:1 anche di sopprimere, colla distruzione ed eliminazione dei tessuti guasti, la fonte della pericolosa intossi.cazione .s ettico-saproe·m ica. A raggiungere un tale scopo non basta naturalinente il semplice uso di rimedi topici, siano essi ·caustici (nii trato 1d'argento, tintura di iodio, acido cromi.co, ecc.) o disinfettanti Cac<iua ossigenata, perm.a.ngan ato, ecc.), ma occorrono mezzi fisici (termo, galvano-cauterio) o meccani-cl (cuc1chiaio, forbici,' ecic. ). .. Il ·p rocedimento da me seguìto non si è inspi- rato ad aàèun metodo iparticoJare m.a sopratutto 1

. 2. ' F 1g.

Se una volta ottenuta la guarigione clinica deJ noma, l'età del pazien~e rappresenta, quanto più bas:sa, una condizione più favo.r evole alla bontà dell'esito locale, non così può dirsi riguardo alle probabilità della guarigione stessa. Quèsto almeno risulterebbe dai pochi 1dati che ho sott'occhio. Il pr.imo caso di noma occor.s omi nella mia e-sperienza (durante un'altra epidemia morbillosa scoppiata i;iella medesima frazione di Colnago nell'autunno-inverno 1911-912) si riferiva ad un ba.mbino di un anno circa che mori subito dopo la comparsa della gangrena .cutanea, senza nea.nrche 1d a r tempo ad alcun tentativo di ' cura. . Un secondo ·caso, contemporaneo a quello qui sopra illustrato, 1con.cerne.va un bambino di due anni, che dopo circa un mese dal1'inizio dell 'affezione ·dovette soccombere per setticemia. I11 quest'Ùltima il trattamento col termocauterio seguìto nel modo anziqetto, a causa anche delle deplorevoli condizioni locali e generali J

(•) Devo ambedue le fotografie alla cortesia del Rev. Don Antonio Pellenghi, parr~o di CQllnago. ,

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alle esigenze d,el caso e del mome.nto le quali piatta o l'anreeol~ta del termocauterio in.fissa comportano, com~ sempre avviene nella pr'ati- più o meno profondaim ente nei punti votati ca, l'impiego di diveTsi mezzi integrantisi nelle allo sfa;celo. loro .diverse indi·cazioni e coordinantisi · al meStando almeno agli i.nsegnamenti del mio ·de8jmo fine. caso, la · pe·r forazione .precoce della guancia, Del termocauterio (Paquelin) mi sono vals°' conseguenza di uri attivo trattamento, non è , in primo tempo per isolare reòn infissioni più un fatto che pregiudichi la completa riparao meno pro.f onde i tratti idi tessuto necrotico zione .cicatriziale della parte ma anzi favorisce ·dalla zona non . an•c ora invasa, crean·d o ai con- il dre·n aggio v·e rso l'esterno dei secreto iieoroso fini di questa una barriera sia pure i11completa ' producentesi sulla superficie vestibo·l are del foe temporasnea di escare ~settiche atta ad osta- colaio con indubbio vantaggi6 delle condizioni , colare l'assorbimento dei prodotti del focolaio; del cavo orale, delle funzioni gastro-enteriche • laddove l'uso diretto del cucchiaio o del bisturi e dello stato generale. . .ayrebbe invece aperto nu_ove vie sanguigne e D'altronde la perforazioin e è da considerarsi linfatiche. virtua1mente avvenuta colla comparsa della neCon pinza e forbici asportavo quindi, come . erosi cl1tanea, essendo allora i tessuti della .dissi, le parti si.curamente guaste specie dal guancia in tutto il loro spessore destinati al ~e ntro del focolaio terminando l'operazione col disfacimento e, i.n caso favorevole, alla gra-: detergere, mediante batuffoli imbevuti di un'an- duale sostituzione ·da parte degli elementi ci· tisettico, Ja .c avità residua, e coll'applicarvi uno catriziali. .zaffo di garza medicata o intrisa anch'essa di 11 noma della bocca è qua~i sempre preceuna soluzione disinfE:-ttante. duto ·da una stomatite ·osteo-gangrenosa hl ·cui • Cauterizzare, escidere, disinfettare e drenare, pronto ed energi,co ·trattamento (sia pure a m~z.ecco riassunte in quattro parole le condizioni 10 del termocauterio) rappresenta quindi una ·di una buona terapia locale del noma, data buona ·m isura di profilassi e, ~.in certo senso, l'impossibilità di sopprimere d'un colpo, come una forma di precoce i·n tervento contro il noma avverrebbe nella gangrena .di un arto, coil'am- stesso. Ma anche .se si abbia la disgrazia di as• putazione, il focolaio morboso. sistere, malgrado ogni sforzo preventivo, alle Non è certo da escludersi che in taluni casi prime manifestazioni del noma o.ci si trovi send i noma m olto circoscritto ed in cui sia già for- z'altro di fronte ad esse, conviene sempre intermata una linea di dem_a rcazione molto netta venire al più presto per'Via esterna sul focolaio, ·tra parti sane ed amn1ala:te, possa ottenersi in senza attendere che si ·Sia formata un.a netta llna o pochissime sedute la completa puiizia del ' linea di demarcazio·n e tra il: tessuto necrottco focolaio o magari un'escissione in massa; ma e quello edemato.so; poirehè .d urante questa più ì. n generale abbisognano parecchie lunghe e pa- o mep.o inerte attesa il proce~so .s ettico gangre·:zienti sedute prima di giungere all'arresto del noso .guadagna nuovo, terreno e abnatte :riapiprocesso necrottco. damente le forze e la resistenza dell'ammalato Infatti anche quando la zona di c\ite rag- rendendo cosi molto precario l'esito dell'ulte• :giunta dalla gangrena appare limitata, ·p. es., riore trattamento. alla grandezza di un sold-0; hl cellulare sottocuAppunto per l'am,p iezpa delle vie linfatiche e ianeo e la mucosa sono coinvolti molto più este- sanguigne regionali per i delicati rapporti che samente nel processo necrotico. Ora non essen- la sede stessa del focolaio presenta e per l'im• do facile prevedere fi·n dove i tessuti della re- pO$Sibiljtà quasi costante di asportare in toto ' g-ione sono destinati alla distruzione, converrà ed i.n una soJ volta la parte malata, il guadaprocedere per gradi eliminando solo le parli . gnar tempo ha nel noma, ancor meglio che sicuramente c01npromesse e ris.p armiando so- nelle gangrene, p. es., delle estremità, un'im.-pratutto quanto più è possibile ·d-el tegumento . portanza essenzial·e ,al suc~esso di' ogni terapia. ·cutaneo, se non si vuole, . per eceesso di ~elo * de molitore, provocar. ·danni irreparabili e in- . . * * <Compatibili co1'la sopravvivènza stessa del paNel caso da me descritto tutfa la .ct1ra coIIBi.:zien·te. stette nel trattamento loc.ale fatto ambulatoria' In man.canza idi meglio, e per evitare il peg- mente, senza l'uso di rimedi per via interna · gio, oc·corre insom.m a inse·gui.re alle calcagna all',nfuori di un po' di iodio (scir. iodo tannic9) il processo settico-gangrenoso, giorno per gior- sommintstrato nel periodo di cicatrizzazione. no, nel suo carnIµino entro la massa di tessuto M-ancarono inoltre quelle favorevoli condizioni infiltrato ed edematoso che circonda il focolaio; d'a'Illbiente, di assistenza e di alimentazione che ed a questo credo serva egregiamente la punta. solo possono ottenersi in un' ospedale. Se ciò I

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vi·e ne a dare anche maggior rilievo al valore quali c'interessano il super e l'inferì.ore : net i·n trinseco della terapia locale :qon è men vero superiore· !Si .p rati:ea l'allaociatura della femo-· che rol concorso di tutti gli altri coefficienti la rale nel canale di . Hunter inci·dendo aliPesterno' del gr. adduttore, nehl'inferiore, cura ·deJ noma potrebbe annoverare meno rari della corda successi. In tal senso restano giustificati i ten- piccolo spazio fra il grande ad1duttore e il sartati vi fatti o da farsi per combattere per via torio, ci si .approfonda per fare l'aLl~cciatura i·n terna. questa gravissima for 111a di gangrena, della pòplitea, secondo hl processo da me pro- . sia mediante prepara.ti chimici (arsenobenzolo), · posto, inciden1do all'interno del tendine del gr.. adduttore.. Ho· provato .s.uil .cadavere tale prosia con sieri più o meno specifici. Ma prima che qualunque nostro mezzo tera- cesso: eseguo un'incisione v..erticale, parall~la peutico abbia potuto render benigna la pro- alla cor~a deil grand. adduttore, dal suo · lato gnosi del ~orna, è probabile ed augurabile che interno ·e posteriore, con la gamba in semiftesquesta raccapricc iante malattia sia stata estir- sione sulla coscia : l'incisione in basso è limipata dalle ~ue radici e passata agli archivi deJ.- tata da una linea trasversale condotta dalla la p~tolo.gia esterna. I!le't à ·d ella rott1la, risale in alto .p er ~tto o dieci ·centimetri; si evitam0 i rami del .s afeno ine.o rnate ·d'Adda (Milano). . 27 novemfire 1916. tern.o e la vena safena interna se si presenta. s'incide 1~ apon,eurosi nella stessa direzione della ·cute, si vede e ·s i p alpa la cor.da del grand .. • NOTE E CONTRIBUTI . adduttoil'e e ·quasi accollato •al suo lato inter• no, appare il sartorio: ci si approfonda in: OSPEDALE DA CAMPO 019:7 - III ARMATA . • • questo interstizio e dopo un breve scollament() Nuovo proces~o per ·I' allacciatura si cade sull'arteria, ne~ punto in cui si <Jisi1n- , · dell'arteria poplitea. peg.na, dal canale çlel 3° adduttore, · per impeNE'>TR PREVENTIVR gnarsi .n ella losanga poplitea: si mette bene in • evidenza l'arteria divaricanido verso l'innanzi per il dott. SERTORIO MARINACC_I, il granù. addl1ttore, all'indietro il sart~rio, iJ Capo reparto di chirurgia. • retto interno, jl semiten.d . Ho ·notato, osservando a caso, gùi arti infe1 va.ntaggi di tale incis'iene rispetto a quelriori di feriti molto dep-eriti, la pr1esenza nella la classica poplitea, sono i punti di repere _siregione interna inferiore della coscia e s upe- c11ri. la minor profondità c11i co1n la mia inciriore del ginocchio, quella di llna formazione si0ne appare il vaso, la maggior facilità di setriangolare a base in1feriore ad apice supe- p ararla dalla yena; ·appare cioè nell'insieme riore, costituita da rilievi muscolari e tendi- un a vià di accesso più pratica da cui si può11ei: ii lato a11teriore ed esterno del ·t riangolo domjnar~ il va.so in tutto il suo decors9. è formato dalla corda deiJ. terzo adduttore inseQue.s to in sintesi il mio processo: rrii ripro. ' rito, come si sa, , al tubercolo dello stesso nome, metto, qu~ndo ne avrò la possibhlità, di fare situato alla base del condilo interno, il lato in- uno stuia.io completo sull'argomento. . terno e posteriore è formato dal retto interno e semite.ndinoso, muscoli 1deila zampa d'oca. Il sartorio portando·s i da;lla spina iliaca anteISTITUTO DI ELETTROTERAPIA E RADIOLOGIA riore superiore alla regione interna della gamDELLA R. UNIVERSITÀ DI GENOVA. • ba, costituen do con gli altri dl1e ten.dini, quella .formazione detta la zampa d'oca, penetra Nuov~ applicazione dell'elettro-vibratorenel triangolo, da me descritto, dal lato esterno, del Bergonié. . ne occupa quasi tutto lo spazio, scorrendo acProf. VITTORIO MARAGLIANO. collato al tendine del terzo adduttore, dal suo lato interno, dopo averlo incrociato. , L'uso ·dell'elettro-vibratore rimase limitato La forma del triangolo, 1da me indicato, .e fino1r.a, per quanto è a ·m ia conoscenz~a, alla riche io prop onigo di chiaimare della za.mp~ d'o- oeirca dei corpi strani.eri magnetici, e spec.i alca., dato che alla sua costituzione entrano i mente proiettili. . muscoli di tale formazione anatomica, varia, . Io ebbi l'idea di poter impiegare anche ad aJcome agevolmente si comprende, con· la posi- tre .ricerche diagnostiche, e, specialmente, p·er zione di estensione e di flessione del gi1n occhio. l'apparecchio digerente.. Già prim.a ~ella scoSe consi1deriamo il decorso del muscoJo sar- perta dell'elettro-vibratore un chirurgo, il Peyr~ torio e del grande adduttore; risulta che essi av.eva ricorso all'elettrocalamita pet studiaTe i\ si incrocianG formando .quattro .angoli: dei tubo di.ge·r ente.

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E -c ioè .egli .dav.a ·da ingerire al paziente una certa dose di terro, gener.a1'm·e nte Qsstdo di f erro, poi -con una p otente elettrocalamita, indagava i vari tratti ded tubQ digel'ente. Sotto la potente tr.azione della elettrocalamita le anse intestinali si sollevavano e veniv·a no ad a.f.fiorare la cute, in m-0do da vendersi visibili. Il Payr più che un valore diagnostico attribuiva al suo metodo un v·alore terapeutiico neJ senso di pe>ter stacc~e ev.e ntuali ad~renze nel tooo digerente stesso. Io ripresi l'idea del Payr, ma mi rivolsi, i11vece, a1l'elettro-vibriatore. Se si sommi'nistra ad un sogg.etto una sostanza magnetica e poi avviciniamo al soggetto stesso l'elettro-vibratore, questa entrerà in vibr.azione e darà .s egno della su.a priesenza nel rispettivo organo. L'esperienza .conrfermò la supposizione. Somministrai del f.erro porlìrizzato, ci·r.ca 10 grammi in ostia, ·ad un paziente. Quindi, portai I.a region.e ·gastrica in vicinanza del1' elettro-vibratol'e. Come era da aspettarselo, la mano palpante percep.i va n·ettaim,e nte le vili.r azioni e si poteva localizzare bene il fondo dello stoma.ico su cui riposava il ferro ing€1rito. ' L'esperienza non riesce più così b·ene quando si indagano altri tratti d.el tubo digerente perchè allora la massa magnetica rimane troppo suddivisa. ·S ono necessarie allora quantità mag-. g·iori ·di f.e.rro op'Pur-e sarebbe opportuno inv.ece di som·ministrare una sostanza magnetica polvf' rulenta da.ce delle sferettine cave di ferro calcolate rin modo ta1e che il lor-0 peso specifico fosse p r·esso a poco uguale a quello dell'.acqu.a e ciò allo sco.po di evitare .eventuali ristaigni in quaJ.che tratto del tubo digerente. Per 0 ra non ebbi m-odo di ,e sperimentare con queste sferettine -che dovrebbero essere di facile costr1tzione e pare che il loro uso sia molto indicato per questo genere di ricerca. Ad ogni modo ,a nche somministrando una certa quantità di ferro p·orfirizzato, ben 1avato .e p,rivo di acidi (circa 30 gr.ammi) co·n un.buon vibratore si ·r ie1sce a palpare· b·enissirno il f.erro nel cieéo nel trasverso e nel discendente (meno b·ene nel tenue) . N.aturalmente1 verniv.a f.atto sempre il controllo coi raggi X. Non ebbi ftnor;a mo·do dl aipp·ro1fondire la questione: idi vedere se questo impiego ·de l vibrator.e si.a una p.u ra curiosità scientifi-c·a, oppure se possa comp·e tere ad esso u·n valore pratico. Penso però ch e tale valore possa avere, specie se accoprpiato coll'indagine r.adiologica, percl1è si potrà talvolta dall'intensità o meno della vibrazione far.sii . un'idea dellOI .s pessore dei tessuti frapposti, o di altre eventuali contingenze morbose. 1

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Oltr.e .a ciò può .esswe utilissimo per studiare col concorsò d.el p·a ziente 'c.e.r te srpeieiaJi p3Jrticolarità soggettive; ad esernpio, un dolore, 1111 fatto ·11Jcerativo, ecc. Inoltre è possibile che ·al metodo competa anche ll.p.. valore ter.a,p.eutico potendosi così provocare un n1assaggio vibxatorio interno dell'.appar:ato digerente. ·Sono tutti questi punti ·qhe credo possano avere qualche interesse ad allargare, passato il turbine d·ella guerra, iJ. campo d elLa cosi ut:ille e geniale invenzione del Ber.gonié. 1

A proposito di autolesioni. · Ho seguit.o con vivo interesse la pubblicazione 1·c~e.11te sulle «Autolesioni nella vita n1ilitare » del prof. Ascarelli, e vorrei, . se permette, aggiungere una delle mie personali osservazioni fatta al fronte .s u una frequente autolesio.n e intorno a cui peraltro non sembra interamente richiamata l'attenzi.one dei medici di truppe. Mi riferisco. preci·s ament.e alle alterazioni dentarie provocate a sco.po di un allontanamento, sia .p ur te mporaneo, dalla 1a. linea specie in previsione di combattimenti. In genere si tratta di individui che hanno quaJ.che dente devastato dalle ·carie, o al-cune ra-dici di denti strappati in malo mo·do, terreno quindi ottimo per facili processi reattivi, e su cui vengono provocate delle irritazioni meocantche o chimiche che si mutano in un secondo tempo in altrettante alveoliti e perial\1eoliti con esito in a,.scessett.o, periostiti, es11lceraziuni e veri stati fungosi. In tali casi il criterio .clini.co non dà nulla di prec1so sulla causa determinante, e tutto J'ac.corgi..mento del m.edico deve essere diretto nel r8 ccogliere un'accurata anamnesi, su cui il soggetto cade in contraddizioni, e nel pren1dere a guitda :hl cr iterio antropopsicologico per · fru,s tare con esemplari punizioni l'operato di costui, ~he spesso appartiene a classe sociale piuttosto evoluta e pienam ente al corrente dei mezzi determinanti le autolesioni. Ten. med. dott. lVI. PERSIANI. 1

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INTUBAZIONE DELLA LARINGE ETRACHEOTOMIA I

Pratica ed impottante pubblicazione del professore Francesco Elgidi Docente di Laringologia nella R. Università di Roma. Elegante volume in carta di lusso di oltre 300 pagine con 46 figure - In commercio L. 3.50 più le spese di spedizione. Pei no!'ltri Abbonati, franco di porto e raccomandato L. 2.50 · Inviare cartolina-va~lia direttamente al prof. ENRIOO MORELLI, Via Sistina, 14 - Roma. •

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IL POL!CLINJ CO

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ACCADEMIE, SOCIETA MEDIEHE, CONGRESSI. (NOSTRI RESOCONTJ PARTIOOT... ARI).

XXV Congresso della Società Italiana di Chirurgia. SESTA SEDUTA -

5 marzo: ore 15. .

Comunicazioni sulle ferite addominali di guerra.

L'ambulanza chirurgica e le ferite dell'addome. (Bolog·na). - L'O., dopo avere spiegato che cosa m debba intendere per auto-ambulanza chirurgica mobile, sri ~ddentra nella ,dibattuta. questione del tra1ttamento dei feriti dell'addome in guerra. Fa una rapida disarnina dei risultati avutisi in proposito nelle guerre i~ssate e dice che le ragioni l)el' le quali ·s i era riconosciuto esatto l'afori.sma del J\IIac Cormac e< i feriti dell'addome in guerra muoiono se operati, ,s e lasciati in pace g·uariscono », sono pri!).cipalmente due : 1° Le la1)ar-0tomie veni1et o i1ella maggior pa1te dei ca.si praticate in ambienti e con materiale cl1irt1rgico inadatti a s~mili interventi; • 2° Quand·o esiste,·ano ambiente chirurgico, person.a1le specializzato, materiale chirurgico di primo ordine i feriti dell'adùon1e ve1mero sottoposti a laparotomia ,d opo lin<J. lllec.lja <li 15-40 ore, e cioè a pr-ocesso peritonitico in .corso. La riprova di questa affer1naz;ione eisiste pul'e ne.J fatto che nella guerra ruiSso-giapponese la principessa Giedroitz, operando in una .automobile trasformata in salcl opera tori.a perfetta, ottenne buoni risultati intervenendo presto e cioè dalle prime tre alle prime sei ore dalla ferita. Per tutte queste ragioni l'O. d1ce che non si possono tenere in gran c'Onto le statistiche delle guerre passate, e che più che con le ·s tatistiche il problema del ttattamento degli a;ddominali di g'Uerta si debba risolvere facendo la q11esti-0ne di principio. Perchè, come ha detto il Rochard, ai chirurgi deve far pena il pensiero che ciò che fu verità primR della guerra e sarà ve rità anche dopo, sia diven11to errore durante la. guerra. I ferjti dell'ad<lollle, se in tempo di pace sono sistematicamente sottoposti a laparotomia, lo debbono essere parimenti in tempo di g·uerra, a condizione però che, c-0me in tempo di pace, trovino sul campo ospedali bene organizzati, con personale e materiale chirurgico adatto allo scopo. Se11za queste condizioni la laparotomia non deve praticarsi, come non deve pra tica1·si quando, pur riunendo insieme le anzidette condizioni, il ferito giunga assai tardi e oon peritoneo qua·si irreparabilmente infetto. E a questo scopo, l 'O. dice 1..:h~, non potendosi, per ragioni ovvie, avvicinare l'ambulanza alle primissime linee, si debba, per cosi dire, avvicinare il ferito all'ambulanza. Ciò si otterrà sia Òrdinando che il ferito all'addome venga, senza passare per la Sezione di Sanità, o pe r lo smistamento, direttamente portato all'ambulanza, sia aumentando il numero delle auto-lettighe assegnate Rll'amb11lanza stessa per il ~.->iù rapido disimpegno <li cosi importante servizio. CALABRESE UGO

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FASC.

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. Detto ciò, tratta la questione ·Se in realtà le decantate guarigioni spontanee siano cosi frequenti come si è affermato fino a p~hi me~i or sono ; dice che la sua esperienza lo induce a ritenere che la maggior parte, per non dire tt1 tte le guarigionj spontanee sono dovute a ferite o delle sole pareti addominali opptl're 1.)ellettanti sern1>lic:i, cioè sen za lesioni v1scerali. Nello stesso eone-etto è venuto il Quénu, che in una. delle sedt1te (lella 8-0cietù di Ci1irurgia di Parigi f~ La critica spassionata e- severa della statistica di g·uarigioni spontanee pre5e11tata dallo Cl1eva1ssu. ~1olti o·s servatori, e fra ·questi il Kraske, 11anno rife rito per gli Rcldomin.ali veri, trattati med1calmente, la mortalità del 95-100 %. L'O. dice che nella pr·o pria ambulanza, dall'agosto al dicembre, vennero accolti 264 feriti all'addome. La pe1;~ntuale globale di gn.arigioni fu del 47 %; la percentuale di guarigione neg·li addominali veri operati e gt1ariti fu del 36 %, e conchiude che, per esse-. re faivorevoli siStematicamente all'intervento, non valgono tanto le cifre, quanto vale la certezza che tt1tti i guariti >Sarebbero inesorabilmente morti senza l'intervento chirurgico.

. Contributo al trattamento delle lesioni addominali di guerra. BALDO (Milano) . .- L'O. espone i ri5ultati della prop11a esperienza, elle riguarda 315 casi oisservati e curati :p.ell'ospedale chirurgico e< Città di l\iilano », dall'll giugno 1916 al 31 gennaio ):917, prim~ del Trentino, durante l'offensiva austriaca e la controffensiva nostra, clal 18 agosto a fine gennaio ·s ull'I.sonw. . È a eonoscen7,a di t11tti che all'inizio della guerra eu·ropea l 'astensione ~pariva quasi l'unico· precetto cura tivo da ·seguire nelle ferite addominali e che le opinioni si' sono in seguito a poco a poco invertite tanto che attualmente la quasi totalità, per non dire la totalità. dei chirurgi, è venuta nella convinzione della necessità della cura operativa. I coefficienti sostanziali di questa evoluzione sono stati sopratutto : 1° la constatazione della estrema g1·avit.à. delle ferite addominali; 2° la lJOssibili tà. di portare organizzazio~ e mezzi chin1rgici proporzionati alla entità e alle esigenze opel'ative ·d i queste gravi lesioni a relativa vicinanza da Ila linea del fuoco, in posizione tale cioè che i fe1iti addominali vi potessero essere portati in tempo utile per l'intervento. Kraske, Duvont e Kendirdiy hanno visto morire tutti i feriti a ll'intestino da loro curati coll'astensione. Alessandri, Basti.anelli, Bozzi, Giannettasio, Nigrisoli, 1'0. ed in genere tutti coloro che hanno avuto occasione di esaminare largamente le altei'.azioni anatomiche delle ferit.e intestinali sono di accordo nel giudicare che la guarigione sponta nea jn questi casi deve essere ronsiderata veramente eccezionale, non_ sorpas$ante l'l o il 2 %. Riferendosi ai risultati della propria. statistica: di 315 casi -s~no guariti 148, con una percentuale quindi del 47 % circa. Di essi 98 erano estraperitoneali, 62 estraperitOneali semplici delle pareti, 36 si ~mplicavano a lesioni viscerali o di parti di visceri estraperitoneali (rene, vescica, retto), a leROSSI

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SEZIONE PRATICA

sioni toraciche o del midollo, e diedero 81 gu.arigionicon una percentuale dell'82,65 %. I ~netranti furono 217. Di essi 59, che erano in condizioni preagoniche, di irreparabilità operativa. hanno dovuto essere abban{J()nati .aJ loTo triste de·Stino e tutti questi infelici morirono poche ore dopo il ricovero malgrado le cure migliori. Dei rimanenti 158, non ne vennero operati 19, perchè non riconosciuti bisognosi cli i11tervento, dato che certamente era interess8 to ·soltanto il peritoneo o gli organi parenchimatosi (quasi sempre il fegato), ed in questi ca&i si ebbero 16 guariti (1'84,21 %) e 3 decessi, rigU.ardanti lesioni toracoaddominali. Dei rimanenti 139 _riconosciuti Sl1scettibili <1i gu~­ rtgione e la.p.aratomiz7_,a ti, 26 inteTessa vano soltanto gli organi parenchimatosi, pur presentando fenon1eni preoccupanti che avevano consigliato l'intervento; guarirono 16 con una percentua le del 61.53 %; 110 riguardn.Yano lesio.n i del tubo gastxo-enterico, 1 della cistifellea, 2 della vescica nella sua porzione endoper1toneale e diedero 35 guarigioni con una percentuale intorno al 31 %. Sono .ooprattutto questi risultati riguardanti le lesioni degU organi ca vi che devono essere presi specialmente in considerazione nel di.scutere il valore dell'interven to 11~l le lesioni addominali. Però questi ri·sultati variarono molto a seconda delle condizioni di ambiente nelle qunli avvenne l'intervento. X, dove l'ospedale mobile era stato comandato rlnrante l'ot!ensiva austriaca, si trova ai piedi delle contese montagne dell'altipiano di Asiago e di.sUl.vn più di 40 km . dalL'l linea del fuoco. ~ condizioni er~no ivi poco favore\oli ].Jel' la cl1jrurgia adidomi)H1le. dato che i feriti arrivava.110 sempre t.ardi, nel ( 'ft so più favorevole dopo 24 o 4~ ore, in condizio11i quindi sempre gravi, oon fenomeni di peritonite in atto. Ciò malgrado, coll'intervento i ·o. ottenne dei risultati discreti, ·raggiungendo il 26 % negli organi e.avi, fi110 al 3~ % ad Y, in vicinanza di Asiago, dovè l'ospedale ·s i traspor1ò durante la vittorio~ oontrotfensiva nostra e clove si trovava ad 8 km. dalla line..'l del fuooo q11indi nella possibilità di ricevere i f<->riti 2 ore dopo il ferimento. Nel ·P osto dove attl1a !mente l 'os11<'dale si trova. in vicinanza di Gorizia, i feriti sono arrivati n ncheun'ora do1Jo la lesione. in media ancora più presto che nell'.alti1piano. Eppure qui j risultati non i:;ont) stati altrettanto buoni come ad Y, il 32 %. Ciò, s;econdo 1'0., in parte per l'introdu7'ione di quella terribile arma bellica che è la bombar·d a, la qua le determina ferite 1sempre gravi, frequ 0ntemeD:t:e multiple, n1-0lte volte i:r:repR l'fl bili ; in pn rte per la stagione invernale, per la 11erfriger~ zione, i cui danni sono .signifi~anti su deg·li individui in condizioni di min<>rata attività. organica per lo shocM e per la perdita. di sangue, che 11man~o110 per molto tempo immobi.Ji .sul camrpo di battaglia. Per la significante differenza nel tempo tra scorso dal ferimento, differente è .stato a nche il carattere delle lesioni c-l1e l'O . ha avuto occasione di osservare nella prim.a località. e nei posti .successivi. Ji'r:equenti le lesioni multiple e gravi da artiglieria, da bomba a mano, da min~

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nelle ·due ultime località; ferite più leggiere nella prima, molte le lesioni estraperitoneali semplici e viscerali, frequenti le lesioni penetranti degli or~ni parenchimatosi, poco estese le lesioni degli organi cavi, e ciò i>e-rchè · i feriti pi1ì gravi avevano dovuto ·soccombere prima del trasporto o durante questo. Dei 35 guariti con lesioni degli organi cavi, 10 riguardavano .p erforazioni del solo tenue, 7 del solo crasso, 1 della cistifellea e del fegato, 2 della vescica orina ria. 1 dello stomaco e della cistifellea 1 del fe~a to e del tenue, 1 del tenue e della milza, 1 del tenue e della vescica orinnri.a, 5 del crasso e del tenue, 1 del fegato, dello stomaco, del tenue f' del crasso; 5 avevano lesioni toracico-addominali e precisamente, per quanto riguarda le lesioni endope1itoneali. 1 aveva lesione del tenne, 1 d~l craeso. l dello stomaco e della mil7~, 1-dello stomaco e deJ tent1e e 1 del feg-a to, dello stomaco e del colon. Questa statistica complessiva, del 31 % di guarl-, gione per gli organi cavi, può e&'Sere considerata confortevole se -si pen$a che, sopra 1 110 opera ti per lesioni gastr-0-intestinali, solt8nto per 4 o 5 sj poteva avanzare una lontana possibilità di guarigione spontanea, e combina presso a poco con le stati&tiche operative da altri pubblicate. A tenere ancora elevata la percentuale di mortaJi t1' rontribt1iscono difficoltà inerenti all'atto o~r" tivo, incertezza iSulla sede della lesione, necessiw di indagini estese e traumatizzanti, che molte volte ~guaT<Ùlno tutta la cavità addominale, complicanze tecnichP le quali riguardR.no l'atto operatlv<> : ma -s<Yr.>ratutto eoµtribuiscono le condi7'ionj poeo f :=-1tvorevoll in cui si trova li ferito. 1\1a allora donde derivano le ·s tatlstiche rosee di eerti asten.sionj:sti del 30 o del 40 % di guarigione con le cure mediche? L'O. spiega il fatto in questo modo. Il nl1mero dei feriti che dai posti di medicazione arrivano a lle Sezioni di Sanità e agli Ospedali avanzati con diagnosi di lesione a il.domina le è enormemente superiore a quello dei feriti affetti realmente da una lesione penetrante. S~ co:ruprende che chi in mezzo a l tumt1lto, alle emozioni e ~j pe' . riooli della lotta. deve, oltre che provvedere ai bisogni di immediata urgenza formulare la- diagnooi per tutti i feriti che gli si presentano a òiecine erl a centinaia, in poco tempo non può ferro.arsi ad indagini diagnostiche ehe richiedorlo ~ro, calma e precisione, ma è costretto a dare dei giu<1izi som•• mani.

Preoccupato di richiamare l'attenzione altrui sn tntte le lesioni cl1e possono richiedere provvedi· menti e urativi speciali, è •giu sto che nella catego · ria degli addominali eg'li metta tutti i feriti che a prima vista ,poissono .p :resentare lln lont:a·n o sospetto di pen{ltrazione, la sciando poi a coloro che, in posizi-0ne più tranquilla e in condizioni migliori ricevono i fe1 ·iti, tin giudizio più preciso, e cosi possono arriva·r e con diagnof4i di addominale da i posti a van r,ati inclividui con ferite affatto superficiali della o.a.rete o con lesioni delle parti vicine dell'addome Se l'O. avesse voluto comp·r endere fra gli addo minali tutti i feriti inviati all'Ospedale con tale diagnosi avrebbe potuto arricchire la Sl.la st:atistica con un buon n~mero di altri ca·si, tutti leggeri, df( 19)

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stinati a rapida guarigione, che avrebbero modifiReale Istituto Veneto cato in ~n&> molto favoreT ole i risulta ti. E pur , di scienze, lettere ed arti. limitando la casistica ai so!i feriti nel quali no1, era possibile esclt1dere, ad un esan1e immediato, jl .- lduna1iza ordiriaria del 25 febbraio 1917. dubbio di penetrazione peritoneale, dubbio soltJJnto eliminato cla una osservazione diligente della pro- L'acqua termale dei bagni di Caseiana. - Nuova analisi e ricerehe chimico-flsi<Jfie. va radiografica o dall'intervento, dei 315 ·ca·si dalR. NASINI e c. PORLEZZA . - Gli 00. trovano che 1'0. presi in considerazione Soltanto in 172 &i tra ttava di lesione degli organi cavi. È sul modo di ve- la com1)Qsizione della celebre acqua ternµile dei dere nelln numero.sa percentuale dei feriti non pe- Bagni di Oasciana si è n1antenuta assai costante d a 45 anni a questa parte : si sono- trovati in più netranti e in q11ella delle ferite penetranti senza le, rispetto all'ultima arualisi (Orosi e Tassinari, 1872) &ione degli organi cavi che fil basano i ris ultati stati.stici degli a.stensionisti, risultati che possono di- i sali di potassio, dellQ acido borico e del mangaventare tanto più rosei quanto più alto è nel con- nese, e questi ultin1i sono stati dosati, come ' anche sono stati dosati quelli di litio. Fra i gaz vi sono C€tto òel cnrante il termine di lesi<>ne addominale. anche l'argo e l'elio. I.te complete indagini chimicoJ/0. aggiunge tuttavia che ancl1'egli stima conveniente l'nsten.sione dall'intervento in tutti i casi fisiche permettono di stabilire l'aggruppamento dei componenti : inoltre si dimostra che l'acqua ha acli l~~ioni semplici, di lesioni del fegato o della zione catalitica, e che tanto essa che il' gaz hanno rnil%R. qualora non esista emorragia o versamento discreta radio-attività. Si mette in evidenza la di bile inquietante nella cavità. Oiò specialmente grande importanza terapeutica· che può avere il se si tratta di lesioni toracoaddominali, perc:hè la fatto ·delle reazioni, che hanno !uogo quando si fa lesione toracica si presenta molte volte .ancora più il bagno, che, oome è r1oto, si fa sempre in acqua grave del:La lesione addominale. Ma anche pèr q11ecorrente. sti casi d eve essere una astensione chirurgica. vigil~nte, cl1e sbriglia le ferite esterne se sono anLe iniezioni endovonose di zolfo colloidale nel reufrattuose, se p·o ssono diventare ,settiche, e che sormatismo articolare acuto. veglia il malato per intervenire con la laparotomia R. MASSALONGO. - Le iniezioni endovenose di zo]appena in~orga.no fenomeni a llar.rnanti. fo colloidale, coi earetteristici fenomeni reattivi, Riass11mendo, questa deve essere la condotta del r n111)resentati da intenso, brivido di freddo, esacerchir_urgo che si IJropone di attuare a l campo la cu- ba zione febbrile ed effervescenza. termica: rapida sel "èl opern tiva delle lesioni addominali: intervento guita da profuso sudore, determinano notevole miimmediato nelle ferite penetranti nelle quali si ab- gli·oramento nello stato generale c1 egli infermi, dibia la certezza od il fondato sospetto di lesione deminuzi-qne rapida dei dolori ~ abbreviame nto del gli orgnni cavi endoperitoneali, in quelle dove esi- processo morboso; metodo curativo che merita tutta ~te emorragia, versamento di orina, versamento di 1a oonsiderazione dei medici pratici per la grande bile preoccupante, purchè vi sia a ncora -speranza rapidità della. ·S ua azione e per l'abbreviamento del di salvezza. Aspettàtiva armata e c11ra medica neprocesso m·o rboso, clle rende perciò meno facile l'ingli altri casi. sorgenza di eventuali oompllcanze, ma.lgraòo la tu• Siccome poi si tratta di operazioni che sono frn multuartetà della reazione, che mai però è seguita le t)iù g;ravi, le più complesse, le più delicate, le aa inconvenienti degni di nota. più difficili della pratica chir11rgica, esime anche Riteniamo che le iniezioni endovenose cli wlfo llna controindicazione operativa di ordine tecnico. colloidale nel trattamento del reumatismo articoSi devono cioè ·soltanto operare quando si possa la re aeuto. agiscano rinforzando ed esaltando i rner.di.sporre di mezzi sanitari e di organizzazioni chi- zi organici di difesa. rurgiche di primo ordine. In questo senso parlano Ricerche intorno all'azione della bile sui muscoli giust:amente le illuminate dtsposizioni dell'Inten/ striati e sui nervi motori. denza generale del nostro esercito, fissando alle A. RossI. - In queste ricerche si dimostra che la unità ehir11rgiche specializoo.te, ambula.n7,e chirurbile determina nQtevole e progressiva diminuzione giche d'armata, ospedali chirurgici mobili, l'~secu 7.io11e <leg-li interventi negli· addQminali. Q11este llni- della ecci tabilità e èontrattilità musro!are, rende • til ·R"Pe('i~ liz7..a t;e per i grandi atti opera tivi erano il muscolo più faticabile e ne eleva ;prontamente e n otevQlment.e il t;ono. I/O . ritiene che la contraR t~te J)reronizzate in Italia fin . dal 1903 dal gezione tonica gia da riferim ad una azione eeclnel'nle ·n1edic-o TmbriaGo, il q11ale ne .additava la tJante della bile sul sarooplasma, e che la diminune-cesRità con q11este savie parole: «Io •sono prozione di eccitabilità e contrattilità sja da riferirsi fondamente ronvinto che, .se nelle guerre future non si adotterà il partito di costituire ospedali invece ad una azione psril li?JZilnte della stessa sulla fibrille. · apposi ti per i feriti bisognevoli di o~ra.zioni al Tale aiione ò~l!a. bil~ che sti111ola il sarcoplasma "'rentre o n~lle altre grandi ('8 vità <lel corpo. con mentre paralizza le fibrille, depone, secondo 1'0., in n11 per.sonale medie-o fornito di ~eia.le perizia in siffatte operazioni, si ripeteranno fatalmente gli favore della diversa origine della scos~ dal tono muscolare e quindi in favore aella loro indipeninsuccessi delle ~uerre precedenti)). C-0si ancor.a nnH volta il genio it<llieo ha indicato una via che denza. Riguardo all'azione della bile sui nervi mo- alle altre nazioni ft1 solta~nto sugp;eritA.'l dalle risul- tori, si dimostra che in essi come nei musroll la bile determina diminuzione progressiva della eccita nzf' tremende di questa immen&'1 <>onfta~razione . tabilità. A. DIAN. Dott. L. 0. ZAPELLONI. 1

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SEZIONE PRATICA

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PRAT .ICA~

APPUNTI DI MEDIOINA ..

CASISTICA . .

come quella. che dipende dall'atteggiamento più • comune al ~old.ato i;n questa guerra di posizione. Sindromi emorragiche ad insorgenza epidemica Espone poi i reperti urologici; i reperti ern.atofra le truppe operanti. logici costitu enti nélle sindromi scorbutica e parascorb_u tica un quadro sempre eguale (pur teProf. P. D. SICCARDI, capitano n1edico, capo zona nuto. conto degli esponenti dell'anemia riscon. di profilassi e direttore del Laboratorio .battrati neila prima) la cui nota saliente è data da teriologico di Armata del Medio Piave. (Gaz tln3. mononucleosi. relativa con diminuzione dei zetta Osp. e Cliniche). polin1orfonucleari; i negativi r eperti dell·e indaLa direzione di Sanità della IV Armata aveva gini emoculturali e dei tentativi di isolare un incaricato il Siccatdi di un'inchiesta sui ca.s i · germe proprio e riprodurre le manifestazioni • occorsi di sindromi emorragiche ad· insorgenza emorragiche jn animali inoculati col sangue dei , epidemica. I risultati, riassunti dall'A. in que- malati; i dati delle cu~e. sto lavQro, si basano sull'osservazione cliDa ,uJtimo espone, in base all'inchiesta nica di circa 700 malati. e sµlle - ricerche di anamnestica fatta ed ai reperti suaccennati, i ~aboratorio (urologiche, ematologiche, emoculcriteri ,e ziologici intorno alle varie forme morturali, biologiche) fatte in ·oltre 250 di essi dal- ·b ose rilevate soffe:ranandosi specialmente su l'A. con la collaborazione dei suoi subalterni quelli delle due sindromi scorbutiça· e parascornel Laboratorio batteriologico d'Armata. })utica che per la loro rarità in tempi normali Si tratta di tre q11adri simili, però clinica- rivestono particolare interesse. L' A. deve con.. mente J1ene definibili e differenziabili, forme di eludere pei dati epidemiologici, terape-q.tici e di transizione di uno stesso gruppo morboso o va- laboratori-o che insieme col _raffreddamento e • rietà di una stessa malattia - sindrome scorbu- con le condizioni igieniche sfav.orevoli, considetica; sindrome parascorbutica (intendendo af- r ·1ti come momenti predisponenti morbosi sta ad fermare che accanto al primo si può osservare origine delle sindromi anzid,e tte il tipo dell'aliun complesso sintomatico assai simile caratte- mentazione per due diversi meccanismi: l'un.) rizzato , p erò dallo ,s tato di. nutrizione generale lègato ai principi nutritivi accessori presenti in del malato sempre buono e talora ottimo); e molti alimenti animali e vegetali freschi e forse sindrome maculosa - comprendenti rispettiva- anche al contenuto loro in dati sali, l'altro leme11te il 2,5, il 42 e il 51 % dei casi. gato alla modificazion.e della reazione dell'orgaA lato di questi quadri morbosi ne çoesistono nismo di fronte al cibo somministrato come alialtri due, rappresentanti quasi nella seriazione mentazione esclusiva o prev.alente, al~;menta­ c·1mplessiva, due Cfl:Ia,dri limite, richiamanti i zione tanto piÙ:. importante in quanto i colpiti, criteri diversi, ·estremi, dell'infezione e della nella quasi totalità agricoltori, avevano la con\ perfrigerazione, .c ause di un disturbo nutritivo, suetudine di vitto completamente diverso. E - unico nella sua espressione di diatesi emorra- c·ennand·o .ai momenti che danno ragione del c.aràtteve di epidemicità riv·estito dalle sindromi, gica transitoria: una sindrome emorragica cu. tanea infettiva, decorrente come forma tifosa o ricorda- la eguaglianza del quadro ematologico • paratifosa (accertata anche con l'emocultura e delle sindromi scorbutica e p·arascorb1:1tjca con la siel'oreazione), con emorragie cutanee prequello della pellagra S .. A. . . , coci o ~on emorragie cutanee sostituenti la roI seola, ed una ·s indrome emorragica in congestomatite purulenta epidemica. 1ati, comprendenti rispettivamente il 0,5 e il 4% Th. B.umpel (MY,nch. med. Woch., 30 maggio) dei casi osservati L'A. descrive sistematicam,e nte le diverse sin- ha osservato in due campi di ·con centr.azione di dromi cliniche espo;nendone i caratteri comuni prigionjeri russi un'epidemia .di stomatiti che ·b .a colpito in un ·campo . la m·e tà, nell'altro un e i differenziali, indicandone i casi specialis. terzo dei prigionieri. . simi osservati, le complicanze, il decorso, la du• Nessun caso è. stato ooservato nel personale rata, le cure, e soffermandosi a des~rivere una ' particolare, abit11ale accentuazione assunta dal.- di g11.ardia ,e di assistenza. La malattia si iniziava con cefalea, vertigini, le manifestazioni emorragiche attorno · alla piegatura del ginocchio ed eccezionalmente del go- seguiva poi gonfi.amento doloroso delle gengive mito; nelle sindromi scorbutica, parascornutica, · ed una profusa seorezione purulenta, che puzmaculosa ed emorragica in congelati, localizza- · z,ava di fieno putrido. Dal pus è stato isolato il zione rivestente valore e lesiohe professionale ba>cillo di Vincent. Nei casi più gravi vi era •

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• etjolo~:ia è

diffusione del p,r ocesso anche alle fauci e ingorgo dei gangli regionali: talor·a anche si forma\·.ano delle pseudomembrane, che, distaccandosi, lasciavano delle ulceri. In qualche caso si sono notate ·delle ·. emorragie gengivali, in qua1che altro un e·s an-tema morbillifo·rme·. Temperatura fino a 39°. Non vi è stato alcun caso di morte, tutti passarono Q. .g uarigione in circa quattro settimane. La cura è stata fatta con purganti e pennellazioni localti. (di ac:iJdo cromico, pioctanina) . . La forma morbosa osserv.ata aveva una •c erta somiglianza con Ja stomatite mercuriale; però la ricerca del mercurio nel pus e :qelle salive è stata negativa. La causa non· sarebbe da ricercarsi nella scarsa nutrizione, perchè (d-ice l'A.) il vitto era suffi. ciente e svariato; vi predominavano però gli alimenti conservati: Nemmeno si può pensare allo scòrbuto, sia perchè il decorso è stato benigno, sia p1er la mancanza di processi emorragici. L'A. ritiene che questa epidemia sia s,t ata connessa .con qualche sostanza venefica sconosciuta int:Podotta con gli alimenti. La forma morbosa è affatto simile • allo stomacace, che appunto si nota negli eserciti accampati, nelle prigioni e simili. F1L.

psoriasi (la cui ancora così discussa) debba ve11ir considerata come un'affezi0ne che ' suole svilupparsi all'omb;I'a, p~r così dire, della. tubeC'colosi; sia eh~ rappresenti una manifestazione larvata di questa malattia, sia che si tratti di un male diverso, ma assai vicino alla tubercòlosi; · sia infine che si abbia a che fare ·con una malattia del tutt0 diversa, -ma ~mpiantata su terreno tubercolare, senza avere alcuna relazione di causa e di effetto .col prc?cesso tubercolar.e vero e propriò. 3° L'eucaliptolo avrebbe una benefica irt· tiuenza, applicato esternamente, su di alcune dermatosi e sulla psoriasi in particolar modo. ,Solfo ed eucaliptolo sono d'altra parte egualmente attivi nella cura della tubercolosi, specie nelle forme torpide, ed è perciò che l'Autore ha pensato di combinar~ questi due medica.menti con lo Bcopo di agire se non sulla causa stessa della malattia, almeno sul terreno su cui . essa suole svilupparsi. · ' . La formtlla è la seguente :

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Solfo precipjtato puro ~ucaliptolo

centigr. 20 eme. 20

)) 80 . Olio di sesamo Si riscalda lentnmente l'olio di sesamo sino a soluzione completa del solfo e, dopo raffredTERAPIA. dato, si aggit1nge l'e11caliptolo. Nuovo metodo di cura della psoriasi Iniettando profonq.a.mente, nei glutei, qtiesto L. Bory (Presse Médic., .. 7 giugno 1917, p. 331) preparato, in llil individ110 affetto da psoriasi tia lungo tempo si · era proposto di curare grave ed antica. l '•.t\.11to1·e notò con grande sorlln certo numero di dermatosi, in cui il solfo presa sua e del malato, tre giorni dopo la prisembra indicato, con delle iniezioni di solìn . ma· iniezione, 11n notevolissimo migliorament<1. !)Uro scioltb od incorporato in. un mezzo liqui- In un altro caso consimile, si eb·b e la totale do tollerato dall'organismo. Le diverse prepa- scompars~ delle manifestazioni già alla 4a inie, razioni colloidali del commercio non soddisfu- zione (circa dodici giorni dall'inizio della cura) ce.ndo dal p1=J.nto di vista dermatologico, l'A. e senz·a che localmente si fosse praticato altro periseverò nelle sue ricerche fino ad adottare trattamento all'inf11ori dell'applicazione di collodion e11caliptolato s11 aJcune er11zioni del viso. la form11la seguente: Un terzo caso f11 più ribelle: per altro dopo Solfo precipitato puro centigr. 20 • 8 iniezioni non persisteva che una leggera tinOlio di sesamo o di vaselina eme. 100 La preparazione è dos_ata a 2 milligr. per ta rosea nel sito delle eruzio11i, appena distinguibile da quella della cute sana. Anche qui, eme. : ciò che permette, iniettando 5 eme. di come solo tratt?-mento locale, del collo.d ion eusoluzione oleosa, d'introdurre nell'organismo caliptolato (25 ~b) di quarido in quando. 1 centigr. di solfo puro, quantità che non si . Per altri tre soggetti, ancora in cura, non ~ potrebbe raggiungere con le pseudo-soluzioni possibile form11lare conclusioni precise: con colloidali. · • ' . L'olio di sesamo . è preferibile all'olio di va- tutto ciè 1'A. crede opportuno far rilevare si!l selina in ragione del più rapido riassorbimento da ora l'importanza della guarigione ottenuta da parte dei tessuti e l'A. l'ha adottato, co11 riei 11rimi casi studiati, o almeno delle profonde ·l'aggiunta di eucaliptolo, nella cura della pso- modificazioni verj.ficatesi nei sintomi obbiettivi, sotto l'infl11enza di 11n'esclusiva cura interna. riasi per le seguenti ragioni: • Anche co1 calomelano si ottengono talvolta 1° La cura solforosa, interna od esterna, sembra avere una favorevole influenza sul pro- ris11ltati a11aloghi; non però così rapidamente. • • In 0gni modo la reazione degli psoriasici al cesso pso r1as1co. 2° Sembra P!esso a poco stabilito che la solfo et1caliptolato od aJ calomelano è un argo/

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SEZIONE PRATICA '

mento in favore della teoria parassitaria della psoriasi; ma prova altresì che la cura di queqta affezi.or1t> non deve essere soltanto locale: al contrario essa dovrebbe essere locale e ocrenerale se si vuole ottenere una guarigione definitiva. Le iniezioni di solfo eucaliptolato sono ben tollerate, indolori e possono sostituire vantaggiosamente per l'azione più r apida e più duratura le diverse preparazioni colloidali anche nel trattamento del reumatismo cronico nel quale sono state preconizzate. Ed a questo proposito non è senza interesse il ricorda.re che talvolta la psoriasi è complicata con manife• stazioni a!~tropati che. Ora è possibile che 11n giorno l'analogia nel trattamento curativo del- · la psorjasi con il reumatismo cronico ci farà trovare la sua ragione di essere in ·un'affinità etiologica, di ordine parassitario, fra le due malattj e. V. MONTESANO.

MEDICINA SOCIALE..

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Provvedimenti per il benessere dell'infanzia. '

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Su questo argomento l 'Edinburgh medical lournal pubblica due interessanti numeri m·onografici di cui diam9 il sommario: 1) Lo scopo nelle opere di p:nevenzione in rapporto al trattamento medico dei bambini; 2) L'assistenza dei bambini durante l'età scolara; 3) Il benessere della madre in gravidanza e la salute del ba.mbino; 4) P1ediatria e benessere dell'inf an~ia; ~) Considerazioni pratiche sull'organizz,a zione delle istituzioni per il benessere dell'inf.anzia; 6) L:assistenza ai deficienti; 7) La tubercolosi chi·rurgica ed iJ benessere dell'infanzia. Nel numero .seguente,. (giugno) vengono trattati gli .argomenti seguenti : 1) Le malattie infettive; 2) La dermatologia; 3) Le istituzioni amrpinistr.ativie per l'assistenza ai bambini sotto l'età scolara; 4) Le malattie oculari; 5) Le maJattie dell'orecchio, n.a so e .g ola; 6) ~a prevenzione della carie dentale; 7) L'ispezione medica nelle s_cuole; 8) I provvedimenti legislativi ed .amministrativi in r.ap.p orto con la maternità e col benessere dell'infanzia. ini.

P-OST A DEGLI ABBONATI. (846) Al tenente medico De Pietro Pe.rrone. Potrà .utilmente consultare i seguenti lavori: CHERVIN, Begaiement

"

et

autres déf auts de prononciation. Parigi, 1895. - WYLLIE The de '. sorde1·s of speech.. Londra, 1895. - GUTZMANN H., Sprach.lteilkunde, Vorlesungen iiber die StorunJ . gen der Sprache. 2a edizione. Ilerlino, 1912. Ro1J MA GEORGF.S, La p arole et les troubles de la parole. Parigi, 1907.

Inoltre troverà ampia materia di studio nel~e lèzioni di ortofonia ·del prof. Ferrero ' eh~ fanno. p arte del Corso di P sicologia emendativa per i maestri, dettato dal prof. De Sanctis, àéll'Università di Roma. E. T. (847) Al dott. S. C. di Caltagirone, sug.ge• riamo : A. BROCA, Chirurgie infantile. G. Steinheil, Parigi, L. 25. - E. KIRMISSON, Précis de chirurgie infàntile; Masson et C.ie, Parigi, L. 12. NoVÉ-JossERAND~ Précis d'Orth.opedie, O. Doin, . Parigi, L. 8. - E. EsTOR, Guide pratique de cliir11rgie infantile, Parigi, F. Alcan. . ini

Le malattie del cuore.edei vasi · Sommario del N. 8 (1° luglio

19~7).

L.t\.VORI . ORIGINALI:. O.sservazioni e ricerche sul pol ~o venoso (Prof. P. Livierato). - 'Trombosi ed embolia. trombotica delle arterie coronarie del cuore . (Prof. Spartaco Minelli). RASSEGNE E RIVISTE : Studi clinici sul cuore (Prof. O. B. Queirolo). - Il :cuore del soldato (A. Abrahams). - Extrasistoli provocate mediante la compressione oculare nella bradicardia nervosa (D. Danielopolu e V. Daniblescu,). - La bradicardia nelle puerpere (D. Danielopolu e N. Zacliaresou). ~ La dete1'minazione della pressione sanguigna con i metodi acustico ed oscillatorio (Mao William Spencer e n1elvilfl, J. Murray). Il polso a lternante (Dudley Wh,ite Hawthorne, D e Boer). - Un nuovo modello di sfigmomanometro scrivente (E. Morelli). - Malattie bronco-polmonari nei ,soldati, e condi' zioni cardiache (E. Mo relli) . L'uabaina nel• l'insufficienza cardiaca (G. Vitoux). .- Concetti dei disturbi del ritmo . càrdiaco e loro classificazioni 1

~l

fascicolo 7 (1 luglio 1917) de lla nostra SEZIONE MEDICA contiene i seguenti lavori : I. Prof. GIOVANNI MINGAZZINI - La puntura lombare _ come

'

(P . Oastellino).

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oura,

di alcune forme di cefalea essenziale. II.. Dott. GIOACCHINO FUMAROLA - Akroaspli yxia ohromatica hypertrophioa associata a sol eroder• mia,. II~. Dott. CRISTOFORO PASTINE - A proposito dell'estensione e della ft,essione paradossale della mano e delle àita, all'eccitazione faraàica 'l(,nipolat·e àell'avambraooio.

Abbonamento annuo : Italia L. 12 Fascicoli separati L. 2.

Estero L. 18.

Per gli abbonati al «Policlinico >): . Italia L . 7 , Estero L . 13. Inviare vaglia direttamente al prof. ENRICO MORELLI - Via Sistina. 14 - Roma. (23)

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lL POLICLINlCO

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XXIV, 1 FASC. 28]

NE.L L A . V I T A

PROFESSION AI_jE .

Guerra e . pace.

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Nel fascicolo 24 ·del ·Policlinico, Sezione pratica, del 10 giugno corrente, alla Rubrica lntP;' proft:.ssionali, vi è l'articolo Guerra e Pace, r essi che merita la maggiore considerazione. Detto arti colo, dopo uver accennato ai vari problemi d'indole ~ociale che si affacceranno dopo la g11erra ed ai quali la professione sanitaria è • strettamente legata, ed alla necessità di provvedervi in tempo, termina con queste parole : cc è hene fino da ora pigliare posizione facendo . conoscere il nostro avviso e'le nostre esigenze ». La questione così è ben posta; solo che per esperienza Sèlppjarao quanto sia difficile nella legislazione sanitaria realizzare con relativa sollecitudine qualsiasi riforma. Le difficoltà che conducono sempre così in lungo i provvedimenti sanitari sorgono dalle cose e dalle petsone. Le prime provengono dal fatto che l'igien•3 • sociale, come sci.enz a nuova, presenta in qualche p11nto inr,Artezzes delle quali sempre si è profittato per dilazionare qualsiasi riforma, anche quando l'esperienz·a fatta altrove ne avesse , già inostrata 1'11tilità. I. . e seconde dipendono da e.r rata organizzazione burocratica, di modo che · · le q11 estioni sani tari e per la loro approvazione,' debbono essere riportate al gil1dizio di persone profor1e; persone che spesso per mantenersi al potere, sono ..contrarie a ql1alsias~ innova • . z1one. A dirimere le prin1e difficoltà gioverà il progresso delle scienze mediche, che sarà favo rito • col fornire adeguati' me~zi finanziàri ai centri di studio. A combattere le se~onde appare evidente la necessità di istituire un Ministero per la 1Sanità Pubbiic::l , al quale debbono far capo tutti i servizi sanitari civili. Solo in questo modo si potrà perfezionare e .. disciplinare l'or-. ganizzazione sanitaria della nazione ·e si potranno modificare ed applicare rapidamente le varie leggi d igiene che vanno assumendo sempre maggiore importanza. La ·proposta di istituire un Ministero per la Sanità i1on è nuov·a; essa fu già ventilata &l• Congresso Medico Internazionale di Budapest .. nel 1909, e già jl-ltre nazioni si danriO ' il vanto di averla realizzata. Purtroppo, non c'è da illudersi, questo provvedimento seguir~ la sorte di tutti gli altri, di essere cioè ostacolato il più possibile, per aver poi le maggiori approva.zioni dopo che sarà fatto, s'intende, col più grande ritardo possibile. Nell'imminenza di fare nuove leggi sanitarie sarebbe opportuno che si prendessero le mag1

giori precauzioni perchè no;n riuscissero troppo difettose. Così pure, a guerra finita, potrebbe utilizzarsi il numeroso e disciplinato personale sanitario, che diversamente nel disagio della disoccupazione cerche.rà impiego all'estero, mentre potrebbe portare molti benefiçi allo . , . stato che ne curò J.'istruzione. Con un Ministero competente, le organizzazioni sanitarie assumerebbero nuova forza e maggiore rispetto; L'interpretazione qelle leggi • e dei regolamenti. una maggiore uniformità. ' . Il P!3rsonale sarebbe meglio scelto e compensa. to; gli abusi più facilmente repressi, i favoriti- · smi meno facili. Si può obbiettare che tutto ciò importerà una maggiore spesa. Dato che l obbiezione fosse seria, non si potrebbe prelevare da quei 'tanti m.i• • lioni che si spP.ndono in altre cose, e non se.m pre utilmente? , Roma, 27 giµgno .1917. Dott. G. MASSIMI. •

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'' Sempre a proposito del turno ,, I

Caro Pangloss, Faccio seguito dop6 più di un anno di intervallo àd una mia lettera pubblicata nel fascico lo n. 20 S. P. pag. 636, del Policlinico 1916, allo scopo di iniziare n11ovamente quella giusta campagn a contro i nostri bravi colleghi, ; qi1ali, non si sa co1ne, sono. riusciti e riescono tuttora ad. esimersi dal · servizio in· zona di guerra. ' Questi..... ciclamini sono, è. vero, un po' più rari di quanto non fossero al principio • della guerra, ma non c'è medico che ritorni ' da.Ila sua licenza ordinaria (quindici giorni annui), il quale non parli con risentimento, se ~on con indignazione, di rq uei colleghi che numerosi s'incontrano per la città e per i quali non è stato ancora preso nessun provvedimento. Parlando con questi signori, si sente dire che sono stati sottoposti a .visita medica, che sono idonei al servizio incondizionato, ~he attendono da un momento all'a1tro ì'ord.i ne. di partenza dalla Direzione di 1$ anità da cui dipendono, ma infine..... r~stan,o sempre dove sono. Fino ad ora l'avvicendamento è stato regolato dalla sostituzione di quei medici che, avendo oltrepassato il limite di anni 40, avessero compiuti 12 mesi di campagna: equo provvedimento che ha. incontrato il completo favore della classe medica.

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Ma non basta: bisogna ricordare che molti A.Ila })residenza venne chiamato il senatore Manmedici non quarantenni, ma, per contro, neangiagalli, il quale dopo avei· protestato contro il che pivellini, i)restano ormai da ben 25 mesi conteg·no del dottor Filippetti e dei suoi sostenitori, ininterrotto 'Servizio in zona di guerra: non si mise in votazione un ordine del giorno del dottor parli di disagi materiali, specie negli ospedali Villa, ' che riuscì approvato, col quale i mediei dichia rano de&'l.dutO il Consigl1o dell'Ordine dei meda c~po, p erchè non ce ne sono; essi soffrono. dici e riaffermano i loro· sentimenti d'italianità che come già rilevai, il disagio più grave dell'allo11li ·dividono dalle idee e dalle clirettive dell'on. Brutanamento dai loro ceritri di studio o profes# nelli. · · sionali: per questi, quanto p~r gli altri, sarebIl i>residente ·d-ott<}r Filippetti ha comt1nicato di be i1ecC'ssario l 'avvicendamento, sia pure tempo- ,~oler ras~gnare le dim1ssioni del Cons1glio nelle r~neo, ove, per speciali esigenze, fosse di nuovo ma ni del prefetto. richiesta l'opera lor0. Ordi-ne dei Medici della Provin<Jia di Catanzaro. La pratica non offrirebbe speci~li difficoltà - Il Consiglio dell'Ordine, adunatosi il 9 giugno, nella sua .attuazione nè per essa si dovrebbero accetta.udo ad unanimità. una.. proposta del Presitrovare ostacoli. dente, 11a affidato allo &tesso l'incarico di far preDalle varie Direzioni di Sanità territoriali sente al Prefetto della provincia il desidera to che dovrebbe essere trasmesso l'elenco di tutti quei i Comuni, i quali assegnano le indennità caroviveri medici che hanno l'obbligo di prestare servizio ai propri impiega ti, siano indotti ad estendere tale be11eficio ai ìVIedici condotti. in zona lli guerra; alla Intendenza Generale: In merito all'azione politica dell'on. Brunelli il le Direzioni di Sanità, mobilitate, a loro volta manderebbero l'elenco di tl1tti quegli ufficiali Consiglio. dopo lunga ed animatissima discussione che esprimessero desiderio di essere avvicen- alla quale presero parte tutti i componenti, votò ad l1naniu1ità il seguente ordine del giorno propost-0 dati: ecco che in capo ad un m ese, in gran da l consiglie~e seg·retario dott. Eelliotti Luigi : · parte i medici sarebbero sostituiti per prestare «Il C-0n.s iglio dell'Ordine dei Medici della Proservizio territoriale ognuno alla diretta dipen- ' 'incia di Catanzaro, presa visione clell'invito del denza della Direz~o.ne di 1S anità del rispettivo C-0nsiglio FedeTale degli Ordini dei Medici ai singoli centro di mobilitazione. Ordini per esprimere il loro pensiero .sulla opera In tal maniera il servizio non verrebbe a sof- politica dell'on. Br.une11Ì intorno alla nostra guerra; cc Ritent1to· che è dovere d e lla classe sanitaria frire ed il trattamento sarebbe ugu,ale per tutti. contribuire con tut~e . le sue forze a lla resistenza Con ringraziamenti e saluti. . della K azione per il trionfo degli al ti ideali di na Dev.mo Abbonato 4368. I zionalità e della democrazia contro il militarismo

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Cronaca del . movimento professionale. Il Comitato Me.. dico Parlamentare si è riunito . .a ll'Ufficio IV di Montecitorio, allo scopo di · ayvistare j mezzi più convenienti per addivenire ad una CO-Ordinazione dei servizi medici militari e civili. · Dopo un vivo 1s cambio di idee, con riferimento di numerosi dati, venne affidato ad una Commissione l'incarico di conferire coiI ministri Leonardo Bianchi ed Orlando. Non è stato adottato nessun altro provvedimento. Intanto sono iscritti a parlare sull'esercizio provvisorio a lcuni ùeputatj medici, che tratteranno argome11ti di vi ta~e importanza. \ Adunanza di deputati medici. -

Il 1° corrente ha avuto luogo 1 un'altra riunione dei medici della città e provincia di Milano, per accordarsi sull'atteggiamento da tenere di fronte al dissidio sorto col ConS:i.glio dell'Ordine, presieduto dal dottor Filippetti. La discussione è Q.urata _quasi tre ore ed è stata assai movimentata, ad un certo punto anzi è degenerata in una colluttazione. Il presidente e il Consiglio furono eostretti ad uscire dalla sala.

degli Imperi centrali, riconosc-endo peraltro ad ogni sing·olo Ordine o v·er sona pien~ libertà di pensiero e di azione; · « Ritent1to che la· qualità dell'on. Brunelli di rappresenta nte degli Ordini nel Consiglio Superiote di Sanit~ non lo inve~e di alcun mandato politico per conto dei Sanitari: Delibera: di non potersi elevare a gindice dell'opera politica che l'on. 'Brunelli svolge appunto nella sua qualità di Deputato al Pàrlamento e gli riconferma, la fiduJ c'i.a quale rapprel'entante degli Ordini nel Consiglio St1periore di Sanità )). Il Consiglio ha plR11dito e incoraggiato !.'iniziativa, già tradotta • iri pratica, di un giornale sociale intitolato La Lente, ed h a preso varie altre delibe• • r.nz1oru.

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I mediai di Milano e Pro'l.Yi;n,oia. -

La ressa dei }avori che ci vengono o.tferti per la pubblicazione e la penuria dello spazio, im· postaci <fon provvedimento governativo, ci inducono a s;11ecitare i nostri benevoli collaboratori affinchè cond~nsino i .loro contributi entro i più ristretti limiti compatibili con la chiarezza e con, l'efficacia dell'esposizione; li sfrondino delle , documentazioni ingombranti, delle introduzioni storiche, delle citazioni; si attengano prevalentemente ai rilievi di interesse pratico. \

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IL POLICLINICO

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RISPOSTE AQUESITI E ADOMANDE.

agli effetti della cura e della assistenza sanitaria . Pel maggior: lavoro del sanitario è, però, il Comune tenuto a corrispondere· al sanitario adeguata gra tificaziQne, sempre che questi non creda di avanzare d-0manda. per aumento di ufficio dello stipendio a lla G. P. A. ai sensi .dell'artioolo 26 del testo unico delle. l~ggi isanit.arie. r (6!>00) J?ensioni: - Abbonato :q. 2148. - Tenuto conto del maggior contributo di seconda categoria ' pagato per dieci anni, liquiderà l'aDJ].ua pensione di L. 1921. ·

(6894) Visita sanitaria alla oarni macellate.

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Dott. C. G. da C. - L'ufficiale sanitario ha l'~b­ bligo di procedere, in manca~a del yeterinario oomunale o consorziale, alla visita d~lle carni macellate. L'adempimento d~ tale .obbligo, che non è, del resto, principale,, , ma semplicemente su&sidiario, non deve arrecare onere al funzionario, eh~ deve eseguirlo. lJ per ciò necessario che tutta la carne macellata sia raccolta in determinata località ed in determinata ora acciò il sanitari<> pos(6901) Obblighi di serviz~o del medico condotto. sa con unico accesso e con minimo scipio_di tempo, - Dott. G. • I. da T. - Il medioo condotto hà. diassolvere il mandato, che gli è imposto nell'escluritto di chiedere compenso per le prestazioni che sivo interesse della collettività. Se tale locale manesegue ·a persone non comprese nell'elenco dei poca o l'amministrazione intenda favo·r ire gli eserveri. Il Si-ndaco può ·provvedere da &è solamente centi col permettere che il medico' 1si rechi al d-Omipei poveri di passaggio ed il medico condotto deve ' cilio per la verµìca della carne da ciascuno di essi ottem~rare alle disposizioni che . egli prende per macellata, ·è d'uopo che la prestazione sanitaria tali persone. In caso di rifiuto al pagamento può sia eseguita ~enza -spesa a carico dell'esecutore. È, adir~ l'autorità giudiziaria. Gli obblighi del mer pertanto, doveroso eh~ ~'amministrazione muni.ci- · diéo condQtto dei poveri sono contenuti nella legpale Da rimborsi delle somme clie ' Ella deve ero- .ge sanitaria e nei singoli capitolati di servizio. gare per . accedere nelle varie località e nella mi(6902) Sessennii. - Oaro vivere. - Pott. 'abbosura della effettiva erog·azione da documen~rsi nei •· nato ' n. 625. - L'es~re Btato ammesso al godimodi consueti. m·e nto della pensi,on~ . come tutti gµ altri impiegati (6896) Pensioni. - Dott .. E. G. da B. - Con·. dell'Opera P~a non .implica il diritto a conseguire 38 anni di servizio e 63 di età liquiderà l'annua i sessennii e l'indennità caroviveri stabiliti pei soli p~nsione di L _ 2756. Con 39 di 1servizio e 64 di età impiegati di segreteria. Se l'ammiID:strazione è . . liquiderà, ìnvece, L. 3000. Sulla pensione deve paricalcitrante a concederle tanto · i primi qual}.to la gare la R. M . in ragione del 8 .625 % più la riteseconda; esponga i fatti alla Commissione di benuta del 3 % prescritta dall'articolo 12 del vineficenza provinci:ale perchè inviti . .l'amministragente testo llnico. Pertanto la pensione di L. 2756 z1one, per ragioni di equità, a prendere favorevoli si ridurrà al netto a L . .2435. 70 e quella di L. 8000 provvedimenti a di Lei riguardo. , · a L. 2651.25. Doctor · JusTITIA.

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(6898) Obblighi ·del medioo condotto. - P1·ofughi della zona di guerra. - Sussìàii. Dort. abbonato 1837. - La stazione dei RR. CC. è curata

. Servizio meàioo-milit{llre. -

AJ dott. R .

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Zona ,

gratuitamente dal medico condotto. Pel servizio al carcere manda.mentale e pel rilascio ·d ei ~rtificati · occorrenti alla traduzione dei detenuti, ha diritto a compenso. Tale çompenso è corri.s:r;i-0st<Y d:al Comune .capoluog-0 salvo rivai.s a mediante ratizzi da parre di tutti i Oomuni che compongon9 il Mandamento. Per· la cura dei profughi non .s i ha diritto a compenso perchè considerati come poveri agli effetti della· assistenza .s anitaria. Pel maggior lavoro del sanitario deve provvedere il Comune c-0n corrispon.sione di adeguati co.m pensi straordinarii. • • In ~so di rifiuto si può richiedere alla G. P. A. in ap.Plicazione. dell'articolo 26 della legge, adeguato aumento di · ufficio del~o stipendio. Avendo il Prefetto ordinato la visita della donna che reclamava il sussidio ed avendola imposta diréttarnente . all'ufficiale .sanitario, questi deve ..eseguirla senza compenso come che disposta di ufficio nell'interesse del pubblico erario. Il primo certificato medico fu pagato perchè richiesto dalla donna nel suo interess-e onde provare presso le autoritl\. superìori 11 proprio stato di 'infermità. Ora trattasi di visita di contr0llo di sposta di ufficio.

di Guerra:

(6899) Oztra di profughi. - Oompen~o al rrieàiofJ oondotto. - Dott. V. G. da M. M. - I profughi della zona <li g·11erra ·sono considera ti come poveri

Al dott. P. C., da S .. L. : I medici riformati delle classi '70-'75 non sooo stati richiamati in servizio.

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(26) •

, Il decreto port.a il n. 1529 e la data del 12 uovembre 1916. La visita cui fu sottor><>st-0 a Fi rellZt:' ha servito a stabilire la sua idoneità in genére a1 servizi mobilitati. Malgrado tal~' visita iJ c<llt~ga è. ·sempr~ da considerarsi come ufficia le della Croce Rossa, e non di complem.e nto di ·sanità. , . Al dott. L . P., Zooo di Guerra: Se è inabile permanentemente può fa·r doma·n da di pa.ssa.re .alla riserva. In questo ruolo, !!On richiedendosi l'abilità fisica incondizionata, può esser pr·o mosso. tenente. All'abb. n . 8990: . I medici, come tutti gli ufficiali delle altre armj e corpi, . possono leggere le circolari sul Giornale 'fnil.'itare ufficiale che iiu•n ge ad ogni Oomando di d.ivi.siohe e di reggimento, e che i detti comandi non possono rifiutare di far legg~re agli interessati. La (!ircolare che riguarda il passaggio alla riserva. degli ufficiali di complemento e di milizia territoriale porta il · n. 397, dispensa 40a. del G. M.

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(15 giugno 1917).


(ANNO XXIV, F ASC. 28 J

SEZlONE PRATICA

.. .-

NOMINE', PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. '

Il prof. Coesa.re Agostini, direttore del Manicomio Provinciale e del Reparto Nevrologioo Mi, litare, è stato dal Ministero della Guerra nominato Oons'll,lente per le malattie nervose e mentaU de'tl'Armata della Oarnia. · della Oo rona à'Italia. 1

Ufficia.le: prof. dott. G;imba.rotta Giovanni. Ufficiale: prof. Martinelli Vittorio, libero docente di clinica chirurgica .a Napoli, primario nell'O• .spedale Lor(:-to, direttore dell'Ospedale della O. R . di Salerno. Cavalieri: prof. Bazzica.lupo Guglielmo, libero docente di serneiotica medica a Napoli; Trevisanello Giovanni, da <*nova. ~

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All'<ibb. n. 2154: Un distaccanier1Jto presupp0ne un Oomanào di distaccamento. Un aggruppamento di soldati alle di: pendenze di un Uom.ando locale, che a sua volta dipende da altro Comando di maggior grado gerarchico dello stegso reggimento, situato in .località dive~, còstituiSc-e il distaccamento. Jfinchè tal-3 formazione è rimasta, è i·imasto il distaccamento. All'.abb. n. 8336: Attualmente ·sono in esame i titoli dell'ultimo concorso i cui termiqi si sono chiusi il 5 m.arw u. s. .All'abb. .n. 6114: . Il eollega avrebbe già l'ànzianità ad essere Pr<>mosso pur passandq nei ruoli della riserva. Tale promozione però sarà sempre subordinata ad uila. proposta di avanzamento che per lui dovranno fare le autorità dalle quali dipenderà, se lo riterranno idoneo alla promozione. All'abb. n. 3088: In base all'articolo 46 dell'attuale Elenco ha diritto .alla riforma. All'abb. n . 8806: Il collega può sempre chiedere di essere sottoposto a una visita collegiale per comprovare la propria idoneità. · Al dott. E. P., Zona di Guerra: La promoziqne doPo nove mesi di servizio q.i cui quattro trascorsi al fronte non è un diritto, è soltanto una condizione per essere proposto. Se le autorità da cui allora il collega dipendeva non crederono opportuno inviare gli specchi di avanzamento, ~le condizione non può ora aver valore per infirma re l'altra· disposizione che per la promozione occorra la idoneità incondizionata. Al dott. N. T., Zona di Guerra: ' . L'indennità di primo equipaggiamento .agli ufficiali nomina ti effettivi è .abrogata. · Per tutti i mobilitati esiste l'indennità di entrata in campagna, siano essf effettivi o no. Al dott. G. F . C. : Esiste lln regolamento sull~uniforme. I comandanti dei reparti non possono imporre ai , medici le mostrine del riparto, anzichè quelle amaranto prescritte per I.a sanità militare. M. G.

<lrdine

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ALBO D'ORO. •

Ricompense al valore militare per ia oampagna di guerra 1915-1916. MEDAGLIA DI BRONZO

Bocchetti Federico, da Monteverde (Avellino) tenente medico reggimento bersaglieri. - Usci varie volte arditamente, dalle trincee, per soccorrere feriti e ritirare cadaveri, incurante del fuoco nemiCQ. - Monte Kuk (PI.ava), 16 agosto 1916 . Sorge Emanuele, d·a , Napoli, sottotenénte medico complemento reggimento fanteria. -. Con grande serenità, . provvedeva .a prestare lè cure ai numerosi feriti che affluivano al posto di medicaz!one battuto dal tiro nemicoi. Si portava, poi, con slancio e grande spirito di abnegazione, fin pres, so ai retico1ati avversari per curarvi i feriti non trasportabili e provvedeva al loro riparo fino al calar della notte, durante la quale effettuava lo sgombero di tutti i feriti ed il sepl)ellimento dei morti sul campo. - Piccolo Lagazuoi, 27 otoo' bre 1915. · Bognetti ~1ario, da. Caserta, sottotenente medico reggimento alpini. - Richiesto d~urgenza per soccorrere un cannoniere ferito che non poteva essere allontanato dal pezzo a causa del preciso e nutrito fuoco dell'artiglieria nemica, .accorreva - -prontamente, e, giunto prezzo la zona battut;.1, per non espor~e la vita del proprio aiutante che lo accompagnava, si caricò sulle spalle lo zaino di sanità e da solo recavasi al pezzo a presta.re la sua opera. - . Galeria, 4 novembre 1915.

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NOTIZIE DIVERSE Congresso idrologico interalleato nel Principato di Monaco. Prima delJ'inizio della guerra. era stato indètto un Congre800 internazionale di talassoterapia da tenersi a· Monaco (Principato). Il Comitato o.,.ganizzatore di Parigi ne ha ora es~sa I.a fin.al~Là, intitolandolo : Congresso di Monaco per la espansione • delle stazioni termo-minerali, climatiche e balneari delle Ik';t.Zioni allea te ed amiche. Del C-0ngresso, che • si terrà .al_più presto possibile, è stato designato presidente il senatore professore ;IDdoardo Maragliano. Il Comitato italiano è.oostit~ito dai profesoor.i : Bozzolo e Vinai di Totip.o, Vitto;rio e Dario Mar.agli.ano di <knova, Devoto e Burgnozio di Milano, Lucatello di Padova, Oreffice di Venezia, Bar.duzzi di Siena, Baistrocchi <ii Parma, Badl1el di Firenze, Fedeli <li Pisa~ Casciani di Roma, De Renzi, lVLarfori, Gauthier e Striano di Napoli, e del segre-. tario dott. Jorio. •

Per le Cliniche Universitarie a Messina. Ha avuto luogo a Messina ~na riunione delle principali autorità, presieduta dal sotto~gretario di Stato .alla P. I . on. prof. Roth, per discutere in merito alla istituzione delle Cliniche Universitarie. Si è stabilito di adibire all'uopo provvi· s oriamente . (27)


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lL POLICLINICO

il Grand HOtel Regina. Elena., e di impiantare le cliniche definitive, col concorso degli enti locali, su adatta area già occupata temporaneamente dalle scuole comunali.

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.P<> ampia discussione, ha votato il seguente ordine

• del giorno: «La Società fa voti che nel determinare !;idoneità a l servizio militare di un iscritto si tenga conto non soltanto dell'idoneità a.ssoluta a qualunNel giornalismo medico. que serv-i zio militare di 1a linea ma anche della La direzione della Riforma Medica ve1~·à assunidoneità relativa ai . dive:i;si servizi di retrovia o • ta da due illustri iYiaestri, i proff. Antonio Cardaterritoriale, tenendo conto delle attitudini speciali relli e Edoardo iYiaragliano, in .s eguito a designadell'individuo in' relazione anche alla professione, zione fatta dal compianto prof. Gaetano Rummo. arte o mestiere, stabilendo· cioè una idoneità as.Il prof. Michele Landol:Q. laJscia il posto di redatsoltita al servizio militare in generè e una idoneità tore-capo, cui aveva atteso con assiduità ed intelli- a servizio ·ausiliario distinto in diverse categor~e genza ; ma continuerà a P·r estare la sua opera al a ,s econda del grado dèlla imperfezione o malattia periodico come collaboratore. esoneranti dal servizio di 1a. linea. Al posto di redattore-capo subentra il prof. AnUn medico e un soldato condannati per simtùazione drea Ferrannini, un bep.emerito della Riforma, Me, d'infermità. dica. Al TribuMle di guerra di Ane<>na è stato recen• Per i nostri soldati ciechi. • temente discusso un i1111)ortnnte processo contro un marchèse, soldato di artiglieria, ed il dot- · Come dal nostro fase. 24, ·p .. 783, avevamo fatto tor Ugenti Pietro Vincenw, medico chirurgo da rimessa. della 1somma di lire 70, a favore dei miliBa.ri, imputati il primo di essersi nel mese di settari ciechi di guerra, al prof. G. Romagnoli, direttembre del 1~16 in Bari, n1ediante una infezione, : tore della Scuola di Rieducazione per i ciechi in 'p rocurata maliziosame,nte una incapacità tempoRoma. Nell'accusarcene ricevuta, egli ci prega ranea al servizio militare, il 8eOOlldO di c:;orréità di esprimere i sentimenti di gratitudine e di riconel reato a.scritto al Pl"imo per avere praticata la noscenza dei ricoverati a l dott. Giuseppe De Ren,zi, e per .suo mezzo agli ufficiali degenti nell'Ospedale iniezione s~ssa. Il Tribunale ha condannato :il ' soldato, marchese degli Angeli in Ver-0na, i quali hanno attuato la Pap·pRlepore, ad un anno di carcere· militare, ed il benefica sottoscriziorie. , cl-0tt. l Tgehti a sei mesi della ,stes~a pena., computato Assicurazione degli operai addetti agli stabilimenti per en~l'ambi il sofferto. ,, • ausiliari. ' Congresso di farm.acisti. D,o po lungh~ discussioni semb):a. che debba essere Si è tenuto a Roma: l l l congresso dei farmacisti riSQlta in senso affermativo la questione <;lell'apd'Italia, per disc11tere in merito alla tassa sulle plicabilità agli operai degli stabilimenti dichiarati specialità. farmaceutiche. Alla riµnione è interieausiliari della diSJ!>OSizione contenuta nell'art. 18 n11ta anche la Commissione di azione nominata daldella legge (testo unico) 31 gennaio 1904, secondo l'assemblea dei' fabbricanti e oommercianti di prola quale debbono essere ia ssicurati presso la Cas&a dotti chimici e farmaceutici. Sono perven.ute al CoNazionale Infortuni tutti gli operai addetti a lamitato del e<>ng·resso oltre 150 adesioni~ vori., imprese o stabilimenti condotti direttamente . È stato ela·b ora to un men1or:iale da presentare a1 dallo Stato, dalle Provincie, dai Comuni o da essi Ministro delle :finanze. dati in oonces$ione o appalto. · Il Ministero della salute pubblica. in Aust11ia. Revisio11e degli Elenchi delle imperfezioni o inferL'imperatore Carlo; con autografo diretto al premità causà l'inabilità militare• sidente del consiglio austriaco, ha istituito un nuoLa Società ài Meàìoina Legale nelle adunanze del vo-minjstero, per l'igiene e prov.vedimenti sociali. 28 e 30 giugno11sotto la Presidenza del Tenente GeÈ u)la delle tante stridenti contraddizioni oon un nerale Medico Perrero di Cavallerleone, in occasione programma fredda.mente seguito, di offese alla vita di una comunicazione d,el prof. S. Ottolenghi, doumana e al bene-ssere sociale. I

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Indice aHabetico per materie.

Acqua terma Je dei bagni di Casciana : ricerche . . . . . Pag. 892 Arteria poplitea : nuovo processo vel' I \allacciatura . )) 888 Autolesioni dentali )) 889 Bile : ricerche . )} 892 Elettro-vibratore del Bergonié : nuova ap-plicazione . . )) 888 Ferite addominali ni guerra )) 890 Guerra e pace . )) 896

'· Pag. Infanzia : provvedimenti . . )) Noma: trattamento con esito in guarigione ' )) P,s oriasi : nuovo metodo di -cura . . Sindromi emorragiche fra le trll'P.Pe operanti . . . . . . , ... 873, 879, Stomatite purulenta epidemica » Turno : sempre a proposit;o del' . · >) Zolfo colloidale' .per iniezioni endovenose )) nel re11matlsmo artioolare :tcuto I

Roma. 1917

C28r •

- Stab. Tip. Cartiere Cent alt •

L. POZZI. re8f}.

895 884 894

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Roma~

Anno XXIV.

IS luglio I9~7

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·tondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZiONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO. ASCOLI ,

SOMMARIO. Servizi sanitar.f: .R. Alessandri.: Ancora per un migliore ordinamento del servizio chirurgico al fronte . - Lavori originali :

V. Artom di Sant' Agnese : Il drenaggio filifurme nella c ura . della. mastite puerperale. - Riviste sintetiche : G. Dragotti : Dei disturbi nervosi di origine riftessa. - Note e contributi: A. Parasporo: Sulla cura delle ust ioni e congelazioni: ambrina , . . paraffina P- catra1ne vegetale. - Accademie, Società mediche, Congressi: XXV Cong resso della Società Italiana di Chirurgia..

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A;>punti di medicina pratica: CASISTICA E TERAPIA : La

spondilite sifilitica. -

Il trattamento della blenorragia a cuta. - MEDICINA SCIENTIFICA: I batteri filtrabili. - Posta degli abbonati. - Cenni bibliografici. -

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Varia.

Nella vita professionale: Cronaca dei movimento professionale. Atti parlamentari. - Sottoscrizione al fondo di soccorso contro

i più gravi danni della guerra patiti dai medici e dalle l oro famiglie. - Risposte a quesiti e a domande. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Albo d'oro. - Indice alfabetico pet materi e.

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Notizie diverse.

Leucoplasia commisur ale e sitilide. -

Ai Signori Abbonati i La stampa del PREMIO per il 1917: prof. T. ROSSI DORIA «OSTETRICIA MODERNA » . . è compiuta, ed il volume si sta ora rilegando. Appena J-ronto ne verrà e1fet· tuata la spedizione a tutti gli as~ooiati che già p·a garono· l'abbonamenio per intero più i 60 centesimi per le s.p ese di spedizione raccomandata del premio stesso. · I pochi ritardatari ~si affrettino perciò a mr;ttersi al corrente verso 1'Amzp.inistra~1one. Ricordiamo che i pagamenti debbono essere indirizzati sempre nominativamente al prof. ENRICO MORELLI-Via Sistina 14, Roma.

L'AMMINISTRAZ10N1$. .

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•1111&1 di ,ro,rle&à rlsen~&I. _.E vii!Jtata la riproduzione di lavori pubbUcati nel POLIWNIOO o la pubbUcazione di sunti ' • di e88i senza citarne la fonte. · · · '

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SERVIZI SANITARI. Ancora per 11n migliore ordinamento del servizio chirurgico al fronte. Prof.

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ROBERTO

ALESSANDRI.

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Nell 'articolo pubblicato da me e R. Bastia nelli sul nu. 13 del Polic linic o (Sez~ pratica) cercamm o di dare uno sch ema di come converreb-· be organizzare il ,servizio chirurgicb di prima linea nell'intento di dare un'unità di indirizzo alla cura dei vari feriti. LfJ, nQstra proposta - come del resto prevedevo - è rimasta lettera morta.

Da qualche raro commento pubblicato su di essa, e più dalle critiche orali udite da varie parti, pare che non riesca ben accetta special· • inentè l'idea di stabilire un direttore tecnico responsabile del servizio chirurgico di ciascun . . settore; e ciò sia per la difficoltà di trovare persone di autorità sufficiente per imporre a tutti · i chirurgi della zona un 'unità di indirizzo e di ' criteri ·curativi, sia per la pretesa ·diminutio . . capitis che ne deriverebbe ai rlirettori di sanità militare·. Pur convinto della poca fond atezza di queste obiezioni, ma ben sapendo come costituiscano un ostacolo io cr edo insormontabile altu azione dei miglioramenti richi esti, mi p&r.. (1) •

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metto ritornare ancora sull'argomento, e ciò . pt:J.' uut: rag1v111 . .t-' r1.u1d, pdJ. Cllè dovendo essere nostro conti.:. nuu s1uJ.i;u u1 periez1onare p1ù cl1e è possibile i serv i z 1 SdI1lLa.11 di prin1a linea e specialmente i cn1ru1·g1c1, tenendo conto. clell 'esperienza doJorusa e continuati va deg·1i altri e nostri, se non , può ottenersi il massimo, cerchiamo almeno di ottenere la soppressione degli i.n.convenienti più ' gravi. Seconda, e più importante, perchè se il servizio chirurgico -in zona di guerra è suscetti·bile di essere migliorato, occorre far presto: i ·provvedi1r1enti devono essere presi finchè vi è' tempo, e i più ~olleci ti possibili a vantaggio dei nustri soldati feriti; altrimenti si corrè rischio di decidersi ad attuarli quando non· ser. , .' v1ranno p1u.

compie arrestando i gravissjmi giudicati intrasportabili, e provvedendo al rapido sgombro degli altri . Questi $econdo gli ordiname11ti oggi stabiliti sono variamente diretti, i più gravi, in genere cavitari, ad un'ambulanza chirurgica se esiste nel corpo d'armata, o a ·qualche pspedaletto più avanzato, dove si trovi qualche aLile chiru·rgo per lo più uno, raramente due; tutti gli altri 11egli ospedaletti e ospedali disseminati nella: zona, nei quali per forza di cose o non esiste chirurgo o al più ve ne p uno per ciascuna unità : s'intende che non metto in conto gli altri rr1edici spesso nu1nerosi dell,ospedaletto, che pur essendo medici-chirurgi s~co'n­ do il diploma 'di laurea, di chirurgia non hanno pratica alcuna. I .feriti più gravi, specie quando nel settore esista un' ar11bulanza chirurg\ca o un ospedale * mobile della Croce Rossa, trovano subito soc** • • La nostra organizzazione risente sempre del co~so adeguato .. Resta la questione delJa spedifetto originale di essere stata disposta e pre- dalizzazione, poichè sappiamo conie questi f.e. I . parata quando non si aveva alcuna idea di riti, operati o meno, debbono possibilmente • esquello cl.le potéva essere la guerra odierna; ·é sere spedalizzati; e non possono essere sgombecome l'andamento di essa e l'uso di nuovi mez- rati indtetro che dopo vari giorni, quando il trasporto non riesce più nocivo; ma questa non zi di difesa e di offesa t1a rivoluzionato tutti i criteri direttivi della strategia e della ta~tica è difficoltà insormontabile e già in parecchi set1nilitare, così la diversità delle lesioni, il nu- tori si è nrovved u~o a sufficienza. n1ero dei feriti, la differenza nei· ·mezzi di traSe non esiste ambulanza chirurgica i feriti sporto', i mutati concetti terapeutici avrebbero ' gravi sono mandati o indifferentemente insiedovuto. cambiare radicalmente anche l'organiz- rne agli altri negli ospedaletti più vicini, o solo in qualche settore è disposto, che vengano prezazione dei soccorsi.. . Parecchio s'è fatto, dobbiamo riconoscerlo, . feribiln1ente inviati in uno o due avanzati, doma a mio parere si potrebbe fare di più, .e so- ve vi sono chirurgi capaci di soccorrerli. In geprattutto mutare gli organi e la disposizione di nere però nè l' ordinamento di questi ospedaessi in corrispondenza dell~ cambiate. condi- letti è in tutto predisposto per queste gravi opezioni di fatto . razioni, n è vi si accolgono soltanto i feriti La base del servizio erano e sono oltre i po- da operare d'urgenza, con grave danno specie sti reggimentali e le sezioni di sanità, gli ospe- nei momenti di viva azione, quando è maggiodaletti e ospedali da campo, e gli ospedali di re l'affollamento e il sovraccarico di lavoro. Tutti gli altri feriti di gravità media o legtappa; scarse sono le formazi oni speciali aggeri sono diretti ai vari ospedaletti del settogil1nte come le ambulanze chirurgiche. Prendendo per· esemplificazione l' andamento re, ove affluiscono per lo più in determinate del servizio in un corpo di ·armata, vediamo ore, trasporta ti in autom'obili con barelle o come rturante un periodo d'azione, i feriti che con posti a sedere. Questi feriti dopo un . perricevono soccorso sommario nei posti reggimer1- cor~o dalla sezione di sanità che in genere vataJi a fflui scono alle rispettive sezioni di sanità. ria. fra • i venti minuti e · un'ora, sono scaric3:ti Qui i feriti dovrebbero trovare un primo soc- e visitati. cofso adegt1ato , specialmente per i casi più ~ ei periodi di azione intensa ne arrivano cin'urgenti, e si dovrebhe provved er.e al ricovero - . quanta, cento, ta.lora duecento e anche più in dei feriti giudicati intrasportabili; tutti gli al- un giorno; vi è spesso difficoltà anche a dare tri devono essere smistati sulle .formazioni suc- a ciascuno un letto od una branda. cessi ve. Per cn1ello che riguarda l'opera chirurgica, In re::tltà, specie durante un'azione intensa, Ql1esti feriti vengono solo in pArte medir-~ti; con afflt1sso incessante e numero~o di feriti, il l'l1nico chirurgo cl1e per forza di cose, come soccorso chirù rgico attivo operatorio pei feriti si è detto, è n elf' oRnf'd::l lPttn. ff\ a11el ch·e THJò, più ur~enti si rid11~e necessariAmente a ben cert::i.mente nnn n11ò vederli t11tti; speS$() per<'iò po<'o, e l'ufficio della sezione in massima si è costretto a limitarsi a medicature rapide, già

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per forza di cose fatte sommariamente alla se- anatomiche si accostano n.lle prime (e sono zione di sanità e ripetute in n1odo simile al- moltissime per varie condizioni) si debbono 1'ospedaletto; nOJ?. si tratta quasi mai di soc-: considerare come tutte infette .o meglio contècorso vero e proprio, col trattamento adeguato n~nti . gli elementi per lo sviluppo di in~ezioni. . . moderno della ferita, per n1a11canza d.i tempo, Che però se queste ferite so.rio opportunape~ mancanza di ambiente opport t1no, per manmente trattate nelle prin1e ore, dieci o dodici canza di personale adatto. l\1olti dei feriti, e· e anche ventiquattro, vi è tutta la probabilità spesso non è gran male, non vengono .medicati. che le infezioni non si sviluppino, o decorrano Il giorno dopo tutti que~ti feriti, salvo rare in modo lieve. ·· eccezioni, devono laseiare l'uspedaletto; dato Dobbian10 dall'altra parte considerare che ogil continuo arrivo di nuovi .feriti, è necessario gi i trasporti ·dei feriti si fanrLo non più colle farè il posto ai nuov.i; del resto gli ordini di barelle a ruote o colle carrette di un tempo, • sgombero sono tassativi. Sap1)iamo tutti in zo- c.t:1e non dovrebbero più neppure far parte na di guerra, con1e la preocct1pazio:ne massi- delle dotazioni degli ospedaletti e delle sezioni r.aa, direi quasi l'idea fissa, dei direttori di sa- di · sanità, ma con carri automobili, opportunanità e dei capi ufficio divisionali è lo sgombe- mente equipaggiati, e di cui oggi abbiamo abro, tn.nto che vi sono pur.1izio11i per e.bi non bondanza a disposizione e che possono opporv sgombera presto e molto e Jodi per chi !a il tunamente ancora aumentarsi . • E allora viene spontanea l'osservazione, che contrario. E chiaro che tutti cercl1ino perciò di sgom- tante volte mi sono rivolto in zona di guerra berare il più p0ssibile, e jl ferito ·che ha fatto in periodo d'azione: a che giova che tanti feriuna rapida apparizione nell '0~1)edaletto, ripe- ti · giornalmente vengano trasporta.ti per un te il giorno dopo la sua· via crucis, issato e poi tratto breve, fermati e~ scaricati, per riprendere • tirato giù da un camion-automobil•e, dopo unn. poi la loro strada il giorno dopo, e di nuovo n1ez:t'oretta o un 'òra di percorso per avere nel- essere fermati e scaricati, dopo. un altro breve ] a nuova unità le stesse efficaci cure già avu- percorso, e così di seguito per a·rrivare all'ospe• dale di tappa della città più vicina dopo 4, 5 te nella prima. . Questa è la ragione, per cui si vedono feriti o più giorni, dove invece sarebhero potuti giun,con lesioni originariamente non gravi, sbal- gere imrr1ediatame11te sin dal primo giorno, lottati per quattro, sei e nnche <p iù giorni at- con un percorso in automobile di non •più di due ·trav·erso formazioni sanitarie, dove non trovano o •tre ore, trovando subite rlefinitivo ricovero n1ai una medicazione definitiva, e che arri\rano e riposo s9pra un buon letto in ambienti opa}l'ospedale di tappa dove, forse, potranno es- portuni e soprattutto un soccorso chirurgico sere ricoverati per qualche -tem1)0 senza timore adatto e ben altrimenti efficace? ·di ordini improvvisi di sgotl11)ero, 'e dove trove* ranno finalmente un soccorso cl1irurgico adat. * ' to, ma evidentemente n on più così efficace, Una delle obiezioni che più spesso si fanno come avrebbe potuto esserlo se apprestato a a chi lamenta la deficienza del servizio chirurgico in zona di guerra, è che il numero dei chi·breve distanza dal ferimento . Ciò spiega anche come negli ospedali. arre- r11rgi in Italia è limitato, nè è possibile improvtrati e persino ·negli ospedali territori t-t li si ve- visarne degli altri, e, che quindi neèessariadono arrivare soldati col1a ferita in genere in- mente occorre contentarsi di quello che . si può fetta e spesso gravemente in fet ta, con corpi fare con quel dato numero a disposizione. Ora mi pare aver cli-mostrato che questo conestranei anche grossolani e faci lmen.te asportabili, ritenuti, con fratture non ridotte o mal tingente di chirurgi .è male utilizzato; non si può aclibire più di un chirurgo ad ogni osperidotte e cosl via. . d.aletto - ve ne sono di que~li che non ne hanno È tutto ciò un ordinamento perf,etto o semplicemente bl1f)r10 del servizio chirurgico? E non nessuno - e sia.mo d'accordo; ma io sostengo che anche quell'uno è sciupato. L'ospedaletto è possib~le rriigli1)rarlo? nel' senso · che hç> sopra esp·osto non compie ' funzione utile pei . . feriti; l'unico chirurgo non . *** Dobbiamo partire dal principio2 . che è oggi può. espletare in modo adatto la sua opera senstabiJito · dall 'Psperienza scientifica e pratica, za assistenti e con afflusso eccessivo di feriti, che le ferite di · guerra, specie quelle da projet- che devono essere subito sgomberati. Non vi è tili di artiglieria che sono le più fr~quenti e responsabilità pe.rsonale nè interesse chirurtendono ad aurnentare sempre più di numero, gi.co nella vicenda r.apida e continua di feriti, e anche quelle da proiettili piccoli camiciati cui gli ordini dell'autorità sanitaria-militare (fucile, mitragliatrice, ecc ..), in cuf le lesioni ·non provvedono tanto si prestino cure oppor-

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tune, quanto vengano burocraticamente catalogati e rapidamente sgombrati, con vantagg~o loro e del servizio più ·apparen..te cl1e reale. Se così è - e chi è stato in zona di guerra dovrà COIJ.Venirne ___:_ io credo che frattanto una modificazione proficua del servizio chirurgico dovrebbe essere la seguente: Si mantengano le sezioni di sanità, a cui affluiscono i feriti dai posti reggimentali, e si affidino ad esse prevalentemente funzioni di smistamento. Ad esse sezioni deve però ess~re a11nesso urt . piccolo reparto chirurgico, per compiere gli alti operatori più urgenti sui feriti più gravi, per cui anche · un breve trasporto sia dannoso (emorragie , asfissie, alcuni toracici, alcuni addominali, ecc.). A questo scopo rispondono egregiamenté le piccole baracchette operatorie, di cui sono state ora dotate le ambulanze chirurgiche: la baracca tipo Sarzotto è stata opportunamente dalla Commissione di allestimento modificata in _modo da poter essere divisibile in due, e ognuna, anche .soltanto con due chirurgi, potrà funzionare presso c1ascuna delle , due Sezioni di Sanità divisionali del Corpo di Armata. S'intende che alla sezione di sanità continuerà sempre ad essere unito un locale per ricovero, cl1e servirà agli operati e a quelli gravissimi anche non operati che non posano essere • .trasportati. A distanza possibilmente breve dalla sezione ·di sanità venga situata un' Amb11lanza Chirurgica, o se questa manca un 'Ospedaletto specializzato, cioè fornito dei mezzi opportuni per· compiere gravi operazioni e con personale <li almeno tre chirurgi. A queste unità dalla sezione di sanità devono essere inviati il pitì ~ollecitamente po~sibile i feriti gravi, cui sarebbe dannoso un tra sporto prolungato (addominali, toracici, cranici, spi nali, fratturati specie dell(L coscia, ecc.), i quali troverebbero immediatamente il soccorso adegu ato, e dovrebbero naturalmente essere ospe• dalizzati sul posto, finc;tiè non fosse possibile e senza danno lo sgombero ulteriore. .,,.,..,, Predisponendo le Ambulanze Chirurgiche o gli ospedaletti specializzati nelle località piì1 adatte e fornendoli di mezzi di ricovero abbondanti, anche in momenti di azioni intense, che del resto sappiamo per esperienza non durano a lungo, h o la convinzione che si p otrebbe evitare la necessità di sgomberi eccessivamente solleciti e tumultuosi, con grande vantaggio dei poveri feriti gravi. Tutti gli altri feriti (la massima parte delle ferite delle parti molli e moltissimi fratturati) che costituiscono come è n oto il numero soverchiante durante Je azioni - molti di essi leg{ &)

gerissimi dovrebbero essere, dopo medicati e opportunamente sistemati con apparecclti provvisori nella Sezione di Sanità, subito i 1 1viati a mezzo di vetture automobili, in barelle se necessario, seduti gli altri, ,a gli Ospedali fis' si del centro più vicino. . Si tratterebbe di far percorere a questi fe~ riti non più di 20, 25, al rr1as~imo 30 o 40 chilo· n1etri di strada camionabile, che anche tenen· do conto della opportunità di procedere a .pie· cola velocità e di ingombri p ossibili, non pos· sono richiedere più di due o al massimo tre ore di tempo. 1\1a questi feriti ar·r!vati alla città e agli ospedali opportunamente là predisposti , trovereb· bero immediatamente la sosta di riposo desiderata ardentemente da questi poveri feriti dal· le c~rni doloranti e soprattutto troverebbero il soccorso chirurgico defìnitivo, che darà il risul.. tn.to migliore possibile per e$sere portato a distanza breve dal ferimento, da personale esperto - si possono concentrare in questi ospedali tutti i chirurgi ora disseminati nei diversi ospe· • daletti - e che assume la responsabilità del· la cura, perchè il ferit o non dovrà essere sgom· herato sotto la neçessità dell'afflusso e per gli ordini tassativi imperiosi, come ora a.ccade ne· gli ospedaletti della zona. •

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I vantaggi che a n1io parere risulterebbero da un ordinamento così fatto sarebbero mol· teplici: • risparmio di materiale di medicatura, ~i cui oggi si fa uno spreco eccessivo ed in.utile;. risparmio di benz~na per i trasporti resi molto più diretti e solleciti , senza soste, ri· torni e andirivieni per i vari ospedaletti dis· , seminati spesso in lar ga zona; · risparmio di personale, e abolizione di car· telli, cartellini, schede, elenchi, ·statistiche, cllr vengono ora r ipetuti e ricompilati in fretta e con dispetto per . l~: p erdita di tempo; migli9re utilizzazione e distribuzione dell 1) scarso contingente di chirurgi, da cui si p 0trebbe così esigere un r endimento certamente di m·olto maggiore; e infine e soprattutto un vantaggio enorme per ia cura dei feriti, che deve essere il punto più importante da tenere .di mira, al di ~opra a me sembra - di ogni preoccupazione logi· stica di sgombero, ch e è oggi l'assillante e .l'u· nico scopo cui si sacrifica· tutto, e che del resto colla proposta fatta verrebbe in massima par· te semplificato, . allontanando suQito dalla zo~ na delle operazioni i feriti trasportabili, e 1i1n i tando il problema del ricovero ai soli gra· vi, il cui numeTo è sempre relativamente ri· stretto. . •

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SEZIO~E

PRATICA.

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LAVORI 'ORIGINALI.

i dettagli della teénica pur rimanendo sempre rispettato il ·principio. , Così P;er gli ascessi caldi e freddi delle parti ISTITUTO ~I CLINICA OSTETRTf'O-GINECOLOGICA molli se sono uniloculari..si attraversa con un DELLA R. lr:" rvEnsrr À DI ROMA. filo la sacca nel suo diametro maggiore. Il filo, diretto. dal prof. E. PESTALOZZ.A. . . venendo in questi casi ~ntrodotto mediante aghi Il drenaggio filiforme aguzzi ·Come quello di. Reveridin n.e residuano cicatrici puntiformi e quasi invisibili. nella cura della mastite puerperale t 1) Se gli ascessi presentano _diverticoli multipli . per il dott. V. ARTOM DI SANT,AGNESE, aiuto. . ·oocor!e drenare ogni diverticolo con un filo che . ' Il drenaggio filiforme constste, - secondo la !'attrav.ersì. Lo Chaput parla di 50 ascessi .f reddi o caldi definizione del chirurgo francese Chaput cbe· 10 ha ideato, « nel fa~orjre l'uscita di liquidi pro- delle più svariate regioni c·ollo, inguine, memaddominali, mammelle curati tutti venienti da piaghe, ascessi, fistole o cavità nor- bra, pareti . mali o patologiche mediante fili di varia na- con su.ccesso: qualche caso ribell~ da principio per la p~esenza di diverticoli multipli o di corpi tura e volume» (2). L'autore usa per questo suo metodo crine di estranei guarì rapidamente eliminando la cauFirenze, fili di seta o metallici e anche cande- sa .che manteneva -la suppurazione. Per quanto l'entusiasmo ·che lo Chaput dilette uretrali del diametro aa 3 a 7 mm. Attraversa con i fili da uha parte all'altra la cavità mostra per questo Sl}o metodo sia tanto da su- . da drenare o vi introduce t1na asticella semi- scitare a chi legge di cosi mirabili risultati il .rigida, piena come le candelette. Per passare i dubbio che la paternità possa in qualche mifili fa delle piccolissime incisioni cutanee. cor1 sura .alterare l'esattezza della loro valutazione, pure . di fronte ad affermazioni tanto preun bisturi o adopera degli· aghi. Lo Chaput attribuisce al suo metodo meriti cise non si può senza prova contr_aria negarvi non indifferenti: egli ricorda che con gli altri credito: d'altra parte .i vantaggi sarebbero davsistemi le secrezioni non possono sempre de- vero notevoli. Queste considerazioni oltre la semplicità del fluire bene fra il drenaggio e i margini Q.ella piaga, perchè questi · si tumefanno e si app 1 i- metodo e la sua evidente ·in·n o.cuità nei casi di càno .strettamente contro il drenaggio, oppure · asc e.ssi acuti m_i indussero a sperimentarlo nelse si tratta di tubi sono sovente ostruiti ~a gru- le unità sanitarie militari presso· le quali, premi di sangue o d a.. fibrina, mentre le garze si -stavo servizio quando -comparve l'articolo dello disseccano a1l'esterno e fanno da tappo; ed af- Chaput e nei mesi seguenti (1). Vi ricorsi quinferma che invece questi fili pieni · drenano cÒ- di in un éaso di bubbone inguinale, in aitro stantemente bene, perchè passano attraverso di asc:essi multipli ·.da. iniezioni di chinino orifizi che rimangono sempre assai ampi ri- delle regioni glutee ed in . un ascesso della spetto alle loro dimensioni, non contengono mano seguente ad infezione di una ferita suspazi morti, non favo1'iscono l'ingresso del- perfi·ciale -d i un .d ito. Quest'ultimo eome a.n che l'aria, infme non sono dolorosi nè fan sangui- il bubbone guarirono rapidamente senza dover .ricorrere ad incisioni. Degli asce.ssi da chinino nare le piaghe come accacle dei tubi. . L'autore, che, ha sperimentato il suo sistema . che1 erano du·e, unò peT ogni regione . glutea, nei casi .p iù svariati, .afferma di avere ·ottenuto ambedue assai· vasti con evidente' fluttuazione e guarì rapidamente, non cosi brillanti e rapidi ris1tltati negli ascessi freddi uno si svuotò , e caldi di part1 molli, negli ascessi perianali, l'altro per il q11ale,. nonostante lo svuotamento ~ nelle .fistole anali, non,chè nel1e infezioni acute /Parziale persistendo la suppurazione si• dovette del.le guain.e tendinee della mano, delle arti- ricorrere dopo alcuni giorni ad una vasta incisione. che permise di sco.p rire delle saccoc~ · colazio~i, in a1cuni e.asi di raçcolte _purulente pleuriche e persino in casi di peritoniti acute che oc.co.r se sbrigliare ampiamen.te una per. una. o tubercolari. Probabilmente furono. (;[ueSte la causa delIn poehe parole egli afferma « di otten~re la guarigione di tutte le piaghe è ~avità asettiche l''in5uccesso in questo caso. o infette con rapidità, invero strao:r-dinaria ». Lo Chaput :parla anche di ascessi della mamPer ciascuna delle diver.se indicazioni -variano mella da lui g.uariti. Per questi, quan.do l~ sede ... ~

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(1) Comunicazione fatta alla R'. A~ademia

medica di ~oma nella seduta d~l ~ marzo 1917'. .(2) Presse 111édicale, n. 12, 1916.

I casj seguenti furono da me osservati ~ nell'ospedale contt1macìale di Pordenone e nel1'.ospedaletto da ca:r:ppo il. 43. , (1)

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è poco lontaJna dal solco sottomammario, egli

sotto la cute al disotto della mammella. Si pratica due pfccole incisioni nel solco stesso e passa qui un altro filo sulla ,guida dello specillo, fa cendolo llscire in basso q11asi in corriattraversa l 'ascesso con un filo i cui capi esco- spondenza del solco sottomammario. no dalle incisfoni cutanee. Quando invece la Si ha iminediatamente . sollievo della donna sede è lontana dal solco, suole praticare una e graLluale <lileguarsi dei segni obiettivi.: ocJ)iccola incisione sotto la mammella in corri- .co1·re mutare due volte al giorno le· compresse alla. mammella percl1è si bagnano di (3Punùenza clell'ascesso e, penetrando ~on t1na intorno pus. Al 7° giorno si toglie il .pri1no filo·, al 19° pinza aguzza, apre il ·p~lo postero-inferiore del- il 2° e la ·d onna riprer,tde l'allattamento; l'oril 'ascesso, introducendovi poti una candeletta. fizio dal qµale 11sciva il filo si chiude r ·a pida.. che tagl ia e ferma ,con una spiµa ch,iusa a .mente. ' La mammella è indolente= però alla palpa. raso della pelle. . ' • zione si sente nel qt1n.drante inf. ·un certo ispesQt1anclo gJi ascessi hanno dei diverticoli mul- simento cl1e si dilegua solo dopo alcuni giorni. • tipli, ess.e·n do difftcile drenarli tutti attraverso 11 filo avrebbe potuto es.sere tolto prima, perchè il solco sottomammarib, introduce vari fili at- da molti giorni la secrezion·e era insignificante, traversanti a tutto spessore la mammella dalla ma fu a.ppunto questo ispessimento dei tessuti, residuo d a ll'infiltrazione infiammatoria, che de.. faccia cutanea prossima all'qsc,e sso sino al terminò il ritardo. solco s ottomammario. Durante ql1esto tempo si ammalava. l'altra Il- pote re ·evitare la incisione di un ascesso m a mmella, la cui metà sinistra presenta.va da della m arnro ella è certo un grande vantaggio. molti giorrii un lieve aumento di consistenza cica tric-e che residua dall'incisione p11ò de- · e u11a certa d olenzia alla palpazione. mentre la 1donna acctlsava trafitture. termi.r1are un dist11rbo perrbanente nella funE: da notare cl1e l a temperatura caduta sot1 zio11e dell'allattamento. Inoltre, a parte 1 do- to 3'7 1subito dopo l 'usçita del pus dalla mamlore dell'operazione che può essere evitato con mella si11istra aveva a varie riprese superato ' . l' anestesia, riman-e qùello d~lle medicatur.e che i 37 di q11alche decimo. · L a donna v ie11e accolta di nuovo in clinica devono essère di nece~sità minuzi9se e si pro- il 22 feb braio con febbre sino a 39 e la mamtraggono talora per parecch-ie sedute. Cosicchè meil a destra gonfia, arrossata, dolente nei suoi un procedlrp.ento · che non lascìasse cl1e · cica- q·uadranti interni. _ Due giorni dopo la infiltrazione pare prevatrici insignificanti e riàucesse al minimo il do, . len te nel qtiadra.n te inf. sin. Si pratica qui una . lore sarebbe da. considerare sommamente ·utile. puntura esplorativa, estraendo pùs dalla pro- , Perciò v isto gli effetti soddis facenti ottenuti fondità di circa d11e cm. Si passa allora 1111 filo nelle prove fatte in altre regioni del corpo .mi sottjle di bro11zo a1111mi11ato' attraverso la mamd ero proposto di sperimentare il drenaggio fili .. rnella dall'alto al . basso ,circa un 3 cm. all'interno dell'areola, seg1Lendo la direzione della forme, su lla mammella alla prima occasione, puntura .. Qtiesto in data 24 febbrai..o. , pur ave:rido qualche dubbio sul ristiJtatb, perII 2G la donna è api.rf'ttica: il dolore quasi chè negli ascess1 della mammella è assai facile 1scompa.rso i segni flogistici assai attenuati. riscontrare ql1ei di verticoli, quelle saccocce che Persiste a goc'c iare pus dal tramite del filo. Questo ·viene tolto in 9a gio rnata· per essere non son certo facili da individuare senza esplo- cessr:tta la secrezione pur persistendo un certo • rare attraverso una incisione generosa. grFtdo di inftltrftzio11e profonda del quadrante L 'occasione di provare il metodo mi si è pre- della n1 a m111elJa : senza l a esperienza della sentata assa i presto 1dopo il mio ritorno- in Cli-' . mn.mmella precede11te tale infiltrazione· persistente avrebbe trattenuto ancora più giorni dal nica ed anzi sulla stessa donna successi va- togli ere il filo. · · mente nelle d11e mammelle ed il risl1ltato1è stato l\1entrc nella ·prin1a mammella quindi il drenaggio è st.ato tent1to per 19 giorni e si sarebbe veramente buono. · pot11to . togliere almeno una · settimana prima, in 'questa seconda è stato tenuto solo nove. Si tratta dr t1na donna ricoverata nel rep. N ei due casi, ricoTrendo alla incisione,' sa.d 'i~olamento della Clinica per complica11ze feb' brili del puerperio, che, in seguito a ra.gadi ed rebbero occorsi tag-li profo"n di, perchè si tratal deplorevole e diff11so vezzo di mettere la ta va di ascessi tt1tt'altro che s11perficjali, inci=saliva sui capezzoli ammalati, alla fine della · sioni interessanti estesamente il . tessuto glan3a settimana di puerperio presentava alla mam- dolàre che· avrebbero richiesto ripètrite inedica.mella sinistra 11na raccolta Sllperfìciale ·in cor- t11re e sar ebbero gt1arite con cicatrice raggiata rispondenza dell'areola e t1n·a infiltrazione pro- prof onda, tenendo fuori di ft1nzione le mamfonda del cp1adrante inf. sinistro, un tipico melle per 11n ternpo assai più lnngo. Forse per ascesso a bottone di camicia. il s11cced.,ersi del processo nelle due mammelle Il 28 genn. si pas~a un primo filo d'argento la donna sarebbe stata costretta a rinunciare di circa 1h mm. di· diametro dall'altò al basso all'allattamento. attraverso l'ascesso supèrficiale, dando esito ad Snlle mammelle resid11ano ora solo 'piccolisabho;ndante pus. sime cicatrici quasi pt1ntiformi e la funzione si Il 29, specillando attraverso il fòro ·su;periore è quasi perfettamente ripristinata. praticato nell'areola si tro·v a lln tramite che atLa tecnica è semplice e con qualche esercizio traversa il quadrante infiltrato e porta sino ai può migliorarla: p. es. mi pare che sosti•

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SEZIONE PRATIC·\ \

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tuendo ·al filo metallico un filo più sottile, .co. me il crine di. Firenze, si avrà qualche van, taggi?, .perchè il filo metallico ulcera un po' i marg1n1 del foro cutaneo ed è incomodo per- . Dei disturbi nervosi~ 1~ ~ri~iµe, . ~--jflcssa. cl1è si attacca alle garze e punge la pelle. " . Come str11menti per guidare il filo ho a do1"ra le varie manifestazioni morbose a: carico perato ·altra volta un ago di Reverdin: nella mammella do\1 endo trafiggerla da parte a parte del sistema nervoso, che la guerra con tragica in mancanza di un ago chirurgico sufficiente- g.e nerosità ha determinato, hanno uno special~ mente lungo mi. sono servito di un .ago da ma- i11teresse le forme cui I~abinski e Froment, che terassaio, cl1e è un po' gro!)solano e più grosso r.i e. harino fatto uno · ' u di.q molto completo e del n ecessario. Con il crine di Firenze penso dettagliato, dettero il nom e di disturbi nervosi si potrebbe u sare un ago da puntura lombare riflessi o fi8i op:.1tici. • da servire di guida a l fìlo che si può intro/ durvi entro .come u11 1nandrino e poi lasciare In rapporto sopratutto alla varia interprei11 sito, ritirando l'ago (1). ta~ione patogenetica a i· disturbi stes~ri sonu Son ·p iccoli dettagli che ·conviene curare per- stati da~i vn.rì nomi: rria i ·n flg ée (ì\.Ieige), pac hè non sono senza importanza per ridurre a l rrtlisi al ol1 ale 1lel la m(Lno (P jt r es). pare si para- tu11 icliP. (:.\Iarie e F0ix), acromio ton. i~ (Sicard ). minimo la sofferenza della paziente,. sofferenza co11tratture nie tapsichiche (R ummo e Ferra. ·· che ·è del resto incomparabilmente minore che ni11i). con l a incisione, nè rirhiede anestesia di sorta. l dist11r.b i n ervosi, di cui ci occupiamo, hanNon ho alcuna esperienza e nulla quindi posso dire del metodo déllo Chaput applicato ad no qu0sto di particqla re, che non hanno i caaffezioni diverse da questi ascessi caldi delle ratteri delle affeziorli organiche del si~temò. nf:rvoso centrale o perifetiCL) e <ie1le lesioni dei · parti .m olli o aella mammella. p~tte non possono · a l\1a in queste affezion· in base a quanto ho grossi vasi, e d 'altra ' ' q11 anto afferrri.~no Babinsl<i e Froment, clasosservato .non esito ad affermare che può il drenaggio filiforme rendere in taluni casi utili sificarsi tra le rr1anif eslazioni istericl1e, dall e servizi, perchè assicura ] 'u~cita del materiale Qll ~li oltre cl1e per altri caratteri, differirebpurulento con ~l minimo di m a nipolazioni, di bero per 1a lo ro tènacità e lta resistenza alla . offesa d ei tessuti e di sofferenza del paziente ront.ros11 ggPstione. Si tratta di contrat tttr e e di paralisi post, ed ottiene la scomparsa di fatti flogistici in tempo assai breve. Quando il ri·suitato non ·sia tra11matiche n.ccop:ipagn,étte, qua11do l a sindro~ rapidamente soddisfacente si è sempre in tem- lne è cornpleta, _ù a a t.r oiia muscolare, esagerazione dei riflessi tendinei, modificazione dei po a intervenire con l'incisione. rifle~si c~1ta.11ei, ipoto11ja, ivereccitabil ità meccanica dei ml1 scoli con lentezza della scoss:.t (1) Un secondo caso ho curato dopo l a data · rnusrolare, modificazj oni ql!1antitati ve' dell 'ecàella comunicazione. Era una paziente privata del prof ... Pesta- cii n~ili.tà elettricri. dei rn nscoli, -ipereccit abilit(l 1 lozza n ella quale egli · volle che io· applicassi il n1ec ranica e talora. elettrica dei n ervi,1 disordrepaggio filiforme. (!ini della. sensibilitH. obbietti va e · Sllbiettiva Vi era un enorme asc~sRo con fatti generali (a.nestes·i a e d o lo ri ~, d isordini · della ten1pera· imponenti e temperatura a 40°. La apiressia si nttenne .in 4.8 ore mediante tura e della vaso-motilità (cianosi, tinta rosso il dren aggio con dùe fili metallici introdotti salmone, dimi11l1Zione dell'ampiezza delle oscil~ttraverso il lume di aghi da punt11ra lomb are. Però vi furono· n11 ove poussées febb.rili per la l az ioni R.lla p Pri f~ ria dell'arto quando l a ten1esistenza di diverticoli e recessi ove si forma- peratura ambiente è bassa), disordini secrer0no tardivamente piccole ra ccolte putulente, t ori e trofici nèlle ossa e de1la pBlle. rhe occorse drenare singolarmente. ()uesti 'sintnn1i ~ormano combinazio11i ch e ln q11esti ulti.mi drenaggi l1sai crine di Fivariano secondo il loro nu1nero, il modo d'asrenze. Nonostante la gravità del caso e l'esistenza soci a zione e l'import anza di ciascuno degli ele- , · di Jembi necrotici. ch e Ri eltmil1arono a poco a inenti costituenti. Ne risl1lta.n o tipi clinici di- · poco attr a verso i sottili fori e che protrasversi, che però m a lgrado l a loro dissomiglian-sero alquanto la cura, il successo raggiunto è za .pare costituiscono una stessa famigli a e sestato ottimo. In questo caso fu c0ltivato il germe e conCf>ndo alcuni aut0ri rappresentano un'entità statato trattarsi di stafiloco cco piogeno aureo. nosologica. . Furono associate alla Cl1ra locale le iniezioni ln ogni caso il fatto più impor tante e più di auto·v accino. evidente è il disturbo motore, che si pllÒ prt)." sentare clinicamente sotto asoetti diversi: co11• PubbJ i eberemo r>rossiIIUl mente : tratture, stati paraliti·ci ed ipotoni ci, st:=tti paV. 0Ar.tl. I feriti d'a-rma. do fuoco degl.t a.,.ti. retici o semplici mei opragie, o spesso combi--

RIVlBTE SINrf E'l'.lU11E.

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IL POLICLINtco

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nazioni di i1aralisi e di · contratture. Ma quaSicard classifica le contratture della mano lunqu e ne sia ìa forma, il disturbo motore il schematicamente sotto i seguenti gruppi: più delle volte è incompleto, parziale, limitato, a ) mano a pugno: tutte le dita sono ener, e predomina di solito ad un segmento del- · git;amente flesse nel p_a lmo della mano; l 'arto e di preferenza alla sua estremità. b) man.o d'ostetrico; Le fi gure riprodotte dal lavoro di Ba·b inski e c) mano a pila : la p alma della mano è inFrom ent dànno un 'idea delle forme che posso- cavata, le dita, comp reso il pollice, sono adn o a ssumere queste contratture. dotte ed un po' fl esse; , '

.,..

'.. .J'lg. 1.

All'arto superiore sono in genere colpiti l'a-· Vfl:mbraccio e la mano. Si può avere contrat· • tura del! 'avambra ccio ~n flessione e pronazione con paresi degli estensori dellà mano e co11trattura dei flessori. Ne ri~ulta una particolare deformazione, una figura .angolare a z~ oppure flessione dell'avambraccio ed estensione forzata rleJla mano (fig. 1). Tali disturbi possono coesistere con le diverse forme di contratture della mano, che nella ma'g gioranza dei casi si presentano isolate.

Fig. 2.

J

d) mano a collo di cigno: la. mano è flessa a d angolo acuto sull'avambraccio, mentre ·le dita sono estese; e) man.o indicatrice: contrattura delle tl1t.ime due dita con iperest.ensione dell'indice. Agli arti inferiori i disturbi motori possono colpire il quadricipite, i muscoli dell'anca, della gamba e del piede (fig. 4 e 5)) Si_ può avere piedé varo, varo equino, contrattura in esten-

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'

Fig. 3.

Le contrattnre dellrt mano e delle dita possono a ss11mere l~ pi(t varie e le più strane forme (fig. 2,' 3, 6, 7). / ' Le va rietà più frequenti sono le contratture in estensione della mano e delle dita, ma più frequen te ancora è quella che dà alla mano l'a tt itudine classica di « mano da ostetrico », n ell a qu a le le dita estese_ sono ravvicinate e strette l'una all'altra a mo' di embrici (fig. 3).

P'ig. 4. ••

sione delle quattro ultime dita co.n paralisi fl a ccida dell'alluce (fig. 4). A}Jla gamba si può avere contrattura in flessione o in estensione: in quest'ultimo caso si ha contemporaneamente piede varo. All'anca sì possono avere contratture isolate dei muscoli della cintura pelvica spesso con rot~ione esterna dall'arto inferiore (fig. 5).

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SEZIONE

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PRATIC.~

I caratterl particolari di queste contratture . e paralisi secondo Sicard s.arebbero i seguenti: 1° la loro comparsa in seguito ad una ferita del tessl1to cellulare, muscolare o osseo, indipende.nten1ente da qualsiasi lesione dei tronchi nevrosi; 2° la loro diffusione ai territori muscolari vicini, indipendentemente dalla zona ferita; 3° la lo~o localizzazioJ?.e più frequente alla estremità ~ sopratutto alle mani ed ai piedi: 4° indolenza quando l'attitudine ipertonica non è forzata, dolori parossisti ci al i:ninimo tentativo di raddrizzamento'; 5° l'aggravamento sotto l' inflt1enza riel massag.gio, dell'elettricità applicata localmente, o della mobilizzazione diretta; .

denti da lesioni organiche del si~tema nervoso, sia da quelle di natura isterica o pitiatic~•.. Conviene p €lrtanto d·are una descrizione per qu~l11lo è possibile dettagliata di tali sintomi. Essi sono: 1. L 'esistenza di disordini vasomotori mol" to pronunziati, che non corrispondono ad un territorio nervoso ben definito e ·sono predominanti alle estremità. La mano o il piede è di solito cianotico, mar-· morizzato o anche di un. colore uniforme rosso s-a lmone. La più leggera ·p ressione provoca un'ischemia locale, e là macchia bian ca così prodotta scompare lentamente. Tal ora la cute, è leggermente infiltrata specie al dorso della marm, che assume un aspetto succulento; talvolta si' ha un vero edema duro. t

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Fig. 5.

Fig. 6.

6° scomparsa sotto l'azione dell 'anestesia generale e del laccio emogtatico, e la ricon1~ parsa immediaLa non a ppena cessata l'a.n estesia generale o l'isc~emia locale; ·7° il fatto che l'ipertonia p11ò cedere parzialmente e del tt1tto transitoriamente alle mELnovre dolci; · 8' l'odore persistente e penetrante di macerazione caratteristico, che talora emana dalle mani e· dalle dita in contrazion~; 9° la loro resistenza alla terapia classica ed anche alla contrazione prolungata mediante gli adatti apparecchi. • Oltre a questi sintomi grossolani i disturbi nervosi in questione sono caratterizzati dai sintomi già accenna ti al principio di questa rivista e sui quali B abi.nski e Froment in$istono a gi11stificazione della Ioro teoria patogenetica. Son·o questi segni ch e secondo i predetti autori darebbero una fisionomia propria a tali contratture e paralisi post-traumatich e differenziandole sia dalle paralisi dipen2

2. I .. 'ip otermia locale é pern1anente e spesso molto pron11nziata. Le determinazioni fatte con lln apparecchio termo-elettrico dimostran0 nn ~1 differenza in tempera.tt1re tra il lato ma· lato e quello sano oscilÌa11te tra 4 e ·8 gradi. 3. Talora esistono distl1rbi secretori: la pellt1 • dell'estremità m a lata è umida e anche macerata. · La fig ura 6 riproduce lo stato distrofico della cute. 4. I djsturbi troifici sono molto importanti. · Talora si h a atrofia globale della mano e dellPdita. La radioscopia rivela un proces8o di decalcificazione delle- ossa . , Qu::tsi sem1)re "~iste lln certo grado di retrazione fibro-tendinea o m11sculare; le articolazioni, specie qt1elle delle dita, s'ing·rossano, diventano dolorose ed assumono un aspetto si1nile a quello del reumatismo cronico. Sono stati anche ·notati disturbi trofici .delle unghie (fig: 7) ed ipertricosi. . L'amiotrofia è sempre molto pronunciata. 5. J . a pressione sistolica è uguale ai du e

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lati ma ]'ampirzza delle oscillazioni è sempre minore al lato malato. 6. La ipereccitab ilit~ mecca 11ica dei n111scoli dell'arto malato è il fenomeno che più ha colpito Babinski. E. sopratutto marcata nelle forme paralitiche o paretiche, ma non manca • p.elle forme ipertoniche. Il fenomen9 è pi~ com11nf! e più evidente nei piccoli muscoli dello estremità , tuttavia lo si può constatare ancht\ • nei muscoli della gamba, dell'avambraccio e nel qt1adricipite: . I .a percussione anche leggera· delle masse · mt1srolari determina llil movimento di grande ampiezza che è spesso lento e sostenuto.

condo Babinski e Froment, essi devono essere anrhe nettamente distinti dai fenomeni isterici o pitiatici, peréhè sarebbero legati a . disturbi fisiologici reali, il cui meccanismo per altro ancora osct1ro avrebbe analogia con i disturbi riflessi che . si verificano nelle lesioni osteo-articolari. ~ Secondo i d~tti autori . i disturbi in parola . • sono analoghi: a quelli descritti da Hunter nel 1839 e studiati sotto il nome di ~miotrofte riflesse dà Vulpian e Charcot. Quest'ultimo le interpretava come la manifestazione di uno stato di stupore o di esaltazione delle Gellule • dei centri spinali corrispondenti. Babinski e Froment considerano possibile la ipotesi di Charcot; ma inclinano a pensare che • data l'importanza dei disturbi vaso-motori e termici, che influiscono sullo• stato dei muscoli, convien~ attribuic:e al simpatico una partecipazione importante nella genesi ' di questo in• sieme di J.istt1rbi. Essi ritengono che tutti i fenomeni che accompagnano la dontrattura • son0 dovuti ad uno spasmo vaso-co~trittor~~ prodotta da una irritazione riflessa che. ha il suo punto di partenza in una lesione perife.. rica. Tuttavia Babinski e Froment non indicano chiaramente il meccanismo di quest'azione patogenetica e si limitano a far rilevare il fatto che i dtsturhi non sono nè di natura organica, .nè isterica, ma fisiopatici: essi i~­ si~tono sopra tutto nella separazione di queste sindromi dai fenomeni pitia:tici. Ffg. •7. Le idee di B abinski e Froment non sono 7. I riflessi tendinei non presentano apprez- . condivis<~ dalla maggioranza degli. autori che hanno avuto modo di osservare tali disturbl. zah.ili differenze at due lati. Durante la narco!=li Léri e Roger pur facendo delle a!llpie ricloroformiC'a però i riflessi dell'arto malato .Si esagerano fino ~I punto da 'p oter determinare serve su.Ila possibilità che nella maggio~ parte lln clono della · rotula anche quando i riflessi dei casi si tratti di ben noti disturbi funzi~­ na.li, pensano che le con~ratture possa:no esal lato sano siano spenti. • sere determinate dalla persistenza di corpi 8. Le modificazioni della contrattilità elettrica sono puramente qua.ntitative e non s'ac- estranei nella compagine dei muscoli o dei compagnano a ness11no dei fenomeni della rea- nervi provocandone la irritazione diretta, P. zione degenerativa; consistono semplicementP che infine le contratture organiche possono anche verificarsi nei muscoli antagonisti ai muin jpereccitabilità faradica e voltaica fusion e . ' sooli paralizzati in ' ~egl1ito alla lesione di un anticipata delle scosse, pur raramente leggera ipereccitabilità. Q11esta ipereccitabilità mecca- tronco nervoso. !\1eige e Benisty ciassificano le affezioni su nica ed elettrica ~i ri8contra anche sui tronchi nervosi, ma varia ~on la temperatt1ra: se si descritte in quattro grt1ppi in rapporto alla loro patogenesi: · sot~opongono i di.1e arti ad abbassamento arti1° grl1ppo: nei rit·t dolorose. - Si tratta cli ficiale della temperatura, la ipere ccitabilità si accentua al lato malato, mentre, con riséalda- leggere ferite dei nervi, specialmente del mediano e del c1.ibitale, che determin~no una legm€>nto si attenua. ' gera nevrite, spesso causalgi~a; 2° gruppo: * lesioni muscolari dit'erse. - Si tratta .di con* * • Come già si è detto, i disturbi nervosi sopra tratture do ..rot.e a ferite musculari od alla cuciesrritti non possono mettersi in conto di unn. strizione det~rminata da fasciature; 3° gruppo: lesion·i osteo-musculo-tendinee. - Si trattx lE>~ione organica del sistema nervoso, e, · se.

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di contratt11re determinate dall'applicazione di sturbi in quistione sia sempre una leggera leapparecohi di immobilizzazione; 4° gruppo: ~ ione . nervosa di nat11ra nevritica. Ma questa • 11-iain figée. • Si tratta di ipertonie nelle quaJi Je5ione non è s11ffìciente, egli stesso di~e, i:l il meccanis1no patogenetico consiste esclusiva. ~piegar ~ la intensità di , qt1este contratture, Ju, qiente nell'immobilizzazione. ·In genere ta.li di- loro tenacità, il loro aggravam ento progres~ sturbi sono consecutivi a piccole ferite. L'arto' sivo. Bisogna fare intervenire lln fattore fun• dapprima è imn1obilizzato a causa del dolore zionale importante ossia l'inazione muscolare, • e della suppurazione; la rigidità determinata l 'immobilizzazione pr olungata, l'i11erzia morale da questa immobilizzazione non è stata curata eh() presentan.o tali . malati. I sintomi hann') col ~assaggio o con e.Itri mezzi fisioterapici; perfettamente il carattere orga11ico; ma le cirè stato semplicemente applicato un mezzo costanze della loro comparsa hanno qualchP. di contenzione, che a sua volta aumenta la . cosa di paradossale e d'ìllogico che li avvicirigidità, determina l'atrofia e poi la paresi dl nano ai disturbi ·t11nzionali isterici. certi muscoli, specialmente quelli innervati Rumrrio e Ferrannini ritengono che queste dal radiale. Quando si leva l'appar.ecchio di for1ne sono dovute all'atteggiamento di difesa, contensione 1~infermo continua scientemente o che l'inferrno assume al momento d€l traumn inconscien.temente a tenere immobilizzato l' ar- e cJ1r poi anche dopo conse1·va, alla posizione to. Le lesioni articolari e muscolari si aggraroatta in. c11i lo costri11gono gli apparecchj. imvano . in conseguenza dell'immobilizzazione, dèl mobilizza:nti, sopratutto alla mentR.lità ' la . raffreddamento e delle altre condizioni provo- q11ale può far sviluppare l 'azione di questi ele; cate dalla cessata funzionalità dei muscoli. mrnti patogeni per cui i d ~ tti a utori. chiaSarebbe quindi sopra tutto ia immobilizza.. mano metapsichiche queste contratt11re. In tali zione ]:;, causa di t.\1tti i disturbi. D'altra partè rondizioni non tardano a .prodursi alterazioni .\feige usserva che ad aggravare la sindrome organiche del muscolo, ch e rendono le concontribuisce Jo stato mentale. .dell'infer1no. Si tratture permanenti. tratta di t1no stato mentale· particolare, fatto Anche Bianr.hi Leonardo n on accetta la teo• '<li torpore, d ·inerzia, a cui si aggiunge la ria di Babinski. Egli ritiene Ull preconcetto la preoccupazione ossessionante della propria in- idea di Babinsk~ , il quale considera come fefermità; gli infermi non la lasciano mai d'oc- nomeni isterici solo quelli . eh~ possono essere. chio, la proteggono con l'altra mano, la « co- prodl.itti e dissipa.ti dalla suggestione. Bianc·h i' · • vano », senz~t avere per altro alcuna sofferen- sostiene che le contratture in qui$tione sono di za. Questa sollecitud.ine inquieta aggiunta alla natura isterica e r1on riflessa. Egli riassume i loro passività inerte, all'assenza di disturbi or· caratteri cli. queste affezioni note come esse ganici t~ talora anche di ferite apparenti bn. sono nella gran ina.ggioranza dei casi circufatto spesso pensare che tali soggetti siano 8critte e- segm.entarie, limitate solamente allB . degli esageratori o dei perseveratori. Solitar1, dita del.la mano ed al metacarpo, al piede, alla ' sospettosi, con lo sguardo inql1ieto, avari di ·gamba, alla coscia; oppongono diverso grado gesti, in uno stato dj perp~tua vigilanza essi <ii r.esistent.a alla riduzione; si associano speshai:ino per l'arto interessato un vero negati· so a disturbi di senso, ch e talvolta sono limi- ... vismo Jnotore. Sembra che talora si sia in pre- tati alle parti contratte e cessano contempora.senza di uno di quei casi di amnesia motrice neainente alla contratt11ra; si accampagnanu localizzata cì1.e determinano degli stati di abu- frequentemente ad ipotrQfia dell'a1to contratlia per certi movimenti e la cui origine psico· t11rato ed, a diminnzione. dell'eccitabilità elettrica; non implicano modificazioni dei riflessi. patica non par dubbia. Anche Clat1de, Camus, Thomas pensano ch< ,talvolta si accom1)agnano ad aumento dell'ectutta la fenomenologia delle contratture e delle citabilità !Tieccanica dei muscoli e talora a di· paralisi, che Babinski e Froment, attribuisco- $Ordini .trofici, vasomotorj come mano succu. • no a fenomeni rtflessi, è sufficientemente spie- le11ta o cianotica, ecc. E difficile, se non arbigata dallo stato d'immobilizzazione in cui l 'ar- tr·ario, distinguere, dissocia re queste dalle sinto è tenuto sia dagli apparecchi di fasciatura , dromi isteriche. Le note date dal Babinski còsia per volontà del soggetto. Si tratta di . un 'él- me speciali delle contratt11re riflesse non sono bitudine viziosa, di un '·attitudine antalgica, differenziali, per lo meno n on contengono di che a sua volta per n1ancata funzionalità de- veramente esclusivo e caratteristico alcl1n datermina o aggrava le già esistenti lesioni arti· to che permetta distingu erle sjc11ramente dalle colari e muscolari, e le alterazioni vaso-moto- forme isteriche ortllnarie. Alle stesse conclusioni del Bianchi viene an rie e trofiche di tutti i tes"1ti. Tinel pensa che , i1 fattore organico n~ei di che un a11tore inglese~ il ~1 acdonald, che so\

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stiene che il meccanismo patogene~ico ideato fondamente nell'ist.ip.to, il desiderio della prodal Babinski non trova corrispondenza nei pria consc1·vazione che rafforza ogni suggefatti e non li spiega~ · stione mol'bosa., co11sigli a ogni frode. Nè il criterio terapeutico invocato dal BaMolto recentemente · Ferrand in uno sttldio critico molto dettagliato ha conft1tato efficaee- · binski vale a separare dalla grande famiglia mente la teoria del Babinski ed ha brillante- dell'ist~ri smo i disturbi in parola; se questi . . mente dimostrato che i pretesi' disturbi di ori- (a parte ogni consideraziòne §ull' esclusivismò gine riflessa non sono. nulla di più. e . nullà cti teorico del neurologo di Parigi) non cedono o menp che l'isterotraun1atismo di Charcot. Tut - cedono diificilrnente· alla persu~sione ed agli ti· i sintomi delle contratture che il Babinski altri espedienti curativi, che sono tanto efficaci . ha rilevato come caratteristici di una affezio11è nei disordini pitiatici, gli è perchè~ a fatti funpatogenesi nuova erano già stati rilevati e det- zionali, e ·precisamente per là persist~nza di tagliatamente descritti da Clrarcot, tranne quel- qt1esti, si sono. aggiur1ti fenomeni organici che non possono . subire la infiL1enza della suggeli, come la decalcificazione delle ossa, che al. stione. G. DR<\GOTIL l'epoca del gra.nde neurologo no11 potevar10 essere messi in evidenza perchè non si disponeva allort1. 11.ella indagine radiologica. NOTE E. CONTRIBUTI~ Il Ferrand dimostra come il distt1rbo sia inizialmente fur1zionale e che i fenom eni_organi<;i OSPEDALE MILITARE DI RISERVA N. 1 - ROMA non siano che una conseguenz~ dell'inattivitit di.retto. dal ten.-colonnello med. dott. N. COPPOLA '".e dell'attitudine viziosa assunta dall'arto. (3° Reparto Chirurgia) . · l Oltre che sulla. ba.se dei fatti stessi esposti . Sulla cura delle ustioni e congela.zioni: dal Babinski, Fro1nent e dagli altri autqrt, il Ferrand ha potuto venire a tale conclusior1c aro brina, paraflìn~ e ·c atrame vegetaJe. anche in con siderazione del fatto che egli ha ~ott. ANTO~INO PARASPORO I potut'J osservare i disturbi a tipo rnain figée · capitano medico; capo-reparto. in individt1i nei quali l'azione traumatizzante •• si eru. spieg·ata sul cuoio capelluto in uno, av~Fin dai primi di marzo del corr. anno, menva provocato solo una. leggerp. commozione ~11 tre il dott. Barthe d~ Sandfort, illustrava nel · un ;11t ro, e i1el terzo un 'lievissimo ·shoek. J11 11ostro Ospedale, ad un'eletta schiera di medici, accorsi da og11i parte d'Italia, il suo sistequesti casi si poteva escludere quindiI qualsiasi lesione periferica che per via riflessa avesse ma di medicazione con l'ambrina, sulle ustioni provocata l'acro-contrattura. A tale osserva- e sulle congelazioni, per . consiglio del sig. dizione fa riscontro quella di Meige e Thomas rettore dell'Ospedale, nel mio reparto, avevo cominciato ad applicare in alcuni casi di conche le contrattl1re non si hanno --mai nei feriti con gravi lesioni e ridotti permanentementf! gelazioni, il catrame puro di Norv,egia, secon., do le indicazioni date dal dott. Rabbi (1). · inabili alle fatiche di guerra. Seguendo intanto le applicazioni pratiche di Concl11dendo, adunque, i così detti disturbi Ambrina che faceva il dott. Barthe, nii venne nerv~si di origine riflessa secondo la maggior p:irte degli autori son.o null'altro che istero- l'idea di utilizzare insiem_e, e le proprietà fisitraumatismo o pitiatismo secondo le vedute che della paraffina, e quelle chimico-t:nedicadel Babinski. Il momento etiologico, il decor- 1nentose del catrame vegetale di Norvegia, - i cui principi attivi sono ben noti, prepar~ndo so, i sintomi stessi fanno ritenere che la conall'uopo una miscela. trattura e la paralisi sono essenzialmente funHo adoperato là paraffina dura: D = 0,82-0,94: che i fenomeni organici sopraggiur1ti zionali, e • fusione: 54-57°; con l'aggiunta del catrame puro non sono che l'effetto della immobilizzaziont', ' di Norvegia, nella proporzione dell'uno al tre immobilizzazione che in primo tempo è deterper cento; ho utilizzato la miscela del tre per 1ninata dall'abitt1dine, in secondo tempo dalla sttggestione più o meno cosciente. Sugges,tione ·cento nella cura delle congelazioni; dell'uno e mezzo per cento per le ustioni. ch e trova la ·sua ragion d · e~se re ed è favorita La miscela di paraffina e catrçi.me vegetale, dal particolare atteggiamento mentale del fepreparata in precedenza, solidificata, viene al rito, atteggiamentn che è molto simile a quello dell'infortunato. Se in questo il desiderio del- momento della medicatura, nella quantità necessaria, posta a liquefare fino a completa ful'indennizzo e di sottrarsi al lavoro a11menta ogni sorta di disturbo, nel soldato oltre che il (1) RABBI. Profilassi e cusa delle congelazioni desiderio dell'indennizzo e del riposo c'è un. per niezzo d el catrnYme. Giornale di Medicina desiderio; che ha le sue radici ancora più proMilitare, fase. II,. febbraio 1917. I /

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sione, ed allo svolgimento dei primi vapori, in una çapsula di porcellana, o •in un piccolo bicchiere di all11minio, e quindi applicata sulla piaga eon un pennello di vaio sterilizzato con l'ebollizione, o col getto di un polverizzatore: si completa la medicatura con delle sottilissi111e falde di çptone idrofilo, come il dott. Bartl1e usa fare con l'ambrina. Prima dell'applicazione della miscela nel in odo indicato credo opportuno far rilevare un semplice e comune dettaglio dj tecnica; detergere le parti che delimitano la soluzione di continuo con benzina, lavare la piaga con soluzione fisiologica sterile, tiepida, asciugare, distendendo una falda di garza sterile su cui s~ poggia delicatamente un batuffoletto di cotone sterile, montato sopra una comune pinza di medicazione. Le esperienze fatte, i casi tratta~i con questo preparato, circa una trentina, in gran parte; vaste piaghe da congelazioni, piaghe su n1onconi di ampntazioni di arti, ustioni, e che mi propongo di illustrare in seguito, per la rapida guarigione in tutti conseguita, avendo fatto in parecchi casi, e sullo stesso soggetto esperienze comparative con l'ambrina, mi permettono di potere affermare che, la miscela di • paraffina e catrame vegetale ha il vantaggio di una semplice preparazione, mentre in casi speciali si può varia1·e la formula, per la qua11tità di paraffina e catrame, e di una semplice applicazione che non richiedé apparecchi speciali. Le medicature si applicano e si tolgono senza ...il minimo dolore da parte del malato: vanno fatte ogni 24 ore oppure a giorni alterni, secondo i casi. · Tali medicature sonù un mezzo . di sicura protezione e di isolamento degli elementi epiteliali di n:uova produzione. La miscela di paraffina e catrame ha dimostrato spiccate proprietà : Analgesiche: dopo le n1edicature cessa qualsiasi sensazione di dolore. ' ·Antisettiche: rappresenta un substrato poco adatto alla vitalit.à dei microrganismi: in tre dei miei malati ho visto il piocianeo scomparire dopo pochissime rr1edica.ture, 1nentre la secrezione delle superficie granulanti ~i rid11ce rapidamente. • Stimolanti : stimolo meccanico . e chimico, per la proliferazione dell'epitelio. · Le cicatrici sono : liscie, morb.ide, elastiche, non retrattili o deformate, ·probabilmente perchè si formano rapidamente ed al riparo di reazioni ftpgistiche. La secrezione in seg11ito a qu_e sta medicatura è inodG>ra, mentre quella dell 'anlbrina ha odore nauseabondo, poco gradevole all'ammalato. •

La iniscela suddetta ha sull' ambrina - una n1aggiore e più sicura azione cicatrizzante, con1e ho constat ato nei ca si di confronto, poichè i·iduce per ottener la perfetta guarigione, di un buon terz9 il ten1po che invece impiega l' am- . . brina. Azione terapeutica questa da i1on trascurare rigua rdo la durat a della n1alattia e per conseguenza del tempo di dege11za nell 'Ospedale. Infine l1a pure sull'a111brina e prodotti sin1ila.ri .il n on disprezzabile vanta ggio del costo n1inore, dat o il modesto prezzo della paraffina e del catra1ne.

dCCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, ~ONfiRESSI. I

(NOSTRl RESOCONTI PARTICOLAR!).

XXV Congresso della Società Italiana di Chirurgia. SESTA SEDUTA -

5 marzo: ore 15.

Comunicazioni sulle ferite addominali di guerra.

Il trattam~nto pre- e post-operatorio dei f erlti del' l'addome. STOP l ' A'l'O

Uco (Bologna). -

La cura delle ferite

' penetl'<111ti nell'addome n~n è fatta solamente dal trattame11to chirurgi'OO immediato. Il ferito addominale arriva al chirurgo quasi costantemente in uno stato di sl1,ock più -0 meno marcato. · Oltre ai • sintomi meno precisi, quale il pallore della cute e delle mucose, le linee stirate della fa'ccia, gli occhi incavati, il respir-0 superficiale, e.cc., si riscontrano nellQ shuck nervoso abbassan1ento della p~es­ sione arteriosa, aument-0 della frequenza del polso, ipotermia ed idr-0filia o sete, speSS<> · ardentissima. La cura dello sliook oon.si:ste nel rioollevaré la pressione oongl,ligna e oostenere le forze del cuore, riscaldare il ferito, tenel'lo per un certo tem~ in riposo assoluto. Per il circolo si adoperano l 'oli-0 ca.qforato, l' adrenalina per iniezione sottocutanea, 1'ip-0dermoclisi e la flebocli·si co.n soluzione fisiologica plù adrenalina. , _ L'ipotermia si combatte con i mezzi fisici di · ri~ • scalda mento. Durante l'operazione si sorveglierà. attentament~ e continua.mente lo stato del circolo sanguigno. Dopo l'atto operatorio tale ·s orveglianza non verrà · mai meno per 1più giorni ed i rimedi impiegati a seconda dei bisogni .saranno l'olio canforato, l'adrenalina, la tintura di strofanto, il digalen, la paraganglina Vassale e le ipodermoclisi: ripetute. La .p osizione da tlare al ferito sarà quella semisedu ta del Fowler · nella maggioranza dei casi; però talvolta, a seconda della sede della ferita, dei drenaggi e dello stato di ane~ia, si preferirà. la posizione orizzonta.le o anche con baci.no rialzato. Uso limitatissimo della. morfina. .Nei primi giorni d-0po l'operazione si sorveglierà molto lo .stat-0 del circolo gastrico-intestinale. Biso(13)

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gna cercare di vincere il vomito ed il meteorismo gastrico ed intestinale, il primo con lavande ga-

nare ferite diversissime a seconda del modò oon il quale il tubo gastro-enterico viene colpit:o . . striche, il ~condo con cli.steri evacu:a tivi o col I casi • di ferite addom1na:li dall'O. curati furo• gran lavaggio intestinale o infine anche con l'ano no 218 dal mese di giugno al mese di novembré 191t>. contro natura. I >i (Jueste ferite 81 (28,7 %) interes&lvano nnica• Quanto all'alimentazione, sopratutto se si tratta n1ente la parete; le altre erano tlltte penetranti di feriti gastro-intestin ali, è ~ec:essaria la dieta asIn 50 feriti non· si inter'-:enne ·t)erc:hè troppo ~ravi soluta nelle prime 12 ore almeno; poi si s<:>mmini- da permettere un interYento qualsiasi ovvero l~l' strerà un cucchiaio di liquido (acqua-latte; acqua- t1n . piccolo ·numero) I">erchè', essendo decorso m0lt.o marsala; acqua-adrenalina; acqua-p·a raganglina) tempo dalla ferita e J1-0n presentandosi sintomi li ogni ora. Dopo 36-48 ore si potrà aumentare la dieta coruplic..'lnze," non si. credette indi<:ato un intervento. gradatamente ag·giungendo u11 po' di brodo, un po' ·1 er tutto ciò l'intervento non ebbe luogo nel 23,ar-> % .di vino, un uovo ed in 4-5, giornate si potrà arrivare. degli addominali accolli. In quasi tutti quesci !a sempre che la tolleranza gastrica e lo stato dell'inmorte , avvenne breve tempo dopo l'accettazione. testino lo permettano, 3 cla re qualche miJ,1estrina L'Ò. intervenne però ·s empre, qualunquè fosser·o lP. lon aggiunta di plàsmon o somatose, un pò' di con- condizioni, quando potè sospettare una emorra:gia serva di fruttà, ecc. Così in 8-10 giornate il ferito in n tto . . potrà introdurre qualche cibo oolido, come carne di N~l primo peri<><lo fra i non opei·a ti predoµiinapollo e biscotto. van·o i morti di peritonite, in rapporto con il fatto La temperatura non ha nulla di · caratteristic(): che i feriti erano i11viati troppo tardi ~l reparto per solito le temperature so110 piccole e apes&a in o~pellaliero dell'O . .L\.ltro fatto notevole è che in rapporto con complicazioni infettive della parte ad- tale primo .pcriodo"f quasi tutte le peritoniti erano determinate da ferite da proiettili· di fucile e da dominale. Contro la peritonite non abbiamo un'arma di- pallette di shrapnel! : mancarono in tale periodo retta; bisogna fare tutto l'assegn~mento Ru lle forze qùrusi completamente i feriti da scheggia di gradi resistenza del ferito. nata, in quanto con tutta prbbabiliUl ess1 morivano La compa1'ga di emorragia secondaria postopelà dove venivano trattenuti. Nel secondo peri.odo, dall'agosto al novembre, le ratoria è l'ara. La formazione ' di fistole &te.rcoracee ~ pure ,POCO · peritoniti furono eccezionalmente rare, per cui }(? frequente. Le fistole guari·scono quasi .sem pre sponcause del non intervento furono o 1a gravità deltaneamente. le condizio:Q.i generali o l'assenza di sintomi di complicanze. Inoltre è da n-0ta.Te che si trattò quasi È necessaTio iniziare la · cura dello shock nervoso prima che il ferito arrivi all'ambulanza. Perciò al .sempre di ferite da scheggie di granata. Solo in posto iava~ato del1a Sezione di Sanità si dovrebbe 3 dei n·o n operati si ebbe gt1arigionP dopo non brevi somministrare olio canforato ed adrenalina e cer- complicanze. Fra gli operati con leSioni del tubo gastro-entecare di diminuire la disper&ione di calore. Per - il . rico si ebbe una percentuale di ~arigione del 31,20 trasporto alle ambulanze si dovrebbero usare auto-lettighe riscaldabili con barelle :fatte in modo per cento in media, con un massimo del 43 % nelle lesioni del cr~sso. e con ui;i minim<> del 25 % nelle dJl dare ~l ferito una comoda po&izione semisedt1ta. lesioni del tenue. Va notato però che l'alta percenCura delle ferite dell'addome in tempo di guerra. tuale di niortalità per le ferite del tenue è puramente accidentale, e dovuta a ca&i gravissimi oon Bozzr ERNESTO (Genova). - L'O., convinto prima della guerra ·attuale della necessità dell'intervento ~1vanzate complicanze peritoneali. La. Jlercentuale di nelle ferite da a(ma da fuoco dall'a·ddome, lo è gu·a rigi one comple~siva nelle lesionti del crasso e . del tanto più ora, dopo otto mesi di esperienza. Le . fe- ' tenue · fu del 37,5 %. La mor:talità negli epatici fu • lieYe : del 31,3 %. rite dell'addome si possono dividere in parietaii e Più grave fu nelle lesioni concomitanti dello stopenetran,ti. ~ penetranti alla lOTo volta in cavimaco è ' del tenue: ·s e ne salvò soltanto il 22,20 %, tarie senipiiai, in ltedeiriti organ,i parenchimatosi, in in quanto spesso concomitavano .anche. lesi<>ni del ledenti orgO!Ylti ca,v itari, i qua li possono ver&are il fegato e.lesioni bilaterali del torace. loro contenuto ·più o meno settico nel cavo addo' Nelle lesioni della milza una mortalità del ~ %. minale. Negli addominali rena.li 30 % di guarigì?ne. Le prime e le seconde possono guarire spontan~­ mente quando non intervengono infezioni od emorNegli addominali vescicali 22.22 %. . In questi feriti abbondavano le le&ioni da scopragiee, quando la !estone <lell'organo parenchimatopio, trattandosi qua,s i F;en1pre di fer1t:R òa scl1eggie so non sia ecceS.Sivamente distruttiva. Le ultime ' di granata. non guariscono spontaneamente · se non in un nu. mero così picCQlo di casi da non 1potere su di essi Sulla trasformazione cavernosa tòtale del fegato per f.are un a-ssegname11to qt1aJ.sia si. Di t1.1tte queste, ferita da arma da fuoco. le più gravi sono le lesioni gastro-intestinali. Le SCALONE IGNAZIO . (Napoli). Il caso si rife1·isce leRioni che sono prodotte sul tubo gastro-intestinale anehe da.i proiettili di piccolo calibro sono quasi gd un ferito ricoverato nell'ospedale dell'O. due sempre cosi grandi da non permettere una gua rigiorni dopo il trauma. per ferita con forarne di entrata in 'CQrrigpondenza del IXo spazio intercostale e gione spontane.a. L<> stesso proiettile può determi{14) 1

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isenza forarne di u.scita i nessun slntoma ·· di emo.rragia interna, nè , di peritoni te-. Per un processo pleuro"'polmonare . sinistra si ebbe· morte dell'infermo in 16a giornata dal ferimento . · ' · All'autopsia: pleu1'0polm-0nite a sinistra; nulla 11 destra malgrado èhe ·i l proiettile, S<!heggiato i_l margine ·superiore della xa. eostola, avesse sfrangiato il lembo 'inferiore del polmone. Nel peritoneo nulla al d1 fuori dei reliquati di un Ieggiero versamento ematico e biliAre. Le alterazioni più importa11ti 80no a carico dei fegato, che, oltre al tramite del proiettile, presenta un.e: avanzata oonfdrmazione cistica, una 's truttura alveolare n gr::tndi e piccoli alveoli, d.ivisi da un trabecolat<:> sottilis simo, dove si possono riconosrere sottilj ca Ealicoli tortuosi, a pareti sottili e con u.rut di·s posizione tale da · inquadrare le aree di tessuto cistico. Nell'interno delle cellette e dei canalini non esiste alc:un con~nuto ben. identificabile ,nè .liquido biliare. Grossi pezzi di fegato per tale alterazione galleggiano, se mess1 in acqua, oome se. si tratta'9se di organo fortemente aérato. . Nelle zone dove l'alterazione non è molto pro. gredita, come .uei due piccoli l:obi in vicinanza dell'ilo, i.Si può vedere che ~ssa'. si inizia con la comparsa di numerose piccole cisti sferiche, isolate, dall'ingrandimento e da lla. confluenza delle qua.li si pa-ssa a lla cospicua tra.sformazione cavernosa. f)all'~me istologico. i1raticato, per insufficienza di m_e zzi, in modo poco accurato, si rileva che l<.l formazioni cistiche si originano a. carico delle vie bilia1·i intralobulari con la scomparsa graduale deJle cellule epa tiché per a trofia e degenerazione; resistono alquanto i tramezzi interstiziali, che fihiscf>no poi con l'essere ·stirati e rotti quando la disten•• sione delle cisti e la confluenza arrivano ad un determinato grado, al qu~le il tessuto i1on .p uò più opporre resistenza. L'O. p.on sa se quest-0 reperto anatom-0-patologioo per ferita. da arma da fuoco sia s~ta de seri tt-0 da altri; ad ogni' ·m odo costituisce un reperto molto per la ·sua .estensione e per la con· raro, soprattutto . fluenza oosl .notevole delle cisti, da mer.itare iJ nome di vero fegato cavernoso. · . I

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Il trattamento delle lesioni simultanee del retto e della ·vescica ovvero .dell'uretra posteriore. FRANoo (1V1ilano). ~ Rivolgendosi ai vari capi reparto degli ospedali del 'f ronte e . tetritoriali, l'O. pot,è nello SCOl\C'§O anÌl.o raccogliere 45 casi di lesione del retto, al disopra dell'elevatore e endoperitoneali: fra questi 14 ~resentavano U1:13- lesione contempotanea della· vescica, 2 dell'uretra posteriore·: di questi unQ offriva a nche la perfora zione del lobo sini-stro prostatico. Uno dei casi con lesione vescicale fu curato· nella Clinica del !l;>rof. Ruggi. . Si ebberQ · 1esioni da pieeoli proiettili e lesioni da grosse .s çheggie le qu,ali, asportando un largo tratto delle pareti rettali e vescicali; facevano risultare nel bacino una vera· cloaca. In 9 casi si ebbe irlflltrazione orlnosa; in: 3 :tlemtn~ ditfu.so dello -spazi<> pelvil"ret~le : in uno di \

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. lnteressa.nte e prat1ica,· pub.blica.zione: ,

n.ott.

ELIO FABBRI .

fiUIDA ALL'ESAME DELL'INFORTUNATO • I

(Manuale di Semeiotica .Speciale)

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Un volume di 164 pag., in-16°, con tavole

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fuori testo.

I nostri associati che desiderano· provvedersi ,)ii questo u~ile m~nualetto, Io' riceveranno prontamen-

te spendendo àlla nostra Amministrazione sol~ lire 2.25 mediante cartolina-vaglia, la quale dovrà essere indirizzata n0minativamente al prof. Enrico Morelli, via Sistip.a 14, Roma.. . (15). •

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questi diffu.sione lungo i mus-coli aeld~ttor; sino àl . tubercolo del grande adduttore. Nei ca,si di lesi-0ne uretrale si ebbe iscuria; negli altri fuoru~cita di orina dai fori di entrata e di . uscita del pi:'oiettile in quantità più. p meno abbondante e insieme a particelle di feci. ' in var1 ca:si il foro di entrata Q di uscita · Benchè si 'trovasse situato piuttosto in alto (regione soprapubica nel caso . che fu. nella clinica del Ruggi),. . iD uno solo vi fu insorgenza -O.i peritonite. In questi 14 casi, dei quali 2 sono dell'O ., si ebbero 5 .morti (28 %1di mortal.i tà). · Quanto al tra.ttamento, la prima in·dic~zione è quella di. prevenire l'infiltrazione e la ,s tagnazione di orina nei tessuti e la , infezione che fatalmente f • seguirebbe, data l'apertura del retto. Benchè in qu·a lche caso ( comè, in quello d~l Ruggi) si sia otte,nuta la guarigiotte c9l1a semplice applicazione di siringa · a permanenza e ~enza trn:tt:ame nto della lesione rettale, in altri si dovette intervenire con la cistotomia e con la colostomia (per derivare I~ teci). ID certo che prima indicazione è quella di inc'idere Largamente lungo i tragitti del proiettile; ma quando il piano osseo 1Sottosb-1nte ·s i opponga. a che venga raggiunta la collezion~ orin~ e fecale, si deve aprire la vU1. più declive possibile mercè una larga perinootomia trasversale (taglio di Albarran, di Proµ st o d;i Jung, amp lificazione della vecch.i a incisione J)rerettale di Nélaton). Ma per evita.re il sopravvenire incessante di elementi is ettici sul focota.fo .e;ià infetto, 1a formazione di ll ll a n-0 rierm"ane'nte!ç<}ll• tro natura 1sul ·sigma colico varrà a derivare com• pletament:e le feci, permetten,d o il ripararsi delle lesioni. l\Tella maggior parte dei casl }Joi basterà ' · per la guarigione delle lesio11i vescicali, fatta la perineoto·n~ia, mettere una ·s emplice siringa a per, manenza : ì·aramente , si dovrà xicorrere allà cisto.-tòmia . Nelle lesioni dell'uretra posteriore, con ~nterrt1zione della.· continuità del canale oltre al drenàggio perienale, è indicata l't1retrotomia esterna e la immissione di un oatet~re dal 'perineo : in secondo tempo, qualora permanga una fistola uretrale, pot rà rendersi utile la sutura o l'uretroplas tica. La derivazione oolostomica nei òa·si dell'O. fu eseguita 6 ;volte, oon un solo decesso. Dott. L. C. ZAPELLONI.

CROSTI

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SEZIONE PRAncA

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IL POLICLINICO

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APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. CASISTICA E TERAPIA.

La

spondilite sift.Iitica. .

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luetico. In ogni caso il sospetto. dell'origine . si.fili tiça di queste forme di spondilite è confer-, mato d.alla reazione di Wassermann nel sangue e p ossibilmente nel liquido cefalo-rachidiano, all'esame mis'crosco·p ico e chimico d'el quale può per ·altro dare altri reperti di una dubbia importanza dia.gnostica. D'.a ltra p·a rte il reperto radiografico della spondilite sifilitica è diverso ·da quello della forma tubercolare: nella pfirpa non v'è mai una ver.a distruzione ossea e le alterazioni sono sempre più accentuate alla peri'feria che al centro della vertebra. Tu ttavia è ·molto difficile distinguere col semplice esame radiologico J.e forme sifilittche dalle altre spondiliti croniche e s pecialmente èi.a quella deformante. L a esistenza. di spondiliti in associazione con la tabe è un altro fatto che depone per la esistenza e la relativa frequenza di ·Sp,o ndiliti sifilitiche. · Dopo queste considerazioni il Sachs dà brevemente alcune storie cliniche dì individui affetti sicuramente da spondilite sifilitica. Uno di tali pazienti presentava: rigidità della nuca, m.arcata limitazione del movimenti degli arti supe riori, dolori diffusi alle parti innervate di ambo i plessi hrachiali, andatura leggermente sp.astica, vivacità dei riflessi profondi alle estremità inferiori, dell'.achilleo, e meno dei cutanei ·addominali, rigidità ·di tutta la . colonna vertebrale con dolenza alla ,p ressione delle apofisi spinose cervicali, lombari e sacr ali, iperestesia. ed iperalgesia con aumentata s ensibilità per. il freddo alle estremita ·infe• • r1on. .L a reazione di W.assermann nel sangue ,era nettamente positiva. L',e same radiologico · dette il seguente reperto: Grado marcato di spondilite della 4a., 5a e 6• vertebra cerviçale, della 11a. e 12a. dorsale e della t• lombare: apparente diminuzione di volume della 5a lombare. Non appena conosciuto l'esito dell'esame del sangue s'iniziò un intenso trattamento antiluetico ed il paziente migliorò progressivamente fino al punto di riavere la mobilità . perfetta degli arti e della testa. In altri casi a sintomatologia analoga il trattamento specifico dette anche ottimi risultati. · Dr. ·

:Niolti autori, ·e tra essi Nonne, Oppenheim, . Lewandowski, ritengono che la spondilite sifiliti~a sia un ' affez~one molto rara, e Frankel ass1cura che durante il suo servizio di trent'anni come direttore del grande ospedale di' Amburgo non ebbe mai ad osservarne un sol caso. , , I.eyden e 11~urioux affermano che .sarebbe un grave errore considerar.e senz'altro come sifilitiche le carie vertebrali che si v,e rificano · in soggetti che h a.nno contratta tale infezione. Sachs ('t he AmeriGan J 01trna l of the M edical Sciences, novempre 1916) ritiene che queste affermazioni siano per lo meno eccessive. Vero è che n11a differenziazione sicura tra processo tubercolare e sifilitico è istologicamente molto difficile, e·d anche i moderni mezzi diagnostici, compreso l 'esame radiologico, in molti casi non permettono di decidere per l'una o l'altra infezione. I sintomi .essenziali della spondilite ·sia .. essa tubercolare o sifilitica sono su per giù i' seguenti: inn anzi tutt.o immobilità parziale o co1npleta di una parte o. di parti della colonna vertebra le. Nel1 e localizzazioni cervicali si ha rigidità della nuca e fis sazione quasi completa della· testa. Nella maggioranz.a dei casi la pressione sui processi spinosi provoca un dolore ben localizzato. Tra gli altri sintomi in ordine secondo la loro importanza si possono· annoverare i dolori a tipo schiettamente radicolare, le leggere .atrofie d,ei muscoli della nuca, della spalla o dell'anca e delle cosce, disordini della sensibilità che va nno da una · leggera anestesia ad t1na notevole iperestesia. D'altra parte le gra~i atrofie muscolari, le paralisi, la diminuzione o l'abolizione dei riflessi tendinei indicano che le radici sono compromesse,. ., mentre l'esageraz~on e dei riflessi combinata con paralisi spastiche depone per una compr.essione midollare. Questi sintomi possono a~gravarsi e diffonòersi fino al punto che. si ha la_ fenomolo gia "ompleta della mielite da compressione. Ma accanto a questi sintomi' comuni esistono se11za dubbio fatti che sono p a rticolari all'una Leucoplasia eommtssurale e slftllde. • o. all'altra infezione. La variabilità dei sintomi, le frequenti esacerbazioni e remissioni, e Recentemente il Landouzy in una sua comufina lmente i miglioramenti che si ottengono nicazione .all'Accademia di Medicina dì Parigi r ap idamente mediante un adeguato tratta- metteva in evidenza il valore semeiologico della niento specifico depongono per 1un processo leucoplasia commessurale delle labbra, con· 1

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SEZIONE PRATICA

t.rollato con la reazione di vVassermann, nella sifiilide latente. E ri'cordava 37 casi di sifilide latente osservati in· soldati territoriali o .della . riserva, resa manifesta dalla presenza di leucoplasia degli angoli labbiali, frequen temente associata a reazione di W assermann po sitiva. . Ed a questo ·p roposito l'A. osserva che queste leucoplas~e commessurali dovrebbero più propriamente essere delle placclie dei sifi,litici, e • non più placche\ ~ei fumatori, giacchè la prima definizione inùica il determinismo della lesione, mentre che la iseconda designa· soltanto un elemento patog.enetico contingente, quale è l'irrita~ione nicotinica. Il valore diagnostico di questo sintoma dev'essere tenuto costantemente presente. La leucoplasia è estremamente frequente, e spesso persiste a lungo mentre ogni altra stigmarta specifica è scomparsa. Fra i piccoli segni rivelatori della sifilide terziaria, n essun altro è pari alla leucoplasia per frequenza e per evidenza. È molto più frequente della leucoplasia linguale. La sua comparsa costituisce uno <lei mezzi più preziosi per svelare le forme di sifilide frusta o ignorata. L'A. ha potuto accértare fra soldati anziani :una ventina di sifilitici, nei quali, mentre che la reazione di Wassermann positiva e la presenza delle leucoplasie commissurali concordavano talvolta anche con altri sintomi specifici, mancava il più piccolo ricordo del contagio. . p. s.

11 trattamento della blenorragia aeuta. •

Durante' il periodo acuto d·e lla b1e.norragia; quando è troppo tardi per il trattamento abortivo eon le iniezioni o gli abbondanti lavaggi uretra.li, o è troppo prestò per la medicazione a base di iniezioni, di irrigazioni o di balsamici, ia cura è molto difficile. Tuttavia non bisogna a .b bandonaJre il malato a sè stesso. M. Carle · (Le Bulletin médical, 19 maggio 1917) propone allo scopo di limitn.re lo scolo ed i fenomeni congestivi e dolorosi la seguente farmola: Bicarbonato di soda gr. 50. Zucchero di vainiglia gr. 30. Polvere di gomma » di liqu erizia anagr. 10. Nitrato di potassa Essenza di limone gocce IV. Un cucchiaino da caffè in un bi cchie-re di acqua la ·m attina e la sera. O più semplicemente: Bic~rbonato di soda gr. 40. Salicilato di. soda gr. 10. ~

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Una o due cucchiaiate in un litro di limonata o d'acqua semplice zuccherata. Le pozioni emollienti ed oppiacee hanno un effettivo v.alore calmante. Si prescriver~: .. D·ecotto di !inseme gr. 500. ·Scirol,)pO di codeina } . d' T , an.agr. 50. S c1roppo 1 o1u Un cucchiaio ognii due ore. Dopo qualche giorno si può tentare utilmente . la 'Somministrazione di antisettici, sia l'ur.otropina alla dose di un grammo al giorno in cachet di gr. 0.50 ognuno mattina e sera, op.p ure un cachet di: • Salo.lo gr. 0.75. .. Benzoato di soda gr. 0.25.

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· a. a.

MED:CIN A SCIENTIFIC .'-\. ,

I batteri filtrabili. Era noto da tempo che attraverso le candele di p orcellana porosa, passano, in determinate • condizioni, certi germi relativamente grossi, fra cui lo Spirillum parvum, alctlni vibrìoni qel1'acqua, ecc. Anche il bacillo del tifo passa attrn.verso ·certe candele a pori grossi, e su qu~sta Slla proprietà è stato anzi fondato un metodo per isolarlo dall'acqua. Siffatto fenomeno era stato spiegato con la mobilità propria di questi germi, che permetterebbe loro di insinuarsi tra i pori, oppure con la possibilità del passaggio .delle ciglia, che avrebbero poi riprodotto 1'intero microrganismo. Tale presunzio.ne però non può valere per altri germi, come . p . e., i dissenterici, che possono pure attraversare le candele, ·mentre sono immobili e, secondo la maggioranza degli autori, sforniti di ciglia. · La spiegazione del fatto va invece probabilmente ricercata nella presenza di forme vitali • minutissime, che stanno ai limiti della visibilità microscopica (e forse anche ~i forme invisibili), le quali .possono agevolmente attraversare i pori anche finissimi delle cand~le. Tali forme sono state ottenute da Hort (cfr. Annali di Igiene, pag. 315 e segg.), con opportune modificazioni dei mezzi colturali, quale l'adozione di brodi acidi. La produzione di forme . vitali minutissime, in cui si possono forse far riéntrare gli strongiloplasmi di Lipschutz, sarebbe un fatto abbastanza comune fra i mioroorganismi. Dalle citate ricerche di · Hort, anzi, si arriver~bbe a conclusioni ancor più generali, che modificano le nostre conoscenze su tutto il ciclo di _vita dei batteri, in cui vi sarebbe uno stadio invi(1·7}

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fL POLICLINlCO

nostro valeI).te Castellino (Semiotica e patologia del cuor~ e· dei grossi vasi, editore •V.allardi, Mila11u, · senza llata precisa di pubblicazione). Infine me1·ita di essere citato, sebbene non di rece11te fattura, il libro di Cardarelli: (Patofillt::'lhi!i. loaia cli1tiClL delle 1nalattie nervose e funzionali Si · p1Jtrehbero in tal modo. eliminare certe · del cuore, Napoli, 1895), che costituisce sempre. contrndcljzioni apparenti, n otate nell'eziologia un gioiello d.i osse:rvazione clinica. · di ln alattie a viru$ fil t rabili. 111 alcune di esse, Il lavoro di patologia cardiaca e vasale, ·Cu111e per es. nel cimurro dei cani, nella compit1to i.n questi ultimi 20 anni, è riassunto fel>b rc gialla, nella peste suina ed altre settisotto for111a di trattati-n1onografie, senza avere • ce11\ie cn1o r1·agiche, sono stati isolati dei micro- un,oper.a, la quale ex prof esso riass11ma in ma.org<111 ismi ctie, inoculati in colture pure negli ·r1iera scolastica ed org.anica tutto il dottrinale a11irnalì, riproducono l~ più importanti· lesioni cardio-1)atolog ieo. del l <t rn<:\lé1tLia stessa. Detti microorganismi soUn trattato completa l 'altro ~e questi trovano ·no rispettivarnente un cocco-b.acillo, il B. icte- il loro con1ple1nento, periodico ed attuale, nelle roi<l es, il B. suipeslifer, ecc. riviste e negli a r chivi specializzati p er Io stuLr.t scoperta dei virt1s filtrabili sembrav~ aver dio delle malattie della circo.lazione. _, levn t <l ad estSi ogni iinportanza ezjologica. · Ad ogn i modo è raccomandabi1e la Jettura di: Epp tt re l 'a~ione patogena di tali microorganiLes Arytrnìes di H. Vaquez, Parigi, 1911; di: • sn)i è indiscutibile, nè si può ritenere secondaClir1ique et tliérapeutique circulatoires, di A. , r in.. Quando sì ammetta la tendenza alla produl\1artinet, Parigi, editore 1\1asson, 1914; di : zione delle accennate forme rninutissime e quinJtl aladies des artètes et de l'aorte di Reger, Goudi in certo n1odo l'esistenza· dei due stadi vitali, get, Boinct, Parigi, editore Baillièrè", 1902; di: La l'eziologia viene meglio chiarita e ricondotta teri.sio11. arlérielle en cliniquè di Gallavardin, ad. un 'unica ca.usa. Anche altri fatti .sembreP~ri gi, editore Steinheil, 1910; di: Traité de . rfibbero dei resto conciliarsi con questa ipotesi, ' l' artério-sclérose di O. J ost1é, P.a rigi, e.d. Bailco.rpe p. e. la maturazione che deve subìre nella lière, 1909; di: L' artério-sclé1:ose d.i Leclercq, Steg oinl}ia il virus della febbre gialla, per cui Parigi, ·eitj... Duin, 1911; di: Les maladies du la puntura di tale zar1zara non è infetta nte cl1e coeu r, di J aro es l\fachenzi e, triadotto dall'inparecchi giorni dopo il succhiamento d~l sanglese, ed. Alcan, Parigi, 1!>11. E giacchè è stato gl1e infetto. n om;ii1ato quest'ultimo at1tore bisogrta pure .ac~ .i\nn loghe osservazioni si possono fare p~r lçt cennare al suo recente trattato: Diseases of the poi iomiel ite, in cui , oltre al virus filtrabile, si è riscnntra.ta la presenta di forme cocciche capaci he art, Londra e Oxford, terza edizione, 1913, tra ttato di 11n jnte~·esse speciale p.er lo .studio . di ri p rod t1rre la malattia. Probabilmente anche il tifo esantematico ·delle aritmie cardiache, come pure d,i .grande importanza per la ·conoscenza di queste maniri{>nt r~ in que~ta categoria. • . festazdoni cardio-vasali è il trattato di: WenL 'esjstenza di stadt filtrabili nei batteri, mentre agevola così l 'interpetrazione di fatti rima- ckebach, Le irregolarità del cuore, Lipsia, 1914. G1ov. GALLI. sti finora oscuri, ci addita forse la via per meglio inte~rare le nostre conoscenze sulla hiolo-. gin. clPi microorganisJJ!i. FIL.

sihile o quasi e filtrabile e si verificherebbe ancl1c la. moltiplicazione per gemmazione. Ad altri staùi della vita batterica sono forse ·da · 3$l'rìvere secondo alcuni le grosse inclusioni C'tl 11 u lari, che si osservano ln malattie a virus I

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CENNTBIBLIOGRAFICL . '

POSTA DEGLI ABBONATI.

Études cliniqu.és s11,r l'insufff,sance surrénale. Un .'vol. , in-8° di circa 500 p. A. Maloin, ed., Parigi. Prezzo L. 8.

El.1"ILE- SERGENT.

(838) Al dott. L. G.: Uno deì trattati migliori e che costituisce tutL'_i\. riunisce in questo volu.m e gli studi da tera una vera miniera clinica per lo stu.dio delle malattie <ii cuore e dei vasi è il Traité cli- . lui fatti sull'argomento dal 1898 al 1914. g nota n.iqu,e des mala dies d1i, coeur et de l' ao_rte, Pa- la parte preP,onderante che spetta al · Sergent nell'aver isò1ato, dal complesso · di fatti clinici ris, Octave Doin, éditeur, .1905. Quest'opera, di tre gossi vol11mi, è stata anche tradotta in itaoscuri, la sindrome di insufficienza s11rrenale. liano ed aggiorn·ata colla letterat1rra italiana. Il volume però non ha solo un interesse sto- . Essendo il trattato stato scritto una quindicina rico; l'A. hon ha riprodotto integralmente in di anni fa non è naturalmente al cor1ente di ordine cronologico i suoi lavori, ma li ba di· tutto il lavoro (ed è molto), che si è compiuto stribuiti e rimaneggiati in modo che ne è llim q11esti ultimi anni. scita una trattazione sistematica della insuf'fl· cienza surrenale. Q11a e là si notano .necessaLa stessa osservazione vaj.e per il trattato del I

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SEZIONE PRATIC.\.

riamente delle ripetizioni, che però non gua. stano ribadendo dei concetti· iìnµortanti. Il libro, oltrechè di agevole lettura, è di notevole interesse per il medico pratico; basti pensare agli stretti rapporti fra l 'insuftìcienza surrenale e gli accidenti "di salvarsan, le morti cloroformiche, l'intossicazione gravidica, le tossi-infezioni, ed all'importanza di conoscere questi fatti per certi queS.iti medico-legali, per la. terapia surreno-calcica delle tubercolosi, ecc., ecc. i. p. Lezioni di Semeiotica Medica. Lo stato presente. Esame generale. U11 vol. in-8° di pag. 189. Udine, Stabilim. Tipografico Friula no, 1917.

A.

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SrGNORELL1.

Abbiamo già pre8entato la 1& parte di que- . sto lavoro e ne abbiamo ·d etto tutto il bene che ne pensavamo. Esso costituisce un largo sunto delle . lezioni tenute a S. Giorgio di Nogaro, epperò ha il pregio della freschezza e della ·scioltezza, senza a vere la sobrietà e la castigatezza . del trattato. :R condotto da un eRperto conoscitore e studioso della semeiotica e voglia.mo augurarci ~lle l'A. completi la sua opera. R. B.

VARIA. Farmacie automatiche.

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ben esaminato il caso di un malato e si è fatto un'idea precisa sulla m alattia, scrive 1la sua ricetta st1 un foglio dJ carta ·v elina, poi l.' attacca sotto l 'ala di un piccione viaggia.tore al quale ridona la sua libertà. · ~iccome i piccioni appartengono ad una colombaia situata presso u11 farmacista associato al dottore, l'orù ine arr-iva s11bito al suo indirizzo. La r icetta è allora -:;u bito preparata e portata a destinazione da un ciclista. Il malato così pt1ò essere cu r ato senza alcvna perdita di tempo con gener~lle vànta ggio. Non è il primo esempio che noi vediamo dei colombi viaggiatori messi a servizio della medicina . Or sono 15 anni un medico norn1anno utilizzava gi.à i piccioni come messaggeri tra Iui ed i st1oi malRti. Per questa v ol ta gli america ni si so110 · lasciati precedere. (Dal Corrie1·e A arie olo di 11!la.rio).

AKNAijI D'IGIENE Periodico mensile. •

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Son1mario dci' fas~ioolo 6° . • .. MEl\10IlIE ORIGINA.LI: G. SA:\1P.IBTRO: Siero{1i~1gnosi e diffusione dì forme parati!ose nei vaccinH ti. A. Azz1: La flora ba ttel'ica · nel1'inte5tiu<> dei peI

sci.

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A Copen.aghen è abbastanza generalizzato l'uso di questo sistema: infatti molte sono le fn.rmacie provviste esternamente di ~istributori automatici, che funzionano unicamente durante il periodo · in -cui le farmacie r estano chiuse. Questi distrib11tori possono fornire, introducendovi una moneta di 10 e di 25 ores, prodotti di vendita corrente e non eroici, quelli . cìoè che il fa rmacista può somministrare senza. ricetta (un senapismo, un flaconcino di tint11ra d'arnica, una scheda di taffetas gommato o di c~rotto adesivo, un cachet antinevralgico, U"'l purgante,, un pacch..,tto di cotone idrofilo, ecc.). Considerandosi come possa presentarsi l'occasione di a.ver bisogno di tali medicamenti q11ando o per l'ora avanzata o pel riposo domenicale riesce difficile o impossibile · procurarseli, questi distributori automatici riescono utili; me:itre ' d'altro canto si semplificano le funzioni del farmacista senza lederne · ~li interessi. (Bollett. chim.-farmaceut.).

I piccioni. ed i farmacisti. .. Esiste a Boston un medico pieno di originalità pratica. Egli non si reca a far visita ai suoi ammalati che accompagnato .da un grande paniere pieno di piccioni viaggiatori; appena egli ha •

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QUESTIONI DET_J GIOitNO : A. CoRSINI: I corredini unt1pediculari (con 3 figure) .

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• RECENSIONI : Microbiolog:in . Parassitologia. - E pinemiologia e profilassi geuera)e. - \ 1 accini e ~ieri. tantisettici. - chimica e fi~dcn applicnt<.1 a ll' igiene. - Acqua pota bile. - Ingegneria sn ni tu- ,. rin. - ~fiscellanea . VARIETÀ. · RIVISTA BITILIOGRAFICA. LEGISLA.ZION.ID E AM1'1I:\"ISTRA.ZIONE SAXITAR IA. GI!IRISPRUDENZA SANITARIA. NOTIZIE. Abbonamento annuo ~r I' I tn nft L. 15, per l'Estero Fr. 20; un numero sepn rato L. 2. • Rieordinmo oi no~t ..i H~M<'intt che per ottenere fabbonam~nto curnulntJvo agli «Annali d l~lf'ue,. a sole L. 10 per I' I tu Ha e a soli Fr. 15 T>E>r I' E~tPro, bisogna rivol~ers1 direttamf·nt e n Ila nostrn An1minist!'a,;1one. a Ila qua le si deve int~st:are la rel.ttlva ce. rtolina -va ~llu. Tutti 1 nuovi abbonati rleeveranno in premio ìl

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volarne .

C. FERMI,

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11 metodo italiaao per 1:1 enra antlrahbica (Supplemento agJi A nn.ali è.' I qiene, di pag. .156; in commercio per L. 3).. . (1V) •


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020

IL POLICLINICO

.[ANNO

XXIV' F Asc: 29]

NELLA ~

VITA. PROFESSION AI-'E . .

Cronaca del movimento professionale. Per gli U J]ioiali med'iOi oon,oessi alle Arwrriinistrazioni . ci·vili. - I Ministeri dell'Interno e della

~uerra,

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a complemento delle disposizioni date eon la. circolare 21 novembre 1916 inserita col n. ·751, nel ·Gior11ale , lVlilitare, e nel numel'o ·34 del Bollettino ·ufficiale del l\ilinistero del! 'Interno, ~circa gli ufficiali . medici concessi a lle ammini-&trazioni civii! in sostituzione dei medici civili precettati in ba.se a l D. L. 12 novembre 1916 n. 1529, determinano quanto appresso: 1. - Se gli ufficiali medici suddetti sono de~tina ti al servizio delle Amministrazioni civili, senza la sciare il servizio cui sono addetti presso l'Esercito, continueranno a d essere amministrati dai Co r11i o R i parti di cn i fanno pii rte. Se in vece esffi 1' hh.0 110 lasciare compl.?tamenté 11 'servizio, che prestavano nell'interesse dell' EsercitQ, saranno amll!inistrati, per tutto il temPo in Clli presteranno il • servizio civile cui sono .stati corìlanQ.ati, dal Distretto militare nella cui circoscrizione si trova l'amministrazione civile per la quale prestano servizio. 2. - Dl1ra.nte il tem:po · in cui })restano servizio presso le Amministra zionj civili, gli ufficiali medici di cui al numero precE'"dente riceveranno dalla .Amministrazione militare lo stipendio <lel loro grado, e l'indennità dì servizio speciale, . nonchè ' coloro che si troYino nelle condizioni volute per avervi.., diritto - l'indennità giornaliera di lire 5 di cui al D. M. 2G giugno 1916 e l'indennità. per gli ufficiali richiamati dal congedo fuori della loro residen7x'l, di cui al D. L. 10 ago5to 1916: ~ esclusa la concessione di qualsia si altra indennità inerente alla qualifica di ufficiale. 3. - Le Amministrazioni civili presso le qua.li gli ufficia li medici prestano servizio, oltr~ a dare al1' Amministrazione militare il rimboroo della. spesa fino alla concorrenza dei fondi dispombili stanzia ti nei rispettivi bilanci, pei posti temporaneamente occupati dagli ufficiali stessi (quart'ultimo capoverso della' circol<1 re 751 del 1916), ·dovranno fornire all'ufficiale medico quello stesso mezzo di' trasporto (cavalcntnra o. '\rettnrn) o quella stessa indennità che a tale scoPo fornivano al medico civile precettato. I

tipatriottica spiegata dal partito a cui tu appartieni -. ancor oggi in cui l'animo di ogni jtaliano più fortemente si tende e vibra al pensiero della vittoria, de11a gloria e della grandezza della Pa,tria, - la mia ulteriore permanenza nel Consiglio .di eodesta Presidenza Potrebbe lasciar credere nonostante gli ordini del giorno da me approvati 11 el Consiglio e nell'Assemblea Generale dell'Ordine dei l\!edici di Parma - che in certo qual modo, io, non. dico approvi - chè questo è' già &tato assolutamente escluso - ma possa soltanto comprendere 1 tuoi principi Poli tici (che oono, del resto, in piena contraddizione con quanto a. .Lavore della guerra . e dei no~tri soldati, tu, in seno .allo stesso Consi' glio di Presidenza, hai proposto e caJdeggiato), e, ··ciò, ml dimetto èalla. carica di Segretario del• l'Associazione Nazionale dei l\1edici Condotti da te presieduta. ' Colla preghiera di pubblicare quanto sopra nel prossimo numero del Bollettino, ti saluto». L' Assern,Vlea generale deU'Ordi1ie dei Medici àelia Provincia di A~ona sl è adunn ta a SenJgaglia, per discutere una mozione presentata da alcuni medici esprimente biasimo alla condotta antlpatriottica del deputatO Umberto dott. Brunelli e invitante 11 medesimo a dimettersi d·a lla carica di rap presentante dell'Ordine al Consiglio Superiore òi Sanità. · DoPo ampia discussi-0ne fu approvato con 88 voti su 40 l'ordine del giorno del presidente dott. Leo.: pardo Ruzzini, il quale ordine del giorno deplora la condotta antipatriottica del deputato Brunelli e termina invitando tutte le Sezioni a riunirr,i per decidere che il prossimo Congresso dei Medici debba tenersi a Tries,te italiana piuttosto che ad Ancona, come era già ·s tato deliberato. · Il Oonsigliu dell'Ordine dei Medici della Provincia di Bologna, in un s110 ordfne del giorno, «re-

spinto il co·n cetto che debba essere chiamata azione politica quella che vuole gli Ordini partecipi, senza restrizione, alla resistenza della nazione nella guerra, che deve condurre alla vittoria per il diritto delle genti, per la. cl viltà del mondo e per le rivendicazioni nazionali delle terre che soffrono ili\ lungo la servitù e la dominazione austriaca, riten11to insanabile il dissenso delle direttive tra la grande maggìooonzà dei medici e quelle manifeste • nell'azione politica dell'on. nrunelli, esprime il convincimento che la rappresenta~ dell'Ordine del Consiglio Superiore di Sanità, delegata all'on. Brunelli innanzi alla guerra per le benemeren7Je che . egli av(\va acquistato verS<Y la classe· medica, come· verrebbe oggi mantenuta, in una nuova e~one, cosi debba essere da lui rlnunzis ta, per il contrasto evidente delle sue idee». •

Nell'Ufficio di Presidenza Oentraie dell' A. N. M. O. - Il dott. Carlo Tonelli si" è dimesso dalla

carica di seg-returio dell'Associazione Nazionale dei M~dici Condotti, con la seguente lettera indirlzza ta al Presidente on. dott. Umberto Brunelll: <.e !11 questa vigilia di ·trepida · an5ia e di ferme ' . speranze, pare a me cl1e ciascuno di noi deve sentire 11 dovere di affermare, ancora una volta, espllcit~'lmente e chiaramente, la propria posizione di fronte a sè ste~ ai Colleghi ed al Paese. Al puntò in cui ci hnnno ormai condotti gli avvenimenti, data la persl&t.ent.e e proterva opera an(20)

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OonsfgUo dell'Ordine dei Medici della Provincia ài Peru.gia nella sua adunanza del 31. maggio, ha approvato un D. d. G. in cui dice: « dlseu-

tendo sull'agitazione promossa da alcuni Ordini

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contro il dott. Brunelli, rappresentànte gli Ord1.ni del Regno al <Jonsigllo Superiore di Sanità; considerando che la classe medica italiA'na affidò l'er mezzo di libero e legale plebiscito al dott.or Br'u nelli il mandato di ·suo rappresent.ante di tutti ·gli Ordini del Regno in seno al Consiglio Superiore di Sanità, pur non ignorando la &ua fedé ' politica; considerando che il dott. Brunelli a is solvè il mandato con dignità ed energia lodevoli, su di che non è -wrta, da nessuna parte contestazione alcuna; considerando che non esi&tono, perc:iG, le ragioni per togliere al dott. Brunelli il mandato affidatogli, esulando il di ll1i atteggiarµento politico dal giupizio .degli Ordini, che sono una istituzione strettamente professionale; déliber8: di passare all'ordine del giorno sulla questione Brunelli ».

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Il Oonsiglio dell'Ordine dei M~dici della Provinoia di Vicenza,, in un s uo· ordine, del giorno, «in conformità al pensiero e&'Preeso fin dall'inizio della guerra nei riguardi della condotta politica· dell'onorevole Brunelli, pensiero che rievocato nell'ultima assemblea generale dell'Ordine ebbe incondizionata approvazione da parte dei presenti; considerando che in questo momento è<>Sì grRve e importante per i destini dell~ Patria il sentim€nto degli italiani, a qualunque partito e classe appart.e.ngano, non può e non deve essere che uno solo; che gli Ordini dei Medict non fanno della politica quando non si rendono interpreti del sentimento dei loro , ~!leghi, i quali con sublime slancio portano il loro prezioso contributo di pen&iero e di azione alla causa nazionale e sono e ,rogliono essere anzitutto i ta.lia ni ; deplora l'atteggiamento antipatriottico del rappresentante degli Ordini presso il Consiglio ,Superiore di Sanità •o n. Rrunelli e si meraviglia che egli non abbia ancora inteso e compiuto il dovere . · chiaramente indicatogli dalla sua incompatibilità ad una carica, nella q11ale più non lo so&tiene la fiducia dei colleghi >). ,

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SEZIONE PRATICA

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zazione difettosa dei servizi ·s anitari in alcuni grandi centri osrpedalieri, sì che lo Stato sarà . ob..... bligato a pagare pensio~i anche quando il sòccorso della s~enza - in questi casi mancato avrebbe potuto rendere a l 1avo1·0· ùn arto reso immobile temporaneamente.

· La questione deLla sacoarìna. · È stata sollevata alla Camera dall'on. Bonardi, . cui il m.i ni.stro Meda ha risposto rilevando che è stato necessario d' itupiegare la saccarina, pet rendere disponibile una maggiGr quantità di zt1c chero .agli scopi alimentari. Dice . che il governo si era· preoccupato del :titoblema impottantissimo ·se la ·saccarina fos&e, o no, nociva alla . salute. E chiese il parere ed il consigli.o della Direzione di Sanità, la quale rispose che la saccarina poteva supplire lo zucche:r:o e non er~ affatto nociva .aIJ,a s:alute, s~cialmentc s~ presa in piccole· dosi. In seguito a queste assicudello zuc. razioni venne . decisa la fn bbrica.zione , chero saccarina to, consigliato anche dal presidente del Consiglio dei medici di Roma:, dott. Ballerini.

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Di qnestio1li sanitarie si sono ocèupati anche gli · onotevpli De Capit;1ni, Ilrunelli, :Yiaffi, Bussi e, nella sua replica, l'on. Orlando. • Ne riferiremo n.el J)rossimo numero.

Sottoscrizione al fondo di soccorso contro i più gravi danni della guerra patiti dai medici

e dalle loro famiglie,.

·

L. 190.57 Riporto, com~ dal Fascicolo 150 . Pervenuteci a mezzo de1 dott. Dino Catucci come ·d a elenè<> ,p ubblicato nel fa)) 270 scicolo 26° . . . . . . . . Pervenuteci a mezzo del dott. Guido Simoncelli, come da nota. pubblicata nel )) 60fa8Cit•olo 26° \

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L. 520.57

· Pervenuteci in seguito : Pignone dott. Francesco - Carcare . . . L. 5Mancini dott. Assuero - Isola Dovarese . » 20• )) 2.50 - Balla dott. Alberto - Zona di Guerra . )) 2.56 Papi dott. Donato - Bugnara Calabra . . )} Ranelletti prof. Aristide - Roma . 5· Sui servizi sanitari. )) 1Dott. I. C. da N. N . . . . . . Discutendosi l'esercizio provvisorio alla Came)) ' 30Ca.s ali prof. Angelo - Carrara . ra, l'on. Vincenzo Bianchi ha rilevato che la sa)) 100 Brnnetti. prof. Carlo - San Paulo . . nità militare deve adempiere alla profilassi dell'e)) 45De J;ncH pl'of. Gin8eppe - Buenos Ayres sercito in cam,pagna, prevenendo o reprimendo l'insorgere e il diffondersi di qualsiasi ~lattia inL. 731.57 A riport..'lre . . fettiva, e ridurre al minimo la · inabilità cau.sata dalle ferite riportate in batt.aglia. Egli riconosce La ressa dei: lavori che ci vengono offerti per · l'opera benemerita della sanità per quanto rjguarla pubblicazione e la penuria dello spazio, im· • postnci con provvedimento governativo, ci indu· da le malattie infettive. Ma in materia di inacono a sollecitare i nostri benevoli collaboratori bilità originata da ferite, ri<:'Qrda che non -si è vo• luto valorir;zare i preziosi elementi messi dal Pae- affincbè condensino i loro contributi entro i più ristretti I imiti compatibili con la chiarezza e con se a digposizione della sanità' stessa. Afferma che • l'efficacia dell'esposizione; li sfrondino delle si sono crea ti organismi che hanno peggiorato il documentazioni Ingombranti, delle introduzioni servizio, quali le commissioni centrali. storiche, delle citazioni; si attengano prevalenL'oratore si diffonde a parlare della organiztemente ai . rilievi di interesse p:ratico • ;. (21)

ATTI PARLAMENTARI.

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Il POLICLINICO

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I\ISPOSTE AQUESITI E ~ A DOJttANDE. •

(GOO-t) Oerti{lcati sanitarii - Rilascio - Infortuni sul lavoro. - Dott. .ID. S. da S. N. dell'A. -:-- Il

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meùìco condotto a cura piena ha l'obbligo di rilasciare grut:uitamente tutti i certificati sanitarii di cuj, 1>oss:1no eventualmente aver bisogno i cittadini, specialw~ute quelli da Lei indicati elle si riferiscono, in gran parte, ia f>ervizio militare. ~l certificato richiesto daÌ ,! ,retore ai fini ·dellu giustizia ·attestaute la durata dellu lesione deve ·essere ricompen·s ato dall'autorità giudiziaria, non essendo tale prestazione inclusa nell'onere del 1·eferto nè i.n altra dis1>0sizione di indole generale cl1e ne faccia e,vecj:1le .. obbligo al medico e<>ndotto od all'ufficiale sanitario. Le indennità spettanti agli ufficiali sonimrii ~d ai medici•couùotti per il rila scio <li certificati in caso di iufortunio sono le segueut.. ~ 1° Lire due per il priu10 certifica. to medico da unirsi alla denunzia del I' infortunio. Questo ce1·tifica to sarà rilasci~ to in doppio e&empla re v~r il detto cornvenso .comple.ssivamente di lil'e due u richie~W. ed a s_µ~se del ca110 od ~eroonte dell'irnvresa; 20 Centesin1i 50 per ogni certificato com])rovante la continuazion~ della inabilità al lavoro. Pe'rò, per uno stesso infortunio, la s11esa per i certi- ' tifica ti di questa specie non potrà mai, qualunque sia il numero di essi, superare le lire tre; 8? Lire due· per: il certificato constatante l'esito definitivo della lesione. La s1>esn per i certificati indicati ai numeri 2 e 3 è a c.~rico dell'Istituto assicuratore. Qoolora l'operaio abbia diritto alla cur~ ed alla assistenza gratuita perchè incluso nello elenco dei poveri il medico non potrà esigere per la relativa prestazione . alcun compenso, cosi èome gratuito è il rilascio dei certificati di ct1i al numero 2. In tutti i . casi il medico condotto e l'ufficiale sanitario ba diritto a oon11:>e~SO a CaTICO dell'in1pre&a per le prime immediate <.:ure che presta .all'infortunato. Per prime immediate cure si iutendono quelle elle o~eorrono per il trasporto dello infortunato dal luogo, ove l'infor. " tunio si è verificato, in altro adatto per eseguire le medicàzioni e gli interV-enti. richiesti dai singoli casi. · ·(6905) Am bu,latorio medico - Locali - Ohi sia obbli-, gato a forrz.irli - OavaJoqtura. - Dott. abbonato G9G:>. - I./ nmbulatorio medico è istituito princlrlalmente a beneficio e nello interesse della popolazione in quanto il pubblico, senza notevole e pregiudizie-vole ywrdltn di tempo, sa l'ora ed il luogo, ove Pllò troYare il sanitario e co11sult:i rlo. J:ambula rorio stesso è istituito anc11e per rugioni di econon1ia in qunntp che, trnsformri ndo, per quanto è pos~il?i1e, il ~rvizio a domicilio singolo in Gervlzio collettivo a gruppo, permette che lln sol medico serva una condotta in c1ii, forse, sarebbero nece~sn rii due sani• tarii. Per t.ali considerazioni noi riteni:imo cl1e al . locnle ed al funzionamento di tali nmbulatorii debba esclt1sivamente provvedere il Comune come del reHto sembra che già -si fnceln roi;;tà per gli altri collegl1i. In qnn nto n 1 desiderato aumento delln indennità cavalcn tura facciamo . rilevare che le disposizioni con(22)

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tenute negli articoli 4 e 5 de1 capitolato non implicano la facoltà d~l sanitario di rinunziare aJ compenso Jh'lttuito e di addossare alla amministrazione e<>rnunale la gestione di adatti mezzi dl trasporto, ruentre per converso solamente quest.a ha facoltà di farlo, innovando il sistema fi11ora seguito e proo vvi~nùone il medico sei mesi prima, . onde egli possa disfarsi optSortunamente della vet· tur.a di c:ui fosse eveutualmente fornito. Nell'attuale ruolllento l'amministrazione ·comunale non si avvarrà certamente della facoltà che ad essa compete ed al ruedico condotto non restu che chiedere alla G. P. A. in sede di tutela ed in applicazione allo · articolo 2G della ' . legge sanitaria, congruo elevamento di. · ufticio deIlo &ti1jendio per compensarlo della perditn. cl1e diuturnamente sostiene per il mantenimento della cavalcatura.. Doctor JUSTITIA. All'abb. n. 845: Non ne ha di rl tto, essendo la E> ua nolllillil a vvenu· ta per. titoli, a meno eh~ non consegua altri titoli che lo rendanq degno di una promozione nuova. Gli avanzame11ti per anzlanità non ·sono ammissibili in tale ruolo; Al dott. C. E., Zona di Guerra: I militnri del R . Esercito non sono autorizzati a freg.iarsi del distiutivo della mednglia commemorativa del ter·rc1noto Cal~ bro-Siculo concese,a dalla Cròce Rossa al proprio personale (nastro bianco con .croce rossn). Non è neppl1re arnJDesso che ,si possano fregiare .del nastrino della benemerenza 5pecia1e- per il. terremoto .s uddetto quelli che non sono stati premiati dal Ministero ·della Guerra con la . concessione di medaglie, ma banno solo avuto la menzione onorevole. '· Al dott. E .. R., Zona di Guerra : I tenenti 111ed ici di mil iztè"l territoriale che n bbiano anzinnitù dnl 1° Rprile l!llG ' non possono .ancora essere pron1ossl, fl(lrel1è In pubbllcnzlone del G. 1\1., n. ·392, non fa che.. dare le dl~po~izioni ~r 1.1 formazione' del quRòro di nvnnzamento, e quindi nncora non si pnrla di effettnn re le pron1ozioni degli ufficiali a tenenti effettivi con anzianità maggio 1916. . Al dott. P. C., 'z ona di Guerra: Avrebbe diritto alla pron1ozione in oo~ agli artiooli 1 e 5 della, c. 752 del 1916. Pèrò. pereh~ In promozione posRa avvenire di fn tto, occorre c>he si:-. no promossi ttl ~rnòo di cnpltnno tutti gli effettivi della sua anzianità, che per ora sono ~t.atl promossi con anzianità: dnl 10 novembre 1915. ' All'abb. n. 787G : I gnor(JJYltia legis non ea-cusat. - Il collega non p11ò invocare una rettifica di non1lna in base nlb1 sua mnncata domanda. M. O. · Servizio medico milita1·e. -

NOMINE, PROMOZIONI ED ONO~IFICENZE •

Il prof. ('a l~ncloli Enrfro è . nominn to • ·ispettore snnitnrio })l'eS~O r ("fficlo d" Igiene del Co- mune, al posto del prof. Maglieri Carlo, che &i ritira per com1)iuto servizio. NAPOLI. -


fANl'-!0

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$EZ10NE PRATICA

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ALI30 D'ORO.

NOTIZIE

Ricornpense al v alore m11itare pe·r la oarnpagna di gue1:ra 1915-1916. •

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Ha.lino -immolato la ~'ta i colleghi: PUVIA~"'I l'AOLO, da s. Felice (~loden.a), sottotenente medico ili con1plemento; • ALLIA.uo· GrovANNI, ·da Torino, sottotenente med~o . di couqde111ento. l!,EnooLA dott. ExRrco, cap:tano medico, da Genova, dec·orn to dne volte al vuJore; gli ultiwi due vlttin1e .dell'i11si<liR ne1.n ica in mare; lo stu<l<.' nte jn medicina IloLLATI GIUSF.PPE, figlio <lel colJcga Giov. Ilatt. nollati, da narge (.Cuneo).

DI BRO~ ZO

Bruni Nicola, da Cortona (Arezzo), capitano medico reggimento fanteria. Sebbe11e ammalato, non abbandonò il P.osto di n1çdica~lone dietro le trincee, perchè mancavano i subalterni ruedici, e . presti> l'assistenz.a sua ai numerosi an1malati .e feriti, sino a che il reggimento n on ebbe il cambio: - Oslavia, 15 dicen1bre 1915-10 g-ennaio 1916. Cafiero Giuseppe, da Suez (Egitto), te.o.ente medico complemento reggimento fanteria . S otto uu \ Il ,.n fonYCo<J'fio dello. Fede1 azione italiana dellç Opere intenso bonrbardan1ento di artigl i~ria di grosso calibro, diretto Sl1lla trincea ove era il posto di Aut itl1bercolari. medicazione, continuò, con energia e sangue fredSotto la i>r~sidenza del sen. prof: Foù; n~sistito clo, a curare i molti feriti che colò ve nivano porda 1 S(\greta riò genera le p1·of. Ron7,oni, si è svolto tati, nonostante che il comandante ùel battaglion 1•èlllan7i<1· (I...ago Maggiore) .il ·vrI Con\e;:tno d(•lla ne avesse consigliato qi cercare un JJosto più ri~'ederazi one l taliana delle Opere 'Antitubereoln ri. 1>arato per ivi eseguire le pri1ne rue<lic..azioni. Erano all'o rdine de l giorno: La pro1)()stn nl (}QMonte Sei Busi, 20 novembrf\ 1015. verno ùi assumei'e' da parte delle Qp(lre fed~rnte Cafìero Giu~eppe, da Suez -(E~ itto), te nente .medico l'nsfbistenzn ni soltlàti riforn1n ti per tubercolosi; complemento reggin1ento fanteria. - Con calma 'Tubercolosi e Croce Rossa Italiana 'in telllLJO dì • g·uerra e di pace : .- La tubercolo8i in guerra e· la e serenità, sotto i tiri {lell'artigli<1ria nemica, prestò le sue cure ni feriti. Nel ri1)iegamen t.o sun dipElndenza da ca usa di Bervizio. D opo .iJ Couye~no e bbe luogo l'inaug:urn zione dcl delle tTuppe, visto un reparto senza ufficiali, ne r ndi~:ione• Speciale per tubercolosi, n1_1nei:;~o a ll'0assurueYa il comn nel o, riordinandolo snl!e nuove posizioni e tenendolo pronto a combatte re. - Al~11e<lale Oivile 1 mnuifico dono <lelln signorina Adeture Kobalay, 23 febbrnio 1916. lil4'1 D e 1\1arqhi di l\1ilano, da lei dedicato alla me· moria dei su-01 gt...Jitori. De Iliasi Edonrdo, dn V<:'rona, tenente m<1dico reg· girnehto alpini. - Da \fi •prova ùi perizia, cnlrun La Cassa Nazionale infortoui per l' ... ssicurazione dei e coraggio, curando numerosi fe1riti sotto il viorischi di. guP-rra. lento fuoco nemico. - Malga Zurez, 30 dicemLa Ca~sa Nazion.aie di Assicurazione per gli inbre 1915. fortu ni degli operai sul. lavoro, a facilitare la conti• I Giudici Ercole, da ~fil~no, aspirante ufficiaJe menuazione e la intensificazione della produzione nadico regg·i mento fanteria. - D11rnnte l'n7.ione del zionale, ha deciso, non ostante la grave u l~a che reggimento, con grn ncle eorag·gi o e Rerenitll, se1uattl1almente pres~ntc'l l'assicl1ra zione infortuni, di pre in prim!l linea,. noncurante d el pericolo; c11riduri'e in misura notevole r saggi dei sopr:1pr~ml rava i feriti nnclle sotto il fuoco n(llllico e, dopo per l 'assicurazipne degli infortuni occasionn ti dal l'assalto, si a<lopernva a ric u_r.€ra 1:e i fe1 iti . anriS<!l;>.io di guer1~ agli opera~ delle industrie terche sotto il fuoco nen1ico e, dopo l'n ssn lto, si restri. · aqopera va .a ricuperare quelli elle ero no ri rn~ sti La ùiminuz;ione dei saggi va dal trenb1 tre al cinfuori delle trincee. - Trincee di Ca stelnuovo, quantn per cento. La tariffa che ha ~stè riportata . ' 6 novembre-14 di r en1bre 1915. l'ap,p r·o vazione del ~1intstero ~r l'Industria, il Knnpp. -Giòvanni, da no1og11a, tenente medico dire. Commercio e ~l J.avoro, sarà i!l1media.tnm~te applizione sanità corpo {lrn1nta. - Durante il bomcata.' ai contratti di nuova emissione ed a quelli in bnrdamento di lln 'fnbbricato affollato di colerosi, rinno,-a zione. quantunque colpito tlni rottami del fabbricato L' .t\ mministrazione della Cas..~ Nazionale Inforstesso, con grande cal111a e cora~~io ordinò e ùituni anche nei momenti più turbinosi e difaC'ili troresse lo sgombero cl<? i n1n In ti, fncrn tloli portare va modo di conciliare i più larghi criteri equ.ita ti'li al sicuro. - San I•,lorlnno, 25 novfln1bre 19J3. nella liquidrtzi~ne degii inden·n izzi agli operai ~1Langl1ella :@rancesco, cla San Gin~c11r>e Vesuviano pi ti ·da· infortunio sul lavoro, con il minor onere (Napoli), tenente medico re~gimento n 1pi11i. .poss:bile per i cnpi od esercenti dl imprese, indu• Sotto I 'intenso fuoco di a rti~liE'ria e fucileria nestrie e costruzioni. . mica assolveva e~u1plnrmente il sno n1andato. SJ)rezznnte dei' pel'icolo, si portn vn <lal posto · di · Vigilanza igleni<'a-sanitaria del lavoro. • m~d icn zione verso la .li n~a di fnò<'O J'l('r riceTeI\~ Dal 10 n1ng:gio ha cominciato a funzionare , in i feriti più ~rnYi. dnndo esenJpio ai dir>endenti di ·Roma l'a1nbulutòrio comunale.per la vigllSlnza Igienobile spirito ·di altruismo. - 1'1nlga Zurez, 3~ dinico-sa.n ftn ria del In voro in un locale terreno an• cembre 19i15, nesso all'Ufficio cli stato civile: I

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Per la Patria.

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ll.l!:DA Ol.IA

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. IL POLlCLlNICO

Esso serve sopratutto a disciplinare il rilnsclo dei libretti di lavoro, .che è la buse legittima della sorveglianza delle autorità su gli operai specialmente minorenni e di sesso femminile. Serve inoltre per il cen::;imento delle industrie e del lavoro domiciliare allo scor><> di studiare i rapporti fra il genere del lavoro e le malattie individuali o epidemiche che si riscontrino fra i varii g ruppi professionali. · Funziona il lunedì, . mercoledì e venerdì dalle ll alle 12 e dalle 18 alle 19. . Il nuovo t1fficio è affidato ai dottori A: Ranelletti ~ V. Fraschetti. ·

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Al R. Istituto Veneto di Scienze. Il ·27 maggio ebbe luogo in Venezia la pubblica solenne• adunanza del R. Istituto Veneto di Scien• Zé, Lettere ed Arti. Il segretario prof. Nino Tamassia le.sse la relazione. Ricordò che nell'adunanza 25 marzo u. s. l'I- \ btituto ha deciso di a:prire - sulla fondazione AngeloMinich - un concorso riservato ai soli cittadini italiani, per i migliori apparecchi artificiali originali, od, anche, ·se già conosciuti o in uso, notevolmente modificati o perfezionat~: atti a rendere meno gravi le condizioni dei mutilati. Il concorso rimane aperto a tutto il 31 dicembre 1919. Al ·premio di lire 5000 a:ssegn.a.to dal R. Istituto, sono aggiuntte altre lire 5000, per generosa oblazion~ del benemerito cittadino americano R. L. Cottenet. , \ Il Reale Istituto nell'anno accademico che sta per chiudersi, perseverò nei suoi la voti colla ·serenità steS&a di cui. dava e dà memorando spettacolo Venezia jmpavid.a. Prese quindi la parola il prof. A. Breda, ordinario di dermosifilopatia all 'Univ~rsità. di ·Padova, che svolse il tema : «Per Ia salute dei nostri :figli dopo . la guerra». · L'oratore si diffuse a dire di tre flagelli umani, che dalla.' guerra vennero grandemente esacerba ti e che avranno, ove non ·si pongano forti argini:, ripercu~sioni d'sastrose· nella discendenza: la tubercolosi, la sifilide e l'alcoolismo. ..

Nella stampa medica. Con Decreto n. 470 è stato approvat:o il regolamento wr l'amministr,azione e la gestione degli «Annali di Medi~ina Navale e Coloniale»~ periodico costituito per fondare nnD palestra professionale per il Corpo Sanitario Marittimo. In omaggio alla libertà degli studt, gli <<'Annali di Medicina Navale e Coloniale)) non hanno carattere

[ANNO

XXIV,

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FASC.

. ufficiale, e quindi la ~ responsabilità degli articoli in essa pubblicati è lasciata interamente ai singoli autori. È data facoltà al1a Direzione d'inserire nei fascicoli annunzi oommereiali o. pagamento:

* * * A causa degli intralci creati dalla guerra

all'opera. giornalistica, ha -dovuto sospendere le sue pubbli· eazioni 1 ap1p rezzato periodico La stomatologia, che però riprenderà le pubblicazioni non appena si avrà l'auspicata pace vittori~. Onoranze al dott. N. d'Ancona a Padova. In occasione del 50° anni versa.r io di la urea del . , • · oomm. dott. D'Ancona, direttore sa11it~irio · e dico primario dell'O~pedale Civile di Paùova, ispettore .di 1a classe degli Ospedali della 5a. circoscrizione della. C. R. I., presidente della P. O. Ospi' zio marino e Istituto rachitici, ecc., furon<> trib11· tate· al chiarissimo Collega solenni onoran1.-e. . Dal Consiglio di Amministrazione dell 'Ospeda1e,. dai Colleghi ·e dagli amici ebbe ricche' pergamene alJuminate e una medaglia d'oro. In onore del fe$teggiato parlarono applauditissimi il ~ob. dott. L. Lonzo, presidente deJ nosocomio, il comm. prof. Giovanni Alessio, ·p rima rio anziano, il C()mm. ·prof. LucatellQ, preside della FaC?ltà medica, il oav. dott. Marzolo, medico provlhciale., ~l magg. medico dott. Piaggi. deJJa e:. R. I., il coloJ?..Dello med. dott. cav. Da rza , direttore dell'Ospedale militari principale, ed altri. ~ Il comm. D'Ancona ringraziò tutti con un nobi· lissimo discorso.

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incidente al sen. Foà. In seguito ad una caduta in piazza della Minerva, il ·s en . . Foà ha riportato la lussazi-One di una spalla. Ha avuto la fortuna di essere imme:. diatamente soccorso dal i&en . Roth, ~he usciva jn quel moment.o dalla Minerva, e che ha provveduto alla riduzione, coadiuvato dal capo di ga binetto prof. Buonocore. I

Ospedale americano a .P arigi. I

La Croce Rossa iamep.cana ha fondato a Parigi

un ospedale militare, ne.i vastissimi locali ehe costituivano la clinica del chirurgo Doyen. Al nuovo ospedale .sono addetti dieci medici americani (internisti e chirurgi) e due· meòichesr,e pure americane. I

Indice alfabetico per materie. '

Batteri fiÌ tra bili . .

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. Pag. )) Blenorragia acuta: trattamento ' )) Distui:bi nervosi di origine riflessa Drenaggio filiforme nella cura della m.a.)) ~tite puerperale )) Ferite addominali in guerra . Roma. '1917

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- si.ab. T1p. Cartiere Oent ·aJ.1.

917 917 905

905 913

Pag. 916 Leucoplasia. commisurale e sifilide . Servizio chirurgico al fronte : migliore )) 901 ordinamento . )) 916 ·spondilite sifilitica . . . )) 912 Ustioni e cong-elnzioni: cura

L. POZZl,

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Roma, aa. luglio I9I7 '

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fase. 30

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fondato dai professori : ·

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GUIDO BACCELLI

FRANCE SCO DURANTE

SEZIONE 7 PRATICA ..

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REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI •

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SOMMARIO.

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Lavori originali: B. Masci: Movimenti rotatori del capo durante

Appunti di medicina pratica: SE?v1E IOLOG IA: Significato clinico

il sonno. - Nota preventiva: P. Caliceti e R. Vaglio : 1t'enterococco causa di gravissime complicanze endocrani che d 'origine ottica. - Apparecchi e strumenti nuovi: E . Morelli : Intervento immediato per le ferite toraco-polmonari. - Servizi sanitari: G. Bartolone : Proposte per il servizio sanitario campale. - Accademie, Società medle!he, Congressi: XXV Con. gresso della Società Italiana di Chirurgia.

dell 'esame del succo gastrico. -'TERAPIA : Il t rattamento della tosse. - PROFILASSI: · Il tratt~m ento dei portatori di ba~illi difterici. -:-·Cenni bibliografici. Nella vita professionale: Per l'equo trattamento. - Cronaca del movimento professionale. - Atti parlament~rl. - Ri~poste a quesiti e a domande. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Condotte e concorsi. - Notizie diverse. - Indice alfa· bet.i cò per materie.

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·S ignori Abbonati.!

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La stampa del PREMIO per il 191~: prof. T.' ROSSI DORI.A « OSTETRICIA MODERNA » · è eom.piuta; ed il volum.e si sta ora rilegando. In questa settimana ne princi· pieremo la spedi~ione agli associati che già pagarono l'aijbonamento per intero più i 60 ~entesimi per le spese di spedizione raccomandata del premio stesso.

I ~ocbi ritardatari si affrettino perciò a mettersi al corrente verso I'Amministr~zione. Ricordiamo che i pagamenti debbono essere indirizzati sempre nominativam.e nte al prof. ENRICO MORELLI - Via Sistina I4, Roma. , ., L'AMMINISTRAZIONE. ,_ .

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81r1HI di ,,o,rle&à rlsena&I. - E vietata la riproduzione 'di lavori pub'bUoati nel POLICLINIOO o la pub~lwaaione di sunti ài essi Benza citarne Za fonte. • ,,

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LA V O R 1· O R I G I·N AL I. ·

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faceva altro che rotolare la sua testa sui cuscini a destra e a sinistra. La .Posizione che quasi costante'mente assun1eva er a la supina; molto r a.ramente l 'ho visto in quella diagonale incompl eta. ,Appena s'iniziava il sonno, cominciavano questi movimenti rotatori della testa, così ritmici, ·così costanti di numero nelle diverse ttnità di tempo, ·da potersi paragonare alle oscillazioni di un pendolo. 'La testa, facendo fulcro sulla base del collo, era· ininterrottamente rotata ora a destra ora a. sinist ra per un'escursione di 180° circa. L 'ampiezzà di ogni oscillazione era costantemente u guale tanto verso un lato che sull'altro, non ~olo, ina le di\rerse oscillazion i er ano ugualmente ampie fra loro. Inoltre esse si su ccedevan0 · con impressionante frequenz a: per minuto pri. mo si contavano da 75 a 80 rivoluzioni con1plete, vale a dire per ben 150 o 160 volte la testa er a sballottolata alternativamente a destra e a sinistra.

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Movimenti rotatori del capo durante il sonno per il dott. BERNARDINO MASCI, assistente negli ospedali .di Roma.

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Per cinque m esi è stq,to degente nell'ospedale · militare , di riserva n. 4 di Roma un soldato, che; i.nin.terrottamente, ha presentato uno stran o fenomeno notturno. Ricove~ato per congelamento di secondo grado ad entrambi i piedi, ebbe il periodo della convalescenza fune stato da ustioni di terzo grado, causatigli da impacchi caldo-umidi, di cui., per completa analgesia, non era in grado di apprezzare l'intensità di calore. Questo soldato, durante l'intera nottata, <r, per meglio dire, durante l'epoca del sonno, non

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· In qualsiasi tempo della notte si osservasse mante11ersi immobile durante il riposo notturin qualsiasi g·iorno del inese; si t;rovavano co~ no, ma sempre dovetti constat~re che no11 I'iustantemente queste cifre, segno del r.itmo per- scivo ad ottenere nulla colla persuasione. Più fetto che era a base di tali movimenti. volte perfino mi tr~1ttenni a lungo presso il suo La test.a, pit1 che rotata, era 'rotolata: infatti letto, esortandolo a rimanere quieto-, sotto la non pog·giava sull'occipite e di qui si' muoveva rr.ia sorveglianza: ma in questo modo egli non a destra e a sinistra, ma nel movimento si diriusci.va a prendere sonno. Di notte l '.t10 fatto · slocava poggiando succ'e ssivamente sull'occipi- svegliare frequentemente dalle dame infermie• te) sulla region·e temporale e su parte della re, che pure si sono . adoperate a persuaderlo a fronte. Nel raggiungere l'estremo limite delle restare inimobile, ma neppure da questo mezzo escur;sioni la testa si avvicinava gradualmente · ha avuto giovamento . . al moncoin e della spalla, di modo che questo L'infermo ignorava il suo male, Il' aveva conogiuoco di movimento 11on avveniva su una rW.- sciuto attraver so i noRtri' discorro, prometteva. ta, ma su una linea debolmente curva a condi vole_! f.ar~ di tutto per liberarsene, rna nel cavità rivolta verso il tronco. Ne veniva di con- . sonno la sua volontà · si paralizzava e·d i moviseguenza che sui cuscini si scavava una doccia rr1enii, divenuti auton1atici., riprendevano col a contorno .'regolarmente circolare . posteriorritmo r11onotono di prima. mente, lirnitata da una linea curva in alto. Visto fal~ire la psicoterapia, mi rivolsi a ll'ar• Quello che maggiormente colpiva era la· rego- n1amentario farmaceutico, per vedere se in esso larità del movimento: dall'estremità di un'e- · esistesse '.lna sosianza ca1)ace di liberare il pascursione si passa"\·a in qt1ella in senso inverso ~iente dal suo m~le. Dappr_ima, linitarnente con . con mirabile continuità di azione, senza un j_ una cura ricostituente fosfo-arsenicale, volli stante di tregua, è la testa rotolava çon tp.le agi- · ' provare i sali di bromo, che si mostrarono comlità e speditezza, che sembrava tnossa da un plet~me9-te inefficaci, non riuscendo neppure a congegno ineccanico e libera dalla resistenza far dimi11uire la frequenza o l'intensità dei rnoche le sarebbe dovuta venire dall'unione col vimenti. Cereai fra gli alcaloidi la belladonna e •• corpo. Se io avessi potuto raccogliere il trac- · l 'ioscina, m a neppure esse risposero all'effetto • ciato di ta1i movimenti, avrei ottenuto ·un diache m'ero promesso. Pensai che dagli ipnotici gra.mma costituito da tante linee rette, disposte forse avrei potuto ritrarre del benefizio, e coobliquamente, u guali. fra loro per lungl1ezza, minciai col provare i più blançli'f:ra essi. Il vearmo11icamente d~stanziate, riunite agli estre- ronale in veicolo ac.quoso caldo, la paraldeide mi da linee curve. Le linee rette starebbero n. rin1asero senza effetto. Provai allora l'idrato di rappresentare i movimenti di lateralità · e le cloraJio a dose _p iuttosto ,forte (due grammi). curve segnerebbero l 'insensib.i le passaggio dal- . Questa volta ave.vo colto nel segno: sotto il son1' estremità dell'escursione del cauo a auella in no artificiale cloralico il riposo procedeva nella senso opposto. q11iete più perfetta, senia: la minima ombra ò.i · Il sonno era piuttosto leggero: bastava il pun- movimento, e tale si manteneva anche nelle ore zeccl1iamento di una pulce l>er svegl jare il pa- mattutine quando l'azione del farmaco cominziente. Ma·, non appena a.tt11tita col grattamen- . ciava a -svanire. Seguitai a somministrare l 'idrato di cloralio per più sere .d i seguito, ma to la sensazione pruriginosa, ricadeva nel sonpoi, essendo esso un palliativo e, sopratutto, no e con questo riprendevano i movin1enti ro.a vendo in a11imo di non nuocere al soggetto; ne tatori del ~apo. abbandonai l'uso. I disturbi naturalmente rii\tlai periodo di t:r:egua, d 'intert11zione in detti presero come prima e si mantennero durante n1ovimenti s' è verificato nel corso delle singole notti: dalla sera al-mattino, dall'inizio in cui· tutto il tempo della degenza dell' infermo nell'ospedale. . • fu ricoverato in ospedale fino al momento in Non provai i narcotici dal momento che erac·ui fu din1esso, fu 11na conti11ua ipeTcinesia dei no stati sufficienti gli ipnotici a far scomparire m11scoli del collo. Il male non mostrò andamenil dist u1·bo motorio. . to progressivo per il fatto che non si notò mai L' infermo fu din1esso rlall 'osp'eda.Je con tre compartecipazipne di gruppi muscolari 'd i a ltre regioni. Le contrazioni, invariabilmente cloni- 111e.sL cli convalescenza. che, erario indolenti e non lasciavano sensazi_oConviene ora domandarsi: è possibile formune di fatica o di stordimento nel paziente. IJ lare u11a diagnosi? qual'è la patogenesi e quaquale si svegliava al mattino perfettamente ile la prognosi di lln tale disturbo motorio? gnaro di quanto gli era accaduto, con il corpo rinfrancato dall'appai:ente riposo, con la mente Premetto che p~nsatamente ho tralasciato di lucida, senza cefalea, senza vertigine. Non l'ho riferire "11i da ti anamnestici e sulL' esame obvisto mai riposarsi durante il g·iorno e confesbiettivo del soggetto-, p~rchè, per quanto a·cc11sava francamente di non sentire affatto bisogno rata fosse l'investigazione, nulla son riuscito a del riposo diurno. · Nulla di anormale si riscontrava all'eccitabitrovare che potesse pròiettare un po' di luce lità elettrica dei muscoli del collo nè alcuna asulle .domande che mi sono poste. Si trattava, 11omalìa si aveva nel modo di comp_ortarsi riir1fatti, di un giovane pieno di salute e di vita, spetto allo stimolo elettrico dei relativi nervi. con1pletamente risparmiato dalle malattie, .con Malgra'd o ·tale dist11rbo, nelle condizioni generali di nutrizione l'infermo aveva sensibilabitudini con1mendevoli, con ottime còndizioni mente migliorato, essendo aumentato di più ereditarie e familiari. Nulla di notevole si rincl1ilogrammi il su o peso. Di llmore si mantenne veniva nella su a vita psichica: all'esame fisico sempre allegro e mai lo vidi preoc,cupato del suo s·i riscontravano soltanto disturbi trofici e senmale. sitiv'i a carico dei piedi in ra1)porto col pregresPii1 volte cercai ·di persuaderlo a reagire contro la cattiva abitudine che aveva preso e a ~c1 conge1an1ento. 1

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. ' Questo era sufficiente yer farmi escludere che to numero di muscoli, che sono raramente l 'ipercin esia in esame potesse dipendere da al- quelli del collo. Le contrazioni compaiono ;nei terazioni organiche del sistema nervoso cen- vari muscoli ad_ accessi, non in modo isocrotrale, quali le principali forme di meningite, J?.O, ma aritmicamente, ora con frequ·enza: m 0l'encefalite, la trombosi dei seni, l 'idrocefalo, derata, ora con strao·1 ·dinaria celerità: duecc. Non potendosi quindi spiegare con uria lerante il sonno cessano . con1pletamente. ' sione. di speciali 01·gani centr·ali 6 sistemi di fiPiù lontani ancora siamo dalla miochimia bre nervose, ma soltanto con un'alterazione del- di Schultze e da la maladie des ·tics di Gilles le così complicate funzioni psichiche, si venide la Tourette. va a stabilire che dovesse trattarsi di un di~ Non è nemmeno il caso dl porre la diagnosi sturbo funzionale, di una nevrosi. d~fferenziale con i crampi, i quali sono caratMa di che specie? tèrizzati da cont1·azioni inuscolari to:oiche, E' facile escludere che possa essersi trattato violen.te, dolor.ose e per lo più di breve dudi corea del Sydenham. L ' Oppenheim ha vedu-, rata. to dei casi, nei quali l 'irrequietez;Za motrice non Per il fatto del ripetersi in modo ritmico del-esisteva od era assai lieve nella veglia, e di- le contrazioni negli stessi muscoli, e per il fatt o ventava invece molto intensa nel sonno. Ma i che tali contrazioni durano brevissimo .tempo, sintomi della corea notturna non differiscono che si ripetono molto rapidamente senza c}le '. . affatto da quei che comunemente si osservano vi siano •stati • dei corrispondenti stimoli enei bambini. Sono movimenti incoordinati, in· . sterni o delle cause-, dobbtamo, invece; porvolontari, aritmici, diffusi, intercalantisi, di- re la diagnosi di spasmo clonico dei muscoli sturbandoli, tra i movimenti volontari : è una che presiedono ai movimenti rotatori del c~po. vera f olie mu.scolaire, che si accompagna quasi Gli spasmi possono essere torìiGi, .clonici o • sempre a disturbi psichici. misti. Si, osservano prevalentemente nel camUna certa affinità, invece, parmi di vedere po dei nervi motori cerebrali, specie nel terfra il caso in e'Same e il gruppo delle mioclonie ritorio del faciale. Questo prosospasmo 00cue dei tic. pa talora tutto il nervo, talora solo alcuni dèj . Si sa che sotto il nome di mioclonia si comsuoi rami. Nella forma cloniça il sintomo caprendono parecchie forme mo rbo$e, nelle quar:atteristico sta in ciò che, ad acces·s i, il ma· li il sintomo principale consiste in contrazioni lato fa involontariamente delle smorfie: quin1nusc;olari più o meno diffuse, rapide, involon- di la malattia è detta anche tic convulsivo. tarie, aritmiche, indolenti. Nell'intensità delle Se lo spasmo colpisce la terza branca del contrazioni si hanno gradi variabili; si va,. trigemino e quindi i muscoli ma:sticatori acioè, dalie semplici ondulazioni fibrillari alle vremo lo spasmo masticatorio tonico (trisma) ' scosse brusche e ampie. Mancano generalmente ù c:k>nico (l1attere, digrinare ·dei denti, ecc.). . . • i pisturbi psichici. Se è colpito da spasmo il nerv_o glosso-faringeo Non vedo però affinità con la malatti'a cli e quindi la muscolatt1ra del )palato e dell'esoDubi.n i, in ·C.Lli ' si hanno .contrazioini cloni che,- fago, 'avremo delle sindromi di faringismo o ritmiche, rapide, ma esse sono ad andamen cu rispettivamente di esofagismo. Il noto globus progre Sisivo, comi111ctano di regola · in un bracistericus è un fatto di esofagismo. Se lo sp::ismo colpi-sce il nervo accessorio cio, invadono più tardi la gamba dello stesso lato, poi le estremità dell'altra parte del vengono disturbati i muscoli sternocleidomacorpo e si diffondono infine a tutto l 'organi- stoidèo e trapezio. E' sopratutto lo sternocleismo. L 'affezione si acco~pagna . a convulsio- domastideo quello che è maggiormente. dini epilettiforrni, a disturbi della sensibilità sposto agli sp asmi. Nella forma clonica · bilae a febbre, dura da p ochi giorn:i a qualche terale alterna il capo viene sbattuto prima da mese e. termina senza eccezione con la morte. 1-Ina parte poi dall'a.It.ra , in modo caratt~risti­ clonico colpisce in· modo alNella rr1alattia di Ber.geron-Hénoch si han- co. Se lo spasmo . . no contrazioni ritmiche,, rapide, involontariA t_erno · Jo sternocleidomastoideo e il . trapezio di alcuni gruppi muBcolari (testa, sp alla , brac- d'ambo i lati, si hann o m ovimen ti ritmici di cio), ma, a differenza del nostro çaso, esse si affermazione, di saluto o · di rotazione. della ripetono ad accessi, scompa.iono nel sonno, col- testa sull'asse 1011gitudinale del corpo (s pa- . piscono solo i fan ciulli dai sette ai quattordici srnus nutans). Questa forma però .si riscon tra aD:ni, sono legate a disturbi della pisiche. . solo nell'infanzia e ' dipende probabilmente • L'ipercinesia del nostro soggetto non rispon- dalla dentizione o da _altri disturbi c4e prode neppure ai caratteri del paramioclono mul- vocano lo spasmo in via riflessa (H enoch, Dic~­ tiplo di Friedreich, in cui si hanno contra-: son). zioni muscolari cloniche localizzate in un cerIl disturb o motorio presentato dal nostro I

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infermo potrebbe sembrare uno spasmo cloni(solo ]n un caso di Oppenheim si avevano . ' co bilaiérale alterno dei muscoli, sterp.ocleido- cent0 contrazfoni al minuto, non in modo con1nastidei. Ma quando si considera che in que- tinuo, slb:Pene ad .attacchi); 2° per l'insorgere sta !forma ad ·ogni contrazione . il capo viene del tic -e~cl11sivamente nel sohnp; 3° per il méJ,torto in modo cbe il mento si volge' da un lato nifestarsi di esso, non in form~ di aGcessi, .ma e verso l'alto, fil:entre l'apofisi mastoide dell'al- in modo corLtinuo, senza un atomo di tregua. tra parte si avviciil;.a alla sp.alla, si esclude faIo non ho trovato descritti casi di attacchi ci!mente che possa essere .in giuocio Io spasmo esclusivamente notturni di spasmi. Quest:l, vedi detti muscoli. . ri crampi di r~1nini.scenza, si manifestano cli · Lo spasmo da cui era affetto.· il nostTo in- g_iorno in forma di movimenti divenuti · autofer1110 si de·ve .invece localizzare nel terri.torio matici e involontari col ripetersi: si sospendono di regola durante il sonno: quàlche voldel pJesso . cervicale. ·DegJJ spasmi che po8sor10 aversi in questo .campo· i più importanti, ta' le contrazioni sono tanto violente da ren. oltre il diaframmatico, sono quelli dei mudere .i1npossibile al malato di dormire : solo . . scoli della nuca prùpriamente detti e più pre- in qualche raro caso si son visti persistere in cisamente - del muscolo obliquo inferiore . del Jnodo inco1npleto · nel riposo notturno·. Chi ne capo e <lello splenio. Per la · con.trazione di è affetto_ è perfettamente conscio di quanto vi quest'ultimo, il capo ruota da un lato, :ina il . ha di patologico in tali movimenti, ma è inmento si ahba.s sa e si avV'icina alla spalla. capace di a.rrestarli, . sottraendosi essi al do·Questa .. seconda parte del movimento non esi- 111inio della volontà. Il nostro infermo, invece, · era incosciente steva nel nostro infermo. Rimane quindi a . consid~rare ·solo lo spasmo del suo male : inoltre· i centri cinestetici pe1· . si mettevano autodel muscol9 obliquo inferiore ·del. capo. Il la muscolatura del collo • quale è innervato (lalla b~anca posteriore del n1aticamèp.te a vibrare solo di notte, quando • prin10 nervo cervicale e dalla. branca poste- i centri sbperiori, inibitori della corteccia ceriore del seco·ndo o grande i1ervo sottoccipi- Tebrale sonnecchiavano ed erano incapaci di esercitare il controllo e di porre un freno su tale. ' • • Esso s~ inserisce, da uria parte, .s ulla fac- quelli inferi ori. È interessante. ricercare quale potrebbe escia l.atera.le ~dell'apofisi spinosa,. clell' epistrofeo ; quindi si porta obliquamente all'esterno sere ·1a patogenesi del male. Per quanto ne ecl in alto e si attacca, dall'altra, sulla ,por- sappiamo non esistono alterazioni rilevabili del sistema hervooo centrale o periferico, che : zione posteriore e int_~;riore dell'apofisi trapossono- rite.nersi causa degli spasmi. Quali sversa rlell ·atlante. Detto 1nuscolo, quando si cause occasi'onali p,rovocatrici di essi vengono contrae, prend~ndo il suo punto fis&o sull'as. se, avvicina alla linea mediana l'apofisi t:ra-, citati sh-ack nervosi, emozioni violente, gravi sversa del]' atlante; questa, a sua volta, im- traumatismi, ecc. Ora la vita che aveva con. prime al oapo un movimento di rotazione che dotto il n ostro infermo efa stata tutt'altro ·che tTanquilla. Dall' inizio della guerra , era alla si ~a semplicemente su un_pia:no verticale, senfronte, ave, a preso parte a più combattimenzt1. cioè che il 1rLento frattanto si alzi · (come ti, aveva assistito , a bombardamenti spavenfa quando si r.ontrae lo ster11ticleidomastoi .. • • deo). o ~i ahbassi (Game per la co~trattura tosi, era stato ferito e, guarito, nuovamente dello splenio). Nello spasmo .clonico bilatera- inviato alla 21ona delle operazioni. Aveva trale dell~obliquo inferiore del capo la testa vie- scorso gli u1timi giorni in trincea, a ·pochi ne ruotata alternativamente ora da 1,lna lato metri di distanzà dal nemico, con l'animo con• ora dall 'aftro. È il cosidetto tic rotatorio, con tir1 uam.ente trepidante per il timore di essere cui dobb-iamo id entificare ilv fenomeno d' ir- assaljto da un momento all'altro e di perdere 1·i tazione motoria presentato dal nostro inla. vita. Sembra ql1indi che l'ipercinesia in efermo. Il q'uale, d·unque, è affetto da spasmo sa.me possa riconoscere come causa provocaclonico bilaterale · alterno del ml1scolb oblfquo t1i.ce precipua la circostanza emotiva. A queinferiore del capo, a carattere esclusiv:;unen- sta però dobbiamo attribuire il valore che mete notturno, insorgenta. . come fenomeno inco- 1-ita : uno shock nervoso, un'emozione, uno· sciente nell'incoscienza del sonno. spavento - circostanze queste frequentiss~­ •• Aggi11ngo subito che se si fosse t_rattato sem- me nell'attuale guerr~ - non devono inter- · plicemen1 e ùi formulare una diagnosi, mi sa- - pretarsi che come ·cause provocatrici occasiorei astenuto dal fare una pubblicazione del nali di --una predisposizione latente. Bisogna caso. Il quale, peraltro, mi sembra interessan- ammettere nel soggetto una tecettività spete p€>r un triplice fatto: 1° per il grado d' in- ciale a.l male, un automatismo più sviluppatensità della furia spastica mai visto finora to, una sp_eciale !abilità ereditaria o congeni'(4) ~

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ta dei centri cinestetici del sistema nervoso .centrale. Il fatto del congelamento ci convin.ce maggiormente della speciale predisp9sizione neuropatica dell ' in~ividuo, poichè sappia1no che, oltre le ragioni principali che · determinano un simile stato morboso (freddo umido, immobilità, calzature inadatte, ·ecc. ), si deve ricordare anche in molti casi un fattore più o meno ereditario e · cioè un'alterazione dell'innervazione dei tessuti e u110 speciale stato di debolezza e labilità delle pareti vasali. E' vero che nei precedent~ persona!~ e familiari del nostro soldato nulla abbiamo trovato che ci svelasse questa speciale predispo• sizione, ma non possiamo · a meno di osser, vare che esistono dei casi, nei quali la diatesi psicopatica è latente e sfugge anche alla indagine più accurata. Per il fatto che lo spasmo si manifesta e: sclusivamente nel sonno, dobbiamo ammettr re che nella veglia il semplice dominio delln. olontà, senza accorgersene, senza sforzo alcuno, è capace di tenere a freno la particolare irritabilità dei centri cinestetici alla cui dipendenza sono i muscoli colpiti dallo spa• smo. La prognosi q·uoad valetudinem è intima- , Jnente legata alla cura. Questa - l'abbiamo vi sto - è stata negativa perchè di difficile ~p­ -plicazione. Se si fosse trattato di spasmo diurno il nostro compito sarebbe stato molto più facile: avremmo sottoposto il paziente, in pi1ì sedute psicoterapiche, ad t1na serie di esercizi di rieducazione ff d 'immobilità. Ma c11rare di psicoterapia un individuo che ha un male di cui è incosciente e che quindi non rientra nel dominio della volontà, è cosa estremamente difficile. Pèr ottenere l 'immobili tà ed eventualmente la guarigione, si sarebbe p Qtuto applicare un apparecchio immobilizzante gessato, una specie di minerva, che, tent1ta a lungo, avrebbe potuto far dimenticare all'infermo la « cattiva abitudine ». .L\.d ogni modo la cura deve essere sempre causale. E se veramente il movente occasio• rtale più importante dello spasmo nel nostro soggetto era lo stato emotivo, non è improhabile eh' egli 'guarirà in un non lontan? avvenire, quando, con la pace dei popoli, sarà tornata la. quiete negli animi. Roma, dicembre- '1916. I

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Di 1pro·s sima pub·b ficazione:

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F. D'ALESSANDRO, Su 'd i una complicanza non frequente dell'infezio'ne meli tense; G. ZANETTI, Contributo all'uso della soluzione jodo-benzolica nella pratic.a chirttrgica. ,

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L'enterococco causa di gravissime· complican~ . endocraniche d'origine Òtitica. Dottori P.

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VAGLIO.

In tre casi di suppu;razione timpanica acuta, seguìti dà· n1astoidite e da gravi complicazioni endocraniche abbiamo potuto isolare, sia dai focolai urul~p.ti che dal liquido ·cefalo-rachidiano; uno .speciale microrganismo, che mentre nel pus e nel liquido appena estratto, presentavasi sotto forma di diplococco nettamente aureolato, assumeva, sia nel liquido stesso dopo arricçhi1nento di 12 Qre in termostato, sia ne~le culture in brodo, l'aspetto di s~reptococco. · L 'inoculazione, però, sia del liquido cefalo-racr1idiano che della brodo-ct1ltura rtel topo dava luogo ad una netta setticemia diploc-0ccica. In base a tali caratteri riteniamo che il germe da noi isolato debba · ritenersi ~nalogo da una parte allo s~reptococco di Bonome, dall'altra al microrganismo da: Bordoni-Uffreduzzi e Gradenigo descritto in alcuni casi di otite media e che Levis e Scì1rader riscontrarono·, del pari, in un caso di meningite purulenta di origine otitica. , Riteniamo però che non si possa e non si clebba · confondere tale germe con i comuni streptococchi, nè che si possa ritenere q\lale una semplice . varietà del ~iplococco di Frankel. Ma in base allo studio dei 'caratteri culturali ' siamo d 'avviso ·che, . e biologici del germe, come 'del resto già da autori francesi è stato ri:tenuto per qlJ.anto riguarda lo streptococco di Bonome, esso possa senz'altro identificarsi col1'enterococco, descritto . fih dal 1889 ~da Thiercelin e che gi~ lo stesso Thiercelin ~ Rosenthal avevano potuto isolare in alcuni casi di meningite suppurata. Risulterebbe quindi dalle nostre osservazioni che, accanto ai comuni agenti patogeni notoriamente capaci di dare suppurazioni timpaniche, è necessario prendere in considerazione la ' possibilità che un certo numero di esse suppurazioni siano .determinate ~all'enterococco. Ignoriamo con quanta frequenza tal germe sia in giuoco nelle suppurazioni timpaniche, e . se le lesioni. da esso prodotte abbiano, come sembra risulterebbe dai nostri casi, una spe- . . · ciale tendenza a darè complicazioni di una certa entità. . Abbiamo, però, ritenuto non inutile riferire le osservazioni da noi fatte per l'importanza che può ascriversi, sopratutto dal punto di vista terapeutico, allà conoscenza di tale spe.. ciale agente di suppurazioni timpaniche. Il lavoro completo è in corso di pubblicazione .. •

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APPARECCHI E srRUMENTI NUOVI.

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sato per rendere beante la ferita; se ·basterà dilatare le labbra· di essa, se occorrerà intro• 'OSPEDALE 0.60 - XI COR.P O D'ARMATA. durre in essa una piccola cannula con un filtro, se potrà essere sufficiente divaricare le Intervento immediato per le ferite • labbra con lina pinza introdotta chiusa e la-· . sciata · riap~ire. toraco-polmonari. · Solo puntò che si potrebbe opporre· si è che Prof. EUGENIO MORELLI, maggiore medico., aiuto nel cavò . pleurico aria non sterile I alla Clinica Medica della R. Univ. di Pavia. entrerebbe che ~otrebbe tavorire un empiemp.. Credo queFin 'd all'inizio della guerra ho cercato di sto pericolo sia molto lieve poichè l'arra è p~r combattere il concetto c}?.e n ei feriti del pol- sè stessa steril.e quasi sempre, e dei due pemone . fosse ·preferibile l'attesa di una ipotè- ricoli, quello dell'emotorace è certo il più gratica guarigione spontanea, ad un intervento ve anche dal punto di vista dell'etiologia deJattivo. Pro'7ai che la percentuale delle guari- l 'empiema. Ma ìa pratica scioglierà il dubbiogioni molto a un1entav:a se prontamente si e- .e ci dirà quale sarà il mezzo migliore per otvaçuava l'emotorace e se poi con dei riforni- tuare ·il pneumotorace spontaneo ~ Così .facenmenti si manteneva il gas. endopleurico, 'per do, il lavoro agli ospedaletti sarà molto facialcurie settimane, in tale tensione da immobi- litato, poichè l'emòtorace o non esisterà o sarà lizzare· e c't>mprimere il polmone. Feci costrui- scarsissimo e spesso occorrerà solàmente manre perciò due appa1·e.cchi che a mio parere bene tenere il pneumotorace formato. Ne-~la ossercorrispondono al fine proposto . . Altri propo- vazione di parecchie centinaia di feriti al tosero nuovi metodi di intervento ~egni di stu- race ho potuto persuadermi che il pneumotorace spon~an·eo - esteris paTibi4s - è l'esito dio. Il concetto di una terapia attiva . è ormai • accettato, tanto · che per illuminato pensiero più fortunato per i feriti · al polmone. Natuentrare tumuldei dirigenti la sanità militare si stanno orga- ralmente l'aria ,non si . .lascerà . cavo pleurico, nè in troppo nizzando al fronte dei l'epa~'ti per fèriti al to- tuosamente nel • • grande quantità,· dato il pericolo che entrando race, dove ' dei medici specialmente addestrati .. ' essa fredda possa dilatarsi per il calore e dare potranno esplicare l'opera loro. Dissi che quanto prima si costituiva un perciò dei fenomeni di ipe~tensione. pneumotorace · e ta~to minore: sarebbe stato Ma scopo precipuo di questa nota era di . ' l 'emotorac~ e 'il pericolo dell'empiema, perciò porre il problema curativo nel caso che la fesi doveva trasportare il metodo curativo an- rita toracica .fosse così vasta da rimanere che alle sezioni di sanità ed ai posti di medi- beante. In questo caso si forma rapidamente cazioni: qualunque met0do sétrebbe stato utile un pneumotorace spontaneo, e · il polmone del purchè avesse per1ness6 all'aria di entrare nel tutto si ritrae: per questo solo fatto l'em orracavo pleurico e al polmone di detendersi. E se gia in molti casi si frena o fortemente dimiai p bsti avanzati è difficil'e, forse impossibile nuisce. Ma talvolta, ma spesso la sola retraattuare un pneumotorace artificiale, è invece zione, la sola pressione atmosferica non è sufpossibile, poichè l 'ammalato giunge immedif.- ficiente e si può osservare un lento ma contitamente a l medico dopo la ferita, attuare un nuo gemizio di sangue o di liquido sanguino• pneumotorace spontaneo. Basta quasi sempre, lento dal foro b. e ante, gemizio che può porta. ' previa disinfezione, dilat are in un modo qual- r e a morte, l' ammalato. E il medico è imposiasi la ferita, perchè il polmone ritraendosi tente, ·poichè uno schiacciamento con un pneupossa assorbire aria dall 'esterno attraverso il motorace non si può attuare esistendo libera foro reso beante. Questo ho potuto attuare ii: comunicazione fra la pleura e l'esterno. Non alcuni ammalati giunti all'ospedale poche ore ci si trova nel caso di un pneumotorace chiudopo la ferita: bastò divaricare i bordi per- so nel quale qualsiasi aumento nel liquido chè ~i costituisse un pneumotorace spontaneo; endopleurico apporta un ai1mento ·n ella tensiola ferita, medicata, in 24 ore si richiuse ed io ne del ,gas e conseguente compressione del polpotei mantenere il pneumotorace con dei ri- mone : qui man mano il sangue geme, man esce dalla ferita aperta, finfornimenti. I malati ebbero guarigione per- n1ano anche l'aria , fetta e scarsissimo emotorace. chè da essa inizia l 'uscita del sangue stesso. Il tenta.tivo terapeutico in questo caso è quello di Questo tentativo deve essere generalizzato: • con tale mezzo si in1mobilizza realmente il chiudere ermeticamente il foro. Ma una sutupolmone, tanto da permettere anche il tra- ra cutanea non è sufficiente poichè per l'au• sporto dell'ammalato senza grande · pericolo. mento della tensione del gas si av~ebbe un enf,a prntica nirà. quale mezzo dovrà essere u- fisema sottocutaneo, non grave certo per se ,

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stesso, nla perchè non permette aumento ,forte de1·e lo spazio . intercostale fra due palloncini nella tensione del gas. ·Il tamponamento con comunicanti. Chiuso o con una pinza o con garza può dare qt1alche utile, specialmente una legatura il tubetto, la chiusura si manterquando imbevendosi dì sangue diventa in1per- rà perfetta. Se ci immaginassim~ di avere meabile, poichè inizialmente l'aria . esce con chiusa .ermeticamente la ferita essendo la ca' troppa facilità dai fori di essa. Per potere yità pleu rica, co1ne nel norma.le, occupata dal çhiudere perfettamente basta ·usare un sac- solo polmone noi faremmo opera poco utile, chetto di gon1ina. Può servire ottimamente un poichè noJ?. otterremmo la cessazione o dimicondo111 elastico, ·un dito di guanto immesso · nuziohe dell'emorragia. Il sangue che dal pollungo tutta la ferita e p òi gonfiato : essendo 111one fluisce n·e1 cavo pleurico permetterebb·e ·al , d:tolto elastico si adatta a tutte le anfrattuosi- polmone di retrarsi, ma un reale suo schiacciatà e attµa chiusura perfetta. Seguendo il con- mento si avrebbe solo quando esso fosse del cetto esposto ho fatto co~truire dei sacchetti tutto deteso, quando cioè ra cavità pleurica di gomma elastica, di varie dimensioni, da uno fosse r ipiena di 'sang·ue, cioè dopo un emotoa cinque centimetri' di diametro, la cui forma race di 'J)ar~c·chi litri. Ho poi già dimostrato in altro lavoro quanto sia poco atto il sany appare chiara dalla figura. ad immobilizzare il polmone. :een diversamen• , te agisce il tamponamento proposto quando • • per la ferita beante si e formato . pneumotora• ce spontaneo ,(com·e sempre accade quando non • esista sinec:tùa pleurica). In tal caso il polmo: .. ne è . già , del. tutto deteso; la cavità pleurica è ' • , già · r~piena di aJ·ia e perciò se noi chiudendo il foro i1n:p ediremo alf\aria~ cli u scire, otterremo . che quanto più sangue verrà gemendo tanto più aumenterà la pressione del pneuni.otorace, e si at.tuerà ·r apidamenté un reale schiaccia1nento del polmone. Teoricamente si ,. costruirà ne1 cavo pleurico una pressione i• • dentica a q11ella del sangtie ftuente : si giµnge •• • • perciò a un reale autotamoonan1ento. Se ci si . trovasse poi nelle condizioni di po.teré attuare •' • .• lJn ·pneumotorace si potrebbe chil1deré il foro • ' •• • col n1etodo suddetto• .e attuare poi un ·riforni •• mento q.' aria: si ' otterrebbe di aument.are lo • • • schiacciamento del polmone indipendentemen--· te d'al fatto emorragico: . • avuto mezzo di ·a ttuare tale chiusura ermetica in due -a mmalati: potei controllare la possibilità di aumento della pressione · endo• Il sacchetto è fatto a leggera clepsid ra per- pleuri_ca. In -µno che aveva doppia apertura, . chè 'più difficilmente esca dalla ferita. Se c;Io- la pressione del pneumotorace che io av ·~· po avere specillato la fer_ita, per studiarne la portato a 4 cm. di un manometro ad acqua, direzione, si immette lo specillo nel tubo cen- · si portò spontaneamente a + ' 12: segno cne la t1·ale del saccl\etto in modo da inantenerlo al· chiusura era perfetta e che il poco sangt1e u' · lungato, sarà possibile immetterlo nella ferita scito l 'aveva aumentata. I malati 11anno per la chiusura della fein inodo cbe la. parte centrale del saGchetto resti .nelfo spa.zio interc:ostale e le parti estreme rita subitaneo senso di benessere. Inutile dire sporga.n o una nel caso pleurico e l'altra al- che se · si trattasse di una ferita dell 'interco1·esterno. Levato lo speeillo si potrà ,con una si- stale il tamponamento descritto .sarebbe pure 1inga o con una pera di gomm?- o meglio con utilissimo: agirebbe come i tamponi usati nel· una doppia palla Ri1chardson, rcon un insuffiatore le rinorragie. Credo perciò che in ogni caso dì ferita aperqualsiasi insomma., introdurrè _a ria nel sacchet: to in modo che gonfiandosi venga perfetta-m ente . ta si debb·a chiudere il foro: qualunque mezzo adattandosi alla ferita non solo, ma gonfian- sarà utìle pt1rchè garantisca una chiu sura dosi alle estremità venga a prendere la form a così ermetica da non permettere l 'uscita deldi un bottone da aamicia in modo da rinchiu- 1' aria. Ottenuta la cessazione dell'emorragia, •

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la ferita sarà · chiu~a ~on ~ezzi chirurgi~i, op- me è stato proposto dal m.à.ggiore medico Menpure se si sarà formato - come" C'o n facilità des e dal dott. P.aoletti - facertd.o· ricoverare i accade - un piotorace, sì procederà alla sua feriti gravi neg1i_ Os·p edaletti da campo da 50 cura. . letti cP, e posson·o avanz,arsii' più degli altri. AnIl . prof. Bastianelli al · Congresso di 'c hirur- zi io proporrei .che detti osped.aJetti ·s iano adigia di Bologna asserì che bisogna quando -è biti tutti esclusivam.e nte aJ ricovero ie cura d-ei • possibile convertire il pneumotorace aper:to in ·fe riti .gravi, ment~ 'i malati e feriti ' leggeri pneumotorace chiu~o. Concordo in ciò perfet- dovrebb. e ro esse.re triasporta.ti, sin da.ll'inrizio, . . tamente tanto da co·n sigliarne ' l'immediata · ri.egli Q,s p·edali da ca.m po da 100 e 200 1eitti, che chi-usurà, direttamente al p.os.to .di ·medi'cazione stanno più ihd·ietro. . • o alle sezioni di sanità. La chiusura con meto·Così i fer:iti grav·i, no,n potendo sopportare .. do proposto richiede meno tempo che una f à- trasporti a g.r .ande ·distanza, troverebbero, dosciatura del torace e s~rve realmente ad· im- p_o breve· percorso, il luogo di ~ur.a dove posmooilizzare il polmone. sano rim3.Jn.ere . sen.z.a ulte!riori tr.asf·erimie·n t_i, .Cr~do che ogni posto di medicazione, ogni fin.ohè ·s i trovino 1n .condizioni dd. poter essere sezione di sanità, ogni ospedaletto avanzato sgombrati, ed ,avrebb,ero anche il vantaggio -_ . à.epba p1·ovvedersi di palloncini che ho descrit-: se det~i Ospedalefti f o·ssero ~p.ecializzati ·per la to, o di mezzi analoghi. cura d1eti. feriti gir.avi .- d1 trov.a-r.e dei bravi I 1 Aggi ung.9 che può accad·ere talvolta che do: chiru,r ghi .e tutto 1'0 cconrente per e$eguire qual• siasi op~r.azio·ne_j_mp-o rtante . ed urgenfe. po l'evacuazioné di un piotorace può rinno-, . Un'altr.a .r ifonnl'a, molto utile e .FleiC~essari~, vàrsi l'emorragia : se ciò accade conviene pron tatnente richiudere il foro· col mezzo· sud- sarebbe qu·e lla di scinder8' il .. servizio della Se·· detto, e aumentare la tensione del pneumoto- zionie di sanità; cioè &ssa -.dovrebbe assumere race qon un rifornimento. Forse anche può es. . .s oltanto il comp ito deilo smista;m re nto e trasere utile la chiusura temporanea dopo tora- spo.r to dei feriti, lascia~d-0ne a:g_li Ospeda1etti cotornia in chi avesse un mediastino eccessiva- il ri,cover.o 'e la curà (com.e è stato prop osto dal • mente fluttuante. M~-es ~ d.aJ F-èrrari).Infatti prati.'ca.mente si osserva che i due serPer tal mezzo si pu ò anticip.are la taraco' tomia in erpiemati~i, nei q11ali talvolta. s:l at- .v izi n·on poss,o no ·abbinrursi tanto f.acilmente. e, tende eccessivamente di procedere alì'atto o- in giornate ·di ,aff·ollamen.to di feriti, la fretta perativo per paura q.e~ rinnovarsi di un fatto dì81lo sn1i'.8t~~nto va a ,s capito d·e ll'assistenza emorragico. Se esso si rinnovasse, :si potreb- e deilla .cuna di essi. Così la Sezione. ' di sa.n ità d~vrebbe -assumere be sempre vincere, chiudendo il foro :t oracoto. il titolo di Sezione di smistamento e trasporto mico e attuando un pneumotorace teso .. e d· ovreb.b·e _p·ossedeoo .soltanto mezzi di tra• ' . '.sporto ,e il pers@:nale strettamente n1~ce.ssario SERV ·IZI "SANITA R I .. per ·i l servizio ~i seritturaziorie .e ,di-stribuzion·e. , di medtci,n ali ai Corpi, dellà Divisione. OSPEDALETTO DA 'C AMPO, N. 157 - ZONA DI G UERRA. Per -f.aci1itare poi.. i-1 servizi·o! ·ogni . sezion~ dovrebbe essere costituita di due rep.aa-ti carProposte pel" il servizio sanitai'iQ campale reggi.ati di <::u1. il pri~o, dovrebbe is tare ne:lla zona degli O·spied.aletti da 50 letti e provv·~d-e-re per il dott. G. BARTOLON~, eapitano medlco. • al tr:aisporto d·ei · f'eriti e malati dai p,.o sti · rsg.. • L obbietmvo prin,c~p·al·e a cui deve r;nir.ar"e il gimentali agli 0-sp_e daletti ed agli Ospedali da servizio sa.nitari·o in gu.erra è il ricov,e.ro e la 100 letti, ·ed il secondo r_eparto dovrebbe stare c·u ra più in1me·~iata 1p1ossibile dei feriti in ·Com- n·ella zona ·degli O·speda.li da 100 letti e •pro:vvebattimie nto, spe·ci.aI.m.ente di quelli gravi e gra- de•re allo · sgombro degli infermi dagli Osp~(la­ vissimi, the . n on !)OSSOil·O e,s sere .trasportati c1 letti e-d Ospedali da 100 .a qu1e lli d·a 200 letti. ._d istanza senz'a p eri·eolo di complicaziioni. . p ,e r disd.mpegnare tale servizio, a.I 1~ reparto Quindi i luoghi di r1cover'o J)~r i f e1riti, do- dovrebb01r.O essere asseg Iltati,' co'l!le m e:zzi di travrebbero essere quanto ·più vicini è p·ossibile al sporrto, 5 .autoB1rrìbul.ainz,e e 5 autocaTri (.così po1'l1ogo del ,comb.attim.e nto, ,c ome è stato . ri.con·o- trebbe ad·o.p erare le .autoambu:la.nze per il trasciuto da quanti banno f.atto prop·oste sul ser- sporto d.ei f.eriti. gravi e gli .autoca:rri per tra- · vizio sanitario campa1e (Men·des, Al·essandri e spo.r fo di amm·alati e feri.t i. leggeri), .ed al 2° reparto 2 autoambulanze .e 4 autocarri. Il' 1C? reBastianelli, P a oletti, Faralli, ecc. ). Tale obbiettivo si potrà raggit1nger.e - co- par:to dov1rebbe disporre di maggior numero di 1

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1nezzi di tr.a;sporto che non il 2° reparto, per provveder.e più rapidam1ein,te possibile allo sgoim bro della prima linea che è sempre più affollata. Assegnando gli autoearri alla s .ezio·n·e, si può .sopp1rimere il ·n urnie ro ·n on indifferente di ql1adrl1pedi c he . attualmente . possiede ottenendo doppio vantaggio: anzitutto si rende meno pe·sante e n1eno vol1tminosa la Sezion1e, ie· poi anche perehè gli .autoc~rri ·con·sum:ano soltanto quana·o lavor.3:flo, mentre i qu·adrupedi consumano . ·anche quando ·n on lavo•r ano, senza conta.re le difficoiltà di sostdtuir:ne le facili .p erdite. Quasi tutti ì portàf,eriti che attu.aJm·ente si trovano alle Sezioni di sanità1 dovrebbero es:. sere, invece, trasferiti .ai R eggimenti dove pot1·ebbero prest.are più utile servizio, aumentando il •n um·ero d ei portaferiti reggi ffie:11talri · che attu1almente è esig110 e in•s uffi.ciente 3Ji bi~ sogni. Come personale Ufficiali, dovrebbero essere assegn.ati .al .p rimo reparto un maggio·re o capitan.o comand·ante e qu.attr-0 s ubalterni. Cosi, r1.e l caso che tutti i quattr.o reggimenti della Division·e operino contem·p draneam·e·n te, ·ognuno d·ei· subalte.rni p otrebbe recarsi .ad un dato posto di medicaiione reggimentale e provvedere .allo smistamie nto e sgombro dei ferì.ti di quel r.e ggimento, mentre il diI"igente del servi~o sanitario r eggtm entale, provvederebbe a rivedere i feriti provenienti dai posti di m edicazione dei battaglioni e curare quelli che ne • abbiano più bi.sogno . . Tale tr.~sformazione, pe·rò, dovrebbe ·e sse·r e l)ratiicata· per lie .S ezioni di .sanità che o.p er.ano in pi~nur.a, m e11trie· quelle che ope·r ano i·n m iontagna, dovrebbero aver.e, oltre i mez-zi di tra sporto ac~ennati, un drappello di un centinaio di portaferiti provvisto di slitte 1eid .altri mezzi ad.atti assegnati . al primo r eparto della sezion·e, il quale dovrebbe · provved.ere al trrusporto dei feriti dal .posto .di medic.az1one reg.gimentrule al punto più vicino della str?-da rotabil1e, dove po~sono sostare le ambulanze. Come per la Sezione di ,sahità, cosi aJ?-che per gli Ospedaletti someggiati si potrebbero a;. bòlire i quadrupedi, potendo servire gli . autocarri della .Sezione al trasporto del materiale di un Ospedaletto nel caso c~e esso debba spostarsi, :lai.sciando 1s oftanto 6 m'Ulti p·e r il serv·izi-0 , di vettovagliam·ento giornali.ero. ti • Per il triasporto ·dei feriti. d.all·a trincea .aJ posto di medicazione reggimentale, il num1eiro dei portaferiti, ·anche con l'aum.ento già pra· iicato ultimamente, risulta •s eµipre insuffi.cien· 1

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te e p er lo meno d ovrebbe .essere portato, a l lYJ, oltre 12 aiutanti di san·i tà. s .a r ebbe poi 'preferibile che detto p ersona;le fo sse t utto riunito in un driap,p ello di sar1ità (come propon e il dot. tor Paol eitti) .alla dipendenza tecnica .e dii.s ciplin a r e del dirigente il servizio .s anita·rio, il qua le co·sì, .n el caso che un, solo battaglion.e entri .i n .azion e, possa inviare tutti ~ portaferiti a q11el battaglio·n ie e rende!'ei più rapido lo sgombro dei feriti. • · P er l'impianto dei po.s ti di medicazione, bisogn.erebbe ·n on obblig.are (come si è f.atto\ fin·o ra iltl. .alcuni l'eggime«Qti) l 'uffi.cilale rnedi.co del battaglione a stare in trincea ed il dirigente il servizio sanitario pre-sso il Comando del. reggimento, ma , invece, il posto di medicazic:m-e di battaglione dovrebbe ·essere ·s ituato a qualche chilometro d.all e trincee, po,s si·bi-1m ente i·n qu.alche ri-cove11~0 coperto ed il posto · di medi.cazio.ne r egg.i mental·e· a 4-5 chlom.etri, in un post9 .m.eno battuto 1dall1ei artiglierie. . Iv.i il eapitano medico, scegliendo un 1posto a · datto, con un.a te·n da di medicazione e cop ertoni d·a ri-é overo provvisorio (de.I tipo ·Ch·e attu.al1nente h a nno in dota.zj one gli ·OSp ed.aletti da campo) potrebb·ei impia·n tare un'infermeria r eggimentale p er trattene.l'e· i feri.ti gravi.~Slimi intrasportabili. Come m ateri.ale di m.ed-icatur.a, egli dovrebbe p ossedere a lmeno 4 sacchi o ce, ste (com e quelli in d otazione a lle Sezioni di sanità ), in sostit11zion.e d.ei cofani di sa;n.i tà attuali. - In complesso, il se1rvizio sanitario, appor.. tando le · .accennate modific.az.i oni, dovrebbe essere risciplinato ·Come ,seg_u·e : I portaferiti reggim.entali ed ·aiutanti /ii sanità esegu on o 1a prin)a m edi-catt1ra ltrgente in ' trincea e poi trasportan·o' 'il fe·rito .ai posto di rn ed·i cazione di b.ruttag1ione. lvi l'ufficiale m·e di.co trattie~ne soltanto .gl'iric11ra bili .ed invia gli a ltri al posto di m e1dicazione reggimentale, dove il di rig.ente d e:l servizio sanitario, rifà le medi.cature che ne .abbiano bisogno e trattiene i feriti gravissimf, iptr.asportabi1i. L'uffiçia:le medico del primo reparto Qella Sezione, trovando- , si al posto di medicaziio·n e r.eggim-e ntale, pro; cede .allo sm i.stamento e sgombro de.i feriti, invi·ando .i. più gravi (crani.ci, .ad·dom1nali, ecc.), agli ospedaletti da 50 letti, ed in meno gravi !parti molli, ossa) agli ospeda.li da 100. Il secondo reparto della Sezione, intanto, dovrebb~ provvedere a sgombrare sugli ospedali da 200 letti i feriti che erano stati ricoveratì negli ospec.laletti da 50 letti, man mano che le l oro con dizion1 p·eirmle-ttono ·u n tr.asp·orto più lungo, senza perico~o di eomi}licazioni. Nel caso che u·n solo 1

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reggimento d ell a Divisione entri in azione, t11ttc· il !)rimo reparto della Sezione con i 4 ufficiali m ed ici p otrebbe affluire al posto di medicazione di quel reggi 111 ento pel' renderne 1Jiù celeri il soccorso e lo sg·ombro. In caso di maggiore affollf1m ento potrebbe

tamente dal posto di medicazione reggimentale agli ospedali da 100 e 200 ]etti, secondo la, gravità della malatti.a ed il bisogno di un periodo più ~ n m eno lungo di ..cura, senza passare p·er g·li ospedalett.i, onde evitare in11tili . suc.cessivi tr.asferim.e nti. '

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• anche -concorrere il secondo rep,arto tras·p ortando direttamente dal posto d·i medicazione r eggimentale .agli ospedali da 200 letti i mala:ti ed i feriti meno gravi che possono Sl}pporti.re un tragitto più - lungo. Allo sgombro poi . dagli ospedali da 200 l etti agli osped.ali di riserv.a, si provvederebbe .con le ferrovie, navi, ecc. I malati dovrebbero essere trasportati diret(10)

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Riguardo alla ublcazion.e dei v~ri luoghi di cura, bisognerebbe procur.are di portare. gli osped.ali d.a ·Campo quanto più vicino è possibile alla prima linea, disponendoli .anch.e secondo la l o·r o mole, cioè, in linea general.e, gli ospedaletti da 50 J.eitti dovrebbero stare a -cirea 10 chilometri d.alle trin.cee, .gJi ospe~al1 da 100 a circa 20 km. e quelli d.a 200 letti a ciir-ca 30 km., mentre .a lla distanza di circa 50-00 km. dovreb-


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(.L\.NNO XXIV, F ASC. 30] •

935

S"EZIONE PRATICA

ogni Divisione dovrebbe avere almeno ~ ospedaletti, 4 ospedali da 100 e 2 da 200 letti, più 2 os1'.)ed~letti ·e 2 ospe·dali da 100 in rip·o.so, ·che possano essere impie·g.ati in .ari.uto d.egli altri, qualora questi .s iano in.s ufficienti per un . momer1t.aneo affollamento. Cosi ci sa.rebbe una ~.a.­ pacità di circa 1500 posti-letto per ogni Divisione.

bero essere .i mpiantati inoltJi. osp·edali territoriali 10 non dovrebb~ro più •e sistere OS·p edali d·a -.campo. . ' Si capisce che tali distanze no·n si debbano intendere rin modo assoluto, ma devono v.ariia,re secondo la natura del terreno. Tutti i• n1edici degli ospedaletti, dovendo essi serv~r.e •esclusivamente per la cura dei feriti,

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(*) Oppure 8 muli. •

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dovrebbero essère chirurghi. Si potrebbe, poi, anc·he costituire un gruppo di chirurghi accanto al primo reparto della sezione, per potersi recar.e in aiuto .a quelli degli osped.aletti in caso ·di · maggiore affollamento. Tutti g1i 01Sp·e·d.a:li e 0spedaletti da ·CainJlO, possibilm·ente, dovrebb.er·o essere ·Collocati ]r1 fabbricati o, pe·r lo meno, in baracche, abo1.endo le tende ricove·ro che attu.almente hanno in distribuzion-e. Così an.che l'infermeria reggimentale eid i posti di me.d i cazione di battaglione, dovrebb·e ro trovare ri·coveri protetti dai tiri dell'.arttglieri.a. Rtepilogando: le modifi.cazioni più utili ·e n ecessarie sal'"ebbero le .s eguenti: Trasf0rmare la .Sezione di sanrità in .s ezione di sm·i stamento e trasp·o·r-t.o; costituire un drappello di sanità reggim·ental.e; adibire gli o·speda1etti da 50 le·t ti esclusi,ramente alla cura dei feriti gravi; ·CO·s titui·r e, per ogni divi.sion·e, un gruppo di .chirui:ghi o un rep1arto mobile di . ambuLa.nz.a chirurgi.ca nella zona degli ospeda. l·etti. Ri.gua.rdo alla quantità delle unità sanitarie, 1

Tutte le unità sanitarie, p e·rò, ·dovrebbero possedere n1ateriali in quantità tale da potere, in .c·aso di bisogno, temporaneamente raddop• pia.rne .la cap~cità. · 1

Premio semigratuito per gli a.ssoci<.t ti al Poliolinioo: Prof, F. VALAGUSSA .

Libero nocente dl Clin. Pediatrica nella R~ Univer~ità Medico Primario nell'Osp. « .13.ambin Gesù» in Roma •

[Ofl~ULTAZIOUI DI [Llftl[A E TERAPIA

(Con speciale riguttroo alle n1alathe infetlive,

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edìz . .accuratamente riveduta e ampliata)

Il prof. F. Valagussa, partendo dalle osservazio1li fatte in un triennio di prin1ariato nell'Ospedale infantile· dèl Ban1bin Gesù, ba sintetizzato, per un gruppo <ii malattie. la sua esperienza clinica, spedaliera e professionale, offrendo ai medici nelle consultazioni utili nell'i11 tricata esplicazione ctell'esert;izio uell'esame e della cura uei l>a;nbini. Eleg·ante vol. ~n-16°, di pag. XII-398, nitidamente stampato con 23 figure interealate nel testo Prezzo Lire 5 - Agli abbonati al u Policlinico ,, Si speàiSCt3 per sole L. 3,50 franco cli porto . Inviare Cartolina-Vaglia al prof. ENRICO MORELLI, Via Si· stina, n . 14 - Roma. •

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It, POLICLINICO

[ANNO XXIV, ~ASC. 30]

operati 71; guariti 23 (35 % di guarigione); morti 42 (64,62 o/o di mortalità); esito sconosciut.o 6. l\iortalità globale (operati é non operati) 66,31 %. (NOSTRI RESOCONTI PARTIOOT"ARI). ' Intanto fa rilevare un fattò ii;npiortante che tlXXV Congresso guarda il tempo decorso tra: il ferimento e l'operazione e ohe si desume dallo specchio seguente : della Società Italiana di Chirurgia. . Operati prima delle ·sei ore, n. 8; guariti _5 SESTA SEDUTA - 5 marzo : ore 15. (62,50 % di guarigione); -morti 3 (37,50 % di mortalità). Discussione su Ile ferite addominali di guerra. Operati dopo le ·sei ore, ·I l. 20; guariti 2 (10 % di NIGRISOLI. -- Per i perforati dello .s tomaoo e del- guarigione}; morti 18 (90 % di mortalità.). 1,intestino ha avuto risultati definitivi ·(guarigione Queste cifre isono eloq11entissime e dim<>&trano il e non semplice trasferimentQ) meno lieti di quelli vantaggio enorme eh€ si ha ad operare prima della riferiti dai colleghi. / sesta ora. Escludendo ,p areti addominali, rene, vescica, 'Per le ferite del tubo gastro-enterico si ha: retto, ecc., e limitandosi' ai SQli casi sicuramente Operati 19: guariti 3 (la,78 % - 2 operati ~ma penetranti nel cavo 1p eritoneale, ha avuto in ma.s sa delle 6 ore; 1 operato in ·secondo tempo); morti 16 il 30 % di guarigione accertata. (84,21 % - 3 operati prima delle 6 ore; 13 operati Metà circa dei ca.si furono opera ti, e metà no : dopo le 6 ore). ed i risultati numerici furQno pres&ochè identici. Non operati 26; guariti 5 (19,23 % - 1 dello sto' Di 100 casi non opera ti sopravvissero 34 : ma di maco (?); 1 con fistola ·stercoracea immediata; 3 con 4 di questi entrarono ·ed uscirono dall'Ambulanza fistola stereoracea tardiva); 'morti 21 (80,77 %) . • con fistola intestinale e la guarigione accertata In altri sei casi non fu eseguita la necroscopia quind.i è di 30 soltanto. Questi cento non operati e quindi si ignora:Q.o le lesioni endoaddominali. sono dati dai 64 casi giudicati inoperabili, dai 4 Osservando l'ultimo quadro, apparirebbe un vanentrati ed usèiti fistolosi e da 32 che giunsero tartaggio a favore dell'astensione, perchè .essa è bedivàmente, ma in condizioni buone e pei qual1 si neficata da un ca·so incerto di lesione ga&trica e da giudicò opportuna l'astensione a&SOluta. tre oasi di fi.gtole stercoracee tardive, le quali non • Su questi ultimi 32 si ebbero 2 morti e la necroindicano affatto che si è trattato di una lesione scopia dimostrò che un ·trattamento c.h irurgico (opeprimitiva déll'an1Sa intestinale, Potendo benissimo rativo) · eseguito a temPo avrebbe Potuto d.are la essere avvenuta una sem.p lice contusione con per' guarigione. forazione succesmva della ·p arete intestinale, quanIn 32 cast operati cori. ferite .p enetranti nella cado si era già sta.b ilita, per la peritonite eiTC%Critvità addominale ed a·ssai spesso con lesioni d ègli ta, llna barriera a ditesa della grande cavità adorgani parenchimatosi, del meso, ecc., ma &enza dominale. Per il caso unico di fistola stercoracea perforazione di intestino e di stomaco, si ebbe il immediata, (!estone del colon), &i tratta di una even54 % di guarigione : mentte su 68 operati, tutti con tualità. eoceziÒnalmente favorevole con formaz~one perforazione di intestino e di .stomaco o ct>ntempodi un a·n o preternaturale fatto dal proiettile e ra·neamente de ll'uno e dell'altro, si ebbe .soltanto 11el quale l'intervento non aveva alcuna ragione di il 20 ~~ di guarigi·o ni accertate. essere praticato. Pe r quanto fra i guariti ·s'enza operazione alcuni Confrontando poi i · risultati operatorii oon la sed(' presenta sser o fenomeni peritoneali, l'O. cTede che e il deeor·so delle ferite, l'O. viene alle conclusioni la ma ssima parte di tali feriti · non avessero perfoseguenti: razioni nè di intestino, nè d.i ~tomaco, e che solo 1<>- I ·feriti operati con insuccesso sono quasi per pochissimi fra essi sia da emettersi la impostutti appartenenti alla zona ombellicale ed i·pos ibilità. di una fe rita minima dell'intestino . gais trica, ron lesioni gravissime, spesSQ a.I disopra . Le ferite dell'inte~tino e dello st<r>maco, anche se delle riserve chirurgiche, ma di cui una parte sada fucile, mitragliatrice e pelletta di shrapnell, sorebbe ·stata beneficata dall'intervento, se operati 11Q jl più delle volte multiple ed ampie: le ferite nelle prime sei ore ; i1untiformi ·s ono una rara eccezio11e ; e perciò ne20 Fra i guariti con l'operazione ve ne sono g-li addominali ron lesioni di inte tino e di sto- cinque che sarebbero indubbiamente morti Re ablllct 00. soltanto l'i11te rvento in primo tempo può bandona ti alla loro sorte; , ctn re la guarigion e. 30 I guariti sPontaneamente sono quasi tutti I>.a tre e-asi i11 c ui fu chiamato ud operare_ secondelle regioni dei fianchi e della regione inguinale, <ln ria mente e da parecchi nitri visti vresso collegl1i, cioè nelle ione me110 pericolose clell'addome. Essi ha •1 Yuto 1n. diu1-0strazio11e ch e gli interventi seconson o ~osi distinti: a) 5 presentarono . solament3 cla ri sono qua $1 costanteD,lente letali. fenome ni di ·p eritonite circoscritta; b) 3 prr€sentaH.\ Yrozzr. - Ila sa ndosi f:l"U 101 osservazioni persorono ferite che n on si potè .stabilire se fossero pe· 11ali di ferite penetranti dell 'addome, espone le sue · netranti; e) 5 non presentarono affatto fenomeni opinioni in proposi to. A.nzit11tto schematizza la pro- addominaii ; d ) 2, con lesione limitata al fegato, pria <:n ·istica nel quadro seguente: vennero giudicati guaribili senz.a intervento; e) 4 si O s~eryazinni 101: 01">erati 30 ; guariti 9 (30 % di presentarono con fistola stercoracea immediata o tardiva. rua rigione) ; 111o rti 21 (70 % di mortalità) - non

ACCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI.

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[ •.\NNO

XXIV, Fi\sc. SO]

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SEiIONE PRATICA •

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·4° I feriti non operati e che ·ebbero esito letale appartengono in gran p'arte alla zona Qmbellicale ed ipogastrica. Dal reperto necroscopico risulta che alcuni sarebbero .stati certamente ooneficaiti da un intervento sollecito. Lo stesso reperto dice un altro fatto molto . importante, . . che cioè le lesioni del tubo gastro-enterico, abbantlonate alla loro sorte, • dànno una mortalità· del 99 % se si escludono i casi incerti di ·f erita dello stomaco ed i tre casi di fistola stercoracea tardiva. L'l % di guarigio11e si sarebbe avuto per q.uella eventualità e~zionalmen­ te favorevole della fi.s tola stepcoracea imn1ediata. 5° I toraco-addominali assumono una gravità. ancora maggiore e per essi la migliore terapia è il n.oii ta;ngere. Qualche caso, ad e&ito favorevole con l'asten·sione, si è avutò quando vi era ferita limitata al parenchima epatico ·od il proiettile era penetrato nell'addome &enza lesione viscerale. Da tutto ciò l'O. viene aìla conclusione che la sola terapia razionale ne::Je fe1ite penetranti del1'addome è ra1lpresentat:a dalla laparatomia, eseguita possi·b ilmente nelle prime ·sei ore, da chirurgi 11rovetti, coadiuvati da personale allena.to e bene affiatato. Le o.p erazioni debbono essere fatte o nelle ambulanze chirurgiche mobili o in ospedaletti specializzati e forniti di tutti i mezzi, ad una distanza dagli 8 ai 15 chilomet1i dalla linea del fuoco, al coperto dal tiro delle artiglierie. Il · metodo asten·sioni&ta, come ri~11lta dalle nu, merose osservazioni cliniche e necroscopiche, è cpntrario alla verità. chirurgica (Quénu) e sopra tutto alla verità ana.tom?-patologica.

Ora dove va a finire I'« Unità»? E chi rimane a curarli? Se è parte del :personale affiatato, l' « U- • nità » si sdoppia, .si sfascia, iSi indebolisce, perde il suo .carattere, le sue prerogative. . Se si tien conto poi che tale Unità, come fu affermato,. deve, per varie ragioni, essere almeno a 10 chilometri dietro la linea del fuoco, valeva la pena di ·spendere tanto <renaro, per ottenere la sta' bilità facile, quando a pochi chilometri di più può esserci l'Ospedale fi1sso? , Non sarebbe miglior cosa dotare largamente questi, come le «Unità Mobili» e real·fzza.n do molto risparmio, di materiale Ticco, di locali e di penso: nale a·datto, ..e mettere cosi i laparatomizmti come ,i cranici, in unia, parola i cavita11, in grado di essere la•sciati ·tranquilli e in condizioni più favorevoli alla guarigione? · Tale era il pen1Siero del generale Imbriaco. In verità per parecchie di queste «Unità>) è gtà avvenuto per fOTza di cose che la loro mobilità non fu messa in valore e che invece di funzionare come , mobili, ' siano in realtà fisse. . . L'O. fa un voto e cioè c'~ c, dal momento · che ci sono-, S€ ne cavi il miglior profitto e diventino fisse . . . . Bozzr. - , Molti' operatori i11 ca·s i di ferite aqdominali di guerra u.s a·n o drenare: 1'0. crede che, intervenendo precocemeifte ·si possa chiudere, almeno in molti casi, l'addome per primam. I

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BoNoMo. - A proposito delle ambulanze chirurgiche d'Armata J'O. dice che, .f autore convinto del1' intervento negli addominali, fin dal p1incipio della guerra, essendo a capo .dei servizi sanitarii d~lla terza armata, ·Si preoccupò di organizzare negli· os1:>edali da campo di prima lin~ le condizioni neceissarie alla effettuazione di tali interventi. Per questo le · ambulanze chirurgi ché vennero affianca te agli ospedali più avanzati e di questJ venne accresciuta la capacità in le.t ti. Cosi, per la ubicazione loro, le a.m bulanze potevao ricevere feriti an. ' chè d<>po sole 6 ore dal trauma, e, per il notevole ' numero di letti .a disposiuone, non erano .costrette a sgomberi precoci quanto dannosi . Quante> alla mobilità e alla divi&ibilità . delle ambulanze, essa fu a lungo •s tudiata e fu anche tentato 'di mantenerle in posizioni più avanzate di quelle in cui erano gli ospedali di prima linea, ma si dovette prest-0 rinunciare a ciò per l'assoluta necessità di un ambiente tranquillo e sicuro non soltanto per gli 01Jerntori, ma &pecialmente per i feriti, cui il rumol'e clel fuoco vicino riesce oltremodo . penoso e nocivo. Quanto al rendimento operativo esso è stato noteV·olissimo. Pe1:ò è da segnalare un inconveniente 'non <.ti rado prèsentatosi: la necosisità cl1e un grt1psia costretto ad attendere il pr9po di addon1inali , !)rio turno~ pel' subite il &alutare ii1tervento. Come rimediare a questo inconveniente, la cili gravità è ovvia appena ·Si pensi alla e11orme importanza del fatt-0re tempe> nella !)rognosi. delle ferite addominali•? Si pqtrebbe accres<:'.ere il nu1uero di queste t1nità oo.nitarie. l\1eglio però varrebbe porre gli o~pe­ d~li avanza ti n·e ila condizione di poter esegu1re

A proposito delle ferite addominali di guerra crede utile parlare delle unità mobili rap• . 1>resentate dalle ambulanze chirurgiche di ~rmata, che -sono sta te crea te .specialmente per il trattamen to degli addom.i na)i. Le cosi dette «unità mobili», come la « Oittà di • Milano», se assolvono il loro còmpito di « mobilità», possono essere, e qualche volta ciò .a vvenne, di effetto dannoso. I lapaTatomizzati di guerra con ferite dello &tomaco e dell'intestino oono o a peritoneo · contaminato, o settici: ben rar~mente è possibile di rinchiudere tosto e completamente il ventre: ordinariamente il cavo peritoneale deve essere tenuto .a.perto per lia fog·n atura o (uoolare, o con zaffo, o con zaffi multipli. Tali operati ùevono esse11e mantenuti a letto e senza trasporti, che ~a rebbero pericolosissimi, almeno per 20 o 25 gio·r ni. Ciò è assiomatico. Ora dove si mettono questi disgrazia t-i se dopo due o tre giorni viene . l'ordine di tra.sportare le te-nde e l'01spedale? Devono ~ecessariamente essere portati altrove. in • altro Ospedale vicino, e, ciò che è ancor peggio, mes-. ,si ìn altre mani e(i in ambiente men,o a,d atto. Fu pro,p osto, in' altra comunicazione, da l pr<>fessor Rossi, di la sciarli, per le delicatissime medicazioni ·successive occorrenti, ricoverati sul posto, in ' . una tenda qi quelle costituenti l' «Unità », con parte del personRle. T.L~SI1'"T. -

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f L POLICLINICO

[/\NNO

XXIV, FASC. 30]

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tali 1 i11terYflnti cavitarii, cosa che l'O. ha cercato di fare ed in p·a rte ha ottenuto. Per avere tale capacità• 011eratoria basta infatti dotare gli ospedali di prima linea di apparecchi radiologici, di ap].}arecchi di sterilizzazione e is pecia lmente di chirurgi valenti, perfettamente asseco11d.ati dal resto del personale e, cosa cli grande importanza, fissi, st,a bili, chè ricca di inconvenienti è la rotazione dei chirurgi di tali formazioni sanitarie. L'O. tern1ina forn1ulando il voto .che dal C-Ongresso parta un autoTevole monito affinchè la nostra organizzazione sanitaria cli g·uerra abbia tutta la potenzialità necessaria perchè i ~cco rsi · in prima linea ·iano completamente efficaci, affinchè i nostri ospedali da campo abbiano tutte le ind1spensabiii .ga·ranzie di per.sonale e di materiale. NronrsoLr. - A coloro i quali fanno alle ambu• lau.ze chirurgjche d'Armata l'appunto di trovarsì lontano dalla linea del fuoco, in modo da non rispondete al loro còmpito, l'O. dice che' quella del prof. Ros&i distava 6~7 km. dalla linea di conlbattimento; quella del prof. Bastianelli era cosi vi. cina a tale linea da pote·r a vere i fer.i ti a11cl1e dOl)Q mezz'ora dal tràuma; la propria ne distava tre ed ora ·sei km. TRrco~rr. - È d'acrordo oon i criterii interventisti del prof. Calabrese; .accenn!t a.i prèg'iudizii astensio11i.sti d·e lle guerl'e precedenti e doma11da conto al Calabrese della grande a bbondunza di incisioni lapiar-0tomiche nelle regio·n i ipoeonàriache o 1ddo• luinali laterali osservate nelle diapositive di operati da lui presentate al Oongre&so e facenti contrasto evidente con la scarsit.à di incisioni laparotomiche media11e. L'O. ritiene la lap.arotomia mediana preferibile alle altr·z quando, come negli addominali di g·uerrn, si deve esplorare· tutta la massa dei visceri endol)eri toneali. Infine ricoi·da che i1ell'nltimo Congresso della Società I taliana di Chirurgia egli fu relatore di un tem·a di cl1irurgia addominale e fin d'allora espl'imeva l'idea che, . migliorando le condizioni ma te· .. l'iali, la chirurgia addominale di guerra non avreb· be diffe1;ito da quella di pace. . l\IARAGLIANO. _..:.._ Fautore convinto della regola di eseguire sistematicamente l'esame radioscopi<!o dei feriti all'addome, cita un caso istrl1ttivo. Un EO~dato u11gherese 'ren11e tra.spi0rtato all'ospednle de11·0. colla diagnosi radiosc-01)iC.'1 di proiettile arresta t-0 nello &pessore delle pareti addominali. Eg·li mori dopo 10 ore dall'ingresso 1:1€1' pe1·itonite purulenta. L'autopsia dimostrò la presenza di una scheggia di gr anata., con tm angolo acuto e tagliente, arresta ~'l realmente nello spessore delle pareti addominali, ed u11a piccol.n ferita del tenl1e cat1sn (lclla. morte. Lu scheggia, eYidentemente, per la depressione subita ll:tlla i>arete aveva ferito l'int€·stino, pur non penetrando in ca vitft. BARTIAKELLI. Il })l'Of. Nigrisoli ha l'iferito che ~u c<.'nto casi non Ol)Crnti, percl1è gravissimi, vide guar!re solo il 30 per ce-nto, e una ctf:r a simile ri1>0rtò il Sa viozzi, sebbene .fo:U un numero minore di (;,1SÌ.

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Nella terza ambulanz.a non, si ebbe tale succe~is-0, l)Oichè ·SU 84 fe1iti con lesione viscerale non ope• rati gua.rl il 14 per cento, e in ciascuno dei guariti la diagnosi topografica aveva st:abilito che non esistevano lesioni del tratto gais tro-intestinale. · In altre parole guarirono solo quelli che non fur ono operati perchè la diagnosi escluse· la necessità di un'operazione, mentre quelli nei quali sarebbe . ·stato necessario l'intervento, ma la gravità lo scon. . sigliava, tutti u1orirono . :EJ perci.ò necessario che i colleghi illustrino bene questa percentuale di guari~ione, affinchè non ·s ia presa senz'altr<> da qualche partigiano dell'astensione, che potrebbe giovarsene molto flacilmente. Già il Nigrisoli h.a, detto che non r iteneva probabile che tra i guariti vi fossero lesioni intestinali, ma occ-0rre documentare fatto ·pe1· fatto ora che, non qui fortunatamente, ma àltrove, si · sente s~sso ritor1iare la questione dell'asten.s io·n e e il tentatiw cli risolverla colla statistica. Nella terza ambulanza non :si è vi&to guatire un solo ferito intestinale non operato. Quanto al temvo utile per l'intervento, non vorreb·b e che l'orologio solo lo decidesse con i limiti ~

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?\'.!entre si s-ono ottenuti anche successi in interve11ti tardivi, dobbiamo ritenere che il lìmite delle sei ore sia già troppo esteso come limite generico, anzi . per le gravissime lesioni l'O. ritiene che già dor.>0 breve tempo, forse prima di un'ora, assai spesso la sepsi peritoneale sia irreparabile, po-ichè que&ti feriti, ,salvo eccezioni, muoiono tutti dopo l 'opera~one. Occorrerebbe perciò un posto laparotomico .a:vanza to, ben pròtctto, ·se si credesse che anche per questi feriti l'organizzazione ~iù perfetta potesse dare· una qualche guarigione. Il prof. Tansini ha proposto di rendere fisse le ambulanze, sia perchè di fa tt-o ~on si muovono, sia perchè, muov.endosi, debbono a.b bandonare i feriti o .farli tr..a-sportare con gra-ve danno. L'O. invece erede cl1e le an1bulanze mobili debbano "esistere, e non importa affatto che Sii muovano spesso. ~nche la guerra, è o~gi f taziona1·ia. Ma se occorresse in un qualche punto il rapido accorrere di una o più unità 1saniturle, solo l'auto-ambulanza potrebbe farlo effi0a~em~te. ... ·E ·se le tru•p pe avanzassero e si ritenesse opportt1no di slpostare in aTa11ti il so"Ccorso ai feriti adrlominali, 11na qualche unità sanitaria dovrà pure a'\"anzare, e allora perchè pit1ttosto un ospedaletto v·1·0,rvisto dei mezzi adeguati che non un'auto-ambulanza? Il generale Bonoin10 ha giust:amente detto che era . suo desiderio dotare se , non tutti, almeno molti ospedali dei mezzi pel' &0ecorrere feriti addominali, e nessuno più de11·0. sarebbe lieto di vedere u·n tale miglioramento. :\I.a è da os el'vare che, se si lamenta. da lui la possibilità cli Ain ~ngo.mbro di a~~o­ minali in un'auto-ambulanza / fac1ent1 per cosi aire 1·1 fila per essere operati, lo \.StessQ aYverre~be negli os1Jedaletti: solo la fila sarèbbe fatta dagli addominali e da altri feriti mesoolati. Perciò occ-0rr~• rebbe ad ogni modo s1~e.cializzare gli ospedaletti per le varie lesioni, siccl1è le Sezioni di Sanità sapes•


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S~ZIONE

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PRATICA

ser-0 dove invia1·e gli addominali, dove i cran1c1, . stinnelli circa · la easistica J)iù numerosa di. benicloYe le fratture, ecc. Nulla sne1~a cli più e fa per- gnit~ con l 'as te11r ~J nismo, dimostrando che la bedere più tf>1n1}() che ~l d-0Yer J)à·S sare da un.a lapanignità n.o n è e:he appare11te, J)erchè dei 19 ca.si r i ratomia nd un ni}parecchio g<?-S&'lto, o ad nn ferito vorta ti <:{)Il g·uarig"iQne. ?1)01J.tanea, 5 non P·resentarocon mt: lti1~Ie lesioni richiede11ti anche una-due ore no affatto fenon...eni addom inali, 3 presentarono (li cura iuinuziosa. Del resto il metodo clic dol>ferite per le qual i .8i ri111a.~ ince1:ti se fossero !Jebi~11110 <tdott<tre oggi JJer la Cl11·a profiJn ttictt delle ~ntrianti. 5 !Jl'esen t.nJ:(>no fenome11i di peritonite infezioni ri<:hiede tempò, e il rendimento <1e11e uni tit cil'cqscritta, .2 lesioni limitate a l fegato e si giusanita1·ie snrit t<:tnto 1naggiore quanto più sarà buod ical'o110 gl1aribi~i f'venza intervento; resta110 4 casi, 11a. 1'01·ga11izzazione, e cioè I.a possibilità di tl1rni di dei quali 1 con fi stohl .s tercorncea im1nediata e 3 lavor-0, il che ricill·ede personale e 1uezzi: Senz<t <li con fi stola stel'cor.t1 cea hì rdiva. elle, e for~e rualgrad-0 questo, in certi giorni, c i Se 1Si tolgono questi ultùni 3 casi, nei quali prob.asarà dappe rh1tto la fila. bilmente non ·s i trattò di le&ione primitiva del tubo e~terico, resta un unico caso di le:::,i-0ne intestiCALABRESE. R1sponde al prof. Tricomi che le nale C-On esito in guai·igione spontanea, e quindi le incLsioni ch'egli ha praticato negli addomi11ali socifre della mortalità con l'a stensione nelle f~rite • no state suggerite sempre dalla localizzazione anadel tubo ga,stro-enterico sono in fJerfetta arn1onia tomica della lesione. COll qneJle del Bastianelli. SAv1ozz1. - Dà alcune delucidazioni al prof. BaDott. L. C. ZAPELLOX I.

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APPUNTI DI ME D I O I N A P It A T l O A. SEMEIOLOGIA.

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Signiftcato clinico· dell'esame del succo gastrico.

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Il Prof. L. vV. Kohn (rif. in Gazzetta degli Osp. e Clin., 21 dicembre 1916), somministra la colazione di prova di Ewald-Boas, che consiste di 200-250 eme. di acqua o the (in Italia per lo più caffè diluito con acqua) e 40 gr. dj pane. Dopo 50-60 minuti si estrae mediante l 'aspirazione il contenuto gastrico. Quantità. - I11 usi normali si dovrebbero estrarre dai 20 ai 65 eme.; l'aun1ento può significare delle for1ne anche lievi di insufficienza motoria, dell'aton·i a, ovvero una ostruzione di tipo organico o spastico, talvolta anche l 'ipersecrezione. La diminuzione o l assenza dimo~tra un certo grado di iperm otilità. Aspetto. - Un eccesso di componenti ·liquidi p11ò significare un'ipersecrezione se il liquido 11 on consiste pr1ncipalmente di muco, nel qual caso può trattarsi di gastrite mucoide. Un ecceRso di componenti solidi sta invece ad indicare atonia, dilatazione, ptosi oppure qualche forma di ostruzione. In casi di secrezione acida sufficiente od eccessiva, il pane si trova in forme molto fine e ben divisa, mentre in casi di subacidità od iposecrezione, le particelle di pane appaiono po.co divise, grossolane o gommose. Quando si tratta di vera ostruzione clel piloro il cQJitenuto, sedimentando presenta tre strati, uno solido più basso, che consta di elementi solidi (pane), uno medio liquido torbido e<I uno superficiale schiumoso o gazoso, dovuto a processi ferll?-ent~tivi. Odore. - Per lo più di pappa, talora deci$amente arido; quando v'è fermentazione de•

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gli. idrati di carbonio si ha u11 . odore ·di n1uffu., se vi sono processi putrefattivi, si ha odore di idroge110 solforato, se vi è fern1entazione butirrica, si ha un odore di burro rancido. • • 1.,odore è inolto fetido i1el car<.:Jnon1a, fecaloide r.1.E;ll 1osiruzione intestinale. Acidità. L 1acidità totale varia, nei casi i1ormali fra 45 é 75 gradi, m entre l 1acido li}.ero può ,~ariare fra 20 e 50 graùi. Questo dato e.leve però essei· rr1esso in rapporto con la quantità del liquido, e quin<;li · cun l a stimolazione secretoria e con la 1notilità. Così 1 aun1ènto di acidità, associato . ad t1na scarsa quantità rli liquido, indica uno svuoiarr1ento rapido (ipermotilità) c9n la permanenza di piccola qua,n1aun1ento di tità relativame·nte concentrata. L • acidità che si presenta con grande quantità di liquido si può invece spiegare con un, azio11e ghiandolare prolungata ed intensa associata con spasmo pilorico ovvero con atonia délla muscolatura gastrica. Se il liquido ad alta acidità si trova in quantità approssimativamente normale, si può parlare di ipercloridria. Anche nel caso di diminuzione de11 1aciditù. si deve consirlerare il principio della dilµizione govern ato dal grado di secrezione e di motilità. ·1n tali casi, • quando la quantità è ab· bondar.1.te, si presenta l 1interpretazione del] R. insufficienza .. della muscolatura; se la quantità è diminuita si p~ò sospettare una deficienza di secrezione gastrica; se la quantità è approssimativamente · normale, si può sospettare unn. deficienza della reazione e della motilità gastrica. Quando poi l 'acidità è eccezionalmen te bassa (a 10 gradi circa) e manca l'acido libe-

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IL POLICLINICO

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ro, si tratta di achilia- e sono allora assenti anche i fermenti; anche la quantità di liquido è molto piccola e consta prevalentemente di muco: vi si associa di solito una ipermotilità. Gli acidi organici (~attico, acetico, butirricv, sarcolattico) si trovano di solito in quantità molto piccole; la loro formazione va generalmente attribuita ad un difetto o ad insufficienza di motilità, in con~eguenza della quale si verifica un ristagno di materiale alimentare che provoca la formazione di tali acidi per fermentazione. Essi sono presenti quando esiste un certo grado di stasi; l'acido clori~ri­ co libero è assente o in piccolissime quantità. Prove sui fermenti. - Sf fanno quando . vi è diminuzione dell'acidità totale o assenza di . acidò libero. La spiccata deficienza o l' assenza d'i essi fa pensare ad una gastrite cronica., complicata o n©n con il carcinoma, ad affezioni c.ostitùziqnali, ad atrofia della mucosa, a ,turbe secretorie neurotiche, ad achilia probabilmente congenita. In generai~ è suffici~n­ te la prova sul caglio, che si es~gue osservando l'azione di differentì diluizioni del contenuto gastrico sul latte; la coagulazione nella dilu i zione da 1/20 a 1/160 indica la presenza di caglio. ' P1~ova di Wolf-Jungmann (albumina solubile) fondata sulla precipitazione dei' prodotti albuminosi solUbili del contenuto gastrico. Quando avviene in diluzioni di 1 : 200, si tratterebbe di carcinoma gastri co : il liquido p erò non deve contenere a cido libero. Quando si p ossa escludere che· sieno arrivate nello sto~ m aco delle grandi quantità di secreto bronchiale o salivare, materiale di denti cariati, emorragie notevoli e quando si sia certi che lo ~tomaco era vuoto almeno sei ore prima della colazione .di prova, tale ricerca ha un significato meglio definito, poichè è possibile che lo sto1naco in un'affezione maligna secerna un fluido contenente grande quantità di albumina, proveniente dal neoplasma stesso, o da qualche parte della sua parete: FIL.

so (polipi) dallo ston1aco, dall'orecchio, ecc., l'esistenza di una vera tosse isterica è assL~ • problematica; spesso si è riscontrato in tali casi un 'ugola abnormemente lunga. . Oltre le malattie locali dell'apparato respiratorio, è opportuno yicordare anche la toss l~ dell 'aneurisma toracico incipiepte, che si osserva in individui dell'età media, senza causa apparenti, ad . eccessi parossistici, accompagnata ·la dispnea, che simula l'asma; in tali casi la radioscopia potrà aiutare molto la dia. gnosi. Per quanto .rigµarda il trattamento, la tosse (A . Stewart, TJie practitioner, ' febbraio) può venire divisa in utile ed inutile; appartiene a quest'ultima la· tosse dello stadio secc'o nella bronchite acuta\ quella della pleurite, e dello stp.dio iniziale dell'asma. Nel caso della bronchite la tosse diminuirà quando si sia provocata la secrezione di sufficiente quantità di liquido da parte della mPcosa bronchiale, ciò che si ottiene con la somministrazione di joduri alcalini (1/2 gr. di joduro di potassio o sodio ogni 4 ore); essi hanno anche un buon effettò nella tosse secca notturna dei tisici; in tal caso si somministrano la sera e si uniscono con un calmante se l 'irritazione è eccessiva. L 'uso di altre sostanze, ritenute espettoran· ti, è affatto empi1·ico e può rivelarsi utile solo quando si ottenga l 'effetto emetico; l'azione pjù evidente si l1a nell 'asm a con la sommini·s trazione ·di ipecacuana (60 cgr.) o tartaro emetico. (20 cgr.) o apomorfina; questi due ultimi :hanno però un'azione depressiva, che può venir combattuta \ somministrando contemporaneamente della stricnina. L' apomorfina ha anche il vantaggio di agire come sedativo. Quando la tosse è eccessiva e produce grande i rritazion·e, , è necessario ricorrere ai calmanti, fra cui principalmente all'oppi-o ed ai suoi derivati, morfina, eroina, codeina; le pri1ne hanno azione quasi uguale e possono usar• • si alternativamente. Nel caso di intolleranza, si può ricorrere ad una miscela di cloralio ed TERAPIA. antipirina, oppure al fenazone, alla dose mas• sima, di. 30 cg. . Il tràttamento della tosse. L 'A. nella tosse stizzosa - dei tisici mescola. ' La tosse non è che una modificazione della il · fenazone con lo jod~ro, aggiungendovi un respirazione, caratterizzata da una ispirazio- po' di cloroformio e di morfina: racpom.a ndane profonda, seguita subito dalla chiusura ta da altri è anche la tintura di gelsemium. Nei casi di tosse non molto forte e cronica, della glottide e da una serie di espirazioni, che si ripetono a brevi intervalli. Essa deve rite- è consigliabile l'uso del creosoto, che può esnersi di natura spastica, dovuta probabilmen- sere continuato anche a lungo; per evitare o te a qualche irritazione nell' apparato respira- l 'azion e locale irritante si clarà mescolato • con gliçerina, a parti uguali, oppure con olio torio. Vi è una forma di tosse nervosa dovuta ad d 'oliva, in capsule gelatinose. La dose iniziale è d' 1/4 di eme., arrivando azione refiessa, con punto di partenza dal na~

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ad un massimo di 3/4 di eme. Nella bronchite cronica con espettorato denso, si può dare il carbonato di creosoto con joduro di potassio, ' in en1ulsione gommosa a cui si aggiunge della tintura di cannella e dell'acqua di cloroformio; l'A. ha. ottenµto con tale miscela dei buoni effetti, specialmente negli attacchi di~p11oicli dei tisici. Nei casi di tosse riflessa da ca.t1se locali, il trattamento è evidente. La tosse asmatica degli individui gr~ssi sub lsce notevoli miglioramenti con una dieta adatta dimagrante: il dirnagramento però non deve essere eccessivo, poichè altrimenti si nota il ritorno dell'asma .

blemi che la gtierra sòlleva nel campo della chirurgia, della medicina interna, dell'jgie11e, dell'organizzazione sanitaria, della farmacologia. . èe ne dà una prova il volume che presentiamo, il qt1ale rispecchia i progressi realizzati in questi ultimissimi tempi. Esso è- destinato a rendere notevoli servigi ir1 quanto che ci. offre raccolte e ordinate moltissime nozioni e ·co!lquiste, le quali erano in grai;i parte sfuggite a 11:attenzione dei periodici di medicina; 'motivo ·delle difficoltà create dalla ·guerra alla stampt periodica e del sovralavoro e della fretta che caratterizza oggi l'opera redazionfile. 11 « Medicai Annua! » tende sempre più ad.assumere c ar~ttere ed intendimenti pratici: .onde la copia e prerisi.one dei dettagli relativi così agl'interventi ed ai presidi chirurgici, come alle ricerche chimiche. e batteriologiche, come alle azioni farmaco-dinamiche, ecc., ecc. Tra gli autori del volume troviamo, come r1elle precedenti annate, molti nomi nqtissimi 11el mondo medico: I;ittle, ~utchison, Rogers, Goodall, French, Andre\vs, )Vheeler, Hunt, ecc. E, come al solito, è da lamentare che sia stato tenuto conto quasi esclusivamente della prod11zione inglese ed americana, pochissimo di quella fra:ncese e nulla delle altre! R. B.

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PROFILASSI. •

Il trattamento dei portatori di bacilli difterici. A taile scopo sono stati proposti diversi metod:i; fra di essi le polvierizzazioni, i gargarismi, le inalazioni 'locald. sono di effe.t to molto dubbio; ha goduto anche una certa voga l'uso di batteri antagoni.s tici (colture di stafilococchi, cli bacilli dell'.acido lattiieo); per allontanare .i ·b·a cilli difterici .s ono state persino consigliate delle insufflazioni dai caolino. S·embra anzitutto necessario di precisa;re il punto in clii si trov.a no i bacil1i; solitamente si .rinvengono nelle tonsille .e nel1e cripte tonsilla:ri; si comprende quindi ·come i bacilli scompaiano gefi.eralmente dopo la tonsil1ecto- . mia, mediante la quale viene allontanato un importante focolaio d'infezione. Giova pe·rò notare eh~ in qual~pe caso, anehe clopo tale inter"\. tnto, t bacilli hanno continuato a svil~pparsi . Si è tentato anche di aum.entaJre l'attività leucocitaria nelle secreziop.·i nasali e faringee. N.ei portatori si .n ota che il potere fagocitario diel sangue è aum.entato, · m·entre ptffÒ nel n.aso e nella gola si trovano .. molti leucociti non fagocitanti. , Del resto anche l't1so di sostanze che provocano la fagocitosi sperrirrl!~ntale Jsi ero normale, so.spensioni di leucociti, cloruro di calcio, di ·rr1agnesio,. salicilati, acido lattico) è , stato affatto inefficace. , (Journ. of .4.ni. med..4 ssoc., 4 nov. .1916). ' 1

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Hospital of the Pr otestant Episcopal Church in Philadelphia. M edical and Surgical Reports. . · Voi. II.I, Philadelphia, · Press of \\TM . .J. Dor-

nan; rilegato. Que.s to interessante volume contiene lavori troppo eterogenei perchè ci sia dato di te:atarn e un'analisi critica. .. Ci limiteremo a riportare i titoli dl a lcu11i • tra i più pregevoli contributi in esso raccolti: Given, Storia dell'anestesia; R obertson e Klauder, ' I '1jari tipi di lue; Piersol, L'esame della ' fitnzio ne renale; Alexan·der, 1'rattaniento {lelle vecc hie cicatrici retratte; Asl1hurst, Steinke, John, Chirurgia delle ossa e delle articolazw·ni d egli arti; Ashhurst, Amputazioni cinematoplastich e; Moore, La frattura della base del craFIL nio; Mo·ore, Tra,sfitsiune · d el sangue; J ones, Beunette, Clii1"urgia di puerra; Stevens, L a CENNI' BIBLIOGRAFICL sindrom.e ipercl oridricci; P a.rke, L ' operazio·nc (Non~• rectJmi.scono eh" i libri perve-nuti in dono alla Redazione) cesarea; Ashhurst, Escissio11e della lingua . . The M.edical "A.nnua.l, anno 35° (1917) . Un vol11me (va riante cl e~la tecnica di Crespi e Bastianell~); Biedert, Affezioni del.la. tonsilla linguale; Ring, in-8° gr. di pag. G68. Bristol, J ohn ''' right artd Krauss, Esoftal·mo pulsante; . Brown, Atrofi,a ot.. Sons Ltd. Rilegato. Prezzo s. 11. Tutti gli s~orzi della professione medica da tica; Hooker, Zoster arsenicalis. Il volnme· è. corf'etj.ato di 124 figure. tre anni sono diretti ad elucidare i gravi pro-

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ill merito all'affern1ata disparità di trattamentc in confronto degli 11ffictali medici di carriera Si raccont~ ~he un ambasciator.e di un paese a.bbiano ragione d,essere. asiatico quando i tedeschi si avvicinavano a E nell'affrontare questo problema, per il qua• 'Bruxelles fu tra i primi ad abbandonare la ca- le· come ripeto chi scrjve è sollecitato da o&ni pjtale dei1 'eroico Belgio, ed a quell\ che lo con- parte, va innanzi t11tto fatta un'affermazione sigliavano a restare f~cendogli presente che per quel che riguarda l'intenzione che ci muocome diplomatico di una n?-zione neutrale egli ve e che ci fa parlare : le rivendicazioni di que. nt>n correva alcun pericolo, rispose che il can- sta o di quella categoria di ·cittadini ·o ra 'più 11one non ha occhi come non ha cuore. che .mai ·vanno subordinate. agli intel'essi ·geneIl pavido· diplomatico non poteva meglio de-= . rali, . che attualrnente si . confondono con l'esito ftnire la cieca malvagità della guerra. La più e le :finalità della guerra. grande e la più cru çiele fra le aberrazioni umaEd in vero la cla$se medica può i~endersi ne non può consentire pietà, non può essere questa gi.ustizia, Ch·e · distributrice di giustizia .e di eq11ità. E tre anni censui:a . . di dura esperienza ce ne hanno data lèl con, il senso del dovere, spinto fino ferma. al sacrificio, non ha 1nai fatto difetto. · , Non si può ammettere che· i governi di tutti La la.m,entata disparità di trattamento si.- rigli Stati belligeranti non si sianp sforzati in ferisce a due ordini di fatto: le pro1nozioni orlinea d.i massima a distribuire a tutti i citta.: dinarie degli ufficiali di complemento sono len· dini con una certa equità i disagi, i dolori, i te, mentre quelle degli ufficiali di carriera sono rnartir1, che la· guerra dispensa sì generosa-· r.apidissime (van passate sotto silenzio per mente. iVIa esistono p1tre condizioni di fatto , amor di p.atri.a quelle per merito di ·guerra); i necessità. ~ella guerra stessa cl1e rendono· spes- . liOSti direttivi sono sistematicamente assegnati so questi sforzi frustanei. E ciò sia detto come a questi 11ltirri:i, censura attenuante generica alle· eventuali colpe, non ad . . assoluzione di qualsiasi responsabilità, o ad Tali aiffermazioni, che potrebbero dirsi ancl1e incitamento a perseverare negli errori. constatazioni, rispondo1n o genericamente a veHo ricevuto in questi giorni dai colleghi che rità. E dico genericamente perchè non bisogna dimentiçare che al p1·incipio della· guerra vecsi trovano al fronte numerose lettere censura : sono gli chi ufficiali di carriera cronicizzati nel grado di capitano, e cr9nici aspiranti al grado di mag· ufficiali medici di GOmpJ emento che chieçlono ,un trattamento nelle promozioni e nelle attri- . giore, videro assegnato que$,to grado a giovp.mai saputo buzioni analogo a q11~llo fa.tto ai colleghi del- nissimi medici che non avevano • l'esercito permanente; sono gli ufficiq.li della l'amaro della vita n1ilitare. Croce Rossa che reclamano gli stessi diritti JVIa a parte c1ò non si può 11egare ché per i ehe godono gli ufficfali di complem'eI1to e di es- . inedici .di carrierà la guerra è stata la valvola sere sol·l f'vati da; alcuni 1doveri. Censura cl1e h.a dato sfogo alle ·]oro più che legittime ,. a,SJ)irazioni. Ed aggiungi1amo subito che se prima della guerra le con·dizioni degli ufficiali ·me.. dici non e1·ano neppur discrete, tanto che il loro recluta1nento per le scarse attrattive non era • faci'le, oggi per il mutato stato economico. ger1erale, malgrado i voli di carriera, sono ritor11& te ana.cronistiché. . I Tutto ciò però non giustific~,, anzi rende n1e·' no tollerabjle il trattamento fatto agTi ufficiali medici di complemento. Nè a giustificarlo vale l::t consider::tzione che analoga disparità esiste • per la generalità degli ufficiali appartenenti ~ tutte le arn1i, a tutti i corpi dell'esercito. Una tale obbiezinne non ha ragione d'essere perch~, non sarà del tl1tto inutile con iderare se ed in come ebbe a dichiarare il ministro della guerqu.a.nto censura !e 'I.amentele dei colleghi ra, le promozioni nel corpo sanitario militare,

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trattandosi di un servizio schiettamente professionale, per il quale non è rich] esta una speciale corr1petenza tecnico-n1ilitare, vanno fatte con cri~eri differenti da quelli applicabili alle altre categorie 'd i · ufficiali. . ·Non si spiega quindi perchè le promozioni degli uffir.Jiali medici di complemento n on debbano a_vere il n1edesimo ritmo di quelle degli uffici~li di car rier·a . Non si può ora prete·n dere· cl1e i medici di complemento non abbia:no l?- capacità di assolvere mans.ioni direttive buròcratiche, ora quasi esclusivamente riservatè a ql1elli di carriera. I o ho sempre sostenuto che pe1· ])en fare il medico militare occorr e, sopra tutto nei riguar• di medico-legali, una preparazione che non tutti i liberi professionisti potevano vantare. Ma ora dopo due anni e più di guerra non s i può affermare che vecchi medici che hanno t1~a.. scorso buona parte della loro vita nell'esercizio clinico abbiano minore esperi'enza della sanità militare di quel che ne possa avere un giovane medico diventato ufficiale effettivo subito. dopo la lal1rea con o sen za Ja cresima di Fir enze. • ' Ql1esti tre anni vissuti a contatto della guerra guerreggiata, nei i·eggi:rpenti, nelle sezioni di sanità, negli ospedali da campo, non sono ~t1ffi c1enti a c;lare l'attitudine, la C<t,p acità specifica del medico militare? I.a scuola dei fatti, la istruzione appresa nelle trincèe non è altrettanto efficace di ql1ella appresa sui regolamenti scritti e nei depositi o neg'li uffici? Perchè dunque questa capacità, che è· il frutto d 'indicibil i tormenti, di sacrifici, di rinu11cie, di tremende lotte sentimentali, non deve esser e .riconosciuta? P ercih è i medici di complemento n Qn devono concorrere n ella stessa misura che gli effettivi alle promozioni, ai posti direttivi? Non si può non compìacersi, e più per amore di giustizicl che per spirito di solid ariétà, che agli ufficiali medici di carriera sia fatto un trattamento che è anch e men ch e adegu ato alle loro prestazionj, ma da ciò a tollerar e ch e agli altri, a quelli che della guerra sopportan o oggi tt;tti i sacrifi ci, a ffrontano tutti i pericoli, come domani doy·1·anno Sl1birne tutte le conseguenze, siano ricompensati sotto il punto di vista m ateriale e morale in misura molto più. bassa. ' Sarebbe difficile trova.re ogg·i chi avesse la pretesa di affermare ch e ad assolvere le mansioni direttive n el servizio sanitario militare 11on potesser o essere chia1nati. m olti fra i m e-. dj ci civili che prima della guerra avevan o già data prova non solo di sapere c11rare fer~ti e malati, ma anche di essere degli eccellenti organizzatori, e1che quindi a -q.u esti medici n on potessero essere assegnati gradi p iù confacenti ' •

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al loro decor o ed alle prestazioni che_p otrebbero dare. L attt1ale stato di cose invece consente che , • rr1edici di complemento anziani, sperimentati nella pratica civile ed. oramai an che in quella di guerra, siano scavalcati n ella gerarchia da giovani con molti anni di laurea di meno, meno sperimentati quindi nella pratica civile, amme~so .che ne abbiano mai fatto, e forse an.cihe in quell,a di guerra. . Non mi stancherò di ripetere che gli ufficiali medici di ~arriera h anno ben titolo al trattam ento che '"\viene· loro fatto e che costituisce anche una riparazione per i torti subìti in· tempo • cli pace : che dell alea della guerra essi ·si do·vcvano avvantaggiare come si son o avvanta,ggiati gli. ufficiali di carriera di altri corpi del1'esercito . Ma non per qu esto doveva n o essere sacrificati quelli df complemento. ·Tem erei di • sconfin are ·ol\re quello ch e è consentito· se facessi delle gene1·alizzf-l.zioni al riguardo . Per rimanere n el n ostro campo ripeterò chè tutti i diritti, tu tte le J>rerogative, tutte le n ecessità di servizio cedono di fronte alla considerazione che i maggiori oneri della. guerra \sono stati sopportati dai mediçi di complemento. Questi . prima della gl1er1·a avevano anch e essi qualche diritto , acquisito, ch e si riassumeva nella propria situazion e ·p rofessionale. Un diritto che è stato infranto senza titolo a riuetizio ne di ,. risarcimenti. Per la maggior parte dei medici civili la professione è distrutta o per lo .meno g·1·avemente compromessa. In tutti i casi essi ' l1anno per ora perduto pit1 cli due anni della loro esistenz a professionale ed j} meno çhe. si possa dire si è ·ch e a p ace concJusa avrann o bi' di a.l trettartto tempo per raccogliere le sogno sp arse fila della loro clientela. Gli alt ri godran .. ' n o allora il meritato riposo delle lor o fatiGhe. · . Che oltre questa en or*1e differenza nei danni · • patiti, ve ne sia llna ancora pii1 sensibile pel momento, quale è quella n el trattamento morale e materiale, dobbiamo tutti con venirn e, è molto iniquo. . Concludendo co1ne ho cominciato, la guerra è in antitesi çon ognì. concetto di giustjzia e di pietà. ~ifa qualche volta è possibile c.orr eggerne gli effetti, ed è colpevole ogni trascuranza al rigu~rdo . Le disparità di trattam ento fatte alle varie categorie del personale sanitario militare, ho ragion e di ritenere n e siamo convinti. tutti, nor.i, ·può· essere spiegata con quistioni di n1erito> di competenza, di disciplina, di orgar1izzazione. Forse essa sarà determinata da ragioni di econ omia, m a noi obbiettiamo che queste- in nessun caso potrebbero scusar e una cooì g1·ave ingiustizia. 1

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cronaca del movimento professionale.

A.du.namza di medici di Sie1ia e Provincia.. - I Medici della ·città e provincia di Siena, adunatisi in

Assemblea straordinaria, ha·nno votato il seguente ordine del giorno : «Considerato che l'aumento grandissimo del oost-0 della vita ha portato come conseguenza 1a di· minuzione dell'opera . loro per.son.aie per le ristrettezze economiche di parte not.evole della popolazione; Considerando' che la concessione della tesser.a di povertà i~ larga copia, in conseguenza j:!e'l!a. guerra, st.a a smentire . l'erroneo convincimento di qualsiasi . aumento nei redP.iti professionali, che segnano invece .u~ manifest.a diminuzione; Mentre invocano dai Comuni, ove già non ~'a­ vessero accordate, gratificazioni annue ai Medici condotti, per il maggior lavoro al quale sono obbliga ti; . Presa in esame la nuova tassazione della matricola della tassa di esercizio e di famiglia. basata sopra criteri esagerati ed ~rronei di accerta.mento; Tenuto conto che il provento di tali en or~i in.a- sprimenti sarebbe destinato esclusivamente a risanare disavanzi prevedibili nel Bilan~io comunale, ai quali altri municipii ha·n no in modo diverso provveduto, dimostrando git1stamente di tenere atto impolitico, in questo momento, qualsiasi aggi·avio nei contributi locali; Osservano : Che mentre la classe dei medici non h·a elevato alcun lamento contro aggravi o contro nuove tasse governative destinate ad uha sicura. e pronta vittoria delle nostre armi, desiderio di tutti i ve·ri italiani, e ad una. pace feconda e dignitosa; e che nes=-st1na obiezione avrebbero fatta ai nuovi aggravi per quanto irrazion.a1.i, deliberati dal Comune di Siena, qualora fossero al patriottico fine destinati; Sono di concorde parere r>ertanto che ove i. loro .. ricorsi oontro l'inasprimento <lei suddetti balz.elli non venissero areolti, .s:.a giusto ·e legittimo un aumento di tariffa da parte dei Mèdici, e dei Ohirurghi liberi e-~ercenti nel _C-0mune di Siena». '

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Ordine dei medici d ella Prori-incia di V'ioenza.. -

In una recente <:1dunanza, fra varie deliberazioni, è stato votato un ordine del giorno in cui, presa visione della domanda avnnzata dal presidente della Sezione Vicentina dei medici condotti diretta ad ot:. tenere l'aumento del 50 per cento st1lla. t~1 ri1fa vi, gent.e per le pres~zioni sanitarie, $i invoca dai Comuni un aumento r.er le prestazioni mediche. Qrà·i ne d ei ntedioi della Provincia di Padova. -

.Analoga deliberazi-0ne e votazione di ordine del giorno cl1iedente aumento di tariffa. Ordilnf> de i. m ediai deila p1·o v inoi,a, cl·i Mess1rv<1J. 1

i)t1 i>roposta del Consigliere prof. P. Lombardo Pellegrino, è stato votato-ad unanimità il seguente ordine del giorno : «Il Consiglio dell'Ordine dei Medici dii Messinà, Considerato che l·on. Brunelli si è reso incompatibile nella rappresentanza della Classe Me-

diea al C. S. di Sani~à per i suoi at~giamenti politici in aperto contra.sto con la fede ~triottièa dei Medici Italiani, affermata anche col sacrificio della vita; Considerato che solt.ant-0 il culto della Patria e ~ religione del dovere sintetizzano l'ideale umanitario; Delibera d'invitare l'on. Brunelli a la.sciare il posto di rappresentante della Classe nel Consi gJio Superiore di Sanità., non potendo egli più a vere la. fiducia dei Medici, che pretende di rappresen-

tare».

ATTI P ARL.A.MENTARI. • La Sanità Pubblica alla Camera. L'on. BoNARDI, sulla base di molteplici dati statistici, · rileva che prima della guerra altissima era la .,percentuale dei" riformati tra i giovani inscritti ' nelle d~ leva, ·fenomeno che . trova la. sua cau$8. cond.i zjoni di denutrizione, .a cui è ridotta tanta parte delle. nostre Popolazioni. ~ nel presente stato di gi1erra la,. percentuale appare dimint1ita è solo perchè ·si è molto più rigorosi nel ri('Onoscere i motivi di riforma. Senoncl1è dopo breve tempo moltissimi di essi si palesano inadatti al servizio militare. Di tutto ciò oecoi:re -seria.mente preoccuparsi, tenendo pre~ente che l'immiserimento orga·n ico e mentale del nostro popolo conta fra i suoi coefficienti più notevoli anche il .sovercl1io t1so delle bevande alcooliche. Ritiene pertanto c-he debbasi moderare l'uso del vino, specialmente da parte dei militari. Qtmnto alla. diffusione delle ma la ttie veneree nell'esercito, raccomanda di curare che i soldati non _siano restituiti alla famiglia con affezioni, la cui dì:ffusione costituisce U·n danno sociale gravissimo per il presente e per l'avvenire. Prospetta il accenna a 1svariate malattie ed infezioni che si sa.problema della. tubercolosi, rilevandone la gravità, e rebbero diffuse in Italia per causa della guerra. . No.ta come tu.ttora nel' nostro Paese si contino a decine di migliaia. i mala.ti di pellagra, e come quasi tutta la povera gente, specialmente nelle campagne, sia .affetta. di anchilostomiasi, ca usa gravissima di impoverimento del ·sangue e di deperimento dell'or• gan1smo. Dimostra la necessità di migliorare la alimenwione delle classi lavoratrici, rendendo possibile anche ai lav.o ratpri delle campagne di cibarsi di carne. Sostiene che la saccarina non può sostituire lo zucchero perchè priva di qt1alità <l limentari mentrè n on è destituita di qt1a lità tossiche. Nei riguardi della saccarina gli ha. risposto il ministro Meda nel senso :rià da noi riferito (sul fascicolo scorso). .._ L' on. BRUNELLI raccon1anda che nei provvedimenti per l'approvvigionament.-0 del Paese non si perdano di vioSta le esigenze igieniche. Così insiste nell'affermare che la saccarina è dannosa alla salute. Lamenta la cattiva confezione del pane. Crede sia sta- to e rrore imporre tina tassa. sui sieri e sui vaccini. •

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SEZION.E PRATICA

RiYolge queste raccomandàzioni in modo partioolare <lll·on. ministro Bianchi. . · Lam.e nta l'indirizzo eccessivam.e nte buròcratico della sanità militare, poichè esso si risolve nella distruzione di ogni ·s enso di responsabilità. persona le. Non approva l'ingerenza eccessiva dell'elemento non tecnioo. Deplora lo .apadroneggiament.o negli o&pedali militari dell'element.o clericale. Inv()(',3, la istituzione di un ispett.orat.o autonomo di sanità militare. Sollecita che vengano semplificati f giudizi d i malattia, ·suggerendo che vengano affidati aJ medico. che per primo ha assunto la cura del solato am. malato. Const:ata che l'assistenza ospitaliera attraversa una grave crisi, cui potrebbe provvedersi introducendo l'assicurazione obbligatoria del proletariato contro le malattìe. ' . Infine raccomanda che si djffonda sempre maggiormente, sovràtutto nel Mezzogiorno, l'educazione igienica, che sola può a&sicurare al PaeSP 11na popoIaz.ione sana e robusta. ~ • L'on. DE R uGGIERI raccomanda, tra l'altro, la si~temazione dei terreni mediante le bonifiche; insiste• perchè siano ·ultimati i lavori dell'acquedotto pugliese. • L'on. Bussr invita il Governo ad un riordinamento generale della sanità militare; dando ad es~a una ve'r.a. e propria autonomia co..n direzione generale propria; togliendola dalla · dipendenza dei servizi logistici, armonizzandone l'azione in coordinazione colla direzione generale della sanità ctvile, riordinandone con eriterio di valorizzazione professionale e scientifica il personale, semplificandone l 'inceppante burocrazia cl1e soffoca ogni sviluppo tecnico, riformando ed uniformando alle moderne cognizioni di eziologia, di patologia e di medicina legale i troppo antiquati regolamenti. Confida che il Governo - vorrà dare formali assicurazioni nel . senso di decentrare e ringiovanire gli organismi della sanità militare . Rende omaggio all'abnegazione dimostrata dal corpo sanJ.tario in occasione della \guerra. Del problema sanitario si sono occupati anche, in ordini .del giorno, gli on. M~I, DE CAPITANI e PIETRAVALLE, caldeggiando l'assistenza sanitaria delle classi lavoratrici integrata a mezzo dell'a·ssicurazione obbligat.oria contro le malattie. I/o.n . DE NAvA, milnistro dell'ilnàustria, oomme1·oio e lavoro, ai vari oratori che si sono occupati .dellà assistenza sanitaria delle classi lavoratrici, dichiara di . essere favorevole al concetto di un sistema inspirato al principio della previdenza sociale mediante l'assicurazione oontro le malattie. Ma. il problema offre gravissime difficoltà tecniche e finanziarie; trova anche o~tacolo nella scarsa prepara.zione della ellisse lavoratri~. L'O. annu11cia che intanto è stato provveduto all'assicurazione per la • vecchiaia degli operai degli stabilimenti a usiJiari in numero di seicento mila. · Una · Com.missione composta di uomini di speciale oompete.nza studierà il problema generale del1'assicurazione contro le malattie; 1'0. si àugura che q11esto venga sollecita1nente e adeguatamente riS9I

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. . · lut-0; ctò che oondurr-à 8d affrontare anc:he l'altro probJema de1l'assicurazione contro . gli infortuni in caso di inabilità tem·p oranea. · L'on. ORLANDO, 'lnilnistro dell'interno, si associa alle dichiaraz.ioni fatte dall'onorevole De Nava, e ' 8nnunzia che dell'assicurazione contro le malattie si occupa anche il Consiglio superiore della beneficenza. Accetta pertanto gli ordini del giorno in tal senso degli ono~evo~i De Capitani, Brunelli e Pietra.valle. All'onorevole Bona·rdi osserva che, per eccessivo spirit.o critico, si è dimostrato soverchiamente pessimista. Se molto rimane a fare, molt.o si è fatt.o e si è ottenuto. L'indicè migliore delle condizioni sanitarie del Paese . è la statistica del1a mortalità. Nel 1888 moriva il Z1 per cento della :Popolazione; nel 1913 il 17 per cento; nel 1888 su mille ·11~lti solo 500 arrivavano fti sei anni, oggi su mille 11a ti cil1quecento in media giungono ai · t1·ent'anni. .. Dice che l'Italia si è .s empre interessata delle condizioni dei tubercolosi ed h~ cercato di cpm~ttere c6n ogni mezzo il morbo sottile. Basta a tale • riguardo con,s ultare le statistiche che vanno dal 1 88 a questa ·p arte per constatare quali progressi ' si sono fatti in quest.o campo. · Difende l'opera delle autorità sanitarie ci.vili e militari. Siamo •S tati iniliacciati in . questo ultimo periodo - dice l'on. Orlando - dalle più· terribili epide' mie: rolera, tifo, n1eningite, a n<:he la ne te. Molte cose il pubblico no11 le sa ed è bene che non le sappia. Ma noi siamo riusciti a d inf1·angere le insidie del male e ad evitare che l'infezione si propagasse. . A questo proposito non sarà mai abbastanza encomiata l'opera energica ed illuminata compiuta <1alla Direzione della sanità, pubblica, <li accordo • "' con la Sanità militare. Cita un esempio. In una delle avanzate le nostre truppe 11anno occupato alcune trincee nemiche che erano piene di cadaveri austriaci e infette di colera. Tutta una brigata ha dovuto occupare quelle trincee; moltissimi soldati hanno contratto il mor• bo. Non si poteva 1s ostituire la brigata perchè l'altra si sarebbe trovata nelle identiche condizioni della. prima. Ebbene, ·s i è compiuta in quella occasione una cosa straordinaria : la sanità civ.ile, in collaborazione con quella militare, ha compiuto il risanamento completo d~lle trincee sotto il fuoco del nemico. Anca1·a . un esem·p io. Abbiamo dovuto traspo1~tare sulle •n o stre coste i prtgionieri a 11s.t riaéi presi dai serbi e inoltrati Poi all' A&nara. I prigionieri ave. vano ogni sorta di maiatt:ie infettive; l'esercito che Ii teneva non si trovava in migliori condtizioni. In ·sette giorni abbiamo trasportato 25 ~ila prigionieri. Né morivano duecento al giorno; tre giorni dopo la mortalità era ridotta a ·g5; dieci giorni dopo era .scomparsa del tutto. Quei prigionieri vollero • costruire .a.Il'Asinara, con la. pietra del luogo, un monume nto a Dante. Quel monumento è una manifestazione istintiva di gratitudine verso il popolo generoso che aveva salvato migliaia di esistenze. Quel gest.o ci \e:Qdica. degli oltraggi recati da altri austriaci a l monumento di Dante in Trento. ·

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anche per le domande pervenute prima della proIl sen. DuRAN.TE ha. svolto un'interpellanza sugli mulgazione di essa, non significa averle conferifu effetto retroattivo; perchè non si modificarono diilnvaU<U di !Jt1ter1·a, sostenendo che il regola:qiento modifiéa. sostaniialemnte.le disÌ*>sizioni dell'art. 1 . titti precedentemente costitaiti ». ' della legge &u. gli invalidi della guerra. Altre mter1~ogaziorii. L'on. ORLANJ?O, m.i nistro deZl'Interno, alla stregua Sono state presentate alla Presidenza della Caclegli atti parlamentari, ooStiene che il regQlamento rnera le seguenti interrogazioni : non ha fatto che seguire quanto in pubblica discu,s, . dell .òn. Toscano sulla mobilitazione dei medici sione .si era stabilito oo:o. l'art. 1 della legge. militari .s pecialisti", che vengono allontana ti, in tal 1°11 appoggio della tesi sostenuta dal se;nat-01:e Du, modo, ·d ai reparti ove, i:>er la loro eompetenza, erarante parla il senatore FERRERO 01 Czll\.fBIA~o, al • no indi~nsabili ; quale oontrorepliéa l'on. ORLANDO. · dell'on. Dore sul servizio sanitario nelle conStil progetto di legge dell'assiou,it·az~one obbligadotte i cu'i titolari furono ass,u nti in servizio militoria contro gU ilnforturii S'l'1l lavoro in agriooltu1·'!', tare, prima della .Pubblicazione del decret.o 12 noparla.no i:n ·V<lrio senso i sen. PASSERINI, GAROFALO, v~bre 1916, n. 1529, ·senza che il Ministro della TANARI, BENEVENTA'NO, 'LAMBERTI, ~ERRElRO DI ~CAM­ Gue1ra abbia obbligo di sostituirli; BIANO, FRASCARA, FAINA, DORIGO e il relatore CAVA- . dell'on. Dore sull'esonero da còncedere ai titola1i SOLA. clelle condotte med.iche ,anzichè agli interi·n i, anche I senatori FERRARI e BENEVENTANO h anno insistito in èonsiderazione del fatto che qu~lli 'appart.engono sulla necessità di CQntem.p lare le .indennità per in- quiasi sempre .a elassi più anziane: fertr>:ità tempo ranee . Il sen. Beneventa.no si è preocdell'on. Dore sull'opportunità di elevare l'Ufcupato .dell'onere alla proprietà fondiaria. Ha pre- , ficio sanitario presso il 1V1inistero della guerra alle sentato lo schema di un contro-progetto. . funzioni ili una Direzione generale autonoma, • ~l ministro NAVA ha ribattuto le critiche; crede perchè ·Possa. es's ere. data unitit ed energia di indiche per il momento ci si debba,contentnre di quanto rizzo al servizio sanitario miJ.itare; dispone questo pr-0getto, che è un atto di git1stizia dell'.o n. Dore, per la pr-0nta vubblicazione del sociale ,·erso la benemerita classe dei contadini. I nt1ovo elenco delle infermità che dovr.anno esser . Gli artiooli sono stati approvati con alcuni emen- e.a.usa di invalidità, in base ai criteri, accettati d.a I ' dament~. tutta la cla: s se medie.a, che un c:erto numero di inI fermità ed imperfezioni del vecchio elenco non do• Interrogazioni e interpellanze. vrebbero dare incapacità ai servizi militari; · dell'on. Valva·s sori-Peroni, perc.'hè i militari morUfficia:li 1n eàiol di oornplemento. ti o 1 riformati ·p er tubercolo·s i venga:no considerati, Ad t1n'interrogazione,dell'ou . .Ylerloni, il .l\ilillistro agli effetti •della pensione, come quelli morti o ridella: Guerra ha risposto : <(La circolar~ 445 del forma ti per cause dipendenti da sérvizio; Giornale Militare, 1916, che dettava le norme pel' dell',o n. Lieone, sulla ne~ssità di un àcquedotto · il conferimento d-ei gradi per titoli accademici agli nazionale per quella parte della .provincia di Camufficiali medici di complemento, dette luogo ad in- pobasso .che è priva di acqua potabile . nun1erevoli reclami e pr·o teste, tanto che quèsto :rvlinistero .fu costretto sospenderne l'applicazione I perchè fossero stu«lia te nuove norme. r RISPOSTE .A QUESITI E ADOMANDE. «Dopo minuto ed att01to esame della complessa ' questione vennero \ concretate .le norme contenute (6907) Congedo. - Dott. B. V. d.a C. - 'A l medico nella ciroolare 734 del Giornale Militare ·(1el djcem- interino non oompete il congedo tannuale di un . bre tùtimo se-orso, <:on la quale veniva abrogata la mese che viene .accordato solamente a.ii· medici ti• circolare 445. tolari. « Ciò premesso è eYidente che solamente in base (6908) Certificati sa111ltaril. - Dott. P. C. F. da P. alla circolare 734 potesse aver lt1ogo l'esame delle , - Al per.son.a.le oper<1io ad11Ito, che <leve essere amistc'l.nze presentate nel periodo interoorso fra la messo nello sta.biliment-0 ind11stri.ale a ooopo di lasospesa applicaiionè <lella cirrolare 445 . è l'entrata vor-0 è rila&eiiato grat11itau1ente il certificato di. sana in -vigore della 734. , costituzione fisica sempre quando il richiedente «Non può I:Nlrlarsi <li diritti acquisiti da parte sia compreso nello elenco dei poveri. Qualora il ridei medici a·spir.anti a l grado .. uperiore cl1e pre- chiedente non sia .p overo, si ha diritto al pagamento sentarono la domanda prima del dicembre 1916, flel compenro a rSeOOil~'l delle consuetudini locali. • L'Istituto assicuratore deve pagare la spesa pe1• perchè, nella q11estione in disct1-ssione, la domanda di }Jromozione non può costitutre che un ~tto uni- . certifica ti romprovanti la oontinuazione della i11a laterale per manifestare l'aspirazione a ,·alersi di bilità al lavoro in caso di infortunio (centesimi 50 norme discrezionalmente stabilite dall'amministra- ognuno) e quella per il certificato oonstatante l'esito zione militare, norme che la stessa. può modificare tlefinitiYo della lesioùe (lire 2.00). Qualora l'operaio quando lo ritenga opportuno nell'interesse del ser- abbiH cliritto alla cura gratuita perchè incluso nello vizio. elenco dei poveri, il medico condotto o l'ufficiale « L'frver qnincli npplicnt:.1 h1 vigente ('ircolnre 734, ~anitnrio non potrà e igere per il rilascio di entr<lIDI

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. bi i certificati .alcun compenso.' Alla _çi.lra gratl1it~l. · pagamento del contribuw, dobbiamo ritenere che· M alla relativa assist:enz.a sanitaria. l'infortunatp nulla debbfrsi •p agare perchè gli annd. di interinato sieno valuta,ti nei venticinque che o<;eorron·o per ha diritto . sempre quando sia, incluso -nello eienco , d~i l)()Veri. N·o·n è fi1ssato per legge l'ammontare del- l'aequisto del diritto ~:11a ' pensione di riposo. Crediamo, pertanto, eh~ Ella P-Ossa ·ch.i edere al ~ · la indennità .all'ufficiì3.le sanitario. ' m une la resti.t uzione delle somme che avrebbe in(6909) Rioohezza rrio'biie. - Dott. M. A da . B. Doctor JirsTITIA. Sugli a~gni indica ti ricade la R. M. di lire 327. 09 . debitamente trattenute. • . A tale so1111na occor1te àggiungere l'~g·gio dov-ut-0 a)J'esattore nella misura fissata per ciaseun Comune. Servizio medioO-miUtare. All'abb. n . 8400: · M-0lto J)robabilmente 1a somma che Ella paga è perLà proposta deve essere fatta dal Comando del gruppo. fettamènte giusta. . • . (6910) l!Iso'Ylero d-ai ser·'IYim o m;ilita1·e. Abbonato L'aùtorità sanitaria vi apporrà il suo parere. . . 8275. - Essendo della claJsse 1878 può aspir~re allia All'ab.b . n. 1322: , diis:pen&J. dal servizio militare oome u·ni~o o uno Le ctre-0la1i mini·s teriali n-0n hanno ef:eetto· retroQ~i pochissirr\i &a·n itarfi appartenenti all'ospedale · attivo. .. civile. Per -0ttenere l'intent.-0 dopo pubblicato il · Il collega quindl nori può recla.m are diall'Amminibando di chian1.a ta e :primia della sua effettiva P,restrazione militarè 1g li arssegni per i mesi di congedo sentazi·one alle armi, l'amminirstrezione da cui di- avuti cir. prima della pubblicazione del1a suQdetta . pende dovrebbe rivolgere al Prefetto., Presidente co:iare. ' , della C-0mmissione provinciale; an.alog-a. domanda All'abb. n. 8682: . in Clti sieno dimostràti i motivii per ·cui l'o:Pera sua Non ha ctir!l-tto alla p1~omozi-0ne a maggiore perchè è ritenuta indtspeniSabile ed· ·msostituibile nell'integ·li ufficiali effettivi capitani della anzianità · ~el resse delìa a<Ssistenza sanitaria' civile, Essendo fi29 luglio :1915, non 1sono anoora •stati · promossi al g1io unico, può a.spirare alla ga. categoria ne1 solo grado suiperiore. • • /. c.à·s o che il genitore .sia entrato nel 65° ~inno di etl\. Data la isua .anzianità (li cla.s se (1874) potrebbe All'uopo deve presentare al Consiglio di leva a però il' collega chi~re di e~re avvicen<lat.-0 dalla mezzo del ·s indaco ~el proprio Coll}u.ne, i seguenti · . zona di guerra. docnmenti: Ag1i abbonati nn. 2267 e 62511 ,, 1° &ituazi·one di fa miglia.; 20 atto di richiestà; La circolare n. 734 del G. M. 1916 t l o dicembre) à0 atto di matrimonio dei gellitoTi; 4a a.tto . . di naiscita stabilisce taÉ>sativa·m ente che non po.soono essere del padre. . promrossi mag-giori medici di è-0mplemento .se non (6911) T ratta1nento economico dei medici condotti coloro che invlin-0 i. documenti comp·r ovanti essere : ' 1-iohianiati sotto le armi. - Dott. F . S. da Z. di G. 10 o Pr<?'fessori iStraordinari delle R. Università - Gli impiegati comunali e, ql;lindi, anche .i medici - (faooltà medico-chirurgiche); . , ' . condotti hanno diritto a . due mesi di .stipendi-0 quan2° o pro;fessori incaricatr ufficiali stabili .nella do vengono richiamati sotto le armi per effetto del f.acòltà dii medicina e chirurgia; " . D . L. 10 agosto 1916, n. 1109 che si riporta al •prece30 o nredici rivestiti della . cari.ca di i·spettore dente del 9 luglio stesso anno n. 875. In caso di ina- • sanitario della sanità pubblica del Regno o medempien0a da par~e del Comune può ricorrere al dici provinciali. di pr~ma classe. Prefetto ai sensi dell'iarticolo 2 del D. I.1. 31 ago~ 4° o medici o chirurgi muniti del dipl-0ma di 19i5, n. 1420. H-a diritto a riscuote re la indennità µbera ·docenza che -siano direttori o primari d.i òspeda ':lIDmogliato.' ' dali, di grande importanza a giudizdo della commis.(6912) Uffi&iale sanitario. - Dott .. :m. F . d~ R. J\11. &ione di cui alla lettera f), e che nom,in·a ti Wi in - Cerk'lmente ha prevalente diritto alla nomina ad seg·uito a pubblico concorso, abbiano esercitata la ufficiale iSaoibario colui che ha titoli ' dimostr~ti carica da non meno di due an.ni e che abf>i~no ala ver co·mpit1ti. studi speciali , di pubblica igiene. Es- meno diect· a·n hì di esercizio profe~sionale , e non . . sendo il Dect~t.-0 Prefettizio .d·i nom~ un ·pro:vvedi- meno di un ianno di ·servizio 'militare, anche in quamento definitivo non p11ò essere impugnato ' ch~ con lità dii asSimilati, e che .abbiano, tale pe. durante . rioprso alla 4a sezione del 'Con•s iglio di Sta t.-0 per vioriodo, dimost1~ato di poter oovrire, funzioni direttive 1azione. di legge. . mili ta·r i ; · · (6913) OontO"ibuto - per ia Gassa di pr evidenza. 50 o liberi docenti . che siano aiuti effettivi in ' D0tt. A. ,M. da B. O. - Il servizi<> u.tiJe per il con-: organico di cliniche o i,stituti medi~chi-ru.rgici seguimento ·d ella pensione è quello prestat.-0 con u,Ili:ve.1:~sitari ·e cl1e abbiano dieci anni (li esercizio nomi11a' regolare. Poichè la"nomina ad interino non professionale, non 111eno . di un anno di. ·Servizio mipuò dir&i regolare perchè non fatta in base a conlitare, anche in qualità di a _ssimilati-, e. che a bbia no, ~rso, il relativo peri«f,o di servizio i1on può· essere dtirante tale periodò, dimostrato di poter covrire tenuto in conto nelJ.a liquidazione della pen,siBne. funzioni direttive µi ilitari; E~so è, però, ealcola.to come utile ai .soli effetti del . 60 o liberi d-0centi con no n meno di 15 ann·i di raggi11ngimento del relativo dirit to· e , cioè, del esercizio .p rofessionale, . che abbiano prestato almi11imo di tempo necessario per conseg·uirlo sénza . meno un ànno di servizio militare, anche in qua·l ità t~ner 0onto del, numero degli ia.n.n i di tali servizii di .assimilati , e cl1e .abbi,ano 'du~ante tale periodo, per ~tabilire la mt·su·ra dell'u·s seg·no. Poichè nè la dimostr,a to di potere ·cov.r ire funzioni direttive milegg--e nè il · reg-0la111e nt 9 sul>oròina tale effetto al litari. M. G .. I

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. I

CATANL\. - Il conoorsò per la ca ttedm di straordinario in clinica otorinolaringoiatr~a ha dato iJ seguente risultato: 1° Cirelli Salvatore, 2° Nicola.i Vittorio, 3° Calamida Umberto. (Gli atti del conoorso sono stati ora approvati, anche nei riguardi del 2° e del 3° classificati, in .seguito a decisione della IV Sezione del Consiglio di Stato).

Libera Docenza.

Sono abilita.ti a lìa libera docell7.J13. i dottori: Dal Lago Girolamo in patologia medica a. Pa via; Villasevaglios Giwanni in clinica (){!Ulistica a Napoli. Il élott. Piazza Ang·elo è a utorizzato a trasferire da Roma a Bologna ra libera docen~a in clinica delle malattie mentali e nervose..

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CONDOTTE

POLICLINlCO

CONCORSI.

.Nledic0rChirurgo, anni 49, pratico servizio osp1taliero; esente rnilitare, occuperebbe condotta bene retribuita in Agro rorp.ano o Suburbio Roma .. - Ri. volgersi dott. Casalena. - Picciano (Teramo). · 1

Nlooioo giovane, esente qualunque servizio militare, lung·a pratica. condotta medica, 'a ccetterebbe interinato probabile di nomina de.fìnitiva presso Comune cìrc-011dari-0 di Roma, ove possa accedervisi via · ferroviaria od elettrica. Dirigersi al sig. Bàrreca Concetto. R<)llla, fermo posta .

NOTIZIE DIVERSE

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Sulle spoolalttà farmaceutiche straniere. ,.. . Oi .sd oom unica : . Un recente Decreto Luogot~~nzì.ale proibieee la importazione dalla Francia di alcu.n.1 pfoo.otti. fra i quaJJ. si trovano menzioo.a.te le specialità medicinali. Siccome si è accennato che tale provvedimento è ~to preso per impedire l'esodo dell'oro all'estero, i sottoscritti, per la verità e ~r quanto rigua.rda le Case france~ che essi rappresentano, tengono a dichiarare che la maggior parte . . delle speciali preparazioni mandate dalle loro ~ Case oono

.

c6nfezionate in I to.Jia con materiale italiano e mano d'opera italialna. Le vendit:e si sono sempre fatt,e in :valuta. italiana sen7.a l 'aggm vi~ del c.ambio non

solo, ma. dall'inizio della guerra a tutt'oggi l'importo delle vendit:e è ·s tato impiegato in titoli itar l i a1ìi . di Stato (prestito e buoni del tesoro). . . A ri~hiesta i sottoscrittori possono esiibiré i borderea,ux delle Banche presso le quali si .sono f.atti gl·i acquisti . 1

P. Astier - Bonett-i Frèires - Stabilùn,enti OhatelO!in D el Saz & Filippini • F . GalU - E. Gra,nelli & O. - Giovanni B. Lambertini -· Amedeo Lapeyre E. L evati - M wu/r ioe Ro bin. •

Assoluzione di un collega. •· Il dott. Mariano Invidiato, da Geraci Siculo, aveva rilascia1:o un ~rtificato di malattia oculare al segreta.rio comuna le, che aS'l)irava ad un sussidio 1nilitare.

Processati entrambi, per J.?iscossione di sussidio indebito e per certificato falso, il Tribunale di TerI.ia Cassa Naziona.le Infortuni per gli operai mutilati. mini Imerese aveva condannato il dottore a L. 100 Il CoDtSig·lio Su1:>eri<:>1-e dell-t. Gassa Nazionale d'asdi multa ed il .segretario a 14 mesi di reclusione. sic-uraztone per gli infortuni degli operai sul lavoro · Appellata la sentenza, la Corte di appello di Paha disposto che d'ora innanzi agl_i operai rimas.ti vitlermo ha assolto il dott. Invidiato, perchè il fatto tima d 'infortunio in conseguenza del quale abbiano addebitatogli non costituiva reato, ed. lìa dimisubìto aID.t{>utazione importante oome esito minimo, 11uito di qua.ttro mesi la pena inflitta al segretario la perdi.t a totJale al!labom.ica d:i tutte le dJi.ta dell:a macomunale. no o di tutto lo scheletro del piede, sli.ano ·forniti i necessari ap1)arecchi di protesi, <:ontribuendQ, qua- Beneficenza. lora ·se .n e ravvisi . l'oppor~unit.à , a,tJa rieducazione . A Genova il generale Capurro ha lega 1:o tutte l(> professi()n.:'lle di tali <:>perai mutilati. sue sost.anze alla gestione di quegli Ospedali Ci:Non occorre far rilevare la grande impo:i;tanza del '.t)rovvedimento deliberato dal benemerito Isti- vili. A Milano il rag. FranceS<:!o Manzoni- ha chiamatu·t o il quale molto utilment:e prov'vede così a fort.o erede di tuttO il suo patrimonio, del valore di nire gli. ope·ra i Dissicurati dei m~zi necessari per quattrocento mila lire circa, l'Ospedale MaggiQre. metterli in grado di riprendere 11n utile lavoro.

Indice aHabetico per materie. •

. . . . Pag. 944 Atti l>èl.l'l àlll€ll ta l'i . Enterococco causa di gta vissime compiicanze endocraniche d 'origine otitica • )) 929 )) 936 Ferite addominali di gt1erra . Ferite toraco--polmonari : intervento im)) 930 . . mediato Movimenti rotatori del capo durante il )) 925 sonno ~

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l\1edici militari: per l'equo trattamento Pag. 94'62 )) 941 Portatorj di bacilli difterici: cura )) 932 Servizio sanitario : proposte Succo gastrico : significato clinioo dell'e)) 939 sa me • • . • )) 940 . . . Tosse: cura

L . POZZI ,

Roma. 1917 - Stab. Tjp. Cartiere Cent ·alt. (2 ,.,)

resp.

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Anno

xxiv.

· Roma, 29 luglio I9I7

Pasc. 31

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI '

FRANCESCO DURANTE· • •

SEZIONE PRATICA . ·

.• .

REDATTORE C·APO: PROF. VITTORIO ASCOLI · SOMMARIO • . •

Lavori originati : U. Carpi : Osservazioni s ulla spiroch etosi itte-

rogena. - G. Bompiani e A. Ioveae: Contributo allo studio dell 'ittero epidemico tra le truppe operanti. - G. Monti: Spirochetosi nei topi ed ittero epidemico. - Note e comme·nu: M. Fasano: Sulla incisione mediana longit.udina.l e della rotula. - G. Mend.e s: Sui servizi sanitari campali. - Accademie, Società mediche, ·c ongressi: ~X.XV Congresso deli~ Società Italiana di Chirurgia. •

Appunti di medicina pratica: CASISTICA: Sintesi clini ca delle

intérloviti nei tubercolÒsi. - TERAPIA: Il tratta.mento del · ineteorismo - Posta degli abbonati-. - Cenni bibliografici. - Varia. Nella vita profe515ionale: G. -Mendes: Per l'equo trattamento. - Cronaca del movimento professionale. - Atti parlamentari. .- Risposte a quesiti e a domande. - Condotte e concorsi. - 'Nomine, promozioni ed onorificenze. - Notizie diverse. - Indice alfabetico per materie •

Abbiamo già principiato e stiamo cdntinuando dì 'giorno in giorno la spedizione del nostro Volume di premio ordinario del 1917: prof. TULLIO ROSSI-I)ORIA . ·

~ AVVISO

.

agli - OSTETRICIA MODERNA ABBONATI •

I

a tutti quegli associati che hanno pagato anticipatamente: l'intero importo del proprio abbonamento per corrente anno, più i 60 centesimi per le prescritte spese di affrancazione e raccomandazione del premio stesso.

· N B Coloro che invia1·eno· il solo importo di abbonamen-ie, dimenticando i centesimi 60 per le spese di spedizione del p•·emio, sono pregati di mandarceli sul~ito a mezzo Cartolina-Va;-Jia, se desiderano che il volume venga loro regolarmente . , . inwiato. '

L ' A11iministrato.r e

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Prof. ENRICO MORELLI, Via Sistina, 14 Roma • . • 81dUt di ,ro,rle&à r~ena&I. -

È vietata Za riproàu-zione di lavori pubblicati. nel PO~CJLINIOO o Za pubblicazione di sunti

di essi senza citarnè la fonte.

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' importanti osservazioni, prova dell'interesse che l 'argomento ha s·uscitato fra i nostri studiosi di epidemiolo'g ia di guerra . Osservazioni sulla spirochetosi itterogena Una seduta della Società medica di Pavia, del orof. dott. Ul\1BERTO C ARPI, per iniziativa del chiarissimo prof. Monti, fu maggiore medico, presso l'Ospedale militàre di tutta dedicata nel dicembre scorso alla discus. ' riseP,a· di Voghera, docente di clinica :medica siqne dell'itter.:o infettivo spirochetico e dalle esaurienti comunicazioni di Monti, sulla nosonella R. Università di Pavia (*). grafia, l'epidemiologia e sp.Ìl'anatomia patoloAlla prima comunicazione del prof. More- gica dell'ittero infettivo spirochetiço e da quelschi e mia (ottobre 1916) clìe met~eva in evi- le di Veratti, di Ascoli, di Gozzi, di Magnaghi, denza un'eziologia spirochetica dell'ittero infet- il concetto dell'eziologia spirochetica 'd ell'ittero tivo castrense è seguita una :serie · notevole di epidemico castrense ottenne fra di noi la pri. ma sanzione. (*) Questa nota riproduce, GOn lievi aggiunte, una La descrizione delle alterazioni anatomo-pa~ relazione sull'argomento da. me comunicata all'Intologiche dell'infezione spirochetica itterogena tendenza generale nel gennaio di quest'anno. sperimentale (Monti) trova ' un riscontro in.U. CARPI. ' •

LAVORI OR IG I NA·L·le

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teressante in quelle che Gozzi ha descritto n el~ l 'u omo, pur non essendogli riuscita la dimostrazione della spirochete ~ei vari organi, ch e ' .. da l\1preschi, l\!Ionti, Veratti è stata rp.essa iJ'.l evidenza nelle sue precise localizzazioni. ::.\f. Ascoli e Perrier e Cesa-Bianchi hanno portato llna ,, conferma all'eziologia spirochetica dell'ittero epidemico d·elle nostre trupp e. CesaBianchi e Vallardi hanno. aggiunto ai reperti ' . g.i à notì, ql1ello della colt11ra della spirocheta ittero-emorragica, secondo il m.etodo di Inada. Un contributo di dimostrazione indiretta alJ1.e ziologia spiroch·et1ca dell ittero ·è data ·d a Micheli coll'oss·ervàzione che il siero ·di itterico convalescente è capace di atten11are la

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Ospedale l

1915

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Osdedale 1° -

XXIV, FASC. 31)

che cliniche essa presenta, nella maggioranza · dei casi, un quadro molto più lieve di quello che gli ste·s si autori hanrio descritto nell'epidemia da loro· osservata e ·della quale. la· nostra può ritenersi t1na forma attenuata (Monti) o· forse una varietà diff.erenziata (ìVIoreschi). La differenza a ·no$iro avriiso più che nelle i11anifestazioni essenziali della malattia stçt nel terre110 individuale nel quale essa si svolge: • essa colpisce fra i nostri combattenti individui giovani e ben provati alle .fatiche e per lo pii1 in ottime condizioni di resistenza organica. Ciò non toglie che ·an che fra di essi si manifestino forme gravissime ed anche mortali. lVIa la gravità dell'infezione non tarda a manife•

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- Tab. I.

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. Tab. II.

virulenza del virus spirochetico in una non lieve percentuale, e che in una percentuale del 33 % circa lo stesso siero può salvare la cavia di fronte ad una dose di vir11s almeno quattro volte mortale. L ,intensificarsi delle ricerche dei nostri autori sull 'ittero epidemico castrense ha valso anche a meglio richiamare le pubblicazioni di altri autori sull,argomento, particolarmente quelle del giap.ponèse Inada e della sua scuola, che mettono in. evidenza l' analogia assoluta fra J,epidemia da noi descritta e l'epidemia di ittero che fra il 1-914 ed il 1915 fu oggetto delle esaurienti ricerche_ degli autori giapponesi e che solo ora sono venute a nostra conoscenza. Si è voluto pur tuttavia osservare che, se nella riproduzione sperimentale la n1alattia da noi osservata coincide col quadro descritto dai giapponesi come spirochetosi ittero-emorragica, nelle sue caratteristi-

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Tau. III.

starsi quando ne sian celpite pe1,sone deboli in condizioni di minorata !"esistenza organica, come donne in gravidanza (Barazz·oni) e come probabilmente erano gli operai delle miniere di carbone colpiti rlall '.epide.m ia in Giappone.

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La presente nota intende riferire pochi appunti che riflettono la mia esperienza su una casistica clinica di oltre 300 casi a~curata­ mente osservati, e qualche considerazione di indole ·statistica desunta dal movimento degli ammalati durante l'anno 1916 in due grandi Ospedali di Rjsen·a. Qt1esu. dati per essere riferiti a malati provenienti direttamente da ltno Rtesso settore del fronte dell' I sonzo offrono un criterio abbastanza esatto su11 'entità dell 'epicl emia e s111 suo decorso (V. tabelle I, II, III). Rilevian10 cosi che l'epidemia di ittero, com-


...

(ANNO

XXIV,

FASC.

31]

SEZ JONE PRATI CA

pa.r~a

con pochi casi sporadici nell 'uJ.timo semestre del 1915 (V. tab. I) aveva già raggiunto l1na notevole cifra di ammalati sul finire di .q11ell'anno. Il 1916 inizia con un numero p,i uttosto el~vato di itterici nel gennaio, che si riduce a pochissimi casi nel febbraio, e si esaurisce co1npletamente nei mesi di marzo, aprile, mag. gio e giugno. Ricompaiono i .casi di ittero in discreto numeto ·nel luglio, raggiungono cifre progressivamente crescenti nell'agosto, settem- bre, ottobre, nel .quale mese toccano lln massimo, quindi tendono a decrescere nel r1ovembre e n·el dicembre mantenendosi sempre s11 valori numeri,c i di medio .grado. Se confl'ontiamo i diagrammi che riprodllcono il n11mero degl.i itterici nei due ospedali di Riser\wa I-II constatiamo la perfetta analogia ,eh.e in essi presen" tano le curve nnmeriche dei casi di ittero nei vari mesi. Essa corrisponde d'altronde all'an: damento che l'epidemia ha presentato nella zona. di gl1erra, quale r·isulta dalla tabella che r ,ecentemente 11oresch i ha racGolto in alcuni ospedali cli t1n'armata operante lung·o l a linea . dell'Isonzo. Un dato ®portante dal lato epidemiologico, {' he ci r.is11lta dai i·esoconti statistici, è la comparsa parallelamente alla epidemia di ittero castrense, di casi sporadici di ittero. fra le tr11ppe clel pr,esidio, casi che in g·ran parte si possono, per i loro caratteri clinici, ascrivere alla 1forma epidemica dominante fra le trt1ppe combattenti. Il fatto può aver 11na analogia colla comparsa di piccole epid·emiè di ittero • nella popolazion,e ci vile in alct1ne parti della zona di guerra ove verosimilmente l'ip.fezion e era stata propagata· da truppe di p·assaggi'o. L o studio dell'itt-ero castrense, dal lato clini-. co e patogenetico non può dirsi ancor completamente risoluto in tutti i su oi particolari. Non ritengo quindi inopp ortuno fissare con cenni sintetici q11egli elementi del d ecorso morboso che l'osservazione personale mi ha fatto ritenere più caratteristici ·e qt1ei dati diagnostici e patogenetici ebe le indagini da m e sin qui isti- . t11ite, mi f·a nno rit.en.ere degni di essere r.i feriti. 1. Periodo di incubaziorie: in media di I 15-20 giorni, ma in a l cuni casi anche cli 25-30 gior, . ni. Ho osservato casi di ittero, insorti in feriti, trenta e più giorni dopo che erano stati a.llontanati dalla fronte. Si_offre qui la discussione se la malattia pos- . sa avere un periodo c;li incubazione di l:unga durata, oppure se casi di questo genere non rappresentino l'esito di infezioni dirette nosocornia:li. Si è da alcuni accennato anche alla possibilità di portatori. come tramite de11 'infezi6ne. L'osservazione, offertami dal laboratorio 1

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951

.

clella possibilità che l 'inoculazione in cavia di virus spirochetico possa dar luogo ad un' infezione latente suscettibile di• manifestarsi solo a lunghissima scadenza (in un caso dopo 131 giorni), mi fa ritenere che ancl1e nell'uomo si possa avere un lungo periodo di incubazione e di latenza dell'infezione e che molti dei casi insorti sporadicamente possano rappresentare . ' la fase attiva di infezioni èontratte da tempo n.ei focola~ originari di inf,ezìon e e 'decorse latentemente. .'l \ 2. Insorg enza: è spesso quella di una ~rnu~ ne forma reumatica febbrile alla quale ! .gue, a distariza di ·4_5 giorni l a comparsa del 'itfero. Il più dell e volte, e· nei casi lievi, il periodo febbrile cessa coll ' iniziare del periodo itterico, ciò che spiegà come la malattia vens:a r~co­ nosciuta _per lo piì1 _nella fase a pire\ ì èh. In terzo circa dei casi si ha erpete labbial'e ·E1°facciale. . . e) ~· 3. Andarriento dell a teniperatura. - Nèi 1casi lievi, reazione febb~ile di media intensie&'i (con 11).assimi di 38°) che aura 3-4 giorni e spesso non è avvertita dall'ammalato, :fig. 4. Nei casi più gravi la temperatura inizia bruscamente, con brivido e con massimi di 39° e 40° che si ma11tengono per 4-6 giorni, seg1~iti da una deferrescenza litica gradt1al e. ,/

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E car.attetistico il tip o ricorrente, che ,s:i. verifica in un terzo circa dei casi, co 1 la comp arsa, dopo un periodo apiretico di 6-7 giorni, d·i una ricaduta febbrile più m.i te, che dura 4-6 giorni. T a lora 1 d11e period~ febbrili non sono separati da una ·vera apiressia ma da temperature subfebbrili. Unisco i diagrammi (4 ·e 5) di temperatu.r e riportati dall'osservazion.e dii due casi che riproduc ono vari tipi di· d ecorso febbrile . ' . ' r.i,corrente. , . . 4. Pols_o. - Nel periodo. febbrile acuto è di frequenza elevata, sino a 120, talora. persino a 150-160. Nel periodo apiretico si ha bradicardiaca (polso sino a 48-50). 5. Alterazioni della n.u trizione generale. Nella maggior p arte de.i casi i1 decorso morboso· si associa ad un notevole decadimento della 1

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• 952

IL POLICLINICO •

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11utrizione gener.ale: dimagramento, scomparsa del pannicolo adiposo sottocutaneo, ipotrofia delle masse muscolari che si presentano flaccide e .spesso dolenti all a pressione (specie al lJOlpaccio). ;

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. Ittero.

Sintoma di intensità e durata . vari~. ,In alcuni casi può e9sere cosJ lieve e fugace da sfuggire ad un'osservazione non attenta~ talchè pur ritenendolo un sintoma del1' infezione dobbiar110 supporre che non sia assolutame~te carattestico e necessa:r:io esponente dell 'ìnfezione spirochetica. L 'ittero è di regola·persistente ed intenso nelle forme più gravi, ma p articolarmente in c1uelle a deqorso 1 :ricorrente. Si acGon1pagna ad t1n' intensa ·colorazione itterica delle urine ed a ipocolia delle· feci; una v.era acolia si riscontra solo in un tere;o dei casi ed è solitaments • ai breve durata, fra il periodo di insorgenza· e di acme dell'ittero. Soldato M. F . del . . . . Fanteria. f3o.9

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7. Reazione polilinfoghiandola?·e. -

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sintoma sul quale per primi (Moreschi e Catrpi, Policlinico, ottobre 1916) abbiamo richiamato l'attenzione nell'attuale epidemia di ittero . e che devesi ritenere costante è caratteristico. Ghia.ndole tumefatte all' inguine, a lla r egione epitrocleale, all'ascella si riscontrano più o rneno numerose, dal volume di un grano di i1tais sino a quello di una nocciola, talora anl'lle di una noce avellana, a contorno ben defi11i to e liscio, indolenti. Questo fatto. è interes~ante non solo dal punto di vista clinico-nosografi co, ma anche in quanto può aver riferiJnento colla via di .e ntrata def virus; l'interpre( 4)

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[ANNO

ta~ione

FASC.

31}

più ovvia si è che la reazione polilinfoghiandotare rappresenti la prima barriera del virus penetrato attrave:r:so la cute nel ctrcolo , linfatico per la via del qua.le giungerebbe al torren te circolatorio. Questa interpretazione non esclude che altre vie di penetrazione possano esser offerte al virus per determinare le lesibni v.iscerali caratteristiche della m alattia (particolarmente la via digerente). . • 8. Tu1nore di niilza. - • E> s intoma meno CO· stante ,d ella reazione polilinfoghiandolare e si • riscontra sicuramente man;ifesto in un terzo circa dei casi. Non si può affermare che corra un rapporto f~a splenomegalia ed ep atomegalia e fra splenomegalia e gravità dell'infezione,. come pure (fra questa . e ·l'intensità . d·ell'ittero. Non si può comunque attribuire al tumore di milza il valore dii un sint'om a caratteristico della m alattia. 9. Epato.megcilia. ~ E' sinto1na costante seb, béne di grado notevolmente vario. ·Il fegato debordq,, n ella m 31ggioranza dei ·c asi, di due o tre dita trasverse dall'arco costale e può arrivare in qualche caso J sino all ' ombellicale trasversa. Presenta una c<fnsistenza molle, una superficie . liscia; alla p alpazione, nel periodo ir;i.izia1e della th~lattia risulta di solito modicamente dolente. Non si riesce a mettere in evidenza la. cistifèllea in nessun caso. Nelle forme più gravi t uttavia si nota la tendenza del fegato a ridursi nei limiti normali ed anche· al di sotto del• la norma. 10. R eazion e emat ologiça. _, Ha un valore diagnostico che merita di esser messo in ri· lievo. Può ritenersi comùne a tutti i casi un() • st àto di oligoemia , che non è m ai rpolto mar• cato, e non è con1unque caratteristico. Interes. sante è invece il reperto morfologico il quale dimostra nel periodo iniz~ale della malattia llna spiccata reazione mieloide del sangue, ca.:. r atterizzata da leucocitosi polinucleare e an che> in alcuni casi più · gravi, da mielocit9si e da reazione eritroblastica . Nel decorso successivo, alla polinucleosi tende a sostituirsi una fase di mononucleosi con eosinofilia. Il reperto morfologi'Co s11 esposto può offrire un carattere diagnostico differenziale fra 'l 'ittero spiroch etico e le forme di infezione tifi.ca e paratifica n elle quali come è noto lft reazione em,a tologica è caratterizzata da leucopenia con) linfocitosi. ' 11 . Anche l'indagine sierologica, sotto questo punto di vista speciale delle diagnosi clifferenziale fra infezione spirochetica e infezione tifica e paratifica offre risultati degni di m.enzione. Le prove di agglutinazione per il tifo e per il paratifo A e B, prosegt1i te dopo i ~

Soldato C. P . del . ... Fanteria.

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LANNO

XXIV, FASC. 31]

SEZIONE PRATICA

953 •

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})rimi risultati già comunicati in unione a ~Io­ reschi mi hanno confermato che è .r.aro nei casi di ittero un repert9 positivo di agglutinazione per il tifo ied il paratifo · A, meno raro quello per il paratifo B. , , In 112 casi di recente osservazione i risultati delle prove di agglutinazione sono i seguenti:

Per essere obbiettivi non possiamo attribuire al reperto di bacilli paratifici nelle vie digerenti di indivi<lu.i itterici che il significato Q.i un'associazion.e microbirèa occasionale (pol'tatori di germi) la qua:le potrebbe forse considerarsi come elemento disponente ma non causale del proce.sso morboso. Ancora rileviamo una osservazione non scevra di .i nteressi ch e ci è of~ifo: agglutinazione positiva: ferta dalla casistica pubblicata da Frugoni : il a 1: 20 in 2 casi ossia l' 1.79 % rèperto necròscoptco nei .s uoi quattro e.a si di ~ 1 : 40 in 5 casi ,, il 4. 46 <}~ ittero venuti al tavolo anatomico, mentre non a 1 : 80 in 9 casi - ,, l' 8. 03 % · offre alcuna delle caratteristiche anatomo-paa 1: 320 in 1 caso ;, il O. 98 % tologiche dell'infezione tifica .e paratifica a 1 : 640 in 1 cas9 ,, il O. 98 % . ' offre . una analogia molto stretta col quadro anatomo.Paratifo A: agglutinazione po~itiva: patologico dell'infezione spirochetica sperimena 1 : 20 - ,in 2 casi ossia l' 1. 79 o/o tale. a 1 : 40 in 1 caso ,, il O. 98 ·% 12. Deviazione del complemento. :____ · iro iniParatifo B: agglutinazione positiV'a: ziato esperienze dirette a stabilire nel siero dea 1 : 20 in 4 casi ossia il 3. 5 % gli ' ammalati di ittero infettivo, la presenza a 1 : 40 ' in 5 casi ,, il 4. 46 % di anticorpi specifici, verso estratti di organi a 1 : 80 in 21 casi ,, il 1'8. 7 % (fegato) di cavie itteriche co.µtenenti spirocb.ea 1 : 160 in J caso ,, il O. 98 % te. I risultati $inora ottenuti n.on ·~ono conclua 1 : 6~0 in 3 casi ,, il 2. 6 % denti.' a 1 : 1280- in 1 caso ,, il O. 98 % L'azione emolit ica dei sali biliari ci sembra In un caso si ebbe agglutinazione contempo- essere un ostacolo grave alla realizzazione ·di. 1·aneamente positiva per il tifo e il paratifo B risultati praticamente apprezzabili. Mig·liori risultati ci offre, qal Jato diagnostia 1: 40. Questi risu).tati, trattandosi di individui tut- co, la dimostrazione nel siero di itterici, di ti vaccinati, in epoca abbastanza recente, non un'azione neutralizzante in vitro sul virus delle scuole permettono conclusioni pratican1ente utilizza- spirochetico, secondo l'indirizzo . bili, per la diagnosi di un'iilfezione in atto, che giapponesi e come da .noi già Micheli ha m esnella prova positiva ad alta diJuiziope. Potreb- so in evidenza. Ricorrendo ad una prova in, l1ero forse in questo ~enso parlare per l' esisten- vivo anzichè in vitro io ho praticato in .p.na di siero di .za di ·un'infezione di Paratifo .B i pochi casi serie di cavie l 'iniezione preventiva • individui itterici, saggiando poi, a distanza di (5 casi) con agglutinazione" positiva fra 1 : 160 e ,1 : 1280 come pure per il tifo due casi positivi alcuni giorni la resistenza d ell ' a;nirriale all 'ino·culazione del virus spirocheti.co - in ·dose sia 1 : 320 e 1 : 640 ~ Con questi _pochi dati positivi nòn crediamo curam.ente mortale. Dall.e indagini sin qui pratuttav.ia raggiunto un elemento s:i:curamente fa- ticate mi risulterebbe in alcune serie di espevorevole all'ipotesi di Frugoni e dei suoi col- rienze, che delle cavi.e infettate fra i 4 e i 7 di siero laboratori eh~ attribuisce la maggior parte dei giorni dalla .i niezione preventiva I casi di ittero castrense ad· un'eziologia para- il 35. 7 % .sopravvive . all'inoculazione di una tifica. Nessuno dei casi da me osservati ha pre- dose di virus sicuramente mortale nei consentato in atto o nel precedente decorso mor- t rolli. Queste osservazioni che depongono ' per boso la sintomatologia clinica di un' infezio- l' esistenza di anticorpi specifici contro il yir11s spirocl1etico in una notevole percentuale degli ne paratifi.ca o tifica. • ~ · • Se noi c0nsideriamo ancora il risultato ne- individui affetti da ittero infettivo, meritano • gativo degli e~ami colturali eseguiti in un nu- di essere proseguite s11 larga scaJ a per rag·mero notevole di è~si di ittero (Moreschi e Car- giungere il crite!'io di norma n ella valutaziopi, Veratti, Gozzi) dovremo concludere che sia ne dei fattori eziologic1 dell' ittero epidemico non sia possibile raggiunraro se non eccezi_o nale il reperto di un ittero castrense, quando • dir.ettamente legato ad infezione tifica e pa- gerlo coll~ di1nostrazi0ne diretta de11 'eziologia ' ratifica. Sono fuori discussione evidentemente spirochetica. • 13. 1·rasmissione del 1>irus agli animali. -quei· casi ~ei quali la sintomologia clinica è -quella di un processo tifoso o paratifoso clas- E' riu.scita dimostrabile in un solo caso, quello sico con localizzazione ascendente nelle vie bi- pubblicato in unione col prof. ì\1oreschi, n el liari (Miche li). quale l'inoculazione del sangue del paziente fG

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IL POLICLINICO

' E:!seguita all "inizio della malattia, prima ancora della comparsa del1'ittero. Numerose inoculazioni eseguite in casi di recidiva febbrile come pure in casi presunti di prima m·anifestazione, con inoculazione del sanguie o delle llrine, ebbero risultato n,e gativo. Il ris·u ltato negativo nei casi della seco'nda categoria, può spiegarsi o coll? ipotesi che alcuni di questi casi ·rapprese'ntassero le recidive di forme decorse con ittero d·i grado lievissimo e passato inosservato, essendo accertato che nelle recidive il virus non è dimostrabile in circolo; o col fatto che l'inoculazion·e, eseguita solo dopo la comparsa dell'ittero, fosse già tardiva rispetto al periodo d.i invasione in cir,colo del virùs. Sarebbe raccomandabile che campioni di sangue defibrinato raccolto in casi inizialissimi, anche solo sospetti, di ittero infetti, 0, venissero dal fronte inviati ai lab oratori più prossimi per la p,r ov a di inoculazione neglt animali. La riproduzione sperimentale della spiroèhetosi itterogena offre un ciclo più costante se l'inoculazione venga praticata · per via endovenosa anzichè per via endoperitoneale. La prima provoca ·un quadro acutissimo con rea-· zione febbrile in media fra la 4a e la 5a giornata, seguita da ipotermia, ittero intenso, morte in 5a._6a g.iornata col quadro tipico dell'ittero e1norrag~co (nefrite parenchimatosa grave, degenerazione grassa, talora a~rofia giallo-acuta del fegato, con atrofia della cistifellea, emorragie multiple dei visceri addominali e ·del polIl!One, tumefazione delle ghiandole inguinali, . . ascellari' e spesso delle mesenteriche). L 'inoc11la,zione per via endoperitoneale dà un decorso più irregolare, di durata varia, di regola di 6-8 giorni, ma talora di settimane e . persino -di 111esi : il quadro anatomo-patologico è analogo a quello dell'infezione en1atogena ma alquanto attenuato. Al p·araboloide s: può dimostrare la presenza di spirochete in quasi tutti i visceri particolarmente numerose però nel fegato. Non è raro che, protraendo i trapianti, il virus subisca attenuazioni o an che possa esaul'irsi. Abbiamo osservato cn.vie morte con una sindrome ch e riproduce, per qt1anto attenuate, le manifestazioni emorrq.giche dell'infezione s11irocl1etica classica senza J'itte10. Questa con~t atazione lascerebbe presumere la possibilità • quadro classico dell'infezione che, accanto al spirochetica itterogena, si possano avere quadri atipici attenuati anche nell'uomo. 14...A lb·u1n,inuria con cilindruria. - È pure uno dei sintomi più caratteristici. Un 'albuminuria r~e r quanto lieve può dirsi presente in ogni caso, nell'ac1ne del periodo itteri co. Nei casi 1>iù gi-avi l'albuminuria è cospicua e si accom1

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pagna alla presenza di elementi re11ali, di ci-lindri ialini ed epiteliali, e di qualche globulo rosso. · Di regola l'albuminµria è transitoria e si risolve col risolversi clel periodo itt~rico . 15. Complicazioni. - Man.i festazioni che possono riportarsi ad uno stato di diatesi emorr'a gica non sono rare a1l'inizio d~l processo febbrile. Frequente è l'epistassi, come pure la comparsa, in coincide.n za ùi fenon1eni congestizi alle basi polmonari, di espettorazione siero-mticosa striata di sangue e in qualche caso di vera espettorazione sangt1ig.na che si. mantiene per qualche giorno. Ematuri è stata da noi osin due casi . -sérvata . Compli cazioni ' da p a l'te dell 'apparato circo• lator~o sono pure degne di rilievo. A parte qualche raro caso di complicéLzione endocardica esse si riassumono in 11no stato di depressione cardio-vascolare che dura a lungo oltTe il per.i odo .i nfettivo acuto. In un caso si è avuto durante il period0 di regressione dell 'itter o un copioso versamento pleurico-sieroso. 16. Ter.apia. - Esposti così per sornmi capi i punti fondamentali, e piÙ. degni di essere · rilevati, delle osservazioni fin qui eseg11ite, chiuderò coll'accenno ai tentativi terapel1tici da me attuati. L'eziologia spirochetica dell ittero infettivo pone logicamente il i)roblema di una terapia · ' specific·a della malattia. L'azione profilattiça che il siero di amma, lati d'ittero infettivo esplica contro l'infezione sperimentale lascia prevedere l'efficacia terapeutica e preventiva della.sieroterapia specifica di questa forma morbosa. Già gli a utori giapponesi hanno ottenuto in questo senso buoni. risultati .. Ed. anche -da noi è da augurarsi che un siero. specifico sia preparato su vasta scala e usato :p.ei casi gravi. Ma fortunatamente la 111aggior parte dei çasi che colpiscono i nostri soldati sono .rn1ti: a combattere alcuni sinto. ini secondari del! 'infezione può con rorrere efficacemente anche una terapia chimica. Fra gli' agenti chimicamente attivi ·sulla spirochetosi, .i l mercurio e l'arsenico ed i loro derivati erano cla provarsi per i primi. In un soldato proveniente dai fronte , affétto da ittero infettivo e che pres~ntava conte~poraneamente un sifi·1oma iniziale, un'iniezione di calomelano diede per risultato una rapida diminuzione delle manifestazioni itteriche. Tale O$Servazione i11i indusse a sperimentare in altri ra si di ittero una cura mercuriale. Ma ritenendo j l calon1elano poco indicato per .l a sua àzione rrlassiva e per le reazioni secondarie di cui è capace particolarmente sulle funzioni digerenti, ho ricorso dapprima a preparati .mercuriali solu- 1

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LANNO :\\IV, FASC. 31]

SEZlONE

bili soli, o associati adorsen1ato di sodio e da ultimo, con miglior risultato, a preparati misti arsenico-mercuriali. · · Gli effetti più tangipili della cura arsenicomercuriale nei casi di ittero infettivo si pos. sono ~osì riassumere : 1° rapido miglioramento dello stato generale, della crasi sanguigna, qelle forze e del1' appetito; 2° diminuzione pro:µta d ell'ittero, delle tttmefazioni linfo-gla ndolari, della tumefazione epatica e d ella splenomegalia, quand o esista. L 'osservazione di un a serie numerosa di casi di ittero mi permette dì affermare che l 'effetto della terapia arsenico-mercuria le è evidentemente quello di esa.urire il processo infettivo f.avorendo l'e'.liminazione del virus e l a scom• • parsa delle alterazioni morbose legate all a su a presenza nell'organismo. H o praticato la cura arsenico-mer.curi a le a ncl1e n el periodo febbrile, e non ho osservato alcun effetto n ocivo della sua azione. In un oaso febbrile, durante la cura , la temperatura è ri, · tornata a lla norma, ed il d ecor so ha mostrat o l a r apida tendenza alla risoluzi0ne delle manifestazioni morbose. Anche l 'albuminuri a, purehè di lieve grado, n on ris11ltò influenzata sfavorevolmente dalla cura : coruunque nei casi con albuminuria manifesta è di ovvia indicazione un rigoroso controllo delle funzioni renali. Voghera, febbraio 1917. •

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,•

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UFFICIO

DI

PROFILASSI DELLA IV ARMATA.

Laboratorio batteriologito del Medio Piave.

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(Direttore cap. m ed. prof. P. D. SICCARDI). I

Contributo allo studio dell'ittero epidemico tra le truppe operanti per il ten. med. GAE'IANO BOMPIANI e il sottote.n . med. ANTONIO IOVENE (1). L' atte11zione dei medici è stata richiamata or amai nei diversi eserci ti combattenti, così sui feonti orientali, come su quelli occidentali' del conflit,to eul'Ol)eo, da una forma di itterizia che colpisce in modo epidemico, e su larga ·scala le truppe . • I moltissimi casi di ittero tra soldati, che noi abbi a mo avuto occasione di studiare, appartengono per la masin1a parte a una epidemia sviluppatasi in lln settore abbastanza limitato delle nostre truppe operanti · sulla fronte cadorina. .· I primi casi cli itterizia si verificarono nello sco1·so agosto, andaro110 l'apidamente aumenta11do di numero, ii1 seguito diminuirono, pure persistèndo tuttora a d affluire itterici pegli ospedali delle retrovie, sebben e in numero assai più · li1nitato ch e i1ello scorso autunno. Gli affetti da ittero che capitarono diretta(1) Il dott. IoVENE si è 'occupato specialmente del• le osservazioni cliniche, il dottore BoMPIANI di tut- · te le ricerche di la bora torio·; la redazione della notA è comune.

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mente alla nostra osservazione furono in nu- avuti, in modo cbstan- l'astenia generale e i mero di 323, ricoverati all' ospe4ale da campo dolori a carattere reurn.atoide ·specialmente 0.30 (Direttore magg. med. :P rof. 'G.' Bi.aletti), lo·rnbari,, non di r.ado diffondte nti.s i agli arti inaella zona sanitaria dell'Armata·; altri 356, ri- feriori. coverati prima del novembre in altro ospedale, Nella' metà dei casi si ebbe all'inizio febbre . • per peculiari circostanze contingenti non poacc~rtata di breve· dur.ata (da -1 · a 4 .giorni) : • temmo prendere in sufficiente considerazione. negli altri, ess~ non sembra però sia mancata, Nella presente nota ci proponiamo di docu- se pur lieve, a giudicai'e dalle notizie ~date dai • pientare q~ant0 ci fu dato di osservare al letto m!tlati. Contemporaneamente comparvero inapdi tali J?lalati, e alcuni risultati delle indagini . petenza, sensazione di nausea e di peso, talrelative di laboratorio : nelle quali ci è tStato volta anche di vero dolore epiigastrico; solo 'sempre di guida sicura e di controllo per noi eccezionalmente epistassi. Abbastanza frequenprezioso, lo stesso Direttore del Laboratorio te fu anche la diarrea nei primissimi giorni. • nel quale le ricerche furono · eseguite, il cap. · La tinta itterica, mucosa e cutanea, comp.armed. prof. Pier Diego Siccardi, incaricato dalla ve per .lo più quattro o cinque giorni dopo. Direzi,one di Sanità della IV A.armata, di inQualche volta l'ittero si è presentato senza · chiesta su tali forme morbqse, al quale espri- prodromi e .gli ammalati ne furono avv~rtiti· dai ' miamo i nost:ri sentiti ringraziamenti. compagni.. All'esame obbiettivo rilevammo lo stato di , I dati anamnestici raccolti dai singoli pazienti non fann'O rilevare tra i precedenti mor- nutriz!or1e generale nella magg·ior parte dei bosi degli infermi, nessuno elemento di fatto casi scadente; gli ammalati ci apparvero spesche per la sua ripetizione possa supporsi in un so più deperiti che anemici, e non di rado più anemici che itterici. qualche rapporto con la forma itterica. Il colorito itterico cfiffuso alla .cute e alle mu11 gentilizio fll sempre negativo così nel riguardo di malattie ·costituzionali ed ereditarie cose visibili, con .intensità varia ·dal giallo zafgenerali, come in quello di una eredita:r;ietà ferano al giallo ·paglierino, non è .s empre in • similare, quali l'itterizia n ei co:qgiunti collate- rapporto colla gravità della malattia, sovente rali o ascendenti, . o la colemia familiare. Sol- t1na lievissi.m a tinta itterica esistendo in amabbastanza gravi per fenomeni di astetanto due ammàlati affermarono di aver avuto malati , fratelli e sorelle colpite da itterizia, ma per . nia gen-era1e. E·ccezionale il prurito cutaneo. le notizie fornite non si può giudicare se siasi Quasi nella totalità dei pa.zienti .riscontramtrattato di forme familiari. L'infezione luetica mo poJiadenopatia latero-cervicale, a ghianè da escludersi nei precedenti patologici degli . dole distinte,, indolenti, spostabili, liscie della infermi, non figurando che · con una percen- grossezza varia da un grano di miglio a un tuale bassissima, nè l 'esame obbiettivo aven- fagiuolo, associantesi a lieve tumefazione di dola potuta mettere in evidenza· in un numero qualche ghiandola agli. ingt1ini; negativa serri• di casi superiore a quelli confessati. In 23 casi pre la · ~·icerca dei gangli epitrocleari. All' apparecchio ·respiratorio notammo più ft1 praticata anche la reazione di W assermann che riuscì sempre negativa, ad eccezione che volte asprezza di respiro su tutte> l'ambito pol• p·e r pochissimi ca>si, dove l'emolisi soltanto in- monare. A carico dell'apparato circolatorio, olcon1pleta, è, secondo è noto, da · ascriversi alla tre- la pre~enza di eventuali soffi anorganici, presenza dei pigmenti biliari nel siero sa·n- notevole l'abituale frequenza del polso eh~ in gi.11gno. molti casi toccò i 120-150 battiti al minuto. • La lingua era per lo più pulita o con lievis' Soltanto in lln quinto dei casi figurava la pregressa malaria, e in un altro quinto all'in- sima patina, l'addome spesso dolente agli ipocondri; il fegato palpabile e talvolta dolente, circa l'i11fezione tifosa. • Di professione per la massima parte arti- la milza, quasi nel terzo degli ammalati, ingiaini e contaidini, .avevano sempre goduto la grandita; raramente fu palpabile ed allora a~­ buona salute, propria della :vita sobria del no- parve di consistenza mollie. L'alvo si mantiene stro popolo; · chiamati alle armi avevano pre- più frequentemente regolare; S?lo eccezionalstato quasi tutti servizio continuo e molto lun- mente diarroico nel corso della malattia, e le go, da pochi mesi a un anno e più, in prima feci emesse abitualmente di cqlorito più osculinea, ove taluno si trovava dall'inizio delle rp del norma1e: soltanto in un primo tempo, 'o stilità; e la permanenza al fronte non patì e affatto transitoriamente, sarebbero state riirlterruzioni per forme morbose sofferte, all'in- levate decolorate. Sopra un gruppo- dei malati dei quali abbiafuori che per ppchiss~i che andarono inconmo ora abbozzato la fisionomia obbiettiva dello tro al tifo. speciale ittPro da c11i erano affetti, abbiamo Quali segni prodromici della malattia si sono

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SEZIONE PRATICA

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avuto modo di praticare alcune ricerche si- strò presente ora in tracce, ora in quantità _mastematiche' 1sulle orine, sulle fe ci e sul .sangue. nifeste; spesse volte fu assente: senza che fosLe ricerche praticate sulle urine riguardano se p ossibile rilevare un qualche rapporto tra 100 pazienti diversi, quelle sulle feci 28, e quel- l'andamento della reazione per l'indacano e le microscopiche, sier ologiche, biologiche e col- quello delle reazioni per l'urobilina e i pigmenturali del sang11e appartengono, çomplessiva- tì bili ari. . ' mente, a 51 pazienti diversi. . Il seguente prospetto riassume gli anzidetti . Succintamente, solo· accennando ai metodi di risulta ti : tecnica llsati, esporremo i risultati delle nostre ·Albumina: presente nel 3 % dei casi. osservazioni) prima ancora di fiss?-re qualche .Pigmenti biliari: presenti nel 16 % dei . casi dato sul decorso della malattia durante la d~­ e cioè man·ifesti nell'11 %, in tracce nel 5 %. genza dei ,malati nell'ospedale. Così i dati cli• Urobilina: presente ne11'88 % dei casi; abnici obbiettivi potranno sommarsi a quelli di Laboratorio, per permettere di tentare una bondantissima riel 38 %; abbondante e manifequalche interpretazione patogenetica, se ,non sta nel 50 %. P er il valore del reperto dell'urobilina e della. eziologica, della forma morbosa che ci occupa. Nelle urine dei 100 pazienti esaminati, furono presenza dei pigmenti biliari 1 è opportuno far · ricercati sempre= l'albumina, praticando an- rilevare: che t1n ma.ggij.or numero (46) di esami di èhe l'esame microscopico, i pigmenti biliari, orine corrisponde .alla 2a d1ecad.e di m.alattia, l'urobilina, l'emoglobin.a e l'indacano.. La ricerca dell'albumina ne svelò tracce in mentre un minor. numero corrtsponde .alla pritre casi (3 %) ; ·quella diretta a svelare una ma (24), e alla 3a. ·decade (12); - (in 18 ·ca.si eventuale emoglcbinuria riu.s·cì costantemente non si potè precisare l'epoca in çui cadde . l'esame, per I'incompletezza delle notizie anam- , negativa. L' esame microscopico ci permise di notare n estiche; che la pres.enza dei pigmeh ti biliari coesinel 5 9~ dei c~si esarp.inati. oltre alla presenza di cilindri ialini e ialino-granulosi a granuli stente con l'urobili11uria si ebbe in orine preledi derivazione em.atica, quella di globulri rossi vat~ tra la 5a. e la 14a giornata di malattia; e in modica quantità e talora di cellule epiteliali che l'L1robilinuria si è riscontrata manife~ta o di apparenza renale diffusamente colorate in abbondante come nella 2a. e nella 3a., così nella 1a. decade, secondo pu9 rilevarsi dalla tabella rossastro (emoglobinuria latente). P er svelare la presenza dei pigmenti biliari • ci servimmo della nrova d-el 1\fFI récha.1. P er fl 1Giornata Numero cuni CA.si · fu esegt1ita anche la reazione di Urobilina di ili protocollo Pigmenti, biliari 1nalattia dei casi Gm elin e qt1ella modiflcata di Gmelin-Rosenback ·' se11za che ci . })otessimo convincere di ùna . te qualch e maggiore sep.sibilità di questa reazio' 'abbondan l fi I• a ssenti .. ne a confronto di quella del Maréchal, ~be per •I inani festa manifesti 8 l'Eichorst è la « più costante e più fedele» per • 11 manifesta tra cce ri sultati ; s~ che anche per uniformità di metoaùbondantis~i ma 73 6' a ssenti . do ci servimmo di quest'ultima ·su t11tte le. ori\l abbondantissima manifesti ne in esame. ·rrovammo pigmenti biliari sol0 nel 16 % delle orine esaminate, e, precisando, » 51 t rac ce abbondanti la presenza di pigmenti era undici volte ma» 61 a ssenti abbondante nifesta e solo cinque volte in tracce. • » 86 assenti ab bondante Mentre il reperto dei pigmenti biliari nelle g:t » 22 1nanifesta t racce l1rine fu r elativamente raro, fu costante quello » 12 1nanifesta · a ssenti di una ab"P ond ante urobilin11ria, al saggio pra» 13 'a ubondante ticato col reattivo di Nencki e Zoia, seg11endo le tracce indicazioni di auest'11ltimo, ed us,a ndo 9ome 53 inanifest a assenti sostanza est~attiva l'alcool amilico. I 83 abbondan te assenti ' Detta. urobilinuria, presente nell'88 % .d ei ca84 » a bbo:::i.dan te presenti si, si rivelò notevolissima: nel 38 %, e notevole . 29 assenti abbondante nel 50 °/r, di essi. Nei pochi casi (12 %) nei qt1ali » 38 I l'urobilina er.a .assente alla prov.a indicata, present i abbondante erano anche asenti i pigm-e nti biliari. » 46 assenti manifesta '.. La ricerca eseguita per l'inqacano col meto» 75 a bbondanti abbondante • do del .Jaffè diede risultati variabili: . Io dimo- · • { 2 9)

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IL POLICLINICO

.S ulle feci che apparivano già · all'esame fisico colorate, spesso più che di norma, praticamn10 la ' reazione d·ello Schmidt, eseguendo sistematicamente e parallelamente riprove atte a cerziorarci del risultato ottent1to. In 28 casi~ fatti oggetto della ricerca, avemmo il seguente risultato: •

6 volte (21,4%) pigmenti biliari - abbondanti~simi.

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8

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(50% ) (28,5%)

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- abbondanti.

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- manifesti . Ed i pigmentj biliari, la prova dimostrò a.b· bondanti, oltre eh è nelle feci degli itterici in p arola, anche in quelle che· all'ispezion e sembrav.ano quasi , scolor~te ; e per La massima part~ trasformati, come di norma, in idrobilirubina, in minor parte presenti come bilirubina. L'esame mjcroscopico delle feci per la presenza even tu a.le di uova di elminti intestinali, dette sempre esito negativo, a d eccezio~e di un caso nel quale esistevano scarse uova di ascaridi. In 25 malati praticammo sistematiche riçercl1e ematologiche, prendendo in considerazio. ne, insieme con il co11tenuto in emoglobina e il quantitativo d·egli elementi morfologici, le caratteristaiche morfologiche e le affinftà mic:r:ochimiche di questi. Facemmo uso per l'e~o­ metria delJ 'a1)parecchio del T a llquist; per la

globt1limetria della camèra di . . Thoma-Zeiss . '· e per accertar e le particolarità degli elementi morfologici del sangue, del metodo di esame microscopico a fresco in colorazione vitale brillant-Kresylblau) secondo le indicazioni del Cesaris Demel, di quello del G:lemsa su preparati fissati con alcool metilico .o con a:lcool assoluto-etere, e della colorazione a seccò con ble11 alcalino dilt1ito, indicata d.al Biondi come il più adatto mezzo per la dimostrazione di eventuali eritrociti poliGromatofili e basofili nel sangue. Rile, am1no così di poco abbassato in tutti i casi il valore dell'emoglol1ina, come pure il numero degli eritrociti: al1mento sensibile dei le11cociti (intorno ai 10.000); lieve anisocitosi; assenza di labilità globl1lare, rara presenza .d i qlialche ombra eritroèitica; aumento lieve degli eritrociti a contep.uto granulo-filamen toso ortocromatico; presenza di rari eritrociti a contenuto granulare meta,c romatico (sostanza b di Cesaris Demel) e di rari policromatofili, assenza di eritrociti . con granulazioni basofile; costante modica piastrinosi. Le proporzio'ni tra i vari l eucociti, normalJnPnte e$istentj, si addimostravano, nei prepa-. rn ti colorati, modificate nel senso di 11n aumento noteYole dei mononucleati, ricchissimi di gTn.nt1lazioni azzt1rrofile talora voluminose, à sca1)ito clei polinucleari neutrofili, avéndosi 7

(10)

[ANNO

XXIV,

31)

FASC.

così una formu1a di iperleucocitosi mononucleare nella quale fig11ra pure un lieve aumento r elativo degli eosinofili. Dobbiamo far rilevare che detta mononucleosi è costituita più che da aumento degli ordinari mononucleati grandi e delle forme di .passaggio, e dei linfociti, rd all a presenza di quelle forme che ordinariamente si $Ommano nel computo dei grandi rpononucleari, e ch e furono distinte dal Pappenheim col nome di cc leucocitoidi linfociti », i caratteri delle quali riteniamo di dover sorvolare, troppo nota essendo l'impronta data agli studi ematologici da questo Autore. Riportiamo ad esemplificazione, le formule leucocitarie di alcuni dei casi più, notevoli a questo riguardo, nelle ql1ali abbiamo creduto tenere distinte le dt1e specie di mononucleari suaçcennate.

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Gaetano.

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30

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31

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13

22

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B. Carlo .

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Giuseppe

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4,4

10

.

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Il siero di sangue all'esame appariva, in tutti i casi esaminati, di colore giallastro con sfu- · matura verdognola, or più or .meno evidente. La ricerca dell'urobilina su esso praticata seguendo la metodica indicata dal Guiart e dal Grimbert n el loro trattato di diagnostica clinica. (piagnosfique· chimique, microscopiql1e et parasitologiqlie - P aris 1908), riusciva posjti--. ,ra per la presenza di urobjlina. In un sol caso ci fu possibilè ril~vare segni attestanti emolisi tn atto (siero laccato). Iri_ cinqua11tun casi complessivam ente esegl1immo pure le sieroreazioni microscopich e per i ]J·acilli del tifo, dai paratifi A e B, e· pel coli (diluizioni 1 : 50-1 : 80)~ e re colture del sangue, pratiçate secondo i dettami della tecnica. batteriologica inoderna; m entre queste ebbero esito costantemente negativo, quelle si dimostrar-ano solo in· 6 casi positive e precisame11te 3 per il paratifo A e 3 pé'r il paratifo B. Senza risultato riuscirono pt1re i tentativi fatti da noi di riprodurre nella cavia la sindrome itterica, con l'inoculazio11e sterile en.do- peritoneale di sangue (2-4 cc.). Gli itterici dei qnali ftL utilizzato i.I sangue per l'esperimento biologico, f11rono complessivamente in numero di 16. • . .


(ANNO ~XIV, l~ASC. 31 j

SEZIONE PRATICA

,

959

I

Di 3 di essi furono inoculati 4 .cc. rispettivamente in 2 cavie; degli altri, 1-2 cc., in una sola • cavia. I malati utilizzati per l'esperimento erano rispettivamente uno in 3a., uno in 5a., uno in 6a, uno in 7a., due in sa., due in ga., uno in 1oa., uno in 11a, uno in 12a., uno in 13a., uno in 15a., uno in 11a., uno in ~3~ e t1no in 33a. giornata di malattia. · ' Uno solo tra q1testi, itterico da 23 giorni, era •• febbrile al momento del · prelevamento del sangue, nè la febbre poteva imputar~i ad altri pro. cessi morbosi in atto all'infuori dell'itterizia. Di una cavia, inoculata con sangue di itterico in sa. giornata di malattia, fu a; sua volta .inoculato il fegato ridotto .in poltiglia in soluzione fisiologica, in altre due cavie; ma l'esito fu egualmete negativo, nei riguardi della riproduzione della sindrome itterica in queste ultim~, e ùel reperto di eventuali spirochete i1ei loro organi e nel sangt1e. Nessun l'isultato avemmo pure da . ulteriori } ricercl1e, necessario complemento delle precedenti al fine dell'eziologia, praticate con l'inoculazio11e ei1doperitoneale di 4-6 cc. di orina di • undici malati (giorni di malattia: sa, 6a., 9a., 12a, 15a., 2oa., 23a.) i11 20 cavie; i1011 fu possibile determinare anche con queste lo sviluppo di unn, sindrome itterica, nè porre in rilievo l'esistenza di alcun parassita nelle cavie inoculate. A complemento dei dati di laboratorio e clinici sono necessarié alcune note intor:po al decorso del processo morboso, quale ci permise la nostra osservazione nell'ospedale da campo adibito .al ricovero e alla cura degli itterici. I quali, oltre alla ge11erale astenia comune alle forn1e più varie di ittero, astenia specialmente r1otevole e persistente così da obbligarli al letto anche a segni cutanei e mucosi. della malattia dileguati, presentavano f a_cile e spiccai~ vertigine accessionale e non rare manifestazior1i di lipotiµiia. ··L'apiressia fu costante, ad eccezione di qualche caso, nel quale la febbre, mqderata (3S 0 38,50 C.), si stabilì nel decorso della malattia facendo talora sospettare l'insorgere di una camplicante infezione d'origine intestinale. Costantemente sterili ri11sci~·ono tuttavia anche in tali contingenze le emoculture. Si presentò talvolta epista~si, non grave, e isolata nel corso della malattia. Abbastanza comune f11 invece in questi malati la presenza di tosse persistente, a carattere irritativo, senza corrispondente reperto obbiettivo capace di giustificarla. Notevole il fatto che la tinta itterica non subì nel decorso morboso transitorie e saltuarie accentuazioni, e si I

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andò progressivamente e lentamente atte11uando, rimanendo a lungo manifesta alle congiuntive bulbari. ~a . d11rata della malattia non fu . mai inferiore ai trenta giorni ed il miglioramento graduale si è verificato col solo riposo in letto, in ambiente igienicame:qte sano e, per la mas~ima parte dei malati, senza regime dietetico speciale, {1 vitto quotidiano essendo costituito dai tre quarti del rancio com11ne. • Volend~o in rapida sintesi considerare quanto deriva· dalla obbiettiva disamina clinica dei malati e delJ e contingenze nelle quali essi tali divennero, e dalle istit11ite ricerche· di .Laboràtorio e sperirnentali, ci sembra anzitutto opportuno fissare i dati di. fatto, che si riferisco~ no al carattere di epidemicità ed a quello di infettività rivestito da tali forme, caratteri giù. posti in rilievo presso i vari eserciti belligeranti nei gruppi di manifestazioni itteriche aventi, secondo i vari osservatori, ,c aratteristiche sintomatologiche diverse ed' eziologia diversa. Non si può negare alla forma morbosa da noi fatta oggetto di studio, considerata. in sè e obbiettivamente il carattere di epidemicità, insorgendo essa contemporaneamente in una deteminata epoca dell'anno, e colpendo irlsieme e s·uccessivamente un grande numero di individui; con tt1tto ciò, anche per quanto deriva da un esame della letteratura nostrana e stra niera tutta recente ci sembra che epidemicità non sia qui sinonimo di contagiosità, mentre probabilmente una stessa maniera di vivere, con disagi e deficienze identiche, imposti dalle necessità della guerra, rappresenti_uno dei fat-' tori eziologici. più importanti e forse l'unico ' sicuramente · noto, dell'insorgere della forma n1orbosa. E più precisamente ci sembra che la diffusione della malattia non avvenga. per casi nuovi insorgenti in seguito a rapporti diretti o indiretti con soggetti già malati o, apparentemente sani e portatori di un virus, ma piuttosto che tale presunto virus colpisca quelli fra. gli individui esposti alle cause comuni suaccennate, nei quali più specialmente è minorata la resistenza organica generale. Non è raro infatti osservare l'insorgere della forma itterica, la quale pure si svolge epidemicamente in zone abbastanza aillpie, ma sempre bene delimita:bili, tra militari di trincee e corpi differe11ti senza intercedenti rapporti, mentre è pure abbastanza frequente il restare immt1ni dei compagni di ricovero e di arma, di qualche itterico .anche grave, noRostante la promiscuità della. vita in comune. L'esaltazione della ricettività individuale, determinata dal deterioramento organico facile • (1_1)

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1L POLlCLINlCO

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a verificarsi nelle contingenze d~lla vita bellica, è poi, a nostro gil1dizio, quasi altrettanto indispensabile all'insorgere . epidemico dell'ftte. rizia, quanto la presenza dello stesso virus, sia esso germe, parassita, o . virus filtr·abile, speci:. fico della forma morbosa o dei singoli gruppi della stessa : il che ci rende ragione, tra l'altro, anche del fatt9 che solo un numero PljOporzionatamente scarsissimo di ufficiali vien~ colpito dalla sindrome. • La quale ·p er il suo ·m odo d'insorgenza e di distribuzione, per il cÒlpire un numero · notevole di i21dividui in zone ben delimitabili, per le manifestazioni clir1ic11.e uniformi e peculiari, se . anche non rivestenti gravità, ben si addimostra per una sindrome infettiva che per· l'epi. demia da noi studi'ata rimane tuttora ignota nel suo elemento eziologico determinante. Dalla nostra indagine ris11lta invero come la maggior parte dei militari colpiti di itteriz.ia • provenisse da un settore piuttosto ristretto di tutta la fronte dell'Armata (Ca..., B ... A..., C...,. F ... B ... ) e come, nello stesso, siano stati colpiti alcuni reggimenti (Regg. Fanteria ... e .. ,; Re.S'g. Alpini ... , battaglion·i ... e .,.) in ·m is·u ra di gran lunga superiore a certi altri; méntre i casi isolati di forma itterica si sono verificati · . nei diversi altri reggimenti dislocati nelle stesse posizioni. Il complesso dei fenomeni clinici cennati, insieme con il decorso ed ì reperti di laboratorio, ci conduce al concetto diagnostico eh~ nell'epi-· demia da noi considerata trattisi di una form!l .. di ittero. emolitico.. Ciò tanto più ricordando i dati fisionomici che il Brulè, l'Abrami e il Widal .e lo Chaufta!'ld, con disamina crit1c'a :sottile dicono propri di questa forma: per la quale nei nostri casi parlano: il colorito itterico non i11 rapporto con l~ gravità assunta dalla malattia; l 'assenza 1di o.g ni ·fenomèno imputabile a colemia (assenza di prurito, di bradicardia, ecc.); i segni funzionali cardiovascolari (soffi cardiaci, frequenza del polso, vertigini, lipotimie, ecc.) di carattere anemico; j l turgore del fegato e dell a milza; i dati rifere.11~ tisi al miglioramento ed anche alla guarigionr. otte11uti con il solo regime di riposo senza speeiale dieta; da ultimo i reperti concordant~ della pleiocromia fecale, della urobilinuria -:spiccata fino dalla prima apparizione dell'ittero, e a lungo persistente, con r.ara .as.sociata presenza di pigmenti biliari contemporanea ai momenti di più intensa colorazione cutanea -, e i segni (cilindri ialino-granulosi con granuli di derivazione ematica, eritrociti n el sedimento urinario, elementi cellulari di apparenza

re11ale difit1s.amente coloriti in rossigno) che possono dirsi di emoglobinuria latente. 111 disaccordo co11 questi fatti sembra, almeno ad una disamina superficiale, il reperto em atologico, che - .pur dimostrando la presenza di una lieve oligocromocitemia [di fatto esistente q11ç,ndo si considerino i valori al riguardo rinvenuti norrnaln1ente da osservatori accurati (Ricca Barberis) nei soldati, individui giovani, sani e per lo più con attr:lbuti di robustezza] insieme con ani.socitosi, leggera policro- • masìa e aumento degli• eritrociti a sostanza gran11lo-filamentoso-ortocromatica e presenza di qualche eritrocita a sostanza granulare metacromatica -, non mette in rilievo presenza di labilità globulare. lVIà - a prescindere dall;-1 constatazione, per quanto eccezionaie,. di qualche ombra eritrocitica e dall'eccezionalissimo reperto di siero con diffusione emoglobinica, esponenti di emolisi; a prescindere pure dalla • presenza in circolo di un maggior n11mero che di norma di eritrociti a contenuto granulo-filamentoso-ortocromf:{tico, e granulare~-metacro­ matico, e dalla iper~eucocftosi, avente tuttavia caratteristiche affatto speciali e non facilmente interpretabili, deponenti per un fenomeno in- . , ter~orso di reazione degli organi emolinf opoietici e di sostituzione. sanguigna nel circolo -, l'assenza tli labilità globulare ci sembra abbia la sua spiegazione nei concetti espressi lucidamente dal Viola, nei suoi studi sulla rssistenza del s~11gue, e quindi non sia in disaccordo con il suesp6sto pensiero diagnostico. Va qui ricovd.ato .che gli esami del· sangue non potero110 da not essere praticati nei primissimi giorni di malattia, e che distruzione globulare 11on significa diminuzione di resistenza globulare, potendosi anzi avere un aumento delle resistenze degli eritrociti in •circolo, · venendo quelli più labili ,ad esso sottratti e trattenuti per esservi senz'altro distrutti negli organi ematolitici. 1Ci soccorre il ricordo della dimostrazione data dal Viola per la bile cJ1e taluni veleni degli eritrociti .agiscono prevalenteme11te sui globuli di resistenz.a minima, distruggendoli o abbassandone enormemente la resistenza, in modo da ·renderli in.adatti al circolo, mentre riman.go110 affatto innocui pei globl1li di resistenza maggiore. D'altrq canto il dato dell'aumento degli eri- • trociti a contenuto cromofilo ortocromatico constatato nei nostri casi di ittero, attesta il ricl1iamo i11 circolo. cli globuli rossi giovani, dotati cioè di resistenza massima. Ittero emolitico dt1nque, il . . quale anche spiega chia ramente lo stato di anemia spesso ac- centuata che si osserva in questi itteri. '

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SEZIONE PRATICA

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1fa quale l'origine prima di questa forma l'epidemia libica e del basso Isonzo . . I dati di . epidemica di ittero, d'apparenza infettiva e di laboratorio, sui quali non crediamo di dovere caTattere emolitico? insistere, nulla d'altra parte colla loro negatiPer le osservazioni eseguite da ricercatori di- vità possono indtcarsi sulla eziologia e natoversi nelle diverse Armate belligeranti, le ma- genesi della forma di ittero da noi rilevata, l 'it11ifestazioni di ittero epidemico fra le truppe tero emolitico potendo derivare cosi da una vennero ascritte fondamentalmente a due ele- intossicazione d'origine digestiva, come da una m~nti eziologici qt1ello b atterico e quello infezione che, nel caso concreto, deve supporsi spirochetico - i ·quali dar.ebbero r:agione dei di carattere mite. gruppi di itteri nelle singole epidemie. Su due punti crediamo di richiamare l'attenE l'origine batterica fu da alcuni, nel nostro zione per l'interpretazione del meccanismo fiesercito, - sulla direttiva di osservazioni 'g ià siogenetico dell'ittero che ha dato occasione eseguite durante la guerra libiea da Scordo e alle nostre osserva.zioni. ·Anzitutto vanno conRizzuti, - fatta consistere nel bacillo paratifì- siderate le condizioni verificatesi nella zona ove co B (Frugoni e Cannata, Lo Sperimentale, si ebbe a sviluppare l'epidemia, nei riguardi anno 70°, F.aisc. 1°), e la forma itteriica riferita dell'alimentazione, per le ripercussioni che es• ad una infezione localizzata delle vie biliari sa, se difettosa per il modo di somministraziodallo stesso; mentri in altri eserciti non venne ne e incongrua per le sostanze alimentari che precisata (Garnier, La Pre sse Médicale, 1916, la costituiscono, ha su.Ile funzioni digerenti e sugli organi che maggiormente ad esse sono n. 48; Willcox, The Britisli Médical Journal, 26 febbraio 1916). co1111essi. Il servizio di prima linea nelle po.siE l'origine spirochetica - già riconosciuta zioni ove si è verificata l'epidemia, - posizioni per gli studi di Ito, lnada, Ido, Koki e Kaneko naturalmente malagevoli e di recente conqui(J our.nal of exper. medicine, marzo 1916) a ba- sta, e. quindi non adattate che alle necessità se di itteri ad insorgenz.a e·p tdemica verili.canti- prime del vivere - veniva disimpegnato da si nel Giappone - venne accertata su abba- truppe rimanenti per cinque giorni consecustanza larga scala nell'esercito tedesco da tivi nelle trincee più avanzate e per cinque Uhlenhut e Frorrrme (Med. Klinilc, 1915, p.agi- giorni passanti a riposo in una linea retrone 1202, 1264, 1296 e 1375; B er_l. Klin. W oeh., sta11te. Il soldato fruisce della razione di ran1916, pag. 188), Huehener e Reiter (Deut. med. cio .freddo, conservato, nei cinque giorni di Woch., 1915, n. 43; Berl. Klin. Ul och., 1916, pa- prima linea, non potendo ivi giungere il rangina 92) e da Herxheimer (B erl. Klin. W och., cio caldo, per essere le posizioni affatto sco1916, n. 19); in quello inglese da Stokes e Ryle perte alla vista del nemico, e ritrova nei cin- , (Brit. med. Journ., 23 settembre 1916), Gwin e que giorni di r!poso un rancio più abbondante Ower (Lancet, 16 sept., 1916); da M,artin et Pettit dell'ordinario, quasi a compensazione del vitto precedentemente subìto, _e, con questo rancio, (C. R. Soc. de Biol.,, 1916, p. 947), Legroux (C. R. • Biol., 1916, p. 991), Cleme.nt et Fiessinger (Soc. la possibilità ai disordini dietetici per la viciméd. Hop., 8, XII, p. 916), Ameuille (Soc. m éd. nanza dei vivandie:ri reggimentali. E da notare H6p., 22, XII, p. 916) pre.s so l'esercito franeo- che, nei mesi della buona stagione, la vicenda belga; e in q1:iello italiano, da Mores·chi ·e 1C,a rpi alterna dei periodi cennati era mens~le. (Il Policlinico, Sez. pratica., 1916, fase. 43}, · Basta, · ci sembra, il far rilevare queste cirA. 1\1onti (Boll. soc. med. chir. Pavia, 1916) e da costanze, per comprenderne l'importanza bioM. Ascoli e P·errier (Gazzetta ospedali e clin., logica, tanto più se si tengono presenti i mo-, 1916, n. 103). \ derni principii di fisiologia alimentare, che L'epidemia da noii seguìta male nerò si {Pre- sulla prova dei fatti sperimentali, ne accersta ad essere inquadrata eziologicamente con tano delle. conseguenze dannose di una vittile due categorie succennate; i dati semiologici tazione irregolare, inidonea, e unilatèrale, diclin1ci, non 's i sovrruppongono invero a quelli fettosa come quella del soldato, per l'eccesso che caratterizzano la forma spirochetica, iden.: delle sostanze azotate, eccesso che ha tant0 tificata con il morbo di Wiel, pel quale era già maggiore valore in quanto - secondo venne stato espresso il dubbio di una genesi infettiva; considerato in riguardo alle sindromi emorrai da ti di laboratorio escl11dono il pensiero che giche verificatesi con insorgenza epidemica in l'agente patogeno - all'infuori forse . dei sei questa Armata dal capitano medico prof. P . D. ca.si nei quali ' la sieroagi.glutinazione fu posi- Siccardi (Gazzetta Ospedali e Cliniche, n. 102, tiva pel bacillo paratifico A (tre casi) e pel ba- 1916) - il nostro soldato combattente apparcillo paratifico B (tre casi) - sia quello batte- tiene in quasi totalità alla categoria degli agririco invocato dai ricordati studiosi italiani per coltori, i qualj hanno la consuetudine di un 1

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IL POLICLINICO

vitto affatto diverso e prevalentemente costituito da: sostanze carboidrate. , A questo ,coefficiente morboso d·eve, secondo l)ensiamo, aggiungersi nel nostro caso, l'altro del raffreddamento subìto indistintamente da tutti i mala.ti per la posizione di · altissima montagna ove i reggimenti più colpiti operavano, l)er i ·assenza, resa necessaria dalle 'contingenze di guerra, di trincee ben protette dai rigori del clin1a mor1tano e dalle ,,icissitudini stagio1~ali. Ed il raffr eddamento va inteso qui con1e l'espr essione predispon ente morbosa dell'azior1e del freddo e dell'umidità insieme, azione predisponente facili tata dal disagio in genere della . v'ita (deficenza di riposo, di calma, di sonno, ecc.). P er modo che se, come deve supporsi, ele1ne11to i11fetti vo, ancora ignoto, esiste a base di form e d.i ittero epidemico simili a quelle· da noi osservate, esso deve ritrovare nelle conseguenze somatiche derivanti 1da1ll'ali1n·entazione e d.aJ raffreddarr1ento corporeo l'occasione più propizia per l 'attecchimento e la determinazione della for1na morb·osa. Zo11a di guerr a, gennaio 1917.

LABOR.

BATTERIOLOGI CO GOVERNATIVO

diretto dal prof.

IN

BERGAMO

GUIDO VOLPINO.

Spirochetosi nei topi ed ittero epidemico per il Dott.

GIUSEPPE MONTI.

Un fatto importante per lo studio dell'epidemiologia· dell'd.ttero .infettivo da spirochete è stato senza dubbio la scoperta fatta dagli 1\.A. gia1)p onesi delle spiroch ete specifiche nei topi domestici e di fo gna catturati nelle zone :i nfette dall'ittero. Questa scoperta infatti ci permette di comprendere con grande facilità il meccanismo della diffusione di tale virllS fra certe categorie di uomini e specialmente tra i soldati n~lle trincee. P er ciò che riguarda q11este ultime è n.oto che in esse abbondano i ratti. Un altro fatto venne in questi ultimi tempi ad aggit1ngersi allo studio epidemiologico dell'ittero infettivo la cui registrazione dobbiamo al lavoro di Courmont e Durand i quali a 1... ione scopersero le spirochete nell'8 % dei topi clelle fog11e cittadine. Orbe11e Lione non è una località infetta dall'ittero infettivo. Bisogna d11nque ammettere ch e i topi siano i11 natura l1na specie di depositari del virus itterico. P er q11anto io so no11 è stata ancora co11fermata la scoperta di Courm ont e Durand in I talia e nemmeno in altri paesi. Per tale mofi,·o mi è parso i11teressante di (14)

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XXIV, FASC. 31]

cer.c·are se anche fra noi i topi fossero eventualmente infetti. A questo scopo ho fatto catturar e dalla fognatura di un all:}ergo .d ella città di Bergamo circa 80 topi che mi servirono per le mie · ricerche. In Bergamo non mi risulta che mai vì siano stati focolai epidemici di ittero infettivo con spirochetosi sia fra la popolazione civile che militare, e se casi di .ittero si osservarono pres.. so alcune unità ospitaliere militari tali form~ restarono sempre isolate ·n on essendosi verifiJ cato n essun ca so fra la popolazione ci vile e militare e t ali malati arrivarono da altre località con la malattia già completa.mente sviluppata: q1Jindi Bergamo fu sempre località ind.emne e se eventualmente si trovava la spirochetosi nei topi il virus'1 doveva probabilmente esservi, prima. Iniziai le mie esperienze nel giorno 7 marzo u. s. usando per esse di un'emulsione di reni di 80 topi e di numerose cavie. Estr·atti da 6 a 10 topi con ogni norma di asepsi i reni, ne facevo con detriti di vetro .:n acqua ster.ilizzata un'emulsione che poi iniettavo con iniezioni sottocutanea di cir,c a due <;;m.c. in una cav.ia. Tenni in accurata osservazione"' le cavie iniettate ma non osservai alcun fenomeno di ireportanza durante tutto il mese di marzo. Nei primi di aprile in una cavia osservai febbre, · congiuntive oculari ingiallite e stato generale depresso. Nel giorho due aprile e precisament.e alla sera ' la trovai morta con emorragia nasale. Ttattavasi di una grossa cavia iniettata il 20 marzo con un'emulsione ricav.ata dai r eni asportati a •ben 20 topi. • All'autopsia riscontrai un ittero manifesto, specialmente intenso nel peritoneo e mucose, e gli organi parenchimatosi si presentavano in via di degenerazione. Fatti preparati a striscio da.I fegato, rene ed anche dall'11rina e colorati coi metodi del Fontana e del Giemsa riscontrai specie nei preparati del fegato spirocheti con caratteri morfologici d ella Spirocheta i.ctero-haemorrhagiae che l'Inada ha dP.terminato essere l 'agente della m alattia di .Weil. Allora praticai culture servendomi del m etodo Tarozzi-Noguchi con liquido ascitico e pezzi di reni ed a vendo .cura di versare poi sopra 2 {!IDC. di olio di vasellina precedentemente bollito e di rnantenere le culture ad una temperatura da 22 a 24 gradi. Contemporaneamente feci un'emulsione di f'3gato e reni e con la tecnica precedentemente ricordata iniet tai una n11ova cavia che venne poi a m orire il , 14 aprile, cioè 12 giorni dopo l'iniezione. ...\Ila a11topsia riscontrai evidenti alterazioni di degen el'azione degli organi parencl1imato~i


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SEZIONE PRATICA I

ed ittero non })erò molto intenso: •fatti preparati ,accertai l'esistenza della spirocheta icterohaemorrI:iagiae. Nel giorno 6 aprile venne a morte una seconda cavia che era stata iniettata nel giorno 2~ marzo con emulsione di 10 reni di topo. Al1',autopsia si riscontrò un 1quadro classico di ittero, tutti gli organi ma specialmente l'intestino peritoneo .e rano emorragici, le mucose nasali e la pelle erai10 intensamente itteriche. Nei preparati fatti a striscio e colorati col metodo del Fontana ri11scii a vedere forme di spiricheti. Praticai subito culture e feci un'emulsione di reni che iniettai in una cavia. Dopo 10 giorni dall'iniezione la cavia presenta febbre, ittero alle congiuntive bulbari, alla pelle e si dimostra sofferente. Nel giorno 19 aprile muore e dall'autopsia si r iscon tra un quadro caratteristico itterico. Si riusci a dimostrare con preparati a striscio spirocheti con caratte~ ri morfologici caratteristici. Predisposi culture e n11ove prove biologiche. Adunque se la .s pirochetosi nell'uomo venrte a dure una base eziologica specifica a quel con# cetto nosologico dell'ittero infettivo che da anni fu indeterminato e confuso, la spirochetosi riscontl'ata assai comune nei ratti di chiavica e miniere di regioni infette spiegò la trasmissione del vir11s. Però crediamo come dimostrato che il virus si tr8va preventivamente anche nei topi di regioni indemni e così i topi ed i ratti devonsi considerare come una vera e propria riserva del virus dell'agente infettivo dell'ittero erq.orragico. Mentre mi riservo di proseguire le indagini e di compiere alcune ricerche comparative per controllare la virulenza del virus di topo ·confrontandolo con quello umano, ho creduto opportuno presentare questo primo referto delle ricerche da me eseguite sotto la direzione ed autorevole controllo del prof. Volpino, che sentitame~te ringrazio, come pure ringrazio il prof. Stefano Balp che quale lVIedico Provinciale ha secondato ogni mio divisamento di studi epidemiologici durante le brevi ore che i nostri attuali impegni. ci. lasciano libere. I

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N O T ·E E C O M M E N T I . Sulla incisione mediana longitl1dinale della rotula. FJg1·egio clott. Pietro Nigrisoli.,

I.1a $Ua lettera privata del 21 giugno richiama a lla mia ~ttenzione l'articolo che ella fece pubblic.., re n n1io riguardo -sul recente fascicolo n. XXIV del « Policlinico )) . Le confe-sso cl1e il lavoro di g11erra non mi per-

mett;e da oltre due anni la continuazione di quella coltura bibliografica, che ella mantiene con ta Ifto amore; vorrà quindi scusarmi se con qualche ritardo rispondo .al suo accenno oritico, che del resto giunse dopo una ventina d1 mesi dalla affrettata mia pu,bblieazione. Per ristrettezza di tempo mi -sono limitato a consultare gli atti della Società Italiana di Chirurgi.a, XXIV açlunianza, e trovai ehe i.l compianto pr-0f. Oodivilla ,s i esprimev,a in questo senso : «Intanto un'incisione longitudinale invece di una trasversale e che pa ssi nella linea indifferente rispetto alle f·osse la ter.ali e cioè nella linea mediiana del tendine rutuleo, della rotula e del legumento rutu1eo, la conservazione di tutto ciò che di ·r otula è permesso dall'estensione del pr~s~o morboso, una .sezione delle os~'l alla maggior distanza possibile dalle linee epifisarie ....... )) . Parmi che il lVIaestro non ne abbia fatto cenno orale al cong·resso, oosa del resto natmrali&Si.tna. quando si consideri che ad ogni oratore oono concessi solo 15 minuti per lo sviluppo delle relazioni, le quali troveranno invece integ1·ale pubblicazione negli atti del Congresso. Certamente i,o non l'ho sentito, oome non ho letto prima d'oTa il S!Uo scritto, che ridotto rom'è ia d una forma molto schematica, senza accenni di tra,d izioni e di ·bibliografie, d it l'impressione che anche Oodivil1a avesse f<>rse il pensierò di ·denunciare u·n metodo nuovo. Ad ogni modo o&serv-0 che l'autore consiglia jl metodo come intervento di resezione nella. tubercolosi del ginocchi<> (parla anche infatti di conse:rv~ ­ zione di tutto ciò. che di l'Otul!U è permesso) mentre io lo indico come via di accesso alla articolazione per l'estrazione dei p,r-0iettili e miro a eonserv.are tutta qn.:'lnt.a. la rotula sutura11done le due metil. Ella ne vede la differenzia, perchè mentre per l'intervento di resezione è la anchilosi che si vuole ottehere, per l'intervento· di artrotomia e&plorativa è i·nvooe 1a mobilità e la funzione. Si potrebbe a priori temere i1ell'em.isezione Jongituddnale della rotula, come artrotomia, l'aderenoo. fra 1a rotula sezionata ed i condili sottostantir e quindi la limitazione o la ubolizione di funzione, ma io ho potuto o&ser\are ed ho cercato di dimostrare ne' niiei casi che il pericolo non si verifiea riescendo la mobilità affatto normale. Non le ripeterò là fr~se incriminata, (licendo che per qi.1,anto io rrii sappia que~te risultanze non vennero previste nè da Codivilla nè da altri, i quali tale metodo applicarono in resezioni con u·n o scopo contrario al mio, quello cioè cli ottenere l'a nchilosi. Dio me ne guardi! ma ella potrà verificare se Langenbeck, Billroth, I-tiedin~·er, Ollier, .Allingham, De Giacomo, Ruggi od a ltri ebbero già le identiche mie visioni, e me lo dirà. Se così, forse avrò la so<ldisfazione di sapere di essere stato preceduto, per quanto mi debba rest.are il rimpianto di avere per ignoranza letteraria fatto spreco di lieve energia mentale, che avrei potuto risparmiare ... copiando: se così non sarà, non avrù !11.aggior soddisfazione perchè, lo creda, io non ho affatto spasimi di prioritit in mnteria chirurgica 1

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IL POLICLINICO

riducen<.losi le ruie aspirazioni al contributo di quel poco 11tile che può ree.are la modestia dell'opera e dello scritto. :àfi cteda con speciale osservanza Suo dev.mo MARIO

FASANO.

Asti, 7 luglio 1917.

Sui servizi sanitari campali. •

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Riceviamo e pubblichiamo : Egregio E!ig. Dilrettore, '

Nell'articolo del prof. .AJessandri pubblicato sull'ultimo numero del PoUoU'Yllioo, ho il piacere di trova.re un'autorevole conferma a quanto io dicevo fin dal gennaio scorso, in un mio scritto sugli insegnamenti della. guerra. Sin da allora io avevo sostenuto çhe il concetto che dovrebbe ispirare gli organizzatori dei servizi sanitari campali occorrerebbe fosse anzitutto quello di lasciare in speciali ricoveri ospiU:tileri avanzati i soli feriti veramente intrasportabili, e di sgomb1~are oltre le retrovie in ,stabilimenti speoiaUzzat·i di tappa tutti gli altri, e ciò ad evita·r e le

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b1·evi ed inooncludenti soste n ei varU ospedaletti ed ·ospedaZ:i delle retrovie.

Al mio articolo era allegato anche uno schema

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del servizio in genere, quale dovrebbe essere. E poichè rilevo da un ~ltro articolo, apparso sul Messaggero e scritto dall'on. Dore, che solo ora quanto io in quell'epoca venivo dicendo incomincia ad essere ammesso, non ho che a compiacerm~ che alle mie modeste vedute si sia aggiunto l'assentimento di un chirurgo illustre.

[ANNO

XXIV,

MENDES.

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ltCRD.EMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. (NOSTRl RESOCONTI PARTICOI.1ARI).

XXV Congresso della Società Italiana di Chirurgia. SESTA SEDUTA -

5 marzo: ore 15.

Comunicazioni sulle ferite con lesioni della faccia · e dei mascellari.

Chirurgia plastica bucco-facciale. (Bologna). - L'O. porta quale contrib11to alla rest:aurazione chirurgica della faccia e della bocca i risultati della prop1ia osservazione condotta sopra oltre 2-100 casi di ferite e mutilazioni di tali regioni. . Distinta. la restaurazione bucC<>·facciale in chirurgica e protesica, 1'0. limita la trattazione del1·.1rgomento alla restaurazione dei tegumenti ed.org~1ni della faccia, lasciando al dott. Ca.vina la trat' (16) BERETTA ARTURO

31)

tazione di quanto si riferi~e alla reintegrazione dello scheletro. RESTAURAZIONE CHIRURGICA. - L'O. ritiene che questa ·Si basi •s opra :aleuni pri'ncipii che COSÌ riassume : 1° in via generale Ja plastica viene fatta a scoPo cosmetico e funzionale per correzione di cicatrici e di deformità, <> per rifacimento parziale o totale di orga•n i distrutti ; 2° le condizioni di vabcola1izzazione dei tessuti faccia!~ favoriscono le operazioni di pla.sti<!a ; 3° la restaurazione facciale va tentata ~oltanto quando non esiste più traccia di suppurazione nella ferita; 4° la buona riuscita della plastica è subordinata alla perfetta ricostruzione dello scheletro che la S<>stiene ; , 5°-nella cura delle lesioni che interessano parti molli e scheletriche dipende dal singolo caso l'opportunità di far seguire, procedere di pari passo o anche di far precedere la guarigione della ferita esterna.; .. 6° nelle operazioni di plastiche profonde della fa<!cia, inletes::>anti tutti gli strati sino alla mucosa, la comunicazione con un ambiente altamente settico q.ual'.è la cavità orale non pregiudioa in via generale la guarigione per prima;m. L'O. sorvola sulla tecnica seguita negli atti operatorii; accenna alle serie difficoltà che alle volte costituiscono la narcosi e l'emostasi. Non ha trovato notevoli vantaggi nella anestesia regionale e si è ,servito di regola della narcosi eterea senza avere ine<>ntrato· mai il mfinimo ineonveniente. Nelle operazioni di plastica si è valso con successo a volte della emosta© preventiva mediante sutura a . punti stacchti attorno a lla regione da aggredire. Plastiolz e cutam,ee. Frequenti ssime per correzione dri cicatrici più o meno vaste, ·sempre notevolmente deturpanti sia delle guancie, della fronte, del mento : asportazione ra-dicale della cicatrice e<I affrontamento dei margini delle ferite in modo da ottenere cicatrici lineari. In <!a.SO di rilevante infossamento della pelle per mancanza ·d el conveniente scheletro si è servioo utilmente dell'innesto di grasso tolto di solito dalle regioni glutee. Piasticlz e del palato. - L'O. ha notato nel corso di questa guerra un fatto della massima importanza per gli esiti delle lesi-0ni del palato. Mentre nella chirurgia di pace l'uranoplastica. e l'uranosta:filoplastica qua.si sempre (secondo gli A A. fortunati) e sempre (serondo altri) non portano alla chiusura d~lla perforazione, per la rondizione stessa di infiltrazione dei tessuti immediatamente vicini, che permane anche dopo che il processo necrosante è apparentemente del tutto spento, in traumatologia di guerra invece la guarigione spes&o, anche .sen7.a alcun intervento operativo, è completa. Plastiche del laòb:ro. - La ricostruzione parziale o totale del labbro è frequentissima nella chirurgia di guerra, tanto che si può dire (!he tutti i metodi di chejlopla stie.a proposti dai vari A A. trovino qui la loro applicazione. 1

l\!Iagg. medico G.

FASC.

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. .. [ANNO XXIV, FASC. 31j .

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SEZiONE PltATICA

Una delle <1eformità più frequenti è datu da inci~ul'e ed a vvallarnenti .del labbro somiglianti a laùl>ti leporiui. In questo caso non si deve cercare

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nel qtial caso, per non condannare il paziente a restare lungamente nei luoghi di cura, per tutto que• sto intervallo i sussidi' della protesi possono essere di stabilire se1tz'altro il livello normale del labbro, u tilissimi a restaurazioni provvisorte. gjarcllè la retrazione successiva dellà. cicatrice proGli apparecchi :iblpiegati nella restaurazione della • durrà lll1ova1uente un avvallamento, un'incisura faccia, secondo 1'0. , s i possono distinguere in due sempre deforrue. Da ciò l'indicazione seguit:a dal- categorie"di·stinte : apparecchi terapeutici o di cura, 1'0. tutte le plastiche interessanti il prolabio di ed apparecchi di protesi vera. · avvJ.ci1uire le due superfici cruentate. i·n modo da I prim·i .sono costruiti per gui«ia e protezione ne, formnre t1n &aliente che in primo tempo .s ovrasti il gli interventi chirurgici (autoplastiche ed innesti, margi11e .stesso. per sfiancamento di cicatrici retratte ...e defornit dei Plast iohe uoulo-palpebr ali. - De~tinate alla re- . tégumenti, per riduzi·0<ne-e co11tenziione di frammen• • staurazione ùe11·occhio, delle palpetrre, del contorno ti nel caoo di frattura delle ossa faccia.li, per alorbitario, sono• di spettanza. dell'oculista e perciò largare la rima la biale, le narici, pèr distendere, l'O. accenna ·sbltanto agli interventi strettamente per sollevare e per foggi? re i tegumenti della facchirurgici che egli ha spesse volte esegu~t.-0 per la cia, ecc.). restaurazione delle palpel)re, per cui si è servito di I sec-0ndi ser1t··ono invece a sostituire organi par- . solito e con successo del m,e todo per scorrimento. zialmente o totalmente .distrutti. Fra questi corrispondçno in modo soddisfacente ai bisogni urgenti Or ecoh io . - La restaurazione chirurgica nei casi ùi asportazione vasta o ' totale del padiglione del- imposti dalla gt1erra gli org·ani artificiali costruiti in caoutchouc molle ed in v.asta di gelatina, impres.l'orecchio non ha dato sinora e8iti brillanti. Il temsionan ti questi pel so1·prendente verismo e per la .. po straordirulrianiente lung·-0 che in genere si richiede per tali inte rventi, molteplici, ed il risul- facilità della tecnica (presentazione di feriti con • tato dubbio fal}no sì .<:he i pazienti si rifiutino spef!- tali protesi arti:fictali). Do tt. L. e. Z!APELLoNr. so e tengono i l cl1ir11rgQ perplesso nel consigliare l 'atto ope1~ tivo. In ql1esti casi la protesi artificiale può da re ottimi risultati, come dimostran.o alcuni pazienti che 1' 0. presenta a l C-0ngresso. Naso. - La restaurazione del naso hA offerto Periodico mensile. • sempre ai chirurgi difficoltà. pressochè insormonta' bili. In ogni tempo la rinoplastica chirurgica ha SO'rfll1nario del fascicolo 7°. avuto partigiani e detrattori, e se si consultano le • ! (d'imminente : p ubblicazione) . ... opere classiche e le monografie che trattano della qt1estione, si vede come sia difficile rimediare a MEMORIE ORIGINALI: gua13ti estesi, si che la maggjoranza dei chirurgi T . SoELBA-SANDESKY : Ricerche intorno alla curva (non ostante qualcuno, come il Ceci in Italia, a bbia. · del 'lavoro mentale (con qùattro grafiche) . • avuto talora esiti brilla nti), consiglia l '·a.stensione STUDI E RIVISTE GENERALI: nei casi in c~i il na·so manca in totalità -0 in gran A . SCALA : i complessi colloidali .e loro importanza J>arte, ed il). quelli in cui lo -scheletro, il setto e la nella biologi{:l, nella pa to1-0gia del ricambio e cartila gine fanno difetto. Allora infatti le parti · nell'igiene. • molli, non a vendo sostegno, si afflosciano, si reRECENSIONI : , traggono progressivamente e l'operazione, per ri.. Microbiologia. - Paraissit<:>logia. - Immunòlogia. petere la no '""' · ne « non fa che sostituire 14 .a..~rec..c-;o ~""J:' =:>~ Sie~~i e vaccini. - Epidemiologia e profilassi ge:r:ierale. _ Abitazioni. · a d una deformità. raccapricciante una deformità ridicola ». Di fronte a lle serie difficoltà ed agli insuccessi GIURISPRUDENZA SANITAR·I A. · incontrati prima di driventare_di necessità astensioNOTIZIE. / nista ·e dare la preferenza alla proteSi artific.i ale, Abbonamento annuo per l'Italia L . 15, per l'Este- · I ro Fr. 20; un numero separato L. 2. l'O. ha tei1tato, con .p rocedimenti nuovi, la , ricostruzione {li uit naso chirurgico e riferisce appunto Ricordiamo ai nostri associati che per ottenere al Congresso intorno a ql1~ti tentativi tuttora in l'abbonamento cu~ulativo agli «Annali d,Iglene » a ~orso dii es1>erimento. ,, • · sole L. lO per l'Italia e a soli Fr. 15 per l'Est.ero, R ESTAURAZIONE PROTESICA. - La restaurazione chibisogna rivolger& direttamente alla nostra Aromi: rurgica delle lesioni della faccia e della bocca prenistrazione, alla quale si deve intestare la relativa senta tuttora. deficienze ed in.s uccessi, con quale dancartolina-vaglia. · no per il . mutilato ognuno· può comprend,e re . Di Tutti i nuovi abbon•a ti riceveranno in premio 11 fronte a questi insuccessi l'arte protesica è quella ancor oggi cui dobbiamo ri ~olgerci per attingere volume C. FERMI'f quei n1ezzi che- il bistorì -non riuscì ancora a suvera 1·e n~lla perfezione e nella J)raticità. li metodo .italiano per la cnra antirabbica Inoltre eerti interventi vanno tenta ti a distanza · (Supplemento agli Annali .d'lg'iene, di pag. 156; notevole di tempo dalla cicatrizzazione della ferita, in commercio per L. 3). (17) '.

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. · ANNALI · D'IGIENE

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,. tANNO XXIV,

lL POLICLINICO

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Sintesi clinica delle interlobiti nei tubercolosi. .

La Presse Médicale, n. 11,- 1917). In ·alcun.i lavori anteriori l'A. ha studiato nei tubercolosi v·ari~ affezioni d.eJJ,e pleure inter1ob,ari; .da lui designate col nome di interlobiti: qui riassume le nozioni essenziali di . r.iceir che success1v.e. Un tubercoloso può soffrirei in un punto .isolato dei suoi mar.gini scissurali; ;;>uò anche .dolergli in massa tutto il su.o inte.rlob-0.. Ma tuttavia esistono luoghi di scelta per la esteriorizzaztone del dolore: l'Autore li ha chiam.ati dolori punto;r.i scissurali. A sinistra come à destra, all'altezza della 3a. e 4a. costa, segnante l'iniziu della grande scissu.r a, esiste il punto vertebra!~; all'estremità anteriore della grande scissura, verso la- 6a. costa, esiste il punto antéro-i11fr.riore. Inoltre a ·destra, per · lo· sdoppiame11to • dell'interlobo, esiste ·u• n punto retroascell~re rispondente all'inizio della piccola scissura oriz.zontale, ed un punto anter?-superiore ri.spondente al termine s\ernale di questa :>10~ola scissura. I più fre·q u·entem.ente· osse·rvati sono i du·e punti vertebrali o juxta-vertebrali ed i d iie antero-inferiori. ·Tali plinti dolorosi son:1 sp·."Iltanei, si e$agerano nei movi·m enti, nelle pronei colpi di tosse, ed .alla fon.d e. inspirazioni, ... pressione digital,e. Questi punti scissurali sono essenzi.a.1rr1ente caratteristici di una soffer.enz a dell'interlobo, sia che. di .essi· s-e n,e osservi uno solo o ·p.iù. La loro patogenesi non ~ così facile ad interpretarsi: è v·erisimile che noi non conosciamo le leggi che gov.e rnano le t eazi.Jni della pJeura interlobQ-re per darne una spiegazion.e pl.ausibile. · · Al contrar.io 1 etiol·o gia di qu.este sÒfferenze dell.a pl·eura scissurale e dei suoi punti di esteriorizzazione carattestici non sollev.ano discus• sione: ogni processo patologico che colpisca l'interlobo può dar luogo ai punti sciss11rali. a) La sofferenza, sopratutto neii suoi parossismi, dei g.ang·li de.ll'ilo .p olmonare, i quali sono situati aJil'origine mediastinica .delle scissur.e. b) Tutti i processr, . anche i più benigni di pleurite secca m ediastin.o -scissurale. e) Tutti i piccoli processi di emigrazione bacillare n ella pleura interlob.ar.e. d) Il costituirsi di un fo colai-0 pleuro-polmoni tico, più o meno necrosante , in u~1c de~li angoli po1mona·ri, chei limitano l'origine verte(SABOURIN.

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PRATICA~ ·

AP.PUNTI DI MEDICINA CASISTICA. · ·

FASC.

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brale delle scissure, e tutte I.e lesioni dell'interlobo stesbo, quali le pleuro-polmoniti j uxtascissurali. e) Tutte le alterazioni, che con -0 ·senza • cal1sa apparente si producono nei focoiai pleuro-pneumoniti1ci, come le congestioni mestrua!~, o da surménage, le .emorragie, le crisi di suppurazione eliminatrice, poussées di evoluzion,e o di ag.grav.am·en to. ·f) Tutti i gran di proces~i in1'ammatori dell?interlobo, grandi pleuriti secche, membranose, vrrsamenti .s ierosi, versamenti' incistati, pnetlmotorac.é. ,. . . Le pleuriti sciss111'ali secche, membranose ed a bottone di c.a,ffii cia,molto diverse nelle lor~ manifestazioni, sono scissura-marginali, o pro• f.onde, · ·parzrali, o più o meno ge'ner.alizzate. Com.e etiologia si possono distinguer.e due gruppi: le pleuriti mernhranos.e s·atelliti .deJ1~ pJeuro-po1moniti nec•rosa.nti,. € • le pleuriti membranose di propag.azionei.~ · Le pri'me, pleuriti m·eta;pneumoniche, siano _esse al m.argìn·e .d elle .s cissure, ·od in profondità sulle lamine scissurali, rappresentano la re.azione, pleurica d.ei focolai pleuro-pn·eumonici necrosanti, situati in un punto qua1:unque d·ell inte·1~lobo. L·e pleuriti da propagazion·e risultano d~lla estensione all'interlobo si.a di pJeuriti secche della grand.e pJeura, sia, e qua, si sempre, di pleuriti secche della faccia mediastinica .·del pol mone. In effetti, .al ~isopra dell'illo, i tre quarti delle tuberc·olosi dette dell'apice dànno lu-o~go .a ·plet1riti d~scendenti lungo il mediastino; d'·altra parte a livello d.ell'ilo si hanno le pleuriti pe. . riganglionari così comuni, ed infine le pleuriti insepar.abili di tutti i piccoli o grandi focolai situati ne.gli .angoli p9lmonar.i, che contornano quest'ilo. Queste pleuriti interlobari rivestono un.a fisionomia assai variabile~ che. va dalla semplice soff erenz.a interlobare fino alle pleuriti .a bottone di c.amicia. Un tube.rcoloso portatore di una lesione volgare del 1·000 sup1e riore, con una pleurite me.diastilnica disce n·dente e. qualche ganglio all'ilo, è preso piuttosto brusca.mente, _dopb un.o sforzo, un.a marcia insolita, • un colpo di sole, a volte senza causa evidente, da malessere, brividi, dolori al torace, poi da un dolore puntorio ver o, n ettamente situato all'estremità anteriore della VI costa. Non febbr~ intensa; ma ' di grado .se .esisteva anteriorqua1che. decilmo mente apiressia. All'esame si constata il dolore

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SEZIONE PRATICA

alle press,i 0n e del dito sul punto dolente; se- può mantenersi un .tempo variabile, da pocpi guen. do in dietro ed in alto Ja scissura, si può giorni fino a tre settiman.e ·e1·r esidu·a una ottutrovare un po' di sensibilità vicino al r.achtde. sità persistente nella regione del cul di sacco Ad un 1grado più avanzato si mani·f.esta la interlobare. pleurite membr.anosa a livello del dolore punÈ ques.ta la ' interlobite mista del lato sinitorio .. •C on .l a stessa sinto.m ,a tologi.a in apparen- stto, ma quando ·e·s sa risiedei a d·estra la forma' za si ha discreta ·ele·v azi,o ne termica ·e l'ascolta- zione del li"quido -è svelata dall'abbassamento ' zione a livello del punto doloroso fa scoprire del fegato, con o senz.a ittero. In numerosi casi· f~cilmente una placca di sfregamenti pleurici, il versamento sembra .essere primitivo. Quando sulla quale1 è facile trovare una lieve ottusità, esso è piuttosto rapi.do sembra che sia b1e ne pairagonando colle -regioni vicine. La ~alattila .spesso una f<Yrma ·9.ii reaz.i on·e ' pleurica di 'fogiorni, ma .per un.a setti- col~ i pneumonici tubercolari j uxta-scissurali a1 . è di brev.e :durata, 3-5 . mana o piu si poss·ono ·avvertire i resti d·ella loro inizio, vere pleuriti metapneumoniche. Considerando i casi nu·m erosi, nei quali .il pleurite secca, qu.ando 1anche la ~ebbre ed il dolore sono .del tutto scomparsi. ve~same11to sie·roso ha sintomi p oco chiari, è In 11n grado più avanz.ato· si ha la cosi d·etta evidente che si può esitare nel farne la diagnosi, pleuri1 e a bottone di camicia. lJn malato nelle se non si pensa a questa affezione, ed allora è la stesse condizioni, con o senza r,ausa apparente, rapida id~viazi one' del cuore, o l'abbassam·e nto è p·reso d.a dolore p-µntorio febbrile verso l'estre- del f.egato che rischiara ,I.a diagnosi. s~ tratta cii mità . a.nterriore della VI costa di sinistra: do- una affezion.e acuta ·che n·o n possono simulare lore spontaneo, esacerbato dalla tosse e dai i t11mori più o meno cron1ci, nè a sini'Stra una mov1menti, provocato dalla pressione ,d el dito. milza un poco grossa, nè a des,t r.a l'abb.as.s aDopo 24-S6 ore e più ad l1n tratto si percepisce mento del fegato, a volte con ittero, pe~ l'esi.attorno al punto· 1doloroso una placca .di sfrega- stenza di una pleurite .( IIruframmatica o di una . ' menti· pleurici e1d una zona di ottusità. La feb- , peritonite sottoepa~ica. bre dl1ra 10-15 d più giurni. Dopo lln'altra setPiù facile è 1.a confusione col v·ersa:mento timana circa gli sfreg.amenti .e l'ott11sità scom- delJa grande· pleura, ma la sintomatologia d·elle paiono. T ale osserv.azione è natura.l mente ipiù interlobiti sierose manca spesso di qualche sinfacile a sinistra, ren'dP. tom.o, che si è soliti riscontrare nelle pJeuriti . pe,r chè a destra il fegato . oscura la nozione di ottusità. della grand·e pleur:a: ottusità n·ella zona di In numerosi casi l'affezione va in lungo, gli Tra11be, s·p osfam·e·n to 'del liveillo del liq,1ido nei sfregamenti persistono intensi e si estendono cambiamenti di posizione, soffio bronchia:le, sinpiù all'innanzi, l'ottusità cresce di estensione e tomi di liquido. sintomi degli spinali, tria.n$odi intensità e, malgrado m anchino tutti i sin- lo paravertebrale di Grocco, ecc. tomi di versamento pleurico. si r1corre a volte, Le pl.euriti .a bottone di e.a.micia e le inteTloin11tilmente, anche alla puntura esplorativa. b·i ti miste I.a~ciano - sp·esso, specf.èi a destra, • Si prende cioè per una pleurite incistata lln . traccie definitive. Il cul di sacco inf~riore delsemplice ingomb1ro . .del cul di sacco inte·r lobare l'interlob10, :iisp1e.ssito per Ja ·esiste1nza di false da ·f alse m·embrane pleuritiche, ' Che J)Ossono, membrane probabilmente organ izzate si ri- · d'altra p1arte, E1ssé!e molto infiltrate di ~i·ern­ ·V·ela alla percussion·e ed alla radioscopia. La Pit8. È cìò che l'A. chiama il pset1do-versamento ~ zona ottusa e.d oscura occupa qu.asi la linea <iell'interlobo. Questa lesione, può anch·e ess·ere ascellare imm1ed"iat~ente dietro Ja Jinea scisil nunto di partenza di poussées congestive r,d fl11rale e si distingue dai reliquati . pleuritici infiammatori.e, di crisi1dol orose,' di zone di della grande pleura, che .sono sO·prat11tto alla Sfre2'Rillenti pleurièi ed anche di produzione di base sul lob o i·nferi-or.e1 ·e .dànno sintomi p·ersistenti alla• ascoltazione. versame nto sieroso nell'interlobo. I dolori -01.1nto· Dur.ante l'evoluzione di qt1alc11na .di quest~ . r i i-nterlobari hanno ·t1n. valore pleu·riti a bottone d t camicia si può ved.ere ad urognostico, che non può ingannare. Essi deb' lln tratto risalire la te.m.p eratt1ra, il malato av- h ono far cercare t1no1 s.tato morboso .. q1lalunq11e verte qu alche npova ser1sazione nel ·suo lato, Jtingo il decorso scrssurale, sovr a:tutto verso il almeno in l'o.tt11sità si accresce in ,a lto· e.d indietro, s.i .Rt- rachide, dove. si pt1ò constatar.e, . proiezi,o ne', la presenza .d i gangli malati .a tto·r tenu~ 011ivi il m11rmure vescicolare ed .il fremito vocale tattiJ e ed in p oco temno si vede il cuore no all'ilo p olmcroarei. La gravità non risiede n el doloir e p11ntorio, ner cr11anto sia violento, sp~starsi dalla s11a sede no·r m ale. È questo il c::~­ gno niù sicuro di un versam,ento sieroso dell'jn- m.R. nello stato m o1·boso, che ne è causa. Le pleuriti m1embr::in.02·e m etapneumoniche terlobo, che p·u ò ,e ssere me1dio, consi!d·erev.0 1 .~. ma in generale ben sop·p ortato. Il versamento reazi on e di difesa dell'interlobo' contro l'infarto 1

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IL POLICLINICO

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pen~monico tubeircolare, vivo·n o quanto gli in-

stione. Poco si co11osce sul riassorbimento dei gas, ma è probabile .che esso avvenga più per un fenomeno fisico che , per l'attività biologica delle cellule viventi. Negli animali, specie ne.gli ovini e nei bovini, ia semplice distensione de gli intestini determinata da eccessivo sviluppo di gas pllÒ provocare una ostruzibne intestinale mortale. Ciò non avviene nell'uomo, però " . si hanno molte malattie degli intestini; degli altri organi addomiµali o ' della parete· addomi11ale ·capaci di produrre meteorismi gravi fino al punto di condurre a morte il paziente. I sintomi dovuti ·al metéorisnio da solo sono un senso progressiv9 di distensione addominale, dispnea, senso di costrizione e talora, spec~ e negli individui anziani, una condizione rassomigliante allìangina pectoris. Probabil• mente nei · casi gravi di meteorismo il cuore espostato l.ateralmente ed in alto. Il senso cli distensione si può in seguito convertire in una . . sensazione dolo.rosa ·costante o spasmodica anche quando il peritoneo non è infiammato. I segni fisici possono varfare molto a seconda che il meteorismo ·è generalè o locale. .se è generale l'addome è uniformemente disteso e teso. La cute diventa lncente e quando la distensione dura a lungo possono comparire sulla sua superficie delle strie s.imili a quelle che si h anno nella gravidanza. Le vene cutanee diventano prdminenti, l'ombelico. si · appiana o sporge fuori e nello stesso tempo presenta un arrossamento ·eczematoso. I movimenti del dia- ' framma diventano meno aplpii, il fegato è spostato in alto per modo che .l'are~ di ottusità epatica si restringe dapprima verso sinistra e poi verso clestra. Qùando il meteorismo è limi• tato ad una determi11ata sezione dell'intestino, l'intestino posto al disotto . del punto di ostrt1zione appare vuoto e collassato e la parete ad- . dom·i nale soprastante si 'presenta depressa, sempre che la porzione superiore dell'intestino disteso non abbia invaso il bàsso ventre. Nei primi stadii, q-t1ando ciò non si è ancora avverato, riesce p ossibile accertare il punto dell'intestino 11el quale si è · verificata l'ostruzione. I ' meteorismi gravi sono capaci di produrre· collassi pericolosi, .che possono essere dovuti a fenom~ni puramente riflessi e fattori meccanici, • nonchè alla tossiemia consecutiva ad eventuali fatti infiammatori. L'inizio di q11esti collassi è ordinariamente i1nprovviso ed a meno che. non ... si arresti diventa rapidamente progressivo e termina fatalmente in poche ore. La cianosi e la flaccidità della pelle, il polso · piccolo, molle, irregolare, la perspirazione eccessiva e la caduta della temperatura sono sintomi di cattivo augurio.

farti, partecipando d·ella loro benignità, o gravità; ma, se sono molto estese, possono originare una prognosi molto seria, perchè spesso creano aderenze interlobari importanti, delle sinfisi, che a sinistra p,o ssono inglob are il pericardio ·e molestare il .cuore ulteriormente. . · Le pleuriti int.e rlobari parziali, pe•r migrazione baicillare, non lasciano sempre .aderenze apprezzabili. ·La pleurite membranosa a bottone di camicia è di già un'affezione più seria. Oltre la lunga crisi febbrile·, esistono 1t3pesso ·dei .r eliquati nel cul .di saccq ple11rico ·e nella grande pleura. Il versamento sie!loso dell'interlobo in general·e si comporta in modo benigno. Solo in due e.asi, n-ei quali si aveva la coincidenza ·di parziale pneumotorace in s.o ggetti cachettici, l'Autore vide aggravare la situazione. Nella grande maggioranza dei .casi invec·e i versamenti si~­ rosi_ dell'interlobo esercitano piuttosto l'ufficio di_ pleuriti benefiche per la guarigior;ie di lesioni tubercola.r i preesistenti. Ciò potr·ebbe dipèndere dal fatto che Ògni crisi di attività bacillare può, · in certe condizioni, conferire un grado qualunque di immunizzazione, di cui profitterebbe la lesione tubé·r colare 9Jlteriore. I

P.

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TERAPIA. \

Il trattamento del meteorismo.

Il meteorismo è uno dei · segni più comuni e più importànti di alcune malattie addominali. E importante sopra tutto a scopo diagnostico perchè quando è 1·ilevato a tempo e bene osservato può costituire u11 valido sussidio per accertare la natura e la localizzazione del processo morboso che lo determina. Può essere innocuo costie senza alcun significato, ma pu ò anche , tuire un sintoma di malattie gravi ed essere da solo capace di provocare n otevoli sofferenze. Allo ·stato di salute la ingestion e e la produzionè• di gas nel tubo gastro-intestinale sono controbilanciate dal riassorbimento e dalla fuoriuscita dei gas stessi dagli orifici boccale ed anale. Solo quando ql1esto bilancio è djsturbato per lln impedimento al riassorbimento o alla fuoriuscita dei gas si ha il meteqrismo. Una certa ·quantità di aria è ingerita ad ogni hoccata e molti individui ne i11goiano anche con la saliva. In alcun i ca~i di . isterismo l'aria è anche ingerita nd ogni atto respiratorio, specialmente qt1ando l'individt10 parla. Ma in genere la maggior parte dei gas che si trovano nel tubo gastro-intestinale è prodotta d11rante la dige-

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SEZIONE PRATICA

Spesso il meteorismo, e talora molto molesto, può essere provocato dalla improvvisa distensione dello stomaco e dell'intestino in seguito alla ingestione di grande quantità di cibi e di bevande. Gli individui anziani con cuore debole soggiacciono di solito a queste forme di meteorismo dipendenti da e.ccessi dietettci. In genere in questi casi la morte si · ha di notte e non è dubbio che la posizione distesq, in letto contribuisca ad aggravare le condizioni del paziente. Perciò il · meteorismo cronico costituisce un peri-colo costante per la vita. In genere l'u.omo mangia eccessivamente e troppo rapidamente. Per la mancanza df una lenta masticazione gli alimenti non sono bene imb~vuti di fermenti digestivi e perciò sono più soggetti a:lla decomposizione. Se invece di tre . pasti al giorno se ne facessero · sei . e ciascuno in minori proporzioni si potrebbero evitare molti disturbi dipendenti da meteorismo. Al riguardo ha importanza anche la natura p.egli alimenti: i legumi, i cavoli, le ~ape, il pane di frumento, le bevande effervescenti sono i meno adatti. Esistono anche delle idiosincrasie: alcune donne, per èsempio, non possono bere latte senza soffrire gravi distensioni addominali, altre per la stessa ragione prendere caffè, cioccolato o cibi molto conditi. ·Anche la mancanza di esercizi açcompag·nata da una stipsi periodica o permanente può provocare meteorismo, la costipazione talora è preceduta da un periodo di grande intensa flatulenza. La sviluppq dei gas nell'intestino può essere .spesso arrestato dai salicilati, che pare limitino l'attività dei batteri gassogeni. Si possono a tale scopo sommìnistrare 20 cgr. di sali-cilato di sodio in un po' d'aèqu~ 4-5 volte al giorno. La magnesia usta ed il sottonitrato di bismuto si possono dare a dosi l'ettatte parecchie volte al giorno per fi~sare i gas .già pre-. , senti nell'intestino. Ma essi in genere .sono poco efficaci. Meglio dorrisponde il carbone animale dato ad intervalli di un'ora e mezza. Nei casi nei qt1ali il meteorismo non è dovuto ad un fatto infiammatorio, a paralisi., o ad ostruzione intestinale .si possono usare i purganti, ed a tale rig11ardo ~ono indicati quelli salini e l'olio di ricino. Un altro m ezzo pe~ promuovere là peristalsi intestinale è il trattamento galvanico e faradico della .p.arete intestinale con l'applicazione di un elettrode al perineo. Talora agisce meravigliosamente ·l'applicazione della Yescica di ghiaccio o di panni bagnati in acqua fredda : con lo ' ste~so m~ccanismo agiscono ' l'etere, la·benzina o il cloruro d'etire. S'o no state anche raccomandate le pennellazion.i , addomi' nali di una · soluzione di ittiolo in glicerina al 1

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%. L'uso del tubo rettale raramente dà buoni

risultati: anche quando è introdotto profondamente il gas fuoriesc e solo a rari intervalli ed in piccola quan~ità. Questi metodi curativi ad ogni modo non dovrebbero esser'e mai adoperati quando il meteorismo è dovuto. ad una · malattia acuta dell'intestino e del peritoneo. • Perciò in ogni caso occorre .un esame accurato per la diagnosi .d ifferenziale (.T he Medical Re·v iew, 1917, n. 1). a. a. •

POSTA DEGL'I ABBONATI; (848) Iniezioni endouret'ral~ di permanganato · potassic9. - All'.abb. n. 8221 ; Per le iniezioni uretrali con i com11ni schizZf>tti la dose medi.a . del permanganat<:> di potassio è quella di 1 o. ·2 centigr. per l'OO gr. di acqua distillata. Per le ·irrigazioni col n1etodo Janet o' Majocchi si adoperano soluzioni al ~4, al lh e perfino all'l per mille, a seconda della tolleranza del malato e dello stadio dell'uretrite blenorragica. ' V. MONTESANO. '

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L'abt.onato n. 6745, a proposito della congiuntivite catarrale da semi di ricino, osserva che i panelli da questi ricavati, servono per. l'alimentazione del bestiame e ' chiede con1e accade che la ricina non determini fenomeni di intossicamento. • L'estrazione dell'olio dai senti di ricino las.c ia intatta la ricina nei panelli, i· quali sono quindi altamente tossici. l'le1~ u sarli nell'alimentazione del bestiame vengono clapprima sottopo~ti a trattamenti (bollitura prolungata, vapor acqueo sotto pressionè) che distruggono la ricina; oppure questa viene disciolta in soluzione di sale comune al 10 %; la soluzione usata viene poi rigenerata precipitando la ricina col , riscaldamento. I panelli così trattati sono affatto atos~ici e costituiscono un buon alimento· per il bestiame (contengono oltre il 30 % qi sostanze albuminoidi). · (849) Tossicità dei parielli di ricino. -

FILIPPINI.

(850) Al capitano medico Caissini, Zona di (J.uerra: , Nei fase. N. 1, 2, 3 del corr. anno della « Ras' . segna di assicurazione e· previdenza sociale », (Roma, Piazza Cavour, 3) troverà quanto si va facendo in Italia per l'assistenza agli invalidi della guerra (disegni di legge, r elazioni, discussioni, ecc.) : nei fascicoli stessi e in quelli dell'anno precedente -sono contenute molte notizie su quanto si va facendo all'estero. A. R .

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IL POLI CLI NICO

CENNI BIBLIOGRAFICI. T.

Del~

tecnica operativa ostetrica una certa parte è trascurata, non però dimenticata. Molte operazioni nuove non hanno ancora acquistato il diritto di entrare nella pratica corrente; altre, vecch ie, lo hanno perduto o lo vanno perdendo, come le operazioni embriotomiche, le quali dovrebbero sparire della, tecnica operativa ostetrica in grazia dalla profilassi guidata e illuminata dalla diagnosi tempestiva ed accurata e resa possibile dalla crescente istruzione delle levatrici. Il libro può anche servire per ''rapida consultazione,, ed a tale scopo è fornito di tre indici. Quello alfabetico è fatto solo per questo. Della utilità del libro {che ci sembra poter esser l etto con vantaggio anche dagli studenti come " vade mecum ,, o come " repetitorium ,, nella preparazione agli esami) giudicheran,,o i lettori. • Lo scrittore può affermare soltanto le sue buone intenzioni e l'amore posto nello scrivere il libro - in circostanze eccezionali per un ostetrico. __.. sotto la tenda, in· mezzo ai gloriosi soldati d'Italia, col pensiero rivolto a/Je fortune della Patria ed alla necessità di .darle nuovo 5angue e nuove vite per le opere feconde della · stabile pace futura. Alla maternità è affidato il compi to sacro df ristabilire nel mondo l'equilibrio turbato dalle stragi della guerra e di lenire gli infiniti dolori della rinsavita e speriamo anche, risanata Umanità.

Ostetricia Moderna. l Tn volume in-16°, tascabile; d i pag. 528, .e.on 95 fì. g-nre. · Roma, 1917 - Premio a nnt1ale a-i nostri abbon a ti . · Questo v ad e-1n ec~lni, semplice e pratico, redatto da un ostetri.co d i gran·de valore, ch e alla competenza unisce il privilegi o di ·u n 'arte espositiva ammi revole, è destinato a r ender e impareg giabili servigi nell'eser cizio corrente d ell'ostetri.cia. ROSSI

DORIA.

Il p r of . Rossi Do r ia ci offre assai più di un . a rido r i a sst1nto: egli espon e, in m od o pi ano, a ccessibile e nei detta gli, il .dottrinal e clin ico, i m et odi diagnostici e gl'interventi te·r apeutici più fedeli e più sempli ci, d erivandoli dalla sua estesissima esperienza personale. . • Tr asc11ra i probl emi rontroversi, astrae clal1e con tingenz e rar e·, om~tt e le t ecni che clifficiJi ed ir1a ccessibili; riesce a tra d'llrr e in pra- · .t ica t1n desid er a t1l1n diffici le a realizzare nei l a vori ch e h a nn o in t endimenti p r atici, nei q11a1i imp orta assai più ed è assai più difficile 1ion dir e anzich è dir e. · Il piccolo m a n11alè clel R ossi Doria, con- , dotto con così ·sa.ni r1'it eri e rara abilità , c·os tit11isce 11n prezioso contrib11t o all'ostetri-cia pr atica . N11lla p11ò valer m eglio, per intender e l o spi1·ito, clie scorrern e l a prefazion e. I nostri. lettori ri permett~ ranno cli_ r i11orta r la. R . B. I

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Zona di guerra, Giugno 1917.

T. ROSSI DORIA.

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VARIA. • •

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Dal Medical Record del 6 genn. 1917, rile·v ia1no i seguenti d ati., desunti dalla r elazione annua alla « National H ighways Protective Society » . Nella città di New \"ork durante il 1916 gli automobili llC·ciserq 392 p erson e, di cui 248 b a mbini; i tram 78"per son e; i carri 743. I ri tutto lo Sta to di New York l e vittime degli automa• bili fur ono 729 : mai si era a v11ta una str age ,s iffatta ; le ferr ovie sopra elevate hanno avu to a l lor o passivo 82 vittime, contro 122 dell'~nn o precedente. Nello stato di New J er sey si sono a vut.i 215 morti cagionati da a t1tomob ili, 14 da t ram, 18 da carri, 56 da fe r rovie sop r aelevate (contro 61 dell'anno p recerl ente). L. P .

V!. CArlt, I feriti d'ortna da f 'H.oco d~yli 'trfi .

Aumento degli infortuni stradali negli Stati Uniti. •

Pubblicheren.10 p rossi mamente :

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E un libro scritto alla buona, con in tenti p u ra mente pratici. Non contiene esposizioni dt teorie, discussioni di metodi, statistiche, di • squisizioni sci entifiche, rilievi storici, minuzie e particolarità tecniche i ngombranti. Non è dunque un libro p er la cultura ostetrie-a. ' · E solta nt o una g ui da p ratica all'eser cizio dell 'ostetricia da parff!\. del medico. E come tale ha il suo p r egio magg io r e. in un difett o : quello di esser e schemati co, di da r e l e r egole general i, di tener conto dei casi più f requenti e, , sulla base di questi, di consigl ia r e al medico una linea sola di con dotta: la meno per icolo sa, la più semplice, la pi ù efficace. Una delle più f r equenti e per icolose deficienze dell'A ssistenza ostetr ica fatta dal medi co quella .di non aver e una buona base nella dia.gnosi, che devè invece e~sere sempre esatta e comp leta . Per ciò alla diagnosi ostetrica è dato nPl li bro uno sviluppo not evole. . Anche la par te profilattica, così importante specialment e i n gravidanza e nel puerperio, i t r attata con predilezione.

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NELLA

J? R O F E S S I O N A I~ E. ..

.· Per l'equo trattamento.

giori, non dirò giovani, ma meno , vecchi degli altri, che ha · dovuto alla guerra la . sua lll.·n io Sig . Direttore, ~nvidiata fortuna:, perchè sono state aumentate Il dott. Pangloss ba ricevuto da colleghi, le s·ezioni di sa,nita ed, in r.apporto a tale auche si trovano al fronte , num.é rose lettere, ed mento, ' !'.organico dei maggiori ..si è ampliato ha fatto .sue le lamentele e le critiche, cli.e di un certo numero di posti, pagherà il lieve queste lettere gli portavano. Lamenti e criti- beneficio, che· unico fra tl1tto il èorpo sanita.• che vanno a colpire un facile e comodo bersa- · rio ha" conseguito, col riman.ere nel grado di glìo: la sanità lniiitare, ed in ·genere .i l corpo ma'g giore lJer· tutto il resto della qarriera: sanitario in servizio attivo permanente. Di q11ello poi che sarà l'avanzamento degli . , Dico facile e comodo bersaglio, anzitutto per- attuiali etapi tani medici.· è meglio non parlare, chè è solo poco tempo, sarei per dire sono· ~a basta 11n'occhiata all'.ann11al'.=io' pe1· imma• ~ poch.i gjorni~ da · che, in mezzo al caos informe ginarlo. ~ di uffici, più ·consultivi éhe esecl1tivi, che coA quanto dice il dott. Pan.glòss, essi e gli stituivano le direzioni del servizio sanitar:o q,ltri lo.r o .colleghi gq_dranno, n-el dopo guerra, militare, si comincia a delineare lln insieme di 11.n meritato riposo alle l oro fatic:P.e: Dio direttivo meno illogfro·; ed in secondo luogo solo· sa invece che immane cumul o di l avoro · .perchè. tra i quindici mifa medici, .che ora sono incomberà, nel do1)0 gu.err.a, st1l piccolo corpo sotto le armi, ·Conta assai poco l'interèsse e la sanitario effettivo! ·voce dell'esiguo manipolo degli ufficiali medici Questi sono i voli d.i carriera, queste 1.e ripaeffettivi, di.spersi fra zona di gl1erra e zona terrazioni dei torti subìti, ql1es:ta è la valvola di • sfogo alle. legitti.n ie aspirazioni, regalo che l a ritoriale. Fra parentesi, ed, a proposito delle destina- guerra avrebbe portato, secondo il do.tt. Panzioni di un certo numero d.i essi ai servizi d·e lla gloss, con le sue mani cruente, ai medi-ei mizona ter.ritoriale, non abbiano perfino sentito 1itari, singolari beneficiati dall'immane · fiaqualcuno rimproverare c·o storo, cl1e .s ono i più g;ello ! G11ardj altr·ove Pangloss, se vuol ve·dere prosacrificati, come se fossero altrettanti imbosca ti, mentre è gvvio comprendere che ogni in- fitti, ·c~rriere .rapide e graqi conse-g11iti in età · . ' che ad lln. medico :.studio~ teresse morale e materiale loro, farebbe ar- - giovan.il,e. Mi .spiace . . de~temente desidèrare il servizio in zona , di so e competente di cose militari si çlebbq, fare q11estò richiamo . . guerra? Ritornando al dott. Pan,g.loss, mi permetto E ven·iamo ora a e.-saminare le condizioni che di osservargli che le asserzioni dei Slloi corri- nel nostro esercito s i son o fatte agli ufficiali • sponqenti non sono sempre poggiate S!l dati medi.ci di compl emiento, condizioni ch e il dottor Pa1igloss proclama intollerabili per .-pro- , precisi. ' Comin.ci.amo dalla prjma r~vendicazione: la mozione e p·er impiego. ·Gli ll.fficiali medi·ci dell'.ordinario .r11olo. d.i rapidità delle i)romozioni dei medici mili tari effettivi rispetto a ql1elli dei m~dici d.i com- com11lemento, . se · abili ai servizi .di -.gt1erra, sono promossi a seco11da della legge "sull,av.an·plemento. ' Se il dott. Pangloss ave&se d.a to llna scorsa zam€nto insieme con gli effiettivi di pari anziaad un annuario militare, avrebbe rilevato ·c he nità. "\ nel corpo sanitario gli attualmente colonnelli , È . ve.ro -che tali pron1ozi0ni non · superano il medici hanno in medja la fresca età di ses- grado di c.apitano, mentre per gli ufficiali delsanta anni, che i tenenti colonnelli medici ef- le armi, dosì dette, combattenti giungono al • fettivi }Jiù anzi.ani hanno ·cinquantotto anni di grado di maggiore, ma questa disparità di • età, e quarantotto ne hanno i meno a.nziani, trattamento non (liper1de dal fatto che dalla • i neo-promossi. s ,a nità Mtlitare i1on si ritengano j m!edJci di Nel .r11olo dei maggiori poi avrebbe potut'J complemento idonei a coprir g;radi' direttivi, ri.scontrare c~1e i più anziani giungono alla ceme erroneamente credono i . corrispo11denti del dott. Pangloss, ina· dalla strp,na posizione classe del '68 (48 anni!) ed i meno anziani, i fort11nati.ssimi, quelli che hanno risyegliato, d·el m,e dico in gene1~e nelJ'esercito. , • ' · ,Egli versa il suo s·a ng·u e ·n~lle trincee, affroncon la ioro brill.ante ca;rriera, le c11pidigi1e degli anonimi colleghi,. sono della classe dell '80. ta in' mezzo ai soldati ogni disagio . ed og.n i peE, si noti ben e, questo esig·110 gr11ppo di mag- ricolo, muore spesso della morte clei . martiri • (23) . •

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e degli eroi, ucciso da una palla o spento da una · ii;ifezione, ma.:... n?n è considerato ufficiale combattente!! ' La sua .carriera è assimilata a quella degli ufficiali di amministrazioné. . Del resto per.chè i capitani di complemento passino per promozione ord'inaria al grado di maggior.e, occ6rre che essi abbiano. il mini- . mum della. permanenza di duè anni nel grad-0, e nessuno degli attuali capitani me}lici di comple1nento, che erano tutti subalterni . allo inizio della nostra gt1erra, si può ancora trovare 'in qlJ:esta condizione. · Vi sono poi delle ,speciali categorie 'di ufficiali meò,ici di complemento costituite da quelli che non avevano, prima della guerra, alcun grado militar,e e che, per i sqli titoli' .che possi.edono., in base alla circolare 734 del G, M. 1916, saltano, a piè pari, qual1siasi ·grado ed' anzianità, e, senza aver fatto precedentemente neppur.e lln giorno di servizio militare, . diven- • tano d' emblée capitacni, maggiori, tenenti colonnelli, colonnelli e generali; e non è una commissione di impiegati o di mili tari che assegna questi titoli con burocratica pansimonia, ma una commissione ·di scienziati venerati e venerandi!. . . Francamente credo "Che nessun'altra cçl.tegoria di professiontsti, le cui rispettive carriere, è bene ricordarlo, .sono state da:qneggiate dalla guer.r a non meno di q11elle dei medici, . sia stata trattata con più equa larghezza. Ma dimenttcavo l'altro 'lamento, l'altra causa di malcontento del quale Pçi,ngloss si è fott o eco: perchè i medici di complemento non devono concorrere nella stessa misura che gli effettivi ai posti di.r ettivi? Spieghiamoci: quali sono questi posti direttivi, ambiti tanto dagli ufficiali medici di com• plemento? Vogliono questi poter ' divenir·e~ in altri termini, direttori di · sanità di armata, o di cotj:>o d'armata, oppure capi~ufficio di sanità : divisi0nale, o éomandanti delle sezioni di sanità,' poichè gli altri posti direttivi sono aperti, ed in gran p·arte occupati, da ufficiali . di compl-emento? Si potrebbe chiedere quale '~ antaggio o go- · dimento ricaveranno essi da cp1esti impieghi più militari · e burocratici ... che tec:qicf, quando agli ufficia,ii medici cii complemento sono aperti, ed anzi riservati, posti e gradi ben più brillanti ed ambiti, dal punto di vista professionale, come di quelli di consulenti di armata e di .corpo d'armata, di direttori di tutti gli Istituti e centri di cure specializzate, di capi delle amb11lanze chir11rgiche, di in.segnanti alI

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l l. POLICLINICO

l'Università c~st!ense, ecc.; ma, a prescindere da tutto ciò, è facile -comprendere che l'amministrazione militare ha bisogno di tenere, in quelle direzioni, che sono altrettanti punti • n odali del ser~izio, funzionari r~sponsabili nel più ampio 1senso della parola, funzionari che, . . ' più ancora che per la loro lunga e faticosa carriera passata, garantiscano col pegno di tutto il loro avvenire. . Del resto n on ·Credo che tali posti facèiano gola a chicchessia, perchè son ben più irti di • triboli e di soine - che. non fioriti di rose. · Certo la guerra, come dic~ Pangloss, è in antitesi con ogni concetto di giustizia e di pietà, ma ancor più ingi11sta . ~ f11nest~ è l'opera di bhi semina l'equivoco e<l il · sissidid fra coloro che doYrebbero esse:re, e sono realmente, affratella ti dai com11ni st11 di·i e dalla comune opera . p.ieto ~" ·1. • .. · So berie che fra q11esti non è il dott. Pangloss, del qt1ale cla tempo ·seguo ed apprezzo l'azione valorosa cl~ st11dioso, e che aov.rebbe, per la sua autorità e per' l'opera da- lui spiegata n el giornalismo medico, farsi moderatore di tali mals,an.e tendenze. Comunque, mi augttro che ora egli, chiarite le . cose, voglia dire ai lettori del cc PoJi,clinico » che lo stretto raggio visuale dal quale spesso si giudica, può . condurre in errore, e che nessliln soprU:SO, nes, suna ingiustizia dai _m edici effettivi dell'esercito è ·stata :ffi.tta a danno dei colleghi, sempre ben accetti e graditi collaboratori. Dott. G1JIDO l\1ENDES, maggiore• m~dico: I

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Cronaca del movimento professionale. .

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Il. collegio oonvitto per gli orf<Lwi dei sanitari. La Gazzetta uffi<Ji;ale ha pubblicato il nuovo rego-

lamento per l'esecuzione della legge 7 luglio 1901, n. 306 Slll Collegio convitto di Per:ugia per gli orfani dei sanitari italiani, modificata con la legge 2 lugllo 1911, n. 725. " Son·o sottoposti al rontributo obbligatorio di cui all'art. 2, lettera e, della legge 2 luglio 1911, n. 725, tt1tti i medici chirurghi, veteri:r;i.art, farmacisti, i quali prestino hel Regno servizio· sanita.r io alla dipendenza dello Stato, delle Prov_incie, dei. Comuni, delle Opere pie e di altri enti pubblici, legalme:µte inc:onoseiuti, mediante retribuzione fissa sotto qual- · siasi denominazione a carico di uno o più degli enti medesimi.

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Riceroa d·i mediOi. per Ospedaii di guerra. Il Comando dell'~dale militare di · Riserva di ~ vigo ha <.1.iretto all'Ordine dei medict di Milano la

seguente richiesta : «Si prega caldam~nte codesto on. Ordine dei Me-

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SEZIO~E

dici perchè voglia compiat~rsi di faTe indagini affine di trovare qualche medico che sia disposto a • tr-cl.sferirsi a Rovigo in servizio militare temporan~o nella qualità di assimilato onde poter attivare il funzionamento di altri dieci ospedali in aggiunta .i quattro esistenti. E al sentimento patriottico di tutti i colleghi, che io, cittadino milanese, mi rivolgo in questo momento di suprema necessità. L'assimilazione o g1~-ido \errà a segnata secondo gli anni di l<l Urea. Oltre lo stipendio clel gr<l<lo vi sarà l'indennità di marcia da lire ~ s -! giornaliere, l'indennità d'al1~oggio in lire 1 netto <11 ctorno e magari alloggio gratis in più . .Agli ufficiali di guardia ·petta il Yittb gratuitamente per la giornata o ver le giornate~ e si offre di fare più gl1~1rdie di segt1ito. Il tenente realizz~ri1 al inese lire 320 ed il ca1)itano lire 444 i1ette. Il viaggio snrà gra h1ito oltre all'indennità spetUlnte al grado. Firni. : colon. àott. Boz:i. Ordi11.e dei nzedici della Proi;incia. di Paler1no. -

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P RATICA

Ordine dei medici dell(J Provinc:fa di Beli.uno. -

Il Consiglio dell'Ordine, ùopo aver respinto co.q. 5 voti contro quello del proponente dott. Pagani, la tesi della incompetenza degli 01;dini ~1 giudicare il contegn-0 politico dell'on. Brunelli, approvava un ordine del giorno pro:bosto dal dott. Del Zottoy in cui : «Rilevata anzitutto l 'opera de11·on. Brunelli, assiùu.a. ed efficace a vantaggio della classe medica e la obbiettiva correttezza di lui come presidente della A.. X. M. O. quale apparisce dall'indirizzo da lui dato all'azione di classe prima e durante la guerra; riaffermato il pieno rispetro alla libertà dì w,nsiero che rappresenta' una conquista ine,opprimiblle del mondo moderno; ritenuto che la apoliticità dell'Ordine, istituto .essenzialmente professionale, esclude il diritto di giudicare dell'atteggiamento politico dell·on. Brunelli, liberamente e legalmente eletto a far parte del Con iglio superiore di Sani t.à dagli Ordini che non ignor.1 vano la sua fede politica; const~1 tato che per l'atteggiamento politico per&onale d elron. Brunelli, un grave · dissidio Si è forwato tra lui e la grande maggioranza dei sanitari, dissidio che è causa di profondo disagio morale ed è insanabile pe.rchè ha le sue radici in fatti e ragioni sentimentali che ~ono al di fuori ed al di sopra di ogni tendenza politica particolare; nella ferma convinzione che il buon a-n daniento di ogni forma associativa riposa sulla concord;a degli animi e ulla eorrispondenza fiduciosa di pen. siero e di senti.mento tra gli a s oe:iati e chi ne dirige l'azione. cosicchè, qu~ndo tale affiatan1ento si affievolisca e si perda, vien meno. con la disorganizzazione palese o latente. la forza veramente operosa per il raggiungimento dei fini che la associazione si è proposta; esprinie il voto che, unicamenté informandosi all'interesse delle associazioni che lo avevano voluto a loro rappre5entant.e, l'on. Brnnelli rassegni le dimissioni da membro del Consiglio superiore di Sanità».

Il Consiglio dell'Ordine ha rilevato e deplorato che le amministrazioni comunali della Provincia. pur concedendo una indennità men&ile di caro-vivere agli impiegati burocratici, non sempre abbiano este o tale indennità ai loro medici condotti. sebbene con una circolare del ministro Orlando diretta ai Prefetti s~invitino i Comuni e le Provincit> ad ottemperare. nei Jimiti clel bilancio, alle e, ittenze crea te dallo ~ta to di guerra. Per.tanto il Consiglio. informato che già il Co- · mune di Palermo 11a conce so l'indennità caroviYeri ai sanitari municipali, ha deliberato di ri\OlgerSi al Prefetto de11a Pro,il1cia. affinchè voglL'l a(loperare In ~ua autore\ole influenza presso le amministrazioni dei Domuni ed Opere Pie della Provincia. perchè q11este, imitando lo St.ato. vogliano accordare ai medici l'indennità caro vivere. Dopo una bre'e discussione sulla questione Brunelli, il Consiglio ha votato a<l unanimità. un or- ' tline del giorno in cui : Ordine àei Meàioi dell:a Provinaia di. Firen,ze. «.Ricbi.amato il prroedPnte ordine del giol'no È stato approvato il &eguente C>. d. G. : , del 30 aprile u. s. : <<Il Consiglio dell'Ordine dei Medici della Protenuto presente l'ordine del giorno del Consivincia di Firenze : glio Federale \Otato . nella seòt1ta del 13-14 magche in \"arii ordini del giorno dichiarò come gio u . s.; l'on. Brunelli non doveva mantenere la rapprefacendo proprio il c-onretto e&pre~ o nel sudsentanza degli Ordini dei Medici nel' Consiglio Sudetto ordine del giorno. che l'a11oliticità degli Orperiore di Sanità per avere col suo contegno deciòini non possa e non debba comprendere l'ast.ensamente antipatriottico offeso i sentimenti di itasione degli Ordini nel c-ontribuire con tutte le loro lianità della classe medica: forze alla resistenia della ~azione nella guerra che nel Congres~o degli Ordini dei Medici delattuale: la Toscana lo invitò a dimettersi; ritenuto che l'atteggiamento politico dell'onoafferma la necessità di considerarlo decadut.o revole Brunelli è in contrasto coi sentimenti d'itadalla rappresentanza degli ordini: lianità di tutti gl'in critti a questo Ordine dei Mepresa cognizione dal Policlinico del 27 maggio dici e della grandissima maggioranza della classe · 1917 dell'ordine del giorno del C-0nsiglio della Fesanitaria del Regno; derazione che ritiene indanabi1e il prop1·io dissenesprime il voto che non si possa mantener~ also <Li pensiero da quello tnani.fest.a.to dall'opera 1'on. Brunelli la fiducia come rappresent.ante del politica del1/oo. Brunelli; Consiglio Superiore di Sanità». (25) •

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ritiene e:he questo giudizio .del Consiglio fede1·ale, che è il l'a·p presentante degli Ordini dei Ì\lledici d~ Italia, ~ia l'invito <1ll'on. Brun~lli di di-

m~ttersi;

vede nella richiesta· clell'on. Brunelli di voler conoscere se 1<1 magg-ioranza degli 01:dini <lei Medici i:n.te·ncla o n.o d'i discutere quello, che. egli chiama il suo atte?;gian1ento l)Olitico e e:he invece è a tto di lesa pat1·ia, nn sottile espediente per tentare di inantenere q11el })()' to, di ct1i non è più . degno : ' i11vita i vrincipnli Ordini d'Italia. -· che hanno preso })<ll'te <.l lla questione, a stimolal'e anche mediante congressi regionali gli Ordini delL'l rispetti{ra regione .u dare un g'iudizio esplicito, nel caso che l 'on. Brunelli non. sentisse il do,rere di dimettersi i1eppt1re òopo il giudizio a lui t}lnto contraFederale)). rio del Co11 is:lio '

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ATTI PARLAMENTARI. S uJZ'·in.der11nità oa.1·0-vitveri. 1

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.A.Il 'on. · XColina il ministro degli Interni, ha C<)Sì rispo to in J}roposito : «Ne un provvedimento è sta t-0 ancora adotta.to per e 'te11d~re ai Com11ni. • Provincie, Opere Pie, • l'obblig·o di C<)l'li·s pondere ai rispettivi dipendenti l'indennità. C<tro-viveri n~lJ.a misura proporfilooole stabilita. dal decreto 111og·o~11-enziale p~r gli impieg-ati dello Su1to. Si sono J">erò rinnoYa te le raccon1and~zioni agli Enti locali nffinchè provvedessero adeg.11.ataruente. Ed ora <:on una recentissima circola re son-0 state rivolte premure ai prefetti in-vitandoli ad .accertare q11<1li delle di11endenti amministrazioni non .a bbiano ancora provveduto, per poter llOi ~. aminare, in base alle notizie che 1ie ris11lteranno, , e e quali provvidenze sie-no <la adottarsi t1ll 'argomento >> . I/on. Bentini ha 1)resentato un'inte1·rogazione ai rninist1i del Tesoro e dell'Interno perchè sia elevato il minimo dell'imponibile degli stipendi e dei salari degli impiegati ed egenti della pu•bblica ammini trazione <li fini dell'imposta di ricchezza mobile, . escludendo dalla imposut stessa l'i.ndennità di qual. iasi specie, particolarmente quella di. caroYi~eri. , ·

sanitari.. Gli on. Ilru11elli e Pucei avevano interrogato il l\lini.8tro dell'Interno l>er sa i.ere e non creda. opportuno ed . urgente lln provvedimento che sta.bilisca es ere sufficienti le decisioni delle rappresentanze dei Consorzi di co11dot-t:e mediche e veteri11arie in materia di aun1e11to cli stivendio o di coneessione d'indennib1' . 1)€1' caro-Yiveri ai sanitari eonsorziH li: ciò ~1110 8c-opo <li o,·yiare l 'i11conve11iente che dette decisio11i 1>os ano essere annulla te, come or.a nv\iene, pel -voto co11trario anche di u11 $;0}o Con"i~lio Co1n11nale dei com11ni t~)nso1·zin ti. , c·ootro il \Oto faYorevole <lt tutti g-li altri. Il . otto. ep;retario on . nonic€'1li 11<1 e-osi risposto : « Il provvroirnento in,·ocn to cli1g-li onor€'vo1i in(26) Pei medioi dei Consorzi

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terl'oganti sarebbe in ·a perto contrasto con tutto il sistema. delle norme che regolano il funzionamento giuridioo-anìi;ninistl'ativo dei· consorzi sanits.ri. Secondo la legislazione vigente., spetta esclu ivaruente ai Consigli dei singoli comuni costituenti un con orzio sanitario deliberare in merito · alle SJ)ese necessarie I>el funzionamento del consorzio stesso, nientre Dlle i:appresentanze consorziali sono ri er'a ti i provYedimenti circa il funzionamento tecnico-ammin1stratiYo del consorzi-0 ('capitolato, regolamento interno, pagamento di stipendi e <li·SCiplina del personale, ecc.) riei limiti dei fondi 1)()·sti a ua disposizio11e d<1lla conyenzi one regolatrice del consorzio. I/ <:t dozione tl~ll.a suggerita riforma non potrebbe effettuiarsi .senza ledere gravemente il principio • stesso dell'autonomia comuna le. in virtù della . qua.le ogni Comune c1eve essere L'lsciato libero nel vincolare il J)roprio bilancio e cli provvedere nella maniera che crede più rispondente ai propri interessi, ai seryizi JH1bblici dipendenti. D'.altra .p arte, .acl oYvia.re HJl'inronv€'niente la111enta to dagli· onoreyoli interro~nti occorrono ndegi.1ati rimedi, per la facoltà pertinente all<1 Giunta Provinti'.ale Amn1i·n istrativa (art. 219 della legge comuna le e pronnciale) d'intervenire d'ufficio per ren{lere vano l'eventuale rifiuto di ql1alcuno dei C-0muni consorziati a delibera.re le spese ' che fo sero ritenute necessarie, e quindi obbligi-'1to.ri~, pel fl1nzionamento del servizio sanitario)). ~

J?lforrna 11ell'1ifficic;. sanitario 1nilitare.

. Come an11unziamrno nello scorso numero, l 'onore"fole Dor€ aveva J)resenb:1to un'interrogaziont> in cui pr-01)oneva che l'ufficio saniti11·i-0 militare pl'e~• so il :àiinistero della Guerra «si e1e,rasse alle fuuzjoni -O.i un.a direzione gfnerale autonoma, perchè J)()Ssa essere data unità ed energ·ia d'indirizzo al servizio sanitario milita1·e >> . Il generale Giardino hn così 1·ispoi::to: t.< Il provvediruent-0 cui accenna l' 011-0revole interrogante er:• g:iit i1el i>roposito del :Niint~tero, e .si .stanno ap1)unto facendò gli studi e le ·p ratiche 11er attuarlo». La riforma ha lo scopo di accrescere l'efficie11z.a clei servizi sa11itari dell'esercito. E&sa conferir~t at1tonornia ed attr1buzioni Yaste e de.finite ad un ufficio cl1e avevn g·ih ass1111tq imporb:1nza noteYolissimà, ,sotto un'abile e ,solerte <lirezione ~ col con · c-0rso cli coo1">era tori fatti vi. La. sistelll<.1zione clel n11ov-0 uffici-0 yerrn prp:-·tq tradotta in prati ca.

RISPOSTE AQUESITI E ADOMANDE. Pensioni - 1-?ilascio cli certificati in con.dotte a cura pienn. - Dott. Hbbon:ato 150-1 c11 ~. Alle eondizi-0ni e Po~~ liqnidel'à a fine proB:i:::im<> s~tt~.mbre la somma di r;. 14251. Con altri ~~i i11e" i <li 8e1·yizio 1n J.>ensione rimarrà nella mede~ma mi · "Ura. giaccl1è •i11 tale s11<1zio di servizio, snp1>0sti giit compiuti nei 2-t aru1i $ei mei:;i ed nn giorno tenuti p€'r ba .. e n€'ll<1 J)reredent€' liql1idnzion~. Non po'"·(Gf)1-1)


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sono essere calc.'Olati i l!J mesi di int.erinato pretrà es~re proposto per l'avanzament.o dopo un mistati prima della entr.ata in v.igore della legge sulnirn<> cli l)ermanenza di quattro mesi. la C<lSSà di previdenza, perchè oono ri.scattabili i _ Circa gli asseg11i, gli .spettano quelli di sottosoli ·ervizi fatti con non1ina regolare e nella contenente me~ico più l'inde nnità di guerra. dizione ài titolare effettivo della eondotta. I medicj P er ciò che riguarda le mansioni del medico micondotti a ct1ra_ pie00: sono tenuti al rilascio gralit.1re in c~1mpagna può leg·g ere il Randone. (Il metuito cli tutti i . ·certificati di cui ~no richiesti e cli('o u1ilit.tre in cn1npagna). ciò sin Jlerchè il certificato è il compendio di ltna ...1.ll'abb. n. 4151 : • • . vi~it'l n1e.cl.ica, che è g·ra tl1ita, sia l:>erchè il OoA.ttu.1llll~nte il tlisposit.o della circolare n. 39 dimu11e è o·bbligato .a presta1·e, oltre la cura, it.1nche s1)~11sa 4 {1el 14 g'€11naio 1916 è stato abrogato, perl'as&istenz,a sanit.Rria. ai propri n~turali. L'a.ssic:hè •So&titnito da quello della circo,l are 734 del 1916. , stenz<1 sa niit.a.ria comprende, fra altro, anche il riPerò il <.:olleg·a Jiuò l)rovare a ·p resenta.r e un telascio clei certificati di cui si possa, per qualsivocla mo. i1on ayen<lo la circolare 734 effetto retroatglia. oausa, aver biisognÒ. Al inedico •condotto, a11tiYo. e se l'errore che lo ha dn.nll.€~.giato ri.sulterà, che , e a tutta. cura, c.om1Jete compenso pel l'ilHRcio n-0n è escluso .p o ~ ottenere la promozione che al·di <:<!rtificati in ca~ di infortunii 111 lavoro. l-0ra gli spettava. Xel f<ltto del rilascio gratuito dei certificati non • ....\.11 ·abb. n. 8207: vi h <l nulla da vedere il Comitato locale òi assiPer far domanda di ' 'enir .ammesso al concorso stenz.c1 civile e, verciò. cred.iamo c:he aia inutile i1er là nomina a tenente n1edieo effettivo, occorre che Ell«t iad esso 1Si rivolga. per ottenere una. dimiehe t<1le concor~o Ria a1)erto. nuzio11e dell'ammontare della rela.tiva ta.ssa, c.hE> Si o,s serYa che recentemente ne è stato chiuso Le fl1 imposta <lal Comune. Qualol'a creda che / uno. I.1 '~1nzianità tlipende. <lc1lla graduatoria. del conl'onere clella co,n dotta 1siia superiore }1.llo ti·1)en{lio c:or.so (..> dag'li Hltri titoli cli servizio prestato. che T~ corrisponde il Comt1ne, può l'jvolgel'si all<I è\ll '<l bb. Il. 7117: G. r. A. ,p er cong·ruo aumento di llfficio iai ser1si A rig·ore di te1·mini la Direzione di Sanità del dell'.a1·tic-0lo 26 del te~ l1nico delle - vigenti l~ggi Corpo c1 ·arma L1 non }) UÒ pa s~ r sopra la dichiarasanitarie. %ione della Con1lllissi-one · sanitaria di visita di Fi{n915) Pensiorii. - Dott. V. 1\-1. da ~r. - Inscri' l'enze, se taJe dicl1iarnzio11e nYesse carattere di ·per~endosi ora alla Cassa di previdenza non è possimanenza. bile lic1uidiare la 1>ensione 11é l pro simo anno 1918 .-\Jl~abb. n. 1772: perchè occorre t1n minimo periodo di perma n~nza, ~on è -amm i~sibile che · il colleg·a possa passare fissato in 10 a nni per i sanitarii che non abbinno <l<1lL."l Croce Rossa <ll~<l S.anitù Militare, e prima ri.o.u compiuto i 60 anni di età ecl in 5 anni per color o Yie11e i)rosciolto dal1a Croce Rossa dagli obblighj che abbiano $0!1k'lS... a to tale limite e ciò KU base c·lle ha co11t1~tto con essa quando vi si \è arruolato. all-0 · stef;f.-0 articolo 42 del Testo Unico da Lei ciAYnto il l)rosci·og·liiµento. cl.alla Croce Rossa p0trà tato. fn r <1-0n1anda di essere amn1esso nella Sanità, e pre~ (6916) lndc>nn; fà prl oaro-vilveri. Dott. a bboRe11 ta re, i titoli pel grado che d-0vrà es$ergli connato 2687. - Il, Decret<> T..1lr-0g-0te11~nzia.le che ·flccorck1 l 'ind€n11ità caro-viveri a coloro cl1e oono for- fe'rito. .All'abb. n. 8972 : niti di .stipendio Ilon superiore alle lire 4500 è a.ppli<;a bile · ai so1i iul.piegati d('.\li-0 Stato e no,n a k'l circolare 734 pu~blicata il 1° · dicembre 1916, que1li dripendenti dagli enti l0cali. Pe1~ costoro h.a abrogato le disposizi-0ni precedenti. Ecco pe1~ provverlono i r~spettiYi Co·n·sig-li nm1ninistrativi. cui chè il collega è stato trattato diversamente d a all'u-0po sono stati 1·iYolti dalle comveten ti upequelli che eran o ~tati chi<1 lll:tti alle .armi in un'eriori aurorità, opportuni eccitamenti. poca precedente. Se chiede l<t visita sarà vi.sita to sopra luogo e non <1 Firenze. I medici delle clas~i Doctor .JusTITIA.. dal '70 al '75 s-0no· ri1nasti nella circoscrizione del •..:: e,.,,iz i o m ed·ico-111 'il itrtre. proprio corpo d'armata territoriale . ...o\ll'abb. n. 3-!22: Il llli·n istero 11on pro111uo,ye che g-li ufficiali dei .All'abb. n. 42.50: ql1a li })nò dis1)0rre. • Lo speciale ruol9 cli complemento .ai cui gradi Fino a che il collega si troYeril in d ispon ilJile non possono aspirare per titoli i medici non ha propotrà venir p1·-0mosso. mozioni per anzianità. Infatti gli ufficia li di comAl cl-0 tt. P . C. , Zona cli Guerra : plemento• del rt1olo ordinario con~oi.1ono le pr.9. L'articolo 5 della circolare n. 752 non si applica mozioni ultetio1i passando nei ruoli di riserva e agli ufficia.li che hanno di-ritto alla promozione a di · territo-r iale, cu teg·orie cbe oono precll1se agli sen.so dell'art. 1 di eletta cire.0Ja1·e. ufficiali medici. di complernent-0 nomina ti ver titoZ.i ·r1 collega tro,•andosi i11 zo·n a di gi.1erra può esser d'em blé'e a l gracl-0 che occupan o. I/unica via quinproposto alla promozione solo in base all'art. 1. di . percl1è questi pos5'n110 con seg-uiire la promoAl d-0tt. A. · .A. S., Zona cli Guerra: zione• al grado Sl111eriore è quella di ·essere pro~on vi è ness11na disposiziòne che eonced<l esoneposti per lneri.to ecce.<.·i.onale (art. 13 clella. legge) ri o PQSizioÌli speciali in .ospedali t(\rritoriali ai a n1en0' che non conqui tino nel frattempo altri medici in rapporto alle loro condizioni f{lmigliari. titoli che li tendano idonei nd llna nuoYa i>romoTrova1ulo i il colleg.a in zona di operazio11i pozione. M. G.

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IL POLICLINICO

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CONDOTTE E CONCORSI. Cerca.si medico-chirurgo interino per Sermoneta (Roma) per il periodo dal 20 agosto al 20 sette~­ bre. Compénso L. 450 e viaggio da Roma-Sermoneta e viceversa. Per informazioni ...rivolgersi al dott. Filippo Paolelli, Sermoneta.

La Giunta del 'Consiglio Superiore è così costituita : On. Credaro, p resiàente - prof. Bonfante - professor Burci - prof. Canevazzi - ru:of. ~ntile prof. Monti - prof. Nasini - prof. Pascal -· prof. R.anelletti - prof. Romano - prof. Torraca . 1

Scambio di prigionieri con l'Austria. . Il .s esto s_.cambio di prigionieri tra l'ItaJja e 1' AuNOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. • stria ha importato i ~guenti quantitativi: . . resi dall'Austria 7 ufficiali, 32 sottufficiali e Ordine della Corona d'Italia. 268 militari di t ruppa invalidi delle armi combatÈ stato nominato comn1endatore il prof. Parlatenti, 30 ufficiali medici sani, tutti italiani; 31 ufveccl1io Gaetano, ordinario di medicina. operatoria tiçiali serbi; · pr~sso la R. Università di Palermo. resi {lall'l:talia : 250 in'Validi delle armi comRallegramenti a ll'insigne ~hirurgo . ' , battenti, una trentina 'di soldati di sanità .ed una . \-entina di ufficiali n1edici, dell'Esercito aUiStriaco_ ' NOTIZIE DIVER~~E Conviene avvertire che il numero degli ufficiali 1neàici fatti prigionieri da noi è sensibilmente inAl Consiglio Superiore della pubblica istruzione. feriore a quello corrir,pondente fatto dagli austria• ' testè eletti dalle Facoltà rr.1eq.i- ci, perchè le formazioni sanitarie austriache venI rappresentanti che al . Consiglio Sl1periore {lella P. 1. sono i 11rogono accantonate molto lontano dalla linea del fesso:ci. J\1onti Achille, Trambusti Arnaldo e .Pa- fuoco, allo scopo di riSimrmiarle quanto più è gliani Luigi. possibile, in quanto che il co11>0 sanitario militare I membri del Oo,nsiglio Superiore d ella P. I. no- austriaco è scarsisSimo . . miqati recen temente dal ministro sono i professori ·Conviene tener presente, inoltre, che noi resti-. Credaro (della U11iversità di Roma), Torraca (della tuia.mo a li' Austria un numero di prigionieri delle . . Università di Napoli), Bro11di (Torino) e Giacosa armi combattenti inferiol'e a quello che ci viene (TQrino) . I membri nuo;vi nominati dalla Camera rèso dall'Austria, .nialgrado il numero complessivo dei deputati •sono l'on. Scalori e l'on: Valvassoridei prigjonieri fatti da noi sia molto più elevato. Peroni. I membri nominati dal Senato sono l'onoGli è che noi circondiamo questi ultimi di molte · revole l\:f<>lmenti e l'on. Del Giudice. • cure, . di modo che l)OChi relativamente divengono ' Si è recentemente dimesso l'on. J\1alvezzi, ch'era • invalidi per malattie; invece i nostri prigionieri, nominato da'l Senato, e che si deve sostituire. pur essendo trattati con l11nanità, difettano di ali.L'on. Credaro è stato- nominato vice presidente menti, di assistenza medica e di medicinali, di del C-0nsiglio e (lella Giunta; egli funzionerà .1a modo che moltissimi am.malano graveme~te e ci • presidente; com 'è noto; presidente effettivo è il · vengo.no poi restituiti. ministro dell<l. l'. I. L'Istituto Pro-Mutilati a Modena. Ecco perta11to ln çompleta costituz~one del ConCon 1'inte.rv~nto del ministro L . Btanchi &i è siglio Superiore : inauo·urato a Modena l'Istituto di cure· fisiche e · President @on. Credaro - Membri : prof. Bocci b ' -Ol'tòpedìche oon annessa scuola di l13:voro per i muprof. Bonfante - prof. 13Tondi - prof. Burci tilati ~ storpi di. gt1erra. prof. Canevazzi -. on. Capaldo: - sen. Dalla Vedova . .. . .: - .sen. Del Gi11dice - on. Finocchiaro-Aprile pref. Gentile - prof. Giacosa - p~of. Marghieri Il prof. Tito Ferretti, nostro redattore-capo per - sen. ~Iazziotti . - sen. ~folmenti - prof. Monti' la Chirurgia, .è .s tato colpiro da una irreparabile - prof. Nasini - prof. Pagliani - prof. P.ais sventura, la perdita dell'adorata mad_!e l\1argheprof. Pascal - prof. Pincherle - prof. Ranell~tti rit.a. prof. Romano - prof. Salemi-Pace - on. Scalori La reclazione e l'amministrazione gli inviano - on. Stoppato - prof. ~rambusti - on. Valvascommosse condoglianze . sori-Peroni - prof. Zuccante. • I

I

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.In.dice aHabetico per materie.

Pag. 873 Atti parla.mentari Ferite con lesioni della faccia e dei mascellari . . . . . » 964 . Interlobiti nei tubercolosi: sintesi clinica )) 966 lttero epidemico fra le truppe operanti : . )) 955 '869 · Ricino: tossicità dei panelli . . >> RotuL'l: inci ione mediana longitudinale )) per r~strazione di proiettili . . •

Ron1a. tut7

(28)

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• Pag. 968 MeteOrismo : trattamento )) 964 Servizi .s anitari campa.li . )) 950 Spirochetosi. itte1·ogena . . . . . Spirochetosi nei topi ed ittero epidemico )) 962 Ufficiali medici : per l'equo trattamento . )) 871 1Tretrite blenoragica : trattament.o oon )) 969 permanganato potassico I

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- Sta.b. Ttp. Cartiere Cen1 all .

POZZI~

resp.


agosto I9I7

RoIJ1.a, 5

Anno XXIV.

Pasc. 32 \

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professo~i

fondato dai

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FRANCESCO DURANTE

GUID.O BACCELLI

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~EZIONE ·- PRATICA

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REDATTORE

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VITTORIO .ASCOLI'

'CAPO: . PROF.

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SOMMAR I .O.

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Lavori originali:' F . Giugni : Sulle n~friti acute delle truppe

operanti. (Nefrite da trincea). - T. Silvestri:· Della nefrite n ei C?m.batt~nti. .1...- , Note ~i tecnica: '!--. Angiolaoi: Dosamento approssimativo dell albumina nelle urine. - Note e como\enti: R. AlessandrL: Sui ser vizi sanitari campali. - Accademie, Società mediche, Congressi: XXY Congresso della Società Italiana di Chirurgia. , •Appunti di medicina pratica: CASISTICA : I si ntomi gastrici nella

nefrite. -

L'edema dei reni. -

Sulle malattie renali acute

nelle t ruppe combattenti. - Una. nuova forma di nefrite acuta osservata in questa guerra. - "TERAPIA: Aziorie dei diuretici nelle nefriti. - Trattamento dietetico della ·nefri.te azotica.• - · Il salvarsa.n nelle nefriti. - Posta degli abbonati. - Cenni

bibliografici. · ' \ Nella vita professlon~~e: P .a ngloss: Nè equ~voci , nè · discor.die. - Atti parlamentari. - Risposte a quesiti e a. domande. · - Nomine, pr,omozionl ed onorificenze. - Condotte e concorsi. - Medicina sociale: L 'azione dello Stato contro la tubercolosi. . - Notizie diverse. - Indice alfabe.tico per materie.

,

. ..

.

. Abbiamo già pr~ncipiato e st~am o continua11qo di giorno in giorno la spe"dizione del nostro Volume di ... premio ordinario del 1917: pro!. TULLIO ROSSI-DORIA ,. , . \) . ·

AVVISO. agli . OSTETRICIA . M·O·D ERNA ABBONATI .

,

.

a · tutti quegli associati.che hanno pagato anticipata1nente l'intero importo del proprio abbonamento pel corre!1te, anno, più i 60 centesimi .p er le prescritte spese .di. affrancazione e racc~mandazion e del premio stesse:>.

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N B CJol~ro che in-wiarono il solo i1nporto di abbo.n amento, dimenticando i centesimi 60 per le spese cli spedizione del premio11 sono pregati di mandarceli subito a mezzo Cartolina-Vaglia, se desiderano che il wolume '1enga loro rec;olaripente in'1iato. ' •

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L '.:!1:n111ninistraéor.e ·

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Prof. ENRICO MORELLI, Via Sistina, 14 - "Rom·a•

81dttl dJ ,roprleU\ rlsenaSI. - È vietata la riproduzione di_lavori pwbbUoati nel POLIC3LINICJO o la pubblicazio:ne di 8unti di essi senza ditarne la fonte. , .. ( • . (

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-

Una speciale fr·equèr1za di casi di i1e,frite a•• cuta, chiamata pure i1on troppo propriaI?-ente Sulle nefriti acute ~elle truppe ope~anti. · • «nefrite ·da trincea», e detta anche « epide1nica », sebbene non appaia q.11.cora, a parer (Nefr,ite da trincea) , ,. mio, de·c isamente giustificata tale qualifica, . . per • Prof. FRANCESCO GIUGNI, capitano m~dico. · ragioni c}le più ·avanti esporrò, si è verificata Il Policlinico, nel fase. 37 del settembre ll. s., anch·e nei nostri ·Soldati alla fronte,, e riferendo pubblic~va lln , riassunto delle ossetva...zioni· di .·, qui .brevemente le ?s·s ervazioni relative soltanto due medici. francesi, ~1:. Gand e P. 1\1auriac, alla zon~ di mia conoscenza che .corrisponde ad . comparse nel Paris Médical, del 15 aprile, ri-. ·una v~sta region e dell~ Alpi Dolomìtiche, · riguardante le nefriti acute delle truppe ope-. carderò che .fin dall'estate scorsa in U:n ospedaranti, e in qualche ·a ltro giornale italiano dj letto da ca~po avanzato il capitano 1nedico Fimedicina sono apparse alcune note ' bibliogra- . cacci ed io segn a:lavamo la comparsa di queste fiche degli stl1di comp~uti ·nelle nazioni alleate for~e acl etiolog,ia oscl1ra. e ne ·s tudiavamo .l'ansu · questa ·affezi0ne ·che rappresenta, oggi un ciame11to clini.co e i dati batterioscopici urinari. capitolo di attualità e . di grande importanza. Relativamente alla storia .di questa affezione nella Patologia castrense. che colpisce gli eserciti belligeranti, un primo

LAVORI ORIGINALI •

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lL POLICLINICO

(ANNO

esempio dirr1ostrativo si è avuto nella gl+erra prezzata. Tale fu ancl1e 1a nostra impression~ civile americana, durante la qt1ale le statisti- in quel primo periodo di osservazione, ma fino <::he segnarono 14, 187 casi di nefrite. Mentre da allora avevamo notato ,però, con una più però non si ha cenno della sua comparsa du- accurata indagine, che in alcuni casi erano rar1te la guerra tra la Spagna e l'America, la preesistite o' una leggera infiammazione delle russo-giapponese, l'italo-turca, e la campagna , tonsille, o laringiti e laringo, tracheiti, e più inglese i1el Su_d Africa, nella guerra attuale i ·di frequente una semplice affezione bronchiale. casi eccezion almente numerosi di nefrite acuta lVIa su questo punto avrò campo di ritornare sogno segnalati n egli eserciti inglesi e francesi, tratta11do della . etiologia di queste forme. tanto del nord come in quelli del bacino del Unitamente ai sintomi soggettivi già accen.i\1editer.r an eo, come pure risultano comparsi nati, alcuni avevano notato colla cefalea .inn egli eserciti russi, tedeschi, austriaci, e in tensa e colla dispnea, delle epistassi, turbe viquelli delle nazioni Balcaniche. '· sive, dolori alla re.g ione dei lombi, e qualcuno Prima di riportare la letteratura ormai va- aveva avuto i1ausea dei cibi o vomito, q11alche sta degli stt1di compiuti dai medici franco-in- altro diarrea, e molti avevano constatato la glesi, e le loro discussioni in proposito, riferirò dimir1uzione nelia quantità ed· il carattere brevemente l' andamento clinico e alcune con- ernorragico delle urine. La febbre all'inizio era • statazioni . relative alla frequenza e alla moda- un fatto frequente ma non assolutamente colità di comparsa di tali forme nelle nostre stante. Negli ind.ividui in cui si osservavano trl~ppe. , temperature superanti anche i 39 gr. la anamPer quanto riguarda la d ata iniziale delle nesi o l'esa.me obbiettivo m ettevano spesso in nostre ·osservazioni, l'attenzion·e fu principal- · evidenza una forma broncl1iale che preesisteva . , mente · attratta nei mesi di maggio, giugno, lu- alla affezione renale, o una delle forme morglio 1916, non avendo notato nella estate-au- bose accennate. tupno 1915 . e nella stagione invernale una speIn non pochi casi però vi fu all'inizio febbre ciale frequenza di questa affezione. elevata e non fu possibile accertare, all'infuori • Non avendo ~vuto n è la possibilità, nè i me.z- del processo renale, alcun altro dato morboso zi di compiere statistiche esatte, posso ~ffer- anteriore o in atto. , • mare che approssimativamente ho veduto già I m alati quali si presentavano al loro ingresalcune centinaia di casi passare attraverso gli so all'Ospedaletto in periodo acuto della maospedali, e alcune considerazioni relative allo lattia apparivano notevolmente dispnoici, sostudio di ambiente e alla etiologia, che più vente congesti e cianotici specie quando coesiavanti riferirò, furono compiute specialmente steva, fatto come ho detto non infrequente, d1lrante la mia permanenza in un ospedaletto una bronchite diflusa. Nei casi piu gravi gli • di prima linea dove ebbi campo di meglio os- edemi avevano il carattere di un vero anasarservarle unitamente al collega capitano M. Fi- ca, con versamento addominale e pleurico. Il cacci che p.otrà riferire più in esteso e più det- polso frequente e teso . denotava un aumento sen sibile della pressione arteriosa, e al cuore tagliatamente la SINDROME DELLA MALATTIA. L'inizio di tale affezione fu in molti casi sub- i toni apparivano in questi casi rinforzati, nodolo, senza speciali forme morbose o cause de- tandosi talora anche leggero ·sfiancamento del terminanti a cui poterlo legare. Cosi almeno diametro obliquo cardiaco. Non ho m ai ascol- ,. n otavano i sanitari che primi osservavan() i · tato il ritmo del rumor di galoppo. Da parte delle ·urine uno dei caratteri pjù malati nelle p~ime linee. La sintomatologia iniziale er3<_ in genere ra- evidenti e'ra la. notevolei dimình~ione . della pida e rivestiva il carattere di speciale gravità. quantità, con veri periodi di anuria constaI soldati avvertivano debolezza, prostrazione di tata non poche volte durante la fase acuta. forze, facile dispn ea, cefalea, e in mplti casi si Nella maggior parte dei m alati le • urine alaveva febbre. Il fatto però che svelava l'affe- l'inizio erano nettamente emorragiche. Su quezio11e e decideva i medici ad i11viare i soldati . sto punto, cioè sulla presen za di Rangue nelle agli' ospedali era la comp arsa .precoce degli urine ho dovuto coll'esperienza modificare aledemi alla faccia, agli arti inferiori, e allo cune. mie vedute' aderendo cioè al concetto del scroto. Nei n11merosi m alati che furono di no- carattere emorragico nella grande maggioranstra osservazione nell'ospedaletto di prima li- za dei casi all'inizio della malattia. Una accurata indagine anamnestica rivelava nea esistevano già edemi dopo 3-5 giorni dai pri1ni sintomi so~gettivi che avevano sorpreso irnf atti che i soldati s'erano accorti anzitutto i pazienti molte volte in pieno benessere, senza di emettere urine scure, e tale fenomeno era a lc11na p eculiare causa soggettivamente ap- durato alcuni giorni. Alcuni osservatori più I

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XXIV, FASC. 32]

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IANNO XXIV, FASC. 32]

~EZIONE PRATTCA

intelligenti definivano spontaneamente il colore delle urine posa di caffè. ìVla anche in via indiretta si potè confermare tale dato. Alcuni maìa ti di nefrite accolti nell'Ospedale .di 'fappa al quale sono ora addetto, provenienti . dalle unità Sa11itarie di prima. linea· quando il processo renale, secondo 1 esposto della cartella clinica, era diminuito o ~ spento: per il disagio del trasporto o per qualche disguido nella alimentazione, presentarono un risveglio della nefrite colla comparsa di s·a ngue nelle• u- . rine. In due malati nei quali secondo· il referto della cartella non si era ~ai avuto sangue nelle urine e che degenti quì rivelarono scarsa quantità di albumina e assenza completa di elementi del sangue nel sedimento, bastò una impropria • alimentazione erroneamente somministrata per risvegliare il processo renale che si presentò nettamente emorragico. I casi però in cui l'urina si conservò ancora dopo i primi giorni emorragica furono relativamente molto scarsi. Quando gli infermi anche · più· gravi si pre-. , sentavano alla nostra osservazione pell'Ospedaletto, l'esame microscopico soltanto svelava qualche cilindro ematico ed eritrociti non molto abbondanti nel sedimento. La quantità di .albumina durante il periodo acuto raggiungeva 1

sovente proporzioni . enormi e si sono osservati

979

In alcuni individui si ebbero versamenti pleurici bilater,ali emorragici e in un caso ho notato versamento emorragico addominale. Non sono stati eseguiti nei malati di mia conoscenza esami del fondo oculare allo scopo di svelare • una retinite .albuminurica. Nella gran maggioranza dei casi il decorso · dopo i primi giorni ha mostrato · un pronto miglioramento. Col riposo a letto in ambiente caldo, . con una dieta appropriata e con alcuni • sussidi teraupetici, i fatti soggettivi prontamente si at~enuavano, la cefalea, i disturbi visivi, la dispnea, la febbre scomparivano col diminuire e lo sparire degli edemi, mentre a'\1~entava notevolmente in pochi giorni la quantità dell'orina e diminuiva ' il tasso di albumina. Ho visto malati dopo circa una settimana dal periodo acuto, la cui durata media era di tre-cinque giorni, •ristabiliti completamente per quanto riguarda la sintomatologta soggettiva e i dati obiettivi, pur persistendo piccole quantità di albumina che dopo 3-4 settimane erano pure scomparse. Un -esame microscopico praticato in questo periodo svelava però ancora qualche cilindro ialino-granuloso, di forma allungata, qualche globulo rosso è la comparsa di abbondanti globuli bianchi. È però durante questo periodo •

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che il rene si è m ostrato facile a ricadute per

casi con 15-20 per inille di albumina al1'81lbu- una alimentazione o un regime di vita imminometro di Esback. proprio, e allora il processo nefritico si · è ri• La diminuzione del tasso ureico in rapporto svegliato passando alla forma cronica. Ho osservato anche ricadute alla distanza alla quantità di urina emessa non era invece. molto sensibile, avendo notato nei pochi casi dl ·mesi, specialmente dopo che il soldato aveva in cui ho eseguito tale determinazione una eli- ripreso la vita disagiata di trincea. minazione di urea relativamente ablJondante Accanto a questo tipo di nefrite acuta, •iniin rapporto al quantitativo di urina. ' zialmente emorragica, che si è presentato più • Nel sedimento in periodo acuto si aveva il frequente alla nostra osservazione ho però osreperto di 11na gra.n quantità di cilindri granu- servato diverse v~rietà çliniche. : losi e(l epiteliali, in genere grossi, corti e tozzi, Vi furono · delle forme attenuate con edemi sovente a foggia di cilindri misti granulo-epi- fuggevoli o completamente senza edemi; delle teliali, e grande pure era il numero di cellule forme che perdurarono lungo tempo emorragirenali libere o in via di disfacimento, mentre che accompagnandosi a sintomi soggettivi scarscarsa in questo periodo era la presenza di si e a rilievi di poca entità, all'infuori del -conglobuli bÌanchi. È notevole il fatto che anche tn tenuto orinario. Altri casi più rari si limita• alcune forme decorrenti benignamente, con sin- rono a ver~ e proprie albuminurie anche intomatologia atten11ata e senza edemi, la quan- tense che decorsero apirettiche senza pres~n­ tità di alJ:r1.1mina appariva n6tevolissima e pure tare il quadro della nefrite acuta. • Il reperto anatomico di alcuni individui veabbondanti i cilindri renali. Il quadro clinico nel periodo acuto, quale è nuti a morte nel periodo àcuto della nefrite stato breveme~te tracciat(i), ha avuto in pochi ' dimostrò un processo· infiammatorio che coincasi di mia osservazione d~elle complicanze gra- volgeva i glom·er11li e i tubuli, col quadro della vi, quali accessi uremlci ed eccezionalmente un nefrite parenchimatosa acuta. In due individui febbricitanti ho praticato coma mortale. Raramente pure ho osservato fatti di edema polmonare acuto da doversi in pèriodo iniziale Je colture del sangue circostrettamente legare alla insufficiente funzione lante con esito completamente negativo. L'esame microscopico del sedimento oririario renale. • J

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IL POLICLINICO

non ha 111ai rilevato forme ·b actericl1e per qvalità o quantità tali da dover loro .attribbire una speciale importa.nza. Lo studio di queste nefriti che nel loro anda~ mento clinic·o non diedero l'impressione di una· forma nuova ma riprodussero in molti casi il quadro di una· nefrite acut11, identico sotto molti aspetti. alla nefrite scarlattinosa, offrì un'importanza notevole per la frequenza e la P,e rcentuale elevata che si ebbe tra le truppe operanti, e additò ben presto la necessità di accurate indagini etiologiche circa gli eventuali agenti mo~b·osi determinanti e le cause predisponentL Prima di riferire le mie osservazioni e di discutere questo argomento accennerò alle ricerche e agli studi compiuti da Autori diversi ne-· gli ERerciti combattenti. ~ ..

- Il Langdon Brown, in uno studio pubblicato. SU1: Lan.ce t · (Febbraio 1916, n . 4825) riporta il risultato delle osservazioni compiute all'Ospedale di S : Bartolomeo in Londra durante la seconda metà del 1915. Dopo aver ac'cennato ·al termine poco proprio di nefrite da trincea, essendosi riscontrati casi anche nelle truppe non di prima linea, riferisce la storia di questa affezione di cui no11 si ebbe cenno ,~urante le guerre pi_ ù recenti, ma che apparve invece durante la g·uerra Givile americana. Riporta nel suo lavoro la curva di frequenza dei malati nelle trupp·e inglesi nei diversi mesi dell'anno, ed accenna -c he nella guerra americana le con,ùizioni dei combattenti, più che nelle altre, si avvicinavano a quelle della guerra attuale. Secondo la statistica compiuta dal Lang~or1 Brown., nelle truppe inglesi alla fin~ del Giugno 1915 erano stati segnalati 1062 ca:si di nefrite con un crescendo progressivo dal Febbraio al Git1gno, essendo stati segnalati 326 casi soltanto in quest'ultimo mese. Riguardo all'etiologia, l'Autore tende subito ad escludere l'importanza. della stagione fredda, essendo po-· chissitni i· casi verificatisi nell'inveri10 1914-915, mentre invece la nefrite' era apparsa frequente proprio -coll'inizio della stagione ·calda, e dimostra in base alla propria esperienza durante la g11erra inglese nel sud Africa e alle statistiche delle altre guerre, come gli sbalzi . di temperatura non si possano egualmente incriminare nella etiologia di questa ·affezione. Esclude pure, in base alla osserva~ione dei suoi casi, che si possa dar~ una importanza etiologica alle acque troppo clorurate o contenenti sali di piombo ev:entualmente derivati dai recipienti ove erano raccolte, o sì debba attribuire la nefrite ad una alimentazione eccessi\1amente ricca di proteine, o a una tossiémia · Lii origine intestinale, o ad una acidosi d'ori~ine alimentare. Così p11re ricorda gli accenni fatti da diversi AA. degli eserciti nemici in 11n Congresso a Vienna, alle nefriti pròvocate da ingestione di cantaridi e. di acido cromico. o dov11te a ll'associazione dell'alcoolismo' coll'azione del freddo, o alla coincidenza della dis~ . senteria e della febbre tifo ide nelle truppe. Combatte inoltre l'ipotesi relativa alla impor-

[ANNO

XXI\1 , FARC. 32}

ta11za attribuita i1ello stesso co11gresso di Vienna alle vaccinazioni ant1tifiche non avendo osservat? casi di ~efrite dt1rante' la guerra del Sud_ Af~1ca d.ove i soldati furono _I>Ure vaccinati: ~ipotesi ammessa da A. francesi che le nefr1t~ siano c?nsecutive ad t1na speciale forma di scarlattma senza esantema viene pure e~clusa: dal L. Brown che ricorda in proposito d1 ave~e .osservato nefriti in truppe Indiane le q:uali go~onb di una relativa immunità per la scarlattina. Da queste considerazioni l'A~ propende a credere si tratti invece di una vera forma infettiva spe'cifica che. clinicamente si manifesta come un.~ nefrite ,. glomerulo-tubulare,. inentre la nefrit~ tossica, come quella da sublimato, presenta 1 aspetto di nefrite tubulare. · Nei casi in cui ebbe il reperto anatomico f11 infatti n;tanifesta, a conforto di que'3ta tesi, · ~1na nef!it~ co~ fatti ~nfiammatori coinvolgenti i glomeruli e i t11bul1, mentre il , tessuto · interstiziale appariva edema.toso e infilt1·ato di linfociti e di leucociti poljmorfi. ' Le ricerche batteriologiche praticate dal sangue in molti. casi rimasero sterili; quelle dirette sulle orine eseguite in 21 malati diedero questi risultati: in 18 soldati l'orina ottenuta l)er cateterismo restò sterile nei terreni coltu·rali, e in 3 soli $i ebbe sviluppo del b. coli. Ciò, second<;> l'A., contrasta coi risultati del-;. le .esperienze di K1ein e Plllay a Vienna e di Mac- ~1 alter in Irlanda che rep11tavano il b. coli agente delle nefriti. Gli esami colturali praticati dal secreto della gola e delle tonsille anche in periodo acuto della nefrite diedero repert~ dello streptococco, spesso in cultura pura, in qualche caso del pneumococco o ·de1 micrococco catarr~le, ma esperienze di controllo in s_oldati non malati di nefrite e in persone d,ella popolazione civile mostrarono risultati ptessapoco identici, dimostrando la nessuna importanza del r,e perto di tali germi. Ricordando le esperienze su animali eseguite dal l\1ackenzie Walli& che ammette la genesi della nefrite da un virus filtrabile, e prendendo in speciale considerazione il resultato della prova di "''assermann che fu positiva in 18 su 56 soldati nefritici, egli si domanda se tale alta percentuale di risultati positivi sia dov11ta , al .fatto che appunto nei sifilitici è p~11 labjle la resistenza. renale alle affezioni, opp11re se questo res11ltato della prova sia dato, non dalla spirocheta della sifilide, ma dalla presenza di questo virus filtrabile, a conferma delle vedute del Mackenzie ~'allis. I sintomi clinici quali sono descritti nello studio dP,] L. Brown riproducono in gran parte il quadro che ho descritto più sopra. Da un inchiesta fatta con alcuni Medici militari che avevano potuto osservare i pazienti all'inizio della malattia non risultò all'A. che fossero esistite forme febbrili pregresse, e solo in alcuni casi fu osservata diarrea. L'edema del :volto e degli arti inferiori fu quasi sempre il primo sintoma notato, e così pure una dispnea inte11sa e tempetature elevate a decorso m oltn irregolare. Sulla quantità e le qualità dell 'ori~a secreta I' A. ha notato forti variazioni, forse in rapporto al periodo diverso della malattia i~ c11i le osservazioni furono oraticate. In 44 casi su 58 trovò glob11li rossi nelle orine in quantità

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XXIV, F ASC. 32] .

SEZIONE PRATICA

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variabile e un numero considerevole di leucociti. I cilindri renali nel sedimento avevano ~'a~petto di cil~nd~i misti granulo-epiteliali e iali.no-granulos1, più raramente di cilindri ematici. In Qliattro soldati si verificarono accessi di uremia, e in alcune forme acute fu osservata l1na retinite emorragica. Il dato clinico osservato dall'Aberchrombie .cioè la complicanza di lin erpete o di una pa~ rotite, starebbe, secondo l'A., a prò della natura infettiva. Il decorso mostrò anche nei suoi -casi un andhimento benigno, con una scomparsa rapida degli edemi e dell'albumina con una facilità p~rò alle ricadute dietro str~pazzi fi:aici o anomalie alimentari. Le conclt1sioni dell'importante lavoro del Langdon Brown riflettono l'ipotesi che più -che un viru·s filtrabile si debba supporre come .agente di queste nefriti acute un germe specifìco non ancora conosciuto, ma certo diverso da q11ello pure ignoto della scarlattina. •

II. - Sono di sp,eci~le interesse sempre su .questo argomento i risultati dello st11dio del Mackenzie \Vallis apparso nel J ournal of the Royal Armj Medical Corps, volume XXVll. Marzo, 1916. · , Gli esperimenti furono eseguiti nello stesso -Ospedale di S. Ba.rtolomeo a I,ondra sotto la ·direzjone del L. Brown per conto della Co1nmissione per ricerche Mediche dell'Esercito Inglese. Lo studio sperimentaie del Mackenzi'e rigt1arda in modo speciale le variazioni dell'attività diastasica dell'orina come indice delle . il111zioni renali e lo st11dio delle alterazioni pa.: renchimali del rene: ·Come indice di tale funzionalità, a.ccanto alla val11tazione della attività diastasica e alla nat11ra delle proteine eliminate, egli ha valutato p11re il tasso t1reico nel sangue circolante e nel liquido cer ebro-spinale. Riporterò qt1ì per .hrevità soltanto le concl\1sioni dell'importante studio: 1° Le modificazioni chimiche dell'orina riguardanti l'attività diastasica e la presenza di proteine di speciale natura dimostrano trattarsi di ' ' na vera nefrite acuta, e il metodo di valutazione della attività diastasica può servire a stabilire la gravità della lesione renale e a svelare un dato prognostico, nel senso che tale difetto di attività osservato nelle orine dei casi gravi attesta la permanenza nel sangue e nel liql1ido cerebro-spinale di azoto in eccesso. 2° Si deve• escludere come possibile origine della malattia la tossiemia intestinale o l'av· velenamento da minerali. 3° Non esistono prove decisive dagli esami batteriologiri del sang11e e delle orine per ammettere i1n origine bacterica di queste nefriti. 4° L'orina di questi malati iniettata negli animali di laboratorio estrinseca azione . tossica e, benchè l'agente non sia conosciuto, pure si è os,s ervato che nei conigli e nei topi, anche nòn essendo risultata la trasmissione esatta della malattia, questo stato toss.ico inizia dopo circa otto giorni dalla iniezione dell'orina, producendo talora la morte dell'animale in decima giornata. 5° Questa azione tossica osservata negli animali dimostra con tutta probabilità la presenza nell'orina dei nefritici di un org~nism0 :ultra microscopico. · ..

6° Le alte.r azioni infiammatorie acute os-

servate nei reni hanno somiglianza con quelle deila nefrite scarlattinosa. · · . III. - ' Numerose altre osservazioni sulla nefrite acuta delle truppe belligeranti soho apparse nella: Letteratura Estera, e citerò lo studio dello Schneider comparso sul N ederlandsch Tijdschrift voor Geneesku,n de 1916 I n . 19 in cui l'A. segnala il numero co~side~ev~le di soldati colpiti da nefrite acuta. Pur concedendo importanza di cause predispone·n ti al surme-nage fisico, alla speciale alimentazione, al freddo e ~!l'umidità, avrebbe osservato ·nel 70 °{, dei suoi casi precedere alla nefrite ·un bre~e stato febbrile. Non seg~ala però a quale entità morbosa si debba ascrivere questo stato febbrile, ed aggiunge che in tutte le prove batteriologiche -le orine rimasero sterili . IV. - Il Zondek nello stesso Giornale, 1916, I,. N. 20, a proposito della nefrite emorragica d1 guerra ha osservato in sei casi una facile • ritenziqne dell'azoto da parte dei reni malati i quali però eliminano gran quantità di cloruro di sodio, e consiglia pereiò la somministrazione di poche quantità di albuminoidi. V. - L,Ullmann nello stesso Giornafe, 1916, \ II, N. 15, Ottobre, si ocçupa della nuova forma: di nefrite osservata nella gue.rra attuale, ed è dell'opinione si tratti di una vera e propria infezione d.el rene che però non ha avuto ancora una dimostrazione certa. Tratta in ispecie del reperto microscopico del sedimento orinario concludendo che le particolarità osservate, unitamente all'andamento clinico,. sono • prbprie anche della nefrite scarlattinosa. VI. - L 'Hirschstein sempre nello stèsso Giornale, Ottobre 1916, llI, N. 15, in un contributo allo stl1dio delle nefriti delle truppe, pensa che tale affezione sia specialmente frequente negli individui anziani, e aà principalmente all'ali- ·, mentazione l'importanza; di causa predisponente. Questa conterrebbe una pr.oporzione troppo grande di acidi ad effetto irritativo sul rene, ' e consiglia perciò alc11ne modificazioni nella razione alimentare. . VII. - Interessante è lo studio di Charles Pòwell vVhite (The Lancet, n. 4837, Maggio 1916) che in quattro casi di nefrite da trincea ha trovato presenza di piombo nelle orine, men.tre ~ saggi di controllo nelle orine nefritiche di malati della popolazione civile n on ne mostrarono presenza. Secondo l'A. il piombo verrebbe introdotto nell'organismo coi cibi contenuti o cotti in recipienti stagnati o comunque contenenti piombo. Dalla osservazione dei pochi casi però egli non · fà induzioni generiche; solo affaccia l'ipotesi ~ell'eventual e influenza che può avere st1l rene qt1esto metallo. VIII. - . Ma una speciale import anza hann~, a parer mi'o, gli studii di due Autori ' Inglesi, il Mac Leod e l'Ameuille che riguardano l'ef- • fetto che ha sulla 'f unzione . renale la guerra di trincea (Tfie tancet, N. 4854, Settembre 1916). Le conclusioni dello studio clinico e delle ricerche sperimentali p.i questi due Autori rj.fiettono un altro criterio r elativo all'etiologia e : alla patogenesi di queste nefriti. Nella ipotesi

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che il processo nefritico colpisse ~rìncipalmente individui che già presentavano una minore resistenza renale dovuta ad affezioni prègresse, e nella supposizione che un'impropria alimentazione e le fati che ec-cezionali della vita di guerra rendessero il réne meno resistente, creando un substrato favorevole all'attecchim ento di un virus o di un germe specifico, o di germi diversi comunque entrati nell'organismo, essi hanno esaminato le urine di un rilevante n11mero di soldati fràncesi ed inglesi tanto prima che fossero sottoposti al di~agio della v-i ta di trincea come dopo il loro ritorno dalle prime linee, per scoprire le eventuali lesioni latenti renali. Essi hanno rilevato intanto all'esame sistematico di individui apparentem ente normali come nelle truppe francesi molto meno che nelle inglesi si trovano casi di albi.1minl1rie latenti. In un primo esperimento esaminarono le urine di 1861 soldati. 24 ore dopo il lorq· ritorno della trincea, trovando, in 4 albumina in quan tità, in 16 albumina in quantità scar·s a, in 10 traccie. In un secondo esperimento, su 2200 soldati inglesi, in parte tornati di recente dalla trincea, molti dei quali dopo oltre un an.n o di vita di guerra in prima linea, ebbero: in 27 al·bumina copiosa, in 48 modica quantità, in 30 traccie non dosabili. Nel s edimento anche delle forme leggere trovarono cilin.d ri .ialini e rari globuli rossi. · In lln terzo esperimento, di 311 soldati in- ' glesi f11 raccolta l'orina durante la permanenza in trincea nella stagione più fred.da, e in nessun caso fu trovata. albt1mina in quantità notevole, soltanto. in 4 modica qt1antità,, in 7 traccie. · Nel quarto esperimento, 2096 soldati. inglesi del personale di Sanità, ricoverati in alloggi abbastanza comodi presentarono 9 albumina copiosa, 26 modica propòri;ione, 26 traccie. Nel quinto e~perimento, 553 reclute Inglesi provenienti da diversi punti dell'Isola, mostrarono : 8 albumina abbondante, 28 modica q11anti ià, 20 traccie. , Molti di questi soldati che mostrarono segni più o meno evidenti di alb11minuria furono seg11itì con esa.mi dopo settimane e mesi, e in alcuni l'alb11mina fu trovata scompars·a, in una percentuale scarsa persistente allo stesso grado, in pochi si sviluppò una vera e propria n efrite. Gli AA. ripr rtano delle tabelle nominative esattamente compilate ove è notata l'età degli individui, i ris11ll.ati degli esami e le malattie pregresse. Dopo aver raggiunto l'esito di altre ricerche sperimentali sulla pressione arteriosa e Slllla eliminazione giornaliera di t1rea e di sali colle orine, essi vengono ~Ile seg11enti concl11sioni : 1° Che il freddo non ha probabilmente gran valore come ca11sa favorente la comparsa delle n efriti. 2° Che alb11minurie transttorie si rinvengo110 frequenti fra le truppe, specie fr'a quelle ottoposte a surmen.age fisico , e queste. si possono considerare alb11minurie da fa ti ca. 3° Che la dieta si deve considerare sovente la cau sa delle alb11minurie transitorie e delle nefriti lievi, le qi.1ali solo in alcune evenienze ~snlodono in vere nefriti acute. I loro e~perimenti hanno dim ostrato che t1n •

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consumo eccessivo di proteiné nell'aiimentazione porta ad una irritazione negli organi escretori. Le gengiviti freqi.1enti e certi · lievi stati scorbutici, facili ad osservarsi nei soldati, fanno indurre che la razione alimentare priva dei vegetali freschi che -sono di uso abituale porti una irritazione d€lle vje dirigenti ed un eccessivo lavoro degli organi escretori. · La frequenza delle nefriti a.cute nelle truppe· ed in ispecie nei soldati Inglesi è dovuta, secondo• i ·due AA~, al fatto che i reni come altri org·an1 del corpo presentano le resistenze qinuite, e dovendo questi organi esegùire un lavoro metabolico eccessivo per la dieta ricca di proteine, sonp più esposti a una intossica-· zione bacterica. / IX. - Un altro stt1dio appnrso nel British M edical l 01Lrna..l del dicembre 1916, N. 2920, riguarda lln microrganismo trovato n el sangue di a11c11ni malati di nefr1te da trincea dal' Thornley ch e lo avrebbe riscontrato in 27 casi. Viene descritto come un diplococco minutissimo, talora isolato, , talora a gruppi o a .p iccole catene, che si è ottenuto seminando il sangue prelevato in qt1antità notevole da t1na vena su uno speciale terreno cultu r ale di cu i l'Autor~ dà la descrizione. Tale germe avrebbe speciali caratteri culturali. Un topo inoculato della cultura ammalò dopo 24 ·ore, e u cciso si ottenne..dal cuore e dalla milza il germe in cultura pura. Le r eazìoni di agglutinazione col sierodi malati di febbre melitense e di meningite· cerebro-spinale furono negative per q11esto germe. X. - Accennerò infine ad un a discussione relati'v.a allati,_ nefrite a-cuta a vutasi alla S?ciet~ Medica di iondra nel novembre scorso, il cui re·s oconto è pubblicato sul Lancet, N. :4864, novembre 1916. In essa il Capitano Langdon Brown riassume i risultati dei suoi studi e le idee già a-ccennate nel lavoro che innaJ1Zi ho riportato, ed accenna, s.enza però riportare n~ove statistic.he, ~11.'au~ento ?ei. .cas~ di nef.'r1te acuta ver1fica.t1s1 nel 1916 in ispecie fra le· trt1ppe inglesi. Il D11nn prendendo parte a tale discussione. rende co~to d'elle oss·e rvazioni compiµte in Francia sull'andamento cli11ico e il . reperto anatomico di alcuni casi di nefrite. Il J essop riferisce le sue ric.erche ~ull'~sam~ del fondo oculare, l'Adler i ~1s11ltat1 dei suoi esperimenti sulla eliminazione renale per mezzo della prova diastasica. Non ho certo riferito ·tutti i dati biblio&rafici .relativi a questo importante argomento per la difficoltà di poter avere i giornali Medici, spe-cialmente esteri, qui in zona di gue~­ ra' e non ho conoscenza delle ricerche che ri1 • sultano compiute in Germania in Austria dalle quali Nazioni non pervengono· da tempo giornali di ì\1edicina, ma ho voluto riferire in esteso le importanti osservazioni dei ~'ledici inglesi ch e di qt1esto studio si sono principalmente occupati, nella speranza che anche da parte nostra n e venga incitamento a una proflcn a emulaz ione in questo campo di ricerche1

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Dalla breve descrizio11e clinica~ che più sopra ho tracciato risulta eYidente che la nefrite aeuta eoi caratteri osservati negli Eserciti inglesi e francesi è apparsa con speciale frequenza anche fra le nostre truppe. - Riferendomi all~ zona della nostra fronte che è di mia conoscenza, non avendo avuto, ripeto, la possibilità di portare statistiche esatte nè di eseguire ricerche batteriologiche e quello stud\o di ambiente che tali forme meritavano, ~imiterò i miei gtt1diz.i e le mie considerazioni a d alcun e impressloni dedotte dallo st11dio clihico della forma nefritica e alle indagini · sulle cause predisponenti che ho po.tuto raccogliere durante la mia permanenza nell'Ospedaletto. di prima linea al qt1ale gi11ngevano ammalati in periodo acuto. Ho già affermato che la mia osservazione, in armonia con quella di quasi tutti gli altri .A.., ha portato a rilevR.re ch e il freddo invernale non ha aVtito speciale influenza sulla comparsa delle nefriti cl1e anzi si ebbero freq11enti soltanto nellçt stagione çii primavera-estate 19i5-916, e che ora al sopravveni~·e dell'invérno sor10 nuovamente diminuite. Alc11ni rilievi s11ll'ambiente, sulla modalità di comparsa di qt1 esta affezione e sulla per centuale dei colpiti nei diversi reparti d i tr11ppe dislocate in prima lir1ea, non portano ad ammettere, a mio gi11dizio, un ver9 carat ter e epidemico d ella malattia. Certo Je truppe più lt1n• gamente espo~te ai di sagi fìRici n elle trincee o n ej ri cov.~ ri a.va11znti diede ro il m agg·ior nt1mero ai malati, ma anche in questi reparti i ' casi si ebbero saltnariamen_ t e, in tempi diversi per una · stessa località, o con piccoli nt1clei sporadici contemporanei ma in località d1stinte, essendo colpiti soldati di diverse ar1ni, di artiglieria, di fanteria o dei servizi st1ssidiari ed anr l1e operai borghesi cl1e il più delle volte non a vevano avuto contatti e vivevano in località diverse co11 mansioni pure profondamente differenti, e che soltanto avevano in co- · mune ra q11alità e q11antità di principii alimentari. Non si vide insomma esplodere la nefrite acuta in lln deter minato reparto o in t1na data località colpendo contemporaneamente molti individ11i di età, condizioni Jìsiche e condizioni d'ambiente om0genei, e ricorderò inol. tre che nella m anifestazione clinica inizia1e si ebbero differenze, poichè in alc11ni solda ti vi fn chiara la forma febbrile che da,ra rimpronta. di una malattia infettiva, in altri la febbr e non fu presente o fu affatto effimera, p11r essendo la lesione renale ide11t.ica. I p11nti fondamentali relativi alla indagine

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etiologica di q11esta affezione, si fias· umo110, . a VVlSO, . ' a mio COSI : 1° - Si tratta di una fo11na infettiva sostenuta da un. microrganjsmo o da un virus ul- · tramicroscopico com11ne a tutte le forme? • A tale proposito i ris11ltati del Thornley che ha messo in evidenza uno speciale cocco, non sono anc?ra proba.tivi e éontrastano coi reperti i1egativi degli altri Autori. Più seducente invece è l'ipotesi ùel Mackenzie V\Tallis basata su · esperimenti ancora scarsj sugli animali, che si tratti cioè di un virus filtra bile t1ltramicroscopico il quale avrebbe di• mostrato a ppunto n egli animali d a esperimento un p eriodo di inct1bazione coin cid,ente, secon., do l'~..\.. , a quello de1l'org·n.11ismo 11ma no·. .Tali esperienze che · l' A. Inglese si è ripromesso di compiere su più vasta scala potl'a nno dare luçe al problema, per6 già d a ora non si mostrano troppo conciliabili coi rilievi di altri Autori, in ispecie con quelli del Mac Leod e Ame1iille, ed a nche colle mi e osservazioni. La mancanza di 11n vero e proprio c aratt~re epidernico nell'andamento di qllesta forma morbosa, concetto che sembra pure condiviso da questi due ultimi Autori, e la va rietà nel quadro cli- · nico della nefrite contrastano principalmente ron q11esta teoria che viene ad essere p11te cont. r a ri a t a d a altre con ::;idorazioni ch e più avanti ' e e; porro. II0 - Le laten ti minorate resis tenze del rene elle certo esistevano n nm erose n ei r aggr11ppa.m enti umani· così \'a sti cl ella guerra in od erna, o come consecutive a pregresse a ffezioni, o risultanti dalla somma di ca1ise diverse accu1nulante~i _nella vita eccezionalmente disagiata della gt1erra di trincea, poterono a un certo momento, sotto l a cli11turna ·inft11enza di queste I cause pr~disponenti, esplodere in vere e -p_roprie nefriti, opp11re vi ·s i aggiunse ro altri a genti pure divt>rsi, d'ordine infettivo. r h e oer mezzo delle loro tossii:ie o con vere lor::i. li~z aiioni renali determi11arono il processo i1efritico? . Su questi punti io cr edo ))i l)Ossa no fonda re le i.pot(l$i più razionali, e le esperienze interesc:a11ti d el ìVÌac Leod e del Ameuille vengono ad appoggiarle. Negli esami sistematici compiuti da . q11esti. due A. sulle orin e di n11merosi reparti di truppe, tanto di reclute appen a incor• parate. o di individ11i addetti a servizi meno fati cosi, come di · q11elli che erano sottopo.sti lungamente alla ,,ita di trincea, risultò t1na percentt1ale notevole di albumin11rie ignorate e di forme lievi di nefriti ambulatorie. - che essi riportano hanno con Nelle tabelle gi11sto criterio ::;eqnato le m alattie precedenti

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dei singoli individui, specie q11elle che facilmente potevano ·aver portato complicanze renali. Dal loro studio non risulta però ben chiaro, e forse ciò non sarà praticamente attuabile, se la nefrite acuta si svi1 t1ppò prevalentemente in quelli cl1e ebb~ro già qualche risentimento renale, o complicante forn1e infettive, ad esempio scarlattina, tifo, ecc., o in individui sifilitici, alcoolisti, malarici, · coml1nqt1e in organismi in cµi presu1nibilmente si poteva ind11rre una latente mi11orata resistenza del rene. Alcuni dati rilevati nei miei casi indurrebbeT'o . anamnestici . a confermare questo ultimo concetto che però deve essere accertato ron ricerche più numero·se e sopratutto comparative. Oltre alla impo rtanz~ che si d~ve attribui1·e ad trna preesistita e latente minor resistenza r·enale, si devono prender.e in con sidel'azion e l~ .., · cause predisponenti che la favoriscono nella. gt1erra odierna. Esse sono molteplici. La primR. intanto, la più incriminata in patologia, il freddo, sembra si debba escludere_ per consenso di tutti, ~.lmeno come fattore prepondera11te. Una causa di indole generale stà appunto nello speciale :sur1neriage al quale colla gt1erra moderna viene sottop osto· l'organismo. - La vita prol u11gata in trin cea.. con esposizione alle intemperie, o in grotte umide e buie talvolta scavate profondame11te ne.1 terreno, un r.1poso scarso, le ·pr~o ccl1pazioni morali, ecc., rapprese11tano lln enorme sfo1·zo a cui viene sotto-po- . std l'organismo, çhe certamente 11a influenza · sulla resiste11z::t dei singoli organi ed apparati. A chi ha pratica .della patologia di gl1err·a è facile osserv are come in questi orga:rùsmi molte delle malattie più coml1ni decorrano in un modo speciale, talora con sintomi nt1ovi e con complicanze inattese: t'i~evandosi in· special modo il deficit degl~ organi di difesa . ...\ questa causa se. ne deve aggiungere t1n'altra che, a mio parere; è cli capitale importanza, l'alimentazio11e. La razione alimentare del soldato va considerata nella qt1alità e nella quantità degli ·elementi in r apporto alle al1it11dini alimentari dei ~ingoli individni, alle loro condizioni so. ciali e alle regioni d'onde provengono. Il tipo di · razione alimentare del nostro sol. dato in guerra è certo s11fficiente ad' un organismo nor1nale per la qt1antità dei componenti, e 11ella st1a varietà contiene gli elementi necessari ed essenziali per una buona e sana nutrizione. :\Ia bisogna ricono . . cere che per imprescindibili n ecessità la st1a composizione è poco variata e 11on comprende in ispecie sostanze' I

come i vegetali frescl1i che sono uno dei costituenti itbituali più comuni e preponderanti rtella alimentazione di molte nostre regioni, vegetali freschi la c11i efficacia nell'alimentazione, più che per potere nutritivo, ha valore per la rr1eccanica delle funzioni digestive, nel senso di stimolare le attività secretorie, favorire in gi11sta djstribt1zione gli assorbimenti lungo il tl1bo intestinale e provocare una più facile escrezione. Il quantitativo di carne e di proteine in genere della razione alimentare nella sua diuturna, omogenea, prolungata somministrazione spesso contraria alle abitudi.ni alimenta.Ti e non s11ssidiata nel processo digestivo da questa azio.ne dei vegetali· freschi, rappresenta uno sforzo digestivo che pùrta a un processo di esagerato metabolismo·, 'nel quale il rene in specie è chiamato ad. 11na ft1nzione eccessiva . Una prova di ql~esto esagerato ,lavorp digestivo stà, a parer mio, nei casi abbastanza numerosi di ittero catarrale che nel loro andamento sporadico fra le truppe hanno riprodotto in· certo qual m odo l'andamento della ne.frite. Il decorso dì questi itteri completamente apirettico e la gt1arigione che si · ha in pochi giorni dietro somministrazione di una dieta più leggera o di qualche eccitante intestinale 'dimostra trattarsi di un semplice ingorgo o processo catarr~le delle vie biliari legato a silrmenage digestivo. • Un'altra prova si ha nei casi di gengivite e di sto1natite talvolta effimera da cui si sono veduti affetti molti soldati, .forme che sono · sta. te notate pure negli. eserciti Inglesi. E forse nell'alimentazione si deve ricercare ' la causa -p1·edisponente precipua di una forma morbosa che noi abbiamo osservato nel 1916 nelle .truppe, ce>i caratteri di una diatesi emorragica a manifestazioni scorbutiformi, diatesi emorragica che si complicò talvolta a nefrite acuta emorragica coll'andamento e i caratteri sopradescritti. Di questa forma morbosa importante . avrò campo di occl1parmi in un mio prossimo lavoro. In tema d'alimentazione, e per quanto riguarda la qualità delle sostanze component~ la razione del soldato in guerra, non saprei escludere anche l'influenza · che può avere la carne conservata e principalmente la carne in iscatole. Così pure si deve prendere in considerazione una eventuale influenza delle acque potabili, specialmente sorgive in località d'alta montagna. In qual modo si possa esplicare tale influenza non lo potrei affermare, perchè le acque furono sovente esaminate e trovate I

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immuni da inquinarr1e11ti di sostanze ch4miche sto anomalo ed esagerato metabolismo consee di bacteri, ma però è palese il fatto che per- guente alle diverse cause su accennate, o tali sone o reparti arrivati nuovi in zone montuo- cause prepararono soltanto il terreno all~azio­ se ebbero sul principio disturbi gastro-intesti- ne di getmi infettivi comunque presenti nelnali, specie diarrea, in. rapporto sicuramente ! ' organismo? - E l'even~uale azione di questi all'acqua potabile, fatto questo già noto agli al- germi si esplicò direttamente con localizzapinisti che praticano queste regioni montuose. zioni batteriche nei reni, o bastò l'azione delle Non mi p a r ql1indi· illogico supporre che una toro tossine versate in circolo da focolai bacteeventuale influenza possa avere anche l'acqua rici sviluppati in qualche organo o apparato? s'ull'appara:to renale. St1 questi punti che meritano a mio giudizio Un'altra causa che in via di ipotesi si può la maggiore considerazione e che potranno esaffacciare come contribuente a minorare la re- sere chiariti da statistiche ·esatte, da indagini sistenza generale dell'organismo e in parti- cliniche e .b acteriolog'iche accurate, esporrò colar modo degli organi escretori renali p11ò subito il mio parere dedotto da osservazioni essere la vaccinazione, e già questa ipotesi ri- purtroppo scarse ed incomplete. suita ventilata e discussa al Congresso di VienHo parlato di gern1i perchè, in aggiunta alle na nel 1915. Le nostre truppe come tl1tte quelle ragioni suesposte che contrastano alla ipote8i degli Eserciti belligeranti furono sottoposte a di un germe o di un virus• unico ag.e:ç.te comuripetute vaccinazioni antitifiche e anticolerj - ne a tutte le forme, io credo che in molte tra-le rhe, con reazione febbrili e generali spesso non più variate affezioni, specialmente in quelle del tutto lievi. Alcune constatazioni da me fat- che compaiono in piccoli focolai endemici o • te in pochi casi mi hanno dato la prova cl1e epidemici nei grandi aggruppamenti umani: in . I)llre non essendo tale influenza decisa e pre- rapporto a condizioni climateriche, e dovute ponderante non è però trascurabile, ed ho os- spesso alla esaltata virulenza di germi che soservato qualche malato in cui indubbiamente , no abitl1ali ospiti del nostro organismo, si posl'esplosion.e della nefrite acuta coincise colla sa aver.e, sotto le speciali condizioni ricordate ,. reazione del vaccino. È questa ancora ·una que- l'esplosione di llna nefrite acuta ch e nel Sllo. stione che ulteriori indagini potranno diluci- quadro sintomatologico prende il sopravvento. dare. Così le affezioni delle prime vie respiratorie, Riassumendo il suesposto, io credo che tutti corizze, laringiti, 'tonsilliti, bronchiti,· o forme questi fattori abbiano il loro valore di cause influenzali e stati febbrili fugaci che vanno in predisponenti, o agendo singolarmente in mag- genere sotto il nome di forme ' reumatiche, ed . gior.e o minore grado, o sommando co.n tempo- altre forme infettive ad agente ignoto che sono raneamente la loro azione. Una alimentazione di abitl1ale comparsa n~l passaggio· delle staricca di carne e di proteine in genere, n on con- gioni anche nella vita normale, rappresentano form.e alle abitudini alimentari e priva degli altrettanti agenti capaci di mettere in evidenabltuali alimenti che favoriscono una attiva za ed aggrava.re improvvisam ente il latente didigestione, somministrata lungo tempo , ad indi- sagio renale. Le osservazioni sopra ricordate vidui sottoposti a un eccezionale sforzo del- dallo Schneider che ha visto nel 70 per % dei l'organismo nella vita di trincea, in condizioni s11oi casi precedere alla nefrite un breve stato di clima e di ambiente ec.cezionalmente disa- febbrile, potrebbero rappresentare llna confergevole, rappresentano tante cause che nell'esa- ma di tale concetto, mentre invece la supposigerato lavoro di' metabolismo si suppo.n e ab- zione di -aJcuni A. francesi che la nefrite sia biano concorso a minorare le resistenze dell'or- consecutiva ad una speciale infezione scarlatganismo il quale forse dalle ripetute vaccina- tinosa senza esantema, appare molto strana, zioni trovò un altro elemento perturbatore. perchè nei numerosi casi osservati si sarebbe Queste cause ebbero più effetto sui reni, cioè dovuto almeno segnalàre il q11adro sintomatosugli organi più attivamente chiamati a q~esto logico di tale affezione che precedeva il proesagerato lavoro m.etabolico, effetti cl:te si espli- cesso renale. Le mie induzioni portano quindi carono più facilmente negli individui che già a supporre che la nefrite act1ta con quadro per affezioni pregresse, primitive o secondarie, clinico abbastanza omogeneo, verificatasi n11o in soggetti alcoolisti, sifilitici, malarici, ecc., merosa fra le tr11ppe, sia secondaria ad agenti presentavano una latente minorata resi-stenza patogeni molteplici di entità morbose differenti che per le loro lievi o fugaci manifestazioni di questi organi. L'altro lato della questione e non di minore sono spesso sfuggite alla osservazione o passate in seconda linea in presenza della sind.roimportanza è questo: Si tratta di nefriti tossiche ·prodotte da que- me nefritica. •

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Un ultimo punto è ancora da dilucidare, se cioè i prodotti tosstci di questi germi, o vere localizzazioni bacteriche renali siano state la causa dell'esplodere delle n ef citi, sebbene già l'osserva3ione dell'andamento benigno e della breve dl1 rata porti piuttosto ad ammettere una semplice influenza tossica. Questi concetti hanno trovato l1na conferma indiretta in molte mie osservazioni. 11 f<\tto ch e le nefriti acute non si ebbero nel 1915 pt1ò essere spiegato . dalla gi_usta supposizione cr1e allora gli organismi ·nuovi a questi disagi fi3ici, alimentari, ecc., J1on avevano ancora segnato il deficit di resistenza, mentre l'altro fatto che ora le nefriti acute sono notevolmente diminuite ha un duplice significato, che cioè le accennate affezioni morbose comparenti in rapporto a speciali condizioni climatiche sono ora scomparse col sopravvenire dell'inverno, quan do gli organ1smi meno resistenti furono già eliminati sotto quelle peculiari condizioni. Ma altre constatazioni cont:r.ibuirono ancora a dar valore a queste ipotesi. La nefrite acuta coll'' andamento . clinico descritto fu molte volte una complicanza di forme morbose ben definite. Così nella primavera-estate l'ho veduta associai si spesso alla eresipela facciale, affezio11e questa che apparve eccezionalmente frequente in tale epoca fra le truppe avanzate e trovò forse il movente occasionale nel clima di montagna e nel riflesso delle nevi. Ho già accennato parlando della forma clinièa che in alcuni casi fu• accertato precedere una tonsillite . e spesso delle laringiti e laringo tracheiti che comparvero in piccoli focolai endemici, giudicate da alcuni specialisti di natura streptJco ~ cica, e che in molti ne~ritici era di comt1ne rilievo una bronchite che preesisteva e permanr.va anche dopo il miglioramento del processo renale. E di constatazione frequente ora una nefrite acuta, spesso emorragica, come facile e precipua .complicanza di numerose bronco-polmoniti apparse n ell'attuale stagione fredda. E vero che nonostante, in molti casi l'indagine anamnestica e i dati obiettivi esclusero qualunque forma morbosa pregressa, e si ebbe l'impressione di un quadro di nefrite acuta primi tiva, ma oggi, relativamente alle mie stesse osservazioni d'allo.r a, io dubito che non fosse sufficientemente a ccurata l'indagine che ulteriori rilievi, guidati in ispecie dalla conoscenza degli studi di altri osservatori, hanno reso più diligente ed esatta. I problemi adunque che si . prospettano allo tudio della nefrite acuta apparsa con speciale frequenza fra le truppe operanti sono molte1

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plici e complessi, ma ho voluto esporre le mie opinioni dedotte da ancora scarse osservazioni, perchè credo che i·indirizz.o su cui dovranno essere basate le .u lteriori indagini debba essere impostato sui concetti che ho brevemente tracciato. Febbrajo 1917. •

Istituto di Patologia speciale medica ·dimostrativa\ della R. Università di Modena.

Direttore pro1f. L.

VANNI.

Della nefrite nei combattenti. Prof. Dott . .l'.

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5ILVESTRI,

aiuto.

I n1e·dici di tl1tte le nazioni belliger.anti ha11-

no constatato, e pare .con vera sorpresa, la gr.ande freqt1 e.nza delle .!;lffezìonrl. renali n·e i militari .alla fronte ·e il progr~ssivo1 au·m ·e nto delle med·esi-m1e. D.a lavori .o riginali, non m.o lti invero, e da p·oche re·censioini al rigu,a rdo, r1sulterehbe come la nefrite s,u molte ·fror'l·t i siasi rivelata sotto forma acuta epid,e mica, do,n de le d·enominazioni di nefrite acuta epi demic.a, di albuffi;i11uria· epidemie.a, ·di nefrite di trincea, d·enominazicmi queste improprie., perchè la malattia ha oolto ai1che soldati che non .erano mai stati in trincea. Tale nefrite\ è ..stata fatta ogge tto di studio sia sotto il punto di vista etiogenico che anatomo-clinic-0, e da qu.alcuno si è tentato iii farne una v·er.a .entità clinica a parte. ,Scopo di qru·esta mia nota è di v·ed1e re .se ciò è giustifìc,a to, e se piuttosto che parlare di nefrite d·egli eser·c.iti in camp10Agna, in guerra, ' . piu . ' in . . coi. carne cosa .a ee, n·o n sia armonia f.atti p.arlar.e di una ·di·ffusione 1a fo.r ma .·epide1nica d1ella n·efrite nelle tru.p pe combattenti. Il mate.riale d.i mia osserv.azione è abbasta11za abbon·dante per permett•e rrni di venire a qual.che conclusione: da 14 mesi dirig-0 un turn.o nell'Ospedale di Riserv.a di S. Paolo, al quale Jo scarico dei malati dalla fronte, e ora dalle retrovie, è incessante, e lo sgombro continuo, di modo .che in media il movimento dei mi1ei malati non è inferiore a 250-300. .al mese. Anch'to ho potuto assistere al continuo aumento ·d·ei nefritici, oosi che in q1u•esti ultimi tempi d·essi ra1)p:riesentano circa 4-6% dei malati. · Con tutto ciò non credo si del)ba andare alla. ricerca affannosa di qualche elemento etiolo, gico nuovo onde spiegare la genesi del tf enomeno; le nozioni etiologiche che possediamo . riguardo la nefrite lo giustificano a iosa. 1

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SEZIONE PRATICA

È noto come, specie da medici inglesi, siano,

state f.atte riceoche rs ulle urine, sul sangue, • stilla gola con esito ·p resso .c he n.e1gativo. Mackenzie W alljs jn base a qualche ricerca fatta in conigli con urine p.assate al filtro, ha ventilata la tesi di u.n a probabile genesi di tale nefrite da un virus ultr.an1icroscop1ico, ipotesi alla q11.ale sarebbe favorevole la grande frequenza colla qualre avrehbe riscontr.ata positiva la R. W. (32, 1 %), frequenza che escluderebbe senz'altJ10, ·dice, la possibilità della natura sifilitica della malattia. Altri hanno voluto vedere in questa nefrite , acuta una forma infettiva a decorso rapido, ciclico, di probabile natt1ra tifica o paratifi.ca (Gat1d e Mauriac). , Ad una infezion1e d.a coli sottoscrivono Kleyn, Pulay .e Mac v\lalter, sebbene i loro risultati siano tutt'altro che favorevoli, prob.ativi, al riguardo, p•e r la bassa percentuale dei risultati batteri-0logici .p ositivi. Vi ha poi ·Chi pensa ad una scar1attina senza esantema, al c:ui .attivo militerebbe fors·e la grande frequenza della R. W ., ' se il fatto sarà confermato, e niente più: non mancan.o poi i fa11tori di una teoria puramente ·a limentare, i quali considerano la nefrite nei comb.attenti, almeno per le fronti · germaniche, come una avitaminosi. Senza punto pe:Pdermi in sterili ed ·ozioiSe discussioni, ·Credo m·eglio rispo.ndente allo scopo prend.ere in esame i momenti sfavorevoli ct1i sono continu.amente es1)oste le tru.p.p e alla fronte. Dessi .sono : a) il freddo, ma sp·eci•e b) il freddo umido, avvalorato nell.a · sua azione deleteria da .altern.ative di temperature alte e medie colle basse, dall'esposizione del corpo soprariscaldato per marce, alla pioggia continua, alla neve, alla permanenza nell'acqlla fino ai ginocchi, ecc.; e) l alimenta.zione in.congrua> per qualità, ql1antità, ed irregolare i.n rappo·rto al m.omento di somministrazi·o n·e; d) l'uso .p iuttosto largo dri stimoil.anti, flj alcoolici; e) surmenage morale, ma specie fisico, incessante, o p.er lo m.eno non intram·ezz.a to da p c~Llse ripar.atrici; f) le pe,s sime cor1dizioni igieni.che, sp·ecie della pelle, per ieui l,a grande maggioranza dei soldati arriva dalla ·fi:onte in condizioni tali da nor1 ·diffe·r ire gran che da anim.ali inverniciati; g) tossinfezioni svariate (diarrea, paratifo, dissenteri·e pregresse) . Questi fatto:ri son.o più. che sufficienti a spie1

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gare la grande frequenza della nefrite nei oomb.attemti, ed il suo prese~ntarsi qua.si in maniera. ep·i d emi1ca, data la persiste·n za delle càu.s e che fini.scono col ·dirm inuire la resisten.za O!'lganica ·e deri r.eni in ispecie anche su ·c hi no11 ha .gr.ande predisposizione. Che in ·queste condizioni di .inferiorità generale e locale sia .·p ossibile lo stabilirsi di una. ' vera e propria ne1frite b.atterica, non si può neg.are : però il fatto non deve ess;er troppo frequente, data la scarsezza dei risultati delle ricerche batteriologi.che .sulle ur.ine, il decorso in genere rapido, bre nigno, il miglior.amento pronto, progressivo dell'affezione non appena i m,alati ve.n gon sottr.atti all'ambi.ente. l\!Ia vi ha di pi.i.ù. Anche i1ei casi di ricerche batteriologtche, culturali, biologiche, p.ositive riguar·do ai Ihi1crorg.anism,i delle infezioni piu comnni alta .fronte, capaci di ·da!'e ne.frite sia per togsinfezione che, più raram.ente, per l·ocalizzazione nel rene, primitiva o secondaria (tifo, l).aratifo, microrganismi della dis~enteria, ccc .) non ci at1torizzano s·enz'.altro a coin cludere in favore della specificità etiologica dei medesimi n ei singoli casi. T l1tti inf.atti son.o stati vacçinati contro il tifo, il colera, tutti più o meno han~o o hanno avuta dia:rr.ea, dissenteria, f·o rme parati fiche, ecc. più o meno gr.avi, non di rado ambul.atorie, q11indi facile la prese:q.za di germi in circolo , n elle urine, facili le reazioni di, agglutinazioni, di deviamento ·del co·m p1emento di fr.onte ai microrga.n ismi in parol.a. Pronto sem.1)re a ricredermi dav.anti all'eviden~a riei fatti, non mi pare fì.nora giustificato j} conoeitto di una etioJo,g.i.a sp eciale, sui generis della 'nefrite nei combattenti. ' Anatomia patologica. N·ella n ecroscorpia fatta da Andews, d.a qu.anto rilevo n.ella: Rivista del pr-0f. Gabbi, si avev.a a fare con una nefrite act1ta diffusa, 1preiv.alentemente però v.ascolare. Le , le.s ioni corTisp.o n1d.e van10 oomple:ssivameinte .alla glomerulo-nefrite scarlatti~o.sa, alla n·erf rite .a.c11ta reumatica o che ancora va sotto questo n.omie. Nel .caso di Schlesniger ed Albu, in cui l a malattia datav.a da m esi, si ebbe .il reperto d.el grosso r~e bianco con ip~1rtrofia spiccata del C' ltore, s-p·ecie sinis.t ro, appunto come si · riscontra anche .nel.la ne•f rite protr.atta a fri go rc. ' Sinto11iatologia. ·_..... Per alcuni la sintomatolooia ha tratti essern ziali comuni, che permet0 • • tono di raggru.p parli ,s.o tto un q1i.adro cl1n1co particolare. Pie r v·eltere se o men·o ·s ia giustirficato tale oo.ncetto, prendiamo molto b1·evemente in considerazione l a sen1iologia della nefrite nei com1

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battenti, quale risulta dai lavori sull'argomento, e dai dati di mia osservazione. Solo eccezionalm•e nte la nefrite fu .scope.r ta a caso in malati inviati .all'ospedale per altre ragion i. An cl1e a me è caipitato nelle du1e ultim·e venut~ di tl'ovare la ne·f rite i.n du e soldati, che erano stati internati n1egli o·spe:d ali con diagnl{liSi di febbre r eumatica., di inflt1.enza. Di r eg.o.1°a la i11a.latt~a si inizia br11.scamente coir1 senso di stan.chezza, cef.al•ea più o m,e no d11ratura, doJori ai lombi, agli .arti inferiori. Le na.u see, i v omiti, i fatti bronchiali, i disturbi nell'11rinare (ten esmo, disuria) anche per mia esperienza sono eventualità piuttosto rare, poco intense, effimere. z;iebl>re di regola solo nie l p·erio·do inizial.e, di breve dur.ata (5-6 .g iorni), lieve: eccezional1nente vengono registr.ate temperature oscillan ti da 39.5° a 400 per 24-4.S ore. ! 0 pure ho osserv.ato il fatto in due casi di nefrite emo r• ragLca. Ed ema. - biffuso, s1)iccato, spiccatissimo anzi, alla faccia, · ag·Ii ar.ti, allo s·c roto; l'anasarca è ·quaJsi l.a r,e gola. ' Versamenti cavit ari furono osservati in casi gr.avissimi. Gli edemi di norma si mantengo110 quasi tìno a.ll'esaurirnie.n to del proc·esso, e qualche rarissin1a volta .anch e dopo la scomparsa di ogni sindrome 11rin.aria p.ersistono in m odicissim-0 grado .a testimoniare il processo che fu (una osserv.azi.one personale) . Oliguria. - 1Solo eccezionalmente .sp.iccata; di regola fa presto posto ad una quantità di 11rine normali non che a polii.1ria. L'urina spesso è limpida, chiara; di rado ematuria, eccezion a lmente emoglobinuria. L'.albumina non corri.sponde .affatto alle q11a ntità r e1gistrate nella forma di n efrite a ci.1ta detta epidemica: da un miTiimum di O, 75%0 <l rriva sp esso e vol er1tieri .al 2-5-15%0 e più. Esa1n e del sedi1nento'. - Oltre .a numerosiss i1ni leu cociti, ad eritrociti in discreta quantità anch e n ei casi in ·cui la i1 efrite n on pre$Or1ta i car atteri nettam ente emorragici, si tro" n.no cilindri' ialini, ·p revalentemente, ia1inogranl1losi, e1)iteliali, sanguignj, epiteli renali, . gocce cli grasso, cri stal~i di acido urico e di ossala.to di calce. Permeabilità renale poco o pn nto compromessa anch e nei primi gi orni colle prove più comuni (ricerch e versonali). Di r egoJa mancano disturbi a carico del si. le1r1::l ll ervoso, degli organi di senso specifico, dr lr ctppa ra to respiratorio e digerente. Gli amn1 :tlati hnn110 piuttosto ·fH.me e si rassegnano a n1nli11 c11o re nlln. dieta l atte,a. S o l o CC'cezi u 11 a l1ri.ente rumore di galoppo; sin1

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drome cairdio.v.aiscolare non molto frequente. in ogni caso poco spiccata. · Niiente deg.nò di nota circa l'aipparato emo e linfopoietiço all'infuori di qualche rarissimo e poco spi.ccato ingrossamento della milza, di cui non è .seim.p l'e facile cogli1ere il significato. Quando si analizzano spassionatam.ente que .. sti dati di semio logia a nessuno può venite in mente di vedere n·ella. nefrite d·ei cotnh.attènti t1n tipo m.orl1oso sui get!-eris, avente note, tratti speciali : la sindrom·e corrisponde ,a quella della ·nefrite acuta in cui l'elemento freddo umi• do, è magna, niaxirri.a pars. N'on credo che com e pec11liarità della forma debba riguardarsi la proporzione non ·di raido stridente tra l'ìmpone.nza.. degli edemi ·e la liè· ve entità del reperto urinario, fra l'imponenza di questa ·e le buone condizioni generali: la mancanza di rapporto fra .questi diversi ere. meinti è stato da te·m.p o .notato nella nefrite in geniere, ne111a .acuta in ispecie. C.oniplicazioni. - L'uremd.a acuta· è stata not~ta riel 6-7%, cjfra che corrispo.n d·e preis s'a p 01c•o ai dati di nostr.a osservazio.n e. Solo in un caso, -che fu poi ricoverato in Clinica Medica, as·sistemmo ad una sindrort1e uremica imponente. DelLe possibili ma eccezionali complicazioni (emorragie retiniche, retinite, parotite bilàte. raie, herpes, stato maniaco) verificate nei nefritici in parola, nessun caso. D ecorso. - La malattia ha d·ecorso benigno : in ciò I'.accordo è un·anime: per p.arte nostra . no,n a\1·e·m ·m o a deplor.are nessuna perdita: in tutte la guarigione è stata .la regola. ·L,a dur.ata di re,g ol,a non oltr·e p,a ssa 15-20 g,i or.n i (70% circ.a ). Dalle memorie dei tedeschi risulterebbe che n•ei loro combattenti le form:e a.cute protratte sono abbastanza frequenti. Noi pure abbiamo avuto lln caso in cui la m alattia è durata 7 mesi; in due altri l'albuminuria dapprim.a continu a (1-2%0·) poi intermittente ha resistito per p,a recchie settimane; in ntto la d11rata della mal.atti.a è stata da 27 .a 38 • giorni. An1cb·e sotto questo punto di vista la nefrite d·ei combattenti non presenta niente di speciale : già da tem;po è assodato c}1e le n efriti .acute p,ossono percorre!'e il loro ciclo e guarire in 1&-20 giorni. Tt1ttavia la r a pidi.tà e benignità .di èecors'J della n1efrite .nella grande maggioranza dei comb.attenti potrebbe a priori e·s ser causa rti sorpresa; ma a darcen e fa.ciln1ente conto bata p ensare all'insorgenza acuta della medesima colle n ote classich e, p er cui il malato viene immiediatamente .allenta.n ato e sottratto ai fat1

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tori c.a11sali, alla cui unitor~n'lità si puo riportare la grandissima uniformità della sindrome e del decorso. L'andamento e l',esito poi della gr.andisstma maggiora.nza ·delle n.efriti dei combattenti ·Sono f.avorevoli al concetto che si tr.atti anatomica.rn·ente di una fo.:rma diffu.s a s1, ina sup,erfici.ale, se11za fatti degenerativi spiccati degli elementi stamina li, donde facile e pronta · res titutio ad integrum; militano invece contro la tesi di un 1 ttore predisponente molto grave, e di una genesi infettiva almeno a virus noto. Terapia., - In nulla . differisc·e dalla usuale, -e non è p11nto vero, come taluni han voluto, che dieteticamrente si possa e.s sere un po' pii1 corrivi. Mod ena1 30 dic·embre 1916. .

PRATICA

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al 20%0, .a ripetute oss:idazio,n i •con p,erm.anig.anato, ed ho ottenuto dei dati che mi hanno . servito alla elaborzion"e--:del presente m-etodo. Fino ad una quantità di · .albumin.a in·ferior~ a 10 1r1gr., il permapganato che occorre n.on -è rp rop·orzionale alla quantità di albumina; ma a • cominciare dia 10 m1gr. questa proporzion1aiità esiste. ' ESECUZIONE. - .a) Preparazioni.

Si prep.ar:a accuratam.erite una soluzione di permanganato pot~ssico 1, p1esando con esattezza ,4 gr. di qu·esto .s ale ben secco, e disc'iogliendolo1in 500-600 cc. di acqua .d istillata; poi sempre con ,aicqua disti1lata s~ porta a 1000 cc. in un ·p allone tarato 1da 1 litro. L.a soluzione risulta al 4%o. Si prepara .p oi e.on la stessa accur:atezz,a; . una soluzione di aicido ossalico .all'8%o. P er· NOTE DI TECNICA. ciò .s i disciolgono in 800-9()0 c_c. di aicq11a distillata, gr. 8, esatta.mente pesati, di .acido osDosamento approssimativo dell'albumina saliéo, - scal·d.ando, leggermente, ed agitando, nelle urine. (non usare .aic,q ua comun,e perchè altrimenti si fomna un precipitato dov11to .all'ois saJato di calDott. ARGEO ANGlOLANI cio insolt1bile): A 1dissoluzione completa, si ag- · Assistente nell'Istituto di chimica farmaceutica . e tossicologica della R . . Università di Torino. giunge, in un p·allone tarato da 1 litro, tanta · acqua çlistillatà da portare .a 1000 CG . · PRINCIPIO DEL METODO. - Si basa sulla pro1 cc. di qt1e.sta 1s·o111zion.e corris·pQnde .ad 1 cc. })rietà che ha il i)ern1angan ato potassico della soluzione dj permanganato. . (K }fu, O4 ) in soluzione acida di ossidare l'al, •p) A ttuazion.e. bumina. · Si eseguisce .antitl!tto u.n saggio. prelimtnare Il ·per~anganato cede -0ss1geno second.o lo per stahilire la quantità di . urina eh~ si dovrà. · schema : usare ·.per ,i l do saro·ento, filtrandone pochi ·CC. 2KMu 04 --~ K2 0+2Mu 0+50 in una provetta, .acidificando leg.germiente, con L'ossigeno svolto disgreg.a più o m1eno pro- a·cido acetico diluito, e f.a,.cendo bollire. fond.a.rnente la molecola dell'albt1mina, a JeSi p ossono dare tre casi: • conda del1a quali.tà e della quantità di questa, 1° F·ormazione di ~op.al escenza ·se~za pre1c1e .a seconda ·delle condizi 0U1 i fistch e nelle quali pitazion·e di fiocchetti ·di coagulo. si fa avvenfçe la reazione. 2° Form·azi.on.e di intenisa opalescpnz.a con La scomposizione del .p ermanganato avviene preci'Pitazione di fiocchetti dopo qt1alche minnchè è presente la sostanza capace di venir nuto. . ridotta, e cessa quan·do questa è stata ossidatJ:t, 3° Formazione subitaJea di fiocchetti di <> è stata trasfo·rrnata in maniera di n0n ess·ere coagu1o . • più suscettibile di ui"teriore decomposizione. I l Per il dosamento occorre Oi)erare: fenomeno si avverte per . la scomparsa de.i coNel 1° caso su 100 cc. di 11rin.a ~ltrata. lore del .liquido, 1che div~nta completam·ente Ne.I 2° caso su 50 cc. d1 urfn.a filtrata. 1nooloro. Nel 3° caso su 20 cc. ·o vvero .st1 10 oc. di • Dalla quantità di permanganato scomp·osto, urina filtrata (1).. si può ri.s alire alla quantità di .albumina ossiSi trattano P'Oi gli N cc. di urina occo·r r1enti data; ma il dato che si ottiene non è che ap·-prossimativo, poichè, .anche 1ponen·dro·s i sempre (1) Pt1ò .avvenire che un 'urina sa~.giata çome neLLe medei&hme condizion·i di ·esperienza, può è stato indicato, dia luog-o s·oltA-nto ::id ~nale: scenza. mentre invece éontiene fino a~ 5-6 ~o d1 l'ossidazione non avvenire _sempre fino al me• desimo punto, dipendendo essa anche dalla albumina. Il fatto viene meRso h~n~ In ev1den: za ·da un precipit~to ,abbondant1.ss1mo .·che si quantità e qualità dell'albumina. presente. · ottiene Co,n l'acido tricloroaceti.co; e J1·ur1na deIo ho sottop,osto - varie. soluzioni di sostanze ve essere .allora conside:r.ata come ap-parten.ente ·albuminoidi di titolo ·c onosciuto presenti fino al l1Il caso. (13) s 1

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con circa 1 gr. di .acido tricloracetico (è solido, . cristallizzato, incoloro, m olto solubile nell'acqua), e si riscalda l entamente sino all'ebolli. z1one. , . L ' a ll)tlrrtin.a incominc~a già a J)recipitare a freddo e 1.a IJrecipitazi one è finita qua.n·do i~ • liquido git1.nge all'ebollizi-0n.e. Si tog.lie il r1sc aldam:ento, e si l~st.:i a .a sè p er 10-1 5 inin11ti; p oi si filtra Sll lJil . pi1CCOlO 'f iltro di bt~pna c.r1,r~a per"' filtrare . Il precipitato raccolto si l ava oon poc.a .acqlìa, indi con f aiuto • di. t1r1a S'})atola e d\. u,pa sp1·11zzetta1, ad .acqua, lo si. versa in t1n biochiere ·1·es-1ste1nte al f11oco, di 20Ò cc. di capacità. Vi si .a.ggiungono 50 cc. · della soluzione di p er.m ang anat o, e circa 1 oc. • · di aci1do solforico concentrato, poi si porta all'ebollizione. , Dopo poco cl1e si è iniziata l~ ~_bollizion e, si port a il bicchirre .sotto il r1t))inetto di t1na b11retta grad11 ata dove si sarà me~.sa la so.111zion e di acido ossalico, e vi · si lasci ano disce.n·dere ta n ti cc. fino a .che· n on si a scomp a rsa ·nel ' J"i,c.chiere ogni i r acci a di I>recipitato. Sa rà . h en.e, q11 r.:i d o l.'\ eJim inazione del precipitato è vicina ad ess·er e l1n f.att.o compit1to, (cos.a m ·olto facile a ricono·s cer.si per l a scom p-;:i.rsa d·ella continuità d eJ.l'opacam.ento), di ri~·c~tli.are di n11ovo tìno a,ll'epollizione. ~i an o V i cc. ai soli1zione ossali·c.a occorsi. •

e) eal colo dei ris'etlta ti. . · A 1' cc. di soluzione di pern1anganato corrispondono V cc. di soluzione di acido ossalico; q11i11cli la q11a ntità di permangan ato ch e b.a servito ad ossi d are l'alb11min1a conter111ta in N cc. di tl r~ina sarà data da 50-V·; e quella r ichief 0- V st~ da 1 e-:-.· s;o] tanto, s.arà ·d·ata d a N · 50-V P er 1000 cc. si a\rrà: - N- x 1000. S i~ccom·e 1 "C. di sol11zlone di pe1·n1.anga11.ato

eq11iva l e, ten11to conto. del coefficiente di errore d.ov11t'° al proce rl.imento, a gr. O, 001 di "a~b\1mi ­ na, l'albun1i.n.a di 1 litro v·errà data dalla form\11a : 50- TT J o ~ 00 • ]\~

E.c:;eru pio. U n'urina. apparteiienle al II caso ha. ,

ri chiesto 29 cc. di solu z. ossalica (in rtuesto caso50- 29 0 N .= 50); p er ci ò : .d / 00 = = 0,42. 50 L'an,n essa tabella dà. i va1ori di A 11ei s ingoli ce:1si per ogni corrispdndente v a lore di V. · CR ITICA E CON FRONTI. Il m etodo è appro.ssi111ativo, n1a razio11ale, di costa.r1te t1niformità r1 ei ri 11ltati, e di , rapida att11azione (richiede cnn11ùe iva111e.nte ci.1·ca t1n·ora di tempo) .

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I risultati sono s11fficientemente esatti, e con• fro11tati con c111elli ch e si ottengono col metodo. d ella provetta graduata di_Esbach (mi riferisco al metodo di E sbach IJerch è è u..n o dei più u sati), si ~ota che essi risultano di una esattezza supertore; c1ò che si com .p r,ende a priori es• se·nclo quell o 1Jn .m etodo empirico, e in cui mag.g ior i sono le ca11se di errore che vi hanno influ·enza. . Inif.attì è stato, dimois tr:ato· che .p er effietto &ella' temper,atura ·e di altri composti ch e possono essere content1ti nell'urina, il volume apparente .del .coagulo può esse!'e s·i noal 6 % sup eri or e e.l i quello r eal e (Gargàno) . Riporto alcl1ni risultn-ti da m e ottenuti : 1

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SEZIONE PRATICA

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Ancona, n1arzo 1917.

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NOTE E · COMMENTI. . .

991

eù ·ha perfettamente ragfone . Io lessi allora il suo articolo; se ho scritto il mio sotto l'impressione recente· di quanto h o veduto n elle ultime azioni sul m edio fsonzo, vi erano già altre· im: pressioni precedenti accumtllate nella mia m ente, e penso cl1e con1·e reminiscenza almeno, vi fossero pure le idee sostenute dal •:vrendes. · L'adesione di t1n tlfficiale medico effettivo del st10 valore e con larga esperienza in zon a di gi.1erra, ha grand,e importanza, e altrettan to grato sono della sua al magg. med. Paolini, ch e fa parte della Direzione di sanità di una delle nostre Armate, e che nella sua lettera mi rfcorda anche lÌna ·circolare recen.te del gen. Bonomo sul servizio chir11rgico specializzato. Questo consentimento così largo e anche da parte di ufficiali n1edici effettivi. e con uffici direttivi,' mi fa formtllare la speranza che voglio · ritenere jondata, ch e vengano senza ritardo prese in proposito le disposizi'oni ch e si ri.terranno pit1 01Jport11ne per il maggior Yantaggio dei nostri f·eritì e per l'onore clella m edicina mili- · ta.re italiaua. Di ciò mi· affida ·soprattt1tto l'esperienza organ]zzatrice e il valore chirurgico del gen. Bonomo, ch e. h a se1npre sostenuto - e a Bologna col pl~uso di tt1tti i chirurgi italiapi - le idee più largl1e e moderne in fatto di servizi sanitari di guerra.

I

ROBERTO J\LESSAN DRI .

Sui servizi sanitari campali. Riceviamo e p11bblichiamo :

Caro Direttore,

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.

i\Ii scusi se aggiungo poche pa1·ole in· contir1uazione del 'mio articolo cc Ancora per un mi- . gliore ordinamento del servizio chirurgico al fronte », pubblicato nel fase. ~9 . L'apgomento è éosì importante, che, dappoichè qi.1esta volta ho a~.,utq la fortuna che su dJ esso non sia segi.1ito il silenzio, ma anche nella stampa politica. siar10 state. ricordate ed approvate le mie proposte, mi pare sia bene ne approfitti per cercar e di affrett are, se possibile, la risoluzione pratica di esse. _ L'a·s sentimen.to p ji1 completo mi è venuto specialmente dai medici milita ri in zon a di guerra, ed ho con grande · soddisfazione ricevuto lettere e cartoline da vari colleghi, alcuni dei · q11ali non ho n epp11re l'onor e di conoscere personalmente, che si dichiarano pienam·ente consenzienti nelle mie idee. Anche nel fase. 30, · e quindi indipendentemente dal mio articolo clte certo non cono scev~, il cap. med. Bartolone ha sostenuto prop'oste · molto simili. Nell'11ltimò fascicolò poi il magg. m ed . Mendes ricorda il s110 articolo del gennaio scorso,

===============================================================

RttRDEMlE, SOCIETA MEDIGHE, CONGRESSI.

(.NOSTRl R ESOCO N'fJ PAHTI COLARl ).

XXV Congresso della Società ·Italiana dr Chir11rgia. '

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SESTA SED UTA -

5

Dl al'ZO :.

ore 15.

Comunicazioni sulle ferite con lesioni della facciéf e dei mascellari.

.

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Cura delle ferite di. guerra delle ossa mascellarf. (Bologìla). - Le fratture della mandibola e del mascellare s uperiore prodotte dai proietti delle moderne armi da fuoco sono sempre gravi : lo scheggia mento va~to e minuto clelle ossa e la perdita di sostanz~1 sono caratteristiche delle ff\rite di g·uerra di queste ossa. Le fratture d·i g11erra c1e lle o sa mascellari si accoinJ}ng"Jl.a no i1oi nella g~ran<1i.gsima maggioranza. clei cn si a lesioni J)iù o meno estese e profonde cleg·1i organi vicini e delle p{l r ti molli che le rive·stono : lesioni t11tte che nggravano, prolungano, eomplict1no il decorso di quelle. S'aggiunga che tali fra ttt1re sono quasi sempre ape1te e in coniunicazione con la caviu\ orale, per cui il focola io cli frattnrn è faciln1ente soggetto all'infezione, la qh.alf\ si mantiene fìnchè i1on oossa questa comunie.azione. C.\VINA

CESARE

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[ANNO ~~IV, FASC.

IL POLI CLINICO

Il trattamento ortopedico delle fratture dei ma- · spondendo alle inattese e utgent~ necessità imposcellari deve essere iniziato subito d-0po la ferita, stele dalla guerra, dopo molti te11tativì ha modiperchè quanto più questa è precoce, tanto migliori ficati, rinnovati, perfeziona ti. sono i risultati che si ottengono. Con tutto cJò l'O. come infinitamente Questi apparecchi sono varii, • afferma l 'impossibilità di soccorrere il ferito in varie sono le ferite di guerra dello scheletro boctrincea, come si vorre~be da taluni, con irrigazioni, cale. L'adozione di ·uno di essi piuttosto che di un .a.ppld.cazioni di apparecchì d'urgen7.:a, legature inaltro dipende dal criterio del chirurgo che provterdentarie, ecc., perchè i luoghi espos~i, angusti c. vede alla cura. · privi di og-ni mezzo• che servono da posto di mediA seconda. del pu.n to di :fissazione essi possono cazione sulla linea del fuoco, l'affluire durante le suddividel.'si in apparecchi mono-, inter-, e cranioazioni di centinaia di feriti, non permettono quelle m<.1scel1ari. manovre ~ung·he e pazienti, le quali ~unto si· ri8. Riparazione ohirurgioa e prutesica delle pseudochiedono per applicare un apparecchio o per com- artrosi e delle mutitazioni d elle mascelle. - La ' piere una toilette, sia pure sommaria, della cavità violenza .deg·li esplosivi e la forza viva dei :proietti orale. Per modo che i primi -soccorsi debbono limi- sono éause frequentissime di asport.azione di tratti tar.si, per forza di c~, ad una semplice medicapiù o meno estesi di osso, tant9 che 1a perdita di zione ed allo sgombero rapido dei feriti sulle Se- ~ostanz.a r>uò dirsi caratteristica delle ferite di zi-0ni di Sanità., e sugli ospedale.t ti avanzati, affin- g·uetra. dello s·chelet1'0 boccale. chè si possa intervenire pronta:n;iente con una tra-. La pseudo-art1·osi, quando la breccia ossea non -cheotomia e con l'allacciatura ogni qualvolta se ne è molto ampia , · una vera e propria mutilazione presenti l'indicazione. · qn.ando un intero segmento di mandibola o di maIl trattamento metodicx.> delle lesioni dello sche- sce11,1re superi-0re è stato dj-strutto, sono le wn• · letro boccale ricl1iede rne~zi affn tto speciali e per- seguenze estreme, gli esiti più di.sgraziati di tali ciò può cornp·ier.s i .solo in reparti o&pitalieri ·al-· feti te. l't1opo specializzati. · l ·on la guerra. è sor~ cosi il problema gravissimo Esso comprende : ,.. ed urgente al tempo stesso della restaurazione sche• • 1° u11 trattamento· l}re1)arato1io della ferita; letrica delle mascell~, per rimettere in effi.cienr.a • 2° la cura della frattura; ' · l'ap1Jarato masticatorio dei · -valorosi rp.utilati della 3° la riparazione 0l1iru·r~ica o protesica de1le boe<:.a. pseudoartrosi e delle mutilazioni residue. Sorvolando .s ul mascellare superiore, percl1è an1. Trattarne·n to preparatorio. - Il lavaggio ~b­ cl1e alle mutiluzioni più ~tese di esso la protesi bondante della cavità orale, la rimozione delle ineccanica oompensa. facilmente e in modo soddi-· .scheggie ossee completamente libe1·e, dei frammenti sfacente con apparecchi semplicissimi (ottu.r atori, di denti e dei corpi estranei · (proietti, detrìti di ve- palati, ponti), grandi difficoltà, a volte qµasi in$tiario, ecc.), lo .sbrigliamento ampio di tutte le sormontabili, ·s i incontrano invece per le pseudoanfrattuosiU\., la reg'Olarizz.azione d~lle superfici artrosi e le mutilazioni della '1Ilandibola, le quali molli e cadute in sfacelo, in una parola una accu- pertanto meritano tutta la nostra attenzione, tutto ' . rata toilette della ferita e della bocca costitui- il nostro interessa1nento. scono la ,fase iniziale della cura dei feriti alle ma~ Due indir1izzi dominano attualmente in questa scelle. branca del~ traumatologia: l'uno chirurgico, l'alQuanto alle lesioni delle parti molli che, più o tro meccanieo. Entram·b i mirano a. ricostruire la n'eno grnvi, accomp:lgna.110 qt1asi sempre le fratture mandibola, a ridonare ad essa la sua forma e la dei mascellari, 1'0. iitiene che la ·sutura cli esi:;e sua funzione; ma; mentre il primo, seguendo i me' debba praticarsi · soltauto nelle fta tture semplici e. todi della 01:topedia generale, tenta so.p rattutto oon nei casi i11 cui una pronta riduzione e la rapi<L-1 I '-0steosintesi e coi trapianti ossei 'e cartilagiIÌei di apl>licazione cli un ar>i}arecchio di contenzione ab-' ristabilire la continuità dello scheletro e di ripabiano bene assicurata l'immobilità dei frammenti~ rare la perdita di sostanza, il secondo invece, ate che il più delle volte sia preferibile. invece atten- tenendosi ai principii classici dell'ortodontia, cerca -Oere che la suppurazione sia ·cessata e che i mar- di ripristina,re l'equilibrio statico, cinematico e digi;1li della ferita siano ricoperti da bu·o ne granula- namico dei monconi di frattura . residui e col susfiloni e poi suturare ovvero lasciare· che la ferita sidi-0 della protesi provvede alla sostituzione delle parti di ma·scelle .d istrutte. sì chiuda da sè, e soltanto a notevole distanza. di L'osteosintesi ed i trapianti sono tentativi inautempo dallà guarigione 1:>erfetta provvedere a.11<1 gurati affatto recentemente, si che non è ancora l:0smesi con operazioni di plastica. La radiografia e la pre&'1 delle impronte delle ar- possibile un giudizio esatto e definitivo su di essi. Vi sono fautori di un pietodo e vi ·sono fautori dele.ate dentali copipleteranno il peri?<lo }l)repaJratorio. l"altro. 2. Cura della frattura. - IAL riduzione e la conL'osteosintesi trova 1a sua principale indicazione nei casi in eui la perdita di sostanza è lieve, per tenzione dei frammenti, che, al parj di qu.nnto avmodQ che l'avvicinamento dei frammenti non porta, viene in tutte le fratture dello scheletr-0, costituiscono i due tempi princix>a1i del trattamento, si a consolidazione avvenuta, un impicciolimento tale ottengono e si mantengono soltanto con ltaiuto di c1ell'arcata mandibolare da. alterare o addirittura peciali apparecchi, che oggi l'arte protesica, ri- compromettere l'ingranaggio. dentale. 1

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(ANNO

XXIV, F A:sc. S2J

StzIONE PRA'l'tCA

Una condizione pare sia. assai favorevole alla buona riuscita. di ef!tsa. e cioè che, a differenza delle altre ossa, il tessuto osseo dellà mandibola non si rarefà al ~ntatto prolungato con le -viti metalliche e quindi offre loro un'ottima base .. I trapia.n ti ossei e cartilaginei rappresenta.no la innovazi-0ne ultitna portata nel campo d~lla traumàt·o1og·ià ìntl:s:illo-fàcciale. Tutte le forme di innesti, vuoi a,utopla1stioo, vu-Oi o·ti1o- éd èteroplastico son.o state tenta te per Ìà inàI1·dibcH.à : ttu:t qu~lli che. hanno dati i . migliori risultati 1S òiìò gii i1111esti H utoplastici oon segmenti di cartilagine pl'elevatf (lnll~ ultime cartilagini co~tali o con pezzi d'osso presi dalla tibia o, come altri preferiscono, dalle coste. perchè queste, per la loro forma. arcu~ta, me, glio si adattan<l alle cu.r ve del mascellare infetiore. Qualche proYà è stata fatta anche con fram~ l11enti di ossà d1 neoa W. e, pàre, Cdrdntt tà tln sue..

ce-seo.

Cortdizidrli indispensabili perchè l'ostPc:sintesi teìlga ~ ì'inn~sto a ttecéhiwa •st>ILo l'lmn1obilità postoperà tivà dei f1 atr1rr:ehti pét un pe1·i-0t10 lt1nghissitn-0 di tempo e l*~f;epsi assoluta del foeolal<> di frattw·a ehè tSi nggredis~~ . .Alla prima gi tiesce faciln1ente con buoni appàtecchi contentivi, o con l'occlusione forzata e perITanente delle mascelle (« blocco»), la qt:ale si può mantenere per molti mesi senza inconvenienti. Quanto alla seconda, l'esperienza ha dimostrato che nelle ferite, anche dopo Uil<l guarigione apparentemente perfetta, restano latenti dei germi, la cui vitalità si ri&veglia e .si esalta in seg11ito al trauma operatorio; donde l'indicar,ione di de ~idere l'intervento chirurgico solo molto temvo dopo l1e la ferita è pienamente cicatrizzata. 11 tNtttatnent-0 tneccanie-0 diventa co5l una fase pre})<1r.a totià e wcce-ssivn, il sussidio necesS<'lrio dell'atto operatorio. Intesa in questo ·sen~o, la, protesi scheletrlca attifiçiale è destinata ad avere ~1;.r>lieazioni &Plllpre più • rare e, quale ripar.aztone defi11:tiva, t1·ovetit ridotte le 1sue indicazioni a quelle ruutilaziòni soltnnt-0 n~l­ le quali la vastità della breccia -ossen è tale da esclu{lere ogni possibilità di interposizione di ossa e di cartilagine, e a quei casi in cui il ferito rifiuta recisamente il soccorso dell'arte chirurgica o le graYi oonclizioni di e~s~ PC8nsig1ian o l'intervento 0

stesso. Renr,a voler sembrare esageratamente ottimista, l'O. è conv.into che una più ampia esperienza ed i perfe-tionamenti della tecnica porteranno in avvenire a felice .soluzione il grn ve pr·ob1ema clellR riparazio11e dell·o scheletro nelle lesi·o ni più profonde delle inn:scelle. Il grande nume~o dei n1utilati della bocca, il desiderio viv·o di rimetterli in pje11a effictenzil ann ton1ica e funzio·n ale senza bi.sQgno c1i apJ>n reccl1i comJ>licnti e inolesti, l'età g·iovn nile · e le t•o1H.1i7-io11i cli resiis tenza e robu-stezza cli eN:.;ii ~ono altrettanti fattori ·fRvol'eYoli allo sviluppo P all 'inc•re111c11to dei n1etoòi chirt1rgici. . . l'11a in<lica7.i:>ne sorge intanto della ma-sbima importanz.a: ristabilire e mantenere :fin dall'inizio l'equilib1io .statico, (~inarni co e CÌ,n(\'111atieo dei fram-

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riponendoli nella loro sede anatomica nor· male e ri<Stabilen{lo l'energia funzionale al fine d1 mettere il ferito nelle condizioni più favorevoli per sottoporsi in qualsia.si momento nd un atto chirur~ gico, · non .appena questo potrà dirsi facile e s~curo Con tflle procedimento il feriU:J non è più un mutilato assoluta; giacchè durante l'attesa t .•:ova nel· la l}rote~i m.e ccaniéa una riparazjone tewporanea sufficiente, un palliativo va.lido ed efficace, il quale, in casi di insuccessi operatorio, potrà pu1 e diventat·e definitivo. • · L•o, considera· adu.n que il trattamento meccanico una fà<S~ · soltanto della cura generale delle pseudo-artro.si e di talune mutilazioni delle , maJ se-elle, fiducioso ohe l'arte cl1iru1·gica, migliorata e perfezionata, compirà la fase ultima della restau .. razione scheletrica. E però ritienè che in questo senso si debban-0 orientare i nostri sforzi e i · nostri studii nell'interesse della scienza e soprattutto per il bene dei ,~aloro&i mutilati di guerrà, .

Fratture di guerra della mandibola e lor~ trattam.ento · chirurgicc;>. lVIASSOBRio GIULIO . ('l'ori110). - Nelle fr.attuve df guerr a il fatto {lo1ninante è la perdita di sost3;~za, la quale acqutsta una gravi.tà speci.a le. Convie·ne quindi, secondo 1'0., più che per le alt~ fratture ' con servare anche i minimi frammenti ossei, nella vrecisa posiz.ione loro, usa rido tutti gll aécol'gi-_ menti per impedirne gli spostamenti e per ridu1Te questi, -se si sono determ inat~ . Specialmente grave è lo spostnmento della ~ran­ ca mont:ante della lllànùibola . in quunto ·la sua riduzione è un problema non i·jsolto per mol ti ~1t1tori. Secondo l'O. tale problema si potrebbe risolvere oon la trazione al chioçlo, avplicata appunt-0 alln stessa branca montante della mandibola. Quando · esiste una perdita cli sostanoo non ..~i debbono i.n :t>:riru·o tempo applicare .i criterii dell:1 chirurgia di pace delle p·se11d·o·a rtrosi, cioè f.axe deg·li innesti, ma, n€1 mentre si m.antengQ1~0 ne~la P;Osizione loro i ftammenti, lasciar fare alla rigenerazione ~ri-0.stea, cl1e ·ha grande e, in genere, :Pòco ricon-01sciuto valore. Seco·n do le osservazioni dell'O. invece il periostio ben difficilruente manca del tutto in corl'i5pondenza delle perdite di sostanza ossea, e può, ove non s e ne turbi la fun7.ione, riprodurre buona parte dell'osso mancante. E cosi che spesso alla fine la perdita di ~10.stanza ossea richiede .solt;anto una protesi" a ponte per sostituire il dente. o i denti mancanti. Certa.mente in molti , on si tale rigene1·aziQ>1te non è completa e residua una v·seudo-artrosi : . a,llora., 1P.:1 sempre in secondo temp-0 e a lunga dist:anza dalla cessazione. di -0gni intiltr<lzione fiogi·s tica, si adòivertà agli innesti ossei o C.-'lrtilng-inPi, che ver.nn1ente l)resso di noi ,son·o iim:1°s ti tro1>])0 indietro; mentr.e all'estero hanno rag·giunto un tale svilUl)PO cla :f ar affermare che la cur:.1 delle fratture ma scellari deve essere così conce1}if:<.1: 1° tempo, protesi 1necçanica : 2° t€'mpo, sostituzione ~sea. Dott. TJ. c. ZAP~LLOXJ. 1

(17) •

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994

IL POLICLINICO

(ANNO

XXIV, FASC. 32]

APPUNTI DI MEDICJN A CASISTICA. I sintomi gastrici nena nefrité.

I

Appartengono alle . manifestazioni più comu-· ni, non solo terminali ma anche iniziali; bene spesso una nefrite latente viene curata come l1n a malattia gastrica (dispepsia, astenia, ulcera, intossicazione intestinale) per la predominanza dei sintomi d a parte dello stomaco. · Qt1esti consistono abitualmente in nausee vo' miti, perdita ·d'appetito, flatulenz a, malessere all'addome di solito senza relazion e con i pasti, e cefalea, generalmente a tipo di emicrania. La secrezione gaRtrica è, di solito, depressa. Di grande importanza per una diagnosi precoce è la ricer ca delle scorie azotate nel sangt1e, urea, acido urico, creatinina. Il significato di queste sosta11ze non è però ugt1ale. La ritenzione di acido urico appartiene ai sintomi più .. p i·ecoci ed è di grande importanza per la diagnosi; la ritenzione di creatinina (8-10 mg. per 100 eme. di sangue) ha invece sopr attutto signifi cato prognostico ed indica generalmente l'approssimars\ della fine. I sintomi gastro-intestinali della nefrite (A. F. Chace, American Journal of the medical sciences, giugno 1917), esclusa la stomatite e la colite ulcerativa dell ~uremia, sono probab.i lmente di origine centrale. Non si ha la prova della, tossicità dell'acido t1rico, urea cr eatinina ma ' ' la loro ritenzione ii1dìca . un accl1mt1lo di sostanze sconosciute, che possono essere tossiche; t1na scarsa ossidazione della creatinina può condurre a lla formazione di metilguanidina, di cui sono note le proprietà tossiche. Ad ogni modo la relazione fra queste sostanze ed i sintomi gastrici della n efrite. è tu ttora oscura. FIL. L'edema dei reni. ' •

L'autopsia di nefrijjci dimostra spesso che il rene è in grossato ad aumentato di p eso : questo fatto è da mettersi in rapporto con l~imbibizion·e sierosa dell'or~ano. In tali casi l'edem.a generale, determinato ·dalla malattia r enale si dif. fonde .allo stesso rene, determinandovi delle lesioni analogh e al rammollimento idropico, per cui ne risulta un circolo vizioso e la funzion alità renal e ne rimane m·aggiormente alterata. In questo stato di cose, le scarifi cazioni cu.ta11ee dan·do esito a notevole qu antità di liql1ido sollevano ancl1e le condizioni renali. E. Meyer (ntunch. med. ""' och., 18 aprile) r1tie11e che spesso i bt1oni risultati otten11ti con la decavsl1lazione renale si debbano a qt1esto f atto, e cita il ca~o di \\rilk in Cl1i i reni erano tri(18)

PitATICA~

plicati di volume, la · capsula ren~le tesa con vesciclJe gross~ quanto llnre lira, ripiene di liquido sieroso, condizioni tipiche di ede.m a re·nale. Va però notato che ia decapsulazione induc.e, già nei reni normali, un aumento di dluresi.• FIL. Sulle

m~lattie

renali acute nelle truppe combattenti.

In tutte le . truppe che combattono Ja guerra odie rna numero.s i sono stati i casi di nefriti acute, tanto che dagli autori francesi ed ingle.si si è anche fatto cenno di una particolare forma di n efrite da trincea. Secondo Iungmann (Deutsche M edizinis'che Woclienschrift, 1916) una maggiore frequenza di affezioni renali acute si ebbe ari.c he tra i soldati tedeschi e sopra tutto tra quelli combattenti alla fronte orientale.. Com.e causa di queste nefriti fur ono indicate varie azioni dannose: i disagi della vita in trincea, l'esposizione alle intemperye, il freddo intenso, il soggiorno in ricoveri umidi, l'uniformità e la ' defi.cienza dell'alimentazione, le vaccin.azioni antitifich e .ed anticoleriche, le· pregresse infezioni dissenteriche. lVIa un sereno esame critico dei fatti osservati lascia facilm·ente scartarie dalle prob.abili cause della nefrite di guer·r a tutte le azioni suddette. Più verisimilmente si tratta di ltn.a vera e propria infezione, di cui la liesione ·e nale è una manifestaz.ione principale se n o11 i·essenziale. E sopra tuttò il quadro clinico iniziale che dà r,a gione di questa ipotesi. ,La malattia comincia con un brivido forte, seguito da febbre m,e ntre l'individuo trovasi in pieno ber1.essere. Ben presto comi1i.ciano gli edemi che possono essere leggerissimi e raggiungere ìe proporzioni di un ·anasarca completo. La quantità dell'urina diminuisce e nello stesso tempo compare un.a forte .cefa1ea, nausea e dispnea. L'albumina nell'urina può raggiungere il 1215 per mille. Un fatto notevole è la diminuzione · della pressione vasale. In molti casi esiste splenomegalia. Non è dubbio che il periodo iniziale, come del resto anch e l 'ulteriore decorso, presentano una serie di particolarità che mancano in altre ne- ' friti acute. Questi sintomi caratteristici della nefrite di guerra, quali l'inizio brusco della febbre, ln. splenomegalia, l'abbassamento della pressione , vasale ed i segni delle lesioni. generali dei cap illari fanno ritenere che non sia solamente affetto il rene, ma che l'infezione colpjsca. l'organis1110 intero. P er quanto la formula leucocitaria permanga inalterata, per qu.anto ai ripetuti esami il sangt1e sia rimasto sempre steI

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rile, il quadro clinico fa ritenere più che certo che si tratti di 11n proce.s so ir1fettivo. Una tale ipotesi è convalidata · anche dalla distribuzione della malattia n·elle ·truppe. T11tta.v.i a il fattòre ' freddo se non costituisce 1a causa essenziale clella nefrite, è certa.mente un elemento coadilIvànte di cu.i si deve tener conto. a. a.

Nella nefrite cronica e nella così detta malattia cardio-renale, la teocina indu ceva la diuresi in rapporto inverso alla funzionalità r e· naJe : se questa era molto deficiente, la diuresi veniva poco stimolata., effetto contrario a quello ricercato. Quando la diur esi era attiyata, segl1iva costantemente u.n a riduzione della funzione renale, ciò ch e dava a sospettare un azione Una nuova forma di nefrite acuta osservata dannosa e consigliava, quanto meno, un uso in questa guerra. intermittente del diuretico. Se ne occupa Ullmànn nelJa Berl. Klin. D'altra parte, può esservi diuresi senza al1W oc h., 1916, n. 38 . Si tratta di una malattia infettiva, ma non men to dell1eliminazione di azoto e ciò rende contagiosa. Umidità e freddo, ch e secondo al- molto dubbia 1 utilità dei diuretici a scopo disintossican te nella nefrite secca o azotemica. cu11i sarebbero fattori etiologici, secondo l A. In molti casi di nefrite gra:ve, i diureti.ci sono non sono in realt~ che predisponenti. probabilmente dannosi, dacchè non, deter"E: un'infezione gen·erale ch e si localizza al si- m olto . stema urinario e di preferenza ai reni. Le pa- minano nè diuresi, nè aumento n·ell'·eliminazioreti dei capillar4 ·s ia. della periferia ch e delle ne degli ingredienti urinari (cloruri, urea) : parti prof onde del sistema urinario, vengono segue a colpo sicuro una riduzione della funlese e divengono permeabili ai leucociti ed al- zionalità renàìe. Rjcordiamo che an.che altri autori sono stati l'albumina. Le lesioni vascolari possono anche ·' durare a lungo dopo l infezione, ciò che spiega molto riservati nell'uso dei diuretici nelle nela persistenza dell'ematuria, leucocituria, al- friti. Così O' Hare e Woods (Amer. Journal buminuria come dell'edema, no·n ostante il de- Med. Sciences , 1915, II, p. 655) in cento .casi di corso quasi sempre af ebbrile e i ·s intomi ge- n efrite cronica, dimostrarono che i diurétici falliscono quasi sempre al compito di provonerali poco rilevanti. Il solo edema può a volte esse.re l'u.n ico sin- care . la diuresi; qualche volta questa si otteneva, ~uando, insieme ai di11retici renali, si tomo della malattia. Il reperto anatomico non è ancora abbastan- usava la digitale; ma evidentemente in tal caso interveniva l'azione del ·c ardiocineti,co, il quale · za chia.rito . G. M. b·a sta da solo a produrre la diuresi. I?articolarTERAPIA. mente nelle nefriti secch e, senza edema, in cui v'è forte ritenzion.e di azoto · e pressione del Azione dei diuretici nelle nefriti. sangue elevata, i diuretici renali si sono moIl dott. Christia11 di Boston (New York M edic. strati del tutto incapaci di attivare l'elimina• Journal, 1917i I, p. 46), in uno studio sull'aziozione dei prodotti azotati. Gli AA. concludevano ne dei diuretici nelle n efriti, 'mette anzitutto in esprimendo l'opinione .ch e occorterebbe raccorilievo la nozione che sperimentalm ente i diugliere nuovi elementi per giustificare l'uso dei r etici hanno per risultato di accorciare la vita ' diuretici sovratutto in queste nefriti, le quali degli animali in cui si è provocata una nefrite vanno assumendo così notevole importanza. acuta: essi pregiudicano la funzionè · renale. T11tto po.rta ad ammettere che in tale stato Ciò si spiega, in quanto che agiscono stimolanmorboso il rene è sensibilissimo all'affaticado un organo già ammalato. . mento e che i diuretici affatichino il rene e Ricerche ~d 'o sservazioni sùll 'uomo conf erquindi ne pregiudichino la funzione, · • m anò in parte questa nozione : :Qer es. la teo, • Quanto alle nefriti acttte, secondo i due AA . cina, usata dall'A. come protot ipo dei diuretici renali, non sortì effetti benefici manifesti nella le ricerche sugli animali mettono fuori di nefrite acuta che talvolta complica l'influenza. ogni dubbio l'azione nettamente dannosa dei R. B. Alle volte determinò incremento, altre volte ri- diuretici. duzione della diuresi e dell'azoto urinar1o".e dei Trattamento dietetico della nefrite· azotemica: • cloru:çi llrinari; ma l'eliminazione di Na Cl auSecondo :aoyd (Edinb. M edie. Journal, aprimentava più spesso che .quella di N ·e tendeva ad essere parallela all'escrezione di acqua. Da le 1916, p. 26?), il trattamento dell'azotemia questo comportamento e dall'esame dei malati, n ella nefrite secca dev'essere prevalentemente l'A. trae la conclusione ch e la teocina esercita dietetico. Non appena il paziente cade sotto l'osservaeffetti incostanti ed è infida nella cura della . zione del medico, se le sue· èondizioni di resinefrite aeuta. 1

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stenza lo permettono, è bene di sopprimer.e ogni alimento, sp egnerne la sete con acqua distilla ta (cui si possono aggiungere solo debolissime quantità di a cql1a comune, per evitar8 l'azione danno sa delJ, acqua distillata sulla mucosa gastrica) e somministrargli qualche purgante. Sono utili i bagni d,aria calda e gl'impacchi caldi: attivano il sudore, che trascina con sè in soluzione un po' dei materiali azotati tossici del sangue; inoltre qltl.esti mezzi riducono l'alta tensione del sangue. Dopo 24 ore di dieta assoluta, si comincia la dieta aproteinica, .ch e consiste i·n acqua di arrow-root (o di riso), crema di latte, zucchero e frutta povera di actdo benzoico (mele, susine, fichi, ecc.) cotta al forno. Questa dieta può essere protratta senza pericolo per una settimana ed anche per due; fo!nisce abbastanza calorie per i bisogni dell'organismo · e p-uò cleterminare una sensibile caduta nell'azoto del sangt1e. Alla fine del periodo anazotato, si può aggil1ng~re alla dieta un po' di latte e dei cibi farinacei alquanto più consistenti dell'acqua n rnilacea · (semolini, riso, ecc.). Questa dieta è rac·comandabile anche negli st a di preco ci della nefrite acuta, in cui per Rolito non, esiste r itenzione marcata di azoto. In qt1este condizioni il rene è capace di eliminare le scori e azotate, ma deve .compiere un la\'oro ed evidentemente il lavoro non è mai ben efi co per un organo in stato d 'infiammazione attiva. Nelle neJriti cronich e il trattamento dietetico dovrebb'essere in gran parte regolato st1lla determinazione dell 'azoto nel sangue. Se non v'è· ritenzione di _a zoto, come nella nefrite clorl1remica o idropig-e na, 11on è consigliabile , di attenersi ad una dieta rigidamente anazotata, dacchè la nutrizione generale verrebbe a scadere; invece questa dieta è indicatissima n ella nefrite secca o azotemica. Br~vi p er iodi di dieta anazotata sono spesso benefi ci per i reni ed emendano i sintomi cardio-vascolari; ma lo ~tato di nutrizione del soggetto dev 'essere sempre tenuto presente. R . B.

Il salvarsan nelle nefriti. \\'illcox e \Vebster (British · Med. Journal, 1916, I sem., pag. 473) rileva110 che le malattie r e11ali costitui scono una controindicazione nett <l all'uso d el salvarsan, il quale può essere 111.olto pericoloso così nelle nefriti a cute e subacu te, come in quelle croniche, siano esse interstiziali o parenchimatose. (20) •

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Una sol a forma di nefrite consente l'uso del salvarsan : è la nefrite sifilitica attiva; ma anche allora conviene attenersi a piccole dosi (0,3 gm. ogni volta, fJer via endovenosa). In questi casi può ricorrersi al salvarsan an·che se l'età del pazien.te è avanzata e se esiste arteriosclerosi diffusa. Gli AA. osservano che prodotti simili liabbrica.ti :in Inghilterra eid. tn Francia hanno praticamente gli c;tessi effetti fisiologici ·e terapeuti ci, epperò C'he meritano anaJ01g a fiduci a. R. B.

POSTA DEGLI · ABBONATI. (851) Al dott. C. G. Ferrara di Montebaldo: Non crediamo esistano pubblicazioni speciali s11ll'argomento, che l'intèressa. Vi sono tl'nttati di patologia vegetale, sempre pe~ :i.. dal pu11to di vista bota11ico ed agri colo; ~ r a a.11esti. ottimo è il segue11te: Dott. Teodoro Ferraris - I parassiti vegetali. U. Hoepli ed. , l\1ilano, 1915. L. 18. Nel primo volume del trattato di P atol9gia generale di Bouchard (U ni one tip. edit r. tor in., L. 9) vi è una monografia di P. Vu illemin che tratta le considerazioni generali sulle n1alattie dei vegetali.

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(852) Al dott. M. NI. da V. : Suggeriamo il Forn1ulario terapeutico del Rµ bino, ultima ediz.; Mil ano, Fr. Vallardi. L. P. I

(853) Al dott. N. ·S·. da C. a . C. : Provi a rivolgersi all'I stituto Sieroterapico ~Iilanese (Milano, via A. Lecchi, 14) ovvero al1'1 stituto Siero-Vaccir1oterapico I taliano (Napoli, via S. Gi acomo dei Capri). L. P .

Prcf. F. MARIANI

'LA CURA DEL CUORE Vol ume di ci rca 300 pagin e con figure, edi zione 1918, della Casa E di trice Fratelli Treves.

Consigli pratici ai medici e agli ammalati secondo i nuovi studi e le moderne ricerche Prezzo: L. 8

Agl i abbonati ai periodici Il Policlinico e Le 'n? al.a.ttie del ci~ore premio semigratuito a L. 5. Inviare cartolina vaglia da L. 5 al Prof. Enrico Morelli • Via .: Sistina, 14 - RO MA.


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CENNI BIBLIOGRAFICL (Non ai r~em~cono cM i libri pert1enuti in dono alla Redazi<JM) •

CH.

e L.

Le bluff des stations 't hermales austro-allerna11des. Un vol. in-8° di pag. 120. l\ . .Maloine, edit., Parigi, 1916. LAVIELLE.

Gli AA. mettono in vivace caricatura i sistemi reclamistici con ct1i i tedes'c hi sanno , sfruttare le loro stazioni idroterapiche, circon, dandole e munendole di una qti.a ntità di cure accessorie, molte delle qùali, (p. e. l 'inalatoriu1n , di radio) sono una vera mistificazione. I medici tedeschi (e non certo i meno quotati), si installavano in qualche importante albergo di grandi città e vi davano . delle consultazioni , consigliando a lla clientela ricca la cura idroterapica in stazioni austro-tedesche. Allo scopo- di sviare poi la clientela dalle stazioni f.rancesi, facevano inserire st1 q11alche grande giornale la notizia di t1n'epidemia di scarlattina d d'altro, a Vichy, Aix-les-Bains, ecc.; procedimenti di questo genere e1·ano t1Jtt'altro che ' limitati alla Francia e purtroppo ~'Italia ne ' è stata molto spesso vittima. Dal canto loro i tedeschi si guardavano bene di frequentare le stazioni este'r e, ~anto ch e a Vichy nel 1913 sop1'a circa 110,000 bagnanti, non ve n 'era nem~ meno l1no che fo sse austro-tedesco. Gli AA. contrappongono alle a:cque termominerali ed alle stazioni climatiche a ustro-te• • de~che, quelle frances1, e da l1ltimo . danno un elenco dei prodotti farmaceutic1 tedeschi, ben~ sostituibili con a ltri, n on brevettati. Uno degli esempi pit1 carafteristici della frode in questo campo, è dimostrato dal fatto .ch e in Austria e in Germa_nia, negli stapilimenti termali delle grandi . città,. in molte clinich e, . specie a Vienna, in· moltissime ~tazioni termali (fra cui la sola Kissingen annovera 70-80 mila bagnanti all'anno) si fanrio delle Cllre con..... il fango di Battaglia, ch e viene sottoposto a tutta una serie di preparazfoni culinario-farmacel1tich e. Anche se tl1tta la regio11e fra Abano e Battaglia fosse a disposizione di tale clientela: non potrebbe bastare per un mese. Ci si amo dilltngati in q·uesta r ecen sione p erchè riconosci amo l' estr,e ma n ecessità che an• che in Italia si prendano provvedimenti ir1 proposito. Da .troppi m edici per un malinteso esotismo sono od erano consigliate le stazioni estere e specialmente tedesche: troppi snob le · frequentano. Sotto tale rapporto i;nvece crediamo che l 'Italia non sia seconda ad altro paese, sia per l'estrema varietà dei climi, si~ per la straordinaria ricchezza di a cque mine-

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rali.

Mediante un beninteso sfruttamento, ed' una réclame fatta seriamente, e con criteri non esclusi vam e11te mer.c antili, si raggiungerà lo scopo di m eglio giovare a i malati e di far conoscere ed apprezzare il nostro P aese. FIL.

Urine exa11ii11ation made easy., 3a. ~diz., L ondra, edit. Churchill. Prezzo 1 s.

TH. CARRUTTERS. I

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E una guida eminentemente prij,tfca pe1· l'analisi delle urine; vi è data là scelta ai metodi semplici; le nianualità operatorie vi sono indicate con min11ta precjs]one. S.

·te malattie del cuore e·dei vasi I

Sonimario del N. 9 (1° agosto 1917).

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I.AVORI ORIGINALI : Sull'importan za diag·nostica del cardiog.r.amo:na (Prof. P. E. T,,1viera to). - Dissociazio(Amertgo Ba1·1.occo). ne atrio-ventricolare • RASSEG1'TE E RIVISTE: L '.a tropina e il nitrito ~ ·a.mlle nella diagnosi delle llradicardie (H. Frédericq). - Il cuore e i vasi n ella tubercolosi (K . Pottenge1·). - Il fremito airterioso conle .segno di alterazioni dell'aorta (Cattani). - Arteriosclerosi dei vasi uterini (F. Prtce). La t rombo-flebite nella trombe-arterite obliterante (L. B ue1·ger). - Un ca.so d ·arterite obliterante (Cn . . Symonds). - Sclerodattilia dei piedi associata ad a rterite obliterante e a gangrena degli alluni (Parkes W eber). - Arterite obliterante non sifil'itic::t (trombo-angioit.e di Leo Burger) con cancrena degli alluci ; rapporti di tale affezione con le lesioni tr aum'itiche (Pa1·kes "Ff-'eh ~1·). - Un caso cli eri trom elalgia (Park.es W eber) . - · Angina pectoris e morbo di Raynaud (T . Scott) . - Si·ndTome di Raynauc}; morbo df Raynaud (O. Osborn). - Erit·r omelalgia e morbo di Ray.naud (C; : Perr.1.et ). - Il morbo di Raynaud (A . L. Hoyne ). - Gan~renà si 1nmetrica cleJ tipo Raynaud e lesioni arteriose (Souques). - Asfissia e gangrena delle -estr emità nei feriti nervosi con fatti di arterite · obliterante; l'€ ~1 izzazio ne clella si.·n d·r o•m e di · Raynaud (L. {,ort a.t-Jarob e A. Séza1·11). - Arterite sifiU tica oblit-erante (Darling e C'ta,rk). -· Aff·ezion1 sifilitiche dfil cuore e d ell 'aorta (./ . .\f . A nders). - L'eziologia dell'aortite sifilitica (Doi1glas-Symrrier e Guy H . Waliace). - Studio anatomo-patolog·ico e sieroiogico dell 'aortite (J . Larkin e Levy). - Aortite ematogena; aneurismi multipli dell'aorta ad inizio ed evoluzione acuta; r ottura nel perieardio di uno di essi durante un attaeco di reun1atisn10 airticolare. Contributo allo studio patogenetico, istopatologico e clinico dell'aneurisma di origine reumatica (Sopra1ia e P iazza) . Lesioni polmonari negli an eurismi dell'aorta (ByroriBram'loell) . - Un caso di rottura dell'aneurisma dell 'aorta ·ascendente (.4 . J. R issecu10). - Rapporti fra cuoJ!e irritabile e ipertiroidismo acuto nei soldati (Stoney). - Aritmie cardiache (1ìfarenduzzo). - Trattamento d ell insufficienza -:-urrenale (.To~ué). - L 'intervallo auricolare (G. Bacltmann). - Contribuziqne allo studio .microscopico del fascio di His (Calanàra e Carrasco). • . TERAPIA : La cura, dell'ins ufficienza cardiaca relativa evidente: - Insufficienza cardiaca r elativa latente . ••

Abbonamento annuo : Italia L. 12 Fascicoli separati L. 2.

Estero L . 18.

Per gli abbonati al «Policlinico » : Italia L. 7 Est.ero L. 13. · Inviare vagìia direttamente al prof. ENRICO MORELLI - Via Sistina, 14 - Roma. (21 )

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NEL.LA VI'f A. PRO F E S SI O N A I_j E. Nè equivoci, nè discordie.

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Se fossi tentato di discutere e controbatte.re punto per p11nto le affermazioni contenute nella lettera pubblicata nell'ultimo n11mero di questo giornale dal magg. medico l\1endes, dovrei o ripetermi o polemizzare e.on me stesso. Ed io credo di non essere . in errore affermando che il dottor · ~1endes abbia voluto cogliere l'occasione per mettere le cose a posto dal suo punto di . vista, in riguardo a certe malignazioni contro jl corpo sani tari o mili tare effettivo, maligl'1azioni di cui chi scrive non si è fatto mai eeo e che non sono in alcun mDdo giustificate. Sono convinto che se l 'egregio collega non avesse sentito questo bisogno, non avr~bbP. rr;ossa alcuna obiezione alle mie serene consj .. derazioni o avrebbe adoperata una forma più atta ad affermare qt1ella sere11ità e quello spi• rito di colleganza, che égli invoca. · Il dottor Me11tles afferm'a ch·e la carriera degli l1fficia li m edi.ci di carriera non è nè brillante, n è v anta.ggjosa. L'accordo è completo con iJ · sottoscritto. , Nell' a rticolo, che ha provocato l a sua replica . scrivevo : « l e condizioni d eg li ufficiali, men1,1·l di carriera se prima della guerra rio·n er1lrio neppur discrete, tarito che ·i l loro recl1ltarri1Jnto p er le scarse attrattive non era facile, oggi per • il 1nutato stato economico generale, sono ritorna te anacronis ti che » . E più avanti: . « Non si può non comoiacersi, e più per amore di giu.~tizia che per spirito di solidarietà, che agli ufficiali 1nedici di carriera sia fatto un tratta· 1rte1ito che è anche nien. che adeguato alle loro prestazio·n i )) . E più avanti ancora: « Non mi stancherò di· ripetere che gli uTficiali medici di carriera hanno ben titolo al trattqmento eh,; viene loro fatto e clie costituisce anche una riparazione per i torti subiti in t empo di pace».

L,egregio dottor Mendes ed i cortesi lettori mi t1seranno indulgenza se ripeto la mia prosa; ma è necessario per il gi11 sto int endimento d ella quistione e 11erchè sia nettamente limitatt1 la materia co11troversa . • Dunc1t1e le co11dizioni degli uffi ciali medir i effettivi non· sono tali da destare l 'invidia di chicch essia. In ciò l'accordo col dottor ~I e ndes è pi tl ch e perfetto. r..a divergen7.a comin cia quando egli assevera che la carriera degl i 11fficiali m edi ci effettivi no11 s i è, s ia pure m odestam ente, e, ripeto ancora, senza raggiungere i limiti del giusto, mi gliorata p er cagion e d ella g11erra; ch e essa non è più rapida e più ampia' di qu ell a degli 11ffi-

ciali di compl~mento; e che infine questi ulti1ni devono essere ben contenti del trattamento eh~ ·è stato fatto loro. Ai primi due punti rispondono efficacemente. credo, il regol~mento ed il quadro !}'anzianità del · corpo sanitario militare, che -i l sottoscrJtto aveva già compulsato prima che ne ricevesse invito. Il regolamento pre scrivè che gli ufficiali mP-dici effettivi de.vano essere i.n ogni caso pro• mossi prima di quelli d'i complemento di pari gr ado e che la carriera degli ufficiali di complemento è limitata al grado di tenente. Quest'ultima disposizione è stata durante la guerra atten11ata, eoncedendo che ai medici di complemento della zona di guerra potesse essere assegnato il gr ~do di capitano. La conseguenza logica di queste i)rescrizioni. si rileva dal quadro d'anzianit?- pl1bblicato nel rLumero del 30 giugno del Giornale di 11iedicinr1 ·n iilitare. La lettura di questo q11adro è interess a.n te: , v.i si apprendé molto più di° quello eh.(~ il collega Mendes si è limitato a rilevare. La c.11:1 .sti0nP-, tl'1i se nsi l'egregio collega se insistt> ~· i~ c1nesto plinto, non , è controversa sul fatto cl'.~ 1~ condizioni dei medici militari effettivi 1 ~ 0 11 sono brillanti. È quindi inutile rileva r e ch<1 ci ~or10 colonnelli, teB.enti colonnelli e maggiori in età avanzata. Si t ratta di, assodare se le .promozioni degli effettivi abbi a no av~to un ritmo . · più accelerato per ragione della gt1erra, insperabile se la guerra non fosse stata, e per quanto lento in via assoluta, pt1re tale che si faccia desiderare dagli ufficiàlj di C?mplemento. Ora, l 'annt1ario in qi.1isti one dà sotto tale ri, ' guardo delle indicazioni preziose ed· eloquenti Pur non vole11do tener calcolo delle pron1ozio ni avvenute negli ultimi quattro mesi del 191 ~, promozfoni. che ce rtamente sono il riflesso della preparazione del nos tro esercito alla guerr~1, si desum ~ dal predetto ann11ario cl1e negli anr1i della guerra guerreg·giata, cioè nel 1915> 1916 e 1917, si sono verificati i segt1enti a va11zamenti : si.1 cinque degli attuali maggior ge11erali tre sono stati pron1ossi a tal e gràdo dt1rante In • guerra; su cinquantacinqt1e d egli attuali colonnelli trentasette sono stati promo ~si a tale grado durante la guerra; e di questi trentàsette, i1ove erano .stati promossi tener1ti colo nnelli nel 1915 · e sette nrl 1911.; t11tti gli a·tt11ali tenenti colonnelli, tranne uno promosso nel 1914, so110 stati promossi durà.nte la guerra: di essi trentad11e erano staU promossi maggiori i1el 191G e vent11no nel 1914·: •

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.~EZIONE

su duecentoquarantacinque maggiori duecentotrentasette sono stati promossi a tale grado dal secondo semestre del 1915 al' giugno 1917, due nei primi mesi del 1915, due nel 1914, un0 nel 1912, tre nel 1911, due di que~ti ultimi sono in . aspettativa per motivi. di salute. Questo per quel riguard~ gli_ ufficj a.li superiori. Intendiamoci, niente di meraviglioso, di stra· no, d'ingiusto in queste promozioni. La meraviglia se mai sta nel fatto che si è dovuto attendere la guerra per fare 11!1 po' di) giustizia ai medici militari. E poi, è una giustizia per modo di dire; perchè, come dicevo nel precedente articolo, date le modifi cazioni verfficatesi nell'ambiente economico-sociale, si p11ò affermare, senza pericolo di cadere in esagerazior1i, che le condizioni degli effettivi siano sostanzialmente peggiori di prima! La scossa che ha violentemente agitata la società nella quale viviamo, ha prodotto qua e là- degli avvallamenti e dei sollevamenti, ma ha p11r d eterminato una depressione di livello 11niforme della generalità, p er modo cl1e, viste da un osservatore poste ad un medesimo livello, quelle che prima e1ano vette eccelse, ora sono modeste colline. Per ritornare all 'ordine in ili tare, p11ò dir~i che finanziariam ente l'att11ale posizio.J1 e di lln colon11elJo si a analoga a q11ella di un ca11ita:rao '

ante bellum. Il dottor 1\1endes ha ragione di affern1ar:e ch e

bisogna guardare altrove, se si vogliono vede• re proAtti, carriere rapide e gradi conseg11iti in età giovanile. Lo stesso pensavo io quando scrivevo: «temerei di sconfinare · oltre quello che è consentito se facessi delle generalizzazioni al riguardo)>. Certo, non f11i molto chi aro; ma non potevo esserlo di più. Comunq11e sia, non emerge la ragione per la quale ai medici civili richiamati a.Ile a rmi non si debba fare, nei riguardi del.l e promozioni, il medesirr10 trattamento fatto agli effettivi. Solo perchè la condizione di q11esti ultimi non è buona, si deve negarla a quelli che stanno. peg, gio? E lecito, è tollerabile di mantenere in vigore regolamenti che erano st~ti fatti nell a rosea presunzione che le guerre- 111oderne non potessero durare che breve tempo e non d ovessero assorbire ta11ti milioni di effettivi? Perehè, quando la guerra dura anni e anni: limitare il grado degli ·u fficiali medici a quello di capita110? · Perchè il corpo sanitario non deve avere lo stesso trattamento delle armi combattenti? ll _ medico (e qui rrii è grato adoperare le medesi1ne parole del dottor ~1endes) non versa anche egli il suo sangue nelle trincee, non affronta in m ezzo ai soldati ogni disagio ed ogni pericolo,

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PRATICA

l1on mt1ore sp esso della tnorte dei martiri e degli eroi ucciso da una palla. o spento ·da una infezione? E una doverosa modificazione dei regola/ menti, che non . questa sola ingiustizia, :-ner noo dir e altro, hanno consacrata, quella r l1 e ~i desidera. Il dottor l\/Iendes .f a una ripetizione di p1 in. . cipi: la carrierfl, degli llfficiali medici di complemento non può essere migliore perch è date le attuali dispo~izion1 non può essere migli.ore. E da quando in qua le leggi, i regolamenti nòn sono suscettibili di modificazioni? Vogliamo affermarlo proprio oggi che tutto, principi ,' idee, subiscono una così profonda rivoluzione? In quest'ora fatale della 'Storia, nella q11ale tl1tto si muta, conviene che le leggi si adattino . alle circostar)ze e rer1d a .110 possibile la vita che si svolge fra tante difficoltà e dolori. .

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11 dottor Mendes afferma che nessuna categoria di professionisti sia stata trattata con pii! · · equa larghezza dei medici : evidentemente egli allude ai generali, ai colonnelli, ai maggiori creati per titoli. I.n r ealtà q11es.t a larghezza è g.iustifirata dalla sp·e ci·f ica competenza tecnica · · e delle ft1nzioni direttive dai medici assunte. Tutt',altra· è la con.d izione fatta .a lla grande massa dei medici, al proletariato professionale, ci-o€ ai c8Jpita.ni e s11ba1'terni Il dottor Mendes, ~he ci .attribuisce uno stretto rnggio visu ale, i1erchè abbianq insisttrt.o sullo' s tato di questi ultimi, è cadt1to nello stesso difetto insistendo sui su,pposti privilegi concessi per i gradi superiori. L'annl1ario al q11ale l'egregio collèga mi ha richiamato, ci a ppl'ende che Sll 496 capitani m edici effettivi 12 sono stati promossi a ta. le grado prima del 1911., 38 .nei 1914, 198 nel 1915, 121 nel 1916, 127 nel 1917. E ve ne sono di quelli che, promossi ten enti i1 el i1ovembre 1915, .sono stati fatti capitani n ell'aprile '1917, cioè dopo 17 mesi. Che ne dice il dottor Mendes, che per passare capitanq h a dovuto restare 7 a~ni nel · grado di tenente?

ì\1a a parte ciò eh.e per noi non può esser e, se mai, che ragione di compi a.cenza, noi dobbiamo rilevare altri ele1nenti che, se in via assol11ta non hanno nulla di strano, posti in confronto con le condizioni fatte ai non effettivi, fanno rilèvare uno stato di cose poco equo e niente incoraggiante. Tra i capitani di carriera promossi durante la guerra la grande maggioranza, la quasi totalità, ha presa la laurea dottorale ~ra il 1908 ed il 1913; ma ve ne sono anche 34 che si sono la11reati nel 1914, cioè promossi capitani dopo d11e ann.i e 1nez:.o dal cons(\guirnento della lau(23) '

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. (ANNO XXIV, FASC. 32]

IL POLICLINICO •

rea. Non è dubbio che se le cose contin1.,1eranno così, nel prossimo annuarfo vedremo elencati tra i capitani effettivi i laureati di S. Giorgio di Nogaro. ~ ben yero che ora tutti i capitani figurano assegnati ai ~eggi~enti, il che non Si poteva constatare al principio della guerra; ma non è men vero che teoricamente, ed in tempi di guerra dalla teoria alla pratica il passo è breve, questi giovanissimi capitani potr~bbero essere comandati a dirigere ospedali da campo! . Conclusioni io non ne traggo. E 11on ne traggo nemmeno per qtiel che riguarda i rapporti • di interdipendenza fra i capitani con 27 anni di" età . e 30 mesi di laurea, ed i . tenenti con poco meno di 4·0 anni di età e con u11a dozzina di anni di laurea. Un ·colleg·a mi scrive dal fronte: « Sòno tertente anziano della C. R., h o in sottordine due tenenti giovani, uno di complemento, l'altro effettivo, i quali perc!ò vengono promossi prima e così le parti. si capovolgono. E pensare che si tratta spesso di licenziati dalle l 1nive:rsità sotto . la forza preme11te del Ministero della P. I. e la forza aspirante del Ministero della guerra, lall• reati che si dibattevano con gli esami di ostetricia e di pediatria mentre nel co11tempo il sottoscritto, già tenente, aveva sistemato e dirigev~L dal lato tecnico edI amministrativo un ospedale . con piena soddisfazione delle autorità civili e militari. M·a a che servè, se ad t1n medico matl1ro di pratica ospedaliera, dopo aver disimpegll;ato lodevolmente servizi d-i grado superiore e dodo quasi un anno di avamposti, e oltre dt1e anni di anzianità di servizio, 11egano quella promozione che viene concessa dopo solo e 1neno di un anno di a.nziar1ità di servizio a chi solo la pratica militare è stata rnae·s tra e corollario di una lau.rea di gt1err a? Oh la logica, la giustizia, la morale! » . Giustissimo! Lo stesso dottor Mendes \'O rrà riconoscere che il collega ha ragione. La colpa di questo stato di cose non si può ' impu tare• che ai regolamenti; ma i regolaqienti sono perfettibili sopra tll tto in regime di decreti luogotenenziali. _ Anche negli altri corpi gli lifficiali effettjvi hanno avute rapiQ.e promozioni, ma lì è più rispettata, almeno per le armi veramente combattenti, l'anzianità della nasçita. Ci _sono m af];giori con meno di 30 anni ma i tenenti i1e h anno 20 ed anche m eno. E poi non c'è la quistione della competenza specifìra professionale. c11e per i medici rimane imm11tata anche sotto la onorata divisa. Di questo elemento si è ten11to conto solo p er l'a ssegnazione di c~rti gradi, m a per la gran masso. dei medi ci, c}1e pure hanno

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la loro distinzione, se' non per altro per l'età, per la durata della loro esperienza professio· nale, nulla. Il medico ricco di cultura e di pratiea, che non ha mai sentito. il bisogno di etichettare la sua capacità cori àocenze più o meno libere e più o meno· significanti, ha· avuto il medesimo trattamento del medico neo-laureato e domani l'avr'à t1g_u ale ai diplomati della Università Castr ensé. ' · Non equi voci n è discordie, collega l\1endes. Parole chiare ed il più alto spirito di colleganza, che so110 le une in funzione dell'altro . I medici civili richiamati alle armi non han110 Tagione di dare addosso ai colleghi effettivi, di cui h a11no potuto durante la guerra app1ezzare i meriti che li rendono anche degni di mj• gliori destini. Essi deplorano che ai medici effetti vi non sia fatto t1n migliore trattamento; ma per ·adesso devono limitarsi a doman, dare, per. ragioni di equità, per la regolarità stessa del servizio, che le promozioni degli uni e degli altri siano fatte col medesimo ritmo, senza ingi\1stifica te ed ingiu st~ficabili preferenze di categorie. E una modesta richiesta, che per la stia modf'stia stessa, gli effettivi non · dovranno ostacolare. Tra le molte cose giuste scritte dal dottor i\1endes, che in questa guerra si è dimostrato soldato valoroso, medico sapiente ed organizzatore sagace, vi · è che il sottoscritto non è tr~ coloro che semina l'equivoco ed il dissid!o tra quelli che dovrebbero essere e sono realmente affratellati ·dai comuni studi e dalla comune opera pietosa. Tanto nella nota che ha dato luogo a questa polemica, quanto in altre precedenti, il sottoscritto ha sempre ptofessato e cercato d'inspirare lo spirito più sincero, più sehietto di fraternità e di colleganza fra i medici, spirito che, come del resto anche lo stesso dottor ì\ilendes ha dovuto ammettere sotto il velame delle re-. ticenze e delle attenl1azioni fin dal principio della gllerra, perchè non confessarlo? ha fatto un ~o' difetto. Certo si è tr~ttato di malintesi, · di Jìreconcetti che noi - ci riconosciamo que. sto merito - abbiamo cercato sempre di soffocare o diradare. Nel difficile compito di sostenere i giusti interessi dei medici senza intaccarne lo spirito di disciplina noi ci siamo sforzati di contenere qualsiasi protesta, quals,iasi richiesta entro limiti legittimi e ragionevoli, per modo che la. Giignità della classe e la nobiltà della lotta, etti i medici. dànno tanto contributo di sacrifici e di sangt1e, non ne fossero m enomate. I

PANGLOSS. •

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[ANNO XXI\', FASC. 32)

SEZIONE. PRATJCA

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ATTI PARLAMENTARI.

RISPOSTE AQUESITI E ADOMANDE.

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Dispensa di niedic:i ooridottl 1nilitar·i.

(t>917) Esonero àal servizio militare. -

DottoL'esonero che Ella ha otte-

re abbonato 8642. nuto e di cui attualimente usufruisce· testa jna Jtera.to 1C:1'nche quando nel Comune, ove presta servizio come supplente a scavalco, ritorne1:à il proprio · me<li<=o titolare dichiara:to inabile alle fatiche di gt1erra. L'esonero, infa:tti, fu a , suo tem.PO concesso _\)l'inci_palmente i>el çomune· ove era titolare ed in c:uj veniva a nlancare quaJ:$iasi a.s sistenza sanitaria ed in linea affatto Reeondaria peÌ· l'altro ' centro, ove prestava servizio in più modesta condi~ioue . Se viene à maneare la <:ondizione secon(Lari~1 resta: p~1r sempre la r)rinc-ipale, che vale a giustificare la c.:ontinu<.1zione de11·otte11'uto esonero. (6Hl 9) l'Tri,pos ca sulte esenzion,i ni il i tari". - Dott. C. :b". <.ùa P. •Snl1'0. - Per effetto del decreto Luogotenenziale del 4 febb~~io 1917, n. 231 furono a&S{)gg·et1:<1ti <ll r-><1gamento della imposta militare, fra gli altri, anche coloro che furorio esonerati dall'effettivo servizio militare in b<lse al D. I{. del 13 aprile J 911, n. 37.f e , cioè, i medici condotti unici. La di.spos:izione (le·l detto D. L .. deeo1·re da,l 1° gennaio 1917. Ella, pettanto, mentre dovrà pagare la tassa. per l'anno in corso non deve pagare alcuna somma ve.r il decorso anno 1916. Faccia, ciò presente • all' ..<\..genzia . delle Impo&te, cui sarebbe necessar1o far tenere subito analogo reclamo. , (6920) Trattauientu econo1ntco à&i rriedic·i oondotti ohianLati sotto ie armi. - .Oott. A . A . S. da z. di G. - A Lei, che serve a tt11almente 11el R. Esercito c-0me .semplice ,s oldato compete l'd.ntero stipendio da parte d€11a ian1mrirust:r1azione municipale e.s clusa l'indennità per la campagna antimalarica che va , 3/ttribuita al professionista che, in sostituzione di I...ei, disim1:>egna il servizio e la re1ativ.a profilass;. Allorchè conseguirà la no~ina ad i1ffioiale avrà airitto a d11e mesi di ·stipenà.io intero per una volta tanto e pel tratto 1successiv<> la differe nza fm lo sti• .. pendio maggiore e g_11ello minore milita.re e ct\file . Gorn pe·n si ai r1iedioi cu1idotti miiitari. Il di1itto .a percepire ora l'intero stipendi<> è sta.Ad l1na. interrogazione dell'o,n. l)izzini, il mini- bilito dallo articolo 1° del D. L. 31 agosto 1915, nu~tro della g·uerra .ha ri&posto : mero 1420, che assicu.r à èziandio la percezione della «I medici militari possono et-isere re&titt1iti alle differenzia ft'ft. l<> stipendi<> militare e quello civile I>el tratto avvenire. Il diritto .a percepire i due mesi loro condotte per due motivi : di stipendio intero appena conseg·uita l<l 11omjna a 1° Per esonero (.articolo. 6 decreto luogotenen~ottouf:ficiale o aù ufficiale è ·s ancito dallo a.r ticolo ziale 21 aprile 1916, 11. 468) ed in tal caso essi assu~ mono obblighi a pre&tazioni attinenti al servizio 2 del D. L . 9 luglio 191.6, n. 875 che ta.ssativiamente <licl1iara che l'impiegato i•l quale durante. il servisanita-rio militare nei luoghi di loro residenza. . 2° Per sostituire medici appartenenti alla clas- zio militare ottiene la nomina a sottufficiale o ad se 1884 e più giovani (decreto 12 nove1nbre 1916, ufficiale ha diritto a percepire, òltre le competenze n. 1529) ed in questo caso conserva.no la qualità di militari del nuovo grado, gli assegni civili per i milita ii «ontinuando a percepire le competenze del primi due ruesi dalla data della promozione al grado ,stesso. loro grado. (6921) lntposta sulle esen~i0,11ti dal servizio mili« Nel primo caso qt1indi nessun compenso è dovut:o ai medici esonera ti essendo i medesimi impe- , tare . - Dott. G. P. da C. L . - I medici condotti unici esonera ti dal servizio mili ta.~e per effetto gnati a prestazioni attinenti al servizio •militare nei dello .articolo 1° del D. R. 13 aprile 1911, n. 374, Jnog-hi di loro residenza. «Nel secondo poi a fort·i orr i non è dovuto alcun 8ono ~ta ti assoggetta ti. a decorrere dal 1o gennai<> compenso, dal momento cl1e i medici comanda.ti ai 1917. nl p.agam~nt:o della imposta militnre in virtù r-,ervizi ci,·ili percepi,s con<> gli as~gni e le indennità del D. T.1 . 4 febbraio 1917, n. 281. mi li t;a ri ». Docto r .J l TSTl'l'IA .... .

·A d una· interrogazione dell'<>n. Rispoli, il ministro della ·guerra ha cosi risposto : · << Le necessità. dell'assistenza sanità.ria civile ·s ono • I state ct>stantemente riguardate dall'Amministrazio- . ne militare con la più benevola sollecitudine, senza però din1entica·r e le coesistenti gravi esfgenzè militari. .«La concessione delle dispense o delle eoonerazioni _ùal ~rvizio militare per nec.;essità sanitarie civili è regolata dal Regio decreto 13 aprile 1911 e dal decreto luogotenenziale 21 aprile 1916, in base ai quali non sol<> è larga·m ente con·s iderato il cri. terio della indispensabilità funzionale e perfino per- . b'Onale, ma tale riconos~iment-0 è deférito ad apposite Com1nissioni provinciali,presiedute dai prefetti. ,, Ora è evidente che quando non ci sia richiesta •li esonero di · un sanitario oppure e:::;&a non · sia rioon?sciu ta dalle competenti autorità prefettizie militari, il sanitario viene chiamato alle armi e • impiegato iu un-0 dei tanti servizi inerenti alla va- . :::ita e colllplef>~ organizzazione dell 'esel'c:i to, fra i 4u~1li è a11cl1e q~ell<> della sorveg~ianza tecnica dvlla fabbricazi<>11e delle Seittole di consel've alimentari. «Non si tratta adunque ùi togliere un medico c.-ondotto ver adibirlo ad un servizit> pii1 o meno importante ùella ·s anità mili tare, ma di utilizzal'e per uno dei tanti bisogni dell'esercito un .sanitario non ricono:::;ciuto indtspensa.b ile l>er I'.a5sistenza sanitaria civile. «Se, a parte la legalità formale, sostanzialmente .le rose stessero diversaJnente, il comune di Lettere potrà sempre fa.re .pratiche di esonero per il proprio medico, &econdo la pròcedura t.'ll:>sativamente al-. l'uopo stabjlita e con la. sicurezza che, qualora con• eorra.no le <..'<>lltlizioni volute dal decreto luogotenenziale 21 aprile 1916, , emanato di concerto fra l\1ini. stero della guerra•e quello dell'inte rno, la richiesta ste~sa H<l rii senza altro secondata ». 1

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Servizio trieàico ntilitare. - All abb. n. 7877: Non avendo ancora compiuti i 15 anni di laurea il collega non si trova nelle condizioni volute dalla circolare 734 G. M. ·del 1916, per aspirare ad esser oominato ca.pita110 medico di complemento. Per ora quindi non I)(}trà avere che il gr.ado di tenente. All 'a bb. n . 8272: Le domande a coneorrere al grado di .tenente in servizio attivo permanente inoltrate al Ministero sono sta te accolte e le nomine sono '3tJl tR pubblicate nel bollettino n . 52 del 13 luglio. · All'a·bb. n. 8818: 8e il collega è ~tato esonerato come indispensabile non può venir mobilitato per nessuna ragione ; ma anche se, rinunziando egli alla condotta, cessassero le ragioni dell'indispensabilità, non è ammesso che pos5a sostituire .altro medico n1obilitato . .AllJabb. n. 6812: Appartenere alla · milizia terri toria le o<l al ruolo di complemento non pi·odt1ce a lcuna variazione di tr8;ttamento e di impiego. . Infatti per l'impiego si tiene conto oggi soltanto 1

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(ANNO XXIV, FASC. 32~

1 L POLICLINI CO

NOMINE; P~OMOZIONI ED ONORIFICE~ZE. Il prof. dott. Ca vallàro Giuseppe, libero docente

<.lll'lstituto superiore di Firenze, incaricato dell'insegnam~nto di stomatologia nella Scuola di stoma . tologia e curante primario négli Ospedali di S ..\.lari.a Nuova, è iÌlsignito della cr<>ce di cavaliere della Corona d'Italia. Congratulazio11i.

,, ' CONDOTTE E CONCORSI. ~ledico-chirurgo,

tren ta<.:inquenne. totalmente esente militare, lunga pratica cliniche, ospedali, sa11atori, radiologo, conoscente .ling·ue, assumerebbe ~111)plenza in Roma, po::;to assistente privato, o adegu~t ta occttpazione. Seri vere a « Casella postale, 442, Roma)). Medico-chirurgo, già primario ospedale, titoli superiori, esente militare, cerca buòn interinato. Rivolgere offerte: dott. K. K., farmacia Bucoo, Pescara (Chieti). . . .

dell'età. Il reclamare non .p ortere bbe quindi alcun van-

MEDlCINA SOCIALE.

taggio a l collega circa· la sua destinazione, ma, data l~ sua età, p uò esser certo che anche se il l"eelamo verrà accolto ed egli passato dal ruolo di eomplemen to alla milizia territoriale, continuerà a. p restar &ervizio o ve attualmente si trova. All'abb. n. 6394: Può ottenere la rettifica reclamando. ma l 'impiego. degli ufficiali medici giovani di milizia. t;erritoriaJ.e è eguale a . quello degli ufficiali di complemento. All 'a bb. n. 1922 : L 'Università ca. strense non comprende che il V e d il VI corso di medicina, in altri termini Possono acceclervt soltanto i prossimi a lla laurea. Essendo suo figlio soltanto ,del 2° al!.DO non pub q uindi lISufruire dei 001,si del) 'Università ~1strense . .All'abb. n. 6699: Dipende dall'importanza tlell'.O spedale, e tale importanza è giudicata dalla Commissione competente <iella qua le fn. parte a nche il direttore generale d€1la Sa·n ità civile, che, più che ogni a·ltro, è in grado di conosc€re la sitnazione di tu tti gli ospedali civili del Regno. All'abb. n. 7413 : Faccia la domanda a l .J.linistero allegando i titoli per l'as~gnazione del grado. Al dott. B. C., Z-Ona di guerra: . La circolare in questione 392, G. M. giugno, vale per ~ffettivi, ufficiali di complemento e Croce rossa. In base a tale circolare il collega può bensi esser propoRto, ma dovrà, in ogni modo, a t tendere per oonseguil'e la promozione, che preceda quella degli effettivi di eguale ~lnzi;mità. All'a.bb. n. 199~: L'essere riform~1 to non <lit al coll~ga alcun diritto di esone ro <.lal~a Croce ro~su. in quanto che essa arcogli e a1>punt) ill servizio i riforrnn f i. M. G.

L'azione dello Stato. contro la tubercolosi.

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i2s).

~ono

note le ampie e vive dlscu·s sioni svoltesi nel nostro Parlamento per una azione di goveri;io contro la diffusione della tubercolosi. Il terribile male, sebbene tra noi sia meno diffu.so che presso tutti gli altri paesi dell'Europa, tuttavia, ha aggravato i suoi pericoli e le sue min.accie per effetto della guerra ; i cui disagi fi sici e morali determinano la manifestazione della forma più tl.pica del male stesso, moltiplicando ·quei « feriti del .p olmone » verso i quali è alto e imprescin(libi1e .dovere che si rivolgano le _premurose provvidenze della Patria. ~ Agli affidamenti dati in Parlamento dal minist~ dell'interno, on. Orlando, corrisponde un decret.o legge firmato il giorno 25 u. ·s:, c-01 quale si può dire che s'inizi in Italia una efficace azione di Staro contro la• tubercolo&i. Il decreto-legge tiene conto sistematicamen~ di tutti i la ti della questi'One, ispirandosi al concetto di ottenere 'i ma,ssimi effetti coi minimi mezzi. Esso si propone una duplice forma di attività sovventrice dello Stato, diretta, rispettivamente, alla for· mazione di &tabilimenti specializzati per il ricovero e la cura degli infermi di tubert!olosi polmonal'e, s~cie se poveri, e alla istitt17.ione e aJ funzionamento di mezzi di cura ambulator~1 ~ di prevenzione. A render })OSSibile e facile la istituzione, non tanto di sanatori, q11anto piuttost.o di luoghi di cura più mo<lesti, e di minori esigenze costruttive, &ebbene muniti di tutti i congegni, che scienza e pratiCà dimostrano indispensa.b ili per la funzione che debbono ndempjere, il decreto-legge disciplina la concessione a provincie, a Comuni, a istituzioni di beneficenza e ad altri enti morali, di mutui di favore. C'O n esenzione di intere~si. e a lungo ammor1

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SEZI9NE PRATICA

tame~to,

entro il limite ùi lire :300,000 i>er ogni mutuo, e di lire 2,300,000 per ogni anuo. Il che importa, che per i dieci anni di validità. del decretoiegge potranno esser c-.oncessi mutui per 23 milioni di lire, che possono elevarsi fino a 30 milioni per il cumulo dei benefici delle leggi già esistenti a favore della esecuzione di opere igièniche. Inoltre, rol dècreto è stabilita la in&!rizione annuale, nel bilancio del l\1inistero dell'interno, di un fondo di L. 600,000, destinato ad essere erogato. in aiuto pel ft1nzioname11to degli ospedaJi per tubercolotici. . A intensificare, poi, e a completare le forme an1bula torie di assistenza. e prevenzione sociale, il decreto as&egna la somma annua di lire 500,000, con le quali prescrive siano da incoraggiare e integrare le iniziative dirette alla creazione e al funzionamento (li dispensari· antjtuoorool~ri e di centri diagnostici per l'accertamento di casi, oltre che di istituzioni di carattere sussidiario e complementa.re, .quali ospizi marini, sana tori marini, colonie · -a lpine e montanine, sct1ole a ll'aperto. Quale doveroso riconoscimento, poi, degli speciali obblighi del paese verso coloro èhe la tubercolosi hanno rontratta in servizio militare di guerra, il provvedimento solennemente rletermina che la attività del Ministero dell'i11terno cl<:>bb.1 tli preferenzn rivolgersi .alle istituzioni . che <li q11elli 0011 speci:A 1<· riguardo si intere. $ano.

... .,,

* *

Il Consiglio s u.p criore d i sanità i)resso il . Mini-

stero dell'interno,. nella sua adunanza del 25 luglio, votò il seguente .ordine del giorno : «Il Consiglio . rileva con viva soddisfazione che i propositi del governo per la lotta contro la tubercolosi .s i oompendia110 nei seguenti ordini di provvedimenti : istituzione ed estensio11e cli di-sven~ari, di centri d~a.gnostici e dei vari istituti igienico-educativi d'ordine scolastico, e di pl'opagan_d <1 vopolare, asili marini e montani teml)-Oranei e permanenti, ecc.; esten.sione e nuova creazione d 'opere ed istituti ' di assistenza speciale, anc:lle a .v8.ntaggio dei valorosi nostri soldati resi invalidi dalla tubercolosi, in rapporto cogli obblighi contemplati dalla legge per gli invalidi di guerra ; rivolge un c.aldo plauso aJl'on. ministro Orlando che, compreso della necessit<\ cli assicurare al . Paese nostro i benefici di una più diretta ed efficace lotta contro la tubercolosi, ne ha apprestato i mezzi per !~immediata a.ttivazione, con appositi,, notevoli stanziamenti di bilancio, con la concessione di mutui ad interesse intieramente a carico dello Stato, per facilitare l'istituzione e l'esercizio di luoghi di cura per tubercolosi. E confida che per tal modo e con l'aJ)plica,zione sempre più diligente delle provvidenze d'igiene .generale e dei risanamenti dei luoghi abitat~ cittadini e rurali, s 'inizj pel nostro .. . Paese, una nuova e più feconda èr~ nel campo della dife5a sociale contro lai tuberrolosi ». L'autorevole consesso, poi , collegialmente si recò d8ll'on. ministro Or1ando, a presentargli tale deli-

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ber.azione, ch'e fu efficac:eruente illustl'ata dall'eminente presidente del detto Consiglio, senatore professor Golgi. , Ri&pose ringraziando con eloquenti pa.role l'onorevole ministro, il quale riaffermò i proponimenti dell'amministrazione dell'interno, di effi.cacemen te condurre questa lotta, nell'interesse supremo delle condi~ioni sanitarie e socjali 1 del Paese.

** * brani •

Ripor tiamo alcuni di un commento del prof. Sclavo a queste provvidenze. (La Tribuna, 31 luglio): Si misurò il bisogno, cui urge provvedere, e si ottenne dal Tesoro una somma cospicua, senza danno d'altri servizi. Buona parte di quel danaro dovrà essere. subito de&tinat:o alla spedalizzazione dei tubercolosi, che la guerra ha aggravato nelle loro condizioni. Si dovrà pure pensare a l-0cali separati, di <;arattere .sanatoriale, per i ·s oldati affetti da forme leggere e g·uaribili di tube~·{;olosi. Cè da augurar-si che per le r1uove costruzioni si evitino .sperperi, mettendo i futuri lavori ·sot to u.na: continuata e severa sorveglianza ·della i>irezione Generale di Sanità.. Ta le Direzione tiene ·a lla sua dipendenza un l1ffici-0 tecnico, che è tuttavia troppo ristretto per i bisogni ordinari del Paese. Ma tra i giovani ufficiali del Genio milita._re non dovrebbe · es$ere difficile raccogliere buoni elementi tecnici (la· chi.amar,si in servizio provvi&-ori-0 presso il Ministero dell'interno.

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Vorrei insistere sulla convenienza cli <.>bbligare nei sanatori ·i malati al lavoro - naturalmente leggero e attentamente .sorvegliato - per I"agioni economiche, morali e anche terapeutiche. Sarà opportuno provvedere a disposizioni, che permettano facilmente di requisire e di espr-0priare Jocali e terreni, ritenl1ti idonei. Bisogna che le vopola~ioni nostre .qccettino l'idea c.:he i sanatori hanno l'ufficio di salvarci dalla tubercolosi, non qt1ello di diffonderla. Allo sviluppo dei sanatori in Italia nocque assai un pregiudizio, e fu q11ello che la creazione di tali stabilimenti dovesse esclusivamente dipendere dal sorgere delle Cas·s e di a ssicurazioni contro le mala~­ tie e contro l 'invaliditit. Non si seppe in tanti anni r'iflettere che gli ospe, dali comuni soE.tenevano ingenti spese per il ricovero di molti ma lati di tubercolosi iniziale, senza che nessun. vanta·ggio venis~e a ql1esti infelici da.Ile cure ospedaliere ordina.rie? L'opera progettata dal ministro Orlando, merita ~ncora lode per a ltre ragioni, giacchè il problema antitubercolare vi è rigua·r dato oome una questione • intimamente connes&a con alcune istituzioni ad eff.etti generali, mira nti a rinvigorire l'infanzia debole e gracile contro varie cause patogene, costringendola ai sane abitudini di igiene. Questo contenuto dei nuovi provvedimenti non è meno t1tile òi tutto il resto, anclle perchè procurerà facilmente a lla lotta antitubercolare simpatie ~ favori presso il pubblico.


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IL

(~~NNO

POLICLl~ICO

XXIV,

FASC.

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' Se tanto presentemente ba fatto il Governo nostro, a doveri consimili i troveranno obbligati pu-

contl'o i contad.ini sui <:ampi della guerra, premeranno nei gi<;>rni della PH<:e, senza dubbio, a loro 'favore. Rafforzando lH nobilissima stirpe di quèsti eroi, che_ oggi glorifica110 là patria, l'on . . orlando consoliderà la mag·gior forza e assicurerà le migliori fortune <lell.a nostra .nazione.

re altri Enti e privati cittadini. Non so porre termine a queste parole senza fal'e il vòto che il Ministero della pubblica istr:qzidne non si tenga estraneo al benefico lavoro che si sta per iniziare. Il momento .è propizio IJei; fa vol'il'e i1el le scuole NOTIZIE DIVERSE il culto dell 'igiene, cl1e tro1>t><> P<X'<> è ai1corA apprezzata lit dentro. _ Le cause d'inabilità al servizio militare. I/on. ·n ore co&i corunienta !Il lJ e.. ·agge1·0. 31 La « Gazzetta Ufficiale» ha pubblicato il nuovo 111glio-l a~ostoJ : ... La clas~e medica intraprese e vinse u 1ta mag·uifica ' battaglia . Di mostrò a 1 Patla - ~lenco delle imperfezioni ed infermità che sono «ansa di inabilità '.assoluta permanente . o tempòmento e a l Paese che, :·e le sorti del bilancio finanzia rio ha.n no capitale irnpol'tanza nelle ore di guer- ranea al servizio militare o di inabilità assoluta ra, non mi.nore iml)Ortanza - e J>er lf' ol'e della · nlle fatiche di- g·uerra epperò di a&segnazione ai · servizi -sedentanei in modo permanente. guerra e per i giorni del dopo-g·uerr.u - han110 i diDal nuovo elenco sono state soppresse molte afritti della pubblica salute. :m JJ€l'·s uase un u1ini$tl'o fezioni morbose ed imperfezioni compa tib~li col <lell'interno .a carez7..are la ~isione di una Italia servizio ruilitnre incondizionato o con i servizi serinnovellata d:a lla redenzione igienica. E ]>e1.,suas€ <le11tant~i. un ministro del,, tesoro a i'iconoscere sterili i suoi sforzi aritmetici ~e, più oltre dell'attivo puramente · Per migliorate la panificazione. :finanziario del bilaricio, non sale in a lto l'attivo Sono stati emanati un Decreto J..uogotenenziale , del bilanc:i-0 demografico del pae-8E>. ro un 'Ordinnnza del C-Ommissario generale per gli L'Inghilterra fu la p1·ima. aù iniziare la :orta <lPPl'OVYig~ionamenti e con&umi, che migliorano la contr-0 ·1a tubercolosi, costruendo Ri11 dal 1841 il suo forma (l la qualità del pane, a. datare dal 10 agosto. famoso B~·ompton Hos1)ital; la Germania ebbe il Il grado d'abburattamento delle farine per la paptimat<> nella cre<tzione dei sanatori idea ti da Ber-· . hitìcazione è ridotto dal 90 all'85 per cent-0. mann. Rrehmer; la. Franci~ e-0nseg·11ì il prilllo posto I..e disposizioni emanate avra.nno vigore rosi per nella i&tituzione dei dispe1).surt d i Calmette. Noi .J forni pubblici rome per quelli privati. non potevamo onorarci che degli ospizi marini di La sorve-glianza p.er l'applicazione delle disposiGi11=--er>1>e IJ..-t1·ellai. Oggi ci poi1iamo inn·n n7.L o alla zioni stes~ è affidata, tl'a l'al'tro, ai medici pro' pari delle altre nazioni. vinciali ed agli nfficia·l i sanitari. A cÙra speciaJNon I:><ltl'ebbe opportuno indugiarci ad esaminare m~nte degli nfficiali &anitari dev.o no essere eseguitele iuoc.lnlitù cli attuazione cl1e furono sl11diate dai frequenti 'tspezioni per prerenire e reprimere posvnlorosi te<·11iC'i tl~lh1 sa nit~ }Jubblica. • sibili ~1du ltf'razioni e constatare eventuali altera- · Oggi r>revale iiei cultori della medicina ociale il zioni. • deside ri<> di unirsi -ttl Consiglio s11periore di sanità • nella c-0111pic-1 tell7..a per le linee foncl.:.i.n1e11ta li dei J)l'·OV\·e<liDl(c)Hti, e ·ll()l }1lanso per il ministro Che _li È morto a Parigi in et<'l di 62 anni il Prof. AL11a eman~1 ti. . TIERT .YIA1'HIETJ. gastro-enterologo di fama monIl Consiglio superiore ha pure fatto un voto perdiale . chè « diventi legge dello Stato l'assicurazione ~n­ • Ha pubblicato vari app,r ezzatissimi trattati, di cui tro le malattie ~ la in,·alidità: e abbiano applica:Ilcuni t1«1dotti in it<1liano. Ha fondàto gli « Arcbizione, sempr€! più diligente. le p.rovviden9_,e di igieves des maladies .d e l'appareil digestif et de la nune genernle ~ il ris.'anamento dei centri abitati ». trition ». Ha es1)licato la sua attività anche nel Dobbiamo consentire anche in questo ' 'oto, ma campo sociale; a ll1i ·s i deve, a titolo di esempio, la estendendolo espli(\ÌÌ8lllente all'altra urgente ne« Ligue française pour l'hygiène scola ire ». Semplicecessità igienica. (\he ~ 1<1 lotta contro la malaria. professore agrégé, seppe formare una Sruola : fu L'on. Orlando non dovrebbe lasciare elle passi 1111 n1H('lstro incomparabile. indarno questo ·1n·o mento :•n1premo, mentre le fat.a ' litn ~tori rhe chfl ir1<'<117.nno oggi. dolorosamen.t e. 1

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Indice alfabetico per materie. •

: do$amento appro&sima tivo rag. 1}89 nelle urine . )) 994· Edema dei reni . 11,erite con lesioni delL."l faccia. e dei ma. )) 991 scellari • )) 925 Nefrite azotemica: trattamento dietetico Nefriti : azione df'i diuretici » 995 • Albl1mi~

977, 986, 994, 995 Nefriti nelle truppe operanti Pag. 994 Nefriti : sintomi g.astrici . )) 996 Nefriti : uso del salvarsan . )) 991 Servizi sanitari campali . • )) 1000 Tubercolosi: azione dello Stato . )) 998 Ufficiali medici : i1è equivoci nè di&eordie

Roma . 1917 - S1:ab. T11>. Cartiere Cent ·&11.

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Anno XXIV.

Pasc. 33

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fondato dai professori :

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GU IDO BACC ELLI

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FRANCESCO DURANTE

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SEZIONE PRATICA .

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R EDATTORE CAPO: PROF.

S O J)I M A R I .o .

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Lavori originali: E. Trocello: J,'eterizzazioue nel n1utis1no, nella disfonia e nella tachi pnea di n,atura isterica. - Osserva2ioni cliniche: J... G. Gazzotti: Frattura parcellare da straplp amento ùel grande troca,ntere. - M 1=1.dicina soci al e: Le nuov~ provvidenze statali contro la tuberc·o losi. - Accadèmie, Società mediche, Con'gressl: XXV Congresso della Società Italiana

\

raffina i n terapia. - MEDICINA S<.:JBN'rIFICA: Nuovi studi del· I 'afta epizooti ca.~ Posta degli abbonati. - Cenni bibllografic.I. - Varia : SuUe correnti elet~riche emanate dal co1·po u1nano Nella vita professionale: .G. Mendes,. Pangloss: Per l'equo trat-

Appunt i di medicina pratica: SEMElOLOG JA: Il si ng hiozzo nelle

glie. -

affezioni dell'apparato cardi o-vascolare. - Sintomi ascoltatori nelle ferite dei vasi. - TERAPIA . SulJa ap1:>li1.:azione della pa-

-

Risposte a que~iti e a domande. Indice alfabetico per materie.

Notizie diverse.

Abbiamo già prin ci piato e stiamo continuando dì gio rno in giorno la spedizione del nostro Volume di premio ordinario del 1917: prof. TULLIO ROSSI-DORI.I\ ·

agli OSTETRICIA MODERNA ABBONATI

. a tutti qu~gl i associati che h anno pagato anticipatamen te l'intero i1nporto del proprio abbonamento pel corrente a n no, più i 60 cen tesi mi per le prescritte spese di affrancazione e r accon1andazione del premio stesso.

N B C:oloro c h e in-viarono il s olo i•nporto di abboname nto, dime nticando i eentes illli 60 p e r le s pes e di s pedizione d e l pre n•io, s ono pregati di t:Qandarce li s ubito a m e zzo C:artolina-'Vaglia, se d e siderano c h e il -voluIDe -ve n c;a loro regolarme nte invi~to. .

L' Ani niinist1,;ator~ Sistin~,

Prof. ENRICO MORELLI, Via •

14 - Roma.

8111&&1 di Jroprle&à rise"•*'· - È vietata la rip:14oduzione di lavor1 pubbUcati n el PÒLJCJLINIOO o la pubblicazion e di sunU . ' di essi senza citarn e la fonte. '

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. dei casi ci dà il modo di richiamare l'attenzione su di un criterio 1ltilizzabile a decidere sulla simulazion e o me110 d'l1na disfonia. Cosicchè ri, te11.iamo opportuno rife•r ire le due storie cli11icl1e coll e considerazioni suddette.

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LAVORI ORIGINALI. CLINICA NEUROPATOLOGICA DELLA

diretta dal prof. G.

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. UNIV. DI ROJ.VIA

i\IIINGA.ZZINI. .

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L'eterizzazione nel mutisll_lo, nella. disfo11ia . e nella tachipnea di 11atura isterica .

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I. STORIA CLIN1CA

(6 f8bb1aio 1017). -

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Du e mal.ati occu·rsici in C·li11ica, si offrono ad alcune cor1 siderazioni terapeuti·c he sulla cura delle manifestazioni laringeé dell'isterismo; dall'analisi del modo ,d 'insorgere di queste, 'scaturiscono 1alcune osservazioni patogenetiche sui sintorr1i laringei stes s~ ; infin e uno •

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c... , di

a.nni ·26, donna di casa. E afona in modo completo. I l mar ito ci informa che ella. ebbe tre parti fisjologici, i1essun aborto. Non beve vi110; non sofferse malattie degne di nota fino a cinqt1e mesi fa qna1140, due mec;f do1Jo 1'1tltimo l)arto, ebbe una rilevante m etrorragia; le reg·ole d'allo1·a ricorsero d urante val'i mesi molto abbondanti ed ogni c1t1i11di ci gior1Ji; esse, insieme all'allattamento esercitato ·qalla donn:1, produssero t111 deperimento generale ed in ispecie disturbi not evoli della sanguifi c nzione ~

per il do~t. E. T ROCELLO. maggiore med. R. :.\1arina.

tamento agli ~ffi ciali 1nedici. - Cronaca del movimento professionale. - Amministrazione sanitaria : Consrglio Superiore di Sani~à. - Sottoscrizione al fonòo di soccorso contro i più gravi danni della guerra patiti dai medici e dall~ loro fami·

di Chirul'gia.

Avv·1so

VITTORIO ASCOLI

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[ANNO X\.l\T, FA.se. 331

IL POLICLINICO

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La paziente cominciò così ad accusare distursorgente penosa sen sazione di costrizione re--bi nervosi consistenti in dolori di capo, in patrosternale. La paziente comprende i comandi restesie diffuse, cardiopalmo. Quintlici gjorni sia elementari che· complessi che le si dànno e ·or sono, una mattina, dopo essersi levata di così pure._tutte le domande ed i .comandi· cl1e letto, all'improvviso fu colta da tremito 'genele si pr~entano in iscritto. · rale,. non potè più parlare e cominciò a reIntegri i -movimenti passivi ed attivi negli spirare affannosamente. Tali · sono le notizie arti superiori ed inferi-ori, nei quali la forza che sole si possono' raccogliere sulla infermità muscolare è ben conservata. Riflessi iridei pronti; riflesso faringeo presente; riflessi tenrecente della paziente, col mezzo del marito, dinei superiori deb9li; rotulei ed achilei piutil quale non assistè all'inizio ed al d·eco.çso deltosto vivaci .e d uguali nei due lati. la malattia mà tali notizie ebbe da parenti. L'esame della sensibilità generale, superficiaLe notizie anamne·stiche .p articolareggiaite, che seguono, . furono raccolte poi ·d irettamente .le e profonda, nonchè di quella epicritica (per ·dalla gonna quando ella potè parlare. Sogget- quel tanto che il ,mutismo della paziente perto privo di tare psico e neuroereditarie; costi- mette di praticare) nulla fa ri~coritrare di no~ tuzione intellettt1ale e morale buona; fino a ' tevole. Anche i sensi specifici sono normali. Psi7 mesi ' fa, nessun'3. esagerata reattività emoti- chicamente-la paziente si dimostra hene -orienva, non mutabilità di umore, no~ irritabilità; tata quanto a tempo e luogo; percepisce rapiinsomma n·essun disturbo psichico, come del damente, non presentà alcun disturbo della memoria dei fatti vicini o lontani. Tutto ciò . resto anche çli orddne somatico, che tradisse una i1evrosi latente. Le abbondanti · metrorra- si riesce a stabilire rivolgendo domande cui la gie e l'allattamento produssero debolezza tale . malata possa rispondere a gesti. Nessuna traccia di sifilide nè li.n atto nè pregressa. che la malata non riusciva spess0 a tenersi in piedi; comparve . molesta sensazione di batLa natura ft1nzio11ale dei due di_sturbi, mutitito e peso n ella regione del vertice, accessi di tachicardia, insonnia. 'f ali erano le condizioni smo e tachipnea, s'impone alla diagnosi. Per il della paziente quando, un mesé fa in coinciden- mutismo depongono particolarmente: a) ~l mo- · za della morte del bimbo per difterite, si acuiro- do d'insorgere, improvviso, brusco, durante una no notevolmente i disturbi·, in ispecie l'inso11- • crisi motoria generale in soggetto man_ifestania. I so11ni brevi divennero spesso tormentati la da sogni penosi, risvegli di soprassalto, paure. mente affetto da sindrome psico-nevrosica; Ciò avvenne specialmente la . notte cui seguì la ·presenza dell'afonia insieme al mutismo e la . ' . · perdita della favella (15 giorni or sono); la. pa- sonorità della tosse; l assenza di disturbi della ziente si sveg·liò con tremori - vivaci generali, intelligenza, d'ogni disturbo afasico-sensoriale; tanto che -la madre dovè· afferrarla e tenerle • fermi gli arti inferiori per· far cessare le scosse e) l'asseflz,a dJ. .sirntomi d inta.ss.1cazione -e·n do- violente. La mattina. dooo essersi levata di let- . gena (diabete, gottà, elmintiasi, ecc.) od esogeto, all'impr.ovviso, fu èolta da sensazione di na, e , di sintomi epilettici (afasia :QOst:epilet.' . forte freddo, ' da tremore generaJle, da singhiozzo; si . senti strappare il cuore., avvertì una for- ti ca) .. A sostegno dalla natura funzionale del dite .stretta nel petto, non potè più parlare. Nei · tentativi di proferir parola tali sensazioni si sturbo respiratorio valgono le seguenti consiesacerbavano. Da allora, ossia dura-nte questi derazioni. Nelle malattie encefaliche e midolla.11ltimi 15 giorni, jl .mutismo ed. il respiro. freri organiche, ~ si osservano anormalità di frequente, si mantennero. invariati; soltanto il quenza del ri tmG respiratorio le quàli in :gene~inghi9zzo cedè al secondo giorno. Status. - Buono sviluppo . scheletri co e mu- rale costituiscono un disturbo dipendente diretscolar e; cute di colo 1ito bruno-pallido; m r;cose, tameute da alterata funzionalità del centro re, ·isibile pallidifsime. All' esame dell'appar ecchiò d el respiro si r iscontra: atti respiratori 39 al spiratorio. ·T ra esse anormalità si hanno tipi minuto orin10, ru1ncrosi, in gr a nde prevalenza pefiniti di respirazione patologica quale il red i t:lpo costale. Durante l'osservazione non si spiro del Biot o meningitico (a pause respiranotano interruzioni o ·variazio11i di intensità torie spiccate e periodiche) e quello del Cheynegli atti respiratori st~ssi. L 'ascoltazione del n e-Stokes (pa11se lunghe associate a fenomr.ni torace fa rilevare soltanto una certa asprezza del uolso, ,a vari·ab,ile freqt1enz a e rar>idità degli inspiratoria nella regione dei grossi bron chj. Limiti oolm 1n a r i fi •"iolocri i. Cuò re nei limiti atti respiratori). Presuppongono condizioni n ormal( con toni 11ettL P olso regolare, 85 batti- g ravi e qt1a.si generalmente consistono in oliti al min11to: N ega1 l ' 7 0 i ·esame obbj ettivo çlegli gopnea, a simiglianza dei disturbi respiratori orga11i addominali. U1 in e normali. ch e si riscontrano abitualmerl,te in altri gravi Neurologicam ente: normale i ·oc11lomozione ed i movimenti del VII0 e dèl XII 0 • La paziente. l) rore&si morbosi: i1remia, coma d'iabetico, inp resenta mutismo ed afo11ia; og11i tentativo fezioni gravi, speciali .avvelenamenti. Facilme11ch 'ella fa uer emettere od articolare alct1n su o- te ovvi nmen te r;ossiamo n r Ila nostra inferma ' no, ri esce -vano; da lei si pt1ò ottenere solta nt? qualche colpo di tosse son ora. Invitata a scri- escludere tali stati patologici. Invece, l'aumentata freq11 enza respiratoria è nella maggior vere, non a ppen a: accosta la penna alla carta, la mano vien e colt a da .t11i. tremore g· L ~ ~alano p arte delle volte deterrninat~ da accresciuto biche impedisce la scrittt1ra; nel co11tem110 l~ l) fl sogno di ossigenazione del sangl1e ed è quindi ziente con gesti. della m ano sinist,.. 1 ~ 11l petto t1na vera dispnea. Orbene, le varie form e di e con la mimica facciale accenna cid una in1

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SEZIONE PRATICA

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questa possono nel nostro caso facilmente ve- sto rapporto con l'affati camento fisico. Eguale nire eliminate dalle considerazioni che seguon·o. esclusione spetta alla dispnea da perturbamenUn estacolo meccanico delle prime vie respiti generali ~ella circola.Zi-0ne (asma cardiaratorie (per lo più esso conduce ad un respiJ'O co, ecc.), poichè l' esame del: cuore e dei vasi rilento e anormalmente profondo, ma quando le sulta negativo e manca ogni conseguenza ùi forze respiratorie non giungono a superare lesione cardi aca sull'apparecchio del respiro (stasi, rigidit~ polmonare, induramento brul'ostacolo mena ad una respirazione affrettata e perciò superficiale), t1n ostacolo a carico delle no, ecc.). Infine da escludersi è ancora la taionsille, faringe, glottide, laringe, trachea, gros- , chipnea disendocrinica, che possiamo riscontrare nell'ipertiroidismo. Di questo nella nostra si bronchi, ci pare inammissibile inquantochè, paziente manca ogni segno clinico. a parte !,assenza della cianosi la quale può ' Riconosciuta l a natura funzionale del mutimancare se l'ostacolo non è molto grande, man. -cano la retrazione caratteristica inspiratoria smo e della polipnea, oltre -che fornire le indi<lelle parti cedevoli del torace, del giugolo, delle cazioni terapeu ticl1e generali che usiamo nella fosse sopraclavicolari, dell'epigastrio, ed il clinica ~uggerire per l'istr.rismo, ci convenne tentare di debellare il sintomo, che penoso eq. rt1more, lo ~tridore causato dal passaggio delinq,uietante riusciva in sommo grado per la pal'a~ia attraverso il punto stenotico, specie durante la inspirazione. Del pari s.i può escludere' zi·ente, il inutismo. E co11sider.ata l'impossibilità · la dispnea dell'asma bronchiale, ad espirazio11e del ricovero in clinica, la scelta cadde su di un prolungata, a rumore stridulo principalmer1te metodo rapido, ambulatorio come s'usa dire: espiratorio ad intero attacco o ad esacerbazio- il metodo della narcosi eterea. Si affermò recisamente alla paziente che la ne, accessionàli. Nella paziente la taichipnea dalsi farebbe parlare e .con una .cierta mise en scène lo iniziò conserva una .intensità costamte ·Sol.tanto interrotta_ transitoriamente da u.n a mag- ci si apparecchiò e si·procedè alla eterizzazione . gior e accelerazione in rapporto a cause mani- per la quale in pochì minuti l a. paziente perdè di festamente emozionali. L,assenza di quei ca- ogni conoscenza (dopo la somministrazione . ratteri medesimi nella espirazione, depone inol- eme. 20 d.i etere) . Ottenuto tale leg·gero .stato di tre contro la dispnea da bronchite e da enfise- narcosi ci si arrestò nella somministrazione ma polmo.n a.re delle quali affezioni mancano dell'etere e nell'attesa del ripristino della codel resto a ltre ovvie note cliniche. Note cliniche scienza, si rivolse ro domand~ e comandi imassenti anchè per riguardb a tutti quei processi periosi alla malata. IntA.nto l o stato polipneico patologici che infiltrano il parenchima od im- è cessato. D11rante il risveglio si hanno alcu11i di vomito ed i·ncominciano ad essere pediscono co!Tiunq11e r anormale espansione pol- conati . monare e la c11i conseguenza è quella di limi- prof eri ti i primi suoni articolari : te.. te.. sta; ruo .. cuo ... re. Non si ristà un momento dal protare la quantità di aria introdotta a~ ogni atto r e$piratorio nei polmoni (induramento del pa- vocare risposte nella pazie:r;tte. Il respiro è diverenchima, lim-itazione dello spazio endotoracico, nuto ritmico, 12 atti al minuto. Durante una crampo o paralisi dei muscoli respir.a.tori) . A mezz'ora la paziente presenta t1na certa bradi . . proposito di qt1esti ultimi dist11rbi muscolari lalia e 11n evidente scandimento nel linguagconviene osservare che la paralisi del diaf ram- gio, poi riacq11ista l'uso normale della parola; _ma, LJ:Ualunque ne sia la rausa, produce un tip0 ogni sofferenza è dileguata se si toglie una modi respirazione pt1ramente costale ed in breve dica sensazione di nausea e di vuoto al capo. La donna ci dice di essersi assoggettata volenmena a spostamenti dei margini polmonari inferiori e ·spes's o ad enfisema, atelectasia, fe- tieri .e fidenti alla narcosi; di av.er·e per questa nomeni di ipostasi, ecc. Nella contrattura del ben presto perdt1ta ogni conos-cenza e di ramdiaframma, qt1alunque sia la malattia nella mentare il. risveglio com e una sensazione di quale es~a si osserva, la parte inferiore tora- stordimento, libera dalla strettura sternale; cira non respira; è nelle sezioni superiori pol- permar1enti soltanto le so:ferenze a carico del monari soltanto, che si riscontrano forzate e · capo e d·el ct1ore delle quali ·manifestame.n te celeri inspirazioni; non mancano inoltre feno- ella si lag11ava coi primi s11oni arti.colati emesmeni asfittici. L'assenza della nefrite e della si: testa, c11ore. , febbre ovviamente esclude ia• dispnea' uremica Status del 9 febbraio 1917. - . La paziente doe la dispnea febbrile. Così · d evesi escludere che po l'eterizzazione, per 36 01·e ha presentato rel'alterata crasi sanguigna sia ·la causa del di- ·spirazi one di ritmo e frequenza normali; poi st11rbo i·espiratorio; nelle anemie gravi l a di- gradatamente il re~piro si è nuovamente reso spnea è costituita da respiro affrettato e tutta- freque11te e tale è anche presentemente (32 atti via p.r ofondo al massimo grado ed è in manife- al minuto primo). Durante il sonno tale distur-

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LL POLICLINICO

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bo è però ora asse?te. Il linguaggio è ritornato normale del tutto; la paziente dorme ·ora placidamente, è tranquilla. L'esame laringoscopico dimostra la possibilità di uria completa addll: · zione .ed abduzione delle corde vocali; si nota soltanto una lieve incoordinazione in manifesto rapporto con la polipnea.

. Sensibilità tèrmi.ca tattilej dolorifica, pallestes1ca ~en conser~ata. Batiestesia, senso stereognostico normali. Nessun disturbo per l'odo-· rato, il gusto, l'olfatto. . 5 1 Visus : OD = 6; OS =, 2 Campo visivo con lieve ri~u.zione con.centrica bilater.ale pel bianco, per 11 rosso . ed 11 verde. C0lori ben percepiti sia a D. che a S. 1 E~a~~ larinqoscop.ico (prof .• Bil ancioni) : Ipe-• II . rem1~ d1 tutto 11 vestibolo laringeo e delle corde vocali vere e false. Movime11ti di adduzione e· .STORIA CLINICA (8 marzo 1917). F ... A... , di abduzione .normali. Diminuita la sensibilità tatanni 24, soldato di fanteria, da borghese contat~le ~ qolorifica del faringe e della larJnge. Fadino. ~Iodico bevitore; nega lt1es; nessuna malattia degna di nota prima della presente in- r1ng1te cata.rrale cronica. fermità. Nessuna.·tara· ereditaria nervosa. Era Il reperto fornitoci dall'esame laringoiatric<> da vari n1esi alla fronte, in alta montagr1:1 no~ ha per certo mes.so in evidenz.a lesioni oresposto rulle pioggie, al gelo, quando una mat~ ganiche tali che giustifichino la notevole disfotina del gennaio scorso, si svegliò, · dopo aver nia del paziente; così non troviamo in tutto l ·e· dormjto tra:nqt1illame11te tutta la notte, con .una violenta sensazione di costrizione retro- ' same neurologico fattq alcu·nb che possa farci sternàle ed i11 corrispondenza del laringe e supporre e farei discutere una lesione organidella trachea. Respirava affannosamente, era completamente afono. i\!Ii sembrava di morire, ca exiralaringea. Invece, tre osservazioni dell;.ì. storia clinica ci sono preziose per metterci dice il paziente. Il medico del reggimento lo inviò a1l'ospedale ove furono applicati forti sulla via della diagnosi di n at11ra, del sintoma. revt1lsivi.. senapizzati. al laringe, in11tilmente. fonetico, il quale costituisce l'l1nico disturb() La· tachipnea dopo d11e giorn~ andq rapidadel malato : a) il modo d'insorgere, il decorso mer1te migliorando e si risolse in breve. L'afodella disfonia; b) la quasi abolizione del riflesnia completa perdt1rò circa quindici giorni; llna mattina il paziente, svegliandosi, con so faringeo; e) il restringimento concentricc grande meravJi.glia s'accorse che potev·a espri- bilaterale (sia pur lieve) del campo visivo. mersi in modo completo, soltanto però a voce , Il paziente si risvegliò un mattip.o con una bisbigliata. Tale disfonia non si è poi più mutata e permane· ancor oggi. D11rante i primi violenta sensazione di costrizi9ne alla gola, tempi di degenza all'ospedale da campo, il afono, tac!iipneico. Per varie settimane egli paziente presentò sintomi di congelamento al non potè emettere Sl1ono alc11no; poi ad 11n piede sinistro, i quali da t1na settimana sono tratto potè nt1ova~ente parlare, quant11nque risolti in modo completo. N·el febbraio 's corso egli fll ricoverato successivamente in varii 0- soltanto con voce bisbigliata. Questa disfonia. sp.e dali da campo ed à. sanitari riscontrarono si. mantenne e permane a11cor oggi, invariata~ a11·esame dell'apparecchio respiratorio « res1Ji - Orbe11e, tale modo di insorgere, di tramlltarsf ro aspro e sfregamento pleurico a destra n. e di deco:r rere del distl1rbo mentre assente è Presenteme11te il paziente oltre la disfonia non accl1sa altro che una sensazione di debolezza ogni altro si11toma. st1bbiettivo ed obbiettjvo, degen erale ed inter1nittentemente qualche cefalea. pone per la nat11ra funzionale del dist11rbo Non praticò alc11na cura spèciale in rapporto stesso. Natura fl1nzionale, isterica, per la qt1ale alla disfonia all'infuori delle senapizzazioni ri- depongono anche i d1i.e altl'i sintomi obhiettjvi cordate. ·' Status. - L 'ocl1lomozione, sia alla espl\>r'azio- ricordati. · Ciò che conviene vagliare prima di riconone mono C'he bioc11lare è normale, Li\.ltrettanto la fl1nzione del VII 0 e del XII 0 • Palato molle, scere isterica la disfonia si è la possibilità di in oosi.zio11e normale, mobile eg11almente nei llna simulazione del disil1rbo. La quasi. abolidl1e- latL L·e tonsille sono ioertrofiche, iperemiche modicamente come la parete posteriore del zione del riflesso faringeo, la riduzione concenfaringe, la ql1ale è ricoperta da 11n secreto mu- . triça bilaterale del campo visivo (non sim11lata coso. ~otevole ipofonia; nessun disturbo disar- perchè l)rove ripetute s.altuariamente nei varji· trico o disf asico. :rneridia11i diede·ro le medesime ridt1zio11i i1eriNormali i movimenti passivi ed attivi del capo, del tronco, . d~gli arti superjori ed inferio- metriche}, sono di già argomenti contrarii alla ri; nei q11ali trofismo e forza m11scolari sono ipotesi dell a siml1lazione. Altrettanto -si dica del norrp.ali. Deamb11lazione normale. \ decorso pu11to saJt11 ariO della disfonia, della Pl1pille egl1 ali, di ampiezza media, ben rea- I costanza dei caratteri della voce (altezza, tim~enti alla luce ; ed alla accomodazione. Riflessi mandibolare e masseterino pronti; altrettanto bro) cli.e non è facile mantenere e che nelle varie nostre osservazioni abbiamo sempre ridicasi dei tendinei s11periori, dei rot11lei, degli achillei rl1e sono eg11ali nei d11e lati. Riflessl sco·ntrata nel paziente. Infine particolarmente ronp;il1ntivale e corneale pronti; fa rin geo q11asi interessante, q11asi decisiva, ci appare llna o~­ abolito sia a destra che a sinistra. Riflessi ad- servazione fatta d11rante il tentativo Cllrativo dominali e cremasterici pronti; 1)la11tare dE>i)raticato per romhatter e la disfonia. Abbiam<> l1olr hilnt c ·nl111e11te co11 all11ri ~ile11zio~i. I

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s ottoposto il paziente alla eterizi;azione e rag- doveva110 far st1pporre che la malata trovavasi giunta una narcosi non profonda; oltrepassam- in istato di squilibrio nervoso. mo il periodo di eccitamento raggiungendo la . La donna pri.ma dell'ultimo parto aveva traiase iniziale di rilasc-iamento muscolare. S'ebbe scorso la vita tranquillamente senza presenvomito abbondante. Orbene durante tuttb il tare disturbi nervosi rilevabili. Con le metror. tempo nel quale si è espletata più o meno l'in- ragie copiose e fre•quenti, oltrechè p~r opera. ftl1enza paralizzante dell'anestetico sulla cor- dell'allattamento, progressivamente andò :r:agteccia cerebrale, il paziente· ha continuato a ri- gi11ngendosi un grave stato di deperimento or-spondere ~le nostre domande o a . sussurrare ganico e di anemia. Ed insorsero i primiti,,i.. parole sconnesse, · nello stesso modo disfonico dist.t1rbi. nervosi più sopra rammentati : par13-· propriu dello stato di veglia. Cosicchè l'eteriz- stesie precordiali, tachicardie,· sensazione cli zazione, se fallì allo scopo curativo del. sintoma spossatezza generale, facile stancI:iezza al'- ·lavoisterico, valse a fornirci un argomento in faro fisico, insonnia; sintomi tutti che insieme al :vore della nat11ra pafologica della disfonia. pallore della cute e delle mucose visibili, doEPICRISI. Innanzi di soffermarci sui rist1l- vevano ragionevolmente far supporre si tratiati ,ottenuti dalla eterizzazione, nGn ci sembra tasse di uno stato nevrastenj co st1lla,. base di un fuor di luogo ed ii1dpportuno mettere in rilievo grave deperimento organico. :È soltanto da lln . alct1ne osservazioni tratte· dalle dt1e storie cli- mese e poco più a questa parte che la· paziente • niche, e relative alla patogenesi . dei 1naggiori peggio.rò, divenne irritabile come mai ~ra sta-sintomi somatici. riscontrati. ta, di umore faciilm·e nte .e rap·1damente muteNella prima paziente l~ sensazion'e retro- . vole; i suoi sonni si fece.re .an,c or più brevi e sternale di costrizione, cronologicamente ' corri- radi .ac·con11p agnando.si ·a sogni }1'eno1si, a · risves pose alla comparsa degli altri tre sintomi so- gli di soprass.a lto; patofobie ed ossessioni prematici sqt1isìtamente isterici, la t achipnea, j} ,sero st.a bile, molestissimo dominio della psiche ' della malata. Tutto oiò fino alla crisi esplosa m1ttismo, il singhiozzo. La paziente ci narra che all'improvviso fu colta da detta sensazione improvvisa e provocatrice del mutismo e degl\ ·d i costrizione, da affai1no, da singhiozzo e cl1e altri sintomi somatici tipicamente isteri ci.. Perda q11el medesimo momento non potè più pro- tanto,. Yediamo tratteggiati nella anamnesi, un. pe_riodo (circa 4 mesi) con ferire parola; aa ogni tentativo di parlare, sì primo e più lungo , senti\{a serrare il petto, strappare il cuore. Ta- fenomeni sensitivi e motori proprii della nevra.. 1e sensazione di costrizione, che pDssiamo raf- stenia ed -un secondo p eriodo tipicamente psicairontare al bolo isterico, fosse consistita in un stenico. Afferma re cisamente la malata, condistt1rbo se.n sitivo oppure in un fenomeno spa- sente il marito, che il mutame11to, l'aggrava-stico d~ll'esofago, coll 'insorgere' impro·vviso, do- mento, si iniziarono colla morte del figliolet.to. vè provocare nella paziente la sensazione d'i éosicchè troviamo· all'inizio dei disturbi d'ordine squisitamente psiel,lico, sovrappostisi, una stro~zamento ossia ,d'ostacolo alla respirazione grave 9ccasione di tr,a uma emozionale; fatto € alla fonazione. Pensiamo che tali rappresentazioni mentali al;>biano, sia pure fuggevol- punto trascurabile in tema d'isterismo. Lo Charcot riconosce alle emozioni morali mente, attraversato la coscienza d'e lla paziente ed originato la di$pnea soggettiva ed il muti- intense un posto ·pre-pondera11te trà gli agenti smo. È negli stati di ipersugg:estività che le im- provocatori dell'isterismo; soltanto provocatori magini mentali si tradt1cono rapidamen~e in inq11antochè l'unica dominante etiologica della Teazione; orbene tale stato di accentuata sug- nevrosi è r·eredità. Ciò che l' emozio11e rappregestività doveva 'esistere nella malata quando senta nei con.oetti patogenetici del .:'.\loebius sulinsorsero il mutismo· e la tachipnea: lo si òe- I1isterism·o, si .d €duce dalla concezione s.t essa di d11 ce dal tipo dei disturbi psichici che ella già qt1esto at1tore relativ.a alla p siconevro~i.: le presentava a.a ql~alche: tem·po; d.alla pale&e esi- morbose alterazioni: somatiche .della m R l a.t tia stenza di esso stato di ip-e irsuggestività anch·e vengono determinate. da rappresentazioni mend11rante il· nostro esame: Cosicchè da un distur- tali· l'isterismo è ia ·malattia della rappresenbo sensitivo ~· spastico, ·già di. o'rdine isterico, · . tazion.e. Così il Kraepelin riconosce essere la st1 di t1n terreno di esagerata s11ggestività, sa- manifestazione dei fenomeni isterici, .dovuti in rebbero insorti i due rnaggiori sintomi : muti- gvan •parte agli .e.ccitamietnti emotivi. P er il Bern:. smo e tachipnea. P·erò se nella .s·f era somatica, he.i m· le crisi isteriche costituiscono t1na re~­ soltanto ccn la comparsa di questi sintomi e zione psicodinamica esagerata di origine emo: del singhiozzo, ci si palesano fenomeni chiara- tiva; si èleterrrl'inano in soggetti che han110 un , mente isterici, i disturbi psichici pr.ecedenti gi~t modo di reagire speciale ed esagerato di fronte

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a .certe emozioni; l'isterismo è un· riflesso emo:-Non converremmo però con chi volesse rico• tivo e niente più, ed un elemento emotivo si noscere al trauma psichico occorso nella nostra trova ad ogni crisi isterica. Sommo è per la malata, la causa prima della insorgenza delle dottrina psicoanalitica del Breuer e del Freud, manifestazioni isteriche. Il deperimento orga~I valore del trauma psichico: a questo sono nico grave provocato dalle emorragie e dall'alconnesse le più svariate manifestazioni ·dell~ lattamento, stette sicuramente a base dei prine·vrosi; esso, penet!:ato neI'la coscienza, man- mitivi disturbi nervosi (a tipo nevrastenico) e terrebbe il suo valore emozionale -e le sue pro- ad esso non si può disconoscere anche una in• prietà isterogene (ciò all'infuori delle ultime fluenza nella successiva sindro~e psicastenica convinzioni cui giunse .Jl Freud, per le quali la. sopraggiuntasi. Riconoscendo, come volle lopatog~nesi dell'isterismo si compendia in un . Charcot, valore di agente provocatore tanto altrauma psichico sessuale). Pel Dejerine il valo- l'emozio:pe morale intensa quanto al deperire dell'emozione è confinato alle sole sensazioni mento fisico (a traverso uno stato di èsaurimen-· improvvise che colpiscono· il soggetto in pie11a to nervoso), nel nostro caso troviamo occorrere quiete cerebrale. Pel Babinski invee.e, la sola successivamente i due elementi, giungere cioè emozione di qualunque intensità essa sia i1on per lo meno ad un minimo di provocazione, ne• è capace di , generare i disturbi isterici. Affer- cessario e sufficiente per la manifestazione delma egli che quando una emozione profonda, la sindrome isterica. sincera, scuote l'anima umana, non v'è posto Tral1mi fisici, traumi sessuali, come pure il per l'isterismo; le emozioni intense anzi impe- fattore imitazione, sono da escludersi nel caso discono lo sviluppo dei fenomeni pitiatici, ai in esame. La paziente nega esserle occorso quali essenzialmente egli rapporta gli episodi alcun accidente traull?-atico sia pure lieve: neisterici; ne impediscono la cùmparsa alla stes-: ga: di aver veduto o udito narrar di malati di Ea guisa che se violente, sono capaci di farli mutismo o di affanno. Concordano in ciò le inscomparire. A sostegno della. sua tesi il Babin- vestigazioni praticate presso il marito. Così ci ski fa rilev·are non esse•r vi rapporto t·ra intensi- risulta che la donna visse sempre, anche da. tà ded disturbi d.sterki e. gr.avità de.ll'emozione ·bambip.a, nella fisiologica quiete sessuale. L'ulritenuta provocatriice di -essi; le -emozioni' .p.iù timo ··p arto avvenne a te rmirne, fi.sioloigiieo come vive dovrebbero essere rintracciate nei malati il pTecedente; nei due mesi successivi la dGnna. sofferenti di ~ccidenti [sterici e questi dovreb- stette bene e fu solo in seguito allo stabilirsi bero presentarsi tanto maggiori, e tenaci, resi- di metrorragie abbondanti ch·e comincio lo stenti alla cura psicoterapica, quanto l'emo-. stato anemico il quale soltanto più tardi conzione risultasse più profonda. E ciò invece non dusse ai primi disturbi nervosi. Contro l'iposuccede. Però, pur negando alle emozioni ogni tesi di una simulazione cosciente dei disturbi potere di generare i disturbi isterici, il Ba- stanno la mancanza d'un decorso saltuario va• binski ritiene ch'esse, indebolendo il senso cri- riabile e con comparse accessuali (durante 15tico del soggetto, possano preparare lo spi- giorni) dei sintomi mutismo e tachipnea (pernto alla suggestione. L'azione loro risulterebbe manente anche durante il sonno); inoltre depo-· perciò soltanto indiretta e tutt'altro che neces- ne negativamente, la guarigione di questi sintomi stessi, a mezzo della eterizzazione. saria.. Pel Tanzi primeggiano le emozioni tra Pertanto, riassumendo, nella nostra paziente gli stimoli che provocano le emozioni paras'ebbe: metrorragie ed allattamento provocandosse dei centri nervosi dell'isterico. Cosicchè, il fattore emozione il quale per gli ti uno stato anemico ed un deperimento orgaautori citati assurge a valore patogenetico ora nico grave; susseguente insorgere di qisturbi nevrastenici, '8intomatici,, sensitivo-motori; trat1fondamentale, ora, e sia pure, occasionale, nel nostro caso nòn può essere considerato come ma psichico a carattere emozionale e consecutiva sovrapposizione di una sindrome di tipolln fortuito avvenimento. Lo troviamo coincide, psicastenico durante la quale insorsero improv..: re col mutamento di scena avvenuto nel decorso clin'ico della malattia, iniziare una serie cti visi i sintomi somatici istérici. Nel secondo paziente troviamo che l'afonia distl1rbi di natura indubbiamente psicastenica che conviene riconoscere isterici anche perchò insorse, a simiglianza di quanto occorse nella prima malata, in coincidenza d'una· sensazione culminarono in coincidenza dell'insorgere di 11na sindrome somatica classica d'isterismo; violenta di costrizione retrosternale. Ed anche a sociati a questa perdurarono e mitigaronsi in questo malato che avverti il disturbo come una sensazione di strozzamento, s'ebbe tachipcoll a terapia impiegata a debellare cor»pletamente il m l1tismo e parzialmente la tachipnea. nea grave, durante due • giorni. Quindi non è 1

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fuor di luogo ripetere l'osservazione che muti- zichè nei casi di disfonia; il :Niassei ascrive la smo e tachipnea appaiono ·chiaramente in di- · refrattarietà individuale al tipo eretistico dellà retta dipendenza del fenomeno retrosternale fòrma isterica Fra le narcosi converrebbe l'e' terea poichè col primo stadio più lungo, rispetsensitivo o forse meglio, spastico, il quale vioto al cloroformio, presenterebbe meglio ({ la · lentemente assalì i duè pazienti. E in conseguenti, sia pure fuggevoli, rapp1·e.sentazioni· successione dell'influenza paralizzante sulla mentali delle ovvie conseguenze dello strozza- corteccia cerebrale ». Pochi grammi d'etere ed mento (impossibilità di respirare e di parlare), un tempo di pochi minuti sono sufficienti per - tradotte rapidamente in reazioni, si può rico- applicare il metodo col quale non è ·necessario noscere parte del meccanismo patogenetico del- raggit1ngere uno stato narcotico profondo. la tachipnea e del m11tismo. Almep.o questa ci Però di riscontro ai risultati lusinghieri, troappare una delle ipotesi p.rob. abili. viamo di già riferiti parecchi insuccessi. Il pro. Nella cura dell'afonia e del mutismo isterici fessor Agostini che dirige a Perugia il Centro • furono proposti e tentati con maggiore o mi- n eurologico militare d ell 'Umbria, ebbe a rifenore fortuna i mezzi più svariati: applicazioni rire al direttore della n ostra Cl·i nica, profesdi corrente f aradica o galvanica all'esterno od sore ì\1ingazzini, che, per quanto ripetutamente all'interno dell~ · laringe; il massaggio larin- e3pe im 2 nta,~ se il m etodo dell'eterizzazione su geo; ·irritazione meccanica o chimica (con pol- soldati divenuti muti in seguito ad emozioni di veri o soluzioni) nella laringe stessa; la com- g uer ra, mai ottenne su ccesso di sorta: Il Mopressione della regione laringea in vari modi riondo (1), riporta numerosi casi d·i soldati af(anche come consiglia il Citelli esercitata allo fetti d a mt1tisrno od afonia o sordità di natura improvviso ·finb a provocare d olore e grida) , istetica, nei quali impiegò la narcosi; in uno le manovre della laringoscopia (le quali spesso soltanto ebbe successo completo, in un altro diedero buoni risultati)'. Così furono 1Isati gli riuscì· a trasforrr1are il mutismo in disfonia: eccitarlti p-er via interna (il G11aJ<lJ s~ggerì l'as Pur t11ttavia in consider a :.ione dei successi sa fetida); la provocazione, nei pazienti, di vive riportati, in co11siderazione della mancanza di emozioni, spaventi; si impiegò la suggesione severe cri ti che al metodo per insuccessi o Iiocuallo stato d\ veglia e durante il sonno ipnotico. m en to comu11que ai ·pazienti; abbiamo praticaRecentemente, dall'inizio della guerra, neuro- ta la eterizzazione nei due pazienti dei quali ' logi e laringoiatri ebbero largo campo di >s- è riportata la storia. Nella donna, Ìhl:lta, afona, servare e c11rare casi di mutismo e di afonia il risultato non poteva essere migliore; esso isterici e la varietà dei m etodi terapeutici si valse a nche a debellare lo stato poli'pneico che arricchì a11cor più. Con successo il Lombard .s'accompagnava al mutismq. Purtroppo, trened il Baldenwech in Francia usa rono il metodo tasei ore dopo la 'SUa scomparsa la polipnea ridella soppressione del controllo .uditivo della compar ve e presso a poco colla primitiva invoce; nel sordomutismo, funzionale s 'intende, tensità.. Il miglioramento definitivo consistè &olraccomandato venne l'uso dei vomitivi dal Lor-. tanto n ella s·c omp a r sa di essa durante il sonno; that e dal Buvat. Inoltre imptegato fu un meto- prlma della eterizzazione il respiro era egualdo di vecchia data, me nzionato dal1'H11tchi.11son m ente a ffrettato nel sonno e nella veglia. nel 1820 e· che il Fazio illustrò dalla cattedra Nella tachipnea isterica, la suggestione, la di Napoli oltre 20 anni fà_: la eterizzazione. La educa zione del res1p iro, !'' isolamento del malascl1ola laringoiatrica di Napoli nel decorso an- to così come i . çalmanti, l'idroterapia, calda, il no rese noti varii successi ottenuti GOn tale riposo contint1ato, furono a volta a volta tenmezzo: il Massei (1) dichiara mirabili gli effettati e consjgliati. La forma invero, a giudicare ti dell'eterizzazione, pur riconoscendo la inco- dai risultati riferiti, si mo.stra ribelle quanto stanza dei buoni risultati. Qualche altro suc- ed ,a n.co1· più del mutismo, .sia .all'uno che cesso molto recentemente fu comt1nicato d~ al-· · all' altr o dei metodi. L'eterizzazione non fu, a tri allievi della scuola napoletan.a (2) ...i\.1 proqua nto ci con sta, mai tentata; orbene il noposito il Fazi.o fece nqtare che la eterizzazior1e stro caso c on ris11ltato molto lusinghiero in priti esce più si c11ramente nei casi di mt1 tismo an- mo t empo e p a.r zialment e favorevole in seguito, r a pp resenta t1n incora ggia mento a ritentare la prova. Il m etodo della eterizza zione che, co~1e (1) MASSE!. La cura d ell'afonia e del mutismo isterico con la eter izzazione. (Archivii italiani 'di larigologia, 10 lu glio 1916). I

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(2) Ros sr-MARCELLI. Ancora .'> u1la cura della afonia e del m.utismo ist erico con la eterizzazione (Archivii italianj di Iarin gologja 10 ottobre

1916).

(1) ~10RION DO. Sulla narcosi ,generale come 1nezzo di g'u,arire il mutismo, l'afonia e la sordità di natura isterica. (_t\rchivio italiano di

otoi a trja, fase. V, 1916).

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d,i çe il ìYiassei, è meritevole di venir sperimentato anche nei casi di sordità funzionale di origine centrale, secondo noi altrettanto è meritevole di essere impiegato nella tach~pnea isterica. E ciò riteniamo, se non in :Pase . a considerazioni sulla comunità di patogenesi· intima dei varii . sintomi isterici (mutismo, sordità, ta. chip11ea ), la quale ci ap.p are tutt'altro ch e accertata, in base ai risultati pratici favorevoli otten11ti nel nostrq caso. Nel secondo paiiente l1ete:rizzaziorie non rispose affatto allo scopo; ci ò conéorda con quanto già il· Fazio notò ed il Massei ed altri confermaro:p.o, ossia che il m etodo ris11onde meglio . . nei casi di mutismo che in .ql1elli di disfonia. Pertanto, l 'eterizzazione ci si palesa quale ' lln mezzo terapeutico innocl10, di f,aci1e. applj. cazi one e di. rist1ltati spesso molto lusinghieri, ])ronti. Ci sembra convenga tent~rla anche prima d ell'impiego di tutti gli altri metodi di lunga .. applirazio11e, a s criverla cioè tra i metodi rapidi da impiega.re in primo tempo; ciò . in ispecie quando si tratti di mutismo, di completa af on.ia , isterica. • Ed ancora, dal caso della donna sopra riportato, p11ò trarsi la co;nvinzione •che nori si può, per tnttr i casi di muti$mo risolti con l'eterizzazioi1e, riferire il Sl1ccesso a ll'ipotesi da qual" cuno avanzata, che sr tratti di siml1l atori del • disturbo i quali durante il primo stadio dell a • narcosi o .du:ra11te il risveglio, in uno stato di s emicosci enza, non siano più in grado di perdl1ra r e i1ella siml1lazion~.

: Premio semigratuito per oli abbonati al "Policlinico ,, Prof. LUIGI MANCINELLI . Docente di Patologia l\Ied. e Aiuto M(•d. negli Osp. di Ro1na

La · diagnosi delle .malattie dello stomaco e dell' inte&tino ai ·raggi X. •

una int e res::1ante }Jul>tlics zione de1la massima utilità per . tutti coloro che deside1·ano ave rA un esatto c oncetto <li questo mode rn o 1netodo di esame c he ha dat o cosi nuovo ori.. nta1nento a tutta la pa1ologia del tubo dige reot L La r:i.cliodiagnostica non v a og@"i considerata quale 8egreto patr~1nonio, gelosamente custodito da vo chi iniziati: essa è una in1po r tant e . branca della seweio-ti '-· a ~eueral e . e quindi della c lioi ca, e deve essere conoSl'iuta da ogoi medico colto, giacc h é, se spetta pit'l particolar1neote a l radiologo la tec nica della ri cerca, è al medico che s pe tta la sintesi di e c;sa e l'a ppreiz·amento del s uo giusto valore. L' a r gomento è esposto d all' A. in modo pian o ,ed <.riginale : es o non e un ' arida e pedante enumera zione di sintomi , ma una trattaziou6 ordinata e sin teti ca , nella qul\.J e il valore del segno fl. costanteauente analizzato e discu:;so tn in erito alle pi t'l tnoderoe vedute di ti ·iol ogia e cli pà tologia, mentre è abilmente s fruttato }lt' r tutto quello che t'sso può rènderci nel canipo d.-lla patogenesi t> dPlla diag nos tic:i. . b;

Un voJilme in VIII grande, di pag. XIII-254 , i·icco di 121 illustrazi oni e di una co mpl eta bibliog rafia, in co mmerc io L. 8; per j oos tri associati L. 6,50 franco di porto .

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{ ANNO

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OSSERVAZIONI. CLINICHE. '

CLINICA TRA UMATOLOGI CO-ORTOPEDJCA '

DELLA

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UNIVERSITÀ DI ROMA.

Frattura parcellare da strappamento del grande trocantere. p el dott.

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LUIGI G~.oyANNl GAZZOTr°J,

' aiuto.

Le fratture d el grande trocantere, sempre molto rare, s.i presenta n o per ·lo pii) i.n gi ovaue età (18-.19 anni ), fino a q11ando il nucleo proprio di qu esta 'a:1)ofisi non ha ancora preso connessione ossea col femore . In questi casi il grande troc antere si distacca d a.Ila rimanente massa e1)ifi aria secondo il .p iano corrispondente allo • s1 rato. cartilagineo; si ha cioè, non una frattura, ma un vero e proprio distacco ·della apofisi. Se tali solt1zioni di ·continuo,, che s.i verificano cl O!JO av,·enuta la saldatura del nucLeo di ossificazione, la frattura cqrrisponde generalmente a l J1ian o della primitiva connessi one cartilaginea,. che nell'adulto. è segnato con t1na certa approssi1r1azione dalla linea che separa il sistema trabecolare del collo (ì\1eyer) da quello del grande trocantere. • Le fratture parcell·ari di questa ap,o.fisi sono anGora più rar·e delle ·precedenti, e la loro estren1a rarità sta in rapporto col meccanismo di • tra uma che generalmente le produce. -. · ~lentre nelle ·prime è causa quasi costante un tra11mà d1retto, un colpo, un urto cioè a ppli· cato direttame,n te nella regioné, per ie altre la causa più frequente è lln {r auma indiretto, rapp f esent.ato da violente co:r\trazioni muscolari. Un .,caso. di fratfl1ra avven11to con q11e,s to me-e. canismo è descr.itto da 1Neck. Egli di.Ce che l a lesione ossea si prod11sse durante uno sforzo per sollevare un· peso, imprimendo a l tronco un movinmento. di rotazione s11gli arti inferiori. Il cas o occorso nella nostra cl ini ca era il seguente: \ I

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U .... A .. ., di anni 45, portiere. Nulla di ereditario. , Da 22 anni ha moglie, dalla ql1ale h a avt1t o 9 figli e tre aborti. . .L'ananmesi remota dice che in tenera età ebb e febbri malariche e a 17 anni fll affetto da ulceri molli con caratteri stico bl1hbone inguinal e. I,e m odalità del tra11ina che produsse la lesi on e che ci interessa, sono così riferiti dal paziente: Camminando davanti a casa, sul marciapiede, con mia mogli.e sono scivolato cadendo s11l fian ro dRstro. Toccando il guolo ·ho avvertit o un vivo dolore in corrisnondenza della articolazione clalla coscia destra. TuttaYia. a stento, sono ril1scito ad a lzarm.i ' e, coll'ai11to di · mia m oglie a trascinarmi fino al letto che è in una camera a ptano terreno. Se11tendo ai1mentare il


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d c•Jore e la difflcoltà a muovere l'arto mi sono roso: l'ematoma manca. Asportato il co.a gulo f t• tt.J strasportar.e al Policlinico~ si nota la presenza di un piccolo coagulo cruoE. O. - La misurazione degli arti inferiori si esaminano le su·p erfìci di frattura; esse apn in fa rilevare differenza di lunghezza fra i due paiono costit11ite da spongiosa normale. lati. Le regioni delle anche, esaminate isolatamente e confrontate fra di loro, non . si pre$en** tano modificate nella loro forma. I tegumenti * èr1e le ricoprono sono integri ne vi sono segni, Nel caso in ispecie quale meccanismo ha agia. destra, di pregresse contusioni superficiali o to a ·p rodurre la frattura? Si tratta cioè di una. profonde. - Triangolo di Bry· and e linea di lesione diretta, dovuta ad un colpo (urto nel Roser-N elatore muti. L'arto inferiore .destro giruce in J.eggera ad- · pavimento) che ha agito sulla massa trocanted·u zione e rotazione estern.a. rica, oppure di lesione indiretta dovuta a strapAlla palpazione, in corrispondenza .della re- pamento per brusca contrazion·e muscolare, nel gione trocà.nterica ·destra, sulla periferia posteriore della apofisi, si risveglia un vivo do- tentativo fatto per reggersi, da chi sta per calor.e. derfl? Motilità attiva: (a d·e stra). Il calcagno può essere sollevato 1dal piano deJ letto. Facendo strisciare il calcagno sul piano del letto è possibile la flessione ·della coscia sul bacino per un angolo di 45°. La rotazione interna è possibile a coscia· flessa, impossibile a coscia estesa. La rotazione . esterna è possibile in lj eve grado tanto ad arto flesso che ad arto esteso. L'adduzione attiva oltrepassa di pochi gradi la posizione di riposo dell'arto. L'abduzione e di circa 30°. Motilità passiva: (a destra). I vari movimenti passivi" si compiono con una ampiezza un po' maggiore id i quelli attivi. Fa eccezione la rotazione interna, ad arto esteso, che è impossibile anche p,assivamente. I tentativi per compierla provocano viv·o dolore nella regione troçanterica. sensibilità tattile (a destra) » dolorifì.ca (id.) non modificate. » termica (id. ) Riflessi normali. A carico dell'arto inferiore sinistro n.ulla degno di nota. Si formula pertanto la diagnosi di frattura del grande trocantere destro, diagnosi che viene confermata dalla radiografia, la quale dimostra: presenza di lln frammep.to cuneiforme di ·osso, staccato dalla .p arte superiore posteriore del gande trocantere. La diastasi dei monconi sembra di pochi millimetri. (Vedi figura). Trattandosi di frattura interessante una apofisi ad inserzione muscolare, si decide di sottoporre il paziente ad intervento, onde, per mezzo della sutura metallica impedire una guarigione imper.fetta de 1a frattura. La ,dia. stasi dei frammenti r1on è vincibile se non colla Vi è un dato nella anamnesi che potrebbe fissazione eruenta, senza della ·quale si incor1·erebbe in una guarigione per callo fibroso o per giustamente far pensare ad una frattura da pseudo artrosi. Guarigioni parziali entrambe caUJsa diretta. Il paziente . infatti dice:· « Tocche darebbero permanente .diminuzione della cando il suolo ho avvertito un vivo dolore in funzione dell'.arto. Intervento. - Rachio-anestesia stovainica (6 corrispondenza della articolazione della c~­ scia » facendo cosi supporre che-ia frattura del centgr:) + trocantere debba ri.ce:r:care la sua causa nell'urTrattamento ·della cute alla Grossiche. Incisione longitudinale per circa 15 cm. pas- to .r icevuto ·dal suolo nella caduta. sante lungo il margine posteriore del grande Il fatto però che il paziente ha battuto sopra trocantere. un piano (marciapiedi) male spiega come posOsteosintesi meta.llica. Sutura dei muscoli in catgut e dei tegumenti sa essersi distaecata solo l[UellA parte della in seta. . apofisi ossea che meno faciln-:~:a1te poteva veLo stato anatomico riscontrato nell'atto operativo è il seguente: Sul focolaio di frattura nire a contatto, . mentre un trauma diretto in si nota 1a presenza di lln piccolo coagulo erno- ~enere, e questo in ispecie, avrebbe dovuto 9) 2 1

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IL POLICL"'INICO

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produrre la frattura della massa trocanterica, 1nfatti dei 643,355 decessi per qualsiasi causa molto più in basso, in vicinanza della base, o, verificatisi nel 1914, ne sono dovuti a malattie come avviene con maggiore frequenza, la CO· infettiv·e 78,280,. e di questi ben 51,959 furono mune frattura d~l collo. terminati da affezioni tubercolari. E da notarsi anic he la assoluta man-canza Grande è dunque il numero delle morti che sulle parti m-0lli di sug~èllazione che avrebbe- per ta~e infezione si verifica annualmente; ed ro dov·u te riscontrarsi, data la violenza del esso, raffrontato con la lunga durata della matrauma necessario per pr'-'<iurre la frattura di lattia, prova ali' evidenza quanto elevato debun tro.cantere in condizioni anatomiche nor- . ba esse~e il numero dei colpiti, quanto grande mali, .come è ris1.1 ltato dal reperto operatorio. sia il .pericolo df contagio, cui trovasi esposta la Escludendo quindi la frattura patologica, S(lcietà, e quale immenso danno economico la dato: 1° L'esame generale negativo. 2° L'aspet- tubercolosi determini. to normale della ·s pongtosa ossea nel f oc-0laio Condizioni di privilegio dell'Italia rispetto di frattura. 3° La mancanza di manifestazioni ad altri Stati. - L'Italia per altro, rispetto ad luetiche e neoplastiche nel paziente esaminato altri paesi, per quanto riflette la tubercolosi a 1distanza di un anno dalla lesione : e tenendo pulmonare, trovasi in condizioni quasi di priconto che, il raip-porto dei tempi della caduta vilegio, dappoichè mentre da noi la mortalità e ·della sensazione subbiettiva « dolore » può per tale malattia è discesa quasi al 5 % della molto faicilmente .essere modificato e il distac- mortalìtà generale, questa media è superata, eq co osseo può avere coinciso col mo·m ento in cuj anche di molto, da altri Stati d'Europa fra i il paziente toccava il suolo, mi pare si debba, più progrediti igienicamente come la Francia, sui dati obbiettivi formulare la diagnosi di la Norvegia, 1 Austria, l Ungheria, la Germani.a. fratt·ura da strappamento della parte poste• I dati più recenti sulla mortalità per tuberrior superiore ·del grande trocantere. co_!.osi ci apprendono anche che l'Italia, in realBIBLIOGRAFIA. tà, non è seconda che :;tl solo Belgio. Si trova MEYER. Arch. Anat. .n. Physiol., 1867, p. 615. alla pari dell'Inghilterra, del paese di Galles e (lell'Olanda; ma è in condizioni assai migliori NECK. Monatschrift fi.ir Nufallheilkunde, 1903 di t'utti gli altri Stati di Europa, nessuno eccettuato; e sovra tutto dell'Austria e della UnMEDICINA SOCIALE. gheria i quali ultimi paesi hanno un quoziente quasi triplo a quello dell'Italia. Le nuove provvidenze statati contro la tubercolosi. E bensì vero che nei riguardi della tubercoloAbbiamo già dato ampia notizia delle dispo- si non si son.o finora ottenuti i brillanti risizioni emanate c9n D. L. per intensificare la sultati verificatisi per Ja maggior parte delle lotta contro la tubercolosi. L'importante pro- altre malattie infettive, pur tuttavia devesi rigramma organico d'azione è destinato a dare conoscere eh.e gli sforzi compiuti contro l'immaimpulso ad energie ed iniziative locali, ed a ne flagello si sono dimostrati oltremodo b~nefici, coordinarle. Esso rimarrà legato ai nomi del essendo riusciti a contenere la mortalità per comm. Lutrario e dell'on. Orland.o, ,che lo han- tubercolosi in lin1i ti non elevati ed a determi, nare anche una diminuzione di essa sovratutto no con·cepito e tradotto in pratica. Ci siamo p·r ocurati i cenni illustrativi che ac- in questi ultimi anni, non ostante l 'emigraziocompagnano il Decreto .e d ora ci facciamo un ne, l'accresciuto urbanismo, la trasformazione dei çentri agricoli in industriaJi, l'addensapregio di pubblicarli integralmente. mento della popolazione.

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Diminuzione della mortalità per tubercolo-

La s·i. - Per tutte le forme tubercolari si ebbero, tubercolosi continua ad essere la malattia in- · nel triennio 1888-90, in media 63.012 morti di fettiva cl1e desta la· maggiore preoccupazione cui 41. 787 per tubercolosi polmonare; cifre, non solo perchè è , pii1 delle altre, frequente e queste, che riferit~ ad un milione di abitanti diffusa, riuscendo ca11sa di grande mortalità dà.nno, rispettivamente, un quoziente di 2098 e specialmente nei centri urbani ed industriali. 1477. Nel triennio 1912-14 la media dei morti ma anche per il fatto che colpisce a preferenzn. per t utte le forme tubercolari discese a 52.337 e l'individuo ne11•età più vigorosa, rendendolo per a. 37.650 per tubercolosi polmonare, ossia ri· lt•ngo tempo inattivo, e per le note di debolezza ~pettivamente ad un quoziente, su un milione costituzionale che determina nei discendenti, di abitanti, di 1477 e 1063. Per cui, in complesso, nel triennio 1912-14 si producend o così la decadenza ,ed il deterioraè avt1to un beneficio del 30 % nella mortalit:~ nlento della r azza. Gravità della mortalità per t1lbercolosi. -

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per tutte le forme tubercolari risvetto al trien11io 1888-90, ed un beneficio del 24 % nella mortalità per tubercolosi polmonare e disseminata. Questa discesa della mortalità per tubercolosi più 11.0tevole per le forme chirurgiche che per la forma polmonare, devesi, in gran parte, oltre che a11e influenze dei vari fattori sociali che hanno elevato il tono della vita, anche e sovratutto al .r isanamento dell'ambiente cl1e è · l ino dei capisaldi della · nostra. legislazione sul1'igiene e sanità pubblica. Le grandi agevolezze port:lte dalle provvide leggi, concesse ed .a pl)licate in sempre più larga misura, e con ritn10 sempre crescente, ha determinato una vera rige,nerazione ~el Paese. E devesi, più che ad aJtro, a questo rinnovamento la formazione .li ltna salda barriera difensiva anche contro la • tl1bercolosi, dato il legame stretto ed inscindi· bile che corre fra qt1esta malattia e la igiene delI'abitato.

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contagio da uomo a uomo e sopratutto quello f a.migliare, di correggere nei figli di tubercolosi le stimmate ereditarie, di assistere e f~r­ tificare i bambini gracili, linfatici e di debole costituzione, che rappresentano appunto per questa loro m iseria fisiologi ca i predisposti e candidati alla tubercolosi. Questa prorr1ettente ripresa di attività antitubercolare, favorita dallo Stato, è stata poi seguita col più vivo interesse, sicchè le nascenti Istituzioni, oltre 1a dovt1ta assistenza, sono stata sussjdiate con elargizioni di denaro, di materiale profilattico, di pacliglioni e di tende ospedali. •

Necessità di più deciso interverito. - Ma, dato il pericolo, che minaccia, è di indilazionabile necessità l'intervento viù cleciso e largo dello Stato nella lotta antitubercolare diretta, senza di che non sarebbe possibile conseguire utili risultati nè sperare in un 'efficace difesa sani Pericoli irierenti alla guerra: - Però questa. taria. • nostra favorevole condizione è gravemente mi~ doveroso riconoscere che l 'opera delle I stirtacciata dalla , guerra. I disagi, gli sforzi cui r-,ono sottoposte le truppe combattenti, le stesse tuzioni antitubercolari. 5ia pubbliche, sia private, si è finora spiegata, l10Il ostante la 'limi·· condizioni di vita alla fronte rappresentano un insieme di circostanze che favoriscono nei de- tata disponibilità dei mezzi, in modo benefico. t1oli la manifest azione di forme preesistenti allo Senonchè gli Istituti esitenti, già nelle ordin8. stato latente, quando non inducano, a dirittu - rie condizioni insufficienti e non adeguati a] bira negli organistni non temprati, uno stato d i sogni, de\ono pi.ù che mai considerarsi jmpari predisposizione a. contrarre la infezione. Feno- a ll'arduo e complesso problema, che si impone meno questo comune a tutti gli eserciti be]Jj _ in conseguenza della guerra. Di pii1 l'azione di detti istituti, che, sono per gel'anti. Noi non siamo ancora ln grado di dire quar1- lo più il portato della beneficenza pubblica e;> della munificenza di generosi, è spesso d,irett::i ti. fra i combattenti sono i cc feriti dalla tuber . coi osi » . a fini speciali e limitati, e manca della necessa .. ria coordinazione con altri istituti congeneri, Ma pur senza assegnare alla manifestazior11~ limiti elevati> non vi ha dubbio che una nuovn. sicchè spesso n.on si ha ii massimo rendimento utile agli effetti della profilassi antitubercolare .. onda di contagio si diffor1derà nel paese a ca1JSorg~ da ciò l'imperioso dovere per lo Stato sn. della guerra; donde il dovere nello Stato, dj non solo di integrare l'opera delle istituzioni assistere, curare e ·tutelare i soldati, che riesistenti, di promuovere, incoraggiare, sussitornano al luogo natìo, affetti da tubercolosi, e diare Ja propaganda antitubercolare specialtutelare ad un tempo la società da una diffu1nente nelle scuole e nelle popol azioni> di facisione maggiore della malattia. litare l'impianto ed il funzionamento di IstiOrcorre dunque premunirsi e preparare in tempo i mezzi di lotta necessari, occorre con- 1uti .antitubercolari, ma anche di esplicare un r.entrare e coordinare le energie e gli sforzi pe1· più efficace e diretto intervento per coordinare le forze, disciplinarle, rivolgerle su direttive arscongiurare la minacciante iattura. · Forte polarizzazione della pubblica opinio- moniche. La lotta antitubercolare è bene avviata, ma ne. - -· In Ita lia la lotta contro la tubercolosi ha compiuto in questi ultimi anni un notevole pas- occorre perseveT·anza, pr0seg·uirla con unità . e tenacia di intenti, imprimendole con modernità s0, vincendo anzitutto quello scetticismo e quele larghezza di mezzi, un mag·giore indirizzo an1a apatìa nella popolazione, che erano gli ostaticontagionistico, e rendendo in pari ten1po conco1i primi da Sllperare. Già si è avuto un procç>rde, intima e viva l'azione simultanea e com1nettente 1·isvegJio igienico nella Nazione, un rjdei pubblici poteri e delle libere associafiorire operoso di energie, un fervore di discus- ' binata . . z1on1. sionè; numerose associazioni e henemeriti Comitati hanno promosso istituzioni e dato vita a Propositi. - Tale intervento ed azione dello svariate forme di assistenza e di . provvidenz'..! Stato potrà .ora spiegçi.rsi con impulso più vi·· antitubercolari, al fine diretto di sopprimere il goroso, dato lo speciale stanziamento in bilan3 (11)


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ci o della son1n1a di L. 500,000 a parti1·e dall' e- colari, quali le Colu1iie montanine ed alpine e le Colonie campestri permanenti per i figli ùi sercizio 1917-18. Dispe1isari. - Questo stanziamento permet- tubercolotici e. di ba.mbini conviventi con tali terà di erogare aiuti più larghi per diffondere malati, le scuole all'aperto, le colonie estive di specialmenta l'istituzione di ambulatori e di- . città, ecc. spensari antitubercolari e di poterne, in segl1i-Casellario ecografico. - Altro grave probleto, assicurare il regolare funzionamento. ma, la cui importanza va sempre più delinea11La particolare fiducia che si ripone nell'uso closi, è quello delle abitazioni insalubri, che rappiù largo dei dispensari, trova la sua ragione p1·esentano appunto la condizione più favorenel fatto che questi Istituti sono uno dei 1nezzi . vole alla diffusione della tubercol osi spec]almenprincipali ed il caposaldo della modern a lotta te nelle città. Conoscere tali case e potere provantitubercolare, intorno a cui si riannod ano le vedere al risanamento di esse sar à certo un pasaltre opere di assistenza e di profilassi. so notevole che si sar à fatto i:iella crociata ~o­ I dispensari costituiscono infatti il centro ,1i ciale contro la tubercolosi ..Ed è perciò che presattrazione dei malati e provvedendo alla cur!l, so gli T.Jffi ci d ,igien e, aln1eno delle grandi -cited alla assistenza sociale di essi esplicano n(ll tà, dovrà promuo,·ersi la istit11zione· di caselcontempo opera en1inente~ente p~ofilattica ed la ri ecografici, intervene ndo anche con dirett ! edurati, a roll'estendere la loro azione anche ~ussidj i:>er a.ffrettare l'attuazione di sì imporrLelJe famiglie dei malati ed alla casa di abita- tantP- provvedimento. zione, col diffondere consigli igienici, n orme e Propaya1ida - 1' iyila nza sa niluria. - Il fonmezzi i1rofilattici, con ed11care ed elevare la co- do anzidetto per1nette1·à inolt re di intensifi.c a · re la propagand a igienica, mercè confeTenze po, 8eienza igi enica del popolo. Centri ili accertarriento diaan ostico. - E del- i:>olari, e di dare una maggiore efficienza ai serla massima in1portanza poi, per conoscere le vizi di vjgiJanza sanitaria> ch e norr11almente sorgenti di contagio , onde potere intervenire in esercitan o le autorità co1nunali, promuovendo modo efficace, la costituzione di centri di accer- nnche corsi specialj pratici per la istruzione eJ tLddestramento di nersonale nella n. olizia sani .. tamento, diagnostico forniti di tutti i mezzi mot a ria. derni di indagine, funzione questa che nei grossi centri vien fatta dai dispensari, ma che doDa1nP t•isitatrici. - Azione, questa, che potrà vrà anche essere assict1rata in quelli minori, af- e ·se re integrata dall 'opera di dame visitatrici, fidandone il compito ad istituti ospedalieri od <'11e si prestino ·_ gratuitamente - e come già ai laboratori batteriologici jn funzione per Jn 2'i fa in ·alcune città con immenso successo ~ vigilanza igienica e per Ja profilassi delle ma · diffondere nelle fan1iglie povel'e le nozioni ele- Jattie infettive, il cui impianto verrà esteso a1 rc1entari i:>er la difesa del contagio. E ' una forrnaggior numero possibile di comuni. fi1è1. di propaganda spicriola, alla· buona, che 'è n11a delle più sug·gcstive. Tstituti di prevenzione. - Più larghi aiuti ed Anche per l' addestran1ento di tuli dame doincoraggiamenti verranno concessi agli Istituti vranno estendersi e i11oltiplicarsi i co rsi di isttudi prevenzione antitubercolare, i quali hanno l)re,ralentemente per scopo la protezione dell'in- zione, che sono già stati iniziati nella LapitalP, fanzia e della nrima giovinezza dalla tuberco- C'O tne centro di ·irradiazione. loRi e specialm en te di quelli predisposti ver ereRiassunto. - Nel tradurre in atto .questi prn· ditn,rietà, per convivenza con tubercolosi o per positj cti lotta antitubercolare, qt1esto lVIinistc· debolezza di costituzione. ro, che fra 1'altro presiede alJ a organizzazione sanitaria <le.l Pa~se, i a\ var1·à del concorsi) Ospizi marini. - Tra questi primeggia l'istitt1zione prettamente italiana degli Ospizi mari- delle Istituzioni e dei comitati esistenti, ali e n·i alla quale dovrà imprimersi n ovello vigore> quali verrà dato il rnaggior aiuto morale e main modo che essi possano estendere la benefi r n teriale possibile, conservando integ1·a qt1ell ·t azione ad un maggior nt1mero di bambit)J, e funzione direttiva e di cunt.rollo, che è indispenposf:ano prolungarne la cura fino a tanto che sabile per raggiungere il conseguimento delle alte finalità della lotta antitubercolare. l'organismo debilitato lo richiede. Con questo cnmpl e~so programn1a, da attuar- . Ogni sforzo sarà inoltre diretto ver assicurare si c,1n un p1·imo fondo di lire cinquecentomilé.1. eh e il ft1nzi on amento di essi ~i !l rontinuo eri n.n che nella stagione invernale, e ver promuo- o·ià stanziato in bilancio e col concorso dello vere l'impianto di Sanatori l\!arini per la curn lstituendo fondo di riserva per le epidemie, e col concorso anche delle altre amministrazioni _ delle affezioni tubercolari chit1se o di affezioni interessate alla lotta, si mira, in sostanza, ad ~crofolose. intensificare le provvidenze per la ricerca e lo Altre istituzioni. - Incoraggiamenti saranno accertamento· dei tul)ercolosi, per la cura ambudati ad altre istituzioni preventive antituber1

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SEZIONE PRATICA

latoria dei malati, per la assistenza sociale di essi e delle loro famiglie, per la prevenzione della malattia, per la costituzione di u11a vera coscienza antitubercolare nelle masse popolari.

Ospitalizzazione dei tu,bercolosi. -

Rimane però un altro cospicuo orùine di provvidenze, anche esse capitali, che riflettono la ospedaliz# zazione e l 'isolame11to ùei tubercolosi bis ognevoli di ricovero.•

Letti d·ispo1iibili e · gra'Ve spe reqtlazione fra i bisoyni e la pote1}zialità di ricovero. - Esisto-

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vedere al loro benessel'e materiale e per assicurare l 'incolumità pubblica, che effettuarne il ricovero e lo isolamento in speciali 1uoghi di . cura.

Tubercolosa1·i - Servizio e sale ospedaliere. Occorre quindi da una parte aun1enta1·e la potenzialità degli I stituti curativi già esistenti, dall'ultra promuovere la costruzione di nuovi ospedali speciali o l'adattamento, allo scopo, di sezioni, o di sale ospedaliere, che per la ubica . zione, disposizione ed ampiezza di an1bienti 1·isultino idonee. · Con ciò si provvederebbe ai bisogni più urgenti della assistenza e della profilassi sociale antitubercolare, ~enza iniziare la fastosa politica di « veri Sanatori di stile » nella loro ariRtocratica veste costruttiva, che richiederebbe un impiego di fondi notevolissimo, soverchiante cli troppo le forze sul cui concorso pt1ò farsi assegnamento per la risoluzione del problema. S i tl'atterebbe di dare la preferenza a luoglri di cura di g1•ande semplicità, che si sono di1nostrati più rispondenti a llo scopo, in conforn1ità, del resto, della tendenza più m oderna, seg·uìta anche dalJe Nazioni alleate nella lotta nlla. q11ale si sono in questo can1po accinte. In questo n1odo per n1ezzo dei dispensari, dei centri per la diagnosi precoce della malattia, e dii tutte le .altre forme di assiiStenza speciale al• 1"infanzia e di propaganda da un lato, e per n1ezzo degli ospedali speciali, delle sezioni e ùelle Sale ospitaliere per tubercolosi dall'altra (se diffuse in larg·a rrdsu1·a e funzionanti con eriteri e diretti ve sanato ria li), si può provve<l e re sufficientemente, in prin10 tempo, alla cu1·a, all'isolamen to ed all 'educazione igienica dei i11alati tubercolosi ed adempiere a lla funzione i.li o rgani di difesa sociale del 111orbo.

no attualmente nel Regno 10 sanatori, per le forme di tubercolosi polmonare incipienti e suscettibili di guarigione, 7 tubercolosari e 54 sezioni ospedaliere, qt1esti ultimi per il ricovero ùi tubercolosi. inguaribili, cronici e per i q.u a 1i il ricovero rendesi ind-ispensabile a causa delle speciali condizioni economiche e familiari d~1 malati. In totale ora pe1· l 'ospitai izzazione dei t:ubercolosi si avrebbero a disposizione poco piit di 4,000 letti. Numero, que ~to, assolutamente in adeg· u~. to n.J bisogno. Ed a convincersene basta risalire :llle cifre esponenti di tale bisogno. Nel solo anno 1914 morirono di tubercolosi polmona.re, nel Regno, 37,732 individui! La enor111e sperequazione fra questo numero e quello dei Jet.ti di appena i,000, come si è dett o, apparisce ancora più grave se si considera che la tubercolosi è a preferenza i11alattia della r11iseria. Sono infermi, spes. o troJ)po poveri per essere I.a sciati nella loro abitazior1e, ove l 'esiguo spazio è diviso con la nu1nerosa famiglia; e, spesso anche, sono troppo malati per potersi limitare alle fo1·me. ambulatorie cli assistenz<1. Sover1te, clunque, si impone il ricovero, che non può concedersi per inancanza di letti; .o vvero si concede accogliendo l'infermo in _una sa* la comune, se11za vantaggio, anzi spesso con .l\. prowuovere la cos.Lrt1zio11 e e la sistemaziodanno di lui e con danno ancl1e deg·li altri innt' di I stit uti di cura per i tubercolosi te~d e fer1ni esposti a l contagi.o in queJ 111edesimo amappunto il decreto-legge già sottn11osto alla sanbiente. zione Sovrana. Ove n on si provvedesse, tale condizione di col l sisten1a accolto e clisciplinato, per procuse sarebbe fatalmente destinata ad aggravarsi rare il sorgere di istituti di cura, è quello della dopo la g·uerra, quando i « feriti del p olmone » concessione dei fondi occorrenti per mezzo di che contrassero la tubercolosi nell'atto di difen- 111utui alle più larghe condizioni di favore. dere la patria, verranno ad aumentare la faSi dà facoltà perciQ alla Cassa Depositi e Prela.nge di coloro che chiederanno il ricovero per stiti di concedere mutui di favore con l 'asst1nle11ire le 101·0 sofferenze. . zione· totale degli interessi a carico dello Stato. P»·ovvedirrienti per l' ospeda l·izzaziorie. - Im- analogamente a quanto si provvede in atto p er pellente è quindi il problema della ospitalizza.. le opere di conduttura di acqua potabile. I mutui potranno concedersi non soltanto zi one dei tubercolosi e specialmente di quelli ai Comuni, ma a n che a provincie e a qualsiasi poveri ed in istadio avanzato, che sono i pit1 pericolosi per la diffusione della malattia. Non altro Ente n1orale che intenda concorrere alla essendo possibile per essi la cura domiciliare, lotta contro la tubercolosi. Non si è posto un nè potendo in essa praticare le necessarie mi- limite di popolazione ai Comuni che posson o usufruire del beneficio , perchè quelli nei quali ~ure di difesa igienica, non rimane per· prov1

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più gra11de e più temibile è il flagello sono appunto i centri maggiori. In relazione col criterio sopra accennato delln semplicità degli Istituti dei quali si t1·atta, si stabilisce in lire duecentomila l'ammontare n1assimo di ciascun mutuo, ele\Tabile,_ del resto, a lire trecentosessantamiln., con il cumulo dei benefici portati da altre leggi, come quella del 25 giugno 1911, n. 586, e quindi tale, da as8icurare la costruzione di stabilimenti idonei allo scopo e di notevole potenzialità di ricovero. La facoltà di concessione di tali ·mutui è riconosciuta al Ministero dell'Interno per dieci • anni e la spesa per gli interessi st1i mutui che si concederanno in ogni anno, da stanziarsi in apposito capitolo del bilancio del Ministe1·0 dell'Interno, è prevista in lire 60,000, corrispondente ad un capitale di circa L. 2,300,000. Cos1 lo ammontare cornplessivo dei inutui che potranno essere autorizzati in un decennio sarà di circa 23 milioni di lire elevabili a 30 milioni per la contemporar1ea applicazione della legge 25 giugno 1911: sopra citata". Trattasi pertanto di un provvedi1nento di n otevolissir11a portata che mette a disposizione delle iniziati ve mezzi atti a provvederé al grav8 problema con sufficiente ampiezza.

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* * aver creati i

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i\il a non basta congegni special i; occorre ancl1e app1-estare i mezzi per farli fu11zionare. Presentemente nella grande maggioranza, Cornuni ed Opere Pie sono in condizioni di dis~1gio economico sì d?- rendere assai difficile e for se impossibil~ il funzionamento degli istituti, nuovi o ,rifatti, per guisa da rispondei-e_ alla loro specifica funzione. Il Decreto-legge di cui si tratta perciò istituisce un primo fondo di L. 600,000, che avrà l'unica e precisa finalità di favori1·e il ricovero e l'isolamento dei tubercolosi, aiutando il funzionamento dei desiderati ed auspicati Istitu t j · n1entre con l 'altro fondo di L. 500,000, che lu stesso Decreto-legge/ assegna al bilancio del I\Iir1istero dell'Interno fin dal pr~sente esercizio, s1 provvederà, come si è detto, all'altra parte del prog1·amma, cioè alla cura ambulatoria ed al tre forme di cura ed assistenza sociale contro la tubercolosi.

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Questi provvedimenti diretti. contro la tubercolosi a ssumono, in questo mon1ento storico de 1 nostro Paese, anche maggiore importanza, in quapto rappresentano un doveroso sentimento di riconosrente pietà verso i nostri valorosi combattenti che, n~ll' adempimento del loro dovere verso la pat rin, 11anno.'in contrata la malattia, (14)

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e questo principio di illuminato patriottismo e consacr ato nel Decreto-legge dove si prescrive che, nella concessione dei benefici da esso con templati, sia data la prefe1~enza agli Enti che Ri propongono l'assistenza agli i~fermi congedati da.ll'es3rcito, che abbiano contra.tto la t11berco1osi in servizio militare• di guerra. >'.C

* lotta, *

Il progra~ma di per quanto inizialo con inezzi che a tutta prima sembrano modesti a confronto della vastità del problema di natura profilattica e sociale ad un tempo, apparisce organico in ogni sua parte e rappresenta una !)rima, solenne ed efficace affermazione della volontà delìo Stato di esplicare una azione di retta di protezione contro la tubercolosi e un primo notevolissimo passo sulla via della pratica attuazione di tale volontà.

aCCRDEMIE, SOGIETA MEDIGHE, tONfiRESSI~ (NOSTRl RESOCONTI PARTICOLARI).

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XXV Congresso della Società Italiana di Chirurgia. SESTA SEDUTA -

5 marzo: ore 15.

Discussione sulle ferite con lesione della taccia e dei mascellairi.

Prende la parolu per t1na rivendicazione della propria opera a propooito delle rinoplastiche. Il prof. Beretta è andato a Yedere operazioni di ricostruzjone nasale negli ospedali francesi, senza trovarvi la .soluzione delle difficoltil operatorie. Ebbene più v.icino,. a Pisa, avrebbe 11ella clinica dall'O. osservato come si possono risolvere quei problemi .operato-rii ohe ha v~sti insoluti altrove. ~ vero che l'O. non ha avuto occa.sione di pubblicare il proprio complesso la. voro, ma, H vendo sempre eseguite le &ue rinoplastiche in n ru~ clinica ben conosciuta, alla presenm di coll~gl1i e della scolaresca, oosì e.gli deve modestamente J)1·esumere che il proprio lavoro, fH tto pubblica1nente, non sia rima.sto completamente ignorato. ~ebbene non pubblicato per le stampe. Parecchie volte ha <l vn to occa ·j one di eseguire rinopla.stiche totali o sub-totali: più frequentemente ha dovuto restaurare la J)UnUI del naso strappata da morsi. Riassume brevemente i punti più i1n1)Qrtanti dell 'argomento. La pri111a volta per un~ testaurazi<>ne totale del naso im,p iegò lembi osteoplastici dal fJ.·ontale, allargando e modificando il metodo del Konig; riuscì a formàre un naso provvi to di setto e di pareti laterali e ricoperto di pelle non soltanto sulla superficie. esterna, ma. pur su quelJa cavitaria. Il risultat.o fl1 ottimo e dopo 1:> anni l'O . ebbe occasione di riYedere la donna, f'l1e intanto da qualche i1nno aveva preso rnarito e chl' si tr<> va va in condiz.ioni f'Rteticbe abba. tauza buone. CECI. -


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SEZIONE PRATICA

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Però nelle ultime ri.n oplastiche ha iuutata com1·i u tuta ti nella loro posizione e la scia ti per 8-G l)letamente la tec:nica, partendo dal principio di giorni (autonomizzazione dei len1bi). L·o. t0lse poi non lasciare cicatl'ici deturpanti in parti visibili del la super1ìcie anteriore lllUC'Osa del lembo labiale retviso. E anche nelle overazioni per rinofima d~ molti tangolare, che divideva ii1 due apertt1r~ il gran foanni ha rinunciato ai fembi frontali col metodo i11to della cavità della perdita di sostanza e ne recendiano ed u sa invece lembi cutanei libel'i &econd<> tò i lati. Scollati i lembi nasali giit antonomizzati Wolfe, di Glascow, dalle regioni anteriori della <'<>· ed abbassati ciascuno ~el!a perdita di osta11za nascia o dal fianco. sale corrispondente, s11tutò da.ll'inter110 i,er ciasçuIl principio dunque è <hl non sostitl1il'e, ove sj a no di essi il lato interno col lato ri.SJ)onden te çlel i>ossibile, una <lefor1nità, sebbene non g1·il ve, acl lembo labiale da sostegno ed il lato estel'no c:ol la u11'~11tra assai detul'pante. to esterno ·d el foro àel Jla·s o del lato rispettivo: Per spiegarsi l'O. ·d~scrive soru1nariamente 11n.1 questo lato era, beninteso, stà to recenta to. Comple- · rin<>1}lastica totale eseguita sopra un indivi<.1110 i11· tata la isutura dei lembi c11tanei autonomizzati ubYilltogli dal p1'!()f. Burci di Firenze. ba.ssati e col lembo la biàle centrale e con i contor·r1 paziente presentava una dtstl'uzione ('Olllµletn ni laterali dell'antica perdita di sostanza, si trovò della punta del naso, delle p-inne, del setto osseo fol'ma ta nella reg·ione ~;1 &1 le una superficie cruenta e membranoso per processo distruttivo sifiliti<:o vront.a. a riceve1·e il le1nbo ùrachiale c:artilagineo, i I quale Yi Yenne aùa ttct tu t:on le tegole di Tagliacoz. I>reg·resso. Era ~tt-1 ta tentata da altri t1na overazio· ne senza risultato. Manca.va assolutamente il ter· zi. L'O. tralascia tutte le minuzie tecniche che sono reno dove impiantare l.a parte s1J-Orgente del naso necessarie per u11a serie di opera~ioni ( o8ì clelicfl te esistendo in sua vece un foro informe. e la tecnica della me-dicatnra; accenna solo che Ecco oome proredette. Sc:olpì un l~mbo media 1111 de bbono collocarsi nelle cavità nasali dei tubi di labiale dal margine libeto al suo ent1·u.re nella P<"'t· , t;1Qutchouc per permettete a11·operato di respirare e lllu11tenere l'apertura clelle nl1ove n;lrici. dita di sostanza. La parte centrale <lel labbro :-: 11 Nessuna cicatrice Yiene c-osì ia deturvare il viso periore (filtro) ft1 incisa ~n due tagli laterali, i:soi1el contorno del nnso. '.\Tel caso aceen1iato il i·isullandola poi e a tl1tto spessore pe(luncolandola ~11 I tato fu perfetto e do1lo alcuni a nni i~o. vide il :paforo na·sale. Mediante una. incisione orizzont<-1Jp 7.iente con una moglie piacente. 'l"'rattandosi di peresterna mobilizzò ciasct1na métà esterna del labbro dita della 1)1111ta del na ·o l 'operazione è viù li:mJtat.a supel'iore e le riunì sulla linea mediana ricostruen<lo e i lembi di tappezzame11to si scolviscono sulla il labbro superiore diviRO, Il filtro mobilizzato, inlJarte del na·s o sovrastante a l moncone della punta. nalzato e rovesciato verso la caYitii · nasale con la Questo metodo completamente originRle. dall'O. sua superficie libera labiale recentata, fu ·ntUl'<l to illl1uaginato, è tato da lui messo in pratica parecalla parte più alta del con torno clella v~rct i tn <li <:hie ,·olte con risulta ti splendidi: <t lc:uni restaura ti sostanza nasale, pure recentnta in corrisvonllen"'a. della l>untc:1 11on sewbra ne1>p11re <:be , sia no stati t>erchè ir1 prosieguo diventasse la 7;QDa di impianoperati. to del nuovo naso. Questo per la s-ua faccia esterna doveva essere fatto da un lembo cell11lo -c11ta11eo BERETTA. Si duole cli non a VE:>r in·ima conosciubrachiale ,1nteriore sinistro secondo 'l'agliacol':zi. tò gli studi del Ceci snlle l'inovlastic.·l1e, ma si riPrecedentemente alla formazione di detto lembo tie11e giu stificato dal fn tto cl1e tn 1i studii non so110 eta ~tato imruesso ll·D cuneo di cartilagine so1>ra al- Rtati tinc:-0ra 1>nbblicnti. Quanto <lll·appunto ' che &i la fascia su.p erficialis, nell'adipe sottocutaneo: il i>otrel>be fare alla pl'oteF;i Cacciale, del lungo tempo ch'essa richiecle, <1ff~rn1.;1 che il l)l'Oprio ospedale cuneo ca rtilagi11eo era stato eonforn1ato i11 modo è un vero ospedale speC'ializzat<>, ove può, se è µeche, messo il lembo eonvenientemente è1 i:osto, sercessario, trattenere i par,ienti anche ver un anno visse a formare la sporgenza del tratto cle l na S<> mancante. Attese oltre 10 giorni perchè il cuneo Tornando infu1e allia rinoplc1stica chirurgica, dice di aver visitato non roltanto i centri specializza ti Càrtilagi.net> facesse corpo c-ol lembo brn cl1iale e francesi , Il,la J)lll' qu elli ing·lesi ed an1erica ni instido1)() qne to tempo i>assò · alla preparazione del t11iti in ~,rancia, ed ila sempre veònto c-he le più le1nbo, cl1e fu isolato con la fasci.a snperfìcial is. belle rinopla·s tiche cl1irurgJ.che, dopo un certo terulascian-0.o integro il peduncolo periferico, perchè po, più o meno lungo , si trasforma v;1no i11 deformisi aut;onomizzasse in qualcl1e giorno di attesa. I>er tà ridicole. riguardo al terreo/) cli impianto 1'0. i1asRù poi a lln prf\pn razione dei lembi di tappezzs.mento del la i1t10PERNA. - Sostiene la i1~cessità. che tutti i chi1·urv.a t <l vitil nc1sa.le, che si doveva trovare sotto il gi conosca.n o i fonda men.ti della protesi masrellare lembo brachiùle, qt1ando fosse stato DJf\SRt> n posto. e l'uso degli api)arecchi relativi:. in macanza di tali I lembi di tappezzament;o ·si costrl1irono al di sopra cognizi<>·n i deve essere dovere loro invia re i feriti . del foro forn1ato dalla cavità na·s ale, facendo una alle n1ascelle nei centri stomatologici della zona di incisione mediana. e due la tera.li riunite da una in- g11erra e del territorio, in cui il se1·yizjo è }1<'rfettileisio11e trn.sver&ale in alto. mente organizzato. Quanto ngli innesti ossei o cartilag·inei in casi Seconclo l'altezza della perdita di sostanza i dn<:! lf\mbi rettangolari yeng-ono form<lti o sul dorso o cli pseudoal'trosi dei mascellari, conferma ciò che ha s11lle parti laterali del naso ed eventualmente fino detto il Canna, che attnal1nente i risultati non soalln gln bella e .si pednnC'Olano almeno a mez7,o cen- no molto brillanti: crede ~rò ch'essi debbano vetimetro dalla perdita di sostanza. Questi due lem- nire ten.t ati in sf'rond o tt=in1po, ~ssa to a :-.1-·olutamen• te ogni fatto .c;t1ppnr~l tiYO. Dott. r,. G. ZAPELLONI. bi SC<>lla ti e con un iwdnnoolo ben robnsto Ye11gono 1

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' IL POLTCLTNICO

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AP·P UNTI DI MEDICINA SEMEIOLOGIA. li singhiozzo nelle atlezioni dell'apparato · cardio-vascolare. Il singhiozzo è dovuto a d ùna rapitl a con-

t razione inspiratoria del diafra.mn1a, nel corso della quale la glottide si chiude rapidamente, così che è impedita l 'ulteriore entrata di ari;-1 nella trachea, mentre l 'irr1pulso della colonna cl ,aria jn questa p enetrante, battendo s ulla glottide chiusa d à origine a l pen n oto ·t umo1·e. I)erch è si a bb ia il sing·r1iozzo è nece's sario che le fibre muscola ri del dictfra nu11 a si contragga110 per eccitazi on e trasrr1essa attraverso il frenico. E dati i rapporti anatomici tra questo nervo ed il cuore si spiega come in molte malatti e di ques t 'organo si abbia, disturbo talora r11olto rnoles to, il singh iozzo. Questo, nota Sbrocchi ( l? iv. Crit. Clin. Med., N. 25, 1916) si ha in special rnodo nelle malattie del pericardio, ma an cl1e ne1 le lesioni dell'arco aorticò e nelle ca r diopa tie in genere, e 'p itt in quelle acute chfi nelle croniche. P oicl1è il pericarclio è p ercorso bilateral111ente dai n ervi frenici, e da questi riceve rami colla.te1·ali, si $piega come nella pericardite poss a sYilupparsi un o s1.i.n1(>] o di retto allo sp asmo clonico del diafran1ma. Un essud ato fibrinoso o an che un versa111ento liquido possono eccita1·e in via di r etta i rami p ericardici del frenico e . l ' eccitamer1t o in ,,in di.retta trasn1e.tteJ'si al in 11 rolo. Di solito il singl1iozzo nella pericar<lite si manifesta n el pe1·iodo inizi a le, quando cioè predominano i fe11on1e11i irritativi ed eretistici. t=>uò es8ere quasi cont in uv, mar1i festarsi ad interYa1 li senza ca u ~a a ppn rente, s pesso dopo la ingestion e a ncl1e 1nini111~L di alimenti. Nell e le ioni cleJl'arco (lell 'aorta (a neurismi, a ortiti), il ~ingl1iozzo, per qt1 a nto molto r aro, fJU Ò corr1parire in ~ien1 e ag·J i a 1tri si11tomi fun.zionali. E so è d eterminnt0 <l a nn'irritazion e del plesso cardiaco, ch e h a sede a l dj sotto dell'arco a ortico. Si tratta qu ind.i di un singhiozzo prod otto per via rifl essa. Nelle cardiopa tie in genere (endocarditi acutè e cronich e, mio card i ti, degen erazioni mi•)cardiche, ecc.), i l singhi ozzo à tanto raro, che eventualmente può pen sar si che esso sia un'ac<"identalità indipendente più che in relazione cliretta con la affezioue carcliacà. 1~ uttavi a pare ch e il ~ inghiozzo si n1anifesti più facilm ent .~ Jaf·ll e forn1e n cute ed al lora è lecito p ensar e eh ~ ad eccita re le t ern1inazioni dei nervi cardiaci . ia110 gli stessi agenti flogistici, che producon o il processo infiammatorio nel cu ore. Di regola p11 ò affermarsi eh<> ql1 ando in un (16)

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FASC.

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PRATICA~

indi vicluo affetto da malattia acutn o cronica del cuore compare il singhiozzo, ql1esto è pit1t· tt•sto dl1raturo, mentre il si11ghiozzo di persona ~una, dovu to n.d eccitazion e partente dallo sto. rr1aco, i cessa in pochi istanti e con mezzi semplici, quali i] t ra ttenere il respiro , far l ' atto .... cl ello spremere a gl ottide chiusa, ecc. D'altra r>arte nelle affezioni cardiache si accompagna ad una vaga sensazione di dolore al precordi o o(I anch e in costrizione al petto. . a. a.

Sintomi ascoltatorl nelle ferite dei vasi. _\l aki ns (Tlie Lancet, 1916) os. erva come i • r t 1i11o ri udibili all ' ascoltazio11e collo stetoscopio co.stit11iscano uno dei sinto1ni più importa nti delle ferite d ei vasi sanguigni. Il rilievo di essi, è in ispecial modo u tile nei casi di ferite m t-i.ltiple, dovute allo scoppio di proiettili ad alto esplosivo. P er effetto di questi ~i possono produrre i1t1merose ferite s11perficia li, ed una profonda, ca11sante la lesione di l1n vaso , lesi one che facilment e potrebbe sft1ggire se no11 si ri.cercano i sintomi ascoltatori. L 'A. ha a tal • rig·uardo comunicato dei casi assai.... istruttivi. I r1 t1r1 primo caso di frattt1ra complicata della : gamba f'\1 diagnosti cata la r ecisione della t) biale posteriore e della anteriore. Malgrado p erò la s utura dei d etti vasi, si ebbe febbre, men· tre cont in11ava. a gor1fìarsi il polpaccio. Si te1neva l 'esistenza di 11n l) rocesso infettivo, allorchè invece all'ascoltazjone d ell'arto si trovò, lungo il decorso dell'arteria p er onea, un intensi) r umore sistolico ed un esam e più accurato rivelò che anch e q11esto vaso era stato reciso. In un econdo ca so di ferite mul.t ipJ e del polpaccio da scoppio di bomba, si notò, quando la cicatrizzazione delle ferite era completa ed il malato sembrava guarito, che la gamba tornava di nuovo a tumefarsi. All'ascol tazione si trovò un forte l'llmore sul poplite, inferiormente, senza dubbio dovuto a d aneurisn1a arteroven oso. In i1n altro soldato colpito al dorso da una scheggia di granata, ch e penetrava sopra l a spina della scapola destra, coesis tevano sintomi di emotorace, co11 un rumore doppio, forte, su tutta l ' aia precordiJlè. Il ru1nor e in principio fu riten11io di origi11e valvola re, ma poi, essendo stato rilevato sott o la scapola destra un rumore tipico di m acchina in moto, si fece diagnosi di comunicazione arteroveno$a, confermata all 'at1topsia. Quindi ogni volta ch e si vedrà t11rnefarsi gradatamente un arto, dopo una ferita, occorre procedere a delle rice rche di ascoltazione utilizzn ndo lo s tetoscopio, col q11 aJe si potr:\ a n chf>


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SEZIONE PRATICA

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fissare il punto nel quale il rt11nore offre il .m as- · è una mi·scela di idrocarburi saturi. Si presenta simo di i11tensità e di altezza, il punto cioè dell<L solida, bianic a, cristallina, se·n za odo:re nè salesione vasale. Il _metodo è superiore a lla ri-0er- ·pore, con p·unto . di ebollizio11e da 280°-400° e ca stessa del polso distale; · cl1e scompare solo punto di fusione da 40°-60°. quando il vaso è del tutto reciso, o quando è Si è constatato, che se si prende llna parafcompresso da · grossi e resistenti coaguli san- fina a basso pt1nto di f11·sione e vi si -eleva la • • gu1gni. ten1per~t11ra, essa è tollerata ,~ai tessuti orgaFt1 inoltre co11 una certa freq11er1za rilevato il nici in gra;do più elevato che non tutti g1i altri fatto che nelle lesioni vasali il r11rnore, sia es·s o cor.pi, ad esempio 45° danno la sensazione di p~1ramente sistolico; o di macchina in m oto, 38° ed anche i 55° sono toll erati facilmente. qllale si verifica nell'ane11risma ar.terovenoso, . La dottoressa Bouet-Henry (1) ha dimostrato, si trasmette all'aia cardiaca. In casi di aneuriche se .si associano con la paraffina certe re.sma art:erovenoso dei vasi dell'ascella e del col- sine, la temperatura pl1ò · ess.e re elevata a 90°, • lo sembra che la trasrt1issione si operi attrasenza che si provi la sensazione ·superiore a-·45° verso la massa intiera dei tess11ti della parete od al , massimo a 50°. Se noi im1m er·g iamo le toracica. Qu~ndo il rumore origina in un va-·•) mani pian pi,ano nella paraffina fusa sein za in- . leso del brac~io, o dell 1avambraccio, la trasn1istradurvi aria, le mani sop1)o~·tano 100°-105° sensione all'aia cardiaca non suole verificarsi, za rima nere ustionate. Il raffreddam ento ft10mentre invece si verifica qu·a ndo il r11more l1è1 ri del contatto dell'ar ia 1si effettua molto più origine da 11n aneurisma carotideo e spesso lentamente che non q11ello dell'acqna, tanto che anche quando si prodt1ce nei vasi femorali. Nel dopo un'applicazio.n e fatta a 80° non è. clifficile maggior n11mero dei casi il rumore sistolico trovare 4.5°-50° dopo 10 o 12 ore. C'osJ propagato al cuore si ascolta col massimo ·Questo ag·ente termico prezio·so ·ha trovato apdi intensità sul fo.colaio clinrico della mitrale. ' tn 11n grande n11mero di affezion.i . l)licazioni .:\ltro fatto im11ortante è che i r11mori trasotto forma di bagni. Il cR.lore chè "f\Sso prodt1cc: smessi s11ll ' aia cardiaca hanno 11na esistenza è esente da umidità, riò che favorisce la ~11.a temporanea. I/A., spiega il fenome110 ammettentolleranza per là pelle a n che a temperature do che essi siano soltanto parzialmente traelevate. Quandò la i1ara,ffina si ra.ffrecld a, ~i. smessi, mentre in parte originerebbero i1el cuo- · contrae lentam ente, p ··ocl1 1C'endo tin a compresre stesso. s·i one rhe isola perfettamente la regione senza . Difatti allorqt1ando è leso t1n vaso importan, determinare, come · si 9 otrebbe supporre, unn. ' te il cuore presenta dei disturbi di contraccolpo aderenza. qei tes·suti. ' più o meno gravi : per l' at1mento di lavoro doIl calore delle ap.p1icazioni della J)ara ffina e· VL1to alla f11oriuscita del sp.ngl1e il cuore si di-· la conse1-vazione del calore alla s·u:perficie pulJ la.ta, n.11menta la frequenza del polso, e la duattivare l 'afft11 sso della linfa e determinare rata della fase diastolica. L' A. conforta quest:1 ql1ello del sangue ai nuovi capillari ~ così in: ';lla ipotesi anche col fatto che ip questi malati ftnire favorevolmente s11lla g11arigione. la scomparsa del rumore trasmesso si verifica I . a paraffina .è caratterizzata per la s11a azioassai prima se il i1aziente è t.en11to in riposo. ne cicatrizzante ed 11 s110 potere analgesi{!o. Il In ogni caso quindi di .11n soggetto ferito ad • primo .fenomeno a m a nifestarsi è la pronta at11n arto jnferiore, ma per il resto sano, nel quatenuazione del dolore ch e a volte scompar') le si asaolt'i · 11n rt1m0Te sistoli·co a lla punta del d or)o la !)rima applicazione; il malato prova cuore, si deve pensare alla po'ssibile lesione di nn senso di b.enessere, egli acc11 sa 11n senso ct·; un grosso vaso, anche se sia mantenuto il polso 8ssopimento, che pt1ò appena ave re la r)arvenza periferico e non ~sista l1na· pulsazione visibil e del dolore. s ul i)e rco r so del vas0 in q11istione. P . C. P er l'applicazione clella pa1·<tffina era n ecessario stabilire, "se potevano otténersi risultati TERAPIA. : favorevoli con il proèi ott o commerci ale tal, qua.le o fosse necessari o di aggr·egarla act altra soSulla applicazione della paraffina in terapia. . stanza, che la rendesse flessibile in II?Odo da L'applicazione del .ca;lore nel trattamento d cl seguire i n1ovimenti della parte medicata senle affezioni .doloTose è procedimento m·o1t9 a.n za che l a medicatl1ra subisse scre1)0.lat11re. tico; soltanto da poco si p11ò di re è ritornato d ; La flessibilità e l'adcrenz'a c}1 e d eve !)Ossedeinoda sotto forn1a di aria ·Ca1da> bagni caldi, ed · r e la paraffina per la sua a1Jr>l.i cazione terapeuora con l' uso della paraffina. La scoperta della paraffina rimonta al 1820; (1) Dott. sa BOUET-B"ENRY. L u pu ru.f"fì7:Lotli éraqt1esta si estrae dagli olii o·rczzi ùei petrolii, etl pie. Brochure. in 8°, Paris,. 1913. I

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IL POLICLINICO

tica che non sono naturali nel pro~otto, si ottengono portando la paraffina comune di con~ veniente punto di f11sio11e, 115°~60°, ad una temperatura su.p eriore ai 130° e conservandola a questa tempe·r atura per qualche ora; la paraffina così trattata ridu.ce di 2° il suo punto di fusione, ma possiede le proprietà elastic he richi ~ste . Già la paraffin a così prep a rata dà nell'ap.p licazione gli stessi risultati terapeutici inclicati. Ris ultati mi-g li ori ,s i ottengono, secon(lo alct1ni, coll ag.g·iunta di alcl1ne sostanze antisettiche · e stimolanti; essi· dicono che le ferite si rip11liscono più rapida.mente, il ·dolore dim.inD:isce, si evita l'odore mole.sto della medicatur:a e le ustioni si chiudono pi1'i rapidamente~ Da quj le diverse formule che costitu.iscono tutte quelle 8pecialità a base · di paraffina che in questo inomento pullula,no L'aggiunta di sostanze antisetti.che e sit imo1anti alla 11araffina non è ancora dimostrato, ch e r: esca vantaggiosa, .anzi v'è c hi ha-sollevato il d11b,bio che u11 antisettico possa distr11ggere l'azione 1sapr·o fitica d~i ba:tteri e si ritard~ perciò .l'azione curativa, ma ciò non è stato comprovato ·d.all'esperie-n za clin1ca. Del resto 11on è da ritenere certo, o che sia possibile, che :una sostanza antiis ettica scioltà o comunque n1escolata con la paraffi11a possa · facilmente essere sciolta d alla linfa in quanto non vi è alcuna azion 0 meccanica continuativa, nè 11 sol vente acqt1a della linfa può facilmente portare in soll1z ion e i p1·in cii:>ii contenuti nella p a raffina. L'azione terape11tica è c·erta.me.n te dovuta 811 'l '.18 raffir1a ·com e agente t ermico e protettivo prez!osis simo. Le estese e sperienze fatte con l e diverse prepal'azior1i con~ igJ iate e me sse ir1 commercio (1) han n o clato ci as cl1na per ~è i migliori risulta, ti secondo che dicono i di'ver.s i at1tori, ma poi di fa tto l'effi.c:i.cia c1 i queis t a médica t11ra è per tutti t1gt1ale, e cioè : N elle l1 stioni in gen er e, il trattamento d ella paraffina preparata è praticame11te sen~a dolore, ed i pazienti r aramente si dolgono d opo la prima_ m edicazione; non è n ec e.ssario servirsj di anestetici :per la 1)rima medicazi one e p er le s11ccessive. Con q11esto mezzo di cura si ha la protezione dell'ustione d a ll'aria e la protezione delle gr an , ulazio11i di n11ova form azione e quindi rapidi tà di guarig·ione senza sepsi se I.a feri tu. è già a settica , r1 è d olore; la n11ova epidermi rl.e ri1)rodotta è san a e enza ci catrici contrattj I i 1

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(1) Ambrina francese, Vegetari11a IJrepn. 1·at:l

·tlalla C. R. I. , F ormala Hull (T lie Britis h. )1 edical J oitr nal, J t' 11. 13, 1911) , lLstiosa11, ecc. (18)

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o deformanti . Le nect"osi dei tessuti profondi, in n1olti casi anche quelle fino all'osso, facilmente si staccano e Ja piaga ben si ripulisce. · Le ap.p li1caz.ioni df paraffina, sempre per la sua azione termica, si fanno in lu-0go dei comuni ·cataplasmi, nelle colich e e·p atiche e nefritiche, nelle cistiti, i1elle gastralgie, nei dolori ute-. rini, nelle artriti di origine reumatica, nella gotta, _nelle sc-iatiche, ecc. Nelle ustioni o nelle piaghe la tecnica da seguire nei suoi p.a;rti.colari è la s egu ente: A seconda della estensione della bruci.atura o della pfaga, si u,sa.n o .da gr. 10 a 100 di paraffina preparata. ' Posta in lln recioiente di ferro smaltato si 'riscalda a b. m. e vi .si mantiene per .d ie.c i minuti , Cfllindi st lascia ·raffreddare 65°-70°, temp. adatta -p er l'uso. La paraffina 1iquef atta si distende sulla lesione con U·n p·en·n ello tenero .spalmandola e non agglomerandola. ' Appena appli·c ata s1ùla parte si .solidificherà è fo.rmerà l1no strato aderente. Il pennello, imbevuto della ·sostanza, sarà passato più vol te sul m·ed•ers i.m _o po.sto in mod·o da formare una speci e di vernice a .p iù stratìficazioni sovrapposte, si ,ricopre questa s11perficie con una. falda .sottilissima di cotone jdrofilo, vi si passa poi sopra nuovamente col pennello della paraffina, in modo da imbeverlo completamente. Quando la ·p iaga sia. estesa è necessa rio di ripetere- altri dtìe o tre piocolj strati di cotone e paraffina. La crosta cosi formata. dalla paraffina con là fina falda di c·oton e idrofilo divenuta rapidamente .soli.da ed imnermeabile, vi·ene rtcoperta., com e tutte le fasciatu.re, con uno strato di cotone ordinario e fissato ron b enda. La naraffin a che ava~erà nel recipiente p otrà servire per la me_dicazion e sl1c cessiva poichè la ·p ar.affina, 1senz.a in.convenienti, può essere liquefatta più volte di seguit.o senz a perdere la sua azione te.rapel1tica. Nor~e importanti. I. Prestare a ttenz.i one che nessuna gocci a d'acqua del bagn <:>·mari : i cada nella para ffina. II. No,n si de;,e,. metter-e direttamente la falda rli rotone idrofilo sulla piaga, perchè prirn n biJsogna sten·dere piì1 s~rati di paraffina. III. Per le gra,ndi br11ciature, nei primi giorni bisogna rinno,rare la medicazione ogni 24. ore. Più tardi quando lçt formazione dell'essudat< 1 diminuisce, b ast erà llna medicazione ogni 48 ore. P er disfare la f asciattrra si taglia con la forbice la .c rosta formata dalla paraffina e la sottile fa lda di cotone. IV . L n.,~ are la pi a.ga con acqua ])ollita; non 1

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SEZIONE PRATICA

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adoperare soluzioni antisettiche e nel caso, soInvece l'inoculazione sottocutanea di piccole lo leggerissime; non soffregare la piaga con quantità delle stesse emazie e del siero ripr_obatuffoli di garza i·d·r ofila, ma semplic'8mente duce la malattia in tutte le sue manifestazioni.. premere sulla piaga con un po di garza in moL'inoculazione endovenosa lascia.. l'animale· in do da non far sanguinare la ferita, ed asciu- uno stato immunitario che, in una semplièe garla pe1 fettamente, se possibile con corrente prova di orientamento eseguita su sedici bovini di aria calda, prima di cominciare la medica- e con una sola inoculazione, è risultato di una .zione successiva. durata non inferiore ai due mesi. Con le nuove ricerche tuttavia in corso, gli V. Non imp.r essionarsi de~l'aspetto gri.g iastro e dell'odore emanato dalle piaghe. Sotto la sie- . AA. hannò fiducia di ottenere un'immunizzaz1orosità si vecI:rà ben presto apparire la cicatrice ne di più lunga durata e di risolvere tale problema in modo esauriente e definitivo.· e la nuova pelle. .. FIL. Della esube34anza dei bordi carnosi. - Non cauterizzare col nitrato d argento od altri causticd. i bordi che, malgrado il loro sviluppo POSTA DEGLI ABBONATI. aJle volte esuberante, spariranno a poco a • poco. (854) For·m ole dei liquidi Dakin e GiannettaOgni volta che avvenga un caso di atonia 1)ersistente, o di secrezione esagerata, si può .~io. - Al dott. G. B. a.bb. n. 1239: Liquido Giannettasio: 300 gr. di ipoclorito di inteITompere la CU·r a con la paraffina e sostituirla per 24 ore, .con degli impacchi um.i.di calcio si sciolgono in 300 gr. di acqua distillata; (soluzione fisiologica o acqua leggermente al- gr. 187.5 di bicarbonato di sodio si sciolgono in un litro di acqua distillata. Si uniscono ·1e dué coolica) e riprendere la cura della paraffina. . . , il giorno seguente. Dopo qual.che g.i ovno si vede miscele in un bocciane di vetro colorato da 3 qualche voJta, ma ciò rara,mente, vienire sulla litri, a chiu$tira perfetta. Si agita di tanto in pelle sana intorno alla piaga, delle piccole eru- tanto per 3 ore, si lascia sedimentare ed il lizioni sudative; allora bisogna coprirle con uno quido decantato si filtra attraverso carta. Al filstrato di pomata all'ossido di zinco o di vase- trato si aggiungono 750 eme. di una soluzione di acido .borico al 3 %. Il liquido può essere ado1ina con talco, pur continuan_do ad applicare perato puro, ma i:iegli impacchi e drenaggi sarà l a paraffina sulla piaga. E. C. conveniente diluirlo. Liquido Dakin: 1.40 gr. di carbonato di sodio MEDICINA SCIENTIFICA. • anidro (oppure 400 gr. di carbonato di sodio in Nuovi studi sull'afta epizootica. cristalli)' si disciolgono in 10 litri di acqua e vi Le ricerche sull'afta epizootica, per quanto si aggiungono 200 gr. di ip9clorito dj. calcio. Si continuate da anni ed incoraggiate da larghi agita e si lascia depositare per 1/2 ora: si demezzi ,finanziari da parte dei governi interessacanta il liquido .chiaro, filtrandolo poi attraverti, non avevano dato fin· qui dei risultati soddiso cotone. Si aggiungono al fiftrato 40 gr. di sfacenti. · acido borico. G. Cosco ed A. Aguzzi avevano da oltre un L'ipoclorito di calcio, che si usa generalmente a .nÌlo com-u nicato i primi esiti delle loro ricer- per: la potabilizzazione dell'acqua è lo stesso di <:he, con le quali hanno stabilito l'alta viru- quello componente i detti liquidi; trattasi semlenza durante la febbre, dei globuli rossi degli pre di un prodotto commerciale, e non chimianimali ammalati d'afta epizootica e la lunga camente puro. Nella preparazione dei detti lidurata di tale virulenza. quidi, si ha formazione di carbonato di calcio Ora, gli AA. (Roma, 1Stab. tip. I. Artero, 1917) (che precipita) e di ipoclorito di sodio, che riportano nuov1 contributi, basati sopra un'ammane nella soluzione. FIL. pia serie di esperimenti e di osservazioni. Risulta da queste indagini che I 'inoculazione di emazie virulente e lavate, anche dosi rilevantisERRATUM. - Il dott. G. Bartolone ci scrive: sime (35 eme.), non è capace di determinare 'Nel fa-se. 30 del «Policlinico», sezione pratica, l 'afta epizootica nelle sue manifestazioni ester- a p.ag. 935, nello specchio pubblicato riguardante ne. Es$a determina. una reazione. vaccinale, le «Proposte per il servizio sanitario campale» da Tappresentata da una elevazione termica (fin1J me invia.te, esiste un piccolo errore di st:ampa, ctoè a gra di 2 1/ 2 oltre il normale), che si manifesta è segnato 1 maggiore nel personale del reggiment.o ;(1uasi immediatamente dopo l'inoculazione, du- mentre invece dovrebbe essere segnato soltant.o 1 ra circa 24 ore ed è accompagnata d a altri fe- capit:ano per il reggimento ed 1 maggiore o capit:ano per il 1° reparto della Sezione &mistament:o. n o1neni gen6ra1i e gastro-intestinali. 1

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IL POLICLINICO

CENNIBIBLIOGRAFICL (Non~• recemi.$cono

cM i libri pervenuti in dono alla Redazione)

R.

1.Fl1JCHE.

Traitment des fractures. Coli'"'-ction

Horizon. Volumi due. Prezzo L. 4 ciascuno. Editor·e Masson et C.ie, Parigi. • È trattato completo sulla terapia delle fratture. Un trattato nel quale trovansi esposte in. sieme _a lle a.ntiche indica~ioni, i nuovi metodi di cura che la larga esperienza della guerra ha consigliato. Quando milioni di uomini 'Subiscono fratture d'ogni sede e d'ogni gravità s'impone più che mai come dovere imprescindibile la terapia chirl1rgica conservativa. E questo indirizzo è seguìto scrupolosamente dall'autore. Per ciascun tipo di frattura è indicato il protesso d'immobilizzazione pili semplice, più facile, che l 'esper:ienza ha dimostrato più efficace. · Per ciascuna specie di frattura l'A. ha esaminato successivamente le particoTarità anatomiche, le particolarità fisiologiche, il decorso le indicazioni terapeutiche primitive, la precisione tecnica necessaria, il trattamento secondario o tardivo. I due volumi sono ricchi di fig11re esplicative. 1

a. a. et ]) OCROQlJET. La prothèse des amput és. CoJlection tiorizon. Prezzo L.· 4. :Wiassor1 et C.ie, P a rigi. L'utilizzazione dei numerosi amputati prodotti dalla guerra,. il desideri o di diminuire la loro irrtpotenza in rapporto ai propri bisogni, ha indotto medici e indutriaJi a perfezionare gli apparecchi di protesi per le varie mutilazioni, gi~ esistenti prima dello scopp.i o della guerra, a crearne nuovi tipi. Gli autori in queRto n1anuale non fanno una dettagliata descrizione, nè una elencazione d~i ritolti e n1u1.tiformi apparecchi che già si trovano in commerc~o, ma discutono i criteri, danno i principi generali ai quali devono corrispondere le varie protesi per essere veramente efficaci, praticamente utilizza.b jli in modo da sfruttare nella maggior mis11ra la capacità lavorativa dei mutilati. Il libro, che risponde aò un vero bisogno del momento; è chiu~o da un ottimo capitol-0 sulla rieducazione dei mutilati. a. a. A. BROCA

Colonnello

J ONES. Notes on military 1 vol. in 8°, di 132 pag., con 128

ROBERT

orthopaed~cs.

fig., rilegato. Pubblicato dalla Croce rossa inglese. Cassel and Company ed., Londra. La gil1sta preoccupazione dinanzi ad un ferito rli guerra deve esse1·e quella di far sì che egli ritorni utile a se ~tesso ed alla società.

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Troppo spesso negli ospedali comuni vJene scarsamente co,nsiderata la funzionalità futura dell'arto, che invece viene sommamente curato negli ospedali ortopedici, sia con i necessari trattamenti operativi, sia sostituendo ai monotcini apparecchi del t.ipo Zander, delle occupa.zioni adatte ad ogni singolo caso. L'A. i accoglie in questo volumetto diversi iavori sull'argomento, da lui pubblicati sul Britisli medical Journal dello scorso anno. Le sue osservazioni ed i suoi consigli riusciranno molto utili non per .i soli feriti di guerra, ma altresi nella pratica civil~. Citiamo fra i capitoli più inter.essanti quelli su le suture nervose, il tra~tanto dej tendini, iì piede piatto, i disturbi neJl' articolazione del ginocchio, ecc. . I. P.

VARIA. Sulle correnti elettriche emanate dal corpo umano. È noto che, appoggiando sulla superficie del corpo due elettrodi di argento in connessione con un g·alvanometro sensibile si notano delle correnti di intensità diversa. Nel caso di shock da esplosivi, si notano delle aree cutanee determinate per le quali il galvanometro subisce notevoli deviazioni in confronto della cute normale. Tale fenomeno è stato chiamato dagli inglesi nerve-leak (trapelamento della corrente nervosa) ed è stato interpretato come una fuga di elettricità o di energia nervosa, analogamente a quanto avviene nei cavi sottomarini. \V. M. Bayliss (British med. Journ. 24 marzo) ha preso in esame questo fenomeno e, dietro una serie di investigazioni, conclude che le pretese correnti emanate dal corpo sono invece dovute ad inegu~glianze degli elettrodi combinata con delle differenze di attività nelle ghiandole cutanee, e che nessuna parte vi prendono le cariche statiche o l'induzione. La «fuga di corrente nervosa» corrisponde a zone in cui la pelle è umida, senza che vi siano indizi di lesioni nei centri nervosi. La teoria che l'elettricità nervosa è prodotta nel cervello e sfuggedai nervi per rottura dell'isolamento non è sostenuta da alcuna prova ed è anzi contraria alle nostre conoscenze sui processi fisiologici. Sulle teorie dell'elettricità nervosa era stato basato un metodo di cura dello shock da esplosivi mediante l'applicazione di olio dielettrico,. che avrebbe agito da isolante dei nervi; ora qùesto non è altro che olio di vaselina, il qual.~ non può certo passare attraverso la pelle e quindi non raggiunge affatto nè i nervi nè qualsiasi tessuto interno. FIL.

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. .. Per l'equo trattamento agli ufficiali medici.

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Egregio lJirettore,

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. Mi .consenta ancora poche par:ole _di' replica à~ dottor Pangloss.

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j\fi ero limitato, nella precedente lettera, a dimostrare infondata · l'affermazione che « le J)romozio11i degli ufficiali · medici di carriern. S?IlO . rapidis.siin·e » e ciò perchè, fra tante leggeJ?.~e, non si creasse ana~e q\:1-esta. . ' Rirengo che in nessun'arma ò ·corpo dell'Esercito, neppure ~n q:u.elli amministrativi, si sia yerificat'? il caso che llna càtegoria di ufficiali non abbia. ·conseguito, durante tutto il periodo della guerra, almeno un avanzamento di grado. Tra i medici milit~ri effetti ,~i . ciò invece è av1renuto per un notevole grup·p o di ufficiali, . e . precisamente . per gli attuali capitani dall 'ahzianità del 2 ottobre 1913', f}no a tutta l'an.ziar1ità dell '8 aprile 1915. Ora, l'articolo che ha· provocato la mia replica, iniziatosi con l~ affermazione della ca1·viera 1 • ·apidissima dei rr1edici effettivi, continuava sull o stesso tono pur an1mettendo che., per le muta~e condizioni generali, i suddetti effettivi non si. trovassero in · buo11e cqndizion] , n1algrado i ' loro voli di carriera. Da tl1tto ciò derivava netta, decisa, l '. ~mpre~sione che per essi -tutto procedesse quasi ne] migliore dei m·o.di; pèrciò cred.etti, utile e doveroso di mettere Je cose in chiaro, e sono lieto cra che l,egregio P angloss abbia nettamente riconosciuto e proclamato che le ·condizioni degli ufficiali medi.ci effettivi non sono tali da de- ' stare -i 'invidia di chi cche~sia. Per. ci ò cfie concerne 'la carriera dei collegt1i di cornplemento, ho depforato per . primo che . l 'i11giusto trattamento fatto nell'Esercito ai medici, 'i quali nbn sono considerati come ufficiali combattenti, ma con,,tabili, li danne ggi agli ' effetti delle promozioni ai gradi superiori; ma debbo ossèrvare che un ben più grave e diu- ' t11rno danno, riflettentesi sulla carrier'a , sl1lle . condizioni morali ed economiche, e pèrfino sul trattamento di pensione, deriva agli effetti,~i dalla suddetta assimilazi.o ne ai corpi ammini. strativi; eppure, tutte le volte cl1e fu lev.ata ,- la -voce per rilevare -tale ingiustizia, non uno dei tanti giornali medici e Ordini colleg·iali, ·non il . Fascio parlamentare, si curarono di sostenere · 1e rag·ioni dell'esiguo g·ruppo ùei colleghi mjlitari! ~ · Speriamo alm,e no che ora, poichè le con seg·\1ènze del n,ori eqilo trattamento colp~scon0 e I

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danneggiap..o l utti ·i medip~ indistintamente; speriamo, dico, . che in quest'ora fatale della sio,ria . in cui t~tto si mi.ita, l 'inglustizia .-venga sar1ata . Ad essa, e solo ad . essa, si .deve il mancato . ,· p.ussaggio degli uffi€iali medici ciel. ruolo· ordinario di c.omplernento al grado di mag.g io_r.e .' ' Circa pQi la qui~tioiie dei capi tani e dei su- .; balterni, lungi clal sorvolare sull'a,r gomentp: I ave:vo creduto di trattarlo con la semnlice ed eloquente. · citazione dell'art. 1 della ;ircoÌare 752 del G. M. 1916, ove si prescrive: . . . «. Per la 'durata d.eJla gl1erra l'llfficiale in congedo' di qualunque categoria riclliamato ip. ser.viiio, il quale abbia : p1•estato almeno quattro mesi di serviz"io ail ·fDonte, :p11ò essere proposto.. all'avanzamento in'sieme con g-Ji effettivi di pari ltnziariità .

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« Nat:uralm-ente per essere proposto 6·ccorre es-·

sere incondizionatan1ente abjle. a tutti i ser:.. vizi ». ,, Se il dottor Panploss vorrà fi1:>rendere l' ari-nuai;·io ed aprirlo nelle paginè cl1e elencano g·ti t1ffìciali di com!)lemento, tro,'erà c~1e sono stati ' prçnnossi a capitanò tutti i colleghi di comple·rr1ento con anzianità del 7 novembre 1915 e che p1·~cisamente alla stessa anzianità si è arrest~ta la promozione dei capitani medici effettivi. Infatti i 198 tenenti effettivi pro.m ossi, capitan i nel 1915 hanno prodotta la. contemporan ea, o imm~·diatamente succe$siva, ~promozione ~j 66!) tenenti dei ruoli del c9ngedo . I 1211 effettivi promossi nel 1916 •'hanno portato coh sè la promoI zione di 403. ~olloghi in con gedo. Fihaln'len~e i 127 effetti.vi finora promossi nel 1917, hanno già deter·n1inata la promozion~ di 625 11 fficiali richiamati. Naturalmente, queste pron1ozioni_riguardano in genere i c.olleghi in ~011a di gu erra. Identico ritmo di promozioni, e nessuna ing·iustificata ed ingiustificabile preferenza di ca' ' tegorie . La stessa condizione si fa, con effetto da1 31 maggio _scor~o, anche agli ufficiali medici della Croce Rossa che si trovano con l 'Esercito operante, sicchè .q uel tenente· anziano della ero-ce Rossa di .cui Pa.ngloss riporta il lamento .. . è probabilmente già capitano .senza ..essersene . a.ccortol · ,È un fatto p,e rò -che l'avànzamento, l'avvi- · cendamento,. lo stipendio e l'iip.piego d'egli ufficiali della Croce Rossa non· so110 ancora' assimilati .completamente a quelli degli ufficiali di complemento dell'Esercito, e questo è, anche a tnio parere, grave inconveniente . • E., per termin,a re, e terminar bene, .m i per·

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Tre cose, diceva un illustre avvocato, di solito replicano : il terremoto, 'il colpo apopletticcJ ed il pubblico ministero. Lungi da me il desiderio di imitare simili disastri. Non replicherò. 'l'anto più che non ne mette conto. Nelle quistioni fondamentali s_iamo d'accordo; nelle altre, in quelle di dettaglio, la concordanza di opinioni n on è nece~saria, perchè i fatti per quanto · • deform ati dai propri convincimenti e dal prop1 io interesse, l'e$istono ad ogni discussione. E tra ammissioni e reticenze la materia controversa è ridotta a bén poco. Come da ogni male sorge un bene, dalla nost1·a polemica noi possiamo trarre questa utite conseguenza che gli interessi degli ufficiali medici effettivi e di complemento non sono contrastanti, che ci sono delle comuni rivendicazioni da sostenere. Prima fra t11tte quella che i medici siano considerati ufficiali combattenti,. il che mentre si rifletterebbe favorevolmente sulla . carriera di quelli effettivi, darebbe la possibilità ai medici di complemento di raggiungere il grado di maggiore. Occorre anche ottPnere che siano modificati i regolamenti in modo che lP assegnaziQni dei gradi e le promozioni . . degli t1fficiali medici di complemento non siano regolate solo dall'anzianità, ma con quei criteri professionali ch e renderebbero impossihili le deplo1·evoli con segu enze del sistema attuale. conseg11enze di ct1i ho dato un cenno nello scorso nun1ero. Ri spettivamente sarebbe conveniente che 1e praposte di promozioni per me-riti eccezion ali

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. r11etta il cortese e valente collega Pangloss 'di a.ffermare che non concordo con lui circa un difetto di spirito di colleganza e di fraternità che regnerebbe, in guerra, fra medici effettivi e medici di, complemento. Potranno esservi stati, nel gran numero, catSi speciali di discrepanza e di malcontento, la <·ui eco sia pervenuta a. Pangloss; ma più che fra medici effettivi e medici di complemento, sarÈ1nno stati dissidi e divergenze di vedute fra i11feriori e superiori gerarchici (e questo è avvenuto snesso anche quando quei ~uperiori ge. rarchici non apparten·evano al corpo sanitario militare di ·carriera); ma in line~ generale _c'è stata semp-re, fra tutti, schietta ed affettuosa colleganza. ì\1e ne appell o ai valorosi e carissimi amici u f ficiali medici richiamati, che tanto nella guerra italo-tu·r ca, come nell'attuale, alla Sezione di Sanità, all'O.spedaletto someggiato, e più tardi - a l Lazzaretto da campo, ebbi miei fraterni e preziosi collaboratori. JVIaggiore medico G. MENDES.

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IL POLICLINICO

dimostrati in servizio, per ovvie ragioni di competenza scientifico-professionale, non seguissero per i i:nedicd la regola .comune, di dover avere cioè il ben.eplaGito dei comandanti delle armate,. che, pare, boccino tutti gli ufficiali medici di cqmplemento. ! Ottenere tali modificazioni o correzioni provvisorie del regolamento non è. impossibile se si pensa ·che già molti ritocchi, e con tendenza favorevole ai rnedici, sono stati f.atti, u·l timo quiello che consente ai medici della C. R. un trattamento analogo a qu~lli di complemento. Ocçorrerebbe, infine, e su questo non si è troppo insistito per ovvie ragioni, distribuire con la maggiore equità possibile, il lavoro, i . pericoli, ed i nrofitti economici immediati. E con ciò chiudo per mio conto la discussione col dottor Mendes, che anche in .questa occasione ba fatto apprezzare le sue qualità· di -mente e di carattere, talchè 11a polemiea ha potuto svolgersi s·enza increscio'Se personalità e, spe1·iamolo, con vantaggio di tutti. Chiusa la discussione serena con il maggiore Mendes, non crediamo di rispondere a chi ci ha attribuito opinioni che non abbiamo mai avute e quindi non abb·iamo mai espreSISe. . L'a nostra .dignità e le consuetudini cli · questo· giornàle c:i impediscono poi di rilevWLre .af,fermazioni che possono ~ar torto a chi ·le ha formu.:. late. .. PANGLOSS .

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Prof. F. MARIANI .

LA CURA DEL CUORE I

Vol urne di circa 300 pagine con figure, edizione 1918, della Casa ~ditrice Fratelli Treves. ,

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Consigli pratici ai medici e agli ammalati secondo i nuovi studi e le moderne ricercbe '

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Agli abbonati ai periodici Il Policlinico e Le mala-ttie del oiwre premio semigratuito a L. 5. Inviare cartolina vaglia da L. 5 al Prof. Enrico Morelli - Via Sistina. 14 - ROMA.

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SEZI01"E PRATICA

Cronaca del movimento professionale.

strada e ad essere più ligio al sentimento patrio della maggioranza medica italiana, ecc.

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L 'ordvne dei di Rovigo, convocato in as-

Sulla posizione dell' on. Brunelli. , Mediai della prov·i:nc~ia

L'Ordine di Palernio ecc. ecc., esprime il voto che non si possa mantenere a ll'on. Brunelli la fiducia

~ome rappresentante del C. S. di S. semblea generale straordina·r ia il giorno 8 luglio 1917, riaffermando la sua fede negli alti destini L'Ordine di Rave'Mlta rimanùa a t.empi ~iù prodella Patria, orgoglioso che tanti colleghi sui pizi il discut.ere e votare come ognuno crederà. • campi di battaglia e negli o-speda.ii portino largo L'Ordine di Sassari ecc. ee<!., · dichiara i·n compacontributo di valore e di intelligenza _per la grantibile la carica affidata dagli Ordini dei medici aldezza d'Italia, <leplura la condotta dell'on. dott. ' Brunei-li, e lo inYita a dimetteri;i da. loro rappresen- l'on. Brunelli col voto politico di questi . ' • tante al Consiglio Superiore di Sanità ». L'Ordim,e ài Sondrio, considerato che una vota• zione in proposito esorbita dalle funzioni dell'OrIl Oons-iglio d·~l.l'Ordi1ie dei Àiedic·i ài Padova pudine, passa a ll'Ordine del giorno. re apprezzando l'opera svolta dall'on. Brunelli in seno al Consiglio St1periore di Sanità a vantaggio L'Ordine di r; ditne ecc. ecc., deplora ·che l'on. dotdella classe medica. italiana e dei p1·oblemi igienicotor Brunelli mantenga ancora il suo mandato di sanitari, riconosrendo il sentimento di Patria essere ra1)1)resentante degli Ordini nel C. S. d i S. necessario ed indi~utibile nella attuale guerra per L'Ordine· d·i Verona ecc. ecc., vivamente deplora la libertà dei popoli e al d.i sopra e a ll'infuori di ogni partito politico, afferma il proprio dissenso c:he l'on. Brunelli non senta la incompatibilità della sua posizione, lo invita. a d a re le dimissioni da rapdall'on. BTunelli. l)l'esentante degli Ordini n~l ('. S. di S. I

Il 004isiglio dell'Ordine dei Medici di Ge·n ova,

e-erto d'inte rp:cetare il pensiero della grandissima maggioranza dei c0lleghi iscritti, lia deplorato l'atteggiamento attuale del rappresentante degli Ordi11i nel C. S. di Sanità in urto col sentimento patriottico della classe med.ica · italiana e ha deliberato di dare incondizionata adesione all'Ordine del Giorn-0 de11·ordine di ' renezia. Il Co1isiglio dell'Ordine dei Medicl di Forlì, neJ-

l'imPossibilità di indi·r e l'a·ssemblea.· generale dell'ord.i ne dei medici della provin<::ia data l'assenza_di molti sanitari dalla propria residenza per ragioni militari, ha indetto un « referendum » fra i propri inscritti, perchè 'Si pronunciassero sull'atteggiamen- . to antipatriottico dell'on. Brunelli. Al « referendum » r1sposero 53 sanitari, di cui 51 si ·p ronunciarono contro l'on. Brunelli. , ' I./Ordine di Aquila riconoscendo ecl apprezzando

l 'opera svolta dall'on. Brunelli, non ne approva l'att.eggiamento ecc., e delibera di invitarlo a rassegnare le dimissioni da rappresentante degli Ordini nel C. S. di S. L'Orditne di Ferrara con eguali premesse, giunge

alle stesse conclusioni.

'

L'Ordine di Bergamo, con eguali premesse, ritiene incompatibile la posizione dell'on. Brunelli come rappresentante degli Ord-ini nel C. S. di S. L'Ordine cli Brescia fa a ltrettanto. L'Ordilne cli Bell'Unu esprime il voto che l'on. Bru-

nelli rassegni le dimissioni da membro del C. S . di S. •

fj •Ordin-<'

cl i M (tee rata convinto che la trattazione

di tale argomento eccede la competenza degli Ordini. delibera di no11 e ntrare in merito alla questio11e e passa all'Ordine del giorno. · L'Ordine di Napoli dopo lunghe premesse de1>lora

la condotta dell'on. Rrunelli e lo inviL'l a ra n1bia r

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La sezione Milanese per l'A ssociazione generale dei rnedioi ooridotti ritenuto insanabile il p·rop~io dissensio di pen.s iero dalla . opinione politica piani-

festa ta dall'on. Brunelli nei riguardi della guerrg mondiale e nazionale aa cui dipendono l'avvenire della patria, della libertà, e della civiltà ael mondo, ritiene incompatibile la pern1anenza del dott. Br unelli a Presidente d€'11' Associazione nazionale dei medici condotti. (Notizie riportate dal Bollett. d . Oamera Sanit. e dell'Ord . d. Med . cli Venezia, agosto 1917). •

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L'in.den1nità spemale d·i gue·r ra agl;i imp'i egati degli enti looali. - Con decreto in data 26 luglio pro-

mosso dal Ministero dell'interno è stata re~ obbligatoria per le provincie e i comuni la spesa per corrlspondere dal primo luglio in poi una speciale indennit:à agli impiegati. L'indennità è ragguagliata a quella stabilità per gli impiegati de llo Stato con opportuni · temperamenti ferme restando le e'rentuali maggiori concessioni già fatte dalle provincie e dai comuni. Per procurarsi i relativi mezzi le provincie e i comuni sono ammessi ad ottenere ove occorra mutui dalla Cassa Depositi e Prestiti all'interesse di fa·v ore del 3 per cento. Se il mutuo è contratto con altro istituto lo Stato concorrerà nella misura del dt1e per cento al pagamento dell'interesse. Ove non si provveda alla concessione dell'indennità nel termine di 30 giorni dalla pt1bblicazione del decreto provveder.ann~ di ufficio le giunte provinciali amministrative. I foraggi per le oavalcat u rc dei rnediOi condotti.

- L'on. Brunelli ha prospettato a più riprese al ministro dell'interno l'opportunit..1. di adottare in proposito provvedimenti di favore analogamente a quanto è stato fatto per i veterinari condotti; ma fin'ora ha a~to risposte eYa~iYe. (23)


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AMMINISTRAZIONE, SANITARIA. Consiglio Superiore di Sanità. •

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Il giorno 24 lt1g·lio .~i è riunito in, se~sione . plen.aria il Consiglio Superior·e di Su11itil, presieduto dall'illtlStre senatore prof. Golgi,. , Il Direttore generale della Sanità ha riferito sullo st:ato attuale della. diffusione della. tubercolosi in Italia e sulla l<:>tta contro tale malattia, illt1~rand6 il programma di azione diretta rontenut-0 nel Decreto-4"egge che S. E. il l\1ìnistro (lell'Interpo • ila sottoposto alla S.anzione So-vrana. Il Consiglio, dopo àmpia cli·scussi-one, rilevando che il pl'ogramma stesso, organico in tùtte le ·su~ parti, a.pte un'era nt1ova e più feconda nella lotta cont1'!Q la gra -ve infezione, ha rivolto un vivo plauso a S. E. il lVlinistro dell'Interno; votando per accia• mazione il seguente Ol'dine del giorno (parzialmente pubblicato nel fascicolo scor~so) : « Il Consiglio Superiore di Sanità : • • Udita la d·otta e lucida relazi-011e del Di.rettore generale della Sanità pubblica ·SU le provvidenze che il Governo sta per adottare per la lotta contro la tubercolosi, l}r·ovvidenze e;l1e cor'rispo.n dono avo. ti da temP<> formula ti dal Co11siglio e nel Paese; rileva con vivo compiacimento che, anche durante lo stato di guerrn ~ ' l'Italia, in grazia dei provvedimenti a1)l)lica ti per la. geneJ:ale tutela dell'Igiene e dellft Sanitll pubblica, non Ila perduto la favol'evole · }J<>sizione di ~he ha sempre g·oùuto, in rig·t1ardo alla diffui;ione della tubercolosi, in ronfronto. con gli. altri Paesi ciYili; ed esprime il voto che la convincente relazione ìa data alle st:a1n1">e ed ottenga la mag-g·io;'e ·diffusione (1). Il Consiglio rileYa con viva socldisfn zio ne che i propositi del Governo per la lotta contro la tuberordini di provcolosi si compendiano nei seguenti vedimenti : ,. istituzione ecl e&tensione di dispensari, di centri clingnostici e dei vari istituti ip;ienico-edurativi d'ordine seolastioo, -e di propaganda popolare, asili marini e montani temporanei e permanenti, ecc.: estensione e i1110Ya creazione cl'opere ed istituti • d'a-ssisten~..a speciale, u11che a ,ra.ntaggio : dei valoroi;i nostri sollla ti resi in,·<1lidi da Ila tubercolosi, in l'UJ)porto cogli obblighi contemplati dalla legge per gli invalidi di guèrra: ri,rolg·e un raldo pl<111so <l R. E. il Ministro Orhlndo, cl1e, eo1np·r eso de11u necessità di assicura1:e al Pnese i1ostro i benefici di una più diretta ed efficace lotta e-0ntro la tub~rcolosi, ne ha apprestato i mezzi per l'immediata attivazione con appositi. notevoli stanziamenti di bilancio, con la conce!;si-0ne di u1utui nd interesse intieramente a carieo dello Stato. per facilitare l'istitl1zione e l'e~rcizio ai luoghi di C'llra per i tubercolosi. ]) confida che 1~1· tal inodo e con l·applicazione sempre pi1ì diligent() delle provviàenze d'igiene generale e dc' riR..'1nn111enti cl~i luoghi •l bit.a ti cittauini e rura-

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IL POLICLINICO

O) La i·elazione stessa è da noi inserita in questo fascicolo (pa g. 1014 e segg.).

li, s'inizi pel no!:itro raese una nuova e più feco11d.a éra i1el campo <lella tlìfesa sòciale C'Ohtro la tubercolosi. Fa voti perchè il progetto su le as&it!uraziorii contr0 le ..malattie e la invalidit~t, di cui il Governo na assunto innanzi il Parlamento esplicito impegno, divent~ al più presto legge dello St:ato, e che questa risulti ad un tempo organismo potente di opere di prevenzione e di assistenza».

*** Il Consiglio, i11oltre, ha votato unani1nemente il . seguente ordine del gi~rno di plauso alla Ammini• strazio.ne sanitaria. civile ed .ai Corpi sanitari del·1·Esercito e della Marina: , « Il Consiglio : Riconoscendo c:l1e il soddisfacente stato sanitari{) del Paese in guerra è dovuto all'opera vigile e solerte della Direzione generale della sanità pubblica sotto l'alta g·uida del Ministro, eù ai contributi di • abn~gazione resi da tutti i funzionari della Ammi 7 nistrazione centrale e pr-0·v inciale, dag;li . llfficia.li sanitari, dai médici condotti; il C-0nsiglio rivolge a ll'4.\.mministrazione sanitaria dello Stato ed a tutti i suoi collabora tori u11a calda }Jarola di lode . ' . Rilevando ancora cl1e all'insigne opera di profilassi collaboraro110 costantemente, con fervore di pensièro e d'azione, i 'ralorosi Corpi Sanitari dell'E ercito e clella l\1arina, rivolge anche ad essi ed . agli illustri loro Capi il suo plauso; è trae argomento a hf>.ne sperare peT l'avvenire della lotta, che contro la tubercolosi si va •inten.s ifieando, dalla illt1minata e seml}re più attiva CQOper<1zione fra le • Amn1inistrazioni sanitarie civili e militari giil tanto bene:tfi.erite del Paes~ >>:

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Dopo ciò il C-0nsiglio è pasi;ato all'esan1e degli affari inscritti .all'·ordine del giorno. In materia di aumento d·i stipendio .a medici condotti, deli~rati di 11fficio dalle Giunte provinciali amministra tive. 11n respinto i ricorsi })resenL'lti clai Comuni di Lat1ria (Potenza) e Gambarana (Pa,"ia); ba clichia}·ato irrecivibile percbè tardivamente pro~ dotto il ricorso del Comune cli Pala7'ZO S. G€1'1·asio (Aqt1ila), mantenendo fer1ui, di conseguenza, gli aumenti accordati. Ha accolto invece il rioor.so clel Comune di S. Giovanni a 'l'educcio (Nairoli) per ~izio \ di .P rocedura, i1ercl1è la G. P. A. ha proceduto alla Rua cleliberazione $enza la prescritta contestazione dei motivi al Comune. Per quanto riguarda aumenti di RSRegno ad Uf.ficiali Sanitari, deliberati dalle G. P. A" ha respinto i rieorsi JJrese11tati dai Comuni di Tramutola (Potenza) e Amant.Ra f Cosen1,.a) restando, cosi. fermi gli aumenti accordati. Ha clichiarat'o inammissibile il ricorso dell'Ufficiale Sanit~rio di Formia (Caserta) contro la decisione della G. P. A che negava di esaminare unB sua domanda di aumento di assegno, e ciò perrhè in virtù <lell'art. 26 del Testo T.!nico delle leggi sa-

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(ANNO

XXIV, F ASC. 33]

SEZIONE PRAT ICA

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nitàrie, ~ltauto a.i Comuni è <.:onsentito il i·icor8'Q contro i 1}rovvedimenti della Giunta Provinciale Amministrativa nella speciale mate ria. · A questo rigu~1rdo il Consiiglio h_a fatto voto perchè con opportuni vrovvedimenti ~i renda~o possibili., anche ai Sanitari, ricorsi del genere, e perchè, nel ca~o specia le, si e~amini se la deliberazione d·i CU·i si tratta, l)UÒ essere annullata ùi ufficio . . In mn teria _di aumento d\ stipendio a veterinari · condotti, essi pure deliberati dalle G. P. A., ha re spinto il riç,011 ~0 del Comu11e di Carrata (Massa), confermal}clo, i11 tal lllOllo, i miglioramenti già diSl)()Sti. 1

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st1l fondo d-egli' utili dell' llZienda del ehinjn9 di · " Stato. . \ 1 Ha designato.'il senatore prof. Pio "Foà dell'Università di Torino e l'on. })rof. - Pietravalle, deputat~ al J?arla,mento, quali eomponenti · il ·Consiglio • Amn1inisti'ativo dell'Opera Nazionale per la prote'... zi-one ~ .assistenza tlegli invalidi della guerra. Infine ha dato' parere s11 çlue domande ·d i pensione IJrivilegta ta e ·Sli numeFOse domande di brevetto per priva ti va industriale. I

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Il giorno 26 luglio una Commissione composta della Pres·idenza del Consiglio Superiore, cioè del senatore prof. Golgi, Pre&'idente, e senatore profes* *· • sor .lVlarchiafava, Vicepresidente) e. ·d i una :rappreIl .Consiglio. inoltre, ha esamina_to i ricor si del dott. Amoretti e:ontro le operazt-0ni per l 'elezione. senta~za del_ Consiglio stes~o, è .s tata ricevuta da S. JD . il Mi11istro Orla·i:iao, cui ha presentato l:ordidel. Consiglio .amrni11istrat'ivo· dell'Ordi11e dei medici ne del giorno Yotato in relazione ai p1~ovvedimenti di Genovaj avYenu'te una prima volta il 29 novem . . contro la tubercolosi, esprimendo nt1qvamente .a bre 1914 ed una second.a volt.a il 28 marzo e 25 :ivoce il plauso ed il compiacimento del Consiglio prile 1915. Presci11clendo <lal primo .. ricorso, essendo cessata . per l'.azi,one illuminàta e feconda di buòni . risul1<1 materia del contendere, poichè il Consiglio .Arn- · tati che sL:i. per iniziarsi nella l<>tta contro la grave maluttià. · · · · ministrativo eletto· il 29. novémbre· 191-1 bà. rasse,S. E. il .1Vli11istro <ha. aeeolto. con . · 1a mdssi1na · corgnato le ·s ue d·i missioni che fu.rono <.1cc-ettate, il Condialità si~lio Superi-0re di S:1nità, in <1c00g·limento del se. la Commi~si-on?) dice·n dosi lieto · dell'ap·poggioe del consenso cz11e gli ha dimost;r8to il più alto c-ondo ricorso ha annul.k'lte le operazioni e lettorali l .... on:·esso tecnico del Paese ed ha 8 ssic11rato che comiJiute il 28 marzu e .25 aprile J 915, i:>erchè esse Egli, fo·r te di b~le appoggio,' à.a rà ·-Opera se1n1).re più Ilroce<.lettero in modo i1Tegolare ed insanabile. vigorosa in tutto q11anto co·n ef\rne la salut~ pubbli· Difn tti l ·.a~&r1u ùlea uella seduta cleJ 2S marzo, ca e la difesa del Paese contro le II\.alattie infe~t~ve c:outritl'i<tillente a qunlsi hsi elen1e11taJ'e norma cli e segnatamente lfl tl1be1 colosi. · . . procedl1r}l elettorale, poicl1è uno dei soci denunziò Ìa manomission e della· st1a scl1eda, sospese il proPremio semigratuito di eccezionalè imcorfan.za 8€guo delle operazioni, invece di in "Crire a verba le le dic:hiarazioni del so~i9 sfesso e la disct1ssione Prof. OIACINTO QUARTA i;eg11it.1ne. ·e suggellare la ·s cheda incriminata da 1 Libero docente nella Regia Univ~rsità di Rorna <lenunzinr'e all'Autorità giudiziaria .ad elezi-0ni com• -~ l>iute. Oltl'~ a <:it'>, nella ripresa del 25 nr) rjJe 1915, il Seggio fece votare dall'as.sen1blea t1n orcline de.J • in casa e negli Ospedali g·iorno tendente a sospendere le elezioni J)erchè fossero comt111icati g·li atti al Consiglio S11periore di con speciale riguardo ali~ cura dei mah1t1 e feriti in guerra Sanità per gli 1Jlteriori provvedimenti .. ·Ciò nÒn è Seconda edizione accuratamente riveduta e ampliata :: :·: :: :: :: ammissibile, in quanto l'a·s semblea era ,riunito'"t per :: :: :: :: :: Un volume di circa 300 pagine riccamente illustrato votare non per di8cutere, nè poteva, perciò, essere Prezzo : Eiw-e Ci·n qu.a?. ' . me~so in aisct1ssione l'ordine del gio1·n-0 di cui . Questo inanuale con stile chiaro s,emplice e conciso e con ::ingoiare perizia c~mpilato, contiene quanto è necessa~io alla sopra. · , d~1fna d_i da:pere per adempie~e efficacemente il pietoso ufficio Di J)iù 11 Seggiio · rimBsé in funzione a11che dopo rl 1nferm1era al letto del ·fento e dell'infermo. Le numerose illustrazioni sono di grande ausilio all'intendimento del testo e cl1e il Presicle'°;te e ebbe ·sqiolta l'assemblea, con_tiagevolano in n1odp sicu ro l'opera della lettrice in ogni contin· nuancto la Y~1ifica clelle schecle perve11ute per: letgenza del suo nobile ufficio. L'esito lusinghiero· dell a prima ediz..ione, esaurita in pochissimo . tPra, 01Jeraq~ln1i q11este c:l1e il ~eg-gi-0 avrebbe d<>tempo, prova che questo manuale risponde a un bisogno sentito; Yuto f.n re 110·11 in ~greto, ma aila J>resenza ~mme­ e· la seconda edi?.ione è diretta a sod disfare sempre meglio a tal·e bisogno. Vi furono aggiunti ·importanti capi~oli su lie p;C> <lia ta e <:-011tinua degli elettori. comuni malattie dei l;>ambin i, sulla tubercolosi, sulla malaria,

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Vademecum della Infermi era . ·

::ulla idroterapia, ecc. Anche le illustrazioni 1'ono state notevol· mente accre$ciute e alcune modifi cate in modo cbe, come il testo, pure le figure fossero atte a permettere la lettura del libro· anche · alle sianorine; così cbe. cessate le nece!':sit~ della guerra. es::;o possa rimanere in famiglia come una guida preziosa in ogni contingenza riguardante la . salute. Per mettere i nostri cortesi abbonati in grado di diffondere il tnanuale stesso presso le signore di loro conosre1;za, abbiamo deliberato· di spedire in pvrto franco le copie cbe ci veni ss~ro richieste col loro tran1ite al solo prezzo. di costo, cioè a L. ~ ciascuna.

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·Il f'oiJ:siglio. Ila cla to parere sui rioor~i de.i farmacisti L111·agl1i e<l Agliati contro la istituzione di 1ma . fi11·1.n acia nel Comune cli S . Fede le <li Intelyi (Qomo) . Ha di:ito pa;rere su 8lc11ne l'l~poste di modificazi-0.ne a l llegola,µ:ient-0 2S f(lbbr.aio 1907. n. 6J_, per . l'a11pJicGtzione delle leggi va· In lo.tt.a contro In mal ntiiare cartolina-vaglià direttamente al Prof. ENRICO lèl ri~i, relu tiYe a l m-0clo di erogazione dei · sussidi, RELLI · Via Sistina, 14 - ROMA . •

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1 L POLICLINICO I

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mai perduta tale. qualità e che è da supporre essere gravi danni della guerra patiti dai medici , ~1:ato dichiar-ato ca.po-consorzio appunto perchè si a·s.sumeva a suo esclusivo carico l'onere dello ale dalle loro faro iglie. loggio. J;, 731.57 Riporto come dal fase. 29 . (6923) Med'ico a soa valco - Dirnissioni. - Dott. . (Raccolte tra la famiglia medica delltl , E. B. da P . - Essendo medico a sca valoo ne l cotesta di linea di Cormons) : m une '7iciniore e, quindi, -senza nomina regola.re in L. 5.00 Ten. Perazzi dott. Andrea base a capitolato e senw. contratto, può sempre )) 5.00 Ca·pp. mil. Don Buranzon rassegn are le proprie dimi·smoni dandone prea vViso )) 5.00 Ten. Bertoll dott. Pietro ùl Comune un congruo tempo prima. per porlo in S. Ten. Foffano dott. Antonio » . 5.00 grado di provvedersi di a ltro sanitario. Non è im)) 5.00 Ten. amm. Orengo Lorenzo . probabile che, rassegnate le dimissioni, il Prefetto, • )) 5.00 Cap. Reggiani dott. Pietro . per ·a·ssicurare il servizi<> di a·S'Sistenza sanitaria ciCap. Cattaneo dott. Giacomo )) 5.00 vile in quella località, lo requisisca, ma in tal caso )) 5.00 S . Ten. Iz.zò dott. Gaetano è · il Prefetto stesso che stabilisce le competenze )) 5.00 Capp. mil . Don Ab.batie llo che Le si dovf·anno corri.spondere, tenuto, natu- . )) 3.00 T en. Rossi dott. Pierluigi ralmente, conto dell'attuale caro viveri e dell'accre. )) 5.00 Ten. f~1rm. Chisoli ·. sciuto prezzo dei foraggi occorrenti pel manteni)) 5.00 Ten. Manera dott. Carlo mento della cavaicatura. Il compenoo che venisse S. Ten. Rapisardi E nrico )) 5.00 determinato dal Prefetto è insindacabile. S. Ten. Mazzocchi dott. Tito » 5.00 (6925) Trattamento eoonomico dei niedioi oondotti Ca.p. Rebizzi 'clott. Roberto )> 5.00 ohiamati sotto le armi. - Dott. A. R. C. da F. --5.00 Cap. Slvori d·o tt. Carlo . >> T.i'artiçolo 10 del D. L. d el 31 agòsto 1915, n. 1420, Ten. S.a.rtE>ri dott. Attilio » 5.po estende le disposizit>ni rela:ti're a l trattamento ecoTen. Gamacehio dott. Piero » 5.00 nomiCYI degli impiegati civili dello Stato chiamati Ten. Marinoni dott. Remigio · » q.()(J sotto le armi a quegli im1)iegati comunali· che abS. '.r. D'Antona dott. Leonardo >> 5.00 bian0 o ttenuto la nomina. a posti .com.p resi nella reOapp. mil. Emi}ianl Giovanni » 5.00 ln tivn pianta organica . Or, nella pianta organica Magg. Pazzi pr-0f. l\iuzio . )) 5.00 ~i trova· compreso il posto d i rnedioo oondotio ma T en. J1 t1'SCO dott. Vincenzo . » 5.00 non quello di medico oondutto interino, e perciò S. Ten. Fenoglio dott. Luigi » 5.00 i1on possono a questo ultimo essere applica.te le C.ap. Tronconi clott. Tito » 5.00 norme, che t)er supremo fi ne di equitit e di giustizia. 5.00 Ten. ' :rilla1i dott. Letterio . >> furono dettate a favore dei primi. Se fosse diverTen. Ortona: dott. Filippo . » 3.00 samente si verrebbero ad a.ggrava.re le condi.zioni )) G.00 Te.n. comm. '.Vaini Minghelli de i C<;>muni in manie~·a molto sensibile. Potendo, Ten. art. Zuccardi Merli Sergio » 3 .00 invero-, un Comune incorrere nel bi·sognò di camT en. farm. G.a.mberiJ1i ~.\r 1u~tndo )) 3.0 I biare, per s t1ccessive chiamate sotto le armi, più di Ten. capp. Pirri Don Ernesto . n 5.00 un medico condotto interino, sarebbe costretto a )) 5.00 S. Ten. Polli11i <.lott. Luigi . concedere ad ognuno di essi, nel lasci.a.re il servizio, 5.00 T en. Catucci dott. Dino . due interi mesi di -sti.p endio e .successivamente l:l T en. Marzagag·lin dr. Giovanni )) 3.00 differenza fra ·lo assegno· militare e quello civile: 5.00 N. N. · differenza che potrebbe essere anche a bbastanza elef ,. 173.00 Totale . Yata, se si tien con to della maggiore entità dello Fida.n7,u dott. Giov. Ra tt. - S( rrape·ti·p endio che a l medico interino, in vista appunto )) J0.00 dellit. precarietà della sua posizione, &l1ole essere tro~ ordi11ariameote corrisposto. Gerio dott. GiOY. Ratt. - Quai·to ctei J) 10.00 (G926) Jndentnità caro-vilveri - Spettan-ZfL. - DotMille tor XXX. - Nessuna legge o regolamento stabilisce 9·>-t _,.. l , .. .n' l·obbligo !)el Comune di corrispo,n dere l'indennità A ri1 }() rtn L't' • C'aro-vive ri ai pro11ri in1piegati e, quindi, non è eletto se di essa, debbono u~ufruire i >Soli impiega ti I{ISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. con n omi11a stabili Qd anche quelli a ssunti in via pro,-visori;1. Cr ediamo. però, cl1e se il Comune ri(li!J:!~) ..4..lloggiu i11 natura. - Dott. A. C. da B . teng«1 equo concedere qnnlehe speciale i11dennità I coruuni . consorzi.a ti non ~ono tenuti 1t1 corrispona:,rli i1npiega ti ] Je l' 1·enc1ere loro più agevole la nt.'l de rle 1~1 indennità d i lire 2!50 l>(-\1' lç alloggio perchè ne ll'attuale momento, debba, farlo per tutti, senza da ne tm atto ri... ult.n ehe i medesimi i sono rifiu• clistinzi·>ne di origi ne o della posizio11e di carrier<l ta ti a eo rri~ponderlo in natura. Faccia domand.a al cli cia &e:uno di e~i. c·a.po eonsorzio verc·l1è regolarizzi 1a questione dell-0 (G927) Elenco d ei pO l eri - OritPrii - Riduzione di alloggio e solo qnn ndo e.&so risponderà cl1e non Pllò 111ia con dotta n1edioa. ai soli poi.;eri. Dott. R. N. i)r-0vvooerYi 1 , ,. ~1 1t'cia Ii cirrostanze loca li, potrit cla D . - Xon si l)UÒ detern1inare a priori il criterio ric h Ìl'Cl (l14"l. i 1. • o~ti tnzione, la <.:orrispon sione del1<1 che deve seguire la Giunta comuna le nella. r~11i11tlPnn:t:1 r cl:l ll\·n . I Ja quale i ndennità dovrebbe z ione (lello elenro dei poyeri amn1eR~i alla cura f<.1 r t·n r i ·o <.l l t '01u nue enpo eon ~orzio ehe non 11a •

Sottoscrizione ·al fondo di soccorso contro i più

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SEZIONE PRATlCA

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gratuita, dovendo&i tener conto, uei singoli casi, dello stato generale economico della popolazione e ~elle · condizioni igieniche e sanitarie della1località. Le Giunte comunali esercitano in· tale materia on potere insindacabile da parte delle ~uperiori autorità. Il medico ·condotto deve essere inteso nella . redazione di detto elenco ed ha diritto di inteTvenire nella relatiY.a• adunanza. della Giunta. La somministrazione gratuita dei medicinali incombe ai C-0muni -se ed in quanto ad essa non iSia già provveduto o non si debba provvedere da Opere Pie o -con altri mezzi od in Yiitù di altre leggi. I poveri non hanno diritto alla cura alimentare. Certamente 1e persone .agiate residenti nella borgata, distante -di\ersi chilometri dal domicilio del sanitario, debbono ad esso corrispondere compenso di maggiore -entità di quello che corrispondongli le persone domicilia te nèl centro d ovendosi tener c~lcolo della spesa che il medico deve s,ostenere per accedere alle ·loro chiamate. Doctor JU STITIA.

Al dott. G. F. , C. d. C. : ' Non sarà forse ·g iusto, ma è legale. Infatti il Ministero dà ' l'indennità ai medici richiamati- di a utorità, che non avevatio alcun obbligo di &er• vizio. L'apparte11ere alla Croce Rossa significa invece· ia.v er legalmente contra tt-0 degli obblig~i di • • servizio. All 'aùb . n. 8470: • Data la giovinezza della su.a classe, se sarà ri0onosciuto, idoneo, ·gli verrà tolto l'esonero. All'abb. n: 6063: I tenenti di compleme~to con anzianità 1 aprile 1916 possono, in ba&e a lla circolare n. 752 del G. M. del 9 dicembre, essere inscritti sul quadro di avanzamento. Dovranno però a ttendere La promozione degli effettivi che, per ora, sono statf promossi con !':anzianità del 10 novembre 1915 .. All'abb. n: 9067: La visita passa. ta dalla Commissione di Firenze non ha altro scopo che ~bilire l'idoneità. o meno a prestar iServizio .n elle va rie formazioni di guerra, Servizio 'm6<iioo-miUtare. - .t\l ò.ott. P . ( . da ma non ha valore medico-legale. ('È una specie di S. L.: visita preliminare) . Quindi perfettamente -legale è Occorrerebbe vedere eome è stata fatta la d{chiastata la p1'0Cedura posterioTe a cui il collega è razione del terzo collegio , medico d-i visita. s~to sottopo&t-0 e non 'vi è possibil · tà di ricorso. Infatti se il collega fo&Se stato dichia·ra to inabile Non è esciuso che date le concordi ultime d~chia­ permanentemente a qtJ:alsiasi servizio, il trattenerlo razioni il collega possa venir mandato in zona di alle armi ·s arebbe illegale. guerra.~ però in ospedali territoriali o territor.iaAll'abb. n. 343: Uzzati. Il servizio di guardia in un ospedale terriLa risposta è stata già data ripetutamente. toriale è considerato come un sèrvizio sedentario. Gli ufficia·l i medici che conseguirono il grado in All'abb. n . 5054: un ruolo speci<:1le di complemento, in ba&e a titoli, Non vi è nessuna disposizione che stabiliscai che non possono venir promòssi per anzianità, ma solo uno dei t re fratelli mobilitati, col padre infermo, in seguito al1a conquista di altri titoli, oppure per possa ottenere di prestar · ser\izio in zona territoproposta di merito eccezionale. riale, presso la famigli:à. . (Art. 13). L 'essere ò i10 mobilitati non ha ' 'alol'e Però il collega potrebbe fare una circostanziata che per i sottotenenti e i tenenti. domanda per ottenerlo in 'V'ia eccezionale, date le Al dott. F. S., 7.J{)na di gt1erra : tristi condizioni l<lella sua famiglia . Occorrerebbe che l ·antorith prefettizia testificasL Circa poi l'iµdènnità speciale per gli ufficiali :amse la sua in·d ispensabilitit e quindi la necessità del moglia ti, essa è sostituita, in zona di operazioni, suo eiS-Onero. dall'indennità di guerra. Più indenni~à non si posPerò se tale esonero d.appl'ima godl1to gli è poi sono infatti cumolare. stato tolto, riteniamo difficile che la suddetta autoAl c1ott. N. ,r., ZQna. di guerra : rità rilas,ci tale dichiarazione. I noltri un .reclamo a l l\1inist.ero esponendo la All'albb. n . 4519: situazioi1e, e citando la data della sua prima doPer gli ufficia.Ii richiamati dal congedo non si • ' manda. PllÒ parlare · di 'rei~ e propriQ quadro di avanzaI Il reclamo deve essel·e inoltrato JJer via gerar mento. <::l1;c.a, e nessuna. autorità può arrestarlo nel suo Essi vengono l>l'Dmo~si ap1Jellè1 sono sta ti tJrocor so, come non avrèbbero dovutQ arrestare nepmossi g-li ufficiali effettivi di pari a·nzi:anità. pure lc'l domanda, limita11dosi tutt'·a l più ad annoBene inteso occorre .La proposta d'avanzamento tarla con parere sfavoreYole. d~ parte dell'autorità da cui ·essi dipendono. Nel caso specin le si può dire che la promozione Al dott. F. F. da K. S. N.: 24 febbraio, non è an- . Sarit certamente ,sottop<:>sto a nuova visit.a. degli ieffettivi con .anzianità ' eora effettuata In<l che lo ~arà presto. l.,erò data la riduzione del visus in occhio a meno di 1 / 12 8arà nuova.niente dichiarato inabile. All'àbb. n. 2056: • All'a bb. n. 7733 : Se il collega è stato autorizzato a fregiarsi solSe la domanda fosse pervenuta al Ministero il U\nto dellia medaglia. commemora tiva pel terremoto calabro-siculo, non può, senza a vere un'altra collega a_v rebbe dov11to esser già stato nominato e diversa speciale autorizzazione, fregiarsi della effettivo. medaglia di benemerenza sveaiale pel servizio preSi in'formi che ·via ha fatto la sua domanda .e se stato in .quell'occasione. • occorre la rinn<>vi . 1

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NOTIZIE DIVERSE In onore del prof. Açbille De Giovanni.

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Il periodico b,olla medica di Napoli ha dedicato a l grande scom1Ja1·so un nuDÌeto ,s1.>eciale in cui gli a llievi hanno illustrato le note più caratteristiche ùel ~ae&tro e del . suo indirizzo clinico e biologico. ' l;a parte tecnica è esposta con l>ienezz.a di cono,. scenza dal ptof. Viola,. Il Galdl schizza efficacemente la figura del maestro ùi clinica. l\1entre Carlo Pivaroni tesse con ·sentimentale te11etezza la Yita <lel De Gi0Yè\DÌ1i. i migliori colari (~:.Cassalongo, P ennato) ric:orclnno affettuosamente il clinico . L 'a sistente Bertelli (lit una. accul'ata· bibUog:Pafia di t11tti i lavori. Il llllmero termina con J'oraziqne ç·he il prof. Castelli110 hà p1·onunziato nell'anfiteatl'o delle cliniche mediche di Napoli. alla pre.s enza ci.elle nutoritit e di gran · l)llbblic.:o, iu onore clel maestro col quale egli 11a tanta affinità di pensiero e di indirizzo. È urui C()!lllllossa· ed alt<1 perora~ione per il significato clegli studi clinici, ouale Yi<1 diret~'l ecl immediata <.llla co11oscenza clella biologia generale, all'educazione dell(} spirito ver8o le lll<tggio·r i virtù civili e mori}li. • I

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In memoria del prof. A. Riva si sta11no n pprestèl nclo degne onoranze nella c.:ttà di PHrrna. )lon apJ )~na le condizion i .cle lla P8tl'i•1 lo consentir<111Ilo, colleghi ed <Umici converranno colà ad iuaug·ur111•<_) un l'icoròo n1arruoreo all ' illustre clinic:o nella l' 11 i ver~j til. •

LAN:'\O XXIV, FASC. 33]

IL POLICLINICO

Beneficenza. $ . ..A.. R·: Elena cli Francia duchessa d 'Aosta, ispettrice g·enerale <lelle inferruiere, volont.:'lrie dell~ Croce R ossa I taliana, ha ticevuto da un ('..omita to it<'l .: liano pro Croce ROf,Sa. di Buenos A~·res, p·resièduto (1a1la. 1na1·chesa ::\1orra, la somma di lire 50,000, ricnvo di uno Rr>()tt.'lcolo di be'nefìcenza. .S. A. R., cl'ilceordo col senatore conte Della Son1ngli•l preRiden te llell ' •.\.ssocinzione, le l1a destinn te alle opere antjtnh~rcolari della. Croce Rossa. . ,

I

:Per l'assistenza ai militari tubercolotici. .A.Ilo scopo cli assistere i inilitari riformati ~~ affezioni • tub€rcolnri,. i l Presidente Gener ale çlella Croce 'R os. n 11a ordinato tt1tti i Con1jtati dipendenti cl1e, d'ac:cortlo· coi :\ledici Provi11ciali, con ·

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Comitati d'organizzazione civile e con quelli a:::ititube1·colari eYen tualruente e~j~tenti, sia costituita una l"'ommissione s1)et:iale cl1e t1:acci iJ programma dell 'overa. •

·TEODORICO •

R~SATI

_Cqlpito da. ,mu lo t e fmprovviso, a 57 an~, il 31 del illese scorso, in Aquila, dove si era recato per tenel'e una confere11za in favore dell'Organizzazione c.: ivile, spegnevasi il genera)e medico della Regia W<lrina, prof. TEODORIOO ROSATI. Gagliarùìa di mente ·e di ct1ore, 'unita a larga coltura sc:'ientifica e letteraria, gli ave·rano procurato oltre le soddi·sfazioni . . della ca1·riera, la estimazione di quanti lo conobbero. . Scrittore cl1iaro ed elegante, oratore affascinante, eg·li lascia vasto rim1>ianto così nel campo della scienza dove si segnalò con pregia ti lavori, come in qt1eJlo della volitica sociale, e ne fanno fede le ~q1 lendide monog·r<1fie sulla emigrazione e sulla profiLÌ,s si della tuberc.'-Olosi . · • Dell'opera Sua a Scutari &apr emo i particolari ~ fine della 'guerra; certo Egli, in quella i1n1Jortantis$illla n1is:sione, che a.bba11t1011ò solo quando l '·Albania fu inva~, dimostrò come l'arte medica, se animata dalla fiamrµa della fede nella civiltà, sappia fare meg·lio della dipl-01nazia gl'interessi della nazio11e. Xoi, cl1e lo ebbimo specialmente C:<1l'O quale com, pagn·o di lavoro, giacchè innalllora to d€lla. specialità freqt1e-ntò a lt1ngo la Oli11i<.:<1 di Roma e ne u scì libero docente <1llorquanclo lù i1ostra •<.!hiera aveva H<.:àl'Si militi, ·ne sentiamo più dolnro~aruente la pertl i t.<.1. Nelle il1olteplic.:i manifestazioni ùella SuH •1 ttività ' téneYa ad 011ore lo studio della otorinolari11goiatria di cui dettò ammirevoli corsi di lezioni nella Univ-ersitù di NaJ)Oli -e defte a lle stau111e numerosi i1nvortanti Ja vori. !{osati 1<1 . cin u11 vuoto che &11") a lungò sep.ti to ' nella :\larina, <.:ui clediéò le ini~liori energie. nella :scienza, cl1e onorò tlel Suo ingegtto. nella famigl ia~ che atlQra va, e' fra gli innu1l1(.lreYoli amici, che gli erano <leYoti. • Prof. GHERARDO FERRERJ .

Indice alfabetico per materie. e1)i7.ootit<l : nuovi tndi rag. 102:3 )) 102:{ ...1ntisettici Da ki11 e Gianuettasio ( 'orrenti elettric11e eDlil nate dtll corp-0 )) 1023· nmnno • J<jteri?.zazione R1ll mutisn10, nella <lisfonia e i1ell~1 tacl1ipnea cli na tur•1 istet·1 ta . )) 100::> I·'t>rite c·un le~io11e <lella f:1<·c·ia e dei )) n1.1 ~ce lln ri . 101 ~\ft<1

:b'erite dei \'asi: siuton1i ase:oltatori ll;1g. :t,rn ttu rn vn rtell<tl'e da strar>1H1 n1Pnto d<'l • 1012 gran<lf\ tro'cn11tere >» 1021 1•.11·uffil)a: ap1}lie:aiioni i·n t<·rn1 1in . » Ring11ioz7.o n<•lle 'affezioni deJra11JJ<lr<tto (':trdiO-YèlSC::Ol.ire . rfnberC"Olo~i:

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L. POZZI,

Ro1na Hl l 7 - Stah. I'ip . Cartiere Centrali

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Roma, :1.9 agost9 r9I7

àmoo XXIV.

Pasc. 34

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fondato

GUIDO BACCELLI

professori :

FRANCESCO DURANTE '

.SEZIONE. PRATICA

REDATTORE

CAPO:

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PROF.

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'V ITTORIO ASCOLI

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SO MM A RIO .•

I

Osservazioni cllnf che: P. F. Arullaoi: La viti li go nell 'eredo-si~li de. - Note di tecnica: G Egidi: Metodo per utilizzare nella

l'icerca operatoria dei corpi estranei i dati forniti dai raggi X. - Medicina sociale: A. Ranelleiti: Per la vigilanza igienico1anitaria del lavoro. - P. Bolognini: La Croce Rossa e la tu~ercolo si. Servizi sanitari : G. Pere.E: Sul funzionamento 4el serVlZio chirurgico di, guerra e del <..: Gruppi Chirurgici ». - G. Pisa.nò: L 'operazione precoce dei feriti: le pattuglie chirorgiche. - Note e contributi: T. Rossini: Prim a medicazione delle ferite di guerra. - Accademie, Soc:.letà W.edlc:he, Congressi: XXV Congresso della Società It~liana di Chirurgia.

,

Appunti di medicina pratica: CASISTICA: La diagnosi ed i caratterj t:linici della gott.a. - TERAPIA: E scare ed ascessi da inie-

zioni di chinino. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Rapporn della milza col fegato · e col sangue. NOTE DI MEDICINA SOCIALE: Il significato dei rumori presistolici. - Posta deglt 4bbonati. -

.•

C~nni

bibllograflcl. • Nella vita professtonale: I. P .: L 'emancipazione delle levatrici ? - Atti· parlamentari. -. Risposte a quesiti e a domande. Notizie diverse. - Indice alfabetico per materie. . .

Abbiamo già principiato e stiam0 continuando di giorno in giorno la spedizione del nbstro Volume di ·premio ordinario del 1917: prof. TULLIO ROSSI-DORIA . . '

'

AVVISO ,agli . ·OSTE·T RICIA . MODERNA. ABBONATI ~ . tutti

quegli associati che hanno pagato anticipatamente l'intero importo del I proprio abbonamento pel corrente anno, più i 60 cen tesimi per le prescritte spese di affrancazione e raccomandazione ·del premio stèsso. .

N B Coloro che inwiarono il solo importo di abbonamento, dimenticando i centesimi 60 per .le spese di spedizione del pre'm io, sono pregati di ma~da"l"c~li s1,1bito· a mezzo Cartolina-Vaglia, •e desiderano· clae il wol~me weilga lo~o regolarmente iowia•o. 1

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L ' Aniministratort';

frof. ENRICO MORELLI, Via Sistina, 14 • Roma .

lllrlUI di ,,o,rletà mena&I. - E' .vietata la riprod~one di lavori pubbl!ioati nel POLIWNIOO o la pubblioazi<me di &UnU . dli esRi Renza oitali"ne la • fontP. '

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' OSSERVAZIONI CLINICHE. .

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OSPEDALE DI SAN 'l ,lTIGI IN TORINO. (Sezion·e Dermatologica 1.li retta dal Prof. CAR1:..0 VIGNOLO-L lJTATI).

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La vitiligo nell'eredo-sifilide \

per il -prof. PIER FRANéESCO ARULlANI docente nella R . Università.

sit iva; in detta giovin ettR la vitiligo era app arsa d opo un morbillo. Piì t tardi, nel 1914, Crou.zon e Foix (2) , alla Società medica degli Ospe- . dali di . P arigi, pr*esentarono una ragazza di 19 a.nni, senza stigmate di sifilide· a cquisita, con stigma.t e in,rece di sifilide ereditaria (alter aiioni denta rie, volta palatinH 0$".ÌVale) e con .una • vi,tiligo da nove' a n ni; l a mad.re di .detta ragaz: za presentava una tape incipiente, con reazione • • di vVasf?ermann positiva. Nello st esso frattempo Joltrain (3.) studiand o la reazione di Wasser-:, mann in 18 casi di ·vitiligo, riferiva tre casi .di bambini vitHiginosi, in cui esi stevano segni i1on dubbi di sifilide ereditaria. E pochi· mesi dop o Gol1gerot (4) esponeva il caso di una don' . . na di 33 anni,_ con vitiligo che datava dall'in .. f anzj a , la quale presentava alterazioni d enta-

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I . . a questione d ella vitiligo e della sifilide ere-

ditaria è affatto r ecente, e d el più alto interesse. .Il primo caso è forse quello r iferito da ·Fri edl aenJer (1) nel 1911, in Clli trattavasi di una giovinetta con reazione di \Vas~ermann positiva, nata da tln padre sifili~ico da più cli dicci a nni , e con reazione ·dì \ V.assermann pure po-

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· IL POLICLINICO

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[ANNO

XXIV,

FASC.

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rie degli incisivi e canini superiori: la madre singolarrnente pi ccoli, molto corti e stretti ed aveva avuto lln aborto e tre figli di cui uno incavati a semiluna sul loro margine libero. . . esisteva. inolt r e un certo· stato di nanis1no de- ' morto a 28 mesi e un altro vivente, affetto da gli arti ed. una certa condizione di infantilismo vitiligo al p a ri della sorella; concludeva che l'er edo-sifilide è una delle cause, forse la più p sichico. Non e ra stata possibile ui!a indagin~ sierolçgica ed u1Ja Cllra specifica. -frequente, della vitiligo famigliare . · E PauConcludeva il Vignolo-Lutati nel suo lavor o trier (5) a sua volta confermava l'influenza della sifilid e ereditaria n ella proçlt1zione della vj- · pe1~ un rapporto diretto tra le due malattie, cioè tiligo, ·C Oil 'l'osservazione! di una ragazza viti- per l'esistenza affermativa di t1na ,,;itiligo si fìlilig·in osa, senza seg11i di sifilide accrt1isita , che . tica. È ammessa, come già altri atttori precede11ti, una influenza ereditaria nella predisp oaveva reazione di Wassermann fortemente posizi_o ne al fen~111eno vitiliginoso, considerava la ~itiva, ed, era nata da una madre che aveva rr1ela n odermia marginale della. vitiligo, come • avuto nove figli, di cui~ cinque morti, sia a ppen a l'equivalente di una manifestazione sifilitica in nati, sia nell'infanzia da causa. ~conoscit1ta. Infine recentissimamente Vignolo-L11tati rac- atto, ossia di lI·n fe11omeno ert1ttivo ' in accor- ' • d o anche con 1e vedute di ~1ilian, Pa9trier e coglieva diligentemente tre casi import1lnti cli Balzer, fenomeno quindi st1scettibile di van-. viti.ligo ed er edo-sifilide (6). taggio con la cura sp ecifi ca. E riteneva inv~ce Il primo; un ragazzo di 15 anni~ con vitiligu quej. casi di vitiligo i:>articolarmente tenaci di nella r egione serotale e , penian a, presentava • -evidenti a·n omalie dentarie (i canini r iproduce- f1·onte alla cura specifica, con1e esponenti di un processo già arrsstatosi sp ontaneame11te nel su o ·va no n ella formà-gli incisivi) & un nas0 a sella. movim ento e già considerabile perciò più proI .. a reazion_e di Wassermann era ne~ativa. Era pria mente come un epi logo, come un reliquato invece ri11~ cita positiva . n ella madre che era. ]J (lSt çriit ti'l} Q. stata contagiata di 8i11Jide dal t m a rito, avev ~ •ta vuto due aborti, e un b ambin o morto di due ' * * mesi e una · l'>ambina di due anni, di m alattie Dett~ (}Ueste cose rig 11ardo all'arg·omento, denon defi11iie. Una cura alternata a 1·senicale e sidero di richia111are l'at tenzione degli studiosi, m er curiale per la durata di t re mesi, er a st at'l su questi due casi di vitiligo' da n1e i·accolti -nelseg11ì.ta clalla scomparsa di ogni t raccia di vi- 1' ambulatorio dermatologico del S. Luigi. tiligo. C ASO I. \ 1 . . . E ... , d'anni 30, impiegato, n aIl sef' ondo; 11na r agazza di 20 anni, con viti- to a Torino. P adre e n1atlre n1orti in pochi gioriigo simn1et rica a lla fac.cia, era nata da una ni di· -nolmonite. Ebbero cincrue t i-a maschi - fiQ'Ji ...... madre che aveva avuto sett~ gra.vidanze e due . e femn1ine; tre moriron o, uno ~ 17 ·e l'altro a 20 aborti e presentava un, emi a trofia facciale de . ann~ di malattia Cal'.'diaca, il terzo di pocht mesi I bleu. . · stra da 20 anni, sviluonatasi lentamente. L a di Ilmorbo V .. . E ... è l'ultim·o' nato, e la sua n ascita flL a mmalata,. senza· segni di sifilide ·acquisita, a- preceduta da auella del bambino morto di mo1·veva incomj n e]ato a · camminar e e a parlare bo bleu, e U<:t.· -un al1orto . . Camminò assai tardi, ed ebbe un forte ritarpiuttosto tardi, presen tava una volta palatina do nello s'\Tiluppo gener ale .. Non di1nostrò m~i molt o · pro~onda e sti gmate dentarie (in·c isivi e neppure attu aln1ente 1'età sua: a 5 anni ne laterali st1periori molto stretti ed allunga- dimostrava appena 3, a 20 anni .appena 15; e questo carattere di .infantilismo si rivelava non tj, incisivi inferi ori a --bordo libero obliqu o, canini n1olto piccoli). L a sor ella, n ata d opo l' am- solo nella su a strl1ttura organica e scheletrica ma anche nello yilL1ppo cel'ebral e. n1alata, aveva avuto un ' forte ritar·dO nella denÈ alto soltanto n1. 1,46, e pre$enta diafisi titizione, gli in cisivi n1ecliani superiori era110 l'll- riche visilJiln1ente arcua te a lama di sciabola. È i11canutito nrecocem en te. E miope. dunentali e l'andatura er a. difettosa p er una Presenta note s11iccate df amor:fi$mo dentario pfl:resi alla gamba destra, svilupp atasi all'età con segni di infantilismo dentario nei canini. • cli 1.. a nni . L,1 cura specifica aveva a,·uto scarsa Sorclità assoluta a. de~tra dal] 'età di 17 anni. e lenfa cffiracia . P alato profond o ogivale. Ipospadia. La vi tiligo esiste da ci r ea 15 a nni e si sviluppò Il terzo, una r agaz~a di 18 anni, con vitiligo ·alla r egi one f1·ontale, a lla region e ce rvj- lentarr1ente, senza disturhi oggettivi, sull 'addon1e\ torace, collo, d orso, braccia, coscie e ro le posterio re fino alle spalle, ai Iati del col lo gambe. e dell a facc ia, er a nata da una madre pure vi · Con1e si vede dalle figure la pelle bian ca litiliginosa . cl1e aveva avt1to un abo rt o e dui' scia e morbida come la pelle n orn1 a le, ~ limit ata lJan1bini di pochi. mesi di vita. Que$ta malata dalle caratteristicl1e zone iperc ron1iche. l)resPnta, 1 a le fr o11t olyrnpien di Fournier, una Esclusa la tubercolosi n el gentilizio. All'esaescayazione discretamente r>rofonda della volt ·1 me, organi toracici ed acldon1inali nulla di no- pal~1tina, u11 ce rto grado di prognatis1r10 alveolare ~llPt'riore, con incisivi n1ediani st1perio 1·i tevole. Urine purf> n or1n ali. • ;Jlfl'

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fANNO XXIV, ..

FASC. 34]

SEZJ~E

PRATICA

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Quantunqu·e non si a stato possibile avere rag· guag1idir.,etti ~u una sifilicle paterna, è p~rò palese che il padre debba essersi contagiato di sifilide . poco prima delle tre ~ ultime g ravidanze Qella moglie, aborto, morto cli ~1ochi mesi cli rnorbo bleu, infine !:ammal ato rl1e è og·getto del nostro stt1dio e' che ha s :ilienti e f-'n- iccate l ~ stigmate di eredo-8ifìlide.

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certare in modo assoluto la natura della sudcietia lesione, furono però d'accordo nel non poter escluc.lere l'eredo-lue. Tanto il suddetto, quanto la nostra malata, nac<;ruero essendo in corso la malattia del padre, anzi la nostra malata, dopo che il padre ebbe il primo ictus ~poplettico. La R, ... A ... ebbe l a 1a· mestr11azione a 13 anni . A 8 anni soffer se di cardiopalmo. A 16 a'nrti ehbe un :>eriodo di accessi di grande isterismo,

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Fig. 1.

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( R .. A .. , d~anni · 4.1, sarta, nubile,

II. alcuni seguiti da fatti t ransitorii di paralisi a nat<l a Torino. Padre morto di paralisi g·ener ale gli arti inferiori. A 2G anni, in seguito alla progressiva a '1·4 anni : n eg·li L,lti111i [1nni ebbe 111urte dt!ila rfladre, si ripeterono le grandi c1·iparecchi , ictu s pq,ralitici. :\ladre n1orta a 68 a11- s1 nerv0se. ni di colpo apoplettico mentre mangiava. La' vitiligo data ~a 10 anni. Le macchie hanNacquero 5 in famiglia: tre soretl ~ , compteS<t no l'aspetto caratteristico· di me:1.r gine ipercro1a nostra,• e d11e fratelli. Delle tre sorel] e un:\ n1ico liJ11itante l a zona acrorr1ica. Incomincia- ' . niorì appena nata, l'altra è vivente, maritata r ol).o al dorso delle due m ani , e !)Oi da sei ancon 4 figli, di Clli l Lr10 morto a 2 ~ n1es i di malat- nj comparvero anche al coll o: qualcuna si scort ia ignota. . g·e an che ai lc.tti clel torace, d 'am11o le parti. I fratelli sono entrambi _,·ive11ti. Il ori1110 h a O ~ qt1alche a nno la R. A. nccusa vampe d"i ca47 anni: è soggetto nervoso, eccitn.bilissimo e da Ìl1re al ca po e acce~si di vertigine al mattino, ta20 -anni ha tren1i1 o contjnt10 delle mani. Il se- lora. 8nche ner la strada c3 m1ninando; inoltre condo, che fa il n1esiiere di inontatore loqomo- J1a dis9r1ea nel salire le scale e nel compiere tive, da oltre cinque anni è affetto ·d a irido-c i(1ualsiasi atto faticoso. Ha pure dolori lancinanclite, sorta spontaneflmente !)rimft· all'occhio si- ti agli arti inferiori, specie nel cambìarp.ento del nistro e poi al destro con cecità quasi completa; 't0mpo. . . Yalenti specia li ~t i che lo e~aminarono, senza acAll ' esame oggettivo si rileva quanto segue: . '3) CASO

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IL POLICLINIC-0

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LANNO

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Peso del coi·po kg. = 58 :in. Statura n1. · = 1,58. cm . 11 e n1ezzo (cifra media di Ms -; 9 cm. ). · Colorito della pelle piuttosto pallido. Emome- All'ascoltazione il 2° tono aortico è rinforzato~ t1 ia · 80. Ptosi leggi era ·p ermanente della pal~quill n.r1te , e con la prova di Azoulay, o quando pebra superiore sinistr'a. Anisocoria ·pupilla - .la paziente si àffatica un ·po', o sta in piedi, ~ re:· la pupilla destra 'è più ristretta e reagisce· accomrJagn ato da; ~n leggiero soffio. I polsi soscarsamente a lla luce. Non . esiste il Romb·erg; _ no disuguali (il destro più piccolo, e non vanno. l 'ammal ata pres~nta soltanto, alla chiusura de- mai al disotto di una m~dia di 100 battute al gli occhi, i1 movimento vibratorio delle palp·e- mAnuto. .· br~ di Gilles de la Tourette·. I due incisivi supe{Sfigmomanometria (braccio sinistro) = 135. riori sono ,convergenti, e sul bdrdo libero pre-· · Quest o repe.rto clinico, indizio di aortite ero- . :qentano delle spiccate echancrure. Accentuato nica da ate1·on:ià aortico precoce, riproduce soinfantilismo d èntario dei canini Ruperiori, e de- stanzialmente quello che io per il primo (7) h e>

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rilevato nel cuore · e nell' aorta della grand~ gli incisivi inferiori mediani. Esi&te anche· un certo grado di prognatismo alve9lare,: eq una maggioranza dei tihici all'inizio dell a inalattia, e che gli. autori in seguito riconfermarono. . , volta palatina incayata, ogivale. Tibie leggerip.ente arcu ate a lama, di sciaboI pol1no11i e i visceri addominali non presentano nulla di notevole.. · la . Normale il repert0 delle orine. Reazipne di • I nvece speciale iro9ortanza ·offre il reperto di- \\Tassermann negativa. ligente dell'apparato cardio-vascolare. La R ... A ... ha frequente la sensazione di boL'urto della punta del cuore è visibile, dif- • lo. esofageo. Presenta una dermografia rossa fu so nel V snazi-o intercostale fuori della mamil·· spiccatissima~ sopratt;ltto al dorso. lare. Alla percussione a destra dello, sterno, sul Diatesi di contrattura n egli a rti superiori profascio aortico, esiste una smorzatura ch e oltte- vocabile con la fascia elastica. Riflesso rotule<."> l'assa di ~)it1 di 2 cn1. la marginale. Il ventri~o,­ l'"liù scarso· a destra. Non esistono aneste~i~ _a lo sinistro è dilatato, in quantochè la 11s (c1oe n1anicotto agli arti, n è disturbi della sens1b1l1lo n1 aggior rlistanza perpendicolare del limite sinistro del cuore dalla linea m ediana, segna t à dolorifica e termica in tutto il corpo. , •


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do-ciclite del fratello a decorso lungo e tenaeis' . simo. Tutto qué~to complesso di sintomi costituzionali e clinici; non . ostante la mancata confernla della ptova, dì W assermann, i1on' lascia alcun du~bio che i miei due soggetti vitiliginosi siano degli erede-sifilitici, e viene èosì a confer111are il rap.porto diretto tra le due malattie -già supposto dai precedenti autori citati in principio del mio lavoro, tanto più che nei miei due ~oggetti. mancava l'elemento tube~cola:re, la cui presenza, in casi di vitiligo, fu altresì notata da alcuni osservatori, ad es., da Balzer e. Galliot (11) 1 e da Merklen (12).

* * due casi clinici

Questi i di vitiligo da me rac-t:"X>Jti e studiati. I Nel 1° caso non fu potuta praticare la reazione di Wassermann per circostanze da me in' è riuscita negadipendenti; e nel 2° caso essa ti va. · · • ~fa è· ormai fuori di dubbio dalle · ricerche di Lesser e Muller {8), Levaditi e Roehé (9) ed al.t ri autori, che ne.i sifilitici antichi, ancl1e non .(!Urati, il siero è spesso meno attivo che nei soggetti con manifestazioni in atto, e d'altra parte la c11ra può far sparire dal siero i principii che intervengono nella reazione stessa; per •

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eui. soltanto la \v·assermann positiva deve efiDegno p oi di 1)0.rticolare i11tei·esse è il 111io ser·e presa i11 conside1~azione, mentre la nega- 2° cas.o, in cui si trattava di un 'is_terica cori sintiva non può escludere l'infezione. tomi di tabe incipiente. Invece, in ent rambi i miei soggetti si è in La °'Ìfilide che aveva rivel ato nel padre una presenza di molti di quei fattori, che, tra gli tara neryosa, assumendo la forma di paralisi altri Fournier (10), magistralmente ha po.sto general progressiv~, si continua nel tipo istenel quadro dell'eredo-sifilide. . . rico d·ella figlia . Il quale fatto, logicamente p_o Così nel 1° caso il ritardo nello sviluppo fisi~o trebbe inclurre nel concetto che la cosidetta vi:ed intellettuale, il nanismo, la. sordità, l 'amorfitiligo nervosa, nella mag·g·ioranza dei casi, sia smo dentario, le tibie a la1na di sciabola, l'ipo- da interpretarsi l' equi'!Jalente di una neuro-sispadia. E nel 211 raso, le anomalie -dentarie e . fl,Lide. - a mio' avviso - anchè l'aortite cronica ·così Infine il mio 2° caso .t-tvrebbe ancora il valore, precoce. data la frequente coesis.t~nza già da tempo no.A tutti questi fattori, si aggil1nga nel 1° càso tata della vitili'go con Ja tabe, di dar ragione a 1a nascita del paziente preceduta dall' abortq Thibierge. (13) il quale, fin dal 1891, pensava che e da quella del bambino morto di persistenza la vi-tiligo <S pouvait mettre sur la voie du dia- del foro di Botallo; e nel 2° caso la paralisi ge- gnostic du tabes dans la période pré-ataxiques ». :aerale p:rogressiva del ,padre, e la nascita delCon cl udendo dirò che quando si presenta un -.la malata· dopo il primo _ictus paralitico, e 1'iri- inalato di vitiligo, con assenza di sifilide acqui.

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sita, è doveroso da pai:1;e del ·medico di J·ice1·care con ogni cura le stigmate della eredo-sifilide. •• •

BIBLIOGRAFIA. (1)

[A!\~O

POLIC :L~:\ICO

I

FRTEDLAE~DER.

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Vitiligo e sifilide. Giorna-

NOTE DI TECNICA. 3a

·A~I Bt:LANZA CHIRURGJCA - ZONA Dl GUERRA .

.l}letodo per 11tilima.re nella ricerca opei:atoria dei corpi estranei i dati forniti dai raggi X per il dott. Guro.o EGIDI, • capit'a no medico, privato docente di patologia chirurgica.

,

Se. uno schermo è situato sotto il p iombino di un filo a piombo il quale segna l a yerticale che~ prol11ngata · in basso, incontra l' anticatode di un tubo, ·o gni omb1·a, che si formerà sullo sch ermo riel p11nto toccato dal piomb'ino, non potr à provenire. che da un corpo situato sul prqltingame.nto verticale del filo a piombo.

le ital. delle malattie veneree e della pelle, 1916, fase. VI . (7) AR ULLANI. T ctbe dorsale 'ed ao rtite . . Rifar- · • ma medica, n. 256 e 257, 1902. ' • '· (8) LESSER e 1\1.ULLER.' Deut. med. w oc h.' n. 30, ! ; 1908. . • , • (9) LEVADlTI e RocHÉ. La. Syphilis. Masson et • e C.ie, Éditeu1·s, Paris, 1909. F l g. 1. (10) l~OllRNIER. Sy7>hilis héréditairè de i' age a- · .L\ll'armatl1ra. del tub·o di un trocoscopi o codu.lte. JVIasson et C.ie, :E:diteurs, Paris, 1912. (11) BALZER e GALLIOT. Cnntribution à l' étude du mune si può collegare un braccio al quale si v itiligo syphililique. Bull. de la Société franattacca un .filo a piombo situato, rispetto a lçaise tle Dermatologie et de S~rpl)iJigr"aphie, l' anticatode, nelle predette condizioni. Il tubo 2 luglio 1914. · ' e il filo a pio1nbo si Inl1overanno solidalmente (12) l\1ERKLEN. lì itili!JO et S?..rpliilis. Serr1aine rr1edicale, n. 294, 1914. e conserve! anno gli stessi rapporti. (13) THIBIERGE. r ah es et vitiligo. Semai11e irL<~ rti­ Allora, volendo localizzare lln proiettile, bacale, 1891. sterà spostare il sistema t11bo-filo a piombo fino . a cJ1_e l ·om})t'a del proiettile collimi st1 llo schermo ·col piombino del filo a • piombo. Ciò .fatto, se, senza. muovere il paziente, si • Prof. ·LUIGI MANCINEJ.JLI togl1e lo schern10, si abbassa il filo a piombo Docente di Pa~nlogia Meid. e Aiuto Mt\d. neg li· Osp. di Ro~a · e gli si ap1·e la via f r a i tess11ti, si gi11nge sul proie:tti.le. . Condizione prelim~11are da verificare esatta... 1n~nte è che l 'anticat0de sia sulla verticale del . I" ·filo a piombo. Ciò richiede lln 'operazione analoga a <n1ella. che i radiolog1 praticano facendo B una interes~ante publ,licazione della massilna. utilità per il cosfddetto centra:mento del tubo. Io ho prot utti coloro c he desiderano a verP. un esatto concetto di questo va to che i metodi di ce11tramento r he usano i moderno 1netodo di esame c he ha dato cosi nuovo ori .. ntamento a. tu t ta la patologia del tubo dige rent" . La radiodiag nosti ca non r a diolo"gi non sono .semp1:e rfgorosamente esatva oggi co oç; iderata quale ~egreto patritnonio, g ~ lo s atnente cuti. Perciò procedo nel seguentf> 1nodo. st odito da poc hi in iziat i: essa è una import a~H te l>ranc a della • Faccio s ce11dere il piombi110 del filo a piomsemeiotica gener a le . e q uindi de lla clin1ca, e de ve essere cono• • L>o fino sul tavolo trocof'copi cq. Nel pl1nto torsciu t n. da og ni medi co colto, g iacchè, se spet t l pit~ pa.rti colar1nente al raùiolo g o la tec ni ca. ùella ricerc a, è al 1nedico che eat o p0ngo l1na pallina di piombo del diames pe tta la sin tesi di° essa e l'app1·ezza1nento del suo jliusto val ore .. tro. ' di 2 inm . Poi accorcio il filo a piombo di 1.J ' arg omento è eS}JOSto dall ' A . in modo piano e d originale : 25 èm. alme110 e al di sotto di esso pongo lo es ·o non è un 'arida e ped a nte enumerazion e di sint o1ni, ma no a • sch e1·1n0 o st enendo~o co11 11n cavalletto. Intra t tazione or di na ta e sintet ica , n~lla qul\le il valore del segno è costante1nen te analizzato e di -cusso 1n iner it o all e pit't n1ode roe t orno al r>n11to ove il fil o a. piombo tocca lo vedute cli li::tiologin e di patologia, 1nentre è abiln1i>nte sfruttato sch c rn10 po11go llit an E>ilin0 m etallico poco più pe r tntto t)Uello che esso p uò r enderci nel c an1po d lla patog enesi gr ande della palli11a . .l\llora . la-11a llina e l'anel4' dell a diagnostica. lir10 indi vid11ano 11ello . . p ~tzio llBa verticale. U n volun1e in v r rT grande, rH png. XITI-25 1. riccu di 121 il.ò\ rco1ri a to il filo a pio1nbo, <'he in · questo l u tra zioni e ù i no n co mpleta bibliogra fia. i n co1n1nerc io L. 8; pt>r • i nostr i as~ocia t i L. 6,50 fr a nco di po rto . in om en ~o i1 0 11 serve, eccetto il tub o e lo SJ)OSt , .... I

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Premio semigratuito per gli abbonati al "Policlinico ,,

La diagnosi . delle malattie dello

stomaco e dell'intestino ai raggi X.

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[ANNO XXIV, FASC. 3i]

SEZIONE PRA1 ICA

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.fino a che l·ombra della pallina si formi esatLa detta fig11ra è ra'Ppresentata dai due triantamente entro l,anellino. Allora l'anellino, la. goli. si1nili O P ' A e O P C, nei quali (teorema di pallina e 1,anticatode son o esattaménte sulln. 'f alete) i l ati omologhi sono tra loro proporstessa verticale. zionali. , Fissato il tt1bo in. questa posizior1e, abbasso L a relazione che ci .interessa è: , ,, fino sullo schermo il filo a i:>iombo e ne correg- . P ' A : PC = P' O (1) go l'origine fino a che .il piombino collimi ésatNella ricerca radiologica la figura si cotamente con il centro dell'anellino.. Allora ans trnisce ·così: che il filo a piombo è s1Jlla stessa verticale. E Faéciamo corrispo11dere alla linea OP ' il poi cl1è il tubo e il filo a piombo r estano d, ora piano dello schermo; facciamo collimare l'om· in poi solidali, m l tovendo il tl1bo, cont~nue­ bra del corpo estraneo C con il piombino · e seranno a essere t1niti da una linea verticale. ' gnamo sullo schermo il !)Unto P. Da qt1esto momento l"appareéchio è pronto. Poi spostiamo il sistem fl. tubo-filo a piombo. Ecco ora come si procede. I~ a 11uova situazione del piombino sia P'. Il Si immobilizza il p~ziente sul tavolo. Si po11e pl111to (> .3arà · indi cato d:~,ll ' ombra che il cor:lo 5cbermo orizzontalmente sopra di esso e si po e, restato irr1mobile, darà quando l 'antica,atbassa il filo a piombo fino al piano dello tode snrà in A. · SGhermo. Eccitato il ttlbo e véduta l'ombra del Per conosrP re le distanze P P e O P' n·o n dobcorpo est.tilneo, si sposta il sistema t11bo-filo a bia1no far altro che misurarle sullo schermo. • pio1nbo, fino a cl1e l'o~bra venga a contatto , del pioJnbino. Al1ora il corp·o estraneo è cerI , tamente s11l prol11ngamento ·del . filo a piombo. I I Se il pazientE· è già pronto per l 'operazione e ' in narcosi, J'estrazione del proiettile si opera { p· • p • subito.

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Si ilJl1mina l a stanza, .s i toglie lo schermo, · si sostitt1isre il piombino usato con llno sterile. Abbassato questo firfo s11lla pelle del paziente, n el punte toccato si fa l'inéisione. A mano a mano che la ferita diventa profonda, la direzione vjene controllat a abbassando · sempre più il filo él .piomho. Se il paziente non ha mutato posizione e se il corpo estraneo . non si è mo&so, il piomh~no lo incontre1·à con precisione inatemntica. I .e m'anovre operatorie potrebbero aver accidentalmente provocato spostamenti. Sr così si suppone, si speg·ne Ia·Iuc>e, si applica di n110vo lo schermo e si fa 11na 1111ova collim azio11e coi rag·gi. Ciò fatto si 4.1111mina Ja stanz a di nnovo e si. contint1a ~'ot>era.zione.

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Per !',est razione dej p.roiettiii q11 a·n to ho detto è a11ffic:iente; però considerazioni, relative agli organi che si ·1 .ncontreranno e alla gravità dell'oper·azione, rendono l1tile saper e a çr11ale prvfondità il proiflttile si trovi. ' E q11esto i1n r)r0r11ema la c11i sol11 zio11e riposA s11lla c.o strt1zione idèale di una fig11ra geometrica, gli eleme11ti della <Jltale sono soggetti a relazioni c.!etermina te.

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Ciò fatte·, se ci fosse nota la distanza A.P, la })l'Ofondità C P del proiettile potrebbe Seilz'al- 1 tro es5ere desn11ta dalla· relazione (1). L:.:t distanza A P' pl1ò essere misurata prati-, camente; rna, poichè l a mis11l'azione è resa difficile d a ll.interposiz.ione dol tavolo trocoscopic0 e della . parete del tubo, è più esatto determinarla col calcolo. Q:uesto calcolo vale una volta per semI?_re, p11rch è il t11bo e l'origine def filo a pi Qm~)O restino solidali. P er eseg11irlo, si fi~sa t1n corpo opaco C .a distanza nota drL P s.u lla v e r~i cale che passa per q11esto pt1nto. Si sposta poi il sistema tuJ>o-filo a piomb? e, come nel caso precede11te, si leggono sullo srhern10 lf' distanze OP e OP,. E ssendo nota p C la formt1la (1) ci dà i1 valore di P , A. '

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Nota la di'3tanza P' ~'\., sarà ancora in funzione della form11l a (1) che potrà essere cal-

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IL POLICLINICO

(ANNO

XXIV,

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colata la profondità dei· proiettili E precisamente: p C =

MEDICINA SOCIALE..

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·Per la vigilanza igienico-sanitaria del lavoro. (I)

Ciò significa che basterà moltiplicare la di~ · per il prof. ~t\RISTIDE RANELLETÌ'I . s.tanza n ota anticatode-niombino . -uer la distanLa vigilanza sull' applicazione delle léggi sul za P O, che 'leggiamo sullo schermo, e dividere l ~lvoro è oggi in Italia affidata principalmente il prodotto per l a distanza: P'. O, çhe leggiamo all 'ispetto1..ato dell'industria e del layorò, isti-· anch'essa sullo schermo. .. tuito nel 1912: compito principale dell 'ispettorato è di accertare ì'esecuzione delle leggi sul I principii di esattezza sui quali il metodo ln,v bro negli opifici e l aboratori sott0posti a queriposa sono la situazione• del tubo. su una linea '-11.e leggi; _rilevare le condizioni tecniche ed igie·· perfettamente ir1dividuata e la ·sicurezza di ii~ che delle singole indu.$trie, ecc. All 'ispettorato avere nel filo a piombo un indice sicuro. Io antf:cnico è stato aggit1ntò l'ispettorato medico, netto grande importanza al fatto di aver eli, minato tutti i punti di repere cutanei, perchè · con due medici, con l 'inr,µr ico di coordinare p, clirig~re il lavorq per l' a11plica.z ione delle dispO'li ritengo fallaci. Essi infatti sono spostabili o sizioni igienico-sanitarie, inve~tigare sulle con.pèr la molle~za delle parti che coprono o perrlizioni d ,igiene, di salubrità del lavoro, ecc. chè si spost~no appena la pelle viene incisa. .t\. Sicchè per la vigilanza. igienico-sanitaria del questo proposito è decisiva l'osservazione da me fatta che, se si esegue un'incisione lineate , l.:..voro abbiamo un org;a.110 centrale direttivo con due medici, e organi !)r r i ferie.i costituiti dagli che passa attraverso un punto della cute t.Jc: ' stessi ispettori tecnici del Javoro, cioè non da ~ato da un filo a piombo, qt1a11~0 l 'incisione si medici ma da ingegneri o serr1plici ~iutanti. È è spontaneamente' divaricata, il filo a piombo, ·.,·ero che questi possono richiedere l 'intervento , non corrisponde più alla linea mediana dell:=t dell'uffici ale sanita1~io, quando, nel corso di una ferita; spesso la . asimmetria della .retrazione . ' visita, si dimostri necessr:trio tli giudicare delle dei tessuti è considerevole. • condizioni sanitarie rtegli operai, della loro Si pt1 ò obòietla,re al metodo da me indicato attitudine fi sica al lavoro cui sono addetti, o delche 11no spostamento del pazienté possa renle condizioni igienièhe dei locali- lavoro : e pos• • der fallace l a 1 icerca. :E: vero. Ma. prima di tuts.ono -richi.edere altresì su tali fatti gli accertato non è difficile conservare immobile il· •na.: menti dell'ufficio }ncclico deJl 'ispettorato .. Ma è · ziente; in secondo luogo, anche .durante · l'ine"'Tidente che, per f~r questo, l'ispettore deve estervento, si possono fare collimazioni di consere in grado di apprezzare. che la salute del' . trollo e correzioni. l ~operaio, o le ·condizioni d'jgiene dell'ambiente Rispetto al rnetodo di operare sotto i raggi X di lavoro, .non siano i~egol<1°-ri. Così pure gli i·il metodo ind1cato ha il vantaggio dj conserspettori possono o·r dinare visite generali di tutvare, dtirante tutto l'intervento, la ·diretta ispeto il personale addetto a ttn'azienda, per evitare il di:ff ondersi di inn,l attie contagiose; il che zione del ca1npo operativo. · • presuppone che il fùnzi on~.rio sia in grado di 'lv- ota,. - I calc-0li indicati possono essere prR ticariconoscere i1na r11alattia e l a sua contagiosità, mente risolti disegnando i triangoli su un foglio di ciò cl1e non .può essere che di esclusiva perticarta rigata a quadretti, dopo a Yer nun1ern to le nenza del medico. Le visite periodiche che l 'ufrighe. ficiale ~anita rio dovrebbe 'fare ai fanciulli N~ll'nng-010 SUP€riore rSinistro si· .segn•a lo zero. ulle minorenni per assict1ra rsi se siano atti al Partendo da quest-0, si numerano progressivamente lavoro Clli furono occl1pati, o se siano affetti da tutt€ le r~ghe che si incontrnno sia discendendo inalattie contagiose: e le verifiche annuali da. verticalmente in basso. si.:'l procedendo da sinistra. parte d el me.dico provi nei fl:le s11ll' andamento del a. destra orizzontalmente. servizio sanitario,, jn genere non si • verificano; Allo zero ed segna il punto P'. Il l)Unto A si setroppe essendo le mansioni degli ufficiali sanigru1 nel numero della verticale che corrisponde alla tari e dei medici provinciali, perchè essi posdi~t.-'ln7x'1 P' A espreRsa in centimetri.· • san o a11che occuparsi di questa vigilanza speRtllln orizZ-Ontale si segnano i p11nti P e O c-0rriciale del lavoro. ~•pondentemente ai loro valori in centimetri letti Sorge perciò. la· nece~sità che, accanto agli sullo schermo. ' C-0ngit1nto A con O e seguita la . linea vertiCAle . (1) Corn11nicazione fatta al Convegno fra i cul<:he dis.c<>nclf\ <la r. ove quest.a incontra la linea .~ O. , nrit il punto C". i ori di mPdirina sociale, che ha avuto luogo in Roma il 10 gi11gno 1917. r~n lnn~hezzn 11 ( ' .·i l~gg-e Rnl ln numerazione P'A. •

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[ANNO XXIV, FASC. 34)

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SEZIONE PRATICA \ )

ispettori tecnici, si istituiscano ispettori medi ci, la cui presenza si renderà ancora pi-Ù. necessaria, allorchè l a vigilanza sarà estesa a tutto il lavoro in genere e non solo 'd i fabbrica ma an- ' .... che a domic.ilio. E i1ecessario infatti stabilire preventiva1nente l'idoneità generica e specifica al !avoro non solo pei fanciulli e le· donne minorenni, come avviene attualmente, ma per tutti i lavoratori in genere, almeno per certe industrie, così le insalubri' o pericolose. Lasciare i11fatti che g·li opera~ scelgano il mestiere, o passino .dall'uno all'altro, senza alcun criterio basato sulle proprie attitudini fisiche e fisiologi . ' ·che, è esporli incosciente1nente a malattie e pericoli che potrebbero essere evitati. Come ad · esempi o permettere che un operaio con vie nasali stenosate, già soggetto ad affezioni dell'albero respiratorio, si dedichi ad un mestiere pol-• veroso? Egli divetrà facile ca11didato alla tubercolosi; e che si dedichi a lavori faticosi un • cardiopazi'ente; e a lavori esposti a temperature eccessivamente calde o fredde chi già soffrì di reumatismi articolari; e alle svariate industrie del piombo chi per affezione dei reni, o del• le arterie, o del fegato, ecc., è ~ssai più facil- . mente colpito da saturnismo? ,E a lavori più esposti agli infortuni chi avesse l'udito o la vista notevolmente diminuiti, sì da ·n on sentire o vedere' il pericolo; e a lavori nei cassoni chi avesse affezioni nasali o auricolari, e così di seg11i~o? E a. garanzia della salute del pubblico, come permettere che alle industrie alimentari, così alla lavorazione e vendita del pane, delle p.a sticcerie e simili, siano addetti operai con tubercolosi operta? (1) . È necessario perciò rendere ©bbligatoria la. visita medica preventiva é periodica per tutti i lavoratori addetti alle industrie insalubri o pericolose, a.Ilo scopo di poter preve11ire, o riconoscere sul nascere.e quindi più facilmente cbmbattere, sia le malattie strettamènte professionali, sia quelle comuni nelle-quali però l'elemento lav0ro fu fattore determinante principale : come pure è necessaria la visita m~dica preventiva e .periodica per gl,i ad. detti alle industrie alimentari, nell'interesse della salute dei consumato-ri. ' Queste visite pre·ventive e -oeriodiche . saranno tanto -niù utili quando avremo le assicurazioni contro le ma lattie, perchè gli stessi lavora tori e gli indu~triali 1 ·e lo Stato contribuente, avranno tutto l'interesse, per ragioni economiche dirette, ol-

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tre che per la i·icchezza hazionale in genere., a far diminuire la morbilità fra gli operai assicurati. . Con le visite preventive e periodiche dei lavoratori ,si dov r·ebbero istituire i libretti o le • schede sanitarie clei . lavoratori, che dovrebbero essere preceduti dai Lihretti o schede sanit~­ rie scolastiche, da redigersi per gli alunni delle Bauole elementari; e· che, gi.à attuate · presso . qualcrte comune, do.vrebbero venire estese almeno a. tutti i com1mi pif1 grandi. I due. lib:f'e.tti p otrebbero fol'nire . dati e raffronti utili per 1·an11nissione alla vita militare, e .darebbero mqdo di esercitare una confinuata vigilanza igie11ico-sanitaria su ciasrl1no individuo, dall ' epoca dell ' an1mi s~ione alla sct1ola, durante la vita scolastica, ·e su ccessivamente all'epoca dèll am·r11issione al lavoro, e. dtrrante la sua• vita lavorat.iva, con eYidenti grandi va ntaggi per la . ~alute puJ:>blica e. per _l'econo1nia ùel paese. È e\'idente quindi che per attua re questa pi1' i·azion ale vigilanza sulla salute dei lavoratori, (•ccorre chiamare il medico a cooperare con l 'ispettorato tecniro del laYoro. 1

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Questa necessità è stata o.r e:L1nai sentita d alla. . rnaggior parte dei paesi civili: per prima daJ1'Jnghilterra fin daJ 1831, quq,ndo doveI1dos i applicat·e il li1niie di età per l'ammissione al lavoro delle inpL1strie. trssili, e non essendovj tirga nizzato ·10 stato civile, si ricorse . ai m~dic1 per certificare l 'età dei funciulli . Oggi in Ingl1ilterra la vigila nza igienico-sanitaria è affi. tlata ai cc medici certifica n}i » ( certif~ring sursono scelti fra, i 1nedici iscritti, geon s) i quali • e non devono avere rapporti ùi i11teressi con le ... fabbriche: essi sono circa 2.00ù, hanno il com- ' pito di certificare l 'iùoneità dei fanciulli, di visjtare gli operai delle fabbriche, riferire le malattie professionali e gli infortuni; :possono im .. t>orre ag li industriali clispusizioni igieniche; i padroni pagano questi n1etlici secondo le visite periodiche obbligatorie fat te, e in base 1a una ta.riffa stabilita. Dove non esi.ste il m edico certificante il servizio è · fatto dal inedico dei p-0. vc:r1. , In Germania le visii e preventive e periodicl1e son fatte dai medici delle fa bbriche, i quali, pero, benchè approvati dall'Autorità, sono sempre djpendenti dagli industria.li. Nel ~elgio le ·visite periodiche sono fatte d a i co$ì detti medi' • ci cc aoorovati » (médecin s agréés); essi sono (1) Cito ad esempio qualche caso di più recente osservazione : due malati di tubercolosi · · m·edici liberi che vengono approvati con l'obblipolmonare, uno è cuoco da 6 anni; l'altro di- go di. segnala re agli Ispettori i .risultati delle spensiere da molti anni, in due dei più frequen- visite periodiche. Gli ind u st.riali possono scetati ristoranti di Roma; qualche tubercoloso contin.ua a fare il fornaio; un altro è venditore . gliere il medico tra- le liste degli approvati. Anche in Russia ci sono medici di fabbrica, ambulante di ·piccole pasticcerie per bambini.

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ina ancl1e essi alla dipendenza dei padroni. In porto ai mestieri soltanto presso 9 Comuni. Se Svizzera i medici .di fabbrica so.n o pagati dallo i principali Comuni istituissero un servizio di Stato ohe 11ercepisçe dai padroni una tassa in vigilanza igienico-sanitaria sul lavoro, di fabrapporto al numero degli operai. A. New York brica e a domicilio, in modo coordinato all'azio• auno gli addetti agli uffict locali d'igiene' (health · ne statale, e all'opera dei Comuni si aggiungeseommissioners) incaricati dell'ispezione degli se quella di medici del· Javoro governativi",i in C'Oi circoli d'ispezione, e stabilirnenti anche in rapporto alla tutela degli più strètto rapporto . (ore di lavoro delle donne con l'Ufficio sanitario centrale, noi potremmo irr1piegati e ope1-.ai . , di attuare anche tn Italia una razionale e dei fanciulli, sedili per . 1e donne, locali ad uso sperare • • di lavatoio, refettorio, ecc.). In alcnni degli ed efficace protezione della salute dei lavoraStati l fniti d'America sono istituiti ispettori di tori e della integrità della·razza stessa. Sanità, nei sin.goli distretti per. sorvegliare la Questa protezione si è resa ancora Diù necessalt1te degli operai, specie minorenni, e l'igiene sa.ria oggi in ocqasione dèlla guerra, ·avendo le dei• locali di lavoro. Tn,Tece in Austria e nella . ir1dustrie -delle armi e munizioni occupato cir·Svezia. si Tico1"re, quando è necessario, rispetti- ca 500.000 persone, di cui . .100.000 donne·' tanto .\Tamen te agli stes5i medi.ci diBtrettuali, e ai me- più che alcune disposizioni protettive delle legdici prov~~ciali per is1)ezioni e pròvvedimenti. g·i s~l lavoro si son dovute temporaneamente so. . . . spendere. Si imponeva perciò una speciale tu-1g1en1c1. Noi dobbiamo augurarci che anche in Italia, tela d.elle maestranze,· nell'interesse specialmencome già in tanti paesi stranieri, vengano. isti- te della maternità e de~la prole. A questo intuiti l1fficialmente medici del lavoro, come or- fatti h'a provveduto un recente decreto luogogani periferici della vigilanza igienico-sanitària tenenziale, ,in basE; al quale, proprio in questi g·iorni, si va attuando una speciale vigilanza sul lavoro. · lVIa intant G i singoJ.i con1uni, in base alla stes- igien~co-sanitaria sug·Ii stabilirnenti ausiliari · e s a leg·ge sanitaria che dà ad essi facoltà di com- sulle officine che lavorano prevalentemente per pleta1·e le d.ispozisioni sanitarie statali, potreb- la. difesa nazionale, affidandosi il compito prinbero integrare l'a.z-ione di Sta.to per qt1anto ri- cipale. di questa vigilanza· precisamente a medici, àddetti ·al comitato centrale e ai comitati g11arda la vigil anza igieni co-sanitaria del lavoro. A t al uono io sin dal 1914 -uubblicai una no- regionali di m obilitazione industriale. Sono ta sull'opportunità dell 'istituziò11e di uffici sani- saggi . provvedimenti c.:he n oi dobbiamo salutare t a ri del lavoro p resso i pri.ncipal~ Comuni. Il con vivo compiacime11tu, auguranào che essi Comune di Roma,, Ufficio d' Igiene, accolse e at- . non cessino col cessare della guerra e delle ret uò la propost<l_, e di recente, per· facilitare i1 lati ve indus trie, m a segnino il principio della funzionament o di tale uffi cio, 11a aperto ·Un arn- au spica ta più vasta vigilanza su tutte le lavoin genere. bl1latorio ner le n1alattie del lavoro. 80110 sorti razioni . . ' . . Ma poicr1~ le nuove disposizioni che si vanno . fin~ra in Italia oltre una venti11a di Uffici del la,·oro, con1unali o provinciali, ma mentre in es·· sempre più affermando a beneficio della salute déi lavoratori, riescano verarnente efficaci, è si si è pensato a istituire sezioni econon1icl1e, di • cr llocamento, ecc.) la parte igienico-sanitaria vi necessario che operai e indust'riali siano e~u­ cati ai principii fondamentali di igiene· cui · è poco o nulla rappresentata. 'Presso qualche Comune; (Torino, ~'Iil ano, Genova), funziona esse sono ispirate,' e che quindi sia meglio ~f­ f~rn1ato l 'inseg11amento del! 'igiene, che, comin~ i à da va rii anni un uffitio di vigilanza industriale, ma le sue attribuzioni sono limitate alla ciando n elle ~cuole elementari superiori, dovigilania ulle condizioni igie11iche, sp~cie del- vreb'be continuare nelle popolari, professionali 1'3 industrie insalubri e pericolose: sarebbe ne- e n1et:li e; . detto insegnamento ~avrebbe essere cessario a ggi ungere anche la , vigilanza sulle a ffidato ai maestri, adeguatamente preparati, condizioni ·sa11itarie delle singole categorie dei per le sc uole elementari e popolari, a n1edici lavor atori, e non solo di fabbrica, opifici, ecc.,, competenti, per le scu~le professionali e medie: n1a a n che a domicili o, sia n ell'interesse della ed è specialmente nelle istituende scuole professn.l11te dei lavoratori, in gran p a rte donne, che s.ionali, le ({Uali debbono p~eparare le rrostre di q11ella dei con sumatori rispetto alla possibile rf:nestran ze a favorirP in tutti i campi possit ras111issione di m alattie infettive contagiose, r.J li l'indipendenza industriale ed economica del paese, ch e è n eces. a rio impartire accanto alt1à cui la tt1bercolosi, per 111ezzo di oggetti conf Pzionati in d omirili infetti. ·E i Comuni princi- . l 'i11 c:; Elgnamento tecnico-industriale, anche quelpali dovrebbero pubblicare statistiche sulla mor- lo dell .ìgiene generale e dell'igiene del lavoro, bilità in r apporto alle professioni, che oggi non i11erente alle singole industrie, perchè si facsono rilevate da n esst1n Co1nune, n1entre sono cian o ci egli •)perai non $olo bravi ma anche ani. ruovi r ompiti d'i111portanza sociale si apropubblicate statistirl1e sull a mortalità in rap'

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n o quir1di ai medici, per la vigilanza igienicosanitaT·ia del lavoro, sia come cooper atori cogli ispettori t.~ cnici, sia come insegnanti di i• giene genero.le e jgiene del lavoro, specie nelle scl1ole profess.ionali; nuovi compiti ch e le prossime assicura.zioni obbligatorie contro r'e malattie valorizzeranno e allargheranno ancora più. ~ n e.cessa rio pertanto che i m edici stessi siano meglio prepa rati alle nuove attività, che si ba· sano speci~lmente sulla conoscenza della fi siologia, della patologia e dell'igiene del lavoro. A corollario di quanto si è sommariamente e~posto·, p resento il seguen te ordine del giorno : « Il Convegno fra i cultori di Medicina sociale, riuniti. in Roma il 10 giugno 1917; l'iaffermanùo la necessità ch e per una più razionale vigil anza igienico-sanitaria del lavoro, sia chia.mato a fi anco del personale tecnico a.nche personale medico, allo scopo di prevenire nel miglior 1nodo le ma.Iattie in r apporto dire::tto o indiretto col lav0ro, e quindi non S(}ltanto quelle strettamente professionali, ma anche quelle rrLal attie comuni che ripétono dal lavoro il fattore determinan te principale; plaude al Ministero della Guerra, Sottosegretari:t to armi e munizioni, che va attuando 11na speciale sorvegliaru:a igienico-sanitaria a tutela delle maestranze degli Stabilimenti ausiliari, chian:.ando il medico a cooperare col Comita.to C€ntralf· e coi Comitati Region ali di mobilitazione industriale; e fa voti che questa speciale vigilanza, oggi limitata alle industrie delle armi e munizioni, non ce~si col cessare della guerra, ma segni il primo passo ·verso quell a più larga e razion ale vigilanza igieniro-sanitaria su tutto il lavoro in genere, qu ale sarà maggiormente richiesta dal- la piu larga attività i:hdustriale cui il Paese è chiamato pe] dop o g1.ierra ». (A pprovato ).

P. S. - Ad integrazione del su riportato ordine del giorno, il Convegno, dopo la Comunicazione del prof. Ferrannini sulla n ecessità del1' in~egn amento dell'igiene nella scuola, a pprov·ava il seguente ordine del giorno, conco~d ato fra lui , Ranelletti e l\tionti: « Il Convegno, considerande che l' educazione igjE'nica dei lavoratori e degli industriali è ba~l3 indispensabile per .una efficace applicazione delle leggi e.ull'i giene del lavoro, fa voti che sia se1r1pre più afferro at_o I 'insegnamento dell 'igiene nelle ~cuol e popoiari e medte, e che specialn1ente nelle sr11ole professionali, le quali debbono prepar are le nostre maestranze a favorire in tutti i camui indu- -nossibili l'indioendenza striale ed economica del P aese, sia istituito, accanto all 'in$egnamento tecnico-industriale, anche quello dcll 'igiene generale e di quello speS

ciale per le singole industrie, affidando tale insegnamento a medici competenti, con mezzi -Opportuni e tempo appropriato, e che gli istituti scientifici rivolgano la loro attività ai fini della n1edicina sociale, dando pa rticolare sviluppo alla fisio!ogia, alla patologia e all'igiene del lavoro ». •

La Croee Rossa e la tubercolosi. Prof. PIRRO BOLOGNINI,

tenente colonnello direttore dell'ospedale della Croce flossa, di F errara. • La tubercolosi h a innegabilmente trovato nella guerra una poten te alleata al proprio propagarsi e di _conseguenza h a riacceso un nuovo fervore nella lotta cont ro la terribile m alattia: però un fatto di grande valore attuale e che lo assumerà maggiore nell'avvenire si va delineando sempre più: l'intervento della Croce Rossa nella lotta altamente umanitaria . E non m.i pare dubbio che questo diverrà il fine pre- · cipuo della Croce Rossa stessa, pa.ssato l'imn1ane fl agello che n e assorbe ora tutta 'la 'grande potenzialità, fine ben alto e degno, poichè la Croce Rossa avrà scritto la sua pagina più gloriosa il giorno, sia pure lontano, in cui potrà avere cancellate le ultime vestigia del morbo che annienta tante migliaia di giovani vite, assorbe tanta ricchezza, che si espande e uccide ogni giorno più, mentre noi sappiamo che n on è impossibile l' arrestarlo ed il vincerlo. Non è fine di queste brevi parole nè riass11mere nè discutere il ·programma di lotta che ·va. delineandosi 1 ma solo di richiam ate l'attenzio11e sopra uno dei' lati di tale programma, ·che ini pare non sia considerato al proprio altissimo valore. Alludo all'ospitalizzazione dei tubercolosi, chiamiamoli pure dei mutilati del p ol711 one, poichè ciò che dirò vale per i tubercolosi in genere, ma p.recinuamente per i militari tu' hercolosi dei quali soli, a mio credere, può e deve occuoarsi ora la Croce Rossa. salvo poi allargare ia propria azione quando abbia assolto il proprio debito speciale verso i soldati della Patria. Che in molti militari i disagi ed i traumi della guerra sia.·n o stati -la causa occasionale allo sviluppo della tubercolosi, che forse sarebhe senza questi rimasta sempre latente, è cosa di cui mi sono convinto in molti casi osservati in questo grande Ospedale, come non pttò mettersi in dubbio che altri siano stati contagiati per le tante e diverse cause che la guerra presenta e che è inutile l'enumerare, e che tutti questi abbiano diritto ad uno speciale aiuto per parte dello· Stato non è da porsi in dubbio. P e(11)


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zate si può assicurare al massimo numero dei feriti un tempestiv-0 opportuno soccQ,rso chirur·· . g1co. .' Una simile organizzazione, oltre a rispondere nel miglior modo a tutte le esigenze sanitarie, ovvierebbe, con· una più intensa .e costante utilizzazione dei chirurgi competenti, alla la.mentata deficienza di personale tecnico. • I nfatti, a parte la con~idera.zione che parecchi chirurgi ancora potrebbero essere convenientemente utijizzati, è certo che molti chirurgi mobili~ati ed in zona di operazione, restano per lunghi periodi, durante cioè la manc~a di azioni, completamente ,inoperosi, e ciò per il rapido sgombro dei feriti, e conseguente vuotamento degli o.spedaletti da campo; mentre negli osp edali territoriali, con scarso personale sanitario, si determina invece una pletora di feriti. La tanto . lamentata insufficienza di personale ~ E-~c11j co potrà solo e con pieno diritto invocarsi com~ giustifiéazione di ,quelle 1nanchevolezze ançora esistenti nel nostro servizio chirurgico, dopo che si sarà utilizzata nel modo più intenso e sino al · massimo rendimento l'attività di tutti i tecnici che oggi, come sin dall'inizio delia nostra guerra, con entusiasmo immutato ed in·a lterabile, nonostante le non p oche diffi.. coltà ne~l'esercizio della. loro opera, si sono messi a -completa disposizione del nostro Esercito, e solo desiderano che vengano ovunque rigorosamente e prontamente attuati i razionali concetti di organizzazione più sopra esposti. Zona di guerra, agosto 1917.

OSPEDALETTO

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ZON.A DI G DERRA.

L'operazione precoce dei feriti: le pattuglie chirurgiche. . Dott.

GIUSEPPE

PISANÒ, capitano medico.

Da pareccl1io tempo si svolge sulle colonne del P oliclinico un interessantissimo dibattito cil'cn. i'l servizio sanitario in guerra. Ne sono state rilevate le deficienze, sono state lanciate delle proposte di innovazioni, sono stati esaminati i varii aspetti della questione con molta competenza e qualche spunto polemico. No11 è possi bile rifar e ar1che in riassunto rapido tLltto lo svolgimento della discussione: sarebbe lungo e superfluo; io mi limiterò a constatare che v'è lln punto sul quale tutti concordano: la n ecessità ch e un soccorso razionale, con1pleto, rispondente alle i1orme che la già lu11 gn esperienza ha dettato, sia recato il più presto possibile al soldato ferito. Qt1csto co11cetto r a ppresenta già una notevole (14)

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evoluzione rispetto a quella che era prima la idea fondamentale: « medicatura coniunq·uc fatta; rapido sgombero : cura definitiva molto indietro » . · Ora i10. Ora si è ritornati un, po' su certi canoni, e si è visto che la cura definitiva interviene spesso tardi. I mezzi per ovviarvi sono .stati diversi: chi ha proposto una trasformazione degli ospedaletti, chi una modificazione delle Sezioni di Sanità, chi un raggruppamento particolare degli stabilimenti sanitarii avanzati, ecc. ecc. Nessuno si è occupato dei primi luoghi dove il ferito riceve le prime cure. Si afferma da tutti, che la prima medicazione decide della successiva evoluzione e dell'esito delle ferite, ma non si tien conto del luogo dove le prime medicatllre avvengono. I o inte11do parlare non già delle ferite lievi, superfiç!iali o trasfo$se, senza lesioni vasali ossee o nervose impqrtanti, senza lesioni di organi cavitarii, ferite che, fortunata1nente, rappresentano più di una buona metà di tutte le lesioni di guerra: io intendo parlare di quelle nellej quali, per la lesione di uno degli organi o apparati sopra citati, si rende necessario fare qualche cosa di più e di meglio di una medica'f.ura con l'immancabile iodio e la dubbi a asetticità della garza dei pacchetti. Per le f et i te lie\ i basta una sempljce protezione, ma per le altre? Il prof. Rossi-Dorifl. ( « Policlinico »; f. 46, anno XXlII), guidato da un entusiasmo che parve ad alcuni eccessivo, ha proposto che i chirurghi si recassero nelle prime linee per compiere ivi un lavoro coscenzioso e utile. Mi permetta l'illustre professore: la sua proposta, piena di santa e nobile idealità., urta contro difficoltà insormontabili. Non il buon volere o il coraggio fanno difetto per l'attuazione di tali idee, ma l'ambiente adatto. In nessun luogo, ~nelle primissime linee, si troverà un posto sufficientemente ampio per il regolare e non tumultuoso svolgimento delle diverse operazioni intese ad una cura chirurgica praticamente efficace. Ben lo sanno i medici dei battaglioni, costretti a lavorare, curvi sotto le raffiche d'artiglieria, mal riparati da qualche rialzo di terreno o in una grotta angusta, e ridotti alle funzioni di. .. aiutanti di sanità. Ben lo sanno i cl1irurghi degli osvedaletti clie vedono afflui-re, specie nelle giornate d'azione, una lunga serie di ferite, presentanti tutta la gamma della gravità, e che sono un impasto di terriccio, di corpi estranei, di tess11ti macerati, di bra11delli di stoffa, di peli, senza dire della quasi immancabile ustione da iodio ... il tutto 1


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regolarmente protetto da una « ?nedicatura Faralli (Policl., Sez. Pr.at., f. 16, 1917) forte_d 1 asettica! » una lunga esperienza, lancia in formazion e avanzata la sezione operatoria delle ambulanMa che cosa possono fare di più i medici delze chirurgiche di armata e costituisce a qualla prima linea? Dove l'ambiente adatto, dove i mezzi acGonci per trattare con un po' più di lo- che hilometro di distanza un forte nucleo di gica chirurgica le ferite? stab imenti sanitarii con un adeguato numero Partendo dal concetto idealmente bello del di posti-letto. conforto che la presenza del medico reca alle E il concetto già noto : « medicare alla meglio, spedalizzare al più presto». truppe combattenti, il servizio medico presso i reggimenti è stato frazionato, suddiviso, messo Mi si consenta di sostituire a questo concetto nelle peggiori condizioni di adattabilità : il un altro: cc medicare subito compiutamente e pronto soccorso possibile in quelle tali si tua- bene, anche operativamente, e ospedalizzare, possibilmente, presto » . zioni, si riduce alla frettolosa applicazione di compresse pseudo-asettiche, o, eventualmente, I citati a utori hanno troppa esperien·za di co~ di qualche laccio emostatico. se militari perchè possa essere sfuggito loro co11 quanta rapidità avvenga la saturazione deNè vanno meglio le cose al posto centrale reggimentale dove il capitano medico, lasciato so- gli ospedali èd ospedaletti di un corpo d 'armalo, o quasi, con tutta la buona volontà di questo ta durante le azior1i : ed allora resta una altern ativa : o sgomberare, dopo una medicatura mondo deve accontentarsi del · molto modesto frettolosa cl1e non reca miglior vantaggio delufficio di smistamento dei feriti. Quanto alle· Sezioni di Sanità, non è chi non 1,altra precedentemente fatta, o inviare i feritj veda l'impossibilità di occuparsi ·delle ferite, direttamente dalla fronte agli ospedali territoquando centinaia di feriti attendono, e non riali. Niente di male con ferite già convenientesempre in condizioni di sicurezza assoluta, di mente trattate. l\1a, se giungono in condizioni essere trasportati più indietro. Si ha un bel mo- . non buone già agli · ospedaletti, con;ie giungedificare le Sezioni: là dove affluiscono da tutte ranno ancora più · indietro? Ecco perch~ le corr1plicanze settiche, dalle più le parti scl1iere, di feriti di tutta u11a divisione impegnata, . è illusorio tentare qualche cosa dj lievi alle gr avissi1ne, diventano la regola. Ho detto più so1)ra che il rimedio l'hanno inblLOllO. dicato le ambul~r1ze chirurgiche di armata. Si E così da smistamento a smistamento il fe rito contin11a a portare con sè la prima medi- tratta solo di estendere il concetto del precoce intervento operativo, di estenderlo anche alle catura fatta come Dio vuole, sufficiente a farlo altre ferite, si tratta di non frapporre tempo giungere all'ospedaletto con i segni di una flonell'aprire e fognare secondo arte una cavità gosi già a buon punto! articolare largamente lesa, nell'allacciare uri Il rimedio? Ma esso è stato già messo in pratica per al- vaso sanguinante, nel regolarizzare, sbrigli are cune categorie di feriti : per i «grands blessés » . ed immobilizzare in corretta posizione un focoIllustri clinici 11anno offerta l'opera della loro laio di frattura, nel ripulire e recentare le feri• te anfrattuose delle parti molli, nell 'estrarre i tecnica mirabile ed ardita, per la precoce opeproiettili, i corpi estranei, ecc. ecc. In altre parazione dei cavitarii, e da parecchi mesi funzionano perfette a1nbulanze chir11rgiche con i ri- role, è necessario stabilire una · « organizzazione operatoria » più prossima alla linea del fuosultati a tutti noti. co e senza la preoccupazione della spedalizzaE gli altri feriti? e i fratturati, non meno • « grands » e non meno « blessés » degli altri; e zio ne. In una mia recente pubblicazione (v. « Polii feriti delle parti molli candidati alle più gravi complicanze settiche, alle più complicate con- clinico», f. 17, Sez. Prat., 1917), riportando quel-. seguenze funzionali, sono essi meno interessan- lo che mi era stato poss.i bile fare p1·esso un regti dei cavitarii? Si pensi che formano la grande gimento e riferendo i risultati av11ti, superiori maggiqranza delle ferite gravi, si pensi che co- alla mia aspettativa, sostenevo appunto, in bastituiscono in effetti il vero « peso morto >> per se alla esperienza di dieci mesi circa, la possila nazione, un peso morto che invano si cerca bilità di interventi operatorii, di medicature attive in tutta prossimità della linea di fuoco. di combattere con tutte le risorse della più brilSiamo lontani dalle oper azioni in trin cea, come lante kinesiterapia! Il maggiore medico Mendes ( « Poiicl. », Se- vorrebbe il prof. Rossi-Doria (1. c.), ma siamo zione Prat., fase. I, 1917) vorrebb e restituiti gli anche lontani dai tardivi interventi ospedalier i. Quando la ferita sia diligentemente sbrigliaospe4aletti alla loro funzio11 e di formazioni ta e ripulita, e i corpi estranei siano a sportati, avanzate e li vorrebbe portati avanti, molto avanti, per impedire che i feriti abbiano a per- e una fognatura possibilmente antisettica (ipocorrere lunghe distanze. Il colonnello medico cloriti) venga acconciamente praticata> e si (16)

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proceda ad una accurata sistem azione dei capi ossei fr atturati, .il ferito p uò percorrere anche grandi distanze se11z a p aura di conseguenze setticl1e gravi. E tutto ciò si può fare. Il F a r alli (1. c.) vede nettamente il problema quando afferma che « per eseguire operazioni importanti e delicate a breve distanza dalla linea del fu9 co, due cose soltanto basta far avanzare : l'ape ratore e la sala oper atoria». Giustissimo. P eccato per ò ch e le operazioni << importanti e delicate n siano soltanto le operazioni sulle cavità! Bisog~a estendere il concetto delle operazioni « necessarie». Quanto al r esto : d'accordo. Un oper ator e, ed una camera operatoria : anzi, tanti operatori e tante camere operatorie, proiettati in avanti, senia preoccupazioni di spedalizznzione od altro, intesi solo a trattare le ferite subit o, !l- poca distanza dal trauma, in m odo rispondente ai postl1lati scientifici, intesi a praticare sul posto quelle op el'azioni grandi o piccole che si fanno in ogni ospedaletto : a questi ultimi la continuazione della cura: ecco la soluzione del quesito. Ogni brigata di fanteria abbia il suo rep arto operatorio avanzato, posto oltre le Sezioni di Sanità, presso i posti reggimen tali centrali: ogni reggimento riunisca in u11ico posto i suoi medici sì da poter esattam ente medicare le fe rite p iù lievi (e son la m aggioranza) avviando al reparto operatorio le altre, ed alle ambulanze chirurgiche i cavitarii: ecco una divisione di lavoro ver amente u tile e proficua nell'inte, resse di tittti i f eriti e Inon solo di alcuni erro• n eamente con siderati come più int eressanti. Non è utopistica la mia idea: essa è stata già attuata qua e là per la iniziativa di qual· che isolato e del sottoscritto : essa è già da parecchio tempo resa pratica in Fran cia. P erch è qt1ello che ora da noi è eccezione, n on può divenire la r egola? Bastèrebbe liberarsi un po' dalla idea fi ssa dello «Sgomber o rapido )> di feriti « comunque>> trattati. ~ una vera idea fissa, una ossessione che fa perdere di vista il giusto scopo dell'assistenza del ferito: quello di prevenire e di curare. Si facciano dunque delle piccole sale operatorie mobili, r apidamente spostabili, che si impiantino in brev'ora, provvedute di mezzi proprii di sterilizzazion e e di illt1minazione, provvedt1te di mezzi proprii di locomozione : non costeranno troppo e non saranno troppo ingom• branti. Nei momenti di azione vengano mandate avanti, si collegl1ino con i posti di m edicazione reggimentali ed operino ed inviino agli ospedaletti ferite già convenientemente trattate. (16)

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Due cam,ions, una cam era operatoria smontabile, tavolo operatorio, strumentario adatto, ebollitori, una piccola autoclave : un chirurgo, due assistenti, otto infermieri, due meccanici: ecco tutto il fabbisogno. Le minuscole « pattu glie chirurgiche » sono lanciate presso coloro cl1e cadono, esse non attendono che i feriti vadano a loro, ma li raggiungono, profittano del poco spazio che occupano per ripararsi dietro ogni piccola sporgenza di terreno e si m ettono all'opera : attive, diligenti, operose, instancabili, avviando n elle retrovie feriti che, nella gran m aggioranza non conservano più nelle loro carni lacerate i germi di fu ture infezio11i, le possibilità di ulteriori complicazioni. Una idea utopistica? Può anche darsi. A m e si consenta di sperare ch e divenga una l)rossima realtà. 14 giug110 1917.

NOTE E C.ONTRIBUTil. Prima medicazione delle ferite di guerra Proposta. Sia le m edicazioni asetti-che come le antisettich e nei p osti di medicazione e Sezio11i di ·sanità n on ha:nno imp·edit0 l ' ~nsorge1·e delle più gravi infezioni c11ir urgicl1e, d11uostra11dos1 incapaci ad ostacolare lo sviluppo dei germi sia ae1·obi come . anaerobi, causa d '1nnu1uel'evoli ctisast1·1. J:io pensato : .t'erchè non ritornare all'antico, e i11 pr1m1ss1111u te111po, corr1e pr1rn1ss11na mea1caz1011e, imn a1sa111are 1.a ferita? 11 nil sub sole rlovi e il mutta re1i ascentur ci ùe vono sempre ·t>:)o::>e1·e p resen Li. i\la a.11' adozione dei balsan1i (peruviano, toluano, ecc. ) fanno in questo 1no111ento ostacolo i l prezzo elevatissi'm o e la n on facile disponib1l1tà; p erciò pensai se non fosse il caso di tentare l 'applicazione del catran1e di Norvegia liquitlo, in sostituzione dei balsa111i, incatramanuo tutto il tramite percorso dal proiettile. Occorrerebbe dotare i p osti reggimentali di r ecipienti adatti, quali potrebbero essere delle oncline tipo oculistica, in m etallo. La meaicazione sarebbe così ridotta alla più se111plice possibile ed eco11on11ca. l\ili si obbietter à che una prop osta di tal genere non suffrag·ata da esperin1enti su larga scala non ha alcun valore pratico; ed infatti era n1ia intenzione esperimentare il metodo quando er'J Direttoré di Sanità del 24° Corvo d'Armata, nia il mio, no11 richiesto, allontanamento dal fronte, n1e lo ha impedito . Se qualche mio collega , teo1·icamente persuaso della praticità del metodo, vorrà esperimentarlo, glie ne sarò ben grato. Bologna, 25 luglio 1917. Dott. TOMMASO ROSSINI.


(ANNO

XXIV,

FASC.

34]

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BGCl\DEMIE, SOCIETA MEDICHE, tONfiRESSI.

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(NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

XXV Congresso della Società Italiana di Chirurgia. SESTA t>EDOTA -

5 marzo : ore 15.

'

Comunicazioni varie. Importanza della laringostomia nei postumi delle ferite laringo-tracheali. FERRERI GHER.lRDo (Roma) . V. Polioli1iico, sez. p rat., 1917, num. 14.

Enunciativo scientifico dal quale dipende ogni intervento chirurgico o protesico nelle lesioni traumatiche delle ossa facciali. (Bologn a) . - Le ossa lu nghe precedute da cartilagine, allorquando ~i fratturano, presentano nel l)l'O'" esoo di loro cicatrizzazione (callo osseo) t1na st1ccessi-0ne cli sta.di che ric-01·cla la loro evoll1zione embri-0logica . Le ossa della f accia invece, di origine perife rica, seg·uono nei loro processi di cicatrizzazione delle m odalità m etaplasiche, come è metaplasica la loro ossificazio11e n on1ale. Cosi, per conseguenza, è della mandiboln. Ess.a nasce dal tessuto connettivo molle o gel'minativo, e nel suo svolgi1nento graduale è poss!blle seg11irla, da pl'ima con l'addensamento di elementi cellulà1i in pr-0lificazi-0ne cari-0cinetiea, e successivamente per lo stabilil'Si cli nn sistt~rna di trDbec:ole a sYaria ta clirezione e d intreccio. Nella abbondante sostanza fondau:entale so~1-0 <lissemiHati gli osteoblasti, che poi finiscono per a llinea rsi sni m argini delle trabecole ste~se eontemporaneamente a l loro moltinlicarsi . Negli spa zt ris11ltan ti si fa str ada unu fitta r ete vusa·e c~rco11c1ata d<t .gi >va11i cellule germinn.tive dellso&oo . In un p eriod o ancora più a v anzat{• poss·au10 ri• scontr a re in 1>t1nti cliversi 1a for1ua.zione d i un~ wstunza ialina omogenea e trasparen +-e p r iva cli ~"I li • di ca lce, che ·v a mn.n mano a u mentando cli are.a fine che le -varie f.ormazioni acqui st:R n o fra loro continuità. Questa .soFtanza di prima plasmar.jone può dirsi osteoide, o, come la cl1iamu il Te&tut, osseina . Primierame11te dai pu 11ti o rigJru1ri clelln osseina, e poi, con lo s tesso i11eccani~mo di .ar,ione. dalla sostH n 7:t in:in...'l. qn~ c:entri di precipi tazione clei sali Bi cl iffon<l ono, s i inc-.ontrano e vn nn·o a costitui r e la &ostanza ossea con gli ste~si caratteri delle a ltre os~1 ehc l1an110 preformazione c-0nd l'a le. Tal~ procedimento si svolge sincromo stille dt1e m etit della ma11diboln, oon qualche p recedenza nel punto corr ispondent~ a lla facci a e sterna d ella carti1agine di Mek:el, cbe prende parte alla c-0stitt1zione di questo vri ruo arco ·viscerule.. Anzi la partecipazione della faccia estei'na della ca rtilagine del Me l\:el sarebbe cosi sostanziale, secondo il Kolliker, da. dover si ammetter e che il condilo (soltanto esso) sia preceduto cla un abbozzo cartilagineo. 'l'utto ciò spiega la rigenerazione di larghi tratti di ma ndibola (fino a 64 n1m.) e dà la ra gione dello impiego delle ferule di distanziamento empiricaAVAKZI

RICC.\RDO

1

..

SEZIONE PRATICA

1049

me nte in uso nelle soluzioni di continuo del mascellare inferiore. Come conclusione, 1'0. enuncia que&ta proposizione: L'eccitame nto traumatico stabilisce nello ambiente stimolato condizioni analoghe a quel1€ embrioogeniche, onde le ossa che e bbero origine metaplasica. trovano (in opportuni .s tati c-0stitt1zionali e di età e dentro deter minati limiti) ragione alla loro rigenerazione per l1n ritorno funzionale cellulare eon le s tesse modalità di quello della loro gene si, ancl1e indipendentemente da eÌementì osteoblastici preesistenti. La J.oro · rigene razione segue le stesre leggi dinamiche e statiche imposte dalla funzio na lità alla qua Je sono intese. Ne deriva che l':lrte deTe di~ipli­ nare il processo rigener a tivo togliendo di mezzo g1i elementi pertt1rbatori, .s pecia lme nte opponendosi a quelle energie che ostacoli' no il norma le svil11ppo dell'organo nelle sue carntteristiche somatiche, e quindi funzionali.

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Innesti epidermici per coprire le superfici e cavità

ossee in via di riparazione. IJ'O . nei ~si d i estese perdite di sostanza <li -su perfici os~ee o di ampie cavitA os~0e. per accelerarne la gnarig-ione e il rien1nirn<>ntD. rro~e all 'a.pplica%i-011e d i. innesti ct1tn nei che ronrono le su perfici dell'o<)SO e tanpe7'7::tno le p3reti (f.pl]'1 ('~ Vità o cse..:'l R'YUOÌflt'l. È SPf>Cin lmf>nte in questi 1 1lti1ni casi di .'l mpie <>1 ·vit~" che più è na les:fl il vanDl.ggio. I lembetti cu t~nei. innestati. in f?'r a n pn rte a ttecchisc-ono, si ri1 1 ni~cono con j m.a r gfni fl. p ll "l ('11t<> e in q11a l('b o !"etti rnrn~ i:::.i v0rlon<l chi11flpre ampie cavit~ oR~ee f\ ('flnn li 1ì ~to 1 osi <'he C'()nòn~v., n<> n ò ec:i,.~e. P~r 1::i t P<>n i,.., ~ ~fH.,.,~ono lP nnrmfl g.()"l ~rnJi òej trnninnti :i 11:i 'P lf>r~f"'h-Rpvpr rlin. (1()n nn rn ~oi o mo1 to t 'lg-1ipnt ~j '1S:"1t()'rt . . n l'\ ., 1 l 'l t() ei::tf'rn0 ifflll;:i coscia e <lel brncrio l?TY'h(ltti . <'n t~nf'i r()mrn·r>1nPnti U TI ~ p:;i 1~te ff pl TP~i('()l() 1\ifn,lnio-hi f' èf.pll fl nirnen·~i nne di 2. 3 cm. T,r ~nT)D ·flpiç- (f Pll'(}C:-~ VÌflTie r1f1f'hi:;1t!l dnlle ~r.-. n11J n.vi<'n i cl f' l:i T'i<>onrono f> . ottPn·1t"l l'f'm0~1si. ~i nn11li -:~ n0 i l P rnh~tti Mnrf'nò(}li ron 11 n ~otti J p Rt rnto ifi \.'1f"l li'1~ i:ri'l ll::t n 11 rn. Al òi~onrR Ri anpliran-o "Ottili li c:< t.a r P11P òj rnrt 1 nergamonn-~tPrilf' nrovvi"t~ ili n n rPer()~i f nrellini J)f'r il Pfl -:- c:-,'1°: o-if) <l p l1p P.P(>''C''7,lf"lni TJ'l ('P t i ?'7,:1'7;j{)'1P rlP l p <:'lJN' ~C'i ()~c:'{'f'. ol tro che - ~ol1"',.., t.'l r·1~ ~ 'ì 9" 1'l T'l "'"~. f)TIP. 11-f'rrf'\ 1' 'l1 +-l"() ~T''l '1 n n V<:i TI t'l 2'g i n rli ::JS:F-i.c11r ..9T'f' l'ì TI'.,ti·i!":i ()no p 1'1 v it.-.litn ò oi. tf'R~11ti np0f0rrn.-.ti 0 '1Hn rio .;n-r,n.t tj ~; rf0vnnn colmnre n IY'D.;t:> ~ n rofonn.o ~a vita ()sc:-ee in incUvi dt1i deboli o !NGIANNI ERNESTO. -

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g li ven ~()no <'la lle nri rti nrofond~ e n~r il r<>~trin­ ger~j del loTo lu n,1~. l 1a pA rfe Fi11perficiale dell'o~so n M f0rmato facilmen te si ri infetta e spesso si necr()tizza. Con la c11ti z7azione de lla g11 ner fìcie osseR di neoforma ?Aione ~i crea una n uova via di circolazione che da ll~ ~n1nerficie e dai mar~fnl vn aò irrogare l'osso sottostante, impedendo che si verifichino le conseg-uenze dovute alla deficienza di circolo.

(17) •


1050

IL POLICLIN ICO

Nun1erose applicazioni di questo nletodo 1'0. ha pratic·1 t-0 in casi di chirurgia di guerra. e nella pratica civile.

Mutilazioni in primo tempo. Cunoro S,\VERIO (Firenze) . - L'O. mostra una lunga .serie di òiap-0sitive òi feriti prima e dopo la mutilazione òi que~to o quell'arto o segmento di arto (alcuni considerati da altri chjrurgi in condizioni assol11tamente di.sperate) per convalidare il proprio concetto che le mt1tilazioni al campo debbono essere prutiriate o meno secondo la scienza e la coscienza rlel cl1irurgo, e non già teori?.zate in formule e schemi. Come nel C}l.SO di neoplasie maligne dell'utero la diagnosi è indicazione ,g nfficiente alla demolizione dell'organo, nè v'ha alcuno che muova in crociata contro le amputazioni 11terine per cancro, basandosi su po$sibili errori di diagnosi e perciò di ind icn zione, così deve lasciars-l completamente a 1 chirurgo militare degli ospedalctti, delle ambt1lanze, ecc., il criterio se mutilare o no un arto, data una lesione di questo che minacci la vita del paziente. Piuttosto sarebbe <>PPort11ni<) cercare che nelle uni tà sanitarie· chir11rgiche vi fossero s~mpre chirurgi veri, esperimentati, c11i si possano affidare con piena sicurezza i feriti.

l()o che 1 v1gentf regolamenti permettono agll n fficia1i e sottufficia 11 di prestare &ervizio malgrado ~iano R ffettf &1. ernt11; Opina che il legislRtore dovrebbe · escJudPre l'ernia che nofl sia irrfduciblle o in('()ntenibile dalle i r1 fermità che importano esenzione dal servizio mi- · 1ftare)),

* * * Congresso,

1

. Erniosi e servizio militare. Prim::t che i1 f'ongrè~~ abbi:t termine desidera sottoporre. con il consenso del Presidente, all'approvazione clei presenti il seguente voto: «Il f'ongrel'S<> di chirur!!'iR tPnuto in Bologna. nei giorni 3-4-5 marzo 1917, eon&iderato: 10 la g-ranòe frerp1Pn7'!! dPgli erniosi che si pre~ntn no n llP vi~ite mllitn r1 (10-15 %) : 20 il f::ttto che in' nrevn1Pn7.R R{)IlO colpiti indiviflni rohn ~ti che nPlla vita horg-hei::ie t-lttPnòono ma l~rAflo t::l le 1nfPrmità ~i lavnri pin fa ticoRi: R0 "hP tP li-' ma l a ttia è rur::t hile rR.dicn lmente con opPr::t zi<>ne divenutn oggi, ner merito della chirurgia it1'1innn. òi Ricnra e fa<'ile ei::f\ruzione: 40 chP l~ P~neriPnz::i ha òimoi;:trn to f\S~l'P il C'into bf>np npplicato lln Pccelle11te mezr.<> òj contf>nr.ione òPll'Prnia e cbP permette al paziente di sobbarCR rsf ~n<'be a lnvoro gravo~: ~o "hf> 1<' c::t:lti~t1chP òimo~trRn<> <'~i;:prp Jo ~roz­ znrr1()nto R!':AAi rnro. appr"u~~imntiv::tlT'eTitf) llTIO ~tr<>z7.fl mPnto ~ Olle mila f!rnio~i (d ovendosi e~cludere le òonnP): 60 f\hP ~P~~P volte 1<> <Stro?:zn mflnto interviene Rnpnnto pPr e~ere il cinto inadatto o male appli<>n to : 7"' <>hP ni milft.Rrl Prni"'~ riflntnnti ]'operazione c;.1 n,1n nnnlf<'nrP lR protf\~i ron r1·it<:>rfi f>R.-'l t ti. RDChe ~P prnN>rlPntpmc:>n t~ a lln vi~itn nnn ne f11~vano uso, e-on <'hf> Tf>~tf>rPb~ R TIMr più dfri1inuita la peroontnn lP df>llo ~tro z7~ mPnto: ~,, <>hP ~ prf>~nmihi lf> vi ~f R ~Pmnrf> tf"mpo R11fflrip•1t" f)(>r ~ottoporrf> l'TI ~nl<lnto ::tffptto nn ~tr07.7fl­ mPnt" f>rnin rio in l11 nC?"() nnfl<lrtnn<> ri ll'orw:>rqzionp; !l 0 che ne2'1i altri Stati belligeranti l'ernia non dà luogo n riforma ; 0ATTF:RTNA. -

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[ANNO XXIV, FA~. 34]

Terminato cosi il senza che si siano svolt:e tt1tte le comunicazioni d'indole generica annunciate - e ciò per mancanza di tempo - ~i alza iJ nresident:e del Comitato ordinatore a pR:rlare: RuGGI. Egregi Colleghi! Giunti al termine òi questo nostro Congresso che, eome disSI fin dal prin• cipio, segnerà u.n 'epoca memoranda negli annali della scienza e dell'arte chirurgica, dobbiamo tutti sentirci ,s oddisfatti, anzi orgogliosi dell'opera compiuta. M.ai come in questo Congres~ della nostra Società Italiana di Chirnrgia fu tanto concorso di oolleghi, tanta t1nanimità di intenti, tanto entusia sm·o, tanto lavoro proficuo diretto al raggit1ngfmento clel fine sublime di cooperare con la mente e con il cuore al bene dei nostri" cari sol<la ti feriti. TTn sentimento diffuso di ·italjanità ha aleggiato C'o stantemente in quest'aula, accresciuto dalla preRen?:a e cooperazione cli tanti nostri valorosi oo11egl1i che, di.s cesi aaJla zona di guerra, hanno fatta se11tire la loro forza di .azione fisica, i.n tellettuale e morale. Gli argomenti presentati per la loro trattazione ft1rono molti, anzi troppi, per l!Uisa che. data la tirR nnia del tempo, è stato necessario fare subito. . d'~ceordo ooi colleghi, delle grandi eliminazioni d'a rgomenti che sarano affidati agli atti del Con1

grfl.Sso.

Ad ogni modo non si può negHre a quflRta n~tra ri11nione una grande importan7.a per glj ~r~omentj niRcussi e tutti di grande interesse Rcientifioo e pra-

tico. FJd ora io ring-ra",,;io tutti, compia<'enòomi dell'orrline e del rN!iproco affratell~mento. fatto Rentire con espressione di ri~petto e stima profonda. ·v"i sn l11to C'ordia lmflnte e nel dividermi da voi formulo l'augurio di v~ere roronata l'onera no~tra !-1. vantaggio della Patria e come chir11rgi e come [taliani. Dott. I;. C. ZAPELLONI (1). (1) Il dott. C. Mariani cli Schio, a proposito del

Rl1nto della sua comunicazione: « Propo,çta di 11n ?nezzo semptioe pet· .sostituit·e la fionda nelle amputa. ~·inn.i )) Rl)narso nel nnm. 17, pag. 555 di questo periodico. desidera f'\r rettificare due punti: 1° che il 11intto di alluminio di cui si serve per la retrazione dellé parti molli nelle amputazioni è un vero llia tto e non un teg-amino e quindi non ha manici ; 2 0 che, nel caso di Rmpt1tazioni in corrispondenza . ·~ ...eo·lT'()Titi (lj :irti <·on dne os~'l . non i;.ono nf)<'eSf'nrie rlue fenestrature d.nl1a periferia del piatto al centro, ma basta una fenestratura sola, onde unico è il tiP<> dell'ordegno.


... {AN~O

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XXIV, .FASc.. 34] .

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1051

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PR A TIC A~ '

CASlSTICA,. La diagnosi ed i caratteri. clinici della gotta. •

La got.ta viene definita come dipendente da alterazioni del metabolismo purinico; il sangue dei gottosi contiene una quantità di acido urico, che è 2-4 volte superiore a quella norma. le. Dopo un'alime11tazione rfcca di purine, la €screzione dell'acido urico nel gottoso è gene.ralmente ritardata o diminuita in confronto dell'individuo sano. Negli intervalli fra &li attacchi, l'escrezione dell'acido· urico, con una dieta apurinica, è generalmente mino1·e del normale. L 'infiam1nazionQ acuta, .accessuale, delle articolazioni è seguìta da depositi di urato soélico, che nella gotta cronica formano i noduli <!'onosciuti col nome di tofì. S. 1-1. Pratt (Dostun Med. and Surg. Journ.. , 28 dic.) ritiene. -che molti errori vengano com. messi nel.le diagnosi di gotta, che viene spesso scambiata col reumatismo, con l'artrite deformante, ed attribuis6e principalmente questi errQri alla rarità con cui si osserva la vera gotta agli Stati Uniti. La miglior descrizione dell'accesso. rimane Rempre q·u ella di S. Ydenham; la sede dell'affezione è quasi costantemente . al dito grosso del piede, specialmente nel primo accesso. Negli accessi consecutivi e nelle manifestazioni più benigne della gotta cronica, si hanno anche al' tre localizza2ioni. Il dolore è intenso quanto mai:· lln umorista francese per differenziarlo ·da quello del reumatismo lo .ha descritto in questo modo: Mettete la :vostra articolazione sotto 1.1n torchio e stringete fino a che non 'possiate più sopportare il dolore: questo è il reumatismo: date poi un'altra buona stretta al torchio \ ed avrete l'idea della gotta. Nelle parti affette si nota spesso , edema e desquamazione cutanea : all'inizio dell'accesso si ha talora un po' ·di febbre non però ~lta. L'at. tacco dura parecch-i giorni ·o d anche delle settimane. . 1 La diagnosi col' re.umatismo viene ·aiutata da , diversi fatti: anzitutto l'età, che difficilmente è inferiore ai 35 per la gotta, poi le complicazioni che sono pet il ·reumatismo l'endocardite, e per la gotta la J1efrite interstiziale. · Le manifestazioni della gotta sono favorite dall'u so di bevande alcooliche, specialmente fermentate, la birra forte ed i vini generosi, dall'alimentazione ricca in cibi animali e da vita sedentari a. Anche il piombo può provocare la gotta. La radiografia .può fornire un prezioso ail1 to

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SEZIONE PRATICA

AP P U NTI DI MEDI CI NA

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nelle diagnosi: si notano delle picco!~ aree , .. oscure, cir~olari con dei margini chiari e netti, · nelle epifisi delle articolazioni affette specialmente alle dita. , ... L'orina nei gottosi. - Con la dieta apurini'ca, l'escrezione di acido urico è spesso bassa p.eglf intervalli fra gli attacchi ma raramente al disotto d~l normale (gr. 0,3 al giorno); nei giorni precedenti l'.accesso vi è una diminuzione del- • !' acido urico, seguìta da un aumento durante l'attacco ed una successiva diminuzione. • • . L'acido urico nel sangue: - E generalmente • a.umer1iato nei gottosi, sia Q.urante gli- attacchi, ehe negli intervalli; )a quàntità ·• media è di mg. 3, 7 per 100 eme. di sangue (mg. 1, 7 nei non gottosi). Talvolta durante la dieta apurinic~ si trova in quantità scarsa, non mai inferiore ~ mg. 1,ti. .. Qua;ndo si somministra un cibo cbn molte purine, si ha un aumento notevolissimo d~ll'aéido urico, ciò che non si verifica nel normale. La: prova si eseguisce somministrando -' dopo alcuni giorni ·di dieta apurinica - 150-300 gr. di animelle di vitello ed esaminando il sangue 4872 ore dopo;· spesso si osserva anche dòlore od infiammazione acuta nelle articolazioni. Probabilmente l'·a11mento di acido urico si osserva anche in altr~ malattie (nefrite cronica, .alcoolismo). Un altro criterio d,iagnostico può dedursi a ' j.uvantibits, cioè €tal colchico nella gotta· e dai salicilati nel reumatismo. FIL. ' ' ' I

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TERAPIA.

Escare ed ascessi da iniezioni di chinino. I sali di chinina sumministrati per iniezione, pur provocando nella circolazione generale una iperleucocitosi dei mononucleari, hanno pro~rietà chemiotattiche nettamente negative: si comprende ·quindi che, n~n potendo i fagociti penetrare· nella zona d'iniezione, qualsiasi germe comunque penetratovi, trova delle condizioni . favorevoli ·al suo s.v iluppo. Particolarment~ propizie sono le regioni a tessuto cellulare lasso, in cui. ge;neralmente si fanno le iniezioni comuni {parete addominale, spalla,' fac~ eia esterna della coscia). La éomplicaziene degli ascessi da chinino è · da attribuirsi, oltre che ad infeziòne, per difetto di tecnica, anche al grado di concentrazione della soluzione, ed alla ripetizione delle iniezioni. Lo stato di cattiva 11utrizione e di scarsa . resistenza del malarico coadiuva i disturbi trofici 'locali. La flora batterica degli ascessi è as•

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1052

lL POLICLINICO

(ANNO

XXIV,

FASC.

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sai varia: VJ. pi:edom~nano gli stafilococchi e (clo.r idrado basico di chinina cgr. 40, uretano cgr. 20, acq:ua dist. eme. uno). gli streptococchi, talvolta però il pus è sterile. · L'apel'tura dell'ascesso può dare esito a del L 'iniezione sarà spinta lentamente nei mupus bonum ed in tal caso l~ guarigione è abscoli della natica evitando che la soluzione pen etri nel derma. Il punto d'elezione (vedi fig.) bastanza rapida, oppure ne può us'cire del pus sieroso, fetido; le pareti sono t appezzate da de. sarà compreso fra la cresta iliaca ed una linea triti necrosati, si formano dei vasti scollamenti trasversale. ch e sfiora l'estremità sÙperiore del e la suppurazione si prolunga di molto. solco fro le natiche. P er evitare• oltre che lo La ,gravità dei disordini anatomici dell'esca- sciatico, anche i rami dei vasi glutei superiori,. ra provoca dei sintomi funzionali seri. Con la si infiggerà l~ago .a tre dita. trasverse all'ester- . eliminazione dei tes~uti morti, la sensibilità no della spina iliaca postero-superiore. della piaga diventa vivissima'; dei dolori folgoL'iniezione endovenosa _p uò farsi o con la sorap.ti s'irradi ano lungo il tragitto dei tronchi luzione di Baccelli (cloridrato di chinina gram· nervosi, spesso affetti da névrite. L'arto si fa mi uno, cloruro di sodio mgr. 75: acq. distillata edematoso, ·:-Si producono delle retrazioni mu- • eme. 10) o aggiungendo una fìaia di chininoscolari secondarie; ·alla natica può essere. inte- uretano a 20 eme. di 'siero isotonico. Tali iniezioni, da farsi molto lentamente (goccia a gocr essato lo sciatico ed aversi. per conseguenza, cia) si useranno nei casi gravi che dimostran() specialmente . una scarsa ·vitalità dei tessuti. Cont emporaneamente si faranno anch e delle .infezioni di adrenalina, essendo d iinostrata nel- · la ..malaria quanto sia frequepte· l'insufficienza delle surrenali. I. P.

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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

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paralisi dei muscoli posteriori della coscia Pdei muscoli della gamba. La prognosi è sempre grave . .Per il trattamento, L. 1\i1oreau, ch e ne ha • osservato molti casi nei soldati reduci dal fronte orientale (Presse médicale, 22 marzo)~ consiglia i larghi sbrigliamenti e l'uso del liguido di Carrel e di Delbet, l'escisione delle parti necrosate, le medicazioni quotidiane, stando attenti, nel caso di escare, a prevenire una eventuale emorragia. In seguito si procederà agli innesti. .P articolare cura richiede sempre lo stato generale (arsenicali, buona igiene, ecc.). Profilassi. - Praticare sempre le iniezioni endomuscolari o endovenose. Per le prime si può usare la sol11zione di cloridrato neutro di ~hinina (gr 2,5 in 10 eme.; ogni eme. contiene gr. 0,25), opp11re le fialette di chinina-uretano

~apporti

della milza col fegato e .col

s~ngue.

La milza h•a dei• rapporti stretti e notevoli con il fegato, mandando a questo il materiale che prende dal ·s angue. L'ipertrofia. splenica ' n ella cirrosi epatica e la cirro~i del .f egato nella. malattia .d.i Banti sono una riprova di questo. Probabilmente la miilza trattiene i• resìd11i delle emazie a.i sgregate e le invia al fegato per un uso ulteriore, ed agisce inoltre da crivell<> per i para>ssiti e per i prodotti degenerativi. Essa ha· inoltre dei rapporti con il sangue; nel feto, contribuisce alla sua formazione; alla n a,scita uerde il notere di formare le emazie, ma disp~ne di q~elle ormai morte. ' 1 L '.ingrandimento della milza ·Duò riscontrarsi nell'a11emia splenica, nell'ittero emoliitco, e forse nell'anemia perniciosa; in alcuni casi (p. e. sifiltde) esso è associato con una conco· mftante anemia secondari.a, che scompare con l'ablazione della milza stessa. · Ris11Jltati diversi si sono ottenuti con la sple-nectomia in div.erse malattie. a) Nelle infezioni: notevoli vantaggi si sono avuti nel caso .di sifilide cronica, in cui la· splenectomia 11a provocato un miglioramento dell'anemia. Nel caso di condizioni settiche croniche, non si notarono notevoli benefici. b) Nelle malattie epatiche: nella forma biliare primaria, i vantaggi sono stati evidenti; spesso sono scomparsi l'ascita e l'anemia. e) Nelle· malattie del sangue: anche dopo

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SEZIONE PRAnCA

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stabilitasi la cirrosi epatica e l'ascite ·si sono a.vll;ti miglioramenti; così pure nella malattia di Gaucher. Nell'ittero emolitico (anemia di origine splenica con ittero ·acolurico) la splenectomia ha dato risultati sorprendenti; in 24 ore l'ittero cominoia a scomparire ed anche I 'anemia miglio.ra rapid.a.ntente. ~{a·yo ha operato di splenectomia anche det · pazìenti affetti da anemia perniciosa e ritiene éhe, con l'intervento preéoce, si poss~no portare notevoli vantaggi. (Edinburgh Med. Journ.,., agosto 1916).

POSTA DEGLI

ABBONA~I. ,

(855) Qu~siti dermatoiatrici. -

L'abb. ~. 7391

chiede: · . · 1° il mezzo n1iglìore per far scomparire le rµghe del·l a faccia, fprmatesi precocemente, e per conservare la pelle morbi.da. liscia. 2° la cur·a più adatta pel' l'iperidrosi dei pie~i. . •

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, In. li11 mio 'lavar.o potei dimbstrare che l'atrofia del tessuto elastioo, che è il fenomeno anatorrtico essen1.iale a cui è dovuta la ruga, è . sem• FIL. ~re ~ccompagnata n.egl'individui ,g iovani da altre al~erazioni (infiltrazione pal'vi-cellulari, alNOTE DI MEDICINA SOCIALE. terazio11i dei follicoli sebacei, ecc.) le quali· ·si · Il significato dei rumori presistolici. deyono ritenere come espressione di condizioni Da.l punto di ·vtsta · dell'assicurazione sulla patologiche gene1·ali che occorre ricercare casu per caso per tentare di . combatterle e di rìn1u\1· vita, ·questi nimori débb ono :Veni.r € bene differenziati; :però <Iuando "I 'esaminatore abbia qual- verle. Localmente massaggi con pasta di man- ehe dubbio Sll~la loro origine è -consigliabile di d_o rle e lozioni con preparati debolmente astrinconsiderarli gravi, in quanto che si corre ~l genti (p. e. solfato di allurr1ina gr .. due - acqua , l'iSChif) di accettare; Sia pUtP COil innalzamento . cti·rosc gr. duecento - ]atte di , mandorl~ spesso . • .. ' · del premio, un individuo con stenosi mitralica gr. cinquanta). . Una buona formula -oer rendere la -nelle del o con rigurgito aort.i-co .. volto ìiscia, sp~ie in quei casi in ~ui:. vi ha lieSecondo T. Lumsde.n (L~ncet, 29 ap1rile 1916) qlirt.ndo J.'esan1e più accuTato abbia dimostrato ve seborrea, è la seguente:' Tintura di benzoino che si tratta di lln rumoré l)l'·esistolico senza gr. quattro - Carbpnato di potassio - Alcool , stenosi, ~i deve calçolare il r)remio aggiungen- canfo1·ato ana gr. uno - Acq11a cli f:olonia, g·r . do parecch~ an.n i (non mai meno di cinque) al- ' d11ecentooi1).quanta - Tintura· di ambra mu. l'età del paziente, poichè in molti di tali casi schiata, centigr. ·venticinque - Uno o due cucsi hanno d elle vaJvole mitrali legg.ermente chiai da zuppa nell'acqua da lava.rsi. · Per l 'ipel'idrosi dei piedi, piediluvi frequenti anormali> che con n1aggior facilità . delle 'altre con decotto di corteccia di quercia . (100 gr: di possono diventare insuffic1enti. • Questi casi però possono b.ene venire a ccet- corteccia 1p er lln litro di decotto), polveri a base di acido salicilico (acido salicil.ico gr. tre, .ami;tati in div1e rse OC'c.11pazioni, ·ed anche come tranvieri, chauffeurs, in qyani.o 'che la possibi~ do gr. ~O, talço veneto gr. 27), oppure l 'unguento di Hebra disteso , su li'ste di tela. aoulicato sulla . --· lità dei deliqui non è 1111a conseguenza diretta pianta e sulle superficie laterali e :plantari delle . di questo stato di cos.e, che non ~eve venir condita ~ rinnovato gior nalmente pe1· una o due siderato neanche come un impedimento al sersettimane. Le· soennellature di formalina all'lvizio 111ilitare od agli sport. . . 10 %· o l 11nguento di formalina (5-15 %) sono esI .:.i\. dù la seg11ente notazione fonica dei ruse pure utili, sempre però che non vi siano}·ra1nori presistolici: 1) rumore di Flint: .frrrip, gadi", er?sioni, eczemi, ecc., o che tali complicad11pfrrrip, tlupfrrrip; 2) rumore da stenosi : zioni, frequenti ad aversi n ell'iperidrosi dei frlfr.ip dllplll): frrrip dupup; 3) rumore senza 1riedi, sia~o state in precede11za convenientestenosi: frrrip dup, frrrip dup; 4) rt1n1ore da mente curate. V. ~IONTESANO. . ~enosi sistolico: frrripuist dup, frrrip11i st dup; toni nor1nali : 1ub d up, lub dup. · ~IL. (856) Al dott. G. C. abb. n. 7025:

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• Premio sèmigratuitu : \ Dott: G. ME'NDEs

Capitano Medlco del 2° Reggimento G~anatieri Gitl. aiuto negli Ospedali di Roma '

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Manuale di medi[ina · e. [birurgia.esodi guerra Eleg~ntissirno

volume tascabile di ciréa pagine, eon 20 figure. intercalate nel testo e l tavola• a colori

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Per gl~ associati al POLICLINICO sole L. 2,25 franco di porto) Inviare cartolina-vaglia direttamente al prof. EN .. a100 MORELLI, Via Sistina, 14 - Roma.

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Non ci consta che esistano traduzioni italiane o · francesj dell'op)era cli Pavlow sul lavoro delle ghiandole dige&tive. VeI n è lina edizione ' ' tedesca . (Die Arbeit der Verdailungsdrusen '\' iesbaden, 1898) ed una inglese (The 1Vork of the Digestive Glands - London, 1902). Lo stesso • si può dire per i lavori di Hinhede, che esistono in inglese (Edw. Leqwur e C.i ed., 1914) ed in tedesco (Eine Rcform unse rer Erriahrung - K. F. Kocler ed., Lipsia, 1908; Unsere grosseri Er,.

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IL POLICLINICO

1ièihru,ngs - 1'horheiten Holze ed., Lip~ia). Dei ri~

sultati otten11ti da questi · lavori potrà trovare un largo cenno n.ella Fisiologia di Lu-ciani e ' . nell'Alirnentazio'He umana di Luciani e Baglio. ni (Soc. Editr. Libr., 1917). P·er l'art,ritismo · può consultare ; Debove, ·Achard et Castaigne, ·M aladies de la nutrition ìVlasson ed., Parigi 1912; e H. ìVIauban: L'Arthriti'sme et . son traitement - J .-B. Baillière, P arigi, 1911 : . . . F1L. I

(857) Al dott. F. U., Zona di Guerra: . . 1n Jtali a si pubblicano: il Giornale di Med.icina }~ilitare, Direzione e Amminist razione presso il Minister•) della Guerra; gli Annali di .~iledicina Navalé e Coloniale, Di rezione e ·Amrr1inistrazioae presso il Ministero della Marina. R. B.

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(858) All'abb. n. 2999: Abbiaffi già risposto nel fase. 49 del 19'16, p . 1440, 743 . . R. B . 1)

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CENNI BIBLIOGRAFICI." (Non !J recen&iscono cM i liliri pervenuti in dono alla Redazione) •

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L. I

I~tllERT

e P. REAt. L e fractitres de la 'n iaclio·i r e in{érieur e. Collection Horìzon. i\Iasson, étlit ., Paris, 1917. Prix i frs. · È un f~tto che prin1a della attuale guerra p u-

·tii · erttno i chirurgi e gli ston1atologi ci che potevano po seder e u11a esperienza personnJe in1portante circa le fratture del in n~celln l'c infe• r1ure. No11 i aveva avuto il n1oclo cli formarsi una idea ~u ll a val'ietà e . ull'util~tù d r~li <tppar er •

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XXIV, FASC. 34) '

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. chi consigliati dai classici della n1ateria, ar1che perchè per costrui re molti di tali apparecchi occor,reva avere a disposizione un grahde laboratorio. · La guerra moltiplicando queste lesioni, cl1e si so11 :> dimostrate passil3'ili di cura efficace e relativa mente }?enig-na, ha messo in valore la . opera degli stomatqlogiçi militari ed al giorno ct>oggi funzionano in tutti i paesi belligeranti (lei centri stoma;toiatrici e dei reparti di sto. rn~to~otria presso le armate, dotati di piccoli · laporatorii con1pleti sotto ogni pt1nto. Il libro in ·cruestione è oper~ di clue di questi stomatoiatri militari e .la tooi che esso sostiene. soprat. tutto ·è l 'inversione della fOJ'mJ.lla caldeggiata da n1olti, che nella terapia delle fratture del inascellare inferiore si d.ebba cercare di proc.urare soprattuttp un b-qon ingranaggio Jnter, cl~ntario, p.nche a rosto della produzione di pseudartrosi. ·· Il manualetto dell ' Imbert e Real sostiene invece che I '.assicurare un b11on consolidamento, • della frattura si a il primo compito del chirur- . go stomatologo. L esposizione succin.t a, ma assai chia:ra dei varii metodi tecnici impiegati a1lo scopo è ìll11s·crata da !)i11 di cento fra figure e riproduzioni di 1otografi~ e radiografie. · G. iVIENDES.

et DE MARTEL. Blessures du crdrie et d·u cer·veau. Collection Horizon. Prezzo L. 4. Editore ~lasson et C.ie, Parigi, 1917. Jn q11esto vollin1e, uno dei più amp1 e dei pi'l1 i111portanti della Collezione H orizon gli Aet. hanno esposto con chiarezza e concisione tutto !l frl1tto della 101·0 larga esperienza negli ospe-. .:. cla li <li guerr a . • La rt~ttrina delle localizzazioni cerebrali, la t tipografia cranio-cerebrale ha11no ttovato nella guerra u11 tl'isti ssir1~0 quanto vasto e.ampo di o~servazibne, talora piì1 preciso e più conclusi. ' ' O del più riuscito esperimento di laboratorio. Gli autori l1anno abilmente sfruttato questo n1aterin.le n1>n solo per i prog1·essi della fisi0• l(•gia e della clinica, 111a so1)ratutto per if pe1·frziona.n1ento del tràtt.an1ento. Bene ha scritt o Pierre J\larie nella prefazio11 ·~ a questo libro, clic i11ulg r c.lclo l a. s ua picco1,t inole ·esso cosfituisce un vero trattato ed. una . g-nida l)er lo stl1dio del le affezioni traumatiche ed a focoJ nio ciel cranio e dell'encefalo. CRATELlN

[ANNO

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F.

Les fractures de l'orbite par projectiles de guerre, 1 vol. in-8° di 222 pag., ,c on LAGRANGE.

73 fig. e tavole fl1ori testo. ~Iasson et C.ie, ed. (Collezione Horizt n ). Parigi. Prazzo L. 4. 1

L'A. ci . pr.esenta, con questo lavoro, lln lib-ro . realme11te visst1to, ricco di osservazioni ampiamente ùoc11mentate con disegni, schemi di ·esami oftalmoscopici, ecc. La larga esperienza offertagli dalla g11erra ha condotto l 'A. a modificare molte delle oninioni torrenti. Fra i rist1ltati più interessanti ottenuti accenniamo ai segl1enti È da escl11dersi anzitutto la frattura. dell'orbita per ir1·adiazione e per contraccolpo, ar1che nei gravi traumatismi cranici; le fratt11re orbitarie sono sempre dirette. L'occhio, anche se n on è toreato direttan1ent~ !)UÒ subire delle lesio11i ·per sc1totimento; di cui il primo grado è la commozione retinica. L'andamento del projettile e la produzio11e delle diverse lesioni si trovano in rapporti tanto costanti da potere venire si11tetizzati sotto 'forma di leggi. Non si • O$Se rvano rott11re parziali scler:ali, $eco11do la teoria .dell'eql1atore di depressione: il })rojettile, o tocca ta11genzialmente l'occhio e prod11ce d elle lesioni di contatto, o lo co lpisce cliretta1nente, e<;l in tal caso, se ne r o1npe _J a t l':tma fi- • bt o a. lo di "'trngge cbmpletarnente. As,a i lltile per la tera1)ia è il capitolo ·u ~li i11nesti adiposi e· carti laginei, acco1npagnato da ùi,·e r f' fotografie clin10 ·trati \'e. I. P.


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NELLA .

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SEZIONE PRATICA

VITA

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P R O F E S S I O N A I.J E.

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l'ema11cipazione del.le levatrici 1

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S.u lle attribuzioni e s ui liiniti da fissarsi a l 1 operosità delle levatrici, si era molto discusso alcuni anni or so.no. Sembra,Ta che il recente regolamento . del 1914 (1)· restril)gesse ragionevolmente le mansioni delle levatrici, per· quanto le operazioni, cacciatP dalla porta, rientrassero dalla finestra ) ' permettendosi di esPguirl e nei casi cl'urgenza ed attenuando appena tale concessione con una fittizia quanto superflua inv<>cazionè alla l'esponsab ili tà. Questo è già sembrato un buon pàsso in avanti ai sostenitori déll' emancipazione delle leva trici i quali ne prendono le mosse per uiteriori e più ampie richieste . .Il prof. Guzzoni degli Ancarani ed il dott. Davoli don1andano, sul Pensiero medico, che siano slargati i ii.miti d 'azio-' rre della levatrice, elencando le operazioni a cui questa può essere autorizzata ed i medj•camenti. che può prescrivere al'la partoriente ed a lla \ puerpera; Il dott. Davoli si chiede addirittura !)er quali cagionl la levatrice deve ayere le mani legatP. da ce1·vellotici regolamenti, in presenza cli un.a donna in sopraparto cb·e versa in pericolo: ella deve saper fare non solo la diagnosi ostetrica, c~n l es:plorazio~e digitale, ·ma i.I ri·volgimento esterno ed interno, l estrazione artificiale della \ placenta, l'applicazione del forci!)e e deg·lj altri strumenti chirurgici con o senza la cooperazihn e del medjco _o di. un'altra levat1·ice, l'emostasi uterina mediante i] tam!)onamento, le iniezioni antiemor.r agiche, ecc. : tutto ciò, insomma, ch è potrebbe e dovl'eLbe-fare il inetlicb al suo posto V'è una discriminante per il dott. ·Davoli: egli parla delle levatrici dell'avvenire. .Se non ch e, ql1este sbalorditive .ri·cl1ieste im, plicano almeno la laurea in medicina. E sse hanno fatt~ insorgere il prof. E. La Tor·, re, cl1e risponde con viyace brio nello stesso periodico (Cfr. anche La Clinica Ostetrica, 30 aprile 1917) . · Pur Rgon1branclo il te!reno dalla questione degli · interessi professionali, il La Torre rico11osce che q11è1sta va ten11ta in qu alche conto. Ci sorprencle, in prop_Gsito, che glì Ordini dei 1

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(1) Art. 4. E, vietato a.Ile levatrici di p1·a ticare ()peraz}oni che i·ichiedono 1'11 so di strun1enti

rhirurgici. · E ' vietato altresì di ura,ticare .ouerazioni inanuali. ·ul feto n ell'utero, salvo nèi casi di urgrnza, quando sia impossibile di avere in tempo utile l'.opera d~l medico e sotto la responsaL1lità della levatrice. •

i11edici:~

tutti assorti dalla questione Brunelli; non abbiano colto l'occasione r>er dif enèiere la ' clJ:l,S$e inedica dalla n1inacciata minor:azioné !)l'ofessionale ,da parte degli zelanti pal~dini de11e levatrici.' • Il La Torrè eleva I>erò la discussione in ·un ' . ambiente più alto: la garanzia della ·salute e ' dell'esistenza della partoriente e del i1ascituro; • la tutela délla famiglia e della società-. . Che cosa valgo~o le levatrici o~ierne? :Yiolte sono insufficienti. alcune illetterate, solo· qual• cuna idonea al suo limitato servizi0; nè da siffatto aun1·ezzamento vanno escluse ouelle che 3i -fanno· pagare a biglietti da cento e che usano i gt1anti di g·omma ... salv.o ad allontanare le coperte od a djvarica1·e le cos,çie della partoriente> con le mani inguantate, prima d'i procedere al1,esplorazione. Concedere a tali- donne, che nel caso più favorevole sono buone . . infermiere s:vecializzaté, la facoltà di ·pre::;crivere medicinali e · di eseguire· · , atti operati.vi, sarebbe un delitto. Lo sc1·ivere una ricetta presuppone un lavorìo mentale Incosciente, per cui clalla fisiopatologia dell'organismo .e dal farmacodinanismo. della droga si risale alla prescrizione. Non ci seinbl'a che · 1e levatrici odierne p osseggano la benchè , rudiinentale capacità d:l far tanto. Chi scrive, ha veduto ordinare d.a una di!.)lomata il soprimato per disinfetasioni (sublimato per di• sinfezioni) e non si sentirebbe di concedere l'alltorizzazione a -orescrivere medicamenti come la. . segala cornuta, l a morfina, la pituitrina, · non foss'altro oer il ueriooìo che lì·uò comuortare la scarsa conosce11za del dosamento ... ,· • .E gli atti operativi? Sembra inarnmissibile che u11 ostetrico .provetto, di valore riconosciuto, ge• ne1·al1nente a:pprezzatb, il Quale meglio di altri è a conoscenza d~ '!)ericoli e delle complicazioni so,~rastanti ad ogni onerazione, possa pensare cli a ffidarne la r espon sabili.là e l 'esecuzione alla levatri ce L 'applicazione di for cipe può ~sse r ìatta a cuor leggero solo da chi ignora l~ Llifficoltà cui va incontro, tali. ch e il La Torre ·non esita ad affermare che :Poche operazion·i offra no altrettanta gravjtà. E la levatrice in un ' . più o meno prossimo avvenire dovrebbe, come iJ.l11stra jl Davoli, ap1)licare il forcipe e .praticare c·o:i;nunque ardui atti :OPeTa~iYi « senza la coo1Je1:,µzione del m1edico o di altra leyatrice )> con1e i grandi chirurghi, attorniati da aiuti e da ' infermiere, , nelle clinich e sontu ose, mentre ella farebbe altrettanto, da sola , nelle condizion!più sfavorevoli? Siamo agli a n tipodi della puericultura e della P.l'l•tezi.one della maternit~! •

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l j n altro pericolo è inerente ali' e1nancipazio, ne delle levatrici: la decadenza dell'ostetricia cume scienza. Affidata quasi unicamente a tali · M edioi militari al fronte. n1ani, ritornerebbe nell~ .condizioni in cui si Ad analoga interrogazione dell'on. Gortani, il Mitrovava due o tre secoli or sono, quando era esercitata solo <ia donne igno;anti, circostanza. \ nistro della Guerra ha dato la seguente rispost.a. : «·Dopo pochi. me&i di campagna le autorità milia ct1i si deve il fatto che essa non ha progredito, 'tari. mobilitate hanno avuto cura di distribuire e. . per molto tempo, alla pari delle altre branche ·

ATTI PARLAMENTARI.

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della medicina. Sull'efficacia deJl'istruzione impartita a donnicciBole appena provviste di licenza elementa1·e, non v 1è nessuno che possa farsi illusioni e ch~unque abbia pratica di levatrici potrebbe ' raccontare delle storielle che sarebbero comiche, se non si pensasse alle tragedie che spesso nascondono . . Deve dunque abolirsi la levatrice? Il La Tor1-e sostiene che sia b,ene conservarla, e noi sottoscri\7iamo di .bu·on gi:ado al suo, autorevole giudizio. Negli Stati Uniti si è fatta recente-, mente 11na can1pagna per· l'abolizione delle levatrici e da noi questa tesi è stata sostenuta • dal prof. Miranda. Conviene pero ·osservare, iLnzit.u ito, che il medico; nell' assistenza ai parti, h a pur bisogn·o di qualcuno che lo coadiuvi nelle cure da prestarsi alla partoriente; la si chi ami infermiera specializzata, nurse o Je·vatrire, è questione di nomi. D'altr a :parte, siccome jJ 95 % dei parti decorre normalmente, la !unzione della leyatrice si pup benissimo esplicare, in questi casi, !1-ella illuminata assistenz:i al parto normale e nell'altro 5 % dei casi, nel saper. rilev~re quelle condizioni che rendono I

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i1ecessario 'l'intel'Vehto del medico, noncbè nell'aiuto préstato al medico .s tesso. •

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quamente disagi e peric-0li fra gli ufficiali medici in zona òi guerra, prescrivendo che il personale del• le linee avanza te si avvicendasse nel servizio èon quello delle se0onrle linee e delle retrovie. «A tale riguardo furono emanate disposizioni rigorosissime dal Coniando Supremo e dall'Intendenza g·enerale e ft1rono stabiliti limiti di tempo entro i quali tale rotazione dovesse compiersi per i singoli individui attribuendo la re1'ltiva responsabilità ai direttori dj sanità. d i .a rmata. Ma. la incessante v~riabilità della situazione militare, il continuo spostamento di reparti di tru11pa da un C'orpo d'armata a~l'altro, il modificarsi delle condizio11i fisiche degli indivi,d ui, lé. esigenze del servizio specializzato; la insufficiente disponibilità di elementi validi per le prime linee hanno costituito sempre cliffieoltil sov-erchianti spesso ogni buona volo,n tit e il ·più vigile accorgimento delle autorità . Recentemente sono sta-· t,e emanate norme ancora più tassative .e rigorose -a lla cui ottemperanza il Comando Supremo porta direttamente .la sua . attenzione, ma non è a .credere che ·esempi di ill<'ldempienza non abbiano ancora a -rerificarsi per effetto delle su accenna te ragioni. «Il caso però che 11a determinato l'attuale inter roga21ione non ha null~ di anormale e irregol;;1re poichè il · tenente medico Legorini, nei Yentitrè me~i di mobilitazione, è rimasto un mese riooverato il). ospe• da.le, due mesi in servizio <lll'infermèria di Waldeyer e dal 9 git1gno ultimo scorso (prima cioè chè ve~isse •1)rese11tata· l'attuale interrog.a7.ione), t~ov~si Us5eg·nato ad un ospedale da campo. • «Prego inoltre consider.nre che il tenen~ I..iegorini non solo è giovanissimo - classe 1889 - ma del . servizio a ttivo permanente, posizione che conferisce all'u.fficiale il massimo dei doveri l'i.a pel rendimento cl1e pel contegno dovendo rappr-e5aitare costante esempio di ~bne<gazione come qt1ello eh~ ha intrapresa la carriera delle armi per libera elezione e in seguito a co11corso >>. •

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L '.intervento del medico in tutti i p arti è ·p er ora ,un pio sog110, appena realizzabile forse i11 particolari ·condizioni di luog·o .e tli censo; pra- · tican1ente, soprattutto nelle· condotte, n on v'è nemn1eno da pensatvi; quiYi una b11ona levatrice, ben diretta, può dimostra1·si di somn1a utilità. Non abolire n è en1a11cipare, i11a elevate piuttosto i.l livello i11orale ed intellettu_a le di queste M edioi nzilitari in, zona territorinle. lavoratrici, fra cui non ma:ncano buone e brave .A.d l1n"interrogazione del~'on. Rubilli il Miniprofessioniste. Impartire loro un 'istruzione pi;·i &oda, esigere che ogni tanto le loro. cognizioni stro della Guerra ha risposto: « l)"accordo fra Comando. Supremo e :\Iinistero ' vengano rinfreséate, con cor si speciali, presso le sc11 ole O$tetriche. Queste esigenze non po- della Guerra si è &eguita finora la nor1ua di richin ma.re in serv.ir.io prei:;so le formazioni sanitatranno però aver si che quando si sia provverie della zona territoriale gli ufficia li merlici con d11 to a 1·etribui rle m eglio; dati gli stipendi at· 40 anni di età e non m(lno di un anno di servizio t llttli d · ue levatrici condotte, n on v'è certo da in zona- di guerra. ~perare di ottenere elementi molto scelti. « Recentemf\nte jl limite è stato allar~ato èl tutti Anch e per esse è quindi da invora rsi un equ0 i meclici a 1>pa rtcnenti alla classe 1~77 '~E> anche cioè non n bbi:1 no ancora compiuto i -10 anni di trattcimento, tale da corrispondere alle n ostre età) e a quelli della clas~ 1878 che, mobilitati .fin richieste nell 'attti ale momento ~l'Ciale . T. p.

<lall'inizìo della guerra, nves ero prestato almeoo


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XXIV, FASC. 34]

~EZIONE

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un aru10 di servizio in prima linea (reggimenti e Sezioni di Sanità). « Studi finora ~~guiti· sconsigliano di estende- · re nUtggiormente tale beneficio, poichè ogni concessio11e di mlllssima, sia pur piccola, . ha un corrispettivo reale di centinaia di m.edici ·da rimpa-· . tria:re e quindi da sostituire, dovendo altre&'i . prov- ' vedere alJo inql.ladramento di nuovi reparti di truppa, alla costituzione di· nuove unità sanitarie, al ripianam~nto delle deficienze rappresentate, dalla ordinarift quotidiana usura dello organismo sanitario, nonchè all'esonero di medici per i bisogni .s empre crescenti dell'assiste.n za civile. «Ad ogni modo la questione delJ'.avvicendamento è cosi vitale ai fini del rendimento e del morale del Corpo sanitario, da èssere costantemente riguardata cen particolare cura dalle, at1torità. mi• litari competenti e se al momento attuale nulla . 'di concreto pt1ò essere comuni cato al riguardo, c'è però i~ fermo intendimento di ~manare q.isposizioni sempre meglio rispondenti alla :finalità. di • raggiungere e cioè di distribuire equamente la somma di pericoli e di disagi inerenti allo stato di gue,rra >).

PRATICA

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abbia' man8iòn1 di autonomia. e di respon.s abilità. al modo della Direzione Generale ·della sanità pubblica per . i servizi civili presso il Ministero dell'Interno ' . ,· . e int.anto voglia il ministro della guerra di• sporre perchè, senza altri ritardi, sia pubblicata la revisione dell'elenco delle infermità. ed . imperfe- . zioni che. sono causa di• inabilità. permanente o temporanea: sia meglio disciplinato il servizio e il ·turn-0 dei medici ial fronte, il reclutamento dei ' soldati ai Consigli. di leya, il funzionamento degli . . ospedali, la concessione delle Jicenze e l'espletamento delle rassegne; • • e sovratutto sia. provv~uto, COif opportune in-· tese tra il ministro della guerra e quello dell'in~rno, ·alle. necessità improrogabili del servizio sani~rio civile ove . esso fu disorga.nizzat:o dalla chiamfl to dei medici sott:o le armi)>. l · Dore.

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«La Cj(}mera, convinta che il mantenimento e la reintegrazione di una sana·, vigo.rosa compagine or.ganica Siano condizioni indispensabili di og~ di.sciplina morale del popolo, . passa all'ordine del Bona:rdi. giorno» . .

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((La e.a.mera invita il Governo:

La politica sanitaria alla Camera. -Riportiamo gli ordini del giorno presentati alla Camera dei Deputati (Cfr. fase. 30, pag. 944) : «La C'8mera, affermando l'improrogabile necessità di orgf!nizzare l'assicurazione obbligatoria contro le malattie ~r- trarne i mezzi reclamati dalla insufficiente potenzialità economica e teenica dell'assistenza pubblica agl'·infermi negl'istituti ospedalieri ed a domicilio, passa alla disc11ssione degli articoli>). ... . Pietravalle .. I

I

«La riconoscendo eh~ w l-0 colla assi. Camera curazione obbligatoria contrò le .malattie comunqu~ causate, da disciplinar.s i mediante , il contributo dei layoratori, dei p;rincipali o dello Stàto, e da coordinarsi ad una riformà delle opere di bene:ficienza - potranno essere ripara te le insufficienze che si verificano aggravandosi sempre più dovunque, nella assistenza ospitaliera; • riconoscendo l'alto significat:o delle· manifestazioni che in tutti i campi della "Vita nazionale in.. vocano tale prbvvidenza, e più specialmente il si;gni:fica to del voto emesso dal Consiglio Superiore · della beneficenza ed assistenz,a. pubblicn. .co11 'recenti s11e decisioni; c'>Onfida elle. il Governo vorrà predisporre, colla maggior sollecitudine possibile, gli elementi indispep.sabi.li alìa organizzazi~ne di tale forma di previdenza, e passa all'ordine del giorn_o » .' ' De Qapitani, Valvassori, , Peroni, Feder7.A)ni. • «La Camera confida che il Governo vorrà togliere il servizio sa:qitario militare all'B;ttuale disforrhità d'indirizzo ed alla condizi-0ne di inferiorità di fronte ...a. poteri non tecnicamente competenti, d~ndogli una Direzione generale . la qùale

a modificare razionalmente le norme vigenti in materia di iponeità ai servizi militari, rivedi, bilità, riforma, rassegna, richiami a nuove visite; a collegare e tradurre in .atto lè proprie esplicite dichiiarazioni ed i voti del Parlamento, con-: creta.ndo larghi provvedimenti ~ curativi, indenni.tarli e pro:filtlttivi nei ·riguardi della tubercolosi nell'esercito)>. Maffi. · - « La Camera invita il Gov~rno a pr~dere ad • un.a più razionale organizzazione della sanità ci:· vile e mili tare e a trovare1 nelle assicurazioni sociali contro tutte le malattie i m~zzi per rendere più larghi ed: efficaci i servizi cli assistenza e ,vigi· Brunelli. lanza sanita~.>>. ·

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«La Camera invita il Governo ad un riordinamento generale della sanità mili tare, dando ad essa una vera e propria.· autonomia eon dir~zione . generale propria, togliendola d.all~l dipendenza dei servizi logistici,• armonizzandone l'azione in coordinazione colla direzione generale della sanità ci. . vile, riordiniandone con ci·iterio di valoriz~azione professionale e scientifica il personale, semplificandone l'inceppante burocrazia · che soffoca ogni sviluppo tecnico, · riformando ·ed uniformando alle moderne cognizioni di eziologia, di patologia e di • medicina lega.le i troppo antiquia ti regolamenti )). Bussi. '

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.. Pubblicheremo prossimamente :

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G. BREcorA, Di alou ni aooet·ta,nienti di idone ità. aZ servizio di gi"er ra .: . . T. MANCIOLI, Sul'le sint'Ulazioni è a·u ,tolesioni 1-iguardanti l' organ-0 dell '11,dito; 1<1 • RlVAL'rA, .T.1a ~iagnosi. delle ·er11 zioni oiitanee pro1.'00ate.

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(25) . • I

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[A.~NO XXI\~, FASC.

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l 'esaittoi-e L1.'l l pag·amen to se 11011 si veriti<.:u (;Olltelll1>0ra.nea.n1en te là I>l'eStabilitn condizione. Ella t692 ') Tassa sulle ese'nzioni rnilitari. - Dott. E. · richiell<l che l"esattore àJl•I Jonga sl1l mandato regoJ>. da V. - Tl1tti <:<>loro che sono stati esentati di1l , are rifiuto con 1~1 indicazione d el motivo·. Se il U'<>l)r estare ·S ervizio militare in base a l D. :R. del tiv<! è attendibile, lJUò ben citate il Comune in giu13 a1irile 1911, n. 374, ·fra cui i medici condotti di7.io e IJl'Oceùere e-0ntemporaJiearuente al seql1estro 11nici, ~ono ten11ti .a1· pagamento della imposta m i- , delle i·endite vah·imonia li. :N"on vuò lasciare il serlitare a decorre r e dal 1 ° gennaio 1917 .Ìll ·rirtù del Yizio, sé non ÙO}JO di aYere <l(lempito a lle form'alitil D. r~. -l febbraio s tes·so anno, n. 231.. . , indica te lH~l c:npitolato, IX>t~ndo, i11 caso diverso. (0929) .A.u/Juento d i s·t 'ipencl io d el 111eclic-o oonelotto essere cùian1Htil i'esponsabile d i', $ventuali danni. òa U . - Il godimento déllo stipendio èll n etto cli Doctor ·J usTITIA. qualsi~1si ritenuta per ·ta ·e od .. imPoste, <1 suo .. • d elJl>erato di uffiC'io dall'" G. J.>. A . -. Dott. G. D'A. Hervizio 1uedico-mil'itare. - · All'4bb. n . 8-155: tem·p o, leg.aJmente deliberato, approvato ed · a ccetD t1rante la guerra è ·sospesa qt1alsiasi dimisbio1.e tato dalle parti , costituisce lln diritto acquiisit.o che d~l servizio attivo permanente: l >otrà dimette r si non :può essere dise-0I)oscil1t-0 o soppresso dal Codop0 I.a guerra. mune sol perchè l'aut;iorità tutoria ha creduto eqt10 elevare l'ammontare dello stipendio portandolo d<l . .A.1 dott. L. L: 20U : Nou è possibile che ·v enga concessa l 'c.u;segnazione lire 1540 a lire 2000. Qualora il còmune persÌ'S4'l n el ·Buo n·o n legàttimo ·divisa•r nento pt1ò adire l 'àuto- · di t1n medico · attualment:e in zo-na di g'l.1err.a non esonerato .od .avvicendato a prestar servizio nella. l'ità giudiziaria chiedendo che lo sti.p end io · sia pav·r oppa condott<l. gato, come per lo innanzi, .a l n e tto cli imposte e con • Circa il grado, se i nuovi titoli ·che può dimol'a11mento integrale ordinato dalla a u torit~ tut<>ria. 1 strare glie ne <. 1 . a nno il di ritto in ba se alla circo(6983) ·Pen/~ion;. - Se1··vi.zio interinale . - Dott. P. la re 734 G. l\1. 1916, p u ò fare una rn1ova dom~lnda IJ'a rticolo 2° del D. L. ,d el 1.2 ottobre 1915 e&ime dal al ~1ini.ste1·0. vagan1ento della ill}.posta militare coloro che !t1rono All'abb. 11. 7778 : esonerati dal ser vizio in base al R: D. del 13 a priLa circolare n. 392 si applica a 11cl1e <1gli uffic ia li le 191J , n. 87:l, fra cui i medici conélotti. Il detto ù i ;eomple mento e di milizia territoriale, w si tro-..' D. JJ. è anteriore all'altro del 21.. aprile 1916 e, vano ne lle C-Ondizioni dell'art. 1 della circolare 732 quindi, non i 1oteva dire se. colo1·0 che erano dispe1ìdel G. lVI. 16. (Trovars i d.a o ltre qua tti;o mesi in sati dal servizio militare ai termini di ~sso, fosser o 7A)11a cli guerra). o meno esonera ti clal pa.g are la imp-0"' b.1 lllilitafe, Al dott. S . R. da P.: ma 110ichè 11bi e(1de1n, ratio· legis ibi . eadent iu rls Gli llfficiali· della Croce R ossa n YeYa110 assunto . <li8'(>0si.tio, è leeito rite nere che lo esonero d<.tl paobblighi di servi~io fino da pTiuia della g uel'ra. Gli ga111ento de lla t..1ssa, stabilito in favQr e degli esen 11fficlali de lla ·sanità militare ven11el'o ÌnYece riehiatati i11 base a l R. D. del 13 a prile 1911, de bbn esten1nati di autoritit, e qu1.nài fu loro c-nnc:essa rindend~I'I i R nche a benefici<> di coloro ch e f urono ewnenità, oi Cl1i trattasi. ra ti in h<.'lse al s11ccessi-vo D. IJ. del 21 aprile 1916. Al dott. P. F.: Og-p:i<l,ì ller effett.o de l D. I.i. del -1: f e bbra io ultimo, I m~ici ch e sono stati nominati in seguito a don. 2:1. tali ese11zic)11i S(}110 sta te soppresse, cosicC'l1è ' manda uffic iali, q u nlunque · i1e s i<t la cl<:1sse, no11 dal 1° génn aio 1917 debbono ll<lgare- ln tas&a miU tare tanto i medici ·esonerati in base al D. R . del l1anno diritto ad indennità. Al dott. u. R. da n.: · 13 ~prile 1911, qnanto ql1€'lli esonel'ilti in base al I medici che fur-0no non1inati jn base ~11 decreto D. IJ. del 21 aprile 1916. · . 21 a1J1'ile 191(i non f u rono rieollocnti in eong-edo, <()9~) Pension,i - 'ser·r iz'io intervn aie. Dott. F . • llla solo la SC'Ìél ti rier (}llèl lche giorno in libert:'t. D. '1\ da \ T. - I l servizio inte rinaJe agli effetti delEssi q11indi 11011 11o~Rono c·onRicl~rnr~i «,.l'it'llia1nati 1~1 v~n. io n e vale •solamente per affrettare il periodo dal cu11r1edo ». i1ec)~~ ·nrio pe~· acq uista.r e il r elat ivo diritto. nia non All ' abb. n. &!66: è lH>i computato nella liquidi.1 .,. zione {lella somn1a che, Nessu na (1isposi7.ione per111ette di t erri t.<,rili~ ~·a re n 1'llO tempo, 1>0tr à con111etetle. Pe1· isr·rivfr Si ;:tlla un med ico della <:ln ~se clf\11'~-l. abil~ ad i11eo1Hli.zio<.'n. :5.t1 di 11revidenza occ·orre fn 1.. 1)el'Yenire ;1 11;1lop:a nato ~erYizio . don1H nel a a 11 ·i:rffic.i '> ~a iii t<l rio <le Ila llroYiIH:i:1. Al dott. G. C., Zona cli Gl1err~1 : • C<i!t15) Pa9a1ne11to di stipe ndio al 1nedico con rlo1I.e 11or1ne l l€'I' la clispe11sa dal pag-a1ueuto della to ·- Rifiu to dell'e8attore. l)ott. E. G. <la J,. retta <li dege11z.a cl egli ltftic·ia li ric0Ye1·1;1 ti. 8olo J>(>r''> Con 11ecr eto l11<>P:ote11e11~dnle clel 4 genn.a io 1917. negli stabilimeuti Rnnitnri di ~1n1pagnn. ~ono $t;1te n. 129. fn stnbilito (;l1e 1'obl)lig-o impo~t-0 ~lgli ~sat­ J)llbblicate' eon la circolare de l G. :\1 . lHl=>. IL :rl-t, tori delle i111p-0, te <lil'ette cl i ragare lo ~tivenclio pa ragra"fo :l?,, ~eDncl o ro1n111a. tl •> l n1t""'dico rondotto a 11corchè non a bbin foncli in Al dott. P. -:\1. da 1~·'. : ra~s.-'l, t:o ~ubor<l in nto nll :1 c>ondizione che 1€' antiC'ipnJ.J~. e-n èlo l'UO fig:lio n~pir:1nte uftic·inlll <li fantt•rln xioni fatte e q11C'lle el1e occol'rono n o11 i::.1111erino comin zona tli guerra. non lHl<'> fnr <lD111nucln, 111algra<lo _ plt:>s~i \·:1111e11te 1' i1nporto totil le cl e i 11r0Yve11ti comu~ia •l nche ~t11clent<" di ruediC'irut, <li far va 8.aggio ne'\ li ri~e:os~i o <1:1 risc-11otere enti:o lo . te .. , o anno ~1lle c-0111pagnie <li snnitù. 'l.,ale fa("()ltù è infatti consolnre . E1>r>t>r<) la n1Hneanzn <li f<nHli in c·as~'l non

RISPOSTE AQUESITI E ADOMANDE.

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lL POLICL I:'\ICO

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5ÈZIONE PRATICA •

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Al <1ott. G. (;. da T . : • JJa circolare n. 734 del G. 1\1. 1916 fi5sa i titoli cor• Agli abb. i1n. 8-109 e 659-!: l'ispondenti . P€i medici ai varii gradi milital'i. In genere ver ottenere la pro1uozione a.I grado ~e, eon1e è il caso del collega, i titoli posseduti, superiore è r>rescritta l .idoneità i·ncond i.ziotiata. pur essend-0 di note,·ol~ i1nportanza, non cor1·isponrerò sta di f.a.tto che, quando si tratta di promo- clono a. -quelli cl1e l{l circ·olare l>l'escl'ive per il grazioni da sottotenente a te11ènte, il Ministero non do cli cap.i tano, -si può sempre chieder e · al ,Ministero guarda tanto per il sott}le ed effett1H1 lo stesso la cl1e essi Yeng-.ano esaminati dalla competente Comproniozione, J)Ul'Chè però ne peryenga la relativa missione, onde ,,·enga determinata la loro equipolproposta inoltrata per Yia geral'chica dal Comando · lenza:<> Jneno ,a quelli pi·escritti. ' · del Corpo cui l'ùfficiale appartiene. • All'abb. n. 4798: Al dott. D. R. U ., Zona di Gt1erra: Dovrebbe fHr clon1anda al ì\lini. tero cli' eH~ere · Probabil1uente manclierit qua·lehe documento (stariassn11to ·in se1·vizio militare, aileg~ullo un:l, diti di servizio, ecc.) poichè se tntt<1 la pratica fo ·se el1iarazione clel Prefetto che la sua opera di u1edico stata inviata regqlarmente il col-leg·a dovrebbe esc:o11d-0tto u1ùco non è più necessaTia. ' sere .giil. stato nominato tenente effettiYo. All'abb.· n. 8972 : C-0ml1nql1e egli nulla ,1)erde con tale ritardo per1 1 col l~g'a ha i titoli che occorrono per il grado di -chè, anche ·nell'ipotesì di t1n disguido o di tl~ ritar- , - capitaJio. do nell'invio dei clocumenti cl1e Io. l'iguarclrano, apData. 1a sua classe, non potrà venire mobilitato; pena nominato riprenderebbe il pròprio posto sulma, una v-0lt;1 nomi11ato capitano, 11l1ò dalla Di_rel'ann11ario, e quindi la relativa. anzianità. zione di Sanità loc~ le essere s11ostato da un pr esiAll'abb. n . 8495: dio all'altro del Corpo d'arm~ta, A econdJ:t degli • Gli effettiYi sono tati promo ·:i fin~ a t11tto il 10 eyentunli bisogni. • • novembré 1915. All'abb. n. 8()33: . La proposta di <1,~an~il mento può es..ser fatta, ma Le p1·om-0zio11i dei c<ivitani Illeclici effettivi si sono per l.a promozione dovrà <1 tteriò~re quel1;1 degli efarrestate a11·anziani·tà. del settembre 1913. Avendo fettivi di pari anzianità. , il colleg·a l'anziHnità IU3;ggio· 1915, doYrà attendere Al dott. V . V. <la P. : la i}rornozione <lei suddetti effettivi (tella sua anTrattandosi di l)romozione da &ottotenente n tezianiti1, per venir :promos$o insieme con l oro. Q11a11nente è in facoltà clel Con1anc1o del Corpa cui a1)C10 avverrà tale proillozione cl egli ef!:PttiYi? 1mrtiene il ·vrovorlo. La ptomozione può aver luog·o. Non ~i possono far pronostici s1.1lle promozioni de. .A.11.abb. n. -1322: · " de~:li effettivi, perchè dipendono dai cambiamenti . N-011 è il c:ollega el1e deve far do1n<"l.Dda di J}romog;Ii orgn nici che, in tempo cli g uerrt:1, spn-0 in tonzione, ma il C,-01ua ndo da cÙi ~i pende. che deve proti11t1<1 variazione. • porlo. All'abb. n. 4376: • Il ~linisteto ·tes~o p~i giudica. . nel miglior i11teGli ufficiali iuedìci di cun11Jlemento iii fatto di resse dell 't1fficia le se convenga 1>r<>ml1overlo in base. prolllozio.o.i ono equivnrati ug·li effettivi. . ~ll' art. 1 ~ 2 della Circolare 752 (a. 1916). _ Però la. p1·on1ozio11e dei teue11ti effettivi ~ a Y\eAl <lott. T. R., Zona di G11erra : nt1ta i>er ·Ora fino a: tn ttn l 'n11zi'"111iti1 del clicetubre Ne faccia d<>riu1nda • a l f1omita t-0 Centrale della 1915. onde il colh-'ga doYl'it. con lit ·na anzin11ità del Beneu1erita .Associazione. 111gli-0 191G, attendere <.!lle il limite cli anzianità per. • All'abb. 11. 9019: l<o1 proruozione ' 1e nga portato pel' . h1tti oltre la data , , J;a nomina ad nfficia le non viene u1ai .. concessa suddetta. · con effetto retroa ttivQ. .Al dott. G. B. B., 7;ona di Guer~·à: Al <lott. P. L., Zona· di G'uerra: . Se fl 'e;o l~eg<1 a1)partiene a lla ;Ja. categoria pu.ò do·L'a·nzi<'lnitit · è ~tabilita dalla data del clecreto di ruancla1·e ùi .es ere nominato sottotenente della minon1ina. lizia territoriale. . • ~ e è ,ido11e-0 c-01ue milit~1re e co1ne tale ha già · Però ciò non gli eviterà di Ye11ir nJobilitato. prestato servizio, lo sarà JJresulllibilmente anche coPer In vr<>111ozi-0ne non ba Rtano i quattro mesi me uffi<;iale. Non p11ò essere avYicendato. di e1·,Tizio <tl fronte, ma ne occo1•rono 9 co.µ:iples• ' All'abb. n. 730-1: ~ivi dei quali -l <-11 fr<>ntP. S<1 1·iJ 1n·o1n·os. o tenente • •' II collega 11A 11iè11nmente clil'itto cli essere iscritto dopo cl1e avrà compi uto 5 <1nni di lnurea. nel quacll'o {li aYanzamento onde poter essere proNon esiste cliYersità di tra ttarnento i1ei medici mosso in&ierue con gli ~ffettivi (art. 1 della Ojrc-O" con·d otti ricl1i::ln1a ti ri8petto ngli ::tl tri ufficiali me• la re 752. G. M. 1016). · dici." • • Al dott. \T. S. Zona di Guerra : Al dott. F. I?. da 1\1. : • Il collega non poteva e&t:erf\ 1;ro111osso al gra<.1.-0 Pnò essere richiamato 80ltanto se.. clicl1i ~1 r;1 tn non di ca1)ituno S<' IJOn era inconrl i.~iunn tà nl<'n t e idoneo più iiec·ei-.. ·ario <ln 11 ·autori tù pl'efe tti zi ;t. a tutti i ·ervzi. · · ~e non 1' ~1 l!'ll i r re ~ b1 to alcun ser,·izio n1ilit<t L'..-' riSe ora fac·es~e val(:lre lft su.a inicl1)11eitil p1·eesi .. tentengo '<:l!e Ycrr~bbe 110D1inato tenente , &11vo J)()i a este alla no111ina :i cnpitano, tal nomina votrebbe· Yesere J)ro11H>s.·o dopo nn· e:e ~·to tempo al g·raclo di ca11i rg·l i iì 11n n lla ta. J>itano. ~1. G. • (27) <.-e:sAA solta11to ai militari di t1·uppa, stl1denti di medicioo .. che si tr-OV#:lDo in .~01ia trrritoriale .

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tL POLICLINICO •

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Il primo con~gno della Federazione sarà tenutl:l NOTIZIE DIVERSE a Roma nel settembre pro.s&im.o. In tale e<>nvegoo • saranno trattate tutte le gravi quistioni riflettenti Per la :Patria. i Brefotrofi.i e l'assistenza• infantile in .genere P sa. Hanno immolato la vita in guerra i dottori: ranno formulate precise e categoriche proPQste da A UU'TTA GIUSEPPE, sottotenente medico . di oom- ,affidare all'on. Ministro nell'Interno per una Ul'- • plemento, regg. fanteria;. gente legislazione. • BERGONZOLI CARLO, sottotenente medico comple. me.Ilto, regg. fanteria.; , Una lega antivenerea italiana ~ America. BIANCHI MICHELE, · sottotenente medico cpmple- · Ad iniziativa del periodico La parola àel Medioo, mento, ospedale da campo; · Si è costituita a New York una lega nazio~ . OAVA:r'°RTI PIETRO, tenente medico complemento, antivenerea, che avrà 1)€r se-0po la diffusione di ooregg. bersaglieri; . · noscerìze igieniche e sovra tutto di mezzi preventi'fi DoGLIO'p'I ALFREDO, tenente medieo, regg. alpini; · eont~ le malattie venereo-luetiche. • .. SALERNO LUIGI, tenentè' medico di e<>mplemento, ' • ' Un nuovo gas asfissiante. . regg. ·fanteria; , SARTORIO PAOLO, tenente mf'dico milizia territoriale, Sulla fronte francese i tedesch't userebbero ora ' . . regg. fanteria. .. un nuovo gas. Essi lanciano sulle città dei piecol1 proiettili contenenti un liql,lido inodore, che evapora Per ·1a Cassa Nazionale di matemità. J~ntan;:i.ente, producendo Ùn g·as pesante, che si in' Con Decreto Luogotenenziale 21 · giugno 191;. è filtra nel suolo. Le emanazioni n vrebbe110 u11a certa stato approvato il regolamento. per J..'esecuzione analogia oon i gas lacrimogeni; provocherebbero fedella legge,17 luglio 1910, n. 5~0, sulla Ca5sa di manomeni di intossicazione solo alcune ore dopo l'fna.• ternità e del decreto-legge r.. uogotenenziale 17 feblazione, con gonfiore degli occhi,,perdita de'lla f~coltà • braio. 1917, n. 3,22. vi·siva, infiammaztone delle mucose; so!}r.avviene L'art. 47 diHI)One che i medici condotti e le ostetosse incessante, febbre e, abbastanza r'1pidamente, triche condotte I>-r estino · senza oneré, . nè pe.r la la mo1·té. Ad evita1:e danni maggiori, Armentières è · Cassa di lnat.ernità nè per le operaie nè per gli in~tn ta ~gombra ta dalla popolazione civile. du.s triali, l'opera loro per i .certificati da rilasçiarsi agli effetti degli articoli 41 e 42 del regolamento.. • (cioè i certifìCRti .attestanti la IUJ&'Cita e la materNel disaHtro ferroviario di Arquata. periva minità, ovvero l'aborto e il giorno in cui q11~sto .avsei·amente il prof. ENRICO RI}v1IN1, ordinario di • venne e i·età a1)pr-0ssimativa dell'embrione) . chimica farmaceutica all'Università di Pavia. Ave• va .studiato con successo medicina fino al sesto .. La Federazione dei Brefotroflt. anno,, ma non preSè nemmeno la laurea, assorbito I Direttori ed Amministratoti dei Brefotro5i di to.taimente dagli studi prediletti dj cl1imica. Liscia . Roma, Napoli e Milano hanno concordemente presa \ numerose memorie scientifiche : ba escogitato dila iniziativa per la costituzione di una Federa?Aione -verse reazioni P€:r la ricerca dell'acetone, delht forgenerale dei Brefotrofil italiani e ·ciò .a scopo prinmaldeide, ecc., çhe sono note in tutto il mondo . ' cip·a lissimo di ott.enere che tutti i Brefotrofi ab- scientifico is otto il e,110 nome . • biano un · unico indirizzo nello svolgimento delle . Alla famiglia desolata le ·nostre eondoglianze. loro funzioni e .a copo che vengano attuate ~1tte . F. quelle riforme ·.tendenti alla più a.rµpia, sicu1.:a ti .ci----vile assistenza alla inf.anZia in genere. Si è s~nto a :.\1ilano il colonnello medico dottore Già nt1merosis·sjrui brefotrofi.i hanno aderito· alla • CELESTINO CARRA~U', g'ià Direttore di Sanità eostituita Federazione e gli altri ~rtamente adedell'XI Corpo d'Armata, apprezzato •ed attivo uffiriranno. c-inle del Corpo sanitario, valoroso professionista. Le adesioni Yengono inviat.e al R. Stabilimento R. dell 'Annunziata -Brefotrofio Provinciale di Napoli. • • • . \

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Indice allabetico per materie.

Pag. 1056 Atti parlamentari Chinina per ini~zioni, ca usa di· escare ed )} 1051 asc:essi • • )) 1038 t'<>rni estrn nei : ricerca radiologica . • • 10-•) Ja Derru~1 tologià : que~iti )) 1050 Ji~ruiosi: attitl1di11e <'l l ~ervj zio militare )) 1048 l<'erite di guerra: prima medica7.ione . )) 1051 Gottn : diagnosi e cara ttc•ri <·linici )} 1049 Inne ti epidermici sulle ossa . ))

rton1a 1917 -

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Lavoro: vigilanza igienico-sanitari.a Levatrici : L'emancipazione delle .. Milza : rapporti col fegato e col sangue ~:It1tilazioni in primo tempo . Rt1mori presistolici: .·ignificato . . . 8ervizi -chirurgici di J>rirua linea . Traluni dèlle ossa facciali: interventi Tt1bereolosi e Croce liossa . \ ·itiligo nell'eredo-sifilide

tab . Tip. Cartier e Centrali

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Pag. 104-0- .

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1055 1052

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L . POZZI.

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Roma, a6 agosto I9I7

Anno XXIV.

.

'

Fase. 30

fondato dai professori :

GUIDO -B ACCELLI

·-

FRANCESCO. DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO: •

PROF.

VITTORIO ASGOLI -

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. S O M M A ·R I O • •

clini~he:

C. Verdozzi: Osservazioni cliniche sulla infezione sifiJitica. - Conferenze: V Calò: Le ferite degli arti da arma da "fuoco. - Medicina sociale: M. Flamini: Pro-

Osservazioni

blemi del dopo guerra: Ancora la rifor1na dei Brefotrofi. Accademie, Società mediche, Congressi: Reale Accademia Medico-Chirurgica di Napoli. - Società• medica di Modena. Appanti di medicina pratica: CASISTICA: Contributo cli nit;o ed anato1no-patologico àllo studio dei tumori del ponte. - TERAPIA: L'aziene espettorante del cloruro d'ammonio. - La fase stimolatrice dell'atropina. - Inconvenienti dell'uso dell 'adrena-

Jina. - N OT~ DI MEDICI NA SCIENTI FICA: Funzioni periodiche dell'organismo. - Posta degli abbonati. - Cenni bibliografici. Nella_vita professionale: V. Paoletti: Ancora -per l'~q uo trattamento.·- Sugli esoneri dei medici dal servizio medico-militare. - Cron~ca del movimento professionale. - Atti parlamentari. - Amministrazione sanitaria: Protezione igienicosanitaria degli operai nelle jndustrie di guerra - Risposte a quesiti e a domande. - Nomine, promozioni ed· onorificenze. - Condotte e concorsi. - Notizie diverse. - ·Indice alfabetico per materie.

Abbiamo già principiato e stiamo continuando di giorno in g{orno la spedizione del nostro Volun1e di premio ordinario df31 1917: prof. TULLIO ROSSI-DORlA _ ·

AVVISO agli OSTETRl·CIA MODERNA ABBONATI .

-

a tutti quegli assoc1ati che hanno pagato an ticipata·m ente l'intero importo del proprio abbonamento pel corrente anno, più i 60 centesimi per l e prescritte spese· di affrancazione e raccomandazi one del premio stesso. . ·

N B . Coloro che inviarono li solo importo di abbonamento, dimenticando i ecotesltni 60 per le spese di spedizione del premio, sono pregati di mandarceli subito a mezzo Cartolina-Vaglia, se desiderano el1e il -wolume -wenga loro regolarmente inviato. ,

L 'Amniinist1 ..atore

Prof. ENRICO MORELLI, Via Sistina, 14 - Roma. llrlhl di 11ro,rlejà rlsenatl. - È vietata la riprod~ione di lavori pubblicati nel POLl~OO o la pubbUcazi-One d~ sunt'i cli essi sen~a citarne la .font-e.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. S. Diretto dal prof. A. BIGNAMI.

l{EP ARTO MAGGIORANI DELL'0SPED. DI

GIOVANN J

Osservazioni cliniche sulla infezione sifiJitica. Dott.

'

c.

VERDOZZI,

aiuto. -

I. Reazione di V\7• - II. Salval'san e Neosalvarsan. - III. Casi clinici di special e interesse: a) osteartropatia del gino cchio destro; .b) gastriti sifiiitich e; e) sp.Ie·nomegalia sifilitica febbrile.

Sol\Il\IARIO:

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I. REAZIONE

DI \,-.

La reazion·e fu da me sempre eseguita con la tecnica claissica di \""R assermann ed estesa a circa 500 malati presentq.nti o non i sintomi di una infezione sifilitica in atto o pregressa. Per

i dettagli di tecnica rimando il lettore ad altro mio lavoro sullo stesso argomento (1). ·

Da tale studio è risultato come l a R. di \\7 , sia presente n el maggior numero dei casi (sifilide terzdaria) e come il su o grado si modi. fichi quasi semp.r e in seguito alla cura tanto da • poter servire ad essa di guida; tt1ttavia la reazione non può esser.e consider ata come specifica di tale malattia nè in senso biologico, n è clinico. È i1oto come "'' assermann, in seguito all'osservazi one che il siero di soggetti sifilitici mes, so a contatto di estratti di fegato erede-luetico provoca il fenomeno -di Bortet e Geugon, ammise la presenza di veri anticorpj in questo . siero e di veri antigeni ne gli estratti. ~1a le '

(1) Dottori t'. \ "ERDozzr (' 1... l -RBA"S I.

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IL POLICLINICO

successive ricerche dimostrarono come tale reazione non presenti i caratteri delle reazioni biologiche specifiche. Abbastanza attivi riescono per la reazione estratti acquosi od alcoolici di organi o tessuti normali e patologici ed anche sostanze chimiche ben definite (fegati normali, fegati di atrofia giallo-acuta, estratti di t11more, estratti alcoolici di cuore di cavia, lecitina, sali biliari, oleato sodico, ecc.). Inoltre ,s ono capaci di determinare una reazione positiva i sieni non inattivati di individui normali, quelli inattivati d i alcuni . animali (can.iglio, pecora) ed i sieri inattivati di individui in condizioni mostruose· svar:ate: malaria, lepra, narcosi cloroformi ca, framboesia tropi.cale, febbre ricorrente, pellagra, tr.ipanoso• • m1as1. · Sono queste ragioni sufficienti per farci ammettere che la reazione nella sifilide non sia dovuta alla produzione ·d i anticorpi copiseguenti all'assorbimento dei prodotti tossici della spirochaeta pallida, ma che questa agisca altrimenti modificando i tessuti e gli umori dell'organismo animale. In precedenti pubblicazioni ho esposto i risultati di una serie di ricerche eseguite sul comportamento della reazione di W. :Ln malati con affezioni del fegato a decorso cronico (cancro del fegato e cirrosi epatica) ed in ct1i I'apamnesi, l'esame obbiettivo e (@an,do possibile) l'autopsia o la biopsia non facevano rilevare alie11n dato di 11n'a infezione sifilitica. Ne rf porto qt1i le con elusioni e mi ri,ferisco alle storie o11niche già p11bblicate nella Sez. Medica (1916) di qt1esto pe1riodico. «Abbiamo avuto l'opportunità di studiare «ventisei malati con lesioni del fegato a de« corso cronico (cancri primitivi e secondarii, « epatiti croni·che, ecc.) in cui l'anamnesi, l'e« same obiettivo e talora l'autopsia o la biop« sia non fac evano rilevare alcun dato clinico cc od ana.tomo-patologico conseg11ente ad t1Jla cc infezione 111etira in atto o pregressa. « Nove di tali malati (in 4. dei quali la dia« gnosi fu confermata all'auto·p sia), presentacc vano i sintomi di 11n t.t1more del fegato pri- · « mitivo o secondario ; in 8 di questi la reazione « d~ Wassermann ri s11ltò positiva (in 7 dei « quali compl.eta). cc La maggior parte degli altri 17 casi era cc rappresentata da malati con lesioni cirroti« che del fegato: in 9 di questi la . reazione di « '\"\Tassermann, riuscì positiva: in' 3 si ebbe la « fissazione del complemento per parte del siero « anche in assenza dell'antigene. cc Complessivamente dunque dei 26 casi da 1

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noi studiati solo in 5 la reazione risultò ne« gativa. « Inoltre ricercammo la reazione di ''Tassercc man in 27 casi di controllo: malati con affe« zioni epatiche a d·ecol'so a;cuto o con affezioni « di altri origani a decorso acuto e cronieo nei «.quali, come nei precedenti, mancava qualun« que dato clinico ,c he facesse sospettare una « lue in atto o pr·egressa. In tutti la reazione di cc Wassermann riuscì negativa». Risulta evidente da esse come non sussista alcuna relazione, dal punto di vista immunitario, tra la; spirochaeta pallida, il cloroformio, il bacillo della lepra, gli agenti causali del can.. ero e della cirrosi del fegato. E poichè quasi sempre nel cancro del fegato si ha una reazione positiva, mentre che nel cancro di altri organi e tessuti la reazione r1sulta sempre negativa, sorge spontanea l'ipotesi che uno degli anelli del meccanismo di produzione della reazione si.a rappresentato dalla di•s integrazione più o meno lenta di alcuni tessuti. Una analoga affermazione fu già emessa dal Levaditi e Jamonouchi in base ad altre considPrazioni. Certamente tale proprietà deve anche essere legata aJle speciali modalità con cui si verifica la disintegrazione dei tessuti e da questo punto di vista anche a.ll'agente ca11sale. Così si spiegherebbe come la spirochaeta pallida s.ia capace di d·eterminare le modificazioni nel siero necessarie alla produzione della reazio.n e anche .esercitando la sua azion.e su tessuti la cui disintegrazione in condizioni speciali avrebbe la capa.cità di rendere il siero attivo per la reazione di Wa;s-se:rmann? T. ~ probabile che innanzi tutto tale fenomeno 1sia legato alla disintegrazione dei tess11ti c11tanei: ne far ebbe prova la freqt1enza con c11i si os serva la reazione positiva nella sifilide c11tanea, nella lepra, nella pellagra, nella framhoesia tropicale, ecc. II. Il freqt1ente reperto di 11na reazione posi: tiva in malattie in cui si determina una lenta disintegrazione del parenchima epatico (can('ro del fegato, cirrosi da me recentemente poste in rilievo) ci fa ritenere che anche le alterazioni del fegato siano capaci di produrre nel siero le modificazioni necessarie per la reazione. III . .l\ltre inalattie in cui già si è osservata la reazi9ne positiva (malaria, tripanosomiasi) e cll1e casi clinici da 111e studiati di ct1i trascrivo q11i testualmente le storie, tendono a farci porr e a fianco del tessuto ct1tarreo ed epatico, il te uto sa11gt1igno. Jn uno di questi casi si trattn\'a cli l111a leucanemia eh.e ha portato l'infer-

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SEZIONE PRATICA ;

vena giugulare .destra fa percepire un rumore di trottola evidente. Il cuore è nei limiti normali. All'ascoltazione persiste il r11more rude in primo tempo con il massimo d'intensità s-ql . focolaio della polmonare. La milza si palpa a D... O... , di anni 35, ,d i Pipe·r no, domesti:ca. 3 dita dall' arcat a, aumentata di V10}Ume, a mar.Entra in ospedale il 17 dicembre 1914. Muore gini arrotondati. L 'addome è promin,e nte flacil 12 gen10aio 1915. cido, senza liquido libero. Diagnosi clinica. - Leucanemia. 3 gennaio ·1915. Esame del sarigue. - Globuli rossi 1.091.600; globuli bian-chi 27.400; emogloDiagnosi anatomica. - Leucanemia. bina. Valoir e globuJ·a re. . Reazione di Wassermann esegÙita con siero Esame mi'croscopico. - Auto agglutinazione di sangue: po,s itiva completa. spontanea delle emazi~. In ciascun ·campo miAnamnesi. - Nulla di notevol e dal lato erecroscopico si vedono ammassi di emazie aggluditario. Mestruò all'età di 15 anni e le succes- tinate e ni1merosi leucociti Jiberi completamente si ve mestru.a.zioni so.r10 state sempre regolari i:solati, quasi tutti mo·n onucleati. per quantità, qualità e ritmo fino a circa due 4 gennaio 1915. --- L iThferma è caduta per d~e mesi fa, epoca in cui cominciò a notare una volte in deliquio ,c on perdita di coscienza ·Sedimjnuzione e il colorito di essa più sbiadito. guito da nausea e da conati di vomito, stato di A 16 anni si maritò ad un uomo apparente- agitazione e da emi·s sione di bava dalla bocca. . rnente sano che vive tutt'Qra: la sua unione ha Non ·oonvulsioni, polso molle, ritmico, 92. avuto 7 gravidanze di cui 6 condotte a termine 8 gennaio 1915. - L'inferma ha present·a to 3 ed una finita con aborto al 3v mese (la 2 ) . La delle con vulsioni durate circa 5 m. 1 e accomprima gravidanza terminò con parto prema- pagnate da perdita di coscienza. · turo .ed il figlio mori dopo 9 mesi. L'ultimo fiEsame del sangue. - Globuli bianchi 38.000; glio morì all'età ·di 17 mesi per malattia impre- globuli .rossi 601.000; emoglobina 15 valore glocisabile. Gli altri quattro figli sono tutt'or,a vi- bulare. venti e sani. Nega lues ·e mali venerei. Esame dicroscopic·o. - 9 gennaio 1915. - Le Da circa due mesi soffre ad interv.alli di tempo di elevazioni febbrili che insorgono con brivido condizioni dell'inferma sono sempre più aggrae rimettono con sudore. A-ccusa inoltre ce.talea vate. Polso 100 ritmico; molle; respiro 20. 12 gennaio 1915. - M,o rte con ·s intomi di deintensa, continua, dolori agli arti superiori ed inf.eriori, senso di ripienezza dopo i pasti ,e d bolezza cardiaca . affanno ad ogni minimo sforzo. ContemporaAUTOPSIA. - Cadavere di colorito cereo, con ·neamente ha notato un imp·all1dimento della pannicolo adiposo molto sviluppato. Colorito cute e de1le mucose visibili che è and.ato sem- dei muscoli normale. Grasso sottocutaneo molto pre più accentuandosi. sviluppato. Cervello anemico intens·a me·n te, senza altra Esame obiettivo. ·- Scheletro regolare. Colo:rito della cute e delle mucose visibili molto al teraz'ione degna di nota. Polmoni intensamente anemici. pallido. Polso 112, ritmi~o a pressione piu:ttosto Cuore fiaocido con evidente ireticolo giallastro bassa. , dei musco:li papillari .speci·almente quelli del Torace. - Nulla .di notevole. ventricolo sinistro e delle pareti (-cuore tigrato). Cuore. - Nei limiti normali. All'ascoltazione: Addome .s enza liquid·o libero; anse intestinàli I tono forte seguìto d.a un rumoire che ·s i as·colta 1>allide. sulla punta e che presenta il massimo di inten- . Fegato kg. 2.300 .a superficie liscia. La supe·r sità sul focolaio della polmonare. ficie di taglio è variegata con reticolato roseo Addome. - 1ndolente. e colorito del fondo leggermente ocraceo. ConMilza. - Si pailpa a -circa 2 dita al disotto sistenza molle. Milza gr. 400 di cm. 20 di lunghezz,a e di dell'arcata costale: piresenta hl m.a rgine àrro11 cm. di 1'arghezza; di aspetto uniforme l)iuttondato. tosto pallido ·con follicoli non visibili maoroFegato. - U·n po' .aumie ntato di v.olume. scopicamente di consistenz.a .p iuttosto molle. Sistema linfoghiandolare. - Norma.ile. Rene piuttosto duro di vol11me n.o rmale. CapEsame delle urine. - Nulla di notevole. sula facilmente dtstacc·abile senza1 .de,c orticaCutireazione alla tbc. - Negativa. zion.e: il destro è rosso scuro, il ·s inistro è palDurante la degenza dell'inferma in ospedale lido con la sostanza corticale non facilmente · dal 17 dicembre 1914 al 12 gennaio 1915, le ele- distinguibile dalla miidollare. Midollo delle ossa lunghe .g rigio rossiccio vazioni febbrili sono state a tipo intermittente, irregolari, in genere non oltrepa·s santi i 38°. nelle diafisi, più rosso in vieiiI1'anzia della epiNegli ultimi 3 o 4 giorni la febbr e acq1J.i!stò il fisi prossimali:. Assenza di ghiandole ingr,o ssate al collo, al tipo continuo remittente, raggiungend·o come rnassimo i 39°. I primi giorni della degenza le n1ed.i·astino, ai mesenteri. fu .somministrato chinino senza alcl1n eff·etto, Nell'altro si trattava di un cancro d.elle negli ultimi dei cardiotonici. 2 gennaio 1915. - Il pa.lloir e che pres,entava ghiandole sotto-mascellari con metastasi nella l'inferma all'ingresso in ospedale è ~umentato: colonna vertebrale : le mucose visibili ,s ono molto pallid.e e un po' S ... C... , di anni 60, donna di casa, maritata, cianotiche; continua ad accu·s are cefalea, vertigini e tosse stizzosa. L'esame obiettivo del to- entra in ospedale il 4 ~aggio 1914 ed esce per race è neg.ativo. Al collo la palpazione della morte il 19 luglio 1914. ma a morte in brevissimo tempo senza che l'esame clJinico, rautopsia facesse sospettarè una infezione luetica.

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IL POLICLINICO

Dia.gnosi clinica. - Paraplegia flaccida.. R ectzione di W assermann p o.s itiva ( + + ). Cittireaziorie positiva. A1iam1iesi. - Nulla di notevole dal lato ereditario. Mestruata a 13 anni le me,s truazioni successi ve sono .state .s empre i!'egolari. Menopausa ' ·a, 46 a:nni. N e,g a malattie veneree e; lues. All'età di 20 anni si unì con uomo ritenuto sano. Non h·a avuto alcuna gravidanza. A 30 anni ebbe un'aff.e-z ione uterina cihe durò circa 20 gi·o rÌli. A 40 a:nni ebbe una poimonite destr-a. Circa quattro · anni fa cominciò a notare dolori àd ambedue gli arti inferio-ri. I dolori in genere ·sd. m·a nifestava:no :a l passaggio dalla stazione seduta a quella eretta e scomparivano col cammino. Detti dolori duraron·o circa due anni e poi .s~ attenuarono notevo1lm·ente. Sei mesi fa comi:nciò di nuovo ad avvertire dei .dolori alle ·r egionj lombari ed alla glutea destra; questi erano a carattere tr.afitti vo e si estendevano alla r!egione posteriore della çoscia e lungo i1 decoirso d1ello s.c iatico. Da tale epoca l'inferma non è pi.ù riuscita a·d alzarsi di letto, ess:e ndo di.mIDuita molto l.a fo rza muscolare dell'arto mfe.riore destro·; un mese fa cornain ·ciarono a pre·s entarsi parestesie anche ali' arto inferi.o re sinistro- ~ contemiporaneamente notò una forte de•b olezza nei movimenti a:n·c he in questo arto, ment:ce il piede aeiqui-stava un.a posizione varo-e·quina~ Nulla di notevole a ·cari co degli arti s uperiori. Minzione e defeoozione normale. Esame obbiettiv o (18 maggio 1914). - Cifosi · do.r sale. Maisse muscolari e pannicolo adiposo discretàmente svìlupp.ati. Presenza di una tt1mef azion.e di modico volume a .c-a rico della regione sottomascellare destra, a sup.erficie irregolare, molto dura, indolente. La cute ad essa soprastante è spostabile e di asp.etto normale. Pòlso 120 ritmico. Torace. - Nulla di notevoJe. Cuore. - Nulla ·d i notevole. Addome. - Nulla tli notevole. Sistema nervoso. - Esame dei nervi cranici negativo. Arti superiori. - 1\iiotilità, sensibil,ità, riflessi. normali. Arti inferiori. - Mas se -m uscolari ben conserv.a te, ma fl'acc:Ld.e. Eyd.dente ipotoni a. Assienza di arioxmali differenze di volume. Posizio11e varo-equina di ambe.due i piedi. Motilità.. - A sini!Stra è possibile un incompleto ma attivo movimento ,d i ftes.s ione della coscia sul bacino, ftessio,n e che è possibile anche a destra, ma in modo men10 com.p leto. L'inferma non può Sollev ar.e affatto 1a gamba destra dal letto; riesce a: sollevare p.er pochi centimetri la gam.b a sinistra. Le è ~e-so impossibi.le qualsiasi movimento dei piedi. Riflessi. - Mancano i riflessi rotulei ed i plantarL Assenza del sintoma di Babinski e di Oppenheim. S ensibilità tattile: ovunque conservata. Intensa ipoalgesia in corrispondenza della cute di ambedue le gambe e dei piedi. Ta.le ipoalgesia è pili intensa ·anteriormente che posteriormente. La regione dorsale dei piedi si presenta anàl-

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DIAGNOS'I ANATOMICA.

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gesiea, la plantare iilvece con.serva abbastanza .la sensibilità dolorilfica. La .sensibilità termi·oo. si presenta fortemente alterata nella cute delle ga1nbe e d.ei piedi e tali modificazioni coincidono all'incirca con quelle .della sensibilità dolOTifica. · La pressio·n ·e lu·11go i nervi d egli arti infe.riori non provoca dolore. · Le condizior1i deJ.l'inferma dru·a.nte la degenza si vanno . aggravando; inso.r gono alterazioni a carico della vescica e del retto. · L·e alteraz:i.o·nii nervose .a cairi.co .degli aiti inferiori si estendono verso l'alto. L'inferma muore il giorno 19 luglio• 1914. AUTOPSIA. - Tumore della glandola sottomascellare destra; tumori metastatici multipli del polmone. TumoI'i nel .corpo dell'ultima v·e rtebra dorsale e 1a · lombare con rammollìmento. 1' umore esti~adurale in co-ntin uità con la massa neoplaisica d.ei corpi verteb.ra.li lievemente a.de:. renti alla superficie esterna della dura madre in corrispondenza del rigonfiamento lo·n ibare e del midollo sacra):e. Compressione ··d ei detti segmenti del mid.ollo con liieve defoTm-azion.e di questi, senz,a r.ammollimooto. Piccola cavità in corrispo·nde·~a del·1a parte esterna .del corno anterio·r e ·del cordone lateraJe a livello di alcUI1i segm.enti del rigonfiam ento cervica1e.

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[ANNO XXIV,

Altri autori hanrno po.sto _in rilievo che nelle lesio·n i .sifilitiche delle o-s sa compatte la re•a zione ·di .w aJssermann si presenta dì ràdo positiva; 1p er1ciò tendo a riferire la reazione posi- · tiva di qu.est'ultimo caso alla lenta d:iisinteigrazi.one degli elemen ti oontenuti nella porz.ione spugn·o sa delle vertebre (tessuto emopoieitico). Tqttav.ia non dev•e.si dimenticare eh.e nello stes·so caso si è verificata una lenta distruzione del ' midollo sipinale e che già Levaditi riferì la proprietà del liqui d-0 cefalo-rachidiano d1ei dementi ·p aralitici e dei tabetici (di dare una reazione po:sitiva più intensa di quella ottenuta con il siero) alle altocazioni i.istologi-che del sistema nervoso v.eri:ficantesi in tali malàti. 1

Il. SALVARSAN E NEOSALVARSAN. . Ho larga.m ente applicato l'uso del Salvarsan • ci Neosalvarsan i.n malati con localizzazioni sifilitiche vari~ ottenendo sempre un risultato terapeutico, talor.a vera.mente meraviglioso. Il Salvar.san veniva iniettato nelle vene con il metodo d•e lla infusione (sciolto in 250-300 eme. di soluzione alcalina); il Neo,s alvarsan secondo il metodo di Ravaut (sciolto i·n 10 eme. di soluzione fiiologica). Dall'uso del Salvarsan ho , avuto talora inconvenienti non trascurabili già menzion_ati da altri autori; notevoJ.i elevazioni di temperatura, brividi intensi, diarrea e vomito. TaJi ~isturbi si sono sempre dileguati en· tro due o tre giorni; mai si è verificato esito letale. Il vantaggio ottenuto è stato sempre tale, da porre in seconda linea questi inconvenientL


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SEZIONE PRATICA

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L'uso del Neosalvarsan ha ridotto notevolmente la intensità di tali disturbi, n1a con t1na contemporanea diminuzione ·d ella eftìcacia e1 prontezza terapeutica del rimedio. Nella tabella qui u11ita sono riportati i principali dati rigl1ardanti i mala ti così curati . Come si vede, si tratta di casi ai sifilide cutanea (se-condaria e terziaria), sifilide ·dell'apparec·Chio cardio-vascolare, dello stomaco, del. fegato, della milza, delle ossa, d elle articolazi oni, neuvriti, iriti, cefalee luet ~che, ecc. In tt1tti il vantaggio è stato rapido e decisivo. Ho eseg11ito in genere 11. 3 iniezioni di Salvar~an (0,40-0,50-0,6)) e n. 4 di Ne0salvarsan (0,60-0,700,9)-0,9J) a di.stanza di 10 giorni l'l1na dall'al• tra. Nei casi in cui tale cura si è dimostrata inefficace lo stl1dio success~vo dei malati ha escl11so che la. malattia in disc11ssi one fosse di na~ura sifilitica. E: certo cl1e llna 1)rin1a serie di iniezioni no1n è s11fficiente a sterilizzare l'org·a nismo; q11ando è stato possibile abbiamo ripetntµ con la rruida de1la reazio·n e di Wasserman a distan za di .q11alche mese altre serie di iniezioni. Abbiamo combinato tale cura con quella mercuri1le e i odiica: in ogni inodo nei rasi in -cui queste liltime cure si sono dimostra te insuffi-cienti o assolutamente inefficaci, il Salva1·san (Neosalvarsan ) si è din1ostrato di un'azione pronta e decisiva. • Trascrivo quì dettagliatam ent e alcuni casi così .curati che hanno presentato un decorso cliniico non frequente: 1) Nel primo -caso si tratta di una malata di osteo-artrite del ginoc·cbio destro; tale lesio·n e prim·a d ell ingresso della paziènte in questo re~arto non era stata considerata di natura sifilitica. Mentre una cura mercuriale intensa era ril1scita in.ef:{ìcaçe, poche iniezioni di Salvarsan r esero di nuovo possib.i le all'inferma la dea.mb11lazione facendo .scomparire ql1asi tutti i disturbi.

sico si è sempre mantenuta agile nei movimenti, si da poter co1'.rere ed esercitare con facilità le mansioni del prop.rio mestiere. Nell 'arino 1905 ha partorito; il figlio era apparentemente sano; non sa dire se vive tutt'ora. Non ha av.uto nessun abortor È stata ricoverata pa1·ecch1e volte P'éJ' . anemia in questo ospedale. No11 rico1~da di avere mai avuto e.r uzioni cuta11ee. N el 111glio 1912 cominciò a soffrire intensi dolori 01ssei diffu1si a tutto lo scheletro e cetaJea pr·evalenteme·n te notturna. Per cirb a due mes·i fu c.u rata con preparati· salicili·c i senza ottenere al-cun vantaggio . Invece ottenne lìote vole benefi cio dall'uso SU·CC·e ssivo di K I· d.ap~)1·i1n~ s~omparvero i dolori agli arti . sup·e~ r1or1, qu1nd1 alle spa.l le e all'arto inferiore si11istro; i dolori all'arto inferi o.r e destro diminuirono ma non cessarono. Persistendo ancora i dolori all'arto' infer-iore destro nel o·en.; naio 1913 insorse improvvisamente' una m~lat­ tia oculare che guarì in segl1ito ad una serie di iniezioni di calomelano. I dolori all'arto inferjore destro a p oeo a poco scomparvero; ma r1n1as1e tino stato di notevole d·ebolezza agli arti inferi ori speocie al destro. Le forze Sl1ccessivamer1te t o.rna.i·o.no all'~~to sinistro 'in seguito a massaggio e a ù eserc1z1 o m11s·c olare; il destro inve-ce rimase sen1pre deb.ole e l'articolD:zione del gi·n oic.chio si piegava facilmente sotto 11 p eso del corpo. Successi va- . mente notò in tale articolazione un au1nento di volume ·e cor1temporaneamente n otò }'in.ferma neJla regione esterna di es.so l'insorgenza di uria tumefazione durissima che fa ceva })arte dell'osso sottostante. · Esa711:e obbiettivo. - L'inferma è molto p·iccola d1 statura con evidenti e diffu·se defo-r~ità d.e}.lo scheletro di o.rigine ra.chitica. È pallida, con masse muscolari e p a nnicolo adiposo scarsamente sviluppato. Non presenta r1ullu. d-i not.e 10-le a.ll'esan1e della faringe, d ell'ar1dito po1monare, tlell'ap1Jarecchio cardio-vascolare. Organi addomi·n ali nei limiti normali. Molto importa;nti sono le alte.razioni presenti a .cari·co del g·inoic chio destro: ·questo è notevolmente d eformato con notevole _in.grossamento dei capi articolari; presenza di scar·s a quantità di 1iqt1ido nella: ·cavità sinov·i ale; è unifo.rm em e.nte dolente alla pressione; dolorosi sor10 i n1ovimenti passivi; quasi impo·ssibili gli atti vi . Esanie delle orine. - Assenza di albumina e A... M .. . , giornalaia, di anni 42, entra in di zl1cchero. Ospedale il 27 marzo 1913. Sistenia linfoghiandole. - Micropoliadé11ia Diagnosi clirii ca. - Osteo artrite luetica d el diffusa. ginocchio destro. Re a.~i o1ie di W asser1nann positiva comSistema nervoso. - ·N11ll.a di notevole. pleta ( + + + ). Durante la degenza in que·sto o.spedate l'inC·u tireazione leggermente positiva (tuberco- ferma ha febbri,citato sempre (37 Ih-38 Ih). Le lina M. L'Uc.iu.s ). viene praticata una. Ctlra di iniezioni· i·ntraLa m.adr·e dell'infer.ma è morta per tuberco,·e110.s.e di Neoisalvarsan (gr. 0,30-0,50-0,50-0,60lo·si polmonare, il pa.dre è viveiitei e malato ·di . 0,40) a ·distanza di 10 gio.r ni 1'11na a.all'altra e lu'e in seg11ito ::.~la. qi11ale 'è stato sofferente di succes.sivam.ente una . cura di K I (gr. 2 pro die) . .. un~ grave oftalmia .che ha diminuito notevolmente 11 potere vi1sivo di un occhio. L 'inferma L 'in1erma sin dall'inizio aella cura. dimostra ha f.ratel·l i e .sorelle che godono buona ~alute e u'n noteYole miglioramento a cari-co del gipoc-. che non preser1tano nessun difetto di sviluppo chio destro che lentamente si riduc·e di volwne; del sistema scheletri·co. . dimi·n uis·c ono e poi -cessano i dolo.ri; l'inferma L'inferm.a san dall'età di 8 anni cominciò a riaequista la forza mu·scolare e quando esce camminare zoppicando ·s enza che essa potesse dall'ospedale può di nuovo cammina.re speditarendersene tagio'.lle. Non ostante tale diietto fimente e tornare al s110 lavoro. <5) 2 1

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IL POLICLINICO

2) Alcuni autori ammettono che gravi lesioni

d ell'appare.cchio cardio-vascolare r appresentino una controindicazione all'uso del Salvarsan e del Neosalvarsan. Riporto qui alcune tStorie cLiniche da .cui risulta come ainche in questi .casi si possa trarre da tal.e rimedio un note·v ole beneficio.

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XXIV,

FASC.

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Esame laringoscopico: palato molle mobile; -corde vocali arrossate poco mobili; paresi della corda vo>Cale sinistra. Durante la degenza in osipe.dale all'inferma si pratica una cura intravenosa. di Salvarsan (cgr. 50-30) in .s eguito alla quale migliorano notevolmente i si11tomi funzionali: scomp3tl.ono gli ace-essi di affanno, di r:ado ha qualche colpo di tosse; P·ersiste però l'afonia. Si consi1g lia .successivamente all'inferma una cura di ioduro. . 3) E noto come la sifilide terziaria si manifesti in alcu·nii -casi c.o·n la febbre intermittente che ricorda la f~bbre suppurativa senza che alcun altro sintoma o lesione obiettiva caratterizzi la natura della malattia. Riporto qui un caso di tal genere studiato in questo reparto in c11i il Neosalvarsan troncò di col·p o la cura febbrile.

Diagnosi clinica. - Aortite sifilitica; aneurisma dell'arco dell'aorta; afonia. Reazione di Wassermarin positiva comp~eta ( + + + ) . Cutireazione positiva. B ... A ... , di anni 47, donna di oasa. Anamnesi. - Nulla di importante dal lato ereditario. Nove anni fa ebbe una mal·attia oculare; recentemente ha sofferto di influenza. Da circa 7 mesi soffre di una tosse stizzosa, non accompagnata da espettorazione; nori ha C: .. A ... , di anni 31, donna di casa, nubile. avuto mai febbre. Po chi giorni fa fu colta da un intenso aiccesso di dispnea dopo il quale Entra in ospedale il 7 giugno 1913; eisce il 6 lu· notò afo·n ia. Nega malattie veneree. Non ha glio 1913. mai abortito nè pCLrtorito. Non ha ce1falea. Diagnosi clinica. ·- Febbre sifilitica (periodo terziario). Esame obbiettivo. - Discreto gr·ado di denutrizione generale . .Atrofia dell'occhio sinistro. Reazione di Wassermann posit.i.va comBlefarocongiuntivite crO'llica. Respiro 16. ,P ol- pleta ( + + +). so 90 ritmico, a pressi'one .discreta.mente eleCutirea.zione al 2 % positiva. vata. Il confronto dei due polsi radiali accerta Anamnesi. - Il padre è morto per tubercoun ritardo del polso sinistro sul destro. Frequer1ti accessi di tosse a carattere clango- losi polmonare; la madre per cardiopatia; tre reux ( ) . Voce afon.a talora in falsetto. ~u­ fratelli .di malattie imprecisabili. Due fratelli sono viventi e sani. Non ha sofr~nte gli ac-ce.ssi l'inferrrta intensamente cianotica, nei periodi intermedi a cquista u·n aspet- ferto gli esantemi dell'infanzia nè altra malattia ·d egna di nota. Mestruò a 13 anni e le to normale. succeS1Sive mestruazioni sono state sempre reTorace. - Apici alla stessa altezza e di lar- golari. A , 24 anni si è unita con uomo appaghezza norm.aJe. Suono ridotto timpanico in rentemente sano: ha avuto due gravida.nze corrispondenza dello sp.azio infrascapolare de- normali; un figlio è morto di morb.illo, l'altro è stro per una superficie di forma ovale con il vivente e..sano. Nell'anno 1909 subì a S. Giamassi.m o di tnten.s ità corrispondente al centro como una tonsillectomia de.s tra; nel 1912 fu ridi essa. Su tale zona i·l fremito vocale tattile coverata in questo ospedale per dolori ossei e è evidentemente rinforzato e si ascolta leggero cefalea di cui soffriva da -q uasi 5 mesi; detti soffio bronchiaie. Sul resto ·del torace si ascol- dolo,ri .s comparvero in seguito aid una cura di tano d.ei rouchi. Nella region,e anteriore del iniezioni di calomelano . torace si o.s serva alla perciu ssione una riuuAi primi di gennaio del 1913, dimorando a zione di suono a sinistra dello ste~no all'altez- Bari fu colta d.a elevazioni febbrili (38° e più) za del 2° e 3° spazio inteflcostale; in corrispon- che si presentavano quotidianamente la sera denza del manubrio dello .sterno si palpa un (verso le 4 pom.) iniziandosi con brivido e leggero impulso sin.crono con le rivoluzioni car- accompagnate da cefalea, inappetenza, senso diache. generale di debolezza, e vomito; cessavano senLeggera pt1lsazione al giugolo. Presenza del za sudore. Dopo una quindicina di giorni da sintoma di Oliver-Cardarelli. Bari anidò a Taranto, e poichè tali disturbi Cuore. - Punta al 5° spazio circ·a .sull'emjcla- continuavano, fu obbligata a chiedere ricovero veare: 1° tono impuro alla punta; 2° tono rin- all'osp,e.dale di questa città; dopo due mesi di forzato sul focolaio. aortico. cura persistendo la febbre, lo stato generale si Addome. - Non meteorico, non dolente, sen- andò sempre più aggravando. Da quattro 1nesi accusa una espettorazione za liquido libero; fegato e milza nei limiti normattutina senza tosse; non ha mai notato sanmali. Sistenia lirifoghiandolare. - Presenza di pic- . gt1e nell'espettorato. Per consiglio di medici si è mantenuta in cole ghiandole nelle regioni inguinali. qt1esto periodo a dieta lattea. Sistema 1iervoso. - Riflesso pupillare alla Le _1ninzioni si mantengono normali. luce assente (probabilmente a causa di sinechie Alvo stiptico. nell'iride). Riflessi rotulei vivaci. Esa1rie obbiettivo. - &heletro regolare. MasRadioscopia. - In corrispondenza dell'arco se muscolari e pannicolo adiposo s.carsa~ente dell'aorta. si osserva una t11mefazione legger- sviluppati. Colorito pallido. Mucose aneIDiche. m ente pulsante della gra·n dezza di un manda- Lingua p atinosa. PoJso 83 ritmico, temp. 37. Non dispnea. rino.

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(.t\JttJNO XXI\T,

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SEZIONE PRATICA' •

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Leggermente appiattito. Apici al- 1a stessa altezza e di uguale l~rghezza (cm. 4lh). ~Non evidenti ridt1zioni di suono. Margini inferieri be11 espansibili~ Nulla di notevole alla Le f el'it~ dègli arti da arma da fuoco (1) ascoltazione. · l)el dott. VITTORIO . CALÒ, Capitano medico. Cuore. - Punta al 5° spazio intercostale sul207° Reparto son1eggiato. remiclaveare. Non ingrandimento dell'aia verso destl'a. Nulla cli notevole all'ascoltazione. Le ferite d '.a:rma da ft1oco degli arti rappre · .4.ddo1ne. - Glòboso, tu111ido. Assenza di lisei) ta110 pella pratica chirt1rgica di guerra il tJuido.. ca1rlpo più vasto di azione pei s-a nitari · della Milza. - Si palp.a tre clita dall'al'cata ·costale con m_a tgine arroto11dato, auméntata di consipri111a line a : le discussioni sul• tratta111ento di st,enza. In alto alla percussione è al 7° spazlo esse ferite sono state e seguitano ad essere assai sulI1ascellare media. più anin1ate ed appassionanti di quelle che ril•"egato. - Si palpa a circa due dita dall'arguarclano le •ferite cavitari·e che costituiscono cata costale; aumentato di consiste11za. In alto p11 rtrop1)0 il « 1ioli 1ne tangere » dei l)O SL l di al 7° spazio sull'ascellare media. n1edicazione e ·delle S:e zioni di sanità . .Si~tema linfoghiandolare. - Micropoliadcnia . . ~I entre p er queste ultime infatt.i il problem~t Sistei11lt nervoso. - ~ulla di notevole. • • si riduce alla possibilità o meno di far giungere Esa·nie delle urine. _l\.lbumina e zuccht.!rù ' assenti. il più vicino possibil~ al campo di battaglia L' inferrna durante la degenza in ospedale l'Unità sanitaria specializzata che sola p11ò of• presentava. elevazioni febbrili di dis~reta int~n frire, col personale e coi m ezzi di cui i)UÒ esser sità (v. graf.) inizia11tisi ·c on brivido e t~rr_tj. nanti senza sudore. Presentava spesso cefalea dotata, garanzia sufficien_te pel loro razionale trattamento; per l~ ferite degli a rti inv·ece giuinsorge11t~ .nel pomel,iggio~ non a caratte re nottur110 cl1e cessava con sorrimtnistrazio ne di stamente si .esige che i1' personale n1edico· sin. pi~eole dosi di piramidone. <Rll'.a ltezza del suo. com1)i.to , e faccia del su o m eSiero-reuziorie per il tifo, p~ratifì a e b: .:1eglio, perchè dette fe~ìte, co11venientemente tratgativa. tate, offrano l a magg'io r !1robabilità di be11igno t;sanie del sarigue per la 11ialaria negat~vo. decorso e di fottun ato es ito anatomico e funSi pratica una cura di iniezioni intravenose zionale. I tli Salvarsan (.c gr. 45-60) . Dopo .circa mezz'ora dalla 1a. iniezione l'inferma è colta da u11 forte fJt1esta esigenza, oltl'ecl1è il111) osta da co11cetti brivido seguito da elevazione febbrile (39(),6.) , altamente 11n1anitari, è 1111re il risultato di condiarrèa, cefaléa. Tali disturbi sono durati cir- siderazioni di indole sociale .ed economica delln. · ' ca 24 ore : successi-vame·nte l a febbre non è più , • r1con1parsa (all'infuori del giorno ·della 2a. inie- l)it1 alta importanza; sono principalmente i'nfafti le ferite degli arti che colle loro compliz;ione in seguito al.la quale si. presentarono gli stessi distt1rbi ch e nell'iniezione precede·n te). canze e coi loro postumi re11dono ir soldato ina!,11tti gli a ltri sintoI)li (in appet enza, debolezza bil'P a profìcl10 I.av o1~0 dopo il suo ritorno in generàle. cefalea), scompa1·,~ ero raipidamente e f an1ig·lia; la ~o ci et?- ·quindi e per essa lo Stato l'inferrna h a riacquistato in· breve un.a salute gi11sta1nente si preocc11pano delle conseguenze normale. (Continua). che 1e n11n1erose ml1tilaz~oni (siano esse anatomiche o funzionali) potrannò avere S'Lill'economi.a nazionale dopo la fine della gt1el'ra e penPirof. F. MARIANI , sc.'t110 giustame11te al peso in1mane cl1e esse costit11i'ranno i)er la necessaria tutela i1ei pu~­ bl i ci bilanci. Tl ~acriftcjo di un arto sarà se1npre §lccettat solo come U:na ineluttabilie, ma ben dolorosa · Volume di circa 300 pagine con figure, edizione 191,8, della Casa Editrice Fratelli Tre"\·es. necess.ità e n0n ci potrà proc11ra re 0ei granni aJlori, nen1111eno se tec11icamente be11e eseguito; I • abb iamo salvato una vita; ma abbi.amo colpit n Consigli pratici ai mediéi e agli ammafati la società: questa. n on ci sarà veran1ente grata • secondo i nuovi studi e le moderne ricerche se non quando avre.nio reso evitabile quell'att.0 demoiitivo: qua·ndo le avremo restituito un esPrezzo: L· 8 sere valido e capace di provvedere a sè stesso. È quel ch e cl si chiede a gran voce da og11i Agli abbonati ai periodici I l Policlin,ico e Le parte! m alfl.ttie de_l cuore premio semigratuito a L. 5. D1remo in seguito quanto c111 asto fine. sia difTo1·ace. -

CONFERENZE. ~

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LA CURA DEL CUORE

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Inviare cart.olina vaglia da L. 5 al Prof. Enrico Morelli - Via

( 1) Da t111a co11 ferenza di visi o 11ale.

Sistina, 14 - ROMA.

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IL POLICLI!'\ICO I

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fi cile a. con.s eguirsi e vedremo come mal ~i possa pretendere da noi pit1 :di quello che umanamente è possibile; n1a intanto noi sentiamo tu.tto il p.eso cli questa responsabilità : la scienza ricer ca affa r1nosamente ogni ~iorno i mezzi migliori }}e ~· rimediare ·ag1i strazi della ~uerra e noi andiamo assistendo ad una ansiosa revision e di .ttitti i valori scientifici, di tt1tt·e le ipotesi, cli tutte l e acq11isizioni çhe parevano incrolla])ili, cl1e 11a1:evano. tantè pietre miliari di un ·p rogresso senza: fin.e e sulle quf.\.li si ba;sava fipo • a jeri 11na costr11zion e scientifica veramente mirabile. , I risultati di . q1~esta g·11erl'a ·terribile · tutto hanno' sconvolto; si è dovl1to confessarsi impreparati alle imprevedt1te.. ed imperiose esigenze . e ci si affanna ora da ogni parte a .fare severo e rigoroso processo .a n1e.tQdi e sisterni; ad espei-ire nt1ove vie, a riaprirne d elle vecchie che pa: ' . . revano ormai tramontate e si ten,t a, con uno sforzò gigantesco n on meno grandioso di quel. ch e. si compie n~l ·caro1)0 delle armi, di ra.ccorre i rottami e di ricostruire su nl10v.e basi· s·c~entifiche, p11r mentre infuri.a la lotta e :r,nentre urge· la faticosa opera q11otidiana, l'edifizio tra • • volto. . lo perr:;onHl rrtente r.redc, però. si tratti non già di vero ~ proprio fallimento delle ved11te chirurgicl1e j11rperantj prima della guerra; credo I invece· cl1e quelle ved ute n on fossero nè suffi. cienti, · n è adattabfli agli eccezi0nali .aspetti e bi~o gni. d ella gl1erra attuale . . In t1ltti i cam pi 1~ecc eziona:lità delle t rasf or• mazioni create n·ell'ambiente dalla grande guerra attt1ale h~ imp9sto un regime d'eccezion~ cl1e ;non deve ' già significare ri~11ncia n.i tanti ' 'e ri a cquisti dalla scienza in questi ultimi decen1ii ; ma solo ragionevole adattamentct alle anorn1alissime circostanze del ' momento •

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pre~ ente.

La rag~i one del disagio e -d·el lavorio che si sta compiendo per sa;n.a rlo sta · a.ppun~o in questo fatto: èhe la chirurgia di · guerra, di (!ltesta guerra specialmente, n,on può avvalersi• dei concetti e dei in~todi che regnavano sov rn.ni nelJe scuol·e chirurgiche di paoe: nel1· a.n1hiente della n11ova g11erra troppi fattori . 011 o m11ta ti, troppi i1e so11 sorti di .nuoivi, per<.:hè i termini dei st1ssidi chirurgici possano ri7 r11an el'e immutati. , Ebbene tl1tto questo l avorio si svolge appunto q ua'si esclu sivamente in confronto d·elle ferit e J Pgli arti : si vogliono salvare degli arti: questa è l'assillante preocct1pazione di tutti. Tre fattori principalmen te r ichia m a no in mo· <lo pu rtico1are la n ostra attenzione e ci sem1, l'n no capit~li nel det e1·n1inare l'insufficienza

cl ella tec11ica scol astica e l'ad.ozione di i1uovi metodi più effica.cerhente attivi in riguardo delle feritè d,-a rma da ft1oco .degli arti. · 1. Prima di tutto .il soggetto ferito·: ua . , soldato cl1e vive per giorni e giorni nelle trin- · cee esten11andosi in una tensione nervosa. senza fine, costretto spesso ad ogni so~·.ta di privazfoni, _1mn1-er·so nel . f.ango in una posizion~ coatta, esposto ai· tiri sconvolgenti delle grosse • a rtiglierie, costretto a trascinarsi carponi se . fe tito, pei cammina.menti fangosi fino ai post~ di' ìnedicaz~one, qua l resistenz.a. potrebbe opporr e all'infezione che gli è sopra in·esorabile? . Ecco dunq11e lln forte sussidio mane.are al cl1irurgo, il s11ssidi.o delle forze di difèsa e ripàratrici proprie c1ell'organismò; e noi vedtamo a ppunto la massima attività. a.egli studiosi rivolta alla ricerca dei mezzi ·e dei metodi che vàlgano a sosten\~re . ' e .a sostituire, ove occorra, le .forze di difesa menon1ate dell'organismo . ~- Particolarità della .ferita dovùta alle spèciali qualità vt1lneranti delle moderne .armi da . . fuoco speGialmen te in riguardo dei proiettili d'i artiglieria e d.eJ le bombe (arma terribile lJ~1anta altra. mai) . . ' 3. Con<liziorii eccezionalmente disagiate in cui si trova il chirurgo che deve eseguire la pl'ima m·edicaz]one., . na st~i avere accennato a q11esti tre fattori per , compre11d-ere come tutta la terapia basata sul• 1 asepsi i1on abbia potuto regge-r e a ta.nta prova. SiamC? entrati , in gt1erra •. con dei concetti .sen1plicis'ti: colla medicazidne .asetti~a; col tocca-sana dèlle tintura di jodio; con l'orrore ·d ai • bist11ri e degli antisettici. Ved ren1 0 presto insorgere la rP.azione. ' *

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Nt1111eric·an1·e nte l~ ferite ·.d egli arti rappres~n­ tano lfl più alta percentuale 'fra le ferit e di g11erra. Pri1m a della guerra attuale si calco1a,1a, che s11 100 feriti 20 fo ssero coJpiti al ~apo · e al collo; 25 al to1·ace e all addome e gli altri 55 o.gli n.1"ti (24 all1arto superiore, 31 all'arto infe· t·iorè). No11 possiedo elementi per poter dir.e che in q11esta guerra la proporzionalità delle ferite clegli arti in rapporto alle altre sira rimasta la ~t e8sa ca.me· nelle guerre precedenti: 1-e statisti(' l1e i;a'rziali ven11te f11ori da q11alche stabili~ mento sanitario di campagn.a parrebbero segnare 11n aun1.ent o in detta proporzionalità che si avv icinerebbe al 60 % ; m a, ripeto. si tratta di d ntj pa rzi.ali che n on possono e'5sere presi in ~eh8o assol11to. Comunq\1e la p er centuale delle • ferite. degli arti rimane sempre altissima e superiore certo alla metà del totale delle ferite. · TI numero delle ferite degli arti inferiori st1pera di solito quello degli arti superiori. 1

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SEZ~ONE

PRATICA

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Qu.anto all'arma f erit1ice, e qui pàrlo delle 1"l1ffin e da· altri e ultima111ente dal nostro pro· ferite in genere, varie sono le proporzioni a se- fessore Alessandri. . . z·onda delle condizioni. del con1battimento, a se· Gli effetti di qt1esti tre artifici sono similari conda specialmente se il riparto è in attacco o in quanto essi tendono a trasformare la seinin. difesa; certo si è che, per quanto manchinl1 ·plice ferita a ca~ale propria dell'antico proietfinora dati statistici degni di esame e di comtile, cosidetto umanitario, in una ferita più vaparazione, sembra che in questa guerra le feri te sta, imblltiforme, con larga l acerazione e 'did '.artiglieria siano molto pi11 num.erose che struzione d elle p.arti molli, con più facile intequelle per fucile o per mitragliatrice. r~ssa~-ento di v asi o nervi importanti; lo scopo · La statistica antecedente alla guerra offriva i è evidente: si cerca così di ottenere che il ferito • seg·ue11ti dati : su .100 feriti, 80 el'ano colpiti da ~ ia messò f~ori dì co,m battimento per -ç.n nitt l)l'oiettile di fucile o di mitra gliatrice 1 20 da l t1ngo periC1do di temp0 e magiari per sempre, ])roiettili d ' ar~iglieria. ttnche nella event11alità che l o scheletro sia staOra sembra a me per l'esperienza acquisita to fortvnatamente risparmiato . • i1l 16 r11esi di guerra, e per quanto so di quel che P er le ferite da proiettili d'artiglieria la mag.c1vviene altrove, che la proporzione debb.a con- gior gravità è invece dovuta principalmente al, s idera:rsi pressochè invertita, tanto è il predo- l'uso di esplosivi ad al~issimo potenziale a:sso111inio assunto dalle ferite d 'artiglieria in con· ciato, nelle granate, all'uso di involucri di mef ro11to di qt1elle di fucile. tallo rigido (acciaio) n-ei quali si sono via via Per citare delle cifre esatte dirò che in quat- a ndate .abpandonando le linee di frattura pre1 ro mesi riel n1io riparto st1 273 ferite ben 234 stabilite : la combira~ione · di q1=1esti elementi f 111·0110 p l'Od otte da . proiettili d '.artiglieria e solo r1uovi nella struttura del proiettile produc~ co-· :.:'. :3 eta fucil e e -1 da bomba a n1ano. me effetto t1n considerevole a umento del nu. ,"' i tratta qui è ver o di un fronte eminenten1ero delle s~ì1eggie e della loro ~orza di pro111ertte e !)Urament.e clifensivo; ma io ricordo che pulsione; cosicchè vien raggiunto un più vasto a 11 c he dtlrar1te l e a zioni offensive del second,) ra.ggio .d'azione e una r:paggiore ·potenza vulne• sc111estre dell'anno passato ebJ)i a notare egual- rante. n1ente la grande l)revalenza delle ferite d'artiSe a questi elementi si aggiunga inoltre l'au· glieria s 11 quelle da !ucile : ci ò del resto si spien1ento incessante del nl1mero dei c.alibri e della µ:a facilm·ente qu.ando si pen: i allo sviluppo v ep 0r-tata delle moderne artiglierie, non ci ·.sarà ' r a n1ente fantastico assunto in questa guerra difficile renderc·i conto della terribile effica<:ia d nll'artiglieria di ogni calibro e . ajl'uso smisu- di tali strumenti di martirio e di morte. :rato che si va facendo· di essa. Quanto agli shrapnel poco è mutata la loro . Ora è indubbio che le ferite d'artiglieria sono r q.ratteristica se ne togli ~nche per essi la magil più sp,esso di gravità n1,aggiore che quelle di tri n 1· ampiezza di azione per l'aun1ento dei caf11 ci1-e, perc1ò due fatti appàiono cofne carattel'i- libri e della potenza degli espJosivi; anche sul stica1nente prop1:i della g11erra att1Jale : il mag- loro conte111Jto ·sembra eh~ gli austrq-tedeschi delle ferite·' ablliarrio VOllliO apportare modificazioni brutali o0·ior numero e la h1acro'iore 00 oo·ravità • ~'' si aggi11nge ad essi il fa ttore sopra espost0 in cludendovi d·adi di ghisa , pezzi informi di <l P}]a min orata r esist enza dell'oi·gani sn10, avre- vetr0 ed a ltro n1ateriale più efficacemente vulmo già quanto basta per a ff ermare che la diffi. n erante che non la semplice palletta di piombo coltù dell' opera n ostra è senza precedenti e che i ndurit:L ben d11ro è il n ostro co~pito se vogliamo vera" U11'arma del tt1'tto nuova i~v~ce, la bomba, è n1ente salvare delle vite e degli arti. vennta ad accrescere (e con qu.anta effica<:ia ... :' )'Dltno di noi ben conosce) lo strumentario g·ià .,. .,,. .,, "r "r così ricco e terribile della g uerra senza confiru . . J .e ferite de·gli arti dovute alle r110.derne armi La bomba rappresenta balisticamente. un rida f1 1oco non han110 come sostanziale differenza, torno 'a ll'antico: m.a éoll'uso sapiente cl1e se ne con q11 ~lle delle guerre prec·edenti che una mag- fa e colla potenz~ dell'esplosivo che contiene, i gior g·ravità: quelle,, d.a. fucile non part~cip,ano suoi effetti si · sono moltiplicati ih modo sor· di q11esta maggiore gravità, se non in quanto prendente così. da non aver n11lla da invidiare • essa è d ovuto a ll 11 so speGialmente da parte au- olle _più terribili granate. Un sempli ce involucro stro-tedesca di l)roiettili esplodenti, la ct1i pre- di ferro di forma e foggi.a varia con linee di ~Enz.a è stat.a orn1ai assodata, o imperfettamen-· frattur?- prestabilite, con t1n innesco e una mie· te incan1iciati così da produrre gli effetti dei eia· ecco una bomba. Sia essa lanciata a mano ' . . clnn1 -d11ro, o infine, applicati a rovescio sulla o con special] .apparecchi di lancio (lanciaborr1c:l rtn ccia, secondo la ip ot es i messa innanzi da .be, borr1b a r<le) essa prod11ce all'arrivo una tale

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de~onazione e tale effetto Gli esplos1one da .r.iuscir.e a ddirittura sp aventosa. L e ferite da essa prodotte presentano una gr~vità tutta paTticolare per le enormi perdite di sostanza, per le inn11merevoli lesioni . eh ~essa produce, pel frantumamento delle ossa, per lo spapp,olainento delle parti molli, per le ustioni gravi ed estese, per il lord.a mento delle ferite co11 terriccio, framme11ti di tessuti, ecc., e infine per l'effett-0 straordinariamente d~primente sul sistema nervoso, così da produrre i più gravi stati di sh.ock.

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I o avrei risparn1iato questa rapida e somn1aria rassegna delle armi da fuoco in uso e dei loro p roiettili se non a vessi volu~o di propos ito insistere su q11ei p a rticolari elementi che dannr> • a lle moderne .armi da fu oco il triste privilegi·o della loro spaventosa efficacia, come di propo5ito insisto sulle condizioni di minorata resistenza del soggetto che ,a quelle .a rmi micidiali trovasi esrJosto, come insisterò sulle condizioni difficilissime in cui trovasi il medico che a quelle ferite deve apportare il prim o rimedio. Sono i tre elementi già trattati i!l principio:. ch e ci danno ragione d eg1i ins·nccessi cui la chi• ' rurgia tradizio11ale scolastica si è trovata ridotta a l p1·incipio di q11esta guerra: sono i tre elementi cl1e influiscono e influiranno sempre J)it1 sulla nuova condotta d ei chir11rghi in ca;rn! pagna. .....,.

* * sulla infinita varietà d elle par-

Non n1i fermo ticola:rità a natomiche cui le ferite d 'arma da fuoco degli arti possono dar luogo ; una descrizione particolateggiata di esse i1on potrebbe essere esposta in una breve nota, nl.a richied~­ rebbe lunga trattazione e potrebbe forma.re b e11issimo l'argomento di un intero corsb universi tari o di trau1natologia di g11erra . • :\"un Vl1glio però esi111ern1i dal fermare l 'attenz1011e tli chi legge sull'importanza d ell'interessan1ento nelle ferite degli arti dei g rossi vasi e sull a partecipazione dello schel etro e delle articolazion i co mplicante il modo· di essere e il d el'O I'... o delle ferite tes e. Tanto 1'11na cl1e l'altra ro11ti11ger1za ci im1)one il più serio gi11dizio e c i llbbliga n. 11n te1npestivo intervento. La prirna eve11tualità, quella dell'interessan1ento dei gro. i vasi nelle ferite !)Orta s11l tap1•eto 1111a gros a q11estione: quella delrenzostasi. Dehho clii· ubito cl1'io iio 11 <"redo c11e l 'emo~ta...,i cl tìnitiva l)O ~a uti1111ente t entarsi in un no . . to oi 111edic azio11e. La ricerca di 11n vaso e i·aJl! li c~1zi o11e di lln laccio intor110 ad e 50 può

. . e1nbrare una inezia a cl1i la esegua sttl tavolo anaton1ico, come esercizio innocuo di 111edicina. ope r a t oria; ma tale atto operatorio assru11e be11 altra im1)orta nz_a sull'11on10 vivo, ed .io ho ·v isto varie volte chirurghi provetti stentare ·a co111pierlo nella quiete stessa di una con1oda saL·t. ospitaliera, ·pur bene assistiti e i1elle condizio11 i più favorevoli di a mbiente e di lllCe. Esprimo pertanto il mio deci~o parere che il J11edfco o· anche i due ·m edici di battaglione non debb.ano nemmeno· tentare un atto così delicato. e qualche volta così laborioso. Ad essi spetta, sempre a rpio parere, solo l'obbligo di curarel ' emosta~i temporanea o in loco, se ess.a è possibile, o col laccio emostat~co: M.a quante noie ci ha procurato questo benedetto laccio emostatico! Mezz.o comodissimo e a lla portata di tutti esso p11ò divenil' fatale se la s ua a pplicazione non viene circondata da rigo1·ose cautele. Io credo i)ertan to che agli i11ro11ve11ie11ti g·iustan1ente l a mentat i e che .hanno dato luogo ad aspre critiche e a circolari severe, si p otr ebbeovvia r e facilmente ove i posti di i11edicazione, appena a pplicato il laccio e bendato l'arto del ferito, curassero il pronto trasporto del ferito. stess.o al ·l)jù vici110 lt1ogo di cura ; 11na necessaria preèat1zione però · non dov·1·ebbe tr.asc11rr1.rsi e ci oè segnalare in modo. infallihi.Jmente sicuro ai sanitari di questo luogo c:J.i ct1ra l'avvenuta .a pplicazione d el laccio emostatico, pe rch è possa l).rontamente provvedersi a lla su.à remozione e all1a llacciat11ra definitiva del ·vaso ferito che diventa possibile e doverosa non appena il ferito raggit1nga questa sua prima tappa. H o dovutò constatare n1olte volte J)Urtroppo c:11e l'appii cazione del laccio n on viene fatta a dovere: raccomandq r)ertanto l'interposizione di un conveni ente strato di cotone : l 'omissione cli questa element a1·e preca11zione, coll'a1)1)licazione d el l accio direttame11te sull a cl1te, è a.s~o 111 tan1entc imJ>erdonc:tl)iìe ed j o 11011 n1 i inrl.11gerei su questo grave inconveniente se no11 ne 8vessi visto di persona trorJ11e volte le -clolorose con seguenze. L a partecipazione dello scheletro e dell~ articolaz:loni complica notevolissin1amente il gi11dizio p1·ognostico d elle ferite d'arma .da f11oco deo·l i arti: in q11esti e.asi fin dalla prima iuedicaz ior1e si im1)one la perfetta immol)ilizzazion.~ . dell'arto leso in posizione adatta. Certi te11tati,Ti ili irn1nobilizzazione, q11ali l)Urtroppo 110 vi:-.t•.> llel corso di q11esta g11e rra, i1on co rrispo11de\'a 110 a llo scono e recavano· t)iù dan110 che altro. ' Vidi arrivare lll1a. volta 11n colon11ello a ll 'ospf'daletto . da c:an1po in preda a dolori violenti simi sì da .farlo gridare come un osse"... o: rr1r'I-

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SEZ IONE PRATICA

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}Jarecel1io i1nrnobilizzante non era affatto immo-

genti (lelle grosse artiglierie, aigli effetti t~rri­ Lilizzante e il trasporto ' in barella era ri11scito lJili delle bombe, ai colp'i di rimbalzo, . . . alle taffi. ~I tremodo doloroso al disgrazi ato. . che d'ir1filata; cl1e obbliga, come ho già detto, i. Do1)0 poc o dal s110 arrivo egli 11sciva dalla ca- fe riti a trascinarsi carponi pei camminamenti mera di medicazione, colle sue proprie gambe 'fangosi fino a raggiungere il posto di medicasoddisfatto e sorridente!. Tu.tti potrà11nq rag- zione, che.fa sì · ,infi11e che nel posto stesso di :giu11gere q11esto effetto semplice e sorprendente m-edicazione tl1tto s1 sporchi, tutto ' s'imbratti, sol che po11gano 111ente a fissai-e insien1e -. col co11tro il n1i gli or J)uon volere di quella male.segmento leso il s egm ento immediatan1ente Slldetta f a~ghiglia.; ql.1esta gt1e:rra di posizione, periore. ,Jn un.a lesione d éll'omero si ·deve' fisdico, viene a costitt1ire tale un ambiente . di sfa$are la spalla corrispondente, in 'una l esione vore' p·er il carattere e per il de,cors,o delle ferite • clell'avanibr.a,ccio· si fissi a nche il braccio; in 11na ct1e qtleste debbono considerarsi a ·p 1·iori tutte 1esione del femore dev.e .fissarsi il bacino, in una. gr.ave1nente inficiate; mentre di · fronte ad esse lesione della g.amb a fissarsl. il fé1nore e così via. stan110 o rganismi indebolit.i _e non pili atti ad .Si scelga inoltre la posizione più sem1)Iice e pii1 npp0rre che una resistenza 1nolto li111itata. La -comoda per il paziente: quanto a ll'a1'.)11ar ècchio conseguenza di tt1tto ciò appare chiaram·ent 3 immobilizzante basta.n o cl.elle sen11)lici stecche evider1t~: l~org.anismo d a t roppe forze assalito: ' cli ·1.egno com1111e sufficiente:rpente 111n'g;he - a se- non pll Ò essere lasciato a s~ e a lle st1e indeboronda dell'altezza d'e lla l esione per l 'arto infe- lite forze di difesa; sorge la necessità cli un in' riore : ad angol.o retto co~ <).ue lati ra.ggil1ngenti tervento attivo: il ritorn·o trionfale dell1anti. rispettivamente la spalla e la m a no; per l 'arto sepsi. ~1 1periore. Precauzion·e indispensabile: .assicuL 'infezione delle ~fe-rit~ cui clopniamo preved e. Tare coll'aiuto di un buon infermiere la posiziore e provvedere possiamo st1ddividerla in ·du ~ lte as~iale dei frammenti <).elr osso leso n1entre grandi categorie : l'una ·aerobica dovuta all'in. si ap1)lica e si fissa l:apparecchio. vasiorie dei comt1ni pioge11i che può restare lo- .., , • Credo pertanto saranno d 'accord·o con mie i calizzata o generalizzarsi (setticemia); . l'altra niedici reggimentali s'io limito così la 1oro aanaerobica che manifestasi nelle due forme tj-zlone al bendaggio provvisorio di tutti i feriti, piche : dell'infezione tetanicçt e della gangrena nll'emostasi provvisoria, . e all'immobilizzazione. gassosa. ·d egli arti frattl1rati; e cred-0 ch e diffi cilmente si Disgraziatamente n on vi .son o caratteri m~­ 1 ~ -possa lo.r chiedere di più. c roscopici decisamente d·efiniti ch'e faccia.n o ritener·e. più probabile l'insorgere di lln·a piuttoINFEZIONE DELLE FERITE DEGLI ARTI . cl1è dell'altra delle· dtle grandi categorie d' inf~­ E LORO RAZIONALE TRATTAMENTO. . Zione. Si è asserito cl1e la infezione anaerobica. _.\bbino appunto i due.. argomenti, lJeTchè il predilig·a l'impianto . nelle feritè · frastagliate , . ir.attamento delle ferite d'3.lrma da fuoco degli ~nfrattuose, rièche <li br.andelli' necrotici con ~.rti è strettamente legato al c-oncetto della lor0 gravi alterazioni vasali: ma l'insorgere fre-. . 11articolare i~ficiabilità: anzi si può dire eh.è il que:r:ite ·d i casi di infezione tetanica e di gan· iema dominante delle pubblicazioni di chirurgia grena gassosa in semplici ferite a setone ha di guerra in questi ultimi due anni è proprio assai turbato le previsiÒni, tanto vero che .fi11 , qu.esto : qt1ale atteggiamento deve asst1mere il dai pri1ni n1esi di guerra si dovette ricorrere ' . -chir11rgo di fronte al generalizzarsi delle infe- alla vaccinazione antiteta11ica . di tl1tti i feriti. • -zioni nelle ferite di guerr.a? Se vi fosse. d~nqu n qt'lalche i:~medio proti·I.nco.m incio coll'enunciare. un assioma otmai ·lattico contro la gangr_ena gassosa, io credò ch P, a rr1messo da tutti che, cioè, le ferite di guerra dowrel:)be adottarsi eg\.lalmente per tutti i feriti. diebbon6 considerarsi tutte qua.nte gravemente Date queste premesse, eliminato quasi il peinfette. L·a pÒtenzà. vulnerante dei moderni ricolo dell'infezione tetanica coll'iniezione pre. .... l)roiettili uE.ita ,aJle . sfavorevoli condizioni di ventivia del siero corrisppndente, noi ci trovia.a mbiente cl1e culmipano nell a · vita trògloditico mo dunqt1e çli fronie alle du·e' grandi fonti di indelle trinooe· 1favorisc-0no in modo impressio- fezione: ra piogena e la gassosa e dobbiamo nante l'ìnfezi-0ne delle ferite. La éosidetta guer- am·b edue J)revenirle in blocco con tt1tte le forz~ ra di posizione che logor.a i combattenti costrin- di cui disponiamo. Un'ampia e seria disc11ssinne si è aperta. al gend0li .ad ogni sorta di . privazioni, che favorisce 1'inc11ria della persona deturpandola, im- riguardo: abbiamo da una parte coloro ch e sobrattandola di fango tutta quanta, che co- stengono ancora la proscrizione degli antiset- ~ stringe i soldati per lunghe e lunghe ore ad una tic i. Ahrnroth ,\~ri ght in Inghilterr.a vorrebbe aflìOsizione coatt:.i, cì1e li ·espone ai tiri sconvol~ •

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fidare la lott a a11ti1ni crob-ica ai• soli poteri protettivi dell'organisn10 sostenuti dall'azione locale di una soluzione salina ipertonica e dall1aziòn·e generale 1mmunizzante dei 'diversi vac. . . CIDL

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loro affinità ·coll'ç:i,lbumina vi si fissano tropp1l intimamente cosi da dare scarso va11taggio nel-. la disinf ezione delle fer.ite. Preferisce i·aciclo fenico in soluzione c.oncer1trata e l'ipoclorit(' al 2-4 per· cento, i1onc_hè la larga applicazione . . della polvere boro-salicilic·a. · Egli poi i1ella necessità dei larghi sb1·i. insiste . gli amen ti e nelle generose dissezioni onde far · penet~are J'antisetti,co liberamente in ogni parte della ferita. · Ora è eviaente, per tutto quanto ho d·etto so- , .pra, cl1e <1uesto laborioso trattamento delle f erite non può ,f arsi nei posti . di° n1edicazione. È n ei riparti di Sezione di sanità che si deve, .n mio parer.e, .incominéiare a trattare le ferit~ çon precisione d.i metodo : gli ospedaletti e gli ospedali da campo e quelli di riserva forniran·11t> poi l, oper~ coi maggiori m-ezzi, posti .a loro diRic·evuti pertanto i feriti dai posti di . sposizione. . Jnedicaizion~, i rep arti di S'ezione di sanità debbon o tutti rivederli. accuratamente; debbono con . abb-0nd.anti lavaggi detergere completamente le f@ rite r.asar1done la cute circostante, togliendo i tessuti necrotici, applica·ndo con larghezz a lè sostani e disinfettanti che più si cr.e.deranno ·d el caso e· sbrigliando .jarg.amente, ove occorra, P.e.t la esteriorizzazione di ogni recess·o deJla ferita. , -

Di questa soluzione ipertonica c:o11 relativi ingegnosi dispositivi per bagni . ed irr1n1ersioni . prolungate si è fatto sostenitore in Italia lo Schiassì di liologna col suo « Trattam~nto Biologico » delle infezioni acute degli · arti con sp·e, ci.ale rjguardo alle ferite in'fette di guerra. Il nostro R uggi insist.e per. la medicazione ' asciutta; nla egli 1Jarla dalla Clinica chirurgica di Bologna e allude . è·ertan1ente al tr.attarnento . , delle ferite n el 2° tffn).po, quando cioè ben po co possia1no or1nai . più · attenderci dagli antisettici.· Egli sfesso lo affer111a e dicl:i.iara egli stesso di parlare soprattutto dei processi infia:n1matori de terminati dai comuni pi~geni conf e.ssando ch e per le infezioni determinate da anaerobi la cbs~ decor1·ono pl1rtroppo assai diversament 3·, giacch è i11. ·esse jl materiale altamente tossico degli elementi finisce col paralizzare l,organisn10 nei s uoi processi reattivi... di difesa .ge11erale e locale; ammettendo così imp.l icitàmente ch·e in q11Pste ultirne e più gravi infezio11i solo possiamo s1)eràr.e ' '.antaggio da un'azion.~ energican1·en te 1Jl'e\1 e11tiva. E più es:plicita111ente ·a ncora .ecco quanto dice in seguito : «Così pure rigu ardo ai la vaggi con soluzioni anche disinfetta11ti l e qti.alì, nel perio do in cui l'infez~ori·e è stabilita sono, ·come ho detio; da proscrivere. ' desidero esplicitamente dicl1iarare che non sono affatto contrario al loro u s9 in primissimo tem)po, ·a ferita da poco i nferta , come mezzo sopr.at ut to meccanico di asportazione di terriccio, di· frammenti di sas~o, di brani di vestitò e d'i tutto quel m ateriale estraneo e pericoloso , che · im- ' bratta una ,f ertta ?> · Voci autorevoli si son levate .a sostegno della. ai1t.isepsi: il Ca·r.rel in Francia preconi~z.ando l'u so dell'ipoclorito, il \ .son Cheyne in Inghilterr a .sosten·e ndo con gr,~de en ergia la necessità dell'uso degli antisettici, richiamando cori grand~ fede l'.esempio di Lister. Quattro, egli dice, so~o i punti più importanti n~llrt pratica della disinfezione delle ferit.e : 1. il f'h i1·1.lrgo deve ·essere convinto che la disinfezione è l)Ossibile; 2. egli deve sceglie.r e u·r1 a ntiset- '· tieo nclatto;·3. deve cura1.:e che questo antisettico pe11etri libe-ra.1 nente in ogni parte d·ella ferita; la.. deve proYverlere che comunqùe esso rimanga nelln ferita per lln certo tempo allo scopo di otte11ere u11'.azion e conti11ua, anzichè n1omentanea. Illu strando questi punti fondam e11tali egli ·i-.i ft!1111a special111ente nella sceltn clell' o11ti et1

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ti CO notane.lo come l'j OdlO •e il Sllbli111ato per t:l

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sb~·igliam·enti

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siste111atici co~titui­ sc.:0110 veran1ente la miglior dii esa contro la gassosa massiva degli arti : · qtlesti .ga11grena . sbrigliamenti". ·a ppaiono specialmente n ecess~Ti e debbono essere prontamente eseguiti, a mi ~> . parere, in éfnei casi in cui an cI:ie semplici fe · rite a setone 11anno ·prodotto una in filtrazionr sang·u igna dei tess11ti specialmente muscolari; i piccoli fori d'entrata e d'uscita sul)ito cl1it1si da . coagulo o dalla perdita del ·parallelismo delle frri te, non sono sufficie11ti allo srn,rico del focolaio: i tessuti s'irretiscono in una durezz1 e~tremamente · dolente, la eircolazione reflu8;. è ostacolata e resa pressochè impossibile e _,in. . porzione distale dell'arto cade facilmente precln· della ~angrena gassosa. Le numerosissime osserv.azioni mie personali tenderebbero a stabilire ch e qt1este condjzio11i si deter1T1inerebbero specialm ente, . anzi qnasj esclusivan1ente,. qua11do le ferite interessa11,{ 11uei punti degli arti dove, per la speciale configurazio11e anatoinfca, si .arriva più faciln1 en tr all' abolizion e della circolazion e 1~e ftua, qu ei JJUnti cioè dove le parti . molli scarseggiano e .~i .:errarlo J)it1 strettan1ente alle parti scheletvi• cl1e: terzo n1edio e• inferi ore della gan1ba, terzo Gli

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SEZIONE PRATlCA

inferiore della coscia e del braccio. Ho constatato cl1e subÌto dopo i convenienti sbrigliamenti, nei q11ali bisogna essere generosi e comprendere tutte le logge muscolari, niuna esclusa, la parte distale i·iprend.e la sua vitalità, i muscoli laciano il colore nerastro per riprendere il colorito n0r1t1ale, la temperatur.a cade come dopo l'apertt1ra dì un :ascesso,. le condizioni generali si r ialzano e i fe.riti si a;vviano rapidamente all.1 guarigione. . E qui mi l)ermetto di... presentare un .antisettico comodo, alla portata di tutti, innoc~o e di facile c:onservaz ione;. esso mi si è dimostrato in J>iù di un anno di. pratica e.sperienza di una straordinaria efficacia non solo nella prevenzior1e delle infezioni, ma anche ad infezioni. già ~tabilite 'c ompresa qt1ella anaerohica della gan·- gre11a gassosa. Voglio dire della calce ·a ni(ra. Cominciai ad .11sarla. 11ei primi tempi della presente guerra e i ~iei egreg·i colleghi e collaboratori di allora: dott. .i\ rdizzoni e dott. Oliva se ne dimostrarono nnch'essi ent'q.stasti. I\ meccanfsmo di azione del inedicamento in parola sem.br~ consista nel-. lù influenza diretta ch e ès·ercitano sui ·tess11ti le d11e propri·età. pecu~iari della calce e cioè: la ig'rosco1)ica e 1:-t caustica : per la 1a (igroscopicjtà) vengono facilmente assorbite le secrezioni e pressnch0 Jnllffill)ificati i te~~t1ti sottostanti rl1e sembrano così non offrir più ai microorganismi rlella. gangrena gassosa (che è sempre l1na g-angre11a n111ìda) un terreno adatto al l oro ul- . terior_e svil11p1)0; i)er la 2a propr1età (forten1ente • c.a11stica) la calce esercita un potere disinfettante di primo ordine e quel chf3 più conta ad ' , uzione contjn11ativ.a; giacchè la trasform azione dell'ossido di calcio in idrato calçico, quale effetto del J)rocesso disidratante sui tessuti di sopra e.n t1nciato, avviene lentamente ed in ·modo • continuativo; cosicchè lenta, m·a pur contin'l1ativa ne ri..~nlta l'azjone r..austica dell'idrato cal. cico chè man mano si forma. Il medieamento è di t1na completa tollerabilità e gli infermi non si sono mai 1amentati di alc11n disturbo subiettivo. / ' I/elj n1i11azione . . dei tessuti morti .avviene ·rapidissimamer1te lasciando allo scoperto ben presto un bel tesst1to di granulazione. I

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Riepiloga rido dt1nque 1a divisione del l avoro fra Jr varie forn1azioni sanitarie cosi potrebbe stabilirsi : 1. Posti di medi'cazione: o ) l)rimo bendaggio delle ferite; h ) emostasi provvisoria; • e) in1111ohilizzazi0nè degli arti frattt1tati . 4

1073

.2. Riparti di Sezioni di sanità e Sezioni di sat1ità : ~ ·a) toletta acc11rata e disi11fezione· dell2 ferite; b) emostasi definitiva; c) rinnovazione degli a'pparecchi. \

3. Ospedali: ... , a) trattan1ento definitivo e ct1ra delle fer"1te; . IJ) event11ali ihterve11ti chirurgici riparàtori o den1olitori. . .i\vrei finito se non i11tendessi dire qualc11e

i> a rola sulle amputazio11i. E questo t1n tasto doloroso' per noi, me11tre ·11·ona amara, nel ricordo recer1te, l'as1)ra critica che con tro1)pa leg·ge rezza si. è levata contro il cosidetto eccesso delle mutilazioni· nélla zona di guerra. ~i\nch.io ne ho parecchie sulla c<;>scienza avèndo11e esegui~e i n tùtto 21, llelle quali: 7J) .a1u1')ut:tzioJ1i J elJ a ~an1b..a e) amptttazioni. d·el pÌede rl ) di articolazioni d el braccio

6

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. Totale

· N. 21

Dei fe riti an1p11tati 16 volsero a rapid.a gual' i ~ gione e 5 n1orirono pe1,. sepsi generale · o per sJ1och. L'alta n~ortalit à relativH, dice già che gli interventi v·e11ivano decisi con somn1a circospezj one e non a Cl.Lor l egg·ero. ~VIa de.v esi co11ve:pire che 'è ben doloroso dovere inYocare' la r~fra della forte . n1ortalità · &. conforto della ])ropria coscienza.: qllasi ,c'è da don1andar$i sie i.1ivece J1on debbar10 pesare assai pit'1 st1lla cose ienza Jl o stra la tardività o l a • • on1ission e deg·U interve11 ti · ::.\·l a così è : si è levata t1na voèe influente ed il coro ·gli lw. tenuto bordone. Il prof. Perez dell'llniversità di . Pavia ha trovato in t1na stati stica. l1fficiale che i mutilati nei primi sei mesi di guerra raggit1ngevano la belln. cifra di 3738 e così s11 d11e piedi., 11a sentenziato rhe sono troppi. Se egli a vesse detto Gosì l)er l1n na.turale r.a : · • r·;1.I)riccio a tanta dolorosa constatazione ;non. ('l sa.r-ebbe che dire : sarebbe come se t1no dicesse che. nel terren1oto di Messina si sono av11ti tro~1• pi.. morti: sarebbe un.a ~emplice . deprecazion ~ alla ;atalità! . \la egli ci dice proprio. che siamo stati noi a render così 111nga la teoria dei m11tilati: noi cl)P . non ·al)bi[ln10 saputo jntervenire ro11 mezzi aC'conci i)er ev~itare le. deJ)l'CratP i1111tjlazio11i. '

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.

12

fl) an1putazioni della coscia

( 1.J0 ',


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J L POLlCLli'\ ICO

_.\11zi insinua cl1e non lo· cibbia1no vol·ut<?, n10stl'a1td J c1tedere che la question•e econon1ica e • quella della ospedalizzazione (?) possa far· propende t·e per gli interventi demolitivi . . ·Ordine d'.amputare dunq11 e per diminuire le s1)e::-e d1 ospedalizzazione? _-\.. l\Iilano, lontani dal rombo del canno11e, si 1J11ò dir q11esto ed altro; ma chi ha veduto, chi l1a assistito ·alle nostre angosc1e, ai nostri disperati tentativi di salv.azione, .al dolore nostro nel· le estreme d·ecisioni, prese sempre con la più ponderata ci rcospezione, colui certo si rib-ella ~t git1djzi tant0 avventati e non può tratt~nere . la p1\1 cloloro sa meraviglia nel constatare tanta jncre(libile leggerezza in persone c11i la posizione llfficiale dovreb'be imporre il più rigoroso riserbo e la lliì1 i11in11ziosa ponderazione nei "''Ì ...... Lldiz'i. Se il Perez avesse ved11to delle v,ite salvat~ • • c·t11ne per miracolo da una i~ronta amputazione, 11on avrel)he parlato così; ma i maéstri non vengono qui a renclersi cunto delle ver.e condizioni clell'amhiente e del maJeriale in c11i e Slt c11i si la.vora.. . A.n che in Francia si erano lev.ati gli stessi clamori; ma un pii1 ponderato esam e ha fatto • rencler rugipne a.i chin1rghi ~e1la prima linea . Nomi com.e Routie·r, 1'uffier, Broca. h.anno do-

0

vuto inchinarsi dinanzi alle necessità impellen-

I

J

ti· delle \1nità san1ta.ri~ avanzatr di c11i hanno . u.pt1to rendersi ·esatto conto ed hanno ammesso atti oper.ativi apparentemente brt1~ali quale •.1uello del òott. P auchet .che · nP~ traum atizzàtf· gravi. nella gangrena gassosa, nelle lesioni p:::tese con shock, emorragie, infezioni, procede nd 'l1n.a seziL'ne rrtpida e piana (lcll'flrto leso ri111ette11clo ad 11n ·secondo tempo ~a regolarizzn7iio1le del moncone e ra formazione dei lembi . )> r l1na conveniente cicatrizzazione. Lo stesso n1etodo abbiamo usato anche noi 'n 11·o~ped<1letto 2·8 in d11e o tre feriti ottenendo t1cce~si i11sperati in casi in cui le lesiorri infi:t.mmatorie e la infiltr.a zione gassosa erano estese sino all'addome o al torace e lo stato ge• rierale così depresso da essere dubbiosi sull'in, tervento tem.endosi da un momento all'altro la catastrofe.

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**"*

Nilln dubbio P.ertanto deve essere ammesso

sulla serietà dell'opera nostra che si svolge ~otto la dura prova di un quotidiano e sever o esperimento. La lotta t1rge e ci trascina all'opera santa cui 1<t condizione no "tra di sanitari ci ha destinati per il lenimento di tantf dolori; noi siamo lon. tarli c.lnl1e belle e ricche sale ospitaliere allic( t i)

tate dal ~orriso della fen1n1inile pietà; sian • ~ lontani dai . gra11diosi nosocon1i ch e la caritit })Ubhlica ha institt1ito i_nnl1merevoli nelle città nostre. l\Ia qui fra i n1onti, a vivo contatto coi co1rt• l'attenti nostri, in vista del nemico e alla portata dei s11oi cannoni, noi sentiamo veramente rli e~erc itare lln sace1·dozio della c11i suprema sa11tità siamo convinti ed orgogliosi (1) . 207° Repa1·to so1neggiato, li 14 sette1nbre 19.16. (1) I..a. Yorò Jlel'Yenuto in IHlio

1Hl7.

redazione il :31 gen-

,

Le malattie del cuore edei vasi Sommario del N. 10 (10

~ettembre

1917).

LA \'ORI ORI CìI:'\ALI: Endocarclite a forma infet1iva pro lungata (Doli. Enric·J :ra ~nte:). - Flogosi. ipertrofia e · clistensione del n1iocardio (Prof. R. ran1pana ). UA.SSEGNE E RI\"ISTE: L 'ipertrofia cardiaca e l 'attitu cline al seTVizio-.rnilitare (TI. Vaque:, e E. Do·u ;.elot). ·Le tachicardie paros5istich t"' <notl. Dou:.elol'i. - Del ri · fttesso · oculo-carclia.co · (f'antelli 01·este ). - Il significato delle onde .Jia s toliche ùel polso nervoso nella fibrilla zione auricolare (C. 1V1!Jrrs e lV .Riles }. - Fluttua.zi-0ne auricolare scoperta c<>!l la ra~lio3r.opia. - Lo studio clella funzion e nella ,malattia.. - Esi to favorevole d i <\t t o operativo pe:: estr azione di 1proietti~.e aven te sed~ nelle pareti del ventricolo sinistrò. - L 'azione dell 'adrenali n a s u11 ·appareecl1i o cardio-vascola.ire (L. B inet). - Estrazione di proiettili inclusi nelle pareti del cuore (Hartnia11n) . - Contributo allo studio dt!lla fisio logia gener11e dt>l muscolo caTdia.co (S. De B oer). - n c nore destro e snoi rapporti col u su rm enage,, (Russel). ...:.... Di uha malat rta infantile e famigl iare caratterizzat:l eia una . ind1·on1e cardio-epatica e morte in asistolia (L . .llorquio). Le turbe cardiache presso i soldati (Lian). - Os.-;ervazioni sulle affezioni cardiache pres.:-.o i ~o ldat i (Sc/1.Jft). - Rivista di cardiologia di guerra ( P . E. ~' eil). Sclerosi e.stesa del ventricolo sinistro. i1n un 1fanciu l lo ( Pa1·ke.~ 1-V ebe·r ). - 1~urbe cardiache in eg uit o a Lavori fisici (P. 11 . K1amer). - Osservazioni s u un ca.so cli ferita penetrante del cuore ( Dixon et 1/c. Eu·an ). - Ferita de1 cuore con uno spill o (.llarais' - Regolarizzazione delle preparazioni cli dhritale: lore della digitale d 'America (Ro1vnttee et Macht ). Del valore cli nico delle diffc-rent1 preparazioni della ser·ie digitalica (J . T. 1Ialsey ). - Studio sul solfato di . paTteina ( W. li. Zeigle1'} . - Il salasso nel t.rattamento nell'avvelenamento per cloro (1/ebleth1l'ai te ). - Studil sperimentali sulla fibrjJlazione cardiaca d 'origine n ervosa (~I. p et:etalfis). - ~Iigrazione rapida nel circolo venoso cl' una pallottola cl i s hrapnell libera nell 'orecc ll ietta destra (Drandgéra1·d ). - Ricerche sul lavoro idraulic:> del cuore nei cardiopatici considerato al mi nuto ( C l~risten Lundsgaard}. • • 'l'ERAPIA. : Come si dovrttbbe u . are la di~itale (T . Zoe-

.va-

-~letn).

Abbonamento annuo: Italia I ... 12 ~"'asciroli separati L . 2.

Estero L •. 18 .

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X:\l\", FASC. 35 j

SEZIONE PRAT!CA

,

MEDICINA SOCIALE. PROBLEMI DEL DOPO GUERRA ~

_.\ncora la riforma• dei Brefotrofii: Dott.

MARIO FLAMINI.

t1n precedente articolo (1) comparso in que~1.o giornale all'inizio dell~anno corrente accen11«tvo alla elevata mortalità degli illegittimi 1 re-i Brefotrofi in genere, ed in q11ello di Rom~. j ll ,f' peci~, come pt1re al progressivo aumento clelln mortalità degli esposti lattanti, aumento 1 lte. !'i è venl1to· in special modo accentuar1do ~n questi an11i di guerra. La ca\lsa di. _tale at1mento è principalmente determinata dalle. sempre Jllaggiore difficoltà di collocare gli esposti pres$0 nt1trici di campagna,. a causa della notevole d imint1zione d-elle richieste, da parte di queste 11 n trici, e quindi dall ~agglomeramento degli illrgittimi i1ell 'interno dell'istitt1to, ove, lJer deftc ienza di balie, devono essere 'sottoposti all'alln.tt~ento artificiale, con que~ risultat'i disa.. trosi sl1i. quali ormai tutti i direttorj di Brefotrofi convengono. . È l'allattamento artificiale al qt1ale si deve 1 icorrere su più larga scala che è causa del1· aumento di mortalità nei Brefotrofi. Per dare una idea del rapporto s'trettissimo cl1e corre fra l'esodo degli esposti in campagr1a e la mor.talità infantile sarà sufficiente riportare la seguente statistica, cl1e, per maggiore chiarezza, viene tradotta più sotto nella ~abelln. g rafica, ove è evidentissimo il rapporto' invers <'Ile corre fra i d11e fattori. _!__ . I11

1)

Esposti entrati

Anno

1900

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1<>58

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1033

-

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190"2

1015

1904

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1908

1910

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882

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409.

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1911

771

410

1912

860

1913

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1914

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816

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Per<?en-. Affidati a Percenbalialatt uàle tua le tanti

Morti lattanti

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38.35

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94

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45

616

45

59-2

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481

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473

55

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59

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1916

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105

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25

(1) ~I. FL.~:\fINI. La rifornia dPi Rref otroft. « Il

Polirlir1ico

»,

marzo 1917. ·

\

3.56

Totale

I

810

Bambini illegittimi accolt\ nel Brefotrofio di Milano dal 1° febbraio al 31 luglio 1917 :

67

53

~

E11trati in balieria senza la madre giudi. cata incapace all'afiattamento . . . . . 126 •

59

4u3

1

67

519

Oggi la guerra l1a fatto sì che le balie di caruIJagna s i siano rese quasi irreperibili, per cui è logico pensare che continl1ando la progressio11e nella medesima proporzione in breve tempo S'i giungerà ad un completo disastro, ad Un~ mortalità cioè di poco interiore al 100 per 100. Tale stato di cose non ha preoccupato solo noi, ma anche altri grandi Brefotrofi, ed anche ' di altre Nazioni. Sappia mo ed esempio che Va- .. riot, ·direttore dell'Hospice des Enf ants A~si­ stées di Parigi ha confessato di dover riscon·trare attualmente una mortalità salita 3:1 doppio• di q1-1ella che ·si osservava prima delltt g li erra. A ì\Iilano, il direttore del Brefotrofio Prof. · G1 assi, il quale si occupa con ~more del suo I stituto, e si preoccupa dei fattori sociali che si r iflettono sulla mortalità degli esposti, ha .proposto la riforma radicale di non accettare più esposti se non dopo il 6° mese di età, obbligando le madri _illegittime ad allattare il bambino ft1ori dell'istituto st1ssidiandole, o accogliendo madre e bambino . . . nell'Istituto stesso. Solo nei casi riei quali le mad;ri non fosser·J idonee all'allattamento si provvede alla accettazione dell 'esposto. Tale riforma fu approvat~t e vige oramai da se.i mesi con ottimi risultati, i quali sono riusciti così a rimediare all ecatombe che si delineava sicura ed immjnente anche in quel Brefotrofio. Mi ·è grato comunicare i r isultati fornitim1 dal Prof. Grassi ottenuti -;nei primi sei ·mesi (febbraio-ll1glio) di ·applicazione del nuovo regola. I mento:

Conseanati a domicilio in allattamento ma.o . terno . . . . . . . . . . . . . . . . . . 232 . Entrati con la madre nutrice in balieria: . 124

64

53

1915

1675

482

Con ql1esto sistema il 73 ~o degli accolti nel sernestre poterono essere consegnati alle rispet.. ti ve madri in a llattamento st1ssidiato. La mortalità di questi bambi11i a tutt'oggi è stata del 12 %. La mortalità generale dei 482 bambini assistiti è ,rist1ltata fino ad ora del 21 %, e di questi buona parte sono morti per l'allattamento artificiale al quale si sono dovuti .sottoporre i sifilitici ed i sospetti accolti senza madre nell'istituto. La riforma in Milano è stata, come afferma il Prof. Grassi, accettata sen:.a la m e-

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(13}

..

.


1076

IL

POLICLI~ICO

no11ia opposizione delle parti interessate, nè delf opinione pubblica. Un rimedio così provvido, così semplice, e così 1norale doveva essere applicato anche [1 Roma fin dàl primo agosto u . . s., ma ·ostacoli burocratici 11anno determinato la· sospensiva della sua ap1)11 cazione, in modo che il provve•

.

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·. 19041

[ANNO

XXIV, FASC. 35]

:\la abbiamo i l sacrosa11to dovere di parlare e di in citare a provvedere subilo. Ogni giorr10 cl1e passa senza pren~ere una iniziativa è una piccola vita dippiù che si spegne e che invece potr:ebbe essere salvata. Di fronte a questa possibilità ed a questo problema evidente, chiaro ed t1rgente ci appelli am0 a chi può ro:r;npere t

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pe1·cen1 uale di lattauti aJlida ti a. baJia •

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pe1·cent11ale dei lattanti 1.norti I

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dimento non è stato potuto i:>orta1·e alla appro- ' g'li indugi e fare in modo che si troncl1i qualv azione definitiva della Amministrazione Prosiasi intralcio ad una rifor1na cl1e fu gi~ apvinciale, no11qsta11te l 'op inione f.a vorevole e-. pro,rata dalla opì11ion~ 1Jt1bblica, e che deve f8:r S}'.>ressa dal Consiglio Sal'litario Provinciale. cessare at pit1 presto ·L111 da11no gravissimo che No11 bastèranno evide11temente pocl1i rtiesi per ' dal lato mo1·ale e materiale si riflette sulla Sr,_ ' . vincere tali ostacoli; seppt1re qt1esti 11on · ri1_1cietà e s11ll a Nazione . cira11110 a f a.r nat1fragaré 1111a rifo'rma escogi- . tatn. co n. l 'inte11zione •di ·salva.r e la vita di tanti banlbi11i. (NOSTRl RESOCONTI PARTICOJ,ARl). ·si t r atta di intra1ci che co11 un po' di buo11;i YClontà i potrebbero risolvere f a.cilme11te, o ' Reale Accademia Medico-Chirurgica di Napoli cl1 e l)Oi rebbero essere sorpassati agevol1nentc co11 l'inte rve11to di 11na Autorità S11periore; taAclu.>ian..~·a~ ordinaria· clol 10 giugno 1917. le i11terve11to s arebbe più che opportuno data · Pl·esiede il presidente prof. DE G1rn. . l' l1rge11za. e la 11 ecessità del provvedimento. Le localizzazioni cerebrali (2a parte) I, 'a11me11to rn.pido della mortalità verificatos i .:\:\'ILE .~. Esvone una ·erie di ar~omenti che ,in q ue ·ti ulti1ni inesi ci obbliga110 mo1·alrne11te s.trebbero Yenuti '-1: scuotere il concetto dei cent11 a. cle111111riare il fe11omen~ e a dare l'allarn1e 'corticali, quali . i J.)O seùeYa sino a poc.:hi a11ni fil, sen1pre più press ante. Perciò. i1on abbianro rie afferma che In ca nisticn clinica ha giit tolto vR• te g110 di co11fe sare che i1el mese di 111glio rì.i lore nll~1 s1:>ec:iale funzione <.1ell'e111isfero sinistro per c1ue. t' a11110 Etd 11n i11gresso di 71 espo, ti 11a fatto alc11ni c:entri <.:o. ·iddetti eyol11tivi rimett~11do in luce ri contro la cifra di 69 latta11ti morti, e che d11- la sinerg·ia dei due emisferi, e cl1e tutto il recente contributo di c.:l1in11gia cranica., quale ci viene dai 1 a11te i prin1i 6 mesi del 1917 ad u11 ingresso di 420 e. posti hn. fatto riscontro la cifra di 288 · feriti in guerra, ri\·ela, nel ogni lllolllento, la sor})re a dei cl1irnrgi inilitari nel consta tare come, a n1orti lt1ttanti nell'interno dell'istit11to. va te ernie cerebrali. <;on resezioni notcYoli di ma~t:;a Pl1rtrop1Jo a noi medici 11011 è con cesso di nervoAA, no11 siRllO· s~:.r11iti gJi ~ffetti che ._,i attendemodifi care il f até1le a11da1 e degli . eventi. i tratY<lllo. X<:>l campo della pura ricerca ti<.:icutifi~t., poi, 1a cli qne. tio11i 11011 di assistenza sanitaria di- i dubbi, . eeon<lo 1·0., non sarebbero minori, perretta, ma purament~ amministrativa,· e co11 norht> I'i11ote i d 1 Flechsig ·u i e-entri <li rn·oiezione e ~ tro n·1·<lnd.e accoran1ento dobbiamo as istere qu<)lli di a.-.·oc-iar.ic ne I*rtle og11i so~tPgll•> quanrlo la i111pote11ti a ta11ta desolazione, 11ell'attesa dei ste~~a Jt.-ig-ge iuiole.~enetic:a fond~11nentale !-\i è llR)~tr.1 ta fa llac't'. . provve<lin1euti }) rorfo$ti.

.BtCl\DEMIE, SOtlETA MEDICHE, tON6RESSI•

t W) •


, •

[.A.NNO XXIV,

FASC.

35]

SEZIONE PRA1 l CA I

L·o.

l'h1:::;sume quindi i rispltati otteuuti dùlla IioTT.\ZZl l:"'. - 1-{eputa iuuti:e Ull;l l1iS<.:ll::i ·Loue suscuola tedesca (Bl'odmann-, rogt) int-Orno alla oitol>l'à fn'tti. e argolllenti l)fO e <.:ontro la dottrina delle teatonioa e alla niieloteotoriioa della corteccia cere1oealizzà7.ioni <.:etebl'alì, c:l1e già troYansi ampiamenbrale, e afferma con1e il punto stesso di partenza, te tiferiti in opere classiche. I/ Anile, infatti, ha che cioè una diversa disposizione o ili cellule o di voluto I:>Ol'Ul.re qu i l'eco di obiezioni e di cri tiche ' fibre debba co11siderarsi c'Ome indi<.:e di speciale funmos:-3e .a i r.isul tati ùi ricer cl1e r)azie11ti e coscienziose, zione, sia e l'):oneo'. Assai maggior valort• ha per l 'al11u~1 c;l1e 8ono sta te già tico.noscit1te come fondate,. tore il contributo della scuola fisi-0-ps! ·ologioo. ruse SO!}l'à considerazio11i errate di indole metafisica, e s.u, coi lavol'i del Pawlow e del Bechtl. ew. Dall'in- sovrtt interpretazio11i arbitrarie di quei rispJtati, e sieme di qt1esti studi, secor1do 1'0 . risulta che eollln11que non corta bdrate da esperimenti e osserciascuna zona sensoriale è ,nel medesimo tempo movazio11i ; 11011 11a porta to fatti , llè\ idee nuove e_d toria, nella stessa guisa. cl1e lo è la zo11a c~11trale 0 1·iginali. E siccome le obbiezioni principali riguartattile . e eo11 inotilità l}iù o lllell{) ~tesa. a rea- · dano la localizzar,ione delle sensazioni cutaneo-muzi-011i orga11iel1e. ,~engono prima l'idesti i riflessi scolari, e dei centri corticali di m0Yi1nento, egli torticali imlllediati e J}Oi quelli medjatf con assocrede di dover tammentare a quest-0 riguardo, le • • <.'.i~lzioni sempre lJiù larghe e pronte a secondo della osseryazioni fatte recentemei1te dnl Cuslling di Balpermeabilità llUlggiore o minore del pallio. È per timora so1)ra due pazienti, le quali confermarono, <J nesto cl1e non riesce possibile isolare nettamente in condizioni eccezionalmente .favorevoli, che mentre • sul mantello cerebrale una di queste zone sensoi ce11tri motori sono · situati sul giro J)J.1ecentrale, ì ria li.· e i1oi l>Ossiamo (lare! rag io ne degli sttani fecentri per le sensazioni tattili e termiche tro,yansi ·no1ne11t cli , sinopsie e del modo come f{lciln1erfte venlocalizza ti sul giro postC€ntra le . Aggiu nge, che le gono supplite le deficienze delJe singole agnosie, e localiz~azioni corticali sono, 'per inolteplìci prove J,>ertin-0 la perdita di u11 senso evoll1to. L'O . crede i;;perin1ent<1li e cli11iche, un fatto orlllai indubitabile, che lo studio sc..1eutifico della corteccia. cetebrale e che esse noµ costituiscòno llD o&tacolo all 'ipterdebba liberarsi di q uel eontepl1to inetatìsico che .Pretazi-One del ca1·attere u11itario cl1e, dal punto di resta inerente al concetto dell 'im111agine psichJca ed 'rista vsico1ogico lJ•l 'esenta l'attività .cosciente, detto ngli scl1e111i a..ssai cornocli d i cent1·i jdea ti vi e 'roli carattere unitario potendo avere la · sua . base abatotiYi, uon solo percl1è 11011 ha perduto ne&sun Yalore 1110-fisiologica i1egli innumerevoli neuroni intercenla Yerità cl'itica che ciò cl1e è psichico non sop1}orta trali o cli associazione, i quali stabili-scono molteplici traduzjoni ·1>aziali 1 llla a11cl1e percllè coll 'iudagine t'Olln~:o:;sioni fl'a le singole aree se11soriali e motrici. sui riflessi motorii corticali e loro connes'sioni, si è CoL1rcc1 • C. - Sostiene pure egli , che la dottrina dischiuso innanzi a noi un campo di serio layoro lJer delle localizzazioni, cerebrali i1on può considerarsi una. interpretazione scientifica dei fe.n o111011i v.·i- in alcun moclo coine scossa, nelll111eno per quanto cl1ici. rign<1rcla i centri J)iì'.1 evolu ti e <.."t>n11)lessi, ver es., • !APPELLI G. • ·indugia su ciò elle si debba i11quello del linguaggio, come aYrà occasio11e di mote11clere per ce·n tro ·n ervoso e quincli cli·scu te in torno 8t t~\re iu una comunicazione c:lle egli si pro1}0ne <li , alle C:{lDClusioni cni è pervenuto il soc:io Anile. fatP uella l)l'OS~ima adunanza'. In SX>8ta 11za il prof . ..lnile, egli clice, lla f<,>rmulato ...A.XIL·E i11siste Sl1lla · necessità d i nn<l revisione ' tla e c01u·hu;toni ci<.>è: 10 che ancl1e le zo11e d·i assotlell'ar~·omento e a nnt1nzia ~Jtre c-on1unicazioni in r·1<i.~tu·1l'e sono pro,·viHte tli fibre di 11toiezione e qu i n~ p1·01)os~to. , • di' non clifferii;,c:ono essenz;jalmente, i:>er costituzione ApparecclJ.io cqpta-pannilini per laparatomie. anatomie.a e ver Yalore ft1nziona le, ùalle 7tOne cl i l)F.: GAI<~TANO L. - Presenta u11 apparecchio da lui prvl~11,ione; :!0 <:b.~ ogni zo11a. cli JJ1·oiezione va consiideato e fatto cnstruire per contare i p:.nnilini usa t~ clern ta co1ne uua zona serisitivo-b1otrice. Cr ede che <lul'ante · un'operazione di la para tomia, lo illustra e tutti debbono a. ·soc;iarsi a tali conclul:>i<>ni, le quali ue 100 "tl'<l il funzionamento. • però sòno stnte già da tempo validamente sostent1t.e ll<l illl1Fitri sperimenta tori, e accetta1·e il concetto .Cisti del pancreas, d'origine luetica, simulante un tu- _ ~enerale, c:l1e le sfere sen soriali o zone di proiemore della regione gastro-epatica. 7.ioni, sja ver costruzione, come 11€1' funziope, posCAsTnoxuovo G. - Riferisce l'o ~eryazio11e di un sano essere considerate come oentr.i di riflessi cortiinfermo di anni 60, ~ffetto da lne, con H. ,,~. pocali; di ordine viù elevato e di 'maggiore complessità <lei riflessi n1idollari, bulbari, mesencefalj ci. Con~itiva. - il quale nel lug·Uo 1915 presentò sinclromé clude affern1ando che dalla con1unicazione del ·socio peritonitica con pseudocclusio11e intestinale (dram.t\.nile non può tuttavia trarsi consegue~a co11traria ma pancreatico), cui seg11ì epatitR e periepatite con alla 1noclerna òottrina. delle -localizzazioni cerebrali , moderato ittero, cl1e ~tirò sei setti1na11e e l?Oi guarì la quale invece i1e esce l)iù rafforzata. Oggi senza con le cute mercuri ali e iodiche, per1uettendo ali'indubbi'o non vi è alcuno che inte1i1da le locallzzazioni fer1no di tornare a l suo ufficio. Dieci mesi dopo i cerebrali i1el senso frenologico e crariioscopico di f€'no1ne11i del d1~am1na pancreatico, comparYe all'epiGall e Spurzheim; ma egua lmente non vi è alcuno g·:istrio u11 tumore, cl1e a ndò ingrandendosi' fino al che Yoglia to.r nare <11 concetto dell'unità fisiologica Yolume di una testa di fet-0 a termine e che appa. ' <lelln cort€r<'ia cerebru le, nel sens.o di Hourens e riva in intimi rappo-rti con la piccola ala epati~'l P<>IlJUl i11 dubbio che nel mantello cerebrale Vi ~in no e co11 la piccola rnrYa tura d~Jlo i;;ton1aco. ·Sul tuwne cli div~~o signifie<1 to e \alore fnn~ionn l<.'. more ~i notaYa pulsazione tl'a rue~sa· dalla aorta,

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1L P<>LICLINICO

lUù (;Oli Càl'D.ttere e~pansivo. L~infermo

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non prese11tò le teazi<>ni rivelatrici del deficit pancreatico. l!1 u operato il 23 ottobre 1916 dal prof. De Gaetano, il ljnale riscontrò 1111a gra11de cisti della cocla tlel })Ull<:l'~as, con vasta aderenza al fegato, allo stomaco e all altri organi vicini. Fu estratto più di un litro di liq11iclo citrino, alqt1anto torbid·o, C!l1e si dil.uostrò privo ùi fermenti proteolitici, a1nil-0litici e steatolititi. L'infermo guaii dopo· ~l iminazione di u11 pezzo 11etro&1to ùel r)ancreas. Trattava&i di pseudocisti , uecrotica con }Jarete fibroso, priva di rivestimento epiteliale, e la genesi. più probabile pare elle fosse llll~l andoartesite O·ù literante 111etica OÙ lilla elllbolia {lella stessa natur<l in c<>ncorw con 11na panci-e<ttite 'l·leroti<::i ·Specific.:a. <'ASTl!~LLlJ..~O . - Acc:enna a(l un altro caso ~imile, i1el q11ale il prof. D' Antona -si rifiuta. Y<l d'interve11ire, 1J€ll&11H.10 cJ1e si ttattas&e ùi 11n ane11risma <.lell'ao1t.<1, <..'Ontrariamente Rl parere del prof. Oar<.larelli, che fu poi dimostrato giusto dall'atto 01)ei:a tivo. L'O. si diffonde quindi <t i)arJare delle l'(>la:zion.i fra le cisti tlel vunc.:ren s e lu i118ufticie11za l)ilorica, la cui co11c-01nimnzn c1u. al(;nni è attribuita R un perturbamento i1ell 'eq11ilibrio clel tono del ':ago e di quell-0 del sim1)a.tioo, cl1e farebbe p.e nsare· n 11na speciale f11nzione end-0c1~i11a del pancreas. Egli esa.min.<1 tale questione, cl1e ritiene ùegna di un pro-· fonclo esa1ne. !lOSCATI G. Aven(l-0 avuto occasione di• osserYate qua.ttro casi di ci8ti del pa11c1·eas, espone al('uni f~ttti elle gli sono sembra ti intere5&111ti. I casi appartenevano tutti a per one abbienti. Negli ospe<lali, i11vece, non l1a n1n i Yisto una cisti pancreatica. r.1a lesione si c:o11fonde-eo n i 1 ca nero dél. fegato, o con le cisti renali, o c:on qnelle 0Y~1ricl1e. C~rede • · impor~1nte nella diag11-0stic:a 11<1ncreatic<1 l<l reazione del C<>mmiùge, anc11e eseguita con la tecnicà antica, purchè i crista lli cli osazone cl1e &i otteug'Ono s iano completi e numerosi. DE GAETANO i.i. - Rammenta cl1e fu egli medesimo cl1e operò, con 1'as. ist,en za del prof. D' .l\ntona, il cnso di cisti del pancre<.1!'\, acceuiv1to cl~l prof. Castelli110, caso di dii1.g110 i <1ifficili~si111n . f..1a r>ulsazione del tumore era taltuente forte cl1e il D'Antona n~ fu impre si<>na to ì ÙH far ROSJWnclere .l' operazione. Invitato acl osserv.nre !"infermo il µrof. Cnr- · tlarelli. qne~ti escluse l'n11euri ~1ua e incitò èl1l'intervento. Operi.lt<l rinfermn. 1'0. trovò yoluminosn Pisti su1Jtn11·ativn clel J)èlncre<tS, c:h~ u1.1rsn11inlizznta, .~· n~t rì c-0111 pleta111ente. .\ve,·.1 innnn7ii alla n1ente il cn o s:u nccenn:.1to. qn~t1Hlo Y(;)llll<' n.llil sua <> 'S<!rYnzione il cn~o cosi ben stn<lia to ecl illn~trn to d<ll Castronnovo. e<l accettò <li o}l<ll'•t rlo, ~entihnent<' <.:OHdinYn to tl•t 1 prof., PnRC'~t 1<'.

S. I

Società medica di Mode)la. • cduta del 12

n1ar~·o

]•rpsi()d<' il pre iclente J)rof. ~ono

1917.

G1usErPE

SrER~O.

pre, enti : S1>erino: Guizoni degli Ancarani: ~eln1i: Rtnfter Gin~epy.>e: • nrti: T-'uzzatto: Donati: I~lètn<·hPri: lh1rban.ti: Bo ~éhetti. Sc11 a l'as enza ,.ittu1·i1..•

T~t.·Yi.

\'1en~

letto ed app11Qvat<> il vetbttle della seduta precedente. In seguito, a propost.a del 1>rof. Guzzoni degl4 Ancatani, è confermat:o per la durata della gu~rra l'attuale Consigli<> Direttivo. Sono approvati all'unanin1ità il bilancio consuntiv10 1915 e :preventivo 1916. Si passa quindi alle comunicazioni scientifiche:

Il più piccolo ed il più grande dei calcoli vescicali da me curati nei bambini. Prof. MATTEO SELMI. -=- Riferendo su due ~si di _c al colosi vescicale di cui l'uno rappresenta il primo ùi una serie di 23 casi da. lui operati e l'altro, l'ultin10. fa rilevare la stranezza della combinazione che il primo è i1 più pi~colo da lui operato ed il secondo invece è il più voluminoso non solo fra i ... casi suoi ma anche fra quelli finora noti nella letteravura clei -calcoli estratti da bambini: esso pesaya infatti, appena estratto, gr. 75 e aveva il volume di lln t1ovo. Tratta della preferenza da darsi alla cisto tomia sulla li totrizia nella cura della calcolosi vescica~e e della necessità di' fare sempre indagini c-omplete con la radioscopia e la cistoscopia, <:osi da essere certi delle condizioni tnttE" dell'apparato urinario. P assanclo J)Qi a trattare delle risorse che il chirurgo possiecle per prevenire le recidive espone come l.>er 1betod-0, nei casi (che sono frequenti nei bambini) di calcolosi oomplicata a cistit.e, sia da stabilire e . mantenere per parecchio t.empo una larga npertura all'esterno della vescica, apertura che reuli?.:za le condi?.:ioni indispensabili alla gua rigio11e .della cistite e quin(li anche alla prevenzione di 11na rapida r ecidiva. È fl()lente di non potere, stante l'òra t:lrda. presentare l ' ultimo operato. un bambino· cli sette ·n11ni che ridotto ad uno scheletro aJ1'epoc:a dell'oPE}razione, è ora fiorente di salut.e; presenta in,ece la radiografia dell'enor1ue calcolo, • eseguita nel gabinetto cli radiologia dell'OApednle ('ivile. diretto dal prof. RaJli. I

~opra

.Pref.

tre casi di chirurgia cranio-cerebrale.

~1ATTFA>

Riferisce trf\ casi di . rhirutg·ia crunio-eer<>bra le, tutti tre della 7A>na roln ndica. Il prin10 e l 'ultin10 int.ervento Yennero eseSELMI.

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p;niti })(>r epile~i;;h.1. Xel prin10 si tratta di una bambina cli 4 anni. di un ragazzo di l 2 nell'ultimo. La gnnriA'ione com-

pleta si i11nntie11e in qt1el primo caso (che e,ra gravissimo) da qt1asi cinque anni e pub considerarsi clefinitiva: il ~condo ca~o invece gtà prima inutil1nent~ operato di un piccolo parzin le intervento. no11 ha sentito che debole miglioria !'ebbene la crnniecto1nia sii\. stnt.a vnsta e roronata cl.a otti1110 ~u<'• cesso 011erat-0rio. 1Ja differen?.:n clel l'e~ito dipen<l~ da cb€' il primo era 11n caso di vera epilessia jakso' 11ic<'ole l(lRi9ni della pin-me11inge. il ~nia n.:-l ron c·ontlo invee~ 11n caso di ·epile~sin traun1atica cbe c>1·n "tn t~1 forse un ten1po jak~nia na ma cbe da a uni ormai si era g-eneraliz~1 ttl. J/int~rv~nt:o era • 1111 tf)ntu ti,·o logi<'O per la gravitit clelle A01ferell7R <l(ll paziente, legn to alle gr;\ Yi ](l"ioni ris<'ontrn te · :lll'atto operativo e coni:.i.RtPnti in +>~iti di esw~a intiltr:1zion~ emorragica df'll:t pin. ~iit nr~1uizzat:i

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[ _t\.NNO

xx I V'

FASC. 35]

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10ì9

SEZ IONE PRATICA •

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in c~nnettivo di ueofo1·rnazione fo1·tementet pigment.ato. In~ressa11te. dul lato dei fenomeni clinici, il caso di sarcoma della dura madre che deprimeva la cir• oonvoluzione post-rolandica senza provocare sintoma alcuno 11ella 'motilità degli arti e della faccia. r>resenta fotografia e disegni illustrativi ed espone alcu!1e vedute sulla tecniea ùella chiturgia ci·a nio-('(•rebrale. J)J. - È d'ac:corùo cou ro. sui concetti ohe lo 11.a11no guidn to nella cura della ca·l colosi vescieale e l1el trattaruen.to - delJa cistit~ concomitante, sopratutto nei bambi11i, preferenclo la cistotomia OJ)fUl)Ubica alla litola1>a ssi: l'epicist-0tomia nelln calcolosi ha negli ulti1ni anni . gt1adagnat-0 sempre piit terreno presso i chirurgi , Quanto nll'impo1'tanza di<tgnostica della radio_ grafia, fn rileYare che i dati da questa forniti hanno valore soltanto se positivi; e ricorda a-O es. u.n suo C:l so recente nel quale un grosso calcolo .f osfatico e l1ratico che si era sviluppato a. ridosso di un l)l'Oiettile di ft1cile deformato .sfµggì compieta1ne11t(l nll'indngine radiografica la quale aveva rivelato IX'rfettaroente il proiettile. Si sofferma infine s11lla questione della recidiva della calcolosi vescicale ùopo epicistotomia, mettendo in evidenza l'iu1portanza dell'infe'zione renovescicale. A proposito .clell'ultimo caso descritto dall'O., fa rilevare che la pratica di eseguire una craniectomia defi11itiva per epilessia post-traumatica è in contrasto con quanto l'esperienza ha insegnato, che r:ioè le cic:atrict aderenti alle meningi ed al cerverl-0, quando esista una perdita di sostanza ossea. poi:;~no essere causa di epilessia; tanto è .vero c-he lc1 cnr,1 c:o11si,,ste 11~lla cra11io1llastica. Indt1cenclosi v0rciò a fare. u11a nuoYa cranioton1ia.. e tanto pi11 truvauando a livello della 7A)na ròlandièa. egli avrebbe preferito il' lembo osteoplastico. SJ)iegn infi11e le rngioni per ·1e q9ali nel primo interv~nto st1 questo stesso arumal~to egli aveva opero to nel1a se<le ùella ,·eccl1ia craniotomia, clescriYe le lesioni incontrate, ed i motivi e la tee~ nic,a dell'autoplastica a lembo periosteo arrovesciato, alla quale t11ttavia no11 segui la r1ge11erazione tli osso él livello clella r~r clita cli soi;;tnnza della parete cranica. Do~ATI

la raùiografia è un eccelle11te inetodo di investig8zione dell'apparato urinario. Sul caso di trap!tnazione per epiles~ia generali'l.znta di origine traumatica, osserva che non vi era affatto perdita di sostanza ·ossea nella zona rolandic11, ina che ànzi l '08SO ·era di spessore mòlto s11periore alla norn1a e che è quest't nnzi la ragione per c:ni avendo ini~i:1to l'atto operativo con intendin1e11to di avvalersi di lembo osteoplastico alla Trug'll(.)l', COllle I1el l'l'Ìlll<> CèlHO; Si decise. poi a de, u1olire viste le le~ioni estese e gravi della pia meni11~e. I-In Yedt1to il paziente da poco ed 11a consta t:a t-0 cl1e tu ttn In ,.a i::ta breccia ossea si · è giit riroltnata, il e~ prova ancora una voltµ il forte potere osteonegetico della dura 111adre.

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Contributo allo studio delle carni insaccate. J)ott. C .\RLO. SARTI. -- Iia ese~uite ricerche cliniche . e b<l tteri o logiche su :.50 cani pioni- di carni insacca te n l<:t1-11e di rece11te, a ltre . di antica preparar.ione : dal Jato chimico ùeterminò quantitativa1uente l'aciclitit tot<ile erl i cloruri e qt1alitativa1nente l'acido boTic:o, l'acido salicilico, l'amido, la formaldei<.lt> ed i ni trn ti ~onie qt1ellé sostanze èhe più. comunemente possono essere ag·giunte a scopo frauclolento ed . influite . sulla l)l'esenza e sulla vit:alitit de i germi. Ricercò i~oltre la eventuale sosti· tnr.i(l11e <'on cn rne cli cn vn Ilo servendosi del metodo· della 11reci])it.,1zio11e cle lle albumine. Dal lc'tto batte riologico ricercò i ger111i aerobi ed anaerobi in esse conte11uti e stt1ùiò per quanto tempo i germi patogeni isola ti dalle carni insaccate possano in esse vivere e conservare le loro proprieti1. Studiò inoltre l' importanza che hanno le carni di animali malati o morti di m a l;1 ttia nella trasn1issione delle inf~r.ioni e delle ii1tossicazioni nli1uenta.ri. <lueste ricercl1e <.lin1ostra rono che le cn rni insac• C<:l;te contengono nn i1nn1cro rile vante cli germi, i viù i rupo rtà11ti dei qun li so110 il bo e. col i ed il bac. prote'i:. esse possono inoltre conten~re p:er~i del grt1p1)0 rlel ba c. pnratifo B i quali provengono ·da carne cli animali affetti dn malattia. Qt1esti germi .. non producono i1elle carni alternzione alct1na. Dal la to cl1imico le carni esan1ina te si dim~strarono norn1:i li: 1: 1 cnrne di cn ,-allo fn troYntn agginntn nel -! ?~ delle .carni.

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· Le valvole sigmoidee aortiche .dei bovini. SELMI. - In rapporto a quautO' ha detto s11lla necessiti.i di cteare uno stoma vescica le p~!· ~ ref>rof. ruosPERO Z_\~XI:\"l:. - Studiò nelle valvole sevenire le recidive di calcolo qu,tndo vi sia cistite, milunari dei boYini t1n carattere anatomico differenripete che trattati recenti non parlano affatto di ~iale di noteyole interes&e . . Agli n u.a tornici Yeterinari questo provvedimento e che trattati ed anche- c:b lquesta pa1 tieolari~\ è sfuggita. I./ A . trova r1ella facrurghi provetti fra cistotomia · e litotrizia scelgono . cia i>arietale delle valvole sigmoidee dell?aorta paanche oggi indifferentemente l'uno o l'altr.o mereechi cordoni di aspetto tendineo, grossi Òll: 1-~ mm., todo. La e1)icistotomia è infatti da molti anni pra- lunghi 2-3 cm., in numero di 4 a G per og11i metà ticata' da parecchie scuole: il lato relativamente di lembo valvolare, i quali e1nergono dalle pornuovo della comunicazione è quèllo che si riferizio11i estreme d(\gli nrchi <.l f'll:1 ~ona fibrosa aortica ~ nlrin1portnnza e allo scopo di uno stoma vee si estendono . 1):11·alleli :1l n1<.1rgine lil>e1·0 Yalvo~ical~ . lare, yerso il centro 1lell:1 J>iega 111<.~n1bra11osa. Dalla e. tremitit lihera come tl<l.l inn rgiue infe riore di Qunuto alla ins ufficienza ll(·lla ra.ùiografia lè.1questi cordoni partono i1 un.1 ero .~ i. ·sinri fa scetti m tTruentat.'1 dal prof. Doua ti, _1·0. ha già detto che ~roln ri. rhe si i neon tra 110 e si co11fondono eon i11 genere i cn lC'Oli uratici sono òi una notevole trn-; ~arenL-~1. rnn eh~ in generale, con apparecchi perquelli pr0Yenie11ti cl;.l lla metil <>ll})OSta. Dott. G1 usEPPE Srur-LEP.. fe.zionn ti, nella grandi~sima maggioranza ùei ca i •

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IL P OLI CLI~ reo

1080

[ANNO XXIV, FASC. 35)

CASISTICA.

salvo l e fib r e più laterali e ventrali . A sinistr a il neoplasma si estendev·a sino all'inizio del Contribùto clinico ed anatomc-i. atologico allo studio b raeh i·u ni po1itis. I l f a,scicit lus l origit ud·i nalis • dei tllmc. ri del ponte. p vs ti ou s ed il brachÌ'u ni conjurictivum e1·ano ulql1anto deformati, ma le loro fibre ner\' ose G . .\I1~GAZZINI (Rivista cli Patol. Nerv . e wtent., cruasi del tutto con s ervate. gil1gno 1916) rife1·i ste su di un soggetto di ·18 anni che riegava ln es, senza preoehenti abusi di Il_ caso in parola dà occasione all 1 A11tore_ di fare alcune con siclerazioni imp ortanti. Anz1a 1cool, n el qual e alla d·i stanza di p ochi mesi sj .svilt\pparo110· i se~·uenti sintomi: tutto data la con sérvazione dei movimenti YO, In primo tem110 ott.l1ndimento mentale, ce lor1tari elementari si110 al l ' obitus e dato che i l f a l ea, ,·ertigini, Yomito, ambl io1)ia (papilla da ( u scicillus r1ll>r o-spirialis era coinvòlto nella fors tasi ) ed accessi e1Jilettiformi lin1itati esclusivam a zione neoplastica, si sarebbe tratti a prin1 a 1nente agli arti d el la rnetà des tra <lei. corp <?; vista tL c oncll1dere che i moYimenti el eme11tari 11el liq11ido cefalo-rgc r1icti a no si a\:eva aumento degli a1 ti sono lJ ossibili a n che con un n11mero l li pressi one e di a lb11mi11a : inoltre si n o~ò par elatiY a mente scar so di fibre piramidali, dal r ttlisi bil aterale deg'li ab·dt1 qenti, paresi del rn um e11to che 11el caso in parola scarse fibre fltc ·i alis e degli art.i di dest ra, atassia bil atetY1 '.elinizzat e erano conservate ancora entro i rale dinamica maggiore a sinistra, sintoma di\ fa.sci l1iramicl a l i d el b11lbo e nei fasci pi rami,. rto n11J c rg, indebolimen t o dei . riflessi co1·neali, , cluli clel midollo e cl1e d 'altra parte i l fatto i:>igrizi n dei rifiessi iriclei a lla luce . t o\ ere.bbe ri~co 11tro in c iò che s i verifica nei prirr1i i11csi della vita extra-11terina, quando cioè ln 1111. econdo statit s - dopo t1n breve iniglio~e , i e piramid ali i11con1in c_iano a mielinizzarsi. r n. m ento ottenuto cor1 una ct1ra m er ct1riale -ruttaY ia, secondo jl prof. NI~ng· azzini, un'altra ultre 'i clist11rbi testè a ccenr1a.ti s i constataron o: i1)otesi s farebbe a nc4e pla11sibile . · A parte la · ft es. i on e · dorsale d el1'alll1ce ed aumento di ri . , 11e ' i t e ndinei a. clestrGL: d 'ambo i lati d ol orabi-.. t'<: rat11 quaestio della ~Jc alizzaz· 011e clei m ovi1nenti clegli a rti r1el cE>rvelletto, è stato dall'A. l ità ~tlla p erc11ssion e cl el c1·anio. più \·olte dim ost rato cl1e n ell'uomo parte delle 111 t1r1 te rzo statil s, cl1e ·precedette di pochi fibra e arciph,or11:.is i11terna e incrociandosi sul g i orni l èt n10Tte, i ehbe 1·0 ipoltre aboliziope dei rafe, s i p ortano c;.o me fìbrae circumpyramidales rifleRsi iriclei, g rave p ~1resi · deg·li arti· e capa... c it à cli eseg11ire soltunto movimenti el emen:. ' (segmento mediale) sulla p iramide d el. l ato op~ pos.to, e'ntro· 1a. ql1ale inviano sottili fascetti di tari; paresi a s inistr a dell'ip oglosso, disartrie-; fibr e en d opyrltniidales. Ora è verosimile amd olor osa l a compress ione dei rami del trigemettere ch e es e servano a rinforzare le vie n1ino, arefle.'lia co r1tf'aP più spiccata a sinistra, piramidali del midollo s pinal e; e che quindi t ~ndenz a a ca.nere a ll'i11dietro e verso sinistra, })l'Obabilmente diano (in parte almeno) ragione asiner gia cer ehell a 1e ed acliadococinesia; inte• d e!l 'asteni<.1 on1 olaterale, r h e si osserYa. nelle gri.t.à di q11asì t11tte l e f o rme di sensibilità geaffezior1i rerebellari. Comunq11e sia, ciò dimo11 erale, asse11 za di nistagmo provocato con qual. . . stra la complessità del problem a del decorso s ia i m ezzo. d elle vie extrapiramidali sl1ll'uoroo, le qual i La diag nos i inlra 1·i t t1111 f11 di t11more d el clebbon o forse cercar si n on soltanto nel fasciteg n1erlto del ponte, il q11al e in iziatosi a si r1tlu s ruhro-s pi n.alis, ma ·anche n elle vie le11ni stra si fosse lìOÌ cliffuso al l a to destro ed in ti cl1lo-tegmentali (o lenticl1lo-piramidali) e vebas o (se11za coin,·ol gere completamente l e viè r òsi1nilrnente n elle vie cerebello-piramidali testè piramidali) ed in parte al braccio del l)onte dj a.ccenna te . ir1i tra. I ..'e.rti spir iun·1 cl !n1 ostrò difatti la pre1·n a lt1·0 punt o degno di speciale m enzi one in senza cli u11 t i1 bercol o, ch e occupaYa n ettaménte tutta ln l·egion e del t eg 1nentuni p oritis e ch e q11esto caso è l a conservazione .fin presso l a morte cle lle impl'essi oni tattili, termich e, d oJocoinY o l geY~l cl 'amb o i lati l a f or n~ati o r etic'll rifiche e pallestesiche, malgrado ch e f ormatio ia ris, parte dei nl1clei e d elle radici del triger eticu la ris e strato d el l e1nni.~ co (m ediale e prin1nino, l ' a bd itcens, il l emnisco m edi a le e p r inci c ipal e) deputati, seconclo i più, a cond11rre tali 11nle, il campo centrale del tegmento, l e fibre fo rme di sensibilità fosser o completamente inclell o s ' r a tu 1n 7>rof1l11du ni e p orzion e cli ql1elle ,· asi dal tube r colo. P er chiarire tale repertJ dello st ra luni corn ple:r urri e s11perftc ia le. I fas ci l'A. ricor<la ch e d11e son o le vie principali, per r>irnr11idnli clel ponte erano coin,·olti n el n eo .. • m ezzo d elle q11ali l e ,·ie sen s itive s i metton o i11 p l :1~n1a in mn ssin1a 11nrte, spec iè u s inis tra, ~

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EZIONE PRATIC.\

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• l'apporto c:olla corteccia cerebralè : l'una è forrurea è leggerm ente dJ.mj11L1-ita, mentre invece è a11n1entata l' ainn1oni aca nelle urine e nell01nata <lal gctngliori spinale, cordone pos teriore, svuto. Qui11di seppL1re u1'l.a parte di cloruro di · nt1cleo clel cordo11e posteriore, lemnisco prir1a r11monio vi e11e m11tata in urea, trattasi di ci1)ale e fors~ anche for1natio reticillaris , taql1a11tità affatt o trasé11rabile . • lamo, corteccia cerebrale. L'altra via è costi\\ ar l'en Coleman (A11i. Journ. of ·Med. Scien., tt1i ta dal ganç1li o n, spinale, col on11a di Clarke, ot t. 1916) h a ripreso l a questione da un punto di · vi e · spino-cerebellari, corteccia cerebellare, " ' co rpu,s, den.tatu11i, braclii1.lni conj ll'n,r·tivum, ·ta- .·vista. pr<:ltico, co11 i1 uovi espel'imenti fatti su tL11imali e su t1omini sofferenti di bronchiti acul a n10 , capsula interna e cortecci a cerebrale. Ora, te e c'r'oni r he. d t1l momento che quest'l1ltimo 01·di11 e di fibre in Negli animali da labo1·atorio, l"A. h a pott1to qt1esto caso era integro, si cleve razionalment8 cli1no ·trare che il cloruro d' ammonio, com e anrit.e nere, che le forme di sensibilità r imaste· inte_gr e abbia.no percorso sempre più l_a via costi- cl1e altri espettora11ti (ipeca, poligala, an..timo11io, ecc.) proclt1ce lln visibile aumento della se.tuita rlal rispettivo complesso- di net1roni, a C' l'ezione bronchiale. - misulfa che loro veniva sottratta la conduzione • ' Gli esp erimenti st1ll'l1om o, oltre a ll'aumento attraverso l'altra via, di cui fanno parte il cli am1noniàca nello sputo, hanno dimostrato.. lemnisco e la formatio r eticularis. È t1na nuova cl1e 12-13 ore dopo dosi abbastanza piccole (1/2 conferma d ella capacità di a d attamento di a l g r. og·ni due ore), è nett~m ente i)ercepibile il sacune fibre nervose ad esercitare la f11nzione di 11or e d el medicamento; qt1esto fatto mette in altre. • evid e11za la forma co11 .cui esso vienè éliminato. L'A. tichiam a l' a ttenzione s11l fatto . dell'apl ,e osservazioni subbiettive inoltre dimostrano l) a rente e transitorio miglioramento verificatosi ('l1e sotto l a stia azione, lo sputo si fa più abper ·a lcuni sintomi in· seguito a lla cu.ra antiluebo11d a11te, ~eno tenace, più facile da espellere tica, la qual cos~ cong·iunta a lla quantità coe scom1:>are la sensazion e di seccl1ezza al petto; spicua di alburni11a (oltre l a g·lobl1lina) contei fatti contr.ari si osservai10 sospendendone nt1ta n el liquo r ed alla manc a1iza di plej ocitosi l 'llSO. J)OteYa - malgrado il responso negativo della .~1. odo di a:=.ione. -· Il clor"t1ro d 'anlmonio diindurre nella erronea persuasione di ininuisce la viscosità d el mu' co, sia aumenta11- • a\·ere a fare con un neoplasma di natura sifido la secrezione dell'acqua, si a mediante una litica. Miglioramenti transitorii dei neoplasmi azione dissolvente. Il muco, reso meno viscido, <!erebrali e talvolta (per alcl1n; Autori) anche viene portato avanti p er azione d elle ciglia vi})erm an enti dovuti all'azione d.e l mercurio, sono b l'atili ed espulso media nte la tosse: il cloruro stati segnalati dai clini.ci già da lungo tempo. ,d'ammo11io i1on avrebbe invece nessuna azione Tl1tta via è opportuno insistervi ancora, affinchè sui movirne11t i delle cig·lia vib1~ atili. ' , ' il me4·i co non vi fondi soverchie speranze, indiAd og·11i i11odo, ri sl1lta. pi e11ame11te confermapendentemente dai ris11ltati delle ric.erche sul ta l\azion e di. tale medira rn e uto. FIL. liql1iclo cefal o-rachidiano e sul sangt1e, i quali · possono avere talora un valore equivoco . la fase st1molatrice dell'atropina. . . E. TRAMONTI. Si ammette generalmente che l'atropina agisca escl11si va1nente paralizzando il pneumogaTER·APIA. st1·ico,: il suo me ccanism o d 'azione è però m,olto L'azione espettorante del cloruro d'ammonio. più complesso, estendendosi st1 tutto il sistema della vita organica e q11inài anch e sui nervi È generalmente ricon osci11to dai trattatisti, acceleratori del Cll01'e. s icch è tale rimedio. trova largo impiego nella Petzetakj s (P r es ,(ie 1iiéd., n. 67, 1916) partendo · terapia delle malattie delle vie · respiratorie. Re• da ossel'\-azio11i clini ch e 11a p otvt o dimostrare centemente però, sulla b ase di pochi ~ esy,erimrn ­ t1n'azio11e ·eccit atrice d ell'atropina, cl1e preqede ti fatti st1 animali inferiori è stata negata l a azione esp ettorante. Inoltre Biedl e vVinterb erg la fase cli paralisi. Clinicame11te il fenomeno ·è affermavano che lln·a notevole quantità di esso stato rilevato con la r icer-ca del riflesso oculocttrdiaco, che permette cli esaminare nell'l1omo si trasforma in 11rea n~l fega.to, e quindi la q11a.ntità clte r aggiung·e l a circolazione gene- l'eccitabilità del vago; sp erimentaln1ent e l'~.c\. ha praticato st1i cani delle iniezioni endovenose, rale .è ins11fficiente p er diminuire la viscosità ao1·enclo il torace ed osservando il ritmo cardella secrezion e bronchiale. P erò ulteriori esperi enze cli ,,.olf e Osterberg hanno dimostrato diaco. Da queste ricerche; risl1lta ch e !\atropina a lche il 32 % del c~or11ro d 'ammonio viene elim inato dai cani in soli di1e ....~riorni: l' escr ezione del- l'inizio della Sl1a azion e a11n1enta ·l'eccitabilità

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IL POLI CLI :\-reo •

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<.legli elementi cardio-moderatori del Yago. Tale aumento (che i esplica specialm ente con rallentamento del i'itmo) potrebbe jnyel'o es. ere apparente ed e~sere invece d0Yl1to a dimi11 nziune clell'eccitabilità degli acceleratori; ma la ricerca d·ell'eccitabilità diretta e riflessa de i· ,·aghi permette di co11cludel'e i11 favore dell'ec, C' itabilità dei vaghi. · Scheplaticamente l'azione dell'atropina ·può . così riassumel'si : 1° Fase ini:.iale o stimolatrice: .i l1a dapprima un })erio<;l.o di ipereccitabilità del Yago, che si manifesta con rallentamento del ritmo e disturbi della ritmità cardiaca e ~he \'iene din1ostrata con l'aumento clell'eccitabilità <lir etta o riflessa dei vaghi. Segl1.e poi lln pel·iodo in cui a ll'ipereccitabilità del. yn,o·o si aa-• b ~ o g;1unge un'azione diretta acceleratrice (sl1i ·gangli cardiaci) : s.i manifesta a llora ·una piccola accelerazi0-ne totale dèl ' ritmo oltre nor1nal e. 2<> Fase tar:diva o d.i paralisi: Yengono paralizzati gl i elementi moderatori dei vaghi, sicch è LJUesti i)erdono l'éccitabilità diretta ~ riflessa· ' tale fase si e plica con lln forte accel eramento rlel. ritmo card iaco . ini. · ·

Inconvenienti nell'uso dell'adrenalina. .

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L'all1·e11alina viene SfJesso usata nel t1·:..tttament0 delle reazioni Yaccinali antitiftch e· si è da talui10 osservato che irt segt1it.o a ll'i11iezione ·i Yerifica lln ce1·to dolore per cui si è pl'oposto cli. i·i1111nciare ull'11 so di tale medican1e11to . ::\Ierkle.n e Liol1st (Soc. 1nécl. des liopitaux,· i1. 12) 'h anno notato in quattro soggetti lln inconveniente l)iù grave consistente nello sfacelo a l pu11to di iniezio~e. Uno ò d11e gi o1·11i rlopo q11e ta si notava localmente un erite111a che raggit111geva la gl'andezza di l1no sc11do, ben limitato, di un colore roseo-carminio. L a pelle stilJi va u11 inll11rjmento che , s'inìziava verso il cent r o : i11 seg;uito si delin1itaYa t1na n1assa pergamena.rea, dolorosa ·alla pressione ecl anche spont<1nra1nente. ~a inacchia diventava poi grigia e i1 erasti·a, si formava tina piccola zona di s facelo; re.~cal'a segt1iva la solita evolt1zione- las ciando 1111a l)iaga ch e rjcatrizza\'a assai lenta 1nente . Il fenome110 è spiegabile con la Yaso-costrizio11e portata clall'acll'e11alina, che ave,·a iffi})edito la irrigazione vascolare di 11na J)Orzio11e di terfj_ t orio c11taneo, cloncle lo sfac elo. Esso si associa ad l.1na \'aso-dilu tazio11e, cli cui è testi1nonio rerit e111 rt. Ri111arrehbe da S})iegare p erchè la Ya o-co_trizio11e ....ia arriYata fino alla gangrena. Gli .i\:\. e~ cl11dono il sospetto di infezioni Yolont-ari e ùn parte dei soggetti, e 1)res11mibilrnente llll ( }1p tli in1purità. Può cla1· ... i rhe Yi sia ctato 1

qual~lie difetto di prepa1·azio11e o che l'adrena- •

lina avesse subìto delle nlterazioni. ~.\d. ogni modo anche la conce ntraz ion ~ troppo alta l)Otrebbe essere incriminata e gli AA. consiglia.n o di non oltre1Jassare il n1ezzo inill·iI. P. g·ramn10 }Jer centim etl'6 cubico. •

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Funzioni periodiche dell'organismo.

~·elle rr1anifestazioni .. biologiche, specje deo:li . . . o Ol'g·an1sm1 inferiori è b ene avvertibile u11 rit1no per cui si alter11ano il riposo e l'attiYità. ~el: l 'u omo tale rit1no si osserva nell'azio11e cardiaca; secondo le ricercl1e di Boldyreff lJerò (c:fr. Jou rrial o[ A11i . nied . •4.ssoc., 30 giugno) yi sono 11el nostro organismo altre attività periodi che on qui inayvertite . . Eg·li ritiene erronea la cred.enza che il lavorio clelle ghiandole P. dei muscoli {'h~ servono la via aiimentare cessi non a1)pena· -co111pletata l'apparente. funzione. ~<\.nche ll. cligestione finita, vi sarebbe nell'uomo cnme oegli animali, una llliova secrezione di succo }Jancreatico ecl intestina le, ed 11na scarjca cli hLle i1ell'intestino, accompagnata da contrazioni mu. scolari periodiche cli caratter e distintamente ritmico. I~e ghiandole gastriche e saii,·ari i1on prenderebbero parte a · qt1esta attività el"le c"11ra. circa n1ezz'ora ogni Yolta, · segl1ita l'oi da un l)iù 111ngo periodo di l'iposo. ·Il . Sllcèo pancreatico, secreto in tali periodi • sarebbe più ricco di enzimi che qt1ello cl1e_ si Yersa nel chi.n10 dt1rante il ciclo digestivo. Le · secrezioni ghiandol~ri Ye..tsate negli in.terYalli nqn digesti,·i ,·errebbero assorbite dall'i11testino, con gli e11zimi disciolti. Contempora11eamente si ayrebbe nel sangue t1n aumento .cli enzimi proteolitici e lipolitici, come anche del numero di let1cociti. ~i\l1menterebbe anche la temperatura siccl1è si nYrel1be 11on l)ltl 1111 rit1no del solo a.ppa1·ato digestivo, rna lln fu nzionamEl11to periodico di tl1tto l'organismo. TJo scopo 6siologico di qt1esta attiyità sarebbe ql1ello cli clistribt1ire alle cellule dell'organismo . gli enzimi r iassorbi ti, in n1odo da for11ire ad esse i fattori i1icli })ensabili J)er l'assimilazione, cioè })er i processi a nabolici e catabolici delle protei11e, dei grassi e degli idrati di carbonio. In tal n1odo il pancreas acquisterebbe. l1na parte prepo11derante del metabolismo cellulare, a~su111 enrlo cosi in certo rn odo il significato di ltna gl1ia11d ola <l secrezione interna. FIL. •

Pubblicheremo prossimamente : (.;..

llREC'<'I.\,

Di alcuni nccP1·fan1P11ti cli • idonrilri nl -

8eri·i:io cli _querra;

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LANNO XXIV, FASC. 35] ·

SEZIONE

1083

PRATICA •

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POSTA DEGLI ABBONATI. •

CENNI BIBLIOGRAFLCL (Non 3i recemiscono e~ i libri pervenut' in dunu alla Redazione)

. (859). P. Azione dei raggi , X sulla glandola tiroide. - AJ dott. U. C., zona di guerra:

G. THIBIERGE. La syphilis et l'armée: Un vol. dn-8° di pag. 196. Collezione Horizon-Masson La letteratt1ra medica di questi ultimi .!Inni et C., ed. Paris. Prezzo L. 4. , riferisce tentativi di cura dei sintomi d'iperti- · ~ opinione un.anime dei sifilografi che Ja roidismo per m ezzo dei raggi X. Benchè le osfrequenza della sifilide è molto maggiore atservazioni pubblicate siano in parte c-0ntraddittualmente, che. nei periodi che hanno precetorie, esse tendono a dimostrare che l'azione dei duto.- la guerra; e tale opinione ha un valore raggi X sulla glandola tiroide si esplichi nel assai maggiore che le statistiche, le quali nelsenso di un rallentamento della secrezione. Le la fattispe cie sono assai fallaci. osservazioni sperimentali di Zimmern, Batter Urge quindi porre un argine al dilagare di e Dubus dimostrarono infatti scomparsa quasi questa ma lattia, sia nell'interesse delle popocompleta dell'epitelio glandolare. lazioni che per mantenere al più alto grado William, Beck, Morin, Schwarz, Pierre Marie possibile l'efficienza 1d eJl'esercito. Con q1uesti ed altri nella malattia di Basedow riscontrarono ~ntenti l'A. ha pubblicato una monografia pramiglioramenti. .in seguito alla radioterapia. Actica s~lla sifilide in cui dopo alcuni capitoli chioté provocò involontariamente coll'irradiad'introduzione dove tratta della frequenza, delzione al mento in un cas·o d'ip ertricosi f~nome­ l'origine del contagio e delle conseguenze delni missedematosi i quali guari·r ono coll'opotel'infezione, passa a considerare .-la diagnosi rapia tiroidea. In un caso di B.e rgonié, dopo un dei principali aspetti che la sifilide può assutrattamento intensivo si 0sservò la caduta dei mere nei soldati Ed insiste giustamente sui capelli, apatia, diminuzione della forza muscopossibili errori di chi non è specialista, addilare. Molti autori perciò consig1iano di agire tando il 1nodo di evitarli. I capitoli seguenti con grande prudenza nella radioterapia ed alsono destinati ad una larga trattazione del cuni, com.e l'Eiselsberg, si schierano contro. metodo di Cllra (arsenobenzoli, mercurio) con Una via di mezzo segue il Beck consigliando buone indicazioni di tecnica, ed alla profilas. l'associazione dei due mezzi di cura, specialsi: specialmente in quest'11ltima parte sono mente quando dopo l'intervento persistano fecitati alcuni lavori ìtalia.ni ed i provvedimenti nomeni d'ipertiroidismo1 adottati nell'esercito nostro. La sola radioterapia allo scopo di ridurre il Rileviamo un parti'c olare curioso e che ci volume del gozzo è meno consigliabile; infatti, dalle osservazioni .fint>ra esistenti, risulta che sembra abbia un certo valore per la profilassi nel caso di malattia di Basedow i sintomi che militare, .che cioè ne1la zona di operazioni l'infezione è stata t-vasm·essa più spesso d.a donpiù risentono della cura radioterapica sono i funzionali, specialmente i nervosi ed i cardiaci; ne che non fanno la pr<;>fessione di prostitt1te è molto più raro constatare una diminuzione riconosciute o clandestine (donne maritate, .sarte, contadine, lavandaie, ecc.); d·a ciò deriva di volume del gozzo e dell'esoftalmo. la necessità di estend,erie la sorveglia.nza a tutte Nel gozzo senza fenomeni basedowiani è stata le donne <!he possono essere in qualche modo applicata la radioterapia da Gorl, Stegmann e sospettate. .;fini.· Schifi i quali hanno constatato diminuzione di volume. Le· esp-erie,n ze ulteriori però (B.erge.r e Schwab .ed altri) non confe.r merebb·ero tali risul- Dott. F. MARTA. Le insidie della spirocheta. Un vol. in-16° di 78 pagine. F.lli Treves, Mitati specialmente se si tratti di gozz·i voluminosi. lano. Prezzo L. 1. P. ALESSANDRiNI. In questo ·libretto di volgarizzazione, l'.l\. (860). All'abb. n. 7964: .espone in modo a bbastanza colorito, le diverse Come trattato di patologia generale nel '3enso vie per cui la spirocheta può entrare nel noda lui indicato, pos8iamo consigliare~ DE M1 .. stro organismo, dalle più palesi alle meno sospettate e mette quindi in guardia contro tali CHELE, Patologia generale, Casa ed. Ideison, Napoli, 1912, lire 15; e come testo sulla febbre insidiosi pericoli, che sono annidati dovunque, tifoide; 1° ROGER, Le malattie infettive, Unione giustificando il detto di Fournier, che la sift· tipogr. editr. torinese" lire 45; 2° VALENTI, Dei lide è la meno venerea delle ' malattie veneree. Al bel ìavoro del MaTta· ausptchi·a.irno Ulil. -largo processi morbosi infettivi~ ed'. F. Vallardi Mi. ' S'U<!C6.5SO. la.no, lire 9. ini. Az.. ' 1

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1084

IL POLICLINICO

[ANNO XXIV, FASC. 35] '

NELLA

VITA. P R O F E S S I O N A J.J.E.

Ancora per l'equo trattamento.

Tutti ricordano che allora fu imposto soltanto a noi subalterni llledi<:i di recarci in Libia due volte Rieeviamo e pnbblicl1iamo: · di seguito, non tenendosi in alcun conto ne-n1meno Zona guerra, 19-8-17. gli anni di Africa, che diversi di noi avev~tmo fatto l!Jgreg·iio Diretto1·e, prima o durante lo E>COppio della guerra Itnlo-Turca . • La Yerib\ dei fatti non offende alcuno, perciò io Mi <.'-Onceda ospitalità nel suo giornale; sono .poche · credo di non offendere i colleghi nel dire che i pasparole e spero vorrà ~~armi tale . cortesia r, . La discu.s sione fra i colleghi Mendes e Pangloss sa ti ed i presenti trattamenti dipes.ero e dipendono per l'equo trattamento agli ufficiali medici, si · è in gran parte dal poco generoso kruntiraggio silenziosamente costituito allora dai nostri colleghi borchiu~a c:on la ~renità che caratterizza due gentiluomini. Io pt1re. c'Ome essi, mi auguro che la dolo- ghesi o di corn-p lemento per meschine retribuzioni rosa ingiustizia venga sanata e p·r esto, pèrchè in mensili a danno di noi effettiyi, piccolo manipolo, di Cl1i ·Si poteva impunemente contendere la carriera una guerra di sì lunga durata, che impone a tutti tanti sac1ifici e t~nti dolori, è sacrosanto dovere dei ed il pane. &enza che uno dei tanti giornali di medirigenti le sorti della patria te.n ere sollevato il dicina o qualcl1edun·o dell'Associazione dei medici italiani levas&e la. voce; mentre si f~1ceva tanto morale di tutti e specialmente di noi, che da ventisette met:i.i, senza un gi·o rno di interruzione, .stiam-0 per boicottare condotte e gettare la croce addosso a qualche mecltco dissidente. Che se ciò non fosse avdanJo tutte le nostre e nergie in zona di operazioni. Giorni fa lessi nel fascicolo 31 di codesto gior- venuto, vi sarebbe stata 'necessità impellente di aunale c.he l'Ufficio sanitario militare presso_il Mini- mentare l'organioo. nostro e, quindi, migliornre le stero si sta .el~vando .alle funzioni di una Direzione condizioni mora.li ed economiche di noi effettivi ' le generale a utono1na; sicuramente essa potrà, far mol- quali oggi .s arebbero s~'lte di vantaggio ai colleghi di <·omplemenito, ai quali bisognerebbe creare un.a to nell'int~resse del nostro servizio e della patria. posizlòne adegu·a ta alla nostra. l\la l'organiC:D ri . Vedremo. (;erto è, cl1e la .posizione morale <il noi mase quale era e con esso affro11t:arr:imo lt- grà vi medici e quella ec'Onornica sono molto danneggiate, e senti.aILo di trovarci a disagio, dopo tutti i servizi responsabilità all'inihio di questa guerrn. Non è generoso tornare sul pa~Mto ed analizzare rei;i a~la Patria dura11te la n·o&tra travagliata car1·iera, accanto al maggiore di fanteria ventottenne, quei momenti e quelle circostanze; per tale ragione taccio . al tenente colonnello di .stato maggiore .t1·entatr~­ Noi pochi con l'aiuto di tutti i colleghi sopperimne, <'C'C. ecc., i quali rtspettivamente furono con noi mo raddoppiando le energie e i sacrifici; il ri.sultato subalterni e dop·o di noi capitani!... . pratico oggi .s i vede, ma le giuste ricompense non 'l~u tti gll .u fficiali in quest~l guerra h:anno avuto venuero e gli equi t1attaruenti non ginng-0no ancora unà, due, e qualcuno tre promozioni;· noi capitani neppure rer noi, poicllè è logico non considerare me<lic·i effettivi, pr-0mossi nella fine del 1913 e equo truttuutento il tirca.nere i •nn1obili nel quadro nel 1914, si sta attendendo invano ,clle il giusto e di :avan:w'lmanto, come ncencle a ~o:ti di noi. mel·itato tratt:ament-0 venga fatto anche a noi; e Dott. PAOLETTI V . (fapitano n1edico. cert<11uente cogli ufficiali di fanteria abbiamo vissuto l:i stessa vita di trincea . '· come e&·s i abbiamo versato Jler la Pn trja il nostro sangue; come essi Sugli esoneri dei medici abbi<tlllO Compiuto il nostro dovere quando le raffidal servizio mejico-m ilitare. che <lella mitraglia ne1n~ca spazzavano ·il terreno. E su i c'Ostoni dolomitici de.J Trentino e sulle brl1lle Riccvia1n<> e pubblicllinjro : colline dell'Ioon1A> frequenti croci ed umili epigrafi .Al f>r:ncipio d('.)l!a ~nerra fnron·o wobilit:a ti tutti r:in1n1e11tano il norue dei nostri colleghi, che neli n1eùici dal 1876 i11 noi, rimanendo e&onern ti gli . l'a<len1pimento clel :proprio dovere immolarono la unici ed indiSIJ€U~1bili ·in alcuni ser"liZi rivili . giovane vita per la grandezza della Patria! Nel luglio 1916 fl1rono mobilita ti quelli dal 1s ;o al Ed ancora ~iumo 00nsiderati come contabili? 187J. Ai<>lti di noi ricordiamo colleghi che ci sono caNel novembre ·191(; furono revoca ti gli eRoneri <luti vicino e ~e squadre dei nostri port.:'lf~riti deciprec:edentemente concessi .ai mediei nati dal 1834 in ma t€ e di8trutt€. Sul nostro petto stanno i segni qua, mandando a coprire servizi c1vili, che disimtnng-ibili dei doveri ad€mpiuti in numerosi combattipeg-nano, rlegli nfficia:i medici <.:i una ~rta <·ti1 e menti ed in più campagné; il nostro organismo moChf' n yeva nv cou1viut<> lID a11no almeno di servizio ~tra le <:onscguenze di dlsagi e strapazzi, che 1e in 7A:>na di guerrn. cn111pagne im1>0ngono! l.,erchè non si fa lo stesso Jìel' gl1 ewnero ti delle E t::i e-0ntinua a ronsiderarci contab1til classi 18'i6-J883· 1nc1use? ~fn. secondo il mio modo di vedere le cause di . ' ~on è giusto che in una c:ategoria di proft·~s.i<r tale situazione presente doloros:iwima sono consenisti, ln cui grande n1nggior:inzn. compie c1a (>ltre guenze dirette di una concezione errata riguardo al due anni il proprio dovere non meno ù~gH nJtri Cor1>0 snnitario militare, concezione errata che non c,ttft dini 1t8lian1, ci siano dei privi1e~1a ti! ral~ero a modi5eare l'esperJenz.a della guerra Libtea, nè la gnerrn vresente. Dev.mo abbouato G. (24)

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Cronaca del movimento professionale. F~derazione

Il solerte presidente dell' .Associazione Nazionale degli U. S. liberi esercenti, nell'encomiabile jntento di ·risolvere, seconc_lo g·iustizia, l'importante qt1estione, dirige ai colleghi la · seguente lèttera èhe integralmente riproduciamo : • «A.gli Ufficiali sanitari del Regno. Seoondigliano, luglio l,917. Egregi colleghi,

Jie· onerose condizioni a lle quali ci è stat;o concesso

il riscatt;o, ai fini della pensione, degli anni di servizio prestato anteriormente alla nostra nomiiu1 definitiva, hanno impedito alla maggioranza di gioV<trsi utilmente della previdenza. Dobbiamo, .pertanto, c:hiedere che ci venga usat;o un ti>attamento ùi riPoso pari a quello accordat.o, con prece<lenti leggi, ai medici condotti ed ai maestri a1iziani, e cioè che il sanitario debba solo .assoggettarsi .al pagamento, entro un decennio, del capitale corrispondente a.l contributi per gli anni di servizio prestati antecedentemente alla nomina, mentre il Governo, con uno speciale stanziament;o, sopperisca. al nuovo onere derivan~ alla Cassa Nazionale di Previdenza. . 1\1.La per ottenere più facilmepte tale equitativa risoluzione, occorre avanzare proposte concrete che, in,nanzi tutto, stabiliscano, almeno approssimativamente, 1a portata finanziaria. del provvediment;o che s'invoca. Invit.o, pertanto, i c-olleghi tutti a v~lermi fornire, con cortese .sollecitudine, tutte le notizie nee€Ssarie, per concretare la richiesta da presentarsi a l Governo, corredata oon dati statistici ed economici il più possibilmente esatti. Le notizie da trasmetter&i sono : 1° cognome, nome e paternità ; 2° com une nel quale si è U. S. ; 3° data della nomina provvi.soria ; 4° data della nomina definiti va; 50 numero degli anni da riscattare; 6° stipendio; 7° se iscritto a lla Cassa Nazionale di Previdenza, da quale _anno e qual somma è stata versata..

In attesa di u·n c'Ortese riscontro e con l'augurio ehe le .superiori Autorità accolgano benev-0lmente i nostri voti, invio collegialmente saluti. Il Presidente dell'Ass ... Naz. U. S. liberi eser centi: Dott. ARTURO GRASSI, ufficiale sanit.ario di Secondigliano (Na:poli) ». La Presidenza ~"ederale, conVinta dell'equità della richiesta, non mancherà di propugnare la. sollecita attuazione nell'interesse della benemerita classe degli ufficiali sanitari .. Il segretario federale.

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ATTI P ARLA.MENTARI. Per l<i inde·n nità caro-viveri.

Nazionale Vigilanza Igienica. ,

Iscrizione degli U. S. Anziani alla Cassa Nazionale di Previdenza.

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SEZIONE PRATlCA •

.Ad un'interrogazione dell'on. ~lolina, tendente a far «provvedere .sollecitamente perchè si.a evitato il triste spettac-010 <li pubblici funzionari (di Gom t111i, Provincie ed Opere pie) inaspriti dalla fame, cattiva consigliera», il mini·s tro dell'Interno ba. rispost;o : «Nessun provvedj1nento è .&tato ancora adottat;o per ~stendere ai Comuni, alle Provincie ed alle Opere pie l'obbligo di corris11ondere .ai rispettivi dipendenti l 'inden.n ità caro-viveri, nella ip.isura proporpionale stabilita dal decret;o luogotenenziale per gli impiegati dello Stato. Si sono però fatte e r-i'nn,ovate le raccomandazioni alle an1n1inistrazioni degli Enti locali, affinchè provvedessero a<leguaUlmente anche pei propri dipendenti. Ed ora, con una recentissi1na circolare, sono state rivolte nuove premure a•i prefetti, invitandoli anche ad a(!certare quali delle dipendenti amministrazioni non avessero ancora provveduto, per Poter poi eswniinare, in base alle notizie che ne risulteranno, se ~ quaU provvidenze siano da adott<trsi sull'argomento». I

J.>ei rifo·r niati per ·1 naiattie contagiose.

L'on. De Capitani ebbe a pr~entare all'on. Orl:ando un memoriale nel quale sosteneva la necessità di provvedimenti a favore dei militari riformati per m:alattie contagiose dipendenti dalla guerra e, frà quelli, non pochi tubetcolotici, in condizioni assai gravi. Ora l'on. De Capitani ha r icevuto dal ministro dell'Interno una lettera in cui dice : «Ho fatto presente ai colleghi della guerra e del tesoro l'oppor• tunità di roncreta1·e IJOssibilmente per tale categoria di combattenti un provvedimento analogo :a quello p1·eso con ·decreto luogotenenziale 21 giugno 1917, n. 1157 per le spedalità dei militari colpiti da infermità mentiale e mi riservo di farti conoscere le determinazioni che saranno state prese sull'importante argomento ».

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Protezione igienico-sanitaria degli operai nelle industrie di guerra. Fin da. quando vennero promulgati i provvedimenti intesi ad assicurare il riforniment;o dei materiiaJi necessari alla nazione in armi, durante lo sta.to di guerra, e .si costitui sotto la presidenza del gen. D.allolio il complesso istitut;o della Mobilitazione industriale, questo ha reputato opportuno sollecitare l'attuazione .sul campo del lavoro di quelle provvidenze igieniche e sanitarie, che si sono sempre dimostrate utili tanto agli interessi della Nazione, quanto a quelli della sanità fisica della classe lavoratrice. Alcune imPortanti norme direttive per l'assistenza •

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.. It POLICLINICO

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sociale alle maestranze minorili e femminili degli tutto quanto può interessare l'igiene, la patologia e stabilimenti ausiliari vennero esposte nella circolare l'iassistenza soci.a.le delle maestranze dellè industrie del 3ù aprile c. a. ; ma il i\Cinistero delle armi e mu- di guerra. nizioni 5i riservava di concretare altri provvediI medici anzi, che in occasione di cure mediche menti a tutela <legli operai. E di fatto, a norma del ad operai, avessero modo di rilevare forme morbose nuovo capitolo aggiunto al Reg<>lamento ùella mobi- di origine- professionale, sono vivamente prega ti di lit.azione, istituiva un Ufficio per la vigilanza igie- chiedere alla Segret.eria del Comitato centrale di uic:o-sanitaria sugli st.abilimenti ausiliari, preve- mobilitazione industriale (Sezione IV), presso il dendo, presso og·ni Comitato regionale, uno o più 1\tlinistero armi e munizioni od ai Comitati regionali meùici disposti a da.r e le loro prest.azioni per coa- . di mobilitazione industrale (.sede di Torino, Milano, tli uvarlo nellA preparazione e nell'applicazione di Genova, Bologna, Roma, Napoli, Palermo) sia le norme atte alla tutela della salute degli operai. del-· due succitate circolari ·s ulla Vigilanza igienico-sal'industria di guerra. nitaria, oome un fascicoletto di moduli per ·la deIl nuovo Ufficio rappresent.a ~enza dubbio un nuncia in franchigia dei oasi venuti sotto la loro altro passo sulla via dell'assistenza tecnico-igienioo- osservazione. ~nitaria s ul campo del lavoro ed inaugura per la Sarà cosi sempre più facilitato il rilievo di dati, prima volt.a da noi, .su larga scala, coll'entrata nelle che rappresenteranno un prezioso materiale d! stufabbricl1e, nuovi rapporti fra medici, industriali ed dio per l'igienist.a, il patologo ed il legislatore. L'Ufficio si augura che i medici vorranno anzi overai. L'opera dell'ispettore medico, come è avvenuto mettersi in rapportò col sanitario a disposizione pochi anni or sono per l'ispettore tecnico, sarà so- dei singoli Comitati regionali per ql1ell'opera di pratutto opera di persuasione, di educazione ed diretta assistenza e di profilassi sociale, tant.o spesso invocata e che trascende nelle sue finaJità il grave iis truzione igienica., indirizzat.a a convincere, da una parte, gll industriali dell'utilità tecnica, economica momento attuale. Si ricorda che tutte le comunicazioni e le richieste e ·Sociale di adott.are provvedimenti a tutela delle maestranze e, dall'altra, gli operai della necessità sia al Comitato centrale, che ai Oomi4J.ti regionali devono farsi irripersonalmiente, façendo seguire neldi adoperare i mezzi di difesa a loro disposizione e troppo spesso oonsiderati con indifferenza ed osti- l'indirizzo l'indicazione «Ufficio di vigilanza igienico-sanit.aria ». lità. Con cirool. 16 giugno c. a. il ministro Dallolio tracciava le linee generali dell'attività del nuovo Ufficio l{ISPOSTE AQUESITI E ADOMANDE. e stabiliva il compito dei medici a disposizione dei C-Omit:ati, sia nell'ambito dell'igiene indu~triale (ri(6936) Diniego a concedere i'ann1uùe licen,za al chiesta di un minimo di esigenze igieniche, indi- niedico oondotto. - · Dott. E. R. da O. - Contro il spensabili, pei locali di lavoro, per le dipendenze; diniego opposto d<.11 Comune alla concessione dell'anfonti ùi informazioni pel medico, ecc.), sila. per la 11uale conged-0, Ella può ricorrere alla G. P. A. !Jarte 53.nitaria della maestranza (visita , preven(6937) lnde·nm/ità caro-viveri. - Dott. E. C. da V. t iva ai minorenni, alle donne adulte, agli uomini - L'indenniti1 caro-viveri non costituisce un diritto i1elle industrie particolarmente pesanti ed insalubri, ver cui .si possa Tioorrere alla via giud).ziaria. iJ pe1· le quali ·Si può istituire ianche un controllo sa11na ~ncessione facolt.ativa delle amministrazioni nitario periodic..O; denuncia delle malattie professio- comunali, che non vi possono essere obbligate coatnali, ecc.), ·s ia infìne per l'opera di propaganda contivamente. Il medico oondotto è un impiegat.o cotro le malattie sociali, alle quali i detti medici Pomunale, ma i rispettivi diritti e doveri sono contetrebbero dare un notevole contributo. nuti esclusiv<1mente nel capitolato. Con successiva circolare 29 stesso mese venivano 6938) SesseMiio. - Dott. G. S. da N. S. - L'auemana te le istruzioni particolareggia te pel nuovo mento del decimo agli effetti dei successivi sesservizio presso i Comitati: modalità. pél rilievo dei senni si 01Jera sull'ammontare effettivo dello stidati igienici dei locali del I ..lvoro, norme di igiene vendio, che si percepisee all'atto dello ru!quist.o del generale e speciale per le industrie insalubri, visite relatiyo diritto, salvo che nel cnpitolato non si preventive e periodiche, controllo delle forme proùisponga diversa.rue11te riferendosi allo 6'tipendio fessionali, modalità per la denuncia di queste, che iniziale. vic\ne fatta in franchigia postale, ecc. (6f}40). Indennità caro-viveri agZi impiegati comuJ/allegato 1° della ciroolare c-ontiene l'elenco delle 1iali. - Dott. M. C. da Z. di G. - Noi rit.eniamo che nutlattie per le quali si chiede la segnalazione al- alla indennità caro-viveri, istituita col D. L. del 24 luglio decorso, abbiano diritt.o anche i medici l'Ufficio e nell'alleg. 2° sono esposti, in brevi note, i principali avvelenamenti pr<>fessionali, trattando condotti richiamati sott.o le armi, che seguitano a eon speciale riguardo quelli poco noti o sostenuti percepire da.i Comuni la differenza fra lo stipendio civile e quello militare, tranne che per lo stesso tla sostanze finora poco usate in Italia.. titolo non ricevano identica indennità. dalla ammiL'Istituto della mobilitazione industriale fa grannistrazione militare, che ha già da tempo concessa. <le assegnamento sulla preziosa opera di collabo(6941). Assistenza sanitaria ai parti. - Dott. M. razione che i medici pratici, a oontatto dirett.o oogll • operai. po. sono clnre a.I JlUO\O tTffi<:io, 5egnalandogli G. da V. P. - Elia non ha nessun obbligo di assi(26)

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SEZIONE PRATICA

st.ere ai parti normali, compito speciale della levatrice condotta. In mancanza: di questa, deve il Comune provvedere o nominando una interina o ricorrend-0 a qualche donna munita di patentino. Ella, però, per legge e per capitolato deve prestarsi a tutti gli interventi ostetrici quando è richiesto dalla levatrice o da chi ne fa le veci nei casi prescritti dallo speciale regolamento. Se, finor.a, per incarico ricevuto dal Comune ha provveduto da sè anche. 11 lla assistenza nei parti normali, ha diritto a speciale compenso.

Legga la dispensa n. 61 del bollettino del 10 Rgosto. .Al dott. C. A., Alessandria: Lo stipendio decorre dalla data. del decreto di nomina. All'a bb. n. 6802: rei· essere nomi11ato capitano per titoli occorre, oltre gli altri prescritti rf\quisiti; cli aver incondizi<>na ta idoneità fisica ·a tutti i 8ervizi. Al dortt. L. R ., Zona di guerra: Il C'Ollega è sott-OtenPnte cli milizia territoriale. Se (6942). Trattamento evonomioo dei medici oondotti <lesidera In promozione n tenente di com,pl(1mento per titoli occorre cl1e n~ faccia regolare domanohi<Mnati sotto l e armi. - D-Ott. O. B . da R. - Essendo state estese agli impiegati comunali tutte le da al l\'Ii11ist~ro della gn~rra (circolare 159 del G. norme stabilite per gli impiegati civili in riguartlo ~I. 191n) nlleµ;anclo i titoli (laur<''1, ecc.). rrale l'('g·olare doma nòtt ~rà pill efficace di Qllalal trattamento eoonomico, ritenia1no che sieno trat- . . tati ·alla stessa stregt1a i pensionati comunali e 'sin.si aJtr.n parol((;, e probaùilment(;\ i:;e l'.nv~s-se fatta quelli civili dello Stato, chiamati ·a prestar ser- sa1·ebbe gih tenente. AI {lott. N. N., della C. R. I. : vizio militare. Epperò riteniamo che anche pei penTI collega equivoen i limiti dati c1al :Niiuiste1·0 (cou sionati comunali .si f.a luogo al pagamento della differenza fra l'assegno civile e quello militare, cal- 1·1 c:irc:olare 482 del G. M. rorre11te anno) per la f-0rcolato il primo sulla base dello stipendio che go- lllàZione del q11.ad1·0 di avan~amC'n to cl~gli llfficiali deva :tll'atto del collocament-0 a riposo, cosi come effPtti,·i e di complemento di sanità. f'On le date. di effetti Pa . vro1n,ozio·n e dei suddetti ufficiali, che sersi opera per i fuI_?.ziona.ri dipendenti dallo Stato. . . (6944). Indennità caro-viveri. - Tas sa s1tlle esenvo110 di norma alle promo?.ioni delln Croce Rossa. Il Ministero, per la Croce Rossa, non dà i Iimitj zioni dal ser1'i.::io militare. - Dott. C. F. da P. st111'0. - Alle condiiioni esvoste Ella ha diritto alla in- pei quadri cli avanzan1ento, perchè si presume che ql1esti li1niti Fe li dia la Oroce Rossa stessa. d~nnità caro-viveri stabilita per gli impiegati c-0mu• La differenza cli date dipende ap1)unto d.a che jn nali dal D. L. del 24 luglio, nella misura di lire 24 mensili, essendo provvisto di stipendio superiore una circolR re ~i i)arla di quadri di ~1 v:1 nzamento e nell'altr;1 di l>romoojo11 i ~ ih effettuate. M. G. alle. lire 1500 e non oltre 4500. Per il posto che temporaneamente ricopre non ha diritto ad a11n1ento di • indennit~ perchè l'art. 1 del D. L. succitato, al NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.terzo rapoverso, dichiara che quando l'impiegato All'Istituto Past~ur di PArig.i, in sostltuzion~ presta servizio presso più enti locali · ha diritto ad del compianto :\Ietcl111ikoff, è stato chiau1a to qun 1<' una oo1a indennità, che viene ripartita a carico di vice-direttore il J)rof. Alberto Ca lmette. ciascuno degli enti obbligati proporzionalmente agli Egli ha fond~to gl'Istitnti Pasteur dell'Indo-Cinn stipendi; che corrispondono. II medico condotto di- e di Lilla; ha ·Scoperto il siero anti-ofldico: è stato spensato dal servizio come unico nel C-0mt1ne agli nn pioniere della lotta contro la tubercolosi: il suo effetti del R. D. del 13 aprile 1911, è obbligato al « preve11itorium )) di T1illa è il n1odello dei dispen.s ari f}<'lgamento della imposta ·s ulle esenzioni dal ser<Lntitnbercolari ad ·nzio11e comJ)lessa: anzi è for.se vizio militare. Doctor .JusTITIA. stato il pri1no istit11to del g-enere. · ~

medico-rn1,litare. - All'a.bb. n. 8523: D11rante lo stato di guerra non sono ammes~-e Je~ climissi<>ni dal servizio attivo permanente. .Al òott. A. A. S. da P. : Potrà far doman.aa cli divenire effettivo S-Oltanto clopo la pubblica?.ione della circolare che indirà il c•oncorso. I>er ora non Tt è nessun concorso in vista. All'abb. n. 66-1: Dato il serv]7.io prestato nella Croce Rossa, è probabile che la <·01n1nis~one aggiudicatrice lo ritenga degno del grad·o cli ~api1:;1110. Non avrebbe però i re<1uisiti strettamente prescritti. Al ~ott ..' D. R. U., Zona. di Guerra: Ft1 risvosto prece<lentemente; per altro si osserYa che 1a informazione personale che lo riguarda non rientra uella rubrica Risposte a qitesiti. All'abb. n. 5439: . Il collega è gii\ sttl to vrou1osso senza essersene accorto!. .. l~er1·i.z. lo

I.n ~ostituzione del c·om1)ianto prof. Landot1zy al- . ln ca ttedJ·~1 di Clinica medica dell'Università di Parigi è l:;ta to c:hian1a to il prof. \\'1clal, ~;in professore di 1>n tologia inter.na nella e.tessa Facoltà. Il 11rof. I>oggi Alfonso è confel'n1ato nell'ufficio di Preside delliot F acoltà medica di Bologna per il triennio 1917-1920; dopo il decesso del prof. Pesci, egli funge nnrhe da pro-rettorf', come preside anziano. Il dott. cav. Domenico De Chiara, nostro apprezzato éollaboratore, è stato insignito della nomina di ufficiale nell'Ordine della Corona d'Italia. C-0ngra tulazioni.

CONDOTTE E CONCORSI. t 'ercasi meclie-0-chirurgo interino ])er Finalmarina

e :B,inalpiu (Genova) per il periodo dal 15 settembre al 15 ottobre. Scrive1·é al dott. cav. Marco Ponziolo a Finalmarina . (27)


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IL POLICLINICO

NOTIZIE DIVERSI!, Il XXVI Congresso della Società italiana di medicina intema. Il Consiglio dite ttivo della Sof·ietà Italiana di medicin...-:'l intern~1 ha de liberat-0 di inclire una riunione clella società per trattare specialmente quegli argo11tenti di medicina militate ai <1uali oggi si rivolgono più vive l'osservazione e l'a t tività scientifica dei 1uedici italiani. Il Con gresso, .a I quale possono prendere varte oltre i soci tutti i medici ch e si interessa110 di studi clinic·i, avr à lnog·o 11ella seconda metà di ottobre in 11 na città dellèl r.ona di guerra : tem.po e luogo saranno quanto })rima preciSati. r.1a. presidenza clella Società c--0nfida che al <J<>ngre-sso prender.anno Ilarte attiva i 111olti colleghi che prest ano servizio nelle for1nazio11i sanita rie militari <)<l h a nno quindi J)()tn to fnre o~serY:t~ioni e ricerche per~nali Rn i Yari argo1nE>nti all'ordine de l giorno, <lei quali ricordia mo ~cin l111e11te gli itter·i C'ast rensi, la maZO!ria nei con1 òatf enti , i morbi oardinci, i rn..orbirenali e la f1fbcrcolosi in rapporto a1 · .~e r1izio n1 iUta.re. e 7.e sinfl1·on11. si1npa.tioll P nPì soiaa ti. Ci.a.~cuno

di qneRti temi èlVr à nn relatore, che <'RJwrril F,i n tetir~1 n1E>n te Io stato Httun le della que~tio11p e p resent0rà nlcnn e proposizioni con clu sionali n guid~1 <lf\lla cl isr ussione. l">rt-i·dP<l0 nl l' org'.ll nizzazione <1<•1 C1ongresso il Pl'Of. f ,uig i f,nC'n tello. rlirettore òelln R. Òlinic.-'1 l\:fedirn (li P a dova. J;e a<l<'s ioni ~'1 1 Con gr esso e l'annnnci<) cli <·orri11nienzioni sci<\n tifi<\l1e devono essere indirizza tj n1 Reg-retario gen0rn le prof. Antopio B erti, della R. f'linica Medica· cli I)n'clova. ·

Per la Patria. Ilanno iunnnl n to ln vitn in

~nerra

i dott-Ori : ..\. LLf,\ XI (jIO\'.\X:\"I , sottotenent('.' nJedico di co1nple1nento, da S. l 'elice (Mode na ) ; JlREVIANI PAOLO, sottotenente lllC<lito di COilJJl](ln1ento, di Turino : Rossr A sOANTO, tenente n1e<lico <li con 1plt•n10nto, già .fl8sistente llE'll'Ospednle :\I~;.rgiore cli P nr1nn.

Elarglzlonl e lasciti.

r~<i

~ignor:1

il1n rn ini, in me1nori8 cle l compj nnto 111:11·ito on. l~n1 ilio, aveva e la r gito 130,000 lire alln

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XXIV, FASC. 35 J

Croce Rossa; questa ora le ha destina1;e all'acquisto di un magnifico edifizio presso Fara Sabina, per la <:reazione di un I Htituto climatico con 150 letti, i c1nali potranno a u111entate, essendo l'edifizio circonclnto da un vasto' .appezzament.o di terreno boschivo, o,·e i>0tranno sorgere altri casamenti o padiglioni. · l~a nuova ca,sa di cura verrà intitolata a l MaTaini. J>otrit accogliere i primi sofferenti nel prossimo aut unno. .. I.;a ·signora Bianca Ca vaglieri, per onorare la me1no ria d el def unto suo 111a 1·ito i>rof. Guido Cavag lie ri, aveva posto a disposizione <lel sindaco di Ro111a la somma di lire 20,000, J1erel1è fosse erogata a vn ntaggio <li I ·ti tuzio ni C'ittadi11e cli beneficenza. TI ~indaco ba 01·<1 di~tl'ibuito l'ingente somma, assegnè111do L. 3000 :a lla J.ieg.a Nazionale contro la tubercolosi , L. 2000 alla Società Romana « Pro In. f:1nzin », L. 1000 ali' Asilo n1n t('rno, r~ .. 1000 n lla Ca AA clel latte « Princi.p essa Giovanna )}, T1 .. l 000 all'Istituto rli Puericoltura, ! 1. 1060 a l !Jaboratorio per i c·iechi, I.J. 2000 a colonie estive ed ospizi marini, T1. nOOO .fld 'altre iAtituzioni varie. 11 s ig . Luigi Coccini, orefice, morto a nililano, l1a ai sposto un leg.a to d i lire !50.000 ~ favore di qnel1· Os11(lcla le ~1aggio1·e.

:m Dl<>rto n 76 anni il t>-rof.

THFJOD01{0 KOCITI<Jl{. <l i rettor<) rlf'll a clinica chin1l'gica clell'Unive rAiti1 <'r111tonnle <li n e rna, der<1 110 dei chirurgi sviz7,e1·i. 1\l<lrone assoll1to clell~1 ternic.:-t , spirito ... inventivo, t• f>ta to 11n-0 dei ~birnrghi più quota ti. I-'a sna op~rn p rincipn le è il «Cor so ò '01~r.aziou i <'l1irurgiche )) , <.)di ta iu tede~co e trarlott8 in france~(" inglese, ltn l ia110 <' l'usso. ~i è oCCUPw'lto delle 01>e1·nzi-011i sul c·ervel1o r s11l llliclo llo spinal0. cl Cllle frattnr+>. ec-c. : nu1 il suo i1ome rimarr~ <ISSO('iato s11erial1ne nte alla cl1irnrgia ciel gozzo paren c:l1imnl~ t--<1 alla de&!rizione <le l1a cnclie. sia Htrumi]lrivn, <ln lui (lata al ( 1o ng-resso di Berliuo nel 1883. Il ~no nome è stnto volg:n r izznto a11che dal sn o proee~so òi riduzione de lla 8palla e da un'eC'celle nte pi117-n . I..a sna scuo la e rn frequenta ti ssin1a. Era sta.to chi<1mn to illla <·::t tt<'drn in età di :31 anni <' ,.i rin1use per oltre mez7A> secolo.

Indice aHabetico per materie. A<lr<'n<1llna: i11c·onv<.'t1h•nti ue ll'n o . ..\ tti 1>arlamentari . .\tropi:ru:t : fase sti111ola t1·ice l~ re1'otrofi : ri forn1e ('alcoli Ye~e i c·ali 11<.'i l>an1bini : c:ur<1 <:hirn rgien . <'<l mi i usac·ca te : rieercl1e . l 'llirn rgi.a <.:rauio-cerebrnlt' . Oistie <lel i>a~creas d ·origine luetica 'loruro d'amn1onio : nzionl' pspPttornnt<) . 11~erite <lcgli arti <la Hl'llHl th1 fno<:o . <7lanùola tiroiùe: a zio11c <l~i rnggi X .

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1083 L . POZZI.

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Anno XXIV.

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Roma, a settembre I9I7

Pasc. 36 . ,

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fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI •

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. FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA t

REDATTORE CAPO: PROF; VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

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Questioni del giorno : E Ma.ra.gliano: La tubercolosi considerata specialmente in rapporto alla medicina miliiare. - Osservazioni cliniche: C. Verdozzi : Osservazioni cliniche sulla infezione sifilitica. - Note e contributi: G. Zanetti: Contributo all'uso della soluzione i odo-benzolica n ella pratica chirurgica. - Sunti .e Rassegne: MEDICINA: French: I sintomi degli aneurismi dell'aorta. - Accademie, Società mediche, Congressi: Società medica di Modena. - Società medica di Parma. Appunti di medicina pratica: CASISTICA.: Sintqpii clinici e diagnosi del paratifo A al campo. - Da. che dipende la differente· mortalità per gangrena. gassosa in pace e in g uerra! - S ul t.etano post-serico. - TERAPIA: V.accinoter a.pia della pertosse.

. . - Sul trattamento specifico della paralisi infantile. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Gli effetti patologici dell'ossigeno. Posta degli abbonati. - Varia : Sistema per conservare a lungo il p ane. - Cenni bibliografici. - Pubblicazioni pervenuteci. Nella vita professionale: L i' 1v1archese: A proposito dell 'on. Brunelli. - Cronaca del movimento professionaJe. - Atti par~a­ mentari. - Risposte a quesiti e a domande. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Albo d'oro. - Condotte e concorsi. - Medicina sociale: La lotta. contro la tubercolosi e l a Lega. Nazionale Antitubercolare. - I lavoratori della terra assicurati contro gli infortumi sul lavoro. - Notizie diverse . - Indice alfabetico per materie.

Nel corso di questa settimana verrà interamen te compiuta la spedizione del nost:r:o Volume di premio· ordinario del 1917: prof. TULLIO

_AVVISO agli OSTETRlèlÀ MODERNA· !BBONATI R OSSI-DO RIA

a tutti quegli associati che hanno pagato anticipatamente l'intero importo del proprio abbonamento pel corrente anno, più i 60 centesimi per le prescritte spese di affr ancazione e raccomandazione del premio stesso.

N B . Coloro che in•iarono il solo iIDporto di abbonamento} dimenticando i centesimi 80 per

le spese di spedizione del premio, sono ~re~atl di mandarceli subito a mezzo Cartolina-Vaglia, se desiderano che il •olnme •enga loro immediatamente in•iato. ,

L 'A r>i niinistratore

Proi. ENRICO MORELLI, Via Sistina, 14 - Roma. 8111&&1 di tro•rle&à rlsena&I. - E' 'V'U3tata la riprocf,uzione di lavori pubbUcati nel POLl~LINIOO o ia pubbUcazione di sunti . di e11si senza citO!rne la fonte.

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DEL GlbRNO~

quindi opportuno n ello interesse dell'esercì to, -ch e vuole solo uomini val.i di, vedere ciò I La tubercolosi considerata specialmente che nello st3:to attuale delle nostre cognizioni scientifiche si deve stabili.re in ·proposito. Perin rapporto alla medicina militare (l ) per il prof. EDOARDO MARAGLIANO, senatore del chè, ed è ovvio, a nessuno è permesso giudicare Regno, con sulente del cqrpo d'armata territo- · a base di v·edute persona.li in questioni di pubbli·co inter.esse. riale di Genova.

QUESTIONI

L'esperienza in questi due anni di guerra ha dimostrato che fra i medici in servizio di sanità nell'esercito regna molta i1n certezza sui criteri direttivi per la diagnosi della tubercolosi agli effetti del servizio militare. (1) E per l'importanza vitale dell'argomento e per l'autorità dell' A., riportiamo - data la de:tìcien.Za di spazio lievemente ridotto - col consenso dell'A., questo articolo dal Giornale ài Medicina militare, f~~icolo VII, 1917. .

È

I. PRELIMINARI PATOGENETICI. - È utile anzitutto ricordare alcune proposizioni fondamen• tali sulla p atogenesi delle malattie tubercolari: . 1. Il B. della tubercolosi penetrato in un tessuto qualsiasi dell'organismo, può quivi localizzarsi e restarvi ignorato ed innQcuo fino a che l'attività biologica ·d el tessuto è capace di eser· • • citare un'azione coibente sul bacillo medesimo. Di questa situazione si può avere anche, non sempre, la prova, dimostrando nel suo sangue (1)

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presenza di a nticorpi tubercolari, mentre non del frem]to \·ocal~,, ch e manca p.erò, se si hanno vi si trovano antigeni. ispessimenti pleurici, - diminuzione di risonan· 2. Se il tessuto non è in condizione di eserei- za alla pel'cussione, che può raggiungere una tare la propria difesa, o perchè inizialmente spic~ata ottusità.; · b) a stenosi bronchiolari, che hanno per poco resistente, o perchè per condizioni sopravvenute ha diminuita e perduta la propria resi- equivalente fisico all'ascoltazione asprezza di stenza, il bacillo si moltiplica nel tess"t?-to mede-· respiro, ronchi, espirazione prolungata, inspisimo e crea coi suoi veleni lesioni di grado di- razione intercisa; e) ad es sudati intralveolari, çhe hanno per verso, che possono restare circoscritte o possono p1·ogredire fino alla distruzione del te~suto me- espressione fisica rantoli a piccole bolle inspiratori ed• espiratori fissi; desimo. d) 'ctd essudati bronchiolari, che sono caratSe l'organismo non possiede materiali neutralizzanti a sufficienza, ne deriva uno stato terizzati da rantoli mobili negli atti respiratori; e) a focolai distruttivi dei polmoni, che sono tossiernico, che turba la nutrizione generale e che, toccata t1na certa misura, turba l'economia caratterizzati plessicamente ed acusticamente t ermica. Così si hanno le 'distrofie e la febbre.• da quella serie di fenomeni fisici che• hanno in In questo stato di cose si dimostrano nel san- semeiologia il nome di cavitari; f) a pleuriti secche od ess1tdative, che si gue antigeni tubercolari, con assenza di antiassociano alla malattia polmDnare e che hanno corpi o piccola quantità di essi. Secondo la natura del tessuto e la possibilità la fenomenologia fisica loro propria e bene. nota. di penetrarlo colle nostre 1ndagini, si possono III1. lNDAGlNI DI LABORATORIO. Oltre i .s egni fi• • più o· meno scoprire· le alterazioni in esso indot- sici vi possono es.sere dati forniti da indagini te d~ll'inf ezione. di laboratorio, cioè:· . Non sempre lesioni anche considerevoli di A) Esame microscopico dello spttto. - Questo . tessuti sono dimostrabili direttamente. Vi han- è rivolto a constatare: nò, quindi, malattie tubercolari, per le quali non 1° 1a presenza di bacilli della tubercolosi. si può giungere alla dimostrazione diretta delle Quando si ~rovano u·reperto ha . significato uni- ·, localizzazioni morbose. . voco. La diagnosi è accertata. Come conclusione generale sulla patogenesi Il reperto negativo non ha significato negadelle malattie tubercolari devesi• ritenere; che tivo: devono essere ripetute le indagini ed anco esse sono legate alla misura di resistenza che quando siano tutte negative, il .soggetto relativo l'organismo è capace di opporre al batterio pa- può essere egualmente un malato di tubercotogeno, ch e p11ò res~a1--e per molto tempo circQ- losi:. Bisogna a tale uopo ricordare che la prescritto ed occulto, per dilagare appena la resi- senza dei bacilli è ordinariamente connessa al stenza vien meno. disfacimento ed alla fusione di qualche nodulo II. DATI SEMEIOLOGICI. - Le malattie tuberco- tubercolare: quindi la loro comparsa dimostra eh~ qualche punto la fufione è ~avvenuta. lari del ·polmone possono esistere: Bisogna anche ricordar~ che essudati alveoa ) senza segni e sintomi fisici apprezzabili; làri contenenti bacilli, posiono non essere emesb) con segni fisici apprezzabili. PlJossi afferm~re, che nello svolgimento di si, qujndi si può avere reperto negativo, anchP una malattia tubercolare del polmone, vi ha un quàhdo esistono le condizioni capaci di farlo periodo in cui non si ha alcun segno 'fisico ap- positivo; 2° la presenza o no di 'fibre elastiche. prezzabile; mentre, per quanto eccezionalmente. si hanno casi in cui, fino ad esito letale, non si Questi elementi sono indici di un processo distruttivo. Possono trovarsi quando ogni reperto riscontrano all'esame fisico segni valutabili. In a-ssenza di segni fisici la diagnosi è pur fisico è negativo: si hanno abitualmente uniti sempre possibile con ricerche ed accorgimenti, ai bacilli, ma si possono avere anche senza di questi. di cui diremo in appresso. Quando si hanno debbono ritenersi patognoI segni fisici che si sogliono trovare sono domonici di un processo tubercolare sempre quanvt1ti: . ' do si possa escludere l'ascess9 polmonare, la a) arl ispessi1nenti dipendenti da neoformagangrena polmonare, l'esistenza di bronchiecta.:io ni ro nnettivali (sclerosi) o da infi,ltrazioni sie. Siccome questi stati morbosi hanno una fiall Polari; o dai due fatti riuniti, con o senza sionomia loro propria, la quale non P:Uò conispessin1enti plet1rici corrispondenti. Per essi 5'i ha mobilità minore della parete to- fondersi con quella di una tubercolosi iniziale o rn cicn cn 1· ri~por1clent P a l latl) C'O lpito - at1mento rircn rritta, allo 5tato di latenza as oluta o rela\

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-tiva, la loro presenza può in molti .casi a:vere significato diagnostico di primo ordine. B) Indagini ematolqgiche: · 1° constataziorie di bacillemia tubercolare. - Esistendo è univoca. Si può .avere anche in .casi nei quali sono assenti i fenomeni fisici e

non si hanno bacilli. 2° constatazione di antigeni tubercolari nel sangue. - E questo pure un re~erto che assolutamente indica che in quel dato soggetto esistono in qualche punto dell'organismo focolai tubercolari, i quali versano in circolo i loro prodotti. E un'indagine delicata, ·non difficile ver chi ne conosce la tecnica e conosce la tecnica di indagini .s omiglianti basate tutte sulla cosi detta deviazione del complemento. 3° determinazione 'della formola leucocitaria, la qual.e ha un significato puramente accessorio nelle due deviazioni dal normale. I

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C) Ricerca del bacillo tubercolare nelle uri~ ne. - E un'indagine clle non deve mai essere

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SEZIONE PRATICA

trascurata, in ·Casi sospetti, nei quali purnondimeno non si riesca a dimostrare la pr.esenza di alcun focolaio morboso. La tubercolosi del rene allo stato di latenza, ' frequente di quello che si creda co.è molto più mùnemente. IV. RADIOLOGIA E REAZIONI BIOLOGICHE. - L'esame radiologico fornisce altri importa~ti elementi diagnostici. E necessario praticarlo . sernpre. Non credo opportuno enumerare tutto quello che c0n questa indagin~ si può constatare. Ricordo soltanto: . a) gli opacamenti apicali di maggiore o minore intensità, sempre sospetti; b) 'i focolai peribronchiali; c) l'ingrossamento dei gangli ilari; d) le perdite di sostanze, cui accenno in~·èn­ -zionalmente, perchè in soggetti che non ne presentano i seg..ni fìs~ci abituali, la radioscopia .. mette in evidenza qualche volta cavernule o caverne di varia dimensione. Non si dimentichi che i reperti radiologici negativi non escludono una malattia tubercolaré· Non si dimentichi che i dati radiologici per essere attendibili devono essere raccolti da veri e propri specialisti. Vi è un gruppo di reazioni biologiche speci"{tche, le quali rendono grandi servigi alla diagnosi. a) Le reazioni tubercoliniche. - Di · queste ha maggiore importanza quella che si può avere colla iniezione sottocutanea di tubercolina, caratterizzata da elevazioni termiche e da mo~ dificazioni fisiche nei tessuti colpiti.

In soggetti sospetti, apiretiti e nei quali non esistano focolai bronco-alveolari din1ostrabili è necessario iniettar.e addirittura non meno di due milligrammi e meglio tre; specialmente trattandosi di ricerche, le quali devono essere condotte per quanto più ·è possibile c-òn rapidità. Quando esistono focolai bronco-alveolari, basta iniPttare un solo milligrammo e anche meno. Bisogna ' far b.ene attenzi9ne di avere una tubercolina di conosciuta efficacia ed a titolo costan te e conosciuto. Accennai testè, oltre alle reazioni termiche, a quelle locali; queste sono poco ricercate: eppure n1eritano di esserlo. È quindi opportuno quando si fa la iniezione di tubercolina, esplorare il petto due volte al g·iornc durante i tre giorni consecutivi alla ini~ zione, pcrchè in soggetti che non presentavano alcun fatto acustico, si possono vedere comparire ronchi ed anche ,r a?toli, che· poi successivame"nte svaniscono. La cutireazione provocata per mezzo delle tubercoline, è anche utilmente impiegata; meno, l ' oftalmore aziotte. La reazione alle iniezipni di tubercolina è quella che.dà i r isultati più sicuri. h) Le reazioni all'joduro di potassio. - Un grammo di joduro di potassio in una sola presa, in soggetti con localizzazioni tubercolari latenti, può dare i medesimi risultati della iniezione di tubercolina: com·parsa di fatti acustici. V. DATI D'ORDINE CLINICO. - Vi è un gruppo di dati che chiamerò clinici, i quali h anno pur sempre un grande valore quali . . elementi diagnostici. Enumero i principali: a) La labilità dell'equilibri.o termico. - Intendo con qu.esto aocennare ad una tendenza alle evo1uzioni termiche, sopra la media personale, . ogniqualvolta intervenga qualche fatica . fìsi ca. È un dato che è facilè ad indagarsi nei militari . •

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b) L~ elevazioni t ermiche episodiche o q·u,oti diane sulla media personale, senza alcuna a 1-

tra ragione che le possà spiegare. c) La distrofia organica: infiacchime11tù della nutrizione generale in soggetti che non presentino alcun dato capace di giustificarla e • di spiegarla. Talvolta si verifica un ingrass~li;nento progressivo ·che si avvicina alla vera e propria polisarcia. In ordine .a queste varietà notate nello stato di nutrizione generale è a notarsi che esse dipendono dalla esistenza o no di tossiemia, che come è noto deve ritenersi legata alla diffusione dei v.eleni tubercolari in circolo. Vi sono, e non ,pochi, casi di malattie tuberco" •

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la ri, n ei quali, pur essendo a ccentuati ed anche 0st esi i fatti locali, non si l1a' tossiemia e quindi manca il dimagramento ed è possibile il mantenimento di buone condizioni generali, che tragg ono in inganno quando non si proceda a più .1ninute indagini. VI. LA EVOLUZIONE DELLE MALATTIE TUBERCOLARI. - È opportuno stabilire alcuni pun.t1 saldi nella evoluzione delle malattie tubercolari e di quelle del polmone anzitutto. Q l1a~do si faceva la tubercolosi equivalente •clella tisi e non si parlava di tisi che come espressione di tubercolosi, l'attenzione del medi· co non si fermava sulla evoluzione del morbo cosi inteso; poichè sostanzialmente era sempre la stessa e progressivamente fatale. Allo stato attuale delle .nostre conoscenze si deve avere sempre innanzi alla mente la Jegge fondamentale che governa l'evoluzione della tubercolosi nell'organismo umano, cioè che lé malattie tubercolari pr-0cedono a tapve, hanno ·peri odi di silenzio e periodi di attività: silenzio quando la difesa organica net1tralizza l'aziune del bacillo e dei suoi veleni, attività quando, diminuendo la resistenza organica, l'agente infett ante prende il sop.ravvento. · Queste alterne vicende si hanno in ogni periodo del morbo e v.ariano an,c he in rapporto alla efficacia dei mezzi curativi impiegati. A queste vicende è ·c ollegata la evoluzione dei fatti locali e dei fatti generali. La così detta guarigione clinica, n·ella quale 11on si hanno più fatti morbosi attivi locali e le condizioni generali assumono le note di una perfetta sanità, ha per equivalente uno stato di equilibrio nell'organismo, durante il quale la difesa è superiore all'offesa e la sovrasta: Se tt1tti i medici si P.enetrasse:ro bene di queste verità, molte persone vivendo colle opportune cautele, potrebbero vivere indefinitamente; se le ricordassero sempre i medici militari, eviterebbero di mettere al cimento della vita· militare organismi che si trovano• in questo stato di equilibrio, che ad ogni scossa può essere rotto. VII. FORME CLINICHE. - Le forme cliniche delle malattie tubercolari del polmone che si posson o presentare al medico militare sono: . !\) . L e completamente latenti. - Sono sogµ·ett i che non presentano alcun dato obbiettivo l~he le possa in qualche m odo segnalare : escono al,itua]n1ente da famiglie nelle quali è ereditaria la tuber colosi, ma n on presentano alcuno dei Pgni visibili ch e possono far nascere il sospetto di una malattia tubercolare. Nel sangue di questi soggetti si possono trovare antigeni tubercolari con anticorpi in quantità preponderante.

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Se sottoposti alla prova della tubercolina, dànno r eazioni positive. Non solo i sintomi della m alattia mancano, ma si tratta ~esso di soggetti floridi all'aspetto, con tutte le note complessive di una piena salute. Talvolta "n piena fl o1·idezza una improvvisa emottisi viene a dimostrare, in modo sicuro,,, la preesistenza della. tubercolosi. Queste forme di tubercolosi finchè sono completamente latenti non possono essere valutate dal medico militare . B ) Le incompletamente latenti. - Si tratta di soggetti che non hanno alcuna lesione locale dimostrabile de~le vie aeree, ma che pur presentano altri segni sospetti. • Essi escono da famiglie di tubercolosi ed hanno le nute abituali della gracilità, e masse muscolari flaccide, oligoemia, limitato sviluppo toracico, spesso a tipo paralitico. Nella: loro storia troviamo ricordo di speciale vulnerabilità delle mucose e ne troviamo anche le tracce in quelle del naso, dèl laringe, delle congiuntive: vi sono stati catarri bronchiali. Nel complesso presentano la sindrome della cosi detta scrofolosi torpida, più raramente di quella eretistiéa, frequenti ingrossamenti dei gangli linfatici: ma nulla all'esame fisi,co delle vie aeree. Il medico oculato deve entrare in sospetto. Le iniezioni di tubercolina provocano reazioni termiche e ·r eazioni.locali: l'esame radiologico mette spesso in evidenza le adenopatie ilari e l'e. . same del sangue rivela antigeni tubercolari: si rivela la labilità termica ed anche le elevazioni febbrili periodiche e metodiche .. Questi soggetti non debbono essere accettati nell'esercito. C) Le forme apicali circoscritte. - Si tratta di soggetti che hanno modificazioni fisiche circoscritte ad un apice polmonare. Esse consisto· • no: in diminuzione di risonanza, in fatti bron· chiolari caratterizzati da inspirazione intercisa e da espi·r azione prolungata: oppure in fatti broncoalveolari caratterizzati da rantoli a pie· colissime bolle inspiratori od espiratori e talora anche a carattere consonante. La tosse non è molesta e talora manca. Di espettorato o non ve ne ha, od è abitualmente scarso. Queste forme sono od apiretiche o febbrili ed abitualmente unilaterali. Nelle apiretiche si ha ordinariamente buona nutrizione. Nelle febbrili i fatti distrofici sono più accentuati: le tempera· ture sono di consueto ad elevazione mite e ve· spertina. 1 'espettorato dà risultati differenti . I bacilli I


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PRATICA

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·si tr'ovano, ma non costantemente: qualche volt.a si trovano fibre elasti~he. .. D) Broncoalveoliti più ,o meno diffuse. -Anche queste sono d'ordinario unilaterali, anche' queste apir~tiche o febbrili, con .deperimento o senza deperimento. N-ell'espettorato compaionò più facilmente i bacilli e le fibre elastiche. Esse segnano un progresso sulle forme circoscritte. E) Broncoalveoliti distruttive. - Queste nella evoluzione delle malattie tubercolari rappresentano uno stadio più avanzato delle forme precedenti. . r .ocalmente in esse si trovano fenomeni cavi·ta:rt: la radioscopia e la radiografia dimostràno perdite di sostanza in soggetti prima che si verificl,li la classica fenomenologia obbiettiva. Anche in esse la tossiemia non è costante, per cui non sono costanti il dimagramento e la febbre. F ) Tisi polmonare. - Questa segue l'evoluzione ultima della malattia tubercolare quando nuove infezioni si associano alla tubercolare e, mentre localmente il processo si diffonde e di' . strt1gge, la tossiemia annienta la vitalità di tutti i tessuti. ' G) For1ne sclerotizzanti. - Queste sono molto frequenti e rappresentano, dirò quasi, un punto fermo nella evoluzione delle malattie tu-bercolari del polmone. Esse hanno quale equivalente anatomo-patologico neoformazioni di tessuto connettivo più o meno estese, per cui localmente si hanno tutti i segni fisici di un addensamento del polmone. In esse non si ba~­ no fatti di tossiemia; .sono apiretiche; la. nutri....__ zione si mantiene bene e .pµò anche essere fioridissima. ·Colle sclerosi si trovano frequenti bronchiectasie. · · Anche l~ emottisi sono frequenti in questi soggetti e succede che nel sangue emottoico si trovino bacilli, che non si trovano più ad emot• tisi sedata. , VIII. CRITERI DIAGNOSTICI. - La diagnosi delle malattie tubercolari e di quelle del polmone, sovratutto, presenta frequentemente al medico ' militare difficoltà, che sono maggiori in quanto manca a lui spesso il soccorso dei dati anamne- . stici, essendo rari i casi in cui egli possa senza sospetto conoscere il passato degli infermi e delle loro famiglie. Egli può solo fi.darsi di quei dati che furono constatati e raccolti in ambienti militari: istituti, collegi, infermerie, ospedali e di cui abbia documento sicuro a mano, o di quelli che risultino a lui dall'esame del soggetto. Vi sono infatti preceQ.enti morbosi caratteristici che lasciano stigmate, come succede : a) per le tu.berco.Zosi e hirurgiche, anche ,

guarite, dimostrabili dai loro postumi nelle ' articolazioni e nelle masse muscolari (ipotrofie ed atrofie più o meno e'stese); b) per le tubercolosi cutanee, sia in atto, sia pei postumi loro caratteristici, come .succede per il lupus; c) per le pleuriti pregresse; d) per le otiti croniche purulente; e) per le adenopatie. I casi in cui il medico militare , deve decidere si possono dividere in ,d ue grandi gruppi: in quelli in cui si- hanno bacilli della tubercolosi nello sputo ed in qu,elli nei quali non si hanno. 1° Casi con bacilli. - E necess·ario anzitutto ritenere che non sempre la presenza è costante. Quando la constatazione è stata fatta in ambien. te militare in momento favorevole, quand'anco successivamente non sia più , dato riscontrarli, quel reperto positivo accertato in modo non dubbio, assume significato decisivo. Constatata la presenza del pacillo, in ambiente militare, la ·diagno&i non può essere dubbia e senz'altro il soggetto deve essere eliminato dall'esercito: qualunque siano le sue condizioni generali, non possono e non debbono influire sulla decisione. 2° Casi senza bacilli. - Questi soggetti si possono dividere a loro volta in due gruppi: A) S.oggetti con lesioni. fi,sica1nente dimostrabili. - Queste lesioni hanno per esponente i fatti fisici che debbono ritenersi caratteristici: q.u ando siano localizzati in un solo polmone; siano circoscritti; .. coesistano con fatti di addensamento polmonare; non siano accompagnati da fenomenologia ac1.tt~

L'assenza di fenomenologia acuta dimostra ,, che si tratta di processi a lenta evoluzione, di cui l'addensamento dimostrabile è spia sicura. Quando. questo si verifica, la diagnosi clinicarn,ente è indubitabile. La. sclerosi polmonare .in ~ soggetti ad apparenza sana ed in buone COI\dizioni di nutrizione generale, -1ascia esitante talora il medico nel proprio ·giudizio. . È vero che si possono avere sclerosi polmo·' nari anche in .soggetti non tubercolosi e per cause professionali. È vero, ma prescindendo dal fatto che s.ono rarissime ed anche dubbie, l'ec;itanza non sarà possibile: 1° quando si tratti di soggetti i quali non esercitano alcuna di quelle professioni in cui· si trovano queste sclerosi dufibie (permanenza in ambienti ove si respirano pulviscoli di metallo, di luna, di carbone, ecc.); · ~

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2" qua11do il soggetto 'n el quale si ha la sclerosi. prese11ti stigmate di malattia tubercolare pregressa (tubercolosi chirurgiche, tubercolosi , cutanee, adenopatie, ecc.). ·Oltre ai casi con fatti fisici ~imostrabili fin qui menzionati, vi sono quegli altri in cui le alterazioni sono più accentuate ed estese: fatti ' bronco-polmonari diffilsi con caratteri di cronicità e fatti. cavernosi. Se talora anche ·qui possono essere assenti i bacilli, la diagnosi diviene certa, innanzi al • comple.sso dei fatti fisici (avvallamenti toracici, addensamenti polmonari e fatti distruttivi). L'esame radiologico completa i dati semeiolo• gioi. La dimostrazione di fibre elastiche può :.1lustrarli. I fenomeni 'fisici enunciati però accompagnati da stigmate di cronicità, rendono ~icura l'esistenza della malattia tl).bèrcol~re. B) .).o ggetti se1iza lesioni fisiche semeiologicamente dimostrabili. - Questi sono i casi nei quali la diagnosi presenta difficoltà. Ne ho già dettò a proposito delle forme latenti: applican. do i .dati ivi enunciati sarà pqssibiLe anche spesso addivenire alla diagnosi. • • N!erita di essere specialmente valutato lo stato ·della nutrizione ·che il medico militare prende troppo spesso a guida principe del pro"prio giudizio. Pre.c isamente in materia di malattie tu. . bercolari questo criterio è un criterio fallace. Il giudizio sulla tubercolosi dev·e essere pre- · nunciato puramente in base a quèstò quesito: Esiste o no una malattia tubercolare nel soggetto che esamino? E se la risposta, la q·uale non può essere, non deve essere basata sullo stato della nutrizione, è positiva, qualunque forma la tuberc~losi rivesta, una sola soluzione è possibile: eliminare . . l'uomo che abbiamo in esame. ' Non vi sono grad11:azioni da fare, non vi sono temperamenti medi di fronte a queste due grandi verità: 1a Il tubercoloso che è in uno stato eccellen~ te di nutrizione è tale per uno stato di equilibrio che ad ogni istante, ad ogni picc·ozo urto si~ rompe; quindi ·non può essere' utilizzato in alcun modo in ambienti militari, in mezzo ai quali può essere e può divenire eve'ntualmente dannoso. 2a. Nessun medico può autorizzarsi a ritenere ch e un tubercoloso abbia la resistenza necessaria, per affrontare le cause deprimenti della vita militare, tanto in zona di guerra quanto fuori della zon~ di guerra. IX. CONCLUSIONI FINALI. - Quando un soggetto presenta dati sufficienti per dimostrare che j

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esiste in lui una malattia tubercolare, non deve~ es'3ere ammesso nell'esercito. Per una parte di questi casi il giudizio può· essere immediato e non richiede ulteriori' ri.. cerche. , Fra questi: .. . ~ 1° Le sclerosi polmonari in soggetti che pre ..sentino· postumi di malattie tubercolari già an, tecedentemente localizzate in altre · parti del, corpo. . 2° Le bronco-polmoniti circoscritte o diffus" . che presentino i dati' della cronicità. , 3° Le forme cavernose. Per le altre forme è bene ricorrer.e ad altre~ indagini. E prima di chiudere cr.edo opportuno richia-mare, l,attenzione degli egregi colleghi che esercitano funzioni militari sul compito che la ~a­ zione, . e per -conto di essa il Governo, loro assegna in questa materia. Dallfl discussioni parlamentari, dalle esplicitedichiarazioni dei ministri, dalle circolari del Minister,o della guerra, emerge questo: che la • Nazione ed il _Governo non vogliono assolutamente nell'esercito tubercolosi, nè grassi, nèrriagri: vogliono ehe i tubercolosi riconoscibili. come tali alla .s tregua delle no'stre odierne cogni~iop.i scientifiche siano ,·risolutamente el1 minati. dagli ambienti militari. · Fra i tanti documenti-ricordo: a) Che il ministro della guerra, comè r1-. sulta dagli atti ufficiali del Parlame_nto, ha pronunciato queste testuali parole:. «L'amministrazione militare v..uole individui <e sani, soldati validi e non soldati che ii1gom« brino gli-ospedali e le infermerie» . • b) Che in una circola.re, in data 13 marzo 1917, il ministro della guerra scriveva cosi: . « Risulta al Ministero che malgrado le ripe• cc tute circolari emanate dallo Ispettorato di sa« nità militare e dal Ministero stesso, nell'inten« to di rendeµ-e sempre più rara l'a1nmis~ione · <~ nell'esercifo di ammalati dl tubercolosi, le au« torità sanitarie militari non hanno dato ab, « bastanza opera ad assecondare le direttive « suddette ». Ed in essa raccomanda ai medici militari incaricati delle visite presso i consigli di le t a, presso i distretti e presso i corpi di truppe di usàre la massima oculatezza per impedire chesoggetti tubercolosi siano ammessi nell'esercito. c)· Che con cireolare in data del 15 aprile 1917 il ministro della guerra lamentava che fossero inviati nei reparti di accertamento ammalati affetti da. lesioni tubercolari, cosi aravi.: I

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ed avanzate da rendere possibile la diagnosi coi comuni mezzi clinici. Fatto questo impressionante, perchè dimostra • che si era esitato perfino a liberare l'esercito , da soggetti in tali condizioni. Dopo ciò bisogna convenire che ci troviam 1 innanzi ad un equivoco che bisogna chiarire. I. '~quivoco è questo: · una parte degli egregi colleghi che prestano servizio san~tari o, con intenti senza dubbio patriottici, desiderarono finora di mantenere quanto più era possibile nell'esercito soggetti ancora in condizioni, a giudizio loro, di prestare qualche servizio, per quanto tubercolosi. I.a Nazione invece ed il Governo non ile vogliono nessuno, nessuno. E quindi opportuno seguire la via tracciata da chi ha la responsabilità della ~omposizione dell'esercito, non fermarsi solo innanzi alla tisi, come sinora troppo spesso .si è fatto, .ma àlla tubercolosi per lieve e mite che paia: è un servizio ~ne si rende oggi all'esercito e pel domani al paese. ,

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B .. . M.. . , di an.Ìli 41, donna di casa. Entra in ospedale il 27 luglio 1912. Diagnosi cli·n ica. - Osteo-artropatia del ginocchio destro . Reazione .di W asserma1i·n . positiva ( + + ). Cutireaziorie tubercolina (istituto Pasteur di Parigi), positiva. A·n.a1rinesi. ~ Nulla di notevole dal lato ereditario . .(Il lJadre è morto in età. avanzata, la madre di polmonite cxupale; ha fratelli ·e sorelle viventi e sani). Prima m estrµazione ad 11 anni; le successive sono state sempre regolari. Contrass·e matrimonio all'età di 19 anni: il marito è vivente e sano: non ha sofferto mai di malattie veneree nè ·Cefalea, dolori ossei, ecc. Ha avuto 11 gravi danze; ih una di queste si ebbe la · morte del feto, l'espulsione del quale · av\1enne 15 giorni dapo; in un'altra si ebbe un parto prematuro a 7 ·mesi ed .i l figlio morì dopo 8 giorni. Fra il 1° ed il 2° parto ebbe un aborto , di tre mesi. Degli 8 figli sei sono morti per malattie va. rie (tubercolosi polmonare, esantemi dell'infanzia, ecc.). L'inferma ha goc}.uto sempre buona salute . . Non è bevitrice. Nega lues. Quattro giorni prima dell'ultimo p~rto (14 f~bb.caio 1912) mentre accudiva alle faccende domestiche, le • si pieg·ò improvvisamente il gìnocchio... destro ,e cadde. Non provò alcun dolore, ma non fu in OSSERVAZIONI CLINICHE~ grado di rialzarsi da sola : dopo circa 24 ore notò come il ginocchio destro e la gamba corREPARTO MAGGIORANI DELL'OSPED. DI 8. GIOVANNI rispondente sino al c.ollo del piede si fossero noDiretto . dal prof. A. BIGNAMI. - tevolmente tumefatti. La tumefazione a carico della gamba scomparve pochi giorni dopo il Osservazioni cliniche sulla infezione sifilitica. parto; il ginocchio invece rimase aumen~ato di vol11me, non im·p edendo però la deamblilaDott. c. VERDOZZI, aiuto. zione nè la flessione ed estensione della gamba (Continuazione e fine,· 1Jedi fascicolo 35). ' sulla coscia . Anche oggi l,inferma può camminare a lung·o senza stancarsi .e la stazione eretIII. CASI CLINICI DI SPECIALE INTERESSE. ta non le provoca alcun fastidio ben·chè l,artia ) Osteo-artropatia del ginocchio destro. colazjone del ginocchio destro sia notèvolme~te • ~ noto . 001m e . quasi t1Jtti i sintomi ·e le ledefotmata. ' Non accusa alt1i ·d isturbi; non ha tosse; l'apsioni anatomilch e che si osservano nella tabe petito è c9 nservato; alvo e minzioni regola~i. possono presentarsi irs olati all,inizio della maEsa'nie obbiettivo. - Leggera .cifosi ·d orsale. lattia e persistere per anni senza che soprav- Masse mt1scolari e ·p an·n i.colo adiposo mediovengano i segni che permettano dj formulare cremente sviluppati. Assenza di edemi. Presenza di vene varicose all'arto inferiore sinila diagnosi di tabe. , stro. Sensorio integro. Polso e· .respiro·· regoHo avuto occasione di veder~ parecchie v.olte lari. entro u.n 111ngo periodo di a.nni un malato preNulla di notevole .all'esame della faringe, del sentante crisi vescicali e rettali con siero rea- torace e dell'apparecchio ca:rdio-vascolare. zione di Wassermann positiva, senza che fosse Organi addontinali nei limiti normali. · possibile ricontrare in lui altri sintomi di tabe. Sis te1na linfoghiandolare. - Presenza di una g·rossa ghiandola in çorri-spo.q.d.enza dellp, re• Nella malata, di cui qui trascrivo la storia gione inguinale destra mobile, P·i~ttosto dura, clinica in dettaglio, si osiservava una enorme indolente. (L'esame microscopico di questa, reso tumefazione del gin-0.cchio . destro indole nte, possibile da una biopsia, dimostrò trattarsi di della grandezza di una testa di feto ·e conte- . una iperplasia semplic.e) . . · l azi.one · d e1 gmoci · · d es t : 0 è s ede d1 nente un liquido sanguino,J.ein to. Alla ' raidiogra- ·· L' ~r t ~co ch io . . . . . una . tumefazione della gr ossezza d1 una testa fia 1 capi articola:n. SI mostravano notevolmente di feto (circonferenza cm. 49), molle in alcuni eros.i e deformati; la deambulazione era fa~ile 1p unti· fluttuante; la c~e a questa ~orris~o~­ pur acquistando l'arto una p osizione deforme. dente non è arrossata. Con .la palpazione SI rINessun altro · si·ntoma di tabe .era presente nel- conosce in modo net~o. la rot'?-la s~ostata al,. . . , . l'esterno. I legamenti interarticolarI debbono l 1nferma, se s1 eccettui 1 assenza del rifless9 esse.re certamente molto distesi: mantenendo rotuleo dall'altro lato. La reazione di Wasser- fisso il femore si riesce a rotare la gamba almann era positiva. l'jnterno, all'esterno, indietro e avanti. Manca (7)

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qualunqu.e dolore sia spontaneo che alla presREA~IONE DI w ASSERMANN eseguita con sierò sione. di sangue: pos.itiva co1npleta ( + + +). • Durante la istazio11e e.retta la gamba for:t_na Anamnesi. - Nulla di importante dal lato un angolo con la ·coscia a concavità e.sterna. ereditario. All'età di 10 ann.1i fu ricoverata in La puntura esplorativa dimostra la presenza os,p edale p·er una malattia infettiva 3Jcuta di in tale tumefazione di un li,q ui·do emorragico. natura imprecisabile. Mestruata a 15 anni ha Anche la gamba di questo lato sd. p.r esenta di avuto ·s empre successivam.e·n te le mestruazioni un volume maggiore dell'altr.a, benchè non ·Si regolari. In tale ·età si maritò con uom-0 soff.eosservino· in :essa che tracce di ·ede·m i. rente ·tlii malattie vener~e (lues.?) da cµi probaLa radiografi,a .di.mostra la presenza di gravi bilmente rimase ·c ontagiata. lesioni a carico dell·e superfici articolari e dell.e Ha avuto quattro gravl.danze a termine; un estrem"ità ossee ·corrispondenti (erosioni a. zone figlio è m~rto all'età di due anni, gli altri tre irregolari). · soi!lq viventi. Non ha avuto aborti. Fino alSiste11ia nervoso. - Nulla a carico dei nervi . l'età di 30 anni ha goduto bu,on~ 1s alute; in tale · craniçi. • epo ca cominciò a notare sofferenze gastriche : 1 Negli arti superiori: forza muscolare ben av.eva di tanto in tanto acce ssi dolorosi all'epiconservata; resistenza ai movim_e nti·. passivi gastrio in·d ipendenti dall,introduzione di alipiuttosto debole; sen.s ihilità nor.m ale; coordina- m enti, talora accompagnati da vomito acquoso zione ' dei n;io.v imenti normale; riflessi presenti. di sapor.e acre, ma non sa.ngu!igno, nè alimentare. Spesso notava inv·ece sangue nelle feci Torace. - Nulla ·di notevole. ,. Arti 'inferiori. - Evid-e nte .e notevole.4iminu- che . attribuiva alle ·emorroi,d i di cui pure era zione' ·della resistenza ai movim.e nti passivi: la sofferente. AveVia nausea p,e r il cibo, specialfle ssione. della coscia sul bacino :p ermette di far mente per la .carne. Tali sofferenze sono semto.ccare la faccia, superiore dd. qùesta su.l l'ad- . pre cont1nuate fino ad -oggi (ora ha 41 anni) dome; la flessione d.ella gamba sulla coscia peJ'- accompagnate frequentemente an.c he da cefalea n otturna. mette di ·f ar toccare il tallone . .sulle na~iche. Il n ove ago's tò c. à . fu colta im!Provvdsamente I movimenti attivi vengono eseguiti con di. da uno · .di tali accessi: dolorosi all'epigastrio a _ screta energia. Sensibilità normale. Rifiesso rotuleo: manca dal lato sinistro, a: cui . ·s eg_u ì vomito di una d:Lscreta quantità di sangue in ·p arte .coagulato, in parte trasformato destra non è possibile ricercarlo. in una sostanza di aspetto pJceo. Pe.r tale ra. Babinski assente; Romberg presente. Riflessi iridei norm.ali sia alla luc€ che alla giqne fece ricorso in osped~le. Esame obbiettivo . -- Nutrizione generale di-· accomodazione. . Deambulazione po.s sibile senza bisogno ·di ap- screta; massè muscolari è pannicolo adiposo poggiq e senza ·Che l,i.Rf.e rma ·dimostri alcuna. ben sviluppati; colorito roseo; muco.se visi~ili sofferenza. · · . ·uh po, ·p allide. Nulla ·d i notevole all'esame delle · L'arto inf.eri ore destro è fortemente deviato fauci, d ella faringe, del toraoo. Addome. - Non meteorico, .senza liquido 11- · formando un angolo a 1concavità esterna con be.ro, un po' dolente in corrispondenza della l'apice in ~qorrispondenza deq ginocchio. Esame ginecologico . - Nulla di notevole. · r-egione .epigastrica. Lo stomaco con limite inferiore circa due dita Esame delle urine. - Albumina e zucchero • al di sotto dell'ombellico; non presenta rumore assente. . Durante la degénza in ospedale (circa 5 mesi) di guazzamento, nè ristagno di cibo. Esame del succo gastrico. - Acidità normale. l'inferma non ha mai febbricitato. Le è stato applicato un apparecchio gessato senza alcun van- A·s senza di acido lattico. Fegato e milza nei limiti normald. taggio. La puntura di saggio del ginocchio deSistema nervoso. - Nulla d1 notevole. stro ha dimostrato come l'enorme tumefazione • Sistema linfoghiandolare. - Micropoliadenja. foss e formata in gran parte da tessuto molle e da sa.ngue, essendo necessaria · l'introduzione Esamft ginecologico. - Nulla dì notevole. dell'ago per parecchi cm. prima di giungere sui &ame delle urine. - Assenza di alb11mina capi ·articolari. Una cura di iniezioni intrave- e .d i zucchero. nose di N eosalvarsan (.cgr. ·45-55-55) di iniezioni L'inferma viene mantenuta per circa un m ese di calomelano-. (0,10) e di ioduro di potassio a dieta lattea ed in riposo. Continuando le sofçgr.' 2 pro die ) .sono r iuscite pure del tutto inef- ferenze gastriche, le vengono praticate 7 iniefi,c aci. · ~ zioni di calomelano di 10 cgr. ciascuna, alla distanza di 7 giorJ!i l'una .d all'aitra. L'inferma 3) Gastriti ,sifilitiche. in seguito a tale cura torna a godere buona Le les ioni sifilitiche dello stomaco h anno nel- salute; non accusa più dolori, ha appetito. la prati.ca l1no sp eciale interesse perchè possono e le è possibile alimentarsi ieon una dieta mista, simulare a perfezi one sia il quadr<l dell'ulcera, · abbondante, senza .alcuna sofferenza. che quell o del cancro. A .. . R ... , stiratrice. Entra in ospedale 1'11 otNei due casi che io qui riporto in dettaglio, tobre 1914. DIAGNOSI CLINICA. - Gastrite pilorica ulcer osa la natt1ru sifilitica della malattia gastrica è st.ata accertata dalla pronta guarigione otte- luetica. REAZIONE DI WASSERMANN eseguita con siero 11uta in seguito alla cura con Neosalvarsan: di sangu·e : positiva completa ( + + +). 44. namnesi. - Nulla di imp ortante dal lato P ... I ..... , entra in ospedale il 9 agosto 1913. · DIAGNOS I CLINICA. Gastrite ulcerosa di 01'i- ereditario. Mestruò all'età di 10 anni e m ezzo e successiv.. e m€Struazioni sono state sempre gine l11 Pfica. 1

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1097 dolorose e talYoltà irregolari. Contrasse matr.imonio all'età di 22 anni e da ta.le unione ebbe. un? sola gravidanza a termine: la figliçi. vive in buon-e <!ondizioni di salute. ~ discreta beYitriiee, ha avuto sempre mediocre appetito. Verso la fine delJ'anno 1913 cominciò a no. tare sofferenze _gastri~he <;onsistenti in un sen· so di 'peso allo stomaco insorgente. qualche ora dopo il pastò ac~ ompagnato 1spesso da vo. mito. Il giorno 8 dicen1bre c. a. in seguito al· f inges.Lione di un l)ltrg,a.nte oleoso ft1 colta ~m­ provvisamente da dolori a1lo .stomacio a etti se.. gu ì von1ito alimentc'lre contenente dei gr0ssi coaguli sang·uigni; contemporaneamer1te in.sor. se una i1otevole debolezza generale e dopo qual. che ora emise con le feci una notevole cp1an. tità cli sangue trasformato in u11a inassa picea. La natura di tale sosta.11Za f11 stabilit.a da un n1edi.co chi·a.mato d'u11ge11za. In seg11ito a ripo. ·so e dieta. lattea si ristabilì cç>mpleta mente e tornò alle sue abituali occupq..zioni. Circa una ~ttimana prima dell'·i ngresso in q11esto ospedale fu all'improvviso colta di n110\ 0 dopo cir· .ca due ore dal pasto della ~r.a, da violenti dolori all'epigastrio accompagnati da vomito ostinato alimentare, biliare, mucoso. Nei giorni successivi, intervenendo vomito e dolori ad ogni ingestione di cibo, l'inferma fu costretta a mantenere una dieta lattea. L'infer1na. ha notato che il decubito laterale sinistro provoca ed aumenta le .sofferenze Sl1ddette, mentre il decubito st1p ino e il lateraJe destro alleviano e fan~ n o sc omparire ogni disturbo. ' Talora co11 il vomito ha notato la emissione di sostan.Ze alimentari in·gerite uno o due giorni prima. Non ha avuto in questo periodo nè ematemesi, nè melena, nè ittero, nè febbre. Ha stipsi. Minzioni nòrmali. · E.o;ame obiettivo. - Condizioni. generali piu~ . tost.o deperite; colorito della, cut.e pallido; mucose visibili leggermente cianotiche. Nulla di 11otevole al l'esame de.Ile fauct1 della faringe, de.J torace (cuore e po1mo1ù). · Addome.. - Non m-eteorico, 1Jn po' dole11te aJ.la pN>.-SSione, del quàdrante s11periore sinistro e dell'epigastrio. · s·tomacv. - In seguito alla somministrazione delle polveri del Frehri-chs app.are notevolmente aumentato di v·olmne e ,spostato in basso. Ben. chè l'inferma accenni a ristagno gastrico, l'e. same con la sonda gastrica esclude che quest o rapp1·esenti un fatto costante. Alla Radioscopia, in seguito a somministrazione di una minestra al bismuto, appare tre dita sotto l'ombell.i.co; bolla d'aria di notevole Yolume; antro pilorico riemrp ito parzialmente. Peristalsi in primo tempo accentuatissima, do. po mezz'ora nòtevolmente indebolita. Il vuotamento dello stomaco non· comincia che dopo ~ . molto tempo dal pasto. Spostabilità gastrica ben conserv.a ta. L'esame del sUJCco gastrico dimostra: reazione acida; reazione Gunzburg negativa; Congo: ,' negativa; acido lattico assente. Fegato e milza. - Nei limiti normali. S'istema ·n ervoso. - Nulla di notevole. Esame ginecologico. - Negativo. · !\ficropoliade- ' Sistem.a linfoghiandolare. • ma.. Esame delle urine. - . .\.ssenza . di Albl1mina e di z\1cchero. 1

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Dul::ante Ja degenza in ospedale vengono pl'aticat'e all'inferma tre iniezioni intraven ose di Neosalvarsan cgr. O. 75, O. 75, 0.90 a distanza di 10 giorni l'una dalraltra. Contemporaneamente · la malata viene mantenuta ad una dieta alimentare mista, non abbondante. In seguito· a tale c11ra specifica, l'inferma ha 11otq,to l~n' intenso miglioramento, non ha più ct.olori gastrici, ( nè vomito, ma.ngia c on a ppetit.o, digerisee bene. •

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h) Spleno1ue.ga.lia sifiljticA febb1•ile ..

:.\Iolto ra.i·e s~110 le lesioni sifilitiche terziarie della n1ilza . N·e l caso che CfNi trasc1·ivo la 'malata si presentò alla. nostra osservazione in condizioni tli noteYole deperimento con 1111a feb', bre i·r itermittente che durava da parec.chi mesi, con un .tumore di milza di notevole \1.o lume e senza aJcµn d.ato anamnestico ed obiettivo che facesse sospettare l'infezione luetica. La nes. suna efficacia della spleneietomia· sul decorso della malattia (operazione eseguita d{ll professor Cassini e felicemente riuscita.) ; i caratteri istologico della milza asportata, la presenza di 11na lesione ulcerosa a carico del ct1oio capelluto, fecero sorgere il sospetto della ·origine lµe. ti.ca della malattia. Eseguita la reazione .d i Wassermann, questa · riuscì positiva completa. · Una iniezione intravenosa di Neosalvarsan (O.~) troncò in 24 ore la febbre che 'd urava da lungo tempo; con il proseguimento della cm·a rifiorirono le condizioni genePali e l'inferma guarì completamente. P... M .. ., donna di casa, di a.uni 52, ma.r1tata. Entra in ospedale in 22 lt1glio 1914. Esce il 24 magg.io 1915. Diagnosi clinica. - ~ pleno111egalia sifilitica if ebbrile. Reazio1Le di W assernLann e.seguita con sie· ro di sangue, positiva c.o mpleta. Ana·ninesi. '- Padre e mada.'e morti di malatt ia imprecisabile; la madre ebbe sei gravidanze a termine, nessun a.borto, due figli sono morti per aplopessia cerebrale, tre in tenera età. Dei sei figli .attualmente vive solo l'inferma la quale ha avuto a:llattamento materno. Questa n on ricorda di aver avuto i com1mi e.san. temi <lell'inf a nzia; m estruò a 13 a nni e le mestrt1azioni successive furono sempre regolari. Cor1trasse matrimonio, all'età di 26 anni con uon10 sa no che morì in s eguito p e1· suicidio. Tre anni fa passò- a seconde nozze con uomo indenne da mali \'en·erei e sifilitici (al dire dell'inferma) e anche da questa seconda unione non ha avuto figli. Assicura di essere stata bene fino a due anni fa, epoca in <::ui l'inferma · fu colta improvvisa.mente ed i11 pieno benessere da intensi brividi, febbre alta, cefalea, malessere generale sintomi che si son-0 lna.nten11ti, al dire' della paziente, costanti fino al momento attuale. L~ febbre si iniziava verso il mezzogiorno e scompariva la notte con moderato sutlore determinando un miglioramento notevole sulle condizioni generali dell'inferma· tanto che questa di tale migliora.mento profittava talvolta per alzarsi. Le ele,·azioni febbrili

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raggiungevano i 38°-400. In tutto qu~sto periodo sangue non ci ct·aya alcun dato importa.pte per non p.a acc•sato mai vomito, non dolori nelle la diagnosi. . varie parti dell'organismo, non itterizia non diS i decide una laparatomia esplorativ'a.. sturbi gastro-enterici e nell'a. minzione.' Solo ha . S_ettembre 1914. - Operazione: (prof. Casaccusato assenza di appetito; da allora l'inferma sini). è andata deperendo progressivamente fino allo Laparatomia mediana. - La tumefazione adstato presente. Una settimana fa ha cominciato dominale osservata nell'esame obbiettivo ri~d avve~'tire sen~o di peso all'epigastrio, specie , sulta a carico d~lla milza: questa è notevolm segtllto alla ingestione di cibo anche se limente-aumentata di vol11me; intensamente conqu.ido, senza irradiazioni, piro.si od eruttazioni gesta; conserva la forma normale. a?1de. ~olo due giorni fa ebbe qualche conato Viene eseguita con facilità e rapidamE!nte la di vomito senza emettere ·S ostanze . ingerite. splenectomia. Contem·p oraneamente a detti disturbi .si sono Sutura delle pareti addominali manifestati dolori ad·d ominali diffusi con diarGuarigione per prima intenzione. rea (sei, sette scariche al giorno). Le feci sem. Al?uni ~orni dopo l'atto operativo le condibra 1?:on abbiano a~'-Oto ·c aratteri speciali poi- zioni dell 1nferma erano già tornate del tutto chè I inferma nega in esse presenza di muco e ~~i1_i a quelle del periodq preçedente all'opedi sangue. razione. La febbre intermittente persisteva imEsame .obbiettivo. 23 luglio 1914. - Scheletro mutata. regolare: Notevole denutrizione generale. ColoEsame anatomico della milza. - Milza molto rito. pallido .della cute e delle mucose visi.bili. aumentata di volume, ricca in sangue, di forReticolo venoso cutaneo aécentuato. Lingua ma normale; capsula poco ispessita; consistenumida, leggermente patinosa. Faringe un po' za leggermente aum-entata. Alla superficie di . arrossata. Polso 26 rrtmico, a media pressione taglio; aspetto uniforme: si n.ota che le· trnbepiuttosto c€lere. ' cole connettivali sono pochisSjmo ispessite; folEsame ginecologico negativo. licoli p·oco visibili. Nella regione parietale s inistra · a carico del Esame isk>logico. - Aumento del tessuto con- . cuoio capelluto presenza di una ulcerazion.e della grandezza di una moneta da 5· lire a mar- nettivo della polpa splenica, degenerazione jar · gini lep.tamente continuantisi con il fon do, con lina dei follicoli. In seguito al risultato dell'esame operativo scarse granulazioni ricoperte di un essudato sorse il sospetto della natura sifilitica della ma.. purule!l(to. All'intorno di tale ulcerazione il cuoio capelluto è sostituito da un tessuto cica- lattia. La R di w.. riusci positiva completa. triziale. Tale ulcerazione al dire dell'inferma, Si esegue una prima seri-e di 4 iniezioni intranon era stata considerata di natura luetica da venose di Neosalvarsan (0,90 ciascuna). Sin dal uno specialista di malattie cutanee a cui prece- giorno su~cessivo alla prima iniezione la febbre scomparve; le condizioni generali. ben presto dentemente \si era rivolta. migliorarono; la ulcerazione del cuoio capelT orace. - Fqsse sopra e sottoclavicolari. àpsi trasformò in una piaga che cicatrizzò pariscenti.. Apici ad uguale altezza. Escursioni luto abbastanza rapidamente. A distanza di circa respiratorie normali. All'ascoltazione posterior- due mesi viene eseguita una ser.onda serie di mente ronchi e sibili diffusi a tutto !'.ambito iniezioni Neosalvarsan (0,90 ciascuna). Guaripolmonare. gione completa. (;uore. - Aia cardiaca leggermente ingrandita. All'ascoltazione, 2° ton10 aortico lln po' Lavoro pervenuto in redazione il 31 marsquillante. zo 1917. Addome. - Meteorico, aumentato di volume in toto, con reticolo venoso evidente specie ne.gli ipocondri. Pareti tese un po' dolenti alla Errata corrige. pressione; non difesa addominale. ' Milza. - Nell'ipocondrio sinistro si palpa.una Per un equivoco la prima parte <li questo laT<>ro tumefazione che in basso raggiunge quasi è stata pubblicata nel numero precedente di questo l'ombelicale trasvers.a e che in alto si perde nel- giornale senza la correzi9ne delle bozze per parte l'ipocondrio; pit1ttosto dura, indolente, non ben deil'autore, donde la presenza di numerosi errori delimitabile (milza? rene?). tipografici. Fegato. - In alto n-ei confini normali. In Mi limito qui a far notare come il 3° capoverso basso sulla linea mediana raggiunge il punto della 2a. colonna della pag. 1062 deve esser cosi fordi mezzo della linea xifombellicale. Sulla emi- mulato: claveare oltrepassa di due dita il bordo costale. « Una analoga affermazione fu già emessa dal LeA causa d ella tensione delle pareti addominali, « vaditi e Jamouonuchi in base ad altre consideranon si riesce a palpare netto il margine infe- « zioni. Certamente tale proprietà. deve anche essere riore nè a determinar-e i caratteri della sua «legata alle speciali modalità con cui si verifica la «disintegrazione dei tessuti e da questo punto di superficie. Apparato linfoghiandolare. Nelle regioni «vista anche all'agente causale. Cosi si spiegherebinguinali e nella cervicale sinistra presenza di «be come la spirochaeta pallida sia capace di deter« minare- le modificazioni nel siero necessarie alla piccole ghiandole, spostabili, indolenti. Nel primo periodo della degenza in ospedale « produzione della reazione anche eoorcit:ando la sua non sorse il sospetto di una infezione luetica; "azione su tessuti diversi. Ma quali sono i tessuti uno specialista di n1aJ.attie cuta11ee aveva esclu- « ln cui disinte~razio11e in c011dizion;. speciali avrebso che di tale natura potesse essere la lesione (< bp lu c~11~1cltù ùi rendere il t:;lero attivo per la <i. reuzione di \\·assermann? ». C. V. del r11 oio capelluto; l'esame morfologico del 1o;


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NOTE E

SEZJONR PRATICA

CONTRIBUTI~

Contributo all'uso della soluzione iodo-benzolica nella pratica chirurgica. (Osservazioni sperimentali e cliniche). Dott: GIOVANNI ZANE'l"l'I, Capitano Medico di complemento. In una comunicazione da me fatta alla So-

cietà Medico-Chirurgica· di Bologna, nella aduna.nza del 5 febbraio 1914 (1), proposi, in sostituzione della tintura di iodio nell~ pratica 1chirurgica per ovviarne ai nuemrosi in<::onvenienii, l'uso di una soluzione di '"iodio nel benzolo, .che chiamai soluzione iodo-benzolica: dai risul-

iati delle prime ~icer<::he sperimentali e cliniche, mi parve non solo il -migliore di tutti i· succeiu ...u

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. ~lici di tecnica, mediante le quali si suole misurare l'efficaeia battericida di un 1iquido; senza entrare in discussione critica. delle ragioni che mi fecero ad·d ottare il metodo usato, e che sono d~ttagliatamente ~sposte nel lavoro originale-(4), vengo a descriverlo brevemente, dandone i risultati. ·Le prove sono state eseguite contemporaneamente· imbratt~do con una stessa· pa,.: tina batterica, perle 'di vetro smer.igliate, fili di seta, pezzetti· di carta bibula e pezzetti cli spugna, essiccando prima brevemente 'in termostato, poscia per qualche ·ora in essic.c atore, i materiali iimbrattati, inutile O's serva.re che. era· costante il diametro delle perline, là grandezza delle · spugne, delle cartine e dei fili di seta. Le •

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prove furono 'eseguite con i seguenti germi: stafilococco piogene aureo, b. coli, vibrione ' del ·Colera, spore catbonchiose. Si sono sempre fatte prove di controllo rispettivamente con alcool a 95 e con beniolo. I dati per ogni sin-

danei della tintura di iodio, ma a que~ta stessa pot~rsi sosti~uire per i vantaggi che qui brevemente riassumo: golo germe sono ri:feriti nelle tàbelle che se10 elevata percentuale di iodio (9. 75 %) ; guono. .. 2° grande stabilità di composizione e titolo; · 3° · p-0tere antisettico uguale o maggiore a PRIMA &ERIE D' ESPERIENZE. quello della tintura di iodio; Bacterium coli essiccato. su perle 4° maggiore-sicurezza qi a;d,operare un sol(48 ore termostato, t . .37). vente a tipo costante di quanto possa. praticaDr.rata Jodobensolo Tiniura Benzolo Alc0ol del! 'azione di iodio mente avvenire per l'a1cool, il quale col suo alimentare o diminuire del grado} alcoolico" 1 minuto - -+• I 2 minuti - varia il suo potere solvente p.er lo iodio; +-. + . 5 -+ + + + . 5° facilità di liberare la soluzione iodo-ben- 10 ' " -+ + -+ + + 2olica con semplici lavaggi con acqua, quand-o 15 " + + -+ + + '+ + vi si sospettasse la presenza di acido iodidrico . ,. Vibrione del colera essiccàto su perle. formatosi a spese di sostanze organiche ossi(48 ore termostato, t. 37). dabili, introdottesi ·accidentalmente nella ·soluDurata Jodobenzolo Tintura Benzolo Alcool zione (pul~iscolo atmosferico, filamen~i di gardell'azione di iodio za, cotone· od altro); . 1 minuto ++ ++ +++ 6° minor costo del benzolo i·n confronto al2 minuti ++ ++ ++ ++ l'alcool. -Sta"{ilococco piogene aureo essiccato su perle. Colla presente nota è mio scopo il portare un (48 ore termostato, t. 37). altro contributo di ricerche, sul potere steriDurata Jodobenzolo Tintura Benzolo Aloool li~zante della predetta soluzione iodo-benzolica, dell'azione di iodio sia studiato sperimentalmente, sia nella comu1 minuto -+ + -+ne pratica chirurgica e nella chirurgia di guer2 minuti -t- + - - + + ra, tanto più che c·ontinuano da parte dei chi8 - -+ + + + " ru:r:ghi, ad essere rilevati in.c onvenienti per l'u- 10 + -+· + -+ ,," -- -- · + + + + so d_e lla tintura di iodio (2) (3). Nell'aprile e j 5 maggio del 1915 nell'istituto di Igiene della R. U. ~·pora carbonchiosa essiccata su perle. di Parma, volli studiare in ·collaborazion.e con Durata Jodobenmolo Tintura Benzolo Alooo la dottoressa Pellegreffi, l'azione bactericida dell'azione di iodio della soluzione iodo . .b enzolica, per accertare se 1 or& - ;-• - · realmente dal punto di vista della sua ·efficacia s ,, + + • • 6 eontro i germi ìnfettanti, versa i quaJi viene di + + . " + + .+ 2' solito adoperata nella p·r atica, dimostra . una · 8 superiorità di azione in confronto con la tfn-. Come risulta da questi dati, la soluzione iotura di iodio. Le prove _che sono qui riferite do-benzolica si mostra energica bactericida . per rientrano in quell'ordine di determinazioni sem- · i patogeni non sporigeni; anche lo stafilococco • l..

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pul·e discreta1nente l'esistente, non i·elliguardo au· uso· della sol-uzione io<lo-benzoeiste un minuto a.JJa sua azione. lica nella pratica di guerra, io stesso potei ab...·rra il poter-e bactericida della soluzione iodo- bondantemente usarla essendo stato sin dai .. benzolica e quello della tintura officinale al primi giorni del maggio 1915 mobilitato co~ una 10 %, intercedono differenze di scarso valore compa:g'n ia di Alpini operante in Z·ona Carnia; pratico. Queste modeste differenze sono però e per avere apparte-n uto per oltre t1n anno semin favore della -soluzione iodo-benzoli.ca. pre allo stesso reparto sulla linea di fuoco, potei Dalle .esperienze deriva ancora come operan- valutarne l'efficacia .sui moltissimi feriti con do con support· diversi per ·i germi (perline, ' essa trattati al posto di medicazioné. Prima. an' fili di seta, cartin~, . piccole !7Pugne), si concora che si iniziassero le ostilità, ebbi cura di • • e servendomi statino lievissime differenze di azione. I fili 'di farmi spedire del benzolo ·puro . . seta, come era logico aspettarsi, a pari condi- dello . iodio che si. trova in caricamento nel cofazioni si lasciano disinfettare un po' meno facil- netto di ·sanità per truppe alpine, potei anche mente: nelle prove di .controllo ·fatte con ben- senza bisogno di bilancia prep.arare la soluzolo e con alcool a 95°, si osserva che se debole zione iod-0-benzoli.ca satura a temperatura amè il potere antisettico del benzolo, non .grande biente e cioè al 9. 75 %, il che facevo con estrema • è icer.tMnente quello dell'alcool, sul cui valore i ..taqilità, aggit1ngendo. all'iodio in scagliette, Jenohirurgi a parere mio e di altri esagerano; quin- tamen~ il ·benzolo, sino a che l'ultima quantità di il grande potere anti$ettico della tintura di di iodio passasse stentatamente in soluzione; • iodi o e più .ancora della soluzione iodo-benzo- cosa che si ottiene in pochi istanti, data la lica è dovuto allo iodio che esse contengono e grande solubilità dello iodio nel benzolo; tale che nella seconda è coad·i'Uvato dal forte potere operazione alla quale avevo addestrato i•aiutante di. sanità della ~ompagnia, ri-esce di gran di penetrazione del benzolo. · Riguaroo all'l1so della soluzione iodo-benzo- lunga più sollecita che a preparare la soluzione • lica nella chirurgia comune, esso non è stato alcoolica .di iodio. . Nel lu·n go periodo pa.ssato con tale reparto, ailCOt'a n1olto d iff11so, in parte per la resistenzà che i chirurgi in g~r1ere pffrono ad ogni 1inno- medicai circa 150 feriti di gravità varia, e colvazione nel campo dell'anti.sepsi preoperatoria, piti in .r egioni ·varie; appena portatO al posto in parte perchè la diffusione e la popolarità che di medicazione, .su ogni ferito prima di applicare la medicatura sterilizzata prepar.a ta, con haru10 assunto il metodo del Grossich originacompresse di. garza sterile, che trole, fanno scomparire e soffocano qualunque .una delle . ' stesse, montata st1 di tentati\·o di innovazion-e e di migliorarr1e-nto, vansi ne11e m·edicature . . tanto più se e.sso parte da un modestissimo me- ·una pinza, cospargevo · di soluzione iodooonzodico italiano. Nella Rivista sanitaria Siciliana lica tutta .la regione attorno alle ferite: fra tutti i feriti medicati in tal guisa, senza t-rascrid.e1 1915 (5), il dott. S'a ntonooeto <.'hirurgo a Meldola (Fo~lì) , presenta rina statistica di una verne . l'el~nco, ne ricorderò i più importanti trentina di mterventi chirurgici in cui la steri- cl1e pur avendo riportate gravi lesioni, guarilizzazione preoperatoria era stata eseguita con rono senza compliicazioni setti.che, ovvero ritorsoluzione iodo-benzolica( fra questi troviamo narono alla compagnia, e ciò è importante per tre laparo.tomie per lesioni dell'utero e degli il mio metodo, secondo la vecchia sentenza di · annessi, sei trapan.a.zioni dì mastoi·di per ma- chirurgia di guerra che dalla prima medicatura • • itoidite, dl1e cure radicali di ernia, d11 e opera- dipende la sorte del ferito. Medicài con soluzione iodobenzolica, appena zioni per idrocele, sei casi di suture estese c11tanee per ferite lacero-contuse, una operazione portati al posto di medicazione, sette feriti con per va.ricocele, due resezioni ossee pe~ carie delle lesioni articolari d.elle più importanti articola1 zioni e con gravità varia, sei con fratture dellP ossa. d~l piede e della colonna vertebrale, alcuni casi di amputazioni e disarticolazioni di grandi ossa, cinque feriti al cranio con lesioni dita. e di nevrectomie per nevralgie ribelli. In os.c;ee e meningee, t1no all'addome con ferit.'l tutti questi casi, eccettuati l e mastoiditi ed i penetrante ed otto feriti al torace con lesione due casi di tubercolosi ossea, ottenne · perfetta polmonare; in alcuni di questi feriti furono guarigione per prima intenzione, senza alcun praticati, al posto di medicazione, piccoli infenomeno irritativo a carico della cute come terventi (asportazione di proiettili superficiali regola•pe.sso si ha usando la tint11ra· nei due ca~i di od annidati nel cellulare sottocutaneo, • tubel'colosi ossea che medi-cò qt1otidian A.mente rizzazione di frammenti, asportazion~ di schegoon soluzione iodo-benzolica. ed in un ascesso gie ossee, ecc.): tutti in t.empo relativamente bre\'e ritornarono sulla linea di combattimento frPddn della coscia, ottenne pure rapida gllarl• e molti alla propria compagnia. J"ione con scarsa ~ecrezione. pi'-)g'~ ll e,

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Meritano di essere notati i feriti al torace ( feriti che avevano riportate solo lesioni cutanee, con lesion e polmonare, che tutti indistintaottenni pu~e ottimi risultati e guarirono per mente,, se11za alcuna 'c omplicazione, ad ecce- prima· intenzione tutti i casi nei quali applicai.la zione di qualc-he lieve versamento ematico, sutura. In nessun caso osservai irritazion.e, benguarirono pei· prima intenzion~ ritornando do- chè la soluzione iodobenzolica fosse applicata po poco al proprio reparto; è pure interessante ab_b ondantemente ed esteSamente e cosi pure il Ca.80 di un ferito, certo V... ,1 in cui una grar. ness1m inconve:r:iiente osservai usandola per nata aveva. prodotta una gravissima ferita da curare processi settici cutanei (flemmoni, astrappamento con s.papp-0lame.q.to di tl1tti i tes. s,c essi, impetigini, sicosi) qve fu applicata ri, suti al braccio sinistro, ed in cui fu esegui~ petutamente ed in tutte le forme m·e diche co.1,runputazi·one d'urgenza stilla immediata lin·e·a muni che ,si curano 'nelle infer.m erie ove si usa di combattimento, usan.do la soluzione iodoben- lo iodio esternamente (lievi ver.samenti pleuzolica oltre .che per la sterilizzazione della cute riei, pleurodinie, leggere infiammazioni articodel paziente, anche per la sterilizzazione delle lari, ecc.); ·così nessun ferito o malato ha mai mani dell'operatore, .cosa che pt1ò riuscire di lamentato il bruciore 1molesto, che dà invece asgr.ande giovamento in ·ca.si di assoluta urgenza, sai spesso Ja tintura di iodio, specie se è. di sotto il fuoco avversa.rio e per la mancanza d°i vecchia preparazione . .. acqua, data la nessuna irritazione che sulla Tengo qui a far notare come da osservazioni pelle porta la ·soluzione iooobenzoliea (so di orali fattimi, da letterè perven,1temi e da scritti • colleghi che, avendo v:oluto. usare la tintl1ra di compar:si, mi risulta come vi siano ancora me, iodio P.er la sterilizz~ione delle mani, ne ri- di ci e chirl1rghi che confon,d ono la soluzione portarono gravi dermiti e flemmoni) : il su.d- iodob·enzolica con la soluzione iodob.enzinica, detto· militare, inviato poscia in un o.spedaletto e quindi il benzolo del catrame con la benzina da campo, g11arì per prima intenzione ed è ora del petrolio, composti che nl1lla hanno in CO· munito di arto ortopedi·co. E degno pure di in- mune per composizione chi1nir,a e per costituteresse il caso deil .soldato M... , il quale riportò zione, essendo il primo un composto di seri.e per pallottola di fucile, una vaiSta ferita lacero- aroniatica, che scioglie lo iodio in proporzione • contusa al padiglione d'.ell,oreechio sinistro d-i- del 9. 75 %; l'altra un idrocarburo della serie viso ir1 oiù lembi ed una ferita a striscio alla gra.c;sa,. che scioglie lo iodio appena all'uno • regione mastoidea corrispondente (limite supe- pèr cento. · riore), con lesione del tavolato esterno · ed in. Senza volere fare gli elogi di un metodQ che terno; al posto di medicazione fu eseguita la da me è stato per il primo ideato e consigliato, sutura del padiglione, alla ferita cranica fu- mi è lecito sperare che .l'esame di quanto ho rono dati alcuni punti di avvicina.mento e mes- esposto possa invogliare i chirurghi ed i me'SO dr,enaggio; gtiari ·per prima i·n tenzione dici pratici ad usarlo co~ larghezza; e t~rmino ·della lesione auricolare, per seconda in breve questa ~reve mia. nota, riportando ciò che il tempo di quella cranica; questo .caso interessa, , prof. F . ·Rhq, generale ,m edieo della R. marina, non per il piccolo atto operati,·o e seguito, ma scrive a proposito della soluzione iodobenzoper l'essersi òttenuta 11na pe rfetta gl1arigione lica in un suo lavoro sugli inconvenienti della pe'r prima d-elle vaste lacerazioni dcl padi~ . tintura di iodio (3): «Merita di esseré ·presa gli,o ne dell'orecchio, eh.e furono suturate, cosa nella massima considerazione la soluzione iodoche ·difficilmente in tale ·regione si ottiene, ·u- benzolica del dott. Zanetti; lo scrivente si au· sando la tintura, come al viso, ove per la sot- gura cpe essa venga largamente sperimentata tigliezza della cute si forman-0 spesso flittene· affinchè le superiori autorità sanitarie dell'Ee bolle con abbondante secrezione che ostaco- sercito e della Marina possano giudicare della lano •la guarigione per prim~: J convenienza della su:a adozione ufficiale ,, . Non ho ricordati per e con 9m1a .~i spazio tutti Bologna, 1° marzo 1917. gli altri casi (circ·a una ottantina) di ferite di • media gravità i.n C11i il pro~ ettile ha interésBIBLIOGRAFIA. • • . sato le sole un.rti molli senza p enetrare in ca' (1) G. ZANETTI. Sopra un' 1iuo~o tip? di ·soluvità: le ferite a canale perfora:nti, da proiettili zione iodica per il metodo Grossich <e soludi fucile guarirono tutte per prima intenzione e zione iodo-benzolica u. Bollettino delle Scienze Mediche di Bologna, febbraio 1914. (Sunto con .grande rapidità quelle prodotte da pallotnel Policlinico, Sez. pratica, febbraio 1914). tole di shrapnel! ~ da framn1enti di granata o (2) w. HERZOG. Mun.ch. medie. Vloch., 1914, n. 48 . di bomba; tanto che tutti indistintamente ripre- (3) F. RHO. Gli inconvenienti della tintura. dt sero il loro posto di combattimento o r1ella proiodio per l'applicazion.e del metodo Grossich ed i s·uoi sostituti in chirurgia di guerra. pria compagnia od in altri reparti; negli altri

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~MNO

IL POLICLINI CO

Ann. di Medicina Navale e Coloniale fasci. ·' colo I, 1915. (4) G. , ZAN~TTI e M. PELLEGR~FFIGRINETTI Ulteriori determinazioni sul potere disinf.ettante della soluzione iodo-benzolica. Rivista d'Igiene e Sanità Pubblica, 1915, n. 23. (5) V. SANTONOCETO. La solU%tOne iodo-benzolica ·n ella pratica chirurgica. Rivista Sanitaria Siciliana, n. 3, 1915. ·

SUNTI E RAS8EGNE. ,

MEDICINA. I sintomi degli aneurismi dell'aorta. fFRENCH.

The Medical Review, 1916, n. 12).

Gli aneurismi dell'aorta offrono una varia e earatteristica sintomatologia in rapporto alla loro localizzazione.~ La sindrome è notevolmente diversa a seconda che la bozza aneurismatica ha sede: a ) nella p9rzione del vaso compresa tra le valvole aortiche e l'origine del tronco brachiocefalico; b) nella prima porzione dell'arco trasversale ·comprendente l'origine di detto tronco; e) nella porzione distale che coincide con l'origine della succlavia destra; d) nell'aorta discendente oltre il punto d'origine della succlavia; e) nell'aorta addominale. ~'A. premette che l'aneurism a dell'aorta addominale è molto raro in confronto a quello della porzione toracica. Esso ha quasi sempre sede presso il punto d'origine del tronco celiaco. Il sintomo principale consiste in un ·dolore che vien quasi sempre riferito tra l'apofisi xifoide e l'ombelico o nella regione dorsolombare. La diagnosi o è molto facile . o .offre tante difficoltà da riescire p~sso che impossibile. Talvolta l'anet1risma invece di sp·orgere in avanti in modo da produrre lln tumore pulsante ben palpabile, si sviluppa lateralmente o all 'indietro provocando erosione dei corpi vertebrali. In questi casi n ell'assenza di ogni fatto obbiettivo è facile l'errore e l ~ confusione con pancreatite cronica, •l'ulcel'a duodenale o con' forme neurotiche. Dopo ciò l'A. passa a trattare la sintomatologia dei vari aneurismi dell'aorta toracica. I. Un aneurisma loc: tlizzato fra le valvole aortiche ed il punto d'origine del tronco brac:Qio-cefalico può essere molto piccolo e trovarsi quasi interamente nell'inter110 del pericardio decorrendo senza alcun sintomo fino al momento della sua improvvisa rottura. In tali casi la diagnosi è impossibile. Q11ando l'aneurism a è più grosso fa sporge11za a destra del manubrio dello sterno determinando ipofonesi spe<'ia.lmente n el 2° spa.zio inter costale di destra .

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Talora la P:ttlsazione del tumore più che con lta mano si avv,erte con l'orecchio. I dolori, quandoesistono, sono localizzati alla· base del cuore di solito . a destra dello sterno. Sono frequenti gli attacchi di angina pectoris con senso di costrizione alla regione precordiale, dolori irradia11tisi dalla punta del cuore in alto verso la spalla sinistra e persino al braccio sinistro generalmente ver.so il lato interno: tali dolpri raramente si estendono oltre il gomito, e quando. si ha tale diff usipne e ~ giungono ·fino alle dita colpiscono il mignolo e l' ahulare. Si hanno talora sintomi dipendenti da ostacolo nel circolo della vena cava discendente: cianosi e gonfiore della fàccia, del collo, delle braccia, dilatazione delle vene s11perficiali del torace. Questi sintomi sono però sempre menoaccentuati di quel che si hanno nei casi di tumori neoplastici. Non di rado e specialmente· quando l'aneurisma si sviluppa all'ind"ietro viene compresso il grosso bronco di aestra con i seguenti sintomi: ipofonesi, respiro aspro etalora anche rantoli a:l lobo superiore del polmone Q.estro. Questi .fatti possono far sorgere il sospetto di tubercolosi tanto più che qualchevolta i fatti stessi sono accompagnati da emottisi. . Di regola il simpatico cervicale ed il nervo la~ingeo ricorrente non sono -0ompromessi, quindi non v'ha modificazione del lu:rpe pupillare, nè paralisi della corda vocale. D'altra parte non c'è-compressione tracheale e quindi non vi sono disturbi respiratort del tipo della stenosi trach eale; non comprime !,esofago; non comprimeil tronco brachio-cefalico e la succlavia sinistra, ·e quindi non v'ha differenza del polso radia.le ai due lati. Le vertebre ·non sono usurate e quindi non vi sono dolori di schiena, nè è compromesso il plesso brachiale e perciò non vi sono dolori irradiantisi lungo l,arto di destra. .Riassumendo negli aneurismi aortici con se. de tra le valvole aortiche .e l'origine del tronco • • brachiocefalico: a ) i sintorn i abit11almente presenti sono: angina pectoris, segni di ostacolato circolo nella i•ena cava dis cendente, ipofonesi nel 2° spazio intercos tale di destra, presenza di pulsazione espansiva o ariche di un vero t1i,mo· re pulsante in detto spazio, dolori a destra deI manubrio dello sterno, sintomi di compressione del grosso bronco di destra nel lobo superiore del pulnione dello stesso lato; mentre b) i sintomi abitualmente assenti sono: disuguaglian•a fra il p olso radiale ai due lati, anisocoria, dolori. al braccio destro, segni di stenosi tracheale , ptosi, paralisi d~lle corde v ocali, iegni di stenosi· esofagea, dolori al dor.~o, pulsazion~ •

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SEZIONE PRATICA

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percettibile con la. palpa%ione profonda nelfin.cisura sopra.sternale.

II .. Quando l'anet1risma è localizzato nella prima porzione de11 ·arco trasversale comprendente l'origine del tronco brachiocef alico si I ' sviluppa spesso un tumore pulsante nel 2° spazio intercostale e talqra anche nel primo con ipofonesi alla percussione. L'aneurisma tende a comprimere la vena cava discendente ed il grosso bronco di destra, donde probabilità dei sintomi sopra acpennati. Oltre a ciò esso tende a comprimere il tratto d'origine del tronco brachiocef alico e quindi il polso radiale di destra presenterà un ritardo ri spetto alla radiale ·sinistra e sarà talora anche meno pieno. Non raramente è compressa la trachea co11 i relativi dist11rbi del respiro. P11ò essere con1presSO' il simpatico cervicale . di destra donde midriasi allo stesso lato nel caso di irritazionP e miosi in caso di paralisi, e può a nche aver.si ptosi. I dolori sono di regola locali z~a ti alla. sede dell'aneurisma, ma q11ando q\1esto Ri svi luppa fino al punto da comprimere le bran·ch e inferiori del plesso brachiale si hanno dolori intensissimi alla r egione scapolare ed aJ braccio destro irradiantisi fino al lato ulnare del'1'avambraccio e della mano e possono aversi anche atrofie dei muscoli jnnervati dalle fibre lese. Solo di rado sono compromessi l'esofago e il n ervo laringeo ricorrente (ansa attorno alla Aucclavia di destra). _l\.nche l'usura delle verte. ... bre è rara e lq11indi i dolori al1 n. schiena non sono frequenti. Quando l'aneu r~s1na si svil11ppa ulteriormente verso l 'arco aortico trasversale , ad un certo punto comp a re u 11 tumo re pulsante all'incisura soprasternale. Riassumendo negli a n euris}r1i a.artici con sede nel primo tratto dell 'arco trasversale con1prenden te l'origine del tronco brachiocefalico: a ) i sintomi abitualmente presenti sono: angin,a pectoris, seyni di ostacolato circolo nella vena cava discendente, ipofonesi al 2° spazio . intercostale di destra, pulsazione espan.siva o titmo re pulsante in detto spazio, d olori a destra del tratto superiore deUo st erno, segni di compressi one d el arosso lJrurico di destra, polso radiale più picco I o o in ritardo al lato d estro, dol ori al braccio destro, segni di s t_eripsi trach,e'ale, pul . sazione perce ttibile alla polpazione profonda dell'inci siva sopras ternale anisocoria, ptosi iJ. des tra; mentre b) i sintomi a.bit11almente assenti sono i segni di stenosi esofagea, dolori al rlorso, paralisi delle corde v ocali (a meno che l'aneuris·ma 11.on sia molto grosso) . III. Quando l'aneurisma è localizzato nella porzione distale dell'arco aortico in corriapon-

denza delrorigi:ae della succlavia sinistra, data la direzio11e indietro dell'arco, il t um ore pulsante sulla faccia anteriore del torace si rileva solo quando l'aneurisma è molto grosso. \/iceversa i sinton1i da compressione sono più imponenti. Non di rado è compromesso il ricorrente di sinistra don,d e p·a ralisi d·e lla corda vocale dello stesso lato e tosse secca a tipo particolare. La pressione esercitata sul simpatico cervicale determina midriasi o miosi a sinistra ri~pettivamente per irritazione o· paralisi. C'è anche tendenza alla ptosi. Quar1do è comprom esso il tratto d'origine della su cclavia sinistra il polso radiale allo stesso lato è più piccolo e meno frequente. Nei casi di compr-e ssione delle branche inferiori del plesso brachiale di sinistra si hanno dolori al braccio dello stesso lato. Sono anche frequenti i .d olori alla, regione s·u periore sinistra del dorso con tenden.za alla irradiazione lungo i i1ervi intercost ali per usura d1elle ver~ebre. Se vien compresso il grosso bror1co di sinistra si avranno al lob o superiore dello stesso lato ipofonesi, ind ebolimento del :respiro e del fremito vocale e talora anche rantoli, fen om eni che rendono possibile · uno scambio diagnostico con la tubercolosi dell'apice. Talora si ha disf,agia per compressione dell'esofago. Può essere compressa anche la trachea e nei · casi di enorme sviluppo può essere compresso anche il grosso bronco di destra determinando nel pulmone destr,o i fenomeni che ordinariamente si riscontrano a sinistra. Negli aneurismi rli questo gruppo i soli sintomi che mancano so110 quelli provocati dall'ostacolato circolo del• la vena cavadiscendente. ' Riass11mendo negli aneurismi aortici "'della porzione distale dell'arco aortico i& corrisp0ndenza dell'origine della succlavia sinistra a) i sintomi abitualmente presenti sono: dolori alla r egion e superiore siriistra del clorso e al braccio de llo stesso la to~ paralisi della cor da vocale sinistra e to sse secca, aniso co,ia, ptosi a sinistra, segni di sten. os~ esofagea e tracheale (rari), impiccoliménto e r allentamento del p olso radiale sinistro, segni di compressione del gro$so bronco di sinistra o di deslra, mentre b) i sintomi che abitualmente manca no sono : segni di os tacolato circolo della v. cavadiscendente, ipofonesi e piilsazione espa·n siva al torace (a rn en o clie l'arieurisma n o1:i sia molto grosso), dn~nri al braccio de stro. . IV. Quando l'ane11risma è localjzzato all' aorta. toracica discendente al di là dell'origine della succlavia sinistra la diagnosi è in genere difficile se non si ricorre alla radioscopia . L'aneurisma si troYa così in· b1sso che non può determinare i fa.tti da compreRRion e che fa.cilitano la ~

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l L P.OLICLI ~ JCIJ

· diagnosi (legli aneurismi localizzati suU 1arco aortico. I soli sintomi da compressione presenti sono quelli a cari co delle vertebre e dei ner,·i intercostali, del bro.nco ir1 feri ore sinistro e dell'esofago. Talora questi sintomi esistono isolati e . rend.ono possibile la confusione diagnostica r1spett1vamente con una r1~vralgiti idiopatica, con una pleurite o esjti di q11esta, e con un cancro dell' esofago. In questo gruppo di n11c 11 ris1ni ad L~nq11e a ) i sintomi abitualmente presenti sono: dolori al

Un altro pregiudizio assai d i fft1so è q11ello di ritene re che l'anet1rismfl pr9vorhi ipertrofia del ' cuor e. Vero è in,·ece cllP t!UAo do co11 la dilatazione a neurismatica eoesi~te. un ingrandimento del cuore bisogna pe11 sare ad altre lesioni a carie<? del miocardio o delle valvole aortiche, lesioni che il più delle volte ripetono la stessa origine dell'a.ffezione arteriosa . Da

ACCRDEMIE, SOtIETA MEDICHE, CONtilIBSSI.

àorso specialmente alla regione 1nediana con irrallicizio·n i Zurigo il lato sinistro del torace in for11ia d.i rtevralgie intercostali o di punt-i dolorosi sul decorso di qualche nervo intercostale sea11i di co111pressione dell'esofago e del b~o·ric~

(NO~TRl RESOCONTl P AR'rl COI ..ARl ).

Società Medica di Modena. Sed nta del 31 :\E.aggio 1917.

inferiore sinistro nel lobo inf eri01·e dello stesso

Sono pr~nti : il prof. Sperino, pres1<fente, ed I sooi: ~Lu;son~, Guzzoni, <legli Ancàrani, C<>lombini, Selmi, Rizza tti, Butnche1i, Silvestri,. Donati, Balli, Vallisnieri, Boschetti, Centanni, Sqnad.rini. l\.1agnani1n i.

lato; mentre b) i sintomi abitualmente m ancanti sono: ipofonesi e pillsazione espansiva, dis·ug·uag/i(t11:a fra i polsi rn.dial·i, anisocoria, ptosi, p<11ralisi delle cord.e vocali, segrii di ostacolato circolo della cava discendente, segni di ste 1iosi

Ferite dei vasi sanguigni. ,

traclieale, dolo ri alle braccia. . Dopo aver così data Ja sintomatologiH. deo-li r. aneurismi. a ortici a varia loculizzaziope l 'A. pn.ssa a dtsct1 t.e re la quistiorle dei soffi i e d elle alteraz.ion.i sero11Llarie del vol1u1te del cuo r~ in tali affez10111. [ .·n loro presenza. no11 è costa11te ed il voler fare la diagnosi ir1 ])ase alla loro esis tt!n za costituisce un pregiudizio ipernici'oso. .. E n19lto r ~ll'O corista l<t1·e ' uri soffio in corri, s·pon~a di u.n anet1risma o n1eglio un soffio c.: l1e sia il prodotto dell'aneurisma. Non è dubbio che in n1olti casi la stessa causa, la sifilide, cl1e ha provocato l'aneurisma, determina anche delle lesioni aortiche che danno luogo al carat- ' teristico ruffM:>re della inst1ffici·enza con un certo g rH.do e.li ste~os i, oppltre con la. cor1segue11~e­ modi!ìcnzio1te di rappo rto tra il volume dell[t cavità cardiaca e 1 é.mpiezia dell'ostio valvola re, per cui si puà avere ur1 rumore. 'Ma l'aneu • risma di 1>er sè n qn dà luog0 a f e11omeni u.c1\_sP.icl anormali.. Certo se la tlilat<1zio11e dell'ar1\Jari!t si l)ro<lncesse in·1provvisaroe11te si t1direb,• ue ~ u di. esso l1n r11more perchè il sangue en' tranda nel sacco con moto vorticoso determinerebbe vibrazioni per~ettibili con l'udito. ~Ia a11che in questo caso se la dilatazione rima11e costante o quasi si formeranno ben presto dei coa~:r11li <\1e tapezzundo la parete, la re11do110 liscia. per modo rh ~.- il sangue vi scorre tranquillan1ente. ·ruttavin. se c;i esercì~ con 1o .stetoscopio una forte pressione, la forma. del sacco unet1ri5111atico si ttlte ra l'l'improvviso ricostitl1endo 1..- eondizioni 111e{.'C<\niche ir1iziali e ùeter1ni11 :t n1li) q1Jin i '" t'OT~)l)UJ'.;:U di J'\JO)Ol'i. •

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· Prof. Do:-iATI M. - L ' O., bulla base ·ai 48 casi di ferite d i vasi sanguigni importanti, e~.J.)OD.e a leuni criteri &Olle indlca7Joni e s ull·i:l tecnie3! dell'inttervento chirurgico. Accennata la grande imporutnza <'lle hanno le fe- · uite dei va si sangui~".lli sul1l. evoluzione delle fea:ite di guèrra, s ulle <le.finitive alterazioni anato·mic.he. e fùnzion.a li, ecc:., mette i11 rilievo come gli .altri futtori concomitanti, traruuatici ro infettivi. ·~ ùetcr1uin.ino i CQ.ra tteri della ferita, possono ' ;a.ssume1ie grande illll)()f~'lll7xl <ld ~(\rcitnre un'inlf:luen7~l t-;Ulla evoluzione della lenione va~'lle. Spes~ ~"O ltanto l'inte1•·ento chirurgit·o 1>re<..~<.-e, associa·1t@ .ud un<1 curil raziotUtle d ...~11a feritn , può1 ripatrare ..ai danni della lesione vasale, &X>ngiur<lndo l'infezione e fa v-0rendo la def{>rmazione del circolo eollàt.erale .. A tal riguardo 1'0. mette in rilievo le comple~ origini del distur~. d1 cir~lo <'Oilf:.e<.!Uti · vo ·alle ferite di vasi importanti ed i suei rapporti con le complicazioni settiche. a Yvertendo <.'<>me talora i·1nter6ione c·rei <'<>ndizioni i>er le quali t•arteria ferita e all~1cciuta si cou1p<:>rtn fnnzio11ailmente e<>me un'arteria tcrmi11.<'lle. Nella casistica dell' O ~~ ùa ll.n quale ~no fo;ta tP escluse le ferire dei ooni venosi della dura mad :•~ e in genere dei vasi rovitnri, prevalgo110 le feri~ da proiettile di fucile; il che dipende ùalla maggiore mortalità 1mmed1at:a nelle ferite vaRa.li dn proiettili d1 artiglieria o da bombe. I..€ emorra~itl' secondarie, un tempo cosi freqt1enti, ne-Ile ferì~ di guerrn, figurano appena iu un quinto dei casi. e acmo state osservate qual')! e.qclusivamente in fetlte infette da . p.roie-ttili dt 11 rtiglierh.1. I -18 casi vanno cosi suddiYisi : 17 osserva11i-01ti di emorragia esterna 1mn1e<.lla ta o prlniaria; S oe~rvaz1on1 dl g~nrren.ad.1 un n ['t() lo_ 1i1 ·i n•i.i quali

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::;[z I O:'\E PRA TJ C.-\

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era stata necessarie. · 1'aJlacciatui--a immediata sul campo; a ferite -Oa scheggi.a di . proiettile o di os8() rimaste infisse nel 'lume vasale e rioonosctute ;all'atto operativo; 10 emorragie seoon?a~e; 2 casi di trombo&! occludente e ·1 di oompreasione clca-· trlziale; 9 emat.omi aneurismatici; 2 aneurismi arteriosi e 1 aneur1~ma arteri-0-venoso. Le soluzioni di continuo della parete vasale sono ·state : perforazioni due volt.e, ferite laterali 24 volte, Lacerazioni tota.li ·o .sezioni oom.p lete 22 voltè. L'O. fa rih,vare la relativa fiequen1.a di lesioui · vasali mt11tiple, di- compliGanze <.'On fratture (nel 40 % cireu dei casi), e di oomplicanze con feritR -del nervi (nel ZT ~~. circa dei ca-si). Descrive in \Seguit.o i singoli casi; e cioè: 1 ferita dell'arteria occipitale, ron graYe emorragia immediata; 1 ferila delli\ vena giugulare interna pre880 lR tiase del cranio, da scheggia di granata. riniaflta lnfi~ nella vena stessa, eon lesione roncomi ta.nt<> del simputioo cervicale; l'emorragia fu arrestata ·oon la f@rcipressura a permanenr..a e il tamponamento. · 3 ferite dell'arteriil ai&..'(lollate, . con contemporanea lesione del plesso bra"c~hiale. A proposito di questi casi l'O. discute la questione della si.mpaticectomia periarteriosa alla Leriche, che egli giudica avere influenza. favore,ole essenzialmente sul la sindrom~ dolorosa. Sen7..a escludere l'azione di fattori ischemlct per lo meno in un certo periodo delle lesioni aSSK>Ciate vascolo-nervose, l'O. ritiene che, nella oomplessa sindrome . oltre all~ lesioni dei tronchi sens.itiv~motori J)()SSano aver parte quelle dei plessi simpatici periarteriosi. Un aneurisma dell'arteria a-scellare fu c:u1·a to con In estirpazione. 2 ferite dell'arteria eirrontle&Sa posteriol'~ (emorragie secondarie). 9 ferire dell'arteria omerale: a proposito di queste sono notevoli 3 gang·rene del braccio in ~si . nei quali l'a11:-1cciatura ~ra stata fatta immediata mente e coesi~tevano gravi lesioni delle parti molli oo ossee; 11 sintoma dell'aumento notevole della frequenza del polso, constatato in 2 casi di at1teurisma arterio-ve?Wso, sintoma o~~rvato anche in un aneurisma R rteriO-VeI,\OSO dei vasi poplitei: l'innocuità della legatura dell'ome r1J.le per emft tomn arte rioso ; l'oblit~razione per trombosi spon ta11e n (li una ferita dell'omerale . ~ c.'lsi di ferite de lla radiale e della cubitalP. 10 cn.~i di l('sioni dei ''"asi femorali e 101·0 eollate1'ali : à proposit.o di queste· sono notevoli i buoni risultati ottenuti in diversi casi dalla alla<'<'intura -contempor~tnea dell'arteri~ e d~lla vena fe1nor~ li ~uperfi.ciali, t1na volta .a nche a~sociata ad alluceia tura della femorale .profonda al terzo medio -della coscia attrave~o le inserzioni femorali d<>l grande addutt.ore. .J casi di lesioni dei va.s i poplitei. che hnnoo conseguenze immediate molto più gravi _di quelle dei vasi femorali. - In un caro di aneuri~n arterio-venoso, fu fatt a una cura conservatrice, • consistente nellil Rnt11r.1 <l~lla fistola arterlo-venoaa

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e nella arteriorrafìa riCOBtruttrlce della sacca aneuriBrnatica arteriosa: dopo 4 mesi, per rottura della arteria, fu :fatta la resezione dél segmento vasale previa quadruplice legatura. 10 .ca.si di 1esiQni dei vnsi. della gamba. Diagnosticata una lesione vaisale, di regola è gi ustifica to 1'-att.o operativo immediato; questo generalmente Pl.tò essere eseguito oon vantaggio nel ~­ no stesso del focolaio traumatico e nel massimo . numero dei casi 0011siste nella allacciatura in tR.s• ~uto san<>, sopra ~ sot~ ll segmento leso, con o sen7..a escisione del segmento st~so .

Considerazioni su alcune non comuni' manifestazioni dell'infezione tetanica .in feriti di guerra. ' llrof. A-I. DoNATI. - Riferisce alcune osservazioni int.eressanti di tetano atiptc-0 sviluppatosi in feriti

di guerra ehe avevano ricevuto l'iniezione profilat~ tic.a. di r,iero antitetanico. Accenna anzitutt.o alla possibilit.à di una lunga late'Ma dell'infezione tetanica., nel senso che po..qsono persis~re a lUDt--0'0 bacilli del tetano nel seno delle ferite, senza de, t.erminare sinton1i della malattia, oppure determinando oolt.a11to Rintomi di tetano frusto,: a tal rigt,1ardo, ha molta impormnzn l'esame batterjoscopico bi~emàtico del secret<> dell~ ft' rite, il quale può perrµettere di scoprire tl germe inoplna tament:e. - Il repe rto ha però vnlore ~oltanto se positivo : non· ne ha 11essuno se negativo. ('·osi, itcl es., in due casi di tetano. nei quali fu fatta ri·petute volte la ricerca. nel secre to delle ferite, non si riusci mai a scoprire i bacilli. mentre s1 ottenne positiva ùt prova biologica della inoculazione negli anjm.ali . • Evidentemente, soltanto la prova biologica ha valore a ssolut.o. ma l'e&1me batteri-OSC<>pico ha in1p(>rtanza ai fini pratici, sia rome orienmmento, sia perchè, essendo positivo, autori2\ZR a9 iniziare senza indugio la te rapia antitetanica e quindi eonsent.e di gnRdagnnre un tempo preziooo, e di attendere .senza preoccu.pazioni il re&ponso degli esami culturali e biolQgie<>. Per la prova biologica, si inoculino quantitc:~ non troppo piccole cli materialé, ab- ' breviando e<>sì il periodo di incub~zione; pér la prova culturale, uHando i te rreni alla pancreatina , ~tudia ti dal Rinjgaglia nel luborat.orio dell'A .,- già in 36 ore si oHs~rvano nbitualmen~ delle bellissime forme $porifica t.e. , I/O. descriYe qui11di , e c-omn1enta, nn ca&<> di tetano locale in seg-uito a ferita asettica ad un braccio, e un caso complesso nel. quale ripetute ip.ie. 7.toni di siero .antjtetanico vR.lsero a fat seomP"lrire una esage ratissima eooitabilità riflessa in un individuo che da oltre 8 mesi e ra stato gravemen~ ferito :ad una gamba.; ipereccitabilità riflessa attribuibile perciò' a infezione tetanica· rimasta latente e che aveva beneficiato della. iniezione profilattica di' siero antitetanico. Tale ipereccitabilità sarebbe dunque 8t.ata dipendente dA fattori to$Sici eliminabili con la sierot.erapia. - In altri rasi l'ipereecitabilltà fu l'unico segno obbiettivo di urui infezione tetanic-A latente, ma tutt.ora in atto, dimostrata anche dilgli eAAmi batteriologici (ferita della <'OHCUt C'On fra ttura . del femore. al 59 giorno ( 17}

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!ANNO XXl\ F ASC. 361 1

LL POLICLlNfCO

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ferita della gamba oon frattura delle .due oesa, lungo perl<>d<> dj in<:u bazione rileva t.o dal Disal 20 giorno) . Anche in altri due e.asi gli esami serente e constatato ~ anche dal Selmi in qualche batteriologici permisero di scoprire una sintomat<>ca.so, nonchè ad indirizzare forse la cura sieroteraJogia frusta, ma più completa, sen7..a però trisma. pica .sopra un cammino più logico e foriero di mJ L'O. riferisce infine tre osservazioni nelle quali gliori risulta ti. in un primo tempo l;esame clinico non dimostrava Prendono par~ alla discu&'Si.one dell'argomenix> (una &Ola volt.a a diagJ?.OSi batteriologie.a acrertata) i soci proff. Cent.anni e Boschetti. che una grande i perecci.tabilità rifiessa, con o senza scosse cloniche e contratture deli'arto ferito; Diversi oasi cli una lacerazione spontanea dell'utero senza distoeia meecanica. laddove successivamente sono comparsi più o meoo ... ' conclama ti i sintomi classici . del tetano. l pronti Prof. G. RIZZATTI. - Il caso che porge ocoosione provvedimenti terapeutici hà.nno oondottx> a guari· alla comunicazione è il segu~nt:e: ltO.; chiamato gione tutti codesti casi. presso una partoriente, la trova già morta. Dopo la 1• comunicazione del prof. Donati: Pur non percependosi doppio battito estrae oo.I SELMI ricorda anzitutto essere precetto rigoroforcipe il feto che si preRentava pel vertice, in posi90 di medicina operativaJlon i-solare mai, nelle alzione anteriore al fondo pelvico, già ruotat:e. L'elaceiature, il tronco vasale dalla sua guaina cel&trazione fu facilissima : al feto segue sangue fiuilulosa e nutritizi.a per 11no .spazio superiore a queldo e di color piceo e, per semplice trazione Btil corlo che è neces;sario pel - pa.~ggio del porta-laccio done, la placenta. L'O . trova l'ut:ero contratto in e ciò per non togliere ad un tratto piuttosto lungo globo -di sicurezza il che gli fa credere ad nnB Iared 'arteria la sua fonte di vita. e per non esporre. razione uterina. Ottiene di praticare l'autopsia e nei soggetti ateromarici, il paziente e il chirurgo a questa (eseguita dal collega dott. Barbanti) stadi&astri immediati. • bilisce una lacerazione del regmento inferiore a siTenuto poi presente (volendo giudicare per ana 7 nistra. ,. J.t causa v....ort·i<:; nella con~\guentR. jno1rrt•• logia) che 1a simpatectomia cervicale di cui egli zione peritoneale. La donna era una qu.nrantaduellne, diecipara, oon canale pelvico-genitale nonn:lle. pure ha raccolto personalment:e parecchi casi molti Il feto era t>ure nor~ale. anni or sono e hl. simpatectomia. addominale riA q uesto caro assai interessante, l'O, ne può ag. cordata dal Disserente, sono operazioni affatto inutili, crede che anche dal lato fisico-patologico sia giungere altri ' due al tutto analoghi, da lui 089el"azzardato attribuire alla guaina cellulosa delle· vati insieme al collega prof. Pini. Anche negli altri due casi, s1 tratt.ava di multiarterie e ai filBmenti del simpatico in essa contepare attempate (sui 40 ed oltre) con test.a in nornnti un ufficio di qualche importanza per spiegare male ·p osizione di vertice, al piano peritoneale, con i fenomeni vasomotori e trofici che si son visti dodilatazione completa, nei quali !u estratto colla po legature d'arteria nei feriti della guerra attuale. massima facilità e .semplicità un feto al tutto nor~ d'opinione che se le allacci.Ature fof!sero semmale come normale era il bacino. Il primo di quepre !atte da chirurgi metodici e sicuri e se, come sti due casi fu trattato col metodo aspettante, l'alha benissimo detto l'O., non vi fossero le conoomitro colla laparatomia a domicilio. Ambedue le volte tanze del fattore settico i postumi delle allacciasegui il deces&o. ture vuoi loro dolenti vuoi nella continuità sarebL'O. non vuole però lasciar 1'11ditorto sotto l'im,bero molto più semplici. Prende parte alla .discussione il prof. RrzzATTI . · 1>ressione di que..~t.a alta mo1'~1lità e ricorda come nella clinica del prof. Fabbri i cinque casi ~ rotDopo la seconda comunicazione Donati: tura uterina. occorsi in un decennio, tutti operati SELMI si permette di rioordare cbe il tetano nelcoll'amputa.zione alla Porro, finirono tutti, oome le sue svaria te forme cliniche assumet nel complesso riferl a suo tempo il collega Pini, colla guarigione. tre modalità cli andamento: vi ba, cioè, una forma Qnesti casi clinici si scostano complet:BmetJ.te dn1 iperacuta, una acuta ed una cronica. - La prima quadro classico della rottura uterina, quale è data è superiore a qualsia.si risorsa chirurgica: gli amda tutti i trattati e monografie: ove sempre si parmala ti muoiono in poche ore od in lln giorno o due : la di un ostacolo (più o meno grave e rilevante) o nella seconòa, suscettibile di intervento, la cura di una qualche altra deviazione dalle condizioni sierote rupiC<\ f> di dubbio risultato: nei casi suoi normali di anatomia o di travaglio. In modo partianzi è sempre sta t:a negativa sebben~ praticata colare poi non si trovano accenni di' lacerazioni sotto tutte le forme fino ad ora consigliatR. Nelli1 uterine avvenute nelle condizioni meccaniche ed terza varietà, di gran lunga. più benigna, tutte le ana tomicbe di parto imminente. f!Ure e quindi anche la si{\roterapia, fanno buona Rie.~ dunque nuova, a1n1e-no a eonoscenza del- _ tiguru; i cnsi enunciati dall'O. sono da riferirsi 1'0., la figUra clinica dei tre casi riferiti in cui si appunto a forme loC'..ali di tetano cronico ~ quindi ebbe 1·ott1tra 3pontanea àel segme,,,,to inferiore i• alla più benigna àO?tM oon bacino normale e quan.do n.easun. oataCrede che (come del ~<do ~ stato già ammesso colo ~-poneva all'uscita àel feto: daochè la preda Patologi e Clinici) a &piegare le varie modalità se1tttarion.e al tt1tto "ormale era ormai, con dilata.e j?:ravità.. del male Ria da invocare la mancaIWl :ti<>n,e completa, al fondo pelvtco ohe per Ja. •1'JtJ.. <> la presenza d1 associazioni microbiche e RU questo paritd non oUri.rva alcuna resistettza. punto sarebbero interessanti nuove ricerche cli.e Se W)n <lnnqu~ nell~ oon<Uzion1 Ine('C8nlcòe del v<>trebbero forse riuscire a spiegare ant'hP il talore • -

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• [ANNO XXIV, FASC. 36}

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SEZIONE PR.\TlCA •

parro, nè in rilevabili anomalie della pare~ uterina, la · causa della laceraziòne deve . risiedere in • una particolare debolezza del segmentò inferiore. L'O. pensa che di due elementi si debba. qui ticolarmente tener ·c ontò : la. multiooritA e l'anziaì .t.' nità. Creèe abbia t"agione Herµtzka af. ... f quando . ferma che la ricostitqzione del segme.n.1;<> inferiore doPo 11 \ parto sia. spesso imperf~tta nel. senso che le fibre e le lamelle. muscpl.ari non . ripren4ano con esattezza i rapporti. primitivi,· e ne resti ~ttigliata, e .quindi più Ja.cerabiJe la par~te de.I se~mento inferiore. ~ L'anzianità deve favorire quelle alterazioni istolog:lche che finora non fllrono con risultato ricer-

·gradino, il più decl1ve possibile, fra l"ascellarè media e l'emiscapolare con drenaggio di gomma, e garza i'n primo tempo, e medicatura a · piatt:o' in seguito. Credo si' debba oonclude;re . che:· la <.""OStotomia precoce con resezione C6Stale .è da preferdrsi alla aspirazione ed alla :pleurostomia semplice,· perchè prosciuga rapidamente e costan~ temente la eavità e dà modo al polmone di espàndersi; non esistono per "essa controindicazioni perdlè ' anche ad un paziente grave, solo con questa snesidio si ·p uò portare un miglioramento; ·s i ridona al Ji)Olmone .e alùi pleura, non ancora . . irrepa~bilmente lesi, la possibili~ di reintegrarsi nella loro funzione.; si ovvia al gravissimo e$i to degli spazi ·vuoti intrapleurici con relativa . fistola toracica molto • spesso ribelle ad ogni cura . Sulla. comunicazione Biancheri il prof. Selmi oeserva che il boon esito delle operazioni per emopio--torace dipende dalle condizioni primitive .o ee-oondarie del polmone. Nei ca si semplici e recenti, con )esione superfi... • ciale del viscere, anche· la semplice pleurotomia serve all-0 scopo. Cita un caso occo:rsogli 16 anni • or sono, ca.s o grave perchè dovuto a ferimento (e quindi sotto .il controllo · dell'autorità. giudiziaria) in cui la p leurotomia sola portò rapidamente .. . .. a guang1one il malato . Da una lunga serie di casi raccolti in quasi venti. anni di esercizio chirurgico ha tratta la eonvinzione che ' occorrai anche . qui i.spirarsi ·ad un ::-a no eclettismo e pure essendo partigiano della resezione costale che è operazione da trent'anni o più entrata nel d-0minio della chirurgia corrente, non può non riconosçere come anche la pleurotomia etalvolta Io· sola puntura evacuatrice abbiano por, tato a guarigione i ca.si recenti se non associati a gravi lesioni pplmonari. Se invece il po~mone è da tempo attelettasiro o sè 1'emo-pio-torace, pure recente, è secondario a grave lesione o ad ascesso polmonare allora , come è -evidente, non bàsta la ·resezione di un pezzo di costola, ma. anc11e le va ste, razionali demolizioni bene spe~ non riesconoa sa lvare i pazienti. ' • ·Prende parte a lla discl1ssione dell'argomento if prof. DONATI. Dott. G. STUFLD.

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cate. Disgraziatamente in nessuno dei tre casi si potè seguire il decorso clinico, oosi da poter affermare od ~Iudere che avesse preceduto là sindrome ·classica minacciante rottura uterina. · Può dire che in nno oolo dei tre casi risultò esser stata data segale: nel più recente questo è esclu.so. In questo ultimo . il tra vaglio fu anche abbastanza breve f3 ore prima della rottt1ra del sa cc-o, 6· ore prima della morte) . In queste condizioni non si possono trarre con:. elusioni che valgano ad .istruirci per nltri casi analoghi, iSOpratutt.o nel senso dÌ estendere le indicazioni e l'uso del forcipe al pi.'l.no peritoneale. Soltanto l'O. crede si possa pensare che la rt..., la.tlva frequenza con cui il caso di.sgraziato ai preeentò nella sua Pl'!ltica clirn<:"a debba essere sprone per un'osservazione più diligent:e, 1a quale.. forse, dimostrerà che esso è meno rare di quanto finora ai è pensato ed in.s egnato. For~ molte volte la anomalia è l'ostacolo che fil credette di riconoscere come causa meccanica avevano imP".)rtan7.:a molto <lisct1tibile mentre, for~, tl1tta l ~importa nui stava nella debolezza. del segmento inferiore. Prof. GUZZONI. - I casi ~sposti dal prof. Rizzatti ~no in1:ere&aanti: se,. rome egli giu·stamente ha. osservato, le ~otture d 'utero' vanno facendosi meno frequenti · e se è a tutti nota la sintomato' logia delle lacerazioni del segmento i nferiore, pare che diventino invece relativa~ente più freqt1enti del fondo la cui s intomatologia e ancora oscura. RIZZATTI. Ringrazio il prof. Guzzoni delle cortesi espressioni. Le rotture del fondo e de l corpo avvennero per lo più in gravidanza ed in ca&i di' pr~enti interventi o <li proprietà di.struttive del villo (mola vescicolare). Nei caisi da me ora riferiti al tavolo operatorio ed all'anatomico la lacerazjone non differiva ~ una comune lacerazione dR ru~oci~ n1eccanica : solo la distocia non c'era. o

Sugli emoptotoraci consecutivi .·a ferit~ pleuro-polm~

nari. In J 7 casi di versame nto pleurico

BIANCHERI. -

(\mopurttl~nto

in ~guito a }{\Rioni traumati che della pleura e del polmone, e .d~ll'e~me dei rt~'Ul-· t.ati ottenuti nei feriti recenti e i• quelli capitati tardivamente all 'osservazione, tutti Qperati di rese~iQne CQst.a le uruoo o multipla . e se ml1ltipla a

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S oeietà Me dica di Parma. Sed11.ta. àel 1/5 gi11,gno 1911.

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Sulla craniotomia per ferite da armi da fuoco. Prof. C. MONOUIDI. - Dopo aver riassunto i1t breve . lo stato attuale del trattamento pelle ferite craniche da proiettili di guerra, espone i casi. avuti in cura negli ultimi mesi in un ospedale d i tappa. - Considera separatamente quelli CQn lesioni era· • niche estradurali e gli altri con lacerazione delle meningi e dimostra çome· la craniotomia inoffensiva per sè, sia sempre oon.sigliablle per la estrazione del corpi estranei . delle echeggie ossee, per il migliore I

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1108

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POLJCLl~!C v)

drenaggio <lellll ferita e t)er impedire che rinfezione, che generalmente accQmpagna dette lesioni, abbia a diffondersi p1·oducendo altérazion:l en<locran:lcbe

@empre graviasime. Sul liquido eefal<rraehidlano nella meningite eerebro-

spinale.

·

Dott. A. CoNTI. - L'O., avendo avuto ·modo d1 osservare parecchi casi di meningite cerebro-spinale ba potuto constatare che alct1ne volte si manif~­ rono come morta.li . quelle forme in cui il liquido fnoriu-sciva c:on la puntura 1om~re limpido e negativo all'esame cit.ologico . .. Fa tt.e alcune considerazioni -su q t1esto fatto passa .a esporrei ciò che più lo · interessa. ,pel momento e cioè che detto liquid<5 all'apparenza indenne sÌ distingue da. quello e.stratto in individui sani per il Meguente fenomeno. Mentre il liquido normale, racrolto stabil~ente, &i conserva per molto tempo limpido e oolo dopo molti· giorni pub depositare· un tenue e chiaro depo~t.o sul :fondo della provetta, quello limpido dei meningitici dopo b~ve tempo der.>0sita s~lle pareti e snl fondo della provett.a un aderentissimo e sotr ti1e strat.o di t1na sostanza bi:unastra. ~on ha avuto modo di studiare detu-1 sostanza, ma richiama sull'argomento l'attenzione dei c-0~ J.eghi perchè le indagini siano continuate.

Pleurite essudativa ed autosieroterapia. Dott. A. CoNTI. - L'O. <.lichiara che hanno torto . tanto gli avversari che · i lauda.tori ud ogni costo come gli incérti sul valore <.lell'autosieroterapia nelle I)l -'uriti essudative. Detto metodo terapeutico ·h a le sue nette e precise indicazioni, ha un valore prognostico grandisQi 010 ttnche qua odo falli.sce. Bisogna escludere i casi che guarii:;t'Ono colla ~m­ IJlice puntura esplorativa, e qui11di uon interveni1·e .che quando si sia sicuri·che €ssa Iia mancato allo .

Quand-0 il Yer&amento dati da lungo tempo è <lifticil~ cllt' 1'~1utosieroteraJ)ia giovi, a quella guisa ehe è raro ehe giovi ra cli(-almente una sola tora.entesi. Difficilmente riesce quando il versamento, anche ~ recente, abbia raggiunto proporzioni imponènti. Quando si pratichi nelle condizioni più favorevoli: versamento recente no11 eccessivo l'auto&ieroterapi.a, anche se la puntura esplorativa . non bastò dà buoni risultati e rapidamente. Se ciò non è si può tentare una seconda volt.8 , mn kl rinscitn t:l rtifficile e occorre ricorrere ad altri m~i.

Su un caso di malformazione congenita

inferiore.

dell~ano

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Dott. A. Rosai. - L'O. illustra, eon fotogi"aiie e . radiogrammi n.ssai-dim<>strativi, un caso di maiformazione C.'Ongenit.a dell'arto inferiore; l'interesse del caso è · dato dal fatto che all'aplasia parziale del perone e· di una parte soltanto del raggio peron.tt ~ <lel piede si associano nlterazioni 8: carico del raggio tibiale. Inoltre nella tibia, nel punto di maggior ipcurva.mento, la radiografia: <ljmostra una zona· trasversale di ispessimento osseo : questo fatto nt1ove clà occasione all'O. di ricordare la patogenesi delle malformazioni dell'arto i11feriore e di porta.re nn eontribtlto .al suo studio .

Osservazioni intorno a l'azione di alcuni farmaci 511 la circolazione cerebrale dell'uomo. Dimostrazione di risultaii sperimentali. Dott. G. MAN~~aom. - L' O. espone in forma riassuntiva preseJ?.tando il materiale raccolto, osserva~ioni fatte oopr.a una ragazzina di 10 anni con discreta perdita ossea cranica di origine 'traumatica, in corrispondenza della regione frontale e d~l poio ,1~teriore dell'emisfero cerebrale destro. Sf.abilito che il soggetto in questione .s otto ognl i>nnto di vista poteva· presta~si ad n'na serie di indagini sperimentali sistematiche, seguì il teCn.icismo classico del Mosso per la registrazione dei movimenti del cervello, tenendo in pari tempo conto della respirazione. Premesse, allo scopo di aSbi<:urarsi delle buone t"<IDdizioni -sperimentali, aleune indagini con farmaci notoriament.e d9tati di .sicura e tipica azione cardiovesale, pensò di intraprendere, da quest.o aspetto, lo studio di .alcune sostanze odorose, già Impiegate da i ~edici antichi, e sino dal volgo, ~pecialmente come .anti.spasmodici nel senso vago dell'espresstone. Crede, in ba..~e al procedimento tenuto, che le modificaz.ioni rileva te nel polso cerebrale, per lo men•' in gra ndissima parte', debbano essenzialmente attribuirsi ad influenza indiretta, cioè esercitata &ul fattore circola torio per mezzo della stimolazlon~ <lella sfera senis oriale olfn.tiva. In realtà all'inalazione di una qualunque delle • sostanze studiate costanten1ente tengono dietro ~umento di volume del cervello e di ampiezza del pulso oltre ad altre particolari -çarlazioni di questo. Sarebbero rilevabili clifferen1,e sen&ibili di ~m­ portamento tra sostanze di odore gradevole ~ sostarw.e <li odore sgradevole. Comunque. il respiro non entra certamente in questo caso, come fattore delle modificazioni circolatorie rileva te. Sembrerebbe, in conclusione, che i fatti osservati doves$ere parlare i11 favore dell'uso clinico di ta.U sostanze chimiche in genere c.'Ome rimedi i atti a stimolare il cervello anche indirettamente. cioè con l'intermezzo <li modifirazioni circolatorie, e Qn~ndi nutritl~e, di cui sarebbe clato al 01edico di trarre partito, sopratutto in cirro~t.a.Il7~ nelle quali l'arsenale t~rapeutioo non offre nltre migliori risorse. 1

~po tera~utioo. l •

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Oome per la puntura esplorativa l 'az.ior1e dPV<' quasi essere di sorpresa. . Quando l'autÙ\~ierorerapia non riesce 1'0. fa J>rogoo&i riserYa ta non per la gnarigione del pt'O<'E>SSO, che con altri inezr.i riesce, ma per i seguenti fatti : o, indngnndo sottilmen te, si troveranno :tatti tuberoolnri di1nostrabill nell'organismo, oppure con ~ran­ ùe 1're<1tu.•1l7.a ~i avranno fenomeni tuberoolnri a di 8tanz:.\ non ~ lo <ii tempo. ma ant'he di o rguni ( po1uion1. artit'Olazloni. reni. e<."C .). (20 ) •

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Prof. E.

Pi:LICELLI.

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La nece88ità ed uttutd

deJla protesl proovts-Oria nei TM.ttaa.ti d~ gfllefTO,. •

R.


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APPUNTI D-I ·MEDICI.NA PRATICA. •

CASISTICA. m.tomi clinici e diagnosi del paratifo A al campo.

esantematico. Una eongiuntivite concomitante o la trasformazione dell'esantema in una forma petecchiale potranno render~ asgai difficile la diagnosi '. aJtre forme infine si posso110 confondere col colera, Complicazioni osservate sono: grave parotite bilaterale con reperte di bacilli ~el pus, ade ... niti varie, asceRsi dei muscoli retti addominali, orchite purulenta cnn formazione di fistole, tun1efazione del fegato con ittero, trur,boflebiti. , gravissimi de('llbiti . G. M.

Mentre nun ma11cano pl1bblicazioni intor110 Gil paratifo B, poche sono invèce que~le che riguardano il paratifo A,· cui ·si e·ra. dato fino · adesso poca importanza, cons~derandolò molto simile nel suo decorso a un tifo addominale di n1edia gravità senza riconoscergli sintomi caratteristici: si era distinta una forma tifosa da lma gastroenterica, la prognosi era sempre ritenuta favorE>vole e non erano state descritte complicazioni. Da che cosa dipende la differente mortalità Le storie cliniche di 23 malati osservatì dal · per gangrena gassosa in pace e in guerra ? rr1edico reggimentale E. Mayerhofer e dal suo Leo Zwidel ( ~fii.nch. Med. Wochenschrift., assistente Dr. Yilek (Méd. Klinik, n . 41), mostrano che il paratifo A è una malattia gl'ave, n. 47, 1916), osserva che, meJ1tre le ~tatistiche di lunga durata, che non è esente da recidive e fatte in teni.p o di .pace davano per la. gangrena g.a.ssosa una mortalità dal 75 al 90%, ' quelle complicazioni e che la prognosi quoad vita.m fatte dai vari autori durante questa guerTa,, 11on può sempre esser.e favorevole. · Le conclusioni tratte dai due autori sono / le riducono 'la mortalità a l 53', ed a lc\1ni fino a l 18 e persi.no 10% I ,. seguenti: i) paratifo A è stato osservato al campo in Non è .ammissibile che la chirurgia ahbi:.t forn1a di piccole epiden1ie (di epidemia di tale fatto a questo riguard.o progressi ·così strabii11fezione si può parlare soltanto quando, fra lianti: sec~ndo l ,A. la prognosi favorevole dai casi di paratifo, quelli A, d1 solito più raro, ta dalla più recente lettera.tura è dovuta al S-Ono più numerosi di .quelli B ) ; fatto che molti," sia pur valorosi chirurgi, -non il <;lecorso clinico del paratifo A è vario. avevano m·a i 'avt~to occasione in tempo di pace Non n1ancano mai i sintomi caratteristi ci· della di osserVare e c11 ra.re una- vera gangren.a gasforma tifosa, ma oltre a questi si riscontrano sosa: con. tutta probabilità qt1indi essa è stata sintomi svariatissimi che possono alternarsi in in questi ulti1ni tamp~ a.ssai spesso confusa co'l ogni singolo caso : f Pno~eni gastroenterici, co- altre infezioni presentanti un quadro· assai sileriformi, dissenterici e talora tali da. far pen- mile a. questo -ma che &e ne ctifferenziano prlnsa.re al tifo eRantematico. cipaln1ente per i:l diecorso tanto pi.ù mite . • Una diagnosi esatta d el paratifo A è imposNon si · ~piegÌ1erebbe i-n '.aJtro n1odo ·comè alsibile; si potrà solo ·sos·p ettarlo quando si os- cuni al1tori possano parlare di g11arigioni otteserverà la su1nrr1ertZionata varietà di mn.n ife- nute senza ricorrere .a operazioni demolitive, stazioni. Il quadro presenta spesso anche una ma sempliceme.nte con delle incisioni. falsa o esagerata riprod·uzione di alcuni sinLa cat1sa principale di tutta qt1esta confu, tumi del tifo classico: cosi, p. es., si è talora o~­ .sione però è do'VUta .al fatto che non esiste untt servata una roseola simile a quella della roso.. classificazione precisa d·i qu.este varie forme nè lia o del m orbillo che copriva tutto il corpo. una defìnitione esatta di vera ga.ngrena gasLa diagn osi si potrà solo stabilire con l'esame sosa. J,afteri nlogico del sangue al moment9 dell'esan La distinzione in i orme maligne e form-e betema o da quello delle feci e dell'urina. Biso&'na però notare che possono aversi infe- nigne corris~nderebbe bene aJ decorso della zioni miste e cl1e vi &ono degli stipiti di parati - m.alattia, ·m a si presterebbe ad equivoci ,perchè fo A che, <!Oi metodi di ricerca flno:r,:a adope- troppo' lega~ a criteri individuali. L'A. propone di comprerndere nella d~nomi­ rati possono confondersi con. culture B o con nazione di gangrena gassosa, le forme a decorquelle riel tifo addnminale comu1ie. so grave -e che hanno esito letale se non s'inter._ •.t\.l principio della malattia si dovrà guardarviene subito in modo r.a.dicale: in esse il gas ~i da.I confondere il paratif 6 con la dissenteria., 11 tifo addomina le, la gastr-oenterite, la sempli- impregna profondamente i tessuti: i sintomi generali sono gravissimi .e si ha rapida necrosf ~ intossicazione ·alimentare; durante lo stadio •ella roseola dalla rosolia, da1 mqrbillo, dal tifo della parte, senza :-;uppurazione.

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lL POLICLINICO

La diagnosi sarà sicura. solo se si trova.no gli agenti (b. di Fraenkel e simili) nella sierO-' !ità dell'ederna. e se le inoculazioni negli animali dànno esito positivo, cose tutte ben difficili a farsi negli ospedali da ca.mpo. Sotto la denominazione di flemmoni con proàwione di gas l'A. comprenderebb.e l~ forme 1

in cui predomina il carattere del flemmone e in cui si ha contemporanea.mente un'infezione con battèri producenti · gas, misti a batteri piogeni. Tali forme si ditferenzierebbero dalle prime specialmente per il decorso mite e perchè il ga,s invade soltanto i tessuti superficiali. Una statistica fatta con questi criteri, secondo l'A., mostrerebbe che la mortalità per gan. grena gassosa è la stessa in pace come i.Il guer!'a. , L'utilità. poi di una. netta. divisio.ne tra queste i~fezioni è facile a comprendersi se si pensi che una diagnosi sicura può, nel caso si tra~ti di vera gangrer1a .gassosa, permettere d'inte-rTenire .a tempo in modo radicale e, nel caso sj tratti semplicemente di flem~one C6n produzione di gas, evitare una. inopportuna. ampuia.zione. G. M. Sul tetano posi-serico. ,

Sotto questo titolo A. L11m.:ière ha pubblicato negli Annales de l'In.stitut Pasteur di genn.ajo 1917, un lavoro molto interessante. Ne diamo l~ concl usi-0ni : 1° Le iniezioni preventiva di siero antitetanico non hanno un'azione profilattica assoluta ed illimi fata. 2° La durata. dell'immunità assoluta con1e·rita dal siero non può essere precisata, essa dipende dalle proporzioni di tossina e di sier-0 preventivo in lotta nell'organismo. 3° I casi di tetano p ost-serico sembrano siano dovute aJ.le seguenti due cause principali: a ) secrezione molto abbondante di tossina dalla ferita sproporzionata alla dose di siero iniettato (tetano post-serico precoce); b) liberazione nei tessuti di spore del tetano allo stato di vita latente in seguito ad un intervento chirurgico secondario o di un trauma quando l 'attività. dell'antitossina è già esaurita (tetano post-serico tardivo). 4° Il tetano post-serico precoce nella maggioranza dei casi può essere evitato sbrigliando le ferite, sbarazzandole ac~ùratamente dei corpi estranei, drenando largamente, e ripetendo una o più volte la iniezione di siero. 5' Il tetan.o post-serico tardivo in una buona (22)

(ANNO XXIV,

FASC.

381 ·

metà <lei oasi può essere evitato rip~tendo una nuova iniezione di siero in occasione di interventi chirur.gici secondari. 6° La· sieroter.apia ·p reventiva talora imprime al tetano post-serico caratteri particolari deformando più o meno la sintomatologia ed il decorS-O clinico della. malattia. 7° In un .certo ·nwnero di casi di teta.no postserico (28% ) l'antitos~ina iniettata evita Ja fis- , sa.zione del veleno microbico sul sistema nervoso centrale, limitando la sua azione ai nervi motori dell a:rto fe·rito. Questi tetani localizzati senza trisma hanno rnolto meno gravità delle altre forme. 8° In altri casi (24%) i céntri bulbo-midollari sono protetti dall'antitossina, ed allora si constata la·.comparsa d'un trisma tardivo o incoonpleto c~e ac.com;pagna J,a. contrattura J.ocale. La prognosi in questi casi~ meno favorevole. 9°. Quando l'antitossina non preserva il siste. ma nervoso centrale si osserva la forma postserica -con trisma immediato (29%); in questi casi la p·rognosi è n1olto grave. 10° II trattamento del teiano ·p ost-serico consiste nella somministrazione sollecita. di alte dosi di siero. Si tratta di combattere le ma.nife~tazioni sintomatiche e giova quindi ricorrere al c1'oralio, alla morfina, alle iniezioni di solfato di magnesia o di persolfato di soda.. ti. a. 1

I

TERAPIA. •

Vaccinoterapia della pertosse. Caronia (La Pediatria, 1917, p. 358) adopera, con soddisfacenti risultati, nella terapia della pertosse, un vaccino allestito col germe di Bordet e Gengou nel seguente modo: si fanno emulsioni di culture di 48 ore in acqua disti~ lata fenicata al 0,5 % e si lasciano a temper::itura ambiente per 3 giorni, si aggiunge clo·r uro sodico sino alla concentrazione dell '8.5 %o e si dosa il vaccino in m odo che contenga due iniliardi di germi per eme. Il vaccino cosi preparato si inietta per via ipodermica, o endomuscolare, nella quantità di 1 eme. a l giorno ·od a giorni alterni, sino a guarigione o attenuazione dei sintomi. Esso determina lieve reazione generale e talora modica reazione locale. Sopra 155 bambini cosi trattati l'À. ebbe i1 61.28 % di gÙarigioni, il 32.25 % di miglioramenti; !lel 6.45 % dei casi non si osservò nessun giovamento. Una esperienza di vaccinoprofilassi riferita dall'A. sembra dimostrare l'efficacia di tale sistema di prevenzione.


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{ANNO XXIV, F ASC. 36]

sa1em PRA:TICA

11tt

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Non discordi sono i risultati ottenuti da Romolina Pastore (La Pediatria, 1917, p. 367) con un vaccino contenente 1 e 1h miliardo di germi per eme. pre~arato emulsionando in soluzione fisiologica culture di 24-48 ore del B. pertus.~is e riscaldando la sospensione per mezz'ora a 55° C. Se ne inocula 1 eme. ogni giorno, per 7-10 giorni. Ottiene i seguenti risultati: guari; gioni 50 %; miglioramenti 38.&9 %; nessun gio•amento nell'11.11 % dei casi. ·Questi eonfortevQli risultati, che prov.eng0no dalle Cliniche pediatriche di Napoli e di Palermo, confermano anche l'importanza etiologica del germe di Bordet e Gengou o almeno dimostrano che nelle nostre regioni la pertosse è causata dal B. pertussis. Si sa che oggi si tende a.d ammettere che la stessa forma morbosa può essere prodotta da diversi agenti ed è noto • che, in Romania, Manicatide isolò dai casi di pertosse un suo bacillo Z, la . cui specificità sembra comprovata dalle reazioni immunitarie. L'esclusiva in1portapza etiologica del B. ·di Bordet e Gengou nelle pertossi che si osservano in Italia, è dimostrata anche dalle ricer· che di Porcelli (Rivista di Clinica Pediatrica, 1916, sett.), il quale ha messo in evidenza nel sangue dei pertossici delle agglutinine speeifiche per il B. pertussis, mentre non è dimostrabile alcun potere agglutinante per il bacillv Z. Identici risultati si ottengono con la deviazione del complemento. L 'A. ha sempre isolato dai casi di pertosse il bacillo di Bordet e Gengou e, solo in un easo, lo trovò !associato con un germe identificabile con il bacillo di Manicatide. R ecenti osservazioni sul valore terapeutico e profilattico del vaccino della pertosse ci giungono anche dagli Stati Uniti gi America. Luttinger (Journ. .4mer. '!Jfed. Assoc., 1917, vol. 68°, p. 1461), confrontando 952 casi di pertosse trattati col vaccino, con 149 curati con altri metodi, dimostra che 10 stato acuto della malattia è di durata più breve e di intensità assai minore negli individui curati col vaccino, purchè si intervenga nella prima o seconda settimana; porta pure delle statistiche assai favorevoli all'uso profilattico del vaccino. Sholly, Blum e Smith (Jour·n . Am. Med. Assoc., 1917, ~ol. 68°, p. 1451) fanno però delle r~­ serve sulla efficacia curativa e profilattica del vaccino della vertosse ed. in base alle loro ricerche, ritengono essere necessarie, prima di trarre una conclusione in proposito, un assai maggior n11mero di osservazioni e di controlli. (I. s. I

Sul trattamento speeifieo della paralisi infantile.

Sophian (lournal American Medical A•socia- · tion, t9i6, pag. .t2.i), riferisce i risultati delle sue esperie11.ze sulla cura della 'poliomielite acuta fatta durante la recente e:pidemia a New York. Il trattamento, secondo il detto autore, ponsta di: 1° Mezzi adatti a diminuire l'idrocefalò; 2° iniezioni intraspinali di siero· 11mano normale o di .convalescenti dell'infezione stessa e di siero di cavallo; 3° mezzi adatti a combattere sintomi speciali, come la paralisi respiratoria; 4° trattamento sintomatico generale; 5° trattamento ortopedico. ' ~ L'idrocefalo di solito non è frequente nè molto pronunziato: si lia sopratutto nello stadio acuto e particolarmente nelle forme a tipo cereT brale dando stupore, cefalea intensa, convulsio• ni e difficoltà di respirazione. Al riguardo bisogna ricordare -che la paralisi dei centri respirato·r i è la causa ordinarià di morte nella poliomielite. Occorre quindi combattere .con sollecitudine l'idrocefalo, il che si otti ene mediante la puntura lombare. ·P oichè la produzione di iperleuco.citosi nel liquido cefalo-rachidia no µa un deciso _valore terapeutico nel trattamento della poliomielite epidemica, oQCorre provocare q11esta iperleucocitosi mediante le iniezioni intraspinali cli siero di cavallo normale o meglio di siero umano. Queste iniezioni d ovrebbero es- · sere praticate nei primi stadi della malattia, durante il periodo infiammatorio acuto, possibilmente nella fase preparalit:ca per prevenir~ i disturbi- motori e cercare di arrestare il progresso dell'affezione. L'u.so del siero di sangue ottenuto da individui -convalescenti di poliomielite offrirebbe il vantaggio di unire all'azione stimolante dell'attività leucocitaria del siero quello dovuto , alla · presenza di antic.orpi. La esistenza di questi anticorpi fu dimostrata • sperimentalmente nelle scimmie e N etter ha riferito eh.e l'uso del siero di convaleSC'enti in 32 casi gli ha dato eccellenti risultati. Sophian però ritiene che esso non è più efficace del siero umano comune o del siero di cavallo. In genere qualunque di essi si adoperi si ha .sempre un miglioramento .di tutti i sintomi generali, una minore gravità e diffusione delle paralisi, una più breve convalescenza. ·I l trattamento dello stato acuto consiste sopr.atu tto nell'isolamento, riposo assoluto, nutrizione leggera e corroborante. Per la stipsi giova il calomelano; per la cefalea, i dolori, le smanie giovano la fenacetina e le applicazioni calde. P er diminuire la congestione midollare si applicherà sulla schiena una vescica di ghiaccio. 1

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IL POLICLlN lCO

Flexner . ostiene clle la S(Jm1ni11istrazione di atropina combinata •con l'acido benzoico dia buoni risultati specialrr1en.te se .adoper'a ta nei primi giorni. L'atropina, che passa rapidament.e nel liquido cefalo-rachidiano, avrebbe una spiccata azione battericida sul germe dalla poliomielite. Quando è già comparsa la para.lisi e lo stato infiammatorio acuto è spento, giovano la st:ricnina e tutte le pratiche che valgono a favorire la nutrizione dei muscoli paralizzati, come il massaggio, i movimenti passivi ed •a nche l'elettrioita, ben.c hè non tutti siano d'accordo sulla sua litilità.. In seguito si ricorrerà alla rieduoazione mu~f' olare met~)dica1nente diretta ed eventualmente alle cure chirurgiche (innesti tendi~ei, musc~lari, nervosi, osteotomie, ecc.). a. a. I

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. ·

, Gli effetti patologici dell'ossigeno.

Da· esperie~e di Ho\\.. ard L. Karsner (J o·u r. 1ial o{. e.L:perini. rnédicine ; 1916, pag. 150) ris ulta. ct1e un'atmosfera, la quale contenga 8096 % di ossigeno alla pressione normale, produce ei1tro 24-48 ore, nel polmone, congestione, ede111a, degenerazione e desquafuazione epiteliale, formazione di fibrina, e fi11 '0 Jrnente un tipo di broncopneumonite fibrinosa. Si nota anche una leggera congestione passiva, dovuta in generale a dilatazione cardiaca; tale congestione interessa i visc~ri addominali ed è accompagnata da alterazioni secon darie, come rigonfiamentç> torbido degli organi parenchimatosi e fagocitosi delle emazie da parte delle cellule epitèliali dei nodi 1infatici . mesenterici. Non sono state notate altre modìfica.zio11i patologi ch~ nel sangt1e, 1nilza , noduli linfatici o midollo osseo. FIL. I

P1aof. F. MARIANI

LA CURA DEL CUORE Volu1ne di circa 300 pagine con figure, edi2'ione 1918, della Casa Editrice Fra~lli Treves.

Consigli pratici al medici e agli ammalati secondo i nuovi studi e le moderne ricerche •

Pre;-:zo: Y_,. ~

• ·'~li

abbonati ai periodici li Policlinico e Le mealattie del cuore premio semigratuito a L. 5. h-riare oanolioa vaglia d• L. 5 al Prof. Enrico Moreflt - V1a

s•n"' 14 (~

)

. POST A DEGLI ABBONATI. •

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(861). 'lotta contro i topi nelle trincee. dott. A. M. in Zona di guerra:

E tutt'altro che facile. La prima indicazione è la profilassi nel senso di custodire gli alimen-

ti in recipienti non facilmente raggiungibili; p. e. tenendoli sospesi o ben chiusi. ' La vera lotta. si può fare: a) con le trappoù; non è molto efficace ma può coadiuvare bene gli altri mezzi di lotta, specialmente quando si cambi spesso il tipo di trappola.. Uno dei pi1ì semplici è costituito da una specie di tagliuolJ.l. in cui una tavola con al disopra un peso ed eventualmente munita di chiodi, è tenuta in bilico in modo che non appena sia toccata 1'€sca, la tavola cade e schiaccia il topo; b) con i veleni: si possono usare solo quando non vi siano altri animali (gatti, cani); il più pratico è il fosforo {pasta badese, capocchie di fiammiferi) che si mescola con aliment:i, specialmente con pezzetti di formaggio. Buoni risultati dà anche· la sprernitura dei bulbi di scilla, da diluire con la.tte; se ne imbev e del pa.ne; e) con colture di batteri patogeni per i soliti topi (virus Bruschettini, Danysz); d) con ·i ca~; ottimi sono i fax-terriers che quando sono bene addestrati ne fanno delle caccie abbondanti; i gatti serYono solo per i topi piccoli, mentre davanti ~ quelli grossi, scappano. FIL. I

(862). Trattamento delle emorragie del post'

partum. con ·mezzi meccanici. -

..\.1 dott. R. T.

d n. iVI. :

Contro C[l1estr- grave i11cidente ' del seçondamento - dopo essersi assicurati c1ie l'utero sia vuoto. - i i1lezzi meccanici consigìiabili sono i ~guenti:

1) Compressiorie dell'aorta, che può eseguil'

si con la. fascia anelastica proposta da La Torre

fin dal 1875; in seguito Mombi1rg ha co!1.sigliato l'uso di un laccio elastico. 2) Compressione del corpo uterino contro il pube. 3) Compressione intrauterina tenendo nell'utero la mano chiusa a pugno ed esercitando ·con l 'a ltra mano una contropressi one dall'esterno. Mezzo coadiuvante m olto utile è anche l'elevaz ione della pelvi. I. ;p. . (863). All':tbh. n. }739 stlggeriamo: PrER..\'.CCINl. l'a tologia lie l la'l oro. Sor. editrice 1ibraria, ::\filano. - I ~ORI GA. Igiene i11.d1tstria.ll!. F. Vnllardi, Milano. - G1Gr.1ot.1. Le 1nolatfif* del lat·oro. Dono del Policlinico per l'anno 1902. Hygiéne industTielle nel Trn.ttato di igiene di Chantemesse e ~1osny. S. ll. Baillière, Parigi. - T. ,\.. EYL. Ha1ulbuch der Arbeiterkra.nkheUen. Fischer, J ena.

ROMA.

. Al

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,

(ANNO

XXIV, FASC. 36)

SEZIONE PRATICA

1113

In quest'ultimo, -come nel vol. VIII di Handbuch der Hygiene ·di Weyl, le industrie chimiche sono largam ente trattate. Nelle annate del • Ramazzini troverà .pure molti lavori sull'argomento. . •

VARI .A .

Sistema per conservare a lungo il pane. Il quesito ha sempre preoccupato Je autorità militari di ogni paese e non poche furono le prove fatte con risultati più o meno favorevoli. La necessità dell'invio del ·pane ai prigionieri ~a determinato una ripresa .per la sua soluzione . ed il Freurent ha comunicato all'Accademia delle Scienze di Parigi alcune sue esperienze che non mancano d'interesse. Anzitutto la pasta del pane deve essere cotta entro forme parallelepipede in tal quantità da ottenere un pane non superiore ad 1 kg., con una bella crosta liscia, e l'azione del calore . deve essere prolungata in modo sufficiente perchè avvenga una certa quale sterilizzazione della massa. All'uscita dal forno le pagnotte sono strettamente avviluppate entro due fogli di carta resistente e legate con un cordoncino e quindi rimesse per 15' nel forno, la cui temperatura però non deve sorpassare i 130°. Cosi confezionato il pane soggiornò per più mesi entro 11n ambiente umido ed oscuro senza che si al teràsse. Per l'inviluppo,, la carta gialla chìara formata di pasta di legno e cellulosa ed incollata con fecola, diede il pane meglio conservato. (Dal Èoll . chim.-farm .).

~

CENNI BIBLIOGRAFICL (Non ~i recemiscono che i libri perveri.uti in dono alla Redaz io11e1

Prof.

Insetti delle case e dell'uomo e malattie che diffondono, 1 voi. in-16° (Manuale Hoepli) di pag. 280 con 100 figure . U. Hoepli ed., Milano, L. 4,50. L'importanza degli insetti per la patologia e !;igiene è andata crescendo man mano si sono riconosciuti i pericoli che essi rappresentano nella diffusione delle malattie rispettive. Oltre a ciò essi possono arrecare all'economia domestica, dei gravi danni da cui non sempre sap-' piamo difenderci a dovere. L'insigne naturalista ci presenta qui i diversi insetti, come parassiti, commensali, ospiti; ed ausiliari, e ce ne descrive, in forma piana e spesso arguta, le fattezze, e le abitudini, insegnando il modo di preservarci e di distruggerli. Nessuna pesante trattazione sistematica inANTONIO BERLESE.

gombra questo lavoro, che è di lettura p iacevole e di utilissima consultazione. Solo non comprendiamo p erchè l'A. non abbia fatto cenno dell'acaro della scabbia e della tsétsé; passi per quest'ultima, ch·e appartiene alla patologia tropicale, ma ci se~bra che il primo avrebbe potuto trovare anch 'esso il suo posto, accanto agli a ltri insetti parassiti. FIL A.

BALFOUR.

The M edical En t omology of Salo-

ni eca. 1 op. di pag. 25, con 31 fig. Londrà. Il dott. A. Balfour, direttore dell'Istituto Wellcome per ricerche ~cientifiche, ora tenente CO· lonnello medico, ba tenuto un'interessente conferenza alla «!Società Meçlica di Salonicco » sull'entomologia medica della regione e l'ha taccolta in un opuscolo, che viene mandato gratis a tutti i medici che s'interessano alla questione e che ne fanno richiesta alla sede di Lo11dra dell'Istituto (The vVellcome :Bureau of Scientifici Researcp, 10, Henrietta Street, Cavendish Square, London W. ).

..

PUB.BLICAZIONI PERVENUTECI. D. OTTOLENGm. Appunti per i disinfettatori. - Ca· · gliari, 1917. PILOTTI G. Paralisi ascendente acuta (Sindrome di Landry). - Reggio Emilia, 1916. GILBERTI PIETRO. Dopo un anno di chirurgia di gtlerra. Impressioni personali e note sintetiche su 1753 feriti. - Clusone, 1916. DoRI LUIGI. L'assistenza ospedaliera nella Provincia di Pavia (1906-1913) e l'assicurazione obbligatorja c-0ntro la malattia. - Pavia, 1916. CATTANEO TERESIO. Studio radiografico dei calcoli vescica li. - Cuneo, 1916. TURTUR GIUSEPPE. Contributo allo studio dei rap• porti fra alterazioni delle glandole endocrine ed otosclerosi con interessanti reperti anatomo-patologici ottenuti nei cani stimiz.zati. - Ro· ma~ 1916. SANARELLI G. La patogenesi del colera (Nota pre· • ventiva) . - Roma, 1916. DE MICHELE P. Per la tubercolosi nell'esercito. Napoli, 1916. GIAUNI V. Cardiopatie valvolari e reclutamento militare. - Siena, 1916. GUELM.I C. A. Sedici mesi di chirurgia di guerra. - Piacenza, 1916. GIUDICEANDREA V. Il terzo anno della Scuola Samaritana di Roma (1915-1916). Relazione morale e finanziaria. - Roma, 1916. CozzoLI G1uuo: Trombosi traumatica della vena centrale della retina. - Napoli 1916. D'AGOSTINO ALBERTO. Innesto di un nervo di senso « safeno )) su di un nervo di natura mista « sciatico )) . ·Ulteriori ricerche istologico-sperimentali sulla rigenerazione nervosa e sul ripristino funzionale del territorio muscolare sul quale ha agito l'innesto. - Biella, 1916.

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[ANNO XXI\i, FASC. 36)

IL POLT C.LINICO

NELLA VITA. PROFESSION AI--'E. A proposito dell'on. Brnnelll. Una funzione apolitica llon suppone, nè molto meno implica, in chi la esercita, )'assenza totale d'ogni sentimento patriottico: come la dovuta imparzialità e il nessun riguardo personale nei giudici, non significano. che essi sieno moralmente apatici. Ora fra tutti i sentirµenti umani, l'amore della Patria, il quale non è a~tro che una natul"ale ehpansione dell'amore della famiglia, è tanto ingenito in noi, che il combattere pro ai·is et foois era con~iderato in tutta. l'antichità come istinto individuale e · collettivo. • E però il sommo Leopardi nella canzone all'Italia ebbe ad esclamare: ~

Oli venturO$e e oare e benedette l e arit,i oli e età, ohe a morts per la' Patri,a oori·ean l e genti a sq uadrr. 1

i·e tenute le rarissime a.n-0malie che si scorgono in questo immenoo coro di an~mi esultanti? È· deplorev-0le intanto e non fa certame11te onore agli Ordini dei medici il veaere in questi pochissimi avver.sari delle rivendicazioni patrie,. il proprio rappresentante nel C-Onsiglio superiore di sanità, l'onorevole llr11nelli, al quale la sua nota attività e la sua missione apolitica non devono scemare il torto di nutrire ·sentimenti manifestamente antitaliani ;. e per ciò i componenti il .(1onsigli-0 AmmWstrat1vo dell'Ordine dei :à1edici della provincia di Catania non possono che negare la propria fiducia all'on. Brunelli e ' svalutarne i difensori. Il C-0nsiglio unanime cosj ha deliner~tò. Dott. L. ::\1AROBESE Presidente deZl'O. dei Medici di Oatania. ( Qt1esto artic-olo, votato ad unanimità dal Consiglio, ::-;arà iscrittQ nei verbali delle sedute).

Ohi non ·si commove al pensiero della Patria o è • un mentitore per cattivo partito preso, o è un deCronaca del movimento professionale. generato. Per nostra fortuna questi tali s~no ben Unione dei rnedici per la i·esisteriza nazionale. pochi. Quanti italiani infatti, per esempio, trovan, Si è costituita a ~iilano adottand-0 il principio: dosi all'estel'o, potrebbero rimanere indifferenti, o «Non vi è cittadino éhe più del medico possa giocontenersi dinanzi a chi parlas~ male della novare alla resistenza nazionale ». H~ iniziato la pubstra terra? Sciagurati di tal genere sarebbero cerblicazione di un « Notiziario » di propaganda, che tamente biasi1uati e disprezzati anche dallo stranel primo numero riporta una prima li&ta di .o blaniero. zioni pro-Unione (sono state già raccolte più di 1700 Facendoci ora più da presso aJ nostro intento, doblire) e reca informazioni varie di cronaca. biamo notare non senza dolore che noi siamo . tutLa s~e pr-0vvisoria. dell'Unione è in via. G. Verdi, tavia nelle condizioni altamente lamentate, sei secoli adqietro, da uno dei maggiori padri della poesia num. 9. it.alia.na, dal Petrarca; se non vogliamo dire che, . N11tOVO 1·egolarn,eri,to pel aortegio di Perugia. - Un sotto certi aspetti, ci troviamo in peggiore condiD. L. approva il nuovo regolamento per il C-Ollegiozione. A quei tempi infatti le Alpi erano lo schermo Oonvi tto per gli orfani dei sanitari italiani in Pe.n aturale posto fra noi e la tedesca rabbia; oggi inrug4t. Tale regolamento sostituisce l'altro del 30 vece i barbari spadroneggiano di qua dalle Alpi, in gennaJo 1902 ed è in esecuzione della speciale legge una parte del rilevante d'Italia. Allora quelle fere · 7 luglio 1901 già parzialmente modificata con la sueselvagge erano chiamate, come forze mercenarie, da . cessiva del 2 luglio 1911. Consta di 1~ articoli, alprincipi italiani dilaniantisi fra di loro per a:vidità cuni dei quali disciplinano in modo eSJ)licito la comdi dominio e di rie}!hezza, a danno ~ strazio di m.an- 1>ilazi-0ne degli elenchi dei contribuenti, o r~oli, sia suete gregge : oggi, non chiamate ma piuttosto eseper parte clell'Ufficio Sanitario Provinciale, sia per cra te, perfidiano a tenere il piede sulla cervi('e di parte delle a1mministrazioni centrali e di Stato: e tanti nostri fratelli in terra a noi usurpata. Allora regolano tassativamente le risco&Sioni per opera il Poeta, che intendeva bene le lacrime e i sospiri • degli EJnti comunali, delle Opere Pie, mediante le del popolo italiano, si rivolgeva indarno a quei prinritenute;. interviene infine presso l'amministrazione cipi, a.c cecati dall'ambizione e dall'ingordigia, ~1ssi­ ,,. del Collegio-Convitto perchè non manchi di fare il curandoli che ad 11n loro cenno temporaneo deposito delle .somme riscosse, da effe~ tuarsi nel minor tempo possibile. Virtù contro furore I

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prenderà l'armi e fia il combatter corto: Ohe l'antico valore iiegU italici cori non è ancor morto.

Oggi, per nostra fortuna, l' Italia, accogliendo questo grido fatidico del Petrarca, s'è tutta rovesciata sul nemic'O, contro il quale compie tali atti di sn1>remo Talore, da sembrare gesta titaniche e prodigi più che eroici. Quale italiano non approva, non plaude. non s'inorJoglisce a tant<.> spettacolo di patriottismo e di gloria? In che conto possono esse-

Per le pro1n ozioni degli ufficiali rn erl ici riohian1 oti in se•r vizio. - Il direttore dell'Uffic:io Sanitario

del :\1inistero della guerra, colonnello Della Valle, ha cosi risposto a.d una interrognzione dell'on. prof. Cuce.a : « Ho esaminato il inemoriale inviatou1i a vantaggio dei suoi colleghi e sono lieto di significa re che i 11-' miti di anziani~1t per l'avanzamento stabiliti con la cirrolare 392 Giornale l\filitare c-orrente anno, son-0 a1>plicabi1i. oJtre ebe agli llfficiali in servizio

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[ANNO

XXIV, FASC. 36j

SEZIONE . PRATICA

1115

attivo permanente, anche a quelli appartenenti alle caiteg<)rie in congedo, purchè presentemente richiamati in servizio. Gli ufficiali stessi sa.ranno, pertanto, promossi al grado SUperiOTe appena effettuate le promozioni degli effettivi aventi la stessa anzianità di grado». ' Il Ministero della Guerra in accordo con quello dell'Interno, ha diretto ai prefetti un.a circolare che disciplina il trattamento degli ufficiali medici concessi alle amministrazioni civili in sostitu.z:.._,1 ,e di w<~dit:1 civili precettati in base al noto D. L. n_ 1529. , Detta circolare determ.ina : 1. Se gli ufficiali medici suddelti sono destina.ti al .servizio delle .Amministrazioni civili senza la• sciare il servizio cui 5-0no addetti presso l'esercito, co11tinueranno ad essere ammjnjstrati dai corpi o riparti di cui fanno parte.. Se invece essi debbano lasciare co~pleta,mente il ·s ervizio, che prestavano nell'esercito, saranno amministrati per tutto il tempo in cui presteranno il ·S ervizio civile dal distretto militare nella cui circoscrizione si trova l' Amministrazione civile. 2. Durante il tempo in cui prestano servizio 'presso le Amministrazioni civili, gli ufficiali medici di cui al numero precedente riceveranno dall' Amministrazione militare lo stipendio del loro grado e l'indennità di servizio speciale, nonchè - coloro ehe si trovino nelle condizioni volute per avervi di~itto - l'indennità giornaliera di L. 5 di cui al decreto ministeriale n . 1130 e l'indennità per gli ufficiali richiama ti dal congedo fuori della loro residenza, .cui al decreto luogotenenziale n. 1020 (circola,re 520). È indennità cemunque inerente alla qualità di ufficiale. 3. Le A mmini&trazioni civili presso le quali gli .ufficiali medici prestano servizio, oltre a fare al1' Amministrazione militare _il rimborso della spesa fino alla concorrenza dei fondi disponibili .stanzia ti, nei rispettivi bilanci, pei posti temporaneamente occupati dagli ufficiali stessi (quart'ultimo capoveroo della circolare 751 del 1916), dovranno fornire all'ufficiale medico quello stesso mezzo di trasporto o quella is tessa indennità che~ tale scopo fornivano al medico civile precettato.

vengono a .subire t1na grave diminuzione dt stipen... dio che oscilla tra le 600 e le 700 lire. La lettera conclude esprime-n do l'avviso che dal punto di vista leg·ale, i medici condotti abbiano -la facoltà .. di ' denunzia.r e i contratti ,a forfait per~ il · manteu1n1ento della cavalcatura, precisamente come i f ;1 rrnaci ti, dinanzi a ll'aumento di · prezzo, hanno denu11ziato i contratti a forfait per la sommini.strazione delle medicine ai pove1·i, e perciò si chie-r de di l'isolvere amichevolmente la questione, facendo per questo <.1 ppello a lla buona. volontà ed al 'jenso di giu8tizia delle Amn1inistrazioni com11nali ..

GU u,ffl,c1ali niedi<>i, per servizi ai vili. 1

Per l'aunzento di in<lennità di cavalcatura. -

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I

ATTI P ARL.AMENTARI. . .t.'so1iero dei titola1·i delle condotte.

L'on . Dore aveva presentato la seguerite iriter.ro- • gazione: « Per sapere se non sia atto dì giustIBia il concedere l'esonero ai titolari delle condotte 1nediche anzichè agli interini anche in considerazione che i titolari delle condotte mediche apparteno·ono . quasi sempre a classi più a nziane ,degli interini». L'on. ~lini:stro della Guerra ha dato la seguente riSPoSta: . «Nella concessione di .esoneri de1le co.n dotte mediche ritenuti indispensabili ed insostituibili nei servizi civili questo Ministero ha sempre tenuto con~<> delle deliberazioni emesse nei .s ingoli casi dalle competenti -Commissioni Provinciali ·alle quali spetta acwrtare se, il medico esonerando fosse anteriormente a lla chiamata delle armi, in servizio della pubblica amministrazione. « Se talvolta le Commi&sioni Provinciali hanno proposto per l 'esonero medici condotti interini anzichè i titolari, ciò può essere dipeso dal fatto che questi ultimi appartenevalllo a classi giovani (decreto luogotenenziale 2 novembre 1916, n. 1529) op. pure non si trovavano nelle condizioni tassativamente richieste. dal decreto luogotenenziale 21 apri.. le 1916, n. 469, per poter esse!'e esonerati (inabilità permanente alle fatiche di guerra). «Peraltro ·l'esperienza ha dimostra•to che l8: a~ l)licazione del decreto 21 aprile succi tu to, pur ac004 ' ·s tandosi notevolmente alle molteplici necessità dell'assistenza sanitaria civile, ha lasciato a sua volta . molte lacune e manchevolezze alle quali però si sta ora provvedendo con lo studio di apposito nuovo decreto d'accordo eol ministero dell'Interno. Il nuo-, vò decreto. informando&i ·a stretti criteri di eqt1i1:à, mira pet l'appunto a di·sciplinare in modo generale ed uniforme la delicata materia delle dispense ed esoneri per tutti i medici aventi obblighi militari, elìminando, _fra gli altri, anche l'inconveniente la• mentato dall'onorevole interrogante». ~

L'Ordine dei medici di Perugiao ha inviato ai Sindaci dei Comuni di quella Provincia una lettera con la qua.Je fà presente che insieme al forte aumento del prezzo delle biade, dei foraggi, delle essenze, ed in genere di quanto si riferisce ai mezzi di trasporto, è df pari passo aumentato per i medici • • condotti il costo del mantenimento della cavalcatura, oo altro mezzo di trasPorto, necessario aJ. servizio di condotta. Ind ennità ai Direttori di Ospedali Militari. • Se la indennità ai medici condotti oscilla tra le • L'on. Valenzani a1v eva interr~gato in proposito il 400 e 600 lire, oggi il fabbisogno è salito a 1200ministro della Guerra, il quale ha risposto : 1500 lire, seoondo che 1si tratta di città o di campagna. ((Le vigenti df1sposizioni stabilisoone già un'inCosicchè i medici condotti oggi, in mez?.p alle ere- · dennj tà di carica per gli ufficiali superiori rnedicl BC€nti difficoltà della vita., mentre ogni classe di direttori di sanità <> direttori di ospedali militari principa li, in relazione alla importanza delle loro im.p iegati ed operai chiede ed .ottiene miglioramenti, (27) • •

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1116

attribuzioni, e ciò costitui.sce una. giust.a distinzione per gli ufficiali medici preposti ai servizi sani tari più importanti. «Non sarebbe però possibile estendere la indennità anche ai direttori degli altri ospedali di riserva, in quanto che l'entità delle loro incombenze non sono paragonabili a quelle dei primi».

RISPOSTE AQUESITI E ADOMANDE. (6945). Pag<tmento del certifioato di morte. Dott. Fruta S . da M. - Non è ammissibile che firmi

il certificato di morte un medico che non abbia !atto a lcuna visita sanitaria al defunto. Infatti,• non può attestare sotto la propria responsabilità e condo la propria scienza e coscienza, la ' causa della avvenuta morte. Non essendo pertanto ammissibile l'ipotesi da Lei 11rospettata, non _è il caso di parlare di compenso. .

se-

(6947). 'l'ratta,rn ento economico de'i medici milita;ri in servizio presso i Comuni. - Dott. G. M. da L. ·I medici mili tari che prestano servizio presso i Co-

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[ANNO XXIV,

lL POLICLii'\lCO

muni hanno diritto allo stipendio del loro grado ed all'indennità di servizio ·Speciale. A coloro che appartengono eventualmente a classi non ancora chiamate• sotto le armi compete anche la indennità giornaliera di lire 5 agli effetti del D. L . .21 aprile 1916. Compete inoltre l'indennità stabilita per servizio ' fuo1i residenza in conformità del D. L. 6 agosto 1916, n. 1020. C1rca l'ammontare preciso di tali indennità e compensi. <>ccorre che· si att~nga a quanto liquiderà il Distretto militare, cui è affidata l'amministrazione degli ufficiali, che hanno completamen~ lasciato il servizio presso il R. Esercito. Durante il tempo che i:,restano servizio presso i Co- . muni i detti ufficiali non possono ottenere dalle amministrazioni oomunali che i w li mezzi di tra-, , f;>porto (cavalcatt1ra o vettura) o quella stessa indennità che a tale scopo il comune forniva al medico civile precettato.

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FASC. 36]

è ·soggetta al pagamento della ta·s sa di ricchezza

mobile. (6954). A.1imenti quinquen11rali sugU stipendi. Dott. L. M . da B. - Ella ha pienamente ragione. La

dilazione, o meglio, come è adesso, la riduzione del quinquennio è stabilita pei soli impiegati governativi e non per coloro che dipendono dalle amn1inistrazioni municipali. L'aumento quinquennale dello stipendio, che ~r Lei è rappresentato da un nuovo termine iniziale, cioè ·d al 1912, si deve commisurare -sul nuovo stipendio di lire 4400 e non già sullo <1ntico. l'>er tale ragione Ella non consegui il secondo aumentQ di ·s tipendio nel 1915, epoca in cui acqt1is1:<1va il relativo diritto in base all'antico capitolato. <6955). Indennità caro-viveri. - Dott. abbon. 4901. - •.\.Ila indennità caro-viveri, recentemete resa obbligatoria a tutte le amministrazioni comunali, hanno diritto anche i medici condotti . Se un medico serve più enti locali ha diritto ad una sola indennità ripartibile fra i detti enti in proporzione dello sti1>r11di-0 che c-0rrisponde ciaiscuno di essi. (695G) . (Jbbligo di oicra gratuita. - Oriterii. Dott. Eì. G. da M. - Il domicilio è ben diverso

dalJa residenza. Un individuo può essere domiciliato in un Comune senza averne residenza. Il primo è nn quid j1tris, il secondo è un q·u id facti. Secondo n-0L pa rla:r;e di domicilio fisso è un non senso perchè il domicilio è sempre fisw, cioè, inalterabile fino a qu<tndo non venga, legalmente e con le prescritte modalità, mutato. ~ da credere che il capitolato abbja, con la usata locuzione, voluto dire ·r esidenza luri!Ja . Coloto che si trovano in tale condizione avrebbero, pertanto, dir.itto a cura gratuita. (t.957). Sessennii. - Indennità oaro-viveri. - Dott. F. P .· da M. - Ella ha diritto a percepire il sesS€n nio col 1° settembre corrente anno. La percezione del sessennio non infirma la percezione della indennità caro-viveri. (6958). Medicinal'i ai poveri. - Somministrazione. - Dott. Trascur. - Non ha ne-ssun diritto di chie-

de re alla Congregazione di carità, che ha soppresso (6948). Pensioni di riversibilità alle vedove dei sa- . in . bilancio il fondo- per la somministrazione di medie inali :ai poveri, il risarcimento di danni mnten'ita1·i. - Dott. A. J\il. da M. - La vedova del saniriali e morali per la ripercussione che il fatto ha tario inscritto alla Cassa di previdenza ha àiri tto, , in concorso con la pr<>le minorenne ad una inden- prodotto sulla sua clientela . nità, se il sanitario stesso muore dopo un numero ((;959) . Ricchezza mobile. - Dott. R. R. da F. di C. di anni di ·servizio non inferiore a 10 nè superiore - Sullo ·stipendio di lire 4700 grava l'annua tassa a 2-l anni .sei mesi ed un giorno. La detta indennità di ricchezza mobile di lire 415.30 compreso l'aggio è pari alla metà di quella che sarebbe spettata al · allo esattore che, come Ella dice, è per codesto Cosanitario nel giorno della sua morte. m une del 2.45 per cento• . <6950). In,d,ennità caro-vive1·i. - Dott. O. B. da (6960). ~~ostituzione temporanea del medico conR. ·ul N. - Percependo, tuttocchè in aspettativa, dotto per ragion.i personali. - Dott. F. D. B. da l'intero stipendio dal Comune, ha diritto al pari G. di C. - :Essendo impedito nello esercizio della degli altri impiegati alla indennità caro-viveri stacondotta per ragioni personali e di famiglia, inbili ta dal D. L. 24 luglio p. p . co1nbe a Lei il pagamento del sanitario che ha. dovnto qu}1lche volta chiamare in sua sostituzione. Nè (6951). Irider1:nità caro-viveri. - Dott. P. V. da i 1 Comune nè la popolazione debbono in tali ca.si L . - A Lei che è provvisto dell'annuo stipendiò di lir(' 4200 compete l'indennità caro-viveri di lire 24 essere eh.lama ti a soddisfare le competenze al sanlta rio che l'ha temporaneamente sostituito. mensili. (6953) . Indennità oaro-vivert e cavalcatura. - Ricche~za niobile. Dott. A. M. da S. R. - Tanto la

indennitù

e~' ro-viveri

qua11to qt1ella di cavalcatura

<G961). Diniissio11,t del 11iedico conàotto. -

C. e da R. - Il Comune può sempre rifiutarsi ad n<·<.·Ptt<l r(> le dirnissioni dalla carica presentate dal

.. (28)

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Dott.


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XXIV, F ASC. 36]

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SEZIONE PRATICA

proprio medico condott<>, ~empre che nel relativo capit<>lato non sia. accordata la facoltà di presentarle in ogni tempo con congruo prestabilito termine di anticipo. (6962). Sessennio. - Dott. L. P . da C. - Trat• • tandosi di un aumento temporaneo concessole dalla amministrazione municipale solamente per la durata dellà guerra, oonserva il diritto all'aumento sessennale quando sarà compiuto il relativo periodo acqui.sitivo del diritto. :È bene che faccia la domanda eubitò dopo compiuto il sessennio. In ca.so ché il <Jomune non intenda accordarle i~ sessennio, cui ha diri tt<>, può ricorrere al sig. Prefetto della Provincia ed in caso di infruttuosità della. ista.nza, può anche adire, con buona ·s peranza di favorevole risultato, la competente autorità giudiziaria·. (6963). Obblighi di oura del. medico Libero esercente. - Dott. abbon:ato 5069. - In caso di infor-tunio il medico, non condottato, deve ripetere il pagamento delle sue prestazioni alla famiglia dello infermo non essendo nè la Ditta nè la Società di assicurazione tenute a .sostenere spese del genere. Il medico condotto a cura piena è tenuto a curare gratuitamente i servi ed i garzoni dei possidenti del luogo, quando anche non i.s critti nella. relativa anagrafe e ciò pel sol motivo di essere residenti di fatto nella. local ità.. Doctor iUSTITI~ . I

'

poi la destinazione nel territorio del Ciorpo d'armata stesso a seconda dei bisogni del servizio. Probabil111ente le verrà as~gnato il grado di ca-· pi tano. All'abb .. n. 2933 : Essendo inabile J)e'rmanentemente alle fatiche d1 guerra, avrà il gr.ado di sottotenente nella milizia territoriale. ·· La domanda di dispensa va presentata all'autorità prefettizia. All'abb. n. 3545 : Nulla da fare, s:peclalmente in questo momento, in cui si tende, giustamente, a rendere sempre più severe le dispo&izioni che escludono i tubercolosi • d·a ll'esercito: , .. Al dott. G. C., Zona di guerra: La data del 1° maggio 1916 è stabilita come limite per 1'ise,rizione nei quadro di avanzamento e non come limite di promozione per gli effettivi. Il collega equivo ca la portata ben diversa delle due cose. All'àbb. n. 2789: Compiuto l'anno di servizi9, potrà inoltrare per via gerarchica domanda di avvicendamento al Mini· stero, senza bisogno di citare alcuna circolare. All'abb. n. 2m4: La nomina verrà fatta dal Ministero in ba se alla propo&ta inviata dal C<>mando .del Corpo., contemporaneamente alla promozione degli ufficiali effettivi di pari anzianità. Poichè la promozione di detti tenenti medici effet~ tivi, è da ritenersi imn1inentè, il collega potrebbe ottenere subito la. propria, ma ocoorre che egli si assicuri che la. proposta di cui sopra sia pervenuta 1·ealniente al Ministero. Xessuna norma o circolare di~pone poi per l'av-1'icendamento dopo 6 mesi di prima linea. 11 gi-ornale di medicirra mili t.are si pubblica in R~ r:a, Via S. Vitale, n. 5. Capo della redazione è il sig. colonnello medico prof. T.r ombetta. Al dott. O. B. da R . : I~ competono i medesimi assegni ' degli ufficiali medici di complemento di .p ari grado. Non a<vendo obblighi di servizio la pensione della quale gode come ex medico condotto di Roma non può essere t-0ccat.a e &i cumola con lo stipendio dt ' medico assimilato. All'abb. n. 3818: L'inden·nità. di guerra che si dà agli ufficiali medici in zona di operazione è concessa non solo per il fatto che essi permangono in detta zona, ma anche per gli speciali obblighi ai quali la loro qualità militatre li a ssoggetta in e8sa. . È ovvio, per esempio, che chi è medico condotto ed ha parte della propria condotta in zona di operazioni, può sempre a&tenersi dal recarsi in località .Pericolose, dove del resto .assai difficilmente permangono popolazioni ci vili . Viceverra ili n1edico militare deve, per ie necea· sltà stesse àeZ proprio servizio, recarsi in dette località e ~oggiornarvi in quslunque momentò. 1

Servizio medioo militare. - All'abb. n. 8553: Regolamenti ·SU- questi particolàri non ne esistono perchè tali questioni debbono essere decise dal buon , senso di chi comanda. E se chi comanda non ha buon senso? Reclami all'Autorità .superiore, che in questo caso e la Direzione di Sanità del Corpo d'armata. All'al>b. n. 481: ~ il ipare:re della Commissione di visita delJ!ospedale di Napoli che la visitò il 3 febbraio 1917 quello che ora ha valore presso il Ministero. II fatto di essere da 4 anni nella riserva è uno dei titoli che occorrono per la promozione, ma non 11 solo. Del resto nella &ua qualità di ufficiale di riserva, non ha diritt.o ad essere chiamato in servizio, può solo farne domanda e, se la Direzione di 1s anità 16 crede- utile e ne ha bisogno, effettuerà il suo richiamo. · Al dott. U. D. R.; Zo:µa di guerra: Non s i risponde in questa• rubrica a domande di carattere personale e che non interes.sino In tesi generale aJtri lettori. Alle domande che il collega avea finora diretto al giornale è stato, del resto, sempre risposto. All'abb. n. 8455: Durante la guerra non sono ammesse le dimissioni dal servizio attivo permanente, per qualsia&i ra• gione. All'abb. n. 3066: Sarà assegnato al Ciorpo d'armata territoi:fale di Napoli, dalla Direzione generale dei Servizi sanit.ari del Ministero della guerra. Da Direzione di Sanità del Corpo d'armat.a farà I

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(ANNO XXIV, FASC. 36]

IL POLICLINICO

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n. 3751: ~ssunte le debite informazioni risulta che: I . Saranno presto date delle disposizioni di carattere generale Felativamente agli armadi farmaceutici e agli ufficiali sanitari. . . II. Non gli spetta la: indennità per impiegati e salariati comunali, ecc. III. Gli · spetta l 'indennità caroviveri, ma non quella alloggio. OiT~ l'indennità attendente, I.a: questione è ancora sub-indice. IV. Sono E>tati promossi capitani gli effettivi an• zianità 11 novembre 19l5. Col prossimo bollettino ·s i promuovera nno que~li con anzU;lnità fino al 24 febbraio 1916. • .All'p.bb. n. 8580: . Perde anzianità soltanto nel caS>Q che durante il periodo della s~ inidoneità,· ,s iano effettuate promozioni di colleghi di pari anzianità. In tal caso il non idoneo va in coda all'elenco di tali neo--promossi. ' .All'abb. n. 9004: Non può far domanda ·nè ~ssere a·s sunto in servi.Zio data la sua indisponibilità:. . Per esser richiamato alle armi, . occorre che ri. nunzi alla condotta, e che la cornD)issione provinciale dichiari la sua disp<>nibilità pei servizi militari. , A 11 'abb. n. 1.J.30 : Non è vero che i capitani e. gli ufficia)) medici 1n genere di milizia territoriale, peJ. .solo fatto di essere passati a far servizio nella zona di guerra, sian tra- . sferiti al ruolo di complemento. · . . E ssi restano ufficiali del ruolo territoriale, .Il1algrado siano impiegati in zona di guerra. All~abb.

All'abb. n. 8G30:

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Se dichiarato inabile permanentemente non può. e~serle conferito il grado di clpitano. • Al dott. A. M ., Zona di guerra: Non è ammissibile che la .s ua·iserizione alla Oroce Rossa fosse limitatamente ai servizi territoriali. Nulla da reclamai:e qulndl. Al dott. E. Z. da L. : La disposizi()ne di cui trattasi non 'riguarda gll ufficiali medici, tanto è vero che essa. non ebbe alcun effetto retroattivo su quelli che si trovavano nelle condizloni previste dall'art. 3 e che erano in servizio. · Non è quindi neppure applicabile :a· quelli che es-sendo in tali condizioni, circa classe e posizione familiare. saranno ora dichiarati idonei. All 'abb. n. 8137: Il toncorso per ufficiali medici effettivi si fa solo tra i medici che non abbiano più di 32 anni di età ed a bbiano prestato servizio al fronte per 4 mesi almeno. ..on è ammessa la nomina diretta a capitano medico effettivo, secondo i vigenti regolamenti. E poi che razza di carriera sare~be la sua, data l'anzianità della sua classe?!. .. .Al prof. G. ~I . , Zona di guerra: Il graò.o di maggiore come tutti gli altri gradi per titoli. viene conferito in base al loro esame dalla competèntR ron1misslone di esame, che ha sede (30) •

presso ·l'Ispettorato di Sanità. Detta commissione valuta anche il valore e l'importanza dégll incar'icl1.i, In tutti i casi poi occorre di aver un anno di servizio militare -effettivo. .Al dott. A. R. da P. : Le spetta il grado di capitano. All'abb. n. 4322: Si intende la metà della pernnanenza mini;ma nel grado, degli ufficiali effettivi. All'abb. n. 8242: . Secondo il regolamento per qualsia&i promozione • occorre la idoneità incondizionata. È un fatto però che alcuni comandi e direzioni, quando tra ttisi di promozione da sottotenente a tenente, .avanzano egualmente la pro.p osta anche se taJe idoneità è condizionata,. e che' quando tali domande pervengono ~l ~inistero. il Ministero effettua la promozione. Al dott. P . F . da O.: Può chiedere l'avvicendamento come tutti coloro che J:tanno più di 40 anni di età e sono da. oltre un anno in zona di guerra. All'abb. n. 4337: A prescindere dai titoli che possiede, non essendo idoneo a tutti i servizi perchè affetto da ernia inguinale, . non p t1ò essere promosso capitano di com' plemento. M. G .. . I

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

.s tato nominato ufficiale nell"Ordine della. Corona d'Italia il dottor Moisè Kobylinsky, redatto~ e.a.po dei «Quaderni di Psichiatria», attualmente ca.Pitano medico al fronte, già decorato della medaglia al .va.lor mili tare. È :s tato .n ominato cavaliere nell'Ordme della Corona d'Italia il dottor Gaetano Pavone, chirurgo degli Ospedali di Napoli, tenente medico di ·complemento. È

ALI30 D'ORO. Ricompense aZ vaZor militare per Za campagna ài guerra 1915-1917. MEDAGLIA D'ARGENTO.

Marinucci Ma.rio, da C,-0lle Armele (Aquila), tenente medico complemento reggimento f.anteria. - Sebbene avesse riportat.o una ferita alla faccia, non volle :a1bbandona-re il servizio, e con mirabile esempio di coraggio e di ,sentimento del dovere rimase sul posto 'battuto dal fuoco nemico, provvedendo con amore alla ci1ra di numerosi feriti. , - Falde del Pecinka, 17 agosto 1916.

CONDOTTE E CONCORSI. • Giovane medioo-chirurgo, libero servizio militare, cercai buon interinato. Per eventuali proposte scrivere: B 71l2 - Fermo in Posta - Roma. Medico-chlrurgo, giovine, tre anni laurea, esente milita.re, cerca posto assistente grande ospedale, clinica o adeguata occupazione. Scrivere dott. N. A. posta, Ca tanta.


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XXIV, FASc. 36]

SEZIONE PRATICA

MEDICINA SOCIALEo La lotta contro la tubercolosi e la Lega Nazionale Antitubercolare. In assenza del niinistro e del · Sottoseg·retario di Stato dell'Interno, il capo gabinetto comm. Corradini 11à ricev11to il :2.f n . s. agosto il comm. Vincenzo Magaldi, vice presidente della Lega nazionale antitubercolare, e il prof. ...~risti de Ranelletti, segretario, i quali, anche a ,nome del presidente, S. E. Oomandini, a.ssente, hanno presentato un Iijemoriale della I.iega ~ntenente proposte di provvedimenti legislativi per la lotta contro la tubercòlosi. Detto memoriale, redatto lJer inç.-arico della Lega dagli stessi ~lagaldi e Ra11elletti sin ' cl.al git1gl10 scor8o e · approvato dalla Giunta e ec11tiva si'.ll dal 5 luglio, prima cioè che fossero noti i recenti importanti . provvedimenti governativi, ~raccia un vasto e complesso programma di lotta c'<>ntro la tubercolosi, mirando non solo a lla cura e aJl'asststenza dei malati, mercè i pispensari municipali, i Sanatori e gli Ospi~i marini provinciali, gli ospedali o i reparti di isolamento, ma a nche alla lotta c'Ontro le sva1'i.ate cause predisponenti, specie ne11 ·in:f anzia, mercè )e Colonie-scuole campestri pei figli di tubercolosi; Ip. vigilanza igienico--sanitaria nelle 8Cuole, con visite preventive e periodiche ùei fanciulli ; le scuole all'aperto ; lai propaganda igienica nelle scuole e fuori; le istituzioni parascolastiche con le. Colonie marine e montane; la politica delle abitazioni, con il maggiore· incremento delle case popolari e i casellari delle abitazioni presso i principali Comuni; la maggiore protezione degll emigranti in rapporto alla tubercolosi;. la maggiore vigilanza igienico-sanitaria del lavoro, con visite preventive e periodiche dei lavoratori nelle industrie insalubri, nell'interesse degli o:p€rai, e in quelle alimentari nell'intere$se del pubblico, e eon la protezione del Javoro a domicilio; il maggiore incremento infine delle varie istituzioni di assistenza indìviduale e _ sociale diretta a c<>mbattere le più gravi ~e morbose ereditarie e a proteggere la .salute della madre e della prole. ~i addita quindi il fabbisogno finanziario, pel qua le si , invocano i maggiori contributi dello Stato, e si sollecitano nuovamente le assicurazioni obbligatorie contro le malattie, ché potranno fornire i mezzi più possenti per dare vita alle varie istituzioni antitubercolari. Con questo programma di massima la Lega ha presentato anche il .s eguente 9rdine del giorno: «La Leg3.! nazionale italiana contro la tubercolosi, nel rimettere al Ministro dell'Interno un I]:lemoriale contenente « Proposte per provvedimenti legislativi ~ontro la tubercolosi», approvato dalla Giunta esecutiva il 5 luglio 1917, plaude a S . .EJ. che, con pronta e larga visione degli interessi igienico-sociali del Paesé, h~ già dato a1ttuazione, C<>i recenti importanti provvedimenti, ad una parte delle proposte .st~ssé d~lla Lega, e fa voti che anche le altre, miranti a d integrare sempre più efficamente la solu. . zione del complei._~~ e poliedrico problema tuberco. lare, pÒssano veniTe a~cettate e attuate dai. oompetenti Ministri In un non lontano avvenire» . . Il comm. Corradini, dimostrando una perfetta ro-

1119

noscenza dell'importanza sociale del problema tu. bercolare, ha discusso c-ol più vivo interesse coi rappresentanti della Lega i capisaldi del program~, che ,s egnalerà in modo speciale a S. E. Orlando, dichiarando che il Ministro, in 'pieno accordo eol Direttore General'e della Sanità, comm. Lutrario, già si trova sulla. direttiva stessa segnata dalla Lega, e che i recenti provvedimenti non sono che un primo passo verso una più vasta azione che il Ministro dell'Interno iSi propone di svolgere in Seguito e con maggio1i mezzi finanziari, quali richiede il grave • problema • sociale.

1 lavoratori della terra assicurati contro gli infortuni sul lavoro. .. Il Senato nello scorso luglio ha esaminato ed approvato il disegno di legge' presentato dal ministro De Nava per l'assicurazione obbliga.toria contro gli infortuni sul lavoro nell'agricoltura. Il governo, esa t1clendo i numerosi voti pervenutigli da ogni parte e rendendosi interprete del .sentimeIÌt<;> del paese, ha pTomesso la emanazione per decreto-legge dei provvedimenti votati da l Senato. L 'importante riforma, salll.Zionat.a COI:f decreto luog·otenenzi,a le del 23 corrente, colma una delle mafgiori lacune della nostra legislazione sociale, e compie anzitutto un atto di giustizia, parificando i lavoratori agricoli agli .operai delle industrie, nelle · provvidenze dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. il conçetto informatore del provvedimento è di garantire nel miglior modo l'indennità al lavQra- . tore infortunato, realizzando il servizio col minor . costo per i proprietari. "EJ obbligatoria l'assicu:r;azione ai favore di tutti ooloro che prestano opera manuale nelle aziende agricole o .f.orestali clai 19 ai 75 annj. Le indennità • sono graduate secondo l'età, il sesso e le oondizioni di famiglia . L'assicurazione comprende tutti i ca1si d'infortuni sul lavoro che abbia no per conseguenza non solo la: mòrte o l'inabilità permanente~ ma anche quelli dai quali derivi l'inabilità temporanea a>SSoluta per un periodo, non .inferiore ai dieci giorni. Il compito di provvedere alla! nuova forma di assicurazione temporaneamente è st.ato affidato alla Cassa nazionale di a ssicurazione per gl'in.f ortuni .sul lavoro. Possono essere tuttavia autorizzate ad esercitare questo ramo di assict1razione anche le Mutt1e, le Casse consorziali e i Sindacati che già funzionino a tale oggetto. Si provvederà ora C"On la maggior~ sollecitudine alla compilazione del regolamento ed a tutte le altre pratiche necessarie per l'attuazione della legge.

La ressa dei lavori che ci vengono oft'erti per la pubblicazione e la penuria dello spazio, lm· postaci con provvedimento governativo, ci indu· cono a sollecitare i nostri benevoli collaboratori aftlnchè condensino i loro contributi entro i più ristretti limiti compatibili con la chiarezza e con l'eftlcaeia dell'esposizione; li sfrondino delle documentazioni ingombranti, delle introduzioni storiche, delle citazioni; si attengano prevalentemente ai rilievi di interesse pratico. · · (31)

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1120

IL POLICLINICO

NOTIZI~ •

DIVERSE

L'opera nazionale degli invalidi della guerra. :fil stato c;-0stituito il Consiglio di Amministrazione dell'opera naziona1e degli invalidi della guerra. Ne

fanno parte i senatori Durante e Ferrero di Cambiano; i deputati Dari e Chiesa; due delegati del Consiglio Superiore di Sanità : senatore prof. Foà e on. prof. Pietra.v alle; i rappresentati dei Ministeri dell'Interno, della Gµerra, della ~Iarina, del Tesoro e dell'Industria: prof. Lutrario, direttore generale I • della Sanità, e<>mm. Ron ssea n, }larcelli, Conti e Loriga. Il Consiglio .sarà c-0mpletato con a ltri otto membri di nomiDA Regia (quattro dei quali invalidi), ap~il.a si avranno le designazioni da parte dei Comitati per l'assistenza agli invalidi di guerra, del• che prale istituzioni di beneficenza e di pr·ev idenza • ticano l'a&sistenza agli invalidi in genere, e del1' .Atssociazione Nazionale tra mutilati e invalidi di guerra. Funzioneranno provvisoriamente da presi.. dente e da vice-presidente il ,s enatore e il deputato designati con maggior numero di voti, cioè il senatore prof. Durante e l'on. Dari. 1

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Sanatorio per i prigionieri italiani liberati. •

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Si è iniziato il funziona.mento del grandiow Sa natorio militare istituito dal Ministero della Guerra a Nervi, in uno dei punti più belli e salubri della Riviera Ligure. :fil destinato alla cura delle forme iniziali di tubercolosi contra. tte dai no~tri militari durante la! loro prigionia. Corrisponde alle più severe esigenze dell'igiene e della .profila.tssi antitube'rcolare e dispone di ampie verande con a'da tta espo-. sizione, nonchè di uno .s plendido parco prospiciente sul mare. Tutto concorrerà, nel nuovo luogo di cura, a restituire la salute a tanti nostri fratelli che oltre :alle sofferenze morali della cattività incontra"' rono il pericolo di una infezione pericolosa per sè e per l'ambiente familiare.

I servizi sanitari nella guerra italiana. La. «Tribuna>) recai: Il vice-presidente del Co-

mitato internazionale della Croce Rossa prof . .Adolfo d'Espine ed il delegato du Pan, reduci dalla vi-

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XXIV,

FASC.

36]

sita c'Ompiuta alle formazioni sanitarie della frontiera italiana, hanno comunicato alle «Cronache Italiane », una: interessante rivista che si pubblica a Ginevra, una relazione sulla visita da essi . compiuta. Rilevano le difficoltà superate nella organizzazione dei servizi &anltari in a lta. montagna ed il trattamentp fatto ai prigionieri austriaci dal Governo italiano. Personalmente il prof. d'Espint ~la aggiunto che tutte le impressioni riportat:e in J. talia ,s ono eccellenti e che a suo a.v\fiso in nessull2 na ~ione i prigionieri sono trattati in modo più UlU<lDO che in Italia.

Un accordo anglo-tedesco per la salvezza delle navi. ospedale. Xotizie da Berlino ali'« Idea Nazionale», inforn1ano che l'ace<>rdo fra l'lnghilter.r a e la Germania, iniziato col tramite della Spagna pèr il rispetto da varte dei sottomarini tedeschi delle · navi-ospedale dell'Intesa, è stato in massima ra.g giunto, avendo l'Inghilterra accettato la proposta del Governo tedesco di porre a bordo delle navi-ospedale degli ufficiali spagnuoli che garantiscano che le Ila.vi tra·s porta,n o solo malati e materiale sanitario. Il Governo inglese nell'accettare l'accordo farà una dichiarazione, nel senso che con la st1a aecettazione . non ritiene fondata l'a.ccu·s a intenz'onalmente moEr sa dalla Germ.a·n ia isull'uso delle navi-ospedale da parte dell'Intesa per il trasporto di armi e di sol: dati. • •

Il Giappone per i feriti dell'Intesa. Dal Giappone è stato deciso l'invio di un socooreo alle opere pei feriti e malati esistenti nelle nazioni alleate. Saranno inviati 360 mila yen all'Inghilterra, alla Francia, all'Italia, alla Russia e al Belgio, e 60 mila yen alla Romania e alla Serbia. •

Nel giornalismo medico. •

La direzioile della «Rivista critica di Clinica Medica» è passata al prof. Ferruccio Schupfer, in

seguito alla nomina di lui a direttore della Clinica . medica. di Firenze. Quale redattore-capo è stat.o chiamato il prof. Sante Pisani ....1.uguri. •

Indice allabetlco per materie.

A11eurismi dell'aorta : .. intorni . . • • Pag. 1102 Circolazione cerebrale: nzione di alcuni )) 1108 farmaci . . . . . . . . . )) 1107 Cranioton1ia per ferite da armi da fuocoEmipiotoraci consecutivi a. ferite pleu.. )) 1107 ro-polmonari . . . . Emorragie post-partum: trattnment.o )) 1112 con mezzi mecca nj ci . . . . . . . 1104 F~rite dei vasi sanguigni . . . . . . » Gangrena gassosa: differente mortalità )) 1109 da - in pace ed in guerra . . . . Malformazione congenita. dell'arto infe1108 riore . . . : . . . . . . . » llle ningite cerebro-spinale: caratteri del » 1108 liquido cefalo-rachidiano . .' . . . )) 1112 o~~ igeno: effetti patologici . . . . . Roma 1917 - Stab. Tip. Cartiere Cen\ralt (~)

[ANNO

in.Dantile: trattamento sveci:fioo Pag. 1111 l)aratifo A al campo: sintomi~inici e » 1109 diagnosi . . . . . . . . . . . . )) 1110 Perto&se : vaccinoterapia . . . . . . )) 1108 Pleurite essudati va ed ·autosieroterapVi )) 1095 Sifilide : o servazioni cliniche . . . . Soluzione iodo-benzolica nella pratica )) 1099 chirurgica . . . . . . . . . . . Tetano in feriti di guerra: manifesta)) 1105 zioni non e<>muni . . . . . . )) 1109 Tetano post-serico . . . . . . . 1112 Topi nelle trincee : lotta . . . . . Tubercolosi ronsiderata specialmente )) in rapporto alla vita militare . . . Utero: laèerazione spont.anea senza di» JJOO stocia meccanica . . . . . . . . Parali~i

\

L. POZZI,

-

re!f). •


Roma, 9 settembre ,

Anno XXIV.

I9~7

fase. 37'.

• • I

profes~ori

fondato dai

GUIDO BACCELLI.

'•

-

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE .PRATICA .

REDATTORE CAPO: I

PROF.

\

.

VITTORIO ASCOLI· . •

SOMMARIO • • itteri da acido pi crico. - Varia: Gli effetti immediati dell,emozione. sul sistema nervoso. - Cenni bibliografici. Nella vita professionale: Ammfnistrazione sanitaria: La Direr ezioné Generale di Sanità. ~I ili tare. - Atti parlamentari.~ ~ Cronaca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e

Lavori originali! R. Rivalta : La diagnosi delle eruzioni cutanee provocate. - T. Mancioli: Sulle simulazioni e autol esioni riguardanti l'o:rgano ~custico - G. Breccia: Di alcuni accertamenti di idoneità a servizio 'd i guerra. - Accademie, Società mediche, Congressi: Riuniòni medico-militari di F errara e i.vi go. · Appunti di medicina pratica: CASTSTJCA..: Sulle affezioni congiuntivali provocate o simulate. - Degli edemi provocati. - Sugli

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a domande. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Albo d'oro. - Condotte e concorsi. - Notizie diverse. - Indice alfabetico··per materJe. ·

Interessantissimo Premio semigratuito per gli associati al '' Policlinic~ ,, : · ' Prof. G. ffRRERI, direttore della Oinica otorinolarinqoiatrica deJla R. Università di Roma : Colonnello medico ispettore della Croce

·CHJRUROJA 01· ouE·R·RA SOMMARIO: ORECCHIO .. Traumi

Ross~

Italiana.

dell'orecchio~ ~ri~e.v~e respira!orie

e loro eompl1cazion1 1ntracran1che.

di guerra: Prefazione - Traumatismi · del padiglione - Traumatismi del condotto uditivo

esterno - Traumatismi della membrana del timpano - Traun1atismi dell'orecchio medio - Traumatismi del labirinto · Bibliografia. - NASO ~ CAVITÀ ACCESSORIE: Lesioni d.el 1iaso e cavità accessorie in gue1·ra: Prefazione - Dermatiti nasali · · Epistassi - C-Ontusioni · Ferite d'ai:ma bianca del naso . Ferite d'arma da fuoco del naso - Rinoplastiche - Fratture del naso · Lussaz~oni del naso - Fratture e lussazioni del setto · Lesioni ·tr aumatiche dolle cavità annesse al naso ..y Difetti del.1a meccanica respiratoJ'lia nasale dei -sold.att - Bibliogr afia. - LARINGE E TRACHEA - Lestoni àella lartnge e tracnea tn guerra: Considerazioni sulla patologia e terapia. - Flogosi' Laringee più comuni n.ella vita castrense - torpt estranei delle vie aeree in guerra - L&'ioni prodotte da scottature. cauterizzazione e inalazione di ga.s asfissianti "'- L'annegamento in guerra - Contusioni, lussazioni e fratture della Lairing-e in guerra - Ferite da taglio della laringe e trachea in guerra - Ferite ùi arma da fuoco della laringe e della tra.ch~a in guerra - Ferite . di guerra nella regione ioidea ',rraumi d1 guerra dell'innervazione laringea - L'oto-rino-laringoiatria in g uerra - · Bibliografia. - CRANIO ED ENCEFALO · . Chtrurgta crantca con spct]iale rtguardo alle le$tont d.1. guerra degli organi di sen.so: Ricordi storici - Etiologia. e anatomia patologica - Lesioni dei centri e delle vie nervose degli organi di senso · · Sintomatologia, complic anze e 1nd.ica· z1on1 d '. .i nteTYento - Cura. - Bibliografia.

Un volume in 16°, nitidamente stampato, di circa 400 pagine, con 14 figure intercalate nel testo - pPezzo z;1.,.e ·SI per gli associati al . '' Policlinico ,, sole z;fpe 3.25, franco di porto. '

9blttl di ''°'rle&à rlsena&I. - E' vietata Za riproduzione di lavori pubbUcaf,i nel POld(lldNIOO o la pubbUcazione dii sunti cU essi senza oitarne la fonre. . ' •

LAVORI ' ORIGINALI .

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La diagnosi delle eruzioni cutanee provoc;i.te I

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per .il tenente colonnello medico dott. cav. R1• VALTA R.A~FFAELE, direttol'e dei Servizi Sanitari in S. G. di M.

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1

I

Non v'è d·u bbi.o · che la patomimia cutanea nell,esercito ha ricevuto dalla guerra attuale una poderosa spinta a·d una sovrabbondante · .fìoritt1ra. Limitata prima del 1912 a stèntati , getti sporadici nel servizio di quartiere, ha tentato sbocciare durante la guerra italo-turca con parvenza in qualche località rigogliosa, presto però stroncata dal pronto intervento medicodisciplinare; ma ora il germoglio, sempre viva• ·ce per quanto latente, s,è potentemente sviluppato, estendrndo da una. parte le sue innumeri radici nella zona territoriale, fino alla lontana

Sicilia, ove anzi ha trovato l'optimum pel o sviluppo, P. dall,altra parte espanden~si con abbondan.ti ramifi,azioni nella zona fa guerra, sino alle più peri,eriche trincee,/ ove la mala pianta ' non è stata sfrondata ....ma h a ricevuto anzi ricco alimento dalle µi.fiche di artiglieria. Il maggiore medico i)rof. Carruccio M., che ha pubblicato nel Giornale di Medicina Militar e (fase. XI del 1916) una nota clinica su casi • di' dermatite provocata, mi scrive : cc In .23 mesi , di servizio militare ho visto un numer.o di dermatiti provocate infinitamente .superior.e di quello che io non abbia avuto occasione di ve. dere in 26 anni di ininterrotto studio della spe, cialità nostra, il che mi fa pen sare che in fatto di simulazione morbosa nei profani e nel volgo esistono conoscenze più larghe. di quello che non si abbia nbi stessi n. ' Il capiiano medi co prof. Daccò E., accennari-

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lL POLICLINICO

[~.\NNO XXIV, FASC. 37)

frode è difficile a ragg·iungere, e non di rado conviene contentarsi della conclusione di persistenza del d tibbio e di presunzione probabile. Per ben giudicare qui11di nei casi difficili di eruzion~ sospetta provocata sarebbe opportuno }?intervento di specialisti ili materia, m a non .. essendo ciò sempre possibile, ho ritenuto che, nelle contingenze attuali, affinchè non si porga inconscio alimento alla frode lasciandola svolgersi a:d esito felice e si smascherino i simulaco-chirurgico per gli uf"fìciali medici della zon1.z tori i quali, raggiunto il biasimevole scopo, •• di guerra (Fase. I, 1917). • non hanno neanche ritegno di farsi beffe dei Io stesso dal novembre 1915 all'ottobre 1.916 medici, potesse essere utile una traccia eleho osservato in zona dt guer.ra un centinaio di mentare alla diagnosi della patomimia cutatali casi, dal cui studio sintetico ho tratto al- nea, approfittando del n11mero monografico che cune conclusioni pt1bblicate nel Policlinièo ·(se- il Policlinico con molto senso d'opportunità dezione pratica, fa~c. 10 del 4 marzo 1917): altri dica alle nialattie provocate e simulate. Si giucasi ho osservato nei 6 m·esi successivi, fino ad dica sufficiente limitare il ca.mpo diagnoretico oggi, ch e {Ili riprometto di fare a suo tempo alle eruzioni da provocazione diretta, ottenute conoscere. cioè mediante agenti applicati sulla pelle dalA tal riguardo ho constatato che mentre nei l'esterno, e fra ~se alle eruzioni caratterizzate primi mesi della campagna, causa l'insuffl.cien- dalle forme elementari più importanti della • te coltura ed esperienza dermatologica dei me- patologia dermatologica, papula, vescicola, 'PUdici, ·tali forme provocate sfuggivano insospet- . stola, semplici o commiste fra loro. E ciò pertate, essendo ritenute spontanee, e mai la dia· chè da .una. parte le eruzioni da provocazione gnosi d'invio prospettava la natura patomimi- diretta sono finora quelle escl11sivamente conca de1la lesione; in seguito sia per le ripetute statate dai vari osservatori, essendo il sistema circolari che richiamavano l'attenzione dei me- della provocazione indiretta, mediante cioè medici su tale fenomeno fraudolento, sia per lo dicinali introdotti per via gastrica, meno sicu• scambiQ ·di idee nelle frequenti riunioni medi- ro, meno pronto, menò noto e quindi m~no usaco-castrensi ed anche per la distribuzione di to e forse eccezio11ale; e dall'altra perchè gli monografie sulla dermopatomimia, l'opera del esponenti morfologici succitati sono ordinariasanitario . è di.vent1ta più oculata, ed ultima- · mente più frequenti nei tipi clinici uniformi o mente il sottoscritto ha n otato come più spesso multiformi delle dermatosi provocate. L'escara i meaici mittenti accennano all'eventualità di forse è ancora più frequente delle eruzioni pasimulazione, an cora però con qualche interro- pulo-vesicolo-pustolose fra le lesioni cutanee • • gativo · che ne tradisce I 'indecisione. provocate, IUa presenta assai minore interesse Non si può certo fai: un appui;ito se la mag- çiiagnostico, attestando più patentemente nei gior parte degli ufficiali medici si· mostra an- suoi ca ratteri i ·intromissione dell'elemento incora tanto circospetta nella diagnosi di dermo- tenzionale. Pure così ristretto alle eruzioni da patomimia, per ovvie ragioni di responsabilità provo~azione diretta delle tre principali f orine professiona!e, militare, morale; e non si può di dermite esst1dativa, il problema diagnostico p1·etendere che m edici, i quali non hanno fatto non è sempre di facile soluzione, avvenendo oggetto di loro studi speciali la dermatologia, non di rado errori di intérpretazione etioJ ogica inavvertito l'artificio. Solo eccepos ano esser e sempre sicuri in simile diagno- che lasciano . stico, allorquando in n o11 pochi casi dermato- zionalmente difa.tti possono .esistere segni padelle form e cl1talogi persino proyetti sì trovano imbarazzati tognom onici di provocazione • a form11lare t1na diag11osi di certezza di pato- nee, e le questioni di .dermopatomimia, come ' di simulazione degli stati patologici in mirni a cutan ea. Sembrerebbe che, mancando quelle uno dei. ter1nini da prospetta.r si nella concll1- genere, non son o che di diagnosi differenziale. Occorre anzitl1tto praticare de] malato un esasione periziale, cioè l'esistenza della malattia, ch e è sempre obbiettiva n ella simulazione C'lltfi.- n1 e ripet11to e completo, esteso cioè a tutta la nea, il compito diagnostico dovesse rit1scire as- ' s11perficie del corpo e non limitato alla parte sai più facilP che in casi di malattie interne, esibita malata, per poterlo conoscere nella sua rimnr1endo solo d a esclt1der(l 1'0ventnali tà del- personaliti dermatologica, confermandosi in l R provocn7io11E> volontaria: pt1r tt1ttavia. per dermatologia il principio gener ale della clinic.1 ch e non vi sono malattie, bensì malati· e l eql1n11to ~i trntti di forme morbose obbiettive, l a certrzza a solut n co11 la prova diretta della san1e va se1npre fatto a luce naturale, perchè • do alla mia memoria pubblicata nel 1912 « P.aton1imia e dermatosi simulate » mi scrive pure di avere avuto occasione di vedere numerosi casi di queste llltime, ed in 1ina nota statisticoclinica cita 26 casi di lesioni cutanee provocate • nel ttimestre novembre 1916-gennaio 1917, ri• portandone in ex tenso 4 interessanti. Il 1naggiore medico prof. De Napoli F., nel. • settembre 1915, smascherò 42 casi di pemfigo castrense artificiale, \Citati nel Notiziario medi-

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