Il policlinico sezione pratica anno 1934 parte 1 ocr parte1

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N.~2

1984

IL

PERIODICO DI MEDICINA, CHIRURGIA ED IGIENE FONDATO DA.I PROFESSORI

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONE PRATICA

Volume XLI - Anno 1934

ROMA N. 14 -

Vi a

Sistina -

1934

N. 14


Collaboratori effettivi della Sezione Pratica per l'anno 1934 A1essandri prof. Roberto - Roma. Alessandrini prof. Paolo - Roma. Antantea dott. Fausto - Roma. Andreotti dott. Aniello - Ponticelli. Ascarelli prof. Attilio - Roma. Baggio prof. Gino - Oaigliari. Ballati dott. Giuseppe - Oaltanissetta. Bani dott. Ugo - Roma. Barbera dott. Giuseppe - Roma. Bar.b ieri dott. Delfino - Pavia. Baronci dott. Giovanni - Roma. Bastianelli prof. Pietro - S. Giovanni Valdarno. Beggi dott. Domenico - Pisa. Bettini dott. Dante - Udine. Biagi dott. Pietro . Pisa. Biancal ana prof. Luigi . Torino. Biondo dott. Antonino - Roma. Blefari Melazzi dott. Teofilo - Roma . • Bocchetti proi. Federigo - Roma. Bol dyreff dott. Ephraim B. - Battle Creek, Michigan. Bonadies dott. Antonio - Roma. Bonoli dott. Pio Livio - Rimini. Bosi dort t. Pio - Oorreggio. Bottaliga dott. Mario - Roma. Bravetti dott. Silvano - Abbazia. Buonomo La Rossa dott. Francesco Nirupoli. Calò dott. Aldo - Roma. Canell a dott. Carlo - Ferrara. Capaldo dott. Lui·g i - Longiano. Cardi dott. Giulio - Molinella. Carito Scamarcio dott. Francesco Ponticelli. Cassuto prof. Augusto - Roma. Catterina prof. Attilio - Genova. Cavina prof. Giovanni - Firenze. Cengiarotti dott. G. B. - Padova. Chiasserini prof. Angelo - Roma. Chini prof. Virgilio - Roma. Chiti dott. Guglielmo - Pisa. Ciarrocchi dott. Luigi - Roma. Conf a loni eri dott. Dario - Melina di Ledro. Conte dott. Giannino - San Bellino. Corrado dott. M. - Genova. Crainz dott. Fra,nco - Roma. D'Agata 'PI'Of. Giuseppe - Messina. D'Alessandro dott. Raffaele - Firenze. Dalla P alma dott. Antonio - Crespano del Grappa. Da lla Palma prof. Modesto - Feltre. Dalla Rosa dott. Ciro - Cremona. Dal Prato dott. Carlo - Porto Sangiorgio. D'Armico dott. Mai.rio - Roma. D'Angelo dott. Francesco - Palermo. De Antoni dott. Vittorio - Roma. De Candia prof. Silvio - Genova. D'Erchia Pil'of. Florenzo - Bari. De Sanctis prof. Sante - Roma. Dettori ùott. Luigi - Pisa. Di 1ifauro dott. Salvatore - Catania. Dionigi dott.. Arnaldo - Cesena.

Dragotti dott. Giuseppe - Roma. Egidi prof. Guido - Roma. Emiliani dott. Pietro - Dovadola. Rnderle dott. Carlo - Rom a . Faberi prof. ~!ario - Roma. Fabris dott. Augusto - Roma. Facci Tosatti dott. Franco - Pavia. Fanelli dott. Nino Giorgio - Galliera. Fer.rannini prof. Luigi - Ba ri. Ferret ti dott. Lorenzo - Roma. Ferretti dott. Tito - Roma. FiliJppini dott. Azeglio - Renna. Fiorini dott. Ennio - Tregnago. Francbetti prof. Augusto - Roma. Frattin prof. Giuseppe - Modena. Frola dott. Enrico - Genova. }'rugoni prof. Cesare - Roma. Fumi dott. Carlo - Romra. Galdi prof. Francooco - Pisa. <-talli dott. Romeo - Bologna. Gasbarrini prof. Antonio - Padova. Gatti ipvof. Gerolamo - Firenze. Gbiron prof. Vittorio - Roma. Gianni dott. Giuseppe - Bologna. Gioja dott. Edoardo - Pavia.. Giordano prof. Giacinto - Chieri. Gordon dott. Hirsch Loeb - Roma. Gualdi dott. Augusto - Roma. Gucci dott. Giuseppe - S. Gimignano. Guerrieri dott. Tito - Imola. Impiombato ctott. Gastone - Roma. J esu dott. Gavino - Napoli. Jona prof. Giuseppe - Venezia. Jura prof. Vin cenzo - Roana. Katzilambros dott. Lampll'os - Atene. La Cava dott. Qj u seppe - Roma. Lanzerini prof. Arturo - Bologna. Legiardi Lanza dott. C. - New York. Liverani dott. Ettore - Roma. Lolli dott. Giorgio - Roma. Luccarelli prof. Vincenzo - Viadaina. Lucchese dott. Giusep,p e - Figline Valdarno. Lucherini prof. Tommaso - Roma. Lusena, prof. Marcello - Roana. Lusena dott. Renato - Roma. Maccone dott. Vincenzo -· Palermo. Magn.a-ni dott. Francesco - Bozzolo. Manca dott. Serafino - Roma. 'Mangione dott. Gaetano - Padova. Margottini dott. Ma.rio - Roma. Mrarinacci prof. Sertorio - Chieti. 'Mariotti dott.. Biagio - Tivoli. Marzetti dott. Vincenzo - Roma. Matarese dott. Vincenzo - Roma. Memmi dott. Renato - Roma. Milani dott. Guido - Bologna. Molinari Tosatti dott. Piero - Roma. Monacelli prof. Ma!io - Roma. Montesano prof. Vincenzo - Roma. Moschini dott. Mario - Roma. Mussa dott. Giovanni - Ciriè. N iosi prof. Francesco - Pisa. Omizzolo dott. F. Bruno - Aspromonte.

Pacetto prof. Giovanni - Roma. Paggi dott. Bruno - Roma. Palazzi dott. Giuseppe - Bracciano. Palombelli dott. Ugo - Roma. Palu.mbo prof. v·incenzo - Firenze. Panagia dott. Antonino - Roma. Papa dott. Ugo - Macerata. Perardi dott. Giovanni - Cuorgnè. Perri do,t t. Costantino - Miglierina. Petta prof. Giorgio - Feltre. Picardi dott. Giova.nni - Roma. Picardi dot t. Biagio - Sarnano. P icasso dott. Vittorio - Pisa. Pichezzi dott. l1upo - Roma. Fieri prof. Gino - Belln110. P ittiani dott. Giovanni - Brescia. Polizzi dott. Salvatore - Asolo. Pollitzer prof. Renato - Roma. Po~zi prof. Arnaldo - Roma. Primàngeli dott. R.odolfo - Roma. Pnddu rlott. Vittorio - Roma. Quattrocchi dott. Aldo - Pesaro. Ravenna prof. Ferruccio - Ferrara. Rebucc,i dott. Uberto - Bologna. Regoli dott. Giuseppe - Bergamo. Rizzo dott. Giov,a nni · Roma. Rom-a.no dott. Salvatore - Bari. Romiti dott. G. - Pescia. Rongoni dott. Luigi - Fermo. Rossi prof. Carlo - Palermo. R1tbinato prof. Giovanni - Treviso. Ru ggeri dott. Mari ano - Bracciano. Sabatini dott. Nicola - Siena. ~ai dott. G. - Trieste. Samaja dott. Rubino - Bergamo. Savagnone dott. Lucio · P alermo. Scavo dott. Emanuele - noma. S chiassi prof. Benedetto - Bologn a. Schiruvo dott. Edmondo - Milano. Schneider dott. Italo - Pavia. Selvaggi avv. Giovanni - Roma. Serio pro.f. Francesco - Palermo. Serra p.r of. Vittorio - Roma.. Sestini prof. Oorrado - Pescia. SOTdelli prof. Alfredo - Buenos Ayres. SpMD.ipinato dott. Carmelo - R0t1na. Starna dott. Alhert0 - Roma. To,r chiana prof. Luigi · Portoferraio. Tosonotti dott. Tito - Gen()IVa-Sam.pier· darena. Taddei p.rof. Domenico - Firenze. Tassone dott. Umberto - Rossano. Tassi dott. Dante - Firenze. Trogu dott. Gaetano - Orviet<>. Trondbetti dott. Fabio - Pisa. \ 'aldoni iprof. Piero - Roma. Valenzi dott. Alessandro - Roma. Va nnu.c ci prof. Dino - Sao Paulo. Verney dott. Lorenzo - Roma. Vicentini dott. Fernando - Roma. \\rinternitz prof. Leopoldo - Trieste. Zaohs dott. C - Aspromonte. Zanetti prof. Giovanni - Brescello. Zappalà dott. Gaetano - Roma. Zingale dott. Michele - Firenze.

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INDICE GENERALE VOLUME XLI

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1934

Indice per rubrica Pag.

LEZIONI - PROLUSIONI - CONFERENZE. Pag. FcRBANNJN~

L.: Un caso di gastrite luetica ulcerata PRUGON1 C. : Caso di peri visceri te . . . . . GALDI F. : Dia,bete e colecistite litiasica . . . . . GASBARRINI A. : Ematuria di origine oscura . . . . GASDARRINI A.: L'attività. scien tifica della Clinica medica di Padova nell'anno scolastico 1932-33 . GABBA.BRINI A. : Pancreatite cronjca . . . . . . . JONA G. : Sinfisi cardiaca. Operazione di Brauer ORDELLI A. : Gli antigeni complessi . . . . . . . TADDBI D.: Apofisite superiore del femore (gran t rocantere) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . TADDBI D. : Il problema dell'a1t)pendioite cronica .

283 1637 1121 203 1761 923 1597 1003 805 123

LAVORI ORIGINA.LI. NOTE PREVENTIVE. AMANTEA F.: Azione del rosso Oongo sulla piastrinemia e sull'eritropoiesi . . . . . . . . . . . . . AMANTEA F.: Osservazioni batteriologiche sulla bile umana, con particolare riguardo allo strepto-

cocco

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BEGGI D. e DETIORI L. : Rioerclhe sperimentali sull'azione diuretica della Cynara scolymus . . . . BARBÉRA G.· La funzionalità epatica nei tubercolotici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . BARBIERI D. e FACCI TOSATTI )!, . : Ricerche sulla coleci.stogr:ifia raJpida . . . . . . . . . . . . . . . B roNuo A. : Sul val<>r e diag nostico e prognostico della reazione di Takata Ara nel siero di sangue dei malat i di fegato . . . . . . . . . . . . . . BOLDYREPF E. B.: La secr ezione esterna del pancreas e jl trattamento del diabete m ellit o . . . CATTERINA A. : L'operazione di Bassini e i procedimenti di Brenner, Hackenbruob-Driiner, Schmieden e Kirschner . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ca1Assm1N1 A. : I/esplorazione della regione chiasmatico-ipofisaria per v ia temp-0ro-frontale previa cranio-resezione osteoplastica bilaterale . . C'HIASSERJN1 A.: Tentativi rli cura in casi di paraplegia da lesione rlel nlidollo lomhare consecutiva a frattura vertebrale. (Anastomosi r a diculointercostale) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . OBITI G. : Ricerche sui vari tipi sierol ogi.ci di pneumooocco nelle ad'fezioni polmonitiche . . . . . . D'AGATA G. : Appare giustificato l'impjego dei tendini artificiali in seta n elle paralisi degli arti? D'ALESSANDRO R. : La banda di coagulazione (Koagulationsband) secondo Weltm ann nelle pleuriti DP. A NTONI V.: Variazioni della «Brucella melitensis » nel malato . . . . . . . . . . . . . . . . . . De CANl>IA S. e FROLA E.: Ricerch e sperimentali sull'azione dell'ormone corticale nelle infezioni acu te ENDERLE C. : La diagnosi dei tumori extradurali del mid-0110 spinale . . . . . . . . . . . . . .

643

243 489 1966 963

1681 1658

291

403

603 443 (

209 623 131 83 483

FRATTIN G.: Cenni sui concetti informativi dell'operazione di Ba.asini . . . . . . . . . . . . . . . . . GALLI R.: Sulla pretesa azione peristaltogena dell'argento colloidale introdotto in cavità peritoneale durante le laparatomie . . . . . . . . . . JEsu G.: Azione del fenolo sul connettivo e sui muscoli del coniglio . . . . . . . . . . . . . . . . KATZILAMnaos L.: Le modificazioni del reperto ascoltatorio del polmone sotto l'influenza di sostanze ad azione vagosimpatica . . . . . . . . . . . . . LOLLI G.: L 'esame della funzionalità pancreatica a mezzo della determ inazione della diastasi n el sangue . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . LUSEN A R.: Oolecistografia rapida con atophanyl MARGOTTINI M..: Il t.aglio cesareo trans;peritoneale in anestesia 1ocale . . . . . . . . . . . . . . . . . MARZETTI V. : La diatesi pancreatica nello stato gravidico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . PtCARD1 G. : La colesterinemia nei trau ·m atizziat i . FIERI G. : Su alcuni punti d olorosi epigastrici nelle affezioni dello stoma-00 . . . . . . . . . . . . . . RAVENNA F. e CANELLA C.: Una forma nuova di grave anemia. i nfantile associata ad osteoporosi diff \1 sa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ROMANO S. : La g licemia e la curva glicemica nei diversi periodi delle cardiopatie, con e senza insulina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Bossi O.: Su la patogenesi delle pancreatiti eroniche . . . . . . . . . . . . . · · · · · · · · · · · SAVAGNONE L.: Influenza del calcio sul contenuto in piastrine del sangue . . . . . . . . . . . . . . Sc:BNEIDER I.: Studio sul riassorbimento cutaneo mediante la prova di Donath e Tanne, in condizio. . n1 varie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . SBRIO F.: Quando l'istituzion e di un pneumotorace omolaterale deve ritenersi impossibile? . . . . . TASSI D.: Valore della puntura esplorativa ad esito negativo nelle appendiciti suppurative ...

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363 1201

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1397 1161 563 1651 1477 1051

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1841 323 763

163 883 2005

NOTE E OONTRIB UTI. BAGGIO G.: Per il muse'olo ·retto nell'op erazione dell 'ernia in·guinale . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1010 BANI U.: Azotem ia ed indice di acidosi esaminate oomparativamente per il valore J)rognostico de51 gli operan di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . BARONE G.: Oonsiderazioni su lle emottisi dell'infanzia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2015 BETTINI D.: Primi r isultati di teraipia. della tuber col osi laringea con estratti tiroidei . . . . . 135 RoNADIES A.: Contribu to alla diagnostica della ga strite cronica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1921 OAPALUO L. : Sui ca,ratteri clinici differenziali della pleurite t ubercolare in rapporto ai vari momenti dell'infezione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91 CASSUTO A. : Calcoli vescicali secondari a. operazioni ostetr iche e ginecologiche . . . . . . . . . . . 1092


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IV-

Pag. CAVINA G. : Per diminuire i rischi dell'emorragia gastrica post-operatoria . . . . . . . . . . . . 530 01ARROCCH1 L. : Sul c()Dlplesso primario t ubercolare cutaneo del Bruusgaard . . . . . . . . . . . . . . 448 D'ANGELO F . : Intorno alla cura delle emottisi col m etodo Giurffrida . . . . . . . . . . . . . . . . . . 566 Dr MAURO S.: Rilievi neurologici sulla dissimetria del coi po unnano . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1685 FABERI M. e FUMI C. : Sulla radiotera;pia della meningite tubercolare . . . . . . . . . . . . . . . . 607 FABRIS .A.. : Note sem eiologich e sull'area di ipofonesi paraveTtebrale nella frenicoexeresi . . . . 966 GuccI G. : Sopra il trattamento delle ferite del seno longitudinale superiore . . . . . . . . . . . . . . 414 LA CAVA G.: Rachia,nestesia e p a ralisi progressiva 1206 LIVERANI E. : L'istituzione di un pneumotorace nella po1monite loibare non è nè razionale nè u tile .. 1357 LUCHERINI T.: Tentativo di cura dell'ittero emolitico a mezzo del biossido colloida le di thorio (thorotrast) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1318 }i{ANGIONE G.: Indicazioni e tecnica, della simpaticectomia loimba.re extrruperitoneale . . . . . . . . 1281 MATARESE V. : La cura della p olmonite crurpale col pneumotora·.}e artificia le . . . . . . . . . . . . . . 1362 MILAN I G.: Sulle nuove -con cezioni della patogenesi della parotite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 329 MoscHINI M. : Shock da calcio; terapia e profilassi 166 OMIZZOLO F. B. e ZACH o.: Oirca il valore della reazione biologica proposta da V. O. Piazza per l'antigenuri :L tubercolare . . . . . . . . . . . . . . . . 1163 PAGGI B. : Due anni di osservazioni cliniche, radiologich e e biologiche nel caso di osteodistrofia fibrosa generalizzata di Frug.o ni e .A.lessandri . 1604 PANAGIA A. : I protozoi parassi ti intestinali dell'uomo in 500 esMni con secutivi di feci, eseguiti nell'Istituto di Parassitologia Medioa di Roma . . . 368 PUDDU V.: Un caso di sclerodermia con cal cificazioni operato di para,tiroidectomia . . . . . . . . 1801 REBUCCI U.: Di alcuni seg·ni obb iett,ivi rivelatori di lesione organica negli antichi com1nozionati cerebrali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 843 ROMANO S.: Alcune considerazioni sul meccanis.m o di azione della, frenicoe:xeTesi . . . . . . . . . . 1517 RoMITi G. e SESTINI O.: La spiTochetosi nei lavoratori della palude di Fucecch] o . . . . . . . . . . 1248 RoNGONI L.: La rontgentera,pia n ella Leishmaniosi cutanea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1480 RUBINA'l'O G. : Sul si.gnificat0 clinico e sul valore iprognostico dell'a;granulocitosi. n elle inifezioni 7 SCHIAVO E.: Sullla terapia ovarica dell'e.mofil]a 1881 SPAMPINATO o. : Le t iroiditi acute . . . . . 1721 STARNA A. : Osteo,m alacia e ca.lcio-pess1 . . . 1437 TRONCHETTI F.: I l pneumotorace spontaneo . . 683, 728 WINTERNITZ L. : Contributo alla conoscenza dell'itt ero epat•ico . . . . . . . . . . . . . . . . : . . . 1399 ZAPPALÀ G.: Sul1a patogenesi e sulla cura delle cefalee che seguono la rachi anestesia . . . 891, 933 1

OSSERVAZIONI CLIN]jCHE. AMANTEA F.: Su di un caso di amebiasi acuta 1560 .AMANTEA F.: Su d'un caso di psicosi da intossicazione cronica da aceto-arsenito di rame (verde di Sch\Veinfurt) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 407 BALLATI G.: Due ernie epigastriche, di. cui una strozzata, contenenti il legamento rotondo del f egatn . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 972 BIAGI P.: Su di un caso di lussazione posteriore monolaterale della mandibol a . . . . . . . . . . 570

Pag. B JONDO S. : Su un caso di torsione della milza sul peduncolo con sindrome appendicolare acuta BLEFARI MELAZ~I T. : Discussione clinico-radiolcgica su due casi di tumore del1a testa del pancreas BLEFARI MELAZZl T.: S·u due (',asi di polipo gastrico BONOLI P. L. : Meningite tubercolare cerebrale e . . . . . .. . . . . . . . . . . sindrome di Froin BOl'TALIGA M. : Bronchite p seudo-fib1·inosa con eosinOlfilia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . BorTALIGA M. : Un'osservazione di ittero epidemico (Così detto ittero catarrale) a decorso prolungato e 1;o:a a scite. Guarigione . . . . . . . . . . . . BRAVETT1 S.: Contributo clinico allo studio della sintonia. patologica dell'addo1ne destro in rapporto al vagotonismo . . . . . . . . . . . . . . . CARDI G.: Considerazioni sopra un caso di amputazione srpontanea dell'appenètice . . . . . . . . CeNGIAROTTI G. B. : 1Sul sintoma descritto dal Comolli n elle fr a tture di scapola . . . . . . . . . . CONFALONIERJ D. : Le malattie di Perthes e di OsgoodSchlatter dal punto di vista della diagnosi differenzial e r on la t bc. a rlicolare . . . . . . . CORRADO M. : P aralisi dell'accomodazion e ed in. . . . . . . . . . . . . . . . . f luenza CRAINZ F. : Un caso di lipoma puro intraparotideo . . . . . .. . . . . . . .. . . . . . . congenito Dr\LLA PALMA A.: Considerazioni sopra un caso cli diverticoli del digiuno . . . . . . . . . . . . . . . DALLA PALMA M. : Sull'infaTto cardiaco a sintomatol<>ioooia addominale . . . . . . . . . . . . . . . . . D'.AM reo M. : Brevi note stt di un raso di pa1·atifo C D ERCBIA F. : Carcinoma primitivo dell'ovaio in v entenne? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . EMILIANI P.: Contemporanea presenza dell e tre varietà di ernia inguinale . . . . . . . . . . . . . . FABERI M. : La sindrome di Hand-Schiiller-Christian FANELLI N. G. : Contributo a,lla conoscenza della arpo:p lessia reumatica . . . . . . . . . . . . . . . F IORIN I : Paraplegia in scoliotico . . . . . . . . . GIORDANO G.: Inflessione ad an.g olo acuto del colon trasverso per rovesciamento e fiss azione dell"on1ento all'arco costale sinistro . . . . . . . . . . GUALDI A. : La lipodistrofia progressiva (Malattia di B arraquer-Simons) . . . . . . . . . . . . . . . Gucc1 G. : Trazione scheletrica con filo in frattura viziosamente con solida ta . . . . . . . . . . . . . GUERRIERI T.: Calcificazione sottocutanea del pene in diabetico .con IÌ)ercalcemja (ipem>a.ratiroidismo ?) • . . . . . • . . . . . . . . . . . . . . . . . IMPIOMBATO G.: Tu,m ori della prostata e della vescica e loro trattamento chirurgico e roentgenterapico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . LUCCHESE G. : Rottura traumatica dell'uret r a poste·r iore con estesa (perdita di so~ta.nza . . . . . . MACCONE V.: Empiema putrido pneumotoracico e myiasi secondaria . . . . . . . . . . . . . . . . . MAGNANI F.: Manovre abortive in un caso di gravidanza dop!l)ia intra- ed extrauterina contemporanea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . MANCA S.: Ea:ni'.Plegia totale sin istira da meningoencefalite della plerolandica di natura influenzale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . MARINACCI S. : Endoarterite obliterante . . . . . . . MARIOTTI B. : Contributo clinico alla peritonite cronica inca;psula,nte . . . . . . . . . . . . . . . . . MARIOTrI B . : Un caso di sierosite circoscritta sottoj a k soniana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

650 689 767 2022 611

2

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1211 1083 1406 775 1369 5

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1172 885 247 •

1981

326 1610 1656

1933

41 1687 852 656

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-VPa.g.

MEDICIN.A SOCIALE. Pa.g.

R.: Un ca.so di cardioepasn10, esofagite esfolia ti va e di verticol i esofagei . . . . . . . . . N!ONACELLI M. : Il primo oaso di leis hmaniosi cutanea autoctona nella provincia di Forli . . . . PALAZZI G. e RUGGERI M.: Un caso di s utura d el cuore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . P ALOMBELLI U .: Porpora emorragica. semplice da paratifo B in s oggetto affetto da avitaminosi latent e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .... PAPA U. : Ernie s tr0zzate ed enterorraigie . . . . . PICARDI B.: Su di un caso di echinococcosi dei muscol i della regione lombare . . . . . . . . . . . . r1cAsso V. e DETTORI L.: Su di un caso di brucellosi a decorso atip ico . . . . . . . . . . . . . PICASSO , -. e DE1TOR1 L.: Su di un caso di febbre ghiandolare di Pfeiffer . . . . .... . PJTTIANI G.: Ascesso polmonare in luetico. Tratt a1uento broncoscopico e c ura sp ecifica. Guarigione PoL1zz1 . : P eritonite cronica incaps ulante . . . . PatMANGELI R.: Contributo clinico allo studio della pleurite colesterini ca . . . . . . . . . . . . . . . . PRIMANGELI R . : Polinevrite d a B-avi tau1 in osi con fistola gastro-dig iuno-colica . . . . . . . . . . . . QUATTRO<.CBI A.: Occlusione iutestiua.l e acuta da annoda.mento dell'appendice cecale affetta da cisti mucosa dell'apice . . . . . . . . . . . . . . . . . . REGOLI G.: Sul valore relati,,o della pres ione endo-pleurica per il pneumotorace emos tatico .. . Rizzo G.: Fistola a ddominal e d a corpo estraneo . • ABATIN1 N.: Contributo ca5ic;tico alla diagnosi d eg li a cessi epatici . . . . . . . . . . . . . . . . . . SA1 G.: Neuralgia i ntercostale s in to111atica di ul<:era gastrica e duodenal e . . . . . . . . . . . SAMAJA R.: Su di un caso di acrop'ares tesi a .. r.r'\SSONE U.: Un caso di morbo di Kabler e difficoltà diagnostich e n el ~uo esordio . . . . . . . . TORCRIANA L.: Contributo allo studio d ell'appendicite pelvica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tos0Norr1 T. : Sopra un caso di cooidetta 11 appendicite verminosa » . . • . . • • • • • . • • • . TROGU G.: La rach ianestei.;ia percainica n el taglio cesaireo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . VANNUCCI D. : Crisi occlusive intestinali reoidi'Vanti per ciste linfati.ca e n ter o-mesenterica in portatore di anchilostomiasi . . . . . . . . . . . . . . . ZANRTTI G.: Considerazioni circa un diverticolo vescicale rinvenuto durante o perazione iper ernia inguinal e. (Diverticulectomi a; guarigione) . . .

111'.EMMJ

770 813 462

1482 967

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI.

533 1013 1565 1807 847 1128 1250

1169 372 1056 85

Bos1 P. : Con t ributo a lla chirurg ia delle oss a. Un

nuovo .passa.lacci . . . . . I1ANZERIN1 A .: Il toracimetro no a utomatico . . . . . . PICARDI B . : Sull'uso di una 11·acheoto mizzati .. . .

. . . . . . . . . . . . . differenziale a ritor. . . . . . . . . . . . . cannula .cedevole per

.............

DALLA RosA C.: Di un provvedimento chirurgico contro le emorragie gastri che ipostoJ)erative .. Eoror G. : Con sid erazioni sulla tecnica d ella craniotomia . Un nuovo craniot<>mo . . . . . . . . . PETTA G.: Sul tlllbo a dimora e perduto nel coledoco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ~UATl'Roccm A : Di una modifica a l metodo Postempsky per la cura radicale dell'ernia inguinale . . . . . . . . . . . . . . . . . . · . · . · · · CAVO E . : Su un artifizio di tecnica. per l' estrazione degli aghi ritenuti in alcu.n e iparti del corpo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 816,

.

STUDI RIASSUNTIVI - RIVISTE GENERALI. QUESTIONI E PROBLEMI D'ATTUALITA'.

733

.t\.LESSANDRINI P.: Vedute attuali in tem a di gastrite cronica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C PT NI V. e LusENA M.: La patologia del r e umatismo dal punto di vieta d ell' eziologia streptococcica e d ell'infezione fo cale . . . . . . . . . . . . . 1241, DRAGOTl'J G. : L ' iperjnsulinismo sp-0ntaneo. (Nuova sindroo:ne definita.) . . . . . . . . . . . . . . . . . FTLIPPINI A.: Gli a limenti proteici nel di abete melli1io . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . F1LIPP1N1 A .: L'acqua p esante . . . . . F1LlPPIN1 A.: L a m a la1·ia nelle scimmie J OLLI G. : Il r icambio d el cloro . . . . . LTJCARELLI V.: S ulle acque radioattivate artificial. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . mente M:ONTESANO V. : Dermatosi pig meutaria progressiva ùi Scbamberg . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . PALU!\IBO V.: I a clinica nell a scel ta del1 a tecnica p er la migliore s elezione delle irradiazioni . . P 1cHEzzr L. : Determinismo d el s esso . . . . . . . . PJCHEZZI L . : La cosLituzione e i f enomeni vitali . SFRRA V.: Direttive moderne nella terapia delle nef r 01p a t ie . . . . . . . . . . . . . . . ZJNGALE M.: Linfa.t ismo e cos tit u zione

647 1726 298

1520

210

1503 25 1709 1995 1827

335 212 458

TE CNICA CHIRURGICA.

168 1321

DAIJJA PRA'l'ICA CORREN'!'E. CONTE G. : .A,prpendicite t ifosa: le ton s ille nella patogenesi d ell'31pp endicite . . . . . . . . . . . . DIONIGI A.: Grave intossicazione d a estratto di t abacco detel'!Illinatasi per via percuta n ea . . . . . ~f USSA G. : Un nuovo caso di urto toraco-polmonare i n p neumotorace t erapeutico . . . . . . . PERAROJ G.: Ematomiel ia traumatica . . . . . . . . PF.RARDI G. : Le fratture <lello scafoide del carpo . P r.RARDI G.: Su un caso di fistol a -perianale da corpo estraneo . . . . . . . . . . . . . . . . . . P ERARDI G.: Su un caso di ileo ri fless o in colica da lit iasi reuo-ureterale . . . . . . . . . . . . . . PERRI C.: Un caso di l eishmaniosi intern a in una bambina d i 5 anni con ittero grave . . . . . . . VALF.lNZI A.: E1norragie vaginali d a 1u:;tioni da rpermanganato di potaE1sio in pastigUe, introdotto a ecoipo abol'tivo . . . . . . . . . . . . . . . . . .

ANDREOl'TI A. e CARITO SCA1\1ARCIO F.: L'anchilostomias i alle porte di N a;po li . . . . . . . . . . . . 54 G1ANNI G : Lo sviluppo infantile in relazione al nuoto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 174 PERARDI G.: I portato ri d el b acillo di Eberth n elle endemie tifiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 253 Pozzi A.: La m a laria n ell'Agro Pontino durante il 1933 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1025

1132 1975 693

1447

1570

572

1287 176 1955 862 1382 374 1531 1448 336 695 490 1043 255

RICONOSCIMENTI. · '

1668 1582 269

227

LA REDAZIONE : L'attività chirurg ica italiana nel . . 1774 g iudizio di E. Forg ue . . rRlBUNA LIBERA. RILIEVI E COM:hfENTI - RIVENDICAZIONI. 1

.BAGGlO G. : A conforto della. teoria traumatico-digestiva sulla patogenesi d ell'ulcer a. gastrica o duodenale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

455

,

I


- VI -

BAGGIO G.: Per d:ilID.inuire i rischi dell'emorragia gastrica post-operatoria . . . . . . . . . . . . . . BAGG10 G. : .Per favorire la ricerea delle relazioni p atologiClhe . fra vie biliari e stomaco . . . . . . BAGGIO G.: Per l'emostasi diretta nella sottomu. cosa gastriica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . BASTIANELLI P. : P er diminuire i rischi dell 'emorragia gastrica post-OJ)eratoria . . . . . . . . . . . . BJANCALANA L. : Sul valore degli emoinnesti .. . . CATTERINA A.: Cen.n i sui .con.cetti informativi dell 'operazione di Baseini . •. . . . . . . . . . . . . . CATTERINA A. : Modificazioni e tecnica di chirurgi italiani riguardanti l'operazione di Bassini . . CAVINA G.: Ancora in tema di emorragie gastriche post-Operatorie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . UAVINA G.: Sempre in tema di e111orragia gastrica postoperatoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . OHIASSERINI A.: A p;roposito dell'articolo del prof. Cavina : (( Per diJlllinuire i rischi dell'emorragia gastrica :post'o peratoria » • . . • . • • • . • • • . DAL PRATO C. : Sulla pretesa azion13 peristaltogena dell'argento colloidale introdotto in cavità peritoneale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . GroJA E.: A proposito della nota del proif. G. Cavina: << Per diminuire i rischi dell'emorragia gasrtri ca

>>

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P ag.

Pag.

1736

Conferenza Scientifica Internazionale sul reumatismo cronico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1625 C-0ngreaso (XLI) della Società Ita l iana di Chirurgia 17 47,

1096 1294 1736 98 1325 1326 1376 1614

697

Congresso· (XL) della Società. Italiana di Medicina Interna . . . . . 1701, 1743, 1781, 1818, 1855, 1900, 1944 C<>ngresso (XI) della Soeiietà I taliana. di Radiologia Medica . . . . . . . . . . . . . . . . . 1623 Congresso (XIII) della Società Italia.n a di Urologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1861, 1907 · Congresso' '(IV) Internazionale contro il Reuma.tismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94 8 Congresso (XIX) Int ernazion a le di Medicin a Legale e Sociale di Lingua Fran cese . . . . . . . . . . 1070 Congresso (Il) Internazionale di Medicina sportiva 1748 Os peda le di S. S'Pirito in Sassia, Roma . . . . . . 310 Società Lombarda di Medici11a . . . . . . . . 588, 712 Società Medico-Chi-rurgica di Bologna . . . 907, 1346, Società Società

535

1529

LEGIARDI LAURA o. : A proposito della produzione di antiormoni ed in special modo de1la cura del diabete pancreastico con a ntiormone ipofisario . . . 1217 LTTCCARELLl V. : A Pl'O'J)osito di prorvvedi1menti chiTurgici 'C<>ntro le emorragie gas triche poot-operatorie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1255 ~1os1 F . : 811lla a llacciatura dei vasi sottomucosi e sull'abolizione della stasi nelle operazioni ga1527 striche . . . . . . . . . . . . . . . . .· . SGHIASSI B. : Sul valore degli emoinnesti . . . . 99 STORIA DEI.I.A. MEDICINA. GORDON H. L.: L 'emofilia. Il morbo Gaimaliele II . . . . . . . . . . . GORDON H. L.: Mattia ben Ha,r esb, del p1·imo secolo . . . . . . . . .

1784, 1822, 1858, 1903, 1952

di SilIIleon e ben . . . . . . . . . 1486 medico roon.ano . . . . . . . 622

ACCADEMIE, CONGRESSI, SOCIETA' . AccadE-mia (R. ) dei Fisiocrilici di Siena . . .

149, 548, 589, 747, 790

.A.ccademia delle Scienze Mediche e Naturali di F errara . . . . . . . . . . . . 508, 828, 868, 1146, 1544 _<\ccademia (R.) delle Scienze Mediche di Palemno. 625, 868, 1144 ~J\.ccademia

(R.) delle Scienze Medicc-Ohirurgiche di Na poli . . .. . . . . . . . 746, 907, 1344, 1666 Accademia. (R.) di Medicina. di Torin-0 . . . 347, 988, 1306, 1346, 1423, Lancisiana di Roma . . . . . . . 24, 1227, 1265, 1305, (R.) Medica di Roma . . . . 1226, 1304, 1386, Medico-Fisica Fiorentina . . . 107, 626, 1030, 1227, Pugliese di Scien ze . . . . . 65, 107, 546, 789, 989. 1072, 1307,

1460 .Acca,demia 951, 1903 Accademia 1264, 1422 Accademia 349, 1265 Accademia 268, 1425 Associ a zione Naipol etaJta dei Medici e Naturalisti 1345 Clinica Medica di Catania . . . . . . . . . . . . 108

Conferenza (IX) Int ernazionale per la lotta contro la tuib ercolos i . . . . . . . . . . . . . . . . . 1543

Società Società Sorietà Società Società Società

1387, 1460, Medico-Chirurgica di Oatania . 65, 348, 507, 1030, 1107, 1145, 1187, 1228, 1424, 1462, l1eaico-Chirurgica di Modena . . . 590, 1146, Medioo-Ohirul'gica di Padova . . 1461, Medico-Ohirurgica di Pavia . 24, 348, 712, 1071, 1107, 1346, 1423, Medico-Ohirurgica d ì Pisa . . . . 66, 109, 549, 589, 1146, 1307, 1463, Medico-Chirurgica Veneziana . . 108, 627, 746, 908,

1500 386, 1501 791, 1426 1500 546, 1463 349, 1502 226, 1266 Piemontese di Ohiru1~gia . . . . . . . . . 1345 Sassarese di Scienze Mediche e Naturali 1266

SERVIZI IGIENICO-SANITARI. RUBRICA DELI/U.P.FICIATJE SANITARIO. FRANCHETTI A.: Il regolament,o per l 'esecuzione dell a legge sull'assicurazione obbligatoria con tro le malattie professionali . . . . . . . . . . . . . . . 115 FRANCHETTI A. : Le norme r egolam entari per l'esecuzione dei provvedimenti per la difesa economica della viticoltura . . . . . . . . . . . . . . . . . . 875 FRANCHETl'I A. : Le nuove disposizioni per l a disciplina degli impianti di radiologia e di radiu m.: terapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 513 ( FRANCHET'rl A. : Le nuove disposizioni per la tutela. del lavoro delle di\nne e dei fanciulli . . . . . . 955 FRANCHETTI A. : L'Ufficiale sanitario comunale nel 1587 nuov<> Testo Unico delle T.ieggi Sanitarie 232 FRANCHET1'1 A. : Saturnismo da farina .. • • INTE,R ESSI CORPORATIVI. PERSI A. : L 'Opera Pia Nazionale di assistenza e di educazione per g li orfani di sanitari italiani 2037 SICILIANO L. : Radiologi e g·inecologi . . . . . . . . 32 1 MAESTRI.

BUONOMO LA RosSA F. : Domenico Ta,ddei . . . . .

96

NECROLOGIE. ALESSANDR1 R.: Francesco Durante . . . ASCARELLI A.: Salvatore Ottolenghi .. . DE SANCTIS S.: Santiago Ramon y Cajal DE SANCTIS S. : Eugenio 'l'anzi . . . . GBIRON V.: Giacomo Filippo Novaro ..

1675 1119 2042 301 1635


-

VIl -

UNTI E RA SEGNE; APPUNTI PER IL MEDICO PRA· TICO; SERVIZI IGIENICO-SANITARI; P OLITICA SANITARIA E GIURISPR.eDENZA; ORONACA DEL MOVIMENTO PR.OFES IONALE; ved e re l 'Ind ice delle )faterie. CONOORSI; NOMINE; PRO.MOZIONI E ONORIFICENZE; CORRISP ONDENZE; NOTIZIE DIVERSE ; vedere a ll a fine dei singoli fasci coli. CENNI BIBLIOGRA.FICI. NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE (*). Pag. ALBERTI G.: Consigli ai diabetici . . . . . . . . . . ALBERTI O. : La. radiologia nel campo della traumatologia ot<>-rino-la r ingolog ica . . . . . . . . . . . ALBSSANDRI R. : Manuale di Chirurgia . . . . 224, ALQUIER F.: La cellulite. Pathologie thérapeutique, appl ications 1nédico-chirurgical ea ANGELICI G.: Il latte a limentare . . . .A.NGELONE L. : In comrpagnia di Igea ARMANI L.: Vademecum radiologico .A.RRIGONI R. : I reu111at1smi cronici . ASSM~NN H.: Die Klinisohe Roentgendiagnos tik der inneren Erk1'ankungen . . . . . . . . . ..... AUBOURG-LAVlLLE P. e L~ Go: La n égat.ivation électrique . . . . . . . . . . . . . . . . . . RABINSKI I. : Oeuvre scientifique . . . . . . . . . . . B.\UDALINE I. : La lotta internazionale contro il can c ro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . BBNVBNUTI M. : ul 1neccamismo di azione della malarioterapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . BtRABD L. et PATEL M. : Foru1es c hirnrgicales de la tu berculose intestinale . . . . . . . . . . . . . . BERNARD L. e EVBN 'R. : 'I1hérall)eutique hydro climatologique de Ja tuherculose . . . . . . . . . . . BBRTRAM F. : Die Zuckerkrankheit . . . . . . . . BtLANCIONI G. : • tudi s ulla tubercolosi faringea e laringea . . . . . . . . . . . . . . . BINEr L. : Traitement de l ' aspbyxie . . . . . . . BIZZARRINl G.: Longevità . . . . . . . . . . . . . BocCRE'ITl F. : Il nuovo Sanatorio Militare di Ani.io BauN R. G. o JUBERT DE BEAUJRU A.: Les Kystes hydatiquee intratboraiciques centraux et pa.rié-

1143

taux . . . . . . . . . . . . . . · . . . · · · · · · ·

506 865

BuFNOIR P.: Les arthrodèseg dans la coxalgie .. BuscBKE F.: Roentgenlogische Skelettestudien an menschlich en Zwill ingen und Mohrlingen . . . . CANUY'l' G. e DAULL P.: Les 1phlegmons de la loge a mygdalienne. Diag nos tic et traitement . . . . . ( !ARAP.ELLE A. o J ANNITrI PIRO MALLO A. : I J nuovo Testo Unico delle T.ieggi Sanitarie . . . . . . . . . CARDINALE G. B. e MAINO M . : C-Omrpenùio di radiologia medica ad u s o degli studenti e dei medici pratici . . . . . . . . . . . . . . . . . · · · · · · CARLINI P. : L'a;borto nel caimpo giudiziario . . . . CASTEX M. R. et ONTANEDA L. E. : La ponction cister· nale . . . . . . . . . . . . . . . . OAVAZZI F.: Vie et rajeunis·s ement OELlJ I A. ed a l tri: TJa inal aria . . . 0 HABROL E. : Les ictères . . . . . . CBABROL E. : L'évol ution du t h ermo·climati sme CHIRA y M. e CHENE P. : Précis de séméiologie mè· dica.le appliquée . . . . . . . . . . . . . . . . . . CJAMPOLINI A.: L'in,ral idità da malat.tie professionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

188 1224 1142 587 1994 1028 105 1665 1665 1623 1580 1343 625 1143 1263 106 385 385 225

1028 429 1780

1027 2033 1623 1581 1386 624 1303 1386 826

(*) P er comodità degli stu diosi riportia.mo l'elenco dei

libri recensiti.

Pag. l'OLELLA R. : Disco r s o p er l' inaugurazion e d ella nuova Clinica per le malattie n ervose di P a lerm<> . 1106 C'ORACHAN M. : Ciruigia gastrica . . . . . . . . . . . . 1421 Corrm J. : Les t roubles de l'élimination urina.ire

de l 'eau

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

0.\LL'ACQUA V.: La mucosa gastro-duodenale negli stati no1miali e pawlogici . . . . . . . . . . . . DALLA FAVERA G. : L'ernia del mediastino nel c'o.rso d el .p neumotorace terapeutico . . . . . . . . . . . DANIELOPOLU D. : Le système de la vie vegetative . DEGKw1Tz R.: Klimat is che Kuren im Kindesal ter . DELILLE, DIEunONNÉ, F IESSINGFR, ecc. : Questions cliniques d'actualité . . . . . . . . . . . . . . . . . DELMAS S. e LAUX G. : Anatomie médico-chirurgiC'ale du système nerveux v égétatiuf . . . . . . . . l)J:: NAPOLI F .: Da ~Ialthus a Muss olini . . . . 01~ PABLO V.: .Medicaci-on locai pulmonar por via intraqueal . . . . . . . . . . . . . . . . ..... DtnoT M . : Le traitea:nent de l 'asthme bronch :iique DF. RUDDER B. : Die a.kuten Zivilis ationsseuohen . . D1 B tAGI F.: Alimentazione, igiene e cura del bambino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . DIETLEN H. : Die Lungentuberkulose . . . . . . U1 GuGr,JELMO G. : La cura s peci·fica d ella · brucel108 i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . D'ORNANO I.: Diagnostic clinique de l'arythmie complète . . . . . . . . . . . . ........ . DREYFUS G.: H ygiène et régimes des obèses . . . UUJARRIC DE LA RrvtÈRE R.: Le poison des amanites mortelles . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . DUJARRIC DE LA RIVIÈRE R . : L 'immunité par mécanisme physico-chimique . . . . . . . . . . . . . . E LL IS H. : Précis de P sychologie sexuelle . . . . . ENGELSTADT R. B.: Ueber die Wirku ngen der R-o ent· genstrahleo. auf die Lungen . . . . . . . . . . F IESSINGER N. : Physo-pa.thologie des Syndromes en. . d o erm1ens . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . FrSCHER A.: Rheumatieimus und Grenzgebiete . FISCBL V. und SCBLOSSDERGER Ji.: Handbuoh der Chemotiberaipie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . FIJANDIN G., BERNARD J . e JOLY F . : L'intoxication [lJar les s omnifères . . ~ . . . . . . . . . . FORGUE E. : Précis d 'an ésthésie chiru1,gicale FRE>Y S. : Die Embolie . . . . . . . . . . . . FRUGON1 C. : Lezioni di Clinica Medica . . . OALLO C. : P ron tt1ario di anl:)Jisi d i urina e semeiologia urinaria con ·prepara.ti microscopici . . . GtUDICEANnREA V. : Gl i esa.mi d egli organi del p etto e dell' addo•m e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . G1UFFRÈ L.: La scien za della med icina nella teo.. .. . ria e nell a pratica . . . . . . . . . GROVES E . H.: Synopsis of Surgery . GRUBER G. B.: Einfuhru ng in Geist nnd Studium d e r Medizin . . . . . . . . . . . . . . . . . .. .. . . lfflNRIJEAN F.: Le dualisme de la contraction cardiaque . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . IT1NTZE K. : Geogr:tphie u n d Geschichte der Er· nahr ung . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . HOLTHtrSEN e BRAUN: Gru ndlagen und Praxis der Roentgen-Strahlen Dosierun g . . . . . . . . . . l !'?\'ERNI C. B. : Piante mf!dicina1i e loro estratti in terall)ia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . JACOMET G.: Le secret méd ical . . . ...... . J FJANNENEY G. e RossET M. : Formula-ire Gynécologique du praticien . . . . . . . . . . . . . . . . . . JClUSSET A.: Jntude et traitement. de l a méningite . . . . . . .. . . . . . . . . tuberculeuse

947 471 1459 470 1854 1542 470 1943 1458 106 1542 1069 1385 905 1142 1994 386 1780 1106 1665 744 105 1263 1699 506 64 187 1303 309 1943 2033 226 545 1226 1027 710 907 1854 1459


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Pag. l;FFRm>UZZI O. : Trattato di patologia chirurgica gen el'a le e speciale. ·v ol. II . . . . . . . . . . . . ULRICI H . : Piaignostik .und Thera pie der Lungen und l{ehlkopftuberku lose . . . . . . . . . . . . . VALLERY-RADOT P .: Patb ologi e de l 'a.p-pareil urin aire (Reins - Vessi e) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . VIALE G. : Le azioni biologich e delle radiazioni .. VILLANOVA G. : I sa.li <l 'or o n ella cura della tubercolosi . . . . . t • • • • • • • • • • • • • • • • • • • VILLARET M. et BESANZON J.: liydrologie expérimentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . VlLLARET M. e MOUTIER F.: J.,e cures t h elUllales en gastro-entérologie . . . . . . . . . . . . . . . . . ''rASSERMANN S.: Das akute kardiaJe Lun genodem und ~ e in l'e flektorische Mechanismus . . . . . . '\rEILLER P. : Les lavages de plèvre . . . . . . . . . WE1sz E . : Diagnostik mit freien Auge. Ektoscopie und Ektogrrup,h ie . . . . . . . . . . . . . . . . . . WE IZSAEC'HER V. V. : Aerztlich e Fragen . . . . . . . \VESTHUES H. : Die pathoJogi eh - anatomisch en Orundla gen der Chirurgie des Rektum Karzinoms . . . . . . . . . . . . . . . . . \VILDBOLZ H. : Lehrbuch der Urologie . . . . . . . . 1\i· u GMElSTER L : Urologia . . . . . . . . . . . . . . Z ~ RI P.: Con sideraizioni su settem ila interventi chirurgici in 20 anni di servizio os pedaliero . . . . ZIELER-JACOBI : Lehribuch und Atlas der liaut und Gescli.lech lskrainkheiten d'i.ir praktische Aerzte u nd Studier ende . . . . . . Act Qalités m édico-chirurgicales . An nali del la Clinica p er le malattie n ervose e m entali della R. Università di P a lermo . . . . Antologia Medica di Arte e Varietà. Pa.rte I. Medici musicisti d el prof. C. 8ACCONAGB1 . . . . . . . A Textbook of t h e P.ractice of Medicine . . . . . . Atti d el I Oo111gr esso 8cientifico n azi onale dell'Associazione volontari ita lia ni del s angue . . . . A.t ti del IV Oongresso Internazionale di Radiologia m edica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Bollettino dell'Accaden1ia Medica Pis t oiese 11 Filippo Pacini 11 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Bollettino dell'Associazione Medica Triestina . . B nlletin trim es triel de l'Organisation d'Hyg ièn e Come si assiste l 'a n1m a1a.to . . . . . . . . . . . . . l)et Nor sk e Medi.cin ske Selska b 1833-1933 Festskrift ved selskapets 100. Ars Ju hileum . . . . . . . . . Conféren oes de Physiologie Médical e sur des sujets d' actualité . . . . . . . . . . . . . . . . . E rgbnisae der gesammten Medizin. XVIII l{linisch e Fortbildung . . . . . . . . . . • • I.'ann ée m édicale pra tique. XIII . . . . Lavori degli a nni 1931-1933 dell'Istituto di Clinica medica della R . Università di Bari .. Lehrbuch d er innere Medizin . . . . . . Les ordonnances du médepin praticien . . . . . . Oeuvres de P asteur réunies 'J)ar PASTEUR VALLERYRADOT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Scritti medici iu onore di R. JEM MA . . • . . . • • The Ro ck efeller Foundation. Annua! Report 1932 . 'T h e Rock efeller Foundation. Annual Rep ort 1933 . •

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Pag. Abitato; vedi Igiene. . . 54.l Aborto Ro~n tgen .. . . . . . . . . . . . . . Aborto; v. anche Emorragie, Gra, idanza. Accessi . cli Adams-Stokes ; v.. Respi razione. Acetilcolina ; v. Ict u s · emiplegico. Achil~a; v. Anemia. Acidi oDganici : azione sul metabolismo g assoso . 868 .Acidità gastrica; v. Stomaco . . Acidi amidat,i; v. Glicine. Acido oloridric·o clorato : azione antisettica . . . . 313 - picrico; v. i\f etriti. • Acidosi; v. Operanùi. Acloridria ; v. Anemia. ' 713 Acne rosacea ! etiologia e cura . . . 28 - : trattamento . . . . . . . . 831 Acqua per l e truppe: purificazione - ; v. a. Anidre.mia, Ricruml>io idrico. -862 - pesante . . . . . . . . . . . . . . . 1387 . . . . . . Acque minerali: ricerche 1631 - radioattivate artificialmente : azioni 643 - superficiali : approvvi gionamento con ·Acriflavina ; v. Gonorrea. A.crod inia; v. J)i strofia. Aoroparestesia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1321 Actinomicosi t oraco-polmonare . . . . . . . . . 271, 350 .A.ddome destro : sintonia patologica in rapporto al vagotonismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 494 -· : sintoma del Oarl nella semeiotica dell'- . . . 1825 - ; v. a . Aderenze, Aippendi cite, Cellulite toripida, Dolori, Fega to, Riflesso di Ligat, Tumori infiam1natori, ecc. Adenoma; v. Cistifellea, Pancreas. Adenomat,osi miliare ; v. Duodeno. Addison ; v. Malatt ia di - . Adenopatie cervicali croniche infantili . . . . . . . 1712 .Aderenze viscerali ed innesti cpiploici liberi . . . 469 - ; v. a. Addome. Perivisceriti, Pleuriti, Sindromi, Sinfisi, Tubercolosi. Adiposità post-en cefalica: trasformazione in magrezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1865 - ; v. a. Morbo di Cushing. Adrenalina per iniezioni: infezioni gassoee consecu tive . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 504 -; v. a. Ouore, Iniezioni, :Psicopatie, R achianestesia. .\drenalinuria ; v. 'fubercolosi -çoln1ona1·e. Adrenoblastoma; '· Ovaio. Afasie ; v. Cardiaci. Aghi ritenut i i n a lcune parti del corpo: a r ti fi zio di t ecn ica pe1· l' estrazione . . . . . . . . . . 816, 1570 Ag1·anulocit osi r.omplicante la febbre tif oide 1750 - da salvar san . . . . . . . . . . . . . . . . . 62? -- · epatoterapia l)arenterale . . . . . .. . . . 1387 -- n elle infezion i : sign ifirato clinico e val ore prognostico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 -; v. a. Granulociotopenia. Albuminuria : v. Malattia di Bright. _\.leali : azioni . . . . . . . . . . 747 Alcool: oonsum,., rt· - e m or talità 1075 - e funzione epatiC',a . . . . . . 1112 - ootilic0 nell 'ipert ensione a rterio ·a 190 1

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Pag. Alcool, Alc.:>olizzazione, Aloooltera pia; v. a. Algie, •.\.sma, Nervo .frenico , Suppt1razioni polmonari, Tubercolosi polmonare. Algie : alcoolizzazione paraYertebrale, epidurale e . solare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 157i - : trattamento con ,releno ai cobra . . . . . . . 1306 - ; v. a. Apoplessia, Dolori, E pi g astralgie, Ot algie, Tabe. Alimentazione del bambi no sano . . . . . . . . . 991 le locuste nell'- . . . . . . . . . . . . . . . . 914 - , Alimenti; v. Carenze, Dieta, Dolciumi, Carni, Formagigio, Pane, Soia, Vigilanza sanitaria, ' itan:ine ecc. Allergi a a lla tubercoUna e all'ultravirus tuberco... 779 lare . . . . . . . . . . . . . . . - insulini ca e desensibilizzazione . . . . . 1338 . . . . . . . . - nelle malattie infettive 1381 - ; v. a. Anafilassi, Cincofene,. Eczema, Eosincxfilia, Tubercolosi, Vaccinazione. Alluminio : innocuità degli utensili da cu cina in - 1429 - · tossicità secondo Ja porta d'entrata 93~ Alopecia areata : trattamento locale 713 - da tallio . . 617 .Amebiasi acuta 1560 - cu tanea 713 - e perit.onit~ 1075 !145J 114, - in affezioni chirurgiC'he - : terapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1~2, 13Z9 Amidoacidi; v. Acidi am.idati. . __ Amidopirina e barbiturati : danni .. . . . . . . ' 1428 - : v. a. Agranulocitopenia. Amiloidosi renale . . . . . . . . 1940 Aminoacidem1a; Y. Gravidanza1. Amministrazion e sanitaTia; v . Indice delle rubriche 'Amnios; v. Liquido amniotico. Auafìlas"li e anti - . . . . . . . . . . . . . . . '. 184 67t - in t esRuti isol a.ti . . . . . . . . . . . . .. . . - ~ v. a . AlleJ'gia, Desensibilizzazione, Efedr ina, Shock. • _.\nasta:fìlatossina; ~. Foruncolosi. Anat ossina difterica-i ricerch e . . . . . . . . . 798 - - ; v. a. Difterite. .~ n chilostomiasi alle porte di N avoli . . . . . . . . 54 - ; crisi occlusive intestinali recidivanti per ciste l infatica entero-mesenterica in portatore di - . · 1528 Anemia e acloridria . . . . . . . . . . . . . . 591 -- e stati anginosi . . . . . . . . . . . . . 620 - grave con splenomegalia ed eritropenia . . 1387 - - f~ravidi ca e postpnerperale . . . . . . . • 1618 - infantile associat a ad ooteoporosi diffusa (sindrome di Oooley) . . . . . . . . . . . . . . . 807, 1544 507 - ipocromica con achilia . . . . . . 59! - - : tr;ittamento con sali ferrosi - n ei m a lati di (( uremia ver.a ,, 1265 - perniciosa: diagnosi e cura . . 263 -- - : tera pia col rosso Oongo . 1855 AIJemie dopo resezione gastrica 1751 - gravi e s tenosi intestinali . 792 • • - : p a.togen e'5i . . . . . . . . . 1145 • - · questioni d'attualità 10t - ; v . a. Fegato, Succo gastrico .

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:XI -

Pag. AJJen1i.ci : portata ca.t'diaca e getta ta pulsat oria. . 1346 Anestesia chirurgica . . . . . . . . . . . . . . . . . 781, 782 - · del ganglio stellato . . . 184B - generale ohirurgica . . . 561 1910 - - nei bambini: p ericoli . - ; v. a. Narcosi. - locale; v. a. Taigli o cesareo. - parn.vertrebrale in ostetricia . . . . . . . . . . 384 - sa.cl'a.le in nrologia . . . . . . . . . . . . . . . 1189 501 - l oc:.a.l e della prostata prima della resezion e . Aneurisma dell'iliaca comune destra . 1305 1752 A.ngina. agranulocitica : t rattamento - - ; v . a.. Agran nlocitosi . 107 - pectoris d'origin e gastrica . . . . 2G2 - - e pancreas . . . . . . . . . . . 510 -· - : prevenzione e cura degli attacchi 1024 - - : terapia chirurgica . . . . . . . . . • - - : valore comparatiTo delle droghe u sate n el 145 . . . trat~amento con t inuativo . . . . . . -- - ; v. a. Anemia, . . indromi anginoidi . Angioblastoma; v. Cervello. . . . . . 202? Angiocolecistopatie lat enti Angioite ; v. Trombo-. Angioma arterioso racemoso: patogenesi . . . . . . 628 Anidremia; v. Diabete. 1\n o; v. Atresia, Ca ncro, Dolore, Fistola a n a le, Mela.noma. Antigeni complessi . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1003 - ; v. a . Vacci ni. Antiormoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1217, 1621 600 Antisettici urinari . . . . . . . 1964 ~\ntisettico nuovo in chirn rgia . Antrace rena.le; v. Renj . 1909 Anuria da grosso coagulo . • 1910 - di difftoile interpretazione . 1600 Aor ta. : zona. recettrice 663 Apicolisi : tecnicbi Apiolo : jmpieghi 1831 Apo.fìsite ; v. Femo1·e. Apoplessia. cerebrale : contratture ed algie con secutive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • • • • 475 - -; v. a. Emorragia cerebrale, Ict u s emiplegico. 137 - reumatica . . . . . . . . . . • . . . . . . . 1507 Appendi ceotoruia nelle appendiciti retrocecali . 1905 - : peritoneizzazione del peduncolo . . . . . Appendice verm. : amputazione sponta nea . -1733 • - - : carcin oide . . . . . . . 1265 - -; v. a. Cisti enteroide. Appendicite acuta e p eri tonite gen eralizzata 1146 1905 -· - e t nlJercolosi perito nea,le • . 1726 - oosidetta verminosa . . . . 123, 897 - cronica ... . . . . . . . 1826 - : m odificazioni della funzion a l ità gastrica . . 647 - pel vica . . . . . . . . . .. . . 1462 - recidivan te . . . . . . . . . . . 1503 - t ifosa: l e ton sille nella patogen esi Appendiciti gra~i . . . . . . . . . 1905 - suppurative ; valore della puntur a esplorativa ad esi t0 negativo . . . . . . . . . . . . 2006 - - ; v. a. Col on , Sindromi. ·· Aracnoide ~pinale operata e guarilia . . . . . 910 Argento colloidale n ella cavità peritonea le dura nte le laparotomie : pretesa azione peristaltigena 335, 363 Aria con carica elettrica monCYPola re: a zione biologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . · . . 1192 - : inquinamenti; le nebbie e le n evicate 348 Arit mie: azione dei sali di potassio . . . 1423 Arsenobenzoli ad a lte dosi . . . . . . . . 347 - : genesi e terapia della dermatite da - -· . 1150

Pag. A r senobenzoli ; v. a . Salvarsa.n. .Arteria splenica : legatura . . . . . . , . . . Arterie silviane: fo rme cliniche degl i svasm i .. . - ; v. a. Arto. Arteriosclerotici: uso del glicerofosfato d i calcio . - ; v. E m orragie. Arteriti; v. Endo-. • 1\.rti : affezioni arteriose . . . . . . . . . . . . . . . - : disturbi vasomotori nel cor so d i malat tie digestive . .... ... ... .. ...... . . - ; v. a. Acrodinie, Arto, }1 ratture, Garml>e, Paralisi, Tromboflebite, ecc. Articolazioni : trattamento dei traumi . . . . . . - : v. a. Glutatione, Neuralgie, Radiologia, Tubercolosi. Arto inferi ore: a ccorciamento a scopo o rtopedico Artriti anchilosanti ipercal cemiche e para.tiroidec-

.

.

tomia

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

1952 260

1997

381 785

1696 1179

661 831 109 87() 661 658

- c ronich e a n chilosanti : paratiroidectomia • b - - 1.ue•. . 10 e . . . . . . . . . . . . . . . . - : croniche : tratt amento . . . . . . . . - - purulente : tratt a.mento col metodo di Willems - sacrali .. . . . . . . . . . . . . . . . . Artrodesi; v. Coxite tubercolare. Artropatie n ervose : radiologia . . . . . . 1107 -; v. a.. Vaccinoterapia. Arum; v. Gicbero. Ascaridi; v. Occlusione intestinale. Ascessi epatici . . . . . . . . 85 - perifaringei n ell'infanzia 1537 -- polmon ari da deglutizion e .. 550 - - p;roivocati da emboli asettici 1074 _\scesso cerebra le da 11 Actinom yces albu s , 1 385 - · - : esito raro . . . . . . . . . . . . . 1030 - polmo n are : batteriemia passeggera da u vi1'idans u consecutiva . . . . . . . . . . . . . . . . 55~ - - - in luetico : t rattamento broncoscopico e cura . . . . . . . s pecifica ; guarigion e 1807 - - : te1·apia con onde co rte . . . 786 Asfittici: t rattamento con Jobelin a 1074 - ; v. a. Viso. A ~in1n1etria del corpo uman o: rilievi neurologici 1685 A se esso ; v. a.. Ossa.. ~sepsi; v. Iniezioni. Asma bronchiale : cu ra con m1ezione dorsale perisimpatica di alcool assoluto . . 1627 - - i n bambino: s t.t1dio istologico 1146 - · caso m ortale . . . . . . . . . . 1023 - · dati clinici . . . . . . . . . . 782 - ed equivalenti : autosier oterapia intramucosa 1073 --· e potassiemia . . . . . . . . . . . 672 . . . . . . . . . . . - - tuiber colosi 270 -- : l"npporti con lo stato m eteorico 55.:i - : r iflesso . . . . . , . . . 1693 • - : v. a. Idiopatie tossiche. Asp irocliai . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 954 Assicurazion i cont1ro l e malattie proJessionali 1tC . 1146 - ; v. a. Visite m ediche periodiche. 4 ssisten z,1. q.gli inf c>1'mi abbienti ticoverati neo li ospo,dali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70 - sanitaria ai lavoratori agricoli ~ . . 1114 A ssociazione della St'tmpa Jf eàica I taliann 674 ~'\stenia : cura . . . . . . . . . . . . . 1429 - - neuro-circolatoria : etiologia e sin tomi . 1180 - - o depression e . . . . . . . . . . . . . . . 1297 ·- parossistica ·da sforzo e surreni . . . 829 . Astin P-n zn. sessua le e castità . . 194J , Atop•h anyl; v . Colecistografia. At resia ano-retto-sigmoidea .• . 907 1

.

.


-

XII -

Pag. Attinie : azioni sui pescatori di spugne . . . . . . Att inotera;pia; v. Raggi, Stomatologia. Auroterapia; v. Tubercolos i polmonare. Aut o-emoteraipia ; v. Emoterapia. Au to-in tossicazione intestinale: cur a .Autunn o : malattie d'- . . . . . . A uto-sieroteraipia; v. Sieroterapia. Auto-uro-terapia ; v. Uro terapia. A vertina; v. Narcosi. Aviazione : modificazion i del campo visivo nei piloti . . . . . . . . . . . . . . . . . .A''T itaminosi sperimentali : effetti dell a inoci:.lazione di sangue . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - 13 : v. Polineurite. Avvelen amento d a bicloruro d i m er cu rio . . 1855, -· da ci ncofene : probabile natura a llergica . . - da str icn ina : t ratt amento - s ubacnto da piombo . . . - transcutaneo da nicotin a . - ; v. a. l~ ar biturismo, Benzolis m o, Dimitrofenolo, Fenolftaleina, Intossicazion i. A7.otem ia. : ri cerche • • - : tipi clinici . . - , v. a. Operandi . I

1416

432 1696

1147 1666 2030 426 1502 149 747

626 1895

B Bacillem ia tubercolare nelle m a lattie nervose cc B acilli nudi » d ella tubercolosi . . . . . . . . - tuberc0lari entro 1.a cistifellea : azion i . . . - t uberc0lar: nel sang u e e n ei tessuti: ricerca con il metodo LOwens tein . . . . . . . . . . . 348, - - : reperto . . . . . . . . . . . . . . . . - - ; v. a. Bacillemia, Tttbercolosi, Uova. - - : stuqi . . . . . . . . . . . Ba·cillo difteri<'o : color azione - -; v. a. Difterite, Laringiti. - tific..:> : fasi e sen s ibilit à . . . . . . . . . . . - - ; v. a. Portatori del -. Bacino; v. Addome. •< Bacterium coli h aemoly t,ic11m >> : significato cli· nioo . . . . . . . . . . . . . . . . . · . - - : loca lizzazione elettiva sp er im entale • Bagno di mare; v. Ipertermia. Ralbuzie di origine respjratoria Bambini : in appetenza . . . . . - : pericoli dell ' astenia generale -; v . a. Alimentazione, Asma, Caldo, Infanzia, Riflessi, Vescica uretral e. Barbiturici : intossicazione acuta da - e suo trattamen to . . . . . . . . . . . . . . . . .. -: ; v. a. An1idopirina. Barbit urism o acuto : terapia . . . . . . . . Ba r riera emato-liquoria.Ie; v. Liquido c.-Ep. Basedow ; v. Morbo di - , Sindromi. Bass ini ; v. Operazione di - . Batteri gastro duodenali d opo coleoistectom ia . . ]'.\atteri ; '. a. Bacilli . B acterium, Batteriemia, Bile, Brucella, Fangh i termali, Guerra batteriologica, Infezioni, P eritoniti , Urina. Ba t teriemia ; v . A scesso polmon are. Ratte r iofagia e terapia batteriofagioa . llF.HR CNG E. V. Benzolismo : ricer ch e .. . . . . . .. • l~ e•ande: azion e sull ·u omo in riposo ed in lavoro Bibl iografia; v. Indio(' nelle r11briohe. Bile di bue ; v . Diates! e1norragica. - : m etodo per provocarn e l'escrezione . . . . . . •

t

' •,6

1896 1146 1387 1855 1856 59l 988

421 421 271 390 1910

708 980

738

823 546 ~ 82

29 1268

Pag. Bile nella colecisti normale : batt eri . . . . . . . . . - : pneumococco . . . . . . . . . . . . . . . . . . - · umana : osservazion i baoteriolog iche con partilare riguardo a llo s treptococco . . . . . . . . . . - ; v. a . Periton ite. Bla st oma renale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Blas tomicosi brasiliana . . . . . . . . . . . . . Blenorragia associata a .linfogranulom atosi ing uinale . . . , . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - latente e complicazioni : prove di laboratorio - : trattamento abortivo . . . .. . . . . . . - : v. a. Uretrite. Blu ùi metilene : azione ipog licen1izzante . . . . . - - nel t rattamento delle intossicazioni da eianuri e da ossido di carbo nio . Bocca.; v. Emorragie, L et1cemici, Ulcere. Botriocefalo : ricerche . . . 1424, Bottone d'oriente : istologia .. . . . Braccio; v. Reumatismi. Bronchi: v. Complicazioni, Fistole, Suppurazioni. Bronchiectasie . . . . . . . . . . 303, 350, 1030,

.

1187 791 243

1864 747

66 J86 1149 226 186 1463 386

1423 1857, 1858, 1900, 1944 B ron ch ite p seudo-«ibrinosa con eosinofilia . . . . 611 Broncopolmonite : f ocolai cuneiformi . . . . . . . 70l Broncoscopia ; v. Ascesso polmonare, Bron chiettasie. << Brucella meliten sis » : variazioni nel malato Brucellosi : a natomia patol ogica - : azione delle o nde corte . . . . - cronic~ . . . . . . .. .. . . - : cutireazione e reazione emoclasica - · reazione intradermica ..... . . . . . . . . . . . . . . - : ricerche - : v . a . Febbre onrll1lante, Reazioni all ergiche. Reni. Burri : vitamina A . . .

131 1424 1831 166! 1502 1111 109

549

e Cach essia ipofisaria ; v. Diabete. Calcagn o : fratture : . . . . . . Calcemia ~ caloibilia provocate • • • • - ; v. a Fratture. Calcinosi . . . . . . . . . . . . . . . Calcio cain.fosolfonato . . . . . . . - nella terapia : nuove diret tive • - ; v. a. Diabetico, !._micrania, Paratiroidi, Sangue, Shock, Tremori. Calciopessi ; v . Osteomalacia. Calcoli biliari : formazione . . . . . . . . . . - - : ricerche .. . . . . . . . . . . . . . . - veacio:.t.li secondari a operazioni ostetriche e ginecologich e . . . . . . . . . . . . . . . . . . Calcolo gigante r ecidivarnte del1'11reter e p elvico . Calcolosi delle grosse vie biliari . . . . . . . . . . - renale bilaterale nella prima infanzia . . . . . - ureter ale: terapia . . . . . . . . . . . 1188, 1189, - . v. a. Coliche, Litotribolapassi, Nefrite, Vescica ur., Vie biliari, Vie urinarie. Caldo: accidenti da - nel bambino . . . . . . . . Cal ore n ei tessuti : nuovo metodo per la produZl·one . . . . . . . . . . . . Ca,mera O'peratoria modello Canale inguinale : struttura Can cr o dell'ano . . . . . . . - - dello stom aco; v. Ulcera gastrica. - dell'utero infetto : terapia . . . . - : principio specifico nell'urina . . - : stato attuale d el problema del - ..

183 740 171!. 747 1310 '-

1187 1424 1092 1908 1952 1908 1851

1417 914 1264 1426 379 268 1061 1151


- XIII -

Pag.

Pag. Ca11cro: l l n r.lllile · d io . cont10 · i·1 - .? . . . . . . . . . . 1548 -; v. a. Uheilite, Oloroma, <'olon, Iverenlla, Ma.mmella, Papilla di Vater, Parotide, Polmone, Retto, Sigma, Tubercolosi, Tumori, Uretere. Utero. • Capelli grigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1301 Capillari degli arti : grado di permeabilità 1856 - : prova di resistenza . . . . . . . . . . 113 Oarbogeno; v. Rachianes tesia. Oarboidrati : periodicità del metabolismo e ritmo ,nella. funzione cl el fegato . . . . . . . . . . . . 352 Carbonchio; v. Vaccini. ,Carbone; v. 1 nfezioni. Oarcinoide; v. Appendice ver m iforme. 489 Carciofo : azione diuretica . . . . . . . . . 189 Cardiaci : rause dell' insufficienza cardia<: a - con in nfficienza : dispnea serotina .. 1347 - : emiplegi ~ ed afasie transitorie . . . . . 189 'ardiopatie: glicemia e curYa glicemica con e sen za insulina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1841 . . .. . . . . . . . . . .. . . . 1031 - nell'ipertiroidismo - : quoziente res piratorio durante l'esercizio mu scolare . . . . . . . . . . . . . . . . . 1860 - : respirazione artificiale nelle - . . . 1866 - · trattamento con insulina e glucosio . . . . . 181, 509 Oardiopa7ienti : lattacidemia . . . . . . . . . 1460 Cardiospa.amo, e sofagite a sfoliativa e diverticoli esofagei . . . . . . . . . . . . . . . . . . 770 Carenze a limentari: azionj sul1'intestino 7'1 Carni ovine nell'alimentazione 1790 '1arotide interna : oalciftca:done 1500 Carpo ; v. Fratture. Castità.; v . a s tinenza sessuale. 1271 (Jastrazio ne femmin ile : influenza s ull'erotis m o 1072 (~ate.tonia sperimentale . . . 1862 Cateterismo uret eral e : prove Catrame ; v. Tumori. Cefal ea di origi ne oculare . . . . . . . . . . . . 1571 Cefalee ch e eguono la rachinestesia: pa togenesi e cura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 891, 93 ~ - ; v. a. Sifilitici . Oellulite : la . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 541 ...:.. torpida. a. piastrone della region e addominale inguinale . . . . . . . . . . . . . . . . 1464 Pel ao e lo stato della medi cina ai tempi cli Augusto . . . . . . . . . . . . . . . . . . 866 Cemento ; v. E czema. 1030 Cervello : angioblastoma (malattia di L inflau ) . 653 - : asportazione di un emisfero 992 - : radiografia . . . . . . . . . - . spas mi vasali silvia,ni . . . . 536 20 - : varici aneurismatirhe arteriovenose - ; v . a. Apoplessia, Arterie, Ascesso cerebra l e, Cisti, Commozione cerebrale, Embolie gassose. 1 Emorragie, En<'efalo, Iperten sione, Traumi, Tumori. !J beilite; v. L abbro. Ch eratite interCJtiziale luet ica : m a l arioterapia . . 1911 Chinino ài Stato . . . . . . . . . . . . . 395. 795 Obinino; v. a,. Mal a ria, Sindrome purpurica, Varici. Cb inopl asanina; v. Malaria. Chirurgia en docrani ca . . . . . . . . . . . . . . . 403 1894 - endocrin a . . . . . . ..... . . . _::_ : im piego della membrana test acea degli urcelli 433 1774 · .:..._: trattati ital ian i . . . . . . . . . . . . . --'; v. a . Operazioni ch irurgiche. 1829 Oboe degli epato-biliari: terapia con efedrin a Cianuri ; v. Blu di metil ene. 425 Ciclo sesauale femm inile : andament o ormoni co

Cieco: cisti con genita; invaginaz. ileo-cecale - : invaginazion e haustralc . . . . . . . . . . --. : occlusione da probabile malformazion e - : ricerche s perimentali - : volvolo . . . Oif osi n ei vecchi Oina : medicina . . . Cincofene; v. Avvelenamen to. Circolazione: terapia dell'insufficjenza - : velocità in clinica . . . . . . - ; v. a . Cardiopatie. Cirrosi epatica: cura chirurgica • - - · ricambio emoglobinico - - - : ricerOO.e - · - ; splenectomia Cisti cereb rali - congenita della regione temporo-ruascellar e - dermoide; v. Mediastino. - enteroide appendicolare . . . . . . . . . . . . . - da echinococco aperte nelle vie biliari: trattam. - idatidea del fegato rotta nell 'addome .. . - idatidee dell'orbita . . . . . . . . . . . . . . -- - ; v. a. Echinococcosi , ldatidosi, Polmone. - ; v. a . Cieco, Ginocchio, Milza, Osteite, Pancreas. Oistif ellea : adenoma - : funzi oni dell 'epitelio . . . . . . - : istologia .. .. . - : radiologi a - ; v. a. Bacilli tubercol ari , Periton ite, Vescichetta biliare. . Clima ed affezioni reumat iche . . . . . . . - : indica,zioni in malattie infettive acute Climaterio; v. Edema. Clinica medica di Padova : attività scientifica Oloremia e sindrome tossica poi:;t-operatoria Cloroma o cancro verde di Arau Cloro: ricambio . . . . . . . Cobra; v . ·v eleno di - . Ooccige ; v. Sacral izzazione. Colagoghi : ricerche . . . . . . . . . . <1olangiografia; v. Colecistectomia. . Oolecistectomia : cola n giografia durante l'operaz. - : m odificazioni con secutive dell a flora microbica gas tro-duoden a le . . . . . . . . . . . . . -- ; v. a . Vena porta. · Col ecisti ; v. B il e. Ool ecistitt> acu ta : reazione colica . . . - litiasica; v. Diabet e. Colecistiti croni ch e: tratta.mento m edico - filtranti . . . . . . . . . . . . . . . . . Colecistitici : stati a n em!ci del tipo ipocromico 693, 1107, Colecistografia . . . . . . . . . . . . Colecistostoo:nia: v. Epatopatie. .. Colectomia totale . . . . . . . Ool edoco: ostru zione del - ed ulcera duodenale - : tubo a dimora e perduto . . . . . . . . . . . - ; v. a. Glicemia. Col esterinemia; v. Diabete insipido, Tra.umatizzati. Oollasso: essenza e trattamento . . . . . . doll a ssoterapia della tubercolosi polmonare : pro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . g ressi - ; Y. a . Frenicoexeresi , Pneu1no torace. Oolib:J.cillosi : vaccinoterapia . . . - - ; v. a. Bacterium col i. Ooliche epatiche : metodo di Mel tzer-Lyon . . . - - - : n-i1ovi orientament i della t erapia medica -· epato-biliari senza calcoli - · rena.li: dinamis m o ureterale

.

719 626 1822 1905 989 1788 993 1866 24 310 1502 1462 1024 736 1464 750 790 102 1741

1829 1176 1425 1460

1538 1856 1761 1390 1377 374

16"71 912 738

1033 1269 1426 . 1906 1161 1785 738 693

509 11.58 1743 1829 12F.4 · ~ 08


-

XIV -

Pag.

Pag. Coliche; v. a.. Calcoli, Ileo riflesso. Colite cronica ulcerosa : problema - mucosa . . .... .. - ulcerosa. gra.ve: emosieroteraJPia. Coliti e reazioni leucemoidi . . . . . - gravi : trattamento col metodo di Bchottmiill cr Colon : chirurgia del - esclusi i tumori, le cisti e l'appendice . . . . . . . . . . . 1747. 1785, - destro : cancro : trattamento - : in·versione : plastica .' . - : radiografia . . . . - : ricerche sperimentali - trasverso: inflessione ad angolo a cuto - : t umori maligni : trattamento operativo - ; Y. a,. Colecistite, Dolico-, Nervo erigente, Sig·ma. Colonna vertebrale : radiologia delle lesioni traumatiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - - ; v. a . Cifosi. Cordoma, Linfogranulomat osi , Reumatismo, Spondilosi rizomelica, Tumor i. Colpiti da << Trichomonas vaginalis » : cura Coma diabetico: anidremia . . . . . . . . Commozione cerebral e e RUa <'Ura . . . . . - - : seg ni obbiettivi lontani di l esione organica Ce:mplicazioni bronoo-polm. post-operat. : profilassi

.. . . .

Concorsi : ordine di pTef erenze . . . . . . . . . . - : oss ~rvazioni sintetiche Condotte m ediche : servizio a scavalco Congiuntivite da piscine - gonoooccica : terapia - - : terapia . . . . . . .

Consiotio S1tpeTicfre di Sanità

. .

~1 0

4.)ti,

112

1307 31C 1822 1849

1785 992 1905 1172 1296

Cuore negli i.pertesi 907, 1424, ·- : radiologia . . . . . . . . . . . . . . . . - : sutura - , v. a . .Anemici, Aritmie, Oardiopatie, Difterite, Dolori, Elettrocardiogrammi, Elettrocorrenti, Infarto cardiaco, Pancreas, Pressione arteriosa, Scarlattina, Sinfisi cardiaca, Sportivi. Cure prenatali : risultat.i Cute: conducibilità elettrica . ·-: emosideros1 . . . . . . . . in nesto omopla stico peduncolato - : negatività d'innesto omoplastico ·- : prova del riassol'lbimen t o di 0 01! n i: .:i e Ta.nne . Cute; v. a . Pelle. 'ntir eazion.e; v. Brucellos i, Linfogranulo1na, Pollini, Truberoolosi.

.

-

1866 1624 462

1469

1307 268 790 1307 t63

1623

D 229 913 1134 843 1270

1272 30

717 1619 1147 1340 1193

Oontrattt1re; v. Apoplessia, Trisma. 1428 Oonvulsioni nell'infanzia . . . . . . . . . . . . Ooproporftnuria ; v. Vie biliari. Cordoma vertebrale . . . . . . . . . . . . . . . . . 377 Cordotomia ; v. Tabe. 828 Oorioepitelioma dopo crra,irla.nza tubarica Oorioretinite atrofica . . . . . . . . . . . 1072 Ocrnea; T . Occhi. Corneoma in metamorfosi malign a . . . . . . . . 65 Col'pi di Auer; v. Lelicem ie. - di Foà.-Kurloff : genesi . . . . . . . . . . . . '191 - estranei nelle vie respiratorie . . . . . . . . 556, 1467 Corpo estraneo voluminoeo nella cavità orbitale 1426 - - ; T. a. Esofago, Fistol a perianale, Tracibea . -- luteo ; v . Emoperitoneo. Cost.itu·, .ione ~ f enomeni vitali . . . . . . . . . 490 - ; v. a . Linfatismo. Coxite : intervento . . . . . . . . . . . . . . . . 386, 627 Craniectomia; v. Tnmori cerebrali. Oranio: fratture : dist1lrbi visivi . . . . . . . 1415 ·- : impr·~ssioni digitiformi su1 tavol ato interno 66 - : traumi . . . . . . . . . . . . . . . . . 546 - ; v. a Ohirurgia. !pertension e endocranica, Osteoporosi. Craniotomia · t ecnica· nuovo craniotomo . . . . . 1974 Creatinina : ritenzio ne : importanza 1n patolo7ia renale . . . . . . . . . . . . . . 2034 Crisi dolorose l ombari: trattamento 473 ~ - ; v. a. Algie, Coliche, T a be. -Oristallino : ricerche 74 € Oro n assia. nell'uomo 1344 c ·uor e : a ffezioni m inori 1031 ·- : alterMioni ainato1no-pat.ologiche n ella fibri lla zio ne auricolare . . . . . . . 391. - : azioné dell'adrenalina sul ritmo 190 - · bl occ'J <li branca . ...... . 383 • • - della donna sana : dimensioni 1461 - · f erif'a penetrante : elettrocardiog rafia 1183 - · infart o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71 2, 1461

Dante : la forma corporea di - . . . . . . . . . . 686 Decubiti : trattam . con acido tannico . . . . 714, 1300 DE:-genera~ione g rassa e sistema lipolitico 1576 l)elinquenza minorile e rieducazione . . 264 Dement i paralitici; v. Paralitici. 1390 Demog rafia: dati sull' Italia ... 1349 - : dati su11a Germania 988 . .. Denatalità . . . . . . . 908 Denti ritenut i I Depressione ; v . Astenia. 1308 .... .. . Dermatite da bagno a ll'aperto Dermat osi pigmenta ria progressiva di Schamberg 1448 - , Dermatiti; v . a . Pelle. 1Z5S Deseui:iibilizzazione e asRuefazione . . . . . . . - - o nrotezione t emporanea dell'or ganismo sens i1338 bilizzato . . . . . . . . . . . . . . 907 Diabete insipido e colesterinemia 1955 - mellito: alimenti proteici 426 -- - : cura chirurgica 1121 - - e colecistite litiasica 615 - - · ereditarietà 616 -- - in ohirurgia 990 -· prognosi 1462 -- - : ricerche - · - : trattaanento del - e secrezione estel'na del 1557 pancreas . . . . . . . . . . . . . . 113 - · - : terrupia dietetica . . . . . . . 273 - - : val ore dietetico della sorbite 1228 ..._, na,nismo e caohessi~ ipofisaria 868 - ren:ltle e glicosuria fforizinica . . . - ~ v . a. Coma, Diabetici. ,Gan grena., Herpes zoster. Malattia di Miculicz. Diabetici: curva glioemica . . . . . . . . . . . . . 991 990 -· trattati con insulina e glucosio . . . . . Diabetico con ipercalcemia: calcificazion e sottocutanea del pene . . . . . . . . . . . . . . . . . 1990 Dial ; v. Intossicazioni. 112 Diarree dei poppanti : trattam en to 824 - - - : dieta di m ele . . . . . . . . . . . . 43t - infantili: trattamento con borato di sodio 430 - : significato e cura . . . . . . . . . . . . . - - ; v. a. Malattia di Gee, Sprue, Steatorrea ecc. Diasta.suria; v. Itteri. Diatermocoagulazi one ; v. · Neoplasmi. 347 Diatesi emorragica fa.miliare : rara form a 702 - emorragiche: clinica e ter apia . . - - ; v. a. Ittero. . . . . .. . . 341 Dieta chetogena in tera-pia . . . . - grezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . · 1865 - ; v . a . Alimentazione, Diabete, Diarree, Epilessia. Difterite : azione cl.ella tossina sul fegato . . . . . V12


-

Difterite : diagnosi e tratta1nento precoce --· : lesioni cardiache e disturbi del ritmo . ... . . . .. .. .. . . . - : ricerche - : vaccinazione con dose unica rli tossoide precipit.ato con allume . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . - vulvale . . . . - ; v. Anatossina, Bacillo difterir.o, Paralisi. Sieroterapia, Siero antidifterico, Vaccinazione. Digitale : principi attivi Digiuno : diverticoli . .

.

.

- : ulcer a

. . . . . Dilaudid ; v. Ostetricia. Dinit rofenolo : causa di m orte i mprovvisa . . . . . - ; '· a. Obesità.. Disendocrino:patie; v. Eunucoidi s m o, Secrezioni interne. Dispensari tuòeTcolaTi : utiLizzazione Dispepsia flatulenta . . . . . . . . . - ; v. a. Dieta, Formaggio. Dispnea; v. Cardiaci. Dissimmetria; v. Asimmetria. Distrofia infantile con sintomi di acrodinia . . . - muscolare: cura con glicina . . . . . . Distrofie inapparenti : fattori rivelatori . Diuresi da salyrgan per via endopJeurica . . . . . . . . . - e diuretici . . . . . . . . . - e idremia - e loro m eccanis mo d'azione Diverti~oli; v. a. Dtgiuno, Duorleno. P elvi renale, Vescica urinwria. . . . . Diverticolo di Meckel ; perfor azion e Dolciumi; v. Vitiligo. Dolicocolon . . . . Dolore anorettale e suo significato cli n ico - : chirurgia. . . . . . - di origine ureterale • Dolore di schiena . . Dolori cardiaci : cura - dell'herpes zoster : uso della pituitrina - - emorroida.ri : trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . - pel" ici nella donna - ; v. Ac.rodinia, Algie, Crisi dolorose , Pruriti dolorosi, Reumatismi, Sacro, Ulcere. Duode no : adenomatosi milia,r e - : diverticoli . . . .. . . . , - patologico: radiologia . . . - ; v. a . IntUJbazione, Pancreas, Sonda duodenale, Ulcera, Vescichetta biliare. . .. . . . . . . . 1675, l>U RANTB F. ... ... ..

.

.

Pag.

Pag.

1388 1031 547

Elett rocardiografia; v . Cuore. · Elettrocardiogramma: ricer che 712 1856 Elettrocorrenti di origine at.1·iaJe 1411 Elettroterapia ad onde corte . . . 603 Elettrotraumi : clinica ed i <:topat-0logi a Elioterapia; v. Tbc. polmonare. .t!:m a ngioma, Eanangio-endotelioma, E-mangio-epitelio ma; v. Fega to. Sarcoma, Stomaco. 1~1 matemesi; v. Splenectomia. F:matoma sottodurale cronioo post-traumatico •. 261 1994 . . 1!.lmatomielia traumat ica • 203 Ematuria di origine oscura • 2025 Ematurie : trattamento . - ; v. a. Nefralgie . . F.mbolectomia polmonare . . . . . . . . . . . . . . 1500 Embolia periferica : trattamento chirurgico . . . 528 Embol ie e flebiti post-operatorie e tempo di coa630 gulazione . . . . . . . . . . . . 735 - - gassose: manifes tazioni cerebrali -- ; '. a. Ascessi. Embriologia e genital i muliebri negH studi di Leo146 nardo da Vinci 150 Emicrania biliosa 1451 -- : cu ra . . . . . 473 - eù ipocaloemia \ 1427 - : nat ura ... Emiplegia : l'. . . . 1938 - totale sinistra da menin go-en cefalite della prerolandica, di n atura inflnenzale . . . 41 - ; v. a. Apoplessia , Cardiaci. 976 l•!mooateresi · . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1486 E m ofilia : morbo di Simeone ben Gamaliele Il -- : terapia ovarica . . . . . . . . . 1~8 1 793 - : trattamento con citrato di sodio .• Emoglobina; v. Oirrosi epatiche. 98 Emoinnesti : valore 1387 Emolisine : ricerche . . 977 Emopatie e increti - ; v. a . Agranulocitosi, Angina agranulocitosica, Anemie, Ematomielia, Eritremia, Granulocitopenia, Leucemie, Mielosi, Neutropenja. Policitemia, Sindromi di Cooley ecc. E moperitoneo da rottura del corpo luteo 1461. Emopoiesi: importanza dello stom~co 1986 Emorragia cerebrale : autoemoter9,pia 1348 - - : cura con il salasso ~30 -.- - : patogenesi . . . . . 608 - - ; v. a. Apoplessia . - gastrica post-operatoria : per diminuirne _i tj. ' echi . . . . . . . . . 530, 697, 1253, 1529, 137~, 1614, 1736 - - profusa . . . . . . . . 1509 - sub:l.racnoidale spontanea . . . 101 - - in pratica 1574 . ' 428 Einorragie boccali . .. . 909 -· cerebrali . . . r - digestive senza altri sintomi . .. . 430 -· gastriche post-01>erati;ve: preven.zione . . . . . .. 1132 - gastro-intestin a li degli arteriosclerotici, da piecolo tumore . . . . . . . . . . . . . . . . . . : . . ' 1110 - vaginali da. caustici chimici . . . . . ._.. . . . 227, 951 - , v. Apoplessia, Emorroidi, Ictus, Stqma.c o, ecc. Emorroidi: plastica anale dopo falllta operazjone .. 1850 di Whitehead . . . . . . . . , . .. . . 751 - : trattamento dei fl.olori . . . . . .. ..,.. 113 - -: : t r attamento delle ~ emorragie Emosiderosi ; v. Oute. Emosierot.erapia ; v .. Colite. Emostasi diretta nella sott omncoea gastrica: ner 1294 1• 794 - mediante estratto di tonsille

1621 1266

1347 775 750

982

1643 1295

646 1546 613 1075 1460 1500 1850

1958

897 617 537 794 1290 1778 1429 751 1614

110 978 310

1933

E Echinococcosi dei muscoli della regione lombare - : ricerche .. . .. . . . . . .. .. . . . . . - ; ..-. a. Cisti d'echinococco. Eczema da cemento . . . - e a llergia . . . . . . . - infantile : trattamento - - seborroico della test a : trattamento - vaccinato . . . . . . . . . . . . . . Edema acuto del polmone : pa~ ogenesi . . . . . . . . . . . . . - climaterico • - : concentrazi0ne delle proteine del siero Edemi negli epatici : trattamento . . . . . "Efedrina : effetti tossici . . . . . . . . . . - in terapia, sovrat.utt.o negli stati di choc degli epato-biliari . . . . . . •. . . . . . . . . . - per la profilassi degli accidenti da siero . . . . - ; v . a . Racbianestesia. Bfetonina: v. Efedrina, Respirazione.

XV -

633 1033

611 68 27 1911 1426 1336 228 1913 1268 1032 1829 389

• •

f •

..

..

f


- XVI -

Pag. Emosta si diretta : vitamina C per via parenterale 1752 - ; v. a. Emorra gie, Emottisi. Eiuotera.p ia : auto- negli stati rlepressivi . . . . . 1230 - ; v. a. Emorragia cerebrale, Vie urinarie. 1996 Emottisi :.. anatomia patologica e cura . . 780 - : atelettasia polmonare . . . . . . . . 566 - : cura col metodo G1u.firida . . . - : cura con iniezione int ratracheale di emostatici 1414 1776 - : diagnosi e trattamento . . . . . . . . . . . 2015 .. . . . . . . . . . . . .. . . -- nell'infanzia 1626 - tubercolari : cura con iniezioni di ossigeno .. Empiema putrido pneumotoracico e myiasi seco n1656 daria. . . . . . . . . . . . . . 1073 - toracico acuto: intervento 1137 - - : patologia e trattamento 1627, 1628 F.mpiemi pleurici : cura . . . . . 423 Encefalite ed influenza . . . . . 1662 - epidemica : si ntomatologia •3peciale -; v. a. Adiposità, Parkinsonismo. Encefalo; v. Cervello, Chirurgia, Encefalografia, Radioterapia., Sindromi ecc. 820 Encefalografia : nuova tecnica 1687 Endoarterite oblit~rante 1"g'56 Endocardite lenta. diagnosi errata 1461 Enfisemi cronici fìstolizzati . . . . . 1957 Enterite catarrale acuta: trattamen to Enteroolisi ; v. A spi roclisi.. Euterorragie; v. Ernie. Enuresi : cura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 671 - ureterica; v. Epispadia. 191 Enzimi cristallizzabili . . . 1102 E<>sinofilia. negli stati allergici - ; v. a. Bronchite. . . . . 1507 Epatici : prove della funzionalità renale -; v. a. Edemi. Epatite: genesi probabilmente tubercolare . . . . 27 Epatoi::atic febbrili non itterigene curate con Ja colecistostomi a . . . . . . . . . . . . . . . 1857, 1906 1544 Epatosplenografia con il thorotrast 66 Epatosplenomegalia egiziana. . . . . . . . . . 1429 Epatoterapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : v. a . A.granulocitosi, Granulocitopenia, Scl erosi a plac<>.he. 1308 Epidermofìzia plantare òisidroeiforme 141B Epifisi: :fisiopatologia . . . . . . . . . - ; v. a. Ipofisi. 1777 Epigastralgia Epilessia : cura 1427 - : dieta chetogena. 1072 - : ricambio dell'acqu<.. 348 - : tentativo di cura con soluzioni ipertoniche 1848 Epilettico: stato - : t ratlamento . . . . . . 150 Epispadia ed enu-resi ureteri ca n ell a donna ; tera107 pia ohirurgica . . . . . . . . , . Epitelio; v. Lipidi. "Epitelioma con secutivo ad o te -::mielite croT'ica 1787 626 - ct1taneo della mano 2034 - primitivo della vescica nello scrot o -; v. a . Tumor i. l lreditarietà ; v. Diabete. Erezione; v. Nervo erigente. Eri.tema infettivo: epidemia 873 175?. Eritremia : t.rattamento Eritrodermia salvarsanica 909 Eritrole11cemia; v. ~filza. Eritroleucemia con tbc. òella m il za 792 Eritropoiesi ; v. Rosso Congo. Ernia addominale laterale spontanea strozzata . . 24 - dello hiatu- dia frammati co: sinàromi angino~ e 189

Pag. Ernia f emorale con, ecutiva ad operazione di ern ia inguinale . . . . . . . . . . . . . . . . - inguinr:Lle : contempora n ea, Pl'esenza dell e tre varietà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - - : modifica al metodo Postempsky per la oura radi cale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - - : per il muscolo retto nell 'operazione dell' - . - mediast]nica; v. Piopneumotorace. - mesocolica media . . . . . . . . . . Ernie epigastriche contenenti il l egamento rotondo del fegato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - mediastiniche; v. Pneum otorace. - occulte della linea alba e ulce re gastriche - str ozzate ed enterorragie . . . . . , . . . . -; v . a. Operazione di Bassi ni, Sacco erniario, 'tenosi inteet i11ale, Vescica ur. Erotism o; ". Castrazione. Erpete ; v. Herpes. F.ruzioni cutanee jnfluen zali . . . . . . . . . . . . Esecl1zioni capitali con i gas tossici . . . . . . . . Esercizi fisici come mezzo per con ser Yare la salute Esercizio muscolare; v. Cardiopatie. Esofago: corpi estranei : estrazione - : plesso venoso - ; v. Mega - . .. . . . . . . . Esofagoplastica pretoracica Esostosi; v. Tibia. Espettorazione: fisiologia e farmacodinami ca Essenza di bergamotto; v. Antisettico. Est-ratti anteipofìsari ed ovarici; v. IJJofìsi. -· -; v. a. Ostetricia, Ulcera gastro-duodenale. -- tiroidei; v. Tubercolosi l aringea. E stratto di ton sille ; Y. Emostasi. Estremità; '· _i\. rti. Etmoide: ricerche Eugenica: criteri e pericoli -- e 1·azzism o . . . . . . Eunucoidismo femminile Evipan ; v. Nar cosi.

748 1844 i447 1010 111 972

1506 967

67

1261 391 1501 171Z 619 6~

1146 605 1629 1346

F Fanghi termali: solfobatteri . . . . . . . . . . . Faringe; v. Ascessi perifaringei.. Farmg,cie: modiji.cazioni alle Leoae sull'esercizio Fascia transversalis . . . . . . . . . . . . Febbre: meccanismo: fatto.r e f)ndocrino -- : si deve combatterla? . . . . . . . . - ; v . a. Stati subfebbrili. - da fieno; v. Idiopatie tossiche. - - paippataci . . . . . . . . . . -· eruttjva (tifo benig110) a Catania - - ; v. a. Tifo esantematico. --· ghiandolare di Pfeilffer : casistica -- - - - : epidemia . . . . . . . - 011dnlante a decorso a.tipico ... . - · - : terapia. . . . . . . - - ; v. a. Scia ti·ca. - purpurea delle Montag ne R occiose a Pari gi -·- ti f oi de a Venezia - - : coll asso . . . - - ; v. a. Tifoide. Febbri atiipiche ; v. Tifo addominale. - speci·f iche, s·pecialmente scarlattina e morbil l·): complica.zioni . . . . . . . . . . . . Feci; v. Sangue. . .. Fecondazione e nidazione in \ ergini Fecondità fem1ui11ile: variazioni cicliche .

1463 595 1954 1227 778

1812 1108 1565 387

1013 68 424' 312

6a

67 989

15Z


- XVII -

,

P ag.

Fegato : a1terazioni funzionali n elle sindromi associate dell'addome destro . . . . . . . . . . .. . . - : e ma ngio-endoteli-0-sarcoma in bambino . . . . - : emangio-endotelioma trattato chirurgicamente - : esa.me f unzionale con la pN>lVa della san tonina - : esaane funzionale e lesioni istologich e n elle affezioni delle vie biliari extraepatich e .. - e vie biliari: idroter&pia delle ma 1attie - - - - . m a lattie: tratta.mento - : funzione nel ricambio idrico 1174, - : lesioni d a tetracloroetano ormone em opoietico . . . . - : tubercol osi neoplastiiforme - : tUJID.ore iper.o.efroide . . . ., . - ; v. a. Alcool, Ascessi epatici, Uarboidrati, Cirrosi epatica, Cisti idatidea, Difterite, Epatoterapia, Itteri, Ormoni, Reazione di Takata-Ara, Reazione di Weltmann, Sangu e , Sindromi, Stanchezza, Tubercolotici, Tumori. "F'emore : a ll11ngamento operativo Femore : &PQf isite smperiore - : idatidoei: trattaiIIl. . . . - ; v. a. FrattuTe. Fenolltaleina : intossicazione d a . . . . . . . . Fenolo; v . Sim'Paticectomia. Fenomeno di Donaggio; v. Sifilide. -- - Sanarelli-Shwartzman .. . . . 1144, Ferite: ieicatrizzazione . . . . . . . . . . . -- da arma da fuoco: metodi f otometri ci - : inf lt1enza delle l uci monocromati ch e - ; v. a. Insulina, Seni. (( Fetor ex ore » (halitosis) . . . . . . . . . . . . Fibroadenom a; v. Mammella maschile. Fibroma voluminoso libero en•t ro l 'intestin o :F'ibro-sarcoma volru:hinoso del mesenterio Fibrotorace: semeiotica . . . . . . . . Filariosi : radioteraipia . . . . . . . . Fistola addo mina le d a COJWO estraneo . . Fistola perianale d a oonpo est.ira.n eo . Fistole bronoo-.biliari con secutive a lla litiasi - : cure con iniezioni sclerosanti . . . - interne biliari . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Oolon, Pionefrosi , Polineurite. Flebite cronica ulcerosa da v-aric1: cura . . . . Flebiti e fo.nme iDJfiammatorie ginecologiche: irudinizzazion e - : evoluzione . . . . . -; v. Embolie. Trombo-. :. ]'leboclisi con glucosio . . . . . . . . Flemmone rett<>-sigmoideo . . . . . . • Flogosi a cu te : reaz. di Kauffmann F luor ; v. a. Leucorrea. Fluoruro sodico : azione t ossica . . . . Formaggio n ella dieta del. dispeptici . Foruncoli del labbro SUJP.: radioterapia F o rUincolosi: cura m ediante anafilatossi·n a

1953 1175 1269 1670 1952 1268 2028 1790 1828 1144 548 1828

Pag.

.F r atture; v. a . Calcag no, Cr a n io, Ossa ecc. Freni ooexeresi : area di :Lpofonesi paravertebrale - : indicazioni e contro- . - : meccanismo d 'azione - : ombra m ediastinica - : ricerche prelimina1'i . - ; v. a. Collassotera>pia p olm. Fritture e modificazioni ·dei g r assi ... F ronte: a ltezza dell a Pllnicolo sperm atico: torsjone Fumo e disturbi sessuali .' . 1

981

1500 65 1228 1426 1990 791 589 474 273 1056 1668 102 1465 1177

. . . ..

229 628 1348 1786 69

1462 1389 1309 1465 1732 JJ'oTze sanitarie combattent·i ste . . . . . . . Fra ttura del collo del femore : ricer che speriment. 1345 ' - viziooamente consolidata: trazione con fi lo . . 247 Fratture : con solida .z ione in rapporto a lla calcemia 1959 1890 -- della scaa>ola: sintoma di Comolli . . ' 1827 - dello scafoide . . . . . . . 1266 -- del metrutarso e a r.chitettura del piede . 1259 -- e sistema endocrino . . . . . . . . . -- intracapsul ari del collo del femo te : n ecrosi del 1179 f:r31manento pro·s simale .' . . . . • 108 - multi1ple delle ossa if a cciali 1346 - : statistica 1178 - : trattaimento cruento . . . .

..

. .

.

.

Gambe: ingrossamento . ... . . Gangliectomia simpatica; v. P araplegia. Ganglio cervical e inferio re . . . . . . . -- stellato; v. Anestesia. Gangrena da malaria. .. - dei diabetici .. . -- polm onare ; v. Polmone. Gar dena! ; v. Reumatismo. Gas tossici; v. Esecnzioni oapitali. Gastr.,ctomia l a r ga: difficoltà e mezzi p er ·sormontarle · . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - per u lcere gastro-int estinali Gastrite consecu tiva a resezione per ulcera .. -- cronica : diagnosti ca. -- - : vedu t e attuali - - luetica ·ulcerata - : tratt':l.m ento Oastr oen ter r,l ogia : endoscopia Gastroentero~tomia: circol<J vizioso consecutivo Qastroenterostomizza.ti per ulcera : rumebiasi .. Gaatrorragie . . . . . . . . . . . . . . . . . .• . . Gastroscopia: t ecnjca . . . . . . . .. . . . . . . .. Geme!li ; v. Morbo di Hodgkin. Gbiandole endocrine e personalità .. . . . .. - sudori:paTe; v. ~{ammelle . - surrenali; v. Surreni. G ichero : tossif.à . . . . . . . .

Ginecologi e Tadiolo gi 628

874 '1897 1584 1034

G Gabinetti medici: mance ·nei

1346 803 1789

'966 ' 1257 1517 712 350

. .

.

.

274 305 1462 630 184

979 1109 1110 1921 672 283 112 310 1109 1145 216 1264 1 2 ~3

1867 32 1813

del medico pratico . . - ; v. a. Ormoni. Gin ecomasti a; v . 'l1est.icoli. Ginocohio : chirurgia . . . . . 870, 871 - : cisti meiiiscali . . . . . . 1695 - : ferite e flogosi ·~urulentie 180 - : lesioni l egrumentose: intervento 623 - : rottura bilaterale simulta:nea del legamento rotnleo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1695 -- ; v. a . Rotula. Giurisprudenza sanitaria : quesiti . . . . . . 193, ,393, 633, 673, 753, 833, 915. 994, 1152, 1232, 1273, 1468, 1549, 15S-6, 1630, 1791, 1832. Glicemia: aizione della luipanina 1501 - : - di estratti ·pre-ipoJisari . . 1.030 - : come intel'[Pretarla . . . . . . . . 630 . . . . . . 347, 625 - : ricerche . . . . . . - ; v. a . Blu di met ilene, Cardiopatie, Diabetici, Glucosio, !per-, !po,, Tubercolosi. ' Glicerofosfato di calcio; v.. Arterioseler.otici. ' . Glicina, Glicoccolla, Distrofia muscolare ; v.. My.astenia graviss. •• .,. . , . . ~91 Glicosuria e tU1bercolosi .renali .... .. .. . ·- . - : prova di Trommer •' ' 832 .. . 990 -· sint omatica ' .. 347 . - : ricer che . Gi necol og~a

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I


- XVIII - -

P ag. Glicosuria.: v. a. Glucosio. Globuli rossi; v. Tubercolosi. Glomo carotideo . . . . . . . . . . . . . . . -- - , - sottocutaneo; v. a. Tumori. Glucosio : dosaJmento nel sangue . . . . . . -; v. a. Carrdiopatie, Diabete, Fleboclisi, Glicemia, Glicosuria, Li·p emia. Glutatione nelle malattie articolari - nel liquido amniotico - : nozioni attuali . . . • • - : ricerche . . . . . . . 1462, Glutine : la scoperta del Gonococco: loca lizzazione cutanea primaria . - : vaccinotera.pia delle infezioni da - . . . . - ; v. a . Congiuntivite, Gonoreazione, Gonorrea, Infezione gonocoocica. Gonoreazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Gonorrea: cura con aeriflavina parenterale . . . Gozzo colloide s·p erimentale 'Provocato con la follicolina. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Grande laib bro ; v. Lipomi. Granulocitopenia primaria : etiologia e terapia - : terwpia epaitica . . . . . . . . . . . . . Granulomi coccidioidi . . . . . . . . . . . . - infia,mrnatori del tubo ·g astro-intestinale Grassi : studi sul metaibolismo . . . . . . . - ; v. a. Frittu.re. Gravidanza. : azione dell'ormone preipofìsario t ireotropo sul decorso della . . . . . . . . . . . . . - complicata da lesioni renali : polipeptidemia . - : contenuto calcico della. mastoide . . . . . . . - doppia, intra ed extra uterina: manovre abortive ... .. ... . . .. . ... . . - e anomalie dei genitali femminili . . . . - - : tumori del midollo spinale - : la diastasi ~ancreatica . . . -- normale : aminoacidemia .. - ; v. a. Anemia, Benzolismo, Corioepitelioma, Nefrite, Parto, Pneu.motoraice, Reazioni, Sifilide, Urina, Utero, Vie urinarie, Vomit o. Gruppi sangùigni in medicina legale ed in antropologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - - ; v. a. Ofta.lmologia. Guaine tendinee : neo,plasia con decorso clinico non comune . . . . . . . . Guerra b atteriologica: è possibile?

1112 1467

347 747 823 1855 666 1072 1744

542 715 474 792, 793 1752 387 749 1423

. . .

268 671 1933 1266 1667 1651 1307

1070

1666 1991

1785 60 1911 472 828

I Ictus emiplegico: impiego dell'acetilcolina Ida.t idosi del femore: tratt amento . Idiopa.tie tossiche . . . . . . . . . . . . Idremia.; v. Diuresi. Idrocele essenziale : natura t ubercola.re - : tra,ttamento sclerosante . . . . . . . Idronefrosi da Paa>illoma del bacinetto

Id1'onefrosi ignorat e . . . . . - : paito.genesi - : rottura trauanatica Idropneumotora.ce: timpanismo paradosso Idrotera.pia; v. Fegato. Igiene e sua inlfluenza sul prolungamento della vita . . . . . . . . . . . . · . Igiene neoii esercizi pubbLici Ileocoloplastica per inversione . . . • Ileo riflesso in colica da. litiasi reno-ureterale Immunoteraivia; v. Occhio. Immunità: ima>ortanza dei riflessi condizionati . Immunotrasfusione neUe setticemie streptococciche Inaipvetenza.; v. Bambino. Indaca.nemia in chirurgia urinaria . . . . . . . . InfantiliS!IIlo initestinale; v . Steatorrea. Infanzia; v. Adenopatie, Bambini, Convulsioni, Emottisi, Ittero, Lattante, Malattie veneree, Megalosomia., Na.rcosi avertinica, Neonato, Pleuriti, Tubercolosi ecc. Infarto cardiaco a sintomatologia addominale .. - -; v. a. Cuore. Lnfezione foca.le : reviaione del concetto . . . . - - - ; v. a. Reumatismo, Streptococchi. - gonococoica ; v. Blenorragia, Spondilosi rizome1ica. Infezioni acute: azione dell'ormone corticale . - : tera.pia specifica . . . . . . . . . . . . . . . -- : trattam. con iniezione di carbone animale

47 4

H Haustra ceca.le: inv31gina.zione primit iva . . - - ; v. a. Cieco. Heripes : concezioni attuali . . . . . . . . . . - zoster : CU!l'a raa>ida . . . . . . . . . . - - e nevrite in diabetici senza glicosuria - - - varicella . . . . . . . . . . . . . . - - ; ""· a. Dolori. Hodgkin; v . Yoobo di - .

Pag.

1347 1788 379 1425 1585 1908

-

2034 1864 790 627

1509 315 626 1582 1989 389 1862

1369 823

83 1745 510, 1866 1781, 1818 . . . . . 1954

: vaccinoterapia . . . . . . . . . . . . · chirurgich e : dissociazione batterica . • gassose; v . Iniezioni. uri,n arie : dieta ehet-0gena . . . . . . . . . . . . 1910 ; v . a . .Aigranulocitosi, .Allergia, Climi, Iniezioni, Vac ci noter~ia ecc. 1083 Influenza e paralisi dell'acoomociazione 302 - - raffreddore : etiologia e profilassi 14 - ·. l' .. . . . . 69 - : tratta.mento - ; v. a . Encefa lite. . . . 433 Intf'.ortuni a utomobilistici da inr:::ulina . . . 344 Infortunio sul lavoro e causa violenta 504, 1547 Iniezioni causa d'infezioni gassoee . . 1956 ---- di liquidi . . . . . . . . . . . 985 -- · endoossee . . . . . . . . . . . . . . . 831 - : importanza delle regole di asepsi I nnesti epi:Ploioi; v. .Aderenze viscerali. 787 - - testicola.ri da uomG a uomo .. 313 - - Voronoff : a proposito di - . . . . . - ; v. a. Cute. Insetti ; v. Miasi, Mosche, Occhi, Pappataci. 1461 Insulina: azione sui gas del sangue . .. 24 - : azione sull'eliminazione di bilinogeno 1222 - come cicatrizzante . . . . . . 988 - : per regolarizza.me l'azione . . . . . 1547 - : eag,gio di tolleranza . . . . . . . . . - : v. a.. Allergia, Cardiopatie, Diabete, Infortuni, Iperglicemia, Iperinsulinismo, Ipertensione arteriosa. . . . . . . . . . 110 Intestino : cisti gassose . . . . - : crisi oooluai"l'e recidivanti per ciste linfatica . . . . . . .. 1520 entero.imesenterica . . . . . . . . • - : invaginazioni acute nei bambini ridotte col clisma. apaco sotto 10 schermo . . . 112 -- : perfo.raz. da mycosis fU!llgoides . . 749 -- : prolasso sottocutaneo traumatico 1502 - : stenosi consecutiva ad ernia strozzata 107


-

XIX-

Pag,

Pag. lntest.ino tenue: drenaggio nell'ileo para lit ico e nelle ooclueioni • - - : resezioni . -· - : traumi .. • .... • • - : ulcere . . . . • • • • • • • - ; v. a. Carenze alimentari, Cieco, Digiuno, Duodeno, Emorragie, Fif>roma, Ileo, Invaginazioni, Ocol'usione, Ostruzione, Perforazione, Peristalsi, Protozoi, Retto, Sigma., Stenosi eco Int ossicazione cronica da aceto-arsenito di rame . . (verde di Schweinfurt) . . . -- da dial : t rattam. . . . . . . . . . . . . . . . . I ntossicazioni da polip~tidi . . . . . . . . . - ; v. a. Avvelenamenti, Barbiturici, Fluoruro sodico, Salicilato di sodio, Ta.ba.cco, Tricloroetilene. lntwbazion e d11odenale: tecnica . . . . . . . . Invaginazioni in testinali e loro trattamento .. - - ; v. Intestino. Invecchiamento : aumentato carico 811lle valvole polmonari . - · pr-0.blemi - : p;rofilassi Iodio; v. Jodio. Ipercloridria ; v. Ul cera gastro-duod. Iperemia nei cancerosi . . . . . . . iperglicemia a.limentare : meccanismo . -, n ervi spla n cnici e surrenali -; v. a. Glicemia. Iperidrosi : prescrizione . . . . . . . . . . . . 1192, Iperinsulismo spontaneo (nuova sindrome d efinita) - ; v. a. P ancreas. Ipernefromi . . . . . . . . . . . . . . . 1379, 1864, Iperostosi rachit i ca . . . . . . . . . . l perparatiroidismo pseudo-osteomalacico - : v. a. Paratiroidi. Iper sen sibilità ; v. Allergia, Anafilassi, Ta.bacco. Ipersurrenalismo speriment ale : a1terazioni vascola ri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ipertensione arteriosa : a zione dell'in sulin a e metabolismo degli idrat i di Oa . . . . . . - - : ca-u se . . . . . . . . . . . . . . . . . -- - : cura ohirurigica in alcune forme . - -- : cura con la ginnastica r espir atoria - · - : patogenesi . . - - : ricerche . . • • - - : tratta.m. . . - cerebrale : attacco - endocranica traumatica e sua cura - parossistica e tumore del midollo su·r renale - - ·g uarita con l 'asportazione di un tun1ore su rrenale . . . . . . . . . . . . - , tensiofobi a e ·p sicoterapia - ; v. a. Cuore, Surreni. Ipe!'ltermia da bagni di mare? . . . Ipertireosi : trattaimento . . . . . . • I'Pertiroidismo; v . a . Cardiopatie. Ipnotici non .alcaloidei : u si e p ericoli . . . . Ipooisi ed e"Pifiei : rapporti . . . . . . . . . . . - : necrosi a focolaio in perniciosa comatosa -- : varia . . . , . . . . . . . . . . . . . . . . . 468, -; v. a. Estratto d' - , Glicemia, Obesità, Ormoni, Sindromi, Tumori. Ipoglicemia costituzionale spontanea : diagnosi e terrupia . . . . . . . . . . . . . . . . . 24, 740, -- ; v. a. I n sulina. Ifomiceti patogeni : ricerche . . I ride : altera.zioni postrvaioloee Irradiazioni ; v. Raggi.

140 1905 110 738

407 473 2029

1033 1111

Irudinizzazione; v. Flebiti. Isterectomia: sequela . .. . . . . . . . . . 107 Isterectomia; v. a. Utero. I stituti di civrn per tubercolotici: rette di ricovero 795 I stituto della Sanità pubblica . . . . 192, 194, 795, 1585 - sanatoriale « Benito Mussol ini » 1961 I t.teri da tumori maligni: diast asuria . . . . . . 1267 -- e insuffic>ienza epatica . . . . . . . . . . . . . 1508 Ittero catarrale: cloro della vescichetta biliare 1466 - - prolungato . . . . . . . . . . . . . . . . . 20, 26 - come t< seconda malattia » nell 'infanzia . . 1267 - emoJitico : tentativo di cura con t horotrast 1318 -· epatico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1399 -· epidemico cosidetto ca t arrale a decorso prolungato e con ascite . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 - grave : diatesi emorragica t r a ttata con bile di bue . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1268 - : prove diagnostiche cuta.nee . . . . . . 1460 - ; v. a. Leishmaniosi, m cera duoden a.le.

1032 1853 1420

J Jodio; v. Urin e.

1954 1740 113 1231 176 1828 1426 114

392 1858 899 1497 1221 1585 1462 190 99 100 829 942 1779 1509 1102 538 546 1577 474

1865 1461 268

L Labbro inferiore: stato precan ceroso (ch eilite ghiandolare) . . . . . . . . . . . . . . Labirinto : clinica delle infiammazioni La.aD1bliasi : sintomatologia . . . . . - ; v. a. Vescichetta biliare. JJaparotomie ; v. Argento colloidale. Laringiti poet-mol'lbillose: presenza di bacillo di·fterl.co . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . -· t uber colari: patogenesi, evoluzione e cura r,arve di mosche: allevamento . . . . . . . . - - - ; v. a. Miasi. Latino come lingua scientifica . . . . . . . . . . Lattaoideania; v. Cardio!Pazienti. Lattante : (( ospeda lismo » . . .. . . . . . . . . -; v. a. Diarrea, Infanzia. La tJte: formazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . Lavande vaginali : aibuso . . . . . . . . . . . . . . Lavoratori; v. Assistenza, Malattie dei cassoni, Materiali, Oiperai, Pescatori, Zolfatari. - di palude ; v. Sipirochetosi. Lavoro delle donne e dei .fanciulli: tutela . . 955, - ; v. a. Infortuni, Malattie professionali, Tubercolotici. Lebbra : cura . . . . . . . . . . . . . . . . . . Lecitina; v. Sclerosi multipla. Lessi sanitarie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - - : Te sto Unico . . . . . . 1076, 1113, 1351, 1468, Leishmaniosi a Roma . . . . . . . . . . . . . 1227, --· cutanea a utoctona nella prov. di Forlì - - : ront.genteraipia .. . . . . - infantile : eieroreazione nuova - interna con jttero •gr.a;ve . .. - - nel cane e nel gatto a Oa.t ania . - viscerale in adulto . . . . . - ; v. a . Sodoku. Leucemia acuta : coripi di Auer - : ri..oerche . . . . . . . . . . . - ; v . a. Coliti, Emopatie. Leucemici : accidenti bnoco4aringei Leucociti : ricerch e . . . Leucorrea nelle vergini \ . - ; v . a. Trichomonas.

.

1063 901 1109

69 1776 192 1029 942 1192 230

1430

313 834 1672 1492 813 1480 1628 269 65 589 746 1107 704 1422 1738


- XX -

.Pag.

Pag.

. . . . . . .. . . . P. Ligaimentum pulanonale . . . . Linfatismo e attività p sichica - : clinica e terapia - e costit uzione . . LIGABUE

- : il -

. ..

. ....

- n el doaninio del dermatologo Lin·f o-adeniti tJuJbercolari .. . Linfo grafia sp erirrnentale . . . Linfogranulomatosi in guina le - - - : provct di Frei .... - -; v . a. Blenorragia. -- malign a . . . . . . . . - nella colonna vertebTale - ; v. a. Stoma.co. Linfom onocitosi a denopatica infett iva o rubeol a? Linite plastica . . . . . . . . . . . . . . . . . Lilpemia dopo carico di glucosio i.n soggetti normali . . . . . . . . . . . . . . . . . - n el carcin oona dell'utero irradiat o Lia>idi nel tessuto epiteliale . . . . . . . . . . . . . Lipodistrofia pr ogressiva (m a l attia di BarraquerSimon s) . . . . . . . . . . . . Lilpoidi e malattie lirpoidee . . . . . . - ; v. a. Degenerazione grMsa . Lipoidosi con manifestazione cu t auea - : le . . . . . . . . . . . . . . . . . Lipoma puro int raparot ideo congenito Lipomi del grande laib bro . . . . . • Liquido amniotico; v. Glutati one. - c.-sp. e sangue : bar riera . . . . . . . . . . . . . - - ; v. a. Graividanza, Neurolue. - ,p leurico : mucin.:t . . . . . . . . . . . . . . . . . Litiasi; v. Calcolosi. Litotribolapassi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Lobelina ; v. Asfittici. Lo,custe nell' a liment a zione . . . . . . . . . . . . . Luce; v. Ferite, Radiazioni, Sole. L111panina; v. Gli cemia. Lupus erythematodes: raJPporti con le malattie . . . . . . . . . . interne . . . . . . . . . . Lussazion e; v. Mandibol a .

201. 621 1579 1464 255 1711 1308 1255 1107 1306 69 61 1787 1423 338 349 1307 1075 885 1545 1545 1064 1406 1616

I

508 672 860 914

713

M Magrezza : terapia . . . .. . . . . .. . . . . . . . . "A'i.al a ria: anofeli infetti : a lterazioni delle gla ndole salivari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : aziO!Ile del chinino . . . . . . . . . . . . . - : campaigna contro la - n ell'Agro Romano . - l atente: infettività del s11cco SI>lenico . . . - : lotta contro la - mediante chinoiplasmina - nell'Agro Pontim.o . . . .. - n elle scimmie - : note . . . . . ... - : nuova terapia . . . - : nuove ·r icerche sui p arassiti . . . . . . . . 29, - : profilassi individuale . . . - - quartana : il ·m istero della • - : r eazione di Henry .. - sperimentale . .. . -- : zooprofila ssi ... - ; v. a. Gangren a, Per niciosa. Malarioter9.1pia nell'an tichità . . . . . . . . . . . - ; v. a. Ch era.t ite, Milza, P aralisi progressiva, Pal'atlitici. Malattia celiaica (di Gee) . . . . . . . . .. .. . . - ; v. a. Steatorrea.

.

1866 433 2022 230 1422 633 1025 1382 855 1033 1830 954 657 607 1030 1191 716

1711

Malattia dei oa13son i: sindrome ossea . . - di Ba rraquer-Si.m ons; v . Lipodi::)trofia. - - Bright : Otliguria e a llJuminuria . . . . . . - - Heine-Medin; v. Poliomielite. - - Lobst ein; v. Osteopsat 1rosi. - - - Mikulicz. e dÌliibete - - - Morquio . . . . . . . . -· metatar seat di Kohler . . Malattie di gestive; v. Arti. - di P erthes e di Osgood-Schl atter : diagnosi con . . . . . . . . la tJbc. articol. . . . . . . . . . . - infettive ; v . Allergia, Infezioni . - · interne ; v . Lu.pus. - nervose : teraipia fis ica . . . . . ' . . . - · - ; v. a . B acillemia tubercolare. Malattie pr of essionali: v. A ssicurazione . - reumatiche e a ntiemolis ine . . . . . . - se ttiche; v. Trasfusion e di sangue. Malattie veneree : profilassi; assisten za alle madri ed ai bambini . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ·; v. a . Morbi, Sindromi, Seden taneità, St agioni ecc. M aimmella maschile : fibroadenoma su ginecomastia . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . - - muliebre. studio radiologico . . . . . . - sanguin a;nte per ectasia generalizzata dei galattofori . . . . . . . . . . . . . . . Maimmelle : a mputazione per cancro - : cancro b ilaterale . . . . . . . . - : - delle gl andole sudoripari • ·- : ipertrofia massiva in ra,gazze . Mandibola : lussazione posteriore monol aterale - : radiologia . . . . . . . . . . . . . . . . . Mano; v. Epitelioma. MARI E

A. . . . . . . . . . . .

. . . . .

..

..

.

1230 1020

67 1670 1670

1211

17

1753 •

554

1227 1953 963 230 1219 1465 953 570 1107 1635 908 343

Mascellare : can ero . . . . . .. Massaggio nella m edicina generale Masticazione; v . M u sooli masticatori. Mast oide; v. Graivida nza. Materia vivente: l a - . . . . . . . . . . . . . . . . 1663 . . . . . 395, 754 Maternità d elle lavoratrici: t u t ela - ; r:v. a. Mal attie veneree, Ostetrici a . Matronismo di Pende; v. Nan ismo. 11'.lediastino : cisti dermoide . . . . . . 1995 - ; v. a. Ernia del -, ~oracoplasti ca . 1234 Medici condotti: stipendi minimi: ri duzioni Medici condotti; v . a. -Sanitari condotti. Medicina legale e sociale: congresso . . . . . . . . 1070 Medici visitatori per la vigilanza sul m eretricio: 1914 nomina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Medici ; v. a. Professionisti. 1\!edicina spor tiva: congresso internazionale . 1748 Medicinali non ancora autorizzati : disciplina san itar,;a .' . 394 " . . . . ... . . .. . . . . 634 Me dic o : il - nel R egim e Fascista 622 Medico roma no del 10 secolo . . . . 1218 Medulloblastoma . . . . . . . . . . . Megacolon congenito : simpatectomia addominale 707 Megaesofago : cura chirurgica 1825 Megalosoanie infan t ili . . . . . 1496 Melanoma anorettale . . . . . . . 1378 Meningite tubercolare cerebrale e spinale e sin- ' drome di· Froin . . . . . . . . . . . . . . 2022. 606 . . . . . . . - · - : radioterapia . . . . . . . . - ; v. a. Aracnoidite, Emiplegia, Spirochetosi. M enin,go-en c~f a lite ; v. Em iplegia. Meningocele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1426 J.ii er etricio; v. Medici visi tatori.


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XXI -

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Mesenterio; v. Fibro-sarcoma. Mestruazione e malattie . . . . . . . . . . . 952 -- ; v. Ciclo sessuale. )![etabolismo basale: metodo pratico per la rice:i:ca 912 - ; v. a. Acidi or-ganici grassi., Metalli : azioni oligodinamiche . . . . . . . . . . . 1466 Metastasi; v. Ossa. Metatarso; v. Fratture. Malattia metat arsea. Meteorologia ; v. Umidità. Meteoropatie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1947 - ; v. a. Asma, Clima, Umidità. Metodo di Bazza no ; v . Ulcera gastro-duodenale. - - Giuffrida; v. Emottisi. ·- ·- Leotta; v. Tbc. polmona;re. -· - Loewenstein; v. Bacillo tubercolare. - - Meltzer-Lyon ; v. Coliche epaticb.e., - - Orr; v. Osteiti tubercolari. - - R.ehberg; v. Urologia. -- - Willems; v. Artriti •p urulente. Metriti del collo: trattamento . . . . . . . . .. . . 229 Mi algia epidemica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1390 Miasi da « Lucilla caesar 11 e d ermatite veg.et-ante degli arti inferiori . . . . . . . . . . . . . . . . . 109 - ; v. a . Empiema putrido. Miastenia .progressiva.: opotera.'J)ia. (",ortico-sur1·enale 830 - ; v. a . Myastenia. 24 M.icosi fu n goide . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - - ; v . a. Taibercolosi. Microsc01Pio a fluorescenza . . . . . . . . . . . . . 549 Midollo lombare; v. Paraplegia.. -- osseo : trapian ti . . . . . . . . . . . 1425 -· spina.le: tumori del - e gravidanza 1667 - -; v. a . Roentgenterapia, Tumori. Mielosi funicolare (sindrome di Licht heim) 1544 1988 - osteomalacica (aleu cem iica decalcificante), Mjkulicz; v. Malattia di -. Milza; cisti calcificata • . 1148 860 - : cisti voluminose . . . . . • 745 - e ricambio . . . . . . . . 1306 - : rottura da tperiarterite n odosa - : - gpontanea. in corso di malariote ra.pia 1149 - : torsione sul 11>eduncol0; sindrome aippendioolare . 650 - : twnore di - nell'inf.a nzia . . . . . . . . . . . . 861 - ; v. a . Arteria splenica, Malaria , Tubercolosi, Tumore di - . Minorenni; 'V. Delinquenza. 62 Miopatie : m etrubolismo e terrupia . 742 - : tera,pia moderna . . . . . . . Mixosarcoma; v. Utero. Morbillo; v. Febbri S1pecifiche, Nefro1;>atie. Morbo di Addison a sintomatol Qgia frusta e ad 829 evoluzione prolungata . . . . . . 384 - - Basedow : terapia ohirurgi·c a - - Biinger : pato.genesi . . . . . 1345 - - - : reperti d'autopsia. . . . . .. . 1893 - - -. Ou shing : adù>osità costit!Uzionale e virilismo 941 . . surrenal e . . . . . . . . . . . . . . . . . 1387 - - Hand-Schiiller-Ohristian . . . . . . . 752 - - Hodigkin simultaneo in due gemelli . . . 69 - - - : tentativo di trattMD. con siero di gallina 733 -- - Kahler . . . . . . . 1266 - - - Pott e paraplegia . . . • 989 -- - Schla tter-Osgood . . __ ,._ Vaquez : trattamento 1461 • • •• - ; v. a. Malattie. 1341 Morte di Caivour . . . : . . . • • • • 1466 . . . ' M10rti a,warenti e imp.roVJVise . . . Mosch e; v . L a rve di - .

•• ' Moto : meccanismo e concetti di ri1par azione dèlMuscolatura bronco-polmonare: a lterazioni . 302 Mu scoli masti-0atori : ergografia 114& -- · plastiche e t rapianti . . . . 1500 - ; v. a . Tono muscolare. · Mu sica: effett i benefici sui 'pervertiti ' 1621 Mutue: il p1'oblema delle . . . . 131! Myastenia gll'avis : cura oon glicina 1985 - ; v. a. Miastenia. , ~1yoosi s fung oides; v. Intestino. ' . M.yiasi; v . Miasi.

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N Nanismo endocrino : nanismo paraLiroideo e ,m atronismo precoce di P ende . . . . . . . . . . . . 56 - ; v . a. Diabete. Narcosi aivertinica in chirurgia i nfa nt ile . . . . . 1099 -· endovenosa con l'evipan nella gramde chirurgia 1098 -- ; v. a. Anestesia, Chirurgia. Naso : plastiche . . . . . . . . 1253 -- ; v. a . Simpaticosi. Natalità; v. De-. N a,tu.rismo . . . . . . . . . 1183, , . Nefralgia ematurioa essenziale . 670Nefrite ana,fi lattica . . . . . . . . 669 • • • - dolorosa .pseudolit iasi,c a • 2034• • - in gra;vidanza e nefrosi gravidica : diagn. di.ffer.. 1228 - : tipi e loro cura . . . . . . . . . . . . . . . 669 Nefriti : classifi cazion i . . . . . . . . .. . . . . 584, 857 908. - e pr essione arter. .. . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Malattia di Bright. Nefrolitiasi : cQlll.lplicazioni . . . . . . . . .. . . 1.188. Nef:ropati a grave: azione benefica del morbillo 1544 Nefropatie : direttive moderne nella tera.pia . 1043 - : r a.ff ronto fra u urea cleairance » e valori del filtrato gloonerulare . . . . . . . . . . . . . . 24. Nefropessia: risultati lontani . . . . .. . . 1852 - e n efrotomia : complicanze . . . . . . 1907 Nefrosi l ipoidea e eno1 ra,pporti con la n efrite g1o.- , merulare .. . . . . . . . . . . . .. . -; v. a. Pi-0-. Neonati; v. Infanzia., Oftalmie e p seudo·. Neoplasmi: diatermocoagulazione 66. I - : trwpianto eterologo . . . . . . 745 - ; v. a. Tumori. • Nervi: degen erazione e rigenerazione 78~ -- in rigenera zione : esperienze . . . . 262' Nervo carotideo interno: resezione . . 472 - erigen te: azione sul la m otilità della vesci ca e del colon . . . . . . . . . . . . . . . . . . 511' - .f renico; v. Tbc. polmonare. Neur a lgie; v. Nevralgie. :Neurastenia : t rattam. . . . . . . . . . . . . . 150 Neurinomia ; v. Stomaco. Neuroblastomi cutamei . . . . . . . . . . . . . 71 2 Neurolue; v. N eurosifilide.· N eurosifilide : riattivazione del ltquor . . . . . 1307 - : trattamento . . . . . . . . . . . . . . . 1136· - ; v. a. Malariateràpia, Paralisi p., 'Piretoterap ia, Sifilide, TE1Jbe. . ' N eur®atie; v. Sieroreazioni. Neurosi ; v. P sico-. Neutrapenie: trattamento con crema di leucociti• 1230 - ; v. a . GranuJocitopenia. 1133 Nevralgi a faccia le . . . . . . . . . . . . - inter costale sintomatica di ulcer a gastrica e . . 168: duodenale . . . . . . . . •

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- XXII -

Pag.

Pag. Nevralgie artrogene . . . . . . . . . . . . . . . - cervico-braoh1ali . . . . . . . . . . . . . . . - del trigemino: interpretazione patogenetica -; v. a. Dolo::'i, Sciatica. Nevrite; v. Herpes zoster, Poli-. Nicotina; v. Avvelenaanento. Nitrofenina, a cceleratore delle combustioni organiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Dinitrofenolo. ... .... .. . . NOVARO G. F . . . . . . . Nuoto: sviluppo infantile in r elazione al Nutrizione: valutazione . . . . . . . . . . . .

1452 1016 1030

1335 1635 174 751

o Obesità a base ipofisario-surrenale . . . . . . . . - e condizioni connesse: cura con dinitrofenolo - - : sistema endocrino - : patogenesi .. . . . . -; v. Nitrofenina. Occhi: affezione acuta da insetti . . . . . - : affezion e da tintura delle sopracciglia - : distrofia corneale . . . . . . . . . . . . Occhio: aiJXPlicazioni fa/l'lmaco-dinamiohe . - : immunoteraipia nelle affezioni del!' . . - : manifestazioni sull' - di malattie allo stato iniziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . -; v. a . Cefalea, ln,f luenza, Oftalmie, Papill a da stasi, P aralisi oculari, Retina, Tubercolosi, Xantomatosis bulbis, Xeroderma pigmentoso ecc. Occlusione intestinale da ascaridi . . . . . . . - sperimentale del colon . . . . . . . . . . . . Occlusioni intestinali: a lterazioni del ipancreas - - : casistica . . . . . . . . . . . . . . . . . 1°169, - - : ricerche . . . . . . . . . . . . . . Oftalmie e pseudo-oftalmie dei neonati Oftalmologia e gru•p pi sanguigni Olfatto e sesso . . . . . . . . . . • Oliguria; v. Malattia di Brigh t . Olivo e olio in medi-0ina . . . . . . . . . . . . . . Onde corte in terapia . . . . . . . . . . . . . . . - - ; v. a . Ascesso polmonare, Brucellosi, Calore, Elettroterapia.

1187 1546 1645 1865 24 114 24 589 989 1337

748 1784 546 1172 1501 151 989 945

984 104

Opera P ia Nazionale di assistenza e di edi t.cazione per orfani di sanitari . . . . . . . . . . . . 1631, 2037

Operai addetti alla painificazione : aiffezioni dell'rupparato respirat. . . . . . . . . . . . . . . . . -; v. a. Lavoratori. Operandi : valore prognostico dell'azotemia e dell'acidosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Operruti : alzata rpreooce . . . . . . . . . . . . . . . Operazione di Bassini: concetti infoI'IIIlativi . 723, - - - e modificazioni proposte . 291, 1326, 1332, - - Brauer; v . Sinfisi cardiaca. Operazioni ohirungiche: sequele ; v. Em•b olie, Emorragie, Flebiti, Stomaco, Tetani a ecc. - -; v. a. Ca.mera operato.ria, Cloremia, Complicazioni, Pressione sangmiigna, Singhiozzo ecc. Opoterrupia e diastasi tissulari . . . . . . . . . . . - ; v. Emofilia, Miastenia, Ormoni, Sangue. Orbita; v. Cisti idatiche, Corpo estraneo, Tumori. Orecchio . sindromi acute . . . . . . . . . . . . . . -; v. a. Labirinto, R:iiflesso. O'rfani di sanitari; v. Opera Pia Nazionale, ecc. Organi genitali femminili; v. Gravidanza. - - maschili dei bambini: espansioni nervose . . - · - - : studio radiografico . . . . . . . . . . •

1959

51 1145 1325 1334

786

220

1544 631

Ormone della corteccia snrrrenale : azione sulla seerezione gastrica . . . . . • • • - - - - cristallino . . . . - corticale; v. a . Infezioni. - disintossicante del fegato . . . . . . . . . . . . - gonadotrqpo in casi di epitelioma dell'utero -· :i!pofisario del rpigmento . . . . . . . . . . . . Omnoni in terapia . . . . . . . . . . . . . . . . . -; v. a . Anti-, Oiclo mestruale, Fegato, Opoterapia, Secrezioni interne. Oro : a zioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Sanocrisina. Orti caria; v. Urticaria. Oscillografia clinica . . . . . . . . . • Ossa : ascesso cronico . . . . . . • • - : chirurgia: un nuov-0 passalaco.i . • - : f1raigilità congenita . . . . . . . . • • . • • - : metastasi di carcinoma del collo dell'utero - : tumore di Ewing . . . . . . . . . • • . • • . - ; v. a . Fratture, Iniezioni, Lussazioni, Traumi ecc. Ossalato di calcio; v. Urine. Ossido di carbonio; v. Blu di metilene. Osteite defomnante . . . . . . . . . . . . . . - - tubercolare multipla cistoide . . . . . . . Osteiti tubercolari: cura ool metodo di Orr Osteo-artrite; v. Ginocchio. Osteocond.r odistrofie sistematiche della Qrescenza Osteodistrofia ossea gener alizzata di Fl'UJgoni e Alessandri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Malattia. di Morquio. Oet.eomalacia e calciopessi . . . . . . . . . . . - ; v. a. Mielosi. Osteomielite acuta delle ossa lunghe: postumi -- cronica; v. Epi.t elioma. - dello sterno : guarigione . . . . . Osteoporosi circoscritta del cranio - diffusa; v. Anemia inifam.tile. - dolorosa post-traumatica del piede . . . . . . . - post-traumatica: trattam.. con simpatiooctomia periarter. . . . . . . . .. .. .. . .. - ; v. Anemia. Osteopsatiroei (malattia di Lobstein) 974, • Osteosarcoma : metastasi polJID.onare . • Osteosi fi'brocistica : paratiroidecto.mia • • • Osteosintesi . . . . . . . . . . . . . . . . • •

1460 1348 594 1101 273 709

1071

1390 976 335 746 1740 1217

975 1788 1789 614

1604 1437 1139 1139 975

1670 1180

1669 1071 1305 1173 353 Ostetricia: assistenza; prot1Jzione deLla mateTnità 1912 - : impiego di dilaudid-scopolamina • • 191i - : misfatti degli estratti ipofisari . • • -; v. a. Anestesia, Parto. Ostruzione del coledoco; v. Coledoco. 340 - intestinale: l'assorbi1mento nell' .. 751 -- - post-operatoria : trattam. • • Otalgie . . . . • • • • • • • • . . . . 153& 221 ., .. Otosclerosi ..... 0TTOLENGHI S. . . . . . . . . . . . . . . . . , . 1119, 1993 95~ Ovaia : adreno blastoma . . . . . . . . . . "" 1443 Ovaio: carcinoma pri·m i·t ivo in ventenne? . . 790· - : neoplasma solido . . . . . . . . . . . • - ; v. a . Tumori.

p Fa.lato : perforazione da protesi dentaria. . . . . . Pancreas : adenoma; iperineulinemia consecutiva - : affezioni acute in seguito a intenenti sullo stomaco e duodeno . . . . . . . . . . . . . - : cisti . . . . . . . . • • • • • • • • • • - : nodo aberrante . . .

1145 1101 1148 1953

1228'


- XXIII -

P ag. Pancreas : sta.io funz io.n ale n ello scompen so cardiaco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1182 - : studio della funzionalità . . . . . . . . . . . . 1397 - ; v. a. Angina pectoris, Diabete mellit o, Gravida.nza, Occlusioni intestin.ali, Pancreatiti, Steat orrea, Stomaco, Succo ipancreatico, TUlillori. Pancreatite intestina le acuta . . . . . . . 1148 Pancreatiti croniche . . . . . . . . . . . 323, 923, 1952 Pane : il . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2036 Papilla d a sta.si acuta e sua t era.pia d ' urgenza 1108 - di V ater : cancro . . . . . . . . . . . . . . . . . 1828 Pa'Pp31taci; v. Febbre da -. Paralisi degli arti : imipiego dei tendini artificiali in seta . . . . . . . . . . . 209 - difterica sperimentale . . . . . . . . . 384 - oc ula r e; V. Raohia.nestesia. - 'Progressiva : cisterncrmalario-ter a pia . . 1667 - - : profilass i e cura . . . . . . . . . . 1107 - - ; v. a . MalairioteraJpia, Racbianestesia. - spastica: interventi w l simpatico . . . . . . . . 62'0 P aral1tici ma.larizzati : avvenire . . . . . . . . . . 473 Para.plegia da lesione traumatica del midollo spinale : tentativi di cura . . . . . . . . . . . . . . 603 - in scoliotico . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . 937 - spastica: trattam. con ga ngliectomia sim·patica lombare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 736 -; v. a. Morbo di Pott. Parassiti m a l arici ; v. Ma laria. Parassitismo intestin a.le e succo gasitrioo . . . . . . 1109 - ·· - ; v. a. Lambliasi, Protozoi. Paratifo C . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 -; v. a . Po:npore , Vaccinazione. P a>rotide : c ancro . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1220 rarotit e: nuove concezioni sulla pat o,gen esi . . . 329 Paratiroidi : ch irurgia . . 830, 831, 1305 - : CÒIDIPÌit<> 113 - : studi 992 - : tUJinori 830 - ; v. a. Artriti, Iperpa.rat iroicli&ID.o, Sclerodemnia, Sindromi. Parkinsonismo iposten cefalitico: cura . . . . 785, 1951 - ; v. a. Encefalite, Tremore. Parto P·r ematuro artificiale : metodo rapido . . . 868 - ; v. a. A·borto, Gra vidainza.., U tero. Pellaigra in Inghilterra . . . . . . . . . . . . . . . . 1106 P elle; v . Amebiasi, Arsenobenzoli, Cute, Diabetioo, JDpitelioma, Eruzioni, Gonococco, Lirufatism o, Lipoidosi, Miasi, Neux obla.stomi , Oro, Pigmento, Radioterapia, Scottature , Sifilide, Tessuto sottocu taneo, TrOODJboangioite, Tu1bercolosi cutanea ecc. Pel'Vi renale : leuiC01Plachia . . . . . . . . . . . . . 1908 - -; v. a. Baoi·n etto, Pielo~rafia, Pielonefriti, Tumori. - ossea; T . Bacino. Pene; v . Dia.ibetioo, Tu1b ercolosi. Pepsina; v. U lcera. g:a,strica. Perca.in a; v. Rachia.nest esia. Pertforazioni gastro-duod . ; v. Stomaco. 1426 -· intestin. nelle infezioni t ifose . . . . Periarter ite nodoea. ; v. Milza. 552 Peristalsi intestinale : r icerche . . . . . . . . . . 103 Peritonite bilia.ro . . . . . . . . . . . . · · · · 1828 - cosidetta. senza, ·perforazione della cistifellea - cronica. inc&1Psulan te . . . . . . . . . . . · . 847, 852 1104 - : sieroterapia, e sue basi sciènt ifiche . · . . . . - ; v. a . Amebi,c.si. 873 Peritoniti acute: batteriologia · 1229 - purulente 1229 - tifi·d he • . 1637 P erirviscerite

Pag. Pe1•iviscer ite; v. a. Aderenze. Perniciosa comatosa; v. Ipcxfisi. Pertosse e sue m.anifestazioni r a diologiche . . . . . - : v. a. Tos se s paSllllodica, Vaccini. Pescatori di s pu•g ne: malattia dei - . . . . . . . Piaghe; v. Decubiti Piast rine : derivazione . . . . . . . • • ·- : nuovo metodo per l a oonta Pi astrinem ia; v. RosSQ Congo. Piedi; v. Epidermo!fizia. Pieloflebite . . . . . . . . . . . Pielografia discendente : fenomeni • • - retrograda : ecceziona l e .reperto Pielonefriti in ralP'J)ort o con la vita s essuale nella donna . . . . . . . . . . . . . . Piemia o st eoflebiti•ca di Korner . . . . . . . . . . P iemie : trasfusione sanguig na . . . . . . . . . . . Pigmento cutaneo : fisiologia norm ale e pat ologica - : v. a. Or.moni. Piombo; v. A vvelenaJmento, Sclerosi multi.pia. Pionefrosi da tifo . . . . . . . . . . . . . . . . - f istoliz.zata in un caso di uretere dup·l ice . . . Pio-pneumotorace da per foraz. pleuropolmonare con pronum.ziata ernia mediastinica . . . . . Piouraco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . · i:iiretoteraa>ia ed affezioni del sis·t ema nervoso P iretoterwpia nelle schizofrenie . . . . . . . . - ; v. a. Malarioteraipia, P sicosi. Piscine; v. Congiuntivit~. Pituitrina ; v. Dolori, Opoter apia.. Plastiche e trapianti mus colari . . . . . . . . . . . - ; v. a. I nnesti, Naso. Pletora medica n el R egno ed i mmigrazione di medici str anieri . . . . . . . . . . . . . . . . . -; v. Empiemi, Liquido pleurico. Pleur it e colesterinica . . . . . . . . . . . - essudativa..: compartecipaz. Bcissurale - siero-f:iibrinosa tubercolare: cu.ra . . . - - tubercolare: caratteri clinici differenziali in ra.pporto ai vari moonent i dell'infezion e . . . . . . P leuriti: banda di coagulazione secondo Weltman

. . . . . . . . . . . · ·

1753 1416 632 954

382 632 1908 229 619 390 467

670 66 1415 312 1847 540

1500

1868 1128 1502 272 91 523 350 1305

- essudative : 1p untura precoce .. - purulen te dell'infa n zia ... - ; v. a. Pneumot orace, Pleuro·pat~e. 1103, 1959 Pleuir odinia epidemica . . . . . . . Pleuropatie nell'Esercito .. . . . 1818 1074 Pneumect omia nell'uomo . . Pneumococchi: vaccinoterapia delle irufezioni da - 1743 - ; v. a. Bile, Polmonitiche: affezioni-. Pneumonite; v. Polmonite. PneUlIIlotifo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . · 1146 PneU1ID.otorace art. a>b·bandonat o : ripresa . . . . . 108 - - emostatico : valore relativo della pressione 372 endopleurica . . . . . . ~143, 547 -- - : ernia mediastinica 1425 - - in .gravidanza . . . . . . . 712 - - : ipe:rrt-rofi.a po1m.ona..re vicaria 1357, 1362 - - nella polmonite lobare . . . .. - - : nuovo caso di urto toraco-polmona r e . . . 1709 -· - omolaterale : quando deve ritenersi illld>Ossibl. le . . . . . . . . . . . · · · · · · · · · · · · · 883 -- - : reazione emoolasica. da insufflazione per detemninare la sospensione del - - nella tuberco- · losi polmonare . . . . . . . . . . . . . . . . . . 498 - - : 1pleurite provocata . . . . . . . . · · · · · 547 -- - : sezione chirurgica a cielo ruperto delle · brig lie e aderenze . . . . . . . . . · · · · · · 1495 -- - ; v. a. Collassoterapia, Em·p iema, Idro -'-.


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XXIV -

Pag.

P ag.

Pneumotorace spontaneo . . . . . . . . . . . . 683, 728 Poliartrite reU!Illatica, terapia salicilica , e alterazioni renali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 670 Poliartriti; v. Artriti. Policitemia vera e u lcera duodenale : rapporti 1761 - ; v. a. Eritremia. Polineu•r ite a.urica . . . . . . . . . . . . . . . . . 910 - da avitaminosi da latte . . . . . . . . . . . . . 310 - - B-avitaaninosi con fistola gastro·digiuno-colica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1250 Poliomielite a nt. rucuta: dia;gnosi diAf erenziale 1533 - - - : l a.- .. . 818 .- - - : prolfilassi 819 -- - - : tera;pia . . . . . . . . . . . . . . 1030, 1389 .Poliipeptidi: v. Intossicazioni. Polisclerosi; v. Sclerosi a rplacche. Pollini : s,o stanze cu tireattive . . 1423 P-0lmone: cisti da echinococco prÌIIllitiva 1346 - : collasS<> massivo .. 1461 - con aspetto policistico 1228 .. . - : f ooolaio gang renoso 1426 - : metastasi di osteosarcoma 1073 - : modificazione del r eperto a scoltatorio sotto l'influ enza di sostanza a d azione vagosimpatica . 931 - ; rottura da scoppio . . . 1954 Polmoni : can oro 1137, 1626 - : - e tubercolosi 1628 . - : semei\)tica . . . . 828 - ; v. a. Actinomico!'>i, A•picolisi, Ascessi, Coimplicazioni, Edema, Ligamentiu.m pulmonale, Suprpurazioni, TUJbercolosi. PoLmonite da actinomyces 1306 - lobare : pneumotorace M't. 1357, 1362 -· pn eumococcica : reci dive 1660 - : pressione venosa . . . . 149 Polmonitiche : a.Jfezioni - ; var} tipi sierologici di pneumococchi . . . . . . . 443 P·olso (ar ticol az.) : chiru®a 872 Popolazion e dell'lndia . . 1997 - · nel mondo . . . . 1913 Poppante: « sguardo fiero ,, 28 - ; v. a . Bambino, Diarree. Porfirina : ricerche . . . . 1423 Pol'!Pora emorragica da paratifo B in soggetto con avitaminosi l atente .. . . 1482 - : sindrome di -, d a ~binino . . 1751 Porpore emorragiche e tromhopeni a . . . . . . . . . 703 - ; · v. a. Diatesi emorragica. Porta; v. Vena - . Portatori del bacillo di Eberth n elle endemie tifiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 253 Potassiemia; v. Asma. Presbiacu sia e suo trattamento . . . . . . . . . . 1698 Presbiopia e durata della vita . . . . . . . . . . 475 Pressione arter iosa nelle a lterazioni cardio-va. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 189 scolari -- - no:rnnale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87 4 Pressione sanguigna dopo o,p erazioni .addominali 1032 -- -; v. a. l'Pe:rtensione, Ipotensione, Nefriti, 0scillografia. - venosa nello stato di salute e di malattia 873 - - : valore in clinica . . . . . . . . .. 349 - - ; v. a. Polmonite, Tubercolosi polm. Procto1-0gia: nozioni praticihe .. 21 Prof es sionisti senza lavoro : per i - . . . . 1873, 1874 PTolan; v. Testicolo. Prostata : a n estesi a locale infiltrativa prima della resezione . . . . . . . . . .. . . . . . . . . 501 - : chirurgia transuretrale . . . . . . . . . . . 109, 859

Prostata : varia . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . 1909 - ; v. a . Anestesia, Ritenzion a 11rinaria, 'rumo1·i. ProotatectOOllia : sequela . . .' . . . . . . . . 109 Proteinuria Bence-Jones e lesione renale . . 589 Prot oz.oi . parassiti in testina li nell'uomo . . . . . . 368 - - - ; v. a. Lamblia. Prova di Don ath e Tanne; v. Cute. Prove; v. Reazioni. Psica nalisi e la gu erra . . . . 1815 Psi ch iatria m edico-legale . . . . 1071 Psichismo dei sog.getti linfatici .. 1579 Psicologia biologica e psicopatologia 698 P siconeurosi : .forma insu eta . . 1072 • • Psicopatie: azioni d ell'a drenal in a .. 508 - croniche : piretoterap'ia . . . , . . . . . . 472, 473 -, P sieoneurosi ; v. a. Intossicazione, Reazioni. P sicoterapi a; v. Iperteso. Pubertà: p iccola - del Pende e infanzia neutra di Stratz . . . . . . . . . . . . . . . . 1100 IJu,gilato: con seguenze neuro~psiohiche · . 22 Punti dolorosi; v. Nevr a lgie, Stomaco. Purpora ; v. Porpora.

1

1

Q Quarto ventricolo; v. Tumori.

R

Rachianestesia: alterazioni del liquido r acl1idiano . . . . . . . . . . . . . 552 Rachianestesia e paralis i ocul a ri .. 1425 -· e paralisi progressiva . . . . . 1906 -- : efedrina e carbogeno negli a.ccidenti della 782 - · col .metodo J ones . . . . . 552 ltachianestesia 'Per.cainica. .. 548 - - nel tagl io cesareo 298 - tutocaino-.adrenalinica . . . . . .. 507 - ·; v. a. Anestesia, Oefalea. Rachitismo; v. liperostosi. Radiazioni; v. Raggi. Radio~ttività; v. Acque. Radiochimogralfia ; v. Tube rcolosi polm. 1310 Radioconsultazioni m ediche . . . . . . . 1265 Radiodirugnostica clinica: recenti met<>di - ; v. a. Radiologia. 32 Radiologi e ginecologi . . . . . .. . . . . . . . . Radi ologia e radiurnterapia: nuove di sposizioni -... 513 per la disciplina . . . . . . . 1623 - m edica .: c.ongresso . . - : note . . . . . . . . . .. . . . . . . . .r. • 151, 152, 631 502 - : progressi n ei m etodi di esplorazione . . . - ; v. a. Artropat ie, Bronchiettasie, Cervello, Cistifellea, Oola ngiografia, Colecistagrafia, Colon, Cuore, Duodeno, Encefalografia., Li:nfografia, Mammella, Mandibola, P ertosse. Radioterapia, Ulcera duodenale, Ui'-0grafia. Radioterapia d elle forme infiammatorie acute del349 la rpelle . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1624 - d el midollo spinale e dei nervi periferici . 1624 - - simpatico . . . . . . . . . . . . - . . . . . 349 - n ella pratica medica . . . . . . . . . .· . . 336 - : tecni ca rper la selezione delle irradiazioni - : v. a. Encefalo, Filariosi, ForuncolQSi, Leishmaniosi cu tan ea, Meningite tbc., Radiologia, Radiumteraipia, Tubercolosi polm., Tumori. Radiumteraa>ia dei tumori malig ni, d ella vescica e della 'Prostata . . . . . . . . . . . . - - - - - · - 1909 -; v. a. Prostata, Tumori, Vescica.


...:. XXV-

Pag.

Balfreddore OODlune • • • • • • . • • • • • • • • • • - e infJuenaa : etiologia e profilassi . . . . . . . ..

- : trattaanento

•. . . . . . . . . . . . . . . .

- :-

nel ba;mbino . . . . . . . . H"ICCi Dlit<Jgenetiei . . . . . . . . -- solari ; a1ioni • • . . . . . . . _ i ; - ultrar~ioletti nella cura delle "' - - : ricerche • • • • • • . . • • \. -X: v. Aborto. Radiolagia.

. . . • . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ma.Iaittie . : .. . • • • . . .

68

302 . . 212 . • 351 65, 1501 . . 1147 342, 449 • • 1500

8. . . . . . . . . . . . . . . • • • 2071 Basse pure . . • . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 632 Daaismo; v. Eugenica. Beuicme oitoahol nella sifilide • . . . . . ~ . . . . 28 ._di .Asohheim-Zondek con j} liquido cefalo-.r achiB&llON !

Oau'AL

diano delle cr•vide • . . . . . . . . . ·. . . . . . 11424 -- - - in cravidama con feto morto . . . . . . . 1145 - ...... Henry; v. Kaluia. - - Kahn per la eifilide nei mala.ti di mente . . 828 - - Pfusa: v. Tubercolosi. . - - T&kata-.A.ra in ammalati d'interesse chiruTciCJC:) • • • • • • • • • ... • • • • • • • • • • • • • . • 747 - - ---- : m~i8Dlo . . . . . . -. . . . . . . . . . 791 - - - nei malati di fegato :- valore d'iagnost. e Pl'OPOB:t. • ·• ·• • . . . . . • . . . . . . . . . . . . 1681 - - Wuaerm•nn: v. Bi(ilide. - - Weltma.nn nelle malQ.ttie dri fegato . . . '. . . 1544 ....':. Jntra11retrale alla tub&rcoltna. . . . . . . . . . . 552 - rapida Oantani nella sifilide • . . . . . . . . . 1893 !leasioni allergiche croeia,te nella tuberoolosi e nelle brueellosi . . . . . . . . • . . . . . . . . . . 1712 - ; v. a. Brucellosi, Difterite, Flogosi acuta, Lin· fogranulomaloai, Neurolue, Pleuriti, Sierod·i agno"'i , 8ie:rologia. Sifilide, Tubercolosi ecc. Betsno; obbl'ioo ed omissione . . . . . . 1350 Jlene a ferro di cavallo . , . . . . . . . . . . . . . . 1188 ..._ - - -:- - : tubercolosi unilaterale . . . . . . . . 195.3 - oon calici extrarenali . . . . . . . . . . , . . . . 311 - volicistlco . . . . • . . . . . . . . . . . . . . 311, 1188 Beni : alterazioni nellè brucellosi . . . . . . . . . 1852 - amiloidi e rieambio dP.l bloru:t"o di sodio . . . . 1188 - : amiloidosi . . • • • • • • • . • 1940 • • • • • • - : antrace . . . . . . . . . . . . . . . . • • • • • • 1864 311 - : deoorAo delle malattie dei - . . • • • • • • . 1940 """" : e.B2'0'Qe f un·zionr&>le . . .. . . . . . . . - : fun-iiona~it.à e metedi di indagine . . . . 1862, 1863 ..,. : funzione : studi . . . . . . . . . . . . . . t861., 1862 . . 1'460 - grinzi : basofili puntt>ggi·a ti . . • • • • • • . 149 - : infezio11e simulante Ja tbc. • • • • • • • • • 989 - : reint,erventi • . .• • • • • • • • •

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.

tra11111~i

. . . . . . . . . . .

I

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. . . . . . .

. . 1907

. - · uronèfrotici : rottura traumatica . . . . · . 311 ':'-: st-qdi ed esperienze .· . 1861, :1:862, 1863, 11864, 1!907 .,,.-; v. a. Creatinina. Di·a .bete, 1>iu.resi, Ematuria·, •Ep~tici, Glicoeu1ria, Gravid ainza, PoliarPtl'ite reumatica, Sangue, ·rrubercol'CJSli. renale. Re@;pirazione -a.rtificiale; v. Cardi opatie. 149 - ·d1 Adams-Stakes: i·m piego deJL'e.fetoniml:a .. ·- nella e'bYS1tosfe.r a. . . . . . . . . . . . . . . . . i.541 1

-; v. a.

Ti~oideet omia.

Be'tioolo end0teli0; v. SiS'.t.em·a ret.-end0t.

. . distacco: tera;pia ebirur giea .. Betin.ite; v. Corio-. D0 . . : . . . • • Rettte : operabilità. dei eane· ' : perf!l()razionf da; jm,p.ala.mento . . . . . . . . . • -; v. a. Attresia, :DoloTe, !Fliemimone, Mela.noma, Procto1agiat, Sig,ma.-. Rett0sc·0 pia ~ aeeidenti g~a.vi . . . . . . . . . . . Retuna.tica : infezione - : diagnosi e t~apiia . . . Reumatismi acuti e surb acuti: cura • • • • • • Retina ~

Reumatismi a;Ptiooilari acuti e cil'oniici : rèperti b~tteriei . . . . . . . ·' . . . . . . . • • • • • • • - della. spalb11· e del braccio ~ . . . . . . . . • • ' - : tera.pia dei Q.0l0ri . . . . . . . . • • • • • • • • RellllDa·t isma : conierenza scienit i>f ica internazionale .sul - .. . . . . . . . . . ~· . .. . . . . . • • • • • • -- : congresso. internazionale cont:ro il - . . . - : etio-paitogenesi . . . . . . . . . . . . . . . · - · gardenalico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : pai;ologia. dal tPUnto di vis·t a dell'eti0l·o gia streptoeoccica. e dell'infezione focale . . . . 1241, - " tubercQlare c110nieo : diiaig·n osi ~ . '. . . . . . . . - - ve.r tebrale : complicazioni nervoee . . . . . . . - ; v. a. .A:po:plessia, Clima, Ma)ji,ttie ~eumatiche, Poliartrite. . Ricarmbio idrico in seguito a 11esezi0ni estese del tenue e del colon • . . . . . . . . . . . . . . 1784, - - ; v. a. Fegato. Metabolismo, Milza.. B.iflessi condizionati e a.bitudini . . . . . . . . . . -· -; v. a. Immunità. Riflesso da. solletico ascellare . . . . . . . . . . . . - delle dita del 1piede nelle affezioni auricòlari dei bambini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - dì Liget nella aia.gnosi delle aff~ioni addominali • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • -- rotuleo: nuova manovra per esaltarlo . . . . . - - - : regietra,zione bilatera.le contem.p or. . . . . Riflessoterwpia.; -v. Sciatiea. Ritenzione urinaria da ascessi , prostatici . . . . Riviste mediche statali? . . . . . , . . . • • Rospe ; v. Veleni. Rosso ()ongo: &zione sulla piastrinopenia e sull'eritropoiesi . . . . . . . . . . . . . . . ,· . . . . - - n èlla tera,rpia dell.,a.nemia pernicìosa . . • • • Roentgenterapia.; v. Radioterapia.. Rotula: lussazione congenit.a . . . . . . . • • • • • . - ; v. a. Ginocchio, Rifleesi. Ru1beola; v. Linf<0monoeitosi. Russia soviet ica: orgainizza:zione sanit aria . • . . . .

1500 :1507

341

14t 1380 1496

660 869

869 1625

948 144

870 1287 869 1575

1

. .

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Pag.

s

1785 .222

868 1270 145

·1996 1304

• . . .

.

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643 l855 386

1913

Sacco erniario; v. 'l'ubercolosi del - ·. · Saeral.izzazi0ne del caccige 11man;o . . . . . . . ~ • Sacro : malifbrmazioni e fen ome1ti dolo.:L"OSi sacrolom1Dari

1190 1998

.

. .

. . . . .

-- : teratoma . . • • • • • • • • • • • • • • • -: v. a. Artriti. , Salasso : azioni . . . . • .• • • • • • • • • • • • - ; v. a. Emorragia cerebrale. Salicilato di sodio eausa d 'intessica-i0ne mortale ba·l piogiti : tr·à ittàmento . . . , . . . . . . . . ·. . .. . · Salute : inl:fltuenza. della. l i111.a sulla - ? ~ . • • . • • Salvarsan; v. Avsenobenzoli, Granuloe:tto·s i, Éritrodermia, Sifilide. Salvata,ggto da.i sotitoma:rini . . . • • • Sa,l•y rgan; v. Diuresi. Sangu:e defiib<r>in_a;ta : is01loss·i cità . . . • • • • - : determinazione della m a ssa • • • • • • • • • • - : squi l.fbr i (!)Sin.otici.: azi.ani ·sul . . fegato e sul rene. - : i!nf1:ùenza del caLcie ·s·U:l contenut o in pl.aistri·n e - : resi·s tenz·a gl&buta~e . . . . . . . . . . • . . . . ..:. : riee:r.ca nel.l e f eei . . . . . . . . . . . . . . . ". - t.rasfuso: azi oné opo1lermpica . . ,. . . - ; varia . . . . . . . . . . . ·. . . . . . . . . 1912, - ; v. a . .A_minaacidemia, Avitaminosi, Azotemia, Ca:1oi&, .-Oirrosi e.pat iea, Oloreniia, Cole~terinemia, Corpi di Foà:: K urloff, . ~opatie, EmoJPoiesi, Glucosio, :Insulina, La.t t;acidemia, Lipemia, Liquido •

.

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.. .

I

590 872 351

507 1'.547 :1:912 512

1t 12 549 1346

626 7'63 1305 2035 5·92 1?13


..

- XXVI -

Pag'.

Pag. c.-r., Potassiemia, Rosso Con,g o, Tonsilleotomizzati, Trasfusione, ~.rubercolosi, Uremia. Sanità pubbiica e servizi assistenziali aiia Camera Sanità pubb lica e servizi assistenziali al Senato Sanitari condotti n el nuovo T. U. delle Leooi Sa nitarie

. . . . . . . . . . . . . . . . . .

116 153 1713

-; v. a. MediciJ Orfani di-, Pr of essionisti. 1463 Sanocrisina : fissazione di oro n elia cute 314 Sarcoa:ni da pomid0ro : cosidetti - . 232 Saturnismo da farina : 11revenzione Scaipola; v. Fratt ure. 509 Scarlattina : complica zion i cardiache . . . . 16 . . . . . . . . . . . . . . - : etiologia - : morte brusca imprevi&ta nel periodo d1 eru. . . 388 z ione . . . . . . . . · · · · · · · · · - ; v. a . Febbri specifiche. 348 Schistosoo:niasi vescicale nel Fezzan 540 SC'hi:ofrenie: piretoterapia 231 Sciaggio: lesioni da .. 1016 Sciatica co1ne entità clinica 1231 -- e melitense . . . 114 - : reflessot eraipia 150 -- · trattam. . . . • • • ""clerodermia con calcificazioni : paratiroidectomia 1801 - : trattam. con clorur o d'a,In!l1lonio . . . . . . . . 714 r Sclerosi a pl acche: cura . . . . . . . 151, 473, 912, 988 -- - - : eziologia . . . . . . . . . . . . . . . . 1151 Scoliosi; v. Paraplegia. Scopolaimina; v. Ost etricia. Scottature : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . . . 1620 -; v. a. Ustioni. eroto ; v. Vescica. Seborrea del viso: cura con pomata acida . . . . 1309 -- ; v. a. Eczema. , 'ecrezione gast rica ; v. Ormone. Secrezioni interne e morfogenes i . . . . . . . . . . 988 --· -; v. a . Chirurgia, }'ebbre, Fratt ure, Ghiandole endocrine, Opoterapia, Sistema endocrino. 392, 2032 Reclen taneità : le inal attie della 988 Segale cornuta: principi . 1935 Segno di Argill-R.obertson . - della mano ; v. Vescica. - ; v. a. Riflessi, Sinto1ni. Sella turcica,: dilataz. ampolla re . . . . . . . . . . 65 Seno longit udinale superiore : trat tau1ento delle ferite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 414 Sensibil ità; v. De-. Sepsi tonsillare . . . . . . . . . . . . . . . . .. 857, 1996 - ; v. a. Malattie settiche. Serpenti; v. Veleno di - . 695 Sesso : determinismo . . . 2036 -- : presunta diagnoGi biologi ~ a prenatale - ; v. a . Olfatto. 1034 Sessuali : disturbi - e fumo . 389 Setticemie str eptococciche : immunotrasfusione - ; v. a . Sepsi. u ~lbock 11 da calcio : tera.pia e profilassi . . . 166 - ; v. a. u Choc 11 . . ieri e vaccini: V'igilC1nza sitlla 11rotezione di 315 ::-ìiero: accidenti da -; v. Efedrina. - - a ntidifte1·ico; v. Sierot erapi a. - cli. sangue : poter~ anticomplementare autonomo 626 . ' ierodia,gnosi della sifilide in gravidanza 107 • ierologia : sistema antigene-anticol'lpo 66 1144 - : varia . . . . . . . . . . "" ieroreazione di W elt1nann iu malattie nervose e men tali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1501

Sieroreazione di Weltmann nel1 e pleuriti . . . . . 523 - : v. a. Gonoreazione, Leiehm anioei, Reazìoni, Sierodia,gnosi, Sifilide, '.rubercolosi. Sierosite <:ircoscritta sottojackson iana • . . . . . . 656 Si erosi ti peritoneali specifiche circoscritte e dif1825 .......... fuse 388, 590 Si eroterapia antidii!terica . . . - antipoliomielitica . . . . . . . . 1389 - : auto- intram.ucosa n ell'asma ed equivalenti 1073 -- ; v. a. E.ano-, Peritonite, 'l'ularemia. Sifilide: comiportamento nel reticolo endotelio 1306 - - con r. Wassermann irriducibile . . . 951 - - : criteri moderni della sierodiagnosi . 1602 - : fenomeno di Donaggio . . . . . . . . . 1306 - : fissaz. del complemento con le urine 1108 - latente . . . . . . . 547 • - : lotta contro la . • 1510 -·- : metallo·teraipia 594 -· nella pratica privata . . 1911 - · oscillazioni e gravità in I~alia . 593 - · precoce: procedimento terapeutico standardizzaoo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 903 - - : reinfezione .. . . . .. .. . .. .. . 109 · · terziaria : manifestazioni cutanee e mucose p oco comun i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 589 -- ; v. a. Artriti, Oheratite, Gastrit,e, Eredo-, Neuro-, Reazioni, Sierodiagnosi, Sifiliticj, Spirocheta. Sifilitici: cefalee . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1309 1gma colico; v. Atresia. - · retto: cancro: estirpazione . . . . . . . . . . t463 - ; v. a. Flemmone. Simmetria; v. A-. Simpaticectoonia lomha1'e extrap erit-0neale: indicazioni e tecnica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1281 - periarteriosa e ~zioni locali del fenolo . . 1201 - ; v. a. Megaoolon, Osteoporosi, Riudrome di Volkmann. Simpatosi nasale : guarigione . . . 906 Sindacato Naz. Fascista d ei J!edici 1~52 Si ndrome ruppendicolare; v. Milza. - - di Hand-Schi.i ller-Chr istia.n . . . . . . . . . . . . 177C --- - Lichtheim; v. Mielosi. - - ti'Po Cooley . . . . . . . . . . . . . . . . . 908 -· - Volkma.nn cura,ta con la simpaticectomia periarteriosa . . . . . . . . . . . . . . . . . . 472 - infundibulo-tuberina pGeudo-ipofisaria • 820 Sindromi anginoidi; v. Ernia. - basedowiane e parabasedowiane 940 -·- epa to-surrenali 830 - - p a ratirioidee . 680 - · preipofiso-s11rrenali . 582 l59'7 Sinfisi cardiaca: operazione di Bra,uer Si nghiozzo post-operatorio e sua cura . 1419 Sintoona di Oomollo ; v . ..b, raLture di scapola.. - - Lesieur ...... . 349 S~nu si te frontale cronica 1539 Sinu::;iti: lavaggi .. 1425 - ; v. a. Seno. Sistema endocrino; v. Obesità.. - ,n ervoso; v. Encefalo, Midollo, T11bercolosi. - ret.-endot. : ricerche . . . . . . . . . . . . . 65, 226 -- - : v. a. Glutatione, Milza, Sifilitici. 1233 Società, delle Nazioni : alla 126( Sodoku : casi trasmessi dal cane? 1348 Soia : impiego dietetico . . . . Sc•le; v. Raggi solari, Tumori. Solletico; v. Ri·f lesso.

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- XXVII -

Pa.g. Sonda duodenale : secr ezi on e g'.ls t r içn dalla . . . . . . . Sonno : cura dei disturbi . . . . Sordità progressiva: psicologia - simulat a : dia gnosi . . . . . . Spalla; v. Reumatismi.

provoca t a

:-:> tomatologia: attinoterapia 1109 911 664 1415

Speciali tà m edicinali : p er l'invio oratuito dei cam. pioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1391 - - : v igilanza suiie . . . .. .. .. 1035 - : per f t riconoscimento d ella q u.a lifi ca 1311 Spevma toci s titi croniche: la va ggio . . . 1586 o;:opirocheta pallida : nuovo m etodo per· la r icer ca 1629 Spirooh etosi a n itter ica . . . . . . 1298 - in 1avorator i di p a lude . . . . 1248 - m eningea a n it terica . . . . . . 944 Splenectomia : ema temesi mortale tardiva 1148

- ; v. a. Cirrosi d el f egato. Splenom egali a; v. Ulcera duoden a le. Spondilosi rizomelica: cura col inetodo L er ie-h e -- - : ra.pPorti con l 'infezione gonococoica . . . . . Sport ; v. E sercizio muscolare, Medicin a sportiva , P u gilato, Seia ggio, Sportivi. • •' port ivi : elettr ocardiograimm a - : eq uilibrio p r oteico . . . Sprue . . . . . . . . . -- ; v. a . Steator rea. Stagioni : i nfluenza sulle ?n a la t t ie . . . . . 146, - ; T . a . At1t unno, Meteorologia. I

Stanipa

m edi ca

itali ana : v er

ia -

. . . . . . . .

Stanch ezz.a : fega.t o e - . . . . . . . . . . . . . . . Stati subfeb brili cr onici : compo nente n eurogen ocos ti t uzion al e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . teatorrea , con rigua rdo all e mal attie del p a ncr ea s e a lla spn1e . . . . . . . . . . . . . . . . . - id iopatic a , sprue tr()ll) ica,le e non t r opi cale, infan t ilismo in test inale . . . . . . . . . . - - ; v. a. Ma lattia di Gee. Stenos i intestinale; v . Anen1ie, Intestino. 8 ten osi uretrale; v. Uretr a . Sterilità : tratta.mento oper a.t ivo Steri lìzzMione eu geni ca . . . . . -- - ; y . a. Eugenica. Sterno; v. Osteomielite. Stitichezza e problemi connessi . . . . . . . . Stomaco : affezioni; punti dolorosi epigastrici - : emangioma . . . . . . . . . . . . . . - : emorragia profusa : trat tam. chirurg. - : esame funzionale - : linfogranulomatoi:;i - · neurinom a neurosi pa.tologia polipi ,1030, 1904, - resezione - : - d 'urgenza nelle perforazioni a cute gastro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . duodenali - : ritomo dell'a cidità dopo gastrectomia subtotale e doppia va gotomia . . . . . . . . . . . 1294, . . . . . . . . - : teonioa operativa - : tessuto pancreatico nella r. a rete - · tumori benigni .. . - : ulceri . . . . - : volvolo acuto - ; v. St. Anemia, Angina pectoris, Appendicite, Emopoiesi, Emorragie, Gastrectomia, Gastrite, Gastrorragia, Linite, Pancreas, Sonda duodenale, Succo gastrico, Ulcera, Vie biliari, Volvqlo. . . . . . . . . . .. . . . . .. . . . . . . . Stomatiti

Pag.

1669 1669

1297 65 338 1616

. . . . . . . . . .

Stomatolooia : per la tuteia della -

. .

. . . ..

Storia della medicina; v. Indice delle rubriche. Streptococco: caratteri .... - : ~oc~lizzazione elettiva . . . . . - : infezione sperimentale da - ; v. a. Reumatismo, Bile, Immunotrasfusione. Stricnina; v. Avvelenamento, Dial. Stupefacenti: ài sciplinGi

1753 34 549 Z036 1071

. . . . .. . · . . 195, 353, 1792

Sublimato; v. Avvelenamento. Su cco gastrico umano per iniezione intramuscolare : azione ematopoietica . . . . . . . . . 59Z - - ; v . a . Anemie, P a rassitiSIIllo intestinale. • - pan,c reatico ; v. Vie biliari. Suppt1razioni bronco-polmonari e loro terapia 550, 1146, 1658, 1995

- - polmonari : posizione declive n ella chirurgia delle .. . . .. . . . . . . • • • • . . Surrenalectomia; v. ipert ensione arteriosa. Surrene destr':> : Neoplasma voluminoso del - . Su1·reni : ipel'\l)lasie sperimenta li della cort eccia • - : lesioni a ssociate ad ulc:er e i ntestinali : . . Surreni : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a . '.A diposità, Astenia, Fenomeno di Sanarelli-Shwarzman, Iperglicemia, Ipersurrenalismo, Iper tensione, Obesi tà, Ormoni, Opot erapia, ~in­ drom i.

' 305 1953 1500 7119 108

796 821 1693 669 704

T

Tabacco causa di grave intossicazione per via percutanea . . . . . . · 25 - : ipersensibilità al 380 - ; v. a . Fumo, Nicotina. 'l'a be : topoalgia continua parossistica ; cordot omia 538 Ta chicardia parossistica : cu.ra dell'a ccesso . 510, 688 T ADDEI

1618 345

218 1051 110 111 1306 899 1377 464 463 767 1958 1305 466 1527 618 748 738 1903

1066

D.

. . . . . . . . . . . . . . . . . .

'ra glio cesa r eo : i:;a chianestesia percainica - - trans·p eritoneale in anestesia locale . Tallio; v. Alopecia. Tannino; v. Decubiti. . .. . . . . . . . . . . . . TANZI E . Tariffe m en to

e prezzi nel campo sanit . : p er l'adeoua. . . . . . . . . . . . . . . . . .

Tendini artificiali di seta ; v. Paralisi. . . . . . . . . . . . . . . . Teniasi: trattament ~ - : v . a. Botriocefa lo. Ten siofobia ; v. I•pertensione. Teratoma ; v. Sacro, Testicolo. Tessuto sottocutaneo : funzione di assorbimento Testicoli: tumori dei - e ginecomastia . . Testicolo : azione del prolan - ectapioo : tubercolosi . . . 1379, -- : teratoona . . . . . . . . . . . . . -; v. a. Innesti. Tetania paratiroideQ!Priva . . . . . . . . . . . . . . . . . . 831, - poststrumectomica: trattam. Tetano : ricerche con la tossina - : tossina e tessuti organici - : trattamento attuale 'J'etracloroetano ; v. Fegato. . Thorotrast: effetti t a rdivi -; v. a. Encefalo, Epatosplenomega lia, Ittero, Radiolo gia. . . Ti bia: esootosi di cr es.cenza . . . Tifo addominale: atipie febbrili . . . . . . . . . . - - : ricerche

96

298 563

301 717 1.271

1107

90& 1910 1583 1584 992 1102 548 1548 389 1828 115(}

1228 856 588


- XXVIIl -

Pag.

Pag.

'J1ifo esantematico : n1alattie del gruppo - . . 422, 1810 . . . . . . . . . . . . . . . . 1856 - : indoluria - : v. a . Tifoide. . . . . . . . . . . . . . . . 1534 Tifoid e : sequele • • - ; v. a. A.granulooitosi, Bacillo del tifo, Febbr e, Perforazioni in testinali, Peritonite, Pionefrosi, Portatori, Tifo-, Vaccinazione, \ 7acciu oterapia. Timo : sem eiotica delle iperplasie . . . . . . . 511 'l impaniamo ; v. Idropneumotorace. Tiroide; v. Estratti tiroidei, Ipertireosi, Ipertiroidism o, Tetania, Tiroidecton1ia, TubeTcolosi. Tiroidectomia subtot ale : azione su gli scambi respiratori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1231 - ; v. a. Tetania. Tiroiditi acute . 1722 1546 Tirosinuria . . . . . . Tirossina nell'ipertonia 190 ·. Tono muscola re : studi 1266 Tonsille; v. Appendicite, Estratto di -, Sepsi. Tonsillectomia a cal do . . . . . . . 1996 Tonsillectomizzati: formula leucocitaria 190 Torace; v . Actinomilosi. 212 Toraci metro differenziale 1304 Toracoplastica antera-laterale: tecnica Toracoplastiche : oscillazioni pendolari del media1138 stino e loro trattamento . . . . . . . . -; v . a. Tubercolosi polm. ToTotrast; v . 'Dhorotrast. Tosse spasm odica simile a lla pertosse 1073 Tossina tetanica ; v . .Tetano. Trachea : corpo estraneo in trodotto per via t raumatica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 663 Tracheoton1izzati: cannula cedevole per 458 Tracoma · studi clinici . . . . . . . 943 Tracomatosi: ricambio carboidrato 1072 Trasfusione di sangue con servato 1540 -- - - ererogeneo fissato 1501 -· - -· puro e citratat·o . 627 • • Trasfusioni di sangue 1229, 1389 - - - ; v. a. In1munotrasfu sione, Pien1ie. Traumi : esiti dolorosi e loro indennizzo . . . . . 1070 - : v. a. Articola zioni , Calcagno, Colonna vertebrale, Cranio, Ematoma, Ferite, Fratture, Intestino, Idronefrosi, Midollo l ombare, Osteoporosi , Retto, Trach ea., Uret ra ecc. Traumatizzat i : colesterinemia . . . 1477 - del ci-an io trattati chi.rurg.iramente 546 Tremore parkinsoniano : patogenesi 1346 Tremori : t rattamento con cal cio 911 Tricloroetilene : jntossicazione professionale da - 1830 Tricofecalo : azione patogena e t rat tam. 913 Triohomonas vaginalis e sua impor tan za in ginecolog ·a . . . . . . . . . . 1814 Trico:fitine : valore diagnostico 746 Triptofan o: reazione . . . . . 589 Trisma . . . . . . . . 902 Trocan terite: patogenesi t ubercol. 1425 Tromboangioite obliterante: ischemia cu tanea 1892 'rromboflebite dell'arto su p. 1893 - migrante 10? Trombopenia ; v. P orpore. Trombosi ; v. Vena porta. TubercoUna.; v . Allergia, Reazioni, Tu bercolosi. Tubercolosi : anisocitosi dei globuli rossi . . . 832 - a rticolare: v. Malattie di Perthes e di Osgood . - : Campaona nazionale contro la . . . . . . 434 - ; conferenza internazionale . . . . . . . . . 1543 - cu tan ea: c . . mplesso prim ario del Brunsgaard 448

792 Tubercolosi della. 1m ilza ed eritroleucemia 1910 . . .. . - dell'a sta 1423 - del sacco erniario 909 - del sistema nervoso 913 - di origine bovina : frequenza 1628 -- - cancro dell'apice polmonare 1256 - - funzion e t iroidea . . . . . . . 712 -- - micosi fungoide . . . . . . . 347 - ·- peDmeabilità delle linfogl a nùole 63 - : è realmente contagiosa? 142 . . . . . . . . . - : eredità - laringea: cura e suoi su ccessi 551 - - : terapia con estratti tiroidei 135 - : lotta a Modena . . . . . . . . 590 - : lotta contro la . . . . 233 - - - - : n el quadr o del.le assicurazioni sociali 307 - : microcu1tura iper l a diagn·o si precoce . 1108 -- .miliare secondaria a stenosi uretrale; v. Uretra. - : nuova r eazione sierica . . . 1151 - oculare . . . . . . . . . . . . 1500 - 'Peritoneale; v. Appendicite. 71 - : per la lotta contro la - 'POlm. : alcoolizzazione del n. frenico 499 - alcoolter3l,Pia endovenosa . . . , . . . 1073, 1995 780 -- - · a.uroter api a 547 ·-· - : bacilluria . - - - : cura attiva 1493 - - curata col metodo Leotta : equili brio elettrolitico . . . . . . . . 304 - - e adrenalinuria . . 830 -- - : elioterapia . . . . 499 -- - : infilt r ato precoce 143 - - : iperglicemia insulinica 500 ·-· - · m etallotera,pia a lla Walbum con sali di man390 ganese . . . . . . . . . . . . . . - - : mi.glioramenti spontanei . 1413 --- - : pressione venosa periferica 474 -- - · radiochimograJfia . . . . 780 -- - : roentgenterapia 712 ·- - : spunti ipTatici sulla terapia 1627 - - : terapia vitamini ca . . . . . 1073 - - : toraco1Plastica entero-l aterale 1264 - - ; v. a. Collassoterapia , Emottisi, R..adiologia. - : rea.zione di Piazza p er l'a ntigenuria 1163 - : reinfezion e omologa ed eterologa 1227 - ·· renale : la . . . . . . . 668 - - : cistoscopia . -~ . . . . . 1021 - - - : ricerche em a.tologicbe 1864 - - : urografia endovenosa 585 -- - ; v. a. Glicosuria. -- : ricerche varie . . . . . . . . . . . . . . . . 149, 548 1388 -- : tipo infanti l e . . . . . . . . . . . . . . . . . -- urogenitale : diagnosi con microculture . . 1910 - ; v. a . Asma, B acillemia, Ba.cilli, Coxite, F egato, La.r ingiti, Linfoadeni t.i , Meningite, Osteite , Pleu r ite, Rea zioni, Ren e, Reumatismo, Tasticolo, Trocanterite, Vaccinazione. Tubercolotici dimessi: !ab-oratorio per 908 1965 - : funz ionalità epatica. . - ; v. a. Istit uii di cura. Tu bo gastro-intestinale; v. Gra nuloo:ni. 1697 T ula r emia: siero specifico 989 Tumore de1 g lomo carotideo 311 - - della, p elvi renale . . 310, 689 - - test u. d el pancreas 226 - del lo bo frontale .. 910 - - - quarto ventricolo . 1


- XXIX -

.Pag.

'l'umore di milza con gestizio-scle r otica con un ulc us duodeni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - in ~ed P rola ndioa con t rollato a ll'in tervento operat. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. - ipofi a rio caus a d i si ndrom e chi a . m a l ica g1.1arito dopo roen t.gen tera;pia .. .. - ova r ico be nig n o con aecite . . . . . . . Ttunori : a zione delle irra diazion i . . . . . - ce rebrali : cran iectomia decompresRiva - della prostata e della vescica : t r attaim. C'h irur· g ico e 1·oen tgente ra.pico . . . . . . . . . . . - dell'orb ita . .... . . . . . . . . . . . . . - e xtr a du1·a li del mi dollo spinale: diaguo ·i - : eziologia . . . . . . . . . . . . . . . 1386, 1456, -- ' perim entali . . . . . . . . . . . 231, 1107, 1502, - in fia.mm atori cr onici d elle p a r eti a ddomina li -- ma 1ig ni : cura . . . . . . . ·- - : p er Ja lotta contro i - .. .. - · pri mit.ivi del fegato . . . . . . . . -- s pont a n ei : azione delle irra diazioni sola r i - : teoria infettiva n ella gen esi . . . . . . . v. Aden om a , Adenobla stoona, An gioblastom a, Bla t.on1i, Car cinoide, Clor om a . Corioepiteliom a, E1na ugio-endotelio-s arcom a , Ema n gio-epi t elioma , Epiteliom a , Fibroadenoma , Fibros arcom a , I t t eri, Iper nefroma, Iper emia , Lipomi, Medull<>h last oma, .ài el A..oom a , 1ilixosarcoma., Neurinom a , R a dioter a pia, Radi nmter 81J.)i a , T er atom a , Vitam in e, ed i singoli Or gani. 'fut ocaina; v. Rach i 3.nest ei::i a.

1856 1146 590 226 907 790 326 378 483 1508 1868 1464 314 191 310 377 1062

u l Jdito; v. Presbiacusia. Uffi ciale sanitario comunale n el nit.ov o Test o Unic o 1587 delle Leggi san itarie . . . . . . . . . . . . . . 875 . . . . . . . . . . . . - - e v iticu lture Ulcera di Ourling e ul<!er e int est inali a ssocia te a 749 lesion i delle gh. surren a li . . . . . . . . . . . . -- digi una lE' prim itiva con mucos a gast r ica etero750 t op·a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1226 - duoden a le : chirurgia . . . . . . . . . . . 760 - ·--: dim ost r a z. radiologica di gu a rigione 738 -- - e ostruzione del coledoco . . . . . . . 1386 - - ·- - is p l enom egal ~a con itter o: int er vento 980 -- - profonda: tecn i-0a della resezione . . . . -- - : v. a . Col edoco, P olici tem ia, Ulcera gast r oduoden a le. 1826 - du oden o-digiun a le : patogenesi 507 - gast ri ca: car enza d i zolfo .. 1957 - - -- : pat og enesi . . . . . . . . . -- - seIDJPlioe e can cr o dello stomaco : diagnosi dif1856 ... . . . fer enzia le . . .. . . . . . . 1548 -- - : t er aJPia con benzoato d i soda . . . . 1506 -- - : - - ipepsi n a . . . . . . . . . .. . .. -·· - , ulcera duodenale e m a l attie delle vie biliari 1177 - · - : v. a. Er n ie occult e. - ga -t r o-duoden . : fisiopatologia e scelta del m etodo chirur gico di cura . . . . . . . . . . . . . . . . 111 -· - : cura con ben Z-Oato di s odi o (Ba zzana) . . . . 431, 790, 1461, 1849 - - - e ipercloridria : t r a tta.men to con est ratto del 139 lobo p oster . d'ipofisi . . . . . . 1110 - - gastr o-int est. : cura operatoria . . . 455 - - : p a togen esi . . . . . . . · · · · · 1506, 1507 - - p erforata : ris ulta t i degli interven t i -- - : gas trectomie . . . . . . . . . . · · · · · 750, 1109 - - : riflessioni . . . . . . . . . . . . · · · · · · · 339 -- - ; v. a. Gaetrectomi e, Gast rit e, Neura lgia int ercostale.

Pag. l !loera gastr o-in test i ua le : dolore . . . . . 20 l l loer e peptiche digiu1nali post-operatorie: p erfora• z1one . . . . . . . . . . . . . . 629 - ricorren t i della bocca . . . . . . . . . . 1957 - varicoee: cura ambula t oria . . . . . . . 629 Ult r a virus tubercola r e ; v. Alle1·gia, Virus tuber colar e. Umid1tà atmosferica: impor tanza fisio-p a tologica 825 Ung hie rosa . . . . . . . . . . . . . . .. . 1790 Uova: p assa ggio di bacilli t UJbercola ri . . 752 Uraco aJper to, di grandezza straordina ria 1189 Uremia: t entativi di cura chirurg ica . . .. . 670 - ; v. a. Anemi a . Uretere : a n omal ia r egion a le . 501 - : ca rcinoona, p rimitivo 1941 · corren t i d 'a zione . . . . . 988 - : esa m e funziona le . . . . . 1863 1667 - : movime nt i ant iper i staltj ci - : spasmo: tera pia med icamen t osa 312 l l reter i : t opogr a fia 590 2034 - : t um<Xri metastatici . . . . . . . . 1908 - : "'ar·1·a - ; v . Calcoli, Calcolosi, Dolore, E nuresi, Pion efrasi. U eetra p osteriore : r ottu r a t r a u matica. con e,t; t esa perdit a di s ost a n za; tratta1nen to ed esi to . . . . 1610 - : st en osi t u b ercola r e : dilatazione ; t b c. m iliar e 1190 secondari a . . . . . -- : sp asm o: t erap ia . . . . . . . . . . . . . . . 312 1190 - : tumor i . . . . . . . . . . . - ; v. a . Prosta ta, R eazi oni, Uretrite, U r et ro grafia. 1034 Ur etri te cronica: t r attam en t o 585 U retrogr rufia . . . . . 351 Ur in a: a n a lisi b iochimica. 352 - : esa m e nella don na . . - · esami . . . . . . . . . . 1910 - : r aAP'POrti t ra reazion e chimica e batt eri 715 108, 553 - : reazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . 1790 - : ricerca dello iodio . . . . . . . . . . . - : sign ificato dei crist alli d i ossal ato di ca l cio . 1629 -: v. a. An t isettici, Can cro , Gr a vida n za, In doluri a , Proteinuria, Ritenzione, Tirooin u ria , Tubercolosi. Urogr a fia escr etori a . . . . . . . . . . . . . . .. . 631 - - ; v. a . Reni, TUJbercolosi r en a le. 1190 Ur ologi a : a n estesi a in 1861 - : var ia . . . . . 592 Ur o-terapia: auto1103 Urticar ia : or igine - ; v. a. Idiopatie tossich e. 672 Ust i oni : fo rmazion e dei pr incipi tos sici 714 - : t rat t aim. con verde •b rillan te . . . . - · v. n.. Scottatu re. Otero : can cro infett o: terapia . . . . . . . . . . . 1912 ·- : carci noo:na del collo : oper azione r adica le . . . 1616 · -- : d iffusion e delle in fezioni al sistem a ur in a r io 422 - : .mon cone cervi ca le d a ister ectomia: m ixosarcoma . . . . . . . . . . . . . . · . . · · · · · · · · 1617 ·- preceden t em en te cesa r izza t o: rottura spon tan ea 1227, 1345 - : rot t u r a in t r a v aglio di p a r to . . . . . . . 951, 1617 - ; v. a. Cancro, Lipemi a , Ormone, Ossa , Uretriti. y

V Vacci nazion e a n t idi·f ter ica n1edian t e dose unica di 1621 tossoide preci pitat o con a llume . . . . . 548 - · - - due dosi di a natossina . . . 154 - an titubercolare : nuove disposizi oni


- XXX -

Pag~

Pag. Vaccina zion e co nt r o il t ifo ed i pa ratifi : ricerch e 1387 - · j enneriana e rea zioni allergiche del nevrasse 789 Vaccini a nti carbonchiosi . . . . . . . .. 589 Vaccini antipert ossici . . . . 1996 - : confronto fra idro- e lipo.. . 1424 - ; v . a. Sieri. Vaccinotera pia in a lcune malatt ie infettive . . . 1701, , 1743, 1781, 1818 Vagina ; v. Colpiti, Emorragie, La va nde. V agotonism o; v . Addome. Vaiolo; v. Iride, Va ccinazione j enneri a na. Valvole 1polmona ri ; v. Invecchiamento. v·aricella; V. Herpes zoster . Varici : t rattamen t o con iniezioni di sali di ch inina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62 - ; v. a . Ulcera. ,. Vecohi : stabilità colloidale del siero . . . . . . . 1855 - , Vecchiaia ; v. a . Cifosi, Invec chia m en to. 348 Veget azioni adenoidi . . . . . . . . . . . 868 Veleno di rosipo . . . . . . . . . . . . . . - - serpenti : wpiplicazioni t er a peu t ich e 312, 313, 1306 - ; v . a. Avvelenafillenti. Vena port a : t r ombosi dopo colecistectomia: di a gnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 715 - -; v. a. Pileflebite. Vene sottocutanee : fotografia infrarossa . . . . 1461 Verde-brillante ; v. Ustioni. Verde di Schweinfurt; v. Intossicazione. Veiigini; v. Leucorrea. Verruche volgari : tratta.ment o 1150 Vertigine: sint omat ologia . .. 1017 • Vescica ur.. diverticol ectomia 210 - - : litiasi nel bambino : segno della man o 1230 - - - : ri costruzione . . . . · . 1189 -- - : tera pia dello s pasmo . . . 312 - - : varia, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1908, 1910 - - - ; v. a . Calcoli, Epitelioma, Litiasi, Nervo, Prost ata, Radiumterwpia, SchiGtosomiasi , Tumori. Vescichetta bilia re e duodeno : correlazione fu nzionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1267 - - : ipercinesia nelle stenosi iu st aiva terine in complete del .coledoco . . . . . . . . 26 - - : lambliasi . . . . . . . . . 737 ·. . - - ; v . a. Cistifelle a , Ittero. Vie biliari : aJfezioni ; coproporfirinuria 347 . . . _. . . . . . . . . . . - - : ch i·ru· rg1a 1903 - - e stoonaco : rela zioni patologich e . 1095 - · - princiJpali : condizioni in cui si dilata no 1267 - - - : reflusso di su cco pancreati'CO . . . . 739 - - ; v. a. Angi ocolecistopat ie, Calcolosi, Ciati da ech inococco, F egato, F istole , Ulcer e.

Vie lacrimali : i n t erven ti . . . . . . . . . . . . . . 1072. - re51Piratorie; v. Bro n chiet t a sie, Corpi estranei, Su.p purazioni croniche ecc. - urinarie : ca lcoli . . . . . 858, - - : infezioni : autoemoter a pia 2035· - - superiori : dilatazion e . . . 1908 -- - ; v. a . P elvi r en a le, Ur et er i , U r etr a, Utero. Vi gilanza san i taria sul per sonale d egli spacci di gen eri aliment. . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Sieri e vacci ni.

104

Vino : aanarore dal punto di vista igien ico . . . . 1789 Virilismo ; v . Morbo di Cu sbing. Virus tuber col are: varia zioni biologiche . . . . . . 1543 - - ; v. a . Allerg ia, Tubercolosi. Visite medi che preventi'Ve ed assicuraz. contr o l e malattie p rof ess. . . . . . . . . Viso umano i due vol ti del - . · . . · .

-- - ; v. a. Asim metr ia. Vista; v. Cr a n io: fr attu.re, Occh io. Vitamina A e di uresi . . . . . . - - - resistenza a lle malattie . . - - ; v. a. Burr i. - C; v. Emootasi. Vitamine e t umori sp erimentali . . . . . . Vi t aminot erapia ; v. Tu·bercolosi polmon a r e. Vita sessuale; v. Pielonefriti, Sesso. - : prolungamento ; v. Igiene. Vi ticoltura; v. Uff. sanitaT1. Vitiligo : dolciu.m i n ell'e ziologja - epidemica . . . . . . . . . . Volk.mann; v. Sindrom e di -. Volvolo del cieco . . . . . . . . . . . . . . - .gast riico . . . . . - . . . . . . . . · - · · Vomito incoercibile delle gravide: terapia Vulva ; v. Difterite.

154 743

1460 794

1381

1911 259 919 1109 546

X 790 547 607

• Xant omatosis btù bi . . . Xantomi infa ntili . . . . Xeroderma pigmentoso : lesi oni ocula ri

z Zolfatai : m alattie degli organi res pirar-0ri . . . . 1108, 118?, 1501 Zo1fo; v. Piretot erapia, U lcera gastrica . 714 Zona : t r a ttaJL.ent o ~ . . . . . . . . . . . . Zoster; v. H erpes-. 672 . . Zuoohero di legno . . . . . . . . .. . . . . Zucch er o; v . a . Cardiopatie, Fruttosio, (~lucoeio.

..

..

• • •


- XXXI -

Indice alfabetico de.gli auto ri. A

P ag.

Pa g .

P a g.

670 BECilER 432 BECKERS 1813 BllDARIDA G. .. 1377 Il EGGJ D. . . 489 BELLELLI .. 1954 BENACCBIO L. 1461 B ENASSI 1624 BENCI NI B . . 1265 B ENDANDT G. 1461 B RNECKE • . . 1299 BENEDETTI P . . 907, 1461, 1900 BE NGOLEA .A . I . 1996 BBNHAMOU E. 216 B HNNI CK E . . 668 BENON R .. . 1297 BRN SAUDE . . 112, 379 BENTON R . W . . . 860 BENVENUTI M. 1343 B ENZA F. . . . 549, 589 BjRARD . . . . . . . 26, 1267 BéR~RD L. 625 B ERARD M. 511 BERG A. . 1032 BERG N. B . 466 B ERGENDAL S. 628 BtRJEL 870 BERNARD A . 26 BERNARTl E. 630 BERNARD J . 1699 BERNARD L. 780. 1143, 1543 BERNARD R. . . 140 BERNAY P. 20 BERNHARD .. 1177 BERNHARDT H . 1865 . . 747 BERTACCI N r G. B ERTEL •. 14.6 BERTRAM F . . 1263 'RER'l'RAND . . 671 . . 832 B ERTRAND G. BERTRAND L . . 660 • BP.SANCON . . 1073 BESANZO'l J. 1499 BETl'INJ D. 135 BEZANCON . . 1625 BIANCALANA L. 98 BIANCHERI A. 1786 . . 1826, 1905 BIAGI P. 570 BICR A. 1626 BIGNAMI G. 1107 BILANCIONI G. 106, 1262, 1997 BILGER F. .. . . . . . . 2034 BILLI A . • . • . . . . . 670 BINET L . . 385, 470, 1498 BINI . . . . . . . . . 1828 B IOLATO D. . . . . . . . 190!i BIONDO A. . . . . . 650, 1681 BJZARD ... 102 BIZZ4RRI A. 1426 BIZZARRINI G. 3P5 BLACKIE N . K . 1751 1787 BLANCO P. BLASUCCI . . 1862 BLA SUCCI P • . 1910 BLATT P . . 1908 BLAVIER • . 1585 ,. BLAVIER L. 1585

T. . . 689, 767 BLU M V. . . . . . . . . . . . 668 BOBDlO A . . . . . . 152', 347 BOCCHETTI F. . 226 BODUNGEN N. 1257 BoFJ MINGB.\PS • 1908 BOERGER A. . . . 1752 BOERI G. 1380, 1745, 1818, 1857 BOGUIEU . . 869 BOLAFFIO . . . . 590

Pag

1120 ASC:HA NER 1032 .A.SCI ONE Q. . 1666 ASCOLI M . . . . . . 1304, 1781 ASCOLI R . . 1910 ASSMANN H . . . . .1665 ATTILJ .. .. . 1265 ATTIMONELLI l{ . . 789 ANBOURG·LAVILLE P . 1665 AUDlBERT V . 1790 AUG'RRI G. 1502 AURAL P. 2029 AURICCBIO 1628 AURY • . 112 AYALA G. 790 A SCARELLI A.

)!. J. ABBOT W. 0 .

. • 1109 1033 ABRAMI . . . 1625 ACBARD • .. 338 ADLESBE'lG D. 1174 AFFOLTER J. 911 712 AG-OSTJNI G. AGUIRRJ; J. A . 1150 AIAZZI :MANCI NI ~1. . 549, 747 ALAJOU,\NINE rl H . • 1135 60 ALBBAU.I-FERNE l 'M . . . . 1143 AllBERTJ G. 188, 1902 ALBERTI 0. . . . ALllERT·WBJL J . 778 . . 2026 ALBOT 0 . . . . . ÀLD'BUY R. . . 270 ALESSANDRJ Il. . . . 224, 1224, 1264, 1305, 1386, 1675, 1858, 190~. 1907, 1946, 1952 ALES S A~DRIN J P . . 310, 572, 1264 818 ALFANO G. A. .. ÀLIQUÒ MAZZEJ À . 790 ALLAN BIRCB C'. 715 ALT, 4RJA G. B. . 1868 ALLEN C. M . 1138 ALLBUDY 1579 ALLODI A . 1460 1905 ALOJ V. • ALOIGJ 8. 474 A..LPERN . . . . . . 949, 1740 Mc. ALf'JNE D . 99 ALQUJBR F. . . 1142 A.LQUIBR L. • . 305 ALVAREZ W. C. 1451 AMANTEA A. 1560 AMANTEA F . 243, 407, 643, 954 AMBERG S. 673 AMBLBR 1911 ANonj R. 909 • ANDJiEOLJ G. 190 ABA01E

ANDREO'ITI

5~

A. 0. H . 'D.

1508 ANGARANO 942 ANGELERI 0. 347 ANGELI A . . 626 ANGELICl G. 587 ANGELONE L. 1994 ANITSHKOW 951 ANTONELLI G. 1227 ANTONIOLT G. M . 738 ANZIT,T.OTTJ G. 1953 APRf!,F. V . . . 671 ARBATSKAJA E. . 1111 1179 À.RCFl J . . . . ARCELIA 1180 .. . ARGENTINO A . . 746 . ARMANI L . . 1028 ARMEN ISE P . 1072 ARNULP G . . 1696 ARO~ M . . . 1061 ARRIGONJ Q. . . . . . 616, 747 A.RRlGONI R. 105 .\RSLAN X . . 1500 A.aur,,r,ANI C. 1305 ANDREWBS

.

e B~B

114 2032 BABINSKI I. 1623 BABONNlHX L. 346, 789, 1069 BACCARANI U . 1033 BACCARBDDA A. 547 BACH • • . . . 1625 BACIALLI L. 1266 BACKB&-GRoNDABB N. 552 V. . . . B ABBé M .

K. .

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455, 1010, 1095, 1294, t 736, 1824 146, 1502 BAGNARESJ G. . . 343 BAILEY L . D . 1417 BAIZB BA&GIO

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628 141 5 972 590 1267 1580 61 1146 1966 870 1107 791 1905 387 1908 151 1779 2015 632 1222 69 982 2033 149 26?. 360 1785, 1904 1423 347 1545 1112 1259 1338

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1557 BOLDYRBFF 1991 BOLISTEDT . . . . 11i BOLLINI V. . . ·. 907 BONADIES A. 24, 310, 1264, 1921 BONANNO M. A. . . . . . 856 BONANOME A. L . . . 1863, 1909 BONCO F. E. 141{) BOND L . T . . . 69 BONEZZI G. . . 547 BONHOMME R. 708 'BONINO M . . . . . 18 ~2. 1918 1909 BONNEAU R . . 1073 BONNF.T . . BONOLl L. 2022 BoNOMo V. 107 BONSDORFF 1752 E. B . W. N.

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1343 1346 BORGHETTI U. . BORSCE'\VSK.'JA W . 1229 BO.SCR ETTI M. 6, BOSCHI G. . . . 988, 1146 BOQUIBN

P. . . . BOSQUET A .

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1024 1533 1625 9-09 62 119() 1851 1109 1075 1027 494 152 1456 871 748 58,


- XXXII -

Pag.

Pag.

1912 BROOKS • • • • . • 1711 BROSTER L. R. 1134 B ROVELLI M. . 1107 BROWNE F. J. . . 1469 BRU GI G. • . . 548 BRUGGE RMANN A. 551 BRU N • • • . . . . 1109, 1230 506 BRUN R . G, . 829 BRUNEL M . . 349 BRUNELLI B •• 1777 BRUNET A . • 908 B RUNETTI F .. 1910 BRUNI C • • . 1908 BRUNI P . . . 992 BRUNNER H . . 1266 BRUNO G. 980 B STEH 0 . . BUCCIANTI • 712 • • 190 BUCCIANTI E . ·. 1852 B ucco G. .. 1469 B UCHAN G. F. • • B UCHKA A. . 100 • • 1912 BUERGER M. • • • B UFANO M. . 1948 BUFUOIR P. . . . . 865 B UONOMO LA ROSSA F. . 96 B URCSCB A. • • 1102 B ti RGER • • • • 1075 BURGER M. 1853 B URT • . • • 749 B USCAINO V. M. . . 108, 1107 B USGHBECK H. . . 709 BUSCHKE F . . . . . 1028 BUSTAMANTF. G. B. 1377 BUTf.fìR R. w. 870 B UTT E. M. . . . 793 BRONZINI

D.

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CJABALLF.RO 0ACCUR1 OAClIIN OAHEN • CAI LLAN

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866 1297 1466 910 1151 1786 1146 1347 1576 943 618 1179 990 508 1146 589 271 1789 1544 1741 1463 1944 1944 429 91 830 1462 1905 1390 1500 1780 1501

P ag.

Pag.

1856 C HIEFFJ • . . . . . . • • 1628 1733 C HIMENTI A. . . . 107, 1307 CARDI G.• .. CARDJ NA r.E G. B. .• 1027 C'HINI V. 948, 1241, 1287, 1866 CARDJ N A. . . 1501 Ù HIOFALO I. . . . 1863, 1864, CARJTO SCAMARCI O F. . . 54 1909, 1910 C ARLI NI P. . 2033 C BIRAY • • . . • . • . • 897 0ARN1ELLI P. 1500 CIIIRAY M. . . 1269, 1386, 2026 CARNOT P . . . 1024 CBIRAY-MAKCOTB • . 740 1024 (JAROLI • . . . C HIRJCO s. . . . 626 CAROSSINI G. 1954 O f:IITI G. . . . 443 • 1346 CAROZZI G. . CIII UCI Nr G. . . 951 C ARPI U. . . . . . 1821, 1900 0HI URCO G. A. 1945 CARRIÉRE G. 980 C BOPRA R . N. . . 1032 CARRO LL • • 2034 CHRIST • . . • 1230 • MAC C ARTBY 1863 C HRISTlA N H. A . . . 669 CARUSO F . . 1462 G IACCI A A. 828 • • • • CASATI E. . . 1147 CIAMPOLINI A •• . 826 CASAZZA R. . . . . . 546, 712, C IANCARELLI 8. . 1305 1071', 1107, 1744 CIARROCCBI L. . . 448 • • CASSAIGNE • • 735 C I CCBELLA T. 1617 CASSANO C. 1307 CrcERI C. • . . . . . 616, 747 CASSIF! E. . 1469 C IDDIO D . • • 1864, 1908 0ASSINIS U . 1750 CIJEVSKY . . . . . . . . 1420 CASS ITTO F . . 790 C IOFFI F. . . . . . . . . 1949 CASSTJTO A. 880, 1092, C ION I N I A. • • . • 1423, 1460 1862, 1909 0 ITELLJ 8. . . . . . 348 CASTAG NARI G. . . . . 1544 C LARK D. M . . 750 CASTAlGNE J. . . . . 144 0LAUDE H. 473 C ASTELLI A. . . • . . 24, 142 CLAVEL OH. . . . 1581 • • CASTEX M. R. . 1623 CLEf.:~ND • • . 384 0ASTIGLIONI A. . . 1140 C LEMENTI A. • . . . . 1501 CASTRONUOVO E . . 632 C LERO A. . . 190 C ATALANO G .. .. 868 O LERC V. . . . . 1911 • CATTANEO .. .. 69 C LO UZEL ED. 431 • • C ATTERINA A. 291, 1325, CLYDE • . . . 793 1326, 1954 C OBET R. . . . 1493 • 0AUCCI A . . . 1822 CocHET·FICBET .. 944 CAVALLACCI G . .. 66 . . . C OJAZZJ L . . . 1500 1581 CAVAZZI F. . .. C OLA.IANNI G. . . 24 0AVAZZUTI A. • . 590, 1426 C oLARIZI A. . . . . . 1422 CAVINA G. . . 530, 1030, 1376, C OLBI S. 1422 1614, 1825, 1826, 1904 C OLRLLA R. 1106 0AW$1'0N F. G. 914 C OLET1LA R. 1348 CAZZAMALI P. 873 C OLLART P. 60 G AZZANIGA A. . . . . 1547 0 0LLET }1. J. 1467 0ECCARELLI G. • 66, 790, 989 00LUMBA D. 1108, 1187, 1501 CELLI A. ~ . 1385 C OMATOCK • . 794 CENGlAROTTI G. B. 1890 C OMOLLI A. • . . 1500 CENTANNI E . . 1781 C ONDAM I N F. 112 CENTRA N . 712 CONFALON I ERI D • . . 1211 CERNt:ZZI A . . 739 C ONSIGLIO V. . . 1583 CERCTTI P. . 1461 Ù ONSOLI N. 65, 1501 CES.'\ B I ANCHi D. . 1783, 1944 CoNSOLJ V. . . . . 65, 1108, CESARE PIAZZA V. . 1145 1145, 1228, 1501 O~SAR l S DEMEL V. . . . 1146 C ON'IT G. . 1503 CHAB:\NIJJR . . . . . . . 1390 . C ONTURAT J .. 870 CHABROL E. . 624, 1303, 1466 C ORACHAN M . 1421 C:aAr.~IF.RS WATSON 218 C ORDARO M. 1030 C'H AMDERLAIN c. T. • . 873 C ORDlER V. . 780 • • CEAN I NA F. . . . 1617 O oRELLI F. 1387 C HAPMAN A . 28 Mc C o&MAK H. 1911 CBAPMAN E . M. . 1103 CORN IL •• . .. 1101 C HAVANNAT 1466 C ORRADETTI A. 657 0 H4Vt\ NY J. A. 1016 CORRt\DO M. 1083 • • CHENE P . . 1386 C OSSIO P . . . 1183 CHEVALLIER 1464 COSTANTINl • 305 C HEVA r.LIER P .. 1110 COSTANTINI A . • • • 988, 1462 0UIARIELLO .. 1465 C OSTANTI NI H. . . 2033 C'HIAROLANZA R. 1907, 1953 CoST4Nzr C. 1658 f1HIASSRRINI A. . 403, 603, 697, ('OSTF. . . . 1625 1226, 1902, 1903, 1904 C OSTEODAT . 2034 C BIATELLINO A. • . 988, 1500 U OTRUFA P . 1855

1180 OoTTEr 1466 • • • • C OTTET J . . 947 C OTTI L. 24 • • • • O OTTINI G. B . . 24, 547, 712 Couacoux • . 1626 C OURDONAN . . 1335 C u URMON T P. 1896 CRAIG H . R. 1180 URAIG W . . . 736 CRAINZ }' . • . 1406, 1422 ORA WFORD B. L. 391 0RlNNER P . D. 1074 C RONE N . L. 1103 C ROSM'TI L . . . 149 CROSINA U . . . 780 C RUI CKSB ANK R. 1738 CURCHJL .. 830 Ct!RRADO c. . . . 1149 CuRRIER F. P . : 1670 CURSCHMANN H. 228 CURSCHM ANN W. . . 1776 CURTILLET .. 305 CUTBBERTSON 1546 CUTTI NG W. C . • . 1546 OzAPS KI H . 550

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o 209, 1857, 1906 DAGNELIC • . 910 D'AL ESSANDRO R. 523, 1818 DALL'ACQUA V. . . . 471 DALLA ~'AVERA G • • . 1459 DALLA PAT, MA A. . 775 DALLA PALMA M . 1369 DALLA ROSA C. • 1132 DALLA TORRE G. . . 746 l)A L PRATO C. • • 535 D'AGATA

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553 D'ANGELO F. 566 950 DANICHEVSKY DANlELOPOLU D . 470 1137 DANNA J . . . . . D 'ANTONA D. . . 548, 1548 D'ANTONA L . . . 149, 589, 791 D'ANTONA S. . . 65 DANY • . . 112 D'AROS F. 1507 D'ASARO F . 1855 DAULL P. 429 112 DAVIO N. A . DAVlS D. B. 1670 1856 DR ANGELIS 131 DE A 'lTONJ V. DE B AJKAY T. . . . 857, 1997 506 DE B EAUJEt! A. J. 1572 DE B EULE F . 1893 DE BLASI A. 385 DEBRÉ R. 68 DE BR ON R. . . 56, 83 DE CANDIA S. . . 908 DE CASTRO U. D E CECCO C. . 1751 DECHAINNE J . 819 42'3 DE CRJN IS M. 1464 DE GAP.TANO L. DEGANELLO M. 988 1265, 1461 DE GIOKGI A .. 1670 DFl GIRARDER J .. D1-; G JRONCOL I F. . . . . 1910 DANDY

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Pag. R. . ... DE GUCHl'ENBERG R.

XXXIII . -

DOLFJNI G. . 988, 1074, 1107 1854 DOMAN IG E. . . . 1138 152 DOMENICBINI G. DEJEAN . . . . 1619 1146 DOMRNICBI NI P . 791 DE LA FtNA A .. 859 DEL B trONO P. . 1624 DOMINI G. . 791 DEL C ARPIO I . . . 1228 DOM INI CI G. 1460 DEr.couRT· IlERNARD 1231 DoMINICI L. 1747, 1825 f)ELEONARDl 1462 DONATELLI L. . . . . . 747 DEL G UERRA G. 751 DONATI M .. . . . . 426, 1110, DELILLE • • 1542 1825, 1857, 1903, 1904, 1906, DE LISI L . . . 1950 1907 DELITALA F. . 627 DONN1SON C. P. 899 DELL'AQUI LA A. 1307 D'ORNANO I . . . 1142 470 DELMAS 8. D OUGLAS M. D. 1190 1109 DE LO RE DOUSSET 1912 nELORF G.. 1413 DOUTH\VAITE A. H. 1696 DErJREZ L. DRAGOTTl G. . . . . 176, 222, 1585 DB LUCA A. . . . 1145, 1862 664, 698, 787, 945, 984, 1183, DBl\tANCHE L. . . . 500 1261, 1341, 1815, 1941 Ut!\1AREZ • . . . . 1866 DREYPUS G. . . ·1994 l>E ~{ENDOZA F. s. 954 DRRYP'US M. R. 585 DBMOL'P. M. J .. 830 DROUET P. L. 139 Dr. MORSJER • 261 DUCHOSAL P . 830 DE liUNTER . 951 DUFOURT .A. 1534 DE NAPOLI F. 1308, 1943 DUJARRI C DE LA RIV IÉDENECB AU D. 708 RE R. . . 386, 1780 DENlS R. . . 872 DURANTI L. 1826 DE NUNNO . 1268 DUTBOIT A. 184 DE P~BLO V. 1458 D UTRÉNIT 628 DBRUANDIKER M . 0 . 67 230 D UWAL D'ERCHIA F . . . 107, 26 8, 546, 790, 989, 1443, 1912 E DtROT M . . . 106 EBNER .. . 749 DERSCB EID G. 1776 951 E DSTROM • . . ... DE RTIBEI S 508 E GIDI G. . . . . . . 1907, 1975 DE 'RULIDER R. 112 EGUES J. 1415 DE RUDDER B . 1542 E LIA D. . .. 868 DR SANCTI S R. . . . 301, 2042 E LLIOT A. H. 620 DE SANTO D. A. . . . . 1217 990 ELLIS A. . . DE SÈZE s. . . . . . . . 1575 1106 ELLIS H . . . DESOILLE 11. . . . . 580, 1828 ELLIS R. w. B. 431 DF.SORr.HER . . . . . . 1497 F.lLMANN 1148 . . . DETrro1n L. 489, 1013, 1565 EMILE-WEI P. . 704, 792 DEVÈ F . 102 EM ILIA NI P. . . 1844 DErt J. 1033 EM MERlCH MARKOVITZ . . 188 DE VLOO 389 E NDERLE C. . . . . . 483 DtAMANTJ c. 627 ENEA D. . . . 1227, 1345 DI BENEDETTO V. 507 ENGELSTADT R. B . 1665 DI BIAGI F. 1069 EPPINGER H. . 509 DIEBL H . s. 272 ESTEPSTEJN B. DIETL K. . 1267 ·- 28 E RCKLEN'rZ E. 740 DtETL'EU H. . 1385 ERDMANN 749 DIEUUO NN~ 1542 1424 DIEZ J . 537, 538, 736 , 1892 I ERSPAMER V. ESA u· . . . . 831 DIEZ 8. . . . . . . . . . 344 E SCALAR G. . . . . . 230, 1191 DI GUGLIELMO G. . . 108, 905 E sC.\LIER 154 7 Dt MARZIO D. 1500 ESCA RRAS 1101 DI MA'lTEI E. . 1030 E U RE N R. 1148 l)J MAURO S. 1685 EVANS A . C. 1661 ntMOFF . . 671 EVANS W . . . . . . . 145, 510 DtONIGI A. 25 EVEN R. 1143 D'ISTRIA A. 746 563 EVERS A. Dt TULLIO B . 264 311 EwErJL G. DoBRANIECK r 378 DoBRZAN1Er,K1 N. 631 F DocHBz . . . 68 DOCBEZ A . R. . 302 . . ()08, 1770 FABERI M . . DODERO G. . . . . 1863, 1909 F ABRIS A . . . . . . . . . 96 6 DOERFLER H . . . . . 464 , 1957 FABRVKAND M. . . . . . . 544 D0Gr,10T-r1 G. C. 262, 1627, 1856 FACCI TOSA'l"II F. . 963, 1107 DOLCINI C. . . . . . . . 1424 DEGKWlT Z

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310 FAHR •• . . 948 FAINITA A. I. . 1109 FAIRDRAI N J. S. 1469 FALCIONI D. 1270 FALCONf! R. 1905 FALMANN 1787 FANELLJ N . G. 137 FANTHAM H. B. 1223 FANTlJS B . . . . . . 1339, 1348 FARNARIER G. . . . . . . 1895 FAS.\NO M. . . . . 1786, 1904 FAS.I AN1 G. M. . 1900 FAUQUÉ . . . . 830 FAUQUEZ .. . . 1074 FA URE· BEAULIBU 1309 FAURF.-BEAULIEU M. 829 FAVALORO G. 1108 FAVANO G. 590 FAVI A N. 1894 FAYOT . 229 ],EER • . . 761 F EILI NG A. 1938 FELS E. . 1618 FERGUS SON 1584 F ERNANDEZ F . 1849 FERNANDEZ J. 62 FERON • ... 313 FERRABOUC L. . 785 °FERRANNINI L. . . . 283, 1781 FERRARA F. 978 • FF.RRA RI A. . . . . . . 590 FRRRARI C. . . . . . . 1074 F ERRARI G. 712, 1346, 1670 FERRAR! R . 1628 FERRATA A. . . 1701, 1818, 1857 F ERRE'M'l L. . . 713, 1071, 1107 Flill'TERMANN F . . . . . . 794 FIANDACA 8. . . . . 786, 1418 F1CHERA G. 1580 FIEHRER 1464 1110 FIEBRER A. FrEscu1 A. . . . 1107, 1707 FfESSINGER . . . . . . . 1542 FIESSJNGF.R N. . . . 744, 1268 FIGARI F. . . . . 1856 F lLIPPI A.. . . . . . . . 1190 FILIPPI GABARDI E. . . . 1500 FILIPPINI A. . . . . 345, 743, 825, 863, 1223, 1301, 1382, 1541, 1663, 1786, 1955 FDLOMENI M. . 832 FINDBISEN L. . . . . . . 794 FINLAU ll N. ' . . . . . . 1660 FINOCCFJIARO AMANTIA G. . 65, 507, 1145 111 FIN STERER 2036 FINUCCI V. FIORINJ E. 937 FIORIO 0. . 542 FISCBER . . . . . . 261. 1850 FISCBER A. 105 FU•CHER I . . . 143 FISCHL V. . 1263 . 909. 1699 FLANDIN CH. 474 FLORTANI C. . 103 FODOR FOGLIANI U. 1426 FOLTZ . • . 271 FONTAI NE R.. . . . . 511, 1848 FONTANA C. • . . . . . . 1426

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G. . . . . . . . ZIMMERMANN E. . . ZING~LE M. . . . ZITO F . . . . . . Z'OCCA-NICOSIA R. . ZOLEZZI G. . . . . 1150, ZAPPALÀ

ZUCKSCB WERDT ZUFAS

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ZUMMO

0.

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M. Z URRIA G . . Z U PANTE

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1163 1743 1952 210 1148 1185 869 1303 1416 1110 348 1107 1460 1544 932 630 255 1908 349 1855 1110 592 868 1894 386


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- XXXIX -

.Affinchè i lettori possano apprezzare l'importanza dei contributi originali che vengono accolti nella Sezione Medica (periodicità mensile) del'' POLICLINICO'', riportiamo l'Indice alfabetico dei cont1·iouti stessi pubblicati nel Volume XLI (1934) : LA 1' 0RI ORIGINALI. Acromegalia. (L' -) di origine mesocefalica. - .Dott. G. Campailla. Pag. 748. Anemie (Reticolociti e-). Signi:l'.icato biologico dia.gnostico e prognostico. - Dott. A. Gualdi. Pag. 320. Batteriemie siperimentali (Sulla localizzazione dei germi nei reni a ped11ncolo l egato n el corso di -). D-0tt. N. Cirillo. Pag. 370. Bile (Ricerche sperimentali sulla azione ipoglicemizzante della -) . - Dottori D. Beggi e V. P1cas:;o, Pag. 152. Capillariscopiq, nelle cardiopatie. - Dott . P . Di Lernia. Pag. 192. CardiopatJc in scompenso con edemi (La lipemia nelle -). - Dott. A. Milella. P ag. 403. Cardiopazienti (Ricerche sulla cronassia dei muscoli e nern periferici .nei - ). Dott. Gl Borruso. Pag. 96. Cirrosi epatica (La sindrome ren a le nella -). - Dott. A. Ferrannini. Pag. 445. Colesterina-mia (Sul comportamento d ella -) dopo iniezi-0ni. d'istamina e suo impiego a lla diagnostica funz1ouale del fegato - Dottori P . Stefanutti e C. Oamp.a.na. Pag. 63.,. Demnatomiosite a focolai necrotico-su prpurativa ed osteoperiostite di origine tifosa. Dott. C. Oostanzi. Pag. 38. Distonie neuro-vegetativ~ (Stimoli farmacodinami ci e lattacidemia n elle -). - Dott. G. Ben edetti. Pag. 334. Diuretici mercuriali (A zion~ di a lcuni ormoni e dei -) sull'evoluzione del iponfo istaminico. - Dottori P . tefanutti ed E. Jantria. P ag. 573. Echinococcosi metastasica polmonare (Su di un caso di-). - Dott. V. Maccone. Pag. 600. Edema universalt discrasico. - Dott. A. Fieschi. Pagina 185. Epatopazienti (Azione dinaimico-sipecifica negli -) e ri.cambio intermedio sotto stimoli ormonici. - Prof. G. Bagnaresi e Dott. M . Politzer. Pag. 254 . Filassi (Contributo allo studio della -). - Dott. R. Rubegni. Pag. 305. Gangren a polmonare (Il trattam en to pneumotoracico della-). - Dott. G . Da l1a Torre. P ag. 157. Glicemia degli epatici {Azione dell'acido cloridrico sulla -). - Dott. A. M. Michelazzi. Pag. 78. Glicoscialia (Ricer ch e nella-) dei normali e dei diabetici. - Prof. A. Luisada. Pag. 388. Intossicazione subacuta da pioonbo (Il quadro clinico dell' -). - Prof. L. Orosetti e Dott. A. Forconi. Pag. 516. I ttero da stasi .consecu tivo a fibro-adeno-carcinoma cistico delle vie biliari. - Dott. G. Chiu cini. Pag. 685. Malattie del fegato (Le proteine d el plasm a nelle -). Dottori G. Lauzaro e C. Gullini. Pag. 701. Megaoariociti sopravviventi in vitro (Studio sulla biologia dei-). - Dottori M. Torrioli e V. Puddu. Pag. 245. Megacariociti sopravviventi in vitro (Studi sulla biologia dei. -). - Prof. M. TOO"l'ioli e Dott. M . Galeazzi. P ag. 64 7. Midollo osseo (Sulla possibilità di formazioni di cellule giganti in culture di -) sottoposte a ll'azion e di emanazione di radio. - Dottori M. Torrioli e M . Giusti. Pai;. 381. Nefropatie (Ricerch e sulle - ). Dott. C. Manzini. P ag. 121. Nervo .ottico (Atrofia secondari a del -) consecutiva a infezione carbonchiosa. - Dottori A. Ool arizi ed E. Panie..>. Pag. 290.

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Ormoni (Azione di alcu.n i -) e dei diuretici m ercuriali sull 'evoluzion e del ponio ista.minico. - Dott ori P . Stefanutti ed E. Jant r ia. Prug. 573. . Os tei~e fibrosa cistica (Paratiroi di ed - ). Prof. L. · F1cacci. Pag. 489. P a11alisi progroosiva a lungo decorso o paralisi staziona:ia (Con tributo clinico ed isto-patologico all a questione della -). - Dott. M . T.ripodi. Pag. 25. Paralitici general i (Autoemolisine a frigore nei-). Dott. G. Rabbonì. Pag. 470. Parotite epidem i ca .(Etiologia della -). Dott. F. Rocohi. P ag. 223. Plasma (Le piroteine del -) nelle malattie del fegato. - Dottori G. Lazzaro e G. Gulli ni. Pag. 701. Plasma (Ricerche sul rapporto fr a cali0io e fosfo r o n el -) . - Prof. G. Mel li e Dott. C'. Oammarella. Pag- 1. Pneumotorace (Mod:iificazion i chimico-fisich e d el sangue in seguito a-). - Dott. G. Maraigliano. Pag. 505. PoJ :iiglobuli~ da lesioni di encefalo-iipofisa.rie. - Dott. A. B aserga. Pag. 17. Reazione del Donaggio (Ricerche con la-) sull'urina e su l liquor n ella di atermia gen erale. - Dott. C. Delfini. P ag. 664. Reazfon e di Takata-Ara nel siero e liquido ascitico dei malati d i fegato. - Dott. G. La zzaro. Pag. 143. Rea:tioni di fissazione del complement o n ella tuber· colosi. - Dott. R. R o;rdorf. P ag. 721. Rifless di rprension e (J anicesky) per la localizzazione dei lobi fronta.li. - Dott. E. Zito. Pag. 736. Salasso (Di a lcuni effetti del -) sulla <lOStituzione chimica e fisico-chimica del sangue. - Dott. P . Steffanutti. Pa,g. 57. ecretina vegetale (Ricerch e cliniche sull'azione ipoglicem iz7.an te della -). - Dottori D. Beggi e L . Det tori. Pag. .463. ~in drom e di Ayerza-Arillaiga ad etiologia luetica. Dott. R. Ginoulhiac. Pag'. 276. plenomegalie e ricambio basale e su e modificazioni in seguito a tera.pie diverse ed alla splenectom ia. - Dott. A. Gualdi. P ag. 652. Succo gastrico degli ulcerosi g·astro-duodenali (Il pH nel -). - Dott . G. Selvaggi. P ag. 674. 'rifo (Gli aminoacidi nel -) . Dott. A. Va.lentini. P ag. 617 . Triptofano n el siero {Determina zione di - ). - Dott. G. Lazzaro. Pag. 565. Tubercolosi polmonare (Sull'esplorazi on e funzionale delb'aparato rc:rticolo-endotelia.le e sulla cosidetta diagnosi qualitativa della - mediante l a prova del rosso Con go). - Dott. A. Fa;bris. Pag. 417 . Ulcera gastro-duodenale (Contributo clinico-radiologico a lla cura -dell' -) con le iniezioni di benzoato di sodio. - Dott. R. Liber ti. Pag. 581. Vaccini (Studio d elle modificazioni della resistenza leucocitaria sotto l'azione dei -). - Prof. V. Serra e Dott. C. Tacchi. P.ag. 199. 1

NOTE POLEMICHE. Anemia a.plastica (Osservazioni clinich e e fis iopatologich e sop ra un caso di-). Prof. M . Lusen a. Pag. 117. RIVISTE SINTETICI-IE E ANALITICO-CRITICHE Ohinetociti. Un nuovo elemento del sangue. - Dott. H . J. Goldstein. P ag. 49. Oronassia (La-) nel $ UO s ignficato fisiologico e clinico. - p.rof. F. Giannuli. Pag. 425 .

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Affinchè i lettori possano apprezzare l'importanza dei contributi originali che vengono accolti nella Sezione Chirurgica (periodicità mensile) del '' POLICLINICO'', riportiamo l'Indice alfabetico dei contributi stessi pubblicati nel Volume XLI (1934) : MEMORIE ORIGINALI.

Aderenze ;periviscerali (Sul segno sem ei ologico di Leott a p er le - ). - Dott. F. Rabboni. Pag. 117. .Alcoòlterapia (Con t ri•buto clinico sperimen t ale sul valo1·e dell ' - ) nelle suiprpura zioni n on t uber cola ri del polmon e. - Dott . R . Grasso. P ag. 526. An emie spleni ch e (Su lle - ). Esito r emoto di splenectom ia. - Dott. A . Zagami. Pe:tig. 384. Anestesia co'l. l'etilen e <Sull' -). Dot t . F . Alieri. P ag. 384. An estesia con l'etilen e (S ull' --). Dott. F . Alieri. Pag. 1. Anestesia l ocale ( Iipergl~cem i a e cb etonuria n egli int erventi in -). - Dott. T. Calzolar i. P a g. 224. Aneu rismi dell'arteria m esenterica suiper ior e (Gli-). - Dott. C. Spampin ato. Pag. 124. .Appendice (P seudo-mixom i dell' -) . - Dott. L. Ugelli. P ag. 100. AP1pendice (Un caso di mu cocele dell'-). - Dott. C. Ta ran tin o. Pag. 206. Calcolosi della cistifellea (A proposit o della - ). Prof . B. Schiassi. P wg. 53. Callo osseo (L'influenza delle surren a li su lla formazione del -). - Dot t. G. Lucch ese. Pag. 57 9. Ca ncr o del polm one (Sulla g enesi dell a dispnea nel cor so del -). - Dott. R . Grasso. P ag. 699. Oistilfellea (Assenza ieorruplet a della - ) ed it tero « ex emotione 11 , - Dott . C. Stefa.nelli. P ag. 503. Cist irfellea (Le modificazioni a n a tomich e della -) e le va ri a zioni della flora batterica biliare nelle cole,cisto-gas tro- en.lt ero ~anastomosi. Dott. G. Scollo. P éltg. 40. E momet r ia (L ' - ) n ei f.ratturati. Dot t . G. Picardi. Pag. 453. :F'ibr o-an1gi oma della mMnmella m a sch ile. - Dott. G. De P ol. Pag. 679. F ibrom a della par et e addom ina le a n teriore Dott. E. Repetto. P ag. 564. ~,rattu1ra del collo del radio (Osservazioni sull a - ). Dott. C. Beccari. P ag. 213. Germi (Esper ienze di localizza zione elettiva di - ) in organi diversi. - Dott. G. Serr a . P ag. 76. I per a zotemie ed ipoclor emie p ost-oper atorie. Dot t . T. Cal zola r i. Pag. 157. Iperemizzazion~ (La - ) edemizzante interva llare qu ale trat tamen t o di talune infezioni. - P rof. B. Schiassi. Pag. 470. Lussa zione del 10 metacalìPO (Su di u n a r a ra -). Dot t . M. Canavero. P ag. 517. Milza e m idol :o osseo (Contr ibut o a llo studio dei rapp orti funzion a li fra - ). - Dott. G. Zappalà. Par gin a 139. Nefrotomia s enza s utura (L a - ) . - Dot t. C. Ma ltese Le Roy . P a g, 393.

Occlu sioni intest irua li (Su l comrportamento di alcuni elettroliti del sang u e nelle-). Dott . F. Ca t éltliotti. P ag. 17. Or m on e prostat ico (L'influ enza dell'-) su lla f orma zion e del callo osseo. - Dott. C. Ca l ef. Pag. 647. Osteosarc·oma pirimitivo della falan ge ungueal e del poll ice. - Do tt. G. Guerrieri D'Antona. P a g. 1 '13. P a ncr eas (Anatomia patol ogica e fisiop·a tologia d el -) n elle occlus ioni intestinali. -- Dott. C Trinchera . P a.g. 319. Pan creas accessori (I - ) e loro importanza ohiruTgica. - Dot t . L . U1gelli. Pa.g. 424 . Pneurmatosi intest inale cist iica (Un caso di - ). - Dott. R. Memmi. Prug. 408. P olmone (Studi cl ini co-statistici e sp erim entali su lle swpptuazioni del -). - Prof. M . Ascoli e Dott . R . Grasso. Pag. 289. Rene superstite (Modificazion i i stologiche e funzionali del - ) en el'V.ato dO!Po nefreotomia unil ater a le. Dott. C. Malt ese Le Roy. Pa,g. 538. Sar coma (I l - ) primit ivo dello stom aco. - Dott . R . Memmi. P ag. 307. Sclerodermia e metaibolismo del ca l cio (Cont ributo clin i co all .1 canoscenza dei ;rapporti tra-). - Dott. B. P a ggi. P ag. 371. . Sil.D!Paticectomiai peri1arterios~ alla Doppler (Rigen eréltzione della tunica avventiziale n ell a -). - Dott. E. Pal,m ier i. Pa.g. 109. Tetan ia iparat i reoipr iva (L a cu ra della - ). R icer che sp erimenta.li ::>ul compor tam en to della calcennia in segu ito a i ntrodu zione sottocu t anea di sostan ze organich e ricch e di calcio. - Dott. B. Paggi. P ag. 639. Tir oi de (Modificazioni istologiche dell a - ) dop o ovariectom ·a. - Dott. M. Prot o. Paig . 460. Toracopla st iohe (Mezzi atti a impedi·r e l a rigener a zione del periost io dopo r esezione costale nelle -). Dott . N. Di Paola. P ag. 361. TJ.' a pi a n t o :pa rat iroid eo (Contribu t o a llo st udio della cap a c ità funzion a le del -). - Dott. ~ · P aggi. P aigin,..,. 554. _../ Traumi con t u si vi (Rappor t i fra -) ed in fezioni da stafilococco e da piocian eo. - Dottor i R. Pazzagli e R. Zambelli. P ag. 28. Tubercolosi rena le (La formul a leucocitaria nella -). - Dott. N. Di P aol a . P ag. 685. Tumori delle guaine tendinee (Contributo a llo st udio e a lla con o scen za dei - ). - Dott . M. Can avero. Pag. 341. Ulcera ga strica rp enforata (Infa rto dell'intestin o comp l ica nte - ). - Dott. G. Castellano. P·ag. 175. Uret erali : sbocchi (Sulla escission e cr uenta bilatera le degli -). - Dottori N . Cir illo e L . Dettori. Pag. 248. 1ft ero gravid.:> (Rott ura srpontanea accidentale dell' - ). - Dott. M . Margottini. Pag. 191. \Tena cavia inferior e (Contribut o sperim entale al~a chir n rgia della - ). - Dot:Jt. G. Mon temartini. Pag. 593.

50 . Estero L. 60 Assumendone l'abbonamento Insieme alla Sezione Pralica, l'importo complessivo è di L. t 00 per l'Italia e di L. 150 pe l'Estero. Abbonamento annuo alla SEZIONE

CHIRURCICA : Italia L.

C. Fau coN1, Red . capo.

A. Pozzi, r esp .

Rom a. Stab . Tipo-Lit. Arman i di :rvr. C.Ourrier.


Roma, 7 Gennaio 1934: • XII

ANNO XLI ·

Num. 1

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fondato nel 1893 dai professori: e

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

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SEZIONE PRATICA

RED.t\TTORE CAPO: PROF. ..

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

Per

1~0.n..:n.o

1934.

Ai Medici Italiani, Programma è perseverare e scopo è 1nigliorare e progredire. Dobbiamo ciò oltre e più che a noi stessi ai nostri amici, abbonati e lettori che sentiamo sempre più stretti a noi in caldo consenso. ''IL POLICLINICO ,, deve la sua pr<>spera vitalità alla sua s truttura~ quale fu genialmente concepita dai suoi eminenti fondatori, una struttura che consente un incessante rinnovamento, un perfetto adatta1nento ai tempi, senza abbandonare le caratteristiche iniziali. '' IL POLICLINICO ,, intende mantenere e sviluppare l'equilibrio armonico fra le sue tre Sezioni. Esso ha il privilegio di essere l'unico periodico italiano che a mezzo della Sezione Medica e di quella Chirurgica si dirige direttamente q.i cultori delle due branche e ad un tempo a mezzo della Sezione Pratica parla alla g rande maggioranza dei medici, alle esi· genze molteplici dei quali intende sempre più corrispondere. Perciò la Sezione Pratica continuerà a dedicare buona parte delle sue colonne alle informazioni scientifico-pratiche, agli interessi sindacali, ai resoconti di congressi e accademie e Società Medico-Chirurgiche Italiane che dànno la precisa misura della fervida attività onde sono pervasi tutti i nostri centri di studio universitari e ospedalieri, mentre la parte focale sara seff1pre rappresentata dai lavori strettamente tecnici e specialmente a riferimento pratico, casistica clinica inclusa. Con ciò la Sezione Pratica manifesterà sempre più spiccato il suo carattere di periodico indispensabile ad ogni professionista, perchè vi si raccoglie quanto si riferisce ai progressi tecnici seri e sicuri in ponderato e non caotico qggiornamento; perchè ospita articoli sempre di riferimento e contenuto pratico e perchè, attraverso le .lezioni cliniche che saranno sempre p;ù numerose, fa sentire direttamente la parola dei maestri e caposcuola delle cliniche generali e specializzate e dei maggiori centri ospedalieri Italiani. Basti ricordare che nel!' anno 1933 furono pubblicate lezioni e con/erenze, oltre che da Maestri di clinica medica, chirurgica e speciale, quali Baggio, Brancati, Como/li, Di Guglielmo, Frugoni, Galdi, Gamna, Oasbarrini, leotta, Preti, Silvestrini, Taddei, anche da alcuni dei migliori medici e chirurghi primari, quali jona, Pur:cinelli. l 'abbondanza del materiale che vie11e offerto dagli AA. consente una scelta severa, per modo che vengono pubblicali soltanto lavori che hanno un valore intrinseco, un particolare interesse per il medico pratico. Rimarremo quindi aderenti alle sicure tradizioni del nostro passato, con la certezza di continuare a contribuire nell'avvenire alla coltura, elevazione e dignità scientifica, professionale e morale dei medici italiani che come cittadini sono consapevoli che il rigido com pimento di ogni dovere fino al sacri/izio è necessario alla vita, alla grandezza e alla potenza della patria, come il fascismo la vuole, e che come stu·diosi e professionisti sono lieti di prodiga re anima e mente, pensiero e sentimento per una più chiara comprensione dei morbi, per un più utile aiuto agli ammalati e per il progresso e il potenziamento della scienza e delle scuole italiane. LA REDAZIONE


<< IL POLIGL IXI C.O

2

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~ANNO

XLI, NuM. 1)

Un invito ai nostri abbonati : l'invio dell'importo di abbonamento pel 1934 e, al polizzino del VAGLIA POSTALE o dell' As· segno Bancario applicare, possibilmente, la fascetta con la quale si sono finora ricevuti i fascicoli o, quanto meno, indicare, con esattezza, il rispettivo numero di abbonamento. Ciò faciliterà all'Ufficio d'Amministrazione, la sicurezza dell'esatto accreditamento del pagamento nella niusta partita del mittente.

Sollecitare

RicorJlam3 che Il Vaglia postale va Indirizzato all 'editore LUIGI POZZI, e deve essere fatto pagabile nell'Ufficio Postale succursale diciotto, ROMA. Questo mezzo è, per la nostra Amministrazione, la via più breve per venire In possesso dell'Importo e poter passare agli Uffici di spedizione le annotazioni occorrenti ad evitare qualslasl interruzione nell'Invio del Fascicoli del " Pollcllnlco ,,. Coloro che preferiscono servirsi di assegno Bancario // quale va /atestato all'editore LU/O/ POZZI ed a lui Inviato fla Via Slst/aa N. 14 provvedano a che lo stesso, sia Circolare e quindi riscuotibile in Roma. Anche questo mezzo, ove esistono Banche è molto pratico e spiccio.

N.B. - L'importo dell'abbonamento e di quanto altro si desidera, può anche er;;sere inviato iiersaridone la somma in qualsiasi ufficio di Posta per il Conto Corrente Postale N . 1/5945 dell'Editore LUIGI POZZI - Roma. AVVERTENZA - Del Vaglia Inviato a saldo dell'abbonamento, se postale si conservi la ricevuh che rilascia l'Ufflclo di Posta; se bancario, si conservi Il rispettivo scontrino. Coloro Invece che desiderano ricevuta legale della nostra Amml nlstrazlone, debbono aumentare cent. 60 per le somme sino a L. I 00 e Lira Una per somme superiori alle L. I 00. L 1 A:rir~rrsr!?Tll AZrONR .

SOMMA·RIO. osservazioni cliniche : M. Bottaliga: Un'osGerTazione di

Appunti per il m edico pratico : DALLA PRATICA CORRENTE:

ittero epidemico (così detto i ttero catairra le) a decorso proJiungaito e co.n ascite. Guarigione. - M. D 1Amico: Brevi note su di un caso di paratifo C. Note e contributi : G. Rubinato: Sul signifi cato clinico e sul valore prognostico dell'agranulocitosi nelle in· fezioni. Sunti e rassegne : MALA'J'TIE INFETTIV.l!l: O. Miiller: L'in· fluenza. - U . Revelli: Ricer che sull'etiolo,g ia d ella scarlat tina. - SISTEMA NERVOSO: La t e r apia fisica delle malattie nerv<:>se. - I . G. Love: -v-arici aneurismatich e art eriovenooe del . cervello. - ORGANI DIGERENTI : C. Garin e P. Bevnay: Il dolore n egli ulcerosi. - C. Rosser: Su alcune nozioni pratich e di 'Proctologia . Divagazioni : Jokl e Gut tmann: Oonseguenze neuro-psi· ohiatriche del pugilato.

A. Dionigi: Gra,ve intossicazione da estratto di ta· bacco detern1inatasi per via percutanea. - CASISTICA : L e cri si dol o ro ~e e pato-biliari senza calcoli. - La sindrome di ipercinesi a vescioolare nelle Gtenosi iusta· vateriane incomplete del coledoco. - S01Pra un .c aso di epatite da. genesi probabilmente tubercolare. 'rERAPIA : Sul trattamento dell'eczema infantile. - II t ratt a.mento dell'acne. - TECNICA DI LABORATORIO : Valo· re della iTea.ziome di Saohs Witebsky (Citochol) nella diagnosi di sifilide. - SEMEIOTICA : Lo sguardo u fiero » del pappante. - MEDICINA SClEN1.'lFICA : Nuove ricerche sui parassiti malarici. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Oon· troversie 'g iuiridicbe. Nel la vita professionale : L. Siciliano: Radiologi e ginecologi. - Servizi igienico-sanjtari. - Concorsi. N omtne, ipiromo2io·n i ed onorificenze.

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Cenni bibliografici. Accademie, Società Medi che, Congressi : Accademia Lan·

cisiana di Pavia.

Ro~ a.

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Società Medi co-Ob irurgica

di

OSSERVAZIONI CLINICHE ISTITUTO DI SEMEIOTICA MEDICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA Direttore : Prof. G. BAsTIANELLI

Un'osse1·vazione di ittero epidemico (così detto ittero catarrale) a decorso pròlnn· gato e con ascite. Guarigione. Dott. MARIO 1BoTTt\.LIGA, aiuto.

Nel marzo e aprile 1933 venn ero rico,rerati 9 casi di ittero epidemico. Intendiamo co,n questa denominazione l 'ittero cosidetto catar rale (detto anch e ittero se1nplice, ittero con1une) che si · può presentare in forn1a sporaclica o in forma epiden1ica. Di questa malattia, chiam ata anche durante la guerra ittero castrense, n on si conosce l 'etiologia ed ha decorso generalmente benig·no. Tutti i casi ricoverati lasciaro1:0 l 'ospedale in 2-6 settimane, tranne uno di cui segue la storia.

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Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

Z. P ., a. 30, da Ampezzo, govern ante, residente in Roma. Nulla da rilevar e nell 'a11amnesi remota. Circa l a presenle infern1ità raccortta che sin dal 1° marzo comincjò a lamentarsi di ~essere i~appetenza, prurito e cJ1e il 10 marzo 91 accors~ di esser e diverLuta itterica e qualche giorno dopo c,on1inciò ad avvertire indolimento a volte piuttos to jnten so n ella r egione ipocondriaca destra. L 'ittero diventò g radatamen Le i11tenso: ebbe vomito, le feci scolorate. La fehbre comparve si11 dai primi giorni della inalattia attorno ai 37°,5. Solo un3 notte ebbe febbre elevata. Ingresso il 17 a1)rile 1933. t atus: rr1alata di robusta costituzio11e; abbas tanza g rassa. :B cosciente, apiretti ca. La cute e le scler e inten san1ente itteriche: colorito giall o,·erde. Polso 70 ritmico. Respiro regolare. Edemi aglj arti inferiori. Nulla a carico dei pol1 noni e del cuore . Nell 'a(ldorne i segni fisici di versamento libero peritorieale. Il fegato in alto alla 4a costa, in basso noi: si. può delimitare. La milza non è palpabile. Le urine di colore scuro. P. S. 1007 quaniità delle 24 ore 750 cc. r eaz. acida. Albumina: tracce. Zucchero : assente. .Pigme11ti biliari presenti. Urobilina assente. Nel sedin1ento l eucociti; pochi cilindri -=5ranulosi. Feci acoliche. Glicemia 1,7 %0. R. V\T. n egativa. Reazione di Van den Bergh di-


~ANNO

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SEZIONE PRATICA

retta e indiretta immediatan1en te positive. Esame di sangue: Gl. rossi 4.34.0.000. Gl. bianchi :10.800. Emoglobina 75. Indice 0,86. Polinucleari 11eutrofili 80 '}~ . Linfociti 6 %, monociti 14 %. Nei prirni due giorni di dege11za fu apirettica : al 3° giorno 38° ,3 e da allora giornalmente ebbe febbre tra 37'',6 min1ma e massima 38°,8. Vuotan1enlo del liquido addominale: Estratti cc. 2.500 di 1iqt1ido torbido di colorito giallo-verdastro. I). S. 1011. Rivalta n egativa .. Nel centrifugato poche entazje, qua:J che linfocito, più numerosi i polinuclea ti. Nel liquid o asciti co proteine totali 0,66 %; illbumina 0,35 %; globtl1ina 0,31 %; rapporto a/g 1,12. Subito dopo il vuota111c11to non si palpava dj t> lintamente il margine i11feriore del fega lo . 1\.ltezln dell 'ottusjtà del fegato in centimetri : sulla parasternale b cm., sulla emiclaveare 10 cm., sull'ascellare anteriore 12 1/ 2 cm. Le r,onciiziorLi dell 'am111alata andaro110 se1npre più aggravandosi . Nella seconda settimana di degenza (ultima di april e) ci fu delirio, agitazione, contrazione d ei muscoli d ella faccia, ritenzione di urine . Gli edemi alle gamb e e il liquido ascitico aumentarono. Von1it o biliare. Nelle feci sangue emorroidario. La diuresi tra 600 e 1200 cc. Sempre pigmenti biliari: assente l >urol,ilin a. Negativa la ricerca d ei cristalli di leucina e tirosina. L 'azoto aminico del sangue era milligr. 7,2 %. Nel pla ma le proteine totali 5,22 %. (Albun1ina 2,49 %, globuline 2, 76 %. Rapport o Albumina-globulina 0,9). Colesterinemia 0,88 %0. Le condizioni ri1nasero gravi per circa una settimana. Ne.Ila prima clecade di maggio co111in ciò il miglioramento. L'ascite e 1a febbre scomparvero. Il vomito cessò, le feci tornarono a farsi colorate; ritornò l 'appelito, n elle uri11e scompar vero i pig m enti fiiliari e con1parve l 'urobilina. 1·a1e miglioramenlo si accent11ò nella 2a e 3a. decade di maggio : il 24 1naggjo l 'esame del sangue dava 8000 leucociti. Nel plasma l e proteine totali erano o,78 %; albumina 1,94 %; globuli11a 4, 86 %; il rapporto allJt1mina-globulina 0,37. Alla fine di maggio 1e urjne erano sc11za t1robilina n è pigmenti bilinri. Comparve piuria e r1elle u.rine venne isolat(\ il b acterium -co1i. La quanlità di urine gior11aJjera sal1 da 1000-1500 a circa 3000. Ai primi di giugno il colore della pell e era ql; asi normale, le condizioni generali b11one, l 'appetito ritornato .. La malata potè abbandonare il letto. Il fegato nel suo n1argine i~feriore era palpabile subito sotto l 'arca ta cli con sistenza aun1entat a.

Dopo conosciuta l 'etiologia del morbo di "'\Veil, si potè distingu ere questo dal comune ittero infettivo o ittero catarrale . Questo durante la guerra comparve in forma epidemica in tutti gli eserciti. Bompiani e. Jovene ed altri lo studiarono sul nostro fronte distingu endo dall'ittero da spirochetosi qt1este epidem ie di ittero infettivo a etiologia ignota , ch e altri , a torto, credetterò dovessero riferirsi a form e lievi della spirochetosi ittero emorr agica . IFu n el cor so di tali epidemie che si videro casi che, iniziatisi come itteri infettivi semplici senza segni di .g ravità, qualche volta rapidamente, altre volte solo dopo a lcune setti-

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mane venivano a morte con il quadro dell 'atrofia giallo-acuta d·e l fegato. Questa indubbian1ente è stata osse rvata più spesso i1egli ultimi 15 anni. Umber riporta a questo proposito i seguenti dati statistici personali: su 33 casi di atrofia del fegato osservati dal 1903 .al 1922 , nel periodo 1903-1911 ne vide solo tre, mentre nel 1920 sette e nel 1921 undici casi. Anche Herxheimer, Se·yfarth, Eppinger, Lepel1ne ed altri affern1ano ch e negli ultimi anni ] 'atrofia gialla del fegato è stata osservata più fre-quentemente nell'Europa Centrale. Eppinger, po tè os ervare alterazioni degenerative gravi delle cellule epatiche in tre casi di ittero lieve in soldati itterici morti accidentalmente. Secondo Eppinger l'ittero infettivo sarebbe una affezione ch e colpisce sin d.a ll 'ini.zio in modo più o meno grave il parenchima epatico, quindi la possibilità di giun.gere per g radi fino alle form e più gravi di degenerazione del fegato cioè alla atrofia gialla acuta. Nelle epidemie di ittero infettivo osservate in guerra un certo numero di casi aveva esito letale con i segni dell'insufficienza epatica acuta. Merighi su 29 casi di ittero riporta un ca. .so, sezionato da Dionisi , di atrofia gialla acuta. Dionisi (riferisce Merighi) affermava di a''ere anche altre volte constatata l 'atrofia giall a acuta quale reperto di autopsia nel corso di epidemie di ittero infettivo . Bolaffi riportando reperti di autopsia di malati di ittero da spiroch ete riferisce di altri casi nei quali riscontrò il quadro anatomopatologico d·e lla -a trofia gialla del fegato durante u11a epidemia di ittero infettivo castren se. Accanto ai casi di atrofia g iallo-acuta sono state osservate altre forme cli·n iche di Atrofia epatica a decorso subacuto e subcronico. L ' esito in cirrosi del] 'atrofia giallo-acuta ad andamento sub-cronico ·e ra ben noto agli anotomopatol oghi, ma è stato interessante osservare con maggiore frequenz.a questi casi negli ultin1i tempi , ciò che h a portato ad una migliore conoscenza della forma clinica stessa e dei suoi esiti j,n guarigione o in cirrosi, o in apparente guarigione seguita da ricadute spesso letali. Clinicamente le forme ad andamento subcronico della atrofia giallo-acuta si presentano al] 'inizio per un periodo di varie settimane con l 'aspetto di un ittero semplice con li evi elevazio11i di te1nperatura, feci acolich e, feg·ato a volte Jie·vemente ingrandito; dolori diffusi a volte vivi alla reg·ione epatica. D0po questo periodo iniziale viene l 'aggravamento. l 'ittero si fa sempre più accentuato, compaiono sintomi gr.a vi di insufficienza epatica, il fegato diminuisce di volume, compare l 'ascite


cc JL POLICLINICO >'

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ch e in q ueste forme è costante; dolori accentuati all 'ipocondrio d estro; accessi febbrili; leucocitosi. Spesso tun1ore di m ilza. In tali form e a decorso protratto può avvenire la guarigione. TJ caso da noi riferito ha presentato la sintomatologia suddetta. Nel primo periodo non à possibile una distin zione dalle forme dell 'ittero infettivo ch e evol,'ono b·enignamente : solo il persistere del vomito e l 'accentu arsi dell 'ittero e d ella febbre possono far t emere l 'evolu zion e dell.a malattia verso la forma dell'atrofia gialla. La comparsa d ell 'ittero può avvenir.e dopo una settimana dall 'i11izio dei primi sintomi '(malesser e, anoressia, ·astenia, lievi rialzi ter1nici). La dolenzia a ll ' ipocondrio destro può essere molto accentuata e .a lle volte ancJ1e aver,e l 'apparenza di una colica che può a l principio far pensare a un ittero da occlu si on e; come può esserci notevole leu cocitosi (n el n ostro caso veramente forte: 30.000) e febbre , ' a diagnosi p u ò essere m e no facile. :È il caso riferito da Umber n el quale si intervenne chirurg icamente e si trovarono le vie biliari pervie. Il risultato della col ecistografia può anch e indurre in errore. Anche noi abbiamo osservato che n elle form e di ittero infettivo , rad:iog r aficamente dopo iniezio·n e di tetraiodofenolftaleina. la cistifellea non si vede: ciò è dovuto a e.a ttiva funzionalità epatica. Tale referto negativo può essere erroneamente interpretato. L 'ascite compare quando si iniziano i sintomi g ravi: si possono avere edemi n egli arti inferiori. Il l iquido ascitico presenta i caratteri del transudato, ed ·è in genere torbido . Sulla patogenesi di tale ascite Seyfartl1 ritiene ch e la proliferazione d el tessuto connettivo, sempre cresce:nte insien1e ai processi di riparazion e del parenchima ·e patico , abbia i)er effetto una distruzione di capillari portali onde stasi portale e ascite. :È anch e probabile ch e in tali casi esista un grave disturbo del ricambio id1ico come la presenza di ed emi e il rapido assorbirsi dell 'ascite con il migliorare della malattia starebbe a provare nel caso riferito. Che vi sia infatti u11a grave a lterazione nella composizione cl1imica del plasma è dimostrato dal risultato de lle analisi eseguite : il rapporto albumina g lobuline è stato sempre a l disotto dell'unità fino ~ raggiungere un valore minimo (0 ,37) per l 1mpoverimento in albumina del plasma; nè il miglioramento clinico h a influito sul comportamento del rapporto albumina-globuline; anzi il valore più basso si è avuto qu ando l e condizioni d ell 'inferma erano molto migliorate. Quale sarà l 'avvenire dell~ m .alata? Il

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comportarsi d elle protein e d el plasn1a 11a in tali ca~i un valore progr1ostico? Potrà nella malata svilupparsi la cirrosi epatica ch e, com e abbiamo visto, può essere l 'esito di tali affezioni d el feg-ato? Nelle cirrosi si trova infatti un abbassato rapporto albumina-g lobuline. Abbi.an10 rite11uto utile riferire tale caso veduto n el cor so di una epidemia di ittero infe ttivo poichè tale osservazione è almeno tra noi del tutto eccezionale. Qui in Roma, a parte i casi di ittero infettivo grave (morbo di W eil) ch e si osservavano assai frequenti n ei mesi estivi parecchi anni fa, specie tra coloro ch e prendevano bagni in alcuni tratti d el Tevere, l 'ittero infettivo ch e compare sporadicamente o in pi ccole epidemie ed è legato ad un virus sconosciuto, ha generalmente un decorso b e. n1gno. L'esperienza d ei medici qui in Roma fa ritener-e ch e in queste epidemi e di ittero infetti\ro se sono rare le forme gravi con esito leta]e sono a n éora più rare l e forme a d ecor so prolungato con esito in g uarig ione. Alcuni an·ni fa osservammo un caso rapid.a mente mortal e iniziatosi come una forma lieve di ittero infettivo e ch e circa ·venti giorni d opo la comparsa d ell 'ittero venne a morte con la sindrome de1la insuffi cienza epatica acuta. Il v·edere come nel caso n ostro un ittero presentare segni cli·n ici da far pensare ad una forma uh-acuta di atr ofia g ialla del fegato e poi guarire è un fatto che d eve essere considerato , a lm ,eno tra n oi, d el tutto eccezionale. RIASSUNTO.

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L 'A. riferisce di u11 caso di ittero infettivo a decorso grave e prolun gato ch e p~ntò il quadro dell 'atrofia gia lla sub-acuta ael fegato c linicamente guarito . Rileva a lcun.e particolàrità della sintomatologia (l 'ascite, la leucocitosi , i d olori) e d el decorso e le difficoltà diag nostiche con g li itteri da occlusione. Rileva inoltre l 'alterata composizio·n e delle proteine nel p lasma. BIBLIOGRAFIA. Vedere l 'estesa bibliografia riportata sull 'argomento nei capitoli « Ittero » (H. EPPINGER) e « Infiammazioni acute del fegato » (G. LEPHENE) nei vol. IV e V de « La Clinica Moderna » di Klemperer. Consultare : BoLAFFI. Rapporti t ra ittero infettivo spirochetico e atrofia giallo-acuta del fegato . Lo Sperimentale, IV-VI, 1920. BoMPIANI e J OVENE. Contributo allo studio dell 'itte r o epidemico t ra le t rupp e operanti. Policlinico, Sez. Pratica, 1917.


[ANNO

XLI, Nu 1\1. l ]

Contrib u lo all'anatomia patologi ca dell'itt ero infettivo epidemico ,. Pathologica, l-II-

CarADINI.

1917, vol. IX. 1

CosTA e

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R. Clinica per le Malattie Subtropicali e Tropicali DELl,1\

diretta ,lal

R.

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SEZIONE PRATICA

UNIVERSITÀ DI ROMA

en. Prof. Ar.no CASTELLANI.

Brevi note su di nn caso di paratifo C. per il dott. M. D'A1\t1co, a. islente volontario.

fluenza, casi a febbre intermittente che simulano la malaria, casi con ittero , casi con sinton1atologia setticemica (tifo simili) e casi con sintomi di entero colite. Rarissime le localizzazioni cutanee. Clinicamente la infezione può presentare varie forme come è stato n otato da pareccl1i autori e recentemen te da Giglioli il quale distingue t1na forma caratterizzata da modica febbre di lunga durata (40 e più giorni); nna forma abortiva e ambulatoria della durata di 4: o 5 giorni; infine una forma algida e fulminante progre(lien te rapidissimamente verso l'e itus. La diagnosi in base ai soli segni clinici n on è possibile farsi · tuttavia è sospettabile n ei casi di febbre irregolare piuttosto intermittente o continua con forti remissioni, insorta br u camen te e tumore di milza, in cui n on si siano dimostrati i parassiti malarici ed iù chinino non abbia avuto effetto . Va però tenuto conto della non rara coesistenza della it1fezione malarica n ello stesso individuo. In linea generale n ella diagnosi dif fere11ziale col tifo , per questo parla l'inizio lento e ubdolo , la febbre continua, un decorso divi ~i­ bile in periodi, la roseola , lo stupore , la bradicardia relati,ra ed il dicrotismo del polso. Le infezioni da paratifo A e B affronto invero C<l r:1tteri differenziali n1inori dal punto di vi. ta clinico, quindi meno apprezzabili; tuttaYia in queste si hanno più spesso sintomi notevoli a carico dell 'apparato digerente. In ogni caso sospetto l 'err1ocolt.ura specie se e eguita n ei primi giorni di malattia , usando il metodo di diluizion e del Castellani, chiarisce la diagnosi; in un periodo avanzato, mentre è più raro aver risultati positivi dall 'emocoltura, se ne h ann o con n1aggior probabilità dalla prova della siero-agglutinazio.n e. Si danno recidive n el 25 % dei casi, senza cause apprezzabili. La prognosi, a parte il criterio epidemiòlogico è subordinata alle condizioni del soggetto. La terapia non può esser e ch e sintomatica e dietetica. Dal punto di vista della profilassi non bisogna din1enticare che si ha un valido aiuto nella vaccinazione, e va ricordato a questo proposito come durante la guerra in vista di casi n1ortali di paratifo C Castellani ag·giunse al vaccino p,oli,·alente TAB un ceppo di paratifo C costituendo il vaccino TABC ch e si dimostrò di grandissimo valore profilattico. Credo opportuno riportare un caso occorso nella Nostra Clinica. Il malato giun se a n oi in epoca av~uzata di I

l . a co110 cenza clinica e batteriologica del paratifo e rimonta al 1908, epoca in cui a L\01na Carducci descrisse il primo caso. Durante la auerra europe~ e subito dopo altri ca i ne ve11nero descritti in diver e parti del i11011do, principal111ente n ella zona Balcanica da llir cl1feld , il quale fece uno studio completo de] n1icrorganismo. Il carattere cosmopolita del! 'affezione è confern1ato poi dalle epidemie di Russia (1921- 23), di umatra (1927) e del Congo Belga (1930). Recentemente Giglioli ha comu.n icato parecchi ca:si della Guiana in glese, ove l 'affezion e è endemica e lo stesso si avvera nei riguardi della Columbia Occidentale secondo le osservazioni di Pampana. Si è da poco ricl1iamata l '&tten zione (Tenbroeck) sul fatto che le infezioni da paratifo C negli ultimi anni se1nbrano essersi fatte più frequenti. Ed è per questo , e per il carattere cosmopolita della infezione, dai diversi autori considerata di una certa gravità, ch e la sua conoscenza viene ad ass11mere notevole in1portanza. Il modo di infezione non è con certezza sta bilito; per lo più l 'inizio è brusco e cosi anch e la fin e della malattia. Il primo sintomo è la febbre, ch e spesso ·è 1'unico segno di n1alattia, di rado precedt1ta da brivido . La febbre è conti.n ua irregolare, ma in questa irregolarità ;lredomina la intermittenza, ovvero si hanno delle forti r emissioni . Durante il corso di essa non è possibile distinguere fasi particolari. Caratteri ti ca è la integrità del sen sorio. La milza è di solito m odicamente ingrossata e molle. In ordine di frequenza si riscontrano casi con localizzazioni polmonari, che per analogie sintomatich e furono talora scambiati per in-


« IL POLICLINICO »

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n1alattia ·e mentre la emocoltur.a, la coltura dalle feci e dal secreto duodenale ripetutamente dettero esito negativo , la prova della siero-ag·glutinazione eseguita più volte e con più ceppì di paratifo e e con risu ltati notevoli ogni volta, .ci dette n1odo di confermare la diagnosi clinica. .. F., di anni 16, da Can11liglia d 'Orcia, r esi' tente a Roma, vei:ditore di frutta e<l erbaggi. Entra in clinica il 7-I~l-1933. Negativo il gentiliz.:o; ebbe r osal ia in tenera età, tre anni fa polmonii ~ franca. D 'allora è stato se11l.pre bene. Circa d or:ici gior11i prima di entrare in Clinica ha corr1inciato ad avere t emperalura febbrile senza altri disturbi notevoli . La febbre pur esse11do co:1tinua nei giorni seguenti ha 111ostr alo delle elevr.lioni serotine fino a 38°5-39 con remissioni al matt'.no fino a 37°,.S. Non tosse, non cefalea, non br.i·1idi, non sudori, no11 vo1nito, t Xli

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Nelle feci uova di ascaridi. Le prove di ~iero-ag·glutinazio11e escg11ite sui germi d el tifo, paratjfo A e paratifo B, melitense e p ara1nelitense dànno esito n egati\ o. Si esegue allora detta prova nei riguardi di un ceppo di paratifo C (d ell 'I stituto Ross di Londra) co11 il B. Asiatic us Im111o])ilis (Castellani) e con un ceppo di B. Colwnùcnsis (Castellani) e si hanno i segu en ti ris nltati: Siero-agglutinazione verso il paratifo C: positiva fino al titolo 11.800; Siero-agglutinazjone Yerso l 'Asiaticus: positiva fino al ti Lolo l / 400; Siero-aggi utinazione Yerso il Columbensis: negativa . Con la prova di sa lurazione delle agglut inine del Casli~lJani si definì allora l 'aggluli11azione del paratifo C co1ne specifj ca e quella rlP-11 'Asiaticu s come agglutinazione cli gruppo. Fu poi aggiato il potere nggJu ljnante del siero 8

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n essun dolore, alvo e minzior1i regol ari ; in somma ness\1n 1ltro segno cli nlalatlia che una feb])re continua fortemente remittenle. In tali con<lizior_i entra in Clinica, presun1ibilmente in XII g·iornata di malatti a . E. O. Condizioni generali buone, sen sorio integro, facies congesta, assenza di esanten1i; adenopatie epitrocleari e delle altre s tazioni gangliari. Lingua patinosa e u1nida, null 'allro di notevole nel cavo orale. Itto cardiaco evid ente; il primo tono è impuro su tutti i focolai. Addome trattabile ed indolente. Nelle inspirazioni si palpa il polo ir1fcriore d ella n1llza molle al di so tto ciell 'arco costale. Alle ore 12 : temp. 37° ,8, polso 80, respiro 16. Pressione vascolare : Mx 125, Mn 75 al Reckling l1ausen. Urine: nulla di notevole al! 'esame chimico e 111icroscopico, sol o una d eùole diazo-reazione di EluJicl1. Esame del sangue: globuli rossi 4.870.000; gl. ùia11cl1i 7190; Hb. 92; neutrofili 63; eosinofili 2; linfoci ti 26 ;_ monociti 9.

verso al lri ceppi rli paralifo C ced utjci g~men­ te dall 'Istituto di Ig·iene della R. U11iYersità ottenendo i seguenli risultati: Ceppo Orianembt1rg: agg·lutinazione p1_ .,. . t1va fino a titolo di 1/800. Ceppo Thompson: agg·Jutinazione positiva fino a titolo di 1/400. Ceppo Virchow: agglu linazior1e positiva fino a titolo di 1 / 800. Ceppo E. l\.. : agglutinazione positiva fino a titolo di 1/400. Ceppo Glasser Vold.: agglutinazione positiva fin o a titolo di 1/800. Ceppo Sahli Mustafa: agglutinazione positiYa fino a titolo di 1/400. Ceppo Hirchfeld: agglutinazio11e positiva fino a Li lolo di 1/ 800. Ceppo Card u cci: aggl t1tinazione positiva fino a titolo di 1/ 800. Degno di nota un fenomeno osservato nel nos tro paziente, e cioè una relativa bradicardia che si è mantenuta durante tutto il corso della febbre. E ques to sintoma, raro nel paratifo C, piuttosto caratteristico d el tifo, sulle prime ci fece


(ANNO XLI , NUl\1.

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SEZIONE PRATICA

pen sare che si avesse a ch e fare con t1na infezione da B. di Eberth. Il 2-IV-33 il paz. era apircttico e dopo alcuni g iorni veniva dimesso . Prima di lasciare la Clinica fu risaggia lo il potere agglutinante d el sier o con r isultati identici ai precedenti . La cura pratica ta n el n os lro paz. fu di et etica e si11tomalica; si trattava p eral tro di un caso leggero sen za parti colari localizzazioni .

<: irea la diagno ,i po sian10 dire ch e f tl fa lla ver o, tilla base di l1na ·iero-agglutinazione, la cn1ocoltL11Tt csse11do riu cita n egativa, come J)erò poteva uppors i data l 'epoca avanzala di 111alatlia, n1a d'altra parte trattava i di icro-ag<"r}t1linazionc a titolo ele' alo. Dal l)Un to di vi.. ta clinico io credo si ave "' ero ele111enli proba tivi per una diagnosi di sospetto per lo n1eno; i trattaYa infatti di una a ffezione iniziata i con febbre insorta bruscamente, enza brivido, mante11utasi continua con forti ren1is ·ioni per parecchi g iorni (v . g rafica) senza 11e~~un altro segno di n1alattia ch e un modico tun1or di J11ilza. Si trattava di uno di quei casi cle .. critti tli paratifo caratteri zzati dal fatto cl1e se il }Jaziente n o11 avesse la febbre n on si accorgerebbe di essere nlalato. Va qui ricordato con1e nlo lte volte il m edico .. i trovi in presenza di casi simili e ch e di rado sospetti la ' rera cau sa del m ale, es endo la mente di o1ito più portata a vedere le cose di :cmplice e comune con oscen za; la diagn osi cl1e in tali ca i vien e fatta gen er almente è quella di febbre intestinale, e simili. Jn altri casi di dubbio diagn ostico si fa spe. o, richiesta aJ laboratorio di una Widal per 1,ifo e Paratifi A e B e si dimentica ch e esiste un Para tifo C cl1e d eve riten ersi assai più frequc11te ch e n o·n si cr eda. Ne viene di coneguen za ch e la frequen za maggiore con cui })are si sia riscontrata questa a ffezione negli ultimi tempi vada a ttribuita in parte anche alla frequenza maggiore con cui es a è stata diagno.,. tica ta. i:.-

Io. On a special M elliod f or t h e detection of typhoid in the blood. Zentr. f . Bakt., Bd. XXXI , n . 10, 1902.

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NOTE E CONTRIBUTI Ja DIVISIONE MEDICA DELL ' OSPEDALE DI

e

RIASSUNTO

L 'A. descrive un caso di Paratifo C e richia1

n1a l attenz jone sulla importanza della conoscenza di tale a ffezione e sulla importanza ch e ]) UÒ assum ere la sier o-agglutinazione a scopo diagnostico . BIBLIOGRAFIA. BAINBRIDG E. CAPP ELLIN r.

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CIVIL E

TREVI S O.

8111 significato clinico e sul valore pro-

gnostico dell'agranulocitosi nelle infe: •

ZIOlll •

Prof. dott . GIOVANNI RuBIN.-\TO, medico pri111ario. Le a lterazioni della crasi sanguigna, che si osser vano n elle r11alattie infettive sono così variabili a seconda dei germi e dei loro prodotti tossici, ch e vanno agendo direttamente sul san gu e o sugli organi emopoietici, deter minando m odifi cazioni e per ,q ualità e per quantità sug·li el em enti circolanti, che non vi è giorno ch e n on ci ·i ponga il quesito , se dallo studio di esse si possa arguire su lla qualità e g ravità dell 'infezion e e ull 'identificazione del germe , ch e l 'ha prodotta. Sfortunatamente il medesimo germe non porta empre le stesse m odifi cazioni sanguigne , com e lo st esso virus , colpendo il rr1edesin1 0 or O'anismo , non provoca le stesse lesioni, 111a queste varian o a seconda della sua virulenza ed a seconda delle speciali condizioni , in cui si trova il soggetto colpito. Vi è un gruppo di m .alattie infettive o tosich e .ch e sieno , ch e ha , com e specifi ca caratteristica, quella di ledere profondamente l tinLima struttura degli organi emopoietici e specialmente quella del n1idollo osseo, sia eccitan do, sia alterando , s ~a infine necrosando gli elem enti costitutivi del tessuto in modo da J)rovocare la com parsa n el sangue di corpu...coli pre formati, in1maturi, a lter::t ti od anor-


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IL POLICLI NI CO

mali od in misura assai magg iore o n1inore de l norn1ale: alterazioni insomma così profonde n ella crasi sanguigna e talora così caratteristich e e peculiari per ogni sin golo quadro , da b en differenziarle fra loro, così ad es. le leucen1ie, le diatesi en1orragicb e, le policite. inie, ecc. Accanlo a queste , vi sono infezioni , ch e provocano alterazioni non su tutti gli elementi del sangue, ma su qualch e singola pàrte; se sul g lobulo rosso, alterandone la resistenza, vi sta~ biliscono uno stato di anemia più o meno a ccentuato; se sulla piastrina o sull 'elemento primordiale di questa, diminuendone· il numero, vi creano una facilità alle emorragie; se, fin almente, sul leu cocita granuloso, ostacol~nd o il suo passaggio n el torrente circolatorio , diminuiscono la difesa organica contro la stessa infezione: ed è appunto su questa ultima em ergenza , provocata , in special modo , da certe localizzazioni uloerose delle tonsille e del faringe ch e fu richiamata l 'a ttenzione i11 qu est'ultimo decennio da numerosi osservatori, che intendo di. portare il mio contributo n e1l 'inter e'"' e del medi co pratico. È ben noto ch e n elle malatti e infettive, per azion e dei veleni batterici sui centri vasomotori , vie·n e provocata, in certi di stretti v~co­ lari , una vasodilatazion e ed una consegu ente tasi r elativa , ch e facilita la diapedesi: lo stravaso cioè dei leu cociti n el focolai.o morboso. Qui poi Ja chemiotassi attiva dirige que ti elementi del sangue verso il focolaio i11fi a 11 1n1atorio: m ettendo così in contatto i fa gociti coi germi infettivi . Per m eo-lio facilitare questo compito di difesa il midollo osseo vi coopera con un aumento della propria ordinaria attività, provocando quella benefica leu cocitosi, ch e accresce il numero degli elem enti jn grado di stravasare e di concorrere alla lotta. on tutti p·erò gli elem enti bian chi del sang ue vi concorrono in egual misura; quelli , a cui i attrib·u isce la massima azione , sono gli elementi. o-ranulosi: a que ti è in . peci.al modo a ffidata la lotta p er la difesa dell 'organismo in preda all 'infezione. Ma contro questo b en efico n1eccanism0 di difesa agisce l 'azion e patogena di certe in.fezioni, il cui virus pare colpisca e distrugga, cli preferenza , il leu cocita g ranuloso, com e, per altre infezioni l 'azion e tossica colpisce altri elem enti del sanvu e, diminuendo cosi i })Oteri cli difesa dell 'or ganismo e quindi aggravando note,-o]m ente il decor so e portando all 'esito letale. Il n1eccanismo di azione di tutti questi processi infettivi si svolge o direttam ente sull 'ele1

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m,ento sanguigno circolante ovvero agisce sul suo centro di produzione: il midollo osseo; per cui, alla sua volta, l 'alterazione può istituirsi su una parte o su tutti i suoi tessuti costitutivi, di conseguenza avremo diversi quadri morbo i , in cui prevarrà l 'a11emia, o la leucopenja o la p iastrinopenia o la policitemia seconda d·el si lema magg·iormente od unica• inente colpito. E ch e il meccanismo di azione patogena in que te diver se contingenze debba attribuirsi più ch e ai germi alle loro tossine lo si può dedurre da fatti a11aloghi avverantisi per intossicazio11e da variate sos tanze , c ome l 'ar senico, il- b enzolo, il bismuto e dalle emanazioni di raggi X, di Torio e di Radio. Non è scarso il numero degli autori che vuole far con correr·e alla produzione di tali lesioni uno stato precedente del n1idollo osseo , che lo r ender ebbe costituzionaln1ente più recetti,ro all 'azione di questi speciali tossici o per una sua particolare disposizione ovvero p er jncompleto sviluppo di uno o di più tessuti , che lo compong·on o : a'1verreb b e nel midollo osseo quello stesso cl1e vediamo svolgersi negli ap1)arati endocrini così b en e espresso dal Pende com e « dia tesi glandolare ». Così noi osserviamo dei quadri ematologici assai differenti n elle diver e infezioni; in alcune l'aumento , in altre la scar sezza dei singoli elen1enti m orfologi ci del sangue, quasi a denotare cl1e taluni veleni , a seconda della dose e della qualità , ab·b iano a stimolare il corrispondente tessuto morfogenico, altri abbiano, invece ad arrestarne la produzione con un 'azione siderante. L'osservazione clinica è favorevole a questa interpretazione, essendo b·en nota la leucopenia dell 'infezione(\ifoide, della febbre ondulante e di altre i ~ioni, mentre nell e form e settich e e nella pneumonite è quasi sempre p resente un cer-to g rado di leu cocitosi; modificazioni ·d el numero dei leucociti n el sant,r ue, che importanza notevole possono avere n ella diagnosi e nella prognosi di m0Jtissin1e malattie. Ma oltre i fatti clinici vi sono anche f; ·tti sperimentali, ch e s 'accordano con questa t e0ria: cosi nella Clinica del Murri, assieme al collega Masetti (I ), introducendo , in una tre nti11a di conigli , del sangue e dei g ermi, isolati da individui leucemioi , potemmo ottenere una stimolazione ora più, ora meno intensa del rni dollo osseo, provocando così la comparsa j n circolo di elen1 enti bianchi norrr1a·li in assa i 1

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(l ) l\1ASETTI e RuBINAT O. Etiologia e patogenes; della leu cemia. Boll . Scienze ~1ediche, Bologna,

1905.


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SEZIONE PRATICA

maggior numero che di norma e spesso an cora di elementi, che, d 'ordinario non si trovan o n el sangue : cioè di mielociti, di · 1info ed eritroblasti, a seconda ch e si trattava di sangue proveniente da un leucemico o da un I in foemico : e pressione di un processo iperplastico del n1idollo osseo, per cui tali elem en!i entravano in circolo per la via dei vasi sa11g11igni, com e potemmo rilevare n ei numer osi pre·· parati del tessuto midollar e degli animali ir oculati , trasformato, in alcuni punti, in u 1 .a1 nm asso di mielociti o di linfociti, addossati gJi uni aaJi altr i, senza appar ente traccia di te sut o di ostegno e con la pr e enza in qu e ti luoahi di vasi sangui gni a pareti esilissirnr , qua_i ridotte al olo e11dotelio , dove esi levano delle em orragie ed il an gue dilagava tra . gli ele1nenti m ononuclea ti g randi rotondi e dove non di r.ar o si osserva,ra l 'invasione di que ti elementi entro i vasi anguigni dilacerati. O ervammo ancora cl1e 1'in fezion e, :tJrovocala nell 'animale, era tanto più grave qu anto, coll 'aum ento dei leucociti, il nl1m ero dei granulociti era più carso. In correlazione a que t 'ultin10 fatto peri1nen tale potemmo ri1 evar e fin o da allor a in malati della stessa Clinica , da noi eguiti con numerose ricer ch e em atologich e, affetti da svariatissime forme d 'infezione, specialmente ìn etticemie, il prevaler e in quelli a decorso beni gno sia di una elevata percentuale di leucociti granulosi, sia della corr1parsa in circolo dì cellule eosinofili e di ma tzellen ; mentre coJla m ancanza di queste ultim e ed il prevalere dei linfociti rilevamm o invece n otevole gravità nel decorso dell'infezione. Dalle n11merose osser vazioni clinich e, e eguite per circa un ventennio sulle più svariate forn1e d 'infezion e in mal.ati di questo ospedale, non possiamo ch e m aggior mente confermarci in questo con cetto, ch e vien e pure ribadito dalle stesse osservazionj dello Schultz (2). Questo autore descris e un 'affe :ion e, prevalente nel sesso femminil e, caratterizzata precipuamente da una leucopenia di altissi1110 grado, con la scomparsa quasi totale dei leucociti n eutrofili, eosinofili e mastzellen a decorso acutissimo, con febbre e con ulcer az ioni gangren ose o necrotich e sulle tonsille, sul velo pendolo , sui :pilastri e sul faringe specialm en te, per cui in seguii to fu denomin ato an ch e Angina agranulocitica; tale m alattia ebbe un lun go ·seguito . Le ri cerch e batteriologich e, c,ondotte allo copo di poter identificare un germe specifico, hanno m esso in luce nulla di costante. Si son trovati: è ver o, sulle psell1

(2J

ScH U LTZ .

Deutscl1 . Med . V\Tocl1 ., 1922.

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dom embrane e sull 'essudato delle ulcerazioni degli streptocochi, degli stafilococchi e degli' 1Jneumococcl1i e degli a ltri germi , m a per nulla car atteristici; a11che le spirochete e gli spirilli furon o spesso ricer cati , ma con esito negativo. E mentre i germi più differenti furono trovati nei casi, in cui la cultura diede esito positi, 0, il r eperto ematologico segnò costanlem ente, od asai spesso aJme110 , la presen za dell ·ag ranulocitosi, a cui si attribuì subito giustam e·n te un grande valore diagnostico. La fi siopatologia dell 'affezione è an.cora molto oscura ; per alcuni autori le ulcerazioni alla gola n on sarebbero ch e una conseguenza della malattia , il testimonio della minore resitenza dell'organism o alle più banali infezior1i · l 'a sen za d·ei leucociti granulosi permetterebbe alla flor a batterica delle ml1cose di .attentare alla integrità dei tes ·uti sottoposti . Secondo David la leucopenia sarebbe dovuta ad una specie di ch en1iotassi n·e gativa, che impedisce alle cellule granulo e di uscire tlal midollo; per altri sarebbe una m alattja primitiva del midollo osseo, una carenza di questo a produrre leucociti granulosi (Turk) per una malforinazion e congenita; per alt ri , infine, si tratterebbe di una infezion e particolare capace di produrre una tossina siderante sul sistema 1nielobla tico del midollo osseo. Ma il quadro no ografico unitario costruito da Scl1ultz è tato· sco so dalle osservazioni di questi ultimi anni . Così si è visto ch e la dizione ste a di angina agranulocitica non è troppo felice, per cl1è le ulcer azioni , cl1e si accompagnano alla agranulocitosi, n on sem pre si riscontrano a lla gola, m a si posson o osservare in altre parti del corpo, inoltre si sono verificati casi, e n on pochi, anche nel sesso m aschile; e colla agranulocitosi si osse rvano anch e em orragie ed an emia più o meno profonda; neanche l 'esito è costantem ente fatale, perch è in qualch e caso pt1ò dar esito a guarigione. Quadri con leu copenia .ag·ranulocitica si p o~ ­ sono o servare in differenti malattie : nelle setticemie, nel tifo , nella grippe, n egli orecchioni, nel morbo di Banti, ecc. in malati trattati coi raggi X, col radiun1 , col be11zolo, col sal' rarsan. Il quadro nosogr afi co dell 'agranulocitosi, dioe il iF rugoni (3), si è andato sem pre più sfumando, trasformandosi ormai in un sintoma, ch e accompagna svariate m alattie; alcuni clinici vorrebbero an cora tenere distin ta l'ag ranulocitosi di Schnltz, pur facendo luogo ad una mag gior largh ezza di sintomi, dalle agranulocitosi sintomatich e. Il fondam ento co1

(3' 1931.

Fnuco~I.

Le:ion e clinica. Policlinico , n . 48,


« JL POLICLINICO >l

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n111ne , ·- scrive il geniale Clinico di Ron1a, è forse una latente m eiopragia del sistema granulocitico, meiopragia, che infezioni intercorrenti di varia natura possono mettere in evidenza. La comparsa dell'agranulocitosi impTime un andamento · grave alla malattia e le lesioni prend0no un tipo rapidamente necrotico appu,n to per la mancanza della difesa leucocitaria ed i focolai necrotici divengono, a loro volta , punto di parten za di sostan ze mielotossicl1e, concorrenti .ad aggravare minacciosamente il decorso. A rafforzarci nei concetti sopraesposti e ad indirizzarci sulla valutazione d·ell 'importanza clinica e prognostica della agranulocitosi concorse l 'osservazio·n e di molti malati , fra i quali ci piace riferire quella dei seguenti: '

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I. - M. Augusta, da Col $. Mar, tino, di,. 15 anni; ha genitori e sette fratelli viventi e 'sani ed ha goduto sempre ottima salute, pare 11on abbia sofferto ne1nn1eno le inalattie del1'irtfan~ia. È malata da un n1ese circa, da quando cioè h,a cominciato ad avvertir e d el 111ale alla gola con tumefazio11e delle tonsille e con l 'ingrossamento alle glandole linfa tich e sottomascellari, che suppurarono. Ebbe febbre, n ei pri1ni giorni, molto elevata: non precedu La d a brivido, ma accompagnata da .chiazzette rossastre sulla pelle degli arti inferiori e da una progressiva accentuata ane1nia, che ir11pressionò assai i familiari per cui la fecero visitare da parecchi medici , ottenendo svariat e iiiter1n·etazioni sull 'origine del male; ricorse an che al · nostro ambulatorio ed in ·c ondizioni così . gr avi. da doverla accogliere d 'urgenza. L 'esame eseguito al momento del suo ingresso rilevava oltre un profondo stato di pallore della pelle e delle rnucose visibili, ingrossamento delle tonsil1 e e delle glandole sottomascellari, modica tum~fazione di tutti i pacchi glandolari . del collo , assolutamente indolenti e mobili, dell 'ascella e dell'inguine. La milza assai ingrandita, un po ' aumentato di volume anche il fegato; segni manife~ti , ~i stasi alle b asi d ei polmoni, con 36 atti respiratori. Cuore nei limiti n ormali, evidente l 'itto ·ci.ella punta~ ·pols.o assai piccolo e molle di 156 battute. · A'd dome · n è tumido,, nè dolente; sulla pelle degli arti. inferiori e del tronco si osservano delle maochiette rossastre, con alone emorragico nel centro . Temperatura di 38°,2; vomito e diarrea insistenti: Viene praticata la trasfusione di 250 c'o.' di sangue, preso da individu o giovane dello ·stesso' gruppo. La ragazza sopravvisse tre giorni; la temperatura dopo una · breve r emissione il pri1no . giorno11 rimase quasi sempre al di sopra d ei 38°,5, anc4e la disp·n ea attenuatasi dopo i1 suo 'ingresso, riprese con maggior intensità il secondo giorno, accompagnata da cianosi ed edemi alle ,es tremità e spiccata ipofonesi alle b asi dei pçlrrtqn.i ed epistassi. . L 'esame delJe feci diJl1..ostr,ò la presenza di san· gu e ed assenza di parassiti, dì uova e di qualsiasi altro ··elemento d egno di menzione. Diuresi assai scarsa, cc1n tracce di albumina e spiccata reazione clell '_~robilina nell 'urina, nulla nel suo sediment o, all 'infuori di qualch e eritrocita. L 'esaOssEI.lVAZIONE

l.i\NNO

XLI,

Nu~1.

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1ne del sangq.e diede il seguente r eperto: gl. r _

1 ..800. ~00; gl. b. 38.400·; E. 15; R. 1/50; V. G. 0,83 ~ p1 astr1ne 120.000 per mc. Ematie assai pallide con spiccat a anisocitosi e poichilocitosi, non molto a-bbon?anti quelle che presentano reticolo · granulo-f1lamer1toso nel protoplas1na. Piastrine scarse, ipertrofiche con centrosoma ben colorato. Polinucleati neutrofili 7,50 %; mononucleati 6 %; linfociti 86 %; forme di passaggio 0,50 %. Assenza cli eosinofili, mastzellen, mielociti e G. R. N. " La cultura del sangue rimase sterile. La diagnosi necrosCOJJica dettata dal settore dott ~ Bortolozzi rilevò : Pneumonite totale destra e lobare inferiore sinistra (in fase di epatizzazione ~ossa); tumefazione d ei reni e del fegato; milza ingr ossata con capsula liscia e con follicoli ben evidenti. Midollo osseo nella diafisi femorale di color rosso , congesto ed assai n1olle. Tonsillite necrot1co-ulcerosa sinistra, emorrag"ie puntiformi sottopleuriche, sottoepicardiche e sottoendocardich.e.. Diffusa polimicroadenia. Esarne istolo·g ico: 1nilza co11 zone di intensa iperplasia del tessuto linfatico, dove è scomparsa la struttura follicolare, i vasi so.n o abbastanza nun1erosi con pareti sottili, m.olti neoformati. Nelle cellule della polpa prevalgono le linfoidi , n o11 si rilevano in n essun punto polinucleati neutrofili. Analogo r eperto pres~n t ano le ljnfoglandole, prelevate in diversi pun· t1. del cadavere, colla sola differenza che è possibile vedere, oltr3 a gra11de numer o di linfociti e gr ossi inononucleati, ancl1e qualcl1e cellul'a plasn1a tica e rarissimi i1euirofili. Nel midollo osseo delle ossa lunghe si notano abb ondantissimi linfociti, scarsi mielociti , rare cellule plasmatiche, non nt1merosi megacariociti, rarissimi neutrofili . .Nel fegat o e nei r eni si nota· i11fil trazion e linfocitaria sparsa ed a focol aio; nel rene, sotto la capsula, sono b en evide11ti grossi nodi linfocitari in~ltr anti tutti gli ele1nenti renali, nel fegato detti nocluli prevalgo110 negli spazi portobiliari,. a.ove. in qualche P·U nto assun1ono vaste prOJJOrz1on1 .

OssERVAZIONE II. - B. Giovan11a, di anni 65, da Maserada; nata' da genitori longevi, ha sette figli vive11ti e sani, ha sofferto una polmonite trenta anni fa; godette di poi ottin1a salute - fi~:a 20 giorni fa, quando cominciò ad avvertir,~lori alla gola ed alle regioni parotidee, con febbre piu ttosto · elevata, precedu La da })rivido per cui fu costretta a mettersi a letto. Il medico che la visitava qualche giorno dopo, · risco11trava una ade11ite cervicale bilaterale. Co1nparvero nei giorni su ccessivi diarrea assai insis tente ed un dolore alla regione retroaurico]are sinistra, dove andò n1anifestandosi una glandoletta, che si ingrossò· assai rapidame11te; aumentando la temperatura ed i dolori alla gola, fu dal proprio medico coI).sigliata ad entrare in ospedale . Esanie . obbiettivo del giorno seguente al suo ingresso. Di costiLuzione normale, con masse muscolari flaccide e scarso pannicolo adiposo; pelle· e mucose visibili assai pallide, glandole ascellari,. cervicali· ed inguinali ingrossate ; temperatura del corpo 38° ,6, accusa un profor1do senso di d ebolezza. Nell 'ambj Lo p ol111on are si ascoltano rantoli' u1nidi sparsi quasi ovunque, con u.n a zona di so11orità r1ella region e ascellare destra, dove anche il su ono p olmo,n are è più alto e s1norzato; attj. respiratori 24 al minuto . L 'aia cardiaca è alquanto j n grandita, vi si ascol la un soffio sistolico dolce , . 7

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l oni assai deboli; il polso è piccolo, vuoto della freque11za di 88 b. Fegato 11ei limiti normali, la i11ilza deborda notevolmente dall'arcata costale. Esame del sangue: Gl . r. 3.400.000; Gl. b. 85.000 ; E. 45; R. 1 :230; 'i. gl. O,où. Piastrine scarse e d isseminate. Scarse ematie con granulazioni ba~ofile, pallide e di dian1etro disuguale. JJoJimorfcnucleali n eulrofili 4,2 %; linfociti 85 %; rnono1tuc1eali 4,2 %; forrue in distruzione 3,4 %; assenza di mastzellen, eosinofili e di mielociti , qualche rarissin10 eri troblasta. Esame delle urine: quanlilà 1GOO; P. . 1011; tracce di albumina, 1)resenza cli urobilina coll 'esame spe ttrale; nel se<l imenlo 11umerosi leucociti ; acido urico gr. 0,50 11 elle 24 ore. Duranlc i venti giorni di degenza, la temperal ura rimase costantemente elevata, raggiungendo u11 massimo di 39°,6 ed oscilla11cio in media tra :37°,4 e 38°,G con un periodo di remittenza di tre giorni. Diuresi per lo più scarsa, 1'a. accu sava c1uasi coslanten1ente un sen o di grave abbattin1en to, di 11ausea, di dolore alla gola; il polso si fece sempre più fiacco, malgrado la somministrRr ione di cardiocinetici, comparve cliarrea invincibile e l 'inf., dopo un periodo as, ai lungo d i st ato comatoso, viene a morte. AJl 'aut opsia si riscontra: vaste ulcerazio11i suJJ e tonsille e sul laringe, a lcune in via di cica Lriz1.azione; broncopolmonite da stasi, cuore ingrandito con miocardio assai flaccido di colorito bru110; milta notevolmente ingrandita, con cap u1 a avvizzi La e fo11 i coli ben eviden li ; 1)accl1i glandolari dell'ascella, del collo e dell 'irlgui n e ingrossali ed ingrossate pure le gla11dole m esen teriche; midollo osseo dello s Lerno abbondan le e cli color ros o

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VIVO.

1-leperl o isl o logico: midollo osseo, nella sua deJicata trama conncllivale sj os er ' ano mieloci U di varia grandezza, in prevalenza quelli di piccole dimensioni, scarsi polinucleati e rarissimi G. R. N., abbondanti invece i linfociti; scar si sono pure i megacariocili e tutti con nucleo forlemenle colorato. Milza con follicoli ridotti di numero, lo stroma ed i seni vasali contengo110 numerosi elementi linfoidi accanto a rari grossi mononucleati , scarse cellule pigmentifere e rari ssime globuliferc. Glandole linfatiche ingrossate con notevole infiltrazione parvicell ulare, che predomina nella parte lnidollare , rarissimi Jeu cociti polinucleati.

OssEnVAZIONE III. - C. Angelo, bracciante, cli Mogliano -veneto, di anni 20. Proviene dal reparto laringoia lrico, dove era stato i11viato per tonsillite e parotite. Ha genitori vivi e sani, di cinque fratelli , tre sono morti in tenera età; l a madre 11011 11a avu lo aborti. Il paziente all 'e là di 8 anni an<.lò soggetto, p er qualche t e1npo, a febbri intermi Ltenti, precedute da brivirlo, di poi si mante11ne perfeltamen te ano. Un paio cl i n1esi fa , dopo t1n periodo cli profonda la11chezza , una sera fu collo <la violen li dolori al le articol azioni di tulii gli arti e del collo e da dolori all e ossa, senza febbre, che si mitigarono nei giorni seguenti, per riaccender&i dopo una se ttin1ana ; questa volta accompagnati da iperter1nia e da forte ingros an1ento clelle o-land ole parotidee, con dolori alla gola ed emor~agie al1 a mucosa orale per cui ft1 jnviato dal medico a questo ospedale. Il n1alalo present a un aspello assai sofferen le, accusa sen so di profonda prostrazione, ha febbre elevata a 39°, 6; la pelle è assai pallida, tiene cost antemente l a bocca aperta per poter respirare, 11a l 'alito fe tido, Ja lin gua coper la da una pati11a

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PRATICA

neras tra ; dalle g·engive as ai lu111ide esce u11 gel mizio di san gue; le ton ille sor10 i1olevolme11 le ingrossate e ulla sinistra si osserYa lln proces ò ulcerati_vo già avanzato; al t~ollo si notano delle macchioline emorragi~he, mer1tre sui punti doYè furono eseguite delle i11iezioni si scorgo110 largh .. chiazze ecchimotich e. Le r egioni parotidee e l aterali d el collo sono tumide e vi si palpano delle g·Jandole forten1ente ingrossate e poco mobili, i11do1enti, così pure alle ascelle, all 'inguine e nellé regioni poplitee. Segni di catarr o bronchiale diIfuso. Cuore i1ei lirr1iti n ormali co11 toni deboli, il polso r egolare ri t mico, ma debole, di 96 p. Lct milza è sporgenle dall'arcata costale, raggiunge quasi 1'ombellicale trasversa, un p o' dole11Le all a palpazione, il diametro trasverso n1i sura cm. 14. Il fega to è i)ure alquan to i11g·ra11di lo. L' esa1ne <lel sangue dà: gl. r. 2.800.000; gl. b. 32.000 ; E. 0 ,35; piccata poichilocitosi ed anisocitosi; ematie pallide con scar Lo r eticolo granulo-filamento o rlel prolopJasn1a. Poli1norfonuclea li neutrofili 2,50 %; linfociti 94 %; rnonor1uclea ti 3,50 %; for1ne di passaggio 0 :50 %; assenza di 111ielociti , tr1aslzelle11, eosinofili e di G. ll . Piastrine 130.000 riunite in cumuli . 1'e1npo di coagulazio11e ri lardato; P. del laccio positiva. Nell'urina i ri co1drano lievi tracce di albun1i11a. R .. cli V\ 1 assermarin n egativa. Il inalato sopravvisse quaLtro giorni, nei quali ondò .rapida1nenle aggravandosi: presentando forl i elevazioni di Lemperalura, emorragie gengivali r d anores ia invincibile. L 'autopsia mise in evidenza delle ulcerazioni sulle LonsiJle in via di cicatrizzazione, cuore flacrido co11 .emorragie sot toepicardicl1e, m ilza enorn1emente ingrandita del peso di 950 gr., fegato j11gro ..,ato, glandole sottomascellari e cervicali n10IL0 ingrossale. Reperto islologico: midollo osf'eo ricco cli elen1e11ti cellulari ; non è possi])i]e di llis linguere nettamenle i 1nielociti dai linfo1>1 as li, perchè questi ele1nen li so110 raccol Li quasi ovunque in piccoli axl1111assi assai s tipali. Si oserYa qualche G. n. ~. d el tipo 11ormoblastico, scar si meg·acariociti di piccole di111ensioni . Milza presenta n1u11ero-si follicoli irregolarmente dispos ti co11 elementi poco s lipali: i11 nessuno di que ~ sti si osserva l :elemenlo germinativo; nelle lacune vascolari si nota abbondar1te sangue e rari n1ononucleati grandi co11 nt1cleo debol1n enle co: Joralo, frammezzo a questi si s tipano abbonda11ti li r1foci ti, scar sissj mi }Jol inu clea ti. l .

OssERVAZIONE IV. P. l atale, da Fagaré, di anni 40, contadino. A dieci anni s'ammalò cli febbri remittenti giudicate dal medico di origi11 e n1alarica. Dura11te il servizio militare ebbe frequenlì epistassi. La malaLtia attt1ale data da qual che mese: cominciò ad avvertire un senso insolito di stancl1ezza sP,ecial1nentc al mattino co11 dolori , ora più, ora meno intensi, ma continui ·alle articol azioni degli arli inferiori e superior j. Duranle il lavoro, p er qualsiasi , anche piccolo sforzo, era preso da affanno di respiro, da pal })ilazione di cuore, per cui era cos tretto a sincl1ere; contcmporaneamer1le i ' noi familiari s'accor sero che a11dava deperer1clo di giorno in gior11 0 ed assun1endo un colorito pallido. Ir1 sorse febbre ]Jer cui ftt cos tretto a inet ter si a leLLo ed a chjamare il nleòi co, ch e con st a lando u11 colorito i1ero I)iceo delle feci, l o co11 igliò a ricorrere all 'osp edale. La moglie ebbe ur1 aborto, ha quallro figl i Yivi e sani; è forte furr1 a tore e bevitore. L'esame obbielliv o, pra ticato al suo jngressb 111


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ospedale, not ava un soggetto di costituzione r e- nare, anche per la forte debolezza e per l 'affanno golare, di aspetto invecchiato; la tinta della pelle di respiro, ch e insorgeva al più lieve sforzo; avvertiva forte nausea dopo il pasto e dolorabilità or a di un colorito giallo paglieri110 sporco con nella regione sp,l enica per c~i si decise di farsi mucose pallide ed alito fetido. No11 ~i ri sc?ntran~ glandole ingrossate nè al collo , 11è in altre parti ricoverare i11 questo ospedale. Ha moglie e sette del corpo. Nulla all 'apparalo r espiratorio. L 'aia figli vivi e sar1i. Al suo ingresso si osserva: un colorito profoncardiaca è ingrandita, alla punla si ascolta ui1 soffio dolce sistolico, che n on si es lende all 'ascel- damente pallido della pelle e delle mucose visila; to11i un po' oscuri , polso debole, della fre- l)ili, muscolatura piuttosto flaccida, ingrossate le ,q uenza dJ 78 p. Addome indoler1 le e ben tratta- glandole del collo, dell 'ing·uine ed epitrocleari, bile, fegato n ei limiti normali , milza ingrandita, dolenti e poco inobili quelle ingi1inali ; segni di deborda di un dito dall 'arcata cost ale. Tempera- lieve edema agli arti inferiori, specialmente a situra del corpo (ore 17) : 37°,8. L'esame del san- 11istra , ed alle basi dei polmo11i; il cuore nei ligue dà: gl. r . 2.400.000; gl. h . 1.800; E. 0,40 ; . n1i li fisiologici, con secondo ton o accentuato alla \:. G. 0,88; ematie poco regolari per forma e per base. La milza enormemente i11grandita deborda <.Jj 15 cm. dal I 'arcata costale. L 'aia epatica è indiametro; colla colorazione vitale al brillante di cresile mostrano nel protoplasma raramente gra- gr andita, respiro superficiale, faticoso di 38 atti, })Olso piccolo e molle di 102 p . Temperatura del r1ulazioni basofili. Piastrine 200 .000 per mmc. corpo 38°,1. L'esame dcl sa1igue dà: gl. rossi spesso deforn1ate. I e111po di coagulazione 15'. Prova del laccio n egativa. J>olimorfonucleati neu- 2.540.000; gl. b . 4000; E. 0,30; V. G. 0,59; R. 1 :635; trofili 16 %; linfociti 51 ~~ ; mono11ucleati 29,50 %; piastrine abbondanti, alcune ipertrofiche. Polin1orfonl1cleati n eulrofili 15 %; linfociti 77 %; moforme di p assagg·io 1 %; forme i11 dis truzione 1 to11ucleati 7 %; forme di passaggio 1 %; assenza 0,50 %; mas tzellen 0,50 %; assenza di eosin ofili , mielociti e G. R. N. Nelle feci viene riscontrata cli nlielociti, eosinofili, mastzellen e G. R. N. Cl 111alato rimase degente 26 giorr1i con febbre discreta quantità di sangue con em a tie assai defor1nate e qualche cellula epiteliale globosa e ri- elevata nelle ore pomeridiane e spesso remittengonfia, asse11za di cellule atipich e. Nell 'urina è te, la dispnea andò diminuendo nei primi giorni assai spiccata 1a reazione dell 'urobilina; coll 'esa- e così l 'edema ag·li arti inferiori ed alla base del m e radiografi co de ll'apparato digerent e vien e mes- j)Olmo11e, ma si accr ebbero poi, con debolezza, sa in evide1tza una ste11osi de] colon discendente, frequenza ed irregolari Là del polso iino al suo <.lecesso . Nell ' urirta, abbondante nei primi giorru a qualche cm . al di sotto dell a flessura splenica. i risconlrarono albumina e cili11dri ialino-graIl punto stenosalo è quasi i11dolente alla pressione. La R. di vVasserruann è r1egaliva, negativa n ulosi in discr eta copia. All'autopsia : edema polla R. di Vidal p er il tifo e paratifo; l 'e1nocultur a 111onare con incipiertte broncopol1nonite da stasi, r1 on die(le n1ai sviluppo a gern1i. Durante la su a cuore r1on i11grandi Lo, con muscolo pallido e flacd egenza il m alato ri1nase cos lantem e1tte febbrj - cido; la milza h a la capsuJa avvizzita e pesa ci lante con elevazioni t ermiche, che oltrepassagr : 630; i folli coli non sono ben e evidenti; il ro110 t alora 39°. La milza ed il fegato andarono 1nidollo osseo dello sterno presenta un colorito aumentando legg·ermente di volui11e, m entre l '~­ rosso ciliegia; glandole linfatich e del collo, delr1 emia si fece più spiccata ~ i gl. r ossi scesero a l 'ascella e dell 'inguine moderatamente ingrossa1.750.000 e l 'Hb . a 0,20; rimase quasi invariato te, i11 parte rammollite alquanto con polpa abil numero dei leu cociti ; le feci e1nesse presentabondante di colorito grigiastro. Si notano nel farono ora più, ora m eno spiccato il colorito ne- ringe e s1.Ille t o11sille parecchie ulcerette in via raslro per la presen za òi sa11gtte . Fu praticata la <.l i regressione. L 'esame istologico risconlra la miltrasfusione di 300 eme. di sangu e di individuc, za colle trabecole assai ispessite e con scarsa poldello stesso gruppo, se11za va11taggio apparente. pa, in ~ui si veggono assai aun1entati gli elementi Non fu possibile l 'int ervento chirurgico per la linfoidi e rarissimi gli elementi gran-ylosi. Anche profonda anen1ia e lo sta to del cuore ormai sfian - i follicoli sono dirada ti ed il loro reticolo di soca to ecl estremamente debole. stegno è alquanto ispessito . Nel inidollo osseo in L'autopsia mise in evidenza un cuore note- nlezzo a mielociti di varia gra11dezza si osservano volmente ingrandito, con dilat azione di tutte le nbbondanti lirtforiti, scarsi megacarjociti e rari sue cavità; fegato un po' ingra11dilo, molto in- elementi g·r anulosi; ar1che nelle glandole linfatich e i follicoli 11on appaiono molto numerosi, però grossata la milza, ch e pesa gr. 750 e mostra b en manifesti i follicoli. A carico del tubo digerente gli elementi linfoidi sono assai s tipati, scarsi gli si r~scontra una estesa ulcer azione, in parte ci- elem enti mononucleati grandi e rarissimi gli catrizzata, nel tratto superiore del colon discen - elerr1enti granulosi . dente, di 11atura granulomatosa. V. - C. Gug-lieJn10, da Istrana contadino, di anni 45. A 20 a11ni fu operato di varicocele; contrasse i11 Albania, durante la gu erra , l 'infezione malarica, dell a quale non guarì mai completamente, . perch è, a lu11ghi intervalli, la febbre si ripete, preceduta da brivido, e cessa poi colla somministr azione di chinino. Qualch e mese fa, preceduta da dolore al faringe s'accor se ch e andavano ingrossandosi le glandole del collo e che la febbre, non molto elevala, era continu a; dopo qualche settimana si tumefecero anche le glandole dell 'ing uine e più quelle del lato sini,-stro e s'avvide co11temporaneamente ch e l 'arto corrispondente andava facendosi ede1natoso. .S i mise a letto, Lro\'a11clo i nella in1possilJilità di cammiOs &ERV..\.ZIONE

Esposte così sommariamente le osservazi~­ ni cliniche dei casi, ch e per aver potuto studiare an ch e anatomicamente, m eglio si prestano alla n ostra discussione, veniamo a considerare le alterazioni più importanti riguardanti il quadro generale dell 'infezione, il suo punto di o~igine e le modificazioni nel sangue e negli organi emopoietici, ch e toccano più da vicino l 'argomento, che ci siamo proposti di studiare. In tutti questi cinque casi il punto di parten za dell 'infezione è stato un processo ulcerativo: quattro volte localizzato 11elle tonsille e


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, EZIONE PRATICA

nel fari11ge, una quinta n el colon discendente; nessun gern1e specifico fu riscontrato costantemente n è nel sang ue , i1è sul! 'ul cera p er poter pensare ad una etiologia ben stabilita e co~ tante. Riscontrammo invece un andamento della i11alattia abba tanza tipico, ia i)er il periodo febbrile , sia per la rapidità dello sviluppo, sia per la spicca ta anemia e per i fenomeni tossici generali, cl1e per la costante i1otevole diminuzione dei leu cociti gra11ulosi del sangue. accon1pagnat a i)e o da li11foc;itosi , anz i talorct da una ,·era Jinfoemia con diminuzione con$iderevole delle pia trine e tenden za alla diate i c111orragica. Il fatto cl1e 111aggiormente don1in a il cruaclro clinico ed .anatomico dei nostri soggetti i. :::tato oltre ch e Ja n otevole sider o i del tessuto mieloblastico, una forte reazione i perpla ti ca del Jinfopoietico ed un 'ane1nia rapidam ent e prooressiva: fatto quest'ultimo assai frequ e11tc in tutte le setticem ie e già ampiamente notato dal Grawitz, n1a cl1 e in ques ti malati a su111 c u11 grado veramente straordi11ario ed a c11i $Ì aggiunge una grant1locitopen ia co. 1 co ta11te e S!)Ìcca la. come nei r a i de critti da chuJtz, accompag11ala dn totale con1par""'a delle cellul e eo inofili e dell e n1astzellen. A tale pro})O i to r i piace esser are ch e, se i~1 que la malaLLia è premin ente qu~sta. caratte.r1sti ca manifestazion e: l'agranul ocitosl; tale s1nton1a, bencJ1è meno spiccato, co111 1)ar c in J11 oll e altre malattie infettive, come noi ebb i1no altra \O]ta a Jnet lere in evidenza ed a r icl1ian1are 5U ciò l 'at ten zion e degli studio -i , con1e egno poco favorevole i)er l 'e ito della n1alattia se accon1paO'nato special1ttente dalla conte1nporanea sco~parsa delle cellule eo ill ofili ~ delle mastzellen ; e fin d 'allora rilevamn10 inoltre cl1c la ricompar a in circolo dell e eosin ofili. ': delle m astzellen co11 a umen to di n eutrof1l1 dava al decor so della malattia infetti va, ._·ettjca o . uppurativa un signifi cato prog no tico ]Jiù 1Je. n1g no. Dalle nostre osservazioni clini ch e emer ge pure ch e l'agranwlocitosi di Schultz: e ciò ~~ accordo con molti altri osservatori (4), p1u che una vera malattia deb})a es er con sider ata una sindrom e, ch e, pur presentando cost.an.tem ente la O'ranulocito1Jenia , con1e caratter1st1ca fondamen~ale , si delinea non infrecruentem en . te con manifest azioni assai diver se. Nè possiamo ritenere eh ' essa veng a prodotta da uri ge~­ m e specifico, anzitutto per ch è, qu.an d~ le ricerche batteriologiche furono favorevoli ,. son~ stati molti e diver si i germi i ala ti n ei s1ngol1 casi e poi per ch è ]e manifestazioni sul san gu e ( 4) M . ToRHCOLl. Agrruiu l ocitosi li po Sc liu l tz ecc. P olicli11jc0 , Sez. ~1edi c a , n. 3, 1933.

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e sugli ste si or gani en1op oietici ono troppo variabili : in alc uni casi il tessuto linfoblastico è assai atti,ro , m entre in altri , accanto ad una aplasia del tessuto granulocitico, vi si associa an ch e quella del linfe e piastrinoblastico. Di tale va ria bilità di modificazioni degli organi em opoietici n egli stati infettivi, che si nccon1r:agna ad agranulocitosi vi sono anche 1Jrove sperin1entaJi; noi stessi, riporta11doci al 11ostro precedente lavoro, g ià citato, in ani111ali in cui era tata int rodotta una cultura ' pura di diplococco, isolato da un malato di leu cem ia, ottene111n10 u na 6piccat<.t reazione Iinfocitica 11el san gue con una contempora11ea i1)erplasia n otevole del sisten1a linfoblastico. n1entre da qualcuno la &tessa ì·cazio11e fu ot. Le n l1la con altri germi. oi J)en siamo, r il'er e11 doci .ai ca ·i da noi stu. dia ti ed a quelli fin qui pubblicati, ch e le m odificazioni morfolog icl1e del ai1g ue e le co11Lemporanee trasformazio11i ·del n1idollo osseo , iene dovute più cl1e ad un unico germe a veleni provenienti da differ enti batteri , cl1e colpiscono, in modo diverso, i vari sistemi e1nopoietici , o po-rtandovi una aJ)lasia si sten1a~ tica su tutti , ovvero producendo ac ca11t0 alla ·iderazione del sistema agranulocitico, una parziale stirrlolazion u su] linf obla._ tico in in or do, come osservammo più spiccatam ente n ella n talata M... Augusta , da far comparire quasi del tutto il te uto reticolar e di sostegno del n1idollo , ch e in tal modo a1)pare costituito da un fitto arnn1a o di linfociti, della s tes a O'randezza, i quali e 11 Lrando in circolo, per la via dei ' 'a i san guio·ni al terati , portano, come poterrtmo dim ostrar e nel lavor o sperin1entale già citato, uno staLo linfoemico del .san? ue, 1nentre la car ezza o la m an canza degli eritrociti colorati o con g ranulazioni g r anulo-filamentose basofile n el protopla ma cioè di ematie giovani circolanti , constatata in tutti i nostri n1alati , devon o indurci a credere ad una contemporanea aplasia del sistem a eritropoieLico, provocata for e dalla ste sa cau a , ch e ha fa,·orito l ' iperp1:asia del tessuto linfoblastico.

Cori clude:1do: i rr1ala ti , da noi Ludiati, con un ' infezion e, il cui punto di origin r era stato un processo ulcerati vo della gola o del colon, IJresentavano oltre cl1e u11a spircata agranuJ o.citosi ed un 'an emia g rave e rapida1nente pro· g ressi va l 'assen za di eo inofili e di mastzellen ed ebbero esito fatalm ente sfavor evole, ma tale reperto con eguale decorso os er va1nn10 J>ure in a ltre ~variate infezioni , sp ecialmente a car.a ttere setticemico ed il più sp esso doven1n1<> con tatare ch e coll 'aumento dci g·ranulocitj e tlell e cell u le eo in ofili e delle n1a tzellen ìn


« 1L P OLICLINI CO »

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circolo, la graviLà del processo si mitiga e l 'esito dell 'infezion e divien e più favorevole. 'fali con clusioni, esito di numerose esser· vazioni clinich e e di ricerch e sperin1entali, se non additano nulla di nuovo, confermano però vieppiù al medico pratico il significato diag nostico e prognostico d·ella agranulocitosi , n1essa molto opportunamente in evidenza dallo Schultz , spessissimo rilevabile nelle ulcerazioni anginose, ma ch e si riscontra in molle altre malattie di infezione, come segno in1portantc per una prog nosi poco favore~ ole p er l 'esito della malattia. RIASSU TO. L 'A. dopo aver discusso sull 'impo rtan za della presen za dei leucociti g ranulosi n el sangu e cir colante e del danno ch e deriva dalla loro scompar sa n elle infezioni, vien e, in b ase all 'esito di o- er vazioni clinich e e di ricer ch e sp erimenta li , a confermare il significato, diag n ostico e prognostico importante della Agranulocitosi , spessissimo, rilevabile n elle ulcere an ginose, ma cl1e ricorre in varie m alattie di infezione, quasi sempre segno importante per una prognosi poco favorevole per l 'esito della m ala ttia. Ricordiamo la lateressaate pubbllcazioae: A. ALESSANDRINI • E. PAMPA1NA • M. SABATUCCI

dell' Istitu t o di I giene della R. Università di R oma

GLI ESAMI DI LABORATORIO Tecnica e

~iagnostica

Pref az ione del Prof. Sen. GIUSEPPE SANARELLI. Riportiamo, in sun t:.>, l'I·ndice sistematic o d ell'Oper a: i'\1 et odica generale (Dott.. M. SARATUCCI) : Il principio dei saggi in serie - Delle diluizioni - Alcoli - Determinazione del pH. Suo aggiustamento. - Esame del san gue: Prelevam en t o del sangue - Esame emocitometrico - Esam e m orfologico - Alterazioni del sangue in alcune mal u.t.tie - Esa m e parassit ologico - E same fisico e fisicocb im ioo - Esame chimico - Esame batt eriologico - Esame immunologico. - E same del liquido cef alo-r achidiano : Prelevamento del liquor - Esame f isico - Esame m icroscopico - Esame chimico - Reazioni colloidali sul liquor - R icer c<t delle emolisine e del com p lemento - Reazione ò i ~rassermann sul l iquor - Reazione di Kahn sul liquor . - EstJme dP.ll(· u r ine (Prof. A. ALESSANDRINI): Esame fisico e chimico. Esame delle f eci: A} Esame fisico e chim ico - B ) Esame m icr oscopico - C ) R icerca dei calcoli n elle f eci - D) E ~ame parassitologico, protozoologico e batt eriologico (Dot t. E. PAMPANA}. - E sam e del latte <Prof . A. Ar~FSSAN DR I N I }: A ) Esame fisico e chimico - B ) Esame micr osoopico e cult urale - C) Ric~ r:che spe?ia~ i. - Esame del succo o_astrico : A) Esame f1s1ro e ch 1m100 - B ) Esame micr osropico. - E sam e d ell'espettorato. - Esame de!lli essudati e t r asudati: A ) Esn.m e. fisico e <'himico - B ) Esame cit.ologioo - C) Esame batteriologico. - T ecn ica batteriologica (Dott. E. PAMPANA). - Viaanoi;tica batteriologica . - Micosi. - Tecnica protozoolo gica. - Tecn ica P.l1nin tolooica. - Tecnica entom.oZugica. - R eazioni cut anee (Dott . M . SABATUCCI). E.i::ami anatùmopatologici. - Tecnica per la pr epar azi one d~i vaccini batper ict (Prof A. ALESSANDRINI}. - A Pr>endtce I • F.s-1.me di a cqua: R icerche chimiche e batt eriol ogiche ai fini dell'igiene. - A ppendice II - R icette utili. V~luIJ?-e in fol'mato taec~bile di ipagig. XXII-636. con 89 .f 1g. i~ n ero ed. a ooloi:i nel testo e tre tavole a color i f uori testo, rilega to in t f\l a. Prezzo L . 5 2 più l e spese nostali di si,iedizione. Per i n ostri abbon~ti sole L. 4 7, 6 O in port o fr anco. I nviare Vagli a a ll'editore LUIGI POZZI - Uffici< POEltal e Succur sale diciot t o - ROMA.

[ANNO XLI , NuM. lj

SUNTI E RASSEGNE. MALATTIE INFETTIVE. L'inJluenza. (0. M u LLER. Miinch . med. Wochens., 24 novembre 1933). L 'influen za ·è la più diffusa, la più polimorfa e , se si eccettua la peste polmonare, la più contagiosa delle malattie infettive dei nostri giorni . Dalle pandemie del 188'9-90 e 1918, con un quadro morboso quasi uniforme, questo viene sfumandosi nelle su ccessive epidemie fino ai fenomeni catarrali sporadici, per ricom~arirc poi con rinnovati grandi tratti epidemici . D.a lle gravi forme tossiche decorrono in pochi giorni od anche in ore col quadro del collasso vasale mortale, si passa alle polminiti per lo più atipich e con alta mortalità, alle più impen sate complicazioni e localizzazioni , fino alle forme che decorrono con i . sintomi più lievi del] e vie respiratorie supe. r1or1 . Il nome di g rippe h a avuto origine nella pa11demia del 17 43, come del resto quello di influen za, ch e sta ad indicar e 1'influsso del freddo e dei fatti atmosferi ci sullo sviluppo della malattia. Il primo, osserva l 'A., si usa nelle piccole e pidemie , il secondo piuttosto nelle pandemie. Come p er tutte le m alattie epidemiche, ' 'i è la coesistenza di due f.attori : l'uomo con la sua disposizione costituzion.ale o m omentanea ed uno o più micr oorganis1ni patogeni nella loro virt1lenza del momento. Gli epidemiologi, come .Tiirgen s, ritengono che la ·legge del graduale sfu.m are delle pandemie alle epidemie su ccessive e da quest e ai fenomeni sporadici derivi dalla varia sensibilità dell 'u omo all'infezione influenzale sempre pTesente. L 'influenza non lascia, com8fil morbillo, un 'immunità duratura , ma piuttosto una ipersen sibilità negli individui che, n elle pandemie, veng ono colpiti in proporzione del 50 per cento . Tale iper sensibilità porta alle successive epidemie e si spegne poi gradatamente; i hanno a llora soltanto casi enden1ici ~ sporadici, fino a ch e la serie ricomincia, ciò che i verifica più volte in ogni secolo. Queste vedute spiegano la variabilità nel tempo in rapporto ad uno dei fattori, l'uomo ; m .a ammette che l'altro, il virus, che continu8 a vivere n ei fenomeni poradici, rimanga costante. Meno chiarito è il fatto dello scoppio di pandemie n1align e. I batteriologi , p. es. Prausnitz, ritengono che nei singoli portatori (sani o cronici) rimanga il virus con virulenza attenuata e ch e esso, trasm ettendosi a molti individui sen sibili, acquisti sempre maggior virulenza fino a poter attaccare anch e individui molto resistenti e determini così le pandemie. Si 1ratterebb·e , quindi , n on tanto di un au-


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SEZIONE PRATICA

mento periodico spontaneo di virulenza, ma di .aumento dell 'azione tossica per il passaggio su individui indeboliti (per ipo-nutrizione, mancanz~ di vitamine liposolubili, stag ioni sfavorevoli, ecc.). Al traffico moderno è dovuta' la rapida diffusion e ch e si osserva ai giorni nostri. Entrambe le vedute appaiono , secondo i c asi, giu Le; l 'aun1entata virulenza del germe a vr~ ma~giore azione sulle masse, quando è a~'r1vato il tempo della pandemia· e le popola7 toni hanno raggiunta la predisposizione. lL

VIRUS INFLUENZALE.

Per . quanto !iguarda la natura d el germe, non VI è dubbio che per molte complicazioni si de,·e am111eltere un viru.. cc complesso n, un 'a . . ~ociazione di infezioni. Tale è il caso, p. es. I nch e della tubercolo i , per la quale non Vi (' r1 es~un ~ubbia ch e il germe patogeno sia il bacillo d1 Koch . Così . si può dire per l'influenza, p er cui il principale respon sabile è indub l)iamente il bacillo di Pfeiffer , il vero primtim n?ovens della malattia. D'altra parte, è un fatto ch e vi sono dei casi tipici di influenza in cui esso non si trova ; com e avviene , del resto , anche per la dissenteria bacillare. La parte ch e e so p r ende n el determini smo della influen za è <lim o trata, sia d a ricer ch e di infezione nel1'uom o e in antr opoidi, sia per la formazione di anticorpi. Il b acillo di Pfeiffer si associa poi, n elle complicazioni , a pneumo-, strepto-, ""' ta fìlococchi. al M. catarrhalis, ecc. Ailolti dubbj son o stati ele,'ati a proposito di altri germi, quali il B. pneumosintes di Olitsky e Gates ed il virus filtrabi le. Molti ricercatori rimangon o fedeli alla dottrina del virus filtrabile, specialm ente in base alle espel'icnze dell 'Istituto Rockefeller sull 'influenza dei maiali , secondo le quali , Ja influ enza è determinata dal con corso di un virus ultravisibiJe e di un germ e non differenziabile dal bac illo di Pfeiffer e può ess.e re co mbattuta m ed iante l 'in1munizzazione attiva con entrambi i fattori. La dottrina del] 'infezione a ociata <lel vir11~ u] travisibile con il bacillo di P fei f f er o d in a en za di questo, anche con i cocchi apra citati p ossiede ancora un certo valor e, <'h e però, os erva l 'A., va diminuendo. Il gern1e penetra generalmente per mezzo del} 'infezione da goccioline n elle vie aer ee suJ)Criori del paziente e, dopo una breve incuba zione (giorni od anche ore) d etermina delle !'urine catarrali , purulente,, necrotizzanti od anche emorragiche di tracheite, bronchite , hronchiolite e polmonite lobare o globulare. 1 punti di annidamento sarebbero . i piccoli bronchi o bronchioli ; 11elJ e parti pneumonich e infiltrate, si tro·v ano pneumococchi dei vari tipi, streptococchi ed in quelle asoessuali , anche stafilococchi. Non è da escludersi la posibilità di un'i11fezione per le vie diger enti , nell e forme ga t rointestinali. 1

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Il sangue si trova gene ralmente sterile· esso è però il diffusore della tossina ch e attac~a inten s.ivamente e paralizza la parte più periferica dell apparato vascolare; si ha fuoriuscita di corpuscoli bianchi e rossi negli spazi linfatici e. ~ ei tessuti (suppurazioni e processi emorrag1c1, come p. es., trach eite, emorragia e por pora cerebrale). La paralisi vasale estesa provoca inoltre forti stasi e, se dura a lungo , n ecrosi locali dei tessuti . Le differenze costituzionali e condizio11ali dei. singoli paz~en~i e ~ei b atteri spiegano la rag ione per cui s1 abbiano le diverse loca lizzazioni: nelle vie respiratorie, nelle cavità accessorie, all.' orecchio , alla cong iuntiva, opp11re n el tratto diger ente, n el sisten1a urinario, n e Ile n1eningi, nei muscoli, dove può dare degenerazion e cerea come n el tifo. DIAGNOSI E PROF ILASS I .

La diagnosi differenziale esige la massin1a cautela. L ' A. ha osservato due epidemie (durante la guerra) ch e erarLo state ritenute ii1fluenza e che si dimostrarono invece tifoide e tifo p et ecchiale; si comprendono i danni di tale errore·. Vi so110 poi dei casi tossici di influen za ch e 11anno grande r assomiglianza con la tifoide: a lta febbre, n etto tumore di milza (che ger1er almente ,è raro) leu copenia, aneosinofilia ; soltanto l 'elevata frequenza del polso e Ja congiunti,rite indirizzano verso la diagnoi. Nei casi dubbi si procederà, prima del 10° giorno alla emocultura e, dop-0, all'agglutinazione. L 'A. consiglia anche di fare un sen1plice preparato microscopico, con lo striscio del secreto nasale o boccale, colorato con fucsina carbolica a 1/ 10; la presenza di bacilli a sciame di pesci deporrebbe per quelli del1'influenza. Della profilassi si è molto parlato; si dovrebbero mettere fuori circolazione i malati con tosse e raffreddore. Praticamente, però , questo è assai difficile ed an ch e i11edici ed infermi eri ~i portano in giro il loro catarro influenzale fino a ch e si guariscono o si m ettono a letto. Si deve, ad ogni modo , impedire il tossire a bocca aperta. Si provveda al frequente ricambio dei fazzoletti bagnati (eventualmente usare quelli di carta .ch e vengono poi bruciati) ed alla frequente lavatura delle mani. infettate dai fazzoletti stessi. Neg li ambienti con bambini , specialm·ente poppanti , è raccon1andabile il portare la ma schera a dop,p io strato di garza o mettersi un velo davanti alla b·occa. La tempestiva cl1i.usura delle scuole è conveniente. L 'immunizzazione attiva mediante vaccini misti non è an cora sicura. Duval e Harris hanno ottenuto p erò buo11i effetti : su 5000 individui, ne ammalò 1, 7 % di quelli che a' evano avuto 3 vaccinazioni; 8 % di quelli cl1e n e avevano avute due ; 24: % di quelli che ne avevano avut<l un a e -l-1 °fo dei non vaccinati . 1

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« IL POLICLINICO »

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L ' A. co11siglia (ed usa egli stesso) di prendere durante le epiden1ie 3 volte al giorno 10 cg. di chinino in compresse. TERAPIA.

Il mettersi a letto subito dopo l 'inizio dei fenomeni catarrali e febbrili viene più spesso consigliato che seguito. Più fa cilmente si seguirà il consiglio di fare delle buone sudate alla sera, dopo aver preso parecchie tazze di tè, di sambuco o di vino caldo od un grog; si capisce che, dopo qualcl1e ora, si camb ierà la ,camicia dopo essersi bene asciug·ati con un panno asciutto; sul principio, sono anche raccomandabili gli impacchi umidi del torace. Il miglior medicamento, com e anche il miglior m ezzo per la profilassi è il bicloridrato di chi11ina (10-30 cg. per dose, in m edja un gramn10 al giorno). Meglio sopportati sono il fenilchinolincarbonato di chinina ed il bisalicilo-salicilato (di entrambi 25 cg. 4 volte al giorno). Utile sarebbe anche l 'eucupina. Ma , se il chinino i1on viene continuato più di 3-4 giorni, si può fare anche a meno dei nuovi preparati , sen za timore di azioni accessorie spiacevoli. Per prevenire le complicazioni pneumonich e sono oggi molto in u o le i11iezioni di solvochin o di transpulmin , che però nelle stagioni fredde provocano spesso ascessi. Meglio valgono le combinazioni di chinina con la canfora o la caffeina ( cardiazol-chinino 1 cn1c. al giorno per iniezione endomuscolare , e preparati analogl1i). Dei derivati salicilici e di piradimone vi sono n1olti preparati consigliabili, oltre all'aspirina: così la miscela di atofan ed aspirina e le pastiglie di panflavin (tripaflavin , novalgin e piramidone). Il siero di cavalli immunizzati con il bacillo di Pfeiffer (20-30 eme . per via endomuscolare) non ha fatto ancora le sue prove. L ' omnadina, e preparati analoghi possono eventualmente e sere usati per n1obilizzare le forze di difesa. La di eta nei casi con alta febbre deve essere latto-vegetaria11a ed è consigliabile darla non calda. Non si deve trascurare la buona ventilazione della camera del malato. Come rimedi sintomatici contro i dolori , si raccomandano vari ungue11ti calmanti ed il veramon. Contro la tosse le pastig lie a base di codeina (dicodid e paradicodid). Nell 'intasamento del naso , si raccomandano dei tamponi imbevuti con una soluzio11e a parti u guali di adrenalina (suprarenin) a 1/ 1000 e glicerina. · Il trattamento della debolezza circolatoria si fa n el modo consueto, nelle forme tossiche e nelle polmoniti, con i preparati di digitale e di canfora (s-pecialmente i nuovi preparati: cardiazol , coramina, e imili); nei casi gravi , strofantina : g. O, 00025 per iniezione endove11osa i11 soluzione di glucosio. Nell e polmoniti , non si trascuri il vecchio 1

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i1npiastro senapato , sorveglia11do però con1e lo sopporta la pelle; eventualmente può essere utile l 'ossigeno. Contro i dolori pleurici, gli impacchi o molto caldi o molto freddi. Gli essudati si fanno spesso purulenti e debbono quindi essere punti sovente. Poichè l 'apertura di un empiema è pericolosa nello stadio acuto, è raccomandabile secondo Friedemann di iniettare nella pleura 50 eme. di una soluzine di nitroacridina , non appena l ' essudato si fa tor bi do e vi crescono gli streptococchi ; attendere poi 2± ore e svuotare l'essudato il più completamente possibile~ Vi sono anche preparati arsenicali che hanno ·a zione analoga. Ricorrere presto allo pecialista nel caso di propagazione ai seni , orecchio J11edio, che facilmente d.a nno m .a stoidite, trombosi dei seni , men in o-ite; così anche nelle affezioni profonde della laringe (pericondrite). · Nelle sindromi postinfetti,,e dello striato· (che ora però sono rare) si farà uso di scopolamina (3-5 decimi di mg., in pillole 3 ,,alte al giorno) o di atropina (1 mg. 3 volte al giorno, crescendo poi fino a mg. 7, 5, 3 volte al giorno) insieme con gli eser cizi adatti ed il massaggio . Non si atte11dano però grandi miglioramenti da questa cura e neppure dalle irradiazioni rontgen e l ' insufflazione di aria nei ventricoli. Importante è il dare u11 congruo periodo di convalescenza che deve durare almeno una volta e mezza la durata della malattia (dall ' inizio al totale sfebbramento) e ciò allo scopo di evitare una prolungata diminuzione dell~ capacità lavorativ.a od anche t1n vero esaurimento. fil.

Rice1·ehe sull'etiologia della scarlattina. (U. REVEI,LI. Giorn . di Batt. e lmmun. , set-

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ten1bre 1933). Dal muco or ale di ~carlattinosi _nei primi giornj di malattia si isola uno stipite di streptococco nettan1ente preponderante sulla flora microbica totale del n1ateriale in esame. Con gra nde frequenza si isola110 dal sangue di ammalati di scarlattina stipiti streptococcici. Il muco orale di scarlattinosi può, filtrato attraverso candela , lasciar passare elementi i quali possono dar luogo in vitro alla formazione di stipiti streptococcici. La formazion e di questo tipo di streptococchi , che di rado si riesce a riprodurre in vitro , si ottiene con maggior frequenza inoGulando in vivo nel coniglio filtrato di muco orale di scarlattinosi. Il filtrato di n1uco orale di scarlattinosi cagiona nei conigli una malattia la quale si manifesta dopo un periodo di incub·azi.one di 5-8 giorni, e che consiste in un rapido dimagramento dell 'animale , perdita dei peli ed eritema cu taneo , desquamazione cui egue il più delle volte la morte. 1D al sangue del conig lio inoculato con materiale scarlattinoso r)re sochè costan-


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XLI NuNI l ]

te111ente e talora dalle squ ame si isol.an o str ep.tococchi. Gli slreptococchi isolati dal secret o faringeo e dal sangue dello scarlattinoso e quelli isolati dal angue e dalle squ arr1e del conig lio trattato con n1uco scarl attin oso presenta110 identici caral teri, cioè: a) coltivabilità in vitro e svill1ppo anch e a ba ... e temperature (8°-10°); b) vitalità a lungo in vitro (2-3 e più mesi); e) alto potere patogeno per il coniglio nel quale a piccole dosi e per via ipodermica cagionano la stessa sintomatologia morbosa cagiona la cl<-1 I filtrato di muco orale di scarlattinoso. Introdotti per via endovenosa si dimostrano a lLa1 ne11Le i)atogeni e cagionano la morte del cor1ig lio in breve tempo. In questo caso viene .a rr1"'111care la sintomatologia inorbosa a carico della c11te; d) questo stipite streptococc ico può esser e Cìltral,i1e. Tutta, ia i caratteri di filtrabilità in vi tro ·i osserva110 assai d i rado , m e11tre presSO(;l1ò costantemente o per l o meno con grande frc<.1uenza il filtrato di coltura streptococcica cagiona in vivo la sintom,a tologia morbosa identica a quella provocata sul coniglio dal filtrato di muco orale di scarlattinosi con lo identico reperlo anatomopatologico e batteriologico; e) il siero di sangue di scarJaltir1osi agglu Lina ad un tasso elevato stipiti di streptococco isolati dal muco orale o dal sangue di scarlattinosi oppure stipiti di streptococco i solati da conig li in preced enza inoc ulati di filtrato di muco orale di scarlattinosi o di coltura di stipiti scarlattinosi. Tuttavia il tasso ag&lutinante <lel siero subi sce notevoli oscillazioni da maJato (I malato e per uno stesso malato a seconda rlel }Jeriodo della malattia. I l potere aggluti11ante si n1anifesta anche per parte di sieri di r onigli trattati con filtrato di mt1co orale di ~carlattinosi o di colt11re di streptococchi scarJattinosi ; il filtrato d i muco orale di scarlattinosi ir1oc t1lato nel conig lio cagiona, nel caso che J'ani1nalc sopravviva, al st10 s iero di sangue la proprietà di provocare il fenomen o dell 'e~ tinzionc di Schultz-Charlto11 s ull 'esantema della scarlattina. Identica capacità può dimostrare il filtrato di coltura streptococcica. Non è stato osservato il fenomeno dell 'agglutinabilità trasmissibile OS.servato da Canta<;uzè n e e da altri a utori , sia adoperando stipiti s treptococcici scarlat tinosi che stipiti microbici di altra natura. L'interpretazione. dei fatti osservati non può oerto condurre a risultati conclusivi. Du,e fatti sono certi e cioè la filtr.a bilità del viru s scarlattinoso e l 'importanza dello streptococco nei r iguardi della sintomatologia scarlattiniforme. Si tratta di una simbiosi obbligata opp,u re di una simbiosi cau sale? Si tratta di u n virus u nico? Il fatto d ella filtrab·i lj tà del virus e d ella ri1

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SEZIONE PRATICA

costruzio11e o comparsa pressochè costante dello streptococco in vivo potrebbe far pensare fondata l 'ipotesi, dall 'A. già altre volte enunciata, ch e la scarlattina sia dovuta ad un comp lesso ciclo di vita d ello streptococco di cui avrebb e buona parte una fase di vita d·e l medesimo incoltivabile, invisibile, filtrabile e fo r se obbligata in vivo. Resta il dubbio che l o strep tococco così di frequente trovato nel ~o niglio n on abbia niente· a che fare con la carlattina, ma ch e sia un germe casuale che , come vorrebbero alcuni AA., con estren1a facilità penetra n el coniglio ogni qualvolta cause intercorrenti di qualsiasi natura ne minorino la resist en za. Il dubbio è certo g iustifi cato e non può esere lasciato in disparte ; pur tuttavia tutte le particolari proprietà culturali , biologiche e immunitarie descritte a riguardo d,egli streptococchi scarlattinosi isolati dal malato e dal conig lio trattato inducono l 'A. a ritenere ancora fondata la sua ipotesi. C. Tos c .~ No. 1

SISTEMA NERVOSO. La terapia fisica delle malattie nervose. (E.

WELLIS CH.

Mediz . Kli11., 23 giugno 1933).

La terapia fisica h a assunto oramai un 'importan za notevole in tutti i ,campi della medicina , ma specia lmente in q u ello della neurologia. Il f.atto si è ch e propirio il sistema nervoso è quello che più subisce l 'influenza dei mezzi fisici , qualunque essi siano, termici, meccanici , r adioattivi ma più ch e altro elettrici. · L 'elettrotera jJia ha in fatti le sue migliori indicazioni nelle malattie nervose e ciò è din1ostrato anch e da l fatto ch e i primi pionieri della elettromedicina, Duch es11e, Rerr1ack ed altri , furo110, dei ne11rologi. La terapia fisica delle malattie n ervose. ha .preso specia lmente in q u esti ultimi anni uno sviluppo così vas~o , ch e p uò sembrare assurdo volerne fare una trattazione completa i11 un semplice articolo: l 'A. si limita alla trattazione di quei mezzi elettrici, termici , fototerapeutici e meccanici ch e sono alla portata di ogni medico p r atico e tralasciando la radio e radium-terapia ch e richiede ST>eciali ist allazion i e speciale esperienza. La terapia fisi ca d elle malattie dei nervi periferici, nevralgie, n euriti e paralisi p,eriferich e, ha impor tanza enorme n ella pratica. E questo uno d ei cam pii in cui la terapia fi sica cogli-e i successi più brillanti: gli anti1ievralgici fisici sono, di molto superiori a quelli chimici sia per la durata della loro azione, ch e per la possibilità di ag·ire an che in casi cronici ribelli: h an no poi il vantaggio d ella atossicità. Nella ·Cu ra delle ne,rralgie viene in prima linea il trattam ento elettrico e cioè ]a gal,-a11izzazion e : questa n on deve essere .a Pl)lic.ata 1


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« J L POLICLINICO

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Anche il 1netodo j ototerapico è di grande soltanto su alcuni detarminati punti corrispondenti al nervo, ma su tutto il territorio di di- ii11portanza nella cura delle nevralgie; in primo stribuzione del nervo stesso. Sono necessari luogo sta il trattan1ento con luce ultravioletta perciò dei grossi elettrodi, e quindi correnti fino ad ottenere un eritema: è un mezzo come u11 altro di stin1olazione cutanea, ma che ha più intense: anche la durata dell 'app l~~azi?ne deve essere piuttosto lunga. L A . .per l ischial- sui metodi elettrici, termici, chimici o me<;gia usa la g·ulvanizzazione della gamb~ con canici la particolarità di abbassare il tono e due lamine di piombo, per la nevralgia del l .eccitabilità dei nervi sensitivi cutanei e ciò · plesso brachiale la galvanizzazione nel bagno non solo nel territorio cutaneo irradiato ma a cella e per la nevralgia del trigemino la gal- a nche nel nervo stesso che vi si distribt1isce. Nella sciatica e nella brachialgia l ' A. usa vanizzazione con la rnascl1era del Bergonié. Acca11to a questa galvanizzazione locale biso- praticare eritemi circoscritti lungo l 'arto arr1gna porre quella generale nel bagno elettrico. · malato e nella nevralgia del trigen1 ino pratica Un allro mezzo di cui si può disporre per la l 'irradiazio11e del volto e se vi so110 dei punti cura fisica delle nevralgie è la diatermia, la particolarmente dolorosi si può in questi apquale però ha un ruolo subordinato : non è plicare I 'irradiazione di conta tto con la cosiraro infatti, specialmente nelle nevralgie re- detta lampada fredda di quarzo, in modo d~ centi, non notare alcun migliorar11ento in se- ottenere un eritema intenso e circoscritto che guito alla diatermia, anzi piuttosto aversi una agisce a guisa di cc point de feu ». intensificazio11e dei dolori. f; specialn1ente nelMa nella cura delle nevralgie e neuriti no• le forme croniche cl1e la diatermia ren<.le buo- bisogna tralasciare la « mecca1ioterctpia » la ni servigi: nella nevralgia del trigerrtino Lux quale ha lo scopo di combattere le atroiìe muha consigliato la diatern1ia dell 'occhio: seconcolari che si i11sta urano in casi di neuri ti a 0 do questo A. la nevralgia del V paio a'lrebbe lungo decorso. In alcuni casi i dolori sono talla sua origine in uno spasmo dei vasi che cir- mente intensi che ogni movimento è reso imcondano il ganglio di Gasser; con la diatermia .possibile: entra allora in campo il massaggio dell 'occhio si provoca un 'i pere mia dei tessuti i11anuale e l 'elettroginnastica. Altro can1po di che circondano il ganglio di Gasser e quindi applicazione della meccanoterapia è lo stirauna vasodilatazione benefica. L 'A. ha avuto 111ento dei nervi specialmen te nella sciatica. buoni risultati , in alcuni casi, da questo me- Qualora tutti questi mezzi fìsici non dessero todo. alcu11 risultato evidente resta sen1pre da attacCome terzo metodo elettroterapeutico anti- carsi ai vecchi metodi curativi ippocratici : nevralgico è da ricordare la stimolazione elet- 1'A. ha spesso, in casi resistenti ad ·ogn i cura, trica cutanea: metodo che dà i suoi migliori applicato c.oppette scarificate o non, e sanguirisultati nei casi antichi , ostinati. Anticamente sughe, ottenendo spesso risultati insperati. si usava a questo scopo il pennella faradico; Nella cura delle paralisi perij eriche l 'A. usa oggi si usa la corrente ad alta frequenza sotto più che altro i mezzi elettro-terapici. Di quale forma di arsonvalizzazione, la quale è p~rti­ specie essi debbono essere lo dice il risultato colarmente efficace nei casi di nevralgie cuta- dell 'esame elettrico. nee del n. occipitale, del n. grande auricolare Due sono principalmente le azioni che le e specialmente nella nevralgia del n. femoro- correnti elettrich·e sviluppano sui muscoli: cutaneo esterno, descritta da Bernl1ardt e l\oth 1) l'innalzamento della eccitazione del musollo il nome di meralgia paraesthetica. Così scolo, accompagnato da miglioramento della ancl1e nelle nevralgie da cicatrici e in quelle circolazione d·el muscolo stesso: quest'azione sindromi dolorose del tessuto sottocutaneo che si ottiene per mezzo della corrente galvanica, rientrano nel campo delle pseudonevra!gie e mentre l'iperemia si può anche facilitare per che furono da Kowarschik chiamate derma.- mezzo delle appli cazioni diatermiche; 1

talgie.

Il secondo gruppo degli antinevralgici fisici è rappresentato dai metodi termici. Da questi bisogna ben guardarsi nello stadio acuto delle nevralgie onde evitare spiacevoli peggioram enti: basta talvolta l 'applicazione di un termoforo o un bagno caldo per provocare l 'esacerbazione degli attacchi dolorosi. La cura termica è invece applicabile in uno stadio più avanzato e vari sono i mezzi a disposizione: le docce calde alla Wi nternitz, le docce a vapore ,. l'aria calda , ]e casse con luce in candescente, le fangature , i J)agni a vapore e i bagni m edicinali (zolfo , sale) e i cosidetti bagni transcutanei.

2)

la produ,zione di contr1zion i muscolari,

1.a quale porta alla possibilità di esercitare il muscolo malato: a tale scopo risponde la corrente faradica, la quale è capace di dare contrazioni durature, mentre la galvanica dà soltanto delle scosse a l momento della cl1iusura della corrente. Ma anch e un tetano di lunga d11rata non è g iovevole per un muscolo malato ed è perciò opportuno interrompere, ad intervalli precisi la corrente faradica, :inche per mezzo di un interruttore automatico di corrente. Ma siccome si è visto che la brusca interruzione della corrente eccita il muscolo in maniera brutale e dà una sensazione penosa , si sono costruiti degli apparecchi in cui la cor- ·


rANNO XLI, Nul\I

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SEZI ONE Pll ATlCA

reute viene allernativan1ente rinforzata ed iiidebolita , sì da avere una vera e propria elettroginnastica: ono gli apparecchi p er la cor-

rente a onde. Quest a terapia è n a turalmente applicab ile soltant o quando l 'esame elettrico abbia din10strato r h e il muscolo r ea gisce alla corTente faradica : n ella tlegen era zi on e completa una ta le terapia n on raggiunge alcuno scopo. ·Oggi il <'ampo di applicazione d ella corrente nd onde ..._ j è molto , troppo am pliato: l'innocu ità di t1n tale m eto do h a fatto sì c h e esso fo e applicato anch e là do, •e n on d ove va esserlo , facilita n rl n il di"credito u u n tale ottimo m ezzo ter apeu tico . Dell e malattie della m idolla spinale, la tab e d or sale si lascia influer1 zare o ltanto da curr fì sich e, ch e mig li or an o le condizioni ~en erali t·<l a n ch e alcuni d ei sint omi locali . Tali son o le p ratic h e idro ter apich e, i b agni carboni ci e o~ igenati , i b a!{ni elettrici g a lvanici e farad ici: tutti tend enti a llo scopo di pr ovocar e u n a modica s timolazion e cutanea , tale d a n on esau rì rr- questi m a la ti . I tipici d olori dei tab eti ci , sian o e ·si 1an ci11anti ~ o a cintur a o a cri i posson o esser e trat tat i con mezzi g en er ali e locali , e cioè -.ia co n Ja d ia tcrr11ia del m idollo , in m od o ch e Jr r él<li ci sensitive ir rita te ven gon o a ttraver --att> d.a lJa cor rente, metod o questo ch e h a d a to .. pe, ~o ottimi r isulta ti , sia agg r ed endo i d olori perifericam ente , in n1od o da agire per via riflessa . sul punto di origin e d ei d olori s tessi : si ott.1 en e q t1e--to scopo m ediante le applicazioni d e]] '\ lnrr1parla di quar zo fin o ad eritem a . {J11a cura parti colar e r ichied e la at'?ssia tabeti ca, la quale n on è i 11 alcu n modo influen zata dalle c11 re ~en e rali : per ch i n e h a la pazien za e l 'o1)porl11nità ln cura d ella rierlucazione pr a tica m e diante eser cizi , pu ò dar indtJbhiam en Le ottim i ris nltEtti . La .c;clerosi m ultipla ri chied e una ter a pia ge11er ale rr1olto simil e a cruella d ella ta b e: si posson o aggiunger e , n ei pazi en ti in b_uone ~ondi­ zioni, le cure i clroelettri r.h e e la d ta term ' " Q'ener ale. La cura d ella p1oliomielite anteriore acuta può essere b en efi ca di risultati qualora iniziata precocem ente ed a lungo p er seguita: ser ve a t a]e scopo una prudente galvanizzazion e o. diatermia d elle sezioni paralizzate, 1'elettro.g-1nna.. lica , g li eser cizi di movime nto , i rnassa gg~ . l Jn a b!2'innastica si stematica d eve es5ere cont1nuata per molti mesi . Nell'atrofia muscolare progressiva l ' A. t1sa l 'ele ttrizzazion e diffu sa con corrente cos tant e: bagn o ele ttrico totale o bagn o a cella d ell e parti maggiormente colpite. E perm e~so l 'u so della elettroainnastica, ma con pruden za , p er non esaurire'O ancor più il muscolo già indeb olito . Son o anch e indicati i m assaggi e gli eserr izi medico-meccanici. Fra le malattie del cerve llo la più importan 0

te per la pratica dell a terapia fi -sica è l 'emiplegia cerebrale. Anche qui è di capitale importanza ! 'intervenire precocemente. Già dopo poch e settimane dall'attac co, si dovrebbe com inciar e con prudenti massaggi ed eser cizi delle estremità paralizzate. Si fa cilita cosl ]a circolazione combattendo la cianosi , la sensazion e di freddo e g li edemi . Vi è inoltre da combatter e lo stabilirsi delle atrofi e. Per uno o due m esi dopo l 'attacco il m et odo migliore r o nsis te nei bag ni gen erali indif fe re1lti; in questi gli spasmi cessan o e si r e11dono possibili q ueQ']i eser cizi di m o vimento ch e in letto sono più difficilmente attuabili . I b agni carbonici sono indicati qua ndo vi sia un n ot evole aume nto della pres'5ion e arteriosa . Non a'Ppena i] paziente può r eggersi f i inizino gli esercizi meccanoterapici . Con questo trattam ento misto balneo-m ·e ccanoterapico si n oterà la regr ession e d elle paralisi n ella mag gior parte d ei casi. L 'elettrote r apia ha nella cura d ell 'emiplegia cer eb r ale un 'importanza minore : l'elettroginn asti ca è indicata per combatter e J'eventuale a tro fi a d ~ inattività : i pu ò applicar e la corren te a d onde limitandosi a i soli muscoli paralizzati , onde n on facilitare negli antag onisti 11 0 11 para11 zzat i l ' in . or a er p cl i . tati spa~ti ci . La ter a pi a fi sica d elle 11e1 rosi ri,,este u n n otevole in·t ere~sP . La psico terapia ha ind11l,bian1 ente un 'imn ortan 7.a en orme jn questo campo: ch e strette . intime r elazioni esistano fra psiche e so·m a 1\ ve ri tà r h e 11on necessita dimostra zione. on è q11indi d a m er avig liarsi se la t er apia fisi ca h a ben efi co e ffetto an ch e sulle n evr osi, quali a d es. la n evras ten ia . L 'idroterapia , so tto forma di impacchi umidi , di semicu pi , di d occe, di spug nature dà ottimi risulLati . Nei pazienti più resistenti si pos~ono tentar e i bagni carbonici e idroelettrici. Bisogna però n on esagerare poich è da pazienti esauriti tali pra tich e potrebbero esser e mal sopportate . An ch e un.a l egg er a diatermia generale può esser e di gr and e ben e fi r io. L'insonnia si cura bene con bag·ni ca1di gen erali la sera prima di cori carsi . Le cefalee di ori gin e n evr ast eni ca con bagni tieipridi ai piedi ; com e el ettroter:-i nia P Pffi care la d occia elettrica di Franklin e gli effiuvi di alta frequen za Se la cag ion e d ell a cefa lea è da ricer care in uno tate di an emi a cer ebrale, è molto indi cata la diatermia d el cranio. Da quanto preced e risulta ·evidente q uale e quanta import an za f\ b bin la terapia fi sica n ella cura delle mala ttie d el sist ema n ervoso . Accanto alla n eurom edicina, ch e h a d ato ormai i ~t1oi fru t ti mig liori ed alla netirochirurgia, cl1e è la scien za dell 'avvenire, la nearofi siatria, com e con n nm e n t1ovo l 'A. chiam a ql1 esta veceh ia bran ca d ell a ter apia . va conqui stando og ni g-inrno più il suo posto d'on or e. G. LA CAVA . 1

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cc IL POLlGLINJ CO n

Varici aneurismatiche arte1·iovenose del cervello. · (I. G. LovE. Proceeding of Staff Meet. of Maya Clin.iei, 18 ottobre 1933). I tumori vascolari del cranio costituiscono all 'incirca l 'uno o il due per cento di tutti i tumori intracranici. Cu shing e Bailey ha nno diviso . i tumori dei vasi cerebrali in due grandi gruppi: 1) em oangioblasto'm i , o veri neoplasmi , generalmente cis Lici : frequ~nti nel cervelletto . possono essere associati ad una lesione an gioma tosa della retina; 2) malformazioni vascolari ch e comprendono le teleangectasie, gli angiomi venosi e gli angiomi arteriosi o arteriovenosi. Questo gruppo è il p iù irr1portante pratica1nen te perch è i~ più comunemente incon trato dal neurochirurgo . ,. L ' A. riporta due ca~i di varici aneurismatj ch e arteriovenose del cervello operate con u ccesso. Il pri1110 caso ·r iguarda un g iovane entrat0 in clinica per attacchi convulsivi ch e datavano da vari anni e ch e non avevano avut o alcun miglioramento m alg rado rip·e tute cure m edich e. Non vi era storia famigliare di epilessia . Il p. a sette anni aveva incominciato a so ffrire di lievi al.lacchi di vertigine e a nove anni aveva a' uto attacchi epilettiformi ch e f'rarto andaLi aumentando di gravità e di frequenza . Attualmente tali attacchi , che erano preceduti da un a specie di aura con visione di lu.ce gialla dall'occhio sinistr o, involvevano successiva mente il braccio sinistro, la faccia e la gamba, e quindi divenivan o generalizzate. Il i). asseriva ch e subito prima degli attacchi avvertiva un caratteristico rt1more a lla testa che era sincrono con le pulsazioni cardiach e. I radiogrammi del capo avevano dimostrato t1n turnore calcifi cato della regione parietale destra. L'esa1ne obiettivo era completamente n·egativo per una eventua le malattia intracranica e la diagnosi fu di epil:.essia per massa calcificata del lobo parietale destro, dovuta probabilmente ad una vecchia einorragia occorsa forse alla nascita. Il paziente fu operato: praticato un largo lembo osteoplastico , fu e posta l 'area temporoparietale destra. Si trovò una varice aneurismatica arterioveno ~ a ch e metteva in comunicazione una branca dell 'arteria cerebrale media col seno laterale. Questa comunicazione anormale era di color porpora : e pr~mendo su di essa si vedeva la parte anteriore diventare color rosso arterioso inentr e la parte posteriore diventava color hleu ' renoso. La comunicazion e a normale fu obliterata ron l'elettrocoagulazione: la massa calcificata no11 fu toccata: essa era evidentemente da riferire a calci fi cazion e di una vecchia emorragia. 1

La co11 valesce11za fu normale ed il pazie 11te· non ebbe più alcun disturbo. Il secondo caso riguarda un g iovane di 35anni, il quale accusava torpore a carico del braccio sinistro e della mano sinistra con attacchi di incoscienza ch e occorrevano irregolarmente e non con m olta frequenza. Tali disturbi erano a11dati man mano aumentando tanto che il paziente si decise all 'operazione. L'esame neurologico era completamente i1 egativo: gli esami radiologici misero in evidenza alcune ar ee irregolari di calcifi cazione nella regione 1}a rietale destra del cervello. L'encefalogramma rivelò una lesion e ber1 n etta, a tipo espansivo, nell'emisfero cerebrale destro. All'intervento, praticato un lembo osteoplastico· in corrispondenza della regione fro11toparietale destra, fu messa in eviden za 11n:-:l varice aneurisma ti ca arteriovenosa. Data la sede di questi vasi in corrispondenza della corteccia motrice, non fu con siderata opportuna la loro occlusione, sì ch e si praticò soltanto una larga decon1pressione alla b ase del lembo. La co11valescet1za fu normale ed il paziente lasciò l 'o pedale al! 'undicesimo giorno in buone condizjoni . G. LA C.i\VA. 1

ORGANI DIGERENTI. Il dolore negli ulcerosi. (C. (~,\RI ~ e P. BER NA.Y. Jorirnal rie Méd ecine d~ Lyort, 20 agosto 1933).

Il dolore degli ulcerosi ha caratteri cosi netti che il più delle volte basta il solo interrogatorio dell'infermo per fare la diag nosi . Esso è tardivo e periodico. È tardivo in quanto compare qualche tempo dopo la fine dei pasti, 'P:er lo più dopo tre ore, mai meno di mezz 'ora o più di cinque ore. L'orario di compa rsa del dolore è ~to costante nello stesso periodo : in alcuni pazienti il dolore segna l 'ora. Spesso si verifica solo dopo i, pasti principali ed è più intenso e precoce dopo quello di mezzogiorno. L'orario più frequente è : ore 11 , ore 15 e mezzanotte. D'altra parte, oltre la periodicità in rapporto ai pasti , 11a altri caratteri ch e designano la su a origin e gastrica: è calmato dall'ingestione cl i cibi, di alcalini e dal vomito . È spe~so descritto come un crampo ~ un sen so di bruciore o solo di peso nella regione dello stomaco . Le irradiazioni più frequenti sono al dorso. In un buon terzo di casi il .paziente ha l 'impressione di un dol ore trafiggente che dall'epigastrio penetra fino al dorso. Altre volte ·l e irradiazioni sono a cintura lungo il n·1ar gine costale o Jocalizzate in alto dietro !'.appendice xifoide o il manubrio. La durata è variabile da una mezz'ora a due ore. e talvolta durare, attenuandosi prog·ressivamente, fino al pasto seguente. 1


[ANNO XLI, N U ?\I . l ]

Talvolta è cos tituito da una erie di piccoli parossismi interrotti d a brevi a ccalmie. Dura nte la crisi è possibile provocare o aggrava re il dolor e an ch e con la pression e. I periodi dolorosi si su cced ono a d inter val}j p in o m en o lunghi . Più freq uen te è il caso clte i ve rin chi110 d ue ' Tolte l 'ann o , in p rimavera ed in autu n 110. In ogni caso i perio di di r emissio11e on o sem pre J>iù lung hi di quelli d olor osi , e nel lor o corso i l pazien te p uò sospen der e ogni ctJra , ma n giare ogni cosa sen za avvertire soffe r en ze. TI l)azien1 e si r it ic11e g uarì to, e ciò aggr a v,a Ja situazion e. Le moda lità d el dolor e ch e con en ton o di lo< al izzare ]a sede d ell u lcera sono le seg11enti : a) I per iodi d ell ' ulcer a duod en ale son o gen er a lm e nte brevi, quindici-,,en ti giorni , due volte a ll'anno , in primaver a ed in autunno. b) I d olori d el! 'ulcera pilori ca son o q uellj più frequ en temente a ccom1)agn ati e calmati dai ' 'Otniti . r ) T dolori t r r cbranti a irradia zion i dorsali e ch e obbligano a tenere una speciale posizion e a n t.a lQica so n o quelli de ll 't1 lcera d elle piccole cu rvatu re . Convien e però ten er co11to ch e in pra t ica ques ti cr iteri risultano ta lvolta infede li. Quando sopravvien e ]a stenosi i periodi d olor n. i i avvir in an o: la cl ur a ta d el dolore l J)l ù lunga , ed il paziente h a ]a car at teristica sen sa zione del cibo ch e non passa , cer ca p er ciò di J)r ovorar e il vomito ch e ln Rolleva. Quando sopra vvien e la peri gastrite i d olori diventano continui , lo tormentano sempre. a diciun o o d opo i pasti ed a n cl1e di n ot te . Su qu esto fond o dolor oso con ti11uo i h anno par ossism i ritmi ci in r elazione all'ing estion e alim en tar e, 11 ch e con sente di ricon,o rer e l 'or ig in e della perigastrite . Questi c ar a tt eri tipi cj del dolo re degli nlcerosi non sempre son o ri conoscih·il i nelle di chiar azioni dei paz ienti . Spe ~o capita ch e a questi sf11 ggon o certe sfumature ch e pu r e h ann o ta nta imJ)Ortan za dal ])Unto di vi sta d iagnostico. Sen za ch e il d olor e 11lcer oso come t11tti i dolori son o influenzabili all e em 01ioni , da ll e preocct1pazioni , d alle di strazion i , dall a su ggesti on e . Una d elle anom alie pi11 fr eCJ11 en ti del dolor e u lcer oso , e ch e spesso è cau sa di er rori diatin ostici, è qu ell a rl eJla secl e e d elle irra difl zioni , Alc11ni locali zzan o va g-am en te il d olor e rpjgastrico , altri lo localizzan o aJl 'inocondri.o d estro o sini stro. TR],rolta esiston o solo le irra<li az1oni dor sali . Capita an ch e ch e il d olor e è r etrostern ale ed ~ acco1n pag-n.ato d a dn. sen so di an gosc ia e d a irradi azioni al braccio sini ~tro , in mod o d a si mular e l 'angina l)ectoris. Qu esto t ipo di do]ore r ta]voltA d OV llt O alla compli cJ nte aer nfng-in. 1na n11i\ nve r~i an ch e sen za di auesta . Ta l ,~ol ta j malati locali zzan o le loro so ffer en ze n-1olto in b asso. neJla fossa iliar a , n el] R re1

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S E ZIONE PR AT I C,\

g·io11r sopr apub ica , il che si spiega con le din1i11u zioni anormali d ello stomaco . ~ cur ioso che c1ue ta a nomalia della sede è accomp·a gnata anch e da altre modificazioni d ei car atteri del dolor e , ch e n on è descritto· com e un senso di brucior e e di cram po. Solo l 'orario e la p,eriodicità dell e sofferen z.e in r elazion e ai pasti m ette sul]' avvi so. Durante il periodo dol o roso . . i h a cli r egola .. tipsi , e i m alati n otan o ch e so ffron o solo quando hann o s ti tich ezza. Tal,1olta si hanno a ccessi dolorosi impr ovvisi di dolor e inten !3o co11 intolle r3n za ~a stri rn completa. Queste crisi sola ri posson o du rar e anch e o-ior n i , ed a sum er e iJ ti.po della crisi tabetica. Non è raro ch e i d olori ulcerosi siano più o men o n1asch er ati d a d olori di n atura f11n zi on aJe, di cui son o r e pe nsab ili l 'a er o fag·ia o la di!'loca zione verticale de llo stomaco. !./aerofagia r frequ ente n el! 'u lcer a g a trica ed è facilmen tcspieg ata d alla scia lorrea r h e fa part e d ella ~in -. clro111e d ell 'ulcer a dell a piccola cu r va tura . Nelle donne m agr e si può aver.e la comp]ica1ion e d ella p tosi .g-astrica , ch e dà d olori n el m om en to n el qt1a le l'inferma si alza. i pu ò i 11 rl ne verifi car e una vera mescola:[lza cli indr om i d olor ose (crisi d i col ecistiti alter 11 an t~ a peri odi l 1lcarosi) ch e n on posson o es-. . er e iden tifi cate se n on dopo r ip ett1ti esami .

DR.

Su alcune nozioni pratiche di proctologia.. (C. RossER. Jour11.. of 1Jm. ltf cd. r1ss., 30 sette n1bre 193 3) La proctologia, un qam po per lungo tempo abbandon ato da lla scien za uffi ciale :Q'er ch è ri1en 11to di secondaria in1portan za , h a in questi ultimi a nni attirato l ' atten zione d egli studiosi , an ch e per la n ecessità di d ar e u na base scientifica a lla terapia di alcune m alattie tanto frequ,enti e 1anto pen ose. L ' A. , cl1e è p.ro fessor e d i p r octolog ia in una 'cuola ~1edi ca An1ericana (si sa ch e in Am erica , in fatto di specializzazioni , i1on si ten1el 'esagerazion e) espon e in questo suo articolo· a]cu11e qu estioni di attualità sull 'arg omento ed alc t1n i criteri personali deri, antigli d alla lun ga p,r atica in m ateria. P er qu an to r igua rda la m aggior e o min or e i1r edisp osizion e delle r a zze alle malatt ie r ettali in gen er e, sembrer ebl1e dalle sta tistich,e riportate, ch e la r az..za n egr a sia maggi ormente prediS]Josta de lla b ian ca a lle s tenosi r ettali b eni g-11e1 inentre lo sar eb,b,e di m en o a quelle di orig ine n eopla stica m alig·n a. La questione i1on 11a a d og ni m odo , aln1en o per noi , gr an d e in1 portanza. Più im portante invece è ciò cl1e l 'A. ch ian1.a la << fase an o-rettale cl el problema vener eo >). L 'A. è in fatt i convinto ch·e solo una quarta i)ar te cl eJle st e11osi r ettali infiammator ie sian o cl i origine si filitica m e11t r e q11elle di er igi 11e gonorroica si on o n1ostrate sempre· 1


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[ANNO XLI,

« IL POLICLIN I CO »

più frequenti. Rare so110 le manifestazioni di ~ifilide terziaria nel retto e così anche il sifi loma primario p erianale . !Frequenti invece le ulceri molli, anzi esse devono entrare nella di agnosi differenziale in ogni caso di ulceri anali di una certa ampiezza: le lesioni tipich e sono multiple , raggiate e sottominate, a base m olle, con un lieve strato purulento sulla loro s11perficie : sin torna costante è il dolore aggra·vato dal minimo toccamento : raramen te il reperto del b . di Ducr ey è positivo. La g·on orrea anale, che invade il retto soltanto come processo s·econdario, è rara nel l 'uomo , frequente n ella donna con infezione uretrale e cervicale. Non sempre è vero quanto sostiene Jullien , ch e essa si accoro pagni a r agadi , ulcere esterne e condilo mi : a11zi spesso , per la mancanza di qu este lesioni essa può essere misconosciuta dal medico; se ne vedranno poi gli effetti e cioè le stenosi , ali ascessi , i p0lipi r ettali. L'esame proctoscopico n ei casi acuti e subac11 ti dimostra una mucosa arrossata e rigonfia nel canale anale e n elle ultim e porzioni del retto , con chiazze di pus e talvolta anche emorragie puntiformi. l llcerazioni vere e proprie della mucosa r ettale si hann0 5oltanto 11 ei casi avanzati e non curati , specialmente nei neg ri . Fra le altre com plicazioni della blenorragia rettale ch e l'A. ha incontrato n ella sua pratica sono da notare emorroidi , condilomi acuminati, ascessi sottomucosi, g ranulazioni polipoidi del retto , ascessi e fistol e, queste ultime il più spesso dovute ad infezione delle cripte anali e nel pus delle quali fu spesso ritrovato il go11ococco. È appunto per ciò che l' A. ricl1iama l'atten zione sul fatto che son o le cripte anali cruelle che vengono primariamente attaccate da 11 'infezione. men tre le lesioni de11e porzioni più basse del retto sono puramente secondarie: n e ' 'ien e eh~ I.a comune pratica di introdl1rre n el retto e n ella porzione inferiore de] sig ma di g randi quantità di soluzioni di nitrato ci 'argento o di altro d~sinfettante non ruò che Favorire una più am pja diffusione del processo. J~ cura secondo l'A . dovrebbe invece consi~terp in riposo assoluto e dieta blanda fino a quando lo stadio acuto non sia passato: in seguito curA della criptite per m ezzo di uno special e irrigatore, dall 'A. costruito , che termina con un a specie di un cin o il quale penetra n ellr cripte 8nali e ne permette il lavag~io accurato con d·eboli soluzion i di nitrato d'arQ'ento : il tl1tto praticato sotto il r.ontrollo dirPtto rol rettosconi o. Se si sospetta che in una n più cripte i stia per formare un ascessolino r h e porterebbe quasi sicur amente alla formazionP <li 11na f1 stola , I'A. con siglia l 'esci~sione della parete estern a dell a cripta onde 11reveni rr questa noiosa complicazione. Tn quanto alle teno si rettali cat1sate dalla q11arta malattia venerea o m alattia di Nirolas 'F.a ,'re. <ii c11i tanto si r parlato e scritto in q11 el'ti ultim i anni, l 'A . ritiene r h e questa m a-

Nu~i.

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latti.a abbia certamente una notevole parte nella genesi delle stenosi rettali croniche infiammatorie, ma che il completo abbandono delle teorie finora ritenute per vere sia per lo meno prematuro: i dati statistici ottenuti dai vari AA . non presentano l'unanimità che l'entusiasmo di alcuni sostenitori darebbe a credere, nè basta, secondo l 'A. la presenza di una reazione di IF'rei positiva per concludere che la stenosi rettale sia dovuta all.a linphopatriia _ venerert di Nicolas Favre. (~ . LA CAVA .

DIVAGAZIONI Conseguenze neuro- psichiatriche del pugilato. .Jokl e Guttman11 (l\1iinch. Med. Woch ens., 1·4 aprile 1933) studiano le manifestazioni neu r o-psichiatriche che si possono avere durante la lotta, subito dopo e tardivamente. Esse si osservano dopo i 3 tipi di cc knock out » (1), come risultato di un colpo al mento , al seno caro tideo ed al cavo e pigastrico, ma possono aversi an ch e per colpi abbastanza ene rgici vi brati in altre parti deJ corpo, specialmente alla testa . 1) Durante la lotta. II colpo al n1ento provoca la perdita di conoscenza brusca e transiloria , senza sensazione sgradevole e che permette talvolta la ripresa della lotta. Quando la perdita di coscienza si prolunga, determina un'amnesia totale. spesso retrograda , co11 oblìo di tutta la lotta . Più raro è il colpo al seno carotideo , in quanto che la regione è meglio protetta; la perdita di coscienza è dovuta al riflesso di Hering e non provoca altri segni di commozione. Il colpo a Il ' epigastrio può determinare 2 tipi di manifestazioni: riflesso brusco di atonia muscolare , con cadl1ta ed arresJo della respirazione senza perdita di coscienz~ ; oppure dilatazione dei vasi addominali, specialmente delle vene , talvolta con emorragie; la perdita di coscienza è profonda · e durevole. Talvolta il colpo al mento può dare perdi tH del tono muscolare , con caduta ed impossil1ilit~ di muoversi , ma senza perdita di coscienza . Lo stato ch e g li sportivi chiamano cc groggy H (ubriaco) è dovuto a colpi insufficienti per provocare il knock out. Non vi è perdita della n1otricità, ina il disturbo psichico provoca u11 certo grado di incoordinazione, con movim enti mal sicuri e lenti. Spesso i1ersiste un'amnesia più o meno completa. Questo stato pericoloso , che lascia il lottatore quasi senza difesa ed (1) · Lascio in tatti i vocaboli stranieri, sia j)ercl1è ormai erLtrati n ell'uso e costituenti una specie

di gergo, sia perch è è da augurarsi che la n ostra lingua non si presti a sancire in certo modo la barbara u sanza . •


XLI, Nul\c. 1)

A '-NO

SEZIONE PRATI CA

esposto ai colpi d e l competitore, deve essere be11 conosciuto dal m edico sportivo . Più rare sono le commozioni vere e proprie. Di facil e riconoscimento sono le paralisi vere dei nervi periferici , gen er a lme11te transitorie. Il colpo sulla nuca è proibito da i r egolame11ti ~porti' i; esso è eccezionale e grave e lascia de i !egni durevoli di commozione. 2) Dopo la lotta. Oltre alle amnesie r etrograde, ~i posson o avere di quelle anterograde fJarziali. Al cuni inclivid·u i, che sembrano, normali, hanno i11vece un certo grado di disorientamento, con incapacità strane (di ritrovare la J•ropria casa, di annodarsi la cravatta, ecc. ). i possono osservare delle manifes tazioni di ge ' Live o delle emorragie trauma ticl1e secoit-

tlarie. f11 pratica, quindi , il ver o knock oul sarebbe n1 eno in o ffen sivo di quanto pretendano ger1eral1ne11te g li spo1 tivi. Vi son o poi dell e manifestazioni durevolj , ~.tbhas tan za compl e e. I veccl1i lottatori 11ann o t1na sen sibilità sempre più notevole a i co1pi. ~pesso i osservano in essi d ei di turbi psic;l1ic i ch e r icordano la demen za. L 'esame n eu rologico mos tra spesso d ei segni di lesioni a focolaio, n1odificazioni d ei riflessi , dis l urbi di <oordinazion e o di ... t11rbi d ella parola. fil.

CENNI BIBLIOGRAFICJCt> A

Ll.\NELLErr1. l l sol/ ocarbonismo professioriale. Un vol . i11-8° di 79 pag. II edizion e. La Gr.a(ica f\Iod erna, Torin o , 1933. Prezzo

L. 10. L 'intossicazione da solfuro di carbonio era ri1lo a poco ten1po fa scar samente conosciuta. forse anch e perch è relativamente limitato n e era I 'uso e poche erano ancora le osservazion i ~ul1 'u omo. Attualmente, esso è la rg amente a d operato ; bas ti citare l 'indust r ia d el rayon (seta artificiale, per cui l 'Italia tiene . il primo posto in Europa, con 26 stab ilimenti e 100 .000 operai), l ' industria d ei grassi , d elJa gomma e l 'agricoltura (distruzione di parassiti dei cereali). Si comprende quindi l 'importan za di conoscere bene i caratteri d ella intossicazi on e per solfuro di carbonio sia per la profilassi e la terapia , sia perchè essa è contemp lata fra le ma lattie professiona li indennizzabili. Il prof. Rane I letti ha fatto m olte osservazio ni p er sonali in proposito e numerose esperi en ze su g li anim a li e conosce a fondo la questione a n ch e dal lato tecnico avendo dimostrato, fra l 'altro, la possibilità d ' intossicazione an ch e in fasi dell 'industria d el rayo11 , ch e prima si ritenevano d el tutto innoc.;ent.i . La buona monografia ch e egli qui ci pre(1) Sj prega d'inviare du e copie dei libri di si d esidera la recen sione.

C\11

se11ta costituisce uno studio completo sull 'argomento, con una ricca casistica - italiana e s traniera - , un an1 pio studio clinico ed ana ton10-patologico e considerazioni diagnos tich e, prognostiche, terapeutiche e profilattiche. Segue una ricca bibliografia. T enuto conto della notevole quantità di individui ch e possono essere colpiti da tale ir1tossicazione, lo studio d ell 'esa uriente monogralia d el prof. Ilan elletti è utile n on soltanto per il medico d el lavoro, m a anche p er il m edico pratico, che non potrebbe trovare altrove una cosi ricca messe di n otizie e di esser • • vaz1on1. fil.

C.

Handbuch der Unfallmedizin., mit Berilclcsichligung der Deutsclien, OsterreicJiischen urid Scliweizerischen off entlichen u11d der privale1i Unf allversicherurtg. Fiinf1\.AUFMANN.

te, nach der gegenwartigen Versicl1erungsund Gerichtspraxis umgearbaite te Auflage. .Erster Band: Allgemeiner T eil- Unfallverle tzungen. Un vol . in-8° di pag. XXVIII-862 . Verlag von ·F erdinand Enke, S tut tgart , 193~. 1-\M. 52 ; legato: llM . 55. Da oltre un quarante1tnio il manuale del Kaufmann fa testo in Germania, Svizzera ed Aus tria com e opera di con sultazione in materia infortun js tico-a5sic uraLi va. ·D alla prima edizion e comparsa nel 18'92, c ioè in un 'epoca, n ella quale apf)ena, si può dire , si gettavano le prime solide .basi teorico-pratiche della m edicina assicurativa, il manua le è anda to sempre più ampliandosi, per armonizzarsi continuamente col grande sviluppo cl1e andavano assurnendo la legislaz ione e la n oso aogia infor tuni Lich e. L 'at luale edizion e si presenta a noi in elaborazione m olto an1pia, così da soddisfare le esigenze della prassi , come per offrire un m a teriale casis tico e teorico prezioso per utili diba ttili d o ltrinali. Il primo volurr1e, che ci vien ora offerto nell a sua 5a. ed1zic ne, con1prende una parte generale in cui sono d iscu ssi il co ncc tlo d 'infortunio e quello di m a lattia pro fessionale non soggeLLa ad a ssicurazion e , g li inLerventi curativi in rapporto a ll 'assicurazione infortunio, i fondamenti dell 'inca pac ità lavorativa, la simulazion e d ell 'infortunio, la de terminazione d elle consegu enze prossime e remote di que5t 'ultimo e la va lutazione periziale. La materia vien e trattata con Lin uam en Le in stretta connessione colle ù isposizioni legislative svizzere , germaniche ed at1striache. l lna p-0rte su ccessiva , amplissima (oltre 55 0 pagine), passa in rassegna minuta le lesionj d'i11fortunio , sia gen er a li ch e in rapporto all e singole princ ipali r egioni del corpo, ed è corr edata da ricca casis ti ca e comme11ta ta sia dal punto di vista cli11ico puro che da quello m edico-legale. G. T EGONI·


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cc fJ_, POJ. ICLl N l <.' O »

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Accademia Laneisiana di Roma. Seduta d el 9 no embre 1933. L 'Accademia Lancisiana, nell a setlula del 9 n ovembre, commen1orò i Soci defunti proff. Fornaca Giacinto e Bi.asiotti Arnaldo. AJ lermi11e dell a commen1orazione, fatta rispe ltivan1 enle dai proff . BONFIGLIO e DE FABI , l 'assemblea , su invito deJ Presidente, r ispose « Presen1e! » all 'appello ch C' egli fece dei. due Defunti. Seduta d el 14 dicembre 1933. Ernia addominale laterale spontanea strozzata .

Dotl. ~I . l\ifoRALnr. - L'O . presenta un caso cli t'rnia later ale spontanea str ozzata del quadrant e Hddon1inale i11f. d estro , operala co11 diagnosi di <'ppendicite acut a. La r itien e cau sata da u n 'assenzn del M. trasver so o dalla su a trasfor111azione in un a fa scia fibro-aponet1rolica. Riassun1e la patolog·ia della lesio ne , ricordando i casi riferiti nella Jc.;tteratu ra. Alla discu ssio11e prese p ar Le 1·on. prof. R •\FFAELE Bl\.STIANEJ.,LI .. Il comportamento della curva da carico nelle ipogli· cem i e spontanee. Dott. G. CoLAtAl'iNI. - L'O. descriYe <lue casi

a'ipog·licemia

5pontanea . Di uno riporta la curva a11alizzando11e l 'interpretazione. Espone i rapporti tra cos lilulio11e e sistema nervoso Yegelativo nel regolare il normale tasso glice111ico e nel produrre tale sindrome. Alla cliscu s ione prese par ~e il prof. ARCANGELI.

[ANNO XLI, NuM. lJ

L 'O. crede di af!errnare corr1e sia nece:,sario nelle distrofie corueali pensar e ad u11 fattore generale (disfunzione <li ghiandole o di gruppi di ghiandole) ch e può essere aggravalo da processi infiam111atori conco1nitanti, accompagnato da turbe nella fera del sisterna neuro-veget ativo, e da un fatLore l ocale che molte Yol lc può anche mancare (distrofie primarie; . Crede l 'ù. ch e sia necessario rivedere i 11ostri co11cetti su questo gruppo di forme patologiche corneali ch e abbraccia con ogni verosimiglian za forr.u e le più svariate e talvolta descritte con1e insieme clinico d efinitivamen te d efinito . Contributo istologico ed ematologico allo studio delfa micosi fungoìde.

G. B. Corr1x1 . - L 'O. d escrive u11 caso di micosi .fungoide cli particolare interesse oltrech è cli11ico ed istologico anch e ematologico p er la pre!:>enza nel sangue, insieme a monociti assai somig'lian ti a quelli endotelioidi e ad elementi li111oid i talvolta atipici, di caratteristjche cellule re1.icolo-endoleliali . Valuta i dati essenziali e ritiene che lo. forma n1orbosa sia espressione di una iperplasia reattiva r eticolo-is liocitaria a carattere prevalente1nente 11eoprodutlivo, associata a fenomeni reattivi infiammatori. Ri1nane oscura la cau sa che l 'h o. provocata. Raffronto fra « Urea Clearance > e valori del filtrato glomerulare (metodo Rehberg) nelle nefropatie.

M. GAVAZZENI. - L 'O. , dall "applicazione della cosidetta « Urea Clearance » e ctel metodo della cr eali11ina secondo Rehbcrg allo studio della funzionalità renale in casi di neiro1)al.ie acute e cronich e, è giunto alla conclusio11e dell 'esistenza di una notevole con cordanza di risultali e di reperti, che i dl1e metodi offrono .

Ulteriore contributo allo studio della velo cità circola- 1 toria in clinica. L' influenza della somministrazione dì insulina sull'elimi· Dott. A. Bo ·ADIES. - L 'O. ha studia to la velonazione del bilinogeno. ci là circolatoria in base all 'ini ezione di cloruro L. Com. - L 'O. riferisce di aver praticato protl i calcio e ha trovato ch e det ta velocità: lungata so111minis lrazione di i11sulina (40 l.J al 1) è rallentata n egli scornpensi cardiaci, nelle

11 cfrili cronich e nel n1 . di Morg agni - Adams Stokes; 2) non è 1nodificata in maniera ser1sjbile n è li ella polmonite, n è n ella p leurite , nè nelle for1ne di cianosi da insufficienza respiratoria; 3) è im1nutata r1ell 'jperte11sione art eriosa e t ale r esta a ncl1e a seguito di cure ipoten sive; 4) vien e accelerata dopo iniezioni di linfoga11 g lina e insulin a ; 5) viene r allentata dalle iniezioni di adr en a1i11a; 6) non subisce modificazioni nei soggetti sani :\ segui lo di so1n1n ini strazione di sostan ze ipoten, i ,-e (a11g ioxìl-acetilcolina ecc.) . Alla discu ssione prese parte il prof. LucHERINL I l Segretar io: A. D 'AvACK.

giorno) in alc uni sogge t ti (5 normali, un cardiop ati co e u11 jtter o e1nolitico) prendendo in consicler azione il comportamento del bilinogeno di eli111inazion e, della c r asi ematica ed in q~ulc e caso inemia. a11che della massa di sangue e della bili tla osservato una notevole riduzione ne l 'elimi 11azione del b ilinog·e110, persistita talora a lu11go d op o l a sospensione dell 'ormone; un migliora1J1ento discreto della crasi ema tica; scarse variazioni del numero dei reticulociti e della bilirubi11emia; diminuzione tiella rr1assa di sangue. Viene prospettat a la possibilità che la diminuzione della bilina sia dovuta a modificazioni parallele nel ritmo del r icambio emoglobinico e l 'eventuale utilità terap eutiéa che n e potrebbe derivare.

Società Medico·Chirnrgica di Pavia.

Caratteristica affezione oculare acuta endemica provocata da ìnsetd.

Seduta del 28 n ovembre 1933 Presidente: A. PEt"'lSA. .\. N1coLATO. -

Note biomicroscop ic lie sul vit 1 co in occl1i afachici trattati colla disciss ione.

Cons iderazioni tratte dall'esame di due casi di distrofia corneale. J\... N1coLATO. L ·o.. esami11a due casi di di-

s l rofia corneale di cui uno (quello riguarda11 te la cheratite urica d i Uthoff) assai raro, rilevando la con comilante presenza di lesioni n ell'ambito d i g l1iandole a secrezione i11terna.

A. CASTELLI - L 'O . comunica di aver trovato, nel coleotteLo Paederus f uscipes, l 'ag·ente, o alme110 un agente, di una particolare affezion e oculare acuta che infesta l e regioni umide, nella st ag·ior1e calda. La malattia era n ota finora solo a1'-traverso a quattro note, cli çui le pri1ne due pubblicale dal Farina n ella stessa Clinica di Pavia, 1na ne era ancora ig n oto l 'agente. L 'O. ha riprodotto sp erinl entalmente la malattia col Paederu s fuscipes vivo e con l 'istillazione di un estra tto sterj lizzato dell 'insetto s tesso; i1e ha così dimostrato la natura n on infettiva . I l .. egrelari o : H1 ·\ ~C UJ.


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. Grav~

intossicazione da estratto di tabacco determinatasi pe1~ via percutanea. Dot t .

.\RNALDO

DroN1G1, Cesena .

c:redu u l ile !JOrtare a cono ce11za dei collegl1i un ca::,o tl1 11otevole in1portan za p ratica occor o ad un i11io cliente : Una grave i11tos..: icaz ion e da e Lralto di tabacco determin atasi per ia l lcrr u ta11 ea. 1\1. \clolfo, di a. 23, cl a Cesen a.

Genil ori vi, enli e sani . Due fratelli goclo110 l)uona alule. essuna malattia 1)receden. le degna <1 i i1otn acl eccezjone cli un interYen to ubìto all 'c tà <li anni 20 per ernia in g uinaJe. Individuo in bu one condizioni gen erali cli nul rizione; sviluppo sch eletrico n or111 ale. l\1a: e n1uscolari ben viluppate. Ad un esam e clei vari orga11i nulla . i nota di anormale. La 11olle del 5 ottobre 1933 Yen11i chia1nato d 't1rgenla per recarmi a pochi chilomelri cl a Cecna, nel! 'abitazione cli un giovan e conladino ch e, ll del la di un fra tello , versava in grnvi conclizioni. Giunto st1l lu ogo esaminai il paz ien te e n1 j accorsi hen pres lo cl1e nli trovavo aYanti acl u 11 quadro piu llosto allarmante. Il paziente presentava vo1nilo pupille p oco reagenti all a luce, sopore, brachicardia, dolori al1'addome, scarich e diarroich e, volto pa11irlo, ud ore lreddo, Yoce bassa, anuria. Pra Uco i1nm ediatame11te iniezioni di canfor a ecl il pazi ente comincia a fare qualche moYimenl o rol capo e a pronunciare qualch e J)arola . Trascor so un po' di tempo, vedenòo n1igliorarc le condizioni gen erali , inizio l 1interroga torio per r enrlcrmi r agione 1l ello stato grave. No11 mi Iu pos~ibil c perb Sétper e alcunch è di imporlante. Ad un accurato esam e dell 'apparecchio re piratorio nulla di palologico riscontro , così 1Jure a carico dell'addome che appare assai tra I tabile : no11 puntt dolenti, non masse abnormi , non di.fese muscolari. Sospetto un caso di avvelenamento e cl1iedo al I). se aYesse ingerito qualche cjbo guasto (pesce, carne, ecc. ). Il P . afferma di aver m an gia lo per alct1ni giorni cose leggere (caffè-latte, minestra) perch è avvertiva in appete11za. Chiedo allora se avesse mai contrat to mal a·~tie ve11eree an ch e lievi . Il P . confessa finalm ente <li essere affetto cla t en1po da Pediculosi <lei pube che g·li produceYa u11 prurito insoppor tabile, t an to ch e era ricor so ad l i no specifico ( !) : l 'estratto di tabacco puro. Eg·li i11fatti colle proprie mani aveva strofinato lungan1en le tale composto n e11a r egion e pubica, ne11e gambe e sott0 le ascelle, cr edendo di liber arsi ben pres to dal di stur"J)o. 1

Nella lettera tura si riscontrano rari casi di avvelenam ento da nicotina per via gastrica i11 seguito ad ·i ngestione di tabacco; altri casi pure di avvelenamento da tabacco furon o de•

terminati dagli enteroclismi usati a scopo ver111ifugo, anche a piccole dosi. Rari casi si son o avuti per l 'app,l icazione esterna di foglie fresch e o secch e di tabacco, o per decozione. Ptari imi gli avvelenamenti criminosi n on ostante n on sia difficile procurare la morte in pòco tempo. (Pt. Wurtz: Trattato di Medicina e

Terapia).

·

Fatti i)ure citati e degni di nota sono quelli che si presentano nelle manifatture di tabacco ove gli operai vanno sog·ge tti a feno1neni di intos icazione per la fermentazion e ch e, pur privata fortem ente di nicotina , non viene di.trut ta nella a tmosfera . Basti a propo ito ricor dare come molti operai affetti da bronchite subacuta tendono a peggiorare fin o a degene.rare in forme specifich e dell 'apparecch io re1)ira torio. Le donne specialmente son o spesso colte da disturb i gravi (vomito , vertigini, ecc.) specie n el periodo gravidico . Ora però , m ediante le leggi sulla protezione della 1naternità ed infanzia, tali inconvenienti si verificano b en raramente. Non m i è stato possibil e rintracciare i1elJa letteratura casi come quello da me descritto. L 'avvelenamento da tabacco si distingue in acuto e cronico. L'acuto è dovuto cru a i sempre ad ingestion e di forti dosi di tab·a cco. Ess0 cletermina immediatamente bruciore allo stomaco, alle fau ci , diarrea, polso piccolo, deliqui , convulsioni e paralisi. In molti casi av~ viene la m orte. L 'avvelenamento cronico i11vece si manifesta in coloro ch e fuman o moltissimo o che h anno la pessima abitudine di fiutare o masticare il tabacco. L 'uso prolun.ga to di questo velen o può produrre pirosi , vertigini, p erdita della m emoria , placch e all a gola , can cro dei fum atori , l 'angina di pet . . to, ecc. I tabacchi contengono in m edia dal 2 % al 4 % di nicotina; si deduce p erciò ch e la nicotina è u11 alcaloide ed un potentissimo veleno. Esperimenti fatti su anima li (cane, gatto r conigli, cavie, ecc.) hanno dimostrato ch e sono ufficienti poche gocce di nicotina sulla lingua per ;produrre la morte imm ediata in seguito a convulsioni. Nel caso da me descritto il paziente .aveva adoperato dell 'estratto di tabacco.

* ** L 'estratto di tabacco è un cornposto di sughi con centrati de11a Jiscivazione con ao·giunta dei cascami del labacco stesso. T,a ]e prodotto è usati .. in10 in agricoltura .


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« IL P OLI CLINIC0 »

Naturalmente deve essere ben titolato in nicotina. Per lo più l 'estratto di tabacco vien·e diluito con acqua oppure con sapone molle. Vi sono anzi alcune formule: I) estratto di tabacco (al 10 di nicotina) 0.5 = 1 %, resto acqua; 2) estratto di tabacco (al 10 % di nicotina) 0,4 = 1 %, sapone molle 1 = 2 %, r esto acqua. L 'estratto di tabacco diluito si usa come insetticida ed il suo uso risale fin dal XIX secolo (1D ott. A. Carughi, ing. P. Paoloni: I mezzi chimici nella lotta contro. le malattie d elle piante). Si usa comunemente contro afidi , larve di coccinig lie e larve giovani di lepidotteri. Il Monopolio Italiano fabbri ca e vende estratto di tabacco in barattoli da kg. 1. Tale confezione è- molto diffusa e commerciabile, e d usata liberamente da chiunque per g li u si ag ricoli. Ma evidentemente anche da chiunque può essere u sata a scopi diversi , e n el mio caso 1'uso diverso condusse ad una intossicazione grave sulla quale ho creduto opportuno richiamare l 'attenzione dei colleghi .

%

* ** Quale cura ritengo solo utile ed aipplicabil e la sintomatica: nell 'infermo di cui sopra imm ediatamente feci fare un enteroclisma oleoso, iniezioni cardiocinetiche, ipodermoclisi di eme. 250, unzioni calde di olio di oliva, per il corpo, e dep ilazione, onde togliere i r esidui del tossico. 1Dopo poch e or,e si notava un leggero miglioramento . · Intervenne poi ittero, qu·alche deliquio, ed in seconda g iornata con assidue cure l 'infermo era fuori pericolo e riprendeva dopo circa 11na settimane le su e normali occupazioni. 1

1

RIASSUNTO. L 'A. riferisce una rara forma di intossicazione per via percutanea in un pazie nte il quale aveva adoperato dell 'estratto di tabacco per liberarsi dalla pediculosi del pube. Ne con seguì una gravissima sindrome tossica ch e potè essere felicemente vinta con le cure opportune. LETTERA TURA. .~. BET..LARDI.

G.

(7AGLIO.

Malatlie delle pian t e. Farmacologia.

M EDI CAl\l ENTA.

Diagnostica medica differ en zial e. R u s1No . Semeiotica.

FERRATA.

l i\ NNO

.\.LI,

~UM.

l]

CASISTICA. Le crisi dolorose epato· biliari senza calcoli. Sono note le recidive dolorose nell'ipocondrio destro dopo la colecistectomia; vi sono anche individui ch e, portati al tavolo 0peratorio p er delle crisi epatiche, si trovano enza calcoli di sorta. Si deve pertanto ammettere la possibilità , anzi la frequenza, di crisi dolorose parossistich·e nel! 'ipocondrio de5tro pur ~nza Ja presen za di calcoli. Tali c risi sono state interpetrate come espressione di un ictus colloidoclasico, che si sviluppa su un terreno artritico~ vagotonico; la spina localizzatrice è data da una colecistite , un'epatite ; le sostanze scatenanti possono essere diverse : siero , vaccino , m estruazioni , certi alimenti (uova, latte, visceri) , non ch è altre cause c ome l'emozione, il colpo di calore , le radiazioni solari. A. Bernard (Gazette des hopitaux, 18 ottohre 1933) n e jndica i seeoni clinici . Ad un grado d eb ole , si avranno i segni umorali occulti del la crisi colloid )Clasica : ipotensione, l~11 cope­ nia , inver sione della formula leucocitaria. Pil'1 • inten se sono le sen sazioni di n1al assere. di tensi on e del! 'ipocondrio destro o del cavo epigastrico dopo un pasto copioso o degli errori cli • r egim e. Ad uno stadio più a ccentuato , si ba la colica epatica tipica, con dolore localilzato ali 'ipocondrio d estro , all'epigastrio, ai lombi e con ' •omito ; in qualche caso, il dolore è angoscioso , d el tipo dell'angina pectoris, tale da d are l 'impression e di morte imminente. P er quanto rigua rda la terazJia, nei casi in cui la litiasi biliare non è dimo trata dalla radiografia e dall'intubazione duodenale, si dovrà ricorrere ai metodi di desen sibiljzzazione: peptone so;rnministrato un'ora 1) rirr1a del. pasto, iniezioni d'iposolfito di sodio , so~press1one dei cibi ch e causano l'ictus (uov3., c10 ccolato, latte, ecc .). Tale tera,pia è lltile particolarm ente nelle crisi ep·a tiche che si manifestano dopo la colecistectomia. Non ·i tralascierà il trattamento antinfettivo ( e ' 'i è febbre); si ricorrerà ai colagoghi, ai cardiotonici od all 'endocrinoterapia se si os~ erva d eficienza di una o più g hiandole . Al momento della crisi, l 'A. trova inolto utile la · morfina , che altri sconsigliano per il tin1ore di un'azione dep rimente; si faranno inoltre d elle applicazioni calde all 'epigastriò. L 'indomani , si sorveglieranno la diuresi ,. la. co- · stipazi one e l o stato del cure. fil . 1

1

1

La sindrome di ipercinesia vescicolare nelle ste· nosi iustavateriane incomplete del coledoco. Secondo Berard e Mallet-Guy (J ou.rn. d. chir., t. 42 , n . 3, agosto 1933), questa si~­ drome - ch e clinicamente simula la coleli- .. tiasi - è car atterizzata dai segu~nti rilievi: 1) L 'intervento mostra una co1ecisti non dilatata;


{ A~No

XLI , Nul\r. l J .

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S l-.Z H Jl'ì'E ll R.\Tl C.\

2) I~ colecistostomia fa cessar e i dolorj e i disturbi funzi onali ; 3) Iniettando del lipiodol per la stomia , a11cl1e in piccola quantità , si provoca notevole dolore e si o ervan o contrazioni en er g icl1e della cistifellea ch e spingono il liquido opaco 11elle vie biliari intraepatiche . enza dubbio esiste un ostacolo a ll 'escr ezio11e biliare ch e può loc.a lizzars i con precisi one allo schermo radiologi co e ch e corrisponde alla regione vateriana . La cau sa di questo n on è precisabile; tre ipotesi possono spiegarla : Lesione infJ amm a toria capace di l>rodurre uno spasn10 d ello fintere di Oddi. Lesione cicatrizia le te11osan te. pasmo d ello '"' fìnt ere dovt1to a r1t1ilibrio vago-simpatico. Gli AA. pen ano ch e la stenosi sia di n atura i11fiammaloria con la coesistenza di un fattor e spas tico : lo spa mo intern1ittente d ello sfintere di Oddi r ealizzer ebbe la tipica indrome di colica vescicolare. Il trattamento più logico - a llo La to attuale delle no Lre con o c:enze su lla natura d ella lesione - è la colecistostomia seguila da colecistogastros tomia econ daria. Qu e ~ to trattam en to applicato in 5 ca i ha dato ri ~ ti] Lati soddi facenti . G. PAcETTO.

Sopra un caso di epatite da gene i probabilmente tu bereo la.re. G . Gherardini (Arch. di Patologia e Clinicn Jledica, fa c. V , aprile 1933) di cute un caso di epatit e cirrot ica con ver amento a cit ico, in cui Ja più m inuta indagine clinica e anamnestica ed i r isultati di una cura an 1iluetica ap1Jlicata no11 poter ono J)Orre iJ1 evi denza altr o fa ttore etiopatoge netico all 'inf11ori di una infezi one tuber colar e di r ni esis tevano sicuri segni anaton1ici. R ichiamando 1'opinione di mol ti AA . , i quali arnm ettono la possibilità ch e processi t11ber cola ri epatici e non epati ci possano provocar e lesioni cl1e dal ]Junto di vi ta ,istopatologico non mostra110 in sè n e .. un p articolare carattere di specificità e che non si distinguono in nulla da un con1une proce so in fiammatorio , ammette la poss ibilità cl1e le lesioni estr e1nam en te gravi ric;;contra Le n el c a o osser vato ricon oscano appun to , a d onta d el Joro aspetto comune , etiologia pec ifica. L 'epatite ad un tempo par enr himnle e m esen chimale er a a ociata a cospiC' 11a d egen erazion e .grassa , a d iperpl asia d el r ei icolo e .a fenomeni cospicui di ip erp·l asia n odL1lare paraportale. L 'associazione di cru·e. t i molt eplici elem enti comportava una J)r o fon d.a alteraz ione n ella normale ar chitettt1ra del lobulo , ch e si manifestava con uno con,ro]g in-i ento n ell a direzion e d elJ e travate cellul ari , distacco ed isolamento d ell e sin gole cellt1le, scomparsa spesso completa di ogni traccia d i capillari intralobulari. Ciò si osser vava a ai nettam ente an ch e in quei campi in c11i J 'i per-

p la ia d el con11ettiYo e la scler osi erano app ena accennate, o n1an ca,·an o completamente. Pertanto l 'A. ritiene ch e, indipend entemente dalla connettivazione , lo sconvolgin1ento strutturale d el lobulo s ia di pe r sè condizione sufficiente a provocare, p er Je co11segt1enze ch e esso comporta ul c ircolo capill are intra lobulare, s tasi grave a carico del circolo portale. · Con t ale ipotesi si com 1}rende il rr1eccanisrno O'en etico di certi ver san1enti che si osservano n el cor o di molt e forn1e di epatite acuta, e le improvvise trasudazioni ch e coincidono con le pous ées acute d eJle c irro i atrofich e cronicl1e. P oicl1è t ale scon,~oig·imento strutturale del lobulo è con -id erato co1ne caratteristico d ei procc.. si cirroti ci o cirr oo-eni atrofici , si com pren d e come il ' 'ersa111ento trasudatizio ascitico ch e n e è la con egu e11za as urna so tto questo i1un to di vist a la in111ortan za di segno diag n oti co fondan1entale, ed e prirna da l punto di vista r ]inico la sed e intraJobular e del processo.

C.

ToscA·~O.

TERAPIA. 1

'ul tratta1nento dell'eczeina infantile.

r"'. Giertl1muehlen

(Miinch . m. W ocJi. , 8 se t1en1br e 1933) con sider a l ' eczema come una ma1t it e -- tazione a llergica ( egu endo Moro , Urb ach ). Esso s 'insedia spe ·so su d elle lesioni c u~an ee i)r egresse , con1e 1). es. 5ulla dermatite intertriginosa , ch e in ien1e colla « crosta latLea » ap1)artiene a lla cla e della << dermatitis seborrhoides ». Mentre però 1'alle rgen e eczemat igeno n ell 'adulto h a il punto d 'attacco epider111ale, n el lJambino e so pe11etra per la via dige -- tiva; i tratt a di t1n fc11on1eno di cc trofallergia ». Par tendo da t a]e i)rincipio ]o direttiva tera1)eutica si impo11e da sè. Occorre eliminare gli a llergeni dalla nutrizione; non sen1pre però il co111pito riesce facile. Nel lattante si cer cherà di evitare la ipernutrizione e si elimineranno dei cibi a possibilità a llergenich e dall 'alimen tazione della m a dre : p. es. le u ova, l 'olio di fegato, ecc. L 'aggiunta precoce di verdure e su cchi di frutta p u ò riuscire utile . Nei ban1bini allat tati artificialmente la sostituzione d el I.atte con (( b ab eurre » e con latte a cido scr en1ato contribuirà ad e1imi11ar e la cc causa peccans » . Dall 'alimentazione sar ar1no eliminati Lutti g li allergeni possibili , quali uova , alcune . pecie di farine, ecc. T alvolta il su ccesso vie11e r ag·giun to sostituendo a l latt e di vacca quello di capra sebben e· questo generalmente è poco r accoma11dabile. Nei bambini d enutriti I 'alimentazione sarà ricca di carboidrati utile è p. es. la zup p a di malto. Nei gr andicelli (n ei quali si manifesta sopra tutto com e lJ n eczema d el gomito e d el ginocchio) 1'A:- ~a avuto d ei vantaggi colla dieta vegetariana esclusiva. Quale t erapia locale il catr am e rim~ n e sen1 pre il m edicam ento 1)rin r ir1e. T,' I\. lo racco1

1


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« IL POLI CLIXJ CO

rnanda sotto forma di polvere olfodern1ica al catran1e; essa va applicata do·p o cl1e le crost e sono state rammollite da so tanze g r asse (olio, od olio di fegato) . Mentre il zolfo combatte la seborrea che spesso sta a lla base del disturbo, il catrame agisce anch e com e anti.prurig·inoso; tale effetto è preziosissimo e p ermette di fare a meno anche d ella masch era protettiva, essendo la polver e perfettamente aderente. La polvere catramo-solfodermica sarebb e an·c he utile negli eczemi in1 petigginizzati , nell 'eczema dei bambini g r andicelli e 11ello strofulo, il quale apparti en e pure al le manife~tazioni allergich e. S. l\t11Nz.

Il trattamento dell' acne. L'acne si m .a nifesta specialme11te t1elle cuti seborroiche. A. Chapman (1Vled. Jou rn. of A11str~lia, 8 lug lio 1933) con ig lia, anzitutto il trattamento gen erale : disturbi diger enti , costipazione, anemia, anormalità p elviche od infe~ zioni focali. Si p orrà n1 e·n te alla dieta , evitando i dolciumi , formaggi , condimenti , carne di m aiale. Come n1edicinali, si darà il ferro (mistura di ferro e di citrat o d 'an1monio); se vi è concomitante a cne rosacea , l 'acido cloridrico diluito (em e. 1,5 a 1,8, tre volte a l giorno), pillole di mentolo (60 cg .) o di ittiolo (00 cg. ) in capsule. L ' A. h a trovato n1olto utili i r aggi X· qt1elli ultraviole tti possono esserlo nei pazienti pallidi , anemici e n ei casi di acn e diffu a superficiale d ella schiena, co111e preliminare a d altri trattam e nti . P oca fiducia 11a l 'A. i1ei vaccini. _i\.J c11ni casi rispondono b ene al butirrato di rnang·anese per via sottocutanea (1'A. no11 ne precisa le dosi) od alle iniezioni di Aolan. Ila ottenuto buo11i risul tati con g li antivirus unitamente ai ragg i ulLravioletLi in ca i di ac11e della scl1iena, ma non sa dire a qua]e rimedio s i dovesse attribuire l 'effetto. Le applicazio11i locali 11anno per scopo di asportar e i com ed oni e, quindi , di ridurre le condizioni di seborrea, di distruggere i g·er11ri , di diminuire l 'iper ch eratosi. Il viso va lavato con acqua calda e soluzione alcoolica di sapone, oppt1re con et ere solforico ed alcool , ana , fa cendo anch e un cauto massaggio; i comedoni -ra11no ... premuti con adatto strumento. Si fara11no lozioni con : Solfato di zinco Solfuro di potassio a11a 60-8'0 cg. Acqua di rose em e . 30 opp ure co11 re or <.: i11a al :3-5 % iri alcool . In alc uni pazienti, si h anno buoni e ffetti col 111ercurio in lozioni od unguento. Una pasta con olfo e r r or cina (3--± 0~ , a11a) può essere. utile contro la cl1 er atosi ; l 'un o o l 'altro 1nedicam ento pos ono C1ssere aggiunti a l liquore di aceta to d 'allun1i11io; c.1uest o può es ere assai util e quando la cute divent a ru,·ida e de quamata. fil.

H

. r.\ :"\xo XLI , Nul\c. l J

TECNICA DI LABORATORIO. Valore della reazione di Saehs Witebsky (Citochol) nella d~agnosi di sifilide. F. Sebastian.i (Diagn. e Tecn. di Labor., 25 agosto 1933), dopo aver riportato le conclusioni d ei i1umerosi AA. i quali hanno studiato il comportan1ento della Citochol-reazione ir1 rap'r,orto a lla W . R. e alle varie reazioni flocculanti ir1 uso .per la diagnosi· della sifilide, conc1usiorri ch e se non raggiungono il perfetto a ccordo sulJ.a sensibilità della Citochol-reazione, $On p erò concordi nel riconoscern e la specificità e la facilità di esecuzione, rende co11to dei risultati delle r:i.cerche persQnali eseguite .~ u 200 sieri , sui quali fu eseguita la Citochol, la R. \\T. e la Ail. K. R. La tecnica seguita fu la sèguente : A 0,20 di siero inattivato a 55 9 per mezz 'ora si aggiunge O, 10 di estratto di Citochol, (diluizione 1/ 3) con soluzione fisiologica 0,85 % prr,·ia maturazione per 10 ' a temperatura ambiente, aggiunta dopo 20' di soluzione· cloroE-odica (1 cc.); agitare la provetta e leggere subito e d opo, qualcl1e ora. Reaz ione negativa: liquido limpido e tras1Jar e11 Le. l\eazione positi\1 a: liquido non trasparente, gra11uloso. L '_,\, conferma la grande concordanza d elle r eazioni flocculanti rispetto a lla deviazione d el c omplemento, e. ]a t ecnica sen1plice, rapida, sir ura. La Sach s-Witebsk.y è più sen sibile della B. W. La sua specificità è in molti casi tiperiore a lla deviazion e d el complemento ed in 1111a minima percentuale anch e a Ila M. I< . R. La rapidità e la chi~rezza della lettura, che è se111pre bene però ripeter e a distanza di poch e ore , la rendono un prezio o ussidio . diagnostico. M. Sabatucci (A nn. d 'I gien,e, novembre 1933) ha clescritto una tecnica per a llestire l 'antigene u sato n ella reazione Citoch ol di Sacb.e s e Wit eb sky. Nella tecnica della r eazione ha trovato vantao-g·io a una modificazione proposta da 'F ittipaldi e ch e consi ste nell'usare, al posto della soluzione cloruro-sodica norm.a le , una soluzione . . alin a a O. 9 % agg-iun ta di fe11olo a O. 75 % e di carbonato sodico a 0,01 %. C. TOSCANO.

SEMEIOTICA. J,o sguardo ''fiero,, del poppante. B. Epstein (11l ed·iz. /{,linik, 21 lug lio 193:3) ha osservato in un gruppo· di poppanti neuropatici un sintoma palpebrale cl1e corrisponde ai 11oti segni di Dalr ymple e di von Grafe, per cui il bambino 11.a espressione del volto fra lo spavenl ato ed il truce , ch e l 'A. indica come guardo fi ero (Wilden Blick). Raramente tale espr ession e è p ermanente e subisce delle oscillazioni nell a s11a int en ~it à.


SEZ IONE PRATIC.\

Il sintoma è chiaro sopr a ttutto quando il bambino ha d elle alter azioni i1 ervose o d ei di~ turbi generali; non raramente lo i osserva iielle tossicosi alimentari. fil.

MEDICINA SCIENTIFICA. Nuove ricerche sui paras iti malarici. Pareva ch e il ciclo di svilupfJO clei para siti n1alarici fo se defi1titivam e nte ac ·ertato e cl1iarito in tutti i !)arti colari ; invece A. Mi iro li (1-l iv. di ~Ialariologio , 193 =~ . 11. :- ) vi ha co})erto 11na fase nuova. Si c redeva clie g li SEJOr ozoiti inoculati dalle zanzare raggiun~essero cliretta1nente i glohuJi rossi: la de crizione era stata data da cl1audinn correda11dola d1 figt1re cli n10. tratiYc, e ft1 ' generalme11te accettala. Tt1tti i trattali. la ripe: tono. ~is iroli si è proposto di e. egu1re de o-Jl accerta1nenti . i è valso del Plasmodi11m r elictum. d ei passeri: gli lJOrozoiti ve11i ano i110culati sotto la pelie o i1ei 1nt1. . r0Ji pettorali di questi u ccelli , sia per n1ezzo di ;; a11 zare (Culex) infette, sia allestendo una sospen ion e di SJ)Orozoiti ~ ch e veniva iniettata co11 ttn c -Pravaz. I.'A . h a accerta to r l1 e i co idetti '})Orozoiti ·· t~bi~rono notevoli mo (Jifi caziotti . il loro nu · e lce, prin1a si gonfia; entro cir.que nlinuti ~ i divide in ·l-5 corpiccioli fer oidali , ch e si d ir0n!!ono incirca a d u guale distanza , lUTI D'O la ce Jl11Ìa f11si forn1e: entro cinqu e a Jtri minuti , il citorJlasma si divide a ua volta: i taccano f Os.ì._ :l 1trett1nte re llu1 e figlie , cl1 e dopo cjrca 30 ' ~ i trova no nddos ·3 te ai g lobuli ros i . ono essi i veri spor ozoiti ; invece l e rellu le madr i d esi~r1a te fin 'ora con tal nome, sono delle sporar i ~ ti econdarie. È pre t1n1ibil e r h e l 'o ~ erva­ zione di Schaudinn fos e dovuta ad una falsa interpretazione d ei fatti osserva ti ; essa aveva tratto in inga11no JJer r irra un Lrenlenn io. (:. T .

VARIA I

tosio; tè; tè con lattosio; una soluzione salina com i) I eta raccon1andata da Hirth (Electrolyte) ch e corri ponde al co11tenuto salino del sangu e. T11 ogni esperienza, . ., i mis uravan o le quantità di orina em esse e la diminuzione di peso corri pendente all'escrezione sudorale e si analizzavano le orine (peso specifico, contenuto in cloruro di odio. acidità, determinazione d eJ pH, ecc.). Nel riposo (quindi senza violenta traspirazione) l 'e cr eziorte renale minin1a e, quindi, la ritenzione m assima di acqua , si otteneva con l 'Eleclrolyte; veniva n o in seguito, per ordine di ri lenzione n1inore e di escr ezione crescente: olu zio11e cl orurata isotoni ca , quella ipotonica, la oluzio11e di lattosio. l 'acqua ordinaria, il tè ed il tè col lattosio. P iù comple i e d 'interpretazione più delicata ono i ri ultati ot tenuti i11 seguito agli e er cizi fi sici . Pr:iticamente, negli eser cizi sportivi , l'acqua , l'acqua Jattosata , il tè ed il tè con lattosio sarebber o poco adatti ; meglio valgono per la reidratazione dei te suti la soluzion e clorurata iso1on i ca e 1'elecl r o l •vte. fil .

POSTA DEGLI ABBONATI Al d ott . N. C. da S. M. : Il còmpito di fornire ìndi cazioni bibliografich e su temi circoscritti e di natura monografi ca, est1lé\ da lle finalità della « Posta degli Abbonati », come abbiamo più volte dichia,rato. Ella d ovr ebbe rivolger si ad u11 I stituto bibliografi co, per es., all 'J tituto d ella Casa Editrice L. Ca1Jpelli , Bologna. IJ. P.

PUBBLICAZIONI PERVEN UTECf. .1ttiv ilù . cien.tifica ne.l 1° Decen,nio dell'era fasc ista cl ella Clinica Pediatri ca di Napoli .. - Tip. La 1 u ovissirrta , Napoli, 1933. L . SAVAG ONE. T ubercolo:si umana di origine bovina. - 'fip. G. Travi, Palermo, 1933. S. ALOIGI. L a tub ercolosi polmonare nei suoi rapporl i con le altr e forn1e morbose. - Tip. Zelli , A1 e1zo, 193.3. G. F oLLEZA. I nfluenza dellri Neosolfoterapia n ella cura della sifilide e cli alcune dermatosi. - Ist. 8dit . Cesalp., Milano, 1933. I. J . GAzzoLo. Sar con1a fu so-cellular e <le vesipa 1

.

L'e1fetto delle varie bevande sull'uomo in r ipo o ed in lavoro. ~ noto che, d opo una forte tra pirazione, la

ingestione di acqua !lnch e in g rande quantità 11011 di e ta. co·n la traspirazion9, il c,orpo ha J>erduta n1olta acqua e dei sali , principalmente c loruro di odio e, per fare scomparire la sete , è necessario r estituirgli non solo l 'acqua, n1a .anche i sali. I lzhofer e Brack (A rch. f. Hygiene e Off . intern. liygiène pub. , sett. 1933) hanno studiato l'azione di varie bevande, sia in periodo di riposo (posizion e seduta) ia iopo i l lavoro (bicicletta, ergom·e tro). Le b ev.a nde perimentate sono sta te: l 'acqua di condotta di Monaco; una soluzione ipotonica di cloruro di sodio (0,-!5 %); una soluzior1e isotonica di cloruro di sodio (O, 9 %) ; una soluzione isotonica di lat-

operarlo por diatermo-coagulacion bipolar a cielmp. Nlercatali, Buenos Aires, lo abierto . -

1932 . 1 . L ucJ:t ERI NI. Leucemia acu ta monocilica o rel ico lo- endote liosi leuc eni i ca. ~ 1·ip. Mi11erva Medica, 1933. ~I. FLAJ\i1N1. Etiologia e cura degli eczen1i. Tip. L. Proia , Rotna, 1933. _\ . SALMON. L e attuali vedute sul sonno. In duslrie Grafiche, Ferrara, 1933. U. B AccARANI. SO/Jra n.ri caso di pseulloocclusion e i nteslinale e sindrome di colica renale da occhiepididimil e tb c. muta. Riforma _\1edica .

1933.


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80

POLITICA

SA~ITARJA

CONTROVERSIE GIURIDICHE .

I •• OsserYazioni sintetiche circa i concorsi. 1. :È assai frequente l 'an11ullamen to di i1 omine per difetti o eccessi del procedimento e d el giudizio delle Commissioni . Il danno ch e n e deriva è gr ave per l 'ammir1istrazione p ubblica e per i concorrenti: incertezza di situazioni , contrasti giurisdizion ali , spese. Più g r ave sar ebbe il danno di un ri sultato ingiusto o non conveni en te , se ~pern1ane .. se; il costo d eJla r iparazione del torto o della correzione dell 'errore è male minore. Ma è possibile prevenire almeno alcun e deviazioni , riducendo il numer o e la gravità de i casi patologici. Le difficoltà . intendiamoci, non sono poch e, trattandosi di valutare e graduare la capacità di molte person e, in base a l risultato di un esame, spesso influenzato da circostan ze casu ali , o a l valore indice di t iLolj formali . Bisogna, qui n di, contentarsi di perfezio11are , nei limiti de l possibile, q11esto m ezzo di accertamento , visto ch e gli in con ,-enienti della scelta libera sarebbero maggiori. Alcune cause di de,riazion e, dipe11da110 daU a volontà dei g iudicanti o d a difficoltà obbiettive, sono inevitabili.: come tutti i giudizi umani anch e quelli d ell e con1missioni i1e sono influenzati. Altre sono evitab ili: mi riferisco a quelle ch e derivano dall 'ordinamento giuridico . Da questo punto di vista , la deficienza è, purtro·ppo , grande: poch e r egole ge11er ali per i con corsi d ei sanitari cond otti ; n es una i)er gli impiegati delle istituzioni pubbliche di beneficenza e, quindi , per i sanitari degli ospedali , se si accettuan o le n orn1e d egli statuti e dei regolamenti locali. Varietà di form e e di criteri ; attività non reg olata ; libertà quasi assoluta : le con1missioni , co trette a proc€dere sen z,a guida , son o spesso cli .. orientate. Questa è la r ealtà. Risultati intrinsecamente giusti , sono spesso travolti per i1n perfezioni foi:mali; graduatorie stravag.a nti possono salva r si ~e la forma sia b en curata , e il vi zio sia dissimulato , essendo ammesso soltan to un sindacato giurisdizionale di legittimità. Ma , sino a quando l 'ordinamento non sar à re O'olato con norme gener ali , si può trovare u na guida nella g iurispruden za , ch e h a cer cato di supplire a lle m aggiori lacu ne, e n el buon sen so. Ecco lo scopo di qu es1a nota , limitatamente però ai con corsi per titoli. Esaminerò , jn altra occasione, le form e dei concorsi per esami o per t itoli ed esami. 2) La Con1mission e deve accertare le condizioni per l 'amrr1 issio11e d ei singoli concorrenti, cioè la idoneità dei titoli ch e sono prescritti (•) I a presente rubrica è a ffidata all'avv.

IANl\O XLI, Nul\1. l j

E GIURISPRUDENZA .e) per la partecipazione a l c oncorso : ne esamina la forma e il contenuto e decide. Questo atto è preparatorio, ma se un concorr ente è escluso e il rappresentante dell'ente com unica a ll 'interessato la esclusione, implicitamente accettandola, l'atto è dell'ammii1istrazion e e la giurisprudenza lo considera definiti,10 agli effetti dei rimedi giuridici: ricorso al Coniglio di Stato, n ei casi di illegittimità. on si possono produrre documenti fuori d eJ t ermine stabilito n ell 'avviso del concor so; ma r ammesso ch e l 'amministrazione - non la Commission e - proroghi il termine per tutti i concorrenti, in condizioni di u g uaglianza, con a lto r egolarmente d eli berato e pubblicato, purcl1è la proroga non abbia ]o scopo di favorire interessi particol ari , ma abbia causa ohl)iettiva . . :È an ch e ammesso ch e la Comn1issione inviti i concorrenti a r egolarizzare ,certificati eventual1nente non legalizzati: g iurisprudenza recente . Poichè il documento formale è richiesto come 1nezzo per accertare una data condizione o un requi sito (cittadinanza , iscrizione 11ell'albo , buona condotta ecc.) sono efficaci '.in c h e atti equival enti se da essi risulti con .'icurezza la condizione o il requisito prescritto· questa r egola è stata applicata dalla giurisprudenza in vari casi; per la prova d ella cittadinan za, del diploma di laurea, la iscrizione i1ell'albo , ecc. Le commission i d evono fare u so discreto delle prove equivalenti ; non sar ebbe sufficiente qualsiasi presunzione sia pure logica; ma d eve risultare1 da atti ' 'alidi. una condizione di cer tezza. 3) Si procede poi a lla valutazione e al giudizio, medi.ante un procedimento che ha , approssi1nativa111ente, la stru ttura elen1entare def sillogisma: cr iteri diretti,~i (premessa maggior e) ; valutazione concr eta (prernessa minore);. g iudizio con clusivo. Non si può procedere senza criteri dir~ttivi r c ioè sen za bussola. Come precisarli? La giurisprudenza n on segu e un indirizzo rigido . Generalmente due forn1e sono possibili , a seGond a del numero dei concorrenti e d ella importanza d el concor so. La Comn1issione può prestabilire determin ate categorie di valori-indici, cioè categorie astratte di titoli. In tal caso deve a ttribuire a ciasct1na di esse un determinato coeffi ciente di i1u nti, ch e logicamente h a limiti massitni e n1inimi , in modo ch e la espressione num.erica posa graduare e differenziare la diver sa condizionedei singoli con correnti in rapporto alla stessa categoria. Deve poi elen care t1itti i titoli valutabi. li ag li effetti d ell '.accertan1en to de lla capacità , indicando , m a separatamen.te, qu,e lli ch e

G IOVANNI SELVAGGI

' esercente i a Cassazione. con s. 1.e g. del nostro periodir.fl ..


I.\ '

n \LI . ~ L -'L 1J

sono effi ca ci soltanto c ome causa di µr eced e11za (invalidità di guerra) o di preferen za . I titoli valuta1)ili tiOno poi raggruppati in categori e concrete, corrispondenti a quelle astra tte. Compiute queste due operazioni, la Commissione valuta i titoli di ciascuna categoria. esprime iJ suo apprezzamento assoluto e co1nparativo e cli ·tribuisce i punti e ntro i limiti massimi e l11inin•i. Si giunge cosi al risultato. A parità di ro1Jdizioni, sono effi ca ci l e prefer en ze, le quali nlodificano l 'ordine d ella graduatoria . Que ·to è il si sten1a miglior e, specialmente se n on siano p ochi i con correnti . ia in ogni caso ben chiaro ch e, prestabilite categorie astratte di titoli , è necessario di tribuire i punti complessivi a ciascuna di esse e dividere poi i ti to]i in corrispondenti categorie con crete. Più volte il Consig lio di Stato ha annullat o il g iudizio per iu os e r,'a nza di queste regole. Le commis~i oni pos ono. irtvece, stabilire cm pli ci criteri àircttit·i: in tal ca o è sufficiente che, elen cati i titoli, n e sia fatta valutazione as~oluta e compar ativa , in r elazion e ai criteri ~e11 era li prestabiliti e il o-iudi 7io finale ia mot i vat o j11 n 1odo e11e n e risulti e ia contr ollabile il prore so log ico, e sia e presso con punti com p les. ivam en te attribuiti ai sin goli con correrLti . F: qt1 esto un procedim ento a lqu anto omma ri o, -h e può es ere seguito - ed è s tato dichinrat o l egit ti1110 -· i)er con corsi m en o importanti , con lim i tato numero di concorrenti . Tn og11i c::i o son o co ndizioni n ecessarie per l 'un o e l 'a ltrn p r ocedimento: u gu aglia n za di trattan 1ento; vall1tazion e di tutti i titoli ch e nbhi a n o r il e,·anza e ~olta nt o di qu elli ch e iano indice d i id one ità c:pecifira , in r elazion e all o scopo d el con corso; rlrt Pr1ninazion e di criteri logici e s11ffi cienti: motivazion e con g ru a. 4) Per ciascuna adunanza deve esser e r edatto nn verbale , ch e ia il rifl esso d e] p rocedim ento !'ieguito: ~arebb c insuffi ciente un vcrl1a le u11ico ri nsst1ntivo o la r elazione finale. Tutti j com n1issari d evon o partecipare a tutte le a dun an ze: si pt1ò ammettere, jn certi casi , ch e alcuni comn1i sari esaminino le pubblicazioni. e n e riferii.;can o all a commission e. 5) C:ateg orie astratte di titoli o criteri gen erali . qua li sono g li elem enti val utn b ili i.n gra do maggiore o n1inor e? Non son o po ibili regol e assolute, per ch è i r equi it i d evon o e. sere ronsi derà.ti an ch e in r elazione agli ~copi de1 con cor so . Tre ordini di titoli sembrano, gen era]n1ente, differenziabili e in diver sa misura va]utaJ}ili. ((J) Preipia razione culturale ,e ·p rofessionale: studi nniversitari; specializzazioni ; cor si di perfezionamento s~auiti da prove ed effettivan1ente r ontrollati ; pubblicazioni. Tn certi con cor si il titolo di SJ)ecialista, conseguito per esami , deve esser e valutato isolai amen t e, avendo ·particolare i1nportanza p er il valore indice ch e n e risulta in gr ad o prep on derante: · I

.

31

EZIONE PRATICA

b) Attività di eser c1z10 p·r ofessi.onale: pr estazioni effettive in osp edali , clinich e e altri is tituti pubblici , in condotte m edico-chirurg ich e, ecc. e) Titoli vari, ch e siano indice di capacità e non sia n o compr esi nelle prime due categorie ~ Queste h anno , indubbiamente, prevalente importan za , in diver so grado, a seconda dell 'uffi cio per il quale si d eve procedere Etlla no• mina . Sono da scartare que i titoli .c h e non corri-· pendan o a d e ffettiva attività seriamente con trollata: sono spesso attestazioni formali preor-dinate a scopo di concorso per a ccr escere il nu111ero d ei t itoli: se mai, possono es ere con1prese , entro certi limiti, nella terza categoria·~ Sono tali, p er es., le fre quen ze di corsi, non. seo-uiti da prove di esami. P er quest a :iiffere11ziazion e, la esperien za d ei commissari è la g uida m i a liore. E anch e e norme gen e rali saranno stabilite dalla legge, dovrà essere riservata all~ Commissione la determinazion e con creta d ella • J)remessa maggiore. 6) Alla valutazion e d ei t itoli d ovrebbero esere associate prove integrative di esami , spec ialmente per gli uffi ci di maggi.ore responsabilità , sicch è il g iudizio sia la risult a nte d ella valutazione d ei titoli di preparazione culturale e di attività pratica e, su ssidiari.amente, d ef con trollo diretto d ella cap·a cità. Il con corso dei dl1e m ezzi faciliter à il gil1dizio. t da avvertire, ch e, in tal caso, è opportuno proced ere 'Prima alla valutazione dei titoli e all 'attrib·u zion e d ei punti , secondo le n orme comuni , e poi all e prove di esame. Il coefficiente numerico dell'una e d ell'altra· b a e d el giudizio deve essere stabilito preventi vam ente, t en endosi conto della e fficacia sussi-· di.aria d ell'esam e. . Recentem ente è stato annullato i] -·isultat o· di un con cor so (iJ3olzan0) anche per ch è, ini, ziate Je ·p·r ove di esame , la Commissione av,eva valutato i titoli , e poi aveva co_Dtinuato quelle. Sono form~; ma giovano a q u alch e cosa e· d evono esser e ri pettate. E si potrebbe an ch e chi ed er e : la così d etta sostanza è f:iepar.a bile· dalle s ue forme? • Importante : Per norma di coloro che non se ae sono provvisti eohe non vogliano restarne privi, avvertiamo ohe soao rimaste dlspoalblll soltanto ancora pocbH;slme copie dell'Interessante Manualetto del . I

Prof. Dott. AUCUSTO FRANCHETTI . ·

Me dico

Provin~iale

presso la Direzione Geneule della Sanità Pubblica

Appunti di le,g1slazione per gli Ufficiali Sar1ìtari .

Volume, in formato tascabile. di p agg. VIIl-200, n it ida mente stampato. Prezzo L. 1 2 ~ più le epeee P<>Stali d i epedizio:1e. Per i nostri abbonati eole L. 1 0,60 in porto franco. Inviare vaglia all'editore Luigi Pozzi, Ufficio Postale succu11salP diciotto, Roma.


u IL P OLl CLIN IC' O

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>J

(A:-.cNO X.LI,

~ U~f.

l]

NELLA VITA PROFESSIONALE. ,

diamo infatti come talune branche tendono àd allontanarsi dal ceppo comune i)er diventare Nell'ultimo congresso della Società di ostetri- dominio delle relative specialità; è un fatto cia e ginecologia tenutosi a ·Bari è stato espresso logico ed inevjtabi1e dal momento che i] susun voto intorno alla questione dei rapporti pro- sidio radiologico fa parte troppo integrante fessionali tra radiologi e ginecologi. Era natu- della ricerca diagnostica, per cui ogni tisiorale ch e col progredire e col diffondersi d·ella logo, ad es. , ogni urologo deve necessariamenradioterapia , nelle sue numerose applicazioni , i t e esser e in grado di interpretare le relative cultori delle due branche si sarebb·e ro dovuti immagini radiologiche : ne viene la conseguenincontr!lre in un campo di attività comune e za ·Ch e il radiologo affiancato a questi speciache sarebbe stato necessario, un bel momento . listi tende fatalm ente a diventare nient'altro cercare di definire i limiti di azione degli uni e che un tecnico, e la sua opera di interpretadegli altri. Una tale questione viene a portare in zione spesso non è più r ichiesta e forse lo sarà campo un problema di interesse più gen erale, sempre meno in avvenire. Del resto questa e che ci induce a considerar e com e dobbiamo scissione potrà avverarsi soltanto nei grandi noi intendere oggi la figura del radiologo. Sono Istituti (Sanatori; Istituti ortopedici; Cliniche probJemi nuovi che vanno sorgendo e si vann o urologiche e neuropatoJogiche), perchè in pracomplicando man rriano ch e la scienza r adiolo- tica n e suno dei suddetti specialisti a'·rà la gica progredisce e si afferma in mezzo alle bran- possibilità di occuparsi direttam ente dell 'indache sorelle della medicina. Sono problemi gine radiologica, e continuerà a chiedere i] nuovi, che per n ecessità di cose devono trova- sussidio del radiologo, il quale avrà sempre il re oggi una soluzione diversa da <1uella degl i vantaggio di essere m eno 11nil.aterale nelle inanni passati , in cui la radiologia nasceva, e terpretazioni e di inda ga re da 11n pt1nto di viche attendono una soJuzione. sta più ampio che non sia f1Uello del le singole Guardiam o quindi con occhio se ren o e impecialità . I radi ologi dt1nque i1on ~olo non parziale come si può impostare la questi on e. pret endono di possedere speciale competenzà Nei primi tempi dell 'era radiologica e a m a- in tutte le brancl1e della n1 edi cina, ma i11trano a mano ch e le applicazioni delJ.a radiologia vedono il pericolo opposto, che cioè il loro si estendevano indistintamente a tutte le bran - campo di attività ' 'enga progressivamente rich e della m edicina , era necessario ch e i radi otretto. E se noi radiologi abbiamo chiesto e lo.gi si interessassero di tutte le questioni e di chiedi amo che la nostra s11ccialità si.a protetta tutti i casi , in cui l'esame mediante i ra ggi X da adatte disposi zioni legislative, non è perchè o le cure radioterapiche fossero comunque ri- "ogliamo ottenere dei privilegi e creare dei chiesti. Nessuno potrà negare che la radiolo- proibizionismi di fronte agli altri ~pecialisti, gia costituisce una branca complessa e orga- ma è soltanto, perch è, gelosi cultori di questo nica in tutte le sue p arti, non scindibili dal giovane e fiorente ramo della medicina, pospunto di vista dottrina le e per le n ecessità siamo con maggior diritto segnalare i pericoli dell'insegnamento , ma è naturale .altresì ch e i di una inadeguata preparaz;on e tecnica e scienra diologi n on potessero pretendere di diventa- tifi ca, sia nel cam r·o diagnostico che jn quello re degli enciclopedici e di essere ugualmente terapeutico. L'argomento cl1 e spesso viene addotto , che preparati e versati in ciascuna delle numerosissime applicazioni della radiologia. Se qual- cioè basti la laurea e il consecutivo esame di che r adiologo ha notuto eccellere in qualche Stato per autorizzare qt1alunquc medico ad particolare ramo di questa scienza, magari in - eser citare la professione con tutte le armi che timamente connesso con altra delle specialità la scienza m ette a disposizione (compresi quin che hanno già diritto di riconoscimento - in di i raggi X), non regge, almeno fino a tanto medicina, ciò non significa che tutti possono ch e la radiologia non sa rà messa allo stesso fare altrettanto e che al radiologo in genere si livello delle .altre discii1l ine. sia per 1'obbligadebba riconoscere una speciale competenz.a i J1 torietà dell'insegnamento cl1e per l'obbligatotutte le branche. Come d'altra · parte il fatto ri età dell'esame di Stato; ed in questo crediach e qualche specialista (sia esso in dermatolo- mo di doverci associare l1ienamente a quanto gia o in ginecologia o altro) abbi a acauistato è stato votato in seno a 1 Congresso di Ginecospeciale competen za radiologica, non significa logia. ch e da ogni dermatologo, da ogni ginecologo Dato lo stato attuale délle cose, l'insegnasi debba pretendere altrettanto. !Bisogna pur mento della Radiologia dt1rante il corso Uni - riconoscere che la radiologia tende a sm en1- versitario non può ritenersi che appena suffibrarsi e, sotto certi punti di vista, di ciò do.b- ciente a dare un 'idea generale della materia, biamo essere orgogliosi, perchè ciò signifi ca ch e ma è assolutamente inadeguato a permettere essa si impone sempre più nell'ambito · del] e ad un giovane laureato di mane.ggiare la diffi applicazioni medico-chirurgiche: oggi n oi ve- cilissima arma dei raggi X. Quindi non resta

Radiologi e Ginecologi.

1


[A1 NO XLI,

NUl\1

l]

SEZIONE PRATICA

per la preparazione di cl1i inte11de esercitare la Radiologia che il cor o pos t- univer~itario d ell e Scuole di specializzazione, e da c iò deriva anche Ja legit tim a richi esta cl1 e n el carr1po professionale non siano ammessi ct1e quelli , i quali hanno conquis tato il diploma di sp ecialista. P er qua11to riguarda la pratica d ell a r a dioterapia , in attesa di eventuali disposizioni di legge ch e n e di ciplinino I 'e er cizio, i g in ecologi 11anno espr esso il d esid e rio che ia <ii tinta Ja re~olam e nta zione per l 't1 o del Radium e p er c1uello d eo-li in1pianti d a l~a<Ygi X. E troppo evidente c h e all 'infuori degli Osped ali e dell e Cliniche (dove del r e ... lo il r eparto r a diotera pico è qua i sempre a ffid alo a d un a i .. tenle che sia specialmente versato in qu e ta mater·ia e pesso che abbia anche .. eguìto il Cor so di l'l)eciaJizzazione) n essun g in ecolo()'o n ella prati ca privata troverà opportt1no is tituire con m ezzi propri un trattam ento r ontgenterap,i co, ia per l 'alto costo d eg;li impianti , . ia per difficoltà tecniche non facili a uperar i. D 'altra parte riteniamo inderogabil e il prin c ipio ch e n e suna applicazione di r ontae oterapia debba e.~sere intrapresa dal radiologo se11 za la TJr e' 'cntiva diagnosi e la collaborazion e d el crin ecologo. Dunque ne. u11 contrasto u qt1e to punto. Do\'e le diffi coltà 1)e r un accord o sono 1na ggiori ~ n el campo d elJa curietera pia . Può il g in ecologo applicare il radi o sen za i] co ocor o del 1 adio]oao e viceversa? Noi conveniamo ch e 11er tutto quanto si riferisce alla t ecnica g in ecolog ica (e quindi anche per l'appl icazion e d egli apparecchi radiferi) il g in ecol ogo d ebl1a T)OSgrder e maggiore rapacità e m:\ ag ior e e~pe ri e n 1a ch e n on il radi o logo (fatt a eccezion e - a l massimo - TJer a lcuni radio log i ch e so no sper ialm enle versati n ella g in ecologia); ma applicar e un tubetto di radi o nel co11o uterin o n o n sig nifi ca far e tutta la radio terap ia; Ja c uri etera1)ia n elle affezioni n1ali gne dell 't1tero è d el tutto connes a coll a rontgenlerapia; quindi , i ricade neces a riamente n el ca. o preced ent e. Non potendo sc inder e la curi et erapi a dall a rc)ntgenterapia, 11 e vien e di conc:;eguen za ch e com e prin cipio il trattam ento radioterapico in gen ere dell e a f fez i.on i g in ecoJogich e non può e~ er e lascjaLo in inano d ei g inecologi , con esclusione d ei radiologi . Io credo che pratica m ente Ja que tio11e }JOtrebbe esse re risolta in modo soddis facente per entrambe le p arti . Per gli I stituti Ospedalie ri I.a collaborazione tra ginecologi e radiologi avv ie n e g ià qua 'i sempre, e in ogni caso si d ov rà J>r etend er e cl1c quelli tra g li assistenti di ginecologia, cl1e son o preposti a l re1Ja rto di radiotera·pia, abb ian o un a adeguata preparazione radi olog ica. I g inecologi domandano n el loro voto ch e i prenda in considerazione l '01Jportunità di creare degli speciali sti in radioterapia, separ atamente dalla radiodiagnostica, ed io d evo fnr notare a questo proposito cl1c una t ale separn-

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1ione è g·ià ammessa anche uffi cialmente, da] m omento che è consentita una libera docenza in cc radiobiologia e radiote rapia » . P er quanto rig uarda l 'esercizio privato le .coc vanno diver arnente: si d ovrebbe anzitutto ricon o cere ai ginecologi il diritto di praticare le applicazioni di preparati radioattivi . Ma siccome per lo più questi preparati sono forniti da qualche Istituto , o da qualche radiologo lib ero eser cente, dovrebbe r estar e sempre all 'Entc o al m edico ch e ha fornito il radio Ja re pon sabilità, sia dal lato giuridico ch e sanitario, dell'uso di esso e degli evec1tuali inconvenienti ch e i doves ero verificare per il cattivo impiego di questo mezzo di 1 ~rapi a fi sica . ln tal modo sar ebbe jmplicitamente r esa obbligatoria quella collaborazione, che rappresenta uno dei cap isaldi del voto esposto dai ginecol ~gi e a ] qu ale noi completam ente ci assoc1an10. L. I CILI..\NO.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI Ufficio internazionale d'igiene pubblica. In ses ione ordinar] a tenutasi lo scorso ottobre furono trattati Yari argon1enti, cli cui acce11nia1no' ai più importanti. La profilas i n elle g·ran di vie d el traffico aereo al lira empre più l 'a lle11 zione per il p ericolo ch e i può a,·er e di trasn1i io1te di mal a llie infetlive a grandi dis tanze. Alcu11i paesi han110 già dato delle di posizioni, ma· si rende n ece ario un accord o iJ1lernazionaJe. Una Com1nissio11e speciale ha frattan lo esaminato la Yalidità d ei certifi cati di vaccinazio11e anticolerica ed a11tivaiuolosa, tralasciando p er ora quella anlipe tosa, cl1e non assicura J 'i 1nn1uni là. Per cruanto rigu arda le n1alallie infc tliYe interesan Li la })r ofilassi inter11 azionale, si è p otuto as~odare la pre. er1za irl Africa di un a r egion e, n ella parte n1eridionale, irt cui 1'er1zoozia dei roditori con erva e prepara il viru s, cl1e poi si diffond e in al I re r egioni . Ol l i111 e so ilo ri sultate le condizio11i clei pellegrinaggi d ell 'Hegiaz, sia p er il cqlera che per la pe te; si è assoda Lo ch e le stagio11i non hanno influenza ulle epidemi e di colera e ch e, quind i, lo spostamento d ell e date d ei pellegrinaggi (dovuto alla differ er1za fra i calendari g·regoriano e 1nussulrnano) n on a''r à influenza sulla freque}1za del colera , di cui la profil assi è assicurala dalla Yaccinazione. Irtler es anle è la scomparsa d el vaiuoJo i !i I11ghilterra, d ove infieriva dal 1922, con pii1 di 80.00U casi. I t entativi, cJ1e se1nbrano ora riusciti, di cul tura d el virus vaccinico sull 'alla11tocorion del p ollo, semb,r ano schiud ere la via ad ottenere un vaccino sicur am e11te sterile. Si segn ala ltna certa r ecr11,rl Pscenza nel tifo esan tematico, anche in l~uropa (Jugoslavia, Polonia); in Egitlo, si sono avuti, nei primi 6 mesi del 1933, oltre 7000 casi . Significalive ricer che sono s la le r)ferile sulla scarlattir1a, p er cui si lascian o an cor a d ei dubbi s11Jl a parte ch e h,anno g li strept ococchi e111olitici J1ella su a p a togen esi. Per la tifoide, prosegu ono gli studi sull 'effi cacia della vaccinazione; è r isulta la l 'inferiorità di quella fa t1 a per Yia orale; ad ogni modo la pra li ca d ella vaccinazione non esin1e cl alla lotta con i m ez1i cln. siri òi profila ssi.

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« JL POLICLINICO »

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Per la 1ubercolosi, sorto riportate le statistiche d ell 'Australia, che risulta uno d ei paesi meno tocc.;a ti dalla malattia, con la n1ortalità di 47 per cento mila per la forma polmonare (i11 Italia, n el 1930, era di 82), l 'assenza qua si completa di decessi sotto i 15 anni e la morbosità cli 1-2/1000 in alcu.ni gruppi come n ei ferrovieri (in Italia, 2,9 n el venticinquen11io 1905-1930). Interessanti comunicazioni son o s late fatte sui grandi l avor i di b onifica e sulla l otta anti1nalarica in Italia, p er l a quale sono stati allresì messi in rilievo i i1otevoli progressi compiuti nella costruzione di ospedali e di acq uedotti . Altri s tudi son o stati riferiti sul gozzo, sulla prot ezion e del b ambino n ell 'età scolastica, sulla disinIelione terminale e su molte altre q u estioni . fil,

Cronaca del movimento professionale. Per la t11tela della stomatologin. Il ~1inistro d egli Interni e Capo d el Governo, on. Jv1u ssolini , h a presentato alla Ca11tera dei Dep utati un Decreto Ilea] e in data 11 dicembre 1933, cl1c ri olve defini livamente il problema della legislazione s toma tologica, ribadendo le leggi che il Regime h a largito ai medici stomatologi nel 1924 e nel 1928. Va ricordato che la .Socie tà Itali ana di chirurgia d ella bocca , la quale ha sede a 1:3oìog11a, aveva fatto tenere al Capo del Govern o u11 m em oriale (preser1tatogli dal prof. Corradi), n el quale si esponevano i dan11i ch e sar ebbero deriva li dall 'approvazio11e df'l disegno (li legge i1. 1711, ch e prevedeva l ar g he coJ1cessioni agl i odontotecnici. Per quella tempestiva attività del sodalizio ITI.e(lico ora ricordato , è stalo p os i])i] e di far conoscere a S. E. Benito l\fussolini , i vo ti e Je aspirazio11i degli studenti, d ei meclici, cl eg·li stomatologi e clei docenti uniYer sit ari, tutti co11trari al disegn o di legge in p arola. All 'inclo1nani d ella presen tazione del memoriale (lell a Società Italiana di Chir11rgia della bocca, il <:apo clel Governo, co] Decreto I-leal e suddetto, faceva togl1 er e dall 'ordine ùel .g ior110 della Ca1nera , })roprio alla vigilia d ella di scu s ione i:>arlamen tare, ]l disegno di l egg·e n . 1711. L ' r\.ssociazione S LomatoJogica Internazionale h a inviato al Duce un t el egr a1111na col quale h a voluto esprimer gli ricon o. cen le ammiraz ion e l)er i provvedimenti adottati. JC'

DOVERI MORALI DEGLI ABBONATI:

1) Diffondere il « Policlinico » tra i colleghi, facen .. dol.o conoscere ed apprettare e procurando nuovi associati. 2) Provvedere al pagamento della quota dovuta al.. l'Amministrazione, senza farsi sollecitare. 3) L'importo d'abbonamento va inviato preferibilmente mediante V aglia Postale o con Assegno Bancario. Può anche essere i.1nviato versando la relativa somma all'Ufficio di Posta per il Conto Corrente Postale N. 1 I 5945 dell'editore Luigi Pozz.i .. Roma. 4) Coloro che preferiscono aspettare dall'Amministra, zione la Tratta Postale, tengano presente che questa aumenterà di L. 5 l'importo dovuto, per le varie tasse postali e altre spese che la stessa comporta.

lANNO XLI, NuM. 1)

CONCORSI. POST! VACANTI. ANN"UN1.1ATA (Trapani; . - Scad. 25 feb .; con Casa Sa11ta; I .. 9000, 3 quadrienni e 3 qui11quenni di L. 750, lrasp. L . 2500; riduz. 12 %. BARANO o 'IscnrA (Napoli). Scad. 17 feb. ; L . 9500 e 3 quadrienni di L. 700, 650 e 600; riduz. 12 %; P Là lini . 40 a. BARBONA (Padova). - Scad. 31 genn.; L. 10.000 e 5 quadrienni dee. oltre L. 500 uff. san. ; L . 800 bicicletta ; riduz. 12 ~ki ; età lim. 40 a . ; tassa L. 50, 10. BoR~fIDA (Savo n.a). Scad. 15 gen .; L. 8400 ollre L. 599 uff. san.; riduz . 12 %; età lim. 35 a.; tassa L. òO,10. BuRGos (Sassari). - Scad. 31 gen .; con Esporlatu, L . 9300 e 4 quadrienni dee., addizionale L. 5 sopra i 1000 poveri, L. 900 uff. san. , L. 1000 arm. farm. ; riduz. 12 %; e tà lim. 35 a.; tassa L. 50. CARAFFA (Catanzaro) . - Scad. 10 gen.; L . 7500 e 5 quadrienni d ee., oltre L . 3000 cavale.; riduz. 12 %. CITTÀ S. ANGELO (Pescar a). - Scad. 31 gen.; la cond.; L . 75~0 oltre L . 1200 cavale.; riduz. 12 %; età lim. 40 a. al 1° nov.; tassa ·L. 50 . CIVITA CASTELLANA ( Tl iterbo). - Posto della seconda cood o LLa. Per titol j. Stipendio L. 10.560 al netto rlel 12 % e soggetto alle ritenute per tassa Ricch. Mob., p er contributi Cassa Previdenza ed altri di legge. Detto stipendio è per i primi mille poveri. Per ogni povero dai 1001 ai 2000 è corrisposta una indennità di L . 4. Lo stipendio verrà aumenlato di un d ecimo per ogni quadriennio e per 5 qttadrien11i consecutivi a decorrere dalla data della s tabilità ch e si intende con seguita dopo due anni cli effettivo e non interrotto servizio. Indennità di legge p el caro-viveri , finchè sarà n1antenuta. La èlomanda co11 i prescritti documenti, l 'elenco d ei quali con le r el ative m odalità, p ossono desumersi daJ ba11rlo .ji concorso da ricl1ied er si alla Segre· t eria Comunale, debbono pervenire alla Segreteria predetta n on oltre il 1° marzo 1934.. CrvITANOVA-MARCHE (Ma.ce r ata). Posto di MeCli co Chirurgo d ella prima co11dotla rurale denominata del Pjano Chienti, condotta che ha una superficie di circa Kmq. 23 e una popolazione sparsa di 2401 abitanti, con circa 120 poveri inscritti n ell 'appo ilo elenco. Slipendio base L. 8000 su scettibile di 4 au.m enti quadriennali del decimo sulla cifra iniziale; indenni là (li servizio attivo L . 800; indennità trasporto (cavallo o automezzo di cui il m edico h a l 'obbligo di essere provvisto) L. 2500; indennità caro-viveri come per . gli altri impiega li con1u11ali . Il tuLLo è soggetto alla riduzione del 12 % e alle ritenute di l egge. La domanrla in bollo d a L. 3, accompagnata dei prescritti d ocumenti, l 'elenco dei quali con l e altre modalità p ossono desumer si dal ba11do di concorso d a richieder si alla Segr eteria Comunale, debbono pervenire all a Segr e teria pred e tt a 11on oltre jl 19 genn aio 1934. Crv1TELLA JN V AL n1 CHIANA (A r ezzo). - Scad. 28 feb.; za. cond .; L. 9000 olt r e c·.-v., L . 2500 cavale., L . 1500 serYizio p er Pieve a ~Iaiano, L. 1244,50 direzione Ospedale; riduz. 12 ~ki; e tà lim. 35 a. F1HENzE. O. P. Istituto ùrt op er.lico Toscano Villa S . 1'\llarghe rita. - Scad. 28 feb., ore 12; secondo assiste11te; L . 6350 e percentuale; età lim. 30 a.;

-


[ ANNO

XLI, NuM. 1)

SEZIONE PRATICA

doc. a 3 m esi d al 30 nov. Ri olger si Segret eria. Sede: viale ]\Jich e la11gelo 25. FOGGIA . Amrn irti sl r azio n e Provirtc iale d i

Capita-

Per titoli ed csan1i, p ei segu en li posti vacanti presso l a Sezion e Medi co-l\ilicrogr afi ca d el Labora lo rio Provi n ei a le d i Igien e e Profilassi : a) un posto <li coadiu lore : s lipendio annuo L . 14.000 , oltre l a indenni là di ser vi zio a ttivo in L. 1400 ; b'- un posto di assis tente: stipendio annuo lire J2 .000, oltre la indennità cli ser vizio attivo i11 1... 1200. Il tutto a lord o dell a riduzione del 12 % di cui al R. D. 20 n ovembre 1930, N. 1491, e con diri lto a qua ttro at1me11li q uadrie11n ali d el d eci1n o, alla indennità car o-viveri (aggiunta di famiglia) com e p er gli impiegati dello St a to ed eventualmente con l a compartecipazion e agli utili del Lab or a to ri o "caden za or e dodici d el 5 m ar zo 1934 - XIl . Riel1i erl ere il b ando di con cor so alla Segre teria d ella mmini s trazi o11e Provinci al e di Fogg ia. FoNT\NELL \ (B ergam o) . Scad . 15 feb .; con Barban a; servizio tutto in piano con o ttima vi al.l ilità ; osp ed al e. Rivolger si al Pod est à.

nata. -

F uM.\ ~A VALPOLl CELLA

Scad . 15 gen .; L. 9000 e 4 quinquenni d ee ., L. 3000 autovetturrtla tobhliga lo ria), L . 600 uff. ·an .; e tà lim . 35 a.; t assa L. 50. ( li er on a). -

GE. ov \ . I stituto di l ud i Scie nt ifico-Pra l ici sulla 1'uber co l osi. - Con cor so per titoli ad un pos to di n1cdico-aiuto addetto al ·L abor atorio di micr osco11ia e s ierologia rlell 'Is ti Lu lo. Il p os to r1on consente s tipen d io m a l 'Istituto p otrà assegn ar e una gr atificazion e n on ecced ente l e L . 300 m en sili . Tempo i 111piegc.. lo n el servizio: circa tre or e al g iorno. Con Yalid a arLnu ale. Tempo uti] e. per la presen tazion e d ei docume nti: 15 gennaio. Inizio cl eì servizio : 1° febbraio. Ili volger si alla egr eteria d ell 'I ti tuto, ia Balilla 1, Genova . Scatl . :31 ge11.; J,,. 7000 e 5 qu:idrienni d ee., oltre I, . 1200 cavallo, purch è effettivam ente u sa to; ricluz. 12 %; et à lim . 21-35 a. ; supplen za gr a tuita tra i due 111edici con <lotti ; tassa L . 50. IMPERIA . A nin1 i11i sl r az. Prov. Scad . 16 gen .; nssistertle 11ella ez. m ed .-mi cr .; L . 14.000 elevabili a 18. 000 , oltre L . ~000 elevabili a 3700 serv . att.; riduz . 12 %. Gio1A

5ANNITICA ( Be n.everil o). -

LEcco (Co:no). - Scad . 17 gen ., or e 18; m edico co1n unale aggi un lo ; tj toli ecl esami ; L . 9000 oltre L . 3000 trasp ., c. -v.; riduzioni <1i legge; e là lim . 35 a . ; cloc. a 3 m esi cl al 30 n ov. Chi ed . annunzio. Scad . 15 feb ., or e 1 ; 3a condo tt a; docu m. a 3 rnesi dal 20 dic . ; addj zion al e L . 2,50 sopra i 1400 pov.; a ltre condizioni com e sopra. Cl1iedere an nunzio. Scacl . 15 gen. ; ispel lorc 1giert is la; L. 16.500 ele·va b ili a L. 18. 300 n1e· <lia1ttc !i qua(lri enni , serv. at t. l ... 2400, c.-Y. , com))arlccipaz. 10 °{,; r iclu z. 12 %; e là lim . 35 a.; son o escluse le don11 e ; tassa L. !50. ! .·vo1tNO. Uff icio d 'I giene. -

LODJ . Osp edale n1aggiore. - Scad. 15 gen .' or e 17 ; n 1edico d issettor e-micr oscopis ta dirigente l a Sezion e anatom o-p atologica e d ei Gabinetti scientifici d ell 'Osped a le; L. 9500 ollre L. 1900 ser v. att ., c .-v.; 50 % proven ti ; riduz. 12 ~b . So110 escli.1 e le don n e. E tà lim. 35 a.; d oc. a 3 m esi dal 10 dic.; tassa L . 50 . Chieder e annunzio. Rivolger si all 'Ufficio Segr eteria cl el Luogo Pio.

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MoNTENERODOI\-IO (Chiel i) . ~ ~er titoli . P osto di m edico condotto con r esiden za in ~1ontenerodom0 . .Stipendio annu o L . 9000, aumentabile di 1/10 ogni <1uadriennio e p er cinque quadrienni, oltre un suppJem ento di L . 5 per og ni i11scrilto n ell 'elen co dei poveri in ecced enza rlel numero di 500. Il i1on1i11ato m edico condotto , se incaricato d elle funzioni di Ufficiale Sanitario, p ercepirà I 'annua retribuzione di L. 500. Detti assegni sono sogget ti alla r id u zion e d el 12 % com e da Decr eto 20-11-1930, n . 1491, rlon ch è alle vari e trattenute come di legge. La doma11d ':l, in carta legale, in si eme ai prescritti nocumenti, l 'elen co d ei qt1a li con tutte le rispettive m od alità p ossono d esumer si dal Bando di Con cor so d a richieder si alla Segret eria Comunale di ~1onlenerod omo, d eJ)b on o pervenire alla Segreteria predetta non più tar di delle or e diciotto del 15 gen n aio 1934 - XII. KoLA (Napol i). Scad . 20 m ar .; titoli ed esami ; 1... 9500 e 5 quadrienni d ee.; riduz. 12 %; età lim . 28-40 a. NOVARA . i\I u nicip io. - Per titoli . P os to di m ed ico condo tto della frazion e di P ernate . Scadenza q uindici. n1ar~o 1934, XII. Periodo di prova anni d ue. S L1pend10 L. 8000 progr essivamente accrescibili di 10 ventesimi , i11dennità t emporanea di car o viver e; indennità p er m ezzo di trasp orto lire 1000; p er ogni ;)00 p overi (o frazione di questa on1111a) inscrilli 11ell 'elen co municipale oltre ai }Jrin1i 400, L. 1000 (ogni cosa sotto d eduzione del 12 %) . Casa di abitazion e p er la quale è fissato 1'afft tlo di L. 2800 annue . 'Iilolo: la urea in medicin a e chirurgia. Docurnenti: i solili. (Tassa concor so L . 50 da ver sar si alla Tesor eria comunale Ban ca Popolar e di NoYar a) . PADOVA . A mministrazione Provincial e. - A tutto j} 10 febbraio 1934 è aperto il con cor so, secondo Je n orme d el R . D. 16 gennaio 1927, n . 155, ai posti rli Coadiutor e e di Assistente d ella Sezione Med ico-Micr ogr afi ca d el Labor at orio Provinciale di Igien e e Profil assi . Stipendi inizi ali annui risp et t ivam ente: L . 12.000 p er il Coadit1tor e e L . 10.000 per l 'Assi lente, su scettibili di sei aumen ti p eriod.ici di un d eci111 0, ed eve11tualmente cli u11 sest o aumen Lo pure d el decin10 p er m eriti sp eciali . ,Ser vizio attivo annuo risp ellivam c11Le: L . 1800 p er il Coadiutor e e ·L . 1500 per l '-~ ssistente . Compartecipazion e d el 10 % sui proventi di Laborat orio p er e11trarrlbi i pos ti . Indennità caro-viveri come agli (tl tri impiegati provinciali. Il tutto rid otto d el] e lrat tenute d i legge compresa cp1ella d el 12 p er cento di cui al R . D. 20 novembre 1930, n . 1491. Per ulteriori schiarime11ti rivolg·er si all a. Segreteria d ell 'Amminis lrazion e Provinciale. PA Rl\IA ~ R. Pref ettura. Scad . 31 gen. ; ufficiale sanit. capo d ell 'ufficio d 'igien e e p oli zia urban a ; L . 15.000 ol tre L . 1000 indenr1 . carica; riduz. 12 %; quadrienni d ee. fino al 50 ?k> d ell o stipendio ini ziale; 75 % proventi. Età lim. 35 a.; tassa L.. 50, 10. P .1.: 1tN.\TE. - (Ved er e NovAnA). Pr sTOL\ . A rrtm.i n i st r azi one Provinciale. P er titoli ed esarr1i . Post o cli Diret tor e, Sezjon e Medico rnicr og r afica d el Labor a torio Provinciale d i Igien e e Profilassi di Pistoia. S tipendio L . 12.590, servizio attLvo L. 3000, ind en11ità car oviveri, 6 au me11ti triennali clel d ecimo n on ch è 25 ~b d ei pro,·enti p er nn alisi J)rivi:lte. Scad e11za or e d odici del 31 gennaio 1934-XII . Richied er e b ando Co11cor so e chiarjm enti alla Segr eteria Amministr ativa Provir1· ciale, P al azzo del Govern o , Pistoia.


cc IL POLICLI1'If.0 »

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Po:NIIGLIANO n 'Anco (Napoli) . P er titoli. SU1)e11dio L. 9500 al lordo d elle rile11ute p er l a Cassa Pe11s. e per l 'I . . I .E.L ., d ella Tassa di Ri cch. ~IoJJ . e dell a ricluzione 12 ~~ con1c d a Decr e to N. 1491 del 20-11-930. Lo , Lipendio è su scettibile di 5 au111e1tt i quarlrie11nali d el decimo. I,a domanda con i prescritti clOCUlllCJl li, l 'elenco ne~ qua~i <:?Il l~ r elative mocl:llità possono de t11ner s1 d all aYYJSO d1 con co r8o cla richi edersj all 'l ìffi cio ~Iuni cip al e, de1Jb ono p erYenire all 'Ufficio prcd.el1 o e11tro l e ore dodici d el 90° giorn.o d alla data del bancl o ('he è d el 16 òice111b re 1933. PaE~EGLIE (B:·esr.ia) . -

F i110 alle ore di c jotto clel giorno 22 gennaio J934 - XII è aperto il pubblico con C<Jr so per titoli al p osto di m edico condotto co1nu 11ale cli 1-)reseglie. Per ricever e il b anclo di concor so e scl1iarir11 e11 ti rivolger si alla seg·r e leria di Preseg]ie. RIESJ (Caltartissetla) . 20 feb.; L . 8000 1 cacl. e 5 qttin,iue11r1i di L. 700; ritluz. 12 %; età lin1. 10 a.; I assa L. 50. Rio DI Pt STERIA (Bolzario) . ___,. Scacl. 1° mar.; L . 8360, ollre L . 3168 tra 1)., L. 3G t1ff. an., L . 2288 alloggio. RONIA. Jslitato cli Clinica Orloµedica e Traumat ologic a della R . U ri i ve r sità.. VeDgo110 n1essi a ro11cor so g u altro })Os ti Cli as is tenle Yo1ontario. Do111anda e documenti alla Direzione l)ri111a del 20 . g·enn.aio. SEaTu (Cag liari). - Scad. 30 gen. ; L. 7920 oltre L . 880 ir1carico sanitari o, L . 739, 20 c.-v .; lassa lir e 50, 10. OGLIANO AL RlJBICONE (Fo rlì ). - Scad . 20 gen. ; du e ro nclotle; L . 10.000 e 10 )) ien 11i Yente . ; c.-Y.; all 'uff. san. L. 1000; riduz. 12 ~~ ; p er caYalc. lire 2000; e là lim. 35 a.; doc. a 3 m es i cl al 10 dic.; tassa L. 50, 10. TAvEnNoLE suL l\IIELLA (Brescici) . - Scad . 15 feb. ; co11 Bovegno; L . 12.000 e 5 quadrienni d ee., c.-v., abitazione gratui la. TERNI. Consorzio Proviriciale A nlituber co lar e. P er titoli ed esarr1i . Posto di Aiuto m edico del Dispe11 sario Provinciale. Stipeitdio L . 10.000; servizio attivo L. 2000 al n e tto. Durata nomina anni cinque tacitamen te ririnovabili. Età m.assin1a an1ti 45 salvo eccezioni di legge . Docu111enti di rito e diploma di abilitazione all 'eser cizio d ella professione cii Medico Cl1irurgo con seguito 11on ollre il 30 i10,·embre 1931. Tassa concor so L. 50,10. Scadenza ore diciotto d el dieci febbraio 1934-XII. Per chiarimenti e p er ottenere il banòo integral e rivolger si alla Segreteria del Con sorzio in Terni. TORINO . Ospedale di S. Gio1•anni e clella Cit t à. Srad . 28 feblJr.; 9 assi st enti supplenti. Do1nanda éllla Presid enza; informazioni presso la Segreteria, Yia Osp edale 36. ' ' ALPERGA (Aosta). 1'l lffi cio Co111unale.

Scad. 28 feb .; r iYolgersi al -

, -ILLACiono (Cagliari). - Sca<l. 20 gen .; 2a cond.; L. 000; riel uz. 12 9b ; c. -Y.; t a sa L. 50,10. AvvERTENZA. - Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a coridotte medico-chirurgich e, i comrensi allo stipenrlio base .

[ANNO XLI, Nul\L

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NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof . Roberto Alessanclri, clini co cl1irurgo cli Ro1na, dire ttor e d ella Sezione chirurg·ica del n os lro periodi co, è nominalo socio onorario ò ell a Soci e là di Chirurgia di Nladrid . Il prof. Giu seppe Sanarelli, clirettore d el R. Islilulo cl 'ig ien e di Ro111a, è nominato socio corrispo11d ente honoris cati sa d ella Societ à di 'Terapia di Pari gi . Ai clue illu s tri ~'laes lrj i nos lri vivi ralJegraJJ1en li. Il premio italo-ar genUno della Fondazion e Lus lig p er il 1933 è s tato a segnato al dott. Flaviano \J ng ras ·i , cl e lla Clinica ~lecli ca di Roma. Cordiali 1 allegra111e11li.

NOTIZIE DIVERSE. La 3a Can1pagna Antitubercolar e. La F ed erazione Ital ia n a 1 nzio11aJe F ascjsta p er la Jo lta contr0 l a tubercolo. i co munica ch e riella Can1p agna Antituber colare dell 'anno XI E. F. , Giornata del Fiore e della Doppia Croce. III Campagna del Fra11co ho1lo cl1iucli le ltera, so110 state racco1le nelle 92 provincie del Reg110 e n elle Colonie L. 13.302 .893,37. Il notevolissimo risulta to raggiun· Lo sarà m eglio valutato qualora si consideri che i1 el 1~31 per ] a I Ca111pag·na Antitubercolare a cara1 lere unitario n azionale furono raccolte L. 7. 530.013 ,35 e n el Il anno, 1932, L. 11 .011.450. Nella grande gara bandi I a dalla Federazion e sonos la li cl assifi ca ti i segu en li Con sorzi pr0Yi11ciali an~ li tuber colari: 1° Pre111io, Campana d 'oro: Co11 sor 7 io Anti tu bercolare di La pezia , che ha ragg iunto· l 'in1ponenle cifra di L. 1,72 per abilante ; 2ç> Pre1nio ex aequo, m ed aglia d 'oro clel Capo d el GoYern o: Con &or zi J)rovi11ciali antitubercolari di Impe· ria e l<""'iume: 3° Premio ex aequo, medaglia d 'oro d ella Direzione Generale rlì Sani là Pubblica: Consorzi pr0Yi11ciali antitubercolari di Savo11a e Zara. Seguono altri pren1i a li con m edaglia d 'oro d ella F ederazion e. Alla Direzione di Sani là cli Benga si ch e ha r agg iunto l a cifra cli L. 4 ,9(5 per abitante è asseg11 ata · la Campana cl 'oro e alle Direzio11i òi Sanità d ella Som alia e Tripolitania l a ~Iectagli a cl 'oro rlel1a Di rezione Gen erale di Sa11ilà Pt1bbli ca. Tutto il d enaro raccollo, sotto il diretto con trollo del Minis tero cl ell 'Interno, è rimasto per i11 t ero n elle s ing ol e provin cie d el Reg·n o per l ·assis len za dei tuber colosi })Overi.

Le norme per l'assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali. Il 1° gennaio è andata in Yigore l ' assicura1.ionf' obbligatoria contro le malattie profe ssionali , la cui pratica a ttuazione è affid ata agli is tituti assicurat ori, in stre tta coll aborazio11e co n i datori di laYoro, g·J i operai e i rne<li ci . P er diffonder e solleci tamente fra gli interes sati la con oscen za rlelle norme l egi slative ch e di· · sciplinan > tale proYvedimento, l 'Istituto nazio11ale fascista p er l a assicurazione contro gli infortu11i s ul 1avor e ha pubblica to un volum etto contenente, ol lre i l 1cslo del d ecreto st1lle m alatti e profession a li e n e l r el ativo r egolan1 ento, opportune norn1e integrati ve ed un indice analitico 1lfabetico, che ne facilita l a con su 1tazion e.


(.\.~NO

XLI,

NUl\I.

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SEZIO~E

Il Convegno n1edico di A.reo. Organizzato dalla F ederazio n e nazjo11ale fascis l(\ j)Cr la lolla contro la tube rcolo i , b a av uto luogo, jJ l~' dice111bre, ad Arco, u11 Conveg·no di n1ed ici al quale hanno parlecipalo illu lri cie11ziali , rappre::-e11lanti cli oiver it i"l , cli I Lituti ospedalieri e <li Con or zi provin cia li an tituber colari cli tl1ttn Italia. Il Convegno , l e uulo pre o l '1\zienda di cura , è lato inaugurato co11 di cor i (lel co1nn1is ario J) refe ltizio d el Com une di Arco , del medi co proYi11c iale, dcl preside11lc delJa ezione tride11 li11a d ella Feclerazione 11 azional e per la lo lta co ntro la l uhcrcolo i, prof. Carpi , e dcl en. ~1arag1iano. Furono falle relazio ni dei proff. f\1onal cli, Ascoli e On1odei Zori n i d ell 'I Li tt1to Benito M us olini di ]~orna, affermanti l 'utilillt dell'intervento chirurgico n ella lolla con tro la tube rcolosi . Sono seguite comunicazioni d ei proff. Curti cli Bresc ia e Campani cli .\1odena, d e i dollari artori, Crosi11a e l\fa rc h eselli di Arco, 1'1e nozzi di Cuasso al ~1onte , Cohn e Oalla Favera di Ca,·Hso d c l 1'omba, Ba r chi e ~Ian­ fredi di Reggio Emilia . Il ConYegn o si è chiu so con di scors i d el sen . ~Ia­ ragliano e del prof. Carpi, inneggia nti all 'op era d el llegime 11ella ]olla conlro l a tuber colos i e p er la vn lorizzazion e d elle s lazioni climalicl1 e i laliane .

19• Congre so fran cese di n1edicinn legale. D al 27 al 30 Jnaggio è inde l lo o Lilla il 19° Con g resso di m edi cina l egale di ling ua fra n cese, sot lo la pre id en za elc i prof. J. l . eclc rcq . 1'emi i11 ui cu ssio11e: « I g ruppi angu igni in m cclicina legale e in antropologia», r elatori L . Latles (Pavi a), I{. Dujarric de la Rivi ère e N. Kossovi tch (l)arigi) ; « Le equ el e dol orose d ei traumatismi e loro i11dennizzabililà n, r elatori Ifégcr -Gilbert e De Lae t : Bruxell e. ) ; « La p erizi a l) ic hia trj ca co111radittoria », relatori Raviart e VuJli c n (Lilla). P er inforn\azioni rivo lger, i a l: prof . agrégé ~lull e r , rue de Friedl a ncl 14, LilJ e, Fran cia.

20 Congres o medico degli Abruzzi. I.. a Socie tà Medico-Chirurgica d egli Abruzzi t e rrà i I s uo secondo con gresso a Teramo nel prossim o ~e ttembre. Ten1i in di scu ssion e: « Ascesso polm orJare n (rel. l 'on. prof. llafJael e P aolucci); cc Menin g ile sierosa n (relalori i proff. Serafino D 'Antonfl e Quirino Di Marzio) ; cc ,Slerililà muliebre e dem ografismo » (r el . il prof. Giovan11i Albano). Il con1itato ordinatore è prc ied u lo dnl prof. A. Cerme11a li ; segretario n e è il dott. Arn1ando Tatt o11i, Ospedale Civile di Giulianova.

1° Congresso regionale medico sardo. La Società fra i Cultori d ell e Scienze medi che e nalurali in Cagli a ri, in accord o con l a Socjet à Sa sarese di Scien ze n1cdi cl1e e naturali, orga11 izza })er il n1aggio 1934-XII in Cagliari il PriJno Congresso r eg·i o nal e m edico Sarclo, aprendo così una serie cli r aduni ch e saranno tenuti voì La a YO] La in un a delle tre Provincie d ell'Isola. Questi ra<lu11i avranno scop o emin en temen t e prati co, per re11dere edotti i medici <l ei progres i d elle con oscen ze scientifich e e appli cative, oltrcchè per rafforzare tra essi i vincoli di collegialità. Sono invi tali a p artecipar vi non solo i rnedici ò ell 'Isola , ma n11che coloro che abbiano co11 la Sardegna legami di a ff Pzione o d esiderino visitarl a. Il Prirr10 Congresso durerà tre g iorni ; saranno

PI\ .\TIC.-\

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s' olle Je ~eg u en ti relazioni: prof. 1\ll ario Aresu (Cag.t ia ~i _, : c Le .diates i em.orragir.he »; prof. Luig i Bac•allL (Sassari) : cc MaJar1a e gravidanza»; pro f. Luig i Castaldi (Cagliari) : <l 1'iroide e gozzismo in Sardegna »; prof. Palmerio Del i tala (Nuoro) : cc Echinococcosi »; prof. Giorgio f' al chi (Sassari) : cc Leishn1aniosi cu la n ea ». Saran110 inoltre tenute comurtica zio1ti , dì cui fin eia ora sarà g radito al Comitato orga11izzat ore raccogliere i titoli dai partecipanti al Congresso. In occasione del Congresso la Facoltà medica della R. U1tiver sità di Cag·liari organizzerà u11 cc Cor o cli aggio rnam en to per n1ed ici pratici » d ella durata di una di ecina di gior11i , durante i qua Ji te rranno lezioni tt svariati argomenti di attualità docenti cli Cagli ari e di altrove. l~ivoJgersi al pre ide11Le del Comi1alo orga nizzat o re, prof. Luigi Castaldi , I~. Università , Cagliari. 1

Alla Facoltà medica di Napoli. La Facol là di Nfedicina di Na1>oli si è riunila })er rl eliJ)erare, tra 1'altro, cirr a l a su ccessione del compianlo prof. Ca · tellir10 alla i a. Clinica medica. f~ s tato s taJ)i Ji to cl1e il n11mero tlelle Cliniche medich e di Na1)oli ,·e11ga }Jor tato d a. tre a due : alle due Clinicl1c r e t ano cos) i proff. Zagari e Boeri. La Facoltà, a llo copo di e'ilare og·ni non esatta i11lerprel azio11e circa la d e110111inazione di prima e seconda clinica , ha co11 g iusto senso di opportunità s labililo di abolire og ni numerazione e di denominare ogni clinica col nome di grandi Maetri scomparsi , c h e onorarono la Medicina italiana. La s tessa d eliberazione è stata, naturalm ente, Ddotlata per i due i s tituti di patologia medica, a tl u almente dire tti dai proff. Caporali e D 'Amato. ~

i temazione edilizia di Università.

La Ca1nera dei De pu.tati ha cli cu sso ed approva lo il di egn o di legge per l a s ist emazione ed ilizia d elle Università di P adova, Firenze e Pavia, che autorizza Ja spesa di 55 milioni qual e contribt1lo d ello Sta lo. L 'on. l"era ricordò le condizioni in cui si trova,·ano g li edi fici univer s i tari al i 'avvento del Fasci~1no ed il sollecito inte re sam en lo spiegato ancl1e in t al can1po dal Governo fasci ta . Oltre n1ezzo 111iliardo è s lato sp eso nel prin10 Cl ecennio p er i 11ostri Is liluU superiori ch e si sono andati attrez7ando sempre m eglio irt r elazio11e al progresso clegli s tudi . G li s tudiosi s tranierj si rivolg ono oggi ll lle nos tre Univer sità, segno c1ues to d el prestig io ch e le circonda, d ella disciplina che il Fascis1no h a apulo ir1 taur arvi e r11a11te11erv i, segno indub bio anche d ella forza di aL trazio11e cl1e il Fascismo, il Duce, i no tri ordinamenti , esercitano sul 1no11clo.

Il n11ovo ospedale di Lione. L 'immen so o spedale clinico di Gra11che-Blan c h.e sostituisce i vecchi ospedali cittadini, troppo an liqt1ati, co111 e p11re l a vecchia li'acoltà di medicin a, i cui locali erano d ivenuti del tutto insufficie11ti. L 'iniziativa e la r ealizzazione si devono alla volontà t enace dell 'on. Herriot, ch e pur coprendo alle cariche politiche, è st ato p er un ven tennio si11daco di Lione. Alle sp ese h a co11 cor so larga111ente la Fondazion e Rocl{e.feller . L 'osp edale ha sviluppo i11 superfi ce; quando sarà 11ltimato, comprend erà 22 padig lioni, di cui 13 attrezzati per l 'insegnamento clin ico; ogni padiglio-


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<< JL POLICLINI CO

n e osp ed aliero comprende 3 Sezioni o Servizi (p er soli lo 2 cli m eclicina e 1 di chirurg ia) . Altri edifizi speci ali accol gono i l abor at orj centrali , la mater nità, l a scu ol a per infermj er e d 'osp edale, la scuol a JJer i1l l'ern1ier e visitatrici (d 'igien e socjal e) , i ser yjzi di edilizia e i ser Yizi am1n i11i stra tivi. L 'insi e1ne occupa un 'ar ea di 17 0ttari. L 'o p erl ale sar à capace dj 1544 letti. Naturalme nte non sar eb be s ta to p ossibile disp or r e di t anto sp azio er1lro l a città o n elle vicina11ze di e~sa e p e1ciò si è dovuti a11d are lontano. Siccorr1e alcuni p adiglioni erano ultimati i11 occasion e d ell a festa n azionale (4 sett. 1933), venner o inaug urati. Col pri.n10 funzionam ento ora avvia lo cl el1 'ospedale, si sono m anifestati vari inconvenie111i: per es. , professori e tud enti l am en tano di d oYer l)erdere m olto t e111po solo p er andare e venire . Si è rimediat o, in p arte, . costrt1endo un grande d orn1ilorio p er studenti; m a m olti s tudenti preferiscon o dimorar e in città , i)r esso le famiglie, con . ., . .' . p1u ag to e p1u econom1a . .

Il sanatorio di Montecatone. Si er ge n ei pressi cl 'Imola, a cavaliere d elle vall i d el San terno e della Sellustra. Si tratta di u11 cen tro di cura capace di oltre 300 l etti, dotato di og n i conforto moderno. La pia11ta è a forma d 'immen so aeroplano. L 'edifizio raggiu11ge l a lungh ezza d j circa 200 m etri e t errriina con una t errazza ch e s i apre sulla pianura r o m agnola ; n el rn~ezzo h a sed e l a chiesa. I lavori hanno presentato special i difficoltà, a cau sa cl elle n1olte frane; si sono d ovuti m uover e più di 300 mila m c. di t erra . Man cano o·r a soltanto le rifinilure interne, perch è il sana torio p ossa comin·ci ar e a funzi onare. Esso è sorto jn egt1ito ad una gen er o a el ar gi zione d ella Cassa di l'.\isp ar m io, ch e offrì alla Cassa Nazionale p er l e Assicurazio11i Sociali l a son1ma di G00.000 lire, allo scopo di cos truire un p adiglio11 e nn ti tt1ber col ar e presso l ' Osp edale CiYile di I1nola; J)Oi l 'o·f ferta fu completata con l 'acquisto d el t er1 en o neces~ario : 25 el1 ari , i11 cui sor g·on o due Yille, p er un valor e co1nplessivo di circa un milione e inezzo. Il progetto appartien e all 'Ufficio 1'ecnico della C. N. A. S.

Economie negli ospedali tedeschi. Un a F ederazion e osp ed aliera ha pubblica to, in Germania , le dire ltive e l e norme p er r ealizzar e delle econon1i e n ei con sumi. Ad esempio, si propone di sostituire il caffè genuino con surrogati, salYo indicazioni sp eci ali (i. piantat ori di caffè d el Brasile n on appr over anno quest a innovazion e); di sostitu.ire il burro con buor1i grassi vegetali; di sos liluire il p ane bian co con pane bigio, tutte le volte eh.e la sostituzion e è g iudicat a p ossibile sen za danni ; di st abilire acquisti diretti p er gli an im ali d a m acello ; di provved er e cibi sani , più cl1e <'ibi cos tosi. Si prop on e inolt r e di lin1itar e il nu m er o d elle accellazioni e l a durat a d ei p eriocli cl i d egen za. Si cr ede, così , di. poter fro11teggiare m e· glio l a crisi ; qualcuno pen sa ch e si con corre acl ag·g r avarla.

Le cinematografie .1nediche. Sott o gli au spici d ella Societ à degli ain i ci dell 'Univer sità di Par igi, il prof. Gosset h a tenu.t o, n el g rande anfiteatro d ella Sorbo11a, u11a confer en za sul cinem at ogr afo n ell 'insegn am ento inedico e chirurgico . Ha tracciato l a st oria di questa applicazion e e p oi n e ha espos to lo sviluppo attuale

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l A.1\TNO

XLI, NuM.

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e l e possibilità . Ha annunziato la cos lituzione di un Comitato di s tudi medico-chirurgici mediante il cinema. Ha fatto seguire l a proiezione di 4 pellicole sonore, rig uardanti la broncoscopia, con · co1nmP.11ti del prof. Léon Bernard ; la biop si a , con u11 'e:;JJOsizione d el prof. Rou ssy : due operazi oni chirurgiche (un 'appendicectomi a ed una ma1nmillecto111ia) eseg uite d al prof. Gosset; qu est e due ultime p r:llicole er an o precedute, ci ascu11a , d a un 'esposizione illus trata con disegni animati molto dimostrativi.

Associazione di diabetici. Il noto scrittore ingl ese H. G. Wells, 11 quale soffre di diabete, ha invitato tuttj i cc colleg hi in diab ete » a costituire un 'associazione, con lo scopo di ajutar e il « King's College Hospital » di Londra, il quale h a un reparto per cliabetici, diretto d al prof . H . D. Lawrence, e di attestare la propria g r ati tudine ver so la medicina moòerna, che 11a fatt o moltissimo in pro' d ei diabetici . Egli ha raccolto una somma di oltre 50.000 lire it. e l 'associazione va ing r a11d endosi. Al banch e tto annuale che dà l 'osp edale , l ' associazione sarà r appresentat a in un tavolo a sè.

Un po' dovunque. Il 3° Con sig-Iio e il 5° Congresso d el Sindacat o Nazion ale F ascis ta dei ~{edici è indetto a Roma d al 29 al 31 g ennaio. Nella discu ssione morale e fi n an ziaria avranno specia]e rilievo l e mutue sanit arie, il cumu]o d elle carich e r etribuite, gli aml iula torì , la ple tora 1neclica , l e specialità m edi cinali ecc . Tutta l 'Italin 11a celebrato, il 24 dicembre, con férvida ad esione di po pol o in un 'atmosfera di alta idealità, l a « Giornata della Madre e del Fanciullo » voluta dal Duce p er esaltare l a santit à della famiglia. A Roma · l a cerimonia si è SYolla alla p·r esenza d ella Principessa Maria. Il 2° Con g r esso n e·u rol ogico int ernazionale è an11t1nzialo a Lon<lra p·er i giornj 5-10 agosto . Il 4° Con g r esso internazional e di t ecnica sanit aria e d 'ig·ien.e 1.Irbani s lica si terrà successivament e a Tel-Aviv, Gerusalemme, Ilaiffa e Giaffa: n el J)r ossimo dicem br e. Nello scor so se tte111bre si è tent1t a a Praga u n a sessione d el « Collègium Otorhinolary11gologicun1 An1icitiae Sacrum », sotto la preside11za d el prof . Anto·n ino Precechtel. Principale t ema in discu s ion e fu <e il fen om eno di V\Tever -Bray )> su relazio11e del prof . S. J . Cr o,,-e cli Baltimora. IJ 10° Con gr esso intern azionale di gas tro-enterologia avr à luogo a Bruxelles nel 1935 in occasion e ò ell 'Esposizion e uni ver ~ aJ e. Nei giorni 2-3 ottobre ebbe l11ogo a Bad en , ])Tesso ' ;ienna, il 9° con veg110 d ei m edici d elle r egioni al pine; vi p arteciparono circa 400 m edici, tra cui alcuni d ell 'Italia se ttentrionale ; erano presenLi m olte m edich esse . Furono in discu ssione tre temi : Malattie e ferile d el pancr eas; Infezi oni da }}acillo di Ban g n ell'u omo ; Il prob len1 a dell'aborto. Il 3 dicembre venne costituita a Udine, 11 eJl 'Osp ed ale Civile cli S . Maria dell a ~Iisericordia, la Sezion e Giulia d-èlla Società Italiana di P edia-


[AN.No XLI , Xl.-)l. l J

SEZI O. E Pl\ATlCA

t1ia; ' 'inl erYe1111e r o inolli aclere11li e r apprcse11ic.ln tj . lì proI. G. Ber g l'1inz 1 noininato presidente, te nne il di cor o inaugura le. "'eguirono comur1icazioni di G. Ber g hinz, Canlar ulti, N. Finzi, Accurdini, B . Pinchcrle, J accl1 ia 1 Giron coli, G. Minciolli. La . egr e leri a ' e1111 c affid a la al dolt. G. Minciolti . La Socie là pie111onle e d t c l1irurgia si è aduna la 1'11 e il 25 110Ycn1bre e il 9 d ice1nl1re, so llo l a presidenza ·lel prof. O. Uffreduzzi ; furono f a tte co1nunicazioni d ai soci tropeni, t.Jffred u zzi e Roasenda , E. l\Iicl1eli , C. F . Bian ch etti, L. Capor ale, l\1. Bui on , S. ·r e n eff, M . ~1r airan o, M . Dogetti, D . Biola to, 1\1. Fasano, O. F inzi , F. Placco, G. Ca11avero. La Socie tà Lomb a rda di Chirurg ia i è aduna Lu il 24 n ovembr e, sotto 1a presidenza del con sig l iere prof G. Cas lig lioni ; furo110 fat t~ co1nuuicazjo11i d u G. Galli , G. 1 egr0u i, G. 1 ogt.tra, ~I . Dona li .

La . . . ociet à medico -cl1irurgica Yerone e i è adu-

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I f' 11u lo il 9 dice111bre u11a confer en za al Si11dacato ~Iedico •.li ~1i lano , sulla l otta con Lro il cancro.

Il prof. Enrico Ronzo11i, dire ttor e d ell 'Istilu lo cl 'ig iene d el la R . Univer ità cli ~1ilano, h a inizi a to alla« Pro Cultura » di ques la città u11 cor so cl 'igie11e 1l1eclica tratt an cl o d e ll a u Profilas i d ell e Yie del r espiro dell 'u on10 ». i r Thom1s Le,Yi s, il n o lo cardiologo ingl ese, ha 1e11ulo una confer enza l1ar veyan a, al Coll egio d ei ~ledici ingl ese. Egli h a lun1eggialo il cor1cetto ch e i c li11ic i p ossono co11lriJ)uire lnolto efficacemente al progr esso d ella n1edicina qualora sappia110 coltivare a11 che la patolog·ia sp eri111ent al e: ne fu una prova H ar,·ey, il quale e er citò la medicina pur d edicandosi a lla fisiolog ia. L 'or atore st esso t enta ora qt1esta 'ria; cli fatti egli dirige l 'l sti tuto di medicina perimental e fond ato da] Con sig lio d elle Ri cer ch e 1 ~fed i che pre o 1 « Unive rsity College Hospital ». I compartimenti lagni tra le disciplin e Jned ich e n ndrebbero p ezza li.

n a la il 4 dicembre . È ta lo n ominalo il nuovo Consiglio di Presidenza, ch e è risultalo co ì co1npo. lo: dott. F. D eJaini presidente, pro L :\ . Au·toni vice-pre ider1Le, proff. A. Ros j e A. 1101l1 a11i con sig lieri , prof. G. Zanni segr e tar io. Il prof. M. Ai Loro fece il resoconto d el primo bien11io de11n ocie là; ·egui ron o comt1nicazio11i cl i O. Viana, A. Ilo si , M. Arlon1 , e;. Zn nni , E. Fiorini .

Il prof. Lud'''ig Fraenkel , g ià direttore d ell a Cli11ica o le lrico-gi n ecolog ica di Breslavia, profugo d alla Ger1nélnia , ha orga11izzato un ciclo di confer en ze a Buen os Aires, ove è ospitato 11ell 'Is ti tu Lo cli 1naternità, dire tto dal p-rof. Alberto P eralta Ra1nos. L e confere11ze, illu s lrate da cinem atogr afie e d a a] tri inezz i dimostr a Livi 1 importa11 0 l a tassa cl ' i. c ri zion e di 30 p esos.

ror o c·o11l pi e nle1l ture d 'ig iene }Jra Li ca p er Jauret1li av r à lu ogo pre :so l 'I. titttlo d 'I g·ien e d el1 a Jl . Urti, cr ilf1 d i 'f orino (via Bidone 37) , cl al 1° f eb braio a l 01 1nar1:0. r. 1tied ere annl111zio.

. J\C. la Regina h a inau g ura to a F'ar a Sabin a clue preYe11Lori della Cr oce R o a Ilalia11a, desti -

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11 5 di cen1brc i I JJrof. Leone La ttes h a 1en u lo la sua prolu io11e al cor o cli medi cir1a l egal e nella I\ . Uni\ er. ilà di l)a,i a, tratta 11do il tema: «Eredità, a lavi mo e degenerazione ». L 18 110Yembre il prof. Ciesar e Bruni h a tenulo la prolu. ion e a l cor o rli a11atomia umana n orma1e 11ella R. Unive r si là di Bol ogna, sul t ema: « Gli apparerch i di r] ife a d ell 'organismo u1nano ».

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o l lohre fu i11au g ura to a Gen ova il nuovo ùispCilsario 1Jrovi 11 c;iale antitltber col a r e in via La· gac.cio, con s ideralo come cenlro ùispen sari ale lipo, 1ealizza lo d al Con sor zio provin ciale aJ1 lilubercol ar e; h a per scop o l 'act-ertam ento, la profila . i e la cura <lei tuber colo lici poveri ; n ot evole è per le in s lal Jazior1i dei l abor a tori.

Il 30 o tlobre fu jnauguralo il ·n uoYO I · tituto marino cc Dux » co lrt1 ito s ul lilor a]e d i J eso1o d al Consorzio anli tuber colare <li Treviso; la g randiosa c pcra può o .. pila1 e 6!50 p r ofilattici e<l è co t ata 5.313.000 Jire.

nati Puno a lle bambine e l 1a I lro a i b ambini , intitolai i rispettivame11 te a J ola n el a di Savoia e ad Emilio Maraini ; occup a n o òue fabbri cati g i à sed e d ei ronYen ti cl ei Fra ti Minori e <lei Ben edettini, l 'uno acq uist a to d alla Cr oce Rossa 1 I 'altro cl onat o rlal1a YecloYa ~1 ara ini . IJ 20 se ltem bre ven11e i11a u gur a lo u11 nuovo Osped al e ge11erale p er il p er son al e d ella marina d a g u e rra d egli Stati U11iti , a H o t .Springs; è capace cli 412 let ti ed è cos tato un milion e e m ezzo di dollari; h a forma di V e co1ll a sei piaJ 1i 1 oltre l e ~opras trutture. E costruilo in cc1nenlo arn1ato (n1a co lorato in l11attone p allido, con orn a1ne11ti d 'all um inio1 bro11zo e t erre co lle) . I~

stato costi Lu it o un ervizio d i con s11le11za n1ec1 ica p er r adio, <le tina Lo alla seconda sp edizione onlarlica clell 'ammirag1io Rich ard E. Byrd. Esso è• organi7.za t o in modo ch e possa d are con ul tazioni in qualsiasi ora d el g iorn o e della n ott e.

Il 22 J1ovembrc ft1rono in au gt1ra U, i1ell « Osped ale della Vila » p er tubercolotici a Napoli, il gabi11e lt o radiolog ico e alc une si st emazioni ospedalier e.

Il Con iglio Federale Yizzero h a dee.i o cl1e solt anto i sudditi svizzeri ven ga110 an1messi agli esan1i federali per l 'eser cizio cl elle professioni sanitarie. Sar à fat ta eccezion e per i st1dditi clei paesi ron i qu ali su ssis te reciprocanza. L 'a tluale d eci sion e n o11 h a vigore per g·li s lude11ti già i1nmatri colati nel}13 uniYersit à svizzer e .

Il vjagg io in Ilulia di u11a Delegaz ion e ùi medici spag n oli, d cl guale d emn10 gi à n otizi a, è s tato rinvialo ])Cr il pegg iorar e d ella si tua zione inter11a politica <l cJla S1)agn a.

Il pre1n io ~obel per ]a ·1e Llrra tura è . lnlo n. se· g J1a lo per il 1933 al r on 1an zje1·e finl t111des~ FraJ1: cc•sco Emilio Sil1 amp eè, il quale h a co111p1uto g li s tudi di 1uedicina; co11l a 45 an ni .

Il prof. Arturo Gas liglio11i. b a ter1uto una serie tli confer en ze in alcun e Univer sità d egli Stati Uniti , s ullo sviluppo cl ell a medicina in Italia ; h a aYuto rr1ol lo successo.

Da Roma si sono reca li in volo a Tunisi 1·011. Parini , direttor e generale d egli i La li ani all 'e ler o , e il sen. R. Bastianelli ; ricevt1ti a11 'aeroporto dalle au lori li'1 cit ladine, furono acrompag·na1 i dal con· sole generale Bobi eri a Yi ilare l 'Os1Jedal e italiano e a ltre is li tuzioni sa 11i larj e.

1

11 prof. I g inio Tan sini, em erito clirellore d ella Clinicl! chirurg ica d ell a R . l fniver sità di P avi a, ha


[AN o XLI, Nuf\i1. 1]

« IL POLICLINICO »

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Rivista di Dalariologia

RASSEGNA OELLA. STA..M.PA.. MEDICA. Aliinc/1. 1);fed ..vVo ch., 20 o tt . - J. S. CH\YAnzNlANN. Azioni terapeutiche di alcuni estratti di tessuti . Arch. Il . di Chir., sett. - P . FoLTZ e G. CANAVERo. i\.ctino1nicosi })Olmonare e 1or acic11. ì\il. CATTANEO. La proYa di Frei nella linfogra11ulomat osi in g tdn . Acta M ed . Scancl., III. - H. HEcr~s cHER. ~Ii o­ site epidemica; sierosite. Suppl. LIII. G. A. GoTHLIN . .A.zione antisco·r butica di vegetali. Pres,<;e i\iéd., 18 o lt. - E. R1 sT e ~1 . S1~1ol\-. Il contagio lbc. n elle infer1niere. Rif. J\ll ed., 7 ott. - G . IzAR e S. FAl\l t LARI. Azion e delle 011de corte su alcuni ger1ni . - . E. BEnNABEO e C. STEFANEI.LI. Possihililà di diag·n. biologica rlell 'app endicile. Proc. R .."oc. 1\t/ecl., ot l. -- Discu ssio11e sull 'iner zia uterin a. - Casis tica. Ann. In sl. Pasteur, oll. - G. RA ~roN e M. DJouRICRITC'H. ' laccinazi oni associate. - D. BovET e al. NuoYi prodotti a ltiYi contro la n1 alaria aYiaria. L ancet, 21 o tt. - 1'. LEV\-·rs. La scienza clinica. "A.ti erl . vT' elt , 21 ott. H Gnor.,L. Aterosclerosi. - ' V. P scHYREMBEL. Ang"ina p ectoris e com1)orta1nento colloidale d el siero. - S. KoLLER. Voler e e sap ere . A1ed. J( linik, 20 ott. - E . vV.ERNER. La vasectomia p er la s terilizzazione. E. UnBACH. Prop eplo1; terapia clelle aller g·osi a1i11Jentari . Clin. Chir., se lt. - A. T ADDEI . « Mioma r osso >> dell 'utero. R evue Mécl. d 4 Se. l'tféd. , ott. - -~· LAN DA U e I . HERCEN BERG. · Gli stati. ipoglicemici . Are/i. p . le Se. Aled ., ott. - G. D Ol\IIN ICI e G. l\1ARENG0 . Bilirubinen1ia . E. Mor,FESE e D . DEALEssr. Uremia.

Pubblicazione bimestrale. Sommrurio del N. 5, 1933 : contributi originali : I. J . KLIGHER: Note on the trreatment of malaria wit h quinine and plasmoq11ine. - S. MANCA: L'az<>temia nella .malaria. - E . M. TA· RAJEV et A . I . .POUTCHI{OVA : Sur l'exploration fonctionelle du système réticulo-endothélial dams le paludisme. - A. PANAGIA: Oolesterin emia e reazione di Wassermann nella malaria. --- L . PINEI.Iu e A. MASIA : La oolecistografia negli epatosplenomegalici di origine mal.a.rica. - J. SCHWETZ, H. BA UMANN, J'EEL et DROESHAUT: Sur la proportion des trois espèces m alariennes tcrouvées chez les enfants noi>rs à Stamleyville (Congo Belge). - A. DE BENEDETTI : Nota su di una m>0difica zione per migliorare il fun.zionamento ed il rendimento delle macchine soffiat rici iusate per 1-0 s-pandi:mento del verde di Pariigi (2 figure) . - Relazioni : G. PEOORI e G. ESOALAR : ltelaziooe sulla ca.rnipa-gna antimalarica n ell'Agro Romano durante l 'anno 1932 (1 carta, 1 figura, ...2 graiici). - N. H. SWEL.TANGREBEL: Studies on Malaria in the Rhin e D·e lta (6 carte). - J. CANTACUZ:€NE, D. OTTOLENGHI, N. H . SWELLENGREBEL a. G. PI'l'TALUGA: Genera! con siderations on Malaria in Deltas. - Note preventive : A. MISSIROLI: Ricerche sullo sviluppo dei parassi·t i m a lari.geni. - Note di tecnica : A. GIOVANNOLA: Controllo biologico dei preparati antimala rici s11lla malairia aviaria (2 fiig.). - Recensioni (P atologia e Clinica - Tera;pia e Farmacologia - Entomologia - Epidemiologia e Profil assi). - Rivista bibliografi ca. - Rilievi e commenti : L. GIUFF RE', L. VERNEY : La genesi della iJper termia nelle febbri in genere ed in quella malariea in particolare. - Biografie : E. MAR'J.•lNI: Friedricih Ftille· bo~n (1 fig. ). Notizie. - Sommari. Il f asci~olo consta di 228 pagine. Nel 1934 se ne p ubblicheranno 12 fascicoli: abbonamento a-nnuo · I taba L. 5 O, Estero L . 9 O; per i nostri abbonati L. 4 5 e 8 5 risp ettivamen te; un numero sep a ra.to : Ita lia L. 6, Estero L . 1 O. lnviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI • Ufficio Poetale Suooursale diciotto - ROMA.

Indice alfabetico per materie. Acne : trattamen lo . . . . . . . . . . . Pag. Agranulocitosi n elle infezioni: sig nificato clinico e valore prognostico . . . » Bevande: azio·n e sull 'u o1110 in riposo ed in l aYoro . . . . . . . . . . . . . . . n BibliograJia . . . . . . . . . . . . . . . >> Cervel lo: varici an eurisn1atich e arterjovenose . . . . . . . . . . . . . . . . >> Circo1azio11e: velocità in c linica . . . . n . . >> Co1icl1e ep ato-biliari sen za e.alcoli Co11corsi: osservazioni sintetiche . . . . n (;ronaca del 1novimenlo professio11a.le >> Eczema infantile: trattam. . . . . . . . n Epatite: genesi probabil111ente tubercolare . . . . . . . . . . . . . . . . . >> J;rnia addo111inale l aterale pontanea s trozzata . . . . . . . . . . . . . . . . >> Influenza: l ' . . . . . . . . . . . . . >> J11sulirta: azione s.ull 'eli1ninazione di bilinogeno . . . . . . . . . . . . . . . . >> Ipog·licemie spon tanee . . . . . . . . . »

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Ittero epidemico cosiCÌeilo catarrale a d ecor so prolun gato e con ascite . . Pag. l\rlalaria: nuove ricerch e sui parassiti . >> i\1al attie nervose: terapia fisica . . . . . » ì\ilicosi fungoide . . . . . . . . . . . . . » Ocelli : affezione acut a da insetti . . . n Occhi : di trofia corneal e . . . . . . . . >> "Proctologia: nozioni pra tich e . . . . » ?ara tifo c . . . . . . . . . . . . . . . . )) Pugilalo-: cortsegue11ze rleuro-psichiche n Radiologi e ginecologi . . . . . . . . . » Reazione Citochol n ella sifilide . . . . >> Reni : esame funzionale . . . . . . . . . >> Scarla l lir1a: etiologia . . . . . . . . . . » Sguardo (( fiero n del poppante . . . . » rrabacco causa di grave intossicazione per via percutanea . . . . . . . . . . . . )) T)fficio intern iz. d 'igiene pubblica . . . n Tj 1cer e gastro-intestinali : dolore . . . . n \ resci chetta biliare : ipercinesi.a i1elle stenosi ius tava terian e incomplete del col ed o eo . . . . . . . . . . . . . . . . . >> 1

orritt1 di proprietà riservati. -

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Non è consentita la nstampa di lavori pubblicati n ei Policlinico se non in seguito nd autorizt,azione scritta dalla 'Yedazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senta cita'Yne la fonte.

A. Pozzi. resp

C. FnucoNt, Red . capo. Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courriel.


ANNO XLI

Roma, 15 Gennaio 1934: - XII

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Num • .2

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE .E>RA.TICA REDATTORE

CAPO: PROF. CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Osservazioni clinich e : ::>. Manca: l!}miplegia totale si-

nistra da m eningo-encefa lite della prerolandica di na~ tura influenzale. Note e contributi : U. Bani: Azotemia ed indice di acidos i esaminate compa.rativamente per il valore prognostico degli operandi. Epidemiologia : A. Andreotti e F. Carito Scamar cio: L'anchilostomiasi alle porte di Napoli. Sunt i e rasseg ne : DISBNDOCRINOPATIE: s. De Caindia : Due nuove forme di nanismo endocrino : il nanismo paratir oideo d: Pende ed il matronismo precoce di Pende. - H. J. John: Malattia di Mikulicz e diabete. AFFEZIONI CUTANEE: A. Sézary: Eczem a e allergia M. Albeaux-Fernet e P. Collart : Le concezioni attuali dell'herpes. - MISCELLANEA: O. Kraohen: La linfogra nulomatosi m a,ligna. - M. Harxis. E. Bt'and : Ricerche ~ul m eta.bal ia.mo e SIU.lla tera;pia delJ e miopatie. J . Fernandez : Trattamento sclerosante delle varicj coi sali di ch i n ina. Divagazioni . A. Lumiè1·e: E' rea.lm ente contagiosa la tu bercoloai? •

OSSERVAZIONI CLINICHE. l stituto di Clinica Medica della R. Università d1 Rom a Direttore : Prof.

e.

IFRUGONI.

Emiplegia totale sini$tra da meningo-encefalite della p1·erola~a di natura in· fluenzale.. U Dott. SERAFINO

M ANCA.

Il capitolo inerente allo studio d elle complicazioni dell'influenza è stato, specie in questi ultimi anni , oggetto della massima attenzione da parte degli studiosi, i quali non hanno mancato di metterne in rilievo la notevole impqrtanza e di descriverne accuratamente i di versi quadri morbosi. E che tali studi siano stati accurati e assidui era giusto e, diremo , ir1dispensabile, se consideriamo il fatto ch e l'influenza uccide un g ran numero di persone no11 tanto percl1è è per sè stessa una m alattia grave, quanto perchè paralizza le forze difen sive dell'organismo, favorendo lo stabìlirsi di complicazioni , ch e sono quelle che , purtrop-

Cenni bibliografici.

Accademie, Società Mediche, congressi : Società MedicoChirungica di Catania. - A ccademia Pugliese di Scienze. - Società Medico-Chirurgica di Pisa. Appunti per il medico pratico : OASISTICA E TERAPIA : Sulle complicazioni delle febbri specifich e (specialmente scarlattina e morbillo). - Le eruzioni cutanee inf luenzali. - Il coll asso n ella tifoide. - Il com11ne raffreddore. - La terapia della ·f ebbre ondulante. Nell'inlluenza. - SEMEIOTICA: La prova di Frei nella linfogranulomatosi inguinale. - Sulla reazione lin focitocit.aria deJ la pelle. - MF:DICINA SCIENTIFICA: La presenza del bacillo dif l erico nelle lari ugiti post-ruorbillose a decorso prolungato. - VARIA. Nella Vita professionale : Servizi igienico-sanitaxi. Concorsi. - Nomine, promozioni ed ono.r ificenze. Noti zie di'llerse. Rassegna della stampa medica. Indice altabetico per materie.

po, flOrtano, nell a m .a ggior parte dei casi , al1'esito letale. Le autopsie di casi d'influenza non complicata son o molto rare. Tali complicazioni .s ono numerosissime; noi cercheremo di passare in rassegna solamente e brevemente quelle che riveston o una maggior.e importanza; una descrizione ampi.a e dettagliata di ognuna ~d! esse ci porterebbe fuori del nostro campo. i Non vi è dubbio ch e le complic.aziqni predomina nti dell'influen za sono in g:ener,f)' ,a carico dell'apparato respiratorio. Nella I):}'if.ggior parte dei casi la cal1sa di morte è, .· pe,.-tanto , una broncopoJmonite o una polmonite, .. che rivestono , come sappiamo, una forma . speciale, tipica dell'influenza. Mo1 to frequ·enti son:o pure g li empiemi che quasi sempre sono parao meta-pneumonici; ma sappiamo d'altronde che sono stati descritti casi di empiema di natura influenzale) sen za che contemporaneamente esistesse una polmonite palese : non è da escludersi però, ch e in simili evenienze, siasi trattato d 'un piccolo focolaio p.n eumonico centrale , sfuggito ai comuni mezzi d 'indagine se-


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\( IL POLI CLINICO n

n1eiologica. Sappiamo inoltre che le complicazioni polmunari di natura influenzale non empre acutamente iniziano e in modo acuto, diremo, finiscono. Esse possono, e non eccezionalmente, assumere un decorso cronico, portando gli infermi a un grado di notevole astenia e· sopratutto preoccupandoli, poichè in e si subentra spesso i] sospetto ch e possano essere affetti da una lesione specifica tubercolare. E tale sospetto può insediarsi, finch è non siano espletate più ampie e dettagliate indagini , pure nella mente del medico, in quanto anche clinicamente e radiologicamente queste lesioni possono presentare un quadro molto simile a quello tubercolare; la diagnosi poi si complica maggiormente se consideriamo il fatto ch e su tali forme è a,bb<]-Stanza frequente l 'impianto di. forme specifich e. Il decorso ulteriore e gli altri esami complementari potranno in seguito diradare ogni dubbio. Anche le complicazioni cardiache, pur sen za avere l 'irnportanza delle complicazioni respiratorie, si presentano con una frequenza assai grande, specialmente in certe epidemie. È .stata così notata, in genere in seguito a polmonite, l 'endocardite, d'ordinario vegetante, talvolta ulcerosa, e non raramente la pericardite, spesso purulenta, per propagazione diretta da cmpiemi della pleura. :F requent.e mente osservate sono state pure alterazioni più o meno gravi a carico del muscolo cardiaco. Non molto frequenti, ma nemmeno tanto rare, sono le complicazioni a carico del tubo gastro-enterico, ch e in gener e si presentano o tto due forme: o quella di una peritiflite o sotto la forma di un 'enterite più o meno grave . L'appendicite da influenza è rara, pur es· endo 8tata osservata aualche volta e lo stes~o ... dicasi della peritonite, presentatasi eccezional· mente sotto forma purulenta, per propagazio· ne, attr:1verso i linfatici del diaframrl1a, tla uu empiema dèlla pleura. Frequenti sono anche le emorragie, osservate spesso in certi periodi: emottisi, gastrorragie, enterorragie, em aturie, ma specialmente frequente ~i presenta l'epistassi. 1F ra le altre co1nplicazioni dell 'influenza ab.. biamo quella a carico del naso (rinite), del1'orecchio (otite), del faringe e del laringe. Deg ne di menzione, sebbene rare, sono pure le affezioni oculari (congiuntivite, ch eratiti , neuroretiniti , glau con1a, ascessi e flemmoni orbitali , oftalmie ecc.). I reni nell 'influen za si può dire ch e siano abitualn1ente co mpromessi, pur trattandosi spesso di fatti m inimi , estrinsecantisi con la cosidett a albuminuria febbril e, così comune.

[ANN O

XLI ,

NtrM .

21

come sappiamo, in quasi tutte le inalattie infettive; qualche volta però trattasi di una vera glomerulonefrite o di una nefrite emor• rag1ca. Frequenti sono pure le alterazioni muscolari per Io più in forma leggera e consiste11ti j 11 dolori diffusi, specie ai muscoli del dorso e dei lombi; qualche volta sono state risco11tra!e all 'autopsia emorragie muscolari; rari sono gli ascessi musco lari. f\bbjam o poi le complicazioni ossee: perio· stitj , osteiti ed osteomieliti, ma specialmente colpite, sebbene per lo più modicamente, sono le articolazioni; eccezionali sono le artriti purulente. Non ci ri1narrebbe adesso che da riferire delle complicazioni de11 'influenza sul sistema nervoso , sia centrale che periferico, le quali, è notorio, rivestono una particolare ìn1portanza e di cui fa parte lo studio da noi intrapref o. Di esse però ci riserviamo di parlarne in proseguo. Veniamo ora all'interessante illustrazione del caso capitato alla n ostra osserva• z1011e : S. D., fu Giocondo , da Monteleon e di Spoleto. Attuale <limora Rom a, spazzino, coniugato . anni 36. Entrato in Clinica il 29-XIl-1932. Gentilizio : Padre m orto a 75 a11ni di n1aJattia imprecisabile. ~lad re vive11te e sana ; essa h a avuto · 5 gravid anze condotte a termine; non aborti; i figli son tutti viventi e, ad eccezione del nostro paziente, godon o buon a salute. Anamnesi fisiologica : nato d a parto eutocico, ha avuto allatta1nento materno; normali furono i primi atti fisiologici di dentizione e deambulazione. Ha fre quentato le scuole fino alla 3a. elem entar e. Ha fatto il pastore fino all'età di 19 anni. Nel 1915, allo scoppio della guerra, fu chiamato sotto le armi; prestò per parecchio t empo servizio al fronte . Venn e congedato ai primi d el 1919. Dal 1921 ha fissa dimora a Roma, ove h a disimpegnato prima il mestiere di facchino, poi quello di fontaniere; da un anno fa nuovamente il facchino. A, 28 anni con'rasse matrimonio con donna apparentemente sana, la quale ha avuto 4 gravidanze condotte a termine; non aborti . Due dei figli sono morti in t en era età: uno per difterite e l'altro per scarlattina; gli altri due sono viventi e sani. Modico bevitore (1/4 litro di vino al giorno); no11 fuma tore. Anamnesi patologica: non sa dire se abbia o no sofferto delle comuni malattie esantematiche. Come non pare .abbia sofferto di malattie degn e di particolare menzione durante l'adolescenza, se si eccettuano modici raffreddori, specie n elle stagioni invernali, ma per i quali non fu mai costretto a metter si a letto, nè mai sospese di lavorare. A 21 anni mentre trovavasi a Vicenza a prestare servizio militare, si contagiò, non ricorda esattam ente quant~ giorni dopo l 'ultimo coito, di un 'ulcera unica localizzala al glancie, ch e si complicò alcuni giorni d opo con ad enite inguinale bilaterale. Ricoverato jn osped ale f11 fa tta ciingnosi . a quanto riferisce l 'infer1no, di ul cer a molle; gli

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SEZIONI:; Pl'\AT I CJ\

i11gorghi gla11dolari furo110 inci i. L 'ulcera g uarì con cure locali ; 11on furono pra tica le cure generali. I1l seguito stette sen11)r e be11r e 11on eblJc più .i ~offrire di turbi tali che pole ..,ero i11 qualche J1todo richian1are 1a u a a llenzione: 11on eruzioni c ut an ee, no11 cefalen. 11 è al lri falli })articolari : <' '[ue lo .. ino ;.d g iorn o 19 clirc111br e, sino cioè a 10 g ior11i pri1na d el suo in gresso in Clinica. In la\ g iorno, gl1a~i impro, vi arnei1te, fu colpito ò a e11so cli inalc ere generale e d a raCireddore clic in pri11cipio 111odico, di' e1111e in bre' e m ollo ir1ten o. ~\ tale dis turbo il g ior110 dopo si unì vivo in&! J i gola, cefal ea, dolori <liffusi a tulto il corpo, m <L con 1naggior i11len silà ai l ombi e al dorso, febbre (37°,5-38°) precedut a da 1noclico brivido e tosse con car so esp ettora lo. Pt1r in quelle condizioni i I paziente , per paura clic po lesse venir m eno al proprio dovere. r o11Li11uò a recar i al l aYoro e a disimpegn are, t;Om e di 11or111a , le sue man sioni di faccl1ino . Dopo :3-4 g iorni et tali irttomi si aggiunse spicca.io clolore alla base dcll 'e1nilorace destro; la febbr e, precedul n ::ipesso <In lJrjvj<fj , si fece pii1 eleYa la (38°,5-39°). Ja tosse 11iù i11sistente e i.H.:rompagnala da es1Jel loralo 1nuco-purulento; accu ::.ò inol lre affanno cl1e si accen lu a' u 11ote ol111en te negli sforzi ; le n o tti le pas ava quasi .sen~­ pre insonni . Non ostan te }'aggravamento d ei . disturbi il pazienle conlir:tuò sempre a ~eca~s1 . al lavoro. 1.. ,1 1nattina ci el g1orr10 27, due g1orn1 cioè prima cl c>l .~ uo ricovero in corsia, u cì ~er tempo di casa (orr i5 anti1ueridia11e) per recar si co111 e al solito al la' oro; 111a YCr o le 10 clovelle sen z 'allro ri11casare 1.er chè in preda a sen o cli notevole pro... l1 azione e abbaltimen to; 1an1cn lava i11 0Jlre un o ... lalo di insolita s lanc11ezza e d ebolezza al braccio ::iin i lro. Me sosi a letto i accor se, poco dopo cl1e d el lo braccio era di\ er1 ulo c.;on1pletamente immof>ilr e non po leYa J11en oman1cnle sollevarlo cl a1 pia110 del letto. Qua i conlcmpor an eam ei1te daJla 1noglie fu nota to ch e la bocca era di:-ren.uta s~orta P un po ' stirala ver so destra . _\. tali dis turbi fe c·ero seguito dell e scosse che . <l a come ven gono de~cri tte dulla n100-l ie d el pazie ule, avevano l 'aspetto de11 e sco se t oni~o-cloniche a lipo jacksoniai1 0, che prc1tdevano lutto il braccio ~ 1a parte ir1feri.ore della metà inistra d ella faccia. Verso m ezzog1orr10, dopo cioè circa 2 or e, a ll 'im~ o.bililà d el braccio eguì, quasi di colpo, l 'i1n n;iob1lità _della gamba sinistra che sino allora era rimas la illesa. Tn se~ui to l 'infe~mo ebbe rlpetute volte scosse . imili a quelle d e critte, ch e iniziavar10 genera.lmen l ~ al braccio si Cliffond evano alla gamba e in ultimo prende~ano i muscoli innervati dal facciale inferiore sinistro. La favella divenne s te11tata e poco chiara; però J'infermo capiva tutto e rispondeva in modo da farsi intender e. :Non ebbe vomito, non disfagia, n è altri disturbi clegni di :partic?lare menzione. ~ da notare p erò il fatlo ch e 11 paz1er1te era molestato da cefalea, cl1e modica e diffusa. a tutto il capo n ei primi giorni, .erasi i~ seguito fatta intensa e localizzata quasi esclus1vament.e alla regione temporo:p~ri.etale di ~ es~ra. Non di. ploylia , ma solo mod1c1ssima ambl.iop1a. . E. O. Sensorio e psicl1e integri. Cost1tuz~one morfologica regolare. Decu~ito p~eferit? su:pino: Cute di colorito bruno pall1òo. Lieve c1anos1 dei prolabi e dei pomelli. Non edemi agli arti infe: riori nè in altre parti del corpo .. Masse ~uscolar1 di tono e trofismo normali. Pannicolo ad1 poso sot tocutaneo ben conservato. Pol so ritmico, t acl1icarai CO (120 al m ')' i po teso. Res.piro frequente (45 al m '), superficiale . Capo: di forma e volume

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1tor111aU : l) Ure normale è la sua mobilità; non ri· gidità nucale. L'angolo labiale di sini stra è stirato i11 basso; il che si m ette n ettamente i11 evi· <len za invitando il paziepte a digrignare i de11Li . La piega naso-labiale di sinistra è quasi completa111 en le con1par sa. Se al paziente si fa corrugare la fro11lc. ~ i 11ola che le rughe frontali si forn1ano co1ne di norma sia nella m e tà destra che in qu ella sinistra; pure normale è la chi11sura dei globi oculari , sen za ch e sia apprezzabile chiara differen za fra un lato e l'altro. Nulla a carico degli altri nerYi cranici. Oculo1nozione normale; pupille isocoricl1P~ a contorni regolari, ben reagenti alla luce e alla accomodazione. F aring·e notevolmente arros a lo; ton sill e arrossate, tumefatte e quella di <lestru coperta cla un e~sudalo biancas tro. Li11 gua palinosa n el m ezzo e arrossata ai margini e alla punta, piuttosto asciutt a. Dentatura sana . Collo cli forma e volume norm ale; pure n ormale è la sua base cl 'i1n1)ia11lo. \ ulla a carico della tiroide. Torace: all 'i pezion c . la lica il torace appare piutlo lo aume ula lo nei su oi vari diametri ; n o11 esis tono deviazioni abnormi della colonna vertebrale; , pazi intercos tali poco visibili ; fosse sopra- e otlo pinosc poco evidenti . All 'ispezione dina1nica s j i1o ln che le cluc metà d el torace si espandono poco e I a n1e tà d es tra mollo meno della omonima di sini stra. Fremito vocale laltile aumentato su quasi tutto l 'emitorace d estro; prcssoch è normale a inistra. Percu ssione: il 110110 di percussione è chiaro polmona re sull 'emitor ace sinistro, mentre è cl1iararr1ente ridotlo sull 'e1ni lorace destro, specie alJa base. Gli apici stanno ad eg·uale altezza a livell o d ella pro1ninente; la base di sinistra si espande com e cli norma , n1entre quella di d estra è quasi completamente in1mobil e. Ascoltazione : ~e­ spiro un l)O' aspro a si11istr a ove sono pure uclibili ronchi, ibili e rantoli umidi a medie e piccole bolle. Sull 'emitorace destro il respiro è nettamenle indel;olito e accor11pag11alo da ronchi , da ran toli umidi a rned~e e piccole bolle e da g1 oppi cli rantoli crepi tanti spar si su quasi tutto l 'emitorace, ma specie alla base . Cuore : non bozza precordiale ; non ectasie venose abnormi; la punta non è visibile. Essa si palpa e si delimita con la percussione al V spazio inter costale, all 'interno del1'emiclaveare; il margine sinistro incrocia la terza costola sulla par asternal e e l a quarta costola 1ra la parasternal e e l 'en1icluveare. Il margine destro arriva quasi alla marginale 01nonima. 'I'oni carcliaci, ritmici, frequen ti. abbastanza netti, no~ accompagnati d a rumori pa tologici. Addome: d1 forma e volume normal e; non presenza di reticolo venoso; pareti bene trattabili, indolei1li; i1on presenza di ottusità libera nel cavo addominale. Fegalo: in alto al 5° spazio inlercostale sull'emiclaveare ; in basso palpabile solo nelle profonde inspirazioni. Milza: in alto alla ga costola ~ull ' a~cel­ Jare media; non si palpa il suo polo 1nfer1~re. Arti: superiore sinistro: completame11te immobile; masse muscolari contratt e e opponenti una netta resistenza ai movimenti passivi; riflessi lendinei e periostei accentuati; sensibilità (tattile, termica e dolorifica) praticamente parland9 i;orm~le. ~ure totalmente immobile e contratto e 1 arto 1nfer1ore sinistro, con riflessi tendjnei (patellare e achilleo) fortemente aumentati e con palese acce~no alla trepidazione epilettoide; non clo.no de.l p1e~ e itè della rotola . Babinski e Oppe11herm evidentissimi. Sensibilità normale. Arto superiore e _inferiore d estro : praticamente p arlando normali .


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IL POLICLINICO >J

RICERCHE COLLATERALI.

Esame delle urine: aspetto torbido; colore arancione; reazione acida; densità 1030 ; albumina traccie; glucosio lieve riduzione; acetone assente; urobilina +; pigmenti biliari assenti; sangue assente; indacano assente; urea 24,18 %; acido urico 0,28 %; cloruri 6,67 %. Sedimento: numerosissimi urati amorfi; qualche leucocita; molte cellule di sfaldamento. Esame del sangue: Hb 61; gl. rossi 4,500.000; v. gl. 0,67; gl. b . 8,700; neutr. 83; eos. 2; bas. O; mon. 5; linf. 9. Pressione arteriosa : Mx 115; Mn . 70; azotemia 0,48 %.

Liquor : quantità estratla, 20 eme ., con pressione iniziale di 42 e finale di 44 eme. Gli esami di esso hanno dato : albumina 0,40 %. Reazione di Pandy +. Reazione di Nonne-Appelt negativa. Reazione di Wasermann n egativa. Sedimento: costituito qua5i prP-valentemente da p oli11ucleati. Esame del fondo de li 'occhio: nor1nale. Reazione di W assermann, di Meinicke e di Kahn n el sangue : completame11te negative.

Tali la stori a, l'esame obiettivo e le ricerche collaterali, rapidamente praticate , cui ci trovavamo di fronte all'ingresso del paziente in Clinica. Trattavasi cioè d'un quadro nosologico, che, sen za dubbio , rivestiva una singolare importanza in rapporto alla sindrome nervosa, alla quale doveva essere rivolta tutta la nostra attenzione per una discrin1inazione diagnostica. Abbastanza agevole riusciva infatti la diagnosi degli altri fenomeni morbosi, ch e l 'infermo prese11tava. Come è facile intuire, una delle prime ipotesi, che s'affacciava alla nostra mente per l 'interpretazione patogenetica dell 'emiplegia, a tipo nettamente spastico, data l 'insorgenza piuttosto brusca dei fatti paraliti ci ,e la persistenza di essi immutati sin dall'inizio , era quella che si potesse trattare di un'emorragia cerebrale, di un ictus cioè, che avesse colpito, in coincidenza di una malattia acuta febbrile, uno dei rami della Silviana e precisamente la lenticolo-striata di destra, ledendo le fibre di moto al loro passaggio nella capsula interna. ·Ma se alcuni fatti potevano far propendere il pensiero in favore di tale possibilità, altri se ne scostavano nettamente. Anzitutto mancava una causa etiologica, che potesse mettersi in rapporto con un insulto apoplettico. È noto come una delle cause più frequenti dell'apoplessia sia l 'arteriosclerosi, che iportando a una diminuzione di resistenza de11e pareti vasali ne fa cilita la rottura. Ma l 'età del paziente r elativamente g iovane, la mancanza di intossicazione da alcool, da tabacco o da qualsiasi altra sostanza , ch e avesse potuto favorire il formarsi dell'arteriosclerosi; il fatto, anche se non indispen~a­ bile, ch e mancava qualsiasi altro segno di ar-

lANNO XLI,

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teriosclerosi tanto i1ei vasi periferici quanto a carico dell'aorta; la mancanza di eredità che, indubbiamente, ha pure la sua in1portanza, ci facevano escludere tale ipotesi. Si sa poi cJ1e l'arteriosclerosi per sè stessa non è spesso suffici ente per la determinazio11e dell'ictus. Alla su.a produzione si accompagna in genere l'esistenza di un secondo fattore: l 'aumento cioè della pressione sanguigna. Questa invece era all'ingresso del paziente in Clinica al disotto d ella norma (Mx: 115 - Mn: 70) e nessun segno eravi a carico dell'apparato cardio-:vascolare che avesse fatto supporne una pregressa esistenza. L'infermo non era poi affetto da nefrite cronica o da nefro-sclerosi, che, come sappiarno, si accompagnano a ipertensione e facilmente predisp,o ngono alle emorragie cerebrali. Un 'importanza causale notevole, nel delerminismo delle emorragie del cervello, spetta pure alla sifilide (-piccoli aneurismi-endoarterite), ·benchè questa produca più spesso il ramrr1ollimento cerebrale. Nel nostro paziente appoggiava il sospetto d 'una pregressa infezione luetica il fatto che egli, come risulta dalla storia , si contagiò, all 'età di 25 anni, di una ulcera unica, localizzata al glande. Ma il medico , che allora lo visitò, ebbe a dichiarare che tratta vasi di un ulcera molle; il paziente non ebbe a soffrire in proseguo disturbi tali che potessero mettersi in rapporto con una infezione Schaudini.ana (non roseola, non cefalea notturna ecc.); l 'esame obiettivo è stato negativo per tutti quei dati che potevano risvegliare il sospetto di una lues (non ghiandole epitrocleari, nè nucali; non cicatrici da eventuali pregresse gomme; no,n l~sioni a carico delll aorta , non disturbi oculari ecc.); la moglie non ha mai abortito, e le reazioni di Wassermann, Meinicke e Kahn sono state Ct)mpletamente negative tanto nel sangue che nel liquor. Come pure non eravi alcun dato che potesse far sospettare una forma congenita. La madre non ebbe infatti aborti e i figli erano tutti viventi e, ad eccezione del nostro paziente, in buona salute. Completamente asse11te era nell'infermo la cosidetta triade di Hutchinson , e cioè lesioni dell'orecchio interno, della cornea e dei denti , che sappiamo essere espressione di sifilide congenita. Per tutte queste ragioni ritenemmo poco probabile un 'infezione luetica, sebbene, per metterci al riparo da eventuali sorprese, ritenemmo opportuno di praticare, appena il paziente entrò in Clinica, una cura endovenosa neosalvarsanica. Ma da ,a ltri elementi di non minore importanza ci veniva esclusa I:eventualità di un'emorragia cerebrale, in corrispondenza della capsula in-


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~LI ,

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SEZ CONE PRATI.CA

ter11a: sappian·10 infatti che questa porta qua· si sempre a gravi disturbi della coscienza , che non raramente arrivano al coma; disturbi che nel nostro paziente er ano invece completamen· te mancati. Il determinarsi dell'emiplegia a vviene inoltre nell ' ic;tus in modo brusco, rt1entre nel nostro caso, dal momento in cui si ebbP la para lisi del fa cciale inferiore e del bracci o a quello i11 c ui si d eterminò la paralisi dcll :t gamba , Lrascorsero due ore circa. Altro cJemento cli notevole valore per l 'esclusione di Lale foru1a n oi trovaYa1no n elJ e scosse to11icoc lonich e1 a t ipo jacksoniano, ch e eran si spesso presentate n ei segmenti paraliz7,ati, sia irt ca a del pazient e che in Clini ca, e ch e, come sappiamo , inancano quasi sempre nell'i .n sullo a poplPttico. Scarse erano pure le probabi Jità in favore di u11a eventuale embolia di detta arteria. E ciò principalmente per il fatto che 1n a11cava la cau sa che potesse aver dato orig i11e all 'embolo. i on era infatti il n ostro pa ziente portatore d'una endocardite, ch e, come sa ppiamo, p·u ò facilmente es~PrP. il punto di partenza di un emb(llo, per fran1mentazione di l rombi for 1nati~ti :sull 'orecchietta o s ul ventricolo sinistro o oer depositi tromboti c i ulle va lvo le d el c11orP. si11istro . Qualche volta è un an eurj sma o l 'arte .. riosclerosi dell 'aorta o an cl1e l'arteriosclerosi dellP. altre grosse arterie ch e fornisce il materiale emb olico; 1na JLel n o t ra n1alato manca va 4ualsiasi segno di compron1ission e d ell 'a1Jµa rato cardio·v,1scolare. L'e mboli smo dà poi luogo a una fEn omenologia ch e, in bt1 011a 1}ar, . . . ' te, ripete quella d ell emorrag ia: avviene c1oe l'emiplegia d'embl ée, si h anno disturbi della r,oscienza più o m eno g ravi rare sono le scos· se epilettiformi. U 11 quadro quindi anch ~ questo ultimo , ch e mal .. i addiceva con q uell o presentato dal nostro paziente. Non crediamo sia nemmeno il caso di pens.are a un'emorragia o embolia dei vasi ch e irrorano la .prerolandica , in quanto che, com e sappiamo, la vascolarizzazione di ques ta zona non è so tto il dominio di una sola arteria, 1n:\ di due e 11recisamente della cereb1ale me· dia (Silviana) ch e n e irrora i tre quarti inferiori, ove, procedendo dal basso all'alto, si trovano successivamente i centri motori del laringe, del faringe, dei muscoli masticatori , della lingu a, d el facciale inferiore, d elle dita , <ie11a mano, d ell 'avambraccio , de l braccio e clella spalla, m entre il quarto su periore, ove risiedo110 i centri della coscia, gan1ba e piede, ~ irrorato dalla cerebrale anteriore. P er cui !lmmettendo tale ipotesi bisogn er ebb e anch e ~mme1 terr una lesione vasale estesa alle due

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a rterie (di natura emorragica ed en1bolica); il che non crediamo sia il caso di supporre. Più logic a parrebbe la diagnosi di una trombai, che abbia colpito , su ccessivan1ente, parte dei rami corticali della Silviana e d ella cer ebrale ~nteriore: con ciò potren11110 spiegai ci sia l' esordire g radua le dei fatti emiplegici. e sia i fenomeni convulsivi. Ma con sider ando il fatto ch e, com e abbiamo d etto , manca qualsiasi fattore etiolog ico alla cui natura sia riportabile un eventuale lesione vasale (arterite o aterosclerosi), s u c ui econdariamente pos a essersi im:piantata una trombosi e che questa è in gen e re preceduta da sinton1i prodromici più o meno spi ccati , ch e n el n ostro paziente non ' i son o stati affatto , crediamo di poter escludere anch e quest'11ltima evenienza . Si sarà trattato d 'una pachimenin gite emorragica ch e abbia dato fenomeni compressivi nella prerolandica di destra, cau sando l'epiplegia? Co11 tale forma potremn10 spiegar ci, oltre i fatti paralitici , an ch e quei convulivi --he sappiamo essere quasi la r egola in qu c ta zon a. Un certo appoggio a questa ipo· tesi lo darebbe anche il fatto che essa è stata freque11temcnte o servata in ~Jeriodi di epidem ia influen zale e ch e non raramente è accompagnata da di . . turbi broncopneumonici (Silvetrini-Guardabassi). Ma il quadro morboso, cui di norma dà luogo la pachimening ite emorragica ben paco si accorda con quello i)resentato dalla nostra paziente. Non mancano difatti l{Uasi mai, n ella pachirr1ening ite errtorragica , clisturbi psichici , che certe volte lievi , possono 11on raram,e nte essere così intensi da arri-v are ino al coma completo. Frequente e intensa è la cefalea ; si hanno di r egola sintomi n1eningei più o meno notevoli. L 'esan1e d el fondo dell ' occhio d à quasi sen1pre neurite ottica o papilla da stasi; tali disturbi oculari sono spes· so più evidenti , quando il processo è unilatera le, dal la to d el focolaio morboso. !'via un fatto ch e h a notevole importanza e che fa as·umere una fisionomia clinica parti colare alla pachimeningite en1orrag ica è la variabilità della sintor11a tologia ch e essa present.a , oscillando i fenom eni in gravità da momento a momento , mentre nel nostro paziente la sinton1atologia , da quar1do si è stabilita, non ha più subito variazioni di sorta. Raramente poi la pachimeningite emorragica dà luogo a fatt i emiplegici completi, trattandosi il più d elle volte di fatti paretici. Mancano inoltre totalmente nel nostro caso i momenti etiologici causali di questa forma . Con g rande facilità si può pure scartare ID i po te i relativa a ll 'e·ventualità d'una emorragia


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<' I L POLf CLlNICO

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cuore cl1e potesse far upJ)Orre l'esistenza (li subarac11oidea: la cosid etta epistassi 111eningea: basta, oltre tutto il r esto , ln co11siderazion e . una lesion e re11ale, e I 'azotemia era normale (0, 48%0)°. L 'emi_p legia t1rerni ca insorge inoltre ch e il liquor è stato di colorito com j)letamenle cer ebrale ed è corredata dagl i normale e che i sin tomi m e11ing·ei on o n1a11 - in pien.a uremia • altri sintom i dell 'uren1ia. ch e n el nostro caso ca ti quasi completam en te. Com e pure crediam o si possa ug ualmente escludere, per dive r- fa ceva110 compl etamente difetto. Non ci r imaneYa in ulLi111a analisi che da se ra.gioni, un 'emiplegia da m eningite sierosa, pen sar e, data· .a nche l 'i11 orgenza e l 'evoluzion e cl1e, ricordiamolo , sebbene raramente, può . di tutto l 'insieme del qnadro nosologico. a u1t aver si. · Da ricordare è inoltre il fatto che un 'emi- processo m orboso infettivo , ch e avesse co lpito in modo quasi elettivo la :prerolandica di deplegia pu ò essere l 'inizio di una m eningite tub er colare; ma anche ii1 questa sua insorgenza stra , estrinsecand osi con sintomi 11revalenteanormale: espressio11e di una forma grave di n1e11te ei1cefalici e so lo 11odicamente m eningei. E ciò per il fatto ch e di meningeo. tolta la m eningo cerebrite, non tardano a comparire gli altri sintomi cl1e di essa sono i più Ere- cefalea locali zzata all a reg ion e ten11)oparietale que;tli e più comuni : dolorabilità e rigidità di destra, di cui l 'infern10 erasi la111e11tato sin nu c(1le, l(ornig , Lascgu e, di tur})i oculari , ecc. da alcuni giorni prima della comparsa dei sintomi paralitici e ]a positivit à del liquor, eraNel 11ostro caso è facile escl11dere anche ques ta vi clinicamente ben poco: n on rigidità nucale, forn1a . Un 'altra ipotesi ch e si poteva affacciare era non J(ornig, 11on l ,asegue, n o11 dolorabilità quella di una even tt1ale neoplasia i11aJi gn.a o lungo le docce paravertebrali . non strie del Trousseau . di un tur11 or cerebri in senso lato (O'Omm a. echinococco. ci ti cer co, tubercolo ecc.), a cauUna delle in alattie infettive. cl1e 11a un 'afsa dei quali, sia p er azione di r etta , ina spe- finità elettiva per il sistema nervoso è , co1n e cialmente per il deterniinarsi d 'una emorragia, sappiamo, l 'encefalite epidemica. il cui agente patogeno non è an cora ben noto . Non ecceziopuò insorgere, con t1na certa ra1)idità, t1n ' emiplegia. Ma numerosi fatti stavano anch e contro nali son o i casi descritti , specie in questi ultin1i anni , di f.atti paralitici a tipo nettan1ente questa ipotesi. A11zitu1lo l 'insorgenza troppo rapida della sintom a tologia , d.ato cl1e 1'i.11fer- emiplegico ne] corso dell 'en cefa lite epidemi ca. 1110 sino a pochi g iorni prima del suo ingresso Ma di questa forma morbosa non eravi, n el nostro paziente, il min i1110 eg110. Ma11cava inin (:linica non aveva so fferto disturbo alcuno c he poteva far sosr:ettare l 'esistenza d't1na si- fatti la sonn o lenza e he di e ~ a sappian10 es er e m ile affezione mor])osa. l\Iancavano poi i in - uno dei sintomi più classici; ma n e.a va la paraton1 i g·en erali (ce.faJea, papilla da stasi, vomilisi di qualsiasi nervo cerebrale, e specie deg1 ì to. rarità del polso ecc.) cui un tumore del o·cul ari , ch e, come è n oto, sogliono essere fre cervello dà luog·o e che , com,e sappiamo , com- que11Le111 entP colpiti, con ~egu e 11d on e :-\pesso paiono in gen ere prima dei sintomi ]oca li . ptosi palpebrale, stra bi ~mo , diplopia; 11011 diAbbiamo c ioè n ei tumori una serie di fe110111e- sturb i coreici o n1ioclonici cl1e s1)esso a1~ c om­ ni , ch e mal si addicon o con quelli presentati pag n an o la malattia. P er tutte queste ragio11i dal nostro paziente per cui , senza dilungarci riten emn10 poco probabile il rapporto rlei fatti oltre, cre diamo di poter escludere an ch e quepresenta ti dal nostro paziente con t1n 'eventuasta ipotesi. Be11ch è, ricordian1oci, ci sia110 dei le en cefalite epidemica. tù1nori cer ebrali (glion1i, me..dulloblastomi L ' ultima ipotesi ch e ci rimane,-a da fa re, e ecc.) che decorrono silenti per ]ungo tem1)0 e cJ:ie ritene1nmo la più probabile , era q 11ella poi, spesso bruscamente danno luogo a una ch e si trattasse di una meningoencefalite della sintomatologia più o m eno grav.e non esclusa prerolandica di destra di natur::t influenz.c1le. l 'cmipleg·ia . cui può rapidamente seguire l 'esiuffragavano particolp.rmente tale con cezione to letale. Però ancl1 e in questi casi il tempo diagnostica il fatto ch e si era in periodo di ch e tra corre dal n1on1en to in ct1i i isti tuisco- epidemia influenzale e ch e la sindrome mor• n o i prin1i sintomi n1orbosi a quello in cui si bosa, dalla quale, come risulta dall 'ana1nnesi , ha l 'obitus , per qua11to })reve p ossa essere, era stato inizialmente colpito il paziente. aveno11 è in genere inferiore a uno- due m esi . va esordito ed evoluto rivestendo tutto }'aspetNo11 era nen1meno il caso di i)e11 are a una to dell'infezione grippale . alla èui natura eraemiplegia-tossica di natura uremica . in quann o pure da' ricollegare i focolai di broncopolto, com e abbiamo visto , nulla vi era a carico monite diffusi a qt1asi tutto l 'emotorace dedelle urine . della pressione san guigna e del stro .


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, FZ IONE PRATICA

Il n ostro giudizio diagn o ·t ico è stato con fern1ato, purtrovpo, da l r ep erto aulopsico. avendo J 'aggravamento dei focolai di bron copoln1onite portato l 'infern1 0 ali ' esito letale, dopo 3 giorni dal suo ingres ~ o. Tn Clinica il paziente fJre entò sen1 pre u n 'in11nutabilità del quadro n eurologi co e gli arti paralizzati son o sta ti . . pesso ani m a ti da ti pich e scosse j ackso• n1ane. Ecco iJ r eperto dell 'autop ia praticata dopo ~ ~ ore : oggetto r obu Lo; costituLio11e regolare; inasse t11uscolari discr e tam ente valide. Iligicli là cadaverica co11 .. erYa la n el] e gran d i e p icco]e articolazioni . \lassa di pul r efazion e d ell 'add o1ne e di ipostasi !-.Ul lronco . Cian osi in le11 sél del letto sotto ungu eale <lcJle mani ; p allor e d el le tto sottoungueale dei piedi . Non edemi prc tibiali. Assenza ùi linfoglan <.lole apprezzabili , al l infuori di p iccol issime all 'ing uinc. Rima labiale con an golo sinis tro più b asso del d es tro. Calotta cr an ica pi uttos to pesante; tavola to esterno b en svilup p a to. Diploe cian otica; in11>ronla d e i vasi m en ingei. Gran u ]azio11i d el Pacc l1ioni n ormali . Cr anio del tipo dolicocefalo . Dura m aclre piullosto Lesa; n el sen o lon g itudinale su perior e san g=Je fll1ido; as en za di lesioni sia n ella Cacci~ inte rn a ch e es ter na della d u ra . Circonvolt1zion i c0rf;\hrali alquan1 o appi attite. risp ettivame11lc i solchi p oco pro11 unziati . Non si apprezzan o diffe ren ze n o tevoli lr a 1,emi sfero de . . lro e sinis tro. eni d ell a h a. r. rip ieni di san gu e flui do ; assen za di altre lesioni apprezLabili . I vasi della base n on JH'C. ei1 tan o al lcr azioni app rezzabili sia n ell 'e ago110 di ViJlis com e i1ean ch e n elle r amifiCéllion i d elle silviane. L ·esam e an ch e ùei n ervi <lella base ri sulta n egatiYo. Aci un c ~ a me d ettaglia to esterno cl ell 'emi sfer o cl es lro si n o la ch e le c ircu11\oluzioni co rri pon cle11ti al1 ,es lreI110 superiol't' dPll a rolandica an terior e app ét io t10 a lquanto d ep rPs .. e e di con sis ten za un p o' diminuita ; inol Lre si n ota un colorito r oseo diffuso ; ivi la m eni11 gc a pf)drP p <' r t1n rerto tratto anch e op aca ta. Le m en ingi m olli i asportano f~c ilmente. In un taglio prnticato in corrisp onden za d ell 'estrem o anterior e del c:orJ'o call o. o ~ i n ota n ell a sost an za bian ca dell 'erni :sfero d e lro un aspe tto inten sam e11te ed em atoso d ell a sosta nza s tessa e u11 colorito g ia11og n olo diffuso ~ ul ccu nle spiccan o numer osi punticini r ossi ch e non si asport ano p assandovi sopra il clito così d n pe11snr e a piccoli focolai emorragici . Il \ Olume d ell a os lan za bianca è a u1nentato in cortfron lo :-1 que llo d el corrisponden Le emisfer o sjnislro. Sull a s tessa reg-ion e a sinistra d ella sos tar11.u }) i an ca im inedi a t am en le sottost ante alla grig ia dell a circon voluzio11 e del corpo call oso, si n ot a una piccola ar ~a co p a r a di em orragie pun tifor mi . In lJn seron<lo taglio praticato s ubito al di clie tro clella connessura bianca anteri or e si nota ch e lu sos tanza bianc a del centro semiovale Ji d es trn s i present a di consistenza diminuita, cft co!ore li f>,·emente g iallognolo <liffuso e con disse1nina1 C' in tutta la o Lan za s i e~. a delle piccole em or · r agie ]>Un tiformi . Le e111orragie puntiformi .si este1u luno an ch e alla sos tanza grig ia dell e circo11v0Ju z i0 11 i prima fron 1nlf'; ~Pgrn f>nt o p os terior e e fi 11il in1.i rolancl ica an terior e. :\ rH· r tn I 'nclr1 01n r ~ i 11ot a llS$en za di liquido . Vj-

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sceri tinen sam cnlc cianolici . Gll ia ndole mesen leriche visibili. Appendice i11Legr a; scar sa qua nti tà di liquido n el cavo pleurico di d es tra· ad erenze a sinis tra. Scar sa qua11lità di liquido li~npido n el pericardio. Cuore piccolo, flaccido. Grasso sottopericardico b en conser vato. Piccola chiazza tendirtea in corrisp ond eil za d ella faccia a11t c~ r jor e d el renlricolo destro. Valvole aortich e sufficie11 Li alla prova d e1l 'acqua. \ al vole l)Olmon ari integr e. Nulla a carico dell 'endocardio p ar ietale. i 1ulla a ~arico della tricu spide. Aorta n el tratto sopracar d iaco con qu alch e r ar a chiazza di arterioscler osi. Nulia alle semilunari n è al! 'orifizio d elle coron arie. Lievi suff~s~oni em orr.agich e sotto l 'endocardio parie tale cli s!n1. lra,. sp~c1e n ella. zon a del setto . Ispettimenti l1e' J , d 1ffus1, s uperficiali d ell 'endocardio ch e riveste i m u scoli p apilJ ari . Alla b ase d el grande 1n uscolo papillar e anterior e si ripeton o le suffu_'ioni e~orragiche so tto endocar dich e. Al t aglio 111 corrisponden za di d e tte ar ee di suffu sione j no ta ch e la sofiu sione emorragica ~i es tende ag·li 'l lra li superfi~ialissimi d el miocardio. Miocardio flaccid o; n egativo l 1e am e di e~so sopra. un t aglio condotto a pia tto sul in iocardio d el ventricolo si nis tro. Polm on e sinistro: isp essime11t i fibrosi t enaci su tut ta la pleura del lobo superior e e' n el ·oleo interlobale ch e vien e obliter a lo; limitatissin1i i 1Jessin1enti fibrosi n ella pleu ra d el lobo infer~o re; ~Pi?G .r igonfio con una piccola area di ispess11nen t1 l1m1tat a alla ple ura d ell 'apice s tesso non più g ra11cle di una piccola le11ticchia. Catarr~ m 11copurulento del gr osso bronco alla spremitura. A.p erto il br on co si cons ta ta la pre en za di catarro 1n u copurulenlo ed inle11sa iper emia della muco a bron cl1iale. Ghiandole p erib r o11cJ1ia! i n on ingr o. ate, inten samente antraco lich e. Arteria 1Jolmo11 ar? 11orma le. on si apprezzan o n oòuli alla palpar.ion e d el tessuto polmonar e, il quale è di con. i -_ s ten r.a molle e]a. lica . Il polmone al Laglio è inten .. am e11te conges lo, m a aer eato; ù ai n1edi e piccoli JJronchi fuoriesce catarro n1ucopurulenlo. 1'.lodico g rad o di ed e1na sp ecie n el lob o uperiorC> . P oln1one rle.st r o: gonfio, aumentato di volume, co11 asp etto e11fisem a toso n elJ e r egioni anteriori del lobo supe riore e del lobo m edio. Pleura liscia, co11 piccole c1norragie puntiformi , limitate p er ò all a regio11 e de lla doccia vertebral e. Colorito p allido i1 elle zo11 e enfisematose, r oseo n el rimanente del polmo11 c, cian otico in cor risp o11de11za d ella doccia paraYer tebrale : in questa r egione si distinguon o dei 1er ri tori d i colorito r osso scuro, d epressi, di co1tsislen za n orn1ale del p ar en chima polmonar e, corrisp ondenti quindi a zone di atelectasia e aJ lre zon e rosee scu re alquanto rilevate e con la pleura sovrustanle lucida, m a inten samente iniettata. 111 [inc in pro-ssi1nità d el n1 argine inferi or e d el 110 lmo11e e in vicinanza an che del solco inlerlobale . . i rilevano d elle ar ee, ctelle quali alcune rilevHle, altre de1)resse, di colorito pii1 p allido d el p ar c11chirr1a circost ante; in quelle d epresse la p arte cen trale si presenta di colore rosso scuro. Al t aglio si rilevano an ch e quest e zone circos tanti com e focolai di broncopolmonite. Ali 'ilo si riloYa u n n otevole turgore delle ghiandole bronchiali antra. cotiche, iperemich e, edematose . Dai grossi 'b r o11cbi fuori esce catarro mucopurulento e la mucosa so ttostante appar e inten sam ente arrossat a. Nulla cli notevole a carico d ell'arteria polmon ar e. Sul taglio praticato in corrisp onden za della d occia paraver 1ebrale si riscontra un focolaio di bron copolmon il e nelln zo11 a in r 1ii i apprezzava 1naggior co ri i -

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<< lL POLl CLI N I CO

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[A NNO XLJ' NUM . 2 ~

En1orragie capilJ ari peri vfl sa Ii (cervello).

Diagnosi rnacroscopica: n1eningo-e11cefalite a tipo emorrag·ico dell'emisfero destro con· il m assimo di intensità in corrispondenza della circon volu zione rolandica anteriore, specie segmento st1periore, e dell 'estremo superiore della prima fron La1e. Piccola zona con gli stessi caratteri emorragici a sinistra in corrispo11den za della sostanza bi an ca clella circonvoluzione del corpo calloso nell'estre1no a11 teriore. Focolai di broncopolrnonite co11fluenti in corri pondenza sp ecialmente della doccia para,·erte})ra1e del lobo i11 feri ore del polmone des1 ro : edem a collaler aJe, cia11os i di tutto il viscere; catarro mucopurulento diffuso dei medi e piccoli bronchi, con zon e di a telectasia. Linfoaden1te cunensuale dell 'il o del polmone destro. Polmone si11is lro intensan1cn le congesto senza focolaio di J)r on copolmonite, con bronchite mucopuruJenta diffusa. Fegato, milza e reni cian otici e co11 caratteri di st asi . Qu alcl1e lieve lesione arterio-sclerotica de11 'aorla . Trach ea ii1tensarncr1te iperemica . f~uore piccolo, flacc id o, con lievi soffusioni emorragicl1e ottoendocarclicl1e flel Yen tricolo sinistro e del gran<l 2 niu colo papill are dell a n1itrale. Vecica distesa con uri11a torbida. Esanie n'licroscop;co: Infiltrati n egli spazi per1Yasali clej vasi ch e clecorrono nello spessore della -ostanza cerebrale e delle meningi. Analoghi inl'il trat i si rj scontrano pure n ei Yasi delle pie nieningi e in part e an ch e diffusamente nel tesst1to· llelle st esse. Gli elementi cellulari ch e co1npongono l'infiltrato corrispondono in parte a elementi con 11ucleo uni co, ovalare o rotondeggiante. per lo· più d 'aspe I1o vescicolo o, in parte ad ele1nenti con nuclei ~he dimostrano la loro appartenenza ai polinucleati . Gli infiltrali son o disposti sia intorn o· ai vasi cl i l)iccolo c<t libro co1ne cli calibro n1aggiore. In alcun i degli })al.i linfulici peri, asali si nota insie111e all 'infi l Irato cellular e la presenza di g lobuli r o . i travasati. ~e ll ~ o lan za n ervosa npl)ar e evid ente, specie in alcune zo11e ii1 con frou lo· di altre, l 'esislenza cli uno stato di edema . (La colorazion e con il n1e todo per le plasmacellule 1lon 111ette in evidenza elementi sp ecifici). Nei 1ra1ti edematosi appar e la lesion e di alcune cellule i1er -,·ose piramidali, consist en1 e iri una cattiva tingilJilità del i1ucleo e i11 u11a 1neno n etta delin1itazion e dei confini della cellule; alcune cellule sembrano con1e r aggrinzit e in uno spazio ampio. Ne2 preparati allestiti con il rnetodo di Nissl si rileva cl1e molte cellule nervose non presentano la nor1nale disposizione della sostan za tigroid e e s1)eS80 i ~ protoplasn1 'l delle cellule stesse è ridotto a uno · scar so alone intorno al nucleo. Infine, per quantonon molto accentu ati , si notano qua e là fenomeni di i1euronofagia.

aumentato. Vasi dell 'ilo integri . Al taglio colorito scuro ciano tico della polpa, Ja quale si presenta consistente; vasi di aspetto normale, dai quali sgorga sangue intensamente scuro . Sistema dei setti e delle trabecole visibile; follicoli scarsi e non bene identificabili. Polpa congesta . Capsule surren:ili: integre. Reni congesti, bene scapsulabili, superficie liscia; al taglio glomeruli visibili. Pelvi e bacinetto: niente di speciale. Vescica dist esa con urina torbida. Trach ea: contenuto di catarro mucopurulento e intensa iniezione vasale della mucosa. Ghiandole della biforcazion e antracotiche tumide. Aorta con scarse chiazze di arteriosclero i, a tipo ateromatoso, sen za nessun f;;\t1o chr 1)arli per una CYentltale les ion e luetica.

Le comr)licazioni nervose dell 'influenza 11on on o tanto rare , com e a prima vista lJotrebbe sembrare, ben ch è non sempre siano di i1atura strettamente influenzale, essendo non eccez ionalmente dovute ad associazioni con altri germi . Tra esse dobbiamo considerare le ne uriti periferich e, le affezioni mielitiche ·e n1enin gomieli tich e, quelle cer,ehrali a focolaio e ge neralizzate e le psicosi. Le n euriti 1)eriferich e possono essere a carico di un J1ervo qualunque. Non rara1nente colpiti sono i r1ervi cer ebrali. Frequente è la 1}erdita de lla l)ercez ione degl1 odori (ano mia)

stenza all 'esterno. Il ri111a11enl e del volmone si presenta congesto . Noduli di broncopolmonite disseminata si riscontrano anch e isolata1nente a distanza del focolaio principale. pi conferma I 'esistenza di zone di atelect asia nelle r egioni inferiori . Catarro mucopurulento diffuso dei piccoli bron chi . Fegato: con gesto, con una chiazza di isp essjmento circoscri tta in corrispondenza del lobo destro, presso il 1nargine destro dove si i1ota pure La presenza di qualche lacinia fibrosa; al taglio l'ispessimento si din1ostra limitato alla capsula. Cistifellea inodicamente piena di bile, inten sam ente colorat a, fluida. All a sezione del taglio si con ferma la congestione del viscer e. Disegno dei lobuli manifesto. Milza: capsula leggermente ispessita , con lacinie fibrose. Il. diametr o an ter opost eriore è

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(lo110 l 'i11flue11za: non i sa con esa ttezza se la c au ·a ri ~ i eda i1ella mucosa o 11eJ nervo olfattivo . Ne' ralg ie g ravi ono '"' tate osservate al trigen1i110. Ta1lfa11i ha de ·critto ur1 caso di 11arali .. i -parz iale del nervo radiale in un soldato , sopravve11ula in seguito a u11a broncopol1l1onit e influenzale e un caso , ch e seguì pure a un.a broncopolrnonite influenzale , di n e' rit e bilaterale del circonfle ~ o. Claude ha os~erva l o un cn5o di t)ara1)leD'ia fla ccida , u base polinevritica , di natura inflt1en zale. Freqt1enteme11 te colpiti sono pt1re il n er' o ll l nare, 10 , ciati co, il peroneo ecc:. Le complicazioni n1ielitic l1e furo no o ~ ~e rva ­ l e più volte. De critla f1 .. lflla non raram ent e la paralisi a. cencle11te tipo Landr)-. "]\Ton eccezionali so n o pure i casi d e crilli di 111-en ing ite d a con111li ca1ione g rippale e specialn1en te dopo poln1oni te, provocala ora cl.a "treplococchi , ora da pn eumococchi , e r elativamenl e ·p es .. o dai bacilli dell ' inf 1ne uza. È ·pecia l111 e 11 te n ei barnlJini di 1-2 an ni ch e ... i o· erva la r11 e11ingile da bacilli d ell 'i11 fl uenza : 11el p,u s C>t tenuto con la puntura lombare son o nu111 <'ro.: i i bacilli dell ' inf]t1en za in coltura pura , per lo più extracellulari e più rara111 ente intrac ell11 lari. l 'n ca o cli me11 in g i te influer1 zale, col corteo relativo di tutti i sin tomi n 1e11ingei , ~ , lato descritto dal Silvestrini n el 192 7. L 'A .. <lel c ui argon1ento erasi gi à occupato, n1ette in rilieYo la noleYole importan za cl1e ha , per la uatura influenzale, l 'esi Le11za co11tempora nea di focolai di bronco 1J olmonil~ a d e ~ tra , la pre~enza di un eruzi on e IJapulosa al dorso e lo "lato della lingua (in ci J)riata o lJor cc'llanata). Le e.n ,c efaliti e nJ cni ngo en ce faliti ono pure :::-late osservate, specie J1ei J.Jeriodi di grande c 1)icl emia , ma ,qualche volta an ch e in questi t1 ltirni anni. Tre casi di m eningo en cefalite influ enzale en1 orragica sono f'tnti desrritti , n ello scorso anno , ]Jurc dal Silvestrini, i11sorti i11 individui portatori an ch e di focolai broncopnel1monic i, co11 predominio n ello d ei sintomi menin1g ei su g li en cefali ci. i quali erano piuttosto modesti ; il liquor es tratto fu quasi sempre emorragico , il ch e avrebbe un 'importanza uotevole dal punto di vi ta diagno. Lico. Da essi l 'A. trae lo spunto p er uno studio s11lle 111en ingo-en cefaliche del l 'incomplicazioni fluenza e s ulle sindromi meningee in genere. Il Tanfani ha descritto (nel 1919) tre casi di broncopolmoniti influenzali a cui seguì di colpo l' emiplegia , senza disturbi psichici n è con vulsivi , per cui l 'A. cr ed ette di poter localizzare la lesione in corrispondenza della capsula interna e attribuirla a fatti emorragici di que~ la zona. Di nessun caso si ebbe il reperto

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a ulopsico. l{ou ssy e C9rnil comunicarono alla cc Société dc Neurologie de Paris - 1919 » un ca o di emiplegia a destra co11 afasia totale e c risi epilettiformi , sopravvenuta ir1 un uom o cli 2.5 anni , dopo una forma influenza·l e con broncopoln1onite. Gli AA. p·e nsarono alla posibilità , nel determinismo di tale sindrome, d 'un focolaio d'encefalomalacia per emboli a microbica. Fatou ha riferito alla « Società Anaton1i ca di Parigi - 1919 » un caso d'autopsia , ne] quale eravi stata emiplegia , co11secutiva a ramollin1ento 1Jer embolia , nel corso d 'una endocardite vegetante grippale. Schaeffer ha descritto l111 caso di un paziente, il quale alcun i g iorni d opo una forma influenzale piulto lo modica , ha presentato notevole elevazione febbrile cefalea, sintomi n1cningei ed emipl egia totale sinistra: tali fatti in breve reg r edirono , portando l'infermo a g uarigione. · Se con . . i d eria 1110 i disturbi nervosi a carico clella fera psichica che si con1plicano alI ' i11fluenza , vediamo che pur essi sono multipli e diversi. Un accurato studio sull e sindrome p ir hich e di natura influenzale è stato fatto dall '_ nacl elo. Interessante è il caso ri1>or La lo da .Joffroy di delirio a cuto con mania verirl cato i dura11Le u·n a forma influ enzale e il a"'o di Grasset di d elirio con idee ragionate. ])a Billaud furono os ervati casi d 'epilessia jak oniana, enza altr i disturbi nervosi. Weber l1a d escritto 6 casi con disturbi psichici più o 1ne 110 O'ravi con1par i n ell 'influenza , durante la dec rescen za d ei sintomi morbosi o anche pii1 lar<l j, n ella cori va lesccn za . el qua dro clini co <li essi predominavano .g li stati deliranti e quelli con -carattere d ell 'amenza. Dama)'er ha osservato durante u11 'epiden1ia influenzale l urbe mentali e tra le più i11 Ler essanti cita un ca .. o di confusione i11entale stupida con inerzi ~ as oluta in un infermiere, ch e fortunata 1nen Le 0'11arì in 6 giorni. Pace tra le con1pliraz ion i psi eh ich e de)l 'i11fluen za ha notato l1na volta la indrome confusionale e una volta la psicoa. teni.a con idee deliranti e ipocondriache. Tra i disordini di moto ha osservato due volte tren1ore generali zzato occupante tutto il corpo , il capo e le estremità. ch e scompariva solo nel sonno: amb edu e i ca i ebbero esito in guarigione. Mairet sostiene che l 'infll1enza è un 'infezione capace di determinare l 'alienazione n1entale. 1

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Se ora IJ1:e11dia 1110

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co11siderazio11e il n o.stra caso , il quale, da quanto ci risulta . è uno dei pochiss·i mi , che , co11 una sinto111.atologi.a nervosa a focolaìo co ì g rave, sia s ta ta correi11


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I I, POT, ICL JN ICO

data dal r e1>erLo au l op ~ ic o, vedia11io ch e esso c i riveJ.a dei fatti di 11otevole inter esse, specie dal lato clinico ch e cer ch eren10 cl i e a111 inare brevemente. Innanzi tutto vogli.an10 f.a r u11 rapido ce11110 per quanto riguarda J ·orie11tar11ento diag11ostico dà seguire, ca µitan do alla nostra osservazione casi simili. No11 sen1pre difatti , come abbiamo .an1piamente discusso, è facile porre la diagnosi di naLura. Certo quando sono i)resenti parecchi sinton1i del quadro morboso generale , ch e parlino per una forma influenzale e in specie certuni di essi , come i fo colai <li broncopolmonite, lo stato della lingua ecc. , su cui Silvestrini, g iustamente richiamò , in modo specia le, l 'atten zione, il nostro g iudizio , IJUr non essendo ogni volta semplice e necessita11do sempre di una a ccurata disamina deJl 'obie ttività e dell'evoluzione della fenomenologia , l)UÒ essere formulato con una certa sicurezza. Le difficoltà iniziano e si intensificano quando la sindrome n ervosa poggia su fatti generali i>oco appariscenti, i cui caratteri no11 rivestono la tipicità manifesta d ella forma influenzale, come, non eccezionaln1ente, è stata dato osservare. Si è infatti visto l 'insorgere delle complicazioni nervose dopo un angina o dopo un 'apparente banale raffreddore. In simili evenienze, purtroppo, non sempre è possibile fare una diagnosi esatta e facili e frequenti sono g li errori diagn ostici. Ci saran no di guida in questi casi l 'esame accura to e dettagliato di tutti i sintomi , dai quali sin dal loro primo inizio < stato colpito il pazie,n te, l 'esclusione <1ssoluta di qua•lsiasi altra cau sa di diversa natura che possa m e ttersi in rapporto con la lesione in esar11e e principalmente il sapere che ci trovian10 in ambiente, ov·e l 'i11 flt1en za domina sotto forma epiden1ica od endem ica. L 'esal ta diagnosi di natura è, in questi casi , m olto importante an cl1e per quanto rig·u arda il g iudizio prognostico: nell 'emiplegia di natura influen zale frequente e m ar cata è in fatti la diminu zione dei sintomi ne rvosj , sino ad aversi non rar.amente una totale restitritio ad itntegrum delle parti lese, m entre tale esito è più raro n ell 'emiplegia dipe11dente da altra natura . Per quanto riguarda la patogenesi dei feno111eni neurolog ici studiati , non possiamo oertamente in cr iminare fatti di emboli.a microbica, come Rouss~' e Cornil p en sar ono trattarsi n el caso da loro d escritto , in quanto 1'esame n ecroscopico ci h a chiarame11te dimostrato l 'assen za assoluta di emboli n ei ran1i vasali coinvolti dal processo morboso. Come pu,re tal e esame ci h a n ettamente escluso l ' esistenza di qu~lsiasi fatto tro111botico. E so in-

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vece ci h a i11 i11odo inequivocabile dimostrato ch e a base di tali lesioni erano piccoli focolai emor ragici, maggiio rmente intensi in c orri. pond enza d ella circonvoluzione rolandica anlerior e e d ell 'estremo superiore d ella prima frontale. All 'infuori di tali minuscole e morrag ie il reperto .autopsico . h a d ato, si può dire, risultato completamente n egativo. Con corda d 'altronde tale reperto col riscontro ch e la maggior parte degli AA. hanno avuto n ei casi di lesioni en cefalich e di natura influenzale. Ed è logico ch e sia così se consideriamo i I fatto che nell ' influenza i vasi sa n guigni ven gono colpiti in modo elettivo, dimostrando, diciamo pure CO§tantemente, l'autopsia di individui morti per infezion e gri1)pale, lesio11i emorragich e più o m eno inten se e diffuse ai quasi tutti g li organi. Per quanto poi riguarda la causa di ta l i. fenomeni emorragici si è ormai d '.accordo ne Il ' escluder e, n ella maggior parte dei casi , l'a zione diretta d ei germi stessi e di metterli i 11 rapporto · con le loro tossine. Il virus grippale for1na sostanze tossiche ch e danneggiano qua si tutte le cellule dell'or ganismo e colpisce i J1 modo speciale i vasi san guig·ni , specialmente i capillari. In questo sen so, riportando cioè all 'azioI1 e d eleteria de.Ile tossine la patogen esi delle varie lesioni di natura influen zale, · co11cludono pure Glau e Fritz ·ch e in seguito allo studio di 300 autop ie di pazienti Yn orti di i11 flu enza. Altra que tione interessante da prendere in· con sider azio11e è quella rel.ativ.a agli eventualì fattori ch e possono influire sia sulla frequenza che st1lla g r avità d elle lesioni n ervose influenzali . Non v'è dubbio , da quanto abbiamo espos to , ch e esse, pur non essendo m olto frequen ti , non son o n emmen o del tutto eccezionali , n1eritando tutta la n ostra attenzione e il n os tro interessam e11to. Il nostro studio però ci h a portato a lla constatazione · ch e tali complicazioni so110 state n1aggiorm ente frequenti e not evoli n ei periodi e n elle r egioni in cui I ' infezione influenzale si è manifestata in form a g rave e con mortalità elevata ; m entre i1ei periodi e nelle contrade in cui b.a evoluto in forn1a b enigna esse sono state rare e piuttosto miti; tolte b e11i11teso le debite eccezioni. È specialmente n ella pandemia d el 1918, noncll~ ~n qua lche altra precedente (1189-90), pure d ecor sa sotto forma malign a , ch e tali compli cazioni sono state frequenti e g ravi. P er l 'interprctazione di questo fatto pensia1t10, come ipotesi più ver osimile, ch e d ebbasi attribuire n otevole importanza al genio epid emico , considerando le complicazioni influ en1

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• EZIONE: PHA1' 1CA

zali gra,ri, co111e legale a una Yarietà di virt1s, a cara ltere par ticolar111e11te i11align o. Se poi trattisi , in tutte le forn1e (sia benigne cli,e n1aligr1e) di un unico tipo di virus, ch e a seconda delle ci reo ta11ze. p robabil111ent e di natura a111bientali ed epid e1niche, subisca delle trasfor1uazio11i biologich e speciali, assumendo diversi g radi di Yirulenza, certo a .p riori non possian1 0 dirlo. Solo u lt eriori studi , r elativamente con<lott 1. i)otranno delucidarci u ·q uesto punto. J>e11siamo però ch e anche nell 'influenza , come in altre i11alatlic infettive, il virus patoge110) non sia ùi uP ti110 unico , ma di tipi d~­ Ycr~i e ch e di,cr5a i a la virulenza e la r11al1g11ità da tipo a ti]JO. Considerando i,~ ge~io e.pide111ico c i rcndian10 conto come l 1nf,ez1011e g rippale d.a oltre un decennio a. questa parte de corra in forn1a abbastanza benigna, dando piu tt osto rarar11ente luogo a con1plicazioni gra' i e i11an tene11dosi quindi la m ortali là a u i~ livello ueneral11len le JJasso. <...

RlAS. l 1NTO .

L ' \ ., dopo a\er _ucc intamente parlato delle ' 'arie complicazioni dell ' influenza (le nervose cçcettuate) espone dettagliatamente il caso cap itato alla sua osservazione, riguardante un t10 1110 di 36 anni , il quale durante una form ~ tipica di i11fluenza con1 pl icata.si con foc?lai ~1 broncopolmonite , ven11e colpito da em1pleg~a totale sini stra. Do·p·o aver discu sso con part~­ colarità di d ettagli le varie ipotesi diagnostich e per la discriminazio11e della si;ridron:e emi~ pleg·ica , conclude per una forma d1 men1ngoencefalite einorragica di natura influenzale. J.Ja diagno:;i viene confermata dal repert~ aut 11 JJSÌco, avel1do 1'aggravarsi dei fenomeni bronco1)neumonici portato I 'infermo a 11 'esito letale. l)oµo avere poi r iferit o breven1ente sull" < c_,n1}Jlicazio11 i i1ervose clel l'influenza: ~sam~na la c1uestion e inerente a lla pa togenesi di tal1 co;ri1JJlicazioni , amrnettendo la n~tu~a e~orrag1 ~a delle lesioni sotto forma d1 p1ccol1 fo colai , per frag ilità capillare apportata dalle tossine rnicrobich e. Per quanto poi riguarda la freCJ ucnza e l 'intensità di tali lesioni me~te i~ rilievo l ' irnportanza ch e in ciò viene a rivest~­ re il genio epidemico, considerando la po~s1)Jiilità dell'esistenza di varii tipi di virus influenzale, di cui la virulenza e malignità varierebbero da tipo a tipo. l

Correspo11den zblall. f. Schweiter , Aerz te, t. 49, n. 3, 1919. JoFFRY-GRASSET e MAonv.. Riportati da 'fABBONJ. ~10ILn-S1·AEHEL1N. l't1.alattie inf elti ye , vol. I. Roussy e ConNl L . Sociét é de Neurolog·ie de Paris, giugno 1919. S1LVESTR1.~1. Riforma Medica, 1927 e 1932. ScHAEFFER. Presse ~Iédicale, agosto 1932. GLAus e

FHLTSCH E.

ScHwmz~R.

T ABBONI. TANFA.NI .

Aerzte, t. 49, n. 3, 1919. Società Medico-Chirurgica di Bologna. Policlinico, Sez. ~1ed., 1919.

NOTE E CONTRIBUTI. Azotemia ed indice di acidosi esaminate comparativamente per il valore prognostico degli operandi. Dott. UGo

BANI.

Ch e l 'esame preo pera torio di ogni inalato sia di }Jirimaria importanza è indubbio; non è ammes o oggidì di omettere di sottoporre il futt1ro operato a quelle ricerch e funzionali , che a iutino nella prog110 i e per1nettano .in ogni caso di d irn inuire i rischi. Una delle prove funzionali più semplice e tJiù usata è la ricerca :lel La -so azotemico ed i lavori in proposito sono stati ormai numerosis·imi ed anch e relativamente probativi. Una ricerca di tecnica sempli cissima , alla portata di tutti , ma poco con osciuta è l'esame della tensione carbonicR · al,1 eolare ch e il prof. Et1gen io Pirondini , di cui ft1i co] laboratore , fece oggetto di studio per l 'esame prognostico degli urinari. La semplicità d ella rice rca, la sicurezza dei uoi dati n ei inalati delle vie urinarie, la sensibilità forse rr1ag·giore dell ' azotemia, mi hanno indotto a fare uno studio comp arativo fra azotemia e tensione carbonica in un gruppo notevole di operandi soprattutto gastrici ed epatici , , tu dio da] cruale credo possa trarsi qualche importante conc]11 ione. 1

* **

La tecnica per il prelevamento dell 'aria aJveoI.ar e pToposta ed attuata dal prof. P irondini col suo apparecchio è semplicissima . L 'aria alveolare vie11e raccolta in una camera d'aria di un pallone di foot-bo1ll, ove l 'individuo aspira attraverso un tubicino di vetro sterilizz.ato . L 'individuo in esame introduce · questo t ubicino· in bocca e ispira, mentre col pollice e l'indice della destra tiene stretto il. t11BJ.RI,IOGRAli'IA. bicino d:i g·omma del pallone; poi man~enendo questa posizione espira con forz~; ed in firie ~ A NACLETO. Riforma 1'1edica, 1919. CLA UDE. .i\.ccademj a di l\fedicina di Parig i, aprile forte espirazione già molto a~1ata , dopo d1 1919 aver tralasciato di comprimere il tubicino cl i GU·\RDABAss1. La clin.gn osi , anno 7°. •


-

cc II , POLICLINICO »

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go·m ma (ed eve11tual1nenl e ::lopo ~v e r cr1iu so Je n.arici con l 'aJtra mano) continua a d espirare con forza nel pallo11e (aria alveo~ are) . L 'individuo in esame ripete più volte tale n1ar1ovra fin o a tensione del pallone dopo di ch e si ch il1de con una pinza a molla il t u b icino di go1r1ma e si toglie quello di vetro. A volte , specie in a1nmalati grayj , può essere ancora più sempJice la raccolta , per così dire , djretta da .p arte del! '-esaminatore, il quale verso la ultirna fa e dell 'espirazione introduce n ella bocca d ell 'ir1fern10 il tubi cino di vetro , a ispirazione forzata avvenuta comprime quello di gomma e ripete la manovra fi110 a ten sione d el pallone [ (E. Pirondini), Piro11 1:lini e Albano. Appli cazioni urolog icl1 e della ·1 e n:s i on·~ carbo11ica. Policli11,i co , sez. medica , 1° agosto 1933 , fase . 8]. 1

[ ANNO

XlJI,

N t rM.

2)

Essi affermavan o esser e l 'i11dice di acidr,si perfettamente confrontabile a11 'azote mia: esiste pe-rò una maggior sen ibilib1 ·di detto ir1dice n·e i riguardi della prognosi, n ei casi in cui azotemia e indice di acidosi er ano d iscorda11ti . Questa concordanza e questa n1aggiore sen sibilità del} 'indice di acidosi è riscontrabil e in altri m alati ch e non siano urolog ici ? Ha in, c1u esti il med·esimo valore prognostico i> E: quanto h o cer cato di risolver e con i miei esperimenti. I m alati furono esaminati per la 111.aggior parte n ell a corsia chirurg·ica clell 'ospedale di S. Gio,rannj diretta (1929-1930) dal prof. Cesare Antonucci, n e] 1° r ep. chirur. dell 'ospedal e d i S. Giacomo diretto (1928-1930) dal prof. Eugenio Cassini , ed al cuni nel 2° r ep . r hirur. del P oliclinico G. B. 1\![ore-ag·ni . con~111ente il prof. R oberto Alessandri . T.1a determinazione dell 'ind ice di acidosi è stata fatta co ntemporaneamente all 'azotemia ed i risultati sono stati comparati . I malati in esame sono si ali 118 cosi di visi per m.a lattia : Gastrici 38. - Di 1uesti 26 a,-eYa110 un ' t1lcera o l111a 1e11osi pilorica : 14 furori o resecati, a 12 fu fatt a u11a gastroenterost o1nia . 8 er an o portatori di t1n C-ln c ro e di questi 4- furono resecat i. ad uno fu fatt1 u11a gastroenterostomia, a 3 n on fl.1 po sibile eseguire alcun atto operativo. 4 eran o perforati e furono 01)er a ti con sutura dell'ulcer a. g astro-entero tomia e clrenaggio soi"prapubico. Epatici 19. - ·D i essi 8 avevano coJecistite calcolosa e furono opera ti di colecistecton1ia. 3 avevan o calcolosi del coled oco e alla colecistectomia fu associato il dre·1.ag·gio del coledoco. . ± a' e van o colecistite con per1d!.!ocl enite e di questi 3 ebb·ero la colecistecton1ia, 1 la gastr oente ro tomia, predominando i fat ti di steno .;i pi lorica estrinseca. 2 avevano cisti di ecl1inococco, 1 piccola asportata in un tempo a lla Delbet , l'altro in due tempi. 2 erano dei calcolosi infetti con g ravi segni di insufficien za epatorenale e n on furono op~­ rati. 1!pperidicitici ~10 . .- Di 11uesti 28 operat i a fred do, 12 di urgenza di cui 10 rin1asti tamponati per peritoniti acute circoscritte o per ascesso. Erniosi 6. - Di ql1esti 2 con ernia strozzata . ~

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1

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L 'apparecchio creato dal Pirondini è serr1plicissimo (vedi fig ura) : elimina l 'inconveniente degli apparecchi a mercurio e modif1 ca semplificandolo l'azotometro di Lunge, basa11dosi sul principio del Villavecchia per la termina:t ione dei gas disciolti nell 'acqua. P er la tecnica dell 'u so dell 'apparecchio rim.a ndo alla pubblicazione sopracitata, come per l'esame dei risultati ottenuti nelle r icerche di .controllo. P er ciò ch e riguarda la lettura essa è diretta sul] 'indice dell 'apparecchio, senza alcun bisogno di calcoli. Sono da ritener e cifre normali e di buon prognostico quelle su periori al 4 %. Albano e Vecchiar elli (Indice di acj dosi in tirologia; Policlinico, Sez. Chirurgica , setten1 bre 1927 , fase. 9) studiando un g ruppo di amni.alati urologici potevano giungere a delle conclu. ioni interessantissin1e.

1

Negli altri 15 vi i trovano 2 ca 11 ~ri della mammella , 3 emorroidi , 1 fibro ina dell'utero ,


5.'3

SEZIONE PHATI CA

4 fre11icectomizzati per 1b c. pol111011are, 2 trau n1atizzati degli arti , 2 an11essiti, 1 fle1nmone ùel coll o.

* ** C.on1 in r iancl o la di . . art1i11a dai o·a I ri ci pos ·iamo o .., ~c r, are c1ua11to egue : I 36' ca i pos ono dividersi in 3 g ru Pl)i: Un prin10 gruppo (21) con azotemia 111ferior c ocl u gu ale a 0,40 %o. Un econdo gruppo (8) con azoten1i a fra 0,-!0 %o e 0,60 %0. Un terzo g ruppo (9) riore a 0 ,()0 %0.

con azoter11ia : -ill]Je-

Per il prin1 0 gruppo Ja t en ione carbonica è i11 perfett a co11cordanza con l 'azotem ia. ~e i 21 ca~i J'indice di acidosi fu er111)re 4 %: o '-'t1periore a tale cifra. I n1ala ti di que""to o-ruppo sop1)o rta ron o bc 11e l'atto opera ti vo; olo due resezionati n1oriron o in 6a. giornata per con1plicazione })O]n 1011are. Tn eg, i in -1 a g iornata fu ripett1ta I ' azoten1ia ch e i i11 0 trò lievem ent e au1nentata (0. -16 %0) e l 'indi ce si aboo sò a 3,9 %· nch e per qtiesti qu i11di pe rfetta co11corclanza . el econdo gruppo ]a con cordan za -, ancora r)e r[cl ta ; fra le due j >rove; in più i è llll ca. o cli tumore ch e non fu .poluto a portare per n urn ero . . e riprodu zioni visibili ·ul feg·ato , 11 e l <1ua le ad una azotemia di 0.53 %o fa ~·i co ntro una l en . ion e carbonica alveolare di. :3,-! %· Qu indi una maggiore ensibililà di 'lue: l ' ult i1•1a in quanto g ià es a ci parla,'a deJ g rado cli into icazion e del n1alato e ci confor ta,•a ad u11a proano ... j ri~er' al a. Nel terzo g ru1)p o ad azoter1 1ia su1)er jore a O.fio %o corri poser o varia111 ente egni dj ac jdosi superiore od i11 feriore alla i1or1T1 u. 111 que to gruppo fi g urano alct1n e pC' rson e a11 ziane, ron ·egni. di n efrite c ronica con i>ression e arteriosa al Pacl1011 a un1 entala; IJt1ò dirsi però che con perfetta con cordanza coi i) rr,cedenti esperim entatori (Albano , Vicchiare11i 'orrentino , ecc. ) ad u11 a ba same11to dell 'i11dice rorriSflOSe sempre 111aggiore gravità del ~og­ getto. A con1plem enlo dello tudio del valore j)l'Og11ostico delle 2 pro e comparate n ei gastri ci, debbo però far n otare ch e un perfo,rato da i ~· ore con azotemia di 0,36 %o e con tensione ca rbonica di 4 ,8 % inorì n elle 48 ore succes. ive all 'atto operativo, a malgrado del1 'ecre1Jc. nza d ~i 2 dati di laboratorio.

~

dice fu corrisponder1te a cifre normali aggirar1~ tisi al disopra de] ± %. T dt1e malati n on operati, per l 'ecce i''a gravità, e che moriron o in breve tempo , a veva110 azotemia bassa (0,39%o ] 'uno, 0,43%0 l 'altro). L 'indice era al disotto del 4- % ( ~ , 5 % 1'l1no, 3,2 % l 'altro). Jn q ue ti ca. i c1ui11di i 1 ,·a l ore })rog·nosti co dell 'ir1d ire si inoslrò più sen si.bil e dell 'azotemia. Nel 2° gru1)PO di 7 111a lati con az0 Le11li a di 0,50 %o o su periore a 1.a]e cifra iJ con11Jortam e11Lo clell 'indi,ce di ac ido i ft1 in perfetta co11cordanza con l 'azote11ria. Tn 2 casi (calcolo i dcl co lecloco) nei g·ior1ti do l'o l' intervento. con l 'agg·ravarsi del n1aJa10. . i 110Lò a unte11to dell 'azotcn1i a e corri pond ent e ahba amento dell 'indice di acido i. T ~O append i it ici cJ1e riunì co tt1lli 111 ULl g·ruµp o, rl1i l1an110 rivelalo dati im1Jortar Lti ri~ petlo ai due esami . f\n zil Lll lo , ancl1e c1u i con corda11za con1 IJleta de]la 2a J)fO a. lYla ap})llJtl o in ciò l'i11sufficienza di entran1he per un v,a lor e J1roo·nosti co sic11rc. \T ltlJ a da di re ~ ug li o µerati a freddo: p er (jue lli operati di urg·en t~• ncs una inclicazio ne lJiro o·uostica sicura si potè r icavar e clallc pro' e fall e prima dell 'a ll o ope rat ivo; a Ì) uoni indi ci corris po ero ri. ulta li pe · ·iuti o vicever L·a. In11Jortante ~ il r a"'o di u11 gio,r.1ne , con appendi cite can.cr en ata. con lJe ri toJlite, clte aveva un a azo ten1ia cli O , :>:~ %o ed Utl ir1dice di ac ido i di 3, 6 % ch e date le 1)rove doveva con::-;iderar ·i gravi in1 0 e cl1e invece ehbe ttlì decorso post-opera li 'o otti1110 ; ug·ualrrLeote i1npo rtante di una ig11ora r on a.ppendi cite perforala , con azote n1 in di 0.j() %o e di 5 ~~ d i in dice di . acido i e ch e dece dei te in 5a giorna ta. J lnalati di all ri ,g·ruppi 11or1 1)ossono venir pr esi in considerazior1e partitan1ente di visi per n1alalt ia essendo LropJ>O pochi ; di essi terrò con to jn siem e a i opra illu lrati p er Je co11 ider azio11i g·e11erali ch e le lt1 e prove con1:parate mi sug·ge rioc.0110. 1

Co

s 1 0ERAz1o~r.

Da u n l)Utll o di vista g·c1l.erale i p uò i11tanto cl i re cb c la ricerca dell 'i11di ce di acidosi si rivela \rera.L11e11te utile in lutti i malati, in <t u.anto esi t e u na relazion e cd u11a conrorda11za pressoch è co. tante fra azot en1ja r d in d ir C'

I 19 epatici ono divisi in_due gru1Jpi. ~t esso . TI I 0 .grt1f1'p o comp,r ende azotemie inferi ori , Ove esistono discordan ze non eLn:µr e è fa· .cil c ed ag·evole rilevarne 1'o rigi11e rna dal punt0 0 ' 50 0/ .1.00 · Jn C$~ o fi ~ urano 12 roalati ed in tutti 1'in- " cl i vista pr ogn o. ti ro l ' i1l di ce di ac id o~ i . i è


64

e< I f. P OLCC Lf

mostralo p iù se11 ibilc , e::;iste11do un rapporto netto fr-a la grav!.tà d-ell '.ii1di "iduo e ten sione carbonica. Occorre però tener i)rese nte i fatti paradossi in cui ad indici buoni corrisposero decorsi J3es. . s1n11 . Se si esarr1i11a110 i ca i ~ i o se rva cl1e ciò avven11e ~n modo q uasi costa11te per g·li 01)era11di aventi lesioni ell e ri cl1ie'"'e ro ir1terve11ti di urgenza. Si direbbe cl1e data ]a raJ)idità con cui l 'organismo vie11e assalito dal 111ale 11011 , vi si a teni µo a far ì ch e I 'intos i cazione possa essere rilevabile co11 n1 ezzi di laboratorio . Il valore prognostico si.a delJ 'azolen1ia ch e dell 'indice di acidosi , deve q ui11di es ere inteso limitato alla .g·ravità attuale dell 'an11i-1a1ato llo n alla gravità potenziale. Per gli opera11di di e lez io11e il valore i1rog110stico delle due prove, procede di con se rva con una piccola })er centu.ale i11 favore dell 'i1ldice di a cidosi , p er cui con clude11do a n1e se1nbra, ch e dati i ris ulta li , e la :;en1p]icità della ricerca, è da aug urarsi cJ1 e tale 1)r ova entri nella pratica comune dello tudio preoperatorio di ogni . og·getto, lasciando Tlatura l111e11Le all 'in ie1ne cli tutti i dati clinici e di ricerca la formt11azion e di u11 giudi zio l)rog·no tico.

RIASS NTO. Esan1ina te COlllIJara Liva111 e11le le clue rn·ove dell 'azotemia e dell 'indice di acidosi i r1 un numeroso grup1)0 di operandi se n e co 11 c]udr per la loro quasi co ta11te co11corda11za. Dal ·l) Uil to di vista 11rog11ostico, pur doven done in alcuni casi t enere solo relativan1 ente conto, è a ll 'indioe di acidosi ch e si deve riconoscere una prefer enza.

Posta dell'Amministrazione.

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Al 1:;r of. G1Ac. LoH. di 'Bolog·na . al doli. MARIO FANT. di Genova, al dott. ANnRE.\ LucANT. di Ven ezia e a l do tt. Rrcc.\Rno Lus·r . di Milano : Il ter111 i11e per ottenere il volu111e delle Lezio1ii di Cliniclt Nl ed:ica del prof. FRucoN1 al prezzo di ole L . ±O anzich è L. 54 , scadrà il 31 corrente. AbJ)iamo anrtotato le richieste e al ricevin1 ento deJl ' i1nport o di ~o l e IJ. +O . faremo ·1)edi re.

Al dott . Lurt;r REf3.\:-, . di Firenze. per Lei ''alga ql1a11to c;oprn. . .

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L . P.

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2]

EPIDEMIOLOGIA L'anchilostomiasi alle porte di Napoli. per i dott. ANIELLO ANDREOTTI, i11 ed. condotto e F.sco CARITo ScAMARc10, chirrtico-analista Po11ticelli (Napoli) U11 01Jpo rLuno decr eto 111inisteriale j 11 cor o cl i pubbljcazion e, e già a11nunziat o co11 circo)nre del Minist ero de.J] 'Intern o , 11a '" tabi lito l 'ob·b lig·atorietà dell a d e11u117. ia da 11arte d·e .i sa11 i Lari d i l t1tti i ca ·i accertati o sospetti di an:. cltilo tomiasi. Questa i11alattia ch e dura11te g l i ultimi anni 11a assunto un im portante sig nifica to per il medico, l'ig i:e11ista e l 'a utorità san i larie, essendo i r iconosciuta l 'enor111e diffu"' ione in gran parte del mondo e i g·ravi dan11i e he essa arreca , h a portato ad intrapre11dere l111.a lotta sistem atica contrù di essa. E il con trihuto sia pure modesto di 111edi ci, cl1e vivo 110 e la,ror an o jn zone rurali infes tate, può es:--ere utile .. ia a i coll eghi dell e zo11e im1nuni e del la città ch e non conoscend o la n1alattia ne l rascuran o la cura e ne favoriscon o ]a diffu ion·e, sia ai fini della profìlas i. ch e oggi pi t1 ch e mai sta lanto a cuore alle autorità s11periori . A questo l)unto occorre ricl1iamare ] 'atLen zione sul la llecessità cli t1na diag·nosi etiologica icura in tutti i ca i d i anem ia sen za cause apprezzabili ch e colpisce i lavoratori della terra. 1)er ev]tar e inco11rlude11 1.e t erai)et1ti cb e e l)er la grande importan za jg-ienico-sociale già accennata. Jn molte provincie si sro1)1ro·n o e si descri vo no nuovi focolai di infestazione a n chilo to1niasica e i cont.ribl1Li i~e rson al i i11 l)l'OJJO . . ito . i su sseguono con 1}iù lc11a, i11tercaJa1i da J)l11J])li cazion i di Ma·e tri , cl1e clalla sto·r ia a l] a cura de ll.A parassitosi n e illt1min.a110 ) par1 icolari . :\ll e porte di apoli . ne lla vasta l)lag'a Yerdeggiante ch e dalla zona i11du stria]e mo]Je111e11 te i tende verso le ]Je11dici del ' ' est1vio, r <lo,·e cen ti11 aia di far11ig·lie di piccoli contadir11 trag,O'ono g·iorna lm e11te il 11ece. sario 11er Ja ·vita , .ahbian:io po1u lo accertare di ver si ca i di ancllilo ·tomia i e dei c1t1ali J:>e r brevità di pazio ele11ch eremo i più din1ostratiYi . .\ ' 'olo d ' uccello il tratto di terra infestat o è ]Jen delimitato e si p.u ò confinare tra g·li ex f.on1uni d.i Barr a, Ponticelli, S. Giovanni a Ted11rcio e la zona di Pogg·ioreale, or a aggrega i i all a città di Napoli. 1

CASO I . - Incarnato Mi cl1. , di a1111i 51 , or1o1ano, <l a Ponticelli, co11trada Pagliarone. Nulla n el ge11tilizio. All 'esam e obbiettivo si nota : pallore terreo d elle mucose visibili, en so di stanchezza generale, dispeps ia ga l ro-intestinale, a


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2,

volte diarrea ·a11g· ui .n o le n La. Alo11e g"iall as lro caratteristico del palalo duro . Disp11ea d a sfor zo , soffi ai1emici sul cu ore, edemi agJi arti i11feriori : v~tigini, lipotim ie, ronzii agli orecchi . L'ammalato giace a letta apatico e giallo e presenla inoltre pu11te febbrili irregol ari. L 'esame cle1le feci <linola la pre e11za di 11u111erose uo' a di anchilo stoma. Per de iclerio della fa1niglia i in via al1'0speclal e I11curabili donde, oppor l u11a111en le ct1rato. 'ienf? clj1n e ' O guarito. CAso II . - In car11alo F., figlia d el JJrecede11Le e conviven te. È una ragazza di ve11t i anui circa, g ialla, appa ila, irnpre sionante. Da di, er . . i anni offre <l i de])olezzcl ge11erale, di voglia lezza, cli inappetenza. Giace a letto impossibili tala anch e .ai lavori :lon1estici. Col tempo com1)arvero dis turl)i nella idraulica circo latoria c he si accenlu urono f'ino all o scon1pen ·o <' a l t11 <1ra~ 1n u. :\ellr f<>1 ·i i 11 •lu111er evoli UO\a di ai tc hilo ton1a . La cura fu tnr<liva e l 'inferma decedette cachettica. ~

CASO III . ~ Ge nnaro r'. , di (l llllÌ :30, dn l ~:ll' .. . contrada Casal one, r h c è (lis lan le poch e ceu linaia d i m e tri dalla località dei ·asi preceden li. Ha godut o crnpre ol lima alu le. lJa u11 !)aio di rnesi accu a senso d i vuoto alla tesla, stan chezza, ~vogl i a t rz1.a i11solil:.1, lnl, oll a r;1po!!iri . run1 ori atJl i orecchi , a hbagliao1en li di vista. ..\Il 'e am e o bbiettivo i n o la: pallore lieve d elle lnuco e e 11ic1 1Le ~ll 'e-;a111e complelo (li lu lli gl i or gani i11l erni. J.>resen za di uova di a11chilos lorua nelle fec i. DiaQ"nos i prcroce e c ura col I i molo formt1la Boi'zolo. (; uarigione completa . CAso IV . - Veneruso C. , di a1111i 54, da Po11t icelli , conlrada Galeone l\l[olino Saluzzo. Da cir ca due anni soffre di d e1)erin1en lo organico acco1npagna l o da special e scoloramento delle n1ucose v isibili, e da tutto un cor leo si11tomatico dovuto ad oligoeni.ia. Or gani in tern i sa11i per cui i 11sospetii lo propongo lt 11 esa111e d elJ e feci. J n com i1en so vengo so tituito da allri col leghi c he si ~bizzarriscono in un vuoto ar e 11ale tera1)eulico. l>opo un anno sono di 11uovo i11vi tato a visi tarla. 'l'rovo una l arva di d o nna biar1ca, apatica, gonfia, .i.il. pred a a lipo timia . L 'esan1e d ell e feci rivela numerose l1ova di a11cl1ilosto111a. Per d es iderio <lella Ian)ig li a Yiene rj coYerata agl 'IIl r 11rnbili , dove tuttora trovasi degent e e in cura . CAso V. -=- Cal vanc ·c .A.. , di a1111i 22, da J3a rra, <·onlrada Casal one . Da d~versi an11i è pallida, gravemente as tenica . Nessuna n ota cli11ica impor lanle oltre il solito reperlo d ell 'anemia . Un esame delle feci pratica to un a 11 11 0 f a di ed e ri :-- 111 I a lo negativo. Dopo l a somministrazione di un an liel mintico l'esame ripetu Lo ir1 questi g iorni 11a rivelato notevol e quan Lità ùi uova di anchilostoma . Cura col Le lracloruro cli car L011i o Ll1 ttora in corso. G.\sO VI. Iricarnat o A., di a nni 24, conta<lina, da Ponlicelli , l avora in campagna. i11 località Porchia n o. Viene all a mia osser vazione per la prima volta in ques ti g ior11i. L 'esame clinico <lell a pazien le non rileva nulla di notevole nei <liversi orgar1i e sist e mi, oltre una profonda an~1nia con scad imento generale di forze e i1utr1zion e. E a n1 c d elle feci posit ive J)Cr l 'au r h ': l<". loma, ii Tricocephalus cli sp ar . Cura col timol o ch e ·t.uttor a continua .. CAso VII . - l\iloli sso 'f ., co11Ladina, di anni 42, da'·. Barra , co11trad a Fclaco. Qu est a contrada è li-

n1ilala dalla Via J\.rg·i11e e "'\i ia Brecce. An emia g·ra' e. Gravidanza con fenomen i di cardio-nefrosi i11 scompen so. Presenza di uo·v a di anchilostoma nel lo feci. Cura come sop ra : g u arigion e.

CA so \ III . -

Ferrara A., di a1111i 30, con Ladi11a , (la Ponticelli, contrad a Abbale Candelora, dis la11le poche cenli11aia di m e tri d alla con trada Casalone e clal Galeone. Ane111ia profonda. Viene i11 · 'iala all 'osped:tle, dove accer la la la diagnosi cli un chiloslomia i , viene c ura la e din1e sa guarita. C\~O IX. 1\.nd olfi G. e 'I'. , co11 la ·i 111 e n ~o­ relle, quasi 'en tenni, d a P on Ucelli, co11 Lrada Mado1111el le 'f a \t'l'J lanore . St essa si11dro1n" . J\1 JC.. 11 1ia e i1ie11le allro di 11otevole. Positive per l 'anchilo lon1ia i : cura col tetracloruro di carbonio: mi gliora le.

CA ·o X. -- Silo C., di anni 21, orlola11a, da Bar ra , \ Tja Argine, contrada Ho11di11ella. Solita ·i11dro111e. Presen za di uova di a n chilos lo111a. Cura rol I imolo: tullora in orvegli a11za. ~' ra LuLLi

i si11tomi che caratt erizza110 l 'aJtt' lti lo ·Lo111ia i , jl J"}iù imperlante e in$ ieme il più g·rave è rap pre e11lato dall 'a11e111ia. Come lo dirnoslra110 a 11che le a11Licl1e denon1inazioni cli anemia dri i11irlatori , cloro ~ i e.l 'Egitto, ecc . Q11csla i11 p ri1110 n1on1 e nto legg·cr a e per n t1l la palognou 1oni a_, ta i 11 rap1)orto a diversi fa ttori e cioè 11umero clei parassiti e reazioni difen ive dell 'ospite; in seguito si ra più in ten sa tanto da assumere un andamento 1ninaccioso di pernici osa progressiva e mortale . . I fattori che determinan o questa an erni a so110 fondam entalmente tre: 1° Le en1orragie capill ari aLtraver. o le molt e1)l ici lesion i detern1in at e J.alle lam ine faringee de] par as ita, . u11 a n111 cosa inte tinale, e mantenute alla p,r esen za cli llna . . ost a11 za anticoa.g t1lante t ipo irudin a . erreta dall e ghiandole cefalich e (JJoeb e Sm itl1). 2° L'immi .. ion e in circolo di veleni em oli1ici ~er ret i dall e "'tes~ e gl1 ian do le rT,11ssan a , Preti , t\.l essandrini). 0° l J11a ])ro fo11da alter azior1e d ella f11nzione b ior lti111ica i11 tc t inell e, ~o t Lo 1·alion e di stimoli tossici . TJ reperto ematolog·ico dà cost a11te eosin ofilia la quale, però , può an ch e mancar e n elJ e an e111ie molto g ravi. Cl in icamen le la diag110 i i1on è possibile se 11 011 dopo 1'esame micr o copico delle feci . e Ja presenza in queste delle u ova d cl p~ra ssita , quantu11qu e in alcuni casi a\ra11zati del]a malattia è possibil e diag·no tica rla al olo esame gen erale del l 'a11l111a lato, ba andosi hn ch e s11lla triade sintomatica stabilita Broc e Jot1bert e cioè : tinta pallida speciale del la cule , assenza de] t i1m or e di mil z.a, inst1fficienza 111itrnli ca f11nzion a le.

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A questo pu11to

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piace far i1 olare ch e in tutti i casi osservati n el mio più che decennale esercizio professionale, ho se11111r e notato uno peciale alone giallo arancione ·1 el palato duro ch e mi 11a fatto sospettare la diag11osj, poi acce rta ta dal] ' esan1e coprolog·ico. Tutti i rasi osservati -élJ)parter1gono a co11tadini specie ortolani che coltivano intensivamente ortagli e u terreni . J?aludosi , dove l 'acq11.a ed il concime sono condizi.011 i i ndispe1lsabili alJia protlu zione: qt1i11di lcrreni urnidi , t erreni grasi. L'acqua viene tratta d.a pozzi-cj terne co11 ro n Q·rgn i n1eccani.ci o elett rici e se rve r)el' l ' irrig·az ione della terra e per u si rl om estir i: il con cimr è 1)reval entemente umano e ' 'ien e ricavato dai po,zz i neri svuotati , orribile dicla, a forza di braccia e di secchi. ] J fosso dove ' riene de po itato quest o con cime non rarar11ente è appena di stante di qt1alch e i11etro dalla cisterna sopra citata. Pren 1es e qt1 e ' te brevi nozioni è f.aril e im1l 1agin are ch e la via di pen etrazione d el para si La I) UÒ es3ere ia la· bocca ch e la cute. Tra i lavoTa1ori della terra .asciutt a , quella cioè arb11 stata , da n oi dett a ma~ seri a e bag- nnla solo da ll a pi og·g·ia e do' e ]a coltivazione è tt1tta different e, è difficile ri11venire casi di a11chil oslo1n i a~i : per onalmente no11 ne bo ri scontrato alcuno . Come p ure no~1 lto notato nnro r.a infes tai ioni di a nchilostonlin..;i tra la po11olazione civil e. q11antunq11e molti arr1malat i. do1)0 il lavor o delle r ampagn e . .. i ritir<tn o a dorrnire in pae e mescolandosi con i cittadini . C.i.ò cr ea anch e un punto int Drrogati vo alle osservazioni di alcuni AA. (Penso) ch e. ave11do din10.. : tral o la possibilità ch e le larYe <li a11chil ostoma sono capaci di penetrare i1el rizoma e nelle radich ette dci vegrtali . e di ri salire po i 11ei talli e negli interstizi tra fibra e fibra, agg·iung·on o u11a nuova possibilità di i 11fezioni co n le verdure crude. Se così. fo sse la 1nalattia co tituirebbe un pericolo molto ]) it1 serio di quello ch e in realtà è, m entre la J)OS~ ibilità di trasmissio,n e con le verdure crude bisogna i11tenderJa i.n maniera estrernarnente ecceziona le. Credo ch e per la diffusione dell 'an chilostomiasi in necessaria una. speciale co ndi r.ione rli luogo. di m esti ere. cli ambiente, e di vita in genere n o11 diSQ"il1nti cln t1na peciale predi sposizione organica. Quest1e osservazioni , frutto di lun ghe esperienze per onali, non ammettono di certo t1na conclu ione; re ~ ta però la dimostrazione dei f'4tt1 . Con1unque non è esag erato considerare quest.a P'~ras~ito~i lln p eri colo grave per i n o!'tri contadini. tanto da richieder e l1rgentement~ provvedim,enti ad eguati. 1

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Ringrazio vi v.am ente il dotl. Scamarcio ch e ii1 questo studio ha assunto con amore e competenza la delicata parte delle ricercl1e microcopiche. l~TASSU TO. Gli ~.\.A. desc ri Yon o una zona infestata di a11 chilo Lon1ia i alle porte di apoli riportandone a lc uni cas i e rifere ndo s11Jle condizioni di vita degli abitanti.

SUNTI E RASSEGNE DISENDOCRINOP A TIE. nue nuove forme di nanismo endocrino: il nanismo paratiroideo di Pende ed il matronismo precoce di Peude. ( '1i.\IO

DE

C:A'\'nI.~.

Riforma

j\1edica,

11.

46 ,

1933).

L '.\. . de c ri ve clue casi clinici di u11a 11 uo,·a ,· indron1e endocri1La nosog·taficam ente isolata i)er la prin1.a volta dal Pe11de so tto il non1e di na11is11ìo /)Ctratiro;deo. Es::)a è caratterizzata e :-;en zialI11e nte cla un ipoe,'o lt1tisrr10 delle pro1)orzion i ·cl1e letric he, 'pesso con alterazioni rac llitic l1(' delle 0:-;~<1 lu11gh e (:'arehl)e particola rn1enle frequen te iJ ge1iu valgun1 ) e dall.a pre~ e n za (li l'e11on1e11i tetanoidi e spa ·111ofìli, co11 a ll erazio11i del ricambio fos fo- calcico (ipocalremia- iperfosfatemia) : lo sviluppo sessuale per lo l ) ÌÙ è ufficiente. Quindi si tratterebbe di t1na speciale forma di nanismo , ch e i1on ·può ceri o co11fondersi con un vero infat1tilisn1 0, e ch e co11 n1oltissim.a probabilità d€.ve patog-enetican1e11te riportarsi, secondo il Pende. ad u11 i1)op arBtiroidismo. J.J'A. per la pr:orità del Pend e Il e Ila descrizione di tal e r)n rt icolare forn1a 1norbo -a propone ch e essa ,·r11g·a cl1ia1r1ata col 1lon1e di nan,ismo paratiroideo di P ende. L ' A. Bi or ·1i.pa in.oltre di l1na seco nda nuova form a di 11anisn10, individualizzata anch'essaper la prin1a volta dal Pende sott o il 11ome di niatronism o precoce , che è caratterizzata esf;e n zia ln1ente dall 'as ociazione del n<tnism o cort })Ubertà ·p r.ecoce e con adiposità. andatur(l . frrc;es cli donna matura, in bambin e di porl1i ann1.• Qu e~ l a forn1t-1 pe rlauLo no n può co11 fon dersì n è con la n1a r rog·enitoson1i.a precoce. n è con 11.a nis111i ipergenitali od ipofì -ari , 11è cort le n1a crosor11ie adipose dei frtnr iulli di an1bo i sessi. Perciò è ben e. cl1 e 11 on ve ng-ano deformati nè i r non1e n fi il con cetto nosografi co e a1 Lo. r he il' Pende h a dato di c1uesta i11drom e. i)oir l1 r ql.1alch e autore recenteme11lc l1 a 1)roposto di so:tituir.e 11 lerrn ine esatto crE>alo dal Per1de cli matroni. m o 7)recoce col tcrn1ine di matnrisn1rr precoce: 111 fatti il maturi sn10 della facie.~ e Òl\f 1

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SEZIONE PRATICA

corpo del soggetto n on è il caraltere distintivo assoluto del matro11ismo precoce, e può trovarsi d 'altra parte anche in molti fan ciulli con n1ac ro on1ia adipo ·a ed in infantili ipopituitarici od ipotiroidei, la cui faoie s è, com'è noto , spe so senescente. Patogenelicamente il matroni m o è da co11siderar::;i come una sindrome plurighjandolare, dovuta ad ipo tiroidismo, iperovarismo precoce, probabilmen le ipercorticalismo surre nale ed ipopituitarismo. A. Pozzt.

Malattia di Miknlicz e diabete. (H . .J . Jon N, .Tournal Ame11ican !Yledical Assoc., 15 g iug110 1933).

Da Lem po è stata intravista un 'analogia anatomica e fun zionale tra parotidi e pancreas. In co nseguen za si è ritenuto ch e a n ch e le parotidi, oltre a quella esterna, avessero una sec rezione interna. Baccarani e Zagari n el 1903 osservarono ch e n elle g rav i affezioni cr onich e, come la tuberc olosi e la ca11cerosi , si deter1nina nelle g lan dole salivari un pr ocesso cirrotico ed a trofico c he condu oe alla cach essia, a gravi disturbi digestivi , cd an cl1e alla morte. In tali casi i detti autori ottennero un mig1ioramento d elle condizioni dei pazienti mediante le iniezioni di estratti di parotide o mediante la legatura ~ e i dotti salivari. Innumerevoli osservazioni cliniche dimostra110 le str e l te relazioni, ch e intercorro n o tra le parotidi ed a lc une glandole a secr ezione interna . particolarmente con le g landole genitali .ed il pancreas. Le p iù com uni complicazioni d ella i)arotit c .epidemica son o le orcl1i.ti n ell 'u omo , e l e ovar iti e ]e ma stiti n ell a donna sopra tutto negli j,n divid ui sessualmente già sv ilup11ati. D 'altra parte è stata notata la comparsa di pa rotite a seguito di interve11ti g in ecologi ci . Mohr riferì casi di atrofia delle glan dole geJlitali accompagnate da ipertrofia della paro tide, ch e fu notata an ch e da H aemerli e D alch c 11el caso d el climaterio femminile e maschile. 1nfine son o stati r egi trati casi di ingrossa mento d ell a parotide in individui con se,gn i 1nanife ·ti di ipofunzione tiroidea. Nel 1897 1F errannini studiò un caso di dia bete salivar e. Il paziente en1etteva ogni gi orno parecchi litri di sali,ra conten ente .glu cosio. T..1a glicosuria si alternava e sostituiva la g licoscia1orrea. Questo caso faceva })ensare ad una possibile r elazion e r eciproca 1tra g landt1J e sali -var1• e pancr eas. if arroni dimostrò che gli estratti di glandu] e salivari di bue eser citano un 'azione g licoinibitoria sui conig·li prevenendo o arrestando la glicosuria provocata con l'epinefrina, la floridrizina e la morfina. In vitro g·li ste ·si estr.a tti presentar on o una marcata azion e glicolitica, s11 differ en ti zu cch eri.

Ferrannini concluse che le glandule salivari avessero una funzione endocrina analoga a quella del pancr eas. Dieci anni più tardi Besl, Scott e !Banting trovarono nelle g Jandole salivari u11a quantità di insulina sup eriore a quella che poteva esser e apportata dal sangue. La saliva .provoca una modificazione diastasica dei carboidrati ed è i11dispensahile alla digestione gastrica. Se si asportano ambo le parotidi ad m1 anin1ale questo muore rapida mente di cach essia. Ciò fu constatato da Baccarani e Morano , e Hemeter osservò che l'innesto di J)ar otide nella parere a ddominale di animali paratidectomizzati fa scomparire il Jnarasma. Pag liani prolung·ò la vi ta di animali paratiroidec tomizzati mediante iniezioni di saliva. ltim ura trovò negli animali privati d elle parotidi, ing r ossamento d ella tiroide e delle isole d i Langerhans, ed aum ento d el g licogeno epatico. Goljani t ky n ot ò ch e in seguito a lla l egatura del d otto parotideo di un lato si verificano m odificazioni n ella parotide d ell'altro 1a to. Spiegò il fatto basandosi sulla teoria d elle ciLot ossi11e di Metchnikoft, e n e con cluse ch e i disordini concomitanti delle gonadi e d elle par otidi sono appunto dovuti a ll'azione d elle cito tossine. ~Ians feld i)artì dal concetto che g li organi endocrini sono glandule ch e hanno perduto il canale escretore, e ch e le glandole a secrezion e esterna possono esser e convertite in organi a secrezione interna privandole d el loro dotto escr etore, e ch e legando il dotto di Stenone la par otide si doveva con ver tire in un organo secernente insulina. Questa ipotesi era basata sulle an alogie embriolog icl1e e morfologiche del pancreas e d el1 e glandule salivari, e sul fatto ch e g li org ani stessi provvedono alla dig·estione d ei carboi drati . In effetti egli osservò ch o la l egatura dei d ot ti di Stenon,e n ei cani produceva un .abb a amento d el tasso glicemico , che ritornava al normale con l'asportazione o lò inoltre ch e n el diab et e delle i)arotidi . sperimenta le p rodotto dall'ablazion e parziale del panr r eas la legatura d ei dotti di Stenone abbassa l '1perglicemia. Però n el dia bete d a asportazione totale d el pancr eas la stessa legatura rin1ase senza effetto . Mansfeld ne con cluse ch e le par9tidi producono una . sostanza . ch e sti1nola la fun zione pancreat1ca. Seel1ng, Dobrzaniecki e Michalowski ripeterono questi esperimenti ed ottennero i mede~im~ risulf:ati . Nel 1932 Zimm·ermann studiò istologica.mente le parotidi a varie epoch e d opo ]a lega1ura d el dotto di ,S tenone. Rilevò una progresiva atrofia e fibro si del paren chima g landulare, ·ed un aumento d ell e .cellule stellate e di Giannu zzi , che possono consider~rsi co!l'1e le corrispondenti d elle cellule d elle 1~ole ~1 Lanaerhans . Egli ritien e ch e Ja s~crez1 one interna d ell e oa landole sali ari è simile a quella d el 1

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pancreas, e che an1bo gli orinoni sono a11tag·o1listi dell 'epinefrina. In relazione a questi dati sperin1e11Lali fu1·ono fatti tentati,ri di cura del diabete mediante la legatura dei dotti di Steno11e. Galjan itsky pubblicò casi favo~evoli , e così anche Seelit1g. Ma quest'ultimo autore in una .p ubblicazio11e successiva affermò che i migliora1nenti ottenuti potevano considerarsi trascurabili. . U110 studio clinico interessante fu fatto da Mironescu, Nicolicesco e SLefat1 Bsco, i quali determinarono lo zucchero ematico in quindici pazienti di parotite epidemica. Lo trovarono normale in nove casi, · leg germente aun1entato in cinque, e leggermente diminuito in uno. Nove di questi pazienti presentavano glico• uria. Nel 1892 Mikulicz descrisse una sii1dror11e caratterizzata da un ingrossamento bilaterale, cronico, indolente delle g landule lag rimali e sa livari ch e si verifica per lo più 11el corso di 111alatti ~ cach etizzanti . Su ccessiva11tente furono pubblicati numerosi casi di questa forma ch e f11 ' rariamente interp1retata. Charvat pensa che l 'ingrossam ento delle parotidi rappresenta un 'iperplasia compensatoria del paren chima glandulare in risposta ad una ridu zione del la fun zio ne ins11locreni ca, o come un sinton1a dell 'iperfunzione endocrin a delle g landole salivari. In due pazienti ì 'ingrossamento decrebbe in seguito a 1ratta111ento antidiabetico. Fl arnm in u11a donna a ffetta da ipertensione constaLò frequenti attacchi di gonfiore delle gl.and ole salivari accon1pagnati ,fa ;!olore , feb])re ed altri segni d'infiammazion0; n egli interYalli tra gli attacchi la parotide rimaneva a lquanto ingrossata . Più tardi si con statò che la donna era affetta da diabete mellito. In seguito a quest a con statazione il Flamm si decise a dosare lo zucchero n·el sang ue ed a ricer care la st essa sostanza in tutti g l 'individui ch e presentavano g onfiore delle parotidi. Su ventisette di tali sogg·etti vi trovò iperg licemia e glicosuria sedici volte , e negli altri undici ca~ i r if'<'ontrò r iduzion e della tolleranza allo zu cch ero. Egli attribl1ì l'ipertrofia delle parotidi ad un fenomeno di compen sazione. John , autore di quc . . to arti colo , studiò quattro casi n ei quali l'in gross.anìcnto delle parotidi era accompagn ato da di abete di media intensità. An che queste os er vazion i dimostrano ali ' eYide11za lP r elazioni fun zio11ali esistenti tra il pa11creas e le parotidi. Allo stato dei fa tti n o11 ~ i 1:;uò dire qualc sia il i)unto Ji partenza delle due alterazioni con comitanti e se i due processi siano dell a ste a n at l1ra , in altre parole quale organo an1111ali per i] primo e auale sia la natura della reazion e del]' orga110 leso secondariar11ente , reazione similare o compensatoria. Per il mome11to Ja questione ba un 'importan1..a esclusiva1n ente teorica, m a non è escluso cl1e essa possa avere u11 riflesso n otevole n el ra1nT10 rt ell.1 rli 1 · ica e dell a tern.pia . DR. ~

IL P OLl Cf.INI CO

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AFFEZIONI CUTANEE. Eczema e allergia. (A.

SÉzARY.

La Presse Médicaile, 15 nov. 1933).

Qu a11do si studia la patogeneiSi J i una affezione, si è portati ad interpretare dei fatti e a formulare delle ipotesi. Queste ultin1e sono in medicina quanto vi è di più pericoloso ma, nello stesso tempo, di più prezioso. Senza un fondamento solido , esse distolgono clalla verità mentre se edificate su delle buone basi esse in~ citar10 alle ricer che di controllo, donde può nascere un progresso nelle nostre conoscenze. J?isog~a du.nqll:e essere prudenti i11 ogni tent~t1vo di espl1caz1on e :patogenetica, e ciò è parttc.olarn1ente necessario quando si ,c erchi di spiegare una dermatosi come l'eczema e di m ettere in luce i suoi rapporti con un fenome110 ?iologic? .c.h? alcll:n~ chiamano allergia, altri i·p~~sens~bil1ta, _altn . intolleranza. Termini questi il cui sen so preciso è ancora in discussion e. Il problema della patogenesi dell'eczema è stato ampiamente discusso nel 1930 al Congresso Internazionale di Dermatologia di Copenhag·en . La maggior parte degli autori si sono trovati d'accordo nel considerare l 'eczema ·Come una reazione allergica, rigettando completam ente la vecchia teoria microbica. L 'ec~ema. non potrebbe essere definito per la sua et1~log1a. che è t~·oppo varia , n è per uno solo dei suoi caratten, essendo solo l 'insiem e di essi patognomonico. , <E~so c~nsiste in una . lesio11e istologica del l eptd erm1de. ben descritta da U1111.a Darier e altri e che è la spongiosa: questa ~onsiste in una infiltrazione di plasma fra ]e cellul e deJ corpo ~1u coso di Malp1ighi , infiltrazio11e che si ra~cogl1 e a formare delle vescicole. Queste vescicole possono essere visibili alla superficie della pelle, ma possono anche non essere ben di .., li11gu~bi li ; è all ora il n1icroscop io che per1ne tte d1 fare la diag·nosi di eczema in alcune eruzioni la cui diagnosi era discutibile. U11a t~le lesione non è p erò patognomonica, potendosi avere a11ch e in altre affezioni come ]a tricofizie cutan ea, l 'epidermofizie ' ing uinale, ecc. Il secondo carattere dell'eczema che completa il carattere morfologico, è di 'ordine biologico, e cioè l 'allergia. Questa è stata m essa in evidenza n egli eczematosi in varie maniere· an. ' z1tutto dal fatto ch e l'agente p·a togeno ha potuto esser e a lungo b en tollerato dal ·malato alla dose attualmente noci,ra e ch e e so è ben sopportato dall a gen eralità deg li individ11j ; inoltre dai caratteri sintomatologici ed evolutivi dell'affezione ; ed infine i)er mezzo della esplorazion e fun zionale della cute con i tests cutanei. Su quest'l1ltimo m ezzo diagnostico vi è qualcosa da dire. Il più spesso. per svelare una ipersensibilitfl specifica, 1 utilizza il metodo dei tests cutanei e si pratica u na cutireazione, intradermoreazion e e epider111oreazion e. Se la ri spo:~ ta di une\


SEZIONE PRATICA

di queste reazio11i è positiva i clicl1iara cl1e il sog·getto è sensibilizzato di fro11te al} 'antigene impiegato e che la de r111atosi è allergica. Ciò facendo, ci si presta a due criticl1e: iii primo Jt1og·o si co11sidera la reazione ottenuta come SJ">ecifica rispetto all'antigene e Je si accorda u1t 'im1)ortanl a capitale n el determinare l ' agente e tiologico, mentre essa è spesso infedele e i11 ga11uatrice. In secondo luogo non si tien conto della modalità del test cutaneo r he dà J,a reazione più marcata , nè del Lipo di lesione c utanea ottenuta. Ora queste due particolarità 11a11no, econdo l 'A., grande importa 11za lJer j} problema patogenetico. Ed infatti i diversi tests cutanei (epidermo , jntradermo-cuti-reazione) hanno una sensibilità variabile secondo la natura della dermatosi al l ergica in cui li si utilizza . Alcuni di essi non provocano nessuna reazione in una affezione in ~ui g li altri ono positivi : vi è cioè una eletti' ità peciale di alcuni tests per d eterminate affezioni cutanee: l 'epidermo-reazione, per esen1pio, è la prova di scelta per l 'eczema inentre è i1 eg~tiva nel prurigo e nell'orticaria. Que ta variabili là di risposta dipende sicuramente clalla parte della i)elle (d ern1a , -epidermide. sistema vascolo-sanguigno) che più particolarmente è sensibilizzata e quindi attaccabile : c1uesta è, per l 'cczen1a, l 'e 1)idermide. n 'altra particolarità in1portartte clic :'.' i aggiunge a lla precedente e ne precisa il e11so è t.J1e le di verse prove cutanee provo,.. a 11 0 delle lesioni differenti secondo le derm ato~i cl1c esistono nei soggetti esplorati: s i può a vere cioè sia la spongiosa epidermica com e n ell 'eczen1a, s ia una papula dermica infiamma toria , come llel prurigo, sia una i)apula .fermi(;a e d ematosa, come nell'orticaria . Ques Le di verse r eazioni non - possono avere il rnecle i1110 significato, ma dipendono an ch 'esse, secondo l 'A., dalla parte di cute cl1e si tro a r11aggiormen1e sen ibilizzata. Ora, nell ' eczema , Lulto fa pensare ch e l 'epidermide sia la parte d ella pelle maggiormente sensil)i!izzata; anzitutto ono i lests ch e interessano 1'epidermide quelli c he dànn~ r eazione; questa poi assume l 'aspetto della spong·iosa, lesione caratteristica dell 'eczema. Che infine }'allergia sia un fenomeno essenzialmente cellulare è dimostrato dalla esperi ~ nza ·i i Bloch: trapiantando in un soggetto san0, nor1 sen ibi1izzato , dei frammenti di pelle di .Jn soggetto .affetto da tricofizie , egli ha vis lo più tardi ques to frammento innestato r e ·Lare se11sibile alla iniezione di tricofitina. Ciò prova ch e quando la cau sa ch·e produce la reazion e i1on è umoTa le, come nell'orticaria , essa non può trovarsi a)Lro che nella pelle stessa. Ma altri punti meritano di esse re :pr ecisati: a) i risultati sperimentali sono talvolta r esi oscuri dall'esiste11za di una doppia sensibilizzazione, che si manifesta ora a carico d el d e rma ora clell 'epid ermide;

59

b) nulla nella sintomatologia, evoluzione, modo di produzione di queste reazioni cut.anee ricorda l'anafilassi: questa è una reazione gen er.ale molto verosimilmente umorale. L 'allerg·ia dell 'eczema è invece un processo puran1ente e'p idermico nel quale l'importanza dell'antigene è tutt'altro c he dimostrata. La denominazione di eczema anafilattico è dunque errata. e) la reazione ch e dànno i tests cutanei nelle varie malattie è caratterizzata dalla loca1izzazione e dal tipo istologico della malattia s tessa. F or se ciascun organo e persino ciascun tessuto di ogni organo si allergizza indipendentemente dagli altri. Non è certamente esplorando la pelle, anch e coi metodi che ci danno conto dello stato d el sistema ,·ascolo-san.g·uigno che si può rendersi r aQ"Ìone rl elJ 'a llergia del cervello; d) quanto a ll 'imporlanza che si può attribuire a l simpatico nella genesi dell'ecz,e ma, essa è quasi nulla. I disturbi del simpatico, d ov uti sia a lesioni organiche che a anomalie fL111zionali, non sono eczematigeni. !rutt'alpiù, com e per la pig m entazione cutanea, quando il sistema simpatico interviene, è per localizzare ! 'infezione non l)Cr provocarla. Que ti dati ch e ·p recedono non sono inutilii per chi voglia definire l'eczema, potendosi indicare con questo termine ogni dermo- epidern1ite, cl1e risulti da una reazione allergica d el. l 'epidermide e ch e sia caratterizzato da unil spongiosa di media intensità. La natura di questa r eazione allergica dell'epidermide è ancora n1isteriosa. Al Con.g resso di Copenl1agen la t endenza gen erale è stata di i11vocare un conflitto antigene-anticorpo che si nlanifesterebbe a livello della cute. Pt1rtuttavia, nell 'eczema , la presenza di que·Li l)re tesi anticorpi, non è stata dimostrata . .Non solo; nla com e spiegare con. questa d otLrina gli eczerr1i dovuti agli agenti . fisi ci , come la luce? Qui invano si cercherebbe un anticorpo. La teoria del conflitto antigene-anticorpo è dunque sembrata insufficiente e l 'orientazione delle idee si è modificata. La teoria fisica merita, secondo l 'A., maggior credito. Si può immag inare infatti che, quando una p arte cl cll 'epidermi(le è sensib-ilizzata, essa sia la sede cli una modificazione fisica che si estende g·raòualmente prima alle cellule vi cine, poi a tutto iT tegumento. Si potrebbero supporre dei fenomeni vibratori lnolecolari che si propagherebbe~o da una cellula all'altra . Si tratta di un'ipotesi indubbiamente fantasiosa, ma che ha il merito di spiegare anch e l 'ipersensibilità innata o idiosincrasia, alla quale la teoria degli anticorpi non ha mai potuto essere applicata. La conèlusione è che nell ' eczema il fenome110 capitale consiste in una sensibilizzazione dell e cellule epidern1ich e, sensibilizzazione ch e è s11ecifica soltanto per la sua localizzazione e per la lesion e istologica che essa comporta, 1na no11


« IL POLICLINICO >'

60

per la sua causa. Viene così. ad essere co~ ~er­ mata anche d.a un punto di v1s.ta gen.erale, ~ importanza delle reazioni allergiche tissulari. G. LA CAVA.

Le concezioni attuali dell'he1·pes. (1\1. ALBEAux-'FERNET e P. Hop. , 14 ott. 1933).

CoLLART.

Gaz. des

L 'erpete, classi.fic.at.o un tempo fra le de!'matosi, appare oggigiorno ?ome un_a ~alattia specifica virulenta a germe ignoto di cui le lesioni cutanee non rappresentano che una manifestazione. Molte cause possono favorire la comparsa della eruzione. Le p iù frequenti sono: alcune J)1alattie infettive (mening ite cerebro-spinale, 1)olmonite, spiroch~tosi .itte~o-~m.or~agica)., le infezioni locali ' le Jntoss1caz1oni, i d1sturb1 . .endocrin.i, gli stati di squilibri~ vago-s1~pat1co , i traumi , le emozioni. Ma s1 tratta d1 cause occasio11ali ch e risveg·liano il virus fino allora latente. Contrariamente dunque all'antica concezione di una sindrome ad etiologia multipla, gli studi biolo,g ici recenti hanno dimostrato l 'unica specificità delle nu1nerose forme cliniche di ~rpete . Si tratta di un v,i rus filtrabile, che si conserva in gli.c erina come il virus rabico e resiste a bassa temperatura , mentre col cal ore perde la sua virulenza. ~ distrutto dalla bile e da certi antisettici , specie il bleu di metilene, il trypa11blau. Le culture di virus e rpetico sono state r ealizzate in vi,ro nell'animale e nell'uomo. L'animale di sceÌta è il coniglio·. Inoculando il ,rirus nella cornea si determina una cheratite, ii1oculandolo nella camera anteriore dell'occhio si provoca una affezione rapida d~ll 'encefalo . Encefalite si produce anch·e , per via n·e rvosa, inoculando del virus nell'interno di un nervo i)eriferico. Si è potuto anche deter::ni!lare una eruzion e erpetica tipica per inoculazione sperim e 11 tale. Le mucose e tutti i visceri possono servire di porta d'entrata, ma in ogn.i caso il ,riru ~ ragD'i11nge rapidan1ente il sistema nervoso, d1 preferenza accantonandosi nell'flippocampo e 1~el cor no di Ammone, deterrr1inando ]a morte dell 'animal e per e11cefalit-e. Nell 'uomo il virus det ern1i11a invece uria af_fezione particolarmente benigna che, non pro' ;oca immunità. Le lesioni erpetic.h e sperin1entali sono autoinoc11labili in serie fino al 5° o 7° passaggio. La sensibilità all ·erpete sperimentale può essere modificata da alcuni s tati fisiol ogici o .p alologici . . L'uomo. J?r,esenta rispetto all'erpe~e lt11a sµcc1!lle recett1v1ta sop ra Lutto nella fase critica d ell e n1alattie infettive. Il virus erpetico , allo slato late11te in un punto fisso dell 'organismo (probabil111ente a livello dei gangli spinali) esalta la s11a virulenza alla minima occa1

[1\ 7\NO

XLI,

NU?\f.

2)

sione. Così si spieg·h e rebb,ero i nun1erosi casi di erpete recidivante. Da t utte queste ricerche risulta ~he il virus erpetico presenta una doppia affinità dermotropa e neurotropa. Seco11do alcuni AA. esis tereb])e una certa analogia con il virus dell 'e11cefalite le targica, ma la tnaggior parte .p ensano che il virus erpetico presenta dei caratteri di inoc ulazione ben definiti e distinti da quelli dell 'ag·ente etiologico dell 'encefalite letargica, concezione. che è appoggiata dai fatti clinici. Infatti l'erpete appare co·rr1e una n1alattia banale, molto frequente, procedente per [J oussées, inoculabile , poco contagiosa e spes~ o recidivante , al contrario dell 'encefalite che ~· essenzialn1 ente epidemica ed evolve corL conti 11 uità; l'e rpete spontaneo ·è eccezionale ne) r,orso dell 'encefalite; infine le modificazioni del liquor differiscono nelle due affezioni: esso è poco modificato nell 'en cefalite, mentre presen~a forte linfocitosi nell'erpete. Quanto all'identità dell'erpete e della zona . ' am1nessa . essa i1on e' oggi. p1u Clinicamente l'erpete si manifesta con una triplice affezione: cutanea, linfatica e nervosa. Prec,e de un periodo d 'incubazione di due o tre giorni, caratterizzato da brividi ed elevazione termica (febbre .e rpetica di Parrot). Tre giorni circa dopo il brivido iniziale compaiono le manifestazioni cutanee. Queste presentano u11a prima fase congestizia iniziale o · stadio preeruttivo di Besnier, durante la quale non è raro constalare una macchia erjtematica o e den1atc~ a sulla pelle e insien1e dei fenomeni clnlorosi a tipo di formi colio, di prurito, talora di vera nevralgia della durata di qu al, c11e ora. Segue lo $tadio di vescicola zion e o stadio d.i crl1zione di ~Besnier e Doyen. Le vescicole sono uguali , rotonde : del volu1ne di una testa di spillo, tr.a spJ.renti, a conLe·n uto 0hiaro, citrino sieroso, rar.a1nente emorrag·ico. Di numero variabile , si raggi-uppano generalmente in am11·1assi separati, 1na talora confluiscono a forn1are delle pseudo-bolle irregolari, a contorno 1)oliciclico. . I g angli linfatici corr ispo·n denti sonò legger1nente tumefatti. senza periadenite. Il g·iorno appresso le vescicole ,iiventano opacl1e, si trasformano in ' rescico-pustole che si disseccano formando una crosta giallastra assai arlerente , m entre la pl.acca eritematosa scon1pare. Nello stadio post-eruttivo la crosta cade lasciando una superficie rossa, leggermente bru11::\stra , èhe §Compare poco a poco senza lascia re cica trice. Questo è 1:aspetto dell 'eruzione erpetica a livello della pelle. Nelle mucose la vescicola r .p iù effimera e assurne un aspetto pseudorr1embranoso, dando presto luogo ad una erosione dolorosa, rotonda, nettamente limitata .. <t fo11do l.i cio. rosso , talora ricoperto di u11 i11dn il o dift r roièle. Le t1lcerazioni di solito con-

..


[1\'\' o XLI, i~tJi\r . 2J

SEZIONE PHATJCA

fll1iscono ve11e11d o a cos Litulre una lesione a <;rJ11 torni n1icro-policiclici caratteri8tici. La sede dell 'erpe te è la più varia e, al contrario della zona , non oJ)bedisre n è a] la dis trihl1r.ione radicolare n è a Jla reg ola d ell 'unilateralità. Si localizza di preferen za nttorn o ag li orifici naturali, principalmente d ella l'accia e degli organi genitali, ma può occupare qualunque parte d el corpo , occu1)a11don e il più ... pesso una sola r egione. È nota la freque11za dell 'erpete lab ia le n elle a l'fezio11i pn eumococ:cic h e. L 'erpete congiuntivale costituisce una d elle form e d ell a congiu11 tivite flittenulare. All 'er 1Je l e dcIla co r11ea son o t.la riferire alcune c b.era titi ad etiologia ignota. L ·erpete buccal e è più r ar o e .accompagn a in ger1er e un erpe te a bbondan Le d ell e labbra e d ella faccia, essendo spesso bilater a le. A livello d el faringe l 'erpete costituisce l 'ann ina e rpetica . caratterizzata cl.a t1na jnva ion e })rusca , con te111 peratura eleva ta, eg11i gen er ali inten si , d o lore locale assai acuto. Obiettivam ente è eccezion a le trovare d elle ' 'escirole; più spesso si trova no d elle lesioni er osive, n1ic r opoliciclich e, difter oidi o n o. Si J1 a tum efazione dolo rosa d ei g ang li ottom asc~11 ari . L'erpet e o-enitale inerita uuo t udio particolare per la sua tenden za all e r ecidi ve, pe~ ~li errori di dlagno i ch e provoca e per ]e ini ezioni gr a vi alle quali apre la rporta . e11'11om o ha più frequente sed e n el glande, n el solco b alano-prepuzia le, n ella faccia inte rna d el prepuzio. Le vescicole spari scon o assai. rapid am ente la ciando a nudo u na su perfic1e er osa, d a cu.i trasuda una siero ità a bbondante; le erosioni pos on o esser e sem plici o poli r ir li r l1 e e posson o ricoprirsi di un indulto pseudo111embranoso . Tutti questi caratteri e la co tatazione di un legger o d olor e, l 'a en za d i _i nd~ ­ r amento alla base, l'abbondan za d ella s1eros1tà, l 'aden opa lia m olto discr et a perm etton o fac ilmente la diagnosi . La diagnosi può rper ò esser e r esa difiì cile d a rn od·ificazioni d et erminate d a un trattan1ento a 11l i ettico irritante d elle l esi on i , ch e n e ind11 ri scon o la ]J,a e , o d a una fimo i in fì a n1m atori a e da una tun1 e fazione dolore a d ei o-an g li . L'erpete può an che aver ~ed e n ell 'uretra e dnr 111ogo a d lino . colo ch e potrebbe far pe11sa r e a d una 11len orragia . Nella donna l 'evoluzione è più le11La. Sj accompagna a febbre leggera , .a ~dem 8: d elle gr andi labbra. Provoca sp esso un ~ den1te d olorosa con secr ezion e l eu corroica più o m en o al)bond ante. La gu arigion e si ottien e in 15-20 . . g 1orni . . . . . J"a g r a' ilà <li q11e le l ocal.1zz~ z1 on1 d eriva d alla po ~ibilità ch e qu e·ste .Jes1on1 a.pr~no Ja l)Ort.a nel affezioni gravi , spec1e alla 1fil1de, ch e r1chi a di passar e inosser vata e d 'es er e ricono. ciuta solo tardivamente. D'altra parte I 'erpete g~nital e s~ associa freq11cntem ente a fen om eni n ervosi (r.achi alg je,

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c.lo lori lo1nbari, cefa lee , sonno]e11za , r eazione ùel liquido ce falo-racl1idj an o; linfocitosi con i1Je ra lb u111 i11osi tran i lorie). Più r aramente si 1na11ife ta una ve ra 1neningite acuta linfocitaria ch e vien e r aipic.lam e nte a guarigione. . Gli erpe li ge~i~a li l1anno una tendenza partico lar e ali.a r ec1dt va. Gli erp·eti p eriodici si presen.Lan o en za cau sa ar>pa r ente sopr a un terriLor10 p r e so a poco fi sso, .ad jnterva 11i più o 1nen o lon tani. Il ri tn10 è r egolar e per o.g·ni sog g·~ t to. Ed r s?pr a tt1:1 tto i11 e.a i di erpete r ecidi a11tc c l1e si m an1festa11 0 i dis turbi n·e r vosi ia di Lurbi clel] a en si])ilità locale (prurito): I ~lora . di or.dine o?iettivo (iper estesie, i:>ar este1e), 1a veri dolor1 n evr algici. Talora le manifcsl nzion i ner vose esis ton o d a sole o i a ltern an o con ]Joizssées di erJJet e. J,c cdi più fr equenti d egli er peti recidivanti :-:~ n o g li or gaJl i gen i tal i, le cosce, la faccia, l e d1La. La diagn osi d ell 'er pete è soprattutto difficile quando ha se? c n e.gli o rg·a ni g·enitali e ·p resenta cle1J e a11om a I1 e. Bisogn a allor a tener conto di l ult i ~ . :ar att:ri c l~n ic i opra r icorda ti , specie per <l1[fcr e11 z1ar e l erpete dall a lesione p rim aC. Tos cA.NO . r ia clella ifìlide.

MISCELLANEA. La linfogranu1omatosi maligna. (C. KR \ CH E . Zeritr . f. innere rried ., 28 otto])r e J 03~ ) .

Nulla sappian10 d ell etiolo.g·ia di codesta 111alat ti a: cosicch è non è possibile costruire alcu11a fonda ta tBoria patogen eti r a , afferma l 'A. Sappiam o invece oggi ch e tr.a il caratter e i ·toJogico dell a prima fase (quell o d ell 'iper pla sia linfat ica) e qu ello d ella seco t1d a fase (la for n1azion e di connetl ivo) € i. terebl)c ur10 stretto r ap porto, g iacch è secondo l\faxim o''' e I<.atzen sLcin il connetti,ro deriver e])b e direttam e nte dai linfociti ; tale fa tto portereb,b e nu ova luce sui rapporti tra li n fog·r a n u l om.qtos~ e arcomi d elle Jin foglandole . Per quan to r ig ua rda la tuber colosi non è lata r aggiunta an cor a a lcun a prova d ella iden tità de11e due m alattie. No11 è n eppure possibile di stabilire con certezza sino a ch e 1)unto le influenze tossi-infettive, le t11rbe d el ri cambio e le disfu11 zioni endocri?e .prendano JJarte al m eccani. m o pa togenetico. ' Caratteristici per la m alattia r e tan e: il d ecorso a tappe (Schuben ), Ja m an canza di fenom eni di fu sion e d elle g·la n:j ole e I'a sen za di un 'anemia grave cyt1ale . i o ser va in,·ece in altre infezi oni . La terapia è essen zialm ente r adi ologica, b en ch è si otten gano buo11i risultati ron piccole dosi di jodio , e con l 'ar seni ro; con la r adiote1a1)ia si ot tien e 11na r e1n ission e di sintomi e un pr0Ju11 garnento d ella \'ita cli J-2 anni: Je t ecn i1


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<1 11. POLl CL l N l CO

eh c di irra<l iaz io11e con sigliate ono n1olteplic i, e n essur1a di esse si è dimos tra ta superiore alJe altre; in ogni caso deve essere at tentam ente vag·liata la tecnica da seguire . L 'irra diazione veramente util·J è quella applicata sulle g landole; quelle della inilza e d el midollo osseo si so110 ·iin1osl rate ineffi caci. La c ura d eve esse re sistema tica e condotta a lungo· a volte , con l '.andar del tempo, si nota u11a radioresiste11za , oppure un peggioramento delle 011di.zio11i d el mal ato otto l 'azione dei . rag·g1. A11cl1e t1ua n(lo og·ni Cllra è vana , non si deve abbandonare il malato , per u o sen so di do,rere e per ragioni sentiment ali. In con cl11sione si può clire che: 1) la r a di otera11ia dc,1e esser e precoce e intensa; 2) d eve e ·se re i; rolrat la in 1111 . rcondo te1n110 : : en1prc t>otto i] controllo dcJ i1un1ero d ei li11fociti; :3) neg'li stadii terminali o nelle for111e act1Le, deve essere invece blanda e b-re,1e. V. SERRA.

Ricerche sul metabolismo e sulla terapia delle miopatie. E. BR.\.~D. Journ. of Am. M ed. Ass., 30 settembre 1933) . È stato detto molto g·iustamente che un metodo razionale di cura delle miopatie non sortirà probabilmente soltanto dagli studi clinici n1a tro·v erà piuttosto la sua base nello studio biochin1ico di queste malattie: campo ancor oggi quasi inesplorato e che ripagherà largamente og·ni fatica che venga i11 esso spesa. E ciò sia d etto non per diminuire l'importanza dei contributi clinici .apportati dai primi investigatori ma piuttosto per indicare quali debbano essere le direttive per. un ulteriore progresso d elle nostre cognizioni in tal campo . F olin ha dimostrato che nell'adulto norn1ale i h.a giorno per g iorno l'eliminazione con l 'urina di quantità uniformi di creatinina ma non di creatina. La quantità di cr eati11ina_ eliminata non è influenzata , n ell 'adulto normale, dal livello in i)roteine della dieta: si .è visto inoltr·e che la quantità di creatinina escreta è in r elazione con la massa muscolare ma non col tono o con l'attività dei muscoli: quale sia il significato di questo rapporto non è ancora completamente chiaro. Certo si è ch e un intimo rapporto fra metab-0lismo de i carboidrati ed escrezione della cr eatinina d eve esi tere ed aYer e i1nportanza non trascurabile . Gli AA. che da vari anni si occupano d elle modificazioni del metabolismo nel corso delle n1iopatie , e ciò specialmente allo scopo di stabilire quali possano essere g li eventuali effetti terapeutici di una prolungata sommini trazio(M.

HARRIS ,

l1\J NO XLI, NU1\1. 2]

»

11e di glicina, riportano in questo lavoro gli studi fatti su un gruppo di pazienti affetti da distrofia n1uscolare progressi va e su di un altro gruppo di inalati con vari tipi di lesioni a carico del sistema neuromuscolare. _ P er quanto riguarda l 'escrezione della creatinina , nei pazienti affetti da distrofia muscolare progressiva , fu visto che la quantità di creatinina eliminata era tanto minore quanto più grande era l 'inabilità del paziente. Il li' 'ello di eliminazione rimaneva costante per lung hi periodi, ma poteva aumentare per un aumento di ingestione di proteine. P er quanto riguarda l 'escrezione della cr eatina, si sa corr1e essa dipenda in parte dal livella azotato della dieta. Il gruppo cli pazienti affetto da distrofia muscolare mostrò un aumento dell'escrezione d ella creatina ed una din1inuita tolleranza vers<> cli essa , cos~ che non si verificava nel gruppo di pazienti affetti da malattie neurom11scolari. P er quanto infine rig uarda la somministrazione terapeutica quotidiana di glicina ir1 quantità di 7-25 gr. nessun effetto è stato notato sulla escrezione della creatinina sia nei pazienti affetti da distrofia muscolare sia in quelli con malattie neuro muscolari. L'escrezione d ella creatina invece aumentò nei distrofici muscolari , rin1ase r1ormale negli altri. Clinicamente non fu notato alcun miglioramer1to nei pazienti sottoposti a cura con g licin a. G. LA C..\.VA.

T1·atta1nento scle1·osante delle varici coi sali di chinina. (J.

IFER~.\~DEZ.

Boleti11 clel I stituto de

Chiriirgica, n. 69-72).

elini ca

Il trattan1ento sclerosante <lell c Yarici ha la sua orig·in e con Pravaz ch e nel 1803 i11 si eme con Cl1assaignac praticò le iniezioni. li p er cloruro di ferro , ·Che però fu abbandonato per i molteplici accidenti. Nel 1875 Valette adoperava il liquore iodotannico. Negretti. nel 1880 il clorol. T.avel 11el 1904 inietta una soluzione fenicata al 5 o/o, previa legatura della veria varicosa, ciò che cornplicava il metodo, invece di sen1plificarlo. i\ltrettanto può dirsi dello Schiassi che effettua un procedime11to misto legando la safena e iniettandovi clentro una solt1zione iodoiodurata. Il prof. Sicard, dopo ]a gu,e rra, propose , docpo avere con incerto risultato adoperato il carbonato di sodio, di ri1r1r>iazzarlo c on il salicilato di sodio. Gevevrier nel 1917 osserva la proprietà sclerosante d ella chinina n el trattame L1to del palt1dism o e propone questo sale in combinazione con l 'uretano come analgesico. Questa è una eccellen t.e soluzione ch·e dà ottirrti ~isultati perchè oltre ad essere più sclerosante del salicilatc) di sodio ha il vantaggio di non J>rodurr e dolore inten.so immediatamente dopo l 'inie• z1one.


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S l·: z IONI': PI\ TJ C.A

Si utilizza la formula seguente: C~ lorid ra to

net1tro di cl1i11ina 0,..10 g·r. 0,20 gr. Urelano 3 cc. Acqua distillata Si conser ·va in un 'a111 polla e ~ i con i in eia ad adoperare con d osi di 111ezzo c111: a u~1L..e~tando ogni volta di. m ezzo in m ezzo c nt . D1~1?1~en­ te si oltrepas a i 2 cm' in una sola 1n1ez1one. Azro~E

oEr.T.A.

sos T:\.~ZA

SCLEKOS NTE.

Anatomia patologica. - Il composto chimico non agisce coagulando il sa~gu e d e] vaso inie ttato ma p rovocando dappr1n1 a una re~­ zione dell 'endotelio venoso r.on t1n proced1mento ch e Tournay divide in. 4 t empi : 1) Dopo 12-14 ore 1' e.nd ote~io si ]nfi~Lra, si fa tt1mefatto, si congesLiona, riducendo 1l lume vasale . 2) Nei g iorni segu enti si .h~ una g rande proliferazione di cellule endotel1a lt , n~ll e CJU~­ li si deposita della fibrina , che '1de r1sce 111t1n1amente a ll a tuni ca inf1amn1ata. 3) 11 l ume del ,~aso si ostruisce cornp] etamente c~11 un c oagulo , ch e è fisso fra i prolun ~ament1 con 1 nettivali, cl1e p artono. dall e~dotel~o . 4) li:ifine s i stabilisce la sclerosi con 1 o r ga n1 zzaz1orte del oagl1lo, cl1e comincia al 6u g iorno fino a ridurre la ve11a varicosa ad un cordon.e ~l)ros.o . Si tratta cioè di uo a endo fl e])it~ cl111:11 ~a differente dall 'endoflebite infe ttiva in cui .11 coagulo è libero e può facilmente staoc:ars1 .. Per ciò Sicard riserva il nome d1 ve111_te. e peri, ei1ite alla r eazione provocata i>er. le _1~1e­ ~ioni scler o ·anti e di fl ebite a quelle d1 or1g1ne ii1fettiva.

Controindicazione. -

11: controindi ca~o tr~t~

tare gli ipertesi e .pletori.ci , i .sard1o~t1c1 sco111pensati e i card10-renal1. Negli album1nurici e diabetici bisog11a fare u1t ~ra~.tarn e nto 111olto delicato. La gr avidanza costttu1sce una controindicazione formale ; c osì ~ ca~i d i ~rom­ boan o'ioite obliterante o cl.aud1caz1one 1 ntermitte~te i.n cui ostruire le varice è porre una b arriera al circolo di ritorno . . Bisogna badare a~li :iccidenti co111° _.ec -: ll ~­ m osi, ematoma , p·e r1ve!11te e e~care , tutti avc tdenti prodotti da cattiva tec111ca. In con cll15ione: Il m etodo scl.er~ a11te delle varici con i sali di chinina cost1tt11.:;ce un valido e import.ante co11trib:iito al suo tr~ttame~ ­ t.o. :È un metodo inoffen sivo, e ~u·~tit~ i~nocu1tà è attestata d alle migliaia di in1ez10111 effet tuate senza accid enti. Non è sem pr~ UiJ n 1 e todo radicale e assoluto coI?-e .non l? e :'lesst1J~ o cli quelli fino adesso conOSCl!ltl. Ila 11 van~agg1~ cli potersi effettuare repe.ntiname11te ~e~ ca s i cli r ecidiva. È poi un valido c olla borato1e d el trnttamento chirt1rgico . N. DI PA or, \ .

DI V AGAZIO N I E 1·ealmente contagiosa la tubercolosi 1 S·u questo argom ento si ~ svolta r ecenlen1eu t e ltna p olemica fra ~.\. Lu m jère e A. Calmette , I 'ultima forse che il grande studioso abbia so~ten uto prima di morire. A Lumière, che aveva portato ar g·on1e nti e s tatistiche a dimostrazione della su a tesi , ch e cioè j} pericolo di contagio n ella tuber colosi sia 1nini.mo, Calmette ha risposto confutando con altri arg omenti e co,n citazioni di casi in c ui j} contagio si è potuto dimostrar e ne ll a 1naniera più certR. Ma Lumière r1on ha cecl u to Je armi: n elJ a Presse A1 édicale d e] J 5 novembre 1933 egli controbatte una i1er tina tutte le argomentazioni port at e clal Calmette. Questi 11 0 11 lla j n I'alti provato che i calcoli e le latistich e portate dal Lurnière siano in esatte; si è solta11 to lin1j tat o a citare a lcuni casi particolari , av,•a11uti ir1 condizioni più o meno eccezio11ali e nei qu al i dei fatt ori anormali tt1rbano certamente i princ jp'.l generali (lel i1r oblema toccato . Il Calmette non ha oortat o n essun esempio preci ~o di contagio n ei tisiologi, nè un solo caso di co11tagio coniugale , n el quale il congiunlo di un li sico fosse origin3ria1nen t e i11denne ;Jalla tu1:>€r co losi , mentre casi im ili dovr ebber o contar. i a centinaia se la tuberco1o ~ i fosse r ealmente contag iosa p er J'adt1lto . A1 co ntrario si possono citare migliaia cli casi in cui questa contan1inazion e non h a avuto luogo , n1aJg rado Ja più grande promiscuità. La tubercolosi , conclude Lurnièr e, è cer ta1ne11te r.ontagiosa per il n eonato e per i sogget ti che siano sempre vissuti lontani dai tubercolotic i; e ~a è anche contag iosa p er g li anin1a11, rr1a i11 condizioni d el tutto differenti da < tuelle d ella vita un1a11a. Lumiè re non Lega c11e la tubercolosi sia teor icamente contag iosa: e sa lo è an che , praticamente, p er il n eonato , ma TJOD 1)er I 'adulto ne lle prin cipali r egioni eurolìee. Questo contagio entra nel meccanismo di propag,azjon e d ella m .alattla in meno cl1e il 5 J'er 100 d e i casi , se si ec cettt1a la tuber colosi d·e lJa ])rima infanzia . Ne deri,ra ·Ch e unc:i lotta a11tit11bercolare indirizzata in questo se11so n on è quella ch e . . a rà capace di far reg·r edire il flngello. f\. queste idee ed a ffermazioni, ch e suon a n o eretiche per la ~ci enza ufficiale., Caln1ette risponde con pocl1e J)Urole . Egli prende a lto delle dichiarazio11i di I . u1Jtière· che cc la tub er colosi è certam ente contag iosa per il n eon at o e per i soggetti ch e h.an110 sempre vi ss11to l onta110 dai tisici. :È il r isultato ess·e11 ziale , - · egli clic e , - <..l i. una di scl1s. ion e cl1e sarebbe i11teT~

11iin abile

n.


-

[A

cc J L P OLl GLJNJ (.;0 »

64

CENNI BIBLIOGRAFICI <1) 1\11.

1 ' t\I NC.\ S .

(_,'Jii rurgia vasale, Iloberto '1)ag-

g iari , Pa rn1a . L. 25. In un volume di 384 pagi11e, jn b ella vest e tipoo-r a fi ca, d edicato al i)roprio maestro llaffael~ Paolt1cci, l 'A. tratta i più jmportanti capitoli di chirurgia vasale. . . . . Pre111e'5si a lcuni cenni a11at on,_o -1s L01og1c1 s ulle .a rterie e ,esposti am piam ente i fondam enti della c1:iru~g·ia v~sale, ven g on? ~?nside~ati: ~ traumat1sm1 vasali , la trombosi , l embolia , g·l1 aneurismi .a rteriosi , gli aneuris mi arter1 0-ve• nos1. Nello svolg imento di questi a r gorr1en t i , a d a mpie prem esse teorich e, corrisp onde d al punto di ' rist a sintom a tologico e diag nostico una particolareggiata trattazion e cli og·ni singola localizzazione d ella lesion e fo11clamen tale e d ella relativa ter apia. Libro , quindi , co1ne il t itolo vuole, di i)r a lica clinica e t erap eutica; cl1e tuttavia non n1iscon osce, n1a an zi t r ae feli cerr1cnte i su oi fonda1nen t i dalle acquisizioni di fi siopatologia e cl i an atomia p atolog ica. B. TJAGGJ.

U.

NOB I LI .

Chiri1 rgia comu ne e d'urgen.za. Bo-

logna , 1933. L ' A. r accoglio in un vol un1etto cli 300 pag ine qt1an to la ven tennal e p r atica chirurgica ospitalj era g li ha suggerito d i utile n ei r ig·t1urdi d ella t ecnica oper at oria corrente. L 'inten to del libro è d i ir1dicare la solu zion e d i t anti I)iccoli problem i ch e sor go110 n ella l)r atica operaloria quotidiana, di cui in gener e n on si parla n ei gr andi trattati, ma ch e s1Jes ·o lasciano perplessi speci almente col or o ch e l onta ni dai g randi centri , non trovan o J)ronto i] confarlo dell 'e perien za altrui. E dobbiarr1 0 dire cl1e il libro , .a n ch e per m er ito delle numerose illus trazioni in g· ran par t e orig inali , raggiun ge p erfettnn1en1 e lo co·po. p . STEFANI NI . G.

Frakttiren u rid Luxationen. Vol. cl i pao-. 86 con 43 fi g . , 2a edi z. E di t. J. S1)rjn M AGN US.

ger , Berlin o . R . 1\1. 3 ,60.

Il \ olumetto , co1ne dice l 'A. , n on è d-es lina to 1

per i chirurg i ma .agli ~ tudenti e a i medici i)r atici per ch è vi tro, ino u n r apido orientam ento nelle ' 'arie forn1 e di fra lture e lus azioni e una indicazione sia al occor so immedi!lto .~b e alla Cl1ra ver a e propria d el la frattura o della lussa• z1on e. La trattazion e è breve ma n on a ~capito d ella chiarezza; le in dicazioni son o p oste i1et tamen te rig·u a r<lo ai va ri m et odi di cura ; · sp ecialm en te q u e la part e sar à u til e an cl1c a l cl1irl1rg·o ])er1

(1) i J>r ega n 'inviare du e copie dei lì})r i cli cu i si desidera la recen sion e.

NO

XLI,

Nu~r.

2]

cl1è riflette l 'esperienza dcll 'A. da molti anni dirig·e1Lte u11 grande reparto di' traurr1atolog1a. p . V Al.DONI. S.

F HE Y .

Die Embolie. Vol. di 1)ag. 178 con 36

fig . e 16 tabelle. Edit. G. r1'hieme, I.jipsia, 1933 • R . M. 12. Il tem a « embolia n è di gra nde :nleresse. i)er il chirurgo e specie n ell 'u ltin10 decen~i~ è sta: to u11 campo di lavoro feconclo }Jer i r1sultat1 IJralici ch e n e sono d eriva ti . Basta pensare a l1' op er azion e per l 'embolia polmonar~, c~e h_a d a lo ri:;ul tati che non rappresor1!.ano p1u 11 miracoloso e p er g li e mboli periferici ch e ha perm es o di salvare già in centinaia di casi arti d es lina ti a essere amputati. Ma gli s tudi su11·argo1nento , le m odificazioni così imperlanti della tecnica operativa sono sparsi n ella Jetteratura n1ondialc ; n ei libri a n che recenti poco o nulla si trova . Il iFrey in quest' opera n1 011og·r a fica, ha Yolut o r isp a r1n iar e allo studioso la ricer ca su vari giornali e l1a voluto , r~c~o di u;n 'espe~iei;iz a pe~·­ son ale, sottoporre a c r1t1ca r ag1011at a i _r1 s ultat~. È discu ssa ampiamente la pa togen e i e la cl111ica d ell e varie form e e d elle varie sedi d el]a emb oli a ; è p ortata in cl·ettaglio Ja t ecnica operativa illu s trat a anch e co n fi gure orj g inali degli A.I\.. cui s.petta il m erito rlell e pi1) importanti i11o dificazioni . P. ' ' ALDo~r.

·vorriissem e1its

la Grossesse, Préfaces d e l\1i\II . les Dc ls . li.u nAux et G. LE' rE'.\1'. Ur1 \701. in-8° di ])ag. 158, con 26 fig . 11 . t . Pari . E clitio11 Mc5d ic.a Je ~ l orber t l\1a loi11e, 27, rue d e l 'Ecole d e Médec ine, 1932.

R oBERT L EVEN .

1c1 e

ell 'e1Joca a l tt1ale, in cui $ j r en d e sempre }Jiù evid·e n te il fen omen o della p aucinatalità , n on può ch e veni r b en e a ccolto un metodo ter a1)eutico, il quale miri a d evitare, r1 lla gestante , i tormentosi ,,orni li in coer cibili e conseg·11entem e nte i d anni cl1e li accotnpa.gnano, fra i quali talvolta l 'aborlo. Il dott . Gabriel Leven, padre d ell 'A. d el presente volume, ha compiut o uno studio diligente sulle cau se dei vomiti in que tie n e, ·e le riconduce alla dispepsia, a~ J a dil,atazione g a stri ca atonica ed a ll 'aerof~g1a, g·en eralmente associate. Se .anche ora, le idee di G. l .1even n on sono adottate da un gr an num er o di ost e trici, tuttavia si è fatto strada, particolarmente in Francia , il suo m ·etodo terap eutico , il qual e non si limita a prescriz~on i diet etich e e farmaceutiche, ma esige l 'ap·pl1 cazion e di manovr e e di precauzioni n1ultiple che occorre osserva r e alla lettera , e che si com penclier ebber o principalmente nel sollevame~to de llo stom.aco m ediante una abbondante fasciat ura di cr espo , aip plicata addominalmente. l\oland Le, e11 , i1el I>'r esente lavoro , dopo aver trattato diffusam ente dell e forme cliniche d ei vomiti di g ravidanza (forma <1is peptica pura , forma disp eptica con aerofagia , e forma disp ep tica con dilatazione g astrica atonica) , e 1


...

l~ ZIO

do1)0 are r es po . . lr cr iticar11e11te le teo r ie pa lo-

o-e11etir l1 e <li essi (teor ia ri fle..... a, L o~s i ra ner' o a, ecc.), i11seg11a dellaalia1 auln nt e la conclotlé"\ terapeuti ca da te11ersi. e Ll ui1tùi la tecnica 11linuziosa del bendaggio n.ddo n1 i11 :\lc ;n ogget to. I risult ati cli tale lr r ·1 j)ia sa rc hbr ro lnolto f . g.

incoraggian t i .

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI So.,iet à Medico-Chirurgi.c a di Ca tani a. Sed 11 la d e l 2 di re111br e 1933. ])re id e11le: Prof. G.

,\y ~11-:n1 cu .

Esplorazione del sistema reticolo-endoteliale nella tre· nastenia. L·o. h a ,. . ploralo, ro l 111el od o d el ro o Con go di Adler e llei111a nn , il :-. i::- lc1na r e lirolo-endoteli ale nei frena leni c i ed h i 1 tro,ato ch e i Yalori d ell 'i11dice di ritenzion e d<•I rO!'> t'O )o ngo ~ i aggiran o inlor110 a i vn lor i de l I 'i nel ice n orroale. V.

Blocco del sistema reticolo· endottli ale e da somnifen.

da

bulbtc epnina

L 'O. , JHlrlc11do clall .os:-;er' az junr c he l\el la de111 er1 za precoce rs is te u1 1 bl o('ro qua si co1nJ>lelo del ~i ·teina r e li co lo-encl o le lial e e ch e la !Jtd hocapni11n ect il on111 ifc n , i11lrodot li in circolo, pro,·ocano una indron1 e ca lalo11i ca, l1a tudi alo l 'azione cl cll i1 l)tillJoca 1n1i11 a, <l<·I :-.011111ifr 11 e ci eli 'i la n1i11n s ul . i lc n1 a rc l ico lo-e 11cl o lc li ale ed 11a trovalo c.: h r i11 fJU a~ i tulti i casi i deter11Li11a un 1>locco d el s. r.-e., c he è complet o nel 65,21 ~{, dei ca, i , iILC'O nlpl e lo n el 26 °~ e rirr1an r i11Yaria lo l l<' l \ -. L0Nc0 . -

1

I

d ove110 ~ a, 11elle ricer che dell 'O. il li([Uido c. -r . cli 111os trò alcu11a azio11e sul processo di cicatrizzazion e d elle ferite.

I raggi mitogenetici CONSOLI e. J _ CONSOLI. - Gli 00. b ann o idea~ I o una 11u0Ya tecnj ca p er la determin azione <i el poter e radiante per 111 eizo del foton1elro di P t1lfrich . Co11 t ale n1elorlo, 1110110 pii1 senlj)li cr e precj so cl i cru eJli tuttora in u so, e ~ si stanno cercando <1 i tleler111inar e la gen esi clella sco1111)arsa del pot ere radia11te n el sa n gu e cl egli individui affet ti da i11 n1ori in ulig11i, parlendo d a11 a ipolesì di lavoro c hr e a . ia cau sa ta d a azione fi ica, o._ cill a lorj a, di retta, del tumor e, e non per azione inibi lrice cli proclo t I i regres~ iY i d a ques to n1 essi in ci rcoJo. I11 u11a prossi n1 a n ofa co111u 1d ch eru nn o il rjst1ll a lo cl c·ri 11iliYo rl elle ricerch e t1.1ttor a ji1 corso. 1 \ •

I l Sey relario.

LONGO . -

1

1. ~ 6

65

' E PRATIC.\

o

0 •

la leishmaniosi viscerale cani na in Catan ia. A. f11,..:v1TEnA. - L 'CJ., 11ell 'i11lcnt o di precisar e sempre J>i ù i rap1)o rli epiden1 ioJog ic i tra ca11e ed lJ01110 JlC'r la mala l tia lei hn1a1iio. ica visceral e c-Jcl n1edilerraneo 1 ha rifatt o le s ta ti s li cb e j)er la leisl1 1T1aniosi ,·iscerale sp o11lanea d el can e irt c: a ta ni a. \fcn lre n el 1912 le rj cer ch e cl i l)an tò elevavan o In perce ntuale d ei ca11i i11felli él l 2,42 ~{, , le ricerch e e eguilc riel 1933 dn11 '0. 11or l a1~0 la le a p ercentuale nl 6 %. volge argo111 en ln zio11 i critich e in Lor110 ai r apporti rl i clipen den za epide1niologica fra le <lue forn1e dell a 111 nla! tia ,·iscerale: la un1an a e la ca n i n a .

Accademia Pugliese di Scienze. ~

ecl u ta dcl I '11 110Ye111bre 19·33-X 11. Presid en zn d el pro.f. 1). GAJF:\1\11 .

IJ prof. L1: 1a1 Fi-:1H\A~N T :" r ro rn n1 emora il Vfrte:-. 1ro sr on111arso Pietro Ca lcllj no.

~ rand

...

Dilatazione ampollare della sella turcica per idrope della cisterna basale. Prof. . n · 1\ '\1~0NA. - In 11n caso di m etd11g il e lu n1oro. a cl1e aveva in1ulalo il quadro di una 111e11irtg ite sjer o a, ali 'esam e radiografi co risultarono al terazio11i d el la sell a t ureica, d a far pr11 sare ad u 11 lt1n1ore ipofi sarjo. La necrosco1)ia di n1os lra cl1e la òilata zjone e l ' usura cl ella sella n ou erano rloYule 11è a l11n1ore d el] 'ipofi si n è a dj la! az ione idrocefali ca del terzo ventri colo, lna a idro1)C' d el la c i lern n cb jasma tica.

· L' equilibrio proteico negli sportiv i.

Corneoma in metamorfosi maligna.

Doll . \ . ~virr..FLLA. - L 'O. ha determjn,~to le frazioni di pro tei 11e (albt11nin e e globul ine) ed i1 quozi enle i)r o teico d el siero di angl1e di un g r u ppo di sportiYi , a ll en a ti e non allenati , cli diver"i g·iuocJ1i (ca11ottagg·io, nuolo, atleti ca pesante, atletica leggera, lo! l a ere.) egt1endo le vari az ioni d el1'equ il ihrio })r OlPi co prinJa, subito dopo, dopo 10 e clopo 30 111i11u li pr in1i . d opo lo sforzo . Ha noi alo ch e 'i <· se111pre una vflri azion e clel 1·r:>q 11ili])rio J)r o te ico con un a11 1nenlo subito do·po lo for zo, rlel le albumin e ed tina diminu zio11 e d elle g lobtiline, fatto ch e si accentu a pii1 n eg·li !'- por livi allen a li . Il qu ozie11le pro te ico rilornn r1ei lin1iti n or mali, ri sco ntra ti prjn1é1 cleJlo sforzo, dopo i gi'uocl1i . Rife rendo. i n s ue precede nti ricer ch e n ei cn rd iac i, a n1111essa la proteinoge1Jcsi funzione del feg·a to. l 'O. ritien e che dt1ranle l a fatica debba a11c l1e i nte rYe11ire •1u e l 'organo . l)ert an to si riser' a d i sl uòi <lr e la f'1111 7. ionnl ità epa tica <i11rnn1 e e ò opn In fatica.

(;. F1 occ1uAno A1'Ii\.NTIA. - L 'O. illu : lra t111 caso cJi corneon1a d el labbro inferiore i 11 111cl a n 1orfo~ i n1aligna .

Studio chimico fisico del sistema antigene.anticorpo . Ool I. ' '- G.-\ "Cnto. - Ha t ud iato co1ne aria110 i

Il gatto nella trasmissione della leishmaniosi viscera le del Mediterraneo. ·ull a ]Jase <li 120 O:'SC'r\HZ ioni :-. u gatti aclltlti e gjoyani d ella cii i;'\ di C:n tania, I '(). è in d o tto a con c lud er e ch e la l ei ~ 111na11ios i ~ ponta n ea viscer ale rl el ga tto i11 Ca ln11j a non e i~ le o se e isle è d el lt1tto eccez ion ale. 1'e11latiYi r1i infeS l{IZÌOn e Sj)e rin1 eTil <lle ÒÌ PrlP l'O CO~ l a11 l pn1r n ­ IC' p,silo n ega ti,·o. \ .

G IORDA NO.

-

Azione etti liquido cefalo-rachidiano sul processo di ci· catrizzazione delle ferite . L. CALARRESE. ~è per nppl irazio11e, tlt' per som 111inis trn7.io11e 11er ' ia cncl on1t1. c·olnre ocl e11 -

Ya lori della conci u cibilità ele ttrica del sistema an i igen e-a11t icorpo cos1 co1TI P s' impi ega nella cln :- . ira r eazione di \·' ' asser111an n ; l1a inoltre n1isurfl lo la le11 sion e st1perfi cia le, il cleltfl crjo ropico ed il i1H rlrll e n1i .cele ffl lle co11 :-;ieri poi::i ti pii1 anli-


-

« Il

P O LICLl.:\ICO

ge11e e pu r ulJ e ln1n e11te co11 s ieri n eg·a liYi pii1 a11tige11e. Le cle ler111inazio11i son o . ta le fatle i11 rlt1e Le1111)i : s u])ilo cl o po la mi cela dei liquidi e cl O])O u11 'ora di reazio11e i11 tern1ost ato a 38°. Non h a Lrova1o can1hia1ne nlo di val ori d ell a ronducibiJil à ele ltrica, ecl ha riscontral o p er i ier i l)OSiliYi uu lieve aumen lo della len sjone superfi ciale , t1.11 Jj cye in11é.llza111 e t1lo d ella len1p eralt1rn di ro11gela111e1l lo ed u11a di111inuzione del pH . Interpreta i ri ulta li o t le1lut i 1nelt endoli in ra1)· })Orlo alla presenza clei fer1nenti lipolitici conteD l Lli nel sier o cli a n g u e d ei sifiliti ci , i quali agen do sui lipoidi ciel s ier o, . u quelli cl ell 'antige11e e ·ulle ruglobt1 line, }Jrocurcr ehJ)ero quelle turbe colloidali atte a n1oclifi care l a le11sione superfic iale ecl il delta criosco1) ico P d n cercare l e .. per i rt} i condizion i perch è le pro le j ll E' nrq t1i s tino il p oter e cl i ad orhire il complen1e11 lo.

Pionefrosi fistolizzata in un caso di uterere duprice. Prof. G. CEcc utELLJ. L 'O. illu stra il ca o dj un p ortat ore- fl j una fis lola alla base d el torace d e I ro, ch e r iferisce cli e sere sta lo opera to clj e1npi P1n q. Dalle ricerche clin)ch e eseg·uite, ris ulta i11Ycce <)h e il P. prese11 t aYa unn Yolumi u o a uro])i01tefrosi fist olizza la co1t t1rt3l ert" du]Jli ce. Ve11ne o per ato e l 'infe rn10 venn e din1es.. o in yj a cli g uar igior1e. _ 11 J)ez1.o asporta to era costi t l1 j to cl a 2 sa cch e uro])ion err otiche n ett ame11 lc ·separa te, ci ascuna d elle quali er a provvista cli uretere : la acca più volu111inosn e fi stulizzata era la superiore. L '(J. fa rilevare l a rarità d ell 'nffezio11e e s i intrn lliene _in constderazio11i cli ordine anaton10-pn lo logico e clir1ico sug·geri le dal caso . Il Seg retario : D . GARGAS OL E. •

; _\ '\ "o \ LJ , ,\

·L :-, t.

2)

1 1re~s1Y1

lra e11cefalo che le11de a svilupparsi later a 11nen le e calotta. La corl. cer ebrale corrispond en t e è diminuita di sp essore, però istologicame11t e i1on si notano parlicolari al terazioni a carico d eg·li eleme11ti cellulari ; ques to , uni la111enle all 'osservazion~ ch e le jrnpressio11i s i r epertano gi ù l1ei neonati , confor ta l 'ipot e i cl1e es e si formino n ell e prin1e fas i dello sviluppo, quando l a calotta ali() s la lo JjlJro-carLilagi1teo offre co11dizioni di l>én UcoJare n1alleabilità.

Associazione di blenorragia e di linfogranulomatosi in· guinale. l)rof. v-. XrcoLETT1. L'O. 11a voluto riferire i ·o ·serYazio11e per i egl1enti motivi: a) perchè essa conferma l 'esis lenza di casi i11 c ui alla uretrite b lenorr ag·ica si associa la l . i., cas i in cui un esame poco accurato porterebbe ad attribuire al Ja blenorragia lesioni linfogahg-liari di tipo insoli to, e ad errori terapet1lici derivanti d a lt1 le error e cliagnost ico; b) p er cl1è 11el c aso stesso i dat i a11amnestici se1nbrerebbero din10 Lrare che l a 1. i . ha avuto u 11 period o di i n cu])azio11e eccezion a l n1e11 le 1ungo; se e come ci ò sia s tato i111pt1tabile alla i11fezione ble11orragica, coesist en le e con temporaneamente cont ra tt a , non è possibil e dire ; e) perch è essa confern1a r l1e co11 lrariamente a qt1anlo o.Jcuni .f\u lori han110 osservato per i ·associazione clella sifilid e florid a , I 'associazione della i11fezione bl enorragica 11on mocljfica l ' allergia c u tanea (reazion e di Frei) nella J. i.

Il Se gretario. Ricordiamo l'Import.ante opera:

Prof. Dott. GIOACCHINO FUMAROLA

Docente nella R . Università di Rom a..

Società Medico-Chirurgica di Pisa.

Diagnostica delle Malattie del Sistema nervoso

S€ clul a clel 30 n 0Ye1nbre 1933-X.II. })rcsi(len.te: Prof. 1\ . (~ ES.\RJ : D ElVIEL .

Opera completa n ei seguenti qu attro volumi: PARTE GENERALE :Prefazione e due crupitoli del prof. c. Mingazzini. Volume in-8, di paig. \ TJII-352, i11 cairta distinta, nitidamente stama>ato, con 175 figure quasi tutte originali intercalate nel testo e 8 tavole, fuori testo, a colori. Prezzo L . 4 2. PARTE .SPNClA T1E in tre puntate: 1) Sistema nervoso periferico. Volume di pag. 242, con 67 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 28.

Sulla diatermocoagulazione (con speciale riguardo alla cura dei carcinomi vulvari ). Doll. ~f. Bo scHETT J. L 'O. judi cn il lllOcio di 0ltene t e cort cl ue elettrodi eg u alj ed t1sando gli a b itu ali a·p parccchi di (]jnler1nia cli 1neòia po tenza f~ le~e coagula zio11j cl ei t essl.1li. tLlla corta di nu 111erose fo tografie di carcinorr1i Yulvari Ctin1os Lr(1 p oi l 'otti1110 eff e l lo , a11cl1e cosn ie l iro, cl1e si può raggiunger e d e111olr ndo r aclicnl1nen.lc il neo1>ln" 1nn co n (1ueslo i11c todo . ~ ulla

epato-splenomegalia egiziana.

Prof. G. ì\1Io. \ TEn10. - - D allo s l u clj o cli lrc ca::; i dj epa t6-!:)1)le11omegali a egizia11n osservati clall 'O. r1c ll 'Osp eclale Ital iano di Ale ~ an<l r ia di Eg'it lo, ri ~u lta cl1e la 11J a la LU a è ei a co·n sid e ra r i t1nu cirro ·j e 1)ato- })fu-i 1onteg·ali ca, con iJ.1er])l a ·ia i11 te11sa dcl S. Il. l . ilella n1ilza e cl el fega to, ro11 rara lleri partic ull.tri , doYuli alla coesis tr 11za di fen o111e11i ili · fi a u1111at0ti c rortic i inl ersU ziali ci el fega lo e c1i 11ir a111 11.lt: u u ·a11en1ia ari generali\ a i1>ocron1icu ror1 ipeten1 oli s i di orig·i11e preval e11 te n1 c 11Le sple 111ca. ·

Impressioni dlgitiformi del tavolato interno e corteccia cerebrale. Do t L. G. CA' .\ LLAcc.:J. Le i1111)r e...,s io11i dig iU •

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forrni c o11 freque11za i o~ser\ a110 11ei brachi-e11refa I i ·e ulle parli la leraJi del ta\ . i11t . per cui Yer o:-.i n1il111 c nl t son o C ~ J)re:--:-- i o n e cli feno111 e ni corn -

2) Sistema nervoso centrale. MIDOLLO SPINALE. Volume di pag. 238, con 66 figure intercalate nel testo.

Prezzo L. 3 3.

3) Sistema nervoso centrale. IL CERVELLO. Volun1e di pag. 350, con 66 figuire intercalate nel testo.

Prezzo L. 4 2. · Prezzo dell'opera completa (Parte Generale e Part.e Speciale) L. 1 4 5, più le sp ese p-0stali di spedizione. N. B. - La PARTE GENERALE disgiunta dalla PARTE SPE, CIAL E non è Ìtt vendita. Tutta la, PARTE SPECIALE, oppure le singole puntate della medesima, si possOfJo acquistare separatamente dalla PARTE GENERALE. Questa in teressan te opera, di complessive pa, gine VJI I, 11 82, con 374 figure nel testo, ch e costa L. 1 4 5. più le spese postali di spedizione, i nostri abbonati posson o acquistarla anche con pagamento frazionato e cioè mediante un primo versamento di L. 4 5 e le residue L. 1 O O in 5 rate m ensili di L. 2 O ognuna AVVERTENZA.

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Esclusivament e agli abbona ti d el (( Poljclinico » ch e preferiscono acquistarla col pronto intero p ag amento, cioè conte1nporaneamente alla richiesta , l 'opera è ceduta . franca di porto in Italia per sole L . 1 2 O. Per I 'Est ero, alle I... 1 2 O, aggiungere L. 1 5 p er l e lnaggiori pese postali della sp ed i1 io t1e r acco111a11clata. Inviare Vaglia Postale o Chèque bancario all'editore LUIGI POZZI. Via Sistina. 14 , ROMA .

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Sulle cow1,Iicazioni delle febbri ~pe l' ifiche ( ·pecial111ente scarlattina e n1orbillo ). l ..

1l. Bo ~ (1"'he l.Jan ce l . ltJ g i·ug·r10 1~J3 :3 ) si

L::~ i slo 11 0 i1u 11 u:' r o~ i cn i t>agn a I i da tro ru bo lJe i1,ia.

di sc.a rlal tin a acco11 1· La ]JOI]10ra ne ila ·carlattina p uò c~se re do\lJLa a 1J-ien1i a treptococrica o se mpl ice11) e11\e ;.t lo.. sier.u ia tre]>lococcica. Tl f'aLto ch e porpora e 111 anifestaziot1 i renal i 01nr·1inno so lo J1 ell a :3a ·"'e t l i111 a11a ..·i i ·uò ~J) i c­ ga re collo sLato di iper e n ~ i b iti tà cl1 e si produce ne l proce o i111munit,ario t·l1e ~ cgue i ·i11 fez io11e ca rl at lin o 'a. L 'age11te scaten ante ·è to ... iro ed € proclol lo dalla reazione di anticorpo e d11tige11e Ol)J>Uf(' ri n l1 ndotos~ i11a cl1 e J)rocluce lln a li::;i dei t'OCCll i . La l l l'Of-!·11 0 i è gra ,e , i11a c i .. 0110 dei ca~ i d i !.! u a r1 g 1 on ~ . Per la cura gli esLratti ~pa ti ci posson o e.. ·ere utili co1ne ..,timolanij Llell 'c111 01)oiesi. 11 . Lu sF.N.\ .

occupa a n1.1J1amen te cie l la por1)0 l'.t em o rrag ica che con1plica Ja ...,carJ a tli11 a. Per lo più con1 j)a re ne lla terza e, p iù raraJ ll e 11t e, n ella quarla ~c lti1n a11a; pochi :--0110 i cas ~ in c~ i si è avt1ta pri 11la o dopo. . \ 011 es1 tono scg·n i pre1non i tori i1(· uno ·pec1a lc decorso dell a ntaJatti a. L 'ini zio .. i h a c0n1c una so r11rc a cl1e può e:. ere preceduta da Lo11 illite o d a ade11ilc co11 nllJu 111inurja ed en1orragie mucose (11..lsali), co111 pli rnz ioni però .a sa i con1uni n ella scarlattina . I.e ecc hi1no._, i comr>aion o C'O li ll lH:.tL"iore l're•1ue11u1 i11 vicin an za cli pro1nin enze o .. ee ( J) . e. ~011t ito. avan1braccio . ccc .), per ·ui .. i µu ò J1e11 Le eruzioni cutanee influenzali. --.a re cl1e i tra11n11 :lbbiano in1 porta11za n el loro <l r ter111i11i ·n10. ~o r1 ~c n1 pre r' è co11com i1 an te l ..c crt1zion.i ct1tanee i11flue11za l i so no 11ote fin 1lolo1e. Si po~~o1 1 0 a' ere ecrhi n10 .. i llto lt n P~t e­ da] I' e1)icle111 ia dr I 1 90, in cui Ho''' kin . . of'servò ~e EtoUit e dél gan Q'rrn a dell e r~t rc n 1it A. 7 ca .. i di eritemi su 900 e 0110 state r ilevate ~11f.,a C Ul C J1el' lo più r di U11 pa llore p iù 110(('- cl1c in acca. ion e di altre e1Jide111ie. ì\[ .. O. Dr r })andiker (Acta l l ermrrto-ve n er ., vol . XTV. n. 2, \0}e di quanto com1)orl crcl1be I 'e111orrag-ia. all e eJ1 1o rrHu• ie r t1t a ncc Jugli ri 1n~ .~ ) riporl , <i ca: i o.. . ervati a Mo ca . Tn un. 1e r7,o clei ca$i . .. 1 as~or 1 a 1 10 c111 orrag-1e mu ro~r . 11e11 'e1Jide1nia de) 1930, ilei quali l 'e ruzio11 e cutanea !'i 111anifc ~ tò conLemporan ean1 ,~ r1t e an·in ln Cf11a lr ]J [' ca~o la f10 1'1101':t l1 é1 a,. tJJtl O il tipo ad don1 in alr cli Ilr nor h . nllrC' roltr i] ti] lO fl nC'n za. [n ~• Itri . si ebb·ero nfl'ezioni c11t'anee (~ i­ ret1111a toid e .. o no cl es1·ritti e-as i con n1n 11 ifr~1n- co!" i. fur1111 c ul osi ere ipela ed cczt"\ rna nrt1t o) 1ioni 11 ervose: attacc l1i e1)il<' lti r i. e111orrrirri<1 r~­ 3-4 giorni dopo lo tabilir. i il C' i ~ i nto ni i in r el1ralc. deliri o. f111en zali . l .1e ert1zio11i cutanee delJ 'infll1 C'11za .apparten li fa tt o ch e nefrit e<' J)Orpora co1 11pa iono per Jo più i1 e ll u I erza . ett in1 ana di malattia f~ gono ao-li eritem i tossici, r h e 11osso110 es$err : pe11 are cl1 e ]a nefrit e carlattin o a possa con si- . carlattiniformi , l11orbill ifor111i , n ti})O di ro-· derar i ron1 e una m anife. tazion e di porpora , ._eola , cli i1or1 >ora. di orli car-ia , opJJUre di erit etan I o l)iù c·l1e spc so la nefrit e ~i accompagna a n1 a es~ ncl 8 tiYL1 n1u ]lifor111 e o di erile n1 a n odo -o. do lo ri addon1inali. l Tno dr i ca. i dell 'A. rig uard.a ap1Junt o l 'e1ite1r1a l,a gan g ren~ degli arti fu .ntlrihl1ita ad em- 11odo::'o. Le eruzioni cuta nee cl ell ' in flue11za con1b oli a. n1a qrta lr l1 r ra~o . i r nv11to '-Pn 7él en1- 1~ i on o fìn ùal prim o g·iorn o di 111a]atti n, so no ])o li a. fu.gar i <· :-5co11111a iono ro lJ 'abb a~sa r. i drlJa te111 pera tura, sen za lasciar trarre di . o rta (nè deCirca ]a po sibilità cJte I 1nn11ife:=;lazioni emorragic11r corripaiano in malati di sc.a rlat ti- . quan1 nzione. n è pigm entaz ion e). Bra ude e Freifeld osservaro110. 11ei loro ca i , na ch e g i à precedentem ent e eran o affetti dr'\ una diatesi emorragica. è un 'eventualità c h e al ·P' i ne i r io iperen1ie ed edr 111a del vi so e$teso pnò accadere; ma certam ente la scarlattin a è poi a tulto jl corpo . Da ,,is o. servò ne] ·su o caso , capace g ià di ·p er sr di rleLerminare un a di at e i fìn dall 'inizio, arrossan1cn1o diffuso n ell e ca vità nsoellari ed alla parte int ern a delle cosce. emorrag ica per le ioni va. colari. Pii1 rare sono le n1anife tazioni di pOl:J)Ora. <'. l1 e ·1a s<"arl a I tin a pròvochi alterazio11i vasco1<1 ri non c'è du ])bi o : si sa ch e ]a prova del lac111 casi g·ravi dell 'e1Jider11i a d el l fJJ.8 so11 0 cio è spes is imo positiva n ell a ~ca rlatt inl-l e :-; lalC' riJeYate nel] '8- 10 r}{> dell e en1orrag·ie CU la11ee, { j t1 e~to indipendentem ente da diminuzion e del . . . p€c ia1n1e11l c nll 'aclcl o111e ed agli arti s11numero delle piastrine. La ('apillnrof'COJ)it1 1no- per1orJ . Oltre all e ciLa le for11 1e di C\.. anten 1i cut a11ei tra ancl1 e evidenti modificazioni dei car.i Il ari ~0 11 o !-il:1ti pt1b,blica Li l1 lt iina in ente de1 casi di nel la zona eritema losa degli scarlattinosi. \n ch e la nefrit e . carlattin o a . i 1111ò co11 sid e- r o1J1p.li1·azioni cutanee po.. ti11flu en zali : la i;Ja to11ic'l1i n in un j)Sorias ico, l 'alopecia area ta ; in un 1·a re come 1tna 111.alattia da lesion·ei capi llare. Tn alcuni casi si ha morte per scarlattina col altro 111alato, for111azio11e di vescicl1e e di emorc1nadro di u110 shock (pallore, cianosi . e ·tremi- ra.g· ic' sul ' ri.. o, agli arti e 11elle regioni articolari , J1o nc hè L1lcera gan.g·re11osa dei genitali, con l ~• freclde, 'f)Ol ~ o piccolo , respiro supe.· fi ciaJe) ('l te i pt1ò interpretare com e ,,a .. colare . per dì - les io11i nn a lo,g-110 sul 11alato dl1ro e sulle tonsille. .\11 r l1c ]e mt1cose l)Ossono essere colpit e: léi tnzi0n e cn1)ill f.\rr. I

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IL l" Cl. ! l'LI N LCO

liiezig· Lro vò i1 el 60 % d e i cas i a1tg·io1na eritemato o, altri osservarono inacchie ros e uJJa parte i11terna delle guance, i11spessimento ed C'cle11 1a dell 'u g·ola e d·ell 'epiglottide, arrossa111ento clel i)ala to Inolle ed an ch e em orragie in questi punti. Gli esante111i influen zali i1011 so110 da con siderarsi come intorni tipici dell ' influenza, m a in mo]ti casi posson o far sorgere delle diffi coltà e provocare degli errori diagn ostici. La diagno i differen ziale riguarda e sen zialm ente gli esantemi m edican1entosi, morbillosi , scarlattinosi e tifo i . La conoscen za delle affezioni cutanee dell 'influen za è quindi di notevole im portanza per una gius la diagn o.. i. ~ei casi diffi cili, i terrà co11to dei dati an a1nnestici, di tut1 i i si ntom i della m ala1tia ed an cl1e delle ri ~rc l1 c di la bor;:\ lori n. f il. Il collasso nella tifoide. Il co llas o, i1el1.a febbre tifoicle, f' i 111 aniJ rsta ad accessi ad i 11 izio brLl ~ ca , per ]o più di brev€ durata, ch e con1 paion o rlel tutto inasp ettati. I11 1111 caso di R. de Brun (Journ . d es prnticiens, I O o·iugno 1933) 10 n1inuti do1)0 ]a visita cl1e ave va I rovata la n1a lata in rand izion i norm.ali , si ebbe lln colla o con g rave alterazio11e della fa cies. cian osi e 1·a ffrf.drlan1e11to. c,h e dava 1'irnpre sion e di un '~Ig· i dità coleric<l . Vi on o 11el r oll a. o due elen1en ti b e11 di sti11ti ; la caduta ter1nica e qu ell a dell a tension e arteriosa . La caduta tern1ica i fa g·eneraln1e1lte a J)jrco , sotto 37° ed a n cl1e a 35°. Talvolta si rileva soltanto questa , e n on en111re ~e J1on . i h a cura di })Tendere la tem peratur1 og·11i 3 ore , sicch è t' p'robabjle cl1e n1 olt i ca~i di collasso , liniitati alla sola caduta lern1ica. .. f ug·g«ln o . La caduta t ensionale mi , u ra la g ravità de] collasso e i accon1pao-na ai tre se.g·ni ch e c o ~t.i­ tuiscono il ver o stat o di colla: o: la cian osi , il raffreddam en to dell e estrem ità e l' alter azion e della facies. Cacluta terr11ira e. leu: iona le J) OS ·01\') . ' 'olgersi itl n1odo dcl l.lJ.tto in dipendent e; 11el r o.. o delJ'A.. la p rima i è a vuta qualcl1e ten1J)O dopo ch e la seconda era già ir1 via di regression e. Qualcl1e vo Ila si l1a I arl1i ca rdia (150-160) regolar e. La 1)rogn osi dell 'accesso è relativamente buona , salvo n elle. f0rme con forte ipotension e e r.ianosi , cl1e soll o fatali n ella m età dei ca i. Per ò le rec idive son o abbasta11za freq11enti ,ed 111 un • i1uo,ro accesso si può avere la m orte improvVJ a. Scart ate le teorie pa Lo.gen eLicl1 r dell ' i11 st1ffi cien za cardiaca o urrena le, l ' A. riti en e ch e il n-i eccanism o del collasso debba es~ere attri ht1i to ad in1pregnazione del bulbo da part e della lossin él tifica ; impregn azion e ch e }) UÒ col p~re nno n l'altro d·ei rentri o tut.ti . in siem e. il ch e Fipiega l 'indi pe ndenza o l<t ::;i111ultane.ità dei segn 1.• t.on1e terapin r in11til e la di g·ita le co111e og11i 1

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altro ea rcl i o Lo 11 ico; I t log·lio r i c:or re re ag J i st i 1110, la11ti gen era li (etere, caffein a, oli o : anforato ad alte do i) o. ~op1rattutto ali' adrenali11a: 1 mg·. p er iniezio11e endon1uscolare e 2-5 / 100 di m g. per via e11do,ven osa n ei casi ~·ravissimi . Utili altr esì le iniezio11i c11dovenose di~ iero salato isotonico (500 c1nc. cla rinn ovar. i 2-~ volte al g·iorno). fil . Il comune raffreddore. Di c1uesto ar g·on1erllo d 'attualità, <lata la s1è1g-ione. si occu pa un editoria le de] The Britisli J11 edic. Jo urri., -t novem})re 193~ , riasst1n1endu t1n a co11fer en za di Doc11ez. · Dochez 11a detto ·Ch e in entr,e 11elle comu11it,\ civilizzate si è ri11sciti a dominare le infezio11i ini e !in ali , non si h a una dimin11 ~ion e delle i11fezioni dell e vie r esp iratori e. perr h è i può disin fet lar e 1'acqu.a e g·li alin1enti, non l'ariH. ell e con1unità s1)arse e sca rsan1ente p O]JOlate le in fez ioni delle· vie r espiratorie sono J) Ì ll rare . . ebben e Ja flora J)atterica n on di fferisra ;r1olto fra que te r o ! t1unità e qLte ll e dense cl i popolazio11e. Qui11di l)ÌÙ ch e il tipo del germ e 11a imJ)Or laJ1za il J)a sag·~·io ripet11to d i ~·e rn1 i d,a una p erson a all 'altr a. \n ch e 1)er il J)len in g·orort'O s i osserva i1 ett[lrn ente un fatto simile. Per Docl1ez Ja cau a del " ra ffrecldore » è u n Yirus; però egli n on cscl11de , co11·1e fecero altri . cl1 e an ch e b atteri po. san o :1,rervi. larga parte ~ ÌJa .. a quest 'afferm azione Sf1erialrr1 ente Slll) e r icerch e di Lewi s e Shope. Tl l)11nto d.a rli . r11tf\re è se la 111alat tia È' JJrodo1t A da i1n microbo costante. f:he si t rat1 i ~e n111re d i vir11s no11 si p nò an1n1ettere. _\ll n ~ la t o a ltu:llf\ della q11 esti on e . i può dire ch e il ra ffreddore ]1t1ò e sere prodotto tanto cla '1 irt1 ~ ch e d ~ batteri o rJa t11tt f flt1 e. P er pre, e11ire i r a ffredd ori , nei lintiti del l)O sibil e , è ben e ''enlil ~1 re 11 cl n1odo 1nig·lior e i vari a1r1 bi.enti . P er 1,t r l1rél , certa!n ente all 'in izio il ra ffr r.dcl ore è st:ret1 :lmente localizzato e qualcl1e Yolta il lto derorso l1UÒ a})ortire con l111a clira locale. Certan1 en te si pllÒ at1n1entar•? la resistenza alle infezion i çl"ll e vie re~11iratori e alte mj g·Jiorando ai1cl1 e le co11di zioni per~o11ali d i igi er1e gen eral e e elcrr1 cnt ar e. R. T,t TSE'l \. 1

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La. terapia della febbre ondulante. W . Lieberherr (TtViener Archiv f. inri. Ili/ e d. ~· vol. 24 , n. 1, 1933) con ig·li.a di fare du,e erie di iniezioni di iero a11tin1elitococcico a dosi di 20-40 cn1c. al o·ior110, continuate per 3 g·ior11i e eparate dalla erie . egu0nte di una ,etti111ana e no11 più , per eYitare fatti anafi lattici . Entro 10 g iorni , devono i11iettarsi c irca ?OO cn1c. ~e ll ' i11t e rva]J o di tali serie, i11i ez ione g·iorn.aliera di 5 em e. di soluzione di urotro])ina al 40 % o, e questa non è tollerata, di 5-10 r m c. d i tri1Ja flavi11a .a l 2 %. La medicazione cl1i1n ica de,-p r o1rlint1ar$i J)e r 2-3 setti mane dopo lo sfel)l)ran1 ento. fi·l.


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S EZJON.E Pl\ATI CA

Nell'inftnenza. 1' irstner e Gorin stein (Klinic3slta ia m ed. e lJ ea.t. med. Wocheri s., 15 settembre 1933) raccomandano le iniezioni endove110 e di fJ eme. della eguenle soluzio11e : l rotropi11a g . 8; Salicilato di sodio g . 1,6; Salicila Lo di sodio-caffeina g. 0,8; Acqua di t. e .. ter. q. b. per 20. In t.al n1odo , si riu cirebbe a lro11 care J'attacco d 'influen za ed a g uarirla se già è inco111 inciata. fil.

SEMEIOTICA. La prova di Frei nella linfogranulomntosi ingni· nale. l.a llaneo (Archivio l talinn o di (; hirLl rgia , set ten1bre 1933 , fa c. 6) riferi ·ce u G C<lsi di linfogra11ulomatosi in gui11ale capitati J.Jla u :.1 osservazior1e 11ella C: linica Cl1irurgica cli Mil <lno , e ir1 cui la diagnosi pot è e er fatt a 1)er la negal ività della V\T. l{ .. dell a cutireaz ione a lJ<.1 tuberrolina, del) 'esa1r1e batleriosCOJ)iro deg li ~tri ci e delle culture s u Yari lerre11i (Lo'' e11stein, Petragnani , Tarozzi ) clel pu estratto coo pu11 ture e plorative dal le Lun1 efazion i ghi a11doléiri inguinali, e pe r la po. i1 ività della pro·· ' a di Frei. di cui espone an r l1 c la lernica. L"no dei casi è inter e$ ante in ol tre i1er ch è in C:'" ... O la W. R . era po ili, a q)er cui ft1rono rit C'Hlite ghiandole luet icl1 e; n1a un a r ura a11tiJt1rt ica ch e fece diventa re nega li a la W . ll. , la~ciando inalterate le ghia nJo le, e la ro~ itiv it it clella prova di 1Frei, fere ro fare 1a g iu, t a di fl • anos1. T p. ono tutti guariti con K. I. ad a 11 e cJ o~ i . G. GE 'T TT.F.. 1

Sulla reazione linfocitocitaria della pelle. t: . ~eifert (Dsch . l ei/ . f . Chir. , 2~J ) ritJorta Yari casi di malati di a ppen<licite ac uta in c ui fece la R. di Ka uffrn a nn . i provoca un ve ·cirolo r nt an eo r on I '.c1p1,li <. azione di un piccolo <1uadrato di crrot Lo ca ri tarida to. Dopo 22 ore . i a. p ira jJ liquid o formatof' i. $L centrifuga e d.aJ rP nlrifu ,!rl'to $i alles.t i. ro110 ~ tri sc i colorati co n ~J aY-G rdll''a ld . • i ll'OY:l n ei casi di appPnd ir iLe. Hrt1ta llll au1nento dei linfociti e un abl1a:-sn111 ento <lE' i polinucìeati. Secondo alcun·i a rr hhp ft 11r he valore 11rog·nostic o la c11rva dei conteggi. Tal e reazione è dovuta ad lln:-t reazio11c del ret icolo if' tiocitario a lle infez ioni . Non è spec ifì rn pr r l 'appcndirite n"l a . i 1ro,ra n r ll(' flog·o~i act1l e. ' ' . GTrTRO~.

MEDICINA SCIENTIFICA. La presenza del bacillo difterico nelle laringiti post-morbillose a decorso prol11ngato. Tl morbillo può dare , di pe r . è, dei fenom eni laringei , ma può anche clelerrninare una stenosi per associazione morbillo-difterica. Sono numerosi gli studi e Je statistiche, ch e cer cano di chiarire i r.a pporti fra stenosi laringee e morbillo, fra st eno i e difterite complicante il mor-

l>i llo . 111 n1olli casi, si tralla di un ·angi11a difteri ca facilme11te diagnosticabile, iu altri, Ja loca1izzazione difterica è subdola e si manifesta con 'oce caprizzante , dispnea , dapprima di 111odica i11Lensità ed aggravantesi progressiva111ente; i11 tali casi, I 'e ame larin goscopi co m etLe in riJj evo le pseudo,m er11brane suJl C' cord e Yoca li e negli ])azi soµra- e otto-glottico. Tali alteraz ioni , però, non ·ono costanti. D. Ga llin a ( ll Valsalva., setl. 193:3) studiando Je Jari11g j ti i11orbillose, ha osservato come al: cu11 i ca ... i ad andamento prolungato e caratteri 7.za ti da f en o1uen i di 11na ce rta entità (afoni a, bruc iore inten so nella regi1one lari11gea ed a lterazio11i obbiettive m arcate) fo ero legati al la pr e. en za del bacill o diflerjco, pur irl assenza di ogni traccia di p et1dom embrane. l{itie11 e pertanto cJle la presenza del bacill o cl i fteric o. pur n on riu scendo a provocare le l e~ i o ni caratleri:-'Lich e, produc'' <lei . egni di flogo i a dcror. o prolt1n gato. fil.

VARIA Tentativi di trattamento del 1norbo <li Hodgkin con si ero di gallinu.. .\ . I\ . Barretl e L . 'f. Bo1lcl ('/ /1.e Lo11 ccl , l . J: ullol>rl' 1U33) han110 ·urato I 11talati ùi ir1. di Hodg kii1 col n1elodo di L I z e I\ ea ti ng·e. l:cco i11 ch e cosa con i te : si ernulsiona in solu zione fìsioJ ogica u11 a porzione di ghiandola appenn lolla al n1alato e i ir1ie lta 1'e n:1u]sione nella garrtba e.li un a g·alJina. Dopo lU gior11i col salas o . i estrae ang ue e da qu e"' to ~ i e ro di ga1l in a ·i ini etta al n1a1ato. Que ·to proccdi111 ento ~ i ri1>ele ogni ·eLti111ana e a 11 cl1 e du e 'olte la ~etti man a. 11 m etodo è slato l)r opo "'t o 1n1 rle11do da un a o"sc\r' aziu11e cli Elise 1'Espéra11ce econdo l t1 qua lr iJ m . di J(odg kin iar ebb e1 prodotto dalla lt1hC'rco lo"i . aviaria , il ch e non r ~ta 1 o confer111 alo dal le ri ce rcl1 e d i C:. T . Rooyen. Due dei ql1altro ra._i ro~ì I ruttati eran o i11 gravi co ndizio·ni , i11a g·Ji altri cll1 e eranJ in bl10ni sirr1 e rondizioni ae nerali , ql1 indi adattj per j) ro v::.re un ir1 etodo d i terapia. Tre n1alati morirono e un o peggiorò. Quindi rist11tati non i r tco rag~r i a11 Li . R . .T. V. Pulvertaft ( idem) 11a curato 5 n1alali m odifi cand o la tcc lli ca: egli diluiva i l siero cli g·alJin a on UJ1 egual volt11l1e di 1-;0}uzione fe11i ca al 0 ,50 <>j, . An ch e quest 'A. 11on èbbe r.is11Jlati in coraggian ti : in un ca o la reazione fu così forte da ro11 sigliar e di sospendere ]a cura; lino rr1orì durante la cura con versam ~ntì po1ia rtico lari probabilmente da siero. Gli altri trP ono a11 cora in c ura . Uno è trattato con 1emporan ea n1 cnte an che coi ragg i X ed 11~ avt1to unn esacerbazione· dei fa1I i ghiandolari ,p er effetto delle iniezioni di siero. Un ~] tro non h a risentito n C'sst1n ef fetto e l 't1ltimo, ch e non n e aveva egli pure. avuto beneficio , el)b e 11n collasso ch e fece sospen drre la rt1r.a. R . I ,usENA. 1

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NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Assistenza agli infern1i abbienti ricoverati negli ospedali. De111n10 g ià ilo I izia , nel n . 47 d ello scor o an110 , di u11 a <'i r eo lare diran1ata s u q11 esto argo111ento ai prc fel ti <lel Reg·no d al l\lfinis l er o d ell 'I11tern o (J)irezio11e Gen . èlell 'Am1ni11istrazion e Civile) . La circol are, in data 10 lug·li o 1933-X I , 11 . protoc. 2!)2 6-1/80211 , Yie11c ciui riportalél i11tegral1nenle . Que to Minis lero ha d ovuto ril evare Ja le11d en za in alcl.111i osp e(l ali , r ico,11osciuti con1e i tituzior1j pl1lJbliche di b e11efice1J za, ad jnt en ificare sem pre pi1'1 J·a sist e11 za in sp eciali r e}Jarl i, di :•1nmalal i 1to11 poveri, 111edia11te l a corres pou:-: io11e cli parti colari compc11s j. Nulla si oppo11e, i11 Yia di })rincipio, , <'l1e sia alluata lale forn1 a di assi te11za , purcl1è, peraltro, essa ia Go11tenula i11 g ius ti lin1iti e i1011 t enda a svilupparsi a detrime11lo d ella cura d e i poveri, sì <la snaturare il carattere di nosocon1i o, ch e Yerrebbe a l)erd er e, a poco a poco, l a fi gura di beneficenza p er aYvicinarsi di più a quella cli u11a clinica p er abbie11ti, cr eartdo una concorre11za insos tenibile p er ques te ultime e ch e n on può assolu la111ente es ere -conset1tita. Pertanlo, la cura degli an1111 nlati a l>bi enti deve e sere co,11ten u ta dagli Osped ali nella rni 11rn <li 1111a e1JlJ>lice a ttivilà ussidiaria a quella fon cla ' nentale riYol ta all 'assi s te11za cl egli infermi pover i. È altresl necessario cl1e nella rl e ler111in azione della r etta p er il ricovero e l a cura degli infermi Hbbie1tti sia t enulo conlo di tutti j Yari el em e11ti <l i cos to, comprese l e quote cli am111or tar11en to rlei capitali impiegati n ella costruzione clella ~ eae del ] 'I s t.ituto e nell 'arredam ento relativo (sup1)ellettili, istrun1e1l I a r io cl1irurgico, apparecchi di esame e <li Cl1ra ecc. ) 11 oncl1è d elle sp ese fJer lavori <li ina nu tenzione d ei l oca] i , per la gest ion e <-> l 'antmir1ist r azio11e in gener e, e ciò per 11011 creare una condizione (li clisparil à in co11fro1tlo <lell P case di cura private . Qu est o ìvlin i. tero 11n dovuto rile' are cl1c presso gl i osp edali s tessi è ir1Yalso l 'u so di am1neltere i n1ecll ci chirurghi , g li sp eciali s ti e g li altri sanitari a con1parlecipar e ai proventi degli atti operativi e rl elle altre pre tazioni rifere11tisi agli infern1i abbienli, ricover ati n egli osp ed ali mede~in1i , stabilendo , p erò, p er d e lti sanitari alcuni yjnco1i dell a professione fuori dello ospedale (ad r . e n1pio divie to <li prestare l a lJropria op era n elle <'c1 , e cli alute locali) . llilie11e questo ìvlinistero che a tale ~ i . Le111a sia g r r1 er aln1enle preferibil e l 'altro, di non porre ai sa11 i t ari alcuna r estrizione all 'eser cizio d ella pro fc sion e, i111ponendo , viceversa , l oro l 'obbligo di prov·ved ere , senza alcun altro con1penso all 'infuori clello t.ipendio normal e, all 'assi s tenza cl egli infer1ni p overi e cli quelli abbienti . È , peraltro, p ossibile ch e taluni ospectali non nbbia110 r endite patrin1oniali sufficienti per asr~ 1 curare al sanitario un adeguato t r att an1ento economico <li 11a1ura continuata a carico del bilancio d ell 'J ti t u to. In tali casi è n ecessario i ricorra all a co1111)artecipazione a favore cli s anitari per in1rg ra re, in qualch e n1odo. gli a~segni e .. ig ui ch e «

I 'ospeclnl e lo ro a I t rjJ)uiscc in ])ase a]la pia 11 ln or. g·a111ca. lit 'ari e occasio ni ·i è•, J)erò , doYulo rj] e, are ch e le an1 1ninis l razior1 i 11a11no rleYato Jn q1lo la di comparleci pazio11e a fa,·ore clei sanitari n tale misur<t cla 11on lasciar 111arg·i ne u ff ic jen Le 1tcn1n1eno a coprire le pese che irnportano a ll 'E11 le la esecuzio ne d eg·li atti opcraUvi e le Hllre j)restazioni « f[l\'Orc cl eglj infern1i a])l)ienti ; sicch è la cura degli a1>bie1t li , i11 lnolli o. 1)eclali , si risol,erebbe anzicl1è i1t u 11'e11 lra tn, in un notevole e gravoso onere· per Jc fi n a11zc d cll ' l•:n.le. t\ far cessar e Lale stato di cose che danneggia ·eria11ten te g li interessi dell a pubblica beneficenza , i11 c1uanlo si vengono dn u1l lato a diminuire j i11ezzi cli cui g li osp edali dispongono per l 'a~ sile11za a i poYe ri, e, dall'altro, come si è detto. a sn aturar e il fine per cui g li ospedali vennero costituì li dai b en eineriti fondatori, si invitano le l~E. LL. e G . P . 1\. ad attener i in questa m a teria a1 eg11e11li criteri: 1) limitare il numero d ei posti riserYati in ciascu11 ospedale agli abbien ti i11 misura tale chr esso risulti cli gran lunga i11fcriore a q t1ell a clei pos ti-letto <les tinati all a cura dei po' eri ; 2) n o11 con sentire di r egola tu co1npartecipa"I ion e agli t1 I ili con1e re tribt1zio11e d ell 'oper a cl1e i . unitari pres tano p er le cure dei malati abbienti presso quegli i Litut i che finora i1on l 'h a11no amrne sa. E ciò perchè, con1e s i è eletto , è assai ])referibile che al sanitario ia co n sentito <li eserci1nre, compatibilme11te con l 'in carico che disim peg11a presso l'ospedale , lil)era1nen te Ja sua pro fessione fuori del n osoco n1io, face11dogli però ob · bligo di curare, sen za co111pensi speciali , i1ell 'Is ti· tuto gli assis titi poveri oò nhl)ienti . E ciò a ])recindore clalla considerazio11e ch e tale forn1a di r etribuzione porterebbe indubbiamente un aun1ento degli asseg·ni percepiti attualn1ente dai sanitari ospedalieri n1entre sl1ssisle tu ltora, co1n'è noto il rlivie to cli aumen lo rli retribuzione ai rli · penctenli dalle i sti tuzioni pt1])b]icl1e <li ])enefirr n zn , s tabilito con R. D. 16 agosto 1926 n. 1577 : 3) discipli11are opportunamente la comparle cjpazione ag·li utili presso gli altri OSJl~rlali . OY~ questa è s tata in r)recedenza co11cessa ai ~an1lf\r1 11er evitare gli inconvenienti sopraccennati . t\11 'uopo è necessario: a) che ~ia ammessa 1a com parteci1)n zione ~ol · tanlo sulla parte dei proYenli netta <li ogni onerE> sopratutto dall 'Ente ospedaliero, esclusi, perta~ ­ lo, qt1egli elementi di costo che influiscono, com e si. è detto, nella d e ler1ninazione della r e l ta; b) che la percentual e riservata ai san_itari Sl~ tali proventi sia stabilita per g li ospedali aYe n~r un nun1er o di letti superiore ai cento, nella 111 1s1Jra minirna clel 50 % dei proventi calcolati con)e ~opra al n e tto: p er g li ospedali ave~ti un nu11~ ero di letti inferiore ai cento, nella rn1sura mass tn1a del 60 % cl ei detti proventi. Per ques ti l1ltimi osped ali o ve su ssistono speciali circostanze da d e ter min'.arsi caso per caso da questo Ministero, potrà essere concesso un aumento nella percent11al e . a favore dei sanitari; . . . . e) ch e i <:ompensi per l e operaz1on1 cb1~urg1 ch e visite radioloo-iche, cure fisi che, esami b~t ­ teri~loo-ici e chimici , ecc. ve11gano .. Labiliti ' tenenrlo "an ch e pre. en le la lnisura cletermina la per


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EZJ ONE PRATI C,\

og11i pre tazion c dal loca le Si11clacalo <lei :\lccl ici,1 COll s pecialÌ tariffe da nelj])erar Ì n a ll 'a nn11i ni lra 7 io11c dell 'osperlale; d) cl1e qualora le tariffe ]Jer le o pe r az ioni cbi t urgi r l1e e per 1c al tre ])r e lazio n i a faYorc deg ]j i11ferrni abbien ti non ·iano lette a soggetla te a d i1nii ~ uzio11e 1)0 teriorn1en te al 20 cl ire1nhre 1930, . ia no ridotte n e l 12 °{, ni . en i ò e l Jl . D . L . 20 no' e111bre 1930, 11. 1491 , le quole di con11Jar lecipa · zio n e e i con1pe11 i corri pos ti ai nnit nri: e) c h e , i11finc, 1'in1por to d e lle tas e cl i c\1r11 o per operazioni ch e ~ i ritiene dovuto, in ' .i a pre,·c11l ivél, da ciascun an1n1alato a hl>ien te. venga esa lto , salvo i casi cli ri coveri cl 't1rge n za, an licjpnla1nenle dall 'a1n111 ini I r azion e os p edali era, e cl1 e, i11 og11 i mod :>, la quota di pe rcentuale el1e · udi es ·e co1111)e te a i a 11ilar i , ia liquid a I a u lle 0J11111C' e ffe tlivame 11le risco se, 1>roreclencl osi, p erla11to. acl e,·enluali ult e riori l iquid llzio11 i a favore• rl ei pre· d e l.li ani tari sol t él 11 lo fJua11ò o 1·a n1111a1 n Lo a l>hje11 lr o i suoi pare11li tl,ra11no effet tu o to i ' er s an1 enti res idui per e ti11g u er e il del>i lo Yer o il 110 ... ocon1j o. (-;iò per evita re cl1 e l 'J lif l11 o an ti ci])Ì pcr centt1a]i pe r compensi ch e ]10 i, per u11 n1olivo ql1alsia si , non veng:=tnfl versali cl él i m al a ti o lor o ro11g iunti . Si richia111a su lél li crit eri Ja j)Ccia]c ill le n zio11r delle EE. LL . con pregl1iera cli so1 lo11orre a re Yi · sion e i regola 1ne11li organi ci dei <li p e ncl ent i En ti fl pedalicri, l)er :1rleg u nrne le r e la ti vr n orr11 c nll r cl isposizio11i . . 011r a in1pnr ti le. Si r esta, frattanto, in a lt csn cli ur1 l>ronto r r 11 n 0 ci i ricevtt la e cl i assic uraz ion e. F. lo: n1 FF \n1 'ir ».

Per In lotta contro la tubercolosi. Ad inizia li,·a (lella l) irez io11e Gen er al e d ella a· nità PubbliGa, si è riu11ila una Co111n1is ion e non1i nflla <la ,''. ·r-J il Soltosegrclario cli S tnlo all 'Inter · no per s tudi a re il ])rolJle111a d ella cliag- n os i e clel · 1'assislenza precoce cl Pi Lu bercolo l ir i . La Commi ion e - presiedltl a dal sC'11. J)r o f. 'ficheli e compo la clagli on11. 1)r of. ~1orel~i . Ctt · r i11i, 'fa1l ari ro, cl a i p rof f. IlYe11 lo, He n e<lel I 1, Bor r l1etli, Cas lracane, G ia1111i11i Lo Bia1l co e cl é1ll .i1lg . r.n tza Bini - l1a e i1resso i l egLlPnl c Yo l_o: cc Percl1è la lo lla «onlro la l11 b er colos1, affron tal n , 1 I Regim e Fa r is ta ~0111 e l ~ l ta di .POl)Ol ?, ro n nna ._ara cli sforzi e cli s pirito, <11 ten ac ia e <11 n1 ez1i, raggiunga il f in e villorioso . eg-n a lo dall a \O · Jo11là del Dure, occorre: 1) es le11dere g radt1aln1 e11le, r~Pl n1?clo pii1 lar· go possibile l 'ass ir urazion_e ohbl1 ga l ~r1.a rorttro In ll1her colosi ad altri g rl1pp1 d en1ograf1c1 cl el PaesC': inlera siCicanclola n e ll a categoria cl e1l e per on e cl 1 servizio, d ei portierj e cli qt1anti s?110 act~c lti allo spaccio di gen eri ali mentari , aff1n cJ1è s1 aYYan · taggi I 'efficaci a d ell a lotta ch e n on fon e~ l~ so · lt1zioni di con linl10 e goda d el SllO b e n_e f1 c10 l_n totalità del Paese, g ius ta l a co11cezione et1~a, un t· taria e to talitaria nel un ten1po, del Reg1n1e Fa· sr is la; . . 2) fare ogni . forzo p er ch è gli ain?1alat1 d1 tube rcol osi s iano rUogn osticati e cura li prec oc~1nenle, prima ch e si d eterminin o l~sion1 gr?" ' , cl1e necessaria111e11l c r1iffondono altri cont ag·1 . e richiedo no lunga d egen za con ri sul l?li sp esso ~11 · rcrti, pos tumi di i1o tevole inc~pac1là lavorativa e conseguente on er oso di.s1)enò10 dn 11arle rl ell C' a 1nm inistrazioni ; !3~ 11d evi lare questo graviss i 1110 cl anno ai fi11i della profi l ::\~Si , (l el] a r,11ra e d el fi11<tnZl::ll1l f'JltO

d ella Jo ll a co11lro la lu])er rolosi ia11 0 co11ce ,.. i da l~nti l.i11a11zia tori i11ull1i a i Consorzi i>roYin ciali n11lilubcrcol ari , p er c11è p o. sa.110 comple lnre ·· e.' perfrz io n are l 'a l lt1ale re te di di s11ensari , clJ e clovran 110 cs:;ere cos lruili in n1 nd o <l a poter fun zionare qu ali e< p oliconsull ori ,, al lo COJJO dj at tirar e il 111aggior nt1n1er o cli n1alati sos1)el li ecl anc·he gli an1111a la! i co1nuni , lra i quali s1)essissin1e Yolte si ri "ic·o 11I r a110 inol li ca. i iniziali di lt1J)er co]osi: · 4 ) c ltC' la fu11zio11 e di G0Yer110 fin or a eserci lnln co t1 gr a11d e e11erg·ia clal l\ilini s lero cle]l 'Inter 110 s ia lia11cl1eggiat a d n u11 comitato di arm oniz · zuz io n c n cara tt ere con ~ ultivo , in cui i ano rap· pre. c nl a l i ll1tti g Ji En1i interessati all o scopo di coordir1a r e lu t ti g li [or zi fatti rl al llegi111e Fasci s ta, cl i preci&are e cleli111itare il cam1Jo di ogni . . ingoia is tilu zio11 e e qt1inCli poter ragg·it1ng ere l ' u nità di clire tti' n in(li sp cn aJ)ile oramai , clopo q u e~ l n ])rima fase di realizzazione, opra ttu tto ad cvila r c d n n1to~e in lc rfcr e11 ze, di spersio n e di ener · a ie, e ragg1unger c il l11a si1110 r e·nclini en1o d el ln l oll a, 111 essa fra i pri11 r i11ali olll1ie llivi òella poli · I icn 1 èlt.ion a le ».

CONCORSI. PosT1

VACANTI.

AN UNiJATA (Trapa1iiJ. - Scacl. 25 ieb.; con Casa San la; I .. 9000 , 3 quaclri e11ni e 3 quj11quenni di L . 750. Lrasp. L. 2500 ; riduz. 12 %. BARANO o 'Iscn1A (JVapoliJ. - Scacl . 17 feb.; L. 9500 r 3 quadrjenni di · L. 700, 650 e 600; riduz. 12 %; l' là lim. 40 a. BARDINETO (Scivorta). cad . 31 gen. ; L . 8400 e 10 ])ienni ventes., oltre L. 300 biciclet ta e L. 500 uff. an. , c. -Y. ; r id uz . 12 ~~ - età li1n. 40 a. ; t assa T). 50 ,10. BOLZANO. - l i Co 11 .. or zio i1ro,inrialc a ntilul)er r ol a re cli Bolzano h a aper to il con corso , per titoli ed e, a1ni, a dul~ p o ti cli 111edico dire ltore d ell_e ezio11i Dispe11 a ri al i di ~1Iera no e Rressanon~. St1pe ncl io inizial e L . 1:3.200 co11 qt1a ttro al1ment1 quadrie nn ali (li L. \ 00 og11uno, al n e llo del 12 %. l ron rorrenti n on cl ebl)ono aver oltrepassato il 4/)0 nn110 cli e là. Ncs u11 lin1ite di e là è richiesto per ro loro ch e occt1pa110 _o h a11110 occtrpa~o, rlur:n1t e I \ tll in10 quinquennio. lLrt ])O lo clJ titol ar e, r nn re<»olare no111i11a , pre o un allro Con or zio I:' t• p r0Y i11 ciale a n I il u l1er colare o J?r e so erY1z1. an 1lu bc r rol ari ·lj is lil t1zio ni s la LRJ1 o pélras lé:t lal1. Per gli ex co n1ba tle11li e p er g·Ii iscritti nl P. . F .. an : te rior"o1 ente a l 2~ o ltobre 1922 Ycrr a11no a1)1)l1cat1 i privil egi di leg·ge. D i.plonia . di al> ~li l az i o~1e al i 'e C'r cizio della profe ion e di m edi co ch1rurgo (in orig inale o i11 copia 11olarile) con eguito da a lt11c n o cl u e a11ni alla rlala di apertt1ra d el con cor so. ~ con senti lo il libero eser cizio della profe sio r1e. Scade11za 8 n1 ar zo 1934-XII. Per infor1na zio11i rivolgers i a ll o Segr e teria <l el C:o11sor zio in Ro1 znn o (Pa l az zo rlel Governoì. BH ESSANONE. C' Tf'd ere nor,ZAl\O). BURGOS (Sassari). - Scacl. 31 g011.; co1 1 Es1)orlatu, L. 9300 e 4 quadrienni dee., addizi on ale L . 5 sopra i 1000 poveri , L. 900 llff. san ., L. 1000 ar1n. farm .; riduz. 12 9f>; elà lin1. 35 a. ; tas a L. 50 . C1v1T.\ CASTELL'\NA (T1iterb o) . - P os to clell a seconda condotta. Per tit o] j_ S lipen c1io T,,. 10.560 al ne tt o d el 12 ~{, e sog~re lt o all e ri len ul <:> p er tassa


«

lL POLlC.:LlNICO

[A~NO

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XLI, NUl\L 2)

lliccl1 . ìV1oJJ. , per co11 tril)U Li Cassa Previ (le n za ed al tri di legge. De tto stipendio è per i primi mille poYeri. Per ogni povero cl ai 1001 ai 2000 è corrisp ost a una inde n11ilà di L . 4. Lo tipenclio Yerrà aumentato di un decimo p er ogn i ql1adrie11nio e per 5 quadrie1111i consecutiYi a decorrere d alla d a t a . della ·tabililà ch e si intende con seg·uit a dopo due a11 n] d i effe ttivo e non i n t errott o servizio. Indennit à dj legge p el caro-viveri , finch è sarà mant enuta. La clomanda co11 i prescri tli cl ocl1111en ·ti , l 'elen~o dei q u ali con le relative modali! à, possono desumersi dal ba nel o d i concorso da richieder · j alla Segr eteria Comunale, debbono p erYenire all a Segr e t eria i1redetta non oltre il 1°· marzo 1934.

NOVARA. 'Nlunicip io. - Per lito1i. Posto di med ico cond o tto della lrazione di Pernate. Scadenza quindici 1narzo 1934, XII. P eriodo di prova a11ni clue. Stipendio L . 8000 1)rogressivamente accrescibili di 10 ventesimi , ir1dennità temporanea di caro viYere; indennità p er 1nezzo di trasporto lire 1000; per ogni 500 pov~ri (o frazione di questa ,·om1na) inscrilli n ell 'elenco municipale oltre · ai prin1i 400, L. 1000 (ogni cosa sotto d eduzione del 12 %) . Ca a di abitazio11e per la guale è fissato l 'affitto di L. 2800 ai1nue. 1·ilolo: l aurea in medicina e chirurg i a. Docu1ner1ti : i soliti . (Tassa concorso L . 50 da ver sar si alla Tesor eria con1unale Banca Popol are d i Novara) .

C1v1TANOV.\-Nl.-lRCHE (.l\i!ace rata). ~osto <li Medico Chirurg·o della prim a co11do tta rurale d en on1ina ta cl el Piano Chie11li , condotta che h a una :-- uperficie cli circa K111q. 23 e una popol azion e &parsa di 2401 abi tan ti , con circa 120 poveri in._ critli nell 'ap])Osi to elenco. Sti pendio base L . 8000 :=;uscettibile d i 4 au1ne11t i quadrien11nli d el d ecimo ~ ull a cifra iniziale ; i11dennità cli servizio atti,-o L. 800 ; indennità lra porto (cavallo o automezzo <li cui il i11ecl ico ha l'obbligo di esser e proYvis to) JJ. 2500; indennità caro-viveri come per gli altri i1npiegati comu nal i . Il tt1tlo è sogge tto alla rid u 1ione del 12 % e alle ri lenule cli legge. La do111ancla in bollo d a L . 3, acco1npagnata dei prescritli docun1enti, l 'elenco dei quali con l e al1re modalità p osson o desumer si dal ba11do di concorso da richiedersi alla Segr e Leria Comunale , debbono perYenire alla Seg·reteria predel la no11 oltre il 19 gen 1taio 1934. CrvrrELLA Jl" VAL 01 CHI<\~.\. (Arezzo). - Scad. 2 L feb .; 2a cond.; L . 9000 ol tre c.-Y., L . 2500 cavale. , L. 1500 ervizio per l)ieve a i\ la iano L. 1244,50 flj rezione Osp ed al e ; ri cluz. 12 ?lo ; et à lini . 35 a.

PARMA". R. P r efet liira. - Scad. 31 gen.; uffjciale sanit . capo cl ell 'ufficio d 'i g ien e e p olizia urbana ; L . 15.000 ollre L. 1000 indenn . carica; riduz. 12 %; quadrienni d f!C. fino al 50 % dello stipendio inizial e; 75 % provent j. Età lin1. 35 a.; 1assa L. 50,10; titoli ecl esa111i .

F1nENze. O. P. !stil alo ù r to[Jeclico Toscano Villa

S. 1V largherila. - :5ra<l . 28 feb. , ore 12 ; seco11<l o ·<ìssist ente; L. G350 e percentuale ; et à lim . 30 a.; cloc. a 3 m esi dal 30 nov. Rivol ger si Segrcter]n. ·.:ede: viale iVIi chel a rtgelo 25. FoNTANELL \ (B erganio) . Scad. 15 feb. ; con . l~ arba11a; servizio tutto i n l)iano con o ttima vial' ilità; o pedal e. Rivolgersi al Podestà. GENOVA. 1\l unicipio. - Sr acl . 31 ge11.; post o fuori rt1ol o cli n1edico dei Di pe11 sari Con1unali per l e 111alallie veneree ; e ' a111i e lit oli: norn. e co11 fern 10 ' quaclrien11ali ; L. 4500 e c.-Y.; r icluz. 12 ~(, . Ri vol - ~rer i Uffi cio P er son ale. Gio1A 5Ai~NITICA (Be11evenlo). Scad. 31 ge11. ; L. 7000 e 5 quadrienni d ee., oltre L. 1200 cavallo , J)Urch è effettivamente usato; ricluz. 12 %; età lim . 21-35 a.; supplen za gr ntuita tra i due medici con clotti ; t assa L. 50. LEcco. (Co n1 0). __,, ca cl. 15 feb. ; 3a condotta ; I, 9000, c. -v., acldizionale L . 2 ,50 opra i 1400; r iduz ioni e trattenute cli l eg·ge; e tà lin1 . 35 a. ; \O li cli la urea ed esa11li ; bie1111io cli l at1rea. Ti toli <'cl esami . ìVIERANO. - . (Ved ere BOLZANO). i\iloNTELEONE or Ptr GLI.\ (Poggia) . - Scad . 28 feL .; L 9000 e 5 quadrienni dee.; riduz. 12 ~6 ; e tà li1n . ;3,) a. NoLA (lVapoli). - Scad. 20 mar. ; titoli ed esami ; I•. 9500 e 5 quadrienni dee.: ridl1z. 12 %; et à lim . :2 -40 a.

(Vedere NOVARA). Pol\lflGLJANo n 'ARco (Napoli). Per · litoli. Stipend io L. 9300 al lordo cl elle r itenu te per l a Cassa Pens. e per I 'I . 1 .I .E.L., della Tassa dj Ri cch . Mob. e della riclu zio11e 12 % come d a Decreto N. 1491 d el 20-11-930. Lo Lipe11dio è su.scetlib ile di 5 aun1e nli quadriennali d el deci1no. L a d om anda con i prescritti doc u111e11li , l 'ele11co d ei quali e-0n le rel atiYe 111ocl~li là p o son o òesu1nersi dall 'avviso di conco r .. o cla r icl1iecl ersi a ll 'Ufficio Municipale, debbono p e rYenire all 'U fficio preòetto e ntro le ore (Iodici del 90° giorno d al1a d ata del bando c he è ciel 16 cli ce1nbr e 1933 . Qtr 11 ZAJ\O n ' OGLIO (Br escia) . Scad . 28 feb .; L . 900ù e 6 quinquenni [tee., oltre c.-v., L. 500 hjcicJetl d, arldizionale L. 3 sopr a il 20 % della popolazione ; tassa L. 50. P t:.:H:[';:\TE. -

R1Es1 (Caltanissetta) . - ,Scad . 20 feb. ; L. 8000 e 5 qui11q_uen11i cli L . 700; ricluz. 12 %; et à lim. '10 a.; tassa L. 50. Rio nr Pl TERIA (Bolzano). __,, Scad. 1° mar .; L . 8360, ol tre L. 3168 trasp. , L . 836 uff. san., L . 2288 alloggio . Rol\IA . Ope r a Naziona le Invalidi d i Guerra. Scad. 28 febb. ; ca1)0 ufficio sanitario (Gruppo A); ti toli ; L . 19.000 oltre L. 4576 serv. all.; au1ne:qti; cl ecurtaz . 12 %. Età Jim . 45 a.; d ocum . a 3 mesi dal 5 gen11. Chiedere an111.l11zio all a Segreteria del1 '0per a , Casrt Madre cle1 Ml1tjl ato, piazza Adri ana, Ro111a . Scacl . 15 feb.; 2a e 3a cp11clolta ; L. 9000 e L. 11!000; ])er l a 3a. conctotta L. 1500 ca,·alc.; riduz . 12 %; tassa L . 50. Sc1GL1

(R agusa) . -

Scad. 30 gen.; L. 7920 oltre L. 880 ir1ca ri co san it a rio, L . 739,20 c. -v. ; tassa lire 50, 10. S1~1Ax1 s (Cagli ari) . Scad. 5 feb .; L . 9000 Qltre L. 2000 cavai<:. , L . 500 uff. sa11.; riduz. 12 %. SESTt T (Cag liari ). -

SOGLIANO AL R u n1cONE (For lì). - Scad. 20 gen. ; due condotte ; L . 10.000 e 10 bienni ventes.; c.-v .; all 'uff. san . L . 1000; ridu z. 12 %; per cavale . lire 2000; età lim . 35 a.; d oc. a 3 mesi dal 10 dic.; lassa L. 50 ,10. TAVERNOLE SUL ~1ELLA (Brescia). _,__ Scad . 15 feb. ;, con Bovegno; L . 12.000 e 5 qt1adrienni d ee., c.-v., ab itazion e gra tuita.


[ANNo

XLI, Nu M . 2]

73

, EZTONE PRATIC.\

Toa1No. Ospedale di . Giovanni e della Cil là . cad. 28 febbr.; 9 assistenti supplenti. Doman.da alla Presidenza ; inforn1a1.ioni presso la egreteria, via Ospedale 36.

Il prof. Henry P . Gilding è chia111ato alla cal" tedra di fisiologia del! 'U niversità di Birrningham , in osti1 uzione del prof. Ivan de Burgh Daly: chia m ato all ' Università di Erlimburgo.

Ospeclale Civile di S. 1\1.a.ria della wliscri· cordia. - . Proroga a] 31 marzo, ore 18, dei con -

Il dot1. Patrick l)l ayfair Laidlaw, dell 'lslituto n azionale di ricerche 111edic he britannico, è stato decorato con la 1nedaglia n ella Società Reale, p er l e su e ricerche sulle malattie da virus invisibili ; ullimamente egli ha s tudialo il viru.s d ell 'influcnza e 1a trasmissione di ques ta malattia.

UDINE.

corsi a 7 primari (1 m edico, 1 chirurgo, 1 d ern10. ifilopatologo, 1 otorinolaringoiatra, 1 oculi ta, 1 anatomopatologo, 1 radiologo), 5 aiuti (2 i11e dici, 2 chirurghi, 1 radiologo) e 10 assistenti . VALPERGA (Aosta) . - Scad. 28 fch.; riYolger i al ] 'Ufficio Comuna]e. VENEZIA . Ospedali Civili Riuniti. Il concorso per pos t i di assistente slraordinario è revocat o: ccuanto prima sarà bandito nuovo concorso; i doct1menti già tra$1nessi saranno considerati validi . V1CE\ ANO ( Pavin.1. Po lo di Ufficiale Sanitario Consorziale. \hit nnti 42.000. ScaiJenza ore diciotto <lel 28 febbrai o 1934. Stipendio I.. J 2.000 con 5 aumenti quadrier.nali del d ecimo. Indennità i sp ezione e n1ezzi trasporto L . 6000 ol l r e diritt i sa1li tari . Diviet o d ell 'eser cizio professionale . Età an ni. 45 salvo eccezioni cli legge. P er n1nggiori schiari n1enti rivolger: i a Vigevano OIJJJltre all '{rfficio Sariita rio rlella Prefettura di PaYi a. V1LJ.ACJDRO f Cagl iari) . Scarl. 20 gen .; 2a ron d . ; J,,. 8000 : ricluz . 12 %: c.-v .; tassa L. 50.JO . ZEv10 ( 11 erona) . Ospedale Chiarenzi. - Proroga a1 :.ll gen . : merlic-0 assis len te . RiYo]gprs i ~eg-ret eri a.

AVVE~TF.1"ZA. - Quando non è a I trimenti indicn l o i ron<:'orsi si riferiscono a cor1d0 t te medico-chirt1rgiche. i romrensi aJlo stipeniJ io hasP .

r.,o

CORS J .\ PRF:MJ.

l Laboratori Méladier hanno ba.n dito un co11<'or so sul tema " l , 'ipertrofia prostatica. Suo tra1 · tamento ». Esso è dotato di due premi: \1no ò1 franchi 10.000 ed uno di franchi 1000; i prP.mi 110 tranno essere divisi. I manoscritti clevono perYc nire non oltre il 1° marzo a: u J_,a lettre mé<iicale », Lahora toires Paul Mét adier, Tours , Fran cia ; 'llliYi possonn rhie<ler. i anche informfl zioni ro111 plementari .

-

Il dott. Anton Kogel , professore di patologia generale a Monaco·, è stato chiamato alla cattedra della ste a disciplina nell 'UniYcr i tà cli Is ta1nbul.

Utilissimo ad ogni Medico :

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: . On . dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. A vv . Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione Editori:

Fratelli Pozzi -

Roma

TI N. 12 (Dicembre) del 1933, contiene:

IAa legge repressiva delle attività illecite per l& smercio dei medicinali. Rassegna di giurisprudenza: Conco1'so; commis sione jr. regolarmente ro tituita a funziona.mento. - <.ìoncorso : requisito d P-ll a r ondotta; control lo d el prefett o. Concor s i e preferenze. - Nomina; potere di scelta . - JJiCPn ~ iarnen to illP.gittimo; direttori d 'osp edale ; sti pendi arretr ati e percentiuali di proventi. - L icenzia mento per fi•ne di prova; termin e. - Licenziamento per s oppress ione di posto ; indennità. speciale. - JJicen ziamento per fine del rpericdo di p rova ; è val u· taibile i l periodo di a s pettati,, a? - Competenza, do1narida di rim bor\30 di s o1nm e indebitamente riscosse; co1np en s a zione; ,.. ondizioni. - Stipendi minimi; decorrenza; in d ennità. - Giudizi o d i8ciplinare; commiss jone d i dis ciplina; contestar.io11e. - Spedalità; ricorso. - Ri·m hoirso di spedalità per ricover o di un men te· <'atto. - 1\l acelli privati; ohbHghi; poteri del podest?l - Ricorso giurisdizionale ; pr0Yv edime11to positivo <' negativo; condizioni. Leggi e Atti del Coverno : Vigil a n za s anitari a sul per· sonale d egli spaoci d i ge11eri a li men tari. - Profila ssj dell' anchiloistomiasi. 1

Prezzo del suddetto 11un1cro separato L . 5

NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof. Alberto Mi ssiroli è norni 11 a1o m emhro corrispondente della Società he1ga rli rnecl icina tro· picaJe. l no t.ri corrli a]i rallegr amen li all'ill11 s trc· ~ tuòioso.

.

ll prof. Enrico Jacar elli di Macerata , direttore del CiYico Ospedale , ò oce nte r1 i patologia sp eci nlr medica e inca ricato n ella R. U11iversità, è no111i · rialo , cor. Sovrar10 1nolu proprio , cornmenòatore nr11 ·oròinc cle11a Corona d 'Il alia . Il dott . 8t tore Bertaccini cli CerYia (RaYen na ·1 f. nominai.o cavalj er e nello tesso Ordine. Vi,·i rall egrri m e-nli ai due insjgni sani1ari.

Tl prof. Ha11 Secl , liber o <luce nte di farn1 acologia, tossi cologia e balr1eologia ne11 'Università di Amhl1rgo. r chiamato a rlirigere Jn ~ ezione di far macologia recentem ente organjzzata n ell 'Is li t11I o <li r himica fi s-ica di Berlino-Dahl en1. ll <lot t . Sc.hneider. direttore dell 'Ospedale psi · rhiatrico cl i Re lhel, è· chjan1ato quale profe $Orr <'T<lit1ario alla Clinica p sichiatrica cli lleirl elhrrg-.

~.B.

- L 'abbonamento ai dodici Numeri del 1934 costa L. 3 6, ma agli a ssociati al 11 Policlinico » è concesso per soJe J1. 3 O, che vanno inviate, mediante Vaglia Postale o Bancario, all 'Amministrazione d el 11 Diritto Puhblico Sanitario " (Editori Fratelli Pozzi), Via Si::- t in a 14. Rom :-i.

Importante : Per norma di coloro che aoa se ae sono provvisll e-ohe non vogliano restarne privi, avvertiamo ohe sono rimaste disponibili soltanto aaoòra pochissi me copi~ dell'lateressaate Manualetto del Prof. Oott. AUCUSTO FRANCHETTI

Medico l'roviuciale presso la Direzione Generale della Sanità Pubblica

Appunti di legislazione pe1- gli Ufficiali Sar1ita1·i Volu1ue, 1n format o ta::;cabile, di pagg. VIII-200, niti· damente s tampato. Prezzo L. 1 2, più le spese postali di epedizio1e. Per i nostri abbonati sole L. 10,60 in porto fran co. In vi are vaglia al r editore Luigi Pozzi. Ufficio Postale succursal..diciotto, Roma .


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7-1

POLICLL~ l CO

NOTIZIE DIVERSE. L'Italia al pri1uo posto uella lotta coutro la tu· · bercolosi. In questi gio rni il ig·. J\lberto 'fi"\i er . cap o d elln ·sezion e p er le ass icurazioni soc iali all 'Ufficio internazionale clel Lavor o cli GineYra, (lopo a' er co11ferilo con I 'on. Biagi, So ttosegretario di S lalo alle Corporazio 11i. col sen. D e ì\fjc h elis, Yice-presicl enle del Con siglio di Amn1i11is trazio11e d eJl 'U .I.L. e còl de1luta to OliYe tli , n1e1nbro del Con sig lio stesso, h a visita lo, 11ell ' L.rbe e in cinque provincie d el R eg 110, i er,·izi arn1Ili11is tralivi e tecnici clell<' 1~ ~ t· tuzio r1i italiane ch e eser cit an0 i11 varie forrn e l 'ass icurazi on e sociale . Confr ontando le noslr e i sti t u zioni co11 quelle rlirct ta111e11le s l u<lia te i11 alt re Yenti nazioni, il furL z io11ario dell 'UIIicio intern azionale del Lavoro, in u11a r iu11io11e di dirigenti sindacali e di t ecnici <lell 'uss ict1raz io11e, h a fatto oggetto cli sp eciale e sa m e la legge ideat a e voluta da Benito ~Iussolini per l 'ass icurazione con tro l a tubercolosi, dichj ar ando ch e, apJìlÌcato feli cem e11te j} principio del l 'as icurazione ollbljgatoria p er il tramite d ell 'I stituto Nazion ale F ascis ta per l a p revidenza sociale, con un ordinamento territoriale e<.l una d ir ezione unitaria , sotto l 'al ta vigil an za d el l\1ini st ero delle Corpor azioni, l 'Italia st a p er aYer e u11 a a ttrezzatura di loll a co11tro la tubercolosi quale n essun altro i1ae. e p os$ ie(l e.

5° Cong·resso medico argenti110. · 5 i t errà a R osario rtal 4 all ' l l . 0l le t11bre , .. ot lo la presicle11za del J)rof . (:an1illo ~I u niag t1rria ; se g r ctar1 generali n e so110 i d ott orj j)rof. Mari o Vi g noles e Pedro R . 01n11és. Te111a g·e11erale in à i scu ssion e: le amebiasi ; r el a tori: Mariano R . Cast ex e Danie1 Green,vay frlinica ge11er nl e e p arassito logia); David S taffie ri (local jzzazi on i ex tra-in testi · naJi); Salvador ì\tiazza (e pi d e rrliologia) : Ar111a ndo Maretta (chirurgia) . Il Con grC' so . arà diviso in 18 Sezioni . Posson o aderirYi p erson e. riviste ed isti t u zioni ; I 'a d esione conferisce il clirit1 o ai bollett ini , a g !i at ti e acl al tre puhblicazi oni. Le rivist e e l e istj l ttzi0ai non posson o delegare cl1c un solo rappresenla nte. Qu ot e: 10 p esos per l e p er sone, 20 per le riYis tc e 50 p er le ist ituzio11i . RiYolg er si alla : « Associaci6n Médi ca Arg·entina », Sant a F e 1171 , Bue11os Ai r es , R ep . Argen tina.

'Corsi internazionali di perfezionarnento 1nedico a Berlino. L 'Ac·c ade1T·. ia p er l "i:.- lr111.ion e n ·led ica cli p erfezjo. na1nt nto : l 'Associ az jon e <l ei <.J oce nt j 1)er il p erfezion am ento m ed ico e la 1-'acoltà ~Iedi ca di Berlino , unitam ente alle orga11izzazioni d ella cc Kai serin F riedrich -Haus » (Casa Imper atrice F ederico), terr a nno durante i m esi di marzo e aprile 1934, i corsi cli J)erfezionan1ent o segu e11ti : wleòicina i11 terna (cl a l 5 a l 17 n1arzo 1 onorario: Ri\I GOJ; R oen lgenolog·ia (m a rzo-ap rile , on or ari o: 11~11 75) ; I s tr u zioni p er c ldrurgi, incl . g·inecologin op er a tiva (9-14 aprile, onorario: RM 75) ; ·rumori n1aligni , co·n p or ticol ar e r ig u ard o a lla d iagn osi precor 0 (111arzoa prilc , onorarjo: Rl\i{ 50) ; E r eciologia e costituzio11i nella pra tica medi ca (2:-3-~ '.> aprile. 011orario: RM 40'1 . Corsi si11goli in tutti i rami rl ella medicina . con a1)pli cazioni pra tich e, hanno lu ogo ogni m ese. Prog rammi e informaz ioni presso ] 'Ufficio dell a <r l)ozent c11vereinig u ng f 1j r ar7l licl1e F orlhildu n g ».

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\~:-io ~LI .

Nù:\1. 2~

Rober t J~och- Pla t z 7 . K a i ~erin Friedrich-Haus, Ber 1in N\tV 7 . I p a rtecipa11 ti JJe u efi ciano ili u11a riduzione del 25 % sulle i errovi e d el lo S ta to le<l esco.

Associazione ispano-americana di st udi rnedi robiologici. Si è costiluita a wladrid , con lo scopo <l ·inte11 bificar e j rapporti scien Ufici medico-biologici tra i paesi in cui si p arla lo pagnolo o il portoghese. La Giunta d irettiYa co111prende il d ott. Collalo ( L ruguay) con1e presid ente e il prof. Pittaluga ( pagna) come vice-pre idente. La nuova associazione è ospitata presso la cc Uni6n Ibero-america11e » , Duque de Medinaceli 4 , Madrid .

Società di Gastroenterologia di Roma. \"el nuovo Ospeclale d i S. Spirito, dove in locali lun1inosi , an1pi e riccamente attrezzati è s tato in1pia ntato d a S. E. Spano, presidente d ell 'Ammini ' trazione o spedaliera, un lt epar to di Patologia diges tiYa e die te tica, è s tata tenuta il 3 corr. la prin1a seduta scientificn (l ella costituenda Società di Gastroenterologia di R oma, con una dotta confer~nza cl el prof. Paolo Alessandrini, primario e di rigente del Reparto , sul ten1a cc Su <li alcune vecl ute a t tuali in t em a rli colite c ronica ulcerosa >L A si s tevan o vari primari cl egli Ospedali, l 'aiulo del nuoYo reparto d o lt . Bonarties, g li assist enti Lolli e Arullari e num er osi altri medici degli Ospect ali di Ro1na . Le sedute continuera11no tl1 t I i i n 1erroledì alle 0 1'('

19.

L'Istituto di auatonaia della Unil'ersità di Ferrara. L 'I li luto di ana tomia e di istologia dell 'Università di F errara l ascia le vecchie g loriose ma ormai in adatte sedi per occupare l 'edificio eretto espresu111en te p er esso e p er il ricco « Museo anaton1jco ». L 'attuazio n e sen1])rava r eRa impossibile da difficoltà di ind ole fina nziaria ; n1a il Rettore Mag·nifico , sen Pietro Sit1 a , e l 'aYv. Pier Luigi Casa ti , rappresentant e l a J) ro' i11c ia n ella Giunta univer -' sitaria, m ediante l 'appog·gio d el la l ocale Cassa di Ri par1nio e l 'offert a <lc ll 'ar ea per p arte d el presi-· d c11le d ell 'Ospedale, avv. cav . Git.1seppe Magr1i , ~o no ri11 sciti a provYed er e. Il fabbrica t o , presso il nuovo o spedale , è intona t o coi Yicini p adiglio11i ; dalle linee sobrie e sne1le , è t1bicato nel m ocl o migli ore, g iacch è comunica <l ir~tta1nen l e con g li ambienti dai quali trae il lnateriale d 'insegnamento. Riunisce g li ambie11ti opp ortuni i1on solo p er l 'in~egn amento dell'anato111i a u111ana n or111ale, m a n11ch e p er quelli della. is tologi a e d el l 'e1nb ri ologia g~nerale . La sal a ana~o111ica , semicii;colare, ampia e luminosa 11a la facciata rivolta a se ttentrione ed ottie11e così una luce diffu sa , se11za c11e il sole possa sovr arisca lcl arla . In fondo ad essa tre gradoni r o ~ Litui scono un capace anfit eatro p er una nun1e1 osa falange di sfuden ti. La scuol a vicino all 'os11r òale avrà cl a esso t ut to l 'utile.

Un istituto di ricercl1 é marino di Valdoltrn.

~·cientifl'che

nell'Ospedale

L 'Is tit l1 lo d i fisiologia dell ·t: niversità di Tori110. diretto d al prof. A. H erlit zk a, aveva fondato un a sezi.one i11arina p er lo stu<lio d ella fisiologia d cJ · l ' u or110 al mare . P er dieci anni Je ricer ch e erarlo t a te co111piute al Lazzar e tto cli S. Bartolomeo ei a


:A~NO

XLI, NlJ l\1. . 2j

S E ZIONE Pl\ATJCA

1iiicìale e l'ileoloracc; p . Laho rie, di 1'000 fr. ai parte di medici e ll tcl c 11ti adde tli a 11 ·rs ti ll1 t o lorinc~e, ma da ten1po i l n1ocles lo labornlorio no11 <tVeYa potuto contint1arr Ja ~11a at li Yi lù. per clefi c ie 11za cii risorse. Ora per co11cesi; io11L' clj . E. Cre111one i , presi <ie11 le clcll a Croce Ros!:'a Italiana, e interessan1ento del c·on1m ~Iatleucci , pre ide1tl<.> cl el Ja sezion e di' Trie ' lc, è s tato accolto il des iclerio clel fL iologo dell'U11iversità torinese, cl1e venisse con ser' alo a Trieste il laboratorio , il quale 11a tro"ato sc r1e òeg11.t r1e ll 'Os1)izio n1ari110 l.Juc11e!:>:-:ia 1'..Je n a cl '.!\.os ta, ove q11es ta attiv ità cientifica s arà s1rClllan1 ente legnta n ql1ella cli11ica a '"' i ·tc:in zial e.

Core balneo-termali e idropiuic he per g li in,·nlidi di guerrn . JJ ., >per t ~nzi o 11 a lc p r r Ja l r o t eLio n e ed Assis ten 1,1 ,1g li in' licli della g u erra h a deliberato, a11cl1e que~ t ·anno

di conced er e, con speciali norme. le cure lJalrteo-termaJi ed id ropini ch t> a a li invalidi rii guer r a , ad e ccez ionr cli <1uelli co11 a. segni tc111 pora11ei cl i gn e lQa ca leg oria s cacl u li r cti coloro che· a lJbi ano ])ralicflto tre anni con :-Pc nti\i di ~" ure 1931-1933. I..<· <lomn11de dPl>l,0110 e ere presen lat e al pii1 J)f<'!'l n pos ·ibil c e c·on1u11t1ue non ollre il 15 i11arzo J>. '. , tern1ine inderogabile. PPr chiarimentj rivolgers i alla R appre ... e11 lanza Provinr i al e cl el ln <> .\'.T.G. i11 ,-in Valaclier 3n-A ,

Roma. Il Brefotrofi.o e l ' .A.~ilo Jllnterno di Terarn o. Lf' p rOYYidenzr elle i 1 Regime b a a rlot tato a f a1

\ Ore (lolla nataliLà noll p o lP\ano 11011 1>r eocct1pare l' ..An1n1inistrazione cl ella Co11gregaz iont> cl i Cari I i1 fli 'l'eramo, la qu al e , <'On i fondi nY11li d al Conii tato J)~l' l e onoranze a i Pri11cipi di )) ie111onte jn occai--ion e <l el le loro a11 gus tc i1ozze, JJ fO\ Yide all .é1c<111i. lo del la ex-Casa dj salule u \ .illa ' ·larià », JH:! l' il l~refotro.L'io e l 'Asilo n1 a terno . l~::-so sorg .! d if\tro j J 11u 0Yo fJa<li gli o n e medico, i11 l111a pos jzionr cl a\\c•r o ccce.ll e11 lc p e r aJubrità <li aria. 1u ce e ole. Tra 1·acquis lo e la · is I em a zion e la "Pe~a P stata dj c irc a 200 mil a li r r. ~rll 'eclj[j cio e" Lato al logat o , olLre a l Brefo lro.fio , 1' \ ~i lo materno ccl j] cr 11 lro <ii ass i lenza n1alerna <'<1 infantil e d ell a Federazio ne provin c iale d ell 'Opern n1a l crni I à e<l infanziél. J>irettorc ci el nrrfo tro l'io l.· il <1 0 11.. Ron1olo Lt1 cangeli.

Il Dispensa.rio antitub(lrcolnre (li Ancoun.

IJ'_l\.mministrazio11e }Jrovi11ciale cli .A11cu 11 a l1a real izzato .i l progetlo del Di spensario ar1 I i I u bcrcotare, completand o con l 'a ltività d c11 'is I i1 u 7. ione , l'opera merileYolc ch e . Yolg e per l a lotla antitu bercolare. L 'edifiz io sorge ul Yiale Dc ~ined o ed è <lestinato ai servizi dispensaria]i e ngl i uffici del Consorzio provin ciale antit11bercolé\re. È una cos truzion e anti si smica d el tipo i11telaiato, acl u11 sol o pi ano, oltre quello sen1isotterraneo: i I r on1plesso ris ponde effi cace1n e n Le flrle su e fina J i I ìi. La spesa è risultata di cirra 400.000 lire.

Il sanatorio di Croce

(}i

Salvenn.

Nell'alla Val Ca111onica , in t errilori o cli Born o, a (;roce cli Sal vem, sta sorgend o un cc11 lro s n11?· toriale iniziato molti anni or sono con una Colonia c lima tica della provincia di Cr e1nona e sviluppa1o in ~eCT uilo all 'organizzazione flj un Con sorzi o con ia pr~vinci a cli Brescia. Tl 8a11atorio è rnpace rli

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94 lc lli e acl iniziarne l 'allività co11\ e 1111 er o s ul pos i o i11oll e autori t à clell e due provincie ; è stala sco · p erla una lapide a ricordare l o spirito d ell 'opera, e si è svolto un nloclesto rito religios o e ci vile . L'inaug urazione ufficiale avrà l t1ogo durante il 1934, (\Uando sar à con1pi u to anch e j] fabbricato per la Colonia i11faI1tile, di 40 p os ti. Le con fer e uze tlel Prof. Cnsti glioni i·u .iltncrica.

I giornali medici e quelli politici d egli Stali l 11iti 11anno dedicato rno1 La a tte11zio11c ad una se · r ie cli conferenze, di cui già d emmo n o tizia, t e11ule d al prof. Arturo Castiglio11i, i l qt1ale h a il l11 s tralo con inolla efficacia le g lorie della nledi r ina ilal iana. Le conferenze hanno av11to luoge> j11 ,·arie Universi là. L 'ambascia t ore Rosso e tutti i (.;on oli italiani in America banno segnalat o, cori a111mirazjone, que t 'opera cli fervida i talj anità .

Il bilancio dell'Ed ucazioue nazionale. La Ca1ner ~ dei Depu lati l1a approvat o iJ bilan . cio del Ministero del l 'J·;ducazione Nazio11al e 1 su re · )azione d ell 'o n . L ando Ferretti. Il ministro on. Er cole J1a Ju1 n eggia lo la perfetta .fusio11e della s cu olè'.t col Fa cisn10; in particolare h a rilevato che il nuo · ' o c alendarjo scoJas ti co h a ricevuto il coll auclC' d e lla pratica. Il 'e11alo de] l{1'g110 Ila a pproYn lo il bilnncio s u r<" la1.io n e tlel sen. A. Baccelli. 11'u ro110 fatte brevi r oIJ s icleruzioni d a alcuni orat ori e dal relatore. I l 1ni11i. t.ro brcolc è s tato consenziente col rela tore i1 e1l a ,-j io n E: ot ti mistica d ell 'alta cultura ilaliana. Ha rileva lo cJ1e il secondo decennio del Regime Fa~t,;i la lro ' a le rtiversilà e gl 'Istituti cli alta cul tura a ttrezzali ad a ssol vere i loro al ti ssi1ni e deli cali simi compiti . Ha 1Jrospetlato il prob1en1a elci compensi inad egL1ali al personale a istente universi lnr io. Ha ricordat o il provvedim en to pe1: cui en tro il 1934 saranno sot topos ti a revis io11e lulli g li :o; latuti clegli E11ti culturali . H a aggiunto r he la Ji)Jerlà cl 'indagini per l 'alta cultura uni ,·er .. i la ri a è cond izione ind er ogahile òi sviluppo e di vi t él.

NeJla t nmpn m edica. ~alu t iarr10

co11 pjacer c la i1uo,·a ri\ i la « l.Jrologia » sorta per la fervida inizi ativa d el prof. F. De Giron co.Ji , cli Con eglia110 ' ' cr1eto, e ch e ha r ar.-. collo g ià l 'adesione dei pii1 chi ari rultor i italia ni cli 11rologia . La ri,·is ta, per or a trimes lrale, si propon e cli :-.e1npre più dare in creme11to lra noi a qu e. la bra nc;1 clell 'arle chirur g ica ch e per Ja su a i1n por la11za Len (lc ov unqt1e n òiYenire uria disciplina a 0. Pul)blichcrà JaYorj o riginali e rece11s ioni per 1nan lc1 1ere t1ggiornali i le l lori su quanto s i fa e s i pubhli r a in It alia e fuori . Si è inizi~ta la publJlicazio11e dcl cc PoJicJinico lnfan Ule )) , a period icità mensile , orga110 cl e Jl'OspedaJino Koelliker di Torino; è diretto da1 proJ . Enrico 1\fensi, j I qual e h a lascia lo, p~rla11 lo la direzio11r di cc Clini ca ed Ig iene Infa11til e n. .\ i 11 110 ' i co11frn lc lli a u g u ri ·di l i <'<' <' .. o .

I premi dell' .Accademia di Medicinn di Pnrigi. 'l'ra j numerosi premi conferiti tl al l 'Aecaclen 1j u uel 1 9:3;~ , e dei q11 ali è d ato un resoco11 to n el Bol le! lino cl el 12 di cem})r e , segnaliamo i cguenti : premio principe Al berto I cli ì\1onaco, di 100.000 fran chi , al dot t. lléricou rt , per i suoi a11tichi l a\"Ori s u ll a s ier o t er a11ia ; p. 1\1aric Ch evallier, di 900-0 l'ra11chi , a l cJot l. Ar naud, per il suo lavoro sull e pC'r for azio11j )) ro1tcopolmonari Òl1rante il p11 I . ar -


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« JL J>QI,I CLlNICO »

proff. J . Deln1 es e G. Lana, per una i11emoria sul l 'anato1nia m ed. -chirurg. del sist. r1ervoso vegeLa tivo ; p. Clotilde Liard, di 5000 fr. , al dott. P. IJhri , per una men1oria sulle paralisi difteriche; J> . Louis, di 4500 fr., alla dott. a G. Benoit, per una inemoria sui medicamenti simpaticotropi; p. I\icaud , di 5000 fr. , al clott. J. Sigwald , per un n n1emoria sull 'ipoglicemia; p . Ricaud, ili 5000 fr. , a j dottori Reynes e Kfouri, per i loro studi sulla ttil)ercolosi: p. Tarnier, di 4000 fr ., alla dott. a G. Pallet, per jl su o sturlio anatomopatologico sulle ovaie 1nicrocistiche; p. 1·ren1hlay di 9000 fr ., al dott. l .époutre, per una memoria !'ulla chirurgia delle Yie lrrinarie. I

Fer la riforma: degli studi medici in lngl1ilterra.

[ANNO XLI,

Nu~r.

2]

Gli attuali semestri verrebbero sos tit11iti da trin1estri : in ogni anno si succederebbero tre trimestri di studio e .u no di vacanze; ogni trimestre di studio comprenderebbe 12 settimane di lavoro , tra cui l 'ultima di esami. Le lung he vacanze sono re putate ind1spensabili agli studenti universitari, per rivedere le cognjzioni apprese e dedicarsi agli studi verso i quali si sentono più portati, preparare le tesi, assumere un carattere di personalità . Verrebbe dato sviluppo alle esercitazioni pratic he sul malato e in laboratorio, stabilendo che esse devono avere una rl1Jrata pari all 'insegnamenlo teorico. Verrebbe assegnata molta parte, nell 'inseg:11a111e11to, al personale assistente, lib erando~e i dir et tori. Si attuerebbe così l 'jn_segn.amento in due g radi. La divisione in trimes1ri porterebbe a frazionare in tre partì gl 'iscritti e quindi a limitare i gruppi rlei discenti; ciò renderebbe più intimi i rapporti coi d ocenti e più efficace l'insegnamento. Il quinquennio attuale di studi meciici verreb•b e diviso in due parti: due anni di discipline p·r eparatorie e tre di applicazione; ma nel primo periodo si ir1cluder ebbe l 'insegname11to dell'assi. lenza infermiera: nel secondo periodo si inclt1 <le.rebbc l 'in segname11to della medicina sociale (a sic1.1rativa e profilattica, sanità puJ)blica).

L 'Unione d egli Studenti di Edimburgo ha te11u lo una riunione per discutere la riforma degli s tudi medici. Il discorso introfluttivo fu tenuto dal decano della Sct1ola Medica prof. P. M. Wilson, il quale rilevò ch e si sono differenziate due tendenze: I 'una vorrebbe accumul are, nel cervello degli studenti, il mas~imo numero di nozioni ; l 'altra vorrebbe limitare le nozioni, ma r enderle precise e in segnare ad utilizzarle. Egli è per l a seconda tendenza. Non giova a 11t1lla i1nbo l tire i cer velli , per 5 anni, co11 un sapere iiìtltile e cl1e diverrà un peso morto. Anch e nella prati ca corrente si vede cl1e sono spes so i m edici m e110 col ti quelli cl1e diagnosti cano e Il ''numerus clausus ,, in Germania. curano meglio e che conseguono i m agg·iori su cCon l a nuova legge che s tabilisce il cc nun1erus cessi. Gl 'insegnanti dovrebbero avere lo scopo non clausu s ,, nelle scuole superiori tedesche, non sadi .fare sfoggio della loro dottrina, ma di creare i ranno ammessi agli esami di licenza di laurea più m edicj futuri . Così il professore di clinica chirur· di 15 mila studenti all'anno; un grandissimo nu · gica lamenta oggi cl1e i suoi allievi devono spo- Jnero di giovani dovrà ricorrere: - e questo fu lo gliarsi, co111e di un a vecchi a casa<'ca, d elle cognizioscopo del p·rovvedi1nenlo - a professioni e me ni di anatomia, fati cosan1ente Requisit e; ciò non stieri pratici. Il Governo ha pensato in prim.o luoaccadrebbe se l 'ana1ornia fosse insegnata n on come go all 'artigianato, dove la grande nlnggioranza dì scienza 11ura, 111a in vis La d elle applicazioni . Il questi giovani polrebbe trovare occupazione . Da rlanno dell 'i11segnamento att11al e è il di stacco dello una statistica si prevede che per la sola Prussia st11dente da] letto del mal at o. 250 mila giovani, che furono finora studenti . doIl dott. Dickson , rappresent ante l 'Associazione vranno pensare a risolvere diversamente il proMedica Britannica nella commissione esaminatri- blema del futuro, abbandonando gli studi e cer ce, disse che converrebbe un insegnamento più cando altre possibilità di lavoro. el:em entare, 1na più pratico: troppo tempo viene oggi consumato nella camera incisoria e troppo La catastrofe di Lagny e l'assistenza ospedaliera.. poco n elle corsie e negli amb1.1latori; è così ch e i Il presidente del Consiglio municipale di ~arigi giovan.i medici non sanno assistere un parto , nè ha reso un commosso omaggio alla devozione dei eseguire un intervento cli piccola chirurg·ia. Il n1einedici ed all'efficienza ò ei servizi degli ospedali in 1odo cl 'esa1ne non permette di valutare le vere occasione della tremenda catastrofe ferroviaria di capacità . Lagny . Fu votato un orflj11e òel g·ior110, in cui si chiede Egli ha detto: « Il personale, medici, i11terni ~ di dare agli studenti maggiori facilità di eserci - infermieri, infermiere, agenti di tutti i gradi deltnrsi nella pratica me,lica e di voler imp·r imere . la gerarchia , durante una notte d'incubo, 11anno sYiluppo alla inerlicina preventiva, verso cui oggi gareggiato in zelo, bontà, disinteresse, per ve1tire s'indirizza l a profe ssione. in aiuto dei concittadini e attenuarne le sofferenze. Rispondendo all'appello del cuore, banden-. Per la rifor1na degli studi 1nedici in Czecoslo- do per ore e per ore ogni senso di fatica, hanno ; vacchia. con la loro devozione e la loro alta concezione del dovere, giustificato una YolLa di più la fiducia del : Si è pubblicala la r elazio11e di t1n Comitato per la città di Parigi . Per non citare che u11 esempio ; la riforrr1a d egli studi meciici n ella Rep.u bblica ma simbolico, dirò l 'abnegazione del dott. GoroC.zecoslovacc::i., presieduto d al d ecan o dell a F acoltà dich , il cui fratello venne colpito nella catastrofe; m edica di Brno (Brtinn), prof. Bohnslav Boncek. ma, dimentico del proprio dolore, malgrado le sue Essa contien e t1na serie éli l1ropo~le concrete, tra personali angosce, egli no11 lasciò un moment o il cui sono le seguer1 ti . capezzale dei feriti. A tutti esprimo i rin.grar.ialn prin)o luogo, regol are le amn1issioni sulla m enti con1mossi della città Ticonoscente )). hase <l ei bisog11j effettivi d el P aese, in modo <la eYitare la pletora professionale. · In . econdo lt1ogo, insegnare un a n'l.ateria per Azioni giudiziarie. volta , e n on molte insieme, jl cl1e determina Il dott. Hautant di Pairgi aveva pralicato il son Clli ~11r r~io11r· di en ergie e sciupi o ili ten1110. daggio esofageo in lln malato, certo SeignoJ)oS. f.t


[ANNo XLI, Nu"r. ~J

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SEZ IONE PRATICA

l~i .i1!~iato - 1~ella sua qualità di specialista per ...11n1l1 int~rvent1 - da un laringologo , dott . Bellin . ~urante il s?ndaggio i produsse una lesione fa ringea; seguirono pleurite purulenta e n1ediastinite, che determinarono la morte. La vedova int~ntò ui:i 'azione giudiziaria, reclamando un inden nizzo cl1 600.000 franchi. La parle agente soste11eYa: 1° che il dott. Hau lant non era stato chia rar11e1~ le . e decisamente au torizzato dal paziente ·ed ag! .di ~orp:esa ; . 2° che trascurò le precauzion1 u ua11 in s1m1l 1 casi; 3° che si astenne d al riverler e il ])aziente. Il Tribunale aveva assolto il medico e -conrlann.ato Ja vedova all? spese. La Corte d 'Appello prima e la Corte d1 Cassazion e poi , h anno confermato Ja sentenza e condannnlo ·1a ved ova nlle maggiori spese.

..

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Un po' dovunque• Il Ministero della Guerra ha s labililo che il Cor po Sanitario Mililare commemorerà la data an11j . ~·ersaria del 4 gi~gno 1833 (fondazione del Corpo) in luogo del 5 giugno 1920 (concessio11e della ~C · conda medagl1a cl 'argenlo al valor militare). Con Regio Decreto, il termine per l 'esercizio dei poteri straorJinari, concessi al presidente generale dell 'Associazione italiana della Croce Rossa p~r il riordinamento clegli uffici e servizi e per l~ dispensa del personale, è stato prorogato sino al 31 marzo 19.'34. La C.amera d ei Deputati ha approvalo il progett? di legg J sull.a Cassa Naz. malattie per gli adrle tt1 al commercio, dopo brevi raccom andazioni cl ell 'on. Giardina, accettale, p er i1 GoYerno dal1'on. Biagi. '

Di un processo contro u11 d cnti ~ la d à notizia il resoconto annuale della ociet à di tutela dei m eòici di Lon-ira e Contea. Durante 1'estrazione settica di llr1 molare d all a m ancliho1 a in una donna si produsse frattura d ell 'o o: la' paziente fu ri~ ~overata in ospedale, ove guarì bene; clopo dimessa 1nlentò cau -a contro il d enti la, p er riYalsa dei danni; nl..t il verdetto è st a to a faYore del dentis ta esgendosi accertato ch e qu esti aYeva fatto quant~ er a possibile, prima e durante l 'op er azione, per prcYenire l 'acciden le, il gu a le n on era imputahi1c a Sll a colp<l.

Un corso comple111 entare di perfeziona1nenlo in igiene e in b a tleriolog ia si lerrà nell 'Istitulo d 'Ig·iene della. R. Uni~ers_i l à di Bologna, per aspiranti alla carriera sani tar1a, dal 1° 111arzo al 30 aprile; tasse complessive L. 477. Chied ere annunzio al di reltore d ell 'ls lituto o alla Segreteria universitaria .

La tassa di scambio sulle pecialità medicinali. Per effello del n. D . L. 27 dicembre 1933, i11

La 14a. riunione d ella Società tedesca di oto-rin oJ ~ringologhi si terrà a Wurzburg dal 17 al 19 maggio.

cor so di pubblicazion e, concern ente la applicazione della ta sa di scambio sull e specialità m edicin ali , n decorrere dal 1° gennaio 1934, la tassa di scan1bio rulle speciali là medicinali , sia di produzione na . zionale, sia di produzione es tera, è dovuta, una volta tanto, in ragion e di lire cinque p er cento ed è compren siv:'l della t assa che sar ebbe dovuta per t1.; t li gli scambi successivi de11e specialità stesse. La tassn si corrisponde : per le sp ecialità m edi · <'i11ali di produzione nazionale : all 'atto d ello scam· bio nei confronti di chiunque o, comunque, post o ir1 essere dal fabbri cante o dal produttore; p er le specialità medicinali di procirtzione ester a: all'atto <lf llo sdoganamento secondo le i1orme a llualmente in vigore pc:r le importazioni in genere. In r elazione al! 'accennato principio, secondo cui l'obbligo del pagamento dell a tassa di scambio c ompete, per tutte le venclite comunque ed a chiunque fatte, dal fabbricante e dal procluttore, la tassa d el cinqu e per ce11to è dovuta anche per le vendite fatte allo Stato, agli Enti pubblici , alle opere pie, agli istituti ospedalieri e cli })eneficenza ecl altri enti Quanto poi al modo di pagamento della tassa <li scambi·J, per gli scambi nel Regno, il nuovo provvedimento dispone che la tassa, nella misura <lel 5 per cento, dev'essere corrisposta sulla fattura da eme l tersi non oltre il quinto giorno non festivo successivo alla consegna e spedizione delle specialità, coll'impiego di marche, se l 'importo <lella tassa non supera le lire venti, mediante il servizio dei conti correnti postali, invece, se l 'im · porto delle t asse stesse superi le lire venti. Il decreto disciplina anche il caso delle vendite fatte direttamente al pubblico, sia dai fabbricanti a mezzo di proprie farmacie , sia dai farmaci sti che preparano specialità in officine direttamente CO· municanti con la farmacia.

Il Comitato interna zionale d ella lt.1ce si adunerà " Zurigo in luglio .

Il 26 novembre si è adu11a1a la Sezione tosca11a d ella Federazione fa scista per la lotta contro l u tu ber colosi. Nel Palazzo d ell 'An11ni11istrazion e Pro Yinciale, i convenuti ricevettero il saluto del J)O · destà, conte Vecchini ; il prof. Neri tenne poi lin u confer e11za su « Questioni d'attualità sull 'epidem io. logia d ella tubercolosi » . I lavori J:> roseguirono, du rante il pomeriggio, nel sanatorio Garbasso. La Società Lombarda di Ostetricia e Ginecolog·ia si è adunata il 14 dicembr e; furono fatte comuni cazioni dai soci E. Alfieri, presicl ente, U. Berto. lotto, G . .Simonetli, M. Repetti . L 'Associazione Medica 'friestina , si è adunata r1ei giorr1i 24 novembre, 1 e 5 dicembre, sotto la pre sidenza del prof. Carlo Ravasi11i e il 22 dicembre so tto la presiden za del prof. E. Oliani ; assisteva iJ segr e tario dott. F. Donisi . Furono fatte comuni · cazioni d&i soci E. Rimini, J acchia, P . Tagliaferro , Robba, Freund, L. Chit1n1ina tto, G. Calligaris , G . Zanier, M. Geyer e B. Priester , G. Lieb ermann . Nella seduta del 1° dicembre i l socio E. Tagliaferro tenn e una conferenza sulla pressione m edia. La Società Medico-Chirurgica Bellun ese si è adu nata il 6 dicembre solto la presidenza del prof. G. Pieri, assistito dal segretario G. Locatelli. Ftt · rono fatte comunicazioni dai soci G . Baroni, D . Maselli, G. Pieri, A. Dalla Palma, G. Bertolotti, G. Gottard.t, E. Da Val . La Sezion3 Medica dell'Associazione America11 H p er il progresso della Scienza si è adunata nel Col legio Medico del! 'Università Cornell a New York d al 27 al 30 dicembre sot to la presidenza di C. R. Stockarrl; principali argomenti in discu ssione fu . rono : la tuber colosi; la polmoni te; sociolog ia e ine dicina .


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POL J C Ll~I G O

l... 'AS$OCiazior1e dei n1eclici e praticanti cl cll 'Osped ale Italiano di Buenos Aires si è ad un at a il 17 r1 0Yembre so llo Ja presidenza d e] clotl. ll. , , . Ilecco. 1: urono f a tt e co111u11icazioni d ai dotlori Grapiolo, Pi11i, Sabola. Fra11co, Bocci a e ~J'orre .

La Socie tà Giapponese per l ' jg ien c dell a r azza, presiedu ta d al prof. S. Nagai , va pro1nuovendo un'inten sa azio11e per o ttenere la sterilizzazione eugcn icn cl eg·l i i11clividt1i la ctri pro]e <3 i ud csi d erabile. L 'As oc iazion e ti ella Sta111pa !\·fecli céJ Belgil Il a lr · n uto la sua assemblea stalutaria il 10 dicen1bre: <lopo l e relazioni d el segre lario ge11er ale e d e l Le · sori ere, si procedette a]la cos ti tuzio11c rl ell ' I rr:rir· pel 1934; presidente fu e]etto il prof . .l . Dc S111 r ll1 : segre tario generale il dott. Pt. Becker . Furono no minali alct1ni membri corri .. p on d c n ti. Il prof. C. A . Rag·azzi , ufficiale ~a 11i la rio di :VIilano, l1a t enuto in quella U ni ver s it à p opo1'1 rr una confer enza sulla cc 'futela igienica d el l at1r nli 1n en t ar e a l\1ila n o ». Il prof. Cantacuzène di Bucar est ha lr n ul o urta conferenza alla Facoltà n1efli ca cli Borcl eau" sulle sue ricer ch e rel ative alla clifesa <lel p Pri ton c'o r a l compito cl ell 'epiploon .

Il Consiglio d 'An1mjr1i s trazio 11 r

d e l (;0 11 ·or zio p er il Policlinico cc B . ~Iusso1ini » di Ba rj ba aggiurlica to l 'a,ppelJo òel second o lotto d i 1 ~1' ori , per I 'imporlo di L . 8. 685.000 ; esso comprencl e le cos iruzioni rl ei seguenti : c1ini ca c!ermosi (ilo1>atica , ~linica os tetrico-gin ecologica. clinich e di l)edia tria ed oculi stica, ammini s trazion e, ambulatorì ed asta11 teria,, s tazio11e di disinfezione, a utori111 e sa. centrale termica e laYanrleri a, p ori ir i I r i pl i. 11 Comune di Torino ha acqui s tato ]a Yi ll n l' ey. cost ituita da un g randioso fabbri cato di circa 12.000 m c. e da un terreno misura11te circa 30.000 mq . sist emato a parco ecl a giarcli110 , nl1 o ~ ropo di accog liervi bimbi e scolaretti p er l a eljoterapia , per lo svago delle vacanze e per <->serri tazioni sco lastich e all'aperto. La spesarli acq 11is lo è• c;; laln pat tuita in 376.000 lire. Si è inaugur ato, presso Grodno (Pol o nia), un Sl.l natorio cli cento l etti per narcotiron1<tni . Un 'inchiest a co11dot la dal GoYerno at1s lraliano ba st abilito che alla fine <lel 1932 si possed eYano, in tutto il territorio, m g . 10.035,36 di racli111n ; durante g li ultimj 4 a nni se ne p erdettero n1 g·. 66. cioè 0 ,16 % l 'anno . Si è i stituito nell 'U1liversità di Berli110 I ' in , e gr1ame11to, come ordinariat o , dell 'ig jen e delle raz· ze ~ afficiat o al prof. Fritz Lenz , già docente a Mo · naco; egli conta 56 anni e da oltre un Ye11 t1?nnic.. si occupa del problema.

I proff. Friedrich Yon Mijller r .:\lberl f)oder· lein , risp ettivamente di 111edicina ir1terna e di gi necologia nrll 'U niversità di ~1onaco , cessera11no col 1° aprile 1934 dal t e11ere ]e lezio11i. Con1a no ri spettivamente 75 e 73 anni. Nell a stampa q11o lidj an a h a trovato eco un sin1 palieo gesto d el sen. R. Bastianelli , r ecatosi in volo, il 6 corr., d a Roma all 'aeroporto di Orl)et ello , p er })rest ar e l a su a opera arl un aYi er e in fortunatosi g ra venìente. T furmaci Ii cl ell a Gerrn a nia larne11tano i ò a n ni eh<' ri , en to110 dallo . viluppo d e i servi zi farn1 acc>t1-

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tici da p a rte delle

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se n1ulue, clic })fOYYedo110

a lla f ornitura diretlH di 1natrriaie per 1ncdicazione e di Yarì medicinali. Si è costituita a , ivig lia Ult ·a~ · oc i azìo11 c <li 4() 111edic i tra i 450 i11sc.;rilti n e l Sindacalo (lella città <' 11rovincia ; iccom e l1a fissato urt progr an11na non ~o nforn1e ai prjn c ipì dcl Sindacato , ·q11e ·Lo : i è 01)posto al fu1t zion a111c11 lo del Gruppo. Ir1 seguito a i11 cid cnti sopravYe11uti , i11 clu e località inglesi , tra le au torità prepos le alle associazioni di proi1to soccorso, il minL tro d ella sanità ha stabilito che i con sigli regionali e le autorità ~anitarie devono roop erare n ell 'or ganizzazio11e di :--r rvizi effic ie 11ti d 'an1bt1la11za. Un con corso p er l 'cc e ternato » n egli o p edali ci Yili cli l\l arsig lia t' ·tat o sospeso, i11 ::.-eguito a de· r1unzia d 'irregolarità , d a parte di Yari gru1)pi di c:andfaati , nella prova pratica lii i11eclicatt1ra e di J>iccol a eh irt1rgia ; (• in cor so l11t 'incl1jest a. In casa d el dott . R (:;.utiérrez di l\faclrid, è stut a fat ta esploder e u11a ])0 111ha, c he no11 ha recalo d a nrti all e p er 011e. Ll G u tiérrez aveva smascl1era lo un gruppo di opera i · in1ulalori , che percepivano il ~:i lario se11za l avorare; g li op e r a i })ro lcstarono Yin lentem enl e e mi11acciarono il inedico , poi organi zzarono P ln i ~ero i 11 c>8ec11rin11c 1il crjminosa ven d etta. A Varsavia la Polizia h a scoperto nell 'Ospe<lale j raelitico un ce ntro di pro11aga11(la co111 u11is la che agiva in tutta In Po1011ia; n oYP i11edici f11rono ar restati . In Gern) a1tia l 'Lff1 cio federale cl e lla Sa11ità è t a to disciolto e sostituilo <la un Consiglio della sani Là. Tl d ott. ' 'ra g n er , cl1e ;~ ora alla testa della cla:-;se n1edica in G ern1ania, è lato incaricato di orga11izzare il Co nsi gli~ e 1ìe è no1uinato direttore . Si son o imparli te di sposizioni agli uffici sanitari g(},·ernativi , cl i 1nan lenersi in rap1Jorto con el ett o Con · siglio , pri1na d i adottare qualsiasi n1iS"ura. e affinchè im1)ar li ca110 le te se L Lru zio11i agl i 11ffi c i rl ipenòe11 ti. I g iorr1ali. l1 ~ nno dato nolizia dell'eroico alto cl 'abnegazione del dott. con1111. GIOACCHINO 'fRIOLO , c h e , 1nentre assisteva una partorienle, con I 'aiuto cl i una leva lrice, venne colto eia malore; eg·li continuò e condusse a tern1in e 1'n. sistenza e èl ccerl<'t 1e subito dopo. È l11orto in età di 101 a1111i, atl Aquileia , frazio· ne di ferzo, il doLt. cav. GiovANNI GoRTANI, che <lue anni fa ricevette i1npo11cnti 111anifes tazioni cli affetto e di stima, quand o ebbe a con1pier e un secolo di Yita. Conservò sino all'ultimo una sorprende11te lucidità mentale. Esercitò la professione per circa 70 anni nella n a tiva Carnia. Co11 Sir ARTHUR MAYO RossoN, rnorlo in elà <li 80 anni è scom1Jarso u11 g rande pioniere della chirurgi~ addomi11ale, noto. specialm~nte p~r ~ cor1tributi recati alla chirurgia clelle vie b1]1ar1. In segnò a lung·o chirurgia allo << Yorkshire College 1>. È morto a Venezia il prof. G1uuo CERESOLE, -.1.p-

prezzato cu ltore di radiologia e di fisio~erapia ; si era sopra tu lto declicato a ll a t a lasso terapia ed a ll.a clima loloo-ia ed aYeva fondato a s11e spese un _lsltt11to per lo studio 1lella climatologi a ruari11 a . Lascia 11u 11 1P rose pubblicazioni.


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R.ASSEGNA DELLA STAMPA. MEDICA. Presse kléd., 21 ot I. D . H ELLIN. I11n ocui ti\ d el p11t. bila ter al e simt1l1 a11eo. Paris Aféri .. 21 o ll. - ~fal al li r d e i re111 e o rologi a. 1\liirich.. JJ ed. 1Vocli .. 27 ot t. - òI. NADOLEcz~y. Disturbi dell 'od or nto. - K. ' ' E ELY. Ch er a tite pare n chi1na to a . Gaz. d.,. ll òµ., 28 ott. ·- L. l s RAEL e A. J .\ COB. Fisiolog ia d el lobo p ost. d ell 'ipo fisj ; a p p licnzjoni te r a p eu Lic l1e Af orgag1 i i , 24 se tl. - G . CASOLO. Prova fu n 1.ior1a le d e l fega to col rosa Ben gala. - 1 ott . . CAcctrru. Gluta1ion e e iper len s. arler . F or ze "'an i t., 20 ott. 'f. T,1Tc \ CF.R. ~ ifilicl " polmona r e. Gi orn . di \1ed. Mil .. , o tt. CuLTRONE. _ l\lbun1inuria d a lavoro n egli scia lori. Pr STJ ~A . Simpa lec lo111ia p eria r1 crio. n. L an cet , 28 o tt. - C. P. SY)t ONo s. L a Y<'r ligi n e. Reuu e Neu r ol ., o tl. - E. A.LAJOUANINE e R . Trrun 1·.L. La djplegi a faccial e cer ebra le . Pathologi ca, 15 o tt . - V. CEsArus DE,irEL e a l . AvveJen a m . d a piombo p er inal az. - F. Roc:r.nr. An a tomia p atologica d ella p ar o tite epicl rm ira. C. TEnEsc.ar. Infart o a d ip oso d el fegat o. _\!i n erva J1 rrl. , 20 011 . - F . 1 "C:J rGJ>FEn . A la sia .\ . T,,1 · 1 ~ \D.\ . I...in fo~ i let1ceacuta in la b c tjco. 111ica in m al arico. J ou rn . cl~ .\tJérl. rie f,,yon. 20 o t t. Nun1ero sull a h acille mio ( h c. A r ch . f . ."'cli.- u . Tr. -IJ~'g . , n o . - .i \. E. EcKHARDT, M . l\f \ YFR. ,\l ehri11 a e pl asmoch inn per 'ia p ar e nt er a le. 1

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l /1 n. rie .\1 étl.. o l l. - ~u 1nero su lla Lb c . Par is Jléd. , · ~ no'. "'umer o s11lle 1naJat tie clell 'jnfan zi a . f'olia 1'!e(/. , 30 ag . - f> . <: t\RTE.1. Lr Nr1. Dell a cosicle tt a cc ,·agoto11ia >> . I<en. i\tfélf.,. Sn isse Fion1. 25 ot1. - C. J1· r .LL\RD . Coracoi cl i i Cl. Riu. di Cl. / >eri .. o l I . - , -, A_;,GELJl\'1. Fo. foro e rachi lis1no. :.l n n di 1);J ecl. i\av. e Col., sett .-o l I. E. LA 'J'E n 1.\ . Tuber colosi e sier i a n li t u b ere. :l l'ch. inter1i. Med., ott . - I . S. V\ JUCHT e A. \ \' . D URGEE. I ca pillar i ·nello sta lo dj salute e di 111al a ll ie. - _\ . SPoD.\RO e C. E . F onJ<l'\.ER. Polici te111ja fan1iliar e benig11a. P rac l ilione r , nov. - J. FREEMAN. ldjopa lie t ossic·l1e (cosidet t0 aller g ich e). - G. SLoT . 'l'ra ttan1 . cl r ll n ~ri a 1i ra. - ~I . Y r:: \ RST.EY. L 'ot o cl er osi . 1

ANNALI D'IGIENE. PUBBLICAZIONE MENSTJ.,E. Som mario del N. 12 (1933). Memorie origin a li : E. B ERTARELLI : Ricerche ed osservazioni u ll'adul terazione del lai te coll a D..!argarin a. ~:I . P ITTA RELLI : Sulla ident ifioazione del latte cotto nel latte cr u do. - M. T ALENTI : Le cos tanti del l att e n ma· no normale. - Medicina socialg: F. CAPONE-B RAG A : L 'or~anizzazi onc sanitaria delle Contee degli Stati UnitL - Rcc Dn sioni (Epidemiologia e profil a~si g enerale). Ravisla bibliografica. - Serv i i i igienico-sanitari. Notizie. f ndi ::e gen!'rale dell'annata.

A~bbo namento pel 1934: I talia L.

60, Ester o L. 1 00; a i nostri ahb()n ati r ispettivamen te L. 5 5 e L. 9 5. Per ot ten1're quan to sopra r ivolgeri-;i d iretta mente all'editore LUI GI POZZI. via .' i ~ tina 14. ROM.A.

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Indice alfabetico per materie. An c hilos lo1n iasi t1 I le p orte d i .\ a p o i i . . Assi st en za agli infr r rn i abbienti r1co11t• r aii n egli os1>erlal i . . . . . . . . . . . Bibliografi o . . . . . . . . . . . . . . Blen orrag in u ' Soc ia t.1 a li11fogr an11l on H1lo i ing u i n . . . . . . . . . . . . . . . Corneom a in m c ta nJ o rfos i m a lig11a . . Cra11i o : impressioni clig itiforn1i . 111 lii vola to interno . . . . . . . . . . . Diatermocoagulaziont' éli n eo pl n. 111 i Eczem a e a 11 er g i a . . . . . . . . . . Emiplegia totale . inistra da 111 eni11goe n cefalile élella prerolanòica ili n a lu ra influe11La le . . . . . . Epato-splenomegalia egizia n a Eruzioni cutanee influen zali Febbre ondulante: ter a pia . Febbre tifoide: coll asso . . . Febbri sp ecifich e, , pecialn1ente scar1 a tlina e morbillo: r on1plicazion i Ferite: cicatrizzazione . . . . . . Flogosi acute: r eaz. òi Kauffm a n n . . . Herpes: concezioni a lluali . . . . . . . Influenza: trattam ento . . . . . . . . . Laringiti pos t-morbill ose: presen za · di bacillo difterico . . . . . . . . . .

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1a 11 .la . . . . . . . . . . . . . . . . . Li11fogr a nul on1 ulosi in guin ale: prova di Fre i . . . . . . . . . . . . Linfogr a nuloma lo i 111alig r1a . 'Iala ttia cli Mikulicz e dia be I e 7\liopatie: 1n e tab olisn10 e t er apia '[orbo cl i I-Iodgkin: ten ta ti vo <li lrn·tf :.;1 1. con sie ro d i galli n n . . . . . . \ a11 i 111 0 e11d oc ri110 : 11a n1sm o para tiro1clco e n1a t r o11 i m o cl i Penò e . . . . . Opera ndi : Ya lore progn osti ro ò ell 'azot en1ia e d ell ' ar icl osi . . . . . . . . . . . Pio11efro i fis lolizzn la 1n ttn r aso òi l1reI e re dt1pli ce . . . . Ra ffre(l d or e co111u1le Raggi 1nilogen e ticj Sella turcica : dilataz. a1n pollar e , ier olog in : si ~ t cm a antig P.nr-anticorpo Sis te n1a r et. -endot. : ricer cl1e . . . . . SporliYi : equilibrio prot eico . . . . . 1'ub er colosi : è r eal 111en I e contag io ii ? 7 ' arici: tratt a111ento con in iezioni cli sµli di r 11 i n i 11 a . . . . . . . . .

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Non ~ consentita la nstampa di lavori · pubblicat; n~l Policlinioo se non .,, seguito a4 4u&oriuazione scntta dalla reàatione. E vietata la pubblicazione cli sunti cli essi senza citarne &a tonte

Diritti di proprietà riservati. -

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FnuaoN1. Rcd

capo .

A. PozzJ , Resp . Rorna . 8tab. Tipo-Lit. Armani di M . Courrier


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(( lL i'OLi CLINICO n

80

Si è pubblicato :

[ANNO XLI, NUM.

21

Prof. CESARE FRUGONI

LEZIONI DI CLINICA MEDICA Volun1e in-8° di pagg . con 46 figure nel testo.

XII-606 ,

stampato su ottima carta, in nitidissimi caratteri bodoniani, ·

Prezzo L. 60 più le spese postali di spedizione Ai signori Medici abbonati al '' Policlinico,, il voÌum·e è ceduto franco di, porto in Italia per sole L. o-4 Per l'estero, si/e L. 54, aggiuagere L. 10 per le maggiori spese postali oc_ _ _ . correati per la spedizione ra .. comsadata .

.4. Vli ER1'E1VZA. -

Sin,o a tutto il 31 corrente il volu me sarà rilasciato agli abbonati del « Policli11ico », franco ài porto, per sole L. 4 O in Italia e p er sole L. 5 O all'Eslero .

INDICE pag. 269. pag. 289. ·- XVI.

I. L'ESSENZA E GLI OBBlETTI DELL'INSEGNAl\fENTO CLI· NICO, pag. 1. II. CALCOLOSI DEL COLEDOCO E FISTOLA rCOLECISTO-DUODENALE, pag. 17. III . SINDROl\iE DI MOR·GAGN•, ADAM, STOKES, CON ASSOLUTO SINCRONISMO CARDIO -

STICA?,

XV. MORBO DI POTT SOTTOCCIPITALE, EMPIEMA TUBERCOLARE, pag. 316. XVII. SINDROME DELL'EPICONO, MA DI ORIGINE RADICOLARE, PER LECTOMENING~TE SPINALE, pag. 337. ~ XVIII. Tu.

RESPIRATORIO, pag. 40. IV. RADICOLITE TIPO DÉJERINEKLUMPHE DA COSTE CERVICALI CO!'; ACROCIANOSI, pag. 56. V. INFARTO DEL ~IIOCARDlO DA CORONARITE SINISTRA, D1 NATURA LUETICA, pag. 77. - VI. MIELOSI GLOBALE IPERPLA· STICA SEMPLICE E MIELO$I -GLOBALE APLASTICA ( DA Monso .o.e VERLl-IOF), pag. 95 . - ' ili. EDEMA POLMONARE ACUTO ED EMORRAGIA SUBARACNOIDEA IN SOGGETTO PRECEDENTEMENTE SANO, pag. 123. - - VIII. SPIROCHETOSI ITTEROEMORRAGlCA IN TABETICO, pag. 145. IX. ASCESSO POLMONARE TIFICO CON PERFORAZIONE AL CAVO PLEURICO E PIOPNEUMOTORACE CONSENSU'ALE, pag. 167. X. NEFROSI LIPOIDEA, pag. 193. XI. PNEU ~IOTIFO, pag. 217. XII. PNEUMOTORACE SPONTANEO SINISTRO A VALVOLA CO'N ER.NIA MEDIASTJNICA ANTEROSUPERXORE, pag. 241. XIII. E l\IORRAGIA SOTTOARACNOIDEA PER POUSSÉE IPERTENSIVA IN CAMPO DI URE1\11A PER RENE GRINZO -GOTTOSO, pag. 258 . - XIV. MEDIASTINITE TUBERCOLARE o NEOPLA-

MORE DEL NERVO ACUSTICO, pag. 354. XIX. PNEUMO· TORACE SPONTANEO TBC. CHIUSO CON PLEURITE ESSUDATIVA SPECIFICA DA DISSEMINAZIONE, pag. 378. XX. SPLE· NOMEGALIA 1ROMBOFLEBITICA E PILETROMBOFLEBITE DA DIF· FUSIONE, pag. 390. XXI. SINDROME DI BuRGER E MOR· BO DI RAYNAUD, pag. 412. XXII. REUl\'1ATISMo TUBER. COLARE DI GRocco-PoNcET, pag. 439. XXIII. SPLENO· MEGALIA EMOLITicA ED OMOGENJA IN SOGGETTO CCN INFAN· TlLISMO TIPO LORAIN ED I NSUFFICIENZA MITRALICA, pagina 461. - XXIV. SINDROME BI WEBER, DX BENEDIKT B DEL NUCLEO ROSSO, CON OFTALl\IIOPLEGIA NUCLEARE DI ORI· GINE VASALE, pag. 491 . XXV. MORBO DI STILL-CHAUF· FARD, pag. 511. XX'\tI. ENCEFALO-NEURO-MIELITE-TI· FICA, pag. 560. XXVII . PROBABILE fNFARTO DEL MIO· CARDIO A SINTOMATOLOGIA PREVALF.NTEMENTE PSEUDOCOLE· CISTICA, pag. 545. XXVIII. ASMA BRONCHIALE, paI gioa 570. INDICE ANALITICO GENERALE, pag. 597.

S l1l polizzino del l l aglia o del Bolletti110 ap1)licarvi la fascetta co1nprova11.te la qualit<): di abbonato al « Policlinico » . . Av1Jertenza . - Le richieste che gli abbonati ci facessero pervenire al.trimenti non po-

tranno beneficiare della riduzione sopramenzionata.

R.icordismo ai aostri abbonati J'lateressaatlsslms pubblicazioae del

ProÌ.=DOMENICO TADDEI]

~Nuove

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DLRETIORE DF.LLA R. CLINICA CHIRUROlc.& DELL'UNIVERSITÀ DI PISJ.

Note e Lezioni di Chirurgia Pratica

Affinchè i nostri lettori possano ·v alutare !'"effe ttiva importanza <li Lluesti scritti dell'Insigne Chirurgo, ne riportiamo I 'Indice: Prefazione, pa!?,'. III. - Com e alleviare e evitare il dolore nelle m edicazioni, pag. 1. - Sull'uso della carta pergamena in chirurgia, pag. 8. - Sull'u so dei guanti di gomma per parte del medico p r atico, p ag. 11. - La estrazione degli aghi infissi nei tessuti, pag. 16. - Il fa t tore « rist agno 11 nella p a togenesi di molte affezioni l-0cali, pa.g. 20. - Di un accesso f reddo p r imit ivo dell!li lingua, p ag. 24. - Il megaesofago primitivo sopra{renico, pag. 29. - L'ascesso freddo sottocostale di origine peripleurica, pag. 36. - Una f requentissima sindrom e ca ratterizzata dalla doloral1ilità a ortico-iliaca, pa g. 42. - I punti dolorosi a ddomin ali provoca;bili colla palpa.zione, pag. 47. -· L'ulcera gastrica e duodenale èonside1·ata da un ch iirn1rgo, pag. 55. - La tecnica del la gast roent er ostomia, pag. 69. - P er la tecnica delle sezioni gastro-intestinali, pa.g . 76. - Sul tratt a.m ento delle a~ erenze dell'omento al peritoneo parietale, pag. 84. S1ndrome a-pparentemente urinaria dovuta a c oli •e cieco-ascendente, pag. 86. - Sull'associazione della sindrome ci eco-colica (da tilflocolite e peritiflocolite, membra-ne pericoli che, e ieco mobile, ecc. ) e della ap.pendicite, pag. 95. - Su 11n caso di papillomatosi vescicale pag. 106. - L'ascesso prostatico metastatico, p a,.g. 116. '- La

sclerosi primitiva della :prostata, pag. 123. - Fi stola vescico-otturatorio-cutanea conseguente a permanenza di corpo estra-neo in vescica, p ag. 132. - La tecnica mi· gliore dell'epicistostomia temporanea e definitiva, pag. 141. - Il trattamento post-operatorio nella prostatecto1nia soprapubi ca, pa.g. 152. - Le nefropieliti aoute e subacu te, pa.g. 159. - Di una n efroureterectomia totale per calcolosi par a vescicale dell'uretere con pionefrosi, 11ag. 172. - A'Utoplastica per inversione con sezione lineare e con r esezione cuneiforme bipolare nella cura delle fistole cutaneo-muc06e, pag. 174. - Di un seminoina sviluppatosi in testicolo ritenuto interstiziale, lus· sato se:::ondarian1ente nel ventre, p-ag. 186. - Di un a scesso perivescicale apparentemente primitivo, pag. 194 . - La torsione del peduncolo nei fibromi dell'ovaia, p ag. 205. - Di una tromboflebite esterna traumatica, pag. 217. - Di un tumore pa,ravertebrale lombare sinistro, pag. 224 - Voluminosissimo ascesso freddo delle linfoghiandole lomboaortiche, pag. 232. - Le spondilosi, pag. 239. - Di un tumore a mieloplassi, pag. 248. - Ginocchio valgo bilaterale degli adolescenti ed a lterazioni endocrini.!, pag. 261. - Le apofisiti superio.ri dell'omero, pag. 268.

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olume di pagg. IV-280, con figure 11el t esto, nitidamente stampato su carta semipatinata. Prezzo L . 3 6 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbondti: franco di porto in Italia per sole L. 30. Per l'Estero, alle L. 30, aggiungere L. 5 per le maggiori spese postali occorrenti per la spedizione racco1nandata. '

I vaglia postali e gli chèques bancari vanno indirizzati all'editore del

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Policlinico

n

Luigi pozzi, . Via Sistina 14, Roma.


ANNO XLI

Roma, 22 Gennaio 19!l4: ·Xli

Num. 3

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE .J:>.RATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Rom a

SOMMARIO. \.avori originali : S. De Oandia e E. F rola: Ricer ch e s per:iim en tali s ull' a zione dell'O'rmon e corti ca le n elle in · fe~ion i acu te. (Nota p r eventiva). Osservazioni cliniche : N. Sabatini : Con t r ibu to casi stico alla di a gnosi degli a scessi ep a tici. Note e contri:Outi : L . Capaldo : Sui ca r atteri clinici di.fferenziali della ple-u rite t uber colare i n r apporto ai vari mon1en ti dell' infezion e. Profili : F . Buonomo La Rossa : Domenico T a ddei. Trìbuna libera : L . Bianca1a n a - B. chiassi : Sul valore d egli emoinnesti. Sunti e rassegne : ISTEMA NERVOSO: D. Mc Alpine: L 'attacco i per ten sivo ce rebrale . - A. Buchka : La iper tensicn e cranica t r aum atica e la sua cura con particolar e riguardo a lla osmot er apia. - O. H ess: L'emorra gia s u bairacno id ale spon tanea. - FEGATO E VIE BIC.I f\RI : R azem on , B1.. a rd e Lambret: L e f istole b ronco· biliari consecu t ive a lla litiasi. - F . Devè: Rottura sponta n ea n ell'addome di una cisti idatidea del f e· . gato. - F . Fodor: Sulla peritonite bil iare . L'attualità terapeutica : Tr anier : Le on de corte in t e· rapia.

Cenni bibliografici. Arcademie, Società Mediche, congressi : Accademia Me-

dico-F isica Fior en tin a. - Accadem ia Pugliese di Scien · ze. - Società Medico-Oh i r u r gica \ "en ezia n a. - Clinica Medica di Catania. - Società Medico-Chiru1'gica di P isa.

LAVORI ORIGINALI lstituto di Clinica Madica dalla R. Un

diretto d al Prof.

ver~tà

di Genova

I

I~. PE NDI~ .

Ricerche sperimentali snll'azione dell'ormone corticale nelle infezioni acute. (Nota preventiva).

Prof. dot t . .SrLv.1.0 J)E CA.~T>IA e d ott . ENn1co F1lO L.\ , assi. ·t enti . Una nu1ne rosa serie :li n ._·erv<lzioni speri1r1entali e clinich e ha ormai ti cceitato in i11odo "indubbio ch e la corteccia s urre nale, oltre a numerose altre fun zioni , p ossied e anch e una evidente azione antitossica ed an tinfettiva . Data però l ' indole di questo lavor o, n on ~taremo qui a riportare le sing ole ricer c}1e eseg·uite in proposito , m a ci limiter emo ad accennar e come i sostenitori di tale proprietà della cor tercia surrena le si fondi.n o peGialm ente sul]a d imostrazione d ella tossici tà d el sang ue degli ~ nimali surrenoprivi e della diminuita r e i-

Appunti per il medico pratico : CASISTICA

TERAPIA : Ema n gioma dello s tom aco. - Aden omatosi milia re del du oden o. - Oisti gasS-Ose degli intestini. - 'l'raumi del ten ue. - Ernia mesccol1ca m edia. - Il t rattamen t o chirur gico dell'emorragia profusa a cuta dello stoa:naco. - La f isiop atologia dell ulcera gast r o-duodenale com e fo ndamen to per la scelta del m etodo ohi r ur.gico di ou•r a. - Le invagina zioni intestina li a cute de i bambini trattate col clism a o.paco e ridotte sotto lo schermo. - J.ia cura. dell'a m ebiasi coll'iodoclo.ridrossichinolin a . - L 'em osieroteraipia nella colite u lcbrosa g r a ve. - N elle ga,.3triti. - Nelle dia rree dei po pp a n ti a llattati arti fi cialmen te. - Nelle emorra gie eil!orroidairie. - DIErETICA : La ter a pia dietetica del diabete. EMEIOTICA : Jl segn o del cc buffet to» !Per la pr ova della r esistenza dei capilla ri. - MEDICINA SCIENTIFICA: Sulla n ecessità delle par atiroidi. - Iperglicemia, s placn ici e surrenali. - Iperp a r.atiroidismo pseudo-os t eoma lacico. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : S ERVIZI IGIENICO·SANl'l'ARI : A. Fra n chetti : Il r egolaruento pe1· l'eseouzione d ella legge sull'assic urazione ob bligatoria cont r o le m a lat tie professi onali. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificen ze. E

Notizie diverse. 1 ndice altabetioo per materie.

sle11 za di tali a11ima li ve rso intossicazioni bat1erich e e eleni sva ri.ati. D 'altra parte, recenten1ente, è stalo anch e osservato come l 'iniezio11e d el cosidetto ormon e corticale - isola to recentem ente dag·li AA. Ameri cani Swi11g le e Pfiff11er - in ratti decap ulati, aum erlti notevolmen le Ja r esist e.nza di i ali anima li sia ,·erso microrg·ani 1ni pa togeni (b acillo <lei tifo , stafilococco) ch e ve rso ve.lenì (morfin a , istamina) : j1•oltr e g li anima li decapsu lati 1- i pre~e11tano JJUre più r esistenti d ei controlli ver so le infezio11i r es piratorie , tanto frequenti in essi per la d im int1zione d ella p roduzion e calorica . Basandoci sulle ricerc h e suddette, abbiamo i)e11sato di studiar e biolog ica!nente la r esistenza di animali infettati sperim3ntalm2nte con aer1ni diversi e tra ttati poi con forti d osi quoLid ian e di ormone corticale (Cortigen). Com e animale da espe rim ento abbia m o scelLo la cavia , cer cand•J cli ì1sar e animali approsf-.i1nativam ente· d ella s le sa età e d ella stessa taglia. Come m a teriale infeLtante ci siamo ser viti

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di vari tipi Ji germi a diver so lJoter e patoge11 potere agglutinante cr esce costantemente col })r ogredire d el! 'infezione : dà valori 1nolto n o, precisam ente del b acillo di Eberth , scarsamente patog·eno , d el ba·cillo di ·F lexner ca bass i inizia li (1 : 10, 1 : 20), si giunge già pace di p rovocai-e g·ravi p,eritoniti, ed infine a l 6°-7° g iorno a valori intorno ad 1 : 300. del bacillo tuber colar e, ceppo umano , aJtaCosì com e l 'indice opsonico, anche il potere 111ente patogeno. Il b,a cillo di Eberth e quel- agglutinante d el sier o degli animali non tratlo tuber cola r e so n o stati isolati di r·e cente clal tati co rl l 'orrr1on e corticale sembra Euperare inala to ; quello di Flexner .p r oveniva inv·ece d.a leggermente quello degli animali trattati con una cultura di lab oratorio. Il bacillo di Eberth ormon e corti.cale. e di Flexne r prima d elle esperien ze so110 s tati Anch e il 11uniero dei gl0buli bianchi, che passati successivame·nte, a scop o di virulcn - a umenta cos tantemente , sembra raggiungere tazione, due volte attraver so la cavi.a . cifre più ele vate n egli anima li non trattati con Detti germi , p r elevati sempre da culture r eormone corticale. La formula leucocitaria è quella che forse centi - in P etragn ani per il b·a cillo tuberc olare, e d in agar p er gli altri due - sono stati i)r esenta il comportamento più caratteristico. sospesi in soluzio11e fi siologica nella dose di ~1 entre infatti neg li animali non trattati con lOO milioni per em e. per il bacillo tuber cola - ormon e corticale si osserva per lo pii1 una note vole r eazione i1eutrofìla con linfopenia relare e di un milia rdo per em e. per g li altri du e • germi. ti va , in quelli invece trattati con orn1one corL 'inoculazione d el m a teriale b atterico è sta - ticale si osserva .per lo più una modica r eazio11e linfoc itaria. ta sempre fatta per via intr~periton eal e e l 'inIl co1nporta111en10 dei rr1011 ociti, s,e numeriten sità d el trattamento è s tata differ ente n ei • • va r1 gru!pp1 . ca m ente n o11 è rnolto caratteristi co , poi chè in ~ ritran1bi i casi si osserva per lo più un loro Gli animali di esp erie r1za sono st<lti infa tti divisi in g ruppi di 4. Le inoculazioni b atteri- a umento, presen ta però 1norf0Jogicamente rilievi d egni di n o ta . Mentre neg li anirnali non che erano uguali p er tutti i quattro compotra ttati con orn1one corticale prevalgono le nenti del g ruppo, ma due soltanto venivan o f o r1 r1e irtonocitarie vacu olizzate, irregolari; in trattati giornalmente , a partire dall 'ini1io d elquelli invece trattati con ormone corticale l'esperienza , con due iniezioni sottocutanee di ormone corticale (2 cc. di Cortigen ), sino prevalgon o le form e n orn1ali , anzi con caratal termine d ell 'esperien za ~ tessa. te ri di g iovanilità. An ch e per qua nto rig11arda gli elementi La prirr1a serie di ca vie co n11Jrende- un g ru ppo trattato con b acillo di E b erth , e un g rup- i s tiocitari circola nti , prevalgono n el primo po tra t tato con b acillo d i ·F lexner: due mi - caso gli elem e nt i di tipo e11dotelial e e n el secondo g li el em enti di tipo li11focitoide e m oliardi di germi .p er jniezion e: sei iniezioni praticate a g iorni alterni . n ocitoide . Gli eos ino fìli, i baso fili e i c orpi di 1F oàLa ter za seria com pr en de un o-r,uppo di a ni[\.urloff i1on dimostran o un particolar e commali trattati una sola volta colla inoculazion e di 100 milioni di bacilli tuber colari . por tam ento . 1\ila il dato più inter essante è senza dubbio La quarta serie comprende 11n g·r u ppo di animali t ra t tati co n iniezioni multiple di ba- forni to d alla resisteriza c he g li anima li tratcilli tuber colari: du e miliardi di b a cilli a ta ti con ormone corticale ha11no presentato di giorni a lterni (4 iniezioni). fr on te alla infezione sperimental e. In tutte le P er le p r ime due ser ie abbi«mo s tudia to ìl serie e in tutti i g-ruppi g li animali trattati comportam en to d ell 'indice opsoi lico, del po- cori l 'o rmone corticale har1no presentato, ser1za eccezione alcuna , i1on solo una r esiste11za tere agglutinan te e d ei g lobuli bia11chi (num ero e form ula leu cocitaria); per le due ulti11et tan1ente s111)erior€ a quella d egli animali m e serie ci siam o lin1itati allo studio d ei g·lo- nor1 tra ttati con l'ormone in p arola , ma i11olbuli bian cl1i . lre, m entre tutti i controlli sono morti in seI risulta ti ottenuti , ch e esporrem o d ettaglia~ uito alle iniezioni di germi, numerosi anitam ente in un prossimo lavoro più esteso , m a li tra ttati con l 'ormone corti raie sono riu. . posso no essere cosi' r1assunt1: sciti invece a 8uperare la g rave infezione e L 'indice opsonico c resce co ~tartterr1ente , sorto tutt' or a in vita . sebben e n on di m olto, sia n egli animali tra t,Non vi è alcun dubbio quindi che il trattatati con or m one c orticale ch e in quelli non rr1eu to con ormone corticale n egli stati inrettrat tati . Si l1a l 'impression e p er ò ch e .esso r ag·- tivi sperim enlali attenui n otevolmente }'inten giunga valori leggermente più el eva ti n egli sità m orbosa d ella malattia. animali non trattati coll ' ormone corticale. Se passia mo infatti a vagliare i risultati pre1

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SEZIONE PRATICA

cedentemente accennati, d oblJian10 ammettere che la nì..ilattia degli anin1al i trattati con orn1011e corticale ha d ecorso con una minore intensità n1orbo a, con1e, fino ad un certo pu11Lo, ce lo fanno pensar e il 1ninor e aurr1ento d cli 'indice opsonico e de l pote re aggluti nante e come e11za dubbio ce lo <limo trano la 1ninore n eut.r o fìlia, la f>resen za cli Jinfoc ilosi , il minor nur11ero di forrne di involuzione de lla serie 111ononuclear e e so·prat.utto l 'esito della malattia. Q1Jeste nos tre con iderazio11i infatti tro a110 appoggio n elle ricer ch e di Ja ffé e Marine e di Také e Marine, i qt1a li hanno <limo'" trato n egli ani111al i epinefrectomizzati 1111a n1ag.g·iore produzione di anticorpi, da loro me a in r a pporto con una minore r esistenza d egli animali stessi. L'ulteriore Yiluvpo di queste nO$l r e ricerche e la ]oro confern1a a111-:b e n el can1po clinico potrebbero portare all 't1so terapeutico vantaggioso de11 'ormone cortica le ne11 c infezioni a cute, e probabilrnente an ch e cr onic he (tubercolosi sopra lutto).

RIASSUNTO. Gli AA. hanno '"' tudiato biblogican1ente la r esis ten za di an imali infettati sperimentalmente con aerm i dive r, i (bac illi di Eberth , 1'1'l e ·ner e coli) e trattati poi con forti d o i quotidiane di ormone corticale . A tale scopo si sono serviti di cavie ed hanno studiato i] J)Otere opsonico e agglutinant e d el sie ro, il comportamento dei g lobuli bianchi (r1umero e quaclro leu,c ocitario) e la resistenza gen erale alla infezione. Gli AA., in base a tali ri cerche, vengono alla conclusione che il trattam ento con ormone corticale n egli stati infettivi sperimentali attenui notevolmente l 'inte11 ità morbosa d ella malattia. W"'

Nel prossimi numeri pubbllcberemo:

IL PROBLE~IA DELL'APPENDICITE CRONICA

Prolusione del Prof. D.

TAnnE1

Direttore della R. Clinica Chirurgica Generale di Firenze.

UN CASO DI GASTRITE LUETICA ULCERATA Lezione clinica del Prof. L.

FERHANNJ N T

J>irettore dell'Is tituto di Clinica l\1 edica Generale della R. Università di Bari.

BllATURIA. DI ORIGINE

Lezione clinica del Prof. A.

OSCURA

GASBARRINI

Direttore dell 'Istitut'> di Clinica ?v!edica Generale della R. Università di Padova.

OSSERVAZIONI CLINICHE Clinica Medica Generale della R. Università di Siena. Direttore: Pro f. G. GAM~_.\ ,

Contributo casistico alla diagnosi degli ascessi epatici. Dott. NrcoLA

SABATI NI,

assistente.

La diag11osi ·d i un ascesso epatico, quand<? non soccorrano elementi anamr1estici che ne diano un indizio e la sinton1atolog·ia clinica sia tale da simulare altra n1anifestazione morbosa, è sempre m ollo difficile e mette a dura prova la capacità diagnostica del medico .. L'interesse di due casi clinici di ascesso epatico capitati alla nostra osservazione è dato in un o da un decorso tutto particolare e non freque nte, n e11 'a ltro dal germe ritrovato nel pus dell 'ascesso che n1olto rara111ente sotiene tale forma morbosa. Vediamo ]a storia e il d ecor so clinico d ei du e a111malati. NI. Fedele, di a. 59, celibe, co1ono, <la Rapo1ano (Sie11a), entra in Clinica il 28 aprile 1932. 1~ulla di notevole n ell'an amnesi ereditaria e fa rniliare; è nato da parto spontaneo, allattamento materno, deambulazione e dentizion e in epoca norrnale. Durante l 'infanzia ha sofferto di morbillo e scarlattina. In seguito ha godut o buona salute fino alla nlalattia atluale. Circa 20 giorni prjma di en trare in clinica cominciò a sentirsi molto tanco, a(l avvertire qual · ch e lieve brivido di fredd o probabilmente seguito <la modico rialzo termi co n o11 controllato dal pa· zjente. Tale stato durò per circa una seltirnana finch è il paziente fu colto da brividi intensi di freddo seguili da rialzo tcrn1ino fino a 40° C. e dolore abbastanza vivo sulla spalla destra. La febbre si conservò così elevata e continua per circa 3 giorni, poi si fece più bassa oscillando fra 37°,5-38°, ·pre· ceduta sempre da leggeri brividi di freddo. Lo stato di malattia rimase cosl invariato, in uno st ato generale del paziente abbastanza buono fino al m om ento dell'ingresso in Clinica. La diuresi era scarsa, l 'alvo stittico. Non avrebbe avu.to m alattie veneree; ])uon man · giatore e bevi lore. Al mome11lo dell 'ingresso in Clinica il paziente si presentava in uno stato generale discreto con aspetto lln po' sofferente, febbre elevata intermittente insorgente con brivièlo inl e11so di freddo . Era evidente un colorito subitterico della cute e delle sclere. L 'esa ·ne del torace faceva rilevare uno smor· scnnento di suono alla base destra dove si ascollùvano gruppi di rantoli a m edi e e piccole bolle a caratt ere consonante. L 'espansion e toracica alla base destra era un po ' limitata. Il Jimite superiore del fegato era alla 5n. costa, quello inferiore debordava dall'arco CO· stale quasi due dita trasverse. L'esame .dell 'addo· me faceva rilevare alla palpazione una dolenzia in tu Lto il <1uadrante superiore destro dove si aveva

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POT~I CLINI CO

un certo senso di r esiste11za facilmente vincibile con gli atti respiratori. La dolorabilità sembrava più accentuata all'esterno della e mi claveare subito al disotto d ell'arr-o cos lale. Con l 'ascoltazione sull'area epatica si avvertiYa qualche crepito. La lnilza e ra n otevolme11te ingrandita debordan· do dall'arco costale due <lita trasver se con mar · gine n e tto e duro. Per tre o quattro giorni la sintomatologia ri · mase invariata e poteva essere spiegata anche ron la presenza di un focolaio bron copneumonico n e] lobo inferiore d es tro con risentimento d ella pleura diaframmatica. Con notevole rapidità il paziente si aggrava n ello stato generale, la temperatura si fa più elevata insorgendo .con brivicli intensissi1ni di freddo. Al1'ipofonesi nella sottoscapolare r a pidan1ente su cce<le una ottusità assoluta. La pu11tura esplorativa in questa regione dà esito a liqui<lo citrino con caratteri dell'essudato n el c11 i sedimento preval · gono i neutrofili. · L'esame del sangue d ava una leucocitosi di 18.000 con l '85 % di neutrofili. Il paziente si la1nentava di vivi dolori n ei quadranti inferiori del1'addome, ma l'esame di essi era neg·ativo. L'esame radiologico faceva rilevare la cupola dia· frammatica destra molto sollevata, con profilo non netto d el seno costodiafran1matico. Aumento in loto dell'ombra epatica. I d ati obb iettivi, la di scr eta leucocitosi , il carat· tere settico della temperatura fecero p en sare che quanto si andava svolgenno in corrispondenza del1'apparato toracico di destra, e la fenomenologia dolorosa dell 'ipoco11clrio destro fossero la conse . g u enza r eattiva di una suppurazio11e sottostante per cui l 'ammalato fu consegnato al chirurgo con diagnosi di probabile ascesso epatico. L'ammalato fu operato (operatore il prof. Bolog·nesi) per via tran spleurodiaframmatica e fu ritrovata una no · tevole raccolta })Urulenta dal lobo destro del fe· g ato. II pus aveva un aspe lto giallo-verdastro den · so, parte del materiale aveva un colorito ciocco· lato. Dal pus viene isolato un germe in cultura pura ch e presenta le seguenti caratteristiche morfologiche: 1) A fresco: bacilli tozzi in gran parte, alcuni lunghi, circondati da un alone chiaro, dotati di 1novimenti di translazione. 2) Mediante colorazione col metodo Gram: nu · merosissi1ni bacilli Gram negativi a spazi chiari . 3) Colorazione delle ciglia col metodo Petra· g11ani : numerosi bacilli a ciglia dispos ti a raggera. CARATrERI CULTURALI .

Il germe è aer0bio ed anaerobio facoltativo in quanto si coltiva facilmente sia nei mezzi comunj ir.t presenza di aria (brodo comune, agar con1une_, sia in t erreni che ne sono privi (terreno di Tarozzi , brodo-ferro seconrlo D. D '-~nto 1u1; . Le car alt eristiche 11rincipali nei rn ezzi abitualj sono le seguenti : 1) Brodo comune : in breve tempo, in stufa n 37° intorbidam ento totale e abbonò.ante di tutto il m ezzo, in seguito presen za· di un velo vischjoso olla superficie ch e col tempo si ispessisce notevol · m ente prend enclo l 'aspetto di un anello, mentre al fondo si stabilisce un deposito giallastro . 2) Agar com une : a 37° già dopo poche ore presenza n ella superficie d el terreno cli cultura cli

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numerose colo11ie di aspetto lattescente, colonie che s'ingrandiscono rapidamente e confluiscono fra loro, tanto ch e dopo circa 10 ore tutta la superficie d el t erreno di cultura è invasa da una patina uniforn1e, spessa, di aspetto vischioso, di colorito grigio-giallastro che a luce incidente dà riflessi iridescenti. 3) Gelatiria : sviluppo a temperatura ambiente con liquefazione. 4) Lai te : viene coagulato in 24-48 ore. 5) L atte al t ornasole: in 24 ore viene neutralizzato e coagulato. 6) In acq!1a peptonata: cultura di 2 giorni~ ac· CCf!na :\Ila produzione di indolo . 7) In acqua peptonala: cultura di 4 giorni, la reazione del! 'indolo è positiva leggermente. 8) In brodo comune: cultura di 4 giorni, la rea· zior1e d e ll 'indolo è negativa. Proua ·legl:. zucclieri. - Man1Lile +; La ttosio - ; Saccar osio +; Levulosio +; Glucosio +; Saccarosio +; Galattosio +; Glicerina - .. Le caratterisliche 1norfologiche e colturali del germe p er11tettono di fare la diagnosi bacteriologica di proteus. Dopo l 'atio operativo il paziente peggiora rapi· damente e la famiglia ne reclama le dimissioni dalla Clinica desideranò.o che l'eventuale decesso avvenisse n ella propria casa per cui Yenne a 1nan· Cl.Ire ulteriore osservazion e <lel malato, che dece · C! eva qua1clte giorno do1Jo essere dimesso òallà Clinica . M. Alfredo, da Sien a, di anni 57, coniugato, commercianle. Enlra in Clinica il 19 g ennaio 1932. Nulla di notevole nel gentilizio. Il padre morì a 52 an ni in seguito ad intervento chirurgico per ernia; la madre è vivente; ha due fratelli ed una sorella viven Li e sani; uno n1orì nel 1927 })ef tifo addominale. Nato da parto normale, d eambulazione e denti· zione in epoca i1ormale. A 13 anni fu ammalato cli tifo addominale del quale guarì in due mesi . A 27 anni si coniu gò con donna tuttora vivente e sana dalla quale h a avuto due figlie, una tuttora vivente e sana, l111a morta a 22 a11ni nel 1932 }Jer tubercolosi polmonare. Nel 1923 fu ammalato circa un mese di bronchite, dopo la quale si rimise be11e in salute. La sera del 30 ottobre 1929 il paziente, dopo alcuni giorni di malessere g·eneraJe e cefalea, fu colto d t brividi di freddo e da intensificazione della cefalea; insorse febbre· elevata ch e nel giorno su ccessivo salì fino a 40°. 111 segnito si conservò elevata, leggermente remittente. I brividi di frecldo non si ripeterono più e in tali condizioni entrò in Clinica Medica Generale il giorno 8 nove111bre 1929. In questo periodo si trovava nelle seguenti condizio11i. Individuo di costituzione scheletrica regolare in discrete condizioni di nutrizio11e; cute di colorito roseo, legge rmente pallido, elastica, leggera cianosi <l elle labbra, non ittero. Mucose visibili discreta · 111cnte irrorate. Il paziente giaceva di preferenza SUJJirto; non si lamentava di disturbi parti?ol~r · m ente evidenti. Aveva un aspetto pressochè 1nd1f · ferente , sensorio e psiche integri, m emoria con servata. l\1asse muscolari discretamente conservate un po ' ipotonich e. Pannicolo adiposo discretamente rappresentato. Apparato linfatico superficiale in · diffc;;re11tf'. Non prese11tava nulla all 'esame del capo e degli occhi; an ch e I 'esame d el collo era nega·


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SEZJONE PRATICA

tivo. Torace del tipo espiratorio, angolo e1)igaslricc ottuso, angolo di Louis appena accen11 alo. Ampie e simmetriche l e espansioni respiratorie. L'esame fisico sia anteriormente ch e posteri orn1 en te no11 permetteva di rilevare fatti anormali. SoJo alla base sinistra si asco] tava qt1alche crepito fine j11 spira torio. L'esame del cuore era pressochè negaliYo: tonj puri, rivoluzioni ritmich e. L 'adòom e p·i anegg iant e, tratt clbjle, leggerrn ent e dole11te alla palpazione n el · la regione ileocecale. Nega tiva l o palpazio11e dc11r logg-e renali. L'ottusità epatica aYeYa il suo limite superiore a1 5• spazio int ercostal e, il margine inferiore dc· bordava circa ·lue dita dal] 'arco costale. L'ottt1 · sità sple11 ica era Jeggermerite ingrandita in alto e l'or gano deboròava appena dall 'ar co costale. S11lla cute <ie11 ':tclrlorne erano presenti alcune roseo1e del tutto simi li alle tifose. Nulla a carico dei sensi specifi ci. Rifless i patell ari ed ncl1ill ei pre · senti. Dopo 4 g iorn i di degenza la febbre scomparve g raèfual men te. Il quadro infe l Livo Sl1ggeriva ò i praticare una si~rocliagnosi ch e fu. positiva per i] tifo fino n 1 :500. Fu dimesso guari lo il 20 novem hre 1929 COll diagnosi (li t . rpl1us l eavis. Stett e bene fino al novembre i9:~1 , nel gua]e. tempo., dopo )>rividi di frerldo , eh 1Je elevazion e t ermica ch e s j 11rotrasse continua per· aJcu11i g iorni . Dopo l a feh · bre ha avuto cl ell e remi ssioni mattutine elevan · dosi alla ser a fino ve r so i 3R 0 • Durante due m esj di malattia nella nolle il l)aziente è tnto colto per 8-10 volte da brividi di freddo a rui seg11.ivn tln 'elevazione termica not evol e che si òil eg11ava a1 mattino con forti sudori. Al 1nomen to del secon(lo ingresso in Clinica avver1uto il 19 genn aio 193" presentaYa all 'emitorace (les tro una vasta zon a di ott11silà cb e ò alla b ase arrivava jn alto fino a ift1 r dita trasverse soprn- 1'angolo nella scapol a. IYi Ri nveva abolizior1e del fremito e res11i r o bronchiale inte r1so into11 at o in alto. Nellfl sottosra1:lolare ::-i nveva o I lusi là assoluta e sjlenzio r esniratorio. Con la puntura esplorativa pratica La n el1 '8° S])azjo jn · tercostale d es tra all 'esferno ò ell a em iscapolar e fi1 · rono estratti 150 cc. òi un liquino giallo t orbiò o r,he presen lava i seguenti car a Iteri: P. S. ] 020 · albumina 3,7 %; reazione. cli f{iva]ta pos i ti va. ·Nel sedjmento num ero~ i 1inforiti , leucociti e globuli 1·ossi, rare cellule cii sfalif am• ento. • • • • • Un esame di san gu e pratJcato n e1 pr1m1 g1orn1 di questa seco nd a d egenza in Clinica dava i segt1enti risultati: gl . rossi 3. 270.000; Hh . 75; val . gl. 1,1; gl. bianchi 13.900, n eutrofili i5 %, eosi · nofili O, ;<>, basofili O %, n1o·n oci ti O %, linforit i 25

%.

Fino al 12 febbraio successiYo all ' jng r esso in Cli · nica la febbre fu contir1ua, fortemente remitten · te, insorgente spesso, se non t11tti i g iorni , con llrividi intensi di fredrlo segt1jti da rialzo termico r.he in genere saliva a 38°,5, di1ninuen clo con pro· fusa sudorazione. I segni del ver sa1ncn lo pl e11rico rimanevano pres . sochè invariati. Per qt1anlo i carat I eri cl el liquido pleurico es·tratto ed il primo esame di san g ue non òeponessero per una forma suppur~ti,·a questa 11ecessariamente fu sospettata data l 'inter1si tà dei brividi di fredd o e si p ensò che la raccol la potesse tro·v arsi n el torace molto profondamente. Anche l'esame del sar1. gue ripetuto daYa una risposta differente alla pre cedente essendo au.m entati i g1. bianchi fino n

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20.000 ed i n e utrofili r aggiungevano una perce11lu ale di 87 % (la ricerca d eJ parassita malarico fu sempre n egativa). Ftt praticata quindi il 9 di febbraio una seconda puntura esplorativa in corrispondenza dell '8 8 sp a· zio intercostale sulla emiscapolare molto profo11· da. L'ago n el penetr ar e incontrava una forte re· sist en za vinta l a quale fu estratto un liquido citrino leggerment e torbido. Il giorno s11ccessivo fu praticata una toracentesi estraendo 800 cc. di Ji. quido citrino torbiéliccio che presentava i segu enti caratteri: P. S. 1028; Rivalta ++.Nel sedimento scar si g lobuli rossi, discretamente numerosi ele · 1nen ti linfocitari di piccola o media grandezza, cellule endoteliali d ella pleura. L'esame radiolog ico praticato n ei primi giorni cli febbraio dava il reperto cli t1n versamento ple11rico d estro ch e r aggi ungeva il 3° spazio intercostale destro. Dopo 3 giorni d al suddetto svuotamento pJe11rico il paziente si f a rtpirettico, la diuresi ab bondante, mig liora g radat amente fino a potersi ritenere clinicam ente guarito. Il giorno prima che sia dimess0 dalla Clinica, 4 marzo 1932, fu pralicato t1n seco ndo esam e radiologico del torace cb e dava un r eperto di ple11ri.t e essudativa destra con linea di Demoiseau. All 'apice sinistro segni di cort.icopleurite e noduli acinosi . Nella zona parailare e inedi a destra noduli disseminati acino-nodosi. Quando f11 dimesso, alla base del torace d es tro sì aveva ipofonesi marcata e diminuzione di respiro come r eliquati rlelJa pleurite essudativa che si era , YO) t a.

Dovelte rientrar e in Clinica il giorno 19 . d ell o s tesso m ese, avendo goduto, a casa, b't1ona saluie per pocl1i g iorni, poich è fino dal giorno 11 aveva comincia.lo a presentare accessi feb·b rili di ,pocbissjma durata preceduti d~ brividi e ~eguiti da abbond ante su'élorazion e, scarsa tosse, dolorabilità à1Ja base d ell 'emitorace destro. Le conrlizioni obiettive d el paziente erano poco n1odificat e. Al torace oltre all 'ottusi.tà e. sc~rsitR di .respir.o già presenti quando fu dimes~o, scon1 · par vero d ei rumori di sfregam ento evidenti anch e alla p alpazione. Inoltre il paziente si lamentava di una certa dolorabilità alla base del torace rlest ro. Trascor si i primi 15 giorni senza che comparissero rnodificazioni rimarchevoli al. torace. Fu 0olto quasi lutti i giorni <la brividi più o meno in t ensi di freddo non sempre seguiti da rialzo ter~ n1ico, e questo, quando avveniva, non superava i 38°, peT cui il paziente trascorse alcu-n i giorni sen za t emper a tura febbrile . L 'esame del sangt1e, in questo periodo rlava il seg·u en te risultato: Globuli bianchi 11.400; Neutro · fili 82; Eosi11ofili 2 ; Ba ofili O; Linfociti 10; \ilo. TJOCiti 6. Per quanto 11ort l:osse i1ot evole Ja leucocitosi , il cl ecor so d ella febbre qt1asi sempre preceduta da brividi faceva }Jen sare seriamente alla presenza tli u.na raccolta profonila che sostenesse il quaifro di n1alattia. Dire dove fosse situata tale raccolta 11on er a facile non esis"lendo il quadro cli11ico e radiolo · g ico ch e per lo pii1 cl an110 g li ascessi subfrenici é Tlon essendo facile supporre che la r accolta si trovasse nel fegato non esi s tendo al cuna mo<lifi cazione a carico tli quest'organo. Il suo 1imi1 e inferiore er a all 'arco costale, quello superiore al 5° spazio intercostale, nor1 si aveva itt ero, n è si poteva dare eccessiva importanza acl alcuni rumori di sfregam ent o cb e si ascoltavano anteriormente


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« lL POLICLI NICO »

s ulla zo11a epa tica, poichè si era svolta un a pleuri · te essttdativa. 'I't1ltavia, n ell 'i11cerlezza della possibile sed e dell n · raccolta, nei p-:.·imi giorni di april e, furono pra t j · ca te tre purtture esplorative alla base di destra rie] . 1 '8' spazio intercostale pr oced endo rlalla lin ea emiscapolare sempre più inediaJmente. Le prime <lue riuscirono negative, la t er za assai profonda eseguita tra la continuazione delJ a lin ea margin o. 1nediale della scapola e la p aravertebr ale ba esi to posit ivo raccogliendosi c irca 10 cc. di liquicl o as · sai torbido, g iallo-rossiccjo. Qu es to all 'esam e is lo · logico si dimostrava cos tituito quasi esclu siva rne11te da glotJuli r ossi ])er1 con servati Iinfocitj e cellule e ndotelloidi. Comt : dimos tra la procedt1ra u sat a 11el pratica re le punture esplor a ti ve , i sospet tava ch e 1'e. ventuale raccolta si t rovasse profondan1en te e ni e . clialmente fo s~c essa sopra o so l to cl in frarnrn a tic a. L'esame radiologico in ques t 'epoca dava il r eperto di una pl euri le D . e scissuri le D. Dopo a lcuni giorni da quest 'int ervento la fel>· Lre scomparve, il paz ien le mig liorò g rad a lan1 en le e fu p otuto dimetter e di nuovo d all a Clinica, d opo luriga convalescenza, il 19 m agg io su ccessivo . A casa s telle bene fin o a l 1° g iug no quand o fu colto da malessere generale, m od ica temper a tura febhri le che in qu alch e ora dell a g iorn a ta sali va a 37°,2 dol enzia al le a rti colazioni , specie a ll a spai . la d estra dove assun se un carattere più cos tante senza ch e Je arlicolnzior1i s i faces~e ro arrossa te o tumid e. 'fale si~tom a lol og i a gen eral e, J1assa li al cuni gior. ni, si attenuò e rimase solo la li eve febhre ch e si protrasse fino al 18 g iug no su ccessi vo. In qu est o .g iorno fu colto improvvisa m ent e da brividi inten · sissimi di freddo , vivi dolori ali 'addome, nausea e alcune scariche a lvine ai qu ali fatti non seO'uì rialzo lerrr1ico. Nella notte òe11 o s tesso giorno e fu Cf?llo di nuovo d alla s tessa sintomatologia di bri · Yidi di freddo intensissimi ai quali segu ì lln rial zo termico fin o a 40°. Necessariamen te questi fatti rloveva110 riall acciarsi alla m alattia per la qual e er a già s taio ricove. r ~ to in Clini ~a dove fu fa tt o rientrare il giorno 19 g iugno per ricer care nuovam e11te l a sede dell 'even · 1ltale raccolta ch e d oveva aver e sostenuto t11tto il <lecorso della malattia . In questo mom ento l 'esnme obiettivo d ell 'amma lato fat:eva rilevar e l1n a notevole ipofonesi fino ad o.ltu sità in basso n ell a sot1oscapolare d estr a, che si estendeva ne11a parte p·i1'1 ba ssa dell a region e a. celiare. La cu1e ch e ricopriva queste reg ioni n.on e ra ari:-ossata come non Io era sta1a i11 precedenza, ma si presentava un po' edem atosa specie se con frontata con quella d el lato oppost o. La pression e risvegliava vivo dolore in q11asi tutta la r egion e ep at.ica specie i1el lato esterno. L'urto a martello col taglio dell a mano risvegli ava vivo dolore sotto la cui impressione il paziente si ritraeYa avvertendo come u .n a t ensione ò olorosa profon da nel1'ipocondrio destro. f limiti del fega to erano ql1e]Ji solitamen te normali. L'esame delle al tre r egioni dcl torace faceva ri levare <p1alche rantolo fin e nella sopraspi11osa si · n istra . [,o stato generale ci el pazien te n ei I110111enti in Clti no11 aveva brividi òi freddo era quasi indif· forante pur essendo palli<lo e un po' denutrito.

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XI.I , N·uM. 3]

L 'esame delle uri11e, co1ne in precedenza non prese11tava nulla di notevol e, quello del san gue: globuli bianchi 25.000, globuli rossi 4.000.000, emog·lob ir1a 75, v. globulare 93, neutrofili 78 , b aso· fili O, eosinofili 1, monociti 1, linfoci I i 20. A11che questa volta il problema da porsi fu quello di ri· cer care dove poteva trovarsi precisamente la rac· col ta purulenta ch e n ecessariament e doveva soste · r1er e il quaclro cli malattia . La sensazione dolorosa che il paziente aveva con 1'urt o sull a zon a epatica mise sulla bl1ona strada, face11do l)ensare ch e essa fosse provocata dalla di · sten sione della glissoniana in sta to di risentimento. Le pleuriti di vecchia d ata, ir1fatti non provo· cavano ques to tipo di dol or e anche se sono dia framm a tiche. Fu fa llo qui nrli il r agioname11 to inver so alla vol . ta precedente: la raccol ta anzichè mediale e pro· fond a doveYa esser e più lat er ale e con t u tta probabilità nel lobo destro de] feg·at o. Il g jorno stesso del! 'ingresso in Clinica fu pra1icatrJ t1na punlu.r a espl or ativa in corrispondenza 'lell' 8° syJazio intercostaJe, molto all'estremo del l 'emiscapolare, quasi sull'ascellare posteriore più in basso quindi e assai a11'est erno d ell a volta preced ente. Con l'ago si h a l 'irnpression e di attraver sare la parete tor acica pen etrando nel cavo pleurico da r]ove, aspirando, n on si estrae null a, introducendo oltre 1'ago si. b a l a ~en ~azi one di p en etrare in una cavità da dove si es lrae rl el pl1s d e11so coJor cioc colato cl1iaro. L 'esame microscopico di esso fece rilevare che er a costituito d a un d etrito am orfo r esiduo di glo· buli di pus in m ezzo al quale si o ser vavano rari globuli biancJti Jnal conser vati . Le culture d el pus in brodo, brodo glucosato, bile, agar san g u e, e terreni anaerobi, furono com· pletarnente negative. La ricerca d el bacillo di Koch fu pure n egativa, ed anche queJla d elle am ebe, p er quanto jl pus non avesse affatto 1'aspetto di qt1ello d elle ep atiti colliquative, fu praticata ri· petutamente e fu sempre n egativa . Fu ripetu ~a la sierodiagnosi per i tifi e la maltese ch e d ette esjto n egativo . Il 22 g iugno fu p assat o e subito operato nella CJinica chirurgica (prof. Bolognesi). Anestesia generale eter ea. Incision e in decubito ventrale, b ase toracica d estra, con bisturi elettrico . Il taglio vien e praticato obliqt10 lungo il marg ine costale. Costo tomia, pleurotomia. Aperto il cavo pleurico si notano solo lievi aderenze del fo glietto parietale d ell a pleura con quello pleurod iaframn1 a lico. Si fissa quindi con alcuni punti di sutura Ja pleura di aframmatica alla i11cisione pleurica sovrastante. È attraverso il diaframma, con inci sione con bisturi elellrico ch e si p enetra in ltna vol t1mi11osa r accolta purule11ta intraparenchi male del fegato, avente maggiore estrinsecazion e sulla cupola del fegato stesso. Il pu s è d en so color grigio cioccolato. Con esso ven gono rinnovate cul ture in agarsangue, brodo , agar e terreno al ·r erro . Dopo 24-48 ore non si h a alc.un sviluppo di ger n1i. Rinnovata l a ricerca dell e ameb e in materiale prelevato con raschiament o in prossimità del pa· renchi1na epatico dette esjto 11egativo. 11 d ecorso post-operatorio fu nor1nale e molestato solo da leggeri fatti bronchiali. Il 23 luglio il paziente fu potuto dimett ere gu arito .


I

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XLI, NUl\'l . 3:

SEZIONE PRATICA

Il criterio pratico di questo scritto ci disp ensa dal prender e in esame la questione ge11e rale d egli ascessi ep atici , ampiam ente tratL.ata in nu1ner o i la vori speciali e m onogr afi ci di cui la let ter atura è n1olto i icca. Dobbia m o dire però brevem ente d ella eti o}Jatogenesi di qt1est 'affezion e per illustrar e <1uella d ei n ostri casi e far e s u d i essi b r eY i conside razioni diagn o tich e. Possia m o disting u er e g li .a ce si d el fegato i n ascessi amehici e asces i da batteri . P u ò n on esser e n ecessaria que .. ta distin zion e per il fa tto ch e l 'ascesso a1nebico n on è ver am ente ta le n on a ve ndosi in e o a lcun processo sup11ura tivo; ma una n ecrosi collequativa . Le due forme sar ebber o così due m ala te b e·n diver e e d isting ui b ili . La localizzazion e settica n el feg·a to è legat a a traumi diretti su questo org ano, a calcolo i e patica, a mala ttie d el tubo gastrointe tina le (appe ndicite, ileotifo, elmjntiasi), a diffusion e <lire tta di processi flog is tici vicini a l fegat o, a bacterioemia e a p ioemia . Le vie seguite dai germi son o la en1atica (circolazion e ge11er ale e portale) Ja linfa tica , Ja bilia r e. Gli asce si son o multipli od u nic i, que ti più frequentemente loca liz~a ti n el Job-0 d e·tro con1e n ei due casi riferit i, q u elli multipli traggon o p er lo più origi11 e d a infezioni d elle vie biliari (an g iocoliti suppurative). Na turalmente quando n el] 'a n aninesi ~u ss i ­ . La una d elle cor1di zio11i morho ~e ora dette il compito diag n ostico se n e avva ntaggia n otevolmente. Nei no tri due ca si invece 11 on è esi~ tita n essuna condizion e di malattia d el O'en er e or a detto dalla quale abbi a tra tto o rigin e la rn a1~ ttiA del fegato. Per quanto rig ua rda il p rin10 caso la su_p1)0sizione più logica è quella di pen sare ch e a carico del malato si sia svolta, n ei pr~imi g iorni di d egenza a casa , un qu ad ro di l egg era malattia a caratter e infettivo; ch e n el caso n ostro possia n10 riten erla di ori gin " in Lesti11 ale n e l sen o cl1e i germi osp '.ti abitua li del ! 'intestino si sia n o vir11lentati 11er cau se cl1r s fuggono al n ostro controll o , crea~ 1do uno stato (li n1ala ttia . Ci sembra logica questa supposizion e po ichè il germe è t1n prote us, abitat or e intestinale per lo più innocuo . Fin c h e tale g'er1ne virulentato h a limitato la su a azio ne m orbi g ena al solo intestino si ·p u ò su pporre ahh'.a sostenuto il su detto stato febbril e leggero , e quando invece si è localizzat o 11el feg·at o, uc.quist.ando qualità suppurative , abbia cr eato

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il su de lto stato m orboso a localizzazione epa tica . Que"' to per dire ch e è n ecessario prospettar e alla nostra m ente la p ossibilità di una localizzazion e settica n el fegato an ch e quando , fugga al controllo la cau sa prima dalla quale ab b ia tratto orig in e l 'infezi on e. In cruest o caso si po teva supporre ch e lo ·Lesso quadro di m alattia pote,ra esser soste n uto da una r accolta ottodia frammatira. Infatti sia la sintom atologia anterio re ch e quella ]10 tcrior e (fatti bron copn eumonici e pl eurite ier o fibrin osa) potevano b enissin1 0 essere l 'espr essio11e r eattiva d i un focolaio settico sot· todia framma tico. Gen er almente però le loca· lizzazioni p urul ent e sottodiaframmatiche sono O'assogene , producon o una b olla d 'aria il cui r ilievo sem eio ti co e r adiolog ico permette una differ en ziazione. Com u11q u e la question e essen zia le era quella di a ffe rmare ch e n ell 'ip ocondrio des~ro , sia ch e apparten esse al fegato o al sottodiaf ram ma , si andava svolgendo una SUJ)purazion e p er n on rorre indugi a d un pronto inter vento chirurg ico. Questo fu fatto con so1 lec i tu dine facend o la supposizion e cl1e c.011 tutta prob~bilità la raocolta dove va trovarsi: 11el1a parte più esterna (lobo d estro) poichè i fe no1neni reattivi si svolgevano prevalentem ente alla b ase d el torace, e su l'addome n ella parte più estern a de l quadr.ante superior e destro. Le difficoJtà diagn ostich e ed e tiologiche sono a ncora maggiori n el econdo ca5o. La sterilità dcll 'ascesso n on h a perm esso di rilevare quale gcrn1e può aver e sostenuto il qua dro morboso . Si i1uò escluder e certam ente 1'ascesso amebico . Il paziente n on si è m .ai r ecato in r egioni dove più facilmente si ha l'infest azione amebica. P er qua nto n ella n ost r a r egione siano s ta li osservati dei casi di ente rite cd ascesso del fegato da ameb a istolitica , essa è ra ra . fn oltre il materiale all'esam e m acroscopico e 1nicr osco1)ico non er a quello d ella necrobiosi arnebica , m a quello di vero pus che essend o di vecchia d ata e sterile er a costituito da ll n detrito di globuli di p us m al r.on servati. Da d ove può aver tratto origine t ale ascesso? !\fon è p ossibil e dirl o con sicure·zza. Se dob biamo a tte ner ci ai fatt i morbosi clte 1'anamnesi del paziente fa rileva r e, l'unica su pposizion e log ica è quella di pensar e ch e il Jegger o q u ad ro morboso svoltosi n egli u ltim i g iorni d el1'ottobre e i primi di novembre 1929 sia stato r ealm ente un t ifo legg·er o. Devo porre il dubbio p oichè ]a m alattia fu lieve, di breve durala e la sierodiagn osi positiva n on poteva es-


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POLI CL J ~ T C::O H

sere del tu tto decisi va per·ch è il paz. a' reva soffer to in giovane età di tifo. Tutta via ch e quello svoltosi nell'ottobren ovembre sia stato un tifo è possibilissimo, tanto più ch e una sier odiagnosi per i tifi prati cata dopo la guarigione del ;paz. fu n egativa . Il paz. potrebbe essere divenuto un portatore di germ i di tifo i quali, a nch e a dista11za di tempo, p·otrebbero aver dato la localizzazione epatica su riferita. Giungere alla diagnosi di certezza di quest a localizzazion e suppurativa del fegato in questo caso è stato tutt'altro ch e facile non solo perchè alcuni elem enti ne fuorviavan o il pensiero, ma a nch e per ch è il decorso e la sintomatologia pr esentata è stata tutt'altro ch e comune. Bisogna ten er pr e ente ch e una figlia del paz. era mor ta tubercolosa. Egli stesso n el]a zon a apicale e sottoapicaJe sinistra aveva i segni di una localizzazione di natura specifica. La sintomatologia .a carico dell 'emitorace destro pr evalentemente, e n on esclusivam en te era quella ch e siam o soliti avere in t1na comune pleurite sierofibrinosa tuberc0lare. Perfino l 'esam e del sedimento del liquido pleurico ser vì a far n ascer e dubbi : ,e ra costituito in prevalenza da elementi linfocitari. È vero ch e n ei ver san1enti cronici possono prevalere i linfociti indipendentement e dalla natura tubercolare de11 'essudato, m a questi sono rili evi postumi; n el momento n el quale fu fatto l 'esam e non pot è servire che a d aver per lo men o prudenza n ell '€m ettere t1n .g·iudizio di certezza per 1'esi f'tenza di una raccolta purulenta sottostante. La quantità di ·essudato pleur ico in oltre era n otevolissima giungendo i ' o ttusità sino alla spina della scapola destra. I fen om eni a carico della r egion e epatica eran o scarsissimi. Non si aveva eden1a cutaneo , n on spostamento n è ingrandimento notevole del fegato come abbiam o già rilevato. J.. 'unico fatto esistente a carico di questo era dato da.g li sfregan1enti sulla regione epatica, fenomeno spesso presente n ella semplice ·pleurite diaframmatica. Lo stato gener ale del paziente non assunse inai l'aspetto del settico essendo il suo colorito più ravvicinabile a quelJo ch e ~ogli on o a u.m ere i tubercolosi che i settici . Tutta via vi era abbastanza n el tipo de]Ja febbre e nella qualità dei globuli bianchi con prevalen za dei n-eutrofili per sospettar e ch e profondamente dovesse esistere una raccolta purulenta. Soltanto che, svolgendosi i fenomeni m orbosi reattivi a carico esclusivam ente della pleura , fu sospettato ch e la r accolta ap-

XLI ,

NlJM .

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partenesse al parenchin1a polmonare e fosse ... ituata profondam ente e m edialme11te; ma Ja ri cerca di essa, come è stato detto, fu negativa . Ragionando a posteriori bisognerebbe considera re ch e con tutta probabilità una r accolta di lunga durata appartenente al paren chi:ina poln1onar e avr ebbe finit o per dare un empiema e non un a semplice ple11rite sierofibrinosa. Nella successione di quesle valu Lazion j diagnostich e passava anch e i.I ten1po ed il decorso della m alattia , con ]a guari gione apparente avve·n uta, per ben due volte spontaneamente, si incaricava di frodare ai curanti Ja soddisfazion e di porre per tem po una diagnosi di sede del focolaio suppurativo. Nel t erzo ed ultim o ingresso in Cli11ica q11 est o com1)ito fu più ·facile poich è non si ebbe una ripresa di attività della }Jleu rite della quale esist e, ano solo i postun1 i nella form a di uno sm orsam en to di suono e dimio11zione di respiro n ella sottoscapolare e parte bassa del1'ascellar e destra. Quest e condizio ni perm ett ev.;:ino di esclud er e un a localizzazione purulenta i1el paren chin1a polmon:1re e che essa a ppartenesse al fega to ci convinse una m anoYra se meiotica sen1plice che a 11oi parve deci'-' iva. Essa è l 'equivalente clell a ln anovra di Giordano, la q uale consiste n ell 'in11)rin1ere al feg·ato un urto ver so l 'altro al disotto del] 'arco costale. Noi l'urto lo provocam mo col tag li o della m ano n ell'area di proiezione ester 11a del fegato. Questa m anovra nel caso nostr o provocava una r eazion e dolor osa r)rofon da e faceva ritrarre il paziente. 'f ale dolore con la stessa manovra non si n veva al di sopra, n ella 1on a propriam ente polmonare, n è al di sotto n ella loggia r enale. Era logico supporre 'ch e non trovandoci di fronte ad una pleurite diaframmatica iniziale, la quale poteva dar e lo stesso risentimento doloroso, qt1esto fo sse dato dal distendersi brusro della glissoniana con l 'urto en er gico della mano. I.1a puntura esplorativa in quest'ultima -volt.a fu molto fortunata perm ettendo una diagnosi d i certezza e di sede. L'osservazione del decorso m orboso di questo caso e le brevi con siderazioni diagnosti ch e perm ettono una conclusione d'indole generale nei rig uardi della diagnosi di eventl1ali locnli zzazioni purul ente. Di fronte ad un caso clinico sicurame1) te settico e del quale n on si riesca a stabilire la eventu ale sede si deve tener se mpre prrse11te ch e la sua locali zzazion e possa essere n el fegato o quanto m eno n el sottodiafr an1mn. 1

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XLI,

(AN1 o

N tJ M .

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Il fegato è l 'org·ano più adatto per la sua mole e la sua sede, a nascondere alla nostra indagine una raccolta purulenta. Se la raccolta appartenesse poi al 5ottodiaframma l 'eir rore pratico sarebbe nullo poichè il contegno terapeutico chirurgico sarebb,e analogo per tutti e due i casi. RI~i\SSUNTO.

L 'A

illustra brevemente due casi interessanti di ascesso del fegato facend.:> alcune considerazioni su la etiologia e la diagnosi di tale affezione.

NOTE E· CONTRIBUTI SA:'1ATORIO PROVIl'lGIALE ..t\.NTITUBERCOLARE H

P1N1 » -

VrLLA DEI

Direttore: Dott.

LoNGI AJ.'lO LuIGI

(FORLÌ) .

CAPALDO.

Sui caratteri clinici differenziaJi della pleurite tnb t rcolàre in rapporto ai vari• momenti dell' int·ezione. 1

Dott.

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SEZJO:'JE PRATICA

Lu1G1

C.<\PA-Loo.

In qualunque momento del ciclo dell 'infezione tubercolare, cosl n ella tubercolosi primaria, come in quella post-primaria, può comparire una pleurite. Essa è quasi sempre espressione della partecipazione della pleura a processi già indovati in altri organi, sopra tutto nel polmone, mentre la pleurite primitiva è sen za dubbio assai rara. Non poca influenza esercita la sua comparsa sulla ulteriore evoluzione della malattia; su questo punto si è anzi particolarrr1ente rivolta, in questi ultimi tempi, l'attenzione degli studiosi. Ma se la valutazione del destjno dei pleuritici può essere jnteressante, no11 lo è certamente meno il considerare che la · pleurite ha caratteristiche di decorso e di evoluzione del tutto diverse , a seconda della lesione fondamentale cui è legata. A tale importante studio abbiamo cercato di portare un contributo con il presente lavoro .

* **

Già nell 'infezione prin1aria del bambinò può esservi un interessamento della pleura ~ anzi in questa, che può decorrere senza alcun sir1tomo evidente, uno sfregamento pleurico Q un piccolo versamento, possono essere. i segni rivelatori, ch e valgono a richiamare l'attenzione del m 'e dico. Circa la genesi di tali pleuriti è da ten er presente ·che il G~ober , con ,

i11oculazione di inchiostro di china nelle tonsille, ha din1ostrato che esistono vie linfatiche dirette tra queste e la sierosa; non è escluso , quindi, che, in quei casi in cui la porta d'ingresso del germe sia proprio questa , il focolaio primario dell 'infezione possa insediarsi nella pleura , secondo la legge di Cohnhneim. È probabile però che questa evenienza costituisca una rarità, nè è necessario, come giustamente osserva il Pepere, ricercare ipotetiche vie di penetrazione del germe dall'esterno sino alla pleura, per spiegarci l'insorgere delle pleuriti in questo stadio. Ci basta invece la nozione sicuramente acquisita che un focolaio primario polmonare è assai spesso sottopleurico o perc.hè il germe viene trasportato alla periferia con la corrente linfatica, o perchè, secondo altri, egli è attratto nei movim,e nti respiratorii verso le ·parti margino-basali del polmone, più ampiame11te respiranti. Comunq11e se il focolaio è sottopleurico, non manca quasi mai la concomitante infiammazione della .pleura, che ha valore di flogosi collaterale. l ìn evidente caso del genere è stato· d escritto dal Mazzeo della clinica pediatrica di Napoli in un lattante di quattro rr1esi, in cui i1 r eperto di autopsia mise in evidenza un grosso tubercolo nel margirìe polmonare postero inferiore , acco1npagnato da un abbor1dante ess udato pleurico. Più frequente è però il caso che il g·erme arrivi alla P'le11ra non dal focolaio polmonare . r1La dalla componente ghiandolare del com plesso prin1ario. È importante r1otare che an che q1Ji 1'infìamrnazione può propag arsi qualche volta per contiguità. IJe ghianàole tra che0-bro11chiali possono infatti essere distinte in tre gruppi, situati uno a destra , uno a sinistra della trachea ed uno nello spazio intertracheo-bror1 chiale. Il grt1ppo di destra ha im mediati rapporti ·Con il foglietto mediastinico c:lella pleura dello stesso lato e per questa via può aversi quindi la propagazione; negli altri casi probabilmente assai pi1ì numerosi , il gerJ1.1e arriva solo secondariamente alla pleura at traverso le vie ematiche o linfo-ematiche. Ecco un caso del g ener,e capitato di r ecente alla 11ostra osservazione: 1

Trattasi di una bambina di 12 anni, tale L. A. , la quale vielìe condotta in ambulatorio, perchè d a qualche tempo accusa dolore alla spalla destra . inappetenza, debolezza generale. All 'esame obbie1 tivo si nota che all'emitorace des1ro il margin <' polmonare è fisso e vi è una sen sibile ipofonesi dall'angolo della scapola in basso. L 'ascoltazion e fa notare in questa stessa regione numerosi sfregamenti pleurici e qualch e rantolo a · piccole e m f'die bolle . L'esame radiologico mostra notevolr I u -

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«

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LL POLI CLI N ICO >i

mefazione delle ghiandol e trach eo-bronchiali con accénno a calcificazioni inultiple; l 'emidiaframma destro r deformato e a ttratto in alto, pochissimo mobile negli atti r espira torii , il seno costo-diaframmatico è quasi con1pleta1nente scomparso (radiografi 1 N. 1).

l\ADJOGRAFIA

N. 1.

In casi di questo ge11ere l'infiammazione pleurica è più spe::;so fìbrinosa, ma non sempre. Lo stesso l\tlazzeo h a infatti portato un notevole contributo allo studio della pleurite essudativa del bambino della prima e seconda infanzia con un complesso di 227 osservazioni raccolte n el i11ateriale della .clinica dello lemma. Egli .arriva alla con clusione ch e tali pleuriti sono quasi sen1pre secondarie ed ind<)tte presumibilmente dall'immissione in circolo di germi prover1ienti da altro focolaio preesistente. ~la anche nei casi me110 frequenti di infezione primaria dell'adulto la prima manifestazione clinica può essere costituita da un.a pleurite. Ricordiamo le osservazioni di I-Jamburger il quale in soldati che non reagivano alla Lubercolina vide j11sorgere dopo convivenza con amr11alati di forme aperte, una pleurite essudativa. 1\n·ch e il Corbini riporta in un suo recente lavoro un caso simile.

* ** Indubbiamente però le localizzazioni pleuriche accompagnano con maggiore frequenza le varie forn1e di disseminazione ematogena, che !1ppartengono al secondo stadio di Ranke, caratterizzato appunto dai processi di ge11eralizzazione, dall'ipersensibilità del soggetto, dalla frequenza ed importanza dell 'infiammaziol le essudativa perifocale. Ahbiarr10 già detto anzi , che, secondo i concetti del Tendeloo, la pleurite ha assai spesso tale significato.

(ANNO

À.Ll,

1\tJM.

3)

Così è a::;sai frequente, sebbene rli grad-0 d iverso, la co1npartecipazio11e della pleura nella tuber·colosi miliare acuta. A volte si tratLa di :-:i empiici sfregamenti determinati dalla forn1azione di tubercoli sui foglietti della sie1osa, a volte, invece, di modici versamenti, per lo più bilaterali, s ulla cui frequenza ed importanza diagnostica ha per primo richiamata i 'attenzione il Jousset. Vi è poi una for111a di Lt1bercolosi :niliarica a.cuta descritta dal Piery, i11 cui l'affezione della pleura 1)redomina nel quadro clinico, sicch è può presentare qualcl1e difficoltà la diagnosi differen ziale. Se non che la maggiore gravità dei sintomi , la più profonda alterazione dello stato generale, l 'aitezza della febbre, la grave astenia, il tun1ore di milza, debbono indurre in sospetto e servire ad illuminare la diagnosi. Tl Neumann pone poi tra Je forn1e ematogene proliferanti di questo stadio, la cosidetta pleurite virulenta recidiv.lnte, jn cui si hanno infiammazioni circoscritte della sierosa, ch e porta110 ad aderenze parziali o ad ispessin1enti della pleura apicale, interlobare o basilare . Anche il Grau ha richiamata l'attenzione su di una forma di pleurite, ch e egli chiama primitiva, in quanto è il prin1 0 segno di una speciale forma di tubercolosi , di p·r obabile origine en1atogena, in cui i focolai polmonari sono assai piccoli, tutti di grandezza uguale. ·e d hanno sopratutto la particolarità di nor1 essere sparsi in tutto l'arrtbito,· ma ]imitati solo ad alcuni tratti di esso. Me110 comune è invece la nozione che una pleurite essudativa può apTire il quadro di una di quelle disseminazioni ematogene croniche, che per il loro speciale aspetto clinico hann o meritato il nome di miliari fredde . Per quanto già il Bard n el 1898 avesse descritta una forma discreta della tubercolosi miliarir.a, il merito principale di averne individuato le forme croniche spetta a Burnand e Sayè. Si manifestano queste clinicamente con sinto1ni di tossiemia, costituiti da leggera cin nosi ~ dimagramento , astenia, disturbi gastrici, men tre la temperatura può essere solo csubfebhrile o an.che del tutto normale. A carico dell ,ap11arecchio respiratorio i sintomi sono assai scarsi; in gen ere vi è poca tosse e poco escreato, solo di rado e scarsamente bacillifero; la dispnea invece, sebbene non grave, è quasi costante; l'esame obbiettivo può mostrare solo una modica ipofonesi delle parti alte del polmone ed un respiro scarso od aspro, qualche volta a carattere vescico-bronchia1e. Il reperto radialo- · gico è per contro assai evidente: i campi poi'


S r·:z I 01\ E

111011a1 i ~011 0 unifor11Le111ente gr1g1 e su c1u esti picca un . en1inìo cli 1)iccole e numero ·e macchiette rotondaggianti , di dimensioni varie, ma se 1n1>re a. ~ ai piccole, con n1argini netti, spesso però confluen Li e riunite a g ruppi . Possono es~o occ11pare tt1lto il ca1npo polmonare, n1a µo ~. sono ancl1e prevalere in alcuni tratti o in ur. f) dei 1polmoni ; 0110 poi quasi sempre più numerose e più fiLLe agli apici e nelle parti .alte. Anche que Le forme possono esordire con una comune 1)leurite essudati,·a. Due ca i ca pitatici a breve dis tan za di ten1po hanno appunto 1vuto tal e ir1i zio: Il pl i 1no è lai () . L., di anni 18, il qual e i1 ell ·a prilc del cr• rr' n I(' anno f11 colto all 'imJJrov' iso da al la felJJ> re. l' u di agnos Licata una ]Jleuri Le essud.1 li' n ~i11 i. l ra e ft1 <' urato con pneun1o loracen tesi. IJ liquid o in lJr eve finisce col rj a ·sorbirsi con1plcta1ncntc ; esa111i radioscopici ripe lulame nle esegui li ri~ul la no a tal rigt1nrdo n egn liv i. L 'esan1e obbicl tiYo d ell 'a pparecel1io r espjratorio è })r essochi· muto . .'cnoncl1r perclnrn la febbricol a, il ciin1agra n1e nlo. J;a lenia ; 'ie1tc allora esegui lo (o ltobrc 1933) tlJL e a 111c rac Viografico cl1e inoslra un a ti pi ca diff1t, ion e rniJi nriJorm e in tutto l ' ambi1o pol m o nnr" . \ I lttalmen le la cura sa11alorial e ha porltt lo n e ll o r d ec js i' o r11iglioran1ento . Da nolarsi cl1<' 11ell 'a11 a1nnesi figt1rano ambo i genitori e du e .. ore} le morte per Lt1hercolosi poh11onure. (Rad iogr . N 2 ).

ll\DJOCRAFJA

N. 2.

i\ell 'aliro caso trattasi di tal J?. A., di ann i 17, a gentilizio im1nune e anamnesi personale i1 egativa, il quale nel novembre 1932 presentò una pleurite essudativa destra trattata con pneumotoracentesi , e su ccessivamente, essendo il liquido divenuto torbido, con lavaggi della pleura. A distanza di dieci mesi il liquido è ancora prese11te, sebbene scarso. L 'esame obbiettivo d ell 'appareccbio respiratorio dà a d estra ottu sità n1obil e alla base e resp;ro scarso su tutto I 'ambito; a sinis lra invece respiro aspro con qualche crepitio clissemi nalo. Un ultjmo esame radiografico eseguito nel settembre 1933 conferma la diagnosi di miliare fredda già sospettata in base ai soliti sintomi clinici di tali forme . (Radiogr. N. 3 e N. 4).

93

PRATI CA

Come appare dalle due slorie clinich e, qui brevemente riferite, in · tali casi, anch~ dopo evac uazione del liquido e sostitlll:ione con gas e malgrado le consu ete cure, non si 11a lJD r1etto e decisivo miglioramento, di ma110 in 1n ano progrediente sino alla scomparsa di ogni sintomo , c ome avviene nelle comuni pleuriti, ma invece la forma morbosa si trascina a lungo con una febbricola persistente e con t1n corteo sintomatico vario e un alterr1arsi di peggioramenti e di riprese, che indl1cono

BADJ OG T\AFJA

N. 3.

l~ADlOCHAFl \

~.

4.

il sospetto di qualche g rave alterazione, sinch è 1'ulteriore evoluzion e e l 'esame radiologico non chiariscono al Lutto la diagnosi. Crediamo non inutile richiamar e l'attenzione su tale possibilità tanto più ch e essa non è, in ge1lere, citata dagli autori. Il Corbi11i n el suo già citato lavoro parla solo della comparsa di 11o<luli miliariformi , in numero piuttosto scarso nell'ambito polmonare dopo ·una pleurite essudativa, ma riferisce, riportandosi anche ad osservazioni del Redeker, che tali disseminazioni ematogene sono per lo più benigne e


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<< IL POLICLINI CO >1

tendono a sco111parire in breve tempo. Noi invece sulla scorta dei due casi osservati e considera11do che u11ico e i11 fondo il meccanismo patogenetico, tenderemmo ad ammettere che possono osservarsi in clinica tutti i gradi di passaggio, dalla tubercolosi miliarica acuta a forma pleuri·ca descritta dal Piery, alla pleurite essudativa esordio <li disseminazioni ematogene croniche o fredde, che dir si voglia. si110 ai casi l)ÌÙ benigni di Redeker e di Corbini di pleuriti con co mitanti a 1ninime eruzioni miliariformi, con tendenza al rapido riassorbin1ento e alla guarigione spontanea.

l ANNO

XLI, Nl.Jl\>l. 3)

i\ell 'agosto su ccessivo le fu riscontrata una pleurite essudativa clestra , per cui fu ricoverata in ospedale, o·v0 rimase p er circa un mese, tornando di poi al suo domicilio. Entra in sanatorio il 10 novembre 1932. Le viene riscontrato un modico versamento pleurico destro e vengono estratti cir ca duecento cc. di liquido. Gli esami clinici e radiologici mettono in evidenza un infiltrato parailare destro ch e r egredisce spontaneamente con la

* ** Anche nella tubercolosi isolata del pol1none, per attenerci ancora fedelmente allo sch·ema di Ranke, la pleurite è spesso presente, seppure con caratteristiche diverse come di verso è il terreno allergico r,ul quale e\•olve. Essa può intervenire come lesione collaterale di focolai polmonari situati n ell 'apice o nel sottapice o :1 nche in altre zone del polmone (Gamna) e può tanto seguire, qua11to precedere, la comparsa di un infiltrato precoce . di una scissurite, di una lobite, di una :p·neumonite caseosa. E ch e ciò sia non maraviglia . se si riflette che oggi si ritiene assai più frequente la g·enesi endogena di tali processi anzichè la loro dipendenza da una reinfezione esogena. Comunque tale reinfezione avvenga, si comp·r ende facilmente ch e il bacillo possa arrivare anche alla pleura e determinarvi un processo morboso. M.a 111entre le pleu riti che insorgono nel periodo serondario han no i11 genere, specialmente se essudative, un i11izio brusco, con trassegnato da alta febbre t da sinlon1i generali rilevanti , ql1este altre esor,lisco110 i11 genere più subdolamente e minore ,è la compromissio11e dello stato generale, tanto se la concomita.nte lesione del poJ mo~e è co111pletamente silente, quanto se in vece essa predomi11a nel caso clinico. Ne fan fede i tre casi clinici riportati dal <_,orbjni nel già citato lavoro e anche le du e os~crva zioni nostre che qui riportiamo: S. A., da Ancona, di anni 18, nubjle. Nel1 anamnesi si rileva che la madre ha sofferto una pleurite essudativa molti anni addietro e che un fratello è attualmente affetto d a adenite laterocervicale suppurante. Il padre e un altro fratello godono invece ottima salute. Nata a 1er·m ine, ha avuto svilup1Jo somatico regolare; mestruò a tredici anni ed ebbe sempre flussi regolari. Lavorò prima in una sartoria e poi in fabbrica. Nega speciali occasioni di contagio nell'ambiente di lavoro . La malattia è incominciata nell'aprile del 1931 con una for1na influenzale durata circa dieci giorni.

RADIOC RA!..1A

N. 5_

sola cura san a toriale. L na radiografia d el marzo 1933 mostra il completo riassorbin1ento_ Viene dimessa il 17 lt1glio de1lo .. tesso anno. (Radiografia ~. 5). G. S. , di a11ni 14, d a Ro11cofredclo (Forlì). Nel gentilizio figura u11 fratello convivente ammalato di forma polmonare specifica. Nata a terrnine ha ~vuto allattame11to n1aterno e sviluppo son1alico regolare. Non è ancora mes truata. Non ha avuto alc una malattia sino alla presente, i11iziatasi nel (lice1nb1 e 1931. ,_A,. ques t 'e1)oca le fu riscontrata una 1)let1rite essudati,-c1 sinis tra })er chè la paziente era

1

RADIOGRAFIA

N. G.

ricorsa al medico , avendo notato da qualche tempo dimagramento, febbricola vespertina , indebolimento delle forze . Fu per clue volte sottoposta a toracentesi. Ciò malgrado essendo le sue condizioni andat0 progressivamen te scadendo, viene ricoverata in sanatorio il 13 aprile 1932. L 'esame cli-


[A..""::xo XLI. ~ l

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:3 j

95.

SEZI01'\ E PHATJ C,\

nico e radiologico inette in evide11za un infiltra1 o para-ilare sinistro. Poich è questo mostra sponta11ea tendenz,1 alla regressione e non vi sono baci1li nell 'espetiorato si attende i:>rir11a di intraprendere la cura pneumotoracica. ,SenoncJ1è n el n ov. successivo insorge pleuri-l e essuda li va des tra ; si estr aggono allora 1500 cc. cU liquido e si immette aria sino a pressione posi· tiva. Viene din1essa grand eme11te inigliorata il 7 se:ttembre 193.3. \Radjografi a K. 6). ~i c;l h è

sinte Li zia11do le osservazioni di Col'bini e 11ostrc possiamo dire che la pleurite pnl l<lnlo preced ere la costituzione di un i11 filtrato precoce, quanto in sol'gere in un qualt!ttq u e fl101ne11 Lo della s ua evoluzione ed av ere caratteri clinici p iuttosto benigni ed esercitare sulla ulterjore evoluzione della malatti<' un 'inflt1enza probabilmente b en efi ca. An ch e però, nella reinfezione esogena S€cor1ù0 il l\eun1a11n può osserYarsi una form :1 dj pleurite secca recidiva11te. Ciò avviene in quegli ar1ibienti di e leva to contagio , quali possono esser e sanatorii ed ospedali. In questi casi, se i poteri imn1unitarii dell 'individuo colpilo sono particolarme nte validi e la su a costituzion e resistente all'infezione, non si h a , secondo quest 'autore lo ~ viluppo d ella m alattia. ma tutto si li111ita a ll 'in sor gere di pleu 1·iti secch e a ripetizione, a carattere del tutt o benign o.

* ** Il g iudicare in qual momento del ciclo de l1'infezione tubercolare -;ia insorta la pleurite, ha dunque non poca importanza non solo prog11ostica , ma ancb e terapeutica. Dal punto di vista d ella prognosi, noi riteniamo in t ermini ge11erali , ch e l 'influenza ch e Ja pleurite esercita sulle con comitanti lesio11i del polmone, a cui tanti lavori sono stati in questi ultirni tempi d edicati (Soglia, Bartolotti, Moretti, Corbini) non dipenda sempre e soltanto da ragioni fi siom eocaniche, ma anct1 e dal caratter e d ella lesion e polmonare e dalJ o speciale p eriodo all ero-i,:o in cui il soggetto ~ i trova. Per esemplificare diremo che potrà anch e darsi che un infiltrato precoce o una Jobite e simili si giovino della com·p·r essione meccanica eser citata d a un versamento ; seppure n on ideale, perchè n on elastica . Ma è assai dul )hio che se n e avvantaggino lesioni rniliaricho subacute o cronich e, sia dal punto di vist~ meccanico per la notevole riduzione di capa cità vitale, ch e esse comportano· e che sarà ancora aggraYa ta dal)' essudato , sia dal punto di vista immunitario , perch è in tali formf. c.;osl r efrattari e ad ogni timoloterapia, no11 potrà certo non nuocere la notevole quantit li

di veleni tubercolari, ch e il riassorbirsi del versamento immette in circolo. Nei processi fibrosi in ' 'ece è p robabile che una pleurite giovi , sia esercitando uno stimolo pleurogeno, che faciliti i processi di cirrosi , sia dal punto di vista im1nunitario, sia a11che con la comipressione meccanica. E dal punto di vista d ella cura occorre appe11a 11otare ch e diver se debbono essere le di . rettive terapeuticl1e in un comp lesso p.r imario l in un infiltrato precoce, in una tubercolo i 1i1iliarica. Alla fondamentale lesione del poln1one, molte volte m ascherata dalla pleurite, va dunque rivolta principalmente l 'attenzione. E p oich è, in qualch e caso , anche l 'esame radiologico può essere non abbas tanza istrut tiYo. appunto per la presen za d el ver amento , quali sono i criteri ch e possono servire aJ m edico i)er orientarsi ? Essi risultano d a quanto abbiamo fin qui d·e tto e ch e forse non sarà inutile riassumere. J\.Ientre 1'età del p aziente e i segni c] j nici e radi ologici di un 'adenopatia tracheo-bro11c;hiaJc possono farci pen sare all'infezion e prin1aria ed indurci quindi ad una prog11osi r elativamente b enigna e ad una terapia aspettant e, di,1erso è il caso per ciò che ri gl1arda gli adulti. Qu i h a scarsa importanza se la pleurite è . teca o essudativa , potendo l'una e l'altra trovarsi in lesioni lievi o gravi del polmone: ne ha invece maggiore il carattere d ell'essudato : quando è presente. Un essudato emorragico sta quasi semp r e ad indicare la rpresen za di I 11bercoli miliarici sulla pleura , la sua sterilità , invece, provata anche con l'inoculazione in .cavia . deve farci riten·e r e ch e trattasi di una infia mrnazione collaterale , n el senso d1 Te1)deloo (Neumann). IJ ripetersi poi , a breve distanza , di pleuriti secche con locali zzazione costante o varia , effetto di ripetute pi ccole hacillemie , depone ancora per lesioni d el periodo secondario. Invece la presenza di bacilli n ell 'es1pettorato, sopratutto se abbondante, deve farci propendere per u11a forma di tu],er colosi a:perta d el tip10 dell'infiltrato precor e. o simili. ~1a J.a maO'giore importan za spetta sen 7:i rl u b bio all'osservazione della curva fe])brile. Un a pleurite o un li eve versamento bilaterale che si accompag·nino ad alta febbre ed a sintomi gen erali più o meno impon c.nti debbono far sospettare b.en altra lesione ch e non una pleurite insorta in modo subdolo e con m odica t.e1nperatura. Nel primo caso l'inda~in f va rivolta a confermare o ad escluder e un a tubercolo~i miliari ca acuta . m entre ele va1ioni ter1

1


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« JL POL ICT.;l'N ICO

96

rnich e m en o a lle l a~riano . j )er ar ' (' hE' ·i tratt i di for111e più b en·ig·n e . l · 11a febb·ri co la <:lC c o 11 1pagnata da sinto1n i Lossien 1ic i, da L11n1ore di milza. ch e segua con1 e lungo .. Lrascico ad n11a pleurite essudativa , cleve ricl1i.a1na re l 'a1ten zionc sulla possibil e esi tenza cli n na form a n1iliari ca cronica.

L' A. richiama l 'a Lter1zio11e sul f.atto che la

Li \ NNO

>>

XLI , N·lJ i\l[ . 3}

PROFILI. DOMENICO T ADDEI 11 \ la estro, clic l '1\.te ueo 1! iore11ti1 lo ha 1;hi a111a lo ro1l vo to u11ani111e a SL1cced er e a l c o1n.pia11to prof. Burci nella cattedra di Clinica c lLi r ttrg·tca e. Mcdicit1a Operatoria è nato il 5 i11a rzo 1875 a F errar a, dove studiò per tre an 11i i11 queJ! a J.,ibera Università , per poi pa~~a re all a l l. Ll 1l i\ C r~ ità di Pado''a. Qt1i-

ple11rite è qua~i errLpre secon daria a lesioni già esistenti ilel polrnone. Quindi il rr1edico, oltre a preoccuparsi d ella sua cura, deve prov,·ed cre alla p erfetta individualizzazione di qu es te. A seconda d ella loro forrr1a infatti e d cl period o all erg i·co cui ap11arten gono va valu tata sia l 'influen za ch e la pleurite eser citerà suJl 'uJteriore d ecor so d ella ma lattia, sia la prng 11osi e . la tera1)ia della stessa pleurite. BIBI~IO G R B ARD .

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1925. so~'T.:lBN IKOFF

W . Top ogr coph isc lie. A 11.at omie de r bron cliia len u nd lrach ealen T...J 1npl1rlriisen. Med. Diss., Berli11, 1903 ; Bcrlin . Klin . ' '' och enschrift, 1903.

vi sii laureò a pieni ol i a"' ·oluL i e lode il 16 lug lio 1899 . 1Fu allievo int erno 11ei Laboratori cli Patologia Ge11erale di :F errara (J)rof. Tran tbusti) e di Padova (prof. Salvioli), dove con1p1 le su e ricerch e istolog ich·ei sulla ghiandola di Hard er , che g li furono argomento della Lesi di laurea. 1Fu poi ass istente volontario n erJ 'I stituto di Anaton1ia di · Padova. Il 15 f cbbraio 190 0 fu sce lto dal prof. Enrico Burci com e Aiuto a1la Cattedra di P atologia Chirurg ica Speciale a P.ado\·a e seg·uì ccuindi il Maestro a 1F irenze nel 1903. Negli a1111i 190:{1905 fu assistente n ella Clinica P ediatri ca Cl1irurgica d el R. I s tituto <li Studi su.periori di Firenze e quindi n egli anni 1905- 1907 ne11a Clinica Chirurgica gen erale di 1Firenze, dove fu aiuto negli anni 1907-1913. Nel 1905 fu a Pa ri gi presso il fa1 1 10~0 urolog·o prof. Al})a rran. Nel 1905 con eguì la J,ibera docen za i11 Patolog·ia speciale chirurgica, nel 1909 quella in Clinica e Patologia dell e 'i e urinarie. Ese rcitò la libè ra docenza a F ir enze dal 1905 a l 1912 dettando cor si di Patolog ia, cli Diag nostica e di Clinica Chirurgica urologica. Negli anni 1907-1909, in seguito 1


{,i\NNO

.\Ll, .\t ~l. 3J

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S EZIONE PRATICA

.a lla morte del prof. Nello Biagi, fu incaricato d el] 'insegnamento ufficiale di Patologia Spe.ciale Chirurgica a Firenze. Dal 1908 al 1913 .fu incaricato ufficiale dell 'insegnamento della Medicina Operatoria , in seguito a ritiro del prof. Giovanni ùel Greco . -el novembre del 1913 andò a Perugia ad i111partire in quella Libera l 11iver ità, in seguito a l ritiro del prof. Erasmo De Paoli, g li insegnam enti ufficia li della Patologia Chirurg ica , della Medicina Operatoria, della Cli11ica Cltirurg ica e a dirigervi qu ella Clinica . cl1e fece rifiorire . Intanto vin e a11ch e il concorso di Patolog ia <~hirurg ica alla R. Univer~. ità di Cagliari , dove Yi imr>artl 1'insegnamento i1ell 'an110 1914-1915 ~ fondò 1'Is tituto e la Clinica di Patologia Chirurgica. Nel 1915 , in seguito al ritiro ti el prof. alornoni , fu chiamato a lla Direzione dell 'Istituto di Pa tologia Chirurgica della R . Univer-sità di Siena , dove rimase fino al primo gen naio 1921 , epoca n ella qu ale assunse la direzione della Clinica C:hirurgira e dell 'Istituto di Medicina Operatoria nella P, . Università di Pisa, chiamatovi .per voto un ar1ime da quella Facoltà, in seguito alla morte del prof. Anto11 i o Ceci . È professore ordina rio da 1 1° luglio l fl l7. Prestò servizio durante la guerra europea J>rin1a com e volontario , poi come Ufficiale di l.c)mplemento fino al 22 ottobre 1917 come Maggiore e quindi fino a] 22 settembre 1919 ~ome Ten ente Colonnello Medi co. Riusci vin citore in numerosi concorsi per chirurgo primario di Ospedale. È socio corrispondente del· J' \ ccad en 1i a 1\fedi.co-C:h·irurgica di iF errara Medico-Fi ica Fiorentina, di Pi stoia, di Perug ia, dei 'F isiocritici di Siena , di Scienze mediclte e n aturali di . Cagliari, di Bologna , ecc.; .. ocio effettivo della Società Toscana di scienze naturali, della Società Radio-Neuro-Chirurg ica Italiana; membro onorario distir1to de)Ja (( Interstate Post-Graduate Medica} Association o f North America », della Società Italiana di (:hirurgia, di cui fl1 anch e Vicepr e idente, della Società Italiana di Ortopedia; socio fonda tore della Società Italiana di Urologia, della Società di Storia critica delle Scienze m ediche e naturali di Firenze; m embro delle Società T11ternazionale di Chirurgia, Francese di Uro10.g ia , Internazionale cli Urologia, Internaziona le contro la Tuber colosi, socio corrisponclente n azionale della Società Piemontese di f:hirurg ia, socio corrjspondente deJJa « SociétP 11 ationale de Chirurg ie cle Paris ». t stato men1bro del Consiglio nazionale dell e ricerche. È consulente delle !F errovie di Stato, della M. V. S. N. (90a. Legione), della O. N. B. È commendatore della C. d'I. La sua attività scientifica è rappresentata da più di 200 la\'ori per sonali ed oltre 250 sono i lavori degli allievi, alcuni dei qua li il 1ustrano tecniche nuove e concezioni patologiche originali di lui. l Tna parte considerevole delle ricerche del

prof. Taddei rig·uarda l 'apparecchio urinario, sul quale h a portato contributi pregevolissimi: ricordo appena i lavori sull 'a11astomosi dell ' ureLere, sulle nefropieliti , sulle n efriti croniche dolorose unil.aterali, sulla palpazione dell 'uretere alJ o stretto superiore del baci110 , sulla cura del l 'estrofi.a vescicale , sulla estirpazione totale della inucosa della vescica, sulla legatura dei vasi emulge11ti, sulle 1nodificazioni istologiche dell'uretere dopo la n efrecto mia, ecc. J11 realtà i f'uoi ::; tudi i nve~t ono i can1pi più vari della chirurg ia: per c1u.a nto riguarda la chirurg ia ossea vanno m enzionati i ]avori su cc La resezione ntodellante rlell 'astragaJo in alcuni casi di grave varismo del piede », sull'uso del quadrilat ero gessato nelle fratture cervicali dell' om ero , sulla cura delle frattur e diafisarie sottocutanee della rotula . Notevoli le m em orie su11 '-exeresi n ell a cura de)! 'antrace, sul! 'anestes ia eterea i1elle op erazioni di breve durata (an estesia per blocco psichic o), sulla c ura dell ' unghia in carnita , sul1'u so della carta perg·a1ner1a in chirurgia, su di un n1etodo per accelerare l 'epiteJizzazione delle piaghe, ecc . Nell 'ambito della chirurgia toraco-addominale il Nostro h a portato un prezioso contributo coi suoi lavori sull a cura dell 'em.p iem a , l'ascesso fredd o sottocosta le di origine peripleurica , sulle stenosi eso fagee, sui rapporti tra gran trocantere e bacino, sulla membrana di Jackson, sulla simpaticosi addominale, ecc. Apprezzati scritti rig uardano particolari di tecnica (trattamento de11e aderenze dell 'omento al peritoneo parietale; eversione del fondo dei sacchi erniari; ricerch e dei corpi estranei o calcoli difficili da ritrovare; m arsupializzazione declive dj alcun e cisti da echinoco.cco, ecc., ecc.). Una serie di monografie e di volumi incornic ia degnamente la gran massa di lavori isolati . Un posto d 'on ore merita il magnifi co Trattato di Semeiologia e Diagnostica Chirl1rgica in dodici volumi (uscito da qua]cl1e a11110 nella 2a. edizione edita dell a U. T. E. T. ), opera fondam entale che il Taddei ha pubblicato con la collaborazione di eminenti \1aestri italiani; vanno citati inoltre i due volumi di Note e Lezioni di Chirurgia ·pratica e la monografia sui tumori del rene (cc Folia l Trologica », 1908). Devesi infin·e ricordare cl1e il prof. 'faddei dirige dal 1933 « La Clinica C:hirurgica n e da] 1931 col prof. G. Zagari di Napoli la cc Ra &egna Internazionale di Clinica e Terapia ». Maestro impareggiabile può vantare un a Scuola fiore11tissima e fed ele: valga a testificare l'affetto degli allievi la manifestazione di rimpianto ch e nei g iorni scorsi ha avuto luogo a Pisa da parte della studentesca. \.linico nel senso più completo della parola , i suoi insegnamenti ed i suoi metodi sono a pprezzati nel loro altissimo valore da quanti hanno Ja grande ventura di essergli vicini . 0 ;11eratore pr eciso, elegante, instan cabilf> in -poco 1


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PO L T C J ,J N' IL~ O

più di dodici anni ha potuto eseg11ire e far eseguire circa 12.000 operazioni n ella Clinica Chirurgica Pisana, già illustre del nome di Antonio Ceci, portandola al radioso livello attuale. L'U11iversità di Firenze chiamando Domenico Taddei alla Cattedra di Clinica Chirurgica, ha voluto continuare una simpatica tradizione delle n ostre Scuola mediche: qu ella di far su ccedere al maestro l 'alli~vo prediletto. Mai come in questo caso la scelta si è rivelata più degna ed opportuna , poichè la g loriosa !Facoltà Medica 1F iore·n tina avrà in Tadd ei u n - Maestro ch e le farà onore. F. BuoNoMo LA Ro ~ sA.

TRIBUNA LIBERA Sul valore degli emoinnesti. . Spett . Redazion e del « l)oliclinico » (Sez. Prati ca).

In seg·uito a ll 'articolo pubb licato dal prof. Be11edetto Schiassi nel n. 51 del P01liclinico, Sezione Pratica , 1933, sotto il titolo « l\ivendicazioni >l ·Sul valore d egli emoinnesti prego la Redazione del Giornale di pubblicare quanto segue: Il prof. Schiassi ha voluto trovare argomenti di Riven dicazioni in un riassunto di alcu n e n1ie ricercl1e pubblicato sul n. 44 di Riforma Medica, 1933, .come Nota Preventiva, sotto 11 titolo cc Azione opoterapica del sangue trasfuso ». Dett o riassunto rappresenta il testo di una con1 t1nicazione (in parte amputato dalla Redazione del Giornale per esig enze ti pografiche) cl1e h o fatto in occasione del II Con gresso \faziona le dell 'A ssoc iazione dei Volonta ri del Sangue , avven uto a Milano il 22 ottobre 1933. Non posso nascondere anzitutto ]a n otevol e sorpresa cl1e i11i ha recato l'accu sa rivoltami dal .prof. Scl1iassi di aver tra lasciato in un riassunto le dovute citazioni bibliograiìch e, ch e abitu almente figurano solo nei lavori originali c0111 p1eti. ·D ette citazioni es istorio infatti nel mio lavoro compl eto ch e uscirà tra br eve su ~1in e rva .~1edica.. Siccom e il prof. Sr hiassi in siste alquan ln nelle su e a reti se, sento il dovere , an ch e per ln Scuola all a q uale ho l 'onore di appartenere, di aggit1ngere ql1a1ch e dato per chia rire la sitt1azion e . In fatto d i relativa priorità di concezione sull 'azione opoterapica del sang ue, mi sembra ch e non sia il caso di parlare: in primo luogo perchè io non ho mai pensato di arrogarmene , g iudi candola un 'idea corrente e srriven -

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3.J.

do ch e l 'azio11e opoterapica del saugue era stata già concepita dagli antichi alla nascita della trasfusione, ed in secondo luogo perchè lo stesso prof. Schiassi conviene che si tratta di idee secolari . Io ho voluto richiamare l 'attenzione sul fatto che la trasfusi on e di sangue 11on viene in genere u sata per scopi opoterapici , mentre nelle mie ricerch e ho controllato che in alcune alterazioni delle g hiandole a secrezione interna si possono r aggiungere tali scopi con la trasf11sione di sang ue . Il .p rof. Schiassi mi rimbecca che il dott_ Protti, assai prima di me, li h a ottenuti con l 'iniezione intramuscolare di sangue, con 1'eme-innesto ; io non dubito di questo fatto, ma ripeto che h o parlato della trasfusione di ~arigu.e che rappresenta il 1r1io campo di esper ienza. Mi sembra d'altra parte che sarebbe arduo il voler affern1are una identità di azion.e biologi.ca ed opoterapica tra iniezion·e endo11luscolare· di san g ue e trasfu sione di sangue puro. Il Protti , infatti, da quanto riferisce il' prof. Schiassi, pensa con le iniezioni endomuscolari di sangue di stirriolare tutte ·le ghian,dole a secrezione interna in modo dolce ed 1lnif ormt3; n1entre il mio i '~ tenriimento &

quello di

apportare,

con

urta

trasfusione

di 200 cc. di san gu e puro di un individuo sano, in u11 individuo ammalato di dis fun zion e di un qualche organo a secrezione interna , una certa quan,tità dell' 0rmo n.e man-

cante o alterato onde ottenere , n.el m odo piiì fisiologi co e rapido possibile un migliorame nto tale da permettere, per esempio nel caso det diabete, un intervento chirurgico. A proposito appunto riel diabete il prof. Schiassi mi fa notare ch e Protti ha scritto neT 1931 quanto segu e: queste nozioni incoragge-

re bbero a teritare su larga scala l'innoci10 emo-innesto anch e nel diabete pancreatico nel qu.ale secondo mie osservazioni da poco iniziate, sembra ohe l' em o-innesto abbia notevole e durevole efficacia , a differenza della fugace azion.e insulinica. Io posso dire ch e nef genn aio 1933 ho portato alla Società Ita]iana di Biologia Sperimentale i risaltati conc reti ottenu.ti co n la trasfusi one idi sangue nei diabetici. Studi ando infatti in collaborazione ·c oJ dott. Bertini la curva gli cemica di individui normali e di diabetici. :iLbiamo visto che in seguito .a d una trasfusione di 200 cc . di sangue, mentre non si modificava quasi il tasso glicemico degli individui normali , sì verific.ava invece una rapida ca d11ta della iperglicemia dei diabetici senza cl1 e questi n e ri sen tissero di sturbo alcuno. Abbiamo in que]l'occa-


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XLI, .N UM. 3J

s ione anch e :procurato di dosare in unità di insulina l ,effetto ipoglicemizzante di 11na trasfusione di 200 cc. di sangue. (Boll. della Soc. di Biol. Spe11im ., vol. VIII , [asc. J, 1933). Anche a proposito dell 'impiego d ell a trasfu sione di sangue nella preparazion e d ei basedowiani all intervento , al q u ale h o accennato scrivendo non più di quattro o cinque rig h e, sempre d ella breve nota così violenten1ente aggredita, il prof. Scbiassi mi fa 11otare un lavoro di Torresi, d el 1932 << morb-0 di Basedow trattato con e mo-i11nesto a lla Protti n; Ace. 111 ed. Picena e Radi:Jbiologica, 1932). Ora è a1)p u11to n el 193 2 che, in occasione d el Convegno d ei Chirurghi d el ord Italia (Boll . e M em. della Soc. Piem. di Chir., vol. II , n. 11-12 , Torino, 28-29-30 m aggio 1932) avevo proposto I 'impiego di una t_rasfu sion e di 200 cc. come trattamento preoperatorio d ei basedo"viani. La nozione dell uso dei preparati antitiroidei di latte e siero di animali stiroidati , mi aveva suggerito di praticar e in alcu n i basedowiani, trasfusioni di sangue di ipotiroidei , studian done l'e ffetto sui sintomi soggettivi ed ogget ti,ri e sopratutto sul m etab olismo b asale. Avendo poi fatto un paragone su g li stessi basedo''1iani d egli effetti ottenuti con una trasfusione di sangue di individuo normale, ero venuto alla con clusione ch e tanto valeva servirsi del sangu e normale. Lo studio più de ttagliato è stato pubblicato lo st esso anno su Minerva .l/ edica, 25-8-1932 . A questo proposito potrei anch e aggiungere c h e se 1 impiego della trasfusion e di san gue come trattamento \Pl'eQPeratorio dei basedo,,·iani può forse considerarsi una novità, l 'uso del san g u e di uomo e di animale, per via orale e intramuscolare nella cura del Basedow è molto antico. Il prof. Schiassi ricorda c-ertamente che Blum n el 1906 aveva già fisiologicamente dimostrata l'azione antitiroidea d el sangt1e normale e che lo stesso Autore fece più tardi una preparazione farmaceutica di san gue p er la cura d el Basedo'v; ed è stato Blum ch e ha parlato di catechina com e io h o fedelmente riferito. Le iniezioni di sangu e sono s tate u sate anche nella scuola di Bjer, ecc. A proposito dell'impiego d ella trasfusione di sangue di gravide nella c ura d elle ipomenorree, ho scritto, sempre nella n ota riassuntiva di un altro Autore ch e aveva fatto un ' tentativo analogo . Gli studi di Ma.urizio sono ampiamente citati ne~ lavoro . In complesso vorrei riaffermare a l prof. Scl1iassi ch e la mia iniziativa nel campo della trasfu sio n e è stata quella di cer car e conferme dell esi stenza di al cuni ormoni n el san gue ve1

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SE:Z lONE PRATICA

noso e di da re con sisten za alle impressioni e concezioni opoterapich e, valendomi dei mezzi più esatti e d oggettivi , quali sono lo studio delle curve g licemiche e del metabolismo basale. Credo ch e il prof. Schiassi voglia ritenermi pienamente g iustificato. Torino, 26 dicembre 1933 - XII. Pro f. Lu 1GJ BrA.NCAI .ANA.

* ** Il prof. Biancalana si duol e ch e la sua nota abbia promosso i miei rilievi. Osservo che una « nota preventiva » sen za citazioni di Autori ch e abbiano g ià m anifestato idee in conformità, suscita per lo più in chi legge la impressione ch e chi scrive a bbia inteso di m etter e innanzi con cezioni originali. Un 'altra volta quando il pro f. Bjancalana voglia p1u bblicare suoi lavori , m agari col titolo cc nota preventiva », metta eventualmente qualche n om e ed allora vedrà che non vi sarà alcuno ch e trovi da ridire. BENEDETTO S c HIAss r , Bologn a .

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. L'attacco ipertensivo cerebrale.

CD.

~Io ALPI NE. Th e

Quarterl;' Journ. of Mede-

cine, ottobre 1933).

Nei fenomeni pseudouremici cerebrali secondo ·volhard, non è n ecessario ch e ci ~iano modificazioni dell azotemia, però, tanto nella pseudouremia cronica quanto in quella acuta si ha come fattore determinante i1pertensione arteriosa e come patogenesi d ei disturbi cerebrali uno spasmo dei vasi cerebrali. Gli spasmi vascolari locali ne lle forme croniche sono facilitati dalla sclerosi vascolare . Seco ndo BJackfan i sin tomi pseudo uremici cer ebrali (cefal ea, vomito, disturbi visivi , coma , convulsioni) si hanno con aumento d ella ·pr essione del sangue e del liquor indipendentemente dal tasso azotemico e scompaiono coll'iniezione endovenosa di solfato di magnesia~ Oppenheime·r e IF ischberg dànno a questi disturbi il nome di encefalopatia iperten siva. Da molti è stato n egato ch·e i vasi cerebrali possano esser e alle dipend enze di un controllo n ervoso vasomotorio finch è le ricerch e di Forb es e Wolff dimostrarono sperimentalmente esatta qu·e sta possibilità. Essi videro nel gatto· contrazione delle arterie piali stimolando il simpatico cervicale senza modificazion e della pressione san guign a, dilatazione delle stesse arterie piali per stimolazion e d el vago con cadu1


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<C JL POLICLI N ICO

ta della pression e arteriosa, e costrizio11e delle stesse arterie senza aumento della pressione generale lavando la pia con sol11zione di epinefrina. Inoltre: le soluzioni ipertoniche dànno per via endovenosa costrizione dei vasi della pia, dilatazione invece si ha nell 'anossiemia, nell 'acidosi, nell'inalazione di nitrito di amile. I lavori di Stohr. Hassin e Penfield h anno climostrato l 'esistenza di terminazioni nervose in tutti i vasi della pia e del plesso coroideo e l 'innervazione è simpatica e parasimpatica. Mc Alpine propone di dare il nome di attacco ipertensivo cerebrale ai disturbi della pseudouremia acuta di Volhard (en·cefalo·patia ipertensiva di Oppenheimer e 1Tischberg). I segni sono: la cefalea (che insorge im provvisamente, e può esser e frontale o occipitale), vomito, sonnolenza (che può giun g·ere a 1 coma), r aramente epilessia generalizzata o jacksoniano, retinite ipertensiva , emorragie retiniche, edema della papilla. L'inizio è sempre rappresentato dall'ipertensione arteriosa ed è sempre accompagnato da ipertensione del liquor. e, è albun1inuria con cilindruria' n on iperazotemia. Questo è il quadro delle forme con edema cerebrale, ch e si osservano al di sotto dei 40 anni d 'età. ·Di questo tipo J'A. descrive tre casi da lui osser\ra ti. Altri 4 casi egli cita, ma del tipo non accompagnato da segni di edema cerebrale: età oltre i 40 anni, inizio con convulsioni, ch e possono essere state precedute da cefalea, afasia, debolezza di un arto, o anche emiplegia. Anch e qui ipertensione arteriosa, 11on iperazotemia. Il ritorno della coscienza si ha colla caduta della pressione arteriosa. Si11tom i cerebrali angio J)astici minori con~i ­ stono in paresi , afasia, 1)arestesia , a111aurosj, tutte temporanee. L 'ipertensione da sola non basta a spiegare ·q uesti spasmi cerebra li e i sintomi consecutivi, perch·è non tutti g li ipertesi Ii presentano; fattori predisponenti sono le alterazioni pr·ecedenti dei vasi cer ebrali e anche le modificazioni ~iochii;niche del sangue (questo sopratutto n ell uremia vera). La prognosi varia secondo l'età e le condizioni gen erali del pazie11tc e lo stato di funzionalità renale. La cura con siste nel salas o, nelle iniezioni endovenose di soluzione sa li1) a ipertonica, nella puntura lombare. L'inalazione di nitrito di amile può, far tern1inare un attacco convulsivo. Passato l'attacco pseudouremico si devon o dare vasodilatatori associati ad ipnotici ( p . e. luminal).. R. LusENA.

La ipertensione cranica traumatica e la sua cura con particolare riguardo alla osmoterapia. (BL1 CHK \ A. Z r. Beitr. , 158, 1933).

Si intende per ipertensione cranica ]a manifestazione clinica di una s1:>roporzione tra . c apaci.ta' e cont enuto cranico.

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XLI, Ntrl\I. 3]

Diverse teorie 11anno cercato di dare la spiegazione della ipertensione endocranica : processo primario di restringim~to delle cavità, compressione meccanica diretta sulla _so.stanza cerebrale, disturbi di circolo. Questa teoria l1 a retto il can1po fino agli ultimi tempi. Un au1nento locale di pressione (emato1na, tu1nore ecc.) determina una compressione venosa prima, arteriosa poi , ·cui segue un'anemia cerebrale , che rappresentando uno stimolo per il centro vasomotorio, determina un aumento della pressione arteriosa tale da vincere l 'iperl ensione cranica (Cushing). Il valore del fattore circolaLorio è stato però opra,·alutato : possono difatti esistere fenomeni da iperten sione cranica sen za aumento di pre sione del sangue e d 'altra parte nella ipertensione cranica cronica non si trova aumento di pressione sanguigna. IJe teorie puramente mccca11iche non danno qui11di suffi ciente spiegazione. Secondo concetti n1oderni ( chtick, Reich ardt) il cervello possiede clelle proprietà biologiche per le quali reagisce ad una malattia o ad uno stirt1olo (traun1a) nel senso di un aumento del volume della sostanza cerebrale o di un aumento del liquor. Reichardt l;ia potuto r11isurare da una parte la capacità cranica, dall'a ltra il s110 contenuto (cervello, liquor, sangue) trovando che nel1'ipertensione c'è sempre una sproporzione tra l e due, an ch e qua11do sia detratto il tumore o l 'idrocefalo. Nella ipertensione traumatica prevarrebbe sempre l 'aumento di volume della sostanza cerebrale di fronte a quello del liquor. La ipertensione n ei traumatizzati del cranio non si stabilisce subito. La natura d-ella commotio cerebri non è da riportarsi all 'ipertensione : si tratta probabilmente di uno scuotimento molecolare della sostanza cerebrale, o (Schiiçk) di una compressione acuta dei nervi della bas·e. Si ha a che fare con l'iperte11sione nei disturbi che compaiono secondariamente con o senza en1orragia, dopo un intervallo lil}er o o no, come espressione di una reazione. biologica allo stimolo traumatico (edema cer ebrale, idrocefalo traumatico). Si possono distinguere in due gruppi i casi cli ipertensione traumatica. Nel 1° gruppo la ipertensione ·è determinata !p rimitivamente da qna frattura con avvallamento o da un ' emorragia cui secondariamente si aggiunge l 'edema cerebrale. AI 2° gruppo vanno ascritti i casi con disturbi postcommozionali determinati esclusivamente dalla tumefazione cerebrale, r h e compaiono da qualche ora a 1-2 giorni dopo il trauma. Questa distinzione ha importanza per quanto riguarda la terapia. Nel primo gruppo di .casi c'è la netta indie.azione per un intervento chirurgico diretto al fo colaio di frattura o all 'eventuale ematoma. Qui la osmoterapia ha un compito collaterale= e non si può sostituire all'azione cl1irurgica, C{Uantunque aJcu11i autori l'abbiano a.d ettata


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XLI,

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S EZION E PRATICA

.costantemente col risultato di poter e in inolti casi fare a meno dell'intervento, quando ad es. manchirto segni di focolaio. , Ma il camp-0 d'azione dell 'osmoterapia, della cleidratazion e, è nei casi appartenenti al secondo gruppo e in quelli che, pur avendo subito un intervento , conservano disturbi da iperten • s1one. Il .concetto fondamentale dell 'osmoterapia è che immettendo nel circolo soluzioni anisotoniche , il san g ue tende a riportare al normale la propria pressione osm otica , cosicchè dopo la immissione di soluzioni ipertonich e prende acqua dai t essuti , e la cede ad essi dopo immissione di soluzioni ipotonich e. Sperimentalmente è stato da p iù parti dimostrato che le soluzioni ipotoniche determinano edema del cervello e aumento del liquor al contra rio delle soluzioni ipertonich e. La soluzione adottata n ella clinica di Schmieden, da cui origina questo lavoro, per la deidratazione nella iperten sione endocranica è una soluzione di g lucosio al 50 %· lFu abbandonato il cloruro di sodio per la sua tendenza a fissarsi nei tessuti come corpo dializzabile e quindi a riprodurre, per azione chimico-fisica propria, l 'edema cerebrale ; e fu abbandonato il solfuro di mag n esio per la sua tossicità . Le dosi u sate giungono a 300 em e. di soluzion e in 3 volte n elle 24 ore. L 'iniezione ·e ndovenosa deve essere lenta (10-12 minuti) per evitare trombosi venose. L 'iniezione può esser e ripetuta più giorni. Non furon o m ai osservati inconvenienti. Il momento della deidratazione va stabilito con accortezza, sempre dopo il 1° g iorno dal trauma IJer chè il primo schock si accompagna in genere ad un abbassamento della pressione in tracraniale. L' A. ha trattato con la deidratazione 36 traumatizzati di cui 19 con fratture , 17 con disturbi postcommozionali. Dei 36 malati 17 g uarirono completamente, 11 avevano ancora qualche disturbo all'uscita dalla clinica, 6 per cause diverse (epilessia, psicosi , psico·p atie) no1l' avevano ottenuto risultati apprezzabili, 2 morirono per la gravità delle lesioni. L'A. riporta dettagliatamente alcuni casi ir1 cui con la deidratazione furono guariti rapidamente disturbi duranti da più settimane, per ovviare all'osservazione possibile che un gran numero di malati sarebbe guarito ugualmente con le consuete cure. R certo che la rapidità ·c on cui dopo le iniezioni, che determinano in primo tempo un brevissimo •periodo di aumento della cefalea, il paziente si solleva, fa pensare che la deidratazione sia misura di grande efficacia. L'A. ha impiegato con su ccesso il m etodo anche in un caso di m eningismo dopo insolazione. Indicazioni ulteriori trova la deidratazione i1el trattamento preoperatorio di tumori e posto pera torio per qualsiasi intervento sul .cranio. P. STEFANINI.

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L'emorragia su b~racnoidale spontanea. (0 . lIEss. ll1ediz. 11Vel't, J nov. 1933). La sindrorr1e dell '·e m orragia spo11tan ea subaracnoidale, disti11ta come entità clinica, costituisce un acquisto r elati,·amente r ecente, da qt1ando cioè la puntura lombar e diven11e di corrente pratica diagnostica e terapeutica. Voon e descritta per la prima volta da Prus (1845) e inqua drata da 1Froin (1904). 1 'A. n e riassume il quadro nosologico in base a ll a · letter atura esistente ed a lla casistica propria . L 'inizio è brusco per non dire fulmin eo; n ello stato di perfetto benessere l 'individuo è colpilo da cefalea e dolori alla nuca; em ette delle g·rida, vomita; ·è in preda a vertig ini, a dolori sacrali ch e. si irradiano agli arti; spesso sopraggiunge perdita di coscienza a cui segu e il delirio (la durata ' ra ria a seconda l 'entità dell'emorragia e il tempo di riassorbimento di essa). Si fJresenta tl quadro meningitico con il solito corteo ricco dì sintomi: bradicardia , rigidità nucale, Kernig, Babinski, alterazioni pupillari (non però rigidità completa), par esi oculomotoria; .al fon do dell'occhio si osservano emorragie, raramente papillite con brusca amaurosi; talora ipoacusia, paresi; i riflessi possono ·e ssere aboliti o esagerati fino al clono del piede; convulsioni toniche o jacksonia n e. All'acm e della m alattia avvengono sp esso alterazioni psichiche ch e possono oscillare fra delirio e esaurimento , ottusità o irrequietezza , sonnolenza o sindrome di Korsakoff con tendenza allo scherzo, co·n fabulazioni , mancanza di orientamento ecc. Il brusco esordio può mar1ifestarsi durante il lavoro, a tavola, per la strada - può avverarsi anche nel sonno. La perdita di coscienza può prolungarsi per ore, fino a 1O giorni e culminare in sopore che si tramuta in morte. L'inizio può accompagnarsi di ipertensione, iperglicemia, glicosuria, talora con albuminuria massiva (20-30 %0), che rapidamente scompare; non vi sono edemi, n è segni di insufficienza cardiaca. Se l'emorragia non è di grande entità, la guarigione non è infrequente; il miglioramento si nota sin dalla fine ·d ella prima settimana e in 3. . 4 settimane porta alla guarigione; spesso però si verificano delle recidive. La chiave della diagnosi è fornita dalla puntura lombare : il liquor fuoriesce sotto pressione alta (sino a 800 mm.) che nelle punture st1ccessive diminuisce gradualmente. Il liquor è xa.n tocromico, ricco in globuli rossi ; la pleocitosi è dovuta all'inizio a lla presen za di polinucleati; in secondo tempo si osserva m onocitosi e linfocitosi ; non si osse·r va coagula zione~ le r eazioni colloidali sono per lo più n egative o solo lieven1ente positive; la globulina ·è assente. Per quel ch e riguarda l 'etiopatogenesi , I ' A. den ota iJ fatto ch·e la sindrome si m anifesta in so.g getti con sistem a vasomotorio labile; di-


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fatti n ei precedenti dati anamnestici o fra le affezioni in atto figt1rano spesso l 'emicrania, asma , morbo di Basedow, ecc. Fra le cause occasio11ali-determinanti va segnalata la particolare frequenza del coito. La dia.g nosi differenziale con le emorragie di altra origine e i quadri sin1ili (meningite) va fatta in base clinica (inizio brusco, gravità rapidamente decrescente) e sopratutto servendosi dei da ti ricavati dall 'esame del liquor. La p·r ognosi è molto più f.avorevole nei giovani, pur comportand o la riserva delle possibili recidi,re. Le i)aralisi per lo più sco·m paiono , i disturbi psichici solo in alcuni casi costituiscono lo strascico della malattia. I prin1i due giorni rappresentano il periodo critico; superati ·questi v'è maggior sicurezza di esito favorevole. La terapia oltre che dal riposo è rappresentata dalla p·. 1. ; questa va ripetuta ogni 3-5 g iorni; la quantità del liquor da estrarre dev 'essere tale da far ritorr1are la pressione alla norma. Le zone dell 'emorragia subaracnoidea non si limitano esclusivamente al cranio. E stata descritta anche l 'emorragia subaracnoidea spinale sebbene più rara. In essa l 'inizio apoplettico si accompagna a rigidità della .colonna vertebrale, a dolore localizzato; la morte è rara. lF ra le caratteristiche va annoverato il contrasto fra la gravità del qu.a dro e la lucidità mentale; inoltre è quasi patognomonica la sensazione di un col po di pugno ricevuto alla colonna che immancabilmente segna l'esordio d ella sindrome. S. M1Nz.

FEGATO E VIE BILIARI. Le fistole bronco-biliari consecutive alla . litiasi. B1z.t\RD e LAMBRE T . Revue de Chiru,rgie , n. 7 , lug lio 1933). Le fistole broncobiliari sono comunicazioni permanenti tra i canali biliari ed i bronchi, e -sono caratterizz.ate da espettorato di bile, co11tinuo od intermittente. Ma vi sono dei casi nei quali la comunicazione non è rivelata da .a lcun segno clinico. Le fistol e broncobiliari i)ossono essere dovute: a) a sifilide epatica o polmonare; b) a tubercolosi polmonare; e) ad amebiasi epatica; d) ad echinococcosi ; e) a litiasi bitiare. Gli AA. nel presente lavoro si riferiscono soltanto a quelle di origine litiasica. Esse ne hanno raccolto 35 osservazioni nella regione di Lilla. Allo studio di esse si riferiscono i rilievi degli AA. Queste fistole si osservano i1el caso di accidenti litiasici e l'infezione prelude indispensabiln1ente alla fistola. Ma è l 'ostacolo al deflusso della bile che ne determina il reflusso attraverso le vie r e piraterie. Perciò la maggior parte delle osservazioni di fistole bronco-biliari sono consecutive a litiasi del coledoco. Infatti ( RAzEMON,

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avendolo potuto ricercare in 23 osservazio11i, 16 volte si trattava di calcolosi del coledoco; negli altri casi. vi erano calcoli intraepatici, o nella cistifellea perfor.ata. All ' ostruzione delle vie biliari segue angiocolite e formazione di ascesso intraepatico, ascesso subfrenico, che si vuota nel polmone. In casi di fistole consecutive a litiasi biliare la produzione dell'ascesso subfrenico in seguito a perfor.a zione della cistifellea determina l 'apertura nei bronchi. Le lesioni anatomiche a carico d elle vie biliari sono dovute all'ostruzione al deflusso della bile (dilatazione delle vie biliari b·a sse ed alte, angiocoliti ecc.). Nel fegato si formano ascessi, unico o multip.Ji. Si rinvengono aderenze con lo stomaco, duodeno, colon ecc.; fistole coledoco-duodenali , colecisti-gastriche ecc. !Fra fegato e diaframma si rinvengono cavità piene di pus, aderenza del diaframma alla pleura; l 'orificio diaframmatico della fistola può essere unico, e ve ne possono essere multipli. La sintomatologia è riferibile a fenomeni .angiocolitici acuti con evoluzione ad ascesso sottoepatico od ascesso subfrenico; la comunicazione bronco-biliare si rivela bruscamente con vomica biliare. Nel periodo di stato si h a ittero, e compaiono segni epatici locali. Tra i segni polmonari la vomica biliare predomina. In qualche caso si eliminò il calcolo attraverso le vie respiratorie. L'ascoltazione dimostra i segni di una bronchite banale. Gli ammalati si presentano come g randi infetti , con temperature variabili. A lungo andare si ha cachessia. Questi ammalati abbandonati a sè stessi vanno per lo più a morte: difatti in tali condizioni vi furono 12 morti su 20 casi. La diagnosi è facile se si tien conto della vomica biliare; ma per quanto riguarda la natura della lesione primaria occorre tener presenti le fistole con se·c utive a traumatismo , la tubercolosi , la sifilide polmonare od epatica, 1 'echinococcosi e l'amebiasi. Il trattamento è legato . a drenare l'ascesso ed a ristabilire ii corso della bile. Gli AA. riferiscono un caso occorso a Lan1bret. Si trattava di una donna colecistitica, nella qu.a le la perforazione della cistifellea da calcolo aveva determinato un ascesso subfrenico fistolizzatosi n·ell'ip ocondrio destro. Gli AA. attraverso la fistola esterna poterono n1ettere in evidenza la com11nicazione col polmone e coi bronchi a mezzo di lipiodol iniettato nel tramite fistoloso . JuRA. 1

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Rottura spontanea nell'addome di una cisti idatidea del fegato. (F. DEVÈ. El Dia /\1 édico, 5 settembre 1932). L 'A. presenta una sua osservazione riferentesi ad un infermo di 23 anni al quale già' da due anni e:ria stata fatta diagnosi di cisti ida'

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SEZJONE PRATICA

.tidea del fegato a localizzazione epigastrica, _poco dolorosa alla palpazione, con leggera periepatite. La formula leucocitaria dimostrava 0.9 % di eosinofili, la reazione di deviazione . del complemento era negativa. La tumefazione epatica, prin1a sempre indolora, si fece d'un tratto dolorosa, specie nella respirazione profonda e nella marcia, per cui l 'infermo fu costretto a camminare incurvato. Non vomito, non orticaria, non febbre. La tumefazione epatica persisteva. 'F u consigliato un intervento urgen te, che l 'infermo rimandò di qualche giorno, ma unia mattina, durante il lavoro, l'infermo avvertì un senso di calore addominale, sudore profuso e un malessere indefinito e contemporaneamente osservò la scomparsa della tumefazion e epigastrica. Ricovera·t<> in ospedale, fu constatata feb_bre (38°), polso 104, condizioni generali eccellenti; ventre in doloro, depressibile, con segni di ascite libera. Non orticaria. L'eosinofilia rapidamente sali a 2. 7 %, la reazione di deviazione del complen1ento divenne chiaramente positiva. All'intervento si constatò presenza di ab·b ondante liquido libero nell'iaddome, siero-citrino, torbido e con abbondante fibrina, contenente ··scolici. Una parte del liquido fu iniettata subito sottocute ad un coniglio. Il lobulo sinistro del fegato era flaccido e, attraverso un ;piccolo orificio, fuorusciva del liqui~o ch~aro: 11 peritoneo, l'epiploon e le anse intest1nal1 .~rano congesti. Commentando l,a sua osservazione, l'A. attribuisce il dolore ch e precedette la rottura al fatto che la rottura si sia prodotta in duo tempi. Nel primo tempo si era rotto il sacco fibroso pericistico (dolori vaghi ch e precedetteTo la rottura), nel secondo la membrana ch e faceva ernia iattra,rerso la fessura precedente. La prima rottura si deve ad un rapido au. mento di volume episodico della cisti, . vera .Poussée evolutiva del parassita. In quanto alla terminologia di questa complioa•zione della cisti idatid.ea, l 'A. crede che la denominazione più accettabile sia di idatoperitoneo. L'invasion,e del peritoneo da parte ·del liquido idatideo provoca una reazione del"la sierosa con affiusso di sierosità che si me·scola con il liquido i~atideo. Il liquame c~e ne risulta è asettico, senza bile, senza vescicole figli e e provien e dalla rottura di una cisti univescicolare. L' A. dà il nome di idatidoperitoneo allia rot. tura di una cisti multivescicolare, con conse. guente presenza di ' 'escicole figlie nel liquido peritoneale. Entrambi i processi, una v·o lta installati, -hanno un'evoluzione torpida, apparentemente ben tollerata dall'organismo, sa lvo alcuni incidenti anafilattici iniziali. In quanto al coleperitoneo idatideo, esso 1

presenta g li stessi caratteri clinici, differenziandosi per la presenza di una quantità apprezza bile di bile nel liquido peritoneale. Anche nel coliperitoneo la sierosa reagisce con l 'essudazione di sierosità . Questa essudazione sierofibrinosa diluisce i I liquido idatideo per cui sarebbe più giusto parlare di i~atosieroperitoneo. Se non è trattato chirurgicamente, poco a poco il liquido si riassorbe, dando luogo a formazione di aderenze, ma il pericolo maggioTe è costituito dalla contaminazione del peritone0 da parte degli scolici e dalla forma.z ione di una pseudotubercolosi idatidea1 o· di una idatidosi peritoneale evolutiva. L'episodio anafilattico che segue alla rottura (orticaria, sudori freddi , angustia, ipotensione, ecc.) dimostra la sensibilità del soggetto all'antigene idatideo. Nel caso osserw to dall 'A. il liquido peritoneale, batteriologicamente puro, fu ~noculato per via sottocutanea al coniglio; dopo due mesi la inoculazione era positiva, toccandosi al li· vello della iniezione un piccolo nodulo. Dopo quattro m·esi e mezzo la biopsia dimostrò quattro microcisti. Quanto ai provvedimenti curativi da adottare in caso di rottura di una cisti nel peritoneo, data la inefficacia dei soccorsi medici, chemioterapici e fisioterapici, si impone l 'intervento precoce, d'urgenza, prima che la fibTina agglutini gli scolici ed i visceri. Una sola riserva è giustificata·, conviene cioè aspettare che la fase anafilattica post-rottura sia passata, per non operare l'infermo in fase di minorata resistenza. L'intervento è effioa.ce fino al 5°, 6° giorn() dopo la rottura. L'intervento deve proporsi i s~auenti scopi: I ) eviacuare la borsa cistica rotta, saccarc la membrana germinativa, pratioa~e il lavaggio al formolo e, secondo i casi, suturare o marsupializzare la perioistica; 2) evacuare il liquido peritone.al~ con u11a incisione complementare sottombelicale; 3) estirpare o distruggere le vescicole figlie, in caso di cisti mu1tivescicolare, o la vescicola madre n,ei casi rari in cui rimane integra. . Per lavare il peritoneo l 'A. sconsiglia l 'impiego di soluzioni formola.te perchè, oltre ad essere tossiche, sono capaci ·d i provocare aderenze fra le anse intestinali. Consiglia invece J;i1r1pi eg·o dell'etere. C. ToscANo. 1

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Sulla peritonite biliare . (FonoR 1F. Brun's Beitr., Bd . 158, 1933). Si parla di peritonite b,i liare quando una via biliare si perfora nella cavità addominale. Ne seguono fenomeni ch e variano secondo che la bile è sterile o meno. l\{a si può avere una peritonite biliare anche


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senza apparente perforazione. Tali forme sono rare e la loro patogenesi non è ancora del tutto nota. Secondo le moderne conoscenze si possono distinguere tre gruppi delle cosidette peritoniti biliari senza perforazione. 1. Al primo gruppo appartengono i casi nei quali avviene una traspirazione funzionale del fegato. Compare sulla sierosa· del fegato un essudato a goccioline, che contiene i prodotti del fegato cloro, calcio, emoglobina e glicogeno, dovuto ad una stasi acuta, subacuta o cronica del fegato. Henschen dà al processo il nome di cc Ephidrosis hepatis ». 2. J\l secondo gruppo appartengono i casi nei quali la bile giunge nel peritoneo senza una visibile perforazione. Si può trattare: a) di microperforazioni delle vie biliari extraepaticb e; b) di microperforazioni di vie biliari anomale; e) di perforazioni delle vie biliari intraepatiche decorrenti presso la superficie del fegato; d) di perforazione di vie biliari fini o grosse, che gu ariscono prima dell'intervento, Ja cui sede è rivelata dalla infiltrazione biliare ùel tessuto intorno alla perforazione guarita; e) dì alterazione della permeabilità delle pareti delle vie biliari. :È stata osservata una trasl1dazione della cistifellea con formazione di un essudato in forma di perle sulla sua superficie sierosa. Questa sudorazione b iliare può a-VVenire per necrosi grassa di una via biliare dopo pancreatite o in seguito a penetrazione di succo pancreatico nelle vie biliari, cui segue una alterazione triptica delle pareti vescicolari. Il fermento pancreatico agirebbe solo se attivato e quando la parete vescicolare già sia danneggiata da batteri. In un primo tempo passerebbe solo la bile, poi la parete di,rerrebbe permeabile anche a batteri. 3. Al terzo gruppo appartengono le asciti biliari nelle quali il liquido ascitico può venire colorato di bile o per passaggio di bile attraverso fessure di vie biliari intraepatiche o a causa di un ittero ~olicomitante. La clinica del coleperitoneo e della coletossicosi è legata al potere tossico della bile. Secondo moderne ricerche la composizione della bile, non è costante, nla è in stretto rapporto con una funzione sincolica del fegato che varia secondo la razza e l'individuo e periodicamente nello stesso individuo. Cosi la tossicità della bile non dipende dalla somma dei singoli componenti, ma dalla sua composizione del momento e dalla presenza di diverse combinazioni chimiche di difesa. Pertanto non si può solo dal contenuto di acidi biliari della bile giudicare sulla sua tossicità . Secondo il modo e la misura di queste combinazioni di difesa può variare il grado della tossicità anche per concentrazioni m olecolari uguali. La tossicità della bile può essere elevata da una quantità di sostanze epatot:l'ope (tossine,

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sali metallici ecc.) che si legano alla bile con1e sostanze sincoliche. Si può con Brugsch stabilire a questo proposito un parallelo. tra diuresi e coleresi e dire che come varia la tossicità tra urina fisiologica e patologica, così varia la tossicità tra la bile prodotta da una sorgente sana e quella prodotta da una sorgente malata. Intorno alla tossicità dei vari elementi della bile non si può finora dire nulla di certo per l 'urobilina, la biliverdina , la biliprasina, la bilifuscina. La bilirubina sarebbe molto tossica secondo alcuni autori, mentre altri non hanno avuto lesioni con iniezioni endovenose· intraepatich e di bilirubina spettroscopicamente pura. La lecitina diminuisce la tossicità della bi le; il colesterolo è anche privo di azione tossica. Azione non molto tossica hanno la mucina, la pseudo m ucina, l 'acido deidrocolico, la glicocolla, la taurina. Al contrario sono molto tossici g li acidi biliari e i loro sali. La bile ha azione tossica sull'apparato respiratorio, sul circolatorio, sull'apparato uro-peietico, sul sistema nervoso. L'A. riporta infine due casi di bileperitoneo. Nel primo si tratta di una perforazione del lobo sinistro del fegato in una donna con calcolosi del coledoco. Nel secondo si tratta di una donna di 68 · anni n ella <Jllale, senza precedenti , si stabili una sindrome addominale acuta da far pensare ad una appendicite. IF u trovato all'operazione un bileperitoneo ; non fu rinvenuta una perforazione n è altra lesione delle vie biliari, m a solo una infiltrazione di bile intorno al collo della cistifellea e a delle aderenze quivi esistenti. La ricerca batteriologica del versam ento peritoneale fu negativa. La malata guarl. L 'A. pensa che una alterazione non precisabile del tessuto ep,a tico abbia determinato una filtrazione di bile nei pressi della cistifellea. p. STEFANINI. ' L' A T T U A L I T A T E R A P E U T I CA,

Le onde eorte in tera pia. •

Marseille-Médical, 5 giugn0 1933) ~ Le applicazioni mediche delle ond·e corte· formano un nuovo paragrafo da aggiungere all'importante capitolo della terapia con le correnti ad alta frequenza. In questo studio l 'A. lascia deliberatamente in disparte le applicazioni fatte con apparecchi a onde corte di debole e media potenza per· occuparsi dell'uso di apparecchi a onde corte di grande potenza. Una proprietà essenziale di queste onde è la possibilità di ottenere un riscaldamBnto considerevole dei tessuti senza che questi subiscano il minimo contatto ~on gli elettrodi di applicazion e riducendo notevolmente il perico( TR1\ NIER.


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SEZIONE PRATICA

lo di scottature . La ripartizione ùel riscaldamento dei tessuti con le onde corte è omogenea e vie11 e assicurata una diatermia veramente profonda ed elettiva per certi t essuti , come l'osseo e l 'epatico . Le onde corte hanno effetto analgesico e secondo alcuni autori tedeschi anch e micr obicida cc in vitro ». All'infuori dell'azione termica le onde corte possiedono un insieme di proprietà fisiche e biologiche tutte particolari fin o ;.1d ora mal conosciute n'la capaci d i esser e utilizzate in te• rap1a. 1E~ino ad oggi nessu11 sperimentatore ha potuto costatare alcuna azione nociva '1Ull 'organis n10 umano. Le applicazioni di questo nuovo metodo terapeutico possono essere distinte in locali e generali . Le indicazioni delle applicaziÒni locali son o le stesse d ella diatermia: ]a diatermia addominale, epatica e vescicolare possono b eneficiare delle particolari proprietà di queste onde; e cosi pure le artriti ne sono favorevolmente influenzate. Altre indi cazioni importanti sono . le arteriti e gan gren e; le riniti e le sinusiti , ecc. I potenti appar ecchi g en eratori di onde corte posson o com portare due grandi elettrodi per trattamenti generali. Si può così otte nere una rapida elevazione d ella tem peratura centrale di un inalato, p r oducendo una febbre artificiale (41°-4 1°,5). Qt1esto m etodo terapeutico è chiamato elettropires ~ ia e viene usato n ella cura della pa1alisi iprog ressiva al posto d ell a ::nalarioterap ia. Neym an per il primo ha curato 18 casi di paralisi progressiva con le onde corte col 24 % di r emissioni totali , 26 % di migliora111enti , .30 o/c, di arr esti nell 'e' 'oluzione llella malatti a e il 20 <}6 di insuccessi. Le statistic i1e su cces~ . sive 5on o state d el pari in ~oraggia"lti. Anche la tabe, la malattia di Parkinson e la : lOliomielite ben efi ciano della elettropire5si:i. Nelle malattie della nutrizione la febbre arLific iale favorisce g li scambi circolatori; nel reumatismo calma i dolori e nella gotta è capace di fonde re i tofì . Anche ] e n evralgie ne b en efi ciano. Le onde corte h ann o azione ipoten siva vaso. dilatatrice onde· si impiegano favorevolmente · n egli ipertesi , arteritici ed emiplegici. · · Infine nelle emicranie ribelli, nell'eczema gen~ralizza to, nell'asma essenziale la F-lettropir ess1a d.a onde corte sarà usata com e « medica1ione di choc ». L'.uso dunque delle onde corte ha un campo assai vasto data la efficacia dei risultati, il piccolo numero delle controindicazioni e la innoc~ità delle aipplicazioni. Chiamate spesso a rimpiazzare la diatermia n e hanno esteso il dominio e per di più si sono sostituite di colpo a tutte le ap·p li cazioni della piretoterapia e dalla .mn larioter apia . V1cENTTNI.

CENNI BIBLIOGRAFICJ(l> R.

I reumatisrn.i cronici. Voi. in-8°, di pag. 344-LX. Casa Ed. U. Giardini, Pisa, ARRIGONI.

1933. L 'A. ha diviso il suo volume in due parti: un.a parte generale ed una parte speciale; nella ,p rima tratta largamente di sv.1riati proble1ni di indole generale, dando ampio sviluppo allo s tudio di condizioni predispone11ti e de- · terminanti: i capitoli che si riferiscono all'importanza del sistema endocrino e d el sistema n ervoso cen"trale sono assai opportunamente sviluppati e inquadrati n ei moderni con cetti . L'A. si ferma particolarmente a prendere in considerazione nella eziopatogenesi d ei reumatismi cronici, fattori infettivi ~pecie dal punto di vista dell'infezione focale modernamente intesa , dando notevole importanza alla compartecipazione di proces5i di natura al lerg ica. In questo ·Campo l'A. i1a condotto anch e opportune ricerche sperimentali, riuscend o .ad ottenere quadri anatomo-patologici assai vicini a quelli dell'artrite cronica infettiva umana . Un capitolo pure assai accurato e al quale l ' A. ha portato largo contributo personale è quello ch e si riferisce all'equilibrio biochimi co d el sangue dei reumatici c ronici. Dopo questa trattazione genec·1le 8eguon.o alcuni indirizzi classi fi c!lti vi dei reumatismi cronici a cui I' A. si attiene e indi uno f:tudio clinico di u11 gran numero di casi di reumatismo inquadrati in altrettanti gruppi fondamentali, di ciascuno dei quali vien e data una visione eziopatogenetica, an atomopatologica e clinica. I casi son o tutti sistematica:n . ~nt e studiati dal punto di vista clinico gen erale, radiologico, del ri cambio biochimic o, ecc., "'icchè l 'op era del g iovan e autore costituisce realmente un importante contributo allo studio del complesso e tuttora oscuro problema del reumatism o .cronico inteso in senso lato: anche altri studiosi potranno largamente attingere nozioni e 11tilizzare le osservazioni fatt3. II vol11me è chiuso d a una larghis5ima rassegna bibliog rafica assai b en suddivisa ed acC. curata .

A.

'FrscHER. Rh eumqt~smu s und Grenzgebiete . lJ~ vol. in-8°.• di 2~3 pag.. , rilegato . J. Sprin-

ger , Berlin , 1933 . Prezzo

RM.

18.

L 'impo;rtanza .clinica e sociale del r eumatismo si è venuta affermando in questi ultimi anni , destando un grande interesse in molti campi della m edicina. Malattia dai molteplici effetti ·e dalle cau se ancora avvolte n el mistero, essa si presenta degna di attenzione da parte del m edico internista , dell'ortopedico, de~ n eurologo, d el radiologo , ecc. Appunto per questa varietà di punti di vista d.a cui può es(1) Sj _p rega d 'jnviar e clue copie d ei libri di cui si de. idera 1:-t r ecen sione.


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sere considerata, è spesso necessario studiarla in trattati diversi, mancando pertanto la necessaria unità d'indirizzo. Ottimamente ha fatto quindi l' A., che è il medico capo per le ricerche sul reumatismo n,e lla provincia di Aa,c hen, riunendo in questo volume le nozioni attuali sul problema che c'interessa, di cui considera: l 'andamento delle ricerche sull'apparato motore; patologia generale e suddivisione delle malattie articolari; malattie delle articolazioni (reumatismo specifico reumatoide infettiva, artropatie deformanti malattie articolari da dis~urbi del ricambi~, nell'emofilia, ecc.); malattia dei tessuti periarticolari; n1alattie della colonna vertebrale·, malattie dei muscoli; neuralgia e neu. rite; diagnosi generica differenziale; terapia generale, igiene sociale .e peri~ie. . .. Trattato che dà una chiara e sintetica v1s1one del problema. fil.

G. BILANOIONI (co.n la collaborazione tli E. BoRGHESAN, D. Dr VESTEA, R. MoTTA, S. TRAINA e G. ZANNI). Studi sulla tuber~olosi far·i ngea e laringea. Collana del « Valsa~va ». Ed. L. Pozzi, Roma 1933, L. 50.

Della brillante collana del « Valsalva n diretta da G. Bilancioni la 13a monografia è dovuta alla penna dello stesso Bilancioni coadiuvato dai suoi valorosi allievi. Il Clini·co oto-rino-laringoiatra di Roma si è fatto da vari lustri a mezzo dei lavori suoi e della scuolcl assertore jnstancabile ed efficace della portata dottrinale e pratica della tubercolosi del tratto laringo-faringeo. In modo speciale egli ha cercato di aippro·f ondire lo studio dei rapporti di questa localizzazione con la patogenesi della tubercolosi dell'apparato respiratorio. Tali rapporti ed interdipendenze, svariati e complessi come sono, acquistano, nel n1omento attuale di fervore di lotta contro il flagello tubercolare un sap·o re e portata del tutto particolari e la loro conoscenza si è resa indispensabile per tutti i cultori della materia. La beli.a raccolta di lavori sperimantali e clinici di questa monografia affronta ed illustra l 'argomento da tutti i 1p unti ii "'ista. Dobbiamo essere grati al prof. Bilancioni ed alla sua scuola del contributo altrettanto notevole quanto interessante sviluppato con indiscussa competenza in superficie 11on meno che in profondità. MAURIZI:) AscoLI.

H.

l A~~o

« IL POLICLINICO »

Diagnostik und Therapie der Lungeriund Kehlkopftuberkulose. II ediz. Un vol. in-8° di 3,g9 pagg., con 369 fig . .T. Springer . ed. Berlino, 1933. ULRICI .

I libri sulla tubercolosi abbondano, dai piccoli volumetti alle opere di gran mo,le, sicchè non ·è facile la scelta. Vivamente consigliabile, specialmente per il medico pratico è questo volume di Ulrici, Direttore del Sanatorio della città di Berlino a Sommerfeld. Di ampiezza re-

XLI, .N Ul\tl . 3] ,

lativamente limitata, tratta le varie questioni . ed i prob1emi o,g gi più discussi con chiarezza. notevole ed è ,p1reciso e pratico nell'esposizione dei metodi di ricerca e di diagnosi, tenendo · conto essenzialmente di quelli che hanno ormai avuto la sanzione della pratica. Allo studio della patogenesi e dell'anatomia · patologica, fa seguire un bel capitolo sulla tubercolosi endotoracica dell'infanzia; vengono ~ poi considerati l 'anamnesi e sintomatologia, l'esame fisico, la diagnosi specifica, radiologica • (bene sviluppata) e di laboratorio. Allo studio clinico è aggiunto un interessante capitolo sulla diagnosi differenziale. Relativamente hreve è l'esposizion,e del trattamento generale e sintomatico. mentre l' A. si diffonde specialmente sulle varie forme di collassoterapia e particolarn1ente sul pneumotorace. Da ultimo , le complicazioni, specialmente quella laringea ed intestinale ed un breve stuclio sui rapporti della tubercolosi con l 'am-bien te. fil. 1

1

G. VILLANO''A. I sali d'oro nella cura della tu-

bercolosi. Un vol. in-8° di 153 pag. Soc. an .. tip. ital., Ferrara, 1933. Prezzo L. 20. La questione dell'efficacia dei ~ali d'oro nella tubercolosi è tuttora oggetto di ,~ivaci di- scussioni fra i sostenitori ad oltranza ed i detrattori. L'A. espone qui lo stato della qu~­ stione, studiando le pro;pr ietà farmacologiche· dei sali d'oro, gli effetti accessori cd il loro USO nelle varie manifestazioni tubeTCOlari. Conclude riconoscendo anzitutto innegabile 11· valore terapeutico dei sali d'oro , che sono in-· dicati nelle forme recenti ed iniziali, utili in quelle evolt1tive e più sicuramente ef1icaci nelle tuberculidi, nella tubercolosi laringea, nella linfo.adenite tubercolare ed in certe forme di tub ercolòsi oculare. Essi rappresentano oggi - dopo il pneumotorace - il più efficace· sussidio terapeutico della tubercolosi e, per· dirla con l 'A., sono una speranza ct1 e lenta-· 1r1ente, faticosamente, va traducenàosi in· realtà. fil. 1

1

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M. DÉROT. Le traitement· de l' asthme bronchique. Un vol. in-8° di 45 pag. J.-B. Baillière et fils, Paris, 1933. Prezzo 6 fr. Nel breve volume, l'A. espone dappTima la· clinica e la patogenesi dell'asma, di cui la crisi costituisce la manifestazione respiratoria parossistica di una distonia neurovegetativa con scarica di ipervagotonia, in cui può avere importanza l'azione specifica di una proteina animaleo vegetale. Tratta in seguito abbastanza diffusamente l~. terapia dell'accesso e dell'attacco, nonchè dei tentativi di modificare la diatesi, accennando· alla cura radicale. La terapia, che in qualche· caso può presentarsi abbastanza semplice, in altri è invece assai difficile e vi si arriva soltanto dopo lunghi tentativi. fil. 1


[ANNO

XLI , NUM . 3 ]

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Seduta del 21 dicem b r e 1933. Presidente: ~rof. Pio

107·

SEZIONE PRATI CA

BASTAI .

Epi1padia ed enuresi ureterica nella donna; terapia chi • rurg1ca. Prof. SILVANO M ENGH E'I"l.·1. - L ·l). rifer isce la s toria di du e b ambine ch e rlalla n asciLa soffrivan o . ' l 'una di incontinen za ver a per epis1Jadia r etrosi11fisaria, l 'altra di incontinen za falsa p er enuresi ureterica; in quest a ultima, n on essendo possibile la diagn osi clell 'an omalia r en e-ure ter ale se n on p er m ezzo rlella p ielogr afia di scendente coll 'Ur oselectan B, l 'O. ricorda la p articolare atten zione ch e rich iede la lettura d el pielogr amn1a pecie n ei casi <fj s<loppi a1nento bila ter ale d egli ureteri con sb or · <'O ectop ico . La ter apia chirurgica h a p or ta lo alla guarigio n e n ei due casi : n ell 'enuresi ure lerica l 'O. pra· ticò la n efrectomi a non essendo p er n1olte r agioni 11ossibile la rese?:ion e r en ale. Quanto all 'epispadi a d op o aver accenna lo ai vari n1etodi di cura d ell 'jn con Lin en za, n ell a d onn a, I 'O. riferisce com e col m.etodo ideato d al Giordan o d i plastica con lembi di n1uscolo gracile e ap11l ica lo ora dall 'O. n ell 'episp adia fen1min il , siasi o l lenl1 ta perfe tta con lin en za Yescicale, con Lrollat f-l a dis1nn z~ di ql1asi t rn anni òall 'i11 ter,·cn 1o op er a tor io. Tre casi in Italia di tromboflebite migrante. Prof. A. L uNEDEJ. - Esp os li i dali rlcll n le l f(•ratura ull 'ar gom en lo, dai quali r i ul la come q1 1c· slo st ato m orboso sia st at o su cces ivam enle d escritto ò a va rii AA. in diverse Nazioni varie voJle negli nltin1j 60 anni , sotto diYer si nomi. e r icord ato com e esso sia ign or ato in I talia, esp on e tr e casi di tromboflebite mig rante. Due di questi co11 localizzazion e cer ebrale e uno dei quali con r eperto autopsico . Il ler zo caso con iniziale localizzazion e Hlle ven e gastriche, ch e d ett e lu ogo arl impo11en te ematem esi eò en ter orragia. Il fatto ò i a ver osser va lo Lre casj fr;i jl 1n n1 cr iale d ella Clinica Med ica ci egli u l timi 4 unni fa p en sare ch e la forma sia forse più frequen le di q uello che n on faccia supporre lo scarsissim o n l tm er o nei casi d e$critt i n ella le tter atura. L 'O. propende per l 'ador.ion e clel n om e di cc setticemia subaruta trom boflebi ti ca ». 1

Tentativo di riproduzione sperimentale nell' uomo della sindrome epifrenica e dell 'angina pectoris di origine gastrica. Prof. \ . Lu EDE r r Oo t l. :\ . C~ TANNONI. - Gli ()0. fanno ri levar e il gr and e in ler esse u scita Lo cl ai r ecenti lavor i di v. Ber gm ann e della sua scu ola sulla sin toma tologia d elle er nie d ell 'hiatus e su l m ec· canism o di p.r odu zion e clell 'angina p ectori s di tale • • or1g1ne. Esposti i risult at i in proposito d elle r icer ch e sp e rimentali sugli animali, riferiscono i d a ti di loro ricerch e sperimentali su ll 'uo1110 clura nte le cruali h anno provocato la distension e m eccanica d el· l 'hiatu s esofageo. ,Sulla base dei r isultati ottenuti traggono la conclusion e che t alvolt a la sin I 01na· tologia di tipo an ginoide è da attribuirsi a fen o· m eni òi sommazion e ceutrale degli st imoli (ver n pseudo-an gin a pectori s). Se talvolta in Yecc ~ i ol·

te11gono fenomeni d a riportarsi ad an gi11a p ectoris Yera, si tratta di in dividl1i con afff'zioni precedenti cardiache, cor onariche o aortiche. I riflessi scatenat i dalla stimolazion e d evon o esser e considerati in que:sti casj come semplici concause. Per il premio Galligo è stato presen ta lo u n la,·or o col i11ot to « Ni si cas t e serl caut e ». ;

I .'"'egrelru·i: l ,. P1ccHr - L. ~I CCOLJNJ .

.Accademia Pugliese di Scienze. Seduta dell '11 dice mbre 1933. P re~ i ctenza riel pro r. P. G AII•' AM I. Il prof . CARLO R tGH ETTI co i n111en1ora il s lro prof. Enrico Burci .

u o l\'I ae-

Un altro caso di stenosi intestinale consecutiva ad ernia strozzata. Prof . V. B0Noiv10. - L 'O. comunica il 2° caso opera lo in sei anni di s ten osi intestinale ~ econdaria arl ernia strozzata, 2 n1esi dopo una ch elot omia per er11ia crurale. Nell 'oper ato insorsero fenomen i colici intermitten li a sed e p eri ombellicale. All 'atto oper ativo stenosi d el Lenue a car at ler e i11trinseco di tipo tubul ar e. Enter ec lon1ia. Gu arig jone. Anch e in questo caso le lesioni si in jziavan o cl alla rn u cosa. Annesso uterino caduto e fissato sul fondo vaginale da diec i anni dopo isterectomia, simulante un neoplasma. Pr of. F . D E Rc H1A . - I possibili accidenti p o t· operatori, ch e lJosson o seguire alla ister ectomi a vaginale, p er i r apporti an ormali o p atologici di taluni organi e11rl op e]Yi ci e la breccia clella fer j la vaginale, son o distinti dall 'O. in tre gruppi a seco11òa ch e si effettuino a breccia chiusa a breccia parzialme!1t e ape~ta, p el passag·gio del dren ag gio, o a breccia ch e si r end a deiscente a dist an za d al1'a tlo op er a tivo. Si fer 111a in m oclo p ar licolar e su quest 'ultin10 g·ru 11po, al quale, p er or a, apparti en.e I 'unico casoo~serva to d all 'O., e i1el quale la cleiscen za della f~rita avv~nll:r; a d omicilio d ella p nziente, dopo circa venl1 g1orni clall 'a l Lo op er a iivo. A 1ale deiscen za tenne dietr o la fuoriuscita cli quasi tutto l 'a1111esso di d estr a, ch e 11on ri<'on oscit1to d al m edico curante, e n on rid o tto, prese intime aderenze coi m ar gini d ella ferita vaginale e si trasformò rl op o dieci anni di vita e lra perilon eale 1 in u na pr~cluzione sin1ile a n eopla n1a, e d ette (a varie I HJJpe) cl elle turbe a di tan za d a f<t r p orre la dia~ gn~ i di appe-r:dici le, d i colicl1e renali , epatiche r f1n alni.ente cli ulcer a gas trica. Pe r riuesti possibili errori cliagn o ti ci il ca . o i 11 veg11a ch e innrtn zi ad una isler ectomizzat a, il g in ecolog·o deve te11er conlo d elle possibili even ien1e d escritte, ed evitare 10 scambio di ann esso prola~ ­ sal o e ca<lt1lo in Yagin a con u 11 n eoplti sm a d el fonclo di quest o ed il clinico m ed ico e quello cl1irurg9 fi i evit ar e lo scambio cle11e forme morb oRP rifl esse, d a quelle p él to,l ogich c c ncloH dd omin ali, ben i ncliYiclua l izza te. d o l In Yer a n p pe nd ici le all 'ttlcrra 1

ga~ lri ca.

Esistono interferenze gravidi che sulle reazion i sierof«J giche della sifilide 1 fJo tl . ,A.. CHJ}\I&.""iTI . - L ·o. d opo aver rilevato il diba tti to tt1tt or a e jsfpn fe . ul l1roble1na d ella spe-


10

'' IL POLl CLl NI CO

cificità delle r eazio11i sierologiche J)er la sifilide in gravidanza, espone i ris ulta ti di ricer cl1e per sor1ali ~u ~O 3 sieri ( 783 os le lricia, 300 g inecologia) esam1nat1 con la R. vV. originale, la R. di Sacl1s' '' iteb sk y II e la M. K. R. II. Conclud e che la sie rodiagnosi d ella sifilicl e in g raYidanza conserva il suo valore spec ifico. Dott.

PIETRO

'f AGARIELLO. -- Caso cli agenesia ciel

surrene sinis tro. Prof. Luicr MusA10. - Su di un nuovo acido isole:/ '.) in seq uito art alimentazioni iperproteiche . Il :jegrelario : D. G ·AHCASOI.F .

Società Medico-Chirurgica Veneziana. Seduta d el 30 n o embre 1933-XIJ . Presid e·n za : Prof. G. B. Fiocco.

Un caso di fratture multiple delle ossa facciali. . P_rof. T.!· ~ARAV~L. - L 'O. , ò opo aver ricord a to t s1ntom1, 1 vari metodi t erapeutici e le con eguenze più importanti dei vari tipi di frat Lt1re delle OS'ja facciali, presenta u11 caso di numerose e g ravi fratture delle ossa d ell a faccia e le fotografie e i radiogrammi eseguiti durante i 4 1nesi di cura. Col m ezzo di docce m et allich e e di un ·casco cranico, con lega ture ii1 ter1r1asccll ari ed extra-orali si otlenne la ridt1zio11e n elle Yarie sedi e la con solid azione d elle ossa fratturate e la ri-costitt~z~on \~ dei rapporti interden tali , malg rado la perdita per necrosi cli porzioni d e: m ascellari, d o, 'uta a.Il ~ g·r avità delle frat Lt1re e d ej process i s uppurat1v1 che complicaron o e rit ard ar on o la cicatrizzazione d elle profonde ferite. •

• ••

-- -

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'"7'IC'l' r

·111-

«i i. esperienze su cavie e coniglie ovaro-is terecto1n1zzate e trattate con liquido follicolare l 'O . conclude che esso determina a carico d ella corteccia surrenale delle evidenti modificazioni localizzabi]j r1ella zona di confine tra la fascicol at a e la r eti colare e più a carico della prima ell e n ella secon d a; tali Jn o(l ificazio11i consi stono i11 a un1ento del l'attività biolog ica rlegli elementi cellulari con aun1ento d el volun1e assoluto e r el ativo dei 11uclei e d ei protoplasmi e rLella forn1 azione di cavità ci ti.ch e in questa zon a di confine che l e conferi scono. un asp e tto ricorda nte il p aren chi1na tiroideo; il trattan1e11to più inten so o l a minore toller anza può indurre la 1)r esen za di materiale al bu~inoideo ii;t .dette cavità e l a comp ar sa di fo colai emorr.ag1c1 con stati d ege11er a Li vi ; al com p~esso r ea tt1vo d ella cort eccia l a m iòollare p artec11>a poco e non cos tan t emente.

Doll. M. To t}iil.:n..

1're casi rii anca a scalfo. Can.cro cistico clel polm one . Rottura t rcr u matica de l la

\l[A RCH 1. -

Dott. C. Borro . fM A,

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1.

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XLI ,

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3}

sa111ente i1on diede risultati definitiYi e fu perciò r1ecessario sottoporre il paziente ad llna sinoviecto1nia con ottin1i ris ullati anche dal punlo di vista d ella funzione. L 'esame i tologico non rilevò nulla a cJ.rlco della cartilag irte n1entre le sezioni delle fra n ge sinoviali svelarono l e caratteristiche di una s ir1ovile cronica gommosa. L 'O. discute infine sul Y.alo: e clell~ r eazione di 'Vassern1ann eseguita Sltl J~qu1~0 art1 ~o l are , sul sang11 e e st1l liqt1or di pa z1en l1 <1ffett1 eia arlriti croniche.

Circa la possibilità di riprendere un pneumotorace terapeutico. J?.olt. A. TonRESINI. - L 'O. do1)0 aver accennato nll u1J.p ortanza pratica della possibilità di ripren· d~re . 1:n J~nx. ~lerapeu tico. abbandonato, riporta i g1ud1z1 d ei vari AA. al riguardo e alcuni casi cli rei. til~zi on e . de~critt.i . nella ~ett eratura. Espor1e qu 1nd1 5 ca l d1 rec1cl 1va. CélJ)Jta li all 'osservazio11 e n ell 'Ospedale S. Marco , nei quali fu possibile r ei, lituire il J)ll X. al>bandonato eia t1n lasso di tempo ,-a riabile da 4 m esj a 2 anni; in~iste nel far n otare i forti segni di r eazione cicatriziale esistent e JJecialme r1te in alcuni casi , cl1e jJermisero la formazione di una bolla dapprima parziale e solo dopo qualche t e1npo efficace. Riporta due casi di rec idiva in cui il µnx. non potè essere ripreso e passa quindi a discutere la patogenesi della si11 fisi pleurica post-p11x. Conclufl e n el ritenere possibile sp esso la reistituzione di un pnx. per cui d eve Yenir t entata in ogni caso di recidiva. Il Seg retario : .D ott. A. V ANNI.

Clinica Medica di Catania.

j

·variazioni dei surreni nel trattamento follicolinico - i~ animali ovaro-isterectomizzati. Dott . M . MozzErn-l\IoN1'ERUM1c1. - Da un a serie

Dott. E . DE

)l

Dotl. l{ . B~sso. - Rollura SJJ01ttanea <le lla n-iilr zo nel decorso di u11·a11gina.

Sedu ta d el 16 dicembre 1933.

Questioni di attualità nel campo delle anemie. Prof. G. D1 GucLIELì\IO. - J ) Dopo la scompar ~a quasi completa della clorosi, i1el g ruppo nun1eroso d el le anen1ie resta110 due sole for111 e che 11on sono "'econdarie n1a essen ziali: l'anemia perniciosa e l 'anemi a ÌJ)Ocro1nica essenziale. 2) L ·anemia ipocromica essenziale, i1ota da p ochi anni , è cara tterizzala da ipocr omia, microcitosi e achilia ga trica o an acloridria. 3) L 1a11emia ipocro1nica esser1ziale e l 'anen1ia perniciosa, profontlan1ente diverse d al punto d ~ visla ematolog ico, l1anno in co1nt1ne l'achilia ga strica, la quale però ·deve essere a11ch 'essa di 11 aiura d iffereute , perchè I 'azione antiperniciosa, cl1e si ottie11e con carne predigerita in vitro dal succo gastrico (I j un ane111ico ipocromico essenziale, m an ca comple ta1nente quando si ricorre al su cco g as trico di un a ne1nico pernicioso. Dobbiam o, dl.n1que, limitarci a r iconoscere cl1e i due processi morbosi rientrano nel gruppo delle J n e1nie achiliche, le quali fl evono essere ancora 111egJio tudiate. 4) L 'anen1i a ipocro111ica essenziale, a differen za del) 'a11er11ia J)erniciosa , non risente affatto l 'azj or1e dei preparati òi feg·at o , m entre guarj sce co n L·uso orale clel ferro ad alte dosi.

Artriti croniche luetiche.

Reazione con la tionìna-molibdato ammonico nelle orine e e fenomeno d' ostacolo ». Prof. V. 1\1. BuscAINO e Dott. V. LONGO. - Il

Dott. P . L lTh'Tr. - L 'O . r iferisce u cli un caso di osservazione perso11ale in cui le le ~ io11i erano a carico delle g inocchia coi caratteri di t1na sinovi lf> cronica. La cu ra pecifica eseguit a scrupolo-

fenomeno d ·ostacolo », con la prova della tionina-:rnolibdato nelle orine, poichè la tionina è in solu1ione col loidale, è la risulta11te di un g·ran nu m ero di fattori. È s ta la accertata l 'importanza dri cc


: ANNO

~LI ,

Ntri\c. 3 ~

P.ZI O E

val~ri

del pH d el la ·o d ell 'l\H3 e di allre sostanze basiche azotale, d eJla co11centrazio n e dei clo ruri rii quella dci fosfati , dci carbonati dell 'urea. De~ g·li elellrolili s l.uclj n li alcuni inibiscono (cloruri, tirea), e con differ enze quantitative tra essi il « feno1neno d 'o lacolo »; nia pur in ibendolo a ~on­ c enlrazio11e aJ la, lo accentuano a d ebole concentrazione ; allri l o f avoriscono (fo fati , carbo11ati) . Lo studio pl1ro e sen1plice, dunque d e l d etto f~n?m.en? . no11 ~i ? ice nl1lla di precj o' sulle con d~1on~ f1s1co-cl11m1cb e e cl1imich c pre enti in u11a o rina in ~n d a lo .mo111en to; null a cli più poi , per lo meno sinora , d t qua11t o d a te1npo s i sap eva.

Diaframma intervescic o-prostatico consec utivo a prostatectomia. F.

Co 111unica un ca o di diafrainmu intervescico-pro lalico che diede i primi in lon1i d?po quatro ir1esi dalla pros lalcc lo111ia ::-oprapub1ca deco rsa senza complicazionj . Data la rit en zio~e complet~, la impossibilità di pas are alcltno is tru~.en~o in ;escica p er via uretrale. e le gravi .cond1z1on1 dell ammalalo, l 'O. clove lle ricorrere a lla epicis lotomia e romper e un ct iaf.ramma mu-coso spesso che divideva la Yescic:a d aJ r esiduo cli c avità prost atica . La guarigione fu complet a. L 'O. crede ch e l a pro.filassi e.li tal e co1nplicazion e «>nsiste n ella r~v i si.one accurn la d ella vesc ira dopo la pros ta t ectomia, in mod o da evitare clic lembi di mucosa lacerali possan o Ye11irc a conlal lo. ader ire, e dar luogo alla formazione cli u11 <liafran1ma. ~I

GRECO. -

ricambi o azotato nell a bru cellosi e sue modificazioni in corso di vaccinoterapia.

Dott. P. ?vl AGNANO. - L 'O. espo11e l e su e ricerc h e sul ricambio azo lato nella brucellosi e le su e 1nodific~ii oni in cor o di vaccinoterapia endoveIlosa, ricavandone i segu enti dati : a) prima del tral lam ento bilan cio pa~::i i \O in 5 aµimalali, a ttivo i 11 .5; b) in rapporto alla risposta del ri cambio clel .l 'N alle singole iniezioni di vaccino, i ebber o 2 tipi di r eazion J; n el primo esisteva riduzione del] 'eliminazion e di ; d opo l 'iniezione , n el secoJ1 cl o a umento ; C) all 'ir1izio tlel Ja g u arigione si ebbe Lila11cio a~~tat~ atliv? in 4 a1nmal ati , paregg.io in 2, p ass 1v1tà in 1; in tutli s i ebb e u11 mig lioram en Lo di .tale bila11cio jn rapp0rto all e condizio ni di e so a nteriormen le a lla cura. f 1Jnzionalità de i parenchimi emopoietici nella brucellosi

e sue mod ificazioni in corso di vacci naz io ne. Dott.sa M. SALANITRO. - Sulla scor ta di una ca-

sistica ancora ben poco numerosa, i ·o. riferisce Je sue prime osservazioni sullo st a lo fun zionale <lei parenchin1i emopoie tici nell 1infezio11e bru cellare e sulla real Li vi tà d ei m ed esimi alla terapia e ndovaccinica . 1 Rileva com e Je no le f oriclamen'Lali deJl al tera La -crasi sa nguigna si ano costituite dalla diminuzione d~i neutrofili e dall 'aumento d ei linfociti n el senso assolt1to, acc anto ad un a modica ridu zione dei g l . r. e talvolta marcata d elle piastrine. l'lichia1na l 1a tten zion e sulla maniera di reagire '(lei tessuti emopoietici al l a introduzione endovenosa di vaccino e ch e interpre la come un tenta tivo tran&ilorio di normalizzazione d a p arte dei s uddetti paren chimi, che a condizioni preesist en li di n eu lrope nj a e Cf j Jinfoci tosi risp onrlono con l 'au -

P!iATICA

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n1 e11lare il rl.umero <lei i1eulrofj}j e co11 i l ridurre quello d e i linfociti. InfirLe, fa osser\ ar e co111e a guarigion e ottenuta le condizioni em atich e periferiche r1on clifferjscon e e.la quelle riscon t r a Le prima d el Lratt am ento.

I l Segretario.

Società Medi co·Chirurgica di J>isa. Seclu la del 21 d icembre 1933. Presiden le : Prof. J\ . CEs •\HIS DEMEL .

Sul trattamento transuretrale delle ostruzioni del collo vescicale. Prof . P. LILLA. - L 'O. , dopo ur1a rapida rasse g n a d e i metodi antic~i e i11oder11i di t erapia transu rel r ale delle ostruzioni del collo, e d op o averne Yaglia lo i risul la li proprii e quelli di altri Autori 1 ilie 11c ch e essi 11on clcbbano 11eppur 1ontana1nent~ Lon1peler e colle operazioni chirurgic l1e quali la ])rosta I ec tomia, p er J 'insu ffi cie11za dei loro risul1ati , p er il loro valore socia le i1ega livo, e perchè totalmente anti c jcn tifico, 11011 f)O lendoli ammettere ch e si tra t ti u11 n eoplasma qual 'è l 'adenoma prostatico con o perazioni parziali ed incomplete" s pecie quancl o si p en si cl1 e molto sp esso l 'adenoma r acchiude l 'i11izjo di una <leg·en er azion e cancer i g na . Mette in gt1ardia conlro i pericoli an che morali della di vu lgazione di ques1i metodi .

Miasi da Lucilia caesar e dermatite vegeté.nte degl i arti inferiori. A. GRASSI. - L 'O. riferi ·ce sopra u11 caso di der1nile cl a s lasi co mplicato da lar ve di mosche per d ue volte a lla .jistanza di ·u n anno. i1 el quale sj ebb e ambedue le volte proliferazio11e <li abbon · clanti Yegetazioni solta nto nelle sedi p arassitate. Dop o aver ricordato le r ecenti ricer ch e sull 'azione timolanle d elle l arve di m oscl1e n ei t essuti di gra11ulazione suppuran ti , l 'O. è tratto a ritenere che le veget azio ni in question e siano rl a attribuir s i, o per lo meno siano s tate favorit e nella loro esuberante produzione d all a presenza di ql1esti parassiti .

Un caso probabile di reinfezione sifiliti ca. A. MARcozz1. -

L 'O. , dopo aver accen11a to le ragioni ch e costringon o a cl acccl I are cou riserva og1d n11ovo ca o <ii reinfezione sifilitica, ed avere ril eYa ta l a frequ e11za se1nprc.: maggiore di osservazioni del gen er e, g r azie ai moder11i 111ezzi diagnostici ed ai nuoYi rimedi, riferi t·e un caso occor sogli di r ecente. Un uomo cli 25 anni, ch e prese11tava un sifilon1a iniziale d el glande con ad en opa tia satellite e W as sermann positiva, n el febbraio 1931, c urato p er clue a nni con arsenobenzoli e bismuto, con r eazioni sier ologiche negative a11che n el setterphre 193:3, 1)resenta nell 'ottobre, a distanza cli un m e e «lal r app orto sessuale con donna sic11ram ente lu e ~ I icn, un nuovo sifiloma . i niziale del solco balanoprepuziaJe con aclenopatia satellite, reperto microf'copico positivo per il Treponema pallidum e r ea1.ioni sierologiche parzìaln)e11tc positive entro giust j limiti di tempo d alla compar sa d ella l esion e injzia]e. R iscontra11dosi riunite lulle le co1tdiz ioni che si esigono abitualmente p er l a dimostrazione di una r einfezione, 1 0. ritiene che n el caso osservato si po sa vera m ente parlare di r e infezione sifilitica. 1

Il Segretario .

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IL POLICL lNICO n

(ANNO

XLI, NtJl\C. 31

APPUNTI PER. IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Emangioma dello stomaco. M. Sich1Ler (Dsch. Zeit. f. Chir., vol. 2·!1) ripor~ un caso di un grosso ema11g·io1tta della parete g·asLrica da lui o·perato con succe5so , ed è probabilmente l'unico caso git1nto al tavolo ope ratorio di cui ricorda la letteratura . Due casi riportati sor10 reperto di ~utopsia. . . La pnziente aveva ematem1 abbor1da11t1, dolori epiga tric i da vario tempo. Vi era d.ife~a de11~ pare li i11 corrisponde11 za del retto di sin . e si palpava 1Jna tumefazione . .l\.llo scl1ern10 gros a 1acu11a . u 1la grande curvatura. Tl tu1riore era s1t11ato fra la ~.ottornu cosa e IG muscolare . Venne eseg·uila un a resezione secondo Bill roth 2 modificata. La p. g uarì regolarmente. ' ' · Gn1R<)"l. A.denomatosi miliare del duodeno. Secondo Pavel J. e Milcon H. !\if . ( Presse A1 éd. , 18 nov. 1933) ne esisterebbero cicscritti solo due casi compreso il loro. Nel caso loro la diagnosi completa fu la seguente: malaria cronica con spl6nomegalia ed epatite interstiziale modica, adenomatosi mi liare d el duodeno e duodenite subacuta, ittero cronico per spasmo dello sfintere di Oddi , pe· ritonito suppurata termina le per infezione d i un ematoma l1ari eta1e dopo Japarotomia. Il duoden o presentava num er osissi111e nodosità miliari , biancastre, inegua li , durissiJ11e. La loro grandezza variava da un .grano di miglio ad un nocciolo di ciliegia. Le lesioni s i esten· devano da dt1 e centin1etri d.a l piloro a due o tr€ dita trasverse prima d el1 '.ar1gol o d11oden o- di g iunal e. L'esam e istologico di mostrò cl1 e que t e formazioni nodulari erano costituite da adenomi svìluppati "'i dalle ghiandol e di Brunner, esistevano inoltre fatti infiammato.ri diffusi a carico della mucosa e sotto mucosa duodenale e fatti regressivi a cari co della muscolaris mucosae e d ell a i11u cosa, circoscritti alla superfi cie clelJe proliferazioni. Secondo gli AA. il fatto primitivo sarebbe lél proliferazion e a de nomatosa d' origin e forse congenit~: la duodenite le conseo-uirebbe e potrebbe avér costituito l'orig ine di irritazio11i riflesse tali da produrre lo spasmo dello sfintere di Oddi ca u. a d eIl 'itt ero prol11n gato nel caso in q11istion e. IB. PAGnr . Cisti gassose degli intestini. V. r.. Tung e S. K. Ngai (Th e Chiinese ivteidic . .T oizrn. , gennaio 1933) ne d escrivono due casi. r1 1)rir110 rig uarda un g iova ne di 31 anni , 01">erato con diagnosi clini ca di ul cera gastri ca cronica ron stenosi pilori ca e perforazion e s ul)a r 11tn. ctell ' t1lrc rn. ]:;'11 l'att a un.a ga-

Lroenterostomia per ovviare agli inconve·n ienti d ella stenosi pilorica. Col1a stes a diagnosi . J)iù quella di pneumoperi Loneo spontaneo. fu 01)erato il secondo malato. Le cisti gassose intestinali han110 patog·e 11-esi neo11J.qstica secondo alcuni 0Bang, Kouskow, Mair), batteriolog·ica secondo altri (Eisenlor , Can1argo. Dupraz, Hahu , ecc.) e meccanir.,a secondo altri ancora (Kolli , Thorburn , ecc.). Gli AA. pensano, anch e in base ai r eperti istologici dei loro casi , ch e le c isti siano vasii linfatfci che si separano dagli altri vasi in seg uito ad un processo infiamrr1atorio. Con esperimenti sui cani dimostrarono che u11 'ulcerazione d ella mucosa può fare da porta d'entrata di aria nelle pareti o·astrointestinali e che quest'aria è trasportata dai linfatic:i da cui in condizioni normali è ranidaroente r ia sorbita . Nell ' uomo si può ammettere che l 'aria entri dall'ulcera e che non si assorba per continuo i11gr esso di aria e per disturbi circolatori in a ns~ inte tinali in cui si possono avere anche obliterazioni linfatiche. Quindi le cisti gassose non sono nè neoplastiche nè batteric he. m a dipendo110 dalla presenza com binata di ulcera , ostruzione parziale distalrnente a questa , perista !s i atti va nel tratto prossi01ale. R. LusENA . 'l raun1i del ten11e. Troian E . (Arcli . /(lirt. Chir. , Vol . 175 , f. -! , 1

p. 652, 1933) tratta particola~·me~te. delle fe- . rite sottocutanee del tenue d1 ct11 riporta tre casi . La lesione si potrebbe s1Jiegare con il fatto che per la contrazione riflessa della parete addomiriale. 1'intestino viene fissato contro la colonna vertebrale e scoppia per azione del traur11a direLLo; n1a vi ono anche altre possibilità di interpretare il m eccanismo. patogenetico, possibilità che ven~ono. esaminate Qriticamente. Sempre la n1agg1or importa1ua è da ascriversi all 'aumento della pressione endoaddominale in quanto questo a11mento. anch e da solo, è capace di lJr ovocare rotture del] 'intestino. Per lo più , le rotture del I e11ue si local~.zzano a in. 1-1 1/ 2 dal Treitz in rapporto a)] inserzione mesenteriale di questa porzione. . In uno dei casi osservati dall' A. a causa di a derenze s i era avuta una c11i11sura spontanea della rottura; in terza giornata l 'ansa ader~nt~ , in seguito a un rl1assaggio addominale, s1 distacca e insorge I.a peritonite diffusa. L'A. ricordando altri casi di ferita del tenue da arma da Laglio o d 'arma da_ fuoco,. insis_te sull 'indicazione él.ll 'i11tervento 1m1ned1ato in tutti i casi di traumi d ell 'addome in cui si sospetti una possib·i le lesione del}'intestino. p. ,nONI.

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=-~ :\:NO

XLI,

N U M.

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S EZJONE PRATICA

Ernia mesocolica media. • l)elle er11ie ip.tcrne, l 'er11ia m esocolica ir1edia € la più rara . fino ad oggi se n e contano 5 casi. La po rta erniaria , formala dalla pagina inferi ore d el r11esocolon , corrisponde al tratto <li mesocolon deli1nitat.o cla ll a arteria colica m edia, dalla colica si11istra e (lalla ana tornesi fra colica m edi.a e sinis l ra. Il sacco è formato <lalJ e due pa aine d el n 1e 'Ocolon . i trattava di un bambino di 8 anni soffer ent e fin d a ll a 11ascita di coliche addominali . .con disten ion e d ell 'addome, vomito e stipsi . .i\lJ 'in ter ve n lo fu rinvenuta una tumefazione .ch e a ndava da] i)iccolo bacino al diaframma , e ch e dietro lo stom aco mostrava una depres,_jone n ella bozza om entale. Estrinsecata la 111assa si vide esser e formata da un sacco teso d a an .. e d el tenl1e m olto dilatate . Sollevato il colon trasver so fu m essa in luce ]a porta ernia ria : n el sa cco er a contenuto tutto il tenue .ch e fu p ossibile estrin secare . Sezion ata la pare te si tro, 1ò ch e a n che la par ete interna er a liscia e Juce11te. C:hiu ... ura d ella porta erniari a ed escission e d el acco . Sailer K. (Arch. Klin. Chir., Vol . 175, f . -±, p. 71 6 , 1933) passate in rivista le altre var ietà di ernie intern e pen sa ch e n el su o caso 1'ernia sia congenita e ch e i distur bi del malato sien o d a attribujrsi a crisi di occlusion e, m olto r ar e n eJie ernie con genite. P . VAr"DONJ. lii trattamento chirurgico dell'emorragia profusa

acuta dello stornaco. F ins ter er , di Vienn a (Journ . de Chirurg ., novembre 1933) la c uj competenza n el cam po d ell a chiru rg ia gastrica è a tu tti n ota , ritorna sull 'argom ento su cui già 15 anni addietro si er a espresso favorevolmen te a ll 'oper azion e d ·urgen za, prima ch e in sorgano i gr a,ri Regni -d ell 'anemia. Accenna come a n ch e P au ch et , rnentre n el 1924 raccom andava il tra ttamento m edico con trasfusioni di san g ue, in quesli ultim i 5 anui ~i è pront1nziato per l 'intervento immediato. È principio gen er ale di chirurg ia di legar e i l vaso ch e sang uina e ch e minaccia la vita , a m eno che questo non sia inaccessibile (em or rag ie del poln1on e). I m igliori risultati d el trattamento conser vator e sono solo appar enti . poichè n elle statistiche m edich e figurano casi non g ravi , per emorragie modich e, m entre tra le statistich e chirurgiche risultano tutti i casi gravissimi , disp erati , in cui il trattamen to medico era fallito . I risultati d el trattamento m edico e chirur.gico potreb·b er o essere raffronta ti se i medici curassero i loro casi sino alla fine ed al chi.rurg o giungessero gli ammala ti ali 'inizio , vergi11i da qualsiasi trattamento . Ma ciò non sarà mai possibile . Una r ecente statistica di Bulme r porta una rr1ortalità dell' 11 % nei casi trattati medicai.mente , rr1er1tre lf insterer su 42 casi ch e potè <Operare subito, ebbe 2 d ecessi e quindi una mortalità del 4,3 %. 1

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,\dunqu e il trattan1e nto chirurgico dà risultati migliori d el trattamento medico in buo11e . ' mani . Insiste a dunque n el considerare le profuse en1orragie da ulcere tra la chirurg ia d'urgenza e ricorda come in 55 interventi tardivi, ese.guit.i in infermi in cui era stato inutilmente tentato il trattamento medico , ebbe una mortalità del 32 %· Il su ccesso dell 'intervento dipende dunque i11 prima linea dalla durata d,ell 'emorragia. L 'A. ha praticato in gen ere r esezioni gastri<.;h e; più di r a ro escissione dell 'ulcera e gastroenterostomia. Spesso ha fa tto preced er e all 'interv en to una a bbondante trasfusione; l 'anestesia è stata sempre locale con soluzione di novocaina al 1/4 per mille; scon siglia del tutto l'uso d ella morfìna ch e pu ò esser e pure letale in ques ti ·pazienti . · l~. GRASSO.

La fisiopatologia dell'ulcera gastro-duodenale come fondamento per la scelta del metodo chirurgico di cura. 't ropeni (Clinica Chirurgica, g iug no 1933, rase. 6), dopo aver ricord!:.lto che le alterazioni funzion ali dello stomaco , che si accompagnano a d un 'ulcer a, sono l ' iperacidi tà, I 'iper secrezione , l 'iper cinesi e, com e con segùen za di spasn10 o d i r etrazione cicatriziale d el piloro, la stasi, accenna a ll 'ipotesi di v. llaberer e a q uell a di Edl<ins e v. Berg m ann i quali a mmetton o ch e la causa prim a d ella malattia risieda in cor r isponden za del piloro o d ell 'antro . Ne trae la consegu en za ch e cc la sur1 d ell'ulcera e di tutto il su o comp lesso sinto1natico , d eve consister e o n el far guarire Je a ltera zion i funzionali d ella :par s pilorica , o a ddirit tura , nel dem olire questa per im pedire che essa sia il pu n to di par ten za di stim oli abnormi ». La gastro-enter o-stomia , ch e ab olisce una delle ·Ca use più importanti , la s tasi, secondo I 'A. , sar ebhe un metodo scelto di cura i1egli stom aci sfian cati , per ch è n egli alt ri 1'i per ciuesi produce chiusure irregolari più lung·he del pilor o d onde arresto e stasi n ella par s pilorica, rn a a n ch e d etermina chiusura d ell' anastomosi , annull«lndo cosi l 'effetto d ella gastro-entcro' tomia. P' er ciò la r esezion e ch e dem olisce la parte antrale r eflessog ena, secondo l 'A. , bisogn a riservarla ai casi chiamati da Veccl1i di « g astriti ipcr gen etich e » ribelli alle cure medich e ed in cui si h anno tutti i disturbi d ell '11lr era senza ch e qu esta vi sia ; nelle ulcere gastri che r ecenti in pieno sviluppo ch e si a ccom .p agnano, specialmente n ei giovani , a gastriti; e n elle ulcere duoden ali. La gastro-entero-stomia , invece, secondo 1'A., sarebbe indicata n elle ulcere callose e indurative, in cui il processo infettivo gastrod11odcnale è localizzato , rn eno es teso , e n1eno attivo . Alla g astro-entero-s tomia si può ag giun gere la distruzion e d el l 'ul cera. Tratta infine dell a duoden o-pilorectomia arìt.eriore, da lui eseguita 15 volte in soggetti g io-


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<< IL POLICLJNICO

vani ch e prc~entava110 tutti i seg11i d i una grave gastrite: iper cloridria, ipersecrez ione, ipercinesi , ristagno, e riferisce cl1e in tutti i casi ebbe risultati immediati brillanti , p erò senza alcuna diminl1zione del! 'acidità gastrica. co ntrari.amento a quanto hanno affermato Olcl1 e Finney, Elrnan11 e Ro,Yl elt e, e Thompson . G.

GENTILE.

LE> inYag·inazioni intestinali acute dei bambini trattate col clisma opaco e ridotte sotto lo scher1no. F. Conda1nin (Lyon, Chirurg., n. -!, 1933) riporta il caso di un bambino di 3 an11i, che vomitava da 4 giorni e che era i11 gravi co11 dizion i in cui fa t.ta diagnosi d 'in va gi nazione ileo-coli ca, si ebbe lo svagi nam en to sotto lo sch ermo a mezzo del clisma 01p aco . Avendosi avuto per(> u11 ma11cato reflus o d ella sost anza opaca n e l tenue, fu eseguita laparatomia esplora tiva cl1c cortfern1ò l 'avvenuta sv.a ginazion e e spieg·ò l 'as~enza cli reflu sso i1 eale con l 'ed e ma del lo sfin te re ileo-oecale. Cita poi tanti casi di Guil lerr1i11et in cui ta]r JJrocedimento diede preziosi risultati, ~pec ie n ei lattanti , e ritien e inutile la lap aratomia esplo1·ativa · se si ottiene un buon rien1pimento del cieco, con siluette 11orma le. anch e se mar1 ca l'iniezion e delle ·ultime ans·e ileali , ch e quando es ist e avvalora an cor a di più l'avvenuta svagi• naz1 onf' . Il n1e todo certo può esser e sfruttato solo nelle cli11i cl1e cor1 collaborazione del chirurgo e del 1adiolog·o . R. Gtt -\ sso. 1

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La cura dell'amebiasi coll'iodocloridrossichinolina. Nella cura dell'an1ebiasi è st.ato largamente sperimentato il chimiofon N. N. R. (che è in commerci o col nome di yatr en, anagodin) ed è un s11lfonato sodico di iodoidrossichinolina. N. A. David. H. (~. Johnstone , .A,.. . C. Reed e C. D. J,ea ke (Th e Journ. of the A meric. Medic. A ssoc., 27 ma ggio 1933) hanno s tudiato l 'azion e biologica d ei due prodotti n ella cavia, nella scimmia e in ,ritro. Nella scimmia spontaneam ente infetta da .amebiasi il vioformio si è di1nostrato più attivo. La cura col vioforn1io va fatta con somministrazione di capsule da gr. 0,25 l'una , tre volte al g·iorn o per dieci giorni; si ripete dopo 7-1 O g iorni se i risultati non so110 s tati soddis facenti. Non furono osservati fenomeni t o sici. Genera1n1ente dopo tre giorni le feci divennero d ti re . Durante Ja cura le fe ci diventano di colore grigio-oleoso. Bisogna sorvegliare r en e e fega lo dura11te la r ura. ~u 29 casi ricoverati in ospedale 6 oli ebb ero recidiva di amebe nell e feci e in uno solo le (eci pre entarono amebe anche dopo la prinla serie di cura. Nei riguardi delle infezioni associate il viofor1nio ag i ce ancl1e con I r o l 'E ntam eba r oli , la

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X.LI, ì'1UM. J.J

Iou a111eba. il (:l1ilo1nastix, l 'Enteromonas e il Tric l1on1011as, me11tre 11011 agisce contro I 'E. na11a e la Gjardia. Pt. L usENA.

L'emosieroterapia nella, colite. ulcerosa grave. Be11 ·aude , Aury e Da11y (Arch. d . Malad. de l'app ar. cliy., g iug·no 1933) dicono di aver& te11 tato la c ura delle coliti ulcerose gravi con 1'autoe111oterapia co11 risultati a ssai i11coraggia11ti. I ca i trattati erano stati ribelli a tuttii gli altri trattan1er1ti istituiti in precedenza. Con l 'a uLoe111oterapia i ebbe una rapida diminuzio11e del n un1ero delle evacuazioni. Rapida co1111)ar a delle e111orragie anche 11elle forme assai emorragicl1e. f~a comrH1rsa del muco fu più lenta (lO-l 5gior11i) ; la n1odificazione d ella con sistenza del n1ale ria le fu il fatto più manifesto. Lo s tato generale si rialzò di p·a ri passo. Anche l 'esame rettoscopico confermò il n1if!"liorame11to. Il metodo non è certo infallibile. 'l l1a n1erita di essere provato . I~. ToNELLI. 1

.Nelle gastriti.

F . ~Iouti er (La Presse 1n édical e. 18 i1ovem bre 1933) consiglia quanto segue: 1) Sottonitrato o carbo11ato di bismuto lOgran1mi, con o senza mucillagine, 1nattina e era. Atropina XXX a L gooce dl giorno , della soluzione al millesimo , o meglio, iniezioni dì 1 12 a 1 mg. al giorno in 1-2 iniezioni. 2) I11 caso di inefficacia, p1rescrivere: Polvere di fog lie di belladonna Gg. 30 Bromuro di cal cio g. 5 Salicilato di bismuto Sottog allato rli bismuto ana g. 10 Caolino » 80 Un cu cchiaio da zuppa al 111attino nell'alzarsi ed alla sera andando a letto. In caso di costipazione so ·tituire più o m eno il i isrnut<> con carbonato di magnesia (10 g. o più). 3) In caso d 'i11effica cia , .11r escri vere: r.ollarg olo · g. 3 Accrua distillata » 30f) l Tn c uccl1iaio da zuppa aln1eno 20 minuti prima dei 3 pasti principali; rimanere in posizione prona fino all'inizio del pa1;;to. Le oluzioni alcaline convengonJ nelle form e leggere; n·e i nervosi, i calmanti (papaverina t benzoato di benzile, bromuro d'oro , associazione atro pina-eserina). fil. 1

Nelle diarree dei poppanti allnttnti artificialmf)nte.. R. de Rudder (Medizin . Klinik, 1933, n. 32} consiglia: 1) Nel primo stadio: digiuno con somministra zione libera di Lè (di camomilla , di fino cchio oppure vero tè molto diluito) ; dopo 12-24 ore, mucilaggini. specialn1ente di riso (al 10 %). 2) Nel secorido stadio, nutrizione antidisp~ ptica: diluizioni di latte a 1/ 10, poi a 1/5: 1/ 3, 1/ 2 con zucchero o , se le feci sono acide, preparati di albumina; molto adatt9 è il latticello.


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1) [!t erzo ~lacliu co111pre11de il pa ~aggio alla dieta i1ormale. Nel ba111bi110 allatt ato a l se110 la <li J)e.psj a non costi tu i ce 111ai u11 · i11dicazione p er la sopensione dell 'a llattan1ento. ~elle dispep ie i11ten e, l 'A. raccomaP.da di a mministrare una punta di coltello di plasmon in un po' di tè ad ogni paslo; a ll o stesso scopo, serve anche u11a miscela di fosfato di calcio purissim o. carbonato di calr io e B o lu ~ alba, nna. fil . Nelle eu1orra,gie eu1orroidarie. H~ n ~at1cl r co n. iglia : o Os ~ ic l o r l tro di bi~ n 1uto -' t). \clrena lin a gocce V ~= lratlo di cupre~s u5 Estrallo d i ÌJ)pocaslano . ana cg. 7,5 Burro di cacao q. b. per un uppo it orio. Riposo in letto . l{ie"rono bene i piccoli r li~leri di acqua ti ep i ~l a con antipirina . o di . iern di cavallo tiepido. ( ' (1

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D IETETICA. La t~rapia. dietetica del diabetf'. W . ff. Jnosen parla a lu11go 1.. 1\liincli . i\'1 ed . lVoch ., 1° di ce111bre 1933) di questo in1portll11 tissimo argo n1ento; disgraziaLa111 eJ1te la :su.a trat tazion e si i111per11ia su ch etn i di alime ntazjo11e ch e sono n1i11uziosamente de critti . e qui1 1cl i poco i pre ·La ad t1na breve si11tesi. Ad OCYni n10do le lin Pr fo11d.an1entali del suo la oro sono le seguenti: quando il medico deve stabilire a I suo diabetico il regi1ne da segu ire, accerterà anzit ulLo lo .. ta to del ricamhi o deg·li 1ucrl1eri media11te e8a111i cli uriue e di san gt1f> - tcn<'nd <• il paziente a dieta comvleta . ~' e r ris ta})i lire pro11lan1entc l 'cq uilibr io, 1· <..011sigli fl cii far praticare 11no o dt1e gio rni rli digi11no, durante i qua li i I rna lalo noll prcn: dern c he llevande, s11cchi cli [ru tta e u11 110' cl 1 vij10 (~ino a 100 g r .). Tornate 1lorn1ali l 'uri11a e il ·a 1gu e s 'inizia ]a q11estion e dellR dieta : seco11do l 'u ·o cos] di ffuso in Gerr11ania anche lo Jat1sen 11a a su;i di6posizio11e Ya rii sch e1r1i ch r adotta a ~eco 11da delle i11dicazioni . TI primo ch erna è quell o delJ 'alirnenta zion e doppia (gra si -1- ijroteine) a ct1i ~li . idr~ti . di rarbonio vanno progres iYa n1entc ag·ey1u11t1 sino a tolleranla, avendo la cautela i1erò di restar<' circa d 11/5 al di sot1 o del lin1ite n1assimo. Ma tutte le ,rolte ch e - ron1 e accade ~pecial­ n1ente per i diabetici di eti3. avanzata - esistono controindicazioni a11 1l1so di grandi Cfuantità di protein e - la dieta do,rrà essere povera - e i grassi, a seconda dej casi - sa ra nn o aum en tati o a nch e essi diminuiti: al posto della carne potrà darsi l 'uovo , le cui protein r ecr,itan o m eno la gli co po i e~ i . A i11tervalli regolari risult a molto utile anteporre la pausa di un cc giorno di di giuno » , ciurante il q·ual e il diabetico n on pren de ch e the limon ate e brodo di carne senza sale; se ' . questo r m Hl toller ato, Sl. puo' r1correre Rp-

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Plì \ TI l~ \

11u111 0 <~cl un tipo di dieta cl1e sia povera a un lE'n1 po di albumina e di grassi . \ -ei ca i c he tendon o a l] 'acetonuria si prel'<' riran {lO le diete povere di grassi ; in quelìi in \'ece in cui non v 'è acetone, ma glicosuria e 1per 0 ·licemia spiccale e te11aci, è preferibile rid11rre le proteine ed elevare i gras ì . \1 ,positi schr.mi so110 proposti per ognu11a di c1ue'"'te eventualità: ma lo ste so autore arnmon i~cc ch e ogn i eccessi a rigidità di concetti di etetici è dannoso al rna lato, g iacch è questo può a''ere bisogno ora di un tipo di dieta, ora del l 'altro; e, in compie o, il medico , pur tenendosi legato alle grandi lin ee degli schemi, ne modificherfi i det tagl i a seconda delle circ·o. tanze. V. SERRA.

SEMEIOTICA. ll egno del ''buffetto '' per Ja 1>rora di resi· ~ tenza d ei capillari. ll. 'vV. Jones e L. M. 1-ocau tin . (A mP,r. Journ. \f t>d . .)ciences, aprile 193:3) propongono una

prova di resiste11za dei capi Jlari <.t nal oga al noi o ~egn o del laccio. ~u ll e ve11e rigonfiale al disotto di t1n la·c cio di g·o111 rna aµp licato da 5 minuti , si clan110 3-4 buffeLl i. Tn ca o di din1 inuzion e de1Ja resistenza de·i capillari , i ha comparsa di petecchie. La 1)ositività del ·eg110 i11d ica cl1e i capill ari o le ve11t1ze si on o r otti o so110 di' r1ttati pern1eabili . Tal e ~egno -i sa rebbe n10 lrato più sensibile ch e quello del laccio. Gli AA. lo h an110 trovato po"' itiYo in tutti. i n1alati con porpora, mentre <1uello cle] laccio era n egati vo. l\nch e in una serie di individui apparenternen te norn1ali, e$SO <\ stato })Ositivo più spesso ch e il segno del laccio. All 'epoca prima veri]e, è sta to trovato po:iti,10 n el -~9 °~ degli i11clividui apparentemente n n rn i fl li . fil .

MEDICINA SCIENTIFICA. Sulla necessità delle paratiroidi.

Da ciua11do -

quaranta a11ni fa - \ 7assale scoprì l 'i111portanza della funzione paratiroidea , . i è a111n1esso da t11tti ch e queste gJ.a n do] e siano ind ispen sabi li al] a vita. T"'e n1oderne ricerch e ul sig nifi cato della vitan1i na D - o antirachitica - sen1bran o rnocli fi.car e realm ente questo l11oclo d i vedere : Koselka , Hart e Bo.listedt h an 11 0 dimostrato recente111ente (J. Biol. Chim. , maggio 1 ~33) che è possibile n on solo mantenerei in vita ma far superare il ciclo della gestazion e e quello dell 1allallamento ad animali para tireoprivi , 11urchè si somministri loro s11fficien t •; qt1an tità di Yi1~mi11a D. , di calcio e di fof'foro . V. SERRA. Iperglicemia, splancnici e surrenali. Molti osservatori hanno con tatato ch e I 'ar ido cianidrico ed i su oi sa li danno , in cani e conig·Ji. iperglicemia. 'F umio Ohmi (T ohokn .Tourn .. 23 maggio 1933) h a fatto de1le espe-

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« lL POLTCL1N1 CO

rienze i11 co11ig-li surrenalectomizzati e a splancnici recisi, allo scopo di stabilire se 1'ipergli·Cemia cianica fosse centrale o meno, e quale importanza avesse i1el determinarlo , il surrene. Allo scopo inietta mg. 25 per kg. sottocute a •conigli normali , surre nalectomizzati bilateralmente e a splancnici recisi. . Ha osservato che la recisione degli splancnici riduce e quasi abolisce 1'effetto del cianuro sulla glicemia, m entre la surrenalectomia non ha decisa importanza in questo· s·e nso. L 'A. ne conclude, ché l'iper g licemia d.a intossicazion e con HCN è in gran p·a rte di orig ine ce11trale, e ch e l'esistenza dei surreni ha scarsa importanza ne.I d eterminismo di tale reazione iperglice• n11c.a. Questa , in conigli di kg. 1,95 è di tale g randezza, che il tasso gli cemico sale, nel corso di un'ora, da 0,9 a 2,20 %0. Parall elamente va i1otato , che all'iniezione di HCN segu e una polipnea da 90 a 180 respiri al minuto , di cui I' A. non dice l'importanza 1pos·sihile n ella gen esi del fenomeno iperglicemico. Così , non sono riportati i protocolli di espeTien ze di controllo , onde far vedere l'azione diretta d ella sola surrenalectomia bilater ale , o resezione d·eg·li splancnici s ulla glicemia. M. COPPO

lperparatiroidismo pseudo-o teomalacico. Non è frequente la c onsociazione d el quadro osteomalacico con quello della osteite fibre-cistica. Morel ne ha osservato un caso in u11a donna di 56 anni (Scalpel, 8 aprile 1933) caratterizzato da una l entissima evoluzione dei sintomi. La sintomatologia , dapprima esclusivamente dolorosa , datava da 12 a . e .ave,ra por.tate negli ultimi mesi a completa immobilità. A sinistra, sul collo, si apprezzava qualche cosa di anormale. Non era però .affermabile la esisten za di un tumore tiroideo. Il com,p.Jesso sintomatologico permise di afferm ar e una sindr om e osteomaJacica e soltanto la presenza di una piccola cisti ossea in una falange, permise di affermare l 'o. f. c. C'era un ca]colo in un rene, e una manifesta ìpotonia muscolare. L 'A. pensa che ciò possa costituire indizio di iperparatiroidismo. Calcemia pressoch è norm ale (12 circa). Abb assan1ento notevole del tasso fo sfatemico (0 ,1-1 ,2) . Lo studio del metabolismo calcico , eseguito .secondo lBauer e Aub, tenendo la paziente a dieta calciopenica, diede aumento dell 'elimi• llaz1one . All'interve nto si trovò e fu tolto un volumi11oso tumore istologicamente tiro-paratiroideo; all'operazione seguì brusca caduta del] a calcem ia e p er qualch e g iorno comparsa di sindro• me tetanica. · Poi tutto scomparve in questo senso ed il bilancio del calcio si fece positivo fortemente. Dopo cinque mesi dall'intervento l 'ammalata

n

[ANNO

XLI,

NUi\1.

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l)Oteva stare in piedi da sola. Sei m esi dopo l<l ricalcificazione dello sch eletro pote' a essere bene docun1entata radiograficarr1ente. Il caso a noi sembra molto i11teressante ed istruttivo, perchè la i11,a n canza di una netta ipercalcernia avrebbe potuto trattenere dall'intervento salvatore chi la considerasse sinton10 obbligatorio di iperparatiroidismo, e non, con1e è in realtà , dato di vaJore sempre vari.ame11te interpretabile. M. CoPPo.

POSTA DEGLI ABBONATI l~ eflessoterapia

della sciatica. - - Al dottor

A. F., abb. n. 7243 . Il metodo di cura della sciatica, 111ediante la bruciatura de11 'orecchio è del tutto empiri,c o. R originario dell 'India, dove è tuttora mo~to adoperato, ma non ha avuto larga diffusione nei popoli occidentali. Si pratica cau sticando con uno spiJlo arroYentato il padiglione dell 'orecchio e precisamente la branca interna d ell 'antelice ad u11 cn1. ·d i distanza o poco più dal punto di biforca~ione dell 'antelice stessa. Nulla vieta che allo spillo si sostituisca un altro mezzo puntiforme termo·c.austico. Il metodo è stato ora riesumato dai seguaci della reflessoterapia. Ha lo stesso valore del metodo arabo , che in Italia è praticato da alcuni monaci: salasso da un a ve na a l lato e.sterno d el tendine di Achi1J e. DR..\GOTTI.

VARIA Malattie oculari da tintura delle sopracciglia. V. iBab (Deut. med. Wochens., 1933, n. 27) ha osservato, in seguito all'applicazione di tin tura delle sopracciglia con henrié, delle forme dolorose ostinate delle congiuntive e delle pali.)ebre nonchè della cornea, ch e vanno considerate come reazioni di ipersensibilità. Il trattamento non è facile, tanto più che i comuni <>.nestetici (cocaina, pantoèaina) hanno soltanto un'azion e parziale e solo a forti dosi. fil .

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. (~.

i\oiuGGIA. La tiroide in l' altellina otto anni dopo l 'irilroduzione rlel << Sa le i odurato ». - - Tip. S . Bernardino, Siena, 1933.

A.

Casos de tuberculosis quirurgicas tratados medicalrn.ente con exito . Tip. EmpoSABATÉ.

rium, Barcellona, 1933. D u RAN

S. D1

ARROM .

Quimografia cardiaca en Clinica.

Barcellona, 1933.

Tentalivi t erapeutici delle sindromi scJiizof reniche con preparati piretogeni di zolfo .

-

i\1AURO.

Arti Graficl1e Guardoni, Aiilano, 1933.

L~ . BAccARANI.

Sopra 1.iri caso di attacco convulsivo rla pneumotorace spontaneo. - Vallardi, Mila-

no, 1933.


SEZIONE PRATICA

115

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Il Begolarnento per l'esecuzionej~della legge sull'assicurazione obbligatoria contro le n1n.lattie professionali. La Gaz:::elta Ufficiale d el 2 di ren1bre 1933 n. 279 ha pubblica to il Regolamento 5 ottobre 1933 nu1nero 1565 per I 'e ecu zione del R . Decreto 13 maggio 1929 11. 928 sull 'a jct1razion c obb]jgaloria con tro le ma l a llie professjo11nl i. Abbian10 già a uo 1e111po illu tra to il decreto del 1929 (Policl., n . 4 del 25 genn. 1932); int er essa perciò esaminare brevem ente anche ]e principali norme di car a tter e sanitario d el regola1nento, col quale ques ta forma di provvidenza a icura ti Ya de i lavoratori enlra in piena applicazione. Una ]Jrima òisposizion e as ai in1porlante e lend e l'assicurazione obbligatoria contro le mala1tie professionali anch.e agli operai occupati, n e11o s tesso luogo di lavoro, i11 lavorazio11i connesse o co1nplementari a quell e indicate n ella legge, qua11d o, a giudizio d ell 'I pettoralo Corporativo , sian o comunque e. po li a pericoli d 'in Los icazione. Allo scopo di eliminare qualsiasi possibilit à d 'in certezza di criteri o nel g iudizio diag n os ti co dell e malattie, il r egolan1ento eJrnca, in tl])po ita lnhella, le forme cliniche colle quali s i 11l a nifeslano le singole into icaz ioni professionali (da pion1ho, 1nercurio, fo foro, olfuro di car])onio, benzolo e derivali) e 1'an chilostomiasi , precisando ch e sono indennizzabili solo 1e malattie cl1e si ma11ifesli110 nelle sudd e tte forme cliniche. In riguardo alla determinazione del g rado cli inabilità permancn le , è stabilito ch e la rirluzione totale o parziale d ell 'attitudin e al lavoro deYe inlenclersi riferita al laYoro in genere e non alla pari icolare a l l iYi là p ecifica n el cui eser cizio fu contratta la nlala llia. el caso di inabilità l)er1n an en le, il cui grado può esser ridotto coll 'abbnndono definitivo o t emporaneo della specie di lavorazion e che ha prodotto la malattia, e quando l 'operaio non intenrla cessare tal e lavorazione, la liquiclazione d'indennità viene comrni st1rata a ql1el minor grado <li inabilità presumibile al quale l 'operaio sarebbe ridotto coll'abbandono definiti' o o te1nporaneo della lavorazione predetta. In caso cU disaccordo sulla possibilità e la mi sura di riduzione dell 'inabilità, ques te potra1tno esser delern1i nate da un collegio di tre ruedici, scelti fra i docenti e i medici specializzati in medicina d el l avoro, e in mancan za fra medici parti colarmente competenti, e n o.1 ninali due ri spetliYamente dalJ r parti ed il terzo di comune accordo fra di esse o , in caso diverso , <lal presidente d el tribunale. L'operaio è obbligato· a sot loporsi alle visi te di controllo ritenut e necessarie, presso g li uffi ci d el] 'istituto assicuratore o nei luoghi da esso s tabi liti e, se l'operaio è impossi1Jili tato a muoversi , nel luogo oYe egli si trovi, o presso ] 'ospedale o istituto di cura nel c1uale s ia ri coverato. In caso di disaccordo sulla cura fra il n1edico di fiducia

<lell 'is lilt1Lo as ir ural o re ed il tnedico di fiducia <lell 'or>craio, la d ecisione è rimessa al giudizio di un ler1:0 meò ico, celto di comune accordo fra i <I ue ·111r<lir i di fidu cia o, in mancanza di accordo, dal r)rc' ~ iclenle dell 'O rdin e dei Medi ci , fra i sani tari prececlenlen1ent e indicali a proposito d ei giu cl jz i sull 'inabili là . L 'operaio che rifiuta di sottoJ>Or .. i all e vi ile cli controllo, o che po11ga il m ed iro d ell 'i li tu to a .. icural or e n ell 'irn 1Jossibilità di e ·eg·uirle, JJerde il diritto a11 'inden11ità. Il certifi cat o medico, che la l egge prescrive a ro rreclo d ella d e11uncia di m alattia all 'istituto assicu ralore, ]) tLò essere rila sciato dal medico curan1e dell 'operaio, o dal n1edico incaricato di Yisitare 1'op erai o d al d a tore di l aYoro. Il cerUficato deve contenere 1'indicazione d el domicilio o ciel luogo di ricoYero dell 'operaio e dare rel azione particolareggiata dell a inton1atologia accu sa la dall 'operaio e di quella rileYal a dal m edi co ch e rilascia il certifica to; que ti , inol Ire, ha 1'obbJigo di fornire all 'istilulo assicuratore lutte l e n otizie che questo reputi necessarie. L 'is1ilulo assict1ratore provvede alla l iq n irl azion e deg li onorari per il certificato e per le r elazion i . upp1 e1nenlari in base a t ariffe d a éll)provarsi rl al l\fj11istero per le Cor1)orazioni enlilo il Sindacato J1azionale fa sci sta d ei 1nedici . 11 r egol an1ento ge11erale per l 'igiene del lavoro ( 14 aprj le 1927 n. 530) ])rescrive che ]n talune lavoraziorti indus tri ali, n elle quali si adoperano o si producono sostanze tossiche od infe llanti, g li operai deJ)bano e ere so ttopos tj a Yisite m edicl1e preYenliYe e peri0<l ichc. Il r egola1nento per l'assicur azione d elle malal1ie p>rofes~donali dà facoltà al1'istitu l o a sicuratore cl i r>r e11cler visio11e d ei referti relativi all e vi. i le sudcle ll e. Inoltre è stabilito che , riualora in tal i visi le Yen ga élccerta ta l 'esis te11za di una d ell e manifestazioni n1orbose elencate nella la1Jella, a ct1i abbian10 precrclentemente acce11nato , in un operaio aclcte tto ad un a lavorazione compresa nelJ 'ol>l)ligo del! 'assicurazione, i datori òi lavoro cleYono infortnare l'istituto assic11ratore 1 e111pre che non si fa ccia luogo alla clenunzia di malattia accon1pagnata dal certificato prescritto dalla legge. In caso di inorle òell 'operaio , che si rite11ga cau~n. ta cla malattia professionale. i famigliari son o lenuti a rlenunziarla telegraficamente, entro 24 ore , nll ' is tittil o as icura1ore . Il pretore, su ricl1ies la del1'j litul o o degli a\enti <liril1 o del defu11lo, può <lisporre che si ano praticati risco11tri diagnostici <.: l 'au I op sia del caclaYere, per assist ere ai quali le parli in tercs ate possono delegare u11 m edi co. Anch e i11 queslo caso Je spese vengono }jquiòate rlal 1'istitt1to assict1ratore nel modo pii1 sopra i11dicat o. l)a rlicolari disposizioni s tabiliscono g li obbli ghi clei datori cli l avoro che in1piegbino operai i11 lavorazioni soggette acl assicurazione , in ra111)orto nll a rl en11nl ia òelle la' or azioni ed alle annoi azi oni da farsi nel libro 111a l ricola per gli operai ad<lel1i vi. I11fi11e l 'ultiino ar ticolo del r egolan1ento dispone ch e, per la trattazione di tu11e le questio11i di ca-

.

'


ratlere medico e tecnico, inerer1ti a1 le malattie professionali, ch e il Minj stero delle Corporazioni :ottopone alla Commissione speciale })errnanente per la legislazione sul lavoro , ! 'assistenza, la previdenza sociale e la coo,p erazio11e, del Consiglio nazionale delle corporazion i (decreto del Capo del Governo 10 sett. 1932), sono chiamati a partecipare ai lavori della Commissione il dire l tore gen erale della Sanità pubblica, il Capo dell'Ispettorato me(lico corporativo, tre rappresentanti d el Consiglio Superiore di Sanità e tre esperti particolarmente competenti in materia d 'igiene industriale o di medicina del lavor o, nominati dal Ministro per le Corporazioni. Coll 'emanazio11e d el regolamento la legge sull 'assicurazio11e con tro le malattie professionali è entr ata in vigore alla data del 2 gennaio 1934. A.

FRANCHETrI.

La Sanità pubblica alla Camera dei Deputati. La Ca1nera dei Deputati ha a1)provalo il bilancio clel Ministero dell'interno, su r elazione clell 'on. De Martin o, dopo una breve discu s ione. L 'on . Castelli110 ha posto in rilieYo l 'opera di redenzione e di resurrezione svolta dal Regime per assicurare al popolo itali a1lo no11 solo l 'orgoglio di appartenere a una Nazione forte, ma anche la feli cità di costituire una stirpe san a, che, str etta intorno al Duce in un solo fascio di energie, procede co11 invincibile fede verso il suo av• Yen ire. Il fat !.ore demografico sj può dire soddisfacente rispetto a quello degli altri popoli . Bi sogna por mente che la riduzione di n atalilà è correlativa alla riduzione di mortalità. Intanto le previdenze del Regime costi luiscono, al rigi.1ardo , tutto un vasto piano di azione. Ha rileva lo che la cl asse medica italiana segue con p assione le direttive d el Regime e dà continue prove di dedizione al dovere, di cui un epi.sodio significan tissimo è stato l 'eroico sacrificio clel l 'ost etrico prof. '[riolo , morto n el! ' adem pimen to del dovere professio:;:1ale. Questo accenno 11a clestnto un caldo a1)plau so. .L ·opera d i tutela sa11itaria è tan lo più necessaria, in quanto l a trasformazione della econ omia n&zionale <la· agricola a jndustriale p orla i11conve11ienti, co1L la conseguente din1inuzione delle nascite anche nelle campagne. fenomeno ch e bisogna assolutan1ente sor' egliare , combattere ed eli• 1n1nare. Le sanzio,n i penali in propo ilo ono state giustamente r ese più severe, ma occorre intensificare l opera d i propag anda e di preYenzio11e, ciò che può e d eve esser fatto dai m edici che ser Yono devo,tamente il Regime nelle varie istituzioni, com e l'Opera m a ternità e infanzia , l 'Opera BaJilla, ecc. Ha segnalato l 'altiYilà gra11cliosa ch e svolge l 'Ente Opere Assis len ziali del Partito. Ha concluso ricordando ch e i11 ques ti g iorni si t' data a ttuazio11e alla legge contro le malattie del 1

[AN~O

., lL POLI CLI NI CO »

116

XLI,

N UM. 3)

I a Yoro, ch e dà al nostro operaio la sicurezza asso1u ta della tutela della sua salute. Così anche in

questo can1po il Regime va verso il popolo. Il Sottosegretario all 'interno, on. Guidi-Buffari11i, per quanto riguarda i problemi d 'ordine sa11itario, l1a as.-;ic11rato l 'on. Castelli110 che terrà conto delle su e raccornandazioni. Ha parlato della Yasta opera del Regime per la maternità e l 'infanzia e della « Giornata d ella madre e del fa11 ciullo », durante la quale sono stati distribuiti iu t otale 24 mila premi di nuzialità, n atalità ed allcvan1enlo, per un complessivo valore di circa 8 mi lioni. Ha poi lumeggiato la g randiosa opera di risorg imento agr ario e sanitario clella zona pontina . Una nuoYa alta conquis ta di civiltà è compiuta in nome del Fascismo. La tutela sempre più comple ta e totalitaria del 1'igiene e della sanità pubblica, alla quale il GoYerno Fascista rivolge le sue più assidue cure, dà risultati tangibili ed importanti ssimi, dimostrati Cl a quegli i1tdici d emogr afici, ch e so110 le più sensibili e sicure prove dello sta to della popolazione. L 'org anizzazion e locale dei ser vizi di assistenza sanitaria è seguìta d al Ministero d ell 'interno col più vigile interessamento, anche in relazione all 'incremento ch e si verifica, di assistenze sanitar ie, sulla base mutualistica ed assicurativa. L 'or g anizzazione d ella inutualità libera e professionale, ch e va estendendosi , a beneficio di quelle classi semi-abbienti d elle cat egorie operaie 0 professionali, ch e n on possono godere dell 'assi st enza sanitaria gratuita, si svolg·e generalmente su piani d'azione che p ossono interferire con le condotte mediche. La collaborazione o ]e difficoltà fra le organi z1azioni mutualistich e sanitarie e le condotte mediche 11ossono trovare un comu11e limite discri 111inante, ch e è r apprese11tat o dallo elenco dei poveri, in qua11to esso segn a il li1nite d ella attività sanitaria della mutua, d a un lato, e della condotta rr1edica, dall 'altro. Ciò stante, l 'attertzione d el Ministero è rivolta alla necessità cli st abilire d ei principi unitari e rlelle precise definizior1i, in r apporto alle condi zion i nnzidette e all a opport11nità di collegare e coordinare armo11icamente i vari servizi assiste11ziali pres tati d agli Enti a L1tarchici con quelli delle multle sa nitarie.

C O NCORSI . P OSTI VACA~TI.

Scad . 31 ge11.; L. 8400 e llJ bienni ven tes., oltre L. 300 bicicletta e L. 500 uff. san ., c. -v.; riduz. 12 ~~; età li1n. 40 a .; tas. n L. 50, 10. BARE~G) (Novar a) . Al 25 gen ., ore 11; 4a. co11dolta; L. 8000 e 5 bienni ventes., L. 3500 automolJ. se il ti tolar e ne è effettiv . forni1 o, alloggio gratuito di 5 camere, cantina e locale per ambula l. ; tassa L,. 50; doc. a 4 mesi clal 23 c1ic.; ritenuta 12 %; servizio entro 10 gg. BARDINETO

(Savona). -


[ ANNO

XLI,

U l\f .

3)

S EZIONE

BoLzANO. - Il f'.i0 11 sor zio provinciale a ntitube r colare di Bolzan o h a ap erto il concorso, p er titoli . ed esami , a du e 11osti di m edico direttore d elle Sezioni Disp en a riali rli Mer ano e Bressanon e. Stip e ndio ini ziale L. 13. 200 con qua ttro aumenti qu adriennali di L . 800 ognuno, al n e tto d el 12 %. I concorrenti nori d ebbono aver oltrep assato il 45° a nno di et à. Nessun limite di e t à è ricl1ies lo per coloro ch e occupano o hanno occupato , dura nte l 'ul ti1110 quinque11nio, un p os lo di tilolare, con r egol ar e n omina , presso un altro Consor zio provinci al e a ntituber cola r e o presso servizi anti tuber col ari rli i lil u zioni s tatali o p a r as tat ali . Per g li ex comba ttenti e p er g li i scritti al P . N. F . an teriorm ente al 28 o ttobre 1922 verranno applicati i privilegi ò i l egge. Diplom a di abilitazion e al] 'eserci zio d ell a professione di m edico chirurgo ( in o ri g i11alc o in copia n o tarile) con seguito d a alme n o clu c a11ni alla d a ta di ap ertura d el con r or so . È co n sentilo il liber o eser cizio d ella pro fessio n e. cad en za 8 m ar zo 1934-XII. P er informa i'ioni ri volger i all a egr e teria d el Con sorzio in Bolzan o (P alazzo d el Governoì . BllESSANONE. - ( Ved er e BoLZANo). BoLTGr (Sassari). - Scad . 28 feb .; co11sor.; lirP 10 .500 e 4 quadrie11ni ò ec . , oltre L. 2500 cav., L . 800 arm . farm ., L . 1000 uff. sa n .; riduz. 12 %; e tà lim. 35 a.; tassa I.i . .50 ,10. CREvAr.cone (B ologn a i. Sca<l . 10 feb .; 4° r e parto; L . 8800 e 5 ({Uadrienni d ee. , oltre L. 3000 e-a vale.; ·Je;d u z. 12 %; et à lim. 35 a. ; t assa L. 50. G ENOVA. MuTli cipio. - Scad . 31 gen . ; posto fuori ruolo di m edico d ei Disp en sari Comunali p er le rnalattie ven er ee; esa n1i e litoli ; n om . e conferm e rruadrie nnali ; L . 4500 e c.-v . ; riduz. 12 %. Rivo1~ersi Ufficio Person ale . GENOVA .

Op er a Pia D e F erra.ri Brig n ol e Sa l e. -

Scad. 1!5 fe b .; prim a rio diri gent P 1'ambulatorio 1nedico n egli Osp ed a1i Gallj er a : L . 3000 ; tassa L . 50. Rivolger s j segre teri a rle J1 'O. P . , OspedHl e S. Andrea, via A . Vol1a 8. MARCIANISE. Co n.g reoaz. di Ca rità. ,S cad . 28 n1ar .; m erlico chirurg o clell 'Osp ecln l e ; L. 3500 ; chiarimenti dall 'Amministraz. MERANO. ---.,. (Ved ere BOLZANO). MTLANO. I stituto Naz. Vitt . Erri . III p er l o stu dio e la cura de l cancro. - Scad. 15 feb. , ore 18; aiuto della Divis ione rned .-chirurg.; titoli ed esami ; L. 12.000 oltre L. 1500 serv . a tt.; 3 aumenti d ecimo: ridu z. 12 %; e tà lim . 35 a.; t assa I ... 50 ,10. Chied. annunzio . Mol\,:EBELl .UNA (Trevi so). O sp ii al e c:ivi le (( Carretta» . Scad. 30 mar ., ore 18 ; chirurgo pri mario; L . 10.000 non aume11tabili ; età lim . 40 a.; tassa L. 50,10; doc. non anter . al 30 se ll. Ri volgersi Se;;reteria. MottTELEONE n1 FERMO (A sco li P .). Scad. 1° nprile; L. 9000 e 5 quadrienni d ee. , oltre L . 500 indenn. laurea, L. 500 uff. san . (provvis .), L. 2700 cavale. ; riduz 12 %; ai celibi riduz . L . 300 ; età Jim. 35 a .; tassa L. 50,10. MoNTELF.ONE DI PUGLIA (Foggia) . - Scad. 28 feb .; L 9000 e 5 quadrienni d ee.; riduz. 12 %; e tà lim . 35 a.

OMEGNA (Novara) . - Scad . 2 feblJ.; zona C; lire 7000 oltre L. 1800 trasp. , L . 1500 ambula l. Scad . 25 feb .; zona B ; L . 7000 oltre L . 2000 trasp . Per i due p osti indenn . famiglia ; cl eclt1z. 12 %. PimNATE. - (Ved er e NovARA).

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PRATICA

PrA CEi~ ZA . A mminist r azi on e Provi 1ici ale. Post o di coacliutore d ella Sezjon e ì\ileòi co-~Iicrografic<i

J)r esso il Laboratorio provinci ale di ig ie ne e pro · filas. i . Per titoli ed esa mi. S1ipendio annuo L . 12.000 lordo d elle trattenute di legg e, aumen · lélbile d el decimo p er 5 trie nni ed un quinquer1 1iio, oltre I 'indennità caro-viYeri t en1p or an ea n ella rn i.sura stabilita e semprec h è il i1ominato si tro vi r1.elle condizioni volute dalle vigenti disposizioni ; il lutto soggetto alla ridu zion e d el 12 % di cui iJ l\. Decr e to 20-11-1930, N. 1491. J,a domanda, iP }Jol] o di 3, insiem e ai prescri Lti doct1mentj l 'elen co d ei quali con tu ltc le altre modalità, cori · dizioni , et c ., p ossono d cs un1er si dal band o di con cor so d a richieder s i al Preside d ell 'Amministra 1ion e Provinciale di Piacen za, d ebbono p ervenire a l Preside precl etto n on più t ardi d elle ore diciotto del 10 marzo 1934-XII . Qu 1NZAJ\·o n 'OGL10 (Brescia) . Scad. 28 felJ.; L . 9000 e 6 quinqt1enni d ee. , oltre c.-v . , L. 500 l)icicl etttt, addizionale L . 3 sopra il 20 % della pop o1azione; tassa L . 50 . Scad . 15 feb . ; m edico ROMA. Governator at o. igienis ta di 2a. classe; L . 14 .400 e qu adrienni. even tualrn. c.-v. e serv . a tt. L. 1690; promovibilità; ridur.. 12 %, età lim . 2:1-35 a. al 31 di<:.; biennio cl i assistentato (in seg11ito a concorso) in clin. m ed. , chirurg. o p ecli a tr. od in o sped. di almeno 100 le tti; tassa L. 50 . Rivolger si Prot ocollo della Riparti zio ne Ja., Campid og lio.

r..

Ro~tA.

I

Oper a Nazi onale Invalidi di Guerra. -

Scad . 28 febb . ; capo ufficio sanitario (Gruppo A); titoli; L 19.000 oltre L. 4576 serv. att. ; aumenti; clecurta z. 12 %. Età lim . 45 a . ; docum . a 3 inesi d al 5 genn . Chiedere annun zio all a Segreteria del! 'Oper a , Ca a Madre òeJ Mutil é\to , piazza Adriana, Roma . Sc ICLI (RagiLsa) . __,. Scad. 1!5 feb .; 2a e 3a. conòotta ; L . 9000 e L . 11 .000 ; p er ]a 3a condotta L . 1500 ca vale . ; riduz . 12 %; tassa L. 50. SIMAXIS (Cagliari). - Scad . 5 feb . ; L. 9000 oltre L . 2000 cnvalc ., L. 500 u ff. san.; riduz. 12 %. UDINE. Osp edale Civ ile di S. 1\1a.ria della Miseri cordia. - Proroga al 31 marzo, ore 18, dei con corsi a 7 primari (1 m edico , 1 chirurgo , 1 dermo· sifilopa tologo , 1 otorinolaring oiatra, 1 oculista, l an atomopatologo, 1 radiolog o), 5 aiuti (2 m edici , 2 chirurghi, 1 r adiologo) e 10 assist enti. u HBISAGLCA (P esar o- Urbino) . Scad. 15 feb .; L. 000 e 2 quadrie nnj d ee. , oltre L . 2200 cavale . ; e là lini. 40 a.; tassa L . 50 ,10; c.-v. ; riduz . VENEZIA . Osp edci li Civ i l i Riuniti. - Il concorso per pos li di assi stente s lraordinarjo è revocato ; c1uanlo prima sarà bandito nuovo concorso; i documenti g ià trasm ess j sara nno considerati validi . VJ GEVANO (Pavia) . - Pos to iii Ufficiale Sanitario C:on sorzi ale. Abitanti 42.000. Scad en za ore diciotto clel 28 febbraio 1934. Stipen(lio L . 12.000 con ~ numenti qt.1adriennali d el d ecimo. Indennità isp ezio11e e mezzi tragporto L . 6000 oltre diritti sanit nri . Divieto dell 'eser cizio professional e . Età anni 45 sal vo eccezioni di l egge. P e r ·m ag g iori schia ri ntenti rivol g·er sj a Vigeva n o O}JJ) llre all ' ( Tfficio Sa1ti lario d ell a Prefe ttura di P a v in . ZEvro ( l' erona). Osp edal e Chia r enzi. - Pror oga nl 31 gen .; medico assi s tente. Ri vo1gersi Segr et eria . Avv ERTE»~ZA .

- Quando non è altri1ne nti indicato i con<:orsi si riferiscono a co11do tte n1edico -chirurgiche. i comrensi allo s li pe nrlio b ase.


118

I(

JL

POLlCLTNICO ')

CoNCOIU:iI A PRE~IJ.

Concor so per J.Jaurec..ncli in 1\ifedicina.

L ·,\ ssoc1azio11e ~Ieclica Ilalia11a di Idro-Glimalo · logia, Ta lasso logia e Terapia Fisica bandisce anch e per l 'anno 1934 un Concorso a due premi fra lau . reandi in n1.edicina e chjrurgia di nazionn lità ita !iana o del1 c Isol e Egee o clelle Colonie italiar1e, p er tesi di Ja urea discu sse nelle sedute d 'esami di la urea d el 1934, che 1llus lrino con ricerche sp erj . n1entali qualch e pu11to saliente della idrologia, climatologia , t a Jas oterapia e terapia fisi ca e ch e s in n o rlic l1 iarate meritevoli cli premio a g i udizjo i11appellabile (}ella Com111j ~ sione scientifica dell 'As. . soc1az1one. I due })r en1i, da assegnarsi a lle due tesi di lall · r~a giudicat e m erit evoli , saran110 di L. 1000 (mille) ci ascuno. Le lesi di l aurea da pre entare a l Co11 corso, (lo,·ra11no e sere fatte ])er"·enire i11 triplice copia , dat til og·rafata , entro il 30 noven1bre 1934, al egre1éJ rio cle11 'A sociazione. prof. Celes li110 Gozzj , ~li ­ Jn110 , Yia Pa coli 37. Le tesi inYiate <lovranno essere senza n ome, con· trasseg·11a le cla un motto, ch e sarà ripetuto su di una ])u la chiusa , n e] Clli interno sarà inclu so l 'indirizzo esatto d ell 'au lore e l 'i11dicazione d ella Universi là presso l a quale la t esi è s lata òiscu sa. I lavori present ~ti al Concorso r es ta110 cli J)ro· prietà let ter a ria cl ell 'Associazio11e che si ri erva flj pubblicar li o me110 , in exl en so o in riassunto, sulla " Rivista Italiana di Idro-Clim a tologia, Talassolog ja e Terapia Fisica n .

NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. Alla cattedra rli patolog·ia pcr ialc 111e<ljca di fJavi a . o n o ri ~u l tali i pr off. : J 0 Luig i Vil la: 2° Enrico Gre]) pi ; 3° Luig·j C-'°11<1oreJl j . Il prof . ' ' illa è s tato co11fern1at o a PaYia, OYe già era inra ri ra lo; il p1 of. (;reppi è s lu Lo el1i nn1ato a Catania. Alla catt eclra (li palologia cl1i1urg ica di Cagliari so110 rist1lta~i i proff.: 1° I•'eeteli Fedele: 2° La l teri Saverio ; 3° Pulzt1 Frnncesco. Il prof. Fecleli è stato conferm a lo a Moclena, o' e già era incarica lo ; il i1rof. lJa l leri a Cagliar i : i l prof. Putzt1 a Sa sari .

.i\lla ca Lledra. dj analorr1ia t1n1ana 11or111ale ed i s tolog ia di Sassari so110 risultati i proff. : 1° Fazzari Ignazio ; 2° Bruno Giovanni; l a Co1111nissione 1 ~ on ha lJropost o il 3° candidato per la t erna. Il ])rof. Fazzari è stato c hiamato a ~1essi11a ; i] }Jrof. Bruno a Sassari, oYe trovavasi g ià con1e i11carica lo. L 'Associazio11e napol e tana dei lned ici e naturaJj s li h a eletl0 presidente, j11 sostituzione del co1npianto 1.>rof. Giu eppe Pi a11e e , i l prof. ' ' incenzo Diamare . Il doti. D· n a to De Vita e il fi g·lio cioll. Renato l)e Vita , di l{o~a, son o 1lon1inati ri pel tiva1ne11t e rom1ncnd a tore nell 'Ordin e dei SS. Maurizio e Lazzaro e uffic iale nell 'Ordin e della Coron a d 'Italia. Sent i li ralleo-ramen1i.

Il dol t . r a . Salvatore Oan1aggio, direltore de] f'..on sorzio Prov. Antitubercolare di Ascoli P. , per nleriti cti Yalore con1piuli c1urar1te la guerra è s Lato r ece11 temen1 e (]alla c ittà di Schio insig11ito· clell a n1eclaglia cl 'oro J)er l>en emerenze eccezionali. lA> s tes o è st a lo nomi11alo co1n1ne11clatore della Coro,11a d 'Itali a. Ral1egran1en li yjyi ssirnj.

[ANNO XLI,

N'OM .

3)

NOTIZIE DIVERSE. .!.I R. Istituto Lombardo. ~el

Palaz1..o di Brera di l\ICiJano ha avuto luogo l a solenne inat1gurazio11e clell 'a nno accademico 1934 del R . Istituto Lombarclo di Scienze e Lettere e per l 'asseg11azione clei premi dei concorsi indetti lo scor . o an n o. Erano presenti S. A. R. il duca di Bergan10 e S. E. Arrigo Solmi, so ttoseg·re I nrio a ll a Educazio11e Nazionale. 11 en . pro.f. ì\1e11ozzi. })r esidente , fece la r elazione n1oralc <l e11 'anno d ecor so. Q11 indi il socio prof. Serafi110 Bel.fanti lesse la J)rolusion e jn at1g~urale sul tema << Miserie e g~an­ cl ezze <iella 111e(licin a n. L 'oratore espose i vari cri1eri p op olari e .. cien1ifir i con cui l'arte medica fu g-iudicata e apprezza ta ut tra,·erso i ternpi in quanto, esf--en1lo la m edicina scien za ed arte insieme, essa, oltre il contenuto . rienlifico e dottrinale, porta con ._è l a varia <t tlit11cl i11e d egli individui, che p11ò essere mol Le volte falla ce e cl ecad e11te. Però sono tali e ta nte le conqu is le della inedicina nei secoli ed è a11jmata cla 1111 lale spirito cli progresso, c h e Je u J b ene111ere11 ze :super ano b en di inolto le f(Jll acilà in c t1i h a potuto lalYolla cadere. L 'oratore fl1 i11olto applaudito. Il premio di 2500 lire e 111edaglia cl 'oro della Fondazion e Gagnola, per ricer che sperimentali sulla Lul)er colo i , è s lu lo assegnato al clott. Ugo Bassi di ì\Iilnno. È s tato pl1re conferito un assegno <i i in coraggi amen lo dj 1!500 lire al dott. Bruno Borgl1i <li 1\Ii lano , e altro <11 1000 lire all 'avY . -~n­ lonio Ce11i cl.i Brig nano cl 'Aclda. Furo110 conferiti anch e nltri pre1ni.

All'Istituto ''Regina Elena,, di Roma. Col 1° gennajo il R . l ' li ll1 lo « Regina Elena » 1)er lo s tudio e la c ura d ei tun1ori , è stato aperto n1 pubblico, sotto Ja direzion e d el prof. se11. Raf. faele Bastianelli. Gli << An1bt1l a tori » sono predisposti per malattie n1edi co-chirurg i ch e, con peciale riguardo alla (lin· g nosi dei tumori in og11i seite. Nello s tt·sso Jstituto si accolg·ono maJali di an1bo i sessi a carico dei Comu11i a norma cli legge, ocl a l)agamento , in camere per uno, due e cinque lel ti . In esso si attuano tutti gli interventi del ca so: chirurgici, fi sici (radiote1 apici , radiumtera})ici) ed altri. Gli ambulatori sono aperti tutti i giorni feriali <lnlle ore ot t o alle dieci (con ingresso dal viale deJ l 'U11iYersità 38, angolo vinle Jlegina l\llargl1erita).

L'Ospizio di llaternità di Ferrara. La co tru zio11e ò el nuovo padiglione ostetricog i11ecologico e della arlèfelta Regia Scuola ostetrica presso il nuovo Ospedale è s tata resa possibile da tu1a vasta opera di collaborazio11e. Il vecchio Ospizio di maternità , ritenuto inadatto n]J o sYilupparsi d ei servizi ai quali doveva proneclere, no11 poteva essere lasciato per deficienza di lnezzi. Il prof. comm. Cesare Merletti , dire ttore dell ' Ospizio stesso e clella scl1ola, a facilitare il l rasloco in u110 s pec iale padiglione d el · nuovo osped a le, offerse un 111u l uo rii lire 900.000 estinguibile in vent ·an11i e enza inter essi , mentre l 'ammini~ trazio11e del Pio Ente offri va una parte considerevole cii lino ciei padiglioni nel quale esistevano 1110I1i a mbiP.n ti in11 Liliz1ati .


{ANNO

XLI, N o 1\1(. 3)

SEZIONE PRATICA

. Il proge l lt1 del nuoYo i>adig lio11e, ch e amplia e rtnnova l a p arte offer ta dalla an11ni11istrazionc <"'~Pi~ ali era , è _ o p er a dell 'i11g. Carlo Savonuzzi. Il paci ig l1one contiene 125 l etti clei quali 52 trovano 1)0· s to. n ei loca1i d el veccl1io edificio , il resto 11el JlUOVO.

Le ~ale dei profess?ri , dell a biblioteca p er g l i scolari , del labor atorio delle ricerche, gli uffici c?mple lano il reparto op eralorio e da parlo, provY1sti dell 'armamentario più completo e più perfetto.

L'O ipedaletto infantile di Ancona. L 'O pedaletto i11fantile, che si i11tilola al benefattore Gaspare Sale i, si è trasferito, 11el 1naggio scorso, dalla vecchio ed e di via Earina all 'edificio nuovo sorto su un 'area di oltre seit11ila 1netri quadrati in via Corrirloni , i11 prossimità d el monu1nento ai Caduti . Il fabbricalo principale con1 prende quattro corsie con dieci l etti ciascuna. quattro camere per malati grav i. dodici camere a J)agamento, due sale op eratorie, una a la di m edicazione, una sal a rli g inn as tica ortopedica, due grandi verande su un vas lo uiar<lino, oltre i loca li accessori per i ervizi ge11 eral i . È lato inol · tre r ecenten1 entè ul limato un edificio a due piani J)er malattie infettive e con tagio e. Il nt1ovo O peclale infanlile sar à comp1e talo con un 'ala nel falJ ])rica lo principale, con al lri dl1e J)adiglio11i di isolam ento e un edificio d e · Linato all 'ambulatorjo a~a os ervazione, alla radiologia , alla lerapia fi : ~ tea, all 'analisi e finalm en le all 'a111m ini trazione e agli alloggi d elle suore. La capaci lit a Lluale <lel1'0spcdaletlo è di 100 letti: quella fu l t1ra ~u fil'· rerà i 150.

Diminuzione di cliniche a Vienna. A causa d elle difficollà finanziarie al luali, il n1i nis tro dell 'is lruzione publ>lica d cll '1\.ustria ha de · c iso di chiud ere t1n certo numer o cl 'i s liluli lllli ' ersi lari. AJ)biamo g ià d a lo nolizia rlella chiu sura di t111a ifelle clue Clinich e o to-rino-lari ngologi cl1e: qu ell a c he era diretta d a Hajek . ~ s tata chiusa a n ch e una delle Lre Clinicl1e e-1necologich e, quella òire lla òa llalban . ""

Gli o pedali irlandesi e le lotterie. Alcuni ospedali irlandesi protestan o percl1è le loro con cli zioni econ omi ch e son o in olto peggiorate rlopo l 'inlrod uzione delle fan'lose lotterie a favore degli ospedali. Tale è il caso dell a « Cork Sou Ll1 Infir111ary n cl1e , come molti altri os1)edali dell 'IrlandA , nl1lla ha percetlo dalle lotterie; al tempo stesso l a benefi <enza privata si è inaridita, perch è i fil antropi pensano ch e non sia più i1ecessario di provvedere agli ospedali. Intan to il numero dei ricoverati grati s è ancl 1to da una n1edia di 60 ad una media <li 120, non solo a r11otivo d elle peggiorate condi1ioni generali, ma anche percl1è molti credono ch e gli ospedali d ell'Irlanda iano clivent1ti tutti ricchi e n on intendono assolu tamente dj pagare . Il deficit dell'ospedale si accresce. Il ministro irlandese dell 'igiene h a deci o di far compiere un 'in r l1ies la.

A.ssociazione francese di medichesse. L'c< Associalio·n française des fernmes m éd ecins >) ven n e fondata n el 1924 e riconosciuta d 'utilità pubblica nel 1931. Ha p er scopo la difesa degli interessi corporativi e lo sludio di proble1ni cl 'or-

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d jne. gener ale; organizza regolar111enle riunio11i di s.l ud10, co11ferenze ecc. e pubblica un b olle I tino . Co1n por la socie aderenti (diplo111ate) e au s iliarie ( ludenlesse). Per infor111azjoni eventuali rivolgersi ~dl a se~re lar~a gener ale, f\1.rne l e Dr . Cau sse, rue dc Sa1nts-Peres 81, Paris (VTe). ~ella

stainpa medica.

I~ prof. _sen .. ~lessandro Lus tig ha lasciato la di· r~z1one sc1entLf1.ca ed ~mmin~str.ativa de cc Lo Spe-

r11nen t ale », aff1da lagl1 con p 1en1 p oteri 43 anni or sono. È noto come egli abbia sa1>uto conferire g·rande lus tro n quest o periodico formandone uno d ei più imporl a n li archivi italiani di m edicina cienlifica. D 'in te~a con ~l prof. G iulio Chiarugi, s uper stite clel Com1tato d1 reclazio11e, egli ora h a costit uito una Fonclazi one, intitola ta al « Lo Sperimei:1.talc » l · cui rendile sar anno desti11ate a su ssidiare il pe ri_odic~ . . Il LusUg ed i~ Chiar ugi l1ann o messo 11 d1spo 1z1one d ella Fond azione predetta l a som 1na di lire 48.000 , delralle le spese di stampa in corso.

Viaggio medico al Canadà. A~rà luogo in occasion e del ve1lturo Congr esso i11ed1co francese; partenza da 1\.nversa il 18 agosto 1934 sull 'cc Empress of Au s tralia »; il ritorno può e&sere effettua to con comorlo (an che entro due a11ni) Prezzo d ei viagg·i d 'anda la e ritorno i11 1a cl asse e della dimora nel Can adà per i giorni d el congresso, tutto con1preso: 357 dollari canadesi (8500 franchi b elgi incirca) : con viaggi in classe turistica 257 dollari (6200 franchi belgi) ; è previs to un vi aggi0 agli Stati Un iti , con tre itinerari (1)rezzi 169, 254 e 274 dol1ari) . Rivo1gersi a cc Bru- elles-l\1édical », rue Belliard 141, Bruxelles, Belgio).

Per gli orfani dei inedici morti in guerra. Giorni or son o a tutti i 1nedi ci d'Italia il Co1nitato Nazionale per l 'Assistenza d egli Orfani ·dei i11edici morti in gu erra, ha spedilo una serie di 12 cnrtoline ch e illustrano l 'apostolato d el m edico i11 pace ed in g u erra, ecl una targa di b enemerenza. In cambio si è richiesta l 'offerta spontanea rii L: 10 e 1nigliaia. e ~i g li aia di medici hanno già aderito C?n soll ec~tud1.11e . f\1o1ti ancor oggi pur 1rattene11do l a serie d1 cartoline e la t arga non l1anno spedito al Comitato l 'offerta di L. 10. ll Co1nitato prega tulli i coll eghi di voler aderire con sollecitudine eYitando sp ese int1tili che nndrebbero :t d an no del1 a n obil e i11i ziativa, l a quale tende a finanziare il bilancio d ell 'assist en za dei 11ostri 45 orfani d ei m edici m orti in g u erra, tuttora s tudenti tli liceo, di università d ell e accaclemie militari e quanto mai hisog·n'.osi di aiuto e protezione perchè possano conseguire il titolo di stu<lio n ecessario alla propria difficile esistenza.

Le estreme onoranze al dott. Triolo. I1npo~enti

e pervase da un senso di profonda romn1oz1one , sono st at e le onora n ze fu11ebri ch e la cittadinanza rli Roma h a tribt1 Lat o ali 'eroico dott. Gioacchino 'friolo. Hann o inviato fiori S. M. l a Regina e il Duce. I cordoni erano r el ti dagli on. Pestalozza, Morelli, ~'f oret ti e dal prof. Busi . La salma è stata accompagnata da una folla di ra1)presentanze e di a111111ira lori d el TrjoJo. L 'on. Morelli h a disp os lo ch e un a sal a della « Casa d el l\tfedico », sia intitol at a al nome del1'Estinto.


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H

JL POLICLIN I CO »

Le tariffe telefoniche per i medici. L 'Associ azion e internazion ale dei i11edici ha con · dotto un 'j11chiesta, st1 questo soggetto, in vari P aesi. In generale n o11 sono ri .. ul'late differ en ze risp e l lo alle lariffe consu e le . In .A.us tria però i m eclici fruisco110 cli 1-Ina ricluzion e clel 15 % nelle ritt à ove la t ariffa è a quote m ensili, e del 35 % i11 quelle ove si p aga secondo la durata delle con1unicazioni. A Cuba, invece, s'impone ai m edici uria sopra tassa n1en sile cli 2 d oll ari sulla quola 11ormale . Irt Inghilterra i m edici son o assimilati alle ca se inclus triali e p erciò co·r rispo11dono più dei J)riva li, se i1 pagame11to si effe tt ua a trimestri. In Italia la Società Telefonica Tirrena fa una distinzit>ne tra le a})itazioni di professionisti che non vi abbiano studio o gabinetto di consultazio · rie, e s tudi professionali , an ch e se eserciti nelle a})itazioni: la tariffa è molto più . elevata nel se· condo caso (a Ro1na L. 575 e L. 1070 risp ettiva n1ente; cr ediamo che l e stesse 1ariffe valgan o per le altr~ g randi città) . .Si affern1a ch e a l\1ilano una cinquantina di meclici han110 rinunziato al t elefono , dichiara11do che la spesa è troppo forte per le loro disp onibilità fin an zi arie. L'esercizio delle farmacie. Con recente decre to· è st alo disposto che il termin e 31 dice mbre 1933 previsto dal d ecreto 3 m aggio 1933 s ul! 'esercizio delle far1nacie è prorogato fi110 al 31 i11 a rlo 1934-Xll. L 'effi cacia di d etta pror oga si estende a] perio(IO intercorrente tra il 1° gennaio 1934 ect il giorno di entrata in vi gore del presente decre lo. Azione giudiziaria. Il dott. Lhuerre, m edico pri11cipale nell 'Assis lenza Medica d ell'Africa Occidentale fran cese, vicedirettore d ella Scu ola m edica di Dacar , era st ato d estina to n ell ' Alto Volta. I1npossibi1itato ad accett ar e, aveva chiesto l a n1essa in disponibilità; ina i1 go ernator e Gen er ale, co11 clue decr eti successi,·i , sosp ese lo stipendio al medico e dichiarò questi dimissionario: dond e un ricor so al Con sig lio di Stato, il quale ha ora r eintegrato il tlott. Lhuerre , ricon oscend o ch e egli aYeva diritto a chieder e e o tten er e l'aspettativa senza stipendio ; ch e, per di più , i proYveèfimenti aòottati n ei suoi riguardi , n o n orlino st ali preceduti dall e formalità legali; ha dichiarato nullo il secondo d ei due d ecr eti sopra citati. Un po' dovunque. La Soci e là fran cese di patolog ia co111p ar a ta si è aduna la a Parigi il 12 dicembre e seguenti; la sedula inat1g t1ral e Yen11e presiectula d al prof. Rou s· sy, d ecan o della Facoltà di medicina. Dal 23 al 26 o ttobre si son o ad unati a Bucarest due congressi cli oto-rin o-l arin golog j a: il 2° interh<ilcanico e l '11° r omeno; t11tt 'e due son o tati presieòuti dal dott. Oresco, d ecano dei larin gologi r omeni. Si sono SYolti n ella sede dell 'Associ azione ge11er al e d ei m edici di Ron1ania. Il 19 dicembre si è riunit a a Londra la Societ à eu ge11ica britannica. Si è adunata il 17 dicen1bre la Sezion e Lombard a d ella F ede razion e It aliana Nazion ale F ascista p er la Lotta con tro la 'fubercolosi, sotto l a presi· d enza d el prof. L. Zoja. Furono fatte comunica· zioni dai dottori G. Silvano , prof. G. Ron zoni, P . ~Iannucci , V. l>aroni , M. De Ben edetti.

[A~NO

XLI, NUM. 3)

La Soci e tà Pien1011lese ù 'Igie11c (.Sezio11e dell'Associazione Italiana Fàscisla per l 'Igiene) si è adu · ILa la il 16 dicenilire, sotto la presidenza del prof. A. Borman s assisti Lo dal segretario prof. C. F. Ccrruli. Furono fall e co111unicazioni dai soci G. F. Ferri a, U. di Aichelburg·, U. Doffa. L 'Accad emia Medico-Chirurgica d el Piceno si è adunala ad A11cona il 9 dicen1bre. Furono fat1c co1nunicazioni dai soci A. Caucci , P. Fiorentini, G. 'fonnini, G . P eli , L . i\ilami , A. Celiherti. Corsi comple111e11Lari d 'igiene pratica sono anr1unziati a ì\!Ioclena ed a Pisa a partire rispettivam ente dal 1° febbraio e dal 1° aprile, per la dur a ta di l n1 bin1estre; lassa L. 300; n1oclalità con~ u e l e.

Il prof. DorrLeni co Taddei, i1uovo titolare dell a c.;a ltedra di clinica chirurgica n ella R. Università di f irenze, hc.t tenuto il 10 gennaio la sua prolusione, con cernente il tema : « Il problema dell 'appendi· ci te cronica » (la riporteremo integ ralmente , in rag·ione dell 'int er e ·se che presenta , in un })TOS· imo 11u1nero). Il prof. Enrico Greppi, 11uovo titolare della catt edra di patologia m edica alla R. Università di Catania, ha tenuto la sua prolusione, trattando in n1odo mag istrale d ell 'ipertensione arteriosa. L'Ospedale Johns Ho1)l\1ns di Baltimora h a ricevuto un 'assegnazione annua di 1600 dollari (cirCl.t 20.000 lire it.), da conferire agli autori dei migliori lavori sulla t er a.pia d el can·c ro ; di più 15.000 dollari (circa 180 .000 lire it. ) verranno offerti a chi troverà un m et odo efficace per la cl1ra del cancro. Il « Consiglio Nazional e delle Ricerche » degli S lati Uniti ha assegn ato, all ' Univer sità di Chicago , 21.000 dollari (pari a circa 252.000 lire it.) per s tudi sul sesso; la somn1a va così divisa : 8000 dol lari p er ricer che sulla biochimica degli ormoni sessuali , sotto la direzio11e cli r'. C. Koch ; 13.000 dollari per ricer ch e sulla ])iologia del sesso , sotto 1,1 direzione di F. R. Lillie. Il cl ott . Charles Sla1er h a donato all 'OspedaJe San Giorgio di Londra l a somma òi 10.000 sterline, pari a circa 620.000 lire it. , per la costruzione di un nuovo labo ratorio cli11ico; intanto g l 'interessi della somma verranno destinati al fun · zion amento del laboratorio a lt u ale. La costruzione cl ell 'Is tituto p er la lot1a contro i l cancro a Praga sarà r ealizzata quest'anno, grazie ad un intervento d ecisivo del presidente del~a llepubblica. Il cc Creilito czecosloYacco » ha votato 12 milioni f' m ezzo di corone p er l a conti11u azione dei lavori d ell'Ospedale Bulovka a Praga. Il prof. Cloris Vincent di Parigi ha inaugurato il suo servizio medi co-cl1irurgico per il trattamento d ei tumori cereLrali , nell'Ospedale della Pietà. Si è inau g ura to a Versaglia un centro cardiol ogico annesso a11 ·o p edale.

.

-

È stato inaugurato a Parigi un inonumento a1

prof. Hutinel . Nella Loui si an a (Stati Uniti) l'Ufficio amministrativo J egli ospedali gr a tu iti (Charity Hospitals)

..


[At-4""No XLI, Nul\<r. 3j

SEZIONE PRATI CA

ha chiesto al Comitato p er Je opere pubblich e un fondo di 9.600.000 dollari , per costruire un 11uovo grandioso ospedale, previs to di 26 piani. I r appresentanti di 6 osp edali privati di St. Louis hanno elevato delle protes te motivate, al1e quali ha aderito la Società m eclica locale. Si è osservato, tra I 'altro, che b as ter e]J])e sovvenzio11are i piccoli ospedali privati d ella provin cia, per far posto con facilità ad altri 400 pazienti. Ad iniziativa d el duca di York, il g iorno 24 maggio sarà desti11ato in tt1lto l 'In1pero britannico ad una campagna p er la l otta contro il cancro. I fondi raccolti sar anno esclusivamente destinati a ricerche scientifiche.

L'Accademia di Medicin a di P arigi ha commemorato in seduta solenne il centenario di Carlos Finlay. All ' Accaclemia Nazionale di l\tJedicina di Bueno~ Aires sono stati solennen1ente commemorati Roux e · Calme lle; alla cerimonia intervenne il presidente d ella Repubblica. L'on. Costantino _i\.ngelesco, nominato presiden te del Consiglio dei minis tri della Roma11ia in sostitmione dell 'on. Giovanni Duca, rimas to vittima di un attentato, è dottore in m edicin a ed è s tato interno n egli osp edali di P arigi.

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In seguito agli incidenti di cui demmo notizia avv~n~ ti n el. c?n corso ~er l '~st~rnato d egli Osp e: r1al1 d1 l\ilars~gl1a~ la cc Comn11ss1one clegli ospizi » b a preso varie misure, tra cui l 'a11nullamento dell '~sai:ie di anatomia e l 'espul sione di quattro cand1datt , per infrazione della disciplina. Il dott. Attilio Sartori, <la Genova, di anni 43, è ~imast? u cciso. insiem e ad una cliente nel proprio gabinetto, riscaldato da l111a stufa a gas e d a una a petrolio, a cau sa del cattivo funzionamento di una di queste.

I m edici ch e leggono gli Annali d'Igiene si inanten gono più al corrente dei loro colleghi, non solo in fatto d 'igiene generale, ma anche di medici11a preventiva, di m edicina sociale e di biologia applica ta alla medicina. Ci scrive un medico: (( Il fascicolo ch e mi avete mandato mi ha indotto, rn.io malgrado, ad abbonarmi; dico mio m algrado, p erch è siamo in momento di crisi; non ho saputo farne a m c 110, essendone rimasto sed otto ». I numeri di saggio s'inviano a richiest a. L 'abbonamento agli Annali d'Igi ene, per chi è abbon ato al P oli cliriico, importa L. 55 in Italia e L. 85 all 'Ester o. RiYolgersi all 'Editore Lu1G1 Pozzi , via Sistina 14, Roma 5.

Indice alfabetico per materie. Amebiasi: cura . . . . . . . . . . . . . i\nemie: ques tioni d 'attuali là . . . . . Angina pec toris d'origin e gastrica • Artriti croniche luetich e . . . • Ascessi e pa lici . . . . . . . . . . . . .4.'Ssicurazione obb ligatoria e. l e 1nalatlie µrofess. : r egolam enl o . . . .

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . Brucellosi : ricerche . . . . . . . . . . Capillari: prova di r esis ten za . . . . . Cisti ida tidea del fegato rotta n ell 'ad dome . . . . . . . . . . . . . . . . . r...olite ulcerosa gr ave : emosieroterapia Diabete: t erapia dieteti ca . . . . . Diarree dei po ppan Li : tra l tam . . . Duoòeno: :idet1omatosi miliare . . . . . . . . . . . Emoinnesti : valore Emorragia subaracn oid al e spon Lanea . . Emorroidi : tra ttam. d elle emorragie . J-:pispadia ed enuresi ureterica n ella donna; tera pi a chirurgica . . . . . . l~rnia m esocolica m edia . . . . . . . . . Fistole bro11co-biliari con secu tive alla litiasi . . . . . . . . . . . . · · F1·atture multi1)le d elle ossa facciali .. Gastriti: trattamento . . . . . . . . . . Infezioni acute : azione d ell 'orn1on e cor tica.le . . . . . . . . . . . . · · · · · In testino : cis ti gassose . . . . . . . . . Intestino·: invaginazioni ac ute 11ci bambini rid otte col clisma opaco sotto lo ~herlllo . . . . . · · · · · · · · · · · Intestino tenue: traumi · . . . . . . . . Iperglicemia , spl ancnici e surren ali . . I perpara liroidis1no pseudo-osteom alacico

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Ipertension e cer ebrale: altacco . . . . Pag. 99 J pertensione end ocranica traun1atica e )) su a cura . . . . . . . . . . . . . . . . 100 )) . . . . . . . . . Ts lerec lomia: sequela 107 -:\Iiasi d a « Lucilia caesar » e d er1natit e )) ,·egetante d egli arti inferiori . . . . . 109 Occhi : affezioni da tintura delle sopracciglia . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 114 )) Onde corte jn ter apia . . . . 104 )) Orina : ricer ch e . . . . . . . . . 108 )) . .. .. Par a tiroidi: c6mpi lo 113 )) l >cri toni te biliare . . . . . . . . . 103 r·leurile tuber colare: car a tteri c]i11ici differ en ziali in r apporto ai vari nlom enti )) dell'infezion e . . . . . . . . . . . . 91 Pr1eumotorace t erapeu tico abbando11ato; ripresa . . . . . . . . . . . . . . . )) 108 Prostat;:t ipertrofica: tra ttamento tran suretrale . . . . . . . . . . . . . . . . )) 109 )) Prostatec tomia: seq11ela . . . . 109 )) Sanità pubblica rilla Ca rn er a . . . 116 )) Sciatica : r efl essoterapia . . . . . . 114 )) Sierodia gnosi della sifilide in g·r aYirlanza 107 )) Sifilide: r einfezione . . . . . . . . . . . 109 S ten osi i11tes tinale consecutiva ad ernia )) strozza la . . . . . . . . . . . . . . . 107 )) Stom aco: eman gioma . . . . . . . . . . 110 Stomaco : emorragia profu sa : trat ta111. )) chirurgico . . . . . . . . . . . . . . 111 Surreni: ricer che . . . . . . . . )) 108 1 ADDEI D. . . . . . . . . . . . . . )) 96 )) 1'romboflebi le migrante . . . . . . . . 107 Ulcera gas tro-duodcn . : fisiopatol ogia e )) scelta d el n1etodo cl1 irurgi co di cura lll

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J' accinazioni antilubercolari

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Or1ritt1 di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non sn seguito ad autorizzazione scritta dalla f'edazione . E vietata la pubblicazione di sunti di essi sen~a citarne la fonte.

C.

FRUGONI,

A Pozzi. resp

Red. capo. Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

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IL P OL lCLINIGO »

XLI, NUM. 3]

Pubblicazioni di eccezionale interesse per tutti I medici pratici : Prof. LUIGI FERRANNINI •

DIRE'.fTORE DELLA CL11'lICA MEDICA DELLA R. UNIVERSTTA DI BARI

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Prof. Dott. FRANCESCO VALAGUSSA

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MEDICO UELLA FAMIGLIA REALE PRIMARIO NELL'OSPEDALE

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MEDJCO

BAMBINO GESÙ» : : DOCENTE DI CLINICA PEDIATRICA NELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

Consultazioni di Clinica, Dietetica e Terapia lnfantile Quarta edizione completaxente rlfatta, notevolmente ampliata ed arricchita di nuove figure in nero ed in tricromia Riportia.mo l' Indice sistematico : L·e bo,si scientifiche e cliniche dello studio dell'alimentazione del fanciu llo dalla nascita ai sedici anni, della do nna gest ante e d ell a madre nutrice. - Alimentazione infa ntile ed economia alimentare. - Latti conden sati e latti in polvere. Tabelle dietetiob.e per i bambini sa.ni e ammalati. - La nutrL:ione del lattante con latte al fosfo-caseinato di calcio e sodio. - Alimentazione infant ile e farine brevettate it aliane Ma· lattie dell'apparato della nutrizione. - Acidosi e vomiti a cetonici. Consid erazioni sull'anemia dell'infanzia; f'Jar enza alimentare; Anemia a limen tare; Terapia. - Scarlatt ina . - Tifoide e P a ratifoide. - Morbillo. - Rubeola o Roseola. - Mala.ttia di Dukes o Qua.rto esantema o Rubeola Sca rlattinosa di Filato w ·. - Quinto esantema. Varicella. - Pertossi. - TubercoJ osi. - Meningite tubercolare. - Malattia di Heine-Medin. - Malaria. - Difterite. - Qu estionario sul valore del sier o1 ~rapia a ntidift erica. - Polmonite crup~l e. - Bronco-polmonite. - Menin~ite purulenta. - Stomatiti. - Peritonite diplococcica. - Infezioni settiche delle vie urinarie. - Cardiopatie congenite. - Nefropatie dell'infanzia. - Rachitismo. - Spasmofilia. - Cisti da echinooocco del fegato. - Morbo maculoso di Werlhof. - Considera zioni sulla cura della erisipela. - Eliotera,pia. - Vaccinazione alla Wright e vaccinoterapia. Terapia m edica.m entosa nei bambini. - Medicamenti e posologia di essi. - Indice alfabet ico generale.

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Dott. Prof. ANDREA FERRANNINI

Doc>ente di Patolo~ia ~pP ciale Medi<'& e dt Cl nica Mectica nella R. Uuivers1tà. di Napoli.

Speciale

Medica

Epitome ...... ~

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ad uso dei Medici e degli ~tudenti Prefazione del Prof. AGENORE ZE.H.1 D ir ettore dell'Istituto di Patologia Speciale Medica nella R. Università di Roma

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Riportiamo l'Indice dei capitoli:

~ CAP. I. Patologia della costituzione individuale. - CAP. Il . P atr l<'gia del ricambio materiale. - CAP. III. P~tolo~id ... . degli organi endocrini. - CA.,. IV. Pah..logia del cuore e dei vasi. - CA"· V. Pat •logia delle v 1e r~sp1rator1e ~ - CAP. VI. Patr logia dello stomaco. - CAP. VII. Patol gia d ell'intestino, del pancreas, del per!tone?. -:CA . VITI. Pat logia del fegato e delle vie biliari. - CA P. IX. Patologia del s1ngue. ap. X . ~atolog1a. det ~en~ della vescica, della pelvi renale. - c .. P. Xl Patologia del sistema nervosP. - CAP. XII. Patolog1a delle 1nfez1on1 Volume in-8°, di pagg. XIl-524, nitidamente starnpato, con 151 figure i.n nero ed a colori nel testo. Prezzo: in brochure L. 5 6; rilegato in tela L. 6 4, più le spese posta1i di spedizione. P er i nostri abbonati rispettivamente sole L. 5 O e L. 5 6 in porto franco. B. Per l'estero aumcn fare il 10 % per le 1naggiori spese postali occorrenti per la speaizione raccomandata.

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.ANNO XLI

Num. 4:

Roma, 29 Gennaio 1934: - XII

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE E>RATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Prolusioni : D. Taddei : Il probl ema dell'appendicite cronica.

Lavori origi11ali: V. ùe Antoni: VMiazioni della cella melitensis

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Bru-

nel malato. Note e contributi : D. Bettini: Primi risultati di terapia della tubercolosi laringea. con estratti tiroidei. Osservazioni cliniche : N. G. Fanelli : Contri.buto alla conoscenza, della wpopleseia reumatica. sunti e rassegne : ORGAN I DIGERENTI: p L. Drouet: n trattamento dell'ipercloridria e dell'ulcera gastroduodenale con l'estratto del lobo posteriore dell'ipofisi. R. Berna.rd: Il drenaggio del tenue nell'ileo paralitico e nelle occlusio ni. - Menegaux : Gli accidenti gravi della rettoscopia. - T1s10LOGIA: A. Castelli: L'eredità nell'inlfezione tubercolare. - I. Fiscber : L'infiltrato precoce. - Longo: Contributo allo studio dell'ernia del mediastino in corso di pnellimotorace artificiale. MISCELLANEA: J. Uastaigne, F. Francon e R. Merklen: Nuove vedute sull'etio-patogenesi della malattia rel.fmatica. - W. Evans, C. Hoyle : Studio coon1Parativo sul v.alore delle droghe usate n el tratta.mento contin~at~ dell'aogin~ poot?ris. A. C. Sharp: Il riflesso d1 Ligat nella diagnosi delle affezioni addominali. »

PROLUSIONI Il problema dell'appendicite cronica (*}. Prof. D. T ADDE I direttore della R. Clinica Chirurgica Generale di Firenze. Il salire alla cattedra , dalla quale per tanti anni tanto fulgore di sapere, di pratica chi1urgi.ca, di buon senso clinico ha emanato per opera del non mai abbastanza compianto mio Maestro Enrico Burci, è per me causa di com1nozione profonda. In primo luogo perchè la possibilità di salirvi è venuta dalla perdita irreparabile di un maestro, .che ancora alcuni anni fecor1di pot~va avere prima di raggiungere il meritato riposo. _ Il lutto di tale perdita, che è lutto della Chirurgia mondiale, della Chirurgia Italiana e della Università di 1Firenze in particolare, è

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(Prolusione t.1 i corsi di Clinica Chirurgica, Sem ejotica e Me<licina Operatoria nella R. Università di Fii:enze, t enuta dal prof. D. TADDEI il giorno JO gennaio 1934-XII nell'Anfiteatro di Anatomia u ormale).

Divagazioni : L. Singer: La stagione e le malattie. Cenni bibliografici. Acc~demie, Società Mediche, Congressi : Reale Accademia dei Fisiocritici di Siena.

App.unti .per .i! medico pratico : CASISTICA

TERAPIA : L'emicrania biliosa. - Il trattamento della n eurastenia. - Il trattamento dello « state epilettico » . - La cu.ra d~lla s~iat ica. L 'opoterapia nella sclerosi a placche disseminate. - Oftalmie e pseudo-oftalmie dei neonati. - N~TE DI RADIOLOGIA : L'~ndagine radioscopica e radio· grafica. nella tubei:colosi po1m?nare.. - Ricerche sperimentali sullo studio delle articolazioni mediante l'introdu~ione di liquidi opachi. La ricerca dei calcoli renali per mezzo della radiOSCQlpia. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nel.I~ vita p~ofessionale : Servizi igienico-sanitari. - Medicina sociale. - Cronaca de.I movirr1 ento professionale. - Ooncorsi. - Nomine, promozioni ed onorifj. cenze. Nostre corrispondenze : Da New Yo.rk. - Da Milano. E

Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

per me lutto irreparabile, perchè ho perduto non solo il maestro, ma l'amico, non solo chi mi ha sostenuto nella prima conquista della mia, posizi?ne accademica, cl1e culmina oggi nell asc~ns1one a questa cattedra, ma che mi ha prediletto come un padre e che, anche neg li ultimi dolorosi momenti della sua vita mi ha desiderato come successore suo in questa scuola, ~he Egli av~va portato a sì alto fastigio. La mia .coll!moz1one profonda viene poi dal fatto che io ritorno dopo 20 anni al la Clinica dove in buona parte si è fatta Ja m ia fonda: lne:r_itale educazione chirurgi.ca, dove sono stato Assistente ed Aiuto , dove ho iniziato la mia attività scientifica, didattica ed operatoria ed una ridda di ricordi si affollano nella mia mente. E non posso nascondere il dispiacere di avere lasciato la pluri-centenaria Università di Pisa, e quella 1F acoltà medica, di cui non so più se lodare il valore degli scienziati che la compongono o la cordialità dei Colleghi, che mi offrirono in o.c casione ·della mia partenza 1nanifestazioni, forse andate anche al di 1à del comune, e di avere lasciato quella Clinica , ricca di così alte tradizioni, magnifica materialmente , dove per 13 anni si è svolta in m ezzo ad una eletta e numerosa e fattiva sshiera di


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a lli evi, la n1ia attività chirurgica , e la mia opera didattica, di fro11te a scolaresch e, ch e sempre m i hanno seguito con diligenza e con disciplina, costantemente dimostrandomi la loro b ene, ola sir11patia ed il loro gentile attaccamento. Questa ulti111a ragione nostalrg·ica <li commozione, è però compensata dalla soddisfazione ,·iva e dall'onore grandis imo di entrare a far parte di questo g lorioso Studio Fiorentino, di questa Scuola di S. Maria Nuova , così ricca di tradizioni ·e di Maestri , di questa iF acoltà Medica , doYe ogni cattedra è tenuta da uomini , r he son o ciascuno una illustrazione d.eJla scienza italiana. -~ questi nuovi collegl1i , dei quali r. lcuni già r om1)a.g ni di assistentato dal 1903 al 1913, i c1uali con unanimità di consenso, m i vollero qui a continuare l'opera del Maestro , esprimo il più vivo, il più sentito , il più sincero senti111ento di gratitu:line. E ad Essi, com e a questa gentile città di Firenze , bella fra ]e più belle, g loriosa fra le più gloriose, ospitale tra le più ospitali , esprimo il proposito di seguitare a dare tutta l 'o.p era mia , tutto il mio entusiasmo, tutta la mia vita per raggiun gere il 111eglio possibile i frutti magnifici , ch e può clare la pratica chirurgica moderna da questa f.linica gloriosa, ch e presto per l 'iniziativa e l 'impulso del Regime fascista è destinata a rin11ovarsi in ambiente nuovo e più grande. Non posso dimenticare an cora di rievocar e il grato ricordo delle Università e delle Facoltà, c l1e prima di Pisa e di 'F irenze hanno segnato le tappe della mia carriera universitaria : Perugia, Cagliari , Siena e specialmente Perugia ~ Sien a, dove non solo i colleghi , ma la cittaclinanza tutta mi hanno date così grandi e m e111orabili prove di stima e di affetto. · .i\ncora una parola amorosa di riconoscen za debbo rivolgere ai miei nuovi e g ià a me cari as~istenti ed allievi, ch e hanno dimostrato di a 11 endermi con così viva simpatia : Se io riuscirò .a trasfondere in loro l'entu siasmo che si ' deve portare alla Clinica, allo studio del malato, a far loro comprendere la grandezza dei benefici ch e la Chirurgia può dare nell a lotta contro la infinita sofferenza umana . io ne godrò , come del più ambito compe~so. Voi diminuirete, n e sono certo, il rirnpia11to di quelli ch e ho lasciato , se mi seguirete con t1guale austera disciplin a, con quell'amore ch e è anin1 ato dalla vostra balda giovineiza e dal vostro desiderio di sapere. Prima di entrare a trattare b·r evemente 1'argomento , ch e ho scelto per questa prolu sione, io debbo rivolgere il mio pensiero , cl1e è il vostro, ch e è quello di tutti g li Italiani, al Ri11novatore d ell 'Italia nuova. Sotto 11essun migliore au spicio ch e non sia il nome del Duce, di cui tutti ci gloriamo di seguire fedelmente le vie ch e ci addita: la via del lavoro, la via del dovere e quella della disciplina, non sarebl )r possibile ini ziare 1'opera n ostra , coll 'intento 1

XLI, Nu~r . 4J

di riuscire ad essere, oltre ch e i migliori professionisti , i migliori Italiani , ciò che equivale a dire i migliori g regari del Regi111e fascista. Con vivo orgoglio tutti noi ricordiamo le meravigliose parole, ch e riass umono le nostre ansie e le n ostre vittorie, dette dal Duce in Campidoglio.. a noi chirurghi all 'inaug urazione del Congresso della Società Internazionale di Cl1irurg ia a Roma nel 1926: cc C:on polsi fermi , con mani sapien ti , con stoici c·uori , con lucidi e freddi cervelli, voi avete a poco a poco strappato all'insidia del m ale ]a m aggior parte dei più oscuri territori del corpo uman o >'.

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Nelle a ltre mie prolusioni , seguendo 1'abitudin e di m olti , avevo cercato di trattare temi · gen erali , ch e potessero interessare anche i profani della m edicina e della chirt1rgia. Ho creduto oggi invece miglior cosa di scegliere un tema m ed ico e chirurg ico insieme , di importan za scientifica e pratica eccezionale, su di lln problema ancora controverso ed in evoluzione, nonostante l'enorme r.icchezza di esperienza clinica e di dottrina r elativa, ch e solo lentamente ma prog r essivam ente va lumeggiandosi. Sulla mole enorm e di giudizi più cl1e di contributi sperimentali e di r e.perti anatomici l~recisi nella moderna letteratura sull'argorn ento e sulla base de11a 1nia esperien za personale ho creduto ch e non fo sse fuori di luogo rimettere a d un a di scu ssion e spassionata e ser ena questioni in gran p·a rte cliniche, alle quali h o già cer cato di J)Ortare vari contributi personali . Esse coinvolgono non solo la con dotta , ma il prestig io e la coscienza del medico e del chirurgo di fronte ad una straordinaria quantità di sofferenti della metà destra del ventre. :È noto ch e la grande maggioranza di sofferenti del ventre , e specialrnente di q·uelli , ch e possono presentare indicazioni chirurg iche , sono colpiti da affezioni, ch e hanno sede nella metà destra del ventre, dove esistono organi come l 'antro gastrico , il colon ascendente, il cieco, l 'appe ndice, ecc., per varie ~ondizioni anatom o- fisico-patologich e disposti ad a~ma­ lare. Ci son o affezioni di tali organi, ch e presentano. quadri anatomo-patologici e .~linici ben' . . . . . . netti: accanto a casi t1p1c1 e s1cur1 r,1 sono, e· vero, casi atipici di colelitiasi , di ulcera gastrica o duodenale, di appendicite, ecc. , ch e presentano talora difficoltà diagnostiche note, . olissime : ma nella grande maggioranza di casi possediamo una semejotica ed una diagnostica differenziale, ch e, se non permettono ta lora di arrivare al giudizio più esatto , perm ettono però di inquadrarli in un campo nosologico ben definito. Rsiste però una serie di m anifestazioni clini che prevalenti , se non esclusive della metà


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SEZ IONE PBATI CA

de ... tra del ventre o, come si di ce oggi , con parole più dinamicl1 e, d ell 'addorr1e d estro , cl1e _i riuniscono sotto l 'e ticl1etta diagnostica di: _.\. ppendicite c ronica. Da tale 1101ne si intendono esclu se tutte le forme infian11natorie dell 'appendice, che costituiscono il quadro dell 'appendicite acuta o che lo seguono: forme rec idivanti, forme guarite, forme atipiche, ecc. Le osservazioni, ch e ogg·i ho l 'onore di esporvi , si riferiscono solo a quel quadro cli11ico mal de finito co n sofferenze vaghe multiple, })er quanto pre vale11ti nella metà d estra ciel ventre, a inizio ubdolo ed in1preciso, cl1 e d ecorre in i11odo c ronico, talora con treg·ua e c on riprese , e ch e da un 11otevole num ero di rr1edici e di chirurghi viene de finito co11 il 11ome o m eglio con l 'e tich etta di: ppendicite

cron.ica. ab initio o d ' emblée. Que ta d enominazione corri. po11de e a tta 111ente alla ed e ed alla n att1ra d el male ? E ~ i te 'v eramente una ap11endicite cr oni ca ~enza ]e ioni di a ltri organi e pecia lm ent e del cieco e d el colon , sen za inton1i acuLi o ·ub art1 ti , inizia]i o i11ter co rren ti ? Le dimostra zio11i anaton1ich e ma cr o- e microscopi ch e date 11 e affermano la e i tenza sj cura? t\mmesso r l1 e indipen d entem ente da ogn i altra lesione e i ta l 'appendicite cr o nica ab initio, e istc Yera111en te po i una sindrom e clinica, cl1e permetta di ]1oter e ~ se re diffe ren zia ta d alle a ltre sindron1i nun1ero. e. r h e in Cflte. ti ultin1i nnni pecia]n1 ent e r hirl1rgl1i e radiolozi 11an n o r r e<luto di incli Yi duar e? Tutti que ti quesiti r elativi :lll 'ai11)en c1ir ite cronica invol gono n on o]o lln c"n o rm e capitolo di . em e:j otica, di clini ca . di 1ecnica chirurg ita. ma un campo di eccezio nal e i1nportanza scientifica e pratica. Non di rado su ccede al chirurg o , 1:h e inter viene con diag nosi di appendi cite croni ca. di trovare una appendice ~an a o co n l e~i on i ma croscopich e co 1 pi ccole e di sc11tibili da dl1 bitare ch e . ia n1 alata: J'esam e degli altri or gani del ventre prati cato con inr isioni sufficientemente arnpie od ampliate dur:)nte l'in terventn o fa riscontrare f> ltre a ffez i ~>ni . alJ P. quali fino a l)Ochi anni fa non si ::tttribuiva valor e patologi co o n on erano con sid er ate (ad es. : m emb·r an e pericolich e, cieco mob,]le , ecc), oppure n on permette di rilevare. al cuna Jesione. In questi casi o l'interve n to si Jimita .alla ~empli ce esplorazion e, o si pratica un 'appendioectomia, evid entemente inuti1e, se la cau sa del male era altrove o più estesa , oppure si cu rano le a ltre condizioni riscontrate, più o m en o sufficienti a spiegare i fe11omeni clinici . Non è chi non veda la g r avità di tale J)ro~ blema per la ·Coscienza di un chirurgo onesto: non è chi non capisca q uanto d olorosa debba essere la sua intima con fessione di ig noran za o di errore e quanto d ep rimente possa essere il confermare poi a di stan za di terr1po J'inanitn dell'opera su~.

Purtroppo l 'ablazione di un 'appendice libera e faci] e ad essere tolta, è un'operazione alla portata di ogni modesto cl1irurgo, solo ch e conosca e pratichi le elerr1e:-itari r egole d ell'aepsi moderna. L 'appendice, anche a diagnosi e rrata , si trova empre una volta aperto il ventre , come si può trovare un rene da fissare, uno stomaco ed ur1 di giuno d a anaslomizzare, llna cistifellea da ·esportare, anche se questi or gani sono ani o potrebbe ro essere conservati. Il lasciare la decision e operatori.a al seguito della esplorazione laparotomi ca è un regresso chirurgico. La laparotom ia esplo rativa , per qt1anto relativamente inn ocua , deve r;ssere dal! 'illuminato chirurgo moderno praticata solo in via eccezion.a.le , quando c ioè sia in n1odo as~ oluto impos ibile Ja diagnosi coi numerosi e ricchi m ezzi emejologici , ch e ogg·i possedia1110 , ed esista la necessità di risolvere il problem.a a 1trim enti insolubile. ~on è la laparotom ia, corrie si di ce l 'apertura di un libro chiuso ch e_ i apre per Jegg·ervi denlro. n1a la m an omission e di uno scrigno sug gellato. QL1ando, non ostante l'appendicectom ia i pazienti continua110 a present.are di sturbi (secondo P aolucci dal 30 al 50 per cento: io direi i11olti di più), specialmente e al primo interYcnto e ~pl o raz i o n e completa i1 on f11 fatt a, no11 è raro ch e e si siano sottopos ti ad altre operazioni s uccessi,re e sp esso senza all evi.amento dell e lor o ~a ffe ren ze. Fino dai primi temr) i della individualizzazio11e dell 'appl' Odi cite dall e verrhi r roncezioni della tiflite e della peritiflite, Die ulafoy crisse 1)ar olc vivaci, autorevoli e precise sulJ a necesità di differenziare l 'a11pendicite da1la colite, 1Jer eliminare l' cc indomani doloroso della ap11endicectomia n. . Il prob.Jema su ccessivamente è andato sempre più complica ndo i a m a no a mano che m edici chirurghi e radiologi hanno messo in 0viden z.a altre affezioni dell'addom e destro pri. . ' 1na n11sconosc1ute. I trattamenti r elativi proposti e attuati sono purtroppo spesso illogi.ci in confro nto della realtà vera . m en tre sen'1brano o possono semb r.are logici solo dal pu11to di ' i '"' l a limitato so tto il quale si con sideraro.no i fatti . Darò qualcl1e esempio: pen sando r he i sintomi clinici siano dovuti ad ec tasia del cieco, si è cercato di ridurl o di volt1m e: ritenendo ch e i sintomi siano dovuti alla sua mobilità lo si è fi ssato: ammettendo che i sintomi stessi' siano dovuti a ristagno cieco-colico, si è cer cato di favorirne lo scarico con anastomosi o, con criteri più americanamente radicali , a ])ratic.ar e delle esportazioni parziali o totali del colon. Se la causa del male er a giustamente interJ1Tetata , i risultati ottenuti furono e son o ottim i : il contrario, se non erano quelle le cau se, ch e si erano ritenute g iustificative per parte d el ma]ato di sottopor si ai r ischi di un inter1


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cc JL POLICLI NI CO n

vento e per parte d el chirurgo di svolge1:e u 11 programma di cura apparentemente log ico e magari originale. Il problema ha an che un 'enorme importanza per il medico pratico , che ne l 1!1assimo 11um~­ ro dei casi è colui ch e assume la responsabilità del1a deci sione di inviare o no il malato al chirurgo. Nella breve discussione , cl1e i11tendo fare su -vari aspetti del problema , vengono in primo Juogo alcuni punti r elativi alla Anatomia patolog ica d ella c osidetta a ppendicite cro11ica. · L'esame anatomico macro- e microscopico ha va lo r e assoluto per affermare che esiste appendicite quando evidenti sono le lesioni a tipo infiammatorio, degene rativo o 11ecrotico D ai reliquati loro : aderenze, tessuto di g ranu lazione o cicatriziale , obliterazione del lum e , ascessi o residui di questi, infiltrazioni infiammatorie, reazioni istiocitarie, ecc. Invece si considerano dagli interventisti com e appendicitich e anomalie di forma , di pos izione , di lung h ezza, di calibro, pallore o iper emia , presenza o no di un contenuto o di scibale fecali , ecc. Quando l 'appendice è all'esame grossolano apparentemente d el tutto normale, si sono invocati come flogisti ci reperti microscopici rappresentati da diminuzi one o atrofia delle ghiandole mucose, d a iperplasia o da aplasia dei follicoli e in genere del tessuto· linfoide , da ipertrofia o da atrofia de1la tunica muscolare, da dilatazione o da r estringim ento 3el lume , da scarsa o da abnorme vas-c0Jarizzazio11e, d a presenz.a di emorragie, da aumento o .la variazioni del tessuto elastico, da modificazioni di volum e e di disposizione delle cellule tl ei plessi • n ervosi. Se si considèra che l'appe ndice è un organo di involuzione, che può prese.i.1tare, pur restando nei limiti d ella sua n orr1ialità e senza dare a lcun risentimento patologico, le più svariate condizioni di sede, di direzione, di form a, di calibro , le più svariate particolarità r elative agli elementi, che ne costituiscono le pareti ed il contenuto. Se si considerano le lesioni operatorie e s1)ecialmente vascolari nelle appendici esportate; se si consider a ch e, di fronte alla abbondanza di tessuto linfoide , ch e e;ntra nella sua costituzione, non è facile sempre disting u ere quello ch e è disposizione fi siolog ica da quello ch·e è infiltrazione patolog ica , si deve c oncluder e alle difficoltà, -1nzi talora all 'impossibilità di d efinire in un grandissimo numero di casi di appendici apparentemente sane o con lievi d eviazioni dalla norma , l'esistenza reale di processi infiammatori in atto o pre• gress1. Ma, ammesso pure ch e in un certo numero di casi esistano appendic i con lesioni solo microscopiche sicuramente infiammatorie o che quei reperti , ch e h o sopra forse incompleta-

l -\ XNO

XLI,

~Ul\iC.

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n1ente elencato, si debbano (ciò che non è) considerare come infiammatori, l'esame limitato dell'appendice non basta a risolvere i] proble ma. Nel quadro d ella cosidetta appe1tdicite cronica, dove tanti sintomi esistono fuori del campo appendicolare, è necessario, perchè l'appendicectomia sia giustificata, ch e sia d efinito in modo assoluto che altre l esioni nel ventre o magari solo nell 'addome destro non coesistano. Se si trovano come spesso succede (nella mia statistica personale nei tre quarti dei 1:asi) insieme: cieco mobile, m e mbrane pericoliche certam·e nte congenite , aderenze peritoneali lontane o lesioni di altri or gani più ·listanti , quale valor·e può darsi all'appendicectomia se non è dimostrato in modo perentorio che essa sia isolatamente primiti,ra ? Basta notare il numer o enorme di individui affetti da affezioni , c h e pure in un certo numero di casi sono con comitanti con le sicure appendiciti, e particolarmente colecistite, ulcera gastrica o duodenale, g uariti da chirurghi di tutto il mondo con ]e operazioni semplicemente dirette alla cura di dette lesioni, senza praticare l'appendicectomia , quando questa non presentava segni p·a tologici evidenti , e mancavano quindi i sintomi c linici corrispondenti . L 'affermazion e di Leotta che la flogosi partita dall'appendice e quivi guarita prosegua il suo evolvere in organi lo ntani abbisogna di di• mostraz1one. Ma è specialmente l1'l colite cronica , di cui prevale quasi sem pre ìa sintomatologia n el quadro d ella cosidetta appendicite cronica, ch e rende dubbio ;.i valore dell'appendi cectomia sistematica nelle appendiciti dette microscopich e. Togliere l'appendice nìalata, quando non si possa escludere éhe essa lo sia secondariamente alla tiflocolite, è un non ~enso chi• rurg1co. Orbene questo studio dell'esistenza di lesioni infiammatorie tiflocolitiche croniche nelle cosidette appendiciti croniche non è ~tato fatto finora , almeno in modo esauriente, che io sappia. Alcune osservazioni inedite inie depongono ver la frequenza di tale coesistertza nei pochissimi casi, nei quali si possono trovare lesioni croniche ab initio sicuramente infiammatorie dell'appendice. Finchè cort osservazioni multiple i1on sarà rischiarato questo punto , non si può parlare di convenienza dell'appendicectomia .1elle forme croniche d 'emblée, nè di appe11dice punto di partenza di infezioni capaci di dare colecistiti, ulcere gastro-duodenali, ecc., che potrebbero invece con più verisimiglianza partire dal colon. La eventuale dimostrazione di coesistenza di tiflite o di colite cronica in molti casi bastei-el>be a spiegare la persistenza della sintomatologia in tanti appendicectomiz1...ati. Anche s tudiando le vie linfatiche del seg1

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l ..\:\":\"O XLI,

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i11e11Lo ileo-cecale , l }Ul'C a111n1e tte11do seco11do le recenti ricer ch e di Otta viani e di Ri11do11 e della scuola di Leotta (.llorgagni , 19-XI-1 933) r or1fermanti clel r esto n ozioni clas.:iche ch e esitano conne~ . . ioni di queste con i Jinfatici degli organi d el distrelto superio re d ell 'addome (duode110 , stomaco, pa11cr eas, ' rie biliari estraepati ch e) n on si de, e dim enti ca re ch e queste convergono a linfo11odi con1uni e cioè tanto quelle del tra tto de tro del colo11 trasver o del colon ascendente e del cieco, quanto quelle dell 'appendice si portan o. segu e ndo i ' a i .. a11guigni , ai gangli /ileo-·c ecali per pro .. eguire i)()i lungo il decorso dell .arteria m ese11teri ca superiore. Quindi ogni processo infia1T1matorio , ch e si diffonda per ,·ia li11fatica , può .avere il suo ]) u11to di parte11za da un tratt o c1ualunque de] colon de tro (della ultin1a a11 ~ a del tenue ai 3/-! destri del colon tra ,·er o) e non si può a ffermare in inodo sicl1ro ch e provenga dall'appendice o olo da c1u e ~ t a. 1

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EZIONE PRATI CA

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Il econdo punto delJ a ~ tu e Lio1lr e non n1e110 importante è :.1 uello Clini.ca. Bisogna ch e con. . ideriamo in })rimo luogo .. e la sindrome de.. critta com e caratteristica de11 'a11·pendicite crorJ ica ab initio sia differ e nziab il e dal le altr e i1u111erose i11dron1i , cl1e posso110 e er e date da a ffezioni degli altri organi dell 'addome destro . Il campo è enorme e d ovr ò n ecessariamente essere .. u ccinto e limitarmi solo ad o .. servazioni fondame11 tali. La sindrome descritta per 1'ap1)endicitc cr onica, co1ne la sindrom e addo111inale destra , è delle più vagl1e: dolori a sede addominal e des tra, dolorabilità appendi,co]a r e. ceca le , colica, paraombelicale, epigastrica , sti p:-i o stipsi alternata con diarrea , di funzioni genitali n ella donna , ol tre a sintomi extraadd om inali e ge11erali. Ba ta considerare in quante fo r me barbose del ventre e anch e non del ventre si abbiano lali sintomi . Mi fermer ò bre' er11 ente olo ·ul i1riom a, che dovrebbe essere il più car atteristico: il dolore nel punto di Mac flurn ey 0 in uno de.gli altri numero. i punti ap·p endicolari descritti. 'f a le sintoma preso a sè ha un valore clinico minimo o nullo. Il limitarsi a ri cer care solo questi punti , senza curarsi di tutta la restante sintomatolog ia, è certa · fonte di errore. Basta consider ar e l 'e trema variabilità di sede dell 'appendice : basta riconoscere che tale dolore studiato sotto lo sch ermo r adioscop,i co non corrisponde spesso n è alJ 'appe11d ice n è al cieco : basta stabilire co rr1e a seconda della i1ressione della mano e quincli dell ' organo compresso si possa de terminar e dolor e per lesion e i)arietale, intestina le, ureter ale, a rteriosa iliaca destra in casi di appendi ce assolutam ente sana. L 'esame radiologico esclude eh~ il 1)unto dolor oso appendicola re . ia , second o i concetti di 1

Iiead-~1ackenzie,

un punto di dolorabilità superficiale fisso, qualunque !iia la sed e d ell 'appendice. Sulla indefinitezza degli altri sintomi addoLni11ali è inutile insist ere: ~u i fenon1 eni generali lo st esso: dalla febbricola, ch·e da tante cau .. c può essere sostenuta , a l deperi111ento gener ale, alla cosidetta m asch era appendicolare (pallore cer eo della parte inferiore d el viso) dai intorni ritenuti come riflessi : epatici , gastrici , coleci ti c i, ovari ci , renali , vescica li a quelli cardiaci (bradicardia . })alp itazione), polmonari (to:se rifl essa, a .. 111a appendicolare), ocu lari (ani acoria), ecc. Qua lch e parola . olamente vog·l1o .. pendere relatiYamen te a i dati radiologici , cl'l e sono quelli , sui qua li oggi precipuamet1te si basano tante diagnosi d i appendicite cronica. L 'importan za dei dati forniti dall 'esame radioJog·ico per lo tudio delle condi zion i a naf!lrr1icl1e e fl1nzionali del tubo diger e nte è g rancl i ~sima. Ma g li errori, cl1e posson o derivare clall 'esam e r adio]oaico dell 'appendice, sono • c11orm1 . Rilevo clal X volun1e del 111io 'fr::illalo di Diagn o. tir a , rece11 tissin10, di Bu .. i , ch e è il maetro dei radiologi italiani , a ]cuni d ati . Eg li dice ad e . : ch e quando 1'appendice n on è po .. tabile , bi. ogna a ndar ca uti per IJon atlribuire all 'appendice il patim ento ·li parti vi•

(' 111 8 .

Eg li dice : ch e le de,1iazioni dall 'asp etto ah·ituale de ll 'appendice sana, come punti ristretti e tortuosità, in gin o cchiam~nti , vicin anza ad or g·an i , sì da da re l 'impressione di atler enza , 1nancato ri empirn e11to d i bario, riempimento in comrpleto , ritardat o sYuotamento , ecc. posso;n o e $ere da te cla fatti fisiologici (con trazioni , presen za di co ntenuto brevità del rnesenteriolo, ecc.). Egli concl11de ch e sono n ecessari esami ripetuti , ch e d imostrino a distanza di tempo la stabilit à dell e anom ali e riscontrate e solo qt1ando e ista corrispondenz::i coi fatti clini ci. Da quanto )10 fì11 or a d etto ri sulta ch e la diag·n osi di appendicit e cr onica è b asa la non solo Sll dati in uffi cienti an atom o-pa tologici ed istologici , ma an ch e clinici . _"\. queste eon e lu. ioni arri ,.ano del resto rn oltis i1ni osservatori da 1F rancin i a Leo , da l\ schoff a Rt1ssel , da Cristeller e Meyer , fino a Ile r ecentis ime di 1Forconi dell a Clinica medica di Siena (A r ch. ·m alattite app. dig er,~ nte , 1933 , III). Di quest 'ultim o riporto qua lch e con clu sione : « L 'appendicite cr onica non corris ponde se « non nella minima parte dei casi .ad una en« tità clini co-anatomica ben de nni til. « Non è sempre lJossibil e formula re un esatcc to giudizio sull 'e ntità e ulla n alt1ra d elle « alterazioni anaton1iche dell 'or gano u lla ba« se dei sintomi clinici. cc l 111a si11tomat ologia della fos ~ a ili aca de« .. tra con sintomi r itenuti pato.g nomonici di 1

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« JL P OLI CLINl C'O

uita ap1)e11clicite c ronica non è sempre soste« nuta da a lterazioni a natomo-patologiche del« l 'appendi.c e stessa ». Le osservazioni del chirurgo spassionato dimostrano insomm a che vere e sicure lesion i limita te al] 'appendice . con evide nte punto di parten za da q11esta s i osservano solo qua ndo vi son o stati fenomeni acuti o subacu t i più o m eno tipici . Ma l 'esp eri enza clinica dice anche ch e , pur non escludendo la possibilità di insorgenza di attacchi appendicolari acuti n ei colitici cr onici , ta]e eve11ienza è rara , a nzi eccezionale, n ei cosidetti a1)pendicitici croni c i. L 'insor genza di processi periappendicitici suppurati,ri , di peritoniti acute circoscritte, difft1se, generalizzate , di p erforazioni e di necro i appendicolari sono la spada di Damocle dell 'aJ)p endicitico vero: e ~ono questi pericoli , !ton di rado n1ortali , ch e spingono il chirurcro ali 'intervento più o men o imm ediato. La eccezionalità di tali evenienze n egli individui , ch e si qualificano affetti da appendicite mi. ' . . cr oscop1c;a , mentre e un a riprova importante fornita dall 'esperien za .c ] inica dell'assenza di Jesioni infiammatorie appendicolari in questi r.-asi è ancl1e un e]e1nento importante di in dicazione J)er la condotta d el chirurgo. cc

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~ or a

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il m om ento di 3g·giun gere qualche con iderazione su un t er zo punto dell a que::,tion e e cioè sui criteri , ch e d ebb on o guidar e l 'eventual e intervento chirurg ico. L 'esame limitato d ell'appendice. an ch e se questa inostr.1 l'esist enza di qualch e lesione (a d eren ze ad esempio) non ba sta a riso]vere il probl ema. \.ome h o o-ià sostenuto fin o rial 1912 a tpr op o it o d ella cura delle m eml)r,ane pericolich e, è necessario praticare incisio11i Japar at omich e piuttosto ampie per lo studio degli altri or.g·ani della metà d e tra del 'rentre e non limitar si alle niccole in cisioni del 1i oo di quelle dei clli rur.~hi americani , ch e ,estirpano le appendi ci sapendole san e e n ormali , a scopo ·pireventivo, ciò ch e porterebbe la chirurgia , una volta m e .. a su oue ta strad a relat iva n1en I e ai var1 organi, a far e un num er o ridicolm ente st ermina to di interventi. "i è purtroppo a r agion e ])arlato di una « Fame chirurgica di appendice.rtomie n. Si è .arrivati alle esag-erazioni di LetuJ]e. ch e afferma esser e in tutti , uom ini e donn e. malata l 'appendice e di l\fo è. ch e ha pro p o to per tutti i b an1bini d a 5 a 10 anni l'appendicectomia obblig-atoria . coni P si prati ca la vaccinazione -profi lattica contro il t.ifo o contro il vaiolo. Il restringere il campo clinico .alla sola Yisio11 e dell '~l)fleN di ce come sed·e e l)Unto di parten za d ell a sindrome .ch e il malat o presenta.

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vuol dire spesso chiudere g li occl1i ad u11 orizzonte b en più vasto ch e può starc i dinanzi. Ed ecco a llora ch e con tali esami laparotomici si trova spesso che esistono tante affezioni , che specialmente in questi l1ltimi a11ni sono state m esse in evidenza. R elativamente al colon d estro bo accennato alla colite cronica; ricorderò ancor a le a derenze pericolich e spesso an.crolanti o s ten.osanti; le m embra rte p ericolich·~ a Lino con g-enito, d elle quali io stesso ho cer cato di dare una clasi:;ifi cazione; Ja ptosi d el cieco; il c ieco m obile, d el quale pure ho cer ca lo in questi ultimi 1empi di illustrare alcuni segni speci fì ci; la t i flectasia; ·1a ptosi d e1 Lrasverso; l'angolatura a forcina di cap elli de1l ' an golo epatico; il cieco in,rertito o flesso; il m esenterium comune; le epi1)loiti cronich e ; la angolatura ileale di Lan e. l 'insufficen za della valvola ileo-cecale, le linfoadenie mesenteri.ch e n on tuber cola ri sen za possibilità di mett er e in e\•iden za lesioni. jn1 estinali primitive . com e ho avuto occa ione di operare e studi ar e an cl1e un ca o recente, ecc. E naturalm ent e n on ,accenn o a tutte ]e nun1 er osissime altre forme morbo e oggi b en de finite e p iù o meno fa cilmente riconoscibili (tor sioni di orga ni, fl oo-osi , alterazioni di forma, di calibro da aderenze , tumori infi ammatori , neoplasn1i . ecc.). In tali casi è evidente, ch e conviene non solo corregger e la diagnosi . clini camente 5pe~­ so difficilissima d al punto di vista differ en ziale , n on limitarsi olo ali ' appendicecton1ia. ma provveder e. se è possibil e. alle altre condizioni patologich e riscontrate. se 1)ure queste son o d a con siderar i .cau sali . Che poi colecis lite ed ul cer a gastrica o duod en ale (come ~er altri a nr1essite) siano sempre secondarie all 'appendicite, come vt1ole Leotta , non si può convenire. G-ià il termine u sato da L.eotla di « Si11dron1e a ddomi11al e d e tra » o . A. D. (Sad, com e eg·li la cl1ian1 a co11 abbreviazion e a ti110 1nodern arrte nte industri ale), è improprio perch è esi tono com e ]10 d etto nun1cr osissim e Sindromi. a ddominali d estre ' clinicamente s i111ili e pés o indifferen ziabili sostenut e dall e più svariate condizioni sia .anatomi ch e, sia funzionali , si.a serrrplici , sia associate fra loro. La no1nen clalura avrebbe poca importa11 za, se l 'inter1)retazione d ei fatti 11on coin volgesse le dire ttive e r espon sabilità d el chirurgo. La presen za di ad erenz-e p ericolieh e e p eritoneali in gen er e, ch e p otrebl)e costituire una sindrome, ch e io proposi di definire col non1e di Sindrome a deren zia le. n on f)ermette di concludere ch e le aderenze siano sempre dovute a flogosi con punto di partenla appendicolar e. A par te le men1brane p ericoliclte sicurarr1ente congenite per i lor o b,en n etti :--aratte ri anatomici , ch e la lor a assumono signifi cato n~­ tologico per cl1 è ste11osanti od ang·olanti . aderenze si posson o aYer e per og ni fl ogo~i l1ar-


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SEZIOi E Pl\ATICA

lente da ogni punlo dell ' intestino e capaci di evolvere verso la sierosa, senza contare quelle dovute a peritoniti croniche primitive linfogene o ematogene, fra le quali i11 primo luogo Ja tubercolare. '"'e condo Leot ta Lutte le volte .cl1e esiste una cole.cistite litiasica o a litiasica o un 'ulcera gas tro-duodenale l 'appendice è o è s tata malata e ' 'a tolta. Ch e tali coesistenze in un certo nu111ero di ca i esistano è indub,b io. Lo ha detto a noi chirurghi da gran tempo l 'esperienza cli11ica e laparoton1ica. Già Salieri aveva rilevato da tempo tali rapJ:.>Orti , per lui in prevale rlza prim i ti vamente 11ervosi riflessi ed aveva parlato di: Sintonia dell 'addome d estro. Ma è l 'esten sion e ch e si vuol dare a questo punto, è la limitazione di visuale che si vuole imporre , ,è la con cezione teorica non sempre c orrispondente ai fa tti reali, sono le conseguenze praticl1e di tali con cetti, contro cui io , insieme ad una enorme schiera di chirurg hi . siamo insorti ed insorgian10 . Ho già a ccennato ch e n on solo l 'appendicc non è sempre rrt.alata in que ti casi, mentre può €sser1o un altro tratto d el colo11 d estro . Ho aià accennato alla infinita serie di ma.... lati g uariti col solo trattamento chirurgic o di una colecistite o di un 'ulcera gastro-duode11ale e nei quali mancava e manca ogni accenno di sofferenza appendicolare tipica ed atipica e ali' esn.111e diretto una sicura lesion e anatomica; aggiungerò solo che per molti la ~ ·. ociazione appendicite-colecistite, appendic ite-ulcera gastro-duodenale è tutt 'altro che fre quente (48 % secondo Henri ch sen, 40 % secondo Muscatello (Lino), m en o del 20 % secondo la mia statistica); qualcl1e sostenitore della teoria di Leotta com e P aolu cci ha do• vuto ammettere che in questi casi l 'appendice sia sana almeno nel 20 % d ei casi. La teoria infiammatoria dell 'ulcera gastrica è d'altra parte accettata solo da un numero li1nitato di patolog i: l\ilinim o poi (forse riducibile al solo J)roponente ed alla sua scuola) è il nl1mero di coloro che accettano la teoria recente che l'i11fezione, che porta a]l ' u]cera gas trica, parta dalla sierosa per appr ofondirsi fin0 a lla mucosa • Questa conceziorte, ch e rontrasta coi reperti anatomo-patologici abituali, non si può ritenere din1ostrata dalle recenti esperienze di un al li evo di Leotta (Pasqualino), delle quali è facile fare la critica in rapporto con la tecnicn segu ita : iniezione di B. coli attenuati nel connettivo sottosieroso gastrico. Non è da dimenticare che l ' ulcera gastrica sperimentale è stata ottenuta infinite volte con i mezzi , con gli stimoli , con le cRuse più · svariate. Lo . te~so pt1ò dirsi per chi sostiene esservi sempre o spesso connessione fra appendicit e ed annessite. A dimostrare come si pos~ano a-vere sofferenze lontane non legate al] 'appendicite , ba-

sta ricordare i casi, che ho illustrato al Congresso della Società Italiana di Chirurgia a J3ari due anni fa, di donne con sofferenze a tipo colecistitico non guarite con la colecistec lorrtia, g uarite invece per la cura successiva cli af [ezioni ginecologiche, in primo tempo non considerate. P er dimostrare cor11e il problema sia ben più a1npio, permette temi infine di accennare ad u11a sindrome, che con pubblicazioni su giornali medici di grande diffusione come La Riform a 'f'.1 edica, Le Forze Sanitarie, La Presse 1\I édicale ho cer cato di porre sotto l 'esame della massa di medici e che ho chiamato: Simpat·icosi addo1n.inale, che va ricevendo progres·1vamente il più largo consenso. Questa sindron1e, che offre una sinto1natolog ia in1ile a quella della cosidetta appendicile cr onica , .ch e si accompagna ad appendicite sana , ha dei punti di riferimento e dei sintomi J'ropri , che permettono quindi di individualizzarla c li11icamente e di diagnos ticarla e queti dati sono: Presenza di tubercolosi polmo11are, per l o più lieve. di solito a sede apicale , cl1iusa: Presenza del sintoma, per primo rilevato da un ex mio assistente 1F antozzi (e ch e per c iò 110 creduto giusto di chiamare: sintoma di Fantozzi), rappresentato dalla dolorahilità a ll a pressione dell 'aorta addominale e <le] le arterie iliache. 11 Fantozzi , ricercando il dolor e dell 'uretere allo stretto superiore del baciuo , col mio meLodo, ossia utilizzando il rapporto , che ha in questa sede l 'u1 etere coli' arteria iliaca , trovò cl1c questa era ta]ora dolente alla pressione e riconobbe che in tali casi la doJorabilità si ri. \regliava anc he . ul l 'aorta addominale e su1l 'a1tra arleria iliaca. Iliconosci11to ch e tale sofferenza si aveva in jndividui, affet li costanteme11te da tubercolosi l)Olmonare per quanto lieve , ma dimostrabile ~lini camente o radiolog ic.arnent.e: essendo ovvio che tale dolorabilità aortico-iliaca sia dovuta a sofferenza del sin11)atico periarterioso alldomi11ale, i1oi abbian10 dovuto concludere ch e essa possa essere do vuta ad una particolare azion e sul simpatico per parte della tossiernia sp·ecifi ca. La sofferenza del istema vegetativo , messa in evide11za col sinton1a di ~J?antozzi e che si può mettere i11 evidenza anche con altri 1nezzi (fa r macodinamici , endocrinologici), spiega b ene il qua dro vago e multiforme delle soff~­ rer1zEl addomi11ali ed extraaddon1inali di questi ir1alati. Ma , cl1e sia la causa da noi an1nlessa q_ue.Tia a cui debba im1)utarsi direttan1ente la sindrome o ch e altre cause si abbiano o interven · g·a no, per esempio di endocrinie, a ~piegare la sinlornatologi.a dolorosa e di s fu11 zional e, non è qui il caso di discutere. Quello che è certo è che al medico ed al c11irurgo si rivolge una falange di malati (sper i a lm ente giovani donne), cl1e n on dalla cl1i-

-


130

(ANl'iO XJ.,I, NUl\I. 4)

cc IL POLICLINICO »

r urg ia e tanto ineno dalla ap pe11dicectorr1ia traggono beneficio, che sono sott oposte spesso a con temporanei o $UCCessivi n1ultipli interventi (n efrop essia, colecistectomia , operazioni gastrich e, annessiectomia , ecc.) senza risulta to, ch e so110 d elle specifich e polm o11ari , con dolorabilità aortico-iliaca . Tali malate u11 tem _po considerate in gran par te com e nevrosich e, og·gi c?me appendi.c~­ t.ich e croniche solo da appropriate cure med1ch-e , dietetich e, medicam entose, climatiche, ,·a cciniche, ecc. p ossono t rarre e traggono vantaggio. Non posso insister e !più oltre pe r non an11oiar e di più questo imponente pubblico, ch e Yivamente ringrazio dell'onore fattomi e specialmente quel pubblico i1on tecnico , ch e 11a avuto la cortesia di ascoltarmi fin qui.

Co111e conclusione di quanto ho fin ' ora detto l)och e parole d,e bbo aggiungere. Il problerr1 a della .cosid etta appe11di r.ite cronica si riduce dal pu11to di vista anato111ico non a for1nulare teorie, non a forza re i fatti , perch è dian o r agione alla teoria, ma osservarli spassionatamente, non lirnitando le i11dagini <l lla sola appendice per stabilire l 'importanza reale delle lesioni dell 'a1Jpe11dice e della loro isolata primitività. Solo i1t tali ca si 1'appendicectorr1ia sarà raz1011ale ed utile. Da l pun to di vista c]j11ico il problen1a si riduce a raffinare i n ostri m ezzi di i11dagine p er riuscire a distù1gu er e le numerose sindromi dell 'addome destro , an cora oggi fra loro così ccHl fu se. È certo ch e in questi ultimi a nni , se m olte a ffezioni prirna mj sconosciute sono state poste in rilievo , di i1on poche sono stati rilevati i r11ezzi di riconosci1nento clinico o radiologi co. Dal punto di vista chirurgico il i)r o bl ema si r iduce a limitare g li interventi ai casi . dove I ~ indicazione è b en precisa , dove le probabilità di successo sono gr andi sirr1e e a definire quale sia la condotta operatoria più con v'e.n ;ent e. Chi non ricorda i tempi n on lonta11i dell e ne fr0p 0ssie e delle cast razio11i o varich e su orgnni ani ritenuti ca usa di tanti distur])i gen cr nli ? E com e la n efropessia è una operazion e ottirr1a quar\do la mobilità renale è causa di le_ioni dell ' or ga110 , come la ablazione degli an11es i è utile quando essi sono m ?lati ed inconservabili , così deve dirsi dell 'a I)pendicec tom ia. Sen za presun1er e di fa re il profeta è fa cile pr eveder e fra non pochi anni l ' abba ndono dei con cetti C' di erni stil! 'appendicit e cronica e d elle rela tive app endicectomie. Ma già og·gi la legger ezza co n la quale si fa la diag nosi di appendicite cronica: la fa cilon eria con la qua le si a cé etta come giustificativo di un inte r,rento un isolato r eperto radio-

logico (m etodo oggi usato ed ab·u sato e così bene acoetto con le sue apparenze di modernità e di certezza da parte del pubblico che ritiene che .coi cc ragg i X » si possa scoprire anche l 'inscopribile !) la frequenza con la quaJe si propon gono e si eseguono oggi, data la facilità tecnica e la relativa innocuità dell 'intervento, esportazioni di appendici sane, quando ben più lontano si dovrebbe guardare e in 1nodo ben diverso si dovrebbe provvedere: l'abuso di praticare laparotomie esplorative o di eseguire incisioni che siano sproporzionate alle lesioni esistenti, debbono essere corr1battute, io cr edo , da tutti i medici e da tutti i chirurghi, ch e hanno della chirurgia il concetto altissimo ch e se ne deve avere. La chirurgia b·enefica , meravig·liosa è un campo di azione, cha richiede un senso altissimo della responsabilità in chi la J)ratica. Il chirurgo è quasi un magico guaritore di infinite e gravi sofferenze umane. solo se guidato dall'acl1me diagnostico, dalla serietà degli i11tenti, dalla precisione della tecnica. Il rischio operatorio, per quanto piccolo, per quanto ridotto, per quanto ridt1cibile, r1011 si può eliminare, come non si elimina il ri schio in ogni altra operazione umana. Esso va affrontato solo quando l 'operazione è utile o necessaria , o indispensabile. La chirurg ia moderna è una delle più grandi conquiste dell'epoca nostra contro i nemici più grandi che abbiamo a combattere: le maJattie e la morte: Non bisogna diminuirla o abbassarla con interventi diretti contro nemici fantasti ci o ipotetici, o combattendo co11 irr1pro p~ie armi, o con illogicl1e direttive . Ricordiamo la Interessante pubblicazione :

Dott. E. FIORINI Aiuto nel Reparto Chirurgico dell'Osped. Civ. di Verona diretto da.1 prof. S. Spangaro

L'AP~ENDICITE

CRONICA

STUDIO ANATOMO-PATOLOCICO

E CLINICO

(con 18 figure su tavole fuori teeto). CNDICE. Sr<>RIA E DEFINIZIONE, J)ag. 7 a 10. SINTOMI, pag. 11 a 20. RADIOLOGIA DELL'APPENDICITB CRONICA, pag. 21 a 30. DIAGNOSI DIPFERENZIALB, pag. 31 a 56. APPENDICITE CRONICA El OCCLUSIONB INTESTINALJIJ. pag. 57 a 59. - APPENDICITE CRONICA ED ERNIE, pag. 60 e 61. APPENDICITI CRONICHE Al'PABENTEMENTE O REALMENTE A SlNISTRA, paar. 62-63. APPENDICITE CRONICA B ALTERAZIONI DEL SISTEMA NERVOSO, vag. 64 n. 68 APPENOICI·I'E CRONICA E TUBERCOLOSI POLMONARE, pag. 69 a 71. APPENDICITE CRONICA E INVAGINAZIONB INTESTINALB, pag. 72-73. ANATOMIA PATOLOGICA, pag. 74 a 94. LA CffRA, pa.g. 95 a 100. - BIBLIOGRAPIA, pag. 101 a 117. Volume in-16°, nitidamente stampato. con 18 figure in tavole fuori testo. Prezzo L. 1 4, più le spese poetali di spedizione. Per i noetri abbonati sole L. 1 2,60 in porto franco. Inviare Va.glia all'editore ~UIGI POZZI Poetale Succursale diciotto - ROMA.

- Uffici"


l AN!'lo XI~l . NUì\>t. 4]

SEZIONE PRA TJCA

LAVORI ORIGINALI J~rrITUTO DI CLINI CA MEDICA GENERALE DELLA.

R.

UNIVERSITÀ DI ROMA

Direttore : Prof.

e.

FRUGONI

Variazioni della '' Brucella melitensis ,, nel inalato. Dott.

VITTORIO DE ANTONI .

L'8 febbraio d el corrente anno venne ricoverato in Clinica B. Domenico di anni 33, pastore di pecore. È individuo normalmente sano, senza precedei1ti morbosi degni di nota, di famiglia sana. Dato il suo mestiere non ha dimora fissa : da qualche mese viveva in zona malarica sorvegliando con altri compagni un grosso greggie di 1500 pecore. Fra queste è frequente l'aborto spontaneo. La sua attuale malattia è caratterizzata qu asi unicamente da febbre, iniziata senza prodromi, senza aJcun disturbo soggettivo circa un mese fa. In u:1 primo periodo di tempo la febbre (te1nperature massime 38°-39°) era quasi esclusivamente notturna ; durante il giorno la t emperatura era normale o quasi , tanto che il paziente potè fino a circa una diecina di giorni fa attendere, benchè a fatica, alle u suali occupazioni. Da questi ultimi dieci giorni la febbre, oltre che notturna , si è fatta anche diur11a: presenta ora unf\ curva remittente irregolare con massimi di ten~peralura generalmente però sempre notturni . L 'at;cesso febbrile è a volte· preceduto da brividi , a volte no; la defervescenz~t si accompagna a su dorazione. Unici diLturbi ch e con la febbre coesistono sono astenia e disappetenza; mai ebbe il malato a soffrire di alcun dolore a nessuna parte· del corpo. · Agli inizi della malattia, dubitando per ragio11e ambientale e per il carattere intermittente della febbre che si potesse trattare di malaria, di :sua iniziativa il paziente si è sottoposto a terapia chininica. La somministrazione del chi11ino. csclusivamen te per bocca, nella dose di 4-6 compresse di chinino dello Stato al giorno, è stata iniziata quando già la febbre era comparsa da circa una settimana, ed è stata continuata in modo irregolare per circa 10-15 giorni . Vedendo poi che, nonostante la cura chininica, la febbre, anzichè cedere, tendeva ad aumentare sempre più di grado, e da intermittente si faceva remittente, il chinino venne abbandonato. Dopo qualche giorno trascorso senza alcuna terapia, non accennando la febbre a diminui1·e, au: mentando sempre più l 'astenia, il paziente s1 decide di ricorrere alla Clinica. L 'esame obbiettivo è completamente negativo, se si toglie il fegato appena palpabile sollo l'arco costale, indolente (margine superiore alla sesta costa); la milza sporgente appena di un dito d aJ margine inferiore d elle ultin1e coste, molle, liscia, scarsamente dolente (margine superiore alla nona costa). L'esame delle orine è pure negativo. All'esame emocromocitometrico da notare sol-

13 1

tan lo una 1nodica leucopenia (5200 leucocj li per 1nmc.). Crasi saqgu\gna normale. Negativa la ricerca del parassita malarico. Le sieroagglutinazioni eseguite il giorno successivo al suo ingresso in Clinica, negative per i germi del gruppo del tifo, danno reperto po· sitivo a titolo non molto alto (1 :200) per melitense. Dai dati clinici, sierologici ed ambientali viene posta come la più probabile diagnosi di ondulante, diagnosi confermata in seguito dall'esito di due successive emoculture e di una splenocul- · tura. Dell'esito appunto di questi esami batteriologici, interessanti per i risultati osservati, intendo trattare nella presente nota. Come dianzi ho accennato si ebbero da questo malato durante la sua degenza in Clinica due emoculture ed una splenocultura positiva. Le emoculture furono eseguite con il metodo degli anticomplementi abitualmente in uso nella nostra Clinica fino dal 1929, dopo il lavoro di Lu...ena sulla novirudina (1), dati gli ottimi risultati ch e con esso costantemente si registra110. Nel presente caso l 'emocultura era stata eseguita con liquoid, ed ogni volta parallalemante anche in olo brodo col metodo delle grandi diluizioni (brodo circa cc. 200, sangue cc. 2), 1na con esito negativo . Data l 'influenza ch e in r1uesto caso particolare la tecnica seguita per gli isolamenti del germe potrebbe avere, come più avan li dirò, sui risultati batteriologici finali, credo non ir1ulile esporre brevemente nelle su e parlicolarilà il nlelodo da me seguito: Insemenzamento di cc. 10 di sangue del m alato in un palloncino di cc. 50 di brodo glucoato addizionato di una dose di liquoid sicuram ente sufficiente a r end ere incoagulabile, pri' o di complemento e di potere battericida il sangue nella quantità u sata. Rimando per più ~ettagliati particolari a questo riguardo ad una mia recente 11ota in collaborazione con Cartolari. (Il liquoid quale inibitore del potere battericida del sangue nelle emoculture (2)). · In tutti e due gli esami emoculturali così esecruiti dopo 6 giorni di permanenza delle emoculture 'in termostato, da ciascuna di esse è stata eseguita una subcultura in ~rovetta di ~rodo gl~­ cosato con circa mezzo centimetro cubico del 11quido di cultura. Questo venne prelevato dal1'emocultura con pipe t la Pasteur, senza scuotere il matraccio, pipeltando lungo la sua parete in corrispondenza della superficie superiore del san gu e sedimentato. Al quarto giorno di termostato dalla subcultura (app arendo in essa il brodo in tutti e 3 i casi opalescente, lieverr1ente, in modo uniforme, intorbidato per lo sviluppo dei germi) previo scuotimento venne eseguito trapianto con poche goccie di liquido in agar con1une. Sulla cultura nata in agar dopo 48 ore di ter1nostato e sui successivi trapianti (sempre in agar) da essa effettuati si eseguono i vari esami. La splenocultura (poche goccie di succo splenico estratte mediante puntura della milza) venne eseguita in brodo glucosato, in brodo liquoid, ed in brodo liquoid (cc. 50) a cui erano stati aggiunti subito prima dell 'insemen zamento cc. 10 di sangu e appena estratto al malato stesso.


-

13~

« I L POLICLINICO >1

Si è cr eduto di aggiungere il sangue alla spenocultura per far e in m odo ch e le brucelle che eventualn1ente in essa fossero state per n ascere venissero a Lrovarsi fin dal principio nelle medesime condizioni di vita e di sviluppo di quelle isolate dalle due precedenti emoculture. Dal succo splenico con tutti e 3 i metodi di cultura ho. avuto esito positivo. Dalle splenoculture originarie vennero eseguite subculture con le stesse modalità e dopo t empi uguali come per le precedenti em oculture. Nolo subito che i tre ceppi di brucelle iso1ati presen tavano tutti u guali ed identici caratteri morfologici, culturali~ sierologici . Le prove batteriologiche su ccessive, vennero perciò, per non fare inutili ripetizioni, esegi.1ite sempre su di un solo ceppo (quello isolato dal brodo-liquoid-san g11e, com e quello che ripeteva più esattamente le condizioni di sviluppo delle brucelle ottenute per emocultura). Ricordo che, come ho già espos lo, il m alat o aveva preso clel chinino per b occa per la durata di 10-15 giorni prima della su a entrat a in Clinica. Al m omento d el ricovero già da 4-5 giorni non prendeva più chinino: durante la degen za ebbe solo com e terapia una serie di iniezioni in parte endomuscolari, in parti endoven ose di stomosina antimeliten se e cardiocin etici (tintu ra cli strofanto e canfora solubile per b occa, oli o canforato per iniezioni). Essendo il m alato entrato in Clinica l '8 febbraio, la prima emoc ultura venne eseguita il 10 febbraio : essa dist a p erciò circa una setti1nana dalla fine della terapia r hininica; la seconda emocultura, eseguita il 27-2, ne dista circa 25 g iorni; la splenocultura, eseguita il 18-3, ci1 ca un mese e mezzo. La stomosinoterapia era stata ini ziata, con iniezione endoven osa, il 16-2: dieci giorni circa perciò prima d ella seconda emocultura. Il titolo agglutinante d el siero di sangue del malato era per il melitense (ceppo di laboratorio controllato di massima aggluti1labilità specifica e nulla aspecifica) 1 :200 all 'epoca della prima em ocultura; I :800 a11'epoca della seconda; fra I :800 e 1: 1600 all'epoca della splenocul tura. La febbre al momento della splenocultura era st abilmente scomparsa pP-r lisi da 9 giorni (9 marzo). Le tre culture isolate sono formate d a coocobacilli piccolissimi, ovoidi, Gram negativi con caratteri morfologici di brucelle. Seminati in agar comune per striscio i germi isolati dimostrano lentissimo sviluppo: agar-cultura di 48 h . presentan o una patina sotti1e, umida, bianco-giallognolo-ambra, senza che differenz~ di aspetto siano apprezzabili fra i tre diversi ceppi. Dove invece ques ti nettam ente si differenziano è n ei caratteri sierologici. Nella successiva esposizione chiameremo per brevità : Br. 1 : il germe isolato dalla prima emocu1 tura. Br. 2: quello isolato dalla seeonda. Br. 3: quello isolato dalla splenecultura. L e agglutinazio n i specifi ch e eseguite su di essi (sospensioni batterich e da agar-culture di 48 h .) con siero testo antimeli tense e con siero d el lato (da sangue estratto per ciascun ceppo al-

ma-

[ANNO

XLI,

NUM .

41

! 'epoca del rispettivo isolamento) han110 dato i seguenti risultati : ,Siero a diluizioni successive di 1/3. Sospensione batterica da agar-cultura di 48 ore. Siero t esto

Siero malato

data (1) - - - .o-

+ -1- 1 : 50 (+ X 8 1 : 800) + + l : 15 600 -t· + l : 30 500

Br. 1 Br- 2 Br. .1

-t- X 8 da 1 : 100

20(2

a l : 40CJ

++ t : 800 ·+- + 1 : 1(300

9/3 28/3

(1) 111 tutte le prove (anche nelle successive) i segni + + + Psprimono due diversi gradi di agglutinazione visibile ad occhio nudo: completa il primo, parziale il secondo. Lo stesso + + x 8 e + x 8 : due gr ad azioni della visibilità con lente di 8 ingrandimenti.

In una prova di agglutinazione ripetuta sui 3 ceppi corllemporaneamente dopo la splenocultura (per il siero d el malato per tutti i ceppi con il siero rlel medesimo campione di san gue ultimo estratto) i risttltati non variano dni precedenti . Le agglutinazioni aspecifiche hanno dato i seguenti risultati:

A) da calor e : Lettura dopo m'

31

5'

10 1

) fi I

301

+ x8 + ++ ++

Br. 1

.

Br. 2

.

-

-

-

-

llr. 3

-

-

-

-

-1 ·

+

+ x8 -

il

~ ie r n o

•tnpo

+ + + -

B) da p eptone (Witte soluz. 1 % ii1 acqua distillata): 1

Lettura dopo m'

Br. 1 .

Br. 2.

B r. 3.

3'

b'

10'

15'

~ O'

iI

g iOl'D()

uopo

++xs + +x8 + ++ + + + + - + ~ xs + -

C) da lriplaflav ina (soluz. 1

%o in soluzion e

fi siologica 0,85 %) : Lettura dopo

6 ore termostato

B.r . l .

Br. 2 .

++

+ 8 tempe ra tura ambiente

+ + ++X 8

Br. 3 .

Questi i dati batteriologici del caso: si tratta du·n que di nna infezione da brucella . con


[.i\NNo XLI, Nu M. 4J

SEZIONE PRATICA

caralleri di pararnelitense in u11 prin10 tempo (Br. 1: qua i nulla agglutinabilità specifica, .. piccata a ·pecifica); con caratteri intern1edi fra Jlaramelilcn.. e e melitense, più vicini però al n1ome11lo dell'esame a quelli del melitense che a quelli del 1paramelitense, in un secondo tempo (Br. 2: agglutinabilità specifica solo l ievissimamente diminuita ed aspecifi ca assa i scarsa); con caratteri di tipico melitense in un terzo tempo (Br. :~: r iena acrglutin abilità pecifìca. nulla aspecifi ca).

* **

i\ chiarificazio11e del catio ricordo brevemen-

te alcune nozioni fondamentali sui rapporti fra j vari tipi di brucelle: Da molli anni è conosciuta la esistenza di un germe che, del tutto identico al m elitense per proprietà patogene, tintoriali e culturali, da que to si differenzia per deficiente potere antigene, per scarsa o nulla agglutinabilità specifì ra , per facile agglutinabilità aspecifica (1pararncli ten se). Non è esso però da considerare come un germe a sè, nettamente distinto dal melitense, ma come una varietà <lei meliLense ad es o slrettame11le unita. Infatti fra i ceppi a caratteri estren1i (melitense e parameliten e tipici) esiste tutta una scala di ceppi con caratteri intermedi ch e si fondono insensibil mente gli uni con gli altri [Favilli (12)]. La spiegazione del fenomeno viene data da recenti ricerche [lladley, Ross, Zdwodowski, '.Brenu e Voskre. sr nski (3), Pampana (4), Pisu (5)], le quali dimostrano corr1e il paramelitense sia da identifi care semplicemente nella variante dissociata cc R >> della specie br. meliter1se di ct1i il m elit cn se tipico ne è la variante cc S » . Già da parecchi anni. indipendentemente dagli studi sulla dissociazione, si era visto come sia possibile avere il passaggio da una va rietà all'altra : facilmente e per i più disparati stimo li dal meli ten se in para , ron di fficoltà e raramente, del para in melitense. Già inoltre i era anch e visto [Lusena (6)] ch e stipiti di carattere intermedio n on sono formati da germi tutti con le m edesime proprietà, ma ch e son o essi un n1iscuglio di germi alcuni con caratteri di para, altri di melitense. Come poe;o fa ho accennato numerose sono le osservazioni che provano la relativa facilità del passaggio dal meliten se in para. Tale trasformazione si è notata in vitro per azione di sostanze chimiche [Izar (7), de Antoni (8) J: per associazione in cultura co] paramelitense [Burnel (9) J; •per cultura in agar . glicerinato fIzar (1 O)]; per sierizzazione della brodocultu-

133

. ra [Favilli (11-12) J; per trapianti successivi in brodo [Boncinelli (13)] ; per semplice invecchiamento [Lusena (6), de Antoni (8) J ed infine per modificazione spontanea· di cu1tm·e conservate in agar (Favilli, Boncinelli, Lusena, de Antoni: lavori citati). Sempre in vitro , oscillazioni o reversioni sono state osser,•ate anc~e in sen so opposto, dal para verso il in.e litense, sia artificialmente indotte [IBég uet (14) J che spontanee (Bon cinelli, Lusena, Pampana: lavori citati). Analoga possibilità di passaggio di una variante nell ' a~tra esiste anche in vivo. Osservazioni in proposito si hanno sia n€l campo umano che sperimentale (cavia). Izar (7) nel 1916 (e queste sue osservazioni direttam ente si collegano al nostro caso) in due malati sottoposti a terapia chininica, clinicamente affetti da feb])re ondulante, ma con sier oagglutinazioni negative, ha isolato mediante emocultura una brucella con caratteri di paramelitense. Inoltre in altri pazienti di ondulante dai quali mediante emocultura er·a stata già isolata una brucella con caratteri Li' pi ci di melitense, e ch e già precedentemente presentavano un alto titolo agglutinante per il melitense, dal medesirr10 A. è stato osservato come la somministrazione continuata di un sale di chinino portasse alla perdita del potere agglutinante del siero di sangue verso il melitense. Un caso di ondulante sostenuta da paramelitense1 probabilmente per dissociazione in vio indotta pure da chinino, è stato osservato recentemente da Pisu (5). Era il inalato in questione un pastore di capre nel cui gregge era frequente l 'aborto , e che, sofferente da circa 8 mesi di febbricola irregolare, era stato in un primo tempo curato per circa 20 giorni con chinino. Nell'uomo , che io sappia , non esistono osservazioni precedenti a questa mia di reversione dal para in m elitense. In patologia sperimentale invece, nella cavia, esistono osservazioni di variazione sia in un senso che nell 'altro: dal m elitense in para [Lusena (6) J dal para in meli tense [Pisu (5)]. In tutti e due i casi ricordati il fenomeno si è osservato in modo apparentemente spontaneo. Ricordo inoltre fra le caratteristiche del paramelitense, che sua proprietà fondamenta]~ comunemente utilizzata in laboratorio per rqpidamente differenziar]o dal melitense, è ~a grande sua sensibilità alle agg1utinazioni asp~­ cifiche - da calore, da peptone, da acido lattico, da triplaflavina - cui il melitense invece è costantemente insensibile. Il paramelitens~ 1


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cc IL POLICLINICO n

è agglutinabile per i più svariati stimoli (non rara da osservarsi è pure l'agglutinazione spontanea) e molte sostanze chimirc he oltre alle surriferite hanno azione su di esso. In mie ricerche (15) ho potuto constatare come abbiano azione agglutinante più o meno specifica sul paramelitense molte delle sostanze che sono coagulanti delle mucine (acetato basico di Pb, alcool puro , tannico in soluzione in acqua distillata, soluzioni sature di solfato di magnesio e di ammonio).

* ** Sulla guida delle su esposte nozioni , dai dati sierobatteriologici ch e il malato presentava , credo che l'insorgenza ed il decorso della infezione da brucella da me osservata si possa ' . . cosi r1costru1re : Contagio (con ogni probabilità dalla pecora) ed un primo periodo di malattia sostenuti probabil1nente da germi in forma cc S » (melitense tipico). Diflìcilmente sarebbe ammissibile una infezione iniziale da germi in forma cc R » (paramelitense) dato che già nei primi giorni del ricovero in Clinica (nello stesso periodo di tempo n el quale dal san g ue veniva isolato il germe in forma cc R ») il siero di sangue del malato presentava })er il melitense tipico un tasso agglutinante 1: 200, mentre quasi nulla era la agglutinazione per il proprio germe. Ora è noto com e il paramelitense - pessimo agglutinogeno - n eanch e dopo parecchi mesi di malattia e corrispondentem ente n ell'animale dopo prolungata vaocinazione - riesca a proyocare formazione di agglutinine in quantità sen sibile. Nel mio caso le agglutinine presenti testimoniano perciò che brucelle capaci di funzionare da antigene (forma cc S ») n ell 'orgar1ismo di recente dovevano esserci necessariarnente state in quantità sensibile. Pur avenqo dato la ·p rima emocultura un pararr1elitense, la sierodiagnosi , già eseguita per il melitense, non è stata ripetuta, oltre ch e sullo stesso germe isolato , su nessun ceppo di paramelitense. È stato fatto questo di proposito, poichè nessuna luce tale ricerca avrebbe potuto portare alla soluzione del proble:rp.a. A parte il fatto che per .constatazion e universale il paramelitense è ritenuto cattivo provocatore di anticorpi, io stesso in precedenti ricerche (16) ho visto come eventuali agglutinazioni per esso an ch e a discreto titolo (1: 1001 : 2.00 - e le vaccinazioni sul coniglio dimostrano come con il .p aramelitense tale titolo sia diflìcilmente raggiungibile) sono in pratica destituite di qualsiasi significato, perchè osservabili anche con sieri di malati sicuramente

(AN ro XLI, NtJM . 4]

non affetti da ondulante. Come il paramelitense, e spesso a discreto titolo, sia non di rado aspecificam ente agglutinabile dal siero di sa11gue di p ei;sone non affette da ondulante, è stato più r ecentemente constatato anche da Angioni (17). Dissociazione in un secondo ten1 po, nell 'org anismo del malato , per azione del chinino, delle brucelle nella variante cc R ». Questo spiega p erchè nonostante la malattia perdurasse febbrile già da circa lin mese e l'ammalato non fosse sicuramente in uno stato di anergia , all'entrata in Clinica il tasso agglutinante fosse solo 1 :200, mentre di norma i malati di ondulante rapidamente raggiungono alti tassi agglutinanti. La forma cc R » assunta dai germi non ~ i è mantenuta però stabile, e qualche te111po dopo la sospensione del chinino, forse per µna particolare resistenza del ceppo di brucelle in questione e lasciarsi dissociare (prove sperin1entali in vitro di F avilli (12) e di Lusena (6) dimostrano ch e n on tutti i ceppi di melitense sono con uguale facilità trasformabili in para, ed una volta trasformati non tutti m a11tengono immutati i nuovi caratteri acquisiti), si è avuta nei germi un graduale, progressivo ritorno alla f'nrma cc S n. Con il ritorno delle brucelle alla forma liscia anch e il tasso agglutinante antimelitense del sier o di sang ue parallelamerite è aumentato . Un 'unica obbiezione forse, di ordine tecni co, potrebbe venir mossa all'interpretazione dei risultati: e cioè che i germi isolati dalla pri1na emocultura fossero in forma « R » non perchè in questa fase realmente si trovassero n ell'organismo del malato, ma perchè, pur trovandosi nel sangue circolante in forma «8», fossero stati spinti ,p oi alla dissociazione in vitro, n el liquido dell 'emocultur~ stessa . Per questo nell'esposizione çlei dati sull'isolamento dei germi, all'inizio di questa nota, ho creduto di riferire esattamente tutte le particolarità di tecnica eseguite. La dissociazione in vitro potrebbe essere imputabile non tanto ad una azione da semplice invecchiamento del germe in brodocultur.a [ricerche di Lusena (6) e mie (8) J, quanto ad una azione da siero immune [ricerche di !Favilli (11-12)] . È da scartare una possibiJe dissociazione per semplice invecchiamento , perchè, nonostante sperimentalmente si sia constatato (Lusena) . cl1e in casi particolari già 5 giorni di termostato sono a volte sufficienti a dare nelle brodoculture segni di paramelitensizzazione, mie successive ricerch e (8) hanno potuto accertare

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Sl~ Z1 0NE

che la rapidità della trasformazione del m elitense in para è sempre direttamente pro·porzionale al grado di rigogliosità della cultura. Ora nel presente caso lo sviluppo dei germi n el m a traccio d ell 'emocultura a l momento del trapianto era così scarso da esser e pressoch è inappr ezzabile a d occhio n udo. Circa la seconda eventualità di errore prospettata , si basa essa sul fatto ch e le ricordate ricerche di Favilli hanno dimostrato ch e aggiungendo ad una brodocultura di melitense tipico una piccola quantità di siero agglutinante omologo (con la tecnica di Lusena per il tifo) si assiste dopo pochi passaggi, in brevi g iorni , ad una rapida trasformazione del germe in parameliten se. La dose di siero da Favilli u sata era di goccie 3 di siero agglutina11te a d a lto titolo in eme. 10 di brodo. La azione d issociativa sembra legata allo stimolo da agg lutinine, e, secondo le g ià citate ricer ch e, non sembr a si abbia , od almeno mai si ha cosi rapida e spiccata, quando al posto del siero specifico si usi •D·ella stessa dose d el siero n ormale. Ora n ella mia emocultura , con le modalità seguite, il siero di sangue del malato , conten ente agglutinine, viene a trovarsi in forte concentrazione, ben superiore a quella sperimentalmente avverata da !Favilli , rispetto al volume tota le della emocultura (em e. 10 di ' san gue in eme. 50 di brodo) . Pur t uttavia ch e sia stata la p r esenza del sier o a spingere il germe alla dissociazione appare assai impr obabile. In primo luogo sta contro a tale evenienza la con statazion e che in emoculture ese~ uite con u g ual tecnica in altri malati di on<lula nte ( 4 casi), e tutti con titolo agglutinante ben più alto di quello ch e n on p r esentasse questo n1alato al momento della prima emocultura , h o sempre isolata una brucella in fase cc S ». In secondo luogo non si spiegh erebbe poi perchè ne] presente malato su 3 emoculture eseguite con lo stesso sistem a (an ch e la splenocultura può ai fini in questione venir calcola ta pari all 'emocultura data l'immedia ta aggiunta del sangue), i germi fossero stati spinti alla dissociazion e solo ne lla prima e non nelle altre, proprio in quella cioè n ella quale il sangue era meno ricco di agglutinine. Ricordo che il tasso di agglutinazione era di 1 : 200 a II' epoca della prima en1ocultura; 1 : 800 all'epoca della seconda; da 1 :800 a 1: 1600 ali' epoca della splenocultura. RIASSUNTO. L 'A. descrive un caso di febbre ondulante interessante per reperto batteriolog ico. In esso si è isolata in u11 primo tempo l1na brucella in fo rma cc R n (par ameliten se) pro-

135

PRATlC:\

habilmente p er dissociazione avvenuta nell'organismo stesso del malato per azione del chinino. Sospesa la somministrazione del chini n o, dopo qualch e tempo si ha, in modo apparentemente spontaneo, una reversione del germe a lla forma « S » (melitense) documentata da una successiva emocultura e da una splen ocultura. T.. :\ , .ORI

c11·A~r1 .

(1) Lu sENA. Boll. Ist. Sierot. Af il. , 2929, fasci colo VII-IX . (2) DE. .ANTONI e CARTOLARI. Boll. Ist. Sierot. Mil . 1933. (3; HADLEY, Ross, ZnnonAwsx1, DRENNE e VosKREssENsx1 citati secondo ALESSANDRINl e 'PACELLI. (4) PAMPANA. Ann. d 'Igiene, 1931, n . 8. · (5) Pcsu. Boll. Ist. Sierol. Mil., 1932, fase. VIII . (6) LusENA. Boll. Jslit. Sierot. ~1i1. 1929, fase . XI . (7) lzAR. Patholoqica, 1916, n. 182. t8) DE ANTONI. Boll. Ist. Sierot. ~1il ., 1929, f. XII . (9) BuRNET. Arch . de l 'Inst. Past. de Tunis, 1925r t . XIV, pag. 247. (10) lzAR. Riforma Medica, 1926, n . 19. (11) FAVILLI. Lo Sperimentale, 1926, n. 4. (12) In. Boll. Ist . Siero t. Mil., 1927, fase. 5. (13) B0Nc1NELLI. Boll . Ist. Sierot. Mil ., 1927 , f. 5. (14) BÉGUET. Ann . de l 'Inst. Past ., 1927, t. 41. (15) DE ANT0N1. Boll. Ist . Sierot. Mil. , 1929, f. X . (16) In. Boll. Ist. Sierot. Mil., 1928, fase. X. (17) ANGIONI. Boll. Ist . .Sierot. Mil., 1932, fase. IV. (18) ALESSANDRINI e PACELLI. L e brucellosi, Roma, 1932.

NOTE E CONTRIBUTI l)1v1 I ONE

OSPEDALE CIVILE DI UDI~E. MEDICA diretta dal prof. Azzo VAR1sco.

REPAR·ro « C1\RLO FoRLANINI >>.

Primi risultati di terapia della tuberco· colosi laringea con estratti tiroidei. Dot.t.

D ANTE BETTr:\11,

assistente.

Sono stato spinto a tentare la terapia della Lubercolosi laringea con estratti di tiroide, dall'osser vazione clinica d i due d onne a ffette da lubercolosi la r i11,g ea nelle quali , durante la µ ravidanza , si manifestò una notevole iper trofia della ghiandola tiroide e successivamente una guarigione spontanea d el processo tubercolare laringeo. E mi parve tanto p iù suggesLivo il r apporto tra iperfunzione tiroidea e guarigion·e d el processo tuber colare, i11 q uanto 0 noto ch e la gravidan za suole influira in modo ~favorevo lissimo sulla localizzazio·ne tubercolare della laringe, tanto ch e quest'ul tima costituisce un 'indicazione precisa .a lJ 'interruzione della gravidanza stessa. No11 ·è il caso ch e io qui 1ni soffermi a lungo a ricordare i rapporti generici tra tiroide e tubercolosi, ra·p porti che furono oggetto di nu-


cc J L POI.I CLINI CO

11 terosi

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[ A NNO

XLI ,

NU M .

4]

studi, importa u tis::;i111i Lra tutti e ormai con seg uer1ze, sopra lu l lo I1e lle zor1 e d ei Iigaclassici quelli di 1F rugo11i o di ·:E'r ug·oni e Grixo- m enti tiroidei , d ei processi a r iten oidei poste1Ji d ai quali è risultato, in base a ricer ch e spe- riori, e in parte d ell'epiglottide, subisce u na r imentali , cc ch e un ido11eo trat tarnento tiroideo, g raduale trasfor1naz;one : i l colorito dive n ta 01)portunamente istituito, è di per sè capace di . roseo per un prog ressivo ri pristino d ella circoeser citare un 'u tile azion e modificatrice sulle lazion e a ttiva con g raduale riassorbimer to delir1fezi or1i tuber colar i e pseudo-tubercolari spe- 1~edema , d ell 'imbibizione intercellulare e prog r essiva riparazione dell'epitelio e delle parti rimentali ». E a1)pena ricorderò il susseguirsi ininterrotto ulcera te. Dimir1uendo la stasi ve11osa si a tted ' inst1ccessi , ·c h e h a seg·nato l 'evoluzion e di tut- nua no i p r ocessi d egenerativi a carico d ei m u te le ter apie m edich e, chirurgich e e fisich e ten - scoli e la loro .pseudo-ipertrofia per la dissota le contro la localizzazione la ringea deìl 'infe- ciazion e d ell e fi b r e, ·Con piccole err1orrag ie inzion e tuber colar e, da d over r icon oscer e la n o- terstiziali e la d epitelizzazione prodotta n1eccar1ic.arr1ente dal1a diapedesi leucocitaria, con posstra impoten za di fronte a q u·es to terribil e m ale. Tenendo presente poi ch e il tratta m e11to ti- sibilità di cicatrici d el connettivo della m11cosa. P arallelamente allo stato obbie ttivo mig1iora r oideo, pe r riuscire efficace n eg-Ii anin1ali da .esperimento secondo Frugoni e Grixo11i , dove- gradatamente anche l o sta to soggetti 10 , si atYa esser e quotidiano ed ini11terrotto , e in d osi tenuano fin o a sco1nparire i d olori e Ja dis fagia. cali da essere « vivarr1ente stin1olatrici d el riDa notare poi ch e questo n ote vole mig lioracarl1bio », da circa un arino e m ezzo rio cominm ento si ottien e non solo in quei casi in c ui le ciato a sottoporre alc uni m a lati di l ubercolosi condizioni poln1onari miglior an o , ma an ch e laringea ad un trattamento con varii preparati nei casi in cui le lesioni polr110,n ari evolvo110 tiroidei d el commer cio; il p r ep ara to però ch e rapidamente. dopo varij tentativi ho trovato più efficace al Dato il piccolo numer o di casi os:ervati rl1io scopo e più ben tollerato e ch e poi h o e la difficoltà molto pi1ì g rande di stabilire usato esclusivam ente in seguito , è stato la Ti1'effetto di una qualunque terapia s ulle lesioni roidina atossica Coronedi . I rr1alati ch e finor a h o tra ttato ammontano a 1Jolmo11ari che è noto cor11e an ch e spontaneaquindici: in genere comincio a somministrare n1ente subiscano d ei perj od i anch e lun ghi di q uattro con1presse di Tiroidina Coronedi al r emissione e di sosta , non mi è ·p os3ibile d ar e g iorno per i p rimi g ior11i , poi, sorvegliando per or a alc un g i t1di zio ull 'effetto d egli es tra tti attentam en te le funzio11i r enale, cardiaca e il tiroidei sulle lesioni polm ona ri : que~Lo sar à n1etab olisn10 b asale (appar ecchio del pr of. Mel- og getto di ulte riori studi. Qua le è il m eccanism J d 'azione dei princ ipii li), aumento gradatam ente le d osi fino a d arriLiroidei sulle lesioni della laringe? A que ·to vare al m assimo d ella tolle r an za individuale (in rrlf}dia 10-14 compresse al g iorno ininterrotta- 1·r oposito due son o i p unti d a ten er e presenti e . ' : c1oe mente). 1) l'effetto generale dei pri11cipii tiroidei Non è n el caratter e di questa n ota p reve11tiva ch e io espon ga d ettagliatam ente la storia ::' ull 'infezion e tuber colar e m esso in luce da Frup·oni (rilevante aumento dell 'ind ice opsonico P· gli esami di ciascun malato , dirò solam ente in gen er ale quello ch e h o d esunto dagli esami ll i fron te a l b . di K och , ecc.) ; ·2) l 'azione loca le ch e i p ri11ci pii tiroidei larjngoscopici praticati . I malati 0 11 0 stati seg uiti da l pu11 to di vi ta Ju a nifestano spiccata 111ente sulla circo lazio11e della laringe. laringeo d al dott . Par enti , prim ario otorinolaSono così stretti i r a11porti tra la circolazio~ r ingoiatria del nostro ospecl ale, cl1e tni 11a gen tilmente favori to i r er•erti e cl1e qui viva m ente ne della tiroide e Ja circolazione .Jella laringe . . ch e è indubita to c l1e un 'atrofia d ella tiroide r1ngraz10 . Dal p·unto di vista p olrr1ona r e si tr a tta di sog- possa influire sfavor evolm en te s ulla circolaziogetti colpiti da lle più svariate fa rnie della t u- 11e d ella laringe per via m eccanica. <~he poi anber colosi , son o in genere irl.:l ividt1i a collo ]un - ch e i principii tiroide.i per se s tessi possano in go, in cui n o n si ·po ssono palp<ire n emm en o c1ualch e modo influire diretta1)1e111.e riattivando la circolazione laringea sembre reb be d oversi re id ui d ella ghiandola tiroide. I_Ja cosa più sorp r en den le. darlo 1Il periodo ammettere in base ai r eperti Jaringoscopici. Fat to be11efico questo d ell::l. riattivata circolapi ù o n1eno lun go di cur a, in media g ià d opo una quindicin a di g iorni , è d i n otar e obbietti- zione laringea a n ch e in rapporto a lla costituzionale m orfologica laringea dei soggetti in quevarr1en te l 'aspetto di t u tta ln Jarin ge m ig liorato in questo sen so: il colorito palli::lo, blua - stion e, con co.11genito alterato circolo i11 rapstro per imbibizion e ed en1atosa e stasi con porto alla sproporzion e intrin-seca dei varii ·e t:m en ti lar in gei fra di lor o. e sopratutto della scollan1en lo d el ])e ri con drio con tutte Je ue 1


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~tJ:\r. -!)

SEZIONE PRATI CA

eptglottide a ·piccola base d 'i1 11pianto, enorn1e111e11te invece s viluppata nei ~uoi diametri 10,1\ giLudinali e trasver so in rapporto all 'antcr<.' posteriore, in ind ividL1i ~he hanno enormem en le sviluppa te le ca rtilagìn i tiroidi . l~IASSùN,.fO.

L 'A. J1a

a ~ ser,·a to

la guari g ione di forme s pecifich e laringee i11 2 g ravide co11 ipertrofia notevole della tiroide; perciò egli h a tentato la tera-p ia d ella tbc . laringea con estratti tiroidei . Ricordando anche i risultati dei lavori di Fru goni e di Frugoni e Grixoni, trattò 15 ammalati di tbc. laringea con estratti di tiroide. Ottenne buoni risultati ch e ·en1bra no essere dati , sia dall ' azione generale d ei principi tiroid ei ull 'infezione tuber colare ('Frugon i), sia dalla riattivazione ch e questi producono n ella c ircolazione laringea.

LAVORI CITATI. FauGoN1 e GR1xoN1. Tiroi de e tuber co l osi. Biochi-

mica e Terapia FRuooj i. I nlor1i o principi i tiroicl ei Il ,.f ommasi, n .

perin1e11 lale, fase. V, 1909. a l nl <!cca nismo di azione dei nella l ubercolosi sp er i1n enla le.

21 , 1909.

OSSERVAZIONI CLINICHE Contributo alla conoscenza delJH apoplessia renm:ltica. Dott. N1No G10RG10 FANELLI Galliera (Bologna). Nello stato di incertezza e sotto molti aspetti di o ... curi tà, in cui ci ve niamo a trovare o ei confronti d ella eziologia e della patogenesi del reur11 a tismo cerebrale o irperpiretico , il portare a co11oscenza nuovi casi osservati , può contribuire alla soluzione d ei molti problemi import.unti an cora non risolti , ch,e h anno riferim ento con questa malattia . i suole affermare e d in quasi tutti i trattali si trova scritto , ch e il reumatismo cerebrale colpisce con più fa c ilità chi ha una eredità r1europatica od ha a ffaticato eccessivam ente il sisten1a n ervoso : qualch e au tare fa risalire la colpa d ella localizzazione nervosa a lla eccessiva introduzione d el ·rimedio specifi co: molti altri affermano che invece la terapia salicilica ha r eso più rari i casi di reumatismo iperpiretico. 'è chi ritien e invece ques ta particolare forma nervosa dovuta ad un o pseudo-reuma tismo infettivo, chi ad una

e

sepsi.•

Le conoscenze ch e attualmente noi abbiamo di questa malattia, non ci permettono ch e di formulare delle ipotesi, restando sempre poco accettabili e la teoria focale e la teori a

137

bac lerica e an a filattica, quest'ultima sostenuta r ecentemente da .B ezançon al Terzo Congresso Jnternazionale del Reumatismo (Parigi, otto- . bre 193 2), c.h e sebbene seducente e molto bene e posta, r esta però sempre nel dominio dell e ipotesi, da accogliersi con molte riserve. T,e incertezze ch e domin.ano l'eziologia della infez ione reumatica, a u111ent::tno quando si cer r,a di sp iegare la complicazione particolare nervosa, con tutto il suo rapido e impressionante u1odo di m anifestarsi e d i evolvere e possono dare rag ione del n1ode~to contributo che io cerco di portare alla no11 1lL1merosa casis tica. \Tonostante tutto sebben e molto lentamente, ancl1e in questo campo va facendo. i un po' di chiar o; intanto ora si è differ enziato l 'artriti~ m o dal reumatism o e si sa ch e quest'ultimo e\ una malattia generale, ch e colpisce con magf{iore o minore i)r edi lezion e speciali tessuti e speciali organi , come il cu ore, il sistema muscolare, il cellulare sottocutaneo , le sinoviali , il sistema nervoso centrale ecc. ecc. Ag.g iungo così vo1 entieri ai r ecenti casi riporta ti J a A. Ferri (Policiinico, S·ezione pratica del gennaio 1933) e da V. d e J3ernardinis (Gior11ale di Medicina Miilitare, aprile 1932), O'li unici due ca i d a i11e recentemente osservati. dopo dieci a nni di eser cizio profession alr e r h e si possono prestare a conside razioni , sott o 1nolt i aspetti, an alogh e a quell e c11i sono g itto Li i citati autori . B. I., <li a. 17, stud ente. Nulla n ell 'a11amnesi fan1igliare. nè personale ch e possa interessare; n ega ta la lue ed altri contagi Yenerei . I genitori affermano ch e il ragazzo non è mai stato ammalalo . Sono chiamato il 1° aprile 1929, perch è egl~ accu sa dolori ad ambedue i gin occhi ed alle arti · coloz ioni tibio-tarsich e. Ila modica febbre. Questi dol ori sono co1nparsi da alcuni giorni, sen za cau sa ai)parer1te: non h a sofferto di tonsillite, n è <li aI1girta, n è si è esposto a cau se r eumatizzanti . L ·e, a i ne obLie t Livo non rivela nulla a carico cli nessun appnr a to. Le regiort1 do le11tj non ap1)aio110 n è tu1nefatte, nè arrossate, te11 tando cli flettere i pieùi e le gambe sulle coscie, il d olore aumenta . Convinto di esser e di fronte ad una co111une Lorin a r eumatica , così frequen ti in questa zon a umida d el Basso Bolog11ese, prescrivo Salicila lo di Sodio in d ose cli circa otto g ra1nmi al g iorno ·e riposo assoluto: Dopo quattro giorni , le condizioni si m antengono invariate e la febbre rimane st1i 38°, con lievi re1n issioni ma Llutine. Scarsa è la secr ezione d el sudore. Dopo doclici giorni di cu ~a Salicilica , la febbre è diminuita e il dolore è rimasto localizzato al solo ginocchio <l cstro. Contin,uo a somntinistrare la stessa dose cii salicilato di sodio fino al quindicesimo giorno, cl1e rivedo il malato molto sollevato e sen za accusare più dolore. La febbre è scomparsa d a due giorrti erl il ragazzo vorrebbe alzarsi ; ma riesco a persuaderlo di non abbandonare il letto prima che n on siano j:>assnti altri clue giorni e mi licenzio, ri ten endo inutil i ltl1 eriori mie visite, doPQ non a' er riscontra to lc.. ioni a carico del cu ore.


138

«

TL POLICLINICO »

- Dopo duo ore, sono richiamalo d 'urgenza, poichè i parenti non riescono più a trattenere in letto il m alato, ch e vuole acl ogni costo scendere. Trovo il paziente in preda a violento delirio, agitatissimo, con febbre a 41°, polso a 140, con una eruzione diffusa miliariforme su tutta la superficie cutanea. La secrezione del sudore è completamente arrestata e la pelle è secca e urente. Mentre mi accingo ad applicargli impacchi freddi sul capo e s ul torace, non avendo altri mezzi refri gt-ranti a mia disposizione, dopo avere iniettalo alcune fiale di olio canforato ed una di digalèn, il ragazzo cade in collasso e muore. Dall 'inizio del delirio all'esito , sono trascorsi solo quaranta minuti . F. L ., cli a11ni 22, colono. Padre morto di n eoplas1na gastrico; madre vivente e affetta da anemia perniciosa. Sei anni fa ha sofferto di reumatismo articolare acuto ed è sta1o obbligato al letto per trer1ta giorni: tre anni fa è stato colpito nuovamente <la poliartrite, cb e gli ha residuato un a endocardi te. Anche questa volta, con1e n ei precedenti attacchi, la forma morbosa è insorta improvvisamen1 e il 10 agosto 1930, con feb})re piuttosto elevata (39°) e con quasi tutte le articolazioni dolenti: nessu11a p.erò presenta spiccati segni di tumefazione e di rossore, come nei precedenti attacchi, che furono seguiti e curati da altro sanitario. Ha scarsa su dorazione. Prescrivo an che qui salicilato di sodio, in dose di otto grammi giornalieri , immobilità, unzione con olio caldo alle parti dolenti e venti gocce a1 di di tintura di digitale, per aiutare il cuore che, come ho accen11ato, mostra chiari i segni di una insufficienza mitralica, che pare però bene com pensata. Dopo quattro giorni di cura , si ha completa re111issione della febbre e scomparsa del dolore in quasi tutte le articolazioni, d elle quali restano ancora dolenti, ma in modico grado, quelJ a del gomito sinistro e del ginocchio sinistro. Lascio così il malato co11 l'ordin e di prendere un poco ineno di salicilato (5 gramn1i al dì), perch è g ià provocava nausea, riserbandomi di rivederlo dopo una settimana e prima ad ogni modo ,1i lasrinre il letto. Ma <lopo qua1 tro giorni, durante i quali io ero qu otidianamente informato d ai fratelli sulle su e condizioni , che parevano migliorare a gr andi passi, all e ore 22 del 18 agosto e cioè d op-0 otto giorni d al] 'ini zio della malattia , il malato improvvisamente dà segni di forte agi tazione e cer ca violentem ente di allontanare i fratelli ch e tentano calmarlo e trattenerlo in letto: in questo stato delirante lo trovo io, con feb bre a 40°,7, ma che forse superava quest a cifra, se si fosse potuto far tenere a modo il t ermon1etro, 1)01~0 a 150, con a})olizione completa di su dore e con estesa eruzione miliariforme per il corpo. Dopo due ore ò i òelirio, è deceduto co11 evidenti segni di edema polmonare. Anche in questo caso io non ho potuto che limitarmi ai sol iti t onici cardiaci (canfora e caffeina) ed a con ljnl.1i impacchi fr~ddi sul corpo, per sottrarre calore.

L'andamento clinico dei casi ch e ho narrato è stato di una identicità sorprendente ed , a parer mio, non era prevedibile, anche all 'osservatore più attento, la localizzazione cerebrale e l'esito così fulmin eo. Qualche volta alcuni sintomi premonitori, com e l'agitazione,

[ANNO .

XLI , NtJM. 4:

la sonnole11za, l 'intensa cefalea, qualche conato di vomito, possono richiamare l'attenzione del m edico al sistema nervoso e far quivi sospettare una localizzazione della tossina reumatica. Di regola si afferma che ~ raro vedere insorgere, in modo brusco, la sindrome nervosa e chiudersi il quadro morboso in modo acutissimo, quando al paziente si sono somrninistrate dosi generose di salicilato di sodio: invece è appunto dopo che l'organismo è già impregnato di rimedio specifico e cioè dopo che vi sono state altre localizzazioni articolari, muscolari, ossee, che di solito si vede comparire l'iperpiressia e chiudersi così tragicamente e fulmineamente il quadro: nella letteratura che io ho consultato, non ho trovato riportato un solo caso di reumatismo· iperpiretico, manifestatosi senza che prima ,ri siano sta ti segni premonitori, magari fugaci . di infezione e localizzazione reumatica o ad una articolazione o ad una regione muscolare od ossea. Sembra pure cl1e il reumatismo cereb.r ale colpisca più faciln1ente chi ha il cervello affati cato da eccessiva applicazione o più labile per speciale 1p redisposizione neuropatica ereditaria, dovuta essa o ad alcoo lismo dei genitori o del paziente stesso, oppure a pregresse malattie (tubercolosi, sifilide, ecc.) ledenti questo organo. Questa indagine ho perciò fatto minuta1nente, per trovare una ragione per poter s1)iegare in parte la localizzazione nervosa. Ma nulla ho trovato nelle famiglie: nessuna tara luetica od alcoolica, nessun caso di tubercolosi. Dei due giov.ani, uno era astemio, l'altro modico bevitore e nessuno fumatore. Uno colono e certamente n on sottoponeva il suo cervello ad eccessive applicazioni, l 'altro slt1dente di una scuola industriale, ove, si sà , j J lavoro cerebrale è molto limitato. Per ambedue, sia per averlo essi decisament e negato e più perchè io conoscevo molto bene le loro abitudini, era da escludersi qualsiasi contagio venereo e sifilitico. Non vi sono stati . in nessuno dei due decorsi clinici, quei segni di allarme cui ho accennato prima, (sonnolenza, cefalea, co·n ati di vomito, fotofobia) da far J)revedere la funesta complicazione. L'osservazione che peT Ferri assume una certa importanza diagnostica e prognostica e cioè il fallimento della cura salicilica, io non ho avuto modo di sfruttarla , perchè in seguito alla cura. io ho visto in ambedue i casi cedere la tempe- . ratura ed attenuarsi e scomparire i dolori articolari e non poche ore prima del decesso . ma giorni prima. Si dà grande importanza al segno della scomparsa delle artropatie: i dolori però scompaiono di solito quando già la 1


f_i-\~ ~o

XLI , Nt.ì\t. 4]

t e111pe rat ura 11a raggiunlo g radi a l li · ·imi ecl invece que ·Lo seg110 dovreb·be a'1 ere valor e olo in quanto fo ~ e osservato prima d ell 'im1}rov' 1iso elevarsi di questa , come era b en ri sco11trabi] e in uno dci n1iei casi , in modo n el to. Da notarsi in' ece l 'osservazion e ch e tanlo in u11 caso cJ10 11c ll 'a ltro, le r egio11i d olenli 11011 erano tu1nefatle e arrossate come nelle cornun i form e r eun1ati ch e acute. :ro11 h o invece elementi sicuri per as erire se vi siano state, d1 1rn11te il d ecor ·o, minzioni frequenti. Chi eg uen<lo lo ch em a d el cc Besni er » r hr d à tre tipi di r eumatismo cer ebrale, l'ac11 lissi1no, <letto altrimenti apo1)lessia r e un1ati ca, l 'ncu to, cl1 e pl1Ò s, ·olger.. i in due o tre g iorni , i L sub-aciito o cronico cl1 e p u ò pro lu11.gar s i per r11e -i e m ett er e il paziente ta lYol la in. uno lato di malinconia e talvol ta in preda ad alluc inazioni o con un vero d elirio lipemaniaco , voglia c lassificar e i ca i d a me riportati , convien e li inquadri fra i r eum atismi cer ebra]i a cutissin1i o, con tc>r1nin e for se più adatto , fra Je apo11lessie r eu1n.a licl1e. 1\leno di 111ezz'ora è passata uall 'i11 or o·e re <lcl de lirio all a m orle, nel classico caso di rl"ro usseau; circa quaranta minuti n el p ri rn o elci ca i da n1e ri!portati. Il car a ltere di 1)uro contributo ca i ti co ch e h a nno que Le mie <ll1e o erv::l zioni clinicl1e, non mi l:'er1nette di rli lungarmi ulla i1r ognosi e sulla terapia. ' 7oglio solo affermare , ch e, qua1ora fosse anch e accertato ch e il reumatism o iper p iretico si manifesti raramente se l 'ammalato riceve dosi s11fficienti d i ali cila to di sodio , ch e iniziano da un minimo di quindici g rammi giorn alj eri , a ll 'a tto pratico difficilmente si r jesce a fare introdurre p er bocca una quantità cosi farle di 1ncd icam en to e ]Jer un periodo non b rt've. causa i notevoli d istu rbi gastric i che provoca. E n on consigliab il e è l 'introduzion e per vin r ud ovcn osa, i)o ich è g ià son o lati segnalati r11ork'lli inc id enti , con secutivi ad iniezioni di ~ali c il a lo di sodi o. J,a n ostra oper a r esta per r iò ancora ]imitata alla })rati ca di sottrarre calor e con l ' imracco freddo gen eral e o m egli o, <1uando le condi zioni di ambiente lo perm ellano , col ba gn o freddo a 200 . RIASSUNTO.

L' A. h a portato il contributo di due casi di apoples ia r e umatic.a avvic in8nti si , per 1'in1petuoso m odo di esploder e ·e di es tin gL1er si , al classico caso del Trousseau. BI!3'L IOGRAFIA .

'r·a nrile or. 1932.

B E RNARD IN IS.

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SEZI ONE l ' H TJ C,\

G-iornale di ~1ccli cin a ~ [ili lare',

:\. F Enn1. Policli11i co , Sez. Pratica, ] 938, n . 4. C n ARCOT e Bo1·c rrAno. Tratial n rii }\iferl.i ci n a.

SUNTI E RASSEGNE ORGANI DIGERENTI. .

Il trattamento dell'iperclorid1·ia e dell'ulce1·a gastroduodenale con l'estratto del lobo posterio1·e dell'ipofisi. (P. J,. DROUE'r . Arch. rrt<llad. app. dig . et nutritio 1l , cl icembre 1933).

Da una diecina d 'anni , .il tra Lla1nento n1edico d ell 'ul cera g astrica si è del tutto trasformalo . .\Ile anti ch e medicazioni (regin1e, a lca]ini , JlOl ,·eri inerti) cl1e h anno ubìto delle n1odil'icaz ion i, si son o venuli aggiungendo altri procedi111enti ch e l1an110 a l loro attivo dei riulla ti incoraggianti . . ono fra c1uesti , la proLei110Ler apia , l 'ang io )-1 e pccialn1ente l 'insulina , l 'estra tto i)ar a tiroideo , la pepsin a in i11iezio11 i o tlocutan ee, oJl re al benzoato di sodio cl1e l 'A. n on n o n1i 11 a. Può sen1brare 1)aradossale il fatto ch e si otLen g·ano buoni rj sultati con m ezzi così disparati ; i deve t ener presente, clel resto, l 'in ceri ezza 11ostra sulla patogenesi dell 'ulcera siccl1è la m o lteplicità d ei mezzi utili dimostra la complessità d el problema eziologico. Tra i fattor i co tanti de1l 'u lçera è d.a rile,·ar i la iperclo ridria, contro la <JUale non sì con oscevano altri mezzi ch e ]e pol,reri assorl)en ti e la b elladonna. L'A. , n·e l trattamento di nn malato in cui le condizioni veni vano agg ravate da11 'in u1ina, ebbe l'idea di usare l 'estrat1 o d el lob o posteriore d 'ipo fi si , ch e ha azio11e antagonis la con Ja J)ri m a e di cui era g·ià stata m essa in rilievo sperim e11Lalmente l '.azion e frenatrice sulla produzione clell 'acido cloridri co. I 1Juoni ri s ultati otte nuti lo incoraggiarono a pro eg·uire ed egli ora r iporta i1n 'am1)ia s tatistica di su ccessi . 1,ECNI CA

DEL

TRA'rTA.M:ENTO.

I.,' . u sa le fiale d 'e. tra tto d el lobo posterior e d ' ipofisi dosate ad 1/± di lob o od a 40 unità . e n e ini etta una al g iorno, preferibilmente J -2 ore dopo jl pas to di in ezzogiorno, facendo dell e . erie di 12 ini ezioni , dis tanziate di 8-1 O giorni. rell 'ipercloridria, bastano 1-2 serie, nell 'ulcera soa o necessarie 3-4. Scomparsi i .-eg·n i clinici e radio.Jog i ci , conviene fare un 'a 1tr.a serie dopo 15-20 g iorni di riposo . Questo trattam ento non sopprim e la n eces-· si Là del r egime con su eto d el] 'ipercloridria, ch e 1Jerò può ·essere rapid a n1ente allargato quan-· clo si manifesta il mig lior amento. Invece, è· b en e asteners i dalle polveri alcalin e od iner1 i. ricorrendo so]tanto eventu almente alla b ell adonna (20-40 gocce pro die d el1a tintura) od· all 'atropina (1/2-1 m g.), ch e attenuano g li e ffetti talvolta molesti dell 'estratto post-ipofi·ario sulla inoti]ità ga trica e la contrazion e del piloro. 1


« IL POLlCLCNICO »

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l 1iconvenienli. L'ideale sarebbe quello di otten ere un prodotto ch e agisce soltanto sulla secrezione gastrica e privo delle altre azioni; ciò non è stato finora poss ibile. Si p·o ssono quindi aver·e delle reazioni benigne come: 1) vasocostrizione precoce, che si tnanifesta con il semplice impallidimento; 2) aumento dell 'intensità delle contrazioni gastriche (per evitarle è appunto utile la belladonna); 3) contrazioni intestinali, manifestantesi con coliche secche; sono rare e scompaior10 con la cessazione del trattamento; in generale, la fu11zione intestinale migliora; 4) fenomeni di spasmo vascolare, osservati in un solo malato (intorpidirnento del braccio con leggera paresi tran 3i toria). Il trattamento per via nasale (polvere di estratto post-ipofisario) e risultato inefficace. RISULTATI.

Su 33 malati, l 'A. ha ottenuto: 15 guarigioni (8 ipercloridrie e 7 ulceri); 16 miglioramenti , classificati tali perch è non è ancora trascorso un tempo sufficiente (li osservazion·e (5 ipercloridrie e 11 ·u lceri); 2 insuccessi . I singoli effetti della cura sono i seguenti: Modijicazioni dell'acidità del succo gastrièo. La secrezione gastrica è d~mi.nuita di quantità e dimi11uisce altresì la sua ricchezza in acido cloridrico. Sin tomi clinici. Il dolore si attenua abbastanza rapidamente per scomparire del tutto v·e r o la fine della prima serie . Quando si tratta di dolore tardivo derivante ·in parte dalla stenosi, funzionale o non , del piloro, l 'attenuazione è più lenta; da ciò I 'utilità della som1ninistrazion·e di belladonna. Cessano rapidamente i vomiti , si attenuano e scompaiono i seg·ni di iperacidità (pirosi, bruciore retrosternale) . Le conseguenze del miglioramento· dei segni principali sono la r apida tolleranza alt 'alimentazione, il ritorno dell 'appetito , la ripresa del peso e di un buono stato generale. Nel caso di lesioni lllcerose molto g·ravi, il trattamento medico non può dare, evidentemente, che una sedazione dei sintomi, rendendo jl malato più resi stente per un ulteriore interve nto chirurgico. · Segni radiologici. Il miglioramento di questi è evidentemente in r~ppo.rto con l'intensità delle lesioni . ·D 'altra parte, si tleve rico11oscere che, n1alg rado la cicatrizzazione dell'ulcera, possono persistere delle sequele radiologich e. Nonostante .queste, e q:uando il quadro radiologi co si è stabilizzato, l ' A. no.n esita a di.chiarare .la guarigione di fronte alla scomparsa dei segni sub-biettivi , <>bbiettivi e gen erali. . L 'efficaci.a stessa della cura può cr.eare una condizione di cose s favorevole, nel senso che il mi o·lioramento rapido e notevole· jnduce spe so i malati ad abbandonare troppo presto

[ANNO XLI, Nui\1. 4)

le cure m ediche ed a ripre.adere il lavoro; da ciò la frequenza di ricadute, che però cedono rapidamente al nuovo trattamento. La rapidità con cui si ottengono i buo11i risultati è una prova evidente dell 'attività della terapia. Si ·Comprende che si possa rimanere dubbiosi di fro·n te .a d una f'erapia che impiega un mese a portare i! migliorame11to; ma la scomparsa dei fenomeni (dolori, pirosi, vomiti) che si effettua in 3-4 giorni non· può essere dovuta a semplice coincidenza, bensì attribuita alla tera pia stessa. II meccanismo d'azione consisterebbe nel!' abbassamento tissulare dei cloruri , per cui si ha diminuzione dell'acidità gastrica e la guarigione dell 'ipercloridia. ciò che &piega !:evoluzione favorevole delle ulceri. Le controindicazioni generiche f'ono limitate alla g rande ip·ertensione arteriosa ed alla gravidanza ; così pure, Ja cura è "consigliabile nella litiasi biliare, in cui può provocare delle crisi di colica vescicolare. 11 trattamento post-ipofisario è dunque indicato: · 1) nelle gastriti iperc]oridriche, .associato · al regime e ad un'alimentazione corretta; 2) nelle ipercloridrie di origine nervosa ed in quelle connesse .con certi disturbi patologici della cistifellea (colecistite cronica non litiasica - e specialmente I.a sindrome di colecistotomia; 3) nell 'ulcera gastrica, specialmente al1'inizio; in presenza di complicazioni con segni obbiettivi caratteristi.ci, il trattamento post-ipofisario non darà che un 'attenuazione dei fenom eni per i quali sarà opportuno I 'intervento chirurgico. Utile è il trattamento nelle ulceri ad ematemesi freql1enti , avendo esso un certo potere emostatico; 4) nell 'ulcera del duodeno nonchè in quella peptica. · L 'uso dell'estratto post-ipofisario appare pertanto pienamente logico e fondato sull 'osservazione dei fatti; applicato con discernimento esso è pertanto destinato a dare reali vantaggi. fil.

Il drenaggio del tenue nell'ileo para litiro e nelle occlusioni. (R . B E R:'IARD. R_eviie de Chirurgie, n. 80 , 1933 , pag. 6·08).

Nell 'ileo paralitico post-operatorio prontamente debbono esser9 espletate le ct1re medich e (r eclorurazione con iniezioni endovenose di soluzione ip·erclorurata). Quando i malati non migliorano col trattan1ento ipertonico occorre ric orrere alla terapia chirurgica. Furono da prima praticati la gastrostomia temporan ea od il sondaggio continuo del duodeno . Oggidì sono praticate le punture del tenu e, le anasto111osi (ileo-colich e. dig iun o-coli-


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EZ IONE PRATI CA

che}, le enterotomie le entero ·to n1ie. l)er praGli accidenti gravi della rettoscopia. ti.care 1'enterostomia occorre esteriorizzare bene l-\lENEGA.ux. La Presse ~l édicale, 6 dicembre l 'ansa, per evitare spandimento endo perito1933). n eale. La rettoscopia è un i11et odo d 'indag-ine enLe enterostomie ono certam ente da co11·iderarsi come il metodo di scelta. Esse 0110 da doscopica di uso corrente, ritenuto n on doraccomandarsi per la facilità della tec11ica e loroso e innocu o. L ' A., però, avendo recenper la loro innocuità. Sono da praticar i col temente avuto occasio,n e d.i osservare un caso metodo di '1'Titzel e i realizza un infossamento di peritonite ad esito letale, in seguito ~l~a ro~­ tura intraperitoneale di un ascesso pe~isigmoi­ della sonda per una diecina di centin1etri I Oc- deo n1anifestatasi dopo l1na rettoscopia, crede corre ten er conto ch e la fin e del lenue, i I cieco opp~rtuno ricordare q~ali sia~~ gli a~cidenti ed il colon n on partecipano alla distensione e gravi ch e possono manifestarsi in '>eguit<:> alla ciò si oun ifica chi a ram ente ch e l ano cieca le .o rettoscopia, consiglia degli accorgimenti per colico sono inefficaci. Perciò le en teroston11e evitarli e il trattamento più oppo rtuno quando sono indicate n egli ilei paraliti ci puri , allor- si siano verificati. quando le iniezioni iperton ic~ e restano , ·isi. .. Si distinguono: bilmente senza effetto e n on bisog na attendere a) gli accidenti in rapporto con le peris1gch e lo stato generale si indebolisca. Negli ta- n1oiditi e le diverticoliti; dii iniziali di il eoparalitico quando an cora è b) gli accidenti all 'infuori delle sign1oiditi. conser vata la peristalsi intestinale si può pra ti Alla prima categoria appartiene il ~as? delcar e 1'ileostomia n ella fossa iliaca destra. Ma 1' A. , a l quale si è accennato sopra e ~h~ .ri,mane nei casi avanzati è più indica ta una fistola in - un ico nella letteratura; però la possibil1ta deltestinale alta, un abboccamento alla parete nel- la rottura di una raccolta perisigmoidea in sele regioni paraombelicali. Immediatamente guito alla rettoscopia è riconosciuta dagli AJ\. . dopo praticata la stomia si inietta a tt~aver o la più autorevoli in materia . Quan~o alla perforason da un mezzo Jitro di solu zione 1percloru- zione di un diverticolo, determinata dall a retrata. I11d i si somm inistrerà un purga nte sa lino . toscopia se n e conoscono due casi. Furono })raticate enterostomie anche nelle La se~onda categoria comprende le perforaperitoniti acute generalizz~te; pe rò ~n. esse zioni del retto , avvenute durante la rettoscol 'ileo è meno importante di quello \;b e 1 cre- pia, n on in r apporto con le perisigmoi,d iti o con . . de, per cui tali operazioni furono seguit e da Ja presenza di diver~icoli . La perforazione s1 è sempre verifi cata n ella morte dei peritonitici . Da a lcuni autori è lata consigliata l 'entero- porzione di retto .ricoperta .dal :peritoneo e, stoll:!ia preventiva nelle grav~ operazio~i addo- nella gran de maggioranza dei casi, 11el punto minali; ciò si potrebbe praticare spec1almente di unione retto- sigm oidea; ciò è dovuto alla brusca gornitatura che il lume inte-;tin ale prenell 'addorr1ino-perineale per cancro del retto. L 'A. riporta 5 casi: 1) Ileo parali tic? dopo senta in questo punto : alcuni _\.A. a.mm~ttono ileo-trasversostomia per cancro i)perab1le del anzi l 'esistenza di un vero e proprio s f1ntere colon discendente. V11otamento del tenue. Gua- retto-sig moid eo. Le dimensioni della perforari gione; 2) Ileo par alitico dopo isterectomia zion e sono variabili , ma in genere ab bastanza subtotale per fibroma. Vuotam ento del te n~e . notevoli e in rapporto con il calibro del rettoContinuazione degli accidenti. En ter~ tomia. ·scopio (cm. due di diametro , circa); qualche Guarigione; 3) Ileo dopo subtotale per fibroma. volta la perforazione .è an ch e più g ra??e e, ~n Enterostomia prima nella fos.:.;a iliaca destra quei casi in cui l 'accidente si è verificato 1n poi pararettale a sinistra. Guarigione; 4) Ileo seguito all 'insufflazione, ~ i può an ch e avere dopo subtotale per salpingite mal. ra f.freddata . un vero scoppio del viscere. Altri accidenti, oltre la perforazione , impuEnterostomia. Guarigione; 5) Peritonite acu_!a generalizzata dopo aborto . Enterostomia para- tabili alla rettoscopia, son o l 'emorragia , rara e non grave, e la contusione del mesosigma rcttale sinistra ed iliaca destra. Morte. con emàton1 a tra le pagine del meso, o addiIl vuotamento del tenue 11elle occlusioni rittura lo st~appamento del meso stesso con meccaniche può essere praticato , dopo aver emorragia profusa. tolto l 'ostacolo con enterotomia. Se n e ' .pu .ò Con seguenten1ente. per evitare sirr1ili di s~­ praticare una od anclle due, . facen1~0 u~ inci- stri , l 'e3am e rettoscopico dovrà esse ·e consisione di 2-3 centimetri . Rapidamente si deve derato n ettamente controindicato 110.n olachiuder e !'.apertura intestinale con accurata mente in qu ei casi in cui la presenza di di,rersutura. Dopo fatto il vuotamento si può som- ticoli è conosciuta , ma anche in '.:} U ~i casi in m inistrare un purgant.e. Quando si cred.e di cui tale presenza è anch e ~olamente sospettapraticare la enterostomia si adopera la W1tzel, bile ; del resto ]'utilità della rettoscopia in quech e l 'autore ha praticato due volte. sti casi è be11 scarsa, non si ha che :raramente La cura medica ipertonica resta il centro· un reperto positivo. In og11i modo la rettoscodella terapia degli stati occlusivi . pia, se si decide di r icorrere a questo metodo! J U RA . non avrà luogo se non do po Ja ·scon1parsa d1 1

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IT.. POLI CLINI CO n

qualsia i manifestazione infiammatoria. D opo I ' esa111e endoscopico il :p aziente ::;ar à ~orveglia­ Lo co11 cura. P er quel ch e r.ig·uarda la tecnicc1. la massima fondame11tale è ·Costituita dalla dolcezza e dalla IJruden za; la posizione preferibile è la genu-petLorale, i1osizion e ch e faci lita l 'in r.roduzione de l tubo e il !)assaggio dell 'a11.golatura retto-sign1oidea. È sconsig·liabile l 'anestesia ge11erale ch e non pern1ette la posizione genu -pettoral e, abolisce il riflesso al dolore, sempre salutare, e r ende più facili le manovr e di forza . Per facilitare il passaggio rett o-sigmoideo ·è 5tata preconizzata, e a mpiamente t1sata in passato, l 'insufflazione; tale .pratica , che ha al su o passivo g·r a·vi a ccideI1ti di p erfor azioni, è da scartar i; in caso di difficoltà , t ollo il ma11drino, si procederà con prudenza so tto il controllo della Yista. Pur egu end o tina tecnica esatta sarà bene avere 1)resent.e l a po sibili tà d'una per forazione r etta le: il sintomo abi tua le d i q11esta è il dolore , ger1eraln1ente inte11.so; a ltre ' 1 olte si può avere uno stato i11copale, co11 pallor·e e piccolezza del polso , ch e può g·iungere fino alla perdita dr lla conoscenza; q u e ~ta fen omenologia, c l1e. può esse re an cl1e lieve e sfum ata, può pre~ ent ars i :per sem1)lice riflesso senza lesione anatomica del r etto; n e consegue la ileoessità di ·un 'accurata sorveglia n za dei pazie11ti. Accer tata la perforazio11e questa sarà ripar ata a ccuratan1e n le con I)Ìani rr1ultipli di sutura attraver o una lapar ot on1ia n1edi ana ottombelicale; e ] a ])erforazione ha ede in un diverticolo qu esto sarà resecato. e il inoncon e :i ffondato; sarà sempre molto utile una colostomia tempor.anea a monte d ella lesione in modo da cos tituire u11a ,·alvol a di ~ icurezza ch e scarichi ] a sutura. L ' e' 1enienza più g rave è quella d ella r ottura di una raccolta peris~gmoid ~a: i11 questo caso ] 'int ervento sar à limitato alla J.aparoto1nia e al drenagg io. In questi accid·enti da rettosco1)ia 1a mortalità è alta: .circa il 50 %; tanto . m agg·iore è quindi l 'importanza d eo·li a ccor gimenti c h e pern1etton o di eYitarli. I ,. FER1'ETTI . 1

TISIOLOGIA. T"'e1·edità nell'infezione tubercolare. (A. f.ASTELLI. A rchiroio di M edicin n. e CJ1irurµia <lelle 0r>ere 411titubel'OOla ri 1de~l (; omu11 e di Jifi lano, ottob re 1933-XJ).

Tppocrate nell.a prima d escrizio11e della ti si polmonare f.a ce11no alla contagio:;ità ed alla ereditari età d ella malattia. Tali conGetti , co11fusi tra di loro , dominarono per tutto il Medio Evo , co11 predominio assoluto :lell 'iden d ella ereditarietà. Nel 188·2 la scoperta <li T\.och fornì la l)ro,ra inconfutabile della natura i11fettiva della tubercolosi; non per qu esto fu abband onata l 'idea dell a er editarietà di essa. Tn eguito

XLI, Nu ~r.

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ci si a ccorse che questa trasmissione ùai genitori ai figli è tutt 'altro che freq11ente. Fu così r i velata l 'in1portanza d el contagio fanliliare e si fece strada il conc€tto di forme la tenti tubercolari capaci di spiegare meglio di una supposta eredità di ter rano, l'insorgel'e di una tubercolosi in soggetti aipparenteme nte predisposti. C'è anzi cl1i arriva a ll ' eccesso opposto : a volere cioè vedere n el figlio di tuber2olotici una certa ·eredo-immunità, ch e però non è incom. 11atibile con la e redo-disposizione. L ' A. si propone· di chiarire ]a quistione esa111inand ola in tutti i su oi molteplici aspet ti . Anzitutto nel caso d ella er edità della tbc. è necessario rimarcar e come non si tratta di eredi l.à germinale vera e propria, 1na di infezione e 011cezionale ch e potrebbe avvenire a carico de1l 'elemento gen itale maschile o a c arico d el1 ll OVO.

11 b acillo può g·iung·er e a llo sperma tozoo o a ll ' uovo :p er via sanguig na (bacillemia tbc.) o Jler contig uità (tbc . uro-ge11itale). In pratica però l 'infezione c on cezionale, co1l1e sorgente di tubercolosi a s'ril uppo postnatale non è appoggia la da n essun fatto positivo r l1e valga a far r1e amm ettere coù certezza, Ja possibilità . r~ ,,ia transplacentare è la più irnportante 'ia di .:Lnfezio11e del feto 1jurante la sua vita endo uterina . La placenta è un!l barrie ra i11sUipe1 abile per il b acillo quando è integra, nla n e 1)ermette il- passaggio al feto , se è lesa la sua integrità. Ciò a\ vien e per Jocalizzalione tbc. j n qualch e s ua parte o per malattie inter correnti febbrili (malaria , scarlattina, vaiolo , t ifo , ecc.), ma sopratutto a cau sa d e lla sifilide. Fino a l 1922 erano stati j)ubblicati 113 ca i di i11fezione tra nspilace nta re autsntici e 519 dubbi . Anat.omo-patologicamente appaiono interesati n el fet o : il 'fegato , la milza , i gangli d ell 'ilo epatico e quelli del m ediastino, i r eni , i visceri d el torace .e d ell 'addome e il midollo d elle ossa. Di fronte fJer ò alla gr ande freque nza d el] e leioni tbc . d ell.a placenta, è molto piccolo il nun1er o dei casi di tbc. congenita sicuran1ente di:mostrati. 1\.nch e sperimentalmente Ja tras111issione tran&placentare d ella tbc. appare p iuttosto rara . I11 consegue11za di qu·3ste ricer ch e si tornò al l 'idea antica vista sotto nuova Juce e alla eredità del ba ~iJlo venne sostituita l 'eredità d el terren o a datto al suo sviluppo. L' er edità ,Jel terreno è amrr1issibile per trasn1issione germinale : infatti il plasma g·erminale potrebbe esser e 1nod.ificato , si da conferire al futuro or.ganism o una impronta somatica e d un1orale tale da r enderlo a-datto all'attecchi mento ed a llo sviluppo del virus. E si può ancl1e ammettere il passaggio a tra, erso la l>lacenta n ormale di prodotti biologir,i sia tos, ici ch e immuni zzanti capaci di influen zare il 1

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feto i1ella formazione ed accr escime nlo . Si può cosi ammetter·e tanto una er ed o Jisposizione che una eredo resisten za legata alla er edità di terreno in se11so lato . L ' A. iri.erò seco!1do la sua .esperienza è di opi11ione ch e nei nati da madri co11 lesioni tubercolari attive ed importanti esiste una er edo inferiorità che li r e nde meno r esistenti dei nati da madri sane, :na ch e per que._ti riati esiste nei rapp·o rti della tbc. la .stessa r ecettività generica, qh e essi !1anno per tutte le altre malattie infettive . I nati invece da madri con lesioni thc. lievi 11on l)resentan o ne suna seria riper cu3.:;ione ereditaria n è generica, n è pecifica. _ e i confronti dell 'er edo-resisten za l ' A. pur an1n1ettendo ch e tra i popoli ci vili vengono tra n1e si cer ti stati di resistenza contro la malattia, n ega una immunità tuber col;ire natur ale n ell 'uon10. 1 rece11ti studi sulla fa e filtrabile del bac illo di I\.och , hanno riaperta la q uistione d el1'er edità tubsrcolare . Ma purtroppo n o11 è ancora indiscutibilmente .accertata l 'esi tenza del virus tbc. e di conseg u en za non p·u ò esser e risolta la questione della sua t rasmissibilità germinale e transplac entare . Pe r ciò agli effetti della eredità n ella infe.zione tbc. le cose restano a l punto di prima: n o11 i i1asce lt1bcrcolosi, ma vi si diventa. VICENT I NI .

L'infilt1·ato pi·eeoce. (I . F1

CHER.

143

SEZJONE PRATICA

Bull. Nléd., 23 settembre 1933).

L ' A. , dopo aver ricordato le conclusioni più in1portanti delle lnoderne ricer ch e sull'infiltralo pr ecoce, riporta la classific.azione di. Ulrici degli stadi evolutivi della tubercolo i polmon .a r e. I. - 1) infiltrato p r ecoce; 2) reg r essio11e, tra·sfor111azione fibrosa apicale ; 3) g uarig ion e. Il . - I ) infiltrato precoce; 2) caseificazion e; .3) regres ione; 4) guarigione . III. - I) infiltrato precoce; 2) caseificazione; .3) fusione caseosa; 4) caverna precooe; 5) train focol aio cirrotico isolato ; 6) sformazior1e . . :guar1g1011e. IV. - I ) infiltrat o precoce; 2) caseificazio~e ~ .3) fusion e caseosa ; 4) caverna precoce; 5) t1s1 produttiva apico-caudale; 6) stadio quaternar io! morte per tisi primitiva . V. - I ) infiltrato pr·ecoce; : 2) caseificazion e; 3) fusion e caseosa; 4) caverna preco?e ; 5) ·disseminazione sen za limiti; 6) tuber colosi pro·duttiva apico-caudale; 7) tisi _cir:otica, tub~rcolosi to1ipida; 8) con1pli caz ton1 secondarie, morte pe r tisi secondaria. VT. - I ) infiltrato precoce; 2) caseificazion e; 3) fu sion·e caseosa; 4) caverna 1)r ecoce; 5) ·diffu.sione senza limiti; 6) tisi essudativa , morte per t i ~ i primiti,ra. VII . - Con1e \ T. ma tub·e rcolosi torpida cl1e ·può pre11dere lll1 anclam ento favor evole verso ·1a g uarig ion e. C. ToscA.NO.

Contri b'nto allo studio dell'e1·nia del mediastino in corso di pneumotorace arti· ticiale. ~

( LONGO . l~ivis ta

di Patologia e C:linica della tu-

bercotosi, 31 ott. 1933). L 'ernia del mediastino è tra le complicazioni più rare, in corso di p·n eumotorace artificiale ed il n1o·do di prodursi ,è an cora discusso . Il mediastino , rappresentato da u11 setto elastico sospeso tra colonna ver tebrale e sterno i11 ·enso sagittale, e tra colonna ,e di.aframma in senso __verticale, deve soggiacere alle forze di IJressione e trazione nei due emitoraci ; uno squilibrio di tali forze porta allo spostamento del mediastino in toto o parzialmente secondo 11it. Per Morelli la dinamica r espiratoria esercita una trazione eguale sul mediastino, sul diafra mma e sulla parete toracica; p e r Parodi tale dinamica è dovuta ai due emidiaframma , il cui asincronismo e ineguag lianza porta allo spostamento del mediastino. Nel inedias tino vi sono punti facilmente ced evoli; fu Grocco ch e mise in evidenza Io spo·t,am ento del mediDstino :p osteriore inferiore n ella pleurite et)sudativa (tri.ang·olo paraverte- · brale). In seguito Mitsch e Cevidalli r iprendendo g·li studi di Avezzù , Banti , Pieraccini , ~oeri, Carpi, Baduel e Sicilia110, dimostrarono la esiste11za di due punti cedevoli n el m ediastino: uno nella log·gia timica (punto anteriore superiore di Mitsch ) e l 'altro fra l 'aorta e l'esofago posterior1nente in basso, (punto posteriore i11ferior e d i Mitsch ). QueBte so110 le sedi di formazione dell '·e rnia del mediasti110, ch e possono i)rodursi in seguito a polmo11ite nei lattanti secondo Duchen a bronchiettasie secondo Burchard per rottu;·a del parenchin1a polmonare e s pandi1nento gassoso n el cavo pleurico, a ·p rocessi g·landolari ila ri per appiattimento d ell ,emi torace corrispondente a trazione del mediastino anterj ore superiore (Robi11son); però la causa più ft'equent e è il pneumotorace artificiale n el quale i1on è la forte pressione e11do·p leurica a det ermina rla , dappoichè si p u ò avere anche con valori n eg·ativi. Noti sono .gli spostamenti de] m ediastino n ei. gravi processi di cirrosi polmonare s1Jecie quali esiti di pleurite pneu1notoracica con relativo processo sinfisario; è all 'azio11e traente sul n1edi-0 stino per la sinfi si , ed- alla compressione clel polmone co11trolaterale .a cui si deve a11 c he agg-iunger e l 'azione del g as secondo Martini, cl1e d obbiamo la for1nazione dell'ernia. Efer a111mette cl1e n ,ei casi in cui rnanca il lJrocesso sinfisario, la formazione d ell 'ernia sia dovuta al] 'azione traente del polmon e sano, confermando così la teoria del l\tio·r elli secondo il quale l 'ernia vien e a formarsi da l lato del q uale è ma.g·giore la forza di aspirazione qua11d o per una causa qualsiasi (pneu1notorace) si rompe l 'equ ilibrio mediastinico. Avezzù pen sa ch·e alle suddet te cause si debba agg·iungere il fattor e individuale g iacch è egli h a visto co1

1


144

cc IL POLICLI NI CO »

me la for1nazione dell 'ernia sia più facile nei soggetti g racili, long ilinei, nei quali il mediastino presenta una certa cedevolezza nel punto anteriore superiore (loggia timica). · L ' A. descrive due casi di ernia m ediastinica in cor so di pneumotorace n el primo dei quali egli pensa ch e con cor se a forn1arl.a: 1° la sostituzione, trattandosi di soggetto longilineo, gracile, asten :co ; 2° la rottura dell 'equ"ilibrio m ediastinico per abolizion e della forza di trazion,e del polmone collassato; 3° l 'azione traen te del polmon e san o. Nel secondo caso, individuo di costit11zione regolare, ma in condizioni genera li deperite , siasi dovuto : 1° al] a rottura dell 'equilibrio mediastinico agevolato da pressione leggermente positiva ; 2° ad una particolare cedevolezza del mediastino. Per la diagnosi r.linica oltre alla sintornatologia accusata dagli ammalati alcune volte imponente (dispnea, dolori r etrosternali , diffi coltà di respir o) altre volte però rhuta e nei quali solo l 'esam e radiografico ha messo in evide11za l 'ernia, un atten to esame obbiettivo ch e ci fa delimitare una zon a dal lato dello stern o a linea curva, a su on o iperfon etico quas i timpanico, la ricerca del fenomeno di Morelli e la percezio11e dei fenomeni ascoltatori presenti n ella cavità pneumotoracica , ci porteranno a pen sare alla esistenza dell 'ernia , ch e trov erà confern1a r1ell 'esa1ne radiografico. Per ìa cura l 'A. ha praticato nei suoi casi una decompressione e quindi piccoli rifornimenti distan ziati e ritien e n ecessaria una oculata sorveglianza clinica e radiologica degli infermi. GoNZALES .

MISCELLANEA. N1:1ovè vedute

sull'~tio-patogenesi

della ma·

lattia renmatica.. (J. C ASTAI GNE, ;F . FRANQON e R. MERKLEN. Jourrial Médical Français, agosto 1933). Durante l 'ultimo ventennio il reumatism o articolare acuto ha subìto una profonda revisione, in bàse alla quale i fatti che sembravano essenziali , le lesioni articolari, sono risultate · del tutto accessorie. Allo scopo pertanto di dare alla malattia u n nome più appropriato e corrispondente ai fatti etio-patogenetici , anatomo-patologici e clinici, si è proposto di a bbandonare quelli di reumatismo articolare acuto e dì poliartrite reumatica a·c uta, e conferirle quello di malattia reurr1atica. Le idee moderne su questa n1alattia derivano da una serie cli ricerche anatomich e e cliniche , le prime fatte da Aschoff, T.~wara , ~eipel, Letulle, Bezançon e M. P. W e1ll, le seconde da questi due ultimi autori , ch e sintetizzando gli elementi ra ccolti da tutti i ricercatori vennero alle seguenti conclusioni: 1) La malattia r eumatica è un 'infezion e microbica da germe ignoto , ma specifico. E

l ANNO

XLI,

NU!.\11.

4)

deb·olmente contagiosa ed è assolutame1lte indipendente dal terren o artritico. 2) È caratterizzata anatomicamente da un elemento specifico, il nodulo di Aschoff, la cui sede di elezione è il miocardio. Il n odulo di Aschoff può esistere solo o accompagnato dalle classiche alterazioni dell'endocardio e del pericardio , e può trovarsi, oltre che nel cuore, in altri tessuti . Le lesioni cardiach·e sono notevoli per la dop1p ia tendenza sclerocicatriziale ed evolutiva. Esse costituiscono l 'inesauribile riserva del virus r eumatico. 3) Le lesioni cardiache r1on manca.no 1r1ai, rappresentano Ja localizzazione essenziale deJ]a affezione. Costituiscono un processo cronico che può evolvere in5idiosamente ed avere episodi acuti o subacuti , con o senza n1anifestazioni articolari. Le artriti , viceversa, ono contingenti e la malattia è una cardiopatia cronica con riacutizzazioni s uccessive interessanti il sistema nervoso. 4) La n atura fuga1ce delle artropatie r eu1natiche fa pen sare ch e esse non sono dovute a]1'azione diretta de] virus su i tessuti artico]ari, ma ad un meccanismo proteico o allergico. 5) Il salicilato agisce, verisimilmente, non com e UP. antisettico, ma come antiallergico , decongestionante. Così si spiegh erebbe il paradosso terapeutico. il contrasto fra la notevole efficacia del salicilato sulle manifestazioni articolari, ed il suo effetto deb ole o dulJbio sulle lesioni cardiache. ' _ L 'accordo sulla nat ura infettiva delle malattie reumatiche cessa quando sì tratta di precisare il g erme ch e n e è la ca u sa. Le teorie espresse al riguardo sono: I ) La malattia reumatica sarebbe dovt1ta a ceppi sp eciali di streptococchi ; 2) essa rappresenterebbe una m odalità speciale di reazione articolare di fronte a g··e rmi di varie specie; 3) sarebbe di origine tubercolare. A tutte queste teorie va aggiunta l'altra secondo la quale la malattia sarebbe rli natura diatesica , microbica. Si tratta di una teoria ch e ha, pochi sostenitori : i caratteri clinici della malattia sono tali da farla ritenere sicuramente di natura infettiva. Sta di fatto, però, ch e il germe specifi co ·della n1alattia reumatica non è stato ancora identificato. Il san g·ue ed il liquido articolare del] e articolazioni lese sono generalmente sterili. Nelle lesioni cardiach e sono stati molte volte isolati germi appartenenti al tJ.po degli streptococchi. Ma la varietà dei germi isolati, e l'incostanza della loro prese·nza fa ritenere ch e si tratti di infezioni secondarie. Il ger me specifi co ch e determina la lesione specifica, il nodulo di Aschoff, è ancora ignoto. Malgrado i progressi fatti s ull'an a tomi~ patologica , sulla clinica e sulla patogenesi d~l reu matismo articolare acuto o dell a n1alatt1a reumatica , la cura rimane immutata: il salicilato di soda rimane sempre il medicamento specifi co o quanto m en o il più effi cace.


[ ANNO

.\LI,

NUl\I.

4]

SEZIONE PRATICA

L ·azione del salicilato sulle lesioni articolari è i11discus a. Qua lcuno n ega l 'azione curativa sulle lesioni cardiach e, ma dopo che il salicilato s 'impiega a forti dosi e per lunghi periodi i risultati positivi si fa11110 sempre più nume. r osi. Poco i111porta se no11 si con osce quale sia il meccanismo in azione del farmaco, se direttamente sull 'agente patogeno o indirettamente sul processo allerg ico secondario; quel che è certo i è ch e il salic ila to è e fficace contro la rnalattia r eumatica e co ntro tutte le sue locaDR. li zzazio11 i.

Studio comparativo sul valore delle dro . . ghe osate nel trattamento continuato dell'angina pectoris. ·

145

n1ento di controllo con genziana. Questa eflìcacia universale dei vari rimedi può essere spiegata soltanto ammettendo d elle re missioni spo11 tan ee nella intensità dei sintomi, remissior1i cl1e danno un v.a lore spurio a ciascun rimedio. Nessuna delle droghe u sate ha mostrato s ulle altre vantaggi, tali da perme'ttere agli AA . di r accon1andarne l 'u so riel trattamento contenuto dell 'angina pectoris. Forse i migliori risultati si sono ottenuti col cloralio, morfina e papaverina : ma anch e questi risultati sono scarsam ente convincenti . Se dunque n essuno di questi rime di è capace di diminuire la frequenza o la severità degli attacchi anginosi, non ·resta altro che ~studiare più accura tamente l 'applicazione di quelle misure gene ra li igienico-dietetiche g·ià usate e promuovere il .più largo u so d ei vasodilatatori, come Ja trinitrina , la cui effi cacia n el trattan1e11to palliativo e anche 11ella ·p revenzione dell 1attacco è ormai da tutti riconosciuta. E ciò sino a q uando una più appr ofondita conoscenza delle vere cause d ella angina pectoris n on permetterà un trattamento logico e possibilmente causale di essa. G. LA C AVA.

(,,-. EY..\ l\ , C. H oYLE . Tlie Quarlerly Journal of . m ed., lug lio 1933) . Non vi è an cora un accordo completo sul mig lior metodo di trattamento d ell 'arigina pectoris. È 1nancato sin ora uno studio metodico sul ' 'a lore da dare alle varie drogh e a tale scopo u sate e 1€ opinioni a riguardo si basano troppo spes o &ll operazioni incontrollate ed i solate. Il riflesso di Ligat nella diagnosi delle af1~ale stato di cose g iustifica lo studio che g li AA. han no compiuto : studio tanto più opporfezioni addominali. tuno in c1uanto a molte delle vecchie cognizio(A. C. SHARP. Practitioner, maggio 1933). ni a l riguardo non si può dare oggi a lcun valor e, data la confusione prima esis tente fra an Il riflesso d escritto da Ligat è costituito da gina da .. forzo e tubercolosi cor on aria. Il pro- una forte r eazione dolorosa pro-vocata pizziblema potrà essere ch !arito soltanto per n1 ezzo cando leggermente la porzion e di cute in reladi un accurato studio delle condizioni in cui zion e n ervosa con l 'organo addominale malato. si verifica l'angina d a sforzo, argomento verso P er provocare il riflesso si u sa il m etodo secui converge attualm ente l'atten zion e degli stu- g uente : il paziente si pone disteso con un diosi. cuscino b.1sso l'Otto la testa , la bocca leggerGli _\ A. h anno voluto portare un notevole mente aperta e le braccia distese ai due lati. lo1 1Lribu lo alla ques tione facendo d elle prove siSi stri:qge quindi fra l 'indice ed il pollice la ~ temati che a llo scopo di stabilire quale d elle pelle ed il tessuto sottocutaneo e la si allontana droghe u sat e n el trattamento continuato d el- dagli s trati profondi della parete addominale , 1'angi11a pectoris desse migliori risultati per evitando di eser citare' qualsiasi pressio11e su quanto ri guarda la frequenza e l 'intensità d egli questa. La pelle de ve esser e stretta leggerme nte attacchi . Ha nno così studiato una serie. di 90 in m odo da non pro vocar e normalmente dolore pazienti con angina pectoris da sforzo per un alcuno. Nelle zone iperal gesich,e lo stimolo properiodo di due anni e m ezzo. Erano esclusi i duce un dolore a cuto fino a far gridare il paca i di an.O'ina di orig ine luetica e la trombosi ziente. coronaria era consider ata com e compli cazi on e. P er ciascun organo malato corrispondono La c ura con le varie drog h e durava dalle due determinat~ zon e di iperalgesia: per lo stoalle quattro settiman e o più , sì da poter stabi- maco ed il duodeno il punto di massirr1a ipei lire chiaram ente l 'effetto della droga sulla fre- r~ l gesia ·trovasi n el punto m edio tra Ja cartiquenza ed intensità degli attacchi . In ciascun lagine e nsiforme e l'ombelico; p er l'intestino caso poi si attuava un a ter apia di controllo so- teniie nel punto medio tra l 'ombelico e la sin stituendo la droga attiva con placebo (gen zia- fisi pubica; per il colon n el punto di u n ion€ na). Le drogh e ti sa te fl1rono: nitrito di s.o dio , d el quçirto inferiore con i tre quarti su periori f'Ranitrato di m a nnitol o tetranitr.at.o di eritrolo, d ella linea che unisce l 'ombelico con la sinjoduro di potassio , luminal , c loralio , morfina , fisi pubica; per la cistifellea nel punto medio papaveri na ,· fenacetina, diuretin a , eufillina , b el- d ell a lin ea ch e unisce l' omb elico con il capezzolo destro; per l'appendice il punto di unioladonna ~ digita-le, lacarnol, harmol . I risultati ottenuti sono scor aggianti: essi mostrano com.e n e del terzo interno con il terzo m edio della con ciascuna delle ·s uddette drogh e si sia riu- lin ea c.h e unisce l 'ombelico con la spina ilia -sciti ad oftener e un lieve miglior amento sia ca anterior-superiore; per le tromb e di Fallopsulla frequ en z.a cl1e sulla inten sità d ci fenome- pio il punto di u nione d el quarto inferiore ni anginosi, mig-lior am ento questo n on certo con il r esto d ella lin ea ch e unisce l 'ombelico s uperiore a quello ch e si otteneva col tratta- con il punto m edi o d el legam ento di P oupart.


146

« lL POLICLINICO n

Il araclo della reazio11e dolorosa è variabile. È mglto intensa nelle infiammazioni viscerali acute debole n elle forme nelle quali i pazienti occupano un dolore addominale spontaneo molto vago. Nelle affezioni croniche spesso esiste anche in mancanza del dolore spontaneo . Il reperto può essere negat~vo o ~i . di~ficile interpretazione nelle seguenti .c ond1z1on1: a~ peritoniti g·enerali con n1eteor1smn; b) stati n,e urotici ; e) edema jnfiammatorio locale dell_a lXlrete addominale; d) ipotiroidismo e panni: colite; e) tubercolosi dell 'area cecale; f) stati di 'l:laanarena o di trombosi degli organi con ino • terruzione delle VIe nervose. TI riflesso si dimostra molto util e da] punto d~ vista diagnostico qu.ando esist e una _posi: zione anormale dell 'org·ano malato. In tali casi il riflesso di Ligat può dare un punto di ?rientamento per la diagnosi esatta, quando i l cloJore spontaneo ed eventualn;ente qt1ello alla ])ressione tenderebbero a deviare. In molte affezioni addominali anche l 'a senza del riflesso di Ligat può essere utile, così n elle affezioni r enali , toracicl1e e cardiov.a sal i DR. che pro,,ocano dolori addomin,.a li. COLLANA MANUALI DEL ''POLI CLINICO ,, VO· LUMI N. 4:1-4:2-4:3-44. ROBERTO DIREITORE DELLA

R.

ALESSANDRI

CLINICA CHI RURGICA DELL'UNIVERSITÀ

DI

ROMA

MANUALE DI CHIRURGIA OPERA DEDTCAT." AL MAESTRO NEL SU O XXX ANNO DI INSEGNAMENTO DAGt.1

AtLI E\'J

ASCOL I M. ROMA SAGGIO G. CAGLIARI BIANCHIN I A. ROMA BRANCATI R. PARM>\ - CERMENATJ A. TERAMO CHIASSERINL A. ROMA - CRAlNZ S. ROMA - DOMINICI L. PERUGIA FERRERI G. Pl!RUGIA - GHIRON V. ROMA - GUSSIO S. CATANIA - JURA V. ROMA - LOZZI V. ROMA - MA· TRONOLA G. ROMA - MI NGAZZ INI E. ROMA - PACETTO G. ROMA VALDONI P. ROMA Soao già. pubblicati due volumi:

il III (N. 43) che t r a t t a: CHIRURCIA DEL CRANIO, DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO, DELLA COLO,NNA VER· TEBRALE DEL BACINO OSSEO, DELL'APPARATO URINARlb. Volume di pag.g . XVI-844 , in carta patinata, con 466

illustraizioni di cui 9 a colo1·i. ed il IV (N. 44 ) ch e t r a 1t a: CHIRURCIA

DELL ' ADDOME.

Volu•m e di pag.g. XII-730, in carta patinata , con 326 illus trazioni di cui 16 a colori. AVVERTENZA. Sono di prossima pubblicazione i volumi I e 11, que~t ' ultimo ifl due parti, con i qµali

è completa l'opera. t?i questi, un!> (il. secondo, N. 422, uscirà a fine febbr~10 e l'altro (11 primo, N. 41) sara

pronto a fine

mar~o

1934.

Prezzo dell' intera opera di olt r e 3000 ip agine, in quattro volumi, uno dei qu a l i in due J)a r ti. r il en-ati in piena tela, L. 3 6 O. N. B. - E sclusivaimen te agli abbonati d el « Policljnico » l ' opera è ceduta· per sol e L. 3 2 5 da potersi pa.gare coni un prim o ver samen to di L. 1 O O all'~tto della ridhies ta e con l ' in1pegno scritto di pagare le rimanenti L. 2 2 5 in 9 rate .mensili da L. 2 5 cadauna, fino al sa.ldo. Alla richiesta unire la fascetta comprova nte Ja qu a li t~ di · a hbonat o al ,, Pol iclini co» . AVVERT fil NZA. Le richje::.te che gli abbonati ci faces$et'o pervenire altrimen~i~ n?1.1 potrann o beneficiare d e lla s n1mn.:enzi onatn. fac11Jtaz1o n e. l nvia re preuotat ioni e Vaglia di "acquisto alla .nost~a . Ammit'IÌ· strat1one e per essa aLl' ed#o.Ye LUIG I Pozzi , Via Sistina., 14 ~ Ro1na.

[AKNO

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41

D I V A G A Z ·I O N I

La stagione e ·1e malattie. La cosidetta « metereopatologia », lo studio· cioè · dei rapporti ch e intercoTrono fra le affezioni dell'organismo e Je n1odificazioni c]in1atich e va assumendo ogni g iorno maggior im1>ortanza e diffusion e. E so però si trova ancora allo s tadio di sistematizzazione; per ora non disponiamo che di materiale di osservazione e di ipotesi più o meno connesse che· tentano di chiarire l 'importanza dei singoli faltori e11do e eso·g eni i1el deter111inismo dei feno111eni cc n1etereopatici ». L. Sing·er (Deutsch e 11 ediz. lYociiensch.r. , 8 dic. 1933) passa in rassegna alcune inod ifi-· cazioni or.g·artiche ch e si osservano in relazionealle varie stagio11i (particolarmente a quella i11vernale) e che indub·bi.amente in·fluiscono sulla curva annuale di alc une malattie. L 'A. cita le osser,razioni di De Rudder c irca la frequenza invernale-primaverile di molte ~ffe~io­ .11i; fra queste vanno annoverate: la difterite, la scarlattina, le angine, l 'influe11za. e le bron-copolmoniti, I.a meningite cerebro-spinale, la· spasn1ofilia, Io spasmo pilorico, la tetania, la rachitide, l 'eczema, ecc., ecc. In questo schema.i accanto alle malattie da infezione per le quali si potrebbe amn1ettere l 'azione predisponente· del raffreddamento , figurano anche malattie· che nulla 11anno· a ch e fare con questo . Per· le n1alatLie mi.crobiche seguendo l 'opinione di: Seligmann, p·u ò esser e conside.rata possibil~: l ~ oscillazione stagionale dell a virulenza, o s11 può supporre (com e fa Rul1e111ann) che la n1a11canza della luce solare co11Lribui sca alla maggiore azione patogena dei germi. Tali co.nsiderazioni non ' ralgono però per tutta la serie del-· le altre affezioni; sembra perciò che il fattore Eondan1en ta]e va ricercato 11on all ' i11 fu ori ma: in sen o all 'organismo ste~so; si tratterebbe· dunque di oscil1azioni nella predisposizione or• o·an1ca :.:':> • 'F ra queste oscillazioni che frequenten1ente· si appalesano attravers_o il sistema ~eurove_ge­ tativo e umorale va citata la maggior eccita-· bilità del sistema autonomo colla primavera· cc biologica n; essa (Straub·, Meier ed altri) sa-· rebbe dovuta alla tendenza alcalotica dei tessuti m anifestantesi nel pe,riodo <)ella massin1a brevità delle .O'iornate. H. e R. Backwin hanno· p·otuto dimostrare la relativa ipocalcemia che si osserva verso la fi ne dell 'in vernç>; durante questa stagione avverrebbe a:µche la diminuzione di emoglobina (Fin en). De Rudder ha messo· in evidenza l'eosinofilia primaverile. Le· modificazioni dei capillari in rapporto alle stagioni furono rilevate da Bettma_n11 ; ~agen parla addirittura di uno stato· spastico dt questi c11e si manifesta .fra i inesi di settembre e gennaio e scompare solo al} 'inizio della primavera . Alcune manifestazioni patologiche possono


f ANNo

XLI .

.\ u ~1. 4 •

SF.Z IO ' E P RATJC,\

senz'altro trovare la loro spiegazione 11ei dati sucitati ; cosi p. es. la maggior frequ en za delle crisi asmatiche in ottobre, novembre e sop ratutto gennaio, l'eczema che prevale n ei pritni mesi d ell 'anno , ecc. Ma per molte altre n on riusciamo ancora a trovare il legame p alese. Alcuni studiosi sottolineano 1'impo!·~ a nza del fattore vitaminico nell 'insorgenza di u11a serie di a ffezioni organiche. Oltre :1lle sindro mi da ca renza vitaminica tipo r achitide, osteoporosi da fame , emeralopia, ch eratomala cia , ecc., la manc.anza di vitamine avreb he la sua riper cussione anche sulla resiste nza ind ividuale contro alcune infezioni (M c l.allum). ' Comunque sia, sin d'ora riesce chiaro ch e non i pu ò a ttribuire ad un singolo elemento Ja parte prepond erante nel d et erminism o delle curve di m orbilità stag ion ale. Si deve 1)arlar e di ltna cc cost ellazione di fenomen i a tmosferici ». ~. . ra questi ' 'a co nsidera to ;in c h e i 1 ritmo d elle tesse osc illazion i baro- e termometrich e più o meno hrusco, caratte ri ~ ti co per le singole stagioni . t 1n olto 11r ob abil r c h e 1'influenza di t ali oscillazioni i esp·li ta p t1re attraverso i] sist erna n et1roveget ativo. Ma a n ch e qui il modo d 'azio 11e riman e J">er ora qsc11ro. Abl1i a m o dunque d 'avanti a noi un cam po ricco di pron1 e se ch e al va lor e teori co a ccomunano 1'importanza pratica . J)eft a all 'u 1teriore ~tudio lo sfruttam ent o del 1na teria1e grezzo cl1 c trovasi attualm entP nrl n ostro po"-

'

~esso.

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Com e n ello s tudio di ogni i1uova branca , anche in questa l 'organizzazio ne del metodo costituisce 11n o d ei compiti più diffic ili , ma n ello stesso t enJpo più importanti, poich è un a volta raggiunta si riesce a m ettere in eviden za dei fattori finora ignorati; e se anche non ~ i arri,ra alla spiegazio ne, il trovare l 'interdipe11 denza dei s ingoli fen omeni costituì ce 11na tappa non trascurabile n ella via del progresso. l l n esempio di tale procedimento ci è fornito d <\ H . Nordenskjoeld (v. lo stesso fascicolo). Già d a temJ)O è stato osservato ch e a lcun r manifestazioni patologich e. appar entem ent e autonome e in individui diver si si ma11ifestavano a vampate in un dato periodo più o m eno breve, .costituendo d ei ~osidetti cc gr11ppi >1: cosi p . es. avviene per l 'eclampsia e il g lat1coma (De Rudder), per jl pseQdo-crup e la laringite difterica vera. Le morti per rnalatti <' cardiach e e r espiratorie si lnolti plicano a<l u11 tratto; la pressione si innalza sia negli indi.'ridui sani che ipertesi (Struppler, !F ra11k,e). Accanto all 'innegabile fattore di disposizione individuale la maggioranza degli AA . h él voluto attribuire singolare importanza a certi elementi m etereologici come p. es. l 'umidità , temperatura , pressione barometrica , ecc. Ma, come osserva l 'A., tali elementi non costitui scono che dei sintomi di un processo di irr1 -

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porta11za magg iore; e nessuno di essi può èssere inYocato quale causa r eale . Solo da pochi anni ci si è a,·,·ic inati all 'essenza del probJema, mercè osservazione organizzata su ben più vasta scala. Si è visto che la comparsa de i cc g ruppi » di singole m alattie avveniva contemporaneamente in regioni estese, spesso nel raggio di centinaia di chilometri; veniva in tal modo esclusa l 'in fluenza dei fattori singoli che mai si trovano uniformi su tale estensione del ter r eno . La ricerca di un fenomeno metereologico ch e coinvolge contemporaneamente r egioni intere ha portato alla t eoria « d e11e masse a er ee » o d ei « fronti » (Fronten o Lunftkorpertheorie) sviluppata da f?"li A..A . n orvegesi nel 1920. Secondo questa n on la m a~in1a o la minima barometrica, ma è Io scan1bio delle m asse aeree condizion a to dalla r11ig razione d ella minima , quello ch e d etermi11a Je modificazioni d el tempo . Tal e mig razione (depressione o ciclon e) vien e provocata da fen omeni ch e avven gono n ella tropos fera (ch e !"l trova a 10 km . dal s11olo),. ch e a sua volta di pendo110 d all'in contro d e lla fredda ari.a polar e· con le correnti calde di origine t.ropicaJe o subtropicale. Nel ciclon e che ne è I ' espon e1lte· si di sting u e il fror1te anteriore o caldo e crue1lo po terior e con aria fredda p olare o froJlte· rn arittimo-polare. In ognuno di questi et fro n ti n p ossono avvenire delle variazioni m ef erf'ologich e; ma è l'in contro di questi , quello cl1e· provoca i fen om eni più importanti e i più bruschi . P er oru non . iarr1 0 an<"'O ra in gr a do di chiarire il mod n d'azione d ei « fronti » su] nostro organism o e il d etern1 in i,1110 d ei fen or11eni p a tologici da essi provocato. Ma sernbr.ét probabile che ali' elettri cità atm os feri ca ed al la· facies ionica di essa c;petta l'im por tallza princ ipale; essa vari.a an zitutto in rapporto rl l Juog·o di ori ,g-in e d elle 1n a~sr. :ltmosferich e. Le n os t.re c ognizioni a l tua]i n o n ci per1nettono il' dosag·gio d ella ioni zzazionP atm os ferica e p erciò n on r iusciamo ad a ffer rarne il modo d 'azione. i) quale l1rob a hilm en te si espli ca attraver so il sisten1a vegetativo e ]e rnodificazioni delle proprietà colloidali f d elettroliti ch e (lei 1tos tri t essuti. Ma questa influe nza è dinlo~ trata dal fatto d ell 'cc azione a distanza n d el] e . ing·ole masse aeree; questo p u ò essere attri bl1ito solo ai processi d i irradia zion e elettroatmos ferici (o comunque a onda breve). , ta di fatto ch e ·e anch e la spiegazio11e sem bra 1)er ora insuffic ie nte l 'esistenza dellla cosidetta « aura metereologica » c onfer1n a la teoria cc dei fronti » . L 'A. ha potuto costatare, c ome l 'avvicinarsi d el fronte freddo h a coir1 c iso J1el suo 1nateriale osped aliero con m anifestazioni non solo nevralg ich e o n evriticl1e ma a n c,h e co11 esace rbazione di processi infiammat ori (artriti infet tive, poliartriti, pleuriti , endon1 io-peri carò iti); la m aggiore ess11dazion e si


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I(

IL l'UL l CLi i'ìl CO ))

della lo ru1ula leu.cocitarin verso sinistra. No11 soJo , acca11to alla riacceus1011e dei foco lai cr orìici si i1 01a va una com1)ar:-:a accentuata di 1r1alattie acute (nel personale degent e o curante) p. es. di a11gine, disturbi vesc icali , intesti11aJi, ecc. Dunque esis te un fattore .i11di vidualc cl1iara111en te o corr1 une111e11te rilevabile, sulla cui esse11za 11011 .sa l' remo a11cora pro11unc iarsi. Seco11llo Norde11s kjoeld i fatlo ri ..lelermi11anti i11vece s tanno JJrobaJ)il111e11te all 'i11 fuori di 11oi. Corr1e per og11i fen omeno morboso , a11ch c qui la via della ri ce rca è duplice e <leve ri vo lg·er si co111e serr1p-re sia all 'orga11ism o , sia a l1 a111biente rr1utevole che Jo c1rco11da. S. ~[1Nz.

acco111pag11 u \ a

a

sposla111euto

= = = = = = = = == =======-·=-==== CENNI BIBLJOGRAFICJ<1>

1'r attalo d ' I gi ~ 1 le con1pilato per c ura del prof.

D.

Dt1e vo1. di co111p Je sive pag·. ±5J fig. r'. \1all:irdi, J\1ilano, 193:5.

0TT'OLE N(, fll .

~ 178 , COll

l)rezzo L. l~U . La pub})licazio11e <li queslo 'l'rattato era attesa da u11 certo te111po J1 ell "a111b·ie11te degli ig·ienisti. E ·so è 0Lti1110 : i ·a peltati' a i1011 è a11<lata dcJusa. 1\l 11ro r. (Jl lult:11g l1i ::;0110 uo'Vute: 1) l 'a111pia ir1troduzio11e, che si occupa delle nozi oni ge11erali e .de J 111etodo statistico ; 2) l 'epide.111 io log ia geucrale , co11 Ja profilassi ge11eralc ed un e8au rienle capitolo su lla disir1fezior1e ; ::S) l 'an1b ienle i11 rappo rto con la salute, sia fisico (clì11talologia 1 suol o. acqua, abitato), che sociale (_ig·ie11e soc iale); 4) J 'igiene degli aggregati urbani e rurali (illur11inazio11e, ventilazione, ri·ca ld a11tento , s1naltirl 1ento dei rifiuti). S. E. De Blasi tratta 1'epide111iolog·ia spe·Ciale , occupandosi di tutte le 1nalattie infettive (cieco rso , dan11 i eco nomici , cause, sorg·enti e veicoli d 'infezi one. profilassi speciale). L'igiene delle abitazioni è stata affidata al 1>rof. L. Piras, cl1e s i occu~1 a dei requisiti igienici generici e delle abitazioni speciali perman er1 ti e temporanee (scuole , c.aut() re .li a1Jat1 am enlo , colonie, ospedali, alberg·l1i . ci11 e111a . teatri). Allo st esso è dovuta l 'igien e · de]] ' a11e' 'amento , con lo studio delJ.a crc~cenza , l 'igie11e dell'jn(anzia, quella pedagogica, l 'educazione fi sica e la vigilanza · a nitari~ deJJe scu ole. Ampia è la parte dedica ta all 'ali1nentazione, i n c ui il prof. P. Marginesu si occupa dei prin~ip1 alimentari , delle richieste en ergetiche del1:organisn10, dell e vitami11e e poi diffusa111 e11te della parte specia le, con Lutte Je questioni cl1e ch e vi po ·sono essere connesse, come p . es ., le tossiinfezioni alimentari , l'alcoolis1no , le alterazioni, le adultertlz!oni e la conser,razione degli alimenti , ecc. Dell'acqua i;otabile (caratteri . captazione, conduttura , depurazione) tratta il r1rof . G. Brotzu. \ 1) Si prega d ' inviar e due copie dei libri e.li c ui si de. ider a l a r ecen s io11e.

1\lollo OJJporLuna111e11lc per l 'ig·iene del lavo1·0 è stato ~celt a il prof. L. Carozzi, cl1e 111eg·lio di og·ni alLro poteva assolvere tale compito, sia per Ja sua posizio11 c i11 c1uell ' o~servatorio interr1azionale che é il cc Bureau internatio11al clu 'l' ravail » di &i11evra, sia per aver egli diretto ed ii1 g:r.a11 parle scr itlo il i1oto trattato « L'Hy~·iene du Travail » pubblicato a c ura dello stes:--o Ufficio. Tutte le nozioni relative sono espo:-; le cl1iar:imente ·e con precisior1e. c:apito1i di speciale com'Petenza e veramente preg·e vo li so110 anche quelli sull ' [g iene navale r dell 'emig·razione (prof. G. M. Belli), sull 'Ig·ie11e militare (IYrof. 1 . Bruni) e sull 'Igiene coloniale (prof. G. B. Mariotti-Bianchi). Da ultimo - last but n.of l ea.->t - una limpi.da , efficace e co1npleta esposiziot1e della leg islazione e degli ordinan1 enti sanitari italiani è f.atta dal prof. 1\. Lahranca. Tra ttato organicam ec1te : once1J ilo ed armoni co n ell e varie 1Jarti, che ris1Jecchia fedel111ente lo sLato delle attuali nozio11i sul] 'igiene e di indubbia utilità per l~hiunque si occupi , nei vari ca n1pi, delle que"tioni d'igiene . Esprimiamo il d esiderati1m che alcune monografie compo11enti il trattato siano messe in \ r11dita a11 cl1e separalame nte. _i\. }...,1LTPPINI.

I·:.

Le opere igii niche dei (;ornuni nelle agevolazioni dello .Stat0. l h1 voJ. in-1 6°, di .16+ pag. C:. Nan i, Co11l o. 100:~. REMOGNA .

Prezzo L . 10. È noto come lo Stato jtaliano f"rovvede al fì11a11ziamento per la costrl1zione di opere ig·ienich e in modo ch e i com11n i possano a' ere tutte. le possibili agevola.lioni , "i:t per la modi cità d.eg·li interessi , sia per il pagamento~ sia i11llne per il contrib·u to che lo Stato accord.a. ~1at eria ch e p rende le mosse clalla Le§,ge 25 aiugno 1911 a cui ~o no venute aggi11ngendosi numerose modificazioni. Gineµ raio i11 cui non è· facile orientarsi, mentre in vere ne è molto utile la perfetta conoscenza a11che J.gli stessi uffi ciali sanitari , sia per us11fru·i re 1elle a~e­ volazioni , sia per esperire le pratic he. L' .i.\. molto op1portunan1ente l1a ql1i raccolto tutte le disposizioni in m al eri:1. distribuendole sistematican1ente secondo gli arçromenti: condizioni dell e opere , requisiLi ge113rali , disposizioni sui mutui, sussidi, .norme per le don1 and e. clorl1menti da ·presentare. Il vo]l1n1etto co~1 itt1i. ce un n guida prat ica <li evidente utilità. fil. 1

1

L'ECO DELLA STAMPA

Ufficio di ritagli di Giornali e Riviste MII.ANO (4/36) - Via Giuseppe (',ompagnoni 2 Questo Ufficio ricerc a attentamente ed ininterrott am ente, sulle pubblicazioni periodiche, tutto r iò che riguarda un dato autore od un dato argon1ento cu i i abbia interesse e ne fornisce i ritagli . (; f i i etl er e condizi oni di abbonamento


[AN'll O XLI I NUl\C. 4]

S l ~ Z IO~E

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Reale Accademia dei Fisiocritici di Siena. ~ec1 111 a

ordinaria del 16 òj cemLre

1~33.

ComuHicazioni scicn I i fich e.

L' efetonina negli accessi di Adams-Stokes. J)rof. L. CROSE'rrJ. ~ T...'O. jllustra all 'Accadei n ia -e corn1nen ta crilica1rle nle i r isultali delle o .. ser,a zio1l.i n.otc s111 r11e l?'cli lerapeuli ci j11 u o n egl i acces .. 1 ò1 M. A.- ., 1ntra ll enendosi i11 moòo parti •COlare :-- t1l cloruro cli b a rio e sull 'efelonina. In <l ue ca i os ervati nella Clinica Medica d i Sie11a, uno cli arces i jn orgenti in corso di dj ssociazion e a lrio-,·e11Lrj colarc incon1pl e la con ritm o cli 2-1 e polso raro per111anrnte, 1·a ltro di acce .. i cli arre to d el cuore a e ui su ccedeYa olo SJlOr ad icamen te e per breve tempo bradicard ia , l 'efe lonina ~i i· òin1os lra tn capace di influenzare in modo dec iso. la frequenza , Ja durat a e l 'inl r n ~ il n degli acr es. 1. Circa il n1 cccan i ' 1110 di azione l 'O. }Jell ~tt ad u n 'azione di ordine sin1paticotropo attraver o t1n a limol azione cl clJ e ler1n i11 az ioni . impatich e inl ra · ·card i ali .

La pressione venosa nella polmonite. E. , Al\r EK e ~I. BA sr. - Gli 00. riferi con o i ri . uJ lati cl elle proprie r icerche sulla P . V . in es·s anl a cac;i cii pol1nonite. I valori pressori sono la TÌSl1 l la11le di fatt orj rnolteplici che dentro certi lj . nlil i i co1n1)cn ·ano vicendeYol1nenle e lcndo110 " m :11 it en crr la P. V. Yicino alla norn1a . Le d evia· 7ior1i cl a que la sono indice di una din1inuzion e dPl la capacità cli compPnso e i osserva110 nei ca!' i nH n o favorevoli . Gli nb])assamenti hanno talorH pe~g-ior ignificato d elle el evazioni cui po~~ono egn1re e rlipe ncl on o s pesso òn vasoparali i p erife · rica. L 'interprel azion e d elle cifre 11 on pt1ò prescin clere dal q,u adro clinico ecl ~ piit a lt cndihile se le <lei rrminazioni son o nt1mcrose.

Avvelenamento subacuto da piombo. L. <;Ro 'ETTJ e 1\ . FoRcox r. - Gli 00. riferiscono su o~~ervazioni c linicl1e compiute in u11 est eso ::tv' elenamen lo . uhacu lo <la pio1nh0. I I lustrano l e cara I !eristiche salienti d el quaclro clinico e d ei ri ul la lj delle indagini cli l aborat orio insiste11clo in 1nodo parlicol ar e su l s ig nificato ò ell 'ittero, sulle rrtod i f'icazioni d el quaclro ema lo]ogico e su al cuni s in tn 1ni m eno frequenti che l1 ann o caratterizza lo il d c·c·or so del! 'intossicazione .

'11 comportamento dei capillari nell'intossicazione subacuta da piombo. Dott. M. BAs sr. - I. 'O. aYendo sLudi alo il com · portam ento clei capillari in ventun casi di intos· sif:li' ion r ~a lurnina subacuta con clude ch e esisto. no <leJle alterazioni sia morfologiche ch e fun zio · na1i di ques ti vasellini cutanei d egne di studio e caratterizza le fondamentalmente eia una ische· mia diffusa , associata a d eviazioni morfologiche ed a scar se modificazioni tonon1etriche con au . m en lo della r esisten za e d ella permeabilità . 1

· \NZIO CANNA, studente. Primo coni ribu lo ·alln florri rlei li eviti della /Janificazi one.

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PUATJC1\ Prof. D. n ·ANTONA . -

. ul modo di

((in uitr o » della tossina le l an.i ca co n differ eriti tessuti organici; 11atura del j enorn crw M' asserrrtan n-Takaki ed azione dell'etere sulle misce le sos t a;n za nervosa/ etano t ossina. llfl,ÌOJie

Localizzazione renale di un germe alcool-acido resistente simulante una tubercolosi del rene. Prof. L . D 'ANTONA e Pro·f. G. JVIAZZET1:I. - Gli <>O. illus tran l) una sinclrome r en al e dovuta ad un germe ncido ed alcoolresis tcnte , ch e simulò una I ubercolosi r en aJe . II germe ad un accurato esame IJatterioJogjco fl1 ri scon tra lo esser e a1)partenente a l gruppo dei b. paratubercolari. Gli AA. insisto11 0 nel ri chiam are l 'att en zion e sulla n ecessità dj urta iden lifi1.;azione JJr eci a delle forme al cool-aci · do resi. tenti ch e s i Lrovano specialme11le n elle uri · 11e per non jncorrere in gravi errori diagnostici , dato ch e talvolta anche i b. para tubcrrolari non s i dimos trano del tutto aprofiti .

L' ailergia alla tubercolina in cavie vaccinate con anatubercolina e con partigeni del bac. di Koch. Prof. G. PETR.\GNANI e Prof. G. MAZZE'l"l'I. - Gli ùO. h anno voluto veder e se l 'an atubercolina dia g nostica fenolala (lletrag·n ani) e i suoi partigeni h an110 .pro·p riel:t a llergizzanti e sono giunti alla 1 01tclus1one ch e tali proprietà, evid e11tissime n el I 'an a1"\1ber colina diagnosti ca norn1ale vengo no di tr u t le o qua i ù all 'aggiunta di fen olo.

L'allergia alla tubercolina in cavie vaccinate con " fe nolo batterico,, . Prof. G. PETRAGl ANI e Prof. e;. MAZZETTI . - Il fc·11olo bat terico non h a proprietà allergizzanti quundo Yenga inocula lo n ella quantit à di cc. :J di Jujt c 1 :5 e per F) volte p er via sottocula11ea endo~ 11eriton eale e end ovenosa. Ciò conferm a i ri s11lta li o tt en uti con l 'anatu bercolin a diagrLo li C'a ln fe 11 olala. (V. comunicazio . ne preccètente) .

Sul potere battericida " in vitro ,, verso il bac. di Koch del sangue di cavie vaccinate con anat ubercolina o partigeni del bac. di Koch. Prof. G. PETRAGNANJ e Prof. <.J-. MAZZETTI. - Gli UU. l1 a11110 is tituito uua serie di ricercl1e onde por-

l!l rc un co11tribulo atto a chiarire il problema della cui tùra <lei ))ac jJlo cf j Koch dal sangu e molto facil e seco11do Loe\ve11 s lcin , IlHl non confermat a ei a nt1mer osj r icercatori. In t1na prima serie di ricerch e gli 00. h a1 1no Yoluto vedere se il san gu e infe tt ato arlificialr11entp « in ,·itro >> con b. K . de] I ipo umano e bovino e semiu a lo direttamente su p·rove ltoni di terreno Pelrag11a ni <l opo vario te1n . po <li permanenza in terr11os tato (subito dopo l 'ag. :.: in n tn òeJl 'emulsjone bacill ar e , <lopo 48 h . e dopo 22-24 g-iorni) p otesse presen1 arc azione battericida Yer so il R. K . stesso oppt1re, un 'azione favore11 te lo sviluppo. In ltna prima le ttura dei prove ltoni 1-cn ch è abbiano p<rtl1lo l'nr e osser vazioni interes· santi non sono giunti a conclusioni positive in un sen so o nell 'altro e p er ciò rimandano ad un 'ulteriore comunicazior1e l a d ecisione del problema . Doll. G. Bu0Nol\11N1. -. Ricer ca delle var iazioni i n, germi co ltivati i n associ azi one co l bacillo tu l>er colrir e. Ossen1azioni su un ceppo di B. prodi!J iosus. Il . er;relario: G. MAZZETTI.

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l J, POLICLINICO

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[ .~NNO

XLI,

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41

APPUNTI PER JL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. L'emicrania biliosa. Th. C. Hunt (Th e J.Jancet, 5 agosto 1933) riporta le osservazioni fatte su 60 pazienti soffer enti di emicrania. ch e era da ascriversi al t.i po bilioso in 40. Fra 27 casi studiati col dren aggio biliare e la colecistorirafia qra1 e, si misero in evidenza, in 17, disturbi epatici o d ella cistifellea. La proporzione d egli individui con dis1 urbi d ella cistifellea è maggiore nei pazienti ch e soffrono di emicr-'l ni a che non nei normali. Su 7 d ei 27 pazienti esaminati c ol dren aggio biliare, si pot è asso dar e I ' evidenia di sta~i nella cisti fe lJ ea. L'affezione Jocale -d ella cistifellea o là sua disfunzione non è da considerarsi come la cali a dell'emicrania , ma può m .a nifBstarsi come risultato di ripetuti accessi di emicrania o di qualch e "au sa epatica o costituzionale. Su 5 d ei 6 pazienti operati di c olecistectom ;a. n on si ebbe alcl1n effetto p er quanto rig t1ard a 1'emicrania. Per la t erapia , l'A. ha trovato lllile la somministrazione di preparati di sali hiliari dati per b occa; la loro efficacia può esser e sost enuta pen sa11do che la disfunzione epatica pt1ò essere la cau sa di accessi in alcuni casi. A.l mom ento d ell'accesso, è con sigliabile l 'iniezion e di a drenalina (1/2- 1 em e. d ella soluzion e al 111000) che in 9 su 1 O casi ha troncat o d efinitiYamente 1'ar ce~f'o. fil. Il trattamento della neurastenia. L. Neuberger (Jou r11. des praticien.s, 29 marzo 1933) consiglia di somministrare p·o chi medicamenti: cacodilati ad alte d osi , il nucleinato di mangan·ese , i. fosfati , l 'opot erapia sessuale figurano fra i p iù efficaci ed i m eg-lio tollerati . Soprattutto , però, niente stimolanti a base di stricn in a . di cui l'influenza eufori ca è sem pre Regt1ita da un.a recrudesGenza spasm ogena. La st essa interdizion e per i vini tonicj . r.ontro 1'eretism o nervoso, la ,ra leriana. ev~ntu a] m ent e con I 'agg iunta di g iusquiamo o òi passiflora. ca 1ma l'eccitazione diurna e ba~l.<l general1r1entP an ch e per l'insonnia; contro ql1esta , variare ed alternare g li ir>notici, evitando i p repar ati barbituric i ; la semplice acqua di fiori d 'ara11r io può talvolta bastare. Per i disti1rbi rlispeptioi, basta r egolarizzare un p oco il r egi111e e ~omr11inj strare q11alche leggero colagogo e d ella belladonna a dosi infinitesima li . l Jtili g li agenti fis ici: diatermia locale, idroterapia (effusioni ti epide al m?-ttino. bagn o caldo la ser a). Per ]a friITT.dità sessuale, è b ene attuare i m ezzi ch e colpiRcono 1'en1oti vità dell ' indivi~ duo, in qt1anto ch e la per~t1flsione è. q11 n i sem-

pre inefficace ; quindi , cure urologiche, opoterapia sessuale per iniezioni, rontgenizzazi~ne testicolare. Elemento importante di cura è la psicoterapia, con dei precetti di ginnastica m en tale , che completino l'educazione dell 'a ttenzione e della volontà. fil .

Il trattamento dello ''stato epilettico,,. È nota la gravità d ello stato di n1ale epilettico, che se non è trattato adeguata1nente , termina generalmente con la morte. F . Storchhein1 (.Jou.rn. Amer. Med. Assoc. , 21 ottobre 1933) ha trovato molto utile l'iniezio11 e endovenosa di solfato di magnesia c he tronca gli accessi . Se se iniettano 10 e m e . di u n a .. oluzione al 25 %; eventualme11te la d ose µ uò essere ripetuta , non però più di due volte (la terza iniezione soltanto in individui robusti). !\n cl1 e l 'ed ema polmonare, che insorge durante lo stato epilettico viene troncato mecliante l ' iniezion e di solfato di mag nesia . fil. J,a cura della sciatica.

G. Slot (Th e Practitioner, nove111bre 193:3) ril ien e ch e

la m ig·liore c ur.a d ella sriati r.a sia ([uella dell'iniezione epidurale, ch e ha da to ad Evans il 60 % di g uarigioni e il 13 % di miµ-li oran1enti (la statisti.ca di Douthwaite dà 28 g uar ig·ioni su 32 ca i, quell<l di Lin:iemulder 40 o·u ariti su 46, quella di Brain 50 % di guariti). Egli a dorJera 100 cc. di so1uzio11e fi siologi ca tie pida conte11ente l ' J % di novocaina. Il p. g iace ~u] lato a ffett o come per unEt puntt1ra lomb·a re in d ec ubito laterale. Disinfettata la c ute dell a r egion e sacral e e ri conosciuto 11 punto dove si dovrà fare 1'iniezione (cioè ~ l d i sotto de i due tubercoli lat erali d e ll '11Jtin1a sacrale , fra questi e l'ultima apofisi spinosa sacrale), fa un 'iniezione endovenosa di evi J)an , di no11 oltre 7 cr . Rimette il i)aziente in l)u o na posizione ed introduce l'ago nel punto suindi,cato t en e11dolo ad angolo di ()0°. Appena sente di a,-er perfor ato 11 le.g1'-lm e11 to· sacro-coccig·eo o dirige l 'ag·o verticalm ente in modo d a p en etrare 11ello spazio epidural e. Si applica a llora la siringa a ll 'ago e, do·po aYer· as1)irato per essere certo di non e ser e n e ll~ teca spinale , inietta il liquido. Dopo e~t ~t o l'ago fa u11'e~tensi on e della colo11na m ett endo ttn gino·r.chj o sulla r egione a ffetta e coll e J11ani fa trazio11e u lle spalle m er1tre spinge cot ginocchi o. Tl pazie11te è n1esso poi in posizio11e s upin.a e i flettono alternativamente le r osee. Il malato rimane in letto per una g iornata. Il giorno segu ente si fa un massag·gio e . i applica del calore r a diante. In qualche r aso è utile ini ettar e n elle masse glutee due vo lte , con in terYallo di !5 g iorni una volta dall 'altra. 5 cc. di lipiodol.


!A1'N O

XLI ,

1 \ " i\1

41

. EZIONE PRATICA

,.sl?t. ha a vut.o g uarigione nell '80 % dei casi. L iniezione epidurale può essere ripetuta , se occorre anche nella stessa settimana . R. Lu sENA.

L'epatoterapia nella sclerosi a placche disseminate. A. Barelli (Gazz. degli> Osped. e delle Clin. , 19 nov. 1933), dopo aver messo in evidenza l'identità del substrato istopatologico e la forse non dissimile eziologia delle lesioni nervose che si presentano nell 'anemia perniciosa e delle lesioni della sclerosi a placch e disseminate , identità e somiglianze che giustificano dal punto di vista scientifico il tentativo, fatto da Goodall e Slater con buoni risultati , di cu r~re. la sclerosi multipla con la epatoterapia, riferisce su sette casi trattati in tal modo nel]' ospedale Pio Albergo Trivulzio di Milano. La durata del trattamento variò da un minimo di un m ese a tre mesi e venti giorni. L'inizio dei miglioramenti (verificatisi in sei casi su sette) si ebbe generalmente verso il quindic esimo giorno di cura. Miglioramento nella deambulazione si ebbe in quattro casi su sette; la scomparsa d ei dolori a cintura si verificò in tutte e quattro le malate ch e da a nni lam entavano questo disturbo e fu totale in tre, parziale nella qu~ rta ; miglioramenti n ella funzione motoria e prensile d egli arti superiori e n el tenere la testa eretta si ebbero in cinque malati su sette; ]a ricomparsa totale o parziale dei riflessi addominali in due casi su sette; i disturbi della minzione scomparvero nell 'unica malata che ne e ra affetta . Per quanto non si possa esc luder e ch e i miglioran1enti abbiano corrisposto a r emissioi1i spontanee, e per quanto nulla si possa ancora dire sulla possibilità che interven g ano d elle recidive, l 'A. ritiene che i risultati ottenuti giustifichino l'uso della terapia epatica nella sclerosi a placche disseminate, malattia nella quale ogni altra terapia fallisce.

C.

TOS CANO .

Oftalmie e pseudo-oftalmie dei neonati. Il medico pratico è assai spesso interpellato per occhi di neonati che suppuran<;>: non sarà male ricordare le cl1iare indicazioni ch e J. Terlinck ha dato alla Società l\Iedico-chirurgica del Brabante (Le Scalpel, 2 settembre 1923). iF ino a qualche anno fa 1'oftalmia gonococcica dominava la scena e tutto i] resto passava in seconda linea, oggi la situazione è caP?volta e le altre oftalmie prendono il primo p1ar10. Anzitutto si ricordi che non tutte le forme da gonococco sono acute, ma che solo le congi11ntiviti acute gonococciche sono veramente pericolose. Le istillazioni profilattiche di argirolo al 20 % di nitrato d'argento all ' l , 1/2 % danno una garanzia assoluta; ma vi può essere un secondo contag io. La forma è sempre bi-

151

la ler~le,

n1olto rapidamente grave: palpebre g onfie rosse , che si aprono difficilmente dalle quali scola pus giallo-verde denso. Le co~giun­ t~ve congeste edematose, rosso-cupe, si ipertrof1zza~o rapidamente e ciò sarebbe, per l' A. quasi patognomonico. ·F inchè il bimbo apre spontaneamente gli occhi si può essere un po ' sereni. L'edema della congiuntiva strozzando poi i vas.i del limbo sclerocorneano , provoca l~ ?e~r?si della cornea. Per sorvegliare questa s1 ist1ll1no gocce di fluorescina o rosso ben O'ala. Finchè l 'epitelio della cornea è sano non~ si c?lora .. La minima colorazione indica una perdita d~ sostanza. La .cura classica dei grandi lavaggi e delle toccatine col nitrato d'argento dà dei buoni risultati. Lo stesso qua dro clinico si può avere per pneumococco , staffiJococco e perfino b. coli . Però il .decorso è meno grave; le forme pneumococciche possono guarire con le istillazioni di soluzioni fresche di optochina ali' I % in q uara11 tott 'ore. Le congil1ntiviti pseudo membranose sono ~em1Jre assai benigne (la difterite oculare è oggi rarissima). I grandi lavaggi con soluzione fisiologica , o acqua boricata fan cadere le membrane e portano la guarig ione. Vi sono p oi le congiuntiviti provocate per es. dalle istillazioni profilattiche; qui Ja migliore cosa da fare è quella di persuadere la famiglia a non fare nulla: meno si interviene e prima g uariscono. · La dacriocistite dei n eonati è insidiosa e più tardiva , dal sesto al quindicesimo giorno dopo la nascita, epoca in cui il pericolo de1 l 'oftalmia .è g jà passato. È per lo più unilaterale . In caso di esitazione diagnostica la prima cosa a fare è di premere sul sacco per elimi nare la diagnosi di ·ostruzione congenita . Anche nelle congiuntiviti rp seudomembranose in alcuni casi di oftalmia vera la diagnosi s 'in1pone; negli altri casi occorre un esame batteriologico. Anch e il n1omento di comparsa d ei primi fenomeni può dare qualche indica z~one : nelle :prin1e 36 ore si p ensi a congiuntivite traumatica provocata; alla oftalmia vera gonococcica solo nel caso vi sia stata una rottura precoce delle acque . Dal 2° al 5° giorno al l'oftalmia vera. Dal 4° all '8° aiorno ad una congiuntivite banale. Dopo q~est'epoca alla dacriocistite. JJ. ToNELLI .

NOTE DI RADIOLOGIA L'indagine radioscopica e radiografica nella tubercolosi polmonare. La relativa insufficienza della r a dioscopia rispetto alla radiografia polmonare è stata da terr1po affermata e confermata. Engelhard e Siemann misero in rilievo ch e sono specia lmente i processi apicali, le disseminazioni e g li infiltrati tenui quelli che risultano poco o affatto sullo schermo . Secondo Braening e


152

«

lL PQ[,TCJ.,J:\"l t.:0

Redeker 20 % delle lesioni riconoscibili radiograficamente sfuggono n ella radioscopia. W. Brednovv e A. Scha.are (Zeitschr. j . Tub erk . , ottobre 1933) eseg uirono ricerch e di parago11e su 203 casi di individui m.a]ati, sospetti o sa11i. Il reperto radioscopico e la rispettiva diagnos i venivano formulati prima della radiografia ; questa serviva da controllo. Si vide in tal m odo ch e oltre le lesioni non ri levate, r1on er a raro il -Gaso di quelle simulate; frequente era pure lo scambio di alterazio11i tubercolari di ' 'ari.a entità e n atura (delle caverne considerate quali fo colai calcificati e viceversa , processi pr olifer ativi quali cavcr .n e ecc.). Solo in 50, 7 % la coinciden za fra la diagnosi radioscopica e qt1e]la radiografica era perfetta ; in 1:1:,8 % il disaccordo ri.g uardava il grad o e ]a carat t eristica d el processo; in :34,5 % vi fu un completo fallim e11to d ella radioscopia; in questo gruppo \ 1anno annoverati da una parte i soggetti sani n ei quali le proiezion i di vasi o di bron chi simulavano lesioni tuber colari (18.,2 %), d.all 'altra g li individui , .di ct1i le alterazioni poln1011ari passaro110 com_p letamente inosser, atP all 'esame radioscopico . 1

s.

MJNZ .

Ricerche sperimentali· sullo studio delle articola· zioni mediante l'introduzione di liquidi opachi. Bobb·i o A. e Picco A. (Arch. lt. Chir., 111glio 1933) hanno sperim entato l 'introduzione di Uroselectan A e B, <li A.brodi.I ecc. nel cavo articolare di animali sani. Hanno osservato radiolog ica1r1ente il r apido assorbimento (entro un 'ora) d el 1iquido iniettato; e anatomo patologicamente n ella sinoviale una lieve e fugace r eazione a tipo infiamrnatorio che al quindicesimo gi orno era completame11te scomp·a rsa. Il lRvoro speri111entale conferrna l '·esperienza clinica oramai nota d ella rapida riassorbil>ilità d el liquido opaco , sempre che la men1brana sinoviale no11 sia patologicamente alterata . ALIERI . La ricerca dei calcoli renali per mezzo della ra· dioscopia. H. Marion (Journ. d'Urol. , ·ettembre 1933), dopo aver ricordato l 'utilità della radioscopia nella ricer ca dei calcoli renali durante l 'operazione, d escrive sommariamente l 'apparecchio radioscopico da lui usato , che p·r eserlta q11esti vantagg i: 1) Forte pote nza, per cui è possibile ved er e in pieno giorno; 2) Assen za di periro Ji n e] maneggi o; 3) 'F acilità d'uso . T ale apparecchio è fabl»ri cato i11 'F rancia (dall;\ Compagnia Gener a le di Radiologia). Descrive poi la t ecnica nella ricer ca radioscopica dei calcoli , proponendo un apparecchietto, che n e fa cilita la ricer ca n ei casi di picco li calcoli. Lczz1.

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POSTA DEGLI ABBONATI Al <lo LL. A11gelo Bia11co da Roto11 de.lla : Il ·più recente Trattato di m edicina legale è quello d el prof. Della Volta, diretlore dell'] ~ti­ luto di 111edicin.a legale di (~ ata11ia, IJubblica t.o. d all a Soc. Editrice Libraria , in due volumi , n1a di cui è u c ito soltanto il pri111 0, ch e co ta L. 70. B. Dr Tur.r.ro.

Al dott . S. A. da S. : Ottirn i Ilei uo i riguardi: LA SC HI, T ec1iica radiologica, ed. Cappelli , I.1 . 35; P oszro , T ecnica radiodiagnostic·a (l T.T. E.T .) , L. 50 .

E.

~fJLA.Nl .

VARIA Le variazioni ciclicl1e della fecondità femn1inile. La teoria c lassica dell'attitudine rostante alla fecondazione è ben lungi dall' e e re .lel tutto soddisfacente. Gli argomenti s11 cui essa si fonda sono in 1nassima parte ipotetici così R. de Guchtenl)erg (Rev. franç. gynécol. obst., n1arzo 1933) trova i11sost e nibil e J ' idea della .grande vitalità d egli spermatozoi , OS"ervando ch e mobilità i1on significa r:apacità di fecond.azione. Anche g li arg·omcnti basati sulla cli11ic.a dPb·bono e'"'ser e vagliati e contro llat i ~ si vog-110110 evitare grossolani errori . l Tna delle t eorie p iù ri s11ondenti. ;~] l a rea ltà d ei fatti è stata elabor ata alcuni nn11i fa dA Ogino. Poir hè l 'ovulazione si pror1uce scn1pre fra il 12° ed il 16° g iorno l)rima d ella mestr11azione seguente , n e deriva r he 1a fecondazion e J1on potrà aversi che duru11t e ta le pe riodo o nei tre giorni })recedenti, con~ id er a ti come termine medio della vitalità degli sperm .q tozoi. Per ogni ciclo, quindi , qualunque ..;:ia la sua lunghez7.a , il periodo fertile non comprende r h~ otto giorn i , fra il 12° Pd il 19° ftior110 prirna delle mestruazioni. Rimango110 pertanto 11 giorni steril1 prem estrua 1i ed , a 11 'altra estre111ità, u11 nt1mero di g iorni ~·nriabile seco ndo la durata del ciclo . Le precise osservazioni ·r linicl1e rlello stefì:-;o 0 .2ino e di altri autori ronfermano tale teoria , che si fonda su ba i fi$io1o g ir;b e solide e che è anche appoggiat.a dallo studio del ciclo riprodutt ivo dei primati. fil.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. S.

Su l yra<lo di J)Ositività della R eaz. dt. .W asserm a nn. Tip . ~trano, Catania, 1933. C. VALENTI . Zolfoterapia. - ,S tab. Andò, Palermo, Ar.vo.

1933. T~.

MORETTI .

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Tip.

Reali , Milano·, 1933. L.

C1ARROCCRI.

Su

on J cliophila. 1

R.

lllì

n110110

casu

ri i )Jycolorula

fip . Sen ato, Ro1na, 1933.

L a r ettz;one d i precipitazi on e di J(ah n studiata co mpar a i iva1nen,l e alla r eaz. Ror if e/ -Tifasse rma.nn. - Tip. Ecl. Min erva , 1933. CoNFALEONE .

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[A!\XO \LI , ~ t · :\r. 4 }

SEZ IONE P.RATJC.\

153

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI La Sanità pubblica e i servizi di a sistenza "'ani· t.aria al Senato. Il Senato clel Regno hA rl iscu sso e appro' a lo il

b ilan cio del ~Iinislero del! 'Intern o. Il sen. ~faragliano ha segnala to ai Go' crno varie questio•1i riferenlisi all 'assisle11za sa11itaria . cd ai servizi igienico-sa11i tari . L'organizzazione tlei er vizi sani tari in anca di unità. Es ·i dovrebbero essere tut li sottoposti alla direzione di ·anità, nlentre alcuni non ne dipendon o affatto, altri solo formal n1 ente. Si potrebbe rim<'diare all 'inconvcniente col raggr ·u ppamento dei servizi sani tari, provincia per proYincia, so tto la vigil anza diretta del medico provinciale . I servizi sanitari sono da11n fggiati cl éll fa llo ch e medici condo tti ed ufficiali sanitarj ono impiegati d ei municipi, mentre ha11n o bi sogn o di tutta la loro indipendenza per svolgere bene la loro azi o n e. Occorrerebbe m etterli alle d ipendenze d elle• Stato, come e s tato fatto p er i 1naestri el ementari . L'assistenza anitaria è an ch e danneggia la dal fa l to che 1·ain missione all 'esercizio professional e dei laureati in medicina è concessa rlal Ministero della Pubblica Istruzione. I,a esperie11za h a insegnato al troYe che è più opportu110 che l 'alJilitazione ven ga concessa dal Ministero rl ell 'l ntcrno, con norme ch e assicurin o il valore prat1co dei candid ati, e . . endo quello r ientifico già accertato dalla prova di l aurea. Sar eb·b e opportuno cb e il nuovo i stituto d i saJjilà pubblica provvedesse direttamente alla fallLricazion e e all a vendita dei vaccini, p er ovviare a possibili e non nuoYi inconvenienti di 11oteYolc gravità. Efsrncio ortnai bene a sic:urat a l 'assist e11za ai m al n l i di tubercolos~ per inerito d ell 'l sti Lu lo fascista tli previd en za sociale, si impone ora l a n ecessità e ]n urgenza di promuoYere ed or ganizzar e la diretta pren1unizione degli i11dividui sani contro l a tubercolosi , segu endo l 'indirizzo t r acciato dal Governo, ecl affidandone soprat tutto il compito alle i stituzioni fasciste ~n Italia e all'estero. Esse sono abituate ad obbed ire alle <lispos1z1oni del Duce. Non si deve dimenticare che il solo attrezzamento dei letti per ricovero dei malati assj curati è costato non meno di 500 i11ilio11i , che l a gestione dell 'assistenza importa una spesa di 150 milioni al! 'anno : e questo è sol ta11to per un quarto dei cittadini italiani . Il Gover110 h a quindi ragion e di n on l ascjare intentata l 'adozione di proY· vedimenti a lar.o-a base, economici e rli fa cil e ese.e cuzion e. Il Duce vuole la vittoria anche con tro l a tubercolos i; il Fascismo guidato rlal Segretario del Partito on. Starace anche quef:ln yj f loria saprà conquist ar e ali 'Italia.

11 so l lo egretari o di Stato agli In terni on. Guirli Buffarini h a r jlevato, tra I "altro, ch e il Ministero clell 'Interno ha gi à assai inoltrati gli studi p er il coorclinamento sistematico delle disposizioni r elatiYe a lle istituzioni pubbljche di assistenza e hcneficenza. Per esse sar à necessario al Governo richieder e p oteri speciali per vedere entro quali limiti l 'assis tenza social e potrà essere inquadrata e coor clinata i1egli EnU che il Regin1 e h a sapien ten 1en te creato. Circa il 1'esto Unico d elle leggi anitarie l 'on . B·u ffarini ricorda gli stu d i per jl coordinamento delle d isposizioni sulle istitu zioni pubbliche di assi&tenza e di ben efi cenza. La legge del 1890 ha subì to, dal 1923 in poi, importanti modificazioni , che vanno d al riordinamento d ei Con ~igìi <1.i 1mrnini . trazione alla determinazione di i 1uo' i crileri per la erogazione cl ell H benefice11za . Ciò piega Ja n ecessità clei p oteri speciali richieli cl al Governo per l a disciplina di t al e materia. :\ranno così esnmi11a ti i limiti entro i quali l 'as.. i. tenza ociale èleve essere inquadrata e coordinata con is tituzioni ed organi creati dal Regime. Si segu irà, a ques to proposito, lln crilerio pruden ziale ch e per non inaridire le fonti tesse del patrimonio degli Istituti dj ben eficenza , le11ga conto del fat tore psicologico d etermin fl n le l 'elar. . rr1z1one. S"i cercher à, pertanto, rli non rtn11 uJiare l a repon abile attività degli Istitu ti e di non sopJJrimere la funzione a sis tenziale vol u l<t d ai benefattori . ·L a l egge del o luglio 1933 ha conferilo spec ial i poteri al Governo del Re p er la compiJ azione deJ ~resto l;nico delle leggi sanit arie e a nche questo f•r a nece sario, p er ch è l e disposi zioni i11 vigore si trovano di seminate in molte l eggi frammentarie. Il l avoro rli compilazion e è stato diretto a <'onseguire la pjù razionale clistribl.1zione della complessa malcrja. Gli scopi per i quali furono chiesti a su o tempo d al Governo g li s peciali poteri e l a natura stessa del Testo {Tnico escluclono ch e, in tale sede, possano essere appor tate sost anziali riforme n egli ordinamenti sanitari . Il Governo fa..,cis ta non 11e ravvisa, per altro, la n ecessi là e ritiene che, in questo campo , ogni 1n11ovazione debba essere preceduta rta uu p o11clerato esame e d a una adegu at a esp erienza pra tica. La tutela della salute pl1J)blica d à ris ultati sempre p iù t angibili e importanti . D a un d ecennio l ~Italia è complet amente in11nune d al vaiuolo ; le comuni mal attie epidemicl1e r1on h anno r ichic lo proYvidenze di particolare i111portanza. La legge del 22 giugno 1933, apportan do n olevoli innoYazioni 11elle disposizioni r el ative alla lotta contro la inalaria, h a inteso di SQ(ldisfare ai r1u0Yi bisog-ni connessi agli u l timi l aYori di bonifica i11tegrale. Negli anni 1932-19::33· sonq state r evocat e, per J05 com11ni, 1~ dichiarazioni di zona malarica e con cl ecreto d ello _scorso maggio. r tata revocata la rfirhiar<tzio11 e di zona inalarj rA per il territorio


154

~t

IL POLlCLINICO

·del suburbio della Capitale, del Lido di Roma .e di Fregene. La mortalità per tubercolosi è in declino ; i .111orti p er tubercolosi . nel prin10 trimestre 1933 sono stati 9592 jn confronto agli 11.173 del pri.mo trimestre del 1932. I posti-letto per gli infer11ii di tubercolosi polmortare sono saliti nel 1932 11 26.817; tra qualche anno I 'Istituto nazionale fa._ cista per la previdenza sociale disporrà di 43 ospe<lali sanatoriali con 16.000 posti-letto. È merito del Reg·ime 1'aver dato piena efficie11zn ed impulso agli ordinam e11ti assicurativi, al largando sempre più il sistema delle assicurazioni ed istituendo la assicurazione contro le malattie professionali . La n ecessilà di rendere sen1pre più . efficace la protezione delle operaie e degli adole. scenti h& suggerito nuove rli sposizioni n ella mat eria relativa al lavoro per le donne e i fanciulli . 1'utto ciò corrisponde, non solo ad una esigenza di ordine sanitario , ma anch e ad un dettame d i . ordine etico e sociale. La provincializzazione dei servizi sanitari potrà J)resentare dei vantaggi, ma l 'argomento dovrà an che essere esaminato n ei riguardi finanziari . Peraltro, le leggi fasciste hanno già assegnato alla Provincia servizi sanitari integrativi e non è inop-' portuno ch e la funzione sani tari a delle provincie si. svolga ancora per qualche tempo n ei limiti di q uesto primo nucleo di attribuzioni. L'esperien za pratica potrà via via indicare gli \1lteriori sviluppi in questo campo. Quanto al ser·vizio di condotta m edica il l\lfinistero dell 'Interno, nel coordiuamento delle varie forme di assisteni'a sanitaria in vigore, terrà presenti le osservazioni del sen . Maragliano. In seguito <\ila soppressione dell 'Istituto vaccinogeno di Stato, i sieri e i vaccini prodotti dagli 'i stituti privati sono assoggettati al controllo della Direzione gen e1ale della sanità pubblica. Gli inconvenienti verificatisi nei pri111i mesi dello scor. so anno vanno imputati al mancato controllo di una partita di vaccino sottratta al controllo me. desimo. Per ]a creazione di un istituto vaccinogeno di Stato occorrerebb ero apprestam enti adeguati e inezzi notevoli'. In ogni modo, il controllo della Sanilà pubblica si avvantaggerà rlal miglibre assetto ch e i s uoi laboratori troveranno n ell 'istituto ch e, p er ordine del Duce, inizierà il suo fun zionamento n ella prossima ricorrenza del Natale dì Roma.

Nuove disposizioni per la lotta contro la tuber· colosi. Con la circolare 10 febbraio 1933, n. 20300/20-597 , il Ministero dell 'interno pregava i Prefetti del Regno percltè invitassero i Con sorzi provinciali antitubercolari a favorire ogni iniziativa concernente la vaccinazione preventiva contro la tubercolosi. Con circolare diramata in data 3 gennaio c. a., 11 . 20300.20-47874, il Ministero rileva ancora una · volta l 'opportunità ch e l 'applicazione dell 'importante m ezzo profilattico, qual 'è la pratica della

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[ANNO

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vaccinazio11e specifica, sia favorita, con 1'intendi111ento di renderla, sia pure gradualmente, sempre più estesa, per modo che essa divenga un valido aiuto nella lotta co11tro la tuber colosi . • Il Ministero prega, pertanto, i Prefetti affinchè invitino nuovamente i Consorzi a spiegare ogni possibile attività per favorire ogni iniziativa al rig uardo, incoraggiandola in quella forma che essi <'rederanno più utile per r aggiungere l'intento .

MEDICINA SOCIALE. L'assicurazione contro le malattie professionali e le visite mediche preventive. 11 regolamento per l 'esecuzione della legge sull 'assicurazior1e obbligatoria contro le m alattie professionali stabilisce ch e l 'l stituto assicuratore può prendere visione dei referti r elativi alle visite m ediche preventive e p eriodich e prescritte agli effetti del regolamento generale per l 'igiene del lavoro . È pure stabilito che qualora, in base ai risultati delle visite stesse, sia accertato, in uu operaio addetto ad una lavorazione compresa nell'obbligo dell'assicurazione, l 'esistenza dei si11tomi di una delle . manifestazioni morbose indica te nella tabella annessa al r egolamenlo, i datori di lavoro hanno I 'obbligo di informare l'Istituto assicurato_re. È evidente, p er tanto, la maggiore importanza ch e, non soltanto per il regolamento generale d 'igiene del lavoro, ma anche agli effetti dell 'at tuazione dei provvedimenti r elativi alle malattie professionali, vengono, ora, ad assumere le visite 1nedich e preventive e periodich e cui debbono esser e sottoposti gli operai. La Confederazione generale fascista dcll 'industria italiana ha, p ertanto , disposto che sia resa nota alle ditte la n ecessità di dare rigorosa osservanza alle disposizioni reg·olamentari , avvertendo come l 'adempimento dell'obbligo delle visite preventive e periodiche sia di grande importanza e utilità anche agli effetti dell'accertamento delle m alattie professionali e delle loro con seguenze ed ai fini della loro indennizzabilità ai sen si di legge, per il fatto evidente che le cons tatazioni e i rilievi, a cui possono far luogo le visite, valgono ad evitare le eventuali protesle o a limi lare ingiustificate pretese dei beneficiari dell 'assicurazione, nonchè ad impedire errori di giudizio o inesatte Yalutazioni da parte dei sanitari, fornendo poi all'Istituto concreti elementi positivi per rifiutare l 'indennità a chi non spetta e per giustamente graduare quelle ch e dovranno essere a norma di legge liquidate.

Cronaca del movimento professionale. I Commissari agli Ordini provinciali delle profes· sioni sanitarie. Col giorno 31 corrente, cesseranno dalla carica per compiuto quadriennio, i componenti dei Consigli amministrativi degli Ordini provi11ciali delle professioni sanitarie (medici chirurghi, veleri11ari, farmacis ti) e pertanto dovrebbe provvedersi alla


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XLI,

Nu~r.

4]

SEZIONE PRATlCA

ricostituzione d ei Con sig·li stessi p er il nuovo qu adriennio 1934-1937. Senonchè è in corso di studio un provYedimenlo per la soppressione deg li Ordini professjonali di cui tratta i e per il p assaggio delle relati e at tribuzioni, co1nprese quelle inerenti alla tenuta d egli albi, ai corrispond enti Sindacati provin ciali di ca tegoria. Ciò stante, il Mini s tero dell 'Inter110 di concert o con quello delle Corporazioni ha inviato una cir colare ai Prefetti nella quale è detto che si ritier1e opport11110, in atlesa d ella emanazione d el cennat o provvedimento ed anche per r endere più sp edito a suo tempo il passaggio d ell e suindicate attribuzioni, i addivenga alla nomina di un Commi ario p er i ingoli ordini professionali, ai sen i clel1'art. 9, primo con1rna , d el R. D . 26 april e 1928: I Prefetti cureranno ch e la scelta d ei commissari cada su professionisti ch e godano del più largo prestigio, e, a tal fine, pre11der a nno gli accordi del caso con le Organizzazioni sindacali interessate, per il tramite d ei presidenti dei Comitati provinciali professionisti ed artisti , nonch è con i Segr etari federali d el ~artito .

CONCORSI. Posn

VACA~Tr.

BARROCCIA (Avellirto). - Scad. 30 apr.; L . 6000 e 5 quadrj enni d ee.; età lim. 45 a. BOLOGNA. Amministrazione degli Osp edali. . . cad. 31 gen.; aiuto r adiologo presso l 'I tiluto C. ..\. Pizzardo. BnESCJA. Spedali Civili. ~ Scad. 18 feb. Primario medico general e; L. 6500 e compartecipaz. 75 ~o ; e tà lim. 45 a.; litoli. Libera docenza in cli11ica meclica od in patologia medica. B ULTEI (Sassari) . - Scad. 28 feb . ; consor.; lirP. 10.500 e 4 quadrienni d ee. , oltre L . 2500 cav. , L. 800 arrn. farm. , L. 1000 uff. san . ; riduz. 12 %; e tà lim . 35 a.; tassa L. 50,10. CALTAN1s s r::rrA. R. Prefettura. - Scad. 28 feb ., ore 18; uff. san. di Niscemi; L. 7000 e 5 quadrienni d ee.; riduz. 12 %. CA~IPOLONGO ~ r AGGIORE ( Venezia). Scad. 30 apr .; T_,. 9000 e 4 quadrienni dee ., oltre L . 800 uff. san . , L . 4000 1rasp. Scad. 30 apr. ; L . 9000 e 10 bienni ventes., c. -v., L. 2500 trasp. , altre indennità. CARPI

(Modena) . -

CAsTELD.\CCIA (Pa l ermo). ~ Scad. 8 1nar.; L . 9500 lorde 12 %; 5 quinquenni dee.; età lim. 30 a. CASTEIJ.ARANO (Reggio Em. ). - Scad. 31 n1ar ., ore 16; L. 8000 e 5 quadrienni dee., oltre L . 2000 i11denn. categoria , L. 1500-3000 trasp., L. 500 amllulat., addizionale L. 5 sopra il numero di poveri fissato dalla G. P. A., L . 1000 se uff. san .; riduz . 12 %; età Jim . 35 a.; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 30 rlic. CAVRIGLIA (Arezzo). - Scact . 20 mar.; per Meleto; L. 9000 e 4 quadrienni dee., c.-v., L . 2400 caYalc . ; rjduz . 12 %; tassa L . 50.

155

CoMo. R. Prefettura. - Sr ad. 30 apr. ; uff. san. cli Lierna e uniti ; L. 9000 e 4 quinq11en11i d ee., oltre L. 4500 trasferta ; e tà lim. 45 a. Rivolgersi Ufficio del m edico prov. CJ!EVAI.. CORE (Bologna). Scad. 10 feb .; 4° reparto; L . 8800 e 5 quadrienni d ee., oltre L. 3000' cavale. ; ·l eduz. 12 %; età lim. 35 a.; 1assa L. 50. FARRA DI SoLJGO (Treviso) . - Scad. 29 mag.; 2a cond.; L. 8500, c.-v., trasp. .Scad. 20 feb.: cond. esterna; L. 13.000 e 5 quadrienni dee. , c. -v.; ridu z_ 12 %; elà lim. 40 a.; tassa L. 50. G Al'\IBOLò

(P avia). -

GANGI (Palermo). - A. tutto 31 gen.; L. 8250. 5 qui1lquenni, addizion ale ere.; riduz . 12 %. GENOVA. Opera Pia De Ferrari Brignole Sale. Scad . 15 feb .; primario dirigen te l 'ambulatorio 1nedico n egli Ospedali Galliera; L. 3000; tassa L . 50. RiYolger i segr e teria cl eJl ·o. P. , OspedalE> . 1\ndrea, Yia A. Volta 8. Gon1ZIA. Ospedale Psichiatrico Provinciale. Scad . 31 m ar. ; due m edici pri1nari; L. 14.000 e 6 aum enti del <lecimo, L . 3000 serv. att., c .-v. ; rid uz. 12 %; età lim . 30-4 0 a .; tassa L . 50. Rivol ger si all 'Amministraz. Provin c. l ì\IOLA. Manicomio cli . . 1\1aria cl ella Scalett a. Il co11cor so p er titoli acl u11 p o lo di medico è prorogato al 28 feb . MACERATA. Consorzio Prov . A n.tituberc. - Scad. 2 mag. ; aiuto 1n:3dico n ell 'Istitl1to tuber colosi rli , -illa Montalbano; L . 6000 e 4 qua<lrienni di lire 1100, serv. att. L . 450, c.-v . , vitto e alloggio o L . 4000 lorde; età lin1 . 35 a.; tassa L. 50,10. ì\IALPIGNANO (L ecce). - Scad . 1 mar.; L . 9500 e .3 quadrienni d ee. , oltre L . 500 se uff. san .; riduz. 12 %; titoli ed esami; et à lim. 35 a.; tassa L. 50,10. :\i[AnC:JANrs r.. Co rtgregaz. di Cari tà. - ,Scad. 28 n1 ar.; 111ed)co chirurgo dell 'Ospedale ; L . 3500; chiari m en ti dall 'Amm inistraz. l\tllLANO. I stit uto Naz. Vit t. Erri. lii per l o studio e la cura del cancro. - Scad . 15 feb. , ore 18; aiuto cl ella Divisione m ed . -chirurg. ; titoli ed esami; L. 12.000 oltre L. 1500 serv. att.; 3 aumenti d ecimo-: r iduz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa I.. . 50, 10. Chied. annunzio. MILANO. I stituti Ospitalieri. Scad. 15 mag.; 6 medici chirurgi assis tenti interni; L. 5600 oltre L . 360 erv. att . ; et à lim . 35 a. Rivolger si Direzio11e ~[ecli ca , via O pedale 5. ~IooEN.\ .

C0n,sor zio Prov. Antiluberc. -

Sr ad . 15 m ag. ; titoli ed esami ; vice direttore aiuto del Disp en sario di 1\fodena; medico dirigente del Dispensurio di Cas telfran co Emilia; medico dirigente dei cljspensari di Fi11ale Emilia-Mirandola-Sassuolo· Formigine; stipendi risp ettivam. L . 7000, L. 5000 e L. 5000; al primo posto è annessa l'indennità di carica d1 L. 4000 . Rivolger si Segre teria cl el Con • sor z10. ì\fo Noovì (Cu neo) . - Scad. 15 feb .; per Piazza; T.J. 7000 oltre L. 1500 tra~p.; riduz. 12 %; età Iim . 45 a.; tassa L. 50. ì\f bNTEBEL C.UNA

reti a

(Treviso). Ospilq,le c:iv i l e (( Gar-

Scad. 30 mar., ore 18; chirurgo primario; L . 10.000 non aumentabili ; et à lim . 40 a.; tassa L . .50,10; doc. n on an t er. al 30 set t. Rivolgersi Sec;reteria. . ». -


156

cc

lL

P OLJ CL l.K !CO n

lANNO XLI,

~ Ui\I.

4;

ROMA. Gove r natorat o. - Scad. 15 feb. ; medico rvi oNTELEONE DC F E Rl\I O (Asco l i P .). Scad . 1° .aprile; L . 9000 e 5 quadrienni d ee., oltre L. 500 ig ienis ta di 2a classe; L . 14.400 e quadrienni, evenindenn . laurea, L. 500 uff. sa n. (provvis .), L . 2700 tu aln1. c .-Y., serv. a t l . L. 1690; promovibilità ; .cavale.; rid uz 12 %; ai celibi riduz. L . 300 ; e t à ridu z. 12 %, e t à lim. 25-35 a . al 31 dic . ; biennio Jim . 35 a.; t assa L . 50 ,10. di assjst entato (in seguito a concorso) in clin . m ed ., chiru rg. o p ediatr. od in o sp ed . di almen o NARDÒ (L ecce). Osr>edale Civile Snn ibiasi. - Sca100 l e tti; t assa L. 50 . Rivolger si Prot ocollo d ella den za l p i~arzo 1934-XII. Per t i t oli, p os lo cli priBiparti zio n e 1a, Campidoglio. mario chirurgo. Stipendio L . 14.-000 annue (lorde 12 %) ; compartecipazione 40 ~lo proventi op er azioni S. l\I.IBGHEtlITA LIGURE (Gen o11a) . - Scad. 15 mag.; a p agam e11to. E là rrLassima anni 40 ; liber a d ocen za L. 7200 e 10 ])ienni ventes ., oltre L . 3000 trasp .; p a lolog·j a e clinica chirurgica; sei anni di aiuto età l i1n. 35 a.; lassa L . 50. o assis te11te effe ttivo presso Clinich e univer sita rie SAN VrTo RoMA..l'iO (Roma.) . Ospedale Civile cc G. ocl Osp eclali olt r e 500 l etti ; a11neno dieci a nni di l3acce lli ». - Scad . 10 n1ar.; diret t ore; L . 9500 e l aurea. 'f assa coil cor so L . 50 ,10. Chied er e notizie compartecipaz. ; rid uz. 12 %; età lim. 35 a . ; un e Capitol at o alla Con g r egazione di Carità. [111no di condo tta o di ospedale; titoli ed esami ; N1scEMI. - (Veder e CALTANI SSETTA). t (•Ssa L. 50 ,10. Rivolger si alla Con g regaz . di Carità. OMEGNA (Novar a). - Scad . 2 febb .; zon a C; lir e 7000 oltre L . 1800 t r asp., L . f100 ambulat . SERBARiu (Cag liari). - Scad. 5 feb. ; L. 9000 e Scad . 25 feb . ; zon a B; L . '1000 oltre L . 2000 trasp . 4/10 quinquen11ali oltre c.-v. se doYuto, L . 2000 Per i due p osti indenn . famig lia ; deduz. 12 %. trasp ., L . 500 se uff. san . 0R SEl~:\ (Pola) . Scad . 20 apr.; L. 9000 e 4 quaSoNDRJO., A mrninis trazion e Provinciale. - Per tid r i enni d ee., L . 900 indenn . m alaria, L . 800 u ff. 1oli ed esami . P ost o di direttor e d ella Sezione Mesan . , L . 4000 trasp .; et à 1im . 25-40 a. ; t assa L . 50. dico-Microgr afica presso il Lab or atorio di igien e e profilassi della Provincia. Slipendio a nnuo lire PAVIA. R . Pref ettura. - La scad en za d el con15.000 oltre l 'i11dennità di ser vizio attiYO di L . 3000 cor so p er Ufficiale Sanitario Con sorzi al e d i Vig ee I 'indennità caro-viverj. Tra lte11ute di legge. Scavan o è pror ogata d al 28 febbraio al 10 m ar zo 1934. d en za del con cor so ore 12 d el 30 aprile 1934. RiPEGOGNAGA (Nl anto1;a) . - Scacl . 20 m ag. ; cond o tchied er e chiarfn1en ti all a A111111inis lrazione Prot a B ; L . 7040 e 5 quadrien n i d ee., oltre L . 1019 ,15 vinciale di Sondrio. c. -v. , L . 2200 trasp . , L. 440 ambulat .; et à li111. S0Nnn10. Amminislra.zion e Provinciale. - Per ti35 a .; t assa L. 50, 10. t oli. Posto di n1edico primario presso I 'Osped al e PrACEi~ZA. A mminist razi on.e Provinciale. P ost o P sichiatrico Provinciale di Sondrio . Stipe ndio and i coadiutor e d ella Sezion e i\il edico-Microgr aficd r1uo L . 11 .000 oltre I 'indennità di servizio attiYo di presso il Lab or at orio provinci ale di ig ien e e p roL. 3000 e l 'indennità caro-viveri. Trat t enute di fil assi. P er titoli ed esami . Stipendio annuo L . 12.000 lordo delle trattenute di legge, au m en - legge. Scad en za or e 12 d el 30 aprile 1934. Richied er e chiarimenti all a Amministrazione Provinciale t ab ile d el d ecimo per 5 trienni ed u n quinquen · d i So11drio. n io, oltre l 'indennità car o-viveri t em p oran ea n ella TRIESTE., Ospeclal i Co m u nali . - Scad . 2 inagg.; 1n i sura st abilita e semprech è il n om in at o si trovi direttor e gen er ale; L . 30 .000, oltre L . 6000 ser v. r1.elle condizioni volute dalle vigenti disp osizion i ; ott., L . 6000 alJoggio; età lim. 45 a. Rivolger si Coil tutt o soggett o alla riduzion e d el 12 '1~ di cui il n1une. ll. Decr eto 20-11-1930 , 1 • 1491. J,a d om a nda , ir bollo di I .. 3, insi em e ai prescritti clocumenti , URBJSAGLCA (Pesar o-Urbino) . Scad . 15 feb. ; I 'elen co d ei quali con tutte le altre n1od alità, co11 - L . 8000 e 2 q11adrie nni d ee. , oltre L. 2200 cavale.; dizio ni, et c., p osson o d es u mer si d al b a ndo di co11. e tà li111. 40 a.; t assa L . 50 ,10 ; c.-v.; ridu z. cor so da richiecl er si al Preside rlell 'Amministra · VIGEVAl\O. - (\ .ed er e PAVIA). 1ion e Provinci ale d i Piacen za , d ebbon o p erYenire AvvERTENZA . - Quando non è altrimenti indicato a l P reside pred el to n on pii1 t ardi d e.Ile ore diciotto i concorsi si riferiscono a cor1dotte medico-chirurdel 10 m arzo 1934-XII . giche, i comrensi allo stipen<lio base. P OGGIO SANNITA (Ben evento). Scad . 30 apr .; L. :;~56 e 3 quinquenni d ee.; e lù li1u . 45 a . ; t asCONCORSJ .\ PRE.\II . sa L . 50,10. F ortdazio ri e E r nes to Pesta lozza. PoLA. Ospedal e Generale e lJsic liia t r i co « SantoPre~so Ja R . Uni Yer si tà di Roma è b andito il r io San tor io n . - Scad. 15 feb ., or e 18; }'.>rimario con cor so al pre1nio t riennale <e Fondazione Erne chirurgo, p ri111ario d ella DiYi siou e d er mosifilop atis lo P est alozza » p er l aYor i n el campo d ell 'os tetri· ca, aiuto d el R epar to p si chiatrico ; ·per i prima ri eia e élella g inecolog ia. slip·. L. 10.800, ser v. att . L. 2430 , p art ecipaz ., età Il premio, costituito con la rendita d el capitale lim . 45 a.; per l 'aiuto slip. L . 7200, ser Y. a l l. L . 1800 , et à lim . 35 a. ; a umenti p eriodici ; ridu z. . di L. 50 mila (de tratt e l e t asse e le spese di am · 111inistrazione), sar à conferito al miglior lavoro o 12 %; tassa L . 50; d oc. a 3 mesi d al 3 gen . Chieder e ai mig liori laYori pubhlica li p er l e s lan1pe d a citannunzi all 'Amn1inist r azi on e d ell 'Ente. la<lini italia ni la ureati in m edicina e chirurg ia P uLFl!:UO (Udine). - ,Scad. 30 apr.; L . 10.000 e in Univer sità italian e. e -v., serY. at t . L. 600, uff. san . L . 1000, tra p . Detti l avori d eh])on o tratt ar e a r gom e11 ti , ch e L. 3000. rientrin o n P.1 t e n1a stabilil o d all a Commission e : cacl . 15 a pr . ; L. 8500 RIBERA (Agrigento\ « An atomia e fi iologia del! 'utero g r aYido ». e 4 q u aclrien n i d ee.; et à lin1. 45 a.; titoli ed esa111i . Le domande d 'ammi ssion e, su carta b ollata da L . 3, accompagn at e d al certificat o di 1at1rea in RoLo (Reggio Em. ) . - Scad. 31 n1ar. ; I.... 8000 ; acl d izion . L. 5 per i poYeri s uper a11ti il n umero m edicina e chirurg·ia , d al certificato di cittadiprescritto d a lla G. P . A.: L . J 500-~000 trasp ., lire 11a11za italiana e cl alle ]Jubl)licazioni, d ebbono esser e presentate a l Re t tor at o n on più t ardi d elle 1000 uff. san., L. 500 a1n b ·u la t . ; ridu z. 12 %; e t à lim . 35 a. ; t as ~ a L . 50, 10. o re 12 <l ei 12 dicembre 1936 . •


[ A~~o

XLI,

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4i

EZ IO~E

f40MINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. La « ocié té de Biologie » di Lioric b a n o111iu a lo 1ne1nbro as ociato straniero il prof. G i u ·eppe a11arelli , dire ttore del R. l "lituto d 'I g ie11e di Ron1a.

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PHAT JC.c\

NOSTRE CORl{ISPONDENZE Da New York.

Le Conferenze del prof. Castiglioni in America. Il c iclo d elle lezioni d j lo ria d ell a 1nedicina I11 seguilo a din1i.. ioni d el prof. Gae la110 ll' ilenule i11 Yarie uniYe r sil à e accad emie ùegli Stati cl1era d a dire l tore d ella Clinica chirurg ica di P aUni ti d 'An1erica clal prof . Arturo Castiglioni, d elYia - da lui ras egn a t e }ler d edicar e l11 LLa la s u a l 'Universi là di P acloYa, 11a d es ta to ur1 vas t o intea tliYilà agli ludi ul can cro qt1elJ a Facolt à r es e n el mondo scien tifico a n1erica110, ed è stat o 1neclico-chirurg ica h a chiamato, con Yo li ltnani accol Lo con entu ins 1110 d él i medici italiani d 'Ame111i , a sostituirlo, il })a lologo cl1irurgo prof. Giorica. La s tampa nledica e i g randi quotidia11i delle ·an 11i Moron e. n1agg io ri città an1eri ca11e h ann o d eòicato lunghi a rti colj a que t e lezio·n i ch e so110 sla le ascol tale La Facolt à me<iicn cli ie11a h a i rtcari ca to d e ld o' u11que d a un l1ubblico nu 1n e rosissi1110 ed a tl 'inseg11a1n en lo di p a Lolog-ia c hirurg ica J 'on . J)rof. len t o. -Giorgio Alberto Chiurco, aiuto 11ell a le" a ca tIl prof . Castig li oni h a parlal o a n zitutto all 'Unit edra. ,·er sità J oh n:> Hop kin di Balti1n or a ed h a te11uto La f'acoltà n1 edica cli ~lod e 11a 11a inra ri ca lo delun cor o cli lezioni u cc 11 ll inascin1ento scie11lil 'in eg11 am enlo d 'ig ier1e il prof. FulYi o Pul cl1 er , fi co in I t al i 1 » n ell 'a u 1a ma si111 a cl i quella illus tre a iuto i1ell 'Is lilulc d 'ig ie11e ùi Ge11 ova. U r1iYer silà. Que le fezioni , ch e ·o n o s tate applauctili si1ne , sar a nno qu a11lo prima pubbli cate, per La Reale Società Italia n a d 'I g iene h a offert o 1111a deci io11e d el Con sig li o Accaò en1i co d elJ 'UniYer sità, n1edaglia d 'oro al propri o pre irlente ]Jr of. Ver a lii in u1L volume a è. Qu indi iJ prof. Cas tig lioni ba per l a brillan le or ganizzazione d el 1° Con g r e so p ar l a lo in una olenn e eclutA d ell ' Accad emia ~a ­ <l 'ig ien<3 rurale. z io11ale di }ledi cin a cli Nu ova Yor]( u « La Scuola di Salerno »; all a Columbia l J11iver si I y cl ell a m eIl cl o tt. H . , . R a p er , profes or e cli fi siologia a d e irr1a c ittà su cc La con cezior1 e ig ie ni ca <li G iro·ì\I an ch es ler, è n orn inalo m embro rlel Con ig Ji o lam o Fracastoro n ; all a Cornel I · niver s i ly Sll « La <lelle Ricer ch e Medich e d ell 'Ing hilterra, in . os i i<::cu oia m edica di Padova », e fu dovt1nqu e fes legtuzio11e rle l prof . Eduard Mell anby , no111 in a1o cg ia li sim o. Da Nuova York il n o lro illustre scieng r e tnrio. zia lo i r ecò a W ashing lon ove fu mollo corclial1ne11le accol to d a l R . An1bascia lore R osso cl1e apLa dott .a Bigard è n om inat a dire ttrice cl ell 'O µe p oggiò molto efficacen1en le t11 t la ques ta bella ope<la le di , . au g irard di P arig i. R l a prima volt a ch e ra di italianità. Seguirono qld11di a llre iinportant i ·vna caric a simile vi en e affidata ad u11a <l onn n conferen ze, una d elle quali n el l)acliglione italiano 11 ei serYizi os1Jedalieri francesi , a quan lo affern1a cl ell 'E posizion e di Chicago Sll il tema « La medic i « L ' esprit médical » (5 gen . '34). 11a italiat>.a a l traver so i secoli ». Su cces. iYam ente il prof. Castig lioni p arl ò in tut le le g r andi univer sit à Il prof. comm. Arturo Manna, docente cl i p adel W est e precisa111ente a l\Jil,Yal1l{ee, Io,va, Omatologia chirurg ica, è s tato insig nito d ell 'on orif il1a .. t. Paul , Min11eapoli s e Roch e~1 er Mi11 n. , n el] a C'en za cli cavaliere n ell 'Ordine d ei S . Mauri zio e quale t1lti1na città egli fu ospi te d ei fra telli ~1ayo , Lazza r o, in ri conoscimento dei ser vizj ch e da ario fa llo egno a gra ndi dimos trazioni cli s in1 patia dai te111po pre la quale Consol e Medico n ella l\TiJizju n1edici della Clinica; infin e al Lrc lezio11 i. . e111pre Fores t ale.. Rallegramenti. su ar gon1ento Cli s toria d ella n1edi r,i11 a it ali an a, fu 101 to le11t1te n ella celebr e Urdversilà rli Yale, l1ella i\fEDI Cr S PORTIVJ N Ol\flN ATI E R.\TlFJ Ci\1'1. Scuola medica di Roch est er N. Y ., nl Coll egio d ei Fiduciari Provinciali d ella Federazione llalia11 (1 ll1erlic i e chirt1rg hj cl i Filacl elfi a . Pa rti colarmen t e l\1edi ci degli Sportivi: dottori Nied erh tìu ser Arn o lcord ia l i fur ono le accog li en ze c11e il professor e p a<lo, ~lodena; Bevilacql1a Ren ato, Campobasso; Barclo,·n11 0 ehhe a Chicago ove JHtr lò st1ccessivnm e nt e tolucci Filiberto, Littoria e Sabaudi a; Sciarre llé\ i1 1 tutte ]e tre g r a ndi uni YPrsi là cli qu ell a in e tropoli . Gennaro, Ancona ; Gr amoli Alberto, Reggio Erni li a; Negro prof. Francesco, Savon a. on m a n cò a i m edici i lali a ni l 'occasione di se11Sanitari addetti a Soc i età sporti1•e: d o llori Ba lire ]Jarlar e in li11gua itali an a il loro illu stre coltignani Agostino, G. U. 1~·., Siena; Sirn a Giu seJ)pe , lrga. Infa1 t i d opo Je ven lo l lo conferrr1ze t e nute in " Hokey a r ot elle », Roma ; Sforza Fran ce co, li n g u a ing le e n ell e c itlà un11omi11 a le, il prof. O.N.D. S. C. Acciaierie Falck , Sest o S. Giovan11i ; Castig li oni , aderenòo al] 'invit o corclia]i simo d ei S imonetli Giuseppe, cc F oot Ball Clt1b », Cr ema ; m edi ci i tali a oi , l)arl ò a Filad eJfi él e a Ba ltin1 ora De Sin1on e Giusep1>e, « Società Calcio », lVIon za; 11el1 c sale d ell .Ordin e de i fj g li ò 'Itali a, a Nuova Laugeri Mel anio, cc l~oot Ball Club » , Torino; Lo York i1ell a Casa Ila li a n a e infine, in una sera ta cate1li Federi co, cc U. S. Alessandria » , Al essandria ; i11di1nenticabile ch e d es tò un 'onda <li e11tusias1110 Posi1ano D e Rossi Beriecl etto, cc Frat ell an za Sporp a triottico e culn1i11ò in l1na g rand e ova zion e al tiva )), Genova-Ses tri ; Bini J,eon ardo , cc A .S. F . », conferenzier e , il g iorno 8 corrc1t te egli J1arl ò n ella Empoli ; Pirazzini Romano, cc U. S. Vimer ca tese », g r ande aul a d el Columbu s IIos1) i tal so l to g li a t1Vimercati-!; C11 an tel Enrico, cc Associ azione Sp ortj s pici n ella Itali an His tori ca l Socie ly e <l ell a Sova », Aos ta; Vale n sin ~ifario , cc A. C. Robur ». Sir cietà d ei l\1edici Italo-Am eri ca ni . I / ora !ore svolse n a; Ct>rri Giul io, cc U. S. Sempre AYa11li » . Pi o111 il tema « R om a e il pen siero la tin o i1 ell a s toria bino ; Parisi F au lo, « Foot Ball CluJJ » , rvi orl e n <i; <l elJ a n1edic ina » e p arlò dinanz i ad un ud itorio Devoto Eugenio, cc En Lella F. B. C. n . Chi aYar i ; a ffolla to e r accolto eYocand o con a ppassionata elol\1onta li 'firt eo , « Club SportiYo n, Cagliari ; Ch iaqu en za Je g lorie i In lian e P cl in1os tra nc1 o rom e le <lin i , -a11ni, cc As . Sportiva », Forlì . trad izio ni d ella rn e<licina italia n a, sociale e poli -


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lC

IL P OL l CL l .1'1 l CO

ti ca sie no deg11amente conti n u u te e 11 o})jl·1}Jen te rinnovate dal Governo Fasci s ta con la t1'1 e ravig li osa opera di bonifica delle Paludi Pontine, con la lolla contro la malaria , con l a d ifesa d ell a in a ternità ed i11fanzia , con In lo lla con lro la lul>e r colosi. Il più a ulorevole d ei giornali it ali ani , il <l Progresso Italo-_1\merica110 », conclud e la s u a r elazio11e sull 'opera d el prof. Cas lig·Iioni co11 le segu er1ti parole: cc Il prof. Cas tiglioni può essere a ragione orgoglioso ·l ella m agnifica opera <ii propaganda da lui qui compiuta. Con le sue trenla co11fere11ze e l ezioni tenute n ell e maggiori univer s ità american e eg li h a dimostrato ch e cosa abbia r appr esenta lo e rappre enti il pertsiero e l 'opera cien t ificn d ell 'ILaJi a dai tempi di Rom a ai n os tr i g iorrti , di1 Galeno a Jl'raca t oro, da GaJil eo a Leollardo, <l alla Scu ola di Sal ern o a Forlanj11i . Egli è s ta to fl ccol to dovunqu e r on l e pii1 g ra11ni cl imo s trazio11i rl i simpatia e g li italiani d egli S Ia ti Uniti si asso ci ano co~1 cu or e commosso a quest o plau so un a11ime degli amerj cani » . I m eélici italiani che sono lega li da affe llo· profond o nlla madre-patria e alle gloriose scuol e ila lia11e, r icorcleranno emr>re con ]1fOfOil<l a riconoscenza queste n1ag·nificl1c lezioni nelle quali t111 i1 1us lre sc.tenziato italia n o h a lu1ninosa1nente di mostrato quale sia st ata la p a r te aYuta dal nos tr o paese n elJ a t ori a d ell a n1 edi c- j 11a. New Yorlc, 15 dicen1hre J 933. Dott. R. ~I . Da Mllaao.

La costituzione mof oria degli anormali psichici. È il tem a della prolu ione al Quinto Corso di P erfezi o11arnenlo p er l a preparazion e d el pcr sonn1e i11seg11n11le cd a si ~ t en le clegli an ormali affid ato p er òiSJ)O izion e di l egge all 'l s lilu lo Toniolo c}1e il prof . Eu genio ~Iedea , presièt.en te d ell a Societ à ilalian a pro I nffl11zia anormal e, b a t enuto iJ 6 corr. n1e e l) res o 1' Univer sità Cat tolica cli Mil ano . Il prof. ~J edea h a richiamato le 111odern e Yedu te i11 tor110 alle fun zio11i e alla pa Lologia Ciel sist e1na ex trapiramidale dim ostran<lo cor1 qua111a frequ en 1a, <lati i n1e todi più fini della od ierr1a semeioti ca 11eurol ogica, si riscontrino n ei frenas tenici ancl1e })iop at ici segni di lesione d el sist en1a extrap ira J11i<l ale . Ha poi f ;,tl lo u n a lucièt.a esposizion e d ell a co li tuzione motoria così g enialmente illu s trata cla1 Delisi di Cag liarj , di111os lrand o le applicazioni pratich e di qu3sti concetti ia r1 el normale cl1e n el inalato di n1ente e nel fre11a s lenico. Ha t er111inato p ar l ando d ell 'importanti si n10 1)r oble r11a dell 'instabilità, così acutamente tratt al o <lnl Dt! Sa11c tis nel r ecente Convegno p er l 'Infar1 zia A11ormale a Roma e çhe 11a tanta importanza n on olo dal punto di vista scien1ifico, i11a an che dal 111111lo di. vi sta s trettélmente scol ast ico . Fin al mente ha in sistito sull 'in111orta11za clell 'edu cazio11e fisica anche per gli anormali , r icordando quanto egli st esso ha sostenuto n el recente Cor1g r esso intereuropeo d 'Igiene Men lale a Ro111a, 1Jasa11dosi inolto sui risultati che anche in rapporto alla p sich e h a l 'eclucazione fi sica nel 11ormale come ri ulta dagli studi compiuti a Roma presso l 'Accaclen1ia fascis ta in rapporto all '0 1)era Nazion ale Balill a . AJ Cor c;o si 0110 iscrit ti molti i11aes lri e maes tre d ell a Lombardia. . 1.~ .

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NOTIZIE DIVERSI:. Giorunte mediche del Cile. P er commen1orare il prirno ce11tenario d ella Scuola di Medicina di Santiago del Cile, viene organizzata una serie di riunioni ch e costituira nno le « Giorn ate i\tiediche del Cile » e ch e comprend er a nno: la 5a riunione a nnua cli medicina; la 2a ettimana dell'esperienza chirurgi ca; il 1° cong·r e so di pediatria; l a riunione p len aria cl ella ocietà di t i siologia ; inoltre si terr à l a ia essio11e clell 'Associar ione ir1ed ico-chirurg·ica lati110-a1nericana, fonda la a Li111a nello scor so febbraio. Inter ,·erranno all a 111a11ifest azione r appresent a11ti di numer o i En ti cul turali dei Paesi n eo-latini d el! 'Ameri ca e clell .Europa. La d at a Yerrà fi ssata ulter ior111 en te.

Corsi di perfeziona1nento. l>resso l a Facoltà medica di Vienna si lerrà un corso di perfezionamento sulle malattìe gastrointestinali e d el ricambio, dal 12 al 25 febb,r aio ; il corpo insegnan te comprende 33 profe sori tit olari e 20 doce nti e assist en li ; lassa 50 scellini au s triaci. . Sono an ch e or ganizzati corsi di med icina inter11a (26 febbraio - 3 marzo, tassa 80 s . ), pediatria (26 febbraio - 10 marzo, tassa 900 s.), gin ecologia e os tetricia (26 febbraio - 5 marzo, t assa 150 s .), dermovenereologia (26 febbraio - 8 marzo , t assa 100 s. ). Per progra111mi ed inforn1azioni rivolger si a: Das Sekretari at der Internationalen Fortbildungskurse, Wien, IX, Porzella11gasse 22; ovvero a: Da s Kursbi.iro der Wiener Meclizinischen Fakultat, 'i\Tien , IX, Al serstra sse 4. 1

Os1>edale per infettivi a Pa,·ia. Al Policlinico di Pavia , per iniziativa dei tre enti Comune, Provincia e Ospedale, su progetto i11izial e dell 'Ufficio tecnico comunale, è s tato cos truito il reparto pe r malattie infettive e il tifosario, a compl ement o del prog·ramma èt.el riassetto ospita li ero . Possono esservi ospitati 20 infettivi vari e 60 tifoidei e vi ono annessi tutti i servi zi di profilassi.

Elargizioni e legati. Una signor a di ~filano h a , con di posizione 1.est amen tari a in cui manifesta il èt.esiderio di serbare l 'incognito, is Utuito erede uniYersale l 'Ospedale Maggiore di quella città, ch e si presume raccoglierà dalla sost anza ereditata, dedotto l 'importo di numerosi e notevoli legati a favore di famigliari , l 'importo n ett o di circa tre 1nilioni cli lire. J\llo s tesso Ospedale sono stati l eg·a li: dal comm . Giulio Luig i Moscat ello L . 400.000; rlalla sig.a Adalg·isa Introini ved. ~Ion aci L. 150.000; dal cav. Giuseppe Girola L. 50.000. Il patrizio forlivese Rinaldo P allar eli h a lasc ia to un patrimonio di oltre 2 milioni alla Cong·r egazion e di Carità, per benefizio d ell 'Ospedal e Civile G. B. l\1or gagni ; ha disposto altri cospicui leg-ati a favore di enti educati Yi ed assist enziali del Fa• S<!JS11'10. L 'avv. Angelo Pirot ta , morto a Milano in età di 49 anni, 11a l asciato il su o p atrimonio, valutato ad oltre un ln ilion e e n1ezzo, al Collegio Ghi slie ri <.l i Pavia - n el. quale trascorse g li an n i


SEZIONE PRAT I CA

u11iver sitari affi1tcl1è si istituiscan o borse ùi tudio p er lu clenti uniYer ... itari bisog nosi ap1)ar tenenti all a })rovi11cia di Pavj a.

Cassa Malattia 1>er r11rali. Presiedu lo d al vice-presidente avv. Rob erli , j u caricato d al pre iclente 011. Razza, si è riuni lo il Con siglio rlire ltivo d ella Feder azione delle « Ca~::.;e f\1utue ~fa ] a l lia p er i l avor atori agricoli ». Il Con olc l\ifi1tasi, segr e tario gen er ale, h a fa llo una r elai'iOlte sul funl io11a1nento delle Casse, le quali conta11 0 centomila capi-fan1ig li a inscritti ; e, fa tto ce11n o alle tre Casse di ~lilano, !Javia e Bari or a cos tituit e, p arlò d egli accordi in cor so in altre città r)er l 'abbina111er1to d el! 'e azion e d ei contributi di i11validità e vecchiaia e tubercolosi con quelli di Assi ct1razion c malattia. Qu e lo accordo• porter à i mutuati a circa 280 111ila e i 1·ontributi a 26 milioni.

L'assistenza malattia alle famiglie degli operai della provincia di Cremona. 1

ei l ocali rl ell 'Unione provinci al e di Crem ona <l ei indacaii fascisti d ell 'indu tri a si è riunito il Dire ttorio dell 'Union e le a ecl è tato votat o il' seg uente ordine d el giorno: « Il Direttorio d el! 'Union e provinci al e d ei Sindacati fa scisti d ell 'in <lustria, riunito i so tto l a presiden za del segr et ario gen er ale d ell ' Union e slessa avv . Efigen io Carli , con ider a la l 'opportunilà ch e a tutti gli Qp er ai i11d u l riali d ell a proYincia d ebba esser e es lesa l 'assi ' le11za m edi co-farm aceutica an ch e n ell 'ambito d ella farnj gl1a; con s ider a lo ch e a ttual m ente d e tta as isten za è dem anda la ai Com u ni i quali ritrarrebbero sen ibile vantaggio qualor a d e lla assi len za venisse svolta d a un Ente sind a<·ale; tenuto conto ch e tutti gli oper ai accetter anno favor evol1nen Le l'istituzione di una Cassa Mutu?. integrativa per l 'assis ten za m edico-farmaceu t ica a lle famiglie; fa voti ch e l'Unione provinciale d ei cindacati fascis ti dell 'inrlu stri a in p er son a del suo segr et ario gen erale Efigenia Carli, ponga allo stu<lio un progetto ch e con sen ta <li risolvere simile prol>lema, ch e si impon e p er il b en essere di tutt~ la m assa op eraia, d andogli facoltà di prender e I n ecessari accordi con le Amminis trazioni comun ali <l ella provincia e di sol toporre il probl em a al! 'ap p rovazione di tutti i Sindacati oper ai ». (No tiam o {'}1e degli enti corporativi cl ei m edi ci 11on si p arla).

Lega per diabetici in Ungheria. _\ Budapes l è sorta una J"'ega 11azionale dei diab etici. Nel cii scor so inau g urale il presidente, dott . Ober schall , 11a espos to la n ecessità di or ga11izzare 1 dianetici su basi economiche, affermando che la 1nalattia ormai può esser e con siderala malattia n azion ale. L 'or ganizzazion e economica è n ecessaria p er render e l a diet a m en o costosa e p er r idurre il costo d elle m edicine.

Gesta di studenti spagnoli in odontoiatria. Gli studenti in od ontoiatria d i Madrid, i quali g ià in una preced ente occasione, non soddisf~ lli d ella sed e lor o assegr1ala 1 avevano trasportato 1 ar r e<lamento i11 un 'altra, d an clo luogo a incidenti , 11anno fatto una nuo' a protesta contro il program ~ 111a di studi, d e1n olendo l 'arredamento d elle aule ecl appiccandovi il fuoco. Contro gli agenti accor si a ris tabilire l 'ordine son o stati esplosi alcuni colpi <li rivoltell a. In cidenti on o pure avvenuti a SaJatnanca.

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Medici tedeschi profugl1i in Francia. La << Co11fédér ation des v11dica t Médicaux " Français » aveva espresso la propria indig nazione cli fr onte alle p er secu zioni di c ui er an o vitti111e i medjci e])r ei in Ger1na11i a ed aYcva insistilo sui diritli al la libertà di eser cizio n ei Paesi civili. 111lanto l a l egg·e Ar1nbrus ler h a p o Lo JJratican1e11te un caten accio all 'eser cizio di ques ti 111edici in F r an cia, salvo ch e non siano 11a turalizzati e con"eguano il diplom a in F r an ci a . Il voto dei sindacati er a dunque pla ton ico. ~rutlavi a s i offre qualch e ospilalilà ai profughi : così uno clegli ultin11 provvedi1n enti di Cal me lle, all 'Is liluto P asteur, fu l 'a sunzion e di una n1ezza cl ozz jn a di nledici ch e era110 s ta ti h an dili dall a Gern1ania }Jercl1è di san gu e semilico. (Co ì il « British ì\IIed . Journ . », 13 genn . 1934).

Azioni giudiziarie. La Corte d 'Appello di Renn es, confern1a11d o una senten za d el Tribunale Civile di Quin1per , h a co11d annato il c1o ll. ì\il . J)er ltn gr ave errore profession ale, i11 quan lo, 11ell 'a pplicazion e d ella r adiot er api a ad una cliente, vecl ova Gnyader , per fibrom a uterino, i1011 h a aYuto cura di prevenire che i can1pi d 'applicazio11e si sovr appon es er o, proYocando così una g r ave raòiod ermite e sclerodermi a. ·L a Corte h a s tabilito ch e, provvisoriam ente, iJ do tt. M. corri p onda 10.000 fr an chi, salvo gli 8ccerlam enli d ei d an11i (la cliente aveva chiesto 200.000 fran cl1i), ol lre l e sp ese di giudizi o. (« Rev . ì\iJéd . F ranç. », dicembre 1933).

Un po' dovunqtie. Le Giornate m edich e l>elg·h e del 1934 si terranno d al 23 al 27 g iugno sotto la presiden za del p rof. J~dgard Zunz; sa ranno de ti n a te all a cc Iisiop a lologi a delle g landole endocrine ». La conferenzn i11a1Lg urale sarà fa tla d al prof . wfaurice L0ep er cli Pa rjgi. Dal 9 al 14 ottobre si te nn e a Rio de J aneiro l1n a conferen za brasiliélna su lla l eLbra, sotto la presicie nza onor aria n el d ot t. v\rashing ton Pires, nl inis lro d ell'educazion e e d ella sall1te pubblica, e sotto l a presid en za effe lU va c1c1 prof. Eduardo Ra bello. Nel prossimo luglio verrà con vocato il 1° congresso m edico s ud am eri cano fli p sicoan alis i, a Rio de Janeiro . Si è adunato a Bar cellon a il 2° Cong r esso sp agn0lo di p atologia' d ell a rliges lione, sotto la preside11za del dot . Gallart Monnés. La 7a. adunan za 1ìella Soci e1à t P.desca per ricerch e Sl1lla circolazion e si terrà il 16 e il 17 aprile a Bad l(issingen ; discuterà il t ema « Tron1bosi ed emboli a» ; rela tori : L . Asch o ff (Friburgo), P . ~Io ­ r a,vit z (Lipsia) e L . iirn])erger (Halle). (Segretario: Prof. Eb. Kocl1, Barl Nél ul1ei111 . Germania) . La Socie tà ted esca rlei n1e<lici laringo-rino-otologhi si a(luner à d al 17 al 19 n1aggio in W tirzburg. La Lega Fran cese contro il r eu1na lis1no si è ad'-tnata il 2S novembre nel! 'Osp ed ale della « Pitié » n Parigi. (Segr eteria: avenl1e du Présid ent W ilson 3, Paris XVe). L'Associazione p er l 'assis lenza ai luposi h a sede a Parigi, n el museo d ell 'Ospedalc et Sain t-Louis »; i1e è presiclen te il se11. Lerccl u , ex min ist ro del l'igiene.


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IL P OLICLlXI CO

U11 co11g resso sulla colibacillosi , le infezioni e i11tos irazio11i d 'origine in testinale si lerr à nei giorni 20 e 21 J11aggio a Ch at el-Guyon, sollo la presidenza d el prof. Carnot. (Segretario generale: P . Baìmo, inédeci11-direc teur des E tablisseme11ts 'fh ermaux de Cl1atel-Gu ·on , F ran ci a) .

La pri111a riunion e cl ell '« Alliance Scienlifique et ì\1édicale Fra11çai -e » si è t en11ta a Bordeau x il 15 dicen1bre, con l 'interYento di un centinaio di in eifici. L a ocietà cli ì\Iedicina Legal e Lli Ron1a si è adt111at a il 15 dicen1bre sotto la J)r esidenza del dott. F. Dore, as&is ti lo d al segrf'tario prof. Bel lussi. Il clo lt . F. Dorc e il prof. S. Ottolen g hi co111111emorar o110 jl prof. \ "ilt orio Martin \ Verl a r cl . egu irono con1t1nicazio11i d ei . ori P. Di P orlo ecl E. :S cata1nacchia. Promosso dall a Sezion e tridenti11a deìla F ederazion e na1.. per la l o l ta contro l a tt1ber colosi , i è svolto ad Ar~o un convegno di tisiologi ; fu aperto dal d ott. Sartori; tra i molti disser enti furo110 il dott. Lublich (cri i emocl asica cl a rifor11i111ento), il d ott. ~[. Marti11elli (qu adri clinico-rarliologici della tbc . inizial e nell 'aclnlto), la dott.a Confalo11ieri ( tbc i1el l a t la11 le), jJ dot t. DecleYa (corpi fibri110 i mobili encl opleurici) ecc. Fu p ost a in ri3ieYo l ·op era d el Reg·i1ne i)er · l a sa11ilà d ella r azza attraYerso l a crociat a antitubercol ar e. L ' Associazjone rvieclica 'frie, Lina si è adu n a ta il 29 dicembre e il 5 genn aio, so lto la presicl e n za d el IJTof . .C. RaYasini , as i l ito d.al segrelario doli. F. Donini. Furo110 fat t e ron1unicnzioni clai oci: prof. E. Freund , prof. r~ . Oliani, G. Ro ~ si , prof. G. T\1ann, I . L evi. La Socie tà cl i Cul t ura JJ ed ir<1 ~oY are se si è adu11a ta il 14 d ice n1])r ù, sot lo la presi<l enza cl el prof. P . Pie tra, assi li. to dal segr etarjo clol l. L. Ferrero; fl1ro110 fa tte co111u nicazioni dai clottori prof. V. Ferrero, prof. P . 1\ . :)fein eri , E. Giuberto11i, G. patola , U. S~condi. La ocie tà :)!edico-Chirurgica Bellu11ese si è adun at a il 3 g·en11aio, o lto l a prf's iclen za (lel prof. G. Pieri , as j lito òal segre tario d ott . G. Locatelli . 1:-ecero con1unicazioni i oci l)rof. G. Colle, M. wi antoYani Or etti , pr o f. G. Pi eri, prof. E. Darda ni, A. . Dall a P alm a.

l 1n co r~o coni ple n1e11t a r e cl 'ig iene pratica si terrà a PaYia a })arlire d al 3 a prile per la durata di òue i11esi . 1'assa L. 408,60. Ch iedere annunzio al R . I litulo d 'Ig iene. L ':\ sociazio11e della s la111pa i11effica francese 11a t enut o, il 15 cli cen11Jre , il suo ba1l ch etto a nnuale. P a rl a rono Loepcr , ouq t1es e p er gli strani eri .\feyer e Doming uez. Il p r of. Gae tan o l{o11 zo11i , i11 u11a seduta al Rot a ry Club di ì\Iil ano , h a p arla lo u « Inizio e s'iluppi d ell 'assjste11ì'.a oriale di fa])bri ca in It alia e pecialn1en t e a :){i I a no ». L ·os1)ed ale Itali a n o cli Londr a l1a compiuto , çon i I 1° gen11aio . il uo cinquan1eunio di esist enza. Dt-:.ra11te q u es to }Jeri ocl o l1a aY nto t1n n oteYoJ e incr en1ento. Il R . Con1mi a ri o del Co1n une cl i ~apoli l1a clonato al Con sor zio proYin cia1e a n Lit ubércolare un

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\.LI, N Ul\I.

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terren o es teso 12.000 mq .. in Sa11 Ge11naro a Pozzuoli , ])er ch è Yi sia costruito un i11od erno ed am ])io ;E>reYe11lorjo an ti t L1bercolare. Da u11 articolo r edattoriale puLblicato nel « Paris Médical » del 6 gennaio, si ril eva che la Franeia dispone complessivamente cli 173 sanatori con 24.558 l etti.

Il periodico « l~l Siglo Medico » di l\tiadrid ha cl es tinato il fascicolo d el 6 gen11aio ad un esan1e prospettico d ei prin cipali progressi realizzati nei vari ran1i d ella m edicina. con riguardo alla Spag·rta; il fasci colo è riccan1ente illustrato. Il corpo sanitario d ell 'Istituto superiore di odontoiatria << G. Eastn1an » di Roma si è recato, con i propri automezzi ed autogahinetti, n ell'Agro Pont ino, ove h a proceduto alla visita di circa 3000 rol ~ rj.

Un Co1nitato pro1notor e ha pubblica lo u11 volu1ne di 300 p agine in commemorazione d el medico nr gentino Guillermo Da,vson (1821-1890), figlio di un medico nord-arr1.ericano e <li una signora argentina , pri1110 titolare d ella ca Ltedra d'igiene istituita in Ar gentina (a Dt1enos Aires n el 1873); ebbe i1101ta p arte n ella vita pubblica ed a lui si devono 111011e r ealizzazioni n el rlominio rl ella m edicina sociale. Nella seduta ciel 29 flj cen1bre u. s. della R. Arcatlen1ia delle Scienze Medi che di Palermo il socio pro f. Fortunato Ci11CJ11e1nani ba com1nemorato il éon1pianto prof. Gaeta110 P arlavecchio, ordinario di 111edicina operat oria n ell a R . Università di P alermo. Erano pre:5e11ti nun1erosi soci , a111ici ed am1r1iratori r1ell 'illustre estinto. Il « L an cet >> d el 13 gennaio pubblica un ar ticol o commen1orativo di Ramazzini redatto dal dott. R . P. White. che avrebbe dovuto leggerlo alla cerin1onia di Milano , ina n e fu impedito da grave n1alattia, che ora lo ha conrlotto a n1orte. È st a to cos tituito in Spagna un ~1i11istero d~

Lavoro, della Sanità e d ella Previdenza sociale, ed él ffiòato al dott. Estadella , già sottosegretario di la to alla Sanità, posto al quale è s tato ora chian1ato il clott. Pérez Mateos. l ·n ron1u11icato della Prefettura cli p olizi a di Parig i annunzia c he i servizi di ig i en e segnalano una recrud escen za d ei casi di feLbre tifoide. L a l eggera e1)iclen1ia sar ebbe dovuta a guasti sopravvenuti 11egli apparecchi che as ·icurano la sterilizzazione delle acque J)Otabili di P arig i. Con R. Decreto è stato cor1cesso il riconosci1ne11to g iuridico a nor1na e ag-Ii effetti d ella legge S apr11e 1923 al Sindaca t o Nazionale Fascista dell e Infc r111iPre diplor1J u te adere11ti alla Confederazjun e 'azionale d ei. Sindacati Fascisti dei Professionisti e d egli Artis ti e ai r el ativi Sindacat i. ~Ientre

in Italia si promuoYe la natalità, mezzo cli pot enziamento della Nazione, in I11g hilterra vi~­ n e Lollerata un 'atliYissima propaganda per la l1 1nitazione d elle n ascite. Le clu e società « National Birth Conlrol Assoc1a tion )) (Ecclest on ,Street 26, Lonclon S. W. 1) e « Socjety for the Pro,ision of B,i rth Control Clinics » (Enst Street 153-A, War\YOr tl1 Road, London S. E. 17), n elle loro relazionj a1111uali , vantano ciascuna i propri grandi su ccessi pro1)agandistici !


. (Al'\~O

.\LI, N U:\ L 4]

SEZIONE

Con1e ne demn10 g ià notizia, si è aperta a Is lambuJ una nuova Università; ad essa sono addetti 40 professori stranieri e pi\1 esattamente 30 t ede~hi e gli altri francesi o svizzeri; per 3 anni insegner-lnno n ella loro lingua, poi in turco.

La Società spagnola di ginecologia ha con1m en1 0rato il suo antico pres ident e Sebaslian Recasén . Ogni quadriennio verrà assegnat o un premio Recaséns: di 40.000 pesele, per il miglior lavoro sul can cro, che seg11i un progr esso essenziale lìella lo tta contro questa mala ttja. L '-~ssociazione professionale degli studenti di n1edicina in Spagna (FUE) ha organizzato un viaggio degli studenti dell 'ultimo anno in Francia ed Inghilterra, con partenza da Madrid il 14 gennaio. ~ell'Istituto Centrale per i

sordi a St. Louis ( la ti Uniti) si è organizzato un l aboratorio cli nico di fonetica . Può ospitare 69 fan ciulli dell 'et à scolastica e 67 r agazzi e adulti, nella Sezione per la correzion ~ d el linguaggio, e 38 adulti n elle classi per la « le ttura sulle labbra». L 'a11tica prigione fem1ninjJ e central e d ella Sp agna , a<l Alcalé d e Henares, sarà trasformata in t1n ospedale p. ic h i a trico p er cri n1i11ali, di ambo i sessi ; Yi si raccoglieranno p azzi crin1inali da tu lte le prigioni della Spagna. Il Consiglio del Sangue è S. ~I. il Re; h a pre. entato relazione, per cli encomio.

Nazionale dell 'Associazione V01011 tari s tato riceYuto cl al Santo Padre e d a il presidente, dott. V . Fomentano , alle due alte P er son alità un 'ampia la quale gli son o s late rivolte parole

Il record de11<1 trasfu c;; ione flj sangue i11 Ing h il t erra è tenuto d a ltna capo-assistenle di giovani esplora lrici presso la Croce Rossa britannica, r e· sidente a Hackney. Ella h a d ato il sangue in .51 occasio11i. Il recorcl monrlìal e resta però ad un

PflATlCA

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francese , .che avr ebbe dalo il san g u e a centinaia di malati: così aln1eno afferma il cc Siècle Médical » (1° gen. ). Un g ravissimo conflitto è scoppiato nella Commi ssione amministrativa degli ospedali di Marsig lia ; vi h anno avuto parie ingerenze politiche. Il clott. .T. ~ch,,·etz, ùiret1ore del Laboratorio di batteriologia di Stanleyville (Co11go belga), è sta lo oggetto di un 'aggr essione, me11 lre viaggiava sul battello fl11via1e cc Doc le11r llocl h ain ». Essa fu dovu la ad uno scambio di persor1a; non ha avuto con eguenze spiaceYoli. •

E morto in età di 71 anni il prof. J . CANTACUZÈNE, ex minis tro della sa11it à pubblica d ella Romania. direttore dell 'Istituto di medicina sperirnentale di Bucarest. Si era l aureato a Parigi in m edicina ecl in scienza ed era st ato interno all'Is tituto Pasteur. Ha compiuto pregevoli ricerch e, sovratutto sul colera, il tifo, l a tubercolosi ecc. Dirigeva gli « Archives Roumaines de Pathologie gér1érale et Anatomie pathologique >>. È m orto in e tà di

52 anni, p er ur1 infortunio

automobilistico, il prof. .TULIO In1BARNE, di ginecologia e os tetricja all 'Universi'l à di Buenos Aires, ove per due volte fu decano d ella Facoltà di scienze n )e(fiche . Era un uomo clall 'attivilà inolteplice. È i11orto in età di

72 anni il prof. WILHELM

PnAus ·1Tz, ordinario d 'ig jen e a Graz (Austria) . Il s~o « ~Ianl1 a le cl 'igiene » h a r ag·g iunto la 12a edizion e. In et à di 97 anni si è sp en1 o a Frihurgo-in-Briagau, il prof. C. BAUl\1LER, ch e fu a lungo m edico Pell 'Ospedale tedesco di Londra.

B lnorto il dott. LÉOPOLD-L~v1 , sp ecializzat o i nell o ~ lt1<lio dell e disendocrinopa lie.

Indice alfabetico per materie. A11gjna

p ectoris : Yalor e comparativo rlelle drog h e u sa te n e] trattam . con tinuativo . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 145 )) 137 ..\.poplessia r eumati ca . . . . . . . . . )) 123 ,\ppendicite cronica: il problema dell ' )) 149 Avvelenamento subacuto da pion1ho . . « Brucella m elitensi s »: Yariazioni nel )) 131 malato . . . . . . . . · · · ·

)) )) )) )) ))

Corrispondenze . . . . . . . . . Cronaca del m ovimento profess.

157 154 150 150 152

Emicrania biliosa . . . . . . . . Epilessia (s ta to epile ttico) : tratta1n. . . F econdità femminile: variazior1i ciclich e Intestino t enue: drenaggio n ell'ileo pa)) 140 ralitico e nelle occlu sioni . . . . . . Iper cloridri a: trattan1 . con estratto del • )) 139 lobo pos t. d'ipofisi . . . . . . . . )) 150 Neurastenia : tratlam . . . . . . . . . . . )) 151 Oftalmie e p seudo-oftalmie dei n eonati )) 143 Pneun1otorace art.: ernia del m ediastino )) 149 Polmonite : pressione ven osa . . . . Radiologia. note . . . . . . . . . 151 . 152 )) 149 Rene: infezione simulante l a tbc. • •

Uespir azione di Ad an1s- St okes: dell 'efe lanina . . . . . . . Re ltoscopia: accirlenti g r n j . . Reumati smo: e1.io-pa togen es i . Diflesso di Liget n ella cliag no . . i fezioni arldominali . . . . . 1

impieg·o . . . . . . delle af. . . . .

e se r vizi assisten,:::iali al Senato . . . . . . . . . . . . . .. . .

Pag. 149 )) 141 )) 144 ))

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ariità p ubbli ca

Scia ti ca : tra ttam. . . . . . . . . . . . . Sclerosi a p lacch e di~ en1 inn le: CJ)o tot era pia . . . . . . . . . . . . . . . . . Stagiorie e n1alattie .. . . . . . . . . . Ul cera gastro-duocl.: trat la1n . con e lra lto del lobo poster. d 'ipofi si . . . . . . 1'uber colosi : eredità . . . . . . . . . . . 'J'ubercolosi laringea : t erapia co11 estra tti tiroid ei . . . . . . . . . . . . . 'f ubercolosi : ricer cl1e varie . . . . . . 'l'ubercolosi polm . : infiltrato precoce . .

Jt'aocinaz. antitu bercolare: nuove disposizioni . . . . . . . . . . . . . . . . . T'isite niediche preventive ed nss1c1traz. con,tro le maJalti e profess . . . . . .

Non ~ consentita la ristampa cli lavori pubblicati nel Policlinico se n on 'n seguito ad •utoritzazione scritta dalla t'eclaz.ione. E vietata la f1ubblicazjone cli sunti cli essi senza citarne la fonte.

Diritti di proprietà riservati. -

A. Pozzi, Resp.

C. FRUGONI, Red. capo. Jl om~

-

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Tip0-T.it. ArmRni òi M. Courrier.

I


« IL POLICLINICO »

162

XLI, NUM.

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Ricordiamo ai nostri abbonati le seguenti importanti pubblicazioni: Q,') ~

Direttore della R. Clinica Medica dell'Università di Milano.

Prof. LUIGI ZOJA

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DIABETE

INDICE. - PREMESSE. Ghiandole

endocrine tono,vegetative e ricambio Centri regolatori del ricambio. Sistema nervose e ricambio. Ricambio e costituzione chimicofisica. , I. GLICOSURIA NORMOGLICEMICA E IPERGLICEMICA: La glicemia. , Il. SOGLIA RENALE PER IL GLUCOSIO' 1) Considerazioni preli1ninari; 2) Soglia renale per il g l ucosio : Glicemia nella ipertonia; 3) Rene e soglie. , Ili. IL GLUCOSIO NBL SANGUE. , IV. CARBONURIA DISOSSIDATIVA. , V. CURVA GLICEMICA: 1) Andamento generale; 2) Ascesa; 3) Acme, discesa; 4) Ipoglicemia; 5) Si>condo complesso; 6) Glicemia dopo il digiuno; 7) Glicemia da carne. , VI. RICAMBIO EMOGLOBINICO. , VII. IL GLICOGENO NBL DIADETE. CHETONURIA: t) Il glicogeno nel diabete; 2) La chetonuria. , VIII. RAPPORTI FRA SECREZIONE ESTERNA E SECREZIONE INTERNA DBL PANCREAS. , IX. lNSULINORESISTENZA. , X. LE DIVERSE FORME DI DIABETE MELLITO: Diabete dei giovani e degli adulti. Diabete dei giovani. Diabete degli adulti. Glicosurie. Glicosuria ipofisaria e surrenale. Glicosuria surrenale. Glicosuria nelle ipertiroidosi. Glicosurie da lesione nervosa. , Xl. IPERSENSIBILITÀ ALL'INSULINA. , Xli. SULLA INSULINA. , Xlii. CURA DIEIEllCA INSULINICA NEL DIABETE: Evoluzione del diabete. Cura causale. Valutazione del lavoro nella prescrizione della cura nel diabete. , XIV. CRISI IPOGLICEMICHE. , XV. CURVA ORARIA DEL GLUCOSIO !'/EL SANGUB e NELLE URINE. , XVI. ALCUNE NOTE DI TERAPIA NELLE COMPLICAZIONI DEL DIABETE: . Nella tubercolosi polmonare. N egli interventi chirurgici. , XVII. CURA CHIRURGICA DEL DIABETE. , XVIII. QUAL<".HE ALTRA CURA PER IL DIABETE: 11 fegato. Sostanze ipoglicemizzanti. Acque mi;"terali. , PROPOSIZlONl RIASSUNTIVE.

Volume in-8° dt pagine 104 nitidamente stampato, in carta semi patinata. Prezzo L. t 5 postali di spedizio ne. Per i nostri abbona ti sole L. 12,75 in porto franco.

più le spese

Prof. ANTONIO GASBARRINI DIREITORE DELLA

R.

CLINICA MEDICA DELL'UNIVERSITÀ DI PADOVA

con la collaborazione del prof. G. GHERARDINI, aiuto.

PANCREATITE

ACUTA

E

c ·R ONICA

INDICE. -

P REMESSA ... PARTE GENERALE: CAP. I. STORIA DELLE PANCREATITI. Bibliografia. , CAP. Il. CENNI DI ANATOMIA DEL PANCREAS. Bibliografia. , CAP. Ili. PRELIMINARI DI FISIOLOGIA DEL PANCREAS. Bibliografia., CAP. IV. ANATOMIA PATOLOGICA GENERALE DELLE PANCREATITI. , CAP. V. S&MEJOLOGlA CLINICA GENER.\LE DELLE AFFEZIONI PANCREATITTCHE. , CAP. VI. SBMEJOLOGIA FUNZIONALE l'ELLE LESIONI DEL PANCREAS: A) Semejologia funz ionale esocrina: a) Metodi indiretti basati sull'esame delle feci; Creatorrea , Atotorrea; Amilorrea; Steatorrea; b) Lo studio ed il saggio dei fermenti pancreatici nelle feci: 1) La diastasi nelle feci; 2) La tripsina nelle feci; 3) La lipasi intestinale; c) Il fermento

"°'

diastasico nelle urine; d) ll fermento diastasico nel sangue; e) Lipasi del siero nel sangue; f) I fermenti pancreatici nel contenuto duodenale. Studio comparativo de-i singoli mezzi di indagine contemporaneamente applicati; B) Semejologia funzionale endocrina. Bibliografia. , CAP. VII. SINDROME EMATOLOGICA ED UMORALE DELLE PANCREATITI. Bibliografia. , PARTE SPECIALE: CAP. Vili. Cl.ASSI• FICAZIONE DELLE PANCREATITI. , CAP. IX. NECROSI ACUTA DEL PANCRBAS: Definizione e limiti. Etiopatogenesi: Dati sperimentali i Dati cli-

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nici; Rapporti fra colelitiasi e necrosi acuta del pancreas; Reflusso di bile del Wirsung ; Refiusso di contenuto duodenale nel pan· creas attraverso i suoi dotti escretori; Teorie etio..patogenetiche desunte dai dati clinici. Anatomia patologica. · Processi riparatitJi. Sintomatologia: Sintomi clinici; Sintomi radiologici; Sintomi funzionali. Decorso e forme cliniche. Diagnosi: Criteri diagnostici clinici; Criteri diagnostici radiologici; Criteri diagnostici funzionali. Diagnosi difjerenziale. Prognosi. Edema acuto del pancreas. Te.rapia medica della necrosi acuta del pancreas. Bibliografia. • CAP. X. PANCREATITE ACUTA SUPPURATIVA: Definizione. Etiopatogenesi. Anatomia patologica. Sintomatologia e decorso. Diagnosi. Prognosi. Terapia. Bibliografià. , CAP. XI. PANCREATITE CRONICA: Definizione. Etiologia: Dati clinici; Dati sperimentali. Anatomia patologica. Patogenesi. Sintomatologia: a) Sintomi clinici indiretti; b) Sintomi clinici diretti; c) Sintomi funzionali; d) Sintomi radiologici. Decorso e forme cliniche. Diagnosi. Diagnosi difjerentiale. Prognosi. Terapia medica. Bibliografia. , CAP. Xli. PANCREATITE TUBERCOLARE. Anatomia patologica. Sintomatologia. Diagnosi. Bibliografia. • CAP. Xlii. PANCREATITE SIFILITICA: Anatomia patologica. Sintomatologia. Di:ignosi. Bibliografia. , CONCLUSIONI. • RIASSUNTO •

Volume di pagg. 300 (con molte figure nel testo e due tavole a colori fuori testo). Prezzo L. 30, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 2 5 in porto franco

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Prof. LUIGI o·AMATO

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Direttore del Secondo Istituto di Patologia l\1echca della R. Università di Napoli.

EPATITI

ç~ONICHE

SOMMARIO:

l. CONCETTI GENERALI DELLE EPATITI CRONICHE B DELLE CIRROSI. Il. ALCUNI RlLIRVJ SUll.A ETIOLOGIA DBLLB BPATm E DBLU CIRROSI. lii. PATOLOGIA SPERIMENTALE B ISTOGENESI DELLE EPATITI E DELLE CIRROSI EPATICHE. IV. ANATOMIA PATOLOGICA DELLE BPA• TITI B DELLE CIRROSI BPATICHE: a) La cirrosi epatica n_el morbo di Wilson. , b ) Tubercolosi del fegato. , c) Sifilide epatica. • d) Epatiti malariche. , e) La tnilza e il midollo osseo nella cirrosi del fegato. , f) IL pancreas e· l'apparato digeYente nella cirrosi

epatica. -

V . Su ALCUNI TIPI a.INICI DELLB ORROSI DEL FEGATO. VI. L'IITERO NELLE CIRROSI SPATICHE. VII. L'BPATITB SATBLUTB DELLB COLECISTITI. VIII. ALCUNl RJLIBVI SULL'ESAMB FUNZIONALE DEL FEGATO. IX. L'ASCITB NELLE CIRROSI EPATICHE. X. EF• FHTTI DELLA DEVIAZIONB DELLA BILE DALL'll'ITESTINO. Xl. CONO.USIONI GENERALI SULLA PATOLOGIA DELLE EPATITI E DELLE CIRROSI. RAP· PORTI FRA LB CIRROSI E LE MALATTIE DI ALTRI ORGANI. Xl I. TRATTAMEl'ITO DELLB EPATITI E DELLB ciRROSl .ASCmCHE E BILIARI. BI• BUOGRAFIA.

Volume in-So di liclinico » sole L. 1

pagine 96, nitidamente stampato. O, 6 O in porto franco.

Prezzo

L.

1 2,

più le spese postali di spedizione. Per glj abbonati al « Po·

Prof. CESARE FRUGONI

......

con la collaborazione dei Proff. G. MELLI, E. PESERICO, A. LUISA.DA

L'EDRMA

POLMONARE

ACUTO

Riportiamo quù di seguito il Sommario :

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OAP. I. Spunti di anatomia e fisiologia del polmone, pagg. 1 a 12. - CAP. JI. Definizione e limlti, pagg. 12 a 16. CAP. III. Storia dell'edema polmonare acuto, pagg. 16 a 18. CAP. IV. Anatomia patologica, pagg. 18 a 27. CAP. V. Eziologia dell'edema polmonare acuto, pagg. 27 a 49. CAP. VI. Sintomatologia, pagg. 49 a 61. 0AP. VII. Varietà cliniche e deoorso, pagg. 62 a. 70. OAP. VIII. complicazioni e prognosi dell 'aooesso di edema polmonare acuto, pa.g. 71. - CAP. IX. Diagnosi diretta e diagnosi differenziale, pagg. 71 a. 77. 0AP. X. Cli edemi polmonari acuti sperimentali, pagg 77 a 79. f'AP. XI. Fattori ohlmici e fisico-chimici del· l'edema polmonare aouto, pagg. 80 a 129. - OAP. XII. Fattori emodinamlci e umorali dell'edema polmonare aouto, PAeg. 130 a 163. CAP. XIII. I fattori nervosi dell'edema polmonare acuto, pagg. 164 a 212. CAP. XIV. Pa· togenesi dell'edema polmonare acuto, pagg. 213 a 220. OAP. XV. Terapia dell 'edema polmonare acuto, pa· gine 220 a 231. Volnmp in-8°, di pagg. IV-232 nitidamente stampato, con figure nel testo e una tavola fuori testo. 'Prezz-0 L. 2 4, più le spese poetali di evedizioaie. Per i nostri abbonati, sole L. 2 O in Porto franco.

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ANNO XLI

Roma, 5. Febbraio

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'' fondato nel 1893 dai professori:·

GUIDO BACCELLI

Num. 5

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FRANCESCO DURANTE

SEZIONE .J:>.RA.TICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Rom3

SOMMARIO. Lavori originali : I . S.chne ider: Studio sul riassorbim ento cutaneo m ediante la prova di Donath e Tanne, in condizioni vairie. Note e contributi : M . Moschini: Shock da calcio : terapia e profilassi. Osservazioni cliniche : G. Sai : Neur:tlgia intercostale sintomat ica di ulcera gastrica e duodenale. Igiene : G. Gianni: Lo sviluppo infantil e in relazione al nuoto. Riviste sintetiche : G. Dragot.ti : L'iperinsulinitimo spontaneo. (Nuova si ndrome definita ). Sunti e rass?gne : T RAUMATOLOGI.\: Soeur: Le ferite articolari e le artriti purulente t raumaii ohe del ginocchio. - Moore: Le fra ttu1·e del «tu ber calcanei n. - Lenormant: Il tratt3Jmento delle fr atture antiche del calcagno. - MISCELLA NEA: A. Duthoit e Cb. Gerne.r: Ri cerch e sperimentali s ull'anafilassi e l'a n tianafilassi . - L. R. Grote: La gan grena DP.i diabet ici. - A. R avina.. e S. Lyon : Il tratta1IIH~ nto delle intossicazi oni da cian nro e da ossido di carbonio con il b1u di n1 etilene.

Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Appunti per il medico pratico : OASIS!ICA E TERAPIA : Emiplegi e ed afasie transitori e nei cardiaci. - Le s indromi anginose n ell'ernia nello hiatus diaframmatico. Il valbre clinico della pressione arteriosa n elle alterazioni cardio-vascolari. - Le cause dell'insufficienza c.ardiaca n ei ca r di aci. - Insulina e glucosio nel trattamento delle malattie c31r diache. L'alcool octilico n ell'iperten sione 31rteriosa. - La tiroxina nell 'ipertonia. - L'azi on e dell'adrenalina suJ l'it mo cardi aco. - NOTE DI EMATOLOGIA: La foriIIlula leucocitaria negli operati di tousillectoonia. - MEDI· CINA SCIENTIFICA; Enzimi cri. talli zzabili. - MEDICINA soCJALEl : Per l a lotta cont ro i tumori malig11i. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sani laria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Ri s poste a q u esiti per questioni di massima. Nella vita pro ~ essionale : Servizi igienico-sanitari. Oon cor si. - Nomine, promozioni ed ono1·ificen ze. Notizie. Indi ce alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

palmente) - sono superate secondo gli AA. tessi m ediante l 'u o dell 'Dranina, sostanza riconoscibile anche a diluizione enorme, ricercata nel sangue l'efluo dalla zona di jniezione. L'Uranin..1, per ]a sua spiccata proprietà di fluorescenza, è nettamente riconoscibile se dilui.ta oltre 10.000 volte ed in piccolis i111r

Istituto di Patologia Medica della R. Universi tà di Pavia. Direttore: Prof. L. V1r.LA,

Studio sul riassorbi1n~nto cutaneo mediante la prova di Oonath e Tanne, in condizioni varie. Dott.

I TALO

ScHNEIDER.

Per lo studio dei fenomeni di riassorl)i1nento n ella cute Donath e 'fanne ha11no proposto un metodo semplice, ch e .consiste n ella iniezione di una sostan za colorante n el sottocutaneo e, successiva1nente, ne11 'osservazione del tempo di cornparsa della sostanza stessa, fatt~ direttamente sul saJ1gue venoso proveniente dalla zona di iniezione. Le difficoltà, ch e · si preser1tano in questo ordine di ricerch e, - consistenti nella comparsa lenta e solo in traccie nella massa sang uigna, difficilmente dimostrabili a causa della enorme diluizione della sostanza n el san g·ue, nella interferenza su questa sostanza del sistema e 11 doteliale e istiocitario, (milza e fegato princi-

tr.arr ie.

Questa prova, che esprime nel tempo di con1parsa della so tanza nel sang ue venoso la ,·clocità dei feno111eni di riassorbimento o di i)e rmeabilità r eflua, ba ricl1iamato J 'attenzion e da parte di Elias e Goldstein , i quali l 'hann o usata in particolar e per lo studio srJeri ~ mentale della stasi , sopra tutto per quanto rig·uarda le modi fi e.azioni, nei card iopa ti ci , del passaggio di liquido dai tessuti (sottocutaneo) nelle vie sang uigne. Con1plessiv1mente essi deducono ch e negli stadi di scom penso, specie nei vizi combinati, le condizioni di trasporto quantitativo della sostanza colorata si · svolgono nel modo m eno soddisfa cente e ch e le condizioni peggiori son o realizzate da malattie del circolo senza vizi valvolari. sia compe11sate che in scompenso. Appare però tra1


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164

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POLl CLINI CO

no con1e le condizioni di va ·odi lalazione, cl1e siamo abituati a ritenere favorevoli ad aumento di scambi capillari , provochino , second o questi AA., un ritardo nel riassorbimento di Uranina. In realtà si suol dire ch e la vasodilatazione favorisce la IJermeabilità dal sangue ai tessuti, ma no11 è noto se la stessa circostanza valga analogament.e per la permeabilità in sen so inverso. D'altra parte bisognerebbe forse poter distinguere n elle vasodilatazioni quanta parte vi abbiano ora la bran ca arteriosa, ora la branca venosa dei capill ari , e valutare inoltre l 'aumento eventuale della pressione ve11osa, com e fatt ore di rall entalo circolo reflu o dai capillari. Restan o dunque oscuri per o r~ i. fen on1eni riscontrati 11ei malati di cu ore e 11è Donath e Tanne, n·è Elias e Goldstein danno ragi.oni plausibili delle variazioni notate. Uno studi o quindi te11dente a conosce re q11ali fattori possano e come intervenire n ella pr ova di Donath e Tanne, appare merite,role di interesse , tanto più che esso si inquadra nell 'a1npio cap itolo dei fenomeni fi 5iopatolog·ici di permeal)i]it n, ch e sono all'ordine del giorno . •

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Nelle ricerch e da m e eseguite, per consiglio e sotto la guida del Direttore dell 'Istituto, ho adottato la modificazione di Elias e Goldstein alla tecnica ori ginale , che permette l 'o servazione della comparsa della sostanza in tempi più ravvicinati. Nell 'esecuzione dei numerosi esperi1nenti (oltre 100) su pazienti ricoverati 11e11 ·rstiti.1to di Patologia Medica di Pavia, mi ~ ono costantem ente attenuto alle seguenti norrr1e: il paziente è in riposo, orizzontale; si cseguisce . un . primo prelievo di sangue per confronto da una vena della piega del gon1ito, usando un ago ap1)osito con mandrino esatto, ben paraffinato, che viene lasciato 1n sito per tutta la durata dell'esperienza, evi1ando con ciò contrattempi e manipolazioni 1n oleste per il pazien te. In s~guito si inietta tlcl celluJare sottocutaneo un eme. di Uran1n 'ferk (soluzione sterile all ' l %), al terzo inferiore della faccia fl essoria de11 'avambraccio clello stesso la to ; si fanno quindi prelievi di . angue 0' .30' ' l ' , 2' , 3', 5' dopo l 'iniezione <] 'Uranina. Ogni p,r elievo di san gu e (2 em e.), raccolto in provetta da centrifuga, vien e centrifugato in modo da ottenere la separazione del siero dal coagulo. I vari campioni vengono esaminati comparativamente ad occhio rludo ed a luce incidente , m eglio se in camera oscura. Questa osservazione p ermette sempre un fa-

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1

XLI, NuM. 51

cile apprezzamento della fluore.;;cenza dell 'Uranina e l 'inizio della sua comparsa nel san gue. Col sem plice esame diretto si può anch e avere un criterio quantitative, r elativame11te esatto sulla entità d ella fluorescenza; non ho ritenute) di ricorrere al m etodo propostò da Don ath e Tanne , ·p er misurare tale fluorescen za, poichè il m etodo per ora non si può con sidera re rigorosam ente preciso. Da quanto ho potl1to osserv:ire nel corso degli es11eri1nenti eseguiti su persone. sane e su cardio11azienti, si può affermare: ch e la comparsa dell'Uranina in c ircolo durante la prova di Don ath e Tanne n ei normali oscilla fra 2' e 3' dall 'iniezion e n el sottocutaneo ; che nei vizi della ,mitrale, sia in 'compen so che scompensati, questa co1nparsa subisce un notevole anticipo e precisamente si aggira tra 0'.30'' e I' ; ch e nell 'insuffi cienza aortica in compenso i dati non si allontanano dai normali; ch e n egli stadi di scompenso di questo vizio il riassorbimento è lento e ritardato e così la comparsa dell 'Uranina nel sangue ~ che in un caso non potè essere affatto constatata durante tutta la durata della prova stessa, e cioè n emmeno dopo 5' dalla iniezione . Inoltre in un caso ho rilevato un anticipo notevole, come precoce rilievo coincidente col ripristinarsi delle condizioni normali di cir-

co]o. Questi risultati da me ottenuti in varie condizioni sia fisiologiche ch e patoJogiche, non mostrano tuttavia una sempre n etta e costante concordanza di risultati , come si rileva del resto anche dai casi di Elias e Goldstein, non essendo mancate le eccezioni. Nelle stesse condizioni circolatorie · normali, infatti, _alcune volte la comparsa della sostanza avviene con notevo le anticipo sul tempo di ·media normale, a 2 ' o a I ' o anche a 0',30''. Non è pertanto possibile trarre conclusioni di valore generico in riferimento all'esito della prova nelle malattie di cuore, in ispecie in riferimento aJle singole forme cliniche diverse. Nell'intento di interpretare, se possibile, le modalità di queste differenti condizioni di riassorbimento e g li eventuali fattori che in esse possono interferire, ho intrapreso una serie di esperienze con sostanze varie, atte in teoria ad influenzare le Jocali condizioni circolatorie del rias$orbimcnto. Ho u sato , come fattori cl1imici capaci di influenzare la locale permeabilità vasale in rapporto al passaggio del liquido dai tessuti al sangue: preparati ormonici: estratti tiroidei, . ipofisari , adrenalina; 1

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SE ZIONE PRATICA

sosta11ze far1na:cologici1e val'ie ad attività vasodilatatrice o vasocostrittrice o linfagoga: i tamina , acetilcolina, colin a, rnorfina, atroµjna , pe1)lone. efetonin a , et ere, gy nergen, caffeina; o ta11ze a tipo colloi dale : caseal calcico, . ier o di cavallo, a utosiero, aolan; sos tanze cristalloidi: urea , g lucosio, soluzione ipertonica di NaCl ; soluzioni alcaline e acide : bicarbonato d i sodio, acido acetico . Bo esegt1ito queste ricerch e in rapporto ali 'azione locale delle sostanze stesse, fa cendo prima seutplicemente la pro,·a ùi Donath e ..fanne n elle condizioni u suali e il gior110 dopo iniettando contemporan eamente all 'Ur anina nel sott0r11taneo dell 'avambraccio la ·ostanz.a da studiare e notando , come di con sueto , il tempo di comparsa della sostanza colorante i11 circolo. A garantirmi dall'eventuale influen za della ntaggiore quan I ità di liquido così ini ettata, h<) eseguito t1n controllo usando an zich è un eme. di soluzione di Lrani11a ali 'I %, due eme. a l 0,50 %: la identità dei risultati nelle due prove. n1i ha convinto che la massa di liquido ini ettato non ha nessuna influenza in qì.1este condizioni. Dai risuJtnti da me ottenuti per azione delle d i·verse sostanze ho n otato: 1) Delle sostanze ormoni ch e. i preparati tiroidei 11anno provocato un forte anticipo n ella r.on1parsa deJl 1Uranina con lln apporto quantitativo an ch e notevolmente aumentato, maggiore per la Sevtiroidina che per la tiroxina Roche. Gli ormoni ipofisari hanno provocato: quelli del lobo posteriore, ipofisina Hoech st (estratto totale) e Tonephin (frazione), un ritardo del passaggio dell 'Uranina ed una . ensibile dirninuzione quantitativa; quelli del lobo anteriore (prolan) un anticipo ed un aumento quantitativo. L'Adrenalina l1a provocato ritardo e din1inuzion e quantitativa inten si . Inter essa notare come una sostanza di azione e dj u so adrenalinosimile, la efetonina , abbia invece provocato un anticipo della corr1parsa i11 circolo. 2) Delle sostanze ad az ion e vasodilatatrice, acetilcolina (1-locb e) e cloridrato di colina (Biocoline), hanno dato anticipo e aumento della sosta nza colorante in circolo; l 'istan1ina h a indotto anticipo ed arriccl1imento di Uranina n el san g11e veramente co11siderevoli; la caffeina invece ha pro,rocato la comparsa n el sangu e in rit~rdo; l 'eter e h a anti cipato la con1parsa dell 'U-

ranina, se11za appare11ti modificazioni quantitative. • 3) Delle sostanze ad azione vasocostrittrice, a parte quelle di tipo orrrionico già indicate, il Gynergen ha provocato un lieve anticipo di c,on1parsa ma una diminuzione della intensità . 4) Sosta11ze li11fagogh e, quali 1norfina, atropi11a , :µ eptone, h anno det erminato comparsa di Uranin a n el san gue anticipata ed in misura nolevole. 5) Alcune sos tanze colloidali u sate (CaseaJ, Aolan , au tosiero, siero di cavallo) , 11a nno anticipa to la comparsa dell ' Uranina 11el sangue, in linea di massima aumentandola quantitati,1amente, con azion e i)iù evidente da parte del siero di cavaJlo. 6) Alcurte sostanze cristalloidi, quali urea e g lu cosio, hanno provocato invece ritardo di assorbimento. 7) Pe1· quanto rigua rda la concentrazione osm otica, la soluzione di Na-Cl ipertonica (3 %) h a prodotto un anticipo della comparsa della soslanza nel sangue e un aumento quantitativo di essa, m entre l 'acqua distillata non ha portato n essu na mo~ficazione. 8) Per il valore della reazione , il bicarbonato di odio in oluzione 1 %o (pII = 9,5) ha provocato anticipo ed aumento; l 'acido a cetico in soluzione all'l %o (pH = 3) un n etto ritardo ed una attenuazione del passaggio del] 'Uranina nel sangue. CONSIDERAZIONI.

80110, dunque, numerose le sostanze capaci di modificare, per aggiunta di esse alla soluzione di Uranina, la velocità e talvolta anche la misura del riassorbimento sottocutaneo. La influenza di esse si esplica evidentemente per azio11e locale e non certo a mezzo di quei meccanismi di azione gen erale, ch e son0 riconosciuti dalla farm acologia a nt1merose delle sostanze impiegate . Questa oonstatazione però non stupisce, poich è a·ccanto ad una attività di stimolo generale numerose di quest e stesse sostanze possiedono ben nota attività di stim olo locale. Basti pen sare, ad esempio, al}'adrenalina ed al]a istamina. Qu este ricerche dimostrano in linea generale quanto p oteva teoricamente attendersi . ch e cioè, di m 3:ssima, le sostan ze ad azione vasocostrittrice provocano ritardo di riassorbimento e quelle aq azione vasodilatatri ce acceleramento. Anch e le sostanze cosi dette linfagoghe, ponfigene e pertanto aumentanti la permeabilit~ vas·a le, h anno accelerato il ri'àssorbimento . P er eventu ali in coerenze di com1


166

porta1ne11to, si dovrebbe forse ricercare nella c omposizione del veicolo , reazione, con centrazione salina , ed altre proprietà chin1iche e fisiche, la ragione dell 'azione svolta differenten1ente dal presupposto teorico. Che tali condizioni accessorie abbiano importanza, forse in qual ch e caso fino a modificare l'azione propria della sostanza contenuta che si intenderebbe saggiare, è dimos trato dalle intense modificazioni provocate dalla ipertonia del 1iql1ido e dalle inten se variazioni d ella reazio11e . Per a ltro non si può nemmeno dare a questa considerazione un valore costante, p·o ichè l 'azione del! 'istamina è stata di intensa accelerazione del riassorbimento ad onta d ella r eazione intensamente acida (pH intorno a 4) della soluzione di istamina u sata, ove si consideri ii1vece che la soluzione all 'l C}i>o di acido acetico (pH = 3) ha provocato un evidente effetto opposto. Da queste prime ricerche risulta pertanto che i fattori capaci di influenzare il riassorbim ento sottocutaneo d ell 'Uranina nella prova di Donath e Tanne sono numerosi e complessi, attinenti in parte alle proprietà chimiche e fisicl1e comuni dei liquidi usati, in parte alle proprietà farmacologiche strettamente caratteristiche d elle sostanze. Una analisi particolarmente minuziosa ed analitica dei risultati ottenuti con liquidi a composizione tanto eterogenea, quali sono i preparati forni ti dal com1ner r io, non sarebbe per ora possibile per la di~rJarità dei termini di cor1fronto. Tuttavia que~t e ricerche possono ritenersi di orientamento per altre più sistematiche, in quanto il metodo si presta alla esplorazione delle modalità del riassorbimento sottocutaneo. Secondo queste ricer.che non si può n emmeno , per ora , tentare un .a vvicinamento alle modificazioni sperimentali provocate di quelle della prova di Donath e Tar1ne rilevate nelle affezioni del cu ore. D 'altra parte è necessario ancora stabilire il comportamento della prova in queste ultime su di una statistica clinica più ampia di quella sinora u sata . RIASSUNTO .

L' A. applica il :procedimento

\

rANNo XLI,

<< IL POL(CLINICO »

mento nel sangue dell 'urani11a 1niettata sottocute. BIBLIOGRAFIA. e Mc. CLuRE. Journ . of A111er . Med. Ass. , 81, 1923. BARBARO FoRLEO. Policlinico, Sez. Med .. XL, 1933. DALE. Lancet, 1929, CCXVI, 5521. DoNATH e TANNE. Wien. Klin. Woch ., 1925, 36. ELIAS e GoLDSTEIN. Zeit. f. Klin . Med. , 121 . 1932. RAVENNA. Lo Sperimentale , IV, 1930. VILLA .. Ricambio idrico . Vallardi, 1932. ALDRICH

NOTE E CONTRIBUTI I IN PADIGLIONE VIII

POLICLINICO

UMBERTO

da Donath e Tanne allo studio delle modificazioni del riasso-rbimento sottocutaneo, provocate da sostanze varie . usate localmente. Da questa prima serie di ricerch e l 'A. ricava che il pro.cedimento consente l 'apprezzamento dell 'in fluenza eser citata da tali sostanze nel tempo, ora di fa,rorire. ora di di111inuire il riassorbi-

ROMA

Primario: Prof. A. CARnucc1.

Shoek da calcio; terapia e profilassi. Dott. I\{. MoscHINI, assistente volontario . Oggi la terapia calcica ha assunto proporzioni veramente cospicue, e le sue indicazioni si sono andate moltirplicando fino a potersi dire che è usata quasi in ogni branca della medi• c1na. Il calcio infatti è usato come antiedematigeno·, recalcificnnte , antianafilattico ecc. ecc. Naturalrr1ente, come sono andati aumentando g li usi del 1c alcio, è andato aumentando anche il numero di i)reparati cl1e le case di prodotti medicina li mettono in commercio. ·Qu esti numerosi preparati vengono introdo.t ti nell'organismo attraverso le più diverse vie: orale, intramuscolare, endovenosa. Mi occuperò solamente della via endovenosa , trattando brevemente dei disturbi che si possono avere per l 'introduzione per questa via dei sali di calcio, d ella terapia e della pro·filassi d ei disturb.i stessi. Il Prof. F. ·F rattini, iI1 un suo lavoro dal titolo cc Considerazio·n i critiche sulla terapia c alcica » apparso sul n. 4 del 1933 della Rassegna Cliriico-Scientifica dell' I . B. I . scriveva: cc P er quanto restii si sia a pubblicare insuccessi si ode ogni poco qualche voce ch e consiglia prudenza n ell'iniettare Ca n elle vene. C'è chi cr ede ch e in alcuni tisici abbia contribuito a produrre e mottisi (Campani), chi l1 a osservato esagerati i soliti sintomi dell'iniezione : nausea , vomito, vertigine, grande prostrazione, febbre e peggioramento (Rabino). « Non voglio sopravalutare questi inconvenier1ti ma solo fare osservar e come talora la . cura possa nuocere ». - A me personalmente è occorso di notare fenomeni di intolleranza per il calcio , e preci1

~proposto

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[ANNO

XLI,

Nu~r.

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SEZIONE PRATICA

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sa1nente pe.r le soluzioni di g luconato di calcio iniettato per via endovenosa. Riferirò brevemente 11110 d ei casi occorsimi. II paziente era affetto da apicite D. e d avevo iniziato una cura calcica eudòvenosa con soluzioni di g luconato di calcio al 10 %; ~ia­ scuna iniezione era di 10 cc. di soluzione, e le iniezioni venivano praticate a giorni a] terni. Praticai Je prime due iniezioni e non ebbi a lamentare alcun disturbo , la terza iniezione fu invece seguita , circa sei ore dopo l 'introduzione , da un co1nplesso di fenomeni ch e p otremo chia1nare cc Shock Calcico ». Il paziente cominciò ad avvertire inten si brividi di freddo, n au see, ebbe co11ali di vomito e a questa sintomatologia durata circa tre quarti d 'ora, eguì una g rande i)lrostr.azion e e glìélve astenia. La temperatura era di 36° ,2. Il paziente riferì i disturbi suddetti a di ·turbi di gesti,ri e il gior110 segu ente riprese le ue normali occupazioni. Il g iorno seguente però, senza che fosse s tata praticata alcun 'iniezione, a 24 or e. di distanza d al p recedente sh ock si ripresentarono 1 medesimi disturbi , sebbe ne in forma più a t tenuata . Conosciuti i disturbi avuti dal mio pazienl e e non riferendoli a l calcio, praticai la quarta . . . 1n1ez1one. ~i\nche questa volta si presentò lo sh ock a sei ore di distanza circa dall'iniezione. Chiamato dal paziente che si era alquanto aJlarn1ato, praticai un 'iniezione di adrenalina e i disturbi cessarono dopo pochi minuti , a distanza di un 'ora feci praticare un'altra iniezion e questa volta di canfora, e il paziente n oli ebbe più a lagnarsi di nulla. La quinta iniezione allora la praticai, invece ch e di soluzione pura di gluconato di calcio con aggiunta di adrenalina. Questa volta l 'iniezione non fu seguita da alcun disturbo . Continuai perciò la c ura con qu·e ste iniezioni con aggiunta di adrenalina fin o alla 12a iniezio·n e en za incon venienti . IJa l 2a iniezio11e la praticai iniettando 10 cc. di ·oluzio ne a l 10 % di g luconato d i calcio p uTo sen za aggiunta di adrenalina, avendo cura di usare il :p rodotto di un'altra casa, per osservare se si fossero ripresentati i disturbi da shock calcico e se essi fossero effettivamente dovuti al g lucona to. La sera stessa d ell ' iniezion e, sempre a circa sei or e di dis tanza si ebbe lo shock; il paziente era stato da m e i)revenuto ·e si fece im mediatamente praticar e un 'iniezion e di canfora e i disturbi comparver o. I disturbi quindi era110 effettivam ente d ovuti al gluconato e il loro comp•le. S·O rérp1)resenta,ra . . en za dubbio lo shock ca lr·i co.

Terminai la serie delle iniezioni aggiungendo sempre dell 'adrenalina e non ebbi più ad osservare lo shock. In un .altro caso in cui dopo iniezioni di calcio si presentò lo shock , trattandosi di un paziente emoftoico attuai la terapia d ello shock calcico con sole iniezioni di olio canforato , ed ebbi eccellenti ri sultati. La cura poi la .p·r oseg·uiiJ sempre p·er via endovenosa, con composti di calcio in cui vi fosse anche della canfora, e no·n ebbi più a lam entare alcun in conveniente. Consig liai di comportarsi in questo modo anch e un mio collega ch e aveva avuto occasione di osservare l 'insorg·enza dello shock cal.ci co in due pazienti a cui praticava una cura endove11osa cli sali di calcio. Anch e il n1io collega riusci a troncare lo hocl{ , in un caso con iniezioni di adrenalina e n ell 'altro con iniezioni di canfor.a . Il seg·uito d ella cura fu a11che dal mio collega attuato con preparati di calcio e canfora e no11 ebbe a lamentare alcun altro inco11veniente. l

••• Non vi è a]cun dubbio ch e i distur-bì ch e h o durante una cura calcica s urriferiti, comparsi • praticata per via ,endovenosa, siano da riferirsi .al calcio. In tutti i casi lo shock calcico si è prese11tato con una netta sintomatologia con sistente in: b,rividi inten si , n ausee e vomito, profonda a t enia; è quindi log·ico inqua drare lo shock stesso in questa triade e quando essa compaia in co·r so di cura calcica diag nosticare « Shock Calcico n purchè non vi sian o ragioni per porr e altra diagnosi. Stabilita così la sintomatologia dello shock calcico, accennerò brevem ente alle diverse ipote. i sulla ;p atog·enesi d ello shock stesso. Il Gilardoni (Atti e ili/ emorie della Società Lombarda di Medicina, 10 n1arzo 193-3) pensa cl1e Ja causa delle ipert ern1ie e d ei br·ividi , susseguenti alle iniezioni di g·luconato di calcio , sia la pr esenza di acido gluconico; il fatto che iniettando adrenalina si riesce a troncar.e lo shock potrebbe far pensare ad un 'insuffien za delle capsule surrenali, ma poichè la canfora ha avuto lo stesso .e ffetto , nei casi d.a me soprariportati , credo che non possa a priori amm e ttersi una simile ipotesi . Si potrebbe anche pensare ad una variazione del ph od anche riferire lo shock ca lcico a modificazioni del contenuto del Ca negli OTgani e nel sangue. Poichè in tutti i casi citati lo shock è co111parso circa tre or e dopo il pasto si .p otrel)be


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~ANNO

« rL POLICLINICO n

pensare, ch e, qualunque sia la causa dello sl1ock calcico, il momento scatenante sia stata ]a digestione. Ad ogni modo in questo campo della etiopatogenesi nulla ancora si p uò dire di preciso, forse ulteriori indag·ini porteranno luce completa su questi complessi fenomeni. In quanto alla terapia dello shock calcico con sigli.e rei di iniettare adren.a lina .al primo accenno dei disturbi che caratterizza110 lo shock stesso, se però il i)aziente fosse emoftoico, I 'adrenalina ' 'a senz 'altro ..ostituita d.a preparati di canfora sempre ,per iniezioni ch e si possono ripetere, per essere tranquilli, anche a distanza di ùn 'ora fino a tre. Ma poichè queste manifestazioni morbose non apportano certamente giovamento a i malati, è bene, se si può, prevenirle. Il Gilardoni già citato, consiglia di u sare la tecnica della iniezione cc subentrante n come egli la chiama, e ne vanta buoni risultati. Questa tecnica consisterebbe n ell 'iniettare ogni cc. di soluzion·e alla distanza di un minuto dal precedente. . Usando il metodo proposto dal Gilardoni. quando si facesse una terapia calcica intensiva, jniettando cioè ogni volta 10 cc. di soluzione n·elle ven·e, bisognerebbe o rimanere coll'ago n ella vena per 10 minuti, o :p ungere per ben 10 volte la ven.a del paziente per praticare una sola iniezione. l\iJi sembra che il metodo sia un poco fastidioso , per non dire altro, per il medico e per i] paziente . e tale da non poter entrare n ella pratica corrente, e i primi a rifiutarsi di sottoporsi a queste iniezioni subentranti , sarebbero i pazienti stessi, a cui nella maggioranza fa già tanto impressione dover si cc far bucare Je vene >> come essi dicono, una volta sola l)er seduta. D'altra parte 1p oich·è è possibile, in base a quanto ho potuto constatare e ch e ho sopra esposto, ovviare agli inconvenienti dello shock calcico prevenendoli, usando preparati in cui vi sia ag·giunta di. adrenalina o canfora, secondo i casi , mi sembra perfettamente inutile r icorrere a mezzi con1plicati e noiosi i)er il m edi co e per il paziente.

XLI, NuM. 5]

OSSERVAZIONI CLINICHE OsPF.DALE PsICHI..<\TRICo PROVINCIALE . DI TRIESTE SEZIONE NEUROLOGICA.

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1

RIASSUNTO.

L ' A. tratta breveme11te dei disturbi che si possono avere durante u11a cura calcica endovenosa, stabilendo la sintomatologia dello sl1ock calcico. Indica la terapja e la profilassi dello shock stesso, sulla base di risultati ottenuti personalment e e da colleghi a cui ha consigliato di attuare la stessa terapia e profilassi . •

Neuralgia intercostale sintomatica di uleera gastrica e duodenale per il dott. G.

SAI,

direttore e libero doce11te.

Nel corso degli ultin1i anni si sono presentati al nostr.o Dispen sario per esame tre ammal&ti soffer enti da lungo tempo per cc n euralgia i11tercostale », in cui l 'esame m inuzioso e l'ulteriore decorso dimostrarono ch e la sindrome algica era dovuta ad ulcera dello ston1aco o del duodeno. In uno dei tre casi i disturbi di~peptici. erano stati cos1 insi.gnificar1ti da non richiamare mai - per la durata di b en 28 anni - l'atten zione della m.a lata, intelligente e gvc@li a , nè quella dei vari medici clte nel cor-=o degli anni la avevano curata. sugli or gani digesti,ri; gli a llri due casi avevano presentato rrensl un'anamnesi. sospetta di affezione .g-a:;L rica, n1a per la n egatività dell 'esame radiologico e chimico, e la preminenza dei dol· 1ri j n ter costali in t1na deterrrtinata eJ)OGa la diagnosi di 11eura lgi.a, radicolite o sponùi.lartrite con dol0ri intercostali . ~ra apparsa giustific:l ta . Ritengo perciò nor1 i)ri va di utilità lJr;'\ li t·n 1 ~1 pubblicazione della presente nota. P. A., d 'a11ni 37 (19 rn arzo 1930) . Impiegato . A 20 anni tifoide. A 21 a11no brucjori allo sto1naco rl.opo l 'ingestion e di palate, scompar~i coll~ soppressione d j quell 'ali1nc11 to . _I\ ~8 ~ln1u tleper1m e~­ to· fisico; ebbe qualche volta vo1111to ~enz~ dolori ; esame del succo gastrico e reperto r act1olog1co d ello stomaco negativi ; g u ar) prendendo dei ric?stitu~n­ ti. A 31 anni erutt azio11 i con conati dl vomito scomparse in capo a qualch e mese cori una c~a neurotonica. Moderato fumatore. Non ebbe s1filide. . A 35 anni (1928) si presen taron o i)er tr<' n1es1 dei dolori cc terribili n al tratto inedio della co lonna dorsale, e più precisa:mènte nei tratt~ l?aravertebrali con irradiazione lungo gli spazi intercostali agli ipocondri e propagazione !ino al~ a regione epigastrica. Nel settembre 1929 i dolori ebbero una brusca ripresa; l 'arr1malato deperì ed ebbe alle volte all 'acme delle crisi dolorose, nau sea e conati di Yomito; tuttavia egli no11 pensò affa tto alla possibilità di una malattia .gastric~ percl1è l a digestione funzionava in i:iodo .1nec~ep1b1le. ~ no11 vi era alcun rapporto tra i pasti ed i dolori intercostali . Il decubito dorsale faceva sparire i dolori in cap o ad 1/4 d 'ora, m entre la stazio11e eretta _e più ancora l 'in cesso li riprovocavano; nella po~1zione seduta doveva isti11tivamente curvarsi 111 avanti per trovare un sollievo. Decor so afe])brile. Si fece accogliere per un mese (dice111bre 1929) in un reparto medico ospedaliero, dove si constatò all 'esame l{ontgen: « sto1naco ptosico ;· duodeno normale». All'addome i1on si trovarono punti dolenti nè resistenze. Al sondaggio gastrico: HCI 13;


[ANNO

XLI,

u r. 5)

SEZIONE PRATICA

.acidità totale 46 ». Il malato, din1 esso colla diagnosi <li rad icoli le, fece una serie di cure a b ase di antiarlrilici e rico tilucnti sen za al cun su ccesso. Si prese1ttò da noi nel n1arzo J 930, dopo m esi di intens i dolori inter cos lali bilater ali. I dolori avevano pos teriormen le al tronco il carattere cli cc attanagliamento », a11teriorn1ente quello di « bruciori »; i colpi di tosse n on li au1nen lavano. Esanie oggettivo: Sogge tto di compl ession e sch eletrica g racile; p allido. Nulla di p articol are ai rterYi cranici ed a lle es tremi là . .i\clclo111e trattabile, lihcro; riflessi add ominali pron t i . Orin a negativa . Le i1pofi i spinose clella IV-VlI dorsale un po ' dolenti ;i lla pre. sione; nei terrilori d 'i11nervazione corri~1Jonden Li ai cl et li . egmen ti vi er a una lievissima <1 iminu.zione della sen sibili là superficiale a t utte Jc qualità. Esame Ronlgen della colo11na normale. 10 aprile 1930: Ebbe durante un a breve lice11za un periodo di tregua assoluta dei dolori. Ri lor11ato in r esid enza i dolori r ipresero, accentu andosi rnaggiormente lungo gli spazi intercostali di des tra ed arrivando fino alla regione on1belicale, sicchè provava fastidio a t en er allacciati i cal zoni . 1\l le volle un senso di calore molesto saliva dalla regione dorsale del rachide fino all a nuca. All 'esame ogget ti vo n on si risco11lrò ])iù alcuna alterazion e d ell a sensibilità al tronco; permaneva irtvece la Qolorabililà all a pressio11e (non alla co111pres.. ione dall 'allo) delle ver tebre D.1 -D 1 . Si p en sava all 'opportunità di una pur1tura lon1bare e ad un 'esplorazione lipiodolica del caria]e rachidiano sosp e ttando un processo alle radici dorsali m edie, quando un riesa1ne Rontgen dello s tomaco, praticalo nel maggio 1930, portò alla scoperta d i una nicchi a a I la piccola curvatura (dott. D'Agnolo) . 24 giugno 1930. Opera to dal prof. Oliani di reezio11e gas lro-d uodenale Billroth II p er grancle ulcera callosa d ella piccola cu rvatura . · Dicembre 1930. Benesser e assolu to dopo l 'operazione; aumento in capo a pochi mesi <li 10 Kg. Luglio 1931. Non ha più d olori, in a digestione <lifficile e pesantezza allo stomaco. Gennaio 1932. Benessere. Maggio 1933. Benessere assoluto. R. A. , d 'anrti 38 (18 g iug no 1932J. Casalinga. \ ie11e inviata d al m edico d i casa per dolori n euralg ici i11tercost ali. La s jgnora aveva presentato nel cor so degli ul ti1ni art11i spesso lievi rialzi t ermici (37°,3). Mes trui regolari. Stipsi. Negli ultimi tre anni soffriva spesso p er· se t ti mane e m esi (con intervalli liberi) di dolori al tratto superiore medio d ella colonna d orsale esten dentisi fino alla scapola si11istra; i dolori erano « superficiali » « come u11 rosicchiam ento n; il dec ubito dorsaJe li faceva sparire d el tutto ed anche l 'ingestion e di cibi spesso li annullava. All 'acme d egli accessi dolorosi l a n1a1ata aveva spesso eruttazioni d 'aria. Nessun altro disturbo diges tivo . Appeti to bu ono; mai d olor i n è bruciori all o stom aco. Esame llontgen d ello s tomaco alcuni 1nesi ad·dietro: n egativo. Esame oggettivo: Pallid a; stato di 11utrizione discreto. Nervi cra11ici ed arti in condizioni perfett am ente regolari. R . W. n egativa. Orine n egative . Ventre .trattabile; r iflessi ad do1n inali pronti. Sensibilità al .tron co integra.

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All 'esame Ror1 tg·e11 (1)rof . Pi11ch erle) : Piccole produzioni osteofitiche ai m argini anteriori di varie vertebre dorsali. Stomaco nor1nale; piloro p ervio; il bulbo duoden ale si inie tta rapida1nente lascia11do intravvedere a lJ a p ar ete pos teriore un'incisu ra semilunar e da nicchia poco profond a, cos lan1e in 8 r adiografie. Svuotamento g·aslrico i11 lc1npo n or1nalc. Progressione n ell 'intestino 11ormale. J)iagnoi: cc Ulcera duodenale ». 20 giugno 1932. Il prof. Ma11n riscontrò ipercloridria e conferm ò l a diagn osi del radiologo; istiLue11do un tratt ainento corrispondente si ottenne la scomparsa òei dolori alJa schiena ch e ii1izialmente si era110 at tribuiti , a torto, alla lievissima 5pondilarlrosi. Luglio 1933. La malata accu sa bruciori e lievi dolori allo stomaco se non s ta a regime dietetico con' e11iente. G. , r., d 'anni 43 (26 aprile 1932). Vedova, casalina , con 2 figli . Dall 'età di 15 anni dolori trafittivi all 'emitorace sinistro p er settirr1ane e m esi, con lungl1i intervalli di benessere, della durata di un anno e più. Negli ultimi 7 mesi i dolori sono quasi continui e di tali inten sità da toglierle i I sonno ; cc come se si affettasse del prosciutto »; i iniziano alla regione sottomammellare sinistra, ed irradiano segu endo il decorso delle costole sinistre, a fasci a, fino alJa colonna vertebrale, estend endosi a11che al bordo interno deJla scapol a ; qua11<lo raggiungono 11n 'intensi là maggiore p assano al Ja regio11e corrispond ente del lato destro. I dolori non stanno i11 alcun rapporto colle ore dei pas ti o col gener e d'alimentazione. Si sente molto n ervosa p er il continuo tormento d ei d olori. È deperita di 1 ICg. n ell 'ultimo semestre, ed un nodo le serra la gola t ogliendole l 'appetito . S tipsi. Non accu sa altri disturbi digestivi. Decor so afebbrile . La mal rtta era stata visita ta n el corso di 28 an11i èt a una serie di medici ch e l a curarono per n eur algia intercostale, reumatismo, artrite, con vari antine uralgici, antigottosi, revulsivi, ecc., sen za al c:un effet to sulla sindron1e al gica. Esame oggettivo: Gracile, p allida, d enutrita, astenica. Nervi cranici integri. Condizioni agli artj regol ari (motilità, sensibilità , riflessi , ecc. ). e11tre fl oscio, trat labile, con riflessi addomin al i incer ti. Tiroide normale. Toni del ct1or e cupi; polso 100, poco valido . Col on n a fl essibil e, no11 dole11te alla percussione, mentre la co1n 1Jressio11e d all 'alto risveg·lia una m odica dolenzia al tratto dorsale superiore. Radiografia d ell a colo1tna normale. No11 vi sono punti dolenti lungo gli spazi intercostali ; ma l a cu te alla regione d ol er1le è ipersensibile ai tocchi ed alle punture. R. \f\T. n eg·ativa. Orine n egative. 5 maggi o 1932. Perd uranùo i dolori 1ungo il territorio d i clistribuzione della IV alla VII radice dor sale sinistra, si pratica una pu11tura lombare, con esito completam ente normale. Queckensted t neg·ativo. Nissl 0,025 %; Pandy n egativo; Mas tice rceg·ativo; rari lirtfociti. R . \i\T. 0,2-1 ,0 11egativa. Attualmente la sen sibilità al tronco ovunque integra JlCT; I u Lle l e qualità; scomparsa l 'iper estesia . 22 maggio 1932. Vari antineural gici non recano alcun sollievo. Iniezioni di cacodilato di sodio migliorano le condizioni gener a li, d et erminando un aument o di p eso di 4 Kg. 15 giugno 1932. Irradiazioni curative Rontgcn sui segm enti midollari D 4 - D1 r isultano inefficaci ;

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TT. POLTCL IN I OO

l 'am111alata è continu amente torn1c11 lCTla dai dolori all 'emitorace sinistro. 25 giugno 1932. Ricordando i clue casi prece<lenli si invia la malata al radiologo prof. Pinch erle p er un esame d ello s tomaco, sebbene l 'am1nalaLa non accusasse alcur1 disturbo riferibile direttament e a quel viscere. ·Con grande sorpr esa i trova « una grande nicchia da ulcera penetrante al t erzo medio della piccola curvatura; ptosj del polo inferiore ». 5 luglio 1Q32. Il prof. Mann riscontra l 'addome leggermente dolente alla regione epigastrica, dopo ch e l'attenzione della m alata era s lata ormai richiamata ullo stomaco. Al pasto di Ewald HCl libero negativo; HCl comb. 12; ac. totale 45. Feci per benzidina negative. Il Mann fece praticare delle iniezioni endoven ose di benzoato di sodio, otte11endo la scompar sa dei dolori ed aumento cli peso; permaner1do però ir1alLera to il quadro r adiografico, egli cor1sigliò l 'inler,·ento chirurgico. 22 agos to 1932. Operata d al prof. Oliani per ulcer a gas trica; r esezione gastrica Billroth II - HaLerer. · 4 ottobre 1932. Be11es ere; ulLeriore aume11lo cli peso . 10 novembre 1932. Comple larnen le liberala d ei dolori, tranne un « lieve senso di stretta >>, transitorio, alla r egion e dello sp azio d i Traube. 1° giugno 1933. Si sente « rinala » dopo l 'intervento chirurgico. Unicamente quando si agita p rova dei lievi dolori all 'inser zion e diafram111atica a sinistr a della linea nlediana, ch e cedo110 rapidamente in capo a poch e ore. 7 l uglio 1933. Benesser e .

Riassumendo. - .In du e casi di ulcera della piccola ct1rvatura accert a La al t!lvolo operatorio si ebbero : n el primo dolori al tratto meàio della colonna dorsale, specialmente nella regione paravertebrale 1~ou irradizione lungo gli s11azi intercostalj , agli ipoco11dri ed 1lla reg·ione epigastrica (D 6 -D 8 ) con transitoria lievissin1a riduzione della sf.nsiLiJ1Là superficiale nel t.~r­ ritorio dolente, n el secondo com e sintoma predo111inante, e quasi u11i co, dolori alla regior1~ sottorr1an1mel lare sinistra irra<lian ti a fascia fino alla colonna verteì)ra1e. rr1onl..ir~. ti al bordo interno della scapola ed irrad ianti all'acme aJJ e regioni simetriche di destra (quindi radici D4-1D1) co11 transitoria iperestesia nel territorio dolente. L 'operazione portò llei due casi alla scomparsa dei dolori. Nella terza malata in cui al1'esame radiologico era stata posta la dia gnosi di ulcera duodenale, st1ssisteva C')m e sintoma assolutamente predominante un dolore al tratto medio della colonna dorsa1e ch e si estendeva fino alla scapola sinistra. Nel 1° e 3° caso il decubii9 dorsale fa ceva scomparire il dolore, i colpi di tosse non lo :-i umentavano. In due casi la colonna vertebrale era dolente nella zona algica e precisamente nel j)rimo alla percussione delle apofi si spinose: •

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[ANNO

Xl.I , Ntfl\{. 51

nel 3° caso alla con1pressione dall 'alto. Il dolore aveva sede superficiale, alla cute; era av"ertito come bruciore, rosicchiamento, attanagliamento, come se si affettasse <iel prosciutto. IJ'ir1d i pende11za dalle ore dei })asti e la ma11cn11za di fenomeni i1ettamente dispeptici no1l indussero gli ammalati, e nel terzo caso ne1)])ure un notevole numero di medici cura11ti. a J)ensare alJa possibilità di una lesione gastrica. Nella presunzione di una lesio·n e alle radici spinali si era anzi praticata la puntura lombare e si era istituito un trattamento ct1rativo T\ontgen sui corris1)ondenti segmenti rn.idollari , con esito pienamente negativo. A sviare la diagnosi verso una neuralgia intercostale si11Lomatica da spondilosi si n otarono nel 2° caso delle i>iccole produzioni osteofitiche alle ' 'ertehre dorsali. Tuttavia una scrupolosa è minuziosa e$111orazione anamnesti ca dei malati avrebbe messo in evidenza nei singoli casi or l 'uno. or l'altro fatt o per lo meno sospetto, di ulcera .gastrica; p. e. il vomito, per quanto rarissimo, o eruttazioni ali' acrr1e di crisi particolarmente violent e; la sedazione dei dolori (in un caso) dopo l'i11gestione di cibi; il bisogno di curvarsi in avanti per trovare qualch e sollievo nelle crisi dolorose (in un altro caso). Merita speciale menzione il fatt o ch e nei due casi, in cui si era pensato precedentemente alla possibilità di una lesione gastrica, il reperto radiolog·ico e chi1nico era riuscito negativo; m er tre più tardr i ·esame Rontgen dimostrò in rr1odo inequivocabile la presenza di un 'ulcera della piccola c11rvatura, rispettivamente al duodeno. In un recente lavoro dedicato alle forme dolorose atipich e dell' ulcera gastro- duod enale Bouchut e 1Fro~fl ent (1) riportano tre casi in cui iJ classico punto doloroso di Cruveilhier posto• t.ra D1 e L2 sulle apofisi spinose o la teraln \ente,, costituiva il sintoma dominante o J)re8soch èunico di un 'ulcera gastrica. Nel 1J1ri1no caso i dolori per lo più notturni, avevano inizio alla regione lombare ( « ai reni ») ed )rr~di~vano. a cir1tura alla base del tora,ce verso 1 epigastrio e l 'addome; per cui fu fatta in b~se al reperto Rontgen la diagnosi di lombaggine da periartrite vertebrale (come nel nostro 2° caso). Dopo due anni si dovette operare l 'ammalato di urgenza per ulcera callosa perforata alla regione pilorica. Il secondo caso riguardava un medico sofferente da 4 anni per dolori tra la X e XII vertebra dorsale, il quale dopo aver suhìto una se(1) Archives des Maladies de l 'appareil digésl if,. 1932, pag. 353 .


: .\ X'\"O

XLI . :\ Ul\l. 5]

SEZIONE PRATICA

rie di esami, fu immobilizzato per due mesi a letto per proasunto male di Pott; l 'Dndamento }Jeriodico, ciclico dei dolori ,,ertebrali che si presentavano regolarmente alle stesse ore e cessavano al momento dei pasti fece alfine sospettare ai due colleghi l 'esistenz!:l di una lesione gastrica per la quale mancava fino allora ogni altro indizio; si riscontrò difatti una nicchia alla piccola curvatura. Il terzo malato si lu gnava di violenti dolori , specialmente alla r1otte, alla regione dorsale bassa irradiantisi a <:.i n tura alla base del tor ace fino all 'epigastrio e montanti alle volte lungo lo sterno, senza relé.izione colle ore dei pasti e senza alc11n disturbo digestivo ; forti dell 'esperienza dei due casi i>recedenti i due colleghi praticarono ui1 esame dello ston1aco e con tatarono allo sch ermo un a ipercinesia gastrica con evacuazione accelerata . ed all 'esame chimico un'ipersecrezione acida n cligiuno. La medicazione alcalina fece cessare 1 fatti dolorosi. Dopo aver accennato a qual cl1 e caso di t1l·cera gastrica presentatosi sotto le mentite spoglie di angina di petto o di appendicite, gli autori fran cesi affermano e sere do' ere del m edico di pensare alla possibilità di un 'ulcer a ·ga... trica in presenza di fenomeni dolorosi atipici a sede diversa dall 'epiga trio , anch e quando l 'ammalato non richiami l 'atten: 1ione del medico sullo stomaco per assenza dl feno1neni digestivi. l -n autore tedesco, il W eiss (2). citando alc uni casi di ulcera gastrica o duodenale cl1e si accompagnavano a disturbi soggettivi affatto <'aratteristici, riferisce q11ello di una donna sofferente da tre anni per dolori bilaterali alle arcate costali ed alla region e ombelicale (D sD 9) , irradianti al petto ed alle scap~le; ~l fin e .all'esame P\ontgen si 5coprl una ni ccl11a alla . piccola curvatura. Recentemente Puglisi-Allegra (3) descrisse quale segno semeiologico patognomonico .d~l..1'ulcera gastrica e duodenale una dol orab1l1~a spiccata alla pressione sull 'ar~ata. costale 1n una piccola zona, situata· sulla papillare destr<l in caso di ulcera d11odenale, sulla parasternalc destra n ell'ulcera pilorica e sulla parastern.ale sinistra n ell'ulcera della piccola curvatura ravvisando in questa loicalizzazione u.na· ' . . riprova dell'innervazione sen.s1t1va .m~ta:ner1 ~a dello stomaco sulla · quale aveva insistito, in base a vaste esperienze chirurgiche e SJJerim entali personali . il Pieri (4) . Questi stabili il se(2) Mtinch . .Med. "'' och. , 1931, p ag. 366. (3) Policlinico , 1933, pag. 1043. (4) Rif. Med. , 1930, n . 28 . •

171

guente schen1a d 'innervazione sensitiva metamerica dello stom aco : D4 per la parte cardiaca del corpo dello ~tomaco;

Ds per due terzi i11feriori del corpo ; Ds-1 per l 'antro ed il piloro ; Ds per il piloro e bulbo duodenale. Alla Jettura del lavoro di Pug lisi-Allegra il per1siero ricorre ai punti massimali di llead che per lo stomaco vanno ricer cati nelle zo11e cutanee segmentarie da Ds-D 9 • Due dei punti ma imali di Head i coprono difatti colle zone di Puglisi-Allegra e preci ame11te il punto n1asimale anteri ore D1 che corri }Jonde alla zona ulla parasternale inistra e quello anteriore di D8 corrispondente alla zo11a sulla prtrastern ale destra di Puglisi-Allegra. Accomunando i miei amma lati .a quelli dei due autori fran cesi e del W eiss troviamo 4 casi di ulcera della piccola curvatura colla seguente sintomatologia dolorosa : 1) territorio delle r adici D 1-D1 a sinistra , irradianti all'acme verso destra · :2) territorio delle radici Ds-Ds bilaterali : 3) dolore localizzato alla X-XII vertebra dorsale (radici D8 -D 9 ); 4) territorio delle radici Ds-D9 bilaterali irradianti alle scapole ed al petto. I11 un 'ulcera della regione pilorica· si ebbero dolori irradianti in corrispondenza alle radici D D9 bilaterali . In t1n 'ulcera duodenale i dolori i esiendevan o dal tratto m edio della colonna dorsale alla scapola sinistra. In un 'ulcera a sede n on precisabile i dolori risiedevano nel territorio delle r adici D6-Ds bilateralmente. In base a dati statistici così lin1itati non si possono certarrtente trarre deduzio~i ~ 'ordine generale, fuorch è quella ch e la pro1ez1one par ietale del dolore avveniv.a be.n l nei dermaton1i corrispondenti .g·lobal111ente allo . tomaco , m a cl:te non ~ t1ssisteva una ~tretta diper1denza tra la ede dell'ulcera e la loe.a1izazzione dei dolori cutanei. L'irradiazione cuta11ea cl i un dolore ch e ha la sua origine in una lesione viscerale si spiega · comunemente coll'ipotesi del riflesso viscerosensiti,-o (Mackenzie) , per cui le fibre afferenti del sistema vegetativo , entrando in co1111essione coi gangli spinali o con le corna po.steriori d~l­ lo stesso seO'mento midollare, agirebbero 1n o i· particolari condizioni sui ne~vi ~erebr?spi~a i , stimolandoli e provocando qu1nd1 dolori ed Iperestesia in te rritori cutanei, ch e spesso si coprono con le zone iperalgesich e .di Head . Ar_riva dunque alla corteccia per via cerehrosp111ale un'impression e dolorosa in ~o:ris~on~enz_a ~Ila proiezione cutanea delle r ad1c1 sp1n~l1 st1-


1. 12

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IL POL fCLl '-" I CO 1>

molate attraverso le Yie a ffere11ti viscerali sensiti,re. Il tern1ine di << riflesso viscero-sen sitiYO » usato dal )1ackenzie è per il Da11ielopolù (6) ed altri i111proprio, g iaccl1è l) On si do\1rebbe parlare di riflesso dove n1a11cl1i una via centrifuga. Per spiegare il n1ecca11i. 1110 dell 'irradi.azione cutanea di sen sazioni dolor ose a }Jart e11za dagli organi viscerali . Sfan1eni ·e Lunedei (6), i1onchè 11 Davis (7), presuppo ero ch e le se.n sazioni viscerali detern1ina'"' ero in ' 'ia riflessa un 'azione efferente ~: u lla cute dando adito alla formazione di particolari prodotti del ri c.an1bio cl1e a J0rc1 ,-alta pro,·ocl1er e)) bero se1) azio11i rlolorose ec~i­ tando le fibre se11sitive del ..,i · tema di r elazione. 'F oerster (8) invece ritien e ch e i1011 si tratti u11icamente di irì·.adiazione cuta11 ea del dolore viscerale (che spes ~ o i1on e i te affatto come nei casi nostri), n1a b en ì di u11 'e rronea proiezione dell o stimolo dolorifico sul territorio cutaneo (dermatoma) corrispondente al vi scer e leso . La lesione organico-viscerale stim ola il egmento 1nidollare nel tratto delle corna posteriori e la irritazione si trasmette all a corteccia; ma essendo il sistema visceral e afferente scarsamente dotato di segni localizzat ori , la corteccia riproietta la stimolazion e verso la periferia somatica dalla quale le so.g liono arri,·are u~ ualmente gli stimoli dolorifici. Dovendo ora applicare questi concetti d 'ordine generale al caso i)articolare delle irradiazioni dolorose cutanee nell 'ulcera gastrica e duodenale, dobbiamo soffermarci anzitutto sull 'in1.lervazione dello ston1aco. All 'innervazione di questo viscere provvedono: 1) Il grande splancnico ch e originando dal VI-IX ganglio della catena del simpatico later overtebrale (in r elazione attraverso i rami comunicanti con gli stessi segm enti midollari) ha la sinapsi ai gangli celiaci (plesso solare). Le fibre simpatich e JJrocedono in gran parte lungo le arterie, quale plesso gastrico superiore ed inferiore, arrivano allo stomaco e si esauriscono n elle pareti del viscere in connessione col] 'innervazione gastrica intrinseca. Vi sono però delle fibre simpatiche gastriche sensitive che n on passano attraverso lo splancnico, ma ch e salgono lungo l'aorta nel plesso aortico per en(5) L e système n er veux de la v i e vé gétative. Doin , 1932. (6) LuNEDEI - G1ANNON I. Il dolore visc erale. Cappelli, 1929. (7) Zeitsch1. f . die ges . Net1r., 146, pag. 74. (8) Die L eitungsbahnen des Schmer zgefuhls. Urban e Schwarzenberg, 1927.

lAxxo XLI ,

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5J

trare in connessione con i gan gli tora cali alti della catena del simpatico. D 'altronde decorrono nello splancnico secondo gli 'studi r ecentissimi del Ken Kuré (9), anche fibre parasimpatiche di origine n1idollare , che sortono dal midollo ~ttra ver so le radici posteriori ( « ·p arasimpatico spinale n). 2) Il pn,e umogastrico addomi11ale coi rarrii collaterali autonomi (n ervo gastro-epatico ar1teriore; n . gastrico intermedio ; rami gastric i posteriori) e con le sue connessioni attraverso il ganglio semilunare. 3) Il nervo frenico ch e entra in coutatto .a ttraverso il ramo freni co-addorr1i11ale coi rar11i simpatici del plesso celiaco. • 4) Le cellule di t ipo vegetativo situate r1ella parete dello ston1aco (plessi di l\1eissner e di Auerbach ), ch e - sia detto per incid enza - lo Stohr jun . trovò grandemente alterat e i11 ston1achi resecati per ulcera ·cronica. 5) Vi sono poi delle vie n ervose s t1 peri ori per la r egolazione del fun zionan·lento dello st.o1naco; p. e. il centro del vomito, i ce11tri vegetativi alla base del terzo ventricolo, la corteccia (il pasto .psi cl1ico di P.aw lo'v !). Di recer1 te si sono volute anzi stabilire delle re~azioni cli causa ad effetto tra lesioni cerebrali spec, interessanti i centri vegetativi sitt1ati jntorno al terzo ventricolo e l 'ulcera gastrica , valendosi specialr11ente delle esperi enze n eurocl1irurgich e r· 9egli studi sperimentali del Cushing. Forti di queste n ozioni, possi.arrlo ora S])iegarci il dolore jrradiato intercostale ct1taneo neJ 1'ulcera gastro-duodenaJe , seguendo i 1 decorso delle vie nervose gastriche centripete. Queste si dividono sostanzialmente in due g ruppi: il g ruppo ascendente (vago , frenico , le po_cl1 e fi- · bre simpatiche montanti nel plesso aortico) ed il gruppo laterale che segue lo splancnico mettendo in rapporto lo storn.aco. co11 i segmenti midollari D 6 -D 9 secondo l'opinion e della 1naggioranza degli autori, con i segm er1ti D4-Ds secondo le ricerche del Pieri. Nei singoli segmenti avviene la connessione con le ri spettive radici spinali conducenti la ~ensih.ilità ~om_a~ ti ca. E noi vediamo di.fatti nei cast surr1fer1t1 il dolore viscerale trasformarsi in dolore somatico (pa::;sagaio dalla vita vegetativa alla vita di relazione)5 in corrispondenza d·e gi·i stess1dermatomi (D 4-D 9 ), ma senza una localizzazione sicura e precisa, nè di Jato nè di altezza che· ci autorizzasse nel singolo caso a stabilire la sede dell 'ulcera in ra}Jporto ad un' esatta pro(9) Ueb er de 11 Spinalparasympathilfus. Sch,vabe'" 1931.


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XLI,

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5]

ie.zione i11etam-erica parietale, come ce lo farebbe sperare l'inn ervazione sen sitiva metamerica dello stomaco e l e con statazioni di Pug lisi_-\ .llegra che notò una n e tta interdipendenza tra la zona di dolor.abilità s piccata all 'arcata cn stale e la sede dell ' ulcera. 1~ del r esto facilmente comprensibile com.e nell 'ulcera gastrica , p er le frequenti complicanze (periga triti , ecc.), il dolore irra diato alla ~ t1te n0n abbia .a ripercuotersi sempre con esattezza ai dermatomi cutan ei corris1)ondenti alla sede della. Je ione ga~ tri ca.

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SE ZIONE PRATICA

Noi n on abbia1no tentato di bl occare n ei nostri casi il dolore n e11ralg ico ir1 ter costal e col procedimento istituito dal Lemaire ch e rit1scl " sedare dolori viscerali iniettando 11ovoca ina nella zon a c utanea corrispondente, d ocumentando cosi l'azione r eciproca esi tcnte tra vi8ceri e c ute. Va ricordato a quest o pro1)0. ito l 'osservazione d el Foer ster che ,·ide riaccendersi i dolori gastrici in un soggetto a ffetto da vecchia ulcera allo st on1aco ogni qual,·olta g li .. i .. viluppava un forun colo n el VII o VIII der1natoma toracale. Non è qui il ca o di so fferm ar si sulle varie ipotesi messe in campo per spiegar e il fenomeno di Len1aire, di così alto sig nifi cato d o ttrinale. Sta il fatto che il blocco d el der1natoma fa cessare per qualch e tem110 r1on solo il dolor e parietale cutan eo irradiato , nia anch e il dolore al viscere stesso (p. es., i11 casi di 111cera gastrica) per interruzione, (si disse), dell'arco riflesso viscero-sen siti,ro del Macken zie. Lun edei e Gi.annoni trattarono l 'argonl er1to 11 eJ su ccitato lavoro con grande compete nza . Accennerò a questo prop osito solam cn te all ' i potesi avanzata dal Lugaro (10), per il quale all a g en esi del d olo re concorron o sempre feno1u eni di addizione di stimoli ; l 'iniezion e n ovornini ra ! OJJprime i normali stimoli peri[erici e ~· idu ­ cendo così il contributo fi siol ogico all a sti1nolaiion e dei centri nervosi , fa scornparire il dolore. L 'irradiazion e pari etale cutan ea agli s pa zi intercostali da ulcera gastrica avvien e dunque atlra ver so le vie affer enti sensi ti ve Jater nli del simpatico . Le vie affer enti sen sitive a sce11d cn~.i ciel vago (ch e p er il Foerster tras1nette al s1~tema n ervoso central e il caratteristi co sen so di n a usea e n on g ià le sen sazioni d ol orifi ch e r h e passano , pur tenendo conto di eventuali variaz ioni indivi<lu~'11i. qoasi totalm ente -per il f:impati co) e quell e d el freni co , dànn o invece secondo gli studi del 11ead . un 'irradi a:1.ion e c 11 (10) Rassegn a Clin . scie11t. d ell 'Is t. Bioch . ltal ., 1932; pag. 339.

tanea ben l)iù alca. Le fìbre sen s1t1 ve viscerali del fre11ico e d el vag o entra11do i11 contatto negli alti seg1ne11ti cervicali colla sostanza grigia delle corna p osteriori (C2-C 4 ) ed oltre il Nucleus fa scic uli solitari del midollo allungato coi nu clei del trigemino , dànno adito all 'insorgenza di zone iperalgesich e .a l volto., alla nuca , alle spalle (zone di 11ead), quando un processo pat olog ico mantie n e il viscere ir1 ur10 stato irrita tivo permanente . Forse va interpretato in que to senso ·il <e calor e molesto n che uno dei n ostri malati si sentiva salire dalla r egione dorsale del r acl1ide fir1 0 alla r1uca. Ma non ci fu dato di riscontra r e in al cuno d ei casi nostri la classica zona di Head alta , di orig in e vag ale o fr er1ica. Le fibre sensitive ascender1ti del sim}Jatico ch e si inerpicano lungo il plesso .aortico, ven endo in conta tto co11 i segn1 enti tora cali alti , spiegano forse i dolori irradi an ti a]Jo sterno , alle scapole e g li a ttacchi di pseud oan gor sintomatici all e volte di ulcera allo stomaco • llisulta quindi ch e un 'ulcera allo stomaco, decorrer1rlo sen za d olori all'organ o leso, può dare forti d ol ori irradia ti p arietali-cutar1 ei- inter costali per proiezione sin1pa tica (corne r1 ei r1ostri tre casi), oppure d olori irradiati a] volto od alla nuca J)er proiezion e p arasimpa ti co-fre11ica . I dolori c11tar1ei possono occupare al cuni dermatom eri ad emicintura oppu~e limitarsi a piccole zone d'elezion e. 7 ::\ on passi.amo precisare ]e r agioni p er cui in singoli casi n on sia l ' organo Inalato sede del dolor e, m.a unicarnente i derm.atomi corrispondenti globalrner1te al vjscere. ~ probabile che il dolore locale gastrico sia lega to a particolari condizioni del vi scer e (p. es. a contrazioni d ella muscola tura liscia, a f.atti in fi a mma tori periulcer osi, a disten sione, trazi one od a disturbi circolatori) ch e in det erminati casi di ulcera p ossono transitoriamente o duraturamente mancar e, per cui l ' ulcera decorrerebbe senza dolori locali , dando invece orig ine a dolori irradiati. intercostali . È compito d el medico di ten ere presente questa eventua lità, ripetendo gli .esami radiologi·ci e chimici ove questi fosser o riusciti inizialmente n egati.vi , come in due dei miei casi. Si eviteranno gravi errori diagnostici e si indirizzerà a tempo ]a cura sulla giusta via . RIASSUNTO . Si riporta ]a storia clinica di tre m ala ti affe tti da n euralgia intercostale sintomatica di ulcera gastrica o duodenale , lumegg iando que~ta sindron1e in base alle recenti acqui sizioni sul decorso delle vie sensitive viscerali.


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(( IL POLICLI NI CO n •

IGIENE. UFFICIO D'IGIENE DEL COMUNE DI BOLOGNA Direttor e : Prof. G. BELLE I. lsTITUTo DI MEDICINA SPORTIVA DEL L11·ToRIALE Direttore : P rof. G. Pr~r. •

Lo sviluppo inf·antile in relazione al nuoto per il dott. GrusEPPE

GrA~l\r.

Una provvidenziale disposizione del Podestà di Bolog·11a n ell 'ann o 1928' rese obblig·atorio p er g li alunni delle scuole elementari comunali i] bagno periodico n ell e magnifi che 1p iscin e del Littoriale, e insieme l 'insegnan1ento del nuoto. Questo ultimo pro·v vedimento ori ginavasi dalla saggia convinzione del grande r>rofitto fisico e mentale cl1e sarebbe derivato agli scolari dal nuoto. Detto eser cizio di fatti, oltre eccitare lo sviluppo corporeo . è un potente stimolatore d ella volontà e del coraggio, ch e suscita sentimenti altruistici e soccorritivi e di r eciproca animazio,n e ch e è bene instillar,e fino dalla tenera età e non è fa cile il sollecitare con altri mezzi e con i comuni insegnamenti scolastici. Prima di attuar e l 'ordinanza Podestarile le Autorità ed i Rapprei entanti del Comu11e si sono preoccupati di dirin1ere tutte le prevedibili cause ed i.nfl11 e.oze ch e pote·s~ero compron1ettere il su ccesso, e di allestire tutte le pr ov,riden ze affiancatrici e tutrici del buo11 risultato . .Da prima la prop·aganda fatta dalle Ma estre istruì le famiglie su gli effetti benefici del nuoto; poi si adottaron o le più indicate garanzie per la disinfezion-e del mezzo idrico, per la prelimi nare nettezza dei corpi dei bagnanti , per ]a loro incolumità e sicurezza durante l 'immersione, per il loro sollecito e co,m pleto p rosciugamento del ,corpo, :p·er un g·raduale trapasso dal] 'ambiente riscaldato della piscina all'aperto. Con queste cautele l 'esperimento fu iniziato con l 'entusiastico consenso delle famiglie ed è stato continuato con la gioia e col .pro fitto dei piccoli nuotatori. 1

*

** Per convincerci e conferm are se realmente gli esercizi nella pi~cina si riflettano favorevolmente sulle condizioni generali fisiche dei bimbi e ne sviluppino le facoltà p ichich e, abbiamo eseguito m isurazioni ed indagini di carattere generale, dato ch e difficoltà pratiche ci avrebbero impedito di attuare r icerche person ali . Abbiamo a questo scopo esaminato due gruppi , riascuno di 571 colari . appartenenti ad

uno slesso livello sociale, di pari condizio1li econo1niche, e tutti apparentemente sani. I b,a mbini furono presi all.a rinfusa lJer evitare ogni sosp,e tto di voluta selezione. Il ;primo gruppo di 571 era composto di bimbi che da 2 an11i frequentavano 1a piscina ecl eseguivano i regolari esercizi di nuoto . Il secondo gruppo di 571 bambini, era composto di soggetti ch e non avevano mai eseguito· nessun eser cizio di nuoto , n on perchè . fossero comunque taratj, ma perchè avevano esibito certificati medici ch e dichiarav.a no reali o pres11nti motivi per i quali i bimbi non potevano praticare il nuoto. E su questi ban1bini, ch e pur essendo muniti di certificati medi.ci si trovavano in ottime condizioni di salute, e come a bbiamo già detto. nelle medesime condizioni econ omich e e sociali degli altri , furono svolti i nostri controlli. A ciascu n bambino furono, da noi person almente misurate la statura e calcolata l'espansione tora,cica differen ziale tra la misura del ])erimetro toracico in forzata inspirazione e quell a in forza ta espirazione, })rovvedendosi di svolgere tale operazione sui bimbi in completo stato di ri·p oso , mentre in posizione eretta te11e,·ano le braccia penden ti di fianco al tronco. All 'esan1e dei dati raccolti n on se·mbrò , a nostro parere , cosa esatta riferire all'età l 'altezza ed il perimetro del torace; seguin1rno ·i nvece il criterio di p·a ragonare l 'espansione to,r ac.ica alla statt1ra , così che più fa.c.ilmente ve11ivano ad esser e eliminate le anomalie di rapporto derivanti dal confronto del torace e del.1'altezza .con l' età , che sono le più frequenti. Divisi. pertantq in due g·ruppi in b ase al criterio dell a statura , tutti gli esaminati sono stati distrib·u iti j.n sotto-gruppi differenziati di due cm. d'altezza e ad ognuno di essi è stata assegnata la media differenziale (espres.s a in cm .) tra inspirazion,e e d espirazione raggiunta dal g·ruppo stesso ('~ e.di tabella ). A colpo d'occhio si può sub ito rilevare ch e le medi e di espansio·n e toracica dei fanciulli di statura inferiore, nuotatori, superano la mecl ia dei controlli . Sonc 1n prevalen za dell'età di anni nove circa, ed i meno evoluti, i qua li dimostrano chiaramente di avere tratto dall 'eser cizio del nuoto la capacità ad espandere maggiormente il torace. Sono 140 individui su 571; cioè oltre il 24 % che testimoniano il b enefi.cio del nuoto in maniera evidente. Ora poichè tutti , tanto _i nuotatori quanto i controlli , hanno seguito i corsi di educazione li $ica. stin1 olatr ice di sviluppo. dosata pf,r •.utti .


SEZIONE PRATI CA •

egt1a l n1is ura di inten siLà, di dura ta, cli sforzo , ed i frec1uentatori della piscina in più l1an110 tra tto lla ll a pra tica d el i1u ot o un impulso evolutivo cl1e direttam ente si ripercuote su un determinato egn1ento d el cor po , il t o-

Se a questo \ 7an tag·gio fisico si sommano i pregi di carattere igienico , psichico e sociale n otoriamente legati al nuoto , si può c onfortevolmente co,n cludere . che l 'istituzio110 delle piscine è veran1 ente preziosa e ch e la di posizione

i 11

I

(Nu ot at ori).

GH1:PPO

124 126 128

130 132

134

t36 138 140 142 144 146 148 150 152 154

31

H9

37

33

33

41

38

39

38

38

37

35

40

29

36

27

Media dell 'es pan· sione toracica . 8,9

4,5

5,4

4,7

h,4

4,6

5,8

5,3

51

n,4

4,3 · 6,1

5,2

6,3

6,-9.

5,8

o

o, i

o,6

6,6

6

n,1

Altezza cm.

175

N. degli scolari esaminati

.

.

'

G71

li Media del! 'espansione t oracica . 3,4

4

4,9

4.6

5,9

GRU PPO

4,7

(Controlli).

5, 1

Media d ifferenz1ale dei nuo:tatori + o,5 t 0,5 + 0,5 + 0,1-0,5 - 0,1 + o,7

4,6

5,3

4,6

571

+o,7 -o,2 + 0,4-0,2 + 1,ò -0,4 -0,3 + 0,2 -t- 0,7 1

race, e q ue to lla ri po!" lo co11 una reazion e espansiva maggiore ch e n ei controlli, sembra logico a egn ar e in g r a11 p r evalenza al nuot o qu esto sa lutar e risultato. Non b asta: a n ch e in altri gruppi di tribuit i in livelli di,·e rsi di altezza, lo specchi o indica cl1e esis ton o costamenti di espan sion e t or ac ica differ en zia le tra i1uotaLori e con trolli , e sommandoli tra loro e con quelli pr eced en temente indi cati si raggiun.ge un tota le di 353 indiv idui i qua li r a ppre ... entan o oltre il 60 ~~ clei frequ entat ori d,e Jla p iscina. Infi11e sottraendo dal toLal e d ell e i11edie differ en ziali p ositive il t ot a le d ell e 11 egat i,1 c r isulta per il com p lessivo dei 571 n t1otat or i u 11 incr em ento , sia p ur l egger o, clell 'e . . J)an io11c tora cira in confron to a i co11 Lr olli. P er q u ant o l 'esp erim ent o sia stato co11tenuto su un num er o n on impon ente di soggetti , n on ostante , in quest o :]Jrimo sa ggio , i termini cl i co n fronte . iano sta ti limitati a d un olo ri lievo fu n zion ale, la prova tuttavi a l1a .abbast a117a cJ1iarito ch e . l '~ndag in e n on è infruttuo a, e ch e s\rolgendo le ri cer ch e con n1 at eriale più 11 umElr oso e con indagij1i antropom etrich e e funzion ali più com p let e, si po trà aver e criteri di valutazion e m ollo più sicurj n el rigu ardo clel p ro fitt o ch e i fan ciulli trag·gon o n ella lo-ro evoluzione som ati ca e p sicl1ica clall 'e. er cizio d el n uoto . 1

di ammetter vi p er la p ratica t1 el 11uot o i ragazzi delle scu ole elem e11tari è un provvedimento di ingoiar e t1tilità .p er qu esti organismi in via di sviluppo ch e d evono lemprare al tempo stesso ]e proprie ·forze fi sich e, la ' rolontà ed il caratter e. confo,r me alle alte vedute nazion ali ed uman e ch e il Fascismo ci a ddita e strenuam entie· promuoYe. ll ing r azio il mio Maestro pr ol. l\'.f. Pin cl1erle 1)er l 'interessam enlo <limo tra t omi dura nte lo sYo]gin1ento clel i1r esente ]avoro.

RIAS U -TO. L 't\.. d opo aver e accennato a l [unzionam ento ' dell e J:>iscine de] Litt oriale a va11Laggio d ei bamb ini. dell e Scuole d el Comune di Bolog·11a e dopo a' 1er ricl1ia m ato i b en efici fisici e m or ali cl1e si possono otten er e d al nuoto , es1Jon e i ri ultati avuti con quest o sp ort . su un g·ruppo di 571 scolari i1uotat ori paragonati a d un egu al n umer o di 11 on i1u o tatori tenuti per co11trollo . I v,a ntaggi si sono d im ost r ati p alesi n ei b imlJi più piccoli e n eigli ipoevo]uti . In complesso si è avuta una st1peri o rità di espan ion e t ora cica n el 60 % di fan ciulli 11u0 Latori , e la media gen e rale cli q uesti s11pera .qu e1 lo dei controlli .


17G

<C J L POLfCL f.Xi CO >l

RIVISTE SINTETICHE .

L'iper insulinismo spontaneo. (Nt10Ya

I

sindrome deftni,t a).

Con1e tutte le gla ntlole a secr ez ion e interna le isole di Lan gerhan i)ossono i11 condizioni patologich e funzion a re in difetto o 1n eccesso, versa11do i11 circolo il loro prodotto sp ecifico, ! 'insulina, in quantit~ minore o maggiore d e] normal e. Come già sono nosog r a Ocamente b en d efinit e l e sindromi da ipo- e da ipertiroidisn10, e quelle da ipo- e da 1per urrenalism o, così si van110 precisando le indromi dipe11de11ti da ipo- o da iperinsuJini rno. A dir vero si conosceva c h e una n1al.atti a, il diabete n1ellito, era dip,endente da ,insuflìcienza pancreatica, e la scoperta di Banting ha d efinitivam ente dimostrato ch e tale a ffezione è det erminata da una d eficienza funzionale d elle iso le. di Langerhans con la con seguente minore produzione d ell'ormone specifico, che lo stesso autore isolò. Ma non si con osceva l 'iperinsulinis1110. L 'in traduzione d ell 'insulina n ell a tera pi a del diabet e mise in evidenza c ome 1'im1)rovviso abbas amento d el tasso g li cemìco ca u sa distl1rbi · pii1 o m en o gravi. 1l4'u lo st esso Ba11ting a rilevarlo. Poi ·q ue ti acc ide11ti da i110g licemia sono stati con statati d a tutti i medici ch e si sono serviti d ell ' insulin a. Le esperien ze Sl1g li animali l1ann o confer1nato queste osservazioni ed lta nno co11se11tito di p rodurre con dosi elevate &ccider1ti g ravissimi ed a n ch e mortali . P arag·o na n tl o i J)i cco]i e i g randi disturbi d 'ipoglicemia 1)rovocati n ei diabetic i dal trattan1 ento jnsulinico con i gravi fen on1eni ottenuti neg·l i animali si poterono fissare i tra tti· clinici della sin dron1e cla i'pogl ice rni.a o d a . i peri n sulinismo. Ver so il 1924 ,a lcuni c lini ci f11rono colpiti dalla r assomiglianza tra i sintomi ch e prese11 tavano spontan eamente alcuni mnlati e ql1 e]li provocati a seguito della terapia in su]ini ca o sperimentalmente negli a n·i m ali. L 'iperinsulinismo sp ontan eo ern intravis to. Un med ico am ericano , eale Ha rri s. isolaYa e d e finiva un complesso sintomati co ab·b a stanza caratteri ti co che si accompagn ava a d ipog li cemia e a lesioni d ell e isole di La11gerhan s. L 'iperinsulinismo è patogeneticame11te l 'a n titesi del di.a l1ete: m entre in questo si 11 n una riduzione della combu tio11e <l egli idra I i di carboni o e iper gli cemia. n ell 'ine ri nsuli n isrn o si h a un 'eccessiva di truzion e di tal i sostan ze ed ipogli cemia . Tutta, 1 ia le due condi zioni possono fl~ istere n ello "'t esso individuo avvicendandosi in periodi più o rneno lunah i , costituendo il così d ett o disinsulinismo. Ma il caso p it1 freqt1e n1 e è qt1ell o ne] crt1 ale 1

lA.xxo XLI, Nu)L 5J

ad un periodo di iperin sulinismo segue uno Lato di i1)oir1 ulinismo: i] diabete sarebb.e così una successione dell'iperins ulinismo, la defic ienza insulare costituirebbe la fase pern1anente di esaurimento consecutivo alla iperatti,1ità funzi on ale d e lle isole di l,angerhans. on è dubbio ch e l 'iperinsulinismo è sen1·JJ1r e esistit0 come il diabete. Esso ~1on è stato fino a poc"' anzi riconosciuto e Ja sintomatologia relativa. era attribt1ita .ad altre malattie o non venivc affatto diagnosticata, così come l ' ipertiroidismo una volta era con ·iderala u11 a inalattia del sistema nervoso e non una m alattia del la tiroide. Dopo le prime ide ntificazioni le pubb1icazion i sulla s ~n drom e iperinsuli nica pontari ea si sono fatt e 11umerose ed hanno dimostrato come la condizione sia tutt'altro ch e rara. Nl1merosi casi ne sono stati riportati in America, in Europa ed in Australi a d.a II.arris, Marsl1, Sigvvald , R ~ thery , Camm idge , Sudgnig ecc . Secondo le Latisti che di Sippe e Bostock l'ipe rinsulinism o sarebbe frequente quanto il di.ab et e. . Certo g li studi sul] 'argome nto sono ancora in una fase n on avanzata , e più larghe osser' 'azioni potrebbero dimostrare come molte sindromi ad e tiopatogenesi ig nota siano da .attribuire a dis funzione in sulare, come farebbero sospettare alc un e costatazioni già fatte .

• • • La sintomatologia d ell 'iperin s ulinis n10 spont an eo· è s traordina riam ente polimorfa. Si tratta per lo più d 'individui b en portanti ed anche g r.a i ed ob e i. Allo 8°ta di o ini zia le, r h e dura pareccl1io t empo , questi soggetti soffrono disturbi vag hi , fa .m c esagerata , mal essere indefinibile , sen sazioni di vuoto n ella t esta, talvolta sudori . 1F atto capital e , questi di ~tt1rbi opra,1ven gono qualch e ora nrim a dei ·pasti è cessano con l'in gestione di alimenti . Con l 'andar del t empo, dopo uri deror c;;o più o meno lungo. interrotto d a episodi diversi, la condizion e si aggrava. Sopravvengono sintomi i1 e rvosi e psic"tiici , disturbi vasom otori , co n vl1 lsiorìi , stati di incoscienza. e perfino il coma. . Tl sin tonra più costante è la fam e (tant o ch e . g li americani denomin an o la sindron1e anrhe « malattia della fam P » hunger disease); seg·uon o i.n r agion e d ell a freql1en za 1'astenia . i] n ervosisn10. i st1dori , i 1re mori , Je piccole élSsen ze, g·li s tati d'incoscienza, le c o~v11lsioni ìJ com a,, Jlarri s disting u e tre t;pi di compl essi sin tomatici: m edio , qrave , gravissimo. Nel tJipo m cd;o i nazi enti d'iperin su]inismo lamen tano p er Jo più una o due ore prima d ei ,pasti t1n sen so di fame eccessiva , aste nia, n ervosi sm o. an si.a ed jrritabilità . Tutte auest e so ffer en ze sono allevia te e q11 asi sempre rimosse d el tl1tto dall 'ingestione di cibi , per riroml)arire tre o qua ttro or e dopo e specie durante ]a notte.


[A~~o

XLI, Nl:i\r. 5J

SEZ I O~E

Oltre a ciò si verifi cano tre mori, van1pale ~\Ila faccia, in1pallidi menti improvvisi spec ie i11torno a ll e labbra , s udorazione profu sa e tac hicardia. Sono stati 11otati anche altri disturbi: cefalee ricorrenti , incapacità di con centrare I 'attenzione, facile esauribilità, vertigini , dispn ea, enso di oppressione , palpitazioni , dolori ,prec ordiali. 'futti questi sintomi sono aggravati dal rnoto, dall 'ecce ·o di lavoro fisico e mental e, dalle emozioni. Kelle form e medi e la g licemia oscilla tra O, 75-0,60 per mille. Si possono avere g licemie normali durante i periodi di accalmia ed anc h e durante lo stato di sofferenze ma e. ami ripetuti finiscono per dimostrare che il tasso g licemico è sempre più basso d el normale. ~el tipo grave i intorni su accennati son o presenti in forma più accentuata e più nun1 erosi . La fame, l'astenia , il n ervosis mo , i tremori , i sudori sono più pronunc iati. più n1 olesti , e l'ingestione di a limenti , che sono domandati sempre in qt1an tità ma ~g iori , a llevia le sofferenze solo per una o du e ore. Prima d ei pasti i oggetti n on ~ono a oJutamente in g rado di a tte11dere a qualsia .. i lavoro . m entre dopo possono lavorare normalmente. Ma per breve tempo , dopo un 'ora o due ritornano come prima. Questa condizione è lnanifesta sopra tutto 11elle donne , che fini cono per rimanere a letto o jnattive fin o a11 'or a dei pasti. attendono a qualch e cosa per una o due ore, e poi si . rimettnno in riposo. Queste donne sono ritenute torpide , accidi ose, in gord e per costituzi on e mentale o difetto d'educazion e, ma in e ffetti esse sono malate fi sich e. P er a lleviare le loro ~a ffe renz e man o-iano molto e spesso. I period i di fam e e di d ebolezza alternati co n i pasti diventano sempre più vicini. si stabili sce un circolo vizioso ch e conduce nll 'obesit à. al l'inerzia. Sono stati r egis trati anch e casi nei qu ali si ripetevano brevi assenze m entali r assorniglianti ad attacco di piccolo male. Al rig uardo è a notar e come in casi diag n osticati di 11'i cro1o male fu riscontrata ipoglir.emia e rare fa zion e delle c risi. con ]a dieta appropriata. Talvolta son o s ta ti anche osservati brevi stati d 'incoscienza ed emiplegie transitorie. ~el]e forme gravi di iperin $u lini smo il tasso o li cemi co è normalmente d el O, 60-0,50 per rr1ille . m a può an dare sa lt11 ari an1 e nte an cora

.

' plU

.'

~lU.

Il tipo grav i ss imo d 'iperinsu linismo è car a tterizzato da accessi di inco cienzn con o sen za convu l ~ioni. Tn qualche caso sono stati constatati d elirio ,,iolento, sonnambuli sn10. Neilson e Eggleston in molti casi d ing nosticati con1e epi1 es ia essenziale trovaron o ch e la condizione era sic uramente detern1inata cla

. 177

PRATICA

iperi 11 ulinismo come poi dimostrò il criterio terapeutico. evringhau , Scl1111idt e Ba t riportano un caso d 'iperjnsulinisn10 con ipoglicemia (glicemia 0,40 per mille) .nel quale il paziente trova vasi in i stato epilettico. Talvolta il quadro sinton1atico assu1ne la fenomenologia dell 'a lcoolismo cronico , pur esendo i pazienti temperanti: anche in tali casi i disturbi com .paiono dovo la ingestion e di cibi. Graham guarì una psicosi mediante l 'asportazione di un adenoma ]Jàncreatico che risulta,1a essere la ca usa d ell 'iperinsulinismo. In parecclti casi si hanno dolori addominali ta li da simulare il •1uadro sirttomatico dell'appendic ite , dDlla colecistite e ~ell 'u lr.era duodenale. Tali dolori sono più o meno costanti , ma i esacerbano durap.te le cri5i di iperi11sulini mo e sono di solito più forti una o du e ore dopo i pasti. 11 dolore è ger1eralmente localizzato n ella parte superiore dell 'addome, talvolta con irradiazioni a ~;inistra . La pressione sul pan cr eas spesso provoca dolore . Ciò si ver.i fì ca pecie quando esistei un a lesione neoplasLic a d el pancreas com e an ch e quando que·$ta sicuran1ente manca. L 'iperinsulinisrno può a ti mere 11 na forr11 a acuta , fulminante: il paziente entra improvvisamente in istato di coma , può ri111an ere incosciente per qual ch e ora e ripre11d er si , i11 a anch e morire. Anch e le form e g ravi sono gen era ]men te precipitate dagli eccessi fisici e m entali e dalle • • emoz1on1 . L'ipog licemia nelle forme graviss im e può raggiunger e va lori molto bassi, sem pre al disotto di 0,50 .p er mil le . ed anche 7.ero, carne n ei casi tudiat i da Weil . W oodyatt e Millard Smit. I tre t.ipi di i perin sulini ~mo (m edio, g rave e gravissimo) possono e ~sere indipendenti l'uno dall 'altro nel senso cl1 e ciascun tipo conserva i propri caratteri fen om enologici per tutta la durata della malattia. Ma può capitare , e non di rado, ch e l'un tipo trapa s~n n ell 'altro. La ~indrom e iniziatasi jn forma leggera , tale da as umer e appena i caratteri di un a malattia vera e prorria, J)llÒ con il tempo. grada1 nmente o improvvisam ente degen era r e 11ella forma grave e gravissin1 a. Con1e si è detto I 'iperinsulini5m o può costi tuire la fase antecedente . preparatoria del diabete. Ma un fatto molto strano si è che spesso le due condizioni possono coesister e. I sinton1i d ell 'un a si possono altern:li·e con q11 e111 dell 'altra. ·

•••

Il fatto essenziale che caratterizza l ' i1)erjn ·t1linisn10 è l 'ipoglicemia . Questa va considerata come un effetto della funzione eccessiva (}elle isole di Lang·erl1ans , del] aumento n ella circolazion e dell 'o r1n o11e spec i f1 co cli cr11esti organi. 1


« IL POLICLINICO »

Questa iperfu11zione può essere il prodotto di una lesione anatomica del pancreas, o di una s ua alterazione puramen Le funziona le, che può essere intrinseca, autonoma , o essere indiretta, come ripercussione <~i jisturbi di altri . . ore-ani . I fa tti più dimostra tivi sono quelli ch e lasciano con statare una perfetta rispondenza tra l 'importanza· d ell a lesione anaton1ica delle isole di Lan gerhans e ]a gravità della fenomenologia clinica iperinsulinica. Ora i reperti anatomo-patologici provano che l 'iperinsulinisn10 ~ più grave, più clinicamente definito quando esiste un aumento del tessuto.., insulare secretore. Tal e è il caso di quelle osservazioni che 11anno c onsentito di rilevare tumori specifici delle isole di Langerhan s, veri insulomi. :È noto come siano stati registrati casi d 'i p ertiroidismo nel cor so del cancro della tiroide, e d'irsutismo con iperten sione nel cancro della surrenale, di disordini ipofisari nel cancro dell 'ipofi si. È sopra tutto l 'ade noma che determina queste iperfunzioni glandul.ari , in diretta dipendenza dell'accrescin1 ento d el tessuto specificamente secernente. Il primo caso d'iperinsulinismo anatomopatolog icamente provato è t1uell o i1ubblicato da V\' ilder . Allan , Povver e Robertson (1927). Si trattava di un medico di 40 anni , che andava soo·getto ad accessi d'incoscienza e convulsioni. Tutti i disturbi si a lleviavano o sì prevenivano con l 'ingestione di glucosio. Il tasso glicemico era 0,30 per mille. Alla laparoton1ia esplorativa si trovò un can cro inoper abile del pancreas con metastasi n el fegato. All'autopsia si rilevò carcinoma delle isole di Langerh.ans con metastasi n el fegato e n el m esentere formate di cellule affatto simili a quelle del tumore primitivo. L 'estratto de l tessuto carcinomatoso aveva una netta azione ipog licemica e produsse 40 unità d'in sulina per ogni cento gr ammi. Questa osserYazione è di gr a nd€ interesse perchè din1ostra .che il tessuto car cinomatoso e capace di produrre u11a secrezione glandulare non solo n el suo nucleo primitivo, ma anche n ell e m etastasi . Dimostra inoltre ch e questa secrezione insulinica anormale n on l) UÒ esser e co11tro]lata dal m eccani smo regolatore d ella glicemia ·e richiede un a somministrazio11e permanente di idrati di carbonio per evitare accidenti g ravi d el · tutto analoghi .a quelli i)rovocati sperimentalm ente da forti dosi di insulina. L'anno segu ente Chalmer e Murphy pubblicarono un caso presso ch e analog o. Nel 1929 Howland , Goldwin , Cam.pbel] , 7\faltby e Robinson riportarono un terzo caso di carcinoma delle i ole di Langerhans, interessante per il fatto cl1e con l 'asportazion e del tumore si ottenne la g uarigione della sindrome i perin sulinica. L'adenoma del pancreas è raro. ' ì\Tarren nel \,.J

~~.c\.NNO

XLI, NuM. 5]

1926 ne segnalò venti casi ~nza però far cenno dell 'ipog licemia. Il primo caso di adenoma insulare , vero insuloma , con netti fer1omeni di iperinsulinismo, fu s tudiato nel 1928' da Mac Clenahan e Norris. Il fatto più grave fu il coma ipoglicemico a ripetizione. Osservazioni analoghe pubblicarono successivamente Car , Parker, Grove, ~.,isher e Larrimore , Thalhimer e Murphy, Warren , Howland e Campbell , Graham e Womack , Smitll e S·e ibel , Bast e Schmidt e Sevringhat1s. Altre ,,olte l 'iperinsulinismo è provocato da una semplice iperplasia delle isole di Langerhan s. Tale è il caso studiato da Phillips. Si trattava di un negro morto in istato ipog licemico. All'autopsia si trovò il pancreas di forma e volume normal e: ma le isole di Langerhans erano notevolmente aum entate di volume. L 'iperplasia delle isole fu trovata in altri casi da Dubreuil e Anderodias e da Gray e 1F eemster. Tali i casi nei quali il r eperto anatomo-patologico ha perfetta corris-pondenza con il quadro clinico, ma nella grande mag·gioranza dei casi l 'iperinsulinismo esiste senza che si possa dare una prova della lesione insulare , sopra tutlo perch è i casi ch e richiedon o l'intervento cl1irurgico o vengono a morte non sono molti. La mag·gioranza degli autori inclina a credere ch e l 'i perinsulinismo sia detern1ina to da pancreatiti , le quali provochere}) bero u11 'ecci., tazione de lle isole di Langerhan s con la conseguente loro iperfun zione. Sta di fatto però .ch e, come 11an110 rilevato Sipte ·e Bostock, l 'jperinsulinismo ha una definita tendenza ereditaria, e quin cli il di sturtl-0 insulare può esser e con siderato come un fatto costituzionale. 1\1a conviene tenere anch e presente che l 'iperin sulinismo .è talvolta un disturbo secondario d eterminato come fatto reattivo dalla di fun zione di altri organi g landolari . Sono note le interelazioni fun zionali' tra l ' ipofisi e le surrenali da una .p arte ed il pancreas dall'altra. Si spieg~ quindi con1 e. nel corso di affezioni surrenali ed ipofi sarie si possano a'rere condizioni iperinsulinich e. Le g landule surrenali hanno un 'azione anta gonista a quella d elle isole di Langerhans: l'ipersurrenalismo provoca una defìcienza dr produzione d'insulina e viceversa. L'ipoglicemia si constata non solo nel m orb o di ~"-ddison, ma anche in tutte le in su ffi cien ze surrenali , ed è perciò che la si riscontra n el corso d elle sindromi generali graYi. Ma a parte ciò sono state pubblicate osservazioni n elle quali l'esistenza dell 'ipersurrenali sn1 0 con tutta la st1a fenomenologia clinica è nettamente p-rovata nelle lesioni surrenali. Ander· son ha riferito il caso di un carcinoma della st1rrena le con manifestazio11i i pogli cen1 ic h e n1ortali.


SEZIONE Pl\ATI CA

\\taùi ha pubblicalo un caso di inorbo <li _\ddison nel c.1 uale 1'i.perinsulinis tno era domi11ante: crisi convulsi ve, tato coma toso , ipog·licemia. 1\faranon 11a din1os trato la gra11ùe ensibilità deg-I i add i::;oniani alle iniezioni d 'in sulina , che .... deter111i11ano cri ~ i ipog1icemic11e gravi . : ini e talvolta con esito letale. L\ naloga1nente in tutte Je affez ioni dell 'ipofì!3i 11e l] e quali si ha un'ipofunzione di cruesto organo si determ ina uno stato di 1pe rin su1ini mo , ono dimo lrative in questo senso Je osservazioni di Cushin.g. l o ep e 'i\Tilder . Zubi'ran ha riscontralo alteraz io ni dell a ti roide in un soggetto sofferente di co11vulion i ipoglicemich e. W eill con tatò l 'iperin ulinisn10 i11 una donna con di s fuJ1 zione ovarica: essa presentava un ' i JJOglicerr1ia costante e SfJe o a'reva sintomi di reazione insulinica tra i periodi mes truali , e conyulsio!1i prima e durante Ja me truazione.

• • • l ,a diagnos i d 'iperinsulini . n1 0 si basa s u tre r lementi: constatazione del i:omplesso sinto 1natico, accertamento d ell o tato ipog licemico , criterio tera.p eutico. Com e si è accennato i di turbi provocat i dal] ' iperinsulinismo son o n1olteplic i e varian o dal semplice senso di fam e, dai ;0;empli ci tremorj, alle convu ls ioni , a l com:\ rnortale. I.a sintomatologia è così complessa che vi en fallo di pensare se molte affezio ni Ja c11 i etio pa toO"enesi rimane ign·Jrata non d ebbano at.tribt1irs i a lla deficienza ipoin sulare . Gli accessi di piccolo mal e, le co11vulsion i . g li s tati crepuscolari , i deliri violenti, g lj ta1 i di male ricorrono con tanta frequenza n ell 'i1)erinsuli·n ismo c linicamente ed anatomo-patolog icamente accertato che non è azzardato il ~aspe tto ch e molti casi di e pilessia e. senziale abbiano la loro .patogenesi irt ùna disfunzion e in sulare . Il confronto tra alcuni disturbi mentali ora variamente catalogati , e quelli provocati dall e iniezioni tera·po11tich e d ' in sulina e quelli cons tatati n ell 'i1)erin. ulini smo spo1ttan co, fa domandare se certi ""' lati di confusione rnenta le, certi deliri , certi disturbi ocul ari (di plo])ia . amaurosi improvvise), certi fatti J)araliti c i e va om otori transitori non siano in rapporto co11 uno stato iperin su1inico . Nella sua forma conclamata l 'i pe ri11 ulini s1no s j eRtrinseca con uno stato di malessere più o n1eJlO profondo , sen sazioni di fia cch ezza, fam e inten . a, tremori, sudori , perdite dei sensi , r onvulsioni , deliri , coma. E tutta una gamma di dis tl1rbi ch e si presentano jn varia intensità e vario aggruppamento a secondo del g ra clo dell'alterazione insulare. ~fa nulla vieta di ritenere ch e la sindrome

179

po ·sa esser e 111ollo }Jiù cliffusa <li c1uel che si può pen sare, se si tie11e co11to cl1e essa può J.. resc11tar i appe11a abbozzata. .' i piegher~bbero così quegli tati di nervo i ·mo più o meno transitori, di stan ch ezza, di cattivo umore di cui soffro110 alcune per. o nr 11elle ore precedenti ai pasti. Pari conside ra I.a bulimia ed an che la .~empli ce ghiotto11eria con1e u11 effetto di iperinsulinismo abilt1 ale. Ifarris tende a considerare la fame, caratteri stica d ell 'ulcer.a duodenale , come Ja .const'g ue11za di uno ·La lo i1)oglice mico. IJ sos1)etto d '1perin ~uli 1110 deve insinuarsi i)er la diagnosi differe11ziale di molti stati mor])o~ i: i ~ te rismo , epile sia , neurastenia, psicosi, endocrinopatie e })erfino di alcur1e affezioni addo111i11a li qu.a li la colecistite, l 'appendicite , l 'ulcera duodenal e. ~ sopratutto qu esta ch e può indurre in errore con il suo dolore addomi11ale , co11 la dol enzia alla pressione d ella regione e piga ·Lri ca, con il en o di fame in relazione a ll 'or a dei pasti . 01t 1na11.c a110 osservazioni di sospette ulceri duod e11ali che all 'operazio11e esplorativa dettero e ilo negativo e ch e successivamente fecero rilevare ipog licemia. E ragionevole 1presu1t1ere cl1 e n ei ca. i a nal ogl1i che 1a casisti ca ha o ffrrto e offre a c iascun chirurgo , Ja prova ùelJ a o·lice111ia avrehJ)e potuto dar rag ione della . indrome duodenal e enza lesioni effettive del duodeno. L 'i perinsulinisn1 0 è se111pre accompag·nato da ipoglicemia, e solo questo reperto convalida I.a cliagnosi. Come i è detto nelle forme n1 edi e la g licemia è di 0, 75-0,60 , nelle form e g ravi è di 0 ,600,50 per mille, e sce11de .-empre nl di otto di 0,50 ed anche a zero nelle forme {rravissin1e. notato tuttavia ch e neg·li indi vidui affetti da iperinsulinismo il tasso g·li remi ro non si mantiene costantemente bas o. Da c iò la nece ità di ripetere g li esami , e praticarli soprat.ut1o durante le manifestazioni sintomatiche. l Tn a l lro criterio di sicuro significato è quello ch e i di sturbi dell 'iperinsu linis mo scon1paiono o si all eviano con l'in gestione di ali rnenLi È sta Lo dimostra I.o con1e la somministrazione e.l i g·lucosio p·ossa fare imm ediatam ente scom.parire accidenti gravi. Ed in tali casi, specie quando il soggetto si trova in co11dizioni da non potere assumere a lirn enti per la bocca, il glucosio conviene iniettarlo per via endovenosa nella m-isura di 10-20 em e. di soluzione ipertonica al 20-30 %. E preferibile iniettare il glucosio in soluzione r,o ncentrata ·perch è l'apporto d'acqua è pericoloso. Si può anch e somministrarlo mediante ipodermoclisi con soluzioni .al 4 7 %0, o per via r ettale. Ma questo trattamento deve essere riservato solo per combatte~e gli accidenti acuti. In effetti l 'esp·erien za b a dimostrato ad Har1

''a


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180

[ANNO XLI, NUl\I . 5J

cc IL POLI CLI NI CO ))

ris cl1e una dieta ricca di zucchero a lu11go andare non fa che aggravare la fiituazion e. Il nuovo apporto di glu cosio eccita I 'attività insulinica ch e diventa sempre più prevalente, si stabilisce un circolo vizioso ch e pegg iora lo stato del paziente. Il meccanis mo r egolatore della g·licemia si altera sempre più fino al punto che si pu ò avere una ipoglicemia reattiva a]} 'ing estione di zu ccl1ero. È per questo ch e Harris consiglia di a dottare la dieta ai singoli casi tenendo conto del comportamento del tasso glicemico. ~la in lineà generale preferisce una dieta povera d'idrati di carbonio e ricca di grassi . Neg·li individui iperinsulinici adulti di medio peso si dovrebb·e dare una dieta di 2,250 calorie con 90-120 gr . di idrati di carbonio e 200-300 gr. di grasso (burro), diviso in cinque o sette .pasti al giorno. Negli accidenti ipogli cemici acuti giovano an ch e le iniezioni di adren alina o di caffeina. La cura chirurgica non ha finora dato successi ch e in qualche ca o di tumore operabile del pa11creas . La resezione parziale di quest ' organo n on l1a prodotto alcun ' rantag·gio.

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de Chirurgie et A:nnaLes de la Société Be1lge de Chirurgie, n. 6, 1933).

Il trattame11to delle ferite articolari si è molto av,rantaggiato dell 'esperienza bellica. Ciò .è naturale rappresentando esse il 7 % di tutte le lesioni di guerra e il 30 % delle lesioni deg·li arti; le ferite dell 'articolazione del ginocchio poi, costituiscono più della metà delle ferite a rticolari. Inoltre l'artrite purulenta, come complicazioi;ie di traumi articolari , figura nel 23 % delle cause di morte. ne~le statistich e di g u erra. Si comprende qu1nd1 come il trattamento di queste lesioni abbia attirato l'attenzion e dei chirurg hi. Per le ferite articolari è rimasto assodato che i migliori risultati si ottengono con il trattamento chirurgico immediato; per l 'artrite purulenta invece, non si è stabilita un 'unica linea di condotta; la stessa m olteplicità dei trattamenti in uso dirnostra come nessuno di essi sia perfetto . Fa tte queste premesse statistiche d'indole generale, l'A. fa un 'esposizione anatomica e fisiopatologica dell 'articolazione del ginocchio in particolare. Ricorda con1e, per la presenza di borse sierose, sinoviali tendinee, piani di clivaggio , la flogosi suppurativa divenga assai difficile a con1battere allorchè sorpassa la barriera sinoviale. Per la statica dell 'articolazion e hanno grand·e importanza il legamento laterale esterno e i legam enti crociati; questi costituiscono una barriera fra il piano anteriore e quello posteriore dell 'articolazione del ginocchio , barriera ch e il pus può sorpassare specialmente sotto l 'azione di movimenti passivi intempestivi. La ricca innervazione dei legamenti e della capsula ci rende conto del1'importanza ch e hanno gli stimoli centripeti partiti da essi nel mantenimento del tono e del trofisn10 mu scolare . 'S timoli abnormi, originantisi in un 'articolazione lesa , possono esercitare un 'influen za inibitrice sul midollo: s'installano a llora l'ipotonia e 1'ipotrofia dei muscoli periarticolari. La sinoviale è molto resisteute all'infezione, il liquido sinoviale ha un 'influenza inibitrice sullo sviluppo della flora microbica. Quanto a~li antisettici J'A. ha avuto l'impression e che , più ch e un'azione disinfettante , esercitiJ10 una azion e meccanica di lavaggio; poco efficaci i sieri , i vaccini e il batteriofago iniettati nel cavo articolare. T RA U MATISMI

APERT I

DEL

Ferite articolari semplici. -

GJNOCCHJO.

Si può trattare di punture articolari o di ferite da istrumento tag1iente o •Contundente . Tn ,c aso di punture ,


[ AN1 o

XLI,

NU.L\f.

5)

SEZJONE PRATI CA

l 'agente traun1 a tizzante può es er e rappresent~to da chiodi, schegge di legno , punte di forcine i)er u~o agricolo , pille, agl1i : frequenti queste ultime n ei bambini. La sintomatologia è scarsa : sulla cute si osserva una traccia puntiforme, può aversi fuoruscita di sinovia; su bito dopo il Lrau1na il paziente accusa un dolore osteocopo che si attenua rapidamente. Bisogna sempre temere la ritenzione d 'un corpo 1 estraneo (frammento d ago : sch eggia di leg no). !11 caso di ferite da taglio o da istrum ento contundente l'agente traumatizzante può essere, anche in pratica civile, quanto mai vario. La ritenzio11e di corpo estraneo si ha di rado : praticamente solo nel caso di caduta su frammenti di vetro. Zor1e preferite delle lesioni sono le doccie ai lati della r otula e il cul di sacco quadricipitale. I marg ini della ferita, più o mer10 divaricati, possono far osserYar e un 1ernia i11uscolare o anche una superfice articolare. La fuoruscita di sinovia può esser facilitata da una leggera pressione sui cui di sacco articolari o da u11 leggero movimento di flessione. Quand 'anche l 'interessam ento dell 'articolazione, rimanga dubbio , non si rimanderà l 'inlerven to -per n on correre il p ericolo, c1ualche volta fatale , dell 'artrite purulenta. Il paziente quindi, dopo essere stato assogge tlato ad ind agine radiologica per accertare l ' eventuale pre enza di corpo estraneo, sarà anestetizzato: si preferirà l 'anestesia generale; solo per le piccole punture si potrà usare l 'anestesia locale. Si escideranno poi successiva11 tente i marg ini c utanei della ferita , l 'apone,u rosi, il piano :.:nuscolare e la capsula . R bene tener presente ch e, se il trauma si è reali zzato a ginocchio flesso Ja ferita dei diversi i)iani J_Jresenta una disposizione scalariforme che rende particolarrnente difficile la scoperta della lesione della sinovia le. Sbarazzato il cavo articolare dai coaguli e detersi osso e cartilagine con etere, sarà indicato un accurato lavaggio con Dakin o liquido fisiologico in grande quantità. In un secondo tempo, can1biati gli strumenti e i g uanti , la sinoviale verrà suturata con catgut sottile a punti staccati o con un soprag itto. Tale sutura dovrà essere a punti non perforanti per evitare ch e lungo questi l'even tuale infezione dei piani s uperficiali si diffonda al cavo articolare. Saranno poi suturati accurata1r1ente i legamenti e la capsula. Quanto ai muscoli e alla pelle si riuniranno _solo se la ferita è poco sporca e ri1r1onta a non più di dodi ci ore, in caso contrario sarà prudente manten ere aperti i piani superficiali, lasciandovi una striscia di gar za al Dakin . L 'arto sar à poi immobilizzato in doccia per una diecina di giorni onde evitare disse.m inazioni microb ich e e per far consolidare le suture . L'atrofia del quadricipite sarà combattuta con il massaggio. 1

181

Le ferite perforanti, a seto11e, a con<lizioni che non siano complicate, saranno tratta te alla 111edesima maniera in corrispondenza degli orifici d 'entrata e di uscita. Terminalo il pe1 riodo d immobilizzazione e ca~uta la ter11peratura , s 'inizieranr10 cautamente i movin1enti a ttivi e passivi.

Ferite articolari con, ritenziorie di corpv estrarieo. - Si tratta in g'en erc di proie ttili (pallottole, scl1egge di g ranata , pa llini da caccia, veccioni); rari i frammenti di pietra, di carbone, di legno o n1etallic i. La radiografia darà jodicazioni preziose per la localizzazione e alta del corpo estraneo. La condotta terapeutica si i11formerà ai seg uenti prin cipi: « escissione dei tessuti lesi,

estrazione del corpo estraneo, sutura. primitiva >> . La ferita ar lj colare ::,arà ingrandita e tra "' forn1ala in un 'artrotomia interna o esterna secondo la sua situazion e; solo se il corpo estraneo si trova n el punto opposto alla porta d 'en trata sarà e . . tratto con un 'incisione jn tes·uto san o. Nei casi complicati , in cui occorra un 'accurala is1Jczione della cavità articolare, si pratich erà la cc .laparotomia » del gi11occhio sezi ona11<lo il tendine rotuleo o di laccando la tuberosità anteriore dalla tibia , oppure con la ezione trasversale o frontale (a Z) della rotula. Se il cor po estraneo si trovasse dietro ai legamenti crociati verrà estratto per via poplitea: all'interno, con u11 1i ncision e lungo il tendine del semi tendinoso; all'esterno, passando fra il Lendine del bicipite e lo sciatico popliteo esterno. Anch e in questi casi non si inizierà la m obilizzazione prima di dieci' giorni. Ferite articolari ccin lesioni ossee. - Nelle fratture a rticolari aperte l 'entità delle lesioni ossee può variare notevolmente; in ogni modo sarà sempre indicato l 1intervento precoce, la riparazione accurata della sinoviale, la buona coaptazio11e ossea per evitare le irreg·olarità epifisarie. Conviene colmare le perdite di sostanza cartilaginea con un lembo muscolare (a scopo emostatico) o con grasso; e siccome questi tessuti si trasformano non in cartilag in e, ma in t essuto connettivo, ch e alla lunga può ossificar si , sarà indicata, per combattere l 'anchi1osi , t1na prudente mobilizzazione al]o scopo di i11 odellare ]e n eoformazioni connettivali. Le piccole sch eggie ossee, cartilaginee, i frammenti di menisco, ' 'erranno asportati ; le fratture della rotula verranno riparate col cerchiaggio e l 'accurata sutura delle alette. In caso di frattura comminuta la rotula verrà resecata per via sottoperiostea; si sutureranno poi le alette e si uniranno il tendine del quadricipite e il legamento prerotuleo; la perdita di sostanza p·o trà anch e essere colmata da un lembo n1uscolo-aponeurotico tagliato a spese del quadricipite e del vasto esterno . In caso ~

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POL f C L J ~ I CO

di di lacco ·di un condilo o di ur1a tuberosità tibia le ·i praticl1erà la sutura ossea , evitando di lasciare delle teste di viti sulle su1)erfi ci articolari. Le superfici ossee rimast e d enudat e verranno r egolarizzate e ricoperte da i.11nesti Jibr ri di gr a so o d i n1usco]o. In prese11za di g r avi lesio11i ossee ·i praticl1er à l' artroton1ia an1pia: in q11esti casi 'i\7 il, ler11s e Delrez so110 co11 e r,·a Lo ri e con s iglia 11 o di a s1Jortare sola111e11te ciò elle n on può esser co nser vato, sper a11do poi , con una mobilizz.azione ben condotta e con l 'est ension e con li n ual a. (li' o t1 e11ere u11 soddis facente risultato h1nzionale ancl1e se l 'asse dell ' arto, come conseguen za d ell 'asporlazion e ossea, rimane i11le rrot Lo. Lecèn e e l jeri t l1e, invece, consig lian o di esser e più radicali e di eseg uire, a llorch è l ' asse dell 'arto è corn promesso, una r esezio11e ti pica. In caso di gravi lesioni n ervose o arteriose si eseguirà I' amputaziane. AnTRITE P URULEN'TA TRAUMATI CA.

L 'articolazion e d el ginocchio può infettarsi in seguito a i traumi precedentemente descritti. Son o sta Li ri1)ortati r ari casì di infezion e oper a tor ia dell 'articolazione. Degno di menz ione il fatto cl1e l 'in fezione articolar e si è q ualch e volta n1anifest ata in operati o feriti che si trovavano in stato d 'infezione a l mom ento in cui si produsse una dis torsio11e d el ginocchio; l ' articolazione pu ò infine presentare una r eazione p uruler1ta di vici11ar1za consecutiv.a a lln focolaio infetto. 1Frequenti co111e agenti causali, gli stafiloc occl1i , gli s tre1)tococchi , i pn eumococcl1i; son o s tati descritti alcuni casi riferibili al colih acillo, o ad .al lri g·er111i anaerobi . Le .ar t riti da streptococcl1i son o particolarmente gravi e hanno effetto di_truttivo sulle superfici articol ari ; le artriti d a Friedlander e da P feiffer, vicever a, g uariscono facilmente. Duran te le malaLtie infettive possono manifestarsi versam enti puriform i a ettici . La sinovial e costit L1isce una barriera ch e oppone nolevole r esiste11za a lla diffusione d el processo infettiYo; questo, una volta superatane la resistenza, si diffonde agli spazi vicini, 1)r ovocan do il flemn1one della capsula , la pa11arl,r ite, la periar trite; posson o sopravvenire la linfang ite, con acl en it c in g· uinale, la tromboflebite dell 'arto . P erdurando a lungo i] pr ocesso suppurativo i l egam enti cr ociati e i rneni chi i cli ·trugg·on o (si stabilisce alJ orn un a su }) ] us~azio11e); la cartila a i11e arti co lnre clivien e ' ell utata e s'u lcer a. lasciando al lo sroperlo il te. '"'uto epifì . a rio. In c1uesti casi la r eazione .connettiva le è i11le11sa ; il le t1to epifi sari o i)r ese11ta u11a r arefazione ; il calcio m ig r a ve rso il Les. llto con net l iYo n eo formato r1el cavo arti·cola re: i1ei i)u11ti OYe IJiù intensa è stata f 'in'fezio11e e cioè 11ei c u l di sacco, con11)aiono g li (o~ Ieofìl i : .. i s l a})ili ~ ce così l 'anchilosi. <:lin1 can1enle la fo rn1a abit11a le s' inizia I

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XLI,

.Nu~r.

5]

circ;a <.1uaranLoL.L'o re dopo il ti·auma, con febbre e tumefazione locale; il ginocchio viene imn1 obilizzat o in semiflessione, r o tazione e Lerna ed abduzion e d ell 'arto ; co nle1r11)oraneame nte si stabilisce la c irc0Jazior1e venosa collate ra le s u1JerO c iale. Abbiarno d elle forn1e g ravi co11 ùiffusione precc)ce d el !) U · n egli s1)azi periarticolari, delle forr11e gravi ss ime a man ife tazioni setti co-pi emich e e delle for1n e li evi con versamento si ero-purul e11to, a volte abatterico; si hanno anche forr11 e t ardi ve. 1'l rattam ento dell'ar trite purulertta. Si c omprende come, essendoci t anta varietà fra le forn1e clinich e dell 'artrite purulerrta, siano ' a ri i trattamenti proposti , ogni uno dei c.1uali co11ta brillanti successi e ins uccessi dolorosi. Bi ogna quindi cercare di precisar e quali sia110 i casi passibili di ciascuna inoclalità t er a peutica. Le p unture evacuatrici ripetute e il drenaggi o .a ' valvola permanente di von Payi;, uniti o non ai lavaggi con antisettici o con semplice liquido fisiologico, d anno buoni risultati nelle artriti metastatiche a settiche, nelle forme a virulen za microbica poco inten sa (pneumococchi, Pfe iffer, alcune specie di str eptococchi). È necessario r egolarsi su lle variazioni termicl1e e sull 'aspetto g··e nerale ,p er passar e , in ca. o di mancat o miglioramento , ad una terapia più atLiva onde evitare il ·produ rsi di alterazioni dei capi articolari ; questo è il pericolo d el trattamento con punture evacu atrici ch e va considerato com e un trattamento d 'eccezione; esso sarà integrato con I 'immobilizzazione fino alla scomparsa d ella t emperatura. Nei casi di gravità media , i più con1unì , l ' i.n tervento 11ecessario sarà l 'artrotomia. Questa verrà r ealizzata a prefer enza mediante due incisioni l_atero-rotulee ch e permettono un b11 on drenaggio , senza zaffi e senza tubi e sopratutto , lasci.a n do integr o l'apparato estensor e, rendendo possibile la mobilizzazione precoce attiva secondo Willem s . Numerosi però sono tuttora gli AA. ch e praticano l'artrotomia ampia con lembo a U comprendente la rotula ; q11est o proce so però si conclude quasi sem p re con l 'a11 cl1 il o~i . ; Qt1ando la sup1Jur.azione è g rave e si estende él l pia110 posterior e d ell 'articolazio·n e, può esser e jndicato agg iunger e un dren aggio attraver o il cavo popli teo m edjante le incisioni g ià d escritte per l 'estrazione d ei cor p i estran ei d alla parte posteriore della capsula . DellJet , T,crèn e Schlo ffer , Longo consigliano ]a cl i locazion e art icolare, cioè aµipia artrotomia a e, ria lzam e11to d ell a rotula. spostament o cle i rap i articolari e irrlmobilizzazione in sem ifl e s ione. Co,m e si vede il campo è conte. o fra il m etodo di V\T ill en1 ~ e l 'imm obilizzazion e. Il primo, ch e d à certamente i risultati n1i gliori d al punto di vi s ta funzion a le, è applicabile solamente in casi non gravi ; la n1i11im a complicazione e an cl1e il persister e d ella tem1)eratura a l di l à di cinque o sei


[A Nl\"O XLI, Nu~r. 0]

SEZIONE PRATICA

g iorni, deve co11 iderar s i co111e indicazione a1l 'artroto111ia an1pia e a ll ' immobilizzazione. La resezione inlrafebbrile, preconizzata dalla scuola di Lyo11, ra pprese11la la più alta espressione d el c.lrenaggio ; co11 vien e p raticarla a llor c11è l ' artroto111ia i1011 dà i risultati sperati. Ha verò etiilo, i11 un certo nun1ero di casi , in .g·i11occhio b a lla11te; i11olLr e non è j)r aticabile J1ei ban1bini; in questi è con ig·lia bile la Lec11 ica di Lawen cl1e reseca la part e J?OSteriore d r i condili femorali. L 'amputazio11e verrà praticata in quei casi g raY i si1ni che minacciano la vita del pazie11te. L.~ F ERRETTI .

Le fratture del ''tube1· calcanei,,. (1\iooRE. Surger)', Gy1iecolog; a1icl Obstetrics, sc tte111bre 1933). 1

Le fratture del calcag·110 rapvresentano pres:s 'a p oco il 2 '1o di tutte Je fratture; i verificano .il1 preva lenza n el sesso i11ascl1ilc e specialn1e11te intoruo a i q uara11 L'ar1ni, l 'in a lidit~t cl1e n e con~egue può durare a lungo e divenj r e , in parte, anche pern1a11e11te ; ciò a_vvien e in particolar modo con g li a ntichi i11etodi di tra ltamen to ch e ~i lin1it.ano ad applicare un appar ecchio ges ato s en za riduzio ne d ei framme11ti o dopo appena qua lch e inefficace tentativo. Le fratture d el calcagno ve11gono ab itualn1ent c di tinte ji1: « fratture cla strapparnento , fratture i olate della piccola apo fisi , fratture del tubercolo e terno, fratture d a compressione d el corpo d ell 'o_so »; quest e ultime sono sen za discussione ]e p iù f requcnti e ,-cngono causate da nn <l caduta sui talloni. Subito dopo, in ordine di frequ enza , vi en e un tipo di fratture ch e non s i tro va de-c ril1 o n ei t rat tati classici: la frattura d el « tuber calca n Pi » vale a dire d el] 'an golo poslero-i11feriore d el calcagn0 compren d en te Je due tu})erosità della faccia inferi ore, l ' interna e J'ester11.a ; c i s i r e11de con1o d ell ' in1porlanza di t ale fra ttura riflett endo r h c su cru e~ ta r>arte. ch e CO titui Ce il JJUnto d 'appog Qi.o l )O. te rior e d ell 'ar co longitudinale clr l piede , si scarica la m assin1a 11arte del l)eso d el corpo e ch e quindi . i l1 a uri fa lt or e cli invalidi tà perman ente in ra ~ o di rn ancn ta o cl ' inf'11fficente ridu zione. Il cc tt1 ber calcan ei ,, ~ i or i!!·i na in tutto o pnr Yialn1entc , cla1 pt1nto di ossi ficaz ione secondari o del calcagn o ch e comp·a r e dai sett e a i d ieri .anni ·e si ~a l da a l cor110 d ell 'osso YCr . o il cdi cesirno a nn o: cl A in serzion e . i1cr m ezzo delle dt1e tuberosità . .al bre,re fl essor e d elle dita . all 'abdutt or e dell"aTl11ce. al l 'n l)du11 or r clcl f')t1i11to dit o: oltre qt1e. ti muscoli si origina d a 1 tuber calca11ei anch e il gr ande legam ento plantare. In caso di fra ti ura i 1 tulJe r calca nei . per l 'azione d ei sud d et ti inu coli. , -ien e spostato in aY0 nti e in b asf-:O e n e riesce n1olto diffic il e ]a riduzion e; si h ann o co~ì in con,'enienti di due g·en eri : 1) form.az io n e di abbondante ca llo tra i fram·m enti ossei , call o ch e rist1lta assai. doloroso \.

183

quando lo si sottopone a carico 11ei primi te11Lativi di marcia e ch e si jrrita con facilità da11do luogo a fo rmazioni di esostosi , assa i dolorose anc h 'esse, o a periostite e qsteite. 2) i i11uscoli flessore breve d elle dita, abduttor& d el! 'alluce e abduttore del quinto dito ha11r1 0, durante la marcia , un 'importante ft1nzio1i-e di coordinazione dei m ovirr1enti delle dita e dei m ovimenti del p iede; tale fur1zione è ostac?lata a ll or ch è è spo tato il loro punto d 'ori . g Lne. Si comprende quindi l 'importanza di una perfetla riduzione per il ripristino della funzione d el piede; l 'A. è riusc ito ad ottenerJa, a11ch e senza intervento cruento, comprendendo n ell 'appareccl1io gessato una pallottola di g·o111m a elastica che eser cita una pressione continua sul tallone. L'apparecchio viene mantenuto per tre settimane; si istituiscon o poi d elle sedute di massaggio e fototerapia ; : all.a fine della quinta settin1ana s'inizia g·r a dualme nte il carico d€11'osso leso; la guarigione complet a vien e otter1uta in otto settimane. L. 1FERRETTT.

Il trattamento delle frattu1·e antirhe del calcagno. (T,E

OH MANT .

Presse Méd. , 9 settembre 1933).

Le fratture sottotalan1ich e de] calcag n o, Je ole frequenti , hanno una cattiva prognosi; specialn1ente quelle di 2° e 3° grado (secondo Destot), con a ffondamento de l talamo n el cor110 d el calcagno , se non vengono ridotte , Ia·cian o una d e formità persistente d el piede , con . . chiacciam ento d ella volta p lantare e dolori durante il cammino, provocando così un'in va1i cl i tà perman ente . P er ottenere la riduzi one di qt1-est e fratture son o s tati pr oposti diversi metodi: il modella 1nen to forzato d e] p iede in anestesia , secondo 13ohler (m et odo ch e l 'A. ritiene brutale) e l 'intervento cruento , m ediante il quale , a cielo a11erto, i soJleva i l t alamo affondato e lo si so. tien e per m ezzo di inne ti ost eo-p eriostei , prele\'ati dall a tibia . Quest'ultima oper azione 11a g·ià fatte le su e prove e h a cl f1 t o a 11 'A. d ei ri:-- ultati molto sod clisfacenti . Cap,itan o però, di t anto in tanto all 'osservazio11e, d ell e fratture sotto1nlnm jcl1 e anti cl1e. ri1nont an ! i a parecchi mesi . 1 ~ quali , non ridot t e, rontinua110 a d ar e notevoli di st11rbi . l ,r diffi r oll'n e i dol o ri , risentiti cl-ni pazienti d11rante il ca111mino, ~ono in que. ti cas i dovuti , non lnnto a llo scl1iacciam ento d ella volta pla11tare, q t1a11to all o qui.libri o d ell e articolazioni sot-. toast r ag·a licb e e mediotarsich e. con seguen ti all a po izion e viziosa ass11nta d a]] ' a stra o-a]o. Le nrtico1R7.i oni astragalo- ca lra neari , a trag-a lo-scnl'o idea e .ca lr.a neo- r 11l1oid ea ~on o a s og·gettate a uno tata di dist or sion e perman ente. cl1e è la r ausa prin1a dei di~ 1· t1rbi di rui si lam entan o i rraltt1rati d el calcag·n o. Con"'eg uenten1ente , per rin1ediare a q11est o s tato di cose, è stata pro-


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184

« IL POLICLINICO »

posta l'artrodesi so ttoastragalica e m ediotarsic a. Tale <?.Perazione ha dato · risultati discreti; il pied e rimane però notevolmente defor111ato e il can1n1ino , possibile e fa cile in piano, rim ane dolor0so su terreno irregolare. P er ri111ediare anche a questi inconvenienti l 'A. 11a pen sato di combinare i:'artrodesi con !~' im­ pianto di innesti osteo-periostei. Naturalmente, trattandosi di fratture antiçhe, già consolidate, non è possibile, come si pratica in quelle recenti, rialzare il tala1no calcaneare e sost en erlo con gli innesti impiantati nel focolajo di frattura ; questi veng ono interposti fra calcagno e a stragalo, dopo aver e resecato le cartilagini articolari e il legamento inter osseo ; l 'astragalG ' 'ien e in ta l modo rialzat o ·vien e corretto il ' 'algismo e inoltre le superfici articolari astragalo- cafoidea ·e calcaneo-cuboidea riacquistan o i n orn1ali rapporti. L 'oper azione è seguita da immobilizzazione d el pied e, convenie11ternente prolung ata , in a pp,a r ecchio gessato. L ' A. ha praticato questo trattamento in diver si casi e n e ha avuti risultati molto· buon i. , L. FERRETTI.

MISCELLANEA. Ricerche sperimentali sull'anafilassi e J'an· tianafilassi. (t\. Duruo1T e CH. GER cirie, dicembre 1933).

ER .

Ari nales de i\1 éide-

Se i p er corre con la m ente l 'insiem ·a d egli innumer evoli ]avori pubblicati sull 'anafilassi dopo le ricer cl1e fondamentali di l\ichet , Arthus e Von Pirquet , si r esterà m er avj rrlia ti di const atare come n essun lavoro sperimentale sia s ta to consacrato allo studio sistema tico d el]a sensibilizzazione attraver so la· pelle. Gli AA. ch e già fin dal 1923 avevano indirj zzato in questo sen so le loro :ricerche, riferisco.no ora i ri sultati dei loro studi sperimentali sulla sensibilizzazione o- (lesensibi lizzazion e ana fil a tti ca per via in tradermica e per via epidermica, confrontando fra loro l 'efficacia d ei due procedimenti, anche per quanto rig uarda la duràta dello stato antianafilattico o.ttenuto con questo mezzo di desensibilizzaz1one. Le conclusioni a .cui g·li AA. giungono sono in breve le seg uenti: anzitt1tto 1~ sensibilizzazione anà filattica può essere ottenuta nella ca' 'ia p er m ezzo di iniezioni intra d ermi che di iero di cavallo con risulta ti an aloghi a q11elli ch e d à la sensibilizzazione per via ipodermica: c.1 uest 'ultima .p erò presenta un 'effi cacia maggior e. l.. a sen sibilizzazione an afil attica J>UÒ essere e> tte nuta anch e per via cutanea '..' piderrnica, rn ediante un semplice impacco su ,·ute sana e 1asata. Questa sensibilizzazio11e è p er ò n1eno , perfetta ch e quella ottenuta per via intracutan ea o ot tocutanea . Non è in·yece possibile ottenere Jna cl esensi-

[AN "O

XLI, NuM. 51

biJizzazione antianafilattica per via p,pidern1ica, n1e11tre la va·ccinazione a11tianafiJattica mediante iniezioni c utanee intradermiche è un fatto i11discutibile. A quest o riguardo i risultati ottenuti l) OS ono ess ere f'aragoilati a quelli ch e dà la via ipoder111ica. .Per via ii1tradermi-ca il t en1po di apparizione dello stato refratta· rio è un po' più lungo e la sua durata un po' più breve che p er via sottocutanea. Nella genesi della sensibilizzazione o desensibilizzazione ai1afilattica p er via intradermica , la pelle non rappresenta nessuna parte attiva : ·essa trattien e soltanto Jno m e otanea1nente 1'antigene . Se in~atti, dopo venti minuti dall 'iniezione sensibilizzante, si escide la pelle in cui l 'iniezion e era stata fatta , non si impedisce al1'animale di anafilattizza r si. Al contr,=trio, se la pelle viene escissa m en o di venti 111inuti d opo l 'iniezione desen sibilizzante, si impedisce a lla vaccinazion e antia11afilattica di essere e ffi cace. La via cutan ea di sen sibilizzazi on e o desensi])ilizzazion e è utilizza bile soltanto qua11do la p elle è sana e normaln1ente vascolarizzata. L 'antia nafil assi non fa che rr1a --cherare in n1a 11iera m olto passeggera lo stato ~nafilatti co. La durata della i)rotezionè antia11afilaltica n ella cavia no11 ' 'a a l di là dei quattro giorni, se si è adottata la via intrader m ica . e d ei cinqu e g iorni se si è usata la via ipodermica . Ques ta bre,re durata d ella µrotezio ne antianafilattica m al si a ccorda con l 'ipotesi di un ritor110 allo st ato primitivo . dopo desen sibilizzazion e (W eill ìBesredka) . Ouesta nozione ha i11ter esse non solo teorico , ma anche pratico, in quanto n1ette in evidenza la necessità di dese11 jlJilizzare i soggetti ch e ricevono, dopo un lasso di te mpo di più di 5 g iorni , una iniezion e iterativa di siero anirrlale. Inoltre è cosi p ossibile spiegare il perch è del carattere transitorio di alcune desensibilizzazioni praticate in sogge tti con manifestazioni di ordine anafi.lattoid e (asma, orticaria) le quali si ripresentano sen za cl1e p er ciò sia n ecessarjo arn1ne ttere u11 nuovo contatto con la sosta11za sensibilizza n I e. (i . LA CAVA .

La gangrena nei diabetici. (L. R. GROTE. Ergebnisse der gesamten Medizin , ' vol. 18, 1933). La gang rena dei diabetici desta tutto l 'interesse d el terapista. Non è anc ora possibile la c lassificazione di tutti i casi di gangrena, per Ja man canza di conoscenze sicure fullo speciale meccanismo che la provoca e che r.orta all 'ar. res to d ella circolazione e del ricambio dei liquidi n ella zona interessata. I ·v ari autori che si sono occupati dell'argom ento hanno emesso ipotesi e classificazioni diver se. Secondo Spon heirn er, tutte ]e gangre- .. n e hann o una b ase ana tontica e non ve ne sono ài funziona li . Ravault di . tin gu e dt1e forme ,


(A~NO

XLI.

NUl\1.

5)

185

SEZIONE PRATICA

.quella isch emica e quella 11011 ischemica, che non 11a prodromi circolatori e si inizia subito .con processi infian1matori. Secondo Barchard. ]a base della gan g·rena è data dalla malattia della n1edia con con ecutiva calcificazione. :tabbé distingue tre forme: arteriosa , su basi n ervose ed i11fettiva. Kazda parla di due tipi , il primo di natura angiospasticn, il secondo originantesi da una tron1bosi. L' A. distingue quattro forme cliniche, di .cui le due prime rientrano nel tipo n ervoso o spastico, m entre i momenti fun zionali 11a11no negli altri due tipi una parte secondaria . 1) Piccoli focolai gangrenosi della cute di varia localizzazione, ch e insorg ono spontanei e g uari scon o; raggiungono il Q.iametro di una moneta da due soldi , sono poco •iolorosi, si manifestano in un'età abbastanza a vanzata in uguale mi ura nei due sessi . Cocr1e causa, l 'A. ritiene ch e si tratti di lesioni capillari n egli strati superiori d ella cute. 2) Piccoli focolai lccali superfioiali, in corrispondenza di 1esio11i e te rne. Sono fre~uenti i fo cola i del le tto ungueale . del calcagno, il cosi d etto mal perforante. Mancano sempre le parestesie ed i disturbi di circolazione periferica; la radiografi a n o11 mostra ch e tale fo colaio dipenda da lesioni arterioscle roticl1e dei grossi vasi. Raramente si ha tin decorso progressivo; per lo più il processo h a un caratter e benigno , sebbene duri a n ch e pareccl1i mesi e finisca con l'eliminazione del tess uto m orto . 3) I..,a vera gangreria profonda progressiva arteriosclerotica ch e è quel] a veran1en le peri,colosa e tern1inava. 11elle prime statistiche , per lo più con la morte. Incon1incia in modo apparentemente b enig 110, com e i casi del II g ruppo , ma per lo più ubito con d olori. Si localizza per lo i)iù all e dita del pied e, 1oa an cll e a quelle della m an o , all 'orecc])io, al naso. L' estremità colpita è m ale irrorata , fredda , pallida, raramente si pa l1)a il polso della pedidia. La causa n e risiede in una trombosi <lel grosso tronco arterioso , ch e procede in senso centripeto. La mortificazione dei tes uti procede ra_pidamente in profondità ; Je l)Ìccole ferite ch e possonQ. aversi ai marg ini si in fetta no con i germi della putrefa zione e si mani fe ta ]a ga n grena umida, con il grave periGolo dell a li11fangite e della sepsi. Le form e n o11 infe ttat e possono esser e umide o secch e , 1num111ificate. 4) La gangrena secondaria, conseg uenza di ferite per lo più dovute ad una cattiva cosmesi del piede; le ferite si infettano , si -:;v iluppa l1na paronichia ed in seguito il fl emm on e del piede ; la penetrazione dei germi della putre fazio ne porta alla gan g r ena secon daria , senza ch e si abbiano modificazioni a rteriosclerotich e dei te~ suti.

Tutte queste fo rme .colpiscono I 'età media e d avanzata, quasi sempre dopo i ~ 5 anni e , di prefer enza il sesso ma schil e (circa il decupl o ·del femminile).

Il g ruppo più interessante per il Lerapista è il III , della G. umida infettata secondarian1ente co11 i germi della putrefazione. La c..orte di tali malati dipende essenzialmente da due condizioni: la possibilità della sepsi generale e quella del coma diabetico, che un te~po era frequente conseguenza dell 'infezione loca le. In mancanza di un trattamento causale radicale, la terapia si deve limitate ad im·p edire l'infezione generale e l'intossicazione acida. Se la gangrena rimane per lungo tempo secca, il decorso generale può essere benigno ed il trattamento si limita ad attendere l'eliminazione del dito morto o delle parti morte della cute. Quando si ha la vera gangrena umida , che è facilmente riconoscibile dal puzzo della lesio11e ed è accompagnata da arrossamento del dorso del piede ed edema , si deve cercare di ottenere Ja demarcazione ed il disseccamento d el tessuto gangrenoso. Poic hè, con la terapia insulinica si 1:uò oggi i1npedire un peggioramento n elle condizioni del ricambio ed i casi di morte per coma nell a gangr ena appartengono oggi agli eventi più rari , si è autorizzati al trattamento con servativo della gangrena umida, tanto più che l 'intervertto mutilante in persone di età avan zata r1on deve prendersi alla leggera. t un fatto ch e la precoce amputazione del femore può allontanare il pericolo di vita , m a si vede che sui 70 an ·n i l'applicazione di protesi si fa male e g·li individui non vi si adattano , '-licch è ne risulta un 'infermità sfavorevole per l'ulteriore decorso della malattia. P er tali con siderazioni, il trattamento conserva tivo deve esser e tentato p er quanto è possibile ed è autorizzato a m eno ch e 11on esistan o delle indicazioni assolute per l 'inter vento chii-urg ico. Tale indicazione ·è da ammettersi soltanto in presen za di b·r ividi e di :llta febbre, che indichino la comparsa di sepsi general e. I / intervento chirt1rg·ico può a n ch e esser e consigliato da altre considerazioni , com e dalle condizioni sociali del malato , tanto più cl1e la terapia con servati va esige molto tempo, pazien1a e d.anaro.

. l r.,

TRA'fTAM ENTO

CONSERVATIVO.

De\re con siderare i segu enti punti di ·vista : 1) Dietetica. - ~ essenziale ridurre al minimo il ricambio dell'acqua . La dieta d eve quindi essere del tutto o quasi aclorurata (almeno non salttte i cibi). La quantità m edia dei cloruri urinari n on deve oltrepassare 1-2 grammi di cloruro di sodio. Essa deve quindi e$sere r egolata essenzialmente sulla dieta di insala ta, frutta e legumi cotti a vapor e (e senza g rassi). a cui si interpolan o giorni con un centinaio cli g·rammi di idrati di carbonio e giorni di carne. J..a quan,tità dei g rassi deve, i.n generale. essere i11 r elazione con il ricambio ; essi vanno a~sa i l i111itnti nella forte acido i.


1 6

e< IL POLTCLIN ICO

l•i11cl1è la secreziou c è Ul1cora abbondante, è b ene ir1terpolare una g ior11ata a soli su ccl1i tli frutta. La dieta a- od ipo-clorurata va co11tin uata fino a che incominci la demarcazione. La tendenza deacquificante della dieta da gang r e11a è la11to più importa11te in quanLo cl1e all 'inizio della 111alattia son o spesso necessarie e levate dosi di insuli1r a per fare scon=1parire la g·licos uria e l 'acidosi. Quando si inizia la guarig ione, e si forn1an o de,Jle g·r1nulazioni , Ja clieta può essere pit1 Jiberale e maggiore la (1uantità di sale. 2) L 'irisulin,a. - Quando si ha una gangre11a infettata, diminuisce la tolleranza p er g li idrati di carbonio . Spesso prima che si inco111inci I 'infezione i malati n on 11anno bisog·no d 'i11st1lina , il che dimostr a ch e la gravità del di turl10 diabe Lico non influisce sulla con111arsa della g·an g r ena. Ma nel clecor so della suppur azion·e putrida, il bisog n o d 'in sulina può fa rsi inolto elevato. ~ n ecessarìo darne tanta da fare scom parire d el tutto la glicosuria e tener e I 'aceton e sotto i 50 mg. al g iorno; quanto alla g licemia, si tenga l)resen te che n ei ca i inveterati dei vecchi ar teriosclerotici essa h a sem pr e v.alori alti, siccl1è sono assai rari, ancl1e con forti dosi di ins ulina, i ca~i di ipog licernia. Con il progredire della guarig'io1te , si vien,e eleva11do ]a toU cr.anza agli idrali di carbo11io. 3) Igie ne della lesion e. - Le lesioni g·a 11g·r eno e d ebbono p er i)r i t1cipio e. ~e re tratt a1e senza fasciatura, senza ung uenti , en zn di sin fetLanli ed .an che senz.a polverizzazioni di dern1atolo o di preparati an aloghi. Durante la n olle, i può. avvolgere il piede in un Jegg·cr o velo di garza , di giorno , 10 si terrà ~coperto all 'aria , un 110' solleva to , m eg·lio se all 'aria libera od al sole. Sono utli cleJle ca ~ se in. cui si introduce il ·p iede e vi si I11 antie ne un forte deficit di &aL urazione di l1n1idità dell'aria. Co,n le pinzette, si asportano le croste più g ro se ed 1-2 volto al ()'iorn o ~eco ndo ·1a ql1antità del ecr eto, j a5cit1 o·h erà co11 t.an1poni la lesion-e . Nel p eriodo di fort e sec rezion e, l 'A. fa u sar e un « Fohn >> (Yentilator e ad aria calda), ~ - 2 volte al giorno, avendo però molta cura pe r non produrre cottature, in qua11to ch e la pe lJ c del <liabetico è molto sen sibile. Utile è l 'alterrlare i bag·ni gassosi di acido carb onj co, con J,a lampada ad arco. 1Buo n i risuJtati dà la di atermia o la lampada di quarlo , ricoprendo la parte sana con stag n ola (20 minuti , 2 volte al g iorno, con distan za di 15 cn1 .). Si impedirà la ritenzione di pu s evitand o, la formazione di s.accoccie ed a l)()rtand o le ])arti n ecrosale co11 forbici e l1j11 ze. (~ ontrollare la temperatura 3 volte al g iorno ed evitar e n ell 'asciugamento della lesion e og ni emorrag ia. +) JlJedicamenti. - Poco o punto va11tago-io ba ot te11uto 1'A. con le iniezioni di papaverina, di k.allicr cina od an ch e di cloruro di acetilcolin a. cl1e è ~ta t o ultimam ente raccon1and ato ·pecialmente· contro i dolori . In un caso di gan gren n m o] to e l e~a , in,rece, h a aY111

1

»

lo buoni risultati con il n eosalvarsa11, cù e fareb·b e dimi11uire prontan1e11te la secr ezion e e· darebbe tina sollecita de1narcazione. P er un u o1110 di 60 an11i, l 'A. pratica u11a prin1a it1iezion e di 45 cg. e poi, per una settimana , 15 cg. ogni 2 g iorni, sen1pre i)er ' ria endovenosa ; ripele tale somministrazione qua11do si a bl)i a110· aumenti di secrezione o di ritenzione. Contro i dolori, uno dei mezzi più t1tili è il .veramon, a dosi di 40 cg. fino a 6-8 volte· al g·iorno; se esso, da soJo o ron l 'aspirina, i1 on riesce a calmare i dolori , si pllÒ ricorrere alla m orfina e ciò sen za tema rti cad ere nel n1orfi-· ni n10 (paz ienti anziani); acl og11i n1o do , sarà· b ene somministrare la n1orfìn a a periodi di 81-1: g iorni in tra1n ezzati da .altri col veramon. .Per qt1anto riguarda l ' i11ter ve11to chirurgico, 1 A. r itie11e ch e esso deb ba d ecidersi non a·ppena il }Jaziente .a vverta il J:>ri1110 bri,rido. L 'a$J)Ortazio11e deve e er e ge11ero~ a e n o11 limitarsi al solo _dito a ffel to , m a prender e. la g,a mb·a ,. od anch e la coscia , altrin1enti si può a' 'ere la ga.ng·r e11a progressiva del n1oncon e d'amputa-· • z1one. fil . 1

Il trattamento delle intossicazioni da eia .. nuro e da ossido di carbonio con il bln

di 1netile11P. (A. RA VIN:\ e S. J,Y O . JJ r ess13 tl f éd . , 25 o liobre 1933). Recenti ]avori h anno al lirato di nuovo l 'at-· tenzione sull 'azion e favor evole d elle ]niezioni e11dovenose di bll1 di m etil en e 11ell 'intòssicazio11e per cia11uro e acido cianidrico, fatto g ià segn alato, da Sahli11 n el 1925. · Eddy ha dimostrato ch e il blu di inetile11e i11 iettato n ella vena fen1ora]e alla dose di 10Jllillgr. p er kgr. dieci minuti prin1a o m eno di due mi11uti dopo l 'iniezione cli una dose morta)e di cianuro , permette all 'animale cli sopravviver e. 11 blu di inetile nc ri 1ab·i li"ce in particolare il ritmo r espiratorio. Geiser 11a pubblicato i primi risultati f a,,orevoli dell'applicazio·n e .d el n1etodo· all '11om o. Un giovane che aveva assorbito 1 gr. di c ianuro di potassio in soluzione in 125 gr . di ac<1ua fu portato in ospedale in con1a con cianos.i pronunciata, dilatazione JJUpillare considerevole, resp·i raz ion e debol e e irregolare. Si J1raticò in1mediatarr1ente una iniezione endovenosa di 50 cc. di blu di i11etilene 1 °fo. Alla fin e deJJ 'jniezione il soggetto fece qualch e movimento, in 5 minuti usci dal coma, presentando un 'apparenza presso a poco normale a d eccezion e di un arrossamento diffu so <lei teg t1menti e ..di qualche brivido violento. In J 5 minuti era completam ente ristabilito. .: In un secondo caso la guarig ione f11 ugU(l]mente rapida. l)'altra parte numerose esperit?nze se.mbra dimostrino l'efficacia del blu di rnetiJe~1 e nel la intossicazior1 e da ossido di carbonio. (;li A/\ . riportano a ql1esto rig uardo Je osse rvuzin•


[.~XXO

XLI.

Ul\I.

5]

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SEZJO:NE PHATlCA

ni di i1u111erosi .\ .\. . c l1e 11a11no aYuLo 1...0 tl tale terapia rapido :;t1cces o. Bro,vn consi ùera il blu di metilene un antidoto sicuro clell 'intos... icazillne d.a ossido di carbonio. Per Geiser l'u o del blu di m etiJ e11e i1eJ trattamento d ella intossicazione da cianuro e d_a o sido di carbonio è ancora alla fase sper1men I aJe. La quistione è in effetti ancora discussa . Haggard e Greenberg affermano cl1e se il blu di metilene è t1n antidoto certo <le11 ' i11tossicazio11e da c ianuro, non ha azione favorevole sull 'av,c]enan1e11to da ossido di carbo11io. Nè le prove perimenta li nè i risultati terapeut ic i sembrano loro dimostrativi. Per essi il blu di i11etilene avrebbe un effet to te1111Joraneo, paragonabile a quello della Jobelina e cli un certo nun1ero di droghe cl1e posso110 per u11 mon1ento aun1entare ]a re pirazione e accelerare così l 'eliminazione dell 'os ido di carbonio. Il suo effetto maggiore è però di con' ertire una parto dell'emoglobina del sa11gue in metemoglobina, din1inuendo così la proporzione di ossigeno trasportato. I.,a sua azione è dunque sinergica a quella dell'ossido di carbonio, mentrè è probabile che abbia altri effetti dannosi capaci di aumentare la gravità del! 'intossicazione. Restano da spiegare i risultati favorevoli ottenuti da numerosi AA. Haggard e Greenberg dichiarano che essi si sono soprattutto prodotti in malati trattati con il bl11 un po' tarclivamente quando una g ran parte dell 'o sido di carbonio assorbito era stato g ià eliminato. Queste critiche non sono senza valore, ma il fatto ch e numerosi sogo-etti h anno potuto superare quasi immediata1n en le un coma lJrofondo è molto impressionante. Resta poi indubi Lato che il blu di i11etilene costituisce un trattam ento quasi specifico dell 'intossicazione da cianuro. C. Tosc.t\NO.

NOTJZIA BIBLIOGRAFICA FRUGONI. /Jezio rii di Clinica 1\1 edica . Volume di pagg. XII-606, con 46 figure. Edit. Luigi Pozzi , Ro,m a, 193±. Prezzo L . 60.

Prof.

( :Es ARE

Le lezioni di Clinica Medi,c a, cl1e il Prof. Cesare Frugoni ha ra.çcolte in un volume di oltre 600 pagine, offrono importanz,a veramente n otevole, perchè frutto di u'na lung·a ·e sana esperienza clinica, esclusi va :a clii, cor11e Lui, è viss uto g·ior110 per g iorno a co11taLt9 clel malato, e so110 egno •prezio o di tempra di grande ~Iaestro nel campo dell 'inseg·nan1ento. 11 ,·olu111e quindi fa onore a Lui ed alla 'cienza inedica italiana. I ~asi clinici, dai più semplici ai più con1})less1, sono esposti e discussi sem1)re con mirabi.le. nitidezza, con ragionamento serrato ,. squ1 ilan1ente critico e con perfetto equilibrio ,. so ffern1andosi spesso l 'A. su questior1i palpitan t.i di vivo interesse per il medico pratico. Grande merito di Frugoni è di saper discutere, senza preconcetto , 1'anamnesi ed i reperti dell 'esame obbiettivo n ei suoi elen1enti u tili a lla diagnosi, di saper aggruppare, discernere i singoli fenomeni , stabilendone la sub-Ordinazione a seconda d el loro va lor e patogenetico e diagnostico , senza mai pretendere ch e un dato dica più di quanto non po a , cosicchè la diag·nosi emerge c hiara dopo una rapida sintesi dei fatti osserYa ti. Il e ricer ch e di laboratorio Frugoni assegna quel giu to valore , che deriva d.a l permettere dj leo-gere più chiaramente e più scie ntifican1ente l 'infermo: insiste perciò :-ulla significazione diagnostica dei dati forniti dai mezzi più moderni di laboratorio, criticandoli , all 'occorrenza resp1ingendo1i. Dalle sue lezion i emerge quella ch·e è la sua attitudine menLale a considerare con esattezza l 'es enza e g li o,b bietti d·ell 'insegnamento clinico : pensa cioè che una Scuola di Clinica Me''IL POLICLINICO SEZIONE MEDICA (Mensile) dica debba ra p,p resen tare la ver a fuci11a di stu diretta dal prof. CESARE FRUCONI. di e di ricer cl1e, purch è si svolgano nel cam po Il Xumero 1 ( lO Gennaio 1934) contiene: i)rati co-ap1)licativo. «Rigido progran1ma scienLAVORI ORICINALI : tifico », jJer ripetere l e su e parole, cc ma a fiG MELLl e - Ricerche sul rapporto fra cal cio e « nal ità ... quisitamente praticl1e, poichè solo coC' OAMMARELLA fosforo nel plasma. A. B-o\SERGA - Poliglobulie da lesioni diencefaloCt sì una clinica m edie.a risponde alla sua misipofisarie. e< sione ed essenza e solo così può ,: oncepirsi : lf. TRIPODI - Contributo clinico ed isto-patologi. co alla quistione della << paralisi « nelle u e origini , dal malato , n el suo svilupprogressiva a lungo decorso ,, o cc }JO sul malato, nel suo alto fine, p er il malato << paralisi stazionaria », C. COSTANZI - oermatomiosite a focolai necroti· e< e })er l 'umanità » . co-suppurativa ed osteoperiostite Tutti i ·p1roblemi importanti della e linica di origine tifosa. RIVISTE ANALITICO-CRITICHE : tnoderna sono compresi jn qt1esta raccolta di H. I. GOLDST~IN - Chinetociti. Un nuovo elemento del lezio,n i ; attraverso le quali •F 'rugoni rivela sangue. mente acu tissima di clinico, pratica rr1~di ca 15 Prez.zo del Numero L. 6 Abbonamento annuo alla Sezione Medica: Italia l. 50. • Estero l. 60 quanto mai larga. preparazione scientifica non comune nelle varie branch e biologiche. Be onmulativo con la Sezione Pratica : Italia L. 1 O O, FA:!tero L. 1 5 O; ee cumulativo -00n la Sezione PraNello studio dei casi spicca so,rente Ja n ecestica e con la Sezione Chirurgica : Italia L. 1 2 5; sità dell 'intima c ollaborazio11e fra clinico meEstero L. 1 80. dico e specialista delle altre scienze ausiliarie. Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Sue· n è n1anca la serena discussione a fondo del recursale diciotto. ROMA. 1

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« IL POLICLINICO »

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perto operatorio ed anatomo-patologico in tutti i casi con segnati al chirurgo o venuti a n1ancar e, unico mezzo questo, c l1e ' 'ale a dirci la bontà del metodo clinico seguito . Nè si dimentichi che i con cetti esposti in vari argomenti di lezione sono originali, rappresentando il frutto di un appassionato ed intenso lavoro scientifico condotto per lung l1i anni da 1Frugoni e dai suoi allievi , c h e Egli i compiace spesso di citare. Questo volun1e h a quindi il som1no JJregio di mettere al corrente di molte mo·derne questioni scientifich e n on soltanto g·li stude11ti, ma anche, e soprattutto, i medici pratici, i quali , n e lla limpidezza dei concetti, n el rig·or e di osservazione del malato , nel buon sen so critico e n ella poten za di logica diagnostica, espressa dall'A., potranno agevolmente m i urarne 1a grandezza di l\.Iaestro e di Clinico. L 'ed izion e è tipog r a ficamente quanto mai di meglio e J... iù di lusso cl1 e si può ogg)i de ide1·are. ANTONIO G.ASBARRINI. 1

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CENNI BIBLIOGRAFIC/<1> ALDERTI O. IJa Radiologia ri el ca1.·tpo della traumatologia olo-rino·laringologica. Tipografia P acini Mariotti , 1 ~33, pag. 300, 151 fl g. e radiogram1ni. In bella edizione radiogrammi nitidi tipi della tipografia dell 'Alberti al XXIX

tipografica , r·orredata da e dimo trativi esce per i Pacini di Pisa la relazione Congresso della Società di l arin~rologia-otologia e rinolog ia te n11to a Bolzano nel settembr e 1933. Premesse alcun e cognizioni generali di tecnic a radiografica e di anatomia radiografica nel campo della O.R.L. il r elatore tratta in particolar modo d ella traumatologia cranica con speciale riguardo alla traumatologia d ell ' orecc hio (frattura d·ella rocca e d ella m astoide); un capitolo è dedicato al n aso e alle cavità pneumaliche paranasali e seni della faccia (lesio,n i traurnatiche. corpi estran ei) : il penultimo capitolo è dedic_ato a lle compli canze delle lesioni tra umati.che cr anio-faccia} i ed i1n ·!}reve capitolo -à dedicato all e lesioni trau m ·1tiche del laringe. Una breve .appendic e chiude i] libro sul s u ssidio roent.g enterapico in talune manifestazioni post-traumatiche n el rarnpo oto-1ino-lari11gologico . Il libro ch e per il radiologo rappresenta una messa .a fuo co di tt1tte l e questioni nel campo diag nostico della 'J. l~ .L. rappresenta lo specialista d.i otorin•)logia un su ssidio prezioso: la parte di tecnica radiografica . la ir1terpretazion e dei Tadiog ramn1i . le deduzioni diagnostich e sono svolte con forma fac ile e p iana e all a portata anch e di coloro (cl1 e pur non praticando dire ttam ~ nte la radioI

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(1) Si prega d'inviare due copie dej libri di cui si desidera la recensione. •

[ANNO

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NUi\l.

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logia nel can11)0 della O.R.L.) devon".:> ricorrere alla radiolog·ia per derimere a lcuni quesiti diagnostici e d e lla radiologia spesso aspettano la soluzione di alcuni problemi specialmente i1el campo d ell'orecchio , campo oggi aperto largarrtente alla indagine· radiologica.

E.

~IILA!'I.

J.Enoux-LEBARo. Manu~l de radioiliagnostic clin,i qi1p,. Voi. di 1070 pag-. con 11 47 fig. 1\la~ ­ ~Oil ed., 1933. E'r. 250. ln bella veste tipografica esce il manuale di l.edoux-Lebard ~impaticament e noto a tutti i radiologi per i s11oi lavori e per la sua attività. Coo rdinazione d ella materi.a in modo chiaro e con radiogra1n 111i diu1o~tra ti,,i allo scopo: svilu ppo p·r edominante di a]cuni caJ)itoli (OS$1 quasi 400 pagine, torace, apparato digerente quasi 500 pag·ine) sicchè alcuni argon1enti (colecisti . apparato urinario) sono 11n po ' troppo schematici. La materia è coordinata per grandi capitoli (affezio11i ac11te polmonari, affezioni cronich e, tubercolosi, tumori) tralasciando alquanto la diag nosi differenziale. La pre.d ominanza nel manu.a le del c.a pito]o sulle ossa è i11 realtà b en e spiegabile se si pensi che lo studio dello sch eletro fu una delle tappe iniziali per 1·i111piego d elle radiazioni roentgen in clinica e per il fatto che le malattie delle ossa ra ppre~e11 tano ancora oggi un car}itolo fra i più belli clclla radiologia . In ogni modo il manuale si legge con facilit~ per J.a buona e sintetica coordinazione della materia . E. ~frLAN1. EMMERICH MARKovrrz. Roentgen.thérapie in 1'abellenform. Vol. in-8°, di pagg. 150 e_ 40 fig. G. Thieme, Lipsia , 1934. Marchi 10,80. L 'A. noto per un altro suo Trattato di diagnostica in tabelle, pubblica coi tipi d el Thieme la tecnica delle varie applicaz~oni roentgenterapich e raggruppando in tabelle tutta la vasta materia. Naturalmente questo metodo di raggruppare la vasta mate ria ha le s ue deficienze e i suoi vantaggi: vantaggi speciaJn1ente per c oloro che senza ricorrere ai trattati vog liono a colpo d 'occhio aver e uno schema d el trattamento, de ficienze per il fatto ch e la complessa materia ch e riguarda J.a roentgenterapia non può essere racchiusa - senza dimenti canze di particolari spesso importanti - in semplici sch emi. Lo sch en1ati::;m o d'altra parte presuppone la conoscenza g ià delJa materia. quella delle dosi , quella dell a distribuzio11e dei • campi, ecc. Ma in ogni modo il libro dell 'A. può riu~cire utiJe per il radiologo specie per avere l'A. aggiornato la materia che g ià . LenJc aveva tentat o di raccl1iudere in 1nodo sch ematico in qt1ell e sue indicazioni radioterapiche ch e anche esse h a nno avuto una certa fortuna. E. MILi\,NI.


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S Ll lO'.'iE PH .\ T l CA

·APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. u11 l'e1101n en o fis iologico . P er rin trace ia rla per ò occorr e u11 acc urato ~ tudi o radiologico, eco11d o la lec ni ca J) reco11 izzat a dagli AA.

CASISTICA E TERAPIA.

Emiplegie ed afasie transitorie nei c:irclinei. S. ~11 J.\ Z . E. Ledoux e G . .Jacquot (Presse Méd. , 16 ago . . to 1933) riferisco110 Yari casi di emi1)1egic -ed a fasie compar e bru ~ ca111 en Le in -ca rdiaci Il valore cl inico <lella pre~sione nrteriosn. nelle alterazioni eardio-vnseolari. - ~·i o vani o vecchi a ffetti da vizio val ,·o lar e u .con1pensato o non , o da endocardite acuta o A. S lart1a (C uore e Circolazione, ago t o 1933) lent a o , più ... sp esso, da un en 1plice disturbo ritien e che, p er lo studio d ella pression e artedel ritmo. '"f ali epi ·odi p a ~san o in p ochi mi - 1 io a n e ll e alterazioni cardio-vascolari , i1on ci nuti , in qualch e o ra od i11 cru alcl1e .g iorno, i1 011 · i de bba I.imitar e ai oli d a Li d ell e .pr es ~ ioni lasciando ne suna eq u ela. co11 perfetta restin1a in1 a, minima e m edi.a , n1a i debbano co.tutio ad, integrum d ei n"tovim c nti o d ella paLruire, mediante i da ti rilevati con lo fi g1110n::-r illom el r 0 P ac J1on-Bot1lit t c, d el'l c \'er e cur,·e r ola. E si p er ò, p o on o ripet er i . p er le stesse .cau se, n egli stessi territori od i11 a ltri . o. c illome trich e . ch e pr esentan o andam ento ca Gli _t\._L\.. riten gon o cl1e .. i tratti di una forn1a : atle risti co n ell e varie a ffezioni . C.os1, n el] ' ardi anemia cerebrale. co11n e .... a con u na caduta t criosclerosi , si p o on o aver e d eform az ioni d ella curva fisiologica discendente; la ri g idità b rusca d ell a ten s ion e d ovuta ad un 'in suffic ienza cardiaca . oppur.e ad un defi c,i t d e 11 'irrigade lla paret e t ende poi ad aumentar e sempre .zion e cer ebra le in r apporto con 1111 di sturbo d el p:ù l ' indice o cilrometr,i co m e ntre conte1111)0ritmo. Si tra tter ebbe di u n o pa ·m o d'ella sil 1 a11eam ente la m as im a va sem pr e er e cen d o. ,·ia na inne t at osi . u un ' arter.it e cerebr.a]e cor1(:urvc car a tl(l ri . tiche si h ann o nei vizi ,-aldizion a ta , que .. L'ul tima , d a i di s1urbi d ell ' idral1volari ed un ii an ch e ve 11 e P !lell 'in sufTi cen z:t lica .. a11g uig n a in r apporto co11 l 'aritn1ia. di cir co] o (in d ice o cillo n1elrico di111inuit o, In rrua i tutti i casi , a n ch e dell a lett er act1rva decaJJÌta ta, . m as~ in1a b a . . .~a, prova dir1a tura, di fa tto è , egn a la t a un 'a rit1nia con id emica negativa) . r evole. una tachi-aritmia, un ct1ore m olto irreL ' . <: in oltre fa,'or eYole alla ~o t itl11ic n e golar e. I trarriati elet t rocardiogra fi ci i1ei ca i delJ 'anti r .a pre ..... ion e minim a ron la m edia. ch e degli AA. conferman o i di st11rl1i d el ritn1 0. (• <id e a f'olid a le, facendo lJerò ril evar e rom e fi'l. non si po san o s tabilire c ifre o fo rn1u] e desi g n anti 11n dato st at o. m a cl1 e il g iudi zio si Le sindromi anginose nell'ernia dello hiatn s diadeve trarre solt a nto d a ll 'e~a m e com plet o del frammatico. inala to. f i l. Su 1500 osser , azio11i r a ùiolog·icl1 e fl cl1 o st oLe cause tlell'ins11ffici~nrn cardiaca nei cardiaci. n1aco Mosler e Jl aas (D eiitsche Nf ediz. M/ o-0henschrift, 1° etlembre 1933) ri ·ce ntra r ono ~I . V\ra llenber g (D eut. fttfed. W ochens ., in 3 % d ei casi l 'e rnia d ello hiatus esofageo; il 18 agosto 193 :3) l1a e a n1inato p er quale cau sa tipo d ell 'ernia corri spend eva all a cosi eletta t eri è Yen ut a nl a11ifes la11do 1'insufficien za carza forma di Akerlund (l 'esofago di norm a le di aca , i11 cardi aci cl1e er an o p rim a in stato di lung h ezza , r acchiu o n el acco e rniari o). I sogco1npen so. Ha J10tuto m et ter e in rilievo i segetti affetti er an o qua i tutti di età avanzat a gl.lC' nli g·ruppi di rau~e: 1) 1nf.ezioni (7 casi (m edia 61 anni). Gli Al\ . at trib u i ·cono per ciò a c uti, 2 cr oni ci) ; ~) s for zi corpor ei (7 act1ti , un 'importan za eziologica a lle m odificazion i fi- 12 cr oni c i); 3) ·e ccitazioni psichicl1e (7 a cute, siologich e senili d el t e uto e]a ti co. Anch e In 4 cr onich e); 4) disturbi m eccanici (3 cr onic i); deb olezza con genita di quest o fu n ger ebbe da 5) abbondanti b evute (2 rasi cr onici); in alfattor e predisponen te (Sc batzki); difatti ir1 6 t ri 6 n o n l1a p otuto m ett ere in rilievo n essuna casi .gli AA . ri centra r o n o la presen za contem fil . cau a. poran ea di diverticoli du odenali o eso fagei. Nel 40 % d egli a ffetti d.a er ni a dell o hiat us Insulina e glucosio nel trattarnento dPlle malattie cardia,cJ1e. ·yi furon o d ell e s indromi an gin ose o a n g·in os iIl tra tta m enl o con in sulina e g lucosio è stamili ; la freq uen za di ques te era tanto p iù acto applicato da al cuni anni n e lJ 'ins11fficien za centuata qu anto m aggio r e era il vol11me delrardiaca con gestizia ed è prob abil e c h e esso 1'ernia; m entre n elle ernie p.i ccole (di gr an l)OSsa esser e effi cace an ch e n elle sin dro1ni ardezza di una ciliegi.a) tale propor zion e era di 31 % in quelle m edie o grandi (fin o alla gran - teri ose specialm ente coron arich e. I<.. Shir ley Smith (British m ed. joiirn. , 22 april e 1~33 ) lo d ezza di un pugno) essa r aggiun gev.a il 55 %. h a an1)licat o an ch e 1n 6 casi di a ng in a p ect oris ' ra notato ch e in altri dieci casi d i angina ribell e a d og ni cura. pectori s l 'ernia n on è st ata riscontrata. C:oEgli somministra 5 unità d 'insulina pr i111a munque si t en ga ~em pre presente la possibi d i colazion e ed altre 5 p ri ma di cen a. facendo lità di t ale etioloo-ia d ella sindrom e an Q"in osa, o ' seg·u ire l 'iniezion e da Il 'ingestion e di 30 gramspecie n ell e per son e di et à n ell e qt1a li l 'erni a mi di g lucosio 11r esi col pa~to. f ,a Cllrél n ei dell o hiatus può esser e con sidern1 a qt1asi com e 0

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casi cl€ll 'A. ve1111e co11tinu ata per periodi ' 'ariabili d.a 2 a 17 settimane. I r i ... ultali furono buo11i. L 'A. di1110 tra ch e il do lor e a11g inoso è i11 rap1)orto co11 un d ife ttoso i11et abolis1no d ei carb oidrati n e l cuore. L 'insulina i..lgire})be im1nediata1nen Le con i s uoi effetti . timo]anti sul inetabo]ismo d el g·licogen o n el cuore ed, in seguito , facilitanclo la comb ustion e d el g rasso , pr ocesso cl1e po rta alla risoluzion e d elle moclifi cazioni aleron1atose IJrecoc i ne ll e coronarie.

fil. L'alcool octilico nell'ipertensione arteriosa. A. Clerc, J. Stern e e R. Paris (La Presse 1nédicale, 25 nov. 1933), avendo trovato cl1e la tensione s uperficia le d el sangue è elevata i1 eJl 'ipertensione arteriosa. hanno fatto d elle ricerche per ved er e se è possibile abbassa rla. lìa11n o p er ciò u sato un corpo di c t1i la soluzior1 e è tensio-neg·a tiva, c ioè l 'alcool octilico. Se n e iniettano 10-20 em e . della soll1zion e a l /100.0t1i0 nelle ven e a lla piega del gomito, tenendo il malato sdraitato . Le i11iezio ni si ri petono ogni 2 g iorni (od an ch e tutti i giorni) per serie di 10-15, ri·petend o .eve11 Lual111e11te le serie qualche setti1nana d opo. Su 10 d e.i 18 n1alati , si è 8' 'Uta , ser1za di sturb·~. ]a riduzio11e anche abbastanza i1ot evole d e ll a pressione, unitamente all 'aurr1ento d ell a diuresi e a d effetti sedativi. Il b en essere fu in qualch & caso ta le ch e i pazienti ste~. i ritornarono s11011tanea111e11te a Il ' oRpedale per l1na nuova serie d j ini ezioni. L ·abbassam ento della pressione è di 5-10 mn1. al g iorno, senza a rrivare mai sotto la i1ormale. L ;alcool octilico, clalla forn1ula CsH 9 -0II , è u11 co rJJO oleoso, dall ' odor e t en ace eq abbas tanza dis.6 ustoso , ch e bolle a 190°. La soluzione satura a cquosa (a 1/ 100.000) si prepara lasciando cadere qualch e goccia di t ale a lcool in un flacone c on 250 eme. di acqua distillata . . t er ile ed agitan do. Il liquido s' intorbida e l 'alcool in eccesso si raccoglie alla sur)erfici e i11 for.qia di gocce oleose; l 'ago s'imm er ae in p·r ofondità. La soluzione va conser,rata in fiale di vetr o giall o saldate a lla fiamma. L 'al cool deve e$ser e lJurificato e ridistill a to. fil. Jja tiroxina nell' ipertonin.

\ V. Freund (Tlierapie der Gegenwart), ba. ando i su l fatto ch e g li ipotonici sopportano n1ale ]a tiroxina , h a app licato t ale rim edio agli ipertonic i , otten endone di111inuzionc d ella p r essione. L 'età avanzata ·e l e a lterazion i organich e anch e avan zat e non costit uisco110 una contr oindicazion e . Egli u sa u11 p reparato liq uido, in cui 1!l dosatura si p,u ò fare m eglio e c h e costitui"'ce t1na soluzione al 0.2 %; se n e da11no d a 2 a 5 g·occe, 2 vo.Jte al g iorno. Si a11drà cauti n ei casi in cui si può sospettar€ u 11 iperl iroidis1110 latente. L 'az ione d ella t irox ina 11ei casi d i i1,erten$Ìon e '\'iene a t l rib11ita dalJ '_.\. . a ll 'i11 Lerdipenden za ft1nziona lc fra tiroid C' e surren i. fil. 1

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L'azione dell'adrenalina sul ritrno cqrdinco. È i1oto cl1e l 'azio11e dell 'adren a lina varia secondo la via per cui viene in tradotta e ch e la sua azione si ripercuote sia sul sistema cardiov.ascolare. sia su quello neuro-vegetativo. Per via sottocutanea, deter1n ina gener a1n1e11te: elevazione della pressione, a ccelera1nento del polso e d el r espiro, con extrasistoli specialmente negli individui a spiccata reazione simpatico-tonica. Un ampio studio· deg li effetti di tale medicamento introdotto per via endovenosa è stato fatto da E. Buccianti (Cuore e circolazione. dic. 1933), il quale h a osservato varie modificazioni della frequenza e d el ritmo, legate alle condizioni d el sistema nervoso vegetativo ed al g rado di eccitabilità d ell a fibra cardiaca e d el sis tema di conduzione. Subito dopo l ' iniezio·n e, i è avuto i11 tutti g li individui tachicardia (salvo in l1no in cui il polso rimase invariato) ed ele vazione intensa d ella pr essione art eriosa, tale da non poter essere p iù rilevat a con i comuni sfig m oman on1etri , sen za p er ò aver si · il quadro elettrocardiografico della prevalenza ventricolare s inistra. L 'azione dell '.adrenalina si esplica essenzialmente sulla placca n euro-mu scolare; n e derivano delle alterazioni del ritmo , con vere salve extrasistoliche a diver so punto di origine . In alcuni si sono avute tacl1i cardia parossisti ca od aritmia totale per fibrillazi o11e auricolare. In altri , d opo la tachicardia iniziale. si è avuta una br.adi cardia; in essi , le extrasistoli si sono l)r esenziate distanziate le une dalle ~ ltre, senza i r aratteri parossistici notati in altri . fil. 1

NOTE DI EMATOLOGIA. La for1nula leucocitaria negli operati di ton sillectou1ia. ·Da ricer c h e di G. Andreoli (Il Va,lsalva . dicembre 1933) risulta , che , un'ora d opo l ' operazione si 11a: forte di1ninuizione dei linfociti e notevole aun1ento d ei polinucleari neutrofili ; Jievi oscillazioni nei grandi mononl1cleari e l1elle forme di passaggio. La formula t ende a ridi,renlar e nor111ale d opo 24 ore. car se e p·o co importanti oscillazioni presentano l 'eritrocitosi e la leu cocitosi. L 'asportazio11e totale delle tonsille porterebbe pertanto a d u11a disarmonia transitoria d ella formula leu co·citaria, n el senso di u11a polinucleosi e di uria linfocito·p enia , il ch e starebbe a d indicare che le tonsille costituiscono un centro linfoproduttore. Entrano p oi rapidamente in azione i p oteri di con1penso per .c ui si ha il ritorno alla norma entro le 24 ore. Queste osser,razioni confortano il chirurgo a ll 'as11ortazione, quando è necessaria e n on dann o ragio11e a qu elli ch e pretendon o ch e la ton silJ ectomia abbia una ripercu ssion e dannosa sulla fun zion e leucopoietica totale del1~orga11 i . . 111 0 . fil.


SEZJO:\E PRATI (..,\

MEDICINA SCIENTIFICA. Enzirni cristallizzabili. articolo editoriale di Th e J ourn. o/ tli e Americ. M eidJic . .4ssoc., 6 gennaio 1934 ricorda che è passato un ecolo d a quando Puyen e Persoz introdu sero l ' u o della _parola cc dias tasi » pe r indi·care quella sostanza ch e trasforn1a l 'amido in zucchero. I fran cesi l1a11no chia malo anche recentem ente col nom e ·di cc dia ··k'l~ i » tutti gli enzimi. La crista llizzazione di un e11zi111 a, l 'ureas i, fu ottenuta nel 1926 da F. B. 'u1111ncr . ·Da al lora si sono o tlenuti in forn1a cri lallina anch e la 1)ep .. i11a, l 'an tila i e la trips ina. T utti que ti prodotti l1anno le proprie tà dclJ e l)l'Otein e. Seco11do alcuni bioci1i1nici europei le prot ein c cristalline non son o esse Le e ca talitich e ma semplice·m ente portatrici d el gru1Jpo atti,·o . Quindi, econdo le ' 'edute di ,,-ill tatter , la parte intrinseca di un enzima è un radicale specifi cam ente attivo an corRto ad un vett ore caratterizzato da pèso n1 o l ec ol~ re elevato , ma n on 11eces ariam ente sp ecifico. "Cn contributo r ecentissimo è venuto dall 'I::: Lituto Rocke fe lle r : 1 unitz e ' ' ost11rop 11anno isolato d a l i)an cr eas fre co una proteina attiva cristallina che . m ediante i)iccola quantità di I ripsi11 a. . i tra forn1a in un potente e11zi111a proteolitico. La p roteina inattiva è stata chiamata chimotripsin ogeno e la pro teina attiva chimotripsina. L'attività di quest o preparato .è 1/3 della p epsina cri tallina g ià rlescritta pTin1a, p er quanto rig uarda il potere d i dig·erire l 'emoglobina o la caseina. ~ m e no a tti, a de lla tripsina n el liquefar e la gelatina ma più attiva n el coagulare il latte; non coag ula il sangue e non contiene n è amilasi n è lipasi . L 'enzima è 1ertan1ente di t j11to dal1 a tripsina i . o]at a d a a ltri. Il r himotrip inoO'e no è ~ t ato ricris ta11izzat o dieci volte e m ostra una costante a ttività ottica e una costant e atti,rità proteoliti ca dopo attivazione con trip in a. Kunit7. e Nortbrop riten gono ch e questi preparati siano proteine pure e che l'attività p·r oteolitica sia una proprietà della molecola prot ei ea. J{ . T,t r sE N \ .

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(leg·li organi, r1er ciò g'li An1b·u latori v1s1ta110 ntalati di ogni speoie col p·r ecipuo , copo di ·coprire le pri111 e nlanifestazioni di una malattia 11eoplastica. 1"utti i m ezzi cliagnostici n10d erni sono a disp osizione del lJer~onale sani tario d egli an1bulatori al fine di pe rfezio11are la diagnosi. Il lavoro P. ri1Jartito i11 n1odo ch e g·li infern1i sono sottop-0sti ad u11a 1a , -i sita 'di e]ez io11e ·e poi a Yisite speciali ticl1e a seco11da cleJle 11 ecess itù; p. e . , vi so110 ~p1ecialisti IJf r l e malattie d ell'apparato gastroenterico, pe r 1'appar ato uroge11itale n1ascl1i le e f emmi11il e. }Jer l ' oculistica , l 'otorj11olaringoiatria, l 'odonlo iatri.a , le n1alaltie del ~istema n ervoso. . I:a Direzione s~ ~ivo.l f ·e pertanto ai Sig·g . n1ed1it:' L preg·ando d1 inviare al l 'Is tituto non solo i 11alati affet Li d a tumori visibili , a scopo di ])reci .. arne ]a diagnosi ·eid eseguire la cura , ma a11ch e qua lsiasi infermo per il quale i:>ossa sorgere sospetto di tumore interno. i ri chian1a sp ecialme11te l 'atte11zione sui tumo11i dei centri nervosi ch e furono fì110 ad ora 111o] t o n egletti e per i qua li ]a diag n os i richied e speciali indag ini . L 'Is tituto è in g·rado di poter eseguire que t e e le cure r elative , sia fiich e, che ·Chirurg iche , quindi è di somm a importanza ch e al prin10 sorg ere di dubbi sul] 'e is ten z.a cli un tum or e centrale l 'infermo sia in, iato agli ambul atori d ell 'I ti tu to R egina Elena. i r accon1anda di inviare g li infermi con t1n bi glietto d'accompagno del medico al q11ale sarà data immancabilmente risposta da lla Direzione. i r ende anch e 11oto che all'Istituto Regina Elena vi è un servizio speciale per le inda gini i ~ L o] ogich e dei tumo ri , quindi i medici potrann o inviare pezzi anatomici o fra mn1 enti bio1Jtici secondo le qui accluse norme e ne sarà data risposta n el più breve tempo possibile . Non si rifiuta di esaminare e studia r e anche casi app·a rentemente incurabili , ma si pregano rnldamente i m edici di evitare di inviare infermi in gravi condizioni e p er i quali è evidente l 'inutilità di una ·cura effi cace, e d annegg iare g li infermi con jnutili viaggi e gr avi d elusioni . 1

L'Istituto non, è luogo di ricovero di incurabil1i, ma è izn centro di stiidio e di curOJ; esso conta pertanto sull'appoggio ogni part e d'Italia.

MEDICINA SOCIALE. Per la lotta contro i tumo1·i maligni. 111 ooéasione dell 'apertura d egli An1bulatori dell 'Istituto R egin a Elen.a p er lo . tudio e la cura dei tumori è tat a diramata la segu ente circolare ai medi ci : per lo studio e la c ura dei tumori sono stati aperti col 1° gennaio. Come fu già .annun ziato all ora , lo scopo i)r ecipuo di questi Ambulatori è quello diag·nostico. S'intende cl1 e J,a diag·nosi non è solo p er i tumori esterni ''i ibili . ma anche p er qu elli

dei

medici di

Tl Dirett ore dell'Istituto: Pro f. R..\.FFA.ELE

B ASTIANELLI .

f'en . d el Reg·110 .

Norn1 e per le escissioni a scopo diagnostico .

1

cc Gli Ambulatori d ell 'Istituto Regina E len a

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-

1° È n ecessar.io assolutamente , salvo circostn nze sre·c.iali lo impediscan o , ch e i l i1ezzo }Jr clevat o a . COJ)O di agnostico si a1)profondi a $ n ffì cie11za n ello SJJessore d el tumore e J)Ossi)) i l n1ente con1prenda an cl12 uno elci . l1o i b ordi . I"'c e ci sio11i molto piccole cr ea110 sc1npre cl11bbi. 2° Il pezzo pr elevato sia i111m edi.atan1e11te i11 c~ ·o i11 liquido fi ativo, I.)Ossil)i]n1e11te i11 un o cli quelli inviati dall 'Istit11to . .J\d og·n i n10-

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192

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I L POLICLINI CO

do si co11 ... iglia ordinariame11te la forma lina a l 1O % neutra. 3° È be11e inviar e uno cl1izzo sch e111atico ch e rappresenti il co11torno d el tun1ore e la sed e d el pezzo prelevato affin cl1 è i tagli sian o orientati da lla superficie alla p r ofondità . 4° i raccon1anda ch e la zona dove av,·enne l 'escissio11e sia subito elettroc oagt1lata , se pos.: ibile , o a J111€no trattata co tl t erm ocauterio. 5° Aocon1pagna r e il fran1m,e.n to con ]a cl ata dell'escission e , il n om e, l 'età del pàziente e un cen no cliriico, ch e si ritien e indi pen a b ile·.

orni e per l'invio dei tu1nori del sistema 1i,ervoso A qu esto, I tituto J)Otra11no inoltre _\

7

1

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esser e inviati tumori d el sisten1a nervoso centrale prelevati, s ia duran te un atto opera torio , sia al t avolo anatomico ; qui sar.a nno esaminati con il su ssidio di tutte le moderne t ecnich e , purch è vengano convenienten1ente fissati . A tale ~co,po co·n sigliam o : P er i p ezzi prelevati durante un atto operatorio di a doperare le segu enti soluzioni : .~ ) F o·r malina di Policard (soluzione di f orn1alirla : formolo 40 %) d el commercio n eutra cc. 10, cloruro· sodico g r . 0,9, ac qua distillata 90. B) Liquido di Mue1ler (bi cr omat o di 110tassio gr . 2, 5, solfa to di sodio 1 g r . , acc1ua dist . 100). C) 1F orn1alina a J bromuro di ammonio (formalina 1?.eutra 1-!. ac qllfl dist . 100, bron1uro di ammonio g r. 2). . È indispen sabile fi s are aìmeno un framm e11to nella soluzione .4; le a ltr e soluzioni ven gano adoperate1 solo se si abbia I.a possibilità di avere più frammenti. Nei casi di materiale an aton10-patologico con sigliamo di sosp ender e l 'intero organ o (cer.vello o n1i doll o) in un r ecipiente co11ten ente formalina n eutra di P olica rd (lic1uido .4). Dopo un g iorno si cambi la formalin a e d opo u n a o due settiman e si sp·edi sca lib€ran1ente l ' organo i111m er so n el liquido fi ·sativo. ì\Tel caso di tun1ori ])r o fondi drl] 'en cefalo si può facilita r e la pe11etrazion e dC' l fissativo m edia11te u11 t ag·lio lÒngitudinale i1 raticat o sul corpo ca lloso. /_,a Direzione. 1

1

POSTA DEGLI ABBONATI L' l stituto cl ella Sanità Piibblica. -- Al dott.o·r ·F . G. da V. L . (Macer ata) : L 'Tsti tuto d ella Sanità Pubbl ica è in via di co1111>letan1ento nella zona d ella Città Univer itaria di Rom a; verrà i·n augurato il 21 aprile p r ossin10. I inezzi per la c o ~ tru zi on e e per J'arredan1ento furono 1iber aln1ent e forniti, tre anni or son o, dalla r.,ondazione Ro·ckefeller , in 111isu r a di 750. 000 d olla ri . Gr azie all ' interessam en to fattivo ed oper oso d eJJa nostra Direzion e Generale della Sanità Pubblica , esso sarà il

[Al'i~O

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XLI, Nui.\1. 5]

1)iù con1p leto e 1)er fetto degli istituti del ge11er e in Euro·p a. Un decreto legge in data 11 gen11aio ne reg·ola la complessa organizzazione ed il fu11zio11amento. L 'I stituto o piterà i Laboratori scientifici dell a Sanità e vari a ltri l\ e parti. Non vi si terran110 cor si di preparazion e p er uffi ciali sanitari (quest o compito rimarrà affidato agli I stituti d 'ig iene universitari) , ma vi si organizzeranno corsi per il perfe.zio11an1ento e la specializzazion e d ei fu nzionari di ·carriera (ufficiali sanita ri in 'carica , m edici provinciali , personale della Sa11ità , ecc .), presumibilmente anch e per le ,-isitatrici sanitarie (un corp o ch e si prevede avrà molto sviluppo). ·costituirà, sotto molti ri0,uardi , una ·cu o]a d ,applicazione di sanità c ivile . Vi si compiranno le ricerch e consuetudi11arie p er la so,r ,reglianza sanitaria. Sarà p erfet tam ente attrezzato anche p,e r g li s tudi scienti-· fi ci in quanto riguarda la San~tà pubblica. L . V. 1

VARIA Centro d'allevamento di larve di mosche. Nel Laboratorio di storia naturale della ,E'ac?l~à rnedica d~ .Parigi il prof. flrumpt, ch e lo d1r1ge, ha stab1l1to un centro d 'allevam ento di larv~ di n1uscidi, per la cura di ferite infette. In una co,n1unicazione all 'Accademi'a di medicina egli ha descritto la t ecnica di allevan1ento. Ci siamo occupati altre volte di questa t er apia s trana. Ricordiamo ch e in passato si er a già notato come la presenza di larve (de tte << vermi >J) nelle ferite infette avesse un sig n ifi cato favorevole. Durante le campagne napoleonich e in Siria ed in Egitto il chirurg o. Larrey aveva n otato di nuovo lo st esso fatto, il quale venne confermato durante la guerra mondiale. Il metodo è stato poi ela borato in _J\merica , sovr atutto per la cura d ell 'ost eomielite cr onica . Sen1bra cl1e le larve lique facciano i prodotti or ganici ed i tessuti m ortificati, per mezzO' di fermenti protc.olitici; inoltre a lcalinizzano l 'ambiente e cosi lo rendono poco favorevole allo sviluppo de i batteri. Si è tentato con su ocesso anch e l'uso di e1 stratti st erilizzati di larve di muscidi. (Dagli cc Ann. d 'Ig. >J, dic. 193·3 , allega to).

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. A. MoREITI. Intorno ad una particolare sindrome clinica ed ematologicC11 (leizcemia neutrofila?). - Tip. C.OOperativa, Pavia, 1933. S. D1 MAuno. Rilievi sugli esili della malariote- rapia in alcuni casi di paralisi progressiva. Tip. Osp. Ben ef. , Palermo, 1933. R . Bos COLO B R \G .\DIN. Sint esi del le cognizioni cli e indicano la patogenesi della tbc. e delle altre m al atf i<' costitu z. - Tip. Perc~tto , Udine, 1933 . •


[ A~xo

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Nl.' l\I.

5)

SEZIONE PRATICA

193

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) Risposte a quesiti per questioni di massima. l 9 Dottor M . B. (S. C. S. ). ___..,. L 'a,1m ento del decimo è ragguagliato allo stipendio effettiYo, cioè a quello che ora risulta dalla riduzione del 12 per cento. Chi è iscritto n ell 'elen co, regolarmente appro' alo, ha diritto alla somministrazione gratuita clei medicinali. ,S e il Podestà, ritenendo che I 'iscritto abbia mezzi oconomici, vieta la somministrazione, commette un atto abusivo, che può essere denunziato al Prefetto. Può invece provocare la can cellazione dal1'elenco, in quanlo risulti che è venuto meno il requisito della povertà. La iscrizione nel solo elenco degli aventi diritto all a cura gratuita no·n è sufficiente se è già applicata la disposizione che })rescrive due elenchi distinti . Devono essere con1presi nell 'enco tutti coloro che sono in condizioni di povertà. L'elen co può esser e m odificato nel cor o dell'anno. 2° Dottor A. N . (M. ). -

3° Dottor A. ~I . (S. G. ~ . - A n1e pare che i due certifica li (buon a condot ta e condizioni fisiche) siano' sufficienti e l 'apprezzam ento d ella Commissione sia per lo m eno eccessivo . Non risulta se il certificato dei punti riportali 11 egli esami speciali sia st ato richiesto come condizione per l 'ammissione al concorso: è da ritenere che sia questo un documento utile, agli effetti della valutazione, ma non indispensabile agli effetti dell 'ammissione. Contro il provYedimen lo di esclt1 ione comunicatole dal Podestà si }) UÒ ricorrere al Consiglio di Stato in sede giurisdizionale nel termine di giorni 60 dalla notificazion e. 4° Dottor A. C. (R. V. ) . - Il criterio costantemente applicato dalla giurisprudenza è questo: non è causa di incompatibilità giuridica e di di!pensa dal servizio il r apporto di parentela tra l 'ufficiale sanitario e il farmacist a esercente n ello stesso Comune; specialmente se quest 'ultimo ~ia titolare dell'Unica farmacia , può in fatto verificarsi una condizione che l 'autorità ammi11istrativa esamina e valuta caso per caso , tenendo conto di tutte le circostanze locali e anche cli <1uelle subbiettive, al fine di stabilire se la relazione di parentela sia in concreto causa perturbatrice del r egolare esercizio delle funzioni di ufficiale sanitario . A rigore, essendo già costituito il rapporto di impiego stabile, dovrebpero verificarsi inconvenienti pratici.

una pres tazione orclinaria e h a diritto a speciale remunerazione. E da fare eccezione soltanto se il regola111en lo Jocale prescrive 1'obbligo della prestazio11e gratuita.

6° Dottor T . l~ . (B.). - - Con lro il decreto del Prefet to che n ega l 'autorizzazione può esser e prodotto ricorso al Ministero dell 'Interno, Direzione Generale della Sanità pubblica, nel termine di giorni 15. 7° Dottor P . V. (G. ). - La Yalutazione delle cam pagne di guerra e delle decorazioni al va. lorc è regola ta dagli art. 43 e 44 del R . D. 30 sett embre 1922 n . 1290, le cui clisposizioni sono s tate estese, in quanto applicabili, agli impiegati degli en ti locali , agli effetti della carriera e, quindi, secondo l 'opinione prevalente, an che agli effetti degli aumenti periodi ci. (l\I.). - L'art. 81 del R . D . 30 dicembre 1923 n . 2960 sulol stato giuridico degli impiegati dello Stato dispon e che n el caso di aspet tatiYa per motivi di fa111iglia, l 'impiega to non 11a diritto a stipendio. Poichè l 'art. 24 del capitola to prevede l 'aspettativ a << per r agioni priYate » equ ip ar abili ai motivi cli fami~lia e ~og­ aiunge ch e so110 appli cabili in t al caso le n orme ~oncernenti gli in1piegati dello Stalo, è da rite11ere che, durante l 'aspettativa per motivi di fan1iglia , non sia dovuto lo s1ipendio. Tra llandos! di con gedo straordinario per malattia, l 'amministrazione non può negarlo anche se il n1edico condotto sia stato già licen ziato per fi11e del periodo di prova con effetti da una data sicura, perchè, s'intende, il con gedo sia n ecessario n el periodo in cui il m edico condotto pur licenziato deve rimanere in servizio. 0

Dott or A . P.

9° Dottor P. P. (G.).

DeYono esser e con1prese nell 'elen co degli aventi diritto alla cura gr atttil a tutte le famiglie povere, intesa la povertà non del sen o di vera e propria indigen za, ma di insufficienza di mezzi economici n ecessari alla spesa per l 'assistenza sanitaria e farmaceu tica. È un criterio approssimativo. Il Comune deve formare due elenchi: uno p er le cure medi che e chirurg.ich e; l 'altro pe rla somministrazion e gratuita dei m edicinali . Saluti distinti.

5° Dottor S. C. (P .). -- Se è istituito il posto di veterinario e il titolare è assente o impedito, . . . l 'ufficiale sanitario, incaricato della sost1tu z1one temporanea, per la ispezione delle carni, non fa

N. B . - Ai quesiti degli abbonati si risponde, in ogni caso, direttamente, p er lettera . I qll:esiti devono esser e irtviati, in busta, accompagnati dal francobollo p er la risposta e sempre indirizzati impersonalmente alla R edazione <lel « Policlinico », via Sistina 14, Roma. Le rispost~ ai quesiti che non richi edono esam edi atti o speciali indagini, sono gra tuitf.

(•)la presente rubrica è affidata a.ll'avv.

eserce_nte iu Cassazione, cons. leg. del nostro periodion.

GIOVANNI SELVAGGI


« IL POLICLINI CO n

194

l ANNO

XLI)

\Ui\l.

5]

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Istituto di sanità pubbliea. Con Regio Decreto Legge in data 11 gennaio 1934, ip ubblicato n ella cc Gazz. Uff. » N. 22 del 27 gennaio 1934, sono dettate le norme r elative alla cr eazione iit Roma, alla dipenden za del Ministero dell 'intern o, dell 'Is lituto cli sar1ilà pubblica. Qu es to fa parte della Direzione gen er ale della sanità pubblica come cer1t ro cli indagini e di ac·Ctrtamenti iner enti ai servizi della sanità p,u btilica, e per la specializzazion e del personale addetto ai servizi tessi n el Reg·n o. L 'Is ti tu to di sanità pubblica con1prende i seg u en li r ep arti : lahor a torio di inicrografia e batteriologia ap-plica te al l 'igie11e e alla sanit à pubblica; con troll o <lei sieri , vaccini e dei proclot ti affini ; laborat orio ò i chimica applicat a all 'igiene e a lla sani tà pubblica; controllo della sal11brità dell e sos tan ze alimentari; labor atorio di fisica applicata all 'igiene e alla sr:nità J)Ubbli ca ; Ufficio del radio ; Sezione di m eteorologia sanitaria ; laboratorio per gli stud1 sulla malaria; lab oratorio di biologia applicata all'igien e e .alla sanità pubblica; ingegn eria sanitaria ed igiene del suolo e <lell 'ahi ta to; epidemiolog·ia e profilassi ; biblioteca e museo. •

Con decreto clel Minis tro per l 'Interno, cli con-certo co1.1. quello per le Fin anze, potrà procedersi .alla istituzione di nuovi reparti o di raggruppa1nenti diversi da qt1elli sopraindicati. Il direttore ge11er ale della sanità pubblica è direttore dell 'Is tituto di sanità pubblica; può essere sostituito in t ale compito dall 'ispettore gen erale medico capo. Per la form azion e dei programmi dei corsi di insegnamento e di aggiornan1en to d a svolger si 11ell 'Istituto, il direttore generale della sanità pubblica è assistito da una Commission e consuntiva, presieduta dal presidente del Consiglio Superiore di Sanità. Sono svolti n ell 'Is tituto rli sanità pubblica corsi annuali di jnsegnan-ien to per il personale sanitar io alla dipendenza dello Stato, delle Provincie, dei Comuni . I cor si predetti sono affid ati al personale dell 'amministrazione della sanità pubblica o m ediante incarichi provvisori, al personale tecnico di altre amministr azioni statali , od anche ad estranei all 'amministrazione dello Stato. L 'ammissione ai cor si di . insegnam e11to nell'Istituto di, Sanità Pubblica per il per sonale non apparten en tr~ ai ruoli organici dell 'Amministrazion e della Sanità Pubblica, è subordinata al pagamento di l1na tassa d 'iscrizio11e. Alla fine di ciascun cor so , sar à rilascia to un diploma. Il rlecreto st abilisce ch e il Reparto di inge,

gneria sanitaria h a il con1pito di provvedere al1'esame tecnico dei progetti di opere sulle quali, i11 virtù delle vigenti leggi, è richiesto il parer~ c.l el Consig-Iio superiore di sanità; provvede all'allestimento del materiale tecnico occorrente nel 1)roprio r eparto , o, eventualmente, per altri reparti dell'Istituto stesso. Vengono quindi dettate le norme per il conferin1ento dei posti n el nuovo Istituto e per il funzionamento interno dei Yari servizi. Al decreto è allegata la tabella r eca11te il nuovo organico de1 personale del} 'amministrazione della Sanità Pubblica. Il nuoYo Istituto, ch e verrà in augurato il 21 aprile p . v., rinnovando una tradizione instaurata cla Francesco Crispi , costituirà dunque, con gli attuali laboratori scientifici della Sanità Pubblica e con gli altri reparti che verranno istituiti, u11 centro di indagini e di studi superiori su tutto q uanto si attiene alla Sanità Pl1bblica, e servirà m ediante lo svolgimento di speciali corsi, alla integrazione della cultura igienico-sanitaria c.leJ personale dipenden te dallo Stato, dalle Provincie e dai Comuni. Vigilanza sanitaria sul personale degli spacci di generi alimentari • Il Mini stero dell 'Interno (Direz. Gen. di Sanità Pubblica) ha diretto ai Prefetti una circolare in data 3 agosto 1933, 11. 20300-2, perchè richiamino su questo argomento l 'attenzione delle Autorità sanitarie locali, invitandole ad adottare quelle provvidenze che, in applicazione di disposizioni vigenti od a seguito di norme da inserirsi n ei regolamenti locali d 'igiene, siano ricono~ciute utilmente applicabili ai fini di garantire la salubrità e l 'innocuità dei generi alimentari, ai fini di una sempre maggiore tutela della Sanità Pubblica. La circolare aggiunge : Si rileva a t ale rigu ardo ch e l 'art. 11 del R . decreto 9 maggio 1929, n. 994, per la disciplina igienica sull o smercio d el latte, prescrive che il perso~ale addetto ag·li animali lattiferi, alle vaccherie e alle latterie, deve essere sottoposto a visita da parte dell 'Uffi ciale sanitario, e riconosciuto esente da malattie contagiose. Inoltre per det to personale è obbliga tori a la vaccinazione antitifica a norma dell'art. 1 del decreto del Capo del Governo 2 dicembre 1926. • Anche obbligo di visita m edica preventiva e di Yi site periodiche è prescritto per il personale addetto al commercio di altri prodotti : così per quello adibito alle fabbriche di acque gazzose (regolamento approvato con R. decreto 29 ottobre 1931 n. 1601) ; alle fabbrich e di prodotti alimen- tari della pesca conservati in r ecipienti (R. decreto-legge 7 luglio 1927 n. 1548 e norme regola- . mentari approvate con R. decr eto 27 giugno 1929 n . 1427); nonch è per il personale degli alber ghi (R. decreto 24 maggio 1925 n . 1102) .


[ANNO

XLI,

~l M . •) J

19fi

SF.Zl ONI': PnATICA

Indipende11lem e11le d a (1ucstc !)recise c.U$po izioni di l egge, in moli i regola111e11ti co1\1u11a}j d'igiene, specie i11 quelli delle g r andi città, è ge1lericame11te stabili lo l 'ol)])ligo della vi sita meclica preYen liYa p er lulto il personale addetto alla }lroduzione e Ye ndita di J)Tociolti ali1ncntari i11 genere. Trattasi cli misura n ecessaria a i fini sanitari e ch e deve essere cliffusa OYunque, perchè cosi solo può eliminarsi la poL i h i 1i t à c h e nel com1nercio grandemente c.Jelica lo dci generi ali111e11 tari . ia n o adiJ)ite J)er 011e affc ll e da 111ala ltic c..:on lagiose. I11ollre è s tabililo l 'obbligo (li d enunziare p roni amen t e qualunq u e m a nifes lazione infe ttiva e contag iosa, ch e abbia a Ycrifirar i ia n el per o11ale, ia n ei fa111ig liari dello st esso, e con ciò t esta agevolato il con1pito d ell'autorità anit a ria 1 le li ' esercizio delle indagini occorrenti per l 1ici en lificazio11e dei porta tori. ~ell 'eseguire Ja Yisila n1 ecli ra g li ufficia I i !''1 l li!ari ed i medici incarical i c.loYrann o parlicolar1t1c11te portare l 'a ttenzjon c s ull 'esi ste11 za <li forme lu})er colari o di altre ma11ifes lazioni co11t agiose in :. tl o, sopr alut to d ella cut e e d elle mucose visibili , <·on1e sulla conoscenza degli individui sospetti cli <·sscr e portatori cronici rli ger1ni cl i infezioni 111l estinali . In quest e indagj ni occorre a'"'·a]er:; i largamen1e della coJlabora7.ione nei la boratori 1)rovinciali <l 'ig ien e. L'i111porl a nl e a r go1uc r1l o n on ~ol o e ·ige l 'e alla applicazione d elle n orn1c \igenti j11 111aleria, 111a rt11c h e l 'ad ozione di pro'"' erti tnen ti in legrat iYi cl i cu ra I tc re l ocal e.

Nuove norme pe1· lo smer cio (legli stupefaceuti. Il Consiglio d ei Minis tr i , su propos La d el Capo del Governo, h a approvato uno scl1ema di provvedimento legislativo r ecante nuove norme per la limitazione d ell a fabbricazio11 e e d el lo smercio delle sosta n ze stupefacenti. Il provvedimento è d ire tto a<l agg iorn are la l eg isl azione italiana in materia di lupt> l"acen li , in modo d a adeguarla alle nuove esig·c11ze d ell a lo lla contro i L traffico illeci lo di tal i sos tan ze, seco 11rl o i principi inforni.atori d ella conve nzione int ern a zionale d i Ginevra del 13 luglio 1932. Una cir cola re d el ~1 ini s lero d cl] 'Intern o (.Direzione Gen e r ale clcll a Sanit à Pubblica) in d a t a 5 clicen1bre J933-XII, dispon e fr a l 'altro, al ri g u arrlo: [,e prepara~ioni farmacet1 li che co11ten en1 i ri spettivamen le m en o d e l 0 ,20 ~{, d i n1or fina e ineno del O, 10 % di cocaina d ovr anno d 'ora innanzi essere assogge ttate in pien o a tutte le norme d ella Legge 18 febbraio 1923, n . 396 e del regolame>r1 lo J l aprile 1929 n . 1086. Ed in con segu e n za: a) Le persone autorizzate al commer cio d egli stupefacenti , a t ermini d egli articoli 2 e 4 del regolamento, e i farma cisti, d evono prend er nota èlel m ovimento di dette prep a r azioni n el r egistro cli carico e scarico prescritto d a11 'ar t. 26 d el r egoJa rn ento st esso . b) I farmacisti n on p ossono vender e le preparazioni i11 esam e se n on ctietr o presen tnzion o

di regolare r ice l la inedica, con1pil a I a seco11do le J1or111e dell 'art. 5 della suindicat a legge, d ell 'articolo 37 d el r egolament o r el a ti' o, noncl1è dell 'ar li colo 48 d el reg olameu lo per l 'escc u zione della lr·g·ge su l 'eser cizio delle farmacie, approva lo con H. D. 13 lug lio 1914, n . 829. Per quan to co11cer ne la compil azione delle rit<.>lte stesse, i richi amano le i s lruzion i djra ruate con l a c jrcolare 18 .feb. 1933-XI, n . 20!500-9-9/20589, avenle per oggett o « orme p er Ja ron1pil azione delle ricette di stupefacenti >l. e) Qualora le prep arazioni farnlaceu ti che in c~an1e riYesta110 i car att eri di specialità medici"J 1ali , esse i1011 polr anno , inoltre, essere ve11dut e ~r·11za prc Yia au lorizzazione ministeriale, a 11orn1a ci el R. D. 'L. 7 agost o 1925 n. 1732 e d el r egol an1ento approvato con R. D. 3 marzo 1927 n . 478. I prefet li del llegn o dovranno curare, che alle presen ti clisposizior1i , l e quali, vengono d al l\lli· 11i s tero co111unica le ai medici, ai fa rn1acjs tj , e ai f;1bbricanti di prod otti cl1imi ci p er il lramite d el ]r' r ispettive or ganizzaz ioni sir1d ncfl 1i, Yenga data Jnrga pubblicità nell 'a mbi lo del) a pro incia , anch e a inezzo dell a s tampa. Dovr anno poi adott are i lleces ari 11rovvedimenti affinchè• e :e siano stretlnH1enl e os erYat e, e reprin1ere le' eve ntu ali infra1ioni i11eclia11te clenu11cia all 'J\ u I ori llt g iud izia ria, 1· in ogni ca .. o in1manca])ilmen t e n1edi an te l 'appl icazio11e ri e lle sa 11zio ni arnmini stru.l ive s fnbilite dall 'ar t. 48 del r eO'olan1en to J 1 april e 1929 n. 1086. Memorandum: 13 Agli abbonati che volessero fruirne, rammentiamo che per 01te. nere in porto franco, nel Regno o nelle Colonie Italiane, per

sol e

Lire

40 a n z i c h è

L ire 6 0 l e

Lezioni di Clinica .Medica del Prof. CESARE FRUGONI volutne in-8°. di pagg. XII-606, niditamente s tamp ato s u otunia carta, con 46 illustrazioni nel testo, essi debbono farci pervenire subito le predette L . 40.

Per L'estero, a/Le L. 40, vanno aggiunte L . 10 per le maggiori spese occorrenti per la spedizione raccomandata. Per risparmiare la tassa c!el Vaglia, le predette L. 40 possono essere anch e v er sate, senz'altra spesa, n el nostro Conto corren te Postale N . t / 5945 mediante l'occorrente Bollettino che fornisc.e gratis l'Ufficio di Posta. m a del quale se ne trova annessa cop1:i in vari precedenti Numeri di questa Sezione Pratica. Sul polizzino del Vaglia o d el Bollettino d i Conto corrente ap· plicarvi la fascetta comprovante la qualità di abbonato al <• P oH· clinico », ai quali soltanto è concessa detta eccezionale agevolezza. Le rich ieste ch e gli abbon::iti ci facessero pervenire altrim enti, non potranno beneficiare della eccezionale riduzion e sopramenzionata.

AVVERTENZA. - La nostra Amministrazione per agevolare quei ritardatari che 11011 abbiano posto attenzione ai uostri P·recedenti avvisi circa il termine del 31 gennaio u. s. pe1• pagare il suddetto volum e sole L . ' 4 O anzichè L . 6 O, ha otte· riuto, dalla Casa Editrice, che tale ter1nine venga, per L' Italia e sue Colonie, prorogato di altri 20 giorni da oggi 5 febbraio . Per l estero il termine è prorogato invece di a ltri 40 giorni da oggi. e g li abbonat i. alle L . 4 O. dovrann o aggiun gere L . 1 O per le maggiori sr.ese <>ccorrenti !)er la spedizione raccomandata. N. B. • Questa proroga è la seconda ed ultima che abbiamo potuto ottenere, quindi dal iu marzo in poi il prezzo per g li abbonati sarà, per l' Italia e sue Colonie. di L. 5 4 e p er l'Estero d i L. 6 4 causa le occorrenti maggiori s pese di spedi.zione raccoma ndata. I Vaglia postali e gli Chèques bancari vann o indiriz.. d el « Policlinico » LUIGI POZZI. Via Sistina , 14


CO NCORS I . Posn

[ANNO XLI, NuM . 5]

cc IL POLTCLINICO »

196

VACA~TI.

BAnnoccL\ (Avelli110 ). - Scad. 30 apr.; L. 6000 e 5 quad rienni d ee.; età lim. 45 a . BRESCIA . Spedali Civili. _.,. Scad. 18 feb . Primario medico g·en erale; L . 6500 e compartecipaz. 75 %; e tà lim . 45 a.; Liloli . Libera docen:T.a in clini ca m edica od in patologia medica. CALTANISSETI'A. R. Pref etlura. Scad . 28 feb ., ore 18; uff. san . di Ni sce mi ; L. 7000 e 5 quadrienn1. d ec.; r1'd u z. ·12 ot 10 . CAl\IPOLONGo 1VrAGG1one ( Ti en ezia) . - Scad. 30 a pr.; L . 9000 e 4 quadrienni dee. , ol lre L. 800 uff. san. , L . 4000 trasp. CAPUA. Cong r egaz. di Carità . - Scad . 19 apr .; c hirurg·o d ell 'Ospedale Pa la, cia110. CJ1iarjmen ti presso la Segre ler ia. CARPI (l\1od ena i . - Scad. 30 apr. ; L. 9000 e 10 b ienni vent cs .. c. -Y., L. 2500 trasp. , altre inden nità. CASTELD.\.CCI.\ <..,P alermo). - Scad. 8 in ar.; L . 9500 lorde 12 %; 5 quinqu enni dee.; e t à lim . 30 a. CASTEJ..LARANO (R eggio Em. ) . Scad . 31 mar. , or e 16; L . 8000 e 5 quaòrienni d ee., oltre L. 2000 i11<len .n . categoria, L. 1500-3000 trasr>. , L. 500 amllul at., acldizionale L. 5 sopra il numero cli p overi fissa to dalla G. P . 1\ . , L. 1000 se uff. sa11.; riduz. 12 %; e t à lim . 35 a.; tassa L . 50 ; doc. a 3 rnesi dal 30 dic . . CAVl"\IGLlA (:!r ezzo) . - Scad. 20 n1ar.; p er l\ll eleto ; L. 9000 e 4 quadrienni d ee., c. -v. , L. 2400 cavale.; i:i (luz. 12 %; t assa L . 50. t~ol\10. R. Prefettura. Scad. 30 apr.; uff. san. di Lierna e uniti ; L. 9000 e 4 quinq11enni dee. , oltre L. 4500 Lrasferta ; e là li1n . 45 a. Rivol ger si Ufficio d e 1 medico prov. ]<'ARRA DI SoLJGO ('Treviso) . Scad . 29 mag.; 28 cond .; L . 8500, c. -Y ., trasp . GAMBOLÒ (P avi a) . - .S cad . 20 feb.: cond. esterna: L . 13.000 e 5 quadrienni d èc. , c. -Y.; riduz. 12 %; e là lim . 40 a.; tassa I .. 50. Gono (Rave n.na) . - Scad . 31 inar . ; L . 8000 e 10 bienni ventes. , oltre L. 2500 traSJJ., c.-Y. , L . 1250 serY. a lt. : e t à lim . 40 n. Gonrz1A. Ospedale P si cJiia lri cu Provi11.cial e. Scad. 31 Il1ar . ; due medi c i pri111ari ; L . 14.000 e 6 aumenti del ùecimo , L . 3000 ser v. a lt., c.-v.; riduz. 12 %: età lin1. 30-40 a.; t assa L . !50. RiYolger .. i a11 'An11ninis lraz. Provinc. I l\IOLA. A1anicomio di S. !V/aria d el la Scalell.a. Il co11cor so p er titoli ad l1n posto di n1edico è proroga to al 28 feb . LrERNA. (Veder e CoMo). ~[ACERATA. Conso r zio Prov. A 1ilituberc. Scad. 2 inag. ; aiu to m edico n ell 'Istituto tubercolosi di ' :ill a f\1ontalbano; L. 6000 e 4 quaclrienni di lire 1100, er v. atl. L. 450, c.-v. , vitto e alloggio o L . 4000 lorcle; e tà li111 . 35 a. ; lassa L . 50 ,10. :\!ALPIGNANO (L ecce) . - Scact . 1 nlar . : L . 9500 e 5 qt1adrienni d ee .. oltre L. 500 se u ff. san .; riduz. 12 ~6 ; titoli ed esami; et à lin1. 35 a. ; tassa L. 50 ,10. ' 'ltLANO. I stil uli n m ed ici chirurg i L. 860 serv. a lt .: zio 11e \[edica, via

Ospi ta li eri . Scoci. 15 mag. ; assis lcn li inter11i : L . 5600 oltre et à li1n. 3-5 a. R iYolgersi Dire Ospedal e 5.

Scad. 15 1nag.; titoli ed esarr1i; vice direttore aiuto del Dispensario di Modena; medico dirigente del Dispensurio di Castelfranco Emilia; medico dirigente dei dispensari d i Fi11ale E1nilia-~Iirandola-Sassuolo ­ Formigine; stipendi rispettivam. L . 7000, L. 5000 r L . 5000; al primo posto è annessa l 'indennità cl i carica d1 L . 4000. Rivolgersi Segreteria d el Con . sorz10. NIARCAHIA (l\Janlova) . Scad . 10 apr. ; L. 9000 <' 5 quadrienni dee., o ltre indenn . m ezzi di trasp orlo , c .-v., se uff. san. L. 1000 . MoDEN .\.

C() n sorzio ]Jrov. Antilaberc. -

~loNnovì (C uneo) . -

Scad. 15 Ieb.; per Piazza ; I,. 7000 oltre L. 1500 trasp.; riduz. 12 '7~ ; età lim . 45 a.; t assa L . 50. OsrJedale Civile anibiasi. - Scad e11za lG in a r zo 19·34-"Xll. Per titoli, posto di prj n1ario chirurgo. Stipe11dio I ... 14.000 annue (lorde 12 %) ; con1parlecipazione 40 % p·roYenti operazioni n pagame11to. Età rr1assima anni 40; libera doce n za pa lolog'ia o r li11ica chirurgica; sei anni di aiuto o assiste11 le effe l t.iYo presso Cliniche l1niversitarie oc1 Osp ed ali ol lre 500 lettj ; al1nen o dieci anni di l aurea. 'fassa con cor so L. 50,10. Chiedere notizie e Capitol a lo alla Congregazione cli Carità. N1s cE~rr . (Vedere CALTANISSETTA). NAI\DÒ (L ecce) .

0 RSEHA (Pola) . - Scad. 20 apr. ; L. 9000 e 4 quacl rienni dee. , L . 900 indenn. malaria, L. 800 uff. ~ a11., L . 4000 trasp. ; et à lim. 25-40 a.; tassa L. 50. PAVIA. R. Prefettura .,. La scad enza del concor so p er Ufficiale Sani tario Consorziale di Vigevano è prorogata dal 28 febbraio al 10 marzo 1934. PAVIA . Conso r zio Prov. Anliluber colare. - Scad. 10 n1ar., ore 17; direttore d e] Consorzio e del Dispensario prov. di Pavia; L . 24.000 oltre L. 8000 scrY. att. ; contributi di legg·e; et à lini. 45 a. al 10 gen. ; doc. a 3 mesi dalla s1essa data; tassa L. 50 ; t j toli ed esami . Chied. a nnunzio . P ECOGN,\G.\ (Nlanlo1;a) . - Scad. 20 n1ag. ; condolLa B; L . 7040 e 5 quadri e nni dee ., oltre L . 1019,15 c-v. , L. 2200 trasp. , L . 440 ambulat. ; età lim. 3;3 a.; tassa L. 50 , 10. PoGGIO SANNITA (B e11evento) . Scad. 30 apr.; i... :;~56 e 3 quinque n11j d ee.; età lini. 45 a.; tassa L. 50, 10. POLI\. Ospedale G enerale e Psichiatrico « ~ant?1 io Santorio ». Scad. 15 feb ., ore 18; pr1mar10 chirurgo, primario d ella Divisio11e dermosifilopatic:a. aiuto del Reparto p sichiatrico; per i primari s lip . L . 10.800, serv. att. L. 2430, partecipaz ., età li1n. 45 a.; per l'aiuto stip. L: · 720~, .s~rv .. att . J... 1800, età lim. 35 a.; aumenti p er1od1c1 ; r1duz . 12 %; t assa L. 50; doc. a 3 me.si dal 3 gen. Chieder e annunzi all'Amministrazione d ell'Ente . PoMIGLl"-NO n'ARco (NazJoli) . cacl. lG mar.; l ,, 9500 e 5 quadrienni dee. PuLFgno (Udine) . - ,S cad. 30 apr. ; L. 10.000 e e -Y., serY . atl. L. 600, t1ff. sa11. L . 1000, trasp. 1... 3000. RIBERA (llgrigenlo). Scad. 15 .ap~.; L . 85~ e' 4 quadri enni d ee. ; elà Jim. 45 a.; t1tol1 ed esam1 . UoLo (Reggio Em. ). - Scad. 31 m~r .. ; L. 8000 ; a<ldizio11. L . 5 per i poveri super a11t1 11 numero prescritto d alla G. P . A.; L . J t>00-:3.0 00 tras1!. , lire 1000 u.ff. san .. L. 500 a111bula l.: r1du z. 12 %; età 1in1 . 35 u.: lassa L . fi0 .10.


I ANNO

XLI ..

UM.

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Ro:\IA. 1\linisle ro d i Grazia e Giuslizi a. - Scad . 17 l11ar.; 4 1nedici assi s ten1i nei l\1anico1ni giudi ziari del Regno; li loli scie11tifici e pratici ; e tà lin1. 35 a. V. « Gazz. Uff. » 1 • 13. Domand e. alJ c Regie Procure pre5so i Tri})unali. l{Ol\I ·\ . 1 1Iirtis t cr o rl<' lla i\Ja ri11f!. :[i; inùe lto il <'011cor so per l a nomin a di 18 tene11ti medici j 11 ser' izio pern1anente effe lt ivo i1c l .Corpo Sanitnr jo 1'1ili tare ~farittj1no. Polra11 n o prendere parte al con corso i l aureati in 1t1erlicina e chirurgia t l tC' nbhiano ottenuto l 'al)ilitaz io11 e all ·eser cizio profe:--sionalc a nor1na clelle Yi gPnti disp o.. izioni e 11 011 abbiano oltrepassato il 27° ann o cli e lù al 14 genunio 1934.. II limi le n1 a"' in10 cl i e l ~t opra i11cl icato è aument alo di qua ttro a11ni p er col or o cl1c risultino r egol armen te inscrilli ai Fasci di Q1111 battimento sen za interruzio11e e.l a d a la a nterior e al 28 ottobre 1922. Copia clella rela ti' u not.ifira1 ione di con cor so (co n annesse ist ru zioni e J>rog1·ammi di esam e) ])O lrà esser e r ichies ta dire llu mente al Jjni st er o d ell a Marina (Direzion e Ge11erale del Per onal e e <lei Servizi ~fililari , Divisiorte t a1o G iuridico), a11a Direzione de11a R . ,cuola òi ar1ilà ~lilitare ~Iariltin1a di 'apoli e<l a lle Direzi oni d egli Ospecl ali l\fili lari ~1aritti111i cli La Spez ia. Taranto, , , en ez ja, Pola, La l\facldaJena. • . ~I.\RGHEt~ITA L1G GRE (Gen o1•a). Scad. 15 n1ag.; L . 7200 e 10 bienni ventes., oltre L. 3000 Lrnsp. ; Elà lim. 35 a.; tassa L . 50. S .\:'i Vi1·0 Rol\tANO (Roma). Ospedale Civile u G. Bacce lli ». Scad . 10 n1ar.; dire ttore ; L. 9500 e <:ompartecipaz.; riduz. 12 %; età lim. 35 a.; un ~nno d i condolla o di ospedale; tiloli ed esami ; l t•ssa L . 50, 10 . Rivolger s i alla Cong r egaz. di Carità. SEPRIO (Co1no). Scad. 28 fe)J .; L. 9000 ol lre L . 3500 trasp ., L . 500 ambulat., L . 1500 uff. san .; tit oli ed esami. '0NDR10 • .rlmrninisl r aztune Provinciale. - Per lil oli ed esami. Posto <li direttore della Sezione ~Ie­ dico-Micrografica presso il Labor atorio di igiene .e profilassi d ella Pr0Yi11 ci a. Stipendio annuo lire 15.000 ol lre I 'ind enni tà cl i servjzio a ttivo di L . 3000 (,· l ' indennilà caro-vi,·eri. Tratle11utc di legge. Scadenza del con cor so or e 12 d el 30 aprile 1934. Ri<'hiedere chiarin1enli all a Ammini s trazione Pro,·inciale di Sondrio. ... oNDUIO . Amminislrazi on e Provinciale. Per li toli . Pos to di medico prin1ario presso I 'Osp edale Psichiatrico Provinciale cli Sondrio. Stipendio anr1uo L. 11 .000 oltre l 'ind ennilà di servizio attivo d j L. 3000 e l 'indennità caro-viveri . 'frattenute d j Jegge. Scad enza ore 12 clel 30 aprile 1934. Richie<1ere chiarimenti all a Amministrazione Provinciale di Son clrio . TRANGOLAGALLI (Frosin one). Per liloli. Sli)Jendio annuo L . 10.500 al lordo della r iel uzione J2 % e delle altre trattenute di l egge. 1\ umenl o di u 11 decimo J)er ogni quadrie11nio e p er 5 quadrie nni con secutivi. Se il Sanitario avrà l 'incarico di ufficiale sanitario e finch è q u es to durer à. ma sempre revocabile, avrà diritto all 'indennit ù .annu a di L. 400 al lordo riduzione 12 % ed altre Titenute di l egge. La doinanda i11 cart a da bo]lo -di L . 3, accompag nata dai prescrit1i cl ocume11ti , l 'e1enco dei quali con Je allre mod alità p olranno rilevarsi dal bando di concorso d a richied er si al podestà del Comt1ne, clovr anno per venire al preòPl to non oltre il G mar zo 1 9:~4.

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197

SEZlO:\ E PllATlCA

TERNI. Consorzio · Provirtc. Antitub er co lare . cad. 10 feb ., ore 18; aiu lo medico n el Dispensari o di Terni; L. 10.000 oltre L. 2000 serv. att. TRIESTE. Osp edali Comu n a li. ---:- Scad. 2 magg.; dire ttore gen erale ; L . 30.000, ol tre L. 6000 serv. v l t., L . 6000 alJoggio; età lim . 45 a. Rivolgersi Con1une . .Scad. 28 apr., ore 17,30; })rimario radiolog o; titoli ed eventualm. esami; L . 6000 e p ercentuali ; tassa L. 50 ; et à lim. 45 a.; doc. a 3 m esi d al 22 gen. Chiedere annunzio. VENEZIA .

Ospedali Civi l i. -

Scad. 31 marzo; assistente presso l a Sez. med .-microgr. del Lab orat. prov. d 'ig jen e e profilassi ; titoli ed esan1i ; L . 9600 e 3 quadrien11i di L. 600, 700 e 800; serv. a lt. L: 600 ; riùuz . 12 <J~ ; età lim. 35 a. VERONA.

VIGEVA

Amminislr . Prov i1ic. -

n. -

(Vedere

PAVIA) .

Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte n1edico-chirur. gich e, i comrensi allo s t1penrtio base. AVVERTENZA. -

Co con s1 \ PRE r1 . Fo n dazion.e « D e Giaxa » . ./~.

norma d ello Statuto d ella Fondazione cc Vincenzo de Giaxa », approvato con R. D. 7 febbraio 1926, n . 339, è bandilo u n concorso a due pre111i , il primo di lire milJ e, il secondo di lire cinqu ece11 to, tra gli stud enli d el 6° anno d ella Facoltà di Medicina e Chirurgia della R. Università di Napoli, i quali si trovino n elle condizioni segu enti : 1) ch e fin dal primo anno cli corso sia110 s tati isc ritti , ·s enza interruzione, al la suddetta Facoltà di ~[edicin a e Chirurgia; 2) ch e abbia110 superati tutti gli esami obblj ga lori del primo quadrier1nio, non ch è l 'esame d 'Igiene, e cl1e in questo abbiamo riportato non n1eno di 24 su 30. Coloro ch e inten clono prender parte al concor~o d evono presentar e, non pii1 tardi del 15 febbraio 1934, regolare dom anda di ammissione in carta l egale dirett a al Rettore d ella R. Università di Napoli, e corredata da un certificat o rilasciato clalla Segr et eria d ella stessa J:l. Univer sità, d al quale rist11ti ch e il richi edente si trova n elle condizioni prescritte . Il con cor so è p er esami e con sist e nello svolgirr1ento di un tema scritto d 'Igiene, assegnato ò a 1.tna Commissione giudicatrice costituita d a tre rncmbri, secondo le norme dello Statuto. Il t ema sarà svolto 11ell 'Istituto d 'Igiene, in ·giorno ed ora ch e saranno indicati, sette giorni prirrta, con avviso n ell 'albo d ell 'Istituto. I l avori sYolti saranno letti in pubbli co, n el l 'I~ l i Luto .cl 'Ig iene, n el giorno e n ell 'ora indicatj rnediante avviso affi sso almeno due gior11i pri1na . Per il conseguin1en to d el premio si richiede u11a Yolazione non inferiore ai 27/30. I premi sono con feriti ai concorrenti secondo l 'ordine di cl assificazione in gradu atoria . L~ ' Associazion e

Americana

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ludio

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Goz10 offre un nuovo premio òi 300 d ollari (3600 Jire

it. che si r eda lli Yl1ng, d ia11a ,

circa) e due menzioni onorevoli p er l avori riferiscano a tale proble111a. I n1anoscritt i , in ingl ese, vanno indirizzati a : Mr. J . R . .rvr. D., .C herry S lreel 670, Terre Hat1le, In S. U. d 'A., n on oltre il 1° aprile 1934.


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t< TL P OLlC.L I N l CO

[ANNO XLI , Nu~i.

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NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. Sono stati i1111alzat i all a digI1ità senatorial e due m edici : il prof. Serafino Belfa11ti, direttore ò el1'Is tituto Sier oterapico Milanese , e il prof. Giacorno E1n ilio Cur a tolo, liber o docente di os1e lricia e gi necologi a. Esprimian10 loro il nostro più vivo co111piacimento. ;Sian10 lieti di seg·n alare a11che l a n omina a senatore del principe ing. Gelasio Caet a11i , presidente della Società per gli studi della 1n al aria . J\lla cattedra di Clinica pedi at rica <li ier1a sono rist1ltati i p roff . G . SalYioli , L . t\t1ri cchio e G . De Toni ; in seguito a questo verdetto , il prof. Salvioli è stat o cl1ia111ato a d.irig·ere la Cli ni ca }Jedintrica clell 'Univers j tà cii Siena e il prof. 1\ uricch i0 q u el 1a cli Sassari . Il prof. Giuseppe Fran chini è i10111i11alo n1 e111bro- associato strani ero della Società di m edicina tropical e di Parigi. Il d ott . Marcello Zap1Jia è ri ~ u]t a lo p er co11cor o direttor e d el .C on sorzio antituberco1nre J)rovin ciale di Napoli . Il prof. Mazzi11i \ rolp e è stato 1)ro111 0 --so i11 ag·g iore gen erale m eclico.

Il clotl. \ Ton Desch,Yad en , di Lucerna , è s lalo eletlo l)fe i cl en1 e d ell 'Associazione in t er 11azionale d eg·Ii osped ali, in sostitu zio11 P <lel d o t·t . R . 1Sand , <l i111issionario. L;:i })r esjcl e11za <i 'on ore è s1nta offc-rta al pri11cipe Carlo rJj SYrzia. Il dott. Her1na11n Hoffrna11n , professore di p sichiatria (clinj ca 11siclria t ri c;:-i ) a Tobinga, è nomi11ato a Giessen.

Il d ott. J. Arcoverde cl c A.lb11querc1ue Cavalcanti è no111ina to professore cl i chin1ica fisiologica alla Facoltà n1edica <li Sar1 Pn ol o del J3rasile. Il p rof. ìVIa11rice Che,·a ·. 11 è no111in ato ordil1ario rli palolog·ia cl1irurgica fl ll a F'acol tà 111 ecljca di Par1g·1. La l•'acolLà 111edica di \ ' ale11za (Spagna) h a eletto decano il pro [ Manu e] R:ig11 en a, titol are di l)atoJogia n1edica.

'' IL POLICLINICO · ''

SEZIONE CHIRURfil[A (mensile)

diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI

Il Numero 1 (15 Genn.a io 1934) contiene: LAVORI ORICINA·LI :

F. ALTERI - Sull 'anestesia con l'etilene. F. CATALIOTTI - Sul comportamento di alcuni elettroliti del sangue nelle occlusioni intestinali. R. PAZZAGLI e - Rapp-orti fra traumi contusivi ed R.. ZAMBELLI i~fezioni da stafilococco e da pio· c1aneo. ( Ricerche sperimentali). G. SOOLLO - Le modificazioni a natomi che della cisti7ellca e le va r iazioni della f~ora batterica bit i are, nelle cole· c1sto-gastro-enteroanast·n mosi. _.. Prezz() del Numero L. 6 1

Abbonamento annuo alla Sezione Chirurgica: Italia L. 50. • Estero L. 60 Se cumulativo oon la Sezione Medica : I talia L. 1 O O,

Estero L. 1 5 O; se cumulat ivo con la Sezione Pra,- . t.ica e con Ja Sezione Medica : I t alia Lire 1 2 5, Estero L. 1 8 O.

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI , Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA.

NOTIZIE DIVERSE. Congresso medico di Tunisi. Ricordiamo ch e sotto la presid e nza cl el prof. Nic:olle, direttore dell ' Istitl1to Pasteur, dal 21 al 24 n1arzo 1934 si ter rà il .Cong·resso della Federazione cl elle socie tà mediche d '1\lgeria e di Tunisia. A ques to Congresso possono prendere p arte n1edici di altre r egioni e naz1onalità. Il programma prevede r apporti , con1unicazio11i e conferenze. I rapporti e le co1)1unicazio11i rig uardano speci aln1en1 e « La sifilicl e i1ell 'Africa del Nord ». Il se11. prof. Nicol1a P ende di G·e11ova parlerà u <( La t utel a igienica della crescen za fj sica e p i<'hica d elle i1uove generazioni ». Il 24 n1arzo avr à luog·o la prim a riunione a11 JJ.Ua le idro-clim atica de ll a Tl1nisia. Il sog·getto scelto è il segu ente : cc L 'azione delle acque minerali s11i sifilitici n . I .. R Società di Radiologi a d ell 'Africa del No rd ~ a Pl)rofittando di questo perioc1 o scie11tifico , t errà H11che l a sua sedu ta annuale a 'f unisi. Un gr and e b an ch e tto riunirà i Congressisti e le lor o famiglie . Il Co1nitato preve<le una esp osizione dove sar anno raggruppati co n n1etodo j diversi agenti ter ap eutici, gli articoli d'igiene e gli apparecch ·i sa11i t ari. Dopo l e sedute d i lavoro j congressi sti avr n11 110 i I piacere di prendere parte a d elle escursioni ch e li · condurranno presso i più pittoreschi p aesaggi della r eggen za, e d 'apprezzare così il fascino che deriva da un circ uito n el pae~e del Sole. Delle riduzioni sui prezzi di yjaggi o saranno acc;or cl ate ai congr essis ti e alle loro farnig1ie. L 'iscrizione al Congresso ~ cli 35 fr. per i congressisti stranieri . L'iscrizion e al b a11 c;l1etto , fa col lativa, è di 65 franchi. Il progra1n ma d ettag·Jiato cleile escursioni 1 e i l)r ezzi , saranno comunicati clietro richiesta. Il Congresso è aperto a tut ti i 111eclici , far111acisti, dentisti , veterinari fran cesi e stranieri e studenti in scien ze affini. Per informazioni con1plem e11 tari e l 'js,·r izione d irigersi al dott . Plinio Soria , ~faiso11 de Méd ecine , Segretario d el Gruppo Itali a110 1 25 _,'.\Yen t1e rle P aris, Tunisi .

La Fondazione Tomarkin. Il nuo vo Corso di Altçi. coltura medica della Fondazione Tomarkin , la quale ha sede in Locarno, sarà tenuto anche quest'anno a St. Moritz dal 5 al 18 agosto, e svolgerà t emi di g·r ande i111 portanza, come quelli rifer entisi aJl e inalattie del cu or e, alla 'nutrizione , alla pediatria , · alla b al1Jeologia . _ L 'Italia sar à r appresentata anche q u est 'an110 da illustri scienziati. fra i quali i proff. se·n .- N. P e11de, direttore della Clinica l\iJ edi ca c1 ell a R . Un iver si tà di Genova; C. Frugoni, dire l tore della Clinica Medica dell'Ateneo di Ro111a; S. E. l'Accade1n ico d'Italia prof. D. De Blasi, pTesidente della Sezione Medica d el Consiglio Nazionale Ricer cl1e ; Valag u ssa, i11e11lhro del Consiglio Su1)eriore di Sanit à; L. Zoja , d irettore della Clinica ìVIedica <lel l 'Università di . Milano; Ivo Nasso, direttore d ella Clinica P ediatrica di Milano; C. A. Rag·azzi, 111eflico capo del Comune di Mila110 ; G . Ficher a, di - ' rettor e d ell 'Is tituto Vittorio E111anuel e III p er lo t= ludi o e l a cura del ca11cr o cli Milf1 110; S. Visco,.


.J\ ""'0 XLI , J\ e i\ C. 5J

SEZlONE PRATI CA

n1e111bro (lel Consi g·lio Nazional e d elle llicer cl1e; on . Eugenio Morelli, direttore dell 'Istituto « Ben ito Mussolini » di Ro1na. Questi nomi , uniti a quelli di scien ziati di allre Nazioni , bastano a far com1)r e11cl er e l 'importanza del Corso, che riscu ote lar go consenso an che nel campo n1edic) italiano .

cuoia medica o pitaliera di Roma. La Scuola, presieclula d al prof. A. Carducci, ha or ganizzato due cor si speciali p er m edici cond otti. L ·uno (Corso A) avrà inizio il 15 febbraio 1934 cd avrà t ermine il 15 in ar zo: sar à p erò prorogabile fino al 30 m ar zo p er quei medic i ch e p olran110 tr attenersi più di un m ese. Avrà lt1ogo n egli Osp ed ali di S. pirito, di . Gallicano e del Bambin Gesù e n el R . I stituto di Medici11a J.. egale. L 'al lro (Cor so B) avrà inizio il 15 aprile 1934 e avrà termin e il 15 inaggio; sarà p er ò pror ogabile al 31 rn agg io p er quei m erJici ch e p otranno tra llen er si più di un mes~. Avr à luogo n egli O p ecl a1i del Li llorio f\ cii 1S. Giovanni. Per esser e iscri t li a<l un o cl ei cl ne cor i ( ocl a1nhecl u e) occorre farne cl o1nanda i1t carta sen 1plice a l !' residente, corred ata cta l ce.rlificalo d el Podes là <h e a l tes ti esser e il richi ede nte n1edico con do t to iJ 1 atlivilà di servizio. Po tranno eccezion alme11le o l ten er e l 'iscri zione a n cl1e n1edici s la tali, p ar as latali ed o pitali eri, in gen er e tulti i m edici iscritti a1 Pubblico Impiego i qu ali, p er mo li i di ser vizio, no11 p ossa110 fruire (il ch e d ovrà e er e a ttes tat o da un certificato degli J~ nti d a cui dipendo11 0) di un p eriodo rli permesso superiore a 30-45 g iorni . La tassa cl 'iscrizione ad ognuno d ei duf! <·or si è di L. 200. Le iscrizioni al Cor so A si cbiu <lono il 10 febbraio , qt1e11e al Cor so B il 25 m arzo. Nei pomeriggi liberi gli iscritti p otranno frequentare anche altri c:or ·i comuni , p agando la r ela tiva tassa di iscrizion e. Alla fine d el corso sar à rilascia lo a og ni allievo. <:b e lo abbia r egolarmenle frequentalo, un cu1n11lativo diploma di frequer1za. La Direzion e si ri crva , clietro domanda (}egli inter essati , di far os tenere a questi un esame finale. Per informazio11i e iscrizioni, r ivolger si alla Segreteria della Scuol a, Policlinico l 11nberto I , Roma (27).

Per la lotta contro il cancro a Trento. Una riunione è stata tenuta r ecentem ente d alla Sezione provinciale di 1'r ento della Lega italian a corttro il cancro, presieduta dal prof . Valdagni , il quale ha informato clegli affidam enti avuti d al Prefetto e da Enti pubblici, a cui si era rivolto per avere aiuto , on<le intensificare la lolla, secondo le previsioni stabilite in bilancio. All 'uopo si è interessata la Prefettura con una circolare agli Ospedali, ai Comuni e agli ufficiali sanitarii della Provincia, perchè cooperino alla lotta contro il cancro, secondo le direttive che saranno impar1ite dalla Lega.

llisore ftscali contro i medici in Francia. Una Jegge francese in data 23 dicembre 1933 s tabilisce (art. 4) che i contribu enti sottomessi a Jl 'imposta sul « reddito di professioni non com merciali », sono tenuti ad avere un libro-giornale ·r.he riporti, di giorno in giorno e nei dettagli , gl 'introiti professionali . Questo libro va tenuto p er -Ordine di date, senza spazi vu oti o lacune o note

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aggiuntive m ar g i11ali . 11 co11trollore delle impos le può chieder e la vision e dei libri e di tutte le pezze cl 'appoggio. Per Je professioni sogge lte al segreto professionale, il libro-giornale comporla, riguarùo alle somme percepite, un num ero d 'ordine, riprodolto sulle quie tanze obblig atoriamente rilasciate ai clienti. Il proge tto di legge originale n on conte1nplava il segre to professionale; ma p oi è stato emendato : il segre to ora è, all 'incirca, prote tto. Naluralmente la nuova legge ha sollevato vivaci prot es te. Da p arte d ei m edici, si rileva che essa presuppon e, p.ei medici s tessi, d ei frodatori sis tem a tici d e! fi co, ch e t entan o di nascond er e i lor o introiti, m entre è notorio ch e i m edici d ànno in olta p arte dell a loro attivi là professionale gratuilam ente o quasi. D 'altra parte la nuova legge impone ai medici un lavoro fastidioso e vessatorio : deYon o p ortar e con ~è il libr e tto clel1 e ricevu te, n m adre e figlia, e riempier e e rilasciare le ricevute, ton m ar ch e da b ollo; quando la sera s lan chi si r itiran o, devono anno tare i d ati in un libro-gioritale, sen za omissioni e sen za errori. Questa cont abili là commer ciale n on è ad a lta ad un a profes~ ione liber a, ch e p er cli pii1 con1porta periodi di ,-ero s trapazzo, con1e durante le epidemie. I sindacati m edici vanno ora svolgendo un ·a zion e p er ch è la legge sia m odificata .

Nuovo codice di etica medica in Czecoslovacchia. • La Ca m era il ei ~[eclici della provincia di Boemia h a p ubblicato nuove r egole deontologi ch e. Esse n on differiscono m ollo da quelle con su ete. Notia1J10, p er cruanto rigu arda la pubblicità fatta dai m edici , ch e è con sentita n ei g iornali politici solo per tre m esi da quanto l 'at liv i là professionale è s la la iniziata o rnodificata ; inoltre il m edico può cliran1ar e una circoJ ar e ai colleghi d ella sua zona quand o egli ini zia la sua attività professionale o quando la 1nodifi ca (p er es., p assa dalla m edicina gener ale ad una sp ecialità, apre un laborat orio,· ecr.). Il m edi co può far a ffigger e una targa o un a la bella solo n el luogo d ove abita o visita . Essa deve conten er e soltanto il i1ome , le ore di visita , i 1itoli accademici e la · n atura d ell 'attività profession ale. Ogni altra forma di pubblicità è Yieta ta. In p articolar e è rigorosamente interdetto ùi far distribuire ò ei foglietti al pubblico. Un me<lico non può aver e più di 11n gabinetto di cons11 ltazione. È vietato di procedere a diagnosi e cure sen za l 'esame diretto d ei p azienti . Non è consenti ta la richiest a cli lln p osto, se n on quando questo è libero . Gli interessi e il blton n on1e dei colleghi devono essere tutelati , in particolare nel ca so di sostituzione di un Gollega e nei const1lti ; le cr itiche eventuali ai colleghi non vanno fatte alla presenza di estranei . Se per un p aziente sono stati chiamati vari medici, il primo che giunge assume la cura. Non si può assumere la cura di un malato già in cura presso un altro m edico, salvo 11ei casi di pronto soccorso . Il gabinetto del medico è però sempre aperto a qualsiasi malato. Questo h a sempre facoltà di chiedere un consulto, al quale deve partecipare il medico curante. Le visite ispettive per le assicurazioni devono essere fatte in presenza del medico curante. È obbligatoria l'assistenza gratuita ai colleghi . E così via.


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IL POLJ CL lN I CO );

Assicurazione per medici di t11tte le età in Spagna. Per ord i11e d el i\fini st ero clell '111 terno della Spagna , l a cassa di previdenza per i i11edici, cc Previ si6n ~1éclica aciona1 », cieYe, per lo sp azio di tre m esi , accoglier e i scrizioni di anitari (111 edici, fa r 1nacisli , od on lo logici) éli tl1tle l e età. Il Con siglio d 'Amministrazione d ella cassa ha stabilito che il dello perioil o vad a d al 1° djcen1bre 19:3:3 al 28 febbraio 1934. Devono esser e soddi sfatt e Yarie condizioni s tabilite dal regol an1ento. Trascor so d etto periodo , l 'e tà limi te. sar à , come era prin1a , di 46 r111ni (art. 35 d el regolam.enlo) .

Un po' dovunque. Si sono adunate, i11 t or11a t a ordinaria , le classi d ella R eale Accaclemia d 'Italia . In seguito a disposizioni superi ori, tl1tti i Con . g r essi sindacali sono differiti ad epoca da d.estin ar si; quindi lo è anch e il Congresso del indacato n azio11ale fascista d ei medici. Nel mag·gio p·r ossi1110, conte1111lor an en111r 11tc al r aduno d ei n1edici sar-di , avr à 111ogo a Cag liari i] Con gresso della Sezione italiana della , ocie là 111 t ernazion ale di Micr obiol ogia. Il Con g r esso sarà p1·esied11to dai sen atori Castellani , J_,us lig e Be1fnnti. Sono annunciate in ter essa11ti corn 11n ir azioni . •

Sotto gli auspici d ella Socie tà cli Neurologia e P sichiatria di Bue n os Aires, presieduta dal dot t. J_,uis Esteves Balano, durante i g·iorni 27-29 dicembre si sono svolte le cc giornate neuropsichiatrich~ rioplaten si », nei local i d ell 'Associazione Medica Argentina a Buenos Aires. La Sezione Laziale della Federazione Nazionale F ascista p er l a lotta con lro la tubercolosi si è adunata il 6 dicemb re, sotto la presidenza del prof. E . Morelli, assis tilo dal segretario prof. A. Omodei Zorini, d elegato r egional e. Furono fatte con1unicazioni dai soci: Cer11tti , G . Luzzatto Fegiz in collab or azione cii R. Rimini. G. Di Geromino ; d ettero tutte origine a discussio11e. L'Associazione Meòica 'l'riestina si è adunata il 12 gennaio sotto l a pres idenza de] prof. C . Ravasini , assistito dal · segretario doti. F . Donini. Furono fatte comunicazioni dai soci A. Dei Rossi ed E. Tag liaferro. L'Associazione americana di chirurgia orale e plastica si è adunata a New York òal 16 al 18 notvembre. Al b a n ch e tto annuale il dott. J.. P.. ' Vebster a; New York tenne 11na di ssertazionp, su « Gaspare Tagliacozzo , p adre dell a chirurg ia pla&t ica ». Al Sana torio milita r e di Anzio, rlirc llo rl al prof. Bocch etti . il 27 gennaio si son o i11au g ura tc nuove costruzioni ch e sos lit11i scon o i pii1 antichi padiglioni; si è celebra to a n ch e il 15° a11no di vita d ell 'istituzio11e , ch e è tra le pii1 moderne ed efficienti d ella gr a ncte organizzazione antitubercolare d 'Italia. All a cerimonia intervennero il sottosegr et ario òi S t ato on. gen . Baistrocchi ed alt re autorità e JJer son alità. S. l\.l . l a Regina si è r ecata a visitare l 'Istituto superiore <li odontoiatria cc George Eastman », diret lo da J prof. A. Perna .

La cc \cv• Yorh. Lni,ersily a11d J1el le,ue Ho:::ipil al iVIedical College >> ha aperto u11 u111 bul a torio specializza lo per 1nalattie professionali , d estinato sopratutto alla diag nosi e al trattamento d ella silico i, d el sa turnis1no, delle der1natosi })rofe sional i e d eJJe i11tossicazioni d a J1en zo lo.

Un corso complerne11 tare cl 'ig·ien P pratica si tert i1 a Firenze, per aspirar1ti a posti nell'Amminis lraziot1c sanitaria, dal l 0 i11 arzo a L 30 aprile; diritti L . 400,60. Rivolgersi alla Segr e teri a d ella Facoltà m edi ca (piazza S. ~1arco 2) . Il prof. G. Sangiorg i , all 'i11au g urazione d e J1'a nno accad en1i co della R. Università cc Benito Mussolini » di Bari, ha tenuto ·u n J)rillante òi scor so ul ten1a « Mala ttie sociali e difesa òella razza». Il prof. N. P end e hfl t ent1to t111a confere11za ~ i1ella g r a11rl e sal a d el palazzo 111unicipale di Nizza , ·u cc La stirpe n1edi lerranea », per invito della Società i\le<lira e d ell a « Dante Alighieri» di qt1ella (,j ttà. Il prof. R . P aol u cci h a le11t1 lo u11a confer e n za ll ll'Accad emia Medica di Anco11a Sll cc La diagnostica dell 'ulcera ga lro-duoò en ale » .

Il prof. P . Rond oni ha 1enulo . alJ a R. Accade 1nia Medica di Ro m a , un a confer enza su cc La biochi111ica d el can cro ».

Il ~1inistero d ella Previde11za sociale e dell 'l g iene del Belg io è stato soppresso, nell'ultimo rima n eggian1e nto 1ninis ter.iale; la sanità è passata al ~linistero delJ 'interno e d el l'igiene, di ct1i è titolare l 'on. Hubert Pierlot ; l 'ex ministro d ella previdenza e del] 'igiene, conte Carton de Wiart, è nominalo delegato })erma n e11te d el Belg io alla Società d elle Nazioni.

A Balti111ora i è celebralo l '80° co1r1pleanno del prof. J(arl Sudl1off, emerito di s toria della medi1

cina a Lipsia. P a rlarono: H. E. Sigerist, suo allievo e su ccessore, I~. H. Garrison, bibliotecario e professore di storia della m edici11a alla scuola mec1ica J ohns Hopkins, ed altri . Venne allestita una mostra d elle opere d el Sudhoff. In segui lo ai danni cagionn li agli occl1 i <la lle 1inture pe r le c ig li a e per le so1)racciglia, a cau sa d el co11te nulo di rlerivali anili11ici , i11 vari Stati <lel Nord-America se n'è proibito I 'u so. Il 1'ribunale Civile .della Se11n a lia condan11a to i fratelli Antonino e Giarnba ttista Pas teur, di Pa rig i , perch è m ettevano in con1rnercio d ei prodotti sott o una ragione sociale che poteva inaenerareconfusione con 1'Is tituto PaE= teur di Parigi . Questo h a ottenuto 1 franco di da11ni e interessi, reclamato; ino1trr i due Pas te11r devo110 corrispond ere 1000 fran cl1i di contray,·enzione, distruggere il rn:\rchio di fabbrj ca e provvedere al la pubblicazione della senten za. Per iniziativa del Sindacato n1edico fa scista d ella provincia di ~1ilano , il 23 gennaio, n ell 'Aul a ~{a­ g na della R . Universiià, fu solenne111ente comn1c-· m or ato il rimpi a nto dotl. Valerio Valerio, volont ario di g u erra , decorato al valor militare e fascista d el 1910 . L 'estinto , ch e aveva fatto parte dcf pri1110 lJjrettorjo del medesimo Sind acato, fu ri~­ vocato ò al sen . Innocenzo Cappa.

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[ANNO XLI ,

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s l·:z ION E /

A m ezzano tte d el 30 dicembre 1933 è inorlo i111 provvisam e nte a 04 anni n prof. PIERO LIG t\ BUE, cl1irurgo prima rio òell 'O pedale Civile di Fiore11zuola d'Arda . Dall a natura aveva sortito un forte, al acre ino-egno, un t en ace volere, una ener g ia veramente infalicata . Ecl io, ch e l'ho avuto allievo caro, mi ~ono sempre 111eravi g lia lo che egli r esi st e se a la nta atliYilà, poich è n el su o fi sico, alt o. sl an ciato, signorile. il p all ore d el viso e l a spiccata magrezza s tavano ad indicar e ch e p ari a quelle d ello spirito n on dovevano esser e le resis tenze cl ell 'organisn1 0. E infalti qu alch e ai1no fa d o \ ette dar tregua al suo Javoro e farsi sos tituire per u11 rerlo periodo nel suo Reparto chirurg ico. Io lo vidi t1n a11no e m ezzo fa a crtsa su a qu a nclo aveva appena ripreso il lavoro e n ell'alli ssin1 0 s0n so clel èf o, er c che lo anin1ava g l i luceva110 gli orrhi . felice al 1'idea cli r i prenci e re l a sua fer' i el fi , fecon d a a ttiv ità. Ed aveva ripreso inten sa 111 en l > e le no ti zie che ci g iungevano di Lui contirn1 nvnn o ad essere buone e, sopratutto Je più recenti , erano tali citi farlo rit en ere ormai clefi11ilivam enl e ri st abilito . In vece improvvisamente il Sll O cu ore h a ceduto! Nato a Suzzar a nel ] 879 si laur eò n el 1906 con 110/110 all 'Università òj Moden a doYe jo all ora in scgnavQ e cl opo un p eriodo di A:si tentato ·Yo]ontario n el Repart o chirurgico ò ell 'Ospecl ale di "" u zzara da me allora diretlo, n el 1907 diventò n1io niu to nell 'Is ti tu Lo di P a t ologia Chirurg ica rl el1'Università òi Modena e mi seguì poi come ail.tl o all 'Istituto di Pa tolog ia Chirurg jca dell 'Università di Firenze, dimostrancl o not evoli a t ti l un in i alle ricer che scie ntifiche e spiccatissin1e attitudini op eratorie. Ne1 1914 ott en n e la Libera Docen za per titoli in Patologia Cl1irurgica. Successiva111ent e fu Chirurgo all 'Ospedale di Castelnuovo ci i Garfagnana . Scoppiata la g u erra pres tò ininterrotto servizio 1nilitare prima con1e Capi I ano , poi con1 e Maggior e Medico Capo Reparto. Dal 1920 aò ora h a 1en11 to il

PH.\Tl e \

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posto cl i Chirurgo Prim ario c.lell 'Ospc<lale ci vile di };'io re11zuola (l 'Ard a ch e egli portò acl uno s traor~li11ario s,·iluppo co11 oltre cr11to letti cli Chirurg ia , 111 un.a fe nom e11ale a tti Yil il operatorja, praticando,.i rl al 1920 al 1933, n1al g r ado l 'accenn a ta sosp en:-:ion e }Je r salute, oltre qui11cl ici1nj ln operazi or1i ed ncquj s tanrlosi in vastissin1a ,zona u11a g rande n olorielà jn una atm.osfera cli cald e simpatie su scil<! l<' rlal uo val ore e dalla i1 ohiltà del suo a11imo . l)ur a11 le il perio<io in cui fu Aiuto di Patologia Ch jrt1rg ica n ell e Un iver sità ò i Modena e di Fire n ze h a porla lo solidi con tribu U alla Patologia ed li lla (~ 1 in i ca con lavori scien tifici , sp erim entali e r l in ir i, pt1bblicati sul le n ostre Rivi st e di Chirurg ia e all 'es tero . Fra i più i mportan Li ricordo quelli .;u ll a lapar olomia semplice nella per i torti te tubercolare, ull a colecistite, su g li endolel i omi clell'o1•aio , sull e aderenze peri I on erili , sulla spina bifida, sulla mano torla co ngenit a, s11i linfangiomi cistici <' le c;sli sierose cor•.genile e pu.bl)li cò' t1n volt1n1i 11oso R enrl i co nf o ò ella ini a Cl inica in cui apparYe

tu l lil la su a serietà e l a sua precision e nella raccolta e n ella esposizione d el materiale ed il su o j}Juminalo sen so clinico. Aveva le doti necessarie i1er I 'agone univer s itario se avesse vol uto volgersi ad esso. Ha avu to funer ali r esi impon enti cl al cordoglio u ni ver sale, unico confor to all a Moglie su a ecl ai ~ u oi fig li nffra nti . A 111 e suo ~faestro in comunan za i 11j11terrotta cl i affollo con Lui n el dolore d ella st1a dipartita rimane il ricordo caro delle su e virtù . Prof. GEROLA~fo GATTI. l)o po l unga 111ala lt ia è spirato , in et à di 67 anni , i I prof. RoooLF 1 STANZIALE, <lirettore d ella Cli11ica d er1110 ifilopatica d ell 'UniYer~it à di Napoli . Fra le ue b e11e111er e11ze ft1 l a cr eazione dell 'l stjtuto radioter a pico, il q11ale unico in Itali a per ricch ezza di apparecchi e numero rl 'infermi curati, svolge oper a filantropica verso i malati di tubercolosi c utanea r rli r rtncro . M. J).

Indice alfabetico per materie. Anafilassi e a nti- . . . . . . . . . . . Pag. 184 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . 187, 188 Blu di m e lilen e nel trattam. d elle intossicazioni da cianuro e da ossid o cli carbonio . . . . . . . . . .· . . . . . )) 186 Cal cagno : fratture . . . . . . . . . . . )} 183 Cardiaci: cause dell 'in st1fficie11za cArdiaca . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 189 )) 189 Carètiaci : e1n iplegie ed afasie tran si torie Caròiopatie: trat tam . con in sulina e )) 189 g lucosio . . . . . . . . . . . . . . . · )) 190 Cuore : azione d ell 'aflre11al ina su l ritn10 Cute: prova del riassorhim e n1 o cli l)ona th e Tanne . . . . . . . . . . . . . n 163 )) 191 Enzimi cristallizzabili . . . . . . . . . Ernia dello hiatus diaframn1atico: s in)) 189 dromi anginose . . . . . . . . . . . . Gangrena d ei diabetiç i . . . . . .. )) 184 » l RO Ginocchio : ferite e flogosi p11rt1lent e

Giurisp ru.c leriza sanita ria1: qu esili . . .

Iperinsulismo pontaneo (nuova sir1dro. . . . . . . . . . . m e d ef inita) lperl e11sion e arteriosa: tra ttam e11to

Pag. 193

)) )) 192, ))

176 190 194 192

))

168

))

174

)) ))

189 166

Ton sillect o1n izzati: formala leucocitaria 1'u111ori 1nalig ni : p er la lotta contro i -

)) )) ))

195 190 191

v;gilari za c;anitaria snl personale degli sp acci di g en eri alin1e11,tari . . . . . .

))

194

l slilll t o d ella Sanità pubblica . . .

Larve di Inosche: all evan1enlo . . . Neuralgia intercost al e sintomatica di u lrera g astrica e duod enale . . . . . . Nuo to: svil t1ppo infantile in r el azione al . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pression e arteriosa n ell e alterazioni carrlio-vascolari . . . . . . . . . . . . . . cc ,Sh ock n da calcio : t er api a e profilassi S tupefa~e nti:

s1ner czo

I

nuove 1torm.e p er lo . . . . . . . . . . . . • . . .

orritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati n.el Policlinico se non in seguito ad autoriztaiione scritta dalla ,-edazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senta citaYne la fonte.

C.

FRUGONI,

A Pozzi, resp

Red. capo. Rom a · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. O:>urrier.


202

C(

[ANNO XLI, NuM.

l L P OLfCLl NICO »

61

Ricordiamo la recentissima pubblicazione: Direttore della. R. C linica. Ostetr ico-Ginecolog ica di Bari

Prof. PAOLO GAI FA MI

Conversazioni e Lezioni Ostetrico=Oinecologiche Manuale ad uso de\ medici pratici

Prefazione del Prof. Sen. E. PESTALOZZA Riportiamo l'Indice Oenera/e delle 7 parti: PREFAZI ONE. -

PREi\ l ESSA.

P 1\.ll TE PRI1\1A La Pagina del Medico Pratico: J. . 'u so élell n sonda ginecologica. -. Un a errat a indicazion e d el r aschiam E-nto ginecologico. - La cosicletta piag·a del colJo d ell 'u tero. - La sifilide d ell 'utero. - I r aggi X n ella diag·n osi ginecologica. - Gli eI1d o111e trion1i ovll- · rici e pelvici. - App unti sulla opoter apia ovarica j 11 g inecologia. - Le iniezioni endoven ose di u rotrop ina n el la pratica ostetrico-ginecolog·ica. L 'intervtnti sm o ostetrico am erican o. - La ospedalizzazio11e delle eclampt ich e. -- La profilassi d elle int ossjca1ioni g ravièlich e. - La vaccinizzazione n ella p r ofil as- 1 si d ella i11fezione puerper ale. -. Di a1ct1ne con tr oindicazioni ag li estr:itti ip.ofisari n el p ar to. - Il forci- I pe di Ki ell and al m edico pratico P - Su t1n a nuo' a . 1nod alilà di t aglio cesar eo con ser vat or e. - Ad agio cori la isterec to mia precesar ea . - Sui Ji111iti d el 1ng 1io d em olitore, sulla sterilizzazio11e della <lonna; 1 sulla con servazione d elle ovaie dopo is terect o1r1ia.

PARTE QlJAR'fA In t ema di r esponsabilità inedica n ella putrefazione del liquid o amniotico, 1Lella infezion e pu erper ale1, n elle lacerazioni perineali. - A proposito di im1)utabilità 111edica in te111a di infezion e puerper ale e di lacerazioni genitali. - In tem a di im putabilità m edica n ella infezione puerper ale e per una migliore tulela della materllità. - ~roblemi ostetrici e m edico-legali a proposit o di una r ottura dell 'utero mi sconosciuta in parlo a termine oper a tivo per presentazione di spalla. Sulla necessità di assicurarsi della indicazione m edi ca prima di provocar e un ab orlo. - Il consulto u1edico ob blig atorio prima di provocare un aborto. - Della p r ecipitazion e e d ella incompelerrza nei refer ti in t ema di abor t o. - Morte improvvi sa in gr a· vidan za. Aborto n ella bara o aborto criminoso ? Perizie Medico-Legali:

PAR1'E QVIN'l'A Lezioni: In t em a di assis ten za all 'abor to (co11 uu

PARTE SECONDA Cose viste (JJagine per i l m edico pra I ico 1: In fezio-

n e ptierpcrale gr ave dopo p arto g·emellare oper atiYo. - Fibrom a cer vicale cau sa cli os tacolo in sormontabile al parto. - Il ver a tro Yerd e n ella cura d ella eclampsia puerper ale. - A pro11osito d i aborti incompleti feb b rili . - La cura d ella m inaccia cli aborto. - I per trofia del collo causa di di st ocia. l~ebbre in tr avaglio di par to; morte endou terina e putrefazione del feto; timpan isn10 uterino ; infezion e p t1erper ale mortai€. - Em orragie t ardive <lel J)Uer perio ed ei·rori cliagn ostici in tema di r iten zione placentare. Le complicazioni P'Uerperali d ell a gon orrea e loro profilassi irt gr avid anza. - A pro1Josito di una m ola ·vescicolar e trascurata e d ella denun zia degli aborti . - A i:>rop9silo di un caso di tubercolosi d ella porti o ·e sulla biops ia ginecologica. - Sui li1n ili della attesa n ella assis len zu ostetrica. - C'è 1111 Ji1nite n egli esperin1e ri li d ! ter apia ost etrica.

cor.1.tributo alla gr avidanza sen za amenorrea). - Su1Je per for azioni strum entali d ell'utero gr avido. Problemi diagnos lici jn tem a di annessiti . _,_ Tre storie d i tumori ovarici . - Tumori ovarici in gr avid :ln za. - Corioepileliom a a lunga lat enza (tre anni) con m et astasi vaginali multiple e polmonari . Ist erect o1n ia. Asportazione d elle m asse vaginali . Radioterapia polmonare. - Per la più t empestiva ding11osi e per la più efficace cura dei tumori m alig ni d ell 'appar at o genitale femminile. - I tumori m aligni d ell a vulva e d ella vagina. - A proposito di una vast a fistola vescico-cervico-vagi11aie. - Feh1Jr·~ di Malta e puerperio. PARTE SES1'A Lezioni alle Levatrici: Sulla asfissia fetale. Il compito della levatrice n ella Pug lia; la determinazione del sesso. - La missione della levatrice. L :opera d ella levatrice n ella profilassi ginecologica e n ella tutela d ella inaternità. - Le doti che si richiedono dalle levatrici . -;- Le levatrici e la ,profil assi ostetrica. - È o non è una infezione puerperale ? - La buona e la cattiva levatrice. - A proposito di infezion e puerper ale, di esercizio abusivo e dell 'assistenza ost etrica rurale. I ljmiti cli azione d ella levatrice nella assist enza ostetrica.

PARTE TERZA Errori Ostetrico-Ginecologici: Gli errorj os te tr ici e ·ginecologici . - Tor sione sul p edu11rolo, con emorr agia endocistica grave, di una ci ti Yolum inosa del1'ova io d estro, al 6° m ese di gr avidan za. - Recidiva di gr avidan za extrauterina n1e11tita d a ader en ze om entali . - A proposito di gravidan za ex trauterina a t ermine misconosciuta. - A l1rop osito di un caso PARTE SE'fTIMA di fibroma d ell 'uter o scambiato , a ventre aperto, per gravid an za settimestre. - ·u n a n on comune cau sa Note Sociali: Le provvidenze del Regime per la tudi m etrorragia . San guisu ga pen etrat a spon tan eat ela della materr1ità. - Come diminuire la nati111cnte n el collo u t erino e simul ante un polipo cerr11ortalità . - In tem a di profilassi ostetrica. - Le Colonie inarine n ella profilassi ginecologica. I vicale. - Al cuni dei più comuni errori ginecologici con sultori d ell '() . N. M. I . - Co11sigli alla donna d el m edico pratico. _,. Saggio di errori os tetrici da · evj tar o. gravida . Volume d i pagg. XIl-544, n el quale sono trattati, rtel complesso, 70 argom enti di ostetricia e ginecologia di eccezionale interesse pratico, svolti in forma piana e n ell o st esso t empo vivace, come è co:ils11etudine d ell'Autore. Prezzo d el volume L. 5 O, più le spese postali di spedizione. ])er i n ostri abbonali, franco di porto in Italia per sole L . 45 e per ] 'ester o L. 5 5 cau sa le m agg·iori spese occorrenti per la spedizione raccom andat a. · AVVE RTENZA. - L a. n ost r a ATnlIIli nistrazion e per a;gevola r e q uei ritardata ri ch e non abbi a no post o attenzione ai nostri 1p recedent i a;vvisi circa. il term ine del 31 gen naio u. s . per pagare il s uddetto vol•UJile sole L . 2 5 an· zich è L. 5 O, ha ottenuto, dalla Casa E ditrice, ch e t a le termine ven ga pro r ogato di altri 20 giorni da oggi 5 febbraio. N . B. , Per l'estero il .termine è prorogato invece di altri 40 gio rni da oggi, e gli abbonati, alle L. per le m aggiori. spese occorrenti per la spedizione raccomandtlta. • -- --• - -- -

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ANNO XLI .

Roma, 12 Febbraio 1934 - XII

Nnm. 6

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma·

SOMMARIO. Lezioni : A. Gasbarrini: Ematuria di or1g1ne oscura. Lavori originali : G. D'Agata: Appare giust:iificato l'impiego dei tendini artificiali in seta nelle paralisi degli wrti? Osservazioni cliniche : G. Zanetti: Considerazioni circa tm diverticolo -rescicale rinvenuto durante operazione 11>er ernia inguinale. (Diverticulect-Omia; guarigione). Apparecchi e strumenti nuovi : A. Lamzerini : Contributo a lla tecnica della misura comparativa degli emiperimetri toracici. Il Toraci•m etro differenziale a ritorno automatico. Sunti e rassegne : ORGANI DIGERENTI : E. Benha;mou : Le gastrorra.igie. - Oh . W.atson, J . Geoghega.n, O. B. Heald, H . E . Griffiths: Sulla stitich ezza e i problemi connessi. - G. Petta : Cisti congenita del -cieco e invaginazione ileo-cecale. - ORECCHIO: D. Guthrice: Le sindromi auricol ari acute nell a pratica generale. - Macleod Yearsley : Otosclerosi : etiologia. e cura. Divagazioni : Riflessi condizionali e a.bitudini. Not izia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademio, Società Mediche, Congressi : Società MedicoChirurgica Veneziana.

LEZIONI I sTJTUTO DI CLI NI CA ~\fEDICA <}ENERALB

R. UNIVERSITÀ DI PADOVA diretto dal prof. A. GAS.BARBINI . DELLA

Ematuria di origine oscura. Lezione cli nica del pr of. A. GAsBARRINI, dirett. Raccolta dal dott. G. BASSI , assistente. Nu lla di notevole nell 'anamnesi famigliare della p. (B. A.), giacchè i nonni, i genitori e due fratelli di essa sono viven ti e sani. Normale anch e l 'annmnesi fisiologica, all'infu ori di guanto sj riferisce al corso 1nestru ale : il flu sso si presentò a 11 anni, i successivi furono sempre abbondanti ed anticipati, costituiti da sangu e mol to scuro e der1so ed accompagnati non di rado a fittissimi dolori di capo, specie frontali , ai quali si aggiungeva talora vomito o conati di vomito. Da due anni l 'inferma è entrata in menopausa, inler enutn sen za particoI'ari disturbi; da allora peraltro l 'infer ma h a rilevato scarse perdite genitali biancog iallasti.'c, che perdu rano tuttora. A. 20 anni sposò ltomo appar entemente sano, che però, dopo 5 anni di matrimonio, diede improvvi sarne1rle segni m an ifesti i i pazzia, p er cui fu r icoverato in rnanicom io, ove morì 16 anni dopo.

Ap,p unti per il medico pratico : DALLA PRATICA CORRENTE : A. Valenzi: Emorragie vaginali da ustion i d.a permanganato di potassio i n past iglie, introdotto a scopo abortivo. - OASISTICA E TERAPIA : L'edema climaterico. L'influenza della vita sess.uale della donna nella etiologia delle pielonefriti. - L'irudinizzazione delle fle· biti e nelle forme infia mmatorie 1ginecologiche. - L'acido cpicrico nelle 1netriti del collo. - La cura della col'Pite da tricomonru3 vaiginalis. - L'abu so delle iniezioni v:agi'Ilali. - Un pa·r ticolare di tecnica nell'aimputazione della ma,m,mella per cancro. - I GIENE: La lotta antr1Thalarica n ell'A·g ro Romano. - MEDICINA SCIEN· TIFICA : Calcificazione del carcinoma di Twort n el topo (in vivo) per mezzo di viosterolo. - VARIA. - P OST/\ DEGLI ABBONATI. Nella vita pro-fess ionale : RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO: A. Fra nchetti: Saturnismo da farina. - MEDICINA SOCIALE. - Concorsi. - Nomine, p1·omozioni ed onorifi· cenze. Notizie diverse. Rassegna de lla stampa n1edica. Ind ice alfabetico per materie.

J)a1 matrimo11io nacquero 4 figli, dei ql1ali uno 1n or ì a 21 anni i)er infezion e tetanica, un altro è ricoverato in un ospedale. psichiatrico per una forma analoga a quella del padre (mania religiosa); gli altri due sono san i . L 'inferma non ha avuto inai aborti. Essa è modica mangiatrice, non bevi- . trice. Ha sofferto i comuni esantemi in tenera età e d'allora è stata se1npre bene, malgrado i disagi fisici, a cui si è sottopos la, specie durante la guerra. L'u11ico distu rbo, di cui ha sempre sofferto, è costituito dalle già menzio·n ate cefalalgie in r apporto con il periodo mestruale. L'inizio della attuale malattia fu bru sco, non preceduto da alcun disturbo prodromico, ove si eccettu i una certa astenia, che l 'inferma poneva i11 rapporto con le ·fatich e del s110 lavoro di dom estica , Quattro giorni fa, improvvisamente, verso le ore 14, mentre lavorava, avvertì un forte dolor e al fianco destro, localizzato in seguito e meglio circoscr itto alla regione lombo-renale dello stesso Iato; tale dolore non aveva ten denza a ce~sare, e tre o quattro ore dopo fu seguito da un intenso brivido d i freddo, al quale ·succedette una diffusa sensazione di caldo, seguita poi da profuse s11clorazioni. Si m ise a letto e riscontrò una temperatura febbrile di 39° ,6. Nei giorni che seguirono la temperatura r imase sempre elevata e continua , accompagnandosi · a violenti dolori di testa, lieve fotofobia, dolori muscolari, mentre il dolore della 1

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« JL POLICLINICO »

regione lo·m bar e destra, sen1pre inte11so ed immobile riguardo la sua localizzazione, non subiva alcuna attenuazione. Tale dolore non ha mai avulo irradiazioni, nè verso il basso, nè verso le spalle, mai n emmeno verso le r egioni inguinali o al basso ventre. La sera stessa in cui si mise a letto l'inferma i1otò ch e le urine erano diventate scurissime, 6JUasi n ere; dél allor a esse h anno mantenuto tale aspetto anormale. Regolarmente si è sempre compiuta la tlh1rosi: la minzion r. non si è i11ai accompagnata da dolori, bruciori o altri disturbi. Non pollacchiuria. L'inferma, ch e prima della mala ttia aveva r egolari e normali funzioni intestinali , ha ora l'alvo chiu so dal giorno precedente la malattia. L'obbiettività vi dimostra che l'inferma è in buono stato di nutrizione e sanguificazione. Essa giace in decubito indifferente, il suo viso non tradisce alcuna soffer en za, ed essa è perfettamente orientata. L'appar ato linfoghiandolare è indenne. Praticam ente nulla a carico dell 'apparecchio respiratorio. Per qu3.nto si riferisce all'apparecchio cardiovascolara, nulla di particolare all'infuori di un secondo tono polmonare talora sdoppiato, e di un secondo tono aortico lievemente vibrato. Il polso è ritmico regolare, batte con una frequenza di 92 rivoluzioni al m ', e forse un po ' più duro che di norma. La pressione arteriosa, misurata all 'omerale d. dà i seguenti valori : Mx. 155, Mn . 85 a] Riva Rocci . A carico dell 'apparato digeren Le si nota: ch e la lingu a è impaniata '" alquanto arida e ch e I 'istmo delle fauci è modicamente arrossato. L 'addome si presenta voluminoso, alquanto sfiar1cato, co11 numerose strie gravidiche ed una netta diastasi dei retti . È ovunque ben trattabile, modi camente meteorico , non dolente all a palpa• z1one. Il fegato si fissa con la p ercussione, in alto, in corrispondenza del m argine superiore della 5a. costola sull 'en1iclaveare d. Il margine inferiore si palpa nelle profonde inspirazioni sotto 1'arco costale. Il viscer e h a con sistenza pressochè norn1ale, è l'Otondo, liscio, jndolente. Il margine superiore della milza si fissa percussoriamente alla 7a. coilola sull 'ascellare m edia; il polo inferiore si palpa un dito sotto l'arco costaie, apparendo l 'organo di con sistenza lievemen le aum entata, liscio, indoJente. Nulla all 'ispezione per quanlo si riferisce alle regioni lombo-renali , ch e appaiono simmetrich e, non sporgenti, alla palpazione non offrono difesa muscolare. La palpazion e a scosse delle stesse r egioni riesce perfettamc11te indolente a sinistra, leggermente dolente a destra. Bimanualmente non ai riesce ad apprezzare il p olo inferiore dei due reni: solo, a d ., si riceve la sen sazion e vaga di palpare una r esistenza, ch e si abbassa n ell 'inspirazione. A carico del sistema 11ervoso si nota asaenza completa dei riflessi achillei; assenza del rotuleo di destra, m entre il sinistro è appena ap})rezzabile ; provocabili i plantari, in flession e. Le pupille son o rotonde, m a la destra n on ha contorni perfettamente r egolari ; esse sono egualmente ampie, reagiscono bene alla luce, alla converrenza, alla accomodazione. Assente il Romberg. Prima di passare al laboratorio, voglio riassulrlervi breYemente l 'andan1en to della malattia nei

(ANNO XLI, Nv)t. 61

tre giorni di degenza· dell 'i11ferma in Clinica. All'ingresso la p. era altamente febbrile e lamentava un dolore insistente, spontaneo, ma non 1n olto forte, localizzato e circoscritto alla regione lombo-renale destra. Obbiettivamente però l 'esame clinico non permetteva di rilevare i1ulla di diverso da quanto si può ora mettere in evidenza. Già all 'ingresso le urine erano fortem ente ematich e, e lasciavano spontaneamente sedimentare uno strato costituito da elementi figt1rati del sangue. Nella notte seguente e durante tl1tta la giornata successiva la temperatura rimase alta, il carattere delle urin e non si modificò e la p., sottoposta a clisteri evacuativi, ebbe il beneficio dell 'alvo . Nel la notte fra il secondo e il terzo g"iorno la temperatura discendeva bruscamente a 36° fra profuse sudorazioni. I dolori spontanei della regione lomho-r e11ale destra diminuirono notevolmente. Alle ore 14 del terzo giorno 1~inferma emise sponta11eamente urina ass~ i chiara rispetto a quella dei giorni preceden t1, per quanto ancora ematica, ma conten ente grandi quantità di leucociti degenerati, come risultò all'esame microscopico. Nelle ore del pomeriggio e della sera la temperatura risalì verso i 38°; a mezzanotte la inferma emise urine di nuovo fortemente ematiche. ,S tam an e essa è apirettica, si sente bene e non accu sa dolori o disturbi di sorta ; in due successive minzioni ha emesso urine di colorito meno carico (giallo aranci ato) con minuscoli fiocchi di muco e di pus, rilevati al microscopio. 111 tutti i giorni di degenza l 'inferma non ha mai lamentato dolori al basso ventre; non bruciore, nè disturbi della minzione; n on disuria. La diuresi si è mantenuta n ormale }Jer quantità: fra 1000 e 1300 cc. nelle 24 ore. E veniamo al laboratorio: avete già sentito dal riassunto dei diari le variazioni presentate dalle urine : all'ingresso esse si presentavano torbide, di colorito bruno-rossastro, conten evano albumina in grandissima quantità , nel sedi.m ento si osservavan o globuli rossi ben con serva1i e colorati, formanti quasi un tappeto e accanto a questi numerosi decolorati, ad anello. -~nche i globuli bi anchi erano in discreto numero, m entre non si oss(·rvavano elem enti renali . Nelle urine emesse nel 2° giorno di degenza furono trovati, come avele sentito, moltissimi globuli bianchi in degenerazione granulo-grassa. Negli esami su ccessivi le emazie sono andate rapidamente diminuendo di IJ.umero, m entre restava elevato quello dei globuli bianchi. L'ultimo esame eseguito questa mattina : climostra .rarissimi globuli rossi, quasi tutti bene con servati e numerosissimi globl.1li bianchi. Nulla a carico del sangue (gl. r. 4. 750.000, Hb. 97 %; val . glob. ·l ,03), se si prescinde da una moclica leucocitosi (10.600) con 18 % lin.fociti, 5 % roonociti, 76 % n e11trofili e 1 % basofili. La reazion.e di vVassermann è risultata nettamente positiva. L 'azote111ia ha dato un valore di O, 747 per mille (espressa in urea, secondo il · metodo di Ambard). Posi tiva la prova del laccio; negativa la prova di lless. Il tempo di emorragia si è cornpiu to in 2 minuti; normale il numero delle piastrine (247.000, n·1etodo di Fonio). Il prof. Comolli ha praticato nell 'inferma la cistoscopia ed il cateterismo degli ureteri, trovando : vescica ampia, che accoglie facilmente i primi 300 cc. di liquido, in tutta la zona del trigono mucosa fortemente tl1mefatta , edematosa, in par1


SEZl ONE P RATICA

le ricoperta di e .. udati bianca lri , con qua e là tt)Ualche piccola macchia emorragica; apparecchio Yescicale facilmente san guin ante alla pressione; l)bocchi uret erali appen a visibili, come una sottilissima fessura. L'indaco carminio fuoriesce da a1nbedue i cat eteri contemporaneamente dopo 22 minuti . Identico risultato h a offerto l 'esame delle urine defluenti dall 'uretcre di d . e di s. e cioè: tappeto di globuli rossi abbastanza ben conservali, •1oltissimi globuli bianchi, non cilindri . L'esame ginecologico, eseguito dal prof. 1\1at1rizi il 15-1(1-1933, h a dato : genitali di pluripara. Mucose un po ' arrossate. Vagina molto irregolare , ru gosa per cicatrici antiche. I,a vagina termi11a a fondo cieco. Porlio piccola, r ego lare. Corpo uterino piccolo, mobile. Nulla ~gli annessi . L 'esam e radiologico del 16-111-1933 h a dato con la pielografia ascenden te: r ene d . lievemen te ptoaico; bacinetto d. un po' più grande del sinistro (lieve grado di idronefrosi) ; no11 dimostrabili ine-inocchiamenti dell 'uretere; n ormali i calici . Rene s.: bacinetto normale e uniform emente iniettato. Scarsa la replezioni della r egione dis tale del calice cenlr·1le, dove i m argini appaiono leggermente irregolari e sfumati . Non visibil e però al cuna formazione sacciforme, per cui no11 si cr ede di attribuire grande valore a questo reperto. ,on visibili omhre caJcolose. Regolare jl decorso dell 'ur elere.

Il quadro clinico offerto dalla 11oslra P. , è dom in ato da un 'ematuria, cioè, da emissione ipontanea di urina commista a sangu e o, meglio ancora, a tutti gli elernenti del sangu e. i tratta di un sintoma ~he ricorre di frequente nella pratica medica e riveste un 'alta importanza clinica: dall'esatta valutazione della ua origin e e del suo significato derivano qua_i sempre la prognosi e la condotta terapeutica. Dobbiamo confessare com e in non pochi casi si presenti oltremodo difficile il compito àella precoce diagnosi di sede e di natura del nlale, di fronte al sintoma cc ematuria » . f: pen sar e ch e ai fini della terapia si impone ipesso una diagnosi il più precoce possibi le ! Il primo quesito da risolvere qui è il se~uente: si tratta di ematuria o di emoglobin uria? Noi affermiamo trattarsi di ematuria. L'emoglobinuria, infatti, p ur potendo trarre in inganno il medico, all orcl1è dà un colorito rosso-scuro alle urine , simile a su cco di carne, è qui da escludere, )Jerch è l ' urina stessa appare limpida n egli rmoglobinurici: e enza t1n note vole sedimento. L'esam e delle u rine, a differenza di ciò ch e si ha n el l 'ematuria . fa rilevare appena qualch e ombra ::ii globuli rosii. Aggiungiamo an ch e ch e si tratta qui di ernaturia intensa. Il metodo più. semplice per studiare un 'urj na ematica consiste nel raccoglier e questa 111 un bicchiere a calice : jn raso di ~maturi a (come n ella nostra P. ) vedrete depositarsi n el fondo uno strato più o meno abbondante, di color r osso-scuro, costituito da emazie, che. ad \ln 'indag·ine microscopica , appariranno a cer chiello. ln caso di piuria, com e n el 11ostro, asociata nd ernaturia , il pus si raccoglier à n el

fondo del bicc l1iere, al disopra di es . . o fig·urerà il sedimen to di glob uli rossi, e qui11di Ja colonna di urina, tinta l)ÌÙ o 1neno da]] 'e1110·globina disciolta. . Un secondo quesito dobbiamo j)Orre, ch e ci embra di p oter qui risolvere assai agevolmente , escludere, cioè, ch e non si tratti di uretrorragia, n è di flusso mestruale commisto alle urine. Se fosse in giuoco l1n 'u retrorragia , soltanto la prima parte delle urin e ·!J'm esse apparirebbe tinta in rosso, 1nentre 11egli intervalli fra una minzione e l'altra ~· i vedrebbe scolare dall 'uretra sangue vivo, goccia a goccia : l 'uretrorragia può, infatti , definirsi come una vera epistassi uretrale. E ch e si tratti di flusso m estruale n eghiamo , perchè in tal caso le urii1 e non appaiono sanguinolente anche nell 'estrazion e diretta da lla vescica a mezzo del cateter e, come nella n ostra inferma. Inoltre la P. non è mestruata, n è ha fi11ito da poco il suo mestruo (essa è in menopausa). L'indagine microscopica di queste llrine inoltre ci denuncia ch e oltre a d essere commi te a san g ue, esse sono puruloidi. Un a ltro criterio, oltre lo studio 1lell 'emisione delle urine, per stabilire la sede dell 'e1norragia, consiste nello ~tudio dei grumi , cl1.e forniscono, fino ad un certo punto ,. lo stan1po delle varie sezioni delle vie urinarie , a seconda della sedo in cui l 'emorragia avviene. AJl orch è quindi l 'ematuria sarà di origine renale, f)Otr emo avere, da p.a rte dei grum i, rj prodotto lo stain1)0 dei canalicoli renali , e d all 'esame 111icroscopico del sedime11to si troveran110 n1olti cilindri ematici; se l 'em orragia è in sede ureterica, potremo osservare dei grumi piutlosto lunghi , vermiformi , riproducenti la farina, il diametro e la curva dell 'uretere: essi peraltro si rivengono raramen te. In caso di ematuria vescicale, ristagnando il sangue in questa cavità, potranno più freque11teme11te formarsi i coaguli , di forma e volu me vari.a11i] i. Orbene, ch ecch è sia stato detto o sia stato scritto nei trattati , la form a ed il volume dei coaguli ci danno indicazioni piuttosto infide. Per la diagnosi di sede dovrem o quindi ricorrere a dei m ezzi più sicuri , di cui dispone oggi l ' indagine urologie.a. Prima di addentrarci a co11siderare q ue~ta ùiagn osi di sede·, è bene fissare i pun ti fondarnentali de11 'indag·ine storica ne Ua ~1os1 ra P .. e cioè: l 'inizio brusco dell 'ematuria senza cal'l·a apparente, senza prodromi , coi1 sintomi locali (dolore violento .alla regione lombo-renale d.~, .con .sintomi generali (febbre J)rece_d11ta da brivido ln_ten so e seguita da sudorazioni profuse, continua), cefalea fro11tale fotofobia dol ~ri muscolari diffusi , stipsi o~tinata, n ~ssun d1sturbo della minzione, ematuria abbondante. la quale, dopo otto giorni e con qualch e alternativa, volge verso la ri oJuzione. F, venian10 alla di agno~i di ~e d e de11'en1 or 1

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[1\NNO XLI,

« IL POLlCT...lNICO »

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ra tl'ia. Per stabilire il luogo e.l i orig·in e <lell 'en1aturia, i uole ricorrer e alla prova dei tre bicchieri (Guyon). · Qualora l'emorragia ia di origine r enale o re110-ureterale, le prime saranno ugual1nent e e111aticl1e i11 ciascuno dei 1.re bicchieri (eir1atu ria totale); se invece i tratterà di emorragia del collo della vescica o dell 'uretra po teriore , saranno tinte di sangue soltanto le urine racc olte n el primo biccl1iere (ematuria iniziale); infine l 'origine v·e scicale d·ell 'ematuria sarà sos pettata soltanto qua 11do le urine del primo bicchiere si presentino normali , mentre più o n1e110 anguinolente siano quelle del secondo e del terzo, e soprattutto del terzo (ematuria finale). Nel caso nostro l'ematuria è totale: escludiamo quindi l'origine bassa di essa. ~1a l'escludiamo soprattutto p'e r l'assenza di sinton1i vescicali (pollachiuria, tenesmo, cista lgia e tc .), per quanto non si debba dimenticare eh(' la inancanza di questi disturbi non è ancor ·· ufficiente per escludere la sede vescicale del s angue urinario, essendo ormai noto cl1e alcune forme di papillomi o di carcinomi villo i d ella vesc.i ca possono essere causa di en1 a turi e più o meno .abbondanti e durature, senza esere accon1pagnate da disturbi vescicali; e per ch è, d 'altra parte, i sin~omi possono coesistere ad ematuria di origine indubbiamente renale o dei bacinetti, determinata per via rifles a (riflesso rena-vescicale) o per l 'associazione di un processo cistitico. Da ciò risulta come si debba per la diagnosi di sed·e dell'ematuria , tener conto soprattutto dell 'esam e clinico dell e "ie urinarie. I punti eh 'io richiamo alla vostra attenzione nei riguardi della obiettività e degli esami di laboratorio eseguiti nella nostra P. sono: che il rene s . non ,è palpabile, mentre lo è appena quello di d. il quale appare indolente; soltanto la palpazione a scosse suscita un lieve dolore nella regione renale d . Affatto indolente ·è la r egione ipogastrica , mentre co11 1'esame vaginale non si riesce a provocare n essuna inolestia in corrispondenza d el basso fondo dell.a vescica. Aggiungete il r ep erto dell 'esame gen erale, il quale ci in forni a sull 'in t<' grità dell'a pparecchio polmonare e del centro circolato rio , risl1ltando soltanto legg·ermente alta la µres ione arteriosa. La milza poi è alquanto in grandita e più dura della norma. Dal lato e111atologico tenete conto d.el ]jeve ()'rado di leu cocitosi con polinucleosi neutrofila.b Ne~­ sun valore particolare possiamo attribuire a]l'azotemi.a un po' alta (0, 74 per rr1ille), essendo la nostra inferma febbrile. Tenete a ;:nente ch e la reazione di Wassermann è ris·u ltata intensamente positiva, mentre n egativa è . . tata la cutireazione alla tubercolina ; ma soprattutto ricordiamo che è ritardato il tempo di emorrag ia, positivo il segno del ].accio, diminuito il numero delle piastrine. Infine, a carico del sistema nervoso, la con statata rig idità pupi]1

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lare alla luce, l'assenza dei riflessi acl1illei e patellari, nonchè dei cutanei.

*** Passiamo ora a discutere ]a diagnosi di naL~r~ .= possi~mo , senz 'alt.ro scartare alcune po ~­ ~ tb1l1tà , cosi un ematuria trauma,ticl],: una co11Lusione del rene, come è noto, è ~eguita per lo più da sintomi generali (shoc sudori vo1nito,, singhiozzo) e da sintomi ]~cali (d~lore, contrattura della parete addominale, ~cc himo ­ si,. ematuria). L'emissione di sangue con Je urme può peraltro mancare, allorchè un coag ulo chiuda l'uretere. In alcuni casi l 'emorragia, comi:are subito dopo il trau1na; in altri essa e. tardiva . .e può, . per complicazione setticn , D ~sociarsi. a p1ur1a (ascesso renale, perirenale, p1onefros1). Nel caso nostro è rla escludere lln 'ematuria traumatica, perchè la P. non ha inai riportato un trauma in ·sede renale. Nè possiamo pensare ad un 'ematuria da rene m obile d. e conseguenti brusche angolature del l'uretere ess-e ndo lievissimo il grado di pto i di questo viscere. Sappiamo che n el rene m o~ile di alto g rado può, accanto all ' ematuria, insorgere per torsione dell 'ureterc una sintomatologia imponente, rappresentata da dolori nella loggia renale, fenomeni di shoc, e c iò con inizio brusco. All'ematuria si associa11 o in tal caso oliguria e pollachiuria; il ren·e ai >pare altresì pi1ì o meno aumentato di volum e. Si tenga presente che in questi casi il viscere è malato per lesioni parenchin1ali . Nel sedimento urinario quindi, accanto alle en1azi(' i di!fiostrerà .un c~lind~uria ed una piuria . Scartiamo parimenti un ematuria da uronefro si, in cui, pur non mancando sovente i dolori, co me nel nostro caso, non fa mai difetto t1na netta intumescenza del rene, è si constatano altresì variazioni quantitative nell 'e-missione dell ' urina. Può trattarsi allora di ematuria da tubercolosi renaile d.? La tubercolosi renal e può essere causa di emat11rie ora abÌ)o11dan ti ' . precoci, paragonabili alle emottisi premonitorie della tbc . polrr1or1are (Maragliano), orn modeste, talora microsco1p iche (micro-ematurja) associate a piuria r·er .:isti te tubercolare secondaria. Orbene, nel caso nostro dobbian1 0 ::>carlare tale ip0tesi, perchè n1ancano disturbi vescicali, e voi sapete che la cistite è molte volte la spia dell'infezione thc . de] rene. Quante non. gonococcich e, . ch e. ~ i riscontran o cistiti .. . . 111 soggetti giovan i, ar1em1zzat1 . sono espressione di una concomitante tbc. renale! Lo stesso dicasi della piuria acida. Orbene, se nel nostro caso , sia i dolori alla regione renale d ., sia l 'ematuria associata a piuria possono fino ad un certo punto farci sospettare una tbc. renale , tale diagnosi è co11- _ traddetta, oltrechè dall'assenza dei disturbi vescicali, con1e si è notato, dalla mancanza di 1

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[ANNO

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SEZ IONE PRATICA

palpabilità del r en e d. dolente, nonch è dal non aver trovato il b. di Koch nelle urine . Certo la negatività di questo reperto non ha valore assoluto, potendo da una parte essere scarso il numero dei bacilli tubercolari n el sedime11 lo od essere questi sopraffatti da a ltri germi e dagli elementi del sangue e dai corpuscoli purulenti; infine, perch è si ritrovano spesso n ell e urine bacilli acidoJ..resistenti pseudotuber co]ari . Si oonsigliano in simili ca·s i l 'arricchim·e nt o, metodi parti colari di colorazione, la prova biologica della cavia, ecc. Nella nostra paziente non abbiamo eg·u i di tubercolosi r enale, desumibili dalle radiog rafie semplici e · speciali, dalla pielografia ascendente e discendente; aggiungi~mo , com e '5 arà meglio detto di qui a poco , ch e il re perto cistoscopico n on rileva segni di lesion e tubercolare in sede vescicale. Ma oltre tutto scartiamo la tbc . renale d . in base alla mancanza assoluta di lare ereditarie specifich e, alla nega tività completa, a questo riguardo, dell 'an a111 n esi della n ostra paziente, alla cutireazione negativa e all 'assenza completa di . lesioni tuber c?lari a carico del polmone e dell 'apparato genitale . Potrebbe trattarsi di una ematuria da tumore renale d. , cioè di ipernefro1na, carcii10ma, sarcoma, que t 'ultimo frequente sopr n t tutto n ell'età infantile. Un tumor e del rene pl1 ò originare un'em aturia abbondante , a ripetizion e, senza prodromi , capricciosa , ch e insorge talvolta quale primo sintomo, associata o non a dolore in sede renale , prima ancora ch e . . i riesca a palpare una intumescenza più o m en o netta. Si tenga conto ch e n egli interva lli frn una ematuria e l'altra , peraltro as ai va.riabil i. suole esservi micro-ematuria . I sin tomi vesc icali possono n el tumore del rene, mancar e, com e mancano nel caso nostro , ma non si b n mai , a differenza di qui , piuria . Nessun segn o di tumore (ombre, deformità) abbiamo inoltre nel reperto d ella semplice r adiogra fia , de11a pielografia ascendente e soprattutto discenden te. Si è ritenuto superfluo eseguire in questo caso il pneumoren e, il quale , d <l.ltra parte, n on è sempre scevro di p ericoli . Un'eventualità, ch e va presa in seria con siderazione, è l' ematuria da calcolosi renale d. settica ch e potrebbe venire ammessa in base all'ematuria locale, associata a piuria. S·a ppian10 come l'emissione di sangue con le urin e sia in questi casi un sintoma costante e si verifichi n ella m ·e tà circa dei mal ati di calcolosi renale; ma qui non .abbiamo avuto la classica colica renale e cioè dolori alla XII costa con le n ote irradiazioni in basso, ]ungo l'ureter e, anuria, ecc. Esiston o però colich e r enali ati piche, e perfino senza dolore, come n ei casi d1 renella o di grossi calcoli immobilizzati . Se f;Ì trattasse di calcolosi , l'esame cistoscopico però ci avrebbe m esso st1ll 'avviso con qualch e srgno ulcerati,·o in corrispondenza dello sboc1

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co ureterale d., e la pielog rafia asce11dente e discendente -ci avrebbe denunciato qualch e ombra più o n1eno tipica , riferibile a calcolo. Nel caso nostro poi è da scartare questa possibilità innanzitutto per la durata della febbre e del dolore (sei giorni di continuo); per I 'assenza di un grosso rene d. pionefrotico dolente, per la mancanza, infine, di disturbi ,rescicali. Ricordiamo ora le cause poco comuni di ematuria : sarà un'ematuria da cisti re1iale d. ? Non certamente da echinococco o da .c isti solitaria del r ene, eventualità p iuttosto rare, e i1emmeno da r ene poli cistico , per la mancanza di dati anamnestici , di dolori , i)er i caratteri de]Ja inassa, a s~:p~rficie cioè n on irregolare, per la non .palpa,b1lita. del r en e .01Jposto (il rene policistico e u~ affezione quasi costantemente bilaterale), per il r eperto della pielog ra fi a , ch e 11on corripo11de a quello di tale a ffezio11e. E eluse tutte le possibilità or ora ricordate ' . . vien e fatto di pensare ad una en1aturia bilaterale; tale supposizione è esatta in qu anto ch e il cateterismo degli ureteri ci infor1n a r he l1rina em atica si raccoglie da tutti e· due g·li sbocchi. Ci r,e stano quindi da con sidera re alcune altre possibilità cliniche: non certo possiamo pe11 sare. ad ~na ematuria da gravi malattie in,f etfettive (tifo , scarlattina, vaiuolo, paludi n10), perch è la p . non ha .avuto, n è per il pas ... ato , n è r ecentem ente, n essuna di que l e infermità ; n è ad un irifarto del rene per endocardite lenta da viridans, mancando qualsiasi sintomo clinico proprio di questa affezion e. Un'ematuria secondaria ad infiammazione del faririg e o della gola? Voi sapete con quanta frequen za una ton sillite possa essere eguita da ei11att1ri a; ed a ncor oggi si discute sui rapporti fra la fuJ1 zion e delle to·n sille palatine e del rene. 1\1a t111a ton ~llite per so li~o dà lu ogo ad una glom erulon efrtte emorrag1ca (albuminuria cilindruria . . . ' ' ematuria microscopica) e non ad una semplice c;rnatu:ia s~n za c~l~nd.ruria ; ed . anche quando ._1 a b,b iano i segni inf1ammator1 e deo·e11erativi del . ren e, associati acl ematuri.a , qua;i sen1pre abbiamo a ch e fare con ton silliti. a riacuti zza zioni . Orben e, a parte ch e i] sedim ento urinario, a ttentament~ esaminato , non denuncia al"Un a lesione renale , la n o tra inalata n on h a n1ai sofferto . n è p er il pa ato, n è ubito prima dell'attuale m~lattia, di to11sillite. Assa i agevolmente possiamo e eluder e un' emati1ria da a~pen. dic ile (per n efrite tossiinfettiva o con gestione r enale), e .l' em aitu1iia da colecistite calcolosa (Zaffrag·ni!li), vera1nente r.a ra, p er chè , ll Ò l'un a 11è l 'altra di quc te affezioni esi tono CfUi. Più seriame·n te, per la positività dell a reazione di W assermann i può pen sare ad t1na em,aturz,a da sifilide renale. E quest o un argom ento irto di difficoltà clal punto di ,rista diagnostico : r icorre con maggiore freque11za (e n e è· Più fa "ile la d·iag nosi), la sifili de Ye. c icale (Chocl1olsca), di cui conoscete la f or111a t1lce-

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POLl CLl NI CO »

ro .. a. la fo r1n a go n1n1o ~ a e la sclerosante. Per (1ua n to ~ i riferisce all a ifilide ren ale, è r1oto co111 e cs~a po a realizzare le tre form e seg ue11Li : 1) ·ifili·d,e g omm osa; 2) nefrosi sifi]i tica: :3) r c11e grinzo sifiliti co. L' i11filtrazion e gom mosa del r en e offre un ctuadro c !i11ico molto in cer to. Essa u ole decorrere con la sintomat ologia di un n eo1)!asn1a : dolori p iù o m en o violenti , urine per lo l )ÌÙ tor b ide per presen za <li pus, em atur ja. I"a cli ag·no i è sempr e assai diffi cile, tanto ch e i11 lt11 buon i1umero di casi la malattia· si r ico110 ce soltan to al tavolo operatorio od all 'au to1)sia. J,a n efrosi sifilitica r iprodu ce il tiJ)O dell a n efro .. i genuina , co n edemi cospicui , all1un1inuria impon ente , o liguria, l1rine cont c11e11t i spes o lipoid i birifrangen ti . Il ren e grinzo sifiliti co si riconosce con una delle tr e forme an atomo-clinich e segu enti : a) ln1a p,r i.m a, ch e si111ula il r en e grin zo genuino, clel cruale l'infezion e luetica rappr esen ta soltan to lln 1>articolar e mom ento etiologico; b) 1·cn e grinzo nefrotico , ch e decorre con poliur ia, lie,re albuminuria senza iperten sio11e ed i11ertrofia cardiaca; e) n efrosclerosi n efrotica con par leci pazion e dei vasi ren ali . ip erten sion e cd ipertro fi,a cardiaca, lieve albuminuri a , m a 1)e.rlo1)iù se11za poliuria. Orben e , 11ella n ostra malata no11 abbiam o . . intorni riferibili a ciascuna delle for1ne opra r icordale , n1.a pur escludendo un 'em atur ia da f:: filide renale, dobbiamo ammettere ch e l 'inf0zion e luetica giuochi nella 'n ostra p. una parte non m en o importante, in quanto rappresenta , a nostro m odo di vedere, sen za dubbio. un fa ttore coadiuvante dell'em aturia. Prim a di ven ire ad u na con clusion e , vedian10 se n on si l )OS a p iut tosto tirar e in cam po D:D'em aturia

cosìdetta essenziale (si ne causa, sine matheria). rtrc r e1ie sano', nefralgia emr;r;turica, em ofilia re11ale, ecc.). ' ' i co·n fesso elle a ll 'ematuria, intesa in tal se11so , io credo p oco. Le 1noderne indagin i e li n icl1e . funzi0n ali , r adiologich e e soprattutto i:-. tologiche n el campo delle affezioni dell'ap1)arc.cchio uropoietico . ci metton o in g u ardia dall 'annun ciar e, senza avere prima lungam en te r ifleLtuto, ch e una em aturia n on abbia una 11a e anato111ica. ,D a noi si son o occupati di questo in teressante a rgomento (delle ematurie c ioè c o~ i dette e8senziali)! 11 Tadclei, il Lasio , il ·Pi. ani . e da dilige11li in dagini eseguite da ques t.' t1ltin10 i1cl]a Clin ica medica di ·F iren ze e n ell 'Istitut.o di n.atomia Patolo~ca di l\1ilan o è r i ~ul tat o ch e in n1olti casi di em aturie essen zia li si rinvennero lesioni di nefrite acuta o cro11ica, e l 'ematuria era l 'espr essione di u na cri8i conge tizio-infiammatoria con successiva rottura dei capillari per dim inuzion e di elasticità. Ma i11 altri caSì. per q u anto men o nu merosi , no11 fll possibil e r invenire alcuna lesione rena le macro o micr oscopica. ed è apr11n to sul] a ba'"'e ci i ([ll e ti cl1e il J{ lemperer

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fondò la su a teoria angio-neurotica. Che una en1aturia possa in tervenire, al pari di un 'emottisi o di una ematem esi . senza lesioni riconoscibili, è oggi amw.esso cla m olti AA. ; si hanno per es. talvolta dell e ematurie emot.tive: tali 1' ematuria dei terrem ottati di Messina (1Bruni); in seguito a perfrigerazione (em aturia da fred do, in soggetti n evrop atici); l 'em aturia degli epilettici durante la crisi ; I 'em at u ria per azion e dei plessi nervosi (1Frugoni). Non dimenti cate ch e il r en e è provvisto di n ervi vasodilatatori e vaso-costrittori e cl1e una em orragia può derivar e da un disquilibrio vago-simpa ti~o. Comunque sia, il più dell e volte in q t1este em aturie essen ziali è sospettata la lues, ma purtroppo daglj autori ch e se n e sono occupat1 , e sa n on è stata sufficientem ente valutata . Orben e, n el caso n ostr o 110n si l) UÒ iparla re di em.aturia pur.am ente essenziale, n on foss 'altro per la presen za di pus n el sedirrte11to urinario. A cosa pen sar e allora ? Una em aturia da em opatia costituzionale ereditaria è da scartare senz 'altro, non fig u rando ma nife tazionì em orragiche a tipo ernofilico in questa malata . A parte ]a con siderazione ch e di emofilia qui n on possa parlarsi , trattandosi di una do11na , t1na eventualità di tal gen er e sarebbe contraddetta dall 'assenza di un ritardo n el tempo di coagulazion e e di un aumento delle piastrine . Potremo piuttosto pensare ad uno stato di diatesi em or ragica n ella n ostra in ferma; e la risoluzione di tale quesito è di n otevole importanza ai fipi soprattutto della terapia , ch e dovremo consigliare alla p . Orben€, se pure nel1' an amn esi r em ota e prossim a non fig urano sin tomi d i porpora sem plice o di m orbo maculoso di W erlhof, è certo ch e ]e me~trua zioni dell 'inferrr1a son o state sempre a bbondanti , positiva è ri ~ultata la prova del laccio, prolungato il tempo di em orragia , diminuit.o il num ero delle piastrine. Accanto alla positività delle prove ·em ogenich e sta poi la . i:>len om egalia, ch e conforta sem pre più il sos11etto di un a diatesi emorragica. La lues acquista dunque nel n ostro caso, un 'importan za notevole come fattore patogen etico; n oi p ensiamo che come essa ha già in par te colpito il sistema nervoso centrale, cosi stia aggredendo l 'apparato vascolare, e creando n ella donna uno stato emorragiparo. Orben e, pen~iamo ch e questa condizione latente n ella n ostra inferma sia sta ta attivata da un altro fattore , e cioè da lln fattor e infettivo , ch e vale a g iustificare anch e la piuria . Devo qui ricordare a voi 1'em aturia da pielite, eccezionale seco11do l\farion . abbastanza frequente. invece, per il Taddei e per la sua Scuola. In favor e di . una flog·osi dei b acin etti r en ali parlano, nel nostro caso, sintomi clinici (dolore , febbre , q uadro ematologico con leu cocitosi), dati clin ici (ematuria, più piuria), il r eperto cist oscopico (mucosa del trigo110 e sb occhi uret ~ra 1i •


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SEZIONE PRATI CA

fortem ente tumefa tta, eden1atosa, in parte ricoperta da essudati biancastri , fa ~ilmente san g uinante), il reperto del cateteris1no ureteral e (sbocchi ureterali a ppena visibili come una sottilissima fessura) e la pielog rafia ascendente {bacinetto d . più g rande del s., con lieve grado di idronefrosi ; bacinetto s. : scarsa replezio11e della r egione distale del calice centrale , dove i margini appaio110 leggermente irregolari e s fumati). Orben e qt1al è. nel nostro caso l 'a.g·ente infettivo P Escluso il gonococco, possiamo pensare o al bacterium-coli, ch e più comunemente si rit rova in questi casi , o al virus i o f]uen zale (il sospetto è giustifica to dall 'arros am ento dell 'istmo delle fau ci, dal sen so di ro ttt1ra n1uscolare. e.talla 'tipsi, dall a fotofobia, dalla cefalea), <>ppu re dall 'ri11.o e dall 'altro insiem e di questi germi. Dal m uco vaginale e cer vice-uterin o n on si è riusciti a trovare germi aventi caratteri e propri età di colorazione del {ron ococco. Da una cultura delle urine, preservate con cateterism o, in brodo ed in agar, si è sviluppato un germe U\'ente i caratteri morfologici e cul turali del b . coli. ~ probabile ch e l 'infezione s ia avvenuta per via discendente ematog ena, m ancando og ni sintoma di cistite. Resta da dimostrare pe rchè si ebbero dolori in sede ren ale d ., pur essendo compromessi i due bacin etti ren ali ed i due ureteri : la crisi dolorosa , -ch e h a avuto la nostra inferma, pu ò riferirsi o a d embolism o ed infa rto r en ale d. od a chiuura del! 'uretere om olaterale per parte di un 1

c oaf.!1110 .

Così espres o il giudi zio diagn o ' tico cli sede e di n atura della ematuria, la prognosi n on può essere ch e fa vor evole relativam ente al pro-cesso infettivo, m entre è riservata per quanto -si riferisce all e alterazioni indotte dall 'infezion e 111etica. Tale considerazion e segna la i1ostra condotta t erapeutica . La cura in questo ca o, oltre ad esser e sintom a tica e diretta con t ro l 'infezione, deve esser e rivolta a combattece la sifilide. Cu.r a sp ecifi ca dunque, e eguita in 1nodo raz ionale; ch è e dopo una ter apia dj 1a1 g·en ere non vedessimo dileguarsi lo stato em orragiparo dell a n o tra p., J)Otrem o prospettarci l 'opport11nità di una event uale splen ec to mia. r:on cludendo, il caso ch e al:>biam o oggi trattato è senza dubbio impor taJ1te dal punto di vista l)ratico . Anch e in esso trior1fa il ·pro l?'l em ~ diag nostico , e p·a rticola rmente la n ecessità clt un rapido ori entamento, ai fini della soelta del m ezzo terapeutico. E da qu esto caso en1erge .chi aram ente cruanto m ai ~ia indispen sabiJ e n el can1po dell e affezioni dell 'ap1?arato uropoietico l 'i11tima roll aborazjon e fra 1n ter n i ~t a , uroloao e ra diologo.

LAVORI ORIGINALI Istituto di Clinica Chiru rgica della t<, Università di Messina

Appare giustificato l'impiego dei tendini , artificiali in seta nelle paralisi degli arti1 (*). Prof.

P ' A GATA

Gru

EPPE,

ùirettore .

Ilo avuto occasione di applicare il inetodo del Lange , con la tecnica dei tendini artificiali i11 seta in parecchi casi di deforn1ità para]itich e degli arti , otter1endon e bu oni ri sultati agli effetti anatomici e funzionali. Mi piace riportare sola m ente uno dei casi, in cui il decor so post-operatorio sembrava dovese comprometterne l 'esito; ca o ch e si presta pertanto ad alcune osservazioni. sul metodo. i Lrattava di una )Ja111bin a di se l te anni (R. I sabella) ch e presentava piede- torlo-equino , legger 1nente varo, p er p ar alisi del n1u scolo tibiale anterior e, dell'esten sor e comune d elle dita e dei p e• rone1. lpofu11zionante l 'est en sor e proprio dell'alluce. 1° intervento (1° agosto 1931). L 'es trem o dist ale d ell 'est en sor e proprio d ell 'allt1ce vien e impiantato sulla farcia n1 edio-clorsale ò ell 'aYa1npiede. Due g r ossi fili di se la Yen g·o110 inseriti sul gastrocnc-1n jo, facendoli p assar e so ttocutan eamente e fis a ti ulla faccia clor sale del piede: uno sul primo cuneiforme e u n o sul cuboide. Si ebbe la compar sa di m odico edema al piede cd al t erzo inferior e clell a gn111])a, còema eh~ ·rompar ve presto. Dopo dr~e m esi circa j [jli di , e la si r epertavano in si tu, poco aumentati di volume, m a capaci già cli m anten er e il p ied e in buo11a p osizione . A tre m esi dal! 'oper azione la bambina ebbe a noi ar e, troYandosi in casa, che la r esis tenza dal lato es terno veniva m en o, m entre p er sist eva quella in1 terna. Rientrata in Cli11ica si notava il t endine artific)ale in se ta, dal la to i11terno, d ell a grossezza di ttn a sottile m atita, ben appariscente , sp ecialmente n el su o terzo inferior e, e funzion a11 le com e fle sor e clorsa1e e supinat or e. Dal lato est erno jl fil o in se ta i1on è stato possibil e r epertarlo ; esso h a d ovuto o lasciare la prea in corrisponden za clella ·ua .fissazione osteoperiost ea sul cuboid e o l1bire t1n a scontinuj tà n el su o d ecor so. 2° intervento (16 gi ug·n o 1932). ' 'ien e pra ticat a u11a par ziale ten o tomia del tendi n e artificiale d el lato interno. Quindi due grossi fili cli seta, i11seriti verso il ter zo 111ed. io del lato es ter110 d el gastrocn emio, vengon o passati sottocutan eamente , uno al davanti e t1no dietro al malleolo esterno, e fi ssati jn ba~so nll a b ase òel quinto m etatar so. Nel punto cli r iflession e clei fili al malleolo ~ s tato applicato· u n o strat o di car t a 11er gamenat a , (*) Comunicazion e al XXIV Con g-r e so della So-

cie tà cli ortoped·i n. Palern10, 24 ol l. 1933-XI .


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« IL POLICLINICO n

allo scopo di facilitare lo scorri1nento e per impe(lire le eventuali aderenze. In corrispondenza della parte posteriore, al di sopra del malleolo esterno, si ebbe dapprima moclico edema e poi fuoriuscita di poca quantità di liquido puriforme, fino ad elimi11azione della carta pergamenata, e dopo poco del filo di seta, che passava dietro il malleolo esterno. In seguito si ebbe un 'altra apertura, più in alto ed anteriore alla prima, da cui si vide far capolino l 'estremò prossimale del filo di seta, che passava sottocutaneamente dinanzi al malleolo ester no e che rimaneva tuttavia impiantato distalme11te al quinto m etatarso. Non ho creduto opportuno allontanare tale filo di seta, ma sul capo estremo di esso (che fuor iusciva dalla ferita cutanea) ho fatto sistematica111c11te, esercitare delle trazioni, capaci di port are passivamente il piede in flessione dorsale ed in pronazione. -ello stesso tempo, lungo il tramite, dove }JassaYa il filo di seta, sono state imn1esse - ogni · ;3-6 giorni - delle gocce di alcool a 90°. Con tali artifici (atti a stimolare la forn1azione cli un manit;otto di t essuto fibro-connettivale , attorno al filo di seta), siamo riusciti allo scopo, in quanto che dopo un anno circa - eliminatosi il filo di sela --.. si è notato come il piede fosse in grado di poter compier e, attivamente, quei movi·menti di flessione dor sale e di pronazione, che erano, prima dell'intervento, completamente aboliti.

Possiamo in conclusione dire, che nessun nocumento ne deriva ali ' esito definitivo dalla tardiva eliminazione del filo di seta., allorchè attorno ad esso ia ')·ià forn1ato del tessuto fibro- connettivale di reazione, che può essere m eglio eccitato da sostanze chimiche, quale I 'alcool, e dalla sollecitazione funzionale a m ezzo di trazione su un capo del filo. In base a questa personale osser,·azione e ad altre analoghe, credo ch e l'impiego di tendini artificiali in seta debba trovare giustificazione e un più larg o u so in alcuni casi. gravi di p ar.a lisi degli arti.

RIASSUNTO . L 'A. risponde l)OSitivamente al quesito , in quanto che in tutti i casi , in c ui ha adoperato tali tendini· artificiali in seta ha ottenuto in definitiva dei b·u oni risultati ; e ciò anch e in un caso, dall 'A. riportato nei suoi partirolarj , in cui si era avuto un le.ggiero processo flog istico ed era da prevedere l'es1)ulsion e tardiva del t e11di11e artific iale in seta . Egli , i11 tal caso , è ricorso alle trazioni si. _ tematiche del filo di seta e all'in1mission e di. @:OCce di alcool lung o il suo tragitto . Con tali .a rtifici , atti a stimolare la formazion e di un 1nanicotto di t essuto fibro-connettivale attorno al filo di seta, è riuscito all o ~c opo . in q11anto ch e, e1imi11ato poi il fil o di seta, si è avuto ripristino <lella fu11 z1on c. priJ n a a1101i la.

[ANNO XLI,

NUl\l.

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OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE DI BRESCELLO (EMILIA) .

Considerazioni circa un diverticolo vescicale rinvenuto durante operazione per ernia inguinale. (Diverticuleetomia • guarigione)

Dott. Prof. GIOVANNI ZANETTI, Chirurgo Direttore e Docente. Il caso che illustro non è solo interessante . per la sua poca frequenza, ma per le modalità del suo reperto e quindi per il contributo ch e può dare alla risoluzione de.Ila dibattuta questione della classificazione, etiopatogenesi e trattamento dei diverticoli vescicali; esso l1a pure un interesse pratico, essendosi riscontrato causalmente durante una operazione per er11ia inguinale, nella più completa silenziosità di sintomi. La maggior parte degli AA. che si sono occupati dell'argomento ritiene che, a patte le anomalie di conformazione congenita della vescica (vescica biloculare, a clessidra) e gli arresti di sviluppo nella vita embrionaria (residui di uraco non obliterato), i diverticoli veri e propri debbono ritenersi legati generalmente a fattori acquisiti. Infatti essi si manifesierebbero con frequenza in dati punti della vescica e precisamente in quelli congenitamente più deboli (pareti laterali, bassofondo vescicale, regioni ureterali e peri ureterali) in seguito .ad un fattore meccanico e cioè all'aumento di resistenza allo svuotamento della vescica stessa (stenosi uretrali, ipertrofia della prostata, sclerosi del collo vescicale, prolasso uterovaginale). Questo sarebbe quanto esponeva il Lasio al III congresso di urologia (Milano 1924). Il Baretti i·n una completa monografia suJl 'argomento (Diverticoli della vescica urinaria, Bologna, Cappelli , 1928) è della stessa opinion e e si mostra assai più assoluto nel considerare come momento ·patogenetico del diverticolo ' 'escicale, la ostruzione bassa al deflusso delle urine, avendo riscontrato nella sua statistica tale fattore nel 96 % dei casi. Ammette però che una per centuale bassissima sia data da malformazioni congenite, ma che resterebbero latenti per la loro piccolezza se non intervenisse più tardi un ostacolo al deflusso urinoso. Quindi secondo il Boretti tale ostacolo entrerebbe sempre come fattore, o primitivo o secondario , nella formazione del diverticolo vescicale; ammetterebbe inoltre una costante alterazion e della parete di que ·to , con variazione .anch e quan titativa dei vari tessuti che


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XLI, NFM. 6)

SEZIONE PRATICA

lo ·costituiscono , venendo infine a formulare questa definizione « Per .diverticolo della vescica urinaria devesi intendere una cavità patologica comunicante can la vescica m ediante un, orifizio o canale più o m eno lungo o largo, e la cui struttura ripete approssimativamente quella della vescica stessa, pur presentando le sue tre tuniche alterazio1ii più o m eno notevoli >> . Gayet e Gauthier (Les diverticules de la vessie, XXII Congres français d'Urologie, Paris 192~)° sono assai meno assolutisti, essi defini rebbero i diverticoli vescicali così « Espansioni della cavità vescicale sporgentt aJll' esterno dell'organo , comunic.anti colla cavità vescicale per un colletto ad orificio stretto e circolare ordinariamente contrattile, costituito .dagli stessi elementi della parete vescicale più o meno m odificati nelle loro relative proporiJioni: tali espansioni sono permanenti ed indipendenti da ogni scivolamento della parete attraverso ad un orificio della mtiscolatura ad.domino-perineale >.> . I sintorni funzionali più freque·n ti dei diverticoli vescicali · sarebbero la disuria, la ritenzione, la minzione in due tempi, la piuria terminale, però in alcuni casi, come nel nostro , essi possano esistere nel più completo silenzio sintomatico. · Vengo a descrivere il caso a rri e occorso: J •

M. Archimede, <li a. 56, da Mezzani (Parma). Viene a farsi visi lare perchè rlisturbato da una voluminosa ernia inguino-scr olale destra ch e porta da qualche anno e ch e con difficoltà riesce a ridurre, non accusa alcun disturbo n ella in i nzio11e, P-on ha mai portato cinto. All'esam e obbiettivo si mostra individuo di sana e robusta costituzione, senza lesioni apprezzabili di sorta a carico dei vari apparecchi e sistemi , l'esame delle urine è n egativo, presenta volumjnosa ernia inguino-scrotale che si riesce a ridurre incompletamente con gorgoglio, r esiduand o spessa massa, n1olJe, che si diagnostica per epiplocele irriducibile. Atto operativo (7 marzo 1933·1: narcosi morfioeterea (alla n arcosi dott. Vercellana, aiuto all 'operaziòne dott. Mecatti). Incisa la cute, la fascia superficiale ed apertù il can ale inguinale, si trova un grosse sacco di ernia inguinale diretta che, isolato d a abbondantissimo t essuto adiposo ed aperto appare vuoto: praticata una sutura a borsa di tabacco, si reseca; medialmer1te all 'us.cita del sacco dalla fossetta inguinale media; vi è una voluminosa massa di tessuto adiposo in m~zzo alla quale si palpa un lungo cilindro di tessuto più compatto: con., prudenza si isola t ale secondo sacco che appare spesso e di colorito pii1 scuro, le su e spesse pareti ch e scorrono fra le dita ·dimostrano una interna cavità, . isolato alla b ase, che .è più ristretta della parte libera, si nota che si approfonda nella cavità addominal e. Esso ha una lungh ezza di circa 10 centimetri dalla fossetta suddetta ed appare evidentemente un div·e rticolo vescicale. Aperto alla sua estremità libera si Jnostr::l

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rivestito da mucosa levigata e lucida, l 'indice introdotto si impegna nella sua sola terza fala11ge in un orificio circolare a guisa di sfintere profondo oltre la fossetta inguinale media; una lunga sonda introdotta si affonda in' basso e verso la linea mediana. La diagnosi di diverticolo vescicale, è confermata. Date le sue dimen sion'i di lunghezza e lo stretto orificio, l 'unico intervento è la resezione bassa, si sutl1ra la breccia a due strati e si .ricostruisce la parete inguinale alla Bassini, si pone un piccolo drenaggio di garza all'angolo inferiore della sutura dell 'a.poneurosi del muscolo grande obliquo, ove esce il funicolo, lasciando pure corrispondente apertura alla sutura della fascia superficiale e della cute, si applica catetere uretrale a permanenza. Nei primi giorni l'urina lascia sedimento. di sangue, esce scar sa urina limpida dalla apertura inguinale però in quantità sempre decrescente, cessando completam ente in ottav.a giornata in cui si tolgono i punti di sutura cutanea. In decima giornata si toglie il catetere uretrale, l 'urina esce spontaneamente per la via naturale e tutta la ferita ap1Jar e complet ament e cjcatrizzat a. In 13a giorn at a lascia 1'Osperla] e residuandogli ur1 frequente bisogno cli mingere che si fa sempre più rado e ch e in un mese circa si presenta colla frequenza n ormale. . 11 p. è ritornato alle su e ordinarie occupazioni e riveduto più volte riferisce, come di recente, di godere perfett a salute senza alcun disturbo a carico delle vie urinarie.

Considerando nel reperto fatto nella suddetta operazione la forma cilindroide di detto diverticolo, la .lungh ezza di circa 10 .centrirr1etri çtalla fo~~a ·ing uinale media, la diminuzione d~~ dianlJeti:i<;> del cilindro ,rerso questa, lo spessore delle sue pareti in cui si palpa uno spesso strato muscolare, l 'aspetto normale della mucosa, la presenza di un Lristrin giment0 profondo con sensazior1e di un vero sfinte re si ·è avuta la convinzione di trovarci di fronte ad un vero e proprio diverticolo vescicale congenito. Dico congenito per la completa assenza di ogni disturbo subbiettivo , sja accusa~o prima dell'intervento, sia rivelato nella accuratissima ricerca postuma. L'assenza di . qualsiasi irnperfezion e od infermità delle vie urinarie inferiori che possono aver prodotto uno ostacolo al deflusso dell'urina, ]a completa e ra pidissima guarigione senza distt1rbo alcun9 a carico delJe vie orinarie ce lo , conferma pienamente. Non può fatsì entrare questo mio reper:to nei casi dovt1ti a dilatazione dell'uraco pervio, perchè tale formazione è m ediar1a , allt1ngantesi ~erso l 'ombellico e praticamente non a.g gredibi]e che dalla cavità addominale (11n caso. oc; corse pure a me i11 una ist.e rectomia addom inale per mioma uterino ·i n cui , nel! 'incisione del peritoneo, caddi in una piccola ca.vità cistica, comunicante con la vescica e che suturai a due piani, la p. g t1arì senza conseguenza


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IL P OLICLINICO

alcuna con completa chiusura della cavità a<ldominale dopo cinque o sei giorni di catetere a permanenza che diede esito in principio ad urina con scarso sangue), oppure . si può aggredire con incisione sovrapubica extra peritoneale come nel caso occorso al Pascale (Diverticolo vescicale congenito. Ann. di Chirurgia, vol. IX , 1930). Non può trattarsi di una vescica biloculare, perchè generalmente si osserva in tal caso uno sbocco ureterale per ciascuna metà della vescica stessa; non può pensar si ad un'ernia della vescica e precisamente a quelra forma ch e viene descritta come cistocele paraperitoneale (Duret) : in questi casi generalmente la parte di vescica erniata ha forma rotondeggiante, semisferica di dimensioni non superanti quella di una grossa noce e con larga base, e nei casi di dimensioni maggiori, a. precisame11te quando è irriducibile, i disturbi urinari non mancano (disuria , minzione in due tempi, ecc.). Secondo rne la ipotesi più pro~bile per spiegare la etiopa togenesi del diverticolo osservato, dovrebbe ricercarsi in residuo di uretere· sopranuir1erario (Handl, citato dal Baretti) in seguito a multipla proliferazione del corpo di Wolf verso il seno urogenitale nella formazione dell'uretere stesso; queste salienze possono svilupparsi formando setti separanti la vescica in due parti, oppure possono spingersi sino alla parete di contro e salda rvisi, questo sepimen to poi per disten sione e mancato trofismo si assottiglia e si perfora, formandosi così un diverticolo comunicante con la cavità vescicale. Il diverticolo, come nel mio caso per trazione di un sacco erniario vicino sviluppantesi in volume, e per debolezza della parete inguinale n el suo punto classico, cioè n ella fossetta inguinale media, può affacciarsi nel ca11ale ing uinale 9' 1e prende sede con aderenze ai tessuti vicini. Secondo il reperto ila me fatto, sembra più accettabile la definizione del diverticolo vescicale come è formulata da Gayet e Gauthier (vedi sopra) e, secondo anche la classificazione proposta dall 'Aievoli (Per lo studio d ~i reliquati uraco-allantoidei e dei diverticoli vescicali, Ann. di Chirurgia, 1930), il caso mio sarebbe da definirsi come diverticolo congenito occulto. La classificazione proposta da a lcuni dei diverticoli vescicali in veri ( i congeniti) e falsi (i patologici) h a ormai fatto il suo tempo, perchè i r eperti istologici non dimostrano alcuna differenza qualitativa n ella conformazione stnitturale delle loro pareti, come è ormai abbandonata in patologia vasale, per lo

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[ANNO

XLl,

~UM .

6]

stesso motivo , la denominazione di aneurisma vero (lo spontaneo) e falso (il traumatico). Rig uardo alla terapia dei diverticoli congeniti, salvo speciali indicazioni, essa non può essere che quella radicale, cioè la diverticulectomia, che nei casi come quello descritto, ha dato ottirno risultato. Hrescello, luglio 1933-XI. RIASSUNTO. L ' A. illustra un caso di diverticolo vescicale rinvenuto durante operazione per ernia inguin ale; espone le ragioni per le quali ritiene congenito tale diverticolo e cerca di spiegarr1e la probabile etiopatogenesi con dati ern briologi.ci. Ritiene come intervento di elezione la diverticulectomia.

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. OSPEDALE

MAGGIORE

Dr BoLOG:'i.~ .

Contributo alla tecnica della misura rom· parativa degli emiperimetri toracici. Il Toraeimetro differenziale a ritorno automatico. Prof. ARTURO LANzERINI , Primario medico err1erito. Coll'universalizzarsi della collassoterapia si è andata sempre più affermando l'importanza della valutazione comparativa della dinamica dei due emitoraci. Come è n oto, a raggiungere una tale valutazione, dopo dell'ispezione e della palpazione, colle quali già si possono rilevare dati obbiettivi di indubbio valore, prima di passare ai più complicati metodi di indagine, quali il cirtometrico, il toracometrico, il pneumografico, il radiologico, il fotografi co ... , ci si avvale della misurazione del perimetro e dei singoli emiperimetri toracici. Per g ran te1npo, per effettuare questa misurazione, non si è adoperato ch e il comune nastro centimetrato da sarti, stato introdotto da Laennec, ma la lunga pratica ha condotto a riconoscersi ch e m entre esso, sE_ecie se corredato del dispositivo aggiuntovi da Foy (ampliometro di Foy) od anche dell 'altro aggiuntovi da Caroll (stetom etro di Caroll), risponde ottimamente per la misura del perimetro, al contrario, non serve a ffatto per quella degli emiperin1etri, essendovisi , in realtà , dimostrato di malagevole


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SEZIONE PRATICA

applicazione e, comunque, improprio a dare precision·e di risultati. Infatti, per potersene valere con facilità e speditezza, occorre applicarlo prima da un lato eppoi dall 'altro, procedendosi così a]la misur:l. dei due emiperimetri in due diversi tempi, e cioè in due diversi atti respiratori, ma in tal guisa, data l 'estrema, ben nota, difficoltà a che il soggetto in esame compia, sotto l 'influ enza della volontà, respiri consecutivi perfettamente ug uali , le cifre risultanti pei due lati non offrono alcuna garanzia di essere fra loro comparabili. Che se poi , all'incontro, ci se n e vuole s-ervire in modo da misurarsi i due err1iperimetri simultaneamente, durante, cioè un medesimo atto respiratorio, allora si incon tra una notevole difficoltà di rilievo inquantochè, dopo applicato lo zero del nastro sul]a linea toracica med iana anteriore e dopo avvolto iJ nastro attorno al torace, m entre pel primo emiperimetro basta di leggere la cifra giacente sulla linea mediana posteriore per aversene senz'altro la misura, per l'altro, invece, occorre, prima, di tener conto di tale st essa cifra, poi. di_ legg~re anteriormente la cifra ch e si troverà ad essere sulla linea mediana anteriore, a contatto collo zero, ed infine, di fare la sottrarione della prima dalla seconda oncle ottenerne la differenza che appunto rappresenta la misura ricercata. Una tale difficoltà è tuttavia superabile qualora ci si contenti di prendere le misure a respiro sospeso, si.a in profonda inspirazione ch e in profonda e::;pirazione, com e appunto si suole IJer la determinazione dell'indice respiratorio di Hirtz, ma diventa del tl1tto insormontabile quando invece le si. vogliano prendere a respiro continuato e tranquillo, evitandosi, cioè, di misurare gli emitoraci durante il loro massimo sforzo funzionale, il che, in effetto , come ben giustamente seri ve Viola, « equivale a porsi in condizioni anomale di osservazione e pessim.e sotto ogni punto di vista ». A rimuovere le difficoltà ed a raggiungere maggiore precisione, G. Rosenthal. nel 1912, ha introdotto un nuovo tipo di nastro misuratore <e le centimètre symétrique » ch e ha lo zero nel suo mezzo e due scale centimetrate che, dipartendosi da tale zero comune, si estendono simmetricamente, da un lato e dall 'altro, fino a raggiungere ciascuna il risp ett.ivo estremo del nastro. Applicandosi, cosi, il m ezzo di questo , e cioè lo zero, sulla linea mediana posteriore del torace e facendovelo mantenere in posto da un assistente oppure anche fissandovelo mediante due listerelle incrociate di cerotto adesivo, secondo ha suggerito Longin, si avvolgono 1

le due m età del nastro attorno al torace , una per parte, fino a condurle ad incrociarsi fra loro sulla linea mediana anteriore: te11endosi , allora, colle dita i due capi ed esercita11do una 1noélica trazione, appena sufficiente a far rimanere le due n1età del nastro aderenti al torace, così durante i suoi ampliamenti cor11e durante le sue retrazioni, riesce assai facile leg·gere le cifre che da ambo i lati pervengono a rasentare la linea media11a anteriore durante i vari momenti dell'atto respiratorio. In ta] modo, riesce assai semplificata n on $Olo la sirnultanea misura dei due emiperimetri a torace fermo , in ispirazione od in espirazione forzata , ma lo riesce altresì quella, pure ::;imultanea, delle variazioni ch e PtSS i rispettivamente subiscono fra inspirazione ed espirazione a respiro continuato e tranquillo, talch è, in so- . 5ta11za, il nastro di Rosentha l risponde abbasL::tnza bene anche com e vero e proprio ampliometro differenziale, e tanto più se corredato del piccolo dispositivo testè proposto da Trepiccioni, cos't ituito da una placc'h etta metallica, da applicarsi sullo sterno, avente n~l proprio spessore due fessure entro le quali penetrano e scorrono in opposta direzione i due capi liberi del nastro , le cui divisioni metriche da leggersi v~ugu no meglio poste in evidenza attraverso due pi cc0Je finestre sovrapposte. Però, ancl1e a prescindere dal fatto cl1e a rigore, le due inetà del nastro no11 corrispondouo esatt.an1en te alla linea perimetrale, alla linea , cioè, risultante dalla intersezione colle par eti toraciche del 1)iano perpendicolare all 'asse longitudina.le del torace e giacente all 'altezza dove si esegue la misura , inquantoch,è per non sovrapporsi l'una all'altra, sulla linea mediana anteriore, debbono spostarsi l'una in alto e I 'altra in basso, ciascuna della metà della la rghezza del n astro , assumendo quindi un decor so più o meno eli coidale, ed an cora a presci11 de re ciall 'altra possibile causa d 'errore inerente alla variabilità della trazione 1n.anuale, potendo i11fatti l 'esaminatore non tenere le due xn et.à del nastro nello stesso preciso grado di te11sione, nemn1eno questo nastro può soddisfare a tiilte le esigenze che si richiedono per la mist1razione dei perimetri toracici diretta allo studio cinetico del r espiro. Infatti, secondo '\,-iola, le misure perimetriche da prendersi sono due: quella del perimetro turacic0 superiore e quella del perimetro toracico inferiore od ipocondriaco, e secondo Pende, la misurà cc dovrebbe essere fatta così sul r)erim6tro toracico-xifoideo come sul perimetr0 ascellare e come. anche sull'ampiezza di escursione delle cupole diaframm atich e », t.ro1

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cc IL POLICLINICO »

vando egli giusto che cc Bélot e Trèves vogliano che siano -esplorate separatamente queste tre sedi di rnovimento ed isolatamente nella fase inspiratoria ed in quella espiratoria, a respirazjone tr.anquilla ed a respirazione forzata, per rt·r1dcrsi conto della energia funzionale, rispetti,·art1ente ed isolatamente, dei muscoli inspiratc-;ri e di quelli espiratori e dell'attività cinetica dei vari distretti funzionali del torace ». 1: Martinet, citato da Riccioli, ricerca di reg1Jla tre perimetri : il toracico su peri ore od ascellare: il toracico medio, corrispondente alla linea ma1nn1illare trasversale : il toracico inferiore, o xifoideo, alla base dell'appendice ensiform·e. Ora, è evidente che per aversi dati esatta1rtenle fra loro comparabili è anzitutto necessari() che tali rr1olteplici misurazioni di perimetri • e di emiperimetri sieno effettuate con simultaneiti\ ed è appunto a questa necessaria simultaneità di misura che neppure il nastro di Ro~enthal llUÒ corrispondere. Infatti, per riuscire a l]o sco1>0 occorrerebbe di applicarsi contemporaneamente sul torace, alle ''aFie altezze, o due o tre nastri, ma allora, per tenersi in tensione i due ca1)i di Ùt>onuno di essi, occorrerebbero o due o tre esaminatori, coll 'inconveniente che, 1pel necessario atteggia1nento delle braccia, essi si i,m paccerebbero a vicenda e, quel ch'è peggio, col rischio di aversi cifre non fra loro comparabili, dato che, non essendo rimosso il coefficiente variabile della trazione manuale, non si potrebbe mai essere sicuri che i due od i tre esaminatori mantengano i nastri tutti nello stesso preciso grado di tensione. Cosi, ho pensato di comporre un nastro misuratore in cui fosse elimi11ata la trazione manual e, non n1ai eguale a sè stessa, e sono riuscito a tradurre l'idea in atto abbinando due nastri metri.ci che da un capo, quello corrispondente allo zero, sono fra loro congiungibili a forn1are un unico insieme e dall'altro sonL' tenuti iiì. niodic.a tiensione dal]' energia elastica svolta rla due mo11e a spirale. Lo strun1ento che co~ì ne ·è risultato l'ho denominato I

Toracim etro differenziale a rilorno automatico. Non .pesando esso che una quarantina di g·ra1nmi, rimane fisso al posto pel solo ef fetta della forza elastica onde sono ani1nati i suoi nastri e, sempre per effetto di questa , anche a respiro ordinario e continuato , funziona da ampliometro automaticamente e sotto lo stesso grado di tensione da un lato e dall'altro. Se ne possono , pertanto, applicare anche due ed anche più su di uno stesso torace , alle diverse

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[ANNO

altezze volute, senza doversi ricorrere a personale assistente. .Presenta, inoltre, dal lato della precisione, il no11 trascurabile pregio che i suoi due nastri cingono il torace seguendo 1 igorosan1ente il decorso della linea perin1etra Je corrispondente al livello di applicazione. ·

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2i3 naturale).

Esso si compone di due nastri metrici (fig. 2 MA'l) di sottile acciaio, flessibilissimi, racchiusi entro una piccola capsula metalli.ca e e facenti rispettjvamente capo ad uno di due gancetti sb.odatf · G G che rimangono ali' esterno della capsula stessa, appiedi dei due opposti fianchi di essa. I due nastri, ciascuno della lungt1ezza di oltre Go centimetri, portano impressa una scala, grad11ata in ce11timctri e n1ezzi centin1etri (sicchè è chiaramente leggibile anche il quarto di ce11li111etro), disposta in guisa che quando essi ve1Jgano svolti all'esterno, mediante trazione ''

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M

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FIG.

2.

esercitata sui gancetti, le cifre che allora, attraverso le due finestre F IF, aperte sul dorso deJla capsula, si vedono trovarsi a filo degli i11dici 1 I, sporgenti entro la luce delle· finestre stesse, segnano l'esatta distanza fra. il margine concavo della parte distale dell'occhiello del rispettivo gancetto - zero della scala - e la Jinea. mediana della capsula. Cessandosi dalla trazione sui gancetti, i due


[ANNO XLI, NuM. ' 6]

·r

11astri rientrano a utomaticamente entro la ca1Jst1la. La hase B dello strumento , costruita di una speciftle lega metallica inalterabile al contatto d~l st1dore, porta una doppia lan·o etta .girevole L ch e, girata in senso perpendicolare alla b ase stessa: co1ne n ella fig. 2, serve a dare maggiore stabilità a llo strumento ed a favorirn e l 'esatta a1,plicazione sull a linea toracica mediana anteriore. Per procedere con esso alla misurazione, dopo gi1ata la lancetta L in senso perpendicolare alla base e dopo ai;plicata quest.1 sl1lla regione sternale, si prendo110 i due gancetti e si tirano all'infuori, l 'uno a d estra e l 'altro a sinistra , fa cendoli strisciare lun go i] rispettivo costato , fin o a d agganciarli l 'unc ali' altro a livello della linea toraci9a 1r1ediana posteriore. Mentre colla s.e mplice pressione di un dito della ma1lo sinistra si mantien e fi ssa in post.o l 'aggan ciatura, col pollice e coll 'indice della mano ~estra si sposta il toracimetro da un lato o dall 'altro fino a farsi coincidere le due freccie incise sugli estremi della lancetta colla linea toracica mediana anteriore, in precedenza tracciata col lapis dermografico (in posizione eretta) a m ezzo del filo a piombo t eso dal m ezzo del giugulo, secondo l 'opportuno su ggerime nto di Monteleon e. In caso di osservazione prolungata, si può anch e fissare il toracimetro sulla parete sternale mediante due listerelle di cerotto adesivo sovrapposte ai d·u e estremi sporgenti della lance tta ed altrettanto si pu ò fissare con un dischetto dello stesso cerotto l 'aggan ciatura a livello della linea spinosa, ma d'ordinario, come sopra h o detto, b·a sta a mantenerlo in posto la forza elastica che anima i due nastri . Non v ~ha, poi, che a leggere , artra,·erso le due finestr e F 1 F, le cifre ch e vi si :<yedono a filo degli indici I I , per aversi senz'altro l~ rispettive misure dei singoli emrpe·r imetri e., mercè la loro addizione , quella dell 'intero perirnetro. Espletata la misurazione,. si disgi11ng ono i due gan cetti e li si accompagnan o, trattenen doli colle dita , fino a ch e, soll ecitati dalla forza elastica dei risp,e ttivi nastri , non ahbiano raggiunto il fianco della capsula : Come dunque si veda, la tecr1ica ne è estr~­ mamente semplice e lo strumento , sia per le sue dime11sioni rido'ttissime (la fig. I lo rap,presenta in grandezza= 2/ 3 del naturale) e sia pel suo peso insignificante, non r eca alcuna molestia a l sogg,e tto in esame , talch è ~e ne possono applicare anche due ed .a nch e tre , e più ancora, Sl1lla stessa person a sen za alcun incon veniente . •

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SEZIONE ·PRATICA

E così, seguendosi, ad esemp,i o, le prescrizioni di Viola, con tutta facilità se ne potrà applicare. uno a livello delle quarte cartilagini costali (punto di ritrovo n . 10), per aversi la misura del perimetro toracico superiore e dei relativi emiperimetri, e nello stesso tempo se ne potrà applicare un secondo al1 'altezza del mezzo della linea xifoe1)igastrica - :filinea che dalla base dell 'appendice ensiforme va aI:lla tr.asversale tirata a livello del margine co~ale inferiore libero - (punto di ritrovo n . 11), onde aversi ~imultaneamente an ch e la misura d·el perimetro toracico inferiore od ipocondriaco e dei corrispondenti emiperimetri. E, dacchè a proposito di quest'ultimo perim,etro conviene ricordare (;h e esso, tro:v.andosi ad essere sottodiafran1matico, ci dà l 'ampiezza superiore del ventre (Viola), aggiungo che il toracimetro, qui da me presentato, può servire anche per la misurazione dei vari perimetri addominali, venendo cosi a sostituire con -gran vantaggio l'ampliornetro addominale , a con tra·p peso, di Pl. Glénard, ch e, oltre ad essere piuttosto ingombrante, non è differenziale e non si presta, quindi , a dare la mist1ra simultanea degli emi perimetri addominali. Posso pertanto co11clude.re ch e questo minuscolo strumento , veramente tascabile, -appare realmente atto a rendere più agevole, spedita e precisa la misurazione dei pe,r imetri e degli emiper.imetri terae·i ci e ··ea-pace, quindi , di prestare utili servizi non soltanto nel campo déll ~e.same funzionale d ell 'apparecchio respiratorio a scopo clinico , dove, ad esempio, servirà assai b ene all 'ampliografia differe·nzi.ale , ch e col semplicissimo metodo di l\ionteleone m·ette alla portata di ogni medico di ottenere e con servare grafich e indicanti con assoluta precisione la po-. tenzialità toraco-polmonare, mçt a.ltr~sì in altri campi q11ali, ad es., quelli dell'antro·p ometria clinica, della infortunistica, della m edicina sportiva , ecc.

RIASSUNTO .

\

L'A. presenta un nuovo· istrumento, perfettamente tascabile, cc il to·r acimetro differ~nziale a ritorno automatico » ch e permette di ottenere, con precisione e semplicità, la misura simul.: tanea del perimetro toracico e dei singoli erniperimetri , nonchè delle variazioni cp. 'essi su biscono durante uno stesso atto respiratorio. Per man tenere tesi. i due ca1p i d el nastro metrico, alla trazione m,anuale, facilm ente variabile, vi è ~ostituita la trazione elastica sviluppata da molle metalliche. ·Se n e possono anche .aipplicare due o più, per la misura simultanea d·ei perimetri e degli •


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«

IL POLICLINICO

emiperimetri corrispondenti a due o più livelli. Può ser,rire anch e per l 'ampliometria addor11ina le.

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SUNTI E RASSEGNE ORGANI DIGERENTI. Le gastrorragie. (E. B ENH 1\MOU. J o arn~l des }Jraticiens, 16 diccn1bre 1933).

Il significato clinico 1lelle gastrorragie è diventato più importante da ~he si è !'iconosci:uto ch e esse oltre ch e n ell 'ulcera e nel cancro dello stomaco e riella cirrosi d el fegato possono verificarsi in a ltre affezioni di orga ni sottoepatici, d ella milza e dei vasi ·sang uig ni . Le gaslrorragie posson o es tri11secar si con e-

matem esi:, m elene, sintomi dli anemia acuta e cronicflJ, disturbi nervosi . Le ematem esi n on sempre dipe·n dono da gastr orragie: il sa ng ue può proven ire dalla faringe, dal naso, dall'esofago, dal duodeno , e può essere stato deglutito prim a· d'esser e vomitato. Le e1natem esi prove ni enti dallo stomaco possono essere solitarie e abbondanti (an che un litro e più), costituite di san g ue più o men o rosso, non spumoso, misto a coaguli (grande em atem esi rossa); o essere m oderata e ripetuta (50-200 em e.) costituita di san g ue ch e ha già subito 1'azion e de i u ccl1i diger e nti. (piccola e: 1

m orragia nera). L'em atem e~i

.

si di stin gue dall 'err:iottisi per il fatto ch e in q u este il sang u e è sempre r osso , spumoso, senza coaguli e sopravvien e in seguito a tosse.

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Le melene compaiono di solito dopo le ematem esi: il sangue è evacuato sotto forma di ·feci n erastre. Spesso sono così po.c o abbondanti da poter e esser e svelate solo con reazioni di laboratorio (r eazione di W eb er al g uaiaco, di Meyer a lla fenolsulfonftaleina, di Rolland al piramidone). L 'anemia acuta è jn rapporto con l'importan ?a del I ' emorr agia : il pallore d ella cute e delle m ucose, ]a piccolezza e l'accele ram ·e nto d el polso gen eralmente precedono l 'ernatemesi e sopratutto la melena. La persistenza di tali fatti dep~ne per la ripetizione d elle emorragie apJJ1a rent1 o nasc05te. Piccole emo rrag je ripetute , ch e d anno solo m elene occulte, possono a lungo andare stabilire un'anemia cronica grave con i caratteri d ell'ane mia pernic iosa. I disturbi riervosi posson o seguire o accompagn ar e le gastrorragie : oltre Je lipotirr1ie, le vertj g ini , i ronzii , ch e accompagna!lo generalm ente le perdite di sa ng ue , si può avere l 'amaurosi c h e talvolta è d e finitiva , l'emianopsia, l 2emiple.gia con o senza a fasia . 1. Le gastrorragie dipendenti tia malattie dello storr:iaco posson o esser e in rapporto a lesioni diver se : ulcera cr onica o acuta , can.cro, ulceri tuber colari, sifilit ich e, uremich e, g astrite e• morrag1ca. Oltre a l dolore caratteristico per la sua natura , per la su a sed e, ·per la sua ripetizione in rapporto ai posti, il segno più costante d ell 'ulcera gastrica cronica è la gastrorragia che può estrinsecarsi con ematemesi e melene. Secondo r ecenti statistich e sembra ch e le ulceri iuxtapiloriche sanguina no più spesso delle ul ceri delle piccole curvature. Le g randi ematemesi rosse apparterrebbero a ll 'ulcera callosa delle piccole curvature, e le grandi ematemesi n~re ali 'ulce-

ra stenosan te del piloro. Nelle ulceri a.cute, che si manifestano per lo più in giovani, l'emorragia può essere molto imponente, ed è accompagnata da febbre . In tali casi m .a ncano di solito i distt1r.bi dispeptici con comitanti d elle forme cronich e, ed ogni sofferenza gastrica antecedente: Nelle ulceri tubercolari, d·e l r esto molto rare, le ematemesi avvengono in soggetti con lesioni pulmonari gravi. Le lllceri sifilitich.e sono me no rare, si accompag nano a disturbi dispe ptici meno precisi. Nelle tabe si possono avere piccole ematemesi nel cor so delle crisi gastriche, e anch e g randi gastrorragie indipendenti dalle crisi . Le ulcerazioni uremiche ::;ono relativamente freqt1enti , ed in tali forme l'ematemesi costitui sce i] primo sin torna cle11 'uremia 1-Atente . La gastrite em orragica può dar luogo ~d abbondanti ematem esi. l .1 a recente esperienza h a dimo trato ch e tali <l ffezion i ~ono m eno rare di quel ch e si cr edeva e r osson o aver si in g iovani anch e n on a lcooli zza ti . Nel cancro dello stomaco ]e ematemesi sono poco abbondanti, nerastre come posa di


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XL.I, NuM. 6)

SEZIONE PRATICA

caffè, per quanto eccezionalmente il cancro possa manifestarsi con grandi e matemesi rosse come nell 'ulcera. !Bisogna pensare alla degen erazione cancerosa del! 'ulcera quando i dolori dapprima intermittenti diventano continui e le e matemesi d apprima abbondanti e dis tanziate diventano piccole e ripetute. 2. Le gastrorragie dipendenti da affezioni del fegato e degli orgarii sottoepatici 1)()ssono ve rificarsi n elle c irrosi , negli itteri, nelle colecistiti , nelle peripiloriti , n elle periduodeniti , nelle p ericolecistiti , n ell e ~ppendiciti . Nelle cirrosi a tipo H anot-Gilbert le gastrorragie possono costituire il primo sintoma, mentre nelle cirrosi di Liinnec sopravvengon o com e complicazione del periodo ascitico. Più particolarmente emorragiche son o le cirrosi sifilitich e. Su tutte queste form e il san gu e em esso è rosso, poco modifi cato. Negli itteri gravi , infettivi o tossici, (febbre gialla, spiroch eto?i ittero-emorragica, avvelename nto fosforico) ~ i possono avere emate. ' o m eno g r avt.. mesi. p1u Le colecistibi e più frequentem ente ]e colecistiti calcolose possono provocare g randi em atem esi , ch e spesso fuorviano la diagnosi. Le peripiloriti, le periduodeniti, le pericoleoistiti, Je aderenze e Je malformazioni congenite dell ' intestino possono dare ematem esi , ch e talvolta si h anno an ch e in tutte le form e di appendiciti, subacute o c r onich e. 3. Le affezioni della milza ch e possono da r e ematem esi son o Ja splenon1 egalia tromboflebitica, Ja splenomegalia di Banti la splenomegalia emolitica , la tube rcolosi de lla milza. Le splen oniegalie tromboflebitich e son o car atterizzate d a ascite a ripetizione ed emorragie gastriche subentranti. L'a n emia consecutiva a tali perdite di san (Tu e si rinarano faci]mente e la milza diminuisce di volume dopo ogni e• morragia . Nella splenomeqalia di Ranti le err1atem esi sono m eno imponenti e non son o seguite d a riduzioni d el volume d ella milza. Costjtujscono spesso una complicazione iniziale e non d el periodo ascitico. Nelle splenomega~ie em olitiche il cui carattere essenziale è quello di evolve re n on verso la cirrosi, ma ver so l 'an emia perniciosa , si hanno spesso g r a ndi ematemesi. Anche nelle tubercolosi della milza posson o aversi gastorragie più o meno abbondanti. 4. Il sospetto di gastrorragie da malattie vasali deve esser e avanzato ogni volta l 'ematem esi si verifica in individui ch e pr~sentano nè i vasali sulla pelle o s~oni di iperten sione e di arteriosclerosi. Sono stati r egistrati casi di em atem esi ripetute in indiv~dui affetti da anaiomi cnta....,ei. Questa condizion e si può 1a vvic in are alla malattia di Osler o angiomatosi emorragica familiare , ch e può estrinsecarsi con p erdita di

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san gue delle mucose e sopratutto di quelle dello stomaco. Nell'ipertensione arteriosa un aumento brusco della pressione vasale può determinare gastrorragia. Un m eccanismo analogo hanno le gastrorragie arteriosclerotiche, che si verificano sopra tutto quando la lesione arteriosa è parti.c olarmen te localizzata ai vasi addominali. An ch e gli. aneurismi dell 'arteria splenica possono dar luogo a gastrorragie ripetute. Va infine ricordata l 'ematemesi che si ,·erifica in occasione della rottura di un aneurisma aortico, e che generalmente proviene dall'esofago . 5. Nelle m jlattie del sangue le em a tem esi ono frequenti e fanno parte rJelle emorrag ie multiple del quadro sintomatico. Tali malattie sono sopra tutto la porpora em orragica e l' emofilia ed in secondo luogo le leucemie Je alea cie emorragich e, le agranalocitosi associate, le anemie aplastiche. I fatt ori anatomici e patogenitici dehle gaslrorragie sono diversi nelle varie condizioni . Nelle form e ulcerative l'emorragia si d etermina sopra tutto in s~D"llito d el processo di erosion e d el fondo d ell 'ulcera. Ma con corrono anch e altri elementi: il fattore infettivo che spesso determina una crisi evolutiva d ell 'ulcus ; il fattore nervoso , vagosimpatico ( b e può provocare delle crisi congestizie; il fattore umorale, anafilattico con la con segu ente modificazione della crasi sanguigna. Nell e· malattie del fegato è l 'ipertensione portale, che provoca la rottura di varici esofagee o gastrich e. Ma nel caso della cirrosi la mucosa g astrica sanguina da tutta la sua superficie, e perciò in queste forme si è pensato a possibili alterazioni d ei capillari, del peritelio dei ' 'asi , a insufficienza emocrasica, a concomitanti alterazioni spleniche. Per spiegare Je ematemesi della litiasi biliare, d elle perivisceriti, dell'appendicite si è pensato alla coesistenza di gastroduodenite emorragica. · Nelle splenomegalie l'ematemesi , i..:ome nelle cirrosi , è dovuta alla stasi venosa o al fatto che l 'impedimen.to della circolazione arteriosa ver so la milza provoca per via r etrograda rottura dei vasi corti. Nelle malattie dei vasi le gastrorrag-ie sono dovute o alle fragilità d·e i capillari o aJl 'aumento d ella pressione endovasale. Le gastrorragie emogeniche trovano la loro spiegazione o in lesioni di endoteli ti o nella diminuzion·e delle piastrine e d ella coagulabilità del san.gue. Tenuto conto d ella grande· varietà delle .cause delle gastrorragie è ovvio che la diagnosi offra spesso difficoltà ch e tuttav1a i1on son o insormontabili. Bisogna proce dere a tappe e per esclusione, tenendo presente innanzi tl1tto le affezioni gastriche ch e sono tra Je più dirette e più frequenti cause dell'ematem esi . La di.agno-


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si sp esso de·ve sfruttare tutti i su ssidi che gli 'iice e della colecisti) . Certamente molti han110 cercato di svalutare l 'importanza della così esami diretti e di laboratorio possono offrire: d etta « autointossicazio11e )> . esami dcl succo gastrico , radiologici , ema.toloIl Watson ha studiato, 11ei riguardi della gici, terologici. La diagnosi di natura e sede della a ffezione stitichezza, il diaframma, che ha i11t1uenui' originaria è indispen sabile ·p·e r l 'indirizzo teras tille funzioni gastro-intestinali per l'azione rl:1eccanica dhe ,e sercita 1;sulla vena cava e sui peutico·. linfatici addominali. · Il trattamento d'urg enza d ell 'ematem esi qualunque n e sia la causa richiede il riposo asso~r1 n"Lolti rr1alati di stivsi si trova una dirninuita motilità diaframmatica, che si accomluto a letto , il digiuno rigoroso , applicazioni di g hia.ccio sull 'addome, iniezioni di siero fipa3·11a sul pri11cipio a11cl1e a batteriuria, la siològico a piccole dosi ripetute, clisteri di quale può anche condurre più tardi ad una 1)1eJ1te . siero. glµcosato, trasfusione sangujg na . Quando la gastrorragia è accompagnata d~ rlgni causa c l1e te ud.e ad aLbassare il toJ10 sintomi di perforazione l 'intervento chirurgico i1euro1t1uscolare generale dei tessuti contribuiimmediato non si discute. sce a provocare e manterter e la stitichezza. Per L'ulcera cronica richiede una cura medica riquesta anche la dieta .ha notevole importanza~ gorosa e prolungata, .che p.u ò portare alla guaIl Watson ritiene eh.e la cura della stitichezia dehba consistere i1ella ried11cazione del diarigione. Ma se le emorrag~e si ripeto·n o è consigliab·ile l'operazione, se .i l paziente è i11 g rado framma e n ell'alimentazione adatta . . ' di sostenerla. J. GEOGBEGAN , occupandosi della Cura moNei cancerosi l 'inte rvento si può tentare derna della stitichezza, dice eh.e questa è non quando il neoplasma è limitato e no11 esistono unn malattia, !na un sintomo , e si può consiin e tastasi. d erare n1alattia solo perchè è molto diffusa. Nella gastrite emorragica con o senza ulcera Il siste1na Jleuro-vegetativo ha importanza a cuta la gastrectomia totale o ·parziale può ese nor111e 11e]lc funzioni intestinali. L 'influenza sere indicata, ma solo dopo insuccesso della ct1e su queste può esercitare lo stato psicl1ico cura medica. di un individuo è dimostrata dalla stipsi di Nelle ulceri sifilitiche a ccompag nate da grandi ,emorrag ie .la cura spec ifica ha generalmente chi ha fretta o è preoccupato. II principale . riflesso per la defecazione è rttiello gastrocoun azione eroica. , lico, che è dato dalla muscolatura JongitudiLe emorragie dei cirrotici comportano solo un trattame nto medico. Ma Abrami ed Eppin- . nale del colon, e si produce 5-6 volte al giorno, per lo più provocato dall ~ingestione di aliger non esitano a consigliare la splenectomia menti. Le feci così si accumulano nel sigma, specie qua ndo la cirrosi è .all'inizio. fì11chè sono spinte nel retto . Lo stin·10Jo alla Le ematemesi delle colecis titi, d elle periviscedefecazion·e € allora provocato da una pressione riti , dell 'a ppendicite si, g iovano delle cure, sonon molto alta: (30-40 cm. di Hg.) e la defecapra tutto chirurgiche, d elle rispettive affezioni. Le gastrorrag ie da splenomegalie richiedo11<.) zione stessa si c ompie coJI 'intervento attivo dei muscoli addominali e perineali con diaframma la splen ectomia, che spesso dà la guarig ione definitiva , specie quando il fegato non è a n cora rigido in posizione di inspirazione profonda. Se non si risponde allo stimolo provocato dalle leso. Le · em a t emesi emofiliache si giovano delle feci s ul retto, la su.a mucosa si assnef.à .e la iniezioni di siero di cavallo. Quelle emogeniche stimolazione non avviene più. II cibo . impiega 18 ore a raggiungere il sigsi ar.r-E}stano tal volta co·n la trasfusione , con la ma; secondo Hurst si ha stipsi se il cibo ìmradioterapia d elJ.a r egio·n e splenica o c on ln piega più di 48 ore ad essere evacuato. · s plen ectomia . · Dn. Nella diagnosi di stipsi bisogna anche tener conto delle abitudini igieniche· generali, della Sulla stitichezza e i problemi connessi. regolarità dei pasti, della loro quantità e quaUn a ~eri e di art icoli sulla stipsi ba p~bbli­ lità, dell'esercizio fì sico.. della fretta ) d elle cato The Practitioner (dicen1bre 1933). preoccupazioni, delle 1nalattie intestinali preCHAL1\1ERS W .l\TSON ricord a ch e 1B arclay n el cedenti, dello stato generale dei muscoli , ·della su.o libro « Uno studio radiologico dell ' anato- gravidanza , delle c.u re fatte. Ci sono tre forme di stipsi : Ja spasti ca, la. mia , fisiolog ia e p·a tologia del tratto intestinale » non vuol d efinire la stiticltezza , perch.è atonica e la dischezia. . ' ' . . .. .Nello spasmo de_I colon la stipsi è irreg·olare ogni caso e a se e non s1 sa mai con prec1s1one quando finisce il normale e comincia il pato·- con intervalli normali e ·si ha risposta a volte· eccessiva, a volte insufficiente ai purganti . ~· ]ogico n è si sa ch e importan za abbia la stitich ezza come fattore etiologico in svariate m a- ha contemporaneamente dolore di natura colica e distensione da gas . Le feci sono acide e lattie (n efrite cronica , e1n orra.g ia cer ebra le, d egen erazione miocardica cronica, artrite r eu-· conteng ono muco. La palpazione permette di per cepire il colon contratto. Si ha spesso conm a toide , ulcera gastrica, tn.alattie d ell 'appen-


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SEZIONE PRATICA

.con1itanza di colite i11ucosa, ulcera duodenale -0 appendicite cronica. Si tratta d i uno stato di vagotonia. Ciò è in co11trasto con quanto si 11a nella stipsi atonica, i11 cui il colon è flaccido e non risponde agli stimoli. Qui la stipsi è ipersistente , non variabile, le feci sono putrefatte e ad ammassi p~cco1i e duri . L 'addome è spesso pendulo , i visceri sono ptosici, ci sor10 borborigmi. C'è spesso stasi cecale. Questa forma si ha negli stati tossic i cronici, nel deterioramento fisico dell 'età n1 edia e si associa spesso alla discl1ez ia. La discl1ezia è realmente rettale e dipende ·O da una mancata risposta allo stimolo o d a un 'inibizione a lla rispos ta quando lo stimolo è ~vvertito. Si 11a tanto n ei casi ùi inibizione volon taria ch e in casi di danni al la muscolatur a addominale e perineale o di cause che provocan o dolore nella defecazione (p. es. ragadi, .en1orroidi). L 'esam e radiologico pern1ette di precisare il tipo di stip i. Es ... o può anch·e individuare la .causa d ella stipsi in un tumor e (can cro) dell 'intestino, nel qual caso la di ag nosi precoce ha importanza notevole. La dieta rappresenta la più semplice e spesso la più e ffica ce cura. Il dare molta cellulosa (colle verdure) può essere utile solo in alcuni -casi; nello spasmo del colon è inutile, anzi si deve diminuire lo stin1olo di un colon già irTitato e quindi ridurre i vegetali e preferire -carne ten era e purées, ridurre ancl1e gli zuccheri (perchè possono fermentare) e pre ferire latte e latticini , uova , burro e formaggio . Invece nell 'atonia del colon si richiede una maggiore stimolazione dell'intestino , quindi si daranno cereali , verdure, si ridurran110 le p1 oteine e si aumenterà la quantità di liquidi . PaTe ch e in questa forn1a sia utile la vitamina fB. P er la disch ezia, si deve aumentare la massa di feci, però si ev itera nno i cibi c rudi, si ridurranno le proteine, si aumenteranno i cereali, le banane, g li amidi , si alimenteranno i grassi , e sopra tutto si faciliterà la lubrifica• z1one . Il regolarizzare l 'ora della defecazione è cer to utilissimo . Se i liquidi sono in quantità scar·sa , il solo aumentarli può migliorare J.a stipsi. In qualche caso g iova bere a digiuno un po ' di tè. Si consiglierà l'esercizio fi 5ico. Indicati ·sono i massaggi adçlominali e la contrazione volontaria dei muscoli a·ddominali (retrazione ·d ella parete addominale). 1F ra i medicamenti la cascara sagrada è lo -stimolante intestinale per eccellenza anch e perchè è efficace anch e se usato prolungatamente ·e deve darsi due volte il giorno. L'atropina è indicata nelle form e spastiche. I purganti salini ·alterano la tensione osmotica, aumentano il liquido intestinale e rilasciano gli sfinteri , quindi devono essere segui ti -dopo 10' da somministrazione di liquidi caldi .

219

Utili sono i preparati rrtucillagin.osi, con1e 1·agar-agar, e la paraffi11a . Quest'ultima è particolar1nente utile nella disc hezia e si deve dare 2-3 volle al giorno in modo da mantenere persistentemente l'attività intestinale. Può essere utile a volte associare vari medicamenti . Così nelle form e spastiche può gio' ar e dare oltre l 'atropina anche della paraffina o dell 'agar-agar· e, dopo qualcl1e tempo, sostituire a questi preparati la cascara. L 'irrigazione alta del colon è utile sopra tutto per curate g li s tati tossici secondari . Giova spesso applicare delle supposte anali alJa sola g licerina . Della cura fisica della stitichezza si occupa C. B. HEALD , il qual e tratta ampiamente dei massaggi, che non devono essere di tr.oppo lunga durata , d ella g innastica, che deve essere adatta ad ogni individuo caso per caso, della elettroterapia come sedativo gen erale (diatermia , raggi ultravioletti) e come applicazione locale. I lavaggi per il retto (Plombières, Suda) non giovano sempre e non sono . •Ila portata di tutti i mala ti . Molto utile è certamente il bere acqua fredda la mattina a digiuno. H . E. GR1FrrrHs cita alcuni casi di stitichezza dolorosa. II dolore è provocato da ostruzione; c'è in questi casi un sigma abnormemente lungo e la g uarigione si ha colla rese1ione dell'ansa esuberante e l 'anastomosi intestinale caso a caso. R. LusENA. • • • Cisti congenita del cieco e 1nvag1naz1one ileo-ce.cale.

(G. PETT.·\ . Ospedal e ai vile di Feltre - Ag osto 1933). L 'A. descrive un caso di invaginazione ileocecale a tre cilindri , occorso in una bambina di dieci anni. L'invaginazione era stata determinata dalla preser1za di t1na cisti congenita della parete cecale, ]a quale non aveva dato , in precedenza, alcun disturbo . Il meccanismo di produzione dell'invaginazione deve essere stato il meccanismo abituale dei tumori sporgenti nel lume intestinale: progressione a valle e trazione sul .p unto d'impianto. La cisti aveva· le dimensioni di un uovo di piccione era situata ne1lo spessore della parete ceca]~ anterior.e ed'' era costituita da tre strati: sieroso e muscolare, in comune con l'intestino stesso; mucoso, proprio della cisti, con i medesimi caratteri della mucosa cecale; il contenuto era costituito da liquido bruno , inodoro, mucoso, senza elementi nè germi del contenuto intestinale normale • Clinicamente: da dieci giorni si er.a manifestata una sindrom-e di occlusione che era andata progressivamente aggravandosi; mancavano però il sintomo di von Wall e il reperto palpatorio del cilindro dell'invag inazione. Esi-


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s teva difesa n ei quadranti di destra, specialmente nell 'inferiore; non febbre. Il caso fu trattato con la riduzione dell 'invaginaziorie, n1 an o vra ostacolata dal rigonfiamento a clava dell 'estremo distale del cilindro inv!lginato, dovuto alla presen za della cis ti ; e con la fissazion e d ell 'an sa alla p arete addominale , per ·impedire il riproùursi dell 'accidente. La cis ti fu inarsupializzata all 'angolo inferiore d ella ferita opera toria . In tutta la lettera tura l 'A. ha trovato solam ente un caso (di Spren gel) di cisti cong enita intestin ale cau sa d'invag inazione. J.J. FERRETTI.

ORECCHIO.

\J.,l , \ ·L .\1. o]

In tutte queste for111e la diag11osi di otite può esser e fatta spesso solo in base ali ' esame del condotto uditivo e della ine111brana timpa11ica . Da ciò la necessità che ogni pratica abbia dirnestichezza con tali esami, che non sono difficili, e possieda un otoscopio e lettrico. Nelle forme iniziali di otite a cuta si nota a:-r ossa111ento d ella part€ superiore e posteriore della 111embrana e dilatazione d ei capilJ.ari irradiantesi dal centro . Gradatame nte questo rossore avanza fino ad invadere tutta la men1brana. Nelle forme· setticemiche ciò avviene in poche ore. Se non si procede alla p aracentesi la rr1em-· brana può rompersi spontanean1 ente, dopo che h~ presentato nella parte centrale un punto g iallastro pulsante. Talora in, ece d ell'arrossamento si può riscontrare 11n colore giallo canarino. E nei càsi di media gravità la membrana può apparire raggrinzita opaca, coper ta di minute chiazze splendenti . La raccolta di pus dietro la membrana del timpano deve essere trattata come ogni altro ascesso con l'incisione ed il drenaggio. Nei casi di media intensità e nella fase iniziale di ogni ot~te ~l ~ol~re può. essere alleviato con le appl1caz1on1 d1 gl1cer1na contenente il 5 % di fenolo puro, ch e è di per sè stesso un buon anestetico. Anche le· applica zioni di caldo secco sono vantaggio. e e possono esser e continua te an.che dopo l'incisione della membrana. L'a pertura della membrana deve essere fatta non con uno strumento a punta, ma con un taglio. sulla ])arte posteriore fin o a ragg iu11gere ed intaccare la parete del m eato. L'an estesia locale si fa con il cloruro d 'etile. Dop 0 l'operazione si introduce una strisc ia di gar za imb evuta di alcool , cl1e va mantenuta in sito per 24 ore. In ogni caso di otite a cuta suppurativa va tenuta presente la possibilità di diffusione alla mastoide . La diagnosi di m a.stoidite non è sempre facile. Ne lle form e tipich e si h a dolore dietro l 'orecchio , edema, dolenzia a lla p r"essione della mastoide. La temperatura è una guida in.cer tél . talvolta r imane 11orma le. Con lo sviluppo della m astoic;lite l'otorrea può diminuire, 1na an ch e diventare più profusa. Le due condizioni che più frequentemente possono ind11rre in error e sono i foruncoli del meato e I 'ascesso delle glandole linfatich e che si trovano sull'apofisi m ast oidea. Il foruncolo · può produrre dolore e g onfiore della r egion e r etro,auricolare. L 'udito rimane buono e la m embrana ~.impanica norn1ale, m a q ua nd o il n1eato è gonfio Ja m en1brana non ·è visibil e, e quindi ]a diagnosi riman er e in certa. La suppurazione delle g landule linfatich e è spesso accompa a n ata da impetigo e . simulare un ascesso mastoideo , ma l 'esam e Qtoscopico d à r eperto normale . La pre~en z.a di d olore ·alla pression e o alla per cu ssi on e d ella r egion e maRtoidea r ende Ja 1

Le sindromi auricolari acute nella pratica generale. (D . GoTHRIE . Britisli J)/ed i cal Journal, 6 gen n a io 1934).

Le affezioni d ell 'or ecchio 11anno spesso u11 carattere a llarmante , e p erciò gli ing lesi parlan o di cc orecchio ac uto >) , come d en o111inano « a ddom e acuto » tutte le sindromi a ddominali -c h e hanno una sintomatologia acuta imponente e richiedono un trattam e.n to di urgenza. La gravità d elle affezioni auricolari oltre che in r apporto a lle sofferenze immediate ch e provocano e agli esiti lontani, è d e terminata dal fatto ch e esse spesso si diffondono a organi vitali. Da ciò la necessità di un 'esatta diagn osi precoce e di un trattamento adeguato tempestivo. L 'otite a cuta suppurativa è frequentissima n ell 'infanzia . Di solito è preceduta da un comune raffreddore o d a una tonsillite: l 'infezio n e passa all'orecchio medio a m ezzo d ella tromba di Eustachio . È una complicazione con1une d ella scarlattina e del morbillo. L 'infezione p r oveniente dal condot to uditi vo esterno è molto r ara , e di solito segu e a lesioni traum atiche. Tenut o pr esente ch e n ell 'otite a cuta il sinloma princi1pale e spesso esclusivo è il dolore , gi ova ricorda re le altre affezioni che po$sono dare dolore all 'or ecchio : il gonfiore prodotto da un dente in atto di spuntar e, la carie dei m olari, l 'artrite tem poro-mascella re, le ton sillit i , le infezioni dei seni nasali e l ' erpete auricolare. · · Va inoltre n otato che le infia m mazioni ed i foruncoli d el m ento possono d ar e an che otalgia , ipoacu sia , otorrea a ccompagn ate da febbre tachicardia. Tra le varie form e at ipich e d i oti te m edia a·cu ta vanno ricordate l 'otite latente d ei ragazzi, ch e sen za sintomi a cuti spi ccati a car ico rl ell ' orecchio può dar e febbre, vo111ito , diarrea, fo tofobia e qual ch e !'sintomo di n1ening i . n1 0, e 1'obi te setticemica n ella quale la fen om en.o log ia gen eTale prevale su cruella auricolare. ·

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SEZIONE PRATICA

diag11osi di n1astoidite più ch e probabile ma ] 'assenza di dolore non la esclude. Comunque il dolore mastoideo ha un valore diagnostico molto importante se compare una settimana dopo l'inizio dell 'otite. Il pus forn1atosi nella m astoide può espa11dersi in vari e direzioni, in avanti verso la reg ione zigomatica , o lungo lo sterno-cleido-n1astoideo invadendo i tessuti del collo. Le contplicanze intracraniche del! 'otite acuta uppurativa i1on sono frequenti. I sintomi sono pesso così indefiniti da non dare un indirizzo diagnostico sicuro. Per lo più il quadro può essere confuso con quello del] ~ influenza, del1'endo.ca rdite, del tifo e di altre infezioni generali febbrili. Il trattarnento della i11.astoidite è essenzialmente chirurgico, ma ciò non vuole dire che biso·g na operare qualsiasi caso sospetto . Al riguardo occorre tener presente ch e in n1o1ti casi di otite acuta si può avere una dolenzia della mastoide, e che forme di niastoiditi non gravi J)OSSono guarire in pochi giorni ~on il tratta~ mento conservativo. Casi di tal genere sono ri conoscibili dal fatto che il dolore e l 'edema n on hanno tendenza ad accentuar i e che i fenom eni genera li (temperatura , frequenza del polso) sono lievi. La mastoidite non è ·p er se stessa fatale , ma lo può divenire per le sue con seguenze (setticemia , meningite). La persi5tenza e lo aggravamento dei fatti locali de\ e i11durre al] 'intervento sollecito, prima ch e i fatti gen erali siano diventati allarmanti o con1paiono i segni di diff11sione. DR.

Numerosi lavori sono stati pubblicati da allora. I più importanti sono quelli che tratta110 dell'otosclerosi in rapporto colle a]tre malattie delle ossa, con disordini della nutrizione ed endocrinie. Esc.at e Cornet mettono l'otosclerosi in r apporto con tossiemia cronica intestin ale. Non si sa quali alter.azjoni della corteccia del lobo tempora-sfenoidale e dei centri bulbari a cco~pagnino l'otosclerosi. Il problema meriterebbe accurate indagini. Per la somiglian za colle rr1odificazioni en1atologiclte dell a tossiemia intestinale, d,e JJ a gravidanza n on normale e della lues, anche queste f urono ritenute causa dell 'otosclerosi . Nei 100 casi dell 'A., 74 avevan o stitichezza e la tossiemia intestinale era presente in 83. Anch e acn·e ·e seborrea erano frequenti. In un caso c'era :psoriasi , in 12 anemia·. In 12 er a tata tolta l 'appendi ce e 10 avevano colite. In un caso v'era diabete e in 38 la dispepsia era il sintoma preminente, in uno c 'era gozzo esoftalmico con re,u matisrr10 , in due c 'e•r a stato ittero in 15 si aveva emicr ania, in 2·0 piorrea . in 11 emorroidi e in 33 reumatismo. L 'inizio insidioso dell 'otosclerosi e la sua progressività e la sua tendenza a periodi di stazionarietà fanno pensare più ch e a una lesion e locale a d una condizione generale fon damentale, come una Jenta intossicazione del- · le cellule corticali e cli altri centri cerebrali dell 'apparato auricolare, in cui le esacerbazioni diip,endano da aumento dell'attività tossica e gli intervalli stazionari da aumento, della re sistenza o da diminuita lJiroduzio·n e di tossine . Il suo inizio ·frequente in coincidenza colla. Otoscle1·osi : etiologia e cura. g ravidanza fa pensare che veTam en te abbia importanza l 'intossi·cazione intestinale, che è ( MACLEOD YEARSLE1· . Tli e Practitioner, novemfrequente in questo stato. bre 1933) . Gli organi a secre1zione interna hanno cerCirca 30 anni fa il Denker i)ubblicò la ua tamente importan~a . classica monografia sull'otosclerosi, in cui deSecondo Macleod Yearsley , l 'otosclerosi discrisse quel tipo speciale di sordità cronica pende· da un »alterazione cerebrale prodotta da progressiva che per molto tempo era stato un tossin e di origine intestinale. problema oscuro per g li otologi . La cura ,è varia , come in tutte le malattie La prima descrizione dell 'otosclerosi era già ad etiologia ignota . Si usano: l 'i oduro di postata fatta da von Trolsch. · tassio, l'iodio,, l 'antipirina, l 'acido salicilico, La classica otosclerosi co,m in cia neg·li adul- il fosforo , la tiroide. la paratiroide . l 'adrena1 1ti giovani. Però nei cento casi di cui scrive na, la tiosin11mina. E localme11te: iniezioni di l 'A. , in 81 er a cominciata fra i 10 e i 30 anni. pilocarpina nella tuba d'Eustac hio , il massagNel 55 % dei casi mostra una netta tendenza gio d,ell'orecchio e altre cure pneumatiche. Si ereditaria . È più frequente fra le donne. è persin o ricorsi all 'operazione radicale della mastoide e .alla stapedectomia . :È caratterizzata d.a speciali n1odificazioni L' A. consig lia di curare l 'intestino con alidella capsula labirintica e in vicinanz.a della a rticolazione stapedi o-vestibolare_ Queste mo- mentazione adatta , vaccini e specialmente ladificazioni co1nprendono un ' anchilosi ossea vaggio del colon e di fare contemporaneamenle oto,m assaggi col metodo elettro fonoide di delle staffe (già descritta da Valsal,ra, Morg·agni e Meckel) con escrescenze osteofitiche del- Ziind-Burguet. Egli ebbe così su 27 malati 2 la pelvi orale .e della parte più bassa della sca- insuccessi; 2 lievi miglioramenti, e negli .altri n1iglioramento v·e ram ente utile. la timpani e del vestib·olo , con aree isolate di I risultati sono migliori quando la cura è osteoporosi nella parete labirintica ossea e nelle regioni della coclea e d e i canali semi.cir- iniziata precocemente. R. LusEN.I\ . coJari. 1


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<< IL POLfCLTNT CO

O I V A G A ZI O N I ·

Riftessi condizionali e abitudini. La dottrina dei riflessi condizionali· ha aperto nuovi orizzonti allo studio delle attività psico-fisiologiche, dando la spiegazione di fatti finora rimasti oscuri o quanto meno fornendone interpretazioni plausibili. È strano che molti fatti, che ora si spiegano sufficientemente al lume delle teorie del grande fisiologo russo, erano stati interpretati con ipotesi che molto si avvicina.n o alle zieduzioni che si posson trarre dall'applicazione della dottrina dei riflessi condizio,n ali. Tale è il caso della formazione delle abitudini. W. Jame,s scrisse che le abitudini, come ogni altro evento nervoso, non so·n o altro che scariche riflesse, che hanno un sustrato anato·m ico in determinate vie del sisterr1a nervoso. Più fondatamente Pawlow poteva scrivere più tardi che le differenti specie di abitudini formatesi con l'allenamento, l'ed11cazione e la disciplina non so·n o che una lunga catena di riflessi condizionali. Che cosa siano i riflessi condizionai~ è ben noto. A differenza dei riflessi ordinarii dei centri nervosi inferior~ che sono costituiti da reazioni ben determinate a stimoli definiti e costanti (balzo della gamba in seguito alla percussione del tendine del quadricipite, restringimento della pupilla in seguito all'azione della luce, secrezione della saliva in seguito all'eocitazione della parete boccale in parte degli alimenti, ecc.), i riflessi condizionali si stabiliscono in seguito ali 'intervento di circostanze esteriori , che mettono in giuoco meccanismi ne·rvosi superiori. Mentre i riflessi ordinari o assoluti sono innati e costituiscono una peculiarità della specie" i riflessi condizio.n ali sono un'acquisizione dell'individuo. Sono classiche le esperie·n ze di Pawlow, esperie·nze fondamentali per la dottrina dei riflessi condizionali. Il grande fisiologo russo si servi della secrezione salivare che per l'evidenza e la graduabilità delle reazione meglio si presta allo scopo. D'altra parte la secrezione stessa all'infuori di ogni intervento sperimentale presenta fatti che sono da attribuirsi a riflessi sia ordinari o assoluti che condizionali. L'introduzione di alimento nella bocca provoca un'eccitazione di vari recettori boccali la quale :p1e r via riflessa determina la secrezione salivare. È questo un rifl esso ordinario e che può effettuarsi senza l 'intervento delle parti superiori del cervello. Si tratta di un riflesso assoluto, e il fatto ch e ]o determina è uno stimolo assoluto. Ma la secrezione salivare può essere provocata anche in un altro modo: la semplice vista dell'alimento provoca la secrezione. In tale m eccanismo lo stimolo non è ·p iù quello specifico della secrezione salivare e l'eccitazione non proviene dalla sede ordinaria di applicazion·e dello stimolo, la muc9sa boocale , ma da un organ o sensoriale diverso e seigi.1e vie 1

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che non sono quelle ordinarie e che interessano le parti alte del cerve} lo. Ali' eccitante specifico, assoluto se ne è sostituito uno .diverso,. condizionale perchè condizionato da · c.irco·s tanze varie, che si sovrappongo·n o nel corso della vita del! 'individuo. Questo riflesso condizionale oculo-salivare· si stabilisce spontaneamente, con un meccani-· smo che Pawlow ha messo in evidenza con i suoi esperimenti. Allo stimolo visivo 1'esperimentatore ne ha. sostituito altri allo stato naturale affatto inattivi ed indifferenti. Se, per esempio, ogni quat volta si presenta al cane il cibo, si fa sentire all'animale un suono determinato, dopo un certo numero di ripetizioni di queste azioni combinate, la secrezione· salivare si determina. alla sola emissione del suono non associato alla presentazione deJl 'alin1ento. In conseguenza si è stabilito il principio che se uno stimolo esteriore, nuovo ed indifferente, accompagna un gran num·e ro di volte· un altro stimolo che p1rovoca una reazior1e riflessa definita, il primo finisce per determinare da solo la medesima risposta. Da quanto precede si de.duce che è possibilefa1 con1parire mediante ]'educazione, l'allenamento appropriato a i1uovi riflessi, e che questa possibilità ha un 'importanza notev(l)le nella vita degli organismi superiori . · Sta di fatto che la nuova produzione e risp1e ttivamente la stabilizzazione dei riflessi condizionali è regolata da leggi che si sono potute abbastanza nettamente precisare. Innanzi tutto è a rilevare che la relazione tra lo stimolo condizionale e ]a reazione è molto labile. Perchè essa si produca e si manifesti nettamente oocorre ripetère più volte la combinazione degli stimoli. Ma con tutto ciò la combinazione è sempre tempora11ea, può. scomparire, e dar luogo ad altre combinazioni se nuovi stimoli vengono ad associarsi ai precedenti. Tutti i fenomeni del ·mondo esterno che possono essere avvertiti dall'organismo, ossia per i quali l'organismo possiede recettori appropriati possono divenire eccitanti condizionali, se sono spesso associati all'eccitante assoluto che provoca il riflesso banale. D'altra parte il riflesso co·n dizionale scompare se per lungo tempo non si riproduce l 'associazione, la coincidenza dei due eccitanti. Lo studio dei riflessi condizionali consente di apprezzare la delicatezza con la quale l'organismo avverte i fenomeni del mondo esterno e può distinguerli l 'uno dall'altro, anche quando questa discriminazio11e non è consapevo,le. Pawlow ritiene' che questa facoltà sia in· rapporto all'esistenza di analizzatori, che sono qualche cosa di più co·mplesso dei semplici recettori periferici, in quanto comprendono le connessioni centrali che questi recettori contraggono co·n il cervello. La loro funzione è quella di separare le manifestazioni complesse 1


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SEZIONE PRATICA

del mondo esterno e disti11guerle le une dalle altre. Un esempio chiarirà q.u esto conc etto. Se si stabilisce in un cane un riflesso salivare condizionale a mezzo di un suono di altezza determinata, esso si ripeterà invariabilmente ogni qual volta l 'animale ode il medesimo suono, ma il risultato sarà negativo se si adopera un suono di altezza diversa anche vicino alla prima. Gli analizzatori spesso stabiliscono discriminazioni anche tra suoni differenti di un quarto di tono, e tra suoni dello stesso tono ma di timbro diverso. Come si è detto i riflessi condizionali possono indebolirsi ed anche scomparire. Questa parti·c olarità richiama un 'altra questione , quella della loro inibizio·n e. In effetti i riflessi condizio,n ali sono soggetti a due specie d 'inibizion e, una esterna o indiretta , l'altra interna o diretta . L 'inibizione esterna o indiretta è analoga al1'inibizione spinale, ch e si verifica quando due centri sono in attività contemporaneamente, sorge un conflitto ch e si risolve con l 'annullan1ento dell 'attività del centro inferiore. L 'effettuazione di un riflesso condizionale può essere annullata se contemporanean1e11te allo stimolo condizionale agisce un altro stimolo indifferente di maggiore intensità. L 'inibizione interna o diretta h a un 'altra portata, è un processo che si stabilisce prog ressivam ente dopo ripetizione di ore ed anche di settimane. Se lo stimolo condizionale (nel caso più volte ripetuto del suono per la secrezione salivare) è più volte in disaccoTdo con lo stimolo non condizionale (ossia non coincide con i pasti) a poco a poco p erde il suo potere eccitante, in rapporto ad un processo d'inibizione interna. Questa può manifestarsi an ch e in altre condi zioni. Si stahilisce un riflesso condizionale adoperando come eccitante uno stimolo luminoso, al quale si .associa su ccessivamente uno stimolo sonoro. A poco a poco i due stimoli diventano ambedue co·n dizionali indipendentemente l ~ uno dall'altro , nel sen so che il suono provoca Ja reazione salivare anche senza essere mai associata ai pasti. Ma prolungando l'esperien za nelle quali luce e suono sono associate, viene un mo·m ·e nto in cui gli stimoli adoperati contempor.anea,m ente non danno più a lcuna reazione. Lo stimolo· sonoro inibisce il riflesso condizionale luminoso, diventa cioè un inibitore condizionale. Pawlo"v ha studiato ancora altre form e d'inibizione più complic ate che rendono conto della complessità e labilità della formazion e dei riflessi condizionali . Lo 'stesso fisiologo· attribuisce a questi fenom eni d'inibizione un'importanza capitale nella produzione del sonno. Egli ha constatato che le esperienze n elle qu.a ]i si adopera l'eccitazione termica dell a pelle com·e stimolo con·dizionale del riflesso sa-

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livare finiscono spesso con la so11nole11za del1'animale. Il contatto breve e ripetuto, o prolungato per qualche tempo, della pelle con un oggetto a témperatura costante tende a provocare il sonno·. Pawlow 11e deduce che esistono stimoli condizionali capaci non solo d'inibire singoli riflessi condizionali, ma di arrestare tutti gli altri fenom eni nervosi complessi, di sospendere ogni attività psichica , ossia di provocare il sonno. Questo breve riassunto è suffi ciente a spiegare come la dottrina dei riflessi condizionali possa avere larga applicazione per lo studio della formazion e delle abitudini e delle condottei. Accanto alla funzione elementare che ha il sistema nervoso di riflessi già pre parati, innati , esiste un 'altra funzione elem entare: la capacità di formare sempre nuovi riflessi che si sovrappongo·n o , si combinano in 1nolteplici modi , si distruggon o a vicenda. La vita degli organismi superiori è la storia della produzione contint1a e dell ' uso incessante di queste nuove combinazioni. La condotta dell'uomo può essere considerata come sviluppata e dominata da una )unga catena di riflessi condizionali. Le esperien ze di labora torio hanno dato risultati n etti e decisivi, ma sono lungi dal ripetere ]e condizioni nelle quali si verifica la formazione e riproduzio ne spontanea dei riflessi condizionali . Questi , è stato anch e dimostrato, si formano più rapidamente, in numero rp1iù cospicuo e più complicato quanto più è sviluppata là cerebralità dell'animale . Tutto induce quindi a ritenere che nell 'uomo essi abbiano il loro maggiore sviluppo la maggiore complessità , siano alla base della' vi-· ta di relazion e, costituiscano 1'essenza dell 'educazione e d ab·b iano un'influenza decisa sullo sviluppo dei caratteri e dei costumi degli !ndividui e delle razze. DR. 1

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&mo. . 4. Pervere·i oni e neuropeioosi. - 5 Sogni. 6. Peicapa,tologia della vita. comune. . 7. La psic. nal~si nell'arte e nella sociologia. II. La psica~ nalisi delle neuro~I a. delle p·s icosi: 1. Etiopatogenesi delle neuroei e pe1coe1. • .2. Le neurosi attua.li. - 3 Le psiconeurosì. • 4. Le psicosi. • 5. Le !lleurosii tra.1imatiche ed altre neu-rosi. - III. La terapia psioana· litica : 1. L'azione tera.pentica della, peica.na.IfSi. 2. Il metodQ delle a8'<>ciamoni S'POn.tanee e delle associazioni sper.imentali. • 3. Indicazioni e oou:troindicaziorru . . 4. P sican.aJisi ed dgiene mora.le. - IV. La critica della psicanalisi. - V. Bibliografia. Un volnime dd pa.g.g. VIII-96, nii·t idamen·t e stampato en carta semtipa ti11 ata. PrP7.zo L. 1 4 niù l a spese posta.li di sped izioue. P er i nostri abbon ati sole L. 1 2, 5 O in porto franco. 0

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IL POLLC LINlC O

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<~ hirur~ia., in

quattro volumi rilegati .in tela, Ca a Editr,icc L. Pozzi , Roma. Prezzo L. :360. ALESSA. DRI.

Sono stati pubblicati da poco , con magnifica veste ti1Jografica dalla Casa Editrice Pozzi di Roma , i volu111i III e IV del Manuale di Ch1irurgia dedicato dagli Allievi al Prof. Rob erLo Alessandri. Essi precedono la im1ninen te pubblicazione dei due prirr1i volumi, d ei quali anzi , il secon do, è diviso in due parti. Questi volumi t erzo e {1uarto sono dedicali a capitoli di Chirurgia speciale. Essi non costituiscono u11 trattato di Patologia ch·i.rurgica , n1a, con1e .g·iustan1ente dice il titolo , ~ono redatti con intendimenti pratici e con notevole sviluppo della parte dia~ t~ ­ stica, prog11ostica e curativa; sono cioè fatti i)er scopo e con i11dirizzo clinico. Nel terzo volume cli 842 pagi11e è Lrattata la Chirurgia delle ])a rti molli e delle Of;S fl del cranio , del cer vello, dell 'ipofisi , clel 111idollo .. pinale, del si tema n ervoso periferico e del istema nervoso vegetativo , della colonna vertebrale e del bacino osseo e de.11 'appara lo urinario. Tali 1capitoli sono redatti rispettivame11te da Chiasserini , Don1inici , Crainz, Stefanini , ~1in g·azzini e Lazzi . Nel - 4° volume di 7±9 p ag'ine ·è trattata la Chirurgia dell 'addom e per opera di Baggio, Dominici , Gussio e Valdoni. I.a trattazione dei vari arg omenti è completa e precisa; essa in modo chiaro mette al corrente il chiruro-o , i.l medico e lo studente di m edicina delle più 1noderne tecniche, delle acquisizioni e clelle teorie ;più recenti , pur 11on dimenticando, anzi bene illustrand o , la parte nosologica classica , che deve essere conosciuta . f\11cl1e l 'ico·n og·rafia è buo na , specialn1e11te p er ~ diseg·ni e le fotografie; ottime ancl1e le fig·ure a colori delle quali i ,-olun1i abl)ondano. L 'opera fa molto onore alla Scu ola da cui provien e, alla Casa editrice cl1e n e l1a curato sig norilmente ìa stampa , al Maestro Italiano , ch e si vuole festeggìare con una pubblicazion e ch e re ti e ch e S8t,oni i punti di arrivo attuali della chri.rurgia . Ogni chirurgo , ogni stud ente, troverà in es a u11 'infinità di nozio11i , di.ffici.Jment e ritrovabili in altri trattati , a11ch e mod·e rni. L ' ordine, la complet ezza dei capitoli ch e la compongo110 , unita alla succosità loro , r endono la lettura di questi volumi piacevole , oltrech è utilis~im a dal pt1nto cli vista dida8calico . D o M E Nl CO T \Dn E I . 1

»

CENNI BIBLIOGRAFICf <1> A T extbook of t he Practice of 111 edicine, by various Authors, edited by 1F. W. PRICE. -!a ediz. , un vol. in-8° picc., di p. 1995, Humphrey Milford Oxford U niversity Press , 1933. Rilegato.

La n1edicina prog·redis·ce con un rit1110 accelerato , p er n1 odo che le trattazioni ~ istema­ tiche rapidame11te i11vecchiano. In qualche decennio so,n o sorti interi capitoli della patolog·ia, co111e le disendocrinopatie , le avitaminosi e le allergosi; la diagnostica si è lnolto raffinata: ba ti pensare alle sieroreazioni od alle applicazioni dei rag·gi X; la terapia si è arricchita e \',a moltiplicando di cor1tinuo le sue po sibilità: si tengano presenti 1'opoterapia, la ch emioterapia , la radioterapia , ecc. Fortunatame11te, nell 'immensa qua11tità di cog·11izioni a cquisite, quelle indispensabili per l'esercizio corrente di un buon rnedico sono lin1itate od almeno accessibili co11 facilità relativa, e si riesce a condensarle in \rolumi no11 ingombranti, facili a studiare, od almeno a consultare. Maestri in tale campo, sono gli an1ericani, dotati di molto spirito di praticità. Nel volume che ora presentian10, sono state raocolte, appunto, le nozio11i indispensabili per il 1nedico g·enerico, aggiornate fin o quasi a tutto jJ 1933. Vi ha nno collaborato 98, stt1diosi con1petenti , ognu110 dei quali 11a redatto un capitolo; un ricchissimo indice (138 pagin e!) r end e rapida ,e quasi istantan ea qualsiasi • ricerca. Il volume è giunto alla 4a edizione ed alla 11 a reimpressione, il che pro•v a la rispondenza a un bisogno . Il formato n e è comodo, la mole non ne è eccessiva (g razie all'impiego di carta sottile). È molto raccoma11dnbile a c1ualunque medico conosca l 'inglese. anche mecliocren1ente (poicl1è l 'i11g·lese cientifico è facilissimo). A. Pozzr. 1

Medicinal-Index 1934 . l Tn vol . in-16° picc. di 663 pag. 1F. Deuticke,

1\1. T.

S c HNIRER.

Wien , 1934. Prezzo RM . 4,60, rilegato in tl1tt.a tela , Rl\f. 6, 90. Ormai da 36 anni si ' 'iene publ)]icando questo a nnuario m edico che. J1011o:·tante le n1olte pagine, ,è di un con1odo fo rmato tascabile. Gi~ da 11n paio d'anni. , )e due 11arti di ,cui si compone sono riunite ]11 t111 solo ' olun1e, cl1e costituisce un vero 111entore per il medico . Tutte le nozioni , di c ui c1uesti può aver bisogno, si trovano qui raccolte . a cominciare da un riassunto diag nostico-lerapeutico (circa 200 pagine) ch e dà , per tutte le malattie, disposte per ordine alfabetico. le indica(1) Si prega d'inviare due copie <lei libri di cui si òesidera la recensione .


[A~xo ~LI ,

.\u~r.

G]

SEZJONE PR,\TJ CA

zioni per la diagnosi e la terapia. _l\.ltra parte molto importante e diffusa è il resoconto annuale terapeutic o (circa 100 pagine) in cui troviamo le novità terapeutiche desunte da oltre 600 lavori della letterattura m ondiale pubblica ti nell 'anno d ecorso. Segue l ' elenco d ei più comuni medicinali (circa 300 pagine) ivi compresi que Ili nuovi e le specialità, con la composizione, le indicazioni , Je dosi, ecc. Altri capitoli Jargamente trattati son o I 'a s i tenza ostetrica, il pronto soccorso, ecc. oltre a i1umerose tabelle e dati di uso corrente, indicazioni sui luoghi di cura, elen co d ei nuovi lermini medici, ecc. Per la sua comodità e praticità, per la ricchezza di nozioni , tale annuario costituisce tin incli pen . . abile vaden1ecum per il 111edico. fil.

Erg ebriisse der gesamn-iten l\J e.dizi11. Vol urne XVIII. Pubblicato sotto la direzione d i Th. B.suGSCH. Un voi. in-8·0 di 568 pag., con 123 fig. Urban e Sch,,·arzenberg, Bcrlin (e Wien). 1933. Questo volume dell 'interessante pubblicazione che raccoglie eccellenti monografie dettate da specialisti delle singole materie sui problemi più vitali della sci enza medica, contiene i lavori eguenti. Pneumotacografia clinica (P. Hochrein e K. chneyer) . Patogenesi , sinton1atologia e terapia del) 'uren1ia (E. '.Becher). La terapia con raggi limite n elle malattie interne (G. Bucky) . La pielografia (H. U. Gloor) . Il significato clinico dell'ormone paratiroideo (H. G. Scholtz). Gene i , diagnosi e trattamento della malattia ulcerosa dello stomaco. (R. Blum) . 1\iialattie cutanee allergiche (W. Scholtz). · La te rapia odierna del diabete (L. R. Grote). L 'autointossicazione intestinale (E. 1B echer). Le malattie d el cervellb medio (H. U. Guizetti). L 'elettrocardiogramn1a d ell 'iperfunzione tiroidea (G. Schone). Segnaliamo fra le altre l 'ampia ed esauriente monografia sulla terapia del diabete. fil:

A ctualités médico-chirurgicales. Ira. serie. Un vol . in-8° di 289 pag. Masson e C. ie, Pari'° . 1933. Prezzo 28 fr. I Direttori di Clinica dell'Università di Marsiglia h anno pubblicato qualche anno fa, con lo stesso titolo una serie di conferenze su questioni di attualità. Ne pu.bblicano una seconda serie di 14 in cui trattano - ognuno per la propria specialità - ?.n insieme di pr~b.Je~i ch,e i11teressano il pratico , tuttora soggetti a discu ssione. Ne citiamo qualch e titolo. Fratture della coscia nel bambino (J. Bouyala). Le anemie spleniche nell 'adul~o (J . . O!mer). I ..e .sindromi emorragich e, d1agnosL, interpretazione (R. Poinso). Il trattamento della tubercolosi genitale nell'uomo (Ch . Lahay·ville). Gli edemi dei cirrotici (J. Brahic). Le anpmalie sierologi-

'

225

cl1e della sifilide (A. Fournier e 1\il. Bourret). IJ pneumotorace bilatera le (L. Ailo11Laignier). L'appendicite pelvica (J. Giraud) . fil .

F. BoccHETTI. Il 1iuovo Sanatorio JY!i:.litare di A1izio. Vol. jn-4° picc., di pag. 6-±, con numerose illustrazioni . Rilegato. Bergamo, Jtituto Italiano d'Arti Grafi che .

Tn edizione eleganti ssima d 'indo,ri11ato stile moderno, valendosi di una copio a e sug·gestiva docun1en tazione fotogr a fi.ca, il prof. Boccl1elti descrive ed illustra il Sa11atorio Militare di Anzio, ch e egJi ha fori.dato e diretto con fervente passione e con valore. L 'attual e relazione è stata 1noti V\lta daJl 'i naug urazione d ella parte nuova del Sanatorio. Il Boccl1etti si è prodigato con generosità 11el c reare, organizzare e far funzionare queLo Istituto, ch e è signorile senza sfarzo, curato in tutti i dettag li , avvivato da uno squisito ed originale sen o d'arte, aven<lo sempre di m~ra il conforto clei ricoverati in 111odo da alleviare loro il soggiorn o e r end erlo· quasi gradito; ogni sensazione di m .a Jattia ne è bandjta . Il Bacchetti l1a operato dei prodig·i. I risullati sono consegnati in una lapide cl1 e egli. l1el suo tile espressivo , annunzia come « bollettino d ell a \rittoria » : dal settembre 1919 al settembre 1933 , su 10.973 ricoverati , si ebbero 9103 gioYani restituiti a lla società in buona efficien za e senza che rappresentino più un pericolo; si ebbero jnoltre 1324: n1ig li orati ; residua una quota minima di morti (201) e di J>eggiora ti (~41 ) . ~ quanto basta a dirnostrare 1'utilità dell 'opera, orta or è un quindicennio ma svilup1)atasi nel nome e otto gli auspici del Duce. A. P. D et

Norske Medicinske

Selskab, 1833-19.33.

Festskrift ved selskapets 100-A rs Jubileum. . Vol. di pag. 265 in folio, con fì g. nel testo. Oslo; Steenske Boktrykkeri Johannes Bjorn~ ta d A/S, 1933. Pubblicazione g iubilare, attraverso . le cui pagine risalta evidente la dimos trazione della feco11da attività scientifica e professionale del inondo sanitario n orvegese e del] 'interessamento ch e .l 'Associazione Medica della Norvegia ha portato per lo studio e la soluzione di proble mi clinici e di 111edi·cina sociale. Il volume, d oviziosamente corredato di do-· c11menti iconografici, ci rende note .anche le figure di parecchie p,e rsonalità mediche, ch e, a noi del Mezzogiorno euro·p eo , non sono famigliari , ma ch e meritano di essere tuttavia da noi ric.ordate, perch è, pure per essi, è d overoso un senso d 'ammirazion e e venerazione , avuto rig uardo ai loro non indifferenti con~ trib11ti in ogni campo della nosologia. T EGONI .


226

« IL POLICLlNICO »

G. B. GRGBER . Einfiihru1ig in Gaist und Studi uni lier Medizin. Editore G. Tbieme, Lipsia. Prezzo Mk. 4, 80. La medicina i11fluisce sullo sviluppo delle altre scienze ed assorbe e sfrutta i progressi :negli altri .campi della conoscenza. Essa d 'altra parte sente l 'influsso del clima sociale ed ha notevoli ripercussioni sulla vita. I-'' A. passa in rassegna i fatti più significativi di queste relazioni reciproche e i1e trae deduzioni pratiche per la metodica ·dello studio della medicina ·e per l 'esercizio professionale. DR.

Antologia "1\1 edica di 1-1rte e Varietà. Parte prin1a: lt1 edici musicisti, redatta dal dott. CESARE. SAcco~A.GHI.

Un op. di G2 pag. con illustrazioni. Milano, presso l 'Ufficio Stamp·a Medica Italiana, 193 3. Prezzo : L. 4. L'operoso prof. Piccinini ..ha intrapreso questa pubblicazione, ]a cui pri~1la parte è redatta dal Saccona.g·hi , promotore e organizzatore de.Il' Associaziione Medici Musicisti Italiani: essa reca cenni biografici su di una cinquantina di medici ch e sanno essere nncl1e musicisti. Gl 'introiti della vendita sono destinati a u11 'opera di bene, e cioè ag·li orfani di medici morti in guerra. A. J>.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Medico-Chirurgica Veneziana. Seduta del 20 dicembre 1933-XII . Presidenza: Prof. G. B. Fiocco.

[ANNO XLI, NuM. 6]

zion e all '1 % ha ottenu lo in tutti i casi un cospicuo abhassam ente della glicemia a digiuno e di quella alimentare che talora risultò minore del 40-50 % in confronto con le prove di controllo. IJ'O. riferisce sulle probabili interpretazioni di tali fenomeni ipoglicemizzanti ponendoli in rapporto con ulteriori ricerche in corso.

Capacità pessica negli elementi del sistema reticolo-istio· citario del derma cadaverico. M. VoLTOLINA. - L 'O. dimostra, partendo da un reperto ottenuto negli strati istologici del derma umano in seguito ad iniezioni di t;rypanblau, la possibilità di svelare nei citoplasmi di cellule proseliti d el sistema reticolo-istiocitario le caratteristiche pletore-granulari, rite11ute segno della incubazione metabolica. L 'O. afferma jl significato sopravitale delle grartulazioni trypanofile da lui indotte negli elementi istiocitari per le seguenti r agioni: la granulia f>11docellulare rilevata n egli elementi in questione è assolutamente simile a quella ch e si ottiene in vivo con • gli stessi mezzi; esiste un territorio cror1ologico, la cui estensione varia in rapporto al1'età ed alle condizioni individuali, oltre il quafe non è più co·n cesso il rilievo di cellule tipicamente trypanofile.

Tumore ovarico benigno con ascite. Dott. G . V1AN. - L 'O. espon e un caso clinico concernente un fibroma ovarico puro totale torto sul peduncolo, con ascite. Passa in rassegna le varie teorie sulle cau se del versamento e cerca di interpretar le nel caso in esame; fa presente come di fronte a un 'ascite con neoplasma ovarico si debba anche pensare alla possibilità di un tu1nore benig no. Dott. E. PoLICHETTI. -

La narcosi con evipan so-

rli CO.

Il Seg retario: Dott. A. VANNI.

Tumore del lobo frontale.

-.

Prof. C. PASINE'ITI. - L 'O. riferisce su di un -caso di glioma del lobo frontale destro, comprendente i giri Il e III ed estendentesi in profondità fino al ventricolo laterale, in cui mancava qualsiasi segno di aumentata tensione endocranica ed alterazioni del carattere e delle facoltà psichiche; la sintomatologia inoltre - lieve ictu s e paresi degli arti di sinistra - era spiegabile con lesioni arteritiche e lesioni renali croniche. L 'autopsia confermò l 'esistenza di dette lesioni. ·L 'O . fa osservare la presenza rli uno stato di distrofia ed atonia muscolar e evidentissimo agli arti di sinistra e si domanda se ciò non potesse esser messo in rapporto col tumore a destra, ciò ch e verrebbe a confermare la reale presenza di un fascie fronto-ponto-cerebellare. Ritie11e molto importante in tutti i casi di sospe tto tumore frontale osservare se esistono feno1neni di tipo cer ebellare com e quelli ch e presentaYa la paziente.

Effetto ipoglicemizzante del blu di metilene nel soggetto normale e nel diabetico. Dott. S. GABRIELLI . - L'O. h a studiato l 'azione di qiuesta sGstama, sperimen{ando il comportamento della g licemia e le variazioni della prova di carico nei normali e nei diabetici. Con dosi var iabili d i blu (ctgr. 0 , 30~0,60 per kg.) in solu-

'

_..

Rlcord/111110 la /atere•saate Moaogral/a:

Prof. MICHELE BOLAFFIO Direttore della

R.

Clinica Ostetr.

Gin.

deu·univ.

di Modena

Lo stato attuale della Radioterapia Oinecologica INDICE IN RIASSUNTO. - Parte generale: Uso del ,-adio. Dosaggi.o in R. Dosaggi.o del Radio. Lunghezza d'onda e azione biologica. Tono X ed emanazione. At,ione biologica e at,ione ge, nerale delle ,-adiazioni. Radioeccstat,ione, pag. 1 a 14. - Parte

s peci a Ie :

I.

LE

MODIFICAZIONI

PARATO

GENITALE DELLA

T URBE

MESTRUALI E

DONNA.

DEGU

ACTINICHB . MORFOLOGICHE

pag.

15

a

ALTRI DISTURBI

19.

,

:?.

DBLL. AP,

TERAPIA

DBLL&

FUNZIONALI DEU..A DONNA,

pag. 20 a 33. , 3· ABoRTO RADIOLOGICO E DBTBRJORAMBNTO DBLLA PROLE, pag. 34 a 39· , 4· RADIOTERAPIA DEI FlBROMJ DBLL'UTF.Ro~ pag. 40 a 54· , 5 · TBRAPIA DBLLE AFFB.ZlONI INPlAMMATORJE DEI GBNITALI PBM, MINILI, pag. 55 a 60. Appendice: LA CASTRAZIONE TEMPOli N'EA, ~ag. 61 a 63. - 6. TERAPIA DEI T U MORI MALIGNI DBLL' APPARATO FE MMINll.E, pag. 64 a 104. Bibliografia, pag. 105 a III. 1

Volume in,8°, di pagg. VIII 1u. nitidamente stampato su ot, tima carta, con 10 figure intercalate nel testo e altre 20 su sette tavole fuori testo. - Prezzo L. 2 O, più le spese postali di spedizio:le. Per i 11ostri abbonati sole L. 1 6, 5 O in porto franco. 1

Inviare Vaglia all 'editore Succursale diciotto, Roma .

LUIGI

POZZI ,

Ufficio

Postale


[ANNO XLI,

NUl\I .

f3 i

SEZIONt: PRATICA

227

APPUNTI PER . IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. OSPEDALE Dl S. SPIHITO I N SASSIA - R OMA R EPARTO MATERNITÀ

diretto dall'Aiuto-Ostetrico dr. E.

1FR0NTICELLJ

Emorragie vaginali da ustioni da perman· ganaio di potassio i11 pastiglie, introdotto a scopo abortivo per il dott. ALESS:\ ~Dl\O V ALE~z1 . Con questa breve nota vog li clmo specialmente r ichiamare I 'attenzione dei medi ci pratici su una cau sa di emorragie vaginali che assai frequentemente suole incontrarsi . e non solo nelle .grandi città. Malgrado la legge severa1nente punisca coloro c he favoriscano l 'interrompcra delle gravidanze , pure assai spesso ci è dato osservare questo delitto contro la maternità, sebbene solo in un piccolissimo nu1nero di casi si possa avere la prova dell 'azione crirrtinosa. In questi ultimi tempi 11ella Mater r1ità di S. Spirito sono capitate sotto la nostra -0sservazione ben 9 pazienti che, essendo gravide nei primi mesi o essendo solo timorose di esserlo, vennero ricoverate in corsia in })reda a profuse emorragie vaginali , da profonde per dile di sostanza determinate dall 'introduzion e di un cau stico nella vagina: il perrnang anato di ·potassio in pastiglie. Non poch e volte, all'ini zio del nos tro serv izio , rimanemmo colpiti dallo stato di shoch e di pallore delle pazienti e fumm.J dubitasi sulla sorge.nte del! '~emorragia co5l impon ente sen za alcun scg·no d i travaglio abortivo. Tale barbaro procedimento 11er detern1inare , secondo il concetto del popolino , il ritorno della mestruazione, fa pensare ai non rari casi, osservati a l~uni anni or sono, di introduz_ione di pastiglie di sublimato in vagina a scopo abortivo. La morte della paziente seguiva abitualmente la grave intos:-;icazione prodotta dal riassorbimento del veleno, n1a non sempre lo stirr1olo chimi co prodotto dal c::.ustico applicato contro la portio determinava I 'aborto . l\ientre in quei casi predominavano le manifestazioni tossiche gener~li (nefrite, anuria, occ.), còn l 'uso del p ern1anganato prevalgono le gravi emorragie e la con seg·uente anemia acuta. Le p., nessu11a esclusa , negano sempre qualsiasi manovra abortiva e regolarmente rispondono, alle domande del m edico,

che improvvisamente, nel più perfetto benessere, per le cause più strane (caduta, spavento, litigi, ecc.), hanno cominciato a perdere sangue in quantità più o. meno abbondante dai genitali . In quasi tutti i casi , ripeto , lo stato generale sj presenta grave e le donne sono profondamente anemizzate . E questo è certamente dovuto alla notevole e lunga perdita di sangue poichè le donne tardi ricorrono alle cure dcl medico e solo allora ·]U=-tndo vi sono ~pinte , pien e di spavento, dalle ripetute Jipotirnie. Il polso è piccolo, frequentissimo, vuolo , a volte percepibile solo con estrema difficoltà; ]a cute e le mucose pallidissime; non 1nanca, in poche· parole, alcuno dei sinton1i dell'anemia acuta, e che i1on staren10 qui a ripetere. All ' esame obbiettivo vediamo fuoriuscire dall 'ostio vaginale sangue jn maggiore o mi11ore quantità , n1a quello ch e colpisce e che subito, a volte, mette sull 'avviso della causa dell 'emorragia, questo sang.ue è rosso t~ ivo, rutilante. All 'esame manuale dell'a p1)arato genitale si può trovare una gravidanza uterina di varie età e , cosa notevole , collo l)Crsistente, chiuso , senza alcun segno di ab-0rto in alto. A volte si può ritrovare n el fondo . vaginale u11 corpo estraneo piccolo, o g ranulazioni più o m eno dure ch e subito fa nno pensare al]a causa dell 'emorragia come pure si possono avveri.ire delle perdite di sostan za; ma , più s1)csso, l 'esame inanuale nulla rivela ed è solo co ll 'esame colle valve ch e si ha la spiegazione diag nostica. La lesione anatomo-patologica è così netta da non lasciare quasi mai dµbbi. In qu a·ls.ia-s1 · tratto della vagina si vede una perdita di sostanza spessissimo rotondeggiante , a margini netti , della g randezza di un soldo o più, a fondo 11erastro, più o meno pro fonda, sang uinante abbondantemente, e in cui p11ò notarsi una polvere nerastra. Questa lesione non è quasi mai sola ma nJI.a parte perfettamente opposta si nota altra perdita di sostanza cogli stessi caratteri summentovati. In uri punto di essa può vedersi spesso la boccuccia di un 'arteria che geme sangue intermittentemente. Constatata 1a presenza dell a lesione , la diag nosi è fatta, e subito se ne ha , solo allora , la confern1a dalla donna spaventata. La ulcerazione vaginale da permang anato ben difficilmente può essere confusa con a1tre lesioni emorragiche della vagina, quali neoplasmi, ferite Iacero-contu5e da coito o da cor-


228

I

« JL POLICLINICO >J

pi estran ei (tentativi di introduzione di cateteri a scopo abortivo, ecc.). I tumori hanno la caratteristica durezza della superficie ulcerata , le ferite lacero-contuse so110 più o meno lineari, e non rotondeggianti e mai simmetriche sulle due opposte superfici vaginali. Si noti poi c h e mentre le indicate lesioni violente son o spesso poco emorr3.giche, possono risultare penetranti nei fornici o p·e ggio nella cavità peritoneale. La ustione da permanganato invece è fortemente emorragica, ma non si approfonda oltre la tunica Yaginale media. La cura è fa cile e Ja r11aggior parte delle volte basta un tamponamento vaginale con garza iodoformica, tenuto in posto per 24 ore, perchè tutto sia finito; m a non ·è infrequente si debba con uno o più punti di sutura legare qualche arteriola vaginale. Colle cure d ell ' anemia acuta finiremo di assolvere il nostro comp1ito. Nei 9 casi osservati, e in c ui solo in 6 esisteva g.ra vidanza, una sola volta abbiamo veduto seguire, ina a distanza di venti giorni dal}'introduzione d el permanganato, interruzione della gravidanza stessa , e i11 questo caso essa fu dovuta }1robabilm.ente ad ipoplasia uterina di discreto grado da cui era affetta la paziente. Negli .altri casi quasi tutti tornati a gravidanza inoltrata nell'ambulatorio o ricoverati alla mate rnità 1per il parto, questo avvenne regolarmente. Abbiamo voluto scrivere qt1esta breve nota verto di non g r.ande valore scientifico per richiamare l'atten zione d ei medici pratici su una cau sa di ernorragie vaginali frequente ad incontrarsi e ad invitarli a fare un esame della vagina colle valve tutte le volte che l'esame obbiettiva non dia netta spiegazione della notevole perdita di sangue. E per dimostrare 1'importan za di quanto asseriamo , riferiamo il caso narratoci da un ottin10 chirurgo . Una sera fu condotta a ll 'Ospedale da lui diretto , una donna in preda a stato di grave anemia acuta. La p. asseriva di avere un ritardo m estruale di qualche giorno e di perdere sangue dai genitali da qualche ora. Lo stato gen erale era quello della donna profondamente anen1izzata. All'esplorazione vaginale fu trovato un utero coi segni di una gravidanza i11iziale , ma con collo con servato ed orifizio esterno chiuso . A destra dell'utero si n otava una piccola tumefazione della gr:indezza di un uovo di gallina, mollastra , jndolente. Fu posta diagnosi di gravidanza estrauterina e la p. fu condotta in sala operatoria. Aperto :1 ventre non si rinvenne alcuna inondazione 1peritonea-

iANNo

XLI , NuM. 6)

le di sang1!e, ma un utero alquanto globoso e di 1 volume maggiore deìla norma e a destra di esso una piccola cisti ovarica cl1e fu asportata. Chiuso l 'addome e constatato che l'emorragia p er sisteva fu subito praticato un esame vaginale colle valve. 1F11 fdcilme11te constatata una doppia classica ustione da permanganato alla parte media delle due superfici ant. e post. della vagina e solo allora fu posta Ja ''era diagnosi e solo allora la p. si decise a confessare la verità! La p. ad ogni rnodo guarì per prima intenzione e, malgrado il doppio trauma . la g ravidanza .prosegui regolarmente . RIASSUNTO.

La introduzione in vagina di perrr1anganato di 't potassio in pastiglie a scopo abortivo, produce u stioni ch e dànno gravi emorr1gie e stati di anemia a.cuta ma non l'interruzione della gravidanza·.

CASISTICA, E TERAPIA. L'edema climaterico. L'edema climaterico non è circoscritto, ma diffuso e passa gradatamente e quasi insensibilmente alla cute normale. Di colore per lo più pallido, talvolta 11ormale,. ma non mai bluastro o rossiccio. Sedi di predilezione: le mani e l'avambraccio, ma anche piedi e gambe, molto raramente il viso. Spèsso scompar·e nelle ore del mattino per rico-mparire poco dopo. Molto ostinato, recidiva facilm·e nte, per lo più, si manifesta insieme con altri disturbi psichici, nervosi, vasomotori degli anni del climaterio, durando poi molto tempo in seguito. Talora , porta ad idee ipocondriache, mantenute talvolta dallo stesso medico, con timori di malattie cardiache o renali o di ipotiroidismo. H. Curschmann (Med. /(linik, 15 ~ett. 1933) riporta due casi in donne di 48-52 anni, in cui la diagnosi di ipotireosi poteva essere eliminata per i valori normali della concentrazione proteica e d ella viscosità del siero di sangue, la mancanza di dilatazione cardiaca e della tipica diminuzione di frequenza d el polso e di pressio·n e sanguigna, di anemia od adinamia come pure di ogni disturbo p sichico. Così pure, si poteva escludere ogni malattia cardiaca o re nale. L'edema climaterico può rite11ersi prodotto da insufficienza delle ghiandole germinative. I consueti diuretici , la digitale , la diuretina , ed anche la tiroidina non J1anno n·e ssun effetto, m entre invece la somministrazione di ormone sessuale femminile (progynon) o l'eli1ninazione dei disturbi vegatativi -c limaterici agisce favorevolmente anche sull'edema. fil.


[ A NNO

XLI, NuM. 6)

SEZ IONE P RATICA

L'inftnenza della vita sessuale della donna sulla etiologia delle pielonefriti. Secondo C. Leputre (Revue franç. de Gyn., sett. 1933) è innegabile l 'impor tan za della vita sessua le femminile n el d eterminism o delle pielone fr i ti, e con l 'A. possiamo distinguere • • vari casi: I. Pielonefriti da deflorazione. - Le lacerazioni d elJ 'imen e ed il traumatisn10 dell 'uretra a livello d ell 'orificio in occasio ne d el :p rimo esito son o le porte di entrata dei ger m i (Ilo\\' sing, Asah a ra, Wildbolz, Sip pel ecc.). II. Pieliti da gravi.danza. - Lo sta to di gravidanza determin a delle condizioni favorevoli allo sviluppo di in fez ioni pielorenali, molto spesso co libacillari (90 %), in altri casi da enter ococco, stifilocooco, streptococco. Le cau e son o n on tanto d 'ordin e meccanico qua nto d i nat11ra dinamica: è la stasi d 'orig ine di11amica per dim inuzione della sen sibilità d ella pelvi la cau sa prim a delle p ieliti da gr avidanza. lnfJltre la gravidanza provoca delle lesioni ir r itative de i r eni . Abbiamo an ch e delle p ielonefr iti le q uaJi esordiscon o solam ente in seguito al trauma tisma d el parto .

III. Pielonefriti da affezioni ginecologiche. - L'influen za d elle lesioni genitali , per l 'intimo r apporto d ell 'apparato ge nitale con quello urinar io, è netta. Vediam o cosi sopravvenire d olori uretrali e pielici semplicem en te per con gestion e in occasione di m estruazioni. Tumori solidi o liq uidi degli annessi , tumori d ell 'u ter o, annessiti, comprimendo e sposta ndo l 'ureter e determinano in esso fatti d i stasi e quindi infezione del tra tto sopr asta nte. Molte infezioni degli annessi , dell 'utero, del collo (cervi.citi, perimetriti ecc.) posson o p ropagarsi , all e vie urinarie, o per continuità ureter ale ascend ente o per ascensior1e linfa tica. Spesso ·una tri goni te, o una uretrite sono man tenute da un a pervicer vicite o perimetrite, e non guariscon o se n on si curano queste. IV. Pielonefriti da interven ti ginecologici. - Queste pieliti non sono r ar e e posson o essere deterrni nate, o per un a d evi azione o lesion e dell'uretere ch e pr ovochi una stasi e q uindi infezion e, o in seguito alla rite n zion e vescicale postoper atoria, m olto frequente dopo inter V. Lozzy venti g inecologici . 1

L'irudinizzazio11e delle flebiti e nell e forme in· 11.ammatorie ginecologiche. Contro le flebiti puerperali ·e ])OSt-operatorie vari espe rienti terapeutici sono stati ad oper ati con vario risultato . Molto discu ssa attualme nte ·è la irudinizzazione : ter a pia questa ch e risale a lla prima m età del 1800 e ch e è stata abbandon ata e ripresa più volte. Discordi son o le opinioni sul m eccanismo di azione dell 'irudina : per al cuni il $ang uisu g 10 ag J ~ce come il salasso ; per altr i l 'irudina 1

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aiutere bbe l 'organism o a liberarsi d ai germi pr oduttori della fl eb ite, forzan do la barrier a tra circolazion e (leucociti) e reticolo endotel io. l\i . l\iacciotta (L a Clinica Ostelrica, ger1n ain 1934) h a volut o controllar e l 'effi cacia dell 'irudinizzazione n elle fle biti puer per::. li e postoper atorie. Egli h a ap plicato 7-8 sang uisugh e lungo tut to il decorso dei vasi lesi , }asciando sta?car.e spontan eam ente Je san g uisu gh e e defluire il san gue p er qualch e or a . Associò sempr e alla irudinizzaz ion e Ja imm obilizzazion e dell 'arto. I ri sultati otten uti sono stati costan tem ente ottim i essendosi ottenuto la g ua rig ione in 1112 g iorni in m edia. L' A. ha eseguito il conLe.O"gio dei globuli b ianchi e rossi e d osata l' emoglobin a e d h a con statato ch e dopo l 'irudinizzazione si h a dimin uzion e del nu1r1er o d egli eritrociti e for ti a u rr1enti dei leucociti. P er lnolti qu esto aumento sarebbe il movente d el1'azione terapeutica dell 'irudina. L '·e m oglobina subisce una modica dim inuzion e. La velocità di sedimentazion e aumenta sem pr e d opo la irudinizlazione e tale aum e nto si m antiene per m olti g iorni . L 'A. h a a n ch e applicato la irudinizzDzion e secondo As.chner in alcun e form e infiammator ie uterine, annessiali e pelviperitonitich e. Egli h~ posto 8-10 san gu i~11gh e all'ipogastrio e u d1 t1n q ua drant e d a1nbo i Cf'Uadranti inferiori dell 'addom e . Ben scarsi risultati dette 11 elle mala te così trattate, la irudinizzazion e, tanto ch e si d ovette sem pr e ricorrer e ad altre riso rs~ terapeuti ch e. Anch e altri sperimentatori 11a nn o avuto consim ili ri sultati . L 'A. conclude ch e m entre l 'irudinizzazione è un ottimo mezzo di cura per le fl ebiti , non lo è altrettanto per le form e infi ammatorie an nessiali ed uterine. V1 cENTJNI. IJ'acido picrico nelle metriti del collo. Fayot (Journ. des praticiens, 16 Jic. 1933) consig lia l 'u so di una soluzione (1uasi satura di acido picrico (8/ 1000); se ne imbeve un a striscia di garza ch e si lascia in :posto per circa 20 or e, r ipetendo le m edicatu re due volte. la settimana. L 'A. associa all '~cido picrico un derivato dell 'acridin.a , la r u bacrina in ovuli con' tenenti. : Acido picrico Sulfost erol an1 cg. 5 R ubacrina n 2 Du e-tre ovuli la settima11a; ,iopo 2-4 setti1nane si è ottenuto il risultato . Il trattam ento non determin a dolori ed ·è ben toller ato. fil . La cura della colpite da Tricomonas vaginalis. Le « per~ite » vaginali r a.p·p r esentan o un ~turbo a_~sa1 frequente e m olto m olesto. R . Spiegler (Munch . !'t1eid. W och . , 6 ottobre 1933) ricorda ch e tali perdite p osson o essere : bian ch e,

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di natura non infiammatoria, e legate di solito a stati di ipersecrezione dei genitali, in rapporto a processi di iperplasia o a disturbi del circolo (per lo più venoso) ]oca li ; gia]le, ricche di leucociti, e legate ad uno stato di infiammazione (di ogni natura) dei genitali: o rossastre. 1'ra Je cause più frequenti di perdite gialle è la colpo-vaginite dovuta al tricomonas; si tratta di una forma assai resistente alle comuni cure, che si accompagna a disturbi locali (premito, bruciore, ecc .) e ad uno stato di de.pressione e irritabilità nervosa. La prova del tricomonas è facilmente raggiunta con l 'esame microscopico in campo oscuro. R . I<.oelsch e G. Tsuts ulopulos (ib~d em) ritengono che la cura migliore sia il trattamento con un acido oxiacetilarninofeniJ-arsinico che si sommi11istra alla dose di 3-4 tabloidi al giorno da porsi direttamente in vagina per tre o quattro. giorni di seguito: indi un tabloide ancora per qualche giorno. L'effetto è dei più brillanti e generalmente non si hanno recidive . V. SERRA.

L'abuso delle iniezioni vaginali. P. L. Pierra (Rev. franç. de gynéc. et obst. , luglio 1933) rileva anzitutto ch e spesso le iniezioni vaginali sono troppo calde ; spesso ha osservato delle ustio·n i vaginali profonde, con l 'u so di cannule a doppia corrente, che pre. servano Ja vulva, régione . sensibile. D'altra parte, spesso le iniezioni vaginali sono insufficienti, in quanto cht; la ..ca~1nu ]a non rag·g iunge il cui di sacco posteriore, mentre l'acqua non viene poi com rp1letarnente espulsa; rimanendo così in vagina per alcune ore, si possono produrre delle ma : erazioni rlel collo. Nei casi acuti ed ancl1e nei cronici , è sempre preferibile l'astensio·n e da o.gni lavanda vaginale; meglio vale lasciare gli organi in riposo. L'aggiunta di antisettici è inefficace, in consid·e razione che è n·ecessaria una forte diluizione per evitare l'irritazione locale. I'1eglio di tutto è l 'acqua bollita. Le lavande vaginali della donna sana costituiscono lln abuso, che non è giustificato da nessuna ragione d'igiene. fil.

Un particola1·e di tecnica nell'amputazione della mammella per cnncro. Con la tecnica classica , l 'amputazione della mammella, con sezione dell'aponeurosi c]avicoraco-ascellare a livello del margine superiore del piccolo pettorale, lascia un tratto di a1)0neurosi compresa tra il piccolo pettorale e il succlavio e i linfatici e i gangli che essa ricopr-e . Per asportare completan1ente l 'aponeurosi, i linfatici e i gangli sottocJaveari e i linfatici che talora vanno di1ettamente dalla mam1nella

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ai gangli sopraclaveari, Duval e Redou (Journ. d. chir., ottobre 1933) adoperano la seguente tecnica: dopo staccato il gran pettorale dalle sue inserzioni sternali clavicolari e omerali e ribattutolo in basso, s'incide l 'aponeurosi sul coraco brachiale, si prosegue la sezione fino alla coracoide per distaccare il piccolo pettorale e si prolunga medialmente, a ridosso della clavicola aprendo la guaina del succlavio. Si disinserisce la porzione mediana di questo muscolo in modo da poter far passare un uncino capace di sollevare fortemente la clavicola. Quindi con l 'aiuto di u:ò. dito insinuato sotto la clavicola vengono disinseriti gli attacchi c lavicolari e costali di questo muscolo. Vengono così esposti i vasi retroclavicolari ed è r esa facile l 'adeno-cellulectomia continua da questa regione fino all'ascella, con asportazione completa dell'aponeurosi clavi-coraco-ascellare, restando gli altri ten1pi del! 'intervento com e nella tecnica classica. G. PACETTO.

IGIENE. La lotta antimalarica nell'Agro Romano. Gradatamente, rr1a irresistibilmente. l'Agro llomano vier1e redento dalla rn:ilaria, per una azione con corde d'ingegneri, agricoltori e medici, attuandosi così il concetto d'integralità della bonifica, con cetto instaurato con la legge Mussolini. Riguardo all'azione igienico-sanitaria , essa è condotta con lo stile che la grandiosità del1'opera co·m porta. È com·p lessa ed organica: ha per centri ]e numerose stazioni sanitarie d ell'Agro. I due principali artefici, G. Pecori e G. Escalar, hanno ora descritto, con l'abituale precisione ed obbiettività, la campagna del 1932 (Rivista idi Malariologia, 1933, n. 5). Per valutare quest'azione, basta fermarsi ai risultati. La cintura di terre intorno a ·Roma, il Lido ed il parco di Castel Fusano sono ormai d el tutto indenni da inalaria: il Governo Fascista, con R. •D ecreto 8 maggio 1932, ha sclassifi cato questo territorio, esteso 12.0DO ettari, dalle zone malariche. L 'incidenza della malaria in tutto l'Agro si ·è ridotta ancora , da 3,2 % nel 1931 a 2,6 %, ossia in proporzione d el 16 %. Le infezioni primitive sono state appe11a 0,81 %. Ancora più signifi cativa è la regressione delle forme gravi: la terzana maligna si è riconosciuta in 519 casi, su di un totale di 218'4:; ossia in meno del 25 %. L'incremento della popolazion~, la quale ha toccato 82.087 abitanti, denota di per sè stesso la regressione della malaria dal vasto territorio, un tempo quasi spopolato. ~ impressionante quest ·azio·n e grandiosa, che non ha riscontri jn altri Paesi. Si può legittimamente prevedere che tra alcuni anni la malaria non sarà più lln problema per l'Agi-o Romano. G. T .


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SEZIONE PRATICA

MEDICINA SCIENTIFICA. Calcificazione del carcinoma di Twort nel topo (in vivo) per mezzo di viosterolo. John W. Spies e George 1). J.1yman (A rchives of Surgery, sett. 1933) si sono proposti di studiare in via sperimentale se il viosterolo (soluzione di ergosterolo ~rradi~to jn olio di sesaliJO) produce la calcificazio11e di un car cinoma, e, nel cas0, quale effetto questa può avere sullo svilup1>0 dello stesso tumore e sull'animale. .Per tali esperimenti gli AA. si sono serviti di un .carcinorrta. di topo trapiantabile, fornito dall ' « lmperial Cancer Resea.rch lnstitute » di Londra; il neoplasma fu scoperto da Twort e così porta il suo nome. Piccole parti di questo tumore furono trapiantate nel tessuto sottocutaneo dell 'addome di alcuni topi. Il viosterolo fu iniettato n ella cavità addominale perchè per questa via veniva assorbito •p iù prontamente e in magg ior quantità. Gli studi istologici mostrarono che : 1) la presenza di grandi quantità di calcio nel n eoplasma non porta con sè una maggiore mortalità delle cellule cancerigne i1è accelera la fi broplasia; 2) la deposizione di calcio nei tumori corrisponde ad un 'uguale deposizione nei tessuti normali; 3) la calcificazione dei tessuti dell 'ani1nale è indipendente dalla presenza del tumore· 1) neo-li animali sui quali si esperimentò 0 non fu app rezzata un 'influenza del viosterolo sul corso del ca rcinoma di Twort; 5) dopo trentaquattro giorni si manifestarOJ?-~ g~i effetti tossici dcl viosterolo sulle cond1z1on1 genera li degli animali. . Gli AA. sconsigliano perciò l'uso di alte dosi di viosterolo nel carcino1na dell 'uomo, e questo sia perchè essi non notarono mai una regressione del tumore con l'iniezione di questa sostanza, sia perch·è i fatti di n ecrosi del tumore si mostrarono indi•p endenti dall'uso di essa; sopratutto inoltre gli animali an1malavano e morivano se le iniezioni continuavano.

R.

l\fARTONE.

VARIA J.Je lesioni da sci. In pochi anni , lo sport sciatorio si è diffuso enormemei1te an ch e da noi; sport ch e merita la preferenza a molti altri anche per ]e condizioni stesse in cui si esercita e per l 'allenam ento al freddo ch e esso comporta. Esso esige però ·ù no sforzo n otevole, del cuore e del sistema circolatorio in genere , non soltanto nella salita ma anche in discesa e nella corsa in regio~i ondulate. Notevole è anche il lavoro degli organi respiratori e di tutta la muscolatura sicch è si h a un forte aumento del metaboli~mo. Si richiedono inoltre delle articolazioni molto salde, specialmente quelle degli arti inferiori .

Numerose sono le lesioni causa te dallo soiare. I\.noflach (Deut. Zeit. ·f. Chirurgie e Medizin. W elt., 27 genn. 1934) l1a avuto occasione di curare, in 3 anni, 1116 casi di lesioni da sci e porta quindi i risultati di una larga esperienza. La genesi degli infortuni va riferita spesso alla stanchezza dopo lunghe gite od agli sforzi esagerati dei prin cipianti. Gli infortuni capitano spesso dopo leggere infezioni (specialmente l'angina) e dopo, un lungo periodo di vita non sportiva. Ne sono con~i­ zioni ch e li favoriscono: l 'insuffi ciente riposo, l'eser cizio non graduato e il lento adattamento dell'organismo al clima di alta montagna . Nessuna importanza ha l 'allacoiatura dello sci, ma invece piuttosto la qualità della neve, la direzione del lancio, la velocità dell 'andatura e la fase della cor sa. Nel salto in avanti, possono essere colpiti il viso e la faccia, 1na spesso anche le ossa dell 'an ca, del ginocchio e delle dita del piede. Nel salto all'indietro, si hanno spesso lesioni del bacino e della colonna vertebrale. Negli iniortuni che si hanno a l di fuori clel salto, le lesio11i osteo-articolari riconoscono quasi sempre co1ne causa un n1om ento di torsione. Le lesioni dipendo110 poi anche dalla natura del luogo, non raramente però anche dagli ~tessi sci, specialmente dalla raochetta. Negli u'ltimi ten1pi, si è avuto un aun1ento delle fratture della colonna vertebrale, senza che si possa decidere se ciò dipenda o non dalla tecnica. Rel:.Jtivamente rare sono le lussazioni. Allo sport sc;iatorio, appartengono - anche i congelamP,n ti e le ustioni da irradiazion e di alta rr1on Lngna. fil. 1

POSTA DEGLI ABBONATI Al dott. D. Confalonieri , Molina di l iedro: 1) L'irrtmunità susseguente a vaccinazione antistafilococcica si manifesta rapidamente: sovente subito dopo la vaccinazione l 'organi, . ' . . smo e g1a immunizzato. 2) Nellr. grandissima maggioranza dei casi mediante la vaccinazione antistafilococcica si .acq11ista un.a solida immunità ch e persiste per an11i. A. Ar.ESSANDR1~1.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. R. S.

CurzzA. T etano co nsP-cutivo alla vaccinazion.e jenneriana. Tip. Riunite Donati. 1933. S 1MONETT1

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Considerazioni sulla diagnosi e sulla cura r adiologi ca di due casi di malattia di Schull er -Cristian. - Tip. Oppio, Roma, 1933. G. CozzoL1. L esion.i della m acu la in traumatismi oculari. - Tip. La Fiorita , Teramo, 1933. C. R1.,,~o. Esiste una sindrome umorale nell'echin ococco dell'encefalo? Tip. S. Bernardino. ATTTLJ.

Sierl::i, 1933.


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POLICLI~IC O

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NELLA VITA PROFESSI O NALE. RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO Saturnismo da farina.

Si considera in generale il saturnismo come una m alattia prevalentemente professionale, e così è in realtà, tanto ch e, di recente, ·è stata sancita per legge l'assicurazione obbligatoria per i lavoratori esposti al pericolo di questa intossicazione. Vi sono tuttavia dei casi di saturnismo dovuti a cause accidentali o di origine alimentare. Sopra un particolare fattore del saturnismo alimentare è opportuno richiamare l'attenzione degli ufficiali sanitari e dei inedici che esercitano nei Comuni rurali. In molti di tali Comuni gli agri coltori sogliono portare il proprio g rano nei mulini a macine più vicini per ottenere la farina necessaria al con sun10 domestico. Da questa consuetudine deriva la possibilità di alcune manifestazioni di saturnismo ]e quali, senza fortunatamente assumer e g·rande diffusione tra le forme di intossicazione alimentare, hanno dato luogo di r ecente a qualche episo di~ morboso di una certa importan za. Questi episodi sono stati causati dalla contaminazione delle farin e con detriti di piombo, e meritano di essere ricordati per mettere in grado i sanitari di riconoscerli tempestivamente e sopratutto per poterli prevenire co n adeguati provvedimenti. ~ noto che n ei mulini cosidetti a palmenti o a macine, molto diffusi nelle campagne, dove scarseggiano quelli del tipo a cilir1dri , le macine, o mole, non sempre sono monolitiche, cioè costituite da un solo blocco di pietra; esse invece sono, per lo più, del tipo detto francese, ossia formate di diversi '~·ettari, tenuti insieme da un fasciame di ferro e conD:essi fra loro con mastice o ~emento; questo tipo è molto usato perch,è JJiù eco11omico di quello monolitico . La sbarra metallica ch e congiunge l'albero m oto re alla m acina è di solito fissata a quest'ultima con tasselli di leg no e con m astice o cemento od in altro modo. Col funzionamento del mulino, gli interstizi fra i vari pezzi , ch e forma110 la macina , tendono ad allargarsi ·ed il mugnaio ha cura di riempirli con nuovo ma5tice o remento. Inoltre, in· alcuni tipi di mulini, le macine presentano delle fenditure, destinate ad aocogliere del materiale pesante (rottami di ferro·, ecc. ) necessario ad equilibrare la massa .rotante; anch e questo materiale viene fissato con mastice o cem ento. Col medesimo f:i sogliono anche riempire eventuali fessure, spacr,,ature , o perdite di sostanza, ch e si producono n elle macine ch e hanno lavorato a lungo. Ora -p1u ò accadere ch e. per ignoranza o per 1

ragioni di comodità, di economia od altre, nelle varie parti del n1ulino sia sostituito od impiegato insieme al mastice od al cemento, ~omposti questi affatto innocui, del piombo, il quale ·p er la sua duttilità ·e plasticità ben si presta al riempimento di interstizi fessure e simili della pietra delle macine e permette la n ecessaria elasticità di movimento nella loro rotazione. Il movimento stesso, però, può provocare il distacco di framrnenti del materiale piombifero, che possono inescolarsi e venir macinati col grano, come prova il fatto che si è ritrovato piombo metallico polverizzato nelle farine. Un 'altra causa di possibile contaminazione delle farine è data dal fatto che talvolta la tramoggia, in cui si versa il cereale da macinare, è situata a livello del pavimento e priva ài setaccio o altro mezzo di arresto delle impurità più grossolane. Può accadere per ciò, per incuria del mugn aio, che detriti vari (chiodi, rottami, eventualmente frammenti o pallini di piombo), caduti sul pavimento , ~adano a finire sotto le macine; essi se, per la loro duttilità, non ostacolano la macinazione o non producono rumori insoliti , vengono inavvertitamente macinati e mescolati alla farina. <: on questo meccanismo si sono potuti spiegare casi di avvelenamento dovuti a limitate quantità di farina contaminata. Infine piccoli frammenti di piombo è sopratutto pallini possono accidentalmente cadere n el grano destinato alla macinazione prima ch e sia portato al mulino. Le circostanze sopraindicate spiegano perchè i casi di saturnismo da farina siano stati finora constatati nelle famiglie di contadini , che portano il proprio g rano ai mulini locali e consumano per uso domestico il prodotto della macinazione . . È da escludere pertanto che, in ql1esti casi , si tratti di piombo aggiunto alla farina m essa in commer cio , per aumentarne il peso, frode questa troppo ingenua per la facilità con cui può essere scoperta ·a nche dai profani. Ciò non significa che non entri ug ualmente in g iuoco la responsabilità del mugnaio, il quale abbia prodotto nel suo mulino farine dannose alla salute, o per incuria nel preservare il gr.ano da contaminazioni, o per aver impiegato nelle macine un materiale notoriamente velenoso. La possibilità di queste form e di intossicazione deve esser presa in considerazionè quando in individui delle classi .agricole, che consumano pane fatto in casa éol1a propria farina, si presentino sintomi di affezioni dell'apparato digerente o di anemia, di origine e di natura n on facilmente precisabili. Infatti nei casi ai quali accennerem o le prime manifestazioni


LANNO ~Ll ,

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morbose furono inizialme11te diagnosticate come for1ne di gastroenterite o di enterocolite oppure di anemia. I più recenti episodi si sono svolti nell anno 1930 e nel 1933. Per il 1930 ricordiamo un focolaio d intossicazione in provincia di Catanzaro, con 4-0 casi segnalati e numerosi altri, più miti, sfuggiti all'osservazione medica. Nelle farine consumate dai malati fu ritrovato il piombo; esse provenivano da un mulino le cui macine risultarono formate di blocchi riuniti con mastice cnntr.nente del piombo. Nella provin cia di Genova si -ebbe un altro episodio limitato a quattro casi nella stessa famiglia. 1F u trovato il piombo nella farina e nel grasso di lubrificazione del mulino. Data la scarsa diffusione del materiale tossico, l'avvelenamento fu attribuito a piccole quantità di piombo pervenute accidentalmente 11el mulino dall'esterno. Più importante fu una manifestazione verificatasi, pure nel 1930, n-ella provincia di Grosseto, per la quale si ebbero 37 casi in 15 famiglie. Il piombo era presente nelle farine usate e con aoc11rate indagini si potè stabilire che le farine contaminate provenivano esclusivamente dalle moliture eseguite in due determinati giorni. Poichè non si rinvennero tracce di piombo in nessuna parte del mulino , la contaminazione fu attribuita a penetrazione accidentale e transitoria del metallo durante la macinazione, tanto più che il mulino mancava di dispositivi atti ad assicurare la pulizia del grano e ad impedire la caduta di materiali estranei nella tramoggia. Di gran lunga più grave è ~tato un e·pisodio di saturnismo collettivo dell'anno 1933 , ancora in provincia di Grosseto, ma in un Comune di, erso dal precedente. Si sono avuti 162 colpiti, distribuiti in 229 famiglie, ed un decesso. Anche questa volta fu trovato il piombo nelle farine ottenute da grano appartenente a privati e fatto . macinare tutto nello stesso mulino. Le ma cine del mulino , del tipo a settori, presentavano interstizi e profonde fessure riempiti con mastice cementizio che ricopriva frammenti di ferro e di ottone tenuti jnsien1e con piombo incastrato a martello. Un u ltimo episodio si è avuto, pure nell'anno scorso, a '.Brindisi, con pochi casi d'intossicazione e col reperto di piombo nelle farine di grano macinato, per conto di privati, in un mulino nel quale le macine presentavano riparazioni eseguite con piombo colato. Considerando la gravità dei fenomeni morbosi ai quali può dar luogo l'avvelenamento da piombo, non si deve trascurare 1'importanza di queste manifestazioni, per quanto circoscritte e limitate. Indipendentemente dalle sanzioni penali, nelle quali potranno incorrere coloro che , sia 1

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SEZIONE PRATICA

pure per ignoranza, si rendono responsabili del daru10 di numerose persone, spetta agli ufficiali sanitari intensificare la vigilanza igienica sui mulini ed assicurarsi che, per le loro cattive condizioni di funzionaIT!ento, non ries·c ano nocivi alla pubblica salute. Sulla necessità di intensificare taìe vigilanza la Direzione generale della Sanità pubblica ha richiamato l'attenzione dei prefetti con due circolari d-el 21 giugno 1930 e del 23 n ovembre 1933. I punti da tenere particolar1nente presenti risultano da quanto abbiamo già detto e si riferiscono all'accertamento che esistano nei mulini dispositivi atti a garantire I.a p11litura del grano e ad imp·edirne I.a c ontaminazione con sostanze estranee, come prescrive il R. Decreto-legge 12 agosto 1927 n. 1580, e che, nelle varie parti del macchinario, sia assolutamente escluso l'impiego di sostanze nocive e specialmente del piombo, che possano, anche accidentalmente, venire in contatto col grano o colla farina . Poich è il funzionamento degli stabilimenti di macinazione è subordinato alla concessione di una licenza prefettizia, da rinnovarsi annualm ente, una rigoro's a vigilanza pern1etterà di eliminare quei mulini che, ·p er la loro deficiente attrezzatura igienica, possono rappresentare un 'insidia ed un pericolo per la salute, per mezzo di quel grano che è frutto della fatica del lavoratore e che dà il pane alla sua famiglia .

A.

IF RAN CHETTI.

MEDICINA SOCIALE. Lotta antitubercolare. Con alcuni articoli nei più accreditati quotidiani, il prof. R. Jemma ha recentem ente sostenuto la necessità che la lotta a11titubercolare vada assumendo un indirizzo più intensamente preventivo. La inten sificazione della profilassi della predisposizi·.)ne, di quella del contagio e di quella immunitaria, deve considerarsi come uno dei problemi più strettamente indispensabili alla buona ri11scita della campagna antitubercolare. Oltre a ciò bisogna continuare a vigilare i bambini affetti da una qualsiasi localizzazione tubercolare anche dopo la guarigione clinica di questa, allo scopo di evitare il riaccendersi del processo morboso in età più inoltrata e più sfavorevole al buon esito dei varii mezzi terapeutici. Bisogna inoltre che sia tenuta presente la frequenza delle forme pulmonari della tubercolosi a11~he nel lattante, e~ in ogni caso ricordare che se il cogliere le svariate lesioni tubercolari del1'adulto al loro inizio clinico ha grande importa11za ai fini della terapia, non autorizza però a )arlare di una diagnosi precoce utile ad una efficace difesa sociale, dal momento che tali forme sono sempre l'esito di una infezione di vecchia data, e cioè l'espressione di un processo morboso antico.


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POLICLINICO »

Secondo il prof. J en11na è dovere di ogni medico , e sp ecie di quelli che si occupano del bambino, di contribuire a rendere più documentato I 'asserto che la lotta antitubercolare deve essere svolta nell'infanzia. Fino a che si disporrà soltanto di Sanatorii non si potrà ottenere altro che un miglioramento delle possibilità assistenziali e terapeutiche in favore dei tubercolotici; ma se la lotta antitubercolare deve tendere, come ha indicato il Duce, alla redenzione dal grave flagello , non si può prescindere dalla necessità di salvaguardare dalla tubercolosi 1e generazi oni future, il che, osserva il prof. Jemma, non può ottenersi se non con la istituzione di ur1 numero adeguato di prever1tori nei quali siano opportu11amente accolti tutti quei barr1bini che risu1 ta110 più diret tamente minacciati dalla malattia.

CONCORSI. POSTI

VACA~Tl.

BRINDISI. R . Pre/eltura. -- Per titoli ed esami. Posti di uffi()iale sanitario di Cisternino, Mesagne, Oria, San Pancrazio Salentino, .San Pietro Vernotico. Stipendio L . 5000 per i primi tre Comuni; L.. 3500 per gli altri due, al lordo delle ritenute e riduzioni di legge e con cinque aumenti quadriennali del decimo. Nessuna limitazione del1'esercizio professionale. Limite di e tà anni 45 salvo quanto è disposto dall 'articolo 8 del R. Decreto 29 novembre 1925, n. 22G6 . Inviare documenti di rito e· titoli alla R . Prefettura di Brincljsi non più tardi del 25 apri]e 1934-XIJ. CAMPOLI APPENNINO (Frosinone) . - Scad. 11 mar .; L . 10.500 e f).quadrienni d ~c., o_]tr,e L. 600 se uff. san.; età lim. 35 a . ; tassa L: 50, 10. · CAPUA. Congregaz. di Carità. · - Sca(l . 19 apr. ; chirurgo dell ,Ospedale Palasciano. Chiarimenti presso la Segreteria. CIMINNA (Palermo) . Scad. 25 apr.; L . 9000 decurtate di tutte le ritenute e diminuzioni di cui alle l eg·gi vigenti. GIUNGANO (Sal erno) . - Scad. 12 mar.; L. 7000 e 4 quadrienni d ee.; oltre L. 500 uff. san., L. 2000 cavallo proprio; riduz. 12 ?lo ; elà lim. 35 a. ; tassa L. 60. GoDo (Ravenna) . - Scad. 31 mar. ; L. 8000 e 10 bienni ventes . , oltre L. 2500 trasp., c.-v., L . 1250· serv. att.; età lim. 40 a. LECCE. Co n,sòrzio Proviriciale .4 n.titubercolare . Posto di Direttore del Cor1sorzjo-Diret tore del Djspensario Provinciale Antitubercolare. Stipendio annuo iniziale ·L . 17.000 con cinque aumenti quadriennali del decimo fino a raggiungere il 1nassimo di L. 25.500, oltre il supplemento di servizio attivo di annue L. 5000. 'fali assegni sono al lordo df·ll ' j mpc..s ta cli ricchezza mo])ile, della riduzione del 12 % e del contributo alla Cassa éli Previdenza per i sanitari. Scaòenza ore 14 del giorno 31 marzo 1984-XII . Obbligo della r esidenza fissa nel capoluogo. P er chiarimenti rivolgersi alla Segreteria del Consorzio in Lecce. MARCARIA (Mantova). - Scail. 10 apr :; L. 9000 e 5 quadrienni dee. , oltre indenn. mezzi di trasporto , c.-v., se uff. san. L. 1000. •

lANNo XLI, NuM. 6J

MiLANo. OszJedale Fatebenefratelli-Fatebenesorelle . Scad . 28 apr.; medico primario; titoli ed esami; rivolgersi alla Segreteria dell'Ospedale. MoLFETIA (Bari). - Scad. 31 mar.; L. 9000, massimo L. 13.000, oltre indennità L. 1500. MoNTAPPO~E

Scad. 31 mar. ; L. 8500 e 5 q,uadrienni dee., oltre L. 400-1700~2700 trasp., L . 500 indenn. laurea, L. 1000 inrlenn. forese, L. 500 uff. san. ; riduz. 12 %; tassa L. 50. (A scoli

Pie .).

-

NARDÒ (Lecce). Os[Jedale Ci11ile Sanibiasi. - Scadenza lq 1narzo 1934-XII. Per titoli, posto di primario chirurgo. Sti·p endio L . 14.000 annue (lorde 12 %) ; compartecipazione 40 % proventi operazioni a pagamer1to. Età rr1assima anni 40; libera docenza patologia o clinica chirurgica; sei anni di aiuto o assistente effettivo presso Cliniche universitarie ocl Ospedali oltre 500 letti; al1neno dieci anni di laurea. 'fassa concorso L . 50,10. Chiedere notizie e Capitolato alla Congregazione di Carità. NETTUNO (Roma). - Scad . 15 apr.; L. 8500 e 5 quadrienni dee., c.-v., addizionali L. 4 e L. 5 sopra i 1000 e 2000 poveri; riduz. 12 ~b; età lim. 35 a.; lassa. L. 50,10. PADOVA. Ospedale Civile. - Scad. 15 mar., ore 17; primario della Divisione chirurgica maschile e femminile; L. 4000, esclusa qualsiasi indenn. c.-v., da decurtarsi del 12 %; tassa L. 50,10; età lim. 40 a. al 1° febbr .; doc. a 3 mesi dalla stessa data . Chiedere annunzio. PAVIA. Consorzio Prov. Antitubercolare. - . Scad. 15 mar., ore 17; direttore del Consorzio e del Dispensario prov . di Pavia; L. 24 .000 oltre L . 80QO serv. att.; contributi di legge; età lim. 45 a. al 10 gen.; doc. a 3 mesi aalla stessa data; tassa L. 50; tjtoli ed esami . Chied. annunzio. PAVIA. R. Prefettura. - Ufficiale sanitario c0nsorziale pei Comuni di: Garlasco (sede), Alagna, Borgo S. Siro, Carbonara 1·icino, Cava Manara, Dorno, Ferrera Erbognone, Groppello Cairoli, Mezzana Rabattone, Ottobiano, Pieve Albignola, , San~ nazzaro de' Burgondi, Scaldasole, Sommo, TFomello, Valeggio, .Villanova d 'Ardenghi, Zin·a sco e Zerbolò. Popolazione 47.000. Scadenza ·ore diciotto del IO aprile 1934-XII. Stipendio L . 12.000, cin·que aumenti quadriennali 'del deci1no. Indennità d'ispezione L . 4000. Obbligo dell'~utomobile con ìndennità di altré L. 4000. Diritti sanitari a norma di legge. Nessun altro compenso. Divieto esercizio professionale a Garlasco. Età massima anni 45 salvo eccezioni -di legge. Documenti di rito. Per schiarimenti rivolgersi a Garlasco oppure presso l 'Ufficio Sanitario de11a R. Prefettura di Pavia. PRASOMASO (So ndrio) . - Posto di vice direttore Sanatori Popolari di Prasomaso. Per titoli ed esami con sistenti in una prova clinica oon interpretazione di radiografia e in una autopsia con epicrisi. Età non superiore ai 38 anni; documenti di rito; stipendio L. 11.200 (con cinque aumenti biennali del decimo) più indennità di carica di annue L. 4000 al lordo delle ' ritenute di legge, oltre l e. riduzione del 12 %; vitto ed alloggio ad person am. Domanda all'Amministrazione, via De A1nicis 45-A, Milano, fino al 20 febbraio 193i:l. REGGro C"\L. Ammin;.c;fr. P,rov. - Scaò. 20 mar.; assistente nella Sez. merl.-mjcrograf. nel L&borat. prov. Cl 'igiene e profilassi ; età lim . 35 a.; L. 11.600


~ A~No

XLI, •

Nu~1. 6]

e quadrienni oltre L. 2800 serv. att. , ritenuta 12 %. ono anche vacanti i posti di coadiutore e di assistente nella Sez. chimica. RoMA. l'linislero di Grazia e Giµstizia. - Scad. l i mar. ; 4 medici assistenti nei Manicomi giudiziari del Regno; titoli scientifici e pratici; età lim. 35 a . V. « Gazz . Uff. » N. 13. Domande alle Regie Procure presso i Tribunali. ROM·\ . Ministero della Marina . - È indetto i] concorso per la nomina di 18 tenenti inedici in servizio permanente effettivo nel Corpo Sanitario Militare Marittimo. Potranno prendere parte al concorso i laureati in medicina e chirurgia che abbiano ottenuto l'abilitazione all'esercizio professionale a norma delle vigenti disposizioni e non abbiano oltrepassato il 27° anno di età al 14 gennaio 1934. Il limite massimo di età sopra indicato è aumentato di quattro anni per coloro ch e risultino regolarmente inscritti ai Fasci di Com battimento senza interruzione da data an lcriorc al 28 ottobre 1922. Copia della relativa notificazione di concorso (con annesse istruzioni e programmi di esame) potrà essere richies ta clireltamente al ~ifinistero della Marina (Direzio11e Gen r rale del Personale e dei Servizi Militari , Divj s iou e Stato Giuridico), alla Direzione della R. Scuola di Sanità Militare Marittima di Napoli ed alle Direzioni degli Ospedali ~1lilitari Marittim"i di La pezia, Taranto, Venezia, Pola, La Maddalena. · RoMA. J\llinistero della Guerra. - È in d c tlo il concorso a 40 posti di tenente in S. P . E. i1el Corpo Sanitario militare (ruolo uffici ali n1edici). Le norme sono pubblicate nella dispensa \ . 5 (30 gennaio) del cc Giornale Militare Ufficial e » . cad . 60 giorni dal 9 gennaio. SANT AN \ u·.\r.l"AEDO ( Veroria). - Scad. 28 feb. ; L. 10.000 e 10 bienni ventes., c.-v. , L . 600 ufI. san. , L. 1000-2500-3000-4000 trasp. ; ricluz . 12 %; . età lim . 35 a.; lassa L. 50,10. SEPRIO (Como). --:- Scad. 28 feb. ; L. 9000 oltre L. 3500 trasp., L. 500 ambulat., L. 1500 uff. san. ; titoli ed esami . SERRA S. BRUNO (Catanzaro). --· Scad. 22 feb. ; <iue condotte; L. 7500 e 5 quadrienni dee ., rite11uta 12 %; e tà lim . 45 a. al 24 gen.; t assa L. 50. STRANGOLAGALLJ (Frosinone). Per titoli. Slipe11dio annuo L. 10.500 al lordo della riduzione 12 % e delle altre trattenute di legge. Aumento di u11 clecimo 1)er ogni quadriennio e per 5 qua· clrienni consecutivi. Se il Sanitario avrà l'incarico di ufficiale sanitario e finchè questo durerà, ma sempre revocabile, avrà diritto all 'indennità annua di L. 400 al lordo riduzione 12 % ed altre ritenute di legge. La domanda in car ta da bollo di L. 3, accompagnata dai prescritti documenti , I 'elenco dei quali con le altre modalità potranno rilevarsi dal bando di concorso da richiedersi al podestà del Comune, dovranno pervenire al prcdcl lo non oltre il 6 marzo 1934. VENEZIA. Ospedali Oivili. - .Scad. 28 apr. , ore 1 i .30; primario radiologo ; titoli ed eventualm. esan1i; L. 6000 e percentuali; tassa L. 50; età lim . .(5 a.; doc. a 3 mesi dal 22 gen. Chiedere annunzio . VERONA. Amminislr. Provi1tc. - Scad. 31 ma rzo ; assistente presso la Sez. med.-microgr. del Lnborat. prov. d'igiene e profilassi; titoli ed esam j ; L. 9600 e 3 quadrienni di L . 600, 700 e 00 ; . cr v. n ll . l .. 2600 ; riduz. 12 %; età lim. 35 a . 0

235

SEZIONE PRATICA

VIBO VALENTIA (Catanzaro) . --:- Scad. 12 mar. ; 2a cond.; L. 6000 oltre L. 500 indenn. malaria, L. 300 idoneo mezzo di trasporto ; riduz. 12 %; et à Jim . 45 a.; tassa L. 50,10. AvvER~ZA.

- Quando non è altrimenti indicat o i concorsi si riferiscono a condott.e medico-chiru r· giche, i comrensi allo stipendio base. BORSE

DI STUDIO.

Il Ministero dell 'Educazione Nazionale ha bandito i seguenti concorsi a borse di s tudio: 1) Concorso a otto borse di perfezionamento negli s tudi presso un I tituto superiore del Regno, per l 'anno accademico 1934-35, di cui una da conferirsi della Facoltà di medicina e chirurgia e da usufruire presso una Università o Istituto superiore del Regno, liberamente scelto dall 'assegna di ciascuna borsa è di L. 7000. tario. L'imoorto .. ono ammessi a concorrere coloro ch e hanno coneg uito la laurea da no11 oltre quattro anni. 2) Concorso a sedici borse di p erfezionamen 1o 11egli studi presso un Istituto ·superiore estero, per I 'a11no accademico 1934-35, di cui due da conferir i per le Facoltà di medicina e chirurgia, e d a u s ufruire presso una Università o Istituto superiore est ero, liberamente scelto dall 'assegnatario. L'importo di ciascuna borsa sarà uguale a quello <l ella borsa di perfezionamento presso un Istituto superiore del Regno e cioè L. 7000, aumentato di un supple1nento· che non potrà essere minore di l .. 3000 e non potrà essere maggiore di L . 6000. ono ammessi a con correr e coloro che hanno con ..~ eguito la laurea da 11 on oltre quattro anni. Le istanze di amrr1issione al concorso, redatte ll car ta Jegal e òa L . 5, dovranno p ervenire a questo Minis tero (Direzio11e generale istruzione superiore), non più tardi ò el 28 marzo 1934-XII. Tut I e le altre norme sono pubblicate s11lla <e Gazze lla Ufficiale » n. 24 .

NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. • All a ca ttedra di fi siologia d i Sassari sono risul-

t uli: 1° Giulio Cesare Pupilli ; 2° Rodol fo Margaria ; 3° Gaetan o Martino. Sono trasferiti i proff.: Vincenzo Rossi, di CliIJica oculis tica, da Modena a Par1na; Vincenzo Accordi , di Clinica oculistica, da Cagliari a Sassari ; Francesco Pentimalli, di patologia generale, da Perugia a Firenze; Pietro Verga, di anatomia e is tologia patologica, da Pert1gia a Napoli; Giu ~ep­ pe Falco, di medicina legale, òa Messina a Napoli. Hanno con seguito la libera docen za in parassitologia m '3 dica i dottori Antonino Panagia e Piero SPpulcri. I.o Società di Patologia esotir.a di Parigi ha asseg11ato l a m edaglia Laveran al prof. E. Roubaud, cl ell 'Is tituto Pasteur cli Parigi . Il nuovo Consiglio di Preside11z.a òella Società ~fedico-Ct· irurgica Veronese è risultato così costituito: presidente dott. F. Delaini, vice-presidente p·r of. A. Austoni; consiglieri proff. A. Rossi e A. rto1nani; segretario prof. G. Zanni . Il Senato Accademico dell 'UniYersilà di Modena l1a conferito, per l'anno 1933, il premio « Riccard o Luzzatto » destinato ad un lavoro o complesso di lavori nel campo d ell a biocl1i1nica o d ella te-


I

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« JL POLICLINI CO »

rapia sperimentale, alla dott.a Carmela Ma11unla , aiuto nell 'Istituto di zoologia e anatomia co1nparata. ORDINE DEI SS. MAunrz10 E LAZZARO. · Commendatore : on. prof. Giunio ~alvi, Napoli . Cavaliere: comm. dott. 'Nicola Tucci, Penne. ,ORDINE DELLA CoRONA ri'ITALIA.

Gran Cordone: dott. Giulio Calamani, Roma. Grande Ufficiale: prof. Filippo Modenesi, Bo-

logna. proff. Valerio Artom di Sant'Agnese, Roma; Alberico Benedicenti, Genova; Filippo Arturo Foderà, Catania; Antonio Gasbarrini, Padova; Antonio Pensa, Pavia. Ufficiali: proff. Francesco Blasi, Napoli; Giulio Carreras, Pisa; Do·m enico Mirto, Palermo. Cavalieri: dott. Giuseppe Addessi, Roma; prof. Andrea Bertocchi, Torino; prof. Antonio Clemen ti, .C atania; dott. Vincenzo Gandolfi, Modena ; prof. Sebastiano La Franca, Palermo; prof. Lodovico Tommasi, Palermo. Commenda;tori:

_..

Direttore della Olinica Medica della R. Univ. di Firenze con la collaborazione dei Proff. F. D' Arbela, M. Volterra, A. Lunedei

L'URE1\t1IA Ne ripo rtiamo l'Indice per esteso: UREMIA (Prof. F. SCHUPFER). CAP. I. Cenni s tvrici. - CAP. II. Uremia vera o uremia iper azo~emi r a (Patogett esi ) : Id. (Sintomatologia}; (èl. (Prognosi) ; Id. (Cura). CAP. III. Anuria vera (Patogenesi) ; I<). (Sintomatologia); Id. (Cura}. CAP. IV. Iperazotemia con ipooloremia (Patogenesi ) ; Id. (Sintomatologia) ; Id. (Cura) . - CAP. V. Eclampsia dei nefritici (Patogenesi); Td. (Sintomato'togia) ; Jd. (Terapia). CAP. VI. P seudouremia angiogena (Patogenesi) · Id .

(Sintomatologia}. CON CL USIONJ. LE TURBE DELL' EQUILIBRIO ACIDO-BASE L' UREMIA VERA (Prof. F. D'ARBEI,A).

NEL·

CAP. I. Caratteristiche fisioo-chi1micbe delle tm'be dell'equilibrio acido-base nell'uremia. - C.µ». II. Sviluppo storico della questione dell'acidosi renale. CAP. III. Caratteri clinici e sintoma.tologia dell'aicidosi uremioa. - CAP. IV. Patogenesi dell'acidosi uremica : a) Teoria dell' ammoniogenesi nei tessuti çome meccanismo patologico di compenso dell'acidosi; b) L'im. portant:a della funzione del rene nella patogenesi dell' acidosi; e) Importanza patogenetica della ritenzione di radicali acidi; d) L'importanza dei cloruri e dell'acido cloridrico. -

CAP. V. Valore progn-ostico dell'acidosi nell'uremia. - CAP. VI. Osservazioni sull'applicazione clinica dei metodi per lo studio dell'acidosi nei nefritici. CAP. VII. Applicazione della terapia alcalinizzante nelle acidosi renali. - CONCLUSIONI. J.,E

AL TE RAZIONI CHIMICHE DEL SANCUE E DEI LIQUIDI ORCANICI NELL' UREMIA VERA E IL LORO VALORE PER LA PATOCENESI, LA DIA· CNOSI E LA PROCNOSI (Prof. M. VOLTERRA).

PARTE I. Costituenti inorganici - Costituenti organici · Prodotti aromatici. - PARTE II. Considerazioni sul valore delle m odificazioni chimiohe del san.gtUe, dei liquidi organici e dei tessuti per la pat-0genesi, la diag nosi e la prognos i delle manifestazioni uremiche. - C ON CLUSIONI. \.A

:\t,i\L 6~

NOTIZIE DIVERSE. ()o

Convegno Italiano di anatomia.

Nell 'oitobre di q1uest'anrto, ed i11 giorno da des linarsi, avrà luogo in Roma il 6° convegno della ocietà Italiana di Anatomia. Il Comitato ordinatore è così composto: S. E. prof. A. Rocco , proff. A. Busi, G. Cotronei, C. Della Valle, ,S . Sergi, R. Ver sari. L'Ufficio di presidenza è così composto: presidente: prof. R. Versari; vice-presidenti: prof. G. Cotronei e prof. S .. Sergi; segretario sociale: pr,)f. E. Luna; segretario (}egli Atti: prof. J\ . Beccari; tesoriere: prof. L. Castaldi. Segretario d el Congresso è il prof. V. Virno (viale Regina Margherita 289, Roma). I temi di relazione saranno: . IJrof. 1\. Busi, « L 'anatomia radiologica della vena azyg·os »; prof. G. Cotron':3i , « Morfologia comparala, Morfologia ecologica, ~1orfologia sperimentale. Indirizzi e problemi »; prof. R. Versari, « ·L a Morfogenesi dei più i1nportanti vasi sanguiferi dell'occhio umano» . I titoli dell~ comunicazioni si accettano fino al 15 agost o 1934-Xll. Informazioni presso il segretario cl el Congresso .

Nuova moaografla della Collaaa "Policlialco,, (N. 31).

Prof. FERRUCCIO SCHUPFER

lAN:xo \LI ,

PATOCENESI DELL'ECLAMPSIA DEI NEFRITICI E DELLA P.SEUDOUREMIA ANCIOCENA (Prof. A.

LUNEDED . La patogenes i dell'eclampsia dei nefritici. - La patogenesi della pseudouremia angiogena. - CONCLUSIONI. Volume in-80 grande, di pagine 140. Prezzo L. 2 O, più le spese di s pedizione post a le. Per i nostri abbon a ti sole L. 1 7, 5 O in porto franco. Inviare Vaglia all'Amministrazione del Giorn a l ~ « li Policli nico », Via Sistina J 4, Roma.

110 Congresso italiano di radiologia medica . Il Consig·lio Direttivo della Società Italjaua di Ra(liologia (in considerazio11e che alla fine <ii maggio le lezioni non so110 ancora cessale dopo le ferie òe1 Littoriali), ha stabilito di rimandare I 'XI C.Ong res o di Radiologia al 20-22 settembre 1934. Il Congre ~so sarà tenuto a Perugia, sotto la pre·sidenza del prof. E. Milani e la virepresjdenza del., prof. B. Bellucci. I temi posti all 'ordine del gior110 sono i seguenti: prof. Lapenna, cc Affezioni e lesioni traumatiche della colonna vertebrale »: proff. Palmieri, Guarini e Del Buo110, cc Radioter apia clel sistema nervoso ce11trale e periferico >) ; proff. Perona e Benassi, cc Mezzi m oòerni cii ir1 d agine r aòiologica ». Per ogni informazione rivolgersj alla segretaria general e clel Congresso, sig.a Maria Bellucci (corso Vannucci Perugia) e al Tesoriere-Commissario per l 'esposizione degli apparecchi, dott . Fratini, Istituto di l\aòiolo·g ia, Policlinico rli Perugja . o~ -· ·:W

.

1o Congresso internazionale di elettro· radiobio· logia. Allo scopo di iniziare una stretta e proficua collaborazione fra fisici, chimici, biologi, naturali~ ti, inedici, indispensabile pel progresso della r adiobiologia intesa non coine un capitolo della radiologia o della biologia, ma come una scie11za a sè stante, la Società Internazionale di RaclioJ)iologia sta preparando l a organizzazione del 1° Co11 gresso Internazio·n ale di Elettro-radiobiologi a con inaugurazione a Venezia, nel Palazzo Ducale, ne] e ttembre 1934 A. XII, sotto la presidenza cli S. E . il conte Volpi di Misurata. Ministro <1i Stato. Verranno sYolti e discussi tutli gli argomenti riguardanti i fenomeni oscillatori e corpuscolari i11 rapporto all a biologia : ultrasuoni e suoni, ond e elettriche, infrarosso, luce visibil e, ultravioletto . 1 aggi X, radium, radiazioni penetra11li 11elle proiJabili influenze sulle varie manifestazioni delln materia organica e organizzata e nelle applicazioni <li laboratorio ; azioni fotodinamiche, azioni a di s tanza d ei metalli, raggi rli Gurlwitsch , fenomeni <1 i 111minescenza , radiazioni cii sali radioattivi i1 1 romhin nzioni 0rganiche; stati elettrici <lel1 'atmo-


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SEZIONE PllAT1CA

s i era: peltr ogr afia ; influ ssi cle]la e11ergia raggia11te sulle inulazioni ecc. Questi son o gli argomenti che costituiranno un vasto complesso sperimentale e teorico cl1e sarà trattato da specialisti di fisica, di fisico-chin1ica, di radiologia , di biologia , cli botanica, di zoologia, di n1edicina . • Hanno promes o d 'intervenire ai Con gresso: Emil Abderhalden (Halle A. S.), Belaik. (Budapest), Brunetti Rita (Cagliari), Arthur .Compton (Chicago), Coolidge GScl1e11ect ady, N. Y. ), Dµcceschi (Padova), Glasser Ollo (Clevel and, Ohio) , Gola (Padova), Gurwilsch (Leningrad), Haskins (Schenecta<1y, \ . Y.), l\ilagrot1 \Parigi'\ , Marinesco (Bucarest), Nad. on (Lening·rndo), Ne1n eno,,- (Le11ingrado), Palmieri ~ Bologna) , Perussia (Mila110), Pincu ssen (Berlino). Pugno-Va11011i (Padova'\, Rahn (Itaca . Y.), Rama1L (Ba11galore, India) , Reche (Lipsia), Regaud (Parigi), Roffo (Buen os Aires), Ro si Bruno (Padova), s,,·enò Lomholt (Copenhagen), le1npell {M\.inster), R. ~'. Wooò (Baltimora) . Al tre ade. ioni sono alte e. .\llo scopo di coordinare le tendenze d ei congres~isti e rli presentare al Consiglio Nazionale delle Ricercl1e gli sviluppi d ella iniziativa, si invitano coloro i qt1<l li d e iderano informazioni pii1 del1 agliate di rivolger j nlla sede provvisoria della Società j11 tern azion al e di Radiobiol ogi a, indiri zzando l a corrispond enza al dott. Gioconrlo ProtU , Canal Grande, S. Gregorio 173, Venezja (It alia ~.

Congr esso di medicina di Tunisi. Abbi an10 gi ~l dalo i1otizin nello scor ·o i1 un1ero cli questo congres o indetto per i giorni 21-24 marzo. Per quel cb e rigt1arda i n1ezzi cli tra ~porlo per i congressi ti , il Comitato fa conoscer e qua11to egue. Per via marittima la partrnza ha luogo cla ·apoli il giorno 19 alle or e 22,30, in un piroscafo della Soci e tà cc Tirrenia ». Tariffa : andata e ritorno 1a cl asse L . 785; 2a. cl a se L . 565. Per coloro ch e s'imbarcano da Palern10 co11 lo stesso piroscafo la purtenza avrà luogo il giorno 20 alle ore 18,30. Tariffa: a11data e ritorno 1a. cl a se L . 440 ; 2a. cl a~ se L. 335. . Le l)artenze di ritorno da 1'l1nisi h anno luogo tt1tti i mercoledì alle ore 19 per nrriYarc a Palermo il gioveclì alle ore 8, a Napoli il ven erdì all e ore 5,45. Per via aerea l e partenze dt1 ftoma avranno luogo tutti i lunedì, mercoledì , venerdì alle ore 7, Piaz.?.a Colonn a. Tariffe: Roma-Napoli-Tunisi (andato e ritor110) , L. 440 ; Pa1ern1 0-1'uni i (andata e ritorno), L . 200; Cagli ari-T1 1nisi (andata e ri torno), L. 200. I congr essisli J)O lran 110 ervir si , per concentrarsi a Ron1a , a Napoli o a Palermo, delle riduzioni ferroviarie che sono a ttualmente in corso sia per l a ì\1ost.ra òell a Ri voluzione sia p er la Prima" era Siciliana (consultare l a C. I. T.) . Sono in corso d elle pratich e p er oltener e d a parte òei1 Con sol ati Francesi d el Reg110 delle riduzio11i sul visto· d ei passaporti ch e è empre obbliga torio e tassativo . L .Ufficio « Cit » di rf unisi si o~uperà delle prer1ot azioni delle camere e di qna l siasi servizio tt1ristico. Rivolgersi al dott. Plinio Soria. ri1e Colm ar 28, 1'uni si:

' L' A..ssociazione

dei n1ediei ron1eui a Parigi.

Ha t enuto la sua riunion e annuale ordinaria ii 5 gennaio, sotto l a presidenza del dott. Viad . Em. Hatieganu, ch e p ro11unziò una breve allocu zione; il segretario generale, dott. J ean-Basile Stanescu, lesse le adesioni, tra clii quella del dott. Guéniot, ch e cel ebra 11 st10 112° compleanno, e quella di Charles Acl1ard; egli r ese u11 omaggio alla medicina francese ed a quella italiana ; parlando dell 'Italia, espr esse l a su à ammirazione per l e colossali oper3 di bo11ifica e r ese un omaggio a Mussolini, genio dell a stirpe, ch e ha compiuto op era sociale e u1 nanj taria per l a rigen erazione del Paese ; t11tt.o l ' uditorio i levò in piedi , accl amando al Duce d 'Italia . Il dott. Raclule. cu r iferì po i sul tema: « can cro e trat1ma », e po11cndo l u sua teoria al ri g uarclo. ~el cl1iudere i laYori dell 'a embl ea, il presidente au picò d 'intensificare Je relazioni tra i paesi neola tini, cementati n ella c u 1tura mediterranea ed ove co ì efficacemente 1'Italia e l a Francia hanno sem · pre brill ato . ~ro p e ltò l ·intensa attività spiegata clal segretario general e in tale sen so e p er la forn1azior1e <li una b iblioteca ove Lutle l e principaJ i r j viste francesi , italian e, lJortoghesi, romene, spagnol e e cl 'altre lingu e possan o essere con sultate. Rivolse un cal do l)l au so al segretario . A lui si associò il Yice-presiò cnte d o tt . Tjneo·, gi à presidente cl el 1'a soci azione. Il seg·rr lnrio r ingraz ic', cl el ln cordial e n1anifes tazione.

Giornate Nipiologiche di Montevideo e Società Uru· gnayana di Nipiologia. Le Giornate Nipi ologi cl1 e, pron1osse d alla Società <li Pediatria di ~lon t eYid eo, presied uta dal dott. t>elfort , sotto l a presiden za onoraria del prof. Morci uio, direttore dell 'I ti l11to cli Clinica Pediatrica <' di Puericult ura e rlell 'l s lituto Internazionale 1\mericano di Protezion e dell 'Infanzia, ebb ero luogo r1ci giorni 20-29 dicembre. La solenne ~eclu1 ri inau g11ral e fu t enuta sot to la presidenza cl el Ministro d ella Protezione del1'lnfan zia, •lotl Berro, ch e pose in rilievo 1'importanza della scien za ni1)iolog·ica; il discorso inaugural e fu pro·n unziato dal presicl ente dott. Pelfort . Furono svolte impor I an ti rcl nzio11i e comuni. . caz1on 1. Il 20 dicembre 1933, 11cr iniziativa di Luigi l\1orqi_1io. fu fondala l a « ociet à Urug uayana di \ ipiologia » in Montevideo . Il prof. Morquio e il dott. Pelfort comunicarono l a notizia al prof. Cacace, di Napoli, con due telegrammi-; quello del Pelforl dice: cc Occasio11c . e sioni nipiologich e società i)ediatria porge riverc 11te omaggio illustre cren lor e n uova sci enza - Pelfort ».

1

La vigilanza dell'Ufficio tl'lgien e di Roma sull'e· sercizio delle professioni sanitarie. La vigilariza, svolta ininterrottamente dall 'Ufficio d 'Igiene d'i Roma sull 'eser cizio delle professioni sanitarie ed arti ausiliarie, è stata, durante l 'anno 1933, più c.h e mai ponderosa sia per l 'espl eta1nento cl elle pratich e normali di ufficio, notevol1nente aumentate in p articolar Inodo p er il controllo dei titoli professionali , per 1a revisione e p er I 'aggiornamento dei censin1enti cli professionisti ,


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POLl CL l ~ lCO

istituti, gabinetti, ecc., ia per il m aggior lavoro d'iniziativa disimpegn a lo. Come n egli anp.i scor si, la vigilanza dell 'Ufficio è stata rivolta su ogni forma di attività che rigu ar da l 'esercizio delle professioni sanitarie ed arti ausiliarie; prima, fra tutte, la medicin a e la chirurgia, con 58 case di salute ed istituti di cura, della capacità di ricover o di 800 letti, co n 167 gabinetti d entistici , o1tre tutti i numerosi studi professionali ed ambulatori. In questo campo, è stata svolta un 'inten sa oper a p er prevenire ed , eventualmente, stron care ogni abuso specialmen te per f:[Uanto rigu arda l 'eser cizio d ella pr ofessione m edica d a parte di non abilitati ad essa. Un a p articolar e sorveglian za è s lata con1piut a sulle 187 farm acie eser cite nel t erritorio d el Governatorat o. Ininterrotta è stat a la vigilan za sull 'eser cizio os te trico d elle levatrici e sulle agenzie collocamento balie, p er le qu ali son o passate, n el 1933, più di 1000 b alie. Sorvegliati assiduam ente son o st ati g·li eser cizi d elle arti au siliarie delle l)r ofessioni sanitarie : in fermieri, or topedici , ernisti , ottici, odontotecnici, m assaggiatori , al fine di prevenire, ocl even t u al rr1e11t e reprimer e, ogni sconfill am ento d ai ]im iti di att ivi là assegnati a ciascuna arte au siliaria i1on ch è ogni abusivo eser cizio. L 'opera d ell 'Ufficio d 'Igien e è s tat a . opratutto rivolta a prevenire i r ea li, m a, ogni 'ol ta ch e è stato n ecessario, si è proceduto r igor o a1n e11te a punirli, a n or ma di leg ge.

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convenuti, son o stati d efi11iti i primi accor<li diretti alla costruzione di un nuovo Osped ale che possa d egnamente rispondere a tutte le n ecessità d.ella Provincia .

Poliambolanza Torino.

~anitaria

''Arnaldo 11nssolini .• a

Il 28 gennaio, alla presenza d el pod est à, dei rappresentanti d elle altre autorità cittadine, del presidente d ell 'Istituto Nazionale delle Comunicazioni e del presidente della Sanitaria, ebbe luogo a Torino l 'ir1au gur azione d ella ~oliambul anza sariitaria intitolata ad Arnaldo Mussolini, dell 'l sti1u to Credito e Previden za delle Comunicazioni . Il presidente dell 'Istitu to h a illustrat o le fi11alilà di questo e l 'oper a di previdenza co1npiuta, n1ettendo in rilievo il vasto progran11na ch e ~ arà prossin1amerLLe attuato. La manifes tazione si è chiusa con vibranti acclam azioni al Re ed al Dt1ce.

Limiti d'età. Le n ostr e Univer sità hanno perdu to, per g l 'ind erogabili limiti d 'e tà, con la fine dello scorso anno scolastico, i proff. Dante Bertelli , di an atom ia a Padova ; Gae lan o Corrado, di n1edicina legale a · apoli ; Camillo Gallen ga, di clinica oculistica a Parma; Federico Kiesow, di psicologia sperimentale a Torino. Con la fine del corrente an n o scolastico andranno a riposo anche i proff. : Giulio Chiarugi, di anatomia uman a a Firenze; Euge11io Di Mattei , d 'igiene a Catania; sen. GioYanni Pasca]e, d i clinica chirurgica a Napoli .

La Commissione sanitaria governatoriale di Roma. In Campidoglio si è riunita , so llo Ja pr e i<len za del Governator e, la Commission e sanitaria gover n at oriale. Fu ascolta ta ed approvata l a relazione del direttor·e d ell 'Ufficio di Igien e e Sanità sulle ottime condi zioni sanitarie d ell 'Urbe n ell 'anno 1933, e si m anifest aron o voti per ch è venga sempre maggior mente inte11 ificat a e r esa qu an to più possibile efficace l a preven zion e delle malatti e in fettive. Su r elazion e d el medico provinciale e d opo breve d iscu ssion e è stato poi approvato il nuovo Regolam en to per jl servizio dei m edj ci cond otti e dei vet erinari governa toriali. La Commission e h a, q uindi, portato il su o esame sul nuovo Regol amen t o e<lilizio per il Gover nat orato di Rom a. Dopo una r elazion e d el p rof. Val agu ssa ed u n a discu ssione, si r itenne n ecessario ch e, pe ~· t aluni argomenti, il Regolamento stesso venga rinviato ai com pet enti Urfici tecnici governat oriali per u n ulterior e esam e. Furon o an ch e p rese altre èlelib er azioni . 1

I premi '' Vittorio Emanuele II ,, a Bologna. Il 10 gennaio nell 'Aula Mag n a della R. u niYersi tà tli Bologn a h a avuto luogo il conferim ento <l ei premi « Vittorio Eman uele II '>. li Re1lore Magn ifico p rima di proced ere al confcrin1ento <lei pr emi 11.t rileYa lo con chiara p arola il valor e d ella g ara di cultura promossa d al r egime fra i g iovllni studen ti. Per la facoltà di m edi cina son o stati p resentati i segu en ti allievi : d ott . Dome11ico Log roscin o, premio per la t esi : cc La tu]Jercolosi d el collo clel fem or e l>; dot t. Carlo Alberto Gamberi11 i. Jnen zion e on or eYole avente valore inor ale cli premio p er la tesi: « La coltivazione cl ej l e ~ su ti in vitro ·con sid erata nella sua tecnicél e 11 elle su e fin alità »; dott. Piet ro Lazzarett~, me11 zio11 e onorevole avente valor e n1or al e di pre1n jo J)er la t esi: cc Sulla preparazion e cli una precipiti11a per l 'em oglobina ». E seg·uita quindi u na con1m en1or azion e d el 1n·of. A lbertoni. Or at ore ufficiale è st ato il }Jrof. ~laria110 Patrizi, ch e h a svolto il teina: cc L 'oper a fi siol o!!ica e sociale di Pietro Alberlon i ».

Per un moderno ospedal e ad Avellino. Il 3 gennaio in una sala <lel Palazzo clel Gover no, ad Avellino, si on o r iu niti, per invi to di S. E. il Prefetto, il Preside della Provincia , il Podestà di Avellino, il Presid ent e d ell 'Ospedale civile di Avellino, il Con sigliere di Prefettura, d ir igen t e il servizio d elle Oper e Pie, nonch è il m edico provi11ciale, per t en t ar e di r isolvere, in ma11iera definitiva, il problen1n d ella a sj len za o ped alier a per la Cit tà e ProYin ci u, giaech è l 'Osped ale civile del capoluogo n on risponde più alle complesse esig en ze d ei n u ovj t e1npi. ]Jopo am pia ed esaurien t e discu ssione, alla qu ale J1ann o partecipato tu l ti i

Chirurgi assolti. La Cor te di Cassazion e ha rigettalo j } rico1..·o nvan zato d al Procurat or e Gen erale della Corte cl 'Appello di Napoli contro una senten za ch e n~ ­ . olveva, d al r eat o di lesioni volontarie, i qua1lro j.nsign i chiru.r g i di Na1)oli i quali , col con senso <lell 'offeso, avevan o op er at o un innest o t es ticolar e inlerun1ano. La Suprem a Corte ha m od ificato la formol:i di assoluzione: cc perch è il fatto n on cos I i tuisce r eato » n el 1'al tra di « n on essere gli i 1111)ut a t i })unibili avencl o con1m esso il fatt o con il con sen . o d ell 'aven te d iritto ».


SEZIONE PRATICA

Un po' dovunqt1e. La settimana odontologica (47° Cong·res o de11 tario) si terrà a Parigi dal 24 1narzo al 2 aprile, nei locali d el « Grand Palais » (Campi Elisi). È organizzata dall '« Association générale syndaoale d es dentistes de France » e dal << Syndical des chirurgiens dentistes de r"'rance >> col concorso tlell '« Association généralc des dentistes d e Belgique » e delle associazioni italiane. Il Congresso dell'Associazione Medica Italiana di Idrologia, Climatologia, Talassoterapia e 1~erapia Fisica avrà luogo nel giugno 1934 e si svolgerà in parte ad Acqui ed in parte a San Remo. Saranno svolte importanti relazioni idrologiche e clin1atologiche. Si è tc11uto in dice111hre il Ciongresso spagnolo <li patologia i11edica dell 'apparat.o digerente ; fu presieduto dal dott. Francisco Gallart Monés . La 7a. riunione d ella Società tedesca per gli studi sulla circolazione si terrà a Kiessingen il 16 e il 17 aprile. Tema: cc Trombosi ed embolia»; relatori: per la parte dottrinale il prof. L. Aschoff e per la parte clinica i proff. P. Morn,vitz e L . liirnberger. Nei giorni 22 e 23 gennaio si è tenuta la 4ga riu. nione della Società tedesca di balneoJogia e climatologia. Si è adunato a Bucarest, in d jce1nbre, 11 Congresso annuale dei medici delle assicurazioni sociali, sotto Ja presidenza del dott. Emilio Gheorg hi1.i. Il 9 gennaio si è co. Li Lu ita a Roma, nei locali del Museo criminale, offerti dall'amministrazione Penitenziaria , la « Società It aliana di Antropologia e Psicologia criminale per la lotta contro il delitto». ,~'intervennero alle personalità. L'on Serena rappresentava il partito. Il discor so inaugurale fu tenuto dal Primo Presidente della Corte di Cassazione, . E. D'Amelio ; parlarono anche S. E. Novelli, direttore generale degli Isti tu li di Preven zione e di P ena, il prof. Ottole11ghi, il prof. Di Tullio, l 'on. Morelli , l 'avv. Gregoraci . La Società Medico-chirurgica della Romagna si è adunata il 12 novembre e il 17 dicembre a Faenza, sotto la presidenza del prof. F. Giugni assistito dal segretario prof. ~. Galli . Furono fatte comunicazioni dai oci Chiud ini (Forlì), Miceli (Forlì), Emiliani (Dovado]a), Sella (Lugo), Bravetti (Forlì). La Società Medico .C hirurgica Veronese si è adunata l '8 gennaio sotto la p,r esidenza del dott. F . Delaini assistito dal segretario prof. G. Zanni. Furono falte comunicazioni dai soci dottori prof. Austoni, prof. R. Panini , prof. A. Romeni, E. Fio• • nn1 . La Società Medico-Chirurgica Trevisana si è adunata il 17 novembre. Furono fatte comunicazioni dai soci: Zannier, prof. De Gironcoli, Gastaldo, M. Bortolozzi, M. Merli. Alla Società Medico-Chirurgica dell'Alto Adige, ad unatasi a Bolzano in dicembre, furono fatte co· municazioni dai soci: A. Radaeli, E. Polacco, E . Matteu cci , C. Bader, P . Tremonti in collaborazione di M. Colombatti. ·L a Società Lombarda di Chirurgia si è adunata il 9 d icembre. Furono fatte comunicazioni da: L. Di

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Natale, P . Cazzamali , A. Ciminata, E. Ettorre, F. Rossi, A. l\1oratti, U. Clerici-Bergozzi. Si è adunata anche il 5 gennaio ; furono fatte comunicazioni da R. Grégoire, A. Maiocchi, N. Santero. Le due sedute furono presiedute dal . prof. M. Donati. Un corso complementare d 'igiene pratica per aspiranti ufficiali sanitari si terrà a Catania d al 1° marzo al 30 aprile; tassa L. 400; modalità con suete. Chiedere avviso all 'Istituto d 'Igiene e Batt eriologia. Una cor clialissima dimostrazione è stata fatta il 3 corr . nella Clinica chirurgica di Bologna al prof. Raffaele Paolucci, affin chè egli desista dal proposito di lasciare quest'Ateneo per quello di Napoli ; il prof. Paolucci h a ringraziato vivamente, riserYandosi di prendere l1na decisione. Il prof. Saverio Latteri ha tenuto la prolusione al cor so di patologia chirurgica nell'Università di Célgliari, trattando il tema: « I fattori costituzionali in patologia chirurgica ». Il prof. Antonio Mezzari ha tenuto ad Alessandria d 'Egitto, nella sede del Consiglio quarantenario, una conferenza sul moderno trattamento della tubercolosi polmonare. Venne presentato dal gen. n1ed. dott. Dug11et, presiclente della locale Società d 'igiene e medicina tropicale. La Facoltà di meclicina di Bucarest h a istituito una cattedra di endocrinologia, affidandola al prof. Parhon, titolare di clinica delle malattie nervose alla Facoltà di Cluj. Lo << Ho spi tal Progress », organo dell'Associazione ospedaliera cattolica degli Stati Uniti e del Canadà, riprenderà le sue pubblicazioni. Il periodico è destinato esclusivamente alla recensione cl i libri inedici ed affini e di libri adatti per bi1>1ioteche ospedaliere ed affini . Sede: South Grand BouleYarrl 1402, St. Louis, Mo., S. U. d'A. Il « Bollettino Sanitario » di Reggio Emilia an11unzia di sospendere le pubblicazioni. Il Capo del Governo, recatosi a visitare i lavori per la sistemazione d ella mole Adriana, essendo stato fatto segno, da lontano, ad una fervida dim ostrazione da parte dei bambini del preventorio antitubercolare del Governatorato, attiguo al cantiere, volle recarsi a vederli ; fu accolto con caldo entusiasmo; passò in rivista i bambini schierati e s'int eressò all 'ordinamento dell 'Istituto. Ailo· scopo di studiare ] 'organizzazione italiana d ell 'assistenza alla maternità e all 'infanzia è ve11uta in Italia la signora Minna Wolfring, dir ettrice della 1Sezione per le madri ed i fanciulli del « Fronte Patriottico Austriaco »; ella ha attentamente osservato le realizzazioni fasciste per l'assistenza materna ed infantile attraverso minuziose visite alle Istituzioni dell 'Opera Nazionale l\ifaterni tà ed Infanzia. L 'Istituto intern azion ale di studio delle radiazioni solari, t errestri e cosmiche ha inaugurato il J 9 novembre il su o primo Posto, nell'Osservatorio di Nizza, col concorso dell 'Università di Parigi. Per informazioni rivolgersi al direttore dell 'Istituto, d.ott. F!-lure, rue Verdi 24, Nizza. L'Associazione per I :aiuto agli ospedali (Hospi ta1 Saving Association) in Inghilterra è in continuo sviluppo, sotto la direzione di sir Alan Anderson.


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In 10 anni ha corrisposto agl i os1Jedali 2.355.000 sterline, ossia oltre 200 milioni ~i lire it ., al cambio medio del decennio ; il suo r eddito attuale è di 750.000 sterline, ossia circa 40 milioni di lire it. al corso attu ale della sterlina. Nel 1933 ha reclutato 129.000 nuovi soci e il suo reddito è aumentato a 74.600 st erline rispetto all'anno precedente.

I dirige11ti il cc London Hospital », i11 una r ecente r iunione, h anno preso in esame l e condizioni disagiate élegli appar lene11ti alle classi n1edie, i quali spesso non sono in g rad o cli sostener e le sp ese per l'assis ten za ospedaliera e vengono a trovarsi in con dizioni molto peggiori delle classi indigenti . Hanno d eci so di destinare 35-40 camere alle classi medie. Un incendio è scoppialo nell 'Ospedale P sichia trico Parcwille, d el Consiglio regional e di Glamorgan (Inghilterra); sono andati distrutti i locali d ella direzione e dell 'amministrazione. Una nuova legge disciplina, in Romania , il cu molo delle cariche r etribuite n ella classe medica. È vietato di avere più di una carica retribuita dallo Stato, dai Comuni, d alle Parrocchie o da Societ à. Viene fatta eccezione per gli uon1ini di scien za, per il personale assi stente d elle università ed, ent10 certi limiti, J)er gli uffici ali di sanità pubblica. Il Comitato n azionale belga contro l 'alcoolismo l1a organizzato una « g iornat a di propaganda an tialcoolist a », svoltasi il 21 noven1br e. I r appresentanti dei produttori di piante medicinali della Poloni a, d 'accordo con i commer cianti in tale r amo, h a nno costituito a Lwow un 'associazione di propaganda per la col tura e l 'utilizzazione di queste piante. Si è organizzata una scuola per istruttori. Verr a11n o attuat e delle piantagioni sperimentali . Si appren ie ch e uria fiala di cc Fichera 365 » fab bricata dalla « I. G . Farbenindus trie », richiesta d ·urgenza da un celebre sp ecialista londinese per un su o amico ammalato di cancro, è stat a trasportata da Berlino a Londra a bordo di un aeroplano.

Del prof. EUGENIO TANZI, deceduto il 18 gennaio a Salò, ci riserviamo di parlare in un prossimo i1umero. :È morto a Berli110, in età d i 72 an11i , il repu-

tato ostetrico-ginecologo prof. ALFRED Di.JHRSSEN, noto per il tamponamento che porta il suo nome, da lui ideato, mentre era ancora assistente, per combattere l e errtorragie gravi del p ost partu1n: esso h a salvato innumeri vite. _l\l Duhrssen si deve la cesarea vaginale. Egli ha introdotto in ginecologia e ostetricia 1nol t i altri interventi operatori nuovi o perfezionam enti . .Si è adoperato con impegno e ·c on successo a far migliorare l'insegnament o pratico dell 'ostetricia

Il prof. P1ERRE BAzY, i11orto a Parigi in età di 78 ' anni, si era specializzat o nell a chirurgia delle vie urinarie; ma prima si era affermato in chirurgia generale. Dal 1894 era capo di servizio (primario) di chir u gia; per una lunga serie cli anni lo fu a 11 'ospedale Beaujon.

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[ANNO XLI, NU}f .

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RASSEGNA. DELLA. ST.1MPA. MEDICA. Mediz. Klinif\, 3 nov. - L . ~UNNBERGER. La legge sulla sterilizzaz. nei rig uardi ostetrico-ginecol. Ar e/i. per lo Sl udio del Ricambio, sett.-ott. S. CABRINI. Glicemia <la carne nei diabetici. L . PONTONI. Alimentaz. da tuberi di cc Dahlia » uei diabetici. · A r ch. dello l st. Bioch. lt. , ag. - NI. NlA1No. Corpo luteo ed es tratti luteinici . - A. AMBROGIO. Nuovo preparato per la cura della lebbra. Klin. Woch., 11 nov. - W. H . Wr::IL. Il reu111alismo quale n1alattia generale. J . KO\VARSCHlK Diatermia ad onde corte. Fo rze Sanit., 30 ott. --:- U. ARCANGELI. L 'is teria_ Giorn . di BOJtter. e lmmun ., ott. - E. GR6H. I germi tubercolari degli ascessi freddi . - E. PuGNANI. Localizzazione elettiva ed infezione sperim . da « Bacterium coli ». Presse Méd. , 11 nov. - D. ·s ANTENOISE. Cura del1'iperten sione con la vagotonina. Brit. Med. Journ. , 11 nov. - D. MuRRAY LYoN . I diuretici. Paris Méd., 11 11ov. ·- V. DE LAVEHGNB e al. Le infezioni delle vie biliari da perfringens. Amer . Journ . lrled. Se., nov . - H. O. MosENTHAL. e C. DoLD'i.~ \N. Trattam . del diabete. - W . FREEMAN e E. K. R UGGLES. Lo zu cch ero nel sangue degli schizofrenici . - L . . Mc KENDREE EATON e S. FEINnERG. 1'rasmissione accidentale di malaria con siringa ~avaz. - S. FARBER e J . Hu nBARD. Endomiocardite con genita da infezione intrauterina. - N. .1 OLLIFFE. La funzion e del fegato n ell 'ittero catarr ale. Deut. Med. Woch., 10 n ov. - CATEL. Vantaggi e inconvenienti della st erilizzaz. del latte. - RuDE R e WELF. Opoterapia di sostituz. n el diabete insi1)ido. Klin. Woch., 7 ott. --=- F. BAUER. Disturbi funzio11ali delJ 'ipofisi . Rass . Clin .-Scient., 15 nov. - F. GALD1. Clinica e terapil della gotta. - P. GAIFAMr. Problemi diag nostici in tema di annessiti. Diagnost. e Tecn. di Laborat , 25 ag. - F. SEBASTIA~I . R eazione d i Sachs-vVitebsky (citochol). E. MEINICKE. Reazione M. K. R. II. Speri1nentale, 13 nov. - R . REDI. Possibilità nuove n ell a ebirurgia renale. - U. l3oNCINELLI. Forme inapparenti d ella febbre esantematica mediterranea. - G. MANGANOTTJ. Osser vazioni sui blastomi cutanei . Presse Méd., 15 noY. - · A. LU?\lfIÈRE. La tbc. è contagiosa? - A. SÉzARY. Eczema ed allergia. Annales de Méd., nov. -- Le nefropatie gravi con secutive a trasfusioni. Med. I bera, 11 nov. - E. OuvER-PASQUEL e S. MoNTEJO RAMOS. Le disionie: disturbi nell 'equ,i librio ionico. Rev. Med. Latin.o-Am er., sett. __,. J. M. GoNZALES GALVAN. Tra1tam. delle ulcere gastro-duoden . con iniezioni di pepsina. - J . L6PEZ LoMBA . Trattamento medico del cancro . - G. ZoRRAQUiN. Con cetto clinico-terapeutico delle e1norroidi. Miinch. Med. Woch., 17 nov. - L . ScHALL. « Il bambino non 111angia ». ·- E. ScHULTz. Epidemia di febbre glandolare di Pfeiffer . Journal A. M . A., 4 n ov. ~ A. R . RocBES e al . Malattie delle vie aeree super. : eziologia e profil assi . - L . FosHAY. Siero antitoluremico. - M. J.... 1'A I NTER e al . Il dinitro-fenol nel! 'obesità .


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241

PRATICA

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CRONACA. EPIDEMIOLOGICA. Le malattie infettive in Italia. Mese di giugno 1933 6- tl

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V aricelJ a

137 337 171 426 140 337 145 366 -

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V aiuolo e Vaiuoloide

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202 333 170 274 186 313 200 346 -

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223 398 200 300 191 367 208 378

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Tifo ad.dominale D ifterite e Croup

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M eningite cereb ro - spinale

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8

9

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E o c~falite targica

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p o liomiel i te cut a.aea ac.

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17 I 19

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'l'ìfo p ete cchi a le. Colera asiatico. Pes te bubboni c a. dennnzia

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Indice alfabetico per materie. Rib liog rafia . . . . . . . . . . . · · · · RJ u di m eti len e: uzio11 e ipog li re1n izzau le Cieco: cisti co11genita; invaginaz. ileocecale . . . . . . . . . . . · · · · · · · Co1pili da « 1~richon1on as vaQ"i n <i li ~ n:

cura

. . . . . . . . . . .

Edema clin1at erico . . . . . . . . . . . . Ematuria di orig ine oscura . . . . . . . Emorrag ie vaginali da p astiglie · di lJCrmang anato potassico . . . . . . . . . . Flebiti e forme infj ammatorie g inecolog ich e : irudinizzazion e . Gas trorragie . . . . . . . . . Lavande vaginali . . . . . . . Mal aria: campag·na contro la n el1'Agro Romano . . . . . . . · · Mammelle: amputazione p er can cr o . .

Pag. 224 )) 226 ))

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Metriti d el collo: trattamento Pag . 229 Orecchio: sindromi acute . . )) 220 O Losclerosi . . . . . . . . . . )) 221 Pielonefriti in rapporto con la vita se suale nella donna . . . . . . )) 229 Riflessi condizionali e abitudinj )) 222 Satu rnismo da farina . . . )} 232 Sciaggio : lesioni da . . . . )) 231 Sis lema r et.-end.: ricer che .. )) 226 'Litich ezza e problemi conn essi )) 218 Tendini di seta nelle paralisi <i egli ar ti )) 209 1'or acimetro differenziale . . . )) 212 Tubercolosi : lotta contro la - . . )) 233 Tumore del lobo frontal e . . . . . )) 226 Tumore ovaDico benigno con ascite )) 226 Tumori : ricerche speri mentali )) 231 Ve cica ur.: diverticolectomia . . )) 210

. seguito a4 Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la nstampa di lavori pubblicati nel Policlinioo se non '" 11utori;aazione scritta dalla ,.edaz;Jone. E tJÌetata la pubblicazjOfJe · di sunti

a.

essi senza citame la fonte.

C. FauGoN1, Red. capo.

A. Pozzi, Resp. Roma . Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

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Recenti importanti pubblicazioni:

Dott. W. SPIELMEYER

PROFESSORE ALL ' UNIVERSITÀ DI MONACO DI UA'rlERA

MANUALE DI TECNICA PER LA RICERCA MICROSCOPICA DEL SISTEMA NERVOSO ----------------------------------------------------------------------------------------------~

QUilTA

EDIZIONE TEDESCA,

ACCRESCIUTA

Traduzione italiana del Dott. GUGLIELMO LIPPI FR!.NCESCONI ASSISTENTE NEI.I.A CLINICA NEUROpSJCHJATRICA DET,LA R. UNIVERSITÀ DI PISA.

Prefazione del prof. O. B. PELLIZZI DIRETTORE DEIJ.A R. CLINICA NBUROPSICBIATRJCA DELL'UNIVERSITÀ DI PISA •.

Riportiamo l'Indice dei capitoli: l. DEI PRINCIPll DELLA COLORAZIONE E DE.I METODI HLBTTIVI DI COLORAZIONE pagg. l a 13. - Il. SCOPI E METODI DEU..A RlCRRCA MICROSCOPICA DBI. SISTEMA NERVOSO, pagg. 14 a 31. - Ili. LA FISSAZIONE, pagg. 32 a 43· IV. L'INO.USIONE E IL TAGLIO, pagg. 44 a 59· - V. QUADRI D'INSIEME, pagg. 60 a 71. - VI. LA MESSA IN EVIDENZA DELLE CELLULE NERVOSE, pagg. 72 a 84. - VII. LA MESSA IN EVIDENZA DEI.Li NEUROFIBRILLE E DEI CILINDRASSI, pagg. 85 a 100. - VIII. LA MESSA IN EVIDENZA DELLE GUAINE MIEUNICJiB, pagg. lOf a 116. - IX. LA MESSA IN BVl.DErilZA DELLA NEVROGLIA, pagg. I 17 a 140. X. LA MESSA IN EVIDENZA DI SOSTANZE DI DISFACIMliNIO E DI DEPOSIZIONE, pagg. 141 a 157. - Xl. LA R"tr.RU. SUI VASI B SULLE MENINGI DEL SISTEMA NBRVOSO CENTRALE, pagg. 158 a 167 - APPENDICE, pagg. 168 a 169. Xli. LA RICERCA ufil. SISTENJA NERVOSO PERIFBRJCO, pagg. 170 a 180 - XIII. LA DIMOSTRAZIONE DI ALCUNI MICRORGANISMI PATOGENI, pagg. 181 a 192. - APPENDICE, pag. 193. - INDICE. pagg.. 194 a 208.

V'otnme in-16°, di pa.gg. VIII-208, nitJi.da;mente etampato su carta uso ma.no. Prezzo: in brochure L. 2 2; rilegato tn tela oon inscrizioni sul pi.ano e sul dorso, L. 2 8. più le epeee posta.li di BPedimone. Per i noatni abbonati, r.ispettiva.mente, sole L. 1 9 e L. 2 5, iin porto ifrMlJC-0. LIBBRO DOCENTE DI NBUROPATOLOGIA D11U.A R. UNIVBRSITA DI ROMA DIRBTTORB DIUL'ISTITUTO « GABrANO GIARDINO »

Prof. Dott. A. ROMAGNA MANOIA

I FANCIULLI EPILETTICI (Note patogenetiche, cliniche, di assistenza e di terapia) Affinchè i lettori possano farsi un concetto dell'importanza di questo volume, riportiamo qui di seguito l'Indice dei capitoli: CAP. I. I sinonimi del « morbus sacer » .. L'attitudine alle convulsioni del cervello infantile .. Uno sguardo alla patogenesi d ell'epilessia: le alterazioni encefaliche macro e microscopiche, t·adiologiche, ecc., nella epilessia cosidctta «essenziale »: l'importanza delle g landole endocrine e dei disturbi del metabolismo .. I risultati d elle osservazioni s ul liquido cerebro.-spinale e sul sistema cerebro-vegetativo. Le ipotesi di RoNCORONI e di HARTENBERG: il centro epilettogeno di SALMON, Pag. 1 a 27. - CAP. Il. La predisposizione ereditaria .. Le variazioni morfologiche e costituzionali .. Le encefalopatie con le quali si associa l'epilessia inifantile .. Le convulsioni infantili e l'epilessia, pag. 28 a 32. CAP. lii. Epoca di inizio dell'epilessia , Le manifestazioni cliniche dell'epilessia: grande accesso, accessi parziali motori, mioclot.oepilessia, tic di SAI.MM, torcicollo spasmodico, picnolessia, epilessia statica, catapl~!'sia. atti automatici; assenze, vertigini, lipotimie , Equivalenti fisici e psichici .. Lo stato epilettico , Epilessia e demenza precoce. epilessia ed isteria .. Frequenza delle varie manifestazioni nei bambini e nei fanciulli .. Il decorso dell'epilessia .. La diagnosi del· l' epilessia, pag. 53 a 91. - CAP. IV. L'intelligenza degli epilettici: insufficienze mentali di grado vario, la demenza .. I disturbi della loquela e della scrittura .. Le anomalie del carattere e del senso morale , L'inadattabilità sociale e sue consepenze .. Le statistiche degli epilettici nelle varie nazioni , L'assistenza degli epilettici, specialmente fanciulli, nel Belgio, in Francia, jn Germania, in Inghilterra, in Italia, in Olanda, in Romania, nella Spagna, negli Stati Uniti d'America, nella Svezia, nella Svizzera " La vita dei fanciulli epilettici negli istituti .. Il problema dell'assistenza degh epilettici, pag. 92 a 136. - CAP. V. Igiene , Alimen, tazione: le diete, lattea, vegetariana, ipoazotata, ipoclorurata; i l digiuno terapeutico, il regim~ chetogeno, il regime ipoidratato, il regime zucch erato , La terapia sedat:va, anticonvulsiva; bromuri, feniletilmalonilurea, tartrato boricopotassico .. Cure diverse. antiluetiche, opoter'ipiche, proteiniche, calciche, pireto-terapiche , Cure chirurgiche, elettriche , AssistenZà e cura durante gli accessi, durante lo status epilepticus .. Alcuni schemi di terapia, pag. 137 a 184. - Indice analitico, pag. 185 a 187.

INDICE. -

Volume in. .8° di pagg. vin.. 188, nitidamente stampato in carta semipatinata, con 47 figure nel testo. Prezzo L. 22, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 18,50 in franco porto.

Prof. GA.ETANO BOSCHI

DEL REPARTO NEUROLOGICO DELLA POLIAMBULANZA MEDICO-CHI· RURGICA DI FERRARA; GIÀ MEDICO INTERNO PRESSO LA CLINICA MEDI CA DELLA REGIA UNIVERSITÀ DI PADOVA .·

DELL' OSP ED. PROV. DI FERRARA; NEUROPATOLOGO ONORARIO DEL· L' ARCI SP. DI S. ANNA ; DOC. DI NEUROPATOLOGIA NELLA R. UN I· VERSITÀ DI PADOVA; MEMBRO DELLA SOC. DI NEUROLOGIA DI PARIGI

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Compressio11i o

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W.ilievi clinici e (CON

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NEL

Dott.ssa MARIA CORI

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midol.l.ari

guida diagnostica

TESTO,

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DELLE

QUALI

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COLORI)

Eccone il Sommario: P R E FAZION E. DEFINIZIONE DI « OOMJ>RESS IONE MIDOJ,J,ARE ». RICHIAMI ANATOMICL AN.A.TOMI.A PATOLOGIC A . SINTOMATOLOGIA : SINTOMI DELLA COMPRESSIONE EXTRAMJDOLLARE. POSIZIONE DELLA COMPRESSIONI RISPETTO AL PIANO ORIZZON'l'ALE. C OMPRESSIONI EXTRAMIDOLLARI A SEDE INTRA· O EXTRADURALE. CoMPRESSIONI DA CAUSI INTRAMIDOLLARI. DIFFERENTE SINTOMATOLOGIA A NORMA DELL' ALTEZZA. ES.A.MI SUSSIDIA.Itl : STUDIO MANOMETRICO DELLA TENSION S DEL « LIQUOR ». PuNTURA LOMBARE. SEGNO DI Q UECKEN STAEDT. PROVE DI QUECKEN STAEDT-STOOKEY. INDICI DI PRESSION.fl. PROVA DI AYER {E DI BOSCHI). E SAME DEL << LIQUOR >>. ESAME DEL « LIQUOR 11: DOPPIA P UNTURA. PROVE RADIO· OA.SI PERSONALI. INDIRIZZAMENTO DIALOGICHE DIRETTE. PROVA DEL LIPIODOL DI S1 CARD E FoaEsrIER. G NOSTICO : DIAGNOSTICA DIFFERENZIALE. DIAGNOSTICA DJ NATURA. DECORSO E PROGNOSI. CURA. CON· OLUSIONI. BIBLIOGRAFIA..

Volume di pagg. VIII-128, nitidamente stampato, con 28 figure in nero e 2 a colori intercalate nel testo. Prezzo L. 1 8, più le spese postali di spedizion e. Per gli abbonati ai nostri periodici sole L. 1 5, 5 O in porto franco.

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N. B . Per l'estero aumentare il 10 % per le maggiori sp ese postali occorrenti per la spedizione raccomandata. Per otttnere quanto sopra inviare Vaglia postale o chéque bancario all'Editore LUIGI POUI, Via Sistina, 14 • ROMA

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Roma, 19 Febbraio 19:l4 · Xl I

'' fondato nel 1893 dai profes sori:

GUIDO BACCELLI

Num. 7

''

FRANCESCO DURANTE

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SEZIONE .f:>RATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : F. Ama.ntea: Osservazioni batteriologicne salli:41 bile umana, con particolare riguardo allo strep. ococ ...o. Osserva .ioni clinìche : G. Gucci: Trazione scheletrica cou fi.o in f ra.ttura vi dosamen I e coneol1data. Jgle11a: u . Pe1·ardi: l portatori del bacillo di Eberth n elle endemie tifiche. Rivis e generai; : M. Zingale: Linfatismo e costituzione. s~nti e I asseg,1a: SISfEMA NERVOSO: s. Wateff: Vertigo e111de1uica. - H. ltoger e P. Sa1· r ado11 : l• orme cliniche d .::gli s.1.-'asmi delle s1lviane. - Fiscber et de Morsier: Bm:::.tcima sottodurale cro nico posi-traumatico. - Doglio ~ti: ~sperienze sull'arri - chi m cn to numerico e sulla wodalità. di dis tribuzione delle f. bre nervose nei 11ervi in rigenerazione. - MISCELLANEA: A. Bassler: Angina pectJris e pancreas. - M. Gansslen : Nuovi punti di vis_t~ per I~ diagnosi e la cura d el1'anemia peruiciosa. Med1c1na sociale : B. di Tullio: La rieducazione dei miu oreno i che delinquono.

Notizia bìbliografica. - Cenni bibliografici. 1;.ccaaem1e, Soci ~tà Medicne, Congr"ss1 : Accademia· Pugliese di So1eru:e. APt-'"'nti per il m adico prat ico : DALLA PRATICA CORRENTE: C. l-ei-ri: Un caso di leh;hmaniosi interna in una bambina di t.in.,iue anni, con ittero grave. - CASISTICA E rE.tAPL\ : Asma e tu bercoJosi. Le balbuzie di origine reSJ)iratoria. - Sull actìuomicosi polmonare e toracica. - La cura della IJleuri Le aiero-fibrinosa tuber:colare. - Il t t'attamento del raffreddore. - ~orE DI DIE 'Eri CA : Va1ore dietetico della sorbii e nella cura del dia.bete. - MEDIC INA SCIENllFICA: Sull'ormone del pigmento e sulle sue funzi t)ni nell'uomo e n ell animale. -

LAVORI ORIGINALI

germi , tanto n ella bile, quanto nelle pareti delle vie biliari. La rr1odifìcazione deJla tecnica consisteva principalmente nell eseguj r e un arricchimento in brodo del materiale es tratto, pri1na di fare la serr1ina n ei comuni terreni di cultura. Secor1do tali autori sarebbero gli stafilococchi . e non più il coli, g li agenti infettivi più freque·n ti a ritrovarsi. Analoghi ri sult.a ti ·ebbe ad ottenere Specht. Pertanto Hoffman n e I\.. Pesch nel 1928, apportando ancl1 'essi una lieve modificazio11e al 1netodo proposto d.a H.iintemiiller, giunser o alla con clusion e degli autori su citati, · specie per quanto· riguarda l 'iso]amento dello stafilococco, reperto secondo loro dovuto al facile inquinamento delle culture; i1er cui questo, secondo loro , non avrebbe, n ella patogenesi delle colicistiti, che un ruolo molto secon dario . A simile conclusione è pervenuto nel 192D lo stesso Klieve, ch e infirmando le sue precedenti ricer che , asserisce di aver trovato in 50 casi di colicistitici, delle cultura d.i framme.nti. <li cistife]ia; in 43 casi ]o streptococco, in 2 i] coli e in 5 nulla, laddove da lla bi.le degli stessi pazienti in 44 casi si era avuto un rep·erto negativo e in 3 positivo per il b. coli. Anche Antoniazzi in uno studio isto-bacterio-

lst.tuLo d1 Clinica Medica della R. Universi1à di Roma diretto dal Prof. C. FttuGoNI.

OSSP rv:1 zi 011 i ba t·te·1·i ••I f>gi <"lit' su 11 a. bi Ie u111., u;1, co11 particola re 1·iguartJ o al lo stre· ptococco. Dott. FAUSTO I~a

AIVIANTBA.

bacteriologia delle vie biliari ha del to luogo fin da I u11go tt:n1 po a mo Ite1)lici ricerc l1e e a luugl1e discussioni. Fino a non 111olto si riteneva, che nella maggioranz.a delle flogosi delle vi A biliari, si avesse un re !)erto ba tterico rararr1ente positivo e quasi costanterr1ente costituito dal Bacterium co li. Appilrvero poi ulteriori osser,razioni, e tra le altre i11 Italia quelle importanti di 1Frugoni, J!el tifo, secondo le quali la· percentuale dei ,·asi bacterl0Jogi can1e11te posili vi divenne più aJta, non solo n1a si con sta tò che il reperto era cos t ~t uito oltre cl1e dal b. coli anche d'altri ger1ni affini, nonch è di streptococchi e stafilococcl1i . Pertanto nel 1923 1-Tiln temUl]cr, Klieve, Gundermann, modificata la tecnica di rjcerca fino allora adoperata, poterono dimostrare, come fosse ancor più frequente il reperto dei

VARIA.

Nella vita professionale : D1VAGAzIONI: E. H. Perreau: Le mance nei gabinetti medici. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorilficenze. Noti .ie div.rs e. Indice. alfabetico per materìe.

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244-

« IL POLICLJNICO »

logico, in 40 casi di coli ci tili, viene ad analoghe con clusioni. Meslitz e Rittner a seguito di ricerche bacteriologiche sull a bile e s11lle pareti della cistifelia, in 80 casi di colicesleclomia, ha11no trovato che nel 22 ,50 dei casi si ha un reperto n egativo, tanto nella bile che nella cestifelia; mentre nella bile un r eperto positivo del 65 % con reperto di coli, stafilo, strepto, tifo. Analoghi risultati hanno avuto dalla cultura dei pezzetti di nlu co a della cfistifelia. Fiorini infine, n el riferire i risultati ottenuti dall 'esame b·acteriologico ed istologico di 77 casi di cistifelie, asp,o rtate per coli cistite, no tò ch e solo il 33 % dei casi rimanev.a no ste rili , il r esto v'era il ·predominio del b. coli; nessuna differenza egli ci dà tra il reperto dell a bile e delle pareti della colicisti. Al contrario Rosenovv e Wilkie ritengono , ch e lo streptococco sia un reperto forse più frequente di quanto non sia stato prova to, avendo per essi tale bac terio un vero tropisrno verso J.a cistifelia. Magena, Duran e Tapia da un esa1ne bacteri ologico della bile, ottenuto con sondaggio duodenale o direttamente dalle coli cisti, non h anno invece potuto stab ilire n essuna di ff P.renza microbica notevole tra le culture ottenute dalle vie bili.ari sane e quelle ammalate. A ciò essi son perven11ti, ~tu rliando la patolog ia bili are in ra pporto ai fattori a l1 eraic i in ammala ti delle vie biliari con fen omeni di orticaia, febbri cola, eczem.i ·ch e 11an trovato sen sibili ai propri germi e che, coll'impiego delJ 'autovaccino e di lavaggi duodenali, han • • visto gu arire . C:onviene pertanto non dimenticare, ch e tali dati non son o da tutti gli stud iosi ritenuti come probativi , non per la capacità dei ricercatori, ma peT il m etodo della cultura della bile, e prelevatà direttamente da Il a cistifeli' a, asportata chirurgicamente e col sondino dnodenale, ritenuto poco attendibile per svariate cat1 e di errore, ch e porta in se stesso. Tale dubbio è in essi avvalorato inoltre dal fatto ch e la bile avrebbe un potere inibitor e sui microrganismi, dovuto (Leubuscher ) al suo contenuto in acidi biliari, alla presenza di una bactericidina (Medowil{ow , Loiin) contenuta n el succo duodenal e e avente azione prettamente sterili zza nte e all 'azio11e inibitrice della mucosa della vescich etta biliare, come vVilkie recentemente ha a ffermato. E così essi fini scono con lo spiegare la frequente sterilità dell a cultura della bile com e dqvuta a ciò, mentre poi riten gono sia da attribuirsi ad inquin amento i reperti positivi. Qnasi a conferma di ciò Gunderman, A1varez, Huntemiiller, per primi, b anno dimostrato,

[ANNO

XLI, NuM. 7]

ch e in certi casi, mentre la cultura delJa bile resta steril e, quella dell e pareti vescicolari <là dei risultati positivi. E recenlemente ancora \ i\'ilkie, a causa del! 'azione inibitrice della mucosa vescicolare, egli afferma, ch e a mettere in eviden za l 'agente n1icrobico delle colicistiti , sia da farsi la cultura delle pareti, per ò dopo ! '.asportazione della n1ucosa, o al più quella del ganglio della vescichetta stessa, quaf.1 se1npre in tali casi infiammato. Altri ricercatori invece (Rollj , Liembermejs ter, Gartner) sono di contraria or>inione, rilenendo ch e nè il su cco intestin ale, n è della rr1ucosa, nè quello pancreatico o biliare h anno potere inibitore sui microrg,aoismi. Anzi essi pensa110, ch e tal e azione inibitrice sia piuttosto da ricercarsi in una vera e propria azione bactericida del succo intestinale. così con1e ritengo110 di aver trovato Gartner e Van de Reis. Le r icerche tuttavia fin' oggi fatte dai diversi autori , sono state eseguite quasi esclusivamente su soggetti affetti da processi in fettivi acuti o cronici della cistifelia o delle vie biliari o del fegato in toto. Esse, son o state dirette su tutto allo scopo di conoscere la bacteriologia della bil e, del rapporto esistente tra i vn ri germ i ed il processo morboso, onde stabilire il n esso esisten te tra essi e la lesione anatomopatologica della .flogosi. Le n ostre ricerche invece sono state dirett e verso un diverso obiettivo: la nostra indagine si è svolta in prevalenza , direi assoluta , in soggetti ind enr1i da affezione rnorbos.a dell a glandola epatica o delle vie biliari. ·F ine di esse era la conoscenza della bacterio1ogia della bile, co11 11articolare riguardo allo streptococco in sogge tti sani o affetti da altr.a malattia, comunqu e non febbrile, onde osservare, se 1 ~ vi e biliari avessero eventualmente potuto costituire un focu s latente e se , e in quale rel az ione esso fosse sta to da porsi con le affezioni diverse. In pochi casi abbiamo esteso le ricerche su epato-paz.~enti , ma solo allo scopo di porre eventualmente in evidenza lo streptococco ancl1e n ell a bile di essi. Naturalmente, dovendo sperim entare su persone, non de3tinate ad interve nti sull a cestifeli a, noi non potevamo servirci, che del}'unico m ezzo possibile, per l 'estrazione della bile, quale è il sondaggio duode nale. È per vero, che questo n1etodo è, come si è vi sto , da molti ritenuto poco attendibile; ma qt1ando si confrontera nn o le mie ri cer ch e. con quelle degli autori ch e h anno SJ)e rirn entn to òiversamente, con estrazione di bile da cistife-


[ANNO

XLI,

Nu~1 .

7)

SEZI ONE PRATJCA

Jia asportata cl1irurg icam ente o con c ulture di frammenti d elle sue pareti, n oi pos iamo co11cludere ch e esso n on sia .affatto da co11da11. nars1. Il metodo servito per la estrazion e d ella bile è quello d escritto da l\leltezr -Lyon . Il sondaggio veniva praticato a dig iuno, co n il sondino di Aicort. Con piccoli accorg im enti di posizione e con la somrn ini trazione di poch e gocce di bella foll ina, dopo circa 1 ora si otteneva la bi le , fa cile a ricono cer si e per il suo color e e per la sua alcalinità e per il m odo caratteristi co con c ui viene fuo ri , impressogli dal ritmo duodenale. Si lasciava sgorgare dal sondino, posto a modo di sifone, allorr. h e la biJe era abhondan te, la bile A, che in gen ere n on veniva r accolta e poi si sommini trava la soluzione di solfalo - di mag ,n esio a l 20 %, con siririga sterile attraverso il sondino stesso e si attendeva da 10 a 20 minuti. Quindi si toglieva la coch er , ch e c'era servita .a chiuder e il sondino, e si flombava all a fia1nma l 'estremità di esso. Si lasciava venire la bile spontaneamente o, allorch è la secr ezion e era scar sa, si praticava l 'aspirazione con siring a sterile. In gener e oltre agli a ccor g im enti suddetli , per l 'a ccertamento dell a b il e, c i si ass!c11rava volta per volta con la rad ioscopi.a . IJa bile si raccoglieva in provette sterili n ella dose di 5 a 10 cc. Sulle prime esperien ze si è adoperata la bile in toto; ma subito dopo , poich è si era notato ch e essa determin.ava una alterazione di color azione nei terreni di cultura e per ovviare al ti1nore che potesse comurique turbare, se n on inibire, lo sviluppo d ei germi in essa contenut i, si praticò sul centrifugato della bile stessa. Esso veniva così all estito: .add izionata la bile (cc. 5) con qualch e cc. di soluzione fi siologica steril e, si centrifugava per c irca tr1ezz'ora, quindi d ecantata la parte superiore, si riprendeva il sedimento con brod o steri le, tanto quanto era stata la pa rte su perior e versata. Con tale miscela si praticavano, come si r.ra fatto nell e precedenti esperienze con la bi le in toto, clell e culture in t erreni liquidi e in terreni solidi . I terreni liquidi adoperati sono stati: il brodo semplice , il b·r odo g Jucosato , il b-rodo cervell o ricoperto d opo di p,ara ffina; i terren i solidi sono stati: piastre di agar-san g ue e in casi sporadici tubi d i agar-sang·u e e agar-!;er vello solo o acldizionato c0n sangue, rj coperto dopo di par afTina. La titolazione è stata varia. In gen ere si [a-

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245

cevano d il uizioni scalari; diluen d o progressiva n1 el;}te per raddoppiamento in 3 o 4 provette un 1I 2 cc. del liquido, portato a volume d ella b ile e poi col contenuto di og11i provetta si gettava in piastra. Questo si faceva per rend ere possibile il computo, anche n ei casi in c11i per av enlura il contenuto in germi tii 1/ 2 cc. di bile, fosse stato tanto grande da r ender e diffic ile e impossibile il conteggio d elle coloni e. Nel contempo si facevano le gettate in brodo g l ucosato e in brod o-cervello, ricoperto dopo con para llìna, oppure in agar -cervello, semp r e ricoperto di para ffin a; al fin e di osservare I 'eventua le svilup1Jo di germi anaerobi. L 'aspetto dell e colonie poi serviva ad orieiltarci, se Jo str eptococco viridans, da noi adoperato, avesse ever1tualmente mutato nei successivi passaggi i suoi caratteri , acquistando proprietà emolitich e. Il san g ue ve niva tempestivamente prel evato, n el mod o più steril e, d a vena di soggetto san o. Per a ccertarsi d ell a sterilità di esso si lasciava nn tubo e una p iastra di agar-san gue , priva di er11u]sion e batterica. La lettura veniva fatta d opo 12 e 2± ore della perman enza in termostato a 37°, la co nta dell e colonie per cc . , lenendo conto soltanto di quelle, piuttosto riccl1e e rimarcando solo la pr,esenza nelle p iù pover e . In gen ere possiamo afferm a re, c h e tutt e le culture, e in terr eno solid'o e liquido, s i sono n1ostrate uniformi; esseridosi 11r esentate o tut te sterili o tutte riccl1e in gerrn i, siano questi in cultura pura o rr1ista. Rare vo lt e è avvenuto ch e i terreni liquidi rin 1aneva 11 0 sterili e i solidi no ; ciò solo , q.u,ando ci si trovava in presenza di germi non strepto1

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. .

COCC l C l .

I ca $i c linic i da noi prescelti , nel sondaggio del la bi le, son o stati vari, però tutti afebbri l i. Su G5 casi, solo 10 avevano d elle flo gosi dell e vie bi liari, tulti gli altri erano affetti da a ltri p rocessi morbosi di m jnima e ntità o a d ecorso cronico. In un sol caso il 44° si fece l 'estrazione da un sogg-e t lo affetto da febbrico la di natura ind eterminata e co n esito , co nvien e ch e qui di ca s ub:to , negativo . In un a ]tro si praticò direttamente il prelev.am e nto da cistifellea ca Jcolotica, aspo rtata c hirurg icam ente, a c ui preced en tement e si era fatto anche il p relevan1en to a mezzo di sondin o. ciò a scopo di osservare, se eventuali differ enze vi fo ssero s tate . D all e casisti ch e dell e n ostre ri cer che possia1no conclude re di aver ri scontrato 19 casi n egat ivi e -1: () positi vi , ripa rtili come segue : 14 st re ptococchi viridan s in c ~ltura pura; 2 streptococcl1i emolitici; 12 streptococchi in


246

« IL P OLI CLIN ICO »

cultura n1ista con germi Gram negativi e Gram positivi e 18 b acteri diversi ; staiUlo, coli, micrococchi . Tali culture poi i sono avltte n e1le segu enti malattie, così divi ·e : Prosertza d i str eptococco in çultura p ura : Caso n . 1. - Dispepsia acida. Caso n. 2. - I ttero da rilen zion e. Caso n. 3. - l1Lsufficien za m itralica. Caso n . 4. - Nefri le cro11ica. Caso n. 5. - Anacloridria. Caso n. 6. - Reun1atismo articolare. Caso n. 7. - Spleno1negalia. Nei su citati casi le colonie er an o mer10 di una ventina. Caso n . 8. - Rel1matism o articolare : colonie

Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso t ica. Caso Caso Caso Caso Caso Caso

n. n. n. n. n.

lANNO

4. 5. -

6. 7. -

8. --

n. 9. n . 10. n . 11. n . 12. fJ. 13. n. n. n. n. n.

14. 15. 16. 17. 18. n . 19.

-

XLI , NuM:. 7]

Ulcer a duod en ale. Ton sillite lac11nare. Gaslropatia. Itter o da probabile calcolosi . l 1rer a gastr ica. l1t tossicazione d el favism o. Parkin son. Epati le co11 subitter o. Calcolosi lliliar e. Bile da colecis1ectomia calcolo1

F lajani-Basedow. Nefrosi . 11'ebhr icole d j n atura specifica . lper ten sio11e. lleumat ismo articolare. ,Sclerosi a placch e.

Il risultat o delle n ostr e ricerch e, come si 1500. vede dai dati prima acclusi, n on sono dissiCaso n . 9. - Ascessi tbc. cu lan ei m ullip li : comi1i da quelli avut i da altri autori con prolonie 500. cedimento diverso (Magena, Duran, Tapia , Caso n . 10 . - Diabete : colonie 1100 . Caso n . 11. - Uren1ia cr on ica: color1ie 150 . l{.live e W illiarns). Caso n . 12. - Radi colite: colonj e 450. Il rapporto dei vari reperti sar ebbe a ll 'inCaso n . 13 . - Ulcera duode n ale: colonie 1000. circa d i : 66 % di culture positive, 34 % di Caso n. 14. - ColelitiaEi : colonie 50. culture n egative. Caso n . 15. - Ulcer a d uoèle11aJe: colonie 250 . Caso n . 16. - GUcosur ia, gas troen terostomia d a Nelle cultu re positive il 25 % sarebbe cop regresso a ulcer a : colonie 200. stituito di str eptococchi , 30 % d i cul tura m·ist.a , Presen za di s Lrep Lococco in cul tura m ist a con priva di streptococchi , e il 10 % di cul tura mis taffilo, coli, ecc. : sta, associata a lla presen za di streptococchi. Caso n . 1. - Iper clorid ria: colollie 1500. Com e no tasi alta è la percentuale degli Caso n. 2. - Re umalisn10 articolare : colonie strep tococchi , trovati n ella bile in soggetti 120. sani; ciò è da ten ersi pr esente, sia ch e ,si Caso n . 3. - Colecisti le calcolotica : col. 1200 . Caso n . 4. - Ann essi le : co1o nic 260. d ebba da re ad essi maggiore importan za nella Caso n. 5. - Epati Le: colonie 300 . patogenesi delle flogosi biliari, sia ch e si debba Caso n . 6. - Colecis tite p os1-tifica O. con siderarli, come espr essio11e di foci la tenti: Caso n . 7 . - Tachi car d ia: coloni e 1200 . causa di sintomi a volte allergici (.Temminez e Caso n . 8. - Nefron1a: colo11ie 500. Caso n . 9. - f>ieli1e: colonie 1000. Di az); s~a ch e si debb·a consider ar e le vie biCaso n . 10. - Nefrj te cronica : colonie 450 . ljari , com e via di grande eliminazione. Ciò Caso n. 11. - Pseud o-r eu rna lis111 0 ( m . Po11ch et r epu to giusto pen sare , a m en o che non si Grocco). voglia con siderare com e alcuni autori a fferCaso n. 12. - E11docard i te: colonie 500 . ma no (Wagner , Wilkie, :Nl eyers) il che 11on Presenza in b il e d i germ j d iversi q u ale staffilo, è provato, esser e la n1agg!or parte degli micrococchi, coli, sen7.a la presen za d i alcuni strep Lococchi : streptococchi , trovati nella bil e, degli enteCaso n. l. - Nefrite. rococchi . Caso n . 2. - fiet1m a tismo arlicolare. Gli streptococc.h i da noi trovati sono tutti Caso n . 3. - Pleurite. Caso n . 4. - Ca lco losi renale con idron efrosi . viridans costituiti çii catene brevi, inen o due ch e avevan o caratteri em olitici . Caso n. 5. - Epati te. Cuso n. G. - Pleu r ite. A parte ch e ulteriori e lunghi studi potrebCaso n. 7. - Appencticjte cronica. b ero illuminarci sui rapporti tra streptococc.hi Caso n. 8. - Diabete mell j lo. nelle vie biliari ed a ltre ma lattie a' 'enti caCaso n . 9. - I l tero emolitico. rattere foca le, n oi , osservando i dati riporCaso r i. 10. - Colecis Ule calcolosa. Caso n. · 11. - Reumat ismo arliro lare in luetico . tati, dobbiamo pertanto riten er e, ch e l 'analisi Caso n. 12. - Neuri te r e tro!Julbare. b acteri ologica della b ile nel caso sin golare n on Caso n. 13. - Ulcera duode n ale. è pra ticamen te utilizzabile ai fini di interpreCaso n . 14. - Artenli a eta pH rassi tosi in t estinale. taz :one patogenetica. Caso n. 15. - UJcera duodeu a le. Caso n . 16. - Nefrite. Tuttavia ri ulta chiara l 'alta ·per centuale Caso n. 17. - Pleurite secca. dei soggetti appor tatori di streptococchi, sia Caso n. 18. - Raù icolite. in quelli ch e possono mettersi in relazione a Presenz~ in bile di nessu n ger me: d ei foci , sia come via di elim inazione. Caso n . 1. - l11Lossicazion e cr on ica d a arsenico Può darsi b e11iss1mo, cl1e an ch e in certe afdi ran1e. fez ioni di streptococco vi sia un reperto n eCnso n. 2. - Epatospienom egalj a. gativo, m a ciò non infirma , a m io giudizio. Caso n. 3. - Febbricola pos lpneumonica.


! ANNO

X.LI,

~Ul\C.

7J

247

SEZIONE PRATICA

il metodo da i11e <ltloperato, così come i1on infirn1a la slerilitù del reperto. I 19 casi di sleriliLà tla me avuti e ·opra tutto il raso che i riferi ce al soggetto affetto da colec i Li Le calcolosa, su cui fu fatta la c ull ura d ella bile pri1n.a r dopo d ella coleci. lecto111ia (prima naturalr11e11te estratta col sondi110 , dopo presa diretta dalla cistifeli a asporlala dal c t1irurgo) a' enti entra111bi dato il inecle imo ri ul~Lo, ci co11 c11te ad affermare ch e il m etodo de] .onrlagg·io dl1ocle11ale non è da infirmar. i . Così c on1e nou è da ril e nere p er . . ir l1ro il 1>otere bacteric jda clcl c11i111i ~ 111 0 duoden ale l Medo~,· ik o,v), d egli a cidi Ì)i1iari (Leu})11scl1er). della n1uco a (\Vilkie) e del su cco enterico (Gartncr) daccJ1(• i reperti positivi n e ono una . riprova. Il gran nu1nero tli colonie de ll a s tessa specie batterica e·clude l 'ipo tesi d ell ' i11quinan1ento. D.el reslo d 'aJlre r icer ch e, condotte n ella no~tra Clinica (Pozzi), i è ,,i to , come vario :;ia il comportan1enlo degli stre])Lococchi di fronte alJa bi le. Alcuni Ile risentono forteme nte il potere }}atteric ida, altri no. Tra i primi non è diffic ile 1rovare di qt1elli , cl1e possono adaltar~i alla bile, sì da divenire ad essa insen . ibil i. Sapendo cruanto . car ~ o sia il su cco duod enale in soggetti dig iuni. potremo perciò con siderare le cullure della ])ile con più tranquillità e ritenere ch 'es. e siano 1'espre ione d ella batteriologia d elle vie biliari. 1 on credo i11fi ne che sia da obbiettar"' i , ell e il u cco duoclen a le in soage tli epatici ~· m eno battericida ch e in normali, <lacch è, co111c ... i è visto, i nostri ca ·i ono t11tti o quasi d a riferirsi a soggetti , affetti clal]e JJ j1'1 S\ arial c i11a1attie, trnnne cl1e cl c ll e vie biliari. I itti ci ri11g razia111cnli nl J)rof . Lu sc 11a , ch e l1a seg11i lo queste rice rch e .

OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDAL I

RruNITJ

DI

S.

'F INA JN

S. GrrvIIGNANO.

sebf> Ietrira con filo in frattura viziosa 1aa e11te co n ~o lidata.

T1~az ion e

Dott. G1usEPPE Gu cc1, c hirurgo primario e direttore sanitario. Crediamo interessa11te r e11dere noto il ri8ullato ottenuto in un caso quar1to n1ai disgrazialo trattato con la trazio11e diretta ·ullo scheielro, e m esso in pratica coJ r ecente trumentariù cli Putti. Si tratta di un g io' an e di 22 an11i , . Ulisse, da . Gimig n ano . Ci viene portato in Os1)ed a1e ]a sera del 1° ot lobre 1932 per,; hè poche ore prin1a me11lre si tro,·ava in bi(;icletta era an (la lo a cozzare con lro uri C'arro trai11a lo da buoi. II pazienle si presen ln in cl ecubi lo supi110 coJ1 ·arto jr1feriore D. r accor cialo, ruotato a)l 'esle· no e deforn1a to all 'nltezza dcl Ler zo SL1pa11ore cle.Jl n l I

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1

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L'A. allo sco110 cli o::>servare ~e le vie biliari JJOtesscro ·costi Lu i re un focu s latente ha eseguii o ricer l1e . ulla balleriolo~ja dell a bil e in soggetti ar1i ed l1 a potuto vedere c he in realtà lo streptococco trovasi jn g·randc p ercentuale . in solo ch o associato. C·iò indurrebbe ad a egn are ad esso 1na gg·ior e impo rtanza nell a flogo si bilia re e com e rsprrssi 0 11 c di foci la ten t·i. Bl"fll,TOG l{J\ FJ1\. J;'nuco].';r. Archi' io di J3jolog ia, 9-6. .\NTòNrAz zr. Pa I hologica , 19~0. vlunch. Mecl . vVoch ., 1929 (riferi to in Po.licUHico, S. P ., n. 36, 1929). . \rch. Kli. Chirurg. ,( Ihid .) F1on1N1-li'nAcA Tono, 1931. :~utrition ,

1932 (ReJaz. 13aller . d ella Bile Vi cl1y; . .1rcli. des lvlaladi es rliy1 slifs e/ n u f;rili on , 19:33. 1

,

La fratlura d ella cliafisi fe n1or ale come si r)r eser1tava nll ' il1 g·resso del pazlen te in ospedale.

llAD1ocRAl\Il\tIA

1.

coscia. In ques la s lessa r eg·jo11 c ]°'ispezione fa notare ch e la cu le è di colorjto norrnal e e senza soluzione ùi continuo. D 'altra parlc 1)erò vi si n ot a t1na cicalrice di ,·ecchia d a ta , 1on ,rit11dinale I·u n . t'I ' ga circa 12 cm., slar g ata , in [o ~ a la, ~ a adere11te il ua la sulla faccia I a leral e c ~ l pr11a d ella coscia '. .\Ila J)alpazione si ri Ycp·l iu Yi' o d olor e e si h a sC'n snzion e cl i croscio .


248

<t JL POLJ CLI N I CO »

Domandala quale era Ji:i rag1011e di quella cicatrice, i ge11ilori dell 'infortuna lo ci rj feriscon o che il paziente all 'e là di 3 an11i e cioè 19 anni or sono, soffrì in quella reg·ione di un processo osteoinielitico per iJ quale subì vari i11terven ti, co11 una lunga degenza ospilaliera. Portato il paziente nella sala df'-i ragg·i si mette in evidenza u11a frattura cl ella diafisi fen1orale (vedi radjogra(ia 1) all'altezza del III superiore col terzo medio, con i n1onconi i11 dislocazione laterale men Lre proprio in questa r egione si nota un adde11samen to de11 'osso con scomparsa del ca11ale midollare. Proceduto subito e secondo il consueto alla riduzione si mette un semplice apparecchio a trazione mediante strisci e di cerotto.

[ANNO XLI, NuM. 7]

mosira che i framn1.cnti so110 in buor1a posizione. J\1a anche con ciò il paziente non tende a migJiorare e la febbre permane sempre alta, le condizi?r.j gen erali si fa111)0 precarie per uno stato settico generale per cui si peu.sa dj levare anche la trazione a pesi sia perchè dovemmo fare delle c? ntroaperlt1re sulle faccie laterali della coscia s1a ancl1e per lasciare j)iù tranquillo jl paziente'. _i\.i1che però con altre ampie incisio11i Jiberatrici l 'anda.n1~11to generale e locale del pazie11te no~ va i;n1g l1or?ndo, . ta.nto che credia1no opportuno ventilare ai fan11gl1ari la probahile r1ecessità di u11a amp11tazione. Trascorre in questa indecisione. a1:1cor 1 c1ualche giorno, finchè il .paziente co~1nc1a . a ~a~e segni di migliorame11to, sia per 1 I lor.al 1zza rs1 del processo st1pp uralivo, sia per

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RADIOGRAMJ\IA

2. -

L·'arto dopo la riduzione.

L'arto riprende così ia sua for1na normale, non è dolente e tu Lto sembra andare norm alm ente (vedi radiografia n. 2) quando in ottava giornata dal trauma incomincia110 delle puntate di temperatura con dei doloretti nel focolaio di frattura. Ci viene subito il sospetto che ciò possa avere relazione col processo osteomielitico pregresso e infatti ben presto con l 'aurnento della te1nperatura e dei dolori si rende evidente un arrossam ento della vecch1a cicatrice che si fa tesa e lucida. Intanto le condizioni generali del paziente vanI\O deperendo sia per lo s1ato febbrile, che prende l 'andamento del settico, sia per i dolori, sia per l 'insonnir-.. Si giudica quincli opportuno intervenire sul focolaio di frattura, come infa l ti si interviene danclo esito a notevole quantità di pus. Una r adiografja (vedi radiografia n. 3) fatta subito dopo i 'apertura del focol aio di fi attura, di-

RAnroGRAl\INIA 3. Come si presentava la frattura subito dopo la prima aper tura liberatrice. la febbre che comincia a declinare, sia per le condiziorLi generali. Durante questo ,burrascoso periodo era evidente che l 'interesse per la frattura )n sè passasse in seconda linea percl1è pensaYamo a dominare meglio che potevamo il ]Jrocesso SUJJpuralivo che stava minacciando una giovane vita. Fu così che, pur avendo osservato n elle frequenti medicazioni, che i 1nonconi stavano subendo delle dislocazioni perchè completamente mobili non ritenemmo opportuno provvedere alla loro riduzione riservando ciò ad un secondo tempo quando il p azie11te fosse libero clal pericolo della sepsi. Fu così ch e passarono circa 15 giorni e quando noi potemn10 fare una radiografia si ebbe il reperto radiografico cl elle radiografie n. 4 e n. 5. Ciò in verità non ci sorprese poicl1è questa grossa dislocazione era resa evidente dalla grande deformità che nveva preso la coscia e che nella


rA NNO

XLI, Nul\I. 7]

249

S EZJONE PC\AT1 CA

fotog r afia n . 1 si vede solo in p arte ma ch e si può ca pire d al notevole accorciam en lo d ell 'arto. In qu es to s ta to la coscia p resen Lava n el ter zo superior e ui1a d efor1nilà angolare così accentua la che il prolungam ento clelJ 'asse uel moncon e dis tale for1nava con il prolungam ento d eJl 'asse d eJ segm enl-0 prossim ale un a n golo a1)erlo a ll ' in lerno cli 80° (vedi fotografia n. 1). Pur tuttavia cr ed emmo opportuno li1n i lar ci alle se1nplici medica ture propon e11doci u11 inter ven to « a freddo », quando cioè il p azie11Le fosse s la lo

Raggiunto questo p eso esso f u t en u to per 57 giorni sen za clie il puzienle avverlisse la minima sofferen za . . Contemporan ean1ente Jn tallamm o m ediante

r- .

RADJOGRAMl\fA 4. RADIOGRAMì\fA 5. RADIOGRAl\11\11 4 E 5. - Con1e si prese11La' a 110 i n1011 ro111 })ri n1a d ell 'in Ler' en Lo . completam ente apirettico da te1npo e le su e con dizioni fosser o migliorate . Fummo cos tre tti p er ciò ·a lasciare passar e u11 periodo 11on breve di tempo, circa trenta gior11i 1 prima ch e il p aziente fosse in gr ado di soppor tare l'a tto o per a tivo ed in quest o tempo i 1n o11 coni si cor1soliclrirono. Contempor a11ea1nente an ch e l 'arlicolazion e deJ gi11occl1i0, d a la I 'immobili là si era fa tta con trat ta e a n r hiloti ca. Tutto ciò contribuì a r endere più difficile l 'in ler venlo m en tre la salò a tura dei m on co11i ci r end eva edotti delle migliora te condizioni de l p azien I e sia locali ch e gen erali . Il giorno 27-III-1933 proced emmo all 'atto op er-ati'-·o ch e con si tc l le p r im a n ella n1essa rli u n filo di un 1 mm., a ttraver so lo sch el et ro, in r egion e sopram alleolar e, all 'altezza d ella m et afisi tibial e inferiore e d opo in una comple la m obili z1azion e del blocco osseo, m ediante u11 'ampia i ncision e sulla faccia la ler ale d ella coscia . ~lobilizza li i m on coni, non senza u n a n ot evole emorragia, s i zaffò stipa tamente e si portò il p alienl~ n e l l e lto prep ar a lo p er la trazione . Messo il paziente in letto ci si accorse che dalla ferita della coscia veniva sangue in quan Lità per cui doven1n10 ricorrer e ad una abbondar1te trasfu sione di san g u e. Domina ta l 'ern orrag ia si passò all 'a tta cco sul filo d ella s taffa éli Putti, p er ini ziare subito l a trazion e ch e infa tti inizjammo con 6 chili cli p eso . Successivam ente, ad ogni ora, si andò aumen tando un chilo di p eso sì ch e si g iun se gr ada la m ente a 20 cl1il ogr ammi .

una staffa di cerotti con presa alla pianta del piecle (vcd i fotogr afia 2) una trazion e in al lo e doraln ten le d el piede stesso p er evitar e 1'equinismo e ci accorgen1mo poi ch e ques ta co11lribuiva alla • I

FoToGnAFIA 1. - Fotogr afi a d el pazieitte presa prima cl ell a riduzion e cruenta. Si din1os lra I 'accorciam ento d ell 'arto e l a gr ave d eformità an g ol ar e dell a coscia con un a11g·olo aper to all 'inler n o di 80°. (P er dife tto di t ecnica , l 'angolizzazion e d ella cosci a sin . è b en Yisibil e).


250

lANNo XLI, NuM. 7J

cc lL POLJCL IN fCO ))

tollerabilità d el filo p er ch è, a ' e ud o proYa lo a sospenderl a, il paziente avvertiYa d ol ore all "arto e special men le all a region e JYlél 1leo1:1rc.

u 11 app a r eccl1io gessato, poichè essendo la ferita tnollo vicina alla radice della coscia ed essendo lunga un 15 centimetri, avremmo dovuto lasci a-

2. -

Il pazie11le

l 'a lto opera ti Yo, a 25 g iorni <li tra zi one. i 11ota il di s posilivo per la staffa p1a11tare ch e i111 pedi sce 1'equini ~nto e co11tril)tti . ce all a toll era nzn clel filo.

FOTOGRAFI A

cl OJ)O

Il perch è c reclern1110 opportu110 I e11 er c cos1 a lungo l a Lrazio n e, si cieve cPrcare 11el fatto che. data l a grande tollerabilità, a }Jetlamn10 che la

ll \DCOGRAl\11\lA 7. lladiografia fatta d opo t olto i 'apparecchi o gessato, Ìll soa g·ior11a lu ci all 'a llo opcratiYo.

re u 11a [i11 e~Lr a ch e cerla 111ente avrcb})e co111pron1esso la st abili I 1ì del! 'appar ecchi o. Fu così ch e il 22-V-1933 si co11.fez io n ò un appé11 ecchio gessato feneslrn to con l 'arto a11cor a sott o trazion e, dopodich è tog lien11no il filo . L 'apparecchio ch e ci al 3° medio dell a gamùa pre11cleva tu l to il ])acino, fu t enut o per soli 2Q g ior11i, clopodicl1è l 'arlo fu l ascia lo liber o. Fin dall 'inizi o tlolla lrazio11 e tran sch eletrica ft1 islituita una cura endoYenosa òi cal ci o in sie1ne n ci ei preparati di er gos lcrina irradia la.

I risl1 l l a li ' i i11 traved o n o facil111ente dalla docu111enlazio11 e fot ografica e r aò.iog·rafica riportata qui sotto. Duran le il periodo òi trazione i ri corse freri uen temente alla n1i urazi one cl ell 'arto. Queste n1is ure ft1rono prese avendo ·e111pre di 111ira la I u ngl1ezza del seg111en I o .fen1oralc ])re11clendo Ja clis ta11za Lra la spina iliaca a11t. u periore ed il 1nalJcolo inler110, e la spina il iaca ant erior e uperiore e 1'epicon<lilo fe1norale. r\. Yanli l a lraZÌ0118 trnn St ·l1elctrica e pri111a dell 'at lo opera torio il pazie11le prc entava: l{I SULTATI .

llacliografia pre a d o1>0 l "a1)p l icazione d ell ' ll ppa r ecchio ge sa to fen e. Ira lo , a GO giorni d all a r iduzione l·r11en la.

RADTOGRAl\Il\1.\

(:i . -

fe ri ta fosse in 1Jarl r ri:rl'arµ·i1 tala e elle i in o11co u j romi11ciassero a sa ld a r si , pr i n1 n di confezionare

- -

Li11ea spinomaJ 1eol ar e sini · Lra I) )) ifestra I) spi11oe pico r1di I oi<l ea sin is lra J) )) cleslra

centin1. 92 )) )) ))

71 52

31

_\.veYan10 qui11di un acrorcian1e11t o d eJ :eg1nenlo fen1orale di cenli1nelri 21 (ved i folografia 1).


!ANNO

XLI,

NUl\l.

7]

La prima misurazion e dop o l 'a tto operativo fu eseguita in 3a. g iornat a di trazione e risultò : Linea spino-malleolar e . . » » e pico11diloidea Si erano cioè gu ad agnati

251

SEZION E PIL\ T l CA

. . •

o

. . •

ce11tim . 77 )) 37

ce11tirnetri .

• • seguirono in questo . Le altre mi surazioni 111odo : All '8° g io r110 cli trazione: centim . 85 Linea spino-m all eolare . . . )) 45 • • • >l » epicondiloidea

1° per la g rn11ùe Lo llera bili Lù cJ1 e il filo l1a presentato pur essendo :'ottoposto per un lungo periodo di Le111po ad un forte carico ; 2° p er ]a quatii totale scomparsa dell 'accorciam en Lo i n un arto cl1e aveva su])ito , da tempo, una dislocaz ion e forLe dei mon coni . J.nfatti per tutto il Le111po della trazion e il paziente no11 h a n1ai avvertitÒ n essun dolore, come era invece da prevedersi, sia dal lato n ervoso, sia pe r distur bi dovuti allo stira-

Al 12° g iorno di trazion e: . . • cenli1n . 89 Linea spino-m alleolare )) . . • • . 49 n » epicondiloidea Al 18° giorno di trazion e la d iffer en za fra le <lue spino-epicon d iloidee er a di solo due centim etri e t ale rin1ase n elle s uccessive misurazioni . Dalla fotog r afia n. 2 eseguita in 25a g ior nata d i trazion e si ved e chiar am ente il risulta to o lle-

t. 'r

8. - Rad jografia fat ta d op o circn qua ttro m esi d alla riduzion e cru enta.

RADIOGRAMMA

n uto ; se sp ecialmente poi si fanno i confronti con la fotogr afia 11. 1 esegu i t a p ochi giorni prima del l a m ess3 in op er a d ella trazion e. Ripetiam o ch e durante tutto il lungo periodo di trazion e n on abbi a1no n1ai assis lito a n essun a l am entel a .d el p azien te, dov uLa com e er a da preveòere, sia a disturbi nella sfera n ervosa, sia a di s turb i circo latori com e pure a s Liramen to d ei legam enti articol ari o dei gruppi muscol ari . Ques ti i ri sultati o ttenuti .

Il caso descritto però ci sembra ch e rivesta una certa importan za e ciò per due m otivi principali :

FoToCR •\ FJA 3. - Il pazi0n le 11ei prin~i giorni che si alzava d a l et lo.

lne11to d ei g ruppi m uscolari ed alla ten sion e dei Jigamenti articola ri . sia per disturbi di circolo , sia infine per l 'azion e traum atizzante del filo . Pensava1110 cl1e data la deforn1azion e an golare , dato l 'a ccor ciam·e11to e da to an ch e il per iodo di tempo t r.ascorso dallo sviluppo dei fatti settici al! 'inter vento , si fossero anch e m odificati i r apporti del fascio va colo-n ervoso e che le m odifi cazion i s uccessive dovute al la trazion e fossero st~te causa di di tu rb i per il paziente. Invece nulla di tutto q uesto. •


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« IL POLICLIN ICO >>

Non solo, n1a perfetLa è stata la tolleranza da parte della reg ione dove era stato nlesso il corpo estr ane o, tolleran za sia per parte delle parti mo Ili, che p er parte dell'osso. E q11an clo ~ Cì la111 rn o il fil o n on n e rimasero altro che due piccole ferite guarite b er1 presto . A cp1esta grande t ollerabilità sia p er la trazione sia e sopratutto p er il filo cr ediamo abbia contribuito alm eno per quello ch e riguarda la regione dell 'articolazione tibio-as Lragalica , la , I

....

i

[A NNo

xt1 , NuM 11

no ·esser e rinnovati , il paziente si lamentava subito di un dolore nella regione in termalleolare che cessava una volta rimesso il piede nella posizione di prima. Per qu ello che riguarda il secondo punto e cioè la riduzione ottenuta non dobbiamo altro che riandare col pensiero al nostro Codivilla che per primo ideò e mise in opera la trazion.-e diretta sullo scheletro poichè il caso che abbia mo riferito ci sernbra uno dei più belli esernpi di quello che può dare questa trazione. Un 'altra cosa che dovemmo studiare prima di intervenire fu quella di decidere dove sarebbe meglio convenuto mettere il filo. Seguendo una regola generale ci sembra va più logico e più sicuro per· un buon risultato fare Ja trazione direttamente sui segn1enli ossei dislocati. Nel nostro caso quindi dovevamo mettere il filo nella metafisi fen1orale inferiore. ~'la scartainn10 subito questa regione percl1è tFoppo vicina al focolaio di infezione, dato che una delle con Lro-a per ture che era va c110 sta ti costretti a pr.aticare arrivava sulla sua estremità inferiore al condilo interno e non volevamo perciò andare in'c on tro ad un' even tua]e infezione del canale osseo. Si pensò anche ad infìggere il filo nella m'etafisi superiore della tibia perchè la trazione potesse essere fatta sen1pre più vicino ai monconi e dato che per la fissità del ginocchio non potevamo usufruire dell'atteggiamento acamatico. Ma anche qui, come nel femore, la trazione, sempre per la fissità del ginocchio avrebbe richiesto un sistema molto più complicato poichè non avremmo potuto usufruire della staffa di Putti altro che per la tensione del filo e non per la trazione, cl1e altrimenti non sarebbe ve.nuta secondo l'asse. Sarebbero perciò state necessarie due trazioni laterali che scendendo lungo le faccie laterali e mediali della gamba si fossero riunite poi in una sola al disotto della pianta del piede. Per tutte queste ragioni decidemmo di fare la trazione in sede intermalleolare, lontano dal focolaio di infezione e che richiese u11a tec,n ica molto se1nplice (vedi fotografia n. 2). 1

F OTOG HAFIA

4

3 E 4. - Il 11aziente in piedi a 5 mesi dalla riduzione cruenta.

FOTOGRAFIE

· trazione dorsale del piede mediante la staffa pla11tare che noi m ettemmo per evitare l'·e quinismo. In verità questa impediva che il piede si portasse in basso, evitando con ciò delle deformazioni delle parti molli attorno al filo, e degli stiramenti sopra l 'ap·p arato legamentoso . Non ci sentia.mo autorizzati a dir e che ciò possa essere sufficiente a spiegar e la tollerabilità di un filo trasch eletrico ma però dobbiamo far notare ch e, più volte, quando la staffa lasciava, perch è i cerotti n o11 t en e,ra110 più e doveva-

*

** Ci si potrebbe muovere l 'obiezione a l riguardo de]Ja trazione al cerotto che levammo quando il paziente si trovava in preda al processo di infezione, adducendo che se l'avessimo mantenuta non avremmo av11to una così grave dislocazione dei frammenti. Bisogna però pe·nsare che il paziente ebbe bisogno cli varie aper-


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SEZIONE PHAl'JC.'\

ture, sia sulla faccia mediale , sia sull a fa ccia mente alla diminuzione della c.apacità lavoralaterale della coscia proprio cioè dove fa cevano . tiva del paziente, ma ciò non potrà infirmare presa i cerotti. D 'altra parte n ell o stato genenaturalmente il metodo di cura adottato, esrale cosi grave che il paziente presentava in sendo queste due co1l)plicazioni dovute al caso quel tempo anche la stessa trazione contribuiva speciale che siamo a·n dati studiando. ad aumentare lo stato di agita zione del pazienRIAS·S UNTO. te . Avremmo potuto mettere una semplice trazion-e alla sola gamba ma non lo ritenemmo Sopra lo studio di una frattura della diafisi opportuno per lo scarso effetto che avrebbe femorale destra, nella quale, per gravi complidato poichè è noto che la trazione con striscie cazioni osteomielitiche sopravvenute all'inizio di cerotto adesivo perchè agisca su ambedue del trattamento , si ebbe una grave dislocazione i rran1menti, deve espletarsi sopra tutto l'arto dei monconi, viene dimostrata l'azione che può e quindi non sol o sul segm ento prossimale avere la trazione col filo e viene messa in evima anch e sopra quello distale. Nello stato denza la sua grande tollerabilità. settico nel quale si trovò il paziente e per il BIBLIOGRAI,'IA. quale si pen sò an che ad una eventuale amp utazione dell 'arto , ci interessarono sopraD ELLA lVIANO . Il trallamento delle frattur e di gamtutto le condizioni generali , riservandoci in ba con nuovi 1netodi . La Chirurgia d egli Organi d i Movimento, vol . XVII, f. 5, J 9a2. secondo t empo il trattan1ento appropriato KLAP P e BLocK . J{noc h en.bru cltb eliandlung mit dell'arto una volta debellato il pericolo della Dral1l ziig en. Urban u11d Schw·arze11ber g, Bersepsi . E così infa tti facemmo. lin-Wien, 1930. P urrr. Trazione co l filo . La Chirurgia degli Orga-

*

** :È da domandarsi ora quale sarà il risult ato

definitivo , special111e11te nei riguardi della capacità lavora tiva. Abbiamo visto che l 'accorciamento dell 'arto è di 2 c m . Ora un accorciamen lo di questo g r ado n on può determinare un disturbo grave e tanto meno una riduzione della attitudine al lavoro. L 'inclinazione infatti in basso omolaterale del bacino e la conseguente scoliosi compensatoria provocano un .a bbas!:5a 1nento della pianta de] piede per cui anche senza una più alta suola delle scarpe e perciò anch e a piedi nudi (vedi fotografia n. 3) la claudicazione può essere inapprezzabile. Questo per quello che riguarda l'accorciamento. Ne] caso nostro però, come abbiamo visto, non si tratta di una semplice fratt ura ma si tratta di una frattura complicata ad un g rave processo osteo rnie liti co del quale tutti sap1)iamo la ]unga durata e le noiose conseguenze. Non solo, ma in questo caso esiste anche una anchilosi della articolazione del gi11occhio , do, vuta alla lunga immobilità dell 'arto, immobilità che, dato il tempo trascorso potrà essere suscettibile di miglioramento con opportune cure chinesiterapiche ma che certamente non darà una completa restitutio ad in.tegrum.

* ** Questi due fatti, postumi osteo.rriie:liti.ci1:-e anchilosi del ginocchio, contribuiranno certa•

ni di Movimen to, vol. XVI, f. 4, 1931. In. P erf ezio1iamenli nella l ecnica nella traziorte col fi lo . Ibid., vol. XVII, f. 4, 1932.

IGIENE. I portatori ·dfll bat·illo di .E berth nelle endemie tificlie. ,

Considerazioni del dott. GrovANNI PERARDI Ufficia le Sanitario (Cu org11è - Aosta) Esistono de terr11i11ate epoch e e località· nelle nostre can1pag11e i11 cui il tifo è e11dentico. [nfa tti nelJa mia pratica professianale ho avuto i11odo di notare il verificarsi abbastanza fre . truente di casi di i] eo tifo (dato· il 11un1ero esiguo degli ab·itanti) in un piccolo g ru11po di case di una frazione di Cuorgn è. Il periodo al <.ruale si riferi:'co110 le mre osservazioni ' 'a dal 1925 al 1930. 1'ale g ruppo di case è sit11ato in t1na piccola pian11ra sulla spouda destra de] fiume Orco, non ha acqua potabile e si serve per gli usi <lo1Y1estici di J->Ol-Zi, di fontan e e qua!clle volta an r.:l1e (lell "ac4 ua del fiu.r11e e 1ji t111a roggia .ct•.e vi scorre acca11to. J)er di .p iù esiste an clH3 là il mal Yezzo di n1olti luoghi di campag rJ n (li . te11ere il letame vi cino alle case, n ei co rtili ~ eclle vici11anze dei pozzi. DE to il ripclersi frequ·e nte, con1e h o detto, di casi di ileotifo i1el periodo ì 925-1930, sareb be , stato ovvio p·e11s.a_r e che tali casi fo ssero dovuti alle ca ttive condizioni ig·ienic he d ella lo:;alit à e sopr.atult.o ali.a i)el-ìsima q uàlità cli


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e< IL POLlCLTNI CO

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r A~NO

\LI ' NuM. . . 7.]

acqu~1

di c ui gli abitanti si servivano A t.a le ipotesi però contrastava il fatto cli c i casi di ileoLifo avrebbero dovuto estendersi ar1clle alle al tre frazior1i disse mi nate lungo la spor1da del fiu1l1 e, frazioni cl1e si Lrovavano nelle 1uedesi1ne condizioni ib"ien.ic l1e e si servi vano ai1ci1c esse per g li u si dom e5t1 e i ùell 'acc1ua del fi un 1e e delJa roggia. Invece i casi di ileotifo erano 11ettan1ente loca lizza li nella _frazione sopradescritta. Pe11sai allora che il ripetersi dei casi della ma1attja fosc:.e dovuto :J lla presenza , in rnezzo agli abitanti , di qualcl1e portatore del bncillo· di l~berlh e in tale senso indirizzai le rr1 ie ricercl1n. Scelsi quindi fra gli abitanti quattro soggetti che in ·t•eriodi differenti erano stati da me curati per ileotifo (sierodiagnosi l)Ositiva) e precisarr1en te : G. L. , malata nel g·iugno 1925; G. 1\I. , maJata nel novembre 192~ ; G. J\., malata riel dicembre 1929 ; G. T., malata nel maggio 1930. Dei quattro soggetti prelevai , per e ntrambi . un campione di feci e di orjne e Ji inviai per le indagini batteriologiche ad u~ Istitl1to di ricercl1e a 'forino. Tanto nelle orine c arn e nelle fe c i delle pri me due pazienti, e 01oè G. L. e-U. M., si sviluppò il })acillo di Eberth in c ultura quasi pura . Così pure jn tutti e quattro i campioni di G. R. e di G. T. si trovarono i bacilli di Eberth. Nell e feci erano presenti insieme al bacterium coli. Nelle orine il b. co]i si trova va , ma eran0 presenti nurr1erosi germi saprofiti. .Come si vede dal risultato delle anali si, tanto nelle orine come nelle feci dei quattro soggetti furono trovati i bacilli di l~b erth. Notevole il fatto elle erano presenti nei campioni di feci e di orine in un soggetto ch e aveva sofferto di tifo da cinqu e anni. Con qt1este ricerche potei dunque stabi lire l'esistenza in quella piccola frazione di Cuorgnè di quattro portatori d el bacillo di Eberth _ a i quali e-ra ilaturale riferire i numerosi casi di malatti a sviluppatasi nel p,eriodo di cinque • ann i. Data infatti l'esistenza di tali soggetti, è fa cile comprendere come essi potP.ssero diffond ere ]a 1na lattia. Se si pensa invero alle cat tive abitt1dini esistenti nell e nostre campagn e, dove molto spesso manca110 le latrine e gli escrem enti . specialmente le orine vengon o depositate o''unquc e specie $Ol) l'a i letamai : se si pen sa che il letame è $l1esso jn 'ricin an za 1

dei .pozzi e può qui11di dar luo~o ad infiltrazioni e ad i11quinamenti dell 'acqua di questi pozzi ; che i] letame serve alla concimazione dei prati, delle ve,r dure e quindi distribuisce abbondantemen te su queste i gerr:i-1i delle n1alattie; che questi portatori di hacilli toceano le più svariate sostanze destinate a lla alimentazione ed in specie so110 talvolta addetti alJa mungitura delle mucche; se si pensa insomrrla agli infiniti modi con cui i portatori del har.il~o <lel tifo possono diffondere il gern1e , si compren de facilmente come sia possibile il veri fì carsi delle piccole epidemie della rnalatLia co1ne quella che ho sopra ricordato . • l)a ciò il tiover e di ogni Medico . in specie de5li Ufficiali Sanitari , di fronte al verificarsi di tali epidemie, di ricercare accuratamente se fra g·li abitanti di t1na f'tessa località vi siélno portatori del bacillo e la necessità , un (1 volt.a stabilita la loro esiste11za, di i1renderc tutti c1uei provvedimenti necessari ptlr evitare il n1aggiore diffo11dersi della malattia: quindi isola111ento, per quanto i)ossibile, dei sogget ti;' r11a sopratutto proibizione assoluta a qiiesti della mnngitura e · dei lavori in genere che possono infettare le sostanze destinate a ll 'aliJ)1en tazio11e. Dato cl1e il v-eicolo del b. .F'. herth sono le fec i e le orine di questi soggetti , è necessario cl1 0 esse siano d epositate in apposite latrin t? lungi dall 'abitato. È utile somministrare a questi soggetti dell 'urotropjna che , con1e si sa., è ottimo disinfettante delle vie orir1arie. Questo per quanto rig uarda i provv~din1en ­ ti da adottare in con[ronto dei portatori di b aci l Ji. Per il resto occorre mettere in opera l uLte quelle misure che 5i consigliano nei casi di epidemie di tifo: vaccinoprofilassi, bollitura arcurata delle verdure e del latte, rimozione e disinfezione dei letamai, disinfezione degli an1bier1tj abitati dai portatori di bacilli , ecc. ecc. RIASSUNTO.

L'A. illustra un caso di endernìa tifica cnusata da quattro persone che in epoche differenti erano state ammalate di ileotifo. In questi quattro soggetti (uno dei quali era stato ammalato cinque anni prima) egli trovò il baoillo di Eberth presente nelle feci e nelle orine . Necessita quindi eseguire sempre tali ricerche nei casi di ep.i demia tifica onde poter isolare i portatori del bacillo e prendere i provvedimenti che la comune pratica insegna. ..

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(ANNO

XLI , N U1\J . I ]

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SEZI ONE PRATICA

RIVISTE GENERALI. Linfatismo e costituzione. Dott. M. · ZrNGALE , spe~i a li la der1natolo:50.

un alto g rado di persistente indiffer en z,iazione cli esso (ch e è il più facile ad aberr are) cr ei uno stato di · profonda disarmonia per prevalenza del regime vagale, come succed e. appunlo nel linfatico, ed esprima una vera e p ropria ipoevoluzione morfologica <lei $Oggetto , oltre a l fatto ch e l 'eccessivo sviluppo del tessuto linfatico è per se stesso carattere di minore eYoluzione filo- ed ontogeneticamente. Dal punto di "i~ta clirtico, il li11fatico si presenta. come u!l soggetlo oligoemico, pasto~o, fl~cc1d? , pallido clorotico, torpido, :lpatico <bra d1p:·ag1co, bra ~ipsich.ico) con un aspetto part1c.olare del viso (naso, labbro s uperiore <· or ecchie a lquanto tumide), cute screpolabile; presenta facili co ngiuntiviti bl efariti otiti ri.. . . ' ' ' r1 1 t~ , vegetaz10~1 aden oidi naso-faringee, i11gor,1 rb1 .delle ton sille e delle g hiandole liI}fatich e :-= pec1aln1 ente cervicali : segni tutti ch e d e11on µo no per una diminuita resisten za dell 'organi~ n10 a lle cau se m orbose in g·en ere, nonostante un apparente tato di floridezza. . Ma accanto a questi soggetti Ile esiste (fatto r1levato O'ià d ai vecchi medici) un ragg uardevole i1un1er o di a ltri i quali, più che tut1o, pre en tano l1na tendenza spiccata a freC.{ uent~, ~ran~i t?ri e r eaz ioni iperplastich e degli organ~ 11nfat1c1 (con o sen za episodi febbrili), non s icuramen te coll egabili a .processi i11fettivi ~ ubdol i (sia local i t.(.t gen erali), e ql1indi di natura indeterminata. . Trattandosi di un disturbo a carico d el siste1na linfa tico potè apparire oppo rtu110 collocare c1uesti sog·getti accanto a i li11fa ti ci con clamati , ma non sfuggì g ià il fatto che non vi pote,rano t '!' er e perfettamente identi fi ca ti considerando senz'altro il particolare tipo clinico come sern!>lice attenu_az~on e .d~ q11~llo stato Jirtfatico per 1 l quale n ei J1nfat1c1 veri depone un ma O'O'ior compJesso di fatti univoci e i1on contrasta~ti . P~rchè, co~a a ccomuna i due gruppi di sog~e tt1 ? e sen z1almente questa semplice su scettihilità del te,s. uto li11fa tico. Che cosa n e li divide clinicamente ? tutto il resto, d all 'atteggiamento del ricambio a l] 'abito corporeo, al Le1npera1nento infine, con la son1ma dei :'11oi a tt:nibuti somatici e psichic i. Si d efi nirono perciò i primi linfatici torpidi, e qu esti a ltri linfatici eretistici. Allorquando potè i11 eglio specificarsi l 'esse nza dell 'artri1 i~mo in rapporto alle t 11rbe del n ormale ricambio, e quindi stabilirne i punti di contatto col linfatismo, i linfatici si dissero artritici (er edo-artri ti ci, neuro-artriti ci). Quello ch e risalta subito dunque n ella con "ic.l erazion e d ei due distinti g ruppi di soggetti a note I iufatich e. è la differ ente caratteristica cos ti tuz i on.al e. Seguendo l 'indirizzo clinico costiLuzio11alistir o, e con siderando cl1e (si tratti di stato Jinfa1ico o no) è sopratutto durante l 'infanzia ch e i I sistema linfatico ci o ffre ]e sue più frequent i a ltera~ioni . ved iamo a llora q uali possano es1

11 linfatico puro, ;:,eg uentlo l'ittdirizzo n1orfo logico-clinico , t' un jJJOe" oJuLo, lo ~ tato lini atico essendo caralLerizzaLo dai seo·uenti fatti 0 <he riassu111ian10 . Lperplasia rilev.i t1te, cong·enila, persistente, di lutto il tessuto linfoide, e quindi delle g l1ia11dole lin fati ch e, d ei folli coli della milza, mucosa lingua le e faringea (anello linfatico d el Waldeyer), enterica (follicoli ag· tninaLi, placc,h e del PeyerJ, ecc. , a cui fa fii contro ùna d ebole capacità funzionale difensiva . Org·ani tutti abnor1nemente ricchi di e lementi d el tessuto li11fatico diffusi n el loro conn ettivo di sostegno più u m eno indiffer en ziato (reticolo is tioc itario): netta prevalenza dello stroma complessivo (d erivato m esen chi1nale) ui parenchi111i: an o111alia costituzion ale sistematica, dunque. Linfa eccedente di fronte al san gue, donde pletora linfatica ed oligoemia. Eccedente s viluppo d eJ cuore venoso nel confron to dell 'arterioso ; te11denza alle sta i linfatich e . .:tlle congestioni, a1le e udazioni . Pred ominio del 1)ara impatico, ipoplasia <lcl tes uto cr omafDr1 e ipofu11zionc liroidea, ecc. Torpidi tà d el i11etabolism o e d e lla psiche. t~ ron i ca a utolo iemia. Accumulo , 11ci tessuti e n egli organi, di prodotti di rifiuto , donde iponutrizione dei parenchimi (già coslituziona lmente ipoplasici) e loro tendenza a li ' involuzione e a lla sen escen za precoce; d 'altra parte stimolo ~ndotto su g li irritebili elementi connettivali d egli s tromi e loro te11denza all 'iperplasia , a ll 'atrofia fibrosa o sclerosa. CuLe su cculenta , pastosa, fra.aile, per meabile, donde tendenza ai turgor.i infìammatori cronici; vulnerabilità e facilità per le infezioni , compresi i processi tubercolari , co111e scrofola, tuber colosi polmonare a lla quale pe rò la conternporanea tendenza fibroplastica i1r1primerebbe uno spec.iale decor so favo revole (Fici). Costituzione tipica bre vilinea. 1r1egalosplancnica; essa ricorda quella in fan tile, per le proporzioni corporee, per il prevalere d ella vita vegetativa sulla vita di relazione, d ei proces i anabolici sui catabolici , per la costituzione s tessa d egli organi n el ra iJporto fra stroma e parenchima , per la ricct1eiza d el tessuto linfatico • Il linfatismo sta, direi, al carrej ou.r clelle di atesi di cui non è possibile segn a re i preci ·j ro11fini: diatesi linfatica, con11ettivale, n1)r opJa tica, congestiva, idrofila , essud:itiva , all ergica (colloidoclasica, a nafilattica), arlritica (braditrofica), vagoton ica, eosi nofilica. Questo è, a grandi linee, il quadro deJ lin fatismo , sta to costituzionale poliedri co. E poj chè tanto nella filo gen esi , qu anto n ell 'onLogc nesi, I 'apparato ·i n1patico è cli nnn for111azione più r ecent e ch e '1 uello Yaga le, . ' inlcnd e con1 r


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11

ser~

IL POLICLINI CO

i rapporti fra le n1anifestazioni ~infatiche in sen so lato ed il r eg·in1e n euro-vegetativoendocrino, riferendoci alle si11 g0Je co111 bi11azioni morfologich e ch e vanno pur delineandosi 1lella tap_p·a prepubere ; poich è son proprio le ecceclen 7.e o i difetti tanto dei diversi tessuti (or gani t1 grup1)i di or.g·ar1i) 4uanto dcl si~ lerna n euro-vegetativo ch e ad essi presieda, q ueJli che (con la risultante m orfologico-funzionale ,d elle co rrelazioni tra le varie parli) defir1iscono il biotipo; eccedenze e· difetti ch e essi traggor10 perta11to da an ornalie dei fog lietti germinativi dai quali rispettivamen te derivano. Schem aticamente : in un ]Jrinio g ruppo di e.asi ~.i avrà deciso orientan1ento verso la prima · combinazion e di De Giovanni. Questi soggetti , magri , microsplancnici, simpaticostenici , iperevoluti puri, non sono linfatici. Anzi in essi lo sviluppo del sistema linfatico è ~carso. In un secondo gruppo si avrà orientan1ento verso Ja seconda combinazione morfologica: norn10tipi , o , quanto m eno, paracentrali superiori, p aracentrali inferiori . Questi sogge tti non presenteranno i1ote di linfatismo: in essi si r ealizzer à uri ,equilibrio armonico (o quasi ar1nonico) tra gli app.a rati del regime vegetativo. In un terzo g·ruppo si ·avrà l eciso orientarnento ver so la terza combinazione di De Giovanni. Questi, vag·ost enici per eccell en za, . saranno spesso soggetti linfatici costituzionali; rna non lo saranno tutti! Resta così a spiegarsi 1'origine cli tutti quegli altri casi nei quali n on è ricorioscibile lino stato linfatico vero e proprio , che risponda, com e dev 'esser e, all e ca rattaristich e per esso esattam ente indi,riduate e r b e n e attestano lo stato schiettamente ipoevolutivo , secondo la definizi on e e a tta datane dal De Giovanni. . stato degenerativo secondo Bauer , c.lespeciativo (Appert); per cui mi sembra che Jin fa tico possa esser definito soltanto chi , con quel dato atteggiamento funzionale e inorfolog ico del suo organis1110, denoti un ·anomalia sistema tica di t nlti quanti i suoi organi linfatici, sia pure con u11a maggiore o minore accentuazion e (es.: Jinfatico, timico, timico-linfatico). Naturalmente non si esclude ch e an cl1e gli eretistici possano present:ire detern1 i nati ipoevolutismi parziali (es. : dell 'apparato diger ente, d el sistema epato-splen ico, ecc.), m a se si considera che non v.i è ectipo il quale non presenti particolari meiopragie congenite di questo o quell 'organo, il ch e è quanto dire an omalie costituzion ali p er ipoevol11tismi, non v'h a dubbio ch e 11n'inclusion e di t11tti qu esti casi nel gruppo dei linfatici veri portereb·b e il linfatismo ad estendere i suoi confini oltre misura. Non si può quindi parlare di linfatism o attenuato, congiunto ad ab errazioni diverse e p·r evalenti ta nto da conferire all 'individuo u11 differ ente T-1.abitus. Bisoana a llora ammettere, io pen so , l 'e . . istenza d i un qua1rto gruppo di sog·getti , forse il più numeroso , in c11i , prima di ragg iunger e 1'o1

~.\NNn

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X.LI ,

Nu1vr.

7]

rientamento definit i \' O, I ' orga1risn1 0 attrave rsa un periodo più o me110 prolungato di labilità o deboJ ezza irritabil e vegetativa, con alti e bassi di eretism o 11ervo;:;o, a crisi, di u110 d ei due settori neuro-or1nonici , e più propriamente del simpatico, perchè è sempre il simpatico il più [acde ad aberrare per la sua origir1e più r ecente. Ir1 ques to caso esso non è insuffi ciente come riel lin fa tico puro, ma sa rebbe semplicemente disfu.:zio1ia1ite, per un più e.levato gra do cioè di sv.iluppo ed organizzazioj1c, senza pur tuttavia raggiungere ~iuell 'ideale maturità ed equilibrio ch e porterebbe al n ormotipo, nè I 'ipertonia dominante ch e porterebbe al microsplan cnico iperste11ico. A rigore, .p er le ragiioni d 'or\fine filogenetic9 e, di riflesso, ontogenetico, per cui il bambino è dapprirna sempre fisiologicamente ipoevo1uto, vagotonico, rr1enLre i d erivati ectodern1ali (sirr1pa lico, anello endocrino corrispondente) raggiungono la loro piena maturità solo nell 'epoca pubere, non sarebbe illogico vedere un certo grado di transitoria disfunzione -sim,p.atica precedere, normalmente, l 'attenuarsi del fisiologico ·vagotonismo e quindi l 'iperfunzione ortosimpatica che andrà a caratterizzare il microspla n cnico puro, il ch e può anche darsi . Ma bisogn a tener conto degli specifici fattori ereditari (disarmonie evolutive, precoci o tardive, fra i foglietti blastodermici o loro parti), quelli st essi che portano, come si è visto, ad accentuazione dell'ipoevolutismo inizia le; al substrato morfologico e funziona le dei vari sottotipi del Pende, e che possono anch e portare in primo tempo ad una più accentuata disfunzjone degli apparati della vita vegetativa . Si tratta difatti , n el caso co11siderato , di sogg·etti i quali presentano , per lo più, evidenti segni di ipertiroidismo o di iperpituitarismo, ma più specialmente di distiroidismo o dispituitarismo , o dell ' uno e dell 'a ltro insieme : qualunque sia la formula poliendocrinica nei sin.g oli casi , restiamo n el campo dell 'apparato regolatore del simpatico come domin ante endocrinica , ciò .ch e spieg·a l'eretismo di questi soggetti , 1'esagerata attività del loro ricambi© materiale (fatto notato dai vecchi m edici), ed infine lo stato iper stenico prevalente, iperevo-· luto , e non già ipoevoluto corr1e è nel vero linfatico; ciò ch e si traduce clinicamente nello stato di magrezza, di ].a b·ilità del peso cor poreo , emotiVii tà, tachipsi chisn10, umore talora variabile , instabilità v.asdn1otoria , ecc. Qu ando tuttavia la m aturità evolutiva possibil ~ sarà com i)leta , e fosse decisa la definitiva preminenza cli t1no tra i due settol'i dell 'apparato vegetativo (per l 'impossiJ)ilità a r~g·­ giungersi comunque una perfetta armonia)~· vosson o derivare in secondo ten1po ta nto soggetti della prima combinazione quanto ~og­ getti della terza combinazione, m a foTse ancora p!ù frequentemente tipi inipu~·i ,. e. misti. ~ ib.r iidi: per es. : megalosplan c111 c1 ipe_rstenzci (iper surren alici-ipergenitalici) di Pende, co11 1


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SEZIONE PUATICA

note iperevolutive innestate su di u110 stile corporeo generale megalosplancnico, astenici di Stiller con note ipoevoluti ve innestate su di uno stile corporeo micros plan cnico, o l 'artritico longilineo magro di Pende (distiroideo , dispituitarico , ipoepa tico costituzionale), ecc. Forse, oltre alla funzione linfocitogena ch e fa il tes~!lto linfatico sede di vivaci processi proliferativi an cl1 e in co11dizioni fi siologich e, sopratutto n ella pri111a età, n1e ri ta sia presa ir1 seria considerazione la sua attività ormonica. Si con0sco110 le pr oprie tà della linfoganglina, a ntagonista })erf et la dell 'ad renali na (~1 arfori); non v'è dunque ragione ch e si debba negare al tessuto linfog landolar e una funzi one. ormonica esplicita. e per con seguenza dig-n ità di com ponente attiva 11el sistema neuro-endocrinico. Come tessuto ad azione di stimolo stil vago il suo posto sarebbe (col timo , e probabilmente , ('On la tonsilla e co11 Ja rr1iJz.:l) n ella costellazione eccito-anabolica di P e nde. La sua iperplasia accessu ale a rebbe all ora indice di uno stato vagoestesico ch e ·esso concorrerebbe ad alin1 entare con un a .. ua propria attività; espression e per ciò di reazioni ormonich e co nsen suali , dominate dal ,·ago. Se la concezione è g iusta, l 'er1docrinopatologia d ovrebbe pur offrirci qualche e-scmpio. Difatti, ir1 casi di Flaiani-Basedo"'' si O$serva spesso ipertrofi a dell e g h iandole linfatich e del coll o e di altre regioni , del tim o, ·delle tonsille, della milza, e quindi sintomi di vagotonia (Pende); così pure nell 'acromegalia si nota iperplasia delle linfoghiandole, della milza , del timo , dei follicoli linfatici intestinali ; lo stesso nel classico Addiso11 primiti,·o (P ende). Ora , questi fatti po3so no , credo , spiegarsi solo .ammettendo una reazione compen sativa antagonistica, e, nell'ultimo caso, con sensuale, rlel istern1-t linfatico, ir1 di pendenza ·della s ua funzione ormonica , n1aggiore o minore a seconda del particolare biJ.a11 cio complessivo neuro-endocrinico dei singoli soggetti . Analogamente, un o stato ch e d irei di dislinjatismo o linfo- lab~lità farebbe chiaro riscontro alla distonia neuro-vegeta ti va o n euro-labilità . I pseudo-linfatici, e r etistici, neuro-artritici ·del quarto g ruppo, sar ebbe ro in definitiva dei dislirifatic.i o li11 fati co-labili, d istoni ci neurovegetativi, irl oppos izione 3gli iperlinfalici, va:gotonici costituzionali, linfatici veri. Essi andrebbero pertauto incon tro a crisi ~ubacute o acute di clislinfatismo (diciamo: c risi neuro-

g·ruppo, presenlauu facili raffreddori, rino-fa-. ringiti, amigdalit i, adeno·iditi, adenopatie secondarie, turgor e e ispessimento d elle regioni a cute delicata, come labbra, pinne nasali , p·a diglioni degli orecchi , estremità delle dita , bordi palpebrali; ghiandole linfa tiche permanentemente ingrossate e palpabili in tutte le sedi , 1na sopratutto 11e1le r egioni latero-cervi ca1i, an g·olo-mascellar.i e inguine-crurali . Le fer11mi11 e prese nta:-io an cl1e faci li vulviti, va.g initi torpide iperplasticl1e g ranu lose, leu corree. Sono sogg·etti predisposti. alla diatesi essudativa, con facili fe nom eni con gestizi, catarrali , essudatiYi; agli eczemi cr on ici, ostin ati, r ecidivanti, alle eruzioni impetiginoidi, ai geloni, alle seborree, all 'acne; candidati all' obesit.à flacc ida . alla colite n1ucosa , alle litiasi, alla g otta , al diab·ete , al reumatismo cronico, all 'arteri o~c l e rosi, arteriolosclerosi dell 'età adulta. I di linfatici n et1rolab ili del quarto gruppo on o ban1bini a ct1te otli1 e. delicata, occhi grandi , scler e lucenti , azzurrogn ole, soggetti a facili ro ~ sori per cause emotive, a su d ori delle estrem ità, a facili di ~pepsie, imbar azzi gastrici , edemi au gion evr otir i, orticaria, pruriti , prurigo, febbri effìn1 er e. febbri digestive , febbre a rtritica di Comby , megalosple11ie , alb11minurie enza n efrite, a ce ton urie. Io n on sar ei alieno dal considerare la febbre ghiandolare il.; Pfeifjer. la cui na111ra n on è ancora be11 chiara. quale tipica crisi febbrile acuta di dislinfatis1no. ~ i . viluppa nell 'infanzia , si presenta co n ar1gin a (ch e può mancar e), con tumefazioni. ·ensibili g·landol ari latero-cervicali , sottom ascellari; crisi pseudo-appendicolari (appendice = tonsill a a ddominale). talora dolen zia periombelicale (glandole mesenteriche?), tt1mefazio11 e di milza ch e può anch e pre\ alere. l . a ua formula ematologica .p:resenta linfocito.si, 111onocitosi, eosinofilia: è Ja formula dello stato ' 'ago tonico. La febbre , che può raggiungere a]ti gradi , non è essa stessa tipica espre&sione della si11drome neur.o-veget.ativa? (Rondoni). Non si accompagna a disturbi primitivi del tubo digerente. Si risolve in breve tempo senza la ciar e traccia , ma è recidivan.t e e la sua r ecidività è costa nte, carA.tteristica. Altro disturbo presentato da questi soggetti è I 'acetonuria di c11i il vomito acetonemico , periodico, ciclico, ,,otreb]Je, a mio avviso, rappresentare altra forma parossistica acuta d'orig·ine 1ieu ro- endocrin.a. Non ne è ancora chiara ]a patog·e11esi : infez ioni del rino-faringe, aplinfatich e). pendicite cronica, gastro-enteroptosi , aerocolìa Nel ·quadro tracciato da Comby sull e manife- · a cuta. turb·a del ricambio proteico, ipoglicemia , stazioni di quello ch e egli chiama artritismo e in Dn e stenosi cronich e del duodeno , sono sta.ti infantile, il quale altro non è, con1e si è rile- di volta in volta in vocati. Alla più r ecente ipotevato, che lo stato linfatico costituzionale col si della stenosi duoden ale ch e avr ebbe guada5UO massimo esponente, la diatesi essudativa , g·nato suffragi basati anche su indagini r adiosta un com p lesso di fatti nel quale è forse pos- scopi ch e, oppone J\tlarfan 1'argon1ent.o della -sibile sceverare alcu11i segni propri a ciascuno sparizion e spontanea, definitiva del von1ito cidei due distinti gruppi di soggetti considerati : clico ali ' epoca della puber tà. · iperlinfatici e dislinfatici. Il fegato è sede della produzione praticamenI linfatici torpidi: ipervegetativi del terzo Le più impo~tan_te (l ei. <~orpi cl1etoni c i ~ ·e non 0

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~ANNO

cc J L POJJJ CLINJCO »

v'ha dubbio; è sott o l 'impulso d el sin1patico (adrenalina , tiroxina , ormoni ipofi ari) cl1e il fegato si scarica d e] su o glicogene (per accelerata g licogenolisi) e d ella conseguente sovraproduzio11e degli a cidi acetonici , e non è dubbio . Un parossismo pri111 itivo simpaticoslcn ico (scarica ormonica; iper.adren a lisrr10 acuto transitorio) potrebbe dunq11e spiegar e il disturbo. L 'insor gen za rapida in periodo di perfetto benessere, la rapida scornparsa , la r ecidività costante e non r egolare, il caratteristico rapido dimagramento segu'ìto da ripristino altrettanto sollecito d ello stato di salute, starebbero ad esprimere una brusca oscillazione , in soggetti in cui non mancano d avver o segni di una jrregolare attività vegetativa. << Essi a11partengono quasi sempre a famiglie di artritici » (Ma rfan). Un'acuta distonia n euro-vegetativa , e più i)r ecisa1nenle simpaticostenica, di c ui il , -omito sarebbe episodio iperest esico reattivo (Le, 'en ha notato quasi costante111cJlte :cia Jorrea) d ovrebbe du11que, a mio giudizio , r appresentare il n1omento patogen etico de l vomito ciclico. . Si capisce com e sottop·o nendo sperin1ent<J !mente d ei bambini a dieta priva di carboidrati (L. Salomonsen , 193 1) n on si r iesca a riprodurre il qua dro : occorr er ebb e poter riprodurre Io speciale momen to distoni co che Io co11diziona,. Ma a riprova d ella mia ipotesi si potrebbe ' 'erificar e lo stato d ella pre ione arteriosa .alle prime avvisaglie (l 'alito a cetonico precede sem pre il vomito), l 'adrena linemia , ecc. E n on potrebbe lo sfor zo r eattivo del vago, ch e ha n e] vomito un così chiaro .seg·n o , spiegare una crisi insulino-incr etiva con tem .poranea? Questi stessi soggetti del quarto gr uppo , j n stabili a tono piuttosto e levato m a labile, col più alto grado di distonia vago-simpatica. e quindi i più predisposti alla diatesi colloidoclasica, allergica, per una corrispondente alta instabilità n ell 'equilibrio d ei colloidi plasm atici , . presentan o spessissim o (e rit en go m olto più d e1i primi) l 'orticaria. Concludendo, le manifestazioni linfa ti ch e nei due g ruppi di soggetti, torpidi ed eretisti ci. avrebbero , a mio avviso , una significazione al-

XLI, NuM. 7J

tuzionale n ei diversi soggetti, che schematicamente distingue in quattro gruppi. Il primo gruppo comprende individui ten denti d ecisamente alla prima combinazione deI De Giovanni. Questi non sono linfatici . Il secondo gruppo comprende individui tendenti alla seconda combinazion e. Non risultano linfatici. Il terzo g rupp,o co mprende individui tendenti alla terza combinazione. Sono spesso linfatici , Ma l 'A. a mmette e richiarna all'esistenza di un quarto gruppo di soggetti nei quali l 'organismo , prima di decidersi a prendere le direttive della prima o d ella ter za corr1binazione, p.assa attraverso un prolungato periodo (che va fino all'epoca pubere, od oltre) in cui sistema v~gale­ e sistema simpatico d ella vita vegetativa : anabolico e catabolico, si contendono, per modo di dire, il definitivo predominio, determinando uno stato di instabilità a crisi , di distonia alla quale .p artecipa attivamente , e probabilntente· per la sua proprietà di organo endocrino, il sistema linfatico , ch e di essa di tonia segue sorti e fasi . Anche questi sog·.g etti presentano manifesta:-zioni linfatiche , ma con caratteristicl1e e c0n. un.a patolog ia alquanto diversa che quelli def terzo gruppo, per una differ ente spinta evolutiva e costituzione neuro-endocrinica : linfatici costituzionali, piuttosto g rassi, flaècidi} pallidi', torpidi, iperlinfatici, vagotonici, ipoevoluti questi ultimi (terzo g rupp·o); dislinfaticf (linfatico-labili), distonici n euro-vegetativi senza stimmate di ipo-evolutismo , per alcuni riguardi anzi ipere voluti , quelli d el quarto gruppo. Tali caratteri stiche corrispondono alla fisionomia d el così d etto linfatism o eretistico, ch e1'A. ritien e perciò doversi nettamente disting uere , per un sig nificato d el tut to diver so . dal linfatismo p ropriamente detto . Firen 7.e. 14 f:ettembre 1933 . a. Xl

BIBLIOGRAJ:i'IA .

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qua11to di versa , e ciò in perfetto a ccor d o con 1a disparità d el r egime dominante ne uro-endocrin ico n ei due casi , e , consegu enten1ente, con la diver sità dell 'abito costituzion ale. Ragione per cui ritengo sia n ecessario distinguere , separandolo , da] linfa tismo vero costituzionale (statn s lymphaticu,s) il fin qui d etto linfatism o ereti~tico .

Ciò non mi appare 01 eno opportuno di qu a11 _ · t ·1 d" t. l f l · c1 ] to o sia sta o i 1s ing u ere a scro o osi l l bercolosi cronica d elle g hiandole lin fatir l1e) cial linfatismo . RIASSUNTO. L'A. discute sull 'es e n7.a e ~ tilla c linic-a cle llo stato linfatico. Esam1ina i ' 'ar1 atteggiamenti d el sistema linfatico in ra11port o alJ 'al1ito co~ti -

Gli stati linfatici e timico-linfatici n ei lor0 rapporti con l 'asrn.a. Lezione, 1928. In~ Nevrosi e n europatie vegelative. Rassegna Cli nico-Scientifica, 15 giug·no 1933. In . Distur1Ji n euro-vegetalivi e disestesie vago-.çim patiche. Ibid., 15 ago s 1o 1933. Jn . L a. vagotonia. Le Forze Sanitarie, 10 g il1Q"n 0t , 1933. PENDE. L e de bolezze di costituzione, 1922. Jo. Endocrinologia. Vallardi,· ed. S. CALABRE SE. Sullo stato cosliluzionale linfatico. Policlinico, Sez·: Prat. , 1933,. n. 7. ~1 . BuFANO e D E CANDJA . •"irtdromi metaboliche. Ed. Bisleri, 1933. :\1ARFAN. Su i vomiti periodici con acelon.eniia.. Presse l\IIéd., 14 g iugno 1930. LA IBLTNG. Précis d e Biocliimie. Masson et C., 1921. l'1 . P1RER A. S ull'attuale indirizzo di studio della i\11 eclicina Ì n I e r n a. Rinase. l\tled. , 1933, n. I . P.

"l

CASTELLINo .

LABBÉ

e F.

\ F.PVF.UX.

. o n , érl ., 192 .

4 c id o~r <'I ,,1cnlO!ìf' . Mn -


259

SEZJONE PHATJCA

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. V ertigo epidemica. (S. WATEF1~ . Deutsche Med. »''och., 2 febbraio 193-i ). La forma morbosa descritta dall 'A., ha fatto la sua comparsa in Bulgaria seguendo, in ordi11e di tempo, le varie epidemie che in questa regione si sono verificate n el periodo 1post-bel1ico e cioè la grippe o spagnola, la poliomielite anteriore acuta, 1'en cefalite letargica e infine il ·inghiozzo epidemico. La malattia si manifesta co11 una particolare alterazione della coscienza aocorr1pagnantesi ad un corteo di sintomi che la rendono caratterilica. L'A. h a avuto occasione di os ervarne 14u casi, fra cui 6 medici, oiò che ha permesso di ~tudiare bene ]a sintomatologia a11ch e dal punto di vista soggettivo, oltre ch e obiettivo . Una di queste osservazioni è veramente caratteristica e merita di essere riportata. un med~co di 65 anni, sen za cause apparenti, cominciò nel febbraio 1930 ad avvertire senso di vertigine negli spostamenti un po' bruschi clel capo, come quando , per es. , :--i abbassa,1a per ascoltare un malato. Il senso di vertigine si acco1npagnava a sensazione penosa allo stomaco, e all'inizio della inalattia, si ebbe per due volte vomito mattutino. Il sonno era normale. Nella posizione giaciuta si aveva se11sazione di pressione a ll 'aia cardiaca, talvolta palpita1ioni. Una aritmia, :preesistente dal 1928, si era fatta più frequente. La pressione sang uigna, un po ' a lta , non aveva subìto variazioni. l.1e sensazioni di vertigine non erano jnfluenzate n è dagli s forz i fisici nè dal ]avoro psichico, nè dai pasti abbondanti , n è dalle abbondanti libaz ioni. Talvolta si aveva cefalea, preva]entemente frontale. Si aveva an che poliuria ma i reperti dell 'uri.na erano normali. Questo stato durò tre mesi ·iopo i quali -cessarono le vertigini e c·essò anche l 'aritmia cardiaca. Dopo quattro m esi si manifestò e111ian0tpsia sinistra ch e durò circa un m ese. ella primavera 1931, in seguito ad un esam e elettrocardiografico, si ebber o di nuovo verti gini quando il paziente stando in posizione giaciuta, inclinava la testa in avanti o verso sinistra: dopo un mese, scpmpariva11 0 di nuovo anche queste. Ma . si ripresentavano di quando in quando in maniera sempre 'P·i ù lieve fino a ~comparire del tutto. ·La cura fatta con piramidone, cardiazol . norl dimostrò a lcun ben efi cio: so.lo con la somministrazione di. aspiri na si ebbe ]a scomparsa della poliuria notturna. . . Intanto n ella fa miglia del .medico si era n o veri ficati altri casi della stessa mal.atti a : n el n1aggio 1930 ]a suocera avvertì senso · di ver-

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Ligi11e e cefaea ch e dur ò due se lli111a11e e si t·ipresentò per pochi giorni nel novembre. Nell 'agosto la fig lia di 20 anni .acct\SÒ lievi vertig·ip.i, senso di pesantezza allo stomaco, cel'alea, conati di vomito e ciò la mattina appena alzata : i disturbi durarono due mesi. Nell'ottobre . Ja mog lie notò, specialmente di notte e ne i n1ovimenli del capo, senso di vertigine accompagnantesi a dolori precordiali che si irradiavan o verso il dorso. Aitch e· due altri fi gli ebber o di sturbi si111ili ma in minor g rado. Da questo e dagli altri casi appare dunque cu111e la vertigine appaia soltanto durante la notte o la mattina al risveglio, quasi serr1pre nella posizione giaciuta e raran1ente in quella cre l Ia o durante le ''arie atti vi tà del giorno. La n1 <>lattia colpisce individui di qualsiasi età. La vertigine, che può duf·a re solo un istante ed a n che alcuni secondi, si accompagna talvolta a dolori oculari e fosfeni. I n1a1ati talora accusano anche cefalea prevalente111ente fron tale o del vertice, dove si l1 n 3n che spesso dolore alla pressione. La ver-. tigin e si a·ccompag11a inoltre spesso a con ati di vomito o a von1ito ed a sen so di peso o dolore :i li ' epigastrio o alla regione i)recordiale. 'interna c~ncomilante può anche essere una notevole variazione del polso neJ passaggio dalla posizione seclu ta a ql1ella eretta. In alcuni casi si ebbe a11ch e for te sf'11sazione di de])olezza alle gambe o per tutto il corpo; in altri la presenza di mialgie diffuse. In quattro casi nel quadro sintornatologico ch e era per ogni verso completo n1ancava però la v ertigo. La sintomatologia sparisce in gen erale improvvisamente, enza l 'influe11za di alcuna terapia , ma p uò anche ripresentars i, in maniera rerò me1to intensa. I malati di solito J1on sono costretti ad a bbando11ar e il pro1)rio lavoro. l Jn au mento di temperatura corporea non J1a aléuna influen za stilla frequenza · o g ravità dell e vertigini. L 'epidemia grippale del 1931 no11 ebbe alcuna influenza sulla frequenza della malattia: questa si presentò prirr1a durante e dopo l 'e;p1idemia in flu en zale senza alcuna modificazione ~i frequen za o di gravità della si.ntomaLologia. In generale la malattia non lascia alcu·n seguito morboso salvo la possibilità di ricadute . L ·esame del sistema n ervoso rivela spesso deboli riflessi patellari ; l 'esame dell 'apparato cocleare e vestibolare non fa notar e alcunch è di anormale e -c osì anche l'esame del fundus oculi nei casi gravi con nistagmo , ·emianopsia o fosfeni . L'epil essia e l'isteria potevano essere sicuran1e11le esc111se, per qu anto la sintom atologia indirizzasse molto in quel sen so. L'es~ me delfe urine non rivelava n es l1na a]tera7ion e salvo , qua1che volta , prtsenza di urobiJinogeno. La maniera con cui la malattia· si è manifestata epide~io°Jog i camente fa pensare che si tratti di una infezione, la quale riconosca la 1


260

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cc IL POLICLINICO »

s ua or1g1ne 111 u11 virus 11e urotropo . La sintor11atolog1a d 'altra parte è rnolto simile a què lla attribuita ad· alcune forme di encefalit e epidemica · ·qua litìcate · con1 e ruditnenta ri a o atipica o subac uta o · ambulatoria. ·· L ' A. pensa ch e lo stesso virus o la s ua tos.sina , per m.ezz·o della via linfatica, giunga a l fa 1l1idol la allungata e da li a lla fossa romboidea o al cervello e cervelletto, dando 1uogo ai vari sintomi . ·La porta d 'entrata del virus è verosi n1ilmente il n aso o Ja gola. G. LA CAVA .

Forme cliniche degli spasmi delle silviane. (H. l\oGER

e

P.

SAaR -\.DON.

!)res se

~ l édicale, :31

gennaio 193-1). Gli spasmi va~ li nel territorio d elle silvian e possono..estrinsecarsi clinicamente con quadri sintomatologi·ci diver::,i a seconda delle zone n elle quali lo spas1no avviene e dei dis turbi concomitanti in r elazione a spas,1ni dj vasi più o meno lontani . Le form e semplici possono esser e sensitive

e motorie. Le forme sensitive possono assu111ere il tipo erniparestesico ed il tipo serisoriaile. Il ti.po emiparestesico è più frequ entemen te caratterizzato d a crisi di pareste&ie ascen denti brachio-facio-lingua le. Il malato sente improvvisamente la mà110 intorpidirs~. 11 torpore poi r isale lungo l 'arto fino alla spalla e si diffonde quindi, alla m età corrisponde nte della faccia e della lingua . A questa parestesia si sovrapp-0ne, talvolta ma non sempre una ver a ipoeste.s ia , so1)ratutto .t attile e stereognostica, ch e ·là al ·paziente l 'impressione di avere la mano i)ar alizzata , mentre in effetti non esistono disturbi m otori . Alla faccia la parestesi.!l si localizza spesso alla parte inferior e, sotto fo1·ma di formicolii a livello dell 'angolo labiale, predominante al labbro inferiore, debordante o non verso il 1nento. La metà corrispondente della lingu a è spesso sed e d ella stessa parestesia , ch e di. sturba a lquanto il linguaggio. Il tipo di scendente, labio-li11g uo-brac l1ia le, À più raro . Talvolta ln parestesia i diffonde all 'arto inferiore omologo, e pi ù raran1ente s 'i11izia df) questo e si diffon<l e al tro11co, all 'arto super ior e ed alla faccia. Spesso l 'en1idise ·tesia b rachio-facio- lin g ua Je destra sO. accompag na ad afasia, che ·passa per le tre fa si di anartria , disartria , parafasia . Il tipo sensoriale è caratterizzato dalla co111 parsa in1pr ovvisa di un 'emianopsia. di tino scotoma d r . tro o sinistro del campo vi&i.vo (velo nero , 1mn1agini colorate , scintille). I pazienti hanno l 'impressione che l'occhio emianopsico è dive11tato cieco, ma p r esto i rendono conto rh ~ ~o] o metà degLi oggetti è invi 1bile .

t.:\ NNO

XLI, NuM. -7]

Data la fragilità delle vie ottic he può darsi che una crisi vasocostritti va 4 uaJcl1e , c.he ·duri . ora poss1 vrovocare un e1n1anop::;1a per111an ente, ma il più delle volte la cr1~i, a11cl1e ::;e di lunga durata, non lascia re~ idui. I sintomi associati consec1to110 di stabilire se l'emianopsia è doruta alla siJ via ua, alla cerebrale poste riore o alla coroidea inter11a. Le jor1ne motorie possono assun1ere il tipo defìcitari o eniipatalitico e afasi co, ed il tipo eccitomotor e epilettico. Il tipo e1n.iparelico è ca ra tterizzato dalla comparsa i111provvisa di u11 'e1niparalisi proceduta di solito da en1iparestesia. Tale paralisi j)UÒ co lpire tutta Ja 1netà de l cor1)0 o li111itarsi a d uu so lo arto, o a una r11elà della fdccia. La paralisi è a ti1)0 fla:cido c.:011 rifless i a boliti ; il Babinski è so lo transitorio. · Talvolta la paresi è di grado 1nolto leggero, i i11ovin1e11ti sono a11cora possibili, r11a la forza è molto d imin uita. La cri si può dura re da u11 c1uarlo d 'ora a qualc he g iorno . i\Ia di o lito è brevissiir11a, cessa a poco a poco se11za lasc ia re a lc una traccia . . Il tip<? afasico è caratterizzato dalla i1erd ita 1mprovv1sa della 11a rola , n1 e11lre l 'intel1igc11za è conservata . Le a.fasie tra nsitori e ha11110 i ca ratteri d el] ·afasia motoria n elle s ue tre fa si di a11artria , disartria e parafasia. Può a versi tal volta agrasia, ma più r aran1e11le cecità o sordità verbale. L 'a fasia può ro1nplicare l 'e1l1i IMr esi e l 'c rr1iµarestesia tra11sitoria quando il llisturbo 111 0tore e rispettiva me11le sensitivo è lo·ca lizza t.o a destrél . Ne l tipo epilettico si l1a11no crisi jacksonian e· c he s 'iniziano .ad u11a · 1r1età della faccia, a'd un arto 'Uperior e e tJiù tii rado ad un artr) in feriore . Il dis turbo può rin1anere Joca]izzat o ad una di dette pal't1i o diffondersi a tt1tta una m e tà del corpo, e d eco rrere se11l·a perdita di conoscen z.a, morsicatura ·Jella li11gu a, perdita delle UI.'ine. Talvolta 11uò ge11eralizzar si secor1dariamente con tutti i caratteri del} 'attacco epilettico essen ziale . · Tutti i tipi su acce11r1ati possono ripetersi . . con la rnedesi m.a forma, o alte rn a r i Jn \'l\l'JO modo . Talvolta le crisi stesse si acco111pagnano con un violento mal di c~ 110 a netti caratteri emi cr anici, e si parla a ll0ra .di e1niacrainia. emipa-

restesica., emianops;ca, en·iiparetica. epilettica..

afasica,

Oltre a ciò gli an g iospas n1i sil via11i 1)ossono associarsi a spasnti di altre arteTie dell a reti na. d el rnidollo , deg li arti, dei visceri . l\iiolto frequente ~ 1'associazio11e con l 'angiospasmo retinico: lo stesso rna lato p uò es~e re colpito da emi cra11ia emia1lops ira e da Gecità monoculare transitoria . La claudicazione ;ntermitte1ite d el midollo è stata con statata contemporaneamente a lla e 1::\udic·a?,ione re rebra 1e.


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Anemie d'origine gravidica • Anemie a tipo clorotico • I l

Anemie postemorragiche • Anemie secondarie a ma-

SCLAVO

lattie e ad i ntossicaz ioni endogene o esogene • Leucorrea •

Mestruazit>ni ri-

tardate scarse ed irregolari

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lANNO

Nti~I.

7)

lla, 11aud ' l1a descritto eo·li :)1, r 1as11ii arteriosi periferici degli arti c l1e porta110 il suo i101ne, éd l1a i1tsist1to s ulla coi11cide11za di tali di turbi con emi parestesie e en1ianopsie. L ' an girta pectoris coincide ta lvolta con crisi di parestesia brachio-facciale o di e111ii)Jeg ia. Infine in qualche caso sono state co11slaLate crisi polivasali co1nposte, disturbi motori , sensi ti vi, sensoriali , viscerali· in,teressan ti parti molteplici. Il caratter e esse11 z~ale d elle crisi spastich e de lla si! via 11a è la tr an sitorietà. 1'uttav ia quu11do Jo spa::,1110 dura pareccl1i g ior11i gli ele111 e11ti n ervosi ar1e11tizzati r1on recuperano tulle Je loro fu11zioni imm edia tarn e11tc dopo il ristabilimer1 lo della c ircolaz ione. rf a l volta il disturbo r1on si ripete e ri111ane u11 episodio isolato .nella vita del soggetto, ma più SJJCSSO le crisi ricompaio110 con un a certa periodicità più o rneno 1u11ga nella medesim a forma o anch e sotto forme diver se. La diversità dei tipi clinici è in r elazione alla sed e dcl lo spas1rto 11ei vari rarni della sil. v1ana. Gli spasnti .ge1tera lizzati a tutto il territorio silvian o possono estend er si alle cerebrali anteriore e posteriore d ello stesso lato e d anch e alla silviana d el lato opposto e a tutta la circolazione enceialica, il che avviene senza dubbio 11ella gran d e epilessia esse11ziale. Gli spas1ni alterr1a11ti colpisco110 ta l volta la silviana destra e ta l ' al tra quella si11istra. Gli spa 111i posso no esser e Jocalizza ti : a) a l grrrppo sitvian o posteriore ch e compre11de la te1nporale anteriore irrigante 1a parte anteriore d e lle c irco nvoluzioni te111porali, e la parie tale e temporale posteriori ch e ~on la terminale della si lvi ~ r1 a e 1'arteri'-1 della plica c urva irrigan o la r11aggior parte d elle c irconvoluzioni tenlporali, le due parietali , parte d el c 1111eo e i)a rte delle irradi azioni ottich e; b) al gruppo silviano anteriore ch e comprend e l 'orbito-frontale (rrtetà· del lobo prefro11tale), l 'arteria del so lco prerolandico (piede d ella 2a o 3a frontale e versar1te anteriore d ella frontale asce11dente), 1'arteria rolandica (parti adiacen ti d ella frontale e parieta le ascendenti) la parietale anteriore (parte della parietale ascen dente e d ella 1a e 2a. parie tale). ~ difficile s tabilire la sed e esatta dello spasmo corrispondente a c iascuna delle forme co11sidera te. Tuttavi a data la frequen za d ell 'emianop sia con le emi cra11ie è probabile ch e queste ulti1ne son o dovute a spasmo d el g ruppo posteriore. La succession.e di sintomi (scotoma emiopsic·o , parestesia brachio-facciale e afasia) con sente di supporre uno spasmo ch e si diffonde d all'arteria della plica curva emianopsia), al]a parietale (emipares:t.esia), alla ten1 porale posteriore (a fasia). I.a fase emicranica tardiva si spiegherebbe sia con uno spasmo concomitante delle arterie ~

261

SEZlONh l'RATl Cr\

1

1

111e11ingee, più sensibili d elle cetebral~ , ::;ia con 1' esistenza di fibre sensitive 11elle pareti dei. vasi cerenra11. Le torme motorie pure, err1iplegica o epilettica, provengono da uno spasmo del gruppo. a11te r1ore (arteria rola11d1ca o pre1:oland1ca), · l 'afasia da spàsn10 d ella prerolandica o -de ll 'orbita tronta1e, che ::;1 dis tribuiscono a l piede della frontale ascendente. La cri~i vasale può ini zia rsi dal g ruppo silviano ·PJo steriore e poi ~i:iflo11dersi a quello anteriore, 1,inverso accade di r a do. Allo stato attt1ale delle nostre conoscen ze s ulla ci.r colazione silviana e sulle localizzazioni cerebrali è difficile precisare J 'i1nportanza ch e. possono avere i ra 111i profoc1di delle silviane dei i1uclei grigi ce1ttra1i n ella sint omatolog ia DR. delle sindromi ' 'asali in y:ui::;tio11e.

Ematoma sottodn1·ale c1·onico pobt-ti·aumatico. · (FrscHER et DE J\1oR~lER . La /' resse

4 ottobre 1933) .

1\il édicale ,

Un uon10 r iporta u11 Lraun1a cranico lieve, uon perde la coscenza, .anzi è in g rado di co111p ier e tre quarti d 'ora di can1mino subito d opo. Trascorso un periodo abbas tar1za lungo , circa un mese, compajon o disturbi mentali, afasia, emipar esi destra; questa si11tomatologia ha delle· alternanze ·di miglioramento e peggiora1nento. fino a l con1a. S ,interviene con diag11o:Si di ematoma sottodurale d~lla parte anteriore dell ,emisfero sinistro, praticando una cran ioresezione l)a rietale si11i tra temporanea . L 'ematoma incistato occu pa Ja i11aggior parte dell 'einisf ero sinistro, con tiene coaguli e cnl c _ 60-70 di un liquido bruno verdastro per presenza di bilirubina . La n1embra11a esterna d ella cisti non è aderente alla dura i1tadr e, I 'interna riposa direttamente sull 'arac11oide. L 'ematorna vien e svuotato, ,s i chiude completamente la dura madre e si rimette in posto il lembo osteop lastico; il p. g uarì completamen te, sia opera-· toriamente che dal punto di vista clinico. Si tratta di un caso tipico di ematoma sottodurale croniço consecutivo a trauma; caratteristici sono il lungo intervallo lucidò e l 'andamento a esacerbazioni successive intramezzate da remissioni ch e possono far credere alla guarig ione spontan ea; la malattia , viceversa,. s'ag·grava progressivamente e termina fatal-me11te· se n on s'interviene. L'intervento: va com-· piuto durante un periodo di r emission e; ·è .c onsigliata l 'estirpazione delle pareti d ella cisti per evitare la recidiva ; gli AA. , nel lo·r o caso, non hanno praticato tale estirpaz ione temendo di provocare e morragie, in questo hanno seguitala scuola americana e i ri uJ-tati hanno datoloro ragione. Notevole , nel caso illustrato, la completa restaurazione funzion a le , i1on ostante le dimensioni dell'ematoma , che a'reva uno spessore '

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« JL l'OLJ CL1NI CO »

262

massin10 di tre centimetri e ricopriva quasi tutto l 'emisfero sinistro. Anch e da notarsi è ch e il liquor non pr esenLa va alterazioni, ad eccezione di ·un leggero aumento dell'albumina (0,38) e d 'una .leggera iperclorurorachia; inoltre la pressione rachidea non era aumentata non ostante la co1.npressione cerebrale; tale sintomo, di capitale importanza per la diagnosi differenziale, non .è stato finora , insistono g li AA., inesso n ell 'evidenza ch e merita . Il reper to del liquor e il sudd escritto anclamento possono essere interpr etati chiarament e rifere11dosi a una teoria patogenetica basata su leggi fisico-chimich e : la cisti rappresenta una tasca a pareti semipermeabili , il liquido intracistico ha una pr~ssione osmotica e una pressione oncotica (pressione osmotica delle proteine) superiore alla pressione osmotica e alla pressione ·onc0tica del liquido cefalo-rachideo ch e circonda la cisti; n e conseg·u e che la cisti aumenterà di volume per p enetrazione di liquor o di q u elle parti di esso che possono traversare le membrane semipermeabili. Si avranno quindi due risultati : I)~ diminuzione di pressione d el liquor, del quale viene sottratta u na parte: 2) a urnento di tensione della cisti: essendo friabili le pareti di questa si pr odurr à. ull:' emo.rragia da i)arte delle venule della per1fer1a. Viene così reso chiaro l 'andame nto progressivo e a episodi su ccessivi di questi em ato.mi. Gli ·AA. ha nno tentato di dimostrar e sperimentalmen te q11esta teoria , immergendo 11el liquor u11a cellula di collodion conterLente il liquido estratto dalla cisti.: la celll1la s 'è gonfiata fin o a sco1)Jtiare. L . FEFFE1'TI .

Esperienze sull'arricchimento n11me1·ico e sulla modalità di distribozio1te delle fi · bre nervose nei nervi in rigenerazione. ( DoGLIOTTI.

XLI,

NUl\l.

71

to lombo.-sacra le. del midollo spinale - i mus.coli delle dtie gambe innervati dallo sciatico - ha studiato, · per mezzo del peso ·e dell 'esame istologico, se esistessero -differenze tra i muscoli dei du~ lati __,, i fenomeni di rigenerazione delle fibre n ervose mediante çonteggi delle fibre mieliniche. - se esistessero modificazioni di numero e di volume d elle ·c ellule spinali delle corna anteriori . . Ai due cani del secondo gruppo, ha praticato lo stesso intervento su descritto e dopo parecchi mesi da questo, quando la paralisi muscolar e era orm ai completamente scomparsa, ha asportato tutti ~ gang·li spina li corrispondenti all'arto g ià operato. Sacrificati anche questi due cani dopo parecchi m esi, ha prelevato. e h a · studiato i pezzi come n el primo g ruppo. Le con clusioni a cui l 'A. giunge sono: I ) È sufficiente la sutura al moncone per iferico di una parte sola del moncone centrale. i)er ottenere un ripristino anatomico e funzio,.. nale muscolare perfetto. 2) Le fibre del tratto del moncone centrale con servato si moltiplicano fino a raddoppia rsi di numero. 3) Le fibre motrici n ello. sciatico costitui scono circa 1/3 del nervo. 4) I muscoli paralizzati riacqt1istano un volume pressoch è uguale a quelli d el lato sano con il ritorno dell'innervazione. 5) Le cellule delle corna anteriori d el midollo spinale non presentano fatti di degen er azione o di ipertro fi a. 6) Si può sperare di aumentare in casi speciali il numero delle fibre nervose pr esenti in un nervo pa rzialmente paralizzato , sezionandolo trasver salmente e quindi suturandolo, grazie all'aumento del numero delle fibre ch e si rigenerano dal moncone centrale.

G.

Archivio Italiano di Chiru ì'gia,

GENTILE.

MISCE.LLANEA.

settembre 1933 , fase. 6). L ' A. , dopo aver pre111esso .e .d iscµ sso al~uni fatti sperimentalmente e cl1n~camen~e d1mo: strati , espone le r icer che sper1mental1 d a . lui eseCYuite su cavie . In un primo g ruppo h a isoJat; alla coscia il n . sciatiéo, lo ha sezionato trasversalmente, quindi h a dissociato il moncone su p·eriore per una certa lung hezza in due parti disu guali: la più voluminosa , attraverso un occhiello muscolare, l 'ha fissata nel sottoc utaneo; l 'altra in\1ece, molto più piccola, l 'ha suturata al moncone periferico. Sacrificando gli animali a vari mesi (7 e 14) di distan za, quando orn;.a! i feno~eni di P.ar~lisi a .carico dei m u scoli 1nnervat1 dallo sc1at1co sezionato erano co1npl etamente scomparsi. , e prelevando un tratto dello sciatico sano - tratti dello sciatico sezionato e precisamente in corrisponden za d el moncone superiore prima deJlo sfibramento, in corrispondenza di questo , e i;n corrispond en za del moncone infer:ior e -il rigon fiamer1- .

[ANNO

Angina pectoris e pancreas. (A.

BA sSLER.

Medical Tim es, g·ennaio 193-l ).

I/an gina pectoris è generalmente dovuta ad una malattia delle arterie coronarie, ad aortiti a miocarditi . Ma in non pochi casi l 'atlac~o coincide con disordini di altri organi (cistifellea, fegato , pancreas, stomaco , ecc.) ~enza ch e clinicamente si manifestino lesioni ca rc1io-vasali , senza che anatomopatologicarn'értte si ri&contrino alterazioni a carico del cuore e dei grossi vasi. Si tratta di quelle. for1ne di ang ina · pectoris ch e sono denominate funzionali. Per spiegare il m eccanismo pa togen~tico d! queste forme bisogna te.n er pr.esent~ inna~z1 tutto le influenze riflesse eser cita te sulla circolazione coronaria a ttraverso moltepJici vie n er.vose. 'fra qu este sono importanti Je fibre ~ sen sitive del vago, le vie d ella sen sibilità ge-


[ANNO

XLI, l\u .\I. 7)

ne_rale provenienti dal plesso sciatico , le fibre d el frenico , le fibre ch e dai pri11cipali organi addominali procedono attraYerso il gan g·lio o il ples o celiaco, ecc. L' eccitazione di queste fibre -provoca per via riflessa uno spasmo vasale ed una riduzi o11e dell 'apporto cli ossigeno a l miocardio, fa tti che sono la causa -essenziale dei dolori an ginosi. Con tale mec.canismo si comprende corr1e nei casi nei quali sussistono alterazioni di tali vie (alterazioni che costituiscono il fattore fonda111eutale) tutte qu.e lle cause che provocano un perturbam ento delle vie stesse (sforzi, emozioni. · eccessi nel mangiare, nel bere, nel fumare, l'esposizione al caldo o al freddo, ecc.) siano capaci di scatenare la crisi di angi11a pectoris. Ma a parte ciò sembra ch e nel meccanismo etiopatogen etico dell'angina pectoris entrino in giuoco modificazioni umorali . tfrey e Kra ub hanno dimostrato che le urine contengono un ormone proveniente dal pancr ea , e dimostrabile anche nel san gue, il quale h a la proprietà di dilatare i vasi periferici facilitando Ja circolazione e d abbassand o la pressione vasale tranne ch e nei casi d 'ipertensio n e di origine renale. Gli ulteriori studi di CJey e Kisthinios, ElJi ot e Nazum confermarono tale reperto e \ Volffe, 'F indlay e D essen applicarono con successo nella cura dell'angina pectoris l' ccantisimpator1e », l'ormone pan creatico preparato da Cley e Kisthinios. La s tessa sostan za fu con sigliata per la cura d ell 'ipertensione, dell'arteriosclerosi, e per i disordini vasali d ella meno,pausa. :E:: stato avanzato il sospetto c h e tali proprietà terapeutich e non siano specifich e d el pancreas ma comuni a tutti i tessuti. Questa constatazione dimostra ch e l 'ormone vasodilatatore sia p r esente in tutto l'organismo·, ma in e ffetti risulta provato che esso trovasi in note,ro le maggiore quantità nel pancreas, il ·Che prova che in questo organo ne avviene la produzione e che da esso si diffonda . La secrezione interna ed esterna d el pan·Greas (insulare e diger ente) non sempre va quantitativamente di pari passo. Tuttavia in ·base a recenti ricer ch e si può riten er e ch e generalmente quando la funzione d elle isol e di Langerhan s è disturbata Io è anche quella deg li a cini pancreatici , e rec1procamente la dis funzione di un co mplesso secernente è ac·compagnata da disfunzione del} 'altro . Per quel che riguarda l 'ormone circolatorio sembra ch e esso sia indipendente da lla se.erezione dell 'insulina. Vi Ronò casi n·ei qualri l'iperglicemia ossia l 'ipoinsulinismo è accompagnato anch e da d e fi cienza di secr ezione orm onica circolatoria. Sta di fatto , comunque, ·Che quando i due disturbi coesistono l 'iperglicemia persiste anche qua11do i disor-dini vasali scompaiono in seguito all 'alim entazione con pancreas . 1

263

SEZIONE PRATICA

L 'A. l1a esperimentato questa alimentazione pancreatica in un-etici casi di angina pectoris legata a lesioni càrdiovasali (sclerosi coronaria, aortite sifilitica, miocardite, arteriosclerosi, cardio..:nefrosi) ed in dieci casi nei quali l 'angina pectoris si accompagnava ad affezioni di organi addominali (anemia splenica con cirrosi epatica, colecistite calcolosa e non calcolosa, duodenite cronica con o senza aderenze, tossiemia intestinale da stipsi, ipopanc reatismo semplice). Il successo, nel senso che gli accessi si fecero sempre più rari fino a scomparire, fu marcato nei casi del secondo gruppo, mentre fu meno netto nel gruppo delle forme organiche ed assolutamente negativo in tre casi. Contemporaneamente alla so mminiRtrazione di pancreas, che durò nove mesi, furono adoperati tutti g li altri mezzi atti a prevenire gli attacchi: riposo, calma , luminal, bromuri, . teobromina , ecc. Fu d'altra parte fatta la cura d elle corrispondenti affezioni addominali. Si somministrano og ni giorno 100 gr. di pan creas di vitello e di pecora, liberato dal grasso, e t enuto per qualche giorno in una soluzione di sale ed aceto. Si può adoperare anch e una mescolanza di 70 parti di pancreas e 30 di g licerina. Le altre preparazioni com111ercia li non danno i b en efici c he dà l'alimentazione di pancreas fresco preparato nel modo su indicato. In conclusione l'ingestion e di pancreas è molto vantaggiosa nelle forme di angina pectoris nelle quali non esistono segni di lesioni cardiovasali e sono invece presenti affezioni di organi addominali, ma risulta anche utile nelle forme nelle quali il disturbo sicuramente lega to ad alterazioni del cuore o dei • vasi. DR.

Nuovi punti di vista pe1· la diagnosi e la cura dell'anemia perniciosa. (M.

GA.NSSLEN .

Die Med. W elt, 11 ott. 1933).

un anemico viene a cons11ltarci ' noi .Quando . .

m1sur1amo anzitutto il numero degli eritrociti e il valore dell'emog lobina, p er vedere se si tratti di un'anemia ipercromica , o di un'anemia .sec?ndari8:: ~~ gnà .il colore della cute può darci qualche 1ndiz10, g1acchè esso è giallastro nelle anemie a tipo primario e decisamente pallido nelle altre. ' Nel g ruppo delle anemie primarie rientrano quella perniciosa e quella da ittero emolitico; nel grup·p o delle secondarie, l'anemia achilìca semplice e la clorosi (dopo avere escluso naturalmente tutte le forme sintomatiche da stati tossi-infettivi, da emorragie, da tumori) . L'esame dello striscio ci per1n~tterà in un secondo tempo di chiarir meglio la natura del1'anemia (macrocitosi ipo- e ipercromica , microcitosi a palla, ecc.). Un accurato esame sarà poi dedicato all 'ap-


« JL POLJCLlNJ CO »

paralo gastro-digerente che - dopo le ricerche di Castles sulla virtù curativa della mucosa g·astrica nelle anemie perriitiose - ha acquistato tanta importanza; non solo lo stomaco,. n1a tutto l 'irttestino sarà attentamente studiato, poichè- si sa che stenosi, di vertic~li.' me~a~<?­ lon ecc. possono dare forme pern1cioso-s1m1l1. In questi ultimi tempi è venuta di moda una nuova forma clinica di anemia, e precisa111en te quella sem:plice achilica .Cl<.azne]so n) :. es.sa 11a decorso tipicamente cron1 co, C<\ratter1 d1 anemia secondaria; predilige il sesso fernminile; si accompa g na ad achilia ostinala, .a ~urbe dig~­ renti , a dismenorrea, ad alteraz1on1 caratteri. stiche delle unghia , e della lingua (t LIJO Jlunter). Per i suoi caratteri ematologici, questa forma va posta tra l 'a11emia perniciosa e Ja clorosi. Il medico privato, che i1on ha laboratorii a sua disposizione, si contenti di saggiare a più riprese la reazione del succo gastrico dei suoi anemici; u1ta costante anacidità parla contro la clorosi e l 'ittero emolitico, e in favore del1·anemia perniciosa e dell 'anemi.1 acl1ilic a di Kaznelson. Grande im1)orlanza ha il fattore costituzionale, soprattutto per quanto riguarda J 'ittero emolitico; esso è una malattia co'5tituzionale e familiare; l'esame attento di intere famiglie rivela, tra i suoi varii membri, l 'esistenla della costituzione emolitica n ei suoi vari i gradi . Il carattere fondamentale della din1in uzione della resistenza degli eritrociti non va sopravalutato; esso può rr1ancare. L 'anisomicro.citosi lè caratteristica: e così 1'aumento dei reticolociti. An che alcune particolarità scheletrich3 (come il cranio a torre) rientrano nel quadro costituzionale dell'ittero emolitico. Tuttavia questo terreno di predisposizione va ricercato in tutte le anemie e ci spiega forse perchè in varii soggetti a parità di condizioni si sviluppi o l 'una o l'altra for1r1a di anemia. Nella clorosi, inoltre, si afferma decisa1nente il fattore endocrino-ovarico . La terapia si basa su due medicamenti: il ferro e il fegato . Il ferro va dato a dosi alte (3-4 gr. al dì), meglio dopo i pasti e con l'aggiunta di bevande acide: esso è particolarmente· indicato nella c lorosi e nell'anemia achilica . Il fegato va dato con intensità sino a cl1e non si raggi ur1gono valori normali: ottime le i11iezioni di Can1polon: si può ar1che usare il n1etodo delle grandi dosi (8'-10 cc. di Campolon) a intervalli (og11i 10-14 giorni). Una volta raggiunti i valori normali bastano queste dosi a grandi intervalli (ogni 3-4: settimane) per mantenere 1'equilib·r io. L'utilità di un intervento inizia lmen t.e energico e rapido è specialmente risentita nei rig uardi dP-1 midollo spinale, di cui previene o combatte le degenerazioni a tipo funi colare.

.,

[ANI'\O XLI, ~U~I. 7}.

. lrt complesso il n1etodo di cura epatica preferibile è quello di iniettare 5-10 cc . di Campolon .alJa settima11a, fir10 ai valori norn•ali, edi prosegt1ire q Llindi colla stessa do~e og11i 3--! settimane. \ · SERR,\. • 1

MEDICINA SOCIALE.

La rieducazione dei minorenni che delin-· quono. Il prof. !B. di Tullio in un lavoro pubblicato· sulla Rivista di Di1itto Peniter1,ziario (1933, n. 3}· osserva come le possibilità di rieducazione dei minorenni che delinquono si fo11dono essenzialmente sulla })recisazione del tipo della crimi-· nalità. Al riguardo bisogna dividere i minoren11i cl1e commettono reati i11 due grandi gruppi: delinquenti occasionali ed ambientali da una parte e delinquenti costituzionaJi dall'altra . Nel ,primo caso il delitto è il portato esc]usi·vo di particolari situazioni economiche, sociali, culturali e morali. Anche in queste condizionivi sono ragazzi ch e riescono a conservarsi moraln1ente sani e altri che delinquono. Da cl1e si deduce che a~che in queste forme entra in giuoco l 'elemento costituzionale, che per altro più· che essere una .condizione innata è il prodotto· delle influenze esercitate sul]' organismo psicofisi co dalla mis€ria n1orale ed economica, dalle· malattie, dalla deficiente costituzione, da11a vita irregolare, vag.abonda, a sfondo antisociale. Tl secondo gruppo, invece, com]:>rende quei n1i11ore11ni che delinquono in conseguenza di fattori causali più co n1ples~i , serr1pre però di natura bio-sociologica ed i11erenti alla personalità del soggetto. Anche per questo gruppo si distinguono due· varietà: quella dei veri anormali psichici (ce1·ebropatie, frenastenie, dernenze, epi1essia , ecc). e quella dei minorenni che presentano uno stato di particolare anormalità psico-fisica con tendenza al delitto che si realizza in seguito· ad influenze amb·i entali o rivelatrici della criminalità latente (miseria, abbandono morale ,. ig1toranza, cattive abitudini, intossicazioni, traumi , tossi-infezioni , . etero- ed autosuggestioni , ecc.). Le interpretazioni circa l'esistenza e l 'origine di questa costituzione de1inquenzale sono· diverse . Mentre alcuni ritengono che i fanciulli crescono tutti buoni e che la delinquenza è il prodotto di condizioni sociali~ altri sostengono che i germi d·ella delinquenza si troverebbero normalmente ne]Je prime fasi de11avita come elementi istintivi, come tendenzealla crudeltà alla vendetta , all'oscenità , a11a pig rizia , ecc.: tendenze che sono proprie del1'umanità primitiv::}. Secondo il di Tullio la verità sta nel mezzo. I fanciulli fisicamente e psichicamente sani, sono buoni nel senso che sono forniti di una


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Le stalle ed I cavalll datori del sangue emopoietico che ogni 4 mesi vengono cambiati (Autorizzaeione R. Prefettura. di Mtilla.no. N. 6808 - 1928 - 10 Ma.rw 1928). ·


..."

-s uflì ci e11Le capa cità Ji inora lizzaz i01te e di ...adattamento alla vita soc ia le, m entre a ltri i11 ~ ·on.scgu e1tza di j rrc golare sv iluppo o u togenc tico prese ntano anom alie morfo-iìsio-ps ic hi.ch e c l1e lJrovocano 1ende11ze antisociali, pre_e ittano cioè la CO!::- Lituzione delinquer1ziale. ,1\I ri g uardo è a rile,~a re con1e Ja personalità individuale è costituita dag Ji ele1nenti eredita ri (genotipo) e da q t1e lli a cquis iti n ell 'an1biente fisicò e socia Je (fe n otipo), per modo -ch e il carattere è il risultato dell 'equi I ibrio fra .g li ele111e11 li s tessi. Nel ragazzo delinquente J ·elemento acquisib ile fini sce per .n on essere l·. ~ orbito, e I ' eleme11to ereditario i1111ato ·i scaten a liberan1ente con tutte le su e perversio ni cd azioni antisociali . In fondo g li e lementi edu cativi pos ono .avere presa solo quando sono in funzione e d h a nno forza i poteri in ibitori . Qu ando questi .son o difetto i s i h a una maggiore frequenza ·d i reazi oni a bnor111i . a nti ocia li e d e littuose. È facile p er ciò dedurre com e tutto si riporti :1 I fattore costituzio na le : Je fo rze n1orali zzatri ci esteriori non lJ an n o effe tto in quanto è n1anchcvo1 e la capacità inibitoria o di r esi·st enza agl i tra ti psichici superiori , fatto ch e va mes o in conto di una condizione d] predi·~posi zio11 e inn.ata , di un 'abnorm e CO$tituzione. Nell o ""'viluppo d i tali costituzioni h a nno importanza J 'e redità morbosa e degenerativa in gen e.re , e quella 1) europsico1).ati ca , al cooJi-ca luetica , tuber colare , blastotossica in i specie, non r h è J e redità così detta J)O)i111 orfa e ·CJllc> ll a ~pec ifi ca c riminale. Nei ragazzi costituzionaln1ente c riminali si ri scontra no. oltre a numerose e più o meno gr av i anorna l ie somatich e, dimi nuzior1e d ella ~e11 ~ ibiljtà e dell 'affettiv.ità. irritabilità con le n clenza alle fn ghe , a ll a vio lenza , alJ.a volg·ar ità n elJ e parole e 11egli atti , malvag ità , itldi·sc ipl ina, prepoten ze verso i debo] i , perver sion1• ecc. I.,a di ·tinzionc dei varì tipi di n1i n or en ni d e·I inquen ti con sente un 'adegu a ta forni a d i rie-<l ncazione e di trattamento in cren er e. È ovvio ch e il s11ccesso è più facile i1e Ile for ni e n elle quali la d elinquenza non costituisce 11r1 carattere costituzionale. La r.i educazione ·pedagogica , l ' allontanamento dall 'ambiente malsano , Ja cura dei fatti somatici ch e sono l 'effetto di condizioni estern e e Ja ca usa d el d e1itto. riescono nella · quasi totalità d ei casi a ristabili re l'equilibrio morale. l\n che per le forme costituzionali vi son o 'POr-;sibilità di rieducazione. ed esse sono magg iori qu anto J)iù sollecito e tem1pesti vo è l 'in 'tervento della m edicina j)edagogi ca em endativa . ·rJ'opera di prevenzione deve esser e iniziata -al p·i ù p resto ' 'e r so i fanciulli ch e , com unque, ~i dimos trino predisposti al delitto, e deve es.. ;$ere praticat a con !.a m.a s.sipia larg h ezza e profondità, nelle famiglie . nelle sct1ole . n elle of·ficin e, nelle stra d e . DR. 1

265

SEZIONE PflATJ ùA

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA · S. L:\

Patologia e clinica 1d~ll ' apparato circolatorio, vo1. I : Cardi.apatie; in due :~., RA NCA.

puntate di 1043 pag. Va llard i, 1933. L . 100. Del tratta to d el prof. La Fra11ca di Patologia e Clinica d ell 'apparato circolatorio vedono ora la luce le due pri111 e puntate relative alle cardiopatie: tra breve seg uirà la parte re~.ativa alle angio.patie, nla nei volumi già pubblicati si scorge fin d 'ora la con1 pletezza ùell 'opera e lutto il s uo va lore. M~'ca va a n cora Lrà noi un vero trattato del genere , sicchè, se si tolgono i11anuali assai più modesti e con trattazione di argomenti più limitati ..e a, tipo inonografico , lo studioso de l nostro Paese era costretto a rir.orrere a t ratta ti stranieri . alcuni d ei quali, in Yerità, eccellenti. L ' oper~ d el La Franca non solo toglje questa lacuna, dol or osa in un Paese come il nostro nel quale gli studi di card io log ia hanno avuto impareggiabili 1\olaestri , ma ben può competer e con an a log hi traltati s tranieri e in molti punti superarli ; essa costituisce una magnific a m essa a punto dei più svariati problemi di cardiopatoJogia ed è tutta p erm eata di sano sapore clinico: siccl1è a lato di n1inute eS:posizioni di fisiopatologia in Cl lÌ P tenuto conto del più recente contribut o dell 'indagine sperimentale, son o sempre presenti osse rvaiioni clinich e esposte con se1nplicità e lucidità pur nella loro completezza e complessità, accompagnate opporlunan1ente da richia mi casistici atti a fun gere d a punti di riferim ento e rli c hiarificazion e in alcun-i argomenti t1ittora all o studio, incompleti ed an che oscuri . Il trattato di La Fra nca di venta per questo in molti .punti opera di vera consultazione, dalla quale Jo studi oso di q u es ti probl emi potrà trarre indicazioni per ulteriori ricerche e la r1ozion e di qu:.:lnto nimane ancora nello stadio di ipòtesi e di quanto invece va ritenuto oramai acqui sit o alla scienza: in questo punto crediamo di poter vedere un alto pregio deJI'opera; perchè con critica eclettica . lontana da dogmatismi di scuole o da orientamen ti unilaterali di ricerca e di g iudizio . 1'A. ci fornisce in chiara sintesi le conoscenze odierne sulle quali si potrà a ncora costruire per l'avvenire. La docun1entazione pi.bliografica r h e fa sèO'uito a d og ni capitolo oltrech è dare al trattato un.a riprova d ella sua veste simpalicam e11te scientifi ca, riesce di grande ltti lità ed r p arti colarmente opportuna in trattati , come questo , che non :voglion o solta nto esser e semplici manuali ma completa esposizione e tra ttazi.one di ltn inter o capitolo di patologia e di clinica . Dopo quanto abbiamo detto, ci sembra inutile riportare, sia p ure a g randi linee, ttn 'espo~ izion e d ettagliata de i sin.goli capitoli in cu i l'opera si compone : b asterà. ricordare ch e tutti i problemi han no tro'Vato :lmpio sviluppo, da 1


266

H

lL POLICLINICO >>

quelli di anatom~a, ist.o~og~a e ~si~logi~ del iniocardio a quelli relativi ai n1ezzi d1 registrazione del l'attività fu11zionale del cuore, o allo studio dei disturbi del ritmo, o allo studio semeiologico del1 'a~terata. fu~zione del cuo~e: L_o studio dei riflessi card1ac1, la loro anal1s1 fisiopatologica, il loro contegno nelle .p iù s~a­ riate condizioni morbose, gli elementi di giudizio che essi possono fornire di fronte ad un determinato caso clinico, costituiscono uno dei capitoli ,c he difficilmente trovano altrettanta lucida esposizione e senso critico di valutazione, in opere del genere. Pure magi~tral~ent~ trattato è il complesso probleina dell angina d1 petto unitamente alle sindromi colle quali spesso l 'angina di petto è clinicamente e patogeneticamente associata. Alla trattazione delle malattie del cuore (endocarditi, pericarditi, miocarditi) segue un vasto capitolo assai opportuno sulle alterazioni del c uore nel corso di svariate forn1e morbose; e d ampio sviluppo trova infine il capitolo relativo alla terapia delle affezioni cardiache, nel quale accanto all'analisi prettamente farmacologica dei vari medicamenti , si possono cogliere tutti gli elementi e i fattori che regolano caso per caso il trattamento terapeutico del cardiopatico. Dobbiamo quindi essere g rati al La Franca di questa sua nobile fatica, .alla quale non potrà non corrispondere il più lusinghiero successo e che onora lui e Ja scienza italiana. c. tFauGONI.

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XLI,

NU1' I.

VAL-

LERY-RAooT. Voi. VI, in-8° gr., di p. 918. Parigi, editori l\!Iasson & C.ie, 1933. Prezzo Fr. 160. Questo VI volume di lavori è forse il più interessante della serie pubblicata dal suo esperto e infaticabile n~pote. Ha un &'rai;i~e valore storico e format1vo: permette d1 r1vi·v ere l'epopea pasteuriana e di seguire l'evo' luzione del pensiero di quel genio immortal~, durante un -periodo d'intensa e fruttuosa attiquanto ri·vità ' dal 1877 al 18'81. Vi è riunito . . . quarda le malattie virulente, ii virus-va·cc1ni e la profilassi d~lla .rabbi~; s~ tratta ~i 1!1-e~o­ rie comparse in g1ornali, d1 comun1cazion1 a società e accademie o ad enti pubblici e delle discussioni sollevate. L'esposizione del Pasteur ·è semip.r e lucidissima e incontrovertibile ; le discussioni erano appassionate e condotte da .avversari in. buon~ ed in cattiva fede, che chiudevano gli occhi avanti alla luce abbagliante dell'evidenza. Nelle prime pagine si trova la famo·s a discussione del 1874 all'Accademia di Medici(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui 1 si desidera l:t recensione.

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in-8~

di 212 pag. S. A. Arte della Stampa, Roma, 1933.

CENNI BIBLIOGRAFICJ(l>

1

7),.

Jla di Parigi, sulla putrefazio11e e la fer1nentazione. Seguono capitoli sulla fermentazione ammoniacale dell'urina, sulla medicatura delle ferite, sulla teoria dei germi in medicina e· in chirurgia (con le comunicazioni rimaste celebri del 18'78 e del 1880), varie ricerchesulla setticemia puerperale, i foruncoli, l 'osteomielite. Altri capitoli riguardano l 'eziologia del carbonchio., la vaccinazione contro il colera dei polli, la vaccinazio11e anticarbonchiosa, infine la rabbia e la vaccinazione antirabbica. Il volume si chiude con una serie di documenti, tra cui i protocolli delle esperienze di Ponilly-le-·F ort sulla vaccinazione anticarbonchiosa; •Comunicazioni e discussio11i inedite al Consiglio Superiore dell'Igiene; tutte le emozionanti discussioni sulla vaccinazione antirabbica in seno all'Accademia di i\{edicina , ove P eter accusava Pasteur di omicidio preteritenzionale, perchè un soggetto v.accinato era 111orto di rab·b ia. Riascoltiamo l)asteur, Peter, Vulpian , Brouardel, DujardinBeaumetz, Vuillemin, Trélat, J-'arrey, Grancher, Chauveau , Verneuil, Sappey, Le tF ort, Charcot, il quale riassunse così la discussione: cc L'inventore del vaccino antirabbico può proseguire la .s ua missione gloriosa senza lasciarsi arrestare· u11 istante dai clamori della contraddizione sistematica e dai m ormorii insidiosi <lella denigrazione ». U11 settimo volume completerà la serie. L. V.

1-;- . Itocc111. La parotite epidemica. Un vol.

Oeitvres de Pa. teur réunies par PASTEUR

1

Da diversi anni la Scuola del Pontano e sopratt~1tto l 'A. di questa pregevole monografia lavorano per chiarire molti punti ancora controversi nella questione della parotite epidemica: specialmente sull'etiologia, la fi siopatologia e l'anatomia patologica; in riguardo a quest'ultima alla deficienza dei reperti di autopsia, r.ari in tutta la letteratura sulla parotite epidemica, suppliscono egregiament.e le numeros~· biopsie fatte dall 'A. sulla p~rot1de stessa e. su~ testicoli , che apportano sull argomento dati d1 grande importanza. Il lavoro dell 'A., pertanto, oltre a raccogliere e sottoporre al vaglio della critica l'abbondante letteratura sulla parotite epidemica, porta un notevole contributo personale, che sul1'oscura questione getta nuova luce ed induc~ a continuare Je ricerche, ponendo su molti punti delle basi sicure. fil.

A. LuMIÈRÈ. Quelques travaux complémentaire$ rélatifs à la propaqation de la. tub~rcrilos e . Un voi. in-8° di 134 pag. Impr1mer1e L. Sé- _ zanne, Lyon, 1933. A. Lumière com batte un'aspra battaglia per distruO'gere la credenza del contagio per l'eziologia della tuberco]o,si dell'adulto, sostenendo


[ANNO

"XLI. NuM. 7)

267

SEZIONE PRATICA

.

la teoria dell'ereditarietà. Il suo libro pubblicato tempo fa sull 'argomento ha suscitato vivaci polemiche, che sono ben lung i dall'essere c;essate. Ad e se risponde l "A. con un a .~ e rie di a rticoli comparsi sui ,,ari 1>eriodici . In questo volu111e , so no riuniti dieci di tali lavori riguardanti la profi las i , il contag io, l'ereditarietà , la dichiarazion e obbliga toria della tu bercolosj , i rapporti di questa con l 'a lcoolismo, ecc. Il problema è certamente ap1)assionante e rappresenta uno dei tanti rico rsi stori ci. e 'è voluto molto tempo ai contagion isti per abbattere il dogma d ell'ereditarietà ; c i troviamo ora in una ituazione rovesciata a cui la fìltrabilità del virus tubercolare ed il passagg·io attraverso il circolo placentare offrono d egli appoggi. Le idee vanno modificando i col tem po e ,,ediamo spesso che le utopie di oggi son o le verità di domani. Pur senza smontare per nulla l'attuale armamento antitubercolare, è bene segt1irc quete polemich e, in mod o da non riman ere fì gsati in dog mi e da avvicinarci sempre meg lio alla verità . fil . A.

Chiniica di guerr:l. Posto di socsanitario antiga5. J.J 'i nùu, tria chimica.

]JAGNTEL LO.

COJ'S O

Tip. Offi cina Poligrafica F.ditrire S11halpina , Torin o , 1933.

L'A. , di cui sono b en nole le 1t101te pt1bblicazioni di chimica bellica, tratta del « Posto . anitario antigas » colla compet enza, certo non comune r h e nella im11ort an ti ~ im ::i hr<ln rFI ellli possiede. Premesso ch e Ja mono a rafia compilata i1el 1930 ;. ~ata data !llle st a r11pe, per vompren i bili ragioni di opp ortunità, so lo ora, l 'A. n o11 per questo ritiene ch e essa perda il suo caratt.erf' di att11alità in quanto con essa l'A. inlende portare il preziosissimo contributo d ella propria esperienza al le questioni riguardanti la difesa chimica sen za alcun riferimento a quanto concerne gli analogl1i sistemi palesi o ri~rvati urliversalmente in uso. \nali zza ed indica anche con illustrazioni a ro lori , quali potrebbero essere i distintivi di n eutralità per il servizio sanitario antigas: h:lnderuola internazionale, lanterne, ecc. Fa un raffronto tra posto di medicazion e della sezione di sanità e posto di soccorso sa n i tario antigas , il quale dovrebbe essere in g rado di attuare: a) un soccorso urgente da apportarsi in loco da grad11ati di truppe; b) t1n pronto ìnt erven to rla part e di UlL ufficiale 111edico provvisto di zaino o cofano di sanità antigas; c) prime cure e assistenza specifica da fJrodigarsi n el posto -di soccor so a11tigas. L' A. ' ricorda P'Oi le proprietà terapeutich e più importanti d ei principali rimedi utili nella ~ura· delle lesioni da aggressivi chimici ed enun1era i prodotti d~i quali deve ·essere dotato il pos!:o di soccor so sanitario antigas. Chiudon o

la monog·r alia alc u11e i11 t er cssan li nozioni schematiche sul trattamento di colpiti dagli aggressivi chimici e sulla bonifica dell'.a mb·i ente e dei materiali che ne siano infettati. Infine opportunamente I ' A. insiste sulla 11ece sità di organizzare e disciplinare tutte le inolteplic i ,adeguate provvidenze atte ad elidere g li effetti dei nuovi sistemi di guerra e capaci di in1pedire il g·rave logorìo delle truppe com battenti ; sembra accertalo inf,atti ch e il pri mo soccorso dei colpili da g a s quando è ten1 pestivo e appropriato permette cli r nrar b,ene ÌJ !.· eguito la più grande percenttta Je dei colpiti . Questa pubblicazion e sul Posto sanitario antigas potrà interessare certamente non solo i 1nedici militari ina i m ed ic i tutti data la fo r1na brillante colla quale la Jl1aleria è s tata trat tata e data la grar1de autorità che l ' illustre· pro f. Pa a niell o ha ul delicato argomento. MESSJNT.

Th c lf. ockejeller f 'o un cfal io11. 1932. U11 voi. in-8°, di arafie. 1 ew York.

.A.n nuJ] J{eport . 13!1 f)<tg. , c.. 0 11 fo1 o -

-

La b en emerita fonda zio ne llockefeller pub-

blica il consueto rapporto an1Lua!e ch e dimostra la gra11de attività che essa esplica nel campo della pubblica salute e d ello sYilupi)o òell 'alta cultura in t utto il mondo. Un a p arte notevole è d edicata a ll 'igie11e e ::,alute pubblica e rig uarda studi ed opere profila ttich e s u: febbre g iaJla, inala ria , ancJlil o~io111iasi ed altre inalattie epijemich e, i cont ribuLi da Li per i servizi locali di ig iene (per 1'Ilalia citjamo la contribuzion e a ll 'Istituto di .'anità . . . pubblica 1n Roma) e 1Jer l 'is lru zio 11e 1g·1en1ca. Nel volume sonu an cl1e co11:::;eg·nat1 t resoconti d elle altre sezio11i: scien ze mediche (sussidi per lo studio di partico lari prob lemi) , scienze naturali (zoologia, paleo11 Lolog·ia , ecc.), scienze sociali e ct1ltura un1ani tica. (~ orn11les­ siva111ente la Fondazioj1e disp on e di 205 n1ilioni di dollari ch e vengo110 così t1tilizzati in benefiche opere in tutto i] mond o.

fil . F' .

LEON CI NI .

La riuova legi.1lazione pe1iale ita-

liana nei riflessi 1dell' ese rci~io

.tn ~dico pro-

fessionale e della pratica medico-jorerise. Appendice al Trattato di ;'\fedic ina 1egale. Un voi. i11-8° di 22 7 pag . F . Vallardi ed. , l\filano, l933. Prezzo L. 40.

TI noto 'frattale di Medici11a legale di L . Borri , A. Cevidalli e ·F . Leoncini, p ubblicato in quattro volurr1i dalla s tessa Casa editrice con~erva tuttora l'impronta :-1ell 'attualità per quanto rig·uarda la p a rte n1 ed ico-sci ~ t1 Lifi ca . ono inv·e ce variate di molto le premesse giuridi che dei vari problerni, in :apporto co11 il nuovo <lice p enale italiano ch e J1a notevolmente n1ut.ato l.'orientamento delf e: vedute s11 vari nro-o~ rnent1 .

r..o-


208

[r\ . :\o \LI ,· Nu~ .. 7):

1c Jr. PUL l ULl i'\ l Cù n

I

1\iI01Lo opp'C.>-rtunatt1e1.1 Le q u i11cli , i l JJroL Leo11ci11i pubb lica questa append ice in ·.: ui riporta, con adatti commenti, le varie disposizio11i che possono avere jnte re~se l)er il n1edico. JVlolto i11lcressanti i)er tutti son o i capitoli riguarda11ti la DeontJlog·ja inedica, i)e .: i )l uo-vi doveri e le nuove tl ~spo izioni (certifi cati m edici, per i qu,a li in caso di fal ·o ~ono con1111 inat·e pe11e fì 110 ad un an110 di rec1t1$ione: de11unzia degli aborti , perizie n1edice, ecc.). Le a ltre parti hanno soprat.tutlo ~ 11tere::.sc n1 cdico-legale: imputabilità ·e r esponsabi lità 1)e11ale, i1u ova classifìcazio11e dei deli nq UF)ll t i , i)ericolosità crin1inale, delitti con tr~ 1'i11tegrità e la sanità della stirpe, con tr o la fami glia . Ja ;1r r sona, ecc. Le necessità di avere una lJe rfetta con o . . ce11 za di tutte queste disposizioni e delle inodali tà di applicazione è evidente; ogni medico può tr0varsi a curare un malato di mente, un ' ;enereo. un aborto , e I >ig noranza dei nuovi doveri cl1e g li incom bono può m etterlo in Lina situazione imbarazzante e fargli correre dei gravi rischi . I l buon volume del Prof. Leon cini è. in questa n1ateria , un con '"' igliere rìdat o e .. icuro. fi l. .

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Accademia Pugliese di Scienze. Sed uta del 15 ge1111aio 1934. Prof.

A GJOl\GI. -

Comrnerriora zio1ie di Roux e

Cal m elte. •

La terapia del cancro dell'utero infetto. Prof. D ' ERCHIA . Propone cl i !:>i ste1n a tizzare i 'ascesso cli fi ssazione per evi l are i feno111e11i set tici sia nelle cure con Radiu111 che n elle cure chi r urg iche del ca ncro del] ' u t er o i11fetlo .

l ra le cli' er ·e for111 e cli le::ii0'11i re11ali con1plicanti la g ravid anza al1neno sirio a quando esse riman go110 pure.

Alterazioni pòstvaiuolose dell'iride. Dott. 1\ NT01'\10 R usso. - Dallo s tudio bio1nicroscopicu dc11e i ridi di 33 i ndìvidtLi n ell a cui anam11esi remo la esis leva il Yaiuolo, I 'O. 11a i.ru' ato in 16 (48,50 % circa) d elle al terazioni s lromali e pig-, n1e11tarie acco1npag11ate, i1 1 13 casi (39,50 % circa), tl a cl epositi di pigmento su lla ~uperfi c i e della cri stalloid e an t ~-t iorc. Le alterazi011i d ell 'iride posso no e sere così rag. g ruppate: 1) chiazze di a trofia circoscritta, prive d i ]Jigmento, escavat e nello stro111a, ora numerosi ssin1e e inolto conflucnt1 ora poche e l ontane tra di loro (5 casi) ; 2) atrofja trabecol are ora più. o n1eno lieve e a z.on e .non d elimitate, ora intensa e diffu sa a tu t La l a ine111 bra11a · iridea (11 casi); 3) alter azioni più o meno n ot eYoli del pigmento s tromale pre .. enti , sia pure a zone o <la uri solo lato, in tutti e 16 i casi. · Dopo una dettagli a la d escrizio11e dei si u goJi.- r e-· perti biomicroscopi c i, I 'O. 11e d rscule il ineccani .. smo p a tog·euetico. .

La emosiderosi cutanea. Prof. G. SANNJCA:\DRO. Dop o a,·er accennato al n1eccanismo dell 'inlervento della cute all 'im1nagazzinamento della emosiderina a seconda .ch e si tratti di un processo emolitico ge11eralizzato . od esclusivamente cu ta·n eo e dopo a,·er messo in rilievo la nozione dell a rete trofica r et icolo-istiocitaria della cute p er g li scambi d i sos lanze non . diffu sibili 11egl i l1mori che bagn ano i t essuti , t enta trat teggiare in base nlla casistica personale la cl assificazio11e delle emo i cl erosi cu tan ee che di' icle in: 1) emosiderosi cutanea ed emosiderosi generali ~~ zat a; 2) e111os icl erosi cu lanee essenziali, primitive ; 3 ) emosider os i combi11at e; 4) e n1 osiclerosi acciden -

Il Segretario : D.

tali.

GARCASOLE .

_.. Ricordiamo 11 / lettori le importanti pubblicazioni :

oott. Prof. CIUSEPPE CALLICARIS Docente di N'eu.r QiPatologia nella · R. Università di Roma.

Le catene Iineari del corpo e dello spirito davanti aIla Metapsicologia La polipeptidemia nelle gravidanze complicate da lesioni renali. Do tt . G. SANNICA oRo. - Dallo ~lud i o su lla poli peptidemia e sull 'inclice polipe1)tide111ico delle donne gravide affette d a lesioni rfl n ali , 1'O. ba tratt o le segu enti con clusioni : 1) Nelle a lbuminurie gra idich e la polipeptiden1ia e I 'indice polipeptidemico sono sempre n otevolme11te elevati molto probabiln1ente in relazione ad una insufficienza epatica. 2) Nelle nefriti complicanti l à. g·ra' ida11za in vece n1"n lre la polipeptidemia è costantem ente elevata l 'indice si agg ira intorno a cifre di poco superiori alla norma. Per questa dissociazione fra polipe1)tidemia ed indi ce polipeptid en1ico, I 'elevato tasso dell 'azot o polipep li cle1nico è n1esso dall 'O. in rapporto ad un 'insufficienza renale . Derivano da ci ò conseguen ze di valore dottrinario e pratico : dottrinario in quanto Yerrebbe i n luce un disturbo d el ricambio azotato i1elle albu minuriJ g r avidiche in rapporto acl u11a in ufficienza epa tica ; ed uno pratico in qua11lo nel comportan1ento d ell'indice di polipeptidemia si potrebbe i ntraveder e un criteri o diagnostico differenziale

Le meravìglie dell'Aufoscopia (Con 88 figure in tercalate nel testo)

Volu1ne in-8'\ di pagg. XVI-602, nitidamente stampato stt carta distinta. Prezzo L. 4 O, più le spese postali di sped izione. Per i n ostri abbonati sole L. 3 7. · in porto franco. P er l' estero a umentare il to % per le maggiori spese occor, renti per la spedizione raccomandata.

dello stesso Autore:

La fabbrica dei sentiment! sul corpo dell'uomo « Anima humana est tota in toto corpore et in qualibet ejus parte )> . Scolastici.

(Con 125 figure intercalate n el t esto)

Volume in..8" .di . paoo-. xv1.. 1058 nitidamente. stam .. pato su carta distinta. Prezzo L. 7 O più le spese po.. stali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 6 3 in porto franco. ~~

Per l' estero at.mentare il 10 % per !e m aggiori spese occor, renti per la spedizione raccomandata. '

inviare Vaglia l;>c-stale o Chèque bancario a ll'ed itore POZZI. Via Sisti ·1a, 14 , ROMA.

LUIGI


{ANNO ÀLI ,

N UI\ol.

i:

269

S 1'.:ZJ ONE. PRA TlCA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. Un caso di leishmaniosi i11te1·na in una bambina di 5 anni con ittero grave. Do lt. CosrANTI:\ O P ERHT (l\'liglieri11a - \.aia11za ro ).

La leii:;l1111au i osi interna , p se u do le uce1nia infan tile i11feltiva. anemia splenica i nfanti] e o infett iva. d e crilt a J)er la prin1a volta , nel 1880, dal r.a rdar eJli , in seguito da So mn1a e F e(le, si co11obbe come vera malattia parassitaria per o j)era del P ianese ch e 11 el 1905 isolò, per primo, dag li organi di bambini , affetti da tale m a lattia , un IJara sita n1orfologi ca111 ente ide11tico a quello ~ropc.. rl o cl a·I L,ci. h n1an nel K a lu-azar in India. 11 icolle n e l 190B' riuscì a 'l'uni_i acl i ... olare l' coltivare il para$sita ccl in segui to n e ve·n n e.ro descritti ]Jar ècchi casi n el bac·ino del ~1e ­ <li t erraneo ùal Gabbi, I emn1a, Feletti, ecc. t inutile de:-crivere 1 ' e li opatoger1~si ancora non molto chiara. nè lanto sic ura : pare che la tra rr1ission e ])O sa a vvenire per inezzo delle pulci (Basile), delle cim ici (P atton) e clelJe mosch e (Cardamatis) , m ~ nulla d i sicuro v 'è .ancora ed il caso cl1e . to per d escrivere din10stra anch e che , pu r essendo ]a rnalat1 ia <li r1atura emi11 e ntem enl e infetti a. co n1:• tutt e le n1alattie d a parassiti, occorre anche che 1'a~ente trovi il te1Teno adatt o: quale e so sia n·ella mala ttia in parola , an cora n oJl può dir:; i , ma r;;arà certo c1ne11o di tutt e Je malattie trasmissibili per germi , e cioè, bi .. ocrn a ch e ·il rnicrorgan jsrn o patogeno trovi il t erreno ad.al te, al suo attecchin1ento , al su o svil uppo ecl alla sua moltiplicazion e. Infa tti la bambi11a da m e visitata dormiv.a c on al tre due sor ellin e più piccole di lei. in un l1nico letto , che a voler giudicare dalle len zuola , d i pulci e ci1nici ce ne dovevano esser e a cen tin e.li ~, di mosch e poi n ella st anzetta ce n ' erano senza conto; oltre a tutto ciò J.e b·a mbine mangiavano n ella st essa scode lla e non esitavano a prendere an ch e il cibo .con le ma11i. Ebbene, con tutta questa p:romiscu ità , sono or rrta i trascorsi 1più di due .anni, le altre due b ambine non h anno avuto n è hanno alcun segno di malattia , stanno proprio b enissimo. Se un caso non fa r egola , pur tt1ttavia i1on bisogna disconoscer e, di fronte alle incertezze ·cl1e. ancora r egn.a no sulla trasmissibilità di detta malattia , ·che ogni Càso ha la sua in1p0rtanza , e ciò per ·indi.ri zzare Je ricerche in

ali ro

!:'t1 11so .

l~

})assinnto alla descrizjo11c tlel

ca~o:

Bambina R. P. , di an ni ;), figli a di co11tad1 ni > n a ta a termine da par to fi siolog·jco, non h a sof-' ferto di alcuna malattia d eg·11a <li n ota, nè ha avu . lo i con t11ni esantemi d ell a infan zia: h a j genitori · Yiventi e sani , n è v 'è nulla cli importa nte n ei pa renti, 11essun caso d i sifilide e tubercolosi. L a ba1nbina si presen ta con corpora tura confacente alla su a età , muscoli ,ip o trofici e fl accidi, pel le 11n po ' arida con leggera tint a sub-i lleri ca, mu1·ose vi sibili cli colorit o itterico comprese l e sclero liche. R d al marzo u . s. ch e la bambina ha d e i 1 ialzi t ermjc i serotini , che a g iudicare da ciò ch e clicono i geni tori , la tempera tura d eve arrivare sui 39'>. la febbre viene con brividi, però non mol to inten i, e cade con sudori anch e non molto profusi . l o vi sj1 o p er la prjma volta la bambina ne11 'ott obre 1931 e trovo: t or ace completamente Li])er o ; ct1ore n ei lin1iti n ormali, si percepiscono p erò dei soffii anemici·; acldome un po' tumido con borborigmi ileo-cecali , ina1)p et enza, anzi quasi ri pugnanza per i cibi ; fega to i n g·r ossato , deborda ccuasi un clito dall 'ar co cos tale, di co11si st e11za 11or111ale ; cn 1ilza molto ingrossata in tl1tti i suoi d iarnetrj , clebord a tre èenti1netri dall 'arcata costale! li scia , di cons1s ten za a u111entata, u n p o· dolente ; rt u11~t a carico d el si s ler.1a i1ervoso. DaLo il compor lamenlo clella febbre ed i si11lo1ni ron statati faccio sen z'a]lro di ag nosi di i11alari a, e dr l 1a diagnosi n1i ve11i' n nnch e su ggerita da un d a lo j n1por1.antissin10 e cioè, il padre mi fece pre senle ch e prima dell ' a tlua1e mal a ttj a a eva co11cl ot to seco ln figlia JJer t111a g ior11n la jn1 era nella pi ant1ra (lj S. E11femja OYC la b :1111bi n a aveva an ch e dormito, Jt1ogo ques lo a llor a c n1inen lemenle n 1alarico. l~ l a dia g·nosi di 1n a lnria rni spi egava tutt i i sinto1n i d escritti e mon1 e11taneam er1te n es~ nna al tra <li agn osi pot eva farsi. Ini zio così llna <'lr r a antim al arj ca in le11siva ; chjni n a ed arseni co, r >asso p oi all 'esanofelina, continl10 co11 p lasm ochi · ninn. e rlop o ar sichin in a , r11a çon mi a so1nma meravi glia, ·1a b ambina p eggior ava giorno per gior · ltO, i segn i rleJl 'anemia au1nentavano, l 'it1ero era più inten so e la febbre , m entre prima si presen t ava più <li r ado ora invece incalzava sempre p i tt : arrivava ai 40°-40° ,5, non veniva p i i1 con freddo e cad eva con leggeri sudori , la n 1ilza au menlaYa sempre più <li volume, jl p olo inferior e era arri vat o sotto la linea ombelic<ll e trasvr,rsa, j] mar gi · n e anteriori·. . arr ivava qt1a si Sl.tll a lin ea x ifo-ombe licaJe e si co11fon<l eva con la }1icco1a ala il el feg ato, an ch e ques L'altro or ga110 era aumentato <l i ,·oll1me. clebor<lava circa 4 cen Li rn e lri dall 'arca t a cos ta le , i] colorit o d ella p elle, d elle mu cose vis i})i li e sp ecialn1ente Clelle scl erotiche era ora net tamente g iall o-i lteri co; feci bianch e e feti de ; uri n a brun a; <;iCCe:q_tl1azio11e d ei soffi anernici sul cuo . r e; fa ba111bina q11as i n on s i nutre piit e sembra ch e debba finire d a un n 1on1ei1to all 'altro . PoteYO ,p ensare ad una vera cach essia malarica co11 ittero infet tivo grave, ma l a febbre, e il modo prec~piloso con tutta l a cura antimalarica, come l n bambina andava p eggiornnrlo , mi fecero scarLare, almen o mom entanearnent e, la diagnosi di. n1alaria, e subordinavo t111 g i11 sto r esponso al Ja : 1iorat orio .


270

tt

IL POL ICLIN I CO

Feci I 'esame d ell 'urjna e trovo ·d eg110 di r1olu: P. S. 1022, col ore bruno (terzo di Vogel), albt1 m ina 0,50 %0, lieve ematuria : allestisco 4 s trisci , 2 di san g u e per l a ricerca del plasmodio mala rico e 2, quelli che lni premevano ora di più , co11 s u cco splenico, perch è, dopo qu.an lo ho esposto pensavo p r oprio ad p n a leishm aniosi: faccio così far e l 'analisi in mia presen za clei due pri1ni stri . sci e non troviamo nulla di malarja , p erò. sui preparali co11 succo splenico col Romano'1vski-Leish man si vedono subito una qua nti là e11orme dj Leishmanie intra- ed exlra-celll1lari . Ormai n on ho più dubbi e quindi p en so subilo p er la cura r.;pecifica. Nrss11na preoccupazi on e per il r ene e per il fega1o, or111ai il caso è disp erato e debbo pensar e alla malattia principale ch e, secondo m c è an cb e poi causa di tutto. Il 5 cli cembre comin cio con l 'iniettar e, per via en dovenosa, 2 cn1c. d el la soluzione~ all 'l % di tartaro stibiato, ripeto i 'iniezione con 3 eme. il 7 clicen1hre e così di seg uito, un giorno sì ed uno H O, inietto fino a 5 em e., p oi pratico l 'iniezio11 e og·11i tre g iorni ed ìnietto in tutto 59 eme. della suddett a soluzione . Dopo la quinta i11iezi o11e la ba1nbi11n co1nincia a presentare un leggero 1nigli or an1e11lo, s i nu · trisce un po ', la febbre scende a 39 11 , il colorito ,~ anche un p o' più chi aro. Dopo due mesi d all 'inizio dell a cura ab1Jia1no: milza due dita trasverse sotlo l 'ar cata cost ale ; fe gato normale, nessuna tinta itteri ca; urin e n or · inali ; feci colorite e poco fetid e; soffi anemici r ari ; . temper atura i1ormale; l a bamlJina si nu lrisce s uf · fici entemente, g ioca ed è allegra, n essuno direl>be ch 'è l a stessa di due mesi fa . Rifaccio due s lrisci con Sl1cco splenico e qut'. tu vol ta, col Ron1anowski-Leishman , son o nega liv i, possia1no quindi dire ch e l a bambina è g ià g u a rita, perciò prescrivo soltanto un po ' d i olio di fegato clL merluzzo con qualch e goccia di lirn on e. Sono orm:-ti trascor si due anni, ho vo]ulo visi · lare accuratamente l a b a rnbina e l 'h o tro vata sa ni. si1na. n esst1 no potrebbe dire che è> stata an1 · mn la léL

.\1 i l)iace descrivere 11 p r e::;ente caso percl1è n t10 ' o ed a11cl1 e n1olto interessante per le conc lu . . ioni . • Infatti la leisl1rr1ani0si intern a porta alterazioni e1)aticl1e, ma non arriva mai a d un vero rtter o g rave; si dice ch e quando la maJ.attja è in u110 stato avan zatissimo la c tira a ffretta la fln e, 111e11tre nel caso mio h a l)Ortato la g·uarigione; 1'ittero g rave g uarisce c on la tessa c·11rfl d ell R nlala tti a ])rincipale; circa la tr<l~ n1i s ~ il1i li1 à 1rull ..1 po ~ i a mo dire di certo; co a fi nco ra inl!por1 a11tissirna è .ch e q ua ndo ci si lrova di fro11te ad un ban1bino, un ch e in u11 luog·o nlalarico e nel bacino d el Mediterra11eo e quando la ' Ura specifi ca 11011 rispo11de , la febbre 11on l1a t utti i caratteri d ella rr1al a ria e 'è <\11e11lia , piuttosto ch e pensare ad u11 a cache. ~ ia n1ala ri ca è b e ne ricordarsi della J_.. eish rnani o i e fa re l 'ana]i ~i d el su cco splenico o de l n1icloll r1 d r ll e os ~ . r of.~ drl r e t.o rnolto

»

l ANNo XLI, NuM

7T

semplice e priva di qualsiasi pericolo quando si osservano le dovute regole dell'asepsi e del1'antisepsi . RIASSUNTO.

I./ A. descrive un caso di leishn1 artiosi interna con ittero g rave, scambiata prima per 1nalaria, e poi g uarita con la cura specifi ca di. tartaro s tibiato. 1Fa rilevare l 'alterazione epatica grave guarita senza altra c ura ; la trasmissibilità è incer ta , la cura a ll 'ultimo stadio della malattia puòportare la guarig ion e, e richia1na l 'attenzione de.1 medico sulla d etta malattia , specialmente di co]oru ch e abitano n el ba.cin o del i\lediterraneo. Miglierir1a , 15 dicembre 19~ ~-'X.TI .

CASISTICA E TERAPIA. tubercolosi. A. Jacquelin , 1F r. Joly e R. Ald 'huy (Bull .. 1néd., 21 ott. 1933) pure riconoscendo un cerl o antagonismo fra asn1a e tubercolosi. am1ne ttono che in certi casi possano coesistere fin 23 su 100 asmatici , hanno trovato la tuber colosi). Le diverse proporzioni date da altri AA. dipendono dal diverso criterio per am1nettere la tubercolosi. Ge neralmente, l'asma co111pare dopo l'a{'reto d ella tubercolosi specialm ente di forma fi brosa, oppure può alternare con g li a ttacchi tuber colari. La tubercolosi è di solito di forma fibrosa , benigna, pauci- od abacillifer.a, con tenden za alle en1ottisi ed intensa re=1zione alla t ubercolin a. L'asma che evolve su un terreno tubercoJoso è gra,-e, quasi continuo. 11oco sen"ibi le alle co11suete medicazioni. Gli AA. riten gono ch e si tratti ge11era lm ente di un 'asma banale, di cui la tubercolosi facilita la comparsa; più raramente l'infezione bacillare determina una sensibilizzazione specifi ca. Per c1ua nto rig·uarda la terapia, g li AA. osservano che l'asma di origine tubercolinica esige un tentativo di desen 8ibilizzazione. Essi l'hanno Lentata , J1ei loro casi , sia mediante delle cuti-re.a zioni quotidia11 c alla tuber colina , !'ia con l 'antigen e metili co (iniezioni sottocutanee· ebdorr1adarie, a dosi debolissim e e molto lenla1nente progressive) , ia con dei d ermovaccini antibacillari . In 3 casi ·di asn1a d ei tubercolo::;i n e hanno o ttent1to la scom .Jlar sa ed in 5 un n1igliora n1ento i1olevole. Si può a11cl1e u &are la crisote rapia, con dosi q uotidi a11e di cri~albin a (1 rg.) per via endovenn~a. I~ clim c ile dire sr tal<"' J11 edi cazione agiAsn1a e


[A NNO

XLI.

Nl::\L

SEZ LONE PRATI CA

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s ca specificamente , in a è un fatto ch e è talvolta rea lmente efficace. Quando non si possono u sare tali mezzi (asma bana le in vecchi tubercolosi) si è ridotti !-l) trattamento dell 'asma ch e è a leatorio. Ad ogni m od o, l 'esist en zq di una tubercol(Jsi, anch e fibrosa indica la prudenza n ell 'u . . o dello jodio e d elle iniezion i di a drenalina, ch e pos ono ,riluppare una simpaticoton1ia pericolclsa. È J>Oi im portante prevenire lo sviluppo del1'asma nei tuber colosi fibrosi stabilizzati ; si deve quindi sconsig li are ad essi un a sovralirnentazi on e eccessiva , la sed entarietit cl1e li portano a Jl 'ob esità , a lla insulTi c ien za epatica ed a lla diatesi di autointossicazione. P er questi individui , convie11e un eq uilibrio nutritivo con c on s un1i en er getici accuratanient e dosati , cafJaci di evitare i due poli opposti <lella morboi tà umana ; da un la to , la tubercolosi evolu l1va e , da ll 'a ltro, l 'au tointossicaz ione dia tesica , ''enrratrice d ell 'asma e dei disturbi svariati di .analoga patog enesi. fil. 1

;""'

Le balbuzie di origine r espiratoria. D . Scuri (Il Valsalva, ott. 1933) fa rilevare l 'importanza d elle a lterazioni nel m eccanismo funzionale r espiratorio in rappo rto 1.: on Ja etiopa togen esi ed il processo evoluti o delle b alhu 7.ie. T a li balbuzie insorgono in individui pre d ispos ti e reditariamente alJe lalopatie , da1l<1 facile emotività, imp ulsivi e su ggestion abili. < h e u sufrui scon 0 di una respirazione già potenzialmente an ormale, irregolare nella freq uenza , nel ritmo , n ella scarsa pr ofon dità d el le escursioni e presumibilmente , quindi , ai1· r·h e incoordinata. La causa perturbatri ce viene offerta da e ruo· zioni improvvise o traumi ]JSichi ci, ch e alterano le parvenze di quell 'equi lihri o precario fra respirazione e lingu aggio articolato. Ar1 ch e la scuola , fu cina di balbuzienti, è elen1 ento cau sale non trasc11rabile. L 'inizio è subdolo e passa spesso inosservato , generalmente prima dei 7-8 an11i di vita. Si osservano in t ali casi le segl1enti a]teraz.ioni d ella funzion a lità resp iratoria: 1) maggior frequ e nza d egli atti respiratori (22-34: a l I ') ch e son o più super ficiali (profondità ridotta d el 50 %); 2) escursioni r espiratorie brev i~ in1e (sec ondi 1.2/5 a 2 ' in vece di 4 come n el norn1ale) ; . 3) non sono risp,etl ate le pause respiratorie (la breve fra in- ed esp ir az ione, la lunga dopo ques t 'ultima) ; .j.) a l te.razion e del n ormale rapporto fra in ed e pirazione ch e appaiono generalmen te di t1guale durata; 5) irregolarità n ella su ccessione degli atti respiratori , sia nel ritmo, sia n ella frequenza , nei r apporti di durata , nella profondità; 6) intercisione n elle escursioni r espiratorie ;

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7) accentuazione di I.ali a11ormalit à a carico d el tracciato costale inferiore; 8) prove irregolari nell 'andamento del1'a lJn ea volon taria, specialmente di quella inspiratoria. Durante i periodi di fon esi , poi , le alterazion i a carico del meccanismo respiratorio si a lterano in modo da non riconoscere più n ess un accet1 no a ritmo, a normalità di freq uen za , ecc. Le g rafiche d ell 'A. dimostrano c.l d evidenza tali a lterazioni. La pneumogr afia può pertant o permetter e la diagnosi differ en ziale fra le forme di balbuzie e consigliare un intervento t empestivo che sa rà tanto più utile quanto p iù precoce e meno stabilizzata la balbuzie. Di fronte a forme incipi enti di balbuzie, è quindi necessario non a ttendere il completo sv iluppo fisico d el bam bino per ,~i correre alla c ura ortofonica, ma provvedervi in tempo. fil .

Su l'actinon1icosi polruonare e toracica. IFol lz e Can a vero (A rcli ivio Italiano di Chirurgia, settembre 1933, fase. 6) illus tra110 u.n caso di ac linomicosi prirr1itiva bilaterale d ei po lmo11i e con secondaria diffusione a lle pareti tor acicl1e, c h e hanno potuto seguire fin o al1'obilus studiar1dolo b en e clinic.a1nente e batteriologicamen le prima , anatomo-patolog ican1entc do po . Si trattava d ell 'acbinomy.;es bovis . Gli AA. si oppor1gon o alla c lassi fi c·-.zio11e in uso ch e considera una forma superfì c ii le e una forma d istruttiva; n ella prima a lla ]ocalizzazione bronchia le. car a tterizzata d a un 'essudazione ca tarrale e muco-p urulenta d ell 'albero broncl1iale, con segu on o fenomeni di peribroncl1ite con formazio11i di bronchiectasie, broncopolpolmoniti con fo rn1azio11i di ascessi, e una po lm on ite essudati va in lerstiziale . Nèlla forma di str11ttiva invece del] 'ac timomicosi J)Olrr1onar e si h a tend en za alla fluidificazione purulenta e all a n eo formazione di t essuto di g ranulazion e della €ssudazion e broncopolmon ar e, con con seguenti ampie dis truzioni di t essuto polm onare, e con diffus ion e in seguilo del prooesso alJe p leure e a lle pa r eti torac ich e . Inv~cc, secon do g li AA., p oich è in t ut ti i ca· si di actin om icosi polmonare d esc ritti sia sott o forma di ac lin on1icosi superficiale c h e di quella d istruttiva, s i b ann o dis truzioni p iù o m en o ampie di tessuto polmonare, q uesto carattere non può essere co ns ider ato come carattère differen ziale tra le due forn1e distinte da g li al_tr~ AA. l'ropon.gono perciò una nu ova cl a~sifi ca ­ zion è di ~tin gu endo una forma di actin om icosi · polmo11a re, in c ui il processo è solo t\ carico dei poln1 oni , e una form a di ac tinomicosi polmona re-toracica ir1 cui sor10 interessate .an ch e Je pare li torac i{;l1e. Di questa seconda forma disti ngt1on o due tipi a seconda ch e la locaJizzazio11e 8ia prin1itiva del poln1on e, oppur~ d ella parete toracica. G. GENTI LE.


272

<e IL POLiCLlN I CO

La cura della pleu1·ite siero·flbrinosa tubercolare. G. Poix (La Presse Médicale, 11 ottobre 1933) os::;erva cl1e il versamento, in questa farina d! pleurite, tende a riassorbirsi dopo 3-4 settiman e. Per I.a sua cura , dà i consig· li seg·ue11ti : Astenersi: dal vescicante (talora tossi co. spor co, incomodo ed inutile); dal provocare disturbi dispepti ci con la soinininistrazione di cloruro di calcio a d alte d o.si, di sa licilato di odi o e d ei vari anLitermici; dall 'autosi er otc ra.p ia, talora d ann )Sa, sempre inefficace. .'Vel periodo del versamento. 'R ipo5o assoluto in le tto, sul lato affetto. Uso moderatissin10 di antitermici . soltanto se la febbre, per la su a inten sità, provoca jisturbi. Co11tro il dolore puntorio , (rivulsivi , locali, ventose secche o scarifi cate, ser1api smi), eventualn1ente. ii11ezione di m or fina . Contro la tosse , sciroppo d i codeina, 4-6 cu cchiaini al g iorno . Alimentazion e : latte e latti cini , joghur L, cr em e, brodo di. legumi con pa .. ta , frutta cotta e c.ruda. Contro il versamento , non inter venire con la. toracen tesi ch e se, per l 'abbondanza, determ i:na inten sa dispn ea, disturbi cardiaci con tend enza sin copale. Ten er presente ch e l 'evacuazion e dl1rante il pe riodo febbriJ e non impedisce la riproduzion e, predi s~pn e a lle a derenze e diminui ~c:e i processi di ùife5a. Se il vers1mento è abbondante o si a ccompagna :i l esioni parenchirr1atose con integrità del poln1 on e opposto, far seguire l'evacua zione da 11 'iniezione endopleurica di aria s terile (pneumosierosa). La tora centesi non h a in convenienti c l1 e se è praticata d opo il peri odo febbrile , quando il versélmento tende a ria~sorbirsi . Nella convalescenza. Ten er presente c he non si tralla pii1 di un pleuritico, ma di 11n tubercoloso inizial e. Riposo a letto p er 12-1 4 or e la notte e s ulla poltron a a sdraio per 2-4· or e al g iorr1 0; piccole passeggiate co ntrollando il termorr1 etro ed il peso. C:nra d 'aria salvo nei tempi umidi e n elta nebbia, proteggendosi contro il freddo. Nelle convalescen ze prolungate , sogg iorno in campagna od i11 stazioni climati r l1 e. Alimentazione sostan ziosa (evitare la sovraalim enta zion e) completata da 150 g rammi, al giorno , ni carn e crt1da di cavallo. ìn pillole zurr h er ate o nel brodo. ·F rizioni al cooli ch e al1otidian e su tutto il coroo, l a sera; eser cizi fisit;i. Contro la def: cienza d ello stato g en erale , ini e7.ioni di: cacodilato d i ~0 dio cg. 30; solf. stricnina m g. uno; acqua dist . crr1c. 5. P er una fia la; una al g iorno. fil .

Il

trattatn~nto

del raffreddore.

No n o tante molti studi , il raffreddore ri.mane una malattia di origine oscura e 11oco accessibile all e cure. Il l1robl ema è og·~etto di. m olte investi.~:razi oni agli Stati Uniti, dove r ecentem ente H . S. Diehl (Joiirn.. rr.m.er . m eif . fl.~soc .,

»

LANNo

XLI, NuM. 7}

23 dic: 1933) .l1a fatlo una lar~·a inchie:sta iÌ1 proposito sug li studenti univeraitari, a cui ha somministrato diversi n1edicrt111enti rilevandone poi g li effetti. Lo studio è s tato fatto su 262 casi di raffreddore acuto o cr o nico, 114 di influenza, 53 di faringite acuta. . Clas ificazione dei casi : 1) Raffreddore a cuto; d.urata non maggiore di 4 giorni , con scarica s1er osa dal i1aso , con o senza mal di g·ola, cefalea, febbre od altri sinton1i ; 2) llaffreddore subacuto o cro11ico con sca rica mucopurulenta o con scarica sierosa di oltre 4 giorni; 3) Influ~nza , ci~è infezioni acute d el tratto respiratorio superior e, con cefa.lea, febbre, indolenzi111en to gen er ale, ma senza scarica nasale; 4) Faringite, cioè mal di gola con o senza febbre ed a ltri sii1ton1i, ma senza scarica nasale; 5) altr e infezioni r espiratorie acute. .I vari niedicamenti usati furori.o gli oppiarr 1 (n1o rfìna , c odeina, papave rina , dilaudid , <)ppio i11 polvere , polvere del Dover), l 'aspiri11a , sola o con fenacetin a e caffeina, il bicar])onato di sodio. In qualche ca~o, si ebbero alcuni effetti tosici dai rimedi: n au sea, ' 'erti gini , languori o ~ve nim enti , costipazione. In c om1)lesso soltanto l 'oppio .e d alcuni alcaloidi deri vati si sono mostrati di un certo valor e n el trattam~11to del coriza. U n definito n1ig lior a m e11to si è avuto 11el 74- 78 % d ei casi cori la ,combinazione di papaverina e codeina , papaverina e dilaudid, papa verina e mor fin a. La prima semb ra la pi1ì effi cace e la J)iÙ icura (1)er un adulto di 68 kg ., 16 mg . an.a - una pastiglia al m a ttino , una a lla sera e 3 11ella notte; oppure 16 mg. di codeina, con 32 di papaverina, I al J11attino , 1 a lla sera e 2 di notte). La n1orfi11a col d i.la udi d (cloruro di di-idromorfinone) , da soli , han110 dato d efinito · rni g1iorament9 n el 73 e 72 % (rispettivamente) d ei ·casi, m a ognuno di 1ali medicam enti, d a solo, è più tossico ch e combinato con la pa • paver1na. La cod eina, la papaverina, J'oppio poJverato sono s tati seguiti da d efinito 1niglioramento nel 56-62 % d ei casi. La codeina si è di1nostrata tossica qua11to la mor(Ì'na. La polvere d el Dover , sebùe11e sia ut.il e nel tra ttamento d ei r a ffreddori acuti , non h a maggiori vantaggi cl1 e la stessa quantità di oppio • sen za 1peca. Il bicarb·onato di sodi.o, l 'asp irina, d a sola o con fenacetina e caffei11<l, danno praticamente gli ~ tessi risultali che il lat tosio d ato con1 e controllo (miglioramento definito n el 35-42 % dei casi). · Sen1bra cl1e co11 l ·uso della cod eina-papaverin a o della combinazionf\ dilaudid -pa11averinn s7 possa r5durre il te11~ f>O perdL1to per il raffreddore a cuto. Nesst1na influ '°nza h ann o i rim edi n ei r a ffreclrlori subacl1ti e croni ci, n ella faring-;1 e e 11ell 'infll1en za. fil.

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273'

REZJ ONE PRATI CA

NOTE

DI

DI E TETICA .

Valore dietetico cl ella sorl•ite 11ella cura. del diabete

Il .problema della clietetica del diabete zuccJ1erino è sen1pre al! 'ordine del giorno. La sua so luz~one resta il. f~tlore fo.ndan 1e11tale in questo disturbo nutri tivo che inter essa, ancl1e nei casi ~iù se~plici , va.ri m e~b ~ lismi oltre quello dei gluc1cl t. È pero la d1sgl1cogen esi ch e domina .il problema dietetico , p·ercl1è è proprio essa d1 tutti gli eleme11ti patogen etici il primitivo e il più evidente. L 'introduzion e n el regime , di una razion e idrocarbonata obbedi sce a due direttive: l 'una è la r ealizzazione di lln eq1rilibrio soddjsfacen te fra i tre ordini fondamentali di fattori al i111enl ari; l 'al tra è l 'a1)porto cli t1na quantità suflìciente di calo rie. l\ n1n1alati e medici cer·cano i11fin e cii so ddisfare il gt1slo dando dell f' sosta11ze il etti sa1'.)ore è dolce. Obbeden~lo a t1ue-te rii·v erse l:end e11ze, ~i . ~· rer cato di i11trodt1 rrc 11e] regin1e del diabetico delle sostanze idroca rbonate" d i sapore zu cch erino , possedenti un f)Otere calorig en o forte e rnegJio :J.3simil:ib ilj ·i a Il ' or g·anismo diabetico c h t; il glu cosio . Si è pensato così vja via é\ l levulosio o fruttosio , allo zucch ero di canna polim erizzato, alla glicerina e all 'ediosite. N~l 1929 Tannhauser e Meyer pro1)osero ]C' sorbite, esaalcool derivato dal g lucosio , e di questa la form a isom era destra. Tale sostan7a si trova in varie frutta (pere, mele, n espole) ed ha un va lore di 390 calorie per ogn i 100 gr an1mi di sorbite, cioè quasi u guale a qu ello del gl ucosio . Secondo questi AA. il 97 % clell a sorbite ingerita viene utilizzata ec1 il resto ·viene eliminato per le urin e : si l)resta b e11e all a sin tesi del g licogeno ed ha il vantaggio (li n on essere modificata dalla ·cottura. Tali affermazioni degli AA. tedeschi son o state confermate da ricer ch e sperin1e11 tali d1 altri ricercatori i quali av rebber o co11 statalo nei diabetici trattati con sorbite u11 notevole a.rricch in1en to in glicogeno delle cellule epatiche e per compenso una glicemia e glicosu ria m inori ,cl1e dopo ingestione di glucosio. A. Raybaud e A. Roche (l a Presse 1\1 édicale, 31 gennaio 1934) -hanno voluto controllare la verità delle affermazioni dei ricercatori tedeschi ed hanno prati ca to delle ricerche clinich e e sperimentali: J1anno così uotuto constatare come l'ingest·ione di sorbite n ei diabetici non dia luogo a variazioni notevoli della g licosuria e della glicemia da quella che si ha con ingestion e di glucosio :· d 'altra parte credono di poter escludere Ja 1rasform azio·oe della sorbite in glicogeno. Concludono quindi ch e la sorb,ite, pur ave11do qualità di sapore ch e n e fanno un prodotto dietetico di sosti.f.uzione molto interessante , non può però essere considerato co·m e rirnpiazzante ideale del glucosio, inuti1ilzab·ile t anto meno quale m etodo di cura del diab,e te zuccherino. G . LA C:A VA..

MEDICINA SCIENTIFICA. Sull' ormo11e del pig·meuto e sulle sue funzion i nell'uomo e nell'a nimale. ..\.. Jores (Die Med. Welt , 18 nov. 1933) ricorda co1ne , tredici a11ni or sono, due autori americani isolassero nel lob-0 posteriore del1'ipofi si un ormon e cap ace di dilatare i melano~ori rlegli anfibii . Identificato dapprim a n ella pituitrina, esso n e è st ato orma i chiaramente · separato: e la su a preparaz ione è resa .facile dal fatto che esso è nlol to r esist ente agli alcali, mentre g li alt ri ormoni postipofisarii lo son o poco : Zondek l ' ha b.attezzato cc intermedin n, percl1è è prodotto dal lobo interrnedio dell'ipofisi. Ma nel1'u omo , dove questo lobo non esiste, l 'ormone è prodotto dal lobo anteriore e precisamente da lle sue cellule baso file; lo si ritrova anche ne l m ~sencefalo , e nella retina, dove giunge probabilmente per la via s.a nguig11a; infatti es:o è r eperibi1e nel sangue, ed anch e n el liquor. Quali siano ]e sue funzioni n e11 'u omo non è an cora certo ; sembra però ch e esso permetta l 'adattamento de1la ' ' ista alla luce scarsa e l 'esperimento h a dimostrato ch e il b11io ~u~ n1enta il co11tcnuto dell'ormone ne]l 'occl1io. Non è dimostrato in .alcun modo, invece alcun rapr::>orlo tra l 'azion e dell ' ormone e 1~ pigmentazio11e cutaneo-mucosa della malattia r1i Addison. Per ora quindi può dirsi soltanto che l 'ormo11e del pig·111ento rappre.s enta il mezzo norn1ale a ttra,1-er so a cui ag·isce la luce o n1eglio l 'oscuri tà. V. SERRA. ' 1

VARIA Radioterapia della filariosi .

Dopo aIJ.ni di ri cerch~ il rr1e~ico g iappon ese Xam~guch1, del Collegio !\ried1co Nagoya, è ~·1usc1L~ a trattare effi cacem er1te la fi lariasi c 011 t r~g·g·1 X; occorron o 11-22 aJJ11licazjoni , p·er ~cc1de~'e 1e cellule germi11a ti ve dell 'elm i r1to e Lmped1re, per tal m odo, la riprod uzion e di ~uest? .. Al. te!-llpo stesso l 'indurin1ento dei "';asi l~nfat1ci s1 rrduce. In tutti i pazienti trattati s1 ~ o.tte~~ta la guarigione compatibile con le les1on1 g·1a avvenute.

J.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. U. SPEnAPANr. L 'associaziorie ,4 tebrin o-Plasmochina 11,~lla co 1:a rlel l e recidive malariche. _ Riv. Ital. di Ter ap ia, Napoli , 1933. G . . G:rrnoN~. Con_tributò alla cusistica ed all~ ter ~pia

dei corpi estranei n elle vie digerenti _

, Tip·. De Gaud io, Napoli, 1933. · S. Dr M~URo. L '~ ut oe mot e rapia 1i elle forme croniclie. d1 malattie ment.ali. ~ 1'ip. Studium Na· poli, 1933. ' L . . SAV:AG~o1~E . Influ enza del calcio sul contenuto in fibrino.qen o del sangu e. - Tip. Osp . Ben ef. Palerm o, 1933. '

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Cl

IL POLICLINICO J>

[ANNO

XLI, NuM. 7]

·NELLA VITA PROFESSIONALE. DIVAGAZIONI Le mance nei gabinetti medici.

Cl1e i medici diano essi stessi delle gratifi-c~azioni ai loro dorr.iestici quando siano particolarn1ente soddisfatti del loro servizio, nulla di più naturale. Del resto i vantaggi di questa pratica non sono menomati da alcun inconveniente grave in quanto il medico dà ciò ·Cl1e vuole e quando vuole. Altra cosa è l'usanza, cl1e si è introdotta in questi ultirni tempi in niol1 i ambienti medici, favorita da alcune particolari circostanze: l 'uso cioè della gratificazione data dai -clienti stessi. Tal volta si tratta di un malato che ' risita il inedico frequentemente ed a brevi i11tervalli -di tempo, e cl1e ·Crede suo dovere di ringraziare così un servitore che non è il suo: nulla da dire in simili casi. Ma altre volte le . cose si complicano: la mancia si dà per ot · tenere, in presenza di nur11erosi ma]ati in sala d ·aspetto, di essere i11trodotti più presto 11el gabinetto del medico. Op·pure sono dei malati d 'A1nerica o del·1'0riente, che fanno n1ostra del ]oro fasto con ·1arghe gratificaz ioni , in seguito alle quali i camerieri si credono in dovere di qt1asi commiserare i clienti meno ricchi o mrno gen&. TOSI.

Queste usanze si ritrovano specialmente <tl·la porta o dei grandi specialisti o dei nledici J.ei grandi stabilir11enti termali. Quale dev'essere la li11ea di condotta del rnedico? Jlispetto ai ~uoi clienti, il medico ha da scegliere fra due vie: o toJlerare queste mance o opporvisi. Se egli le tollera, senza dubbio egli tròverù più facilmente dei domestici. Si saprà çr96to, nel mondo dei 3ervitori, che il p·osto ·è buono e i candidati, anche seri , si prese~1t eranr10 1u1nerosi in caso di necessith. Que~to vantaggio è inr1eg-abile, ma è neutralizzato d.a inconvenie~ti JJiuttost.o spiacevoli. Anzitutto, 5llmeno fino a quando l 'usanza non ~a rà divenuta comune, 1nolte persone (clienti, e s1Jccialmente colleghi) hiasimeran no questa tolleranza, considerandola co1ne un mezzo molto comodo per far pagare il pro.prio personale dagli stessi rnalati: e pt1ò darsi anch e che alcuni clienti siano distolti dall'entrare in una porta cl1e si apre soltanto a suon di moneta. D'altra parte , se il medico tollera che si diano delle mance ai propri domestici , egli rischia di vedere considerato come supplemen to del salario che egli paga questa remunerazione da parte di terzi. È già da molto tempo cl1e la giurispruden1a ammette che se, r1ell 'esplicazione di un serviz i ~, un salario . è indispensabile, non è necessario che e~so sia ·pagato dal padrone stesso, purcbè que$ti ,pro-

CU[i al salariatq il n1ezzo per ottenere una rernunerazione da un terzo. E il caso classico dei carnerieri d 'alberg·o, ristorante o caf~è , la c ui unica o principale rimunerazior1e consiste nelle mancie dei clienti . (Ogg·i in J taJia non è pili così - N. d. R. ). Senza andar così lo11Lano, la g·iul'iSìJruder1za considera che le parti inca:ricate di un servizio l1anno inteso inglobare nel salario le gratificazioni dei clienti, quando nella profestiione e nella località determinate, q neste gratificazioni sono i111poste da un u so costante e quando in vista di esse, il salariato accetta dal suo padrone una rem .1nerazione inferiore a quella delle persone ch e occupan,) un impiego analogo senz.a •1 nance dai clienti. In conseguenza la legge .aggiunge questi pagamenti dei clie11ti a quello del .padron e, nel detèrminare il salario in base al quale si calcolano le indennità e la rendita . Al nledico cor1viene dunque, almeno sotto certi punti di vista, di ~1011 tollel'a.re queste gratificazioni dei clienti. In verità i mezzi per ottenere ciò non sono molti: le raccon1andazioni verbali ai servitori no11 vengo110 a conoscenLa dei c lient i, e d 'a ltra parte con quale occhio poco benevolo clienti e colleghi vedrebbero appesi ·tlle pareti dell'ingresso o della sala d'aspetto, dei cartelli con la proibizione di dare ma ·1ce, come se si fosse in un caffè o in un museo. Restano le preghiere verbali , da fare sotto forrna cortese m~ ferma , ai clienti, cl1iedendo loro di non dare 1nance .Del resto poco importa la ~oluzi ).n e adottata. L'importante è di manifestare la propria volontà di non autorizzare le mance. (Così i.:. H. l'ERREAU in Paris ll1 édical, 18' novembre 1933). G. LA CAVA. ....

RammeaUamo l'lmportaate pubbllcazloae:

Prof. oott. DARIO MAESTRINI

IL CUORE DEL TUBERCOLOSO (S tudio morfologico, clinico ed ana omo-patot\)gico) Prefazione dell'On. Prof. EUGENIO MORELLI Eccci l'Indice-Sommario di quanto nel volume è trattato: PREFAZIONE - INTRODUZIONE, pag. 1. - PARTE I. Morfologia clinica del cuore normale (ir: qt~attr<? ~a.­ pitoli), pagg . .3 a 32. - PARTE II. Morf.olo ~ 1a c1tn1ca del cuore del tubercoloso (in Quattro cap1tol1,. pagg. 33 a 58. - PARTE III. Sulla funzionalità del cuorJ del tubercoloso (in sette capitoli). pagg. 59 a 194. PARTE IV. Altera1ioni anatomo-patologiche dea cu~re nel tuhercolo~o, pagg. 195 a 212. - PARTE V. Riassunto e conclusioni, pagg. 213 a 222. - PARTE ~I. Conclusioni generali, pag. 223. - PARTE V li: BibllO· grafia, pag~. 224 a 230. - PARTE VI Il I nd1ce alfabetico degli autori citati, pagg. 231 a 232. Volume in -8°, di pagg. VIII-232, nitidam ente eta.m· pato su carta semi o::itinata, con 107 figure e ·60 tavole intercalate nel testo. Prezzo L. 30, più le spcee poetali di flpectizione. Per i nostri abbonati, sole L. 2 5, 6 O in porto francCI. Inviare Vaglia all'Rctitore Succursale diciotto, ROMA.

LVIGI POZZI,

Uftlcio Postale


[ANNO

XLI, NUM. 7)

CONCORSI. POSTI

VACA!'ITI.

Pos to cfj 111edi co-chirurgo condot to per la zona t1burba11 a della frazio11 c ti11endio on ' ' isone. radc11za 23 maggio 1934. 11uo L. 7000, indennità m ezzi di trasporto L. 1000, soggette a lra llenute e riduzioni secondo l egge. Cl1iedere bando di co11cor so alla egrr leria del ~[u11icipio di Acqui. AVELLINO. Consor zio JJrov. 1ln.lilub ercolare. ... cad. ore 12 d cl 20 rtpr. ; m edico aiuto d el di })en sario anlilttbercolar e: L . 7000 oltre L,, 2JOO er, . att., 4 qu1nqt1eru ti ; e là lim . 45 a. Son o vacanti anche due p o li di as is tenle sanit aria ,·isilatri re. Ri Yolge r i all '4.\1nn1in . Pro' . BRINDJ S T. R . Prc/ ell.ura. Per tiloli ed e a111i. Posti di uffi ~i a l e ~ a nilario di Cisterni110, Mesagn c, Oria, an Pan cr azio alen I i n o, .S an Pi e tro Ver110lico. Stipendio L . 5000 p er i primi tre Comuni ; L. 3500 p e r g li altri due, al lord o cl elle ri lenu le e ridu zion.i di l egge e con cinque aumenti quadriennali d el d ecimo. Nessuna limitazion e d el1'eser c izjo profe ionale. Lin1i le òi e tà an nj 45 sa lvo quanto è dis pos lo dall 'articolo 8 d el R. Decr eto 29 novembr .., 1925, n. 2206 . Invi are docum e nti di rito e tit oli al la R. Prefet tura cli Brin rli i non più tardi d el 2-5 april e 1934-XIJ . CAì\IPOLl APl'ENNINO (Frosino11e). Scad . 11 mar.; L. 10.500 e 5 quadrienni <lec., oltre L. 600 . e uff. san. ; e tà li111 . :35 a.; lassa I,. 50, 10. AcQu1 (Alessan<lria). -

C11\I1 NN A (Palerm o) . Scad. 25 apr. ; L . 9000 decurtale di tulle le rilenute e dimint1zioni cli cui alle leggi vige nti. 1'"'10R EN Z UOL \ o ' AHDA . Cong rPgaz. di C'a r; I i1. Scad. 15 n1aggio, ore 17; dire ttore-chirurgo pri111ario d el! 'O. pedal e Ci iJe; età limite 45 a. ; d oc. a H Jnesi d al 10 feb .; t assa L. 50, 10; stip . L . 000 e 4 quinquenni dee., oltre L . 1700 serv . al l. e c. -\ .; r iduz. 12 %; con1parlecipaz. Chied ere ann11nlio . Ri volgersi al IH . egrrl eria ò e)l 'Os1)ed ale (corso Gnri ba]òi 17) .

Foss ACESL\ \ Chieli ). - P er titolj . · Lipenclio an nuo L. 8000 a l lordo d ell e ritenute cli legge e d ellu riùu zione dcl 12 %, . u sce ltibile d i c inque aumen li quadri er•n a li d cl <l ec i1no . P er l 'ind ennilà cli caval catura sar à provveduto con deliberazione a p a rte. Indenni là cl i Lire Cinque annue per ogni po er o in più d ei (~ i11qt1ecento. Le d oma11d c e i d ocu 1nenli , l 'elc n co d ei quali e r ela liYe 111odalità p o so110 d e u1ner i dal bando di concor o, da r ic h irdersi al la egre' Leria d el Comune, d0Yran110 per,·e nire a] I ·t Seg re teria preò e tta non ol lre l 'o l lo 1narzo 1934-XIJ . Fn.OS JNONI::.

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SEZIONI': PRATICA

r:o n,sorzio Pro uinc. .l11lil ube r cola r e.

- Scad. 12 mar .; diretlor e della Sezion e di sp c11sariale di C~nssin o; L. 12.000 e 10 aumenti 5 ~6 ; riduz. 12 %; e là limi le !35 a. al 1° Je]).: t n s~ a L. 50,10. G ENOVA . Co111 11ne. Il i1umero d ei l)OS li a 1ncdi<:o fuori ru o lo dei Di sp en sar i Co111u 11 ali p er le• n1alatlje ver1eree (v . fa ·c. 3) è aumentalo da uno a du e e Ja dala di ~cadenza d el concorso è prorogala al 31 Inarzo. GENOVA-Vor...Tnr . Ospeclu.l e .. Carlo .• Se.ad. '21 feb.; prin1ari o 1nedi co; L . 6000 e 40 % l)rovenl i HlJlb11]a torì .

Scad. 12 n1ar .; L. 7000 e 4 qua drienni dee. , oltre L . 500 uff. san., L . 2000 cavallo proprio; riduz. 12 ?lo; età lim . 35 a. ; lassa L. 60. G n.EYE (Fire11tze) . rarl . 20 apr.; L. 8000 e 8 l rie1111i tl ec. L ECCE. Con,so rzio Provi11 ciale .4 ntilubercolare. Posto di Direttore d el Co11sorzio-Diretlore del Dispensario Provi11ci a lP. An liluùer col are. SUpen<li o annuo i11iziale L. 17.000 con cinque aume11ti quaclri ennah del d ecim o fino a ragg iu11ger e il massi n1o cli L. 25. 500, ol lre il suppl em ento di servizio ri l Livo cli annu e L. 5000. 'L'ali asseg11i sono al lordo clc·ll 'i mp( s ta di ricch ezza rn obile, d ella riduzione d el 12 % e del con tribu Lo all a Cassa di Previdenza per i sanit a ri. Scadenza ore 14 d el g iorno 31 1narzo 1934-XII. Obbligo d ella r esidenza fissa nel capoluogo. Per chiarim e11ti ri volger si all n Segreteria del Con orzio in Lecce. Lroo DI VENEZIA. Ospedale al Al<Lr e. - Scad. 15 11arzo, or e 18; 2 medi ci assist en li cli 1neclicina e ~ di chirurg ia; e tà limi le 30 ann i ; L. 10.000 ogge t le a ritenute; d oc. a 3 n1e i d al 1° febbr. ; no1n ina e 3 conferine biennali . Chi cd. a nnunzio. MARCARTA (Mantova) . Scacl. 10 aj)r. ; L. 9000 e 5 quadrienni dee., oltre indenn . n1ezz i di trasporlo, c.-v., se uff. san. L. 1000. MTLANO. Ospeilal e Pal ebenef ralel I i -l·'riteb enesorell1.: « Ci ce r i-Agnesi >> . Scad. 2 apr., ore 15; prin1ario m edi co; liloJi cd e a111i; L . ROOO; età limjt<· 45 a.; <locun1enti a 3 m esi rl a l 2 gen11ni o. Cl1ieclere aYYiso. Rivolger si all 'Uffi cio l)ro locoll o d ell a Preside11za, via Fatel)enefra tr lli , 0. MOLFETTA (Bari). - Sca<l. 31 mar.; L . 9000 n1as ~irno L . 13.000, oltre indennità L . 1;300 . ~[ONT\PPO~E (1l sco li Pie. ) . Scacl . 31 111 ar. ; L. 8500 e 5 quadrienni d ee., o l Ire L . 400-1700-2700 lrasp ., L. 500 ind en11. laurP tt, L. 1000 in<lenn. for ese, L . 500 uff. san .; riclu z. 12 %; lassa L . 50. NAnDò (L ecce). Os(Jedale Cillile Snnibiasi. - Sca<len za lfi tnarzo 1934-XTl . Per tiloli , poslo di prin1ario cl1irurgo . S li penrl io L . 14.000 annue (lorde 12 <;<,) ; co n1par tecipazion e 40 % prove11ti operaz]o11i a p agame nto. Età rr1ass jma anni 40; liber a <l ocenza pa lolog·it-1 o cljnica chi rurg icn ; sei anni cli aiuto o assis te nte effettivo presso Cli11ich e t111jversitarie od Ospedali oltre 500 le lli ; al1neno dieci anni di lau rea. 'f assa con cor so L. 50 .10. Cl1ieclere notizie e CapiloJa lo alla c:on g r egazio n e di Carità. 1 ETTUNo (Roma). - Scad . 15 apr. ; L. 8500 e 5 C'{llacirienni clec., c. -v., arlélizio11ali I ... 4 e L. 5 sopra i 1000 e 2000 poYeri ; ridt1 z. 12 9b; e tà lim. 35 a .; lnssa. L. 50 , 10. PADOVI\ . Ospedale Civile. Scad . 13 n1or., ore 17; prin1 a rio della DiYi slo11e cl1irurg jca 1naschile· e femminile: L . 4000, esclusa qualsiasi inde11n . c: .-v., d a d ecurtarsi del 12 96; lassa L. 50,10; età lim. 40 a . a l 1° febbr. ; cloc. a :~ n1esi rlalla st essa cf nla. Cl1i eci er e annu n zjo. PAVJA. R . Prefeltura. Uffi cialo sa11itario c o11sor zialc pei Comuni di: G nrlasco (sed e), Alagnn . Bo rg o S. Siro, Carbonara 'fi cino, (_.av.a ~1 an ara. J)or110, F errera Erbognone, GroppeJlo Cairoli, ~1er­ r.n11a R abatton e, Oltobiano , Pieve .i\l}Jignola , San n azzar o d e ' J~l1 rgondi, Scaldasole, omm o, Tron1ello , Valeggio , VillanoYa d 'Ard en g l1 i. Zina co e Zerbolò. Popolazione 47.000 . cad e n za or e diciotto cl el 10 aprile 1934-XII. Slipe11dio L . J 2.000 , cinq11e uume11ti quadri e nn ali del cl er i1 no. Inrl e11njtà GIUNGANO

0

(Salerno) . -


276

H

1L

POLICLINICO »

d 'isp ezione L . 4000. Obbligo dell 'automobile con ìndennità di a l Lre L. 4000. Diritti sanitari a n orn:1~ di legge .. Nessu n altro compen so. Divieto eserc1z10 professionale a Garlasco . Et~ massin1a anni 45 salvo eccezioni di legge. Docun1enti di r ito. Per s~hi~r~me~ti. r iv_olger si a Garlasco· oppure presso l Uff1c10 8an1tar10 d ella R . Prefettura di Pavia . PrGNONE (La Sp ezia) . - Scad. 31 m ar.; L. 8200 e 10 bienni ventes. l)rsA. Ospedali Riuniti di S. Chi ara. - Scad. 24 febbr., o re 18; primario d el 2° r eparto chirurgo; L. 5500 oltre c.-v. e L . 1100 serv. att.; riduz. 12 %; n omina e conferme sessennali ii110 a 65 an11i. PnASOMASo (So ndrio) . - Posto di vice direttore Sanatori Popolari di Prasomaso. Per titoli ed esami con sis tenti in un a prova clinica con interpretazione di r adiografia e in un a at1topsia con epicrisi. Et à n on su perior e ai 38 anni ; documenti di rito; stipendio L. 11.200 (con cinque aumenti biennalj del d ecimo) più indenni là di carica di annue L. 4000 al lordo d ell e ritenute di legge, oltre la. riduzione del 12 %; vitto ed alloggio ad [Je r sonam. Dom anda all 'Amni.inistrazion e, via De Ainicis 45-A, Milano, fino al 20 febbraio 1934. REGGIO CAL. Amministr . Prov. - Scad. 20 mar .; assistente nella Sez. med.-mjcrogr af. n el Laborat. prov. d 'igiene e profilassi ; età lim . 35 a. ; L . 11.600 e quaclrienni, oltre L. 2800 serv. att ., ritenuta 12 %. Sono anche vacanti i pos li d i coadiutore e di assistente n ella Sez. chimica. Rol\1:A. Minist er o della Gu erra. - È indetto i l concorso a 40 p osti di tenente in S. P. E. nel Corpo Sanitario militar e (ruolo u fficiali medici). Le 11orme sono pubblicate n ella dispensa N. 5 (30 gennaio) del « Gi ornale Militare Ufficiale ». Scad. 60 giorni dal 9 gennaio. RoMA. Minisle r o delle Comu ncazi oni (Ferrovie de llo St ato) . - . Con cor si per titoli ai segu enti posti di Medico di riparlo : Castelp lanio , Ponte S. Giovanni (Ancona); Trani (Bari) ; Cast el S. P jetro d'Emilia, Ferrar a II, S. Ilario D 'E11za, St anghella (Bologna) ; Decimomannu , Siliqua (Cagliari) ; Prato I , Vagli a (Fir en ze) ; Ben evento I (:Foggia); Imperia, Onegli a (Ge11ova) ; Chiaven11a, Colico, Delebio, Dervio, l\t[ilan o I , 1\1ilano Il, ~Iil a110 III, ~filano IV , Ni guarda, Nova te Mezzola, Seriate, Valmadrera, ' ranzago (wlilano) ; Dug·enta, Formia II , S. Giusepp e Vesuviano (Napoli); Aragona Cald ar e, Bolognett a, Lercara I , Ler car a II , 1S. Carlo (Palermo); Arr.ola, Fornovo di Taro,, Pietrasanta , Ponteder a I, S. ì\1iniato (l)isa); Bian conovo, Cose11za II (Reggio Cal abr ia) ; Magliana, ~Io11 talto di Cas tro II, Palid oro, Pettorano sul Gizio, Pontegalera, S. Mari1Jella , Sor a, Ven afro I (Roma) ; Cassano all 'Ionio, 1\1assafra (Tara11to); Bor go Lavezzaro, Bor go Vercelli, Bricher asio, Can elli, Castagnole delle Lanze, Fara, Farigli ano, Grignasco , Lim one, Olevano, S. Giuseppe di Cair o, Valdigna d'Aost a , Vespolate (1'o rino) ; Povo, Rio di Pust eria (Tren to) ; Aurisin a, Giusaforte, Portole , Udine III (Triest e); Basili ano, Campoòar sego, Lerino, Solagna C' ' en ezia) . Inviar e d on1anda e r ichiedere informazioni ai risp ettivi Ispett orati Sani tari (indicati fra parentesi) . Scaéfenza or e 17 del 6 marzo 1934-XII. IloMA. lvlin.islero d ell 'l1 iterno (Direzione Generale della Sanità Pnbblica ,. Scad . 30 giorni dal 3 febbrai o ; clue assi s ten ti m edici n el Laboratorio d i m icr ografia e batteriologia; titoli ed esami ; l)ando di co11cor so n ella « Gazz. l Tff. n d el 3 feb braio; inform azioni presso le RR . Prefetture.

LANNo XLI, NuM. 7]

SANT'ANNA n'ALFAEDo (Ve rona). - Scad . 28 feb .; L. 10.000 e 10 bier1ni venles., c.-v., L. 600 uff. san ., L. 1000-2500-3000-4000 trasp .; riduz. 12 %· e là lim. 35 a .; t assa L. 50, 10. ' SANTA T ERE S A nr GALLURA (Sassari) . - Scad. 31 n1ar.; L. 9000 e 5 quadrienni d ee. , addizionale L. 5 sopr a i 1000 poveri, trasp. L. 2500 (rivedibili) · se uff. san. L. 800; età limite 35 a.; tassa L. 50. ' SAVONA. Consorzio Prov . Antituberc. - Scad. 28 feb . ;_ direttor~ d el Consorzio e del Dispensario prov1nc.; L. 18 .000 oltre L. 4000 serv. att. , al lordo del 12 %; titoli ect esami. Chiedere 11otizie e capitolato alla Segreteria. SERRA S. BRUNO (Catanzar o). - Scad . 22 feb . ; due conrlotte; L. 7500 e 5 quadrienni dee. ri~e ­ nuta 12 <J~; età lim. 45 a . al 24 gen . ; tassa L .' 50. . TORINO~ Coma n e. Scad. 3 m ar.; 3 condotte; r1v0Jger si Municipio, Divisione Person ale. _VIBO V ALE."IJTIA (Catanzaro) . ~ Scad. 12 mar. ; 2~ cond . ; L. GOOO ol Lre L. 500 indenn. malaria, L. 300 idoneo mezzo d i trasporto; riduz . 12 %; età lim . 45 a.; tassa L. 50,10. AVVERTENZA. - (Juando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscor10 a cor1dolte medico-chirurgiche, i comren si a llo st1penclìo b ase. Gli annunzi dei concorsi a m edico condotto dei Comuni di Campolongo Maggiore (Venezia). Pl1lier o (Udine) e S. Margl1erita Ligure (Genova) ed a medici assistenti interni degli Isti tut.i Ospitalieri di .MiJano - annunzi da noi riportati n ei preced en t1 Nn. 4 e 5, dal « Bollettino Nazionale dei Concorsi e Impieghi » - sono da considerare come nulli e non avvenuti. Al lrettanto vien e comunicato d a « L'Avvenire Sanitario » rli i\-1ilano. R ettifi ca. -

CONCOR S I A

PREMI.

Premio Nicola P ende 1984. Il « Monitore di Endocrinologia » istituisce al

n ome. d~ Nico la Pend e, un pren1io di L. 5.000 per la migliore laurea d argomento endocrir1ologico. La tesi dovrà essere slata svolta in una U11iver sità d el Regno da studenti itali ani di cittadi11an za italia •J a. Gli inter essati dovranno inviar e la tesi in triplice copia dattilogr afata, corredata d al certificato di cittadinan za i taliana e d 'iscrizione al 6° a11no d'U niver s i tà. Il t ern1ine di scad enza è, p er l'anno accademico 1933-34, il 31· dicembre 1934, alle or e 18. Dei compon enti l a commissione esaminatrice verrà data comunicazion e n el 1° nt1mero d el «Monitore » d el 1935. Per schiarimenti e informazioni rivolgersi alla J) irezione dell a Rivista: via dei Ramni 38, Roma .

NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE.

11 prof. Eugenio Centanni è nominato membro d ell '1\ ccad en1ia Imperiale Tedesca Leopoldina Carolina di Halle." I nostri r allegramenti all'illustre studioso. _ La Facoltà medica di Pisa ha chi amato il prof. Carlo Righ etti, a tt ualmente a Bari, alla cattedra di c l~nica chirur gica, quale successqr e del prof. Domenico Tacldei ed h a affid ato per quest'anno I 'incarico d ell 'insegnam ento al prof. Francesco Niosi, allievo del prof. A. Ceci .


' {ANNO

XLI,

NUJ\C. 7 J

SEZIONE Pl\ATICA

La Co11gregazione rli Carità di Tera1no ha nomir1ato dire ttore d ell 'Ospedale P sichiatrico il prof. Cesar~ Ro11cati , attuale primario nel Manicon1io provinciaì.e di Com o. Il d o tt. Donalo Boccia è risultato, p er con cor so, pr imario del 2° ser vizio m edico d ell 'Ospedale Ita 1i a n o cli Bueno Aire .

fl premio argen ti110

cc Luis Guemes » per lavori

dì clinica medica è s talo conferilo al cloil. Roque A. Izzo, professor e supplente di sen1eiologi a e propedeut~ca cli11ica alla Facoltà di Scienze m ediche di Buenos Aires. Il prof. Jules Gonin di Losanna (Svizzera) h a ricevulo l a meclaglia \\,.ill.iam ~'1ackenzie d all{) Reale Facol là rii i11edici e chirurg i di Glascovv. i1 1 ricono e: i111 cn lo d ei suoi co11lril>u ti all 'ofl al mologia, pecialn1enlc sulla cura del distacco d el la r e lin a. Il dolt. R . F. G u ym cr , di Surrey (Ing hilterra), l1a riceYuto il pren1io clinico Charles Has lings, confc·rito da ll '1\. ociflzior1e 1' fedica Brita nnica, per il su o s tudio: cc La t on i llec tomia: prima, durante e d op o ». Alla ca lledr a di clinica chirurgica di Bucares t è s lato cl1i a m a lo il prof. M. J acoboYici, d ella Facoltà di Cluj, qual e su ccessore d el compianto pro f. Juva ra. Alla cattedra di d ermatologia di Lipsia, quale s u ccessore di RilJe, è s tato chiamato, da Leid a (Olanda), il prof. H. V'·./. Siemens, alli evo di v. Zumbusch (1V1onaco) ; egli si è specialmente occupalo cl e11 'er cdi là patologica. Siccom e p erò l a n omiua non è s la la approva la dal Commi sario federale per l a corpor azion e meclica, P. st ata r evocata. 1

Utilissimo ad ogni 1'1edico :

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: On. dott. AristidP. Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercer1 le in Cassazione. Editori : Fratelli Pozzi -

Roma

Il N. 1 (Gennaio) del 1934, conti en e:

A. CARA PELLE: Ufficiali sanitari e n1edici condotti. No1 E 8 Nl'F.TICHE : Quali certificati devono essere legalizzati 1 1

Rassegna di Ciurisprudenza. - Concorso; nomina non accetl ata. - Con cor so ; gradu atoria illegittima. - Concorso; atti equipollenti. - Sani tario condotto; facoltà di scelta. - ltiforma organica; licenziam e nto; ricorsi; competenza. - Competenza; prest azione dovuta da l Comune. - Dispensa dal servi ..:io ordinata dal Pre· fet to; an nullamento; stipendi arretrati e diarie. Disp ensa dal servizio; indenn ità. - Dispensa per motivi politici. - Farmacia; sede e l ocalità; proporzione numerica.. - Domicilio di soccorso; prova. Leggi e Atti del Coverno. - Ap·p rovazione del Regolamento sull'assicurazione obbligat oria contro le malattie profesaionali. - Estratto delle norane per l'istru· zione super io re.

Prezzo d el suddetto numero separato L . 5 N. B. - L'abbonamento ai dodici Numeri del 1934 costa L. 3 6, ma agli associati al « Policlinico 11 è concesso per sole L. 3 O, che vanno inviate, mediante Vaglia Postale o Bancario, a ll'Amministrazione del « Diritto Pubblico Sanitario ,, (Editori Fratelli P ozzi). Via Si· s tina 14, Rom:i.

277

'

NOTIZIE DIVERSE. 50 Congresso nazionale di n1icrobiologia. La Presidenza della Sez ion e Italiana d ella So· ciet à Internazionale fli Mi crobiolog ia inù) ce i1 V Congresso Nazionale di Nli cr ol>iologia in Cagliarj n ei g iorni 27-30 rn.aggio. Saranno svolte le segu en ti r elazioni: G. Alessandri11i (Roma), « Nuove vedute sulla biologia dei parassi U malarigeni »; P. Mino (Torino), « I g ruppi sanguig ni in clinica medica »; G. Orsi (Na1Joli), « Il batteriofago »; V. Rivera (P e rugia), « I virus filtrabili nella patolog ia vegetale ». Al Congresso sono ammesse con1unicazioni (non più di due per con g r essista) su argom enti inerenti alle rel azioni ed anche su allri argom enti di microbio1 ogia. Non sono accettate con1unicazioni aventi carallere pubblicitario. Il tes to delle comunicazioni , dattilografalo, d eve essere inviato entro il 15 m ar zo 1934 alla Segreteria della Società, via Dar"vin 20, Mil ano. In occasion e d el Congresso sar an no organizzate una o più g ite n elle zone p iì1 cara tteristich e della Sardegna. La quota di partecipazion e al Con gr esso è dj Lit 25 e ciarà diritto al volum e d egli Atti ed alla rartecipazione alle gite. 1\.vvenendo il Congresso i11 occasione della Primaver a Sarda, i cong·r essi s ti potranno u sufruire dei riba i Ierroviari e mari Ltimi concessi in tale occasione. 1

Congresso italiano di igi ene e medicina coloniale. L 'Is titlJto superiore di ,Scie n ze sociali e politiche Cesar e Alfieri di Firen ze e la Società italiana di n1edicin~ e ig ien e col oniale si son o uniti per convoca r e in Napoli, n ell 'ot lohre p. v., un congresso d ella specialità, cos tituente l1na d elle Sezioni di una più vast~ riuni on e, il II Congresso di studi coloniali . Il conYegr10 p er l a sua complessità, per la sua importa n za, per l 'intervento ni lln gran numero di s ludio i , italiani e strani eri , promette di riuscire veran1ente un::t g r a nd e manifest azione scient ifica. Mentre si fa riser va di far conoscer e i temi d elle relazioni, coi nomi dei r elatori, si comunica quanto sopr a avvertendo ch e i sanitari itali ani, i quali certament e vorranno intervenire numer osi alla riunione, potranno rivolgersi p er chiarim enti alla se d e clella « Società di medicina e igi en e coloniale » })resso la clinica d elle mala1 tic tropicali e subtrop icali , Policlinico Umberto I in Roma; di essa, come è noto, è presidente il n ostro granit e tropicalista sen . Castellani il cui non1e è arra sicura della o1 lima riuscita d el convegno. Alla med esima Società saranno inviati i titoli delle comunicazioni che i m edi ci italiani intendes. er o presentare, avverter1élo ch e i tit oli stessi dovranno esser~ inviati n o11 oltre il 1° g i11g no p. v .

50 Congresso medico pana1n eri cano. ·L 'Associazione m edica p ana m ericana terrà il suo 5° congresso a bordo di un g r an rte tran satl antico, ch e toccherà varie repubbli ch e sudam ericane e farà calo a La Guia1ìa il 9 m ar zo; alcl1ne sessioni avranno luogo a Caracas. Sul piroscafo verrà or ganizzata una Esposizione di strumPnti cl1irurgici, apparecchi m edici e libri di m edicin a. La commissione organ izzativa è presieduta d al dolt. Mig u el Rui z; segretario generale n e è il dott. José Ig n acio Bald6, Pa11 Americ"n Uni on, '~'ashing t on D . C. , S. U. d 'A.


278

cc IL POLICLINI CO »

[A~NO

XLI, NUI\{. 'l ]

88° Congresso francese <ti pediatria. L 'Associazior1e francese di pediatria si adu11erù a Parig i d al 9 all '11 luglio, sotto la presidenza del prof . Ombrédann e . Te1ni : cr Patolog·ia d el diver ti colo di ~rfeckel »; ci Ri11er cu ssioni delle influenze clima tich e e d elle variazio11ì m e teoriche nell a n1edicin a infantile »; cc I virt1 ~ fillrantI tubercolari 11ella patolog i a infantile ». I soci sono membri e.li diritto d el con g resso; quota d 'adesione per i Ilon soci 100 franchi ; p er l e 111ogli ed i fig li d ei eo11~ressis li 50 fraI1 chi . Seg r et a rio generale : clo tt. J ean Cathala, rt1c Scheffer 45 ; t esoriere: doti. Marce! Fèvre, ruc Léon Vaudoyer 3, Paris.

Congresso belga-olandese di neuro-psichiatria. Er a staio inde tto un con gresso belga di n eurologi a e p sicl1iatria p er l a fine del settembre 1933; ma acler e11<lo a ttn corle. e invito della Socie tà n eerlt.111dese di i1eurolog ia e p s ichia I ria , il Comita to prom o tore è YCntil o 11ella d ecision e di t en er e un con g r esso ola11do-beJga, ad Ams terdam. dal 19 al 22 m aggio 1934. 'f e111a di p sichia tria: « L a s trutt.t1 ra d el i)e11siero scl1izofrenico 11 ei rnpporti' con l a 111ent alità a r caica e infa nlil e », r el. K .-~I. Bou111aI1 t Ams lerda1n); tema di 11eurolog·ja : « Le sindromi 11euro-a11e1nich e », rel. · l' . van Gehuchte11 (Lovardo) . Sono ammesse co11lunicazioI1i dagli ad er enti. P er i~criYe r i, rivol ger i a I d ott. J\... Leroy , ru e BPeckn1a n 18, Liége, Belg·io.

Corso di medicina legale e

assicur~tti vn.

Presso l 'Istituto di Medi cina Leg«=tle d ella R . l l n ivcr sità òi Ro111a (viale cl elJ 'U11ive rs~ità 32) si svol ger à que t 'anI10 il t erzo cor o tri1nestral e <li « Cullurn n1ecl ico-l egale » ro11 peciale ri guar<lo alle applicazio11 i d ella I1uo,·a l eg·i ]azione p e11ale ed all e questioni più urgenti d i infortunisti ca e di assjcurazio11i soci ali , so lto la clirezione d el prof. S. Olloleng hi . Gl 'inseg·narn en I i sar anno im1)artiti dai proff. S. Ottol e11g-l1i, A . .t\..scar elli , A . Bellussi , A. Gia nnelli, B . Di rrullio, C. Giannini , I. Ro111anelli. Saranno tenute dimostrazioni J)r a tirhe, saranno fatte eser citazioni , oltre ch e n e ll ' I~ lit uto di Me· · di cina Legale, nella Scuola uperior e di Polizia e in r ~ t i tuti Clinici e di 1\ sicurazioni soci ali. Durante il cor so si terr anno conferenze su argome11ti <li p olizia ci en tifica, crin1i11alistica e assicurazione. A.lla fine d el cor so sar anno rilasciati certificati di frequenza anche p er co rsi sin goli . 11 cor so si inizia j l 19 fe})braio alle ore 17,30. L 'isrrizion P è libera. Pos ·0110 i scriver si i l a11reati i11 m edic il1 a e chirurgi a, i laureati in g iuriS])f Ud en za, i m agistr ati, i fun zionari di polizia, g li uffi ciali d ei Rll . CC., gli uffi ci ali d ell a M. V. S. N. e gli stude11 ti u11iver. itari. on o ai1ch e aperle iscr izioni a p erfeziona111cnli sp eciali in alcune d elle m a1e rie suclrle tte, d a raggit1ngere con e er cit a1ioni e iicer ch e n ei corrisp ond e11li I ~ lit11li .

Il riordiuamento delle Cliniche universitarie a.

Napoli. ~Io l lo

p ro])nl>il1l1e11le e al pit1 µr e lo le cliuicb e cli n1ecli c i11a chirt1T g ia di Napoli sar ann o I rasfe r i te n el fabbri ca to del grar1d e o ~ pedale g ià co: lrui lo i1el la zon a Scudillo. L 'o ped ale, oltre acl un g rand e fa bbricato p er la direzion e e l 'am111i nistrnzion e d ei Yari reparti g ià co lruili , p er la lt1ngh ezza cli cenlove11ti n1elri 1 d oveva essere rostituilo da

17 paclig lio11i rapaci di 1300 letti. Fu d ecretalH per la coslruzio11e d ell 'o. pedale n el 1927 la spesu cli 40 inilioI1i di lire, risuJ tata ins11fficiente al com pi111e11to integrale dell 'opera. Ora il Rettore mag11ifico d ell a R. Università on. Salvi si sarebbe rlicl1iarato i11 li11ea di n1assima favorevole al trasferimento d ell e clini ch e. Si costruirebbe altresì u:11 ~ra11de p~d i gli on ~ per g li. s ludi d el can cro , pacl1g-l1one p er Il quale Jl sen . Giovanni Pascal e della Univer ità parten opea, ha elarg ito con enco~iabile ges lo Uil 111ilione di lire. In seguito a ciò verrebbero 1nig liora li ed amplia ti g li osp edali g ià esistenti in città e ..,i potrebber o facjlme11te ampli are i locali de11 'os1)edal e d egli Jn c ural iili aLba ttenclo le vecchie case d el ri o11e Antj caglia acl esso limitrofe il che cos t itt1irebhe anch e un 'opei'a di .bonifi ca.

Il sanatorio militare <li Anzio. Abbiamo g ià annl1nziato } 'inaugurazione dell e 11uove costruzio11i. Il Sanatorio sor ge ~11 un 'ar ea di circa trecent on1ila metri quadra li ed è costitujt o d a un impo11ente edificio cer1trale Iia11 chegg·iato da una serie cli costru zioni minori che con1prendono, secondo u11 gra11dioso piano organico, ' ar ! padiglio11i per g li a tnmal ati, per g li uffici e il sog·giorno del per~onal e ai1itario addet to all ' is tituto, u11a grande t orr e-serbatoio p e r 1'approvvigiona111ent o idrico, una stazione centr nle di l avand eria e d isi11fezion e. uno s tabili111en lo l)agni , un impianto p er la d ep"L1razion e biologica co11 su ccessivo trattam ento aj r l oro d elle uccru e di rifiuto, una azienda avicola, una fabbri ca di ceramirhe, il tutto siste1nato nella cornice sug·ge ti va di u11 par co allietato <la una diecina di arti lich c fo11tane erette agli incroci deg·li ombros i viali. Presso il nucleo dei nuo' i fabbricai i , ai quali F o restano di F a"L1st o h n d ato l.1 11a 11obile li11ea archite ttoI1ica, sor ge a n ch e l1na piccola chi esa. L 'eèlificio centrale h a la facciata ver so il n1are lur1ga circa 180 metri. Due scalinate 111arn1oree portano 11ei piani superiori . Lt1ngo gli ampi corrièloi d ei due piani ..,i allineano le cam e re cc tipo Morelli » a quattro letti con pareti ant eriori a ve trate, scorrevoli sulla verand a annessa. I solai d el1 e Yerande sono in vetro-ce1nento, perch è n on si a tolta l a luce alle camere ~ot lostanti. Sono st ati u sati i n'lal eri ali più morl erni . I1 1armi , linol cu nl. ce111e11lite, metalli inalterabili. L 'arreda1nento è il più prati co ed il più solido : letti scorrevo}~.. sedie ch e ono strume11 li di riposo e di cura, ser vizi ig ienici ro11fortevolj , vasche da ])ag110, docce, ecc. Dovu11qu e, p oi, prese p er l a corrente elettrica, cuffi e per .radio , telefono, riscal<l amento a piastre r nd e11ti, acqua calda e fredd a. L a direzion e gen eralr c]j sa11ità Jn ili I ar e ha voluto c h e il sanatorio, dire lto sino clall a fondazioI1e dal prof. F eòerigo Bacch etti , fosse d otato d ei mezzi più perfetti cr eati <l alla mocl erna indu·tria scientifico-sanitaria. Tra l 'altro l 'Is lituto comprende un laborat orio ch e ha sal e di mi crobiologia, biocl1imic1 , i stologia, n1i cr oscopia 1 emat olog ia , u l tra1nicroscopia, microfot ografia, ed appositj locali p er l a preparazion e . l a t erili zzazion e, l a di.. infezion e e gli al tri ser,izi t erni ci . Il Dure visitò l a prima vol la jl sanatorio n el 1925: Yi ritor11ò n el 1926 intere~ sa nòosi d ella a lliYi tà cl ell 'istitu zio n f' ch e <lefinì cc opera ch e gli uom ini d eYon o ai11f ri r r e Dio l)en edire ».


( ANNO

XLI, Nu M. 7]

279

S EZIONE PHATI CA

L'Ospizio marino di Trapani. Sorge di fronte al p orlo, sulla coside tla i sola d el la Za vorra. i d eve alla mu11ificen za di un illu mina lo p a lrizio lrapa11ese, il _ conte S i eri -Pe1)oli ~ ed è clire llo d al clo lt. Giuseppe ~!aggio , allievo del Di Cri s ti11a. Più ch e un o pizio , co, liluisce u11 os11ed ale p er b ambini . Con la di vari rep arti: p er lallanti , p er diYezzi, di chirurg ia, di t er a pia fi s ica. Il fabbri ca lo - esteso e vario - è circond a to da g iardini e b osch e tti, ove i }Jiccoli pre11d ono sva go ed esegu on 0 eser cizi fisici . L 'es len sio11e d ell 'i so1 a, la vas li tà d ei rep a rli, co11se11lon0 an ch e di ospitare colonj e m arine, t empor a n ee o p ermanenti .

Un lascito all'Università di Bologna. S. E. il sen . Giuseppe 1 a n ari, vice-presidente d el Sen a lo, m orlo a Firen ze il 23 di cembre scorso, più c he otla nlenne, in aggiunta alle disposizioni test a m c n la ri e di car a ller e fami g liar e, 11 a lascia lo l a proprie ll\ d e i s u oi beni m obili in p a rli u g u ali alla R . Univer sità erl all 'Is ti1uto Superiore Ag r ario di Bol ogn a, sua ciltà n a t ale . La p a rt e sp e tla n le alla l Tni ver sit à co li tuirà una sp ecia le Fondazion e, a n1n1inis1ra la dall a Cassa di Ri p a rmi o, e 1e r endite sar a nn o e rogate, a suo t empo, p er l 'acquis to di m a teria le scientifico p er gaJ)ine tli e lab or a lori, contrib 11ti a s tud'.ì , ind agini , viaggi di is lruzjon e, esp erien ze e libri an ch e p er la Biblio leca univer si tari a.

Disngio economico D{)gli O pedali degli Stati Uniti. L '« Unjlect Hospita l F und » d egli S tati Uniti , il qual e sovven ziop a 56 osp ed ali, h a ri feri lo sull a situazion e finan ziaria d i 50 cli essi , p er l '111 limo a nno fina n ziario; ris ulta ch e ]e sp ese soh o s la t e di d olla ri 26. 359.674 e cl1e g l ' in tro iti orci in a ri e s traordin ari n on h a nno cop ert o p er int ero l a somma, lascia nd o un d efici l di dollari 4 .553 .995 (circa 60 milio ni dj lire il. ) ; onrl e coprire la éliffer en za, si chied on o co n tribu li p er pubblica sot loscrizion e. Il d eficit è d ovut o p er la m assima p arte ad au m en lo n el num er o cl ei ricoverati gra lis. Un osp ed a le n on p ot è p agar e p er 3 m esi le fa t ture e d o e lle l ard ar e il pagamento d egli stipendi .

Gli esami J)er la libera docenza negli Istituti d'i· struzione u periore. Con cl ccr e to 31 dicen1bre. 1~33-X ll, il ~1inistro per l' Educazion e azion a le h a dis pos to ch e la seS·· sion e cl e ll e libe re d ocen ze p er l 'anno 1933, ir1ò et la con orclin a n za cle l 20 gen nél io 1933 e pub blicat a n el lJoll c ttin o t1 f fic ia lc rl el ~l in i s l e ro , part e prim a, 11. 7 d el 14 febbra io, si a pror ogata a l 15 m aggio 1934. A chia rim ento ci i t ale di sp osizion e si aggiun ge ch e p er orcli11e d el p r ed e tto Mi11is1ro l a con vocazion e d ell e Comn1issioni a vTà luogo d al 28 m ar zo al 5 m aggio dura nte il p eriodo d elle vacan ze p asqua li e d ell e m a nifest azioni sp ortive s tt1d enlesch e.

Aumento di stt1denti n1edici a Vienna. Nel sem es lre i11 vern al e in corso l e iscri zioni all a Facolt à m edica di Vienn a h anno ra g giunto la c ifra cli 1500 , contro 1200 d el sen1estre estivo ora chiùso. Le :J ul e sono divenute del tulto in suffi cienti. L 'Is li l u lo di m edicina legale, ch e accog1ie studenti di 1° e 2° a nno , h a dovuto rimediare al·

]es tendo un 'aula su ssirlia ria, cor1 un alloparlante, j ! q uale ripete la lezio11e d el tilolare, m entre u11 as is lenle esegu e le din1os trazioni pralich e . Le a utorità accacle rnic h e h n11110 lin1ita lo molto le iscrizioni di stranieri, per dare la prefer enza ai na· zion ali . L 'afflu e11za si a ttrib11isce al fallo che i11 il llre professioni liberali l a l1le lora è non meno g r ave e il disagio econ omico a n cora più sentito ch e n ella professione m edica .

Per il pror. Devoto. Il prof. Luig i Devoto ha ricevuto la seguente let1r.r a: Illust~·e ~Iaes lro,

Dal 1° genna io 1934 è in vig ore, p er m erito d el Governo F ascist a, un a p r ovvida legge: quella p er l 'assic urazion e obbliga loria d elle malattie profess ion a li . Q u ali e qua nli b en efi zi sia no p er d erivare a l Paese nostro sotto i vari asp e tti : preventivo, c ura liYo ed umano, Voi ben lo sap e te. 1Ia n oi pure sappi am o ch e. Voi d a oltre trent'anni e preci sam ente f in dal 1901 cl a PaYi a, col g iorn al e « Il Lavoro », colla Vos tra Clini ca d el Lavoro rli l\lila n o, la prima al moncl o, com e 1nembro òella Commi sion c Reale p er le m ala ttie profession ali, vi ad o per as le in ogni mom e:h to per l 'a l tua?:ione in Itali a di ques la g r an cl e provvici en za ch e in t empi lon la11i trovò ostili ed inrl iffer entj i Governi e tanti ce li ò cl P aese. Nel rivolger e élncor a t1na volta il n oslro plau so ricon oscente al Fascismo ed al Duce per ques ta riform.a, g iunga an ch e a Voi la p arola pla u de ntt d egli a llievi ch e, su credulisi presso di 1 \ oi n el g iro cli più ch e sei lus tri , son o st ati tutti ins iem e "t estimor1i d ell 'oper a Vostra sempre diretta ci me tter e il Paese n os tro alla t es ta ci el movimento legisla ti vo sociale a favore d el lavoro italiano. Firm a li : proff. M. Asco]j , dire ttore d ella Clinica merli ca (li P alermo ; .D . Cesa-Bi a n chi . òirettore d ell 'Is lituto di p a lolog ia n1edi ca di l\.Iil ano ; F. Perussia, dire ttore d ell 'Is lilt1lo di racli olog ia di l\'lil a no ; L Preti 1 Re tt or e rl ell 'l 1 niver sità òi Parm a e dire ttore rlelJ a Clini ca m effi ca; G. I1ar, dire tlore ò ella Clinica m ecli ca cli Messin a ; M. Ares u , Rett o re d ell 'Univer s i In d·i Cag li ari e clirett ore rl el1 a Clinica m eni ca, e p er la Socie tà cli medi cina ciel l avor o; on . N. Ca~ f ellino. clirettore d ella Clini ca cl el l ,avor o èli Nap oli : L . F er r annini , d ire ' tore ò ellél Clini r : -i n1 edica cii Bari ; G . Aiello , d ell 'Uni ver sità di Milano. All a ripresa n elle lezioni uffi ci élli , il prof. Devoto h a voluto ricorn ar e sonra tut lo ch e Guin o Baccelli , è stét to il prim o Mini s tro italiéln o ch e h a t entato n e l 1902 cli or aaniz1ar p in Tt a li a l 'as~ i r 11ra zi on e coni ro l e mél lattie pro fession <1 li . Lo spirit o ci i Guirlo Baccelli ct evu esser li et o ch e l a van-h eggi ri t a leg g e sia stata r ealizzata d al Governo cli l\1u ssclini.

Per il prof. Pende. Dopo una confer en z" t ent1 ta a Bari cl al neo sen at ore prof. Penn e, 1' illustre cli1li co, accompag nalo rlall a follf.l ò egli invit a li. s i r ('CÒ ·al suo pélese n a ti o, Noira ltnro, ove fu fa tto segno a<l un a di1nos l raz ion e dj profon cl a cleYozion e él a p ar1e cli tutta l n citl aòinan7. ·L Al salut o p ortogli cfal Segre tario ciel F asrio , eg li ri sp ose con al a lo rin g ra ziamento, inci ta nil o an cl, e i g iov::-i ni a insist er e p er r endersi degni d ell 'Itali a ri11nova1 a .


280

<t

IL POLICLINICO »

Un po' doTunque. La Socie là italia11a p er il progresso delle scienze terrà la sua 23a riunione a Napoli , n ella seconda dt>cade di o llobre. Segreteria: via del Collegio Romano 26, Roma (101) . La Socjetà Inter11azionale d'Idrologia Medica si è adunala a Zurigo dal 28 ge11naio al 2 febbraio. Si è fondata a Parig i la « Société méd~co-~hirur: gicale des hopi.taux libr.es ».a ?·u ra dei dire~lor1 e primari degli ospedali pr1vat1 della F~anc1a e delle Colonie; è presieduta dal dott. Ca.Lhel1n; or.ga110 uffic iale n e sarà il periodico « Arch1ves I-Iosprlalières ». Si è cos liluila un 'associazione romena contro il c~ ncro. 11 Consi o-lio amministrativo è form ato d ai proff. C. Daniel~ G. Cerata, S. Nicolau e del <lott. E. Ghcorgl1iu. Si è cos Li lui ta un 'associazione ron1ena cl i urologia, so l lo la presidenza del prof. H or lolome i. La Sezione Regio11ale Lombarda d ella Federazio11e Italia n\\ Nazionale 11'ascista p er l a lotta contro la tubercolosi ha indetto una riunion e straordinari a rlella Sezione al Sanatorio V. E. III in Garhagna le fv[ilanese nella ricorrenza .del de~ennio . di fo11clazione dell 'Islituto, p er il giorno 21 aprile, Natal e di lloma. Per il programma e p er informazjo1ti rivolgersi al Segretario Fiduci ar~o .della S~­ zione, prof. G. Ronzoni, Conca del Naviglio 45, Milano. La .S ocietà Piemontese di Chirurgia si è adunata i giorni 23 t.i icembre, 6 gennaio e 2~ gennaio sotto la presict e nza del prof. O. Uffrerlu1z?. Furono falte comuni cazioni cta C. Manc a e D. R1 01ato, L. Stropeni, Croveri e Cu cco, . S. ~1illo~e ~ Pic~o, .c. Bravet <li Briga. F. Mic hel1 e Stopp~ani, Grego1re (Pa: rigi ), A. 'furco , De Quervain \Bern?), Uff:eduz~1 e Biancala11n, L. Caporale, A. Boblno e Zilocch1, ~1. Cattaneo. L'Accademia Medica Pistoiese « Filippo Pacini » si è actu11a ta il 31 gennaio sotto la presidenza del prof. C. Can lieri. Ft1rono . fa1 le comunicazioni da G. Cantieri, A. Forleo , G. Ravalico. La Soc ietà Merlico-Chirurgica Bergamasca si è actunala il 20 gennaio sot to la presid enza del prof. F . D ' Ale$sandro. Furono fatte comunicazioni dai d ol lori Leni, Pis toni, Nicoli.

lA~No XLI,

NuM. 7J

ladelfia la prima pietra di un nuovo Ospedale Navale, capace di 650 lelli e. ?el. co~to pr~v~nti~ato di 3.200.000 dollari (40 m1l1on1 circa di lire it.). Parlarono l 'ex-dir e llore del servizio sanitario navale e il direttore attuale, ammiragli n1edici C. E. lliggs e P. S. Rossiler. Si è inaugura lo a Parigi un Lal>oratorio di pedagogia vocale dovuto alla signora Luigia Matka, che ha un 'apprezzala scuola della voce. Alla cerimonia intervenne il direttore generale delle Belle Arti. Il 2 gennaio si sono inaug urati clue nuovi padig lioni all ' Ospedale Rivad a vi~ di Bue11os. Aires: un~ è d es tinato agli ambulatori, 1 altro a1 laboratori ed alla morgue; quest'ultimo è stato costruito con foncli legati dal sig. Federico Garrig6s . 1

Una delegazione di medici brasiliani, presieduta dal prof. 1.eouel Gonzaga, si è recata in Arge ntina per vjsitare e studiar~ le istituzioni scientifiche e g li stabilimenti ospedalieri. Il Consio-ljo Inter11azionale di Oftalmologia ha o pubblicato il volume ~t Indici.a ad Slculor~m Morb?s i\1edicosque ad Ocu11s Perl1nent1a, Rat1onum in T\1odum Collecte »; esso conliene u11a gran quantità di dati relativi alla propri a organizzazior1e, ai congressi in Lernazionali di ofLalmologia? .alle soci~tà? riviste, ospedali, case di salute e se.rv1z~ ospe?a~ier1 di oftalmologia, asili e scuole per c1ech1, stat1st~che della cecità, biografie di oftalmologi defunti di recente. La rivis ta <t Croce Rossa » nell 'anno XII appare c.ompletamen te rinnoYa ta'. nell 'indi~izzo e nell~ sostanza · è mollo ing r andrta e copiosamente illu strala.' Il primo numero si fregia . di una pr.efazio?e del se n. i\ifarchiafava, il quale rileva che il periodico diviene una pal es tra di studi scientifici e pratici in relazione alle varie attività sociali della ' Rossa in t empo di pace. Croce 11 cc J ournal belge cte gastro-entérold@ie », pubblicato cla Georges Broul1ée, Léon Daul.n1erie e Joseph Massion, è organo della cc Société . belge ?e gastro-enlérologie » (prezzo fr. 60 per 11 Belgio, 75 per I 'Unione Postale) . La « Deutsche Medizinische V\Tochenschrift » è entrata nel suo 60°. anno di vita. È di prossima pubbli cazione.<~ L'A11née Ì\ifé~icale Pratique n, direl to dal prof. Lia~; consterà. di 30.0

Vari corsi complementari e di perfezionamento s0no orga nizzali presso la F aco ltà <li Medicina di Pari O'i . in Lu l ti i rami d ella medicina (comprese la p~ericu l l ltra, ] 'educazione fisica, la medicina SJ)eri menta le e ]a mect ici11a colo11 ia le). Chiedere il program rna al cc Bureau èles Re.lai ion s m éd ical es a'ec l 'é tr<1n ger n, ,Salle Brclarrl . F:-icul1é òe ~1éde­ cine, rue d e l 'École de Mé ct ecine , Pari s (VIe) .

articoli brevi, classificali p er ord ine alfabetico, riguardanti le nuove conqui s te !lei vari ~ami. d~lla n1edicina. Prezzo ri<lot lo per i sottoscr1 t tori fino al 15 marze.) (Francia e Colonie fr. 22.25; Unione Pos1 ale 24: altri Paesi 26; rivolgersi all 'editore R. :Lépir1e, r. ' ct 'Amsterdam 39, Paris, C. C. Postale 712.04 Parigi).

A Columbus (Ohio , Stati Uni li) si è SYolta una « se llimrt na an titu bercolare» ctal 13 al 17 novembre. p er cura ctel la locale Arranemia di m edi cin a ; si te nn e ro le'l-ioni clinir he. <1i1nos traz ioni e confer enze a i mectici; l 'Associazione sa n a t oriale del1'0h io co l concor so ct ella Soci et ~1 ti~iolog-i ca cli Columbus. ten n e un ·aol1nan7H n el <' Franl<:l in Coun ty Snnalorium » , per discutere il t ema « toracoplastica ». Nf>lla ricorren~a n ell a « giornata n<1 vale >> ctegli Slati Unili, il 27 ol lobre scorso , fu collocata a Fi-

L Ispezione generale sanit~ri.a )) della ~.urchia, la quale ha secte presso il l'vlirustero èle~l r~1tern~ ad An()"ora informa che erroneamente 1 g Jorn ali 0 banno an~unziato la rich jesta o l 'accettazione di 1neèlic i strar1ieri da parte rle1la Turchia. Affinchè gli strani e:i po~san.o ese~ci lare. i;t Turchia, ò~vono percorrerv1 tutti gl1 sturl1 meò1r1, su perare . g~1 esami e acq ui s tar e la na7ionali~n tt1rc:~. I n1 ~ò1?1 stra: nieri cloYrebb ero òunque r1fare sei anni d1 stu<l1 e nazionalizza r si, ciò ch e è estremamente difficile e n on può mai venire promesso. 1

((


[ANNO

XLI.

NUJ\11.

7]

281

SEZIONE PRATICA

Il Collegio dei medici d el distretto cli Bruxelles ha protestalo contro l 'ammissione dei non indigenti negli ospedali pubblici ed ha chies to al Governaloce del Brabante di adottare le nii~ure n ecessarie.

interna venne valutala in 3 litri. Per la trasfu sione si pres ta rono lo stesso feritore ed un altro giocatore; si procedette anche ad un 'auto-trasfusiorie: polerono così essere utilizzati 2230 cc. di san g u e.

11 governo romeno ha stabilito il monopolio della saccarina, allo scopo precipuo di limjtarne l 'enorme consumo e di ridurre l 'i1nportazione dalla Czecoslovacchia. I medici ba11no elevato delle protes·te contro il forte rincaro determi11a to d al n10r1op0Jio , in quanto la saccarina viene impiegata p er molle preparazioni farmaceutiche. Si è r eso un omaggio alla merr1oria del compianto laringo1ogo argentir10 Luis Samerigo; amici ed alliev i si sono raccolli intorno alla sua tomba; parlarono i proff. Juan de la Cruz Correa e Delfino. L 'Accademia nazionale di me<licina della Spag11a ha cles linato una delle su e sedu te ad un omaggjo al dolt. Francisco Huerlas y Barrero; l 'elogio fu pronunziato dal prof. Marafton. Il dot t. Aldo Filippini - fi g lio ci el nostro carissimo con1pagno di lavoro do1 t. Azeglio, che tutta .la famiglia medica italiana conosce ed apprezza ha riportal0 un grave inforl1111io in uno scontro di au loveicoli. Per fortu11a le conseguenze verranno riparate. Fervidi au g uri di piena g u arig ione. Un ex-in.ferrr1iere dell 'Ospedale (}i Cortona, Silvio Lorenzini, h a lasciato 20.000 Ure al locale Asilo i11fanlile È stata presentata alla ques tura di Bologna una

dettagliata den\lncia sulla mi. teri osa scompar sa di tre tubetti di radium per l 'in11)orto di lire 33 mila d al l aboratorio della clini ca di San t 'Orsola. I tre tubetti erano s ta ti ins lal la ti n ell 'appar ecchio adibilo alle medicazioni . Ouanno il m edico i11ca, ricalo si recò a ritirarli ne con statò con viva sorpresa l a sparizione. Duran te una partita di calcio a Pola, un g iovane ventenne, colpilo all 'acirlome, riportò frattura multipla d el fega1 o; a 11 'l)spedale le feri~e vennero ir11y;riediatamente s ul ura te; l 'emorrag1a

È morto a Edimburgo il repl1tato radiologo

W1L-

II. FowLER. Egli fu vittima della professione : a causa di lesioni prodotte dai raggi X, dovette as-

LJAM

soggeltarsi alla disarticolazione del braccio destro. Sir DoNALD ~1Ac:AL1STER , morto a 79 anni, dapprima si .era jndirizzato alle n1atemalicl1e, poi fu a ltratlo dalla meclicina. Presiedette la Sezione di matematica e di fisica alla Società Britannica. Chiamato ad un posto di responsabili tà all 'Un iversitil di Glasco\.Y, l 'ha rior ganizzata: lia fondato 20 nuove cattedre e fatto sorgere molti istituti; ha creato una Facoltà d 'ingegneria civile. È noto anche per . i suoi « Echos », raccolta di poesie tra(lott e da più lingue. M. P.

ANNALI D'IGIENE• PUBBLICAZIONE MENSILE. Sommar·io del N. 1 (1934).

Problemi d 1 attualità : A . GIUDICE: Approvvigionamep.. to idricv con acque super ficiali. Memorie origi· nali : F. BRANCATO: Modificazione d el terreno aJ latte d el Minke,vitsch per la colimetria delle acq ne. A. OORMIO : Sul potere di autodepurazione delle acque d ell'Arno a Pisa (1 f1g.). Idrolog ia medica : V. PUNTONI: L e acque minerali di Castellammare di Stahia (~ fig.). - Appare cchi e strumenti nuovi : L. SC'.HIOPPA: Apparecchio per il prelevamento di campioni d'acq1.1a in profondità e per il rilievo d ella r elativn. temperatura (6 fig .). - Note pratiche : A. FI· LIPPINI: L 'acqua potabile e le mansi-0n i dell'ufficiale sanitario. Recensioni. · - Rivista bibliografica. Servi~i igienico-sanitari. Noti zie. - Allegato. (Fascicolo monog·rafico sulle acque; consta di 136 pagine). Abbonamento pel 1934: Italia L. 6 O, Estero L. 1 O O; ai nost.ri abbonati rispettiva.mente L. 5 5 e L. 9 5. P er otten•'re quanto sopra rivolgei:si direttamente all'editore LUIGI POZZI, via Sistina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. Pag. 271 Actinomicosi polm on are e toracica . )) 263 Anemja perniciosa: diagnosi e cura )) 262 • Angina pectoris e pancreas . · . . Arlerje silviane: forme clinich e degli )) 260 spasmi . . . . . . . . . · · · · )) 270 • Asma e tubercolosi . . . · · · · )) 271 Balbuzie di origine respiratoria l3ibliografia . . . . · · · · · · · · · · · 265, 266 BiJe umana: osservazioni bacteriologiche con particolare riguardo allo slrepto)) 243 cocco . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 268 Cancro clell 'u1ero infetto: terapia · · )) 268 Cule: emosiderosi . . . · · · · · · · · · )) 264 ·pelinquenza minorile e rieòl1Ca7ione . · )) 273 Diabete: valore òiet etico éi e)]a sorbite . · Emaloma sottodurale cr oni co post-trau}} 261 m a lico . . . . . · · · · · · · · · · · ·

Pilariosi: radioterapia . . . . . . . . . . Frat tura vizio:samenle con soli(lata : trazione con filo . . . . . . . . . . . . . G-abinetf i m edici : mance nei -

. . . . .

Graviòanze complicate da lesioni r enali: polipeptidemia . . . . . . . . . . . I riel e : alterazion i post-vaiolose . . . . 'Leishmanio~i interna con ittero g rave Linfa tism o e costituzione . . . . . . . NerYi in rigenerazione: esperienze .. Ormone ipofisario del pigmento . . . Pleurite siero-fibrinosa tuberr.olare: cura Portatori del bacillo di Eberth nelle end emie tifiche . . . . . . . . . . R affreddore: trattamento . . V i Liligo epidemica . . .

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Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione E vietata La pubblicazione di su nti di essi senta citarne la fonte.

C.

FRUGON I,

Red .

A

CéJ(lO

Rorna · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrie1·.

Pozzt. resp


282

1< IL POLI CLINI CO

»

[ANNO

XLI, Nuu. 7]

La n ostra Amministrazione si è ora posta.I in grado di offrire esclusivamente agli abbonati del « POLI G'Ll.b"l (~ 0 » per sol e L. So anz ichè L. 6•) .._ (per l ' este~o alle L. 3 5

aggiungere L. 1 O, per le m aggiori spese occorrenti per la spedizione raccomandata)

alcuni esemplari dei pochi rimasti disponibili del volume:

O~I

~JB

LEZIONI CLINICHE E CONFERENZE DEL 1° CORSO DI TISIOLOGIA tenute sotto gli auspici della Direzione G enerale di Sa nilà Militare n el Sanatorio Militare di Anzio • •

Raccolte e coordinate dal Cap. Med. F. BOCCHETTI -

Prefazione del Prof. Sen. E. MARAGLIANO .

Affincliè tutt i i l ettori del « Policlinico>> possano farsi un cri t erio d ell'importanza di questo libro) n e ripo1 tiamo l' I 'Ylidice : 1

Prolusione al corso

Prof. G. MEMMo. -

Prof. E. MARACLIANO. -

Discorso inaugurale

Pagg.

))

15 a 17

\)

18 a 26

))

27 a 36

))

37 a 67

. - . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . -

Prof. E. MARACLIANO. ~ I nuovi indirizzi della patologia tubercolare

L'ereditarietà nella tubercolosi

Prof. V. AscoLI. -

La diagnosi immuno-biologica della tubercolosi ( in tre conferenze)

Prof. A. GERMINO. -

L'anatomia patologica della tubercolosi (in quattro conferenze)

Prof. A . D10N1s 1. -

Prof. E. MARACLIANO. -

La diagnosi precoce delle malattie tubercolari

))

68 a

))

96 a 106

ferenze)

• •

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107 a 146

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))

147 a 153

Sguardo generale alle forme chirurgiche della tubercolosi

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154 a 160

»

161 a 167

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168 a 173

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174 a 179

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180 a 190

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191 a 206

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La tubercolosi polmonare cronica. Lezione clinica

Prof. V. AscoL1. -

Prof. R. ALESSANDRI. -

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Casi clin:ci di tubercolosi chirurgica •• T.ute . colosi dell'epididimo.

Prof. R. ALESSANDRI. -

La tubercolosi

urogeni ~ale

.

Prof. R. ALESSANDRI. -

• .

La t\Jbercolosi osseo-articolare •

Lezione cli11.ica.

.

Prof. R. ALESSANDRI. -

Prof. E. MORELLI. - · La fisiopatologia del pneumotorace artificiale. Lezione

• •

Prof. E . MORELLI. - I strumentario per l'attuazione del pneumotorace e per la cura delle sue campl ica_ic.ni. L ezion,e . . • . . . • • • . • • • • • • • • • • • •

La cura chirurgica della tuberco1os; polmonare

Prof. R. C1Aun1. -

La terapia medica della tubercolosi

))

207 a 214

))

215 a 229

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230 a 237

»

238

Prof. F. BoccHETTI.

La climatoterapia nella tubercolosi

Prof. F. Boc cHETTI. -

L'elioterapia nella tubercolosi e nella tubercolosi polmonare

R. C1Aun1. -

polmonare

a

248

La tubercolosi delle prime vie aereg

.

))

249 a 257

La medicina legale nella tuberccaosi •

))

258 a 270

»

271 a 293

Prof. D. DE CARLI . Prof.

95

L'esplorazione radiologica nel!a tubercolosi polmonare (in quattro con·

Prof. A. Bus i. -

Prof. S. R1 cc1. -

1 a 14

Prof. F . BoccHETTI. - I fattori morbi I izzanti della tubercolosi nell'ambiente mii i tare (in due conferenze) • • • • . • . • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Prof. F. BoccHETTI. Prof. F. BoccHETTI. Prof. E. MARAGLIANO. -

rubercolosi e reclutamento Il Sanatorio moderno La profilassi delle

.

ma~attie

))

294 a 307

))

308 a 319

tubercolari .

))

320 a 332

))

333 a 344

Prof. G. MEMMO. _:_ Conferenza di chiusura al corso •

Volume in-8°, di pagg. XVl-344, con impr essa, sulla copertina, la fotografia di S. E. BENITO MussoL1»1 fra i ricoverati d el Sanatorio Militare di An zio. !>rezzo L. 6 O più l e spese postali di spedi zione . -------~--~--~--~

Inviare Vaglia postale a Ch èques bancario all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 · ROMA.


ANNO XLI

Roma, 26 Febbraio 1934: - XII

Nnm. 8

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_,, fondato nel 1893 dai professori :

GUIDO BACCELLI

'

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE l?RA.TICA •

REDATTORE CAPO : PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO . Lezioni : L. Ferrannini: Un caso di gastrite luetica ulcerata. . Lavori originali : A. Catterina: L'operazione di Bassin1 e i iprocedimenti di Brenner, Rackenbruch - Driiner, Schm1eden e Kiirschner. Osservazioni cliniche : G. 'Drogu: La rachianestesia percainica nel taglio cesareo. Biog rafie : S. De Sanctis: E nrico Tanzi. Sunti e rassegne : ORGANI RESPIRATORI : A. R. Dochez, K . Miles e G. Kuceland: Malattie del tratto superiore delle vie resrpiratorie. Problemi connessi coll'etiologia e la profilassi. - A. Iroisada : Della m'Uscolatura bronco-polmonare. Sue altera_ioni sistemiche in varie con.dizioni morbose. - J. A. Weinberg: L'oli·o iodato nella bronchietta.:;ia, con uno studio di due casi dQpo lobectomia. - Raibboni: Equilibrio elettrolitico nella tubercolosi pollnonare curata col m etodo Leotta. - Oo~tantini e Curtillet : La fPOSi~io-r.e declive nella chirul"g1a delle s uippurazioni polmonari. - MISCELLANEA: L. A~qnier: L'ingr.l) s~ a.mento delle gambe. E. Loewenste1n: La baciJ1 e1nia 1 ubercolare nelle malattie n ervose. ~ed1cin i SDciale : Oh . Gernez: La lotta contro la tubercolosi nel quadro delle assicur azion i aociali.

Cenni bibliografici. Accademie, Societ à Mediche, Congressi : Ospedale di S. Spirito in Sassia in Roma. Ap·punti per il medico pratico : C'ASISTICA E l'E&APIA: Il decorso delle ·m alattie renali. - Alcuni dati cl inici sul rene p oilicist ico. - Rottura traumatica di reni uronef1,otici. - Un caso di rene con calici extrarenali. Due ~as i di tu.more della pelvi renale. - Diverticolo della pelvi renale. - La base farmacolo.g ica della terapia medicamentosa dello sipasmo dell'u.retere o dell a vescica e dei ca·l coli ureterali. - Un caso di piouraco. - L'ATTUAL ITÀ TERAPEUTICA: Azione ilpot.eneiva del veleno di cobra. - Le appli•oazioni terapeutiche del veleno del serpente. - Sulla cura della lebbra. - IGIENE: La febbre tifoide a Venezia. - MEDICINA SCIENTIFICA: Sull'azione antisettica delle soluzioni di acido cloridrico clora.te. - POSl'A DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : Servizi igienico-sanitari. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorilficenze. 1Notizie · diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

dire <lell 'inCermo; a 23 anni ha sofferto reumalismo articolare acuto ch e poi è recidivato dopo due anni. ·Nega la sifilide, non ost ante che qui da [ - TITUTO DI CLI NI CA °MEDICA GENEllALE r Loi la reazione di "'' assermann sia riuscita n e l1l!1ne11te positi va. DELLA R. UNIVERSIT À DI BARI . Da circa quallr ·an11i egli h a comincia lo a soffrire dj erultazioni acide e pirosi, disturbi accencaso di gastrite luetica ulcerata(*). luanUsi in segu i lo ad errori dietetici e ch e indi1 Prof. L. FERRANNINI, direttore. cano una sofferenza gas tri ca costante ed ormai di lu nga durala. J)opo qualche mese dalla comparsa :\-on ha nulla di eccezionale la malattia di di tali distu rbi è sopravvenuto an che il von1ito, iitsorgente saltuariamente un paio d 'ore dopo i ~quest ' infermo ch e presento oggi, ma dal punto pasti, e cos tituito 1)revalentemente da liquido di di ,-i'"'ta etiologico e terapeutico fornisce no- colori to giallo-vcrda ' tro schiumoso con sapore for_zioni e si presta a considerazioni assai utili temente acre, co11te11ente residui alimentari, pare per la pratica. sempre senza sangue, mentre sarebbe stato notato san gu e talvolta nelle feci. L 'infermo riferisce .t}lt ... Do1nenico , di anni 28, <la Barj, con iugato, poi ch e dt1e anni or son o, di ser a, circa ur1 paio mecca1l ico, è qui venuto dal 24 genn aio 1933 perd 'ore dopo ch e aveva terminato la sua cena ab~­ .. ch è no11 riesce a liberarsi di sofferenze gas lriche luale, è stato assalito improvvi same11te da un vioaC}1e da quatlr 'anni l 'affiiggono. lento <i.olore all 'angolo epigastrico, ch e si è calEgli 11on ha null a <ii pa lologico nel la sua ana111rnato dopo ingestione di bevande alcaline. Da nesi fa111il iare: a 17 a n11i 11a co11trat lo un 'infezio- cruella sera pare che l 'infermo non abbia avuto ne b lenorragica, della quale, a suo dire, è com- più tregua. Pur avendo smesso di bere vino e di plelamc·nte guarito; a 22 anni 11a sposa lo u na don- fumare -. eg·li era stato in precedenza discreto 1na apparen le1nen le sa11a, tuttora vive11te, la qualè' J1eYilore e fumatore - J)erchè aveva con stat ato ch e ha aY11 to due sole gra jdanzc ben condotte a ter- i clislurbi sudclcscr i tti au _m entavano dopo che ave1mine con clue fig·liu oli tuttora vive11ti e sani al va beYuto vino o ft1ma lo, spesso al mattino vien e tuttora assalito <i a d olori violen li alla reg ion e epigastrica, sirnili n er ompi irradia11tisi ai lombi , ch e ("'ì Lezio11e clirtica raccolta e r ia stl 11 l a dal doll . si calmano sol tanto dopo ingeslione di cibo, per - ALFREDO FERRANNINI.

LEZIONI

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POLIC I.1 ~ 1 CO >) •

rico1nparire dopo circa quattr 'ore. Un m ed ico gli ha prescritto rlelle cure n1edicamentose e djetetich e, clalle quali egli ha tratto un relativo benefizio : però ha i1otato ch e ogr1i qualvolta sospende queste cure, i disturbi riprendono più intensi.

Dispep-i.a '0111ito dolore epigastrico, dunque , costit11i cono la sindrome subiettivo-funzionale di quest 'i11 fermo e persistono da vec· chia data. I fenon1eni dispeptici, ch e hanno .:iperto la scena, h anno ben poc o di caratteristico: dimostran o un 'iperacidità ed uno stato di facile irritabilità dello ston1aco che i1oi desumiamo dal racconto dell 'infern10 specialmente per quanto riguarda il primo periodo delle sue sofferenze, nla ch e n on corrisponde più allo stato di fatto odierno . Infatti ora al mattino a digiuno e dopo lavanda della sera precede11te, non ostante ripetuti tentati·vi , non è stato possibile estrarre su cco dallo stomaco . Questo fatto concorda con quanto abbia1no ottenuto in seguito ad .jniezione sottocutanea d 'istamina: infatti 15 ' dopo l 'iniezione si sono potuti raccogliere 54 eme. di succo gastrico i11 cui l 'acido cloridrico libero era assente , l 'acido cloridrico combinato era presente in tracce, l 'acidità totale era 0,292 per %o: dopo 30 se ne sono ra.ccolti altri 3,5 em e . nei quali tanto l 'acido cloridrico ìibero quanto quello· combinato erano assenti e l 'acidità totale era 0,255 %o: dopo 4-5 ' ne sono stati estratti ancora 4 eme. e dopo 60' altri 3. L'acido lattic o è stato sempre assente. Nel sedimento si son trovate cellule epiteliali, qualch e eritrocito, qualch e leucocito . Vi è dunque ora sicuramente una notevole deficienza del potere secernente dello stom.a co. e' è da riten ere ch e, per il progressivo evolversi della rrLalattia , alla fa se iperacida od iperpeptica ne sia seguita una jpoacida od ipopept.ica e ch e quindi le condizioni della mu.cosa secernente sia n o passate da un periodo di iperattività ad uno di ipoattività cl1e potrebbe fare ammettere uno stato di esaurirrtento o di atrofia. Il vomito non può avere un 'importanza special e ed il nostro malato non ha vomitato molto spesso durante .i qu attr 'anni delle su e sofferenze. Il vomito è stato in rapporto con l'intensità delle altre sofferertze, è fatto da liquido 11iù o meno acido e da residui alimentari in via di digestione p iù o meno inoltrata, sempre senza sang·u e. Anche qui la ricerca perfino delle minime quantità di sangue nel contenuto gastrico e n elle feci , fatta con ogni cura e dopo di aver tenuto per 2-3 giorni 1:inferrno ad un 'alimentazione priva di elementi di sangue e specialmente di carne, è riuscita negativa. Mostro qui la reazione dell'ossidasi appena leggern1ente positiva n el contenuto gastrico in cui la ricerca dell 'emoglobina è riuscita sempre 11egativa. In queste circostanze, essendo ·cioè risultata negativa la ricerca dell 'emoglob ina , la leggera positività della r eazione del-

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l 'ossidasi ha ca rsa importa11za perch è. p uò esser . data non solo dal san g1:1e rna anche d9 ogni altra sostanza avente azione riducente. ~fa il fatto più jmportante è costituito dai dolori gastrir,i tuttora esistenti ed in qualche rapporto, certo con i disordini dispeptici e co11 il vomito di cui ho detto , specialmente per il periodo di iperacidità , ma anche con caratteri speciali di t~mpo e di luogo. Questi dolori , infatti, insorgono ad una distan za p~ù o n1eno breve dai pasti, ~i 11anno sempre 1n un determinato punto sia spontaneamente sia alla pressione, e di là s'irradiano in un modo speciale verso il dorso e talvolta anche a cintura. Son dolori che anche si mitigano in circostan ze speciali, soprattutto in rapporto co~ i pasti ed anch e quando l 'infern10 assume speciali posizioni ch e allontanano il contenuto gastrico dal punto dolente, o - almeno per il passato - quando il paziente ingerisce degli alcalini od anch e quando per effetto del vomito lo stomaco si vuota. È questo dolore, con i suoi specia li rapporti di sede e di tempo ed anch e per le sue modalità, ch e fà sospettare n el nostro infermo un processo ulcerativo, ch e è perfettarnente co11fern1ato o per lo meno non contradetto da quanto h o già esposto n ei riguardi dell a dispepsia e del ,romito. Non è in contrasto con u11 processo ulcerativo del lo stomaco lo stato attuale del chin1ismo gastrico del nostro infermò. Genera]n1ente n ell 'ulcera gastrica è molto frequente l 'iperc]oridria ma non è affatto costante, e nell 'ulcera duodenale assai spesso il chin1ismo gastrico non è a lterato. Ma se in gen er ale il contenuto g astrico n ei processi ulr.erativi dello stoma,co è non solo iperacido m~ anch e ipercloridrico, ]o è d 'ordinario tanto m e110 per quanto più ci si a llontan a dal periodo d'inizio della malattia quindi per quanto più la malattia è progredita, e n el nostro infermo son g-ià passati quattr'anni dall 'inizio delle sue sofferenze: è quel che h o detto poco fa , cioè ch e ad u11 primo periodo d 'iperattività secernente della mucosa gastrica ne segue un secondo di esaurimento o di ipoattività . Neppure l 'assenza di sangue nel .contenuto g~s.trico e n ell e feci costituisce seria difflco]t~ per ammettere un processo ulcer ativo dello stom a.c o , giacch è non arriva neppure f· d escludere la possibilità di emorragie tanto nello stomaco quanto nell'intestino. L'emorragia non è un fenomeno costante persistente continuativo ininterrotto nei processi ulcerativi I non è cl1e un 'ulcera debba dar sangue in continuazione ed in tutti i momenti. E quando si produce un'emissione di sangue anche imponente per ,ria gastri ca o rettale , se poi si lava lo stomaco r ispet.tivam€nte o 11intestino o passano semplicernente 2-3 giorni senza ch e ]a superficie ulcerata sanguini , n el contenuto gastrico e nelle feci non si trova affatto sangue: basta , dun-


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SEZJONE PRAT1CA

que, ch e l 'e111orragia si arresti per qualcl1e giorno, perchè ]a rtcer ca del sangue 11el contenuto gastrico e nelle feci riesca n egativa, ad onta dei reattivi più sensibili e di ogni impegno n1esso per ricercare le emorragie occulte. Nessu11a mera viglia dunque, se jn un individuo con ulcera dello stom aco o del duodeno non si trovino 11ep1)ur tracce di sangue nel contenuto gastrico e nelle feci. · Speciali artifizi son o stati proposti n o11 solo per svelare le e111orrag·ie occulte ma ancl1e per stabilirne la ede in rapporto con la distinzione dell 'ulcera ga tri ca o duodenale ed ancl1 e della precisa localizzazione dell 'ulcera gastrica. Si consiglia di lavare lo stomaco con una soluzione 1 % di acido acetico, la quale facendo contrarre e chiudere il piloro, esclude il duodeno: e, specialmente se si fa sucoossivamen te decombere l 'infermo jn posizioni diverse, lava quasi lo stomaco, n e di r ioglie il molto o poco sangue eventualmente presente, e si presta quindi , dopo estrazione, per la dimostrazione dei caratteristici cri talli di emina. Questo procedimento fin o ad un certo · punto potrebbe servire per distinguere un 'emorragia gastrica da una duodenale : ò ico fino ad un certo punto, perchè non è detto che quando il piloro i chiude otto lo stimoJo d-el l 'acido acetico non abbia potuto già prima aver fatto passare del sangue dal duodeno nello stomaco in cui potrebbe esser pervenuto già prima della soluzione acetica . Einhorn , ch e ha molta passione per i pro~­ dimenti meccanici, consiglia invece d 'introdurre nello stomaco un 'oliva attaccata ad un fil di seta che per l 'altro ca po si fissa a11 'orecchio del paziente, e di ritirarlo dopo alcu11e ore con garbo per vedere su che punto esso presenta una macchi a JYÌÙ o m eno bluastra dovuta al sangue con cui è venuto in contatto e quindi riferibil e al punto in cui il filo l1a toccato la superficie ulcerata , calcola11do che a 40 cm . di distanza dall 'ar cata dentaria si è a li vello del cardias, a 44-45 più giù sulla piccola curvatura, verso i 50-53 all'antro pilorico od al piloro, al di là nel duodeno. Loro comprendono il valore molto problematico di queste cifre già approssimative, valore problematico rispetto al decor so del filo , alla posizione del filo ch e è poi sempre un filo di seta e non di ferro ch e si m antiene rigido e non si attorciglia e no,n devia, ed anche in rapporto al1a volumetria ed alla topografia dello stomaco t.:h e può essere ing ra ndito od impiccolito abbassato o rimasto nella sua posizione rJ.ormale. Son cifre, quindi , da prendersi cum grarto salis quelle fornite da Einhorn: e tutto questo non può servire come criterio , per lo m eno unico di diagnosi di sede. Bisog na . d'altronde, intendersi sul valore di queste piccole emorragie e di certi artifizi . iFintanto che si tratti di un'emorragia di una certa entità , di una vera ematemesi insomma

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specialn1ente poi se a11cl1e più o i11 e 11 0 spontan ea , tutto va bene, almeno fino ad un certo punto: ma quando si tratta di picco1e emorragie, delle famose emorragie occulte, consideriamo quanta parte di questa piccola quantità di sangue, di questa goccia di sangue, non possa esser dovuta alle manovre cui noi ricorriamo per attingere il conte11uto gastrico od él llo sforzo del _vomito , od a qualche altro fattore irritativo che agisce lungo l 'eso fago od anch e nel r etrobocca : ed allora veda110 cl1e, dopo di esserci affannati tanto per ricercare queste err1or~ag:ie occulte con tanta diligenza e dopo che c1 siamo perfino preoccupati di ricorrere a metodi specialissin1i per localizzare il punto ;;;anguinante, nor1 possian10 ricavarn e n essun dato sicuro per u11a diagnosi sicura . Rimane il criterio grossolano o sommario d ell ' emateme~ i e del mel ena per localizzare i] processo ulcerativo rispettivamente 11ello sto~naco o nel dl1ode110 , criterio applicabile in alcuni casi soltanto che non son o nep,p ure i ]Jiù. Tn un individuo, n el quale si sia avuto ripetutamente melena e ripetutamente non si sia trovata traccia di sangue nel contenuto gastrico, è chi aro ch e il sangue n o11 può venire dallo stomaco ed il processo ulcerativo non può essere dello ston1aco : com·e in un individuo , nel quale si sian o avute parecchie ematemesi mentre la ricerca del sar1gue nell e feci e r i11scita sen1pre n egativa, è chiaro ch e il sangue debba provenire dallo stomaco e ch e qu~vi ha sede il processo ulcerativo. Ma que ti due e en1pi ono gli estremi opposti di tutta la 1~1nga serie dj quelli che possono capitare, e non sono neppure i più frequenti n e la pratica ordi11aria , per cui ben raran1ente può assister ci questo criterio. E considerino anche un 'evenienza, alla quale h o già accennato , e ch e assai spesso infirma questo criterio discriminativo. Mol to faciln1e11te il sangue dal duodeno può passare nello stomaco : ba ta che il piloro permetta questo passaggio, per il quale 11on occorre che esso sia insufficiente, basta ch e ia per lo m eno fa cilmente t=1ttraversahiJe: basta ch e si abbiano fa ciln1ent€ dej movimenti a11tiperistaltici dal duodeno verso Jo stomaco, perchè sangue del duodeno possa arrivare e trovarsi nello stomaco. E viceversa, basta che no11 ci sia una stenosi piJorica , ch e non ci sia insomma una difficoltà n otevole per lo scarico del contenuto gastrico nel duodeno perch è il sangue dalJo stomaco possa passare nel duodeno nell 'inte'Stino nelle feci. Spesso quindi può accadere che il sangue proveniente da una lesione ulcerativa ovunque situata n el tratto gastro-duodenale·, si riscontri tanto ne le feci quanto nel contenuto gastrico. Non fornisce fo·r se mig liori criteri localizzatori il dolore. Comunemente si ritiene ch e il dolore del] 'ulcera clel cardias o delJa piccola curvatura sia un dolore precoce che insorge a breve distanza 1


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cla1l 'i11ge.stione dei c ibi mentre il dolore di un '11Jcera pre-pilorica o pilorica o post-pilorica ia uri dolore tardivo ch e s'inizia dopo alcun ten1 po dall 'ingestìone dei cibi.; e si arriva perfino ad assegnare dei lermi11i ·d 'orario, ritene11do il dolore che i11sorge dopo tre ore dall 'i11 gestione dei cibi indice di un 'ulcera duodenale ed il dolore ch e insorge dopo una mezz'or a dall'ingestione stessa con1e indice di un ' ulcera del cardias o d el primo tratto d ella 1)iccola curvatura. 1'utto que to da un punto di vi~ta teorico, in base al percor o p,i ù o meno lungo ch e i ..::ibi debbon fare pe r giungere al })Unto uli:;erato, va: ma ri[lettano un po' quante circos ta11ze accessorie })O~ sono guastare questo piano e si convincano ch e questa distinzion e di orario no11 h a un valore molto sicuro . Il dolore, ch e intervenga più o n1 eno tardi o più o n1eno presto, dipende i1on solt.anto dalla locali7.iazion e del processo ulcerativo ma anc he e ·oprattutto dalla tonicità e specialment e dal la torlicit;\ d elle pareti ga s tricl1 e, dipende inoltre pur e dalla particolare pervietà o meno de] l1ilor o, dalla posizione dello stomaco, posiziol) e per se s tessa considerata e posi.zione in rapporto con il J ecuhito o I.a stazio11 e in cui l 'infern-10 si trova. (:on1e vedono intervengono tanti e tali fattori secondari , ch e ci affideremmo 1nale se ci af fida ssin1 0 so]tanto a questo cri te rio-orario per Joca]izzare un processo ulcerati.va d ello stoma co o del dl1ode110 . :\.11cora n ei riguardi del]a sede d el dolore $Ono stati indicati nun1erosi punti n ella m età .. OJ)ra-0111beli<'a le del l 'a ddon1e e specialn1e11 te n ella ua parle centrale , e rifer it i. oltre che a·i di,rer . i tratti clello s tomaco , an ch e alla cistifellea, al fegato , al pa11creas, al re11e; e questa locali zzazione di punti dol <' ·0 ' i è ·così fìtta e con1llle l ell e io fiderei cl1it1nque a g iurare ch e, dato un punto dolo.ro:.;n. qu el punto corri s por1de l)roprio a c1ue] tale or g·.1 no cui è stato riferito. Oltre a que to , tenO'ano presente un 'all ra difficoltà: noi s tabiliamo Lut ta questa to1;og1a fia di l)Unti rifer endoc i n lla torogra fia 11ormal e degli organi: n1a se )JC r poco questi orga11i ~ i 111odifì cano 1~ rr ~e d e o per volume, tutt a questa topografia ~e ne va per aria e serve n.llor.a forse più a con fonder e r h e ad i.ndirizZfl r })en e. Quanto al vomito ap11cu.:i si pt1ò dire. ed i 11 lllod o i11olto general e, che il vo1n ito ~ i ha più fa c iln·1ente in cl1i l1a un 'ul cera gas tri ca e più di fl'iri l n1 ente in cli i 11a un !u lcrra duodenale. li o rag ionalo fi r1or a olo in b.ase all 'anamne~ i ed ai disturbi ubiettivi fun zionali, sen za n11cor fare l 'esan1e ob·iettivo delJ ' infermo. E, i11fat ti, risapt1to, cl1e la diagnosi dell 'ulcera ga ~ lro-duode.n ale .. i fa oprattt1tto in ba ~e al._ l'a11a1111lesi ed ai cli 1urbi subi.ettivi d ell 'infer1110, e ch e poco p uò per es a fornir e 1'esame obie l tivo fisi co. Questo invece, specialm ente per la 1Jart e radiolo~i ca, può molt o contrib~1ire a lla rl ia~no i di ede del processo ulrerat1,10 , ] ~f' l' la CJUale, CO B1(' 110 detto C di n1 0strato , la 1

lANNo XLI ,

Nv~r.

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sinton1atologia subiettivo-funzionale non può fornire gran che. Il nostro infermo , che è un normo-tipo, dal punto di vista dell'esame generale presenta d'importante soltanto piccoli ingorgl1i delle glandole linfatiche latero-cervicali epitrocleari ed ir1guinali, che so110 spostabili ed indolenti. Egli ha però un doppio vizio mitralico prevalentemente insufficie nza , ben compen sato e del quale oggi non mi occuperò affatto: tanto esso 11on può avere alcun rapporto col processo u1cerativo, del quale ci occupiamo. L ' ispezione d ell 'addorrLe, e particolarmente della reg ione epigastrica, non fa rilevare alcun ch e di ab11orme. Con la palpazione dell 'addo1ne si i)r0voca vivo dolore in una piccola zona situata late1ralmente al inarg ine esterno del 1nuscolo r etto di destra circa due dita trasverse al di sopra d ella cicatrice ombelicale. Questo dolore, che per sede corrisponde al dolore spontaneo di cui ho d etto prima, ' s'irradia ancor esso posteriormente ver o le prime vertebre lombari. Inoltre qui abbiamo una sindron1e dolorifica aderenziale clinicamente classica: questo soggetto infatti avverte dolori dal lato opposto a q11ello su cui egli decombe, dolori che son do·v uti non alla compressione alla trazion e determinata dalla giacituta: ab,bi.an10 , dunque, clinicamente una periviscerite. Con la pe rcussione ascoltata, eseguita in <lec11bito s upino ed a digiuno , i limiti dell'aja ga trica sono i segue11ti: in alto alla sesta cotola , in basso quasi alla linea trasver so-iliaca, a si11istra al} 'ascellare anteriore , a destra alla costo-pubica di de tra: per cui possiarno concludere ch e lo ton1a co è modi camente ectas1ro e ])tosico. ~fa l)iù in1po1tante è il reperto radiolog'ico, ch e possiamo dire classic.o . ebbene in esso 1na11c l1i qual che n ota interessa11te. L 'indagine radiol ogica del tubo digerente , eseguita il 5 febbraio . l1a f.atlo rilevare (v. fìg-. T) uno ston1aco abl'.}as~ato e lievemente estasico con peristal i vivace ed intermittente. I co ntorni gatrici, sia d ell a g·rande ch e della 11i·ccola curvatura , n o rmali. Il p: loro è spast ico , ma tJervio ; il })ul bo èluod e11ale rin1picciolito e dolente a lla palpazione radioscopica. A . breve di $tnn za di tem110 si osserva ch e pi ccole quantità di bario vengono depositate nel tent1e. Il bulbo è apparso sempre piccolo piuttosto d eformato ed a lquanto spoc:;tato verso l 'alto. Spasn10 a carico della pars pilorica. Jl lume d ell 'antro pilori co r rimasto a lungo ridotto rispetto alle dimensioni 11eçrli altri segmenti dello stomaco, e. so i11oltre è apparso a contorno de11t ellato · con1e retratto ed inc respato. Dopo un 'ora da l l ing-e ti o n e del bario lo stomaco si è uotato d 1 e i rea ' due terzi men tre perm anevano iniettati il bulb·o e Ja parte di.-cend ent 0 del dnod eno. Lo svuotamento ga.. ~tri co con11)leto si r0 rn pi e in meno cli due ore. Con1e l1anno vi. to dall 'immn <zine radio1ogica dello ~toma co di qt1esto inferrrto .e come

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SEZIONE PRATJ CA

ha11110 ascoltato dalla r elazione del radi olocro, qui non vi è nessuna nicchia, n ess una i1nmag ine divertico lare ma ci sono tutti i segni di uno ston1aco ipercinetico, spastico. Questo stomaco si svuota infatti m olto rapidamente in 111odo che dopo due ore dalla so m·m inistrazione del pasto di bario non ne rimane nello sto11laco T1essuna traccia. P er ef fetta di questa ipercin esi lo stom aco assume nei di ve rsi periodi delle figure diverse e soprattutto m ostra una certa irregolarità di contorni , che pu ò essere

F 1G.

l.

at tribuita, an zi deve esser e attribuita sicuran1ente , ir1 parte ad <.1deren.ze m a in gran parte al fatto spasti co, a lle ~ ontrazio ni energiche ed anche irregolari di questo stom aco. Insisto su que to fatto anch e per un particolare specia le di c1uesto inferr110, per ;1 fa tto cioè che in esso ~i J1n questa ipe rcinesi ga tri ca ad onta che m an chi l 'ipercloridria , ad onta ch e questo sia un o . tom aco com f)]etam ente anacloridr ico. Quindi non si può. ritener e che ques1a ipercinesi sia stata provocata o sti1nolata od aggravata da]Ja irritazione ch e il succo gastrico iperacido od anch e empli cemente acido produce sull a mucosa e sulle r a reti dello stomaco. Possiam o quindi dire ch e qui si tratta di un.a iper cinesi a utoc ton.a, auton oma n on dovuta cioèa disturb·i de rivanti da lla sec rezione gastrica. C:h e in qualc t1e caso m anchino le immaginj di verti colari o le nicchie di Ilaudeck, che m :tnchin o p ropr!o delle incisure non vt1ol dire nt11 -

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la. Tengano presente però a questo proposito, ch e tanto le nicchie quanto le immagini divertico1ari pos ono n1ancar e 1)ure essendoci l' u]cera, com e pos ono esserci pur non essendoci 1'ulcera. Il reperto radiologico serve non . olo e non tanto .a confern1are la d1agnosi di ulcera che i fà in base à ll 'esam e clinico, quanto pe r Locali zzare il pr ocesso ulcerativo. Qui , n el J1 o tro r a ~ o, I 'indicazione dell a sede dél parte dell 'indagine radiologica c'è, Je de formazioni specia lmente del bulbo duodenale c'indicano appunto la ede, ede ch e è tanto più sicura in quan to concorda co n qu eJJa del dolore che 11a l 'infermo. Vedrann o però spesso du rante il loro e ercizio professional e cl1e anche utilizzando tutti i dati ch e si i)ossono raccog·liere ricorrendo a peciali m etodi d 'indag ine, n eanr he con tutto q uesto complesso di fa tti , si riesce talvolta a labili r e se un processo ulcera tivo -è localizzato allo st.on1 aco o al duodeno; ta11to ch e m olti parlano senz'altro di ul cera gastro-duodenale, di ulcera peptica perch è nel 90 % dei casi manca il criterio clinico per poter localizzare il pr ocesso ulcerativo. Di ciamo processo ulcerativo peptico, per poter com prender con una unica parola c;tomaco e duodeno, giacch è dal pun to di vi ta clinico e for se anche fisiologico e fisio-patologico si può considerare tutto com e stom aco quello che va da1 cardi as sino al p·u n to dove al succo gastrico cloridrico peptico si agg·i ungor10 i succhi che ono elabor ati dal fega1o e dal pa ncreas. Ora , per q uanto ia pe so r elativamerlte difficile la diagnosi di sede di un processo uloerativo dello stom.a co o del du odeno, b·i ogna convenire poi che a noi ques ta diag nosi di ede interessa sino ad un cerlo pur1to : perch è in sostanza dello stomaco o del duodeno che sia il processo ulcerativo , Ja nostra condotta è µr essa a poco sempre la stes ~a sia medi ca sia eventua11nente chirurgica. A noi intere serebbe, più cl1 e fare ron prec i ione 1a diagnosi di sede, fare la rli agnosi precoce di questi processi ul cerativi , di agnosi precoce importante oltre che per il valor e generico di una diagnosi fatta in tempo utile, ancl1e pe rch è nel periodo ini ziale della m alattia i soccor si m eclici e cltirurg ici l1anno ma ggiore possibilità di riuscita. La diagnosi pr ecoce di un 'ulcer a gastro-duodenale ·è però molto difficile, in tendendo per diagn osi precoce quell.a ch e i fa n el periodo iniziale ed anch e nel primo peri odo di un processo l1l ce rati vo , e non C {uella che invece che al quarto anno, come iiel nos tro caso, si fa al 1erzo. :E: difficil e. di revo, perch è nel primo periodo di · una m alattia di questo gen·ere si hann o emplicem ente delle soffer en ze vagh e da parte dell o stom aco, sen za nulJa di ca ratteristico, sen za niente che possa r ealmente orientarci ' 'er so la diagnosi di un processo ulcerativo. Naturalmente io intendo riferirmi ad un period o in cui no n ci sono ancora emorragie, e non c'è neanche von1 ito. in 1111 1)eri odo insomma in c11i tu tto si r idt1ce


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e< IL POL ICLIN I CO

al dolore più o m er10 insistente, non ancora rno lto forte , che n on h a ancor a tutti quei caratteri sui quali mi son fermato da principio, e tYtto qu esto insiem e a delle so fferen ze gastrich e più o 1neno irregolari , an che se voglio110 con ipercloridria, iper acidità, ma loro. sann o, quante iper cloridrie ci sono senza ulcera e c1uante ul cere senza ipercloridria. Bisogn er ebbe p oter far e la diag nosi quindi in un periodo in cui la sindrome è una cosa molto lieve, m olto tenue , e soprattutto per nulla caratteristica. Bisogn erebbe in questo periodo fare delle indagini radiologich e, indagini ch e n eJJa maggioranza dei casi, se fatte una sola volta non forn iscon o nulla di sufficiente. Occorrer ebbe fare eseguire allora degli esarr1i r adiologici in serie, con quella spesa e qu el fastidio ch e loro f.acilmente posson o immag inar e, e per cui bisogn er ebbe arrjvar e a questa indagine qualora si avesse proprio un sospetto preciso di un processo ulcerativo, in un periodo in cui ho detto già , ch e questo sospetto n on ci pu ò essere almen o fo nd atn. Ecco perch è la diagn osi precoce di una ul cera gastrica o di t1n 'ulcera duoden ale è particola rmente difficile. ' ' arreb be piuttosto ]a p ena di ricer care n el pazien te e n el periodo i11iziale, la possibilità di ur1 processo l1lcerativo , ossia l 'esisten za deJJ a ca11salità, degli elementi che posson o det ermin ar e questo processo . Un processo ulcerativo di qu esto gener e è evidentem ente un processo di necrobiosi , ch e s'ini zia da lla m t1 cosa gastri ca e si estend e poi n egli strati sottostanti , sottomucosa, ecc ., più o m en o r egolarm ente, più o m eno profondam ente od intensamente a secon da della r esisten za dei tessuti ch e in contra. Qu esto processo di n ecrobiosi , ch e avvjene in u11 organo ch e secern e su cchi digestivi , pr ende 5Ubito le parven ze di t1n 'autodigestione, qt1alch e cosa cioè ch e rassomiglia a chi distrug·ge se ste.. so. E l 'organ o ch e si distrugge attraverso la su a secr ezion e. Ora ch e cosa occorre perch è questo possa avvenire~ O ch e la secrezione abbia un potere peptico maggiore, o che la resisten za dei tessut i ch e aggr edisce sia minore. "Cn succo gastri co i pera ttivo, iperacid o , ch e di gerisce quindi facilm ente an ch e la stessa mucosa ch e lo crea, nor1 può esser e l 't1ni ca ca11sa determinante di ur1 pr ocesso ulcerativo peptico; per rh è se 1.iuesto fosse ver o e se qu esto bastasse da , solo, allora tutti gli ipercloridrici dovrebbero essere degli ulcerosi e soprattutto tutti g li u lcerosi dovr ebber o esser-e iJ)ercloridri ci . Mentre invece n oi sappiam o, a l contrario , e l ' ho già detto prima. ch e in realtà mo lti ipercloridric i n on f'O fl o ulcerosi e 11on pochi ulcerosi 1to11 so110 i per cloridr ici . Ecco11e in qu esto nostro caso un esemp·io. Non possiamo ritenere q u;nsl i ch o I ·'ipercloridria possa da sola deter1n inare &em pr e un · )rocesso ulcerativo , salvo po i ad i n"ocar e questa ipercloridria p-er circo· stanze accessorie, anch e per un processo di ga-

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slriLt' atr ofica. E forse sarebbe se n on vero , per lo n1 er10 bert trova to ; m a resterebbe sempre l 'a ltra difficoltà degli ipercloridrici senza processi u lcerati vi. Ora se l 'ipercloridria entra in questo p rocesso , entra in via secondaria . Non è un fa ttor e n ecessario , indispensabile, sufficiente. Ed allora bisogna ricorrere al ~econdo fattore , u11a minore resistenza dei tessuti che si distru,g gono , minor e r esistenza <lo' uta n on ta11to alla mag giore o n1inore deficienza di muco e di qu el tale antifermento che dov rebbe <li fendere questi le su ti dall 'azion e della pep sina, ecc. m a in rapporto piuttosto con lo stato trofico della n1u cosa, sottom11cosa , ecc ., donde 11na certa analog ia che può avere questo processo con un 'ulcer a perforante col male perforante i1on solo dello stornaco ma anche di altri t es"uti , ricoll egandosi in certo m odo, da ur1 p Uil to di vista n1olto lontano , a quello ch e si svolge n ella tabe. Ora questo si , qu esto potrebbe ]asciare intende.r e abbastanza bene la patogen esi, il m eccanism o di produzion e di un ulcera gastrica , assai meglio di quello che non sia da sola l'azione iperpeptica del succo stes::;o; od an ch e fare associar e l 'azione iperpeptica, se esiste, con disturbi trofici della parete gastrica ch e potrebbero dipender e da tanti fatti e da tante circostanze, disturbi trofici ch e potrebbero benis.;;imo comprend ere disturbi d'irrorazion e sang11igna e potrebbero .anch e essere dipendenti da una alterazione d 'innervazione la qu ale potrehl;>e anch 'essa dare ragion e sia dei disturbi di circolo , sia dei disturbi di se• er ezion e. TI icadi am o quindi sottc> l 'influ en z.a della secrezion e gastrica e qu indi della innervazione vagale, la cui iperattività n on solo dar ebbe l 'iper cloridria e la con trazione dei vasi e tutto i I resto, m a spiegherebbe an ch e la ipercinesi di questo stomaco, che, abbiamo detto , non può qui essere riportata ad una secr ezion e di su cco gastrico iperacido , e n on può essere attribuita n ea11cl1e ad un ostacolo alla can alizzazion e dei cibi , perch è qui non c'è su cco gastrico iperacido, n è sten osi pilorica. Essa n on può essere quir1di cl1 e l 'espressione di .u na iperattività nervosa a u tonom a , di lln a ipereccitabilità vagale. Questa ipereccitabilità , che può assumere forme di ver se , può in alcuni casi dar luogo ad uno sp as1no vasale forte e quindi per con eQ·ue11za ad un 'isch en1ia della mucosa . i ~ch emi.a ch e vi ene a cos titt1ire un punto di 111inore r esisten za all'azione del su cco gastrico ; J)UÒ in altri casi dare un o spasmo m olto più forte, venire a costitu ir e quasi . un a azion e trau 1natica ch e facilita la corrosion e della mucosa gastrir.a · e potrebb·e an che q11esto concet to comprendere oerfìn o la teoria di Ces::tris-Den1el, il qu ale fa ci ell ' ul cer a ga5trica nnél m anifestazior1e di ana fil.a si locale . Jn con seguen za cioè del, la forrr1azio11e di un pomfo st1lla mt1cosa gastri ca, come quell o ch e si forma su]Ja cute nella ort icari a , e quindi uri punto di di strofi a dell a m t1cosa stessa , lf\ quale vien e ad esser~


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SEZ JO.."E PRATI CA

agg rcLliLa i1iù facil1nente dal succo gastrico p iù o i11 e110 a ttivo. Teori a questa ana fil attica b ella , seducente, pe r qua11lo però non 8i possa ba are i;opra Je ricercl1e j)erimentali ch e sono tate fatte si11 oggi, a furi a di laparalomie, di i11iezion i cli liquido n ell o spessore della mucosa e della sottomuco . . a, e. . perie11ze cl1e J)roducon o tanti e tali trauma Li ··mi da o-iustifi care qual~ias i cosa possa avvenire dopo, indipendente1r1ente anch e da q t1alsiasi azione a11afi] attica. Si cornprende fa~ilrr1ente come, intesa a questo i11odo, la patogen esi dell 'ulcera g astrica, si arriYa alla co11c lu ion e ch e l 'ulcera gastrica n on è t111a m a1attia locale, n1a l 'espression_e locale di una malattia generale, e quindi n on suscetti])ile di una cura locale chirurgica. Que~ to è il fondan1e11to della cura medica e no11 cl1iruruica del] 'ulcera gastrica, ed è per q ueFto ch e m olte volte l)'li a1n m alati di ulcer a· gastrica dopo operati continua n o a o ffrire, per r hè è t~to tolto loro 1'e ffetto locale e r1on il fattore gen er ale. In sostan za è un vago toni ro q ue.. to in ferr110 :) ..\"'on h o fa tto fa re tutte le r icer ch e a q ue... to 1Jropo ilo ed a bella posta. Ho fa tto soltanto verificare questa m a ttina il ri fles o ocul ocardiaco e si son o o ttenute 71 pulsazioni prim a e 66 du rante la co1n pressione dei globi ocul ari , e non )10 fatto fare a ltre ricerch e, h o detto, J)ercl1è o avremmo trovato q ui tutti i segni di una ' 'ago lon ia gen erale ed allora r i potevamo s1)ieQ·are beni s. imo l 'ulcera, oppure non avren1mo troYato questi egn i e d all ora avrem mo l)Ure J)Ot uto pen sare ch e si trattasse di u n a vaaolo11it1 locale, lim itata allo stomaco . Ecl allor a, se n on possiam o din1ostrare la patoge nesj. cerchiam o di trovare almeno la cau sa di q ueste processo morboso. Naturalm ente n on intendo a ffatto andare a ricercare la causp. tra le ba11ali , le comuni , come posson o esser e per ese1Y?pio , i piccoli urti , gli abusi di sostan ze irritanti , i11digeribili . Vi questi peccati n e ab hia1l10 tutti sulla coscienza ! Qu anti di n oi infatti . ~e non .1bi t uaJm ente 1,.er lo m en o spesso, l na~t i rano m ale , quanti di n oi n on fanno abu~o p·iù o m eno frequente di sostan ze ir ritanti . Per il i1ostro amm alato , per ò , abbiam o in m a110 un capo fo rte : la si filide. Quì non possiam o seg-l1ire il criterio ch e, essendo questo soggett o un sifilitico con reazion e di W a serm ann po. iti,·a, si tratti di un'ulcera gastrica sifiliti ca, perch è con questo ragionamento p otremmo far diventare sifilitica q ualunque cosa. La sifilid e è un n m alatti a c0sl co1nt1ne ch e si trova, se n on ~ em rre , 'p er lo m eno spesso n ell'an amnesi di t1n .a rrlmalato; 1)er cui non b asta tro,rarJa per affermare ~ubito ch e la m alattia di cui si tra tta è dovt1ta alJa sifilid e. Trovare la rea7.ion e di ' 'rassern1 ann positiva p uò essere Ql1in di u1 1' indi cazione. un suggerim ento; n1a bisog·n a sempr e assodare ben e ]a natura dell a le~ion e in q11f's ti0n e, perch è un indi,ridu o sicurn111en te lu eti co p uò però avere un ' 11]cera ga trita cli al tra na t11ra un a m~ l a tti <t r l1e non ia 1

di orig ine sifil itica. Se la sifilide fosse una co . . a molto ra ra e si riuscisse a di1nostra rla con una certa frequen za in questi a1111nalati , allora soltanto potrem1r10 a mrr1ettere la natura luetica del l'ulcera peptica; ma noi in vece dobbiamo dimostra re ch e qui , in questo n o tro ammalato e ' è q ualch e cosa di caratteristi co ir1 qu est 'ulr era, ch e essa cioè è un 'ulcera sifilitica e non cli altra natura . Cl1e cosa può fare la sifilide n eJlo stoma co .e partiGolarrnente n ei rig uardi di un 'ulcera J>eptica? Può far e tante cose , e a secondo di e.tuello, ch e fà, potremo catalogare con criteri d iversi quello cl1e fa. Se la ifilide si limita en1plicem ente ad i11debolire il trofi sm o dei tes 11ti, se si li111ita oltanto a rendere m eno r esistenti i Le uti della parete gastrica all 'azion e del ucco o-astrico e quindi a facilita r e più o meno l 'insorge nza del proce8so ulcerativo od an che ad a.go-ravarlo , potr em o 1jire allora ch e t{Ui la sifilide c'entra , m a c 'entra alla pari di tan ti altri fattori ; n on sarebbe però allora un fa ttore essenziale, indis pen sabile, e quindi non darebbe alla m alattia un carattere proprio. Non ... aprei chiam arla allora i filiti ca quest 'ul cer a ga trica. Direi ch e si tratta di un 'ulcera gastrica comune ch e si è svolta so11ra un fondo sifilitico , un 'ulcera ch e ha tutte le caratteri stich e dell 'ulcera di Cr uveilhier , n e~ ... una esclusa. Potrebbe però la sifilide, in,'ece di q uesta I)icr ola cosa, fare qualch e altra cosa di più g rave : e loro sanno ch e le lesioni p roprie sifil itich e, quelle che caratterizzano questa infezion e , sono specialmente di due ordini: vasali e sclero~01nm ose od infiltrative. Possiam o avere nelle pareti gas tri ch e com e in qualunque altro organ o o tessuto un processo di endoarterite ohliterante, possia m o avere an ch e una periarterite ed t1na pan-arterite ch e si ha spesso nei sifilitici e si complica il più delle volte anche con una fl ebite. Questa alterazione vasale può ben issimo essere il punto di partenza di un nrocesso ulcerativo, ed in questo caso la sifilide r 'en tra di più ; qui è Ja sifilide quella che di,renta la causa principale , ed un a lesion e così costituita molte volte, se n on sem pre. acquista anche q ualch e c.a rattere clinico :-peciale. Loro com prendon o ch e determinata u.na lesion e vasale di q uesto gen ere la cosa più facile ch e avvenga è la r ottura del vaso, ematem esi grave qu indi, ed inten sa, m olte volte n on accompagnata n ean ch e da dolore, em :\tem esi ch e può essere 1'uni co sintoma ner lo m eno di un dato periodo del processo t11cerati vo . Qui siamo già in un a ltro campo . L'ul cera ha an cora tutte le di. f. ruveilhier , fino caratteri sti ch e dell 'u)cera ' ad ur1 certo, punto anche Ja J>atogen esi , m a l 'etiologia è sensib,i lmente diversa. Imma Q"inino ora l 'altro caso, non 1 ìù la lesione Yasale m:i la lesione gommosa quella cl1e si verifica n ella sotton1ucosa, ch e rigonfia per infiltraz ion e la sottomucosa e si svolge tanto ver so la mucosa quanto ,,er so la sierosa 1 1


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« lL POL ICLINICO »

a se~onda de11a resistenza dei tessuti maggiore o minore che trova. Se si svolge verso la sierosa dà specialmente le aderenze, le perivisceriti. Hanno se ntito ch e questo infermo ha una sindrome aderenziale classica nor1 so lo d!n10strata dal r·eperto radiologico , ma dimostrata anche clinicamente, in lui abbiamo quindj sic uramente una periviscerite. Ora ·1uesto processo gommoso della sottom ucosa il qttale nel nostro caso &i è svolto ver.so la sierosa, si può svolgere anche verso Ja n1ucosa e può arrivare a corroderla e dare quinJi un processo ulcerativo. Ma questa non ·è .p iù un 'ulce·r a peptica; ma una gomma ulcerata. Qui distinguiamo benissimo sia clinicamente che anatomo-patologicamente questo processo ulcerativo da quello dell'ulcera di Cruveilhjer, perchè quando si determina uria infiltrazione della sottomucosa questa si sviluppa più in estensione che in profondità . Quindi è t1na lesione che invade più o meno notevoln1ente tutto o quasi tutto lo storr1.aco, fino a ridurlo come un tubo rigido com e nella ma]attia di Brinton, come nella linite plastica , con l'atrofia della rr1ucosa e l 'anacloridria come nel nostro inferrr10. :È per questo che n elle ulcere si1filitiche ,.ere dello stomaco 11na dell e caratteristiche è la mancan za di acido cloridrico non solo , ma anche il processo ulcerativo della mucosa assume dei caratteri anatomo-patologici speciali. Il fondo di questo processo l1lcerativo è il fondo lardaceo. caratteristico delle ulcerazioni g·ommose, è un fondo rilevato ch e non si ap1)rofonda ed ecco perchè non si hanno le nicchie di Haudeck e neanche le immagini diverticolari. Questa è la ragio11e per cui non si ha , e noi in questo caso non a bbiamo avuto, i] quadro radiologico clas ico. :È questa un 'ulcera, ho detto , ch e si svilu ppa in ~stension e più che in profondità; per cui le err1orragie sono rare e l 'ulcera non ha affatto le caratteristich e a stampo, o a scalini o ad imbuto dell'ulcera di Cruveilhier; è un 'ulcerazione · piatta, a margini induriti e sottominati, con un fondo lardaceo che :;i va man ·mano estendendo e che non arriva a fissare il pasto opaco ch e noi diamo. E quest'ulcera così costituita non ha neanche obbligatoriamente la localizzazione dell 'ulcera di Cru veilhier , essa infatti può svilupparsi in qualunque ])Unto della parete gastrica, mentre l 'ulcera di Cruveilhier si può s·viluppare solo in corrispondenza delle ghiandole cloridro-peptich e quindi rnai sul fond o. In questo caso ab·b iamo quindi, più che 1'ulcer.a pepti ca , una gastrite sifilitica su cui si è s' riluppato econ dariamen te 11n processo ulcerativo. Ecco perchè la sintomatologia del nostro ammalato è alquanto . trana. Infatti, se esam iniamo -tutto quell o ch e si è svolto in lui in questi quattro t1ltimi anni , n oi troviamo quasi tutti i sintomi del] 'ulcera gastrica, )J1a se andiamo attentarnente a vedere, essi si ~ono presentati . tacçati , non so no stati cioè legati dal

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comune ordine cronologico. Quest'individuo ~a avu~o infatti iJ dolore, la dispepsia, talvolta il ·vom1to, i1on l'ematemesi, forse f err1p·o raneamente l 'ipercloridria. Quindi quello che abbian10 raccolto :i-on rappresenta se non le spar?e rr1em~ra ?1 u~ processo ulcerativo ~pe ciale 1 11 quale e di ordine assolutamente secondario; e se dovessimo scrivere qui la diao-nosi anatomo-clinica non dovremmo scriv~re ulcera gastrica e neanche ulcera sifilopeptica, perch è come ho dimostrato di peptico non. c'è assolutamente nulla , ma bensi gastrite <;ifi11tica ulcerata. Comprendono ora facilmente l'applicazione pratica di questo ragionamento . Non c?è bisogno P.er ·questo infermo di nulla di specia le, non c1 vuole ch e la cura antiluetica la quale è possibile che non dia tutti i risult'ati che ci attendiamo, per chè non è eletto che tutte le lesioni sifiliti che debbono assolutamente e completamente guarire con la ,~ura specifica. Le lesioni luetiche con la cura specifica abitualmente guariscono fin chè possono e come possono, quando cioè non sono molto gravi. La cura specifica può fare tutto il bene cl1e si "\'UOle, ma non può assolutamente far rivivere un tessuto già morto; qui il tessuto gastrico che è morto non risusciterà mai più. Sarà utile corroborare la cura specifica con la cura sintomatica, compreso anche un periodo di riposo dello stomaco, attuabile mediante l'alimentazione colica. Tutto questo si sta già fa cendo in questo infermo per cercare di modificare anche sintomaticamente il processo morboso e dare magg iore agio a]la cura specifica di fornire i migliori risultati. ~fa qui <leve ·essere soprattutto cura arsenob enzolica e cura bismutica. Epicrisi. L'infermo eseguì ia tera1)ia suddescritta e venne dimesso il 21 marzo u . s . molto rnigliorato si.a subbiettivamente che clinicamente e radiologicamente.

'' IL PO LI CLJN I CO

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SEZIONE MEDICA (Mensile)

diretta dal prof. CESARE FRUCON I. Il N1umero 2 (1° Febbraio 1934) contiene:

LAVORI ORIGINALI: P . .STEFFANUTTI - Di alcuni effetti del salasso sulla costitulione chimica e fisico-chimica del sangue. A. M. MIGHELAZZI - L'azione dell'acido cloridrico sulla glicemia negli epatici. G. BORRUSO - Ricerche sulla cronassia dei muscoli e nervi periferici nei cardiopazienti. NOTE POLEMICHE : L. LATTES - Osservazioni cliniche e fisio-pato· e M. LUSENA logiche sopra un caso di anemia api asti ca. IO Prezzo del Numero l. 6

Abbonamento annuo alla Sr1tone Mrdica: Italia L. 50. • E~rro L. 60 Se cumulativo con la Sezione Pratica: Italia JJ. 1 O O, FJEltero L. 1 5 O; se eum11lativo oon la Sezion e Pratica e con la Sezione Chirurgica. : Italia L. 1 2 5; Estero L . 1 80. Inviare Vaglia all'Ed itore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Sue, cursale diciotto. ROMA.

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I A T'llNO

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NUJ\.1.

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SEZIONE PRATICA

LAVORI ORIGINALI I

TITUTO DI TE CNlC.:A CHlRUHGI CA

DELLA

R.

UNIVERSITA DI GE NOVA .

L'operazione di Bassini e i procedimenti di Brenner, Hackenbruch-Driiner, Sehmieden e Kirschner. ( ColVIUNI CAZIONE PREVEN'l' IVA).

Prof. A.

<~ ATI'ERINA.

"fre Chirurgi tedeschi di grande rinomanza a proposito dell ' Operazione di Bassini si sono ef-pres i jn i11odo quasi diremo contradittorio. Il Professore Schmieden dell 'Università di Francoforte . M. a i)agina 39 del suo notissimo trattato di Tecnica Chirurgica cc Die operationen bei Unterleibsbrlichen » , 1933. Lipsia, Ver1ag A. iBarth, scrive: « Da quanto sopra si è detto vi ~arebbe una certa tendenza a restringefe le jndicazion.i del1'operazione di Bassini in favore della operazione di Brenner e di Hackenbruch, o di abbandonare comple tamente la Bassini , malgrado in Germania sia stata per lungo tempo la più usata ed abbia dato buoni risultati. Nel 1932 lo stesso Scl1mieden rispondendo sul « Zentralblatt f. Chirurgie », 1932, n. 9, al Carrara che aveva criticato il suo metodo, disse che egli usava frequ entemente ancora la Bassini. Il Drliner di Quieschied in diverse monografie (Deu tsc he Zeitschrift f. Chirurgie, 1919 , :B. 1, H. 2; Idem , 1932 , B. 9, H. 10 e nel Zentralblatt f. Chir., 1933, n. 36) dichiara senz'a]tro di aver dovuto abbandonare del tutto il m etodo Bassini per Io straordinario numero di r ecidive, e di seguire serrtpre un suo procedimento n1olto simi le a quello di Hackenbruch . Vi ceversa il Kirschner , professore all 'Università di Tubinga, n el suo recentissimo Trattato « Die operative Beseitigung der Bauchbriiche », 1933, Berlin , Springer, mette al posto d'onore l'operazione d.i Bassini iJJustrandola con magr1ificbe fJ gure le p iù complete e le più esatte comparse sinora nei vari trattati di Tecnica chirurgica. Egli soggiunge che le recidive consecutive a li.a !Bassin.i sono spesse volte dovute a errori di tecnica. Da quindici anni egli usa esclusivamente la Bassini sia pure con una P'i ccola variante. D'innanzi a giudizi tanto disparati e anche in considerazione del]:\ benevola accoglienza che proprio il mio volume cc L'operazione di Bassini » ha avuto proprio in Germania mi permetto di fare questa comunicazione preventiva , perchè fra poco u scirà dal mio Istituto un lavoro compJeto sull 'argo-

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tt1ento con relative tavole esplicati ve. 111 questa inia comunicazione preventiva accennerò ai ~o li punti principali. Il concetto fondamentale dell'operazione di Hassini, come è noto riguarda cc la ricostruzion e del canale inguinale secondo la sua forma anatomica e la sua funzionalità fisiologica, ossia fatto da due aperture e da due pareti. Delle pri1ne una è addominale e l 'altra sottocutanea; delle seconde una ,è poster.i.ore , e l'altra anteriore; fra di esse passa il cordone. La nuova parete posteriore del canale sotto la pressione endoaddominale viene spinta contro l 'anteriore, ed insieme si aiutano per resistere a ll 'urto incessante e potentissimo delle viscere ventrali , mentre poi danno in grembo ad esse passaggio al cordone senza serrarlo. La nuova apertura ventrale e la nuova parete posteriore del canale inguinale sono fatte da t essuto muscolare ed aponevroti co in condizione di funzionalità, per cui questi tessuti non possono scomparire per riassorbimento. L'ernia è malattia meccanica per errore di luogo o spostamento di visceri addominali. Ora per raggiungerne la cura radicale ·è indispensabile rimettere la regione ove ha sede l 'apertura erniaria nelle condizioni e n1odc1 di essere propri dello stato sano. Il canale inguinale, ognuno facilmente il rammenta, nello stato fisiologico funziona lasciando passar e il cordone spermaLico e n ello stesso tem·p o contenendo le viscere, .p erchè è fatto da due pareti e perch è decorre obliquamente. Sotto 1' urto delle viscere del ventre la parete posteriore del canale viene spinta contro l 'anteriore e funziona con1e una valvola; la parete addomi11ale r.csta chiusa ed il cor~o11 e spermatico noJ1 ccn1presso . Ora per agognare al raggiungimento della curR radicale del! 'ernia i11gu,i nale (dice se1npre Ba~sini) è per me indispensabile ch e il canale ingl1inale sia ricostruito sul suo tipo di struttura fisiologica ». Ho voluto r;i ferire per esteso queste parole precise di Bassini perchè l 'essersi allontanati da questi iprincipii fondamerttali, ha permesso tutte quelle modificazioni che sono andate via via i>ullulando perdendo di m .i ra le leggi fondarr1entali sulle quali - co1ne vuole Bassini si impernia tutta la costruzione tecnica della sua operazione. Se all'operazione di Bassini sono succedute le recidive in gran numero e ]e suppurazioni, la cau sa unica ed esclusiva va ri cc,rr.ata in errori di tecnica, in parte anche r,ausati - come sostengo nel mio libro - dalla cl if11coltà di comprertdere la descrizione originale di Bassini troppo s uccinta e stringata , difficci tà che io ho cercato di eliminare colla pubblirazionr. del mio volume che descrive l 'ope-


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IL

POLI CLINICO

1azi01Le a u1..11e i1ei rr1jnirr1.i dellagli . ~e 1·o_ferazione cli Bassini h a dato cattivi risultati, u n a colpa devesi anch e a l fatto ch e essa fu consid erata di fa cile esec uzione, e quindi per111essa ai princi11ianti com e primo. eser cizio di t ecnica chirurg ica sul vivo . Qua nti d ei n ostri a llievi si irnpratichiscono ·ul cada vere d e l pt1ro tecnicismo operatorio specialn1ente per quello ch e rig uarda le suture superficiale e profonda che possono benissimo essere apprese sullo stesso !1 La p~rte più difficile è certamente il tra ttamento d el con,1oluto, perch è n on vi è mai ernia precisa identica ad un 'altra , ed io h o dato ad esso appur1to il massimo viluppo n el mio libro, anche p er chè n ella orig inale descrizione di Bassini non viene affatto descritto. Per qual ragione q u elli ch e eseguono l 'op,e razione di iJ3assini co11 t ecnica esatta n on hanno ch e l 'uno o il due per cento di r ecidive e lln n umero trascurabile di suppurazior1i del zer o a11 'uno per cento~ Quello ch e per molti è dive11talo i] pu1tl o d·e bole o il tendine di Achille dell 'o oer azion e di Bass,i11i sar ebbe la costruzione della sua parete posteriiore, mentre vicever sa I.a parete posterioro di Bassini deve essere considerata la parte più sostanziale d el m etodo. Discutiam o s ubito c1uesto punto. Bassini dice : jÒ costruisco la parete pos teriore su tur ando il triplice strato (piccolo, obliquo, trasverso e fascia trasversalis) all orlo della g-ronda cli Fallop pia. Su questa ricostruita parete posteriore si adagia e poggia il cordone spermatico nel suo transito fra i due anelli. ~ giusto questo? La parete , poster iore del canale è pr0prio fatta dal triplice strato come vuole Bassini ? Nel lavoro completo ch e uscirà dal mio Istit uto si dimostrerà che realmente la parete 1posteriore del canale è precisamente fatta come la intese Bassini , p·erch è i mu·scoli piccolo , obliquo e tras, er so non fiJLÌscono con1e apparentemente sembrerebbe al margine superiore d ella zona di d ebolezza dove ]e lor o fibre rosee carnose sembran o appunto scon1parse, rr1a invece essi si prolungano in basso trasformati n·elle loro aponevrosi caudali ch e un.itam ente alla fa scia trasversa proprian1ente d etta vanno tld inserirsi al margine della gronda. Nei bamb·ini , n egli individui muscolosi, in certi .animali - come dirrl ostrò Romiti e la sua Scuola alla q uale noi ci riferiamo questi muscoli rimangono carn osi fino alla loro inserzion e alla gronda. In tutti i cadaveri , ma specialmente in quelli muscolosi o edematosi si possono con tutta fa cilità d.imostrare le due aponevrosi caudali . e la fascia trasversa con i -;uoi legamenti e muscoletti. Quello ch e noi ved1an1o loggiando il cordone e ch e viene deA.

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lANNO \LI,

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uon1inato triangolo di d ebolezza di Hesselbach o meglio zona di debolezza, non è costituito quindi dalla fascia trasversa non ancora b en e precisata, ma è dato dalla conglutinazione delle due .aponevrosi caudali dei rnuscoli obliquo, inter110 e trasver so colla fascia trasversa propria. Constaterer110 pure che r eaJn1ente il cord one pur ricevendo dai n1uscoli ~ fasci crernabt0rici poggia o s11lle loro fibre n1uscolari se son o conservate , o per lo ineno sulle loro apon evrosi caudali . La parete muscolosa posteriore del ca11ale assottigliatasi per inolte ragioni - in seg·uito a predisposizione congenita, a s[orii, alla posizione eretta del corpo - ha perduto d ella sua validità; ragione per cui &ssini h a pensato di rifare la .p arete .c on i muscoli validi e resistenti. Per otten ere questo, aperta la fascia trasver sa egli i sola il triplice strato da l grasso sottoperitoneale e dalla aponevrosi dell 'obliquo esterno che g li sta d'innanzi, e con questa mobilizzazione riesce facilmente a portare in b,a sso i mu. coli. Per maggior sicurezza n el punto interno più debole comprende nella sutura profonda con i primi due punti anch e il bordo esterno del muscolo retto. Il famoso internus Hochstand non ci ha mai impressionato per chè non è scoperta nuova; perch è una volta rimosso il convoluto erniario ch e poteva tenere spinti in alto i due muscoli, essi si possono ab bassare spon tanca1nen te; perchè spesse. volte questo bordo muscolare invece di essere atrofico nelle ernie voluminose può esser e ipertrofico, e perchè colle m anovre di Bas._ i11i si può sempre e con relativa facilità t ra scinare in basso per suturarlo alla gronda e rinfor zarlo n el suo fianco interno. Dopo queste prem-e·s se indispensabili studiamo i diversi procedimenti. L'OPERAZIONE DI BRE~ NER.

La tecnica di Brenner è la seguente: cc Suturare il bordo inferiore

del muscolo piccolo obliquo al cremastere con.vcnient-emente preparato, e suturare quest 'ultimo anche al bordo esterno d el retto ~tddominale; rim ettere su questo strato muscolare il cordone Sl!;OStato temporaneamente durante la sutura profonda, t ricostruire Ja parete. anteriore del canale inguinale coll 'addoppiamento o in1bricazione dei lembi aponevrotici del grande obliquo (Girard, Marga rucci , ecc.). Il cremastere giuocherebbe dunque la parte principale; verrebbe distaccato dalle sue connessioni interne, e trasportato ap1-)endendolo con sutura al bordo inferiore della muscolatura profonda . Così es~o ricoprirebbe la zona di debolezza a n ch e se lo sta to di elevazione dell 'obliquo interno (Internus H och -


[i\NNO

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SEZIONE PHAT1 CA

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stand) fos e 11o te vole, a11che p erch è i1elle ernie volumin o e il cre1nastere ,i trova sovente i pessito n (Notzel). I fautori di questo m etodo fanno questo ragioname11 to: C:o l procedi111ento di Bassin.i specialmente nelle ernie voluminose e con un in1ern11s Hoc h . tand notevole, la sutura profonda cli Bassini produrrà una distensione cospicua ·ull 'o rgano fi sso ch e è il ·Falloppia con pericolo di sfra11g.iamento e strapparne-rito ch e preluderebbe a Ila sicura r ecidiva . Col Bre1111er noi non ci prec ccupian10 dello stato di elevazione deJ piccolo obliquo, perchè l1sando il crem a ·tere n oi possiamo coprire e rin forzare il triangolo di debole11,.a dato 1Jlpunto dall ' internus Hoch-

rii:;ale in alto verso l ' anello ing . est. per la co11lrazione del cr emastere. Toldt dice ch e eserciter ebn e una compressione sulla testa dell ~ epi­ didimo favorendo il deflusso de llo sperma, e fa cjlitere bbe pure la circolazior1e venosa del cordone. Noi possiamo provocare l 'innalzamento de] testicolo per via riflessa. Tutto ciò sta a dj111ostrare che il crer11astere non può aderire in nessun m odo n è alla gronda, nè al triplice strato sui quali elementi non fa che pog gi:tre n el transito inguinale. II cren1astere non può contrarre per le ste e ragioni unioni colla fa csia posteriore dell 'aponevrosi del g rande ob Ji,1110 contro la quale n on ha che rapporti ùi vicina117..a e sulla quale scorre n ei suoi mo~tand . vimenti . Vedia1110 b ·ne ron1e ta11no le cose. :\Tel di staccar e sul cadavere il cordor1e ed il Che cosa raJJpresenta anatomicamente il cre- cremastere dalla gronda e dal triplice strato mastere? Dicon o g li anatomici: 11 cremaster e cosa ch e riesce facilissima , non si osservano mai non è ch e un 'api.)endice del piccolo obliquo per lacinie o rimanenti adere11ze, e n ell e manovre I.a m assima parte e solo per poco <lel trasver so ; (li , bloccamento del convoluto erniario n ella prese11 la lre fa. ci n1n !'colari : il più robu. to , operaz ion e di Bassini noi n on ab·b iamo mai una quello estern o, si oria-ina dal l eg~mento d.i Fal- goccia di sar1gue n è r esti connettivaJ,j dovuti a lopp ia Jlella ua 11or zio11e erso la spina il. ant . strappamento , ma vediamo la g r or1da e tutto sup. e dal la parte ester1ta del piccolo obliquo, iJ rimanente in condizioni di perfetta integrità, e perciò all'esterno e fuori del can ale ingui- lucer1tezza e continuità • Soli t,amente il cremastere è molto esile e ciò nale. Queste fibre accompagn ano il cordone circondandolo a poco a poco n ella su a parte su - va le an ch e per le ernie di m edia grandezza; periore esterna fin o al] 'anello inguinale esterno nelle ernie voluminose è vero che si può, come ove cambiano clirezio ne. 11 secondo fascio mol- . fa rilevare otzel , trova re un ispessimento del te più esile e pesso mancante scende dalla spi- cremastere , ma talvolta trovasi anche l 'inver so, na del pube o dal tendine co11giunto, si spar- ossia un vero assottigliamento di esso. Comunpaglia a preferenza s ulla parle anteriore del que resta dimostrato ch e il cren1astere non può cordone, si anastomizza in fo11do allo scroto co n trarre nessuna aderenza colla gronda perchè col fascio esterno formando la cosidetta tunica altri 1ne.nti 11011 potrebbe funzionare, ed .è strano cl1f' nessuno abbia richiamato su questo eritroide. Vi sono <lei fas ci trasversi alloga ti all'anello ing. est. ch e però so110 rari ssimi. Il fatto l 'a ttenzion.e degli studiosi e degli operacremastere n ella .p arte ,e sterna cl1e è la p iù cotori . Com e vedre1no n el lavo ro completo g li spicua scende dai muscoli e ùal legamento di :::-tes~i disegni dell 'o perazio11e di Brenner dimoPoparzio a livello delle spine iliach e; le su e fi- strano ch e il cr·emastere sutl1rato al bordo inbre poggiano a] di . 01)ra del cordon e (parete feriore muscola r e n on h a nlct111 rapporto col sup. del canale) e ~1 d i tlietro dell 'a1Jonevrosi legamento di Poparzio, anzi in certe tavole ( chmieden, Bumm. Noetzel) appare completadel grande ohli cru o e 11essu11 fascio del cremastere si attacca e si distacca dalla g ronda sulla mente di ~tanziato. ·F orse si potreb·b e credere qual e poggia in parte il cordone n el tragitto ch e il cremastere avesse qualcl1e rapporto colla in guir1ale. Dallo studio completo che pubbli- fascia trasversalis, ma sappian10 benissimo che c.h P.rem o risulta dimostrato ch e il cremastere tali rapporti non sono ch e di vicinanza e che non contrae n essuna aderenza speciale col c~­ non può esistere n essuna vera connessione fra Rale ing. e col lega11tento di Falloppia, ch e il esso e la fascia. Nella operazione di Brenner fascio più rob u sto di questo n1uscolo sì distac- n oi dob,b·i amo distaccar e il cremastere e le tuca dal b ordo inferiore dell 'obliquo interno n el- niche da l sacco e dal cordone con mano,Tre talla sua por zion e esterna a livello d elle sp ine volta abbastanza rudi com e su ccede spesso n elle il. ant. sup. Questi fa tti sono suffragati dalla ern.i e voluminose e a num erosi inviluppi accesfisiologia di questo muscolo. Il cremaster·e es- sori . Ciò produce un maltrattamento delle stessendo dipendente dai 1nuscoli addominali si se fìhre muscolari dei vasi e dei n ervi. Noi docontrae con essi nella tosse, vomito , pianto, vremo inoltre usare le fil>re cremastericJ1e starnl1l o, ecc. Il testi col o nelle sue contrazioni eslerne che hanno il peduncolo più distante. 1

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Ora seco11do Brenner noi dobbian10 cucire que- che essere o inutili o dannosi , lascia il campo sti fasci n1uscolo connettivali maltrattati di- operatorio fatto da elementi dei quali ognu.n o sta11ti dal grosso del peduncolo nutritizio aJ ha la sua entità anatomica e il suo determinato margine inferiore dell 'obliquo interno come ufficio in perfetta armonia C-O.i postulati della una specie di festoncino, notando che le stesse regione ricostruita. fibre sono date dallo stesso muscolo obliquo inOPERAZIONE DI IIA.t:;KE~BRU GH-DRUNER. terno. Questi fasci senza alcun 1p unto di appoggio in basso, sospesi a festone al rr1argine muL'operazione di Hackenbruch si fonda sulscolare, dovrebbero secondo !Brenner e i suoi 1·addoppiamento o sovrapposizione dei lembi fautori, costituire una 8alda parete di resisten- aponevrotici alla Girard, ì\Iargarucoi, ecc. Inza, un muro di difesa contro l'urto delle vi- cisa l 'aponevrosi del g rande obliquo e finito il scere addominali? E questo muro privo di fon- trattamento del convoluto si porta i11 basso il damenta (il parag·one calza benissimo), debole, lembo sup·eriore del! 'aponevrosi del grande maltrattato, dovrebbe funzionare meglio di obliquo cucendolo al margine della gronda di quello ideato da !Bassini che è impiantato sul - Falloppia; v.i si adagia sopra ad esso il cordone 1' organo più robusto e più solido della regione che resta successivam·e nte coperto dal lembo - il legamento di Poparzio? Cl1e cosa avverrà di inferiore dell'aponevrosi portato in alto e cuquesto cremastere così bacato e i11caricato di cito al lembo superiore abbas~ato. Così il corfunzione tanto diversa dalla sua naturale? La done viene a trovarsi incluso fra le due aporisposta la ha già prevenuta da un pezzo lo nevrosi imbricate. Non si esegue nessuna sustesso Bassini: per bene che vada questo mu- tura p['ofonda di Bassini. scolo si dovrà atrofizzare e tramutarsi in una Non comprendo il motivo per cui il Bumm lamina sottile e perfettamente inutile allo nel suo trattato sulle ernie addominali esterne scopo. dica che il procedimento di Hackenbruch riuIo non comprendo veramente il motivo per nireb1b e i vantaggi dell'operazione d.i Bassini cui a nessuno sia mai venuto in mente di ag- fondata sul principio dello spostamento del corg·iungere alla sutura del cr emastere al margi11 e done e la sovrapposizione dci lembi aponevroinferiore dell'obliquo interno una seconda su- tici di Girard. Osservo subito che il proceditura d-el cremastere all'orlo della g ronda di Po- mento di Bassini non si fonda affatto sullo spo.parzio, tanto pi_ù che, come consiglia i] Notzel . stamento del cordone che non è eh~ temporasi può distendere a ventaglio il fascio crema- neo, perchè non viene spostato che durante la sterico. Così esso si potrebbe cucire e avvici- sutura profonda sulla quale andrà subito a colnare alla gronda senza pericolo di sfrangiar la locarsi. Ho letto che anche altri autori parlano o di strapparla. In tal inodo il cremastere ver- di questo spostamento del cordone nella Basrebbe affiancato da due sulure, una sopra col- si11i come principio fondan1entale del metodo i ' obliquo interno e una sotto col 1F alloppia. Con il rl1e è completamente fuor di proposito. Abciò il nuovo muro costruito da Brenner potreh- bia1no già detto su quali principii si fonda la be sembrare più razionale. l\Ia anche questa Bassini e questo spostamento che per giunta mia proposta urterebbe contro quello che .ab- non è che temporaneo e per ragione di manobiamo detto sop,r a. Per fare un buon muro oc- vra non ha nulla a che vedere con i caposaldi corre prima di tutto un buon materiale e che dell'operazione di Bassini, Girard, Wolfler, Maril muro costruito non debba subìre la trazione garucci, all'addoppiamento dei lembi aponedi due forze agenti in senso contrario. vrotici premettono la sutura profonda di BasDa tutto quanto abbiamo detto e che sarà sini, il che è ben diverso della semplice imbrimeglio illustrato nel lavoro completo, possia- cazione di Hackenbruch. mo tranquillamente· concludere che l 'operaz.ioSecondo quanto dice Drilner, col processo di ne di Brenner non resiste ad una critica esatta Ilackenbruch si tenderebbe a prod11rre una cie severa. Essa si fonda sopra un presupposto catrizzazione fra le due lamine aponevrotiche, anatomico fisiologi co e clinico non esatto, e mentre Driiner con speciali accorgimenti di - come timidame11te dice il Graser - noi pure tecnica eviterebbe questo fatto. crediamo che 1i buoni risultati avuti dalla BrenSe noi rammentiamo i principii fondamenner si debbano forse attribuire più che all'uso ta li dell'operazione di Bassini che costruisce del cremastere alla doppiatura o imbricamento muscolosa la parete poster.iore adagiando sulla dei due lembi aponevrotici del grande obliquo . stessa il cordone come normalmente dovrebbe Bassini crea col suo metodo una parete vera - essere, vediamo subito la diversità grande fra mente resistente, omogenea, bene piantata, al- i due metodi, sia dal lato anatomico che da lontana organ.i compromessi che non possono quello fisiologico e clinico.


SEZIONE PRATI CA

Se la 11alura .l' es~ e ::;ti1ualo opportuno di costruire il canale con sole pareti aponevroticl1e lo avrebbe certamente fatto. Risulta che le aponevrosi imbricate di Hackenbruch non corrispondono alla costituzione anatomo-fìsiologica del canale inguinale, mentre il .procedimen to di Bassini raggiunge in pieno lo scopo. La contrattilità dei lembi aponevrotici sovrappo ti è minima perchè molto di tanti dai ventri muscolari di origine. Dovendo resistere all 'urto delle viscere addominali essi cederanno molto più facilmente del1a parete muscolosa di Ba ... sini contrattile e funzionante. Se poi llacke11bruch IL1ira - come dice Driiner - a produrre una coartaz.ione fra le due pagine aponevrotiche, potranno intervenire pericoli per lo stesso cordone compreso eventualme11te in un te ... suto cicatriziale. Bassini affronta alla g ronda <' alle fihre di Thon1p 011 u11a buona porzione dell 'estremo inferiore del triplice strato e no11 iJ solo orlo aponevrotico dei lembi, e perciò Ja cicatri cf" postuma alla Bassini sarà più larga e q1Ji11di più resistente. 7n d11bi: qtn1r1en le il procedimento di Hackenbrucb è di più facile e rapida esecuzione d i quelli c1riginari di Girard . Margarucci , Wolfler . ecc., ma viceversa coi primi metodi. si ef'P gue anche la sutura profo11da di Bassini . Tl Girard sposterebbe il cordone - e questo sa rebbe un vero postamento permanente - al1<1 Mugnai , ossia dietro la sutura profonda, Margarucci collocherebbe come Bassini il cordone sul tripli ce strato suturato imbri candog]i al da va11ti i due lembi aponevrotici. Ora è evident t" che il procedimento di Hackenbru ch , per qua11 to più facile e più spedito, resta di gran lun ~rn inferiore a quelli originari di in1bricazione. 11 f'Olo fatto di aver esclusa la mu scolatura nella ricostruzione del canale inguinale basterebbe a dimostrare la grande inferiorità de11·Hackenbruch in confronto alla Bassin.i . TJ Dri.iner h a perfezionato con accorgimen l i di tecnica molto interessanti il metodo di Hackenbruch ottenendo risultati ottimi tali da fargli abbandonare completamente la !Bassini che gli aveva dato un numero impressionant r di recidive. Ho dovuto rispondere nel Zentralblatt filr Chirurgie :}d un articolo del Dr. Plan z nel quale venivo nominato .anch'io. Riassumo quanto scrissi e quanto sarà m eglio detto nel la, oro completo. Ai1che Driiner (e non è il solo!) considera ·Jn parete posteriore di Bassini il punto debole, il farnoso tallone di Achille della stessa opera 1,ione, e sostiene con altri la supremazia de11n l.>arete aponevrotica di Hackenbruch. Ma egli dà un anche grandissimo peso al fatto che col 1

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la :::,ulura del Lriplice strato di Bassini le fibre 1r1uscolari accalappiate o strozzate dalle anse vengono comprornesse, si atrofizzano restando sostituite da un tessuto cicatriz.i ale poco resiste11le specialmente nella parte mediale do' e devono sublre maggiore distensione. Di più la sutura di Bassini all 'orlo della gronda porrebbe le dette fibre muscolari in uno stato di azione diver so da quello loro assegnato , e così la i)arete posteriore di Bassini, tramutandosi in tessuto cicatriziale, faciliterebbe le recidive. Inutile che io ripeta quanto ho d·e tto sulla uperiorità della parete posteriore di !Bassini in confronto di quella di Hackenbruch-Drti11er. Con ideriamo quanto dice Driiner sullo strozi amento (Umschnurung) dei fasci muscolari prodotto dalle anse della sutura. Bassini string"e fortemente le anse , anzi nei suoi primi oiperati provocava il vomito per constatare la resistenza della sutura. Ora già il Billroth e Gussenbauer nei loro studi ci hanno insegnato che la sostanza contrattile delle fibre muscolari strozzate dal filo si frantun1a e solo quindi i sarcolemmi del1e stesse ven gono affrontati al Poparzio; ossia connettivo a connettivo. I fasci muscolari interposti fra un 'an sa e l 'altra si un~­ ~cono pure al Poparzio solo colle membrane . arcolemmatich e, e si possono anche ricostruire quelle frantumat e in vicinanza del] e anse. rJel resto è notissin10 ch e ogni lesione di qualsiasi tessuto si cicatrizza per tramite connettiva le (n ervi, vasi , organi parenchimatosi). Ora Bassini colla sua sutura profonda affronta, come dicemmo, una larga falda muscolare al Poparzio mentre Dri.iner affronta solo gli orli aponevrotici dei due lembi. Non comprendo la ragion e della inferiorità della sutura Bassini in q11esto riguardo. 11 Planz dice che io ho preso da Druner il modo di incidere l'aponevrosi spostando l 'inc i~i on e irt alto e ali' orlo superiore dell 'anello esterno. Bassin.i nel suo lesto lascia libero il chirurgo di incidere 1'apo nevrosi parte·n do dal1·anello dove meglio crede, purchè le suture p..[ofonda e superficiale non si sovrappongano. Del resto anche coi processi originari di imbricazione si segue questa pratica come lo dice espressamente Margarucci nella cura del Japarocele di Novaro, quando l ~aponevrosi è sfrang·iata e assottigliata. Lo stesso Bassini in determinati casi ha come noi spostato ir1 alto medial1nente l'incisione dell'aponevrosi. Il Planz sta in appressione per il sollevamento e l'arrovesciam ento dei lembi aponevrotici come si fa nell a Bassir1i. Ma questa manovra è temporanea; a sutura profonda ultimata i J.e1nbi vengono rirl1es i al ]oro


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l< lL POL1CLJNIGO »

posto, ·e qui11di subilo si riattivar10 le correnti 11utritizie. L 'arrovescia1r1ento dei lembi aponevrotici è cc conditio ~in e qua 1i o1i >J 1Jer le ulteriori r11a novre di . blocca'tr1e11to del convoluto erniario dalla gronda. Nessun chirurgo ha mai p arlato di possibil.i i11convenienti per questa manovra. Le nostre statistiche parlano chiaro, ed ·è notissin10 che noi facciamo spesso dei tra:pi.anti anche a distanza di lembi (fa ci'a lata) aponevrotici senza i11convenienti. lI Planz e anche qualche altro eh irurgo mi inco1pano di aver insistito n el n 1i o libro a insegn3.r e l 'isolamento degli eleme1lti del cori voluto colle dita. Io anzi ho insistito riel disegnare esattamente queste rr1anovre digitali . prima perchè erano preferite da Bassini, poi perc.hè le dita contundono molto meno i tess11ti degli strumenti ottusi; perch è le dita po, sono riconoscere al tatto i tessuti di diversa consistenza e individua lizzarli (vaso deferente, sacco e crem.a stere) non mantenendo essi sempre gli tessi rapporti topografici. Bassini per g iunta , nella sua stringatissima descrizione e nelle ]10che tavole, ha trascurato del tutto le manovre sul convoluto che sono le più difficili. Le suture si ·p ossono anche apprendere sul cadavere , lo sbloccamento e l 'isolamonto difficilmente , data la rarità di trovare un cadavere ernio . . o. Queste le ragioni del mio 1procedere. Non parlian10 poi delle manovre fatte sul convoluto co11 strumenti taglienti preferite dal Driiner. 80110 difficili e pericolose perchè g li elementi son o .affondati sotto le tuniche, disseminati, e dovendo perciò lavorare al buio niente di più facile di ledere o il vaso deferente o il fascio vascolo-nervoso. Mi consta che tali lesioni sieno veramente accadute anche ad abili operatori per qu esto riguardo. Driiner conserva gelosamente cremastere e tuniche avvolgenti il cordone , Bassini li estirpa. Notiamo subito ch e il cremaster·e e le tuniche n elle ernie voluminose sono ipertrofici , quindi tessuti patologici; sono stati malmenati; sono come g ià dicemmo lon tani dalle loro fonti nutritizie. Bassini li estirpa, Dri.iner li conserva a protezione degli elementi del cordon·e che con ciò risulterà molto più grosso del normale e offrirà quindi la po ... sibilità di rendere troppo arnp1ì i fori di transito con pericolo di recidiva. Bassini lascia j l carnpo operatorio ampiamente in vista; tutti gli organi al loro posto e colle loro funzioni. E vero cl1e talvolta, in seguito alla Bassini , si possono avere inconvenienti anch e g·ravi per il cordone (chi è di voi senza peccato scagl~ la prima pietra!) ma questi sono assoluta1nente provocati da errori di tecnica. O i due anelli inguiJ1ali sono riusciti troppo ristretti o il cordone 1

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troppo lungo, quando si tratti special111 e11Le d i ernie ' rolumino&e scendenti molto in basso nel lo scroto. Tutti questi inconvenienti sono va gliati n el mio libro. La esperienza ha <li1r1L strato che l 'abolizione del riflesso crem asterico non ha avuto nessuna influenza sulla funzione del testicolo. Certamente gli accorgimenti operatori di Driiner sono interessanti. ma di fronte alla semplicità, alla razionaJità, alla sicurezza ed agli esiti della Bassini in buone mani, nor1 credo che la modificazione di Driiner troverù molto seguito. L ' oPE !~.\ZIONE 01 ScHMIEDEN.

Il procedimer1to di Schmieden è identico 4J quello di Bassini con una sola variante che co11siste nell 'estrarre metodican1ente dallo scroto i i testicolo ed il cordone e, ultimato il trattan1e11to del sacco, praticare i1elle carni del 1nuscolo obliquo interno e trasverso un occhiello procedendo da dietro in avanti sul fi anco i11terno dell'anello inguinale interno. Attraverso a questo occhiello si fa passare il testicolo col cordone spostato durante la sutur:1 1)rofonda e avvolto in garze umide per rimetterlo poi nell o scroto fissandolo in fondo . Lo scopo di questa operazione sarebbe quello di abolire la recidiva superiore (obere Recidiv) escludeildo l'antico a11ello inguinale addomi11ale . Il Carrara, pri1nario .a l\ovigo, uno fra gli ultimi allievi di Bassini e qu.i ndi molto competente in materia nel Zenttalblatt f. Chir ., fece una critica vivace all'operazione di Schrl1iede11. llis.p ose lo Schmieden che anche Ja ua operazione 11on era la panacea J:Jer guarire tutte le er11ie e ch e la usava solo in casi ~pec i a li : e 1nentre era molto favorevole :illa Brei111e r usava spesse volte anche l 'origi11aria Bassini. Purtroppo nel suo r ecente trattato del 1933 a pag. 3U scriv·e se non sia il caso di lasciare del tutto la Bassiui. Vi è stato qui11di u11 progresi vo peg·gioran1en to nei riguardi della Bassini. Vediamo se possiamo farlo ricredere , perchè trattandosi di una personalità chirurg ica eminente, il suo giudizio sulla Bassini è molto g·rave. l\1algrado il iBumm a pag. 153 1iel ~t10 volun1e dica che l 'estrazione del testicolo alla Schrr1iedcn i)revia legatura del guberr1aculun1, il mantenerlo durante le no11 brevi manovre l'uori della borsa, avvolto e protetto for111a il :-.eareto dell 'operazione (de~ Trick) credo che ciò sia manovra non scevra di pericoli con1e è facile immaginare. Io penso che veramente lo scopo fondamentale della Schmieden sia quello di abolire l'apertura interna del canale ing uinale e ottenere con ciò una sutura profo11da di Bassini ' enza discontinuità c.r eando 1


S EZIONE PRATlCA

u11a 11uova \»ia di lr a n ·i lo a l co rdo11e a ltra\ rrso le carni d ei muscoli piccolo obliquo e traS\'erso m e diante un apertura ch e dovrà rimpiazzare l 'a ntico orifi c io ing uinale causa fr equent e ù ell 'obe rc 1\ecidiv . Nella orig inaria ir1on ogra li a di Ba sini vi è diseg.nata la sutura r>r o fonda continua ma in<..om p leta . Esegu endo la no do~a. com e dice e com e fece sem pr e Ba i11i , ]a u tura r esta lu11 ...~,t nun meno di ot to centimetri ossia l estre1110 ~upe riore finirà a l di sopra dell 'antico anellu , e il cordon e d ovrà per forza fare una gomi la tura spostandosi ver .. o la spina iliaca . f:o ll 'attorcig lia m ento d el sacco si spiana e s i .. posta 1'antic.a imboccatura ing uinale. Il cordon e 11ella Bassini 11on r esta circondato come n ella chn1ied en da tessuto cruenta to che in parte d eve anch e venir cu cito se il for o è troppo grande. Le contru ioni della mu colat ura dovra nno per for za molest ar e il cordone ... pecialmente le ven e; ch e e p oi il foro di .... chmied en riuscisse t r oppo am p io potrebbe far capolin o la famosa o b ~ re Recidiv ch e Schn1i ede11 col su o m etod o vuol J)r oprio ev itare. _ elle la , o le di Ba i11i incise da u n pro fan o non ~i ' 'ede la gomitatura ch e deve ubire il c ordo 11e in seguito alla utura p ro fonda, m a nelle mie ho cer cato di far risaltar e quest o fatto m olto importante. La s11lura di Bassini (profonda) po ~ ta nd o in :llto il cordon e gli fa ~ubire una angolatura della q ùale il lat o p r ofond o poggi a sul gras. o pre ier oso, m entre l '<Jnterior e si adagia sull 'obliquo interno e prec i 'am ente sulla porzion e più r ob u ta e m eglio ~ viluppata. La contrazion e delle fibre musco1a ri ch e circondano 11 foro di Schrr' i eden d o' ' ra nno per for za p iù o m en o corr1 primer e il .cordone e s trin gerl o. 1nentre col tra ttament o esatto di Bassin i q u e t o fatto non p u ò avver ar si . Purtro ppo le m olteplici d escrizioni e illu sfr:l1ioni dell a Ba s ini fatle n ei tra tt ati n on -son o buon e. 'chmied cn n el 5u o n otissimo 1.rattat o di tecnica chir11r()'ica d escrive la Bas~ ini non esattamente. Egli n on inc ide la fa-sria tras1Jers(]Jlis e applica solo .3-5 punti p€r la sutura profor1da ch e son o pochi e non com p rendon o tutto il t rip lice strato , quindi. m an ca ogn i gomitatu ra. Qualcuno potreb be ob bi ettare ch e 7-8· pu11t i s0n o tr o.p·p i e ch e vi è la possibilità c11e la gon1ita tura i rn pedi ca o per lo men o d istu r b i il liber o transito del cor d o11e, ma io n el mio libro h o de tto ch e con m ovimenti di va e vieni bisogna cer ziorar si che il cordone p assi con facilità e quindi n on su b isca stringim ento . La fascia trasversalis deve esser e sempre aperta n on . olo per po1

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terla con1prendere n el triplice strato n1a per molte altre ragioni che io enumero nel mio test o. Pur Lr oppo dobbiamo constatare che l'operazion e di Bassini n ella maggior parte dei t ra ttati a n che più recenti di tecnica chirurgica è m a l fatta sia come dizione sia come ta,·ole illustrati,re. Vediamo a d esempio nel r ecente trattato sulle ernie di Bumm di B erlino n el quale la parte clinica e anatomo patolog ica è fatta molto b en e, quella viceversa che rig uarda proprio l 'oper azione di Bassini è molto de ficiente e le tavole illustrative non corripondono per nulla a i diver si momenti oper a tori , cosiccb è non i può avere n eppure un a lontana idea d ell 'operazion e di Bassini. I o mi auguro e sp ero ch e J'i llu tre J)rofes~ ore Schmieden , d opo 1'0sam e del mio volume e d opo le con~ideraz i o ni ch e faccio in quest a mi a comunicazion e p reventiva e n ella prossi111a com plet a ritorner à all 'antica !Bas ·ini e . o n o certo che la trover à superiore a tutte le a ltre. Io non cr edo ch e ]a sua propos ta possa trovar e m olti con sensi , e mi auguro che il Burn m in una prossima edizione d el u o libro ch e pure ha tanti meriti , p rovved a a migliorar e la parte illustrativa dell 'op er azione di Rassini .

TL

PRO·:E DIME 1~0 DI K1n s •JJINER

F ra tutti gli autori ch e h anno descritto e il lu~ t ra la l 'operazion e di Bassini il Kirschner 111e ri ta sen z'altro il primo p ost o. L ' am p ia e m in uta d escrizion e d ella !Bassini an ch e n ei l)arti colari , le m agnifich e ed eleganti fi gure il lu . t ranti i di-ver si t empi d ell 'operazion e attirano ~ ubito la n ostra a tten zion e, e si impongon o co ll<i m assima effi cacia. Indubitatam ente chi legge e studia att entam ente •:pia nto scrive e di 1no. l ra jJ Kirsch ner a pr oposito d ella Ba~sin i potrà far si una chiar a idea del tecnici sm o op eratori o , e avere una g uida i)reziosa n e11 'e ec11zion c dell 'oper azione. i\Ii permetto di fa r e qua lch e p iccola osservazio11e alla su a descrizion e d ella Bassini. ~Je n tre n el testo dice espressam ente di incide re la trasversalis n elle due tavole 87-89 , la lrasi·ersalis si vede in cisa solo nel punto più de li ca to vicino ai vasi , ma non compresa n ei p ri1ni due p unti di sutura profonda. Anch e la i)orzion e inferiore dell ' obliquo interno e del trasver so è disegnata muscolosa fino alla sua t1nion e col m ar gine esterno, 1occh è in gener ale non è tramutandosi essa n el t endine con g iunto. Kirschne r dopo incisa l 'apon evrosi n on estrae tutto il convoluto erniario dalla gronda, m a lo lascia in posto incidendo per il lungo il crem a -


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« IT. POJ .JCLTN I CO >l

stere e la vaginale comune, dissociando questi elementi dal sacco e dal cordone, senza estirparli ma comprendencloli nella sutura profonda all'orlo della gronda. Abbiamo già ampiamente studiate le ragioni pe~ le quali Bassini estirpava questi organi m aJtrattati durante le manovre, lontani dai loro peduncoli nutritizi, ecc. !Bassini sloggiando tutto il convoluto dalla g ronda rende le manovre sullo stesso fa cilissime e sicure, e io 11on insisterò mai abbastanza su questo fatto. Questi organi inutili e ~pesso dannosi dopo la loro rimozi on e lasciano il cam·p o operatorio n ella massi·ma evidenza e costituito da soli organ.i in ,p iena effi cienza a funzio·n e determinata. Nei bambini a cremastere sottilissimo si può lasciare. Nelle ernie volu 111inose è un error e. Il Kirschner nella benevola crit ica al mio lib.ro dice di preferire la resezione in primo t en1po dell e anse strozzate. La mia esperien za e quella dello ste5so Bassini ci ha insegnato a d esser e m olto prudenti. L 'incision e in alto del cingolo strozzante è regola insegn ata da Scarpa. Io colla serrtplice bollitura quando andai a Camerino non. ho mai avuto più del 4-5 % di suppurazioni . Ora il Kirschner nella sua modifi cazion e alla Bassini sposta stabilmente sottocute il cordone ossia a1 dava11ti dell'aponevrosi suturata. Questa idea è di Postemsky di Roma già conosciuta fino dal 1890, come è di Mugnai quella di 1nettere il cordone dietro la sutura profonda (1890). Kirschner invece di una gomitatura com e quella provocata da Bassini ne provoca due; nè io posso dire se :potrà quella doppia di Kirschner dare inconve nienti; certo ·p erò che il n1ettere il cordone imme diatamente sotto cute ch e potrebbe esser anch e molto sottile, espone il cordone m agg·iorme11te, ed è manovra n on prudente data la frequenza dei processi i11fiamn1atori in quella regione (bubbone vener eo , ecc.). Co111u11que la 111od.i ficazione di Kirschner è di gra11 lunga su periore a tutte quelle proposte finora , perch è in fondo Kirschner rispetta i punti sostanziali della Bassini. I o n on h o esperienza del trapianto di lembi aponevrotici b ene illustrati n ella figura 100 di Kirschner anche perch è non h o mai avuto bisogno di ricorrervi e non avendo in essi molta fidt1 cia. Nelle ernie recidive gravi colla pratica da m e descritta nel mio libro sono rimasto contento. C 0N c t.us 1()~J<~

Colla massima serenità possiamo <lire ch e tutt e le modificazioni de11a operazione or1g1naria di Ba : illi non resistono al ' ragli o cli un a cri-

[ANNO

XLI, NuM. 8]

tica spa'Ssionata e serena. L 'operazione d.i Bassini è tale n1onumento perfetto di tecnica chirurg ica che resisterà a tutte le inte1nperie del tempo e sono certo cl1e gli stessi inventori che sono chirurghi di altissima fama finiranno col darmi ragione. Io h o cercato di ricondurre l'operazione di Bassini alle sue fonti. Il tempo dirà se ci sono riuscito.

RIASSU N'f O. L 'A. fa una critica completa alle più recenti modificazioni dell'operazione di Bassini per la cura dell'ernia inguinale. Riguarda specialmente i procedimenti di chirurghi tedeschi. Queste modificazioni non sono ch e dei veri peggioramenti dell'antico metodo orig·inaJe di Bassini del ·q uale l 'A. ha stampato un recente volume-atlante completo.

OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE C 1v11,E n 'ORv JETO - SEz . C HIRURGI CA.

La rachianestesia percainica nel taglio cesareo. G. TRoGu, primario e direttore.

Le numerose pubblicazioni da tre anni a oggi comparse sulla percaina come anestetico locale, tronculare, epidurale, rachidea , del cavo addominale ecc., renderebbero superflue queste mie note se esse non mirassero più che al contributo casistico, alle modalità di preparazione degli operandi con rachianestesia percainica . Mi riferisco alla tecnica del Quare Ila minutamente descritta e da me usata con esito ottimo in numerosi interventi addominali, ma specialmente mi riferisco alle conseguenze pericolose della i11iezione di scopolamina e morfina fatta un'ora prima dell'atto operativo all 'operanda di taglio cesareo. Il Moncalvi dell'Ospedale Maggiore di Milano , e qualche altro , giustamente notavano , parlando degli interventi addominali in genere con l 'anestesia percainica, la non necessità· dell'iniezione scopolamina-morfina preparatoria anche perchè già sotto l'azion e della percaina in taluni pazienti si ha Ja tendenza al1'assopimento. Riferisco sen z'altro succintamente il caso clinico occorsomi recentemente, che mi sembr~ mol· to dimostrativo al riguardo. Dal Brefotrofio d 'Orvieto mi viene accompagnata i11 ospedale certa N. G., ~'anni 23, !~ gra~idanza a termine con bacino piatto, rachitico d1 terzogrado. . . La paziente nacque a termine con lussazio~e congenita delle due anche; non soffri malattie


r \ "'u XLI , N-c ~r. SJ

S I / IO

acu le tlegne qi nota sia 11ell 'infar1zia ch e n ell 'adolesce11za. Crebbe robusta di torace, ma stretta n el treuo inferiore, contrasto questo di rapporti bene ,·i 5ihili oltrech è inetricamente accertabile. l{e ~tata incinta, non si fece vedere da alcu11 sa1ti lario l)Cr i provvedimenti a tempo ci el caso, ta11te la viziatura òel bacino, e portò a termine la ~ravidanza, fi11ch è giunse alla i11ia• osservazione. Il feto era ·vivente e non sofferente. Il caso clinico i1on offriva discussio11i: il sacco an1niotico integro, le funzionalità cardio-vascolare, polmo11are, r en ale della gravida ottirni im"ponevano il tagl io ce areo, ch e accettato, pra licai il 15-V-1933. Da la la costanza degli ottimi risultati avuti in numerosi precedenti rachianes tesie alla percaina col metodo Quarella sia basse ch e alte, op tai per questo metodo nono tante in pa sat o !Jer Ja cesar ea avessi u salo la n ar cosi eter ea. J>reparai la paziente un 'ora prima con la oli la i11iezio11e scopola111ina-1norfi11a e un quarto (l 'or a prj111a dell 'intervenlo coll 'iniezio11e cli efedrina. Pra1icai la rachi a paziente secluta e uopo averla me~ sa in decubi lo dor. ale feci dare al letto lieve in cl i nazione. Dopo dieci minuti I 'an estesia si era estesa fino ali 'epigastri o. Laparatomizzai rapida1ne 11 l e la paziente dal JJube fino a cj11que centim e tri a l disopra della cicatrice ombellica]e per potere esteriorizzar e l ' u Lero voluminoso; incisi l 'u lero, il sacco amniotico ed es trassi rapidamente il f eto . Condussi il r est o <lell 'operazione con la ben r1ota tecnica senza cl1e la pu erpera p,r e ent a .. sc alcun djsturbo generale. Infatti il polso, il respiro, il colorito del viso , ·i rnantennero sempre b·u oni nei tre quarti d 'ora del! 'operazione e nel decor so successivo fino a che la paziente Yenne rinviata guarita col figlio al Brefotrofio i11 14a giornata. Il feto che prima del1'at Lo operativo non aveva mai dato segno òi soffer P11ze, nonostante i ·estrazion e rapid a dnll 'utero, si presentò cianotico, assopito e solo cl opo J) ÌÙ di t uia ventina di minuti si riprc e l a cian<l on1i tranquillo sulla su a vitalità . Si dovette ricorrere alla respirazione artificiale, agli stim oli riflessi con abluzioni calde e fredde per riaverlo. JJ n eonato respirava superficialmente pur non avendo alcuna secrezion~ ostacolante l 'istmo delle fauci e della trach ea, mentre il cuore aveva un a aritmia preoccupante. IL quadro cp.1inòi di un feto in tossicato e ra evidente. Ouale la causa di questa intossicazione? L 'azion e della percaina e della scopolamina-morfina insie11\e oppure l 'azione clell a sola scopolamina-morfina ~

Prima di dare ttna risposta atlendibile sulla interpretazione di tale avvelenamento richiam o l 'attenzione su quanto è oggi a cquisito in m erito alla tossicità degli anestetici in genere. Dalla cocaina siam o arri vati alla percaina passa11do attraverso una seri e di fa r1r1aci anestetici ber1e studiati dal punto di vi sta farn1 acologico e sperimen tale. Non sor10 r e111oti o-Ji studi sperimentali di Braun , Hartel, Pauchet, Vinci , e numerosi altri sulla cocaina , tropacocai11a, -e ucai.n a A-B , holocaina , acoina, anestesina, subcutir1a , ortoformio , neortoformio , propesina , zicloform, stovaina , alipina , n ovocaina . tt1tocaina , scurocaina, percaina , tanto

E PR.\Tl CA

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ulla anestesia locale quanto ulla anestesia rachidea, epidurale ecc. Si può dire che la tossicità di questi farn1aci 11a un decrescendo utile per il chirurgo , che può anche se non coadiuvato da personale tecnico per la narcosi gen erale, accingersi ad interventi gravi con sicura coscienza di riuscita . Già dal 1919 scrissi sulla scelta dell 'an estesia , ch e riportai con aggiunte n el prin10 capitolo del mio lavoro Appunti e rilievi di Chirurgia (1924) e in essi già trattai dei <liversi anestetici , del loro u so, della loro tossicità e pericoli. Sono oramai più di due mila rachianestesie da me fatte, basse ed a lte, i11 interventi di tutti i generi sull 'addo1ne, ed in ordine cronologico in rapporto ai far111aci u sati per la rachi , la mia esperienza va dalla cocaina alla stovaina, tropacocaina, n ovocaina , tutocaina, • percama. Ritengo ch e la maggior parte dei disturbi secondari n ella anestesia rachidea ed epidurale larn entati sia dovuta alla tecnica. Sono sernpre da condannare le punture imprecise ch e non apprezzano il passaggio dell'ago attraverso il legam ento giallo e la dura. Gli aghi e le siringhe devono essere bolliti in acqua di tillata e la cute, disinfettata con la tintura di iodio , deve sempre esser e ripulita con siero fisiologico per evitare ch e qualsiasi sostanza irritante con la puntura lombare venga portata a contatto della dura. I disturbi osservati n ella rachianestesia , fatta con tecnica rigorosa, sono da attribuirsi solo alla tosicità degli anestetici. Il pallore, la caduta del 1Jolso, le nausee , i conati di von 1ito, le cefalee sono tutti a ddebitati alla tossicità e quantità dell '<i11estetico. Io 110 avuto buon e anestesie rachidiane con tutti gli a nestetici menzionati, ma ho l 'impressio11e ch e il farn1aco più tollerato, sen za preoccupanti disturbi sia la percaina. Resto fede le alla n ovocaina per le anetesic locali e tro11culari con le quali eseguisco buor1 i1umero d 'operazioni specie nei vecchi. Così pure mi h a bene risposto l'anestesia splancnica alla Braun con novocaina per gli interventi gastrici n ei vecchi. Però dico subito che n egli interventi gravi delle ' 'ie biliari e dello stomaco in individui robusti ho ritrovato empr e mig liore libertà d 'azion,e con la racl1ianestesia alta . La racl1ianestesia novocai11ica, tropacocainica <ilta nli ha dato diverse volte preoccupazione per gli effetti in1mediati, cosa ch e da ch e u so la percaina non ho più 1lotato. Il 111etodo Quarella, eseguito fedelmente ha dei vantagg i indiscutibili : sono con questo 111etodo eseg·u ibili tutti gli interventi addon1 i-


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11a li dai ba i agli alti con tranquillità. an ch e se laborios i e lunghi . Però, secondo la mia e.ilerien za, c1ua~do i pazienti sono deboli e g io,rani posso110 tollerare l 'atto operativo anc h c ~enza l 'iniezion e preparatoria scopolamina111orfi11a. Da più di un an110 faccio estesamente J 'ane tesia all a percaina sacrificando qualch e ca o ch e avrei potuto operare con l 'an estesia Lronc ula r e alla novocaina e mai notai per parte elci i)azienti disturbi di sorta. • In gen er e l 'anes tesia è ottim a , duratura e non inquieta nte a n ch e quando si estende alla regio11e man1rrtaria. I o l 'u so n ei vecchi non molto d epauperati e n ei g iovani robusti di età non inferiore a i 16 anni. J giovani tollerano 11tale l 'jnjezione scopolami11a-morfina , per cui i1e faccio a meno , avendo ottima anestesia con la sola rachiper cainica a d ose proporzionata. ' on la per ca ina quindi è la cau sa delle on 11o len ze d epr essive, d elle cianosi , n ausee, pallor e , ·udor e fredd o, ma Ja copolamina-morfì 11a preparatoria fatta ai giovani e a i deb ol i. Tl caso mio ricordato comprova I 'intoller an za a11cl1e d el feto al cun1ul o tossico della scopoJamina-1norfina-percaina. I~o stato di sopore e cli con gestione d el feto in pericolo di vita era evidentemente dovuto alla iniezion e di morfi11n-scopolar11ina fatta alla mamma un ' ora pri111a, e non g ià alla d ose minin1a di percaina iniettata pochi minuti prirr1a de lla rapida la1)a r otomia ed estrazione <lel feto dal] 'utero. Pur a conoscenza dell 'intollera11za dei giovani a1['iniezione di scopolamil)a-morfina mi decisi ad attuare al completo il m e todo Quarella perr· J1(' nel dubbio di una incompleta anestesia :-:.e n za l 'iniezione preparatoria , avrei dovuto operare in modo disagevo le n on disponendo cl i per son a le sicuro per la narcosi eterea prol u r1 ga~a . In ogni m od o il mio caso è i struttivo e mi pare sia ben·e dimostrativo per richiamare J 'attenzione dell 'operator e quando si accinge ~\cl esegl1i re la cesar ea con la rachipe r cainica. arebbe doloroso estrarr e con la cesarea un feto i1011 vitale quando qualch e ora prima lo : i sapeva non soffere nte.

RIAS UNTO.

[1\N~O

« IL P OT. ICI . J'11CO >l

l .. '1\. de ~ cri vendo un caso di taglio cesareo con estrazion e di un feto semi-asfittico per cianosi e sopore ritiene che ne sia sta ta causa l ' iniezio11c })repara toria scopolamina-morfina ccondo il inetodo Quarella e conclude ch e nei g·iovani , nelle perso11e deboli, e specie nelle cesa ree i debba e vitar.e , enza pregiudizio de1J' a11estesia, l 'iniezione }Jr eparatoria scopo1ami11a- n1orfin a .

XI . I ,

~1 ~I.

8)

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Un

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(p er caina)

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'

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li~nperl-l(e re r e della r achJianestesia generale per vi.a lombare rii 11. Rich e con la novocaina. Poli-

cJinico, Scz. Pra t., 1020. Ricordiamo la Interessante pubblicazione: llott. E, FIORINI Aiuto n e l Reparto Ohirurgico dell'Osp. Civile di Veron a diretto dal prof. Saverio Spangaro

La Chirurgia dell'Intestino lléo-Termin~f e {CONTRIBUTI) CNDICE. - Prefazione. - Cap. I. CENNI DI ANA'IO!llIA, PISIOLOGIA F.D EMBRIOLOG!A DELL'INTESTINO /Jeo-Termlaale. Anatomi t. normale. Fisiologia. Meccwniemo d'a· zione della. valvola ileo-cecale. Sviluppo embriologdco. - Cap. II. LA DIAGNOSI DEL!.E AFFEZIONI DELL'ILEO TBRMI· NAL B. Anamnesi. Sintomatologia, ecc. Radiologia. Cap. III. LB ANOMALIE DI SVILUPPO DELL' INTESTINO ILEO· TERMl.NALE. Vizi di forma. Aderenze e membrane. I diverticoli. Olase-ificazione. Le diverticoliti. Occlusioni in·te~tinali da· diverticolo di Meckel. Ulcera peptica, pel'f<Yl'ante d el diverticolQ di Meckel. IJ diverticolo di Meckel nf'lle el111ie. I tumori del divertioc>'lo di llec kel. Cisti congenite. Enterocieti. Cieti dermoidi. Stenooi ed interruzioni congenite. Cap. IV. STE· NOSI, OCCLUSIONI, STROZZAMENTI DELL'INTESTINO ILEO-TB&MI· NALE. Causo stenosanti ed occludenti. Sintomi e cura delle stenosi eema>lioi. Sinitomd e eura delle ooclusiani e strozzamenti~ - Ca;p. V. LE INVAGINAZJONI DELL'ILEO TERMINALF. NEL GROSSO, INTESTINO. Etiologia e Pat-Ogeneei. ~intomi. Radiologia dell'invaginazione ileo-ceco-colica. Cura. -- Cap. VI. LE NE9FORMAZIONI A CARICO DBLL INTlSTINO lLEO-TERMINAl,E. Tumori. Tumori benigni e cisti a c quieite. Tumori maljgni. Sarcomi. Carcin-OlJD.i. Linfogramuloma maligno. Tubercolosi iper:plaetica. Aoti· nomicosi. - Cap. VII. ULCERAZIONI DELL'INTESTINO ILEO· TRRM INALE E LESIONI DA TRAUMI. Ulcerazion.i. Sintomi e diagnosi. Lesioni da traumi. Bibliografia Volume in-So grande, di pagine 246. niti<Laimente stampato su carta uso mano-macchina, con numerose fi· gure e.chematiche nel testo e molte fuori testo, eta.mpat,e in carta patinata • Prezzo L. 2 4. più le spese postali d•i spedizione. Per i nostri abbonati. sole L. 2 1 , 6 O in porto franco. 1

Inviare Vaglia. all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Po· stale Su-0cu.,.s ale ~.:~iotto. RO~tA . •

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S F7.l0 XE JlHATl CA

BIO ORA F / E. •

EUGENIO TANZI

. Euge~io T~nzi 11acque a ·rrie te cla fan1ig lia 1rredent1 ta, il 26 gennaio 1856. Studiò a Padova e a Graz; si perfezionò in psichiatria n el celebre 1nanicomio di Reggio E1nilia , dove compi i suoi studi sulla Paranoia . Poco dopo lo trovia1no a Torino e r>oi a Genova J>re o Enrico Morselli.. Quivi i occupò d ella Rùvista lli Filosofia Scientifica fondata dal Mor elli stes- O. ominato straordinario di Clinica Psichiatrica. nel 1893, insegnò prima a Cagliari , in segmto a Palermo ; infine fu nominato n e l 1895 a iFirenze. f\. 1Fire11ze, E. Tanzi fondò la Critica Psichiatrie<! detta di an alvi , a lla cui organizzazio1lc d edicò tutte Je su e forze gio a11ili. e ch e . . in o a lla fine, cu s todì con gelo o entu ia ~ 111 0. Mente geniale, scrittore sobrio raffinato e ffi cace , carattere saldo c on amici e avver~ari ' ]o~tatore tenace pel trionfo dei suoi progran1n11 , nel ge11na io 1896 fondò· la Rivista di Patologia riervosa e m entrile (periodico a lquanto pugnace si n ella criti ca, cl1e i1 ei silenzi) ch e tenne e tiene tuttora alto il prestigio d ella Neurologia , sia in Italia ia all 'e .. tero. Nell'otto})re del 18'96 s tesso, i ' 01 e a 1.F'irenze il IX c: ongr e ·o d ella Società Freniatrica Italiana. H o an cora fresch e 11ella m emoria le impressioni di que to Cong r esso, n el quale Je ricerch e i stologi r l1e di Ernesto Lu gar o, coadiutore d el Tanzi , incontrarono il p lauso di tutti noi e con le quali ]a Scuola di Firenze iniziò il suo sviluppo trionfale. H o ancora un altro rir ordo: presi a]]ora, cioè fin éiall 'inizio, l 'abbonan·1e11to personale alla Rivi.;;ta di 'I 'anzi (così Ja cl1iamavan10 per bre "·ità) ; ~ d)b o narn e11 to che no11 h o più abbandonato. ~el 1926, festeggiandosi il 70° comp.Jean1l o del Mae tro di 1Firen ze, ed es:e.ndo pre;;e,11tc ·. R. Ca ja] , gli allievi di Lui lJl1bblica van o un volu1nr di .Studi .1\' ei1rologici (Ti pograf. Social e Torin e:e, T o ri110 , 1926), ch e co~ titui scc un doc umet1to inequivocabile dell'indirizzo inetodologico , d ei programmi e d ella g ra11de operos ità della Scuola di E. T an zi . TI J\1ae tro si i)egn eva il 18' di genn aio de] 1934 , circondato dai Suoi più amati discepo]i r :eguìlo dall'universale rimpianto d ei C:o ll egl 1i 11e urologi e p sichiatri . 1

**:te Og11i 'ila l1a ·u1t sig nificato, cl1e J1or1 è quello crortologico, nè quello strettamente biografi co. l ,a vita oiperosa di E. Tanzi n e ebbe uno di ce rto; e va rile·vato. Egli , a l l'inizio mostrò n e tta tendenza per gli studi psicologic i. Dal 1884 al 1890 nor1 scrisse r h e di p icolog ia e psicopatologia; poi • se n e occupò ad jntervalJi; ed i f; UOi mig liori contributi arriccltiro no j} uo 1 rattato delle ~'fa.l . J°l'fentali d el 190-1 e la 11a Psi chiatria / ore n~<;e d r l 19] 2. 1

~la~ .E: 'l 'a11zi no11 trovò ap1Jagau1e11to n e11a p~1 ch1atr1a; per una reazione intel1 et tua le (fa-

cile a comprendersi dati i tempi ci1e allora corre va110, e le persone ch e clominavano le nostre discipline), cambiò rotta e si fece, innanzi tutto, n€urologo e maestro d i neurologia . La i1uova tendenza si realizzò ir1 E. Tanzi nella ua piena consapevolezza, tanto ch e egli n e ,parlava con palese corrtpiacim ento . Egli vo lle esser e n euroistologo. Dopo Camillo Golg·i , si eh.b e in Italia u11a vera fioritura di Scuole neurolog iche; ma ciascu11a Scuola assunse una fisio11omia particolare;. così quella ~el Golgi stesso a Pavia; quella. d1 Le.onardo B1a11chi a Napoli ; quella di (;·. 1\I1ngazz1ni a Roma e poi quel la dello cia 11tanna e del Tamburini a Roma s tessa ... 'Xe~una di queste Scuole ebbe però il significato di quella di E. T anz j a Firenze. J~ ·se }Jr efer iro~o :r:netodi e perseg uirono dottrine ed ipotesi d1 verse, tutte concordi col n1ovimento anaton10-istologico e n europatologico dell 'epoca; ma ciò non tolse ch e si notassero d ei n eu rologi, come Leonardo !Bianchi e d E rnesto Lugaro, non di sprezzare il m e todo p sicofis iolog·ico , e "il psicologico an ch e nella Clinica p ichiatrica. Soltanto E. Tanzi , più radicale , credette e sostenne che, al di fuori del m etodo istologico n on ,,i fos~e salvezza p er la psichiatria. Se .,E. Tanzi volle essere anatomico a dispetLo delle su e originarie te11denze, ciò torna a o-rande onor e del suo carattere e d el suo prog ra1nma di vita. Nel suo ]avoro fondame ntale (1 Fatti e l e Induzioni nell'odierna istologia <lel sistema 11ervoso. Rassegna critica, 1893) rias umeva e confern1ava 1utta la sua posizio11e m etodologica p er lo tudi.o ciella p sichiatrj a ' n1os tra ndosi entusiasta d ella nuova istologia , della nuova fisiologia e d anch e ps icofisiologia , clel Ramon y Cajal . No11 è . enza significato ch e questo lavoro fu critto per i)aragra fì , cia'ciCuno dei quali costituito da un t eor en1a. 1,utta la morfologia e la patologia i1 euronica è pa sata in rivista n ei primi 5 t eorcn1i; il 6° e il 7° son o d edicati alla legge d e l]a polarizzazion e dinan1ica; dopo 1'8° teoren1.a l 'A. trat teggin la ua jpotesi fisiop. icolog ica, la quale 1)arve più audace di i utte le i pote i g·ià avanza te dal Cajal. E. Ta11zi pagò di p er sona e Yolle an ch e essere uomo di labor.a torio , come dimostran o i su oi lavori , JJer es. qu·e llo molto notevo]t:} (su lla A trofìa se.corida;ia vndiretta fl ei centri nervosi. Ricerclie SJJerim en tali) n eil ln Rivista del 1902. r., a (( reazione )) di rf anzi fu p er lui intellett ua lmente economica. La psicologia divenne per lui un 'applicazione della morfolog·ia e de1la fi siologia n ervosa. La prova più forte di 1ale programma , dopo l 'ipotesi di cui i è fatto cenno , ~i ebbe di poi n e] u o scritto : U nn. Teoria deLl'allucinazio1ie, del 1901; i1n1Jer11ialo tutto ~u una ' redu1n i. to f1 . iologira cli Ranl o tt ·' C:aj al e su a.


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<t JL P OLICLI:"iI CO »

Va ricordat o tut la, jia il discorso inaug urale tenuto dal Tanzi il 15 11ovembre 18'96. Quel dil'cor so che si legge tuttora con vero "g odimento, era intitolato: I limiti delln fJSicologia. E. Tanzi vi apparve seguace dei se11sisti ingle$i , evoluzio11ista, meccanicista, sostenitore delJa teoria d el neurone e dell 'atto riflesso in a111bed l1C\ i campi : fisiolog ico e psicofisiolog·ico ... Bppur e il suo magnifico buon sen so si riafferma va tJuando, r esistendo agli alle ttan1enti della cau salità, sost eneva, in quello s te so discorso, il pa.rallelismo tra perfettibilità d elle funzioni intellettuali e morfo·fi siologia del s isten1a n euronico. Comunc.ru.e , la Scuola neuropsi chiatrica di F iren ze fondata da E. 'fanzi resta e resterà g·loriosa , non per le vedute di indole gen er ale espresse · e sost enute dal suo· 1F ondatore , n1a per il Trattato delle Mala.t tie M entali d el 1904, r ifatto in due g rossi , ·olt1mi con la collabora zione preziosa di E rne to Lugaro (2a ediz. del 1913-15 e 3a ediz. de l 1923); opera cl1e onora g ra11dem e nte la Ne11ro11sichiatria Italia11a. SANTI~ DE S .i.\.NC'fJS.

SUNTI E RASSEGNE ORGANI RESPIRATORI. Malattie del tratto s~periore delle vie 1·espiratorie. Problemi connessi coll'etiologia e la profilassi. (A. R. DocHEZ , I\.. l\1rLES e G. I\.ucI~LAN D . Th e J oizr11. of the 1lmeric. M edie. Assoc., ± noven1bre 1933). L 'influenza in forn1a p.a ndemica si osserva solo di tanto i11 tanto; ma col nome di influenza si i11dicano epi d emie minori di una malattia dell 'apparato r espiratorio car atterizzata da iJO.izio a cuto , pros;razio11e, febbre e r e]ativa 1nente lieve interessamento delle vie re piratorie alte. e'·è un rapporto fra queste forme e il con1une raffreddore e fra questo e le condizio11i at111osferich e, sebb·ene oramai per il ra ffreddore si ammetta senz altro la cat1 a infet1iva co1ne la p iù in1portante. J,e ricer cl1e batteriolog·ich e fatt e sul r affreddore 11anno dato tale molteplicità di batteri c1a re11der e i! ])roble1na an cora più difficile. \T ei rig u ardi d ell 'influen za, l ' ulti111a pand emia l1a fa tto perdere terreno a l b . e111o fil o di P feiff'er con1·e agente e tiologi ·o, n è d a a llora si è 111oclifìcato lo ~ t a t o nel la q11e lio11e. :\feg·li jnclividt1i ·l1e so ffro110 di raffredd o ri 'arie volte a ll 'ar\110 i ò trovata una « flor.a })asale >> ùel tratt o re piratorio all o co1npo t tt 11011 olo di ger111i rite11uli lJer lo più non pat og·eni , 111a an ch e per i)eriodi 1; iù o 111eno lunghi di ger1ni noli ror11e altamente 1)aLogeni (streplococc o e111oli1 ico. p11e11 u1o{·ocro e 01110rì lo <lell ' i11fl uenza) . (~ur=--ti g·cr111 i 11011 son o n ecessaria1ne11 le a ·ç;;ociati a Jla ·i1110111alolop: ia del l' infezio ne dell e Yie r e l)ira torie a lte , p O ~ $O no 1

~ANNO

XLI, :\ù :\1. 8]

i1011 au111ent are di nun1ero durante il raffreddore; soltanto si può affermare che esiste u11 rapporto fra l 'attività di questi germi e i processi infiammatori secondari del tratto stiperiore delle vi e r espiratorie. . Ricerc~e sui lattanti 11.a11110 portato u11 po' d1 luce in questo problema. Il tratto respiratorio alto d el lattante è sterile a lla nascita , ma d11ra11te il primo m ese di vita acquista una flora b a tterica simile a quella dell 'adulto e il primo apparire di germi patogeni non provoca n ecessariamente u11a malattia. ·un 'alta i)er centua le di malattia respiratoria compare fra 1'8° e il 14° n1ese, e il manifestarsi d el raffreddore non è a ccompagnato da alterazione d ella flora basale e il raffreddore è p er lo più lieve e senza complicazioni . Questo succede per lo p iù in autunno. Verso la m età dell 'in·verno i h a di nuovo p er lo più una n1alattia r espiratoria che si present.a questa volta col quadro di un a ma]attia acuta o del tipo dell 'influ enza o di una infiammazione localizzata. Nel 192± J(ruse pel ])rim o disse che il raffredd.o re poteva dipendere da un viru ~ filtrabile e da allora qualcuno confermò e qualcun altro negò le su e osservazioni. . Nel 40 % d egli scimpanzè l 'inoc ulazione n e l naso di filtrati senza b atteri presi da individui con r affreddore, si è riusciti a riprodurre il r affreddo re e contemporaneamente si aveva lo . viluppo abbondante di germi patogeni prima scar si . Se <1t1c . . to gern1e patogeno era il tipo , o R clell 'en1ofilo d elJ ' influe11za era se1npre que to st esso tipo ch e si s,·iluppava n ei raffreddori su ccessivi . Questo ·virus fìltrabile sopra, vive anaerobican1ente in freddo per almeno 13 giorni, è inat t ivato dal calore a temperature relativa111ent e basse, e s i moltip lica in mezzi di cultura rap1)rese11tatj da t essuto del tipo u sato precedenten1ente p er la cultura del virus vaccino. P er qua nto r iguarda l 'influenza, g li esperim enti di Yan1anou chi e di altri n1etton o in eviden za un virus filtrabile. Un virus filtrabile fu coltivato dagli AA. in due separate J11a nirestazio 11i interpa ndemicl1e della 1nalattia. Clinicamente l 'uso di un vaccino è stato un.a d e1usion e , com e del r esto c'era da aspettarsi. IJ vaccino può essere tutt 'al più utile p er le con1plicazioni batterich e secondarie e rend e meno imponente le manifestazioni su ccessive. L 'uso profilattico di vitamina A e D, le n orn1e ig·ienicb e generali , le con.d izioni di aereazione notturna della ca1nera , ecc . non 11anno dato risu1tati soddisfacenti . R. L usENA· -· 1

nella 1nusco1atura bronco-polmonarf>. Sue alte1·azioni sistemiche in varie condizioni 111orbosf>. 4 rchivio dello l .c;til nto Biochirnico ltnlia1io. febbra io ] 9:33). Sono a ffat to recenti l e ric~ rcl1 e ~ i st e n1at icl1r . ul t essl1lo 11111 ~r0J a re li ~c i o del pa1~en rJ1i111 a ( \ . I..-c 1S .\D.\ .


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1Joln1011are. Baltisberger J1a puJ)blicato uno studio completo nel 1921: egli di tingue una 111uscolatura paren chimale ed una interstizi~Je. La prima circonda l 'albero bron chiale sotto forma di tuniche; la seconda ch e è ricchissima si svolge in parte sotto forma di m embran e 11ei setti interlobulari , in parte riveste i vasi linfa1ici , in parte trovasi 11el tesst1to perivasale. Vi è inoltre una ricca provvista di fasci muscolari disordinati , aberranti, ed uno strato si trova a l di sotto della pleura. Non esi . . tono studi i .te1natici sulle altera? ioni della muscolatura poln1onare 1na solo o ~ ervazioni un po' framm enta rie. L ' ~\ . h a tudiato: tre oggetti cli 'aria e1ù 111ort i per sep i cronich e; quattro sog·gett i morti in seguito a malattie ca_che tizzanti ; ari soggetti morti dopo aver pre"'entato di~pnea per 1t111go tempo (asma bro1lr l1iale, ·cont1)e11 ·0 cirt olatorio con lesioni dei 'asi polrl1onari o delJ ·aorta, o d ella mitrale, ere.). ~ell'esporrf\ il risultato cle lle riccrcll r i ~t o­ logicbe 1'A., evitando il de ttag lio Jni nt1lo dei nu1nerosi protocolli , riferisce sintr ti r:1n1c11te le alterazioni de] sistema muscola re' del 11o l111 one. prendendo come base di classifica i seguenti gruppi di le ioni: a) lJroce si dege11e rati vi i11fi ammatori; b) processi di a trofia; e) prore , i di ipertrofia e iperplasia . Processi degenerativi e infia1nn1atori a carico <l olle fibre muscolari li cie: l ' J1a ri . conlr.at o lt1lta una erie di alteraz ioni istologicl1e nei proce~f'i di . epsi ch e si svolgono n ell e comu11i i11a]atti c infettive e n ell e infian1mazio11i arutR dell 'apparato r es1)iratorio . .\. 'o lle e.. e sono diffuse a tutto il parenchima, a volte pre,·aJgono in certe zone di uno tesso i)r eparato . Egli ha riscontrato frequentem.ente t1n prore. ·o dege11erativo dei nuclei, ch e li rende n1al colorabili rd anche un processo di rig·o 111ìan1ento tor])jdo t (l evidente scomparsa clell a ~Lria lura 1011g itu · cJin~Je . Ha osservato ~ pes so inliltraz io11e })arvi < r l1L1lare a carico dei condotti al,reolari ed ii1 1'1J ncliboli ch e costitui ce u11 serio os tar.ola al lo ="lu<l io drlla . truttura rnu sco lare. Proce. si di atr o fi a della musc<> lalura liscia: •1uc·:-5tn pt1ò e er e se1111)Ji ce, come nell'enfì e111(} se11jJe. in nlolti ca i di enD ema sostanzial e e iu ~a ri ca::;j cli cach c ie prolungate oppure a. :-'Ociata a sclerosi dej o ndotli alveo lari , nei caRi di cach es ia tbc., in soggel1i 1Tiorti per cirrosi epatica, in lue tici aortici, in ' ecchi con lesioni gastrich ei o epatich e. Processi di ipertrofi a o <li iperplasia del] a lt1uscolatura ]iscia poln1onare: l 'A. h a trovato procesRi di ipertrofia sempli ce i11 e.asi <li mioc' ardite c ronica e 1n sog·getti co11 vizi n1itralici. non solo nella mu colatura parenchimale ma anch e in <1 uella dei bronchi medi e g r os i. 111 ~oggetti con notevole aumento di spessor e clei fasci n1u colar i , h a rilevato la i)r esenza di ~o t ­ tili tralci cli co1111etti,To circondanti da og11i 1 ~f'\

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to i fa ci mu colari cd insinuantisi anche nel loro interno. Riguardo alla iperplasia i11uscolare, essa è più diffusa ed evidente n elle i11 alattie cl'onich e cl1e colpiscono gravemente il i)olmone e si allaccia a lesioni del sistema va colare (alterazioni dei ' asi poln1onari) o a lesioni d el siste111a bronchiale (bron chi ettasie). Ipertrofia e iperplasia deJla n1uscolatura i11 lerstiziale e sotto pleurica : l '1\. i11 base alle ue ricer cl1e, co munica ch e in tllcuni casi è visibile un notevole aumento della muscolatu• ra interstiziale e i11 altri un modico aumento clclla n1uscolatura liscia sottopleurica , sia in connessione con ipertrofia delle fibre circonùan ti g li spazi linfatici otto11lel1rici , sia auto1

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110 111 0.

Infine 1'A. cerca di risalire dalle le ioni istologiche ai fenomeni fun zion ali ed alle cause r11orbose ch e ii hanno orig·inati , riunendo in g ruppi le lesioni osservate nei casi di soggetti che avevano prese ntati form e disp11oicb e. In tutti i casi di enfisema ha rilevato atrofia della muscolatura dei bron chio]i e dei condotti alveolari; semplice o associata a sclerosi e pensa cl1e siano state a produrla le cause stesse meccaniche ed infettive ch e h anno condott o al1'enfi sema. Nei casi di asma bron chiale il contrasto tra 1'atrofia della muscolatura parenchimale e I 'ipertrofia di quella dei grossi bronchi, induce .a l)en are alle con seguen ze di un complesso disturbo della funzionalità mt1 r o1are broncopolmonare. e lle dispnee non associate ad enfi sen1.a (miocardite cronica, vizi mitrali ci), è regola l 'i1pertrofia della muscolatura li scia parenchimale, causata dalla esa lta ta fu11zione muscolare a scopo ausiliario, durata n1es~ ed anni. Attorno a queste due categ'o rie fondamentali vanno riunite le altre farni e con processi di alrofia, ipe rtrofia, iperplasia , espressione de.i vari fenom,eini morbosi ch e colpiscono il poln1one e n e alterano la sua strt1ttura. VICE 'TINI.

L'olio iodato nella bronchiettasia, con uno studio di due casi dopo lobectomia. (JosEPH A. vVEINBERG.

Arc11ives of

S11rger~',

. etterl1bre 1933). L 'uso del] ' olio iodato n ella broncografia e e i1 ella cura della bronchi etta ia è diventato i11olto esteso durante questi ultimi anni. Benchè si ammetta cl1e ques to procedim·ento no11 causi serie con seguenze, esistono però lesioni descritte da Archibald e Brown , e Hedblom. ~emmeno si conosce con esattezza qua nto tempo l'olio rimane n e] polmone e come vi vien e trasfornìato. L'A. h a eseguito r ecente111en te la lobecto111ia in due J)azienti affetti d.a bronchiettasia, cl1e era no stati trattati co11 iniezioni di olio iodato


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e semi di papaver o al -!O %, pri1l1a d ell 'inlervento. Questi dati i11sie m e a laYori sperin1entali son o s tati d escritti dall 'A. p er r ender e chiaro qualct1e punto controverso. D,a llo studio istologico eseguito s ul tessuto JJOln1011are d o1Jo la lobectomia, l 'A. conclude ch e: 1) l ' oli o iodato può esser e ritenuto n el polmone almen o ottantatrè giorni dopo 1'in troduzione n ell 'albero bronchiale; 2) quasi tutte Je cellule c he si trova110 nel polmone sono capaci di fagocitare goccie di olio iodato. Egli ritien e inoltre ch e le forme di broncl1iettasie cilindriche so110 più adatte ad esser e cura te con l 'olio iodato che non le bronchiettasie sacciforn1i , perch è in queste ultime alc une sacch e i1011 sono rag gi11nte dal m edica m ento, e ]e ]esio11i qui prog·r ediscon o n o110stante la g uarig ione di altre sacche a contatto con l 'olio iodato . I11iet tando l 'olio iodato n ella tra ch ea di 11 cavie, e sacrifica11dole in p eriodi di tempo sem pre più distanziati dall 'iniezione, l 'A. ha studiato le diverse lesioni istologich e, ch e egli riassun1e così: 1) l 'iniez ione di olio iodato produce aree inultiple di atelettasia appare11temente do,rute all ' occlusione dei bronchi e bro11chioli; 2) 4.ueste aree di at ele ltasia sono sen1pre accompagnate da una r eazion e infiam1na loria; 3) l e goccie di olio ri111ang·o110 per più tempo nelle zone di atelettasia ch e in quelle bene a er eate; 4) le goccie di olio son o u.bito assorbite dai tessuti e possono rin1aner e n elle pareti a lveola ri o esser e trasporta te lontano, com e , p er esempio, n ella pleura. In un 'altra serie di esperi111enti su 8 ratti l 'A. h a fatto la legatura d el bronco d el lobo inferiore sinistro, e dopo h a iniettato in trach ea l 'olio iodato; egli ha voluto così avvicinarsi qua nto più. era p ossibile alle condizioni di una bronchiettasia . Le conclusioni di questa serie di esperimenti sono: 1) la legatura del bronco p rin cipa le di u11 lobo polmona r e con sutura assorbibile può i)r odurre una condizione m olto simile a lla bron chiettasia ; 2) l 'olio iodato rimane per un maggior tempo in un lobo atelettasico e infia mmato piuttosto ch e in un lob o più san o; 3) ogni tipo di cellula partecipa a fagoci l-are l ' olio iodato. Con cludendo , gli esperimenti s ugli animali m ostran o ch e l 'iniezion e di olio ioda to n el1'alber o b r on chiale JJroduce molte aree di a telet tasia, e ch e l 'esten sion e di essa dipende da lla gr an d ezza d el bron co ostruito. Questa condizion e comunem en te su ssiste d opo un period o di due settiman e . Durante gli esperim enti par ecchi a r1in1ali morirono da quar a nta a c inquantadue g iorni dopo l 'inièzion,e; tutti m ostraron o estese lesioni di polmonite. :È probabile ch e l 'iniezion e di un a qua ntità eccessiva d i olio iodato sia stato u11 fa ttor e nello sviJu p})O d ella p olmonite. Qu esto fa tto e le lesioni d i atelettasia indicano cl1e bi sogn a u~are q ua ntità molto picco-

le di olio iodato a scopo diagnostico. ~egli animali da esp erin1ento l 'olio iodato è ritenuto per un m a gg ior tempo nel J)Olmone bronchie ttasic o ch e in uno più sano. Questo dimostra un vantagg io nell 'u so del1'olio iodato ne lla cura della broncl1iettasia dove è ricl1iesta una perm an en za prolungat~ d el m edicamento . l{. MARTONE.

Equilibrio elettrolitico nella tubercolosi polmonare corata col metodo Leotta. ( R ABBON I.

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ltiv . Pat .

Cliriica 1 uù erc., 31 o tto1

bre 1933). :È 11ota la irrtporta11za d ell 'equilibrio acido-

base e Je variazioni funzionali degli orga ni più s,·ariati per il pre·valer e d ell 'uno o d ell' altro . ion e antagonista. I più studiati di questi equilibri sono 4.uelli ris ultanti dal rapporto Ca :K e Cl :Na ; ullo sbilancio di quest 'ultimo è anzi oggi leg·ata la t er a pia de lle localizzazioni tuber colari con la die ta ipoclorurata di Gerson ; il magnesio è ancora poco studiato : ricer cl1e eseguite n ella scuola di M. Ascoli (<:annavò) hanno m esso in e' ridenza un rapporto funzionale tra il ta&so nel san.g u e del magi1esi o ·ed il lobo a nteriol'e d el1'ipo fisi. L ' A. p r em ette le con osce11ze a ltuali ul co111portam ento tra joni m etallici e m etalloidici d el ~ angue i1ella tuber colosi polmonare e precisa 1nente : n ei rig uardi d el calcio per il quale secondo alcuni (Robin 1895, 1F errier 1906) i avr ebbe una d ecalcifiC<'lzion e, negata più tardi da a ltri autori tra c ui Mayer W ells, C.alwell , Witt; n ei ri guardi d el potas io sul quale pure discordi sono i par eri ch è chi trova un a\1111ento , chi u11a diminuzione d ei su oi valori: Spiro l1a trovato ch e il p otassio d el iero si prese11ta normale (mmg r . 21 .1 %) 1nentre au1nenta quello de i globuli rossi ch e d a lnr11gr. 387 .9, sale a 410 ~~; n ei riguardi d el cloro anch e s i h.an110 r e1)erti contradittori: secondo Sauer bruch e R ermannsdorfer ag·irebbe dannosamente sulle lesioni tuber colari; su ciò è legato. i I principio della dieta aclorurata di Gerson . Ne i rig uardi d el mag n esio e del fosforo, data la loro difficile ricer ca , poco si sa ; 111a secondo una unica ricer ca dì Cannavò ed Indovina , r im arrebbero n el valor e n ormale. L'A. ha studiato jl comportamento del calcio, potassio , mag n esio e fosforo n el siero di tuber colosi trattati. col inetodo Leotta, alcoolizzazi.oni dei n ervi i11 ter costali , n el polmone m alato,, e nei quali aveva escluso altre infermità ch e avessero potuto influire sull 'equilioric> elettrolitico (nf:}frop atie-diabete). Per il dosaggio d ei singoli ioni rneì.<'lllici i è servito del metodo di D ewaard per il calcio, di Kramer e Tisdall per il potassio; d el m etodo· tritrimetrico di Kalinikowa per il magnesi o: de l metodo di lBa11g· per il cloro; del m etodo tritrimetrico di Cannavò per il fosforo, d ei qu a li m etodi tt11ti riporta la t ecnica. 1


SEZfON I•: PHATl C A

305

. })allo studio di 12 ca si clinici di varie fo r111 c ~ l ul>ercolo i polmonare , sia pri111a ch e d op o ] 'intervento , è venuta Jielle conclu ioni ch e p e1· qua11to riguarda il r apporto Ca :K, i l1a una di11tinuzion e d el Ca ed au1nento prOJ!Or zionale d el 1\.; per quar1lo riguarda il magn e io ed i] c loro si ha ora diminuzione ed ora 1egger o aun1ento di ambedue d egli elettroliti ; per il fosforo dimi11uzion e costante de l tasso . Tali risultati l 'A. li attribuisce al legger o grad o di .acidosi consec uti,ra al riposo funzionale del polmone n1alato , in seguito al lralla111ent o r ol m etod o Leotta . GoNZALES·

La posizione declive nella chi1·01·gia delle suppurazioni polmonari. ( . {) ~1·.\1\TINI e

I novembre

CuRTILI,E T.

La Presse 11/ édical e,

1933).

La c hirurg ia p ol111011ar e ien e pra ticata , da lla 111assima parte degli operatori , in posi zione seduta o semiseduta , frequ ente m ente con legg era inclinazione ul lato sano , indipen cle11ten1e11te dal gen er e d 'affezione per il quale s'intervie 11e e dal tipo d 'intervento ch e si esegu e. Que ta t e11de nza viene incorngg iata da c iò cl1e seri vo110 in m a teria gli AA. più autorevoli in fatto ùi chirurgia polmonare ; purtutta via l>isogna riconoscere ch e la posizi on e seduta , van tagg·ìosa allor ch è si opera una ple uri ~e purulenta. poich è l 'ammalato si tro,·a più a su o a gio e re IJira m eglio, ha i suoi inconvenie nti in ca so di intervento p er cisti idatica, tuber colos i polmo11are, s uppurazione polmon ar e c0n esp et tora zione abbondante . In ques ti casi infatti, ]a posizione seduta o semiseduta , sp ecialmente se a ocia ta ad inclinazione sul lato sa c10 , r ;ipprese11la l'ideale per favorire 1'inondazi01)e bro11chiale e l'inserr1e nzamento d el lato sano. Già fin dal 1910 Picot proponeva , n egli inter venl i polmonari la posizione ventrale per Ja fac ilità d'evacuazione d el pus, la facilità della r e i>ira zione , la minore e morrag ia , la mig liore esposizione del campo operatorio. . Nel 19.29 Santy segnala gl'inconveni enti d ella posizion e seduta; secondo questo A. le sin co pi mortali , di cui s'incolpa in g enere l 'an est esia, sono do,rute a tale posizione e causate d alla inondazione brutale d ei bronchi : rper evitarl e consiglia la posizione ventrale. Lilienthal consiglia a ddirittura la posizione declive e sostien e la n ecessità di situare la t~sta ad 11n livello più basso del bar ino. . .· . Gli _\A. , in seguito ad incidenti dQvuti alla posizio ne sedt1ta , eseguono , da cinqµe a1111i n ques ta parte, g li interve nti per sup_p uraziono polmo nare in pos izione c]eclive .con l'·a se del corpo inclin a to di venti gradi. Hanno otten11t0 gra11dc r egolarità r espiratoria , facilità delle J11 a novre op eratorie e facili.tà d'evacuazione d el pu ~ dalla trach ea e dalla bocca . Inoltre, data Jn g rand e sicurezza ottenuta con tale posizione , hahn o abban clonata qu asi completamente l 'a-

11e tesia locale i)er i ·anest0sia ge11erale, di breYe durata , al cloruro d' etile; evitano in tal 1n odo i fen-0meni d 'ir1tossicazion e d ovuti alle [orti quantità di novocaina che venivano usal è in passato. L. FERRE1 TI.

MISCELLANEA. L'ingrossamento delle gambe. (L.

A LQUI ER.

Presse Médicale, 17 genn. 1934).

L 'ing r ossan1ento delle gambe oltre ad essere un fa tto antiestetico ed inelegante , è spesso causa di disturbi e molestie , è t alvolta una vera infe rmità invalidante. Lasciando d a parte l 'adiposi , ]a pseudoipert ra fia miopatica , le ipertrofie scheletriche è c erto ch e la rr1oda degli abiiti corti ha messo in eviden za più ch e non era per lo passato gli edemi e infiltra ti ch e distendono il tessuto congiuntivo, d eforman o, ing rossano le gambe sia in totalità otto farni a di elefantiasi.• sia solo t)arzialmente . Le cause di questo disturbo p osso110 essere gen erali e locali. 'fra le prime devor10 innanzi tutto esser e a11P.overate Je cardiopa tie non c ompensate le quali provocano un ed ema da stasi, che distende u11iformem ente le partii declivi senza limite superior e n etto. La p elle viola cea a causa di ven osità, talvolta marmorizzata a cau~a di piccole ·uffu ioni san guigne non può essere so11evata in pliche . La pression e digitale lasc ia una impronta ch e scompar e con molta lentezza. Quando l 'arto è post o in i)osizione elevata I ' ed ~1na sco1npar e più o m en o rapidamente . J g·onfiori ch e Dieulafoy considerava come . ., intorni premt1nitori d el brightismo sono oggi a f tribuiti a disturbi epato-renali. Di r eg·ola sono loca lizzati '1lle gambe tra il p olpaccio ed i maJleoJj, o al lato interno delle coscie o alla regio ne trocanterica . Ma in effet1i essi po ssono prodursi ovunque : forman o bozze sotto g li occhi , alteran o il viso, ingrossano la nuca , le r egioni sopraclavicolari, e diversi punti d egli a rti superiori e d el tron co. Quando sono localizzati agli arti non occupano tutte la Jor o circonfer en za ma formano bozze mal limitate , con prolung am enti irregolari ed ineguali . La p eJ] e non è Jnodificala, ma ta lvolta è infiltrata, ins1)essita. Prendendo queste bozze a piene mani si può farle rotolàre ·otto le dita , mentre si apprezza che sono di consistenza mollastra con indurazioni pariiali e 11odosit?1. Queste bozze sono costituite da t1n infiltrato de l tessuto connetti,ro ed. in parte da ' 'ero edem a dovuto ali' ostacolo alla circolazione linfa tica prodotto dal! 'infiltrato st esso . Non sono sogge~te a] l'azione delle g ravità tanto ch e n on risentono gran vantaggio da lla p osizione ele va ta mentre cedono ag·li eserc izi m ode ra ti . Le bozze all e gambe res tan o di solito poco

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~06

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POLIC LJ ~ T CO )l

pro11 un zia te e le loro variazioni seguono l'evoluzione dell 'intossic azione_g.enerale. Il trattamento di massaggio deve essere opportunan1ente dosato in modo da evitare l 'eccessivo improvviso versamento in circolo della li11fa tossica. Spesso questo trattamento fisioterapico locale migliora anche lo stato generale, e la scomparsa delle bozze coincide co1t la cessazione dei disturbi gel1erali (cefalea, vertigini, dispnea ecc.). Ta lvolta l ' infiltra to linfatico senza colorazione viola·cea d ella pelle, duro, che non lascia impro11 ta dopo la pressione digitai~" prende proporzioni enormi. Le coscie, le gambe sono distese da rnasse dure, pseudolipo1natose, seg·ita tc da solchi profondi, con cessazio1te netta 11ella ,p arte declive per modo che nella parte sottostante l 'arto conserva la sua linea. AlcuJle donne hanno coscie enor1ni con ganilie sottili, altre hanno gambe cilindriche con cavig lie e piedi normali, o caviglie grosse.con in: g rossam ento' solo della i)arte poster1ore dei piedi . La causa di questo ingrossamento è sempre dovuta ad un infilfrato cellulare che a sua volta ostacola il flusso della linfa. In ogni caso , quindi, tanto l 'ing·rossarne11to segmentario cou1e l 'ingrossam e11to totale di un arto a guisa di elefantiasi con vieile se1r1pre ricercare la causa d ell 'ostacolo e rimuoverla sia con mezzi fi-iotera1)ici locali sia con il trattamento generale. Quando gli infiltrati sono distanti , non loc a lizzati esclusivamente alle gambe Ja malattia i.; quasi 5en1pre generale, ad esempio filariosi. :\Telle 1nalattie organi·ch e del sistema nervoso (e miplegia, poliomielite, paraplegia, poline' 'riti) si ha un aumento. di volume degli arti inferiori vario per forma, intensità ed altri caratteri. 'falvolta si tratta di un edema roseo o senza colorazione speciale, moll e, freddo, al quale si dà spesso il nome di edema angioparal1tico. Altre volte l 'arto è i1odoso per infiltra1.ion e dura disseminata d el cellulare sottocutaneo , oppure l 'arto è in tutto o in parte diste!:>O da una sostanza omogenea, come se il cel lula re fosse stato iniettato con sostanza solidifi cabile . Queste forme legate ad affezioni ner" ose son o le più Len aci , le più res istenti alle cure. Nella l)Oliartrile acuta febb,r ile 1e bozze molli compaiono e sco111paiono rapidamente, salta11do da un 'articolaz ione all 'altra e distendendo le parti m olli . rl'a l volta sono rosse e calde, tal volta pallide e fredde; s i prolunga110 in rigon fìa1nenti irregolari attorno alle s.i noviaJ i tendiItee, ]ungo g li interstizii i11tern1uscolari . Spest--o sono acco1r1pagnate da adenopatie moderale. L'ingrossan1ento delle ga1nbe ]) tlò essere ind ipendente da cause generali e costitt1ire J'u11ico d·isturho da cui il soggetto è affetto. l na ferita contusa de lla gamba, della cosci a

[ANNO

XLI, NlJj\(·. 8]

o tlel basso\ e11tre, ur1 'i11fia1t111tazio11e profonda, sp ecie se to~pida, una frattura della gamba })Osson o d e ter1r11nare nelle parti molli induri rnenti cl1e for1t1a110 co111e una barriera alla circolazione· venosa e linfatica. J.J 'ed erri a occtipa I~ parte sottosta~te ina può .rirnontare super~ormen te per effetto delle gittate linfa11gioiL1ch e r he possono raggiungere Ja radice de ll'arto. Di solito i l gonfìore dintir1uisce co11 iJ riposo e aumenta con la stazione in piedi e con la d ea1nrJulazione. L 'arto in questo .c aso divie11e pesar1t? ed indol e nz~to molto rp iù di quel ch e non sia nella semplice stasi venosa . In effe tti le contrazioni muscolari, i movirnenti ripetuti irritano il residuo infiammatorio della lesione iniziale, irritazione che si m<lnifesta con arrossa1nento dovuto a vasodilatazione , aumento della terr1peratura e talvolta con sensazioni di scottatura causalgic.a. Le affezioni venose possono in g rosbare Jl' g·ambe in tre modi: 1° Gonfiore che circonda lin 'ulcera vari~osa. lit tal caso giova solo 1a disinfezione. 2° !nspessimento esteso della caviglia al polpacc10, con pelle lardacea, e tal volta c ia11osi sottornalleolare . Al disopra si trovano gittate di p eriflebite e d 'adeno-linfangioite , il r.ui trattarr1ento fi sioterapico deve farsi d all 'alto in basso. 3° Iu g rossar11ento post-flebitico, flebite di una ' rena pelvica o del l'arto. In tali ca si è a rilevare che spesso esistono, con1e n e ll'ingrossamento traurnatico delle gambe, crisi d 'irrilazione simpatica con od B1na causalgico, nonch è edemi ·e d indurirnenti che si comportano com e la cellulite con ingorgo linfatico. In prese11za d 'ing·rossamc11to delle ga1rabe per le quali l 'esan1e non dimostra a) cuna causa locale co1tviene pensare a fatti addominali . Al riguardo basta ricordare l'edema peri111alleolare della gravidanza avanzata, dei fibromi i1terini, delle cisti ovaricJ1e, delle peritoniti cronich e. Escluse anche queste cause, un esa111e profondo può ta lvolta fare apprezzare ade11opatie e indurimenti dei tesst1ti prossimi ai g·rossi vasi addominali. Va in fine ricordato che in 11na ga1l1ba le sinoviali ter1dinee, come quelle articolari, e le borse sierose sono spesso colpite da infia1nmazioni torpide , che provocano ingrossarnento c~lle caviglie e dolori ai piedi con ril~sciamen10 delle articolazioni e tendenza a11 'appiatt1Tttento d ella volta plantare. Dn .

La ba.cillerni a, tubercolare nelle malattie nervose. (E. J,o \VENSTEI ~. Rif. Nfcd.,

15 aprile 1933).

L '1\.., dopo a' er sommariamente descrilto il s uo n1etodo di cultura dei bacilli tubercolari clal Sangue , Tichiama i risultati aellG culture eseg·uite nella poliartrite acuta, clie J20rtarono n el 70 ~~ dei casi a risultati positivi. NeJ 1upu$ 1


fANNo XLI, NuM.

)

SEZIONE PRATI CA

eritematoso la cultura fu positiva nel 100 dei casi. I brillanti risultati ottenuti con la cultura nella tubercolosi cutanea indussero l 'A. ad estendere gli esperimenti alle malattie nervose . Era opportuno cominciare con le malattie con comitanti alla poliartrite acuta: la tonsillite e la corea. Con la collaborazione del prof. Amersbach l 'A. ha otte11uto c ulture positive sei volte dalle tonsille e tre volte dalle tonsille e dal sangue. Nella corea si ottengono risultati positivi solo all'inizio della malattia. L 'A. ha allora esteso le sue ricerche alla clcrnenza precoce. Il problema della frequente coincidenza della demenza precoce con la tubercolosi è stato ripetutamente discusso. A tutt'oggi si era ritenuto che gli ammalati si infettino nei mani comi, supposizione ch e deve essere scartata, perchè la tubercolosi è oltremodo diffusa anche presso gli schizofrenici al1'infuori delle cliniche. Zoeller h a constatato statisticamente che nei di scendenti da genitori tubercolosi, il numero degli schizofrenici è doppio rispetto a quelli provenienti da genitori non tubercolosi, e Leo Wolfer sostenne in modo non equivoco l'ipotesi cl1e la de~enza precoce sia provocata dalla tubercolosi. Zalla su 253 cadaveri di schizofrenici accertç> con l'autopsia che in 171 la causa della mo~te .era l~ tubercolosi. L' A. ritiene che anche queste fort1 percentuali . non rispecchi8:no ancora la pie~a verità , in quanto le dette cifre comprend~110. lJl g randi linee soltanto le forme tubercolar.1 r1 levabili macroscopicamente. Ora, . non s1 può escludere la tubercolosi se non s1 sono prima esaminati microscopicamente gli organi . So ltanto con un laYoro così sis temai ico si potrà rispondere al quesito se vi è un rapporto cau sale fra tubercolo i e den1en za precoce . Il ma: teriale esaminato dall 'A. con1prende 359 casi di demenza precoce, di cui 14-2 condusse.ro a~ lln risultato positivo . Soltanto per poch1 casi gli fu possibile ri11etere l ' esai11~; u11 caso_ fu potuto esaminare quattro volte in tr~ ann.i,. ~ sempre il risultato fu J?OSi~ivo. I ca~1 _positivi in parte sono stati esaminati anche cl1nicamen: te, per e eludere l 'esistenz.a di una tuber rolos1 polmonare. I risultati ragg iunti nella dem enza precoce, indussero I' A. ad estendere il suo metodo d 1 cultura e111atica ancl1e nella sclerosi mulLipla. Su 111 casi esaminati 47 diedero risultato positivo. ·Di questi 47 ca .. i in. 7 f~ . acce rtat~ u11a affezione polmonare, n egli altri non v1 era alcun segno di tuberc0losj 1Jolmon are. . Con i professori Amersb·ach e Loe,ven stein d.i Praga, I' A. ha esaminato il sangue e le ton sille di malati di neurite retrobulbare e qua1 tTo volte su sei ottenne risultato positivo. Jn questi ultimi te1npi si è giunti al .concet~~ eh~ la neurite retrobulbare rappresenti nel p1u d ei casi un segno precoce della sclerosi m u_ltipla . Studiando i reperti istologici nella neurite retrobulbare J ~A . fu ben sorpreso n el trovare nel la c a ~1 ~1i c a fo r111;11io ni i. tolof!irR 111e nl r i1 1r1 ·c<'1

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pibili di tubercoli nel campo del 11ervo ottico. Se proprio nei focolai morbosi e nel sangue· dei casi precoci si trovano i bacilli tubercolari , è evidente che questa tra ccia deb·b a essere ulteriormente seg1iita. C. Tosc .\NO.

MEDICINA SOCIA.LE. La lotta contro la tubercolosi nel qnadrod.,lle assicurazioni sociali. questo argon1e11to cl i alto int.eresse e ~i viva attua lità oggi ch e Lai1to , specialmente in ltalia, si fa per combatt ere o per lo m en? arc:rinare iJ dilagare della tremenda malattia. ° Ch. Gernez (Paris lYI édical, 18 novembre 1933) tratta ampiamente del problema, anche in rapporto alla legislazione attuale f~a~cese riguardante la lotta contro la tbc. Egli ricorda anzitutto i pri nc1p1 essenziali della lotta an titubercolare, tali quali scaturiscono dalle· recenti acquisizioni con cernenti la diagnosi , la cura e la pro·fila~ i di qu esta malattia. Per quanto riguarda la diagnosi bisogna ·convi11cer i cl1e l 'esame radiologico è indi~pensa bile per riconoscere lé forme che sfugc)'ono all'esame clinico il più accurato, come an1e batteriologico e la prova biologica lo è per di Ling uere ed eliminare gli pseudotubercolosi (bron chitici c ronici , bronchietta ici, ecc.) Per quanto riguarda la c ura bisogna ricordare: primo , ch e vi è un interesse capitale a curare il tubercolot ico il più prococemente poss·ibiJe ; econdo ch e già da molto tempo la cura igienico-dietetica non costituisce più la nostra arma fondamentale . Noi disponiamo oggi di una gamma n1olto ricca di mezzi d'azione, speciaJm er1te chirtirgici: J>neumotorace, alcoolizzazione dei nervi intercostali, apicolisi , toracoplastica , piombaggi, pneumolisi estré!pleurica, operazione di Jacobaeus. Metodi questi cl1e devono essere applicati precocem ente e con discernimento: e ciò è possibile ottenere soltanto inviando jmmediatamente· i I malato in un centro specializzato. Per quanto riguarda la profilassi le idee so110 un po ' cambiate in questi ultimi anni: 111alg rado gli assalti su ccessivi che ha subìto· la nozione del contagio (studi di LumiÈ:. re), n1alg rado le recenti ed ultime esperienze di <:almette sulla trasmissione ereditaria e il pas·aggio tr1111 1)lacentare del virus· tbc., il contagio resta, per tutti, il fattore preponderante· rli diffusione della malattia. È proprio il con~agio che è responsabile dell 'infeJ:ione tbc. nel soggetto nuovo, non alle rgico, nel ba1n bino e· .p,i tì ancora nel lattante. v·i è un interesse cap,i tale ad allor1tanare il più precocemente possibile il bambino dal contagio e a preYe11ire lo sviluppo della tbc . i11fa ntile con la vaccinazione. t .-u qt1est i concetti clte bi sog·na ha are le <lirett;ve generali di una Jot.ta antit11ber colare: È

f·e


« IL POLl CLJI\ 1CO >1

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per esser e raziona1111e11tc co11d o tta ta le Jot la d eve esser e : a) di m ezzi di diag·11osi precoce: il dispe11sario è a t ale riguardo un orga nisn10 n ere • sar10 ; b) di m ezzi di cura pr ecoce. Si so110 per lung o te m po divisi i tuber colotici i11 << cura b ili n ed « incu rabili n; i pri111i , ch e erano scelt i fra i n1alati apiretici er a no m and.ati a 1 sanatorio , g·li a ltri era110 dir etti ag·li os1)eda] i. Ora, è spesso difficile g iudicare d 'e1riblée d e1l 'evoluzione ed inc urabilit à d elle lesioni tbr. P er r ealizzar e u11a cura e una profila ssi i)r ecoce è indispensabile disp·orr e di stabilin1 enti sp ecializzati ch e siano d ei centri di c11ra.. dotati dei perfezionam enti p iù m od erni , 11ei quali sria })Ossibile d i ospit alizzar e raJlid.nm ente i malati e di trattarli imn1ediat am ent e . . ccor1do ì m etodi appropriati a l loro ca so . Bisogn a metter si in test a (']te la c ura ig ien i co-climatica dei sanatori è sì 11eces ari a ed e ffì cace, ma non la vin ce sui n 1etod i ro llas~o ­ ter apici: vi sono d ei paesi co n1e 1'Olan dR e la Da nima rca, i qua'l i n on dispo11g·ono d; cure dì mo11tagn a e p u r e ]e guarig io11i on o altrfttanto fryqu enti cl1e a ltrove : e) idei m ezzi di p ro[ìlassi precoce: que- ta profilassi d eve esser e d ir etta contro la tbc . infantile: ' 'acci nazion e col BCG, iso.Ja ni ento r apido d el b a mbin o dall 'ambien te co11tagioso. preventori, g ia rdini d 'infan zia, i _lJezio11c delle scuole , e p er l 'adulto: visite preventive , d'is1)ensari , preventori , op er e po ... t - an at oriali. Andand o poi ad esaminar e la lotta antituber colare t ale quale essa è r eali z7.n.ta ne] quadro delle a ssicurazio11i sociali , l 'A. , rifer en do i a lla legge fran cese, d isting·u e dal punto di vist a pratico due possibilit à , a seconda ch e I ' as . . i c urat o s ia assistito '.Ì alla Assicurazion e mala ttia o che , essen d o trascor si i primi sei m esi d ella malattia e la capacità d i laYoro ese11do r idotta a men o di d u e t er zi . il malato bene fi ci d ella Assicurazione invalidità. ~el primo caso, se il malat o è çon tagioso, se la tbc. è evolutiva , è indi pen ab,ile di far ce, sare il lavoro , isolare il malato, m ett er lo in os. er vazione, di :pr efer er1 za in un cen t r o di cura specializzat o. Se l 'ospitalizzazion !' n on è g iu dicat a n ecessaria , il t r atta1n e nto sar à assicu ra to d al medico c urante , co11 l 'eventuale col laborazio11e di un t isiologo , il quale prat ich er à, se n -e cessario, un interven to collassoler apico. In caso d' ospitalizzaz io11e il malato è clire tto d i pr eferen za, , ·er so il cen tr o spec it~ lizzat o co11 il qua le la Ca a h a u n conlratt o. f) u an do i sei 111esi d i as ist enza sar ann o trascor si , se l 'assicl:lrato n on 11a diritto alla pensione d 'invalidità , lo si affide rà all 'assist en za pubblica: se in vece eg·li è u n eventt1ale candi da Lo alla i;en s ior1e d ' i11 validità, ·eg·li già sarà tata oggett o, d uran te la malattia , di controllo d a parte degli espertj della Cassa invali rlità , i q uali h ann o 0~11 i inter esse .a far sì 1

rAN~O

~LI, Nur.1.

81

ch e la iu,alidi tà n o11 . . i stabilisca e consiglrier a11110 così. se de 1 ca o, una terapia più attiva d i quella fin o a llora p r aticata. Una eventualità r esta a con sider ar e: il 11 1alnt o p l1ò r i fiutar e d i sottom et tersi ad una cu ra sanat oriale , ad un intervento ch irur gico . nel una cura con p11x; la legge fra n cese per 11tette in tal caso eh -e la p en sione sia r itirata, t nt ta o in p arte. Beninteso, dop o aver avvisat o l malat o di ql1esta conseguenza. P er qu.a nto r igu arda l 'azione delle assicura7.ioni socia li n ei rapport·i con la profilassi d ella tlJc. ed il ruolo d ei dispensari , l 'A. riporta u n Lip o di contratto fra Cassa malattie e Opera antitubercolare n el qual e è consider ata non solo ] a diagnosi d ei t u bercolotici , ma anch e il p iazza m en Lo di essi in. stabilime1tti di cura . il controllo d elle cu r e e la prevenzion e della ln alattia. Ma le norn1·e d i p·r ofilassi prese dalle Casse 1nalattie n on sii lim iter ann o solt anto al con trollo ed a lla utilizzazione d ei disp ensari : biSO!tna ch e le Casse di malattia e di in, alidità 'organi zzi11o la loro profilassi jn una n 1anier a J)iù lar ga·. È questo il r u olo sociale ch e esse d evo110 assum er e : profilassi nei bam bini co11 le ope re <li iso lamento d ei p iù pi ccoli , c on la creazione d ei g iardini di infanzia e d ei p re ve11tori , n1arini e montani , con la vaccinazione antiburco lare; profi~lassi nell'adulto con la p r opag·Rnda, i p reventori , le visite m edic he sist e111atich e ; cr eazione infin e di opere postsa11atoriali p er i tuber colotici , sì da prevenire le rica dute e p erme tt ere t1n m ig lior e riadatl a c11en to del m a la to . Da quanto p1recede si ved e clu nque quale i1n portanza potranno a ver e lln g iorno le Cas. r di As icurazion e sociali nella lotta antit11 b er colar e. Gr azie a d esse il . alari at o. diven u t o l uber colotìco , n o n è più un a i1u llità sociale : la legge g li dà la j)Ossibilità cli curarsi , t an to a lungo q u an to t' n ecessario. f d i proteggere f,(' r i s11o i clallr in <:;i die d el terrihile morbo. r; . I CA,, ~ . 1

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'' IL POLICLINICO

SEZIONE CHIRUl«ilCA '' (mensile)

diretta dal prof. ROBERTO ALES!l;A'40RI

fl N·ume1.,o 2 (15 F ebbraio 1934) conti en e: LAVORI ORIGINALI : B. SCHTASSI - 11 progresso non si raggiunge solo con

lo scoprire il nuovo ma anche col muo· vere dall'errore verso la verità. (,A proposito della calcolosi della cistifellea). G. SERRA - Esperienze di localizzazione elettiva di germi in organi diversi. ~contributo al tr-opismo microbico). - Cli pseudomìxomi dell'appendice. IJ. U GEIJ,I _. Prezzo del Numero L. 8

Abbonamento annuo alla Sezione Chirurgica: Italia L. 50. · Estero L. ·&O Se cum ulativo oon la Sezione Medica : Italia L. 1 O O,

Estero L. 1 5 O; se cumulativo con la Sezione Prat iica e con l a Sezione Medi.ca : I t a lia Lire 1 2 5, Estero L . 1 80.

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI , Ufficio Postale Sue· cursale diciotto, ROMA. ·


.A-:-.-:-.o \LI. Nul\r. 8)

SEZIONJ.. PRATJCA

CENNI BIBLIOGRAFICJ<1> , -. l;1un1:::E.l\~Ol\E.\..

L 'esam e d egli r•rga n,i del petto e d ell'addome . l Jn vol . i11-l 6° di 26 -1 vag . COl! fig . Libr. P. Crerrtonese, 1\om a ,

1933. Prezzo L . 20. :È ovvio cl1e l 'esa1n e . .:> bbietLi vo del 111ala to costituisca la base del]a d iagnosi e -:onseg·u c11te1nente d ella ter apia e non si in ~ i sterà m ~ti abba ·ta n za . ulJa rlecessità clella i1erfet la rortcJ· scerua della tecnica di t ale ricerca. Una buona g uida per essa c i viene qui fornita dal manuale d el Prof. Giudiceandrea , scritto essenzialn1eute con intenti pratici ed ada tto sia p er lo studente ch e inizia il suo lavoro in questo campo sia per il me?ico ~b e h a s~so bisogno di rinfrescare le su e 1dee 1n propo~ito .

d~l vol~ nle è ~ed1 cata a gli apparecchi respiratorio e c1r~olator1?; veng ono in seguito il m ediastino, g l1 or gani ~ddo-

La parte più ampia

minali e l 'esame generale. . _ Uno d ei meriti del libro è quello d1 condensare i11 breve spazio la materia, p ure esponendola co1nplet an1ente e con chiarezza. Pe r le aJlre ricerch e u ssidiarie, il lettore potrà ricorrere al libro dello stesso a utore: « Diagnostica Ir1edica e mezzi sussidiarii di laboratorio (L. Pozzi ed . , Roma). I l favore cot1 cui il libro è s tato accolto è di111ot'lrato dalla p ubblicazione di quasta 2a edi.1.ion e e dalla traduzi o n r . pagn un la. fil. I~ .

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.~c·o11i e ·1J. n d E l.·tographie. l~lia La. U 11 vol. in-8° di 176

f' r·ban

e Scl1war zcnbe rg. l~J33, Prezzo RM . 9,50.

Auge. Ekto-

Edizion e an1µag. con 24 fì g. Berlin e Wien ,

L ·ectoscopia c o titui _ce '111 '.1l ~ todo di e!'a111L' consis tente nell 'i pezio11e sotto una I u.ce a datta - d el torace e dell 'addome (od a i1 ch e del collo e della schiena) nella :espirazion e tranquilla, n1entre il paziente parla , starnuta , ecc. Si avverton o in tal mod . o - . ad u11 'osservazion e att enta d e i rrtov1rnen t1 Sllpe rficia li e d elle parti i 111 ~Lobi~izz<t t~, che pos._ 0110 guidare a Jla diag nosi. L !1. c1ta , .p .. es: , dei casi in cui con i con su e ti metodi d1 r1.ce rca la diagn~si potev1 oscillare fra la pree11za' di cotenne pleuric h e, di infiltrato tun1orale o d i e sudato ; l 'ectoscopia :leponeva J)er un essudat o , e si risco~trò . di , atto pr?tondamen te de] !)U S. ln altri cas1 1 ectoscop1a J:>uò costitt1ire llll buon su ssidio d~agnostico , p. os ., nell 'a1JIP endicite , qua~d o la ~1~erca ?el1a << difesa n muscolare l'or n1scc dat.1 incert: .. L ' l\. desrri,,e acct1ra tam an t e - .e ~ ] s~s1d10 di fotoO'ra fi e e di di se(l'ni sch em at1c t - il fen omen~ indica11do le migli ori condizioni per rilevarld ed il suo ig·nifi cat o diagno ·tico e 1

(1) Si prega d 'inviare due copie dei librj cli cui si <lesidera la recen sione.

prono tic:o, i1onch è la sua impo rLa n za dal punLo d i vista della fo1'111az iu t1 e professionale del n1edico. D a ulti1no , u11 'app endice sui nuovi reperti palpa tori . . Il Ja\·ùr o è scr itto iri co llab orat1o t1e con L. ~c h1nidt .

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fil .

lVellzeZ:tliche Diabetesfr age. /1, u11ktionelle Pathologie und Th erapie. Un vol . di 56 pag. U rban e , ch ,Yarzenberg, Berv.

OORU E'.\.

lin -W ien , 1933. Prezzo RM. 2,40. Lo s tudio d el diabete, c h e pur e ha fatto tanti progr e i in questi ultin1i tem µi , presenta an cora n1 o ll e questioni , se non del tt1tto insolute: almen o di~cu s5e. L ' A., di cui è b en nota la competenza n elle malattie d el ricambio, tratta qui di questi punti contro, ·er si d el diab~te , i11 24 capitoli , fra cui notian10 : Iperpro duz1o~e <) non os idazione dello zucch er a?; L'attacco ipoglicemico; Proteine e formazione di zu cchero , g r assi e produzion e di zu cch ero ; <~ h_iandol e endocrine e glico uria; Il così detto dtabete trauma Lico; (1 diabete aglicosurico-iperg licen1ico ; ed una serie di consider.azio11i st11Te questio11i dietetich e . Il m edico p ra li co che. dato, l 'aumento c onti: n uo d ei ca_i di di abete, h a empre qual cuno dt tali malati n ella propria clientela , leggerà co11 inter esse la chiara e~po~i zion e che l 'A. fa di q u esti probJen·1i . fil . r:om e

si assiste L·a1n 1>ialal o.

pag§r. 130. <) •>,, n o , l ,.JJ.

r·:dit .

\ 1 01. in-16° di

Opera (:a milliana. Mi1a-

Ben l1a fai t o 1'0pera (~ a rr1illia11a di ~lilano a riu11ire i11 4ues lo c lega nLe volun.1etto tascabil e I u tti gl i artico li dcl Dotto: ,Cm edico. d·e ~ 1 'Qpera (:amilli a na m ed es1m.a ) g ia p ub·bl1cat1 , I er a li lnfer11ticri. n egli anni 1931 -32 sul BoJlr t ti11 0 d ei <:a1n ilJi au i . lessi : . a n o a rticoli tut1i di a1·.o-0111 e.nLi ·ull 'assist en za .all 'ammalato . ra sro·t1it o. n ovità di questa ])lthbli cazion e , nn 'appendj cc co n Je norme circa la if'tem a zione del la ~a ln1a e l 'allestirnento della cam era ardente . 1 cap itoletti sull'assisten za al m orib ondo . della cooperazione d e ll 'infermi er e tt Jla visit a d el m edico . . ano orig i11a li e nu ov i.

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A. P.

.4rc}iiv f. ln11f>re Merii z;n. Val . XXT''· n. 2. TJn fase. di 160 pag. con 10 fig. (' ~ Cl1rve. Urban e Srh~1 a rze nberg Wien , 19:33. Prezzo RM . 13.50.

~ Viener

Qt1esto fascicolo della not n Ri Yista v ienn ese rontie11e 11 lavori, fra c11i c itiam o i seguen ti : Tnfluenza del lavoro fi s ir o e rlell a a limentazion e ulJa pres ion e . anguig na (W . R aah). f ,a n1anc~1 n za d el polso arterioso all e estrem j1ù ir1 féri ori (S. Seiclrr1 an11). Inf] uen za de) quozien1 r r espirato rio sulla din1inuizio11e in sen s il)il e d i peso (G. Gabriel e H . Kahler). L 'edema po l r11onare "lCt1to d i origine cardiaca (S. W assfr111 ann ). l 1 ~ i.Q· nirlr a t o pro n osti co drll n 1)r o-

e


310

<< JL POLJ CLINI CO

va di Brown n ella simpatectomia per ga11gre11a e lesioni trofi.che delle estremità inferiori (F. Nikisin). Clinica e patologia della sclerosi polmonare (0. Zimmermann). Altri studi s11ll 'echinococcosi del polmone e della pleura , sul calcio e la coagulazione del sangue, sull 'in fluenza dell'apnea volontaria sul tono vasalr. ecc. fil.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Ospedale di S. Spirito in Sassia · Roma. Seduta del 3 gennaio 1934.

lo stato attuale del problema della colite cronica ulcerosa. Prof. P. ALEssANDRINI. - L 'O. inau gura la ser i<' delle r iunioni settimanali i llustrando programmi e criteri d i l avoro del nuovo reparto di patologi" digestiva, d i cui gli è stata affidata la direzione, ed invi tando i cultori degli studi attinenti ai probl emi della nutrizione a voler partecipare e collaborar e alle sedu te future. L 'O. illustra quindi in forma sintetica l e n1oflerne conoscenze sul probl ema dell e coliti , con part icolare riferimento all ;l question e patogen etica ed ai conseguenti inciiri 7z i ifj una razion al e terapia .

Sed uta del 10 gennaio 1934.

Il trattamento delle coliti gravi secondo it metodo di SchottmUller. Prof. T . LUCHERINI. - L'O ., dopo aver ricordato i r isul tati favorevoli delle car se indag ini finora ese g u ite con tal e metodo terapel1tico, e le ipotesi in vocate per spi egarne il meccanis1110 d 'azione, ri ferisce 1'esito 11egativo otteno lo in due casi di o. 5ervazione personale. Dott. G. Lou1. -

I l r ican ibio del cloro n ei suoi rappor ti con la patologia digestiva.

Tumore della testa del pancreas senza segno di Courvoisier e sindrome iperazotemica. Dott. R . PRTMANGELI. - I..'O. descrive l'osserva7.ione fatta di uno stato iper azotemico permanen1 e nel corso di una neoplasia pan cr eatica. Djsc11te le possibili ipotesi esplicative di tale reperto .

Contributo alla radiologia del duodeno patologico. Dott. R ASTELLT. - L 'O. illustra un raso clinico. caratterizzato da ripetu le mel ene, in assenza di ogni allra sintomatologia subiettiva e obbiettiva . nel quale l 'indagine radiologica ha messo in evidenza un 'immagine di d eformazion e cl el bulbo rl i difficil e interpretazione. Secluta del 18 gennaio 1934. Lo stato attuale del proEspo.~izionJe sint etico-critica,.

Dott. C. AnuLLANI. blema d ell 'achi l ia.

Prof. P. ALESSANDRINI.

~

Co ntributo allo studio d ei rapporti tra spr ue, acliili a e pellagra. Caso clinico.

Su di un caso di polineurite da avitaminosi. Dott. PRrMANGELI. - Caso clinico di paziente che. in seguito a lunghe cure dieteticl1e per ulcera ga strica, l1a presP.n tato tt1rbe polineuri t ichP fl a cui 5i

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[ANNO

XLI,

Nu~r.

81

riavuto dopo l'operazion e, in seguito ~Il a q uale potè stabilirsi un 'alimentazione normale.

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Seduta d el 24 gennaio 1934.

Su di un caso di polinevrite da avitaminosi. Dotl. FAGNANo e PRI:\-IANGELI. - Fagnano parla <lel qu adro radiologico delle fistole gastro-d igiunornlich e , prendendo lo spunto dal reperto riscon1rato 11el caso clinico illustrato da Primangeli n el1.1 precedente sedu ta. ALESSANDRINI chiede ulteriori particol ari su det1agli del! 'indagine radiologica. EGIDI illustr a i tempi dell 'i11tervento praticato. Acce11na alla p o.·$i ])ilj là ch e esistano u lcere più o meno malig n e, in funzion e della loro invadenza, e ne mette in rili evo l 'in1portanza per la scel ta della con dotta ope' 11 toria. Par lecip ano alla djscussione: L ucHERJ:'.'fI, HI CC J J PATRJGNANI . Inte rloquisce ALESSANDn1 N1 cl1e richiama 1·a tIP11zione su ll'avitaminosi d a latte nella dieta di 1,eube prolungata, e sul! 'importanza dell 'alin1en l azione dei tifosi. Cita d u e casi per so11ali di av itanti11osi d a alimentazione unilaterale. Insiste ~ t1llo stabilirsi di un circolo vizioso nelle d iarree cla ;ivi tamin osi .

Sull' endoscopia nella gastroenterologia. T:k>NADIEs . - L'O. presenta e descrive il nuovo g nstroscopio flessibile di ' Vollf con_ Cl.li è possibile ottenere immagini molto dimostrative della r11uc.osa gastri ca. Dimostra la grande i1npor tanza della g-ast r oscopi a nella diagnosi delle gastriti. Parla dell 'importanza della ret lo-romn11oscopia nelle m alattie del col on e in particolare clell 'ultimo tratto dell'intestino cr asso. Riferisce cli aver inizi ato l 'e11doscopi a dello stomaco e d el colon attr averso fistole chirurgiche . Arr11,1 richi ama l 'atlenzione ull 'i1nportanza di ricerch e a · ~ociate endoscopico-radio1ogiche n elle ga~ t riti .

'"'erl.uta del 31 gen n aio 1934.

Dotl. ARu LL' ·r. -

A p].Jnreccliio per la filtrazione

rle llr f eci.

Contributo clinico-radiologico e anatomo-pafofogirr allo studio dei tumori primitivi del fegato. Dott. Lruzzo. - Caso clinico di tu1nore prin1it ivo del fegato , con particoJ<1re rifer im ento alla diagnostica radiologica previ a i n.i ezione di thorotrast e associazione del thorotrast al p n eumoper itoneo.

Contributo alla cura chirurgica della cirrosi epatica. Prof. LucHEnINI. _,. Criteri direttivi dei vari n1e1 ncJi di. ter apia chirurgica dell e cirrosi . Caso per· so 11ale, sottoposto successivamente all'operazio ne rl i Rouotte e quindi a g u elJa ùi Tal1na. Nessuna r: fficaçi~ dell 'i1liervento. Reperto autoptico, che sta ;1 <iimostrare la no11 efficienza della derivétzione vrnosa . E~rnr. Dirr rlelle rliffi col tà incon1rnte n ella su- •• tura tra parete Yenosa e p erito11eo, cui attribui. ce 1'in successo terapeutico. Seg11ala un nuovo metoclo di cu ra chirurgica delle cirrosi, consist e11t e n el praticare una ·fistola lr<1 cavo addominale e p leurico . S TtPA ricorda le conc lusio11i negative: cui è f..! i unto Pascale nell 'u ltjmo Cong·resso di Chir t1rg-ia, in iP.m <l rli cura chirurg ica rl ella cirrosi. I l Segre lario : C. AntTLT•. \i.'i l.


311

S El. lONt: PllATl CA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Il decorso delle malattie r enali. 1.. Scl1midt (Deut. 11'1 ed. ltVochensch rift , 2 i novembre 1933) ha fatto in proposito lino st udi o basato su i risultati clinici e di autopsia , .arrivando a lle seguenti conclusioni. La cau sa p iù comune della morte nell e nejriti acute è l 'insufficie11za cardiaca (5 su 8' casi). Di 17 casi di rene grinza secondario, dopo u 11 periodo da un mese a 1 anno e 1/ 2 al mas_i1no, 11 erano morti di uremia e 5 di. insuffic ienza cardiaca. Di 13 casi di sclerosi blanda, 5 moriron o di insufficienza cardiaca e 6 di apoplessia , dopo u na magg ior durata di vita. Su 9 casi di sclerosi maligna, di cui solta1Lto 2 oltre i 50 anni , 1 morì p er insufficienza cardiaca, 5 di uremia e 3 di .apoplessia , dopo un periodo al massimo di 3 anni. Deg ni di n o ta sono 2 casi di nefrite interstizia]e ed 1 di nefrite embolica a focolaio, ch e inorirono per la d iffu sione anatomica del pro. . t·e so, un ' uremia Scarsa è tata la partecipazione eliologica della scarlattina (3 %) a ll a nefrite a cuta dei b ambini. Dei 53 casi a cuti di nefrite delle trincee. si può dire · che il 64 % è guarito , il 6 % è n i orto e nell ' ll % sono rimasti dei difetti . Tali dati sono più favor evoli che quelli forniti da a ltri autori , i quali g eneralmente a fferman.o la frequenza d el rene grinzo in tali pazienti ; rte Jla statistica d ell 'A. esso si trova nell '11 %. fil. Alcuni dati clinici . nl rene policistic4l. Braascl1 e Sch acht (Surg., Gyn . e Obsl. , 1933) 1iassumono i dati più importanti desunti da 193 malati di rene policistico d ella Clinicn Mayo. 63 di essi furono operati. Sen1b:a vi sia un fattore ereditario innegabile. Essi d ann o una notevole importanza :il fattore vasal e, in <1uanto osservaron o ch e gen era~mente esi~te una sclerosi de i piccoli vasi r enali . La press~o­ n e san guigna è aumentata ~el 6~ % dei casi e v :è pure sclerosi delle arterie retinich e. La diag nosi faci~e nei ca~i avan~a.ti pu? e.~­ sere ardua nei casi poco sv1luppat1 in cui p1u facilmente si pensa .alla nefrite. Spesso è stata fatta diag11osi di n eoplasma renale con conseg u en ze fatali qua11do si è. pro~eduto al] '3:blazione del r en e sospetto, g ta·c ch e tale affezione com e è n oto è O'eneralmente bilaterale. Il segno più ~ostante è un d olor e .soi:do. Vi ;, sp esso d isuria e modir :i poll.a cb1t1r1a , n el 33 % d ei ca si e maturia . . Nei casi a decor so lentissimo con funzH.)n e renale buona Ja progn osi è rel~t.ivamente be. n1gna.

La r11edia di vita è di 50 an ni ina si sono superati r11olti casi di 60 anni e più. Il trattamento chirurgico , a c ui g li AA. accenn.ano breveme11Le , è necessario in molti casi , sopratutto nelle infezioni renali e a ltre complicazioni . V. GmRoN.

Rottnra traumatica di reni uronefrotici. Secondo G . Ewell (The Jour1 i. of Urol. , giug·110 1933) la rottura tr aumatica di reni uronetrotici, sebbene rara (30 casi noti) deve essere ·empre sospettat a in ogni caso di trauma r er1ale. La presenza di uronefrosi unilaterali o bilaterali senza sintomatologia c linica, impone, i11 ogni caso di sosp etta rottura di un r ene, un (•same urolog i co completo, ch e assicuri Ja perfetta integrità dell 'altro rene. La causa è rappresentata quasi sempre da un Lrauma , rnolto spesso leggero, che non a - · . ,·rebbe sicuramente provocato la rottura di un rene normale. La sintomatologia c linica è quella comune a tutte le rotture di reni normali , ma con mag·g iore variabilità . L 'ematuria spesso manca e t. osì p ure lo shock , mentre il d olore, dapprima tliffuso a tutto l 'addome, e poi localizzato al fian co, è il segno p iù costante. La dolorabilità r on rigidità ml1 scolure d el fian co sono segni (>bbiettivi q uasi costanti , mentre la tumefaziolle spesso manca. Per la diagnosi , oltre i segni c linici . assume una gr:..tP. dissima importanza J 'esam e pielografico, che mostra la lacerazione pielo-renale. Il metodo ideale di trattamento è In nefreclon1ia , permettendolo le condizioni de l ren·e adel fo, tuttavia, in a lcuni casi , è possibile A.ppli.care upa terapia chirurg ica con servativa . V. Lozz1. 1

1

Un caso di rene con calici extrarennli. L. L. Veseen (Th e Journ. of U rology , ottobre 1933) descrive un caso di idronefrosi in cui oltre la pelvi , i calici erano situati comr)leta1nente fuori del parenchima renale. Si tratta di anomalie eccezionalissime, giacchè ne sono con osciuti , in tutta la letteratura 111edica solam ente 5 casi. Lozz1. Dne casi di tnmore della pelvi renale. Artbur Jacobs (Th e British Journ. of Urol ., settembre 1923) su 18 casi operati dal 1027 in crua per tumore renale ne trovò 4 in cui il neoplasma era a carico della pelvi renale e di que~L i , due erano c arcinomi a cellule squamose, complicati a numerosi calcoli. A ·questi aggiunge altri 2 casi operati neg li anni 1932-33, in cui la diagnosi era stata possibile farla prima d ell 'intervento g razie a ll 'esame pielograft co ch e aveva messo in evidenza in ambedue i casi gravi difetti di riemp in1ento a carico delle pelvi .


312

«

JL P O l, IC Ll 1 ICO

Con la nefrectomia si confermò trattarsi di tumor e papillomatoso interessante la pelvi sen za diffusione al parenchima renale. L'esam e istologico mostrò la struttura di papillomi a cellule di passaggio. A cau sa d ell' età e d elle condizioni piuttosto gravi d ei due operati, l 'A. non credette opportuno fare pure l 'ureterectomia com e si convien e in .questi_ casi in cui , com e si sa , sono fa cili i trapianti nell 'l1reter e e n ell a ~escica .

s.

S CANDUR RA.

rA NNO XLI, Nurvc . 8]

»

2) P·er la vescica o per l 't1lero la Visan1n1i11a e la P apaverina hanno praticamente lo stesso valore n el fare rilasciare questi organi. Il rilasciamento avviene allorcl1è lo spasmo si co111unica a ttraverso il n ervo, il mu. colo o a m b edue . 3) Tanto la Papaverina, quanto la Visar111t1i11a, fanno ril asciare il tessuto muscolare liscio n1ediantc un 'azione diretta . Nelle st-es~e con centrazioni la Papaverin a è più effi cace della Visamm.i11a s t111 'intes tino , mentre iJ co11trario avvien e per l uretere d el toro e })er I ' uretere umano . Questo fa sì ch e la Vis a n 1m i11a. è un m edicamento ~uperi o re a lla P apaveriua quando si tratta di ·1)as1ni del! 'uretere o di calc oli ure terali . .Si 11a il rilascian1ertto qua11do Io spasmo viene trasm esso attr averso il nervo , il muscolo o amb edue. La testimonianza clinica del valore terapeu t ico dell 'ammivisnaga risulta d al fatto ch e i11ediante I 'uso di es&'l è possibile in qualche caso far r ilasc iare l ' ureter e uman o tanto da perm etter e cl1e un calcolo ureterale di g r andezza rilevante venga elirr1inato attraverso le vie natura li o alm f' no di . c~ nrl.1 in vescica. 1

Diverticolo della pelvi renale. Alex W ells (B;itish Journ. of. Urology , settembre 1933) illustra un caso rig uarda nte un uomo di 46 anni che da 10 anni presentava disturbi di peptici ta li da far pen ar e ad un 'ulcera duodenale. L 'esame radiografico, negativo per l 'ulcera , mise in evidenza una strana ombra a carico d ell a r egion e renale di sin. L'uroselectan B rivelò ch e i rapporti fra rene e on1bra erano costanti. U n pielogramma retrogrado fece ved er e ch e vi er a qualch e alterazione a carico d ella pelvi e d ei calici. Il liquido opaco riempiva una cavità contenente calcoli. La diagn osi non era chiara , ma vi era l 'indicazione operatoria. All'operazione si trovò ch e il terzo medio della superficie ant. d el r ene era occupato da una p·i ccola tasca conten ente molti calcoli. La pelvi era piccola, l 'uretere normale. Non fu possibile distaccare la tasca dal rene a causa dei rapporti intimi con esso. . perta la tasca e t olti i calcoli venne esamina I a accuratamen te la sua superfi cie in terna e si trovò una minima aper tt1ra con1unicante con la pelvi renale. La tasca fu in parte escissa e il resto trattata con l 'elettrocauterio. Venne lasciato in sito un piccolo za ffo. Decorso postoperatorio normale. I disturbi dispeptici scom parvero subito dopo l'oper azione. Dopo 5 settimane, ripetuta l a prova d ell'uroselectan , mostrò la buona fun zione d el rene operato. ~ . Sc:A rnuRRA. 1

La base farmacologica della terapia medicamentosa dello spnsn10 dell'uretere o dell11 vescica e dei calcoli ureterali. I<.aram Samaan (The B ritish .Ioar1za.l of Urolo gy , setten1bre 1933), sulla h·a se di ricerch e sperimentali da lui istituite con validate d a prove clinich e , fa uno s tudio comp·a rato sull<l azione di alcuni farmaci adoperati com unem ente per vincere lo spasmo . Con clude che: J) L ~atropina fa rilasciare l 'intestino e l 'uter o vergine d ella coniglia , gli ureteri del toro e g li ureteri umani, la vescica del cane se vien e amministrata m entre questa è in stato di spasmo prodotto da sviniolo para-sim patico, Jr1entre n on è in g·rado di far rilascia r e questi organi se ]a causa d ello pasn10 è direttamen1c ni11scolar e.

. S CANllURR1\ .

U11 caso di t•io11raco. 'te,rens (Th e Jolirn. of Urol. , sett . 1933) r iferi sce un caso di piouraco, osservato in lln 11egro di 24 a., che da 15 giorni presenta va dolori alla r egione ombelicale, con tumefazione palpabile e febbre, senza altri disturbi. L ·urnco er a ridotto ad una tumefazione della lungh ezza di 8 cm., e dello spessore di 3-4 <' ID . era pieno di pus. Istolog icam ente si rico110sceva b ene uno strato con nett i est erno ed 11.no interno di fibre muscolari liscie dispo te circolarmente . La tumefazione fu asportata in blocco" ed il p. g·uari senza incon veni enti .

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Lozzr.

L' A T T U A L I T 'A T E R A P E U T I C A Azione ipotensiva del Yeleuo di cobra. Molti antichi rimedi, dopo essere r.,adu1 i in discredito, dimostrano di possed er e azioni in sospettate e vanno riabilidandosi. E ora la vo lta d ei serpenti veleno . . i u sati j)et secoli e da i11olti popoli come rimedi. Una nuova virtù del potentissin10 vele'llO dei cobra è s tata coperta da A. Vernes e . T . Koressios (Bubletin Médical, 20 gennaio 193-1): in soggett i 11ormali , u~a l o in do~i infi11itesime (un centesimo di millig ramn10) e dopo averl o attenuato con sapon e, per iniezioni intra1nu- .. scolari fa abbassare la tension e a rteriosa, g razie a ~aso-dilatazione periferica. Le p,u lsa 7.ioni si rallenta110 e si determin a n1iosi cla eccita zion e d ei filamenti irido-costrittivi provenienti dal n or,'o oculo-motore comun e. In soggetti ipertesi il prodotto ha l?ure deter_m inat0 t1n abbassam ento rlella t.en . ion e arter1 0~, tanto


[.i\NNO XLI , N11 l\i.

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313

s 1::z tOI\E PRATlCA

più notevole i11 4_uanto è ~ lato p er siste nte, lalvolta per setti111ane; e ciò ancl1e iJ1 sogg·eLLi i1ei quali la pressione era inolto elevata (Pn1 . 250 mm.) e qualu·n que ne fosse la causa (arteriosa , ren1le, idiopatica). J.Je ricerche dei due autori proseguono. A. P. Le applicazioni terapeutiche del veleno del serpente.

A. Ravina (Prog. Médic. , n. 1, 1934) fa una breve rassegna sulle applicazioni terapeutic he del veleno del cobra. Tale veleno è in fondo una diastasi che agi ce sulle lecitine e n11c leine cellulari, formando una · ostanz.a emoJitica , la lisocitina, che alter a i leucociti, Je cellule epiteliali, e le cellule dei di,rersi organi mentre a dosi più elevate le disciog lie del tutto. Il veleno d el cobra a contatto con le cellule cancerose libera immediatamente dei prodotti 11ocivi per le cellule blastomatose. Calmette, Saenz , Costil , hanno dimostrato r iò sperimentalmente : hanno innestato a 6 topi un tipo di adeno-carcinoma m olto virulento e ne hanno lascia ti due sen za alcun trattamento, due li h anno trattati con ini ezioni di veleno , praticate l ontan o da 11 'innesto; due con ini ezioni di vf:l]e no r1e11o spes~ore del tumore. La prima coppia muore dopo 28-30 g iorni; la seconda do po 45 g. con un evidente sviluppo degli innesti; la ter za prese11ta $COill]Jarsa ·del tumore per ul cerazione e disfacim ento . La iniezione preventiva di ' 'eleno non pre. erva un a ltro lo tto di topi dall 1atteccl1imento . perim en tale del tumor e, dimostr and osi co. ì di nessuna azione p,r eventi,1a. Mon aelesser ha nel 1929 introdotto il veJeno nel trattamento delle alg ie, basand osi st1Jl::. sua natura n eurotossica. Ta.g-uet ha u sato il m etodo in 115 ma 11-1 ti ('On algie per can cri inoperabili, con ri uJtati 11t1 oni u sando una soluzion e all ' l / 80.000. Di r ecente poi P eck e Goldberger lo hanno usato con successo in qualche caso di purpt1ra emorragica e di 1n estru azioni profuse.

R.

GRASSO.

St1lla cura della lebbra.

All 'Accademia delle Scien ze di Parig i (se· duta d el 5 febbr. 1931) 1l~eron e A. Lucien 11a n 110 comunicato i buoni ris ultati ottenuti n ella r t1ra della lebbra da llD 'associ azione dell 'acid o cinnamico e del rame. Il rim edio è stato sag· g'iato n el leprosario di Sant 'Antonio a Harrer , nell 'Etiopia, ove ~a l ebbra è g r avissima. Esso si è dimostrato del tutto in11ocuo, anch e nei hambini ; h a fatto migliorare Jo stato gen era le; ha fatto ridurre i disturbi trofi ci, e ritornar e la sen sibilità; ha fatto scomparire le macchie an estet ich e; ha esercitato un 'azione elettiva sug li e demi (ritorno dei tratti rlel vj so .all 'espression e normale). A. P .

IGIENE. La febbr e tifoide a Venezia. .:\. . Ori pubblica (Libreria Emil ., Edit. , \ ·enezia, 1933), i resultati dei suoi studi epid en1iologici sull 'andamento della feb·bre tifoide a ' 'en ezia dal 1909 al 1932. ConLrariamente a qua11 Lo acca de n ell a maggior J)arte dell e nostre città , a Ven ezia la letalità del tifo è molto ba sa : negli 11ltim1 i se i anni fu di 7, 05 rper og·ni 100 arnn1alati. I l fa tto che Ja prevaJ enza del tifo nelle don 11e è molto accentuata n el periodo bellico e po. t-bellico è dovuto al ritorno in città di una 111assa di ex-combattenti vaccinati contro il l ifo durante il servizio militare. Ciò dimostra cl1e l 'immunità conferita dalla vaccinazione d t1 ra alm.eno 5 anni. Essendo Ja città dotata di acq11a potabile in:::-ospettabile, fornita dalla conduttura cittadi11a o da 1Jozzi artesian i locali , l 'A. esclude iJ "eicolo idr ico quale i11ezzo di diffusione della malattia; il tifo non presentò mai infatti quelle esplosioni ch e caratterizza no le epide111 ie di origine idrica. lmportanla indi scutibil~ ha in vece il coni a lto diretto o indiretto coi malati o coi portatori di bacilli e qui ha una gran parte la di f'c Ltosa fognatura do·m estica e l 'af follarnen to nelle ca e. L 'A. dà 111olta importan za ai molh1~rl1i di cui a Venezia ~i fa ùn g rande -c on::: t 1n10. Es ~i sono pe.scati n ella laguna, n ell 'acqua i11qt1 i n.a ta pecia1n1e11te (lur:-lnte i periodi cli bassa m a rea e quindi di m aO'aiore con c('nlrazione dei liqua n1i di rifiuti t1rbani . ;\ proposito del trattam ento dei p-0rtat ori I ' . ri ro rdn cl1e i portatori peri colosi . ono <tu rlli a1Jparten enti alle famiglie f}Overe e :11]a popolazione sudicia , rn entre i portatori a11partenenti alle cJassi agiate ch e 11a nno abitudini di nettezza rari ~simRm r11 te rli·ven.g-ono cal1sa òi r onbì!?·io. E. C:\ HT.I FANTI . •

MEDICINA SCIENTIFICA. Sull'azione antisettica dell e soluzioni di acido <'IO· ridrico clorate. J] te11tativo di usa re }'acido cloridrico co1ne antisettico non è nuovo. Già Pa,vlow e d altri aveYano constatato l'azione antisettica di t1na ~olt1zione al 0,5 % ùi HC:l emp1ice o con ntzg iuIJta di sostanze varie allo scopo di aume ntarne il potere antisettico. Sch auf) er (Zbl. f. chir. , r1. 42, 1933) ha ripreso queste ricer che studiando il potere battericida di varie soluzioni di HCl al 0,5 % ser11plice, o con aO'giunta, rispettivamente, <li: llg Cl 2 , . Ca Cl 2 , Na Cl, n elle proporzion i di l :10000, pepsina. L'azione battericida esplicata da queste so lu1ioni si dimostrò buona, ma non impediva Io svi luppo di muffe. { Tn 'azione battericida più energica fu din10-


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11 , L'OLI CLI N I CO

·s trata dall 'HCl i11 u11io11·e co11 il per.rnanganato ·di potassio; ma l ' uso di ques ta m iscela presenta alcuni inconvenienti. Un'azione battericida an·cora più energica, superiore a quella del sublimato e del rivanolo .all' 1 : 1000, fu dimostrata da una iniscel.a di soluzione di HCI e clorato potassico, la quale ·presenta inoltre i seguenti va11taggi: basso iprezzo, facile prep·a razione, alto potere antiset~ tico, nessuna azione tossica. L' A. ha in corso delle ricercl1e ~ulla applicazione nella clinica di questa soluzione antisettica e ne riferirà in un 'altra nota. G. PAC.ETTO.

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( ANNO

\LI,

Nu~1.

8]

La se11Lenza di Roma vien.e a ~uf frag·are la tesi del dott . Sacconaghi, il quale sosteneva la legittimità e l 'opportunità di tali atti ope. rativi in determinate condizio11i fisiche e sociali del datore e del ricevente. Sul reale significato dei cosidetti '' sarcomi da po· modoro ,,.

Nel settembTe 1931 furono pubblicati da Bellows due lavori, i quali attrassero la curiosità e l 'atte11zio·n e del mondo scientifico. Questo A. affermava di aver potuto ottenere mediante iniezione nei ratti di estratto di po1nodoro la formazione di tumori i quali presentavano le caratteristiche morfologicl1e déi • sarco m1. La notizia, diventata subito di pubblico do1t1inio perchè diffusa dai gio rnali politici co1ne di solito avviene per le notizie cl1e hanno p0ca o n essuna base scientifica ma che colpiscono la curiosità morbosa del profano, aveva ingen erato n el pubblico una certa diffidenza nell'uso di questo nutriente e gustosissimo cibo, di cui le nostre regioni sono 'Particolarmente ricche. L'interesse dell'argomento ha naturalmente suscitato una serie di ricerche di controllo le quali sono servite a ridare al dorato frutto la fiducia delle massaie e del const1matore. Le ricerche di Stahr (N/ e·d. W elt, 13 gennaio 1934) che c o11cordano con qt1elle di altri AA. , dimostrano infatti che l 'iniezione sottocutanea di succo di pomodoro provoca soltan-· to la formazione di tumori di granulazione (da corpo estraneo) che sipontaneamente e rap·idamente regrediscono e lasciano come esito dej piccoli noduli con inclusion e di resti di pomodoro. Ma di sarcomi neppure l'idea! Il pomodoro può dunque ritorr1are riabilitato a rallegrare I.a mensa di coloro (e ce ne ~ono stati!) che lo avevano bandito come possibile agente neoplastico. G. LA (~AVA. 1

·POSTA DEGLI ABBONATI

1

All 'abb. 11. 8558: Lumière e Infrarouges, Hiancani; Masson, 20 'franchi . Guillaume: Les radiations lumineuses de l 'infrarouge à l'infraviolet; Masson, 40 franchi. Matteucci , Attir1oteratp ia; Hoepli. MILA.NT E. Al dott . ..\. . .i\. Ber11arclo . '.F iladelfìa (S. U. ·d 'A.). :

Il metodo del prof. 1F ichera per il trattamento dei tumori maligni è •1e critto, con molta chiarezza dallo stesso A. i11 Klinische l 1Vo' chenschrift , 23 dicembre 1933, 11. 51. Per chiarimenti può rivolgersi direttamente all 'A., direttore dellt'Istituto Vittorio Emanl1ele JTI per lo studio e la cura del can r ro . ,,ia Stran1bio, Milano . L , V.

VARIA A proposito di innesti Vorono:ff.

In riferimento alla 11otizìa circa l 'assoluzione in Corte di Cassalione dei chirurg hi di Napoli ch e nell 'agosto del 1930 eseguirono un innesto ~nterumano di ghiandola sessuale , il dott. Cesare Sacconaghi di Gallarate fa osservare ch e parecchi giornali hanno erroneamente affermato che detta operazione era la prima tentata in Italia. Il dott. Sacconaghi, che a suo tempo si è occupato dell 'argom ento , pubb licò u11 arti.colo nel n. 17 del cc Medi co Italiano » del 1926, in cui descrive i casi fino allora resi noti alla stampa medica da chirurghi italiani, e che somma vano a cinque. E precisamente: il primo innesto da uomo a uomo venne ·eseguito a Torino n el novembre 1923 dal prof. Jachia; il secondo a Bari nell 'anrile del 192!5 dal p,r of. Leotta; il terzo a Gallarate nel dicembre 1925 dal prof. Costantini; il quarto a Firenze nel maggio 1926 dal prof. P . Bastia11elli; il quinto an.cora a Gallarate nel Juglio 1926 dal prof. C:ostantini.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. P.

GALLI.

L'osteomielite acuta nei bambini.

Tip. }l'aentina, Faenza, 1933. ~I. DE i\'IAu no. Causa del processo d 'involuzione senile e modo di prevenirla ed eliminarla. - Tip. Di Stefano, S. M. Capua Vetere, 1933. R.

Di alcune. proprietà. biochimiche del micrococco m~litense e del bacillo di Bang studiate comparativamente. Ist. Polig. Stato, CoNFALONE.

Rorna, 1933 . .i\ . P ENNISI. Sulle anestesie parziali chirurgiche con la percai:1.a. - 1'ip. D'Amico. Messina , 1933. G. RrvA. Influenza sulla vista della telemef ria tJo dell'uso misto della ster eotelemetria e t elemetria a coincidenza. - Tip. Op. Romana, Roma ,

1933. C.

Le modificazioni <lell'elef trocardiogramma dopo l o sforzo. - Pndova, 1933. A. CoRnERo. L o Scarpa raccoglilore d'opere d'arte . TRABRICCHI.

-

Ist . Naz. i\1ed. Farmac .. Roma, 1933.


[A:NNO

XLI,

NUl\1.

8J

SEZI ONE PHAT l CA

316

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Vigilanza sulla prod nzione di sieri, vaccini ecc. Il Mini st ero d ell 'Int erno (Direz. Gen . Sanità Pubblica, Divi sion e Sesta, Sezione I; h a diramat o ai sigg . Prefe tti e aut orità assimilat e la segu ente circolar e, n . di Prol. 20300.29/5881, in d a ta 30 ge11naio 1934 - XII. L 'art. 8 d el r egolam ento 18 g iug n o 1905, 11. 407, per 1'esecuzion e dell e di posizioni cli legge sulla fabbricazion e e vendita d ei vacci1ti virus, sieri, tossine e prodo tti affini, de termina il modo com e deve esplicar si la vig ilanza sul f u11zion am ento t ecnico d egli is li Lu li J)roduttori . Tra t tasi di or ganisn1i deli cati n el lor o com ple o congegn o, ed è evide11lc ch e la più vigile cur a ecl il più ri goroso cor1trollo d a parte d ei inedici provinciali e degli ufficiali sani lari son o par licolarmen le recla m a ti dalJ a gr an de impor tan za san it aria d egli anzide1I i prodotti biologici, ai fini d el) a cura dell 'individuo e della profilassi pubblica, e d ai pericoli e d a i d a nni ch e posso110 deri var e d a prod otti n,011 genuini n è puri. Pertanto ques to Ministero in ler1d e ch e le di SJ)Osizioni con cernenti Ja vigil an za ed il controllo il ei s ieri , vaccini ed affini sian o sen1 pre ed ovunque rigorosa m en te osser va te. 8 superfluo r an1m e ntar e ch e gli i tituti p repar a tori di sieri , vaccin i ed affini deYon o aver e ot tenuto od ot ten er e la preven tiva a u1 orizzazione d a parte di questo Ministero, e ch e inoltre ciascun prodo llo m esso in vendita d eYe p arimen1 i esser e autorizzato. Assidua cd accura la deve esser e l 'azion e di vig ilan za, ch e va eser citala n on solt anto sui locali rlell 'isti tu Lo e sui laboratori , ma prin cipalmente sulla direz ion (3 tecnica, sul funzion am en lo e su1 J a prep ar azj on~ dei prod otti. L'E. V. voglia perciò di sporre ch e 1e ispezioni d a parte d el m edicò provinciale si esegu an o r egolarmente ogni sem estre, in gennaio e luglio e che di ciascun a ispezion e venga fatto apposito r apporto da comunicar si a ques to Min ist er o. Qu alor a poi n el funzion am ento d egli istituti n azion a li, com e d ei deposi ti di prodotti imp orta1i d all 'es ter o e con sider ati d alla legge sui sieri, vaccini ed affini , si accertin o irregolarit à t ali d a far dubitare d ella genuinità e purezza dei prod ot t i, il medico provinciale deve rediger e processo verbale e prelevar e i campion i d a t r asm etter si ai labor a tori scientifici di questo Min istero p er j relativi esami cli controllo, sal vo a provocare d all 'E. V. provvedimenti di sospen sion e e di chiusura quand o ri sultino gr avi infrazioni alle di sp osizioni di legge. Speciale esame d eve essere portato sui prodott i JJer i quali è stabililo il controllo obbligat orio preYentivo, vigil a n òo, an cJ1e con visite saltuarie, ch e 11on ven ga m essa in Yencl ita alcuna partita dell a C]ualc n on sian o ta1 i pr elevati campi oni per il control lo e prirnn del respon so favoreYole éf ell 'esa-

111e di con lrollo, e ch e i11ol tr e a ll 'infuori d ell 'i11fialellan1er1lo e confezioname11to per la vendita ,·e11gan o impedite ulteriori m anipolazioni delle partite già controllate, e ciò p otrà esser e agevola lo dal r affronto periodico d ei regi slri di produzione con quelli cli vendita , e dal raffron Lo tra la quan tità d ella partita con tr olla la e q"t1ella de1le d osi ol len ute dalla partita stessa. l•'r attan to codesto m edico provinciale deve }) f Ocedere ad una sollecita ispezion e d egli istituti prodo tturi di sieri, vaccini , virus, t ossine ed affini , com preso gli ar senoben zoli, come d ei d epositi con siderati d all 'articolo 7 del regolam ento 18-6-1905 per accer tar e lo stat o di funzìona1nen Lo. Dei risultati delle ispezion i d eve es er e trasn1es. o apposi lo rapporto a questo Minj s tero, non oltre l,t fine di m ar zo, dislin lo per ciascun istituto, lahoralorio o deposito e conten e11te le segu enti ind icazioni : 1) De11ominazion e d ell 'istituto. Data d ell 'au torizzazion e minist eriale. 2) Direzione tecnica r esponsabile d el funzio11arn ento, e personale t ecnico ch e coadiuva il clireltor e. 3) ~lenco dei prod ott i fabbri cati e d ata òeil 'autorizzazion e ministeriale. 4) Osser van za d ell 'obbligo del controllo pr eventivo per quei prodotti per i quali quest o è r eso obbligatorio. Cautele adottat e per ten er distinte le par tite già controllate favor evolmente d a qu ell e <l <i con trollare. 5) EYen lu ali rili evi d el m edico provin ciale. Qu es to Ministero è sicuro della rigorosa osser van za dell e clisposizioni impar tite con la presente, e prega l 'E. V. di disporre ch e per l 'avvenire ogni sei m esi (15 genn aio e 15 luglio) sian o fa tt i regolar men te pervenire i r apporti sudd etti .

Igiene negli esercizi pubblici. Il Ministero dell 'Interno (Direz. Gen . Sa11ità JJubblica, Divisione 6a-bis, Sez. 2a) h a diram a lo ai sigg. Prefetti e autorità assimilate la segu ente cir colare A. G., N. di Prot. 20300.32/5305, in d at a 31 gennaio 1934. Quest o f\1i11ister o con precedenti disposizioni h a richiamat a l 'atten zion e delle EE. LL. sulla n ecessit à ch e <la parte degli Uffici sanitari comunali venga inten sificata l 'azion e di vigilan za sulla lJrod uzjon e e sul comm er cio d ei gen eri alimentari , da praticar si sia n ei rigu ardi d el per son ale, al fine d i evitar e ch e a tale commercio ven gano ad ibite person e affette da malattie contagiose, sia 11ei rig uardi d egli spacci di vendita e degli esercizi J) Ubblici . Le condizioni igienich e di questi ultimi Yann o i11 particolar m od o con tr oll a te, e pert anto occorre ch e le Autorità locali n on solo p r oced an o co11 la n1aggiore circospezion e n el rilasciare o rinnovare le licen ze di eser cizio, provvedi men to ch e va sem pre fat i.o a seguito fi i pcirere faYorcvole dell 't1ffi -


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POLI CLINICO »

ciale sanitario, ma ch e proceda110 ad una accurata i_pezione degli esercizi au t orizzati p er accertare {.'l1e rispondano ai requisili d ~l l 'i giene e d ella pulizia. Su d i ur1 punto bisogna portare il . p iù attento esa111e, ed è sul 1nodo come si effeltu a la pulizia delle stovig lie, op erazione ch e spesso ed anch e in esercizi pubblici di maggiore in1portanza , si fa superficialmente, con p oca acqua corrente , dando così poco affidament o di completa deter sion e del r eci1)iente, oltre ch e riuscire poco accet to al pubLlico l)er ch è richiede una troppo immedi at a manipolazione del recipiente st esso da parte d el per~011a le. Le au torità sanitarie locali d ebbono essere inlere~sa le ad esamin are la materia e prescriver e al riguardo d ettagliat e norme, ch e rispondano alle ricl1ieste d ell 'ig iene, salvo a prescrivere per gli e ercizi di maggiore importanza l 'ad ozione di par1icol ari sis temi , anch e m eccanici , ch e verranno ricon osciuti idon ei dall 'ufficio sanitario. B superfluo rammenlare ch e in tulti i casi t anto i generi alimentari e le b evande quanto i r eci pien t i di u so devono esser e convenientemente dife "i clall a polvere, dalle mosche e da qualsiasi altra cau sa di contaminazione. Le LL. EE . vorrann o in tal senso dare istru zioni a i cl i1)endenti uffici sani tari e sollecitarne l 'atti Yità. perchè ne curino oculata1nente e con contint1it à l 'applicazion e .

CONCOR .S I. Posn

VACA~TT.

.t\. cQur (A l essan clria) . Poslo dj medico-chirurgo condo tto p er la zona suburbana d ella frazione

\ 'isone. Scadenza 23 m aggio 1934. Stipendio an11u·o L. 7000, indennità m ezzi di trasporto L . 1000, soggette a trattenute e r iduzioni secondo legge. Chieder e band o di con corso alla Seg·reteri a del i\1u11icipio di Acqui . _-\.GnIGENTO. Municipio. Scad. 60 giorni dal 10 febbr. ; 3a. e 4a condolla del cap oluogo; titoli ed c~ arrti ; L. 8000 al lordo del 12 %; c .-v.; età limite 3f a.; doc. a 3 mesi da! 10 febbr. Chiedere avviso. A ,.ELLINO. Consorzio Prov. A ntitu ber colar e. cad. or e 12 d el 20 ::ipr.; medico aiuto del dispensario antitttbercolare; L. 7000 oltre L. 2100 serv . att. , 4 quinq uenni ; età lim . 45 a. Sono vacanti an ch e due pos ti d i assistente sanitaria visitatrice. Ri,·olgersi all 'Ammin. Prov. CosEN ZA. 1?. Prefettu.ra. - P er titoli · ed esami . Pos ti di Ufficiali Sanitari per i segu enti Comuni con ~o stipendio a fianco di essi indicato: 1) Acqt1aforn1osa L . 2500 ; 2) Albicl on a L. 2500; 3) Aprig lia110 ·L . 3500; 4.) Buonvjcino L. 2500; 5) Campana L. 2500 ; 6) Carolei L . 2500 ; 7) Cassan o al Ionio L . .5000; 8) Cerisano L. 2500; 9) Cerzet o L . 2500; 10) Cropalati L . 3500 ; 11) Firmo L . 2500 ; 12) Francavilla Marittjma L. 2500 ; 13) Grimaldi L . 2500; 14) Crisolia Cipollina L. 3500; 15) Maier à L . 2500; 16) Ma1ito L. 3500; 17) Marano March esato L. 2500 ; 1 ) Mongr assano L. 2500 ; 19) Rogiano Gravin a L. 3.500 ; 20) Rose L . 3500; 21) Rota Gr eca L . 2500 ; 22 1 ... . Dom enica Talao L . 2500; 23) S. Don at o Nil Lea L. 3500; 24) S. Fili L . 3500 ; 25) S. Martino di Fi11i tu L. 2500; 26) Sar acena l .. 3500 ; 27) Spezzano

[ANNO XLI,

NUl\II.

8]

Albanese L . 3500; 28) Spezzano Sila L. 3500 ; 29) ·T arsi a L . 2500; 30; Verbicaro L . 3500. Scadenza per tut ti i posti, il 31 marzo 1934-XII. FIRENZE. Comune. - Scad . l<' m ag-., ore 18; 2 condotlcl; L . 8500 e 8 trienni di L . 710; assegni vari. 1 itoli ed esami. Chieder e annunzio alla Segreteri a Gen erale. F10RENZ UOL\. o 'ARDA. Congregaz. di Car;f à. Scad. 15 maggio, ore 17; direttore-chirurgo primario del! 'Osp edale Ci vile ; età limite 45 a.; doc. a 3 1hesi d al 10 feb.; lassa L . 50, 10; stip. L . 8000 e 4 quinquenni dee. , oltre L . 1700 serv. att. e c.-v.; ridu z. 12 %; compai:tecipaz. Chiedere annunzio. Rivolger si all a segr e teria d ell'Ospedale (corso Garibaldi 17) . FossACESIA (C h ie ti). - Per titoli . Stipendio annuo L . 8000 al lordo delle ritenute di legge e d ella riduzione d el 12 %, suscettibile di cinque aumenti quadriennali d el decimo. Per l 'indennità di cavalcatura sarà provveduto con d eliberazione· a parte. Indennità di Lire Cinque annue per ogni povero in più dei Cinquecento . Le domande e i docu1nenti, l 'elen co dei quali e r elative modalità posson o d esumersi d al b ando di con corso, d a rich ieder si a] la Segr eteria d el Comun e, dovranno pervenire alla Segreteria pred etta non oltre l 'otto 1nar zo 1934-XII. FnosINONE. Co nsor zio P1·ovinc. _4.ntituber co lare. - Scad . 12 mar. ; direttore della Sezione dispensariale di Cassino ; L . 12.000 e 10 aumenti 5 %; riduz. 12 %; età limite 35 a. al 1° feb. ; t assa L. 50,10. GENOVA. Comune. - Il numero dei posti a m edico fuori ruolo dei Dispen sari Comunali per le malatti e vener ee (v. fase. 3) è aumentato d a uno n due e ]a data di scad en za del concorso è prorogata al 31 m ar zo. GREVE (Firen ze). Scad. 20 apr.; L. 8000 e 8 trienni dee. Lrno DI VENEZIA. Ospedale al A.tar e. - Scad. 15 111arzo, ore 18; 2 assistenti di m edicina e 4 di chirurgia; età limite 30 anni ; ·L . 10.000 soggette a ritenute; doc. a 3 m esi d al 1° febbr.; n omin a e 3 conferme biennali . C.h ied . annunzio. MILANO. Ospedale Fateben efratelli-T•'ateben esorell1; « Ciceri-Agnesi ». Scad. 28 apr., or e 15; pri1nario m edi co; titoli ed esami ; L. 8000; età limit<~ 45 a.; documenti a 3 m esi d al 28 gennaio. Ch ieder e avviso. Rivolgersi all'Ufficio Protocollo d ell a Presid enza, via Fateb en efratelli, 9. NARDÒ (L ecce). Osr1edale Civile Sanibiasi. Scadenza 15. inar zo 1934-XII. Per titoli, posto di primario chirurgo. Stipendio L. 14.000 annue (lorde l 2 %) ; compartecipazione 40 % proventi operazioni a pagamento . Età massima anni 40; libera docenza patologia o clinica chirurgica ; sei anni di aiuto o assistente effettivo J)resso Cliniche universitarie ocl Osp eclali oltre 500 letti; a11neno dieci anni di l aurea. Tassa concor so L . 50,10. Chiedere notizie e Capitolato alla Congregazione di Carità . PIGNONE (L a Sp ezia). - Scad. 31 mar.; L . 8200· e 10 bienni Yentes., oltre L. 500 se uff. san. ; riduz. 12 %; età lim. 40 a. ; tassa L . 50. REGGIO CALABRIA. A mministrazione Provinciale. Per titoli ed esami . Posto di Coadiutore e posto cli Assis tente della Sezione Chimica, nonch è posto c]j Assi stente della Sezione l\1edico-Microg rafica del T... aboratorio p r ovin ciale d 'ig ien e e profilassi di Regg·io Calabr ia. Età massim a per l 'ammissione al


l ..\~No

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SEZIONE l'HATlCA

concorso anni 35, salvo le prorogl1e a fa, ore degli ex-co111baltenti e quelle fJr~Yis te dai l\ll . DD . LL. 23 i11arlo 1933, n. 227, e 1° giugno 1933, n. 641. Non sarà tenuto conto dei limiti di età: p er gli aiuti assi:o\tenti u11iversitari, o d 'Istituti Superiori, per le Facoltà di Medicina e Chirl1rgia e di Chi1nica o di Chin1ica e Farmacia, i101ninali in eguito a pubblico concorso; per i dipendenti da a ltre _.\n1111i ni trazioni; e per coloro che all a da la del bando cli concorso prestino ininterrotto servizio, anche per effetto di incarico provvisorio, da aln1eno tre anni, presso Laboratori d 'ig iene e profilassi clipe11denli dallo Stato o da E11ti pubblici . Da esibire, c11lro il 20 111arzo 1934, i consueti docun1e11 Li di rito. Co1npetenze : per il Coadiutore, stipendio annuo lordo di L. 13. 700, aumentabile a L . 14.300 dopo 4 anni , a L. 15.100 dopo otto anni ed a L. 16.000 dopo dodici anni ; indemùtà serYizio atti' o L. 3500 a11nue lorde. J>er ciascuno clei clue Assistenti, lipendio annuo lordo di L. 11.600, aumentabile a L. 12.200 dopo 4 anni , a L. 12.900 dopo otto anni ed a L . 13.700 dopo 13 anni ; indennità servizio attivo L . 2800 annue lorde. Tutte l e competenze sono soggette alla rirluzio11e d el 12 %. Per nlagg·iori chiarimenti rivolg er s i all 'A1nn1injstrazione Provin ciale di Reggio Calabria . Roi\IA. ì\1inistero clelle Comunicazioni (Ferrovie clellc .., lato ). Concorso per allievo Ispettore Sanitario. Età massima 34 anni al 3 g ennaio 1934 ; per invalidi di g uerra o Cau sa n.azionale 43 anni, con prolungamento per combattenti (anni 5), per inscritti al P . . F. prima <lel 2 ottobre 1922 (altri 4 anni). Esami scritti di 1nedicina e chirurgia ; orali clj patologia e chimica 111eclica e chirurgica, nozioni di otoiatria, oculistica. igiene e polizia · sanitaria , psi cotecnica, legislazione sanitaria, diritto corporativo e statistica. ProYa facoltativa di igiene pratica applicata e di lingue es tere. Scadenza 12 n1arzo, ore 17. P er ult eriori informazioni e prog r ammi , rivolgersi alle Sedi rli comparlimento delle Ferrovie Stato od alla Direzione GetJ. F. S., Serv. Personal e e Affari Ge11erali. piazza Croce Rossa, Roma. Ro1'r.". 1Vlinist ero cle lle Co1nuri.icrtzioni (Ferrovie dellv Stat o) . __..,. Concorsi per titoli ai seg·u enti pos ti cli ~ledico di riparto: Castelplanio, Ponte S. Giovanni (Ancona)'; Trani (Bari); Castel S. Pietro d'Emilia, Ferrara II, S. Ilario D 'Enza, SLanghe]]a (Bologna); Decim.oman11u, Siliqua (Cagliari) ; Prato I , Vaglia (Firenze) ; Benevento I (}i.,oggia) ; Imperia , Oneglia (Genova) ; Chiavenna , Colico , Delebio . Dervio. Milano I , 1\1i lano Il, Mila110 III, Milano IV , l\'iguarcla, Nova le Mezzola, Seriate, Valmadrera , ,-anzago (ì\Iilano) ; Dugen ta, Formja II . S. Giusepp e Vesuviano ( apoli) ; Aragona Calòare, Bolognett a , Lercara .I, Lercar a II. ,S. Carlo (Pal ermo) ; Arcol a, Fornovo di Taro, Pietrasanta, Ponteòera I , S. ì\finiat'o (Pisa)~ Bian conovo , Cosenza II (Reggio Calabria) ; Magliana, Mo11talto di Castro II, Pali doro , Pettorano sul Gizio, Pontegalera , S. Mari nella , Sora, Venafro I (Roma) ; Cassano all 'Ionio , 1\1assafra (Taranto) ; Borgo Lavezzaro, Borgo Vercelli , Bri cherasio , Canelli, Castagnole delle Lanze , Fara . Farigliano, Grignasco, Limone, Olevano , S. Giuseppe di Cairo, Valdigna d 'Aost a, Vespola le (l 'orino) ; Povo, Rio cli Pusteria (Trento) ; Aurisina , Giusaforte, Portole, Udine III (Trieste) ; Basiliano, Campodarsego. Lerino, Solagna (Ve11ezia). Inviare domanda e richiedere informazioni ai rispettivi Ispe tto rati Sa nitarj (indicati fr<l parentesi) . Sca c1 en1a ore 17 d el 6 marzo 1934-XII.

ltoi\rA. :\llin.istero dell'l1i le rn o (Direzio n e Ge1iera le e/ella Sanità Pubblica) . Scaù. 90 g iorni dal a febbraio. Due :issistenli medici 11el Laboratorio di n1jcrografia e batteriologia. I\ove n1 edici provi11ciali aggiunti. Bando di cor1cor so nella << Gazz. ( !ff. » del 3 febbraio; inforrn azioni presso le RR . Prefetture. SANTA TERESA GALLURA ( assari). Scacl. 31 n1ar.; L. 9000 e 5 quadrienni dee., addizionale L. 5 sopra i 1000 poveri, trasp . L. 2500 (rivedibili) ; se uff. san. L. 800; età limite 35 a.; tassa L. 50. SAVONA. Conso r zio Prov. Antitaberc. - Scad. 28 feb. ; direttore del Consorzio e del Dj spensario provinc. ; L. 18.000 oltre L. 4000 serv. att., al lordo d el 12 %; titoli ed esami . Chied er e notizie e capitol a to alla Segreteria. ·ro1u."o~ Comune. Scad. 3 mar. ; 3 co11dotte; rivolgersi ~1unicipio , Divisione Personale. VAIRANO POTE.'IORA (Na/Joli ). rad . 24 a1Jr.; L. 9500: riduz. 12 %; indenn. caYalc. da fi s are a11110 per anno; età limite 40 a.; las a L. 50, 10. VENEZCA. - (Vedi Lino DJ VENEZIA). VERC:ELLI. Amministrazione Protii n ciale. Posto di Direttore del! 'Ospedale I)sichiatrico provi11cjal e. Stiperldio L . 19.000 oltre a L . 5000 di i11dennità di servizjo attivo loròo <lelle rite11ute di legge e della riduzione del 12 %_,. Sei aumenti quadriennali del decimo sullo stipenclio . Riconosci111ento d el servizio prestat o altrove fino a òue qu adrienni. Scadenza ore d odici del 25 a1Jrile 19,3 4-XII. Richiedere avviso alla Seg·reteria èlell 'Amministra. zione Provinciale di ' ' er celli. VrcENZA . Comu n e. - Scad. 10 n1ar .; VII con dotta; L. 9500 e 6 quadrienni 10 %, oltre L. 300 nmhulat., L. 600 ser v. alt ., indenn. famiglia lire 800-1800 trasp . ; riduz. 12 %; età lim . 45 a.; tassa I,. .so. VoLPIANO (T orino). - Scacl. 11 mag. , ore 18; rivolgersi Segret. comun. Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte medico-chirurgiche, i com pensi allo stipen<iio base. AvvERTENZA . -

CONCORSI

A l'REl\ilI.

Per la Stampa Nledica llal;ana. Un co ncorso aperl.o a medici e giornalisti.

L 'Ufficio Stampa i\tfedica Italian a bandisce un concor so a premi per un lavoro Sl1i temi seguenti : 1) La s toria della Stampa medica i11 generale e cli quella italiana in particolare; 2) Quali criteri programmatici e qt1ali i11oclalità di svolgimento sono i più consigliabili per i periodici che costituiscono le varie cat egori e rlelln Stampa Medica Italiana. Il ~oncor.:;o, al quale potran110 prendere p arte , 01trech è i medici, anche i g iornalisti , sja insrri lti alla categoria professioni sti, che in quella dei J)Ubhlicisti, è dotato di L . 5000 di premi, offerti d al tanto b enemerito g·rand 'ttff. prof. P . Pircinini, e ch e verranno assegnati da una Comn1issione nominata dall 'Ufficio Stampa Mec1ica Italiana , d 'accordo c.;ol Sindacato l\!Iedico Provinciale Fascista di 1\'lilano. ·in detta Commissjone sara nno compresi , oltrech è medici pubblicisti , anch e g·iornalisti i1on m erli ci. È lasciata la massin1 a libertà per lo svolgimento cii ciascun tema, aYvertenclo ... i r l1e bast erà si sYolga uno dei due temi. I lavori, in doppià copia dattilografata, co11 am-


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« lL POLICLINICO »

pi ezza d a uit minimo di 10 pagine ad un massimo di 100, do,·r anno inviarsi raccomandati alla Direzione d ell 'Ufficio Stampa Merlica Italiana, via Vallazze 39, Mil an o, nol). più t ardi d el 30 settembre del corrE:.nte anno 1934-XII. Mod alità con su ete. 0 1tre i premi in danar o, sara11no messe a disposizione d ella Commissione, se questa lo riterrà oppor tuno, an che alcune m edaglie . Per schia rimenti rivolger si al! 'Ufficio ,S tampa 1\il eòi ca Italiana, via Vallazze 39, Milan o. NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFlCENZE. Il prof. Maurizio Ascoli è i1ominato preside della Facoltà medica di Palermo per il biennio accaden1ico 1933-34 - 1934-35. La San ità l\!Iilitare h a offerto al prof. F ederigo Bocch etli u11-c.~ medagli a d 'oro in riconoscimento dell 'opera d a lui spiegata in quindici anni di direzion e d el Sa11atorio Militare di Anzjo. Siamo. lie ti di a11nunziare che il prof. d ot t . Sertorio Marinacci , direttore e chirurgo primario dell 'Ospedale Civile di Chieti . è nominato m embro d ella Societ à internazionale rli cl1irurgia , che ha sede a Bruxelles. Il ten . col . m edico Felice Barile, direttore del1'0spedale Militare di Chie ti, è nominato direttore di Sanità e assegn ato al Comanrlo Militare della Sicilia con sed e a Palerm o. Il co11cor so a premio per il 1933 ha11dito d all 'Accad emia La n cisi.ana di l~oma intorno aJl 'ar gomento: « L 'ascesso del polmone », è stato vinto brillanten1cnte dal prof. 1'01nmaso Luch eri11i, primario 1nedico d egli Ospedali Cli Roma. Il p remio è di L. 2000. Rallegram enti viYissimi. La Commissione per il con ferimento della Jibera docenza in Patologia speciale m edica ha proposto per l 'abilitazione i dot lori : Egidio Antoniazzi, Rjccardo Arrigoni, Gaetano Borr11 so, Mario Bot1.aliga, Franco Capuani , Giovanni Casolo , Vincenzo Cavallaro, Aldo Cionini, _i\lceste Conti, Fran c:esco Conti, Vittorio De Antoni, Tullio De San ctis l\fonaldi, Antonio Gasparini, Luigi Ged da, Enrico Incarelli , Giulio Lega, Ermanno Lomliardi , Vittorio Pennati, Ugo Per atoner , Lodovico Pontoni , Arnaldo Pozzi , Filippo Rocc hi , Emanuel e Samek, Mario Torrioli , Leopoldo Winternitz. Ai n eo-professori , mol1j <lei qu ali n ostri coll abor atori ed amici , esprimiamo jl corclial e compiacimento d ella redazio ne. Il dott. Attilio Gr apiolo è nominato, in esito a con corso, capo di Servizio, nell a Sezione di Clinica Medica dell 'Ospedale Italiano di Buenos Aires. T d ottori Donato Boccia, Carahelli e lo st esso Grapiolo sono designati come capì di Sezion e (pr .. m ari) in detto Servizio. S. 1\1. il Re motu propri o h a insignito della Comm enda 11ell 'Ordine d ella Corona d 'Italia, il d ott . ' ' incenzo Lo Bianco. Rall egramenti. L 'on. Louis Marin è nominato mini stro della salute pub·b lica e dell 'ed11cazion e fi sica per la Repubblica Francese, in sos tituzione dell 'on. Emile J.,i bonne. èlimissionario. Il prof. Carlos Monge ~I. è non1in a to pre jden le <l eil 'Accaclen1ia cl i ~1ecl i c in a di · Lin1a (Perù ).

[A NNO ..\LI, i\t: ~r.

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NOTIZIE DIVERSI!. Calendario dei Congressi pel 193!. Marzo 16-17, Lio11e: Gi orna le termali e cli111atiche. Segr. gener. : prof. Piéry, Facul té de Médecine, Lyon . Marzo 17-19, Lilla : Giornate 111ediche franco-belghe. Segre1 eria: ru e J ean -· Bart 1, LiJle. Marzo 21-24, Tunisi: 1° Congresso della Federaz. delle Socie là mediche cl ' Algeria e Tunisia. Segretario d el Gruppo italiano: Dr. Plinio Soria, ave11ue d e Paris 25, Tunis. ~1arzo 24 - aprile 21, Parigj: Settimana odontologica e 47° Congresso d entario. A-Iarzo 28-80, Rabal (Mar occo) : 5ga. Sessio11e clel1'Assoc. fran e. per il i)rogr esso dell-e scienze. Seg reteria: rue Serpente 28, Paris (VIe). Aprile 9-10, Baden -Baden : Riunione della Società roentgenologica tedesca. Aprile 9-12, Wiesbaden: Congresso della Società 1'edesca per la medicina interna. Aprile 12-13, Wìesbaden : Congresso della Società per malattie della nutrizione e del rican1bio. Aprile 16-17 : Bad Kiessingen: 7a. riunione della Società ted . per gli s tudi sulla circolazione. Segr. gen. : prof. Eb. Koch, Bard Nauheim, Germania. Aprile 25-29, Bruxelles, 29° Congresso dell 'Associazione frane. degli anatomici. Segreteria: Facult6 de Médeci11e, bou.Jevar<l de V''ater1oo, Bruxelles. Aprile 30 - maggio 6, Roma e Milano : 10° Congresso mondiale del latte. Segret. gen. : on. Franco Angelini , via Veneto 7 , Roma (105). Maggio 3-6, Mosca: Congr. internaz. sul r eumatismo. Segreteria: Bureau de la Ligue internationale contre le rhun)al isme, Keizersgracht 489, Amsterdam, Olanda. Maggio 6-12, Madrid : 1° Congresso naz. di Sanità. Seg·reteria : Direci611 Gen era} de Sanidad , plaza de Espafia, Madrid. Maggio 7-10, Parigi: Congr . francese di ginecol. Segr. gen . Dr. Maurice Fabre, rue du ConserYatoire 6, Pari s (IXe). Maggio 17-19, Wi.irzburg· : 14a Ri11nione della Soc. tedesca d ei laringo-rino-otologi. Maggio 19-21, Amsterdam: Cong·resso olandesebelga di neu~·ologia e p sichiatria. Segr. gen .: Dr. A. Leroy, ru e Beeckm an 18, Liége, Belgio. Maggio 20-21, Chatel-Guyon: Congr. inter11az. sulla colibacil Iosi . Per informaz . : Dr. P . Baln1e, Les Grandes Therm es, Ch5.tel-Guyon , Puy-def>ome, Francia . Maggio 23-25, Munst er: Congr. della Società ted esca di psichiatria. Mage-io 26-28, Perugia: 11° Congresso nazion ale di radiologia. ~faggio 27-30, Cagliari: 5° Co11gresso naz. di micr obiologia. Segreteria: vi a Dar,vin 20, Milano. Maggio 27-30, Lilla : 19° Congr. di medicina legale di ling ua fran cese. Segr. gen. : prof. agrégé Muller, rue de Friedland 14, Lille. Maggio, data indet., Cagliari : 1° Congresso regionale medico sardo. Presidente: prof. Luigi Ca- .. slaldi, R. Università , Cagliari. Maggio, data indet., Parigi: 48° Co11gresso cle]la Socie là fran cese di oftalrnoJogia. Giugno 9-10, La Bourbot1le: Congresso internaz. _ cl el linfati s mo. Segr. gen er . : Dr . E. Sau zet , La P.ourboule, Puy-de-l)òm e, Francia. Giugno, 2!3-24, Winterthur: Riunione della Socjetà svizzera per la m edi cina interna e della Lega· SYizzera contro la !uhercolosi . Rivolger si al r>re-


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S E ZIONE PHATJ CA

ocielà, prof. li-igon , Feierabe11dsiden lc d ell a strasse 15, Basel , S izzera . Gi u g no 23-27, Bruxelles: 14a Sessione d elle Giorl!ate Medicl1e. Segr. gen. : Dr. R. Beckers, rue Belliard 141, Bruxelles. Giug110 28 - luglio 1, Aix-1.es-Bains: Co11ferenza scientifica internazionale sul reumati sm o prog r essivo generalizzat o. 'f esorier e: Dr. Dusm el , Aix-lesBains, Francia. Giug n o, da la ind et ., Acqui e San Remo: Congresso dell 'Associaz. Med . llal. di l droclin1at olog i a, Talasso terapia e Terapia fisica . Giugno , d a la ind e L., Buenos Aires: 1° Con gr esso cl i Ki11esiologia. Segr et eria: Circulo de Ki11esi6logos d e la Republica Arge11L jn a , Santa F é 1171, Bu enos Aire . Lug lio 2-3 , Lione: Giornat e ortopediche. Segret ario: l\.I . Bruna t, rue d e la R épubl ique 13, Lyo11 . Luglio 5 e s., Car acas: 6° Con g r . ,·en ezu elan o di medicina. S~gr . gen. : Dr . Do1n ingo Luciani , apart nrlo <le correos 17, Car acas, Ven ezu ela. Luglio 9-11, Parigi: 8° Con g r esso dell 'Associaz. francese cti peclia lria. Segr. ge11. : Dr. J ean Cath ula rue ch effer 45, P ari . Luglio 16-22, Lione: 38° Congr esso d ei medici a lieni ti e n eurologi di Francia e paesi di lin g u a fran cese. Te or.: Dr . Vignand , av~nue d ' Orléan s 4, Paris (14e). Luglio 19-21, Lion e: 5° Cong r . cli d ermatologi e sifilologi cli ling u a francese. Luglio 24-31 , Zuri go : 4° Con g r . inlcr11az . <li radiologia, cori E p o izion e. egr . gen .: Dr . Han s E. Walther, Glorias trasse 14, ZOrj ch ; egret. del l 'E posizione: ing. A. Lrelin , Il?:irnj s tra se 7, Zurich . Indir. t elegr . : Ra kong r ess. Luglio, d at a i11d cl., Rc sar io de Sa11t a F é: 5° Con g r e o medico argen ti 110; Buenos Aires: 2° Congresso n az. di osletr . e g in ec. Segre teria : Santa F é 11 il , Buer1os Aires. Lu g-lio, data ind e t. , Rio d e J a11eiro: 1° Con g r es o med ico su rl -a meri c. cli p s ican alisi . Lug li o, d a tn i nel e t. , Zuri go: Co1nitato internaz. d ell a luce. Lug lio , cl a la in rl e l. , U trecht : Congr. intern az. di p a Lo logia geografica. Lt1glio 30 - agost o 3, Lo11dra: Congr. internaz . contro l 'alcooli smo. 1\ g oslo 5-10, Londra : 2° Congresso internaz. ne u r ologico. Agos lo 27-30, Qu ébec (Ca 11adà) : 23° Con gresso -<l ei m edi ci ili Jing11a fra n cese òell '1\1n cr ica del nord ~ 23° Con g resso francese di m erlicin a. egr :: prof . 7 ' ' eill , ru e d e Li Yourne 66, Bruxelles , Belg io. Agos to, data in det. , ~e'v York: 12° Congresso 1ntern az. di m eò . vet erinaria. Se l lembr e 4-11, Varsavia : ga C..onfer en za d ell 'Un ion e internaz. contro l a tuber colosi . e t letnhre 10-15, vTen ezia: 1o Co11gr esso intern az. -<li cle l lro-racliobi o logia. Rivolgersi al d ott . Giocon d o Protli . Canal (i-ranòe, S. Gregorio 173, Ven ezia . Se tt embre 20-22, P erug ia : 11° Con g r esso i tal. di Tadiolog la. Segretaria gen .: sig .a Maria Bellucci , .-cor so Vannucci . Peru gia; p er la Mostra: d ott. Frati11i , Is tituto di Rn<liolog ia, Policlini co, Perugia . Se tt e mbre, dat a inde l. , Bologna , 2° Congre~so 111lernaz. di st om a tologia. Segr et. gen .: pi:of. Giovanni Corradi , Bologna . Se ttembre, d at a inil et. , Tf'ramo : 2° Con g r esso <lell a Soc. Tned.-chir. rlegli Abrltzzi. ~ egret .: él ott . Arm and o 1' ra tloni, Osp ed ale Civile, Giulianova. 0 1Lobre, 8-12, Parig i : Congr esso fran cese di chiirurg ia. Segr.: rue <l e la Sein e 10, P aris. L

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Otlobre 8, P arigi: 34° Congresso francese di urologia. Ottobre 12, P arigi : lGa Riunione annua della Società frane. di ortopeclia . OLlobre, seconda decacie, Napoli : 23a Riu11ione clella Societ à Italiana p er il prog·r esso delle scienze . egr eleria: via del COlleg io Rom ano 26, Roma (101) . Ottoil! e, data indel., Roma : 61' Conveg no d ella Soc. Ital. di an a to1ni a . Segr e tario g·en.: prof. , .. , ,i co, viale Reg ina Mar gh erita 289, Ron1a. Ottobre, data indet ., Ron1a: Con g r essi ital. di m erlicina interna, cbirt1rg ia, urolog ia. 0 1Lobre, data indet., Napoli: Congresso ital . cl 'ig ien e e medicina tropjcali . Segr et eria: R. Cli11ica d elle malattie tropical i e s ubtropi cali, P olicli 11ico Umberto I, Ron1a (127 i. Oltobre , d a ta indet ., Lilla: J 9° Con gresso francese d i m edicina legale . Segretari gen erali: Dr. J'iéd ebièvrP., rue Cassini 5, Pari ·; Dr . ~1uller , rue cl f' Fri edland 14, Lille. · O ll obre, d a la indet., P ar ig i : ° Con g r esso france e di s toma tologia; 4'1° Con g r esso francese di otori11ola rjngologia; 21° Con gres o fra11c . d 'igiene ; 2° Con g resso scient ifico cir1 em ntogr afico. Dicembre 27-30, Bos ton : Cong·r esso d ell 'Associa1ione am erican a p er il progr es o d ell a cienza. Dicembre, data ìncie l. , 1'el-Aviv, Geru salemme , Ca ifa e Giaffa: 4° Co11g r esso ii1tern az. di t ecnica sa ni tar.i a e d 'ig iene urbanisti ca. D icembre, d a t a indet ., Palerrr1 0: 7° Co11g r esso interna1, . di talasso ter apia. Di c embr~, data in<le t ., Ginevra-Zuri go: Cong resso int ernazionale di iòrol ogia m edica . Dat a inneter. : Berlino, Con g r esso internaz . di n1icrobiologia; Vienna, Con g r esso inter11az. di p si COf)alologi a applicata.

Corso di i)erfezionamento in tisiologia. Dal 9 aprile al 9 inaggio 1934-XIJ avrà luogo i11 (iet1ova un corso celere cli Perfezionamento n ella pa tologt:1, cljnica e profilassi rl elle m alattie tubercola ri , col con corso di profe sori dell a F acoltà Meòjca della ll . Università di Genova. Le iscrizioni, in carta semplice, si ricevono p1·esso la Segr et eri fl cl ell 'Istituto di Studi scient]fic<'-pratici sulla tubercol osi, Ge11ova, via Balill a 1. Agli i scri tti che avran110 regolarmen te frequ e11 Ia lo il corso e avr anno su p erato l 'esam e final e sar à rilasciato apposito cer 1ifi cato . L 'iscrizion e è g ratuita. Il lim ite massimo d ella presentazione del1 a òomanda scad e il 4 apri le 1934-XII.

J,a 1nedicina italiana in Pal estina. Il d ol t. Tomm aso Sarnell i , dell 'Istituto di meclici11:t trop icale dell 'Università di Mod ena, per in' i Lo dell 'Associazione medica ar aba h a organizza to una seri e di conferenze in P alestina - a Cai fa, Gerusalemme, Giaffa - 1enule in lingua aral)a , su g li antichi rapporti tra l a rnedicina italiana e qu ella araba e sulle 1nala1ti e ocul ari endemich e n ei paesi del Mediterraneo orie11 Lale . All e conferen ze dello studi oso itaJj an o sono intervenute l e au torità ed un pubbli co num eroso ed eletto costi l u ito in g ran p arte da m edici .

Relaziot•i 1nediche della Francia con altri Paesi. L 'Assemblea gen erale annu a d el] ' A.D.R.l\1 . (Associa tion pour l e développem ent d es r ela tion s 1néd icales entre la France e l les p ays étran ger s) si è adunata sotto l a presidenza nel decano <l e1la Facol tà m edica di Parig i , prof. Roussy. 11 presid ente

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d e11 'Assocjazio11e, prof. Hartn1ann, seg11alò tra I 'altro cl1e . s j è ridotto il numero degli ospiti provenienti dall 'A111erica ed è aumentato quello degli ospiti provenienti dall 'Egitto, dalla Persia e dal1'0landa; si sono avute parecchie visite di medici in comitiva ; la - Francia si è fatta rappresentare i1elle Associazioni e nei Congressi all'Estero. Il prof. Roger clichiarò di essere deci so a secondare, in modo attivo ed efficace , gli sforzi dell'Associazion e, diretti ad allìvare il richiamo di stranieri, i quali diffonderanno il pensiero francese. A tale scopo si adopererà a rendere la Facoltà n1edica di Parigi sempre più efficiente. ·

Esito di un concorso medico e letterario. A complemento della Biblioteca Genialità Medica Italiana, nella quale si raccolgono libri letterari (poesie, ro1nanzi, novelle, teatro, critica d 'arle, di s toria ecc.) scritti da medici, l 'Ufficio Stampa Merlica Italiana bandiva un concorso per lavori sul tema: « Medici poeti e letterati in Italia », al quale J)Otevano partecipare i medici e anche gli scrittori in generale. In seguito al giudizio espresso dalla Co111missione, sono assegnati i seguenti premi: Primo premio (L. 1000) al prof. Filippo Fichera c]j Floridia (iSiracusa), residente a Milano; secondo premio (1.... 500) a ciascuno dei tre concorrenti seguenti giudicati « a pari merito »: sig.na Emma Pellegrini di Milano, dott. Bonaventura Cipolletta di l\1ugnano di Napoli, dott. Sergio l\1antovani di Sovrav&lle ~o , residente a Milano ; terzo premio (medaglia artistica commemorativa del Concorso e L. 100 di incoraggia1nento) a ciasct1no dei seguenti con correnti: dott. Antonio Amitrano (Napoli), dott. Ciro Angelillis (Capolona di Arezzo), dott. Mariano Lepore (AYellino), dotl. Giovanni Pa11sini (Montottone di Ascoli. Piceno) . Anch e ai primi prerr1iati e ai componenti la Commissione è' stato fatto omaggio dell 'artistica m edaglia comrnemorativa del Concorso.

Sul Congresso internazionale di Radiologia. Il Consiglio direttivo della Società Italiana di Radiologia comunica a proposito del Congresso internaziona1e di Radiobiologia, che si dov~ebbe tenere i11 Italia, a Venezia , che il prof. Forsell ha rifiutato l 'adesione ritenendola in<'ompatibil e con la sua posizione di membro del Consiglio dei Congressi Internazionali di Radiologia e che la SIRM h a deciso di mantenersi est1'anea all 'inizialiva dei promotorj ciel Congresso di Radiobiologia di VeL. 11 ezia e che n essuno d ei delegati italiani a Zurigo furà parte del Comitato orciinatore. Gli organizzatori non 11anno neppure interpellato la cc Sirm >) e il Cornita l o nei Congressi Internazionali di Radiologia.

Biduzioni sui medicinali per i dopolavoristi. Attraverso l'opera del presidente dell '0. N. D. di Milano, il Sindacato fascista farmacisti della Provincia h a con cesso ai dopolavoristi gli sconti del 10 per cento sulle specialità m edicinali italiane: del 5 per cento s ulle specialità medicinali estere; del 30 sulle prescrizioni mediche con ricetta. Di questa concessione potranno fruire anche i dopolavoristi d ella Provincia purchè siano (come quelli di Milano) in possesso d ella tessera delI'an110 XTI. La concessione cli tali sconti avrà inizio il 1° marzo 1934. e lo stesso Sindacato nomi11 erà u11a commissione di farmacisti alla quale sarà rlevoluta 1a sorveglianza per la integrale applicazione dei ribassi a quei dopolavoristi che ne avranno ètiritto .

[ANNO

XLI , NuNr. 8)

Un po' dovunque. Con RR. Decreti 3 ge1111aio 1934 .. 0110 re' oca le le dichiarazioni di zone 1nalariche per molta parte dei territori delle province di Salerno e di Varese. Il provvedimento prova l 'irresistihile azione cli risanamento attuata dal Regime. Il 15 febbraio ha avu lo luog·o, alJo Sta<lio ·del ~. N. F ., la riunione d el Consiglio di pre ide11za della Federazione italia11a dei medici degli sportivi, con il seguente ordine del giorno: relazione, funzione fiI10 ad oggi, convegni, congressi A. XI; revisione dello statuto, regolamento; membri d el Consiglio di presidenza e del comitato di consulenza ; funzione dei medici, ispezioni , propaganda, laYoratori, bollettino; co11Yegni anno XII e varie. Erano presenti i1 Direttorio al completo e il rappresentante del C.O.N.I. La Lega nazionale belga contro il cancro si è adunata a Bruxelles il 'i febbraio; furono nomi11ati: presidente onorario il prof. Bayet e presidente effettivo il prof. Lerat. La Lega belga contro il reumatismo si è adunata a Bruxelles il 18 febbraio sotto la presidenza del prof. De Nobele; 11a svolto un ampio pro-. gramma . Si sta cos tituen<io i11 Roma la Società Italia11a di Chirurgia plastica este tica e riparatrice. · I cl1irurg·l1i e g li specialis ti , clinici ed ospedalieri, ch e desi1ierano dare la loro adesione morale allo sviluppo di questa Società sono pregati di mettersi in relai jone con il prof. Arturo l\ilanna , R. Clinica Chi- . rurgica , Roma. L'Associazione francese delle donne medichesse si è adunata il 23 gennaio a Parigi. Per eventuali informazioni rivolgersi alla segretL'r ia generale Dr. Caussé, rue d es Saints-Pères 81 , Paris (6e) . La Società l\iledico-Chirurgica Veronese si è adunata il 5 febbraio sotto la presidenza del d ott. F. Delaini assistito dal segretario prof. G. Zanni ; furono fatte comunicazioni dai dottori A. Bovi, G. Cazzarolli, L. Perbe11ini e rlal prof. G. Zanni. Un corso complementare d'igien e pratica per aspiranti alla carriera sanitaria si terrà nel R . Istituto d 'Igiene di Milano a partire cl.al 9 aprile, per 11'.l durata di due mesi ; tassa L. 300. Chiedere annunzio alla segreteria dell 'Università (corso Roma 10) o al direttore rlell 'Jstituto (via Ospedale 5) . Il prof. Mario Carrara 11a assunto, oltre alla direzione, anche l 'amn1inistrazione dell '« Archivio di Antropologia Criminal e e Medicina Legale ». Gli abbonamenti devono essere jndiri.zzati in via Legnano 26, Torino (118) (i.mportano annualmente per l'Italia L. 80 e per I 'Estero L. 100). 11 prof. Luigi Devoto tenne il 18 gennaio al R. Istituto Lombardo cli Scienze e Lettere, lln discorso sulla legge per l'assicurazione contro l e m alattie professionali. Il prof. Aree, direttore della Clinica chirurgica di Buenos Aires, ha tenuto nell'Accademia Medica Lombarda una conferenza sulla « Ventricolografia mediante l'olio iodato ». • Il prof. De Quervain, direttore della Clinica chirurgica cli Ber.ria, ha tenl1to nella Clinica chirurgica di Torino una conferenza su « Il gozzo maligno ». Un viaggio medico-tu.r istico è indetto da1la « Rassegna internazionale di clinica e terapia » a Parigi , per i giorni 16-23 aprile (cta e per Torino,


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(ANNO XLI, Nu M.

S8ZJO E

quota indivjduale Lit. 750) e facollatiYa111ente a Lione, i\Iarsig lia e izza (con ritorno a Genova; quota i11dividuale Lit. 500). Rivolger si all a1nmi11istrazione d ella Rasseg1i.a (S. Felice a ~iazz a Dante 18, Napoli) o pres o le varie filiali d ell 'Agen zia Chia ri Sommariva.

321

PHATlCA

RASSEGNA DELLA ST.!MPA. MEDIC.l

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Durante le tragich e g iornate parigine, rimase u cciso il dolt. J ean Fabre, interno nell ' Osp edale Saint-J oseph , d ell el à di 32 anni , figlio di un m ec.l ico ; fu el vag·g iam e11le colpito alla testa il d o lt. Lobligeois , mutila lo d ei r aggi X, Yice-presidente del Consiglio rrtunicipale, mentre compiva il su o doYere in clifesa delle libertà pubbljcl1e, contro i "iolenti t e nlativi d ei co111unisti ; rimasero feriti anch e alcuni tt1denti in medicina. 1

Il prof. grand 'uff. Giuseppe Va jro venne or è qualch e t empo, investito rla un a11to111obil e, riportando d ell e ferite piu tlos to gravi. All 'insigne sa11itario nla1lifestia1no il nostro r ammari co per I 'infortunio e, al tempo stesso, il n os tro compi acimento per l 'ayvenuta g uarigion e. 1

Un m edico di Berlino , c hiamato urgenten1ente d i n o tte al capezzale di un inferma, fu aggr edito da quattro malfattori ch e lo d epredar ono di 15.000 111 a rchi e cli un orologio cl 'oro ; poi nella sua st essa a utomobil e egli ft1 J)Or1él t o fuori ò ella città e l asciato libero. 1

Il Segre tario dcl ,Sind aca lo Nazionale F ascista d ei l\'I~di ci , con provvedimento in data 7 febbraio, presa vi sion e d el Ycrbale della riunione d el Direttorio d el Sindacalo Provin cia le Fascist a d ei Medici di Parma, in cla ta 9 genna io, h a d eliberato l 1espulsion e del prof. d ot t. G iova nni Corradi , di Bo1og 11a, dal Sindacat o Provinc ial e suddetto, a ' sen si dell 'art. 25 d ello St atuto; il provve(lime11to com porta un ricor so a] ~1ini stero de11 e Corporazioni . Con proYvedimenti adottati dai Yari Sinò acati provinc:ia li, è st a t a inflitta, a tutti i componenti il Consiglio direttivo d ella Società Ita]ia n a di chirurgia della bocca, inscrilti ai Sj11daca ti , l a sosp ens i<?n e d ell a durala di sei mesi, per n on aver impedito una comunirazio11e incrj1ninata cl el prof. Corradi e n on averl a poi sme11tita .

Un inedico eser cente in un p aese della Romania, dott . Ar genleanu , è s lalo privalo degli a ttributi ma schili, a titolo di vendetta, da un ri cco a11 eYat or e, p er ch è n ell 'amante di questi il medico aveva di agn os ticalo una gravidanza e il parto ebbe luogo, ma dopo 11 mesi e v e11ne a ttribuito alla circostanza ch e, in seguito alla diagnosi dimostratasi falsa, non er ano più state adottate l e cau tel e necessarie per evitare il con cepiment o. 1

La Corte d Assi se di Firenze b a condannato a 27 anni di r eclusione, spese e ri sar cimento di danni verso l a parte civile e 3 anni di vigi1anza sp ec iale il dott. Alessandro !~arosi , di anni 34, n ·a t o a Roma e r esidente a Viareggio, p er omicidio volontario, commesso jn Viareggio il 15 aprile 1932, in p er sona 1lell 'amant~ 'Tina Boniforti , e per di struzione · d i cadavere, allo scopo di occultare 1 01nicidio ; h a co1tdan11ato anche l a di lui domes tica Francesca Roticcioli , di anni 20, a 5 anni, per correità n el r ea to di distruzione d el cadaveré, concedendole il condono di 3 anni. 1

La X Sezione del Tribunale di Rom a ha co11 <1 a nnato a sette mesi cli reclusi on e e cento lire cl i 111ulta , con la condizion ale, certo Angelo De A11gelis, p er in ce tta di carne 11r 0Yenien te <la macel lazione clat1des tina .

Rass. di T erapia e Patol. Clin. , nov. - A. R1s1. 1:-i siop a tologia d el pneumo bilaterale ecc. G. LEONE. Canfora e suoi su ccedanei. Pathologica, 15 n ov. - S. MARRAS. Infarto acli· }JOso del fegato. Diagnos tica e Tecn. di Laborat ., 25 sett. - P . LivRAGA. Ipoglicemie clinich e e sp erim e11ta1i. Gazz. lnl ernaz. di AIed. e Cliir. , 30 11ov. E. A1EvoL1. Colich e renali <l a r eflt1sso uret erale. Bri t. M ed. J our ri., 2 dic. - V\T. L. BRowN. Co111e él g iscono i rimedi ? Practition er , dic. - ~t1n1ero sui disturbi gastro . in lest. Miinc h . Med. W och. , 1 dic. - V\t. H. JAUSEl\'. IJjetoterapia del diabete. - n. RIEì\IANN. Sierot el'tl pia rlella p eritonite. Proc. R . oc ..Med., nov. - Ile lazion e sul la t erapia con r adiun1 e ragg i X. __, Casistica. B r it. M ed. J ou rn ., 25 nov. - vV. HARRIS. Il trau1na n ella gen esi delle 11eu ropatie or ganich e. Lancet, 25 n ov. Bno\VN. La psicologia del! 'influenza per sonale. Jou rnai A. M. A., 11 nov . - O. H. \VANGE.~STEE> e J . R. PAINE. Trattam . dell ostruzion e intest . acula coll a so11cla duodenale. - J . B. CoLLIP e al. Prod u zione d ell 'estro. A r ch. lvled. -Chi r . App. Ii. e8[J., 4. COQUELET. 'L'ra ttam . d elle pleuriti purulente . - EM. SERGEi'T e al . Ernia diaframmatica dello stomaco e del colon a ripeti zione . Cl. "t.fed. li ., n ov. - L . C '\ NNAVÒ. Splenopatia e diab ete. - M. GAVAZZENJ. Funzion alità endocri11a d el pancreas e splen om egalia. E. MACCHIA. Estratti acquo i di fegato per via parenterale e r eazioni allergicl1e. - . G. BATTJSTINI. ~1etaboli sm o d el1 ac. os alico. Jou1·n. de 1Wéd . de L yon, 20 n oY. umer o di rned . legale e del l avor o. M ed. Klinik , 25 nov. - A. J.JANCH. Anatomopatologia dell 'influen za. ·- W . BAYER . Rapporti tra J)ertosse ed influen za. Ri i:. di Patol. n erv. e m en.t ., se lt .-ott . - S. ~IAR­ RAS. Gliomi d el setto pellucido. E. R1zzArr1 e V. MARTINENGO. Formola leu cocitaria n elle distimie. - P. OrroNELLo. Mal a ttia di Schilder . - G . RoASENDA. Paralisi perif. d el n . facciale. à'Iilnch . Med. Woch ., 24 nov. O. MULLER. L 'influenza. - . ScHLAYER. Lo sport quale terapia delle 1nala ttie interne. Minerva Med. , 1 dic. - ~ . BA STAI . l1"'i siopatologia della vecchiaia. - A. J oNA. Azioni dei r aggi U. V. Paris M éd., 2 dic. -. -um ero di t er apia . Riforma J\,Jed., 25 n ov. A. FERRANNINI. Diag nosi d ella tbc. r enale. Riv. San. Sicil. , 1 rlic. - L. SAVAGNONE. Varia1ioni del potere agglutin a nte n ella ipertermia sper imentale. Riv. lt. di Ginec., ott. - M . BoscRETII. Diagnosi r adiologica di morte endouterin a d el feto. Sang , 9. - Numero sull 'equilibrio glicemico . Bull. Ac. de Méd ., ' 28 nov . - J. TRorsrER e BAR JÉ TY. Primo-infezione tbc . nel! 'adulto . Presse M éd., 8 dic. - A. SAENZ. La bacil1emia tbc. Med. Welt, 2 dic. - H . ScHoLz. Ere<ti t arietà della tbc. - T. HANSI\1ANN. Valutazione obbi ettiva del d olore addon1 . A nn. di Ostetr. e Gin.ec., 30 n ov. - R . BoMPJA'..'jJ . S tasi urinaria in gravidan za. - G. ScAnPJTTI. ì\Iot ilità cl ell 'utero in travaglio di parto .

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« fL POLICLINICO »

i ANNo XLI, NuM. 8]

G iorn . di Batteriol. e Immunol. , noY. -- D . GA-

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(Lella frenico-exeresi. - G. DE lìLORA . Azione dell 'ipofisi sul la deamminizzazione epatica. J ourn. Nerv. a Ment. Dis., dic. - A. H. JAcKsoN. 1\eurofibromatosi m ultipla con dege11eraz. cancerosa. - R. R . GRINKER e A. E. _W ELKER. Torcicollo . pasmodico. A r ch . int ern,ul J\1 ed. , nov. - J. MoLLERSTRONN. Periodicità n el m e tabolismo dei carboidra li e fun zionalità ritmica del fegato. - J. F. W EIR e M. \i\i . C01\1F'ORT. Cirrosi epatica da cincofen e. Presse M éd., 15 d.ic. - .T. Tno1sIER e R . CATTANI. La febbre bo l lonosa sp erime11 t ale. l'v! ii ne h. ì\tled .. TtV oc h . , 15 dic . - P. ScHl:STER. Diag nosi precoce dell e malattie nervose. ~i Malariologia Pubblicazione bimestr ale.

Rivista

(Soomn.ario deJ N. 6, 1933). Con tribut i origina li : L . LA FACE: Contribu to allo studio della bio logia delle diverse Tazze di '' Anopheles maculi1)ènnis ,, (1 fig. ). - R. Gos10: Osservazioni sulle piastrin e nella malaria. Parte II : Deduzioni morfogenet iche (2 tavole). - A. GIOVANNOLA ~ Caratteristiche a lte.razio ni delle g·la ndole saliva ri dell'u Anop heles ma. cu li penn is ,, inietto d a parassit i malarigeni (2 tavole). - J. S CH\VETZ, H. BAUMANN . PEEL et DROESBANT: Sur la différence de l'irufection malarienne, d 'après l'fuge, constatée chez les nouri~son s noirs de l 'rugglomération de Stanleyville (Congo belge). - R. LovA· GLIO: Un cas o di malari a acuta compli cato da edemi. - F . L .\ NDEIRO: Un a p pareil à taaniser pour l'emploi du vert de Paris (6 fi g ure). - Re la zioni : F. P1cc1NINNI : Relazione sulla ca.mroagna a ntimalarica in provincia di Milano dura n te l'anno 1932 (1 t avola). Note di t ecnica : F. JERACE: Metodo pe.r il conteggio d ei pa.rassiti malarici (1 tavola). - Reconsi"lni (MaNotizie, - Sommari. - Indice gene· l wrioterapia). ,.a ie dell 'anna t a . Nel 1934 si pu bb lich eranno 12 fascicoli : abbonamento amnuo : Italia L . 5 O, E stero L . 9 O; per i n os tri abbonati L . 4 5 e 8 5 ris pet tivamente; un nu · mero separato : Italia L . 6, Estero L . 1 O. In viare Vaglia n.ll' erl i tor e LUIGI POZZI POE!tale Succmrsale d iciotto - ROMA.

- Ufficio

Indice alfabetico per materie. Acido cloricl1 ico clora to: azione a ntiset Lica . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag . 313 Bacillemia tt1bercolare n elle malattie 11ervose . . . . . )) 306 Ribliografia . . . . . . . . . . . )) 308 B10GHAFIA: E. 1'an1j . . . . . . . . . . )) 301 Br oitchiett asi a : impiego dell 'olio iodato )) 303 Cirro i ep a lica: cura chirurg ica . . . )) 309 Febbre tifoide a Venezia )) 313 Gambe: ingrossamento . . . . )) 305 Gastrite l Jatica ulcerata . . . . )) 283 G as lro-enter ologia: comunicazioni varie )) 310 Jrlnes ti Voronoff: a proposito di - . . . )) 314 Lebbra: cura . . . . . . . . . . . . . . )) 313 i\1uscolatura bronco-polù1onare: alterazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 302 Oper azjon e cti Bassini e modificazioni proposte . . . . . . . . . . . . . . . . )) 291

Piouraco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Polinevriti <1a avi Lami11osi Rachianestesia percainica nel tag·lio ce-

sareo

. . . . · · · · · · · · · · · · ·

llaffreddore e influenza : etiologia e profil assi . . . . . . . · · · · · · · · · Pleni e vie urinar ie: varie .. . . . . : Sar comi d a pomidoro: coside t ti -S ervìzi igieni eo-sanitar i . . . . . . Suppurazion i polmonari : posizjon e declive n ella eh irurg ia d ell e - . . . . · 'J'u.ber colosi: lotta con lro l a - nel quaclro d elle assjc urazioni soc ia li . . . . . 1'uber colosi polm onare curata col m et odo Leotta; equilibrio elettrol itico . . . 1'umori 1nalig.n j: cura . . . . . . . · · Veleno di setp en li : applicazio ri.j terape u-

tiche

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N on ~ consentita la rista mpa di lavori pubblicati .,el Policlin-i oo ~~ non ,., ~e~uito .Guiorizzazion e scritta dalùi redaz;cme. E vietata la f> ubblicazi<me di sunti di essi senta citome lo fonk

Di,.itti di proprietà rise rvati. -

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FRUGONI.

A. Pozzi. Resp

Red. ca po •

Ro n 1a - Stab . Tipo-Lit. Ar m ani di M. Courrie r . • I

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ANNO XLI

Roma, 5 Marzo 1934 ·XII

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Nnm. 9

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. •.avori originali : O. Rossi: Su la patogenesi delle panoreatiti croniche. .Usservazioni cliniche : G. lmpio1nbato : Tumori della proetata e della vescica e loro tratta.mento chiru r· gico e roentgenterapico. .Note e contrit:>uti : G. Milani: Sulle nuove concezioni della patogenesi della parotite. Apparecchi e strumenti nuovi : P. Bosi: Contributo alla chirurgia delle ossa. Un nuovo passala cci. .Problemi discussi : V. Palumbo : La clinica n ella scelta della tecnica per la miglio r e selezione delle irradiazi oni. .Sunti e rassegne : ORGANI DIGERENTI : Acbard : La linit e pla stica . - R. Levent : La sprue. - Leriche : Riflessiolli sulle ulcere gastriche e duodenali. - R. Russell Best, Lyle A. Ne\vton e Roy Meidinger: L'assorbi· m ento nell'ostruzione intestinale. - J. Guibal, A. Sa· òotier, N. Vassileff: Le perforazioni del retto da impal8J.mento. - TERAPIA : H. Gainsborough : La dieta ch etogenica in t er a.pi a . - R . Stan ton Woods : L'irra diazione ultra-violetta nella cura delle m a l attie. - L. D. Bailey: Il massaggjo nella medicina generale. Medicina sociale : B. Diez : Cau sa violenta ed infortuni o sul lavoro.

O ivagaz1oni : A. Fili1p pini : La sterilizzazione eugenica. cenni bibliografici. Accadem ie, Società Mediche, Congressi : R ea le Accademia di Medicina di Torino. - Società Medico-Chirur· gica di Pavia. - Società Medico-Ohirurgica di Catania . - Accademia Medioo-Fis ica Fiorentina. - Società Me· dico-Ohirurgica di Pisa. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : A proposito di un caso di actin omicosi toraco-polmonare. Blocco del frenico ed esame della funzione resipiratoria p1·ima d ella frenicoexeresi. - La p111ntura pTecoce delle pleuriti essudative. Il tratta.men to medico delle bronchiectasie. - Il trattamento del raffreddore nel baimbino. - SEMEIOTICA: L'analisi biochimica dell'urina. - L'esaane di urina n ella donna . - MEDICINA SCIEN· TIFICA: Periodicità del metabolismo dei carboidrati e funziona mento ritmico del fegato. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selrvaggi: Ri· s poste a quesiti per quest ioni di m assima. Nella vita professionale : Servizi igienico-s anitari. Concorsi. - Nomine, 1Promozioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Da Trieste. Notit•e diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

che al 39° Congresso di chirurgia francese del 193() di tBrocq e Miginiac e quello di Gasbarrini e di Tusini al 37° Congresso Italiano di l\tl edicina interna e di Chirurgia (Bari 1931), ri alta la sopradetta 1n certezza e la imprecisione, in esse come cause delle pancreatiti cro11iche vediamo fra ~e altre : le intossicazio11 i croniche, le infezioni acute em atogen e, le infezioni croniche specifiche (lue e tuberoolosi), e non m anca anche chi sostien·e , com e Calzavara, una infiammazione primitiva del pancreas. Senza voler negare l 'importanza di questi diversi fattori etiologici in determinati casi, nei quali manca generalmente un rigo roso controllo ch e possa farci ritenere con1e fì ttllìcientem ente documentata ]a st1 ccessione 1t1()rbosa sostenuta per 1'affezione del pancrea s, 11on c'·è dt1bbio ch e la maggior 1)arte delle pancreatiti cronich e sono secondarie a n1n latLie di organi addominali vicini. Sar ebbe lungo citare l 'elenco degli autor i cl1e hanno descritto casi di pancreatiti croniche nelle affezioni delle vie biliari (Kehr, Kort e, Mayo , Brocq e Miginiac, Don ~ti) e n e11 ' t1 lcera gastro-duodenale (Sawkoff, Schmiede11 e

I STITU T O DI C LINI CA C HIRURGI CA GENERALE DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI PALERMO

diretto dal Prof. N.

LE01'TA.

Sn la patogenesi delle pancreatiti croniche per il Prof. CARLO J:loss1, aiuto e docente. Nell'incessante svilup po che oggi va assu~ m endo lo studio delle malattie del pancreas, sembra degno del massimo interesse sottoli11eare alcuni fra i numerosi contributi più re<;enti. Se si considera con con cezione sir1tetica 1'etiologia generale delle affezioni pan crea tiche, risalta la molteplicità ed imprecisione dei fattori invocati n on solo per la genesi dei processi pancreatici acuti , m a anche e soprat utto di quelli cronici, dei quali intendo qui brevemente occuparmi. Anche nelle monografie p,iù r ecenti su l 'argom ento, come : la Relazione sulle malattie del pancreas al 51° Cong·re$SO tedesco di Chirurgia (Schmieden e Sebening , 1927), quella su le pancreatiti croni1


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cc JL POLJCLJNICO »

Seber1ing, Galli, Pecco e Polacco, 1,rivellini , Cannavò). Questi fatti di pura osservazione clinica , pt1r costituendo un notevole rniglioran1ento deJ] e nostre conoscenze su11a patogenesi di un gruppo di malattie p·a ncreatiche , non banno portato tutta la luce necessaria su l 'argomento. Basta pensare alle notevoli discordanze cl1e esistono fra i vari autori sulla frequenza d ella pan creatite 11el]e affezioni . degli organi dell'addome superiore, ai vari metodi di indag·ine applicati, a] ine-ccanismo patogenetico i11vocato. Il vero è che quando si è affermata l 'esiste11za di lesioni pancreaticl1e concomitanti ad un'affezione delle vie biliari o ad un 'ulcera gastri ca o duodenale si è affermato solo una piccola parte della verità , non tutta la verità, giacchè esiste tutto un gru_f:..~o di lesioni croniche addominali, che , indipendententente dall 'uJ.cera e dalle affezioni delle vie biliari, sono capaci di d eterminare una pan• creatite. !J3isogna riferirsi , per una g·iusta con1prensione della situazione patologica del pancreas J1ell 'addome, a quanto ha dimostrato e soster1uto Leotta fin dal 1931 (1). Le lesioni p·a ncreaticl1e croniche vengono descritte da Leotta conte elementi frequenti della sindrome addon1inale destra, e cioè corne t1na delle tante lesioni viscerali multiple .addominali, che costituis·cono appunto· l 'esse11za d ella S. A. D., la cui concezion e ormai è troppo nota perchè io ne debba riass nmere i caratteri. IJ 'A. ha infatti notato e descritto i11 nurr1erosi casi di S. A. D., indirJendentemente quindi da una affezione gastro-duodenale o biliare, ur1 pancreas grosso, indurito e talora anche bernoccoluto, specie a livello del]a te.sta, affermando che la pancreatite come la colecistite e I 'ulcera gastrica e fluodenale sono tutte form·e legate alla S. A. D. della quale non sono che particolari aspetti evolutivi. Leotta ha insistito su quebto con cetto anche nelle successive p.u bblicazioni (2) e dichiara responsabili queste lesioni pancreatiche di certe intolleranze agli idrati di carbonio e di certe iperglicemie e persino di vere e proprie g licosurie freque11temente note n elle S. A. D. Tale con cezione ha ricevuto r ece11temente con(1) Sindronii associale dell'addome destro. Relazione al 38° .C ongresso di Chirurgia, Bari, ottobre 1931. (2) LEorrA. La sindro1ne addon1inale destra. P oliclinico, Sez. Pratica, 1933. L'ulcera gastrica e duodenale nel quadro de lla S. A. D. Boll. e ì\fem . Soc. ~i em. Chir., vol . VIII, fase. 9, magg·io 1933.

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ferma dalle ricerche fatte da me (3) sul co111portarnento del potere lipolitico del siero e amilolitico del siero e delle urine e di Rindone sul ricambio dei carboidrati ne.gli affetti delle ' 'arie forme di sindromi addominali. destre (4). D a quesle ricerch e risulta c he n elle varie forn1e di queste sindromi, sia1io l'.sse

S. A. D. semplici, o .S. A. D. con ulcera, o S. A. D. con colecistite, esiste sem.pre, con la stessa percentuale del 50 %, uria alterazion ed.ella fu.nzione esterna ecl iriterna 1del pattcrens , rivelata dall'aumento d el potere lipolitico rlel s~ero e dal! 'aumento del tasso glicemico a dig tuno . Queste rice rche portano un argomento 11uovo, ch·e a me se1nbra di non iIJOCo valore 1 a sostegno della con cezione d e] Leotta che svi11co]a la p ancreatite c ronica dall 'uJcera e daJJa colecistite per riportarla alla S . .!\. . D. originaria in tutti questi casi , e che costituisce, econdo me , un grande prog·resso per le nostre conoscenze sulla patog·enesi delle pancreatit i croniche . Anzitutto è da notare come le osser''azioni di Leotta so no basate su reperti clinici controllati operativamente ·e quindi aver1ti valore di reperti anatomo-patologici di i11discutibile a utenticità (si consideri, :n confro11to, l'assenza quasi completa cii docu1nentazioni anatomo-patologicbe e radiologiche delle tante statistiche pubblicate preced~ntemente ,_ servite di base per lo studio patogenetico d elle· pancreatiti); 1nentre al con Lra rio tutti gli autori che hanno rilevato l 't1lr.era o la colocistite, assieme alla pancreatite, no11 si sor10 mai assicurati - per esclu_derle - se coesistessero altre lesioni addominali, e certo senza rilevare· le alterazioni della S. A. D. , sempre coesistenti e preesistenti in tutti i casi di ul cera e di colecistite. Questi autori, in ba.ìe alla classica con cezione che riteneva l 'ulcera e J.a colecistite affezioni isolate a sè sta11ti , hanno i11essa la pancr eatite in conto della .'lffezione gastrica o biliare, rr1en.tre in realtà a11che nei loro casi la pancreatite non dipende aè direttamente ri-è indirettam·e nte dall'ulcera o dalla; colecistite, ma invece dipende da quelle stesselesioni della S. A. D. - sfuggite all'osservazione - che hanno prodotto l'ulcera o la colecistite come hanno prodotto la pancreatite ~ E così noi ci spieghiamo tanti fatti , apparen1

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(3) Ross1 C. L e alterazioni funziortali del pancreas nelle sindromi associat e clell 'a,ddome rJ,es fro.. Policl. , Sez. Chir. , 1933. (4) Il ricambio dei carboir1rati nelle sind rorni associate dell'addome rleslro. Arch. e Atli Soc. Ital , Chir., 1932.

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[ANNO XLI, Nul\r. 9]

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SEZI ONE PRATICA

teme11te co11lradittori , ch e saltano subilo aJl 'occhio appena si considera , secondo 1e vedute vecchie, 1a paucreatite con1e dipende11te direttamente dall 'ul·c era o dalla colecistite. Riportiamoci infatti a ll e statistiche riferite lia Brocq e Mig iniac; in esse la frequenza delle pa11cr eatiti nella litiasi biliare varia , seco ndo i vari autori , dal 2,4 al 53 %· Lo stesso è a dire per I 'ulcera g a Lro-duodenale: m e11tre una 11umerosa serie cli autori porta cifre d el ~15- 65 % di pancreatiti in casi di ulcere gastro-duodenali , Schmieden e ebening, su 408 casi di pancreatite, trovarono l 'ulcera duodenal e come [.a ttore etiologico due sole volte. Con1e ~p iegare queste differenze? Ma appunto perch è il pancreas può e sere colpito op1)ur no da quel lento progre so di peritonite cronica, a parte11za appendicolare, ch e rappresenta il substrato anatomo-pato1 ogico della S. A. D. , indipendentemente dalla colecistite o dall 'ulcera, le quali anch e esse sono iscritte nel gra11de quadro della . A. D. La concezione del Leotta , per quanto dimostrata con documentazioni anatorrto-patologich e in confutabili e da nessuno confutate, si allontanano troppo da tutto il (l ottrinale accumulato finora sulle pancrentiti percb è potessero esser e accolte subito ed inco.1dizionatamente; ma an ch e questa, ch e è una parte della orig inale con cezione del Leotta sul]a ipato1ogia dell'addom e destro , comincia .a d avere le sue conferme e conferme ·iimos trative, in quanto basate non su opinioni, ma ~u osservazioni anatomo-patologich e. Tra queste è r ecentissima la conferma ,ji Cannavò (5), ch e rjporta numerosi casi di diab·ete pancreatico , dai gradi più lievi ai più gTavi , rrtessi in rapporto con a ffezioni croniche varie dell'addome. Eg li oltre a casi di diabete accompagnati da ulcera e da colecistite n ei quali segue la vecchi.a teoria ch e riferisce la pancreatite diabetogena a l] 'ul cera o alla colecistite , porta anch e osser vazioni di diabete pancreatico in caai di S. A. D. semplici : ir1 casi, c ioè , nei quali non esiste nè ulcera nè colecistite . Anch e per questi casi egli adopera il termin e di s11lacn opatie cronich e· addominali , ch e ir1vero non sapr·3i g iudicar e molto feli ce p er lesioni d ell 'add01r1e de. stro ora indicate c ome sindromi complesseih1ndeno-co]ecisto-pancreatiche ora come appendici.ti cronich e, e certo sarebbe .:;tato più sempli ce, ed anch e più preciso, se avesse adoperato il termine, ormai di u so comune, di ~indrome addominale destra, cui egli ha preferito quello di splacnopatia cronica addomi -

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(.5) Splacnopatie 11ddominali croniche e cliabete niellit o. Clinica 1\1C'dica Jtal ., anno LXI'' , 1933.

i1ale an·ch e nel caso di S. 1\.. . D. , co11 bj 011sia pancreatica, operato da Leotta (osserraz. 23a). onostante il termin e diverso , prescelto dal1'A. , però si tratta di casi cl1e rientrano tutti i1 el quadro clinico ed anaton1 ico d ella più tij}ica sindrom e addominale dest ra; ed è co1nunque notevole l 'i1nporlanza di ques te osservazioni del Cannavò, sopratutto di quella con diabete sos tenuto <la una lesion e pancrealica din1ostrata anatomican1e11te, con biopsia del pancreas, e 11ella quale ol lre alla pancreatite furono riscontrate I u LLe le altre les ioni d ella S. f\.. . D., per la preziosa conferma dei rapporti ch e intercorrono fra S. A . D. e pancr eatite. Conferrr1a piena a quanto 1. eotta ha so·~ tenuto per la patogenesi di queste pancreatiti ; ·poich è anch e il Cannavò riconosce la poss ibilità ch e un processo cronico appendicolare , diffondendosi per via linfatica, possa aggredir e altri 0r g·ani ed infine il pancreas (appendicite, peria1)pendicite, 1Jericolite, periduodenite , .pancr eatite). Le vie ,ch e l'infezione può eguire per raggiunger e i] pancreas son o state ben precisate da Leotta e rientrano fra le vie cl\e l 'infezione a punto di partenza appendicolare l)UÒ segiiire per arrivare a i vari organi .addominali colpiti n ella S. A. D . e cioè: 1) la via ]in fati ca; 2) la ,,ia san g uigna ; 3) la continuità; ·1) la via epiploica. Tra queste quattro vie no11 c'è dubbio che la più naturaJe, e quella ch e meglio si addice per spiegare un'infezion e cronica ch e dal1'appendice risalga ve r so i] pan cr ea5, è la via li11fati ca, da ta la ricch ezza di vie linfatich e esistenti , b en e st1.idiate da vari autori (Braitwaite, Irger e Drag·un, Ottaviani , Rindone), e ch e collegano i linfatici provenienti dall'angolo ileo-colico , attraver so i linfatici ch e decorrono con i vasi mesenteric i superiori , con le ghiandole pancreatich e inferiori . Così anch e dal punto di vi s ta anatomico son o accertate Je vie seguite dall'infezione n ella sind rome a ddominal e d estra per arrivare al · p~n cr eas.

RIASSUNTO .

L'A., in base ad osservazioni cljni ch e ed a r icer ch e sperimentali, sostier1e ch e una buona parte delle pancr eatì ti croni ch e ri conoscano come fattore causale quello . tesso ch e costituisce Ja base etiologica della sindrome add ominale destra (appendicite in atto o preg r essa) e che anche là d ove la pancreatite si associa a li 'ulcera o alla colecistite, n on r appresenti una succes~ione morb osa di queste ultime, ma , come esse, un a particola r e localizzazione della sindrom e acldominale d es tra.


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cc IL POLICLINICO »

OSSERVAZIONI CLINICHE Istituto Radiologico della R. Università di· Roma. Direttore : Prof. A. Busi.

Tumori della prostata e della vescica e -- - . . loro trattamento chirurgico e ròentge-nterapico. Dott. GASTONE lMPIOMBA'ro, assistente. Il cancro circoscritto della prost~ta insorge con gli stessi sintomi dell 'adenoma ,p rostatico (ipertrofia 1senile della ·p rostata); pollachiuria, disuria notturna e spesso, più tardi , ematuria, SOII10 infatti i sintomi ch e tutte e <lue le malattie possono presentare. L ' esplorazio.ne l'eJttale noo• sempr:e d ierin1e il dubbio, infatti tanto nel cancr.o quanto n el1'adenoma prostatico del tipo fibro-a.denom atoso, il dito che esplora può avere la ·p ercezion·e taittile di no,d uli duri. Nè so11110 infr,equenti i casi n ei quali neppuJ'e la ,c istosco pia rie1sce decisiva nella .s oluzione del problema diagnostico. La prostata affetta da can cro iniziale n on dà che una piooola sporgenza in vescica e l~ stesso comportamento, lo 51tesso qua dro, si nota lll1ei cosidetti «prestati ci senza prosta1ta ». Anch e il cancro diffuso può essere scambiato oon una pr9statite cronica secondaria a .p rostati te parenchimatosa o con una tubercolosi p•rostatica (forma fibrosa). Sono simtomi comuni a queste affezioni : l 'indurim1ento· esteso a tutta la g hiandola e la fusione con le linfo ghiandole e i it essuti vicini. Per i tum ori della vescica Marion ha cosi e:Jencate le forme atipich e : 1) fo rma cistalgica simulante la cistite; 2) forma ren ale caratterizzata da 1crisi di ritenzio·n e renale, spe,s so settica, do·v uta a1 occlusion e di un orificio, ur.eterico p er opera di un tumo11e na to vicino a questo·. La sintoma-· tologia può fa·r p ensarei errol!leamente ad una pionefrosi intermittente, con idronefrosi, a una tubercolosi renale, ad una nefrite ·e m atu• r1ca; 3) fo.r ma disuri1ca; 4) forma latente: si tratta di tum10ri ch e nOIIl! provocano alc un disturbo e la diagnosi si fa all 'esam e istologico, di un framme nto espulso CO.IlJ I 'urina . La sinto.m atologia poco chiara e la gravità della diagnosi fanno riman·dare, a serio discapito della progmosi, g li interventi necessari a prolungare la vita o atti a mitig.aa:-e le sofferenze del malato. Il 1chirurgo inteirviene spies1

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so n elle con.dizioni più sfavorevoli: trova vaste infiltrazioni nei tessuti e nelle linfoghiaindole, e diffus ioni neoplastic he agli organi vici11i ; non gli sarà quindi tpossibile la totale aspoir tuzi·one della massa neopl.a,s tica o sarà co,s trel.to a la scia·r e linfog hiandole già invase. Cellule tumo.rali g iunte in organi vicin,i o lontani , non tarderanin,o a dar segno ·della loro presenza e dopo un tempo più o meno lungo, il male n ·on debellato, darà nuovi e g ravi sintomi della sua p ermaneinza. Diag nosi tardiva dunque, e intervento solo pallia tivo: ecco I.ai storia più frequente dei turnori m aligni della prostata e della vescica . ,.f uttavia q uesti due fatti ch e farebbero propettare una pregno.s i infaus.ta , non. ·devotn.o di_.a.r mape completamente l 'opera del medico. I raggi X h anno· ormai fornito molteplici e valide prove della loro in.c ontestabile efficacia . Abbiamo trattato numerosi casi di 1Moplasmi prosta,t ici e vescicali ·n e lle più svariate condizioni clin ich e dei pazienti .e nei più diversi stadi di evoluzione e di diffusione. La nostra pratica ci permette ·di trarre alc un,ei conclusioni ch e non ci sembra.no prive di interesse. Non è 1con sig liabile dare inizio al primo ciclo delle irr.a diazioni d ei tumori m.a l·i gni della vescica e d·ella pro stata seinza far precedere alcutTL intervento chirrurgico che prepari il campo, e r enda possibile la totale azioo.e dei ragg i X, evitandone g lii eventuali danni . Solo in pazioo~i assolutamente inoperabili ci si ·p uò d eicidere .al tr.ait tamento Roe111tgenterapico senza aver adottato in precedenza alcuna .m asur.a preventiva. In questi ca.si disperati, i risultati non sono l usinghieri ·e solo di J'ado abbiamo otten1Uto UlllJ g raduale ma tra nsit,o rio migliorame11to dello stato generale e l 'attenuazione del d olo~e locale. Qu,a si costantemente invece le irradi.azioni sono state m:a,l toll€JI'ate poichè g ià cto.p:o la 2a e la 3a applicazione, qual1c.h e volta r)iù tardi , i ma la ti · cominciavan o a·d emetteTe 1)er via uretrale frustoli di tessuto IIleoplastico di.sfatto e co8..cD'1lli ematici. :È facile irn,tuirei quale ostaco·l o al ·deflusso dell 'u·r ina apportai la ·p resenza i n vescica di qu,e sti framm·enti 1ch e spesso si a rrestano al Jiv-e llo dei restring i.menti ana.tomici o patologici dell ' uretra. Nell 'ooclusione uretrale completa, il inalato avverte una improvvi,s a dolorosa sensaziooe di . tra ppamen,to al p erineo. Successivamente; intervengono dolori ;pasm·odici dovuti alla, sovradistensio n e dell a vescica malata. Nelle occlusioni incomplete. l ' urirnia ristagna 1

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S E ZIONE PR:\TJ C.I\

in v c1 cica in ieme a res.idui di tumore dis fatto. I germi pato,g eni trovano iJlJ queste condizioni un terreno favorevole al loro sviluppo , si moltiplicano rapidam1em1te e si determinano così gravissime cistiti. L 'infezione raggiunge successivamen.t e g li ureteri e i :reni, e si stabiliscono suoc.essivamente p ielonefriti a scendenti. Allo stato stenotico se.g ue q uirndi quello urinoso; in1sorgon o a.ccessi <li febbre urinosa : il malato i copre di sudore freddo, la lin gua di,·enta arida, i vomiti si fann o frequenti , sopraggiungon o i delirii. Queste crisi 'l)()SSOtD.o ripetersi fa cendo pegg iorare sempre più le condizioni g ià pre cari e del paz.ienit e. Esse son o la diretta conseg l1enza della .r imozione e ·d el tentativo inan e dc-Ila eliminazione dei framman.ti d el tumore llt-'Jr via uretrale. Abbian10 quindi pen sato,, seguendo i criteri del prof. Busi, di evitare questo grave incon veniente e di f.a1r precedere .alle pri111e i rradiazioni un im.t ervento chirurgico capace di d eriva re all 'esterno g li elementi del tumore disgr egati dai raggi X. Tutte le volte 1ch e le condizioni del malato lo permettevano esso Yeniva praticato. Il chirurgo a. portava il tumore nella sua totalità o, se questa evenien,za ncm era possib ile per vaste infiltrazioni, procedeva ali '.ablazion e della maggior parte di esso. La ferita opera toria però non veniva richiUJSa, ma lasciata aperta e ampiamente drenata. Dopo ch e il malato si è rimesso •da,] traun1a operatorio, viene illliziata la roentgen.itera.p ia. In queste co,n dizioni anch e la ,s omministrazione di alte dosi ,d i raggi X è sopportata oon p erfetta tolleranza. Nei primi g iorni di irradiazion·e, una grarn,d e quantità di prodotti di disfa1cimen to del tu·m ore viene espulsa per la breccia creata dal chirurgo. Pe r questa facile via si .assiste .a,l la fuoriuscita di gr.ossi framn1enti n eoplastici ch e a ltrim .enti sarebbero ri111asti ritenuti , provocan·d o g ravi fenomeni tos. ici da riassorbimiento, o is.i sarebbero impegtniati n el 1c.an.ale uretrale producendone 1'occlusione. Evitati così tutti i danni riferibili a i riassorbimenti di sostanze tossiche e alle occlu. ioni dell'uretra si può oon tranquillità eseg uire e completare senza sosta ed efficacemente il primo ci1clo di irradiazioin,i. I su.c cessivi cicli sono di solito meglio tollerati dagli amrnal.ati e possoll10 essere quindi eseguiti sen za alc una particolarità di preparazione. Tollerato ben e il primo ciclo di irradiazio0

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ni e lasciato cicatrizzare dopo di esso la ferita operatovia, i pazienti si sono ripresentati in ottime 1C01D,d izioni generali e locali per essere sottoposti a distanza di tempo, ad ulterio,r i a1)plicaziom.i di roentgenterapia. Anch e nei casi meno favorevoli , la malattia subisce un arresto nel suo decorso e la sosta può essere di ·m olti m esi . Alcuni ma lati poi, si sono rimessi al punto da poter riprem·de-re la propria a ttività e da ·poter essere considerati clinicamente guariti. Aocerniniamo ·Ora, alla t ec11ica ·da n oi usata: Pratichiamo qua ttro campi, due ante riori soprapubici e due posteriori sacrali . Adottiamo· radiazioni penetram.t i (terapia profonda), il fill l'a.g gio a l Zn e All., distanza focale 40 cm. e 11o n sorpassiamo ad og ni applicazione il quart o della D . E . ~ preferibile somministrare piccole dosi quo1.idiame in ·p iù giorni. È moto infatti 1che di fronte ai ragg i X la cariocinesi è un momento di m1in or e r esistenza delle cellule (Regaiud e Bl a11c). Il frazionamento delle dosi nel tempo permetterà appU1Dto di raggiungere e col pire il maggior numero di cellule in.e} momento di i>iù grande sensibilità, cioè n el periodo c.ariocinetico. La ·d ose frazionata in oltre è m·e glio tollocata sia da l ma lato 1c.h e dalla ,p elle, ed offre il gr.an de vantaggio di poter interrompere il tr.attamem.t o p er 0iooni eve1I1tualità. A questi concetti di tecnica ci siamo fedclmen te attenuti nelle nostre applicazioni di raggi X. P.er brevità n on elen ch eremo i ca.si la cui g·ravità 111-0n ha 1p ermesso alcuin drenagg io. Essi , quasi mai ci hanno permesso di portare a con1,p imento la radioterapia e, come già }'revedevamo, per le sue esposte ragioni , dopo un transitorio migliora111ento , hanno ripreso il loro fatale decorso. Citeremo invece alcuni casi i1ei quali ci è stato po sibile a ttuare il n ostro piano di lavoro. 1

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Z . E. , a. 61.

Il p. ha subìto n el febbraio 1929 un intervento e ILirurgico per can cro della prostata (prof. Pucc inelli) . Si presenta a noi il 10-XI-1929 denutrito e pallido. È immobilizzato in letto dal settembre u . s. con gli arti inferiori fortemente edematosi ed in preda a vivi dolori spontanei . Il tumore, r ecidivato con vaste infiltrazioni nel pi.ccolo bacino, ha inglobato i vasi iliaci determin an<lo gravi fenomeni di stasi circolatoria. I.a vecchi él ferita op er atoria è ampiamer1te fi stolizzat a e attraverso ad essa escono fungosità ~eopla­ s tiche ed il malato perde incessantemente urina . La minzione è impossibile dall 'uretra. Le condizioni so~o così disperate d a far ritenere inutile qualunque terapia. Tuttavia le reiterate

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« IL POLICLINICO »

insiste11te cl a i)arle del n1alato e dei parenti di esso, ci p6rtano alla d~cisione cli t entare delle applicazioni dj rag·gi X. Seguend o Ja tecnica sopra espost a, si somministra un ciclo di irradiazioni su quattro diversi campi, due anteriori e (lue pos teriori (12-XII-1929). Durante e dopo le applicazio·n i, dalla fistola sono stati espulsi abbondanti detriti e framm enti di I'I\ateriale neoplasti co disfatto. A distanza di un mese dal pri1no ciclo le condizioni general~ sono m olto migliorat e, gli a rti si sono gt'.adualmente ridotti di volume, il malato ricomincia a cam~i­ n are, l a fist ola si è richiusa e l 'uri11a è eliminata per via naturale. Il 16-1-1931 si e.là inizio ad un secondo ciclo di irradiazioni. Dopo di esso il m alato migliora r apidamente a tal punto da potere contro ogni più rosea nostra speranza riprendere il su o faticoso lavoro notturno di linotipist a n el r eparto stampa di u~ giorn ale, al quale ufficio er a addetto prima di ammalarsi . Il p . ha vissuto in completo benessere fino al giugno 1931 epocJ rle1la quale si è ripresentata la difficoltà di urinare. È stato ancora effettuato un t erzo ciclo d al quale il m alato l1a an cora ritratto n otevole vantaggio. C. F ., a. 71. Operato il 14-12-1929 di

est~so

epitelioma della cupola vescicale. Il chirurgo, prof. Ciancarelli, asporta d u e terzi di questo organ o, sen za riuscii:e tuttavia ad estirpare il tumore, e ne ricompone l 'integrità della parete. Si l ascia drenare la ferita operatoria e si procede alla i:adioterapia. La prlma irradiazione è applicata il 20-1-1930. Il p. tollera se1'za disturbi il primo ciclo. Dopo pochi giorni ~a fer ita rimargina perfettamente. Il p . si rimette: le su e condizioni gener ali diventano floride. Dopo due mesi, secondo ciclo di irradiazioni. Il p. si sente guarito e riprende la su a attività di ufficio. Nel luglio 1931 il benesser e permane immutato, ma si presentano lievi emalurit: . Si effettua un terzo ciclo. L 'ematuria cessa alle prime applicazioni. Il malato oggi st a ancora be· nissimo. , . . G. , a. 65.

Nel settembre 1927 il p. ha notato bisogno continuo di urinare durante la notte e minzione difficile. Questi disturbi si sonQ sempre più accentuati. Dal 1° gen11aio 1928 dolori spontanei, spesso a crisi subentr anti, alle regioni lombari con irradiazioni al sacro e agli arti inferiori. Successivan1ente e1naturie, non abbonda11ti. L 'e plorazione 1 eltale mi se in evi denza prostata ingrossat a, dura, a superficie liscia. L 'esame cistoscopico fece i1o tar e prostata sporgente in vescica. Jl sos1)etto fondat o di un cancro prostatico, decise un interYento chirurgico. Questo venne eseg uito nel febbr aio 1928 dal prof. Ciancarelli il quale riuscì solo ad asportare una parte di tu1nore delle dime11sior1i (li una grossa noce. J,'esa111e istologico co nferm ò la diagnosi cli11ica di epitelioma 1)r O latico. Dopo l 'operazione il p . non si ri111ise; n1al g rado il buon drenaggio vescicale da

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una fistola soprapubica, la minzione per le vie naturali si fece assolutamente impossibile. In seguito 3 consulto col prof. Busi, viene consiglia la al p . la roentgenterapia e il 15-7-1928 fu dato inizio al primo ciclo di irradiazioni. Queste furono ben sopportat e p er il buon funzioname11to del tirenaggio attraverso la fistola. I dolori divenu ti acutissimi negli ultimi rnesi cedettero fino al punto di non più ripresentarsi e ques to primo benefico risultato fece nascere al malat o speranze ormai abbandonate. Si ini zjò un altro ciclo di irradiazioni, il secondo, il 16-10-1928. Dopo due mesi clall 'ultima irradiazio11e le con dizioni generali tliel p azieQte eran o ottime ed esso riprese ad urinare per l 'urelra e la fistola soprapubica si richiuse. Questo st ato cli cose durò circa 5 m esi quando l 'ir1sorge11za di !1uovi doloi:i agli arti inferiori ci con sigliò di somministrare un 'al tra serie di irr adiazio11i. Dal 1927 ad oggi le condizioni del pnzjen te sono state soddisfacentissime. Saltuariamente a lunghi intervalli si son o presentati i dolo·r i subito vinti eia un ciclo di radioterapia. Solo ~el genn aio di quest 'anno si sono presentati sin · to1ni m ediastinici allarmanti e I 'esame radiologico mostrò presenza di lesioni n1etastatiche est ese

I tre casi descritti ci sembra che illustrino chiaran1ente i ·v antag·g i del 11ostro indirizzo terapeutico. Siamo certi che non avremrr10 potuto sperare dei risultati Gosì lusinghieri se avessimo applicata la roentgenterapia senza .alcun drenaggio del tumDre. }~ssi inoltre infon dono novella fiducia n el tratta1nento Roentgen di una malattia in cui fin~ ad ora poco o nulla si era otte11ulo, il ch e aveva portato ad uno scetticismo esagerato. Noi quindi in viti.an10 i colleghi a voler ricorrere, con· a11in10 ben disposto , quando ve n e siano le indicazioni, a questa collaborazione chirurgico-racliolog ica che ci s~mbra feconda di buoni risultati. I casi illustrati a p·partengono .a,l la clientela privata del Prof. Nuvoli, il quale gentilmente t 11e ne ha permessa la pubblicazion·e.

RTASSUNTO. L'A. co nsiglia di eseguire la roentgenterapia dei 11eoplasmi della prostata e della vescica, dopo il tentativo chirurgico di asportazione - anche parziale -. del tumore stesso. Seguendo i dettami del prof. Busi , irradia il tumore a ferita operatoria ampiamente drenata. Questo accorg·imento ch e consente la facile eliminazione a Il ' esterno dei prodotti tossici dovuti a l disfacimento cellulare compiuto dai raggi X, permette di effettuare una energica ed ellìcace cura senza danno del paziente.


SEZIONE PRATl CA

NOTE E CONTRIBUTI

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precedono la infi a111mazione parotidea, con reazione linfocitaria del liquor ed ancora dai casi JSTITU1'0 1\ilEOICO PEn GOGI CO IN BOLOGNA di meningite pura senza consecutiva parotite, Direttore: Dott. Gro,-,\N~T DE NrGRrs. in cui i1 legame epidemiologico, sopratutto se famigliare , r endeva evidente (secondo gli AA. ) Sulle nuove concezioni della patogenesi trattarsi di menir1gite da virus parotideo, casi del la parotite. raggruppati sotto la de11ominazione di rnening·ite parotid·e a prin1itiva a11tonoma. Dott. Gu1no l\f ILA~ r aiuto Il Weissenbach in una monografia sulle forDa lempo è nota l 'associazio11e della meni11- 1ne meninge-encefaliche parotidee, fa questa .go-encefalile alla parotite. Il Taillens, in una distinzione: 1) me1tingo-e11cefalite da orecchioni prisua pubblicazione del 1928 considera i 1 proprio caso e -posto come il 38° della letteratura; a miti va, seguita da caratteristici orecchior1i; forq uesli bi ·ogna aggiungere tutti quelli pubbli- ma ch e si suddivi cle in : a) forma meningea cali fino ad oggi e tutte ]e forme fru ·te di rea- pura , n ella quale i sintomi di lesio11e parenzio11e n1eningea. Senonchè, fino a non n1olto chi1natosa sono lievi e spesso confusi nel quaten1po addietro . la m enin gite e la m ening o- dro delle reazioni meningee ; b) forrr1a di m een cefa lite erano con ideratc com e complicanze ninge-en cefalite con segni di lesione parenchid e lla parotite e que ·L u ltima ri1n an eva empre matosa importante o predominante; e) forma a~ friin o ~iano nella patogen esi. La m enin gite comatosa; c1oe ap1)artva come un puro a ccidente di dif2) la n1 eningo ·e11cefalite primitiva senza fu sion e del virus alle ineningi, c ome si può or ecchioni consecutivi od autonoma . Per quanto riguarda i dati del liquor (ed è osserYare in diver e n1alattie infettive sia da microrg·ani smi. sia d a v irus ; diffusione che ve- quello ch e più interessa il presente studio), un niva co11-..iderala di cli, ersa entità, dalle più esame a ttento della bibliografia ha rilevato , tenui reazio11i alJe ver e meningiti e m ening·o- e;ome dato d i sola importanza , l'Aumento degli en cefa11 Li , con tutto il quadro IJroprio di qu e- elementi , rappresentato da una Jin foci tosi di s tr malattie. tar1to da generare sovente equi- varia entità , e qualche volta da t1n leggerissimo ·yoco con la mening ite cerebro-spinale epide- aumento de11 'albumin a ch e, in casi rari , può n1ica e colle a] tre mening e-encefali ti infetti ve. raggiungere l ' l %o ; negative sono tutle le a lP'-ecente1nente alcuni autori , e fra tutti prin- t.re comuni rice rch e su l li quor. Jl W eissenbacl.' -cipalmente il Philibert . prospettano una nuova ha cr eduto be11e di d e finire il repe rl o del li quor, corr1e una dissociazione albumino-citolo~)Qtogenesi della paro tite , sosten,endo ch e la prima localizzazione d el virus, non è nella g ica per iperc itosi . Questa reazion e linfocitaria g hiandola parotide, ma sempre prima, in modo sarebbe sempre precoce ed 3. vrebbe di carattepiù o meno evidente. nel le m enin ~ i , o meglio ris ti co una evoluzione a~ "' ai r.apicla della iper• • cito i verso un numero presto nol'male di elel) f'Yrasse e meningi. Il Philibert di ce: cc cette concepli on ' appu- menti per mmc . Riassumendo , secondo le recenti ved11te , la ·« re . ur un e sé ri e d e fait dont la r é union laisse i11fezione parotidea epidemica , dovuta ad un <e aujourd'hui. à notre avis, peu cle place au « (loute » (L e Progrès 1-Ylédical , 23 janvier 1932). Yirus neurotropo (cl1e, corne vedremo, è stato I fatti. oltre la esposizione d ei casi ch e di volta parag or1ato a quello della rabbia) , entrato .nelin volta l 'A. descrive , per co11validare queste 1'org.a nismo , rag·giunge subito i centri nervosi 11t1ove vedule , ·arebbero i seguenti: anzitutto , e proV.oca sulle menin g i e nevrasse reazioni 11 Philibert si appoggia agli studi sul liquido più o m .e n o violente. Le manifestazioni sono ·.cefalo-rachidiano d ella parotite in genere, ese- in gen era le . u perficiali e transitorie , eccezioguiti da Chauffard e Boidin nel 1904, secondo 1.•almente il viru s può provocare distruzio11i i quali, durante il decorso della parotite, vj sa- cell..u1ari , così da avere postumi definitivi. Dai rebbe sempre nel liquido cefalo-rachidiano , centri nervosi e meningei , il viru s scende e si una reazione linfocitaria. Inoltre essi hanno 1Jt1ò localizzare nelle ghiandole salivari , nel tenotato , con grande frequenza , nel decorso del- . ticolo , pancreas , reni , ecc. I dati probativi della nuova patogenesi sala parotite sen1plice (quand'anche non vi siano -segni ma11i festi di reazione meningea), la pre- rebbel'o quindi: 1) Cefalea e bradicardia. senza di cefalea e bradicardia. Ma gli argomenti principali son o stati dati dai casi de2) Reazione linfocitaria del liquor (disso~critt·i rli n1enin gite e moningo-encefalite che ciazione .n lh1 i n1 in o-e i to logica da ipe rciI osi). 1

1


«

IL P OL1 CL1NI CO

3) Precedenza della meningo-encefalite alla infiammazione della ·parotide. 4) La meningo-en cefalite primitiva parotidea autonoma.

* ** Nell'Istituto, dove presto servizio, che è con1posto di una .popolazione di 290 giovanetti, dagli 8 ai 18 anni, fra maschi e femmine, è sopraggiunta nell'aprile u. s. una epidemia di parotite. Mi è giunto i11 osservazione l'articolo del Philibert, quando già l'epidemia era in corso, perciò i primi .15 casi sono . s~ggiti all'osservazione presente. In ogni modo, persistendo l'epidemia per circa 2 mesi, con due o tre colpiti al giorno ad intervalli, mi sono proposto di studiare il comportamento del liquor, dato il grande numero di ammalati e data la facilità di ambiente, onde .p otere eseguire ad ognuno la puntura Jombare; indagi11e non sempre possibile nella pratica privata, e d'altronde difficile anche negli ospedali per malattie acute, per il fatto che gli ammalati di parotite vi vengono difficilmente ricoverati, a meno che abbiano complicanze gravi . Cosicchè il numero degli ammalati osservati (e conseguentemente il numero dei liquor esaminati) è stato di 25. Gli ammalati presentatisi alla nostra osservazione, hanno sempre avuto febbre fra i 38° e i 39°. La durata massima della malattia è stata di 10 giorni; la media di 6-7 giorni; parotite quasi sempre bilaterale; mai altre localizzazioni, oltre quelle della ghiandola salivare. La puntura lombare è se~pre stata fatta all'insorgenza dei primi segni di localizzazione parotidea, poichè gli AA. insistono nell'affermare che la reazione meningea li .p recede ed è assai fugace. Qualche 'rolta la ricerca è stata fatta, quando i soggetti presentavano febbre, malessere e dolorabilità alla pressione delle zone parotidee senza ancora tumefazione di esse; in questi casi la ricerca è stata ripetuta alcuni giorni dopo, quando la tumefazione è divenuta appariscente. Nessuno di questi ammalati ha presentato sintomi meningei apprezzabili o di altro genere a carico del sistema nervoso centrale; qualcuno (rari), si è lamentato, nell'inizio, di cefalea, non però intensa (dichiarata in seguito ad interrogazione). ~ stato sempre rilevato il numero di pulsazioni per valutare la bradicardia; nel liquor si sono ricercati gli elementi (Nageotte), le globuline (Nonne, Pandy, Weichbrot), la Baveri, e la ricerca del]' albumina con il metodo IBrandber g.

»

[ANNO

XLI,

NtTl\[.

91

L'esame della tabella annessa, rileva dunque, che sui 25 casi studiati, in tre (n. 3, 13, 22) abbiamo avuto tendenza alla bradicardia (trattan~ dosi di bambini, la bradicardia è rappresentata da un numero di pulsazioni al di sotto di 80 al m '). Di questi soltanto uno (n. 13) ha avuto corrispondenti alterazioni del liquor. Misurate di nuovo le .pulsazioni a distanza di tempo dallamalattia , abbiamo trovato il ritorno ad un r1umero di pulsazioni normali in due di essi . e quindi la bradicardia riscontrata in questi, è da ritenersi effettivamente in rapporto alla parotite;· in uno invece (n. 3), le pulsazioni, pur aumentando di circa 20 rispetto al numero precedente, rimangono- inferiori rispetto alla età del paziente, e perciò, con tutta verosi1niglianza , la: bradicardia di questo (tenuto conto anche del1'cc 'habitus » dell 'a.) è da considerarsi cor11e una bradicardia costituzionale, indipendente <lalla malattia in corso. Per quanto riguarda il liquor, vediamo cl1 e in 5 casi (n. 6, 9, 13, 15, 17) abbiamo avl1to qualche alterazione. In uno (n. 6) si nota soltanto una leggera ipercitosi con negatività dr tutte le altre ricerche; in uno solo (n. 13) , alla ipercitosi corrisponde una quasi totale positività nelle altre rierche, negli altri tre vi sono segni più o meno evidenti di reazione menin~·ea , senza ipercitosi. Senonchè, ripresi in esame questi casi~ a guarigione da tempo avvenuta della parotite, si è \'Ìsto che due di essi (n. 13-15) sono da scartare , rispetto alla reazione meningea in rapporto alla parotite, perchè questa reazione ha persistito, quasi cogli stessi caratteri precedenti (successivi esami: n. 13: elementi: 2,40 per mmc. ; Nonne: legg: positiva; Pandi: negativa; Baveri: positiva al 2°-3° m'; Weichbrot: negativa; Albumina : 0,05 %. N. 15: elementi: 2 per 1nmc.; Nonne: legg. positiva; Pandy: negativa; Boveri: positiva al 3° m'; Albumina: O,Ol> per cento). Nè ciò ci ha arrecato meraviglia, tenuto conto che si trattava di due epilettici piuttosto gravi, in cui .non è escluso possa essere in gioco l'eredo-lue, sebbene la R. W. net liquor sia risultata negativa, risultato abba~tan ­ za frequente nell'eredo-lue. Il n. 17 (Ponti Avio), per quanto non abbiamo potuto riesaminare il liquor successivamente , essendo stato dimesso a nostra insaputa, è da aggregare con tutta probabilità ai due precedenti, trattandosi di soggetto affetto da una: forma epilettoide e la di cui madre aveva avuto , in precedenza alla nascita di questo figlio, due aborti.


(ANNO

XLI, NuM. 9]

331

SEZIONE PRATICA

Ilimangono così sicuramente positivi, per quanto ci riguarda, due soli casi, l 'uno (n . 8') per una leggera ipercitosi, scomparsa n ell 'esame successivo; l 'altro (n. 9) per una netta i percitosi (12 elementi), accompag nata da positività della Nonne , Weichbrot , ed aumento dell 'alburr1ina; fatti scomparsi nel successivo esame del liquor. (Successivo esame : elementi:

encefalich e prese in esame; come si è detto, egli si appella alla pubblicazione di Chauffard n ·d·in. e 1!DOl Dall 'esame della nostra casistica, non possiamo accettare come probativa, la prima premessa degli AA., che cioè nella .p arotite in genere ' 'i sia sempre una r eazione meningea anche fugace, specie, co1ne essi dicono, per quanto ri.

Polso

Elementi

Nonne

Pandy

Weichbrot

Bo veri

Albumina

--

.

1. Anselmi Elios .

pos . 8m' 0,033

-

pos . 6m' 0,033 o/o

80

1,20

-

110

6,80

-

3. Sormani Vinicio .

64

1,60

-

-

4 . l\iiarinelli Mario

• •

110

1,40

-

5. Ser afini Ren zo .

98

6 40

-

100

8,80

-

-

-

114

1,40

-

-

8. Orlandi Gu g Uelmo .

90

1,60

n egRt . posit .

2. Cornellini l\ifaria

6. De Luigi

.

7. Gallo Silvano .

'

-

-

uegat.

6m'

id .

9m'

id .

10m '

id .

8m '

id .

-

lOm'

id .

-

-

61n'

id.

-

p osi t.

-

9. Ge11ovesi Elio

.

120

12

10. Sodini Luigi

.

88

3

-

-

-

8m ' 0,033

11. Er colinj Carlo

• •

• •

110

4

-

-

6m'

id.

.

90

6

-

-

-

6m'

id.

60

2 20

-

leg. pos

.

110

1

-

-

--

15. Llor ente Gregorio

.

90

J 20

-

-

l eg. pos

4m' O,OJ

lS. Gu ad ag11ini lVIaria

80

3,40

-

-

-

6m ' 0,033

leg . p os .

-

in t. pos .

2m' 0,05

I

12. Garbocci Carlo

13.

~Iazzini

.

Giulio

14. Puccelli Angela

I

'

17. Ponti Avio

.

posit.

8m' 0,10 °/ 0

3m' 0,05 •

6

80

1,40

18. Palm erini Maria

110

2

-

-

-

19. Mu cci Armanda

.

130

6,80

-

-

-

7m'

id .

20. Rossi Annunzi at a

.

96

1,60

-

-

10m'

id.

21 . Giuntoli Antonio .

130

0,60

-

-

-

lOm'

id.

22. Panati Siria

70

0,60

-

-

-

8 m'

id .

23. Bruni Rolanda . .

80

4

-

-

-

!1m'

id.

112

5

-

-

6m'

id.

25. Tomarelli Giulio .

94

6

-

-

-

~m '

id .

.

• 2, 8 0 per mmc. Nonne, Pandy, W eichbrot, Boveri: negative; albumina: 0,033 %.

Il Philibert , come abbiamo più sopra detto, afferma ch e la parotite è sempre stata fino ad oggi considerata come primitiva localizzazione del, virus, appunto perchè non era stato bene valutato il val or e dell'esame del liquor, che rileva sen1pre l 'ipercitosi, e delle forme meningo-

/0

fo

0

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°/0

24. Giunt oli Nola

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0

0

l Om' 0 ,033

°/0

10n1 ' 0,033 o o

guarda la ipercitosi. Nella letteratura , soltanto la pubblicazione di Chauffard e Boidin verte ~ u llo studio del liquido cefalorachidiano n ella par otite normale; in tutte le altre pubblicazioni, iJ liquor è studiato in parotitici con sindromi meningee o m eningoencefaliche. Quindi la nostra ricerca sarebbe la seconda n ella letteratura , per quanto rigua rda la par otite semplice senza complicazioni m eningo-encefalich e ed


3g2

t< IL POLI CLI NICO »

il risultato, com e abbiamo veduto, è discordante da quello di Ch auffard e Boidin . In ogni modo, a n oi sembra che il valore della iper citosi , pur ammettendola, non debba essere con sid·erato così assoluto da trarne evidenti conclusioni a favore della localizzazione primitiva meningea del virus da orecchioni. Poichè vediamo ch e reazioni meningee con ipercitosi fug aci esistono in diverse malattie infettive (Aroz-Alfani , Vissani , ecc.). Aroz-A1 fano cita il tifo, la polmonite, la bronco-polmonite , la setticemia, la scarlattina, l'otite, la m ala ria, n elle quali malattie cc le modificazioni del liquor sono minime: talvolta lieve aumento di a lbumina e d·e gli elementi cellulari » . Il Gen oese, in uno studio sul liquid9 cefal orach idiano nella malaria dei bambini, nota n ella massima parte dei casi (8/10), irritazione meningea , rappresentata da leggero aumento di albumina e di linfociti , più o meno inten sa. Cos] , l 'Hen yer n el tifo esantematico, l 'Artom nel paratifo b: eccesso di albumina e linfociti n ello stato iniziale della malattia. Il Ma uriac, riferendosi alla linfocitosi neg li orecchiarti, riferisce che << le m ening iti linfocitarie sono assai più numerose e di natura più varia di quello che si supponeva ». Tutto ciò h o riferito, per dimostrare che la ipercitosi neg ]i orecchioni, resta assai svalutata per la ipotesi di una localizzazione neurotropa del virus, dato ch e tale localizzazione esiste in molte e svariate malattie infettive ed anche n el loro stato iniziale , senza che gli AA. abbiano pertanto pen sato , ir1 q u este, di creare una ipotesi di localizzazione primitiva del n1icrorganismo o virus in cau sa. Passiamo a considerare il secondo punto di ap poggio al1a nuova patogenesi: la precedenza della 1neniJ?.go-encefalite alla infiammazione (ingrossamento) della parotide. Questo sar ebbe indubbiamente un dato di notevole importanza , se parallelarr1ente fosse stato dimostrato che serr1pre precede, n eJla parotite una irritazione menin gea. Ma anch e qui troviamo n ella letteratura di versi casi descritti di meningo en cefaliti (sopratutto rr1eningite) che precedono i sintomi di mala ttie infettive svariate. Il Pontano (1916) descrive una meningite cerebro-spinale primitiva da diplococco di 'F ran kel ; l 'Artorn (1923) una meningo-en cefalite nello stato iniziale del paratifo b . Sono n ote (De Toni) le r eazioni meningee riscontrate nell 'inizio della varicella; anche qui trattasi di un virus ed an cl1e qui la r eazione è car atterizzata da iper citosi linfocitaria e da lieve au1nento di albumina. Pure reazione m eningea è stata trovata n ella melitense (Desage, Pellerin , Vinerta, Lemaire) ed il Volterra (1933), descrive un caso di n1e1

[AN.NO

XLI,

Nu~f.

9J

ning ite primitiva acuta brucellare a sedirrtento linfocitario, unico r1ella letteratura. Questi sono dati r accolti in una rapida rassegna bibliografica; con tutta probabilità, una più accurata ricerca , darebbe una messe ancor più a}Jbonda11te di elementi . Pur tuttavia n essur10 di questi AA. ha spinto la propria in1rnaginazione fin o a creare in queste malattie, in cui il micror ganismo x ed il virus y ·è causa di r eazione • • • • Jnen1r1gea pr1m1t1va, una nuova patog·enesi neurotro1)a; come hanno invece fatto g li AA. sopracitati , per quanto riguarda la parotite. La terza argom entazione è rappresentata dai casi di meninge-encefalite primitiva parotidea autonoma , descritti da Weissenbach e Basch. Si tratta cioè di casi, in cui è insorta una m eningite od una meni.rigo-encefalite senza alcun segno di infiammazion e della parotide o di altre g hiando]e (testicolo), ed in cui l'asserto della natura (virus parotideo) è dato, dall 'A., dal fatto ch e questi casi precedono una epidem ia fa1nig liare di orecchioni , o per lo meno sono con comitanti ad un periodo epidemico di parotite. Generalm ente si tratta di un compon ente della famig·lia, ch e è colpito dalla sindrome ed a questi seguo,n o gli altri congiunti col l'insor genza della sola parotite. A ne5suno sfu gge 1'esiguità di questa argomentazione: il n esso fra la sindrome rr1 eningoen oefalica e la parotite è così poco chiaro, che il dato diventa troppo aleatorio per poterlo trarre in campo, allo scopo di sovvertire la patogenesi di una malattia infettiva . È vero che il microrganismo della parotite 11011 è ancora differenziato e rimane perciò l'opini one ch e si tratti di un virus e quindi ch e sia di assai di fficile dimostrazione; in ogni modo sarebb e assai più p-robativa un 'argomentazione sperimentale che potesse dimostrare l'insorgenza di parotite o segni di essa, col trapasso in animali da esperimento di liquidi organici (san gue, sier o od altro) degli ammalati di queste m ening·oencefaliti autonome. Nella stessa pubblicazione del Philibert (Progrès Médical , 1932) è riferito· il solo esperimento di M.lle Wollstein (1916), che però , a nostro avviso , non ha sufficiente forza persuasiva . Nel]a dura rr1adre di un g atto viene irliettato un filtra to per candela Berkefeld , di saliva di ammalato di parotite e si provoca l'insorgenza di una meningite ch e dura 15-18 giorni e ch e termina in guarigione. Il liquido cefalorachidiano di questo gatto , filtrato ed iniettato in un 2° gatto , trasmette lo stesso q11adro rr1eningeo ed il quadro si può ripetere per 8 passaggi. Ma a noi sembra evide11te ch e questo esperim ento stabilisce soltanto che il viru s parotideo può provocare u na m eningite, se introdotto 4

1

'


[ANNO XLI, Nul\r. 9J

SEZ IONE PnATJ CA

nella dura madre , ma non dà spiegazio11e p ersuad~nte, Jlè d e lla l)atoge11esi n eurotropa d ella parotite, n è d ei casi di cosidetta n1eningo-en cefalite primitiva parotidea autonorr1a. Il Philibert paragona il virus parotideo al virus rabbico, i11 qua11 to esso è, corn e quell o, un virus citotro1Jo, cl1e colpisce le cellule nobili ghiandolari (distruzione d elle cellul e secr etorie delle g l1iandole salivari , del testicolo, ovaia, reni, ecc .) e, come quel lo, secondo il suo parere, è anche un virus neurotropo , in quanto ha tendenza a fi ssarsi s tille cellul e n ervose del nevrasse. R~guardo al prim o punto (virus citolropo) non vi è discussione: vi sono chiare dim ostrazioni ar1atomo-pa tolog icl1e, che non lasciano dubbio, perchè, sia ch e il virus colpi sca le ghiandole salivari o le g hiandole testicolari , si sono sempre trovate (Delater) lesioni delle cellule ghiandolari, se11za fatti suppurativi. Riguardo al secondo punto, in seguito a quanto abbian10 in IJrecedenza esposto , è molto dj scutibile che il virus parotideo, alla stregua del virus rabbico , debba sempre essere con side rato come n eurotropo. Mer1tre nel virus rabbico, si può dire, non esistono eccezioni, ed il tragitto lungo i n ervi, la localizzazione e le lesioni d el n evr asse sono s ta te bene stabilite e sono ormai indiscusse , non così è certamente per il virus parotideo. La qualità neurotropa di esso, non è dimostrata costante, e se si esaminano gli studi 8ulle lesioni d el nevrasse, si nota che non vi è nt1lla di precisato per or a. Lo stesso Philib·e rt è costretto a dichiarare in proposito, nel s uo articolo: cc les l ésions encéphaliques sont peu connues, mais la r éaction m éningée , purame11t lymphocytaire témoigne d 'un processus r éactionnel analogue à celui que l'on trouve dans le liquide céphalo-rachidien de la génisse au cours du cow-pox cutané : il n e s'agit pas d e m éning ite suppurée ». Quindi, per volg ere verso le con clusioni, cosa dobbiamo pensare di questo virus, ch e cosa della patogenesi n e urotropa~ A n ostr o 1)arere , m e ntre d obbiamo amn1ettere ch e il virus può diventare in d etermina ti casi , o meglio in determinate epidemie, di tipo neurotropo (come avviene del resto 1)er altre malattie infettive, esempio cla ssico : la sifilide); 11on possiamo per ora ammettere, p er lo m eno perchè è assai prematura, l 'ipotesi che il virus parotideo vada sempre primitivamente a fissarsi nel tessuto nervoso. Cosi è pure, di conseguenza, per tutte Je forme di m enin ge-encefalite parotidee, d escritte nella letteratura. Non possiamo disconoscerne l'esi$tenza ed il loro raggrupparrt ento sotto la denominazione cc menin ge-encefaliti parotidee primitive », ma non possiamo ammet-

333

tere che esse, di per se stesse, possano convalidare l'ipotesi neurotropa d el virus parotideo. Non abbiamo forse n el tifo un cl1iaro ese1npio, tanto che per molto tempo si è parlato di meninge-tifo , per i casi in cui vi era lesione meningea e spesso encefalica , e talvolta con lesioni minime dell'apparato digerente (Macchi)? E come per il tifo, cosi per molte altre malattie infettive, anche da virus, come abbiamo vis~o più sopra. L'ipotesi quindi d el Philibert: che il virus vada prima a localizzarsi nel sistema nervoso ed indi , eliminato attraverso le ghiandole salivar'i e testicolari, d,e termini sempre successivamente la infiammazione di esse ci semhra dotata , per ora, di basi non n1olto solide. Con ciò non vogliamo asserire che la vecchia patogenesi, cioè prima localizzazione del virus nella ghiandola salivare, sia la veritiera. La porta di en.trata e la prima localizzazione potrebb·e ro anche essere altre (non essendo sufficientemente dimostrate per ]a ghiandola salivare) e, forse essere anche, come porta d'entrata , la via con giuntivale, come h a pensato Io stesso Philibert. Ma n ella stessa g uisa che il Philibert annuncia la patogenesi neurotropa, alla s tessa stregua di fa tti e dimostrazioni si potrebbe ad es. ammettere un'orig ine ematogena, come d el resto avvien e per m olte tra le malattie infettive . II virus 1)arotideo, c ioè, penetrato per una via qua lunque (bocca, congiuntiva , ecc.) n el san gu e, potrel)b·e localizzarsi su ccessivamente o· n elle g hiandol e salivari o n elle testicolari, ecc., e, se eventualm·ente in quella data epidemia, jl virus ha qualità neurotrope, anche nel sistema n ervoso. Di questo parere ·è anche il Taillen s (J ournal de 1nédicine de Paris , 16 a gosto 1928): cc la comparsa della cc meningite , prima degli orecchioni, comprova cc ch e questa infezione è una setticoemia di cui cc la localizzazione parotidea è la più frequente 1 cc m a non l 'unica ». Ma poichè an che questa i potesi non poggia su dati positivi sp eri m en tali e clinici, lasciamo che il tempo chiarifichi la n a tura del virus parotideo , o ancor meglio, cl1e 1.a fortuna ci assis t,a, a ffinchè possa essere scoperto un vero microrganisn1 o della parotite, lo studio d el quale potrà allora tog liere ogni dubbio in proposito. RIASSUNTO. I nuovi concetti patog·en etici d ella parotite vertono sulla localizzazione primitiva del virus sul nevrasse e m eningi e non sulla g hiandola parotide, ed il virus perciò è considerato citotropo-neurotropo. I fatti riportati dagli AA., assertori di questi nuovi con cetti , sono rappresentati da: I ) r eazion e linfocitaria del liquor;


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C<

IL POLICLINICO »

2) precedenza della meningo- encefalite alla in-

fiammazione della parotide; 3) la meningo-encefalite parotidea autonon1a. L'A., esaminato il liquor di 25 parotitici nello stadio acuto, viene r•.ella con clusione che la reazione linfocitaria esiste raramente e non .p1u ò perciò essere base sufficiente ai nuovi concetti patogenetici. Esamina gli altri fattori di appoggio alla nuova patogenesi e, non trovando sufficiente conforto nei dati sperirr1entali e clinici, conclude essere ancora prematura e di basi non molto solide la nuova ipotesi p·e r la quale il virus parotideo avr·e bbe sempre una localizzazione primitiva nel sistema nervoso. Bologna, luglio i 93,3. BIBLIOGRA:f'IA. A. PHILIBERT. Nouvelle conceplion de la patogénie des oreillons. Le Progr ès Médical, 23 janvier 1932, p. 145. . PAOLILLO. Sulle m enirtg oencefaliti parotitiche. Gior. d el Med. prat., 1932, n. 8. BorrALTGA. Parotite epidemica ad inizio meningitico. Policlinico, Sez. Pr., 1933, n . 10. Col\CSY. Arch . de Méd. des enfants, 1932, n. 10. CaA·uFFARD et BoIDIN. Soc. Méd. des Hòp., 25 marzo e 6 1naggio 1904. WEISSENBACH, G. BASCH et M. BASCH. La m éningite et la mén?.ngo-encéphalite pré-ourlienne primitive. Annales de médicine, n. l, p. 5. 11 gen-

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897.

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(ANNo XLI, NuM. 9)

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.

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Do tt. Prof. FILIPPO ROCCHI Docente di Patologia Medica e di Clinica delle Mala ttie Infettive nella R. Università di Roma.

La parotite epidem.ica (con

23

fig ure

intercalate

nel

testo)

Prefazio11e del prof. TOMMASO PONTANO Direttore inc. d e lla Clinica delle malattie infettive nella R. Università di Roma N e ri!)ortiamo i'INDICE: PREFAZIONE , DEFINIZIONE , STORIA , QUADRO CLINICO DIAGNOSI e PROGNOSI: Sintomatologia gene,-ale: Fisiopato, logia salivare; Il sangue. L'OYc hite; L'Ovarit e; La Panc,-eatite e le Alte,-azi.oni deL Ricambio degli Idrati di Ca,-bonio; Le N eu, ,-opatie ; L'Apparato Circola.tono; L' Appa,-ato Vnna1'io; Le AZ... t e,-azioni dell' Appa,-ato Visivo e dei suoi annessi; Le Alterazioni dell' Appa,-ato Uditivo; Le Localizzazioni Ra,-e e Le Localizzazioni Dubbie. EZIOLOGIA E PATOGENESI , ANATOMIA PATOLOGICA: Ghiandole Sali.van; Dotto di Stenone; Ghiandola Linfatica; Te, stico lo; Pancreas; Sistema N eruoso; Cuo,-e; Ghiandola Lacnmale. IGIENE , EPIDEMIOLOGIA , PROFILASSI , TERAPIA , BIBLIOGRAFIA. Volume in-8° di pag. 212 stampato in carta semipatinata, con 23 figur'! nel testo. Prezzo L. 2 5 più le spese postali di spe, dizione. Per i nostri abbonati sole L . 2 1 , 7 5 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore Succursale diciotto, Roma.

LUIGI

POZZI,

Ufficio

Postale


lANNO

XLI!

N Ul\I .

9)

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. OSPE DALE

CIVILE

CORl\EGGIO

335

SEZIONE PRATICA

S AN

( REGGIO

S E B .·\ S TIAN O

EMI LIA)

qnesto viene a tro varsi n ella sua posizion e di chiusura (fig. 1a) . L 'estren10 distale dell 'ago , cl1e chiarr1erò per brevità estrerr10 o perante, è costruito in n1o-

Contributo alla chirurgia delle ossa. Un nuovo pu.ssalacci.

Dott .

P1 0

'13os1, direttor e - cl1irurgo.

P rese1t Lo un nl io 111odest o j strurrLe11to, ch e mi pare ri ponda egragiam ente a sem p lifi care in certi casi m an ovre cl1e, semplici p er sè stesse in ap parenza, all 'atto pra tico risu ltan o sempre lab oriose. Si tra tta di uno strum en to destinato specialm ente a facilitare l'a ccer cl1iam e1)to delle diafi si ossee, quando ques te, esse11do frattura te, devono p er una ragion e qualsiasi esser e ridotte per via cruenta , e mantenute a contatto in posizione corretta con una alla·cciatura . Nella pratica n1i son o trovato più vo]te a doYere applicare di sirrtili lacci ; ed ho s~1n­ pre con stata lo ch e la m anov ra di accerchi am ento è sempre lunga e pratica men te diffi ciJe, qualunque sia il ge nere di l.a ccio ch e si vuole applicare. Ho se111pre visto cl1e dalla laboriosità delle manovre, deriva inevitabilme11te u11 m altratt~ 111 ento alle pa rti m olli circos lanti al focolaio di frattura , parti che sono già state maltrattate dallo stesso trauma causa della lesione dell 'osso, e ch e così, per dopp ia ragion e, devo110 essere rispettate al massimo, r11olto più cl1e devono in seco ndo ten1po partecipare al processo di riparazione. Com e le fig ure dimo tran o, ·i t ratta di un

i

do da poter accogliere i11 sè slesbo sia un naslro , quanto un filo qualunque (fi g· . 3a), e permette J'applicazion e in sito del laccio sia in m odo diretto (contem poraneam e11te all 'ap11licazion e in silo dell 'istrun1e11to) sia in modo indiretto (al momento cioè in c ui l 'istrum ento· vien tolto). L 'estremo prossimale dell 'ago rappresenta la parte necessaria onde costringere l 'estremo operante a compi ere il giro di a ccer ch iamento voluto; ma non h a in sè stesso alcuna p·a rticolarità se non quella della sua curva .

F 1G.

1.

grosso ago curvo, arti colato verti calrrlente con un manico lungo n el suo punto m edian o. Il manico , curvo a su a volla, è scanalato n el suo estremo distale in m odo da poter dare ricetto in sè stesso ad una m età del! 'ago, qu,a nd o

FTG.

3.

Credo che la sen1pli cità dell 'istrum e11to eson eri dalla descrizion e del uo funzioname11to poich è questo lo si compre11de faciJ111ente. È ovvio cl1e es o , montato o non del laccio o del nastr o cl1e i vuole ap1)li care, deve essere


« IL POLICLINICO »

[ANNO

XLI,

Nu~r.

9]

L' esposizio11e d ella tecnica adoperata può essere accolta con soddisfazione da profani d ella Specialità; i competenti ben conoscono però che l 'enunci azione anche più particolareggiata dei dati tecnic i adoperati in un determinato caso non può esser e disgiunta dal1'osservazione delle peculiari caratteristiche di tutta la sintomatologia clinica lo·c ale ·e generale in rapporlo al modo di reagire dei tessuti di una regione, di tutto l 'organismo, allorchè interveniamo con le irradiazioni radio-attive. ~ siccome la reattività organica per qualsiasi inter\iento terapeutico è insita alla speciale costituzione di ogni singolo organismo, ne conRIASSUNTO segue che la tecnica esposta potrà essere considerata adatta a quel determinato caso ma L '_-\.. •IJresenta un nuovo strumento da Lui ' ' n~n e ~a presumere eh ' essa possa essere apideat o che facilita l'applicazione di lacci o naplicata in forme morbose apparentemente si-- ~ri i11 pr?fondità , il -1uale trova la sua spemili, il cui comportamento di fronte a d una ci.ale appl1cazione nella r iduzio11e cruenta d eldose di r aggi identica è dìverso sia in ri o-uardo le fratture. delle diaficsi. Trattasi di un ago a lla sintomatologia c linica generale che alle g·rosso articolato su manico che con semplice modificazioni morfologich e e alle alterazioni manovra fa compiere automatican1 ente al lacistologiche dei tessuti irradiati. cio il g iro voluto, evitando quei mali trattaSe la tecnica ha potuto essere in certo modo ~e.nti al1 e parti molli ch e sono quasi inevitastandardizzata specialmente in forme morbose b11 l quando si compiono Jnanovre di,rerse. superficiali a carattere non maligno, nel campo dei tumori l'esperienza ci insegna che ogni caso va sottoposto ad una tecni ca particolare: PROBLEMI DISCUSSI vediamo quali considerazioni ci consente lo I ' TITU TO RADIOTERA.PICO lTALL.\.NO - FIRENZE. s tudio del problema della tecnica radioterapica . Si sa che il fulcro della Radioterapia è coLa clinica nella scelta della tecniea per la migliore selezione delle irradiazioni (*). stituito dal dosaggio che rappresenta la chiave di volta di tutto il sistema radioterapico. In Prof. V. PALUMBO. tema di dosaggio dobbiamo sub·i to distinguere la misurazione dell' en ergia irradiante dagli efSuccede spesso che, presentando in una Acfetti da essa d eterminati nel campo norn1ale cademia, o in un. Congresso, o in una quale in q·uello patologico. In fi sica la misuraziosiasi Società Scientifica, un caso sottoposto n~ ·è oggi p·ossibile con tutti i relativi d ettacon su ccesso alla Terapia irradi.ante radio-atgii: intensità d ella sorgente r adifera sia per i tiva, ci si trovi a dover rispondere alla solita raggi X che per i raggi del Radium, loro dudon1a11da: qual'è la tecnica adoperata? rezza , loro potere di penetrazione, tracciato Dornanda lecitissima e che porta all'esposidelle linee isodosi , etc. Questi dati sono esatzione dei dati tecnici dell'applicazione genetamente riferibili e quindi possono essere preraln1ente enunciata col calcolo globale delle cisamente riprodotti in altri casi da irradiare. u1lità somn1inistrate: unità « r n per il RoentIn riguardo agli -e ffetti biolog.ici chiunque gen, Millicurie-distru tti , Milligr.a n1mi-ora, uniha pratica anche modesta di radioterapia sarà tà D , ergs, etc. per il Radium; filtri , distanza stato certamente al caso di osservare le diffeF-pelle, durata dell 'irradiazione, suo frazionarenze notevoli che passano da soggetto a sogmento n el tempo. getto sia relativamente alla determinazione del I dati esposti anche n ei più minuti particoclassico eritemf), cutaneo che alle varie n1anifelari di tecnica non rispondono p erò ad un stazioni di ordine g enerale c'h e possono seguire m e todo terapeutico e quindi estensi])ili ad altri ad un jntervento radioterapico: differenze sencasi imili sia dal lato clinico che da quello sibili si osservan·o infatti nella reattività della isto-patologico. crasi sang uigna , del sistema nervoso vegetativo, e di quello g hiandolare endocrino. (•) Comunicazion e faita al Congresso InternaQueste con siderazioni da me fatte in una zionale del13. Lol ta Scientifica e .Sociale contro il comunicazione al 3° Congresso Internazionale Cancro in ~fadrid (25-30 ol tobre 1933).

portato jn posizione a1perta (fig. 2a) ad abbraccia r e, perpendicolarm e11te .a l suo asse, la diafisi d a accercl1iare, e basta imp·rimere al lo :Slru1ne11to un semplice n1ovimento atto a -spingere l 'estrerr10 articolato del manico sulla fa e eia dell 'osso opposta a quella esposta, p er ch è l' estremo operante d ell 'ago compia r1ece ariamente il g iro voluto, e si porti sul fondo d ella f.erita, recante , se ci venne montato, o in grado di ric·everlo, il laccio. Nel secondo caso, naturalmente , il laccio in parola ' 'errà J)OSto in sito durante la manovra di ri liro dell 'istrumento.

1

\

-


(AN;.lQ XLI,

NUi\[.

9)

SEZI ONE PRATICA

di Radiolog ia a Parigi, ci mettono ancor oggi di fronte al! 'assillante problema della reattività ai raggi e additano specialmente ag·li iniziati n ella specialità radioterapica le difficoltà del camn1ino ancora da percorrere. Se quindi è dimostrato addirittura impossibile I 'ap!Jlicazione di una dose standard per le varie forme inorbose rispondenti a quadri nosologici ben determina ti , a quale altro crittrio dobbiamo noi attingere per ottenere da un intervento r adioterapico ben condotto il risultato desiderato d' e7nblée e i1on attraverso tentativi terapeutici ch e compromettono n on tanlo il buon esito della cura, nla talora la vita stes a dei pazienti? La radio tera pia dei tumori maligni implica llil intervento elettivo sì ma contro una forma morbosa ad etio-patogen esi tuttora ignota . Si è parlato da taluno perfino di empirismo terapeutico allorchè si sottopone un caso alla terapia irradianle. Tale terminologia è oggi da ripudiare al vag·lio della critica più oculata e serena . La n1es a a punto del fattor e tempo e la pratica della dose di saturazione, frutto di lunghi studi biologici, anatomo-patologici e clinici, rappresentano oggi una reale conquista scientifica: le percentuali delle guarigioni sono infatti attualme11te in aumento. Nonostante tale miglioramento nei risultati ottenuti , il problema terapeutico d el cancro rimane al1' ordine del giorno. l\1a se nella lotta ingagg iata si riesce a diminuire già il numero d elle vittime, è una conquista al nostro attivo, e un buon presagio per l 'avvenire. La Clinica, gran maestra n ell'arte del curare, ci insegna ogni giorno che anche in form e, e non son 1poche, ad etio-patogenesi ignota o discutibile, è possibile attingere a risor se terapeutiche efficaci sia per un mig lioramento che per la guarigione del paziente. Esperienza c linica è sinonimo di osservazione vasta di malati e quindi, come conseguenza, m aggiore possibilità di studiare le varie forme morbose nella loro evoluzione di fronte a rimedi a doperati: è da essa che scaturisce quel criterio clinico che consente un diver so comportam ento terapeutico sia pure ·guidato talora da quella speciale sensazione che il Medico può percepire all'osservazione di un nuovo caso. È ad essa che i Radioterapisti debbono attingere per formulare e tradurre in atto un programma terapeutico. All'·e same clinico del malato noi possiamo infatti sentire g ià se j] caso è suscettibile o no di un intervento r adioterapico di qualche entità, se le sue condizioni generali lo resisteranno facilmente, se la forma da irradiare sarà più o meno r adio-

337

sensibile o radio-resistente. Sensazioni queste che non possono che scaturire da lunghi anni di osservazione e di pratica terapeutica cioè a dire da ll 'educazione clinica ch e per i pionieri della Radioterapia ha già al suo attivo un trentennio di studio e di ricerche. Questo criterio clinico nel formulare ed applicare ·un progran1ma terapeutico coi r aggi, non può essere assolutamente disgiunto dalla conoscenza delle basi fisiche, biologiche, anatomo-patologiche, ch e n el can1po della Radioterapia debbono essere non solo perfette ma co nt~nt1am en­ Le aggiornate col progresso scientifico dal quale dipendono più specialmente le nuove branche delle discipline mediche. La Radioterapia non può viver sola, isolata, ma nel consorzio di tutte le altre Specialità, 11essuna esclusa; così essa può chiamare od essere chiamata dalle di scipline sorelle a collaborare per il fine unico c ui deve tendere la l'vfedi cina in generale: la salute del n1alato ! Ed è dalla colla borazione che possono essere ottenuti i risultati migliori in ogni campo: primo fra tutti cito la radio·-chirurgia che continua a dare con ritn10 crescente risultati sempre più incoraggianti e che potranno ·e ssere perfezionati in proseguo di tempo. La Clinica Ptadioterapica già a ttuata in alc uni centri (Germania) oltre alla cura eclettica dei malati ch e vi ricorrono, ha 1'altro altissimo compito di preparare i nuovi Specialisti che solo da un organismo completo in ogni ran10 possono essere adeguatan1ente istruiti per la loro pratica avvenire. La Radioterapia è purtroppo però tuttora considerata e organizzata quasi dapertutto come una filiazion e della Diagnostica Radiolog ica: si osserva infatti con una certa frequenza vedere affiorare in un Istituto di Ra diologia sia pure Universitario od Ospedaliero la propag·gin e Radio tera pica ed il Radiologo perchè venuto in possesso di apparecchi per Roentgenterapia o di Radium , diventare Radioterapista. Ri.1)eto qua nto ebbi a dire al Congresso di Parigi: si tratta di due m entalità completamente diverse : I 'una m edica , scrupolosamente osservatrice, minuziosamente analitica, costantemente in rapporto fra esan1e radiologico e sintomatologia clinica; l 'altra chirurgica, che implica quindi al momento opp·o rtuno }'.esplicazione d·ell 'audacia propria dell 'Operatore e l 'assunzione delle relative responsabilità. Il riconoscimento dagli Enti competenti di tutta l'importanza di una Clinica Radioterapica porterà al defi11itivo esaurimento di tutti quei Reparti o Sezioni di Radioterapia il cui funzionamento n on rispondendo ai progressi :iella tecnica terapeutica ha portato a risultati


• « IL POLJCLl NJCO »

338

che hanno tante volte deviato il par ere di Clinici insig ni sui vantagg i indiscutibili oggi fortunatamente ammessi dalla genera lità d ei Medici in ogni cam1p 0 di azione della Radiote• ra p1a . 1

1

RIASSU NTO. L 'A. espone i concetti fondam entali ch e portano al riconoscimento d ell 'irnportanza ch e ha una vasta esperienza c linica ne lla scelta d elJa tecnica pe,r la miglior e selezione d elle .irra diazioni. Ritien e ch e la Radioterapia d ebba ,e sser e considerata come una specialità a parte da n on ·Confonde r si con ]a diag 11ostica radiologica.

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI

DIGERENTI.

La linite plastica. (AcHARD. Bull. Jlt/éd. , luglio 1933).

Brinton n el 1870 d escrisse la linite plastica , ma furono !Brent e Paviot che nel 18.9± rileva1ono la natura cancerosa di questa. La linite dello stomaco si presenta sia in forma localizzata al piloro, con segni di stenosi e di retr.o dilatazione ; sia in forma gen 3ra1lizzata più caratteristica , con i segni di una diminuzione d ella capacità gastrica: (vomiti precoci , impossibilità di introdurre con la sonda quantità abbondanti di liquidi). I vomiti però possono mancare p er rig idità pilorica ch e crea un a m assa r otonda, dura riprodu cent~ i contorni gastrici. L'esame radiolog ico dà riduzion e del lume gastrico .che si foggia a tubo le ggermente incurvato, direttamente continuante l'esofago. Vi è mi crog astria , insufficenza pilorica e ritenzion e sopracardiale. Sono questi i tre segni radiologici d ella linite g as trica. 1\.na tomicam en te si ha stoma·co piccolo retra tto , globoso , di consisten za quasi cartilagin ea . l ,a cavità interna si riduce a 200-150 cc. Coesiste quasi sempre una p eritonite callosa. L 'evoluzion e è l enta , m a pu ò esse re abbreviata da complicazioni . L' A. d opo aver e ripo rtato una tipica osservazione clinica ricorda come la linite dell'intestino si associ ordinariamente a quella d ello stom aco. Loeper n e ha p ubblicato u n caso in cui er a lim itata al colon pelvico. L 'associazion e gastro-intestinal e a ppar e sempre più frequ ente or a ch e la si r icer ca con m aggior e c ura. In alcuni casi preval e la si ntom a tologia gastrica, in alt ri la intestinale. Oltre la forma gastrica ed intestinale si p uò descriver e an ch e una forma a sintomi ectopici ( l) in cui pred omina no i fat ti gener ali (ca-

[A NNO

XLI, Ntl\I. 9j

ch essia cancerosa o stato a n e mico a tipo p ernicioso), oppure i sintomi p eritoneali (ascite o peritonite). La diagnosi di linite plastica è spesso erron ea ed incompleta perchè sfuggono le lesioni intestinali coassociate. Ma vi sono anche casi in cui si fa l 'errore inver so, si diag n ostica cioè p er linite ciò che è un ve ro carcinoma. Ma ch e cosa è la linite plastica? I prirrti osserva tor i non avevano visto in essa ch e il processo di sclerosi . In r ealtà ecco come stanno le cose : le lesioni sclerotiche sono pronunciate sopra tutto n ella sottomucosa ove par e ch e il n1ale si inizi. La mucosa è indurita ; la rnuscolar e è ispessita e dissociata da tratti fibrosi partiti dalla sottomucosa , e l 'ispessin1ento r agg iunge così la sottosierosa . Al i11icroscopio n ella mucosa si h a una gastrite inter stiziale con atro fi a g landolare; solo al fondo d elle g·landole si possono riconoscer e delle gettate di epiteliom a a tipico . Nella sottomucosa si ved e un feltro spesso di tessuto fibro so con poch e cellule. e d ei tratti fibrosi che dissociando la muscolare g iung ono alla sotto sierosa. E n ella profondità d elle g landole ch e nasce la p roliferazione epiteliale .ch e stimola una p roliferazion e connettiva abbondantissima che si propaga a lla sottomuc osa. L'invasio·n e dei linfatici sottoperitoneali provoca dap pertutto la stessa r eazione connettiva. La generalizzazione m etastatica si fa per continuità o per embo lie linfat ich e ; dovunque il connettivo è neoform ato in abbondanza mentre le cellul e epiteliali sono r elativamente poco numerose. Insomma il caratter e speciale ch e distingue la linite plastica dag li altri n eoplasmi maligni è l 'estrem o sviluppo d el connettivo e dell a sclerosi. Ciò fa pen sare ch e la cellula epitelioma tosa di questo n eoplasma abbia delle proprietà particolari ch e provocano n el connettivo ambiente l'enoTme iperplasia connettivale ch e lo contraddistingu e. La plur.a lità d elle localizzazioni sul tubo gastro-enterico permette di chieder si se non esista un principio infettante coi caratteri sudd etti. La terapia purtroppo non ·è che .p alliativa.

L.

La

TONEL LI.

sp~ne.

(R . LEVEt~T . Gaz. des Hop., 24 ger1naio 1934). La sprue è caratterizzata da una infiammazione catarrale cr onica di tutta o di parte d ella mucosa digestiva , dalla b occa al r etto, infia mmazion e coincidente in gen erale con la so,p pression e d ella funzione biliare del fegato e con 11n disturbo funzionale de lle altre ghiand ole digestive. Il d ominio geogr a fi co d ell a m alattia era prin1a u n icam ente tropicale o subt rop icale; oggi


tANNo XLI, NuM 9]

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SEZIONE PRATICA

' . . . }Jero, per cause ancora ignote, s1 r1scontra110 in Euro~ dei casi di sprue in sog·getti ch e non hanno mai a bbandonato i loro paesi e nei quali non 5i riesce a determinare il m eccanismo di trasmissione . L 'inizio della malattia è estrem an1ente le11to ed irregolare. Si tratta in genere di irregolarità n e lla funzione intestinale, di diarree biliose, di dis turbi dispeptici , che si stabiliscono gradualmente senza disturbare molto l:ammalato. Nel periodo di stato la malattia è abitual111ente caratterizzata da una sindrorr1e comprendente diarrea, lesioni buccali , a n emia. La diarrea, prima acuta ed effimera , poi c ronica è sopratutto mattutina; le feci sono a bbondanti talora fino ad un grado imponente e si ripetono 5-6 volte al g iorno; talora 11astose, più raramente liquide e lienterich e, intensamente fetide. Le lesioni buccali, che compaiono d opo la diarrea, sono in genere superficiali, ma tenaci e di aspetto diverso : secchezza ed irritazione della mucosa con macchie congestizie, piccole erosioni, lingu a g iallastra, con papille tumefatte, piccole erosioni del frenulo, ecc. F unzionalmente scia lorrea, dolori al contatto degli alimenti e alla deglutizione con irrad iazioni s ternali ch e testimoniano l 'interessamento d ell 'esofa go. Anche Ja mucosa gastri ca è interessata donde disturbi dispeptici. L'addon1e è teso , non dolente, il meteorismo accentuato . L 'arr1maJa to impallidisce, dimag ra. Gli esami di laboratorio corrobora110 e com }Jle tan o il quadro clinico. La reazione acida della saliva contrasta con ]a diminuzione o la scompar sa dell 'acido cloridrico del su cco gastrico. All'esame coprologico, che è di g rande importanza, le feci risultano intensamente acide, ricchissime di acidi grassi in parte volatili; le fibre muscolari ed i nuclei cellulari come i residui amilacei sono in quantità normale e testimoniano d ella bu on a conservazione d ella funzione pan creatica. Assenza di san gu e e di . ematina ; ;;ecrezion e biliare normale . All'esame ematolog ico si mette in evide nza una diminuzione J1otevole delle emazie con parallela diminuzione del tasso di emoglobina, senza modificazioni quantitative e qualitative dei globuli bianchi~ Lieve iperazotemia , tenden za all 'ipogli• cernia. ' L 'evoluzione della malattia è Jenta, interrotta da remissioni, Ja guarigione .è possibil e ma tanto più aleatoria quanto p iù è tardivo il trattamento. La durata varia secondo i -casi da 1 a 15 anni. L'ammalato dimagra, perde le sue forze, si stabilisce un certo deficit intellettuale specie n e l dominio della m emoria, si presentano d egli edemi e la morte soprav-

vie11e i11 cacl1essia per accide11Li coleriformi o per cau e intercorrenti. 1\ ccanto a ques ta for ma tipica sono state d e critte u11a forma di sprue secondaria alla d issenteria e all 'enterocolite a cuta e delle forme incomplete, di diagnosi diffi cile : forme g·astricl1e senza diarrea, ma con lesioni buccali e dimagran1ento, forme intestinali senza egni buccali n è d is Lurbi dispe1.>tici, forme en za diarrea ma con feci eccessive e con dimagramento . Con vien e infine seg·na lare l1n a importante sequ ela della sprue , ch e pu ò intervenire anch e quando il t r attame r1to h a avuto interam ente ragione degli accidenti evolutivi: l 'atrofia intestinale con insufficienza digestiva irrimediabile. Lo studio anatomo-patologico non m ette in ev idenza nulla di caratteristico : scomparsa gen eralizzata del pannicolo adiposo, degenerazione granulo-g rassosa d el parenchima pancreatico e leggera infiammazione interstiziale, atrofi a della muscolare dell 'intestino ch e p resenta n ella sua m t1cosa erosioni, ulcerazioni , escare, placch e cicatriziali . Si spiega pertanto l 'oscurità d ella patogen esi. Si è supposta una infezione da germi i più vari, ma si tratta di una ipotesi non confermata. Si ·è pensato a carenza di vitamina C, ma an ch e questa ipotesi , p er quanto confortata dai buoni e ffetti di a lcuni trattamenti ' n on è ancora provata . La diagnosi deve t en er conto delle analogie clinich e con la m ala ttia celiaca e con l 'ane• • • m 1a p ern1c1osa. La prognosi è sem pre grave , specie quando il trattamento .è istituito con ritardo . Quando esso è precoce i su oi risultati sono in generale buonì. Ma sono possibili delle ricadute . sono poi d ei casi ribelli, in cui il trattamento frena g li a ccidenti e ra llenta l'evoluzion e m a no·n impedisce l'esito fatale. Quanto al ti·attamento numerosi sono i metodi ])roposti . Manson h a avuto buoni risul tati con il regime latteo . Il regime di frutta , ricco in vitamina C, è divenuto classico. Inrìne n el 1930 Fairley , i&pirandosi a i lavori di Castle sull 'an emia JJe rniciosa, completa l 'azion e d el fegato e d ell 'acido cloridrico con t 1n r eo-im e di latte secco ricco di proteine.

''i

. c.

TOS CANO.

Riflessioni sulle ulcere gastriche e duodenali . (LERI CHE. Presse Médi'ca'le, 5 ag osto 1933)·. . J\ttualmente si d à grande importanza, n ella gen esi dell'ulcera gastro-duodenale, .alle variazioni 'della secr ezione dei muco gastrico e alle al terazioni delle sue qualità chimich e. Sono stati fatti an ch e tentativi terapeutici, pare con buon su ccesso , median te somministrazion e di mucin a gastrica· purtuttavia resta


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sempre oscuro il meccanismo della produzione delle lesioni ulcerative e il suo rapporto con il muco gastrico. Secondo l'A., che si basa sulle osservazioni praticate nei cir.ca trecento casi di ulcera gastrica e duodenale da lui operati negli ultimi otto anni , la gastrite, che quasi costantemente h a riscontrato intorno 0 ll 'ulcera, non è una conseguenza di questa, ma la precede. A questo punto l 'A. ricorda ch e la zona ove si produce l'ulcera gastro-duodenale, da lui chiamata zona antrale, e che com prende la piccola curvatura, l 'antro, il piloro e il bulbo duodenale è caratterizzata dalla presenza di glandole mucipare differenziate per la produzione del muco alcalino e che si mantiene a reazione alcalina anche in piena digestione . Inoltre la zona a.ritrale è il punto di partenza degli stimo li che provocano la secrezione cloridro-peptica da parte del fundus gastrico. Normalmente il mu co gastrico esercita una doppia azion e protettrice, meccanica e chimica clelJa parete della parte antrale. Ora dei disturbi anche lievi della secrezione del muco gastri co, causati a loro volta da errori ali1nentari o da emozioni, con l'interm ediario di un 'alterazione della circolazione g astrica, produrrebber o una g astrite infiammatoria , man cando alla parete gastrica la nor1naJe protezione. Seguire bbe una gastrite atrofi ca della p arte antrale le cui gl andole verr ebbe1·0 a p er<lere la proprietà di secer1l ere il muco differenziato a lcalino. La mucosa gastrica, privata così completamente della sua dif€sa. verrebbe attaccata dal succo cloridrol'eptico con la produzione di un 'ulcera come rist1ltato finale. Inoltre la mucosa della parte antrale. non protetta, .è pi1ì sensibile che normalmente agli stin1oli, provoca quindi una secrezione di acido cloridrico eccessiva o intempestiva . Viene così data una spiegazione del meccanismo dell'ipersecrezione e dell 'irpercloridria. Queste aumentano, per la prolungata stimolazione della zona antrale, se interviene, come accade frequentemente , uno spasmo pilorico o ~n ostacolo meccanico allo svu9tamento gastnco. Da queste premesse l 'A. deduce una linea di condotta terapeutica. Dato che l 'ulcera è da considerarsi non come malattia a sè, ma piuttost0 come un esito, non è essenziale sopprimerla; è bensì n ecessario produrre un'ipocloridri.'l resecando ampia m ente la zona antrale, area reflessogen a 1iella secrezione cloridrica; o sopprimere lo stimolo anormale della zona antrale, il ristag no, m ediar1te una g astroenterostomia ju '<ta-n1argin.:tle situata molto a destra . L 'A. ha praticato inoltre, su animali da esperimento , una resezione fundica ottenendo così un abbassamento della cloridria . Il metod o, in America , è stato tentato an che sulL.' uomo . L. IF ERRETII. 1

[ANNO XLI, Nul\ir. 9]

L'assorbimento nell'ostruzione intestinale. (R.

PtussELL BEsT, LYLE MEIDINGER. Archives uj

A.

NEWTON e

RoY

Surgery, dicembre

1933). Due sembrano essere le cause di morte nel] ' ostruzione intestinale: 1) la formazione e l 'assorbimento di tossi11e nell 'an sa intestinale al di sopra dell'ostru. . z1one; 2) l 'alterazione nell 'assorbimer1to; e cioè un aun1entato assorbimento del contenuto intestina le o una diminuzione dell'assorbimento al di sotto dell'ostruzione perchè le sostanze secr ete n el seg m e11to superioi:e non raggiungono l'ansa inferiore. Le ostruzioni intestinali si possono dividere in ostruzioni semplici e ostruzioni con gangre11a per interruzione del circolo sanguigno. Nel secondo tipo è evidente l 'irnportanza del fattore tossico; nella semplice ostruzione sembra che non esista un fattore tossico come causa di morte. Molti AA. hanno asserito che nell'ostruzione semplice il contenuto intestinale è tossico nell'ansa superiore e l'assorbimento è aumentato per la maggior 1p ressione dell'ansa dilatata. Questi due fatti sarebbero la causa di mort~ . Al contrario Wa11gensteen stabilì ch e esisteva un 'uguale Lossicità n el contenut o dell 'intestino normale e in quello di un'an a occlusa e che il contenuto dell'ansa inferiore era più tossico di quello della superiore. Sèmbra logico pensare che , se non esiston o tossine specifich e n elle anse occluse, il fattore letale debba essere o un aumentato assorbimento di sostanze normalmente .presenti nel1'intestino o la 1nancanza di una neutralizzazione, che avverrebbe normalmente quando il contenuto dell'ansa superiore si mescola con quello. dell'inferiore. È anche possibile che questa nlancanza possa impedire la funzione della secrezione intestinale e in qualche modo avere un 'importanza nella causa della morte . Il lavoro di White e 1F euder del 1930 dimostrò che non vi era produzione di tossine nel1'ansa al di sopra dell'ostruzione perchè, immettendo con un 'ileostomia il materiale emesso col vomito nell'ansa inferiore, gli animali furono mantenuti in vita fino a ventotto giorni . Jenkius nel 1929 studiò il coJ)lportamento delle secrezioni epatica, pancreatica e duodenale nelle occlusioni alte, ·e, fornendo questi secreti ali'ansa inferiore dell'occlusione, riuscì a far vivere gli animali fino a trentatre giorni . Gli AA. hanno voluto studiare in questo lavoro il com·p ortam ento dell 'assorbimerito intestinale nell'occlusione semplice, così nell'ansa superiore come nell'inferiore, nella speranza di portare almeno un punto fermo nella intricata questione dell'occlusione intestinale. In un tprimo gruppo di esperimenti-essi h anno voluto sagg iare l'assorbimento intestinale per le sostanze che normalmente non vengon o assorbite dall'intestino sano, e hanno consta-


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SEZIONE PRATICA

tato che tanto l 'a11sa superiore che l 'inferiore dell'intestino occluso non assorbono queste sostanze. In un secondo gruppo di esperimenti essi hanno riscontrato che le sostanze normalmente assorbite dall'intestino sano lo sono in ugual misura da quello occluso con un cosi lieve ritardo di tempo che non autorizza ad ammettere un'alterazione i11 questa funzione intestinale. Gli AA. non hanno potuto dimostrare un aumento dell'assorbimento al di sopra o al di sotto del livello dell'occlusione; questo fa pensare che se esiste un aumentato assorbimento al di sopra del l'ostruzione esso non può essere la causa di morte. Cli AA. ritengono che la causa di morte n eJl 'ostruzione intestinale sia dovuta alla mancanza di n eutralizzazione tra il contenuto dell'ansa superiore e di quella inferiore all'ostruzione; per questo fatto si avrebbe un assorbimento o la mancanza dell'assorbimento di una sostan za X, non tossica, che produce un disturbo alla normale funzion e cellulare ed è incompatibile con la vita. R. MARTONE . ·

Le perforazioni del retto da impalamento. (Gu1BA.L J., SABOTIER A., VASSILEFF N. R evue de Chirurgie, giugno 1933). Ir1 occasione di un caso capitato alla loro osservazione gli autori tracciano il quadro n osologico dell'affezione. . L'impalamento è la lesione provocata dalla caduta su di un oggetto più o meno appuntito che lacera il r etto o direttamente o previa lacerazione d el perineo. In base a tale definizione si distingue l'impalamento vero e gli impala1n enti atipici. L'impalamento provoca delle lesioni anorettali e delle lesior1i associate. Le lesioni anorettali nell'i1npalam ento vero possono essere limitate a dilatazione dell'ano con qualche sgraffiatura oppure possono associar si a lacerazioni d ello sfintere e d elle valvole di Houstor1. Nell'impalamento atipico si associano a lacerazioni perineali più o meno estese. Nell 'uno e nell 'altro caso coesistono lacerazioni del r etto. Queste possono inter essare la porzione sottoperitoneale o quella peritoneale con perforazione del cul di sacco d el Doug las. Le lesioni associate possono limitarsi alle parti rr.tolli endopelviche o inter essar e i visceri ; più frequentemente vescica, uretra, organi genitali , eccezionalmente anse intestinali alto-situate, il mesentere, il diaframma, il polo inferiore del rene sinistro. I sintomi locali e generali sono in rapporto con la gravità delle lesioni. Nell'impalamento puro ]'ano è dilatato , l'emorragia all 'esterno cli solito è rr1inima , possono invece aversi g ravi emorragie interne. In caso di perforazione peritoneale i segni della peritonite appariscono rapidamente in poche ore. L'esame strumentale del retto e della vescica non deve mai tra• scurars1.

La prognosi ha una gravità diversa secondo si tratta di lesioni limitate alla mucosa o alle pareti rettali, o di lesioni perineo-rettali con o sen za lesioni viscerali, o di lesioni periton eali. Oltre alJa prognosi quoad vitam è da ten er conto d ella v ossibilità di inc ontinenza, di fistole retto-uri11arie e d ei restring ime11ti cica triziali. Le lesion i rettali richiedono ]a detersione ed un drenaggio p er via .a nale. Le lesioni perineor etta li g ravi richied ono un ano iliaco di derivazion e ed un drenaggio endo- e latero-rettale. Le lesioni peritoneali, la detersione del cul di sacco d el Douglas e la sutura , seguite da un tamponamento al]a Mikuli cz e da un ano iliaco ten11)oraneo . B. PAGGI. 1

TERAPIA. La dieta chetogenica in terapia. (li. GA I ~SB OR OUGH . Practitiorier, gen11. 1934). :È da tc1rtpo noto c t1e il dig iuno O· una dieta

povera d i idrati di carbonio e ricca di grassi provoca un 'abbondar1te J)roquzion e di chetoni 11ell 'organi sm o, com e avviene spontanean 1en te n el diabete llel quale è disturbato il metabolismo dei carboidrati. . I ch eto-acidi con1paiono i1el sa11g ue e sono e creLi d a i reni so tto forma di acido aceto.a cetico e cli acido 1 -~- idrossibutirico , ch e è ve1i ~imilm enl e dovuto alla riduzione del primo. J.,·acetone escr eto è p r odo t to dalla decompos1z1011 e d i questi ac idi. Que ta co ndizio ne di ch etasi (chetonemia e ch eto nuria) è ·l etern1inata d alla d efi ciente ossidazione degli acidi g rassi, la quale si stabiJisce ogni qual volta il rapporto tra acidi g·rassi e glucosio n el] ' org anismo è superiore .a 2 a 1. L'eccesso di grasso non viene completa men te ossidato ed eliminato come ·chetoacidi . L 'assunzione cli . os tanze azotate concorre alla produzione della chetasi in quanto parte di esse si tras formano in grassi·. La dieta chetogenica non può essere esclusivamente composta di grassi e n eppure con~e1l e rne in quantità eccessivamente prevalente in quanto non è toll erata dai pazienti specie se con febbre o con tendenza alla nausea od a l vomito. La dieta deve contenere 62 arammi di ,p rotein e, 13 grammi di carboidrati e 275 a rammi di g rasso costituito essen zialmente da burro. · . Con sì fatta dieta ]a chetosi si produce rapidamente, ma talvolta in ragione del alicogeno mobilitato dal fegato e daj mus·c~li si prodl!ce ~n grado s ufficiente solo dopo due o tre g1or111. Il grado della ch etasi p uò essere a11prezzato con i] m etodo colorimetrico a l nitroprussiato e l 'acidità dell 'urina può essere misurata determinando il pP. I fatti più importanti ch e si stabiliscono contem1>oraneamente sono la poliuria con la


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conseg ue11Le disidra tazior1e dei tessuti , l 'escrezione di sodio e la perdita cli peso del corpo. La dieta chetogenica fu aipplicata per la prima volta nella cura dell'epilessia, partendo da con cetti teorici ed analogici. È stato notato in effetti che nei periodi interaccessuali gli epilettici non presentano disturbi specifici del bilancio acido-base, ma ch e ogni alterazione di questo bilancio con r)revalenza determina o me·g lio precede l'accesso. Questa constatazione clinica trova la sua riprova nel fatto che l'iperventilazione pulmonare ottenuta a mezzo del! 'iperpnea volontaria , la quale provoca alcalosi , scatena l 'accesso in un buon numero di epilettici. Viceversa gli a ccessi si rarefanno con il digiun o, il quale provoca acidosi . Geyerlin trattò 26 casi di epilessia co11 il dig iuno constatando un netto n1iglioramento in 18 malati . In considerazio11e ch e gli effetti benefici del digiuno fossero dipendenti dalla formazione di chetoni , Wild pensò- che i m edesimi risultati potessero ottenersi con la dieta ricca di grassi. Questo m·e todo di cura è s tato praticato per 10 anni da He lm holz e T{eith in 300 casi di epilessia essenziale. Nel 36 % dei casi si è constatata la g uarig·ione, nel 21 % un miglioramento , e nel 43 % insuccesso. I migliori risultati si o ttennero nei ragazzi e nei casi di i)icco.Jo n1ale , ch e sono poi quelli che meno si avvantaggia1to del lu1ninal e dei bromuri. Wilder spiega l 'efficacia della cura chetogenica ~ol fatto cl1e l'acido aceto-acetico avrebbe un 'azione simile a quella degli anestetici , altri pensa che il vanta ggio sia· dovuto alla disidratazione dei tessuti che riesce benefica nell'epilessia anche ottenuta con altri mezzi (limitazione tiell 'ingestione di acqua). II metodo è stato appli cato ar1 che alla cura dell'en1icrania , date le analogie di questa con l'epilessia , e dato cl1e l'accesso emicranico si può provocare con 1'iperventilazione pulmonare (alcalosi) ed è alleviata dal digiuno (acidosi). La dieta chetogenica anche nell'eclampsia 11a dato successi. Durante le osservazioni dei casi di epilessia trattati con tal m ètodo fu notato da Helmholz che alcuni dei soggetti migliorarono anche nelle condizioni delle inflezioni co1ibaci-Ilari delie 'rie urinari e da cui erano contemporaneamente affetti . Estese ql1indi g·li stt1di in tale senso e ottenne una conferma de11e prime osservazioni: Ja dieta cl1etogenica ha una benefica influenza st1 lla colibacillosi urinaria, quando l 'affezi0ne non sia troppo avar1zata e no11 ' ri sia febbre. Il vantag gio non è dovuto esclusivamente all'aumento dell'acidità della urina , ma all'azione con1binata di questa con quella batteriostatica dell 'acido 1-B idrossitobutirico .

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NUì\I.

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L'ir1·adiazione ultra·violetta nella cu1·a delle malattie. (Sir I-\. STANTON Woons . The Practitioner, febbraio 1934:).

e

L 'uso dei raggi ultra violetti i11 terapia stato s tudiato e parzialmente spiegato nel suo meccanismo di azione durante gli ultimi 30 anni. Secondo le più moderne vedute gli elementi cl1e danno elettricità sono protoni ed elettroni, che si aggruppano in atomi. Ogni atomo è composto variamente di protoni ed elettroni: cosi l 'atomo di idrogeno è composto di un proton,e nu,cleare e di un elettrone planetario, quello dell 'elio ha un nucleo di 4: protoni e due elettroni e due elettroni pla11etari, quello del litio ha sette protoni e 4: elettroni co·n tre elettroni orbitali. L'eccesso di protoni sugli eletlroni è controbilanciato dal 11umero degli elettroni orbitali e questo numero è detto numero atomico di un elemento. . Gli elettroni extra ~1ucleari o planetari sono importanti nelle radiazioni ultraviolette, perc11è ]imitano l'attività delle radiazioni. L'energia è emessa o assorbita solo in determinate quantità. Si conoscono ~l2 · atomi diversi , capaci di raggrupparsi di versarne11te in molecole. In terapia si usano due sorgenti di raggi ultravioletti: il sole e , artificialmente, l'arco elettrico. . L 'azione terapeutica dei raggi ultravioletti dipende dai cambiamenti che essi possono produrre n egli strati cutanei. Il loro potere pen etrante ·è inversamente proporzionale alla loro lunghezza d'onda. l raggi c on lunghezza d 'onda di 15.000 A non ~ono penetranti. I raggi in questa parte dello spettro sono in1mediatamente assorbiti dall'acqua e dalla cute umana, quindi producono una sensazion e di bruciore, al contrario di quel che succede coi raggi di lunghezza d'onda. un po' più corta. Quelli con lunghezza d'onda più corta ancora, appartenenti al rosso e infrarosso , penetrano nei vasi sanguigni e scaldano gli strati più profondi. I raggi con 5000-3000 A raggiungono i capillari superficiali e sono assorbiti istantaneamente dall'emoglobina. Il sole è in gran parte formato da questi raggi . La banda posta fra 3300 e 2500 A è quella che produce eritema ed è la più importante dal punto di vista medico. La penetrazio1)e dei raggi su 5800 A avviene nella proporz~one del quarto. Per essere efficaci su lln tessuto i raggi devono essere assorbiti da questo. Esistono due teorie ch,e ne spiegano l 'azione: per una essi sono agenti distruttivi ed ag·isrono cc offendendo » il t essuto. Certamente l'effetto di un 'esposizione moderata della pelle ai raggi è ]a com parsa di eritema dopo 4-6 ore. accompagnato a volte da prl1rito che· scom,p are gradatamente. Dopo 48 ore compare desqua-


[A:KNO Xl.I, Nt_-i\L 9]

mazione. L'esposizione ai raggi nel periodo della desquamazione è inefficace o dà una reazione mi11ore della prir11a. Dopo la desqua_n1azione la cute riacquista la sua sensibilità. Con :1pplicazioni succes6ive si pt1ò tenere sempre la cute in stato di desquamazione, che per1nette la applicalione ulteriore d·e i raggi. Altro fattore immunizzante è la comparsa di pign1ento. Il solo effetto veramente indiscutibile delJ >azione d ei raggi ultravioletti è quello che si ha nella cura del rachitismo, ma il suo meccanismo di azione è ancora in discussione. I raggi ultr.1 violetti provocano localmente la forrnazio11e di u11a sostanza i tamino-simile ch e è assorbita ed entra nel circolo g·e.nerale. Le ùosi 111olto elevate di tali rag gi distruggono i batteri direttamente. Indirettan1ente i raggi ultravioletti sono pure battericidi, perchè -elevano il potere battericida del sangue. Per quanto riguarda il metabolismo CB:,lciofosforo, l'irradiazione provoca ipertrofia delle paratiroidi senza modificare il contenuto in cal cio e fosforo del siero di sangue. Però 1 'irradiazione dopo paratiroidec tomia parziale evita la tetania ed è accompagnata da eleva.zione del calcio del siero. I raggi ultravioletti sono controindicati ne.gli stati febbrili e nelle infezioni acute, nell 'en1ot tisi dei tubercolosi, nella insufficienza renale, nelle alterazioni psichiche, nell 'insufficienza cardiac a . Sono invece indicati nel reum.atismo cron ico , nella tubercolosi ghiandolare, nelle infezioni cutanee. La tecnica della cura è varia. Si possono applicare i raggi a tutto l 'organisn10 con esposizioni , specialmente all' inizio , brevissime , oppure fare applicazioni localizzate più ampie. R. LusENA.

11 massaggio neJla medicina generale. T h e J>ra,c titioner , febbr. 1934). Il massaggio è .adoperato più ampiamente <li .quel ch e era una volta; se prescritto ~ .proposito l)UÒ esser e utilissimo , se prescntto o ·eseruito n1ale può essere molto dannoso. Il massaggio può esser e eseguito in diversi modi: collo sfioram ento (ch e serve ad accelerare il flusso del ~angue e d ella linfa), colla frizione (ch e è utile nelle infiammazioni ed -essudazioni) coll ' impastamento (utile sui muscoli) , col picchiettamento (cl1e sti:rnola muscoli , nervi e ghiandole). I movimenti passivi son o un completamento utile di ogni massa.g gio. Il massaggio deve riuscire indolore. . Esso è indi.cato nelle fratture , nelle d1stor-sioni , n elle lussazio11i , n ~ll e rotture tendinee e muscolari nelle malatti·e del sistema nervoso , in qu~lle cardiovasçolari e d elle vie urinarie. Nell e fratture è utile già al 3('-4: 0 giorno co(L. D.

BAILEY.

343

SEZIONE PRATICA

minciare collo sfiora1nento al disopra del livello della frattura, mentre al livello stesso si potrà fare solo dopo una settimana. Nelle lesioni del ginocchio è bene che il massaggio si faccia fin dall'inizio. Le frizioni non si faranno però tro,p po presto, perchè l)Ossono spostare dei coaguli. Nelle fl'atture si faranno prima deg·li stiramenti, poi degli sfioramenti, poi movimenti passivi e in un ultimo periodo movimenti attivi. Nello stesso modo si cureranno le lussazioni, le distorsioni e g li strappamenti tendinei e muscolari. Nel gruppo delle malattie reumatiche il massaggio è utile tanto nelle forme acute ch e in quelle cronich e . Esso può evitare delle anchilosi e rigidità. Dal massaggio possono trarre g·iovamentr> le neuriti , la nevrastenia, l'insonnia , le conLra tture isteriche, il torcicollo spasmodico e le nevrosi professionali. Come pure esso è utile nelle paresi e para lisi , nella m. di Bt1zin, nel m. di Raynaud. Il massaggio è controindicato nelle malat- ,\ tie del sistema genitourinario; si può però adoperare come coadiuvante n ella cura degli stati anemici secondari , quando l' emorr~oia sia stata dominata . Il massaggio generale, cioè in tutte le sue forme in l1na medesima seduta, è consigliato nei deboli. Controindi1c azioni al massaggio addominale sono la gravidanza, la mestruazione, l 'infian1rrtazione acuta (peritonite, parametrite, ascessi dei visceri addominali), le pieliti, le calcolosi renali , i polipi d ellr vie 11rinarie, i tumori benigni e maligni , la calcolosi biliare, le cisti, le ernie, l 'ulcera gastrica e dt1odenaJe, ogni malattia ch e può provocare emorran-ia, l'an13mia perniciosa, g li aneurismi. Controindicazioni gen er ali al massaggio sono la febbre, le eruzioni e ]e scottature cutanee, g li ateromi dei vasi sanguig ni, l 'ipertensione persistente. le ve·n e varicose, la flebite, le linfangiti ·e le tror:nbosi (esclu~i però i casi di coagulo organizzato da molto tempo), la tubercolosi , 1'osteomielite e i tumori maligni o benigni. R. LusENA. Ricordiamo /11

later~suate

Dott. RAIMONDO DORIA M:ed. aiuto degli ()ep. Riun.

e dell 'Ist. di Pa.tol. Medica. della~· Univ. di Roma

e

pabbllcazloae :

Dott. CIULIO CESARI Med. aduto degLi Oep. Rit1111. di Roma. - !Bpett. SaJlltiitarlo

delle Ferrone dello Bf6to

IL PNEUMOTORACE TERAPEUTICO . Pirefa.zione del Prof. AchHle Al'gelini Prima,rio Medieo Consulente deglii Ospedali RiunitJ! già Direttore del Sana.torio Umberto I in .R-Omia... Volume di pa,gg. Vill-87, con 20 figure intercalate nel testo, n ~ti·damenrte .fllteimipfllto @u- earta. eemipatine.ta. P.rez?JO L. 1 2, p.iù le epese posta.li di gpedlizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 O in porto franco . Tnvin.re Vaglia a ll'ed·itore LUIGI POZZI. Ufficio Po-stale Succu~sale A;"iotto. ROMA.


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IL POLICLINICO »

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MEDI.CINA SOCIALE. Causa violenta ed infortunio sul lavoro. Molto discussa è la formula cc che derivi da causa violenta », condizione posta dalla legge come requisito essenziale del! 'infortunio co. perto dall'assicurazione. S. Diez (Diritto del Lavoro, 1933, fase. 6-7) afferma che per opera dei medici infortunisti e della Magistratura che ha accettate le concezioni elaborate dalla scienza il concetto di « causa violenta » è sempre .più allargato per cui maggiore è il numero dei beneficati. Nota che la legge vuole. che violento sia lo svolgersi dell'avvenimento che porta danno al1'organismo del lavoratore. Però, se nella maggioranza degl 'infortuni, quando questo avvenimento consiste nell'esplicazione di una azione lesiva sul corpo un1ano da parte di una causa esterna, violenta deve esser l'azione patogena insita nell'avvenimento dannoso. In altri casi si può avere il violento svolgersi degli avvenin1enti ma l 'azione patogena può essere lenta (morte per asfissia nel crollo di gallerie o nella mancata emersione di un sommergibile). Dal punto di vista della qualità può costituire « causa violenta » qualunque vis (violenza da vis= forza) patogena che eserciti la sua azione contro l 'o·r ganismo, purchè l'azione stessa si esplichi sotto determinate modalità e, come il carattere di violenza prescinde dalla natura della causa patogena, cosi prescinde dalla natura delle conseguenze morbose di dette cause. Dopo aver citato sentenze di magistrature di diverso grado sull'argomento l'A. si domanda in che cosa consiste la violenza nella causalità del danno da infortunio e afferma che essa è riposta nella capacità insita in una causa, ~i qualsiasi natura essa sia e comunque essa agisca contro il corpo umano , di sviluppare una intensa azione patologica. Un fatto esterno che non abbia insite in sè proprietà patogene o le abbia i11 grado così lieve da esser necessaria la rip~tizione della sua azione o il prolungamento di essa oltre rerti limiti di tempo per produrre la lesione o ]a malattia, manca di quei caratteri çli intensità patogena che sono propri della causa. violenta e non può dar vita all'infortunio. Perciò poichè l'intensità lesiva è subordinata alla durata dell'azione del fatto esterno contro l'organismo è necessario stabilire entro quali limiti di tempo deve svolgersi l'azione stessa perchè sussista il requisito dell'infortunio da « causa violenta ». Ìl Borri ha sostituit") al concetto di « istantaneità n quella della « causalità con centrata » la quale non solo richiede il conoetto di intensità di una data azione lesiva , ma ammette la possibilità che la stessa azione non perda r suoi caratteri violenti anche se esplichi la sua inten-

sità patogena con più contatti in bre,·e volger di tempo e non soltanto mediante un unico. contatto. Secondo l 'A. risponde a questo concetto jl cc turno di lavoro » poichè come esso costituisce e viene considerato l 'unità cronologica, e il più delle volte anche economica , dell 'esplicazione dell'attività lavorati,·a, così può e~ser adottato per dar carattere di unità allo svolgersi delle cause patogene. Questo criterio è stato adottato dalla Commissione Arbitrale Centrale per gli infortuni in agricoltura. Il Diez rileva che oltre ai requisiti dell'infortunio fin qui esposti altri AA. ritengono che al rapido agire della causa debba rispondere un tumultuoso esplodere degli effetti (Sulli) negando con ciò il carattere di infortunio a tutte le malattie infettive per il periodo di incubazione necessario al loro sviluppo. Però la Legge non ammette equivoci: essa vuole soltanto che l'infortunio avvenga per causa violenta, che violento cioè sia l'a,rvenimento eh~ dà origine al danno : agli effetti del1'infortunio è indispensabile la morte o l 'inabilità al lavoro superiore ad un dato periodo di tempo. Come 1a mancata violenza degli effetti non esclude l'infortunio quando violenta risulta esserne stata la causa, così non è sufficiente, per ammetterlo, il violento prodursi degli effetti quando il fatto lesivo non è stato violento. Perchè anche una malattia professionale,- O·r iginata da una serie di momenti che si susseguono subdolamente nell'ambiente del lavoro, può esplodere con violenza ed il prodursi tumultuoso dei fenom eni morbosi può seguire anche a comuni atti lavorativi. Di fatto una emorragia cerebrale in un arteriosclerotico o la lussazione di un braccio in un individuo affetto da lussazione abituale della spalla possono verificarsi anche in seguito ad un atto comune della vita od alla esecuzio11e di un banale atto lavorativo. Quanto è asserito tutta,1ia non è in contrasto con la teor·ia delle concause in infortunistica perchè bisogna ter1er presente che essendo la cc causa violenta n requisito etiologico indispensabile dell'infortunio, qualunque danno che ad esso si \ oglia attribuire deve esser legato con nesso di causalità o di concausalità con· un fatto violento. L' A. passa quindi a considerare la differenza fra l'infortunio e la malattia professionaJe e trova che il requisito della cc violenza » è un elemento sufficiente a distinguere il primo dalla seconda. Non si è finp ad ora riusciti ad escogitare una precisa e soddisfacente definizione deJle malattie professionali ma dal momento, che iJ carattere essenziale dell'infortunio consiste neJ dipendere da re causa violenta », ~oncentrata cioè nel tempo, e poicbè malattie professionali 1


{Ai\"NO

XLI ,

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S EZIONE PRATICA

-sono quelle cl1e, pur derivanti da un rischio ·del lavoro, sono originate. da causa cc non ' iolenta n si deve conclude re che qu 3ste d evono .esser provocate da una serie di mo1ne'lti patologici connaturati nel normale and!lmento di un dato lavoro che sommandosi in un più o meno l11ngo periodo di tempo let1tamente e quasi inav,re rtitamente usurano e minano la salute dell'operaio. DR . 1

1

O IVAGAZI ON I

La sterilizzazione eogenica. Con la nuova legge entrata i11 azione al 1° genna io in Ger.man~~ I!l~diante la quale può .essere reso sterile l 1nd1v1duo tarato (1), oltre 150 n1ilioni di individui cadono sotto la pre-scrizione di sin1ili leggi. L 'esempio dilag·a e se n e discute oggi anche in In ghilte~ra . In linea di massin1a , i medici sono contrari a tale intervento (lo erano an ch e in Germania prima d ell 'approvazion e della legge) e lo si comprende · tutta 1'attività men tale e morale d el me-Oi~o è rivolta a l diretto beneficio d el paziente ch e a li si affida, mentre le considerazioni d 'interesse sociale ven,,.ono in seco11da linea. Ma è bene il conoscere le varie co rre11ti di :pensiero oe di azione. anch e se ci sentiamo alieni da l seguirle. ~ agli Stati Uniti di t\merica ch e si son.o dapprima ])en sati e messi in o~e~·a pr~vved1menti di $Ìn1il fatta. Sono quelli i paesi dove i teorizzanti hanno grande jnfluenza sul d ettare le leggi : Jo dimostra , fra l 'altr?, quella sulla J)r oibizion e delle beva nde a lcoolich e che, partita dal g iusto concetto dei d an11i d ell 'alcoolisn10 non h a tenuto conto della natura uma na e' non ha fatto ch e peggiorare le condizioni , in1pon endo ingenti spese da un l~to e facilitando e n ormi guadagni dall 'altro , in.generando il disprezzo della legge e cadendo poi rovinosam ente. Cr edo che la California sia stato il primo Stato in ct1i si è a dottata la sterilizzazione eugenica1 con una legge cl1e è entrata in. e ffet: ti va f t1nzio11e n el 1909 . Man mano altri Stat1 della ba ndiera stellata hanno aderito al movim ento ed o ra e -e somma no a 27. Ma la California è alla testa, sia per il numero delle sterilizzazioni, sia per le I stituzioni che la so-stengono . 'F ra queste, è da citarsi la 'Fondazione per il miglioramento umano, un 'assoc iazione da cui esula ogni idea di lucro , tutta diretta al bene dell 'umanità; ne è Presidente il filantropo E. S. Gorney e risiede a Pasaden a. (1) Sono considera ti t ali i segu enti gruppi: im-

becillità ereditaria; schizofrenia; pazzia circolare; e pilessia ereditaria, corea ereditaria; cecità e sordità eredit arie; gravi m alformazioni corporee, eventual1ne11le alcool i ' Ino grave.

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Le considerazioni da cui sono partiti gli sterilizzatori sono indubbiamente giuste. Essi rilevano che le famiglie di persone intelligenti e socialmente utili tendono a diventare sempre più piccole, mentre le coppie di delinquenti, di irresponsabili, di malati mentali non sentono il bisogno di limitar-e la prole. In tal modo, si può correre incontro alla de.ge11erazione della razza. È il lato qualitativo ùel problema demografico, di cui in Europa f'i co11~idera essenzialmente quello quantitativo. E, dicono i sostenitori di tale teoria, quando il numero delle fan1i glie ch e mandano il proprio figlio alle Istituzioni per deficienti n1entali , ecc., è il doppio di quelle che mandano il figlio all'Università, è giunto il tempo di agire per la protezione della Nazione e dei singoli, per imrJedire la produzione di rampolli degenerati. L'operazione da farsi all 'uomo od alla donna talmente difettosi da essere sconsigliabile Ja procreazione di una figliuolanza , è molto semplice. L'inte rvento. non è considerato co• • • 1ne una punizione, m.a come una misura prot ettiva. Esso non desessualizza affatto l 'individuo , ma soltanto lo rende inadatto a procrear e. I pazienti, salvo qualche eccezione , di individui con gravi tare mentali, sono gen er almente soddisfatti e, per la m.agg ior parte, conducon·o ipoi una vita normale, sep za più aver bisogno di ricovero in Istituti . In parecchi casi , questi sterilizzati hanno contratto matrimonio, con buon esito. Per quanto riguarda la necessità di questo intervento , per gli Stati Uniti, si fanno le seguenti considera zioni . lvi , fra i 120 milioni d ella popolazione, vi sono 6 milioni ch e sono , sono stati o saran110 ricoverati in I stituzioni per psicopatici. Si può calcolare ad altrettanti il numero di quelli che, pur senza essere con.siderali legalme nte come pazzi , hann o mala ttie mentali che li r endono incapaci al lavoro ed altri 6 milioni che sono deficienti , ad un livello mentale , che è del 3,0 % inferiore alla media. Tutta questa gente è sottoposta allo sfruttamento o va a costituire i r an ghi d ella d elinquenza, del delitto , del pau• perismo. Da ciò la necessità della legge che, com e si è detto , è stata adottata da 27 Stati e largamente applicata , specialmente negli ultimi anni. Al 1° gennaio dello scorso - anno , il numero degli sterilizzati assom1nava a 16.066 (6999 uomini e 9067 donne), con un aumento del 50 % nell'ultimo triennio . Come si è detto, )a California è alla testa ckl movimento con 8504: sterilizzati. Nel solo manico1nio di' Sonoma (1), sono stati sterilizzati, dal 1918 ad oggi , 2264: individui , con risultati (1) O. B u TLER. Ca lifornia a. Western medicine, settembre 1933.


346

« IL POLICLINICO »

soddisfacenti, p erchè oltre il 70 % dei dimessi si è bene adattato alla vita sociale. Molti si sono sposati ed i matrimoni hanno dato una minore percentuale di divorzi che non quelli di individui normali. Il procedimento è seguito anche nelle prigioni (1) con risultati soddisfacenti. Per la Germania, si calcola che il numero delle persone affette da n1alattie ereditarie ascende a circa 2.500.000, d i cui 306.000 sono ri coverate. La spesa annua per il mantenimento di tali individui è calcolata sui 250 milioni di marchi , che indubbiamente gravano sulla parte sana della popolazione. Il p-rovvedimento, oltre che interesse eugenico, avrebbe un significato economico non trascurabile. Anche alcuni cantoni della Svizzera e la Danimarca h anno leggi analoghe. Le misure profilattiche di qualsiasi specie impongono sempre delle limitazioni alla lib ertà individuale che, in questo caso, vanno a ledere l 'integrità ipersonale. Nella vita socia le odierna, lo .Stato per la tutela dei cittadini impone Ja propria volo11tà in modo continuamente crescente e, se si ammette che per la propria difesa possa comminare la pena di morte, non vi è nessuna ragione di principio per opporsi alla sterilizzazione eugenica. E però da osservarsi ch e il fondamento scientifico su cui essa è basata non può accettarsi senza discussione, tanto più ch e in inolti casi, la natura tende a correggere le deviazioni morbose osservate nei genitori. In comip1lesso, è da ritenersi poco probabile che in Italia si adottino provvedimenti di tal fatta, a cui anche la Chiesa è contraria. In senso nettamente contrario si sono espressi, fra gli altri , il De Sanctis che, al recente Congresso di Ig iene mentale, ha esposto i motivi per cui la scienza italiana no11 può aderire a questo indirizzo di eugenica çatastrofica e l'Ottolenghi il quale ha dimostrato che l'eredità morbosa i1on è fatal e e tanto meno graduabile è· la presu11zione di potersene servire per l'indicazione degli estremi di pericolosità della persona da sterilizzare. Per quanto riguarda poi la terapia del delitto , lo sfesso Ottolenghi rileva che essa costituisce una lesione personale che provoca una debilitazione permanente, il che è in co11trasto con l 'indirizzo del nuovo Codice penale riguardo alla terapia del delitto. È da ritenersi 1pertanto che il senso realistico, caratteristic9 della m entalità italiana , che rifugge da nebulose .concezioni teoriche , ci terrà ancora lontani da questa profilassi coercitiva, che lede una parte della personalità umana. ·

A.

FILIPPINI.

(1) L . L . STANLEY. California a. Western medici11 e , sett embre 1933.

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XLI,

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CENNI BIBLIOGRAFICJ(I> P.

L. BABONNEIX. Traité de Méde-cin.e des enfants. Tome I. Vol. di 1)ag. 884 NoBÉCOURT e

con numerose figure. Masson, l>aris, 1934. Dal 1909, dopo la pubblicazione dei trattati di Hutinel e di Cruchet, nessu11 'altra opera completa di medicina infantile era stata edita in Francia. Nobécourt e ìBabonneix, con la cooperazione di numerosi altri autori, tutti specializzati nel ramo pediatrico, si sono ora accinti a compilare questo nuovo trattato, che vuol essere una rr1essa a giorno esatta di tutte 1e più recenti acquisizio11i n el ca1npo della pediJtria. Onde raggiungere Jo scopo, il materiale scientifico ·è stato raccolto nel più breve tempo possibile e nel primo semestre del corrente anno avranno visto la luoe tutti e cinq!1e i grossi volumi, di cui l 'opera è composta. Il primo volume, testè co111parso, tratta, dopo una introduzione storica, dell'accresci-m ento e dei suoi disturbi, delle malattje del ricambio , delle malattie da carenza , delle endocrinopatie. Lo svolgimento di ogni sin golo ca·p itolo è completo, . e, nello stesso tempo, agile, poichè sono state eliminate tutte le inutili citazioni e le teorie no·n fondate su basi solide. Numerose· illustrazioni, in g ra nde m aggioranza originali, fa cilitano la co1npren sione del testo, il quale reca l 'impronta , caratteristica ·1elle opere francesi, di una prosa piacevole ed allettante. Dalla lettura di questo volume ~i trae, in complesso, l'impressione ·j i trov:lrsi !nnanzi ad un lavoro poderoso e veran1ente rtggi0r1lato. Non ultimo pregio è infine quello della veste tipografica accurati ssin1a e signorile. M. FABERI. A. LEsA.GE. Ertfance et liérédité. Masson, Paris,. 1933, 20 fr. Nello studio del bambino malato rappresenta spesso una questione fondan1ental e il riconoscere quanto è da riportarsi ai fattori ereditari. L'Autore l1a perciò riunito sulla base delle· più recenti acquisizi9ni, i tratti _più salienti delle eredita~ietà morbose , soffermandosi a lungo sull'artritismo, nelle sue m:l11ifestazioni classiche e nei suòi equivalenti. L'indirizzo eminentemente pratico del lavoro lo rende consigliabile a qualunque medico· che voglia completare Ja propria coltura. ~f . l!~ABERI.

H . NAUJO!{S. Die Geburt:;verlet.zung en des K·irides. F. Enke, Stuttgart, 1931:. R. M. 1-1,50. Il -capitolo dei traumi da parto, che possono colpire il neonato è uno dei più ampi ed im-porlanti della patologia infantile. (1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera l:t recensione.

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[A ·No XLI ,

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SEZIONE PRATICA

~Iolte

volte, infatti, non si riesce a salvare un 'esistenza, oppure si assiste a l doloroso permanere di postumi non più m odificabili, ch e ledono profondamente l 'estetica e la funzionalità del corpo , per n on aver istituita una diagnosi precoce e precisa della lesione. Molto opportunamen te ha perciò l 'A. riunito in volurne iutto ciò ch e si riferisce all 'arg·omento, arricch endo la trattazione clinica di ottime illustrazioni e di note terapeutich e appropriate. Il lavoro si r accom anda al pediatra e al n1edico pratico, m a an ch e all'ostetrico, il quale, 11eJlo studio del m eccanism o del trauma, Lrover à utili insegnam enti d 'in dole JJrofilattiGa. M. 'F ABE P.T.

F'remdkorper ier Luflwege bei Kindern. F. Enke, Stuttgart, 1933, \il\.. 4,80. La rapidità della diagn osi della pr esenza di corpi estranei n elle vie aeree infantili è indispen sabile per ]a buona riuscita ,fell 'intervento. In questa monografia del Priesel l 'argom ento è trattato dal punto di vista (lella sintomatologia clinica e radiologica , basate fondam entalm ente sulla ricca casistio.i person ale. La parte terapeutica è appena accennata, essendo il lavoro dedicato in particolar m odo al pediatra e al medico pratico. !\1. J:,\ BERI . J{.

P R1E':3EL.

1

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta d el 2 febbraio 1934. Presjclente : Prof . V .

TIRELLI

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par e i11 r apporto con le condizioni d ella fu n zionalità epatica e si modifi ca in più o i n m en o a seco11d a dell 'aggr avar si· o del m iglior are di q uest a; così p ure è nell 'itter o.

Ricerche sperimentali sulla permeabilità delle linfcghiandole invase dalla tubercolosi. Dott . A. B o s B10. - Irt seguilo all 'in vasione tuber colar e si avver ton o r1ell e liJ1foghiand ole delle n1odificazioni della circolazion e linfatica, ed il p ersis ter e di un certo grado di p erm eabilit à vien e dimos tra to d all 'assun zione d ell 'in ch iostro di china inie tta lo in ter ritori t ributari . L 'en tità dell a corr ente li11fatica è d iminuita in r appor to alla di1ninuzione di tessuto linfatico funzion an te e la velocità d ella corrente per l 'ostacolo frapposto dalla discon tinuità che si cr ea n elle vie linfatiche per l 'irregolare invasione d a par te del processo tuber colare. L 'invasion e nelle vie periferich e rit arcl a an cor a p iù il fl us o lin fa tico. Una rara forma di diatesi emorragi ca famil iare. Dott . .C. ANGELERI. - L 'O., accennato all e varie forme d i diat esi em orragica cos tituzionale ed er editar ia, descrive le car atteris Li ch e fonil am entali dell a rr1alaLtia di Osler o cc an giom atosi emorrag·ica famil iar e ». Esse con sis ton o nella trasmission e della sindrome i11orbosa <:om e espressio11e di un car a tter e dominanle, n ella com par sa di emorl'agie mucose e cutanee o nell a presen za su lla cute o sull e mucose di an giomi piani di Yar ia gr an llezza. Alla b ase d ella sintom at ologia stann o alcu ne lesioni d el t essuto conn e t tivo e d ell 'ap11ar at o m esen chirr1ale d ell1 cute; an ch e i vasi appaion o alt er ati t anto d a ri sultar e t alor a costi tu i1i solo d a endotel io ch e si p oggia sul tessu t o di sostegn o an orm ale. L 'etiologia è com e n ell e alt r e forn1 e costituzion ali em orragich e d el t u I lo scon osciuta e la cura è solo sintom atica. La progn.osi, infau st a n ei r igu ardi d ella g u arigion e., è discr et am ente buona quoad v;iarri.

Il glutatione nelle malattie articolari. Dottori G. BATTISTJNI e A. R o BECCHI. Dalle r jcer ch e sul san gu e col m etodo d i King, Baum gartner e Page in 161 p . compl'end enti le p iù sYaria le for111e di mala ttie articolari (13 p os tum i di r e11m a lismo p oliarticolar e acu to, 20 p oliartriti cronich e p rimi tive d i origine infe ttiva, 79 poliartriti cronich e primitive, 1 sp on d iloartrite an ch ilol)Oie tica, 30 p oliartriti uratich e, 10 osteoar trosi deformanti, 8 casi di algie muscolari e articolari di varia n atura) h anno trovato ch e il valor e dell e sostanze riducenti extra-zu cch erine si è m antenuto in limiti ch e vanno con sider ati com e n ormali .

Somministrazione di arsenobenzoli ad alte dosi. Dott . l\tJ. P10 LTJ . - L 'O. espon e i ri sultati d ella somministrazion e d egli arse n ob enzoli aò alte dosi in individui super aliment ati con idrati di carbon io e so ttoposti all 'azio11e d ell 'insulina; pon e in rilievo ch e, con ques to me loòo, si accr esce di m olto la t oller an za d ell 'or gani smo all a t er apia ar senicale. Inter p r eta l 'azion e dell insu lir1 a e di n1olte altre sostan ze ch e servon o allo slesso scopo, com e un 'azion e cli r isp armio sulle sostan ze proteich e d el fega to, cu i è d eYolu t a la n ormale funzion e antitos• sica.

Sul comportamento della coproporfirinuria nelle affezioni chirurgiche delle vie biliari. Dott. A. BonBIO. - L 'O. h a n otat o ch e n ei casi ir1 cui n on vi son o com1)licazion i (a11giocolite, itt er o) cl1e intacchino d ire ttamente la cap aci tà fun zion ale del la cell ula epa tica, i valor i d ella coproporfiri nt1ria sono n elle malat tie d elle vie b iliari in lim i li nor mali: le cifre p er ò h a11no tendenza a sp os tar si ver so il m assimo d ella norma. Un a n e lla coproporfirinuria p atologica si mos tr a n ell 'itter o e n ei casi , in cui è eYi(lente una g r ave sofferen za del p ar enchima epa lico. L 'intensità de ll a coproporfirinuria entro certi lim iti ap-

Glicemia e glicosuria dopo iniezioni di flor izina. Dottor i G. BATTISTINI e L. HERLTTZKA. - Gli 0 0. r ifer iscon o di :J.ver s tu,d ia Lo il con1portament o d ella glicemia e della glicost1ria d opo iniezioni sot tocut an ee di florizina, sia con prova di carico sia senza. ·Nei sani h anno sempre t rovat o glicosu ria variante en t r o limiti m ollo lati ecl indipendente dai valori glicemici, i q u ali rli1nostrano che la florizina induce un au me11to n o tevole della differ en za tra i Yalori capillari e venosi. Ciò può far pensar e ch e la florizina aumenta il potere di fissazione d ei tessu ti per iferici p er il glu cosio. VILLATA , corrispon cl eril e.

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l'OLICLlN TCO »

Soci et à Medico-Chirurgi ca di Pavia. Seduta del 12 febbraio ig34. Presidente: Prof. A. PENSA. Sulla grande frequenza della Schistosomiasi vescicale del Fezzan .

Prof. EDOARDO ZAVATTARI. - L 'O. ha nell 'estate del 1933 compiuto nel Fezzan u na larghjssima serie di indagini allo scopo di constatare la presenza, frequenza e distribuzione della Schistosomiasi vescicale in quella Colonia. Ha perciò esp,l orato i11olte acque e h a esaminato alcune centinaia di individui. Dal complesso d elle ricerche sono risultati i fatti seguenti : 1) la con statazione che in tutto il Fezzan è lar gamente diffuso il B ullinu s contorlus e che le condizioni an1bientali soprattutto d ello Sciati e clella Hofra cos tituiscono 1'07Jfi1num per la vita di questo n1ollu sco; 2) la dimostrazione che in tutto il Fezzan e in p articolare nello Sciati e n ella Hofra vi sono g randi focolai di Schistosomiasi vescicale e la perce11tuale degli affettj dalla 1naJattia si aggira intorno aJ 50-60 % della popolazion e raggiung·endo il suo massimo n ei rag·azzi, d ei quali la quasi t otalità mostra presE:11za di u ova d i Schist osoma haematobium n elle urine; 3) la confern1a della necessità già altra volta aYartzala <l] istituire tutte qt1elle provvidenze profilattiche ch e sono n ecessarie p er impedire n o11 solo il diffondersi d ella i11fezione n elle regioni abit ate dai bianchi ma per infrenare le possibilità di infestazione da parte delle popolazioni indig·en e. Gli inquinamenti dell'aria, le nebbie e le nevicate.

Prof. A CHILLE ~10NTI. - Da esperienze fatte presso il nuovo Policlinico risu l ta che le nebbie, così frequenti n ella bassa pianura lombarda , con centrano ger1ni, pulviscoli e gas eslra11ei sospesi n el1'aria, m a con norma diversa a seconda della qualità della 11ebhia e delle altre condizioni meteorologiche. I venti, se da una p arte sollevano polvere e con questa gern1i e sp or e diverse, dall 'altra disp erdono fumi , gas e i)u lviscoli e p erciò tendono alla clcp11razione dell 'aria. Con n ebbia bassa e caJn1a assol"L1ta di vento, tutte le impurità d ell 'aria s lag11ano presso la superficie del suolo, i germi app ajono dieci volle più numerosi (e tra loro abbondano anche bacilli fond enti); ai pulviscoli minerali si aggiungono le particelle carboniose, i prodolti diversi delle combustioni, i gas esala li d a vari stabilimenti industriali , ch e si adden sano così da lasciare traccia sulle lastre esposte e sug·li altri apparecchi p er la determinazione d egli inqui11amenti dell 'ar ia. Le grandi nevicale ilepu rano l 'aria ed impedifC0 110 che germi e pulviscoli si risollevino da terra, così che anche con nebbia, l 'aria può apparire sterile o quasi ; ma coi fenomeni di inversione della t e111per atura e con aria immobile si rovesciano in ba o le fumate dei ca1nini e tutti i gas e vapori i11dus lriali, cl1e possono essere sgradevoli o nocivi. Se questi r ag·g·iu ngono una cer la concentrazione potranno dar luogo ad inconvenienti come quelli o .. servati lungo la valle della Mosa n el dicembre 1931.

[ANNO X.LI, Nu~r. 9)

Sulla ricerca del bacillo tubercolare col metodo di Loewenstein nel sangue e nel liquor in alcune malattie del sistema nervoso.

Dott. CARLO TRABATTONI. - L'O ., dopo aver ricordato le alte percentuali di r isultati positivi annunciale da Loewenstein, co111unica i risultati completamente negativi ottenuti colla semina d i 36 can1pioni d i sangue (31 di demenza precoce, 3 di sclerosi in p lacche, 2 d i chorea minor) e di l."8 liquores (16 di demer1za precoce, 1 di sclerosi in placche, 1 di corea minor). Anche la semina di 5 liquores provenienti da a1nmalati di tubercolosi p ol monare in istadio avanzato riu sci negativa. J~spo ste alcune considerazioni, l 'O. conclude che le affermazioni di Loewen stein nel campo speciale d elle malattie 11ervose come d el res to quelle dello s tesso Autore ir1 al Lri campi, allo stato attuale delle conoscenze, non possono essere accettate. Il Segretario : INTRozz1.

Società Medico· Chirorgi ca di Cat ania. Seduta d el 13 gennaio 1934-XII. Presidc11te: Prof. F. A. FonEuÀ. Vegetazioni adenoidi.

Prof. S. C1TELL1,. - ~er vegetazioni adenoidi s 'int ende l 'ipertrofia della tonsilla faringea la quale per la sua sede - e non per la sua s truttura e la sua funzione che sono identiche a quelle delle altre tonsille - quando è ipertrofica, con frequenza, dà luogo a 3 gruppi di malattie. Le vegetazioni adenoidi infatti: 1) rendono spesso in sufficiente la r espirazione nasale e rendono suscettibili gli infer1ni alle corizze acute e cronich e e anche a consecutive bronchiti catarrali e alla tuber colosi ; 2) provoca110 con frequenza lesioni dell 'or ecchio meclio, e cioè o forme secche con d iminuzione d 'udito (sten osi t u bariche o cat arri d ella cassa), oppure dolori d 'orecchio e suppurazioni timpanjcbe con le loro consegu en ze; 3) sp ecialmente ver so l 1epoca della pubertà provocano con frequenza al terazio11i citologiche e funzionali sopratutto d ella preipofisi, che spesso s1 accompagn a 110 a infantilismo, a una speciale sinLlrome psicl1ica (svog·liatezza, sm emoratezza, son11olenza), a disturbi genitali e non m olto di rado anche a una forma per lo p iù lievP. rli si ndron1e adiposo-genitale. P er le suddette r agioni, e · r10icbè le vegetazioni adenoidi si riscontr a110 nel ~.) % cir ca dei bambini e la loro diagnosi e cura sono facili e sicure, la conoscenza dì questa maJattia e delle sue conseg u enze ha una consider evole iJnporta n za sociale. Sul ricambio dell'acqua nella genesi dell'epilessia.

S. J>r,A'l'ANIA. - L'O. conferma i risultati delle recenti ricerche che tendono a far assumere grande im 11ortanza al m etabolj smo d ell 'acqua nella gen esi d egli accessi epilettici. Somministrando acqua e preparati antidiuretici di lobo posteriore di ipofisi, è riuscito a provocare nel 55 ~~ degli epilettici studiati, crisi convulsive comiziali. In questi casi con r isultato positivo, estratti di lobo anteriore di ipofisi sono stati di efficacia nulla. Nei soggetti non epilettici st u diati non si è avuto alcun risult ato positivo. Il 1netodo ha anche valore diagrtostico. Dolt. S. GcBrLisco. echinococco della tibia.

Su un caso di cisti da


[Ai'~O

XLI, NuM. 9)

SEZIONE

PRATICA

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I raggi ultravioletti nella pratica medica.

Sul valore della P. V. in clinica.

Dott. R . ZoccA-N1cos1A. - L 'O. metle in rilie\o il ruolo imporlanle di quesla nuoYa branca dell 'Actinolerapia, illustrando casi di n1alattie veneree e loro con1plicanze tra ttate coi raggi ultr«Yioletli. ro n risultati soddisfacenti. Il Segrelario: Prof. G. D1 MAcco.

Dott. A. l\il . ~IICHELAZZI. - L 'O., s1111a scorta di oìtre 300 determinazioni di pressione Yenosa eseguite in inclividui affet ti da malattie dell ' apparato r espiratorio, cerca di determi11are quale sia il giu s to valor e da ascriYersi n ella pratica clinica a questo mezzo d 'indag ine. Egli ri liene che la misurazione dell a P. V. possa ri11sc ire veramente ulile a svelare g·r adi inc ipi en ti di iposistolia in individui in apparente, lJerfeLto compenso all 'esam e clinico. Nei casi di cardiopa li e in scornpenso dichiarato, de tro, sinis tro o totale, la P. V. può servire a valutare a mezzo di cifre il g rado dell 'iposistolia ma non agg iu11ge alc11n dato nuovo ai comuni segni clinici di u n 'insuffi cienza di cuore. i intrattiene quindi sulla mi surazione bil aterale della P. V. nelle sindrom i mediastiniche.

Accademia llledieo-Fisica Fiorentina. SedJla d ell '11 g·ennaio 1934-XII. Pre idente: Prof. Pio

B .\STAI.

Il trattamento chirurgico dello strabismo col Myocompter di Lacarrere. Dott. G. G ct.\NDI. L 'O. , <lopo la d escrizione dell 'ap1)arcccJ1io e delle modalità dell 'intervento, ne enumer.l i Yantaggi e le indicazioni.

Il sintomo di Lesieur: rilievi semeiologici e semeiogenetic i. Prof. 1\. TERZANJ. __.,. L 'O. riprende in esame il sintomo di L. a ciò indotto da esigenze dj ord ine dottrinale e da qu estioni rli ordine pratico. Mentre ne clichiarn scarsa la frequenza e non assoluta la specifi cit:\ nell a infezione tifosa, egli esprime la opinione cl1·..! - vagliate l e varie ipotesi patogeneticl1e en1 e r e - in base a esami cli11ici e radiologici perso11ali si debba interpretare il s. come doYulo a uno spostamento jn alto del limite superiore (lella otlu ità epatica per ingrandimen lo e cli ~ locazio ne dell .organo per la quale valgono la sp inta Yi ~cerale dal basso e la i1Joto11ja della Yo] la clin(ran1matica. e<lula dell '8 febbraio 1934-XII. Presidente: Prof. C. Col\rBA.

Rontgenterapia delle forme infiammatorie acute della pelle. Dol t. B. Lo VuLLO. - L'O. , parténdo dal l at o biologico dell a spiccata radiose11s ibililà dei processi infiammatori ac u t i, ne h a trattato alcuni casi intc:ressa nli il tegumen lo cutaneo, con app1icazio11i Ron1oen e, jn armo11ia con quanto 11an 110 notat o nltri esperi111en tatori, con risultati veramen te lusinghier:. Ritiene che 'lues to genere di terapia p er la faciJj tà della lecnica, per la sua innocuità, per l 'a se11za di 'lualunque reliquato, sia da con siderare come terél JJia d i el ezio11e preferibile a qualunq11 e altro presidio t er apeutico. In ist e a ch e essa venga isti tuita il più solleci tamente possibile poich è, i n t al g11isa, è facile e' it éire i fatli sup purativi, ed ottener e quindi la guarigjone p er ri assorbi1nen to. I Seg retari: Proff. L. P 1cc.;H1 - P. N1ccoL1Nr. 1

comportamento della lipemia dopo carico di glucosio nei soggetti normali.

Sul

Dott. BnuNo BRUNELLI . __.,. 811 questo argom ent o l 'O. h a condotto 2 serie di ricerche: l 'una in soggetti nor111ali, l 'altra in coni g·li. Ha determinato rtei primi l a curva lipemica secondo il n1etodo di Bang·-Condorelli dopo carico di gl ucosio a digiuno (1 gr. e mezzo cli glu cosio pro kilo j11 acqua per os); n ei secondi i l r appor to fra acièli g rassi insaturi e acirl i g r assi sa turi ne] fegalo (secondo un metodo dall 'O. s tesso el aborato) dopo un 'ora dalla somminis trazione èli g lucosio pC'r via endovenosa (10 eme. di una sol. di glucosio al 20 %). rei soggetti normali il carico di glucosio provoca un aumento notevol e e p er sistente d ell a frazione ft,sfatidica mentre i grassi neulri diminui scono. Le altre fra zioni lipoidee non mostrano un comporlamento ben netto e costante. Nel fegato di conigli u ccisi dopo un 'ora dalla somministrazione di glucosio per via endovenosa si nota u na diminuzione globale nella percentuale <li acidi gra s i ecl lino sp os tam ento del rapporto tra acidi grassi in.sat uri e acicli grassi saturi , a favore dei primi. Da questi rilievi l 'O. cr ede di poter concludere che con ogni verosimiglia11za l '11Jerfosfa tidemia da carico di glu cosio è dovuta ad un a mobilizzazione dei d epositi grassosi ò el fegato e ad un aumento ael le su e propri e tà de at11ranti e fosfatiòo-sintelizzanli. I l Segrela r;o. A tutU I medici condotti rammentiamo l'Interessante libro del

Dott. CARLO SANTORO

Assietente negli Ospedal i Riuniti di Roma

SINDROMI D 'U RGENZA Cause, Di a gno s i e terapia Prefazione dei Professori TITO FERRETTI

Società Medico-Chirurgica di Pisa. Seduta d el 27 gennaio 1934. Presiden te: Dott. Gru Lro LEPRI . Dott.

~1.

BoscHETTI. -

Sulla r1ossibilità di ulilizzare gli apparecchi e le ampolle da R oentgente~ rapia per la. misuraz;one de lla coniugala ve ra osi e-

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. A proposito di un caso di actinomicosi toracopolmonare. Affezione ·1'elativam ente rara (15-20 o/u) de1le 7oc:xlizzazioni 11ctinomicotiche. Bnstenie., l\1.illet, Slosse e Wyba.n11 (Le Scalpel, n. 4± , 4: nov. 1933) n e descrivono un caso tipico in un uomo di 36 a. ch e da molti anni aveva 11n 'affezione l)Ulmonar e con I '.aspetto clinico di tubercolosi, ma non si era riuscito a dimostTare il bacillo di Koch. Si sviluppò un ascesso freddo toracico a destra con pus actinomicotico, nel quale fu dimostrato il fungo rag·giato. A carico dei polmoni si notava una condensazion·e massi''!\ del polmone destro , so11ratutto marcata alla base ; esistenza di una caverna a livello del 3° e 4° spazio intercostale in avanti; tendenza marcata alla retrazion e; retrazione costale inferiore ecc. Successivamente formazione di piccoli ascessi toracici. Le cure iodich e e rontgenterapi ch e non diedero risultati favorevoli e do.p-0 2 anni il paziente venne a morte. S·i rinvennero lesioni actinomicot.ich e distruttive dei pulmoni, specie a destra , accompagnate da pachipleurite, da sclerosi e formazioni di caverne. Le vie di infezione polmonare sono la inalazione. I.a propagazio11e da lesioni cervicali o n1ediastinicbe, o per via ematica. I segni clinici sono gli stessi dell a tube rcolosi polmonare, della dilatazione bronchiale, àell a gan gr ena i1olmonare, dell'ascesso del polmone. La presen za dell'actinomicosi n ell 'espettorato ne dimostra la natura; ma quando si aggiungono i piogeni comuni l 'espettorato perde le caratteri tich e ed è difficile identificare il fungo. Lo st esso può verifi carsi per lesioni attino: micotiche fistolizzate. Anatomopatolo.g icam en te I' attinomi cosi polmonare si manifesta con la formazion e di un tessuto g r anulomatoso, ch e t ende alla n ecrosi centrale, con 1ende11ze a sclerosi peri focale e formazione di fistole estese. Si possono a,rere for1n e ad ascessi disseminati , forme bronchiali e ,p eribronchiali , forme broncopolmonari. La propag azione al tessu to polmon are sano si può ~vere p er inalazion e secondaria e per fi stoliz. zaz1one. In genere le cavern e attinon1i coti ch e sono piccole. L 'evoluzio ne della m alattia è quasi sempre fatale; I.a durata è spesso lunghi ssin1a , e i ha la morte per degen erazione amil oide degli or• gan1. Nei casi precoci lo ioduro di potassio ritarda l 'evoluzione. ~ stata u sata la radioterapia in ql1alch e caso. A volte son o st.ate praticate exere i e te e fin o alla lobecton1 ia. JuRA..

Blocco del frenico ed esame della funzione respiratoria prima della frenicoexeresi.

La frenicoexeresi pure essendo un intervento in g·eneral·e innocuo , p·u ò dar luogo in un certo numero di casi, specie se bilaterale a seri fatti di insufficienza respiratoria. Si sono perfino verificati dei casi di m orte. Il N aegeli (Klin. Woch. , 1933) si riprométte t1na completa scompar sa di tali esiti 11efasti della frenicoexeresi con la diffusione di una pratica da lui seguita e cl1e consiste n el bloccare in m.aLati in condizioni tali da non essere sicuri dell 'esito dell 'intervento , il frenico con una iniezione di n ovocaina. Quindi viene praticato un ·e same fun zionale com·p leto della funzione respiratoria dai cui risultati si fa dipendere I 'intervento o meno. Particol~re attenzione va rivolta a ll'esame radiografico. Fenomeni di insufficienza leggera respiratoria associati ad una risalita cospi cua del diaframma :i1on destano p reoccupazione notevole. Più preoccupanti sono fenomeni di ins. respiratoria n el corso di w1 blocco frenico accompagnati da una risalita scarsa del diafran1ma . Tale discordanza rappresenta - se molto accen_ tuata - una controindi cazione assoluta . Il blocco va praticato a cielo scoperto con una soluz. all 'l % di novocaina e dura circa A. C:ALÒ . 2-3 ore. 1

La puntura precoce delle pleuriti essltdative.

1

·p . Lourmel (Milnch. M ed. "Jtfi ochens., 2 giugno 1933) è favorevole alla puntura precoce r1 elle p leuriti essudative , in quanto ch e l 'astensione prolungata rp uò portare conseguenze nefaste. La persistenza prolungata del versamento favorisce la form.azione di fibrina e, per conseguenza , quella di aderenze , sicchè ne può risultare un disturbo fur1zionale perman ente ed, in og·ni caso, I 'impossibilità di p raticare un pnetimotorace se, in seguito questo si r endesse n ecessario. La puntura precoce non sempre fa abbasSf-lre la febbre nè impedisce I.a nuova formazion e di versamento , ma ad ogni m odo è da con~iderarsi innocua. L 'A. con siglia pertanto di praticarla più con1pleta cl1e sia possibile, evitando incidenti mediante iniezione di aria nella cavità ·p leurica ; il pneumotorace sarà poi mantenuto se lo stato del T)Olmone lo rende necessario. I risultati imr11eòjati sono soddisfa centi . fil. 1

Il trattamento medico delle bronchiectasie. Girbal (Presse médicale, 20 gennaio 1934) consiglia di agire ~nzitutto contro I 'infezione n1edian te le jniezioni di vaccini polmonari, tipo amfo, a 4 gio rni di dis tanza aspettando ch e o,g ni reazioni sia terminata. Le iniezioni si fa11no a lla regione sottoscRpolare a serie

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SEZIONE PRATICA

di 6, incominciando da 2/ 10 di em e . e salen<lo gradatarrlente fino ad 1 eme. alla quinta e. sesta. Ripeterle o,g ni 6 n1esi . Negli attacchi acuti, trattatne nto pure co11 Yaccino, saggiando ]a suscettibilità del malato cd incominciando con 1/10 ed associandovi le iniezioni endovenose di alcool . Nelle forme fetide non febbrili le iniezioni endovenose di alcool dànno dei miglioran1enti notevoli e talvolta la scom ·p arsa rapida e durevole del fetore. Si fanno serie di 10 iniezioni (2 volte la settimana), incominciando con 10 crnc., poi 20 e 30; l 'alcool va diluito al 1 /5. Sul tessuto polmonare , si può agire mediante la o.poterapia polmonare continuata a lungo (per 15 giorni al m ese, 50 cg. di estratto 1..>olmonare ad ogni }Jasto). fil. Il trattamento del i·affreddore nel bambino.

In linea gen erale, il trattan1ento locale della coriza è sempre in utile e spesso nocivo ; le instillazioni ed alcune inalazioni pretese ab ortive non hanno altro effetto ch e di irritare la mucosa e di r en der e la corìla p iù intensa. lf. Jumon (Bulletin ;'lt/ éd., 6 gertn. 1934) conferma questo modo di vedere, ma osserva ch e bisogna in parte accontentare il pubblico, oggi troppo istruì to in ;proposito dì fare qualc h e cosa. Evitare, ad ogni modo, le co_n suete instillazioni delle soluzioni oleose del comrn ercio , dell 'adrenalina e del collargolo. Tre prese al giorno di 25 ctg. di salicilato di sodio costituiscono un procedimento inoffensivo e talora utile. Le inalazioni di lJualche goccia di acetone sopra un fazzolett o decongesLionano la muco5a, ma n on impediscono il decorso del raffreddo:rie; an ,a logamente ag'isce l 'i11sti Il azione di adren alina, con la quale, però, l 'effetto costrittivo è seguito da una vasodilatazione pegg iore di quell a p rimiti va. Ad ogni modo , qualche buon risultato si può ottenere con l 'olio adrenalinato a 1/ 1000; 3 gocce, 3 volte al giorno. Alle soluzioni acquose di sali d 'argento (ch e disseccano troppo la mucosa), si ricorrerà sol tanto allo stadio purulento (Collargol in siero fisiologico a 1I 100; Pròtargol in acqua distillata a 0,5-2 %). Se anche non molto utili , son o i11offensive le instillazioni di, olii o di pom,a te al gomenolo od eucaliptolo a 1-2 %; in olio di oliva 4-5 gocce 3 volte al g iorn o; per la 1p,o mata: Eucaliptolo cg. 15; Acido borico g. 4; Vaselina g. 20. La vacoinoterapia nasale dà risultati incos tanti, ma ad ogni modo è inoffensiva.

Astenersi 1dal :n:3ntolo e dalle lavature nasali! Se la coriza tende a disce ndere ai bronchi , saturare la camera con ·vapori balsamici e

fare delle in alazioni. \ Tersare, a tale scopo , della tintura di benzoino e del tolù (ana) 30 gocce in una casseruola di acqua bollente. Per le inalazioni , usare: Balsa1no del Perù g . 3; Acqua di lauroceraso g . 10; Tintura di benzoino g . 20; Tint. di €ucalipto g . 40. Far bollire nella sta1tza un litro d'acqua in cui si rnettera un piccolo pugno della seguente miscela: Radice d'altea, ·F oglie di eucalip to , 1F ogli A di datura, Fiori di sambuco , ana 50 gran1mi. fil. 1

SEMEIOTICA. L'analisi biochimica dell'urina. Il n1etodo di analisi di cui si occupa E. Freund (VVi ener klin . Woche-ris ., 29 dic. 1933) con siste n ell 'aggiung·ere alla llrina del paziente il nucleoproteide di deterrr1inati organi e di vedere quali m odifi cazioni subisce, concludendo , in caso positivo, per la malattia dell 'orga110 di c ui è stato aggiunto il nucleoproteide. A 20 ·cm c. di urina fresca, si agg·iungono 2 g·occe di soluzione di soda al 10 '}'~ , in modo da renderla alcalina e circa X cn1c. di estratto d 'organo (a circa 0,05 % di contenuto in azoto) e la decima parte di solu zior1c di tricresolo al 3 per 1000. Si divid e il tutto in due m età; ad una si aggiunge dell 'acido acetico per r endere visibile l 'intorbidame11to clato dal nucleo()roteide, l 'a ltra si mette in te rm ~ sta to a 37°. Dopo 10 ore, si aggiunge a q uesta del] 'acido acetico; (oppure una soluzion e cloridrica di pepsina). Nell 'urina di individui n orma li , rr1.anca og ni intorbidamento, il ch e sjgnifica cl1e il nucleoproteide è stato demolito. Nelle urir1e di malati, si ha invece un intorbidarnento n1aggiore o n1inore secondo la gravità della malattia. Se ne trae la con clusione clte, in quelle malatt~e , , manca od è scarsa la n crrr1ale nucleoproteidase, ch e si ha invece nell'urina norn1a le. Condizioni esser1ziali per la riuscita è l 'u so di urina fresca e di un buon pre11arato 'd i nucleoproteide; è agevole ottènere un nucleoproLeide secco b en con servabile, ma invece non è con servab·ile la soluzione. Recentemer1te, però, lT. I<.aser è riuscito, mediante la sospen sior1a della sostan za precipitata con acido acetico , ad otten er e u11 prep,a ralo che si può usa re direttamente ·e che è stabile. Quando si fa la pro va con estra tti di diversi org·.a ni , si vede l 'intorbidarnen to soltanto n ell a provetta con l' or gan o r ea ln1ente rnalato: in 11 casi di polmonite soltanto co n il po lmone, in 3 di malattie cerebrali solo col cervello, in 4 di nifoide, sol tanto con la 1niJza e 1'in testi no te11u e. La sconcordanza con la clinica , si è avuta, n ella seconda serie di 533 casi, soltanto • nel 5.4 %· Le malattie ~n cui è 5tata fatta Ja prova sono le seguenti; fa cciamo seguire, fra parentesi , al n ome della matattia la ~osta n za usata. Ascessi (pus , linfog hiandole); an ernia perniciosa (fega to); ang·ina (tol1sille); app·en dicite

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cc IL POLICLI N I CO n

(appendice) ; coli Le (intestino); diabete (pau creas); eclampsia ( O\'aia, rene); malattie car<liache (cuore ed aorta); malattie cer ebr al i (~erve l I?); ossa (mido~lo osseo); n 1a latti e epat.1che (fega to); leucemia (fegato, rene, milza); mal a ttie polmonari (po lrr1011e); rr1a lattie gastriche (stomaco); malattie renali (r ene); otite (pus); n1alattie ovaricl1e (ovaia); par1cr eatite (pancreas); pielite (ren e); malattie midollari (midollo); trombosi (aorta). In 85 casi di carci1ton1.a., la rice rca è stata posiliva i11 8'0 con 1'estratto di car cinoma e, p. es., nei 4 ca r cinomi d el fegato, positiva con l'es tratto di car cinoma e quello di re.g a to. fil.

L'esame di urina nella donna. S. Orlandini l\tiattos (A nn,aes paulistas de rned. e cirurgia, dic. 1933) ricbii.a m a l 'attenzione s ui risultati fa llaci ch e si h ann o spesso nell 'esaine di urina della donna, perch è vi si mescolano prodotti provenienti dalla vulva e dalla vag ina. In 12 casi h a trovato presenza di albumina, leucociti , pus e sangue rnentre n ell 'urina d elle stesse d onn e estratt~ col catetere I 'albumina si trovava soltanto in 2 casi ed in qu'3:ntità sca;rsa, il p~~ jn uno ed il sangue pur e. in uno , i Jeucociti erano in quantità ·assai minore. L 'osser vazione dell'~.t\. . è g it1sta, ma la frequenza e la quar1tità d ei prodotti extraurinari sembra eccessi va . P er evitare l 'inconveniente (il più sp.ess? si tratta ~i leucociti provenien ti da sec~ez1oni vulvo-vag1nali e ritenuti invece 1prove~i ~nti. dalle vi~ urinarie superiori), J'A. sconsiglia il cateter~8~J1 0,. sist~matico, che pot~ebbe essere u11a v1a d in fez1one, e consig lia d~ far lavare accuratamente i genitali esterni e di scostare le grandi lab·b ra n ell'atto del mitto. fil .

MEDICINA SCIENTIFICA. Periodicità del metabolismo dei carboidrati e fun{?"'! zionamento ritmico del fegato.

J. Mollerstrom (Arch. f . i nt. Med., nov. 1933) ricorda come la curva g licemica varii spontan~mente .nelle varie ore d el giorno , e c?me 1 introduzione d ella $tessa quan tità di cibo possa essere seguita dalle più varie reazioni g·li cemich e. Basandosi sull e ricerche di a ltri AA., ma ~oprat~~t? d~ 'F.orsgre.n , egli ritiene che questa instab1lita di risultati d ebb·a attribuirsi ad un fenomeno fisiologico caratteristico d ella funzionalità epatica; quest'orga110, infatti , presenterebbe oscillazioni periodich e d elle sue attività glicogenetica e biliare, alternando fasi in cui la sintesi del g licogeno è prrevalente, mentre la bile è esc reta in g rande quantità, con altre in cui il g licogeno è scarsamente accumulato e la bile è invece r itenuta. Nel primo periodo, verso la metà del giorno , vi è tendenza alla ritenzione dei carboidrati nell'organismo, con diminuzione sponta-

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nea della g licemia e della glicosuria; nel secon.do, . nella . notte e a l mattino, le condizioni sono invertite,_ . Codesta periodicità endogena del m etabolismo degli idrati di carb-0nio ha natur almènte grande irnportania ne ll'inter p r etazion e della tolleranza alim en tare dei diabetici e nella gui ' ' . SERRA. d a a lle cure insulinich e.

VARIA II lince. Chi legge la ben n ota cc Storia di San Mie h.ele )) di Axel Munthe può rim.anere meravig liato nel se!1ti~e ~nnoverare fra gli animali ~el~a Lapponia ll .lince. Nella mente dei più , il lince è una be-,tia favolosa ch e si ricord a so~rattutto per la vista acuta ch e, secondo l 'anti~a leg~enda, passava le pietre, qualità ch e la m~tologia gr~ca .at~ribu.i a Li!lceo, il pilota deg li Arg.onaut1, figlio d1 P oseidone e di Arene . Non si è n emmeno d'accordo sul sesso della parola, poichè i letterati tendono a femminizzarlo (la lince), mentre i naturalisti lo nlascolinizzano. Il lince è un felino ch e, nei paesi dove abbor;t.da, f:i talvo_lta. d~lle. vere stragi d el gregge; un ir;ivas1on e di linci si ebb e n el primo ventennio d~l secolo scor so sulle Alpi presso Saluzzo. Carnivoro ed arran1picatore , dall'albero su cui si nasconde, balza sulla schi~na delle c apre e dei montoni , attaccandovisi con g li artigli e spezzandon e la nuca: si ciba del cervello e dei visoeri , beve il sangue, lacera la preda a col.pi di artigli e, nella sua rabbia sanguinaria, u ccide t alvolta 30-40 capi di bestiame. Una volta era molto diffuso . Roma lo vide per la p rima volta nei giuochi d el circo che celebraron o Pompeo. Plinio n e parla, attr~­ buendogli la figura de l lupo e le macchie d ella pantera. La leggenda ha ricamato molte fantasie su questo animale a comincia r e da quella della vista acutissima. Si credette, fra l'altro, che l 'urina del lince, pietrificata, desse origine a ,·ari minerali ed anche al succino. E la pietra del lince possedeva virtù maravigliose, an r,l1e m edich e, essendo fra l 'altro vantata come n 11 famoso litontritico, mentre l'urin a fresca di questo animale era un buon rimedio contro la disuria e le ceneri degli artig li e d ella pelle, ingerita , calmava no gli ardori del liberti• naggio. Ora, il lince ·è scompar sa dalla maggior parte dei paesi d'Europa; ne sussistono ancora , ma rari , n ella Spagna, in Romania, nei CarJ)azi , nella P olonia, nonchè all'esterno Nord , in Svezia, in Finlandia, in La.p·p onia, dove si rifugiano ancora i gipaeti e gli orsi, ultimi .. esemplari di una fauna ch e con l 'estendersi della civilizzazione, va scomparendo. fil.


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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROF,ESSION ALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Assistenza ostetrica • Protezione della maternità. Il ~lini tero dell 'Inler110 (Direzio11e Gen. ~anit à Pubblica, Divisione Sesta, Sezione Prima) ha dira111ato ai sigg. Prefetti del Reg·110 e Autorità assimilate la segu ente circolare in dala 12 febbraio J 934-XII , i1. 20.200-1: Il numero delle donne che annualmente muoiono per infezioni puerperali e per affezioni v·a rie in conseguenza del parto, sebbene notevolmente ridotto rispetto al passato, si mantiene ancora in cifre considerevoli ed intorno alle 2900 morti per anno. i calcola che su 10.000 parti le perdite di gestanti per infezioni puerperali sono circa 10, e che, per tutte le affezioni in dipendenza del parto, la mortalità delle gestanti è circa 27 per diecimila par li. Trattasi , perciò, di un importante fatto demo~Tafico e sanitario che va ter1uto in particolare considerazione e che richiede adeguali e pronti interventi delle autorità preposte alla tutela della Sanità Pubblica, tanto più urgenti, poi, quando si consideri che, se non tutte, almeno la maggiore parte delle ca11se determinanti possono essere eli1ninate. Il Regime ba emanato sull 'argomento un complesso organico di provvedimenti, che trovano la più significa tiva espressione nella legge per la protezione dell:i maternità e dell'infanzia, e nelle disposizioni 5ulla Cassa azionale di Maternità e sulla tutela delle operaie durante lo stato di gravidanza e di puerperio. Ora i fatti accennati precedentemente rilevano la necessità di sviluppare e completare l'assistenza alla maternità durante la gestazione, durante il parto e durante il puerperio. ..

..

Su queste necessità si richiama l 'attenzione delle EE. l.L. interessando a volere esaminare l 'organizzazione data e l 'integrazione da dare ai seguenti servizi, che pel momento richiedono maggiore ]Jisogno di ji1tervento, provvedend o a: 1) Sviluppare le consultazioni mediche per gestanti al fine non soltanto di dare utili norme e di curare che la gestazione si svolga n elle condizioni più favorevoli per il feto e per la donna, ma di accertare preventivamente l 'esistenza di malattie, di anomalie o di difetti di conformazione anatomica che possano ostacolare o r endere difficil e e pericoloso il parto, in modo da averne indicazioni per consigliare il ricovero tempestivo della gestante in istituti ostetrici. 2) Assicurare la normale e completa assistenza ostetrica in tutti i Comuni e nelle frazioni di essi, curando che le partorienti povere vengano fornite a domicilio di pacchi ostetrici e di oggetti ~lerilizzati per garantire che il parto si svolga, per quanto possibile, nelle più favorevoli condizioni.

A tale proposito si richiamano le istruzioni per I 'esercizio ostetrico delle levatrici approvate con Decreto 17 maggio 1930, che trova110 ampia illustrazione nella relazione allegata alle istruzioni slesse. 3) Assicurare nella provincia la funzione di Rezioni ospedaliere per partorienti dirette da personale specializza lo. È questo un problema di fondamentale importanza. La donna, nel momento del parto o nella imminenza di esso, quando questo possa richiedere interventi più complessi della semplice assistenza ostetrica, o quando, per le condizioni dcll 'ambiente, il parto non può svolgersi con sufficienti garanzie igieniche, deve poter trovare ricovero in istituto idoneo. Occorre, poi , vigilare che l 'invio delle gestanti ucgli Is tituti ass istenziali ven g·a facilitato in tutti i casi , in cui detto ricovero è rit enuto necessario dal medico. 4) Conoscenza dei casi di m orte della donna e del bambino durante o in conseguenza del parto. È utile al conseguimento dello scopo che l 'ufficio dello stato civile, allorquando riceva denunzia di morte in dipenden za dal parto, ne dia immediata notizi a all 'ufficiale sanitario , che in ogni caso dovrà procedere ai necessari accertamenti per assicurarsi che alla donna è stata prestata la dovuta assistenza ()Stetrica e riferirne al medico provinciale.

* •• Nello svolg·irrlento del! 'azione per assicurare l 'assistenza sanitaria alle n1adri, le EE. LL. vorra11no chiedere E'.ventunli proposte alle Federazioni provinciali per la protezione della 1naternità e dell 'infanzia, e provvedere di intesa con le Amministrazioni ospedaliere e con gli e11ti pubblici inter esSbti ai det U servizi. · Essi debbono venir specialme11te intensificati nei comuni rurali, dove all 'alta natalità si associano non raramente deficienze di istituti sanitari e provvidenze assiste nziali ospedaliere a favore delle donn e durél 11 Le il parto, curando pertanto l 'istituzione od il 1niglioramenlo di reparti ostetrico-ginecologici, e l 'istiluzione di guardie ostetriche per le zone rurali circostan li .

Le nuove norme sugli stupefacenti. La cc Gazzetta Ufficiale » pub·b lica il R. D. L. contenente le nuove norn1e sugli stupefacenti. Ecco le pri11cipali disposizioni : Chiunque in modo clanclestino o fraudolento coltiva il papavero (papave r son i. riiferum L.) o produce oppio grezzo o anche raccoglie capsule di papavero, ovvero importa, esporta, riceve per il transito., vende o detiene oppio grezzo, foglie di coca o canape indiana allo scopo di farne comn1ercio clar1destino o fraudoler1to o fabbrica , importa, esporta, riceve per il transito , vende altre sostanze o preparazioni stupefacenti o le detiene allo scopo di farne commercio clandestino o fraudolento ovvero le somministra anch e gratuita-


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« IL POLICLINICO »

lt1ente o le procura ad altri clandestinamente o fraudolentemer1te, è punito con la reclusione da 1 a 3 anni e con la multa non inferiore a lire 1000. Chiunque senza aver concor so nel delitto adibisce o lascia che sia adibito un locale pubblico o privato al convegno di p er so11e che vi accedano per darsi all'uso di sostanze stupefacenti , è pu11ito con la r eclusior1e da 6 mesi a 2 anni e con la multa da L. 500 a 10.000. Si aplica la reclusione fino a 6 sei o la multa da L. 1000 a L. 5000 a chi accede nei det ti locali per darsi all-'uso di sostanze stupefacenti. Chiunque essendo autorizzato a coltivare il papavero (papave r soniriif erum L. ) o a produrre oppio grezzo, ovvero a fabbricare, importare, esportare, ricevere p er transito, ven. dere o dete11e re p er vendere oppio grezzo, foglie di coca, canape indiana, altre sostanze o preparazio11i stupefacenti , coltiva il papaYero o produce oppio g r ezzo, ovvero fabbrica , importa, esporta, riceve p er il transito, vende o detiene per vendere altre sostanze o preparazioni stupefacenti in quantità superior e ~ quella con sentitagli, qvvero le fornisce a persona a ciò non autorizzata o ch e non dà garan zia di .larne u so legittimo p er bisogni professionali o scientifici, è punito con Ja reclusione da 2 a 4 anni e con la multa non inferiore a L. 5000. Alle medesime pene soggiace chi, essendo autorizzato a vendere sostanze o preparazioni stupefacer1ti a dose o forma di medican1ento, le vende, le sommi11istra sen za prescrizione medica o i11 quantità superiore a quella prescritta o a personale ch e non sia riconoscibile secon do le norme cl1e saranno stabilite con regolam ento, ovvero vende o sommi11istra morfi11a, diacet il111orfina, cocai11a e lor o d erivati altrimenti che in pomata o in soluzione. E alle rr1edesin1e p ene soggiace chi, esercente una professione sanitaria, rilasci all'infuori d el caso di n ecessit à curativa prescrizioni m edich e contenenti sostanze o preparazio11i stupefacenti ovvero prescr izio11i di sostanze o preparazioni stupefacenti superiori alle necessilà. Dopo avere lrattato dell 'aume11to di pena della recidiva e delle pene accessorie per i de1i.t ti, il decreto precisa ]e pene p er le cor1travven zioni. Chiunque jn luogo aperto, pubblico o aperto al pubblico o in circostan ze di qualt1nque specie è colto in is lato di gr ave alterazione p sichica per abuso di sost anze s tupefacenti è pu11ito con l 'arresto fino a sei lnesi o con l 'ammenda da L. 100 a L 2000. . • Cl1iunque, essen do autorizzato a vendere sostanze stupefacen ti su d ose o forma di m edicamento, le ver1de su prescrizion e medica che n on sia redatta secondo le n orme ovvero orrtette di annotare sulla prescrizione la d ata di spedizione, di r egis trare la prescrizione nel registro copia-ricette o di con servarla in originale, è p unito con l 'arres to fino ad un anno o con l'a1nmenda da L. 2000 n L. 5000 . Chiunque, eserce11te una professione sanitaria, r1on indi ca n ella prescrizione n1 edica conten ente sostanze o preparazioni stt1pefaccnti il cognome,

[ANNO

XLI,

NUl\I.

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il nome e 1a r esidenza delle perso11e per cui la prescrizione è fatta e tralascia di scrivere in tutte lettere le dosi delle sostanze stupefacenti prescritte e l 'indicazione del modo di so111ministrazione o di applicazione all 'infermo nei riguardi del mezzo e del tempo o non appone nella prescrizione la data e la fir1na ovvero non scrive la prescrizione con inezzi indelebili, è puni lo con l 'an11T1enda fino a L. 2000. Chiunque, esercente una professione sa11itaria, assiste o visita persona affetta da cronica intossicazion e prodotta da sostanze o preparazioni stupefacenti senza farne denunzia entro due giorni all 'aulorità di P . S., è punito con l'ammenda fino a L. 2000 . Il decreto infine d etta le norme per il ricovero coattivo in case di salute degli intossicati da stupefacenli, per le inisure di sicurezza e i provvedi1ncnti an1ministrativi. Il d ecreto si applica anche n elle Colonie e nel possedimento dell'Egeo.

Ordinanza di sanità marittima. Con decreto d el Ministero d ell 'Interno . ptlbblicato sulla cc Gazzella l Jffi.ciale n - sono sottoJ)Oste alle misure prescritte d all 'ordir1anza di salJ ità m aritlima : nei riguardi della peste, le provenienze : per 1'Africa: da Dak ar e da tutti i porti del Senegal; da Alessandria e da Port Said (Egitto); da tutti i por li del Madagascar; per l 'America : da Buen os Air es e d ai porti delle provincie di Santa Fè e Buen os Aires; da tutti i porti del Perù; per 1'Asia: da tutti i porti dell 'Isola di Ceylon ; da iutti i porti dell 'India inglese compresi fra Moulmein e Karak.i ; da tutti i porti dell 'lndocina francese; da tutti i porti della Manciuria; per l'Oceania: da tu lti i porti dell "Isola di Giava (Indie orientali olandesi); nei riguardi d el colera, le prove11ien ze: j)er l 'Asia: da I)ondichery (India fran cese); da tutti i porti della Birn1ania, del Bengala e delle ~residenze di Madras e Bombay (India i11 gl ese); <la tutti i porti dell 'Inòocina francese; per 1'Oceania: da tutti i porti delle Isole Filippine; nei rigu ardi del tifo esantematico, per le provenienze: per l'America: da tutti i porti del Cile. Ricordiamo la Interessante Monografia :

Dr. Prof. UBERTO ARCANCELI

Lib. doo. di Patol. e di Clinica Med. nella R. UniveTSii.tà Medico primario negJi Ospedali Riuniti di Roma

Sulle febbri da tubercolosi occulta o crlptotubercolari (con 7 fi:i.gure radiografiche nel testo) • SOMMARIO. - Prefazione, pa.g. 3. - Febbricole tubercolari. pag 9. - Febbri criptotubercolari a brevi periodi od accessionali, pag. 25. - Febbri ooel. dette cc gastriche ''• pag. 27. Tifobacillosi di Landouzy, pag. 33. - Tubercolosi miliare, pag. 40. - Generalità sulla diagnosi delle febbri criptotubercolari, pag. 42. - Importanza e norme JJer l'esame radiologico. ,p agina 43. - La cutireazione alla tubercolina, pag. 50. Volume <li pSJgine 60, nitidamente stampato su oarta semipatinata. - Prezzo L. 1 O, più le epeee postali di spedizione. Per i nostri aibbonati sole L. 8, 7 6 in parto franco. Inviare Vaglia. all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Suecursale diciotto. ROMA.


[ANNO XLI, NuM. 9]

EZIONE

CONCORSI. POSTI

VACANTI.

AGRIGENTO. Municipio. Scad. 60 gior11i dal 10 febbr.; 3a e 4a condolla del capoluogo ; titoli ed esami ; L. 8000 al lordo del 12 %; <'. -v. ; età limite 3G a.; doc. •l 3 111 esi dal 10 febbr . Chiedere avviso . ANDRIA (Bari) . - Scad. 31 mar. ; p er Mo11tegrosso; L . 9000; riduz . 12 %; età limite 30 a. BRtGNANo FRASCATA (Alessa ndria) . - Il Podestà r on avviso del 22 febbraio rende noto che è aperto, p er titoli, il concorso al posto di m edico condotto. Célrlenza ore diciotto del giorno 22 rnagg-io 1934-XII. Per informazioni rivolgersi alla cg reteria Comunale di Ilrig11ano Frascata. CAGLIARI . Comune. - . Scad. 30 m ar. ; medico di ezione; titoli ed eYentualm. esami; L . 8000 e 4 ciuinquenni clec.; riduz . 12 %; età lim . 30 a.; doc. a 6 mesi dal 14 febbr . CARRARA . Congregaz. di Car ità. - Sca(l . 31 inar .; aiuto chirurgo ; L . 7200 oltre in clen nitn con cesse ri d altri sanitari. CArroLr~A . (Verli J?ou.ù). CHIETl .

Con.so r zi o

Pro vin rinle . t1il ilubercolare.

- A tutto jl 7 n1aggio p . v. è ap erto il con cor so per titoli al posto di Dire ttore del Consorzio e d el Dispensario proYinciale antitubercolare di Cl1ieti , con Io liJ>e1Ldio inizjale di L . 1 .000, al lord o rlelle ritenute cl 'obbligo , su sce l tibil e di '1 ua I tro aun1enti clel decim o, eci alle condizioni rti c11i al regola111en l o organico del personale tecnico del Consorzio ed al Capitolalo di servizio per il posto di cui sopra . l concorrenti di età non superiore a i 45 anni , salYo le norme a favore degli ex combattenti, dovranno presentare domanda, correda1a d ei documenti di rito , il diploma di abilitazione all 'esercizio d ella professione di medico-chirurgo. con seguito d a almeno due anni all a data d el presente h anci o, il certificato di iscrizioI1e all'albo clell 'Orrlin e dei Merlici clel corrente anno, il certificalo da cui risulta I 'iscrizione al P . N. F. di data anteriore all a sca<ienza del t ermine del concorso. non ch è tutti gli ~ltri titoli , documenti e pubblicazioni comprovan1i la specifica competenza in tisiologia , igien e e profilassi sociale della tt1bercolosi, oltre la tassa cli concor so in l ,. 50. I concorrenti sa ran~o giuòicati dalla Commissione e ami11atrice prevista dall'articolo 25 del regola1nento organico .17 novembre 1933-XII. La i1omina dovrà cadere sul primo \lell a graduatori a, ed avrà l a durata di un quinquennio, rinnovabile tacitamente per eguali ·uccessivi periodi , OY<' non si sia disdetta alm eno tre m esi pri1na ciellri scaòenza del termine. Per ogni eventuale schi ari111 ento rivolger si all a Segr eteria del Consorzio. CosENZA . l? . Prefettura. - Per titoli ed esami . Posti di Ufficiali Sanitari p er i seguenti Comuni con lo stipendio a fianco di essi indicato: 1) Acquaformosa L . 2500; 2) Albidona L. 2500; 3) Aprigliano ·L . 3500; 4) Buonvicino L. 2500; 5) Campana L. 2500; 6) Carolei L. 2500; 7) Cassano al Ionio L. 5000; 8) Cerisano L . 2500; 9) Cerzeto L . 2500; 10) Cropalati L. 3500; 11) Firmo L. 2500; 12) Fran cavilla Marittima L .. 2500 ; 13) Grimaldi L . 2500 ; 14) Crisolia Cipollina L . 3500; 15) Maierà L . 2500 ; 16) Malito L. 3500; 17) Marano Marchesato L . 2500 ; 18) Mongrassano L . 2500; 19) Rogiano Gravina L . 3.500; 20) Rose L. 3500; 21) Rota Greca L . 2500 ; 22) S. Domenica Talao L . 2500; 23) S. Donato Ninea L. 3500; 24) S. Fili L . 3500; 25) S. MRrtin o ni

PRATI C.\

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Fi1ìita L . 2500; 26) Saracena L . 3500· 27) Spezzano Albanese L. 3500; 28) .Spezzano Sila L . 3500; 29) Tarsja L. 2500; 30) Verbicaro L. 3500. Scadenza per t utti i posti , il 31 marzo 1934-XII. F10R EN ZUOL.\. D'ARDA . Congregaz. di Carif à. Scad . 15 maggio, ore 17; direttore-chirurgo primari o dell 'Ospedale Civile ; età limite 45 a.; doc. a 3 n1esi dal 10 feb .; tassa L. 50,10; stip. L. 8000 e 4 q.uinquenni dee. , oltre L. 1700 serv. att. e c.-v.; riduz . 12 %; c-0mpartecipaz. Chiedere annunzio. Rivolger si alla segreteria dell'Ospedale (corso Gari baldi 17). FIRENZE. Comu 11e. Scad. 1° mag. , ore 18; due condotte; L. 8500 e 8 trienni di L. 710, oltre L. 2000 ,·ettura, L . 1400 i11den1i. supplementare, addizio~al~ L . 2 sopra i 2000 pov. , ecc.; riduz. 12 %; età 11m1te 35 a.; las a L. 50. Chiedere avviso alla Segreteria Generale. FoRLI ' R . Prefettura. - Pos to di ufficiale per Cattolica; L. 12.000 au1nentabili di un ventesi1no ogni bien11io , ~1onchè even1 uali diritti di ufficio . Età anni 35; t a a L . 50 . I1dbito esercizio profess ioDa1e. Scade nza otto aprile 1934-XII. l.,RESONAUA (Alessandria) . - Posto di medico condott o nel Comt1ne di Fresonara. Il co11corso è p er t itoli , con scadenza al 15 aprile 1934. Lo stipendio inerente al posto è di L. 7000 annu e su scettibili di quattro aun1enti quinquennali d el d ecirp.o. Gli él" pira11 li dovr anno far perYenire alla $egreteria del Comune, n el ter1ni11e suddetto, la domanda in carta b oll at a d a lire tre indirizzata al · Podestà e scritta p er in I er o di loro mano, con firma aute11 l icat a cl al Podestà del Comune di residenza e corr edata dei d ocumenti di rito in compet ente bollo e 1egal izzati , ul1i ta m en te alla tassa di concorso di L . 50,50. lì'n1Nco o 'AsTr. (Alessandriu) . Concorso p er titoli al pos to di n1edico condot t o. Stipendio I .. 000. Ind ennità di cavalcatura L. 700. Se in caricato cl elle funzioni di Ufficiale Sanitario lire 000: il lutto soggetto alle riduzioni e trattenute cl i legge. Scadenza ore diciotto del 31 maggio 1934-XIJ . Chieder e l 'avviso all 'Ufii cio Comunal e di I•'rj n eo cl ' Asti . GUASILA ( Cagliari) . Scad . 31 mar. ; L . 9000 oltr e L. 500 uff. san. ; riduz . 12 %; tassa L . 50,10. M ESSI N A. Amn1inislraz. Provinc. Scad. 24 n1ar. ; 4 medici capo-sezioni secondari dell 'Osp edaJe lJSichiatrico provinc.; L . 11.600 e 3 quad.rien 111 di L. 600, 700 e 800; erv . att. L. 2800. NARDÒ (Lecce). Ospedale Civile Sanibiasi. - Scarlenza 1~ marzo 1934-XII. Per titoli, posto di primario chirurgo. Stipendio L. 14.000 annue (lorde 12 %) ; compartecipazione 40 % proventi operazioni a pagamento. Età massima anni 40; libera doceuza patologia o clinica chirurgica; sei anni di aiuto o assistente effettivo presso Cliniche universitarie od Ospedali oltre 500 l etti; al1neno dieci anni di laurea. 'fassa concorso L. 50, 10. Chiedere notizi e e -Capitolato alla Congregazione di Carità. NuoRo. "'4 .rnniinisfrazione Provinciale. - Per titoli ed esami concorso al posto di coadiutore dell a Sezio11-e Medico-Mi.crografica dei Laboratori di Jgje11c e Profil assi . tipendio inizial e L . 14.000. Tnden11ità di servizio attivo L . 2000. Sono accorrtati cinque aumenti ~1uadri cr1nali del decimo. Scaél en1. n del concorso: ore di ciotto del giorno 26 mag~ ~io 1934-XII. Per informazioni e chi arin1enti ri rolgersi alla Segreteria ctell 'Arn ministrazione Pro' i nciRl e cl i Nt1oro .

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Scad. 31 i11ar. ; nssistente presso l a ,Sez. med.-micrograf. del Laboratorio provinc. d'igiene e profilassi; L. 12.000 oltre L. 1000 serv. att., c.-v., percentuale 10 %, 5 aumenti decimali. P EDAVENA (Belluno) . Scad. n1ar.; L. 9000 e 5 quadrienni dee. ; popo1az. oltre 5000 abit. REGGIO CALABRIA. Amministrazione Provin ciale. Per titoli ed esami . Posto di Coad.iutore e posto di Assistente della Sezione Chi111ica , nonch è posto di Assis len le della Sezione Nledico-i\licrografica del Laboratorio provinciale d 'ig iene e })rofilassi di Reggio Calabria. Età massima per l 'ammissione al concorso anni 35, salvo le 1)rorog l1e a favore degli ex-combattenti e quelle fJrevisle dai RR. DD. LL. 23 mar.lo 1933, n. 227 , e 1° giugno 1933, n. 641. Non sarà tenuto conto dei li111iti d i età: per gli aiuti assistenti uniYersitari, o d 'Istituti Superiori, per le Facoltà tli Medicina e Chirt1rgia e di Chimica o di Chim ica e Farmacia, no1ni11ati in seguito a pubblico co11corso; per i dipendenti da altre Amn1inistrazioni ; e per coloro che alla data del ba11do di concorso pres tino ininterrotto servizio , anche per effetto di incarico })rovvisorio , da almeno tre anni, presso Laboratori d 'igiene e profilassi dipendenti dallo Stato o da E11ti pubblici . Da esibire, entro il 20 rr1arzo 1934, i con su eti documen Li di rito. Co1npelenze: per il Coadiutore, -stipendio ant1uo lordo di L . 13.700, aumentabile a L. 14.300 dopo 4 anni ,· a L. 15.100 dopo otto anni ecl a. L . 16.000 dopo dodici anni ; inden11ità servizio attivo L . 3500 annue lorde . Per ciascuno dei due l~ssis tenti, stipendio annuo lordo di L. 11.600, aumentabile a L. 12.200 clopo 4 anni , a L. 12.900 dopo otto anni ed a L. 13.700 dopo 13 anni; indennità servizio attivo L.. 2800 annue lorde. Tutte le competenze sono soggette alla ri duzio n e del 12 %. Per magg·iori chiarim en1 i rivolgersi all 'A111111ini s1r<lzione Provinc iale di Reggio ·Calabria . ROMA. Ministero delle c:on1urticazioni (Ferrovie ·delle Stato). Concorso }Jer allievo Ispettore Sanitario. Età massima 34 a11ni al 3 gennaio 1934; per invalidi di g u erra o Causa nazionale 43 anni, con prol ungam e11to per co1nbattenti (anni 5) , per inscr itti al P . . F. prima ·del 28 ottobre 1922 (altri 4 an11 i) . Esami scritti di medicina e chirurgia ; orali d i pa tologia e chimica medica e chirurgica, nozioni <ii otoiatria, oculi-stica, igiene e polizia sanìtari a, psi cotecnica, legi-sl azione sanitaria, diritto corporativo e s tatistica. Prova facoltativa di igiene 1)ratica applicata e di lingue estere . Scadenza 12 marzo, ore 17. Per u lt eriori informazioni e programmi , rivolgersi alle edi di compartimento d elle Ferrovie Stato od alla Direzione Ger1 . F. S. , Serv. Personale e Affari Ge11erali, piazza Croce Rossa, Roma. ROMA. Ministero dell'I1if.ern.o (Direz. Gen. d ella ~anità Pubbl. ). Concorso per esami a 9 posti di medico provinciale aggiun to di 2a classe i11 prova; stip. L . 12.200 ol tre L . 2200 serv. a lt. e O.ggiunte di famiglia ; perjoclo di prova no11 inferiore a mesi sei, con stipend io 111ensile di L . 00, oltre aggiunta di famiglia~ riduz. 12 %. Concorso per esami e titoli a 2 pos ti di assistente medico nel Laboratorio cli mi crografia e batteriol ogia della Direz. Ge11. precle lta (grado 9°); stip. ·L . 14.400 oltre serv. att . L. 3000 e aggi un te di fan1iglia; riduz . 12 ~~ PeÌ' i due conror i e tà li111ite 35 a. ; doc. a 3 me i . Scad. 90 giorni <lal1 n puhblicaz . nella « Gazz. PAVIA.

« IL POLICL!NlGO »

Anirrtinistraz. Provinc. -

+3

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Uff. » \3 febbraio). Chiedere annunzio alla Direz. Gen. prerlelta od alle RR. Prefetture . Rol\irA. 1Vliriistero della Guerra. - Con corso a 40 posti Ji te1Lente in servizio pern1 an e11te effettivo rtel corpo sanitario militare (ruolo ufficiali 111edici) ciel R. Eserci to; età limite 32 a. Scacl. 60 giorni dalla pub1Jl icazione del Decreto nella cc Gaz1.. Uff. n (19 genn.) . Il Decreto è anche pub}Jl icato nel (( Giorn. Med . '.\1ilitare » \30 gen11. ). VAIRANo PATENORA (Napoli) . Scad. 24 apr.; L . 9500: ricluz. 12 %; i11denn . cavale. <ln fi ssare a11no per anno; età limi le 40 a.; tassa L . 50, 10. VERC:ELLJ. Amministrazione Provincial e. Posto di Direttore dell 'Ospedale I>sichiatrico p,r ovincjale. Stiper1dio L . 19.000 oltre a L. 5000 di indennità di servizio attivo lordo delle ritenute di Jegge e della riduzione del 12 %. Sei aumenti quaclriennali d el decimo sullo st ipendio. Riconoscin1ento d el servizio prestato altrove fino a due quadrienni. Scadenza ore dodici del 25 aprile 1934-XII. Richiedere avviso alla Segreteria òell 'Amministrazione Provi n ciale di Vercelli. VrcENZA . Co mune. - Scad. 10 n1ar. ;. VII condotta; L . 9500 e 6 quadrienni 10 %, oltre L. 300 amb,u l at. , L. 600 serv. alt. , indenn . famiglia, lire 800-1800 trasp.; ridt1z. 12 %; età lim . 45 a.; tassa L . 50. VoLPIANo (Torino) . - Scad. 11 mag., ore 18 ; rivolgersi Segret. comun. Qu an do non è al trimenti i ndicato i concorsi si riferiscono a condotte medico-chirurgich e, i co\Ilr en s i a1lo s tipenrtio base . AVVERT ENZA. -

Per i Cor si di Jstruzloae d'assisten z a agli laferml.

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Ai medici incaricati di preparare otfimo persona le infe rm ieristico rammentiamo il Manua le, adottato quale testo per detti Corsi di lstru~/oae in moltissime del le principali d tfà d' Italia del

Prof. CIACINTO QUARTA g ià Medico aiuto negli Osped;1li di Rom a Docente di Pato!ogia Medica nella R. Univ. di

Roma

[ome si assiste un malato 7 [ome si soccorre un ferito 1 (Cuida prati ca per i nfermieri ed Infermiere) 5•

ediz.

accuratamente

riveduta

ed

aggiornata

Riportiamo qualcuno dei giudizii emessi into1·no a questa no• stra pubblicazione: Nel Gior nale Ufficiale della Croce Rossa Italiana, Anno VIII. Fase. I. il prof. T. Rossi Doria, così si è espresso: <~ ,Riass'!"' m endo, il libro del p1·0;. Quarto hon pot'l'ebbe essere piu chia.ro facile compl.:to preciso di così. ~ . nel suo geneTe, ur. ve~o capolavoro e n~n una sola persona - me~ico od inf~f'mie'I'":_ o madre di famiglia dov'l'ebbe mancare di questo libYo di CToce Rossa aL quale auguriamo la diffusione che merita i>. La .Rivista Min erva Medica di Torino, nel fascicolo 1 ° del· l'annata XIV. dopo una larga relazione del contenuto del vo• lume. conc!ud(>: << 11 Manuale del prof. Ql!arta è stato giusta• mente apprezzato nelle sue precedenti edizioni, ~icchè . è giunt<? in pochi anni alla terza; esso, oltre che per l'istruzione degli infermieri e d.?l! c fam iglie nell'assistenza ai malati, è parlico• larmente utile ai medici che debbono tener, corsi di insegnamento ad inferrnicri, a militi della Croce Rossa, conferenze di volgari.ztazione sulla assisten;t,a agli infermi, sul pronto soc· corso e simiii >>. La Delegata delia P resi-lenza Ge:i~rale per- le Infermiere della Croce Rossa Italiana Signo1·a di Targiani Giunti march. Irene ha scritto: « La Ting.,,azio dell'interessatate ed utile pubblicazione ch'Ella ha v oluto cortesemente inviarmi, e della quale sto facendo ampia propag!inda f'l'a le nostYe infermieYe "· Volume in-8° di pag. X ll ,320. con 112 figure nel testo. Prezzo L. 1 8 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati, sole L. 1 6 , 5 O in porto franco. Inviare Vaglia all' Editore LU IGI POZZI. Ufficio Postale Suc• cursale diciotto. Roma.


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NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE.

Il Sena lo (lel !legno si è arricchi lo di un bel r.lome d ella scien za m edica: quello del prof. Luigi Devoto, il r1uale, com 'è noto, h a res ta·u ra1o 1'inseg n amento e lo studio della patologia del lavoro i11 Italia e all 'E ter a ed ha contriblti lo con efficacia a lla recente legge italia11a sull 'a sicur azione contro le 1nala ttie del lavoro . Il prof. Han s von ìvieyenburg, ordinario di anatomia patologi ca, è n ominato rettore dell 'Università di Zurigo ; il prof. H. V\7 . l\lfaier, ordinario di psichiatria, è nominalo deèano d ella Facoltà medica d el1 a stessa UrLiversità. Alle due cattedre di clinica medica cli l\lo11aco sono stati chiamali i proff. Schitte11helm di Kiel e tepp di Breslavia, in sostitl1zion e dei proff. F . von Mtiller ed E. von Romberg (cli cui il primo a ndato a riposo, l 'altro defunto). Il prof. H . v. Baever, di ortopedia all 'Università di Heiclelberg, andato a riposo per la nuova legge federale u gli impiegati, è stato invitat o al Collegio Medico Fem1ninile di Filade1fia, per un cor so di confer en ze. Il dott. Max E. Ohermayer , allievo del prof. Matznauer di Graz, è n ominato l)rofessore di dermosifilogr afja all' Università di Chicago. Il prof. Roger Adams, dire ttore d ell 'Is litulo chimico dell 'Univer sità di Illinois a Urbana , è nominato presidente della Società Chimica Americana. l su oi studi hanno avuto larghe applicazioni in 1nedicina, particolarmente quelli su gli anestetici ad azion e locale e quelli sui rlerivati dell 'olio di ch aulmoogra. Il dott. W . A. J essup è nominato presidente della Fondazione Carn egie per il progresso della scie11za . Assumerà la carica il 1° niaggio 1934 e lascerà in, ·ece quell~ di presidente dell ' Università s tatale di Io"va; su ccede al dott. H. Suzzallo. L '.l\.ssociaziorte d ei m edici scrittori d ella Spagna h n assegr1ato d ei prem i ai d ottori L. N. d e Castro e Pelayo Martorelle. La Società di chirurgia cli Bos ton h a a8seg11ato la 1ned aglia Sturgis Bigelow al prof. Harvey Cu shing; i preced enti assegn atar1 furo110: i "l\Iayo, Keen, Matas, J ackson, Tl1rnes, Finney. 1

Il Governo spagnolo h a assegnato la i11edaglia dell'Ordine Isabella La Cattolica (degli Ordini cavallereschi della Monarchia è il solo ricon osciuto dalla Repubblica) al dolt. R. Matas, professore e merito di chirurgia alla Università Tulan e di New Orlean s. L'Università del Gu atemala h a conferito, allo stesso, il dottorato onorario in m edi cina e chirurgia. ·La con segn a della m edaglia e del diploma venne effettuata il 4 di cembre, a Ne"'· Orlear1 s; ]a cerimonia fu presieduta dal sindaco d ella citlà. 11 dott. Davidson è nominato direttor e del] 'Ospedale Rotunda di Dublino. Egli ha i11segnaLo per sette anni ginecologia e ostetricia alla Scuola del Collegio Reale dei Chirurghi rlell 'Irla11da. ~\ll 'Istituto

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SEZI ONE PRATICA

di tisiologia di Cordoba (Arge11li11a), 1·ecenlemente cr eato, sono stati preposti : qual e di1 ettore il prof. Gregorio Araoz Alfaro e quale vicedirettore il dott. AlPssn ndro Centeno.

NOSTRE CORRISPONDENZE Da Trieste.

La Croce Rossa lteliana a Trieste.

g u ·cito i11 ques ti giorni con elegarit e Yest e tipogr afica il rendiconto 1028-32 dell 'Ospedale ì\ilarino . « Duchessa Elena cl' 1\ 0 . ta » diretto dal prof. A. J\.iezzari . La 1)refazion e cl etla la rla S. E. il sen. Fili})l)O Cre1no nesi, Presidente ge11erale della C. R. I . e 1\1in is tro di Stato, ine tte in luce con stile co11ciso, 1na d enso di pensieTo, il meraviglioso e progrediente sviluppo assunto da ques to l s lituto n ella 11uova a tn1osfer a di lavor o e cli reali zzazioni creatasi in seguito alla Rivoluzjo11e F :l cista . Succeduto al prof. C<nnisso, ot li1no ortopedico e va1ente studioso , i1 prof. l\ . l\Iezzarj ha avuto dapprima l 'i11carico e qui11cti la dirclio11e effettiYa cl clJ'I ULuto, <leclica11rlosi co11 entusiasmo giovanile al non facile lavor9 di riorganizzazione ed aggiorn a1ne11to sanitario . Opera p aziente e lunga, condolta co n tenacia e ch e ha portato ora alla creazion e di u11 Is tilulo ch e è certan1e11Le uno d ei pri1n i cl 'Europa ed al ql1ale afflui scono pazienti an cl1e d a proYincie lontan e e ùall 'es l<>ro. Bi sogna riconoscer e cl1e la Presid c11za cl ella Croce Rossa ha asseconcl a lo in I u Lti i n1 od i le richiest e de l Direttore, e ben e fece p er ch è special1n ente qui a 'frieste, i11 prossi111i1 n <lel co11fin e, con buona parte di d egentj r apprescn la1i cl a s lnYi , ogni attività che possa diretla1ne11 le o inclire Ll amente trarlur i i11 OJ)i:>ra cl i pacifica pene trazione di italianità è clovero a oper a di pa trio tlis1no. Senza soffermarsi in t1na anali si anche superficiale del mate riale clinico ò oc11m cn tato da b ellissime radi ografie, ch e etimo. tran o la maturità clinica e operatoria del prof. ?\fezznri , bas ti qui ricordare i ri ul tati comple sivi d a i qu n] i i rileva ch e su 20 O malati ricoYera1i , 1305 Yenner o dimessi g u ariti (73 %) e 346 pross i111i a guarj gione. Solo il 5,3 % di pazienli non pol è god er e della guarigione, i ] ch e è.' n1inir11 a cifra se si tien conlo che la sta tis ii ca co11len1pl n in clistin tam ente t t1tto i l mater iale afflt1ilo e quin<li an ch r cnsi disper ati . An aloga riflessjone suggrri ~cc la })e r c e11 tt1ale non epurata d ell e morti (2,3 %) cl1e è lra le pil.1 b asse ò ate da altri san atori analog·hi. Con ciò ]a Croce Rossa Itali a11n 11011 si ritien e t1 n cora paga e proprio i11 ques ti · giorni alla Colonia ag·rjcola ottimamente organizza la e r edditizia, h a voluto aggiungere l 'acql1is lo cli ::i.l tro ter re110 vicino. ]Jreoccupa la cl i assicurnr c l 'espansione dell 'Istituto ch e è in con tinl1a ascen ione e ch e fa on ore all 'I tali a. Trasferi1n enlo della. « .Pubbli ca -1 ssisl en za »

nlla C. R . I\

Il co111.ita lo ,li '[ries1c d ella C. ll. I . 11 ello svolgi111ento d el su o progTn1~1ma , forte clell 'appoggio clelle Au.torità locali e i ...1)irar1dosi ai concetti di massima e severa organizzazione e collaborazione tra gli E11ti assisten ziali , a11alogamen te a quanto per disposizion e legislativa è già un fatto con1piuto i n quasi tt1lte ]e cit tà d 'Italia, 11a potuto ottenere la assunzione cl el ser,·izio di pronto soccorso, prima gestito dall a « Pubbli ca As is·ten za ». 1'ale p assaggio, m entre in t1lti1na a11alisi non modifica· per nulla l 'anò a111e11 lo del ser vizio, d 'altro canto mette la C. R. I . in condizioni di mante11ere nel n ecessnr io acldr. I rn n1rn I o i propri militi,


cc IL

i quali a n c ltc i11 u11a r ece11le occHsion e si sono

POJ. l CLI ~ l CO

J)fO-

cligaLi i11 inodo 1ner aviglioso. E ·rrj est e gentil e e generosa i1on rlin1entica.

J .'Ospedale Regina Elena erelfo in Ente morale. U11 altro avvenimento nell 'ambic11te sanitario dj 1'rieste è rappresentato dalla costituzione in Ente 1norale del grande Ospedale Regin;:\ Elena . Questo immenso edificio accoglie tutti i reparti m edici e chirurgici di t11tte le specialità, mentre it reparto malattie infettive trovasi alla p eriferia della città in un con1plesso di edific i be11e attrez1ati (Ospedale d ella Maddale11a). Esso è stato organi zzat o in parte i11 questo u1 l imo t empo per opera d ell'attuale òirettore l)r of . Gall, che ha cercato rimediare alle principali d efice·nze, imputabili SOJ)r atutto all'ep oca quasi centenaria alla quale risale l 'attual e costruzione e alle esigenze organizzatiYe di un granòe ospeòale inoderno . ~Iolto c'è ancora da fare ed · è sperabile ch e le inevitabili difficoltà economiche contro l e quali dovrà combattere i] nuovo Ente siano superate iner cè una più vasta con1prensione dell a beneficenza pubblica. È infatti necessario cos1ituire al i 'ospedale stesso una dotazione che, senza aspirare ad essere quella di quasi tutti gli ospedali d'Italia (Milar10 i11 segni I), sia almeno tale da garantire lìna r endita per ·r idurre le rette di degenza e sopratutto poter svolgere un pi a110 sistematico di lavoro, che non deve esclurlere la possibilità di una differente ubicazione dell'ospedale con un più ra zionale dislocamento di reparti in omaggio ai pi\1 severi cortcetti ·an ch e di ordinP profilattico. RF.\'()J ,TELL.\ .

NOTIZIE DIVERSE. 290 Congresso italiano di dermosifllograO.a. La Presidenza della Società Italiana di Dcrn1 atologia e Sifilografia ha ravvisa1o l 'opportunità di indire l a prossima riunione rl ella Società nella primaYera del 1935. La data esn I ta e la sede saranno ulteriormente pre.ci satr . J ten1j prescelti per oggetto di relazione sono i egu enti : 1) cc Le atrofodermie » (affidato all a TI . Clinica dermo~i­ filopa tica di Siena); 2) cc Le rli et ot erapie in rl er matologia » (affidato alla R. Clinica der1T1osifil opatica di Milano ; 3) e< Il val or e clinico de~rli esami del Jiquor nella sifilide n (affidato alJ a R. Clini ca dern1osifilop,a tica di Palermo). Anche p er la XXIX Riunione sarà seguìto il cri t erio della limitazione delle comunicazioni liber e ai soli argomenti di r el azione salYo co111u11icazioni òi particolare in1portanza e urgenza , ch e fossero g iudica te dalla Presidenza degn e <ii eccezione. Nessur1a limitazione invece sarà fatta per l a J)resentazione di casi particol armente in1Pressan1i ch e i soci intendesser o fare . La Presidenza racrornanda :1 t1111 i i . o ci . e11e sono nella possibilità di farlo , cii p ortnr r il proprio contributo sp ecie in oròinc nj Iem i 2° e 011 di più immediato inter esse. prçi tj ro . A ffinch~ un material e comple sivo casi ti co r :-- tatis tico jl 11iù nt1meros0 possibile ia offerto in cii r u ssion e a ll t1 Socie tà p er un più profic110 o ri r ntan1f'n1o . La Presidenza i11fine l>rrga i rela tori cii a1 tenersi alle di sposi zioni cl1P ,·r rrfl 1111 0 n su o tcn1110 eomunicat e circa lo p azio e I n da1 n d ·inYi o nelle rf'l azioni in 1ipogrnfin , nr ~ i clrr::inrl o ch e ]e r cl a-

n

ziorti ste , e , anche nell 'i11tere se clei relatori, giu11gano . . ai oci co11 inollo antj cipo sulla data della. r1un1one.

1° Congresso internazionale di radiobiologia. . E. il Capo del GoYerno, ::;e11Uto il parere del Consiglio clelle ricer cl1e , ha autorizzato il })r~1n<> Co11gresso i11ternazional e di elettro-radiobiolog"ia, di cui abbian10 già dato l 'a11nun zio, e che per inizia1iva della Società internazionale di radiobiologia, sarà tenuto a Venezia d al 10 al 15 di settembre prossi1110 . Han110 già ò_ato la loro adesione al Congresso 111olti cultori di scienze fisico-naturali e ])ioJogi ch e cl ' Itali a e <l ell 'estero .

Ufficio internazionale di documentazione di medi-· cina militare. u a 4a ~e:; ione <ii confere11ze a Li egi. s ubi lo clo})O le Gior11ale rn edi cl1e belghe, dal 2 al 30 g iug n o. Sono inYita li a parteciparvi tutti gli ltfficiali 1nedici. Il JJrog r amma con1prende i temi ~egue 11ti: aYiazione sanitaria ; organizzazione del se rYizio sanitario 11ell e relrovie; ludio criti co cl eJl a regi&lrazione internazion a]e clell e ferjt e e cl e11 r ·n1alattie n ella g·uerra di 1110,in1ento; i1nmu11izzazion e contro l 1i11fezione ci.elle ferite di guerra; disin1preg nazione tossica d ella biancheria e degli . abiti dei gasati vescica li ; g·uerra ])atteriologica; processi di disintossicazione; intercan1bio delle formazioni sa 1ii tarie in campagna. Per le iscrizioni rivolgersi, non oltre il 1° maga-io, al direttore dell 'Ufficio: lieutenant-coloneJ 1nécl ecin Voncken Hòpital .!\filitaire, Liége Belgio .

Terrà la

Consiglio Nazionale delle Ricerc11e. Nella sua riunione p eriodica, il Direttorio de) Con siglio Nazionale d elle Ricer ch e, ha tra l 'alt ro deciso , accogliendo l 'invito dell 'Alto Commissario rl i Napoli, la partecipazione del Consiglio al Cong-resso della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, ch e avrà luogo il prossin10 ottobre in questa città, affidando a(l alcuni su oi inembri, relazio11i su temi di parti colare irr11)ortanza che saranno fissati d 'accord o con Ja preside11za della Socie tà stessa. Il Capo del . GoYerno ha al1provato la n o1nina <lei membri d ei Comitati Nazionale d el C. cl. R. Sono stati nominati p er il Comitato Nazjonal e per ln Medicina: prof. Maurizio .-\ scoli ; g r. uff. dott. G-aetano Basile; prof. (;ar1o Resta : prof. _..\ nton io r.esaris Demel ; prof. Paolo Gaifan1i; prof . Luigi r..ugliar1etti ; çav. di gr. cr. <'lott. Alherto L1Jtrario ; prof. J_,oreto ~lazzetti; prof. Prassitele Picc inini : 1)rof. Luigi Preti ; prof. Gustavo Quarelli; se11 . prof. <l o tt. Luigi Simonetta; prof. Domenico Taclrl ei : prof. Giuseppe Zagari. Per il Comitato Nazionale per la Biologia: prof. 'la reo _A.l111agià: prof. Giuseppe Amantea; prof. ' ' irg ilio D11 cceschi ; prof. Ercol e Giacomini; prof. An·clrea Gia·r dina; prof. Bjagio Longo: prof. Or~ste ~'1attirol o; prof. Giovanni Negri: prof. Umberto Pieran toni ; prof. Gi110 Poll acci.

L'Istituto ''Regina Elena,, a Roma 1>er lo e la cura dei tumori.

~tn(lio

Le bas i di questa istituzione ft1ro110 ge liate in un colloquio che il Duce concesse al '50nlJ)ianto ~enatore Pietro Baccelli, allora presidente degli osp edali fisio-terapici e ai proff. Ettore Marchiafava, Raffae1 e Basti anelli e Aless<1ndro Messea.


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5EZ101\.E PRATl CA

L ·istituto orge di fronte all 'area su cui sta 11 ascendo la nuoYa città universilarj a e ricopre \in ·ar ea di 12.000 n1etri -.1 uadrati. Ot lo g r a11di fab bricati lo cotn1)o n go110 dispos ti armonicam ente ed into11ali ad u110 tile architr.llonico se111plice ed au s tero. Al pian o edilizio corrisponde un 'opportuna s i temazione e distri]n1zione di reparti e clj serYizi. L 'edificio principa le ospita al piano terreno la sezio11e an1bulatori a, m en tre al piano i11 terralo sono situali gli impianti r adio-diag11ostici ed i ·ervizi di acce tlazione rlegli infermi. Negli altri piani si trovano la sezione biologica e chimica .d el reparto scientifico, gli uffici clel direttore, l 'archivio tati tico, la secle centrale d ell a Lega italiana per la lotta contro il ca11cro e la biblioteca. La t eralment~ sor ge il g r and e edificio dell 'aula delle confer en ze, ch e occu1)a lutto il }Jrimo piano, m en lre al terren o troYan i gli uffici an1n1inistrati' i ecl al eminterrato i Jaboratori di fi sica. La ezione clinica con s la cli una p arte central e -e di tre J1racci l a ter ali . Il piano terre110 ospita gli !n1pi anti di r adio-di agnostica, m entre il primo e jl secondo piano on o costituiti dalla sezione clinica propriamente d et ta. Le camere d egli infermi so110 situate nei tre bracci laterali dell 'edificio , Jnentre nella parte centrale trovansi i servizi acce- ~ori. Il terzo piano è occupa to rlalla sala operatoria co n le annesse stanze di terilizzazione, il labor a torio rli analis i chimica, un gabinetto raòio<liagnostico ed al lri servizi a~ressori . Lateralme11te sono l ·alloggio clel cappellano e la cappella. ep arati ,l a tutti i preced enti sono l 'eclificio del1·isolamen lo, con1prendente un apposito impianto <1i st erilizzazio n e e ltna sal a operatoria, il fabbrica lo c11 e OSJ) it ~ Je cucine, la guardaroba, l 'alloggio <le] J)er on ;.d e. l~ue.. L"ulti1no è coll egato al padigliou c clinico media11 te un corridoio sotterraneo ronvfnier1tem ente aerea lo e illuminato. I serYi7i mi nori sono sist emati in altri piccoli edifici. Dal pu11to di vista dell 'organizzazione, l 'is Lituto <:on.st a cli u1ta sezione ambulatoria , di una sezione per ricovero li in cura e di una sezione scientif~ c~. f~ i1nporta11Le il criterio informativo del serv1z10 ft Jil])ulatorio ch e 11a un indirizzo m edico-chirur' g ico non srJecializzato per i soli tumor1. . ma preparato ad estendere l'esame diag nostico a tutti i mal ati allo scopo di far ailluire i porta tori di les ioni j11izia li o sospette. Un altro criterio dis tintivo dell 'isti1uto è l a sistemazion e dell 'ospedale; infatti, anzichè ad una <livisio11e dei vari r eparti chirurgico, radio e <' roentgenterapia », si è mirato a moltiplicare fra loro i mutui rapporti di contat to e di interdipen òenza. Il reparto scientifico const a di quattro sezioni: hiologica, chirrtica , fisica e anatomia p a tologica , e l 'or ganizzazione è con cepita in mo<lo d a agevolRre il lavoro.

Una colonia sanatoriale ferrarese nel Trentino. Il Con sor 7-io Antitubercol are de1la Provin cia di Ferrara , coadiuvato dall 'Am1ninistrazione provin ciale, è addivenuto alla decision e di eriger e una Colonia sanatoriale alla « Vergondola », in Comune cli Sies, una delle migliori posizioni d el. Tren tin~. Il preventivo della spesa ammonta a _circa 2. milioni e il ptogetto. prevede la co~oda s1stemaz1on e di 112-140 m:11ati. L 'approvazione del Superiore Mi11istero è di un a11no fa ed in questi giorni è stato approntato lo studio definitivo e d et1 ~gli a l o per la costruzione del Sanatorio.

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1'Iedici e demografia iu Geroiauia. Nel programma di politica demografica del GoYerno nazional-socialjs la si manifesta, ora , la tenclenza a far e dei medici, oltre a tutto, anche dei consiglieri d 'obbligo prima della conclusione di matrimoni . Il medico, nella nuova teoria nazionalsocialista, può e deve assolvere il suo compito di preparare l e nuove gen erazioni coll 'aiuto ed il co11sjglio alle persone ch e progettano di unirsi in rnatrimonio. ]~sso, da queste interpellato , dovrà esprimere il proprio giuélizio in tempo sulle con dizioni fi siche di ciascun candidato al matrimonio . Per ciò si pensa di svincolare il medico dal segreto professionale e dargli piena facoltà di impedire, con tempeslive rivel azioni e avvertimenti. matrimoni dai quali non potrebbe nascere che una prole malsana e deficiente. (Tuttavia sono da considerare anche i pericoli che in questo caso der jverebbero dall'abolizione de] segret o profession ale n1edico: p . es. molti pazienti, piuttosto ch e rivolgersi al m edico, preferirebbero di tenersi l a malattia o tenter ebbero dissimularla, con danno proprjo e dell a società ).

Un po' dovunque. Il 22 febbraio fu sole11ue111ente i11 augurato l'anno .tccademico della ,Scu ola d 'applicazione di Sanità rnili ta1·e; er a presente il tlirett or e d ella Sanità, ten . gen . F ranchi ; ora lore ufficiale è stato l 'on. prof. [ u gen io Morelli , segrelario del Sindacato nazion ale fa scist a rl ei medici : egli ha svolto il t ema ,, Il m edico nel Regim e fasci sta ». Secondo le d isposizioni cl el Capo del Governo , r1el prossim o ott obre Catania festeggierà il V centen ario della fondazione della sua Univer~ità , l a crnale r ipete l e su e origini dal decr eto del 19 otLobre 1434 di r e Alfonso d 'Aragona che con ced eva 0lla città J 'is tituzione di un o « Studil1m Gener <:tle n. ei g iorni 23 e 24 febbraio si è tenuto a Roma, i1ella salJ della Confederazione Generale d ell 'Inrlus tria , il secondo Convegr10 Nazionale di Radiobiol ogi a. Nelle dt1e sedute de] giorr10 23 sono sta~e esp o te l e r el azioni; parlarono i proff. L . Petr1, V. RiYera. Cazzamalli , Pirovano, Cremonese. Le :E.dut e del giorno 24 sono state dedicate alJe comunicazioni . Si è .formulato il voto ch e sorga in Italia un Is tit uto di l)iofisica cer el)r ale e di radiobiologia . La segr e teria h a sen e in via Icilio 22, Roma c_l47). L '« Alliance Scientifique et 1"1étlicale Française » ha t enuto la SU:t za riunione il 3 febbraio, a Bordeau x, sotto la presidenza del dott. Claoué; furono proiettate varie cin ematog rafie scientifiche; vennero in discu ssi on e: il caro-costo degli ospedali (in alcuni osped ali francesi i malati importano fr. 53, 75 al giorno); il compito dei con corsi 11ella carrier a medica; I 'ordine dei m edici ; l a con .. tabilità ospedaliera. La prossima riunione si terrà il 7 aprile . Per informazioni scriver e al Dr. Clao11é, rue Scl1e ffer 39, Paris (X.Vie). La · Lega belga d'igiene m entale h a or ganizzato per i giorni 14 e 15 apri le una riunione destinata allo studio del tema: L 'oper a dell 'igiene mentale nei rig uardi della delinqu enza. La Società b elga di medicina e chirurgia del lavoro organizza p er il 24 g iug n o, n el quadro d elle Giornate medich e di Bruxelles, una « Giornata di


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H

1L P OL ICLJNI CO

111cd ici11a elc i lél\O ro n : lr 111i: la s ili ro~ i . la chirurg ia cl ella 111ano.

Jja ocielà Arge11ti11a di cleltr o-radjologia 111ecljca ha tcnl1lo il uo prjn10 co11gresso interno a l~u enos J\.ire 11ei g jorrù 20 e 21 novembre 1933, so ll o la l1re .. iden za cl el d ott . .Tosé Gu ard a to. Fu in di::,c u s io ne la I er a p i a del! 'ipertiroidism o' (elet trotera1)ia, roe11tge n I erapia, rariil1rr1ter apia) . Dal 6 all '11 110Ye1r1bre si è aduna1o a San P aolo c1cl Brasil e , so l lo la presjclenza del 1)rof. Alves d e Lima , il Co ng r esso · fedi co Paolis ta, cui jntervenllero circa ;)00 n1ecli c i. ~i\lln ~eclul a inuug·ura1e, t eJl u ta i i1el la Facoltà n1e<lica, er a presente il min i s l ro dell 'educazi onP e clelln salute pt1bbli ca d ott. \ ' al<l o1n iro ilYeira. 1 lavori .l'.11ro110 divisj in 9 Sezion i . Fu anche organizzat a t1na Mostra. La oci~ t à t ed esca cli chirurgin si adunerà a Be rlin o dal 4 al 7 aprile, sotto 1a presidenza di l\irschner (Tt1binga) . Temi: << 1'rattamento d elle infezioni piogene e d elle l or o serruele )), r elat or e Lexer (Monaco);« Chirurgia clell 'i n lPs lino cr asso)) , rel. Goet ze (Er1angen). La Societ à inedira 11orYegese (Det Nor ke Medi cin ske Selskab) h a celebrat o il su o centenario ; i11 tale occasione sj è pubblicat o lin volun1e, il . qua] e con lien e l e st ati s tich e sul coler a nel J R44 ed il resocor1to d e] la co11fer enza 1neclica sul colera aduIlatasi in qu ell 'anno a Cristi<'inia. La ,Società Pien1ontese di Chjrurgia si è adu n a1a il 3 febbraio , sotto l a presidenza del prof. O. Uffredu zzi ; furo110 fatte coml1njcazioni dai dottori prof. U. Camer a, prof. _/\. ~1 . J)og·liotti, Ten eff, L11cca, A. F oà La Società di c ultura annessa allél Scuola medica ospedalier a di Napoli si è adunat a il 18 dicembre, so ll o la presidenza d el prof. G. Tedeschi; furono féttl e co1nunicazioni òai d ot~ori prof. G. Perrotti e E. Di Lauro. · La 'ociet à di Scienr.e Meòiche di Con egliano e Vitlor jo si è ad unata il 29 gen11aj o, sotto la presj denz(I d e1 proJ. Col etti, assistito dal segret ario dott . F'. Fabris. Fur o110 fatte comu11icazioni dai dottori prof. Opoch er, Baro11i , prof. Tramontini , Marta. Lu Sorie tà Medico-Chirurgica Trevigiana si è adunata il 15 febbraio; furono fatte comunicazioni dai dottori prof. N. Lovisatti, prof. De Gironco]i, M. Bertolotti. . Hanno aYuto luog·o in ql1esti giorni i Rapporti inlerproyj11 cialj dell'Opera Nazi on~l e ~Jaternità e Infanzia, su cce iYan1en le a ìvfila no, Roma, apoli e P al er1no. j'olt0 g ruppo d 'invitati h a vjsitato, il 20 fel> hraio, l 'Istiltito Regin a El ena per l o studio e l n c11 ra clei tu1nori e ne ha ammira to l a grandiositù (con sta di 500 am bienti) , l 'or ganizzazione e l 'efficjen za n ei riguardi diagnostici, ter ap eutici e scien1ifici. Fecero cl a guida il <liretlorc sen . R . Bastiar1elli, il vice-direttore dotl. Riccarclo Moretti, il eh irurgo primario prof. Giannuzzi, j] capo-servizio de] radium prof. Luigi (~appellj , la l)rof.a Morelli e il do l t. De TiYoli , prepo ti all e r icer cl1e cie ntificl1c>. U 11

li Consorzio Provinciale .i\ntilu])err olare di L i' orno ha diran1ato il 9 febbraio una circol are con c ui bandi rr una ca n1pag11a di Yarrinazione a1l lit i1bPrcolare l)er mezTo rlel Yarrin o ~f ar (lgl ia11 0 .

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Il prof. Burian e il cl o tl. C:laou é h ann o or gan izza lo cltie riunioni internazionali d 'i11segname11to clella chirurgia r ipar;:i lri ce, plas ljca ed estetica: una a P arigi dal 14 al 18 m aggio e l 'altra a Praga clal 19 al 24 maggio ; quote: 300 fran chi. Scrivere al dott. Cl ao ué, ru e Scheffer 39, Paris (X' ' Ie). All 'ordine d ei Medici di Cose11za, avanti ad u11a folla di inedici convenuti d a tutta Ja provincia, il prof. lloberto Falco11e, <iirc ll or e dell 'Ospedale Ci' ile, h a rievocato la fig ur <t lum in osa d el prof. Pietro Castellino , tracciando la vita del] 'illustre m ae.. tro, cl1e partecipò a tti vam ente alla vita medica d ella Calabria. Al R. Istituto Veneto di Scien ze, Lettere ed Arti il 1)r of. Fabio Vitali 11a, con cornn1osse parole, com n1err1orato il prof. P apinio P enn ato. cc La Medicina Ca Lalan a », ch e si pubblica a Bar-

cellona , intend e cii associar e, atl uno sforzo di d ecentramento medico nell 'interno d ella Spagna, il tentati vo di associare all a Cat alogna le r egioni lim i trofe d el m ezzogiorno francese, che fanno capo alle Facoltà e Scuole mediche di Bordeaux, Mar si glia, Montpellier, Tolosa, Clermont-F~errand e Lin1oges, costi l t1e11<lo così l 'cc Occitania medica >L Il periodico h a ora bandito un con corso p er un 1110dulo-tipo d 'interrogatorjo m edico. Il concorso è scaduto il 1° marzo. La Facoltà medica di Marsiglia ha organizlat o un viaggio medico sulla Costa Azzurra dal 27 m ar zo al 3 aprile; quota: 100 fr an ch1 . Per infor1nazjoJ.!i rivolger si alla « Socié té Médicale du. Littoral ». rue. Verdi 24, Nizza. L 'Alto Commissario di Napo li , accompagn ato dal. Vice-Provveditore alle 00. PP., si è recato a visitar e il grand e Sanatorio allo Scuclill o, i cui lavori procerlon o con ritmo cel ere e sarann o al più presto ultimati . .Scopo d ella visita d ell 'Alto Commissarict è staio quello di esaminar e sul pos lo i piani ch e ri guardano l a 5isterrtazione de.i ser vi zi di fognatura e di somministrazione d 'acqua. ~

stato tratto in arrest o, a Pedavena, l 'en1pirico Ben edetto Zan ella, di anni 75, il quale aveva cur ato m ediante un impasto di chiara d 'uovo e grappa un operaio infortunatosi ad un ginocchio : seg uì uria gat1grena, cl1e ha d etermi11ato l a m orte del paziente.

Esuberanza di 1nateriale. La straordinari a amuen za òi ]avori determinatasi presso il nostro periodico ci lusi11ga, poichè cos tit u i sce un indice d el credilo con seguito ; ma ci pone in g ravi difficoltà, a cau sa della n ecessità in cui veniamo a trovarci di r espinger e molte offerte. Ciò inalg rado, si è d e terminata una straordinaria r essa d 'impegni e l a pubblicazione ritarda spesso eccessivame11t e. (P er esigen ze redazionali varie, non possiamo seguire t1n ordine cron ologico n el dar cor so ai la ori). Ne chiediamo venia agli a11tori. Onde arginare l 'inconveniente, n on costringer ci a moltiplicare i dinieghi di pubblicazion e e ]imitare i ritardi , preghiamo gli autori affinchè Yogliano essere sobri e concisi , sfrondare i laYori dei richiami st orici e dell e docun1e11tazioni ingombran ti , cond ensar e le es posizioni e le con siderazion i, ridurre la bibliografia all 'indisp ensabile.

LA

REDAZIONE .


[ANNO XLI,

~ {-NI.

RASSl~G NA

9l

361

SEZIONE PRATICA

n ELLA STA.M.PA MEDICA

Arn_er. Joarn.. ~led . . c. , clic. - O. H . P ERRY PEPPER e G. WTLSON. L 'acid1t à ga strica rtella sclerosi 111ullipla. - R. A. K1Lntr1•'FE. La reaz. iniraclermica di Bachnl.an nella tricl1inosi. M ediz. f( linik > l~ dic. _,. F . ll A\\lBUHGER . L 'arte medica. Inchieste sulle indicazioni overatorie nel 1'ostruzione clel coledoco da calcoli . Brif. Med. Journ., 16 flic. - R. MrLLER . La cosidetta acidosi nel bamhiilO. - u. FHJEDi\1J\N r e A. E~KELES. Eziologia drllr emop atie. Paris i\iJéd., 16 dic . u m ero di ginecologia e ostetricia. J or1tal dos. Clirt. , 30 nov . - A. LrNs. ~indron1 e di ga tro-piloro-duod.eni le sen za u l<".u s. Pat11ologica , 15 dic. E. CAPPELLI. Gastroesofagile difteri ca. - G. N{EzzActT\I\ . 011cologia sperimentale . Journ.. d e Nléd. de L yo11 , 2-0 clic. - . u1nero di anat. patolog. Minerva .1\fed., 22 dir . E. F1LLA ~ Patoge11esi dei fenomeni ipoglicemic i. Presse Méd. , 30 dic. - M . C JiIRAY e al. Calcemia e calcibili a provocate. Sperimen tale, 27 dic. M. LEvJ. Endocardite da ])neumococco. E. C1ARANFr. Immunità locale verso lo stafilococco. ~fed. TVel l , 30 dic. F. HonER. Le pestilenze. Practitioner, gen. Nun1ero sulla dieta n el trattamento d elle malattie. Med. lll-'e ll, 6 gen. - H . BoHNE KAMP. L 'affa11no e come lo1 lare contro di esso. - JJ. Erc HHOLTZ. Incompatibili1 à terapeutiche nuove.

CRONACA. EPIDEMIOLOGICA. Le malattie infettive in Italia. M ese d i Luglio 193 3 3-9

10-16

17-23

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Tifo petecchiale. Colera asiatico. Peste bnbboni ca. dennnzia

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Indice alfabetico per materie. Actinomicosi Loraco-polm onare . . . . Pag. 350 Aria: inquinamenti in rapporto con le )) 348 nebbie e le nevica te . . . . . . . . . )) 347 Arsenobenzoli ad <111 e d osi . . . Bacillo tbc. : ricer ra col metodo Loe)) 348 wenstein . . . . . . . . . . . · )) 346 Bibliografia . . . . . . . . . · . . )) 350 Bronchiettasie: lratlam . medico CarlJoirlrati: perioflicità d el metabolismo )) 352 e rilmo nella funzi one ciel fegato . . . )) 357 (~ o rrisponderize . . . . . . . . . . . . . )) 347 Diatesi emorragi ca familiare: rara for1na )) 341 Dieta chetogena in lerapia . . . . . . . )) 348 Epilessia: rican 1bio <lell 'acqua . . . )) 350 Frenico-exeresi : ricer ch e preliminari )) 347 • Glicemia e glicosuria : ricerche . . . )) 347 Glutatione nelle malattie articolari . . )) 344 Infortunio sul la voro e \au sa violenta )) 338 Linite plas lica . . . . . . . . . . - . . Lipemia dopo carico di glucosio in sog)) 3.d (1 getti normali . . . . . . . . . . . . · )) 343 Massaggio nella m eclici11a generale . . . )) 335 Ossa: chirurgia; un nuovo passalacci . . Ostruzion e intestinale: l 'assorbi111 ent o )) 340 nell ' - . . . . . . . . . . . . . )) 323 Pancreatiti croniche : patoge11esi . . . .

Parotite: nuove co11cezio11i sulla patogencsi . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 329 )) 350 Pleuriti essudative : puntura precoce . . Pressione venosa : valore ir1 clinica . . . )) 349 Radioterapia delle forme infiammatorie acute della pelle . . . . . . . . . . . )) 349 Radioterapia: tecnica p er la selezione )) 336 delle irradiazioni . . . . . . . . . . . )) 351 Raffreddore : trattam. nel bambino . . . Raggi ultra-violetti n ella ct1ra delle malattie . . . . . . . . . . . . . . . 342, 349 • }) 341 netto: perforazio11i da impalamento )) 348 Schistosomiasi vescicale nel Fezzan . ·ervizi igienico-sanitari

Sintomo di Lesieur . . Sprue . . . . . . . . . Sterilizzaziortc eu genica . . . 1'ubercolosi e permeabilità delle linfoglandole . . . . . . . . . . . . . . . . 1'umori della prostata e della vescica: trattam. cl1irurg·ico e roentgenterapico I ìlcere gastriche e duoòe11ali: riflessioni Urina: .analisi biochimica . . . . Urina: esame nella don11a ,, egetazioni ad er1oidi . . . . ' :ie biliari: affezioni; coproporfirinuria

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353 349

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orri tt i d i propriet à riservati. - Non è consentita la ristampa di Lavori pubblicati 11el Policlinico se non sn seguito aà autonaazione scri.tta dalla l'edatione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senta citarne la fonte.

A Pozzi, resp.

C. FRuGoN1, Red. capo.

Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


362

cc IL POLTCLJ N I CO >>

[ANNO

.XLI,

Nu~r.

9]

Opere della Casa Editrice POZZI, da potersi acquistare anche con la facilitazione del pagamento a rate mensili, in base al prezzo di copertina, alle condizioni specificate qui sotto nel rispettjvi annunzi: Rammentiamo ai lettori la classica pubblicazione del

Ricordiamo anche l'importante pubblicazione :

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Prof. Dott. CIOACCHINO FUMAROLA

Direttore della Clinica Oto, r ino-laringoia trica della R. Università di Roma.

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Diagnostica delle Malattie del Sistema nervoso

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tCOLLANA MANUALI DEL ''POLICLINICO,, VOLUMI N. 41-42.1 - 42.u - 43 - 44

ROBERTO ALESSANDRI

MANUALE

DI

DlRBlTOR~~~;IV~~N~c: k=URGICA

CHIRURGIA

OPERA DEDlCATA AL MAESTRO NEL SUO XXX ANNO DI INSEGNAJ\-IENTO DAGLI ALLIEVI

ASCOLI M. ROMA - SAGGIO G . CAGLIARI - BIANCHINI A. ROMA - BRANCATI R. PARMA - CERMENATI A. TBRAMO - CHIASSSS. RINI A. ROMA - CRAINZ S. ROMA - DOMINlCI L. PERUGIA - FERRERI G. PERUGlA GHIRON V. ROMA GUSSIO S. CATANIA JURA V. ROMA - LOZZI V. ROMA - MARINO ZUCO C. ROMA - MATRONOLA G. ROMA - MINGAZZINI E. ROMA - PACETTO G. ROMA - STEFANINI P . ROMA - VALDONI P . ROMA REO ATTORI CAPO :· G. SAGGIO, Direttore della R. Clinica Chirurgica L. DOMINICI , Direttore della R. Clinica Chirurgica dell'Università di Cagliari dell'Università di Perugia R. BRANCATI. Direttore del R. Istituto di Pa tologia Chirurgica S. GUSS IO, Direuore del R. Istituto di Patologia Chirurgica dell' Università di Parma dell'Università di Catania

Sono già pubblicati due volumi : il III (N . 43) ch e tratta: · COLONNA Volume

ed il Volume

CHIRURGIA DEL CRANIO, DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE VERTEBRALE. DEL BACINO OSSEO, DELL'APPARATO URINARIO. di pagg. XVl-84-f, in carta patinata, con 466 illustrazio ni di cui 9 a colori. IV (N. 44) che t ratta: CHIRURGIA DELL' ADDOME. di pagg. Xll-750, in ca rta patinata, con 326 illustrazioni di cui 16 a colori.

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PERIFERICO,

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AVVER.TENZA. - È di imminente pubblicazione la Parte /a (N. 42.J ) del Volume Secondo. Entro marzo seguirà la Parte //a (N. 42.11) e, nell'aprile, il Volume Primo, col quale si completa l'opera. Prezzo d ell'intera opera di oltre 4000 pagine, in quattro volumi , uno d ei qltali in due grosse parti, tutti rilegati in piena tela. L. 380. N. B. , Esclusivamente agli abbonati del « Policlinico >1 l'opeya è ceduta per soLe L. 3 5 O da poteYsi pagare con un primo t1et'• samento di L . 1 O O all'atto della richiesta e con L'impegno scritto di pagare le rimanenti L. 2 5 O in 10 rate m ensili da L . 2 5 cadauna, fino al saldo. Alla nchiesta unire la fascetta compy01Jante la qualità di abbonato al « Policlinico ».

Pe,. l'estero, alle L. 350, aum entare L. 50 per le maggiori spese postali occorrenti per la spedizione raccomandata. AVVERT.BNZA. cilitazione.

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Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale succursale diciotto - ROMA


ANNO XLI

Roma, 12 Marzo 1·934: - XII

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Num. 10

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE I>RA.TICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori origina li : R. Galli: Sulla prete::,a azione peri· staltogena dell'ar gen to colloidale introdotto in cavità peritoneale durante le l a parotom ie. Note e contributi : A. P a nagia: I protozoi pa.rassiti intestinali dell'uom o in 500 esami con secu tivi di feci eseguiti n ell'I stituto di Parassitologia Medica di Roma. Osservazioni cliniche : G. Regoli : Sul valore relativo della pressione endopleurica per il pneumotorace emo· statico. Problemi discussi : G. Lolli : I l r icambio del cloro. Sunti e rassegne : T UMORI : A. H. Roffo: Sviluppo ape· r iimen tale di tJumori s ponta,nei con l e irra diazioni so· tari in r elazion e con l 'eliotropismo della colesterina. - Simon: Il cordoma vertebra le. - Dobraniecki e Sowia.k owski : Tumori dell'orbita. - Bensaude, Saint· Oury, Poirier: Il cancro dell'ano. - ALLERGOSI : F. Freema n : Le idiqp.atie tossich e : il gr1.11Ppo a smaurt ica ria-feb b'l'e da fieno con speciale rig.uardo a lla c uira. - B. Marion Suli1berger: Recenti studi immunologici sull'ipersensibilità a l trubacco. - VASI SAN· GUIGNI : A. D. Wrioht : Le ruffezioni arteriose delle estremità. - H. Koster e L. P . Kasman: La pileflebite. - MISCELLANEA: J. T. King: Il blocco di branca. - G. Ra.anon , R. Debré e G. Uh'ry : La paral isi difter jca eperimenta.le - v. Ha.berer : L a ter.a pia ch irurgica del Basedow. - Cleland : L'anestesia paraverte· brale in ostetricia.

Cenni bibliografici. · Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Medico· Ohi ru1~ica di Catania. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : Un'epidem ia di !ebbre glandolare di Pfeiffer. - Granulomi coccidioidi. - La morte brusca e imprevista n el periodo di eruzione della scarlattina. - La cura del siero a n tidifterico n ella pratica. - I trattamenti a t tu a li del tetano. - L'efedrina nella p.rofilassi degli accidenti da siero. - L'in:.mun otrasfusio n e nelle setticemie streptococcich e. - Trasfu sio11e Ganguigna nelle piemie. - La metalloter aipia all a Wal1bum coi sali di manganese n ella cura della tubercolosi polmonare. NOrE DI DIETETICA: Il bambin o non m a ngia. - IGIENE: Esercizi .fis ici come mezzo per conservare la salute. MEDICINA SCIENTIFICA: Alterazioni anatoim opatologich e del ou o,r e nella ifi1bril la.zione a·n ricol are. - Alterazioni vascolari nell'i persurl'ena lisano s perimentale. - VARIA : Le malattie della sedentarietà. Politica sanitaria e g iurisprudenza : G. Selvaggi: Ris poste a qu esiti per quest ioni di massima. Nella vita professionale : Amministrazione sanitaria. Concor si. - Nomin e, p.romozion i ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Da Brescia. Notizie diverse. Indice alfaoetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

cociti e ad elevare contemporaneamente l 'indice opsonico del siero. I più recenti studi biologici sui colloidi in gen ere ne hanno spiegato e ch iarito il meccanismo d'azione. Le proprietà dei m etalli colloidali non tardarono ad avere applicazioni effi caci anche nel campo clinico. Per ciò ch e si riferisce all 'argentq colloidale, è noto a tutti ormai , ch e il merito di avern e introdotto e caldeggiato l 'u so com e valido sussidio terapeu tico nel trattamento delle peritoniti acu te, risale al Salieri. Il quale, studiando da anni il inezzo più acconcio all 'esaltazion e dei poteri difen sivi della sierosa peri toneale, potè notare le alte qua lità profilattiche e curative dell 'argento colloidale, introdotto n el ventre durante le laparotomie. Non cl1è riuscire dannoso, od essere fonte di inconvenienti, l 'elettrargolo in tale g uisa introdotto, gli sembrò in fluenzare in modo favorevole e talvolta decisivo , il risolversi di fatti infiammatori anch e gravi, permette11do ai malati di debellare il male.

OSPEDALE « G. B . l\1oRGAGNl » - FoRLÌ EZ.

CHIRURGICA diretta dal Prof.

OLIERJ.

Sulla pretesa azione peristaltogena dell'argento colloidale introdotto in cavità peritoneale durante le laparotomie. Dott. Pt. GALLI, a iuto .

l 11a delle più recenti acquisizioni nel trattan1ento dei processi flogistici acu ti del peritoneo è costituita dall 'u so dei m etalli colloi·dali e particolarm.e n te dell 'argento . Già fino dal 1900 studi e ricerch e di 1B ayer, Brun1mer, Cohn , l\'larques dos San tos , Pintor, ecc . avevano m esso in evidenza il poter e batter icida d i quest 'ultimo elemento su cu lture di ger m i diver si , come streptococchi , stafilococchi , gon ococch i , ecc. Altr i dimostrarono in seguito, ch e iniezioni intramuscolar i d i elettrargolo n elle cavie e n ei conigli riusci-van o ad • esaltare il potere fagocitario dei le11-

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111 ba e ai faYorc\ o Ji ri ulta li dell e ~ue 1)rime o ~ ervazioni, il Sali eri u ò isten1atican1ente, ia a scopo profilattico , cl1e curativo , l 'im11\ i io11 e di arg·ento collo idaJc (Electrargolo Cliri) nel cavo perito11eale, a con1pletamento di interventi praticati so1Jrat utto i)er peritoniti aèute da cau se svariate (J)eritoniti circocritte e diffuse da ap11e11diciti, da _rerforaz ioni tifo e inte tin ali , di orig in e a n. n~s iale, da colecistite, da perforazioni di ulcere ga tro-duoden a]i , ecc.). Il m etodo con i ~ te n ell 'introdurre i11 cav ità perito11eale, al ter1nine dell e manovTe operative, per mezzo di una siringa, da 2 a 6 fiale di elettrargolo da 5 eme., in rigu.ardo ali' età del paziente ed al! 'inten sità dello svolgim ento del processo infiammatorio : suturando poi completamente il ,rentre, oppure drenando, a seconda delle circo tanze. Gli ottimi risultati conseguiti con l 'adozione dell 'argento coll oidale son o stati re~ i noti replicatamente dal Salieri stesso e da altri, ch e ne h anno segui lo il me todo; e ad esso forse spetta il merito non piccolo e non ulti~ mo , se in molti casi, anche in presenza di essudato libero, sia possibile chiuder e primariamente e totalmente il ventre, conseguendo una g uarigione « per primam », en za l 'intervento di alcun fatto complic.ativo o con1unque dannoso per il n1a lato (vedi: l\1archini: .4 rchivio Italiano di Chirurgia, vol . XXVII, fascicolo 6°, e Galli: Rivista Italiana di rrerapia , n. 6, 1932). La sierosa peritoneale, ch e già per se stessa possiede poteri difen sivi così elevati ed altri ne acquista sotto l 'influenza delle tossine batterich e, viene dunque stimo} ata ancor più alla lott a contro i gern1i dall 'azione dell 'argento colloidale, cl1e n e accentu.a le funzioni di difesa. Un a chiara dimostrazione sperin1entale di ciò , fu data n el 1925, in questo Istituto, dal Pan taleoni ( « Ricerch·e speri111entali sull 'azione dell 'argento colloidale sul peritoneo », Stiidium, anno XV, n. 5) e del tutto r ecentemente dal Tabanelli ( « l\fezzi per a umentar e i poteri di difesa del peritoneo >>, Biochimi~a e T erapia Sperim e n. t~le, anno XIX, 1932); il prin10, con l 'osservazion e di preparati di on1ento, di mesentere, di trisci di li.quido peritoneale di ca' 'ie i11ietlate in cavità con argento colloidale, polè rilevare un 'intensa leu cocitosi e din10 trare inoltre 1'.at1111ento dell'indice opsoni co nel sier o degli animali inoculati, rispetto a quelli sani ed il potere battericida del} 'argento colloidale su culture di germi diversi; analogamente il econdo potè dimostrare cl1e 1'e let trargolo, come l 'arsenobenzolo e il cloruro di 111agnesio, introdotti nel \ 1e11tre, vi pro-

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' 'ocano vasodi latazione, con.g·estion e, e · ' ud azio11e ed a ffl us ' O di elementi della serie f)ia11ca, cioè i11ten i fatti r ea ttivi, ca1)aci di accre ce re i l)Oteri di difesa della sierosa . Fu dunque in riguardo precipuo all 'àzione IJrofìl a ttica e curativa esplicata dall 'arge11to colloidal e sulle flogosi peritoneali acute che il Salieri introdu sse e tuttora corrente111ente pratica l ' imm~ sione di esso n ella ca' ità ad do1n in ale durante le laparotom ie. L'uso quindi di tale pratica, n ella m ente del suo icleatore, è da ri erbarl-li a quei casi , che dimostra110, latente o man ifesta, l 'in fJu enz.a di processi infettivi a carico della sierosa peritoneale. Sen on chè l 'esp erienza di alcuni cl1irurg hi , ch e hanno fatto loro da tempo il m etodo del Salieri , u sando l'introduzione dell~argento colloida le, in quantità varia bile, anche in casi cli interventi addominali non ettici, avrebbe portato alla con statazione, confermandone quellii profilattica e curativa, di ulteriori azioni del1'elettrargolo e prin cip,a lmente di una decisa azione eccitante sul perista]tismo intesti11aJe. Secondo taluni anzi, a questa azione perista 1tog·en a dovreb·b e attribuirsi l ' azione curati ra dell 'ar gento coll<?idale, in dipendenza cioè delle abbondanti evacuazioni rese possibili co n 1'aun1entata contrazione delle anse intestinaJi. Il Bruno, di S. Paolo del Brasile, infatLi , da anni seguace del metodo olieri, non n e !1n limitato l 'u so ai casi di infezione per itoneale evidente, ma lo ha esteso ad ogni i11lervento laparoton1ico settico ed asettico. Nel comp1€ . o dei casi cosi trattati, avrebbe potl1to contatarne un fenomeno quasi costante co11segu ente all 'introduzione dell 'argento colloidale, costituito cioè dall 'aumento della i)eristal, i in te .. tinale. I t1 considerazione di tale effetto eg·li rit ien e r l1e le applicazioni d~ll 'elettrargolo po san o essere estese a tutti i casi di ileo paralitico po t-oper atorio . L 'azione favorevole di esso sulla }Jeri ta] i intestinale si verifichere1Jbe con un 'uni ca iniezio11e intraperitoneale di 20 cn1c. ; esso din1ostrerebbe inoltre la singolare proprietà di diminuire n otevolmente i vomiti post-opera tori. Rite11ne in primo te111po cl1e 1'azione peristaltica dell 'argento colloidale dovesse riferirsi all 'azione profilattica e terapeutica del n1etallo sulla peritonite, con siderando aumentata la i)eristalsi in r,a gione dell a guarigione del processo i11fìan1matorio della sierosa di riveti111€nto . Senonch è, come ho g ià incidentalme11te notato, avendo osservato èh e l 'azion e peri staltogena i manifesta celermente, non è alieno ora dal ritenere ch e l 'azione curativa sia in dipende11za appunto delle ab·b ondanti


lANNO .

XLI ,

1

Ul\ l.

10]

SEZIONE PRATICA

evacuazioni rese possibili con l 'au111en l a la contratti 1ità delle an se intestinali . Il chirurgo brasiliano in 01nma, avendo inizial1nente usata l 'introduzione dell 'argento colloidale nel peritoneo con le stesse finalìtà del Solieri, 11e ha e teso consecutivamente I 'uso a tutti i 1aparotomizzati, settici ed asettici, in considerazion e dei molteplici, benefici effetti ch e egli avrebbe rilevato dall 'adozione di tal e pratica, consistenti : in a sen za di reazioni generali (assenza di ipertermia e tachicardia, al contrario di ciò che succede iniettando l 'argento colloidale per via intramuscolare ed endovenosa) ; assenza di sh ock e diminuzione dei vorn iti post-operatori (azione antitossica e stimolatrioo sul !fegato); azione cardiotonica e r egolatrice del polso; azione miotonica e mio-eccitante· sulle fibre muscolari liscie, in rapporto diretto con la quantità di argento .colloidale introdotto. Nella pro01a i ,e nella cura dell'ileo paralitico inoltre, se il malato non presenta vomito , associa all 'applicazione intraperitoneale la son1 ministrazione per via orale. Egli viene dunque in sostanza a confermare le proprietà curative dal Solieri riconosciute all 'argento colloidale; ma si spinge oltre, fino a vo1ere considerare e a caldeggiare l 'uso di esso come attivo profilattico per talune complicanze post-operatorie in genere. Più recentemente e presso di noi , il Bonoli , postosi nella scia del Bruno, riferiva in una seduta dell 'Accademia delle Scienze Medich e e Naturali di Ferrara, il 3 dicembre 1932, il risultato delle sue osservazioni . Statistica non troppo nutrita , come lo stesso relatore avverte, trattandosi di una serie di soli 17 laparotomizzati, ma tuttavia sufficiente per persuaderlo in gran parte dei vantaggi reali , ch e il metodo può offrire. Vantaggi che si riferiscono « non tanto a ll 'azione antisettica dell'argento, epperciò alla questione della chiusura immediata o non del ventre settico, quanto all 'azione peristaltogena del medicamento stesso e questo perch è, dei 17 casi trattati, solo 6 fur ono settici e di questi 6, solo 2 vennero chiusi immediatamente. cc In tutti i 17 casi », riferisce il Bonoli, cc l'azione peristaltogena dell'argento colloidal e si fece sentire più o meno , ma costantemente; e comparve quasi sem pre in seconda giornata o all 'inizio della terza, car atterizzandosi per vivi dolori addominali vaganti, accon1pagnati dalla sensazione subbiettiva netta dei movimenti delle anse , simile a quella ch e precede, a detta dei malati stessi, ogni evacuazione. A volte l 'eccitazione peristaltica è stata assai forte, sì da produrre un vero tene-

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sm o rettale e provoca re qualche piccola evacuazione for~ata; ho notato anche spasmi gastrici con vomito, nei ventri asettici e persino singhiozzo, fatti n on certo attribuibili alla 11arcosi, sia perch è tardivi, rispetto al vomito narcotico, già cesS8to da molte ore, sia perchè insorti anch e quando la narcosi non vi era stata. Questi ultimi fenomeni , che a tutta prima possono n-iettcre in ospetto di com1)licanze , si svolgono però irt p resen za di alcuni segni perfettamente tranqui]lizzanti : ventre depresso, ben trattabile, polso valido e regolare; gli oppiacei , del resto , frenano bene questi spasn1i dolorosi . Ilo verificato peso l 'evacuazione spontanea dell 'a]vo in terza o quarta giornata . L 'azione peristaltogena l1a avuto una durata varia da 15 a 30 ore e si è inizia ta con notevole costanza da venti a trenta ore dopo l 'intervento; inizio cioè tardivo: quest 'ultimo fatto dell'azio11e tardiva , verificabile, del r esto , anch e qua11do si t1si ] 'argento co11oidale in altre cavità sierose (forme di idrarto , borsiti , idroceli), è legata molto probabilmente alla struttura fi sico-chimica stes a del colloide, il quale verosimilmente non può agire ch e attraverso un lento processo di fl occulazio11e prima , e di ossidazione poi dei granuli metallici. Ho usato n ei casi asettici non più di 10 eme . di arg·ento colloidale; da 10 a 20 eme. nei settici ; il decor so post-operatorio fu ottimo in tutti e veramente lusinghiero. Importa notare , ripeto , cl1e neppure negli interventi laboriosi ho con statato i segni di quell 'ileo paralitico post-operatorio, così frequente e preoccupante. Concludendo, deb·b o riconoscere che l 'argento colloidale è ' 'era1nenle capace di eccitare la pe:ristalsi intestinale ... ». Abbia1no volutame11te ri1)ete re per esteso le parole stesse dell'autore, affin ch è il complesso clinico delle manifestazioni del colloide introdotto nel ventre prendesse maggior risalto dalle affermazio11i di chi l 'aveva ripetutamente osservato. Dopo questi ampi e circostanziati riferimenti , era logico sorges e in noi, nel1'ambiente stesso dove I 'uso dell 'argento colloida le per immissione intr.aperitoneale aveva avuto il suo battesimo e dove tuttora proficuamente viene usato nel trattamento de]le peritoniti acute, il desiderio di constatare e di controllare queste mo]teplici azioni attribuiteg li e· in particolar modo l 'eccitazione sulla peristalsi intestinale. Poich è dobbiamo dichiarare subito ch e per il passato , pure in lunghi anni di esperienza clinica del medicamento, quantunque non avessimo deliberatamente indirizzata la nostra attenzione al la r icer ca di


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(( JL P OLJ CLI.N rco

fa lli dcl gen er e denunciato, n1ai ci era capitato di pot ere constatare gli effetti, che ci vengono ora descritti. Già i I ra1lo che, nella sua lung·a esperi enza per sona le, il Salieri J1on l 'ave se, dico pur casualmente, notato, costituisce i)er se stesso un dato non trascurabile e poich è i11oltre non è po ibile riportare al valore di causa ad effetto quelle scarich e più o m eno diarroiche, ·cui vanno soggetti talvolta, dalla seconda-terza g·iornata, gli operali settici dell 'addome, n ei quali giuocano impo11enti fenomeni tos ici. 1\1a poteva sorgere p iegabilmente il dubbio ·Cl1e tali manifestazioni avessero a verificarsi unican1ente o precipuamente in operati aset tici , esplicandosi cioè l 'azione dell 'elettrargolo su di una sierosa normale o pressoch è tale, m entre la nostra esperienza i11 proposito, dati g li scopi che ci prefiggian10 con l 'adozione d ella pratica, veniva forzatan1 e11te ad essere limitata ai casi di evidente contaminazione od infezione peritoneale. In una parola, lo stato fisiologico o patologico della sierosa periton eale avrebbe potuto derivare effetti diversi. P erciò, in seguito a consiglio del nostro Primario, abbiamo voluto studiare e seguire attentamente gli effetti dell 'argento colloidale, specialmente per ciò cl1e riguarda la sua presunta azione peristaltogena , introducendolo a11che 11ell'a ddome di laparotomizzati asettici, in quantità variabile, certi come siamo, della sua completa innocuità e della mig liore sopportabilità da parte dei malati. Per m etterci al rip.a ro da ogni eventuale error e, e percl1è acquist assero m aggior valore le nostre constatazioni, abbiamo ' 'oluto condurre l 'indagine su un numero cospicuo di m alati. La nostra tecnica non si è mai discostata da quella che ci era abituale e cioè, prima di proceder e alla sutura della sierosa peritoneale, abbian10 introdotto nel ventre, per mezzo di u11a siringa, da 2 a 5 fiale di elettrargolo Clin, di 5 em e. 1'una, in relazione all 'età dei pazie11ti ed all 'entità del processo per cui si inter\'eniva. Il decorso post-operatorio di questi malati fu seguito attentamente da ' 'icino , onde cogliere quel complesso di manifestazioni clinich e da altri rilevato , sopratutto in riguardo al ripristino della fun zionalità intestinale; evitando sempre, ove fos e possibile, la somministrazione di altri n1edican1enti, la cui azio11e potesse ma ch erare o comunque de' riare cruella dell 'argento colloidale. I la paroto111izzati così trattati furono 105; in e ~ i rientra no 32 a ddon1inali acuti (appendic iti ac nle, i)eritoniti circoscritte e diffuse da

)I

lA~NO

XLI . .\t ?IL 10]

appe11diciLe , da perforazioni gastro-duodenali, colecistiti, flogosi peritoneali da processi annessiali, rottura di gravidanza tubarica con emalocele settico), nei quali avremn10, al di fuori di og11i altra ·considerazione, usata, come d 'abitudine, l 'argento colloidale. In 73 laparoton1izz.a ti asettici invece, in cui rie11tra un po, tutta la chirurgia addominale, l'elettrargolo venne introdotto unicamente a scopo di studio, al di fuori quindi delle precise indicazioni già date dal Solierj . I11 complesso i decorsi di questi operati furono tutti soddisfacenti e non avemmo a notare alcun incidente riferibile all'introduzione dell 'argento colloidale. I due soli casi di morte ri.scontrati, lo furono per processi peritonitici gravissimi e violenti , consecutivi a perforazione libera di un 'ulcera gastrica, operata oltre la 15a ora , e ad una appendicite acutissi· ma in una bimba di otto anni , ~he ci era stata portata in seconda giornata dall'attacco. l\fa non abbiamo neppure potuto notare delle varianti degne di considerazione nei decorsi post-operatori di questi malati, in confronto a quelli in cui non avev.a mo introdotto l 'argento colloidale. Per ciò che riguarda le condizioni generali organiche e l'andamento della temperatura , dell 'azione cardiaca, del polso , dei vomiti narcotici e post-operatori, non possiamo sinceramente riconoscere all 'elettrargolo alcuna i11flt1enza modificatrice; o, se essa vi fu, deve essere stata talmente lieve, da non riuscire ap11rezzabile alle nostre pur attente indagini e da considerare quindi, agli effetti pratici, con1e nulla. In soli 6 casi riscontrammo un 'eccitazione della peristalsi intestinale, che potrebbe essere attribuita, in certo qual modo, all'azione dell'argento colloidale introdotto. Di questi 6 malati, 3 appartenevano alla categoria dei cosidetti asettici (appendiciti croniche d 'emblée) e 3 erano peritonitici di origine appendicolare. Essi svuotarono l 'alvo prima dell 'usuale sussidio sotto forma di clistere, che noi siamo soliti praticare nella terza gior11ata dall'intervento; in due casi anzi, il circolo intestinale si ristabili spontaneamente fino dalla prima giornata , sotto forma di parecchie ·scariche diarroicl1e pertinaci , con abbondante emissione di gas, dolori fugaci, ed un po ' di le11esmo rettale. Gli altri ebbero una-due evacuazioni regolari, senza disturbi, prima della terza giornata; due malati, peritonitici, continuarono ad es ere disturbati da qualche scarica diarroica fino alla sesta-settima giornata. In nessuno comunque, 1'azione peristaltir a si manifestò


[ANNO

XLI, Nul\L 10]

~

EZIONE PRATICA

in modo violento, acco111pag11ata o preceduta da quei vivi dolori addominali vaganti, da quegli spasmi gastrici con vomito e sin gl1iozzo, ch e altri ci hanno descritto. Siamo ben lungi dunque d al quadro sintomatico derivativo m esso in evidenza da l Bruno e particolarmente dal Bonoli. apra un complesso di 105 malati seguiti e studiati , 6 casi positivi sono assolutamente insufficienti per convincere che determinate manifestazioni e in ispecie la ripre a spontanea de I c ircolo enteri co sian o, attribuibili alJ 'a rgento colloidale introdotto in cavità; anzi, appunto per l 'esigua percentuale degli effetti positivi riscontrati, s'inoltra più l oo-ico il sospetto, che essi si siano verificati indipendentem ente dall 'elettrargolo. Non è poi c osa fuori d el con1une , in chirurg ia, assistere ad evacuazioni spontanee talvolta fino dalle prime g iornate, sopratutto quando, come suole accadere operando d'urgenza e per fatti acuti , i1on i è somministrato a i pazienti, preced enteme11te all'intervento , ch e un semplice clis tere. Abbiamo già , d 'altra 1)arte, a ccennato al fatto . c ui sovente si assiste, ch e operati di peritonit e acuta, malati spesso d efedati e profondarnente intossicati , vada no soggetti a diarree violente e persi stenti, ch e ten gono sospeso l 'animo del chirurgo. Tali fatti p erò si verifl cano an che indipendentem ente dall 'u so dell 'arg€nto colloidale, cui, qualora u sato, ci en 1bra eccessivo farne risalire la causa , qu.ando sono conosciuti i numerosi meccanismi d 'azion e, che 1'organismo mette in movimento ed eccita, onde difendersi dall'invasione di agenti infettivi e tossine . Onde è più plausibile pensare ch e stimoli flogi stici e stati infiammatori della sierosa peritoneale si riflettano sulle condizioni anatomiche e funzionali delle mucose intestinali , influenzando sopratutto gli apparati ghiandolari e provocando stati idrorroici , che spiegare il tutto con l 'interyento di un 'azione miocinetica da parte dell'argento colloidale. Per con cludere dunque, noi non possiamo confermare ch e all'elettrargolo siano imputabili quelle manifestazioni , ch e altri h anno descritto e· che esso esplichi sopra.tutto una azion e eccitante così d ecisa ul la peri talsi del ~ l 'intestino. Le nostre o ser azioni e ricer cl1e. clinich e, in tal senso, sono risultate completamente n egative. Con questo noi ci limitiamo ad un.a sempli ce ed inequivocabile constatazione di fattj, en za per altro intel).clere di impugnare quanto altri 11anno potuto raccogliere dalla loro esperienza personale.

Sop ra ho g ià ricordato come i dati presentemente raccolti siano suffr agati dai passati risultati di lunghi anni di pratica e di osservazione clinica. E i1on sarà male qui ricordare ch e una conferma indiretla, n el campo perimentale , ce l 'hanno fornita le esperienze d el Pantaleoni, T abanelli ed altri, che studi and o l 'azione d ei preparati argentici colloidali, introdotti n el ventre di animali , n on hanno avuto alcun accenno a questa pretesa azione peristaltogena. Ed ora ci sia permessa una domanda . Se l'argento colloidale introdotto n ella cavità peritoneale duran te le laparoton1ie, dovesse sempre effettivamente esplicare azioni del gen ere di quelle d escritte dal Bonoli e da a ltri , r isvegliare cioè dolori addominali vivi , vaganti, forte eccitazione peristaltica , talvolta con tenesmo rettale , fino a pr ovocare spasmi gastri ci, con vomito e singhiozzo, fatti tutti sia pure tran sitori e facilmente dominabili, quale chirurgo rischierebbe Jo scatenarsi di simile preoccupante sintomatolog ia , anche in ventri asettici e con l 'intento di evitare un deprecabile, m a non sicuro , ileo paralitico po t-operatorio ? E ch e dire allora dr,l suo u so in pazienti affetti d a flogosi acute del p eritoneo , in cui , ai mali già esistenti verrebbero ad aggiungersi altrettanti malanni , promossi da u n peristaltismo esagerato e dalle su e conseguenze, mentre è notorio quanto si avvantaggia'no simili mal.a ti dalla quiete e dal riposo addominale ? Ardua sar ebbe per di più la . spiegazione, dei benefici effe tti , ormai riconosciuti, che esso esplica suJl 'andam·ento dei processi p·eritonitici, quando il uo modo di agire dovesse rappresentare la ri ultanz.a di due azioni, in certo qual modo antitetiche e contrastanti. Gli è cl1e l 'argento colloidale ha dimostrato sinora un 'unica azione veram·e nte sicura ed altrettanto efficace nel dominio della chirurgia addominale : quella profilattica e curativa , nel senso di eccitare i poteri di difesa del peritoneo contaminato od infetto, secondo le idee e le indicazioni, che da tempo il Salieri ci ha dato. 1

RIASSUNTO. L 'autore , in base ai c hiari risultati di numerose osservazioni clinicl1e, nega che I ' argen to collqidale, introdotto operatoriamente nel 'entre per la cura dei prooessi peritonitici a cul i , econdo il metodo del Soli eri, esplichi qu er con1plesso di azioni generali e particolarmente un 'eccitazione della peristalsi intestinale , eh-e altri gli h anno recentemente .attribuito ; ne conferma le proprietà p,rofl lattich e e curative,


.. 368

C(

IL POLJ CLll\ J CO

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NOTE E CONTRIBUTI l stitu '. o di Parassitolog ia Medica del:a R. Università di Roma

diretto dal prof. G1uL10 ALESSANDRINI.

I protozoi parassiti intestinali dell'uomo in 500 esami consecutivi di feci, eseguiti nell'Istituto di Parassitologia Medica di Roma. Dott. ANTONINO PANAGIA, aiuto vol. Scopo della nostra nota è di porre in rilievo la frequenza con la quale ad un esame di feci si riscontrano dei parassiti, a cui vanno riferiti un gran 11umero di sintomi .a ddominali e delle sindromi , ch e a .prim a vista son o di difficile interpretazione. Non è raro cl1e si presenti110 alla nostra osservazion e d ei pazie11ti, che h anno sofferto per lunghi periodi di temr)o dei disturbi vagl1i a carico d ell 'apparato diger er1t e e d ei fenon1eni g·ener ali di varia entità : di sapJ:.">Bten za, conati di vomito , dolori diffusi all'addome , meteorismo , flatulenza , alvo irreg·ola re, a volte stitico , a volte diarr o ico, subittero: d eperimento , irritazione psichica, febbre, e cc.; questi soggetti hanno peregrinato di m edico i11 1nedico in cer ca di un rimedio ai loro dis turbi ; son o state con sig liate le cure più diS])ar a te , ch e essi hanno eseguito

»

[ANNO

XLI, Nul\r. 10]

talora con scrupolosa, quasi religiosa, esattezza; talvolta hanno potuto notare l 'attenuazion e di questo o quel dato sintonlo, ma mai ha11no potuto apprezzare u11 radicale rraiglioramento delle loro sofferen ze. Il più delle volte il medico, a cui uno di tali pazienti fiduci~so ricorre, pensa alle malattie più. diverse dalla gastrite o gastro-enterite, alla col~te,. ap~endicite, tiflite, colecistite, epatite e cosi via dicendo , senza rr1ai formarsi un concetto esatto e se11za 111ai riuscire ad inquadrare la sindrome rnorbosa, a cui si trova di fronte. Qualch e volta prende in considerazione l 'amebiasi , perchè solo questa malattia parassitaria va divenendo ormai di dominio comune. Ma quante diagnosi non verrebbero subito chiarite, quanti malati non potrebbero essere adeguatamente curati se i medici si abituassero a considerare i parassiti dell'intestino , non come ospiti più o meno abituali ed innocui, ma come fonte di disturbi e qu~l che volta di vera e propria m a lattia. Lasciamo da parte tutte le affezioni n 10rho· se , a volte anche gravi, che i vari parassiti possono gen erare nei vari org ani e consideriamo soltanto le malattie dell 'apparato intestirt7tle in dipendenza degli zooparassiti. Il voler5i tratten·ere, anche per poco , .s u ciascuna di esse, ci porterebbe troppo lontano ed esorbiterebbe dal nostro com ,p ito, ed è per questo che limiterem o la nostra attenzione a quelle malattie intestinali dovute solamente ai protozoi, senza n emm en o soffermarci su quelle, non certo trascurabili, dovute ai diversi elminti intestinali. Sono appunto le n1alattie da protozoi le meno conosciute nel can1po della patologia dell'apparato diger ente: ne fa eccezione la dissenteria amebica . Che anzi può dirsi cl1e molte forme di en• terich e, d ovute a cau se diversissime fra di loro, vengono attribuite all'Entamoeba histolytica dal momento che molte forn1e cistiche protozoari e possono, ad un esan1e superficiale , essere scambiate con cisti amebicl1e. L '.esame delle fec i di tutti gli individui, o per lo m ·eno di quelli che a ccusano turbe intestinali , e che per esse precip·u am.ente si rivolgon o al medico'. si imporrehb·e , giacch è esso può fornirci in1iportanti indicazioni sullo s tato del tubo digerente. Incomincia già a d esser e compresa dalla maggioranza dei rr1 edici la necessità di questa pratica, il c ui 11so non mancherà di dare dei notevoli b en e fi ci , tanto più palesi , quanto più frequ entemente essa sarà adoperata. E ch e ciò sia vero ci accorgiàmo sopratutto n oi , ch e vediamo pervenire n el nos tro I stituto


: . \ ~~n X.LI

'\'Uì\I . 10 ~

rife~irc ~ a qu ei p r otozoi, la cui azione p~to?e­

frequenti richieste di esan1i di feci, ciò ch e l1na , -o]ta era raro ueced esse. Abbiamo pen sato ch e il far conoscer e Ja freqt1e11 za d elle ])ara ito i inle lina li 1p otrebbe esser e util e p er ricl1ian1are su di esse l 'attenzion e cli ogni n1edico, e per questo abbian10 raccolto i dati del] 'I ~ tituto, rio-u.ardanti la presenza dei protozoi in te ·tinali n elle feci un1ane. Bi ~ og11 a però tener conto cl1e i pazien ti che Yeniva110 inviati a noi , soffrivan o sem•pr e disturbi tali da far sospettare una malattia par assitaria. el l)arlare di protozo i intestinali intendian10

na e dtn1ostrata, o almeno ammessa dai più . come ris ulta da i lavori e dalle osservazio11i di n1olti autori , cl1e si sono occupati dell 'argon1ento. Non ci intra tteniamo infatti su quegli altri protozoi, ch e si riscon trano anch e n elle feci norn1ali, i cosidetti p r otozoi coprofili, di cui si è inter essato in un pregevole lavoro il Pen so ch e parla di una mi crofauna intestinale da porre accanto alla flora intestinale. Vediamo ora quali pr otozoi , e in che proporzione, furono riscontra ti in ±23 esam·i di feci , eseguiti nell 'Istituto.

Paras. itosi unica

. . . n. Parassito i duJllice . . .

tndolin1ax nana

r~ nt a n1 oe])a

coli .

. . .

Er1tamoeba dysenteriae Roclo ca udatus

.

369

SEZIONE PRATICA

. . . .

3

Die ntamoeb a frHgilis - Blastoc ysti jalin t1.. . • . . . . . •

10 Endoli1n ax n a rta - Blas locystis

13 1odan1oeba Butscl1li - Blas tocy sti . . . . . . . . . . . . .

n. Parassitosi triplice

. . . . . . . . n.

Endolim ax n a nn - Enlu tnoeba d y 1 senteriae - Blastocys tis . . . . 1

2 Endolimax nana - l odamoeb a Bt1t chli - Tricocephalu s . . . . . .

I

Iodamoeba Bl1tschli - Entamoeba 1 r ol i - Trichocephalu s . . . . . .

1

1 Iodamoeba Bu L chl i - 'frichoce. . . . . . . . . . . 1 pl1a lu s

Iodamoeba Butschli - Giardia intetinaJi s - Blas tocystis . . . . .

C l1i lon1astix Mesnili .

. . 2

- E ntamoeb a . . . . . . . .

Enta n1oeb a coli - Enla111oe])a <l ysenteriae - Blas tocysti s . . . . . 1

G iarclia i ntesti11alL.. .

. . 18 Eitlamoeba coli - G iardia in le-

Enlamoeba coli - Entamoeba dye nteriae - Tric h ocephalus . . . 1

l~ n tamoeba

coli d ysen t eriae

s Lina li Bala11lirliurn

coli

.

. . . . . . . . . .• .

1

1

. . . 1 Enlamoeba coli - Blas tocystis . 10 Entamoeba coli - En lamoeb a d y senteriae - Chiloma stix . . . . .

1

En tarnoeba coli - Chilomastix l\ileE11tamoeba dysen teriae - Blastosnili - Blastocysti s . . . • . . . . cysti s . . . . . . . . . . . . 11 Ent amoeba d yse11teriae - Trichocephalus . . . . . . . . . p iroch ae tc feca li - Blastocysti s

Entamoeba coli - Giardia intesti1 nalis - Blastocysti s . . . . . . .

1

1 Entamoeba coli - Blas tocystis jalinus - Trich ocephalus . . . . . 1

Embado n1onas inles tinalis - Blastocys li. . . . . . . . . . . .

Enta moeba d ysenteriae - Chiloma2 s tix Mesnili - Blast ocystis . . .

Chilomasl ix Mes nili - Giardj a

Entamoeba dysenteriae - Blas tocy2 tis jalinus - Trichocephalus 1

int. . . . . . . . .

1

tis . . . · · · · · · · · · · ·

Bodo caudatus - Ch ilom as tix Me2 snili - Blastocysti s . . . . . . . .

1

Trich omonas inles tin alis - Blastocys t.i s . . . . . . . . . . .

Chilomas lix Mesnili - Blastocystis 2 jalinl.1s - Tric h ocephaltts . . . .

1

·rr icl1on1 or1a ir1l. - Balantidiurn

Gia rdia intestinalis - Bl astocys lis 1 ,in lin ltS - 1·ri c h ocerl1al u . . . .

1

Chilon1as lix Mesnili - Blastocy-

CO l l

. · · · · · · · · · · · ·

Criar<iia intest ina li s - Blastocylis . . . . . . . . . . . . . .

5

r;ia rdia

intestinalis - 'frichocepJ1aius . . . . . . . . .

Il quadr o cl1e abbian10 esposto, è slato des un to dag·li u tlimi 500 esam i di feci: di que._ ti 77 rigua rda,ran o i11dividui, ai quali ] 'esa111e

2

fu ri pe luto 1)er più volte, e qui11di n on son o Lati i)re i in considerazione . Si ]) UÒ rilev,a re c l1 e su ..J-23 sogg·e tti , sottopo1

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3i 0

(( JL POLICLTN reo )}

sti all 'esam e, 110 avevano r e1)erto p ositivo per protozoi intesti11ali , e cioè il 26 % dei casi. In questo n umer o n on abbiamo compreso ±8 casi di Blastocistosi pura , per ch è dibattuta è ancora la questione se il Blastocystis jalirius, del quale si sta occupando il dott. Mich eletti nel n ostro Istituto , debba considerarsi come protozoo, e quindi app·a rten e11te al regn o anin1ale, o come appartene nte al regno vegetale. Ancora più discu ssa è l'azione patogena del Blastocystis , il cui reperto da solo o in associazion e a protozoi o vermi, è tutt 'altro cl1e raro. Prima ch e ulteriori studi ven gano ad illuminare definitiva1ne11te tale argom ento , dobbiamo p en sare ch e la sua presen za n on deve essere del tutto indiffer en te nell 'intestino umail o. Nell 'elen co dei parassiti, abbiamo seguito la nomen clatura adottata dal prof. Alessandrini n el su o trattato di parassitologia. Tra i protozoi rizo podi è nel gen er e Entam oeba che noi osserviamo la specie Entamoeba. coli e Entamoeba dysenteriae, le cui infestazioni producono delle forn1e n1orbose più o me110 gravi. Le an1ebe appartenenti ai generi Dientrimoeba, Endolinwx, Jodamo eba, sembra che debbano co11siderarsi, al1neno fino ad oggi, com e non patogene per l 'uon10 , però nulla vieta di p ensare ch e sipeci.ali condizioni , inerenti allo stato di virulentazione di questi rizopodi, come p11re speciali stati di debili taziorLe dell 'orga11ism o, sopratutto n1 alattie in testinali sofferte o in a tto , possano far sì ch e tali para siti assuman o an ch e essi un certo valor e di patogenicità. ron .è il caso di p arlare dell'Entanioeba dysenteriae, perch è da tutti è nota la forma di dis enteria an1ebica , ad essa dovuta. Faremo rilevar e soltanto che la percentuale con la quale n oi l 'abbian10 rinvenuta nelle feci esamiP.ate (7,5· % rispetto ai 423 campioni, 30 °/o in rapporto coi 11 0 casi di parassitosi da protozoi) è ab bastanza bassa e ancora più bassa appare se si con sider a . come abbiamo detto precedentem e11le, ch e la m aggior parte dei sogget ti erano sosp ettati di infestazione am ebica. Direm o invece qualch e parola sull 'altra specie apparte11ente allo st esso gen ere, l 'Entam oe-

[ANNO

XLI,

NUi\I.

10]

tu ale dell 'intestino umano e p er di più la sua innocuità, ritenuta quasi certa dalla mag g·ioranza degli autori, vien e oggi messa in dubbio, e si p en sa ch e alcune sindromi addo111inali possano essere dovute in tutto o in parte all a

Entamoeba coli.

Non raram ente si è osser valo che un i)aziente, il quale si lamentava di disturbi intestinali, al1,esame più attento, non presentava altro cl1e delle forn1e cistich e di Entamoeba coli. Ora se si. sottopone il malato a cura adatta (yatren , stovarsolo) si può notare ch·e con la sco111parsa di tali amebe dalle feci , si ottiene an cl1e un miglioramento progressivo delle con.dizioni generali e una attenuazion e, fino alla scomparsa completa, di ogni fenom eno. Da qui la necessità di ten ere nel giusto conto un reperto positivo per l ' Entdmoeba coli , ed iniziare un tra ttam ento curativo adeguato, ch e può portare a degli ottimi ri sultati. Sono per lo 1p1iù ques te le forme, che vengono considerate come emetino-resistenti. La possibilità di manifestazioni m orbose e la g ravità di esse e'Tidentemente aumentano, com e si è potuto notare i1ei casi da· i1oi esaminati , quando l 'Entan1.oeba coli si rinviene in simbiosi con altri parassiti più o m eno pato• geni. Le amebiasi da infestazioni miste (E11tamoeba dysenteriae+ Entamoeba coli) sono sempre quelle più importanti clinican1ente, sia J)Cr l 'intensità dei disturbi a cui danno luogo , sia per la persist en za tenace di questi disturbi , che a volte n emmeno una cura n1etodica e prolungata. riesce a vincere. Ma se l 'associazione parassitaria ha w1a notevole im1p ortan za nel confe.r ire potere patog eno all 'Eritamoeba coli, non si può escludere ch e questa ameba, almerl o in alcuni casi, pos~a essere capace di detern1inare una vera e propria malattia; ciò si può arguire anche dal n t1m ero di infestazioni pure da Entamoeba coli , ch e risulta dal n ostro elen co (10 su 30). Gli individui portatori di Entarnoeba coli erano stati tutti inviati al nostro Istituto con diagnosi cli colite; sono tutti guariti , o per lo meno n1olto mig liorati, dopo cura antiamebica, il che conferma 1,opinione degli autori più moderni ba coli. L'En.tam oeba e.oli è un protozoo ch e ci è ap- (Penso, Sangiorg i, ecc .) , i quali inclinano a d par o 11on così frequente com e da m olti si ri- attribuire una certa patogenicità anche al] ' Entamoeba coli. tien e. Per quanto riguarda i vari flagellati , la GiarDai n ostri dati si rileva ch e fu presente nel 7,1 % dei casi , rappresentando il 27,3 % dei dia intestirtalis è senza dubbio il protozoo più pr otozoi intestinali. Siarno lungi dal 30 % e patogeno , tra quelli appartenenti a questa claRdal 50 % ch e da11no rr1olti autori , specialm ente se. Il Bodo caudatus, l'Embadomon.as intestise . . i tien e conto della stessa con siderazion e fat- nalis riscontrati in qualch e caso, non ci risulta a pr oposito <lell 'Entanioeba dysenteriae. La ta abbiano , almeno da soli , il potere di prosua frequen za n on è -certan1ent e tale da farl a durre dei fen om eni morbosi. Il Trichonionas intP,sti1ialis, la cui form a veco n iderar e, cor11e per il passato, un osp ite ahi1


371

SEZ IONE PRATICA

g·etati'a può cau are dei disturbi intestin ali , ch e clinicamente 11on è facile differen ziare dal le altre parassito i , deve per lo più la ua az ione all 'a oc iazione co11 altri paras iti : tu ttavia .an ch e da so lo µu ò La lvolta e sere ca pace di .svolger e azione da11n o a . Anch e il C/'1.ilo1nastix 1\/ es1l.ili è co nsidera lo (la alcuni AA . come paLogeno e pu ò dare di.sturbi intestin ali e dei fen o111eni ge11era li (aste11ia. din1agrim e11to , ane111 ia orticaria , ecc.) . fl CJiiloniastix. rin,1enuto nel 2,6 '>J, dei i1ostri casi , è un lJara ita dell 'inl e tin o cras o, ch e per lo più vive a ociaLo ad a ltri protozo j, per cui <.· difncile tabilire ]a parte ùovuta ad e so da <1uell a dovut a agli a 1tri 1)ara ~ i ti . La Giardia intestinalis cl1e con1 e ri ~ u] ta dai clati e ~ po ti , rappre e11ta un reperto r e]ativa111ente frequente (7,:33 % à ei casi) nell 'esan1 c cli fer i di indi,·idui . ch e so ffrono t11rbe clcll 'n1111a ra lo digerent e. r U Jl J)fOtOZOO ]a cui COJl O._Ce11za in con1i11cia a diffondersi, e la ct1i patoge nicità orn1ai è da tutti r iconosciuta m entre pri111a i cr etleva c·h e fos~e t111 o pite ir1n oct10 de11 'or aan is1r1 0 u1na110. ~la a11 cl1e c1ui bisog11a te11ere pre ente cl1 e la .giardia può cau sa re d e lle form e m orbo e, cl1 c non h ann o inlor11i in testinali e ch e questi , 1,ure e endo presen ti. posson o pa sare in eco11da Jjnea per l 'importanza degli a 1tri . in to111i d 'ind ole gen eral e e in . . pecial m odo l 'anem i:1, ch e I1uò alle volte lJr esentarsi assai grave. L ·azio11c patogena delJ a Giardiri ;ntesti1ia lis vien · accr esciuta dalla associazione di altri J)a ras iti . in lll odo cb e a n c11 e pe r questo il qt1aclro mor110:.;o l) UÒ risultare 111odi.fì cat o. D 'altra r)artc }) i ogn a sem pre vag·liurc ben e ogni into1no Jìer i1on addebitare alla g iardi n ciua l iasi di.sturho cl1 e ,·r np-a n tabilir. i in un ~ogge tto ch e sia portatore di que lo proLozoo. An ch e qt1i Pe n ~o, ch e 11a dato un co ntributo i1otevole allo . Luc.l iCJ di nlcune malatti e protozoarie, ha m e ~o i11 eviden za. oltre cl1 e lo L1 1dio biolo{!ico del 11ara. sit a, il u o m odo di nzione e ]e diYer e fori n e clinich e, ch e è· in grado di generar e. La gia rdi a viene domi11 ata co11 r elativa fac ili tà d al timolo sommini. trato in ca11sul e ch eratin iz.za te. Tra i protozoi cili ati abbiamo riscontrato due volte il Bala ·1 tidiu 111 coli. ()uesto 1).arassita , freq11ente n ell ' in te. ti110 cli m aiale, può l)rodurre 11na forma dj dis enteria del tutto simile a <1uella a1ncr>ica, 111a 11011 bisog·n a dim e11ticare cl1r ci u[l lch e cnf'o di. halantidiosi decorre sen za fen o1n eni intesti11aii , corne quello descritto da ' iau ni , 111a solo co11 fenomeni gen erali , co111 e deperimento , orticari<i , ·prurito , febbre, artralg ie, ecc. ~ appunto i11 questi casi ch e la di agnosi. si presenta an cora più difficile e ch e solo

l)UÒ farsi con un e a rri e accurato delle· feci , che svela la presenza del protozoo ; ad esso dobbiamo empre ricorrere, specialmente qu.a ndo a ll 'esa1ne di angu e ril evian10 un discreto grado di eosii;tofilia, ch e, com e fa notare Penso, accompagna qualch e volta t1na tal e parassitosi . Ed il porre una diagnosi di balantidi.osi ci offre l 'opportunità di curare e di g uarire l 'arr1111alaLo, qua11do altre cure non sono valse a modifì care lo stato morboso; il tim10)0 infatti , per c li ter e, è un ottimo rimedio in (111esta malattia . Da quauto abb·iar110 e po to su ccintan1ente ri .. ulla lu tta la importan za ch e l 'esame co·p rologico può avere n ello tudio delle sindromi morbo e dell 'apparato di ge rentr .

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CNTO .

L ' . espon e i risultati di 500 esa1ni di feci , praticati nell 'Istituto di Parassitologia Medie.a e n1el I e i11 eviden za l 'i111portanza del] ' esame copro logico n elle indromi addominali, nel cui detern1inismo frequ e11tem e1rte ono in ca11sa 1 protozo i· inte t i11ali . L 1\ ' ' OR I Cl'rA'fI . P ar assitolog i a dell ' uorno e degli ani n zali rlorneslici . . T . E. 'f ., Torin o, 1929 . I~ . i\ [rc H ELETTI. Co ntributo al lo sf,udio de l « Bla.c;f ocystis j alirtas » ( P ERl\0 1 CITO) . An11 a]i di rvledi-

(: .

\1. 1:s · ANDRINJ.

cin a n aYale e colo nia le, 1932, fase. I-II, vol . I . G. Pi::Nso,. '"'ui protozoi co lli vali dalle feci umane norn1ali. Arch . f . Pro tis len kund e, 1932, 'iU Band. Heft . 1.

To.

alla

p alogeni cilà

clell 'Enlamoeba

co li .

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ll iform a Medjca, 1931, 11 . 16. To.. Giardia int es lin alis (LA1\1BL) e Gi a r cliasi. A11 11i:i. li cli Merlicin a Naval e e col o niale, 1929 , fascico lo III-IV. vol. II. Tn . . utl'az ione p at ogena clelloi << Giarclia intesli1ialis » . Policljnico, Sezion e Prati ca, 1931. l o.. ulla patogenicità riel Balarilirliu n i co li. Ibid .. 1932. G. SANGrORGI. Contrib iilo rtllo conoscen za del l e di.~­ se n I erie miste. Pa lho1og·ica, 1933, n . 496. Con tribut o alla co11oscen za de lla Balan t idio~i umana. La Rifo rma Medica, 1931, n . 4.

' ' · VANN I.

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OSSERVAZIONI CLINICHE o~PEn \LE MAGGIORE PRI NCIPESS.~ nI PIEMONTE I N BERG ..\.MO .

SANATORIALE diretta dal dott. 1F. GALMozz1. SEZIONE

Sul valore relativo della pressione endopleurica per il pneumotorace emostatico p er il dott. Gru sEPPE REG01.1, ai.uto. L'emorragia polmonare in corso di lesione tubercolare di.struttiva d el polmone, qu,ando è copiosa e infrenabile è semp·r e una complicazione gravi ·sima, tragica e per l 'anemia acuta e più ancora per l 'ostruzione delle vie aeree intrapolmonari ch e provoca rapidamente i sin torr1i de ll 'as fissi a . È ora naturale e logico - falliti. t11tli i. Jnezzi di terapia medicamentosa - calcio , adrenalina, pituitrina , coagularl.ti , iniezioni endotracheali - pensare che ~; tratti non di una l eione d 'un vaso capillare ma della lesio11e di una arteriola ' 'era e propria. Qui l'indicazione netta è la compres ione meccanica d el v.aso per via indiretta, cioè colla compression e del tesst1to polmonare in toto, col Pnx. emostatico cl1e deve essere applicato ai pri1ni si ntomi d'asfissi a - cianosi, ambasci.a di respiro , polso piccolo frequente, filiforme - e quando non sia possibile per estese .aderenze pleuriche un Pnx. efficacem ente compressivo allora bisogna prendere in considerazione l'intervento d 'urg·enza per una frenicoexeresi ch e potrà ottenere per altra via la compressione del polmone e l ' occlusione del vaso beante. Senza qui fare la sloria e la d escrizione dell e controindicazioni al Pnx. dirò che queste devono passare in buona parte in seconda linea davanti all'immediato pericolo di vita . Ad esempio: le controindicazioni per bilateralità diffusa del processo devono essere escluse, perchè il Pnx. emostatico è molto spesso solo temporaneo e una volta ragg iunta l 'emostasi può essere abbandonato . Valgono per il Pnx. emostatico le nozioni c~he devo110 pr~sied cre all'attuazione del co1nune Pnx. d'elezione. È un canone della pratica ch e nell'istituire tm Pnx. l'aria nella prima introduzione debba <'Ssere spontaneamente aspirata nella pleura evitando l 'introduzione del gas sotto pressio:le. Mancando un sicuro indice manometrico l li decompressione e di aspirazione diretta di g as nella pleur.a, l 'introduzione va sospesa.

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[ANNO XLI, .\e 't . 101

Mancando le escursioni manometric11c i11 tentativi diversi e i1l. pur1ti differenti dcl t ·a vo pleurico ciò vuol dire che le aderenze 11lcuriche sono estese e tali da impedire un P11\.. anche in minima parte effi,c ace. Orbene, noi vogliamo sostenere che (l uc:,te norme ch e devono essere rigorosamente seguite nella pratica comune pneumotoracica 11on hanno un valore assoluto per quanto riguarda il Pnx. emostatico. I11tanto la gravità stessa dei casi che ricl1iedono il P11x. emostatico e l 'urgenza di lJr ovvedere ci autorizzano ad una maggior audacia d'azione e inoltre - e questo è più in1portante - è certo c]1e se noi dovessin10 limitarc i ad eseguire il Pnx. emostatico n ei casi in cu i il controllo manometrico dimostrasse una decompressione ·endopleurica , in ben pochi r asi potremmo procedere all 'introduzione di o-as. La nostra esperienza in proposito ci h a convinto ch e l 'emorragia polmonare quando è grave minaccia di ostruzione le vie respiratorie, determina modificazioni t.ali anaton1iche e funzionali nel polmon e da co111pro1netternc g rave111ente I 'e lasticità di distensione e di r etrazione così da re11dere il poln1one pressochè rig ido. La pleura inoltre quasi sempre partecipa del processo flogistico polmonare secondario al1'emorragia e ne deriva quindi un accollan1 en to dei due foglietti compromettendo I.a perrneabilità e l 'indi pendenza dei du·e foglie tti stessi. Deriverà da ciò che al controllo manometrico noi avremo delle escursioni nulle o quasi nulle della colonna di liquido. Dovremo p erciò rinunciare ad una introduzione di gas? I casi che esporrò breveme11te dimostreranno a parer mio il contrario. 1

I . - A. P. , 36 anni, tubercoloso di guerra . Contrasse la malattia in guerra e in prigionia ed in seguito, migliorato, non si curò più. Riferisce che da qualche mese 11a lievi emottisi , di tanto in tanto , ma non vi ha mai fatto caso. Il 14-111-1932 in pieno benessere viene colto da e1nottisi violenta ed abbondante di sangue rosso. CASO

VIVO.

15-III-J 932. Ricoverato cl 'urgenza per il ripetersi

dell 'emottisi . E. O. : individuo robusto. Leggera subcianosj delle mucose. Al torace sulla parte anteriore si riscon tra ipofonesi sulle fosse sopra e sotto claveari molto più accentuate a destra dove si odono numerosi gruppi di rantoli gorgoglianti a piccole ~ grosse bolle accompagnati da respiro aspro quasi soffiante; a sinistra invece si ode solo qualche scricchiolio pleuro polmonare con respiro aspro. Toni cardiaci puri. Polso 90 ritmico. Si presume ch e l 'emorragia provenga dal lobo superiore di destra . Iniezioni di gelatina, adrena-


[ANNO

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SEZ lO::'\ E PRATJ CA

lina, coaguleno . calcio p er os e vescica fli ghi accio s ul torace. Diminuzior1e notevole dell 'emottisi . 16-III-1932. i ripete emottisi copiosa. Si })fa li ca 1'iniezione endo trach eale di adrenalina e l 'emorragia si calma p er riprendere nel po111eriggio in 1nodo imponenle. Il malato si presenta al mecli co, cianotico, ùi prl oico, con polso piccolo molto frequ e1l Le. Dat o il grave pericolo di vita si decide di t entare il P 11 • . emostatico. Introdotto 1·ago sull a ~inea ascellare d estra ·j avverte di essere in cavità. La colo11na liquida d el n1an om e tro J1a elci movimenti appena p erce ttibili attorno allo zero. Introdotti con pruden za pocl1i <.: mc. di gas la pre sione cliventa st1bito fortemente positiva più 15 + 20 m a i osser va che le escursioni a p oco a poco cliventan o, m ol to più ampie+ 10+20. Jlinunciare al pneumotor ace ? Su con siglio del mi o primario dotl. Galmozzi si clecide di insistere p er tentar di scollare i due foglietti pleu rici e si introfiucon o ancora a p oco a poco 50 em e. cii ga . La pression e da prima positiYa si Ya a poco a poco nbbas ai1clo. Dopo lentissima introdu zione di 300 eme. di gas i ottengono clelle pressioni + 5 - 5. Cessazione completa d ell 'emottisi, lo stato an goscioso r la cian osi vanno a poco a poco scompa1 endo; il inala lo .. i riprend e. 21-111-1332. 1° rjforni111ento di Pnx. Pressione iniziale - 5 + 5, i ntroduzio11e di 500 eme. Pres~ione fi 11a le - 1 + 4. Nei i--u ccc. si vi r iforni111enti l 'esecuzione del Pn x. riesce facile. normale e si continua il Pnx. date le relative 1Jt1011e cond izioni del polmone sinistro il quale p er ò dopo qualch e g iorno presenta fatti bronco n11 eun1or1 ici alla b ase (d a aspirazione). Il r eperto radiologico fatto il 3-IV-1932 dà: Il campo ))O]n1onare d eslro appare n ella regione upPriore o curnlo per presenza di numerosissim i noduli di atld e11sa111e11Lo confluenti. Presen za di rnoclica qu a11Lil ù <li ari a ch e stacca later almente dalla p arte ro. LaJe il polmone sempre ader ente alla base e aJl ·apice. A sinistra sclerosi dell 'apice e r1u111ero i focolai di adden samento a tipo broncopneunio11ico . til lobo inferiore. Il malato non ebbe poi più emottisi . II . - B. e;., 30 anni. Entra il 9 aprile del 1932 in pien a e1nottisi fli sangue rosso-vivo abbondante infre11abile. An1malato dal 1927 di for1na fibro-ulcer o-caseosa -bilaterale dopo altern ative cli relativo ])en esser e e riacutizzazione febbrile vien e inviato d 'urgen za per emottisi. .Soggetto emacia lo cianotico, in is tato di angoscia, p olso frequente, disp nea intensa. Sui due lobi superiori ipofonesi netta con "\i\Tintrich sottoc..,Javeare a sinistr a dove si odono rantoli gorgoglianti a m edie e grosse bolle diffusi . Gli stessi fatti si •)dono con minor e intensità a destra . i presum e ch e 1'emorragia provenga dal lobo superiore di sin isLra, per il suono più ipofon etico e la n1aggior t1uantità di fatti umidi. Si ùecide di tentare il pneumotorace emost atico t emporan eo con poca speranza di riuscita d a te Je condizioni gP-nerali molto gravi. Introdotto l 'ago sulla linea ascellar e sinistra si avverte <li essere in cavità. Il manon1etro oscilla appena attor110 allo zero. Si t enta com e n el caso precedente introduzione di 5 cc. di gas, introduzione che spinge la colonna manometrica + 18 +20, anche qui le oscillazioni si fanno a poco a p oco più ampie e dopo qualche istante di attesa accen r1ano a una clin1inuzion e di pressione. Si inlroCASO

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dt1cono 50 cc. di aria !or zando legger1ne11te. La pression e si mantien e alta ma dopo p ochi minuti di attesa si cons tata ch e la colono ~ segna +3 + 10. Si insis te e sempr e lenta111enle con le stesse n10dalità si ottengono, dopo introcl uzione di 200 cc. di gas pressione + 10 + 2. Sellsazione comple ta d ell'emorragia che riprend e leggera il 10-4-32 : rifor11imenlo di pnx. Pressione iniziale - 20 - 10 ch e permette la facil e introduzion e cli 600 cc. di aria. Pressione finale - 5 + 5. Cessazione definitiva d ell 'em o ltisi. Dopo pochi rifornim enti si cleve sospendere per la gr avità delle lesioni controla ler ali ma le en1ottisi n on si ripetono più. Esam e radioscopico praticato pochi giorni dopo l 'int r odu zion e del pneumotorace: a sinistra il polmon e è con1pletamente scollato dalla p arete da discreta quantità di aria. Aderen ze all'apice e all a base. Nel parenchima si 110Lano gr ossi n odj d i add en samento sul lobo sup erior e co11 zone cli iperdiafania nella regione sotloclaveare. A cles tra campo oscur ato da focolai di adde11sa111e ttlo a car at tere essudativo confluenti e m olt o più abbo11 dan li aJ Ja base.

Come si sa il Pnx. permette al pol111one di aff]osciarsi non solamente per effetto della compressione diretta ma .a11cl1e per il suo IJotere fisiologico di elasticità cJ1e ùurante il Pnx. entra in gioco quando la cavità pleurica da virtua le che era si fa reale coll 'immissione di gas. Potere di retrattilità ch e nel polmone sar10 l1a per antagonista il potere di distensibilità quando il gas introdotto viene riassorbito. (Nel polmone malato i fatti patologici diminuiscono le due proprietà; quindi dopo la compressione con il Pnx. il polmone che ha perso in tutto o in parte la sua elasticità per fa tti cicatriziali connettivali o per distruzione o per infiltrazione. bronco-1)ne11n1onica, non ha più il J)O ter e di difendersi e la compressione rirnane con i suoi effetti terapeutici i ql1ali aun1en t:ando l 'ischemia aumentano i fatti di neoformazion e connettivale). Nei casi in discussione l 'en10Ltisi copiosissim a ha prodotto occlu ione, otturazione da r iempimento di san gue dei lumi bronchiali con consecutiva anossiemia e stasi , acce11tuata ancor più dalla tosse che n ella sua fase insr>iratoria aumenta il calibro dei vasi e ne favorisce una replezione maggiore di sangue. Questo circolo vizioso mantiene e aumenta stasi e iperemia ch e alla loro volta contribuiscono all 'aumento di volume della m assa polmonare trasformandola quasi in un blocco rigido . Due fattori dunqu·e comp·r omettono la retrattilità polmonare: aumento del volume del polmone ·e flogosi con accollan1ento delle due pleure. Si comprende a priori ch e la mobilità l)Olmonare ne risulterà ridottissima. Introducendo l 'ago in comunicazione con il manometro per tale immobilità polmonare no11 otterremo che delle oscillazioni minime

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u IL POLICLJNJ CO >'

o nulle <lell.a colonna manometrica. Se si introduce u11a piccola quantità di aria per la te11sione del tessuto polmonare momentaneamente anelastico le pressioni dovranno salire ad una alta positività. Forzando ulteriormente l 'entrata di gas nel cavo pleurico c9minceremo a promuovere uno svuotamento g raduale e dei ' 'asi e dei lumi bronco-alveolari e di co11seguen za si andrà a poco a poco r ipristinando l 'elastici tà polmonare. Le pressioni manometrich e allora auto1naticamente da positive grado grado si faranno negati ve. In con clusior1e n ei casi di e mottisi in1ponen te le pressioni endopleurich e nulle o quasi e le successive pressioni elevate (dopo le prime piccole introduzioni di gas) non sono una controi11dicazione assoluta a l Pnx. emostatico perch è i l polmone si trova in uno stato di r1g·1dità r elativa. Se però le escursioni non tendes ero a farsi an1pie n è a diminuire colle piccole ripetute introduzion i si dovrà dedurre che esistono aderenze pie uriche tali da non permettere 1' entrata di gas, e si dovrà per forza rinunciare al Prix. emostatico. RIA SUN1"'0. L 'A. riferisce due ca . . i. di ponenti, in cui il pnt. . i malg·rado in 1)rimo ten1po coltà; que te erano a crivibili r icl1e, n1 a a rigidità relativa

e11lottisi tbc. in1cli.1no trò efficace jn contrasse diffinon a infisi p leudel polmone.

Rammentiamo l'lmportaate pubblicazione: Prof. GINO FRONTALI DIRBlTORB DELLA R.

O.INICA

PEDIATRICA DELL'UNlVERSITÀ DI

Prescrizioni

PADOVA

Pediatriche

Vademecum ad uso del Medico pratico In questo lib-ro, Le affezioni morbose del bambino, seguite àalLe rispettive prescrizioni te-rapeutiche, sono disposte per m ag, giore comodità pratica - in ordine aUabetico. Un sistema di richiami peyniette di ritrovat'e facilmeYJte le affezioni note sotto vari nomi o ricercate sotto varie iniziali. Per ogni malattia si è pyemesso al tYattamento te-rapeutico un b·r eve cenno relativo alle caratteristiche cliniche principali. dell'affezione. Fra le pre, scrizioni si è dato la prevalenza ai metodi curativi più semplici, alla poytata del medico condotto, alle pyescrizioni faYmaceutic'he facilmente eseguibili, riducendo l'indicazione di specialità al minimo indispensabile. Si è tenuto anche conto delle staziC>'f:U di cura climatiche e t emia li di cui è ricco il nostro paese. In apposita appendice trovasi -raccolta in ordine alfab eti.co, la descrizione minuziosa dei principali "procedi menti terapeuti ci ,, che il medico d eve non soltanto indica-re, ma anche - se occorre - sapere esegui-re. Volume in formato tascabile, di pagg. v111,440, elegantemente rilegato in tela con iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 3 2 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati L .

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Ufllcio Postale

.\"Cl\t.

10)

P.R OBLEMI DISCUSSI Reparto di Patologia digestiva e dietetica degli Osp. di Roma diretto dal .prof . PAOLO r\I.I::SSANl>HINI, primario rnedico.

Il ricambio del cloro. Dott.

G 10RG 10

LoLLI, assistente.

La fi siologia e la patologia del ricambio ùeJ clor o . 11a11no r ichiamato da niolto tempo l 'atlen zior1e degli studiosi. Basti soltanto ricordare la lunga serie di la' ori delle scuol·e tedesca e fran cese (Volhard, \ 'i da J, .J\.mbard) riguard.anti precipuamente le i1efropatie. Però me11tre sino a IJochi anr1i or sono il problema diagnostico , patog·enetico e Lera1)eulico era imperniato quasi esclusi vam.ente ull 'asserita nocività di un eccesso di cloro n e] sang u e e 11ei tessuti, recentemente invece, 1ll1merose osservazioni clinich e e ricerche sperimentali, con validate dalle moderne acqui izioni d i chimico-fisica degli umori e ircolanti e dei tessuti , h anno fatto sospettare che l 'insufficienza del cloro non meno , forse ancl1e 1)iù de] suo eccesso, l)O:-sa e ~ ~ ere dannosa a11 'orgar1ismo. IJ cloro l1a un 'importa~lla fonda menta](· nell.a regolazio11e della pressione osmotica, 11 el la r egolazione dell 'equ ilihrio aci do-b·asc, r1ella regolazione del metabolis rrto dell'acqua; essendo c1uindi streLtan1e t1te legato all a difesa del le co tan ti chin1ico- fisic:h e necessarie per lo volg in1ento di qualsiasi processo vitale, le alter.azioni del suo metabolismo , ch e è in fluenzato pare ancl1e da cen lri autonomi i1Jotalamici (centri' del sale) e da ormoni Yari (apparato insulare (lel pancreas, adrenalina. ormoni plen~ci) debbono essere studiate ed interpretate in una numerosissima serie di condiziorri morbose. Questo 11uovo orienta111e11lo, cl1e trae lo spunto dalle ricerche di ì\Iac Call11n1 (1920) ha dato frl1tti g·ià notevoli , anrl1e da] punto di vista terapelltico; ma sopratutto 11a su scitato dei ])roble1ni ch e varrt, la l1ena di approfo11d ire. Rico rderò soltanto c1t1e ll e ricer ch e che sen1brano più importanti dal lato clinico. Al cune di queste, specie qt1elle provenienti da fonte fran ce:;e , son0 in ])arte infirmate perchè non suffJ cien ternente esatte dal lato metodologico. La senlplice det ern1 inazione della cloremia plasmatica, t1nico dato fornito in alcuni lavori (specie nei meno recen I i) si f dimostrata per a10 lte ragioni , che non è qui il caso di esporre. non bastevole a fornire t1n r.riterio esatto per la valutazione del 111etabolismo del cloro. Occorrono deter1ni11azioni sia della clorem ia plasmatica, ia di qu·elJ a globulare, occorrono determinazioni ri11et.l1te nel tempo. Solo in tal modo. con Jo studio del rapporto tra cloro del plasma e cloro dei globuli , co r1 lo ::;tudio deJJe modifìcaz iolli di tale rapporto nel tempo, si pos ono avere dati attendibili.


l.A.x~o

XLI,

.\ L \I

JOJ

375

SEZTONE PHATICA

Per ciò ch e ri g uartla le 11 efrovaLie, Lralascio senz altro percl1è troppo nota , tutta Ja questione della riten zio ne clorurata . Val solo la . )lena di rico rclare con1e la pretesa azione idroµi gena del sale sia 11ote \'olmente i11firn1 ata (lalle recenti rice rch e: ommin i traz ioni abbondantissi1r1e , 1na sive, di r lorlJ ro . odico , non hanno quasi mai provoca to iu$o rge11za di edemi; anurie di origin e varia co11 iperclore111ia anche notevole, i)ossono decorrere sin o alla morte . . enza tracc ie di eden1i. J) ' altro canto , i1t 11efriti specie se cronich e. pcrie se ~iunte all o tadi o dell ' i n ~tlln ci e n i'a renale completa, è frequente l'ipoc.;loren1ia ch e decorre si110 ad u11 certo punto parallela a]l 'au1t1e11to cJ ell 'azoto i1011 ureico del sang·ue ecl all 'aun1enlo dei prodotti tos ici de ll a erie aro111atica, rivelati que li ultin1i dal la JlO 1ti,·ità 111arcata della realion e xantOJ)l'OleirJ 11e l a ng ue. ono . lati i11oltre studiali recc11ti ··i111a111 ente .pochi ca i di n efriti ci orlicl1e ri aculi zzate, in r:;ui ad lJn bru e" a urP e u t o de I tasso azotato n el angue , corrispose un a bru ca ca(l t1ta della cloren1ia , e in cui un a pro11ta rec lorurazi or1e va l e a rico ndurt c i 11azie 11ti al] o stato preesistente a 11 'episod io acuto. L ' i11 terpretaz ion e cl i qu e "ti fenon1 0ni offre non pocl1 e (}ifficoltà. ' on serr1pre è ~ ta to r>ossibile riferire l 'ipoc loremia acuta sop ra'"' en ien le n ei 11efr1tic i cronici, a perdite di r lo ro ca u ate da 'o111ili o da diarree to icl1e, rl1e in n1 o lti cas i n1ancarono de] tutto; tani o 1neno ad accre~c iut a elin1i11azio ne del clo ro 1)er le o rin e. P11j .. educente, sebb ene per ora fo ndata u cleb oJi ])asi, è l 'ipotesi em es!Xt in j)rimo 1en1 j)O da Iladden e Orr, per s pieg·ar è l' ipoclore1nia da occlusioni inte tinali, ed ap1Jlicat.a recente1nente da Ch abanier e Lobo-011 ell all e ipocloren1ie dei nefriti ci cronici: cl1e €Sista cioè p·i ù che 11on una perdita di cloro, t1na mobili zzazione di cloro da] a ngu e ai te suti , destina ta a n eutralizzare ia pure parzialrnente qu ell a dif' i11tcgrazion e delle protein e tissulari , a l1111 en tata quantitativam ente, e altera ta qualitativam e11 t.c, c11e è co. ì caratteristica delle n efropatie u . rr miger1e. L 'ipo tesi suddetta si basa pri nripa 1n ten te t1 tre dati di fatto: 1) il para llelis rno tra lJ)Ocloremia ed au111e11to della disintegrazione proteica , aur11 ento dimostrato dai reperti ernatici ed urillar1 ; 2) la corl sta tazione speri1n e11ta]e di una Yera clorop·es ia ti ssu ral e a 1i vello cl i te . u li od organi ad arte flog·osati, traumatizza ti , ustio11a ti , e quir1di sede di processi at1toliti ci ; 3) la pro vata , se pur parziale, effr caria della terapi:i reclorura11te, arma destinata a frenare così la disintegrazione proteica anrn enta ta ed alterata. Metabolisn10 del cloro e n1etabolisn10 dell e . o~ta n ze J)rotcich e appaiono quindi strettam ente col legati l ' un l 'a ltro. Ult eriori o. ·er v:lzion i c0n11)iu te fu ori del rampo de1Ie n cl'ro pa tie , ron,1a lidano tale aserzion e. \\Tippie, ~fac c:allum , Hadde11 e Orr , per !1011 citare ch e i pri11 cj1)ali autori , con sta-

ta ran o 1Jarallelisn10 tra au111 en to del tasso azolem ico e diminuzione del tasso cloremico nelle occlu ioni intestin ali , n elle . . lcn osi pilorich e; Blum , Bor st, Strauss, co ustata ron o lo stesso fen o1r1e110 n el colera , ri el le ga tro-er1teriti acu1e, nell 'ileo-paralitico, n 0 i dcc: or 1 })OStoperalori burrascosi, in casi di vaste cottature, in i11fez ioni gravi , in avveJenan1c nti da lossici variati. Se in alcune co11dizio11 i m orbose q t1ali le ga tro-enteTiti acute, 1 Olni ti i11coercibili delle g ravide, i ,,. on'titi dflgli ocr 111 i, si può pen·are che l ' ipocloremi a sia prin1aria e l ' iì1erazotem ia econdarj a, in a ltre al 1.~ ontra rio , quali alc11ne infezioni , intossicazioni , usti oni, ben caratteri zza ie da processi di nutolisi dei tessuti , l ' i1)orlor èn1ia en1bra seco ndaria all ' i1)erazot e111in. 'fra Ja sciando tutte le ipotesi em esse a . o tenere ora l'i1)oclor3mi a, ora l'i,perazotemia, C[lia le fatl ore catenante primo della QTave perl urbazione um orale, resta assodato cl1€ u11a \O l la CJU C.. 1a in _tauratasi, può irLs0rgere per co ì dire Lln circolo ,rizioso, ove l r a lteraz io11i dei due m etab oli5mi s' influen z.a1Lo vir.en de-vol111en le e in ~eJ1 so prog·res .. iva n1e1lt e sfa o revolr per l 'or.gani mo ; circolo vizioso ch e taJo·r a pl1ò venire 1nt·errotto tl a una pronta terapia r eclorurante. f:i rca I erlì cacia. cli l ale lerar·in. l ' esperienza t' ca r a ed i J)areri discordi . T>rem esso cl1 e C'O nsla la la una Yera ipoc lo r•' Iì1i n, la on1n11n1s lrazion e di cloruro sodi co deve es ere fatta ra1)ida1nente, in dose suffi ciente (l f5-30 gr. pro .ifie) e per via endovenosa, mi pare opportuno :-\Uddividere i11 cinque g ruppi le lTlalattie 111 r ui in ba e a i d.ati della Jet Lera t11ra . la t erapia e lorosodi ca è tata ogQ·etto di studi acc urati . TralR cio p erciò ca~i i alati , no11 ~ t1ffì r i en1e111ente dirnostrativ i. 1) N efritv

riaca lizza.te; p ou,ssées di azotemia con ipocloremia. ·- ~e ml)l'D an zit11tl o asso dato ch e n ell e ne f ri I i r1 on idro pig·ene cr oni ch e

la omministrnzion e di l' loro sia del tt1tto innocuR. Essa Jn ifrli orerel)l1r a nzi n otevoln·1ente lo ·tato gen ernle. influ endo in parti colar m odo , con meccan i ~ nli in terpretal1ili olo jn via i po tetica, u l quadro g·a ~tro - en leri ro: von1iti . cli arree. La rec]orurnzio11r agircl)·l)e in oltre suJln azotemia: 11on 11aturaln1ente in enso totalitario, m a soltant o sull a frnzionc corrfspon'lente al la J)Oussée ac11t.a . 2) lVefriti m er curiali. -- In no ve casi studia ti da Cl1abanier e Lobo-Onell , tutti co11 quadro 11morale di iperazo ten1ia e "ipocloremia , Ja sommin i tra zion e rJ i cloruro sodi co endovena a forti dosi cond11 s e <' O tant·e m ente al la .g· ua r ig·i on e. Tali risultati , dato cl1e p•a re :i trattas e tli av velenamenti con fo1ti flosi di veleno, sono --osì sorprendenti da ~e u tbrare inatte11dibilj . La nostra e peri en1,a i11 proposito è ba ata u di un . olo ra o, ma f> del tulto negativa. In una t1efrite m ercuriale g rave capitata a S. SJ)irit o ( ala Flaiani) potem 1110 ~i constatare una ;narcata ipocloremia con co1\1itante ad una forte iperazo ten1i.a: però la te'-


376

\\ IL POT.JCLINI OO

rapia cloro-sodica isLituita tempestivamen te e n elle dosi se 0 ·11alate da.g·li at1tori francesi , non ' 'alse minin1amen te a modificare il gravissimo quadro clinico cl1e te rminò con l'esito fa tale. 3) Ileo m ecca.nico e dinamico. - Nell 'ileo meccanico la tera1)ia clorosodica può avere valore soltanto si11tomatico; n1a 11on ·è p erciò meno importante; destinata a combattere le riper cu ssioni genera li determinate Ida lle soistanze t o5sich e liberatesi a livello della zona occlusa , può avere notevole efficacia specie nella fase ,postoperatoria. In tale senso parlano le numerose ricer cl1e degli AA. ameri cani e fra n cesj. Nell 'ileo dinamico, per le sue proprietà peristaltoge11e, pare ch e il cloro possa a\ er e valore di mezzo terapeutico causale, oJtrech è sintomatico. 1

Accidenti poslO].JCratori vari, caratterizzati 1da presenza di i.pocloremia e iperazotemia. - . l\Ton riferibilj direttamente al tipo ±)

del] 'intervento su bìto dall 'a1nmalato: vomiti coercibili non dipendenti da ostacoli meccanici, ilei paralitici, fenorr1 eni gravi di in uffi cienza ca_rdiaca no11 giustifi cati dalle condizioni r.nrdio-vascolari del 1)aziente preesistenti all 'intervento , sindromi J)Set1do-peritonitich e a periton eo indenne, ecc. T11tte q u este condizioni. se coesi.$tano ipocJor•.3mi.a l~ iperazoten1ia , ~arebbero giustiziabi1i da t1na pronta terapi a cloro sodica. . 5)

Vomitii incoercibil; delle gravide.

L'i r~o cl oremia

spesso con : ta tata in tale stato morbo .. o, sarebbe strettamenle connessa con la perdita cli clor o c h e avviene attraverso il vomito. L ' ipocloremia inf]uirebbe quindi sul ricambio proteico , determi11ando così iperazotemia che potrebbe essere spesso tron cata da li.a terapia cloro-sodica. Dall 'esame or ora praticato , rist1ltano evidenti i mo]tepJici rapiporti del m etaboli srr10 de] cloro con le più corr1plesse fun zinni del n ostro organismo.; r}s11lta a nch e ch e le alterazioni più marcnte del detto ·m etaboli !"mo si osser vano in am ma lati nei q1J é'\ ]i lr f11nzioni gastro-enterich e son o più o rne1lo alterate. Vale la pena quindi di indagare ar1co ra ]e relazioni intercorre nti tra cloro e tubo riigerente. Vari AA. francesi, tedeschi , polacchi , cinesi si sono occupati dell'arg omento. C:ornin ciando dallo stomaco, risul ta oramai b e11 dimostrato ch e ]e oscillazioni anch e fi siologich e del]a secrezio11e gastrica , rnodifi cano, sia J)t1re transitoriamente il m etabolismo del cloro ; ct1e le modificazioni d i detto m etaboli . mo , inflt1enzano a loro volta il tipo della secrezion e gastrica. Stimola ndo ad esernpio la funzione secr etoria de11 o tomaco , co11 un pasto alcoolico, è stata n otata una tra11sitoria , rr1a n etta e costante ipocloremia , che viene rapidamente compen sata m ercè d_µe n1eccanismi : la riduzione della elimina zione del cloro attraverso le orine e l 'attiva m obilizzazion e del cloro ch e dai tessuti viene convog liato verso il torrente circolatorio allo scopo di ristabilirvi I ' equilibrio momentaneamente turbato. Vi ceversa ,

[ANNO XLI, Nu~r. 10]

I)

inibendo ]a ~ecr el io11 e gastrica con a tropir1a non solo no11 si provoca ipercloremia, ma ipocloremia: tale risultato paradossale, viene interpr1etato attrib t1e11do al}.' atropina u11 'azione inibitrice della mobilizzazione tissurale del cloro, esplicantesi forse attraverso il sistema n.ervoso vegetativo. Che una regolazione nervosa ·interven ga nella distribuzione fra cloro dei tessuti , cloro del san gue, cloro destinato alla secrezione gastrica, ris,1lta v.n ch e dalle ricer ch e dj fon.te polacca , riguardan li l 'azione del novasurol sul metabolismo del clo ro; questo farmaco che con ogni probabilit. ~' h a un punto di attacco tissurale, può provocare attraverso modificazioni della cloremia, modificazioni dell 'eliminazione del cloro att.ra verso la parete gastrica: la serie dei rapidi com pensi susseguenti alle ·perturbazioni provocate dal novasuroJ, è una prova di più dell 'esistenza di comp,Jessi meccani smi di regolazione , con ogni proh·abilità dominati da superiori centri ipotalamici (centri del sale). Se agili e pronti sono i compen si in condizioni fi siologich e, b en pi.ù difficilmente essi possono in staura rsi in una co11dizion e patologica, quale è il vomito. Qui non si tratta p iù di un a tran sitoria ipoclo remia , fa cilmente dominabile. Quel cloro ch e normalmente viene eliminato attraverso lo stomaco e poi in g ran parte riassorbito a ' 7 a lle, è in tale e.a so del tutto perd11t0 l)er l 'or.ganismo. Quale ch e sia la cau sa prima , si. in s taur~ un circolo vizioso ove il vomito provoca jpoc loren1i a e l 'i poclor emia provoca a st1.a ,rolta il vomito: r.osì attraver so Je già note alterazioni del 111etabolism o proteico , insor!2·0 l1no stato morbO$O talrr1entc . a' raYe da poter essere '11ortale. P er ciò ch e rig·uarda i rapporti tra clo ro f\ intestino. ]a con~ t ~ tata coesi stenza di paresi intestinale e ipoclo rr 111in, la provata azio11e pfristal togena delle solt1zioni i.pert on ic:h e di cloruro sodico introdotte cnrlovena , azione cl1e r stata arlch e controllata sperirne11talme11te. fanno a mn1ettere con sicurezza u11a influen za del cloro sulla motilità dell 'intestin o. Le r icer ch e in question e sono anco.ra scarse: n1a forse ul teriori studi potranno far luce su] vecchio e ancora tanto osct1r o problema della stitich ezza e dell a diarrea. 1

-

Questi son o i dati fonda1n entali sul]a i)a tologia del cloro , dest111ti cla 11 'esan·te d ell a pitt recente letteratura in ar g·omento; dati ch e, se pur scarsi . se mhran o interessanti, per ch è offron o lo spunto a nuove interpretazioni patog·en etich e, a nuove applicazioni terapeutiche. Ho volutamente son rolar e suj rapporti tra cloro e m etabolismo idrico : tra cloro e regolazione dell ' equjlibrio acido: base. Es~i e. igt'- _ rebbero una particolareggiata trattazione ch e esorbita dal tema ch e mi sono proposto. Rr .\SSUNTO . Ri vi ' ta sint eti co-critica su] I11etabolismo de] cloro , con pa rti colare riguardo alle ipoclo remie.


~-i\

·l\v .\LI ,

~l \I.

10]

377

SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE TUMORI. Sviluppo sperimentale di tumori spontanei con le ir1·adiazioni solari in relazione con l'eliotropismo della colesterina. ( ..i\. H. RoF FO. I.Ja Pr.3 n ~a ~'1 eclica .4.rgentina, 29 novembre 1933).

L 'A. avendo o ... er vato l'enorm e sviluppo d ei t timori c y.tane i i1clle r egioni esp ost e m aggiormente alle irradiazioni solari come facc ia e 111ar10, ha fa llo uno tu dio p rofondo ch e dura da parecchi aJ1n i e d ha potuto co11_tatar e, ch e nell ' iper chera1 osi cutan ea. lesione ch e evolve ' erso il carcinoma , do11ti11a u11 fe110111e11 0 fot o<lina111i co . Perc h è i produca ciò sono neces~ari i seg-uenti fatto ri: la cellula vivente, e una so~tanza en sibilizzata fotodinan1ica, la preserlza di o igeno e le irradiazioni solari. La sostanza sen sibilizzatrice sarebbe la colesterina cl1e è dotata di u11a evidente fotoattività e di una funzione energ·etica in relazio·n c con l 'acc rescimento cellulare. Le sue esperienze g li hanno pern1 e~so di constatare tre proprietà importanti di questa ... ostanza: 1) la iper colest erinia del tessuto canceroso: 2) l 'elio tropismo di essa· • 3) la su a fotoattività . I<: infatti la colesterina si trova i11 1n olta 111ag·g ior e quantità nella cute magg iorm ente (·:--posta alle irra diazioni olari che no11 in quella coperta dagli abiti o altro. \Tegli a11imali lasciati in camera oscura per un lungo p eriodo di tempo si ha una fort e di11tinuzio11 e de] la colesterina in rapporto a .

pl'1ma.

Dalle ·ne esperienze fatte su ratti , che irracliava con raggi uJLravioletti con dose massima cli 14 unità e per un periodo di tempo di irracliazion e p·r ogre, i va mente crescente 5 mint1ti j I pri1110 giorno fìno a l . 200 ininuti il 14° e pur 111ante11endo questa dose fino a morte d el] ' a11 in1n le. l1 n 11ot t1 to trarre le tieguenti co11 c l u. . .

5101 11 :

1) L 'esp erimento fatto con i raggi dello s11ettro solare invisibile , con una lunghezza ,d 'onda da 1.800 a 3.400 unità Angs , prodt1ce lo sviluppo di tumori maligni senza l 'intervento di altri .agenti . 2) J tumo1~i sono di tipo epiteliale , carci1101ni co11 n1arcata anaplasia , e sar con1i voJnmi1L<>si tipo fu socellulari. 3) Que ti tumori raggiungono il massj1110 di viluppo dai 7 ai 9 mesi e si originano i1elle regioni depilat e come orecchio e congiunti,,a oculare. -1 ) L'azion e dei ragg·i non è specifi ca per d eterm in a te vari età di cellule, potendosi vi-

ìuppare tanto le epitelia'l i , qua11to le connettivali. 7) La percentuale di questi tumori è non solo elevata 100%, ma si producono nello stesso auin1ale divarsi tun1 o ri Ghe presentano tipo istologico distinto. S) Unitamente alle irrddiazio11i i11terviene , nella produzione di que to processo , una iperco]esteri11ia, locale che preced e le p rime manifestaz1oni istologiche provocando così una modificazione biochimica d el te rreno. 9) Questa ip-e rcolesterinia tissurale si procluce localmente nell ' uomo, 11elle r egioni non protette dai vestiti e n egli animal·i nelle regioni depilate naturalmente. 10) L 'azione dei raggi sola ri è, nella produzione d elle lesioni, in r elazione con l "inten. ità attinica e non con quella lum in o$a d ello spettro solare. _ . D1 P\ OT •.\. 1

Il cordoma vertebrale.. (

I

11\IIO \ .

t11n1ori

D etif s. z. Ch iì'., nov.

19~~) .

p1·ove n ienti dalle cellule della chordr.i dorsa1lis possono insor.o-ere i11 tutto il tratto d ell o !'ch eletro assiale dorsale. Quelli da più terr1po noti ono quelli b enigni , da Virch o"'f dc norni.nat i cordon1 i. Il primo cordoma inalio-no venne d escritto nel 1903 da Grahl e da allora se n e ono accumul ati num erosi casi n ella letteratura. C.orn en divide ·i corde 1t1i in era n iali , vertel1ral i e precocci.Q"ei . I più frequenti. son o i .primi (pre e11tanti i in corrispor1denza del .Cl1vus Blumentachi·i), 1Joi ven gono in ordine di frequen za quelli caudali ed in fin e, i più rari . quelli vertebrali. I ,' ~\ . e11 umer a i p ochissimi casi finora ~oti cli tale forma , e riferisce su un caso da lui os:-;c r, a lo. Si tra tt ava di una do·n na di 57 anni , pr0scJ1 Lanle di~Lurbi della d eglu~izione. seguiti rlé'\ Ila comparsa di un tumore d i media gros. ezza a 1 lato D. del collo , e da dolori alla spalla e a lJ 'arto su p. di D. , nonch è da ipotrofia d€i corri . pondenli gruppi rnu colari. All 'a tlo o·p erativo si riscontrò un grosso tun1 or0 pro,eniente dalla III C. cd oocupante lo sp az io tJrevert ebrale, dalla III alla VI C. Asportazio11 e , scalpellan1ento della III C. Due anni dopo, recidive numerose sottoposte ad ir1~a­ diazione. Il tun1ore asportato presenta il seguente quadro istologico: struttura lob"iforme: 2 tipi di cellu]e : grosse cellule vascolari (fisalip€re) a ri cco tenore in g licogen e ·e presentanti la r eazione della sostanza mucosa e J1iccole cellule poligonali. Si ha cioè la riJ)roduzione dei due elementi fondamentali della Chorda Dorsalis: Chordazellen e Chordoblaste11. La degenerazione mucosa delle "ellule fisalifere non si riscontra n ella Chorda normale . Si riscontra bensì nella Chorda D . in via di r egression e. Le \ellule p oligon ali non n1ostra-


378

Cl

J L P OL ICT. I

no 111 vece caratteri diver i da r1uelle della Ch . D. normale. In altre zone del lun1ore i ri ~ cont rano g1i ~ lessi elementi morfolog ici ma presentanti un cospicuo squilibrio numerico fra i 1ue t ipi di cellule. Questo carattere è da considerare co1ne una in.a nife tazione di atipicità. Inoltre in a lcune zone i ri co11 t.rar10 T111merose e fi alifere assoluta111ente ati pich e. Da una r evisione dei rasi fìnora noti 11e]la letteratura di cordoma , risultano ] e seg·t1enti considerazi oni in parte di c.ar atter e n1orfo logiro, in pa rte di ca ratter e clini co. La truttura dei casi noti c orri ~ronde ai seg·uenti ± tipi fondamentali: 1) Cordomi p r eva lenten1e t1te Ji saliferi. 2) Cordomi preva1enl emente costitt1iti da r·e l1 t1le i10Jigonali . 3) Cordo1ni a caratt l' r :l infìl1r.".lti, •o. ~) C:o rdon1i a . 1rt1tl 11r:.1. .:-ar cinon1ato, a. Si l1a cioè u11a erie di p·assag·gi da tipi indisen sibilmente benigni ai tipi l)it1 as olutamenle malig11 i. Se inveoe i considera i l d ecor so clini co del cordon1,a, si nota come e so non ia mai assoluta n1en te l1eni g· no . Esso dà sen1i1r e rec idive inoperabi li . l{ecidive mancano so lo i11 u11 caso della letlerat L1ra , ca, o da con sider ar e con prudenza , tratta 11do i di un pazient e avente st1bito un.a i11lensa irradiazion e post-operatoria. Meta. tasi compaiono d 'a ]tr ~ par te solo ercezionaln1ente (8 casi) e in casi i11 cui non e~ i ­ ._ tevano caratteri ·istologici di m~lignità. Dobbiamo quindi , rilevando quest a di cordanza fra car attere morfolocrico e ca rJttere clini co del cordoma , considerare j] rordoma, anch e il morfologica1nente pii1 b e nigno. com e un tumore es en zia lmente n1a]ig n o, t er1dente a recidi,re i11operabili . In quanto all 'origine , i l)UÒ con quasi ict1r·ezza affermare ch e il cordoma si origina da resti intravertebrali dell a f:l 1orJa Dor~a]i~. t\.1.no l..Ar.ò. 1

1

Tumori dell'orbita. (DoBRA Nrro:cKr e SowrAKOWSKT . .Tonrn. d. chir. , t. ±2, agosto 1933). Sulla base di ±4 casi di osser vazione l)erson.a~e e S .. tr.acciano il q':1adro clinico , i que1t1 d1agnost1c1 ·e la terap1.a di questi Lun1ori dividendoli in : 1) tl1n1ori d el bulbo oct1lar e; 2) tumori d elle pareti ossee e dei tes. uti retrobulbari; 3) Lumori viluppatisi nei tessuti vicini ·e cioè: a) turr1ori cutan ei periorbitari ; b) tumori del n1ascellare superiore; e) tumori d el sen o frontale. In un caso di protrusione del1'occl1io la diagnosi i1on fu possibile nemmen o all'intervento esplorativo, e in un altro caso si trattava di atre ia co11ge11ita delle orbite. T iimori bulbari: 7 ca i di cui 3 melanosarromi ,e -1 sarcomi fusocellul arj. C:omin ciano generalme11te con d i turbi ,,isivi e dolori. Il globo oculare è protruso e d eviato ; successivamente si ha iniezione della congiuntiva e opa-

1?·

I CO n

[1\ NNO

XLI, Nu:\r. lOJ

came11to d elle scler e; t aJor a nella camer a anl ~riore si pos on o scorg·ere masse neoplastiche. i può osservare anch e e11oftalmia l]Uan cl o il neoplasma 11a distrutto ] e pareti orbitarie. J"'a r a diografia, in tal caso, può darci dati j)O, itivi . I gan g li linfatici preauricolari e sotto111asceJlari omolaterali on o spesso sede cli 111e1a~Lasi. Su 7 ca i operati, 3 n1orti, 3 vi vi e uno perdt1lo d i vista. Il tipo d 'interve11to fll l 'enucleazione o l 'exenteratìo con tampo11a111ento , senza l co·atura dell ' arteria oflal1r1ira e ~en za "litt1ra d elle palpebre. An este ia locale in tull i i casi. T umori retrobulbari: 1± casi in pi·e,ralenza sarcomi e ai1gio- fib·ro-sar comi. Hanno evoluzione lenta con disturbi funzionali (indeb0J in1enlo v i ivo, diplopia , emi crania,. vertigini, ro11zii , lacri111azione) e su ccessiv..ame11te anatontici (esoftalmo , deviazione- tle.f g T<:>bo, ch eratite, cong·iu11tivite, irite , ede1r1a: della papilla)_ I gangli preauricolari ne·i l± ca i clii B;. e S. n on erano interessati ; freqnente i·n ·vece ere:t 1'adenopatia sottomascellare. La· radiografia ordin ariamente è n egativa; solo nei casi a va11zati con inva ione e distruzi011ie della: parete orbit a ri a diviene positiva. Su 14 casi operati 8 vivi da 8' mesi a 9 anni, 1 n1orto dopo 3 anni , I r ecidivato dopo 2I anni , ± perduti di vista. Come via di accesso· per questi tumori è stata praticata la resezion e tempor anea dell 'orbita seco11do I\ ronlei11 eh e dà luce , ufficiente risparmiando il globo: se· questo o le tJarti vicine ·ono invase da·l neop lasma si può procedere subito all 'exenferatio· e a]la asportazione d elle parli infillrate. An etesia regionale iniettando 1/2-1 1/ 2 c111c. d'i no,rocaina al 2 % n el ga11glio di Ga ser per il forarne ovale. Come complicazioni postope-· r atorie hanno notato er11ie cerebrali. mal di lesta , di Lurbi della vista , ch eratite, irite. Gli AA. ricordano qui11di le ' rarie ' 1 ie di accesso a ll o spazio ret.robu lbarc

Trimori delle vicinanze: a) dei tegu1nen ti, s· casi: 2 trattati con radioterapia, n10rti ambidt1e , e 6 op·erati con 3 .recidive, I ' rivo da 2

anni e 1 perduto di vista; si trattava di epi1e1iomi d elle palpebre con invasione seco11daria, del bulbo , con perdita della vista, adeno1)al ia. l)reauricolare e sottomascellare, per il ch e era110 stati necessari interventi d emolitivi e · te~i. b) dcl niascellare siiperiore propagati all'orbita: 10 casi prevalentemente arcon1i fusor globo-cellulari: 5 morti , 2 vivi da 1 a 3 an11i· e 3 perduti di vista. La radiografia dà i111magini assa i i1ette. L'intervento chirurg ico ·va r ecrolato ca o per caso a dom anda delle le ioni .. Nella i11agg·ior parte dei casi D . e S. 11anno p r aticato la resezione del mascellare super. co n asportazjone della parete inferiore o in ter11a dell 'orbita. c) T umori e pseudo- tumori del serto frontale propagati all 'orbita : 3 casi di ct1i ~ n1ur oceli e 1 colest eatoma , rut ti guariti. G.

P .l\ CETTO .


[ A~~o

ÀLI,

~ul\c.

lO J

Il cancro dell'ano. (!BE SAUDE,

A CNT-0URY, Poia1ER.

379

SEZIONE Pl\AT l CA

Presse méd.,

11. 92, 1933). Vanno qui considerati i n eo1)las1n i del marg ine c utaneo n1ucoso e quelli del canale ana le . Etiologia. - Gen eralmente prii.r1itivo può esser e eccezionaln1 e11te seco11dario a un can cro del retto. R raro a l di sotto d ei 40 a. e colpisce con frequ enza di poco maggiore il sesso ma chile. Spesso è preceduto da a ltre affezioni come fi'"' tole , emorroidi , irritazioni croniche Svntoniatologia. - L 'inizio è diffi cile a precisarsi, i primi disturbi riferiti dagli ammalati rimontano da due mesi fin o a tre anni prima . Il dolore non deve ritenersi il segno classico; per quanto frequente, la sfinteralgia, può mancar e . Le '.emorragie costituiscono la r egola e talora sono abbondanti . I premiti esistono nella metà dei casi. Cos-tipazione e diarrea i cons tatano con egu ale frequenza . Esistono inoltre delle forme ch e n on da nno alcun disturbo f11nziona]e. Obbiettivamente i deve distinguere i.l cancro dell 'orifir io o ù e l :nargi uE> a na le e il 1r ancro d el canal e anale. Sull 'orificio il can cro può risiedere in qualunque punto. Può assumere princ ipaJmente flue aspetti: quello vegetante e quello ul cerato; il primo ha per lo più la figura di un cavolfiore di ,rolume variabile da una ciliegia a un mandarino. Il tumore è duro e sanguina facilm ente. II secondo t1a il classico a. petto dell'ulcer a can cerosa a margini eversi . Accanto a queste forme atipich e debbono riconoscersi altre forme atipich e a ti1po di ero ione pianeggiante , altre di a spetto francamente fes, urale. Occorre di s tiguerlo dalle v.a rie lesioni veneree d el margine an ale; cosi ne lla forma piana come in un a possibile forma pseudo-condilon1atosa. T alora infin e il can cro anale assume 1111 aspetto pseudo-emorroidario. Vi sono an cl1e dei casi in cu i esso si fa lu ce a ltraverso la pa rete a tre o quattro cm. dall 'orifi cio (ca n cro extra-margina le). In tutte (rueste forme due dati hanno una grande imIJOrtanza : la durezza della lesion e e la cc colata » neoplastica lungo il oan.q le anale. Di fronte ad essa è anzi talora diffi cile determinare quale sia la manifestazione primitiva. Nel canale anale I 'esame deve essere completato con l 'endoscopio. Tre (orme si 11anno : Ja vegeta nte, l 'ulcer o. a, l 'infiltrativa .. Le du·e prime forme sono $L1nili a quelle g ià desc ritte per l 'orificio. La forrrtu infiltrante p u ò con fondersi con una ste11osi infi ammat oria. Ma m entre il restringimento infi am m atorio è altosituato a 5 o 6 cm. da 11 'an o, l'infiltrazione cancerosa occupa per lo l)iù quasi tutta la lungh ezza del can a le. Le m etastasi si hanno precocemente n ei gan gli inguin ali più raran1ente verso i gan g li • • precocc1ge1.

Quanto a lla forma istolog'ica talora si tratta di epitelio1n i pavimentasi, talora di epiteliorni g 11ia11dolari. I~a forn1a pa vime11tosa è per lo più a cellule basali . La r adiurnterapia nell 'epiteli o ma pa viri1enloso può da r e .eccellenti risultati. L 'a1nputazio ne perir1eale a llargata d eve ap1>licarsi sopra ttutto all 'epitelioma g·hi.artdolare , n1a in questa localizzazione i risultati son o me11 0 soddi sfacen ti che n elle al tre localizzazioni dei can cri del retto. B. P .\.GG J . •

ALLERGOSI. Le idiopatie tossiche: il g1·uppo asma-urticaria-febbre da fieno con speciale ri-· gua1·do alla cura. <F. F1u~ c1vT. \N. 'l lli e />ra r; tilio11 1~ 1' , nov . 1933). L' A. ha g ià pro:1Joslo j)a reccl1i a 11ni fa (e in. is le ora u questo) di cl1iamare idiopatie tossicl1 e il grtll)PO asn1a-urli caria-feb]):re da fi eno, ir1 ·ostitu zione deJJ a 1)1a rola cc a llergia n ch e indi ca una reaz ione (e non Ji n1itat a a questo solo gru1>J)O) e no11 un a malattia. l ,e idiopa ti e t os~ ic he '"'ono ered itarie: se si J)rovoca110 artifìcialmente co n iniezione endovena di e t r atto di 11olline in sogge tti con febbre da fi eno n o11 si ha r inorrea 0 congiuntivite rna delle va rianti (asma, urticaria, emicrania, a lbt111 1i11uria e anche a Yo lt e idrarlrosi parossilica o epilessia). Le idio1)atie to ich e varia n o non solo in ogni fami g lia ma n ello stesso individu o. \.osì un asmatico può avere qualch e volta emi crania, qualche volta edema angion eurotico, oppur e ·1t1c te rr1an ifest azioni a soci.ate. La cura deve essere basata sopratt1tto sul meccanismo .patogeneti co d ell e manifestazioni patologich e . P er quanto riguarda l 'eredità , si eredita non un 'idiopatia tc>ssica, ma la tend enza ad averne una o p iù . ·Da q u esto punto di vi la il problema in teressa l 'e ugenica. elle idiopatie tos ich e i ha certamente un· d isturbo metabolicp , però nort c'è una d evia7.ione da l norrnale costante in tutti: a volte si l1a a lcalosi, a volte acidosi, a volte disturbi di l1na o di un'altra ghiandola endocrina. Si ha anche un'a nomalia serologica (allerg·ia): c'è un 'idiotossin a ch e age11do sul siero· (idiorecettore) lJroduce i si11tomi della malattia. La diag1iosi di idiopatia ·può essere dedotta dalla ~ toria e dalla prova diretta su lla cute . La cura delle ~1n omali e s ierologiche può essere effettuata in due modi : o evita11do la proteina · irritante o riduce11do e a n ch e abolendo la sensibilità a questa proteina. L'elemento « località » può avere importanza enorme in alcuni casi e allora è bene cambiare residenza; qualch e volta basta cambiare soltanto la cam era da lelto. La dissencsibilizzazione ~i può fare in due


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rnodi: o cor1 i)icco le dosi cl1e ' i au1nentano gradatan 1e nte o con g rar1di dosi ch e si au1ne11tano sempre più. · Le ii1fezior1i batleric he posso no quaJ cl1e volta 1>rodurre idioless i ne. 111 que ti casi, se c'è un ' infezio11e focale, sarà b e ne to.g·Jier e il foc us. Si polrà ancl1e rj corre re a va ccir1i batterici. Il fattore IJ ·icolog·ico è i1n1)ortante in alcuni casi: ci sono dei malati che hanno attacch i asm a tic i e ridono molto , a ltri ch e han110 avuto la prima manifes ta~ione deJla malattia dopo em oz io11e violenta. Gli l)Sic o-an;1listi dicono di aver guarito coi ]oro m etodi dei casi di asma . IJ fattore psicologico deve essere tent1to in g ran conto specialmente per i bambir1i: si eviterà ch e abbiano conta tto con TJer son e irritabili e si cercherà di cr ear e 1J11 an1bie11te qui eto. La c11ra collo sh oc k è l1til e in c1ual ch e caso e si fa col p epton e o coll 'in iczio11e endo,1 eno~a di . tock -vaccin o a ritit·ifi co. In alcuni casi in c ui i r·inton1i d ella idiopal i.a sono n ettam e nte di 11atura rifl essa b·i sog n erà agire sull o stim olo : così 11 e.g·Ji a:-:.matici si estirperanno i ·p olipi i1asali se ci so110. TI. ) ,USE~ \ . ,

Recenti -studi i1n1nunologici snll'ipet"Sensibilità al tabacco. (M \ RION B. ·S u r.znERGEH.

Th e .lourn. nf the

,4ssoc ., 6 genn a io 1934). L 'Autrice ha studiato m ala Li di t ipica tror11Americ. "fl1 edic.

boan g ioite obliterante e un grupj>O di controllo rappresentato da fumatori e non f11matori non a ffetti da que la malattia. Lfl rice rc11e sono state condotte •p artendo dalla teoria ch e la tromboangioite obliterante possa essere una malattia in cui la importa11za IJatogenetica del taba cco sia i r1lporta nte e sia dete r1r1inata dall'ipersen sibilità di alcuni g ruppi vascolari od allergeni c ircolanti d erivati dal tabacco o contenuti in esso. L'ipersensibilità l)ecifica circoscritta è più nota per la cute (ert1zioni da n1edi camenti); ma c'è anche per organi i11terni (così si potrebbero interpretare i casi di atrofia g·iaJJa acuta del fegato per pi ccole dosi di cirlco fenc . i casi di asma da chinino , ecc.). È il vecchio con cetto del loc1is minoris r esistentiae. A questo si deve ancl1e aggiungere un 'elettività sper- iale rlell 'allergen e: così il chinino e la forn1aldeide attaccano la cute sola mentre le frag·ole e i preparati iodic i agiscono sui vasi degli strati sup·eriori de11a cute. Inoltre successi vi sh ocks ripetuti 1Jrovocano reazioni organo-ti sura]i come })Ure permanenti alterazioni c ronich e tiei tessuti stessi. A questi con cetti bisog na aggil1ngere qu-e1lo dell 'idiosincrasia , che secondo l 'A . è più una diffetenziazione quantitativa piuttosto che qualitativa dal normale , e quello che il tes-

[A NNO

XLI, NuM. 10]

suto che reagisce neg1i shocks è il vascolare. Anche Ilell'asma, secondo recenti ricerch e, la prima r eazione si ha nei vasi sanguigni ch e si alterano (au1r1e11ta la loro permeabilità , si ha stravaso di liquido e di cellule). Per la reattività dei vasi cutanei, la cute rappresenta 1.a _zona su cui sj può sa.ggiare la sensibilità degli jndividui a)Je varie sostanze. L' A. ha usato 10 diversi estratti di tabacco, di cui 6 preparati con tabacco da sigarette e da pipa secondo il metodo di Coca, 2 con fog lie dj tabacco e 2 con una mistura di nloltissim·e varietà di tahacc hi. Questi estratti erano denicotinizzati finchè dosi di 1 cc. non erano più mortali per i topi. Adoperarono anche soluzione al 0,4 % di solfato di nicotina , che diluita 2 volte e mezza, e iniettata al topo in dose di cc. O, 2 lo u ccideva in 2-5 '. Su 24 malati di tromboangioite obliterante, 1!.) (78 %) diedero r eazione positiva agli estratti di tabacco. Questo coincide colle osservazioni di Harlravy e collaboratorj. Su 95 fumatori ri coverati in 1) ·pedale per malattie diverse da 1romboang ioite obJiteran te e 50 adulti sa ni si ebb·e reazione nel 36 % dei casi, con numero perce ntuale uguale tanto nei malati che n ei sa ni , nelle donn e ch e ne.gli uomini , n egli ebrei ·e rion ebrei. Su 88 n on fun1atori, so]o 9 (16 %) davan o reazioni cutanee positive al tabacco. Da queste osservazioni si può conc]udere cl1 e es i.. te ]a sc11 sib·ili zz~z i o n e nl tabacco , che questa dà se nsibilità degli s trati vasco]ari c11 tanei al tabacco , e che la percentuale di persone che reagiscono al tabacco è più alta nei malati di tromboangioite obliterante che negli altri fumatori. l Tna reazione cuta11ea si deve ritenere •p ositiva se è provocata da sostanza 11sata in co11rentrazione scar sa, ta]e da nor1 dare di per sè sola una reazione locale, e la persona che r eagisce ha avuto co ntatti colla sostanza stessa e i controlli sono negati vi. Clinicamente si deve dare importanza ad una r.eazione cutanea quando la sostanza ch e la provoca può clinicamente essere ritenuta causa di una .alterazione, quando 1'elimir1azione della sos tanza stessa migliora o guarisce il malato, e i successivi co n tatti rie.sar.erbano la m.a latti a. Nei riguardi del malati di tromboangioite obliterante, c'è certan1ente in essi una percentuale alta di individui che reagiscor10 a] tabacco, la cessazione del fu1no tende ad arrestare il processo e questo peggiora colla ripresa del fumo. In 18 malati di tromboangioite obliterante si saggiò la sensibilità ad altri allergeni oltre il tabacco : in 1 caso no11 ci fu nessun 'altra rea-zione, in due casi C<>n reazione negativa al tabacco si ebbe reazio11e ad altre sostanze inalanti (polvere, piume, Kapok , pelo di gatto); 15 casi erano positivi al tabacco e di essi 10


[.A.~~o

XLI, NUl\il . 10]

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SEZIONE PRATICA

reagivano anche ad a ltre sostar1 ze (polvere e sostanze alimentari). Quindi i n1alati di tro1nboangioite obliterante sono in gra11de ·prevalenza dei sensibili a varie sostanze, e la sensibilità monovalente tende a diventare poli valente. Così si spiega che la malattia possa comparire anche in no11 fumatori, n1a pre vale1ttemen le si l1a nei fumatori. In un 'altra serie di esperime11ti fu cercato il rapporto fra ipersensibilità della tromboangioite obliterante e a ltre ipersensibilità, specialmente l 'atopia. Non si trovò nessun rapporto coll 'ipersen --ibilità trovata in casi di asma, febbre da fieno , eczemi infantili e neurodermiti disseminate . La storia familiare dei rnalati di tromboangioite obliterante studiati dal I' A. era negativa per malattie topiche, e negati va era pure per l'anamnesi personale dei malati . In un solo caso si trovarono anticorpi 1pel tabacco, ma questi anticorpi si trovaron o anche in altre n1alattie. P er questo , la ensibili zzazione al tabacco 11ella tromboangioite obliterante non è atopica. 111 questo gruppo ci sono an che le reazioni urticariche e asmatiche da medicamenti , da siero di cavallo, da punture di insetti , l 'a n1a da pediculoides -:;entricosus. ulla natura del la sostanza che provoca la reazione al tabacco 1'A. non può ancora pro11unziarsi defi11itivamente, può dire solo che i e j te alla temperatura umida di 53·0 per un'ora, che resis te alla irradiazione con ragg i X non filtrati alla dose di 6 unità eritema, a ll 'esposizione per lln 'ora ai raggi ultravioletti e non è di strutta dall'ebollizion e per l'. Probabiln1ente la sensibilizzazione è dovuta a componenti del tabacco diversi dalla nicotina, la quale è quasi innocua dal punto di vista della sensibilità cutanea (di fronte a molte centinaia di reazioni positive a l tabacco ne virJe 2 sole e modeste alla nicotina). Le prove di riproduzione sperimentale di i11alaltie da tabacco sono state fatte senza il metodo della sen sibilizzazione. La letteratura d eg li fl, ·,·elenamenti da tabacco cita numerose sostanze dannose contenute nel tabacco (basi piridiniche, f11rfurolo e monossido di carbonio), ma nessuna di queste isolatamente ha riprodotto sperin·1en talme nte l 'avvelenan1en to da tabacco. Prob'.l bilmente ciò è do' 'uto al fatto che l'intossi cazione da tabacco si produce col meccanismo d ell a sen sibilizzazione. L 'argomento merita lilteriori ricerche. Alla discu ssione cl1e seguì questa comunicazione parteciparono G. Mi.Il Mcl\.ee, P. A. O' Leary, W . .J. Highman, vV. V. Rutledge. Il McKee e Rutledge si sono intrattenuti sulle dermatiti da tabacco. O· Leary ha ricordato gli studi di Brown e Barber sulla sensibilizzazione alla carta da sigarette invece che a l tabacco e le .ricerche batteriologiche di Harton sul m. di Bue rger. R . L usENA.

VASI SANGUIGNI. le affezioni arteriose delle estremità. (1\.. D. \VRIGHT. Lancet, 2 dicerr1bre 1933). La diagnosi differenziale delle affezioni arteriose delle estremità ha mol~a irr1portanza in relazione alle possibilità di trattamento che varia con le singole forme. Gli aneurismi artero-venosi sono di due tipi, congeniti ed acquisiti. Nel primo ~ipo si han110 molteplici c onnessioni arterovenose. L 'arto è ingrossato, cianotico, freddo, talvolta più lungo, ta lvolta più corto del norn1ale in rapporto ad uno stato di i per- o di iponutrizione. 111 genere si riscontra un angiorr1a diffuso. Il lrattarnento consiste nell 'escissione di un lungo tratto del tronco ve11oso. Nelle forme acquisite, dovute a lesioni traumati che sjmultanoo di un'arteria e di una vena contigua si ha una indrome molto caratteristica. La i>arte più bassa delle gambe presenta i fatti caratteristici della varicosità del tratto di vena soprastante, nonchè eden1a e dis turbi trofici dell'estremità. A causa del rapido ritorno del sangue venoso il cuore si dilata e s'irpertrofizza. 11 trattamento con siste nelle lega ture dell'arteria e delle vene nei punti sopra- e sottostanti all 'a11e urisma o J1e11 'escission e della parte comunicante. La lega lura d ella parte prossimale dell'arteria è controindicata per-chè provoca gan gr ena . f ,' embolia arteriosa delle estremità richiede una diagnosi immediata percl1è ogni indugio a llontan.a le possibilità del successo della cura, cl1e con siste nel! 'incisione deJI 'arteria, asportazione del] ' embolo e sutura d ella ferita della parete d el vaso, oppure· nell'escissio11e della i1orzione dell 'arteria contenente l'embolo. Per lo più l'accidente si verifica in individui affetti cJa fibrillazione auricolare e stasi cardiaca che provoca la formazion e di coaguli nel cuore. Si rnanifesta improvv1 samente con dolore atroce e pallore cadaverico dell 'arto con una netta li11ea di demarcazione. Le affezioni ch e riducono il calibro arterioso ono di due ti.pi : 1) quelle- dovute a 11eurosi vaso·m otorie i 11a~at~ie p·e r lo più delle donne e degli arti su : per1or1; . . ~) 9uelJe doyute ~Ila fprmazione di depo1ii inf1ammato r1 o d1 a ltro genere nelle tuniche arteriose, malattie per lo più degli uo1n ini e degli .arti inferiori. I. Al primo gruppo appartengono: Il morbo di Raynaud è una sindro·m e ben de finita che nel 90 % dei casi si verifica nelle donne nella terza decade della vita. ~ Sono col~ite le. ~ani più d ei l)Ìedi. Le dita sono pallide e diventano livide con 1'esposizione al freddo. A lungo andare si formano uJc-eri e gan grene. La cura consiste i1eJla .rotezione delle parti colp ite dal freddo e nell 'eliminaz~one di. eventuali focolai settici. Nei casi gravi si può ricorrere alla gangJiector11ia.


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cc IL POLl CLll\ l CO n

L'eritron1elalgia è ·u1 Lo n1 aLica.n1 e11Le l 'oppos to d el i1torbo di Ptaynaud, Je dita sono rosse e calde. Il dolor e '\ spesso i11te11so. La cura cons i?t e 11eJla sin11)alector11ia. L 'acrociariosi è fre<.J. uer1Le n elle g·iova11i donn e. Gli avan1bra.cci , le m a ni , le dita . on o bluas tre e ed en1a Lese e sede fr equente di g·rossi g·eloni. Nei ca i accompag·n ati d a forti soffer en ze ... i lJUÒ lentare l'aspor tazion e d el gang·lio stellato.

L ' ery f,h rocyanosis cru riim pueblarum. frigid a è un 'a ffezion e .a naloga cl1e col1Jisce le gamb·e delle r agazze d op o la J>UlJcrtà. Consiste in u11 gon fior e bluastr o della parte posterior e d ell e ga111be e d el collo del pied e, cl1e son o molto freddi. An ch e i p iedi so110 sempre freddi e colI)it i spesso d a geloni . Un n·onfiore sempre n1ol ~ t o doloroso esiste all 'in. e rzior1e del Lc11di11e di Acl1ille. La sim patectorn ia r i1nane in efficace. Gi OYa ricorrer e .a calzature lar gl1e e calde . La m ala.t tia dCl martello pneumatico è una forma cli i11orbo di Rayn aud , ch e colpi sce la mano d estra n ei d estrim a ni e Ja sinistra n ei ina n cini . Si tra lla di una malattia professiona le cl1e colpisce g li op er ai scavatori e simili in seguito all 'u so prolungato del martello p r1 eu1natico. Per lo più n on si ha gangrena m a il d olore è sen11)r e inten o. La siridrome Lt a costole cervicali dipende d al]a pressione sui n er vi va omotori p r o venienti dal primo e secondo g ang lio dorsale. L'indice è il dito più colpito, e sp esso ~i l1a g angren a. La .cura consis te n ella rirr1 ozior1e delle costole. Talvolta l ' uso d elle cruccie p rovoca una sindrom e analoga. l ,a sclerodactilia è cara tterizzata da indurirr1ento ed ins1)essin1ento d elle dita e d è quasi sen1pre associata con sintomi d el m orbo di Rayn a ud . La ga11glion ec tomia è var1tagg· iosa se praticata nello stadio iniziale. II. Al secondo gruppo apparteng ono : Il m orbo di Buerger, endoarterite o tromboangioite obliterante, co]pisce esclusi~amente i maschi tra i 40 ed i 50 anni, sopra tutto di razza ebrea, ed i forti fumatori. :E:: un 'affezion e i11fiamma t oria delle arterie e de lle ven e quasi sempr e localizzate alle gambe. I prin.cipali sintomi son o: 1) "la udicazione da insufficien za d ei n1 u ~co li delle gambe e d ei pied j; 2) ul cer azioni delle dita d ei piedi , l--pecie d el letto d ell 'ung hia d ell 'alluce, molto dolor ose; 3) fleb iti su perfi cia li nella n1 età dei casi ; 4) cambia m en to d el color e d ei p iedi con i n1uta m en t i di 1)osjzion e: r os o cian oti co ne lla p osizion e pen dent e , palli do 11ella J)Of'izione elevat a; !')) frequente scompar~a d el polso d ella pedidia e d ella poplitea; 6) improvvise gan gr en e secch e d elle dita d ei piedi . La cura è 1nolto difficile a cal1sa del r,a pido progresso d el n1ale. D evono esser e clin1in ati eventu ali focola i in fettivi e proibito nssolutam en le il f l1m0. Si .pr e criYer à l 'u so di scarpe

[ANNO

XLI,

Nu~r.

10)

comode e fa tte di m a teriale soffice, e tali da rn,antenere caldi i piedi . Di notte è consigliaJ"'ile l 'applicazione ai p iedi di bottiglie calde . lJ paziente d eve riposare quanto più è possibile . Buer ger con siglia di fare eSP.rcizi metodici: ten er e la gan1ba sollevata a 60° per tre minuti, tre n1inuti pende nte e quindi cinque minuti in posizione orizzontale. . Qua11do coesiste il diabete è n aturalme11te ir1dicata l 'in ulin;:i. Tal olta si sono inostrate va n taggiose la J_> roteinoterapi.a con antigen e tifo ti e le iniezioni endovenose di solu zioni salin e iipertonic,he a llo scopo di di111i11ui~·e la viscosità d el an gue. L 'assen za d ella m alattia u el sesso femminile ~1a fatto ritenere utile ] 'opotera])ia ovarica . È st at a t entata la impatectomia lon1bare ro11 risultati discutibili. elle forma forte m ente d olorose ed ulcerative è con , i crliabile · 1a sezion e o l'alcoolizza zione dei n er,ri cutan ei. Spes o - j d eve ri co rre re alJ 'am rJutazione d elle dita o dei piedi . L ' endoarterite traumatica sembra essere la causa principale del così detto ede111a traumatico del dorso della mano, l 'ed.,3ma da pressione d ei t ed eschi o n1orbo di Secretan d ei fra n cesi . Si tratta di un a malattia d 'importa11za medico-legale p erch è sp esso provocata con manovre autocontusive. L ' endoarterite diabet>ica è una d elle affezioni .arteriose più diffuse. La diet a e la cura insulinica p o ono arrest arn e lo 5viluppo insidio o. Il m orb o di JYI onckeberg o arteriosclerosi obliterante è I.a mala ttia della vecchiaia. La m edia s'insp essisce p er ipertrofi a di tessuto fibro so e calcificazione, pe rde la sua elasticit à, m entre i] lume a rterioso ~i r estringe ed infine si trombizza . Si ha così la g ang·r ena d·elle parti irrora te dall'arteria lesa . La cura -è analoga a quella del morbo di Buerger. L ' endoarlerite sifilitica è raramente localizzata alle estremità . Tutt a via in ogni caso deve esser e sempre pratir.ata la r eazione di '\IVas.sermanrJ, ancl1e nel 1r1orbo di Raynaud, che ql11ndo è accompagnata da emoglobinuria paro sisti ca è di orig in e Juetica . DR. 1

1

La pileflehite. ( HAHHY

of

(

J{osTER ·e Lou 1s P. Kt\ S l\1:\ N. Archives Surgery, novembre 1933).

L 'in fia m1nazion e rl ella vena porla può avvenire per tre vie : a) via venosa tribut~ria d ella p orta; b) pe r continuit à da organi vicini; e) per via arteriosa; i gern1i possono ferma r si n el feg ato p er il r allen tam ento d ella corrente e r agg iu n ger e la ven a porta. In questo articolo .gli AA. parl an o solo d e] prirno caso di infezion e infezion e cioè Jl fr rrtezzo dell e ve ne trib utarie d ella porta. Lfl sor 1


{ A NNO

XLI, !\

l ~c.

lOj

383

SEZIONE PRATICA

genti più co111uni di questa infezione sono I 'appendice e la cistifellea. La vena porta prese11ta i11 que ti casi lesioni infiammatorie e tron1bo~i , i suoi ra111i sono dilatati e contengono pus o trombi di colorito g rigiastro o grigio-nero, il tessuto periportale è infiltrato di pus grigiastro. La superfi cia del fegato n1ostra nun1erose piccole maccl1ie, cl1e alla sezione del fegato si riconosco110 con1e zone supJ)UratiYe in r apporto con il sistema portale. Negli spazi di Kiernan si osservano zone di n ecrosi ch e invadono i lobuli forn1ando delle cavità a cessualj. Queste le le ioni del fegato nei casi avanzati di pilefl ebite, e se mancan o però cruando la malatti a è a lJ 'jnizio. È i11ter e ...... ante di notare c l1e gli ascessi metastatici dell 'appendice si localizzano nel fegato preYalen ten1ente n el lobo d estro e son o per lo più unic i. P er spiegare questo fatto 1Dick h a studiato i fenomeni della corrente san crt1i a n.a n ella vena porta e ha con statato cl1e . 0$1an ze coloranti iniettate nella ve na splenica e J1e11e v en e gastrich e si localizzano a preferenza n el lobo inistro , quelle iniettate n elle vene coli che sj distribuiscono in tutto il fegato. Eg li h a potuto osservare ch e il . a n gu e d elle vene tributarie d ella porta si manti en r qua si isola to dalla corrente portale ed h a n el feg·ato delle zon e di eleizione a ·econda d ella sua pro• "'ren1 e11za. Gli A. , cl1e l1anno riscontrato tre casi di pileflebite (uno diag nosticato in vita e gli altri due al tavolo anaton1ico) su 1027 appendiciti acute , fanno un o studio clinico di questa lesione e ne d escrivono i sinton1i car atteri tici . Uno dei --ecrni più importat1ti della pilefl ebite è il cambiamento d ella temperatura; se durante una infi am m azione a cuta di un organo addomin ale. le cui ' ren e sboccan o n el sistema portale, in orgo110 brividi a ccompagnati d a una ra1)ida ascesa della temper,1tura , bisogna pensare all 1i11g resso in circolo di materiale settico d o.po il suo passaggio per il fegato. S e questo accade prima dell'operazione può esser e di aiuto per una diagnosi completa ; d opo un intervento indica una seria complicazione. 11 dolore a lla regione epatica non è costante. La leucocito i . ch e si presume "On un'infezion e di que to genere , non è sempre presente. L 'itterizia è costante ed è uno rlei i)rimi segni dell 'interessamento del fegato . Quando essa appare precocen1ente nella malattia , JJri111a ch e sia .. Lata f.alla la di aanosi d i a1ppe11dicite, c olecistite ecc. , può trarre in inganno attirando l 'attenzion e ul fegato e facendo trascurare una appendicite che è la causa di tutto . La com1Jarsa d ell'itterizia , co,m e complicazione postoperatoria di a1J1Jendicectomia , dovrebbe far sorg·ere il sos petto di una pilefl ebite. La sp·l e110111egalia, prese11te J1ella ·m agg ior parte d ei ca"' i di piJefleb·i te, deve esser e ritenuta un buon segno cli11ico per la diagnosi. Nei casi tipic i la diagnosi può essere fatta d al

cambiamento di sede d ei sintomi, dalla regio11e appendicolare a quella epatica , in seguito a brividi, rialzo febbrile e tutti g li altri segni enumerati , dopo di aver e eluso la presenza di una peritonite diffusa. La cura di questa lesione è prima di tutto profilattica; appendicectomia precoce in ogni caso di infiammazio ne appendicolare; e, nel caso che durante l'intervento, si trovi UI1a flebite suppurativa del mesentere, b·i sognerà far p recedere all'a ppendicectomia la legatura o l'e. cissione della vena ileocolica allo scopo di arrestare il prog resso delJ 'infezione verso la vena porta. R. MARTONE.

MISCELLANEA. (J.

Il blocco di branea. T. Kr rG. Th e Amer. Journ . of Medie.

Se.,

febbraio 1934). In un lungo e accurato articolo l 'A. discute il quadro clinico ed elettrocardiografi co del blocco di branca, basa11dosi sull 'osservazione di un largo ntirr1er o di malati . Il blocco di branca 11on è cosi raro come generalmente si crede; esso accompagna di solito l'arteriosclerosi (sino al 69 ,5 % dei casi), ma lo si ritrova anch e in proporzione minore, nei ·ogge tti ifilitici o in quelli ch e avevano sofferto di reumatismo, questi due gruppi essendo costituiti da persone di età r elativamente più giovane che non il p rimo gruppo. Tutte le classi sociali son o ugualmente col1pite dal blocco di branca, ma i lavoratori proletari offrono un contingente proporzionatamente più elevato. La diagnosi si fa escll1 i vam ente con l 'elettrocardiog ramma; ed a p r opo'5ito di questo va notato che, mentre l 'interr~retazione del tipico complesso· (allungamento d el gruppo QRS, inver sio.n e d ella T e un cinamento di una delle branche d ella defl essione maggiore) resta invariata , sono stati capovolti i criteri della localizzazione del danno di branca, avendo r ecentissime indag ini sperirne ntali sull'uomo dimostrato ch e il cosidetto « lcvogramma n non indica una lesion e d ella branca destra con conseguente prevalenza sinistra , ina proprio una lesione d ella bran ca sini tra; e ch e ql1indi , a differenza di quanto si cr edeva finora , la lesione più frequ ente è quella a si11istra . e non quelJa a d estra. · · Tuttavia 1'A. ritiene ch e an ch e il reperto .acoltatorio di un primo to110 alla punta debole e con sdoppiamento prei:;istolico debba avere sig·nificato diag nostico 11ei ricru.ardi di un blocco dj branca. Su 155 casi , fu notato in 28 a llungamento .dello spazio P-R , in 36 dissociazione atrioventricolare completa , in 26 fibrilla zione au.ricolare e in 3 flutter. La massima durata della v ita dopo l 'accertamento d el blocco di branca fu di u n anno.


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