Il policlinico sezione pratica anno 1935 parte 1 ocr parte3

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SEZlONE PRATICA

l 'i11tcrve11Lo per nefrecto111ia si dosò il c.o nte11uto i11 ossigeno d el sangu e prelevato dall'arteria e d alla veua i enale e furo110 fatti controlli iI1 r e11i norr11a1i , ma mobili. La differenza di o&sigeno fra sa11g ue arterioso e venoso fu d el 2, 4 % i1ei nor1ì1ali e l 'ossigeno utilizzato dai 1 e11i fu il 13 90 d el contenuto in ossigeno del t>a 11g ue arterioso. Nel malato di iperten sione 1;1alig11a il contenuto in ossigeno d el sangue 'eri oso era più alto di quello del sangue arte• 1'1080 . C..i1ca ]e cause dell 'iperte11sione, alcuni hanJl O ri cl11an1ato 1'a lte11zione ul fatto ch e si pos0110 i11gerire discr ete quantità di piombo cogli a Jj111e11Li sopra tutto per l 'abitudine di pruzi;ar e frutta e verdura con sostanze ch e possono C·Jnte11ern e (arseni cato di p iorribo) . Nel Quee11sland si ebbe u11a for te percentu ale di' bambini ,·rJ11 lesio11i r e11ali di i)ion1bo p er contatto con vernici a d o1)erate }Jer le verand e . Saggi della junzionalità re1iale. Due n1etodi vanno acquis ta11do terreno : quello di Molle1r, 1\1c Int osl1 e Van Slvke d ell ' urea clearance e quello l1i H olten e Rebber g d ella cr eatinina c lear ancc . Questi saggi furon o fatti com,p·a r aLi' a111e11 te. Lo'"'sen e Husfelds trovarono dimi11ui ta la creatinina clearan ce durante la nar• ~

COSI.

Secondo :\lving e Van Slyke i saggi di conre11trazio11e e diluizione servon o ad una valu tazi one solo qualit ativa , ma non quantitativa d ell 'estensione della lesione r enale. J?isiologia r)atologica del m. di Bright. Pe1er s e Van Slyl\e l1anno r accolto quanto riguarda le manifesta zioni bioc1h in1ich e ch e son o l 'u re1l1ia, l 'acidosi e l 'ed em a . So110 fenon1e11i di ure111ia vera : an oressia, i1 au~ea, von1ito, i1>er1)11ea di Ku sn1aul , stuJJOre, co111a, associati a n1odifìcazione dell 'azotù i1on proteico d el sa11gu e e ad alterazioni deg1i elettroliti del san gue. Sono invece fen o'.I11e11i d ella fal...,a ure111ia l 'ipertension e, disturbi 11 0rvosi, il r es i)iro di Cheyn e-Stok.es. La teoria p iù accettabile d ell 'uren1ia è ch e si ha la scon11Jar sa clelle nor111ali fun zioni r egola tr ici d ei r eni a conservare l 'ambiente u1110rale irt cui vi vo110 i t essuti e una parte importanl e 11a11110 le defici enze di situazione ed escr ezi011e e d el 111eccani mo di r egolazione e·x trar r n a le cli c-0111pe11so nei casi di squilibrio fra acidi e basi or ganich e e inor ganich e e n egli s ta ti di disidratazioJ1e dell 'or ganis.n10. Eclenza nello nefrite. t.folti anni fa 'tarling 11a ricl1ian1ato 1' at tenzione sull 'im1Jortanza d ella J.·r e:::i io11e o i11otica d ell e p-roteine d el sier o 11 el 111a11tenere in equilibrio lo scan1bio dell 'acqua al t·r aver so le pareti d ei capillari. \Veect1 11a pubblicato una. rivista sintetica di quanto ~i sa sui ra1)porti fra pressione oncotica, pression e capillar e, pern1eabilità capillare , r·unten ll Lo proteico d ella li11fa , flusso d ella linfa, elas li c.i tà d ei tessuti , pressione n1eccanica 11cgli . pazi dei t essu ti , ·yariazi oni n ell 'assorbi1

rne11to d el sale e alcuni fa ttori re11ali n ella diu • r esi . Mc Cann ha trovato qualche volta ed ematosi in cui le proteine del siero e la pressione colloidale oncotica erano inferiori a quelle trovate da i\oloore e v-an Slyke. Leiter ha provocato sperimentalmente edemi r olla diminuzi·one delle proteine del plasma (plasn1aferesi) e som·ministrando grandi quanti tà di sali. Vari Al\. si sono occu•pati d ella rig·enerazi o-· ne delle }Jroteine plasmatiche do110 inanizione o 11ell 'eccessi va albuminuria. Dall 'u so di di e te cun forte contenuto proteinico l\..eutmann e ~fc t: ann h anno ot tenuto benefici effetti nei n efritici. Whip le e collaboratori h a11no notato ch e sì possono i11iettare n elle vene forti quantità di plasrna sanguigno per varie settimane n ei ca11i i1ormali senza avere perdita di proteine dall e urine. C'è u11 ·analogia fra il r apporto del g Jicoge110 colla g licemia e d elle IJr oteine cogli an1i11 oacidi. 'futte queste cose so110 impor tanti special Il1e11te i)er reg 0lare l ' ali·mentazìon e del n efri ti co. R. LusENA. 1

II fatto1·e ipofisario nelle malattie renali . (H.

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J( liri. lll ocll e11schr., 16 marzo 1935).

Da temp,o so110 conosciut i' gli ir1flussi che l~ ipofisi esplica sulla diuresi; l 'azione antidiur etica d el lobo pituitario pos teriore ha trova to anob e la sua app•licazi one terapeutica; rima11eva però o cura l 'eventua~e . im1)ortanza d~ll 'ipo ~ fisi i1ei p1rocessi patolog1c1 d el rene. Gli sl u<l1 r ecenti di liofbauer, Fauvet, Anselm i110 e IIoffi1 1a11n hanno p·ermesso di stabilire un rapporto Jire tto fra l 'ipofisi ed u11 'alterazion e patologica d el r en e, qu.a le si trova n elle tossi cosi g ravidiahe. I due ultimi AA. ono riusciti ad estrarre dal san gu e delle eclamptich e d elle sostan ze iperten sive e antidiureticl1e a11alogl1e a quella d ell'ormone postipofisario. L ' A. stesso, ser vendosi di inetodi di n1ag g·iore sen sib ilità h a sottopo to all~ ricerca san gue di indi\iidui sani , d i g ra, l'de nor111al1 ed eclamptich e; egli b a i1otuto rilevar e cl1e le sostan ze antidiuretich e (e ch e aumentan o la concentrazione di cloruri n elle urine) si t roYano a11che n ei" norma li in proporzione di O, 05 unità di Voeo-tlin per 100 cc. di sangue; i1elle Jonr1e g r avid;:,e , tale quantità aun1enta . di circ~ 50 '}~, ver esser.e addirittura ~~adrur)}! c~ t a 11 e1 ca "i cli ecla111psi.a e r ene gTaV1dtco. G1a il fatto dell 'a un1ent ata concentrazion e clorurica face ,-a pensare che tal e sostanza ~ia a?aloga. a~l '.01:n1on e postipo fi sario; llna serie d1 saggi f1 1c·1, cl1in1ici . d i adsorbin1ento ecc. non ha i)ermes~o d i rile,'ar e differ en ze alcu11e fra le du e, f',a11to da autorj zzar e a pensare ch e si trat ti di due !'osta11ze i dentich e o per lo n1eno n1ol lo. sì111ili.

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IL POLICLI.NTCO

Non ma11cano d 'a ltra parte d elle osservazioni clinich e di casi , nei quali ad un alteraJ.ioue ipofisaria corrisp.o nde anch e quella del rene . A presci'ndere dalle mo·dificazioni della diuresi, pecialmente evidenti colla prova d ella diluizione e ch e m ettono in e·videnza un ' 'ariabi1e compo rtan1ento di essa a second a d ei g iorni , vi so no d ei casi: dove a d una alterazione p·a tologica d ell 'i1)ofisi .c:o rrisponde un ·qu adro morboso r enale. Mac l\ilah on ed a ltri ·-citano d ei éasi di adenon1a b asofilo con sclerosi renaìe n1aligna; Berlrngers avr ebbe osser' 1ato l 'arunent o delle cellule b·a sofile n ei n e'.fritici e n egli uremici . Si 11oti ch e p ur appartene ndo le cellule ba·sofil e a l lobo anteriore, non ,,,è dubbio che ] 'alterazione di esse influi·sce direttamente ( m.ediante penetrazione nel lo·b ·o post.) o indirett a1t1c11te (per n1odificate p1ro1)rietà d ell 'or111one che passa attrave1r so il lo b·o post.) sulla JJOstipofisi . Un caso d ella C!linica di ~fayo acquist a addiritlura valore1 sp erimentale; in esso, in seguito a puntJu.r a d ell 'ipofisi .a ffetta d a adenocar cinoma, si è svilup1)ato il quadro co·m ple lo (li uremia mortale. Tutli questi dati indussero l 'A. a osser·vare l e eventuali conseguenze ch e la stimolazione dell 'ipofisi potreb be avere sulla funzionalità ren al e; con siderando lo stimolo os.n1"tico quale p iù a de1g ua to , egli si è servito di soluzion i saline o dell .acqua distillata introdotte dirett.ame11te nel ventricolo cer ebrale; per escludere qualsiasi influenz.a d el trau1n1a s.i operava s u cani senz.a narcosi ma con la cute d el c,r anio i1reced ent e,m ente denervata ; la q u antità di so tuzione era di 1 cc. , iniettato p1re•via sottrazi one della &lessa q uanti tà di l . c. r. Sin dalle prime osservazioni si è potuto cos tatare c11e m erttre CTancano r eazioni note, o li i11 aniln1ali a digiuno, quest e non tardano a n 1anifest ar si somn1inis trando a ll 'animale pic co le quantit à di acqu a , pro,1 oc.anclo cioè la co11tinua diuresi fisiologica. La reazione si ap,l1alesava con dimin11izio111e pronunziata clc1I.a diuresi sino alla con1pleta sospen sione di essa . ' per circa uri ora; contemporaneamente aurr1entava l a pressi one sanguigna; l 'intensi tà fl ell.a reazione (che er a anal oga a qu ella pro"\'Oca la con i11rezione di or.n 1one postipofisario <P11doveua o 11el ve11tricolo) era proporzion,a le i1J l 'irrtensità dello Limalo n el sen so cih e effetti 111ag·giori si ehb6ro co11 soluzioni per co ì dire H rne110 fi iologicl1e l> ; fino a r be con 1 cc . di nrqua di Lil] ala o co11 oluzione di NaCl a 6-10 11E:r t·e11to è lél la o . . e r va la comparsa di em aturia clel1a durata di 15-120 m '; tal e nìanife~ ~ I azio11e si o'"' ser,,a,,a ne 1 111on1en to della nJas.s i n1a i11ibizion e d ell a diuresi con la magcriore t"·o11ce11 l razi?ne di cloruri urinari; ad esso ~pes­ ~o ro1,.con11I av«l. albun1i nuria e qualche ' 'ol La Jirl scdi111ento ' 'eniy.a110 OS$ervati cilindri ìaii n.o g r anulosi; la pre ·ione au 111entava di 151

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di Hg . ; l 'azotemia perntaneva in,1 a·

riata. Esparienze analogh e eseg·uite su animali cor1 r eni precedentemente der1ervati diedero risultati del tutto simili , dimos.trando il m eccanisn10 o-1111on(l lo e non nervoso d ei feno meni osservati; qu6sti pot e,rano essere pro, 1ocati an eliti con somn1inistrazione sott(>Cutan ea di }J Ì tressina (20 u. Voegtlìn) a co11dizione di essere .a cco111p1agnate d a irlgesti one di discrete quan1iLà di acqua (1500 cc. per animale di 15 lc.g·). 1. 'A. ricorda c.h e a11cl1e in patologia UJn1ana &ono i1oti fatti sin1ili ; qualch e ·volta l a som n1inistrazione esagerat a di ormone ip1ostip ofi&ario a n ta lati polidipsici di diabete insipido ha provocato ematuria eél albuminuria. Nella luce dei fat ti sperimentali'. l 'A. t orna a consid erare la fenon1enolog·ia d e lla nefrite acuta per ri11triacci a r vi 1'ev·entuale compar tesi i)azio11c (se 11on I 'importanza protopatica) d el sisterria n ervoso centrale. Eg·li vorreb1b ,e c or1s iderare l 'azio,n e favorevole della puntura lom b are r1ell 'eclan1psia puerperale e nell 'uremi·a a..~,uta 11on soltanto quale c ura sintomatica; di faLti , do1)0 di questa si ri stabilisce spesso anoh e la cliuresi norn1ale . , ]a pressione t or11a ai valori fisiol ogicì; tale influsso è s tato dall 't\ . osservat.o an cl1e in ca ·i con p·r essi one n or111ale nel liquor. v-err ebbe dunque logi co ad am1r1e.Ltere che è il liquor stesso (e non I.a su a i J?ertett5ione) a eserci tare azione nociva sul co·m 1)Iesso deìla malattia. E difa tti', con l ' iniezione i11traventricolare di 1 cc. cli liquor dei 11efritici l 'A . .avrebbe · ottenuto lo stesso e ffet to cl1 e co11 le soluzioni fortern ente ·s timolanti , verificandosi oli1g uria, a u1m ento dei cloruri uri.nari ed en.1alt1ria. L 'es1':>erienza di controllo , E.seguita co11 1 cc. di liquor normale , h a avuto e.sil<> r1egativo. La stessa sost a11za pressoria è st.a la 1.ro,rata n el san g u e nei 11efritici , p erò in i)rG11orzione 200 volte i'n feriore. Di qua l 'A. conclude che essa viene for111.ata 11el sistema i1ervoso centrale (ipofi si-mesen cefalo), ' 'i en e secr eta nel liquor e su ccessivan1ente passa n e l sang11e. Con ci ò ert1bra accerlata l 'importanza patogen etica del uist ema ipofisi -n1esen cefalo nell e affezioni ren,ali acute. L 'A. con sider a quale cau a prin1aria cli es . . e le rnodificazioni clella idrer11ia e de l c orl tent1to salino del plasma ch e ~aJ_.Jpre~enl.a110 g li stin1oli adeguati d el] 'ipofisi, la c1ua1e a su.a volta pro, oca le r eazioni ulter iori . La s tessa importanza di cau sa prin1a p uò es&ere atlrib uita acl a lcune sostanze tossicl1e cl1e pe11etrano n el c ircolo, fra le quali fj·gure-r·ebbero anch e le lo.ssine b atteri ch e; a ri1)rova d i quesla p ossibilità l 'A. ha sperimentato coll a tossina di ·Dick, la quale, iniettata nel ventricolo i11 soluzio11e isotonica , ha provocato dopo u11 tempo di incubazione a lquanto p iù lungo (5• ore) la solita o lig uria, e1naturia, ipertens 1011e , ecc. 1\d av-v·ic inare ancora m1agg·iorm ente ]a fe1

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110111er1olog ia sperimentale a que1la c linica delle nefriti acute, le quali da molti ven gono con siderate co m e con segu en za d ella mo·d ificuta reatti,·ità organica (aller g ia), serve l ' ulterio re os er\azione dell 'A. ri gu.ardo la sempre 111aggiore t1scettibilità d ell 'animale verso Jo ~ l i111olo. Difatti : gli stimoli d eboli, ch e n elle prin1c esperie11ze ri.manevano senza effetto , dopo 6-8· prove riuscivar10 a determinare Ja oligu1;ia , l 'en1aturia, er.c. In sistend o, n elle esper ie11ze successive si ' reri fica\1ano an oh e feno111eni generali sotto forn1a di i1)er eccitabilità, coi1vu lsio11 i clonich e, ecc. ~.,inalmen te in al cuni a nin1ali ch e han110 superato m olte prove ( I 0-12) senza effe tti evidenti , è b·a sta ta poi la sola somn1i11i'l r azion e di g r and e quantità di .aoqua per pro\ ocar e oliguri'a e feno.m eni conv ulsivi. I d~1 i c l1e abbiamo riportato di·n1ostrereb·b ero ùu1>{1ue c l1iaran1en tc la partecipazione d ei f:tllorì ce.ntrali n eJla indrome n efritica. Lo s tc so A. prudente111enle osserva ch e con ciò n<Jn d ebbo110 venire ottovalrutate le pos·sib ili i11fJu enze di1·ett e cl1e le so .. ta11ze tossich e ~se rcila 1"'.o sul $iste·m a vascolare e sul paren.clti n ta renn le s te so ; la terapia delle n efr opat i0 d ovr <•. leJl ere debito conto an ch e di queste u1ti111 c; n1a sin d 'ora si può intuire quale nu0''<) can1po viene aperto a llo tudio teorico e alle applicazio11i c urative d ella nefrite a cuta , .:otn e p. es . si è vis to p er ]a s tessa puntura lon·1bare che va consider ata non p iù com e te, rupiu sintoma tica n1a cau ale e quindi talora pro[1]altica. Come sen1pre, i nuo~ d ati sperir11entali p!ossorto portare a tutto un nuovo inq ua<lran1ento clinico e curativo di una malat1ia tanto comun e e tanto temibile anch e per ie su e lontane conseguenze, quale 1a n efrite .flcut a. S. M1Nz. 1

Osservazioni sull'etiologia della sindrome nefrotica e sulla azione degli alcali nella stessa. (1t. B. l-lA\VEs & E. C.

Th e Quarterly Joiirrial of 1\I cdecine, genn. 19315). VARDY.

Gl1 AA. r esic.lenli in Singa•p ore hanno l 'op1~ or l.unità di osservar e i1umerosi casi di n e frosi, 111alatt j·a ass~i comurte fra la part e· povera e ch e i nutr e 1nale d ella popolazione indige11a. Ne 11a n110 s tudiati 43 casi, per investig.a r11e l. etiologi ·~ , utlribuita r ece11te111en le da a lcuni 1\A. a lla 111a laria quarta11a ed all 'an chilo· sto11ùasi, e studi are g li <?ffetti di vari e di ete, .c.t<·ide ed alcali1le, sulla n1a laltia. ( ~on cludono ch e n è l 'anchilostomiasi n.è la malaria ono fa ttori determinanti d ella sin· dro111e n efrotica, lllentre I::\ dieta h a una spe <'inl e in1portan.?;a: tin a dieta alcalina influenza fa\0re'\·ol1nente la n1 a laLtia e- l 'aggiunta ad essa <ii sali potassi ci (bicarbon ato di potassio, (.il r a lo di po ta ~ ·io a i'\. 2, ac.qua gr. 100) d ati 1

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SEZIONE PRATICA

d aJJi)rima 3 volte al g iorno ed in seguito ogni 2 (Ire. od ogni ora, fino a r endere l 'urina alcalina, fa scon1pari·r e gli e d emi e l 'iper colesterirterr1ia e di1ni11uisce l ' albu1ninuria. Se la dieta a lcalina è sostituita d a una acida, tutlì i ~i11tom i d ella 1teifrosi s.compaiono. Alc u11i m .a lati però dopo un n1ig·lioran1 e11to ir1izi a Je , mo·s trano segni di screzio n efriti co ed i11di di n efrite. Da que.sti dati g li t\.A. cr edono cl1e nell 'etiol(>gia d ella sindro me 11efrotica operino due fa ttori: uno die le t.ico e l 'a ltro tossico od infet· Livc> . Quale sia l_>ÌÙ im1p1ortante, e se, e corr1e l 't1"11 0 influe r1zi l 'altro è ignoto ; pare che il fati ore l1Jssico o infettivo, c orltrollabile con la dieta a lcalina, più sali pota s.ici, se lasciato a sè produca le ~.lte1"azioni n e fritiche . l11tradermoreazioni per lo s treptococco emoliti co son o tate po&rtive nel 4:0 % d ei casi, ed è probab·ile ch e questo gern1e possa esse,r e in ':c:t.usa. Z1ro. 0

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Sul1a clinica e terapia della calcolosi 1·enale. ( Ct.

PAiVIPERT.

~1 cdiz.

Klinik, 1° febbr. 1935) .

L 'articol<.) d ell '1\.. r appTese1lta un 'aggior11arne11lo delle no tre nozioni sulla calcolosi r enale.. alc un e <i.ell e quali n1 eritano di e. ser e sottoli11eate . ))er quel .)h c riguarda la 1)atogenesi dei concre1n1e11 ti urinari, fra le varie ipot esi enunciatE:: . la più accettabile sen1bra l 'opinione di E:b s tein, secondo la quale il primo nu cleo d el calc.o lo è rappresen tato da formazioni organicl1e come p. es. da epiteli sfaldati. La mag gior L)arte degli AA. segue attual1nente la teoria di Licl1tvvitz, ]a quale con sidera la formazio11e del calcolo co111e con seg·uen za di alterato e1quilib·ro chi.111ico·colloidale. 1\ilentr e d al punto di vista patogenetico i calcol_i po sono essere divisi iii pir imari (da preci pi tazio11e pr in1it~va d ei sali urinari) e secondari (cJ1e si for111ano clurante i processi settici orig ina11 d osi d al p1us), dal p unto di vista clinico importa più la divisione in calc.;oli asettici o infetti ; alla cl assica sinton1atologia calcolosa, in questo ultimo caso ~i aggiunge· r an110 sintomi d 'infezione. 11 tipico dolore della colica r enale, dovuto ad una bru ca occlu io11e d el! 'uretere, dive11ta car.a t teristico per la s ua irra diazione in basso, la dolorabilità d el r en e stesso e della r egio11e lombare; l 'A. ricorda però ch e la dolen zia tes ticolare lJ'Uò trarre in inga11no , inquanlo cl1e oltr e ad esser e di orig ine l ocale può talor.a c.0111parire a11cl1e n ell 'appendicite. Universalmente sono noti i fe11on1eni conco111ita11ti di occl t1sione inte tinale e anuria; la diagnosi diventa più fa cile per la costan te e111atu ria e di assoluta sicurezza quando si osserva l 'en1i s~i one del calcolo. r~requen re111 e11 te un calco lo i n1n1obile e non occlucle11te 1

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POLICLl.~ICO

può e se re aspettato solo p er 1'esistanza di uri dolore sordo e sti111olo alla nlinzion e. Va da sè ch e l 'indagi11e r adiologica forni. ce spesso la ol1iave della diagnosi. Lo studio cis tosr.opico e istol ogico delle urine p er1nettera11110 d i e eludere la possibilità di tbc. urinaria , di Lun1ori eco. l'e:a.· quel ch e rig uarda 1a terapia co n se r y~­ tiva, l 'esperienza oramai ha dimostrato la scar!3.a utilità di trattarrlenti diretti ad alcali11izzar e e risp. acidificare le urine per discioglier e i calcoli; l'effi cenza di alcuni trattan1enti idrominerali eseguiti n ei luog hi di cu ra è dovuta a fattori ac.cessori, quali riposo, dieta . e·c c. Sono utili le cure diuretich e (a11ch e co11 acqua distillata); talvolta si è dimostrata effi cace la somn1inistr.azio11e di glicerin a p er os. la quale olt r e ad un 'azione diur etica , eliminandosi per le vie uri11arie, lub1ri fica le mucose e permette la più facile espu] .~ io11 e di calcoli. Anch e il bag110 intesti11ale prO\'OCa s1)esso intensa diure i. Il trattamento endovescicale col cate terisn10 urelerico 1Jer111ette s1?esso la rimozio11e n1eccani ca del calcolo e può rendersi utile p1e:r l 'i11troduzione di olio e di sostanze disinfettanti i11 caso di' sepsi locale . Talora la progr essiva di la taz.ion e dell 'uret er e rende possibile l 'espul sio11e del calcolo. La ter apia crue11ta ha avuto n1odo di affer111arsi specialmente da quando pu ò appogaiarsi su precisi dati diagnostici for11iti dall:' radiologia e dalla cistoscopia. Qualsi·a si interve11 Lo presu ppone d 'altronde l 'esatta conosce11sca d <:: lla funzionalità di ognuno dei due r eni ch e può essere agevoln1e1tte esplorata m edia11 ~ te la cr omocistoscopia. Le indicazioni d ella cura chirurgica (pielo o ure. Ler otomi.a, n efrotomia e n efrecton1i a) so110 facilme1'"l te in tui'bili ; la scelta del mo111ent.o dell 'int ervento app1artiene ad u110 dei ro1~1pi li più delic?ti del n1edico; difatti l 'o1>eraz1or1e i1on de~ e11 trare in campo, se n on qua11do ]a ,terapia con ser vativa si è dimostrata i11 '"' l lf fi·ciente; d ' altra parte n o11 i deve r it ardar~ troppo l '_inter·vento per il J)ericolo di con1pl1 ca:1ze settic he o per la possibilità cli rendere 1l r en e inser,ribil e (idro- o p ionefrosi c~ l co ] osa ), quando i d ovrà ricorrer e n ecessarl'a111c11t c all 'operazio1le più den1oliLi.va - cioè la uefrer lo111ia. S. ~1 1 Nz.

FEGATO E VIE BILIARI. Contributi alla forma epatica della linf'o· granulomatosi maligna. (I. Go1A. Le Sang, ri. ±, 1935). ~~Ila 1'~1 e avanza ta della linfogr anulomafosi 1l1nl 1g na 1l ~·o lun1e del fegato è as ai spe so au111ct1 tal o; . 1 epn ton1egalia è però generaln1ente

111olt o d1 crela.

deb-Orda11do il fegato appe 11 a

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u110 o due dita tras' er se dal bordo d elle false costole. Per contro, le epa lon1egalie di dimensioni più con sider e voli sono n1olto rare e so110 eccezionali sopra tutto i casi in cui il fegato è alterato elettivamente o quelli in cui i sinton1i epatici o epatospleni'ci dominano il quadro cli11ico. Ai poch i casi di questo genere descritti 11elJa letteratura l ' A. n e agg·iunge due di sua • osservazione. I que malati prese11tavano i fenomeni clinici segu<:,nti: febhre, un fegato consideirevolme11te au1nentato di volume, splenomegalia, ascite e~ e.demi delle estremità inferiori . La diagnosi d1 11nfogranulon1atosi fu stabilita istoloo·icae me11te. Nel.pr~mo caso all 'auto1)sia la linfogranulo1natos1 s1 prese11tò com e un tun1ore delle di~ mcnsioni p.i una testa di f elo, nettamente dis tinto dal parencl1ima epatico che. era rimasto inde.nJ.le e profondamente loc.alizzato dentro il par~11chima stesso , tanto da fuggire alla pal1)az1one. Il volume del fegato e ra stato, nel corso della vita, con siderevoln1ente a umentato nta la sua superfi cie era rim.a sta assolutarnent~ rego l ,~re e la sua durezza r elativamente poco l11arcata . L 'as1)etto del tumore era così speciale che all 'a ut.opsia fu fatta diag nosi di sar coma e1)atico e sol o i 'istologia potè chiarire la n atura del la !esione. La vena portu er a tron1bizza la a livello della sun . entrata n_el fegat<?. Esi.~teva modica ipertrofia della milza e d e1 gangli addon1inali. ~el secondo caso il fegato er a non soltanto duro ina an a h e a superficie irregolare man1m ellonata , sin1ile mollo al fegato sifiliti~o, tanto ch e questa fu la diag nosi posla in p ri1110 te1npo. Ira questo se11so fu i11terprelato il carattere ontiulante della febb·r e, constatabile frequeintem e11te nella sifilide vi cerale, sp ecie ne•l la sifilide epatica e a questa diagnosi se1n1b ·r ò porta r e una co11fern1a l 'effe tto n1iracoloso d el trattamento anti'luetico. Il volum e del fegato dirr1inui con sidere, rolmente , la febbr e si ab·b assò fino a cessar e co·1 nparve una enorn1e diuresi e il malato si' senti molto m eglio. l\1a in realtà, come il de.C?rso d~lla n1alattia <limo trò p1iù tardi, n on si er a trattato ch e di u11a coincidenza il miglioramento n on essendo tato in r ealtà che il periodo di calm a ch e su cced e con una re·o-olarit~ impressio11ante, alle fa si' feb1b rili in c~rti e.asi di linfogranulon1atosi mali o-na Con:ie sinto~o pi:ezioso p er l: di~gnosi di ffer enz1al? ~le~r~a d1 esser e segnalato il fatto ch e la d1n11nu1z1one del volun1e d el feo·ato i1011 • ' b s1 a ccort~pagno ad alcun a modificazione d ella sua consisten za; le irregolarità n odulari rin1asero as8:olutamente in1n1odifica te·. · ~ moit.o probabile ch e i1ella linfog·ranulon1atos1 epa~1ca, data l 'importanza del fegato sul met.ah?ltsrno dell 'acqua, si abb·i a uria ritenzion e idrica e ch e ques ta ritenzion e contribuisca


SEZ IO~E

[ANNO XLII, NuM. 25]

a11cl1e all 'aun1 enl.o di volu1n e del fegato . Si può così spiegai-e la diuresi notevolissima ch e ~eguì a lla fase febbrile. La confo1m1azione n1am111e lJ011ata del fegato deve essere m olto probabilrnente attribuita ai rtoduli g ranulomatosi in evoluzion e sclerotica. Quanto ~Il 'ascite e agli eden1i delle es.tr emiLà inferiori, 11el .p,r imo caso essa era cau sata dalla t ro111.bosi portale. Data la predilezione del ·processo g ranulo·m atoso per le vicinanze delle vetl ule portali, si può · agevolmente spiegare l 'a cile ancl1e n el secondo caso. L 'A. si domanda se la predorminanza della linfogra11ulon1alosi a livello del fegato possa essere favorita da alcune affezioni ch e, anteriorrr1enle, abbian o contribuito a debilitare l 'organo , e fa notare la }Jr esen za dell 'alcooli$ffiO nei precedenti dei su oi due n1alati. Nel 2° esisteva 11ei precedenti anche nn ittero· e la malaria . • Le o .. ervazi oni riparlate din10 Lrano an cor a u11a volta il polin1orfi s1no della li11fog r anulomatosi, legato non solo all 'aggression e di differenti: organi .ma anche ai vari aspetti clinici cl1e la 111alattia p·11ò prendere an ch e q11.ando non ..attacca cl1e un . olo organo .

C.

TO SCANO .

Sull'ittero da spirocbetosi ittero-emorra· • g1ca. (1'.

ÙKA .

ll.liriiscJie l'Voch erts., 1° giugno 1935).

Malgrado <..l a n1olti anni siano nu1nerose le ricerche ter1ùenti a chia1wire 1a patog·e11esi d ell 'ittero da spiroohetosi ittero-emorragica , lJUre questo problema si può dire ia rimasto a11cora i11soluto. Poichè è noto ch e l ' ittero è dovuto a lla colorazione dei tessuti di tutto il corpo per mezzo della sostanza. colorante biliare e cioè della bilirubirta, è apparso neces~ario studiare il passaggio della bilirubina 11(:; 1 sai1g·ue in un p eriodo della malattia, n el quale ci'rcolano n e] sangue soltanto tracce di bilirubi11a. Le ricerch e praticate dall 'A. su cor1ig li e su cavie, oltre oh e su individui a ffetti cla lla malattia , hanno potuto mettere in €1Vicle1LZa., dal puuto di vista biochimico , la presenza, n el sangue di uomini e di animali affetti da morbo ài \Veil, di due 1q ualità di bilir ubi11a , e cioè di una b·i liruibina da stasi e di una bili1·ubina fun zionale, di cui la prima ·è in quantità di molt o su·p eriore alla. seconda. La &al uzione del .p roblema sta n el chia rire la n1a1ùera con la quale . questi' due tipi di bilirubina entra110 nel sangue1. Dal pu11to di vista a11aton10-patol0gico le ricerch e dell 'A. hanno conferrr1ato i re1)erti· g ià ottenuti dai vari AA. cl1e si sono occupati dell'argon1ento , ma hanno potuto ancl1e m ellere in evidenza un quadro che era stn to finora poco con siderato n ella sua in1portar1za patoaenetica e r l1e dall 'A. è 1Je11on1inato cc quadro della dissociazione celJu lare n. Nella letteratura il quadro della dis-

1259

PRATICA

~ o ci azio 11e

delle cellul e evatich e in questa lllala tt.ia era già stato con sta.lato; i11a le ali erazio11i descritte dal! ' A.. sono alquanto diverse: i I>reparati dirr1ostrano· infatti fra cellul e e cellula epa tica e fra gli epiteli delle ' ie b1il~ia.ri, la pr<:;~e11i a di m·a.&&e colorate di bile, le quali , in forma allungata e più o m eno streit ta, sfuggo110 dall 'inter.t10 dei cap1il1ari biliari o dal lu111e delle vie biliari, attraverso ì due n1argini .tJroLopJasn1atici e si vanno· a fonderei con l 'ede111a gia llastro perivascolare. 1,ale quadro è tal111en te caratteristico oh e è stato chiamato dal1'A. cc quadro della bile che sfugge. ». Secondo l 'A. la bilirubina da stasi ohe si ril.ruva n el sangue, deriva senza dubbi.o dalle vie biliari., da dove essa sfugge attrav.e rso la dissociazione cellulare dall ' A. stesso i11essa in evidenza. Se tale dissociazion e cellulare sia p iù acce11tu.a ta a carico delle vie biliari oppure dei capillari biliari, non è anc.ora ben chiaro; n1a da quanto risulta dalle ricerch e fatte e dai reperti istologici., la parte affidata ai capillari biliari se·mì.>ra molto impo rtai1te. In quanlo alla bilirubina funzional e, se essa de1rìvi da uoa iperfun zione del sist ema r etiCCJlo e11doteliale come nell'ittero pleiocro1m~co, oppure essa si versi n el san gue con lo ste so 1r1eccanismo ch e i1ell 'itteTo da ritenzione, non è slato stabilico esattamente. Ciò ch e semb·r a certo è che essa non riveste una parte importiaute i1ell1a deterr11inazio11e dell 'itterr o da spirocl1etosi . C. LA CAVA. 1

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L'orticaria e l'ittero catai·rale. (J. CAROLI e J . r·E HROIR . Bu:ll. et "1\1 ém . Soo. 1ll éll . li òJJ. Pciris, 8 apr.ile 1935).

Gli AA . prende11do lo spunto da un caso di c,r LÌcf!ria gen eTalizzata, inten sa, ch e durava da sei n1esi, rib·elle ad og ni tera.pia e1 scomparso J1el corso di un ittero intercorre nte di tipo catan·ale, esaminano i lega mi etiologic i dell 'orticaria e del! 'ittero. L'orticaria è la più frequente fra tu tte le rnar1ifestazioni cutanee preitterich e. Generalmen te l 'eruzione precede di poco i segni epato-biJiari , 1r1entre n el caso degli AA. i prodromi t1rticariforrni datavano da sei mesi. Questi fatti chiariscono un Ja.to dell 'etio.Jogia degli itteri c,atarrali. I prodromi urticarifor1r1i r endo110 verosimile l 'importanza deJJa intossicazio11e e dei fenomeni di sen sibilizzazion e i1ello sviluppo delle lesioni <ii epatite e !>.ella co1r11Jarsa della ritenzione biliare. Un significalo analogo hanno le manifestazioni articolari preiLLerich e ch e sono molto più frequenti dell'orticaria, come € dimostrato ia dalla ::issociazio11e abituale. de·lle artralgie con i fenome11i ct1t:in ei quando questi ultimi e ist.ono, sia dal fa tLo ch e la comparsa dell 'ittero fa sco rnparire sia le une che le alt.re lesioni. Da l punto di ,·ista istolqgi'co la parentela fra ittero catarrale e i processi flussionari del litpo


[ANNO

« JL POLI CLJ :\' ICO >:

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d efl 'ortic0 ria e d elle a rlro1>a l1e p1u o 1ne110 i cj 1te a l r e u11t a lis1r10 serico è dirnos trata dalla con s lalaz io11e <lell' ed enia trab ecolare corne alterazio11e e.arali eris ti ca epatica n el! 'ittero ca 1a rrale. Questo avvicinamento fra orticari3 e ittero ~ ul terre no a11 a torr1ico è appoggiato ar1 cl1e da co11sidc1azio11i speri1fl-entali . È noto c~h e l 'ista111i11a p rovoca nel d erma una .papula di ? rtica ria caratteristica ; ora, Ep prnger l1a d1n10strato r ecente111e11te c.l1e l 'i .. Lami11a, iniettala a sog·getli affetti da iL Lero catarrale, sembra aun1 e11tare1 il dis turbo epato-cel1t1lare . . Serttbra perta11to agli AA. ch e ir1 certi ca i , presé i11de11do dalla durata , i po: ·a arnJr1 e lle re c lte l'itt ero sia per il fegato quello cl1e· l 'orticaria è p er la p elle e c.l1 e l 'a soc ie:1zione di flu ·s io11i ~rti col ari , di ed en1a c utaneo e di edema CJ)alico lton s ia1to cl1e d e te~·mina~ioni di fferenti di u110 stesso s tato Los. ralle rg·1co. Circa l 'az ione curati va immedia ta ese rcitata dalla rite nzion e bili.are sull 'orticaria .è da noll re r l1<: essa ap pare un ])ar a do o l1atolog·ico cla Io cl1e r1ella etiolog ia d ell ' orti caria le affezioni l)iliari, siano rappresentate da i)erturba111e11ti epa to-cellulari o da di sturbi ve c jcolari escr etori , rappresentano un elemento i)riinordjale. Nel caso osservato dagli AA. il fatto è t ii nlo più rimarcl1evole in quan lo l 'eruzion e aveva r esistito ad ogni tentati,ro terapeuti'c o. Si è voluto dare in1.portanza ai sali b·iliari e al la g licocolla, p er s1)iegar e que .. te guarig·ioni spont_an ee, ma n or1 è ]) O.. , ibile, all o stato attuale, trovare t1na sp 1i e~razi·o n e soddisfacente. ( :. 1'osC \ NO. 1

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Colecistografìa rapida e

pi~ova

di Graham.

~1\. l{ossr. iVillnliu s lfadiologicus , n . 6).

L'A. , cl1e è stato uno d ei i)rin1i ad introdurr e i11 Italia la colecis logr a f.ì.a, e d i cui sono no1i g Ji i111porlanti co11lributi, uoi e de·l la su a cuoia, allo s tudio del c·o111 ll]e o argomento , fa i11 queslo "' uo inter e a11te lavor o u11 confronto fra lu proYa di Graban1 e la colecr: i lo,g·rafia rapida e col m etodo 1\11tonucci . l ,a coleci Lografia rapida , cl1e è tat a in pri 1110 te.r11po u sata a ll a scopo di otten er e una visibilil à precoce ed in seco ndo tern1p·o come prova di cFi rico, appar e d al confronto dell'A. ben }JOCO ulile tlal pu11 lo di vista pratico. Anzitutto il cor1cc llo di vi ibilità J)recoce è infirmato tlal r. os:i vh e ribadì ce COil la doc um en tazione di 11uu1erosi confro11ti eseguiti tl g li te i ·a111111a l a li il su o con cett o g ià rno lte volte e i)r e· o ell e ~e , con la prova di Gra han1 andiamo a ril·ercarc t l Le1l1po cli co11111ar a della colecisti <1uc -ta .. 1 re nde egua ]n1ente e\1idente pr~ 'a 1>oco ne llo .. lcs o tempo elle con l 'Antonucci. Col n1e lodo Anlonucci inoltrP data la minore o pacità ch e la roleci li acc1uista in ron fr.o!_l l? del (~ral1an1 , lo ~ lt1dio vierte r e .. o più d 1 f11 c1le e S~$~O d à dal i 1l1e 110 preci i , peci al-

XLII, Nul\•I. 25]

111e1J 1.e p e r que lJ o c l te riguarda 1'apprezzame11lo di calcoli trasparenti od intrap·a rietaJi (Ros ·i) c he i o e rvano 80 lo c1ua11do la colecisti raggiunge urla dete1irr1iinala opacità; per la locaJiz.zazio11e d ·aree opacl1e c.h e· non ·p ossono i1elle proiezioni laterali esser e osservate. dentro la coleci&ti data la s.car sa visibilità d ella sua imma~ g1ne, ed inoltre la tenuità d ell 'ombra ne im:µedisce a n cl1 e la visione radioscopi ca utile per .. agg iar11e la n10bi~ità e la sen sib·ilità alla pal• paz1one. La pi O\<.l di Antonucci ha quindi sulla prova dì Graha111 lo .,vantaggio di u11 'op·a r izzazione nteno inteii1sa, m entre il lem1)0 d 'esam e non ien e prat.ican1ente din1in uito. Li11 'allr.a que::;lion e i111porLa11te è <1t1e1la del valore da darsi ai r eperti n egati vi.. l\1 entre col Gral1at1J. il r. i1. 11a per il Ro si un g rande va lore c linico, il 1-. 11. i11 u11a prova di Antonucc i, c ltc <là u11a tJer ce11tua le di n egatività notevol1ne11Le su1Je1 jore, h a un significato mollo r11eno i:rr1portante e d eve es er e in og·ni caso controllato co11 la prova di Graham. L ·J\. n ega valore ancJ1e al concetto di Miche! e D c u1ole· s.ulla cosidetta cc colecistografia rapida ta1 diva », cl1e trova, secondo Rossi , riscontro di un Gr.a ham ritardato , con1e ad ur1 Gral1an1 ritardato corri po11de spes o un Anto. n u cci n egativo . .i.\J1 cl1e il conc<:1tto di Milani cl1e in certe coleci&to11atie aliti asiche e spec ialment e nella colecis ti a fra,O'ola , ir1 cui ·i può avere un Graham J;OSit.i vu ed un r\nton·u cci n eg»ati.vo , fJOssa qu&st !ultin10 co•n1e prova di cari ro rappresentare u11a se11sibilizzazìon e della ricer ca. ' 'iene discu sso dal Ro si, ch e si don1anda anzitutto p er ch è u.n a coleci&ti n1alata d ebb·a ri pon·dere ad uua prova ti.i carico . oltanto n ega tivamente e p en sa c,h e la n egatività risco·n trata alla prova di _:\.ntonuccj deb·b a esser messa piuttos to ii1 rapporto cori uno svuotamento pretoce d ella c0leci.sti dovut e all 'iper cinesi, c.h e a11che1 Milani 11a risco11tra lo n ella n1.aggior parte di colecisti a fragola. Nei diabe tici , a i)arte la discl1.tibile utilità Jella ri cer ca 1 A. pe11 sa ch e 1'_l\ntonucci sia controindi cata. Il Rossi si di.mostra contrari.o an ohe al] 'u8o d ei coleci tociu etici a ] lo scopo di svuotare la c olecis ti pri1na c.l1e s i inizi il deflusso della bile carica di salé opaco , l)er ottenere in tal modo una visione p iù rap ida d ella co leci sti. L 'im1-)iego d ei colec i. toc inelic i ci allontana da un respon so a nato1110-fi siologico , 1 : sia pe·rchè non tutti i soggetti. r eagiscono egualmente a_ questi n1e:zzi, sia p erchè non e endo costa11te la composilion.e dell'3 sostanze imp·iegat e non si può esser s icuri n e1nmeno della co -tanza degli effetti . L 'uso d~1 coleci tocineti ci appare invece i1nportante per il mecc anisn10 d ella prova ra- .. pida. Non intervengono qui i fattori osseTvati dall 'Ant onucci (glicemia, maggiore stimolo dell e ct,llule epatich e. at1mentato flu sso clell a 1

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lANNO XLII, NUl\I. 25)

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SEZIONE PRATJ CA

l)ile) : qui i11 lerviene u11 fal Lo1 e i1uo"o r a p'}Jrescr1t alo dallo l:\YUOLamen lo del la colecisti ( c.:a})UaJ . .E 11elia revisione n ecessaria di tutta Ja Jt tteratura <lell 'argo111ento « l 'attività n1otrice d('lla coleci'"' Li e 1·influen za d el sistema n ervoS(J c:.he la governa , in particolar modo il parasi1t1palic.o >> , sono faltori che do, ran110 essere d e finiti e valorizzali. L. G1uNTOLI. 1

MISCELLANEA. EmOOFomatosi. (.J. II. S'HELIJON. ·T h e Larioet, 10 nov. 193'4).

L 'A. pubblica una rivis ta sintetica sull 'emoc10I11ato&i valendosi di 311 casi pub1b1licati n ella letteratura (di c ui. 7 da lui osservati). Diabete bronzino , cirro i pigmentaria ed e11toc,romato i sono aspetti diver si di una st e sa condizio11 c. L 'e tà più g io,a11e in cui la mala tti.a è corninciala è quella di 20 aI1ni; la n1as ima i11 ci<len za è fra 45 e 55 anni. l maschi p r evalgor10 ulle fcrrtrrii11e in prot)orzione di 20 a 1, 1>erò probabil111ente la proporzione ' 'era è diver a i.>er ch è i pubblican o i ca si n elle donne 1>e r la loro rarità e certo molti casi in uomini no11 si pubblicano più. Clinican1e11l e quallro sinto111i so110 i più i1111Jortanti , rr1a qu!\J cw10 di essi può n1ancare: au1ne11 Lo di volun1e de l fegato per cirro i iJ!rrlrofi ca, pig1111e I1LRzion e b·ronzea d ella p elle, <l.iabe le g rave, e ipoplasia se ·suale (1)e•r dita d e i j)eli a lle ascelle. a l torace, mentre i j)eli a l pube n ei 111aschi a ssun10110 una disposizion e fen1 111inear ed i1ni:-10Lenza). Gen eralmente c'è ipot e11sione senza anem ia. La 111ulall.ia è, col Len1po, mortale , e Ja n1orte è causata o dalla cirro i e patica O' dal diu JJele. 1.Je al_teraziorii a.na.lonio-1Jatologiche ono : de1>osito di pigmen Li , alter azioni fibroti'ch e e d cge c1cra.zio11i cellula ri in a lc uni organi paren chimatosi. I µigrrie rtli dell 'emocr omato i sono di due SJ1ecie·: en101siderina ed en1ofu csina. L:emiosidc.rin'O >è u11 pig mento conte11ente ferro, di colore giallo- curo , in granuli di grandezza variabile e an ol1e Yi ibili a occhi.o nudo . Il ferro può esser e estratto trattando con ac iclo. ll conlenuto i11 ferro è elevato (55 %). L'en1osiderina è il rpig r11e11lo predominant e, ·è,. diffusa s u tutto il corpo , con. predilezio•n e µerò per le cellule ghian.dolari (t anto d elle gniandole a secrezione interna ch e est err1a). La 111aggior quantità si tro,ra n e1 fegato e 11el pan creas. Le ~)ar~tiroidi n e conte11gono eln pre: · la tiroide quasi sempre, le surrenali n e contengono solo n ella zon a glomerulare, le isole di Langh0rans n e contengono ·ne11 '80 % clei casi , il lobo anteriore de1.l 'ipofisi n e. contiene spesso, quello pos teriore rarament_e. Il

rene è rarame11Le 1Jjg·111enla lo e fo

Lesso è il

leslicolo. I muscoli striali so110 fort emente i)igm ent.ati , e pign1 ento si trova anche n el sist ema retict1lo-cr1doteli a le, n elle cartilagini , n ell 'endoLelio sinoviale. L ·cniojuosin,o. ·è u11 pigm 1ento scuro , quasi n ero, t1011 contien e ferro , contiene zolfo , si trova 11e lle cellule g1hiandolari e nel tessuto Cc)111~e tti,ro (s11eGialmen le in quello splenico); colptsce anch e i mu coli li c i dell 'apparato ge11jtale e dell 'intesli11 0, dei va i sanguigni. Si associa alla p·igrr1entazione una sclerosi <legl i o~gan.i ( fega Lo, . pa.ncr eas_, m i lza, ghia11dole sali var1, cuore, t1ro1·d e). ì\ion si è mai osaervata lìbrosi nelle paratiroidi , ch e p erò con t e t1go110 11otevole q uantità di emosiderir1a . ' r11enlre ·n elle linfog·hiandole le modificazioni ~ clero1 ich c v.a r1110 di' pari pa sso colla piQ111enlazio11e. .l:-'cr la diffu ione d el processo ;clero ! ico la malattia ,è s i.a la anclte chian1ata i1oli~c] e rosi.

E. i Lono nlodificazioni d egen erati ve n ell 'elJi Lelio gern1i11ale d ei le8ticoJi· e nelle isole di La11g·J1eran s. I11tporta11 ti sono le modificazioni cl1imic l1e d ei tessuti : c '.è un notevole aumento d el ferro ch e è p erò mollo scar so n el cer,rello e nel co: l<)Il (solo il san gue .n on p resenta questo au111c11to di ferro). Nel fegato , nel pan creas e llclle g hiandole salivari l 'aun1ento del ferro ragg·iunge u11 Ji1mite. 50-10,0 volte superiore a l normale, Ilei n ~uscoli striati 4 volte. e, è a11ch e un a un1enlo di calcio di mol ti les5uli (e queslo s pi ega perchè in a lcuni casi si eb1bero immagi11i radiologi'cl1e di osteo·- porosi). Nel pol1none, r;iella traah ea e n ella vescica urit1aria 11on c'è a umento d el caJc,i o , ma del i)ot,,a ·sio. Il fe,g·.a lo e i n1uscoli strial i 1)re entano un au1n.en to del coI1tenulo i11 r a r11 e, 111e11tre i r eni Ile co11 ten gono poco . Il co11tenulo in zi'n co è normale, il contenulo in fer1'0 è <lin1inuitò n el fegato ; lo zolfo. è au1ne n Lato n el I ' 0111enl.o e n ella porzione superiore d ell 'inte:- l.i.no . P e r quanto r ig ua rda l 'o.r i gin e d ei depositi di emosiderina, si è 1)en a·t o , naturalm ente, ch e deri'vasse dal ferro contenulo n ell 'emoglobina e ch e queslo ferro costituis.se ·1a part e ch e , peJ, cii c ian10 così , co11sumo d ell 'emog lobi:na viene ad e ser e raccolta n ei tess t1ti. Però contro r orig in e emia lica ci ·~ Ono vari fa tti: i1on ci so110 eg·ni di di truzione d el Rang ue 11è di conseguente rigen erazione. L ' er1losiderin_a p otrebbe d eri,1are da l ferro <lei Lessuti , lJerò g li esa111i pubblica li dall'A. J1011 11anno ·dato 1nodifirazio11i del citocromo ' (111..11116 d'èito ail: · pigrnerttò dei. tessuti) n ei mu-: !'t:Oli . ;,, ['... . ' ; . P1io:l)abilmente ·i tes~ ufi accù.n1uJano · :ferro ne11 'emocr on1atosi. enza e ser e capaci di e-::11ell érlb. ;con1è aY''iene norn1alniente. 1


Secondo Zondek e 1\..arp il con tenuto i11 ferro dello cellule i11dica 1'età della cellula; le cellule vecchie ne contengono di più; nell 'e111ocromatosi si J>9tre.bbe trattare di una senescenza cellulare. 11: stato ancl1e trovato wi rap·p orto ·fra emosiderina e rame. R1Gerohe recenti del ·D ry hanno dimostrato che il bilanci.o del ricarm bio del fer1·0· è così piccolo da no11 prestarsi ad accurate indagini. fatto accertato è che la malattia l1a s.p esso diffusione familiare: numero i sono i casi di ' :ari fratelli -che n e soffrono, mentre non è dimostrata la trasmissione ereditaria . 1-'er quel che riguarda l'età, seb?ene nes.sun caso sia a.p partio 11et1an1ente manifesto prima del 20'' anno d 'età, pure c'.è un notevole numero di casi in cui i sintomi iniziali sono stati precocissimi (anche a 7 anni). . È probàbile 0h e si tratti di malattia ~or1ge: nita, che si n1anifesta solo dopo parecchi anni dalla nascita e il fat.to che spesso all 'emocrorr1a.t osi si associa cirrosi multilobulare del fegato non è c-0n.trario all 'origine congenita della malattia. R. LusENA.

un

Le indicazioni terapeutiche dei bagui di mare. ~ H.

,_.\ -o XLII, ì'cul\r. 25)

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eURSCHMAl'l N.

111 edizinisch e Klinik' 29 n1ar-

zo 1935). L ·uo1no civile va al 111iare so1)ra tutto i1er il hiEogno di riposo e di ristoro . 11 novanta per cento dei frequentatori delle spiagge durante I ' e&tate sono sani e robu ti. Es i vi sono attrat1ti dai inolti svaglli ohe Je . Iaz ioni bal11eari 111urine ora offrono, dal desiderio di passare intere giornate più o meno nudi, lontani con il corpo e con lo spirito dalle preoccupazio·11i e 1lalle esigenze dell a vita di città. Questa abitudi11e 0he ora si è largan1ente diffusa concorre certamente all 'irrobustimento della razza. ~fa àal punto slrettan1ente t erapeutico convie11e ri co11oscere che vi sono malattie per le quali i bagni di mare sono vantaggiosi , n1alattie per le quali 11on ha11no alcun effetto ed infine altre per le quali sono controindicatj. Le ane111ie secondarie ad infezioni, ad operazioni , ad en1orragie, ad intossicazioni ed an2.he le,, lievi a nemi'e dei bambini e l e· oramai rar0 elorosi n1igliorano sen sibilmente con le • cure marine. Vicever sa le g ravi malattie del sang ue , e spcGial1nente l 'anemia· .Perniciosa -progressiva e la leu cemia , no11 sono favore\ olmente influenzate dalle cure marine , an zi spesso peggiorano. Del r esto queste malal lie sulle coste non so110 1r1eno frequenti che nell 'interno. Lo ste~~o può dir8i per I 'ittero emolitico, il morbo <li 'V~rlhoff e l>Cr la poliglobulia. Non è ancora sicuro e 1 anemia ipocro1nica migli ori al J11 a r e. rcr 1 111alatti e del cuore f> d ei vas.i si deve 1

es:,eir e 111olto guardi11gl1 i 11e Ila i11dic.azione delJ€ cure mari11e. Queste so110 del tutto controi11dicate nelle form e febbrili. di endocarditi ed 111 tutti i casi d 'insuffi cienza cardiaca. Se mai ~1 o trà concedersi il soggiorno sulle spiaggie i1ei casi di vizì valvolari e d'insufficienza miocardica quando siano be n c o·m pe11sati e con I' es1Jres o divieto di fare bagni freddi e lo sport. L 'arteriosclerosi con il cuore in ordi11e e I 'ipertonia essen zia le non risento110 danno, anzi ·pe so si avva11taggiano del n1arc. È g iusto il vecohio afori ·r• ia secondo il quale il mare è il paradiso d egli arteriosclerotici . An che soggetti con pression e alta fino a 200 rrtm . e con qualcl1e si11ton1a cardiat-o e cer e•b rale trovano gra11 ristoro dalla vita riposante di spi'a ggia e si sentono co111e rinat.i dopo ur1 breve bagno di i11are. 'f al, olL.a 4ue ·ta ei1 azione euforica dura a Ju1lgo. Perta11to agli arlorio. clerotici la Ctura ri1arina può essere co11 e11tita ed anche su gg·erita , se1npre c he i1on e i sta110 segni di nefrosi ed ang ina pectoris . P er i distur'b i. circolatori di 11alura nervosa Je indicazio11i non pos ono e sere ch e. in<livi1duali a seco11da dello, sfondo neurotico di sing'oli e.asi. Per gli individui affetti da angina pectoris i1e1-vosa, da distu1~bi clin1aterici e tj1·eotossici il n1are è controindica to. Le affezio11i catarrali cror1iche o subacl1te d elle vie aeree superiori si giova110 dell'aria 111 ~ ri'11a pura, }Jovera di polvere, carica di sali. A11zi nei bambi11i soggetti a queste forme catarraJi le cure marine ha11no un 'azione profì] atlica in quanto evita1lo il ripe1lersi delle affer j oni' J1oll ' ault1i1110 ed inverno u ccessivi. Naturalme11te non co11vcngo110 ]e cure mari11e n elle gravj bronchiti cronicl1e , in alcune for111e di bronol1iec tasia con Lendenz.a alla p·u lmo11ite interstiziale, nelle bronchiti da stasi, i1egli enfisen1i co11 scompenso cardiacD, ne·g li ascessi pulmo11ari cronici , r1ella bronclhite feti.da , nella gangrena e nei 11eopla mi del pul111one e della i)leura. Nelle indicazioni delle cure marine pe1; l 'as111a broncl1iale occorre essere circosipetti. - La crede11za che gli asmatici guariscano al mare è s ta1a spesso &n1entita. t tato rilevato ohe sulla cos ta ]:.)Ossono aggravarsi 8P vi trovano le condizio11i ch e incrementano i.I lo·r o stato allergico. Comunque no11 b·i sogna generalizzare. Sulla convenienza delle c ure marine per la tubercolosi pulmonare, e quindi sulla opportunità d 'istitujrc Sa1lato1i sulle coste , c'è mo]to disaocordo. A1cuni rite-n gono che p·o ssono trarne giovamento ~l o le forme iniziali , ma l 'e perienza ha din1ostrato cl1e se ne avvantagg iarto anch e le forme di n1edia gravità, purch è l1e1linteso ai pazienti si'a inibito, di fare bagni e sport. Le cure n1arine• giovano ai tu1berco]oti cì specie n ell 'autu11no inoltrato e nell'inverno. t ovvio che i sanatori antitubercolari de' 1ono essere costituiti lonta110 dalle stazion i balnea ri e in vicinanza di boschi. 1

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Le gl'avi n1alattie orga11ich e d ell 'app arato diger e nte, l 'ulcera o il ca11cro dello ston1aco, le g·rav i dispe1)sie, la dissenteria croni ca e le altre forme di colite n on si giovano del mare, me11Lre reagisco110 favorevolmente le forme fu11zi.onali gastro-intestina li. Il mare stin1ola J·ap1)etito pe r c1oloro cl1e soffrono d 'inappe t e11za, regola la funzione intestina le d ei soffere11Li di stipsi, specie di forn1e atoniche. AncJ1e i disturbi dispeptici di natura nervosa posso110 migliorare. Il i11are è stato indiffere,n temente indicato per le cure sia di dimagran1 ento ch e d 'i11grassa111ento. No11 è dubb io ohe gli individui grassi co11 i bagni di ll1are e con g li esercizi. fi sici ch e offrono le stazioni balneari perdono d el loro peso. Ma questo non è rilevante i1è duraturo: in effetti le perdite sono subito compensate dall 'aun1ento dl ap petito. Altrettanto può dir::,i dell 'ingr assa111ento: ciò ch e si acquista da u11a parte si perde dall 'altra. I ban1bini possono acquistar e un po' di peso se oggiornano al mare di primavern o di autu.n110, quando non è possibile fare i bagni , nè espol'&i a lungo al sole. Il gottoso può andare al 1nare quando lo sopporta bene. No11 di rado il n1oto g li g iova accelerando il suo rican1bio materia le. l\iJa convien tener pres.enle che i bagni di mare a u111 e11tano l'acido urico i1el san gue anche d ei sa11i. Ciò spiega per ch è ta lvol ta i gottosi a l n1are vedono aun1entare i loro accessi. Al fatto forse r1011 è i1eppure estraneo l 'aumento dell'alin1 entazione e l 'abuso di bevande alcooliche. :\.11cl1e p er i diabeti·c i bisogna essere prudei\ ti riel consigliare le cure marine . Ancl1e n ei sani il bagno di mare e di sole produce u11 aun1ento della glicemia , e quindi si g iustifica con1e nei diabetici' si possa avere ur1 aumento della glico..;uria ed un' acce11tuazior1e dei disturb.i. A ciò bisogna aggiungere ch e 11elle s ta7.ioni ba ln eari i diabetici h anno n1 ol le t e11 Lazio11i per n on .rispettare i·l r egime alimentare che loro co11v1e11e. Nel morbo di Basedo\v i bag11i di n1are so110 asso luta1nente controindicati. L'ipotiroidismo , come del resto tutte le affezio11i di a ltre g landule e11docrine , non si avva11taggiano d elle cure marine. . o lo n ell a telania-spasmofilia sono stati registrati effetti i1 otevolmente favorevoli . La racl1itide d ei bambini e la rachitide tardi,·a degli adolescenti. è favor e\rolmente influeuza ta dal n1are. IJe altre osteopatie, e s1)ecialr11e11te I ' osteon1alacia, se ne g iovano poco. Per quesle, con1 e per a ltre insuffi ci·e nze pluriglandol a.ri , il fattore clin1atico vale poco. Le c11re marine non sono indicate per il r eu111atisn10. Gli individui affetti d a artriti infetti ve l i ogn i specie, sopra tutto se ancora feb bric itanti, non d evo110 fare bag ni di nlare. Quest i so110 d,a nnosi a11ch e per tutte le osteoartropn lie d ege11er a live, i)er le n1i'algie e le n eural g ie , a u1e110 ch e n o11 si tratti di forn1 e allerg iclle. 1

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1 b,agni di inare devo110 essere ini'b iti agli ir1dividui affetli da g lomerulonefrite in tutti g li stadi.i, da i1efrosi, da n efrosclerosi, da infezioni cr onicl1e d ell e vie uri11ari'ei, r1oncl1è da alb u111inuria ort ostatica. Na turalmente i bagni di 111are sono co11troi11dica ti per tutte le infe·zio11i acute. Il cli111a i11arino non è adatto per le malattie org.anicl1e d el 5istema n ervoso centrale e peri·ferico, nonc1h è per i loro postu111i n1otori e ~ensitivi . t s ta to tuttavia notato che le paraJj si spinali e 11euritiche dei bambini al mare t11i.g·Jiora110 r api dan1e11 te. l)er quel cl1e riguarda le ferine fu11zio11ali (is terich e, neuraste11icl1e, ipocondriach e) or.a si l1a tendenza a non essere più così esclusivi n el n egare i be11efic1 d elle cure marine. Tutti gli svagl1i cl1e offrono le stazioni balneari 11anno u11 'azi.one p . i chi ca decisa n el c.o rreggere i dis turbi psicon eurotici, m entre d 'altra parte I.a ita a11 ·aria aperta, l 'alin1en tazione sana e ab b ondantt· co11corrono a ristorare il sisteim ·a n ervoso centrate. Ci•ò va le sopra tutto per le for111 e di ll euras lenia sessuale. Certo per g-li individui affetti da uno stato di nervo ·i s1110 indclinib,i le, eretistici', irritabili , in soffer e11 Li e sp ecie per quelli che soffrono d 'insor111ia il clima ed i b·agni di mare non 0110 i pii:J. indi cali. ~1a anch e al riguardo biso rrna fare q u.alcl1e riserva e t entare l 'esperie11za. Sta di fat to ch e \i. sono indi,ri'd ui i quali acquistall(J a l n1are tranquillità e onno. L 'e111icrania stes&a n1,ig liora spessissimo al 111ar<:., con1e i11 alta n1onlag11a , forse in rel azio11e al fallo che i11olle volte si tratta di un 'afDR. fezione a ller g ica. 1

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Ricordiamo l'lawressaate Monografia:

Prof. FEDERICO BOCCHETTI

Le Colonie sanitarie marine militari. Nozioni di terapia marina, solare e di educazione fisica (Con 21 figure intercalate nel testo). Prefazione del Prof. ACHILLE SCLAVO PREFAZIONE d el prof. ACHILLE Sa.AVO. CAP. I. UN'OPERA DI VITA NEL TUMULTO TRAVOLGENTE DELLA CREA· ZIONE DI SEMPRE NUOVI CONGEGNI DI GUERRA : Perchè sono state istit..1i-:e. L'Esercito e la Medicina sociale. Economia? Le Colonie ed i Congressi scientifici. - CAP. II. LA TERAPIA MARINA. Considerazioni gener ali. I climi marini. I bagni di mare. - CAP. III . L'ELIOTERAPIA. L'elioterapia ed i popoli antichi. 1 moder ·i elioterapisti. Azione fisiologica e terapeutica della luce solare. Tec:1Ìca della cura solare. Metodo per la cura solare. In.:onvenienti della cura solare. CAP. IV. L'EDU.. CAZIONE FISICA. Scopo a cui deve tewdere. Metodo da s e.guire". Ginnastica e r espirazio n ~ . Una serie di esercizi. - CAP. V. L' ORGANIZZAZIONE DELLE COLONIE MARINE MlLIT ARI. La scelta dei militari. Il personale addetto alle Colonie. La Co· lonia nel suo irsieme. I servizi generali. Il funzionamento. Il vitto. Il bagn.:> di mare. L'addio alJa Colonia. - CAP. VI. I Rf.. SULT ATI TERAPEUTI CI. Determinazione del peso. Perimet-ro toracico. Capacità vitale pu'lmonare. Dinamometria. Ricerche sul sangue. Esame clinico dei diversi apparati. C1:>nclusione. CAP. VII. RICOSTRUZIONE CON FEDE ANTICA E FERVORE NUOVO. - APPENDICE. Le Circolari Ministeriali. Le comunica.. zioni fatte dal Cap. Bacchetti ai Congressi di Firenze, Roma. Ven~zia, Losan a, Napoli. La visita di S. E. il Presidente del Consiglio, on. Mussolini, di S. E. il Gen. Cavallero. Elenco degli ·ufficiali medici che hanno prestato servizio nelle Colonie Marine Militari. Volume di pagg. VII 1..s.,. Prezzo L. 1 2 più le spese postati di spedizione. Per gli abbonati a'I (( Policlinico », sole L. 8, 7 5 in porto · franco. lnvi3re vaglia postale all'editore LUIGI Pozzi, Ufficio Postale Succursale dicivtto Roma.


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DIVAGAZIONI Acclimatamento e acclimatazione.

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Quar1do un i udividuo si trasferi sce da una 7011a quals1a i d ell a superficie t erre lre in u11 'a llra con c lin1a differente sostie11e una SJJecie di lot la p er adattar e il proprio orga11is111.o .aJle 11t1ove condizioni cli111aticl1e . L 'a cr lir11 a t a 111e11Lo è l 'i11sie111e d egli atti più o i11 er10 r apidi e J_Jo11L.anei a mezzo dei quali i ·orga11is cno si i1te lt e in armonia con il nuovo aJnb·i e11 Le co ~1110 - 111eteorolo:g·i co . L ' ace lin1a ta1i011 c in vece è l 'ir1sien1e d elle i)rovvide11ze adoLLale p er r ealizzare o solo favorire l 'a dattar110nto d ell 'organi:::1110 al nuo,·o c lin1a. P ert anto inentre 1'accli111alamento ·è un fatto s1Jo11laneo e 11alurale , l 'accli111atazione è 1'i11~ie n1e clegli espedienti ' 'oluti e J)r edi._ 110 li J)er seconda re, affrettare, o p erfezion.are l 'adatta111cnlo ·p ontaneo. Lo ~viluppo enorrr1e , le ·velocità iperboli ch e d ei J1uovi n1ezzi di trasporto 11anno reso la quis Lione dell 'ac_,clin1atazio11e di p al11itante a lt ualilà. · D 'al Lra parte la con gestio11e den1og rafic.a 'Clclle i1azioni civili ha cleter.m ii nato una irrefrenaLile esp an sione verso tutte le zone mer10 abita te della su11erficie t errestre, sopra tutto claJ p•unLo di , ·is ta coloniale . In1n1 <:,11si terrilor1 lontani e quasi popolati co Litui cono il pu11to di attrazione. una zon a di vt1oto ver o ]a qua le si i1recipita ]a i1a rt e .dc r11ograncan1enle l)ÌÙ d e11sa e rom11re a co11 llna r apidilà ed un a ·violen za ch e è pro11orzioJ.1alu a lla . facilità de 1 tras11orto ed a l }}i~og no .eco11on11co. Le r egioni ' 1er so le quali si det err11ina cruesta in1n1ig razione sono sopra tutto queJl e tropìcal i. L 'r\fri ca con il suo in1n1en o t erritorio in l)arlc no11 ancor.a esplorato co,s tituisce .u11a i11 e .. aurihile fonte di riccl1ezza per i p·o ]Joli d e lle zo11e tPm11er a le. Il terri Lori o di queto co11 Li11e n te è per la quasi totalità accaJJarra lo da!l e ,-ari e n azioni et1ropee , ch e n e 11a11no i11t ra11reso il n1etodico lavor o di s fruttnn1e11to . Gli iitdividui cl1e vanno n elle zon e tropicali d evo110 "' o.. , len ere dure l otte contro le n1alatti e cl1e infesta n o quelle r egioni e contro le condi.zio n i cJin1ati cl1e. AI riguardo è b e11e precisare t111a diRIiJ1 zion e. L 'euro1 1eo cl1 e ,.a i1elle zone tro11i'r ali può ~ a cc o 111berc j)iù o n1eno r a p•i damente ad una f[r an qua11tilà di n1alattie, alc u11e dell e qt1ali Jlo11 i11fe. la na le zon e t em per at e , e cl1e l1anno 11 ci p.ac, i caldi u11a particolar e gravità: mal a1ia , di, sci li eri a , feb·b re g ialla , n1alatti a d el so n no , fil a ri asi, bilarzìosi, tifo ecc. La lotta r u11 l ro tal i i11 fC'zion i costituisce u11 problen1a d ' iµ-icnr ge11crale e in di,-itluale , la cui J) r~t ica, certo. in qt1ellc regioni offre tal ,-a lta diffi colt à g ra' i e 111 tcrle condizioni anch e in . . t1per a l)ili. ll c li11 1a n ella difl't1. ione delle m alat tie ~ l e!'. e ~1 a . ola u11 'az ione indiretta in quanto 1

la te11tperalura può favorire lo s' rilup•p o dei g·er111i p atogeni o d egli anin1ali ch e ne sono i veicoli tras111elt.itori, o anrl1e in quanto riduce la resis te11za orga11ica. È b e11 ,-ero cl1e 11on i tratta di un manca lo adal la111e11lo tiell "orga11i.., n10 un1ano ai ' 'ari ele111 e11Li che cos Lilui"co110 il r lin1a , ina di una r-;u.a nlaggiore r ecett.ivilà ad infezioni verso le quali 111anca J:Jer l 'euro1)eo u11 'i1nn1unità prog·r essiva, indi·viclual e o ereclitaria, che spesso ]Josseg·g·o110 g li indig,e11i. Tutta\ri a non si può Jlegare cl1e il clin1a 11ossa agire come cQ usa concorrent e in quanto può ridurre la r esisten1 ~1 d ell "imn1igrato, indebolire i s uoi •p oteri cli dife a e r e11dcrlo })iù fa cilme11te vulnerabile a Jle in fezio11i. Il cli1na lro picale 11a ... ull o s tato genera le u11 'azio11e n1arc ala e ta l volta nefasta. Il ca lore e l 'un1idità ecce ... i,·a provocano u11 i11deb olin1ento de l corpo e rlello spirito. L 'att i'·i t à n1uscolare vien e ridotta p er ch è 11ro, Toca u11 sen so ùi caldo i11 ·op11ortabile, una sudor azione ab·bo11da11Le, ce falea e stanchezza. Anc.11e 11e 1 riposo a ssolti lo Ja IJelle dei bianchi è quasi sen1pre n1adida di s udore. Anche il laYoro intellettua le i)rovoca ce falea e stanch ezza. A lu11go anda1e si determina un ind ebolit11ento psicl1i co 8pecie della n1emoria, una lc11den za alìa d epressione con vari p eriodi <li esaltazione . Ques to s la Lo di depressione i manifest a apra lutt o all a fi11 e d el periodo d elle 11iogg ie, quando ]a Len111era t ura e l 'un1idità a u111ent ano. La facile esa uribilità n1u colare e me11tal e dà r agione d el fa ll o c l1e 1'attività d egli euror;ei Ilei tropici di111inui Ce; è Stato Calco)ato cl1e il loro r e11di111enlo lavora1.jvo si riduce del G9 ;~ . Qu esta riduzio11e d el rendimento si attenua co11 i l t en1po a n1ist1ra ch e l 'organis11lo si adatta a l nuo,·o a111bienle. Una delle principHli azio11i dell 'a cclimat arnento e c.l1e si è potuto 111e,g·lio precisare è quell a rigu ardante la dispersio11e d el calore . La r eigolazio11e t evn1.ica si' e ffettua differenten1ente ne O'li indi geni e neg li europei, ed in c1uesti t e11de 1d a,r,ricinar i a i1oco a que]J.a dei primi . .e\ cau sa d ell 'a lto g rado di umidità cl ell 'aria l 'e, ·ar,orazion e d ell 'acqua dalla cute r dai pul111011i lun gi d a11 ·aun1entare come sar el)b e n ecessari o 1)er corr111e11sare l'aumento di calore , n ell 'europeo tras ferjto nei tropici di1ninuisce. Il raffre ddam ento d el1a su perficie c utanea p er cot1ducib·i lità ed irradiazione è solo d cl 8 % n ei tropi r i , m entre è de] 75 % in Europa. I n egri , vice ver sa, eva1)orano più acqu,a dal]a p elle ecl irTadia110 n1aggiore quantità di ca lore. Ciò r)UÒ mel ler si Ìll conto di parecchi fattori: la loro inagrezza co11sent e una maggior e cli:,persione di calore p er cl1 è la superficie c utan ea è r elali, amcnle più est esa nei magri ch e n ei grassi ; il color e clella loro pelle con~t... nl e una n1aggior e irrad inzio11e in quanto il ftiÙ l a r~o a$SOrhin1 en lo di rag-gi ]uminosi pro1


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voca una euer giGa dilatazio11e dei vasi cuta11ei ,e quindi una più larg.a dispersione di calore. (~onviene infine tener conto che la nudità favorisce insien1e l 'evaporazione del su,dor e e 1'irradi.azione del ca lore dalla p·elle. L 'europeo i111n1igrato n ei tropici a misura cl1e si avviGina alle condizioni de gli indigeni (din1agramento, a11nera1nento d ella pelle, abba11ùono p·a r ziale di abiti) mette il suo orga-. 11is1110 in co11dizio11e di meglio tollerare le alte .L e111peratur e, s.i adatta in parte sotto questo ri.guardo al i1uovo clima. D 'altra par te durante il perio do di acclin1ata111ent.o gli atti respiratori dei bianchi n ei tropici di ventano più frequ enti , il cl1 e per1nette ]a possibilità di ev1porazione d.a lla superficie pul111onare e quindi la sottrazione di calore. Si riteneva cl1e il ricambio materiale fo sse 11ote,roln1e.11te influenzato dai fattori climatici -e che esso fosse p iù lento n ei tropici oh e nei paesi ton11p erati, in rapporto al fatto che, di:mi11uita la perdita di calore del corpo , l 'ap1IJOrto di calorie con ! 'alimentazione d ovesse essere i11inore. Questa 01)inio11e eir a corroboTata dalla circostanza ch e nei clim!i. caldi l 'ap·r.1etito gen er al inente diminuisce. Si è potuto però constatarn ch e il ricam .b io non subisce ~ensibili modifj cazioni n ell 'e1uropeo immigralo n ei tropic.i . È stat a solo r ilevata una ridu.z.i one del con sun10 g iornaliero di ossigeno. No11 è dubib·i o , co1nunque, ch e l 'alimenta_zione deve esser e opportunamente curata dura1Jte l 'acclim.atamento. De,1on o esseTe sen sibilmente ridotti i g r assi , ch e sono di diflìcile .digestion e n ei p·a esi caldi e sovraffa ticano il fegato, ed un po ' anch e le alb umine. L 'alcool .è assolutan1ente nocivo per la su a azione sul feg·ato. i)er la sua azi.one sui vasi cutanei , p er la su.a azio11e :)roduttrice di calore. In c.on11)lesso p iù ch e altrove n ei tropi'ci .co11viene l ',1li1nen tazi one vegetale, specie di frutta. L ' organo ch e più risente la n efasta azione di .un 'alimentazione inada tta n ei climi caldi ·è il fegato . È stato con statato su larga scal.a, com e .si'a n o facili le insufficienze e le iperemi e epa·tiche, i vomiti biliari, gli itteri n el corso d 'in·t ossicazio11i e di infe·zioni intercorrenti'. No11 è dubbio ch e con o,prpoTtuni ac:corgin1enti 1·uomo può adattarsi alla vita nei p.a esi ·tropi cali. Sarebbe utile ch e l 'adattamento fosse graduale n el se11so ch e p rima di fissar si n ella zona ch e deve raggiungere dimorasse per ·qu.a lch e tempo in località interme·die, a tappe r1rogressiva1nente più calde. Ciò, per ovvie rag ioni , non è sempre possibile. Allora occorre ·(:h e s1p ecie n el primo peri'o.d o dell 'acclimatamento osser,-i attentan1ente le norme ig·ieni.cl1 e relativo al modo di vestire , di mangiare, di lavorar e e di ripararsi d al c·aldo . Quando sono osser,rate le condizioni di salubrità e le regole d 'i giene p articolari al p·ae:Se, l 'accli1natazione riesce possibil e e più fa~il e di queJ cl1e gene.r aln1ente si cr ed e. 1

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SEZIONE PRATICA

Hintze riferi sce ch e g li Olandesi stabiliti i1elle Ar1 tille fi11 dal 164:0 vi prosperano magnifican1e.n te . Le donne , egli scrive , sono le t)iù b elle .di tutte le Antille , e si disting uono ]Je1 il loro corpo slan ciato, i colori freschi , gli occhi azzurri ed i cape1lli biondi. Elkington ha studi'a to la discend enza di n ove f.amiglie, originarie dell 'Europ a o d erivate d~ ineticci di e uropei, stabilite a Kisser , isola delle Indie Ola11desi, da o ltre ce nto anni . Ques ti individui 11aJ1no conservato i loro caratteri etnici, la loro m entalità europea, senza a lcun segno ·di degen erazione . Naturalmente, g li incroci aiutano molto all 'adattamento ai varì clin1i. Gli sp1a gnuoli lta11no potuto facil1nen te adattarsi alle regioni calde de 11 'A111 eri·ca ce11trale e ·dell'America d el ~ud, perc:h·è la loTo razza ha ricevuto in larga proporzione sang·u e b erbte ro e moro. j\.1.a, a parte ciò, l 'e speri.enza ha dimost;a to C<)1ne g li euro1)ei siano capaci di adattarsi a lutti i c~imi_. I russi ~u.adagn ano a poco a poco la S~b~·r1~ fr.ed~1ss1m.~ _sostituendosi agli elen:ent~ !nd.1g·e.!11; ~ b eilg1, i france·si, g li ing le$1, g l.1 ital1an1 , g li olandesi, i portog·h esi popolano in n1asse le t erTe african e b·r uciate da l sule. Oltre alla resistenza or ganica ch e loro deriva dalla secolare civiltà, essi' possono affrontare g li avversi climi per ch è difesi da saI)ienti n1ezzi tecnici ed apprestamenti igienici c~1e co11_s,ent?~o. :li resistere e ~i su per are il pe~ r1odo p1u d1f11c1le, quello clell acclim atamento . 1

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argo.

e E N N1

B I B L I o G R A F I e I (l)

MuN·r scB O. Leitfadcn

der Patho1logie i1n.d Tli er9pie der E ampf ga.serkra.nku1ngen.. (Gui-

da a tla patologia e terapia d elle affezioni d a g.as bellici). Ila edizione. Lei'pzig , 1934 . G. 'fl1iem e ed . P agg. 110. Prezzo M. 9,60. La seconda edizio11e della cc Guida » d el nf UJltscl1 ap parsa a 1p 0CO p•ÌÙ di due anni di clistanza dalla prima, con notevoli agg·iunte e ·m iglior.amenti, può considerarsi una riprova sia della bontà del ]a,roro , sia dell 'inter esse su scitato nel campo dell a m edicina in genere e i11 quello della m edicin a militare in ispecie da un arg·ome11to di attualità e qu asi nuovo corne questo. l\..l primo capitolo i11 cui l 'A. fa la storia e 5tudia 1. evoluzione della gu erra chimica, la s ua e llìcacia b ellica ed il suo avven ire , seguono quelli sulla tossìcologia g·eineirale delle o tanze a ll 'u opc im·p ieg.a te , co11 la loro suddi,rision e a seco11da d eg·li organi o sisten1i ch e ciascrun g ruppo di esse suole maggiormente colpire (cule, pol1r1oni, sen sorio , ocelli) e sulla patologia e ter apia speci'ale delle lesioni stesse. Gli es.i ti 1011tani delle affezioni da gas b el1i1

1

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recen sione.


« IL P OLICJ .INICO »

1268

r i, la palologia speciale e la terapia degli av' 'ele11a111enti da ossido di carbonio, acido prus~iro, gas nitrosi , deri,Tati del fosforo, in qruanto vos::;ano svilupparsi dalla deflagrazione di sostanze es1Jlosive in genere, (.p olveri, dinamite, cotone fuln1inante); u110 schema per la rapida diagno..,i dei gas deleterii, a seconda delle lesio11i prodotte, e uu al tro sch en1a p er la cura delle lesio11i stesse; le nebbie artificiali, i i11ezzi di difesa individuali e collettivi for111.a no gli arg·on10nti degli ultimi capitoJi . Il lavoro, cl1e per la chiarezza e per l 'ordine deJl 'es.posizio11e e per l ' ampiezza dei fatti docu111en tali rivela la p1rep·a razione con cui l 'A. si è acci11to al suo studio , è corredato da nu111erose figure iu nero ed a colori di c ui alcune assai espressive, specie quelle riproducenti lesio11i cutanee, 11ezzi anatomi ci , preparati isto]Jalclogici. l -11a co11Ji'o sa ])ibliografia dei lavori in lin gua tedesca e i1011 t edesca: divisa per argo1nenti (ed i11 <.; UÌ 0110 ricordate le pubblicazioni di AA . italiani: Businco, Lustig, Rovida) ed un i11dice alfa]}etico per materia completano il ,~0Ju111e del quale si può equamente dire che, in realtà, corrispo11de al progra111m.a i111pli,cito i1el uo titolo, cioè di « Leitfaden » (letter. filo co11duLLore) allrc.rverso un campo di studii assai vasto ed in parte ancora inesplorato. 1

V.

~1.

Rec lierc lie~ e.xpérimentales su r quelques esters tte la clioli1ic. Vol. di 25-t pagg. l\1as on et c:.ie, édit. Pari , 193-!. t"'rs. 38. t u11a esposizione delle ricercl1e co11111p iute

\ ·1LLARET,

J usT1 N-BES.-\ NQON

et

XLII,

25}.

NUl\>f.

respiratorio, le quali din1ostrano, tra l'altro, con1e ìa causa della morte d egli animali intossicati da esteri della coli11a sia la paralisi respiratoria, tanto che spesso ]a respirazione artificiaìe può preservare gli animali dagli effetti di dosi letali di queste sostanze. Gli AA. prendono anche in esame l'azione degli esteri clclla colina sui muscoli lisci, sul vago, su -varie secrezioni e sulla con1posizione del sang ue; infine studiano l 'azione simile a quella clegli esteri della colina di varie ac•q ue n1irterali, le sostanze sinerg·ich e ed antagoniste di questi est eri e la loro distruzione nell ' or. gan1sm0. Nella seconda parte so110 contenute le esperie11ze degli AA. sull 'uomo ; sono studiati gli effetti degli esteri della colina sull 'apparato cardio-vascolare, sull ;a1) lJarato resp·i ratorio, e sulle secrezioni, parti colarn1ente sulla secre7ione gastrica; seco11do gli AA. l 'acetilcolina i)er111ettr.reibbe di clistinguere le anacloridrie 'ere dalle relati ve. Si tratta dunque di ricer che per la massirr1a lJarte farma col0gicl1e, rivolte però sen1r1re ad UllO SC0 i:)O ultimo clinico, e principallilenLe ad elin1inare molte del]e, ap·p licazioni "I era peutiche d egli esteri della colina che sono ~ l ate t entate negli ultirr1i anni, applicazioni r.he gli AA. definiscono spesso cc sorpren denti » e non basale su i1roprietà farmacolog iche s tabilite. MEssrNr. 1

1

C.-\ CHERA.

dn gli Al\ . sufg li esleri della colina e inquadrala i1ell 'i11sien1e degli studi fin qui con1piuti st1 quc Lo argon1ento. Gli e leri della colina studiali , oltre l 'ac.e Li lt:oli11a, so110 la formilcoli11a, la i'sobutirrilcolì11a, la carba1ninoilcolina, e specialmente la n1elilace tilcolina. Do·po una breve trattazio11e c hi111ica dei derivati · della colina, g li AA. i1a sa110 all 'espos.izio11e delle loro ricerch e far1r1acologiche, esposizione corredata da i1un1ero"'issi111 c graficl1e, e di, isa in due parti. ~ e lla i)rin1a gli AA. studiano g li e ffetti degli c -- Lr ri clclla coìina n egli anin1ali. Riportn110 a nzilutlo le lor o esperienze sulla pressio11e arlcrio a e su Ila dilatazio11e arteriolare . ' 11011et1do 111 cY iden za due fatti inter essanti e cioè cl1e g li esteri della colina posso110 deter1l1i11 ~ re una cli l ata~io11e a~·teriolare se!1za ipolen s1ou e, e cl1e 1 i1)01·en 1011e d,a essi provoL·ala l}UÒ in dcLcr111i11atc condizi.oni riguarcl nrc sol0 a lct111i dislrel ti vasali (e particolar1nr11 tc qtiello cerebrale), fatlo que lo cl1e può U\Crc utili ap11 licazio11i t erapeutich e. eO'u e l111 ca11ito.lo ri~ uardantc l 'aziotie degli es?eri <~e lla . cul111a tlcl cuore , e i1articolar111ente l « cf[elt o \agale l' dell 'acetilcoli11a . I11teressan li ~ono le rie ere 11e clegli A_/\. ull 'a1)1)ar ato 1

[1\ NNO

J,.

DE\ RAIG NE .

JJ rop édei1tiqiz e obslétricale. Ed. 1

l\tlasson , Parigi , 1935. lTr. 22.

I.. .

DEvR.\.IG NE .

son, Parigi,

Prati lJU e obslétricale. Ed. l\1as 1~3'3.

Fr. 22.

1

Nella collezione delle « Iniziazioni n1ediche » del Masson i due volun1etti del Devraig·ne si con1pletano fra loro, forn endo allo studente e al m.~dico praLjco gli e1err1e11Li della fisiolo,gi~t e della diagnostica o tetrica, assioo1e con le nozì'oni fo11damentali di patologia delle gravidanze, d el parto, d el puerperio e del neonato. :E:: un riassu11Lo cib.iaro, moderno , di facile lettura. L 'indice a11alilico i1e aun1enta la utilità. Le figure (rispettivan1e11te 50 e 39) sono rtiLid~ e didatlicl1e. Non so110 molte, ma non sì possono volere in un lesto di 192-244 pagi11e di piccolo forn1.1Lo ! t il tipo del prontuario ch e per la sua agilità fa fortuna presso g li studenti o che vogliono, ridur.re al mini1no le loro faLi che , o che, con'le µiù d esiderab·i le, l o t engano come un prome111oria do1Jo p•i ù sostanziosi studi: P. G. ~

l·l1ien,er 1Jrchiv f . inri. A-leclizi11. Vol. 26, N. 2: e 3. :J?ue fas~ . di pagin ~ comp,l essive 3 20, con 2 l fì g . Urba11 e Sch\,rarzenberg, Wien, 1935. Prezzo rispettivo Rl\I . 11 ,60 e 1±. Diarr:ì o. un elenco dei lavori più signi'f icativi c?nle.~u.l1 i1ella a1)prezzata riYi sta. Reperti rad1olog1c1 del tratto gastro-intestinale nell 'ane1


'

{ANNO XLII. Ì\UìVI. 25]

SEZIONE PRATICA

n1ia perniciosa (R. Pape) . Sintomatologia e diag 110si precoce tlella lues aortica (H. Schlesir1~er; . La scler a i polmonare (A . .J. Antonucci). J] .problema dell 'eosinofìlia (11. Krasso). Il 111eccanis1110 respiratorio specialme11te dell 'as111alico nelle varie altitudi'ni (E. Wittko,ver e R. vValfer). Ar1emia ed eritropoiesi n elle malal Lje leu cen1ich e (R. !(lima). Tiroide e circolo (.F'. l\.isck). Fisiologia e patologia della h·ilirul10ei~1i a CK: 1E~ellingeir e R. Pfleg·er). Acido barb~L~rr~o e tiroide (~. z.arday). Il r eperto dei b a.c t111 d1 J(oc,J1 n el 11qu1do di 1avatt1ra dello sto111aco (E. Hacker e K. Waltis). Il trattam ento <lella tetania pnratireopriva (B. Brausil e 1\1. J~udak). fil.

ACCADEMIE. SOCIETA' MEDICHE. CONfiRESSI CongI·esso Internazionale di StoQJatologia. (Bologna, aprile 1935).

Il IC . Congresso inler11azion ale di slomatologia le11utos1 a Bolog11a i1ello scorso april e ci h a mos trato il grande significato ch e la m oder11a s ton1atologia assu n1e n el quadro ge11erale della medici1·1a. Accanto ai problemi esclusivam en le Lecnici rii p~ro dom~ni~ dello ~pecial!sta, con1e quello sui nuovi metodi. di proles1. parziale e di t er apia fisi.ca nella pra~ica. prof~ss1onale stomatologica, al tri ~le son? stati d1scus. 1, ch e toccano più da vicino JJ medico generico e che h an no una grande importanza pratica e sociale. Un a n1agistrale r elazio11e del PINCHERLE (Bolo~na ) ~ull e . r ipercussion.i . de ntarie della nosologia

.1.nfan.tile s1 occupa specialn1enle d egli stati costi-

tuzionali diatesici e della distrofia r achi tica 1 ch e :P.uò arrivare fino a distruggere 1'ab])ozzo d entar10. Notevoli ripercussioni sull 'apparato dentario ;r->ossono avere la tetania infantile e le avi I an1inosi ira cui specialmente lo scorbuto . ' Di grande importanza è il r apporto fra ·ghian<Jole endocrine e. sis tema der1tario, a pro·p osi Lo d el quale due diver se vedute si contendono il .campo . Quella di Travus Kalz (Leningrado) secondo cui l 'atti vità di ogni ghiandola o di ogni gruppo di ghiandole si rifl ette sulle singole parti del :Sistema der. t ario e quella di Pende, che assegna .s?lt~nto alla tiroide, aJle gonadi ed al pancr eas J azione su t ale sistema. La tiroide agirebbe age'Volando , le gonadi sarebbero invece inibitrici, unentre la parte insulare del pancreas presieder ebJ>e al tessuto di fi ssazione e la sua deficienza sa·rebbe responsabile d~lla piorrea alveolare. Si .comprendono le notevoli ripercu ssioni n el campo pratico, ch e possono avere tali vedute, per corl;feggere medi~nte l 'alimentazio11e ed aclatli ri111erdi le varie deviazioni : · · · 'Gli intimi r apporti, che legano il sistema de11lario a tutto l 'organis1no sono anche messi in ri'lievo dai due te111i di relazione sui cc Fattori cosli 'tuzionali nell'eziologia e terapia del paraden zio » .e sull'indirizzo biologico n el.lq, t erapia ortodonti-

.ca, su cui h anno rispettivamente riferito, fra gli ·<!_Itri, gli italiani BERGAMINI (Firenze) e MAGGIONI ·(Milano). Della massima importanza risulta an irche in questo campo la predisposizione individuane connessa con disturbi umorali , con cattivo fun-

1271

zionamen to delle gl1ia11dole encl ocrine, con alterazioni del sisten1a i1ervoso Yegelativo . La terapia or l0dontica - ch e 11on inira soltanto all'estetica, ma ch e h a un gr a11de significato per la r espirazione, la inasticazione e la ~avella - non deve esaurirsi in un 'applicazione puran1ente mecca11ica: m a tener co11lo <lei co11cetti della scuola costituzionalistica , per arn1011izzar e la correzione meccanica con il tipo i11orfolog·ico dell 'inùividu o. ·L a sepsi dentale, n el vasto insieme delle i1 ·fezioni focali, ci 1nostra a11cora ui1a volta la ripercussione, spesso impen sata, che le malattie della bocca possono avere sull 'intiero organis1no. c;ues to tem a di r elazione è st ato tratt ato da ALBANESE (Firenze) e N!ORELLI (Buò apest). Altri t emi di relazione, pi1'.l stretla11lente stomatologici sono stati « I l proble r~1a clinico del granuloma apical e >> e « L e osteiti di origine dentale n su cui hanno riferito ~lELCRIOR (Kopenha-

gen), CAVARNI (Bologna) ed altri, facendo rilevare le difficoltà di diagnosi di ques la i11alattia, di cu i si distinguono due tipi: 1) la forma sclerosante (inspessimento limitato all 'alveolo ch e si presen ta duro come l 'avorio) che cl à forti .n evralgie (nevr~l­ g·ie degli edenta ti), gu aribili sol tan Lo con Ia resezion e ossea; 2) l 'osleile paradentale distruttiva, rarefacente, ch e produce cavità irregolari a punto cli partenza di un dente pcriodontico da tempo estratto, che si estrinseca con forma purulenta con fistola o granulosa senza fj stola.

lVIa lo studio della s lon1a tologia non h a soltant o r appori. i con l 'individuo; esso si estende anche agli ascendenti ed h a g·ra1lde in1portanza igie11icosociale, con1e h a di1110 lra lo il De ToNr (Bolog11a) nel suo r apporto circa la coordinazio n e della ~to­ n1atologia con ]Jrenatale .

l a puericultura precon cezional e e

Questo Congresso, n el con cetto dei m edici pratici deve quindi segnare ufficialn1ente la definitiva sco1n_par sa del « de11tista » puramente m ecca11ico1 trapanatore di carie ed allestitore di protesi. Funzione ixnportanlissi111 a ch e ricl1iede doti non comuni di abilità, m a figura secondaria nel campo della stomatolog ia, la quale si riallaccia così strettament~ con la fisio-patologia e con tutto il complesso della m edicin a. Dalla stretta collaborazione del m edico pra Lico con lo sto1natologo si avranno i11d ubbi vantaggi pe.r l 'inilividuo e per la società. f il.

Società Medica di Bologna. Seduta del 10 m aggio 1935. Presidente : prof. G. l\IoRTANI. Osservazioni sulla distrofia muscolare neurale e alterazioni dei riflessi pupillari.

G. DEIJ.'AcQUA. - L ·o. studia da u11 punto di vista clinico-genetico tre fratelli affetti da atropa 1nuscolare n eurale. Il parentado mostra un tipo di trasmissione er editaria dominante irregolare, 11on sesso ob,b ligato. La genopatia inizia tra il secondo e il terzo decennio con dis tu.rbi sen soriali e m otori all 'estremo distale degli arti inferiori, esacerbantisi col freddo . Da un punto di vista bio-cl1imico i pazienti mostrano un comportainento pressochè norn1ale.


« 1L POLI ~ L l :'J I CO »

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[ANNO XLII,

NUl\f.

25}

Cos liluzional111 en te appartengono al tipo longilineo ed è ii 1 loro, di segn o negatjvo, il r apporto perjmetr o-dinamo111etrico di Viola. I11teressa11te l 'associazio11e nei tre fratelli del qu adro oftalmoplegico i11ler 110 (preceduto in un cnso dal seg110 di Argyll-Rohertso11) .

notare ch e jnco11tra nncora una cerla opposizio11e la descrizione dell 'apparato 111uscolare quale riul ta dallo studio cleJle sezioni microscopich e serjate.

Discussione : proff. G. G. P .\Lì\TIERI, P1NcHERLE.

Prof. F. R uBALTELLI. - L 'O. ritiene ch e è poss jbile otte11ere median le roent genirradiazioni, a p jccol e dos i, una diffusa unifor1ne e persistente ' asodilatazione delle n1t1cose oro-faringo-laringee. Vasodilatazione che modificando il t erreno , mig·liora l a nutrizione ù elle m11cose, ne eccita il trofjsmo rendendo1e maggiorme11te atte ad opporsi e a difendersi contro l e infezioni che quotidianarrtente t entano di aggredire questo d elicato dis tretto d el nostro organismo.

Determinazione chimico·quantitiva degli urati nei reni di feti umani nati vivi e nati morti. F. BALLOTTA. -

St1 d i una serie d i reni di feti uma11ì a t ermi11 e, g Jj uni n ati vivi e gli altri nati n1or li, son o stati dosati chimira111ente l 'acido uricc1 e g li urati in essi cont enuti. Da queste ricerch e è risultato ch e l a quantità di tali sostanze non h a mostrato alcun rapporto cost ante, n è con l 'avvenuta respirazione, n è con l a presenza n ei 1 eni d egli infarti urici; per ques lo si deve arr1m etter e che tanto l a quanti là ciell 'acido urico, quanto l a presen za d egli infarti urici, non h anno alcun valore ai fini docin1astici .

Modificazioni dell'attività granulopessica in animali ope· rati di tiroidectomia totale. R. GALLr. .Slu<liando il comportamento di svariati organi di cavie t otalm e11te stiroidate e di cavie di controllo , tratt a te in vita con colori vit ali acidi introd otti p er l a cavità encloperitoneale, per l a ven.l giug ulare e per il tessuto sottocutar1eo, giunge alla con clusione ch e l 'asportazione 1o tale dell a g hia11dola tiroide esalta il p ot er e granulopessico degli el emen ti cli origine mesenchimale e r allent a l 'elin1inazione d elle sostanze a co11ven zione ai1odica dall 'organismo . Discussio11e: prof. BRUNI.

Il Segretario.

Società Medico-Chirurgica di Padova. Sedut a del 10 maggio 1935 - XIII. P r esidente: Prof. T. TERNI.

La tubercolosi vista da un pediatra. Prof. DANTE PACCH10Nr . .___,. L 1 0., dopo aver riassu 11 lo l e peculiarità delle for1ne che assume l'infezione tubercolare nell 'infanzia, illustra l e ragioni della scarsa resistenza dei bambini fino ai 2 anni e quelle del particolare modo di svol gersi delle reinfezioni. Nel corso di ques ta esposizion e l 'O. ha avuto campo di esprin1ere l e su e vedute personali sull a patogenesi dell 'infezione tubercol are nel bambino . Sedu ta d el 17 maggio 1935 - XIII. Presidente: Prof. T. TERNI.

A proposito della costituzione anatomica del palato molle dell'uomo. Dolt. F . STOCCADA . - L'O. co111unica i risultati di alcune ricerche anato111iche s ul pal a lo 1nolle dell ' uomo, da lui fa tte ancora nel 1915 e di re· cen le confern1atc dal Reustello. Si compiace che lraltalis li italia1li come Chiarugi, Bertelli, Pensa, Favaro abbiuno accettato alcuni suoi dati relativi all 'ana ton1ia di qt1esta regione, mentre fa

Roentgenirradiazioni e vasomotilità laringea.

Riperche anatomoradiografiche sui dotti pancreaticL Dott. W. C1noL1Nr. - 1/0. h a iniettato 33 pancreas umani attraverso l a papilla maggiore con liquido opaco ai rag·gi X, ro1111)osto di minio in olio di trementina ed ha ottf'r1ut o nei radiogramm i il quadro compl eto delle vie di escr ezione tleI })an creas: oltre che il condot lo maggior e e gli affluenti ha potuto ini ettare a11ch e il condotto accessorio (Santorini), che h a trovato sempr e J)r esente nei radiogran1mi, occu par1ti l a zona più cr an i al e della t esta ciel pancr eas. ~olo 3 volte sui 33 casi è stata dimostrala l a perYiet à d ello s})occo del d otto di 1Santorir1i . 'l'utle l e altre volte il c. accessorio affluiva nel do ttOt pri11cipal e. Il territorio d'origine del San to1 ini e· ] 'aumento del suo calibro via via ch e esso si [•vvicina al cond ot to 111 aggiore fanr10 riensare ch el a corrente proceda ver so questo e i1011 clire1tnmente verso il duodeno, come è ri ten11to dai più _

Azio1ie della luce sui n1Uscoli striati previa se1isibilizzazione con iin ·fotocatalizzatore. I . Il V.e n1po di eccitazione latente. Dott. G. RENOSTO. -

Azione dei sieri agglutinanti sulle proprietà biologiche· del germi. Dott. G. RENOSTO. - L 'O. h a studiato l 'influenza cl1e eser citai10 sieri immuni , 01nol ogl1i e eterologhi, e n ormali su di alcune proprietà biologich e del B. Coli . In base ai risul t ati ottenuti ritiene ch e i sieri immuni omologhi e soltanto questi a ttenuino l 'atlivit à ferrnentatrice dei germi i11 esame.

· Il Segretario. Nel prossimi numeri pabbllob1remo:

SINFISI CARDIACA. ESITI DELLA OPERAZIONE DI BRAUER Lezione del Prof. G 1ui1EPPE JoNA medico primario dell'Ospedale Cjvile di Venezia tenuta nella Scuola Pratica di ~feclicina e Chirurgia «A. Minich »

CONTRIBUTO ALLA. RICOSTRUZIONE PLASTICA TOTALE DELL'ESOFAGO Prof. GUJDO EGIDI Chirurgo primario nell'Ospedale

«

S. Spjrito » di Roma.


[ ANNO

XLII,

~l..i l\i1 .

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1273

S EZIONE PRATI CA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

L<-'D1 l JO.

buda liva. No11 si è m a i trova.ta nella tubercolosi cronica fibrosa , n è in quella miliare ; così _µure, n on è 111ai stat a osser vata una tube r col(>Si i11Lesti11ale pri111 aria iperplastica od un tub er coloma d ell 'intesti110 . Da ta l 'i11certczza d ei segni e d ei sintomi d ella tuber colosi i11testinale, gli AA. ritengono cl1e la dia.g n osi di probabilità possa basarsi esse1J zial111en te sulla r el ati.va frequen za d ella. l uber colosi inLesti11ale n elle vari·e f0Pn1 e di quella poln1 on ar e, co·11fermando poi la diag110si inediante il dop11io co11trast o con il c lister e di b a rio, facendo due osser vazioni , p,r ima e "d opo l 'evacu azione. Può anche· servire be n e J.a i11troduzione. di aria 11el colon sotto controllo fluor oscop ico , di111ostrandosi in tal modo il co11tor110 anorn1ale e le irregolarità d el colo11 , con1 e pure qualsiasi st enosi d el digiu.n o o d el1'il eo, pote11dosi rive1lar e og·11i l esi'one per quanto mi11in1a . fil.

f.. dimostrato cl1 e n e"su110 ùei n1etodi di trattamento, I>er quanto seguiti scrupolosa-

A.. proposito di 3 osservazioni di infarti intesti·

L'ulcera peptica. L "ulcera pep t ii;a co11tinua a far ver sare fiu1ni cl 'i11chiostro , sia p er la sua natura con1e per 11 suo tra ttan1euto. E. S. E1n er y e R. T. l\l oni'oe (Arcli ivt s of intern.. m ed., febb·r . 1935) lJOrlar10 un ulteriore contributo, basat o sulla osservazione di 1435 casi (di cui 1167 g astrica, 215 duod~nale e 53 gastro-duode11ale). Tale n1ala Ltia t e11de a p er sister e p er 1nolti a11ni . una \ olla ch e si è $tabilita ed è cau sat a da fattori fi11ora ignoti; sem})r a cl1e ,,i sia qua lch e cosa d 'altro oltre la lesio11e mucosa locale, ch e guarisce spo11tanean1en Le od i11 se~ito alla cura e cl1 e nuova m ente si riforma . La m a lattia è r ar a n1ente fa tale e gen eralmente non ab,b re, ria Ja v ita . Alcuni indi, i (lui vanno soggetti a complir:LJ zio11i, ma la m edia n on peggiora col 1

1

m ente, o n ess11na oper azion e fanno p iù ch e dare d elle r emissioJli. Gli inleryenti chirurgic i lasci.a110 d ei perio di p iù lunghi ch e il tratta. m ento m edico ; n1a porta no a n ch e la con segu en za di un r11etodo speciale di v ita e spesso cr eano d elle iluazioni ch e r e11dono più difficil e il tratta n1e11to di ulteriori attacchi . Gli AA. p ropon g o110 un m etodo di tratta m ento an ch e r elativam ente eco11omico ricl1ia 111.:.i1ldo sopra ttutto 1·atlenzio11e sulla n eces ità di dirrgere b en e la vita d el p·aziente, n el sen o ,Ji ridurre a] n1lni1110 i fa tto ri cl1 e l)OS ono· provoca1e ric3.dute, s1Jecia ln1 ente la fa li ca , l 'an~ie t à e le infezio11i. L 'inter vent0 chir11rgic.o va ri serva to p er definiti' scopi , s peci aln1e11te per la perfor azion e o r;er superare u11 'occlusion e pern1an ente, qu8l e può risultare dall 'esam e fluor osco1p iico 6 ore dopo la p ap1pa di b·a ri o, opp ure p er com batter e una t endenza en1orragica, n on cl'liè n ei ca.;;i Lfi sospetta de.ge11t razion e can cerosa. L '0 perazione va scelt,1 in modo da di sturbare il n1eno i)ossibile la funzion e fi siolog ica d ello s t0111aco; i·n seguito , il p aziente va tra t.t ato cor11e tu lti i paz1e11ti ulcerosi n on ope r ati. i~arti c ol ari c ure si avranno n ei periodi di iper secrezion e ; durante essi , l 'operazione sa fi l. r ebbe disas trosa. 1

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4

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La tubercolosi intestinale. R. S. Boles e .J. Ger sh on-Coh en (British nicd. J ourri . 11 maggio 1935) h anno fa tt o u110 s tudio p er n1etter e i11 chiar o i r a l)l)Orti esiste11 ti fra tuber colosi pol111 on a re ed i11testina le basa11dosi sopra 1000 autop ie . Han110 trovato ch e la tuber colosi. i11te ... tinale ul cer ativa 11a la n1assima frequenza i1ei ca si di forn1a polmonare :flibro-ulcer atirva. La n1inim a freque1l za , in,rece (18 %) si 11a i1ella forn1a e -

nali. ~I ass ion e 13astin

(J. Belge d. Gastro-enterolo gi e, t. llJ. 11. 1, p· 35, 1935) riferiscono tre CD.$i di i11farti inLestir1ali, importanti per la diag11osi e l)er la e tiologia : 1) D. , a. 5ù, ch e d a alcu t1c setti1nan e avYertiva piccoli dolori i1ot turni. Ventiquattro ore prima d.~ll ' osservazione d egli AA. la pazien LE· avvertì vivis ~ in1 0 d olo re n el n1ezzo del ventre, elle 11<>11 c,eid eva con n1orfina; feci liq11idc non errLorragicl1e. Viso p.a llido ; non liI•Olii11ia . Nell 'i11ogastrio ~i J)a]pava una tumefazìo11e a contort10 i11dìsti11t o . La lapia roton1ia di1110strò un as.p·e tto violaceo d el tenue e del r11 esocolon d estro , p er cui fu ricl1iuso l 'ad d o111e e ]a paziente ve11ne a n1orte . 2) Uom o di 56 a . , affetto da arterite d elle g a111be, ch e p r ese ntò bruscame11te u11a sindro111e 11ddon1i11.ale ; viso p alli·d o , polso deb ole, tem11er atura 11ormale. Von1ito 111u coso, evacu azio11i legge1n1ent e di arroich e. Addon1'e Iegger Il1e11te dilata to, no11 t eso , pa lpazion e dolorosa ~enza localizzazioni s peciali. La laparoto n1ia di111oslrò u11a tron1bosi ch e i11ter essava tut to il 1e11ue. La diagn osi· era basat a su gli antece denti di arterite , sullo· st at o di sc l1 oc k sen za te1nperatura, n ell 'e11ter orragia e n ell 'assenza d ì irritazio11 e :tddon1i11 ale. 3) Uo1110 di 29 a., cl1e aveva avuto peritonite tuber colare a 3 an11i. Da 15 giorni pTes.e1ltava d olori a ddor11inali en za localizzazione; su b occl11 sion e. All 'oper azion e si r in,ren ne u n infarto n1 esenterico corrisponden te a 3 m etri di ler1ue e i1cll a radice n1esenterica l'oper atore rinve11ne un ga11g lio calcifica to. Resezion e intesti11ale. ~Iorte. Gli AA. 111ettono i11 rilie,~o ch e la ir1ton1aLologia d e Il· i11farto i11testi11ale è la seguente: ~1 nto sc.I1ock , l)allore con dolore in te11'"'0 resi1

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u I L P OLICLIN ICO

1274

s tente alla m o rfì11a, con o sen za enterorrag ie, n o11 a ddom e teso , o ttusità ce11trale . Se e i&te l e11Ler orragia è d a elimina r i l 'inYaginazione in testi11a le d ell .adulto . P er la diagnosi' d el ,rj_ so sj d eve pansar e alla p a11 cr e.atite. JuRA. 1

Appendici te paratifosa. J. l\1ayer (1llilt. a. d. Gr. ll1. u. Chir. , vol. ~~~1·, f asc. 5) 11a a vulo occasio11e di o . . ervar e <lu e casi di appe11clicite acuta da para tifo B n ella Cli11ica di Schotlmiiller , il quale g·ià da a;111i J1e aveva osscr,·ato qualch e caso. Secondo l 'A. , si d ebbont) dis ting uer e le a11p endicili pur e e sen1plici da paratifo sen za cl1e altre locali2za:tio11i del ge rler e dalle infezioni inlesti11ali d a i)ara Lifo i1elle quali o sul! 'inizio o ' ?er so la fin e <lella malattia i hanno localizzazioni apr)endicolari . Questi casi si i)r esentano di solito con n ote' role g·r avità n1 e11tre n ei primi il d ecorso post{)per a torio è ge.11er nl111t,nte buono co1ne i1elle c<n1tu11i appendiciti. Il germe ve n11e j olato con c10lt:ure e spesso la sier odiagnosi fu po iti,·R. V. G HIRON . ....... __,.,, ' .. .. r, •. ..A:t Il trattamento chir1trgico delle emorrag·ie gnstri· che e d11odenali. La frequen te n ece sità di tale tra tta m ento vien e indicata da J\II. F ried emann (Miinch. t.1 ediz. lìJl.och enschr., 16 feb·b r. 1934:). La magg ioran za dei n1edici internisti (Finster er , Otten e r eoentem e11te Schlech t) con sidera n o la c ura chirurgica quale cc ulti1na r atio » sia per il g·rande pericolo dell 'o·p erazione eseguita durante o imn1ediatamente d opo l 'emorragi a, s ia p er cl1è questa frequentem ente si arresta s pontaneamente; l 'A. , invece rileva ch e la morte per dissangu am ento n on costituisce affa t.to un ' eccezio11e (5, 8 % d ei casi secondo lo s tesso Otte n ); d 'altra parte un ' opportuna prep ar azione (l 'infusione endovenosa g occia a g occia, trasfusion e di 800-1 000 cc.) e una prud ente an estesia r endon o I 'inter vento r elativam ente sicuro. La sua necessità è specialmente -ev.idente quando v 'è tende11za a r ecidive che s i ri.pet on o a distanza di poch e ore. A conferma d ella sua tesi l 'A. cita a lcuni casi di e1na teJITiesi violente in cui l 'asten sionis mo chirurgico causò la m orte; a qu esti contrappon e 3 casi in cu.i l 'intervento (r esezione) è sla to ben e sopportato , pur essendo , specie in un caso di \Ilcera peptica, piuttosto laborioso. Comunq ue , la cura chirurg ica se anch e non h a la sua indicazion e assoluta nell 'emorragia ·gastro-duodenale, n on d ev 'essere senz'altro scartata, com e purtroppo di solito avvien e nei casi del gen ere . S. M1Nz. - .1 ..

Le indicazioni generali dei calmanti per la tosse. La tos e è u na r eazione di difesa e, quindi , ll On .''a combè~ ll u ta. se, i:on qua ndo sia troppo violenta, dt turbi 1 alimentazion e od impecdi ca il sonno.

»

[Ai\~O

XLII,

Ì\ U J\I.

25)

La scelta d eì n1edicamento adatto va f.atta secondo i criteri seguenti. L 'oppio è indicato 11e lle lossi di origine l)ro11co -p oln1onare (bronc1hiti . e tracheo-bronc:l1ili a c ute d ell 'a dulto alla fase iniziale). Qu.a ndo la tosse di,renta «grassa» e compare l 'esp ettoralo , si possono associare gli es.p ettor anli ; iii ta l 0aso la polvere del Dover può c~~ere assai utile . Gli oppiacei, nella polmo11i te, cortico -pl eurite e pleurite, hanno il tri_p li ce va11taggio di calmare la tosse , j•l dolore e Ja dis1ìn ea. lJa b ella donna si so111ministrerà nelle tossi sv a i11ocH.cl1e di orig ine laringea e nella to se a ccession ale « ferina ,, se11za espettorazione d elle larìng ili a cute catarrali. Lo sci'rop po, per l a co11ce11traziune relativamente lelelvata del· 1'al ca loi de, va prescritto insieme ad altri (p. es. : c ir. di b ella donna g . 30, scir. del tolù g. 120; ± c uccl1iaini al O'ior110, per un bambino di 5-6 an1li). l.1 ·aco11ito è indicato n elle tossi delle laring o-t racl1eiti spa modi.e.b e o d influenzali del1'adulto. Preferibile la tintura a X-XV gocce alla volta , in un infuso caldo, non oltrepassando l e 50 gocce· giornaliere. I bro1ni1ri sono consi'g liati nelle tossi ner' ose e spa n1o<lich e, specialn1e11te secondo Xa, ·ier (J oii r11. des pratici en s, 30 marzo 1935) 11 ell 'accesso di laringite stridula del bambino, ]>.er. la qt1a le è b en e associar,ri anche I' anti1

fil.

p1r1na.

SEMEIOTICA. Il rapporto dell'urea come mist11~a della f11nzione

renale. I saggi d ella fu11zione r e11ale (H. l\iosenthal e i\i. Bruger , A rch. of I nlern.. M edic., marzo 1035) sono di due ti pii: que lli che determinano il poter e <li ·d iluire e concentrare le urine e quelli cl1e mi urano la capacità del rene di eli111inar e prodotti di escrezione. Quelli del pri· lLlO g ruppo sor10 b ene stabiliti e rispondono allo scopo , quelli d el secondo non sono ·soddi s [ace11ti. Nel 1917 ~1osenthal e Hiller hanno propo:-.to il r appo1to d ell 'a zolo ureico e dell'azoto non proteinico d el sangue come indice della c1uantità di tessuto renale funzionante. La prova d ell 'urea clearance di Van Slyke è certan1ente una prova ottima ed è completata d al rapporto azoto urei co-azoto non protei1

Tll CO.

Dal 1931 furono fatte 1500 determinaz1,oni d ell ' azoto ureico e del l 'azoto totale nel sangue totale su 307 persone, 200 avevano funzionalità r en a le normale, 92 erano malate di nefrite, 15 avevano alterazioni renali da occlusione i)rO$latica , o da calcolosi urinaria, o da scompenso cardiaco , da discrasie. Su 200 p er sone con funzionalità renale norn1ale. 1 sola presentava rapporto dell 'urea inferiore a 20 ; normaln1ente la media fu fra 30


fANNO X;LII,

NUl\1.

25]

1277

SEZIONE PRATICA

e 40, però gli -~A. con iderano come norn1ale un Lasso di 4-i o n1eno. In qu e ti saggi' il confro nto fra r.apJJOrlo ureico n el sangue e urea cleara11cc era in perfe tto accordo . <Juando la funzion e renale è a lterata , si hann o cifre di 8'0 e i)iù. Nei 11efritici si è os&ervato che m entre l ' urea <1eara11 ce dinii11uisce· il r.apporto ureico· au111en la. _.\. volte &i è visto oh e il rap porto urei Cl) i11<lica disfunzione r enale , n1entre l 'urea r Jcara1tc.,e non la dimostra. .~elle discrasie sanguigne (agranulocitosi, ]Jl) liciten1ia vera, leu cemia) il rapporto ureico è allo, probabil111e11te per dis Ltuzio•n e di' cellu le d cl sangue e aumento dell'Bzoto n el torrente circolatorio. I 111alati di fegato hanno un rapporto ureico 1

POSTA DEGLI ABBONATI ,I

'

Lo d·eùole.zza .sessuoile dei diabelici. -

Al dot-

Lor l\ . B. <li B. , ab·b ·. n. 2935: :No11 ·è r aro constatare n el cqrso d el diabete u11 i11dcbolir11ento d el d esiderio e della p·o tenza seb$Uale . .L l fati o è i 11 r elazione allo stato aslcn ico ch t:. costitui ce u110 clei sintomi d e-Ila in<llattia. Il disturbo provoca uno stato di preocc upa1ione e di d e1)res.s.io11e, che a sua volta aggra·,·a i 'incapacità erotica. Si stabilisce un c ircolo vizioso cJ1e può esser e rotto con la cura d ella 1r1alal"ti.a fondamentale , con la ps icoterapia, e con la s.01m ·n 1i nistrazione di eccitanti ed afrodisiaci , quaii la sLricnina e la yobimbina.

Dn.

] HtSSO .

[i sagrrio d ella funzionalità renale col rap-

f>Orto ur~ico non u.bisce n1odi~cazioni dovut_e a 11a di.eta o al von11to o alla diarrea ed l1a 111 ' :antaggio di potersi eseguire su un solo campione di sa11g ue e di no11 richiedere un lungo J>eriodo di osservazione d el m.alato'. ~ q .u indi un saggio faciL.11e11te applicabile in clientela privata e in ospedale. La forn1ula usata per questo rapporto e' : . 100 x azoto urei co azoto non proteinico .

R. LusENA.

MEDICINA SCIENTIFICA Un tentativo di dimostrare l'esistenza di una so· stanza ipertensiva nel sangue nell'ipertensione • maligna. J{ . S. Aitken e C. vv"ilso11 (1'he Quarterly Jou'·n. oj A1ellec., aprile .1935) . par~ano di_iperten sio11e n1alig·i1a ir1 quei casi d1 malati che soffrono tlj iperten sione ritenuta dap.p rima .esBen ziale e in rui su ccessi., 1arr1ente s1 man1fest ano ir1 1nodo insidioso fatti di insufficien za rfl11a le. Questi casi sono quelli che Volhard cl1ian1a di ipertensione pallida, per distinguerli da quelli di irpe rtensione r<_?ssa . L' iperte~ si~­ JJ e r ossa di1)ende, secnndo Volhard , da d~m1~ 11uita e~ Le11 sibilità delle arterie p er alteTaz1on1 <lE>lle loro pareti , inentre la bianc"!-. dipe~de da 1111a vasocostrizione dovuta ad un ipoteti ca so~tanza ipe1te11siva c irc,,olante nel sangue. Le ricer che fatl.e dai collaboratori d e] Vollt:.ird i)er accertare l 'esistenza di qu_esta sos~an­ /.·n ÌJ)erlen si\ .a sono scarsan1ente d1rnostrat1 ve. Gli 1\A. ripeterono gli esperirnenti del Bohn e dal [e ]oro ricer cl1e sono indotti a criticarli. E ~ s i non ottennero nei gatti aumento della fJr es&ion e Goll ' i11ie1zione endovenosa dell 'u.ltrafìltra to di plasn1a sanguigno di ipertesi e quindi dubit ano dt~ ll 'e istenza di questa sostanza.

VARIA I fari gialli per le automobili. Si vedono di nolt e de lle automobili lussuo~ ed eleganti precedute da fasci di luce g ialla.. Gsano esse i fari gialli per snoh•i smo, o per buone ragioni pratiohe? · L 'abbaglia111ento prodotto dalla luce bianca ii1tensa che colpisce direttamente l'occhio , dura qua.lohe second o e in questo tempo una n1accl1ina ch e· proceda a 60 km. l 'ora percorr e un bel tratto di strad.a... se non è ferm.ata <la un ostacolo r1011 visto. Invece l 'ab·b agliar11ertto prodotto dalla luce gialla dura assai n:1.e 110: in un tempo 6-7 volte minore1 la retina si riadatt.a con1ple1.amenLe a lla visione normale,. e quindi il disorientamento ris.u lta a ssai . nlJilOl'e. Inoltre la luce gialla po sied e un maggior poler e di pe11et1azione attraver so la ne1b 1b ia e i >er111 ettei di di stjng11ere me·g lio la forma de. g li og·getti ; perciò tutte le macchine, le nuoYe p er lo m eno, dovre b·b ero possedere f.ari a Juce g i.alla, cl1e ricluce i p eri coli tanto pé.r gJli auton1t,bilis t.i quanto per i pedoni. La luce g·ia.lla si ottien e ia usando fari con vetro g iallo, sia ricorrendo a lampadine con vetro g iallo, che .a$sorbe g li altri raggi e la~cia i1~1 ssare solo i g ialli. Si è anch e p ro,p osto di. lLsare lenti gialle, ma , oltre ad essere nle110 µrn t ich e, sono 1neno effi caci. Del pro·b le111a eb·b ero già ad occuparsi gli .11iruzli d'Igi eri c (allegato). 1

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECf.

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R. LusENA.

L.

T essuto g r anulomatoso simiDlub ercolar e nella infezione sp erimentale da bru.cellri melit e n ~e. Tip. Santi Andò, Palermo, 1934. R. SoLÉ. Maladie ulcereuse sa n.s ulcere. - Tip . AJELLO.

A. G. Buffarini, Buenos Aires, 1934. R. F. ' rACCAREZZA, A . .J . GALLI y I . L ESTON. Eficacia cortitrolateral del neumolorax artificial.

Imp. Spinelli, Bu enos _.\.ires, 1934.


<C IL POLI CLINI C0

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[ANNO XLII, NUl\>I . 25)

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.() CONTROVERSIE GIURIDICHE V•• Licenziamento per fine di prova dei sani· tari ospedalieri. Araon1e1Lto n1ollo d elicat o e, pratican1enLe, di mcite. A11cl1 e se lo statut o o il r eg·olam ento non . Lab1ili sca l 'ob,b lig·o d ella m o tivazione; alm.e110, g·e11erica, è effi cace, p er le· istitu zio11i p 111>b li cl1 e di b e11efìcen za, l 'art·. 49 d el r egolan1t-11Lo 5 fe;l1tbr aio 18B l , n. 99, il qu.a le p·r escrive che « i prooef>Si verbali delle d eliher a zier11i d evon o essere sempre 11iotivati ... ». La r.n0livazione d eve aver e un conten u lo; n on pu ò ~s ~ ere La11to g·en erica ch e si risolva in u n a for111ula a cla ltabile a qua l. iasi ca o e d e,·e riferir; i · al r i -ult.at o d ella prova. Ma n on d eve c~s.ere pectfìca, al111en o La nto ch e d egen eri in una sonLe Lazion e lesiva d el sanitari o o, peggio, al tril)uisca fa Lti <lìsciJ>linari. Pra ticam en te è assai difficile motivare evitando dru.e scog li : la gen.ericilà e 1.a sp ecificità . Recentem en .te si è verificato · questo caso: l 'Amminis trazion~ d ell 0 sp ed ale di •Bra, ap·plicando l 'arti<,ol o 1-!'l d el r egolam enlo org ar1ico ch e p r eved e l(! din1issione per fìn c d el p eriodo di prova, licen ziò, con d elib·er azi on e motivata, il di r etlot'\3 e chirurgo prim ario, così g iu ·tifica nd<J il u o a l.Lo : cc l 'e&perin1ento n on è riuscito favor e,·ole e la esuberante attività d el .. anitario s le&s.o poteva esser e cau sa di perturban1e11to d el t egolar e fu11zionamento d el servizi o >>. La V Sezion e d el Consig li o di Slato, con se11Lf n za 7 lug·lio 193-! , n. 773, 11.a ritenuto legi Ltin10 i] provv6dim ento. JTa fi ssato an zi tutto, quest o crrLerio n eg,ativo: « è n ec'e ssario c h e 1'An1in1i11is Lrazione co11cili il pr ecetto d el tegol a1ner1to con la cautela cli r1on fare affer n1azìoni c11e richiedRno un pr evio esperin1ento di cpntraddi ttorio disciplinar e e ch e comun que 1)0 sa110 led er e la rispettabilità pr o fe sion.ale del sa1litario di fro11te all e giuste rip ro1t1osse di lui pe r una diver sa sist emazione ,, . H~ S<>g·giunto ch e difficile è, in,rece, il cri t t rio posit;vo e si è lir11il"a ta a d avverti re ch e << della rli ffi col tà è- d a t en er conto n el valutar e la oi)rort unità e la idoneità d ella formula agli e l'fel li ùclJa n10 Li,·az1on e pre. critta ». È p oco. Bifer end o i poi al caso c..011cr eto, dice la en t er1za ch e la in otivazion e « se non, è esat1rienl c111en te esplicila, com e, idealme·n te avr e·b ·b esi po i t1lf) cles id e 1r~Fe, n on ·J~uò dirsi n eppure così vt1o ta cla far rite11 ere ol1e la m otivazione sia 'e11,1 La a m a11car e d el lutto; i11 fatt i , tale f or 111 u la (rioè quella opraindj cata) contien e innan1i l u l I o la fe r111a espr e sion e di u n fatto , ch e .~io è la ~1ro,· 1 non era riusci ta fa,ror evole. A qt1 e ~ta dirl1iara1io11e i è pen sato di tog-Jier e ogni forza con iderandola con1r petizione di 1

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(•) La presente rubrica è af fidat a all 'avv.

princ ipio ; n1-a qui il riferi111 er1Lo a questa fìcrura di sofi sLa i1011 è s ta lo faLto b en a rag·ìone, I_.'a f fe1,n1azio11e r cci a d el cor1 Lrario esito d ella }Jl'Ova è un ai>pr ezzan1enlo cl1e ha di per s.è valor e ai fini d ella <lin1issibililà di un sanitario , a n ch e sen za la in anifes tazion e d elle rag·io 11i cl1e la g·ius Lifl c;ar10 , La11Lo è ver o cl1e n ei ca$L cui la motivazion e i1ot1 è d ' obb.li 1g~o , con1e n ei co11fr9nti d ei m edic i concloLl.i , t ale appTez 7am e11to è suffici ent e a leg·itLin1 ar e la d elibe r azio11e di lice11zia111e11to lJer fi11 e d el bien11io di prova. Non è, quincli , da confonder e I.a r egoluril a forma le d ell a for m ula con la e ffica cia sos ta11zia le di essa. La seconda p.ar te d ella forn1ul a dice qualcl1e cosa di più. Quell 'a, -verbio c,upula tivo a1i cl1.c, c11c è tato trova to fuor~ di posto, sLa 1r1vece a chiarire ch e ag li apprezzament~ non favor evoli a ttinenti al con1portan1ento n el ser vizio di is tituto, si sono ag g iu11Li altri, concernenLi la esube ranza dell 'attjvil;à , ch e poteva diventare causa di pe1·tu1rl1an1è nto al r ego·l.a r e funzionamento dell 'opera ~1 i a ost 1cd.a.liera. Tra la pri1na e la eiconda parte, la forn1ula a cq uisla u11a c onsi's te11za suffir. i e11.~_e, valuLata sen1pr e .alla s tregua cl.ella difficile co11ciliazio11e d ell 'obb1li go r egola·m entare, con le cautele di d over o o rig uardo che sopra sono state a ccenna Le >>. Si11 qui la d ecisione. Ne è evidente lo for zo logico . La prima a ffermazione, ch e cioè la pro va non sia riuscita, è incon sist ent e, d al ])Unto di vista d cl contenulo sosta n zia le : esprin1e piuttosto la cau.~a d el p.rovvedin1cr1to . L ' accenno « all 'atti,·ità esuberante >1 è trop.p o sogg·ettivo, è g e11erico e non sen1bra sutliciente a giu,stifi care così g rave provve din1 e·n to , anch e se la esuberan ~a sia &eig11alaLa clalJ ·Arnn1inistrazione i11 r ap1)ort o alìa p·ossibilità (si noti) di perturbarnento d el servizio. t qui d a ricordar e un caso analogo. Li Co11g r egazione di Carità di Anag11i licenziò il dire ltor e e chirurgo p rimario dell 'Ospedale y1er fin e di p rova con questa motivazione : cc l 'esperimento n o11 è riuscito co11forme ai d esideri de.11 ' An1n1ini lrazion e ». No11 c'er a altro accen1.io 111eno generico: da questo punto di v i la la d eliberazione d el) 'Ospedale di Bra si diff8'.ren zia da quella de·l la Congr egazio11e di An ag11i. La \ ' Sezione d el Consi,g'lio di St ato, con d ecisione 8 l11gli o 1933 , n. 433, dichiar ò illegittimo il licenziam ento. Pre111esso ch e, ))er e ffetto d e.Jl 'art. 49 d el r egolan1en to 5 febbraio 18.91, n. 99 , la motivazi·on e è n ecessaria, ogg·iunse così: cc il lìr ov,TeclirnenLo , c,ol quale si dimette l'impiegato p er fi11e di p r ova , è atto indubb iamente informa ~o a 1atitudine d i potere di ·cr ezionale, ch e l:ter ò è sem p r e u bordina to alla liceità d ei mo-

G 10VANN J SELVAGGI.

in

esercent e in Ca ssazione, con s. leg. del n ostro periodioo.


XLII, i\ Uì\1. 25]

[ANNO

SEZIONE PRATICA

ti'i e al! 'obbligo della n1en zio11e di e i . E riconosciuta dalla giuris1)rude11za, inte1wpretati·va di codesta speciale forn1a di sciog·lin1ento del rapporlo di i1npieg·o, la 11ecessi tà del concorso di u11a motivazione obùietliva. c:l1e espri111a, quindi , giudizi trascende11ti dai particolari fat li cl1e riveil1no trasgres ione ai doveri di uflìr io, perseguibili disciplinar1n ente. No11 sode.li fa J)erò n è l 'e·s ig·en z.a del] art. -19 i1·è la cilal_a g· iurisp rudenza la rr1otivazjone obbiettiva n 1a siffatla111e11te geu erica da nJancare di q11a~.s i asi ro11tenuto con creto. La n1otivazio11e che, ro111e 11ella specie, si lin1ita a de11unciare che l 'espcri111ento i1on sia riuscito co11 forn1e ni clesidcri dell 'Arnministrazior1e, se11za indicaz~9ne di r agione: alcuna, si ri ol,,e i'n u11 a tauto]oo-ia cl1e potrebbe riflettere l 'arbil rio il limitalo cle11a Amministrazion e. E ~ a J1on 11 a a ltro signi fi cato che l 'esperimento è fallito IJerch è è falli lo n. Abb·ia1110 ricordato que ta .. ent e11za non re<'ente, a proposito dell 'al Lra con cernein te la deliL3r Jzione ùell 'Ospedale di Bra, peirch è ci se111h ra e.b e, p ur n on essendo identici i due C<Jsi , l 'applicazione pratioa dei criteri direttivi sia .alquanto diversa. Ila riconosciuto in sostanza il Con ig·lio di Stato r h e a 11ch e Ja delib eraz ione del] 'Osp edale di Bra era povera di co11te nut10 . I11f.alli i ·accenno gen erico ad e uberanze di attività è JJreivalentem ente soo-geltivo , indelern1inato ed equi,·oco. For e si alludeva ai rapporti' tra il diretlore e l 'Ammini~Lrazione . ~Ia, 1)rescindendo dal caso particolare, vog]ian10 àire ch e la decision e 7 lugli o 1931-, n . 773, LJ.Ui annotata , n on ~tabili ce un precedente di massima. Rimane immutato il .criterio ch e ri&ulta dalla precedente deci' ion e 8 luglio 1933, n. 433 . 1

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Risposte a quesiti per questioni di 111assi1na. 13° Dott. G. D 'A. da L. (abbonato N. 9186). La sp esa per i certificati-de11unzie e quell a per i ·Certjfica ti di conli11uazio11e e tern1ine d ella n1alatlia è a carico d ell 'i sti luto assicuratore. Se l 'op er a di assi~ te11za è richiesta d all 'Istituto, 'Ja remunerazio11e è da esso doYuta. Qt1alor a, invece, l ' opera d el m edico sia richiest a dall 'infortu;n a to, i1on è d ovuto compen so se questi si a povero, ·se alJbia, cioè, diritlo alla cura gratuita; altrime11ti, deve esso rimt1nerarla. · · L 'eser ceute 1 'aziend a ha soltanto l 'ol>blig·o di for1nire l u l ti i n1ezzi a ·sua disposj zio11e per far tra·:spor lare l 'inforl unato n el luogo ove possa ricevere 'le pri1n e imn1edjate cure o per condurvi il medico . :Si inlende, deve · fornire il :mezzo di trasporto al.1'amm::tlato o al m edi co o all 'uno o all 'allro. 14° Dott. El/ or e Ancl r. cla C. (ab})o11a lo . 6994) . - A norn1a d el regolar11en to '21 nove111])r e 191 n. 1889 i sa11itari d evon o rilasciare certifica to, n el ·caso cli infortunio agricolo, c1ualora l a le ione !{)OS a avere p er co11segu enza una i11abilit à upe'

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riore a cinque gio rni e, in ogni ipotesi, d evono prestare i primi soccor si urgenti, qualunque sia il Comur1e al qual e l 'infortunato appartenga. Se la inabilità ha durata superior e a 10 giorni, il sa11itario cl eve inviare ogni di eci g iorni e al termine della malattia ali 'istituto as icura lore, p er mezzo dell "ufficio p ostal e, u11 certifi cato ch e accerti l a conlinuazione e la fine della inal attia e fornisca_, tutte le altre indicazioni r ichieste. La sp esa per i cerlificati-clenunzia e quelli di <:ontinuazio,n e e termine d ella n1a]attia è a carico dell 'Istit uto assicuratore. Se l 'infortunato h a diri tto all 'assistenza gratuita non è dovuta r i1nunerazione per i pri111i ~occorsi urgenti. I n ogni altro caso valg·ono le norme comuni, non e endo appli cabili le disposizioni co11cernenli gli inforluni industriali. P er Je malattie J)r ofe ionali , l 'Istituto assicuratore richiede e r imunera 1'a sistenza e gli accertamenti ch e esso rilien e n ecessaria: R. D. 13 n1agg io 1929, n. 928. La d enunzia è obbligatoria e non dà diritto a con1pen o. Se il Podestà non })rovveda alla r evisione d el 1'elen co d egli aventi diritto all 'assi st en za g·r at uita, jl n1edico cond o tto può r ecla1nare al Prefetto per g li opportuni rrovvedirn entj . 15° D ci·L. Al. T artc. da T. (abbonato N. 8586). ,So110 p er suaso ch e l a disposizion e d ell 'art. 96 d el r egolamento 12 febbraio 1911 11. 297 per l 'esecu zion e della legge comunale e 1)rovir1ciale non sia applicabile ai con corsi i11detli dai consorzi proYinciali antilubercolari . Non cr e<lo ch e si verifichi u11 caso di analog ia tanto pii1 che con1e Lei e atla1nen le rileva, l 'articolo 144 cl ello stesso r egola1nent o estende agli i111piegati provinciali le clisposizioni d egli art.li 89, V2 ecc. e no11 vi con1pr encl e quella d ell 'art. 96.

16° Doti·. Quin!t . S. da R. (al)bon ::ito N. g997). La circolare 4 giug no 1934 n. 16456 chiarisce soltanto il dubbio r el a tivo al] 'arJp11cal>.i lità ~el la ri duzione stabilita dai decreti 1930 e 1934 agli s tipendi ininimi dei sanitari COll<lotli. Si riten11e ch e questo limite non fosse m odificabile, cioè riducibile. Ora, invece, il Mirli s ter o delle Fjnanze, co11 risoluzione accettata d al Mini s ter o dell 'Interno, h a élvvertito ch e an ch e gli s tipen<li minimi son o soggetti alla riduzione. l\Ia cjò 11 on riguarda l a condizione st abilita dal decret o J 984 ag·li effetti della rirlucib1lità d ello stipe11clio. e questo non r aggilt ll ;Ie l a somma di L. 500 m en sili , non è 111odificabile. ~. soggetta invece a riduzione la inèf en11ità per iJ servi zio di vigilanza ig·ie11ica. Il libero eser cizio non è valu labile. N. R. - Ai qu esiti cl eg li abl>ori:nti si risponde, in ogni caso, direllamente, per l ei tera. l quesiti devono essere in viati , in busta, accon1pagnati dal francobollo per la r isposta e senlpre inrlirizzali impersonalmente allri Reclazione del « Policlinico », ria Sis l i1ra 14, Roma. L e risp oste ai quesili che n o11 ric liiedono esante di al t i o specia:li indagini , sono gratuiti.


(( IL POLICLINI CO »

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[A NNO

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NELLA VITA PR.OF ESSION ALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Le norme legislative sulla trasfusione di sangue e s11ll'uso di siero di sangue umano. La cr escente diffu6.io11e ,dell 'impiego a scopo terap,eulico di sangue urr1ano o di si'ero di sar1g uei urr1a.r10 , sia neJJ,a trasfusione di sang ue vera 0 propria , ·ia n el trattarnento· di aloune J11alattie infetti,,e co11 siero umano di convalcsGen ti o di g uariti , ha r eso 11ecessario, ai fini· d ella tutela delJ a salute pubblica , di e11nanare dj sposizioni d.irelte ad im1pedire ch e la suddetLa a1J1)liGazioue possa riescire comunque dann osa a coloro c·h e n e sono 0 g getto. A ciò si è provveduto col Decr eto del ~1ini­ ster o d ell 'Ir1ter110 del 3 g iugno scorso , portato a conosc,en za d eii Prefetti con circolare de;l giorn o su cces&ivo delìa Direzione Gen eral e della ~a 11ità Pubb lica. Illustriamo bre-vemente le disposizioni del decr eto , ch e è opportuno siano conosciute da t.utli i m edici. Il d ec,r eto stabilisce c he la preparazione, a $COpo curativo o profilattico, di sieri di co,n valescenti o di guariti da poliomielite anteriore acuta, n1orb1illo, scarlattina od altre malattie i11fcttive, è soggetta alle st esse no1,m e che regolano la fabbricazione, la vendita e l 'i1npiego dei sieri , vaacini e prodotti assimilabili, co11tenutie n ~gli art. 180 a 188 del T. U . delle leggi sanitarie 27 luglio 1934, n. 1265. Inoltre la raccolta del sangue; umano e la preparazio·n e del 5ie·r o non pos.sono esser fatte che da speciali centri di raccolta o da istituti autorizzati , fJr evi opportuni a ccertamenti , dal Ministero dell 'Int,e rno . I datori di sangue, per la prepa~ ra.i io11e dei sieri suddetti, devono esser e, di età superiore a 10 a nni di ti1)0 costituzio nale sano e d ese11ti da lue, tuber colosi , ·malaria ed altre· n1ala ttie. i11fetti, è . I da tori di sangue a scopo di trasfusion e devono esser e individui ricono·sciuti idonei ed a1)µ arten enti a d un gruppo sanguigno compatibile c·o n quello dell 'individuo ricevente . P er l ' idoneità, da ri.g·orosi accertamenti clinici e di labor atori.o, deve risultare : a) la san a costituzione del d onatore; b) il gruppo sanguign o co]J 'indicazione d ella classifi c.azione a dottata ; e) J'assen za di m alattie trasmissibili (sifilide. tubercolosi , i11alaria) corlstatate con esa11>i eseguiti da istituti scientifici. uni,rer sitari od ospi la li eri , da m edici o d a i ti.tu ti privati al1lorizzati dal Prefetto. L 'Ufl_l oio S~ nitario comunale tiene un r egi. tro de1 clator1 voJontari o profes5ion ali di san g t1e; l 'iscrizione nel registro è fatta dall ' ufficiale a uiLa rio: JJr e Yio accerta rrtento della suffici E.~1za , ~ i finì sani Lari , dei docume11ti pr esenta ti . A0 ·li iscr itti è ril asciata dal Comune una tesser a di r ico1lo cin1en1 0 n ella q ua le sono ri1

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l JOJ tali

i ri sul tali della visita medica e degli . accerta111enti i1ìiziali e &u cce Rsivi e, particol.arm!ente d ella dete rn1inazione del gruiptpo sang11ig r10 : e soin o inclìcate le trasfusioni date. Il tla lor e deve sottoporsi, almeno ogni' tri1nestre, a visita di controllo, sotto pena di ritiro della tesser.a in caso di inosservanza. In attesa ol1e ve11ga istituita una t essera unirOTlll e per tut1o il Regno, i Podestà potranno av valer si delle tesser e già re.datte dall 'Associa.z i·or1e dei volontari di sangue , apponendovi il l'roprio vi sto , su parere favo-r·e vole dell 'ufficiale sanitario . Il n1edico ch e intenda eseguire u11a trasfusione <leve far richieis ta del datore all 'Ufficio sa11ìtario co·n 1unale ; in caso d'urg.e nza, però, fJUÒ avvalersi ancl1e di datore n on iscTitto nel r ogistro comunale e che gli risulti idoneo, per c01gnizione prclpria o per esami praticati rapida 1n e nte . Il Pr~. rctto J•llÒ autorizzare la co tituzione di i\ ~~.oc i az i o 11 i provincia li o di Sezioni comu11ali di da lori ' 1olontari o professionali di sangue. Il ~ii ni stero de Jl 'Interno , sentito quello 1elle Corp:o razio,n i. può autorizzare la costit.u zio11e· di un 'Associazione nazionale . Le dette A~ ~ocia zioni sono· sottopost e alla vigilanza d ell 'A11Lorità Sanitari.a e -debbo1n o seg-nalare all 'Ufficjale Sanitario i sori che inte,n dono essere i·scritti n ell 'elen co dei datori , corn.uni cando i certifi cati del] 'esame clinico e dei sin go]i esa1)1i di ]a boratorio . coll 'indicazione cl ell 'istit11Lo cl1e li l1 a eseg uiti . 1

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A.

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FRANCHETTI .

INSEGNAMENTO SUPERIORE ,

Il Cor1 siglio dei Ministri, Sll proposta del Minis tro dell 'Edu cazio11e Nazionale, ha approvato uno ·schema di R. decreto-legge che apporta n1od~fica­ zioni ed aggiorna1n enti al Testo Unico clell 'istru .. zione superiore. Con tale provvedimento sono risolte, in conforrnità all e direttive del Regime, questioni a lungo <libattute n el can1po <lell 'Istrl1 zione Superiore. In particolare è abolita la distin zione fra i Regi Js'lituti di tipo A 1nantenuti clallo St ato, ed i Regi Istituti di tipo B· mantenuti mediante convenzione f_r J. lo Sta to e gli Enti: saranno anche questi ultimi Is ti tuti n1antenl1ti dallo Stato, ct1i vengono all'uopo devoluti i contributi delle provin cie, dei comuni e <lei con sigli provinciali dell'economia per il m a11 ter1imento degli Istituti m edesimi, e Yien e per t al m odo eljminata una condizione ni incertezza per I 'esist en za é per il funzion amento <l egl 'Istituti di tipo B. La ma te ria degli i11seg11a1nenti universitarii è riordinata n el sen so di stabilire, con norme di caratter e gen er ale, gl 'i nsegn am enti essen ziali e perciò obbligatori ai fini del conseguimento delle lauree (insegn am e11ti fo11da1nentali) da integr ar si con


(ANNO XLII, Nu1"r. 25]

SEZIONE PRATICA

altri che lo studente· sceglierà fra le materie comple1nen tari iridicate negli statuti. Per quanto riguarda i trasferimenti e le no1nine dei professori e il conferimento degli incaricl1i ò 'insegna1nento la materia è disciplinata in guisa che, pur tenendosi conto delle iniziative delle Autorità accademiche, spetti sempre al l\1inistro la responsabilità delle <iecisioni definitive e possa egli stesso, in determinati casi, sostituire la propria ir1izia tiva a quella delle Autorità accad emiche quando ciò sia necessario nell 'interesse dell 'educazione nazionale e degli studi. Circa la libera docenza sono dettate nuove norme in modo da evitare la eccessiva specializzazion e e da elevare il prestigio dei docenti ai fini specifici dell 'is truzione superiore. Altre disposizioni riguardano gli aiuti e assistenti a carico d egl 'Istituti, per cui è stabilita, per il 1rattamento economico e per il mantenimento in servizio, una condizione ug11ale a qt1ella degli aiuti e assistenti statali, ed è inoltre stabilito il reclutame11to mediante concorso statale, potendo i professori ufficiali scegliere Ji])eramente nell 'elenco dei vincitori. Presso ciascun Istituto viene istituita un 'Opera degli assistenti in modo da premiare l 'operosità scientifica d ei migliori aiuti e assistenti. Il Consiglio ha anche approvato uno sche1na di fl . decreto-legge relativo al riordinamento del Consiglio superiore dell'Educazione n azionale, il quale, composto finora di 56 men1bri e ripartito in sezioni, è ricostituito unitariamente, con 35 consiglieri, ai quali si aggiungono, per un più intimo collegamento con la realtà fascista , i ~residenti d elle Confederazioni Nazionali Fasciste. I Direttori generali del Ministero e I 'Ispettore generale per I:avviamento professionale faranno ora parte, con voto r onsultivo , d elJ 'jnt ero Con si'!Jio.

Cronaca del movimento professionale. Opera Pia Nazionale di assistenza per orfani di sanitari italiani, con sede in Perugia. L'll corr. espressamente delegati d all 'on. Giulio S:ilvi, senatore d el Reg·i:io, Commissario straordinario dell 'Ordi11e dei l\rledici della Provincia di Nap oli, sono giunti a Perugia i signori prof. dott . Maiolo Buonaventura e il prof. cav. Luca Di Napoli, vice Commissario , segretario il primo e tesoriere sub-Con1missario il secondo, d ell 'Ordine d ei !\1edici suddetto, ricevuti dal chiarissimo sig. prof. cav. di g r. cr. Cesare Agostini, nella sua qualità di vice presidente dell'Opera ~ia Orfani Sar1itari in Perugia ch e ha preso in consegna la sornn1a di L. 110.000 in titoli d epositati presso il tesoriere dell 10pera Pia, Mo11 le d ei Paschi, quale acconto della somma di L. l b0.000 che l 'Ordine dei Medici di Napoli si è impegnalo di versare all 'Opera Pia Nazionale Orfani Sanitari, per la istituzione di un J>osto permanente nel Convitto <li Perugia di pa1ronato dell 'Ordine s tesso. Il sig. prof. Agostini ba manifestato , a nome del Collegio degli Orfani, ~entimenti d.i gratitudine.

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CONCORSI . POSTI VACANTI.

Con corsi sanitari delle RR. Prefel ture.

conformità alle disposizio11i di legge, e11tro il mese di inaggio sono stati bancliti dalle RR. Prefe tture i concorsi ai posli vacanti il 30 aprile per i posti di sanitari condotti, u~iciali sanitari, uffjci d 'igiene e sanità, laboratori provinciali d 'igiene e profilassi. Nellai impossibilità di riportare , anche in st111to, notizie di tutti i ba11di di con cor so, che devo110 essere affissi nell 'Albo Pretorio della Prefettura che li indice e d ei Comuni inter essati, ci limi· tiamo a il1dicare alcune scndenze: Campobasso, Foggia, Parma 31 lug lio ; Perug ia, 1'rieste, UdinE 10 agoslo; Belluno , Enna 15 a.g·osto; Matera, Varese 20 agosto; Avellino 22 agosto; Grosseto 27 agosto ; Ferrara, Pescara, Piacen za, Rieti 31 agosto. . 111

Facciamo anche seguire alcuni altri brevi an. nunzi. 1\REzzo. R . .Pref ettura. - Scad. 3 agos to ; co11corso a 8 condotle m ediche, di cui 3 per Arezzo; concorso ad assistente inedico e ad assistente chi1nico presso il La boratorjo Prov. d 'igi ene e profilassi. AVELLINO. R. Pref ellu r a. - Scacl. 22 agosto ; concorso a 5 posti clì ufficiale sanitario. Scad. 26 agosto ; concorso a 14 pos ti di medico condotto . BELLUNO. Ospedale Civile. - Scad. 20 luglio, ore 18; chirurgo primario; titoli ; L. 8500 e 4 quadrie11ni dee., oltre L. 1500 indenn . c.-v.; percen1uali. Chiedere annunzio al Segetario Economo. BRESCIA. R. Prefellura. - Sono stati banditi i concorsi per 23 posti di rnedico condotto, 3 di ufficiale sanitario e altri. Scad. 31 agosto, ore 19. L ·ufficio Medico Provi11ciale invia , a richiest a, copia del bando di concorso. BRINDISI. R. Pref etlura. - Scad. 31 luglio , ore 20; concorsi a 6 posti di ufficiaH sanitari (3 comunali e 3 con sorziali); stipendi L. 3500-L. 7000; 5 quadrienni dee. ; p er i con sorzi indenn. cavale. L. 1500. Chiedere copia del bando all'Ufficio Medico Prov . • BRINDISI. 11 . Prefettura. -· Scad. 31 luglio; concorso a 7 cor1dotte Jnediche, di cui 3 nel Ca1Joluogo. CAGLIARI. R. Pref ettura. - Scad. 15 agosto, ore 12; 14 condotte m ediche. Stipe11di base L. 6000IJ. 10.000. Chiedere copia del bando di con corso all'Ufficio Medico Provi11ciale. CAGLIARI. Consorzio Provi nciale i1ntitubercolare. - Scad. 25 luglio ; 1nedico diretlore del Consorzio e del Dispensario Provinciale ; L. 20.000 e 3 quinquenni decimo, oltre L . 5000 serv. att .; età lim. 40 anni; tassa L. 50,10. Rivolgersi alla Presidenza. CATANIA. R. Pref ett u r a. - Scad. 31 luglio; uffi, ciali sanitari di Castiglione , Giarre e Pater11ò. Rivolgersi alla R. Preiellura o ai Comuni intere~sati . CATANIA. R. Prefettura. - Scad. 31 luglio . Concorso alle condotte inedich e di: Aci Bonaccorsi, A.ci Catena, A.r ano, Licobia Eubea, Ling uaglossa, Ramacca, S. Ag·at a li Ba lti ati, S. Co1no, Trecastagni. Rivolger si alla R. Prefettt1ra o ai Comuni interessati. CRE~IONJ\. R. Prefeltura.. Al 30 agosto, ore 18, con corsi a dieci posti di n1edico condot to (2a e 3 3 cat egoria); stipendi L. 11 .000 (t1na condotta) e L. 11.500 (9 condotte); indenn. n1ezzi di trasp. L 1500 e L. 3500; indenn. ambulat. L. 300 e L. 500:

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au111e11 Li periodici; ecc. Chiedere copia dell 'avviso d j concorso. F1nENZE. R. Prej etlu ra. - Scatl. 31 lug1io. Concor so per titoli ed esa1ne alle co11dotte medich e di: Carn1ignano, Figline Valdarno , Firenzuola, l\1ontemurlo, Montesper toli, Prato (2 posti) , Vaglia, , . i11ci. Età li1nite 35 anni. Rivolger sj alla R. Prefettura o ai Comuni inter essati. GENOVA. 'JJeda li Civili. - , .ice primario meclico e Yice primario chirurg·o; L. 5000, d e tratte le ritenute; nomina fino a 3 e conferine trienr1ali, non oltre 45 anni; concorso riservato al sesso rnaschile ; titoli ed esami; laurea da 4 anni; t assa L. 50; doc. a 3 111esi dal 30 maggio. Scad. 30 luglio, ore 15. Cl1iedere annunzio. Rivolgersi alla Segreteria (Osp edale di S. Martino). GENOVA. Il . Prefettura. cad. 30 luglio; conccr so a 11 condotte inedicl1e, di cui 8 nel Comune di Genova. GE~ovA-,SAI\-IPIERDARENA. Ospedali Ci vili. Aiuto cl1irurgo, aiuto n eurologo e aiuto radiologo ; pror oga al 30 giugno, ore 17 ; L. 5000, detratte le rilenute ; compartecipaz. per il primo ed il terzo pos to ; titoli ed esami . No1nina triennale, conferme biennali, fino a 45 anni. Chiedere an11unzio . Rivolgersi alla Segre·teria (Corso Roma, Sampierda· .r ena) . GnossETo. R. Prefettura . ...-:: Scad . 27 agos to; concor so a 8 pos ti di medico condotto. Lon1. Ospeda.le Maggiore. Scad. 30 luglio, ore 17 ; cl1irurgo primario ; titoli ed esami ; stip. L. 12.500 e 6 au1nenti del decin10, ·L. 2500 idenn. serv. alt. e L. 3000 indenn. carica; 30 giorni di vacanza all 'a11no; età limite 45 anni ; tassa L. 50. Chiedere annu11zio. Rivolgersi ali 'Ufficio di Segret eri a. ORISTANO. Congreyaziorte di Ca.r i·là. - Scad. 10 se llembre; primario n1edico nell 0sp ed ale Civile; eLà lin1.ite 45 anni; slip. L . 12 .000 e 2 sessen11i flec., co111parteci paz. 35 %. Chied ere annunzio. .~ IRACUSA. R. Pref ellura. Scad. 31 agosto ; concor so a 3 condotle mediche ; L. 10.000 e 4 quadrienni d ee., oltre L. 1200 serv . att.; tassa L . 50. TREi,TO. R. Pref elt tira. - Scad. 31 luglio; conror o a 12 condotte medich e. • UDINE. R. Pref ellura. - Scacl. 31 luglio, ore 18; coadiutore e assistente n el r eparto n1ed.-n1icrograf. del Laborat. Prov. d 'I giene e Profilassi; stipendi L . 12.500 e L. 11.000, aumentabili; indenr1. serv. at t. L. 3000 a L-. 2000; co1npartecipaz. 15 % e 10%; t a sa L . 50. Per le altre condizioni chied ere copja clei bandi di concorso. V1cENzA. Con sor zio Prov in ci ale .4 ntituberc olar e. - Per titol i ed esami. Djrettore di Sezione Dipe11sarialc: Posti uno Classe I , stipendi o annuo L . 000, upple111e11lo servizjo attivo L. 1000 ; Po... Li due Classe II, s tipendio annuo L . 6000, supple111e11lo ervizio a ltivo L . 1000. Scadenza 31 lug Jio 1935-XIlI. Documenti di r ito. Chiarin1enli alla Segreteri a del Co11 orzio Provinciale Antitubercolhre di , .ice11za. 1

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[ANNO XLII,

« IL POLICLINICO »

1284

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Su propo . . la del Capo d el Governo, ì\Iini s lro d elle Corpor azioni, il en. prof . :\icola Pende è in ignito d ella cr oce di Cavaliere d ell 'Ordine cl ei SS. Maurizio e Lazzaro . 0 110 ab ilit ati all a liber a docenza i dottori : U.ml>erlo Clerici Bagozzi, ir1 anatomia e i tologia pa-

~Ul\1.

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tologica; Italo Pisu , i11 balleriologia e i111munolo· gia; Alfo11so Chiarello, in clinica chirurgica e medi~i~1a operatoria.; C~rlo Calef e Luigi ì\iligliardi, in clinica d el le inalall1e d elle vie uri11arie · Fra11cc Colloridi e Francesco ):>utzu, in clinica o~tetrica e g inecologica; Corrado Celfini e Annibale Piccioli i11 clinica pediatrica; Ca1nillo Colombi e Antoni~ .l app.elli, i11 fisiologia; G-iuseppe G11idi, in idrologia r11e~1ca; 0 1:es.te Bonazzi, in legislazione e polizia sa111tar1a; Guido Bracchetti e Braio Fuso in odontoiatria e prolesi d e11taria; Alessa11dro Ba; ilico Giulio Cerru li, Alberto Giannoni, Serafi110 Ma11ca F'au s to Pen::lti , Giulio Sotaiu," Carn1elo Toscano' G_uido Usseg lio ~Iattet, in epatologia speciale ine: elica.

NOTIZIE

DIVERSE

Conveg·no idr ol ogico di Fiuggi. Il 9 _giu gn0 ha av ulo luogo in Fiuggi u11 co11Yegno idrologico sul! 'acido urico. Invita lo clalla . A. Fiuggi-Anticolar1a, per la qu ale faceva110 co11 grande signorili tà g-Ii onori di c.1 sa il presidente Principe Borghese e il co11sigliere d elegato g r. uff. Aclelmo Della Casa, un folto gruppo cli scienziati, 1nedici e s tudenti si è recato nella ri11oma la s tazion e cli cura, dove la riunione si è svolta presso lo S tabili1nento d ell 'An li ca Fon te . Sono inlerveuuti g li accaden1ici Bottazzi De Blasi , Giordani e P arravano, il Prefetto, il S~gretario Federale, i1un1erosi professori della Facoltà medica (li Ro1na, prin1ari e inedici d egli ospedali romani 1 g li onorevoli Castellir10, \ 1isco De Carli e Bonomi ctirettore generale del 1'uris~o, e un numeros~ gruppo di studenti Jaurea11.di in medicina chimica e farmacia del! 'Università cii Iloma. 8ran~ prese11ti i sanitari della Fonte proff. azari F1cacci e Silvestri. ' S. E. De Blasi, invitato dal Principe Bor crl1ese ad ass umere la presidenza, rilevò che l 'iclrologia deve esser.e orn1ai co11siderata una discipli11a a sè; gli s1ud1 sulle acque minerali hanno interesse non solan1en le d al punto di vista scientifico ina socjale e n azionale. Perciò il Governo fascì~ta sem. pre intento a n1ettere in valore le forze e 'le ricch ezze d 'Italia, d à a questi studi tutto il suo a ppoggio e incoraggian1ento. S. E. P arravano , ha comunicato i risultati , oltre111odo importanti , delle su e ricerche sopra l 'azione eser citata dall acqua di Fiuggi sull 'acido urico ir1 vitro. Il Parravano ha scoperto che l'ossigeno disciolto· nelle acque agisce sull 'acido urico ossidandolo e qui11di distruggendolo. Quest'azione può e sere acceler a ta o rilardata d alle sostanze disciolte r1ell 'acqua i11sieme all'ossi geno. L ;acqua di Fiuggi la accelera i11 m1 st1ra rilevante. II fenon1e110 è da attribuirsi a1J 'azione catalitica cl1 e eser citan1 sull 'ossidazione le tracce di elementi diversi, litio, rubi cl io , bario, titanio, Yanadio, nich el, manganese, ferro, rame contenuti nell'acqua. l~ I 'efficacia d ell 'azione terapeutica d eYe attribuirsi n on al basso residuo salino n1a alla natura della n1inerali zzazione secondaria.' ,S. E. Bo ttazzi lJarlò sull'origine endogena ed e~ogena d ell 'acicl o urico e sulle sue sor ti 11ell organ1 sn10. Il pro~. Frugo11i Lra ttò delle cure idropiniche n e~le .co iddette clia lesi precipitanti, rappresentate pr1r1c1palmente dalla go tta, dalla nefrolitiasi e dalla calcolosi biliare. Egli richiamò 1'a l Lenzion e sull :in1por1anza 11?n olo curativa, ma anch e preven~ t1va del le cure idrominerali; difatli, neglj i11clivid1Ji 1

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fANNO XLII, Nul\<r. 25]

SE.ZICNE PRATICA

predisposti, una cura idro111inerale adatta, eseguita ai primi accenni di disturbi cliatesici, può impedire l 'insorgere di veri accidenti morposi . I11fine il gr. uff. Rebucci, presidente della Fede· r(1zione Termale italiana, rilevò non solo l'importanza scientifica di questo conveg·no, ma anche il gra11de valore che ha per la co11oscenza del nostro patrimonio Jdrologico. Ebbero luogo una colazione offe-r ta dallo Stabili111e11~0 ed un ricevimento offerto dal Municipio.

Il 6° Convegno medico di Sirmione. Indetto dalla Società medico-chirurgica bresciana e con l 'organizzazione scientifica dell 'Associazione jtaliana di jdroclimatologia si è svolto il 9 giugno questo si1npatico Conveg110 a cui sono accorsi circa 000 medici. È stato inau g·urato co11 discorsi del prof. A. Valenti, del comn1. Agostinelli per l 'Industria termale, del prof. Troiani, podestà di Sir111ione e presidente della Stazione idrocli1natica locale. Fra gli intervenuti, il inedico provinciale di Brescia, il prof. Raverdino, per la Società medicochirurgica bresciana, il colo11nello Cassinelli, Co1nandante del Riparto di Alta Velocità di Desenzano del Garda, il dott. l\'1. Migliorati, vice-direttore delle RR. Terme, il prof. Vicini pt1re d elle llR. Ter111e ecc. In una magistrale conferenza, detta su un tono bonario di conversazione, il prof. Adolfo Ferrata ha trattato i 'argo111ento sul « Vecchio e 11uovo i11 ten'la di nefropatie », facendo rilevare le a11alogie fra le vecchie e le anliche concezio11i e classificazioni e sottolineando l'importanza delle infezioni focali, specialmente to11sillari, sullo sviluppo ed il 111antenimento delle nefropatie. Il prof. A. Valenti ha trattato il tema « La m edicina in Roma », rifacendosi fin dall'età repubblicana e diffondendosi J)articolarmente sulla figura di Galeno, che giga11teggia e predomina nelle t eorie e n ella pratica della n1edicina ancora per qui11dici secoli. Sulle « cure t er1nali, specialmente di Sirmione », ha parlato il prof. ~inali accennando alle indicazioni ed all.' efficacia di questa sor gen le t ermominerale, che sorge a circa 70° n ello stesso Lago di Garda, in prossi1nità di Sirmione. Largamente ospitale l 'accoglienza fatta dalle RR. 1'erme, ch e hanno dalo un n1unifico banchetto a cui sono intervenuti anche il Prefetto ed il Segretario Federale di Brescia, l 'on. Giarratana ed il ge11erale della Milizia Malvasi . 7° Corso internazionale di alta cultura medica. Il 7° Corso Internazionale di Alta Cultura Medica della Fondazione ·ro1narkin si svolgerà durante il prossi1no sette1nbre n el Belgio, in parte a Bruxelles, in parte a Spa. Saranno trattati argome11ti riguardanti il cancro, le malattie tropicali, subtropicali e infettive, il Parikinson postencefalitico (Bruxelles, 12-19 sette1nbre), le affezioni del siste1na cardio-vascolaire, le malattie del sang·ue e in più sa.r à tenuta una serie di conferenze libere (Spa, 20 sett.-2 ott.). Interverrann 1 le più spiccate personalità della scienza medica internazionale, con larga partecipazione di studiosi italiani. S. M. la Regina d 'Italia ha accordato il Suo Alto Patronato ad una Commissione di medici neurologi italiani, che tratteranno la questione del Park) n son pos tencefali tico. J.?er coloro che intendono partecipare a questo Corso è stata stabilita una t assa di iscrizione che è di 80 Belgas per l 'intero corso; di 50 Belgas per

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inetà corso (sia Bruxelles, sia Spa), di 30 Belgas per t1na sezione del corso. Al termine d el Corso sarà rilasciato agli uditori un certificato attestante la partecipazione al Corso stesso, dietro pagamento di una tassa supplemenlare di 5 Belgas. Le domande debbono essere indirizza te al Segretaria lo della Fondazione TomaTkin, 97 Rue aux Lai11es, Bruxelles. Il Comitato ordinatore, al fine di facilitare iì più possibile il viaggio dei congressisti stranieri, 11a nominato la C.I.1'. (Co1'111)agnia Italjana 'furis1no), agenzia ufficiale per il trasporto dei co11gressisti italiani.

Corso di integrazione di clinica otoriuolnringo· log·ica. È stato organizzato dalla Scuola :Nlecljca OspitaJi era di Roma; si svolgerà dal 1° agosto al 10 agosto n ell 'Ospedale del Litlorio ; sar à tenuto dal prof. G. Ferreri, con la collaborazione dei proff. Bombelli, Chiasserini, Egidi, Luzzat to-Fegiz, :Nlazzantini, ~1ilani, Sanvenero-Rosselli, e d ei dottori Coppo e Sile1izi. Domanda al presidente (prof. Carducci) in carta semplice. Tassa di ~scrizione L. J 50, da versarsi alla Segreteria della Scuola; Policlinico Umberto I. Alla fine del cor so, a chi lo abbia freqt1enlato con assiduit~, verrà rilasciato un certificato di frequenza. P er informazioni rivolgersi al segretario dott. Lupi (Policlinico lJn1berto I), oppure all 'assjstente addetto al Corso, dott. Coppo (Ospedale clel Littorio). All'Ospizio Incurabili di Cesano Boscone. È stata posta con solennità la prima pietra di un nuovo padiglio,n e, nell'Ospizio cc Sacra fa1niglia >> degli incurabili a Cesano Boscon e. Il nuovo a1nbiente potrà ospitare altri 300 amm alati oltre ai 1300 che già vi h ann o dimora. . La festa si è abbinata con quella del venticinquennio di sacerdozio d el direttore d ell 'Ospizi-0 don Luigi Moneta. Il padig·lione è stato progettato dall 'arcl1itetto Ugo Za11chetta ed è dotato· di tutti i più moderni impianti. Padrini dei suo battesin10 son o sta lì i coniugi Irene e Gaetano Marazzi, benefattori deJ1'Istituto . Azioni giudiziarie. La l a Camera del 'Tribunale Civile della Senna, nell'udienza del 16 maggio, ha co11dannato il prof. Camille Lian, pri1nario dell'Ospedale Ta11on di Parigi, a corrispondere 100.000 franchi di danni e i11teressi, n on ch è alle spese di g·iudizio, per un cc errore professionale ». Egli aveva avuto in cura lln in~ermo affetto da claudicazion e, per arteri te ste11osante e prescrilto un tratta111ento radioterapico, cui seglLÌ guarigione clinica . Dopo qualche tempo egli richiamò il inalato in ospedaJe, per ~ssicurarsi dello stato d ell 'ar teria; fece eseguire un 'arteriogTafia da due interni ; siccome la farmacia dell 'ospedale non disponeva t emporanea1nente di ossido di torio colloidale stabilizzato·, venne usato un altro prodotto, d ei laboratori Toraude ; ma seguì gangren a da obliterazione dell 'arteria. L 'amputazione dell'arto non valse a localizzare il processo e il malato decedette: onde un 'azione giudiziaria d ella vedova e delle orfane. Il Lian ha tentato di far cadere la responsabilità sulla Casa produttrice e sull 'amministrazione ospedaliera; ma la sua tesi è st ata respinta.


1286

«

IL P OLlCLINI CO »

Un po' dovunque. Il 1° Con gr esso internazionale sulle brucellosi si è svolto ad Avignone l '11 e il 12 con largo interven to di m edici, veterinari, microbiologi . E stato 111esso in eviden za il co11Lributo portato d agli studiosi i taliani. Il prof. Finzi h a presieduto una seduta. In omaggio all 'Itali a, è stata accolta la propos ta di ten ere a P erugia il prossin10 congresso . L 'Organizzazione internazionale d ella lotta contro il tracoma si è adunata il 4 e il 5 aprile a Londra, sotto la presiden za d el prof. E. von Grosz di Budapest ; vi er ano rappreser1tat e ll Nazioni. La Socje tà Lombarda di Chirurg ia si è adunat a il 26 aprile e il 10 maggio, sotto la presid enza d el prof. M. Donati. Sono s tat e fatte rispettivamente 8 e 20 comunicazioni. Alla pri1na seduta ha part ecipato con una comunicazion e il prof. Ch . Lenormant. Alla seconda seduta assist eva il prof. George Marion , in on ore d el quale il prof. G . B. Lasio h a fatto una comunicazion e sul t en1 a : « L 'u tologia fran cese e la sua influenza sullo sviluppo d ell 'urologid italiana » . La Socie tà Medica d el Fri11li si è adun ata il 30 m aggio, sotto la presidenza d el prof. A. Varisco. So110 state fatte comunicazioni d a: S. l\fen gh etti, D. Bettini, I. Grasso Biondi, F. Cimati, V. Gualdi, D. Zan e tti . Si terranno a Parigi le « Giornate farmaceutiche », d al 7 all '11 novem])re, n ella « Maison de la Chimie ». Rivolgersi al presidente del Comitato org anizzatore, Ravaud, place de Bret euil 6, P ari s XVe. Un cor so di p erfezion am ento i11 ginecologia si terrà sotto la direzion e d e l prof. R. Prou st , d al 16 al 28 settembre, n ell 'Osp ed ale Broca di P arig i (rue Broca lii); t assa d 'iscrj zion e fr . 200.

[AN~o

XLII, NuM. 25]

Il prof. Bo nini d ell 'Univer sità Cattolica h a intrattenuto, n ell 'Aula Magn a d ella Casa d el Fascio di Mila r10, g li iscritti al cor so di preparazione p olitica, sul t em a: « Il proble111 ~ d emografico dal punlo di Yi 1 a 111orale e politjco ». Presso la Societ à Scientifica Arg·entina il dott. 1'ritz Mer ck b a t enulo una conferenza sulle investigazioni scientifich e dei Laborat ori Mer ck . 1

Il prof. Attilio Catterina ha te11ulo a Genova la su a ulti111a lezion e di t ecnica chirurg ica, trattando clell 'operazione Bassini; era presente una densa foll a di studenti, di m edici , di professori. Prima ch e i11jziasse la lezione, clue s tu denti vollero saluta re il l\ilaes tro, ch e per gl 'in esorabili limiti d 'età lascia l 'insegn a1nento ufficiale. La co11ferenza ven11e illustrata d a interessanti proiezioni .

Il Con siglio d ei Minis lri ha approvato uno sch e1na di R. Decreto eh.e autorizza la spesa di quattro mili oni a carico dello Stato per il completam ento d el nuovo Ospedale di Cosenza. Il 6 luglio verrà festeggiato il cinquantenario della prima inoculazione di vaccino a11tirabbico eseguita d a Pasteur. Il prof. Attilio Omodei Zorini , dell 'Istituto « Carlo Forlanini » di Rom a, e il dott . Guido Màntovani, d elle Terme di Miradolo, hanno riportalo, rispettivam ente a Roma e<l a Bologna, d egli infortuni automobilistici piuttosto gravi. I molti amici ed esti1natori n e so110 rirr1as ti molto addolorati.

Si è spento a Madrid in et à di 52 anni il dott. FERNANDO CocA Y SAAVEDRA, proprietario e direttore flella cc l\ifedicin a Iber a », r eputa to g iornalist a medico.

Indice alfabetico per materie. Ac~lim atame nto

e acclim at azion e .. Appen d icite p aratifosa . . . . . . . . . Autom obili : luce gialla . . . . . . . Bag·ni di m ar e : ind icazioni terape\1tich e Bibli ografia . . . . . . . . . . . . . . . Calcolosi ren ale: clinica e ter apia . . . Colecist ogr afia r apida e prova di Gr ah a1n Concepimento e d eter m inazion e d el sesso . . . . . . . . . . . . . . . . .

c:ronaca del m ovim e1ilo professionale .

Pag. 1266

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))

Dermatiti da medicamento . . . . . . . » Diabe tici : debolezza sessuale . . . . . . » Di strofia m u colar e n eu rale . . . . . . . » Dotti pan creatici: r icercl1e a n atom o-radiog.r aficl1e . . . . . . . . . . . . . . » Emocroma losi . . . . . . . . . . . . . . n E111orragie gas tricl1e e duod en ali : trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . » Fe ti : urati n ei r eni . . . · . . . . . . . . »

1274 1277 1262 1267 1255

1260 1247 1283 1241 1277 1271 1272 1261 1274 1272

Giu rispruden za sanitaria: qu esili . . . .

»

1279

l11farli inles tin:\li . . . . . . . . . . . . I perten sion e nlalìgna: pa togenesi . .

))

Inseynan-1en. to superiore . . . . . ; . . .

))

1273 1277 12'80

)>

. Linfogr anulom a tosi m aligna: forma ep atica . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. l\lforho di Brigh t . • . . • • • • • . . • » Nefrosi: etiolog ia e azione degli a leali . » Orticaria e ittero catarrale . . . . . . . » Palat o molle dell 'uomo : costituzione anatomica . . . . . . . . . . . . . . » Pneumotorace controla ter ale . . . . . . » Reni: fattore ipofisario d elle 111al attie . » I\eni: misura d ella funzione . . . . . . » Roentgenirradi azio11i e vasomotilità laringea . . . . · · · · · · · · · · · · · >> Sariitari ospedulieri : licen ziarricnto. per fine del periodo di prova . . . . . . . » Servizi igienico-sanvtari . . . . . . . . . » Sieri ag·glutinanti: azioni sui germi . · » ,Spiroch e losi itter o-emorrag"ica: ittero da . . . . . . . . . . . . . . . . . >) Slon1atologia: con g·r esso inter11az. . . · )) Tiroidectomia e attività g r anulopessica » 'fosse : indicazioni generali dei calmanti » Tuber colosi intes tin ale . . , . . . . . · » Tuber colosi vist a d a un pediatra . · >) Ulcer a gastrica: p a toge11esi . . . . . . . 1237,

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1250 1255 1259 ]272 1235 1253 1274 1272 1278 1280 1272 1259

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Diritti di proprietà riservati. --: Non ~ consentita la nstamt>a di lavori f>ubblicati nel Policlinico se non in sepàto ad •utorit,tatione scritta dalla f'eda,tione. E ~tata la 1>ubblicatione d; sunti d; essi senza citarne ·1a fonte.

C.

FBUGONI ,

Red. capo.

A. Pozzi, Resp. Ròma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrie.r.


ANNO XLII

Roma, 1° Luglio 1935 ·XIII

Num. 26

'' .

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

8BZION".S PRATICA. REDATTORE

CAPO:

PROF.

CESARE FRUGONI

Cltalco Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : G. Egidi: Contriibuto alla ricostruzione plastica totale dell'esof.a,go. osservazioni cliniche : G. Tangredi: Anemia ipocromica 1grave da rumebiasi intestinale. - O. Mazzarella: Un caso di intensa eosinofilia seguita da poliglobu•l ia. N9te e contributi : G. Oonte: Dottrina costituzionale della motilità. Sintesi : J. P. Lockhn..rdt-Mummery: Moderne vedute sul :problema del c~ncro. Sunti e rassegne: CARDIOLOGIA: M . Ljass e B. Agranowitsch : La diagnosi clinica dei trombi cardiaci. C. S. Beck: Le contusioni del cuore. - N. Einis: Ri-0a>mbiC> gassosJ e riserva alcalina in diversi stadi di scompe nso cardiaco. - D. Scherf: Le varie forme di angina pectoris. - FARMACOLOGIA E TERAPIA: G. Taub· mann : Sulla teoria e pratica dei rimedi ipnotici. A. Hauer: Sull'idiosincrasia -chininica. - MISCELLANEA : E. Weil e J. Wall: L'importanza diagnostica della pu•n tura. della milza. - A. Tesorìère : La cellulia.

LAVORI ORIGINALI OsPEDAI.E DI

S.

SPIRITO -

RoMA

Contributo alla ricost1~uzione plastica totale dell'esofago. l)r·of.

C~u100 EG1n1,

Chirurgo Primario.

G. A11tonietta, di a. 20, in seguito aà ingestione di acido muriatico, viene condotta al! 'Ospedale di S. Spirito. . . .. Si tratta di un soggetto normalmente cost1tu1to, di media statura, che all 'esame dei visceri toracici ed addominali non presenta nulla di anormale. Ha ustioni della bocca e delle fauci ed ha difficoltà nel deglutire. Viene inviata in un reparto di medicina e da quello, dopo aver fatto· infruttuosamente tentativi di sondaggio, trasferita nel reparto chirurgico. Quivi si constata che esiste una stenosi insormontabile, si tuata a circa 15 cm. dal1'arcata dentaria . L'esame endoscopico ~a vedere che la parte inferiore della faringe presenta tre pieghe che convergono radialmente verso un punto legge.rmente depresso ove si immagina esista il . lume del viscere. Si cerca di introdurre sonde, ma rion si riesce a farle penetrare e si provoca gemizio di sangu e. Per provvedere al! 'alimentazione della malata, che è molto deperita, si decide di eseguire una fistola: gastrica. Questa viene praticata il 5-X-1933, in anestesia locale novocainica, secondo il processo di V\'"itzel.

Divagazioni: I misteri dell'etere e la radiopatologia. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi: Società Lom· barda di Medicina. - Sooietg, Medica di Bologna. Accademia Pugliese di Scienze. - Società Medico-Chirurgica Veneziana. Appunti per il medico pratico: SEMEIOTICA: La semeio· logia della midi:iasi. - CASISTICA E TERAPIA : Profilassj e cura dell'impetigine infa ntile. - Due casi atipici di emopatie. - I !Pericoli del sale jodato. - Malattia obliterativa arteriosa curata con estratto muscolare. - Nella tetan ia :in.fantile. - MEDICINA SCIENTIFICA : S1Ul· la patogenesi della così detta << azotemia cloropriva ii. -

VARIA.

Nella vita professionale:

A. Cuzzi: Concorsi. - Nomine,

MEDICINA

Medicina e Stato corporativo. promozioni ed onorificenze.

SOCIALE:

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

L 'alimentazione attraverso la fistola viene iniziata subito e in poco tempo· le condizioni generali 111igliorano. Viene trasferita nel reparto speciale di patolo·g ia digestiva e qujvi trattenuta fino all 'aprile 1934. Tutti i tentativi di sondaggio della ster1osi, anch e quelli endoscopici, sono riusciti infruttuosi. La sede alta della stenosi insuperabile faceva temere che al disotto di essa potessero esistere altri stringimenti e che sarebbe riuscito poco· fruttuoso anche lin tentativo di sondaggio retrogrado. Perciò questo, ch e avrebbe richiesto' ui;ta gastrotomia me11tre già esisteva una fistolà gastrica, non fu eseguito. Oltre ch e la scarsa pl'obabilità di successo e le difficoltà di esecuzione persuasero a non eseguirlo la considerazione .che la cicatrice e le aderenze avrebbero reso più difficile la futura ricostruzione dell 'esofag·o. Si pensava infatti di ricostruire un esofago antetoracico l!itilizzando ~in dove fosse possibile o lo stomaco o i.1·11 tratto di digiuno o un tratto di coJon, affidando la scelta tra questi visceri al reperto· operatorio. Il 1°-V-1934, in narcosi eterea, fu fatta una laparoto1nia alta. L 'esploraz:lo11e operatoria fece n otare ch e lo stomaco era di medie dimensioni e presentava n ella parte media lievi ispessimenti lineari , J)robabilmente cicatrici da ustioni. Fu apprezzata la lunghezza della grande curvatura e cercato di nlisuraTe doYe sarebbe potuto giungere lo stomaco se , mobilizzato, dopo aver chiusa la fist ola gas1rica e troncato l 'esofago a livello del cardias, si fosse spost a to ver so il torace. Furono poi apprezzate la lungh ezza del m esen-


« L

1288

POLICLl~lr,O

:F'or111a cl1e ha acq ui lato jl colo11 r esiduo dopo mobilizzazio11e clelle flesst1re e resezione del lra sYer~o.

F1G.

1. -

F1c. 2. - Porziorle i11feriore del colo11 e da tu bo cutaneo.

11

_1ovo esofago fat to da

»

[ANNO XLII, NUl\I. 26J1

t ere delle pri1ne a11sc del digiuno, la lu11ghezza d e l colo11 trasverso e la disposizione delle arterie coliche. Non parve ch e lo lotnaco pote:::;se giungere fino al collo e t anto in allo da poter essere cor1giunto co11 la faringe. No11 parve ch e si po lesse escll1dere un 'ansa di t e11u e la11to )unga d a coprire la distan za sto1nacofaringe; anzi, essendo corto il inesen lere, fu chiaro e h~ l 'an sJ. ch e poleva essere utilizzata, era ancl1 'essa corta. ·C ondizioni assai più favorP.voli si po Levano ottener e usar1do il colon trasverso ch e era di lunghezza media e p oteva esser e allunga lo mobilizzando le flessure coliche. Questa m obilizzazione fu eseguita come pri1no ten1po e dett e per risultato un allungamento tanto grand e ch e, se i vasi lo avessero con sentito , med~anle esso, si sar ebbe. potuto co11giungere lo stomaco alla faringe. I vasi colici er an o disposti co1ne d 'abi tudine ; ma for e una nnt11rale disposizion e era più d el olito accen tua ta. L;:i colica destra superiore, che nutrisce il colon trasver so, si anastomj zzava a pieno canale da una parle con la colica d estra media, d all 'altra con l a colica sinis Lra superiore formando due arcale di rag·g-io con 5iderevolmente diverso: corto a d estra, lu11go a sinis tra. Risultava rla ciò che , m obilizza te le flessure, si pot eva escluder e e lasciar vita]e un tratto esteso di colon, tutto ben nutrito d alla a. colica destra sup eriore, la quale p erò rin1aneva situata morto più vicina all 'e tremo de ~ro cl1e i1on all 'estre1no sinis tro del tra l Lo escluso. Per tale motivo , volendo ulilizzare il colon per la sostituzione dell 'esofago e volendo utjlizzarlo al' n1assimo, occorreva congiung ere il capo destro d el tra Llo escluso allo s tomaco, cl1e era più vicino , e portare il capo sipistro sotto 111 pelle del t orace a cr11ella maggiore dis tanza cl1e le più lungh e arcale· 'n sr-olari ave sero co11sentito. Ciò risultava in situazione ant iperistal li ca. Gli atti operatori ch e segl1irono a queste considerazioni furono i seg·uenti: mobilizzazione d elle due flessure coliche; sezjo11e clel colon ascender1te e d el discendente e riunione termin o-terminale d el capo aborale del primo al capo orale d el secondo; impianto d el capo orale d el tratto escluso alla parete anteriore della parte m edia d ello stomaco. Ricerca del tratto di parete toracica al quale I 'al Lro ca po d el colon escluso estratto dal ventre, i.1oteYa giungere, senza cl1e p er le trazioni scomparisse il polso arterioso. Un tratto di cartilagini co. tali che formava uno spigolo sporgente, intorno al cruale il colon doveva girare, venne reseca to _ IL colon può essere p ortato fino al II spazio inter cos tale. A livello di questo, vicino allo sterno, si incidono i t egumenti per 4 centimetri; poi si scava co11 mezzi ottu si un canale ~ottocutaneo che va fino all'angolo superio.r e della ferita laparotomica; dopo averlo chiuso, si fa entrare il colon n el canale sottocutaneo e lo si fissa alla ferita toracica clel II sp azio intercos tale. Chiusura della pare te addo111jnale. Salvo u11 a lieve infezione sottocutan ea toracica, i l decorso post-operatorio ~u normale; l 'intestino si è inan tenuto vitale, solo si è retratto di qualcl1e centimetro. Il 24-V-1934 con plastica cutanea si prolunga il canale antetoracico fino alla clavicola.


[ANNO XLII, NUl\[ . 26]

1289

SEZTONE PRATICA

Il 28-Vl-1934 si opera la congiu11zione del canale cutaneo al canale intestinale. A questa segue una lieve infezione• sottocuta11ea; parte del canale cutaneo si riapre ed occorro110 ripetuti piccoli interventi per chiuderne i fori. 11 10-X-1934 il canale cutaneo viene prolu11gato fi110 alla parte inedia della regione cervicale sinis tra. Il 16-Xll-1934, in narcosi eterea, viene fa tta al

lJ1ìa parte de1l conLenuto gastrico, specialmente clurante la notte, 1isale11do lungo l 'esofago artificiale riusci\ra a giungere perfino in bocca. 1\1a il disturbo è stato· lieve ed ha durato poco. Quando I ' alin1entazio'l').e dalla · ·bo·c ca ha cor11i11ciato .a d essere abbondante, ·è cessato co1nrileLa1n e11te. I

I 1'1G. 3. -

Porzione superiore del i1uovo esofag·o fatto da tubo cutaneo e suo impianto nel canJle ali111e11tare naturale.

collo un 'incisione che scoIJre la })arte st1periore del canale cutaneo e si ap1)rofonda fino ad i11co11trar la faringe e la parte superiore dell 'esofag·o. L 'esofago è circondato da con11ettivo duro che ne impedisce l 'isolamento e la inohjlizzazione; cosi è ancl1e per la parte inferiore della faringe ed il limite tra i due non è i1etto: si può stabilire solo riferendosi alla situazione della cricoide e chiamando esofago ciò che è situato sotto e faringe ciò che e' sopra. Mobilizzata la parte superi.ore del tubo cutaneo, la sua apertura viene i111piantata alla p arte inferiore della faringe che è dilatata. Segue un decorso post-operatorio complicato da 1nfezione della ferita , nella quale per p arecchie settimane si versa abbo11dantemente saliva. Poi le condizioni migliorano e ]a saliva non passa più. Comincia la deglutizio11e spontanea, la quale si con1pie in modo sempre nligliore tanto che ulteriori interventi non sembrar10 più n ecessarii e la paziente soddis~atta domanda cli essere dimessa.

Il senso antiperistaltico nel quale ·è stato u sato il colon non ha avuto cor1seguenze serie.

AJl 'operazio11 e parve che l 'in1pia11to,. fatto sopra il li vello della cricoide, fosse nella far in sre lo 11-rosLra sotto la VI vere · il radioararr1ma 0 tcbr.a ce-rvicale ohe segna il livello al qual e la fari11ge p·a ssa :nell'esofago. ·F orse la differenza può essere spieg·aLa così. 11 passaggio del cibo attraverso il Jj uovo esofag·o avviene sotto la co.usiderev.o le pressione ohe esercita la faringe. (~uesta può avere avuto un'azione dislocante n11.u loga a quella cl1e agisce n ei . diverticoli da 1Julsio11e. I

I-lIASSUNTO. ..\ causa di u11a stenosi alta dell 'eso fago, seguìta ad ing-estione di cau sti'c i, fu costruit o con su ccesso un esofago artificiale antetoracico n1e<liante i.I colon trasverso ed un tubo cutri11 eo .

I


1290

C<

IL

POLICLINICO »

OSSERVAZIONI CLINICHE I STITUTO DI

CLINICA

E SEl'vIEIOTICA DELLA

R.

diretto dal prof.

MEDTCA

GENERALE

UNIVERSIT.\ DI GrusEPPE

N..\.POLI

ZAGARI

Anemia ipocromica grave da amebiasi in testina le. Dolt.

GERARDO

'f ANGREDI, assistente.

Come molle n1alatLie da protozoi (l{ala-azar, malaria, sifilide, ecc.), anche l 'an1ebiasi è c.ausa di a11en1ia, la quale si produce p er penetrazione in circolo , e conseguente azione tossjc.a sul sistema emopoietico, di veleni di origine a111ebica e di prodotti di colliquazione dei tessuti in cui le amebe i annidano. Il grad0 di anen1ia ·varia a seconda del decorso acu to o cl'onico, dell 'ìntensità n1aggiore o n1inore del pro,cesso morbo o e della cliversa locrtli zzazione. Gli aulori cl1e sj sono occupati di questa SJJeciale form a di a11emia hanno ri] e, ato che la di1ninuzione dell 'emog lobina non procede di j)ari passo cori quella dei globuli rossi , ma è ineno note,·ole, di modo che il valore en10g lobinico g·lolìulare risulta elevato in tutti i casi di an1ebiasi, pesso superi'ore all'unità (Amatam, Izar, Bacchelli, E. J. D 'An1ato). Bacchelli trovò valori g lobulari inferiori a 0,85 solo in ,at11n1alati cli amebiasi già affetti da clorosi o da con comitanti' le io11i specific.h e (tubercolo:::i) e lzar valore globulare elevato sia nelle forme intestinali, sia nelle for1r1e amebiasicl1e di altri org·ani. Di 21 casi di e i)atiti', questo Autore· rinvenne in 14: indice g lobulare superiore alì 'unità, in 1 uguale, in 5 di poco inferi ore e in 1 O, 8-0. Di 36 casi di a111ebiasi intestinale e di 9 di· forme metastatiche studiati dal nacchelli è registrato che il rLumero <legli eritrociti oscilla intorno a una n1edia di 4 mili'oni, raramente al di sotto dei 3 milioni, e il valore globulare in circa ·1a metà dei casi era superiore a11 'unità, nel resto e uguale o di poco inferiore, in 1 fu di O, 76. E. J. D'Amato i11 3•0 ca i di epatite amebica ~uppura La riscot1trò per la serie rossa eritroc iti per lo più intorno ai 4 milioni e il val. ~I. in 8 an1111alatj fu su1)eriore all 'unità , jn 21 dì poco inferiore. Il val. g l . più basso fu in 1 di 0,69, se si eccettuano due casi, in cui a lln primo rsan1e si eb·b e rispettivamente ,·al. gl. di 0,5·) e 0,64:, mentre a un secondo C$D.111e, praticato anche prima della c ura . riSJlel Livan1e11te :1 val. gl. fu di 0,9± e 1,5±. In 13 casi di a cesso epatico amebico studiati in lJUeslo Istituto. F'enicia riscontrò di1

[ANNO XLII, NuM. 26]

rrti11uzio11e dei cor1Juscoli rossi e val. gl. in l su1Jeriore all'u11ilà, negli altri inferiore; l'i11clice g·lobulare più basso fu di o~ 65.

''l

Per la serie bianca Rogers, Bro,,·11, . Craig e ells, Grall, Bacchelli, Mariano R. Cas tex e Da. niel Green"''ay, E. J. D 'An1ato, Schilling-Torgau, Mathis, Léger, Juveau-Dubreuil, Vincent, Muratet, Françon e Hutinel riscontrarono leucocitosi, spesso modica, con neutrofilia ; Ponta110, Izar n10clica leucocitosi. Fischer trovò leu cociti in numero normale e Fenicia pure nu111er'o di leucociti normale in circa l a 111età dei casi , nel resto di poco aumentati. Stitt, Archibalcl-Chal1t1ers e spesso anche Bacchelli riscontrarono monocitosi. Trovarono s,e mpre eosinofilia Huber , Brown, Billet, Dopter, Alle11; Vaccarezza nella n1età dei casi, Chantamesse, Rodriguez, Gand, Brumpt r1elle forme semplici. Secondo l\fc Callu111, Rogers, Craig, vVells gli eosinofili non sono fortemente aumentati, secondo Izar, Bacc11elli, Juspa, Feni cia, Castex e Green,,·ay essi so110 normali. Fischer, Schilli11g-Torgan, Mathis, Léger , JuveauDubreuil, Vincent, ~'il1ral et , Baccl1elli, Forguso11 registrarono eosinope11ia. Bacchelli non riscontrò 111ai for111e i1111nature in circolo, sia della ser1e rossa che della serie })ianca. Ju SJ)a osservò talvolta anisocitosi. poichilocitosi e qualche eritrocita con grant1lazioni basofile. L 1 au111ento delle piastrine è in diretto rapporto con l'aun1ento dei leucociti e dei polinucleati neutrofili.

Riassu111endo, si può rile11ere. secondo c1u(Anto }1a11no rile\ .ato' i diversi ricercatori, ohe l ·anen1ia da q_111ebiasì è per lo più a ti1Jo iipercro111ico, i)er11icio . . iforn1e. no1\ esse11do,·i un rapporto proporzionale tra din1inuzione deg·li r,ritrociti e ta so e111oglobi11ico, n1entre il q11aclro dell3. serie bi.anca è caratterizzato ~11esso tla un.a i11otlica leucocitosi con pre,'ale11za d ei neutrofili: nessu11 con1portan1ento 8pec1alc degli eosinofili. l)oicl1è in u11 caso di an1ebiasi intestinale carluto alla inia osser\'azione ho riscontrato per I.a serie rossa un quadro e1natologico diverso da quello comuneme11te descritto, ho creduto farne rilievo in questa nota. Pr. ·L uigi di ignoti , di anni 54. coniugato, commerciante di frutta da Napoli. Anamnesi: Morbillo e varicella nell 'infanzia. Reumatis mo muscolare a 17 a11ni, senza fel>bre: guarigione dopo due mesi di malattia. A 18 anni ebbe ulcere semplici contagiose , a 20 anni nuovamente ulcere multiple semplici. Non fu idoneo aJ servizio militare per ernia inguinale destra, di cui venne operato a 22 anni. Sposò a 27 anni e la moglie ebb e due gra,·idanze a termine e nessun aborto. I figli sono viventi e sani. Due mesi prin1a del suo ingresso in Clinica co1ninciò ad avver tire astenia, talvolta palpitazione di cuore ed affanno, anoressia, senso di peso allo s lo111aco dopo i pasti; inoltre co111i11ciò ad avere 1)er qualche giorno diarrea (una, due scariche , leggero tenesmo e presenza di muco nelle feci . Dopo pochi giorni si accorse di aYere colorito pal•


LANNO

XLII,

NUI\-1 .

26]

SEZIONE PRATl CA

]ido (che in seg·uito aumen tò notevolmente) e m oclica ~ebbre (37°,6-37°,7). Ingres o in clinica: 20 g iug110 1933. Esa1ne obibettiYo : Fort e pallore della cute, tendente al giallognolo , specialmente alle paline delle nlani e alle piante d ei piedi . ~Iucose pallidis. sime; ed e111i agli arti inferiori. Temperatura 37°,7, pol o 104, respiro 22. Presenza di qualch e pic;cola g hia11dola dura, sp ostabile, in(lolente, alle s tazionj Jinfaticl1e esplorabili. Lin g u a p atinosa. Rep erto dell 'apparato respiratorio norm ale. Apparato cardio-vascolare: leg·gero i11g randimen to d el cu ore i11 sen so longitudinal e, presenza di soffio sis tolico d ol ce alla punta, ru1nore (lj trot tola alle giug ulari. Ottusità del peclu11colo vaEcolare normale. L 'addo1ne no11 prese11ta nulla d egno cli n ota, il fegato e la 1nilza son o n ei li1niti . Esame del sa11g u e : Hb 21, globuli rossi 3.300.000, g lobuli bianchi 12.000, valore globulare 0,31 , rapporto globul ar e 1 :275. F or111ula leucocitaria: polinucleati n eu lrofili 51 per ce11lo, linfociti 33 °o, monociti 10 %, mieloCl·t·l 6 O/ 10 . Ipocr o111ia S})icca ta dei globuli rossi , l eggera ani~ocitosi e poichilocitosi, prese11za di num erosi eritl'oblas ti or locro111atici e basofili ; r eticolociti 3 %. Assen za di 111 egal oblasti . Piastrine 330.000. Resist enza globul are: l\fx. 30, Mn. 42. Si pratica l a p1111tura st ernale per l 'esam e cit ologico del midollo osseo : polinucleati n eutrofili 21 °~, basofili 3 ~~» eosinofili 0,5 ~~ . Linfoci tj 16 %, monoci li :3 °~, i11e tan1ielociti 21 %, mi elociti 8 %. Eritrobla ti ortocromatici 24 %, basofoli 3 %, proeritroblasti 0,5 %. Sieroreazione di . ,\-assermann: nega ti va. 1'empo di san g uina m e11to: 2 '. Te1npo di coagulazione: 3 ' Retrazion e cl el <'oagulo: completa in 8 or e. Prova d el laccio: negativa. Urine: albumina: tracce. Urobilin a: present e in grande quantità. Sangue: ass. Ricer ca ripe tuta nelle feci di amebe e di u ova di p ara si ti: negativa. .Sa11gu e assent e 11elle feci an ch e alla prova chini1ca. Esame del su cco gastrico. Dopo 45' dalla son11ni . nistrazione d el pasto di Ehrman11 si estraggon o col ~ondino dallo stomaco 40 eme. di su cco gas trj co in coloro, con tracce di r esidui aljment ari . L 'esan1e chi111ico fa rileYar e: assenza di acid o cloridrico ]ibero, acidità totale gr. 0 ,36 p er mille, acido ]attico a sente, san g u e assente, pepsina e l ab. presenti in tracce. Esame r adiologico: 0111bra cardiaca li evem ente at1111e11 tata a carico d el Yentricolo sinj stro, apparat o digerente n orn1ale.

f\.ia ...... u111e11do:

quest 'a111n1alato pre e11tava u11a pro foncla a11ernia , di cui no11 era possibile identificare la causa; infatti tutte le ricer cl1e, an ch e quelle collaterali, riuscirono i1 eg·ative : asse11za i1elle feci di u o·va di eln1inti e di altri paras&ili, assenza di amebe; assenza di sa1Lg uc 11el 5ucco gas tri co, n elle feci, n ell 'urin a; a sen za di qualsiasi altra cau sa anen1 izzante. t2uir1di bisogna\'a an1n1ettere ch e si trattasse di u11a forn1a J.,ri111aria di an en1ia.

1293

·F ra l'e ane111ie prin1arie, dopo la scomparsa quasi co11tpleta della clorosi , vi è l 'anen1ia di Biermer, e l 'an e1nia ipo-eiromica essenziale. La prirna a ndava esclusa, pe1rch è è una forma a tipo iper cromico, con m egalocitosi, m egalobla:stosi , leu copenia, ecc.; allora non rima11eva altro cl1e p en sare alla seconda cioè alla forma ipocromi c.a essenzi'ale. Anche il r eperto clel su cco gastrico, cioè l 'anacloridria, avvalorav·a in certo niodo l 'e·s attezza di tale diag nosi, dato cl1e si era potuta escludere l'esistenza di n eoplasia g.a strica. • S'istituisce pertanto n el n ostro infermo la t era1)ia 111arzia le ad alte dosi, somministrando ~ gramn1i al giorno di ferro ridotto dall 'idrogeno. Dopo due giorni dall 'inizio di tale cura ; presenta1Jdo il paziente aggravamento dei disturbi gastro-enlerici , con sistenti so1pir atutto i11 emissio11i frequen ti di feci inucose (5-6 scariche al gior110), pralico nuovamente la ricerca di a111eb6 e di uova di parassiti' 11elle fecj; questa volta l 'esame dà risultato positivo per

Z.a preseriza llell' en tanioeba histolytica. Quindi alla prin1a diag·nosi di anemia ipocromi ca esser1ziale, bisogna sostituire quella di aniebiasi cori a1iemia ipocromica secondaria ~/l'QrVe .

S 'inizia subito l a cura en1etinica con tre iniezioni al giorno di 4 ct gr . l 'una, fino alla dose totale di gr am1ni 1, r aggiunta in 8 g iorni. Le cond izioni del nlalato già dai primi g iorni niigliorano discr etament e, poich è si ha scomparsa della fe])bre e d ella diarrea; al 9° giorno, ultimata la cu ra emetinica , lo s tato gen erale è migliorato noleYoln1ente, mer1tre è sco mparso il col orito pallid issin10 della cute e delle mucose. Anche soggettivamente l 'am1nalato si sente m eglio. L 'esa1ne del san g u e adesso fa r ilevar e: Hb . 50, globuli rossi 3.500 .000, globuli bia11chi 4500 ; val. gl. O,71. Si soministra all 'infermo per 10 giorni d ello Stovarsolo jn compresse di gr. 0,25, quattro compresse al giorno. Dop o questa seconda cura, il paziente appare completam e11te g u arito: il col orito della cute e cl elle mucose visibili è r oseo, è scomparso il soffio anemico sul focol aio della punta e il rumore di trotlola sulle g iug ulari. Ripe tut i esami di feci , an ch e d opo so111mini.. trazi one di purganti sali11i, n on fann o più rile"·arc presenza di amebe. L 'emon1etria din1ostra ch e 1·e111oglobina è salila a 70, i globuli rossi a 4.200.000, il Yal . gl . a 0,83. Dopo alcuni giorni un altro esame di san g·u e dà il segu ent e r eperto: Hh. 80, globuli rossi: 4.600.000, val . gl . 0,86. Il paziente dopo due me. i dj d egen za, complet an1ente g u arito, l ascia l a clin ica il 20 agosto 1933.

Questo caso ci offre a considerare come da pr1nci1)io fos~e possibile l 'error e .diagnostico, 11oich è si trattava di un 'anen1 ia inten san1ente i pocron1ica, anacloridrica, se11za nessuna cau..a identifjcabile : perciò tutto il quadro di una for111a essen ziale. In seguilo, e dopo nun1ero-


« IL P OLICLil'\ICO »

1294

f:e ind.agini,

fu i11e sa i11 eviden za un 'infezi011e an1ebica e il r a1)porto fra l 'an1ebiasi e l ·an en1ia risultò cl1inro , poichè la cura di em et ina e stovar solo determinò co1111)leta g uarigion e dell 'arr1ebiasi e scomrp·a rsa della g·rave • a 11en11a. L 'anacloridria cl1e noi riscontran11110, co1i1e 1»ure l 'ir>ochiìia o a11che l 'achili'a trovata da altri AA. in LaJe n1alattia, è do,ruta a gastrite ch e frequent e111ente si acco111pag·na all ' an1 el)iasi intestinale. Per ciò n el nostro i11fern10 il <'01111Jles50 gastro- an e111ico è secondari o all 'i11fezio11e an1ebic.a, con1e d el resto <limo trò il risultato della cura. GrerJ11i e Deleona1di 11a n110 de critto r ec:e11t en1ente un caso di an emia ipocromica achilica con microcitosi in amebi n i intesti11ale c ro11ira., nel quale otter1nero la scom1)arsa clel1·an e111ia con la sola ct1ra di ferro ridot I o ad a lt e dosi. Gli AA. allribujscono al con11)Jes o g·astr oanPn1ico cc :tulon o1nia patogenetica della cloroa 11e1nia microcitica , considerando però tal e co 111vlesso con1e secon cl.ario i1el .quadro della n1nJattia , più ch e con1 e sindrome autonon1a i1el ser1so nosolog·ico ». 11 noslro caso offre inoltre particolare i11teresse percl1è è la prima Yolta ch e è stat a d escritta un 'a11eimia cosi inten san1 ente i110cro111i ca in a111 malati di an1ebiasi. O\'e altri Af\. risco11trarono per lo più ane111ia di tipo i1)er1cromico , perrliciosiforn1e.

Descrizio11c di u n ca o di ar1en1ia i1Jocromic: l grave da an1e])jasi intestinale con valore gl0 !>ulare bas :;issi 1110 (0.31), i.n cui la cura di e111c l i11.a e di slo,·arsolo detern1inò la g uarig·io11 e clelJ 'an1ebia.. : i e la co11le1111)ora11ea . . con1pé' r sa della gr:ive anen1ia i1Jocromi ca. BIBLIOGRAFIA.

[.A.l\'""NO

0 SPED.\.LE

XLII, Nul\1. 26]

nr S. SPIRITO - S..\.LA

. Pri111ario: Pro f. A.

BAcc r

N.~zARr .

Un caso di intensa eosinofilia seguita da poliglobulia. Dotl. O.

l\fAZZA.RELI...\,

assistente.

J\iolLepli ci condizioni i11orbo._e sono capaci di i11odifi car e la for111o la leucocilaria ori'entan<l9la \Terso una deci a eo ... inofilia (E.) ; l 'infesta zione cla ' 'ermi è quella ch e, tra le cau e con osciute, i)r oduce il fen o111e110 i11 n1 a11iera J>iù n1arca t a. N aegeli. ha descrit lo lin caso di ar1.kylostomiasi con 56. 000 leucociti e 66, 2 % cli eosinofìli (E .); u11 altro n e h a de critto Bayco LL col 73 °·~ di E.; J au ... ion ri1)orta casi di microfilario~j e biìarzios.i col 75-80 %; nell 'eol1i11ococcosi è ... lato d escritto un caso col 68 ~6 ed è noto cl1c 11€lla tri cl1inosi l 'E. può ragg·iungEre il 70-80 ~~ . Ordi11arian1ente i)erò , siffatte E. sintomaticl1e r1on superano il 20 % nell 'eql1ilib·r io leucoci tario . Nellr altre circostanze i11orbose in cui è frequPnte l 'en10- E., co1ne asma bronchiale, scarlattina, convale. ce11ze di malattie infeLLi' e. alcune i11alattie d ella pelle, alcune j11tos ~ icazio11i , essa è co11te11uta in limiti p iù in odesti . l\1a so110 stat e de crilt e E. i11lense (al di là clel 20 fo) a cau sa rin1a ta osc.ura 11011ostante le più .accl1rale i11dagi11i. lJer r t1i' è sorto il r1roblen1a d Plle E. esse11ziali. Occorre inta11to i1otare cl1e le lesse inle11se E. ~ urricordate in ror so cli i 11 restazio110 da vermi , data la lo·r o rnrilà 111 co11n·o11Lo clella freque11za della el111inii.asi. J1on i co111pren clon o altri111enti se rto11 1)€11sa11rlo che deteTn1inati ceip1Ji di elminti siano l)arlicolar111e11t e atti a stin1olare la leucopoiesi E. o,·,·ero cl1e questa, ipotesi p iù ov,·ia , sia costi1u zional111en te i)r edisposta ad esagerarsi. Siffatta con siderazione ri1)orta l 'E. sjnL0111a licl1e. in le11 ... e nel IJrob·l ema delle E. f:ssenziali. Tali E. sono ,·er a111e11te eccezionali se si 11bn sa alle mig·liaia di esami che og11i giorno ~ i i)ral1can o in tu1to il mondo e allo scar . o i1t1111ero di casj descritti . Dalla Palma fino al 1931 n e b a ra ccolti solo 50 casi , di cui 11 si acc,ompagi1a' a110 a li11fogra11ulon1atosi mali.gr.ì.a; 10 a 11eopla... ie: gli altri a ,·ariate n1alattj e ( en ce falit'3, sclerosi dell: arteria poln1onare, polin1iosite , ecc. ). Ga,~azzer1i e Beltrametti 11e ha11110 r accoltj altri 10 casi , di cui 3 personali. l -rL altro ca o è stato descritto d31 Dolfini di PadoYa ed u11 altro an cora da l Murphy. T.ie interprelazioni etio1Jatbgeneti ch e non so1

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1

IzAn. L 'a 1nebiasi . L e n1etaslasi alnebi che . Catania 1925.

B \ CCH ELLL 1927.

Folia cl1imica-111icroscopica

'

fase .

I

E J. D ' A~L\TO . La Sen1ana l\Iedica. Buenos Aire ..

' 1

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1

.

-


,(ANNo XLII, .KuJ\r. 2oJ

SEZIONE PRATI CA

110 univocl1e. Dove coesisto110 n eoplasie, si è pensato a sostanze eosi'notattic1h e da disinte_g·r~zior1e; ad irritazioni vagali di orrdine mec-canico; a sensili·i lizzazioni da parte di proteine Jleoplasti.che (l)isa); n1a la rarità del reperto .i11 coniro11to della g rande frequenJ.a dei tu111ori r1on persuade circa un rapporto diretto tr.a questi ed ipereosinofilia. Il co1i.cetto di leucemia a tipo eosinofi]o, sost e11uLo da Stjllmann, Shapiro, Bass ed altri , si adatta ai rari casi a pTognosi cattiva in cui s i riscontrano Conne immature in circolo e fo-co Jai di mielo_p oiesi extramidollari . Ordinaria111e11te però non ricorro110 _tali co·n dizioni, per e ui un· estensione di tale concetto non pare giustificata. Cl1alier e JJevrat. parlano di insufficienza -~ple11ica E., sopratutto perCJh è la splenecto1nia .i11cluce E. - per quanto a volte di b reve durata -- e per una presunta efficacia dell 'opoterapia splenica . I detti AA. ne fan110 un 'entità i11orbosa, i11dividuandone cos1 i caratteri'.: E. clel 20-95 ?~ con leucocitosi ad eilementi ma.t11ri; serie eritrocitica i1on compiromeissa; spleno1negalia a volte notevole; frequente epator11egalia; condizioni generali buone o discre·le; <lecor;::,,o cronico. Esi·sterebbe una forma ·C'tn1g·enita familiare - la più frequente - in -cui l 'E. e la spl enomegalia sareb1b ero più modéste e il decorso stazionario; eid u11a forrna .a cquisita - spe&S-o lueti'ca - con E. e splenon1eg·alia .p iù pron11nziate a decorso progressivo. Occ.orre però osservare che la ter.a pia con -e~tratti sp1 l enici è &tata del tutto inefficace nel caso del Dolfinj, m entre un miglioramento nel r<.>rso di tale cura non autorizza a sicure dedu~ zioni patog·enetic11e. Dalla Palma, allargando la concezione degli Ali. fr.ancesi, pensa ad una disfunzione del 1

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2 ·~ l...) . 1l. E .

Bastai, in base ad osservazior1i di E. a tipo 1fa1ni.glin.re, sos tiene fin dal 1923 un 'anomalia -di struttura del midollo osseo a carattere eredjtario . Nelle infezio·n i comuni inteTcorrenti _gli E. !lumenterebb-e ro come per sostituire i neu,trofili : sarel1'be tale c·o1m portan1ento para.dosso una nota distintiva fondan11e11tale. Alle vedute del Bastai aderiscono l(.lingert, Cattan.eo ed altri. Si è però osservato che la familiarità i1on è decisiva per una interpretazione ·Costituzion.ale dell 'emoeosi11ofilia, potendo es.sere l'espressione di co ndizioni an1b-i'entali e·soge11e ider1tiche. L' Anau r,.d altri sosteng·o·n o infatti che in itali casi I 'E. sia sempre in rapporto a fattorj 1

1295

esogeni, in nLassi111a parte 1;arassitari, cJ1e si sottrag·go110 a]]a ricer ca. Giffi11, Giroux , i11vocano u11a in sufficienza i-espiratoria grave. Pros.p1e tta1a così, scl1e111.atica n1ente, la ques1ione d elle E. esse11zi.a li , riferi1·ò u11 c;aso occorso111i i1ell'Ospe-dale cli S. Spirito. Si tratta del cc11ladi110 S. Paolo, di 23 a11ni, di l\farano Equo, entrato i11 Ospedale il 3-IX-1934.. Genitori viventi e sani ; la i11adre 11a avuto un nborto e 6 figli di C"Lli 3 111orti in tenera età per 111alattie ac.trte, gli altri due goclo110 buona salute. 1\1odico bevit ore, no11 fumatore , no11 convive con cani. Neg·a lues e 111alaltie veneree in genere. Nel 1930, infezio11e i11alarica a tipo terzanario, durata co111plessiva111e11t e clue a11ni e curata con cl1i11ino. Il 20-\iII-1934, trovanclosi per rag·ioni di lavoro in località Vallel ata (Sabat1dia), avvertì leg·geri aoiori addominali, febbre sui 38° non preceduta da brividi nè acèo1npagnat a da sudorazione con clispepsia . e inodica stiticl1ezza: tale sinton1atolo, g·ia durata una diecina di giorni scomparve senza cura chininica. Nei giorni 5 e 6 ag·ost o, eruzione cutanea prurigi11osa diffusa a tutto il corpo . Il 25 ag·osto - i1011os tante cura co11 arsichini11a ch e un Sanitario aveva frattanto co11sigliato astenia, vertigini, modica diarrea in cui vi sarebbe stata qualche ve11atura di sa11gu e, febbre sui 37°-38° i1on preceduta da brividi , lieve1nente 1emitte11te 11ella 1naLLina ta, durala fino al 3 sette1nbre, g'ior110 del suo ricovero in Ospeclale, dove si raccol~ero i seg·u enti dati obbiett ivi: Individuo rlel III tip-0 111orfolog·ico di De Giovanni; ro11ct izioni generali discrete, se11sorio vigile; decubito indifferente ; stato di nutrizione e sanguificazio11e buono; 111ucose visibil i rosee ; r u te i11olto irrorata, elastica con urticaria factitia provocabile in n1odo intenso e difft1san1ente. Sottocutaneo conservato. Si apprezza110 linfog·a11gli biepi lrocleari; ag·li ing·t1 ini so110 att111e11tati di volu1ne e con siste11za. No r111ale ] 'ap1Jnreccl1jo locon1otore. Polso : 50 al m ' n ella stazio11e eretta come nel1'orizzontaJ.e,. ritmico, alquanto mol)e. Riflesso oculo-carcliaco - 14. Pressione Mx. 110, Mn. 65 , al Riva-Rocci . Respiro r eg·olare. Te111pera tura normale. . Kt1lla a carico degli a1)parati r espiratorio e c1rco]a torio . Addo111e: reg·olare }Jer for1na e volun1e, poco l ra l tabile 11ei quaclranti superiori. Fegato : superior111ente, 11ei li1niti ; il 111argine inferiore regolare, di co11sistenza poco aun1entata, alquanto clo]ente, si palpa due dita d all'arca ta ~t1ll 'ascell,~re anteriore e all 'unione del t erzo i11ed10 con l 1n[eriore della xifo-ombelicale. Milza: in alto , alt 'ottava costola sull 'ascellare ineclia , i11 b asso si palpa a un dito e 111ezzo dal! 'arca ta reg·olare, 1_1 011 dolente, cli consistenza aun1entata. Sistemi urog·enitale e nervoso normali . Esa1ni collaterali : In.tradeirnJ.oreazione '"econdo Casoni i1eg·ativa. Deviazione del co111ple111e11 to secondo Gl1edini e "'reinberg negativa. 1

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1296

[ANNO XLII, NuM. 26J

« IL P OLICLINICO »

Cutireazione alla tubercolina lieYe1nenle positiva dopo 24 or e . Reazioni di Wassern1 an11 e al citochol n egalive . Kelle feci, n egativa la ricerca di vermi o di uova di vermi ; solo una voi ta u ova di tricocefalo. L 'esame delle urine rivela di 11otevole solo una d1 scr eta indacanuria. Gli esami radiografici del torace e dell 'apparato gastro-enterico non rivelano nulla di anorrr1ale. Negli strisci di sangue assenza di parassiti malarici. Globuli bianchi 14.600. Formula leucocitaria: neutrofili 20; eosinofil1 60 ; baisofili l ; monociti 2; linfociti 17. Durante la degenza in Ospedale (3 set tembre-6 cltobre 1934) la temper atura solo una volta rag giunse 37° ,2; si ebbero lievi accessi dispnoici circa una volta nelle 24 h. L 'esame dello sputo no11 rivelò di notevole elle numerosissimi leu cociti qu asi tutti E. Le feci 11on composte, senza m11 co n è sangue. Vi furono d ei 1nodici dolori alle masse sacro-lombari . ~ive di effi cacia si di1nostraro110 pozioni di cloruro di Ca e l 'adrenali11 a p er os . 11 10 nov. successivo - dopo oltre due n1esi il paziente si fa rivedere fornendo i seguenti dati : il dolore spontaneo all 'ipocondrio d estro è diminuito ; persiste quello alle masse sacro-lombari n ei movimenti di flessione e di es len sione del tronco; cefalea frontale pulsante a torso inclin ato; scompar si 1gli accessi di spnoici ; qualche settimana prima, febbre sui 39°,8 non preceduta da brivicli , acco1npagnata da dolori di gola, comparsa a mezzogiornQ e scomparsa alla sera del giorno su ccessi o. Forte ·appetilo. I tlati obbiettiYi so110 inv.:iriati. Esa1n j collat er ali: Gl. r. 5.400.000 ; Hb. 80 (al Salili); V. G. 0,74 ; Piastrine 220.000 ; Gl . b . 22.000. Formula leu coc. : Granulociti 11eut r ofili 10; Meta mielociti n eu tr . 1; Metamieloci ti eosinofili 2; Granulociti eosin ofili 70; Linfociti 14; Monociti 3. I11 ogni mmc. quindi esistevano 15.620 E., m entre norn1al1nente Ye n e sono 300 i11 ni.edia ; 2200 TJ eutrofili , invece di 7000; 3300 linfociti invece di 2300; 660 monociti invece di 300. Esisteva p ert r.nto una E. relativa e assoluta ; una n eutropenia r ela Uva e assoluta; u11a linfocitope11ia r elativa e una linfocitosi e inonoc1Losi assolute. Negli strisci di s . non si rinvenne il parassita inalnrico . Dopo qualch e m ese (14 dicembre), il paziente si fa r ivede re e r iferisce ch e p er siston o la cefalea frontale con i caratteri già ricordati e i dolori al1'ipocondrio destro i alle masse sacro-lo11'1bari , e alle spalle. L 'appetito è ottimo. L 'alvo r egolare. Non febbre. L 'ammalalo h a il volto con gest o, mucose visibili rosse. Polso 62. Riflesso oculo-carcl iaco - 14. Pressione Mx . 110, pressione Mn. 60. l Trticaria factitia n o tevoln1ertte ridol t a; dolente ] 'epigas trio; grandezza d el fegato e d ella milza e lato d ei linfogangli invariati . Esan1i coli . : Gl . r . 6.620.000 circa, n el s. capillare e n el Yen oso; Hb. 102 ; V. G. 0,77 ; Piastrine 460.000 Jler mmc.; Gl . b . 18.600. Resisten za globular e (sec. Viol aì : R. 1 0,34; R. 2 o, 38 ; R. 3 o 40 . Tempo d i em orragia 2' ; ten1po di coagulazion e 6'; retrazion e d el coagulo n orma1e; segn o del l<:tccio nega tivo. 1

I

Formule leucocita.rie : e. diginno di ma.ttins

A. digiuno e.

venoso

dopo cena

Neutrofili

46

41

61

Eosinofili

26

33

20

Basofili

1

1

Linfociti

23

23

18

Monociti

2

2

1

Mielociti neutrofili

2

1

Esami radiologici : · Torace: l 'esame non mostra che un ingrandin1ento a carico del cuore. App. dig erente, cranio, arti: nulla di anormale_ Rivedo il p. il 3-2-1935: condizioni generali ottime ; persiston0 i doloretti epigastrici e I 'epatosplenomegalia; l 'urticaria factitia è quasi sco111parsa. L 'esame del s. d~ i seguenti r~sultati: Globuli r. 6.500.000; Hb. 100; VG. O, 79; Piastrine 465.000. Form. leuc.: Neutrofili 70; Eosjnofili 8; Basofili O; Linfociti 13; ~1onociti 8.

Nella d.isan1ina diag11ostica di questo caso ci si è per prima profilata l'infestazione da vermi. L'esa111e ripetuto delle feci ha solo una Yolta rivelato uova di tricocefalo, ospite ch e i1on è capace di dare. E. secondo alcuni n epl)llre di modico grado. L'l negatività di detto esan1e, l'assenza di sa11gue nelle fe ci e dell 'ar1emia e le condizioni generali del p. depongono co11tro l 'ankylosto·m iasi, per la quale manca ogni altro indizio clinico. La trichinosi è molto rara in Italia, d'altra parte i dati clinici e l'indagine radiologica fanno escluidere tale diagnosi. Per la cisti da echinococco S'JllO stati negativi gli esami radiologici, la c:a5oni e la Ghedini-Weinberg: è vero che le reazioni b1iologiche possono mancare nell'eohiIlococcosi' indicando che le membrane cistiche non ~0110 p·e rmeabili alle sostanze sensibiliz1 ant,i'., n1a in tal caso dovrebbe mancare l 'E. ch e è anch 'essa un fenomeno b iologico reattivo a distanza e sopratutto rrtancare l'orticaria ohe sta ad esp rimere una sensibilizzazione in atto. I.'E. e l'orticari'a dunque valorizzano la negati,1ità delle reazioni biologiche per escludere l'echinococcosi; aggiungo che una positività della Casoni non sarebb·e stata decisiva per siffatta diag·nosi, data la di5creta aspeci'fi cità della i11traderrno11·eazione (sarebbe positiva nel 20 % di individui indenni da eohinococco, secondo Antonelli e Panagia) tanto più che nel nostro ~

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{ANNO

SEZIONE PRATICA

XLII, Nul\1. 261

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caso tratta,·asi di temper arr1ento vagoestesico condizione anafilattir,.a abbia agito indiretta· in cui. la cute tende alle risposte aspecifiche; mente attraverso un 'insufficienza respiratoria. questa considerazione anzi avvalora di più la Pe1ciò io credo che seppure un fatto di anafj Jtissi ~ia iuLervenuto esso non abbia avuto C.asor1i ripetutamente negativa ai fini della dia .. gnosi uel ca o i n esame. P er altro, se, come n e8sun rar)po rto di causalità col fenomeno E. Non è il caso poi di discutere il linfogranuho ricordalo, per alcune infestazioni sono state loma n1alig·110 e i tumori di qualsiasi genere descritte E. coSi notevoli, mai, ch e io sappia, è stata vista una emoeosinofilia del 72 % in non fosse altro che per le cor1dizioni gen erali , il d ecorso e la poliglobulia. corso di echinococcosi (su 64: casi con E . racA questo punto , è allora opportuno domancolti dalla letteratura da W einberg e Léger , dorsi se proprio non si tratti di una E. essen11ella metà l ·E. 11on sorpassa il 7 %; in qualcJ1 e caso a rriva al 50 %; e solo in un caso è ziale ir1terpretata i11 se.n so costituzionale ed f.reditario da l :B astai e n el m odo a nzidetto da del 68 %). Levra l e Chalier. Intanto , gli esami di sangue L 'E., l 'ortie;aria dell 'anamnesi, l 'urticar.i'a ~irati ca ti sui inemh•ri della famiglia (padre, factitia, gli accessi dispnoici cost.ituiscono, nel r1ostro p. , un comvlesso sintoniatologi·co 1n1ol- 1nadre, fratello) sono stati n egativi , m entre il f.atto ol1e l 'E. intensa non è stata persistente, lo sig nificativo per la diagnosi gen erica di stato allerg ico. Inter pretando i disturb·i inte- llla n egli ultimi tempi, pur in assenza ai opoterapia ~ple ni'ca, si è ridotta a proporzioni mostinali con le poussées febbrili e l 'indacanuria n ella maniera più ovvia di fatti enterocoli.tici , deste, con un decorso privo di grandi oscillazioni, induce notevoli riserve per una tale si l1UÒ pensare ch e tale allergia, magari con la senza, per altro, farla escluder e con sofferenza epatica, si sia i tituita per assorbi- diag11osi • rr1ento di sostanze insufficientemente elabora- . s1curezzri. A11che se si vuol credere alla sua esistenza te . Ma è gi ustifiaato mettere l 'E. in contro di no11 m ~tte con t.o discutere la possibilità di una uno stato a 11a filatti'c o ? leucen1ia a tipo E. ch e il decorso ·e la modesta Schlecht e Schwenker , Schwieger, V. Neusser, Austoni e T edeschi, P. J. Ménard, Beizan - leucocitosi ad elem enti maturi m ettono sençon e Moreau sono d 'a,rviso oh e n on si può i :a ltro fuori causa. J>ertanto, a n1e pare, il presente caso non si stabilire un leg.a me solido tra anafilassi ed E. prest a a nessu11a delle interpretazioni' finora J)asteur Vallerv• Radot e collaboratori n on hanno m ai visto E. in dieci casi di ana filassi escc·g itate. p'8r l ·E. inten se. Senza pretendere sperimentale. Essi dall 'esame di 253· sofferen- di volerne dare una personale e convincente 1i <li diverse i11anifestazioni anafilattiche con- . - per la quale del resto mancano ricerche più c ludo110 ch e I 'E. si osserva n ella maggi:or par- complete, ch e tuttavia n1i riprometto di fare - n1i limito a fa r notare che parallelamente i e <lelle orisi di anafilassi r espiratoria : n el 7G /~ dei casi di asma, n el 74 <10 dei casi di alla di•rn inuzion e dei globuli bi'a nchi e degli E. sor10 aumentate le em azie e si sono raddopfebbre da fieno, n el 54 % di quelli di coriza spasmodica, mer1tre non si riscor1tra nelle crisi piate le piastrine, come si rileva dalla seguente in11lutabili precipuamente ad an a filassi intesti- t<.tbella : 11ale (orticaria, edema di Quincke , emicrania ). G. B E . G. R. H b . V. G. Piastrin e L 'E. pertan to non fare·b be parte del quadro anafilattico i11a sarebbe un fatto legato alle speciali condizioni funzionali cr eate dall 'anafilassi al ìiv ello dell 'appar ato r espiratorio. Il 10-IX-1934 14600 60 J>e.sc.atori, utilizza11<lo particolarmente le osser- 10-XI-1934 22000 72 5400000 80 0,74 220000 vazioni degli AA. fran cesi e avvalendosi dei 14-XII-1934 18600 33 6620000 102 0,77 460000 ri ~ ult.ati di ricE,rche personali , riferisce all 'a 3-11-1935 5400 8 6500000 100 0,79 465000 5fissia dei tessuti la genesi di ogni specie di E. Tutti questi fatti r endo110 poco verosimile ~na inlierprelazione anafilattica dell 'E. in esaTale qu<1.dro di ìperpiastrinemia e di poliglobulia ad elementi maturi nel sang·ue capil111e. Se i)oi si con sidera ch e essa è stata di lare conle n el venoso , insieme con i risultati una inte11&ità 111ai osservata n egli stati di anafilas.:;i e ch e l1a presentato, nello spazio di cin- delle prove emogeniche, fa pensare se non si que 1nesi , un d ecorso regolare ed uniforme tratti , 111agari al suo inizio , di una sindron1e senza le osG1llazioni proprie di detti stati e de.I ' ' aqu ez per cui parlerebbe anche la ipotense11za le ucopenia 111a viceversa con leucocitosi, sione arteriosa, cb e sarebbe una nota imporrieacc· insostenibile anch e l 'ipotesi che una tante della sindron1e, definita anzi dal Grep1

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I


«

1298

IL POLICLINICO

f'i corr1e «ple tora <rlob·ulare ipotonica ». Nella detl a si11drome inquadrer e.bbe ancora la epatos1JJeno111-egalia , i1ell a q uale peraltro non si sa quanto abbia g·iocato la pregressa infezione rna1arica. Vero ·è ol1e, n el caso in esame, una r1o] j glol1ulia ver a - rientri eppur no nell 'ambito della sindrOllTI1e di Vaquez - si· è, nella anormalità del quadro ematologico, lentamente sostituita ad UI1a inte·n sa E. No11 è possi})i] e cl1iarire i rapip·o rti tra i due fenomeni, n1a è suggestivo pensar e che la anossiemia o megli o l 'as.f~ssia dei tessuti invocata n ell a ge11 esi deìle E. (P escatori e altri) sia stata altresì crf3duLa anello centrale della catena patogenet j ca nella sindron1e del Vaquez; che la sostaliZf1 eosino.fila sia ritenuta d.a autor evoli AA. non altro cl1e en1og·lobina rielaborata dagli E. (Zietsch111ann, Stsc,h ast11yi, V\i'"eidenreioh , Liebreich , ecc.) ovvero autoctona di essi (Poucl1 e t, Sen1mer, Pappenl1eim); e clhe, pertanto, un 'unica causa immediata ab bia p·r esieduto alla gene i dei due fatti ematolog·ici. 1

1

Si descrive, discute e interpreta un ca o di f•111oeosino fili a inten sa seguita da poliglobl1lia . BIBLIOGl~AFIA .

G1FF1~ ~ · Z. E osinofilia persisten l e con, ip erleu-

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alla Soc. Med. Chir. di Padova, seduta del 16 g iug no 1933. Un caso di origine oscur a d'eosinofil'ia straordinaria1m ente elevala. The Brit. ~led . Jour.,

MuRPH1.

n. 3, 787, 5, VIII, 1933. STEV!' ART. Eosinofilia fami l iare. rrb e Arn. Journ. of med. Se. , CLXXXV, n. 1, gen. 1933. l)A~AGIA.

Sti l va lore della intr adermor eazione e del'l'eosin.ofilia sanguigna nella diagnosi clella cisili rla ecliinococco ecc. Rif. ~1ed.,

ANTONELLT e

n. 26, 1933. Ipofisi e su r,.ene negli stati di pletora ipert o11icn.. R ass. ìVIed., a. XIV, n. 3, 1934. F'EHRATA. Emopatie, vol. I , par. I , p. 80. GnEPPI.

NOTE E CONTRIBUTI

RIASSUNTO.

cocitosi e sp·l erio1negalia.

»

eosi11ofila. eosinofila.

plerion1egalia co n, iperleucoci-

tosi eosinofila. J our. of Labor. e Clin J\iied.

V-

IX-1924. ' PA TEU H \TALLE HY-l~ADOT' p . ftLA l\f OUT ER , F. CLAU· DE e Ginouu. L 'eos in ofili a sa11guigna 11egli stati an afflal lic~. Presse lVIéd., p . 160] , 22-XI-1926. S-"IITS E. Un, caso di eosinofilia costituzionale ~Iiin ch J\led . ' Voeh., LXXl,1 , p. 896 , 111ag. 1927: AH~lA:-1D-DELIJ..LE e 1I1n e DE PIERilEDONE . Ip erl'eu-

n

cocz l os.i con eosinofilia mollfo el eva la• e szJlenorn egal za. Bull . Soe. d e Pédiat de Pari s 25 ]J. 424, o ll.-11ov. 1927. · ' ' I·~ . FANTON. (,o,-, I rìbtil o alla cosi dcl et ta diatesi eosi11 0/i la. Cìi 1~. Ped. , 19, 295, n1ag. 192 . P E CATORL J{1cP r clie sp erin1 entali sulla /Ja logenesi dell'eosinofilia, Haemat., II, p. 477, 1930. F. F. HARRI ON. Eosinofilia co n splenon1egalia. Am. J our. ~{ed. Se., 179, p. 208, feb . 1930. 1\R\IL~D-DELILLE, .t\ . F . H L"nsr e V. E. SoRAPURE Eosinofi lia farnil iare. Guy' s Hos1). Rep. , 1). 248, npr. 1930. J . Ci~ \LIER e ~I . LEYR.\T. L a gran cl e eosinofili a sang u ig1ia . Jrisuf/i ce n za sple11ica eosinofila . Lyon

so:

:\lécl. , 140, p. 305, 14 se lt . 1930. _\ . \I . Dn..:n:\' e J. H . B1cG.\RD . Eosinofilia persistente . .Tollr. ~alh. e Bac t. , 33; p. 995, ott . 1930.

Dottrina costituzionale della motilità. Dott.

GIANNINO CONTE.

Lo studio del De Lisi « ·Fonda111e11ti di u11a clot trina costituzi.011ale d ella motilità » A th ena, n. 6, 1933, n1i 11a deciso a tra ttare l 'argon1ento in relazio11e con la fi io log'ia e la pa. .. tologia un1ana . . 1) Che cosa si deve intendere per n1otilità ; e sviluppo della dottrina co"tituzionale 1notoria. Il De Lisi no11 dà una definizio11e precisa della moli'lità ma parla in linea generica di 111ove11ze, inte11dendo per n1ovi111ento la gamma dei gesti co11 i quali coloriamo il discorso ~ ch e e ~1)rimor10 la nostra personalità. J)in10do0h è per motilità s'intende il portan1ento di ci asc·u n in di'vi Llu o. L ' autore stabilisce ch e n essun atto n1otorio è volontario non solo il C'o n ge·n ito e istinti,·o 111.a anch e l 'inten1ionale , il quale facilitandosi e a un1er1 Lande di i)roduttività tende) ad auto1natizzarsi e ad immedesimarsi co11 quelìo. Per ques to la costituzione motoria no11 essen(l o controllata dalla volontà sar à infll1enzata da u11a serie di faltori per i quali si costituirà un te111peran1ento . p er ciascun individuo e qui11di il portamento rifletter à una fisonomia i1J occultabile. Il De Lisi ·enumera una serie i1nportante di cau se di ' rariazi·one nlotoria, ]a razza, il sesso, l 'e tà, ecc. ma non n1ette in 1

1


[AN1'0 XLII, NUJ.\il. 26]

1299

SE ZIONE PRATICA

niica è franca dimostra11do sicurezza, tranquilco11to i1el suo studio due i111p·o rtantissi111i fatlità e er eniLà ; m entre n el malato vedremo tratori e cioè lo stato fisi ologico e lo staio patologico : Tnfa l.ti la malaltia i1nfluisce sullo spi- $r>arire la per1a interna attraverso ad un contegno n1.1torio ora timido e pauroso , OTa in1ito e p orla co11 meccanismi vari abilissimi n10certo e scontroso, ora irrequieto, e fiacco. cli (icazio11i sul co11Legno 111ot.orio e qui11di sul llo Lra lteggiato nelle linee generali l 'espre ·porta111e11t.o C<)n gen esi dif fer ente seco11do la ;:;io11 e it1otoria d el sano e del malato; p erò atp a rticolar e condi zione ni.orbosa individuale. tra \·erse la sottig liezza d elle gra dazioni e con La v ariazione d cl portamento può esser e dou11 certo eser cizio pratico d e]l 'osservazio Iie p1u ò vuta· a stali de pre ivi o i1Titati-vi p er la p•r eoc(\."~t) I t-' i)r ecisab·i le , se non la sing ola malatc t1pazi 011e e la instabiilìtà di un1ore cl1e il d etia : aJ1u eno la cat egoria co.._ tituzionale d ell a c 01 o del 111al e conduce con sè o sarà d et ern1c1.lc ~i 111ia. 111inala da alterazione dei ce ntri psi comotori, (~rande. rmporta11z.a n elle variazioni indiviclirc lta 11ella inalattia d el is.t ema n ervoso e duali d ella notilità è riservata log ican1ente alle co11 g e11esi umorale in tutti gli stati patologici Il 1<.tla l Lie n er vose ver e e p roprie n elle quali è influe11zanli il cer ebro p in ale e n ew ·ovegeta tico1n.pren siJbile il dOJì pio m eccanismo p1sico . , vo: n o rl si deve p erò di111enLicai·e ch e ancl1e n1o torio: Ho trovato ch e in tutte le· malattie questa seconda categ oria g iocano una pari.e i111porlante anch e le condizioni P' ichi c,h e sen1- interron1pen1i la r egolarità, continuità ed equi1)r e d e viate in ogni malattia e ch e si rias·su- librio dei n1ovirr1e11ti ( clero i in placch e, Park.in so11 , tab e dor sale) a p arte i si11tomi classi.ci 11lono n ella p ar ola u gg·e tiene. di tren1ore , a tassia ed a ltri, c'è n ei m alati una In linea g·er1erica lo s tato morboso o n1e,g lio certa 1imidezza e :µaura in 1n odo ch e la loro ur1n qua lu11quc condizion e no11 fi iologica agi1l1otililà sembra co·1nc sacrificata dall 'i1m11)r e sce 1>rofo1n darn ente s ull'animo umano ed ansio11 e <li sbilgliare o di cader e n el difetto pii1 cJ1 e sull a vita puramente i tintiv.a dei bruti g·r ave causato dal loro morbo (tremore, ata i11 I erron1pendo la continuità equilibrata del1'er.islenza non solo d et errnri nando una intrin- ~ia, ecc .), tanto d a compier e con evident e m alavoglja i gesti loro ordinati a scopo d 'esan1e. ~eca rivoluzio11e <lello . pirite i11a e teriorizzando att.raver so il lìOrta1nento tutlo lo volger si Ma g·gior valore p er le vari.azioni n1otorie ind ella i.11cosciente tranquillità g·oduta dura1tte tl1 \ i duali ,è riser vala agli ormoni: non intendo la p erfe.lta salute. Le variazioni notorie pos- riarlare degli stati p atolog·ici veri e pr opri ch e ~ono esseir e fi ssate in una Ii·nea parall ela col ~0110 Lr0ppo e' id e1)ti, ma di quelle lievi co11cl izioni di disf11n zionalità quasi sempr e n on d ecorso del nlale. 1) Den o tano u11a g r a11de depre sion e n elcnn s iderate pntologi c.h e e cl1e ·veng ono m ol lo be11e esteriorizzate d al portamento: così p er ] 'in sorger e d ella n1alattia 1q1ll,ando l 'indi,1iduo ' ·ien e a i p rimj conta tt i co11 la rn edesin1a: esen1 ~i o alcuni tati d 'ir1·itabiilità ed agi tazioQu es to ta lo dura p oco . 11e sono rifcribiii .a 111a rziale iperfunzione tiro i2) In un secondo p erioclo il p ortam e11to tlea inentre alr u11i tipi . onnolenti e apa tici ri corda no l 'ipo._ urren ale. segue Lulti g li al ti e b assi d el decor o subendone tutte le influen ze . Ancl>.0 la tuber colo i p oln1011ar e è chiar a:J) l.1a t er za fa e è f a la l111ente d e·JJr essi,,a o 1l1c nLe est eri'o rizzata dal p orta111ento e in i110jrritaliva n ei ca. i n ei quali si è maturata la do differ einte d ai due sessi. Og'l1uno 11a os ercoscien za della ingu aribililà : eufori ca invece vato cl1e le d on11ei affe tte da tu1b er colosi polql1il 11do è sic,uro il b·uon esito. n1'011are sen1l1rano di,~e 11tare p iù b·eil le ; que to Dunque il contegn o n1o lorio divid e n ettarr1ularr1e111.o e~L e lico si uni.~ce ad un altr o elle 111ente g li individui in sani e inala ti e ci ririgu arda la i11ot 1lilà, la quale cam bia ver so u11 corda cl1e, J.Jrima fra le clinich e , la pediat ria Lono di lan g uore e d i indole11za. L uo1110 ini11segn a la n ecessità d 'inter essarsi d ella m etivece J)rodt1ce al I.i e b·a ssi di ir r equietudine e li Là d ei b a1nb,i ni p er arg·uirn e lo st at o di sa cli rilassalezz.a <:ertamente legati a tati ora eulute . Ma il portamento 11a più valore n ella forici or a d e:p re si vi d ovuti al forzat o abiban medic ina d egli a dulti n ei quali il mag·gior clo110 d el lavoro , alla impossibilità di r iu scire svill11>p o intellettu ale conferisce una più gr ant1lile, a ' 1a11e ~peranze d i guarigione segt1ìte de fin ezza di sfumature alle m oven ze e agli da sco,r aggian1e·n ti. a tli 111irr1ici , p er ch è in essi la m a lattia oltre Com e si ,,ede lo ch en1a ch e segue non corriell e l 'azione rr1 at eriale n e porta un a psi colo~ponde a quello <lel De Li i n è a quello di De gica Lutta' sp ecial e e molto più importante. Giovanni ma si accor da a ai p iù con que~ eJl 'individuo sano la moti'l ità sopi·a tutto mist 'ul Limo pur e non adattan dosi perfettamente. 1

1

1

1

4


[ANNO

« IL POLICLINICO »

1300

XLII, NuM. 26]

2) Schema della costituzione motoria:

Tipi costituzionali motori

Combinazioni De Giovanni

.,....

o

00 .,....

•.-f

"O

::i ~ cn

o ......

s

l'' Dinan1ico

...:I

20 Statico

~

1° forte, celere, abile, agile

\

normotipo

Q,)

-

2'1 forte, lento, inabile , pesante

• .-f

30 Agitato

.,.... o

4° Tardo

"O

i:: ou Q,) VJ

5° Pesante

o "O i:: o u Q,)

3° debole, celere, abile, agile

l '1 combinazione

4° fiacco, lento, inabile, impacciato

1~~ e 3a combinazione

cn

3a combinazione

colora mai a sufficien~a il pensiero espresS(~ e _ la min1ica n1otoria ·è indolente e priva di forze spirituali. Gli individui di questo gruppo talvolta compiono qualche atto energico n1a subito lo repriip.ono come fossero domi11ati da una forza 1nisteriosa che li riconduce all 'abituale toq>idezza. In questo gruppo rientra il iinfatisrr10 florido, le forme tubercolari torpide e lente, le malattie nervose e mentali, le forn1e arteriosclerotiche, le malattie del ricambio, l'alcoolis1no; l 'addisonismo , l'ipotiroidisn10 : gli individui sono anabolici e general111ent~. rpoco forniti d '.i ntelligenza. d) Pesante. CorTiS])Onde ma Il.on nettamente alla terza rom·b inazione e non ha l 'ugu.a le nello studio del De Lisi. Qui la espressione motoria è riclotta al minimo un1a11a111ent.e· imm.a ginabiie con portame11to addirittura sonnolente, privo di luce ed inca pace di descrivere una personalità . Gl~ i11dividui di questo gruppo sono esseri vegetanti all 1infìn10 gradino dei valori umani. Le inalattie sono: la senilità decrepita, il pri1no passo verso la demenza tardiva, l'obesità, l 'ant!cam'e ra dell 'apor>les·sia. Non ho· elen cate tutte le forrrte morbose proprie di ciasoun gruppo perchè volerlo fare sa: rebh·e assurdo, 1r1e11tre bisogna an1mettere cl1e 1nollo sovente l 'apparte11enza ad una determir1ata categoria significherà predisposizione piuttosto che malattia ve·r a e propria. L 'applicazione p ratica dello schema si farà prin1a di tulto con la nostra personale osser' :azio11e con la quale analizzeremo il portam ento di ciascun individuo composto d'ogni n1inimo gesto , dal modo di presentarsi, dal rr1odo di star seduto, alla disinvoltura più o m.e no grande, alla mimica.· Sopratutto dovren-iio dare valore a tutto lo scenario n1otorio con il quale ognu110 accompagna i suoi racco11 ti e c.11e spessissimo è parte integrante inruspensabile del dire. Questa coreografia motoria ha molto valore

!lOn

a) Dina1nico e statico.

Posso·n o essere riferiti al normoti po e riassumono in sè le note della forza ei della salute. In questi il porLamento denota sicurezza in &è &l~ssi e fiducia nelle proprie forze fisiche e morali in merito al perfetto equilibrio fisi'ologiC9', ormonico e nervoso.. La motilità del tipo ~inam1co ·è energ·ica, decisa, sempre p·r oporzio·n ata allo scopo e le caratteristidhe motcirie del tipo statico sono definite da maggio·r dosatur:1 e calma senza torpide·zza. Questi due tipi rappresentano la bellezza del portamento, espressione dell 'interna armonia fisiologica unita alla plasticità, regolarità e compostezza delle forn1e ; sono due esemplari fond~mentaln1ente teorici di cui i'n p1 r atica se rie potrà trovare di uguali, ma sarà molto più facile incontrare deviazioni verso i tipi anor1mali. J-'a difficoltà di osservare una costitu zione motori:a perfetta va parallela con l'altra di cisservare l'individuo fisiolog·icamente a p·u11to e non <lico perfettamente sano che è tutt'altra cosa; ma questi tipi deviati devono però, essere considerati norn1ali perchlè maggiormente ~i avvi~inano agli esemp lari perfetti' sop•r adescritti. !?) Agitato. Corrisponde al microspl.ancnico. Le doti <li a·b ilità, agilità e celerità qui non sono costanti perchè legate alla costituzionale fragilità so. rri a ti ca. ll portamento dimostra agitazione, irrefles.&iv ilà, colorando in mo·do fantasioso il con cetto espres~o, rr1entre tu1 ta l 'attività motoria è esagerata noi con fronti dello saopo da raggiungere. Gli individui di questo gruppo, sovente con tendenza alla acro megalia, catabolici e per lo ipiù intelligen ti , sono linfatici , anen1ici o tubercolosi. e) Tardo. Corrispo11de sia alla prim a come alla terza combinazione di De Giova1111i. IrL esso la motilità è tarda fld impacciata con portamento 111anc~nte di disinvoltura esprimendo 1'inter11a sonnolenza dei centri psicomotori; il gesto 1

1

'--

J

1

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[ANNO

XLII, NuM. 26]

1;jQ3

SEZIONE PRATICA

11er 11oi medici in quanto spesso un solo gesto, aS&1i meglio di qualunque frase, ci dimostra l'im1.>0rlanza reale del male descrittoci e ]a valutazione e l 'ipervalutazione pensate e tredute, ma wve·n te pensate e volute da parte de] malato. L 'abitudine all'analisi delle caratt eristiche J11otorie sarà del resto ìl mezzo più comodo e più sicuro per perfezionare questo nuovo tipo di esame diretto. Ci servire·m o in secondo luogo d el racconto d ei fa1nigliari e così potrerr10 sap·e re tutti i n1ini1ni mrutan1enti avvenuti negli atti nlotori e) di questi, tutte le deviazioni, tutte le irregolarità vecchie nuove, assolute , cio è, portate fin dalla nascita e quelle relative dipendenti dalle interne ed acqui site rivoluzioni fisiopatologiche. Il racGonL0 d ei fan1igliari sarà utilissi1no sopratutto per stabilire quando cominciarono a mutare le caratteristiche del portamento di una persona, i1t che modo mutarono, con quale intensità e con quale durata si mantenne il cambiamento r1ei confronti delJo stato precedente.

i11a si constatj la perfetta corrispondenza pratica della mia idea e che qualche maestro, as~ai più ricco di esperienza e di studio del sottoscritto, lo p erfezioni, rendendolo maggior1nente utile.

S. Bellino (Prov. di Rovigo), 24-XI-XIII. RIASSUNTO. L' A. fa un ' a1?1)licazione della teoria costituiionale motoria alla patologia e fisiologia di1nostrar1do fino a qual purtto se· n e può servire per la diagnosi.

1

BREVE CONCL US IONE.

C.o ncìudo dicendo cl1e 1pure essendo già stato fatto nel passato gran parte di quanto 110 scritto il merito del Jnio studi.o sta nell 'avere fissato uno schema e quindi d 'avere reso dottrinale u1t concetto fino ad ora sfuggito e riinas to n eGessar1amente vago. La legge n1orfologica di De (~iovanni J1on perde n iente d el suo valore e non ho la p·r e tes a assurda e vanitosa di sostituirla : però i11entre Ja legge De Giovanni con idera I 'individuo in senso statico attraverso a i11isure e a speciale conformazio11e somatica, $econclo il nlio s tudio queste vengono esan1inate n ella loro espresisione di forza e n elle loro caratteristi che dinan1ich e quindi , risalendo se n e possono dedurre t11tte le varie cau se di p'e rturba zio11e e per esempio, dove la le•g ge n1orfolo gica porrà un individuo nella prin1a con1brn.azio1n e·, secondo la t eori·a c ostìtu2io11ale 1110toria, potremo alrneno con molta probabilità, stabilire se trattasi di un ipertiroideo, di un addisoniano, cli u11 ipo ge11it alice e di u11 tubercoloso. Quindi'. non c'è sostit11zione ma con1pileta2.i one r eciproc a delle due teorie e per questo J1 c messo il mio schema acca11to a quello di De <}iovanni per dimostrarne il para]Jelo e la stretta parente la. Prego che nella co11sider azione dello schei

1

SINTESI Moderne vedute sul problema del tancro. (J. P.

LOLKHARn1·-1\l1JMMERY.

1'he Brit. il1 ed ic.

J ou.r1i . , 27 aprile 1935).

I problerr1i più in1portanti riguardanti i tumori s.ono questi: i processi per i quali u11 tun"Jore co,ntpare in te. suti apparente1nente· nor111ali , i feno1J1eni i11i'ziali di questo cambianìento, e co111 e il tun1ore si può preve1n ire o arrestare. Fatti acce·r lati nei riguardi d ei tumori sono: 1) i tumori, benigni e maligni, si trova110 i1ei inam111iferi, nei volati.li e i1e'i pesci; no11 si trova110 11egli inverte1bratì; 2) la frequenza dei tun1ori è quasi uguale i11 tutte le parti d el n1ondo per quel che rig"ll arda nun1e·r o di n1alati su 1000 abitanti; 3) jnvec.e Yi sono ,,ariazioni notevoli rig u ardo agli organi colpiti; 4) la cellula tumorale è specifica p er quanto riguarda la sua forma originale, cioè un tumore r ettale se ha metastasi in a ltri orga ~i conserva, i11 queste metastasi, gli stessi caratteri istolog ici del tumore primitivo; 5) il t,u111ore n.a sce da una o'ellula e tutte lv su e cellule provengono da quella; non si J1a tra -formazion e jn cel11ule tumorali delle rellule circostanti; 6) Je cellule tumorali sono cellule che si ri1)roducono con 11otevole rapidità e tutte le cellule di un tu111ore sono in attività riprodutti\1a. .Le cellule tun1oralr non possono derivare da cellule alta111ente differ enziate; 7) le differ enze fra ce,l lule tumorali e cellule norn1ali per quanto rig uarda la capacità di assorbi111ento d el] ' ossigeno e la g licolisi sono dovute u11icamente alla più intensa atti, ,ità delle cellule tumorali; 8) le cellule tumorali hanno una specifi .. cità di specie: le cellule di tumori umani non cr escono in altri animali ed è difficilissimo trasportare le cellule tun1orali da un u omo a li' altro ; 9) i tun1ori rappresentano una malattia della crescen za dei tessuti; 1

..


1304

cc IL POLICLINICO »

10) in alou11e fa1nigli e i tu1nori sono r a ri, in a ltre freque11Li; 11) i tumori possono comparire in tutte le e tà, però con1rp1aiono più frequ entement e n el1'età avan zata; 12) fra le sostanze car c:inogenicl1e studiate sperimental1nente la p iù attiva è il 1 : 2 : 5 : 6 (li-benz.a traccn e; n1e uo attivi ono il catr an1e; i l'agg'i X e il raùiu111. L ,ipr1le inibi ce lo svìlup1)0 dei Lurnori peTi111en tali. Che cosa si l)UÒ d edurre d a quanto sopra ? I tumori , La11l.o b e nig·ni cl1e n1aligni, SO'llO il risulta to di u11 'acceler ata ri1lroduzio11e cellular e; c ioè se u11a cellula i'nvece di ri1J•rodurs i ogni quattordici giorni i riproduce ogni o ra e questo avvien e p er un cert o numero di cellule i11 u11 <lato tes uto , i h a sviluppo di u11 tumore. Questo s,;j lUJ)lpo ab·n orme1 : i p·u ò sp iegare in due n1odi': colla t eoria infettiva o con quella g·eneti.ca o con tutt'e due le t eorie i11sieme , percl1è i11e11tre la p•r ima S!)Ìega p er ch è il tumore si i11izia, ] a second.a s11iega com e si for111a . La teoria infe tti va trova ' arie obbiezro11i : prima di tutto il fa llo cl1e se i tumori fo s ero cli origine i11fe lLi,,. a non si . 1)iegl1ere·b be con1·e i lumori s ia110 i'11 au1ue·11to·, i11e11tre le a ltre mala! Lie i11feLLi,,e dirni11uiscono col miglio rare d elle condizio11i ig ie11icl1e d ell 'urna11ità . La teoria ge11etic.a è quella ch e ricono ce n ello sviluppo d €·i t.u n1ori una c.au a risied ente in u11a n1odificazio11e del nucleo cellulare , JJer cui la ri11r odurio11e anabolica ·è accelerat a. Questa teoria spiega perrhè il tun1ore rimane SJ1·ecifico n ei rig uardi del t es'"'uto da cui pro1 Yi en e e p er cl1è è po · ihile i] trapianto d el tu~ 111 or e. La teoria ge11etica i10I1 s1)iega 1)erò percl1è alcuni tumori son.o mali g ni ed a ltri n o . Se· co11do .J . C. l\1ottram la ra11idità di sviluprpo d elle cie llule tumorali è quella cl1e d eci·cle e il 1,u more sar à n1alj g·no o b enig no: se la r aJYÌdi.Là di sviluì) l)O è c.ar ·a si con erva la i1r oporzione fra tun1ore e te s uto in cui il lun1or e s i tro-v a e ·i }1.a un t un1ore be11ig no ; e la rapi di tà è g ra11de il tessuto ci re o ~ 1·ante al tu111ore è di. trut lo e , i l1a lln tu111ore 1nalig11 0 . Per quani o ri g uarda la cura , og·gi possian10 ù ir e "'h 0 roll "inl er vc11Lo r l1irurgico , coi raggi X e col radiun1 si so110 otte11uti. d ei e.as i di gua1~i <»i on e e cl1e questa è tanto m eno diffi cil e qua11to ]) ÌÙ prccoce1nente è s tata fatta la dian·no i ~ i11izia la l a cura. c:crl a111 r 11te vi 0110 .. o ... tanze ca11aci di dil rug·gèr e i I t1n1ori , corn e il piombo e i] selr nio , n1a es e l::-0110 lro r>J10 Yelen ose per l 'organis1110 e i ca "'i c11e ne ha11110 tratto o·io,·a1r1ento so110 lrOJ)PO pocl1i . Si eri· anti ca11cero. i ... o n o .. la li u . at1 con ~ 11c­ ce~ o negli ar1i1 nali , 11H1 r1e]l'uo1110 i risultati I!On . . ano s ta ti 1110Jl o 11rillanti. Il prol)le111a clel can c ro r11erit a e n ecessita n1 l re ri ccrr ll e ir1l en8e ed acc1trate. f{ . LtJ SEXA. 1

1

[ ANNO

A.LII, NuM. 26J

SUNTI E RASSEGNE. CARDIOLOGIA. La diagnosi

cli~ica

dei trombi cardiaci.

(M. LJA ss e B. AoR1\NOW1Tscn . J{lirtiiceskaja 1ll ediziria, genn. 193'5).

La "trombo. i di una d elle cavità cardiache , r ei>erLo anato1no-patologico relativan1ente frcq1Jente, vi ene so·l o ecreziona l1r11 ente di·a gnosticata i11t.ra -vilam; 11 nu111ero dei e.asi pubblicali di diag 11osi c lin ica confermata al tavolo anat on1ico 11on upera I.a dieci11a. G·li AA. , elle 11a11no av·uLo occa ione di os... er' are 11 ca i del .ger1ere (fra questi 3 ca i cli.ag nos Licati clini ca111ente), h a11no cer cato, in base alla esperienza i)ropri a e d egli altri AA. , di i11qu.adr~re la si11Loma lolog·ia di tale affe• z1one. Quale pren1e ~·sa etiolog ica e anatomo-patologica va ricordalo ch e il trombo i forma: i!1 cavità dilatale c on d e flu o os.lacolato, cond1ziorJe cl1e più frequent em ente si. riscontra n elle orecchi'ette co n stenosi d ell 'orificio atrioYE-nlricolare . .Non ono rari i casi di tron1bo i bilaterale d elle orecchiette. L'alterazio11c acuta o cr onica d el muscolo r.a rdiaGn provoca un r alle ntamento dell.a corrente ·a11g uig11a p ecie n elle zone iuxtamura.li e 11egli p1azi circoscritti' dai m. pettinati, c]o·vc i movin1enli ' 1or1ico. i ve11gono notevoln1 e11 t R ritardati. Qltali e.a nse coadiuvanti van· no ricordate 10 le jo.11i i1rfiam1r.natori'e d ell' enclocarclio e le alte razio11i clella cra··i an gujgna es1)res'"'e dalla dimin11zion c d ell e g lobulin e, rita1·d o d ella sedjn1ent azione e accelera m en'to dell a coagulazio11e . Il l.rom,bo stes o può e st=ire a d erente, organ i zz.a to o i11obiìe ne.Jla cavità cardi aca; la sua tr1ag·g iore o i11ino r e friab·ilità contribuirà alla forn1azi'o L1e· di er11b oli con la nota sinton1atolog·ia p eriferi ·a d e,g li i11farti. L e co11 sidcrazio11i e Lio -patogenetiche sull a f or111azio11e d ei tromb·i p ermettono di sospett are la p·r ese11za di que. ti n ei ca i di st~no s~ n1iLrali c.a e e11docard ite i11 att o c:aratter1zzat1 d all a re 1.ati va :1n Licl1i'tà d el viii o (n elle osservazi oni degli AA. il , ,izio datava da 3-17. ann~; su 11 casi 10 er ano af fet ti da endocardLte r1correnl e). D.al i)unto di vis ta d ella fi si opatologia circo latori.a del l ron1bo, i'l fatto caratteristico è rapJ)l'Csenlalo dal ~uo progi:'essivo accr escimenl .o c-011 co rtsegu en Le lim itazione d ello pazio def:1i11ato all a ro rre11Le san"~uigna ; di qua il gra ve: ufCanno deg-li in fermi, c ianosi a ccentt1a ta , cl1r J) UÒ , ·uriarc fra cia no i ]J<alJi·da e ciar1osi rossa (rritrocia no. i di Lutembach er in Ull ca o di occlu ior1e tron11botira rl elle ' rene poln1onari), ch e ·p10 enta spesso la localizzazion e cnratteri. Li ca del la arrociano i ; inoltre, a car ico d e1g li. arti , ins.ien1 e con notevoli edemi . i r11a11ife ~ la un 'acce11tua ta i1)osfigmi a e raffred1

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[A1'1'0 ~LII , ~u~T . 2G]

<la1r1e11to cl1e talora possono culmi11are nella frangrena di questi o in fatti ulcerati\'i deter111i11ati dalla ipoestesia. Tale fenon1eno logia, c]1e è i11 spro1)orzione all 'entità del vizio, rag· gi t111ge la ua e pressione massima qua11do il 1ro111bo , ·iene a occludere completamente l 'o~t io ai rio-ve11l.ricolare. Da Hi'nzmann è stato d esrrillo Uil caso di occlusione intermitlente (leìl 'o1ifìzio atrio-ventricolare; g li attacc hi si 111arufesta\'ano co11 improvvisa perdita di coscj e11za. i111p·a llidin1ento, sco m111·a rsa d el polso, co11vu lsioni clo11icl1e a carico degli arti. U11 'altra manifestazione caratteristica è rap .. l"'resentala dalla spiccata tachiaritmia; l a fre<1ue11za cle1 polso (quasi incontabile) raggiung·e spe so i 200; essa non risente affatto d ella <tzio11e d ella digitale . In tutti g li w1dic i casi degli AA. 'si notava a 11cl1e colorazione ilterica più o m eno· intensa <l~lle ... e le re e clel la c ute; tale fenon1eno sar ebbe do,'ulo alla .., tasi polmo11are con eguen1e alla slasi dell'orecchietta sin. ; ne~. frequenti i11farl i pol111or1ari una parte diretta spetta anc l1e a ll 'e1110Jisi locale; inoltre vi contrib1u i ce la lesio11 e .anos~iemica del fegato , cui paren<.,l1ima inl.o icato è leso nel suo pote~·e di secrezio11c bilirubiinica. Secondo gli 1\A. , a parte i ca i di i11orte impro,rvi a tlo,ruta all'occlusio!le. br1;1Rca ~e·ll 'o­ ~t.i.o ' re1loso, sarr,bbe caratter1st1ro il ub1taneo pas a o·gi'o dell '!l. i._ Lo li a in uno s t.ato di ago11ia prolu~1g·ata eh.e dura di .solito 2-3 ~or~i, .111 c ui al la ciano ··1, alla tachipnea e tach1ar1tm1a , ~i a ..,ocia la completa perdita di c:o c ienza; si è di fronte al nuovo fattore aggravante, ra1pJJresental.o dal Lro111b,o, che si sovrappone alla prece de11te ii1s.u ffi cienza c:ircoJ.atorja . Con cludendo : dal corrtpl es$O d ei fat lori e si11lo111i , ra1)1)r e entati da: endocardite, ster10f:i dell 'os Lio a trio-\rentricolare (quasi sem1)re n1 i tral ico), vizio antico , infarti, affanno e1 tacllicardia · p roporzi onati all 'entità clel vizio e rton influ e,nza})il i c·olla digitale , cianosi not evole, su])i Lteru, modific.azioni terminali o intfrmitlenti d elJo stato circolatorio con raffreddamento delle estremità tutti qt1e ti dali ci 1Jern1ettono in un.a serie di casi di ~i~~ g110 ticar e o per lo rr1eno pre umere sull esis ten za di tron1bosi cardiaca . . l\11Nz. 1

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Le contusioni del cuore. {C: . S.

BECK .

.fotlrnal

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SEZIONE PRATICA

Amer. Nledic . Assoc., 12

ge ~rnaio

193'5). l\1olte ferite del cuore sono penetranti prodotte da co l'pi puntuti o da proiettili. M.a vi sono traun1i cardiaci di natura prettamente • conlu 1Ya. Ge11eralme11t.e si ritiene che la gab1b ia 1orac ica costilaisca una sufficiente protezione per i I cuor e, lJer n1odo che questo sfugg·.a alle azioni lesi,1e cui sorto soggetti altri organi come il fegato. la 111i.lza, i reni ed il cer ,~ell o. ron si ti erte però conto d el fatlo che i'l c uore tro, an1

closi in1medìatan1ente dietro lo sterno , può subire indirettamente le azioni traumatizzanti ch e si eser citano su quest 'o so, enza dire che u11a ·compre·s sione esercitala s ulla parete anterior~ del torace può spinger e il cuore contro i corP.4 delle vertebre. Non è dubbio c.h e il cuore p1u ò subire, all 'ì11f uoTi di quelli p e11e tra11ti, l 'azione di n1olti l'rau1ni co11tus.ivi, i cui effetti i1on si rilevano all 'esame clinico perch è di natura funzionale e transitori. In coìlaborazione co11 }~. E Bright l 'A. ha fallo uno studio clinico-sperim entale degli effetti d elle co11tusioni d ei cuore. Furono esaminali 1 15 casi: in 152, ossia i1el1·g7 %, si ·v erificò la 111orte per rottura di una o due cavità; in 11, ossia nel 6 %, si verificò la morte per in sufiicien za del n1iocardio; ed in 12, ossia nel 7 %, si ebbe la guarigione dopo r11a11ifestazioni cliniche varie . l\1a non ·è dubbio cl1e la proporzione delle guarigioni è in pratica n1o1to superiore. In effetti l e contusioni o feriLe non 1p·e netranti del cuore raramente i)rovoc.:.ano la morte. Il cuore i)uò tollerare una forte azione traumatizzante e guarire. I dati sperimentali confermano questo f.atto·. Bright e 1B eck. in un.a serie di 25 e:s perimenti }Jrovocarono conlusioni d el miocardio di varia i11tensiLà. Appli carono su u11 'area del venl;ric.olo des tro o sin1 tro u11 certo nun1ero di colpj con u1to strumento metallico,, a seg·uito di cl1e il n1iocardio si gonfia va a se,g·uito cli en1orragie interne . Si con statò im1mediatamente llna tachi cardia ed eccezional1nejn te· rallentan1 enlo d el pol so. L 'ele ttrodiag ramm.a dimostrò al teré!zioni sin1ili a quelle dat.e da malattie delle coronarie. Kon <li rado si produssero e1norrag ie nella cavità pericardica. Di solito il cuore si dilatò, i toni si alteraro110 e la tachicardia JJ.:ersiste tte per tre settimane. Di solito do}JO q~alche tempo si s tab·i lirono aderenze pericardic·h e. So lo i.11 cinque esperi111enti si ebbe la morte l;er rol.tura d el cuore, per fib rillazione auricolare o per insuffi cienza cardiaca da tachicardia. I sisultati ottenuti fanno co11cludere che il cuore può tollerare forti tral1111i con tusi\ i, ch e In guarigione d elle contu ioni cardiache costituisce la regola, ch e la n1orte co titui ce l 'eccezione ed è provocata dalla fibrillazi on e auricoìare, dalla rott,u ra d el n1iocardio o d.a ll 'esaur in1e!1to del mioca rdio prodotto dalla tacl1i1

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carti i'a. Clinicamente le ferite non i)enetranti del • cuore possono essere p rod otte : 1) da un colpo diretto sulla regione precordiale producente frat tura dello sterno e del11-~ costole, i cui fran1n1 enli sono proiettati conlro il cuore. Ne può eguire una ferita penelra11Le in una ca, rità del cuore con r11orte immediata, oppure semplice scl1iacci am~nto del n1iocardio. A que'"' t ' ultin10 può seguire: rottu1


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ra tardiva del miocardio, insufficienza cardia. ca cori o senza rottura, un ' aneurisma , op pure la guarigio11e completa; 2j da contus ione o compressione del cu ore Ira lo sterno i11 avanti e le vertebre indi'etro. Questo spazio è quasi interamente occupato da l cuore ed ogni sua riduzione agisce direttamente s11l cuore. Lo sterno e le costole possono o non essere fratturate. Si può determinare la rottura del cuore senz·a frattura delle ossa tora• ci che; 3 dall 'a1p1p ]icazione indiretta di forze , co1ne l 'irr1p,r ovvisa compression e e er citata dalle cosce sull 'addo1ne; 4) dalla lacerazio ne dei visceri toracici, co~ può capitare n elle cadute dall ' alto; _5) dalla concu ssione del c uore : sono registrati casi di eccitazione del vago con arresto del cuore. 11 p1eccanisn10 con il quale si verifica ]a rottura del cuore n ei traumi· non penetra11ti è il Sf' gu~n te: : 1) Scoppio del cuore qua11do questo è co1npresso tra lo st.erno e le vertebre. 2) Lacerazione del n1iocardio ch e è u11 tessuto molto fragile. 3) Ramn1ollimento del miocardio consecutivo a contusione. 4) Aumento della -pression e intracardiaca a seguito d'improvvise forze compressive sull'addome. La quisti'one se con·venga agire chirurgi ca 1nen te in ogni caso di rottura del cuore è ancora aperta. ~ ovvio che data la rapidità con lct quale si verifica la morte 1'intervento norn ru è> aver e probab ilità di su ccesso se non fatta q11asi in1111ediatam ente dopo il trauma. La decision e qui11di deve essere er oica. istantanea e 1taturaln1ente presa in un ambiente do,re l '01perazione possa esser e praticata. Le forn1 e nelle quali il ersa1ne11to en1ati<'? _ei1 dope~·i cardi co, è scarso e lento , quando r 1oe .la feir1ta i1011 e penet.rante in una cavità rardi.f\c~ l.' i~L erYe11to. è se1npre con sigliab ile. li;t U!.l rnd1v1 duo colpito alla r egione pericard1 ca _da u11a pa]Ja durante una partita di calcio ~t ve.rifì cò un ' emorra,gia en dopericardica. l,a c~vi tà del p ericardio fu aperla e fu asportnt o 11 sang ue. Si ottea1ne la gu arig ione. . IJa qu_isLione . clell 'opportunità d ella operaz 1 011~ 11e1 traun11 penetra11ti può essere risolta ~olo co11 l 'esperin1e11to. ei ra i n ei quali l 'area ù-el n1iocardio è ran1mollila in n1odo da far t~e111ere cl1e si possa riaver e la rottura dol)O l~ sutura , è nece sario procedere anche a~ l '~n 11esto del . pe~·i cardi o &ulla parte co11tusa. Cosi facendo 1 r111forzerà la i)arete del cuore f' si renderà p iù resi'stente di fronte ad even1uaìi aun1e11li della pressione intracardiaca. <)ues~o metodo l1otrebbe essere applicato an<11e nelle affezioni non traumatiche n ell 'infarto n1i?car<l1.co e 11ei . casi di rottura spontanea n e1 quali le ]Jarel1 a11rirolari e ,Te.ntri colari sono pa lologicamein le fragili. DR. 1

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XLII, NuM. 261

Ricambio gassoso e riserva alcalina in diversi stadi di scompenso cardiaco. (J'\. E1N1s, l\li11ices kaja il1edi.zina, genn . 1935).

Le ricer ch e dell 'A. sono state eseguite su 32 infermi affetti da vizi rr1itralici; il metabolismo basa le è stato osservato con appareccJ1io di Haldan e , ]a riserva alcalina secondo il n11etodo <li '\ta11 S1yke. I ri::;iu ltati della ricerca han110 pePn1esso di c].a&sificare i malati i'n tre gruppi, ognuno dei quali era a11che caratterizzato da n1aggiore o r1ti11orc gra\'ità della sintomatologia clir1ica . Nel prin10 g ruppo, nel quale figurano maJati co11 vizio re]ativan1ente ben compensato f senza fenome11i di stasi, è stato os ervato un 110tevole a umento del metabolismo basale con ri..: &erva a lca]ina in limiti normali. L 'aume11to clel con s un10 di 0 2 è qui evidentemente da riportarsi alla maggiore attività del inuscolo cardiaco e dei n1uscoli respi1·atori , il quale fa eYitare l 'accun1ulo dei prodotti non ossidati. Difatti, i ·a11alisi de ll 'aria alveolare ha din10str.alo un 'uLilizzazio·n e r elativamente sca rsa dell '02 e la i)roporzione di C0 2 si ma11temeva l•assa ; l 'aun1ento del metabolismo si co111pie Jr1edia11.te maggiore ventilazione poln1onare (~ -1 5 litri ir1,·ece di 4-6). Dunqu e si tratta di U•n m etaboliS11110 aumentato solo a1)parenten1ente e non già per la maggiore atti,rità <i el protopla in1 a cell11lar e con1e avvi'ene i1el n·1orbo di Ba se do,,,. 1 111alati del secondo gruppo presenta\ ano fe110111eni da tasi, sia a caribo del fegato ohe dei polmoni o degli altri organi. In essi la riscr' f\ alcali11a era dirr1inuita , il ricambio gassoso .aumentalo, seb·bene in mi·nor grado che r1 e1 grup1)0 }Jr e(,ed ente. Qui, a n1alg rado de·l la acidosi colla conseguente disp11 ea, la quanti Là dell 'ossigeno consun1ato 11or1 s uperava la norn1a, probabilrr1 ente per il 111inor potere di uti]izzazio·n e del1'ossigeno - da ri'portarsi a sua volta all'acidosi e stasi tissulare; nonostante la di spnea ar1che la quantità dell'aria respirata € relati· ,·amente bassa (7-10 litri) a causa della din1in uita capaci Là vitale (secondo Acl1ard e Binet rtegli s.compen sati tale capacità può diminuire di 60 %). An che la funzione deJl 'ep ite]io alveolare ' tesso 'iene menomata da]] 'altera . o ii cambio (Brau er). Il m etabolisn10 basale degli infermi del 3° gruppo si m1a11teneva sui limiti inferi·o·r i della Ilt)r1na~ talora con t endenza verso il deficit; in ques.ti m a lati cori fenomeni di i1)osistolia acc:entuata, l 'an ali si dell 'aria alveolare ha din10strata una percc11tuale n1olto ba ·Ra di C0 2 (fino a 1,3 %) ; J' utili zzazioJ?e delJ'o igeno non superava i 2 °fo; ]a riserva alcalina si di111ostrava notevolm ente dimir1uita (fino a 31 °b). _i\nch e i11 questo grupr)o la scarsa capacità vita le faceva si c·h è a 111alg rado la di s pne·A i'l volum e r e$piratorio per n1inuto prin10 er.a relativa1

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XLII, Nu ~1. 2Gj

SEZlONE PRATI CA

111ente l.>as~o . Il i icamh·io ga soso dir11inuito è eYide11te11te11le dovuto alla s1)iccata acidosi; difat li .già Epviu g·cr l1a dimo5trato co111e l 'utiliz2azion c de ll ·ossige110 e l'eli1ninazione del C02 <li111i11uisce colla dir11i11uzio11 e del pH. (Lo stes~{• feno111cno è s tato osservato dall 'A. sugli infern1i da lui tudiati). Qt1i' 1'insuffic ier1za <:ircolatoria inì.plica gravi alterazioni deJ rica11ibio L1f)sulare in g·c11ere, di quello gas oso i rt 2clrticol.are. L ·,\. con 0lude, tlun1que, c h e col i)rogredire <lcJl 'iposistolia diminuisce J'utilizzazione dello .o~~igcno, a11cbe se n ei primi stad i v 'è au111e11 tato cortsun10 di esso per magg·ior lavoro del <'llore e de i muscoli r e pirato1i. Le po~._. ibi­ lità di una r elativa comp1 en ~azione vengono a1111 ullalc coll 'aun1entarc d elJ a s tasi polmonar~, l ·er la din1inuil.a capacità vitale. La compar ~ a <l ell 'ac iàosi e clell 'ano iemia e d ella stasi agg1 a vano ulteriormente il proces o in quanto <:h e ri'ducono il potenziale di ossidazio11e e la .aYidiLà d e l i>rotoplclsn1a ver o J'o. ~ igeno ( ·a·· i'ODO\,., !\.le ·sandrow·). Le osservazior1i dell 'A. in sie rne co11 le con.elusioni , basale s u queste, i)ern1eLtono di sp iegare s uffic1e,11temenLe I ' azione t.era peutica ch e vien e Ilegli s tati di scon1p en so esplicata da fJre· parali attivaLori del 1)ol e11zia le di ossid.a biliLà cellu la re, qual e 1p. es. la Liroidina , preconizzata dn Eppj n ger . S. l\if1Nz .

Le varie forme di angina pectoris. ( JJ. S c ILERi-·. ~ i,·iener Klinisch e iiioclieri schrift , 10 Irtai;gio 1~~15). L 'a11g it1a jJCGLori s è un dis turb·o cr1e può dj J lBI1dc re da cause tli ver~ e qui11di as ·t1111erc ft)t'tne cJ.iffer e11Li. Essa 11on è una 111ala ttia, 1n a u11 s in tonia. È d et erminala da un difetto di circolazio11e del iniorardio, cl1e può verifi.carsi in c,on clizio11i diver se : tron 1bosi cor 011aria , sLc11osi cor onari a , sler1osa rt1ilra li.ca ed .ac•rtica, taohic.;arclia paros i ·1ica, anen1ie ed i't>erlireosi , crisi ipertor1sive. 1. ~ella tron1bo~i coro11aria i.l dolore, 1'op1>ressio11g , il se11so di angoscia ragg iung ono il yiiù allo grado d'intensità e- durata. Ma sono s tati os~rvaLi e.asi di occlusione di un g r osso 1·fllmo d.i una co1·on arìa, n ei. quali ·q uesle sen.sazio11i cra110 ap1>011a avvertite o 111a11cavano a fféA Lto o si aveva solo un.a grande cle])olczza, vo111j ti eù edema pul1nonare. Il dolore lJuo irradiar i' ir1 v,a rie direzion i o .a11cl1e i)r ese ntarsi. i'n localizz.azioni atipioh e, ~cl un.a spalla, ad un gomito , in varie parti <Clell 'addom e ed anchf' alla masce)J a. on è J>Ossibile p ertanto fondarsi ul dolore, specie quand(> ha sedi atipich e, p er formulare u11 a ·diagnosi, c h e può essere stabilita solo in b.ase .aù un ei:;am e co1n1)leto ed accur ato. Anch e quando c ompaiono dolori ste nora r·clici fort.i ssi111t si può se·n z 'altro parlare di trombosi coronnria. F~ notevole il fa tto oh e .ar1cl1e r1ei casi n ei quali l a trombosi si veri.fica in urt g rosso ramo d el i tema cor o11ario

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il r eferto clclla percu ssione, d el! 'ascoltazione e radiologico può essere normale. È caratteris tico con1unque il fatto ch e n elle firime .:)r e dell 'acJCesso si Ila un forte aumento d611a pressio11e vasale, che cade poi più tardi. Questa iperten sione è s tata inter1)retata corne un fenon1e110 rifl esso clell<l trombosi o come u11 fatt o an lecedcnte e d eterminante la tron1}}o&i s te~sa. I11 og ni caso si può escluder e ch e f:ia provoca la ùa l dol ore', p er ch è può a'rer si a~0l1e c1ua11do il dolore i11an ca. La tromLosi coronaria può verificarsi in lulte le età, n1a essa è sopra tutto un a malattia d ell 'età 111atura; è più frequentei tra i 55 ed i 60 anni. ~e ll e donne è l)iù rara, si verifi c.a n el 27 cyo dei casi . Spesso ne sono colpiti i11di·vidui affe tti dcl diab ete e da ipertensio·n e. Senza dubbio il dolore è in r elazione ad un di sturbo d e11 'apj)Orto di sang·u e al miocardio. ~ . La sLe11os i cor on aria è la causa più f reque11Le di an g·u1a pectoris . Si tratta del r e, lii11gin1ento di uno o di an1b o g·li ostii d elle coronarie o <li un ramo di que~te arterie. Gli accessi co111paiono quando il cuore è ~ol topo:sto ad u11 111agg·ior lavor o e quindi in seguito a sforzi , dopo i pa ·ti , con l'e p·os iz~o­ nP al freddo . Glj accessi si disting uon o da quelli d ella trombosi per la loro breve clurata, peroh è riSf'11tono rapidame11te l 'azione d ei nitriti , 1)ercJ1è .con1paiono a seguito di d eterminati s1r aJ)élZZl.

P er altro , ancl1e qui gli accessi possono essere atipici : il d olor e p uò mancare, irradiar i in diverse direzioni , com1)arire in p unti ab. r1orm1. La Jiagno i di an g ina pec toris da tenes i corona ria -è sp·e sso diflìcile per ch è n on cri sono St~gni se111eiologici caratteris tici di que . . La 111alattia , fa tta eccezione del r eperto de11 'elettrocardiog·r arr1m,a . È perciò indi spen sab·i le praticare q ltest o e. ame in ogni caso di dolore tenocardi.c o. Il dolore d ell 'a n g in a pec toris anch e in que$t o ca··o è ùovuto ad un disturbo d el] 'aJ)port o di san g ue a l mio,c ardio. A 5eguito di sforzi occorre al c11ore una m a@"gior e quantità di sa ngue i1cccssario p er cl1è il 1niocardio po .. ..:a disìrnpeg11are un n1agg·i.or lavoro. Ma il b·i sog 110 di san g ue non può essere soddi~fatto a C[1 usa del r estrin g i1nento cor on ario. Il difetto <li sang-ue con un m eccanismo ancora oscur o, 1na certo leg·ato non all 'anoxien1ia ma a l defi c it d el rica111bio totale d el c uore , pro,roca il dolor e. 3. Nella sLenosi mitralica ed aortica il gr ado accer1tual.o possono verifi car i accessi di angina pectoris sia a seguito di str apazzi, n1a talvolta ancl1e 11el più assoluto riposo. Il dolor e p er lo più è localizzato dietro lo sterno . ma può diffonder si anch e alle braccia ed alJ a n11ca. Nella s1eno ...i mitra lica grave g li acce i s<>no n1 eno frequenti in quanto i'l malato n on può eseguire sforzi corporei i)erchè sopraffatto subito dall'affanno e dal cardiopalmo ; n1en-


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tre ()"li i11<li vjdu1 affeLti da tenosi aortica 11e Yan~o 11i ù soggc LLi pe1ch è a11che nei gradi a,·anzal i uella n1al a llia con ervano una certa . . ' al l1' 1ta. Tal vo lta, e s1Jecialmente i1el1a s le11osi aorli(a, i pazien Li l1a11r10 an cl1 e acces. i vertiginos i e brevi cri si <li perdita di coscienza , ia in ripo o cl1c a segui.Lo di movi1n e11ti. C:iò lJrova cl1e, olLre a quella del cuore, è clife I to a l ' irrorazio11e "'an g uigna di a ltri org·ani. In cf felli il dolore ·t enocardico di queste rn ola Lti e è anche e:" o dovuto ad u11 di ·turbo deJla ci rco l azio1~e tlel cuore. L 'ipertrolìa del c1101 e coe-isLen Le i1ei. detti viz'i valvolari richiede v-er le ue neces iLà nutritive una quantità di :angu e an cora ma ggiore cli c1ue1ll a ricl1ie ta in condizioni natura li e ch e non può e.. se re fornila a ca usa <lell 'a] terazion e del circolo causa la dal v i'zio d ell 'aorla o clella m i trale. Da ~i.ò, con1 c per le condi1ioni preccde11terner1Le acccn na le la co1n j)arsa de·l le c ri ~ i do101·0... e. ±. Nell a lacl1icardia paros. isti ca si po._ ono ' 'erifìca re forn1 e n1olto int ere anti di an,g ina peclori . t . tato din1ostralo c he qua11do la freiquenza def }JOL.. o ol 1re passa un certo li mite ... i deteir rn ina 11el miocardi.o u11 ~en~ ib·jl r aum ento del bi.&og110 di o.-.sige11 0, ch e il sangue non riesce a fornire a cau. a della . ua veloéità. Per tanto c-0n i.I Le111po i l abili ~co no a cari co de1l miocardi'o a lterazio11i, ri levab i.li con I' eJettrocardiogra111 n·1a, deter111inate ap·punto dalla sproporzio11e tra la n ecessità e 1'ar)11orto di ossigc--l10. , Il dolore angin o .. o l)UÒ n1a11ife. tar~i in ie111e n lulli g li a ltri intorni pro\'OCati dalla tacl1icar d ia i1aro~si .tira . ~fa no11 di rado e ,o ?i isolato ed a ll ora la co11dizione alla quale è legato l)UÒ non es. er e ricono. cinta. Pffi' lo lJiù . i Lra tla olo di un ... e11 o di costrizion e e di 0p pre ione ntai accompaanato da . en~-0 di J)a lpi~az i one. l -n clen1 e11to diagnostj co irttere sa nte è co. tituito dalla reazion e all 'atro11ina : le ini.ez io11 i di qneslo alca]oidP det ermi1l,an o un all evian:e11 to · cli Lulli i ... inton1i com11)reso il dolor e slenocardico. Ta·l vo lla accade che i'11di,rjdt1i a ffetti da steno i r.oronaria ~o ffron o r ri si di ta "'hicardia l")aro..; ... islica accon1pagnate da intensi dolori stenocardi ci. La int e n~ ità e la durata dell'accesso s?no ta li da far pensare alla tron1bo ~ i coronaria. ,- i ~eYc'r . .a vi , ono ca~i 11ei qu ali in seo-uito a ... f?rz1 --on1pare una breve tachi cardia paros ist1ca. Qu_ando que ·t? _di .. turbo è accompagnato rla dolor1 . . te11ocard1 r 1 . 1 J) UÒ ]Je,n sar e alla ter1nsi coronari a. 1\n cl1 e in cruesto e.a o a io' a r-1e~· ~ a cli~lg11~. i. il criterio terapeutico : c~n i • cl11n111 0 ~1 ])UO tm peclire la com1)ar. a della r rif. Ì lacl1 icardi ca. 5. ~ell C' anen1i e accentu atf si po sono verificar~ '\ccc_.. ì ~li. an gin_a pectori a seguito di . for71 o cn1pl1 c i n1 0, 1n1enti , i ql1 ali . . i r are1

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fa11no o co1111)aior10 con il migJioran1e11to delJo stato tlel sa11gue. ~on è dub·l?io che an ch~ ii1 que"Le co11dizioni il dolore è provocato dalla 111i11orata cirLolazion e d el sa11gue del c uore. Ancl1e n ell 'i perLiroidi sn10 ~i 11an110 talvolta clolori ar1g·i110 i, cl1e 1)0. ~0110 spiegarsi con i ·aume11Lclla atl i,ità cardiaca, con ! 'acceleraJl1e11Lo de] ri ccl.tnibio, cori la velocità della circolazio11e, i1011ch è con ]a pTe·S·~ione e ercitata ~ull 'aorta. 6. Le crisi d 'i 1)erle11 io11 e "asale l)Osso110 ef:&ere acco111pagnate da angina vec toris. Si tra tla di cri i i1e11e quali· la i)ressione vas&le l)UÒ in ll)rovv isan1ell Le au111entare di I 00 1l1111 . lig ecl a11cJ1e ìJiù e c.J1e, come ha notato IJa], po ·:0110 e sere accon111ag11ate da di sturbi i 1~1po11ent i : . enso <li a11go. r ia , J)aJ] ore . udornzio11i , IJalpi lazio11i viol e11le, ronzii, vertigini> cefal ea e :e11 azi011 i <lolorose ne l1a regi·one del cuore. Talvolta i J1a11 no dislurl)i vaso1m ,o tori localizzati. cl1e c1 ua11do 11a11110 sede in determ ir1 é.c ti organi po sono estrin . erarsi· con una si11lo r1l atn log1a aJ larn1ante n1a tran itori a (amat1ro i , i)ara li i, a fasia ecc. tra11sitorie). Vi sono 111alali cl1e offrono tali acces i i.n · ore deterrr1i nal.e : dopo i vas Li, dopo ~forzi , o anch e nel più con1pletcJ ripo5o, di notte. Crisi analog·l1 e ·0110 Late ro11slatate 11el corso ùi Lt1mori della lJarle midollare delle urrr11a li . E ro111e irl ql1este fo1m e l 'angvina pectori da crisi d 'ipert e11 ione è accompagnata da i j)er gli"cen1fa e da leucocitosi. Le -: risi di iperte11 ione, verisin1iJm ente legate a d i ~ turb·i orn10nici, ono dovute ad uno ~p.a nto Yasale. E l "a11gin a r crtori s llOll ))l'OVOCata da una .Jelle condizioni ~·ià eìencale 11on può essere detern1 i nata c.h e da uno pasn10 delle arterie coro11arie o dci loro r ami. Que. to spasmo riduce l 'a p1Jorto di ~angue al cuore donde· il do1 0re. È in que ~ te form e ch e i vasodilatatori, e 11\l.TLi colar1nenle i n i.t r i Li , agi se on o sicuramen te e r1r'Jntamcnte . Acc€··sj del ~enere si veri'fi cano anche nel cclrso tle11 'insuflì cienza aortica, della mesoaorti le e della clerosi coronaria, ma non è a11 cora chiaro con qt1al e meccanis.n10 il di sturho si det errnir.a. · 111 tutti g li i11<li ,·idui che soffrono tali orisi la pressione diastoli ca è sempire molto eJ.evata nr11oh e !lu.ando lo è di poco di quella sistoli ca . Nell '.ang ina pectoris da iperlensi.one vasale .: i l)Ossor10 avere b11oni risultati dal] 'impiego dcll 'a trcri11n , oltre ch e dei derivati della colina . DR. 1

F 1\R1IACOLOGIA E ·T ERAPIA. Sulla teoria e pratica dei rimedi ipnotici. (G. TAU B MA~N. ,1/eLti:z. ]( linik, 1° febb-r~ UJ15).

Il fenon1Jeno fi si oJo~;i co del onno la cui de!i11izi.one per lung,o l e n1 p-0 11or1 potè' essere cl1e negativa. n el senso di con~ i derarlo quale so-


[Ai~NO

XLJT'

~jJt->ns io11 e

di .1lcL111e allivi'Là orga11iche, solo <>ra co utii1cja ad esse.re con ce 1)ito come un processo alt.i vo, analogo oJle allre inanife&tazio11i 'ilali. Se co11do le rcce n Li ricer cl1e <lei la &C1l10 la di IJicl~ e so rapt)1reseirtLa l 'u11ica ,a lti Yiià neìla c1uale la so<f:.:lan za cortieale f ung·e çla orga110 <.·secutore e c.l1e i11 questo caso si trova alle di pe11detlzc d ei cei1 tri n1e ·encefali ci. Quesli ce11Ll'i sare·b bero <.ii 11atura parasirnr)atic.a; difaLlì Ja prev3.le11za del sisle111.a parasimp·a lj co duru11le il sor1no si r e11<le evi<le11te per la bradicarùia, ip.o tensio111:"' ecc. f) 'altra ]Ja rte, p ur 1r1ui1<:; ando i segni di i11aggiore alli viLà vagale ~ cari co dello ston"t:ac..,o e ,çlell 'i rttestir10 la n1agg iore ecci tab1ilit~t del vago si estrinseca con i11ag·g iore 1'requr.11za d e·g li &pasn1i rlell.a musco1'1 Lura liscia (soLto forma di asma b1ronc}1iale, cc>licJ1e eµa tjc.l1 e o renali ecc.), cl1e si i11an ifesta111, di ~a lito 11elJe ore nottu.r11e; .a11cbe l 'i11i1jo del pnrto c11e di solito si ve·r ifica nella notte n. 11purl.iene alla sLessa categoria dj feno111 e11i. J Jar1i-u1ci dastinati'. a favorire il s,011no p·os~011(1 avere il loro p·11nto d 'altacco r1 ella corteccia o nel 1n1ese11 cefalo; ai prim i ap•p artengo 1to la para1'de ide, il cloralio idr.a to·, i deriv ~tli ])romici ; 1i seco11di i derivati ba1bilurici e la valeriana. (~ degno di nota com e il. co11c~ tto L0orico della vago·tonia del :·orLno non 11a i>otuto fin ora tro\Tare la s.ua applicazione prati ca n ella l)OS.silD1ilità di favorire i'l onno n1e<litrnte . ornm inistrazjone di o~tanze vagoeccit ::l.J1ti o simpaticopar alizzanti ). ])al p11nto di vi&la cli11i·co e t.era.peutico la <;1 i ,·is ion e degli ip110Li ci a seco11 da la loro zo11a cl 'azione ha a':uLo solo una appliçazione Ji111i1ata, inquantoccJ1 è si è cercato di a&sociare i fnr111a ci dei cluei gruppi; la sce1La dellei singole C<)n1J)inazioni si basa i11vece sul] '.analisi del di~ l L1rLo individu.ale, il quale, per lo m ein o per ora, non può esse1·e collegato con modifi cazioni <li una o altra zo11a encefali ca . (J,11ale p·r en1 ei ·sa fi siologi ca ne]]o st udio della palo]g·giti de] s.cr1no va ricordato c.l1e il sen' <) di ristoro da ess.o con ferito si baRa non sol(.) Slllla dura la rfla anct1e SU lla qualità del SOllJlO iI1tesa qual e Ja prof011dità di esso: quest 'u.JLima p·u ò es~e r0 111i~urata vagli.a11do l 'intensità d ell0 ., &Li molo necessario a svegliare il sogge tlo. Notmalwe11te la n1a&sima profondità de.I .sc1r11J~) è limitata alle prime ore di esso; vi .son<\) J.~er© de1z li i11 div iduiì nei .q ua li il sonno prof011do dur.a di p i'ù; questi si sentono riposati E: r1 rl1e dot)O noche ore di so·n no· neo-li altri di • ' b ' c ui il so11nc> è cosl-anteLnente· leggero , il riposo i1otturno si prese11ta i11sufficier1tG. Ques.L'ultinlo fer10111 e110 costituisce u110 dei <ili ~turb·i m eno ti pii ci del sonno cl1e non })llè1 110011c.l1e chi::).marsi insonnia ; oltre a questo , e r:r escindoo.do dalle insonnie sintomatich e, vi ~ono esse11zial1r1ente due tipi di .agripnia; nel ì1rin1,µ si tratta cli u11a difficoltA nel ]Jrend ere son110: l 'individuo i1on riesce a liberar si dalle i111pr€._ si on i diur11e , da ])ensieri o preoccu p,a1

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SEZIONE PRATI CA

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NUì\>l.

zioni; v ie11e t,urbato il riflesso cli i11terdi pc11tle11zn fra la i)osi'tio11e di riposo e il i)r esentar, i J e l so1tno. OrJ , i11 questi cas i h·asLa110 i ri111 ei= i i erte ag·isco110 deLJ1rjn1en do l. eccitabilità a11cl1e pei· h·r eve te111 p·o·; l 'u.lteriore decor::;o· <lel sot111 c· si svolg·erà nor111almente. Quali farrr1aci f>iù i11dicali per questi· casi 1'A. e11urn&r.a la bro1110-dietilace lilureia (Adalin.a): la bro111ojsova le1-ianilure·a (.Bro111ura le), 1'alJ iJisoprop iJace 1ilcarban1ide (Sedor1nide), l ' EvirJ~Il ere. l; 11 d isturJ)o del son110 l)liuttosto con1u110, si.>ec ie. 11ei veccl1i, ù rappre&entato da freque11t i interruzio ni di que&to dO])O u11 inizio 11or1n.aJr;; cluto ch e il ricordo di freqt1e•11 ti (anclte se bre'ri) periodi di veglia ])ir edornina su quello del sonno , i ,individ uo al matti·n o ha la se11saz ione di 11011 aver do1"Inito affatto, ta11to ]}ÌÙ che jJ ris veglio de.finitivo .avviene IJ~ù p·r est.o del sa lilo. 1·a1e for111n ùi ipog·ripnia viene effì1 ;.acen1ente cor1tb·alLuta d.a i derivati tjpici deilla serie barbi turi ca c;orrie il Di al o il Yero11al e ho agiscooo a ln.L1g·0; .ser·ve b e11e ancl1e 1'i<lraLo di cloralio ; i11fl11e, 1'::i lc·ool con. um ato nella ser a p·u ò rendere 1Yure dei preziosi servizi; occorre ricordarsi ell e questo i1on ]Jresenta n1ag... giori pericoli cli .assuefazione o intossicazjone cli q ue]Jo dei . biarbtiLurici e ag·isce altrettanto l)e11e (a co11dizione 11aLuralmente di evitare le heva1,de che contengon o de.g·li e·..,terr i sti1nola11ti c,01oe p . € . il vino bianco tedesco); un b icC'l1ier~ di porlo o Gli vino rosso sostituiscono co1t ' 'antaggio una lavol0tta di Vero11al. Nella ~Less<-1 serie di barbituric i fig·ur.ano anche 11 Lun1i11al, il ~1edi 11 aJ , J.a l}arqldeide ecc . Ne i cas i di so11110 leggero so(n o indicati i ip1olib·r o1ì1urj ,. la va leriar1a; c..1 uet'ta ultima p·~rò in dosi op1ìortune (cl1e diffi cilmerLte vengono raggiunte dalla com une tintura), c.h e imp·orta110 circa 100 unità di Haffn er (la ti.n tura ne contie11e :)-5 p·er cc.); ~ ·impongorto dunque spocialità ti.L_o lat0 fra le quali an ch e qual ch e p,r eparato sintetico. Per que1l cJ1e riguarda la relazione fra la c0111fJOsizione c.hir11i ca e !'' intensità d 'azione la rkerra m0dern:1 ·è riuscita a mettere ili evi-. (lenza q·u alch e fattore c.ui p11ò essere att;i:ib·u ita u11 'i:r.:r1portanza diret li v.a nell.a &intesi dei farlr1aci ifJRotici . (~ <)Si si è vi.:;1o cltc l 'allu11g·amento delle cate11e alifatich e laterali della molecola dell 'ac . D·$tl'hi !:urico ne rafforza notevolmente l 'azior1e (Ja <l0s,e eflicace ùell 'ac. dim etilb1a;i·b·i turico è di 0,5 gr. mentre quella deill'a,c. dietilb·arbit.ur!co è di 0,2 g r.J; effetti rnag·giori si ottengono JJ11re aun1entando il i1urnero delle catene laterali . u ·11 p0tenziameB.to di effic acia vie11e con~,..g ui Lo inoltre cla introduzione di alogeni co111e fl· es. del cloro; ne è classico l 'esen1pio dell :effetto r)rog·ressivam e·n te cre1Bcente del m elario, rnonocloror11et.a110 , di'cloron1 etano e lriclorrnetano ; di qu e~ Li , 1·ulLin10, ch e è il cloroformio, ha l 'azio1te l1iù intensa. La co1nbinazi<Jn" deg·li alogeni , in isi;ecie del bro1no , coi barbi turi c:.i o ~o·n ·1lcool ha dato 11ure 0 t1 in1i 1

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ri ~ ul LJ.Li ; co i lJ. e ·. si è a ffer111ata l 'avertina e J1 e si .JLlie11e c;olla :ostituzione di 3' atomi di

])ro1 110 a 3 alo111i di i'drogeno dell 'alcool eLiJico. 1 'A. ricl1ia111a l 'atte11zion e ul fallo .ch e lttolti degli ipnot ici ~i t:t vvicinano o coslituisco·no H 11cl1 e neì na1\~0L iGi cor1 la so la differenza nel <lus~·gio, i11 111odo da esplicar e un 'azione più J>lél nda 0 piµ 1>rol un g.a ta. Da qui a11ch e l 'irr1portan le deduzio11 c cl1e i farm.aci da noi som1J1i11i s ~rati no11 esplicano azione fisiolog·ica; c·~s i l uLL 'al p·iù favori &cono il processo di asso1)i111en l-0 o impedisco110 i'l risveglio 1)recoce; nor1 j)Ossiamo µerò dire c.11e provochino il so11110; :r1alg·r ado alc.u11i Le1rtaLivi non conosciarr1 0 ller ora ]a so~ ta11 za o le so tanze ch e 11 el1·orgJ.nismo i11duco110 il sonno· fi s.iolog·ico; JlOil ttb·hiar110 dcl r e to n essun indizio ch e ci i11 segni che r ealnti;11Le l 'o·rg·a11i&mo prepara da s è tali sos tanze. '\ia notato però cl1 e il qu.adro t.11re11iico presenta quJ.lcl1e volta la sintomatologia della narcosi. t 'i11ora sono riusciti vani i tenl.a liYi di lrovare uu l.raLto d 'u11ione fra le j lY01etich e sostar11e €11doge11e e quelle esoge ne nd azione ipnotic;a. 11 J.>roble111a è altrettanto oscuro quanto seducente. S. l\frNz. 1

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cc J L POLI CLIN ICO »

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Sull'idiosincrasia chininica. I-lAUER , Deu,1 sclie R1 ed. ~v·och e.nsc lir . ,

1 i11arzo 1 ~35). J>rt;r1de11do lc . ., 1)u11Lo da 111t ca o di' idio~ i.11 c ra sia per il chini110 , l 't\ . presenta un 'ampi a rasseg·na ~ulla 1enorr1enolog ia i11orb,o sa da cl1i11 jno. f~g· li fa 'osserv.are corne l 'uso ripetuto cl0l cl1inin.o invece di produrre l 'assuefazione e la 1_i1ag·giore ...:o pportaJ.:>i]ità del fa r111aco, pro' oGa 1n\rece una accentuata sen sibilità ver o di e~~~. tant? c he anch e le minin1e dosi p·r ofjl:i Lt1cl1e rie coc10 a determin are disturbii su])ieiLlj vi (ner vosisrt10 , ronzii n ello orecchie ?cc.). e ob~cL L! vi (sudorazione, tremori) noi~ in ili i f erent1 . :Sono nuti i casi di .ana{ìlassi da cl-1 i11i110 ch e ·i J)UÒ manife Lare a nch e sotto forma. d i eruzioni cutanee provocate da un se mpli ce conla Llo con u11a o] u z~on e chini 11 ica . Sf'condo alcuni autori (~lo] ]o,v) i fenornen1 1c.ce sori da chinino, essendo di ordine ana fìJ a t~1 c.o , . i>o lrc-b,b ero es ero p r even uti fac~1tdo i11ger 1re n1czz'ora prima dell a som,n 1in1 ,; t:.az.io1~e <li .clli11 in ~ 50 .cL.~r . cl i peptone. . L id1 ~s1n cras t a per 11 chinino , di c.u i ]e man 1f~t az10 1lL .. ?~ O inolteplici , può essere J>riruar1~ o acqu1s1ta; nella statistica dell 'A. fi QUrano. ± cas~ nei crt1ali dopo la prin1a ingestiorLe tl! n1od1che d~si di chinino (0,3-0,5 g r .) si 1 11an1Jestarono d rarrca, pr11rito, eruzioni Cll 1ance, .talvolla febbre o em orragie anch e irr1JJOncnL1; 1ali d i-Lurbi si ripetevano ogni qual vol ta "eni,·a r ipreso il m edicam ento. l.)~g110 di ri l1evo è.· i 1 ca o di i'diosincrasia ac( {Ul. .1La,. "'. 11 cui i ·offern1a l 'A. Si trattava di un i11cl1Y1duo cltc colpilo da malaria durante la guerra a\ eva fatlo largo uso di cl1inino nel 1

periuclo 1916-1927 senza disturbo alcuno; 11el 1 ~ 134, per c,,on1Lallere una ietbre di natura ig110La gli ve111 va so111n1i'n i&t!ato del chi11ino; a lalc son1n1ìnisLrazion e s~5uiva b.rivido, diarrea profusa, vomilo :::;a11guigno , j)al1>ilazioni', ang0r corcii's ; n el sa11gue s.pos lan1ento a sinistra della forn1ula di Arn ei,11. ~on emoglobinuria, nè e1naluria. Dislurbi ar1alogi ve11ivano pro\oc.ati da una 0111n1inistrazi on e succe·s siva di cl1inino ; d 'altra lJarte bastava a nche un 'ap])licazione percutanea di esso per provocare sen~() di malesser e i1el fJaziente. ~i tratta evide·n lernente di ur1 caso dì i<liosi11crasia acquisita do1)0 un lu11.go periodo libero da son tminis trazione di cl1i11ino. L 'eve11I ual(, natura anafilattica di esw non pot~ tullavia essere co11ferr11,aio da ur1 tenlaLivo di Lras1)ort..o passi vo (su anin1alc), avendo dato esito n agalivo. Dunque, anclJ e secondo l 'A. la patogenesi di tali forme rin1an e per ora difficilme nte decifrabile. S. MI NZ .

MISCELLANEA. L'importanza diagnostica della puntura clelJa milza. ( EMIL-WEIL e J sGH-,V.\ LL. l'r .~tféd. , 193'-J-, Il.

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Nota e p ra Licata da n1olto le1nr•o a scopo c.l iaf;·!1ostico per il Lifo ma specialmente per la malaria e il kala-azar , la p u11Lura d ella mjlza m 01:it.a di essere con siderata per quanto co11cer1 je la cliag11osi direLta e differen ziale delle varie splenon1egali e. Glj AA., basandosi sulla loro ' 'a ta esperìen za Il_tettono a pun to ]a tecnica e l 'interpretazion e <lei reperti . La. condizione pri11cipa le per avere· un preparato susce ttibile di una inl.er1)ret.azione esatta ,è cl1e si otLenga con l 'aspirazione un framrr1ento di polva ..:1)le11ica privo il più possibiJe di Sé!J lgue la cui presenza fa] erebbc il quadro c,ellulare offerto dallo striscio. l)cr evi ta re cl1e in sie111e co11 piccoli framrner.i.l i della polpa , del sang ue venga aspirato dai vasi o dai sc1ti della mi') za ch e ven oero.n o attrayersa ti dura11te il tragi tto dell'ago gli AA . rac~o·r11andano di li1n1 i tare il tempo dell'aspiraz1 ~ne a l mon1enLo i11 cui 1'ago infisso nel parenchima sple11ico è tenuto ben fermo . Evit ~ndo assolutamente ogni ma11ovra di aspiraz1ono durante l 'i11Lrodt1zione e l'estrazione de]l 'ago. Do1>0 p unLura della i11il za J'infermo vie11e Jnantenulo a le Lto per 2-! h. con una vescica di ghiaccio sulla regione spler1ica. ~ ru?tura delle tu111efazioni dell 'ipocondrio sinistro permette di delucidare successi' ramente due questioni : 1) e si tratta di un a grossa ~1;lilza; 2) quale è la natura della spler101nega11a . 1

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I ANNO XLII, Nu!\-t:. 26]

Per qua11to conce1ne la prin1a ques tione 1to11 è da insistere sulla diflìcoltà che spesso si presenta doven·do stabilire co11 mezzi clinici 1'idenlità di una tun1efazione dell 'ipocondrio si11istro. La puntura della tu111efazione, il suo e,~ito e l 'esame del n1ateriale ottenuto ci per1r1ettono i1ella n1aggioranza dei casi di affer111are od eliminare categori'can1ente l 'esistooza di uµa splenomegalia. i~~r quanto concerne la natura della splenornegalia , talora l 'esame del rrlateriale estratto n1 et~e in evidenza d egli eleme11ti patognomoni ci che ci perm ettono .di porre immediatamente una diagnosi; così è quando m ediante la puntura riusc.i.an10 a dimostrare i corpi di J.Jei&hmann 11el kala-azar, i parassiti della mal.aria) le cellule endoteliali tipo Gaucher, o corr1e talora è avvenuto della sostanza caseosa in &JJl~nomegalie tuber colari. Oltre tutLavia questi casi di facile interpretazio11e r1e e·s istono altri' e sono la maggioranza 11ei quali i r epe·r ti sono di interpretazione viù difficile . Basar1dosi sulla loro vasta esperienza gli Ai'~. credono di poter riferire schematicame11te la maggi'o r parte degìi as·p etti osseTVat.i a 4 tipi princi1lali secondo il diverso quadro microscopico dello striscio :

I. Immagine macrofagica.

1315

SEZIONE PRATICA

È caratterizza-

ta dall 'abbondanza delle cellule mononucleate, rr1onociti, plasmociti e lirtfociti non ·è probabiln1ente che una variante del quadro di una milza norrnale. La si riscontJ.'a nelle splenor11egalie isolate, prir1~itiv0, in quelle di natt1ra malarica , in quelle di natura miaoti·ca, tuberco·l are e sifilitica . L 'immagine n1acrofag ica si risco1ntra tnlo ra an cl1e n el Banti ove tuttavia è più facile rinv~nire un quadro mieloide o eritrob.Jastico (v. ip seguilo). 1

II. L ·irn.1na.gi11 e niieloide co11fe.rma ]a diag11osi di leu cen1ia n1ieloide. ~ caratterizzata dalla r elativa abb-0ndanza delle forme mononucl.eate a protoplas1na granuloso n eutrofilo, l)asofilo o eosinofilo.

III. L ' imm1agine lirifoide. \tengo.n o raggrupgati sotto questa denominazione gli spler1ogrammi costituiti quasi esclusivamente da cellule uniformem ente 111ononucleate e con protoplasma agranuloso. Essi si riscontrano nella leu cemia linfatica, n el li11focitoma sple11ico e• n ella leu cemia acuta. IV. lniagi11e erilroblastica. È la più ra ra ma è tipica per la varietà èlelle forme . È una varietà dell'im magine mieloide dalla qua le si differen zia per l'abbondanza r elativa degli eritroblasti di ogni età. Si osserva n el corso <le.Ile eritro-leu cemie e 11el cor so di anemie gravi di origine splenica. Gli AA. affermano di non pretendere di avere esaurito in queste 4 imn1agini tutti i tipi di strisci cla loro esaminati ch e anzi soggiun-

di averne trovati alc1u11i difficili a carat:terizzare e non classificabili in alcuno dei tipi 8opra elencati. Non dubitano tuttavia di' poter chiarirE> col tempo anch e il quadro ed il sign ificato di questi ultin1i. B. P.<lGGI. go11 0

La celi nlia. (A.

TESORIE RE.

Rivi•sta ,Sa11itaria Siciliana,

I febbraio 1933). È stato merito di Paviot l 'aver p1o riato mo]ta

luce su questo stato morboso del tessuto cellulare, dimostrando11e la 11atura non infiam n1atoria. La celluli.a è caratterizzata da una Lriade di fe11on1e11i: lesioni locali del t essuto cellulare, distonia va.g o-si·mpat.i.c·a , instabilità l11norale. Per quar1to si possa riscontrarla i11 individui di a1r1bo i sessi e di tutte le età, pure ne è prevalentemente colpito il sesso fen1minile. La tuber colosi, la sifiJid e, le supiprurazioni di lunga durata, le intossic.azioni croniche preparano un t erreno favo,r evole allo sviluppo d ella celluJia. Co111e. fattore se11sibilizzante pare abbiano in1port.anza l 'as ·orbimento di sostan ze tossiche da parte <lel tubo digerente o la mie ssa i'r1 circolo di ormoni male elaborati . La celluli a $i può svilup·p are, ovunqu e esiste tessuto cellulare : le alterazioni d el cellulare sottocutaneo sono le n1eglio descritte perc.h è più accessibili alla indagine : gli i11filtrati cellulari sr localizzano con maggiore frequenza alla nuca , a lle fosse sottospinose, alle regioni deltoidea, inter$capolo-vertebrale, lombare, sacrale, alla faccia ic1terna ed esterna delle cosce. All 'esame del n1alato è n ecessario esplorare, oltre il cellulare ~ottocutan eo an ch e gli interstizi muscolari e ri cercare gli ingor gl1i ghiandolari quasi se111f>re presenti. I &i11tomi' della cellul1a sono gen c~r ali e }oc.ali: i pazienti ~ono colpiti da dolori atroci loca lizza ti ora ad una spalla, ora al torace, ora alla regione lombo-sacrale; tali dolori possono persistere i)er molti m esi con piccole variazioni d 'inte11 ità a volte invece si presentano ad accessi , co11 intervalli di r el.ati·vo b en esser e. I s.inton1i generali sono: an oressia, ce.falee inte11 se, ast enia. Spesso le turb1e vago-simpatiche predominano n el quadro e linico . si os erva all ora un p articolare ere ti sn10 vascolare, ros ore a lle guancie, sudore profuso, stato di agitazione n ervosa, estren1ità fredde. Facilmente si producono lividure e compaiono edemi limitati ad uri solo arto. La pelle delle zon e colpite presenta l'aspetto della l>uccia d 'ar.a11 ci0 e palpando a piatto si possono apprezz,a re, n ei casi oh e duran o da tempo, dei noduli di cellulia , duri e dolenti. Assai incerta ed oscura è la patogenesi di questa affezione: pare ch e i prin1i S(\-.D"Ili siano dovuti a d una ,·aso-dilatazione locale in segui to alla qu ale si h a un rall entamento di circolo per c.u i del siero trasuda tra le maglie del tessuto conn ettivo ; s11cces ... i vamente si p roduce un essudato plasmatico, privo di cellule infian1n1al urie , cl1e può riassorbi'rsi od organiz1


[A N

<e I f.. P OLlCLINICO »

1316

2.arsi ge nerando piccoli noduli' cicatriziali. Questi all 'e an1e i . . Lolog ico si p r e enta110 fo,r mati da trava lc di Le s uto connett.i.v o clerotizzato, fra le cui magli e oltre a cellule adipose si trova110 p1ccoli accun1oli di cristalli di urati e di o Eisalat i. T11 cor1 ispondenza di ta li noduli i vasi son o più abbondanti. Le ricer oh e di laboratorio eseg·L1ite in tali malati· l1anno dato i eguenti risultati: ta~so delle· proteine e clelle g lob uline e ra fìlJorto ..erine; g lobuline n el siero noJl moli,o alterato , tasso dell 'urea e d el colest,e rolo norn1ali ; azotemia norn1al e; alla piova d 0ll.a e111oc;la5ìa dig·e5tiva; abb·a samento clel nun1ero d ei l eu cociti dopo 20' e a•b 1b·a ssar1.1 ento d ella IJre ione arteriosa; punti i oelettric.i clel si ero instab1ili. Da tali risultati è naLo il so petto ch e la cellulia abbia inol tj IJunti di co11ta1 to con gli s1ati anafilattici. Nei riguardi d ella c u1~a è lo gico pe11sare cl1e la 1Jri11cipale attenzione d e, re essere rivolta alla correzione d.el terre110 merlia11Lc aclaLLe cure gc11erali. Se inoltre è po " ibiJe acc.erlar e i11fez io11i fo cali si cer ch erà ri1n uoverle. In1.1Jorlanti sono anche l e cure locali : le applicazioni elet.tricl1e po sono giovare specie n ei cr a 1i 11)i lllU c,olari ; la diater1nia eid i raggi infraros ·i , danno u11 be n e ser e n1a n1on1entan eo. I ri ultali miglio-ri sono otlenuti con I.a inas aggioterap,i a bla11da ed eseguita dal n1edico stesso o da u11 esp erto m assaggiatore. 1

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1

VICENTINI.

DIVAGAZIONI

,I misteri dell'etere e la radiopatologia. un o perduto viJlag·aio d ell 'Ol1io·, agli Stati lJniti, un bel g iorno, un contadino en te i1arlire cla una g r ondaia d ella propria ca etta ti ei uo11i mi teri.osi : co11certi infoni'c i , in tisica Lli d anze. Si affaccia alla fi11 e tra: ancl1e dal letto metallico d ella c~1sa icina i diffon~0110 .d ei c.a11 li r elj g·io i , d ei di co r i politici. l J 11 ,,111ag·gi.o - Lreg·a Lo , du11r1ue? No , semplice111c11te un fal lo cl1e no11 ha nulla di so1)iranaLurale , la vicinanza d el! 'antenna di una stazi on e em ittente di radio, di altissin1.a potenza. Qua11do t a le a ntr nna ver sa n ell 'eter e i uoi t orre11 ti cl i e11cr.g ia elett rie a. l 'i ntier a r eg·io11e lle è ·a lurala . ·-J.li og-getti m etallici ch e si troYan o vicini . . i 'arica110 di ele tl ri c ~tà e l '1av,ri'~i11 ar ~ i all 'a11Lc11na dura11l e ]e ore cli e111 i .. io11e di e11la ]Jcricol o o; l111 uon10 ch e tenesse iu i11a110 una lan11)adina d i ce11Lo ,·olla e tende... e 1'altra i1ella direzione de Jl '.a11tenna ' 'eclrcl)})e accender. i Ja lam1)ada. L 'e11erg1a cJ1e attra, rer a il uo cor1)0 sarebbe ca1)ace di alin1entare la lam1)ada . . te . . sa. In tiu e~ t a at1110 Cera co .. ì carica , si com11rcnd c lle le gro11c.laie ed i le tti 110"' ano n1etter i H ra11tare e cl1c ~Ii abita11ti del villagcrio meT11

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o XLII,

NUIVI.

26]

dia11te anten11e &l)eciali ... i pro,,-eda110 gratuiLan1enlc di ele Ltricjtà . Il fenon1e110, ch e ha d el 111iracoloso, rap:µrese11ta qualcl1e cosa di più che un,a semplice c urio ità e può metlere ull 'avviso di url i;>ericulo. I no.., Lri 111ezzi attuali sono in11p ote11tì a sbarrare le onde radiofoniche, le quali at1 bversano i muri ed il nostro stesso corpo, che si trova così sen1pre più esposto all 'a 1io11e di tali 011de. Attualmente, le riteniamo innocu e; non b,isogna p erò din1enti care che le onde ultracorte hanno degli effetti fisioilogir iI1contestabili. La sle sa en er g·ia usata per la radio può , rirovocar e dislutbi , con1e di1110 tra110 g li accessi di febbre presentati i i11 alcuni i11dividui cli un laboralorio di p ro,'a d ell e lampadine destinate alla ricezi9n e d elle onde corte; l 'a zioile piretogena d ell e 011de co1ie , del resto , è ::i.ncl1e &frutta ta in meclici11a IJer la piretotera• J.1Ia. Il corpo un1a110 , con1e è i1oto , si comporta aì 1)ari di un 'anLenn.a n1arconig·rafi ca e r eagisç;e ad una d e tern1inata lung·l1ezza d'onda (di circa 7 n1etri) molto di'\·ersa, quindi , dalle e111i . sioni. correnten1ente u sate per la radiofonia , cl1e non ])rese11terebbero veri J)ericoli. Ma ]o frutLan'leJ1to delle- onde corte ,è a1)f >E'Tl a inror11i11ciato e i1011 ])r evedia·mo quali s vilupJ.ìi JjO .. sa IJr e11dere. Alct111e e IJerie·n ze r ecerlLi din1oslrauo cl1e i to1)i n1uoiono qu.a ndo ~01to eSJ)O ti a d onde di 6 i11e lri e co.. ì pure Gh e è po.,, -ilJiii c s lermi11 ar e certi in etti da1111o~i alle 1)ianle i)er n1.ezzo di onde di lun:Sh ezzn adatta i;er og11i pecir-. C:o .. ì l)t1re, è si.alo O ~~ P r,·aLo cl1e il sen so di orientamento d ei 1)iccio11i ' 'iaggialori Yien e con1J)letan1 ente turbato nelle re.gioni dove si fa nno emi sioni ad onde corte. ~t1 lì ' uo1no, le onde corle hanno anch e altri t;lffc Lti i1npe·11sa Li; po .. so110 i)rovocare degli eccessi di ilarità e, econdo al c une e~ 1)erien ze di autori Le.cle chi , sarebbero ca11aci di .accelerare il ì>roce ~O d el 1Je11 iero. Le oncle corte potran110, qui11di , nel futuro .g·uarirci dalla ere cente 111u oneria e daran110 forse ai futuri studio::;i la po si])ililà di rin e lii udersi in speciali cellule p er i)en sare e di a' rere così delle idee ag ili e "])rig liate, sorridendo di comp·a s ione per iJ ·1J e n~ i ero g·r e,·e e tor1)ido d ei loro anter1 ~J ti. A lJarte ~tli -ch er zi , è da rite11ersi cl1e questa t;011li11l1a e111issione di onde, la quale andrà face n<losi se1111' re pi"l1 ì11Le11 ~ a, })OS a avere deg·li effel Li ~ ul nostro organisn10, ch e si trova e~11o s t o ed i11difeso co·n tro la loro azione a cui n o n . i j) UÒ fu gg ire nen1meno nelle J)ÌÙ r em ote CM.111pag11e dove ci p:e r eguita ine arabile il r a ucc.: g raccl1ia re d ell a r adio. E for e JJer qua.s ta si in ~r ri,·e rà un 11uO\'O ca1)itolo n ella patolog ia un1 a na. 1

fil.


fANNO XLII, KUl\<L 26]

eE NNI

1317

SEZI ONE PRATICA

B I B LI o G R A F I e I

(l)

Jni con con1pressione e chiusura d ella cisLer11a; è ag·g·iunt'o un nuovo capitolo, b ench,è b r e, .e, ::;ui tumori cerebra li , e così una buo11a Ei&posizion e di chirurgia d el n1idollo, spie cia l111enle nei tumori; u11 capitolo sulla chirurgia della tu.b er c olosi polmonar e e d el c.uore, oltre le ferite. Così n elle contusioni dell 'addome, sulle coliti e pericoliti diverticolari con be]le llgur e, sul d1, erticolo di ìVIec.kel , sul ca11cr o e sul} 'ulcera ~rastro -duoi de•nale. Così .anoh e n ej capitoli delle uffezior1i r enali e d ella prostata . La nob ~le fatica di questo illustre l\f aes t.r o di cl1irurg ia, c l1e mantiene se.n1pTe al c·o rrer1te la sua o i)era, c.,l1e riassun1e i d ettami d el suo lur1g·o i11segnan1ento univer sitario , è ve1~me11le degn a dì a111ruirazio111e, e 1per quanto n oi og·gi ab·b iamo ,a nch e ìn Ital i.a clei' manuali e tra t tati di patolog·ia e di clinica chirurgica da offrire ai nos Lri s tudenti , questo r esta senipre u11 'ottin1a g·uitla l)er la su a concisi'o ne e per la Ua esatt ezza. n. .i.\.LESSA.NDRI. 1

Jlrof. E. FoRGt:E. l 1 récis cle Paih.0logie exterrie. 9e edi tion. G. Doi11, I1 aris, 1935 . Due volun1i di 23 7O pagi11e co11 1164 fig·ure. 1

È qut:&la la no11a edizione del 111a11 uale di

I)atolo·g ia esterna (l 'A. lo chia111a sempre così }Je11ch è 11elie ;:;u cces . . i,,e edizioni la cl1irurg·ia deg li orga11i i11LErrni è sen11)re più co11siderata e<l -e J:lOSla) cl16 il p r of. ~..,org·ue .. crisse 11el 1901 , trentaquattro anni fa, e ch e costituisce •-tncora se1111)r e un libro di d irezione e anche di con sultazione per stude11ti e cl1irurgi , spec ~alment e in Francia , ma a11c.h e presso di noi, dove il lib·r o d el Cli11ico francese è n1olto diffuso e app·r ezz.a to. Egli r iassun1e, dedicando il libro ag·li st.ud e11ti , ch e i11iziano lo· studio della patologia ('])irurgica, i princjpi d el s u o insegnamen to; far 1.~ ornprendere ' 11er al)l)rendere, ricbian1arsi ~1 1 g j udi.zio più · oh e a lla n1e1noria., sfo rzarsi di fJorre le questioni 11el pia110 reJati,,o d ella loro fr€quenza c linica, g li u on1i n i ch e le l1anno fatt e p r ogredire a l lor o g·iust o posto, i si11tor11 i n ella scala del loro valore', i m ezzi di c·u ra rie lla 101o pos izio11e· at tua le di effi cacia. Non parole l11utili: precisi'o ne e concisione , senza cad ere n ella aridit à ; n è n ello stile telegrafico dei r1assu11Li JJer esami e con cor si ecr . A que ... ti pri.nc.tip1 , che g·li derivano dal Jungt) insep-nan1t.n I o l '.J\. tiene fede, ri'ass.u n1e,n do co5i nei due d 011si ' 'olun1i tutto lo scibile chirurgico nei suoi J) Unti essenzia li. Questa ga edizio11e se si co11fro11ta co11'8a è rif&tta i11 niolle parti, e vi so110 ag.g·iunte le . . . . .. ' . tlcq ui, ·1z10111 p1u r ecenti . F i11 tl a l pri1110 capitolo d ell 'infiar11n1azio11e in ge11ere e in par..ticolare vi so110 ag:g-iunte r1o tevoli e cl1iarifìcazioni di concetti, anche <;011 Cìgt1re e scl1en1i 11uovi n1olto istruttivi , Nel ca1)itolo d elle g·ang·r en e so110 aggiunte le 11ozio11i n1oclerne sull e tromb·o ang·ioiti e sulle gangrene g·iova11ili e presenili coll e nuove cure o µeratorie, n el rapitolo d elle scott a ture il tralla111Pnt o col ta11nino : così 11ei capitoli sullo shock, sulle e111boilie , sui traun1i , vi sono r1l1111erosi aggior11an1enti. Nel ca1Jilolo d elle l esio11i d ei vasi sa ng·uigi1i e linfa tici è trattala la n1 alattia di Nicolas'f avre, vi è ur1 'esposizion e cl1iara d ella trasfu . s1011e . .NelJe frallure è Hggiu11to il trattamento d ella tr<.ì zionè col filo , fra i tu111ori ossei e lesioni a l1ì11i il sar co111a cli E'ving·. le distrofie ossee di ori'g i11e p.araLiroid ea e 1quelle a11cora ig·note. Nel '>" ,-olu111e sono 11o tevoli le fi g·ure ch e dimo tra110 le vie di i11fezione d elle n1eni11 gi d al naso e d al] ' orecchio do·p o frattura · della base, I ' espo&izione delle 01)erazi oni p er trat11

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(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si 1Jesid era la recensione.

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PEDRO Cossio . Coraz6n y vasos. Voi. di pagg. ;5tt5, con 2f>S fig-. Bue110, Aires, El Aten e·o , 1935 .

f ,.J\.., 11el J?I'CSentare ques ta su a IlUO•Va fati ca, premette ch e e.g Ji 11a ,roluto soltant o offrire a Jlo s tud e11te e al pratico. un in &ieme, di n ozio11i e]" .. s icl1c di sen1ei.ologia cardio vascolare e un a'5g·ior'l1a111e11to di qu.este in r apporto a i p rO · g·ress i cl1 e le nuove t ec11icl1e e l e p iù n10,d e·r ne r i ce rc.J1e 11annu f Rt I c.1 compii.ere a ques to ran10 della cardi olog ia. Egli 'p ru ò esser e be•n sicuro di a \'er e n on solla11to ade·n1p iuto al suo sco,p 0 1 n1a di avere ancJ1e fatto u11 'opera utile allo stesso sp ecia list a. Il libro esµo 11e n ell 'ordine di comune esecu zi one i va ri procedin1enti dell 'esam e a nam11cstico , fisicio e strumentale del cardiaco. Nel capitolo s ull :ascoltazion6 ab·biamo ved11to co11 p iacere u_n a vasta document.azio ne fo11ocardiog·ra fica. o_p er.a p·e r sonale d ell ' A., ch e lrovian-io pier la pri1na volta r accolta in un n1an ua le e ch e g·j.".)va ,ass,a i al valore didattico del li·b·r o. Jl capitolo sulla elettrocardiog·rafi a, benel1 è 111olto conciso , h a delle· notevoli doti di cl1inr ezza e.id è r>erfettan1ente a@·.g·io mato. Seg t1e la parLe radiolo.g i.ca. Il libro termina, dopo 1:esp·o si zione de11 e ,a ltre tecnicl1e strumentali ; con un capitolo sulla semeiologia particolare d elle varie· aritmie . 11 con1p]esso i car atteri chei formano il p regio fondamentale del libro sono la gr ande c11iarczza e la com:plet ezz,a Q.elle 11ozio11i in esso co11tenute, sia c.Iassioh e, sia d el tutto r ece11ti (, ·ed ere ìe pag·i11e sui segni ascoltatori de1le dissoci azioni). L ·A. ]1a volutan1enle esclusa ogni di sct1&sion e i11terpretat.iva o patogenetica. Ne 1 caso di questioni .a ncora del tutto oscure , e·g li i lin1ita ::l. r i1;,ortare i fatti (ved ere a proposito dei b1occl1i di bra11ca). Il caratt-.e re stesso del n1 anuale, 1

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<< IL POLICLINICO

1318 esclu sivr~1nen te

didattico, esclude ogni accenno bibliografico. . . L ·edizio11e è ottima: le numerose e ch1ar1ssi111c fi g ure i1e accrescono il pregio. Punnu.

L.

CAs'rRo. ])e.r star ben,e 1tel'le colonie. Edi tore Caco.1/ardo, 1·ripoli, Prezzo L. 12,00. DE

4

t un o ttin10 i11anuale

d'igien.e· coloniale i1rati.ca cl1e riuscirà certan1ente utile a qua11ti , J11e<lici e n on 1r1edici , devono recarsi nelle zo11e tropicali e subtro·p icali. U n vero vaclc:.-mecum p er la dife•s a e la salvaguardia d el corpo e dello s.p irito per l 'ital.ianu e.b e vive in Africa, e deve affrontare le ini Jie del clirna, delle n1alattie esotich e e degli abitanti indigeni. L ·e posìzìone è chi.ara, brillante. Gli spunti teorici sono appena accennati e solo in quanto })Ossono inter essare la curiosità del lettore o $Cino i11di spe11sabili per la comprensione e l 'effel luazio11 e dei con sig li pratici che sono abbu11danti e Lutti utili. DR. 1

J_, BAnc111 . N·alur al.isti e ll1edici R eggiani. Tip. Rossi, Reg·g io Emilia, 1935, L. 25. Il volun1e lo dobb iamo all 'iniziativa e al·. l 'entusìasn10 di Luigi Barchi , reggiano, ch e è un g ranùe appa sionato di Storia della 1Vledicj11a ol lre ad esse.re valoroso tisiologo ed atti'1is in10 propag·a11dista. ~~ell a pre entazione dell 'opera il Barchi e._pone u11a co11sid erazione che inerita di essere n1essa i11 r ilievo. Egli ricorda co:n1e uo1 n1i'ni di g·rande valore, reggiani di nascita, iano passati per ferraresi , come açcadde del1'.i\.rioslo, o i11od en esi, co·m e fu per lo Spalla11zan i , o padova11i, per r icordare il caso d el Vallisneri; e questo perch è, n elle vicin e città di Nlodena, Parn1.a, ,_E'errara, Padova, ch e avevano una Corte od una ·l Jni·v ersità, essi. comp,i rono i loro studi e raggiunsero la fama. Ed a giu lo vanlo d ella terra cl1e ha dato loro i 11atali ono in questo libro ricordati i grandi n1cdici e naturalisti di Re.g·gio Em ilia ch e forn 1ano in sieme uria costellazione che pot rebbe formare l 'orgoglio del più fan1oso ateneo. Il libro co11 La di una raccolta di memorie e .. ludi al1c portano i no·n1ii di Marcello Don a ti , Lazzaro Spallanzani., c:esar e Magati , Vallisneri , P_~ccl1~ oni, Bonaventura Corti , Filipl!o .l{c , V1tlor10 ~iarchi , Azzio C:aselli , Luigi 1

~(;Jll.

.

T1lu tri personalità del mondo

~cienti.fico vi

J1a11110 coll abor ato . Da S. E. il pro f. Bottazzi e11e ha scritto del grande S1)all anzani da Scandia110 .a l scn. pro·f. Giordano ch e l1a parlato clel chirurgo NlaO'ati pure scandianese; dal 1~rof . i111onini che ha rievocato la interessantis . . in1a figura di ì\·l arcello Donati da Correggio, T11eùico, let terato, filosofo, al prof. Lam-

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[ANNO

XLII, NuM. 26)

bertini ch e ha illustrate la vita e l 'opera di Bonaventura Corti. La doltoressa Bertolani De.J Rio ha trattato d el Pacchiani n1ettendone in evidenza i grandi m eriti d i a11aton1ico. Ri'cch e di inter esse e di notizi e in edite sono le pagine del dottor :Barchi s ul Vallisneri e sul chirurgo Ceselli e quelle cl1e il dott. (Fava ha scritto per il botanico ·F ili pJ?O I\c. Ultimi in ordine cronologico, ma pari agli a11tichi Vittorio ~Iar chi , scopritore del cele})errimo rnetodo , e Luigi Sa11i, g loria della m edicina ·veterinaria sono stati rievocati dal dott.. Manfredi e dal dott. Broglia . fl volume 11a elegante veste tipografi ca ·e J>r egevoli illus trazioni fuori t esto.

B.

~f ARIANI .

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Lombarda di :Medicina Seduta del 3 1naggio 1935. Presidenza: Prof. A. FERRATA.

Sopra un interessante quadro splenopatico tromboflebosclerotico. L. SUPINO. - L ·o. illus lra un caso .relativan1e11t e recente di splenomegalia tromboflebosclerotica i ~tituitasi su una milza fortemente atrofica arteriosclerotica, decorso sen za si11tomatologia clinica; il guadro è perfettamente spiegato dal disturbo circol atorio art eria e flebosclerotico. Fa seg uire alcune con siderazioni derivanti dai p articolari anatomici del caso.

Su di· un mezzo di cura del coma barbiturico L. PoNTICACCIA. - L 'O. -propone il metodo del1·estrazione del liquido cerebrospinale e del lavagg io d el sistema nervoso centrale con soluzio11e fisiologica come metodo di cura del coma barbi: turico acuto nei piccoli bambini, ove la stricnoter apia è ancora di difficile esecuzione ed è iinpossibile praticare il salasso e la trasfusione, e come 1netodo coadit1vant e la stricnoterapia e gli altri su ssidi terapeutici n egli adulti, in quanto è metodo semplice ed innocuo di svelen amento diretto e. rapido d el sistem a nervoso centrale e delrorga11ismo. Cita un caso di coma barbiturico in u11 bambino di 21 mesi, g uarito dopo l 'u so di questo metodo.

Modificazioni circolatorie del rene provocate da i d iuretici mercuriali. CoLO.t\fBI e Roccu1Nr. - Gli 00. h a11no studi ato, )Jer mezzo dell 'appareccl1ia tura di Rein, le modifjcazioni indotte nella circolazio11e rena le dell 'iniezio11e di preparati diuretici m ercuri3li. Essi hanno potuto così constatare cl1e, subito dopo l 'iniezione, si verifica, contempor a11eamente ad un aumento dell'afflusso, una net la diminuzione del rleflusso sanguigno: fatto , questo, che sembra deporre in favore di un aumento d ei fen omeni di fjl trazion e renale, dato ch e l a modificazione circolatoria 11on dimostra un aumento di laYor o.


{ANNO

XLII, Nul.\1. 26] Su di un caso di pseudolitlasi biliare.

SEZIONE PRATICA

1321

indicazioni fondamentali, che l 'esperienza ha diinostrato necessario seguire, affinchè i risultati siano sicuramente vantaggiosi. All 'elevata discussione che conchiuse la seduta presero parte i proff. FERRATA, ZOJA, CARPI, DAVY, BETTINr, C1VRIERE, F1cI, F10R1, ecc.

P. N1cuLEscu. - In alcuni casi di affezione delle vie biliari troviamo dolori non molto marcati. Jn questi casi la radiografia non dimostra la presenza di calcoli, ma una dilatazione per paresi della cistifellea. I sintomi assomigliano moltissimo a quelli della litiasi biliare. AscoLI parlò da u ltimo ' ascoltato con La radiografia permette di porre la diagnosi . Il prof. . vivo interesse. La sua interlocuzione è stata, pubòi paresi, diag t1osi mollo importante non soltanto blicata integJ'almente nello scorso numero 25 di dal punto di vista teorico, rr1a anche per le de- · questo giornale. <luziòni pratiche. Infatti, come non si devono opeIl Segretario. rare le litiasi in cui è conservata la funzione contrattile della colecisti, così non si devono operare Società Medica di Bologna. nen1meno questi pazienti, nei quali si riscontra solo una deficienza funzionale dell'organo. Essi Seduta del 17 maggio 1935. ri1nangono nel dominio della terapia medica e Presidente : prof. G. MoRIANI. particolarn1ente idrologica, perchè si giovano di tutte• le acque minerali che contengono magnes10. Ricerche quantitative e qualitative sulle polveri delle sale di cernita degli stracci per cartiera. eduta straordinaria del 15 maggio 1935. A. GIOVANARDI. ,--. L 'O. riferisce i risultati di Presidenza : Prof. A. FERRATA. una serie di indagini qualitative e quantitative anche d'ordine chi1nico, eseguite nella polvere Il pneumotorace controlaterale. delle sale di cernita degli stracci per cartiera . Il 15 inaggio, n e]] 'aula della Clinica Medica Collo di Madelung e lipomatosi nodulare simmetrica. della R. Università, la Società L.o mbarda di MeG. Dru:c. 'AcQUA. - L 'O. ha studiato da un pundicina fu con vocata in una seduta straordinaria, alla quale parteciparono i tisiatri francesi, che futo di vista clinico, costituzionalist1co, istologico e biochimico un caso di un collo grasso di Madelu11g, rono recentemente in ~talia per visitare le opere antitubercolari del Regime Fascista. un caso di lipomatosi nodulare simmetrica, un caso di lipomatosi discreta di Bard, un caso di La riunione era stata dedicata al tema « Il Jipomatosi associata ad atero1ni. pneumotorace controlaterale )), con il fine di racDall 'anam11esi rileva il dato dell 'adiposità nel cogliere le più recenti acquisizioni cliniche e sperimentaJi ottenute dai diversi ricercatori nella padre del primo paz., il carattere ereditario del1'affezione nel 4°. pratica di questo nuovo metodo, che, introdotto Costituzionalmente i pazienti appartengono al 11ella terapia della tbc. polmo11are da M. Ascoli tipo .misto. e studiato dapprima nella sua scuola desta ora il Biochimicamente non presenlano le alterazioni pii1 grande interesse nel camJ)O della tisiol ogia. riscontrate dell 'O. nell'adiposità endogena. La liIl prof. Ferrata, Presidente della Società , dopo pomatosi sarebbe quindi no11 una malattia ge11edi aver presentato all'Assemblea il relatore prof. rale del ricambio, ma un 'affezione periferica di 1'osÉ, valoroso tisiologo francese, ·c he fu all 'estero alterata distribt1zione del grasso. tra i primi assertori del metodo di Ascoli, espres·L 'O. ritiene che n el paz. affetto da collo di se il proprio compiacimento nel constatare come Madelung su una tendenza di idro-lipofilia din el camJJCJ della collassoterapia del polmone, unistrettuale preesistenle si sovrapponga un fattore versalme11le riconosciuta quale gloria italiana, le- 11euroendocrino e che nella forrna nodulare simgata al nome di C. Forlanini, la medicina italiametrica e nella forma discreta sia molto verosina mantenga ancora un primato grazie alle remile, data la simmetricità, la patogenesi neuroce11 ti geniali ricer ch e dei nostri studi osi. ormonica. Il Segretario : Prof. P . MAINOLDI. · Il prof. ToBÉ iniziò il suo dire con una chiara e&posizione delle basi teoret iche, su le quali è Accademia· P ugliese di Scienze. fondato jl principio terapeutico del pnx . conlrola tera le: mise in rilievo a questo proposito gli Seduta del 28 m aggio 1935-XIII. importanti studi di fisiologia polmonare eseguiti dal Parodi e, tratteggiando in una rapida sintesi P.residente: Prof. C. fuGHETTI . la storia del m etodo, ricordò come l 'Ascoli , che g·ià fu il primo ad introdurre in terapia il bila- Un caso di Leishmaniosi viscerale au toctona degli adulti terale, ft1 condotto d alle cog·nizioni acquisite con in Puglia. ques1a pratica a intuire la possibilità di utilizzar e in alcuni casi l 'azione controlaterale del pneuProf. L. FERRANNINr. - Il caso rig u arda un contadino ventiseenne n ato e vissuto sempre in promotorace. Nella seconda parte d~lla sua .relazione il prof. ToBÉ riferì i dati della propria esperienza, vincia di Fogg·ia, ch e presenta tutta la sindron1e classica della leishmanj osi viscerale, compreso il i quali sono venuti a confermare la ben efica azioreperto parassitario positivo del materiale ricavato ne ch e si può esercitare sul pol1none affetto da con Ja puntura della inilza. Questo è il primo 1bc. mediante il pnx. deliberatamente eseguito caso del genere studiato, documentato e reso di sul la to sano, quando una sinfisi pleurica impepubblica ragione, ove invece è stato raccolto un <lisca l 'e ecuzione del pnx., secondo la r egola classica, sul lato dell'affezione (pnx. controlaterale centinaio di casi di leish111aniosi nei b ambinj . pri111i1i,·o di Ascoli). Infine I 'or atore precisò le L 'O. dimostra ch e la rarità della malattia negli


« IL P OLICLINI CO »

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a clulli è reale e non appar ente, n on cioè dipencl enle <lal fat Lo ch e l a n1ala l tia è misconosciuta. In d aga le ragioni d el fatto, esclud e ch e si tratti cli differenze di agent e infettivo e di forma clir1ica ed ammette piullos lo l 'imporlan za di fal tori locali e d ell 'età. Di cu sione: CozzoLINO, Fn u"\fCO, SANGJORGI, CALJf ANO, B OGLIOLO. I pr;mi due casi <li Leisli1naniosi v isc er ale autoctoria delle Pllgli e irt a•clu lti.

Prof. E. E. FRANCO. -

Sulla patogenesi della catatonia sperimentale. Prof. U. P OPPI . L 'O. 11a osservato ch e l a })uìbocapni11a n1essa a conlatto col gastrocnen1io isolato di rana ne d et ern1ina un accor ciamento cospicu o e duraturo. Nella cosidetta sindro1ne cat ato11ica d a B . jl sinto1na catalessia è quind i probabilm ente di origin e miogen a. La n eurotossina colibacillar e ca laton og·en a n on h a ir1Yece al cuna azio11e sul inu ·colo i sol a lo.

Sopra una nuova loggia muscolare della gamba nell'uomo. Do lt. L. ~LwnNo . Y'" L 'O. 11a riscontra lo ch e tra il m. libiale pos leriore e i n1111. flessori lunghi delle dita e d ell 'allu ce e is le sernpre u11a l an1in a divisoria ch e chiude all 'indi etro l o spazio angol are, in cui è pos Lo il m. tibiale posteriore. Tale l a1nina d à orig ine quindi ad una loggia , che è chiusa d a ogni p arte tranne in b asso, all 'aperl t1ra p er la fuoriuscita del t endine cl el n1. tibial e post eriore. Il Seg r eJlari o: dott. A. DE BLASJ.

Società lledico-Chit'urgica Veiteziana. Sedu ta d el 20 marzo 1935. Pre icl en te: Prof. G1onD:\NO. Il pre idente prof. G1onnANo con1unica ai soci cl1e in b ase a Lra l laliYe Yol1 e jn quest ·a11no colla Pres icl en za clella Soci e tà Medico-Chirurgica di Padova, si è giunt i acl un acrorcl o per cui i soci dell 'un.1 ocie là po tranno aJ)J)arlener e an ch e al1'altra e svolger vi la loro a ltività sci entifica, vi sar anno sca n1bi d ei progr amr11i e dei r esoconti delle sedute nei risp ettivi bollet lini, ed in ogni anno sar anno te11ute due as ern))lee pl en arie nell e sedi d elle r ispettiYe socie tà. Su proposta del fi r esiclente vie11e a1)pr ova la la modifica d ello St atu to per cui è i stituit a la cat egoria di socio agg iu11Lo per i cultori dell e discipli11e m cdj ch e ch e facciano parte di Società ~fedico-Chirurgiche esi . Len li nell e tre Venezie (La 11omi11a avverr à su })roposla clelJa presicl ertza ed i soci aggiun t i pag l1eranno L . 10 anzich è 25 annu alm ente, g od en do lt1 l li i dirilli d ei soci ordinari) . È preYist a la conYocaz io11 e di sedute plenarie nelle sedi d elle ~oci età cl1e al)hiano r appor ti di scambio cli oci con ]a oc. i\fed .-Cl1ir. Venezia11a.

Sindrome cavitaria del tumore primitivo del polmone. Do l t. D1 sso. - L 'O. ch e 11a avuto lll O<l o cli s tudiare alc u11i ca i di t111nore prin1ili\O del poln1one })re cnl a li si co11 sindrome caYilari a, espone i conce tti dei cli, er i Autori u ques lo aspetto del l. p. ed i Yari ter111ini ado ttal i , e(l affer1na l 'i1n portanza cli qt1es la forrna. Ritiene g )us la 1a clen o111j11azio11e da al l r i propo la di l. p. a s jndro111 e cavi laria

[~.\NKo ~LII ,

NuM. 26J

predo111ina11te, p er chè cssc11zialn1ente clinica ina 11ello lesso Le1npo ria s uinc>n le forn1e anato1nica111e11 Le e patoge11clica111ente fra loro molto di' er se. In b ase alle su e osservazioni ed a quelle della l et1 eral ura, co1npr ende Yari a sp e tti del tu1nore pri1nitiYo del pol1no11e a sindro1ne cavitaria in ques ta classificazione: 1) Il cancro caYitario d 'emblè, vera ulcera rode11te clel poln1011e, insor gen te su di un orga110 11011 g·rave1nen te tara lo cla tubercoli o da bronchiec tasie, u 1ce1a11tesi p .r obabil111enle fin dall 'inizio , a pareti sottili be11 d elimitate d al })ar en chi111a sa110 circos tante, a cavit à sp esso a sciutta, spe so not1 co111unicante col bron co e gui11di diffi cil1ne11t e acce si bile all 'indag jne fisica . 2) Il tu111ore 111 assiYo o l o))are ul ceralos i, 111olto i.iiù fac ilmente acce sibile all 'indagi11e fisica e radiol ogica, e con caratteris tich e particolari di decor o (escr ea to abbondante, ecc.) . 3) Il t. p. n eofor111atosi su cavità cronicl1e preesi stenti, più sp esso bro11chiect asich e n1eno SJ)esso luetich e o 1bc., o ubacule (ga n g r ena, ascesso) . 4 ) Le {'aYità i1ecroticl1e o suppuranti, secondarie él 1 l11n1ore i11a a ede extratumorale, e dovute a fa t Li di co1111)r es"' io11e s11i vasi o sui bro11c bi. Discussione : 1)rof. J ON:\ .

Oservazioni ematologiche nel trattamento pneumotoracico della gangrena polmonare. Prof. G. D .\LL ·\ ToRnE. - L 'O. ba troYato })articol arn1ente u Li le n ello st11clio d ella evoluzio11e dei focol ai gan g r ena i sotto1)os li a pneun10Lorace la cl etern1inazione cl el nu111ero d ei gl obuli bianchi, cl ella formt1la l eucoci laria, tlella Yel ocità di sec1ime11tazio11e, d eJla sierocoaguJar.io11e di ''7 alt1nann. on ha o tte11t1to dalla ricer ca clell e variazio11i d ei globuli bia11chi (nurnero e for11111la) dopo r ifornin1enlo nati u tilizzabili dal punto di vist a pro110 tico. Do110 ri'forni111ento o serYò se111pre di: n1i11uzione dei globt1li biancl1i con at1111e11t o dei l)Olir1ucleati n e11trofili. Squilibri angioneurotici durante l'attacco di angina pectoris. Dolt. SCARPA . - L 'O. durante l 'attacco di a11g i1ìa di p e tto h a ri ~contrato un co t ante ed eviden le jnnalzamen lo del l 'indice osc jllo111etro. Dato c1'1e nel l a n1:ig·g·ioranza clei casi s tudiat i l a J)ression e arteriosa i11a.. , i111a , n1inin1a, e n1edia rima11evano inY 3.ria te co n1e la freqt1enza clel polso e del respiro, n1 e l t e in rap1)orto l 'au111e11t o dell 'I . O. con un au1ne11 to d el t ono della pa.r ete art eriosa ef plorata cl 0Yt1la ad t1110 squiljbrio clella innervazione Ya colar e. Co11fern1a t ale jnterpre tazio ne osserYancl o con1e i11 lln caso, dOJ)O l a sin1patecton1ia cerYicale i11is lra, l 'I. O. cese i111111ecli ata111en Le a valori so l lo la norma , qual~ indizio d elìn Yaso-paralisi . .~nche ft1ori cl ell 'accesso notò con varie prove clinich e t111n ins ta))ilil à Yaso1r1otoria co11 te11denza a tali quilibri .

La cura chirurgica delle scoliosi. Do l t. C .\RHA S. - L ·o. riassunte l e Cl1re altual1ne11le t1 a te nella scoliosi ed i risultati cl1e se ne po · ono trarre, riferi'"' ce al cuni casi i11 ct1i Yenne esegt1ito il 1raJlia11 lo alla -~l])ee, ott enenclo un not evole 111iglioran1e11to. Il Segretario.


fANNO XLII, NuM. 26)

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . •

SEMEIOTICA. La semeiologia della midriasi.

I.a

1tl i Jrj ~1si

esser e paralitica (pa ralisi d ello sfi11L er e) o spastica (s1)asn10 del dilatatore). Nel pr11r10 caso , la p upilla si prese11ta molto dj)alala, i111111ob jle e i1on reagisce n è a lla luce, 11è all a co1) Yerge11za. In vece, i riflessi l>~ J)illari ~on?. co11serv ati n ella midriasi spa._ tic.a . Il s1g·n1f1cato d elle due forn1e è diverso e yje11e co ì d eli11eato da P. Veil (Journ . des praticie11 s, 13 i11arzo 1935). i1l. /)ara litica. .Può esser e uni- o bilaterale ed acc:o111pagn arsi o n on a parali i dell 'accol)1o•luzio11e; il malato 11a ,-jsione n orn1ale in Jo11t a11a11za, rna non può legger e. . t uece, sari·o. an~ìtutto assicurarsi cl1e il paz1e11le non l1a 111 t1llato n ell 'occhio clei n1i.dri atici \al·r oì)Ì11a , duboisina , scopolamina) o n on ha in ~c rir o d e lJa b elladon11a. L,a ~·f. ì)UÒ es ' eJ'e i11 r ap1Jorto co11 una lesioJt é J e1 globo oculare. Nel glaucoma, la pupilla è dila tata e l 'occhi'o duro e rosso; d opo una contu ·io11e del g·lobo, con o senza lacerazione dello sfinl ere, si può aver e della n1idriasi; u11a fratlurr.i d el! 'orbita o d ella base del cranio può IJro,·oc4.1re ur1a ~[. paralitica per lesione d el 1I0 11aio. E linLinate quest e cause, si de,·e pensare alla s i fìliùc1, ell e è la I)iù frequente d elle i'nfezioni cl1e po:s~ono col1)ire l 'oculomotore com une , sia all a ~on1111it à d ell 'orbita (osteite), sia alle me11i11gi ocl ai centri i1ucleari. 'f ale form a ,è il ])i1ì ... ]Je .. so unilat er,a le, i. a la t a od associata ad alt ri' sinton d : p ar alisi d e11 a ccomoda zione, ciella . J11uscolatura estrinsec.a dal 111° p a io ( s trab-1:::.1r1 o e: terno, sop pres.s1ofn e cl e11 a motiJjtà , '3alvcl l 'adduzione, ptosi). La ;\ f. i)ar,a litica si osserva inoltre n ella t a}Je, paralisi ger1er alc , n elle n1eningiti , n egli a~ces5-i e tu111ori cEr ebir ali , dopo una zona oftaln1ica . La M. paralitica può esser e il primo si11toma di u11 'a ffezion e g r a\ 1 e d el sistema i1ervc1 o; può inol tre osser var si n elle intossicazioni alin1ent ari (botuli sn10) . ~~I. ,c:;pastica. T\isuJ La da un' ecritazio11e d el si111pat ico Cf1r vicale; è m eno con sidereYole che la ~I .. par a litica ;con serva le razioni papill a ri . . È 1sola la o d associata ad altri segn i d ella ç;1t1d.ro11le di C. Bernard (midriasi , eso ftalrr1 0, reazrone. <lelJ a 1Jalpebra supe riore , disturbi vasomotori della 111età corrisponde11te d ella f ciccia) . La 1'1. s pastica bilat er ale è stata segnalata Jiegli a cce si di epilessi a, nell ' uremia convul• s1Ya, ecc. La for111a bilateral e si o .. er,·a i11 secruito a co111pre ... ~ ione d el. imipatico (gozzo se?1111)t]ice , l~1111ore_. acl en oµa l1 ~ cer,ric.ale , l esi oni di p1eur tt e a111cale, an eurism a dell 'arco aortico affezion e cl l ll 'eso fago). La in s lillazi'one di u~ coll)UÒ

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li1io a lla cocaina dilata la pu1)illa, in modo t1 an siLorio \n1. spastica). 1\ll 'inizio d ell 'ar1 est e ia cl or oformica, si pr?' d~ce u11,a I\I. spastica, a c ui' succed e la i11~os1 para li tic.a (paralisi si·m p atica) : nell 'i1i1n1111enza della sincope, le p u1J1ille si dilatano bruscamer.1t e e non r e·a giscono pii.ù alla luce (1\11. pia ralitìca). L 'an1aurosi (scollan1e11Lo d ella retina eml10Jia ~ell 'arteria centrale, atrofia ot tica,' ecc.) determ1na pure midriasi ; la purpilla non reagi ~ce alla luce, i11a i co11Lrae qua11do si illum111a l 'altro occl1io (r eazion e fot on1otri ce con" ~nsual e) . Nella cecità corticale le pu1Jille r eag1scono nor1nal111e11te a lla Iure. fil. 1

CASISTICA E TERAPIA•

Profilassi e cura dell'impetigine infantile. ~ s lala r ecentcn1ente trattata da l{. Oxenius

(:ll iln.ch.. Nled . fVocliensc hr. , 11 aprile 1935). Q1J~l~ u11a d elle cau se più importanti d ella imp et1g1ne I 'A. con side,r a l 'innesto b,a ttericto i11edi~a nte il graL Lan1e11to; ora, lo Limole prurigiYL?~O sa~·ebhe1 una ~requente espr essione di ni a n1[ef:it az1one a ller gica, ch e spe o si verifica ÙOJJ O con sun10 di frutta fresca, particolarmenl ~ n ei_ 1nes~ ~u LD:n11a li qua11do la frutta è più r 1cc.a in ac~d1 . Di qua anohe la mag·g iore incidenza s tagion a le d ella ir11petig·ine. (Naturaln1enle an cl1e le erosioni cuta11ee di altra origine. con1e l 'erpes o l 'eczen1a posson o ap1rile la via all 'infezione). fl er evitare lo stimo]o al g r att an1ento l 'A. r.acco·111a11 da quindi la som111inistrazione di p 0 l\1 ~ri ~l cali_11 e, &p,ecie ai b~mb.jni og,.g·etti al1 1 or il ~ar1a. Va da sè ch e s in1p,011gono inoltre le i.111sure con1uni d 'igie·n e e pulizia. Quale tratt ar11ento d ell 'in11]Jetigine g ià costi'Lt1iLasi l ' A., in b ase alla i)ropria esperien za, l>r econizza il 1ne todo anti etli co: dopo l 'allo11J la11u,111ento delle er o Le n1edia11te applicazio11i di acqua ossig·ena La, si prati'c hi una penne]lalura di t i11Lura di i odio : quindi ognuna delle zone col1)ite va s1)al111a t a con pasta di zinco co11 1 ~o di rivanolo: le zon e i111petigi110 e d ebl1ono essere protette e ricoperr t e i solatame11te. !>er evitare la diffusione del prece so sono 111ullre r accon1andabili bagni di zolfo. T ale trattan1en Lo avrebbe d ato n ell e mani d ell 'A. u1la g uarigione cost ante e rapida (3-7 giorni). l~sso si sareb.b e din10 tra i o utile anche n el pen1figo d ei neonati (sostituendo però la pa ta ro11 po,lvere di zinco e riva11olo a I 0 {., e ])raticarltlo b·agni con perman o-anato di I\ ), come pure in tutte le infezioni cutanee di origine e ·terna; tal e trattamento rimarrebbe però ineffi cace nelle infezioni cuta11ee di altra orio-ine (piodern1iti , ascessi n1ultipli ecc . che si prop:l.gano probabjln1ente per via en1atog ena).

S.

~I.


<< IL POLICLINICO »

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Due casi atipici di emopatie. J. Sejler, vV. Heis ler (f\1/ilncli. J\tl ed. Woche1isclier., 11 aprile 1935) riferiscono due casi di en1op1a tie nei quali ~o studio ~li11ico e a.nato~ ir10-patologico 11a d1n1ostrato il p·a ssagg10 d1 t111a farnia leu cen1iica in quella agranulocitica, o i11eglio in aleucia con1pleta; m entre n el pr~.1no ·caso sin dal I 'inizio si eb be un quadro t11)ico di leu cemia n1ieloide, nel secondo dopo t111 pe:rio·do di leucocitosi 11orn1alei con mononucleosi, si verificava un ' improvvisa p oussée 1nieloide; dopo brevi alternative di p eggiora. . 111ento e migliorarnento, tutti due gli infermi hanno 1YreiSentato il quadro tipi'co di aleu cia, c<J11 fat.Li ancl1e di anen1ia e trombopenia; l 'esa111e anato111.ico, ace.anta a numerose emo.rragie e fatti n ecrotici riferi·bili a mancanza di qualsiasi r esistenza ver&o gli agenti infe;ttivi , presentava il quadro della tisi mieloide, con uguale interes8.a mento di tutte le sezioni d el 8jsten1a midollare emopoietico. Inoltre si notavano segni di 1naggiore attività e di iperplasia del sisterna reticolo-endotelio (tentativi di co1npenso ~'). I due casi citati forme•r ebhero, secondo l 'A., u11 ulteriore appog·gio al con cetto unitario sulle n1alattie del siste.n1a emopoietico; i qu,a dri caratteristi.ci , quali le a.nemie·, le aleucie, le le ucemie ccc.. 11011 co·s tituireb·beTo ch e delle si11g·ole espressioni della ipo- o ip erattività mo1 bosa del sibtem a affetto , colpito in parte o in toto; la possil~iliLà di passag-gio di una forrna i11 a ltra dimostrerebbe l'identica esse·n za del!' affezion e. In o~t~e. in ba8e ..alle s t~li stiche p~ecedenti gli 1 AA. r1c:J11a.n 1ano 1 atte1nz1or1e sulla frequenza di i11fezioni acute o cronich e n ella storia · dei casi <.li ernopatie (salvo quelle do·v ute all'intossicazione); tanto cl1 e si potrebib e parlare di malattie rea ttive defìnibili quasi come reumatismo del siste111a en1opoietico . Infine gli AA. richiamano l 'atteinzione sulla frequenza stagionale nell 'esplosione delle emo·r·~ t.ie, le quali, secondo le loro osservazioni avr~~bero maggi~re incidenza nei me·si prima~ ver1 l1 e autu11n al1. Tale fenomeJn o forse è da rr1et tersi in rapporto coi variab ili fattori diete lici. S. M. 1

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I pericoli del sale jodato. È. no~o che il sale jodat o (Voflsalz dei te.deschi) v1~e . usalo i)er la profilassi del gozzo , i1elle r eg1on1 dove questo è enden1ico. I. l\Iiihe (1J r ch. J(liri. 11ed . e Deuts. med. Woch ens. 7 giu g no 19315) riferisce ch e alla Ila. Clinica -diedi ca di ~f onaco si sono veri'ficati 37 casi di iJ_)ert!r~~si (~i cui 4 mortali) sicuramente (sic) r1fer1b1l1 all uso del sale jodato. L ' A. ritiene pertanto c,h e tale metodo di profilassi debba es.eguir&i soltanto sotto controllo medico , teI1 ulo :::onta deìla sensibilità allo jodio d ei sing oli indi vid ui. · fil .

[ A NNO

XLII, Nul\1. 26]

Malattia obliterativa arteriosa curata con estratto muscolare. M. Scl1V\;artin1a11n (1'he Lari.cet , 1° giug110 1930) 11a u sato l' estratto muscolare in più di 100 casi di tro1rLhoangìoitc obliterante, obliterazi011e arteriosa arteriosclerptica, arterite sifìlj tica o di altra natura, i11cipi.ente gangrena diab,e tica, morbo di Raynaud. J\11 'inizio si l1a modico miglioramento, que~ sta i11 vece è poi di lunga durata ancihe dopo &o&p esia la cura, pe1· cui l 'A. ritiene che si istituisca gratlu.alrr1e11te una circolazione· collate:rale e 11011, come pensano lloth e !Brown, pe1·cM'; si dia qualche sostanzçi m etab·o lica di c,u i J.ì1a1.lca il n1uscolo isahemico. · Lb Schwa1tzn1ann consiglia l 'u so di est.ratto 111uscolare prima di procedere ad un'am1}utazi 011e in casi ·d i gangrena, a meno che questa non si J?resenti subito gravissima e con te1Ldenza ad estendersi. L 'estratto nluscolare va dato per lungo periodo di t empo varie volte al giorno. 1'ra i casi e.urati dall 'A. il 30 % non ebbe su ccesso; secondo lo Schwartzmann ciò è dovuto ad estratti non suflìcientemente attivi. Questi si otte11gono dal muscolo diaframmatico, cl1e è un niuscolo n1olto attivo.

R.

LUSENA.

Nella tetania infantile. O. Bossert (Kirideriirztl. Praxis, 1935, n. 2), osserva cl1e la terapia di questo stato si' divide i11 due fasi : la lotta contro l'elemento causale ed il tratLamento dello stadio acuto. Quar1do i si11tonu sono manifesti , si darà il <·alcio : Cloruro di calcio . - . . . g. 30 Liq. anis. d 'a1nn1onio . . » 3 Scirop;p o di gornma . . . » 30 Acqua distillata . . . . . n 3100 Di questa n1iscela, se ne d.an110 5·0-60 eme. irt inucillagine. Più rapidamente agisce il gluconato di calcio p er vi'a endovenosa (5 -10 crr1c. clella soluzion e al lù <y~ ) od endomuscolare. Nei casi g ravi , si farà un clister e di 26 eme.. cli cloruro di calcio al 2 %. Nella posizione della « mano ostetJ'ica n, agisce bene il solfato di n1ag11esio alla dose di 20 cg. perr kg . di peso. Il latte va sempre limitato. Comie dieta, 1~A. consiglia: 1) 150 gra111mi di inucillag·ine di riso al 10 %, 1-2 g . di plasn1on e 2 cu cchiaini dia thè di zucchero; 2) Pappa di biscotto con frutta, con ba11ana pestata o mela grattata: 10 g. di bis-cotto tri turato, 5,0 g. di miscela a metà di acqua e metà succhi di frutta , 2 cucchiaini da thè, di zucch ero; 3) Brodo di carne con legumi e cr eme; 4 e 5) Come ad 1). Oltre alla terapia dietetica , si somn1inistr erà l' olio di feg ato di rr1erluzzo od il vigantol.

fil .


[ANNO

XLII,

Nu~·r.

26]

1325

SEZIONE PRATICA

MEDICINA SCIENTIFICA.

[\es lava a vedere peirch.è e·s sa dipendesse e•d

S11lla patogenesi della così detta '' azotemia cloro• priva,,.

.A. p roposito di u11 caso studiato da G. Azzoli11i (1trcliivio lli ] Ja fologia e li11ica 111 ed i ca' 111agg·io 193•3), caratterizzato da: stenosi duodeuale, vomito quasi incoercibile, cloropenia nel sangue e nel liquor, isprerazote1nia, i.perazotoracbi.a, diuresi scarsissin1a con urine norn-.ali, i11a con bassa elin1inazione di oloTuri alta con cen trazio11e protei.ca del siero di sa11-' gt1e, pres-sior1e arteriosa b·a ssa, mancanza di ipertrofia cardiaca di anemia, di manifestazion ~ e1m~·rragich~ e di sint?n1i uremici e g·uarigione in seguito a terapia salina, l 'A. si intratLiene a trattare la patogenesi della cc azoten1ia cloropriva >'. Il caso es.an1inato può essere posto nel ·gruppo delle sindromi illustrate partiG0Jar1nenle da Blum che le definì azote111ie extrarenali e le riferì al fatto che l ' organismo tratterrebbe l'urea per correggere l 'abbas~an1enLo della con centrazione· molecolare dr 1 sangue detern1inata dalla declorurazio ne. !\ila alcuni AA. credono di poter discordare dalle vedute di Blun1 ed affermano ohe causa d ella ipe razot6n1.ia sia u.n perturba111ento (lelJa funzionalità del rene consistente nello stabilirsi di oJig·uria r elati\ a e causata da una i11odificazione dell'equilibrio acido-base della ce]lula rena.le. Perciò l 'urea si accumolereibbe 11el sangue per due n1otivi : din1inuzione del I)Otere di concentrazione p er l 'urea da parte tlel rene e di111inuzione assoluta della diuresi. Ai due aggiungono un teTzo fattore: la disi11tegrazione· proteica ca1pace di detern1inare l'au111enlo di. ure,a nell ' org·anismo (Van Caulert, Petrequin, l\!languio, Chaba11ie·r . Lobo 0nell ecc). L'A. 11el]a <.; ua i11alata l1a segu'Ìto gior11aln1enle il co1111iortan1e11to delJa c1oruremia e deJia azotcn1ia durante la cura ..: ali11a ecl 11a riscorttrato una specie di tra11sitoria dissociazio11c i)er i cloruri e l 'azoto incoagulabile. 11ei loro Lassi nel &1ng ue. Ciò parla co11tro l 'ipotesi di Blun1, azotemia co11seguente alla clo~ ro pe11ia; d 'altra parte l ~ A. stesso non può fare a1>p0Jlo alla leEio11e renale, avendogli l 'esan1e della funzione re11ale dato risultati norn1ali (fe11ols.ulfonftaleina) e si chiede quindi' co111e e perchè avvenga il forte rialzo dell'azotemia. Passa perciò ad esaminare il fattore occlu~io11e in Lestinale la 1 quale dà luogo ad una into s~icazione proteica: i11 un primo periodo la p . ebbe vomito incoercibile che poi si attenuò e cessè); conten1poraneamente vi fù ri1or110 al 11or111ale della cJoruremia e della azotemia. ~fa il fatto di aver risco11trato p•er due ·volte , in coincidenza (li eip~sodi do lorosi acutizzatisi u11a i1)erazoten1ia senza cloropenia, fa pensare all "A. cl1e non vi fo sse uno stretto rapporto tra l 'una e l 'altra e ch e la pri1m a, cioè la i perazote111ia fo sse il fenomeno prin1itivo . 1

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iL1 qual 1110,d o dalla disintegrazione proteica cellulare p6r opera dei prodotti tossici svi-. lt1ppatisi ne11 ·intestino occluso. In vero nu-. n1erosi criteri cli11ici e di lab·o ratorio posso110 far ri te11ere assai p1roJ.Jabile tale meccanismo. <li p1roduzio11e. Per inLerpreilare la cloropenia i1ella si11dro1ne occlusi,..-a varie ipotesi sono state fatte : cerLa1ne11te 11a g·ran parte nel feno.m eno la oliguria resa più grave dalla mancata introdu-. zio1le di liquidi. Il von1ito poi con la consecu-. tiva perdita di cloro r ende pi.ù accentuata la cloro·pe11ia s tessa nel sangue e nei tessuti .. Qt1i11tli la scarsità di cloro sare.b be· solo asso-. ci:ita ed in parte dovuta allei stesse cause della i perazoten1ia. Viene infine discu ssa la quistione· perohè la riclorurazi.one e il trattan1ento idrico agisca1lo sulla iperazoten1ia favorevoln1ente. L' A. ri-. tiei11e che con la son1ministrazione di liquidi si influenzi diret1tame,n te la diuresi con conse1g uen Le :maggior eliminazione di urea e di sc-0rie ozotate; cl1e con "la riclo·r urazione si otte11g·a una prote.zione p1e r i tessuti ed una ne.U·· tralizzaz;ione dei tossici di provenienza inteistinale. VICENTINI. 1

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VARIA Prefazione scritta per una pubblicazione dell'as-. sociazione chirurgica occidentale ''I nomi delleoperazioni chirurgicl1e ,,. Que&~a prefazio11e I\1a·yo ~l' ro ceed ings

è stata scriLta da '\~T . J. of tlie St.a ff Meehings of 'J'l1 e 111a)'O Clinic. I maggio 1935), il quale fa i1otare ohe il linguaggio inglese ·è Jl'el 68 ~~ latino e che l'alfabeto latino è stato introdotto· do1)·0 la guerra a110he in Tt1rchia. I11 .t\n1erica la lingua risente dell 'introduzione di numerose parole provenienti da altre· lingue ed r1a n1olte parole nuove entrate defìniti\Tamente n ell 'u so quotidiano . La n1edici-. na , i.1t ino,d 0 speciale, s'è arricchita di p·a role· nuove e n1olti procedimenti. cl1irurgi ci portano solo il no,m e di ol1i li 11a introdotti nel('uso. Per questo la « v\iestern Surg·ical Assoriatio11 1) 11a ,-o]uto pwb·b licare lln g·lossario dì ter111i11i cl1i'rurgici cl1e il j\fayo raccon1a11da. R. LusENA..

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. G.

Editor e cc Rin110Yan1ento l\Iedico », Napoli, 1934. R. F. VACCAREZZA, G. P o·LLITZEu y I . REY. Neumoto,r ax electivo de lob ulo inferior. Imp. Spin elli, Buenos .A.ires , 1934. Coì\IBSSATTI. La tubercolosi intesti11ale. -

\"\f . GALLI. Un 11 iiovo rnel odo per l 'esan1e radiologic o dello szJazio cli Hol'zk n eclit. - F. Vallardi,. ~1ila110 , 1934. G. RoA~EKD ..\. L'insu lto ap OJJlettico. -

Giorn. Med _

ì\Iilitare, Ron1a, 1934.

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[A.N~o

cc IL POLICLINICO »

1326

XLII, NuM. 26]

PROFESSl()NALE.

NELLA MEDICINA SOCIALE

Medicina e Stato t.;01·pora ti vo. ( A. Cuzz1. Rasseg11 a Italia11a di M ediciria Socia,[e: i11ag·g·io 1835-XIII). !11 R egin1e Fascista no11 p uò solta11to esister e la n1eclic.ina co1n e sci e11za astrat1ta ed a sè s la nte, i11a de,re esistere u11a i11edici11a alla quale si possa agg·i11ng·er e il i1 0111e di corpora.ti a. S€ u11 t e111]_) 0 era p ern1esso al 111edico di te11e·r si lontano dalla ' rita quotidiana e di con.si d erare sotto u11a luce di versa il prob·l e1na clella salute soci ale, 0 g·gi· il seg·r eg.arsi dalla in.gf r enza nella tutela d ella salute d el p opolo , ' 'oluta dallo Slato, sareb b e anLifascista, a11Li{:orporati vo, a11t'iitali.ano. Il Reg'in1e chiecle og..gi al m edi co <li coa cli'uvarlo e11ìcacen1e11te nella ap1)licazione d elle su e leg·g·i r ivolte a tlin1i11 uire la i11ortalità, ad accr escere la natalità, a .distrugger e le malattie cont agiose , a tutelare il la,;oro ecc. Il 111edico quindi ,è chiamato a dife11der e con la salut e d ell 'i11dividuo quella iso-ciale df1lla Nazio11e e l 'O])era . . u a sar à co n1pleta .$olo qua11do avrà saputo fondere la clinic.a con le esige11ze soci.ali. Il 1)rog ram1T\a del n1edìco 1ì6llo Stalo c:orporati,-o è racc.l1iLlSO i11 c1ueste J)arol e del Duce : « P e11so cl1e le pietre clel pas-sato s.o no certan1e11te ' 'e11erabili, n1a cl1e la salute di ce11linain di m ig·liaia di , -iYe 11ti è a11che 'f'ssa i11ter ess.ant e ai fi11i della J)Ofe11za d el popolo italiano ». 1

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Il i11r.dico in R eg in1e corporativo de\re essere conscio d ella i11gerenza cl1e ha lo Stato in tutto ciò che riguarda la salute pubblica e ohe allo Staèo egli deve rispondere di tutte l e sue IJrestazion1 pTofessionali: se a tutto ciò si' disi11 ler essasse da1 ebbe prova di incompre·n sione ,Q'rave dei doveri e d elle finalità d ella assistenza n1edica in li.egi111e 1F'ascista. Nel pas.sato lnolto si è parlato di l\1e dicina Sociale e di essa so110 stati a suo tempo pubblicati n1olti trattati : rimasti p erò lettera morta a cau sa d ella mancanza del profondo an1orC' d el popolo d a Niussolini. i11segnato con il suo lu111inoso eser1ì1)io. Oggi si 11a l ' orgoglio di afl'ern1are che la legislazione sanitaria nostra è q t1a11to di più progredita ed .a u,dace si po·s sa c&co.g·itare ai O.ni d el bene e della salute dt:Yl p opolo . Le altre nazioni hanno ad essa larga111e11te attinLo dandole i nomi più svariati ed a11 cl1e p er ciò dobbiamo sentirci o·r gog·liosi e di:Q1ostrare l.a nos tra riconos.ce11za sconfinata al I>11ce. che ha creato e r ealizzato questo i11superabile ed in1perituro monumento. 1

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l i11a leg1slazio11e sa11i taria esiste da epoca re111o:a , 111a essa è rin1as La quasi con1pletamen1te infruttuosa e talvolta è rit1scita financo dan11osa ]Jer la i11con11p 1leta ed errata ua a]Jplica• .11011e. Sulla ì\ledicin.a e J.,eg·islazi.one Sanitari'a del 1)n~ sat o . . ono st ati scritti ' 'olu111i e ,-olu111i , m .a i ri -ultati sono st.ati n1olto scarsi : bast a n1etl erli ~1 con fronto co11 quello cl1e si ·è otteinuto in qt1esli a11ni di Regi111e Fascist a . Og·g·i il m e·di co esercita la sua i11is...: jo11e i1el clin1a cl ello Stalo F .a scista Corporativo e d eve esse r e conscio cl el fatto i111porta11tissin10 cb e la Nazione, ins ien1e al corpo di quella cellula che è il cittn.clino , g li 11a affidat o a i1cl1e l a salute dell 'organismo nazionale . La Carta del Lavoro gli dà l e clirettive per con1battere le cause dirette e i11dire Lte delle malattie d el lavoro, per n1ezzo ò0l1.a legi~lazio11e d el laYor o; per co111battere la minorazione della re i8tenza fisica per m ezzo della leg·ge s ul riposo settin1a11ale; per otte1u·re la di... cipli11 a della ·yi·ta corporati,-a, i)er n1ezzo della legislazion e d ell e or e di. la, roro . ~i ergorlo 11el co11ten1po quali n1onL11nenti in11)erituri. di l)rolìlnssi d ella ~tir11e , l 'Opera Na7 i ona le Balilla.. 1·O pera l\tlaternità ed Infanzia, l '01)e ra Nazionnle Do1)ola,·oro. 1

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' ' rcENTINT .

CONCORSI. POSTI VACANTI.

Con corsi sainitari delle RR. Prefetture. 111 con~ormità alle disposizioni · di legg·e, in ubbicl ien za al Decr eto l\Ii11isteriale 15 a1)rile 1935, entro iì i11ese di n1aggio so110 stati bandjti dalle RR. Prefe Lture i concorsi ai pos ti vacanti il 30 aprile per i posti di sanitari condotti, u~ficiali sanitari, uffi ci d'igiene e sanità, laboratori provinciali d 'igien e e profilassi. Nellai i1npossibilità. di riportare, anch e in sunto, notizie dì tutti i b andi di co11corso, che devono esser e affissi 11ell 'Albo Pretorio della Prefettura cl1e li indì.ce e dei Comuni i.ntcressati, ci limiti ani.o a indicare alcu11e scadenze: Rovigo 30 luglio; Campobasso, Cosenza, Fogg·ia, Parma 31 lug1io; Peru g·ia, Regg·io Ernilia, Trieste, Udine 10 agosto; Savo11a 14 ag·os to ; Belluno, Cagliari, Enna, Gorizia, Novara 15 agosto; Viterbo 16 agosto; Berga1110, Brindi si , ~fatera, Varese 20 agosto; Avel)jno 22 agosto ; Grosseto 27 agosto; Bologna, Milan o 30 ag·osto; Alessandria,, Bresc.ia, Ferrara, La Spezia, Pescara, Piacenz~, Ravenna, Rieti, Roma, Ter amo , Treviso 31 agosto. F accian10 an che segL1ire alct111i altri brevi annt.1nzi. · ANCONA. Ospeda.l e Ciuile cc [Jrn be rio I )) . - Scad. 31 luglio, ore 18; primario di trat.1n1atologia e ortopedia; età li1ni te 45 anni al 25 giugno; L. 50~ e partecipaz. 12 ~~ ; el1ied er e· a11nunzio. Rivolgers1 alla Segreteria. ·

AREzzo. R. Prefettura. - Srad. 3 agosto; concorso a 8 cor1dot te nledich e, di cui 3 per Arezzo; con cor so ad assistente ineclico e ad assistente chi111ico presso il Lab oratorio Prov. d 'igiene e profila si .

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fAl\"NO XLII, Nurvr. 2G]

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SEZIONE PRATICA

AVELLINO. R . .Prefelt ura. - Scad. 22 agosto; concorso a 5 posti di ufficiale sanitario. Scad. 26 agosto; co11corso a 14 posti di medico condotto. BELLUNO. Ospedale Civile. Scad. 20 luglio, ore 18; chirurgo pri1nario; tito1i; L. 8500 e 4 quadrienni dee., oltre L. 1500 indenn. c.-v.; percentuali. Chiedere annunzio al Segetario Eco.n omo. BRINDISI. H. Prefelf ura. -· Scad. 31 luglio; concorso a 7 coF1do tte mediche, di cui 3 nel Capoluogo . CREMONA. R. Prefeltura. - Al 30 agosto, ore 18, concorsi a dieci posti di inedico condotto c2a. e 3a categoria); stipendi L. 11.000 (una condotta) e L. 11.500 (9 condotte); indenn. mezzi di trasp. L 1500 e L. 3500; ir1denn. arnbulat. ·L. 300 e L . 500; aumenti periodici; ecc. Chiedere copia dell'avviso di con corso. Lon1. Ospedale Maggiore. Scad. 30 luglio, ore 17 ; chiru.rgo primario; titoli ea esami; stip. L. 12.500 e 6 au111enti del decin10, L. 2500 idenn. serv. att. e L. 3000 indenn. carica; 30 giorni di vaca11za all'arino; età limite 45 anni ; tassa L. 50. Chiedere annu11zio. Rivolgersi a ll 'Ufficio di Segreteria. MILANO. R. Prefe'f lu ra. - Scad. 30 agosto, ore 18; 19 ])Osti di i11ec1ico condotto e 5 di ufficiale sanitario. ·Chiedere ba11do al1 'Ufficio sa.nitario. ORISTANO. Congregazione di Carità. - Scad. 10 settembre; prini_ario medico nell 'Ospedale Civile; età limite 45 anni ; s tip. L. 12.000 e 2 sessenni dee., compartecipaz. 35 %. Chiedere annunzio. PAVIA. Consorzio Prov inciale Antitubercolare. Scad. 15 agosto, o.r e 17; secondo assistente pre~ so l 'Istituto elioterapico Vitt. Em. III in Bussana di S. Remo·; stip. L. 8000, oltre L. 1500 serv. att. , alloggio, vitto; 2 bien11i ventesimo; età lin1ite 35 a.: chiedere annunzio. PoNTEDERA (Pisa) . SzJedale Lutti. - Scad. 20 luglio, ore 17; medico chirurgo aiuto; titoli; stipe11clio L. 6000 lorde; 30 gjorni di co11gedo annuo; anno di prova e clue conferme biennali ; età lin1ite 29 anni al 20 magg·io; tassa d 'esame L.. 35,10, alla Tesoreria; documenti non ant eriori di 3 nlesi al 20 maggio; servizio entro 15 giorni dalla partecipaz. di nomina. Chiedere annunzio. Rivolgersi al! 'Ufficio di Segreteria.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

Il dott. ,Silvio Angiola11i , direttore della Sezione Medica del Lal)oratorio provinciale d 'Igiene e profilassi di Ar1co11a., è no111inato comn1endatore nel1'0rdine della Coro11a d 'Italia. Alla Facoltà Medica di Belg·rado per l 'anno scolastico 1935-36 sono stati eletti: decano il prof. ~!. Bogdanovic, direttore della Clinica g"inecologica; vice-decano il prof. 1\1. J{ostic, direttore della 1a Clinica chir_u rg·ica.

.,.., Mentore leglslativo, per tutti i Sanitari ltallani

Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie con N O T E e

CO~~'ENTO

di

GARAPELLE On. Dr. ARISTIDE, Consigliere di Stato

e JAN1NITTI PIROMALLO Dr. Prof. ALFREDO,

Consigliere di Cassazione. Il COMMENTO che offriamo noi, ha un carattere eminenteenente pratico ed è una Cuida veramente sicura per la CONOSCENZA E L'APPLICAZIONE DELLE LEGGI SANITARIE con opportuni il'ichiami alla Giurisprudenza e con la spiegazione delle modificazioni introdott.e nella Legge stessa. La nostra Casa Editrice o'h e, con le speoiali rubriche del « POLIOLINTOO » e soprattutto con l'altro proprio :i;eriodico speci alizzato «Il Diritto Pubblico Sanitario )) , ha acquistato da tempo l 'esperienza delle particolari es:Lgf>.nze dei Medici e degli Amministrativi in materia sanitaria, è venuta cosl inoontro a questi, offrendo loro siifd:atta pubblicazione realmente indispensabile, la quale, per la profonda com·p etenza dei due illustri autori, che hanno saiputo imprimervi un carattere di grande praticità, non deve esser confusa con altre pubblica· zioni congeneri, da altri annll!Ilziate prive dei nomi degli autori del Commento, senza, ci·oè, l 'elemento più importante.

CoNCOR~I A PREMI .

.4ccademia Lancisiana di Roma.

Il Direttorio dell 'Accade1nia Lancisiana di Roma porta a conoscenza dei Signori Accademici e Soci i temi per i concorsi a premio banditi per l 'anno 1934-XII - 1935-XIII: 1) Rapporti tra stati anemici e disturbj digestivi. 2) La embolectomia. Premio di L . 2000 della Presidenza degli Ospedali Riuniti . di Roma. I temi dovranno essere consegna li r1on pii1 tardi delle ore 8 del 15 sette1nbre 1935-XIII. I lavori concor.renti ai premi dovran110 essere originali inediti, dattilografati in lingua italiana e contrassegnati da un motto ch e deve essere trascritto sopra una busta chiusa (contenente il no1ne del concorrente) la quale verrà aperta dalla Commissione esaminatrice dopo fatta la votazione definitiva. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria del1'Accademia.

Volume in for m ato tascabile, di pagg. XII-720, in nitidissimi caratteri corpo 8 e corpo 6, stampato su carta tipo « India-Oxford ))' ed artisticamente rileg ato in 1 ela. Prezzo L. 4 5, più le. SJ?e~e postali di sp_ed~­ zio,ne. Per gli abbonati al « Pol1cl1n100 )) , o a quals1as1 delle altre nostre 4 Ri \'i ste, sole L. 3 7 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI Postale Succursale diciotto - ROI\fA.

POZZI - Ufficio


« JL POLICLlNICO »

1328

NOTIZIE

l\Ul\l.

26]

50 Congre so nazionale contro la tubercolosi.

DIVERSE

Il 100 Congresso internazionale di cJ1irnrg·ia ed i1na nostra iniziativa. La decirna session.e trienn.ale della Società intern azionale di cliirurgiGJ la qqale raggruppa attualmente in circa 1200 chirurgi, apparlenen,.li a 4~ 1Vazioni avrà luogo come abbiarno aririunziato ~ al Cairo, dal 30 dicembre 1935 al 4 gen11aio 1936, sotto la. presidenza del prof. A. Eiselsbe rg di Vienna. Le sedute d'el corigresso sono, rise r vate esc:lusi vaniente ai 1nembri della Società, il cui numero è lin1ilato p er ogni Paes e. I congressisti ed i componenti le loro famiglie so110 invitati dal Comi1lato ordiriatore a feiste son,,. tuose : c7ie saranno orgartizzate md Alessandria ed al Cairo d'a l Gove rrio egiziano e dai chiru rgi dell'Egitto. Temi in, discussione : <e chirtirgia delle paratiro idi »; « ch.iriirgia d el simpatico l'ombare »; « chirurgia del co lon , eccetttiato il caricro n; « condi· :ioni chirurgic l1e d ella bilharziosi » . I nomi dei relatori son.o si ciira. ga.ran2i a d ell 'in t eresse cli e de. sle ran110 le discii ssiorii; r icord'iamo cl ie tra essi figuran,o, per z·1talia., DonaHi di Milano, Cliiassertni di Roma e Fieri di B eLliino. Per dati complerne1itari rivolgersi al segretQlriC generale , Dr. L. Maxe r , rn e ile la Loi 72, Bruxe lles, B elgio. Delegato per l 'Italia è il prof. R . Alessandri, direttore d ella Clinica chirurgica della R. Unive rsità di R oma. 1

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l...\NNO XLII,

Allo scopo di facili la.r e la partecip_azione italiaf!-a a questo Con.gresso, la 11ostra Rivista 11a preso l'i11,iziativa. di orga1iizzare un v iaggio in, gruppo, al qiiale poll ranrio interve nire i niedici italiani e le loro famiglie. IL programn1a di questo v iaggio - ch e darà modo, oltre ch e cli JJresenziare ai lavo ri del Congresso, cli v isita.r e l'allo Egitto e la Palestina __.,. è ora in. cor so di el.abora.zion e e sarà pronto fra qualch~ giorno. Esso sarà di buon grado inviato a quanji 11 e farann o ricJ1ie sta all 'a1?1min istrazione della nost1 a Rivis t a, via Sisli na 14, Roma.

Il Congre so sulle brucellosi ad A.vignone. Den1mo già notizia di questo Congresso, t enuto rtei gio1ni 11, 12 e 13 g iugno ad Avigno11e; vi furo110 tra ttati in1portan ti problemi di patologia tl111ana e veterinaria e fu segnalata la preoccu])ante diffusione della febbre 011dular1te in tutti i paesi d 'Et1ropa, co11 danr1i sociali ed econo1nici. Nella pri1na sed ula fu chiamato alla presidenza. il l)rof. Be rl arelli cli PaYia, e in quella veterinaria i I 1)rof. Finzi di Milano. Importa11li so110 s late le relazioni cl el Finzi, del J~ru scl1 ettini di Genova, del Favilli di Firenze, del Calislri ili Perugi a. Tl prof. Biancl1i rifer endo i risult a ti delle Cli11i ch e di P avia e Catania, e il prof. Giugni , portando i co11lributi delle su e osservazioni in Romag na, l1an110 111es .. o in evidenza il pri1nato degli ludi italia11i e i b rillanli risultati o ttenuti n el tré\lla111c11.to dell a febbre maltese col vaccino introclo lto p er Yia e11dovenosa. L e comunicazioni 11a11110 u citato l111a YiYa , interes ante discu ssione. Il prof. Cali'> tri propose la costituzione di una. .\ s ociazio1LP i11ternazionale p er lo lt1dio delle febbri 111al tesi e portò al Congref;SO 1'irtvi lo del Podes tà di Pert1gia, per aYer destinata qt1e ta Città co111e edc (lel pro~ . ii110 Co11gr es o.

Per questo Congresso, che aYrà luogo in ottobre prossimo , sono st a li approvati i segu enti temi: Tema clinico: « Reinfezione endogena e reinfezione esoge n l nella tubercolosi polmonare », relatore generale : sen. prof. Ferdinando Micheli; cortfllatori: proff. Ronzoni, Cos lantini, Lubich, LuzZftlto Fegiz. Tema biologico: « I co1nponenti chimici del bacillo tubercolare », relatore generale: prof. Gianni Petragnani; correlatori: proff. Sivori, Puntoni , Omodei Zorini, Urizio, Daddi , Ninni. Tema terapeutico: « La cura dell 'empiema met apneumotoracico », relatore gen. : prof. Vincenzo ~Ionaldi; cor.relatori: proff. on. Raffa,e le Paolucci, Redaelli, ·C arpi Fici, Perin. Tema sociale: « Il lavoro in casa nella lotta contro la tubercolosi », relatore generale: prof. Gioacchino Breccia; correlatori: proff. on . Morelli, Ilvento, Giannini, Bocchelti , Sagona.

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Convegno dei tisiologi lombardi.

Presieduto dal prof. L. Zoia di Mila110, si è svolto a Mantova l'VIII Convegno della Sezione lombarda della Federazione nazionale fascista per la lotta contro la tubercolosi , con l'intervento di oltre 100 medici d ella regione. Erano presenti il sen. prof. Maragliano, l 'on. Maffei, preside della provincia, ed altre r)ersonalità. Nume.r ose le ade. . SlOnl . Il prof. A. Drsi cli Milano è stato relatore del tema cc Forme morbose simulanti la tubercolosi polmonare 1> . ~oi il prof. G. Ronzoni di Milano ha riferito n·m piamer1te sul ten1a: « E111i g razione e tubercolosi n elle provincie lombarde », con speciale rigt1ardo all 'assistenza all 'est ero e in patria. Dopo breve discu ssione su tale relazione, il ConYegno ha approYa to un ordine del giorno presentato dal prof. Ronzoni e col quale i tisiologi lombardi riuniti in Mantova ritengono di insistere presso il Gover110 Nazionale perchè sia sostenuta d a parte dei delegati italiani alla XIX sessione d ella Conferenza internazior1ale del lavoro a Gir. evra1, a difesa clel lavoro . italiano, a difesa della i1ostra razza e ad jntegrazione dell'assistenza e profilassi antitubercolare naziona1e, il segue11te principio : cc che gli ope~ai e111igrati tubercolosi conservino i diritti acquisiti nel Paese di l avoro anch e quand0 ritornano in Italia, toglie11do così la ingius ta imposizio11e fatta agli assicurati nostri cl i non ritornare in Ital~a se vogliono conservare iJ diritto alla prest azione inaturat a nel Paese di immigrazione » . Il Convegno si è chiuso con l 'invio di un telegramm a di omaggio e di devozione al Duce.

li Consiglio dil·ettivo della Croce Rossa. La « Gazzetta l fficiale » pubblica il R. Decr eto 13 mag·gio 1935-XIII circa la sostituzione del vicepresiden le e di due 1nen1bri del Consiglio direttivo de11 'Associazione italiana d ella Croce Rossa . L 'on . prof. dott. Ettore Marchiafava, senatore del Regno, è esonerato dalla carica di vice-presidente de] Consiglio dire ltivo . d ell'Associazione italiana della Croce Rossa ri1nanendo a far parte del <Jonsjglio medesimo in qualità di consigliere . L 'on. conte dott. Romeo Galle11ga Stuart, senatore del Regno, è nominato yjce-presidente del Consiglio direttivo dell 'Associazione predetta. Il principe don l\Iarcello Bor ghese è nominato

'


[ANNO XLII,

l\'.U~I.

26J

SEZIONE PRATICA

componente del Consiglio direttivo dell 'Associazio11c medesim:i., in sos tituzione del generale march ese Francesco D'Affitto.

Il gruppo dei medici aviatori.

Tra i « radunisti » del Giro di Lombardia disputatosi a Milano il 16 giugno, vi erano quest'anno parecchi medici, inYitati dal pilota dott. Gino Cornelli dell'Aero Club di Milano, allo scopo di costituire il Gruppo di medici aviatori, i quali, in tutta Italia, sono una quara11ti11a. Con l 'intervento anche dei dottori-piloti n1ilanesi Cattaneo, Conson110 e Novaro, nonchè dj colleghi, presenti o .rappre~ sentati, di Modena, Bologna, Vicenza, Ferrara, Ro~ n1a, Bolzano e Tripoli, è stat a tenuta, in una sala dell 'Aerocentro da turismo, una riunione preliminare nella quale si sono gettate le basi della forn1azione del Gruppo dei medici soci del R. Aero Club d'Italia e si è tracciata a grandi linee l 'attività da svolgere n el campo scientifico e propagandistico. Si è pure deciso di indire, in occasione clel Salone internazionale dell 'aeronat1tica che si terrà nell'ottobre prossimo a Milano, una cc giornata medico-aviatoria » , alla quale hanno assicurato il loro intervento spiccate personalità della scienza medica. e chirurgica. I sanitari che intendano entrare a far parte del Gruppo dovranno dirigere le loro adesioni al dott . Cornelli, presso l 'Aero Club Pensuti di Milano, in , ·ia Ugo Foscolo 3.

Il Sanatorio '' Diaria Pia di Savoia,, a Putignano. S. A. R. il Principe di Piemonte ha inaugurato il 21 giugno a Putignano il sanatorio climatico antitubercolare « l\ilaria Pia di Savoia », il più vasto e modernamente attrezzato dell'Italia Meridior1ale. Alla cerimonia a,ssistevano le inaggiori autorità della Provincia di Bari. Il Commissario straordinario dél Consorzio antitubercolare ha rivolto al! 'Augusto ospite il defere11te saluto e un vivo ringraziamento per l'onore concesso, accetta11clo l'inYito di presenzia;re la cerimonia e ha illustrato 1'assidua opera svolta dal Regi111e per la lotta contro la tubercolosi. Il Principe, accompagnato dai dirigenti dell 'Istituto e seguìto dalle autorità, ha visitato minutamente il sanatorio, complimentandosi infine per la magnifica real1zzazione. Il sanatorio è costituito di un corpo centrale che è la vecchia Villa Romanazzi, opportunamente trasformata, e da. due ali di fabbricati nuovi. Quarantacinque ett ari costituiscono l 'area del territorio a disposizione di questo sanatorio ; una parte notevole di t erreno è coperto da bosco mentre il rimanente è adibi to a parco e giardino. Il sanatorio, sorto in due anni , è capace di 230 letti, di cui 150 per ad1.1lti e 80 per bambini.

Un po' dovunque. Il Consiglio direttivo dell 'Unione internazionale ·contro la tubercolosi si adunerà l '11 luglio a Parig·i, r1ella sede della. seg·reteria (boulevard Saint(iermain 66) : in mattinata si t errà una seduta a111n1inistrativa e nel pome.riggio (alle 15) una se·duta scientifica, per discutere il tema « La standardizzazione delle prove alla tubercolina », su reln zione del prof. ~1adsen (Copenaghen); a questa seduta sono invitati gli studiosi che s'interessano a l problema. Il 1° Congresso brasiliano sul cancro , promosso .Qalla Società brasiliana <li n1edicina e cl1irurgia, si :terrà a Rio de J aneiro dal 20 al 27 ottobre. Temi :

1331

Il pre-cancro in clinica; Il cancro in cli11ica; Classificazione dei cancri; Localizzazione e disseminazione del can cr o; La mortalità da cancro nel Brasile; Progetto di lotta anticancerosa nel Brasile. Per informazioni rivolgersi alla: Co1nissao Execuliva do 1° Congreso Brasileiro cle Ca11cer, Avenicla l\1en1 de Sa 197, Rio de J aneiro, Brasile . La Società Italiana di Ematologia, il cui Consiglio dir~ttiV•) è presieduto dal prof. A. Ferrata, ha t enuto Ja prima adunanza a Milano il 23 giu gllO. La Società Medico-Cl1irurgica della Romagna si è adunata a Faenza il 26 maggio, sotto la presidenza del prof. F. Giugni, assistito dal segretario dott. P. Galli. Sono state fatte con1unicazioni da: I Civalleri (Faenza), A. Graziani (Imola) , F. Giugni (Lugo). La Società J\IIedico-Chirurgica Trevigiana si è adunata il 7 giugno, con la presidenza del prof. A. Bozzoli, assistito dal segTetario dott. M. Bortolozzi. Sono state fatte comunicazioni da: D. Calzavara, G. Sacerdote, A. Cestari, L. Alberti, ~I. Bortolozzi. In occasione del Congresso internazionale osped aliero, il Pontefice ha ricevuto u11dici medici olandesi, presenta ti da inons. Eras ; essi avevano preso l'iniziativa, di protestare e11erg·icamente contro i medici tedeschi che sosten evano l 'estensione flell 'eugcnica e della sterilizzazione in lutti i popoli, e si erano opposti a ch e la discu ssione su ques to argomento fosse iscritta all 'ordine del giorno del futuro congresso, riuscendo in tale intento, che si conforma al volo espresso dal Pontefice in ur1 recente discorso; S. S. si co11gra lt1lò vivamente • con essi. Sono stati inaugurati a Ro1na i corsi di malariologia organizza ti, per medici il alia11i e stranieri, dall 'Istituto di malariologia , in cooperazione con l 'Istituto della sanit~ pubblica. La Settimana n1edica padova11a, sYol lasi dal 10 al 16 giugno, ha assunto sviluppo e i1nportanza 11olevoli, per l 'inleresse delle conferenze e il nun1ero degli i11tervenuti, i1oncl1è per le Yisite integrative. La Federazione di Roma dell 'O. N. ~1. I. (via Tribuna di Tor de ' Specchi 18-A) ha organizzato un corso di puericultura per medici, che aspirino alla direzione dei Centri di assistenza 111aterna e infantile; esso ha inizio il 1° luglio e durerà un mese. La Guardia Os tetrica di Napoli ha i11iziato il suo funzionamento; la direzione è affidata al prof. De Nicola, direttore della Maternità del R. Stabilimento dell'Annunziata. Essa integra un altro provvedimento del Municipio fli Napoli, . che ha aumentato da 4 a 14 le levatriri condotte e ha s Labilito per esse l 'obbligo della dimora nella sezione ad ognuna assegnata. L'on. 1)rof. E. Morelli, accompag"I1a1o dal prof. Giannini e dall 'ing. Giacoli, dell 'Is litt1to Nazionale della Previdenza. Sociale, si è r ecato in Tri~ p olitania., per studiare l'ubicazione e le 1nodalità cli sis temazione ambi entale di lln Sanatorio antiLubercolare. Alla Facoltà Medica. di Parigi è organizzata una ricca esposizione artistica cli quadri, sculture, disegni, incunabuli, Yolun1i rari ecc. appartenenti a1la Facoltà s tessa : 1'Esposizio11e occupa gli ap-


1332

<< IL POLICLINICO »

parlan1enli dcl Deca110. È illt1s trata da u11 catalogo di 159 pag ine e 6G figure, édito dalla Casa Nla son. Il prof. se11. .\.. Castellani 11a riaffermato , in tt11 1in terv j sta co11cessa alla « ~for11i11g Post », le ott) 111e conclizio11i sanitarie e 1'efficjenza dei servizi sa11i tari i1ell '.>\frica orientale i Lalj ana. Il prof. sen. ·L uig·i Devolo h a vjsitato a Berlino la Clinica delle n1alallie professionali fonda la nel grande Ospedale di Neukoeln . Gl 'inscritti del trien11io 1904-G ed i laureati in meclicina nel 1910 presso l a R. Università di Catania sono preg·a ti di mellersi i11 rapporto col collega Aga1Lino ·L iotta , Yia ~1ancini 6, Catania, il quale si è reso pro111olore di celebrare, i1ella prossi1na estate, i 25 an11ì di esercizio professionale. Una crociera n1edica at1lo111obile si svolgerà dal 21 agos lo all 18 setten1bre , in Svizzera, Austria, Ju·go lavia e Italia; aduno e ritorno a Basil ea; quota 2900 fra11chi france5j. RiYolgersi al Dr. Cavro, presid ente de « Ln Nomade », rue J ules Ferry 15, Parjs XIIIe, Francia. 1\.I Cairo selle medici e due assistenti sono stati condanna li acl u11 anno cli prigione e 200 li.r e egiziane di. an1menda eia C llll.O per avere facilitato l 'uso . Ji i1arcolici ai loro 111a]ali. Si potè provare cl1c uno di essi ùuranle un an110 aveva praticato i11 circa 1 00 iniezioni di 111orfina ad u11 solo mal a lo.

.\"eg·Ii 11 l li111 t tempi si è n1ol lo cliffuso i11 Gern1a11ia u11 i110 i1nento contrario a ogni genere di vaccinazione, che ha andosi st1 teorie sos tenute specie cl al capo clell 'anli se111i tisn10 social-11azionale Slrcicl1er , riaffern1a 11 principio che ogni corpo estrar1eo che entra i1el sa11gu e è veleno. ~er argi·11are tali tendenze appare ora una clisposizione del capo dell'Associazione dei medici social-nazionali, .d olt. vVag~er , cl1e fa rigoroso divieto a pubblicazioni di qualsia.si genere che al tacchino la vaccinaziorlc. Per 011orarc la i11c111oria clello Sco1nparso prof. G. Truffi è lata i s lituila presso l 'Università di PacloYa una Fondazio11e al suo non1e , di cui lo scopo preci ~o arà Sl1cces iYame11te s tabilito cla. u11 a})posito Co1nitato J>resieclt1lo dal Reltore. Numerose sono già giunt e le adesioni, inclirizzate all 'econon10 della R. Università, per concorrere così i1el modo più deg110 a ricordare il giovane scienziato di ct1i i piange la perclita.

Si è s1>en to a 72 anni il l)rof. GrusEPPE ·cA~r­ P10NE, ch e aveva clirel to la ~Iaternilà e la Scuola o le lricn di Bari pri111a dell'i tilnzione dell'UniYEr ilà, o rgan izza11clo t1n 'assi s tenza ol ti111a. Gode"a cli l ar g hi s i 1na es limazione. A Yeva eseguilo nurr1e1osi e pregeYoli studi; d a 111 01Li anni si era cl cdicalo alla filosofia biologica e alla vol garizzazio11e rivolta alla. bonifica èlella razza; ricordiamo i suoi voll1mi cc Per i ger111i nella sper.ie », « Dalla fP1nmi11a alla òo1111a »,<<Veli di Is1dc ». M. P.

ll i)rof. Luc10 \lASTROSTEFA~O, n1enlre esaminava u11 all1n110 del Gi11nasio di essa Aurunca, è morto all 'i111proYYi ~o, colpilo da tro1nbosi cerebrale. La al1na è tal.i trasportala a Caserta oYe furono re .. e sole11ni 011oranze funebri all'estinto, ch e era t111iYersaln1entc a111ato e lin1alo.

[ANNO XLII, NuM. 26]:

RASSEGNA DEJ,LA ST..lM.PA. MEDIC.l Woch., 8 feb. -

TRENDELENBURG. Nuovi metocli di el ettrocardiografia . - v. HoEssLIN. Influenza. Presse :Niéd., 9 feb. - P. BROCQ. Trattam. delle pancreatiti acute. -- D.-1\iI. Gol\irEz. Sulla terapiai dell 'uremia. J{lin. .W oc1i., 9 feb. - W. ScHoLz. Sensibilità del cervello ai raggi R oentge11 e del radium. G. E. S1NCKE. Terapia della la111bliasi. Revue d'lmmun ol., gen. P. VALLERY-RADOT e G. MAURIAE. Parallelo fra a11afilassi provocata e spontanea. Gazz. d. Osp. e d. Cl., 3 feb. - M. VoLTERRA. « Anemia ipercromica degli ure111ici ». . Morgagni, 6 gen. - G. BOERI. 1'erapia aspecifica. Revue A1en,s. de l 'Umjia, gen. - A. Lul\iIIÈRE. Le bugie delle s tatistich e. - N. PENDE. Il genio medico Ialino. Giorn. di Batter. e Immun., gen. - I. L. KRITSCHE\VSKI e C. S. HERONi l\IIUs. Su "lla critica della dottrina fagocitaria. I. J{uJUJ\llGIEFF. Ascesso di fjssaz. Riv. It . di Ginec., gen. R. BoLAFFI. Istidiriuria. --.. G. TATA. Potere battericida del sangue cli gravida tbc verso il b. di Koch. • Bull. Trimeslr. de l'Org. cl'flyg., dic. - A. G. McKENDRICK Vaccinazioni antirabbi che . . Id., J11ar. u111ero sul ca111pionan1ento biologico. Journ . Méd . Franç., gen. ·--. Crisoterapia nella tbc. e i1ei. reumatismi cronici. Lancet, 9 feb. - D. S. ~lURR.\Y, C. E. DoLl\IAN. 1'ossoide stafilococcico. - C. BounER HEN'RY. Il dente della saggezza e le sue co111 plicazioni. Brit. Med. Journ. , 9 feb. - C. G. PAINE. Eziologia dell 'infezione })Ue.rperale . Jourrt . .1-i . AJ. A., 26 ge11. - _"1.. ~11. CRA1\IE e al . 1'ra ttam. della bacilluria. - .>\. FRIEDLANDER. Tipì1 di arterioscl erosi . J. I{uLowsKI e E. FREUND. 'J_,ussaz . dell 'anca. Riv. San. Sicil., 1 feb. - E. TESOHIERE. La cel-lulia. Rev. de Chìr., gen. - J. CAnoL1 e H. BENOIT. ItLeri detti medici e loro tratla111. chirurgico. Rev. Méd. Latino-Amer., nov. F. MARTINEz· e J. C. TASSART. Diag·nosi di attività bacillare; prova di Vaccarezza. emanai l'Yiéd., 10 gen. '---' V. D1l\1ITRI. Distonia· muscolare deformante. - 1\1. Ru1z l\1oRENo. Malattie cos tituzionali dell 'infanzia in chi.rurgia ortopedica. - Id. , 17 gen. V. A. UaoN. Corpi estra11e i nel cuore. - G. Cos1A BERTANI e A. l\1oLFINO. Appendicite e febbre reumatica. Bull. Ac. Aféd., 5 feb. - LAVEDAN. Trattam . deii tumori maligni con -veleno di cobra. Rass. cl'in.-scientif., 15 feb. - P. RONDONI. Le· catepsin e o protea si cellulari. A. PELLEGRL'lJ . Appendicit e acuta. Ann. de Aféd ., feb. - G. l\1IARA NON e al . Insuffi cienza surrenale cronica. - J. REILLY e al. Patogenesi della febbre tifoide. - G. PA1ssEAU e L A-· QUARRIÈRE. Episodi i11eningei tbc. curabili. ~ J . PARAF e al. Glutationemia e vecchiaia. Studium, 1 feb. A. SALMON. L'asma bronchiale. Amer. J ourn. Obst.. a. Gyn., gen. - C . R . MooRE. Ormonj e riproduzione. - R. A. RE1s e al _ Cardiopatie e gravidanza. D·eut. fttled.

1


[AN~O

XLII,

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Paris Méd., 16 feb. ·-

~1alattie

del! 'apparecchio

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PRATICA

1333'

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CRONACA EPIDEMIOLOGICA Le malattie infettive in Italia. N\ese di i\11.arzo 1935 25/2-3/3

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Morbillo

352 2616 387 2782 1325,3709 372 31 491357 3427

Scarlattina.

109 277 JOS 229

Varicella.

141 4.07 119 312 123 449 114 379 136 438

88

230 1t8 282 110 330·

Vaiuolo e V a.iuoloide Tifo addomina· le

121 196

98

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Difterite e Croup

315 55 I

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460 280 547 289 650 287 563

Meningite cerebro-spinale

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Poliomielite cutanea ac.

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En cefalite targi ca

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Dissenteria Pustola

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Tifo petecchiale. Colera as iatico. Peste bubbonica . - Nessuna.

denunzia

Indice alfabetico per materie. A11e111ia ipocro1nj ca gra\e (La a111ebia j inlc Linflle . . . . . . . . . . . . . . P ag . 1290 Angi n ,1 pectoris: for 111e . . . . . . . . . )) 1309 _i\ngi 1ta pect oris : squilibri angioneurotici . . . . . . . . . . . . . . · . . . . )) 1322 Azotemia clor opriva: cosid etta 1--:; pato-

genesi

. . . . . . . . . . . . . . . . .

Bibliog·rafia . . . . . . . . . . . . . . . Can cro : inod erne vedute sul proble111a del . . . . . . . . . . . . . . . . . Cat atonia sperime11 lale . . . . . . . . . Cellulia . . . . . . . . . . . . . . . . . . Chinino: idiosincr a ia al - . . . . . . . Co111a barbiturico: cura . . . -. . . . Cu ore : contusioni . . . . . . . . . . . . Cuore: scomp en so e 111et abolis1no gen e-

r ale

. . . . . . . . . . . . . . , . . .

Diureti ci inercuriali: azioni sul re11e . . Emopati-e : casi atipici . . . . . . . . . . Eosinofilia intensa segu ì ta da p olig-Io-

bulia

. . . . . . . . . . . . . . . . .

Esofago: ricostruzione plastica . . . . Gamba: anatomia . . . . . . . . . . . .

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J1111)e lig'ir1e i11fa111ile: p rofilassi e ct1ra I pnolici: tea.ria e pratica . . . . . . Lei 11111aniosì Yiscerale in adulto . . Lipo111ato i locale . . . . . . . . . . .1ledici11a e Sta.to corzJo r ativo

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nlidriasi : se111eiotica . . . . . . . ~1Iilza : puntura diagnos ti ca . . . . . . l\tlo lilità: dottrina costituzi on al e . . . Operazioni chirurg"ich e: non1i . . . . . P11eun1otorace co11lrola terale . . . . . . Poln1oni: sindro1ne caYitaria da lun1ore P0l111oni: gan grena: Lratta111enlo pneu111otoracico . . . . . . . . . . . . . . . Radiopatologia e i11i teri d ell 'e tere . . Sale jodato : pericoli . . . . . . . . · Scoliosi: cura chirurg·ica . . . . . . . Splenopatia tromboflebosclerot ica . . 'fetania infantile : trat tament o . . . . Trombi cardiaci : diagnosi clinica . . 1'romboang·ioite obli terant e: cura con e tra l to 1i_1uscolare . . . . . . . . . . ) ' ie biliari : pseudolitiasi . . . . . . . .

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orritti di proprietà riservati. -

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Non è consentita la ristampa di lat1ori pubblicati nel Policlinico se non sn cvtoriztatione scritta àalla t'eàat.i.one. E vietata la 1>ubblicatione di sunti di essi senza citarne la fonte.

C.

FRUGONT.

A. Pozzi, resp.

Red . capo. Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


cc IL POLICLINICO »

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[ANNO

XLII, NuM. 26]

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Chirurgia

AIUTO NELLA R. CLINICA CHIRURGICA DI ROMA LIBERO DOCENTE DI PATOLOGIA CHIRURGICA, CLINICA CHIRURGICA E MEDICINA OPERATORIA NELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

de I

Torace

(Pareti, mediastino, timo, pericardio, cuore, esofago, pleura, polmoni e diaframma) (con 144 figu.re, delle quali 20 in tricromia, intercalate nel testo) Chirurgia della parete toracica. CAP. I . Cenni anatomici. - II. Malformazioni congenite. - III. Malforma,zioni acquisite. - IV. Traumi toracici. - V. Flogosi. -VI. Ech~nococco dell~ PU;re:te toracica. - VII. Tu.mori della parete. - Chirurgia 'del mediastino. CAP. I. Anatomia. - II. Traumi. - III. Med1ast1n1te acuta. - IV. Tumori del mediastino. - Chirurgia del timo. CAP. I. Cenni anatomici. - Il. Cenni di fisiopatologia. - III. Iperplasia timica. - rv. Stato timico e anestesia chirnrgica. - '\' . Stato timico e gozzo esoftalmico. - VI. Infiammazioni del ·timo. - VII. Tumori del timo. - Chirurgia del pericardio. CAP. I. Anatomia. - Il. Tra.umi. - III. Infiammazioni. - IV. Tumori del t imo: - Chirurgia del cuore. CAP. I. Anatomia. - II. Fisiopatologia. - III. Malformazioni congenite. - IV. Ferite. - .V. Corpi eetranei. VI. Vizi valvolari. - VII. Tumori. - \ 1 III. Echinococco. - IX. Arresto del cuore e rianjmazione. - Chirurgia dei grossi vasi. CAP. I. Anatomia. II. Chirurgia dell'ao1·ta toracica. - III. Chirurgia dell'arteria anonima. IV. Chirurgia delle succlavie. - V. Chirurgia della carotide. VI . Ohirurgia dei grossi t r onchi venosi. VIl. Chirurgia delle arterie polmonari. - Vill. Embolia gassosa. - IX. Tratta.mento chirurgico dell'angina di petto. - Chirurgia dell' esofago. CAP. I. Anatomia. - II. Semeiotica. - III. Esofagoecopia. - IV. Malformazioni congenite. - V. Traumi. - VI. Infiamimazioni. - VII. Ulcere dell'esofago. - VIII. Corpi estranei dell'esofago. IX. Stenosi. - X. Megaesofago e cardiospasmo. - XI. Diverticoli esofagei. - XII. Tumori dell'esofago - Tumori nlaligni . - Chirurgia del dotto toracico. CAP. I. Cenni anatomici. - Il. Traumi del dotto toracico. - III. Linfaticostoonia. - Chirurgia della pleura. CAP. I. Anatomia. - II. Fisiopatologia. III. Cura del pneumotorace aperto. - IV. Traumi della pleura. - V. Malattie infiammatorie della pleura. - VI. Tumori della tPleu:ra. Chirurgia del polmone. 0AP. I . Cenni anatomici e fisiologici. - II. Traumi del polmone. - III. Ernie del polmone. - IV. Ascessi del polmone. - V. Gangrena polmonare. - VI. Actinomicosi. - VII. TuibeTcolosi. - VIII. Broncb iectasie. - IX. Asma bronchial e. - X. Enfisema. - XI. Echinococco. - XII. Tumori. - Chirurgia del diaframma. CAP. I . Cenni anatomici. - II. Tra11mi. - ID. Ernie. - IV. Malattie infiammatorie. - V. Tumori.

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in Sommario: CHI RU RCI A DELL ' ORECCH 10. - Cap. I . Cenni di Anatomia - Cap. II. Eea:me. obbietti vo - Cap. III. Malattie orecchio esterno - Cap. IV. Malattie orecchio medio - Cap. V. Malattie orecchio interno. CHIRURCIA DEL NASO E DEI SE1N1 DELLA FACCIA. - Cap. I. Anatomia e Semeiologia - Oap. II. Deformit.à de~ naso e ::itenosi delle fosse nasali - Cap. III. Frattlure del nas o - Cap. IV. Deviazioni del setto - Cap. V. Ipertrofia dei turbina.ti e Rinite ip ertrofica - Cap. VI. Epistassi - Cap. VII. Ematoona del setto - Oaip. VIII. Rinofima. - Cap. IX. R;i· noscleroma - Cap. X. Tubercolosi nasale - Cap. XI. Sifilide n asale - Ca.p. XII. Sinusiti - Cap. XIII. Cisti paradentar1e - Cap. XIV. Mucocele - Cap. XV. Tumori della piramide nasale - Cap. XVI. Tumori delle fosse nasali e .del. naso. . . CHIRURCIA DELLA FARINCE. - Cap. I. Cenni di anatomia - A) Cavo naso-farinoeo - Cap. II. Vegetaz.1on1 adeno1d1 - Oa.p. III. Fibromi naso-faringei - Cap. IV. Tumori maligni del cavo naso-faringeo - B) Farinqe propriamente detta - Cap. V. Lesioni traumatiche dell'oro-faringe - Cap. VI. Angina settica e sepsi faringea - Ca.p. VII. wertofia de~la tonsilla palaJtina - Cap. Vill. Tonsillite lacunare caseosa cronica - Cap. IX. Ascesso periton sillare e sopratons1ll~re · Cap. X. Ascesso latero-faringeo - Cap. XI. Ascesso retro-faringeo- Cap. XII. Tumori benigni e maligni dell'oro-far~ge. CHIRURCIA DELLA LARINCE E DELLA TRACHEA. - Oap. I. Anatomia - Cap. II. Laringo-tracheo-broncoecop1a • Cap. III. Lesioni trau:matiohe - Cap. IV. Corpi estranei - Crup. V. Ascesso della laringe. Epiglottite flemmonosa · Cap. VI. Condro-pericondriti laringee - Cap. VII. Laringotifo - Cap. VfII. Edemi della laringe - Caip. IX. Stenosi delVla laringe - Cap. X. Laringite difterica - Cap. XI. Tubercolosi - Cap. XII. Sifilide • Cap. XIII. Laringoscleroma - Cap. XI · Lebbra - Cap. XV. Tumori benigni - Cap. XVI. Tumori m aligni - Cap. XVII. Operazioni sulla laringe e sulla trachea. APPENDICE. - Esofagoscopia.

Volume di 446 pagine, con 289 figure nel testo, 17 delle qu ali in tricr on1ia. Prezzo L. 5 8, più 1e spese postali di sp~dizione. Per i nostri abbonati sole L. 50 franco di porto. Per l'estero, alle L. 50, aggiungere L. 5 Jler le occorrenti n1aggiori spese di spedizione raccon1andata. Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI Pom, via Sistina

Id.

oppure presso l'Ufficio Postale Succursale diciotto, RoMA.


Roma, 8 Luglio 1935 - XIIJ

lNNO XLII

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Num. 27

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fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

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SBZIONS PRA.TIOA REDA1'T0RE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni: G. Jona : Sinfisi cardiaca. Esiti della Opera-

Appunti per il medico pratico : SEi\tElOTICA: Nuovo me-

zione di Bra 1er. Lavori originali : .M. Gavazzeni: Il comportamento della motilità gastrica nella frenicoexeresi sinistra. Note e contributi : M. Benvenuti: Contributo alla rachianestesia. Osservazioni cliniche : O. .Mastrosimone: Sodoku. Possibilità di reinfezione. Sunti e rassegne : INFEZIONI : C. E. Lakin : Setticemia. N. v. Jagic e R. Klilma: Sul quadro clinico della linfogranulomato'3i. - E. Marino: Sull'el'isipeloide o mal roseino Ullllano. - SCHELETRO: M. Molteni: Contributo allo studio ed alla casistica della disostosi cleido--0ranica. - L. Morasca: Le osteiti del gran trocantere. ORGANI ENDOCRINI : E. M. K. Geiling : L'ipofisi posteriore. - Nieden: L'elettrochirurgia del Basedow.

todo di esame del pancreas con la pal.pazione. - CASISTICA E TI<JRAPIA : Infarto e gangrena dell' utero da soluzione saipon06a. - Il pnewmoperitoneo nella iperemesi gravidica. - Le iniezioni sottocutanee di ossigeno nella pratica ostetrica. - L'emorettoclisi nelle distrofie del lattante. - L'eanetina nell'ascesso polmonare. Le lavature della ipleura. ·- Le nevrosi tachicardiche. - I b~gni carbo-gassosi nelle forme <:ardio-vasc.o lari. - FORMULARIO: A.pplicazioni locali n ella zona. - Nella stomatite ulcerosa e gangreno~a. - VARIA. Nella vita professionale : Cronaca del .m ovimento prof essionale. - Insegna.m ento su1periore. - Concorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Nostre corrisp-ondenze : Da Berga.mo.

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Cenni bibliografici. Accademie, S·o cietà Mediche, Congressi : Società Lombarda di Medicina. -

Società Medica di Bologna.

LE.ZIONI ()SPEDAI..E

CIVILE DI VENEZIA

SCUOLA PRATICA DI i\1F.DIGINA E CHIRURGIA

A.

MINICH

Sinfisi cardiaca. Esiti della °'~e~azione di Brauer. L EZION·E

EPICRITICA

del prof. (i. JoNA, n:1edico primario. Dopo quasi un anno dall'atto operativo, Vi ripresento la B. Erminia, di anni 35, affetta da sinfisi cardiaca di origine tubercolare, operata dal prof. Forni i'l 25 giugno 1934. fV. f>oliolinico, Sez. Prat., 1934, n. 41] . Come ricordate, !:ammalata presentatavi prima del! 'operazione, era in stato gravis&ir110 : eden1i cospicui al tronco ed agli arti, J)Olso vuoto, vene deil collo turgide e pul anti, ascile, fe,,gato de·b ordante tre dita dall 'arco cosLale, stato generale di: grave sofferenza, pe~ rico lo prossimo per l 'esistenza. , La diagnosi fu formula~a sopr'a i segn i ger1eTali della grave insuflìcienza di circolo in assenza di lesioni valvolari ed aortiche, sopra alcuni segni diretti , semeiologici e radiologil

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabeti..-:o per materie.

ci, della conformazione del cuore e dello stato del n1ediastino, &ul comportamento delle vene del collo e del circolo epato-portale, Riferii nella lezione pi'ecedente i particolari <lell 'intervent.o ed il reperto chirurgico che fu i11 tutto confor111e alla diagno·s i. L 'intervcn lo fu sopportato assai bene dalla rtostra 1n.a lata ]a quale ripassò da noi il gior110 13 luglio, e da allora vi rimase degente, deibo1e, ma senza sofferel).ze, con qualohe alternaliva nello stato generale e del circolo, rna non 111ai in condizioni minacciose : essa è da alcuni n1esi in cont.inuo , lento progre&EO . 1 Fra breve, lascierà l 'Ospedale·. Vediamo un po ' da vicino quali sono i ri~uJ Lati ottenuti. •Dobbiamo distinguere nella nostra malata i due ordini· di fatti; quelli di carattere infettivo specifi co, che hanno colpito due sierose: r:leura sinistra e pericardio, e quelli circolatori, di carattere n1eccanico, dipendenti dalla sinfisi pericardica e dall 'incerto stato miocarrJico Il ri5ultato cui mirava l'atto 01)erativo, non rigt1arda ohe il 2° punto. E in queslo, il risultato fu buono, direi quasi superiore alle nostre più rosee aspettative.

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1\.na lizziar11olo : Dal la to s uh bi ettivo , è cessato il 11er sistente s tato d i so ffer e11za d ella lÌf1alata , è cessato lo stato di agitazion e, l 'assoluta insonnia, il sen ~o di te·n sion e epigastrica , l 'impossibi]ità di ~~ utrirsi , l 'im:pos5ibi lità di 1qua lunque m ovirr1en to . _ L ·am111alata si p1:e ·e11la or a sempre calma , e inostr a una eufo1ia, costante ch e è in assoluta opposi zion e· a llo s tato }Jrecedente, e ch e supera a r1ch e lei n ostre i111p·r essioni 0 b·b iettive attuali. Obb·i ettiv.a.111unte, i risulta ti si posso110 fa ci1111e11te siI11 etizz a re : .cessata la di spn ea , ~co1nparsi g li ed en1i , sco1n1par sa l 'ascite, dir1linui.to il fegato fin o a ridursi quasi a l norrn a1e, ven e del collo n on più turg ide, ma d el tutto pia tte e n on p uJsanti, diuresi m er avigliosam ente rico,s tit.uita , fino a d oscillare in alcuni perio di , se11za alcu11a m edicazion e, tra i 1300 e i 1700 cc., 1n.e struazio11e, eh ' er a cessata da n1011i m esi, r~apparsa d al gennaio e ri petutasi regolarm ente; possibilità di' d eambulazion e pe1 qualch e r11ezz 'or a, sen za sofferen za. No11 vi è dubbio ch e tale sta to di cose, così diver so da quello d i dieci m esi fa, è succeduto all 'atto o·p.f'r atj vo ed è d ovut o a d esso. Co1ne h a agito la 11uova condizione in cui è ven uto a t r ovarsi il c11..1 01·e? 11 cu o r e n o11 pr esenta n1odifìcazio11i n è n el vc lu1ne, n è n ei Lor1ì ch e furon o sem p r e i1etti e J~go lari , m a il r i tr110 i è n ote.vo·l mente r allentate: molto le·n tan1ente il polso è sceso d a 120 ~ì? o. a 100, e poi a d s·o, ed or.a oscilla per lo p~u i n! orn o a qu esta c ifr a. La i)ressione arteriosa e legger111ente ~lit a, da 90 a 9ò J)r . M. e nf>g li ul timi t en1pi h a toccato i 100 n1111. La SUJ)€rfic ie cardiaca è a llo scoperto 1:>er un a vasta a r ea ovalar e, di 11 1/ 2 cm. di di a rr1elro lo ng itudina le, di 7 cn1. d i diam. tra sver so, e vediam o non più un urto localizzato o d iffu o , r11a la r ivoluzion e tutta inte,r a sot ~ omano , coi suoi acciden t i , di temJJO, e di sezione d ell 'or gan o. E\ridentem ent e il cu ore ha riacquistato la libertà di espander si e di contrarsi, di assu me·r e quella ch e Ceradini h a chi amato l 'auxo ca!·d.ia, e ~a rrieior.ardia, un m1a ssimo e d 'Un. 1111n1n10 d i volume , alternati , ch e son o indis pensa}Jili al $ ll O h·u on funziortamen to . Gi u~icanùo un po' en1.pr:i ri camente, possia111 o di r e ch e è sopr atutto l 'auxocardi,ai ch e si € ri tabilita, poichè era pr oprio la a diastolia Ja nota })redo111ìnan 1e, coll 'estrema tension~ clelle v~ 11e del collo . e la grande tumefazione ~el fega to , .dovute a l manca to poter e aspirat1vo del l~ d1 as~ol e atrifl le ed oggi scompar se. ~..a. n1 e1ocard1a dovrebbe riverberarsi in una n_11~l1orat~ atti' i.tà istolica. (~ 'è anch e que.~ l o? N~1 dobb1a1110 ri tenere ch e . l: la pres.. ione ar. ler10 a è aume11tata di poco, ma è aumentata e la diure i è pas a ta da una media di 300 cc: ad una it1edia as&ai u periore, n1a che però varia assai, a seconda i periodi, talora oscillan1

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d o intorno ai 7 o d 800 cc. , talora invece, e per n1oltissin1i g iorni con sec•u tivi, su~e ra11d o i 1200 e· t.alor a i 1500 cc. Questo d ato è di estre111a importanza . Si è col ristabilirsi di una diure i n ormale, oh e si .è ri~l a bilito l 'equilibrio idrico dei visceri e d ei tessuti , cl1e si è •p rosciug ata l 'ascite ed i eo$p·icui ed en1i degli arti inferiori e tiel t ro11 co . S(ortuna tanu~11te lutto qu esto n on l1a g ra1ld e .~01l si s tenz.:> . L 'a u111ento (li prr..s sione è Ji rvissimo, J 'au 11lento d el la d iuresi sino alle cifre no rr11a li ~ r1on a rriva nla i ad essere d efinitivo , ]a r esisten .za alla fati ca si mantien e in ]imiti n1 eschir1i , la mala ta c o111e dissi, i alza, g ira un po ' per le Sale, n1a non sen za fa tica e per una !Jr eve n1ezz 'or.a ; e dopo alc uni gior n i' di questo s for zo. d eve r eintegr ar si co11 al cuni giorni di letto . Purtroppo d obbiamo p er ciò c onYen ir e cl1e il IJOtere sistoli co di questo cuore h a avuto u11 a assai modtsta ripresa, e ch e J1 a certa111ente gu a dagn a to assai m èno d el J)Ot er e dias toli co. . L 'elettrocardi ogram111a no11 si è n1 odifica to : ' 'i p r e.se11t.o il tracciato r ecente (v . fig . I ), e e lo confro11teret e con ql1ello di p ri1Tta d ell '1)perazi on e, lo troverete quasi ide·ntico : l 'onda Pl è b asba in D ' e particola r111ente in l) ' ', l 'o,11da 'f è appe na ac1cennata in .quasi tutti i c ic li in n· ed è n1ancante in D ''. ,\ questi seg11i elettrocardiog ra fi ci , contrapJ>onian 10 la regol~rità d el ritn10, cl1e co ì p rin1a ch e d op o 1'oper azione si è n1antenuta l)er fe l ta, p ur i11 n1ezzo a d una . instabilità d ella tì·equ e11za, ch e fu sp ecchio costan te d ella d el}olezza d el circolo ed ancl1e d ella g ra nde sen - • f:ibi'lità n ervosa d ella nostra n1alata . In q uest·i e.asi , la r egolarità d el ritmo $i accorder ebb·c co11 un g iudizio di miocardite degen era tiva , secondo Rossi e Chini che 11anno ~tudia to l 'eile tlrocardiogramma d elle rn iocarditi' ed han110 rile.v ato il contra Lo tra n ote di rsso e il r itn10 regolare, attrib·u endolo a ciò, c11e le lesioni n1iocardiche par e11c himato e degener ative inte ressano in g r a d o n otevole gli ele111en t i contr.1tlili , e in minor gr ad o g li e le111enti' di conduzion e atrio-ve.ntricola r e ed intraventri co.la r e ch e presiedono al ritmo, co11lrarian 1ente a ciò ch e avvien e n elle form e sc]er o lich e. Noi tuttavia dobbiarrlo p en sar e ch e le fitte a d er en ze p ericardich e, per cui il chirurgo d ovette p r aticar e una vera decortica zione, n on }'oteivano n on accompagnarsi ad u11a con1pen etrazi on e di connettivo infian1matorio i1el n1u scolo sottos tante, ed a mmettiamo 1)erciò un certo grad o di scler osi di esso. E c'~ anch e un'alt~a p0ssibiJità a c ui pe11s~re . ~'l1 cor~ate oh e l 'esam e ist olog ico d e] j)er1card10 esc1so lo dimostrò in pred a ad un p,r ocesso granulon 1atoso in att o. f" u q u esto iJ solo punto in cui il r eperto non co rr i5pose a JJ a no t ra d iag11osi , ch e i11cli1

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r1aYa alla for11~a fibrosa della pericardite adesi.,,a piuttosto c.h e alla forma nodulare. Questo reperto, che ci indicò un processo tubercolare attivo, nello spessore dPlla grossa Ja1nina aderenz1ale, ci fa ohiedere se non possa alla sua volta il miocardi'o stesso essere in J)reda 11on ad un processo di sola miocardite i11ler&tiziale da diffusione, ma ad una vera miocardite nodulare, e cioè ad una vera tubercolosi del n1iocardio. Questo è Ufl quesito· che direi di impossibile 1·isoluzione. Pace, nella s ua otti111a trattazione nel cc Trat-

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SEZIONE PRATI CA

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1. H e a B

sa possa essere so.lo e.b e sospettata. S·a rehbero di b en lieve arg·on1ento ad a111n1etterla le alternati ve di coruportan1ento dell 'energia cardiaca della nos1ra an11nalata: esse si verificano i.er lo più senza alcuna causa occasionale preci&uhile, e sono dimostrate n el . inodo più evide11te dal cor11portan1ento deJla . diuresi: questa ha dei periodi anche di 15-20 giorni in cui sale (spontanean1ente se11~a alcuna modifi cazione del trattan1ento terapeutico o delle condizioni di vita), i11to1·no ai 1500 cc. e più. Poi., senza n1otivi , e spe8so con una certa i111 pro. vvisità, ·cende intor110 al mezzo litro,

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tato della tuberoolosi n di Devoto, ha raccolto dalla letteratura alcune forme sotto cui si è 111a11ife...,tata in vita la tuber colosi del miocardjo , ora con sindromi accessionali (quali crisi parossistic:h e di dispnea e cianosi, crisi-disi)noiohe e sincopali, sindromi anginose, tachicardia p•aros-sistica, asistolia parossistica, sindrome di Adams-Stokes) ora invece co11 uno stato continuativo di asistolia lentamente progressi'Va, o di tachicardia continua con Lachiaritn1ia. Quecta varietà di forme (cl1e in parte si di1r1ostrò dovuta , al tavolo anatom•i'co, alla varietà di sede del nodo o dei 11odi tubercolari) n0n ha nu]la di caratteristi co rispetto alla natura <lel processo , e quindi è già molto eh., es- .

1.

r1atural111e11Le co1l c.onte1111)ora11ei evi.denti fatti di depres .. io11e circolat ori a generale. Queste modificazioni della diuresi sono del tutto stpontanee. i\1a con ce detemi una paro]a ~ulle modificazioni. che avve·n gono coi diuretici. Questi, in questa n ostra n1a)ata , ci si mostrano il co11trollo più squisito della varia pot en ziali là fu11zionale dei suoi visceri. Pri1na del l 'opeir azi.one, Vi dissi che i digita1ici erano assolutamente ineffi caci sulla diuresi , n1entre il tachidrolo determinava delle scariche di orina imponenti . Cl1e cosa av,'iene ora se in qualche momento troviamo indicazione ai diureti ci ~ Colla digit&le riuscian10 ad ottenere lln pa saggio dai


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5(10 ai 1200 cc. o poco più; col Lac1hi'drolo, &i -~al e bruscamente da ±00 cc. a 2700, 28'00 e 3·000 cc.

E con ciò evidente che i diuretici cardiaci, ·che p ri111a del! 'operazione avevano un risultato nullo, :Jggi rie::YCono ad avere un risultato discreto; cl1e i· di.u.r etici mercuriali , ad azione csclusivan1er1te renale, .avevan o prima e con.ser,:a110 tutt 'ora, un 'eftì cacia completa e mi.rab-i le. Cosicch è tali cifre , c.he si ril)etono co n no· levole co La11za, seg11a110, i11 m odo perfetto, Je con dizioni migliorate, ma n1ediocren1e11te 1111 gli'o rate, del miocardio; e la 1)erfetta integ rità dell 'epitelio renale, la cui stin1olazion e l1as la , a11ch e al di fuori di ogni modificazione d i pression e \·asale, a determinare le più i111}Hl1.1enti e. salutari scari'c.h e di orina. Le oscillazio11i dr.scritte n o11 possono però i11 a lcu 11 in odo es ere portate a prova di una r1iuL1.o Lo oh e dell 'altra lesi.011e miocardica : r appresentano comunque, Ja persistente notevole esauribilità dell 'org·ano il quale, anch e se.n za l)~r licolare sfo·r zo, non può dare un buon l.a\·oro cl1e a brevi periodi, cui segue ineviLabil1I1er1le e spontaneamente il periodo di s La11c1l1ezza. La m.anca11za, orinai quasi definitiva, di eleva111e·nLi febbri1i, con1e pure di urn progressivo peggioramento del circolo, sta11no invece contro l 'i·potesi <ii una v.era tubercolosi del 1m iocardio , e perciò cre·do di escluderla. 1

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••• Tullo queslo è detlo nei ri.g uardi dello stato anatomico del n1iocardio. ~la io mi domando se vi è ver avventura un qualch e altro' elen1ei1to cl1e con lril>uisca alla .u a de1bolezza funzionale ~1i . dor11ando cjoè se in quaJcl1e cosa vi parte~ c1 p1 la 11u1ova condi'zione in cui si trova il cuor~, re ~o L0Lal111enle ottocutaneo. oh e all 'ispertone ed alla palpazione ... i lascia riconoscere t~)lalmente lj?ero ne] uo n10Y irnento propulstvo e rotatorio. Sarà tulla in giw.dagno que la vasta libe·r:\zione dell 'organo, lontano ben ì dalle 0o-ravi &l.rettoi.e entro a Clli offoca,,a , n1a però lonla110 a~ c l1e dalle condi~i on i· fisiol!ogich e di rapporL1 . coll.a 1.)arete "'r olare anterio. . . .osteo-n1u' " re, e coi v1scer1 v1c1n1 iJ Nor1 è fa cile rispondere. Nello tudio dell a meccanica del cuore i fi~i.o logi non si occ~pan? della parte rapp,; esent ~ ta e d~ lle condiz1on1 della loggia in cui il ~tscer.e e ~olloc~Lo, entro a cui e , o con1pie i uo1 mo:v11nent1 , e dalla pre enza della pa~le anteriore osteo-1n u. colare, contro a oui Vì e11e a battere ad ogni ua sis lole. Pe~ forza d~ co e, e ne sono occup.ati i patolog·t, dappr11ua a pro1)0. ito delle aderenze J>~:i ca rdicl1e, patziali o Lotali, cl1e inc.eppano 1-11u o n1eno graven1ente la n1eccanica dell 'orga.no , e .P?i. ancl1e ~ [)roposito dei grandi c.u ori t111ocard1t1c1 ch e s1 lrova110 a di agio n ei Ii-

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rr1iti ch e era110 assegnati ad un cuore origir1ariar11e11le assai più piccolo: nell 'un caso e· r1eil 'altro si creauo condizioni c.he sono fina1r1e11Le. analizzate dalla semeiotica cardiaca, ma assai. 111eno s·t udiate dal lato fisio-patologico. Il i)roblen1a fisio-patologico ch e si connette alla spropor zione lra il volume del cuore e le dimensioni. d ella gabbia toracica, fu studiato da ·t ··iscl1er il qua]e conclude che1~ tanto nei c uori irt1prigionati dalla mediastinite callosa, con1e nei grossi cuo·r i ehe si trovano ristretti 11ella gabbia toracica, per effetto del loro aumentato volun1e, v"i è un difetto di sinergia 11 el lavoro delle <liverse parti dell'organo , un sopralavoro inutile del mioc:ardio, e delle deforn1.azio11i e degli spostamenti delle ca,rità carcliacl1e e particolarmente dell'orecchietta de-stra . Ne trattò pure Lenormant, nella s ua relazione sulla cl1i1urgia deil cuore, al Congresso fra n cese di Chirurgia di tre anr1i fa. Egli an1mette cl1e le aderenze extraperi.cardiche, e la ga11ga spessa e r etrattile, sviluppatasi a ri'do&so de l n1iocardio, siano due fattori agenti i11 111odo un po ' diverso. Il 1° fattore, cioè le adere:11ze extra-pericardiche , sopratutlo anteriori, determinano una trazione sulla superficie del cuore tale da ostacolarne la retr.a.lio11e sistolica; « il cuore, dice J_enor111ant, si deforma, si affatica a tirare su c1ucsla parete osleo-cartilaginea, ed i segni parietali classici, della sinfisi, sono la manifestazio11e esteriore di questo lavoro inutile ed impotente ». Il 2° fattore cioè il tessuto retrattile che investe e schiaccia il cu.o re, ne ostacola tutti i lnovir11enli , e prima di tutto ne· ostacola la dilatazione diaslolica; le parti a pareti più sottili , le orecchiette, le vene cave, e le vene polr.r1onari, 11e ri ento110 i danni maggiori': la dia· stole atriale è la prima furlzione les a. A questi, Lenormant aggiunge un. terzo fat· tore, quello 0io·è dell'azione anemizzante sul n1iocardio , . detern1inata dalla com·p ressione . . f;Ul SUOI vasi . E un quarto n1eccani'smo, più complicato, e forse m eno in1portante, fu invocato da Delbet e con lui, d.a \iaquez, nelle discussioni avveflUte s ulla r e]azione di Lenormant. E&si ricordano che il cuore che si contrae, dim,i nuisce di volun1e e crea un vuoto n ella cavità 1oracica cl1e i1orn1almeinte è colmato dalla ling u ella poln1onare anteriore che v.a, durante la si tolc, a insi11uarsi davanti al cuore, colr11 ando lo spazio cardiotoracico creatosi'. Poicl1 è ìe ader er1zc della sinfisi non permettono rJiÙ que·s lo insinuarsi de lla l.i ngua polmonare, il vu olo creato dalla sistole· non è più coo1J)en sato tanto facilmente, e.d il cuore è obbligato ad uno sforzo maggiore per vincere quesl a ca usa in piil , di r esistenza. Quest& n ozioni , ch e do·b biamo a que1li che l1anno studiato ed operato la sinfisi, riguardano, tutte, la 111eccanica del · cuore imprigioI

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SEZIONE PRATICA

nato: ma nulla di cono delle soffer e11ze che può de.r ivargJi dal]a eccessiva libertà, rida tag li dalia operazione. La loggia, ampia e poco difesa, in cui il cuore viene a tJ·ovarsi, lo pone in condizio11i b e11 p j ù difficili di qua11to no11 sia n o n el cuori; rriobile, o 11el cuore migrante, o nel cuore ptosico, i quali tutti, pure, possono già dare turbe fu.i1zionali, (e, seco11do Rumn10 , anche arli..t l..-)mi.c,l1e), tutt ' altro ohe trascurab·i li. Dc>}JO Ja pericard.iectomia le condizioni sarebbero piuttosto parago,n abili a quell e di una tcracoscl1i."i; ma questo che è un fatto teratologico, non 11a una storia clinica e percliò non può dar norn1a per lo stato di cose di cui parlo. Vog lio considerare in particolare, le con .. egue r1ze cl1e, dalla mancanza de·l piastro11e osseo, e dalla estre1na cedibili Là della parete a11teriore, deri"\a110 all 'urto d ella punta. Me11tre ta11ti sono gli esperimenti e le i çolesi p er spieg·are perchè l ' urto d ella prunta avve11ga, invece poco o nulla si dice degli effetti c·h e d erivano da esso . Si I)UÒ dire ormai pacifi co ch e l 'urto avviene perchè il cuore, nella si stole si fa più piccolo e più grosso, diminuend o i dia1n1 etri lon gitudinale e trasverso e aun•e11tando lo !lll tero-postc:riore; insieme si fa più duro , e ruota, cla sin. verso destra. Per tutti 1qucsti fatti il cu ore solleva la par ete toracica 11el tratto con cui è a contatto, e la solleva, con quelle varie modalità ch e la se111eiotica suole così minutamente illustrare. E llell 'urtare contro di esso, trova n ello stes .. o tempo una r esisten za ed un appoggio , e .t>robaLiJme n te una ragione cli un 'ulteriore validità e durata d ella sistole. Mi sembra JJirobabile ch e que:ta azione non <l ebba a ttribuirsi solo a quel b.reve tratto di JJUnta ch e vie11e ad. urtare quel breve tratto di 1)are l.e in !'> 0 od in 4° sp1a zio intercost ale ove 1 con stata l 'itto , ma bensì a tu1 ta quella e·s te a su ~1erfi cie ve1ltricolare si11i stra e h e i1ella f:'.i to le viene a toccar e il piastr one costoster11ale. È J.·robabile che su tutto ques to esteso tratte agisca la r esisten za parietale sull 'or gano ell e la batte. j~ mj par probabile ancora r l1e questa a zione si esplichi con un aumento d el tono , e si det e.rJr,jr1i o per via riflessa, attraverso una via breve d ell ~in11ervazione intracardiaca, oppure per azione n1crranica diretta, essendo dimostrato spclrin1entalmente, così sul cu ore normale , co111.e su un c uore indebolito da sostanze cardiotossich e, r.h e un 'azione mercanit:a, un leggero shock, ch e si es.e r citi sulla parete ventri.colare, o sulla punta, n e determina una conlrazione la quale può essere anoh e di lunga durata , perfino tanto da far i Jler111an e11te, costiluendo un arresto tonico. Credo si accordi con tale con cetto la nozione, dovuta a ~I~rtiu s, ch e 1·urto della 1

pu11ta avvie11c n el ten1,p o di cli iiisura della sistole e preced e il Len1po di espiilsione : si dir ebbe cioè ch e coll 'a un1enlo del tono , ch e, secondo u1e, av' iene µe l fatto stesso d ell 'urto , il 111iocardio troya un a u111ento di energia , per la fu11z1one in1111ediatamente successiva, espulsi va , la quale è poi 10 copo d i tutto il lavoro <lella sistole. E credo ai1cora c11e i1011 contraddica al mio concie tto, la co11siderazione che l 'urto della pu11ta p1u ò verifi car si jorle in c uori distesi' e ÌJ)O&istolici, 111e11 Lre }}UÒ es er debole in cuori ipertrofici, eu sis toJ ici. P en so infa tti ~a pr esci11der e da altri ele1nenti cl1e si po trebbe ro invocare com e rispo::, la a una tale o,b biezi.one) ch e la c1omporiente di energ·ia, utile a d eterminare l 'aumento del tono , non è quella ch e si i11anifesta colla esteriorità dell ' urto , e ch e i apJ:Jrezza a lla vista e al tatto , e cl1e è i'n f unzio11e del ccdime1ito d ella parete urtala , n1~ pen so ch e la compo1i·ente utile è qu ella ch e Ja parete urtata trattiene, e trasfor11H1 e r e tj l uisce in qualche modo al corpo ur1 ato. Certo è c.h e que . . to ele111e1lto che· i0 so11 andato co•n si.de rando r1011 fu c.r eiduté fino ad ora deg110 di r ilievo, a11zi vi è chi, come Quérvai11, a proposito di due suoi operati considera inu til e, o da1111oso ogni te•n tativo di a uto•p1lastica, anche fìb,r osa od adiposa, e chi con1 e Lenorn1anl si dichiara esplicita1nente fa·v ore vole al la r ese,zi·o·n e costal e· extra/Jeriostea, nel ti1nore ch e quella sotto-periostea si a seguita più o 111e110 precocemente da una rifabbrica dell 'o- o, a ffermando che in alcuni casi (caso di Arnaud, caso di Kiittner) l :i rip roduzio11 e ossea aveva finito coll 'annullare i risultati dell 'oper azion e. ~1a se co11si.tlero ciò ch e avviene n ella no~ tra ar11rr1alata, mi pare c.h e un qualch e dub bio si.a le,ci Lo avanzare intorno a questo punto. Nella nos tra ammalata, la scopertu.ra d e l c uore è su un 'ar ea ovala r e di cm. 11 X 7. I .. 'opbra d el chirurgo fu assolutamente corr e li.a. e 11on eccessiva, ri petto ai concetti oggi do.m i11anti . Lcn orma nt dice ch e la scopertura d eve con1prender e a lmeno qua ttro archi rosLali (3(, a l G0 o ±0 a l 7°) e ch e per ogni arco , la r esezi on e deve e.stender si da 8 a IO cm. dalla estremità sternal e. ì\ell 'am111ala ta n on v"è traccia di riprodu'lio11e ossea , per ch è, per le ragioni dette, ]a r ef)ezio11e costale n on fu , volutamente, sottoperiostea . Da quando essa ripassò n ella nostr a Divisione, la r egion e cardiaca soope11a venne protetta da un adatto cu sc.ineit to , di s ufficiente consis tenza e r esister1za. L 'am111alata ' 1i si a dattò poco per volta ed 01a le è divenuto indi pen .. ab,il e: il toglierlo Je pro,'oca I 'i n1n1ediato . . enso di lipotimia, co111e il rin1ellerlo le dà Losto senç:o di sollievo e di assesta1r1ento intern o. Obbiettiva111e11te, aJ1bian10 rileYa lo più ,·olte 1

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cc IL POLlCLINIGO »

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<:l1e togliendo il c uscinetto, il J)Olso si fa i111111ediatam.ente più n1olle, talo ra vuoto sino a re11dersi non più palpabile. 1\.110 sfigmoma11ometro la differenza appaTisce piccola : da 95 A-l. e 75 m. , col cusoi11etto, passa ad 88 e 70 senza c uscinetto . I valori oscillometrici al Pach on , so·n sempr e bassi, 1na co11siderate i ·o cillogramma della ome,r.a le: ottenuto col poligrafo di Boulitte (fi.gura 2): esso corrisponde a un periodo di 14 secondi; dal 5') all'll 0 seco·n do, il cuscinetto .a·p plicato al cu or e della paziente, veniva solle·.-nt.o; vedete la di1ninuzione notevole dell'ampiezza di oscillazione rispondente a quel tratto. A condizioni dell'arteria a ffatto immutate, la le diminuzione 11on può non esser posta a carico di una diminuita en ergia cardiaca. L 'elettrocardiogramma non diede differenze apprezzabili. Di fronte a questi risultati, lungamente seg uii i nella n<)st.ra malata, di fronte alla dimo~ trazione che la parte dell'intervento vera1ne11Le e som111am1ente efficace fu la liberazione della regione atriale e dei grossi vasi, mi do1r1an-do se non sia da prospettare, per casi

FIG.

ar1aloghi al 1l1iu, la possibilità, non dico di u11a economia deJl 'intervento limitandolo alla part e superiore, n1a piuttosto di un ritorno alla resezione sotloperiostea della p·a rte inferiore del can1po operatorio , in modo da rendere possibile una qualGh e spon tanea ricostruzione di parete resistente, c-0nlro cui la punta venga ad urtar e.

•••

Abbia1110 con siderato l ·esito dell 'intervento nei riguardi della funzione cardiaca. E n ei riguardi dell 'affezione fondamentale di cui iu ed è a ffetta la nostra malata? Essa era un a polisierositi ca peci'fica, a sede pericardica e pleurica di inistra . Il fram1nento di pericardio esciso, ha mos trato un processo attivo. Riguardo al veticardio e al miocardio , in questi dieci mesi trascorsi dopo l 'intervento , Ilulla è mai sopravvenuto, cort1e Vi dissi , ch e J)OS~a fardi an1mettere un risveglio o una a cu tizzaz1one di vrocesso. Nella pleura sinistra, ch e era stata sede primitiva di una pleurite fibrinosa , poco dopo rientrata nella nostra Divisione, a un mese dal1·atto operativo, si costituì un versamento ch e fu vuotato una prima volta il 27 luglio e })OÌ allre quattro ' rolte , estraendo da 8'00 ~

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1100 cc. di un liquido a p. sp. 1014 a 1Ql8, con Rivalta sen1pre positivo. Dopo l 'ultin1a toracentesi, del 24 ottobre, il liquido n on si -è più riprodotto, e da allora la apiressia è quasi completa poi.chè la temperatura, costante so tto i 37, 11on ha che qualche rarissima punta vespertina che non sorpassa i 37' 3'. Cosicch è la polisierosite della nostra maJata può oggi considerarsi clinicamente guarita ; è possibile che il grave intervento a.b bia dato occasion e subito do1p o, alla ri'a c utizzazione della pregressa pleurite sinistra, ma è altret.ta11to vero ch e esso non impedì ch e tale riacutizzazione sia stata benigna, e che tutto il processo siasi poi ridotto a un completo, e speriamo definitivo , silenzio. D.a l cl1e r esta confermato che la natu.r a tubercolare di una sinfisi del pericardio, non cos.tituisce contro-indicazione all 'intervento c.h irurg ico. 1

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Credo ch e da quanto udiste, e dal con~ronto r:. h e Voi s tessi potete fare tra ci'ò eh ' era l 'am111ala ta uri anno fa e ciò ch'è oggi , conclude-

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r e te clte il caso nostro appartiene a quelli ad esito forlu11aLo , in quanto l'opera del chirurgo non solo strappò l 'ammalata da una prossima sicura fine, ma a11c:he la tolse a d una condizione di .....gravi sofferenze continuative: le diede uno stato di euforia e di sufficienza cardiaca, r11isurate però ad un minimo di lavoro, ch e per ora non abbiamo fondata speranza possa rP-ndersi più elevato. Da qua11to Vi dissi nella precedente lezione, ri corder e.te che sui p iù che 100 casi raccolti dalla letteratura medica e chirurgica, sono affatto eccezi'o nn li quelli ohe diedero un risultato più brillante, e concessero il ritorno dell '01)0rato ad una vita di lavoro. !\ila a11ch e senza ciò, il prolungare di anni u1l 'esi&te11za e sottrarla alle sofferenze, rientra n ei l'i11ì 11iù nobili della nostra arte, rientra nei suoi doveri, quando l 'indica zio·n e è pre• c1sa . Per l 'a.vve11jre, una diag no.si e un intervento a11cor.l più precoce, forse ulteriori revisioni r1elle tecnich e dell'intervento, può darsi che assicurino risultati anche migliori. Quanto già si può ottenere, quanto si è ottenuto anc1h e nel c~so n ostro , incoraggia a batteré · questa • via. 1\ilaggio, 1935. 1

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[ ANNO XLII, NUl\[ . 27]

I

AVORI ORIGINALI

(~LIN ICA PR(lF.

S.

GAVAZZENl - BERGAMO

Il comportamento della motilità gastrica nella frenicoexeresi sinistra. Prof.

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SEZIONE PRATICA

l\lAURO GAVAZZENI.

ù1 to ::it.u1dio direlto ad indagare il comporLa11Jt:.11 Lo della n1otilità gastrica nei soggetti co11 frenicoexeresi sinistra si presenta .p articolar111en te interessante da pi'l1 punti di vista. I nna11 zi tutto data l'esistenza della sindro11te di l{oemheld, nella quale ai fe.nomeni car<litl··JJOln1011ari, spesso molto marcati e talora e lan1oro ·i si associano disturbi e fenomeni a ca ri co dello . ·ton1aco. Le descrizioni casisti-. cl1e in propo~i-to · sono abba.stanza numerose, qua11tu11que, naturalmente, il quadro clinico .s ia µ er lo I)iù don1inato particolarmente dai fen o111Pr1i cardiaci e polmonari: ed a questi , .f Jl nr p o rla ta rr1aggior attenzione. Secondo Roe1nl1eld I 'insorgenza della s.indron1e ò legala però allo stom aco; do·ve si a vrPiJbe la formazione più o meno abbondante di gas , con r elativa raccolta al di sotto dell 'e1nidiafra111n1a ~ini stro e spostamento del cuor e: i con lrolli radiologici di Roemheld avretbh er o r o11 f er111ato l 'esiste11za di bolla gastrica m ollo evidE.nte , specie dopo i pasti, in particolar e se abbondar1ti . · Ancl1e da Bern1uth ·venne ri contrata la in ~org(•11za delle crisi in coincide·n za con pas ti co11io i ; n el caso di .Turcev ali ' esame radiolog ico ven11 c notato accentuazione della boll:i !!'a Strie i:l . • I ,a poss ibil~ tn di rlisturbi gastrici più o m eno 111a11ifesli e 111arcati dopo frenicoexeresi ,·enn e pure ri cordata da Welles, Maen del (Rif. J)fed., 1935); e· in tutte le descrizioni casistich e di sindrome di Roemheld riferite da Stein111ayer , Alexander, Parade, Hecht si eb1be f eJloì11enologi.a gastrica abbastanza evidente ( 11au ~ea, eruttazioni, vomito, ecc.). Per quanto ri g uarda l 'inter1)retazione del fenome no si ~ d -ti più pensato trattarsi di fenomeni legati a di~pep ·ia gastrica ~ la c ui frecp1enza nei t u~rco lo~ i è, d 'altra parte, molto marcata - , fJJ Ypure legati a turbe dell ' equi1ibrio vag o• • s1r:·1I>J.I1c'J. l jn n ltro pt111to intflressante in proposito è quello rl1e si ricollegc. alle ricerche recenti di Joan1tic]s.s cor1cer11enti l'influenza che il diafr::.m1rta esrrcita sul] 'f.sofago e sullo sto·m aco. 1'ale A. c o11 ricerrl1è radiolog ic.h e su11 'uo11tn. esf.g uite in p~rticolari condizioni di esperinten to avrebbe notato che ad ogni ispirazio1

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Ite ~i ha u11a costrizion e in corrispondenza del cardias e ad og-ni espirazione un rilasciamento del cardias tt.esso; non solo, ma che ad ngr1i espirazione tif.Il dietro nèllo s tomaco 1'i11iiZio di un'or1da peristallica, la quale dalla 1•arl.e alta dello s tornaco, e precisamente dalla J)(lrzione cl1e vi0ne a cor1tatto con il diaframma. si va diffondendo verso la regione pilo• r 1ca. 1'uttu questo avreb be riscontro in qua11lo venne rilevalo da Danielopolu mediante la viscer0grafia ga. tri·ca . Con tale metodo di i11dagine Danielopolu ha riscontrato con1e sia possibile indurre e provocare in uno stomaco cnn. 1nobiìità 58arsa una serie di contrazioni rttc,lto valide e ....ravvicinate, qualcra al sog get • to it1 6sarr1e vengano fatte eseguire i·n b·r eve ten1po numero~ e profonde espirazioni; n aturaJ1nente è necessario che il tono delle· pareti dello sto1naco sia ancora conservato . J.>all 'insien1e di queste osservazioni e ricer· clte risulta evidente l 'importanza ch e il diafra t111na . - l'emidiaframma sinistro in. ispe cie · ·- verrebbe ad espletare sulla funzionalit~ d eJJo ston1aco. ])i qui l 'iden di una indagine di'retta allo st11\lio della rrtotilità gastrica nella freni coexoresi sinistra. Quale metodo di indagine· t10 S<'elto quello viscerografico , sui cui dettagli si rima11da -1lla monografia di Danielopolu e a prE>cedenti note personali in proposito . A questo venne associata la ,g astrotono·, rolu.m etria (rni ~urazione della quantità di aria introducibile n ello stomaco) pure ricordata in prccedenl i note per:=-onali. P er quanto riguarda la viscerografia ci si limita a riferire con1e es.sa C<.lnsista n·ella registrazione su chimografo per mezzo di una capsula di Marey dei rnovirr1e11ti che lo ~tomaco imprin1e ad un palloncir10 di gomma , che vie. n e rien1pito di aria, dopo essere stato introdotto nello stomaco e posto in comunicazione con la cap sula. )Jer brevità vengono ome e le g rafiche con · cen1 enti es~auite, data la loro uniforn1ità costa1•te r i dati reJ.ati'vi alla gastrotonovo1un1 etria. I casi (inviatimi con somma cortesia da un Collega) presi in esame furono sette , tutti sottO].>Osti a freni coexeresi i11i st.r a: in due casi J1 i:nd~gine venne eseguita una volta ançh e pri· ma dell'intervento chirurg ico; tt1tti venn er o e~a;uinati a brev~ distanza di tempo dalla fr6rti coexer csi e dopo un ceri o 1periodo di tempo. Iri tl1tti i soggetti presi in esame e in t.utle le indagini eseguite si è avuto modo di riscontrare sempre c l1e la motilità g astrica è e si n1antiene notevolmente ridotta , qual e viene datn di risco11trare , d 'altra pa rt P, ron n1o lta 1

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frequenza in ~oggetti gastropazienti. Nei due casi i11 cuii è ·tafo possibi·l e ese·g uì)e la prova J>ri111a della frenicoexer e i si è notato in amlledue una accentuazio11e dell 'ipocinesi gastrica e un a ridu zione di un certo grado de1l tono g<t strie o. Il fenon1e110 IJÌÙ appariscein te però fu il risco11tro della mancata contrattilità dello to111~co su ccessiva ad una serie di in-espirazioni frequer1 Li e forzai e, c:olle quali è l)O sibi1le nei sogg etti novn1ali otte11ere una sti1nolazione deJJa cinesi gastrica ed un aumento della motilità . Da notarsi a l riguardo ohe in tutti i J):'lZienti esi.s teva u,n a ipotonia notevole. fJa ll 'insien1e di questi r eperti è lecito il dedun·e che in soggetti sottoposti a frenicoexeresi si11i stra è possib ile, data la ri druizione del tono e della cì11esi gastri ca e forse data ]a mi nore atti vi Là contrattile in corrispondenza del c.ardia$,, l 'istituirsi di raccolte di ga n elJo, stoC! t(J CO, ch e, associate ai disturbi secr etivi ostacolflno i 1p rocessi digestivi e ch e possono in a lct1ni ca~i , raggiungendo propor zioni rile,·anti. indurre o facilitare l 'i tituirsi di qu,a dri' qu.ali quelli descritti sotto il nome di sindro111~ di Roemheld. E d in 1al n1o·do si vieri1e' in certo qual 1nodo a portare un 'indiretta conff'rma alle vedute di Roen1.b e]d stesso e ai i..j_ li e.vi - più sopra ricordati - di Joannidef> e di Da11iel911olu circa I 'influenza ch e il diafrn1un1a esercita sull a funzionalità 111eccanica 1

deJJ o

[ANNO

<e 1L POLICLINI CO >>

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~toma co. '

RIASSlJNTO.

I

. T~ 'A. in ·ogg·etti sottO))Osti a fre11icoexeresi ~1n1 ::;tra h~ ri .contrato col metodo visceir ografì co un a r1 duz1one del tono e della cinesi del]o :t.011.1aco, sui cui rapporti di funzionalità con 11 diaframma . i soffe.r m a a di·scuter e. BlBLIOGRAFJ1\ . ALEXANDER. Zeit. f ..Tuberk , i3G , 325, 1922. DANl ELOPoLu. D1 e Y1 scerographyscb e Mc lhorl e 'DEL1'<1AS-CABANA C. P.resse ~t éd. , n. 34 1934 · Gi\VA'lZ ENr. Clin . Mecl . Ital. , 1934, fase: 8 e

g

!n. Ar ch .

Mal . App. Dig., 1935. . J oANNIDE .. Arcb. lnl. Med., 44 , 856, 1933. J U ROER . R1~ . ~at. ~ Glin. d. Tbc., 6, 320, 1932. H t::cHT. Bei l. z. Kl1n . d . 'ft1 berk., 70, 336 1929 PonAoE. Zent . f. g . Tuber culoseforch 30 667 1929 Roc n~f ELD. Muncb . ~led. V\' och . 7,5 ' 1872 J928 · 8TE1N1\I ·\ YER. Cit . da J u n cER. ' ' ' · 1

~a. ~IVl.ST~ ~~ '-'ALARIOLOCIA raccoglie copiosi cont!1b11~1 . c1ent~f1c1 e pratici e rispecchia i progressi real~z7a.t1 i.n tutti i Paesi dalle nostre conoscenze sulla ma.lana.. E diret ta dal prof. G. SANARELLI. Abbonamento annuo. per l'I talia L. !D, per l'Ester o L. 90 • ai nostr i abb t: L. 45 e L. 85. ' ona. 1 .

Rivolgersi all'Editore LUIGI POZZI, Via Sistina 14,

R01fA C106J.

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Nu~r.

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NOTE·· ·E CONTRIBUTI OSPEDALI R~UNITI 01

S

MARIA ~ADDALENA IN

Vo1JTERRA

Cl1 irurgo :bire.ttore Prof. ANÒEr.o MIROLLJ

Contributo alla rachi-anPstesia per il dott. MARIO

BENVENUTI,

as-sistente

Per jl chirurgo è sempre stato problema di primo interessE: il ridurre al minimo il dolore causato dall 'atto operatorio, a tale scopo i.rifinita è ]a serie dei n1etodi u sati dai p1iù a ntichi ai più perfezionati di oggi giorno. Nel 1856 la narcosi pe·r inal'aizione. segnava un gran passo innanzi nel campo chirurgico. J>erò i pericoli della narcosi generale coll 'eter e e più ancora col cloroformio spinsero i chirurghi alla ricerca di nuovi metodi di aITTestesiél com e quel.la locale e regionale , tronculare ecc. Il patrin1onio chirurgico si arricchisce in fir1 e di un nuovo metodo di anestesia che r esiFte alla critica ed entrai nell'uso comune ver1endo, a scuotere fortemente }.'inc ontrastato dominio della cloro ed etero-narcosi. ~ la rachi-anestes ia. E a tale pro·p osito mi se,mbra l)pportuno, rifPxire quello che il Leriche affer1na ,1a 11el 1924 alla Società di Chirurgia : cc La Pl . A. guadagna terreno di gio·r no in giorno , essa è l 'anest esia delle nuove generazioni chirurgich e, ciò t::l1e n e garantisce certamente l 'av·venire ». Il Qui11cke si può con siderare l 'ante·sig·n ano de·l l 'anE.stesia rachidea . Egli nel 18'81 ·con una sottile ago-cannula osò penetrare nella fio rte più bassa dello sp eco vertebrale onde ri dt1rre l ' ~perp·re~sione del Jiquido ce·r~·bro spi1,ale. Conosciuta questa via per cui si poteva penetrare fa ciln1 enle ·e-O in1·J)Unemente nt•lla colonna vertebral e, il neuropatologo americano I . eonard Corning nel 1885 v'introdusse per J1rin10 della corai11a a scopo anestetico. Mossot dimostrava intanto che l 'a.p1p·licazion e di un an estetico sui nervi dava Juogo ad u11a irt ensibilit?t terrtporanea di essi, senza che si osservasse n ella loro struttura. anatomica alcuna modificazione. .Risog na però risa lire al 1898 per v€:dere applicato questo metodo alle necessità 0 pe•r atorie p er opera del Bier che, traducendo in pratica le sudde tte ri cerch e, din1ostrò con1 e iniett.ondo un centimetro cubico di so.Juzione dj cocaina all ' l % si poteva· avere l'anestesia del corpo umano tJ so tto l 'azione dell'an esteti c(' • ~1 potevan o eseguire operazioni chirurgi che. ~e! 1901 il Tuffi er l1a gi?i operato più di 400 casi. 1n R . A. D ai a11lor.1 questa alla portata di ogni •·peratore, ent.r~ ìlella plfatir.a chirurgica. 1

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SEZIONE PRATlCA

h..li e1t intanto s tabilisce che il 1Junto in cui è }Jiù fscile. penEJtrare co11 un ago nello Speco verte,b rale è lo spazio fra il 3° e 4° corpo lomb ::.,r e ; Henle che q.alJ.a prima lombar~ in basso 11 on v'è alclllil pericolo di le·dere il midollo . (1lLrc un trentennio di quotidiana espE-Tienzél d a parte di valorosi chirurg hi sembrerebbe avesse d ovuto portare ad un giudizio unanime e d.0finitivo, m entre invece i più opposti parl'I'i si contendono il cam1>0. In An1erica il sis tema dell 'ainestesia rachidiana r1on l1a n1 olti seguaci. Sa.p ipiamo da IF orgue ch e Stanton riferisce che il 60 % dei chirurghi • • • • • • a.n1 tT1cani , interrog ati a proposito, rispose·r o di n on pote,r u ~a r e la Pt. .i\ . Così nella.i c.Jinica Mayo di Rocl1es ter , il ce·n tro chirurgico più tlttivo d el rr1ondo , .~i rico·r re alla R. A. solo n el 2-3 % d egli int erventi. D'altra parte a Nou velle Orlean s è m olto i11 cr edito e Gaffagnino vi h a r icor so in 7322 ca si . Sembrai però ch e r1 egli Stati l initi il m etodo stia p·r e·n de·n do una g r a11de diffusi on e sp eci e p er 01pera d el Pitkin , valo·r o o an esletis ta an1ericano. In Austria, Germani.a , Ing hilterrat, Svezia, SYizzer a, Danin1ar ca dalla n1aggioranza d E,ti cl1irurghi ge11erici la .H.. A. non è usata in for te per centua1le per quant.o non manchi chi , ricon o~ce ndole d ei pregi indiscu ssi, la utilizzi con vantaggio o addirittura con entusiasmo. In lutte que~t e r egioni ,è l 'eterd1 che in massima ]i'11ea Lie11c il 1Jrin1ato quale an.alge ico. An ch e in quest e_ regio11i, come ovunque, gli urologi, i g inecologi , gli ostetrici si sE.1tvono di essa con 0ttin1i risultati in una1 m edia ch e sorpassa d i frequ e11te il 50 °fo deglj i11 ter,·enti. La Run lenia e,g·u e l ' indiri zzo di Jon11esro, il più ar diLo rac]1ianestesista, ch e n on esit a ad introdt1rre cocai11a n E. llo s pie co vertebrale per in terventi . t1lla I esta, collo, arti superiori. Nella· r,r an cia, n el Belgio, n ell a SJJagn a, a lato di rtù n1erosi e ' 'alenti sost enitori d el m etodo se n e conl ar10 altreltanti di pari vail or e ch EJ si oppo n go11 0 en er g icam e11te. Sembra pe rò in com1p lesso cl1e si inten sifichi lo studio d el1a n.A. sia dal lato clinico ch e fi. iologico, ch fl cm p r e più numero a e con1 pa l.ta si facc ia la schiera d t•i fautori e ch e v1en ga a m an car e quelE'a ssoluta opposizione r h e n egava all 'an estesia lombaire perfino il preg io di esser e in(lispe n sab ile, sia p ure in un a p) ccola .per rentu.ale di casi. I chirurg·l1i ilaliani furo110, come sem·pre, fra i 1)rimi ad ait tuare questa innovazion e n el cam po clell 'a11e lesia e a l p r incipio d el 900 si le,·ar on o le 1Jrirl1 e lodi al n1 etod o con casi"tich e c.h e n on potf,iva no co·n tar e ch e qual cl1e (:en tina io d 'inter venti . 1\Ia prima o poi ogni 1

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cl1irurg o ehb·e ai lamentare qua le.b e inconveniente o qualch e caso disgraziato, si impressionò di y:ues to , tanto più che mancando la pratica personale E:J collatera le non si poteva g·iudicare con esattezza d ei rischi a cui si andava in contro , e n el dubbio e n ell ' incertezza 11on si fece più fautore d el m etodo. Cos'Ì al J.>rirr1itivo entusiasrr10, dolpo una pra tica tropp o modesta o assolutan1E:nle a p-riori, seguiva u11 periodo di cri\iche acerbe qt1asi ancora si fosse ~otto l'incubo d elJ e r 1arole d eil Cornin.g , l 'ideatore stesso d el m eto do; « Io non sono un chirurgo , ma , come n eurologo, io tremo per il nljdollo siprin,ale » . 1\1a la tecni ca d ella R. A. si I'erfezionò sempre più, a prodotti anestetici di r1otevo]e tossicità se rie sostit.uirono altri molto J)iÙ inno·c ui e ch e in dose minore ottenevano clelle anes tE-'Sie perfette. Si vide inoltre· che i fatti ch e ave,rano in1pressiona to in un pri1n o mo·m e·n to non era110 ch e complica zioni r elativa1nente r.ar e, di i1oca entità, di effetto tran sitorio , e così l 'analg esia radi colar e, dh e presenta,·a degli indiscussi vantaggi , risa]ì in auge , guadagi1ando cr e·dito e'd ade·s ione. Non m an ca110 tutt'oggi d ei g randi e tenaci 01Jpositori quali il Giordano di Ven ezia ed il Taddei di Firen ze. Uno fra i più g r aindi e sp E.T im entati fautori lo troviamo n el1 'Alessandri di Roma ch e h a sempre so·s tenuto i preigi e gli ottimi r esultatì d ella R. A. a lJa c1ua]e ricorre n el 59 % d ei casii. J>er citare qualr: u110 d egli allievi d t•ll ' Alessandri ch e si è occupa1to d ell 'ar gom ento, ricorder ò il Ranucci ch e così conclude un suo lavoro : cc Risulta quanto ian o lie,ri e ft1gaci le lesioni ch e l 'an estetico ~pinale arreca all 'org anismo é 1d in isp ecial mo(lo ::tl fegato ed a1l r en e con molto 111 inor p erico·lo per l 'infe.rmo d ella n ar cosi gen erale ». Il Va ldoni ri1Jorta 500 R. A. coll a tutocaina ed esamina lt• cau se ch e inducon o a con sig lia1r ne l ' uf::.o a pr efer e11za n on solo d ell 'an estesia gen er ale, m a anch e di quella locale e di quell.a d egli .. placni ci. An ch e il Di P aco si dichia r a se.m pre a favor e della R. A. Il Do·na ti l1a co11tinuato ad U$ar e I 'an estesia l<>mbar e ne l I O <J~ circa d ei suoi in ter-ven ti fino dal 1922. Nell'Istituto di Patolo·g ia C~hirurgi ca di Torino clire tto dall 'Uffeidruzzi il Bian calan a ci rAs...: ir ura SIU.Ì temuti pericoli ,pei e.entri b ulbari; il Dogliotti rie ce a Jat E-Tali Lzare n on solo , ma ..... a limitar e n o l.e, ,o]mente, direi qu asi a volontà l 'esten sion e de] ter r itorio d i an estesia. Nell a Clinica di Sassa ri l 'an algesia lombare è la rga•m ente applicata e giu stamente appr ez1


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zata co·m e lo doc:un1enta l 'alta proporzione del f)fl % di R.A. a c ui si eleva il direttor e Do... . . . m1n1c1. Così pure il Tu ini ricorre <i ll a R . A. n ella metà dei suoi in tervenLi operatori. Il suo ass1sten tEJ Barco co·sì si es1)rin1e: cc Siamo pa1rtigiani convinti entro certi li1nili della R. A. Noi crediamo di poter a111mettere che, dato il modo come ci h a corrisposto, la J{ _ A. sia un ottirr10 mezzo an est.etizz.a11te. E ciò n on deve essere, i nteso n e·l ~en so di ri1Jiego, ricorrendovi e~cll·. s ivan1ente qua1 tdo condizioni particola.ri in1pedi srn n o 1' u ~ o clell 'ar.estesia generale, quantunque an ch à ciò costituisca un van taggio 11on trascurabil e. I11fatti .p. con lesioni epa.t ict1e o c;lrdiache o ren.ali r1 ei quali è sco·n sig l iabi lt' 1'uso del la narcosi g rnerale so·pport.ano be11i . . ~i1110 ... e11za a lcu11 rise11tin1 enl o nè oi.>eratorio n.è poslot::; eratorio la R . /\ .; noi crediarn o di poter arn mettere ch e la R . A. inentre elim in .l g li incon v~·ni en ti della1 narcosi gener ale, n e assume gli stessi pregi , il tutto ben inteso ilentro cerli lin1itj » . Il Beccari c'inforn1a e.b e n ella Clinica Chirurg ica di Firen 7e l 'a ne~t(-sia r:-t chidi :l n3 è in uso fi11 dal 1908-909. Da detta epoca su un tota le di 12-±85 a n estesie furono praticate 4060 R. A. il ch e rap·p Tesenta il 23,52 %. cc Con cluclén do, egli dice, ten uti presenti i rea~i benefl ci c,h e la R. ~i\. offre al malato e al chirurgo, m i sembra che sia da consigliarne 1'uso n ei limiti e con le indicazioni poste, perchè presenta assai mi:.110 peri coli degli altri metodi di ane1sl esia, percl1è 11a carse co11troindicazioni, }-)f>rc,l1 è es1)on e g li a111malati ad un a '" ai min or t1u111ero di accidenti post-operator}, perc1h ,è assicura una perfetta anestesia, perchè è assai P-emplice e relativamente facil e ». Anc.h e il Solieri è partigiano della R. A. EJ, come risulta da llo studio di Marchini su o ass1&tente, n o11 esita a ricorrer e a ques ta di frequente e co~1 la n1ass.i1mia fidu cia nei uoi interventi. Il Babin i , aiu to dell 'Ortali direttorE: dell '0s.1.>edale di n avenna , riferisce SU 1000 ait ti Oip e ratori esegui"ti in R. A. L'unico caso disgraziato della sua statistica è un caso di morte. per para li si bulbare. Egli 1)erò affEJr1na ch e << chi si accinge ad u sare la R. A. non deve arrestarsi davan ti al p1rim o in su ccesso ed anch e davanti ad un disgrazia tissimo caso di morte. Nessuno dei nostri me Lodi di anestesia è se&'re di perico li , di incidE.tnti gravissimi ed ain< he mortali ; indubbiame11te però, e 1a testin1onianza d i chirurghi di tutto il m ondo lo affer111a110 in i11 oclo asso1uto, in· infiniti casi 1·ane le._ia 1on1bnre ba rappresentato un pro1

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g resso ed 11a pE:rmesso l' esecuzione ed il buo·n esito di att.i operato-ri cl-te sotto altra forma non avrebber o potuto esser compiuti ». Il Cerrtezzi ha perso11almente praticato oltre -!000 R. A. n ello spazio di quasi 25 anni senza a,·er a la1nentare alcun caso di morte attribuibile al miet.odo nè disturbi di notevole intensità e durata e tanto meno definitivi. All'o~pedale di Belluno il direttore Pieri non teme di r accon1a11 clare l 'an estes.i a radicolare com e m etodo di scelta. In un totale di 5228 operazio·n i compiute dal 1923 al 1927, 2343 e cioè il 44,8 cx·. le eseguì in R . A. Non ha mai avuto casi di morte n è complic.azioni lontane.. Caiccia e Pennisi degli Ospedali Riuniti di T~ o·ma già nel 1910 pub·b licarono una fra le più numer ose casistiche di R. A. , quasi 5000 ir1LerYe11ti <"'seguili con tale m etodo , scuotendo forteme·n te la rilluttanza ed il timore degli o.ppositori: J.J'ane.steE>ia lombare è stata in quel1'ospedrule oggetto di studi e di apprezzamenti da parte di molti autori. Anche il Giannettasio fu uno fra j più convjnti sost enitori della R . A. e per primo infatti la introdusse nell 'o·sped~le di RavE.tn na sostenendone la bontà con una serie di 343 casi , e.d il ~!osti allora su o assistente n ell 'Ospedale Ve~pucci di Firenze, asserisce che la R. A pu.ò essere u sata con sicurezza non solo quando la cloro ed eteronarcosi sono controindicate, ma anche là dove preesistono lesioni nefritich e p erch è la sua azion e sui reni è nulla o di teItuissima1 en tità . Il Licirli, direttore del l 'ospedale di Ortona a Mare . cosi si esprime nE-'Ì riguardi della R. A. : « In base alle n1ie esperienze ritengo che l '()_n este·s ia sp1inale è un allettevole mezzo di anestEJSia e, che certamente, e n ella modifi ca e n ella ricerca di in ezzi più effi caci e men o tossioi stà il con solidamento dell1 'u~o di queste m etodo n. Il Cipriani, direttore dell'Infermeria Presidiaria di Aquila, asserisce che la R. · A. non deve eJssere n è bandita nè ridotta· ai minimi termini Go·m e vorrebbero alcuni, e che essa anzi deve tenere il campo per la sua E-fficacia e per ]a s ua innocuità sui reni e sul fegato . Recentemente l'Antonioli afferma che la. R. A. è un mezzo pr~'Ziosissimo nelle mani del cl1irurgo, dotato di notevo.Ji vantaggi rispetto alle altre forme di anestesia. I giudizi e g li appr ezzamenti dei vari chirurghi italiani da. me citati ritengo possano bastare a darci u.n orier1tamento di sufficiente garanzia sul conto in cui è t enuta l'anestesia lo1nbare sia nelle grandi clinich e, sia negli ospedali piccoli. 1


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SEZ16NE PRATICA

~[OTIVl DI 0] FFIDENLA VERSO LA

Ma il motivo principale ·p er cui I'anal1gesia radicolare no·n ha incontrato il favore di molti Co·m e allora possian10 re11derci conto del credo debba esser ricercato nel fatto che queiatLo cl1e rr1olti op·e ratori diflìdano della R. A. sta p·r ovoca degli aiccidenti bulb·ari che spae non vi ricorro110 che in casi eccezionali, e ventano il chirurgo per il timore dtJlla morte che qualcuno do·p o u11a larga pratica di qu(-,'Sto sul tavol10 o·p eratorio co·n la r esponsabilità di metodo ha vo]uto far ritorno all 'ane·s tesia per cui s 'incolipa E'o·per.atore in questi te1Till'ilj inalazione P Esami11ia n10 le ragioni di questo eventi . L'insuccesso, le complicazioni ;p1iù te fatto a p1rima vista irtsJ;iegabile : :È lo·g ica la mibi1i , o la catastrofe nei p. in cui atb·b iamo tcn(lenz.a degli operatori a sistematizzare il mepraticata la puntura lombare si rilevano sutodo d i a11cste&ia; or.a 1'eteronarcosi è attuabi]e l:1ito do·p o l 'irttJ·oduzione dell'ane·s tetico, du: in un numero maggiore di casi che non l 'inie1 a11te l'atto ope·r atorio stesso. E ~on può es.. zio11e lo111ba1re, a me110 che non ci si voig·lia servi dub·b io che questi incidenti siaruo in spir1gere agli acrobatisrnì di Jo·n nesco che non Jhtretta dipendenza della R. A. Il contra!i9 i~­ seg11a a lcu11 limite topografico alla R. A. Dato vece avvienP co·n .l 'eteronarcosi in cui 10 ..c o·r nqui11di cl1e questa anestesia eterea dà dei b·uor1i plicazioni (es. bronco-polmonari) si hanno a resultati ed è la solai di cui si possa disporre distanza di te·r npo dall 'intervento e lascialilo in molti ir1terventi non fa nleraviglia ch e il l>iù faciln1ente in dubbio se debbano attri,. chirurgo sja portato a ricorrervi anche quando l1uirs i all 'azione nociva del l 'etere o ad altrG i1otrebbe eseguire con 111iglior effetto la R. A. r11otivo. Secondo Forgue e fBasset il 60 % de]le Inoltre si è un pò esagerat9 11el numero delle n1orti negli operati con R. A. a!Vvengono. duco11tro-indicazioni, tarLto dai mettere in in1bàrante l 'O·p erazione, il 25 'Yo nelle 24 ore se: razzo l 'operator e che· le p·rendesse tutte in esa- guenti, per acri.de11ti cardiaci, sincope bu]ba1r1e. Co~i riferendoci alla contro-indicazio11e re, parnli&i re&piratori'a, turbe progressive del su ct1i t·onve11gono all 'unanimità i raoltiane- circolo e dell'a respirazio·n c'. Talora1 il chirurg o st e5isli, e cio è di non praticare la p·u ntura lomd.eve rimproverare s.è stesso o per errori n ella bare 11ci r3gazzi al cli s0tto de.i 15 anni, nella tecnica, o nell:l qua ntità o qualità dell 'anestee li11ic::i Pediatrica di Bukarest sono state p-ratitico; ta]a.ltra invece la c·art astrofe avvit1ne in ca le 653 rl. A. in barr1.b·ini da i 4 ai IG anni m odo del tutto imprevedibile forse per una «on resultali davvero so,d di sfacenti , senza 11es- partic·olare sensibilità del soggetto al.l a cocaina. sun i.ncidentc• mortale, tanto che l 'autore si Le circos tanze sono le più terribili per il chisente in diritto di affer111a.r e ch e la R. A. i1ei rr1rgo: Sul tavolo operatorio, ·per un int0rl"' llélmbi11i dai 4 ai 16 anni non presenta pericoli v0nto che può essere di non graive entit~, aJ)prezzabili ed è p·r eferibile alla narcosi per senza che egli abbia potuto in a~cun modo i11.alazione. Così per noi la lue non ci è Stm- prevede1·lo·, in pochi istanti de, 1e a&sistere al hrato rarppresentare un a co·n tro·-indicazione as- q11adro impressionante· della morte·, senza ~ posoluta come riten gono in genere g li autori ed ter n è diminuire, nè neutralizzar e la sostanz;:i altbiamo effettuato la R. A. nei sifilitici senza tossica iniettata. E per qu.a nto talora · no·n alcun resultato dannoso. i)ossa esstT fatta .alcuna1 accusa all'operatore, Più anco·r a la R. A. è sorta d·a pochi anni 11on v'è altra anestesia i11 cui lai r esponsabilità quando già era i11 mano· del chirurgo un medel chirurgo sia appar·enteme11te più diretta:. todo di ~nes t e.si a a cui egli er a fortemente atJnfatti egli ha eseguito u.n meto·do che non taccato perchè non esisteva che questo e sod- gode l 'un.ani1ne favoTe, a cui anzi guardano disface,,a alle richieste per la sufficiente sicu- con diffidenza specie · i profani ch e l 'h~nno re.z ia e sempil icità. Ciascuno ama continuare sentito accusare di favolose sciagure·. riel sistema ch e ha Nn•parato dal maestro, ch e Si comprende così come per uno· o due casi ha veduto eseguire ed eseguito tante volte e di morte in simili continge nze degli 0 peratori rli cui conosce perfettamente l 'effetto. Egli quali Guinard, Delrez, Algl'ave, Ch avannaz ed certo rischierà quando vorrà da esso scostarsi altri ancora abbiano ab.b andonato la R. A. per adottare un m etodo per lui del tutto nuo- dopo averla eseguita per molti anni. vo e ch e gli richiederà faLica nell'acquistarne « Ci sono inoltre, così scrive il Cerne·zzi, dedebita pratica: Certa pir o incerta cernuntur. gli a:prrio·r ismi teorici profondamente radicati Anche la te·c nica può influire nella scelta nell'animo di molti ·chirurghi; quale J.'invincibile ripugnanzar a d influire comunque sulla dell'anestesia: ora la tecnica della R. A. no·n prese.n tal grandi difficoltà, ma è certo ;più com- funzionalità del midollo spinale a f?CO·p o aneplicata che non que·l la dell 'et eronarcosi, ta~t~ stetico. E giacchè .anche inconsciamente il chipiù c.h e dalla precisione ed esattezza con cui s1 rurgo c1&erc1ita un grande potere di suggestione sui propri operandi, capita il fatto aipparentet'Seguisce dipendono in parte i r esultati .

R. A.

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IL POLlCLINIOO

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n1ente p·a radossale di sentire ch e tutte le am1T1al.ate di un gi necologo del valore del Faure g li richiedono di essc•r 0 perate in narcosi, men. tre i mail ati del Richard, Chalier, ecc. con a ltrettanta fiducia e convinzione manifestano la loro p·r eferenza .p er l 'an estesia spinale. Vi sono così degli ambienti ospitalic'fi nei quali la tra1dizione è ormai favorevole e tale da disporr e volentieri ali.a n. A. e d altri in cui si vuole dai malati la co·n solante tra nquillità del sonno anestetico; p er c,l1è quello ch e s&mpra desiderio sp-0.ntaneo di malati n on ·è ·a ltro ch e il resul1tato della dominante O•p inione personale aei diversi operatori >J. ù·n altro motjvo di preferenza per la narcosi it)alatoriai è la percentuale di mortalità apparentemente più b.a ssa a cui si va incontro con questo metodo. Iliferendoci alla monografia di !Forgue e Basset., la più com·p leta a ta1le proipo·sito, ri~ttviiamo che questi AA. hanno lJotuto raccogliere varie statistich e fino a raggiun gere l ' inge1lte cifra di 222,467 casi ·d i R. A. con 16 m orti in con seguenza di questa, ossia con una n1ortalità di 0,076 %. Sempre a propésito di mortalità g lobale con la Pt. A. \Veifel su un complesso di 58.. 000 casi tro"ra· una mortalità del 0,06 %; anch e 01lendorff riscontr<t unai mortalità del 0,06 % su 28', 210 casi, ed identica percentuale è ri})Ortata d.a Strauss su 83,698 R. A. Nel comple&so delle varie statistiche dei ohirurghi italiani ch e io ho citato la mortaJità per R. A. si ab·b assa al di sotto de1lo 0,02 % 1(No·n ho i dati per comprendere in qu&sta somma le R. A. esegui.te dall 'A.lessandri , Don aiti, Uffre duzzi). Infatti su un totale di 21,498 l\. A. solo in 4 casi la morte fu att.rib·u ita all 'inieizione anestetizzante : (Caccia e Pennisi 1 caso -di morte su 5000 R. A., 1Bttccari 2 su 4000 , Cern ezzi 0/4000, Pieri 0/2343 , Cipriani , Lìcini , J\io·s ti , Valdoni 0/ 1336 , Solieri 0. / 1095 , Babini 1/1000, Ba1rca 0 / 1000, Benedeschi 0/924, Antonioli 0/-iOO, Ben,renuti 0/400). La percenlu1a le di 0,02 è forse più alta cli quella a cui g li AA. suppo11.g ono si vad.a in c.o ntro con la r•arcosi per inalaziori.e , p.e:r quanto con taJe mvtodo si abbiano delle casistich e ch e diversifi cano in rr1odo impress1onant.e: Così Babc.ok ha un caso d.i morte su 500, Ma io un caso di inorte su 80.000. A parte il fatto ch e non è solt~1nto la l:>ercentualità di morte che ci fa preferire un metodo piut tosto ch e un altro , nel nostro caso poi cl1i con si de·r asse lv cifre in sè e per sè verrebbe a conclusioni completam·e nte errate .. Sarebbe di grande interesse potf-'J' slahilire tin sicuro raffronto fra i vari metocli , n1a per il criudizio non può servirci la perce·n tuale di n1orta1ità che sottoposta a partico-1ari 1

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c,o nsiderazioni. I e.asi di morte p bT R. A. non po·s son o s fuggire a] chirurgo avvenendo o duram.te l 'intervento o a bre·v e distanza da questo. Per lla narcosi eterea sono le complicazioni tardive quelle ch EJ por~ano a morte il p . ed è sem;pre cosa non facile a stabilirsi se esse siano dovute all 'etere o ad a1ltra causa; ond'è che n1olti casi di n1orte possono no·n figurare nelle casistic h e. Si com·p réf!lde così com e Von Brunn e Strauss siano portati a dire ch e attualme·n te è impossibile stabilire una s latistira generale esatta e farsi ~u.ll.a R . A. un 'opinione ferma , basata su dei dati indiscutibili ; e co,m e Forgue e BassfJt a1ffermino ch e attua]n1e·n te sarebb·e del tutto vano· s.tab·i lire un paragone qualunque fra la mortalità della R. A. e quella delle anes tesie gen erali . Ino·l tre- una per centuaile più alta di mortalità n ella R. A. è spi ttgata ancl1e dal fatto ch e r1on pocl1i r icorron o a questa soltanto, n ei casi in rui ]a gravità rJe]le condizioni d~ll 'operando non p·,rmetti0no d.i soppo~trure una etero-narcosi. Essi riconoscono in tal mo,d o che questo n1etc _lo arreca minori danni. In simili condili nn i 1-3. lJercen tu ale di mortalità è C.t,Tto note,1ole, ma n on è lecito per questo levare· accu~e contro la R. A. in confronto ali ' et.ero • J1arcos1. RACflI-ANESTESIE ESEGUifE NEL NOSTR O OSPEDAJ.. E .

Non si so.r .o sottoposti a R. A. i ,p. i11feriori ai 15 .a nni di età. Presentandosi la necessità rion usiteremmo .:.ld ese.g t1ire la puntura lom])are conNinti con l\ilarian, Cacc~a, Ro·c h er ,. (}ray cl1e p er sè sola l 'età infantile non c:o stituisce una vera e p ropri.a contro indic:aizione. Nort è per noi esistito· alcun limite masisirno di et.à, ·d ecidendo, c.a so peir caso l 'an estesia dt.t usarsi . NE.1gli interventi a.I di sopra del diafrvtmrr1a no·n siamo mai ricor si alla R. A. ,i\bhi.amo tenuto .p re.set1ti le contro-indicazioni s11gg·erite dai vari autori per l 'an6ste&ia spinale: Co·&ì ì 'ipotensione a qualsiasi causa dovuta, come pure l 'iperte nsione e r'·a{fterio'scl erosi, le affezio·n i del sistema nervoso centrale , le infe.zioni gen erali , gli stati di sh ock, di iperazoiernia , di anemia acuta. No·n è da cr.e dere però ch e queste e tutte le altre controin·dica1zio,n i ch e via via i vari AA. hanno fo·r m ulato siano s,tate osservate in moid o assoluto e senza discernimento. Cosi ci è sembrato talOTa oµp:ortuno usare la R. A. in arteDioso1eroti ci, in chi aveva vizi di cu ore, in n efritici, iri. individui con lesio·n i polmon·a!ri , in a. di rrtior-a rdite ed endocardite, negli anemici e cacl1 ~ttici , r1ei sitì]itici ere. , senza ch e m1 a i si sia avuta la convinzione di aver apportato co·n la <1111alg·esia endorachidea un danno ohe avrem 1

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rno potuto evitar e se si fossci rico·r si ad un gerJer e diverso di anestesia. Abbiamo costantemente usat.o qua le anestetico il Paurar.hiol Molteni ; n el d ett1rminare la dose sempre ab·b ian10 tenuto pre·se11 te l 'a. n el guo peso, età, condizioni gen erali , intervento d ' l sopportare. Per l a t~:cnic.a ci siamo uni ... nell'esecuzione ' fcrf1 lcl li alle regole d ettate da Leric.h e·. Co·me g·i uslament e osser va il Cernezzi, « quello ch e sci' rallut.to influi sce sul b·u o.n andamento di ltna R. A. è il saper formarsi una sufficiente €~J)erienza e con lio st esso a 11 E:.istetico, e alla: stc, . ., a conce.i1trazion e. Solo col tempo e con niezzi sempre eguali si acquista la possibili! · cl i avere anr.stesie sicurEJ, suffi cie11ti e d ell 'interlsità e della durala ch e si deside.ralllo n. I r«si in cui si ricorse .alla R. A. furono i se·guenti: Ernie 150, apparato ge11ito-urinario 84, él'Jl'l)endiciti 80, a110, 1)erineo E:.' retto 28' arti 26, s tomaco ed intestino 18, cistife·l lea1 e fegato 8, pareti addo1nir1a li 6. (Tota]'e 400). Qua·lche rara volta in cui n o·n si riusciva c~11ec ie 11ej ,g ra s.i e negli err1otivi) col solito n1etodo a pc•11etrare nel sacco durail e, abbiarno . pinto 1'ago ad un centimetro dalla verte])rale verso la lin ea mediana riuscendo così a ~c1r111o·nt.are sempre ogni difficoltà. Altra1 e'1 enienza a cui ci siamo tro,v ati di fronte negli in·<livi.dui a tipo ermis.tico, negli 6motivi o comunque fortem ente impr~·ssio.., rl~ti. è sta ta quella di sentir lamentare il p. per lln dolore del tutto imm aginario , o per Jo n1eno facilmente: sopportabile. È duopo allora rassicuraire e convi11cere il p. che il dolore con qu esto n 1clodo è ab olito n1 algr ado la sua p0rfet1·c.t c0oosc:enza, n1agari sto rdirlo co·n ltn a l 1iccola ql1antit.à di etere, ma risparmiargli ttltt e le ~onse~ue11ze di una n a r cosi -per in ala. 11one. Quanto alla durata d ell 'aneste ia , all ' intens ità , al1 'e.s te·nsio11e , in gen er e h a corri spo·s t o nlJ e n ostre richiestt in n1odo perfetto, il ch e 11on esclude ch ei qu alch e volta negli ultimi Lcn1pi dell 'inter vento sia venuta a mancare 1'azione anestetic3 spé1cialm ente se questo si è protratto p iù a lun go di qua111to no·n fo sse prevedibile. Durante l 'atto operatorio si sono verificati in una buona percentuale di p. qua lcuno di ql1ei fatti ir1 dipen d enza diretta o indiretta d ell ·'a:z_ione dell 'anestetico ~ui centri bulbari ch e con1· f;lessivamente vanno sotto il n on1e di « or age del 20° minuto ». Cosfi irrequ ietezza, sudore freddo, pallore, prostrazione ge11erale, sonnolenza, amgoscia, sen so· di costrizione toracica~ diflì co ltà i1 e ll.a rcs.µirazione, vo111i.to, 1)olso pi·ccolo e frequ e·n l e. In un solo caso questi fe1

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i1omeni si sono .p iresentati in modo impon ente (mentr e anco·r a si .stava di sinfetta ndo il camfJO operatorio) sc.tto forma di collasso della durata di 15-20 minuti primi, ch e e.i ha imp r essionati n on poco e costretti a rimandare l 'intervento. Quanto ai disturbi a distanza dal1'att.o operatorio, n1ai n ella nostra pratica c i è occorso di vedere con11)licazioni bronco-pol·m ·o nari imputa bili a1lla I"l . A. Questa pe-r i1oi rappresenta il rr1ezzo più sicuro· per niettersi <t l ripa r:0 dal le con1p.Ji cazioni polmonari. Quando e&sEJ si sorto verifica te, sempre ci siamo trovatl di fronte a p. n ei quali, sia per p u sillanimità, sia per una particolare r esi stenza alla R. A., abl)ia·m o do vuto ricorrere anche a]la ft.ero-narcosi ch ei noi prart:icltia1110 da so]'a quando no.n sia tttt.uabile l 'a11a lgesia r achidiana . D el resto non si sapreb·b e co1ne spiegar e l 'influe11 za diretta della R. .~. s uJle complicazioni bronco -polmonari, com1~li cazioni invece ch e possono verificarsi nell 'an estesia per inalazione, sia per l 'influenza deleteria che l 'etE:r e o il clorofor111io esercita.n o di'rettamente sulla n1ucosa delle vie r espiratorie , sia per ]e po.Jmo,n iti ab • • ingest1s. Quello ch e ho detto per l e complicazioni sulle vie r ef;piratoriè si potrebbe ripetere anch e }Jill' il rene e per il , fe·g a t o . P er noi le comJlli cazioni post-operatorie su questi organi non vengono n è pro,1ocate n è ag.g-r a1v ate n el loro deCt' r~o 1..ial] ' n.n este~ i a lo mb-are. Quanto a lla ritenzione o inco·n tinenza di feci o di orine, metE-'Orismo addominale , elevazioni termiche, gangre,n e c utanee ed a~tre com p li cazioni da a lc11ni AA. imputat e alla R. A. , n ei rarissi1ni casi in c11i qualcuna si è verificata, &ono staite S<?·ltanto la sed e topogra fi ca e le altre contingE:.tnze del1l '.atto operatorio ch e hann o a' ;uto la loro influenza , n on il genere di anestesia . I disturbi invece eh~ ci sembra logic-0 mettere a cari co d ella ·R. A. son o Ja cefalea, la ra<' t1ia Jgia (talora co11 sinton1i di menin.g ismo), il vorriit.o, le paral'isi v paresi tra11sitorie d~li arrti inferiori. Un leggero grado di cefalea, qualche dolore va1gante al rachide, n a u sea e con ati di vorr1ito 1'abbiamo notato non raramente nei rachianestetizzati , ma si è trattato d.i disturbi di breve durata e di lieve entità. Solo in u.n a giovane ctperata per er..tasia, della vena femorale deli'arto sinistro si verificarono delle complicazionì di 11otc.volegravità. Furono iniettati circa 2 cc. di l 1aurachi ol (cioè 10 ctgr. di novocaina con ctgr. l). 02 di adre11alina) con le solite norm e di tecnica. L 'intf,Tvent.o fu di facile esecuzione e di breve durata; la ferita operatoria si chiuse per prima in pocl•issin10 ten11po. Durante l 'atto chi1

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rurgico l'a . ebbe nausea e conati di vomito, smania e malessere generale, ma sffilza nessun fatto di particolare interesse. Do·p o tale int.erYento la tem 1)eratura ascese a circa 38° e su quEJSta altezza si mantenne per una diecina di giorni; i due arti inferiori non riac.quistarc•no la loro motilità e sensibilità e.b e a distanza di 4 giorni il destro , di 12 il sinistro; co·rr1p.urvie cefalea, do.J·o re al rachide, rigidità della 11uca e di tutta la colo,n na vertebrale, vomito i1;coercibile. La cefailea e la rachi.algia costrinsero l'a. a tenere il letto per oltre un mese e., 1itando i mo,,imenti e ·specie la posizione verticaltJ. Solo al'l a distanza di un.a sessantina di gio,r ni dall'intervento l"ai. si poteva dire 0ompletame11te rimessa nelle condizioni fisiche senza alcun postumo. La giovane .asserisce :preisoo.temt'Ilte di no·n aver più risentito alcun dnnno. 1

CONCLUSIONI.

La R. l\..

lin1itata <ligli interventi sotto-diafr~m1natici arreca dei grandi vantaggi sia al1' operan,d o ~he al!l 'operarlore; il chirurgo no·n dovreb·b e nutrire ·p er essa delle antipatie infondate, nè rigettarla a priori. Le contro-indicazioni debbono esser sempre presenti alla mente dell'operatore; egli però è il solo giudice di esatta coon;petenza DE,'} decidere caso per caso sul valore di una data contro-indicazione. 1 Il danno che si apporta .a1l'organis·m o col1' anestesiai midollare è più limitato che con <..oll 'etero-narcosi, e se si potesse tener esatto conto di molte com·plicazioni che avrvengono a distanza di tempo d.all 'o;peTazione, causate o f.avorite d.all 'influenz·a1 deleteria che I ' et&'fe apT)Orta sipecialn1r.nte sui polmoni, fegato e reni, io credo che la I~ . A. guadagnerebb·e molto riel co•n fronto con la narcosi per inalazio·n e. Con 1.a R. A. abbiamo la possibilità di otten er e in un tem ·p o brevissimo un alSso.l uto ri11oso addon1irlale con riduzion e delle anse int&'Stinali e un completo rilasc·i amento dei mru~coli qual e si ha soltanto nel periodo in cui la narcosi è profonda. È così possibile ese·guire manovre lung he e delicate a:nche in organi addominali pro,fondi e suture :perfette in ambj enttt calm o e tranquillo senza la preoccupazione dr: Ila scrupolosa sorveglianza de1l ' operamdo. L'a. ci dice egli stesso le sue so.ffei'e11ze1 l)UÒ darci utili indicazio·n i, eseg uire mov!n1en ti O})portun.i. Negli ospt.'d ali piccoli com 'è il n ostro , v' ~ an cl1e il grande vantaggio ,Ji non esser costretti ad immobilizzare un assif: I ente oh e ~pesso i1on abbiamo a disposizione

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r>er .affid.aJ·gli soltanto l'etere e la ' maschera. Esistono dei rischi, delle complicazioni gravi specialmente durante 1'atto operatorio, rn.o lto appariscenti e di grande responsabilità i)er il chirurg·o; ma per fortuna so no estre1namente ra;re ed in percentu.a le non supe riore a qu·elle cl1e si verificano coll'anestesia da inalazione. · Secondo la nostra esperie•n za tutte le _volte che la puntura lombare è riuscita1 bene tec11icameinte anche i disturbi sono stati assenti. In quei casi in cui talora per inevitabili coim plicanze tec11iche la J-l. A.· l1a 11resentato delle difficoltà, ivi si sono verificate le complica. 1ìoni cl1e talora , n1a in rari ssin1i. cC1 si, h~nn o assu11to un andamento drammatico. Io credo che talvolta sia imputabile al chirurgo· ogni e· qualsiasi incidente veramente grave .che si ,,erifichi in seguito alil a R. A. Essa: va prof)Orzionat.a all 'r.1nmal.ato. alla durata dell 'ir1tervento, alla propriai abilità operatoria. Solo con una perfetta esecuzione tecnica eviteremo i1lconvenienti picc-0li e grandi che anzichè essere imputabili al metodo vanno talora messi a carico esclusiva1m.ente dell'e.secutore. Gli aneslet:ici oggi in uso sono molti e sarel>h·e diff! ci le giudicare attraverso la lette·rat11ra qua le abbia dato migliori resultati; ci sembra. buona regola l'adoperare sempre lo stesso anestetico onde acquistarne una pratica sicura. La· tecnica della R. A. si è perfezjon~ta serr1·p re più ; ad anestetici di grande tossicità sono s_tati sostituiti ailtri più innocui e che in dose minore procurano delle .p erfette anestesie. È fond.at.a la speranza che in un do·m ani si possa limitare il danno .ad una interruzio.n e funziortale e momenta!Ilea di quella parte di midollo spinale da cui dipe11de la sensibilità della regione su cui si deve intervenire. « La R. A. , 1la affern1ato il grande Leriche, Q't1adag·na terreno di giorno in giorno·; essa è l'ainestesia di elezio·n e dellp, giovani generazio·ni chirurgiche, ciò che ne garantisce certamente l'avvenir&' n. 1

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RI ..\SS UNTO . L ' A. accenna alla diffusione che il meto do della R. A. ha raggiunto in Europa ed in America e si intrattiene a dimostrare il credito che questo metodo gode nelle cliniche e negli <)spedali d'Italia , riportand<> il 9'it1dizio di molti e ''alorosi chirurg hi itali.ani. Pa·r la dei motiyi l)er cui tutt. 'o·g gi alcuni AA'. continuano a diffidare della R. A. , e della percentuale di mortalità solo apparentemente più alta "a cui si ' 'A incontro con questo sistema in confronto alla narcosi per inalazione. Rif~:risce inoltre 1


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SEZIONE PRATICA

i resultati di ±00 a11algesie er1doraichidee praticate nell'ospedale di Volte·rra e conclude che, dali i gra11di vantaggi che I.a R. A. può apl)Ortare in mol1i interventi sia all'ope·r ando c l1e all 'operatore se u sata co11 la debita tecTJ.ica e dentro ccrli lirniti, i chirt1rghi non dovrebbero nutrire per essa anLÌf'3.tie infondate , nè rigettarla. a priori.

OSSERVAZIONI CLINICHE LSTITUTO

DI

CLINICA.

DELLA. l\. U~lVERSITÀ DI NAPOLI Direllore : Sen. Prof. G. PASCALE. ÙSPEDALE DEI PELLEGRINI DI NAPOLI.

DireLLO·I e : Prof. N. Lo1NGO.

Sodokn. Possibilità di BIBLIOGRAFI.i\. ALESSANDRI. Con1unic. al X Congr. della Soc. Inter. di Chir., Bruxelles, 1908. BA BINI. L 'Osped . l\1agg. , 1934. BALZANO. Med. prat., Napoli, 1924. BARCO. Minerva l\i[ed., 1926. BECCARI. Il Policl., 1933. BENVENUTI. Rass. di studi psic., 1935. B1ANCALANA. Arcl1. ital. di chir., 1929 e 930. In . Arch. per le scienze ined., 1930 e 1931. lo. :\Ijner. Jnecl., 1931. BIEH. Deut. Zeit. f. Chir., 1899. BROGLIO. Arch. it. di chir., 1926. CERNEzz1. Arch. i t. di chir., 1926. In . Gazz. degli osped. e delle clin ., 1929. CECCAI\ELLI. Ann. it. di chir., 1925. C1APR1N1. Il Poli cl ., 1923. CoEN. An11. di osl. e ginec., 1927. CoRNING. 1\[ed. J ourn., New York, 1885. D.11: MEo. llass. di oslet. e ginec., 1927. D1 l'ACE Riforn1a med. , 1920 e 1922. Io. Il Policl ., 1922 e 1923. l)OCLTOTTl. Minerva med., 1931. DoGUJJ.\G . Presse inéd ., 1927. li'ORGUE e BA SSET. Ed. Masson, 1930. JoNNEsco. Ed. l\ilasso11, 1919. LEnICHE. Pres . 1néd ., 1928 . Llc1;.-..1. Il Policl., 1923. MARCHINI. Soc. med.-chir della Romagna, 1924. ?\1Al\IAN. Zbl. f. Chir., 1932. MAsSOTTI. Il Policl ., 1925. MosT1. Gazz. d egli osped. e delle clin., 1914. NoGARA. Gazz. 111ecl. Lomb., 1932. OnTALI. Gnzz . d egli osped. e delle clin., 1901 e 1909. Jn. ~led. nuova, 1912. PALl\IA. Il Policl., 1922. I o. RaJSs . di clin. e ter ., 1923. Jn. Soc. Nap. di chir., 192'5 . PATTRE. Soc. de Chir. cle Lyon, 1924. J)ENSA. Riv. ital. di ginec., 1927. P1E1u. Il Policl., 1927. RANuccr. Il Policl., 1927. SANTY. Lyon n1 éd., 1921. In. Lyon chir., 1921. SATIA. Ann. cli med. nav. , 19.20. 1.'ADDEI. Gazz. di 1ned. e chir. , 1911. 'l'uFFIER. La Presse méd., 1900. In. Ì\'lasson, 1901. VALoom. Il Policl., 1926. VALLEBONA. Ann. it. di chir., 1928. Io. Il Policl. , 1926. ' ;ARVARO . . Il Policl., 1926. \Jl\' n1GHT. Sour. Lancet Miennap, 1918.

CHIRURGICA

per il dolt.

CARLO

i .. eint·ezione

~IASTROSIMONE ,

assistente.

J...,a febbre dn nlor::;o di topo, chi.amata in G·iappo11e ~odoku (So = topo) i)re ··o di noi è t1n 'i11fezio11e n1ollo rara, e prima d el magistrale lavoro d el .E'rugoni, pubblicato in Rifor111a n1edica nel 1011, non era ancora stata de~critla in Italia. Senonch,è dopo l 'i1nportante 11ubblicazione di questo A. , inano a mano se ne son venuti segr1alando e d escrive11do diversi casi ed anche la nostra letleratura si è venuta , J>er co11segucnza, arriccl1endo a l riguardo ta11 to da poter fino ad oggi nu111erarne poco Jt1e110 del ce11tìnaio. Con1unicazioni e studi interessa11ti al riguardo so,no s tati fatti da 111olti llostri AA . (Fa iani , Martinotti, Gatti, ])e \ ·ecchi , Bafl1 , Lucatelli , Neirotti, Ingara1no, Perides, ·B urbi) Savagnone, ecc. ) massi. rn,a l11ente in 1quesli u ltjn1i anni. :È fuori du.b1bio che q•uesta infezione sia tras111e.ssa all ' uo11lo dal topo, e i)iù d.al deoumar1us cl1c dal r1ttu o dall 'alexandrinus, rr1a ~t)11 0 stati descritli anc·h e casi per morsi di gatti, scoialloli . e fi11anche di cani com e nei pazienti di I\ ipley. Bisogna riconoscere però, che questa 1n1ialattia diffusa ne,i paesi Orientali (Giappone, Cina, Itldia , 1\ilalesia; m eno diffusa in Africa ed in America) presso di noi è a ddirittura eccezionale e . fugge fac ilmfr1te al la diagnosi. !rifatti l'infezione g ià conosciuta pare in India da tempo, per la p1r ima volta fu da V\Tilcox e \ 7{atso1l nel 18'±0 descritta in Gi.a P1~0ue e co111e una violenta si11drome feb brile da 111orso di to1)0 che solo n el 1916 Futaki e la sua scuola (Osu1ni, Ta11iguchi e Takaki) potevano i11quadrare scopre11don e l 'ag·enle etiologico rapi:)r csentato da una spirocheta, priva di nlen1bra11a ondulante , corta , mobilissin1J, ch e n1o1ti altri autori in\rece (Castellani) classiu cano tra i trer1011emi. Anch e Dick , 'funnic liff, Schottmiillcr, Blake ed altri isolarono dal sang11e d egli infetti da sodoku una s piroch eta venendo così a confermar e g li s tudi dei preced enti AA. Per quanto rig uarda la diffu ione Ripley e Van Sant riten gono però ch e in America coLne in Europa l 'infezione è più frequente di


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queJlo ch e ge11eral111 ente si crede specie n ell e localit~ di co11l'1nercio marittimo o ch e stan110 i11 r elaziorte e traffi·ci co11 l 'Orie·n tei. Benc hè la 1nalattia sia di una e· trema b€nignità do1)0 J 'av,rento i11 Lcrapia dei preparati arsen o]Je)1zolici pr eco11izzati da Hata, ·P1rodotti i qua Ji l1anno portata la n1ortalità dal 10 % descri l la da Miyake i1e.l 1899 a un p·er n1ille mi11i1110 al }Jre. ente , pure ii qt1adro del] a malattia è ab1b1a stanza com plesso p er cui o.g ni contributo è indubb·ia n1ente utile, tanto più se, co111e in que to ch e ' rado a de crivere , dà adite a co11siderazioni di u11 certo rili evo. Nel n1io turno di ser·vizio a1l 'an1bulatorio <: l1irurgico dell 'OspedaJ e d ei Pellegrini 110 pol uto rile,rare il caso ch e faccio ogge l to della J1ota presente': 1

Adclì 3 se lt e1nbre 1934 si prese11t a all a mia osscrvazio11e tal Antonio Cos1anli11i di Eugenio e di Rosa ~Iartano di a1111i 2J scapolo , panettiere, da Na1Jo]i il qu ::ile mi m ostra u11a piccola ferit a lacero-contusR alla .region e lat er o-inter11a della fala11gelta d el medio sjnistro, profonda ai mu scoli. Il paziente rni racconta ch e ei gior11i l)ri1na si er a presentato al nos lro ()spedale per far si n1edicare la slessa ferita essendo stato alcu11e notti n11leceder1li all-i prin1 a m edi catura morsicato m entre d ormjvn. su di un pagli erj ccio steso a t erra r1 el 1erran eo del forno dove lavora d a u11 g rosso topo. Aver1do avl1 lo altre Yolte di questi infortuni più ch e per il uo stesso n1estier e, p er la JnJ,11iera cli vj la, no11 ne aveva fatto gran caso; se11011ch è iJ vjvo dolore locale, la febbre elevata, la comparsa di m acchie di color r o eo rliffuse per il corpo, rnoJto prurigi110se, e pii1 di t11tto d eJJ e tumefazio11i 11ell a region e ascellar e si11istra e' all 'i1tguine d ello s tesso l ato ch e n on aYeva inai avvertito allrè volte, lo avevano spinto a ritornare n el nostro Ospedale. 1\1li racco11 ta an cor a ch e un 'altra volta e p ropria111en1 e cirra un a11110 prima riella prin1avera clel 1933, m en lre pre11deYa d elle leg11a n ello lesso locale er a slato a11ch e inorsicato da un topo al d or o <lell a mano d estra ed aveva avu lo per 11101li g·ior ni febbre alt a e durante la febbre d elJ e 1nacchie cutanee di colori to 1·0 eo i11duce11li , co1ne ques te ultim e, forte prurito , ch e scompariYan o col calar d ell a febbre, e riappariYa110 qua11do la febbre ritor11aYa , febbre <=> 1nacchie cl1e d opo qualch e n1ese, se11za. l' inter Yen lo di m edici o di medicin ali , pare sia110 sco111par ·e. Nell '::\n amne i fa111il iare di que lo a1n1nala lo risul la: padre e n1a<lre viventi. e sani , un fratello e u11a sorella in buona salute, un 'altra sorella inorla qualch e a11110 fa, all 'et à di 18 ai1ni, p er 111alattia cl1e nou à l)reci .. are. La n1a(lre pare IJ011 abbia aYuto al>orli . Nell 'ana111ne i })er sonale il p aziente non ricorda di aver sofferto altre mala Lt ie, ~e 11011, n1olto pi ccolo, il I11orbillo. Nega mala l l ic Yen eree e la lue. Stato a ttu ale: aspetto ge11 erale pit1tlos lo d eperito , colorito della p elle e d elle 111uco e, al momc11to clell ·osserYazione, pal1id o. iste rna 1n u scolare flaccid o, p an11icolo adiposo car o. La pelle i olleva facil1ne11te i11 piccole J)iegb e. i terna o eo regolare. ~ulla a carico del] ·ap1)ara lo re piratorjo. Apparato digere11te: appe1i lo carso, rileva11le se te, lingua impatinata, evact1azioni irregolari. L 'addom e è lrat labile: il fe-

gato si palpa legger1ne11te ~lle profond~ inspirazioni indol ente alla palpazione. La n11lza , poco dole~le alla palpazione, d eJJorda di o] lre un dito trasver so al cUsotto del! 'arcata costal e, sul! 'ascellare posteriore. A carico dell'apparato uri11ario nulla. Apparato circolatori.o: r>olso frequente , ritmico. Temperatura elevat a 38°, 5. Cuore sano . Sis le1na n ervoso : riflessi t encli11ei e ct1 tanei normali . Note r ilevanti si riscontrano p erò nell'apparalo g·hiandolare linfa tico. Alla 1)alpazio11e n el cavo a~cell are sini stro , si rileva110 11ocluli g hiand olari tumefatti, mollo d olenti alla pressione, 1nobili , e a11cora più rilevanti 11ella r egio11e ing·uinale dello stesso la to, dove si possa110 addirittura palpare delle tun1efazioni <i ell a gr andezza di una piccola avellana. L'i11te11sità di questo dolore è cara lteristico per cui l 'an1malato ha paura di stri11gere il braccio co11 lro il torace o secler si a cosce chiuse. ella regione lat ero-cervicale d es tra e sinistra cor11e al cnvo ascellare destro ed all 'ing uirte clello stesso lato, le gl1iandole sono lievemente perce ttibili. All'esame obbiettivo d ell a r egjone falangettea if el meclio sinistro sj rileva: una piccola soluzion e di continuo i1on più gra11de di ·u na lente (mezzo ce11limetro quadrato) :i rnarg ini co ntusi, di. colorito i11 olto più inten so d el t essuto circostante, tenèlente al rosso bruno, di ro11sis le11za ispessi ta, secca, non segr egante, <iolentissim a.i alla pressione. II fondo si intravede pi at to, asciutt o, non poltiglioso nè lardaceo. I tessuti intor110 si mostrano infiltra li , a11ch 'essi ispessili, clolenti, ma non in modo (la non per1nettere la flessione della fala11getta s't111 a falangjna e di quest a sulla falange . Detergo la lesione con acqua ossigenata e vi lascio cadere qu alche goccia di Linlura di iodo, m edico co1L llD lieve strato rli vaselina allo xeroformio : ed np1)Jico sulla regione ascellar e ed inguinale sini s tra dell 'ung uer1 lo alJ 'illiolo, m e11Lre co11siglio al paziente riposo e qual ch e carta di antipiri11a e fenaceti11a per la febbre. Prelevo inlan1o punge11do il polpastrello dell 'indice sini st.ro <l el sa ngue e rf}ccolgo l 'urina d el paziente per esa111i11 arla. Questi esa1ni, com e quelli istologici ch e Yado a descriYere, ven g·ono fatti da me nell 'Istjt11 lo d ella R. Cli11ica Chirurgjca. Pur pensando subi lo per l 'eziolog ia così caratteristica a un 'infezion e da so<loku, credo opportt1no ri1na11dar di qualche giorno la cura ormai classica per ovvie .ragioni, non ultin1a quella della estrema rarità della infezione presso di noi, <lella forse g ià sofferta infezione da 1norso di topo del1'infermo, corne da quanto n1i ha riferito alla m eg lio il paziente, si può pen sare; ed in fin e per non aver an cora n essun r eperto ematologico . Pur no11 sperando molto da ques l 'ultimo reperto, nè d a altri esami, essendo rarissimo poter riuscire a spoprire la sp iroch eta come hanno detto 1nolti, fra cui accura tamente il Fasiani, il quale tra moltj ssimi esa rni tentati, solamente con l 'inoculazion e d el san gu e dell 'ammal ata n el peritoneo di ot to ca_ivje, potè ritrovare, pare, spiroch ete i11 una sola rli esse, credo opportu110 attendere. Seno11chè dopo due g jorni essendo ritornato l 'infern10 all 'ambulatorio febbricitante (39° ,2), con chi are eruzioni cutanee, car att erizzat e massimament e da papul e piane, di color roseo p·a llido, di varia gr andezza, rnggruppate in special modo al] a regione interna degli arti superiori ed inferiori, al collo ed all a fn ccia, mi d ecido a fare un 'iniezione intra1nu scol aire di arsenobenzolo , mentre asporto un J)iccolo pezzo di t essuto d ell a lesione per esa1ninarlo isto1


[ANì'IO

XLII,

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SEZ IONE PRAT f CA

logicam ente. ella terza m edicatura avvenuta dopo altri due giorni, perdurando ta febbre, ch e, a dire dell 'infermo scende solo un poco all 'alba, ed il dolore all'ascella sinistra dove le linfoghiandole si mantengono stazionariamente tumefatte, aspiro da una vena del braccio del sangue per farne Yari esami . L 'esam e del sangue per la r eaizione Wasserma11n risulta n egativo, mentre gli stri!'t;i non lasciano apprezzare parassiti di sorta . La forn1ula leucocita.ria in un primo esame dà risultati per -u na rilevante mononucleosi; infatti essa denota: leu cociti polinucleati neutrofili 52, eosinofili 1, basofili O, mononucleati grandi 16, lirtfociti 27, forme di passaggio 4. L'esame dell >urina, pu1 avendo peso specifico basso, non ha alcunchè di notevole. Intanto il paziente con1incia ad accusare dolori éJnch e alle articolazioni, spiccate mialgie specie alla coscia ed al braccio sinistro, ed una profonda astenia. Pratico una seconda iniezione di 0,30 di 11eosalvarsan per via endovenosa ed applico sulla lesione del dito ch e non dà secrezione (vera lesione arida) pur avendola traumatizzata per l 'escissione del pezzo biopsico, una soluzione di arsenobenzolo e glicerina che applico anche alla regione ascellare ed inguinale sinistra. Nella quarta medica tura dopo 2 gior11i altra i11iezione di arsenobenzolo endomuscolare e solito trattamento clella lesione. Finalmente alla q,u inta medicatura ch e faccio dopo 3 giorni il paziente mi dice <li se11tirsi un po' meglio e che la febbre non è più così alta . Infatti le linfoghiai1dole sottoascellari ed inguirtale sinistre sono molto diminuite di volume e non così dolorose, m entre la lesione locale lascia intravedere qualche piccola granulazio11e nella incipiente secrezione. Prelevo altro sa 11gue per ulteriori esami e devo notare ch e m en tre la Wassermann persiste negativa la formul a leucocitaria dà: Leucociti polin11cleati n eutrofili 55, eosinofili 2, basofili O, mononucleati grandi 14, linfociti 26, forme di passaggio 3. Inietto ancora endovena un 'altra fiala di neosalvarsan (0,60) in inodo che il mio paziente h a avuto 4 iniezioni di cui due endoven ose e rlue erldornuscolari in 11ove giorni. Lo faccio ritornar e dopo tre giorni per riprendere il suo tur110, ma devo con stat ar e questa volta che le alterazioni ghiandolari sono quasi sco1nparse, non presenta più eruzioni cu tnnee, tnentre la temperat11ra è ritornata normale nel giorno antecedente. Ritengo opportuno sospendere le iniezioni di arsenobe.nzolo e m edico la sola lesione del dito che va rapidamente migliorando. ,Senonchè il 21 sette1nbre, e propriamente dopo 2 giorni dall 'ultinta medicatura, il paziente mi riferisce di avere avuto la sera antecedente nuovo accesso febbrile pur senza esantema per cui ritengo necessario praticare ancora un 'altra iniezione di n eosalvarsan (O,75) e11dove11osa. Dopo quest'ultima iniezio1te, nelle medicature successive, il paziente non ha accusato nessun disturbo, Ja linfoadenite ascellare ed inguir1ale si è ridotta, la febbre non è più comparsa, n è le eruzioni cutanee, e la lesione al dito è guarita. Il paziente~· che ho rivisto n el febbraio scor .. so, dopo cinque mesi, appare completamente ristabilito.

•••

Il ·caso esposto n1i dà la possibilità di fare aloune considerazioni : Il quadro diagnostico classico del sodoku , è senza dubbio, rappresentato dal morso di to-

1357

po, dalla febbre a tipo ricorrente, dalle manifestazioni cutanee, e dalla scomparsa rapida rlei sintomi dopo trattamento di •preparati spirillicidi, senonchè questo quiadro subisce aie une variazioni nelle descrizioni di quelli che si sono occupati dell 'argomento sia in rapporto ai sintomi (.ma ncanza di esantema, febbre continua, f'carsa alterazione locale1) (Perides) ch e in rapporto alla cura ci 'ìnfezione la. ' sciata a se stessa , purch·è lie·ve , va mano mano col tempo spontaneamente a guarigione) (Savagnone). Nel nostro an1malato pare che i·n primo tem.po ~ cioè nella primavera del 1933, quando fu morsicato al dorso della mano destra, si fosse determinata una infezione febbrile con eruzioni cutanee in relazione alla febbre stessa. Stando ai fatti na rratici, do1)0 alcune settimane e senza alcu 11a cura quest 'i11fezio11 e regredì e scomparve, non dandogli, fino al presente, nessun fastidio. Questo raccont.o è pressochè il quadro della infezione da so·doku per cui la malattia caduta sotto la no stra osservazione potrebbe ritenersi o come la cor1tinuazione della preesiste·n te assopita ma non scomparsa. o piuttosto come una vera reinfezione. In questo caso si spiegherehhe la più iI111portante n1.a nifestazione dei sinto·m i in rapporto con la prima infezione quali l 'adenite imponente alla regione ascellare e inguin.ale sinistra, l 'aculo dolore alla lesione ed ai n1uscoli, il risentimento articolare. Pur non volendo pensare a una evenienza tanto rara presso di noi da non esser e stata ancora d escritta. e perc hè da m e non constatata direttan1onte se pur desunta dal racconto del paziente , credo <loveroso però ritornare su di un dato della formula leucocitaria che mostr a U·n indice di somma importanza n el nostro 0aso e cioè una rilevante mononucleosi. Questa n1ononucleosi specie per quanto riguarda i .grandi 111ononucleari, potrebbe rappre.sentare l 'esito di uria pregressa alterazione i11orfologica degli elen1enti corpuscolari del sangue in seguito ad una reinfezione (nel caso pre&ente da sodoku) e come si nota (Naegeli) in alcune i11alattie tropicali, e, come non è raro ri-sco11trare, anche nella reinfezione malarica. Tn tutti i n1odi credo opportuno .richian1are ì 'atten zion-e su questi dati ohe altri potrebbero meglio sviluppare e chiarire. Per la terapia 110 preferito i' preparati arse._ J1obenzolici raccor11andati dalla maggior parte d egli AA., ma intensamente somministrati (5 iniezioni in 16 giorni di cura) sia per iniezioni endomuscolari che endovenose, ed inoltre tanto sulla lesione che sul le regioni ghiandolari ho appli cato una soluzione glicerinata


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1358

di arsenobenzolo , ricopre11do le regioni stesse con guttaiperca lan1inata per evitare l 'asso rbimento da parte della garza p·rote:ttiva, mentre ne veniva influenzato l 'asso1·b·i mento stesso, da parte della cute. Quest~ medicatura mi ha dato ottimi risultati, poichè in una alle iniezioni ha contribuito a far regredire in pochi giorni l 'infezio11e còn le su e manifestazioni massimamente ghiandolari. Infine, a com.p letamento delle ricerche· inerenti 11 mio caso, mi piace descrivere istologicamente lo stato della lesio11e al dito medio 1

~ANNO

sede affiorano g li slrati epidermoidali sotto-. stanti. L'epidermide alla quale aib biamo ac· cenna to , non J1a alte1azioni degne· di rilievo, presenta solo un maggior spessore nei suoi strati celluJari, specie in c10rrisponde11za degli strati papillari e fa notare inoltre aume11tato not.ev()l1nente lo strato corneo che si prese·n ta ir1 alcune zone n1olto spesso, limitato dal lato der111oiùale da un eividente strato di cellule gra11ulose (vedi fig. 1). Dov~ si arresta questa ep~dermide affiora11 c1 gli strali connettivali sottostanti , i quali 1

I

FIG. I

I

sinisL.ro dove si produsse il morso dell 'a.11imal~l lesione che si p•r esentava come ho detto con dolore vivissin10 specie alla pressione e con una ferita asciutta a carattere di vera aridità"' molto caratteristica e c1h e mi indusse a procedere. a una biopsia per un eventuale esarne dì un certa rilievo. Prelevato il pezzo, lavato per quaiche minuto è stato passato nella serie degli alcool a concentrazione crescente. Indi chiarificato in xiloro se ner è fatta l'inclu· sio ne in paraffina e è preceduto a tagli sezionali che si sono infine colorati ao n l 'ordinaria doppia colorazione di emallume-eosina. Il pezzo è stato orientato per gli esami istologici in guisa da comprendere sia la superfi cie cutanea limitrofa alla ·lesione che i' tessuti sottostant!. Seguendo con l'osservazione questa superficie epidermoidale si nota che t=-~sa a un certo punto si a1Testa, ed in detta

si

1

XLII; Nul\r. 27]

o

1.

harLno tu.tt.o Je note di un procP,.c;."io .nP.cr0h·in tico, ed u1l poco più distalmente, di una reaz1orte infiar11n1atoria pur non eccessiva·me11te spiccata. Il derma ha note di un processo in · fjammatorio a tipo fibrob1lastico con se.arsi ' 'a&ellini sanguigni di nuova fonnazione. 11 d ~rma stesso si - dispone in guisa da limitare clegli spazi in cui si trovano delle zolle di tessuto grassoso molto evidente, nei qu.a li il grasso nelle n1anipolazioni della m-icrotec11icu, $t è clisciolto. -~ella zona invece di tessuto connettivo fi. -lì r.ill~~re oltre :.1i vasi ai quali a·b biamo accenr1ato sono evicientissime nu,merose formazioni rbe sia per la loro morfologia che per i caratt cri tintoriali , dobbiamo interpretare come « corpuscoli del Pacini )) i quali . hanno però l1na disi1osizione un poc-0 dissimile da quella che i1ormalm,e11te è stata riscontrata dagli isto1


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SEZIONE PRATICA

logi, e ci9€ ch e quasi si circondano co11 u11 a capsula ch e lascia dei vuoti fra detto corpuscolo e Ja capsula stessa : e qualch e volta anche in questa capsula , a circondare i corpu~coli , si rinviene una ghiera li11'focitaria (vedi fig. 2). Quesli 11u111erosi corpuscoli di Pacini, n1olti dei quali ho l 'imtpre-ssione ch e sia110 non cor1)uscoli preesistenti ma forse neoformati , spiega110 un daLo r,lini co di grande rilievo riscon-

1359

RIASSUNTO. L ' A. dopo aver trattegg·iato l'etiologia del Sodoku, passa a descriverei un caso capitato a]la sua osservazione e in un giovane di 23 anni, dc."ve pare esser ci già stata una infe,zione da morso di topo , per cui la presente pol rebbe interpetrarsi an ch e come una r einfezione della stessa m~lattia. Seguono al caso clelle considerazioni specie sulla (.)rmula leu -

FIG.

trato riel 11oslro a1i1111alato e cioè la grande dolentìa della lesione., Trattandosi di un pri1110 caso occor so alla nostra osservazione, no11 sono stato preparato ad includere il pezzetto biopsi'co in liquidi speciali ch e avessero per1nesso di mettere in rilievo tronchi nervosi in continuazione, con i corpuscoli di Pacini testè descritti.. Le note infiamn1a tori'e nel nostro i)reparato potreb:b~ anohe spiegare per la loro scarsa i1eoprodt1zione dei vasellini e per il poco rilev1nle tessuto fibrillare, il carattere di • cc aridità n della lesione a cui ho innanzi accennato. Ho· creduto 'Op1p ortuno far seguire ]e $Uddette considerazioni al caso desoritto oltre che per cercare di spiegarmi alcuni sintomi , per richiamare ancora l 'a ttenzio11e su una infezione molto rara ma pur tanto con1plessa e che merita anc.ora moltissimo studio anche presso di noi:

2.

cocitaria per la mononucleosi riscontrata , sulla terapia impiegata , ed infine sul r eperto biop~i co della sede del n1orso. L

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SUNTI E RASSEGNE INFEZIONI. .•

Setti cemia. (C . E. LAKIN. 1'he Bril. r.tedic. Joiirri. , 13 aprile 1935). Il ter111i11e « setlice n i.ia » indica un 'infezione grave in cui con1paio1lo abbonda11temente microrganismi patogeni nel sangue circolante che si diffondono rapida111ente e ampiamente nei te&Suti dell'organismo. Si parla invece di bat· teriemia nei casi di presenza temporanea di germi n el san g ue , come succede nel tifo e n elJa polmonite. La hatteriemia può diventare una se tticemia. La setlicen1ia può essere complicata da picmia, e questa si ha più spesso rtella setticemia stafilococcica ch e in quella streptococcica. Nel primo periodo de]la setticen1ia i gern1i iJ1vadono il circolo partendo solo dal focus pri1nario e poi' dagli altri foci che si sono prodotti. Nelle forme suppurative, quando i foci sono f.lccessib ili chirurgicamente, si deve int erver1ire; però è bene ricordar~ ch e l'incidere i tessuti ~ani circostanti ad un focolaio circo. scritto può provocare una setticemia. Nelle forn1e streptococciche circoscritte è utile il siero specifico. Ci sono ancl1e setticiemie r.riptogenetiche , in cui 11on s1 riesce a trovare il focus primario e la diagnosi di setticemia si fa solo per l 'esistenza di emocultura positiva (oltre naturaln1ente ai sintomi clinici di una sepsi). . ~lisure terapeutiche generali ·ono il riposo i11 _letto, possibilme11te all 'aria aperta , alimentnz10!\_e discr eta , abbondante somministrazione di liquidi (utile è l 'uso di acqua zucch erata). In alc u11i casi l'Ossono giovare dei la~sativi e d ei lonici cardiaci. 1

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C:ome cura ~l)eCÌ fica sieri e vaccini. Nel]e forme acute il siero, nelle forme a ,d ecorso pii1 prolu11gato i vaccini. L 'immunotraf'ft1sione, oh e l1a dato a qualcuno dei' buoni ri5ultati , è di solito inefficace. È meglio farla dopo aver iniettato al donatore, cinque ore prin1a, un vaccino. Cadham segue un metodo pro11rio ·~ hf'J I 'A. con siglia: si inietta al malato siero di sa11gue di coni·g lio preparato per due anni cort vaccini di strepto e stafilococchi inietta ti ripetutamente e al quale si ·è iniettato· po· co pgma un vaccino con germi del malato d a curare. R. llamilton l1a curato con batteriofago un n1alato di endocardite in gravidanza provocata da• streptococco viridans, ottenendo la guarig1one. Ci sono anche sostanze battericide ma ·è dub·bio che si possa ottenere una concentrazio11e veramente b·a tlericida nel sangue umano. Si usano soluzio11i al 0,8 % di collosol iodico (4 iniezioni endovenose di 10 cc. l'una a intervalli di 24 ore una dall'altra), oppure 200-500 cc. di soluzione al O, 05 % di eusol per via endovenosa, o argento colloidale, e manganese colloidal. Altre sosta11ze adoparate sono il mercurio e l 'arsenico (mercurocromo, neosalvarsa.n). Utile è qualche volta J 'ascesso da fi ssazione. R. LusENA. 1

Sul quadro clinico della linfogrannlomatosi. (N. v. JAGrc' e Il. KLIMA , Miinch . A1ed. Wociierischr. , 21 marzo 1935). La diffusione del tessuto linfatico a quasi l ut.to il corpo u1rr1iano fa sì ohe un 'affezione siste111atìca di esso, quale è la linfogranl}.lomatosi, possa presentarsi sotto le forme più s~a~ ria te ~ la possibilità di localizzazioni moltepl1c1 e la diversità n el decorso contribuiscono talora alla sin1ulazione di altre sindromi cliniche. L 'articolo degli AA. costituisce una rasseg na dei vari si11ton1i generali e locali dell 'a~­ fezione; fra i primi figu,r a natu.ralmente _anzi: I utto il decorso ti pico ,d ella curva feb1hnle; i si11torni di localizzazi'one sono ra1ppresentati oltreol1è dalle manifestazioni a ca.Tico delle li11foghiandole (colle ben note caratteristiche di durezza, delimitabilità ecc.), dalle sindro111i da c.01npressione dei vasi , tronohi nervo· ~ i , dì vari organi ch e talora vengono comproruessi' ancl1e per l ·infiltrazionei o da1l_'infiam111azione perighiandolare con successiva forn lazione di cicatrici. No11 è il ca8o di soffermarsi' sul tumore splenico, epatico, sullo sviluppo int.raadomina]e della linfogranulomatosi ohe appartengono a~ quadro classico della malattia; meritano d1 essere sottolineate alcune localizzazioni che talora possono mentire un ' affeiiione i's olata e di versa di di,rer . . a natura .


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SEZIONE PRATICA

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Così la li11fogranuloil11ra tosi inte tinale, ~rJe ­ ·:ie quando :si i1r escnta isolata: g li AA. citano dei casi di svilupjp o a tipo tun1oraJe , che può asbun1ere una forma no·dosa, qualcl1e ' 'Oil ta ad a11ello &lc11osa n Le; sono stati de critli d ei ca. i di i11filtrazione parietale con ulcerazio11i su cce~si,re, cui J?UÒ seguire a11che la perforazione ir·tesLinale e cl1e fa 1J1resumere J.a dia,g no i di tifo àd<lon1i11ale; la loc,alizzazior1 e più fre1quenle è -io c.o rrispondenza dei11a valvola ileo-ce·ca le; in u11 ca~o lo sviluppo a ti.yJo di t.u n1ore rli ques ta r c.g· io11e ha portato alla invaginazioJt C' d el ten11e nel cieco. Sono ben note ]e loca11.zzazioni all'ilo portale cl1e p1rovocano l 'ittero, l "a ~ cite ecc. L.o svilul)Ptl intrato,r acico av-Yien e più frequenLemente a cari co d elle ghiadole n1edia ti1;ali co] qua dro caratte1is tico del tu111ore d el 111ec.Jias lino (con1pressio11e dei bronchi con to · t:. con li11u.() , com1)ressione della trach ea, flei "-asi e 11ervi) ;, sono frequenti l~ b,r oncJ1ili , c,ro11i c;l1 c "'econdarie ; s~1ecial e inle•r e se d e tu110 le infìltra.zioni poln1onari linfogranu]0111ato:-:;e, le quali , prese·ntan dosi talvolta in for111a acu ta, ~ in1ula110 le inlìltra 7.i0ni pneun1or1icl1e; Lali infiltrati ulceir.andosi su c1eessiYa11te11l e pos 0110 dare luo·g o a caverne1 non cli~ in1jli da qt1elle ttrbercolari. Anche la p leura lJUÒ e e re co1111)ron11essa: s i verificano p leuriti ·set Glie ed e udati ve; un i)rocesso di lunga durala co11 6si to in cicatrizzazior1e l) UÒ pro"ocare fen o r11e11i di raggri11zame11to con r e trazi0ne del 111edia stino é del torace. l\f e11tre i g rossi vasi soffrono spe~so dalla co1111Jres~ion e, il cuore st es o viene da1111eggialo di rado ; 0110 stati però osservati infil1 razio11i' peri- e n1iocardi.che. A11che il i tema n or\; o u ce11Lrale vie11e1 colpito 111olto più rararJ1er1 le di 4 ue ]Jo periferico (quest 'ultimo p er lesioni ùi ·vici11a11za) : talora sono s tate osserval0 in fì I Lrazio11i nella dura rr1adre; gli. AA. riferiscon o s u clue e~ i di para1)legia da comµressio11e n1idoll.ar e. ll s i ~t e.111 a o seo può essere colpito sia dall 'i11Ler1ju IJer svilup!JO endon1idollare cl1e d all ·est er110 , da infiltrazioni peri o . . tali. ch e qualc,l1e volt a. si111ula110 i1er il loro \ 1olume un sarc.:011la o sco. Son; ;i11i0 lto frequenti le manife tazioni cutan ee, 11on la11 Lo da invasio11 e diretta , J>oichè g li infi]Lr.ati cu tan ei 11on 5ono comuni , quanto i)er indron1i con comi.lanti: eczema , orti~ aria, j)Soriasi; u11 sintoma quasi costante e di g1ande valore di.a1g·nostico è rappresentato dal i1rurito cutaneo ch e talora preced e le altre n1a11i 1 e~tazion1 n1orbose. Il 1quadro en1atico non è sempre caratteris tico. La leu coc itosi neutrofila manca qua si sen1pre 11el1e localizzazioni - addominali , n ei qu~li si osse,r va leu copenia; an<:.h e la eo inofilia fa s pes ·o difetto ·o è poco rilevante. Un certo valor e jn·vece va attribuito a11a linfopenia n ·equente111 e11le spiccata (1 °/ci di" linfociti) con con con1ilante rnonocitosi ; quest 'ultima si r endt' ancora più evidente nei casi di leucopenia. 1

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1\ carico d ell a . erie ro a 11on si <)&serva che a11e111ia n 0g·li stadi aYa11zati d ella n1.alattia; talvolta il i1u111e ro e i I va lore emoglobinico d E·lle en1azie lJUÒ e ~ ere au111 entato n ei ca i a localizzazio11e toracica c]1e provoca di turbi r espiralo1 i. P er que] cl1e riguarda il d ecor so d ella linfog·ranulomatosi esso è •4. uan I.o m .ai vario ; la durata delJa i11alatLia (in rapporto a11che alla t~·rapia) oscilla in Il1edi a in lorno ad un a11r10; n11a .p•u ò protrarsi fi1lo a 10 ann i (un caso de.g li i\ A.); non so110 rare anch e le fo rn1e .acrute con f e.bb·r e a lta e cl1e, i11 ca o di n1an canz.a di maJJife tazio11i suf..>81~ficiali, si111l1la110 il tifo , sp ecie qua11do v 'è loc;a]izzazione i11te tinale , leucopenia ecc. ì\J e11tre 11ei g iovani prevalgon o le f or111 e gen eralizzate e più ar l1te, i1ei vecchi soJJ O più freque11ti Jc f orn1e localizzate (ad accez ione di quella i11edia Linale) e a d ecorso più • C'fOlll CO . Va da sè ch e la chiave deJl]a diagnosi vi e11e for11ita da]Ja bio1Jsia ; ma anche questa , per 1'e t e11sione iin1 i tata del pezzo, che talora non ri,'ela c.h e alterazioni cicatri ziali , può e·&seir e jnga11nevole:; occorre s.en1pr·p, valutaTe l 'ìn sie1n t' d ella sinto111atolo gia. Gli AA. non attri h11i cono singolar e valore .al]a tuber colinorr,azione che nelJe loro ma11i non ha avuto alc un c.on1porl.an1e1n to caratteri ti co. Indizi indjrelti son(, forniti dal] 'esan1e del san~,e -. Nel cJélmpo d ella t~raT>ia g1i' AA. si limitano a racco.1.nandare i procedin1enti r6n4;en-terar,ici locali:?zati, dosati in r apporto allo stato geì1erale, quadro em •ati co, s tadio della n1alattia. U ri. m ezzo coadiu1vartte è raprp•r esentato dai preparati arser1icali ; i11oltre si' ri correrà a se· conda d elle necessità a ll a t eraJ)Ìa sintomatica a11tifebbTile, antiprurigi 11osa ecc . La terap-ia c:J1irurgica rappresenta un trattam e11to d'eccezione e sarà ]imitata a b en deter1r1i'nati ca si , con1e i). e&. i di turbi di canalizzaz.io11e intestin.a]e. La tra fusio·n e non ha cl1e valore tra11sitor io per co n1.b ottere 1'a11en1ia degli ultin1i s·t adi d ella n1ala ttia. S. MrNz. 0

Snll'erisipeloide o mal rossino umano. (1~ . T\{\Rirvo.

(;nzz. degli Osp<>d. e d'elle Clini-

ch1e, r> 1naggio 1935). ll n1~l rossi110 umano i può presentare sot.lo due forme, la forn1a i11te . . ti.nale e la for111a cutanea. La pri1n.a , do-vuta alla ingestione <li carni infette . è rara e può determinare una setticemia i11oriale, la ser·o nda è la piiù freque11te e di essa si occt11}a 1'A. Vi è una forr11a a cuta e una cr onica. Ques ta è n1olto più rara e può es er e causa di ar1.ropatie e di e11docarditi.. L 'infe.zione è dovuta al ha ci]] o di Loeffler d etto del mal rossino dei maiali, bacillo gr an11)osj Livo, immobile, aSJ)Origeno, n1a molto r esistente agli agenti e terni . H a scarso potere patogeno per l 'uon10. Pri1r1a d ella guerra er an o molto rare in Italia ]e epizoozie di mal rossino , ma con l 'an-


[AN~o

<e fL P OLJ CL I N I CO »

1364 11c .. ~io11e

delle provi11c ie irredente, r egioni molto i11Cetl e di i11a l ro ~ sino, la n1alatti.a si è diffu sa nel Vo11eto e ancl1e in tutta Italia. L ·inr1:;zio11e 11011 si conlrae dal solo maiale, i11a an cil1e da altri a11i111 ali come polli, colombi, pecore, bovini , ca'ra lli , ecc. La malattia è µj ù freque11le ii1 e.. Late e in autunno. Non ,è i11ai stnla osservala la tras mi ssione da uo1110 a uo rno. JJopo un p·e riodo di i11r ubazione, ch e può ai tciare da uno o due gior11i a otto, si ha un periodo di in,rasio11e loc.a lizzata, della durata da J.iec,i a qui11di c,i gior11i. In corrisponde.11za dèl IJUJ1to· di ent1·ata del germe ch e è di solito u11a soluzio11e cli co11tinuo il l)ÌÙ pesso delle dita e d ella 111ano, talora così piccola da s fuggire allo Leh'Su p a1iente, inizia u11a n1.a cchia ril evala di colore rosso curo , b en limitata da u11 bordo irregolare dalla c ut e sa11a; l 'erite rt1;\ 1)apuloso "' i e·SLE.11<lc in en .. o prossimale e si acco 111p,ag·r1a ~ vrurìto , senso di bruciore e t.er1t io11e. In otto-dieci g·iorni si è già diffuso al J.orso della 111ano e talora alla paln1a con lei 1den za a gua1ire al centro dove resta una co lorazione blua "' lr.a. Rara la fe·b bre e i disturbi gert~ra]i; spe5so si h an110 strie di linfangite f reazioni d e lle g l1ia11dol e p iù vi c ine. Talora ~i 11a anch e la vescicolazione d elle papule. SJJe~~o nelle art.ico1azio11i vic.ine s i verifi cano tu1nefazio11i v eriarticol.ari e notevole ed e·m a de lla c ute così d a t-1111ula re u11 'artrite. l\ara111(:)n te a l p eriodo di invasio1l e loca lizza La seg·u e un 1)eriodo di diffus io11e, con generalizzazione brulale d ei f enome11 i. , I . a g11arigioue s i l1a ge11er.al111en te in 3-6 settirrlane, .attraver so talora u11 processo di desqua111az1one·. La ri ce rca d el gern1e, ·ia n el a11g ue sia colla biol' ia di u11 framn1 e11to di i1elle .al limite della !'lacca, è sp e .. so 11e:g ativa . P er ]a diagnosi t e11er con Lo della profes ione e ricer care e il 111zieo le h a n1a11ipolato carni di a nima li os1•e lti (spec~e suini). I.sa 1Jrog11osi è ge11eraln1ente b eni g na. ,~~an­ no eccezione i casi di i11fezioi1e p.er via di gere11l<.' a d ecorso seltice1nico . Sono fre•quenti le r ecidive. l~i g u ardo a]la profilassi bisogna tener conto l cl r.a tlo cl1e il bacillo può , .ì,rer e a lun,go n elle car.111 a11cl1e salate ed affun1icate. l~a terapia s i vale d el siero sp eci fi co (10 cc. per. ~i a inttart1uscolare); localrr1en te impacc·h i u111 1d1 . poniate, ecc. C. TosCANO.

XLII, Nul\t. 27}

q ttc ta rara af (ezio11e la c ui ezi o· 1)atogene i è

qua .. i ._ conosciuta. l pri1ni a riçl1ia111are l .atie11zione su questa rnal ror111azione ossea furono l\Iartin nel 1765 e Jvfoiand i1el 17GG; ft1 solo peTò nel 1798 cl1e f\1 a rie e Sainton 11e tra cciaro110 nei principali de tta,g Ji il quadro r:li11ico. Oggi i ('.asi r es i lloli ~uperano il cein tinaio. l,a 111alforn1azio11e 1nteressa specialmente il cr anio e la clavicola, i quali avreh·b ero subìto u11 rnancato o alteralo processo della os·s ificazione norn1alei. Sono col.1:-,ile tanto le ossa della \Olta dcl cr anio, qua11to quelle della base e d ella facci'a, cJ1e so110 ~e11111re sottili e1d incom11let.a.1n1e nte ossificate. Le f011Lanelle e le st1ture si .. alda110 n1olto tordi o 11on i sa1clano affatto·, talora appaiono parzialn1e1 n te oblil e r&te dal la presenza di ossa . \vor1n1ane . L1 ba P del cranio è risospinta nella sua parte m ediana ' 'er so la cavità cranica e n e co11se·g u e una inclinazio11e d ella doccia del c,o rpo d ell 'occip.i.tale. La faccia a c ausa della riduzione delle di1nensio11i di tutte le sue ossa è piccola e retratta. Assai prominenti sono le bozze frontali e parietali e, separate tra di loro da sole.bi; le regi.oni temporali sono depre·ss.e : le os~a n.a .. ali e lacrin1ali possono mancare. A causa della sp-0rg·e11za in avanti d el mascellare inferiore s.i ha })ro,g 11alisn10; la cavità orale è ristretta e.d il palalo ogivale. I disturbi della dentizione sono frequenti. Le c lavic-0le sono aplasic.l)e e posso110 anche mancare, ma in genere ·è presente un rudin1ento sternale o acron1iale; talora la aplasia colpisce soltanto la p.arle 1nedian.a e le due estr emità sono unite da un leigame nLo fibroso. Tali alterazioni pern1etto110 1no,rimenti anorn1aln1ente estesi I musc,oli sono bene s' 1iluppati'. Sono state segna late diverse altre alterazioni scheletri che in relazione con la diso stosi. La s tatura dei sog·getli è in genere inferiore alla norma , ma lo s.vilUJ)J..'O 1)sichico è normale. La n1alattia ·è ure.d il.aria, famil\are e colpisce ugual111ente an1bo i sessi. La diag nosi è in quasi tutti i casi facile spec1almento oggi co11 l'aiuto d ella radiologia. Vi f.Ono p e.r ò alc une malattie disosto·siche che h&1tno ·importanti punti di co11tatto con la mal8ttia di :vlarie-Sajnton e cioè: la acon·droplasia, l 'osteo·p satiTosi. la di splasia periostale del fJuranle la d isostosì cranio-facciale, la acroCf:ifalo- ·indattilia, la disostosi ipofisari'a , la disostosi tipo Hurler e la distrofia periostale iperplastica famiili:are del Dzi erzynsky. Sono queSCHELETRO. s te, tutte disos.tosi ereditarie con genite, ma un Contributo allo studio ed alla casistica attento e ~i11e pe rmette sempre di individuarle . della disostosi cleido-cranica. Molto incerte ed 0 scure sono t11ttora le nozion1 sulla etio-pato·g enesi di questa affezione. ( ~1 . ~lOLTENr. A rchivio di cliirurgia infantile, Solo n el fattore della ereditarietà, tutti si trodice111bre 193-!). v.ar10 <l'accordo. Delle varie teorie eJmesse con. A i) r~po it~ di. u11 caso capitatogli nella se-· vien ri cordare.: 1) leoria delle anomalie r8ocrresz1.one d_t P~ d1atr1a . l\'Ie~i ca dell 'O p edale Magsive; 2) teoria delle mutazi'oni, secondo la quag iore d1 ~11lano , l A. i soffern1a ad illu trare le 1a di,sostosi sarebbe un i)rodotto dell 'atavi1

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XJ.jll, Nul\1. 27]

SEZIONE PRATICA

sino·; 3) teoria co11 dro1)eriostea, p er la qual e la d .c.c. 5areb·b e il risultato di uno squiliib·r io fr a ossificazione encondrale e p eriostale; 4) t eoria d ella acondroplasia frustra; ò) teoria endocri11a: ono ~ta le c,h \amale in cau sa tutte le ghiandole ch e J1anno i1l fluooza sullo sviluppo d ello ::;cheletro e specialrnen te la tiroide e l 'ipofisi; G~ teoria 111occa11ica, iIJ·e r la qual e la cl. e.e. sar ebbe il prodotLo di cause pru·a111011te m ecca nicl1e (brig lie an1nioti,c.J1e, a umentata pressione an1n io Li ca) ch e ag'iscono i1ei primi&sùmi len1p i della vita endouterina. L' A . è d el parere che a spi.egar ei il meccanismo etio-patogenetico della disoslosi cleido-cranica, non debba invocarsi una sola causa, rna fattori n1olteplici in s tretti rapporti tra ìoro, che possono esser e riur1iti in tre gruppi principali: complesso ereditario (fenomeno atavico, labilità i1euro-endocrina , tendenza a d egenerare, in rapporto con le tare trasmissibi ii dai gen 1.tori ai figli); com ple · ·o nocivo agente sulla m.adre (cau se infettive, to~si cl1e, nleccanioh e); complesso 11euroer1àocri1n o materno ed a lterato fisiochimismo biolo.g i co fetale. "\r1cENTINI. 1

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Le osteiti del gran trocantere (L . MoRASCA. Arohivio di Mediciria e Chirurgia, dicembre 1934). Da lungo te111po è conosciuta la o teite d el gran trocanter e : le prime osservazioni risalgo110 a 'f enon e (1798). Al giorno d 'oggi essa non Ya più con1presa fra le osteiti para-articolari, 1na de·ve l)Or i in una categoria particola r e, percl1è il trocan ler e è una apofisi , cioè un seg111er1Lo ch eletrico avente oltre a d un.a st1uttura pe1oia J.~ ancl1e una ])articola.re funzior1e, cl1c è queJJ a d i punto d1 ar)iplicazione della poten za n1otrice <li una ]e,1a robust a : l 'estremo su1periore dcl femor e. Tre sono le cau se d elle osteiti d el g ran trocantere : l 'i11fc.. zione tu:b er colare, l.a .st afi lococcica o batterica in genere, la luetica . Le osteiti trocanterich e ad etiologia tub·e rcolare sono le più im1)ortanti. e sopratutto le più frequenti. Sono costituite da uno o p iù focolai di infian1mazione g ranulomatosa, ch e evolvo110 o verso la caseificazi'o ne o ver so la trasforn1azione fìbrosa. L 'infezione avvien e generalmente per via ematica, ma può a n che trattarsi. di infezione di vicina11za: infatti i11 nove casi osservati dall 'A. l 'osteite d el trocanter e coesisteva con gli esiti <li una spondilite lombare che· aveva preiced e.r1temente dato un ascesso iliaco ch e in tre casi si er a })0rt.ato i1 ella regi'o ne laterale d ella coscia. La via seguìta in questi ca~i dal bacillo di J\.och è l a linfatica . Un'altra ragione che favorisce 1'attecchin1eJntc. d el bac illo di Koch n el tessuto spugnoso del trocanter e, sta nel fatto c:h e questa apofi si è ~ottopo ta ad u1t continuo lavoro con1 e punto di attacco d ei n1uscoli permettenti la s tazior1e hipede. 1

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Da l punto di v i~ta anatomo-patologico, n elle form.e iniziali si nota una zona iperemica di i)iccole di,m ensioni: l 'os o è d ecalcificato ir1 toto; al microscopio si vedono ammassi di tuber coli con scarsa reazione periferica e intorno ad essi assottiglia1nento d elle trabecole ossee, degcr1erazione gr:lS$a del mi·dollo e piccoli intìltrati_ p erivasali. A poco a poco i singoli focola i si riunii;;co110 dopo aver distrutto l 'osso j1iterposto fra di ess.i , con forn1azione di un focolaio rotonde·ggiante ch e accrescen dosi g i11n.ge ad u surare. la corti cale. L 'osso sano circostante forma a l focolaio urt guscio osteo·~clerotico de·n so, costitu endo una ' 'era ci sti: è qu esto il tipc1 cla s ·ico e rapp r esenta l 'ultin10 stadio evoluti,ro d elle lesioni trocanteri'che tu• bcr colari . Ma non sempr e il tubercolo evolve ver so la caseifica zione; in alcuni casi si trovano dei tubercoli ati})ici disseminati in t essu to connettivale g iov.an e, cori ricca infiltrazione parvicellulare; in questi casi l 'osso r eagisce con fatti iperpl.asti'ci . Costante è la p r esenza di un ascesso ch e origi11a dalla faccia est erna d el trocantere e tro"a una vi.a anaton1ica p r eformat a verso il basso, limitata all 'esterno dal t endine del muscolo te11sore d ella fa scia lata ed all 'interno dalle fibre muscolari d el muscolo vasto laterale. Oltre questa vi sono altre vie di estrinsecazione di questi ascessi: una profoncla tra la diafisi femorale e la parete, interna d el vasto laterale ed una poste riore al di sotto d ella massa g lutea. L 'ascesso divenuto supe·rfi c iale cointeressa 1)resto la cute e si formano le fi st ole situate 11ella r egione a ntero-est erna d ella coscia e per 1( ) più nel t erzo superiore. L 'indagine radiologica è m 1olto importante. In genere si nota un focolaio di rarefazione di g randezza d a lln pisello a d una noc·c iola e solo di rado si trova una grossa caverna. Questo quadro si trova però solo n ei casi datanti da qualche anno . Il primo t empo della malattia nor1 h a una immagine r.adiografi ca dimostrati' 'a , solo in molti casi si vede una forte d ecalcificazione . L 'erosione d e-Jl a cortica le è evidente se risied e ~n ella pa1ie latero-esterna d el trocantere. L 'osteite tubercolar e s i ma11ife ta in indi,,j_ clui tra i 10 e i 30 a11ni , ron un m assimo di frequenza dai 15 a i 20 anni. L 'inizio è subdolo; il dolore è il primo sin.torna e pulò essere l 'unico per anni; r·sso è spontan eo ed è in gener e sopportabi] e. f.or1 J'aun1ent.ar e di inte11$Ìtà d el dolore il p. comi'n cia a zoppicar e. A poco a poco si h a la formnzione di un ascesso e~ i<le11te .alla pa!pazi0ne solo dopo un certo le1npo, 1.]t.1ant:lo f. èli'venuto superfi ciale. Dopo di ciò rapidan1ente $Ì h a la fi stolizzazione. Nelle forme recenti le fi,tol e po ~ sono per rnezzo di cure a dattr. chiuòrrsi in pochi me-~i. La fu1tzion alità nel] '.a nca è in gr.nere integra. La di:l~nr.sj è a bbas1 ~nza fa ci']e., sul] a base dei dati •lnlltom !ci , cli1lici e radioQ"rafici che costitui scono lln q11adro certo e sicuro della 1


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c51eite t.rot:<t 11leri ca lt1berro] ar e. Di più diflì cile di:..1 gn osi so110 1r forn1e irti ziali = ch e i}r esentan o un a s.i11ton1aL01ug ia ì11comp1 eta e un reperto r a diologico p oco probativo. 1I deco rsG di que ta affe7.ionc è m o,l to lun go e la_ gttarj gion e si p u ò a mmetle r e con cerlczza so l quando la rarliografln dimc•stra ch e la ca' it à ò colm.a di os ' O di n eoforn1 azion e . R esirl uano i11 ra t Li sem p r e d ei fr u s toli di sostanza ca eoEa, pLlnto di orig·ine di urta rip•r esa della Jn a lattia . Vn p rob·l ema cli gr an(ie i111 port.a11za è se l 'of: l eite r e ' t erA circoscritta o p rog r e·d irà fino a dare u11a artrite d e1l 'a1tc1a . Le o st eiti tube rcolari del lr•"'Ca11te r0 i l)r OJ)aga110 di r ado all a rt1ti col.azio11e, m entre le st a filo cocci ch e si tra ~ fo rr n ano in p ocl1i g iorni in una artrite clel1'an c.a o in una m e ta(ìsite . Pi'ù frequente è il ca$o in ver so ch e a<l una coxite tube·r colar e faccia seguilo una o ... Leite trocanterica. Nella <liagnos lica differ enzialP- è b ene t e111er ])r cse11te 0h e una r accolta a sres,&ua]e COit il tipo ù ell 'ascesso trocan Leri co , p u ò diJ)ender e· d a Jesjoni tuber colari d ella col onna lombo-sacra le, d elle "'incondrosi e d elle o sa d e l b acino. L 'esan1 e radiografico p,o trà d ~termin are, sp ecialn1en te e "i fa p r eced er e un.a iniezi on e di una so . . lanza di contra ... to n el} 'ascesso e n el seno f1 t ol oso. La radio.g rafia p ermetterà ancl1e di fscluder e delle affezioni p ar a troca11t eri ch e d el le b or se sier ose e mucose, qua i eim p r e tube rcolari. I tur11ori , l 'echinococcosi , le cisti 11.ann o caratteri radiog1~afi ci b en distinti . ~e cure gen era]i e la eliot erap1ia n on van110 n1a 1 tr~sc ura te, nl a il solo indirizzo ter apeuti co ,vera m ente effica ce è quello cl1irur:Q"ico p1urcl1 è sian o risµctta1i ada t.ti limiti di luogo e di t emp o .. È n Pce sario cer care di aspo,r tar e la le ·ion.C' ln blocco sen za cl1e av·ven g:a la di "semina11 o~e di, p~·odotti l)::ttologici , 11ella ferita operaL0r1a . Il trocanter e ' 'a seziop.ato alla sua ba e, 11~ evia di sii:iser zione delle m agse mu colari pe l' 11trocanler1ch e, cl1e n on p r oduce m en omazio11e d ell a fun zione d ell 'anc.a, nurr h è si s.l1turino g li estren1i inferiori di d e tli m iu scoli a l p erio &lio ed ai n1u scoli ' 'icini . L e o t eiti trocanterich e n on tuber colari . o n o d ov ute. ai coi;tun_i germi p.i ogeni , alla spiroc h ct a nalhda, a1 miceti . L ' J\. l1a o e.r, a to r ari casi d 1 e e. . elle . forn1e di p iogeni è impo sibile la loC'~ l1 zzaz1 0~ e l)Uran1e11te trocanteri ra : di r egola 1 h a r a1)1da111ent e una n1eta fi site od una art r it e. An atomican1 ent e i fatti di cio nden azion e J)reva lg·on o sui fat ti r i.._ ti ci e n on man ca n1a i l1a reazio11e perio -t ale a li vello d ella parte e tern a dr l troca n ter c, n elle forn1 e c ronich e. q~1 adro clin ico delle o tei ti da J)iogen1 si in 1z1a i11 n1odo acu1 o; 1)r eroce è la tun1efazio1n e dol.or osa della parte, ch e r apidam en te fluttu a e !'1 a l~re ~po nl 2nea!l1e ntc se n on è st ata aperta da l chirurgo. [,e form e subarute h anno un d e<'O r. o n1ol1 0 lun go. Il quad ro ra di ogra fi co è positivo solo quan-

[A N NO

do si è a vuta l 'i11vasion e della metafisi upe rior e d el femore. L a prognosi di quest e forn1e ,è più g rave di quelle Lub,e r c olari , p eir ch è si propag a110 ra·piÌ.da1ne1) te a l] ' articolazione d ell 'anca. VICENTINI.

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XLII, Nu M. 27]

ORGANJ ENDOCRINl. L'ipofisi posteriore.

CE.

l\tl . l\. . GErLcNo . Th.e Journ. of the Americ .. 111 edic. A ssoc., 2 marzo 1935) . Gli elem erlti struttu.r a li p11.mari d el lobo po-

$teriore dell 'ipofisi sono· le cellule n eurogli'a li,. i 1)1ituiciti e le fibre i1er vose.

Origin e e via lii uscita della sec rezione. ~oltanto

i piLuj citi sono considerati elem enti ·ecer11en ti. ~Io.l ti ricerca lori credo110 ch e la! secr e,zion e sia for1r1 a ta da lle ce]lule del]a parte i11L eir11i.e dia ch e a \ovolge e i ir1 sinua neJl lo,b o, i1 e·UJrale per t1n 'este111sione più o meno grande. Qu e La 01p inio11e è in disacco1·do con studi più r ecenti , cl1e di mo. t rano cl1e il lol)o 11eurale' d ell a g alli11a e d ea la balena hanno, proprietà prc ssorie, oss.ito,c ich e1 e antiòiuretic1h e, seib1b 1en e· i11 questi ani111ali ]a s truttura d el lobo n eurale' sili lale ch e si può escludere I 'intromissione· rl ella i)t(lrle i11tern1 edia ne1ll 'estratto. l l11 ' allra ipotesi la1~gamer1te accettata è ch e· ] a ecr ezio11e d ei ivi dai corpi di Herin g . Que-· s li elen1e n t i Lrullurali ace llulari , irregolari nel' 11 u111ero , n ella <li111en sio11e, nella for111a , si co11 ~ideran o u11a ecr ezio11e a nteced ente ch e e-· i11i g1·a d ei d eriva i.i cellula ri d ella p·a rte interntedia i1eil Ju111e. d el ter zo ventricolo; di qui l.a a sserita j)res011za ri el liq 11or ce·r el)Tospinale1 di ~ecrezion e del Jobo pos teriore . E J)erimeinti r e-· centi Can110 pe11sar e ch e. qu esti corpi di He rring· iano un arte fatto d ella fi azio11e. Questi stuùi t e11dono a far rilen eir e cl1e il tessuto n euro g liale sia in fil tra lo di materiale colo1·abile ch e· coll a fi ssaz ione p r eci·pita in forma di aggr egati (corpi di H erring·) . Di più , le ricer che più ac cura te non ono riuscite a dimo~trare la p·r e· sen za di ecr ezion e d el lobo po t erior e n el liquo·r . 1A1 s p·iegazio11e più selJn_çJice non . in co11tr.a $ t O coi fa tti è ch e ]a secr ezione del lobo post erior e è el.ab-or a ta d a ele111enti intrinseci d el lob o s t e~so ed e.n tra dire tta111e nte n el circolo gen er ale dai vari vasi san guigni' descritti J"ecentem ente d a Pop~ a :F ielding . Si a 111n1eitte cl1e le cellul e della parte inter111edia e laborino l 'ormon e n1e]anoforo o inte r1r1.edin. 1

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La chirnica. de gli estraili di lobo posteriore. -

I costitu enti· a tliYi d egli e· tratti di Jobo po-

~ teri o re

n o n son o stati an cora c:h in1icamoote· i11diYidua li . Abel e i suoi collaboratori hanno .. ep ar.ato llll tartra lo c he l1a p roprietà pressori e. ossitocich e e anlidiure ticb e; l(aun1 e colla Lora tori l1 anno sc1):lrato due frazio11i , l)itres. i11 a e pitocinn. La p itre ina ha p1rop·r ietà pres1

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. SEZIONE PRATICA

.sorie e diu1~e1.icl1e e u1ta certa attività melanofora i11dipende11le dai princi·pi pressori e ossi1ocici della 1)arLe i11Lern1edia. La pitocina ha attività prevalenten1e11Le ossitocica. Ma la « sos t.anza 111adre n di Abel e le sostanze da essa derivate non sono state ottenute come composti rl1i111ica1nente puri. Attualn1ent.e· bisog·11a contentarsi di una polvere pituitaria internazionale ulla ql1ale so110 sta11qardizzati tutti i p1reparati del con1:m ercio. L 'u11ità di p itt1itaria ,è l 'attività contenuta in 0,3 i11g. di polvere pituitaria standard. l~ff etti fisiologici. L 'estratto pituitario po. Leriore (ch e è u11a soluzione della polvere sta11dard) ha azione evide11te sui sistemi car· J.iovascolare, respiratorio e r er1ale, sui muscoJt li ci , su certe strulture gl11a11dolari e s ul Jl1 elaboli sn10. La pitressina 11a effetti cardi.ovascolari, re piratori, renali , intestinali e metabolici; la piloci11a l1a azior1e ossitocica. Tutti e due danno iperglicen1ia ed agiscono con1e aJ1Lagoniste d ell 'in.sulina. Ejfelli cardio1>ascolari e m eta.b0lici. - Nell 'uomo le dosi ter.apeuticl1e i1011 d anno aum.e1110 d ella pressione sanguigna sebbene diano paJ Jore. '.è una breve caduta della fre quenza <lel polso , del consumo di ossi'geno e d ella gi I la ta cardiaca, seg u~Li da au111ento più prolu11gat o il quale è dovuto all ' accumulo di catabo.,lili. Ef/ e/ti respiralori. - Sono secondari a quelli ci rcoJaLori e corisi tono in un a un1ento della [reque11 za d el r espiro con i)lerioùi di sosp en·ioJJ e derl t es:µ iro. 1

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Eff elt.i re1iuli: aziorie cliuretica-antidiuretica.

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Qt1e ta proprietà è legata alla frazione pres-

f: ori·a de gli e Lratti. Le dosi t erap eutiahe di e. _ lrallo o <li piLressi.na provocano marcato effetlo a11tidiuretico, ch e dura qualoh e ora , in pa7 i e11Li coi\ diabet e in~i~)ido o in soggetti nor111ali ch e 11anno i11 gerito· precedentemente u1olta acqua. Quest 'azione è diretta su.I r en e, e 5i ·1)ieg.a con aumento d el ria sorbin1ento di acqua da parLe di alcune celJule· dei tu1buli. L 'effeLto· diure ti co si ha con pic·c ole dosi i1 ei conig·li an es Letjzzati i'n cui si ·è so·m ministr ato d el villo erba ceo, o a cui i è fatta una in iezio11 e g luco ala i sotonica o i è data d ella flori zi11a. Questa diuresi è dovuta o ad aur11e11to della fillrazione-glom erulare o a dimi11uzi o11e del riassorbime nto di acqua da parte dei Lubuli. Efj et li ossitocici: I.a natura e il grado di reazione della muscolatura uterina all 'estratto di lobo pos Leriore di i po fisi· varia secondo la specie d e,Jl 'animale, secondo la fase del oiclo me lruale, secondo ]o s tato di g ravidanza e il lleriodo della gravidanza (inizio, termine, parto , 11u eirperio). Precisamente varia secondo cl1e nl n1omento d ell 'i'niezio ne prevalga l'o' 'aio, la place11ta o l 'ipo fisi. el prin10 l)~riodo di gr a, 1 idanza l ' utero u1nano non r ea gisce a1la p itocina, probab·i ln1enle ])er l 'azione inibitoria d ella secrezione luteinica, p erò risponde a piccole dosi di lJi1

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Lres&ioa. !Jiù lardi si trova la reattività alla :pitoc ir1.a e questa reattività è 111assima durante il parto. È qui ch e l 'usar10 con successo gli os te trici. lrl ·questo p eriodo la teelina ·è pure molto aLtiva. Nel puerperio la pilocina agisce poco. L'azione sull'iritestirio fu osservata colla pitressina. Usi clinici. - Gli ostetrici co11servatori r estri11,g ono l 'u so d ei prep·a rati di ipofì i posteriore alla c ura dell 'en1orragia p·o st.partum e dell~aborto incon111le to , in c ui l 'aborto può cc1n1ple tars.i coll u so di piccole dosi ripetute. Qualch e volla ques ti preparati si usa110 p e·r i)rovocare il travaglio; si somn1inistrano 'P'e r 'ia nasale, via ch e è anche utile quando si 'Vuol con1battere l 'inerzia uterina primaria e secondaria. 111 a lc·u ne clinich e i usano le iniezioni di estratto di ipofi si posteriore sis tematicamente ~ubi'to dopo il parto per facilitare il distacco della placenta. SoJ uzioni di ipofisi e pitressina si u sano n el diabeLe i11sipido, e n ei casi in cui si è data troppa i11sulina. Visturbi f11tlribtiili all'ipersecrezione d ell 'i11ofi i :;0110 quelli d ella tossien1ia gravidica. ina j dati su cui que la ipotesi si ba a non sono n1olto co11vincenti. R. LusENA .

L'elettrochirurgia del Basedow. (~IED&'i. Zbl. Chir. , 61, 2355, 1934:).

L 'e&sersi i1egli ulli1ni au11'i ab·b assata la perce.11Luale di i11orLaliLà pos loperatoria n el Basedo'v al 9,± ~o può J?iegar si con i mi:glioran1e11ti i11trodotti&i 11ella tecni ca sia preoperatoria cl1e operatoria e postoperatoria. L' A. con$idera con1e u11 notevole contributo alla t ec1:ica della t era l)ia chirurgica del Base.do''' l 'clettrocoaguJ.azione d ella ghiandola praticata subi'Lo pri111a d ell 'a sportazione . In tal modo , -iene di s trutto quel tessuto tireotossico , alla c ui secr ezione d opo l 'o·p erazione va ri condotta l'insorg·enza ù el g·rave shock tireotos ico po loper atorio. L 'A. isola la tiroide con1e p er la tireodect orrJia classica, e poi la coagula in gr an parte con un eleLtrode applicato sulla superfici.e della .g hia11dola scojp erla. Do1)0 esser i a sicurato di avere co.agula Lo la ma ggior parte d el t ess.uto tiroideo , se11za cl1e la coagulazione i~ag­ g'iunga la superfi cie, ·p rocede alla tireodect o1nia la più estesa po ~ ibile. In tal mo do la sezio11e praticata col coltello (r1orntale o elettrico) avvien e n on già in tessuto tiroideo n orma le (cioè Lireo t.o ~sico) ma in t essuto caut erizzato. In 15 casi così trattati è n1an rata co111 p]et arrLente l.a r eazione cardiova colar e posto1)er a loria clic cos tituisce i] pericolo principale de1ln O})Cr azionc di Lireodecton1ia 11er Ba edo,,~ . È noto come le opini·o ni sulla causa di tale shock i1on si.a110 concordi. ~'1c ntre prin1 a i t endeva acl ammet tere cl1e


[Al\~O ~LII,

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c lassrficazio11e n1orfologica degli attino1m iceti, da cui è f~lacca to il ge111ere Asteroides. So110 poi i1resi a1. tJ:>ian1e11 Le i11 e"'an1e i protozoi ed i vii e della superficie di sezione d ella ghia11dola! rus inrµ erfeLtan1e11Le noti e filt1~abili, tra cui Saue.r b·ruch ha er11esso l 'ipotesi ch e invece si quello 111flue11zale· e il batteriofago. traLlas ·e <li u11a i1Jercon1pensazione cardio,ra: Trattando d ei si11g·oli in1icrorga11ismi, 1'A. si scolare da car e11ze. Ciò sembrere·b be conferoccupa a11chc delle azioni patogene e de·llei rea1l1aLo dalle ricercl1e di ·B ier cl1e n ei tiroidect.o1nizzati peT Basedo,,r non ha incontrato neszio11i in1n1u11ilari e, dei vaccini ecc. ; per es., a JJrop0 b<ito <lella sifilide, egli descrive le rea~u11 aun1e11Lo ùi .iodio in circolo in coinci'd enza jello cc Sil1ock ». 1.j 011 i di lloccula.zio11e , co1nprese quelle , più reOra i risultali <lella coagulazione preventiva ce11ti'; a proposito della nlalaria, si occupa della Liroide sembrerebbero ro11fermare· la prid ella r cazio11e di He11ry; 11ei rigu.a rdi della 111a di queste due ipotesi , poi chè, con1e dicemdi.flerite, accc11na alla vaccinoprofilassi; ecc. rr10, 11e i 15 casi op erati dall 'A. i11 ·q uesto modo, una ve•11a i11tensan1ente pratica compenetra cioè con abolizione delJ.a superficie operatoria t,u tto il lavoro. Le tec11ic.h e descritte sono avva lorale dall 'csp1eirienza direLta ; l 'A. insegna a tireo·tossica, 1na11cò 0 g11i traccia n elle giornale segu enli l 'operazìo.n e di ogn i fenomeno tistJ j)erare le diilì coltà della prati'ca, for11endo r eotossico. ALno CALÒ. dE.ttagli accu1ali e i11dicazioni prec ise. Di mollo sus idio didattico sono le fotografie e i disegni ch e corredano i11 gran numero l 'e,"'posi1 CENNI BIB LIO GRAFICl ( > z1011e. 'futti coloro che si varranno di questa eccel\T. PuNTùNI: Jl1CJn,uale d·i "11 icrobiol ogia ll1 edica•. . lc\11te pt1bblicazio1~e slude11Li, medici , stuUn vo·l. ir1-8" g·r., di p1p . XX-876, con 345 diosi a1li11iren<lera11no ad apprezzarla. Essa ft gure int er e. n el t esto. 21l Ediz., Ron1a, ri,ralegg ia con le J11igliori di tutti i Paesi. St.u<lio E<liloriale del! 'I sti.tuto l Jniversitario L. VERNEY. Sacrale Bucci.al'e·l li , 1935-XJIT. Prezzo L. io.o. e~o fosse dovuto ad aun1entata secrezione di ~ecreto tireoLossico nel circolo, specie da par -

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rfutto il bene c.11e venne d elto di questo lib.ro quando com ip arve p er la prima volta, p1u ò r1petersi ora cl1e se ne :prubb·l ica una nuova edizione, a distanza di soli 5 anni ' il . ~he prova la b enevola accogliernza da esso i11contrata. e la Jarga diffusione ragg iunta. Con effi cace sen1plicità e con chiarezza di111ostrati va, il .Puntoni ci o·ffre un' espo izi·one co11JpleLa. 0~ a?curala di. tiutta la micro·b iologia. quest.a drsc1~l1na, r elativamente g iovan e, è in ,-1~, d1 evoluz1011e e di rinnovamento continui· e-1>perc iò l 'A. 11a rin1a11eg·giato e ing1'andito il' lt.t,1oro, .accoglien do gli ac.quisti e le concezioni rece11ti: u11 'a t111osfera di modernità lo comp1e.nlltra. Cosi, .nel~a parte ~enerale ,,iene fatto posto al le noz1on1 r1uove riguardanti le variazioni e di : ociazioni batteriche, la biochimica dei bat t e·rr,. l 'alle~·gja. eimo1:rag·ica, i due tipi di agglu t1noa-e111, gli antigeni con11)les i e incompleti eco. Segue lo sLudio dei vari mi c.rorO'<tnismi ordiJlat? e con<lo.tto in modo si tematico, evitando di cader e nelle esagerazioni c11i da qual<l1 e tempo te11de la nomenclatura. c.i ò ch e comr~Iica t.ale stu~i?. ~ microrganismi vengono raccolti e i a,rv1c1nat1 secondo l e affinità· co~ì t 1:a i bal~e~i, molt.a . parte è fatta al g ruppo dei d l .. ent~r1c1 e affin1, al gruppo tifo-coli alle l1rucel~e (opporlunament~ in cluse nel genere l facle r tun,i, nlentre ora s1 vorretbbe costituirne il genere Alkaligeries) ecci. Note,role sviluppo è dato alla 111icologia, cui I ' A. ha portato GOnt ributi perso1tali in1portanti; viene stab1ilita una (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

11-u:rzgejasstes Lehrbuch der Psychialrie. Editore U. Thieme. Lipsia. Prezzo

1F . LAN C:E . ~{.

7,20.

111 questi ultimi anni si sono pubblicati pareccl1i l.rattali di l)sidhiatria , ma, a di'r vero, no11 tulLi soddis facenti per le esigenze del m edj co pratico . Il libro d ell'egr egio psichiatra di Breslavia tra. gli altri pregi 11a quello di essere accessibile anche a coloro ohe non sono pa1ticolarm e11te versa.ti Ilello studio delle malattie meni a li. ~follo

sobria, n1a chiara, è la parte riguarcl:1 t1Le la sinto1n 1atologia, i distl1r·b i dei singoli processi 111enta li, l 'e tiOJ)atogenesi delle malal ti.e; rr1olto opportunan1ente classificati i q11adri grafic,i ; ben delineata la struttura delle i1i g·ole malatlie; dettagliata e precisa la t erapia. DR.

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VINCEì'l ZINL

La rìflessosimpaticoterapia en-

dori.asaie. Editore Z.annoni, Padova. Preizzo JJ. 50,00. i1 una lratlazione organica, completa de.Ila reflessoLerapia nasale. È u.r1 libro cl1e segna il tentativo di dare una base scieri.tifica a questo ll1ectodo di cura. S 'li1ii ia con la descrizione dell'anatomia d el si1np·atico e delle· fosse nasali, della fisiolog ia d ei rifl essi cl1e vi si posso110 provocar e. Segue la tecnica operatoria. La soconda parte è dedicata alla patologia o c]i1tica d e.Ile affezioni per le quali è indicata la r eflessoterapia ed ai metodi speciali. in cui quesLa va praticata. T-'a ' 'este ti11ograflca è molto elegante.

DR.

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SEZIONE PRATICA

ACCADEMIE. SOCIETA' MEDICHE. CONGRESSI ~ •l

Società Lombarda di Medicina. Sedt1ta del 7 giugno 1935. Presidenza : J>.r of. LusE·NA, consigliere.

Sindromi ipofisarie. (Morbo di Frohlich, Morbo di Cushing). Dott. LuRÀ (~Iantova). -:o Dopo aver ricordato la vasta. rnessc di studi clinici e sperime11tali che tendo110 a mod ificare le opinioni fino ad ora correnti su lla fl1nzio11e delle sjngole g·hial}.dole sanguigne e sui rapporti di interdipende11za tra esse esistenti, riel se11so di riconoscere alla ipofisi ur1a premi11e11te funzione di controllo sulle altre ghiandole t i1docrine e <lopo avere rico11osci11 lo che al1neno i11 parte detta ipolesi è fondata su fatti sicuramente accertati, l 'O. invoca u11a seria revi sione critica che metta ordine nella caotica cor1gerie degli esperitner1 li e delle supposizioni ed afferma la necessità che al lume cle lle nuoYe conoscenz~ Yenga riveduta la casistica clinica antica, e vengano vagliati i nuovi casi clinici sottoposti alla osservazione. Presen la all'assemblea il tipico caso di 1norbo di :B"rohlicl1 descritto nel 1914 da Vittorio Ascoli e Verga, ora spontanea111ertte e .completan1ente guarito. Fa rilevare la rarità d i ur.1 simile decorso ch e ha perlato alla spontanea cornpleta sco1nparsa cli tulta la grave sindron1e clinica soggettiva ed oggettiv.:t alla ripresa tot alitaria d i tut te le funzioni , non esclusa la funzione sessuale, e ad una normale capacità lavorativa. Descrive inollre, presentando · fotografie e preparati microscopici, un caso di morbo di Cushing occorso alla sua osserYazio11e d jag11osticato in ,·ita e confer111alo dal reperto anatomo-patologico. llitiene il caso fra i più con1pleti fino ad ora descritti, presentando esso 1a caralteristica adiposità, il virilismo, l 'osteopor0si, l 'iperte11sione arteriosa, l 'ij)erg-Iobltlia, l 'ainenorrea e all'autopsia, oltre ad altri reperti di mi~ore importanza, acTenoma basofilo ipofisario e adenoma cortico-surrertale. Ritiene legittima la distinzione cl ella inala tlia di Cushing dalle altre sindromi similari e ]a iJ1terpreta come una poliendocrinosimpatosi nel senso di Pende, cui par tecipano in pri1110 luogo l 'adeno-ipofisi e il surrene, i n via secondaria le gonadi, le paratiroidi, la tiroide. L 'ipotesi del Cushing di U:fi basofilisn10 ipofisario primitivo non sembra all 'O. sufficienlemente fonclata.

SuUa presenza nel liquor ventricolare umano di una sostanza iperglicemizzante. Dott. VIRGINIO PoRTA. - Il liquido Yentricolare ttmano, iniettato nella cavità peritoneale del coniglio, provoca una iperglicen1ia, che è mol1o più eYidente in caso di lesione diencefalo-ipofisaria (acromegalia, tumori soprasellari); si ha anche aumento dell'acido lattico . e di1ninuzione dei corpi chetonici. Qu esti fat li vengono inquadrati nel co1nplesso delle moderne ricerche di fisiopatologia ipofisaria, e tendono a confermare l 'importanza clel fattore umorale (liquorale" degli ormoni ipofisari regolatori del ricambio dei carboidrati.

Curve chetonemiche da carico di grassi in affezioni diencefalo-i posarie. Dott. VIRGINIO PORTA. - Negli acromegalici « attivi >> il carico alimentare d i grassi provoca un esagerato aumento dei corpi chetonici del sangue, e iperglicemia; in quelli stazionari l 'anda-

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inento della chetonemia -è normale· nelle si11dro1ni ipopituitariche da tumor e sop;asellare si osserva un andamento inverso (dirr1inuzione) delle curve chetonemica e glicen1ica. Il cgretario: L. GALLONE.

Società ·Medica di Bologna. Adunanza scientifica del 31 maggio 1935. Presiden te: Prof. G. MonIANr.

Sul giudizio radiologico di pervietà della pltura. G. G. PALMIERI. - Passat i in rassegna i vari metodi radiolog·ici , con1presa la r oentgenchimografia, sui quali fin qu i si è tentato il giudizio 'di perYietà della p leura, prima di u11 pnx terapeuticc, l 'O. espone i ris ulta li del n1etodo radiografico , 111ed)an te l 'uso. (}ella proiezione cranio-dorso-ventrale, proposta vari anni addietro da11·o. stesso. Con tale proiezione gJi spazi intercostali si Yeggono, ai margini del polmone aereato, liberi dalla sovrapposizione (lelle co te e qui esiste una stria opaca, molto esile (stria opaca li1nitante del Correra). Dopo aver cliscusso intor110 al! 'interpretazion e di questa stria, l 'O. , ulla scorta di osservazioni proprie e di altre, d el Faravelli e del Baglioni, dimos tra che qua11do la pJ_eura è normale la detta stria si presenta sottile ed on1og·e11ea : mentre, in caso d i si11fisi pleurica, vi si scorgo110 delle sfrangiature, delle sfumature oppure delle i11eguaglianze o delle disconUnuità brusche, le quali rivelano la prese11za d i cotenne. I tenlalivi di pnx terapeufico hanno dato, in inol teplici casi, una riprova dell'attendibilità di q11 e ti segni .

Bradiritmia ventricolare permanente con accessi di tachisistologia auricolare. Ritorno transitorio al ri1mo normale. Ancora sulla dottrina del doppio ccmando. Gurno DAGNINI. - L 'O. presenla un caso in cui l 'indag·i11e elettrocardiografica rivelò la presenza di una Sl.1ccessione rit111ica <li ventricologrammi senza alcun segno cli attività atriale. Questo ri t1110· era di quando in quar1do interr otto da un accesso di cc flt1l ter n. L 'O. dopo avere discu sso varie ipotesi , ritiene che debba trattarsi di un profo11do di stur])o d ella conducibilità e della eccitabilità d ella n1uscolatura atriale, che ha de terminato l 'i11sorgenza di u11 ritmo sep lale o ventricolare.

Il cancro del collo uterino dopo isterectom ia sub-totare dal punto di vista del radio-terapista. V. BoLLINI. - L ·o. ricorda le numerose statistiche <li g inecologi e di radioterapisti sulla frequenza del cancrv del collo-moncone e ne critica l'attendibilità . Dimostra che l 'evenienza del cancro del collo dopo il tratt a1ne11to radia11t e dei fibro1niomi e d elle forme infiamn1 atorie utero-annessiali è più rara di quanto non la si osservi dopo l 'isterectomi::i subtotale, e cade quindi ur1 'accusa, da talu 1to lanciata senza sufficiente ba e sta listjca, alla radioterapia e cioè di poter trasforn1are tu111ori benigrLi dell 'utero in maligni. Si intrattiene su ] la difficoltà del trattan1ento del car1cro del collo dopo la subtotale, inerenti sia alle particolari condizioni biologiche, sia alle modificazioni anatomo-topografirhe cagionate dall 'operazione. Espone i risultati ottenuti su sette casi inoperabili di questa forn1a morbosa osservati nell 'Istilu to del Radio di Bologn a dal 1931 al 1933.

Il Segretario.


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1372

IL POLICLINICO n

· [ANNO

XLII, NuM. 271

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMElOTICA.

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Nuovo metodo di esame del vancreas con la pal· • paz1oue. l>er facilita re la palp·azio11e del pa11creas che a llo stato i1or111ale ·è molto difficile a cau sa d 0ll.a si Luazio11e pro,fonda dell 'org·ano e del fre<.1ue11LEJ ostacolo prodotLo d.a lla contrazione della parete addominale, G. v·. Grott (Rinascen.za :\1 edica, 31 n1agg io 1935) pro1)one un i1uovo n1etodo di esame. Il malato sta co·r icato ')rizzontale 5ul do·r so , le g.a111be flesse, la l e~Ln 0 la parle su1)erriore del t.ronco legg·ern1e11te. sollev·ate. Sotto il rachide lomb·a re vi ei11 l1osto un rili11dro o ur1 sac,ch etto di sabbia di c~111. 6-8 di spessore. Si procede quindi alla val _p azione disponendo la mano destra sulla J~<lre Lc addon1inale con le dita leggermente fles2>e a d uncino , apipBna ol Lre:µas.sato il n1arg i11e esterno del n1. r etto di sinistra. Con la lr1ar10 si1listra si p·r atica u11a pressione sulla clestr a _per ar1·i vare a l fondo· della cavità addo11 1i11aJe, quindi si sposta ve·r so la linea meidiail~ con tui.ta la la11gl1ezza della p1 a lma, il marg1ne es:Leruo d el 111. retto di sinistra e si cerca <li . avvici11.are ~~ . dita della · mano esploratrice ~erso la ~uper11 e, ~e l.ateiral.e del rachidei: quivi la palpazione i >uo r1svegl1are dolo•r e in seaui 1o alla .compressione del I ' orga110 les o co~t.r·o la l)ia ~ e dura della superfic ie laterale d el rachide ~te~s.<?. Nell o Less.o te•1 npo si cercherà di se11 lt re 11 i)ancr~as sott o la forma di un cilindro ap1p iatti Lo. La palpaziorle del pancreas. cleve essere co~ni11 ci~ l a in pr~ ssin1ità d ell 'orga110 e· non nelJa 1eg·1011e corr1spon·d enle ad esso. Jl sintoma d el dolore .a lla pressio11e 11a un valore prr atico not evole , p e.r c b è se i lu1l1ori a cres. ibili alla 1>al· p1<.~z1o:ie souo rari , ocicorre molto l)iù spesso (l t. r1sco11 tr.ar~ clel le t'-1:me fazi.oni cle11 'org·a _ rt~ , cli i1atura .1nf1a1nmator1a , all o stato di se.m p l1ce co11ges L1one. VICENTI NI.

CASISTICA E TERAPIA. Infnr~o e g·angrena dell'utero da solt1zione sapo·

nosn. . . La soluzi~n e di sapone viene talora usata a s~opo. aborl1v? cd , a quanto semb·ra , p1iù in 1· ra11 c1~ c,h e in Gern1ania. l\iondor, Lan1 y e J..Jer?y .~l~ re.sse ru éll. , 1935, n . 20) segnalano · dei ~a ... 1 d1 i11l arL~ ~ell 'utero a.vut~ i })er t ale cau.. a, .111~ i1on ~1 r 1t e11g·ono s1curi cl1e- la sua ge11.e s1 sta da riferir i direttan1ent e alla caustica~1 o~ e da parle d ella so]u zione . t e .. sa , opp1u re i11Ll1retl ;1n1ente p er tro111bo i ·va al e. La ~i ~ a·110 i è ])er lo più diffi cile e:d j] quaclro. c l1~11 co sc 111bra dopo1·r e ller una forn1 a di 11e.r1l on1l e I) O tabortiva ; oltanto p ochi casi. llO&son o e sere sal Yal i r on l 'inler,·ento. La 1

tl1orte s i l1a i)er lo più in . seguito a tossiemia ed anuria o, p1iù tardi, per infezione secondaria . U11 segno diagr1ostico in1porrtante è il forte i1.1grossame11L.o d ell 'ut.ero non corrispondente all 'e·p oca della gravidanza. Gli AA. non riteng·o110 cl1e il sa1)one sia la sola causa d ella selLic.en1ia emolitica in cui la morte non avviene J-1er blocco d &l rene. fil. Il pneumoperitoneo nella iperemesi gravidiea. \ T. Monaldi e L. Praloran (C linica Ostetrica aprile l!J3·5 ; irL una donna di 25 an11i co~ grave ipererr1esi, in cui le varie cure tentate (opo terJpia, ri1ì<>~o assoluto, digiu.n o conti11ua lo) i1on ave 'Vano dato alcun risultato mentre 101 stato g·eneirale, aggravato dalla prese-n za d_i tubercolosi, andava sem1pre più sc~den­ do , ?-·anno Lentato il pneurr1op1e ritoneo, con la l~cn1ca u sala p1er la cura della tuber,c olosi i1 nl.estinale. lntro<luzior1e pe1r 4 giorni con secutivi di 3()0-350 cr11c. di o·s sigeno•; i sintomi rimet.toJiO , sicc.h1 è vien e sospes.o il trattamento. Una seLtin1ana dopo, la sindro111e si rip·r esenta (radiologicame11lc si è osservato il totale riassorl)iin1e11Lo del gas) ed il trattamento si ri1prre11de, co11tinuando1lo ad intervalli di 3-7 giorni lJer un 111.e se·; la sindrome sco1m 1)are del tutto e non si riprese111ta pi'ù. fil.

Le iniezioni sottocutanee di ossigeno nella prati· ca ostetrica. . C. ~l erl eLti (Cli1 i i ca Ostetrioa, maggio· 193.5) illu·&tra le diverse co11tingenze clinich e in cui .L 'oste Lrico può g·iovars.i delle inie1 zioni ipoder1)1 icl1 e di ossige110. Le indicazioni per il suo uso so110 i11olto r1umerose, a comin ciare dall'asfi ssia del neon.alo, i11 cui si ir1tro1durran110 10 0 eme.; in lal~ c.~si , l 'ossig·eno, acca11to alla resp1 i razione arL1fic1a le e la lob·e lina potrà salvare molte vite . l.Jtili so110 le iniezioni di ossigeno n ello (( sho·c k )) posl.~> 11)eralorio. La loro azio·n e cardiocineLi ca si esplicherà specia1m ente n elle l >arLorieDLi cardiopatiche, i11 quel momer1to li·1nlo p·erico lo$o ch e ·è il parto. Non trascura})i le è l 'azio1)e e1110.s:tati.ca, n1.a soprattutto imJ>orta11te è queJla disintossicante n ell 'eclamI?sia;. l ' ~ni~zione di due o 1p 1iù litri di ossi;geno i a d1n11nu1re la cia11osi, il r espiro si fa più profondo e reg·olare , la c·eJalea diminuisce, il :,ensorio si fa p iù libero , la diuresi più attiva. . L 'A. , invece d ell 'ossigen.atore di Baveux, troppo co toso , usa un dis:posiLivo da lui 'ideai? ch e p errr1e tte la g raduazione della pressione d eil g as, la su.a filtrazione e n e n1isura con ufficienl.e ap prossimazione la quantità introdot t~ sotto cute. fil. 1

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[ANNO

XLII, Nul\L 27j

1373

SEZIONE PRATI CA

L'emorettoclisi nelle distrofie del lattante. M. Carrara (La I;ediatria, 1 g iugno 1935), i11 seguito ai risultati ot,tenuti con le ripetute rettoclisi di sa11gue i1elle distrofie de1l lattante, ritien e di poter raccomandar e questo m ezzo le1apeutico n ei diversi stati distrofici., qua11do si g iu<lic:l1i n ecessario di procedere ad un 'atti·vazione <lel i)rotoplasn1a. Per la duplice azione (locale e generale) svolta dal sangue introdotto per via r ettale, l 'A. è inoltre del parere ch e la e111orettoclisi d ebba preferirsi ag li altri n1etc>di cli en1oterapia finora in uso n egli stati di .. trofici . La tecni ca u sata è la se·guente. ..~ spirazion e del sangue 111aterno, oh e viene inescolato con l1na soluzione cli citrato di sodio al 2 Y2 %, i11 proporzio11e di una parte di quest 'ultin1a co11 nove di sangue . Previo clis tere evacuativo, co11 ur1a so ttile NélaLon spinta n el r etto per 20-25 cm. , si inj etta lentamente il sa11gue ci. t1 atato. Il catet ere viene poi estratto co11 u11 c<>lpo secco n1olto rapidamente. Con un tamvone di garza spal111ato di vasellina , si occlud e l 'orificio a nale e si fi ssano saldamente le i1atich e con 2-3 s triscie di cerotto. La quantit~ di sar1g u e varia; sono sufficienti le do i p1'ogre -sive 'di 10-50 eme. , ripetu1'3 og11i giorno }Jer 6-8 volte. Di sòlito , il sa11gue viene tratle11uto bene ; talvolta p erò , se iJ .l1a,mbi110 è irrequie to , si ha11no p1remiti ed i 1 f'ang u e stesso fuori esce a spruzzo. In tal caso, 0 ,m .eglio ri111a11dare di qualch e ora o di qualch e giorno l 'i11troduzione. f: op1)ortuno scet:liere le ore della sera , in r ui il bantlliino è più calmo. :N·ei casi di. forte irrequietezza, si può so nin1inistrare qualche goccia d ella sol11zione di solfato di atropina al 1/ 10,0 0 o d el ll11ninal sodi Go (2-5 cg.) un paio d 'or e prima di e eguire l 'en1or ettocli si. fil . 1

L'emetina nell'ascesso polmonare. II. V\-an1st eker i.}Veclerla1isc.h Tijd sch.. v. Ge· 1ieeselc., 8 giu g110 1935) anche in base a varie osser·v azioni personali ohe riporta, ri le·va 1'efficacìa d el cloridrato di en1etina n eill 'a scesso polmonare acuto. Tale cura va incon1inciata a l più presto. In alcuni ca i , l 'asces o po Jmo11are guarisce rapi,dame11te e com1)letame11t e. Negli altri , in cui sen1bra a' ere n1inore efficacia. (il ch e non si può prevedere), è consigliabile ricorrere ad altri m edi can1enti , fr a cui l 'A. dà l a pr eferenza a l salvarsan . Accanto a questa t erapi'a , si m etteranno in 01Jera lutti i i11ezzi p er f,a , orire l 'espettorazi on e; se questa è n1olto abbondante, l 'A. con siglia di limitarla m ediante cura di se te. La <lose di cloridrato di en1etina gen eral111ente u sata è di 50 n1g., arrivando , per tutta la cura, ad u11 tota le di 500-750. Se la· cura si dimostra i11efficace entro i tre n1esi, sì ricorrerà a d altri mezzi , quali la bro n co~o1pia e l ' intervento chirll!l'g ico . L 'e111etina è ineffica ce nell ascesso })Olr11011are cr oni co. fìl. 1

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Le lavature della pleura.• In una r ecen te nlonografia sull 'argo·m e nto (Masson ed. Parigi) P. Weiller osserva che ques to m etodo, pure avendo s uscitato d elle criticl1e acerbe, 11a d ei va11taggi incontestabjli; non prese11ta pericoli di sorta, è ap1Jli·cabile a ll 'adulto ·co111e al b ambino ed 11a ta lc)ra e ffetti brillanti. Il traltan1 e11to va applicato al piotorace n1a ligno lYUro o com 1p licato da associazioni n1icrobiche, ai versamenti · batteriologicam er1te jnfettati, n elle p leuriti purulente complicate d a fistoJa p arietale, n ei ·versamenti puriformi r ecidi van.ti e n egli ascessi freddi p•l eurici. È iJ)Ut.ile llel}e }Jleuriti operate COI1 pleurotomia, n elle pleuriti putride e d elle pleuriti sierofibrinose r ec.-icli vanti. È controindicato n elle r.1Jeuriti con sepin1enti c.l1e disting·uono varie piccole l ogge p Jeuric he purulente. La tecnica è semplice. Appli'cazione di due trequarti, uno an1eriore ohe dà la pressione plueri cu ed un })OSterioire, oppure un trequarti a tre vie. Sono usati vari liquidi (p em1anga11ato di potassio, b lu di m e tilen e a 1/ 100 o 5/ 100, violetto di g·enziana a 1/50 00 fino a 1; 100, liquido di Dakin, glicerina j odoform ica, ac4ua dì calce, ecc.). I / A. utilizza anzi1u1.to la soluzione jodo-jo-d urata di J essen; in c.aso cli insu ccesso , ~l siero g lucosato isoto11.ìco, eventualmente alterando in due; se il pus ·contiene pneun1ococohi , olu'zio,n e di oplochi'na. Il liquido di J essen è composto con jddio g. O,G; joduro di pot assio g . 1,0; aoqua st er. litri 4. Prima dell 'i11trocluzione, la oluzione '-'a ri ·calciata a 38°. j ìi. 1

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Le nevrosi tachicardiche. Gli i11divi<lui· oh e n e so110 a ffetti sono d ei funzionali puri , Gh e seguiti per anni non· nlosl rano mai seg11 i di. insuffic ienza cardiaca. II loro errore è qu ello di con siderarsi com e cardiaci e di in1:µor si un 'esiste11za sed entari a. Quindi , non prescrìve1re mai un riposo assolt1to , ch e costituirebbe un fattore di aggravamento . Il n1eili.Go dovrà agire con pot enza di Dfferrr1azior1e ; orilinare vita attiva, la marcia, Ja g innastica svedese; evitare p er ò la fati'ca, cl1 e può esser e p•u re una causa di aggrava1nento. 1 Tutto quanto aiuta i malati ad u scire d alla loro ossessione li calma e li ~.alleva. Fra i n1 edicam enti , è con sigliabile la sparteina, unita a deboli dosi di chinina: '"'olf. di sparte ina . . cg. 2 Bro r11idralo di c,h inina . cg. 1 Estr. di ,-aleriana q.b. per una pillola Di Lali N. 3P Da pr enderne una prima dei pasti della se:a. Con sigliabili ancl1e il Crataegu s, la valer1a11a la passiflorina, tutt.i antìner vini banali ed i11J; ocenti . Maggiori riserve per i de1)ressivi ,.


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1374

IL

POLfCLCNICO »

(bromuro, gardenal) ed i tossici. (e·serina). Il tubo gastro-intestinale ~a. ~orvegltato. e la costipazione con1biattuta. U~1~1 ]e polveri n1agnesio-hismuto. (Jou.rn.. praticiensr 25 febb. 19315) . fil. I bagni carbo·gassosi nelle foro1e cardio-vascolari. La Lera_pia balneare di alcune forme cardiovascolari co11 acque carbo-gassose, sostenuta in base all'osservazione clinica, è fondata oggi su dati speri·mentali; le ricerche odierne hartne potuto confeTmare i risultat~ ottenuti. e pr~isore l'indicazione della terapia, seco~­ do la ter111alità delle acque ed il contenuto in aci•ìo carbonico C. Papp (<;iiore e Circolazione, i11ag-.gio 193;)) i11 u11 an1pio lav?l'o studia il !11eccanismo di azione dei bagni carbo-gassos1 naturali e la loro valutazio11e curativa in deter1ni11ate forn1.e cardio-vascolari. Ha fatto le sue ricerche con la .sorgente Silente, Bagni di Chianciano, i11 ()3 rnalati di ipertension~ ar, teriosa essenziale e di affezioni coronar1cl1e, nonchè in qualche altro caso di altre affezioni cardio-va5colari. Ri.ma11dando al lavoro originale per i parlic')lRri sulle ricerche i quali sono · essenziali per l 'applicazione del metoid o , si può dir·e che dalle os3crvazioni dell ~A. risulta confermato l 'eiffPtt(• ottimo dei bagni carbo-gassosi naturali nelle, affezio·n i trattate. Il risultato dipende essenzialn1e11te dalla scelta dei e.asi , i11 modo da escludere quelli che hanno segni anche 1ninimi di scompenso. Oltre all 'azione diretta sul sisterna circolatorio (abbassamento della p ressione· degli 'ipertesi, noleivo.Je r11iglioramento dei dolori angi11osi , ecc.) tali bagni agiscono sull 'organis1no. in generale e danno un sen so di benessere, elle non p·u ò essere ottenuto da c ure medicar.-ientose, rivolte esclusivamente a 1nigliora re le condizioni circolatorie. . La prescrizione deve essere individuale e ]a cur::t ric.hie<le una r,ontinua o·s servazione dei malati , estesa unche all'esame radiologico ed elettrocardiografico. fil . 1

Applicazioni locali nello zona.

A. Sèzart consigli:a di cosp·a rgere l 'eruzione con u11a polvere grassa, come : Talco . . . . . gr. 80 Stearato di n1agnesio Vaseli11a liquida ana gr. 10 Se le vescicole sono rotte, applicare la crerna di Alibour: Solfato di rame Solfato di zinco • • . ana cg. 5 Acqua distillata • • • eme. 5 Lanolina Vaseli11a . ana gr. 10 • • •

NUIVI.

271

Nella stomatite ulcerosa e gangrenosa. I. Krasnogorski (f(in.derarzt. Pra.Tis e M ed . f{liriik, I ·t maggio 1935), ritiene che tale foT111a sia essenzialn1enle dovuta a carenza di vita1nine C ed A e raccoman.da di somministrare del succo di cavolo o di arancia (3'00-400 g.) con 300 c,m c . di panna fresca e 400 g. di giunr& ta. Nella convalesce·n za, aggiunta di fegato di ,rj tello fresco . fil.

VARIA La carta oleata alle finestre. Presso di 11oi le im,1 Jannate di carta oleata si u ~ano solo dalle famiglie più povere; nell 'estrerr10 Oriente in vece sono diffusissin·1e. Ora i n1edici cinesi hanno rilevato che la carta, in s1)ecie se oleata, si lascia attraversare dai raggi ultravi.oletti, i quali, invece, notorian1ente sono i11terceltalì dal vetro comune. Perciò I.a carta sarebbe decisanJe11te superiore al vetro nei riguardi igienici. È s tato du114ue deciso in Cina di sostituire la carta al vetro nei sanatori per tubeTcolotiei e rLei pedoconli; per tal n1o<lo, o·l tre a co·nse·g uire tlJl beneficio· terapeutico, si re·a lizzereb be un.a econon1ia 11otC1Vole, eli·mina11dosi l 'i1nportazio11e dei vetri, che ora i11 Ci'11a provengo110 dal1·Occidente·. ConL 'è noto, i raggi ultra-viol~tti attraversa.110 anc·h e -llcune s.p ecie di vetri e di materiali tra sf-Llre1tti fabbricati di recente e di cui si è r~reconizzat.o l 'ir11piego a sropi igienjco-sanitari (così il« vitaglass »e il<( bicella »). 1

1

V. V. (iDa (( Igea », alleg·ato agli (( Ann. d 'Igiene )) , 1935, 11. 4).

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI .

1

P O R M U L A R I O.

[ANNO XLII,

G.

A prop·os de l 'ac lion des lumières monochromatique.s sur les p~trefactions et sur les fermentations determìnés in vitro pa·r le «· Ba·c. Proteus vulgaris ». ~ Ind. Grafiyhe St1JcGUERRINI .

chi, Milano, 1934. C. Cucconono. In, tema di leucemia a mortocili. - Tip. S.l.T.A., Ancona. C. Cucconono. Esperimenti pralici di tratta1nento vitaminico del morbillo. - F.lli Pallotta Roma, 1935. G . GUERRINI. Sull'azio ne combinata delle luci monocromatiche e delle sostanze fotodinamiche sul potere f erme'nltativo del Saccaromices ccrevisiae.

D.

Irld. Grafiche A. Nicola, Varese , 1934. PAZZANESE e J. CABEI..o CAMPOS. Estudio com-

parativo dos diversos m etodQs qui1nograficos. -

Tip . .Scheliga, S. Paulo, 1934. . G. L. LucANGELI. Per una razionale terap1a fosforica e calcica. - Tip. Perego, Milano, 1935 . D.

PAzZANESE.

Estudo raclio-1c-y1Tlographico do co-

Revista da Sociedade cle Medicina y Cirurgia. Rio de Janeiro, 1934 . racao. -


l ANl\ o '\.LII ,

~ 1Jl\1.

27 1

SEZIONE PRATJCA

1375

N·E LLA VITA ·PROFESSIONALE·.INSEGNAMENTO SUPERIORE Commissioni giudicatrici dei co ncor si alle cat· tedre universitarie. Il Ministro dell 'Educazione Nazionale ha nomir1ato l~ Commissioni giudicatrici dei con corsi a Cattedre universitarie, banditi quest'anno. Le Co1l1missioni per le materie di medicina sono <,os tituite dai segu enti professori: Igiene e polizia medica, R . Università di Parma: Donato Ottolenghi, Dante De Blasi , Oddo Casagra11d i, Giovanni Petragna11i, Luigi Piras. Medicina legale, R. Università di Parma: Ruggero Ron1anese, Domenico Mirto, Giuseppe Moriani, Giuseppe Falco, Ameòeo Dalla Volta . PatoJogia sp eciale chirurgica dimostrativa, R. Università di Torino: Ottorino Uffreduzzi, Giova11ni Razzaboni , Fedele Fedeli , Roberto Alessandri, Mario Donali. Patolog ia sp eci ale medica e semeiotica, R. UniYersità di Modena: Pietro Sisto, Antonio Gasbarri11i, Nicola P ende, Cesare Frugoni , Francesco Galdi .

Cronaca del movimento professionale., Gli t1fticiali medici in congedo possono farsi ri· chiamare. · Gli ufficiali medici delle categorie in congedo che d esiderano eventualmente prestare la propria opera presso le truppe mobilitate per l 'A. O. , potranno presentare ai com andi militari da cui di])endono, le relative domande. Queste saranno immediatamente segnalate al Ministero della Guerra ch e farà, nel più breve tempo, le conseguenti co111unicazioni agli interessati .

CONCORSI. Posn VACANTI. Concorsi sanitari delle RR. Prefetture .

In co11fottr1ilà alle disposizioni di legge, in ubbidien1a al Decreto ~Iini s teriale 15 aprile 1935, entro il mese di maggio sono stati banditi dalle RR. Pre~etture i concorsi ai posti vacanti il 30 aprile per 1 posti di sani tari condotti, ufficiali sanitari, uffi ci d 'ig iene e sanità , laboratori provinciali d 'igien e e profilassi. Nella.i impossibilità di riportare, anche in sunto, notizie di tutti i bandi di concorso, che devono essere affissi nell'Albo Pretorio della Prefettura che li indìce e dei Comuni interessati,. ci limi· tiamo a indicare alcune scadenze: Rovigo 30 luglio; Campobasso, Cosenza, Foggia, Parma 31 luglio; ~Iantova 8 agosto ; Perugia, Reggio Emilia, Trieste, Udine 10 agosto; Savona 14 agosto ; Belluno, Cagliari, Enna, Gorizia, Novara 15 agosto; Viterbo 16 agosto; Bergamo, Brindisi, Matera, Varese 20 ag0sto; Avellino 22 agosto; Benevento 25 agosto; Grosseto 27 agos lo ; Ragusa 29 agosto; Bo-

logna, Milano :30 agosto; Alessandria, Brescia Fer· rara, La Spezia, Pescar a, l>iacen za, Ravenna 'Rieti Roma, Siracusa, Teramo, Torino, Treviso, Vercelli: ' ' erona 31 agosto. Facciamo anche seguire alcuni altri brevi an· nunzi. ANCONA. Ospedale Civile « [Jmberto I n. - Scad. 31 luglio, ore 18; primario di traumatoJogia e ortopedia; età limite 45 anni al 25 giugno ; L. 5000 e partecipaz. 12 ~~; chiedere annunzio. Rivolgersi alla Segreteria. AREZlO. Consorzio Prov inciale Antitubercolare. s.ca~. agosto; direttori di 3 Sezioni dispensar1Rl1 ; st1p. L. 3000, L . 2500 e L. 2500; 5 quadrienni decimo ; e là limite 40 anni al 20 giugno; tassa L. 50,05. Chiedere annunzio. Rivolgersi alla Seg r ete ria (Palazzo della Provincia) . FERRARA. Arcispedale S. Anna. - Scad. 31 luglio, ore 18; specialis ta otorinolaringoiatra; e tà Jim . 45 an11i alla chi u sl1ra <lei con corso: titoli; documenti a 3 m -esi dal 18 g iugno ; stip. L . GOOO, percentuali; diritto di libero esercizio. Chieder e <J11nunzio alla Direzione amministrativa , cor so Giovecca 203.

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MILANO. Consiglio degli ! stil u li Ospilalieri . Concorsi, p er titoli e<l esan1i. ai segue1~ ti µos ti nel Sanatorio Vitt. Ein. III in Garbagnate Milanese: a) m edico primari o s pecialista, stip. L. 7850, iridenn . trasferta L . 2500 ecc. ; b'J due medici assistenti, stip. L. 6100, indenn . r esi cl. L . 1500, guardie L . 20 ecc.; c) u11 prosettore, s tip. L. 7300, oltre L. 2000 indenn. trasferta ecc.; per i posti a) e e) orario limitato. 'fassa L. 50. Chierlere annunzi o. Scad. ore 16 d el 30 setlern])re. [)omancle e docl1m enti all 'Ufficio di Protocollo del Co11siglio, vi a Ospedale 5, Milano ; per informazioni rivo1gersi alla direzione del Sanatorio. MIL.\NO . R. Pref ettura. - Co11 corso per 5 pos ti di Ufficiale Sanitario n ei Consorzi di Abbiategrasso ed Uniti, Magenta ed Uniti, Melegna110 ed Unili, S. Angelo ed Uniti e n el Comune cli Monza. Stipenrlio pei Consorzi L. 18. 000 più L . .5000 i11 d ennità mezzo òi trasporto, 5 aumenti quadriennali del deci1no; per Monza ·L. 13.000 più L. 4000 di servizio attivo. Scadenza ore 18 del 30 agosto 1935-XIII. Chiedere b ando alla R . Prefettura di Milano, Ufficio 1Sanitario. MILANO. R. Prefe.ttura . - Scad. 30 agosto, ore 18; 19 posti di m edi co conllotto. Cl1i ed ere b ando nll 'Ufficio sanitario . PAVIA. Consorzio Provinciale Antituber colare . Scad. 15 agosto, ore 17; secondo assistente presso l 'Istituto elioterapico Vitt. Em. III in Bussana di S. Remo ; stip. L. 8000. oltre L . 1500 serv. att., alloggio, vitto; 2 hien11i ventesimo ; età limite 35 a.: chiedere annunzio . PoNTEDERA (Pisa) . .Spedale L otti. - Scad. 20 luglio, ore 17; m edico chirurgo aiuto; titoli ; stipendio L . 6000 lorde; 30 g iorni di con gedo annuo; anno di prova e due conferme biennali ; età limite 29 anni al 20 m aggio; tassa d 'esam e L . 35,10, ~ Ila Tesoreria; documenti non anteriori di 3 mesi al 20 maggio; servizio entro 15 giorni dalla parlecipaz. di nomina. Chieder e annu11zio . Rivolgersi all 'lffficio di Segret eria.


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POLICLINICO »

(F errovie d ello Stato). - Concorsi p er titoli ai seguenti postj di m edico di riparto: Pesaro Il , Riccione, Lore to, Macerata II, Spole to (Ancona); Chiusi II , Pist oiai II, Prato II, Ponta s ieve I , Altopa scio , Castelfiorentino, San Cassiano , Frassineto, Firenze IV, Firenze VIII, Firenze X (Firenze); Taurasi (Foggia); Predosa, Genova Rjvaroro II, Genova Riva.r olo III, Diano Mari11a (Genova); Gallarate, Rovnto, Treviglio, Lambrate, S. Zeno Folzano (Milnno) ; Palermo IV, Palermo VI, Porto Empedocle I , Castronovo (Palermo); Carsoli, Cast el di Sangro, Gallese, Roma I, Roma Il , Roma IV , Roma VI, Roma X, Roma XIII, Roma XVI, Tarquinia Il (Roma) ; S. Antonino di ,Su a, Casale Monferrato II (l 'orino) ; Verona IV, Ven ezia IV, Sambonifacio, Casarsa, Meolo, Venezia Il (Venezia). Inviare domanda e richiedere inforn"lazioni ai risp ettivi Ispettorati Sanitari (indicati fra parenti si). Scadenza or e 17 del 31 luglio 1935-XIlI. RoMA. .Minist ero d ell e Co m.urii cazioni

BORDIGHERA-SA REl\tO, cedesi avviata pratica medica, prelievo irnpianti 1no<lerni eventualmente a1)parecchi , mobilia ecc., causa trasferim ento fuori provincia . Miti pretese. ScriYer e Dott . Cav. G. Piazza, Bordigher a. 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Alla cattedra di neuropsichiatria della R. Univer sità di Genova, resasi vacante p er la chiamata a Roma del prof . Ug·o Cerletti, è st at o chiamato d a Cagliari il prof. J,ionell o De-Li si. Il prof. Ma.r io Reale è n omin ato , i11 esito a concorso , direttore d el Sanatorio di Sassari dell 'I . N. F . P. S. Padre Agostino Gemelli , r ettore d e11 'Università Ca ttolica- d.i Milano, è i1ominato presidente della Pontificia Accademia delle Scienze d ei Nuovi Lincei , in sos tiluzior1e del co1npianto padre Gianfra11ce chi . Il premio F. Sereni , p er la ureati in m edicina d all ' U11iversità di Roma durante gli an11i accademie i 1933-34 e 1934-35, d ell 'importo di L. 2000, è la lo vinto dal dott. Er111ir1io Carlinfan ti per la te i di laurea : « La dottri11a dei sottog.ruppi sanguig11i dal punto di vis ta biologico e clinico . Nuovi extrariçe ttori rivelati con esperien ze immunitarie >>. Rallegra1ne11 Li corctiali al giovan e e valent€> Sll1di o O.

Il prof . co1nn1 . Eduardo Calandra è n ominato com1ni s ario <l ell 'Ordine d ei Medici d ell a Provincia di P alerm o . Il prof . Osvaldo Polimanti , di.rettore d el! 'Istituto di Fi ·iologia d ella R . univer ilà di Perugia , è stato invi lat o dal Comi lato organizzatore, a prender par. t e: al Con gr esso internazion ale di Fi siologia ch e si terrà a, Mo ·ca n el prossimo agosto. ort(• abili la li alla libera docenza i do1tori: Guall i er o Pan crazi, in anato1nia t op ografi ca; Ausonio 1\1a ia, in clinica d ermosifil op atica ; Lui a Chiu1nina l lo, in odontoiatria e prot esi deniaria ; Mario \ o1terra, in clinica m edica ; Mich ele Laporta in fi iologia sp eri111entale; An to11io Cbi atellino Aug n lo Mich elazzi, Antonin o P a11ag ia , Leon e ' Pao1é11.zi , Ranunzio cotti Douglas, Mario Sigon , Pietr o tefanulti , in pa tologia peciale m edi ca. 1

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NOSTRE CORRISPONDENZE Da Bergamo.

Convegno ortopedico fraùmafologico.

. Ha avu lo luogo il 16 giugno u. s. in occasione del ci11quantesimo ai1niversario della Fondazione dell 'Istituto Ortopedico Matteo Rota e dell 'inaug urazione del nuovo Reparto operatorio, ed ha ovulo grande successo. ..\Jle cerimonie di inaugurazione e di apertura del Convegno h a11no partecipato le Autorità cittadine co·n a capo il Prefetto, ,S. E. barone La Via, il Segretario Federale Antonio Valli, il Vescovo mons. Bernareggi, il podestà Carillo ~esenti, i] preside della Provincia ing. Radici; ed una folla di notabilità , di medici della Provincia , di cittadini. Tra le nurnerosissime adesioni notate quella di S. E. Suardo, del sen . marchese De Capitani d 'Arzago, e quelle di tutti i presidenti degli Enti cittadini. Tra i chirurghi ortopedici d'Italia che non avevano potuto intervenire notate le cordiali adesioni clei proff. De Gaetano, Putti, Dalla Vedova, Do11ati, Bastianelli, Scarlini, Comisso e molti altri. Dopo 1e relazioni svol Le dal presidente dell 'Isti1uto, dott. Mazzoleni e dal primario direttore prof. Nastrucci che hanno sinteticamente tracciato la storia dell 'I stituto sorto per la volontà creatrice del dott. Matteo Rota , ed il suo graduale potenziamento, il Convegno ha avuto inizio sotto la Jlresidenza del s~n. prof. Guaccei;o e del prof. Galeaizi. · ' · .. Nella seduta antimeTidiana si sono svolti i seguent'i temi di co1nu11icazione: Guaccero , Bari : I nuovi orientamenti dell 'ortor)edia e la legge sulJa d enunzia O))bligatoria degli infanti n ati deformi e delle lesioni causanti invalidità al lavoro a carattere · permanente. Galeazzi , Milano: Il piede valgo, deformità congenita di Vo1kmann e la sua terapia . Camera , Torino: La resezione di cartilagini di coniugaziorle nel tratta1nento delle differenze progressive di lunghezza degli arti inferiori. Faldini , Parma : Rara forma di tumore della tibia. Zanoli, Pietra Ljgure : Al1to-trapianto osseo pro inetacarpo. Nella seduta del pomeriggio si sono svolte, all 'inizio, le nove comunicazioni su argomenti di tubercolosi chirurgica degli allievi di Zanoli. La scuola di Mila110 coi proff. Albanese, Poli, Giraudi , Marziani e dot lori Viganò e Longhi, ha svolto vari temi di ortopedia, di radiologia e di tecnica operatoria ortopedica. Il prof. Vignolo di Genova ha presentato un r1uovo letto per fratture del rachide, Baj di Torino un metodo di ricostruzione del cotile, Pach11 er di Torino un argomento interessante di meccanica fi siologica del piede nelle fratture del calcagno, Bonola di Firenze lln esame degli aspel ti radiografici degli ema Lomi mediastinici nelle fratture del rachide dorsale, Bocchi di Parma un tumore raro d el radio, Lapidari di Milano uno studio n elle fratture di clavicola .e Fusari di Torino un flermoide del muscolo te~porale. Il prof. Feci di Bergamo ha trattato dell 'osteoco11drite dissecante del ginocchio ed i suoi assis tenti dott. Colombo dei reperti radiografici vertebrali n elle sindromi ischialgiche e dott. 'fi1npano della cura éfel1a p eriartrite scapolo-cn1ernJe .


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SEZIONE PRATICA

Degli assistenli dell 'Istituto Ortopedico cli Berga1110, il dolt. Moretti ha presentato degli autotrapiar1li i11 piede tubercoloso ed il dott. Lenì uno studio sul piede reflesso ed uno su una forma rara di tubercolosi del gomito. Il dott. Dusi di Brescia ha prese11Lato una sindrome epileltica in lussata d"'anca, il dott. Pagano11i di Bergamo un caso di epicondiloidite del gomito, ed il dott. Mancini di Valdoltra uno stu<lio radiografico degli psoas nel Pott lombare. Le varie e numerose comu11icazioni sono state seguite da discussioni ampie, cui hanno preso parte i proff. Bargellini di l 'orino, Mezzari di Trieste, Lavermicocca di Torino e il dott. Casuccio di Valdottra. N. G.

NOTIZIE DIVERSE 90 Congresso internazionale di dermatologia. Co1ne abbiamo già delto, avrà luogo a Buda.p est dal 13 al 21 settembre 1935 sotto la presidenza del prof. Louis Nékam, direttore della Clinica dermatologica di quella città. Le lingue ufficiali sono : il francese, l 'inglese, I 'it aliano ed il t edesco. Contemporaneamente al CÀ>ngresso internazionale terrà le sue sedute, il 14 settembre, l 'cc Unione internazionale contro il pericolo vener~o ». Nei primi due giorni del Congresso si riuniranno le particolari CÀ>mmissioni e CÀ>nferenze, che, costituite dai membri di ciascuna nazione, svolgeranno il lavoro a ciascuna assegnato. Le conferenze, irL numero di 4, riguardano: lo sturlio della tuber colosi cutanea com e malaltia popolare; lo studio delle questioni inerenti alla difesa contro le nlaJattie veneree; l'importanza sociale delle malattie professionali della pelle; dermatovenereologia comparata. Verranno trattati al Congresso i temi seguenti~ Studi moderni sulle funzioni della pelle; Reciprocità, corr el azione ert antagonismo fra pelle ed organi interni ; L '1mportanza rlell 'alJ ergia in dermatologia e sifilologia ; Disturbi del metabolismo in dermatologia (incluse l 'avitaminosi e le der1natosi d 'origine endocrina) ; L 'im!)Or tanza rlelle influenze esterne sulla forma e sul numero delle malattie cutanee; Virus filtrabili e loro importanza nell 'etiologia delle malattie cutanee; Nuove ricerch e sulla patologi a della tuber colosi; I,a terapia m edica ed i1nmunobiologica non spe.cif\ca della sifilide; I criteri della guarigione della sifilide. Fanno parle dell€ Commissioni e delle Conferenze per l'Italia i proff. Mario 'L'ruffi di Padova, Giuseppe Mariani di Bari, L.u dovico Tommasi di Palermo, G. B. Fiocco di Ve11ezia, Jad er Cappelli di Firenze, P. Cerutti di Padova, E. Balbi di Alessandria. Sono relatori e correlatori per l'Italia i proff. A . Pasini di Milano, F. Flarer di Catania, G. Bertaccini di Siena I.... Tommasi di Palermo ed altri. Vi saranno' inoltre conferenze su questioni ~i attualità nel campo derma tovenereologico, tenute da spiccate personalità. · . . . D:urante il congresso verranno prfil)entat1 ca-s1 clinici parlicolarmente inle;essanti e V_i sa.rà P'.11:e un 'espostzione di modelli, apparecchi sc1ent1f1c1, specialità medicinali ecc. Per partecipaxe al C-Ong·resso occorre presentare domanda . al Segretario Naz. per l'Italia presso la Clinica dermosifilopatica di Padova fino al 1° agosto 1935.

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Sollo il patrocinio dell a Segreteria per l 'Italia del IX Congresso Inte·r nazionale Dermatologico è sta!o in?e.tto. u~ viaggio in comitiva per i p~r­ t~c1pa~t1 ital1~n~ ed i propri famigliari. L ·organ1zzaz1one del viaggio stesso è stata affidata alla Compagnia Italiana Turismo CI1', Ufficio cli Pndova . Per i~form~zioni dettagliate e iscrizioni gli interessati potranno rivolgersi al prof. Mario '1'1 uffi s~~r~t~rio per l 'Italia del Congresso, opp1.1re al~ 1 Uffic10 CIT di Padova e a tutti gli l Jffici CI'f d'Italia. Il viaggio si svolgerà da e per \ 'e11ezia, dal 14 al 25 settembre; q,u ota di partecipazione L.. 680 a persona; per una gita facoltativa a Vienna L. 350. Importo supplementare per parte1rti con 2 giorni di anticipo L. 80. Questi prezzi sono calcolati per i servizi in Ungheria al cambio attuale del pengo registrato e utilizzando tutte le combinazioni vantaggiose e le riduzioni accordate dagli alberghi e dalle varie amministrazioni ferroviarie (viaggio in 2a classe). È stata ottenuta la concessione del passaporto collettivo sul quale potranno essere iscri lti i partecipanti con le modalità indicate nel programma a stampa e mediante il pagamento di L. 20.

110 Congresso internazionale per la tutela dell'in· fanzia. In occasione dell 'Esposizione universale i11ter11azionale di Bruxelles, il Governo belga ha prega lo l 'Associazione internazionale per la protezione dell'infanzia d1 tenere la sua 11a. sessione in questa città. La riunione assumerà il carattere di un congresso internazio11ale; si terrà dal 18 al 21 luglio e sar à solennemente ir1augurata alla presenza di S. M. la Regi11a. Temi ali 'ordine del giorno son o: cc La tutela del fanciullo in campagna dal pu11to di vista m edico, giuridico, pedagogico, social~ »; cc Gli effetti della crisi economica e della disoccupazione sui fan ciulli e sugli adolescenti. Metodi d'inchiesta dal punto di vista medico, giuridico, pedagogico, sociale ». Saranno pure esaminati dei problemi che interessano particolarmente le Sezioni nazionali delL'Associazione. Questa si propone di orga11izzare, durante il congresso, al difuori delle sedute ufficiali, dei seminari di studio, in cui potranno essere discussi i più importanti di tali problemi. I lavori saranno divisi in Sezioni. Rivolgersi a : Secrétariat gén éral de l 'Associali on internationale pou.r Ja protection de l 'enfa11re, avenue de la Toison-d 'Or 67. Bruxell es, Belgio .

Società italiana di ematologia. Il 23 giugno si è t enuta a Pavia la prima seduta della .Società Italiana: di Ematologia. Il presidente, prof. Ferrata, salutando i partecipanti, convenuti da tutte le Università d 'Italia , e fra i quali si not avano i proff. sen . Micheli, Zoja , Dona ti, Cesa Bianchi, Carpi, Lattes, Finzi, Gamna , Sisto, Morone, Galdi, Gasbarrini, ha segnato i compiti de} la nuova Società, n el fervore cii .r icerche e di studi promosso e voluto dal Regime Fascista. Dopo aver espresso la su a approvazione con unanime applau so al telegramma di omaggio inviato al Duce, l'Assemblea è passata alla discussione delle numerosissime comunicazioi1i, alla qua]P.


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« lL POLlCLINICO »

l1a11110 partecipato i proff. Micheli, Ferrata, Dona ti, Foà, Villa , Dalla Volta, Introzzi, ecc. La Società quindi si è recata a Salice ove con la guida del sen. Devoto ha visitato la « Carta del Lavoro », il magnifico Istituto dedicato alla cura degli operai colpiti da malattie professionali, per poi riprendere nel pomeriggio le sue discussioni in Pavia. Alla chiust1ra dei lavori vennero inviati telegrammi di omaggio al Ministro dell'Educazione ~azionale ed al Segretario del Partito.

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6° Congresso medico turco.

<li Firenze, specialista i11 on1eopa tia, il quale, in seguito alla diagnosi, le prescriveva alcuni medicamenti che egli stesso le consegnava. La signorina itenu11ziò al P,r ocuratore del Re il Mattali per violazione alla legge sulle farmacie per avere venduto medicinali senza denominazione dei componenti. In giullizio il Iviattoli fece rilevare che ~ Firenze manca una farmaci a omeopatica e perciò il medico omeopatico è costretto a fornire direttan1ente i rimedi, il cui prezzo è compreso nella visita. Il P. M. chiese la conda11na del Mattoli, ma il Pretore lo assolse perchè il fatto non costituisce reato.

Il 6° Congresso inedico nazio11ale turco si adunerà ad Angora verso Ja fine di ottobre, sotto I 'alto patronato del Presidente della llepubblica, Kamal Atalurk, e sotto la preside11za (}eì Presidente del Consiglio clei Ministri, Ismet Ino11u, e del Ministro ùelìa Sanità e dell 'Assistenza Sociale, prof. Refik Saydam. Temi generali: I reumatismi.;. Le. tossicomanie. Per qu a11to riguarda i lavori del congresso rivolgersi al segretario generale prof. Fahrettin Kerim, boulevard Angora 15, Istambul, Turchia.

Il giudice istruttore di Lilla ha rinviato al Tri-· bunale correzionale, so llo l 'irnputazione di scrocco, il sig. Georges Petit , ex-presidente generale della <( l\!Iutuelle du Nord », il quale aveva ve11cluto a questa Mutua un suo terre110, per la costruzione cfj una Casa di salut e chir11rgica, face11dosi corrispondere franchi 150 al mg., invece di 90, prezzo <li stima: ciò gli aveva permesso di percepire 750.000 franchi in più del dovutogli.

Il Sanatorio di Busto e la Scuola professionale di Camerlata. Il 23 giugno l 'Istituto nazionale fascista della previdenza ba i11augurato il suo· nuovo grande Sanatorio di Bus to ~i\.rsizio - il trentaduesimo e la nuova sede della Scuola professionale, an11essa al Sanatorio di Camerlata. L 'on. Bruno Biagi, presidente dell'Istituto, ha voluto presenziare alle due cerimonie, alle quali sono intervenute in gran numero autorità e rappresentanze dei due centri. Il Sanatorio di Busto Arsizio - capace di ospitare 290 an1malati e nel quale <lal 23 giugno stesso già molti vi sono allogali e sistemati - è una costruzione n1.odello, a tre piani , con terrazze coperte e scoper le, con ambienti ampi ed ariosi, con gabinetti di cura, provveduti del materiale più moderno. Vi possono stare uomini e donne, ir1 sezioni ben distinte e vi si esperimenterà, col t empo, l 'assistenza agli adolescenti, in una sezjo11e particolare. Dopo la be11edjzione, impartita dal Vicario di Bus lo, s~guì la visila, che la sciò in tutti un 'intpressio11e di viva soddisfazione. Alla cerimonia inaugurale della nuova sede della Scuola , l '011. Biagi pronunziò il discor so inaugur ale, diff11so dalla radio, in cui illustrò efficacer11ente i criterii jnformativi di tali istituzioni. Si tratta di vere e proprie scuole n elle quali gli ammaìati accudiscono ad attività produttive e conservano la pratica capacità tecnica1. Il problema - ha detto l 'oralore - è stato posto con tutte le cautele necessarie, perchè non sia mai reca to co1nunque ostacolo al raggiungim ento d ell 'obiettivo fondam entale: la rapida cura e la sollPcita guarigione degli ammalati di tubercolosi, per recuperarli al lavoro e quindi alla fan1iglia ed alla Patria. La visita alla mostra , nella qual e sono stati raccolti i lavorj eseguiti nelle va.rie sezioni, ha prova lo luminosam ente l 'utilità e l 'opportunità dell'iniziativa COSL egregiamente attuat a. n prof. Felice Parodi, che dirige la Sci.1ola, si el)be gli elogi dell 'on . Biagi.

Azioni giudiziarie. L 'i11 egnante Lucia Ricci di (_;a lelfranco Fiorentino i fece visitare dal dott . Dandolo Mattali

Un po' dovunq11e. Il Ministero dell 'Interno ha affidato ad una. Co111missione l 'i11carico di studiare un regolamento unico sanitario da adottarsi in tutti gli Ospedali. Il termine ullirr10 per la presentazione delle pubblicazioni per i concorsi a cattedre universitarie è prorogato a Lutto il 15 luglio 1935-XIII. Dal 3 all '8 giugno si è tenuto a Ginevra un Congresso internazionale sui lavori d 'igiene pubblica; vi erano rapprese11tati 45 Paesi. Il prof. A. Ilvento parlò sulla bonifica integrale; il prof. Neri fece una r elazion e sulla città nuova. La Sezione Laziale rlella Federazione Nazionale Fascista per la lolla contro Ja tubercolosi si è adu11ala il 27 marzo n ell'aula delle lez-ioni dell 'Istituto << Carlo Fo.r lanini », sotto la presidenza del1'on. prof. E. ?\{orelli, coadiuvato dal delegato regionale prof. V. Omodei Zorini, presenti una cinquantina di soci. Il prof. Morelli illustrò il programma e gli sviluppi della settimana per la diagnosi precoce e an11unziò la pubblicazione di una1 rivista mensile dei ,S anatori dell 'Istituto Naz. Fascista di Previdenza Sociale; il prof. 0Il).odei Zorini espose l 'attività della Sezio11e durante il 1934; seguirono 3 comunicazio11i scientifiche. Il 3° conveg110 nazionale dei n1edici italiani artisti si è adunato a Genova dal 22 al 24 giugno,. presenti le gerarcl1ie e le autorità locali. Il prof. Bertarelli pronunziò il discorso inaugurale sul tema: « Scienza ed elevazio11e estetica ed artistica ». Il prof. Sangiorgi tenne una con1memorazione belliniana . Ebbero luogo varie comunicazioni e dizioni diversi . Il co11vegno si chiuse con una gitaa Rapallo- (}Ve si svolse nn Gonce~to -ed era st~ta organizzata. una mostra di arti figurative e di fotografie. S. A. R. la Principessa di Piemonte si è recata alla R. Clinica n eurologica di Napoli - diretta daI prof. }i"'ragnito - n ella qt1ale, per volere di S. ~I:. la Regina , si è istituito un Centro per la cura dei: postumi di encefalite epidemica. L 'amministrazione ctell 'Università ha deliberato la costruzione di un i11 tero nuovo reparto , destinato agli encefalitici , il quale sarà in grado di accogliere un numero d 'infermi triplo dell'attuale ..


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SEZ IONE PRATICA

L '1\rcivescovo di Napoli, S. Em. il Cardinale Ascalesi , ha visitato ]a Clinica Medica diretta dal prof. Boeri, completa1nente rinnovata e portata alla più alta efficienza d ei tempi moderni. Venne ricevuto dal direttore e da varie autorità, tra cui S. E. il Duca Niutta, il Federale avv. Picone e l'on. Morisari . Nell'aula delle lezioni il prof. Boeri rivolse un indirizzo di omaggio all 'illustre PreSl1le, ch e si deg nò di rispondere con una co111mo.. \·e11le allocuzior1e. Il C.On sorzio Provinciale di Palermo p er Ja lotta co11tro il can cro ha inaugurato, il 10 maggio, un Ce11tro di accerlarnento nell'Ospedale (lella Con:ezione; esso occupa un piccolo padiglione, ch e no11 h a carattere defi11itivo, ma che r:ionpertanto è or ganizzato con og·ni cura; esso è dotato di una prima quantità <lj r adio con cessa dal Ministero dell'Interno. · Si è costituit o a Con10 u11 Cor1sorzio proYinciale JJer l a lotta co nlro il ca11 cro; n e fanno parte l'An1n1inistrazione j)r ovinciale (che verserà al Consorzio un contributo di L. 10.000 an 11ue), i comuni di çomo e di Lecco e gli osped ali delle s tesse due città. Con una sen1plice cerimonia è tata inau g urat a a Cese11 at ico Id colo11ia marina (lella Federazione Fascista <.l i Bergan10, intitola ta a Fra11re ro Baracca. Il mag11ifico fabJ)rjcato sorge lu11 go il viale Car (fu cci ed è capace cii 700 le tti . Vi . i av ,·iccnrler a11no tre g ruppi: cl unque sa ra11110 2100 i bimbi ch e la Colo11ia po trà quest 'anno ospitare. Contempora11ea1ne11te l1a11no avuto inizio l e colonie m on tan e che ospitera11no oltre 500 :Balilla e Piccole ItaJiane. i~elle colonie fluYiali e n elle 110 colonie eliot er apich e si avvicenderanno 16 mila bimbi . Alla colonia marina di Varazze, sorta dall 'op era <li un precursore, 1'eod oro Frizzoni, si avvicender anno ] 350 bimbi . Sarà così un tota le di 22.000 1Jimbi r h e la Fe<lPrazione di Ber gam o potrà que l 'an110 aiut ar e. Notizie ufficiali reca110 ch e 11el periodo 1° gen11aio - 25 g iu gno sono d eceduti n ell 'Africa Orientale Jlaliana, per incid enti di volo, incidenti di Yario ge11er e e 1nal atlie, 7 uffici ali e 30 fra sot tuffici ali, caporali e solda li . Ogni compito di civiltà esige sacrifizi e reclan1a le su e vi l ti1ne. La 11umero a massa operaia di s locata nel] "Africa Orie11tale h a formalo oggetto delle }J ii1 oculate proy,·jden ze ig ie11ico-sanitarie d a parte delle nostre autori tà. Inoltre il Governo h a Yoluto che fossero conserYati integri i diritti e i benefici ch e competono i1ella madre p atria ai lavoratori in virti1 <lelle assicur azioni sociali . Il Governatore gen eral e d ella Libia, 111aresciallo Balbo, dopo aver tenuto a r apporto n1ensile i Com1ni ~sari provinciali , udi lo il parer e di ve111 i ulen1a tra i più colti e influ enti d ella Colonia , h a vie- · tato le pratiche di fachirismo - con1e forarsi le carni, ])ru ciarle con ferri roventi , can1mi11 ar e sui tizzoni accesi, ingoiare animali velenosi , vetri rotti, chiodi, foglie ili cac tus, applicar e an elli attraverso il se t lo 11asale di bamlJini ecc. - pratiche contrasta11 ti co11 1 p rincipi i d ella m orale e d ella civiltà moderna e con i dettami d ella stessa religione mussulmana. .I\ ' ' ercelli si

adunate 50.000 Jnondariso, ch e S. E. Star ace 11 a passato in rassegna; in nome di tulle, una di esse, 1\ilflria Azzi, ha e presso viva gra0 110

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titudine al Regin1e per le provvidenze adqttate a loro favore. La Compagnia lta]ia11a 'I'urismo ha organizzato un viaggio a l\ilad.rid e a Barcellona in occasione clel X Congresso i11ternazionale di Storia della Meclicina (20 settembre - 2 ottobre); importa in la classe L. 1468, in 2a. classe L. 1278; estensione del vjaggio nella Spagna m eridionale L. 930. Informazio11i e iscrizioni presso la Direzione generale della CIT, piazza Esedra 68, Roma, e presso i suoi Uffici e Corris;>ondenti. Le i scrizioni si chiudono il 31 agosto. Il 1° giugno fu sol ennemente onorato ad Anversa il chirurgo Albin Lambotte, notissimo per i suoi lavori sull 'osteosintesi. In mattinata ebbe luogo un ricevimento al Municipio; nel pomerigg io si tenne, all'Università coloniale, una seduta in cui parlarono Hustin p er i chirurg i belgi, Sauerbruch p er i tedeschi , Leri ch e per i francesi; la sera l 'Università libera di Bruxelles offrì al festeggiato un banchetto, in cui parlarono il mi· nistro W. Franck , il r ettore e i rappresentanti di varie Società di chirurgi a. Un a grave· epidemja cli rosolia si è sviluppata a San Salvador (America centrale) ; frequenti sono i casi letali. Si sono chiuse le scuole. In Inghilterra era stato presentato un progetto di legge per il riconoscin1e11to degli osteopati. Esso è stato preso in esam e da un Comitato misto di òeputati e di pari, ed h a provocato vivaci discu ssioni, con segn at e prevctlentem ente nel « ·L ancet ». I l progetto è stato ritirato. In Rom ania quattro ])anditi hanno assalito il lebbrosario di Tichilesti e si sono impadroniti di circa 30.000 lei contenuti negli uffici e n ella cassaforte; il capo d ella b and a, certo Teodoro Catanoju, JJOCO d opo si u cci<leYa co11 un colpo di rivoltella in bocca . È deceduto a 85 anni

'ir EDV\i ARD SHARPEY ScuXFER , considerato uno dei tnaggiori fisiologi dei nostri temr)i: egli ha impresso alla medicina le attuali t endenze fisiologiche. Nato in Germania, si naturalizzò ing lese; n el 1918 aggiunse al suo nome t ed esco di Schafer quello del su o m aestro Sl1ar1Jey, in omaggio alla patr ia adottiva. P oco dopo veniva 11ominato baronetto. Ha dato alla grande g u erra i due suoi fi gli ; questa p erdita lo aveva an nj entato . Tra i suoi lavori vanno segnala li quelli sulle secr ezioni interne: con Oliver egli scoprì l 'azione ipertensiva d egli estratti sl1rrenali e ipofi sari , il cJ1e portò p oi a individuarne i principi attivi. Vann o an che seg nalati i su oi studi sulle localizzazioni cerebrali, sul vago, sul simpatico cervicale, sull 'in11erva zione della milza e sulla contrazione di quest 'organo, ìe ricer ch e di pletism ografia ecc. Ha ideato t ecnich e ed apparecchi (live11uti cl assici. 'I I suo metodo di respirazio11e artjficial e è oggi il più u sat o. Ha formato un g r and issi1no nu1nero di fisiologi di valor e e l asci a varie opere pregevolissin1e. A. P. Il dott. MAR10 Cicc1AN1, vice-direttore della ~e­ zione chimica del Laboratorio provinciale cl 'igiene di 1'erni, di anni 28, è .rimasto ucciso durante il lavo ro, da esalazioni di cianuro potassico.

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« IL

POLCCLl~ICO

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA \V. PAGEL. Allergia e immunità. - E. RoELSEN. Tumori benigni del duodeno. - E. ScH1onT. Affezioni gastro-intesti11ali da deficienza di vitamine. I d., supplem. - Resoconto del 16° Congresso scandinavo di medicina inlerna. Lancet, 16 ~eh . - G. R. MrNCR Lo svilUJ)PO del1'epatoterapia nell'anemia perniciosa. - J . E . DEBONO. 'frattam. della febbre ondulan te. J ou rn. Méd. Franç., dic . - Nur11ero sul dosaggio della bilirubinemia e su e applicaz. Presse Méd., 16 feb. - MERKLEN. La secrez. gastr. 11ei gastrectomizzati . Giorn. del Med. Prat., gen. - C. GAl\iINA. Scompenso circolatorio di origine inconsueta. B rit. MedJ. J ou rn. , 16 feb. - H . HALDIN-DAvrs . W. BURTON Woon. 1 'r attam. delle dermatiti. Diagn. della tbc. polmon. iuiziaJe. Anier. Jpurn. Med. Se. , feb . - J. M. FLYNN e al . Diabete m. - H . E. MAc MAtION. Nefroscler osi maligna. - 'Y\'. PAGEL. Origine endogena della tbc. polmon. iniziale. - N. S. Y .\'\IVGEn. V'è un cc centro morale » n el cervello ? Med. Contem.p or., 2. E . CovA. Cause della s lerilità femm. Presse Méd., 20 feb. - J. BÉNECB. Profila si degli aocidenti d a novarsenobenze11i. Journ. de Méd . de Lyori, .5 feb. - E. BERTHET. Organizzaz. della lotta contro la tbc . in Italia. Croce R ossa, dic. 1 -. E. BonTOLOTTI e G. TORELLI. Studio dei linfatici pleuropoln1onari con prepaf'ati cli tori'). Gaz. d. Hop., 20 feb. - P. MASQfrEs e J.-0. TREILLEs. Azione della malarioterapia s ul liquido c. -r. Riv. It . di Ginec. , feb. - P. QlrINTO. Nefrecto111ia e gravidanza. - P. QvrNTO. Malforn1azioni genitali. Med.iz. Klinilf, 22 feb. - ,"f\T_ BENTHIN. Disturbi i11cretogeni genitali : diagnosi e terapia. - H . BauGscH. Traftam. della difterite rnaligna. Klin . .Woch. , 23 feb. F . H . HAAG. Malattie allergich e. -:- E. S1MMONSON . Circo lazione e lavoro. Acta Med. Scand., I V-V. -

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(ANNO XLII, Nul\1. 27]

Riforma Med., 14 feb.

cl i dicloroetil e g·uerra.

(yprite) ,

'

A. L t TSTIG. Il solfuro aggr essivo chin1ico di

Deut. Med. Woch., 22 feb. -

HEGLER. Determi11azione dell 'alcool nel sa ngue. - CzERNY. L 'acqua vesante. ~fiinch. Med. vVoch . , 21 feb . - H. ZI:\Il.\IERMANN. La strofantina 11ell 'angina pectoris. E. Doaf\IJANNS. Aterosclerosi. Bull. Mérl ., 23 feb. - Nu1nero sulla sifiJide. Brit. Med. J o urn., 23 feb. - J. GRA..~T e J. H. ~1lrLLER - Ateroma delle coronarie e fibr osi del mior,ardio. - S. DEANER. 1'bc. cronica disseminata. Presse Méd., 23 feb. - O. MoNon. Resezione del nervo sotto-cl avicolare. Riv. San. Sicil., 15 fel). - S. BATTAGLrNr. Latticen1ia, ins ulina e terapj a glucosio-insulinica nei cardio patic i . Riv. Oto-Neuro-Of talm. ecc., gen. -feb. - l~esoc. del . 2° Con gresso della ,Soc. It . radio-neuro-chiruirg 1ca. . J ou r n. A. M. A., 9 feb. - A. WINTER Ro"vE ~ al. Metabolismo d el l evulos io. ~ A. I. KLErNMAN. Allergia alla gom1 ;1a da 1nasticare. A r ch. It . di Chir ., gen. - S. MrLONE e A. Picco. P atogenesi d ella mesenterite fibrosa retrattile. G. SERRA. Ptosi gastrica. 1

Le-malattie infettive in Italia.• Nume r o dei Comu ni co lpi,ti e numero dei casi (fra p ar entesi).

Denunzie dal 3 g iugno al 9 g iugno : Morbillo 445 (2551) ; .Scarlattina 130 (388) ; P ertosse 117 (438) ; Varicella 177 (542) ; Vaiuolo e vaiuoloide - (- ); !~ebbre tifoidea 147 (247); Infezioni paratifiche ~l (53) ; Febbre ondulante 73 (109) ; Dissenteria 4 (4) ; Difterite e croup 195 (362) ; Meningite cer ebro-spi11ale epidemica 11 (12); Poliomielite anteriore acula 6 (6); Encefalite letargica 3 (3) ; Anchilostomiasi 8 (40); Rabbia: 111orsjcature di animali rabbici o ~aspetti 47 ·(73), dichiara la 1 (1) ; Pustola 1naligna 10 (11).

Indice alfabetico per materie. Acromegalia : ricerch e . . . . . . . . . Pag. 1371 1373 Ascesso polmonare: trattan1. . . . . . . )) Brigni carbo-gassosi nelle forme crirdiovascolari . . . . . . . . . . )) 1374 BibliogJ'afia . . . . . . . . . . . . . . . )) 1370 Cuore : ricerche . . . . . . . . . . . . )) 1371 1363 J•'. resipeloide o mal rossino umano . . . )) Frenicoexeresi sini s tra; comportamento 1343 d ella motililà gastrica . . . . . . . . )) Iperemesi gravidica : pne1J tno peritoneo. )) 1372 Ipofisi posteriore . . . . . . . . . . . . )) 1366 Ipofisi : sindromi . . . . . . . . . . . )) 1371 )) 1373 La ttante: distrofie; tra.ttam . . . . . )) 1360 Li11Iog.r anulomatosi: quadro clinico • L iquor: sos tanza iperglicemizzante . )) 1371 Malforn1azione cranica e clavicolare . )) 1364 Morbo di Basedovv: elettrochirurgia )) 1369 Ossigeno p er iniezioni sottoc11tanee nella pra li ca os tetrica . . . . . . . . . . . . )) 1372

Os teiti cl el gra11 trocan tere . . . . . . · P~g. 1365 Pancreas : palpazione . . . . . . . . . · )) 1372 PJeura. g iudj zjo di . pervei là al pneu1371 n1otorace . . . · · · · · · · · · · · · » 1373 Pleura : l avaggi . . · · · · · · · · · · · » 1344 Rachi-anestesia: contribulo . · · · · · » Setticemia . . . . . . . · · · · · · · · · » 1360 Sinfisi cardiaca ; esiti della operazione di 1335 Brauer . . . . . . . · · · · · · · · · · » 1353 ,Sodoku ; possibilità di r einfezione . · · » Stornati te ulcero a e gan g renosa: pre• • 1374 scr1z1one . . . . . . · · · · · · · · · · )) 1373 1'achicardia: tra l lam. . . . . · · · · · · )) Utero : ca11cro d.el collo cl o1)0 isterectomia 1~71 subtotale . . . . . . . . · · · · · · · )) Utero: infarto e ga11gren a da solt1zione 1372 sa pono sa . . . . . . . . . .. . . · · · · )) 1374 Zona : prescr izior1 i . . . • . . . . · · · · ))

• Diritti di pro1Jrietà riservati. ~ Non a consen~ta la mtamt>a di lavori pubblicati nel Policlinioo se non tn •utonua.tione scritta dalla f'edat,ione. E vietata la .,ubblK~one di sunti di essi senza citame la fonte.

C.

FRUGONI,

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Red. capo. Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

Pnzzr. Resp.


!~NO

XLII

Roma, 15 Luglio 1985 ·Xlii

Nun•. 28

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'' DURANTE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO 8BZIONS PRATIO. . REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico dJ Roma

SOMMARIO. Note e contributi : S. Bravetti: Contributo allo studio delle fol'me aib-articol ari della intfezione reum atica.. Osservazioni cliniche : F. Merighi: Enterorragia precocissima conseeutiva a chelotomia. - P . Bosi: Un caso di u intussusceptio » in se stessa dell'appendice. O. Bettinelli : Raro reperto erniario. Sunti e rassegne : ~ISTEMA NERVOSO: G. Bruni: L'iperazotemia n elle mal attie e lesioni del s i stema nervoso centrale. - R. S. Schwab e S. Weiss: L'a·S'Petto neurologico della Jeucemia. - F . Lévy: I l segno del cremast.ere in .patologia nervosa. - J. Aree e M. Balado: Ope1,aibilità dei tum ori del 3° vent r icolo. - O. Kanders : Nuovi metodi di cura dell 'epilessia. - STORIA DELLA MEDICINA: w. L. Brown: Progressi della medioina negli ultimi 25 anni. - Dei progressi della ch irurgia negli ultimi 25 anni. - Progressi in ostetricia e 1ginecologia negli u lt imi 25 anni. Notizia bibliografica. - Cenni blliliografici. Divagazioni : I cac0iatori iii microbi. Accademie, Società Mediche, Congressi : 2° Rad uno della Società Italia n a dì Gastro-enteroloigia. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Pie-

NOTE E CONTRIBUTI CI''Ico

OsPF.DALE

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ABBAZIA

DIVISIONE MEDI CA.

Contribnto allo studio delle forme ab·art icolari della infezione r eumatica. Dott.. S rL \ ANO BRAVETTI, Medico Primario e Direttore Sanit. Incerte e nebulose sono da co·n side·r are ancora oggi la eziolo·g ia e la patoge·nes.i di qt1ella affezione conosciuta comunemente sotto la invero troppo unilaterale deno·m inazion e di roomatisn 10 a1rti·colare acuto, n o·n osta11te il rinnov.a to, esteso, profondo . fervore di stl1di e di r icerch e condotti da una moltit11dine di Autori italia11i e stranieri sull 'argo1ne11to, sia n el ca1npo clinico ch e in quello anato1no-patologico e l.>iologico. Qualche passo t11ttavia è stato fatto e sen1bra logico pen sare ch e il proble·m a sia per essere no11 molto lontano dalla su a soluztone. llecenten1ente Grumbach , e.on Newmann e !\liiller, h a co·n siderato pressochè dimostrata

coli ict.us non riconosciuti : una ·causa di indigestione dif,ficilmente identificabile. - Il significato della midriasj rigida nei t raumi <Cranici e cerebrali. - Afasia postsierotera,pica. - Emicr ania e ricambio mater iale. - Patogenesi e trattamento dell'emicrania. - ComlJ)l icazioni nervose periferich e del diabete. - Nevralgia sciatica da iniezione di cbi,n in a. - Disturbi nervosi consecutivi a ll'in tossi cazione o ssicarbonica acu ta. Intossicazione da lu•m inal. - F ORl\fULARIO: Nelle radicoliti. - Nel torcicollo aicuto. - DIETETICA: La dieta cbetogena nella terap ia delle colibatteriurie. - SEMEIOTICA : .Per la diaignosi precoce di gan gren a dell'appendicite veruniforme. - TECNICA DI LABORA'IORIO : La ricerca del glUicosio nelle urine col metodo di Benedict. - VARIA. Nella vita professional e: RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO : A. Franchetti : La questione della di sin.fezione term inale nelle malattie contagiose. - Insegnamento surperiore. - Cronaca del movimento professionale. Concorsi. - N0tmine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indi ce alfabetico per materie.

1i:t eziologia streptococcica del reumatismo, rifaceildosi dalla teoria batterica e dai lavori di Kle·h·s., Ach aln1e, Levaditi ed altri'. Graff ha distin to tra reumatismo vero, ad eziologia rlel tt1tto ignota, e affezioni reu1natoidi do' 'U·te ai vari cocch i. D·'altr.a parte Swiff e l\.li11ge hanno credu I o di poter- ri p,o rtare questa malattia ad una re·a zione allergica . Ch e la maJat tia sia strettamente spe·cifica h anno soste11u to e sostengono, in ,rece, :F ahr, SchottmiilLe1 e, tra di no·i, Ceconi . Tra g li altri Au tori it aliani , Chini e Lusena, della Scuola di 1Fru .. goni, dopo un accurato e profondo studio sperime ntale sull 'argomento , p ur non mancan do di n1ettere in particolare ri'Iievo la fondatezza r:lella teoria batterica, non credono ch e la ezio lngia streptococcica possa ritenersi del Lt1tto climostrata; almeno per tutte le forme di reumatis1110, poichè essi infine m ostrano di avvicinarsi alla posizione preci~~ ta da Graff, secondo il quale esistono t1n Rhelzmatismus in/èctiosus ad eziolo·gi'a ignota ed un /( okkenrheumatismus ad eziologia gen era ln1ente treptococcica ed a patogenesi focale ed allergica. 1'ali tipi sare·b,b ero distin guibi'li soìo istologi1

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Nu~r.

XLII,

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Ci:m ente caratterizzato - :' il -prin10 ·- - -- dai- no,d- uli diA ch off nel miocardio., dai noduli del con11elt ivo co111paLLo, dalla! prin1ari'a infezio,n e dei t(J,& uti ton sillari e peritortsillari; il seeo·n do e enzialme·n te -da una g ranuloma tosi m esencl1i.J.no. le. D 'aJtronde cl1 e esistano fo.r me morbose cosidelle reun1atiche del tutto diverse, forf>e an ch e- sen za il mi11imo legame tra di loro e cl1e pure siamo soliti ancora far rientrare., in co1r1une, sotto l 'an1JlÌa ed elastica clefinizi or1 e di r et1ma,t is.rno, · ci n 1ost.ra c.h iaramente il CecPni in u11a sua briJ]ante pubblic.azione sul r eurr1 atismo nlu scolare; questa affc7 ione, ch e per n1olti 111edi cj e profani si p·uò dire rapp·r e enti il prototipo del cosidetto reumatismo, non avrebbe nulla a ch e vedere - ad esempio col r eumatisrr10 arti colare. Sec·ondo il Ceco·n i la 1ni.algia r eumat,i ca non sc11o non appartien e all 'infezione r eumatica , ma r1 on 'Può n eppui:e essere conside,r ata una ma1~• tti a . inf~ttiva; è' stata da alcuni tenuta per una m1a1lattia allergi'ca ad all ergene co·m unque· non batterico; essa è car.atterizzata da speciali i11dutan1enti ul!uscolari , cl1e sono senza reperto istologico, i quali - stando ad una eleg,arnte concezione di Schade - sarebbero do,ruti ad una mio,gelosi da freddo·, m entre Ruh·m ann li considera dovuti ad una ipertorti.a muscolare, circoscritta a singoli punti del n1uscolo, provocata d~ s0Sit an1e stimolfa trici si.a dell 'innervazio·n e vegetativa ch e di partic0Jari reazioni del chimi smo cellulare (tossin e, .prodotti del ricambio muscolare e gene' rale, ecc .).' Qu·a1le enorme - ~i stanza , du·n que, . -=dalle teorie più accr editate sul r eumati'sm o articolare! Anco,ra , tra di noi, ·Boeri, pur tene·n do n ella dovuta co11siderazio· n e la. teoria della manife, stazione anafilattica spiegata conci'liando l 'eziologia infettiva streptococcica coli' ori gine a11afilattica mediante i cosidetti fo ci , i qt1a]i potreb·b ero considerarsi r appresentati anche dai noduli di A ch off . e di Graff - esprime iil fine l '01p1inione ch e debba. conservarsi' il con. cetto di una· infezione gen erale, oh e attacca $econdari3:m e~te tutti gli organi e le ~ierose e s1)ecialn1ente sierose e cuore. Questo Autore rrtette poi in particolare evidenza la grànde. importan za delle tonsille e dell'anello di Val. . deyer in relazio,n e . alla patogen esi dell 'infezio·n e reumatir.a. Voglio ancora ricordar e ch e da qualch e Autore è stata avan zata l 'ipotesi ch e lia. malatti a sia ar\1icrobi ca e diate ica e l)reci amente artritica; da aJtri è stato sostenuto che il reu111alismo sia e.na manifestazione tubercolar e. Da quan to h o sopra esposto risulta chiaran1 ente per ch è, ain cora oggi, non si sia potuto ...

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[Ai~No

g)~nge re

ad upa cla.ssi'ficazio·n e sicura dellevarie forme morbose cosidette reumatich e; il ])1Jio ch e ancora domi11a su l'ezio-patogenesi del cosidetto· reurr1atismo fa ::;ì che i1oi verosimi1mente accomuniamo a.ffezi'oni del tutto diverse e se·n za alcun nesso tra di loro che non sia quello determniato dalla nostra ignoranza; prohabilm e·n te la scoperta di un fa,t tore eziologico, anche solo di qualcuna di esse, provocl1erà un totale sbandamento di queste malattie e la deno,minazi'one cc reumatismo n verrà a· perdere o·g ni suo signifioa:to . Peraltro, se oscurità ancora regna su l 'ezio'I>atogen esi delle m.alattie re umatich e, e·s.se daJ .tempo., nel campo pratico, vantano il privilegi.o, purtroppo così raro in patol ogia, di una terapia che può definirsi se·nz !altro specifica quale quella dell 'a cido salicilico e dei suoi deri\•ati. Ne vi·e ne che è di una importanza masssma sa.pere ri_conoscere in pratica ogni fo·r ma reumatica per potere curare e vantaggiosarn ente curare. Data la ql1asi assoluta srpecificità della ter t•1p ia in questo camp·o, credo de·b·b a c.o·n siderarsi grave mancanza quella del medico che, f'Ur potendolo, non n1ette in opera ogni suo più fin e ac·corgi1nento diretto allo sco•p rimento di ogni caso di reumatismo; vog li·o dire meglio, di ogni ma11ifestazione de11 'infezi on e reumatica. Penso infa,tti sia conveni·ente m ette.r e ormai al bando la vieta e deficiente denominazione di cc reumatismo » di « reumatiSimo articolare a cuto n e simili. Questa stessa de1tomin·a1zione ha indotto e induce tuttora ad una visio·n e del tutto parziale del p~o·b.Jema dia gnostico in questo campo e già di per sè facilita a deviare il pensiero da molte e già ritenut e diverse forme m.o-rbose., le quali sono invece da ricondursi ad una causa comune: precisamente a ql1ella dovuta all'infezione reumatica. 11 crite•r io terapeutico a javantibas assume in questi casi un vaJore decisivo e ci 5erve egregiamente in mancanza di dati eziopatogeneti'ci siouri. Alla ·d iagnosi, pressoahè c.e·r ta, delle forme mo·r bose da rite·n ersi conie manifestazioni varie del! 'infezione reurnia1tica t r1on concorre però solamente il criterio terapeutico; Ili fini della diagnosi clinica acqui. . stano uria import.ama rilevante aJcuni dati arlamnes tici ed obbiettivi che è bene ricer ca re in,siste,n te·m ente negli: ammalati e che già da soli debbono far volgere il pensiero all 'in·fezione reumatioa1; ma naturalmente sopra oooni altra cosa è della m'a ssima importanza coP.osce·r e quali sono le forme n1orbose dovute all'infezione reumatica . Tra n oi è stato specia,lrr1ente Boeri a richia• mare l 'attenzione su questa parte tanto im1

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[ANNO

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SE•ZIONE PRATl OA

i)ortante della patologia umana; il suo studio e le sue ricercl1e, che non datano solo d.a questi u Ilimi a11ni, avrebbero dovuto valere a sfatar e i) res~o i medici più di un pregiudizio i11Lorno al cosidetlo r eumatismo; co.rnunque, e,gli h a r ibadito a n ch e di recente le sue co·n cezioni sull 'in fezio11e reu111atica; concezioni ch e so110 s tate raccolte, svolte e sostenute anch e a ll 'estero e specialmente da autorevoli ricercatori francesi. 111 llr1nnnia con tali co,n cetti, si de,ve ritenere senz'altro errato cl1e la ...uoliartrite acuta sia una 111a lattia delle articolazio·n i e ch e es .. a rappresenti il prototipo assoluto del r eu111atismo a11cl1e se n e è la manifestazione più freqt1e11te e più chiara; così è anch e grave errore po rre di :ignosi di infezione r eumatica solo in presenza rli sintomi a1rticolari, cioè di poliartrite. Questa non è se n on manifestazion e di una infezione generale in cui le localizzazioni articolari soglion o essere più frequenti, intense e llllTnerose ch e no11 nelle altre infezioni generali . Come d'altronde in o·g ni set,t ioemia ]e localiz·l·aiZio,n i articolari , in gen er e scarse o mancanti , possono pire-valere, (pseudoreumatismi b1er1oirragi'ci, sifiJitici, scarlattinosi , tu})ercolari) così nella se tticemia reumatica le lesior1i locnlizzate a.Ile articolazio·n i , d 'ordir1ario presenti e ·i11 modo accentuato , t.a nto più spesso di quanto in genere non si cireda possono c~se.r e scarsi sime o assenti , sì da fa r correr e il ri schi o di no·n riconoscere la ,,era n::\tura delfa1 n1a lattia, quando si ten da a t en ere solo co L1to della s ua manifestazio11e, dirò così, ufTiciale perchè ipiù co·m une. IJobbian10 quindi ritenere ch e esistono, da uria parte, casi di reumatisrr10 manifesto quello co11lune a loca1li'zzazio11e poliarticolare - d~1ll 'altr.a, casi di cosidetto reumatismo occulte, n on evidente , altrimer1ti definito ab-articolare (1 d extra articolare. Dato tale polimorfisrr10. credo ch e - come giustamente ed autorevoJ n1en te ha sostenuto e sostiene il Boeri - debba sostituirsi la vecchia, imprecisa, unila ter a le d enominazione di cc r eumatism o » sia o 11on articolare col termine più comprensivo e lliù proprio di infezione reumatica. La quaJe si presenta con diverse manifestazioni . In proposito 1ni piace affern1are co,m e Boeri abbia dettato sull 'argo)m ento lezioni mag istrali, ch e n1i a1u guro ab1b iano potuto· essere mo.Jto pro ficue alla generalità dei m edici pr atici . Accanto, dunque, all'infezione r eumatica a sir1drome poliartritica - forma palese - (reumati8mo articolaire classico) del»bon o essere tenute presenti le forrne occulte o ab-articolari di del.La infezione. I,e rr1eno com•u•n i, le meno evidenti' sono le 1

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for111c i1lfettive pure. a tipo tifoide e influenzale, le form e psel1doc.hiruD.giche (appe·n dicite, peritor!ite, colecistite), l 'eritema n odoso e l 'essudativo polim·orfo reumatico, la porpora reuHlatica., la nevralgia frenica di Grenet, forse il r eumatismo rr1l1sco]are e aponuerotico acuto, (ma il Ceceni sembra escluderlo) infine, tra le pri11cip,a li, la corea di Sydenham. !\Ja ·vi sor10 - ancora - ca\Si p iù nurrierosi e più importanti in cui le localizzazioni e11do e pericardiche , miocardioh e, r enali, pleuriche, poln1onari, peritoneali -- che vengono s0lita1nf.nte con siderate solo con1e eventuali co1r1r,Jicazioni ·dell1a forma classica articolare - possono, relativamente spesso, presentarsi invece senza o con minime localizzazioni articolari, in modo apparentemente primario e come sola o precipua manifestazione d ell 'in-. fezione r eumatica. Il non riconoscere allora la natura <li queste rr1anifestazioni, ohe vengono scamb·i ate con cardio1p atie, I).efri'ti , · pìeuritj, ecc. primarie, 1po rta a g ravissime conseguenze p er la corrispo·n dente m1ancranza della t f.ra pia oh e in tali forme ·reuril.iaiiche è senza altro specifica. Al fine di evitare tali g ravi errori diagnostici è necessario quindi tener presente, inn.anzi tutto, ch e la sindrome articolare no·n è fonda menta1le od essei1ziale del reumatismo; questo non è una malattia infettiva specialrr1ente delle arti'c olazioni ; esiste, in realtà , una i11fezione r eumatica, una mali3ittia cioè infet:t.i,Ta ger1erale, una settice·m ia r eumatica, la quale suole l ocalizzarsi - è vero - . più frequente·m ente e caratteristicamente alle articolazioni, ma in cui tuttavia la sindrome articolare ·è tutt 'altro ch e costante e p er nulla obbligatoria ai fini ,della diag n si. Infatti la malattia può localizzarsi in rno do p·r evalente 0 d ancl1e unico - si b adi bene - nel cuore, nel pericardio, nella pleura, n el peritoneo, nel r ene, ecc., rivelandosi precipuamente o del tutto come endoorurdile o ipericardite o pancardite e pleurite, nefrite, ecc., che - si capisce - solo, apparentemente sono primarie. Ricordare dunque ch e esi$t0 n o n o·n raramente qu0sti casi di r eumatì&mo cosidetto abarticolare od extra artico1aTe , di reumatisn10 non evidente oid occulto, 00me si esprime il Boeri . Tenute presenti queste possibilità, occorre poi indagare con insistenza e con rigore, sia con l 'anamnesi ch e con l 'esame obb·i ettivo, al fin e di scoprire l 'esistenza o meno di ton· silliti in atto o pregr esse; un reperto positivo a c;aTico delle tonsille, del tessuto adenoideo d ella faringe o comunque dell 'anello di ' '1 al1

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deyer è di una importanza molto rilevante; poichè ormai da i più si ritie·n e ch e la porta di entrata di molte i11fezioni setticieimich e e specia1lment,e di quella reuma tica, siano ap1p unto le tonsille ed il tossuto adenoideo circostante. Boeri n elle sue lezioni - così com e altri Aut ori italiani e st1·anieri - ritiene ch e si debba a1Jn etter e una irnportanza pressoch è decisiva a reperti di angina in atto o pr~o-ressa, in casi' di infezione r eumatica sia m anifesta ch e occulta . La teoria ,d ella porta d 'e·n tratai ton sillar e con serva tutto il suo· valore anch e n ei riguardi della più recente dottrina delle infezioni focali em essa a: spiegare m olti stati sett1temici: infezioni cr onich e delle ton sille e dei denti (l 'oral sepsis degli a m ericani) riducono que,ste parti dei veri focolai iniziali di germi , i cosidetLi fo·c i, d.a cui l 'infezi·one si djsseminereb·b e n ell 'organism o direttamente od an ch e indireLtamente p er m ezzo di focolai metasta1tic.i, ch e si stabilirebbero indovandosi Ilegli organi interr1i ; i quali focolai sar ebbero i11 grado di m ant ener e o riaccender e l 'infezione anche do•po l 'elirr1inazione dell'iniziale focus orate (noduli di Asch off nell 'infezione reumatica). Al fine, inoltre di lln 'e,satta! diagnosi eziologi ca delle vari'e forme de·ll 'infezio,n e r euntatica occul ta, occorre ricercar e con estrem a diligenza sintomi articolari anch e minimi, passati inavvertiti o tr.ascurati , ch e sian o an co,r a in atto e dimostirabili oppure pr egressi . Da ultimo p1oi ci si potrà g iovar e in ogni modo, 1 specie n elle forme forzatamente dubbj e, del criterio a· juvantibus, m edi ante la terapia salicilica . 1

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Ho vol11to di pr oposito passar e in ra pida rassegna queste p iù recenti teorie, em esse sull 'eziologia e la patogenesi del r eumatism o, e i con cetti ch e devor1 0 o·g gi presiedere alla co·n oscen 11a dell'infezion e reurr1atica, prima di tutto per un dovero·so om aggio a quanti a!Utori , specialmente italiani, h anno co·n tribuito a }JOr tare luce sull 'ar gom ento, e secondari'amente per rendere più agevole l 'esposizione di un caso-, appunto di r eum1artism o ab -articolar e, cl1e h o avuto occasion e di osservar e e di studiare nella mia sezione ospitali er a; caso che, per i'l dee.orso e la sintomato·logia presentaiti e gli e ffetti. terapeutici co·n se·g uiti , ho creduto di poter ritenere abbastanza dimostrativo in proposito, e tale da costituire un, si'.a pur, modestissimo con lribu to alla conoscenza delle forme ab-articolari della infezion e reumatica. Si tra lta di una giovin etta, G. Miletich , di an11i 14, da Laurana, scolara. En tra in sezione l '8-IX-34, inviata con diagnosi di pleurite ess11dativa sinist ra.

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Dall 'a11amnesi f am ili ar e nulla risulta d 'inter essa11-

te, cjal la lo p a tologico, a carj co degli ascendenti e ùei collater ali. La pazie11te è nata da p arto eutoclco ed h a avut o all attan1ento materno; dentizion e, dean1bulazion e e loquela apr)arse un poco più in ritar do che rii n orma; è di poi cr esciuta })lultosto stenta tamen te e n on è inai stata molto florida e r obust a ; i cicli m estruali non si son o ancor a iniziati . V all 'an am nesi patologica p er sonale r emota risulta i11ol tre ch e dei comuni esantemi dell 'infa n zia h :i sofferto il morbillo, gu arito senza comJllicazion i; è andata soggetta qualch e volta a cat arro bro11chiale ed a lievi an gine; circa du e anni fa ebbe a soffrire di una forma poliarticol ar e febbrile, gu arì Ia in due m esi ed appar enle1ne11le senza p ostumi ; da poco tempo dopo questa m alattia si è accor la per altro di andar e t alor a soggetta a sen so di lieve cardiopalmo, ch e si accom pagn a ad u11a certa frequen za ed oppressione di r espiro, specialmente durante la corsa o n el salire in fretta le scale. D all 'an amnesi p er so11al e pruss ima si rileva ch e l 'a ttuale n1alatlia è insorta una quindicina di giorni addietro ed in morlo rapidamente progr essivo: fi a.p prima la J)aziente h a n o lato svogliatezza, di sap·p etenza, 111.alessere gen erale, qualch e brivid o di freddo; dopo insis tenti domande, ricorda di aver e poi n o ta lo lievi passeggeri disturbi alla deglutizion e, acco1npagn ati d a un po ' di mal di gola, con sen so di brucior e e vellichio alle fau ci. Circa due giorr1i dall 'inizio di ques1i sintomi, sono poi insorti brividi inten si rli freddo, febbre, tosse secca, clolorabilità lombare e dolori puntori alla bfJ se d ell 'c111itorace sinis l ro; non ebbe a notare escr eat o <li q ualsiasi specie. Le urir1e i11vece andar on o facendosi scarse per .quanti là e diven11ero pj uttosto torbide e più i11te11san1e11Lt co1or a le ch e di n orma ; n ei giorni seg·u enti la febbre h a per durato oscillando tra i 38° ,5 ed i 39°, il dolore al1'emitorace si è an elato attenl1an.do e sono andate i11vece sorgendo più for te oppression e · r espiratoria e lieve dispnea. Perdurando tale sintomatologia, dopo circa d oélici gior11i di riposo in letto e cl i cure a domicilio, la p aziente vien e inviata n ella mia sezione. _11ll'in gres.'\o l 'inferma appar e forten1ente intossicat a, presenta t emper atura .a 38° ,5, polso a 140, l~ j ccolo, regolar e, ritmico, decubito prevalente lat er ale sinistro , r espiro dispnoico. A ll 'E . O. tipo t en dente al lon g ilineo, n1icrosplancnico, deficien t em ente sviluppa to in relazione all 'età , con car atteri sessu ali secondari pressoch è an cora infantili; p sich e e intelligen za t arde, facile irritabilità Le mucose visibili e la cute so110 p allide, quest 'ul·t ima sp esso u1nida per profusa sudorazione f;edd a; scar so il p annicolo ac.l iposo sottocu ta~e? ; s1st~­ rna sch ele trico r egol ar e, m asse 1nuscolar1 ipot on1<' h e e ipot rofich e; al sist em a linfatico ID:icropoli ~de­ n op atia diffusa, co11 qualch e tumefazione ~h1a n: dol are più evidente alle r egioni sot lo i11and1bolar1 e del collo. Agli arti si n ot an o lievi m ovimenti coreiformi, specie a carico delle dita delle mani e p revalentem ente di quella destra ; tutte le articolazioni degli arti, sia in feriori ch e superiori, appaion o peraltro clel t utto n ormali ; solo, a d oma~­ da, l 'inferma r iferi ce ch e talvolta qualch e m ovim ento, t anlo attivo ch e. p assivo, specie delle arti.c:olazioni del polso e di q l1elle tibio-tarsich e, le p rovoca u n a certa dolor abili.t à in loco. Nulla di in1p-0rtan le si r ileva agli organi dell a test a e del collo, ol lre a qu a11t o h o g ià riferito. Al sist em a diger ente nulla rilevasi degn o di p articolare n ot a, nll 'infu ori cl1e la lingu a è impani ata ed un po'

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SEZIONE PRATICA

secca, e ch e le Lon sille, i11ertrofich e, son o legger1nen te tu1nefa tte ed u11 por o arrossat e com e tutto l 'i s Lmo rl elle fau ci . Nulla di p atologi co ch e sia risron lrah1lc, all 'esan1 e obbiettivo, a carico d el sistema u ro-genita le. _l\ll 'esame d ell 'appar ato cardioV'1Scolare si rileva - oltre al p olso frequenle e (Jiccolo, 1111 r egolare e rit mico itto cardi aco so tto la ses la cos tola, un p oco in fuori d ell 'emicl aveare sinis lra, leg·ger111e11te diffuso e sollevante - . ai a d i ottusit à cardiaca un poco ing r andita, sp ecie i1elJ a. su a sezion e sinis lra - soffio sistolico sensjbile, n1 a i1on aspro, sul focolaio d ella punta secondo ton o J ella polmona.r e un poco accentu ato. ,\ carico del! 'appar ato r espiratorio si rne l le in eviùe11za u11 11otevole ver sam ento lil)ero ch e occupa l a cavità pl eu r ica sinis lra e ch e g iunge, in alto posterior rnen le - fjno a circa la m età d ell a scapola. Al sis len1a 11ervoso nulla è d at o n ot are di pa tologico, men o 11 già cit ata irritabilità gener ica e i l ieYi moYimenti cor eiformi a car ico pecie delle dila delle m ani. Nor mali appaion o gli org·ani pecifici ili se11so. PreY ia pu11l ura esplor a tiYa all 'e1n itorace sinist ro, si esegue una 1nodesta pneumotor acen tesi ; il li quido eslrat lo h a colore giall o citrino, traspar enza 1impida, ]1. sp. 1020 ; mostra prova di Rivalta positiva (albun1in a gr a1n mi 4,2 %), e, n el sedimento al inicroscopio, em azie, polinucleari, linfociti , n essu11 elem ento batterico . L 'esam e d elle ur ine ch e, torbide e inten sam ente colorale , di p s. 1025, ven gon o em esse n ella quantità media gior11aliera cli cc. 3-500 , inostra presen za di albumina (gr. Oi,50-1 / lOOOJ e, n el sedim e11to, scar so numero di cilin dri preval entem en te granulosi. La R. , V. e la K. son o nega tive. Per i da ti anamnestici e d ell 'esam e ob b iet tivo te11ulo par ticolar e conto d ell 'a11gina, se p llr lieve, con la quale la form a 111orbosa aveYa esordito, e di cui perma11eva a ncor a q 11alche segn o (lieve arrossamento e t umefazion e delle ton sille e dell 'ìstmo delle fau ci) t e11uto conto, an cor :i., dei lievi dolori accus1l i d all "inferm a alle articol azioni dei polsi e tibio-larsich e, ed infine d ell a legger a sin tomat ologia coreifor1ne p r esente n ella p azi ente pongo diagnosi, con quasi assoluta ·sicurezza, di pl eu r ite ess11cla liva e lieve n efrosi , da infezion e reu1n a Lica. Rit engo di p ot er e non d ar e, in questo caso, grand e impor tan za al fatto end ~card~ti?o, perchè specialmenle i caratteri d el soffio m1 1nduco110 a J)ensare ch e l a lesion e - indubbiamente di vecch ia c.l ala - n on si si a al presente gr an ch e ri acu1izzata. Formula la così l a diagr1osi, an ch e d al lat o eziologico, faccio int r ap ren der e sen z'altro u11~ t er apia a base d i salicil a to di sodio, introdotto sia per os ch e per jn iezioni endon1uscol ari ed end oYen ose, d ata l a r ilult a11za d eìla p aziente ad ingerire q u antità sufficien t i del m e<iicam ento. Il d ecorso p r esentato dall 'inferma è st at o dei p iù favor evoli e t al e d a avvalorar e pi enan1ente e con sicuro criterio la diagnosi che era st ata posta. La piccola paziente, infatti, ch e <la una quin dicina di gior n i febbricitava a 38°5-391r e ch e, n on ost ante il riposo assoluto, l a dieta appropriat a e l e cure., aveva vis to aumentar e anzi.ch è diminuire il su o ver sam en to pleurico ed aggravar si le su e condizion i gen er ali , già dopo soli tre gi orni di un 'int e11sa cura salicilica h a n1ostrat o un discreto e deciso abbassamento d ella t emperatura, aumento d ella d iuresi, diminu zion e della dispnea e del car diopalmo ed h a presentato un asp ett o gen er ale

m en o intossicato e progr essivam ente più euforico; circa in d ecima gior11at a dall 'ingr esso, l a febbre, ch e fin d a principio er a an d ata r apidamente diminuendo, er a gi à caduta p er li sj, la diuresi si er a fa tta abbonù an te, la n efrosi sì er a di m olto attenu ata, il p olso er a sceso a 881)-~0° , l a disp11ea era cessa la, 1'intossicaz ion e gen er ale er a del tutto scomparsa e così la lieve cor ea; infin e, il ver s•. 1nen 1.o pleurico m ostr ava di esser e in n otevole., rapida, progr essiva dimir1uzio11e, t a.n to ch e potevo con sider are la paziente ormai entrat a in piena con valescen za.

Mi cade qui acconcio di ricordare ohe la terapia saìicilica dell 'infezione reumatica deve esser e quanto più po·s sibile precoce ed inten sa e protratta quanto occorra1. ~ purtropipo B11 cor a diffuso, tra n1olti m edi'Ci 1pratici, il pregiudizio ch e i salicilici deprimano il cuore, da nn,eggino i reni, prostri'n o le forzJ3'; tale pregiudizio è per lo me·n o esagerato quando rlon è del tutto in fo·11da1to. Autor evoli clinici stranieri , tra cui m olti fran cesi, tra i nostri ~1aestri ~pecialm ente il Boeri , ci dicono ch e l:azion e (iannosa dei salicilici no·n esist e mas. ' s1rr1am ente pel cuo·r e, e ch e questa te•r apia non solo - daita la sua specificità - ·è del tutto vantaggio-sa nelle local!izzazio·n i e cardi ach e e ren ali dell 'infezione reumatica, ma non è affatto contr oindicata da una cardi opatia o da una n efrite preesistente e che nulla al)biano a ch e vedere con l'infezione r eum ati ca stessa. Le dosi debbo,no essere suffi cientem ente aJte : 10 o 15 grammi a l giorno, i:n unione a una dose dop1pia di bicarbon ato di sodio, sono in gen er e bene tollerate da un adulto ch e n on presenti particolari gravi. deficie,nze patologicJ1e; alc uni poi an1ano 1prrudenzialme1n te partire da .p·i ccole dosi per raggiung ere, a tappe progressive, qu ella massima; se1m brer ebbe più logico il procedimento se mai contrario, poich·è con viene a ggred~re subito l'infezione e quanto più i11ten samente è po,ssibile; si potrà 1>oi r etr ocedere nelle dosi , scemando progressi,1am en te 1a m1a.Iatt1a~ Sta bene quan to al z)rimum non nocere, dice il Boeri, m a si può nu ocer e sia procurando un male che trascurando di fare un bene.

••• Alcune poc:h e altre co·n siderazioni m i piace di aggiungere in r elazion e al oaso che h o esr>osto,_ In prin10 luogo·, l 'in1portanz.a - ar solito - della anamnesi e dell 'esame obbiettivo ch e, specie in questi casi d'infezione reumatica occulta , debbon o dirigersi allo scoprim ento di: sintomi ain cbe m inim i e pur di grande valor e, che spesso, per la loro lie,·e· ef!tità, sono trascurati o dimenticati dagli am-


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rI1alati. La mia p iccola paziente - ad esempic - no11 a1v rebbe rico·r da to la pregressa an · gina e non mi avrebbe fatto cenno dei lievi dolori articolari, se più volte e con insistenza non fosse stato richiamflto il suo· pensiero su questi i)unti; essa poì p1resentava anche una lieve . intomatolog ia coreica , e, dati g li stretti le·gami che intercorrono tra corea e infezione reumatica, non si rpoteva a m eno di' dare tutto il loro valore anche a questi segni. Pure -· e nono&tante cl1e risultasse daJl 'anamnesi un a g ià sofferta infezion e reurnatica a sindrome poliartritica - l 'ammalata era g iunta in ~e.zio·ne .con l·a1 serr1p1ice dia.gnosi di pleurite e·ssudativa e 5enza il minimo sospetto di una in fezi·o·11e reumatica. Sta di fatto che il maggior numero delle com uni plet1rit.i sierofibrinose sono di natura tub·ercolare; ma no·n è men vero che non di rado mo.Jte plieurili, ap1}a1rente1m ente primarie, non sono di natura tube r colare; molte , ,c,lte es~e si giovano rapidamente di una cura salicilica. Conviene allora ricordare ch e come nel c1a1so desc,r itto la localizzazione pleurica dell 'infezione reumatica non sempTe è una complicanza della forn1a poliartico]are, ma p·uò presentarsi anche da sola e come u11ica manifestazione· dipendent e da una infezio ne r et1matica occulta. Analogan1e·n le ono sta le cle ... critte e debbo110 e er e te n ul e ·r resenti fo.r111e simili di a1ppe11dic i ti . p·eri l on i ti ec,c1. A questo propos ito n1i vie11e fatto di ricord ar e cl1e, nel r ece11te Con a r es.so della Società Itali a na di Cl1irurgia, Solieri e 1Don ati hanno riferito di aver e osservato casi di siero i li p eritoneali a cule a11pareinten1ent.e p rim1itive·; Salieri ì1a JJr ecisn to di avern e osservato in n1aggior nu1nero durante un a epiden1ia di cc in flu en za estiva ». Nono son o a1l corrente dei partico lari su Je lesioni risco·n trate .a ll.a bioJisia e . ui re1)erti batteriol ogic i , ma, dato c.h e la eziopatogene i di queste form e 111o rbo e ap1p~ re del 1ullo o ··cura1, non mi rare il] o,g ico arri~cl1iare l 'i1potesi che po·&... a tratt ar si di loca lizzazioni perilo11eali di una infezion e r eum ati ca occulta. CrPdo ch e l10trebbe e ~ ... er e utile un a ccurato s tudio di tali for111e ar1cl1e in q11e t o sen sn. Quella continae11za d ella « epid e111ia in Ouenz.a le » 111 i . . en1 l1'ra avere una certa sugg-estione ! Tornando a l n ost ro ar go1n ento, 11 fi ne di c011,alidare in qual r l1e m odo 1'01)ini o11e cl1 e 11 on ll1tt e le 1)lcl1riti so n o di ori g in e lu])er col:i re , aggiun f:o r lle ho r>r cccduto a un accu r a to e .. an1e ])a lte riolog1 c-o ecl a ri cercl1 e biolog icl1 e clel 1iqt1ido e tratto dalla e.a' it à 11lel1ricn del la nu1l a ta ... ia ] 'e, a n1 e cult11ral c cl1 e la 1

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J.1rova biologica, fatta in due cavie inoo11late l'una nel so ttocutaneo l'altra nel peritoneo, h.anno dato esito n ettamente negativo per la ricerca del bacillo di Koch e per l'accertamento di infezione tubercolare. Poco prin1a poi della sua dimissione dal1'ospedale, e precisamen te dopo una decina di giorni di convalescenza, ho fatto sottoporre la rp·a zie·n te :1 1d esarne radiologico dell'apparato l'espiratorio: l 'indaginf, ha mostrato, a sinistra, assenza completa di versame111to, seno costo -diaframmat~co liJbetro , base po·b no·n are l'ene espansibile, 11essun se·g no di aderenze pleuriche; perfetta integrità dei rimanenti campi polmonari. A distanza orn1ai di tre n1esi, la paziente, a ll 'esaime c linico, 11on rnostra la minima lesione sosp etla a carico de1 suo a.pparato respiratorio·. 1

Rl,t\SS UNTO. La e tiologia e l,a pato·genes.i d el c.. d. reumatismo so·n o tuttora ir11p·erfettamente conosciute; dadl e più r ece11ti indag-ini, condotte da molti Autori italiani e stra11ieri , sembra peraltro cl1e si de·b·b a ammettere .p er questa malattia 11n a etiologia stre.ptoco·c.cica e forse una patogenesi focale ed allergica; hanno co1nunque grande importanza co1ne porta d'entrata dell 'infezione le tonsille , l 'anello di Valdeyer e tutto il t e sut.o adenoideo in genere d e llél farin g·e e d ell 'istmo delle fauci. Se o c- urit à r egna n el can1po dell 'eziopatogt3n es i, il r eun1atis1110 l1a d'a ltro canto i] privil egio d 1 u11a cura specific.a , quella salic.i lica. Ne ·viene ch e è dello n1as.sim.a1 importanza prati ~· a sé:1}err riconosce·r e la. 11atura della malattia in o!!ni sl1a manife· tazione. A tale fine si ' de,re ritenere che il c. d. reu1natismo .arti r o lore 11ort è l111a 1nala ttia delle articolazioni, 111 a u11a se1.t icemi.a , una infezione ge11erale, jn c ui le localizzazioni articoloo:i so·g 1io110 e · sere più freqt1enti e 11un1erose e.b e non nelle altre se1ttice.1 nie, non però ob blig·atorie ed indispensabili , speci e ai fini della cliagno 1. Infatti i11 molti casi le localizz.azioni articolari , ritenute ai torlo co ~ ì c aratteri ~ ! iche, sono scarÌf;sirne od assenti , n1.e11tre si presentan o .p revalentemente o·d in modo esclu ivo le l ccalizzazio11i meno note e frequ er1 L.i. C:os ì molte n efriti , pleuriti, peri1on i I i , a ppe11di citi , n1 olte e ardiopa tie, n1olti c:'lsi a ·sin dron1e infetti va, ap1)ar entem ente i:iri n1arj , sono doYuti ad un 1 settice1n.ia reun1atica, .. 0110 n1a11ife1stazioni di infezio11 e r eumatica 11 on sp esso uni cJ1e l"vi d ente od occi1lta, a ltrim enti definita ab-a1rticolare o d extra-articolare. 1

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{ANNO

XLII, NuM. 28j

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SEZIONE PRATICA

Perchè questi casi no11 sfuggano ad una terapia furtunatamente specifica occorre rico·r dare cl1e esistono a ppu11 to come manifesta zione del c. d. reun1atismo ed a ll 'infuori di og11i loc3liz:zazione poliarticolare. A tal f~ne -- seguendo i concetti ripetutamente espressi tra di noi dil l Boeri -- è util e al•ba11do11are Ja imprecisa e defìce11 I e denominazio11e di « reun1atisrr10 » di « r eu 1néltisn10 .articolare ,, e ~irni li ed usare invece il tern1i · ne più corr1prensivo e più proprio di infezione reumatica. Naluralnlente è sop1~a1tutto importanlre ::;aIJere i1conoscere i casi 4i infezione r eu1natic.a .ab-articolare: od occulta; ottimi indizi, ad avvalorare il sospetto, sono re11'erti di tonsillite sia in aI to che pregressa o di dolori artico lari ancl1e li evi e trascurati dai p,a zienti; nei casi con1unqt1e dubbi sarà di grande aiuto il criterio a juvantibus per mezzo dei salicilici. Per ci11Psti indizi ~ considerati in tutto il loro va lore - è stato all 'A. di queste note possibile di for1nulare diagnosi di infezione reumatica ab-arl icolare, in un caso di pleurite, capi tato alla sua osservazione; caso cl1e, p er l·d si11 to111at o1ug ia e iJ decorso 1presentati e g li effetti t~r!l1h·111ic1 conseguiti, appare cloversi ritenere dimostratiYo in propo ito. Non t'~ clPt1o ir1faL1 i che tutte le con1uni pl0urìLi siero·- fibrinose, apparentemente p ri marie, sia110 di natura tubercolare; molte si giovano di una terapia salicilica e debbono es.ser e co n -iderate co·m e manifestazion e di una i11fezior1e reu111atica occulta. Per a nalog ia viene avanzata l'ipotesi che alc 11ni p,a rti co·l ari casi di sierositi peritoneali aJip arente,n1e11te 1}ri1nitive -- di recente riferiti dal So1ieri e dal Donati, po·s ano essere considera li come ma11ifestazioni di infezione reun1alica occulta. 1

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OSSERVAZIONI CLINICHE . 0SPEDAI..E CIVILE UMBERTO

I

l\ilONSANVIfO (ANCONA) .

Enterorragia precocissima consecutiva a chelotomia. IJott.

lf ERDINANlJO MERIGHI,

chirurgo-direttore.

Le emorragie del tubo gastro-enterico const~gue}1ti ad interventi Gl1irurgici sono state osservate da tempo in svariati casi, ma sopral.11tto nelle ernie trozzate. (~hi ha osservato per pri1110 em9rragie n elle ernie strozzate e le ha diligentemente studiate e descritte è stato S0hnitzler nel 188'4. Da allora in poi le osservazioni degli Autori si sono Sl!._sseguite e fra quf ·ti Ullmann, Kukula, Sauvè Busse il quale ultimo nel 1905 descri~&e en1erorragie no11 soltanto n elJe operazioni per _rrnia strozzata sibbene con una . perce.11tuale maggiore, ma anche jJ1 a ltri inter\'en ti quaii operazioni sul fegato, sull 'intestino, sull 'aJJpe.ndi ce e persino in interventi sul collo e sulla faccja. In Italia hanno descritto enterorragie in ernie sLro7.zate Aloi, Biancardi, e recentissimarneì1te l)apa. L'età nella qua]e magg iormente si sono verificate d ette enterorragie è stata quella dai 50 ai 60 anni in soggetti con particolari note di fragilità vasclle consecutive ad alterazioni. arteriosrleroti.che. Fornaca e Serafini osservarono invece en terorragie postooperator:_ie in un c.aso di ernia ing ui11ale lib·era ir1 cui 11on furono nean ch e ,risti l 'epiploon e l 'intestino . Tale con1plicaz ione è di diffi cile spiegazione (ulceri intestinali da coli P con g·estione dll stipsi e da purgante P). Bianc,argi riferisce di un g iovan e trentaduenne affetto da ernia che riduceva da Siè ogni. qualyolta. present.ava fe110111eni di strozza n1ento. Orbe11e qualche ora d opo in sorgeva regolar1nente l 'enterorragia ripetutasi pure poco dopo il ricovero del pazie11te i11 ospedale allorchè il taxis venne eseguito dal nledico. I 11 ques to caso l 'A. ri Li ene si trattasse di una congenita fragilità va ale che determinava rot• • tura de1 ca1)illari ogni volta che nell 'ansa s1 produceva arresto anche temp oraneo della circo 1~ zion e sanguigna. · Aloi riferisce di un caso di emorrag'ia ch e si è presentata in settima giornata dall'operazione ed accon1pagnata da epi tas i, en1atemei. i11fine obitus. Anc·h e qui I 'A. opina che si sia trattato di uno stato ]aten te en1orragiparo reso evidente dall 'atto operatiYo. 1

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1392

[A NNO

e< IL POLlCLl NICO ''

XLII,

NUI\-1.

281 '

Papa ùescri ve due casi: in uno si è avuta emorragia con il tipo di quelle precoci in un sog·geLto settantadue11ne; nell 'altro l 'enterorragia si associò a fatti occlusivi realizzando cos.ì nello stesso malato i due acci'denti i1ilì frequenti con secl1tivi allo strozzamento. In questo ultimo caso l 'A ., ritiene ch e 1'0nt.erorragia non sià stata espressione soltanto di alterato circolo del] 'intestino poich·è lo st ato c•cclusi \TO ta ritenere ch e verosimilm ente si sia trattato di trombosi della m esenterica. Intorno ai caratteri dell 'emorragia seco11do il tempo di comparsa sono st ate distinte due fc>r111e: enterorragie precoci; ed enterorragie tardi ve, per s piegare le quali sono state emesse varie teorie . P er quelle i)irecoci d ette anch e fl'r mitive Scl111it zcler ritiene C·h e durante lo strozzarr1ento ern iario avvengano lesioni tro· fi che L1ell 'a11sa er11iata a causa dell ' interruzjor1e d el circolo ar terioso. Non appena vi'e 11e ~ ce?-are lo str<)zzan1e11t o p·e r l'improvviso e brusco afrluire del sang·u e nei capillari arte.r1osi avvPrrebbe.r o emorragie per rottura d ei C·élpi llari stessi a lte rati i quali cedono sotto la l1'res~io11e della r:.orrente emati'ca. Il sangu e si r accoglie i1ell 'an ~a intestinale e viene quindi espulso. ]\.uk.ula invoca tre cau se : I ) da taxis in que i casi in c t1i ripetutan 1ente tenta1o determi:inerE:bb·e contusioni d el1'intestino tanto più dannoso in un i11testino minorato n ella sua resistenza per lo strozzar11enlo e spesso già .a lterato . Kukula fa osservare .1pp11nto che allo1,quando s i trovano durante una chelotomia delle anse e·r niarie forte1nen te strozzate rosso sc1Jre quasi nere e lo st rozzamento data d a poco t empo, n1entr e il taxis ha preceduLo l 'interve11to chirurgico de.b basi attrib uire a detto taxis la causa d ella ent.e rorrag·ia. So110 i11 questi casi la precocità di irt~orge11z.a J l 'ab·b ondanza d el sangue emesso 1"'l1e fa11no disting uere queste enterorragie da taxis da quelìe da altre cau se. Esse si p roduco110 pressoch è istantaneamente a m eno di mezz '0ra dopo l 'irttervento e sono ab·b ondanti. 2) Da tromb()si veno&a dell 'an sa strozzata c.h e detern1ina una s Lasi sang uigna n el territorio intestinale r.orrisponde11te a dette vene. Si avrPbhe produzione di un infarto seguito da en t 6rnrragie. ~ ) Da ische(1 nia da compressione n1on1enta1~eu di arterie e vene clic sperimentalme,n te ha pntuto determinare emorragia. Questo ultin10 me,.:canismo è negaLo dal Kukula si possa avver&.re nelle ern ie strozzate. t>er lf' ertter0rrag1e tardive che sopra,•vengono. dR 1 sesto al di ciottesimo giorno dopo la Olrer~?ione è ~Lato Ullmann a darne un 'accu 1

r ata descrizio11e avendole . osser·vate i11 soggetti di età avanzata co11 seg11i evider1ti di arterio ~cJ erosi', strozzamento erniario serrato , lunghezz.a i.ion eccessi·va d ell 'an sa, piccola quantità di liql1i~o n el sacco. L lJ111ann p er spiegare questa mod[~lità di insorgenza tardiva d ella emorragia ritiene cl1e i vasi arteriosi me.sentericli colpiti da atero111asia (i11 tioggetti a rteriosclerotici) si trorr1bizzano durante lo strc)zzamento e si -. rleterminano in farti seguiti da en1orrag·ia. Nif aise invece so sti'e11e ch e la compressione uguale df'lle arterie e d e.Jl e vene intestinali produce una gan g· rena j.schen1ira con formazione <ii escar a neGrotica la qt1ale distaccandosi al sesto g iorno provoca l 'en1orrag ia. Ma in quei ca si ove non esiston o seig ni evi der1ti di arterioscl erosi si, sono invocate altre c.ause quali la fragi 11.tà vasale di origine conge11ita c ome abbiam o veduto in uno d ei casi de] Bi.ancardi; fragilità vasaJe ch e secondo Patcl sarebbe a11cl1c dovuta in pa1ticolari sog,getti ad i11tos.sicazioni per lo. strozzan1e11to. Dalla descriz1one· riassuntiva dei vari tipi di enterorragia n elle ernie strozzate e d elle varie teorie e1nes~e a s·p iegarla risulta con1e non sia raggiu11to l 'accordo in tutti i casi concorrendo in alcuni u ria causa piuttosto ch e l 'altra , ·e non n1ai la mc"d esìma. Credo perciò op,p ortuno a contributo della c.a si.stica esi stent e, per le particolarità di inSClrge11za della e11tero·r ragia non riscontrata in alcu119 rlei casi citati descrivere quello occorso alla inia oss{'.rvazione. 1

1

S. R., di anni 62, casalinga. Viene ricoverata d 'urgenza in ospedale il BO giugno 1934 con diagnosi di ernia inguinale sinistra strozzat a. Nulla di notevol a n ell 'anamnesi remota. Sposatasi in giovane età h a avuto quattro g.ravidan ze condotte regolarmente a termine. Da cir ca vent 'a11ni è portatrice di ernia inguinale sinistra che è artd ~1ta lentamente e progressivamente aumentando di volume. Non le h a m ai recato sover chi disturbi talch è ha sempre accudito alle proprie faccende di casalinga. Allorql.1a11do accusava dolori o comunq1u e la tu1nefazione erniaria si inturgidiva aveva appreso a ri<lurla da sè. L\lle ore undici del trenta gil1g110 millenovecentotrentaquattro ha accu sa to improvvisamente vivo dolorè nella regione sede dell 'ernia e per quanto abbia tentato come l 'altre volte di ridurre la massa non è riuscita nell 'inte11to. La già voluminosa bozza è andata aumentando vieppiù facendosi tesa e dole11te. È insorto vomito con alvo chiuso ai gas ed alle feci . Chiamato il medico questi dopo va11i tentativi di taxis incruento ha fatto ricoverare. la paziente in os1)edal e. E. O. Soggetto in discrete condizioni di i:.utrizione con dentatura in parte mancante in parte guasta. Aspetto sofferente, stato ansioso, lir1gua asciutta, polso piccolo, molle, depressibile con 25 pulsazioni al m inu to. 1'emperatura ascellar e 36°, 7. •


[ANNO

XLII, Nu1vr.

~8j

SEZIONE PRATICA

Respiro 30. Conati di vornito. Nulla a carico c~ e­ g li organi toracici. Addon1e avallalo tra tta1Jile ir1dolent e J1ei quadranti superiori, iegger m.3nte dole11t e all 'ipogastrio . Fegato· e n1ilza in lir::i ti 11or111ali , n on zone cli ipofonesi. Ciò che spicca all 'esan1e è Ja prese11 za di una voluminosa bozza c ilindrica clel volume di una testa cli feto a t errni11e ch e occupa la r eg·ione i11guinale si11istra e dis te11de il gra11de labbro. La superficie riveste11t e è liscia, tesa, lucente, calda al tatto più ch e cli n or111a. La tu1n efazione è di consist en za duro elastica con suono di p er cu ssione timpanico smorza lo d olLnte irriducibile, m entre pare apprezzare qualch e rumor e di gorgoglio. Si decide l 'interve11to immediato. Operaziorie (dott. l\IIerighi). A11es tesia locale p e rcain ica. Incisio11e ainpia prolungat a d alla r egione i11guin::ile sino alla tt1111efazione. Isolam ento d el sacco ch e riesce assai indagi11oso per te t en aci ad er e11ze. A1)erto il sacco ~uoriesce una notevole qua11tità di 1iqt1ido siero em atico. Fan110 sporg·enza an ·e cl i intestino t en11e, a Jcune delle quali tese, cianolicl1e con chiazze <li emorragia sotlo sierosa. In alct1ni tra lti l a sufft1sione sa n g uig r1a si j)l'OJ)ag·a al i11ese11ter e i cui vasi son o turgidi . Si sbrig·lia il coll e tto e si ridl1ce la massa intesti11ale. Lega tura d el sacco . Plastica d elle p ar eti secondo il J11e todo Bassini. A q u es lo punto m entre si sLa t erminan clo la sult1ra ct1 La11ea 1·am1nnlata accu sa d olori adclomir1ali cliffu&i ecl avver te il bisogn o i111perioso di d efecar e. Si osser va st1bito ch e vien e emesso sangue in CO})ia abbo11dante da11 'orifi cio an ale, d app r i111a d i colorito n er astro e co111n1ist o a coaguli , cli })Oi r os o più chi ar o. Si affr etta Ja chiusura d elle 1)ar e t1 addominali e si ttpprestano le cure clel caso a m ezzo iniezioni di coagule110, zimen1a, can fid rolo. Portat a i11 le tto l 'an1n1ala la si applica vescica di g·l1iarc io st1ll 'actdo111e e s.i 1)r ocede ali 'iniezion e end 0Ye110 a cli 10 cc. cli cloruro di calcio. Il p olso si n1a11tie11e })u on o, la p aziente riferisce di se11t ir·si lJene i11entre 11 colorjto del volto d apprin1a i)al]i (lG r itor11a roseo r1ormale. In t er za giornata dall 'oper azio11e 1)r ecedu La · d a clolori addo1ni11ali cl1ffusi si ri pete l 'e11t erorragia do111inat a co11 le O])])Ofl l1 11e ct1re. I11 quart a gior1iata compa.r e p aro li le JJOSL-oper a loria a d estra ch e petò si risolve j n 11or l1i g iorni e la J)azie nte lascia !''osp ed ale p erfel lan1en le g·t1arita in d ecima g·iornata d all 'opel az1011e.

Dalla d escrizione d el caso risulla cl1e l 'en1orr ag·ia è Sl fl Ia n on p r ecoce ina p r ecocissin1a e diciamo pure is tantan e.a ~ssendosi verificata o u rante l 'o.per azio11e qua lch e minuto dopo tolto l 'ostacolo strozzan te l 'inLestino. Le evid en t i l esio1)i co n tu sive ri sco11lrai e sulle anse i nt esti11ali' fann.o p e11sar e ch e esse sia n o stat,e ])r odo! le d all e i11a11ovr e di riduzion e te11tate d a1)prin1.a dall a i)aziente, poi dal n1edico . 111 questo 11ostro caso si son o· ve rificate tutt e le condizioni d escritte ed en unci ate da I\.u kula co1ne p r ed i s1Jo11er1ti alle enterorragi e da 1axis, e cio~ : il trau n1a prodotto sulle an se intes li11ali dal tentativo di riduzion e; la p recocitiì. d ell 'i11sor g011za dell a e111orragi a avvenuta già d urante l 'a tto operatorio ciò cl1e fa clep·orr e 1

1393

forse più i)er una preesistente raccolta ematica entro i l lu,.n1 e intestinale, e se111pre secondaria a lesioni arteriose che non per una en1orragia sopravve11u ta al n1omento stesso della liberazj o11c dellr. anse dallo strozzamento. Giacchè pure ammettentlo i non appena tolto l 'o stacolo, il ripristino im1Ttediato d ella corrente sanguigna i1er capillari arter iosi , e la rottura di 1quest.i per avvenute lesioni a causa d ello strozzam e11to, ed ag gravate d alle ripetute n1a.novre df'l taxis incrue11lo , il te·m po i11ter corso tra Tjduzione d elle anse strozzate e comparsa della enterorrag i(I è stato tal1nente breve ch e fra i clue m eccanisn1i di produzione della emorrag,ia è più log ico amm~ette re quello d ella preesist e11za d el ver san1ento entro la cavità intesti11ale anche per il carattere ch e il sangue em esso in primo tempo presentava. Che IJOi a so~ l en er e l 'ernorrag1.a abbia eone.orso in modo 11articolare il normale ripristino della circola 7. ione a rteriosa entro ·vasi Jesi nella loro in1egrità non lo possia1110 del tut to esclude·r e. L 'abbonda:1.za, clell 'en1orra g ia n ella nostra pazie11le è st ata rilevante . L ' enteron·ag ia si è ripetuta in ter za g iornata dall 'operazione, m a il sang11e di colorito scuro co111111i slo a coaguli n erastri, decomposto, fa sicuramente ritener e ch e rappresentasse sangu e ' rersato fin dal primo momento e ch e ha rislag,n ato n el lume intestinale, ed en1esso con il ripristino della norn1ale IJeristalsi . . La particolarità d el caso illustrato sta tutt.a nella precocità d ella con1parsa d ella en t erorr <1g·ia quale in n essun altro caso citato dalla letteratur.a potuta cons ulta re ·è stato dato osse rYar e. Precocità ch e si p·uò d efini'r e ist an tallea , e simu]la11ea alìa rimozion e d ello strozzam ento. Qua le rie sia stata la causa p recipua cr edo. poter riten er e le manovre ri1)etute di riduzione sopr a u11 intestino n el quale, a cagion e d ello strozzamento si d ebb·ono esser e prodotte lesioni d ei vasi càpillari forse g ià in :p reda. di alter azioni arteriosclerotich e d ata Ja età n on g·io,1a11e della paziente . I fenomer1i .a r terioscler otici , Je lesioni tron che per in terruzione d el circolo arterioso , l a con tu si'one d ell 'intestino da laxis, sono tutti fa ttori di indiscusso valor e ch e insiem e h an no concorso a p ro,durre u11a e111orrag·ia e•ntro il lume intestinale ch e la c.h elo ton1ia p er la r iduzione d elle an se e p er il sub itan eo rip ristino della funzion e circolatoria 11a r esa istan tanea111ente e·v id ente . Le due teorie di Scl1nitzler, e f\.uku la dell e lesioni tr o1icl1r e della contusione i11tes tina le trova110 non solo con ferma m a s i ~om 1na110 concilia11dosi n ello st esso caso. Nè nel c~so n ustro è possibile p en sare ad altre r.a use di ern orragie d el t11bo d1g·erente indi-


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IL POLICLINICO

pendenti dal fatto erniario per l 'assoluta manc;anza di si11ton1i n1orbosi precedenti d ello sto1110.co, dell'intestino o del fegato. Ne consegue come regola pratica che in si11LiJi casi, in soggetti affetti da ernia e p artil ·olarmcnte di età avanzata nei quali certamente esi.;tono alterazioni arteriosclerotiche dei vasi san g uig·ni quando interviene lo s trozzamen~9 erIJ.iario si d eve proscrivere, dai nostri inezzi di azione il taxis ripetuto, procedi111ento senza dub·b io l)ruta]e ch e può provocar r, accidenti dannosi all 'an1malato. .... 1

RlASSlJNTO. L ·A. illustra un caso di enterorragia precoci ssima apparsa n el cor so di oiperazione per <~ r11i.a ing·uino-lab·i ale sinistra strozzata in sogg l-' Llo sessantaduenne e ne discut ei breven1ente la ge11 e~i di produzione secondo le teorie finor a en1esse.

,

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S. SEBASTIANO , in ·Correggio (Reggio E.).

OSPEDALE

C IVILE

Uo caso di '' intussusceptio ,, in se stessa dell'appendice. Dott. Pio Bos1 , direttore-chirurgo. Credo cl=le non ·ia ])riva di interesse la illu~ Lra zi one di questo caso, che mi è occorso osservare recenten1ente a l tavolo OJ)eratorio,

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[ANNO

XLII,

NuM.

28]

n1olto più ch e per quanto io abbia fatte ricerche, non mi è s tato possibile rintracciare che sia s tato descritto. Come è facile presumere la possibil1tà di in\aginan1ento di qualsiasi altro tratto dell 'intestino, che certa1nente 11a il suo lume capace a conten ere sè stesso introf] esso, così è altrettélnto facile negare a tutta prima1 tale possib1.Jità all 'appendice, essendo questa un ongano a lume relativamente ristretto rispetto anche allo st esso spessore delle sue pareti. L ' osservazione del caso ch e or..a sto descrivendo, afferma invece la possibilità di questo in.v a1ginamento, sia pure i11 condiz1oni patologiche. Non ritengo che a questo fatto possa attril111irsi un gran de \'al ore c;linico , perchè esso rap1presenta s;e·m pre un fatto secondario , conseguenza di un fatto patologic o p reesist ente a carico d el viscere che esso interessa; e non ri lerLgo n emmeno che questa disposizione, per quanto rarissin1a , possa aiVere sul decorso del J:>roccs.so n1orboso una influenza tale da poterr1 e modificare la sinL01natologia; molto p iù che an che n el mio caso, non ebbi a rilevare sint<)m1 diversi da quelli che si risco11trano corr1u11 en1ente i11 una forma a1Jpendicolare di una certa gravità. Tutta vi::i credo cl1e la descrizione di esso possa sP-mpre essere n1olto interessant e dal punto di vista della patologia e d ell 'anatomia i)atologica . 1

1

FIG.

1.

FJG.

2.

lJe fi gure 1 e 2 riproducono le fotografie d ell'organo fresco, eseguite poco dopo la sua a~portazione, e din1ostrano cl1iaro l'invagina111ertto in parola. Faccio notare che nella figura 2, la parte « intussu sci'piens » dell'organo non è s tata n1ossai dalla posizio11e data le i1el]a figura 1, e c]1e in essa è stata solan1ente rovesciata a destra la coda d el tratto invag inato che nella i1rin1a si presenta a sinis tra ; ciò allo scopo di pern1ettere di osser·yare ch e il cer cine di invaginanlento è veramente completo. _ Nella figura 3, è stata riprodotta l'appe ndice 111 descrizi·one a tratto in\ aginato liberato~ 1


[ANNO XLII,

NUl\II.

28]

SEZIONE PRATICA

Questo. corrispondeva al tratto compreso fra i d11e &egni ++ nella stessa figura. Esso era di facilissima riduzione per l 'assenza completa di aderenze siero-sierose; presentava pe,r ò una tendenza spiccata al riinva•

. .. ....

-~

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L- - - - - - - - F1G.

3.

ginaimento spontaneo ogni qualvolta lo sl.. liberava da esso. Non p riva di interesse è la forma a .clava clella estremità apicale di questa ap.p endice, cl1e rappresenta del resto il tratto invaginante. Il lume dell 'org,ano aveva1 n1antenuta la sua J)ervie·t à in tutta la sua lunghezza per quanto si presentasse· naturalmente r istretto ad imb·u to per tutto il tratto i11vaginato. La fig ura 4 r]produce il viscere aperto nel senso della sua lt1nghezza, mette in rilievo questa pervietà e dimostrai che la sua mucosa fosse tutt'altro l 11e nor1nale i:>er la presenza di n umerosis&;,me emorragie puntiforn1i. 1

FIG.

4.

Quale sia stato j] meccanismo che l1a portato questa appendice alla intussuscezione in sè stessa, non è farile ad interp-retarei : però si deve a prior1, ritenere che quando il fenomeno si è ·verificato , il viscere fosse già dai tempo in preda a processi infian1matori, poich·è era necessario che si fossero già stab1lite in esso delle condiziorLi che potessero permette·r e l 'invaginamento in parola: condizioni che I 'appendic~ normale assolutamente non p,r esenta, sal' 'O se·1n·pre che in essa non si siano veri.fi cate delle f\ìllon1ali'e di sviluppo che l 'ab·b iano de'1Ìata da quel]::l c.he è la sua conformazione norn1ale, indipendenten1~nte da processi J>·atolngi ci veri e propri. ,

1395

E queste cond1.zi011i devono necessariamente co11sistere : 1) in una dilatnzi'one dé1 lume del visce'" re limitatamente al tratto invaginante; 2) nella· fissazio11e di questo tratto e solo di esso (il rimanente del viscere deve co·n servare com1Jleta la &UA libertà); 3) in uno svilt1pp·o m.aggi'òre e•d a11orn1ale dell ' organo nel se11so della sua ltJnghezza . È c1:1iaro cl1e. queste condizioni rap•p resentano altrettanti esiti di pregre~si fatti infiam matori: &i dr. ve qujndi .c ;oncludere che l 'i11-vogin3mento della appendice in sè stessa è certamente possibile , n1a soJtanto in periodo di cronicità della sua forma infiammatoria, o i1t i1eriodo di regressione della fo-rma stessa . }~ q11este condizioni io app·unto riscontrai i1el c~so che ora sto descrivendo . L ·nrgano infatti era straordinariame·Dte lungo (il pezzo asp,o rtato mis·u rava 19 centiim etri di lt1nghezza); libero da aderenze in. qua.si tu.lla la su,a lu11.ghezza, e fisso in profondità so.Damerite per il tratt.o corrispondente al tratto apicaiie, che si presentava, come ho già detto,

d1ilatato a clava. Nei. riguardi della sintomatologia e del dee-orso clinico, non 110 rilevato nulla di speciale nò <li diverso da quanto si rileva in un caso di u nfl comune appendicite complicata da. peritiflite. Il paziente, tre mesi e mezzo prima di sottoporsi all 'atto operativo, aveva soff~rto di un attacco di una certa gravità, tanto che in primo tempo, il medico curante, sospettò, e non a torto, che partecipasse al processo anche il peritoneo sotto forma di peritonite .vera e propria, sì che lo fece ricoverare d 'urgenza in ospedale. Quivi, dimostrando subito la forma una spiccata tendenza alla regressione, preferii attenderne il raffreclclamento , prima di intervenire. Durante tutto il periodo in cui io trattenni il paziente in osservazione, esso non accusò disturbi speciali: il dolore che presto si circoscrisse alJa regione de] La fossa iliaca, andò man mano diminuendo, ed il solito essùdato peritiflitico andò an· rh 'esso riassorbendosi, tanto che in ventiquattre~ima giornata din1isi provvisoriamente il malato in attesa <;he si stabilissero in esso -le condizioni pii1 _favorevoli per l 'intervento. Riammessolo nuovamente in ospedale dopo circa due m esi , lo sottoposi ad atto operativo. Questo fu estremamente delicato; sopratutto per quanto si riferì alle manovre per la liberazione dell 'apice, che non solo si trovava fisso in profondità per la pr.e senza di aderenze assai resistenti, ma ancht incal'cerath fra anse del tenue anch 'esse aderenti fra loro. · Il decorso pos toperatorio fu nor1nale e il paziente potè essere dimesso guarito in venticinquesima giornata. La intussu scezione ch e io riscontrai nel viscere nsportato, ha secondo in e un· valore di esito, poi<'hè non può essersi Yerificata se non durante il 11eriodo di regressio11e del fatt o arll to.


1396

<(

IL

POLICLINICO »

In que lo caso si verificò certan1 cnte una ap.lJendicite lin1itala a i tra tto apic ale d el viS!~ere , Yero ~n1i ln1e11te provocala da rislag110 <lel stto secr eto, con cor1seguente ~o r111 azion e ;Ji una r accolta•, ch e fu la causa diretta della dilat azion e del lu,n1e n el tra tio interessato dal 1

pr<>L'<:1 -.. ~0.

1\1 on mi è s tato 11os ' ibiJ e riJ evar e

ul vi cer e a ~po rt ato a lcun seg·no cl1e indicasse IJe r quale via la ra"·colta abbia trova lo il u o e ilo, n1a. pe11so cl1e molto probabil1nente ciò sia avvenuto a ttraverso ad u11a p erforazio11e. La i1 otevo le r eazion e periap1)e11d icolare conforta .que la tesi , 111e·n tre d 'altra lJarte , lo svuota 111en lo alLraver so il lu1n e ai)pendicolare sar ebb e s taio certarne11te diffico]t ato se n on da a l tro , d a lla anor111ale 1u11g h ezza d el vi cer e cl1e cert an1ente avrebh e risentito di que to pa . sr.gg10. Corr1 u11que , è d a ritener e 11er certo ch e l 'invagina1ne11to d eve esser e a''venuto soltanto doIJO ch e la ca,rità ascessuale i fu svuotata dal suo contenuto, JJoich·è è OV\ 1 io riten er e cl1e la i)r esenza di questo, avr ebbe· certo rap1)r eser1tato un ostacolo per il verificar si dell 'invag inam en to n1ed esimo. Che la dilatazione del tra tto a1picale n-011 sia slat a d etern1inata d a una eventuale pres ione del tra tto in\',a.ginato , lo din1ostra il fatto ch e que to ult1n10 eira ospitato tro ppo comoda1ne11te n ell 'i11vaginante, e ch e fr a! l 'uno e l 'al tro non si son o formate a der en ze, e n emrr1en o si sono verificate quelle t urbe circolatorie ch e si ri~c on lrano frequent e n1ente n ei casi di 1nVflginamenti a sed e intestinale, e ch e ip 0 son o !)Orlare sino alla g·an gre11a dei tratti di vi,sceri ir1 va g·i nati. Concludendo questa n1ia n o la, d evo quin d i a ffermare oh e quell 'invaginan1ento d ell 'appendice 1n sè stessa, di cui no11 ho trovato a1c u11 ceinno , e che a _tu tta prjma dov rebb·e dirsi impo sibil e, può .es a i)ure verificar si. Ciò n on com e fenomeno pri'n1itivo d etermin.a nte o co11 Cl)mitante l 'in or genza di un attacco ·ap1)encli colare, ma solam ente come fenomeno :econdario dt1rante il periodo di r eg·r essione dell 'attacco st esso, sempre p erò ch e n el primo tempo s; siano d etern1ìnate n el viscere d elle nlodifjcazioni di form a, e , i siano stabilite cos.ì del le condizioni permitle11ti ch e in una n ppc' ndice n or111ale non ec;;;i ton o certame·n te . 1

1

1

1

1

PtIA SSl TNTO.

L ' A. d et-crive un caso di in, ag inamento in 1

SP .. le sa de11 ·a~1pendi ce da lui os ervato al ta' 'olo operatorio. Ne inler11r et a il m eccanisn10 ed afferma In possibilit à di té.l l e fen o111eno solan1ente ql1:in cl o Yi ia11 0 delle co11di7ioni l1er!l1ittenti r h e e . . so .. te .. ~o prcriLn.

[ANNO XLII, NuM. 28J

Raro 1·eperto erniario. Dott. Ovrn10

B ETTINELLI,

Castellanza l' ' arese)

.E n o lo che n el sacco erniario inguina le Lr:o..... ·yJ nsi con disc:reta f.r eq11EJ112a, oltre alla co mune an sa in Le tin.a1le, altri o rgani più dispar a ti d eJla cavità addomir1ale: l 'epip.Joon , la a1}1Jendice, l 'ovaia , l ' uter o, il r er1e m obile, li1)01ni e anche un 'ansa o tratto intestinale ano111alo, r esiduo em·b rionario: il di,rerticolo di M.ecke·l . A 1)roposito di q11e.st 'ultimo contenuto erni ario e.r ed o 01pportt1110 d e&c river e1 un caso oc• cor som1. 1

Ai prin1i di maggio clel 1932 venne da me a farsi visitare un i11io cliente, certo M. Giacomo, di a1111i 54, operai o candeggiatore, per una tumefazio11c d ell 'i11g uine destro, formatasi a d etta sua <la due giorni, e ch e gli procurava vivo dolor e al conta tto degli abiti ed alla palpazion e : non dolore sponla11eo , nè n ella cl eambu1azione, n è sotto i col pi di tosse. L 'i11di viduo di costi t uzione sana, senza difetti o tare, ch e non ebbe mai a soffrire malattie di sorta, presentava ali 'esame de visu dell 'ing uine cl estro , a m e là d ella piega, u11a tumefazione di forn1a sferica, sessile, del volume di una g rossa cilieg·ia coperta di cute i1orn1 al e : sotto i colpi di to se Ja tu111efazio11e i1on s i alter ava n è si spalava. Alla p al1)azione la cute era di t emperatura n.or1nale, n on acl ere11te alla massa ch e sot to si JJal p ava, del volur11e pred etto, di super~ici e liscia, rli co11sist en za dura elas tica, fissa sui piani sottos tanti , dcle11te alla pressione, ch e non si modjficava di volume nè si spostava con l a tosse, opaca alla tran s i lluminazione. L 'ammalato nel compl esso ge11erale n on accu sava allri disturbi. La di ag11osi , cl ata la r ep entina insor gen za della t u111efazione, l a sed e, la dolorabilità alla pressione, la non riciucibilità, verteva sull 'ernia incarcer ata e r eputai cosa buona i11vi arlo all 'ospedale di Leg·11ano (love il g iorno dopo, il 9 maggio, il prof. Losio lo operò. 07;era.zion e: lnci sio11e ing·uinale d estra. Apertura d el canale. Si riscontra a liYello dell 'anello ing·uin al e cavitario un corpo globoso acler ent e al funicolo e fi so ai contorni dell 'anello. Si isola e si constata cl1e esso è costituito cl a un sacco ispessito e da un co11te11ulo ad er ente . Aperto sul fondo, si liber a il })Olo cl el viscere contenuto, quindi, comportandosi come p er l 'ernia s trozza la si sbriglia il colletto. Si può in tal m od o liberare completamente l 'organo ed esterjorizzarlo co1111)le la111ente. Esso è costituito d a u11 lu11g·o e lar go diverticolo dell 'ileo, che riIJr oclucia1110 (fig. 1) . Li])erato d al suo m eso il diverticol o vic11e reseca lo alla b ase e quest a affondala con sutura du1)Iice in sen so t rasYer sale al1' as e in testinale così da non riclurre il lume . Chiu ura d el sacco er11iario a borsa, ricostituzione de l ca11ale i11guinale secondo Bas ini. Decor so regol ar e, gt1arig ione p er prima. Il JJezzo a11at oruico asportato, cli cui riproduco la fotog·r afia (fig. 2), in grartdezza n aturale (spaccJ. lo lon g itl1clinaln1e11tc) aYeYa tul la l 'apparenza òi u11 lr ~d lo i1orn1al r di in le lino tenue a fondo cieco, pre e11Lava a11cl1e l ln i11e o cl1e lo t eneva fi s-


lANNO

XLII,

NUi\I .

28]

1399

SEZIONE PRATICA

sa lo all 'an sa. La parte distale per un tratto di due cen timetri circa dalla punta era strozzata e sembrava una gr ossa ciliegia rossa scura e liscia. Lungo selle centimetri, del diam etro di due cenlimetri.

zìoni \'enti, n1eno guite

di ca taplasmi caldi e di po111ate1 risolresidu!a1le poi n ei' casi ad andamento grave in fi~Lole ster coracee , in .altri seda mo·rtil per ·p eritonite ge·11eralizzata da

l

FrG. 1.

A n1i0 111odo di ved er e il caso può interessare se si i)r endono in co11sider azion e le p rob·a -

diYEJrticolite

bili co111plicazioni ch e avrebbero p rocurato il ri lardo al l 'atto aperatorio ed iJ curare l 'a ffe1ìone in i11odo cliver so da una ernia.

Si è tratti i11 i11g a11no, in questi e.asi , dalla man canza d ei segni patognomonici precoci deIlo s t.rozzarr1ento _; 111a se i1on è p·ossib.i le la

I

o a11ch e da can cr ena d ell 'ansa

EUlOmlél~a .

r

,

FrG. 2.

Parecchi casi son o d escritti i1ella lett eratu ra, di erni e di ì\Ieckel lrattate con1e asc e ~ i o cor11e ~Ul)Tlurazi011 e di g la11d ole linf.aticl1e, i1 ,cise ed aperte dopo vari g·iorni di a11p1ica-

diagno ·i !)recisa di contenuto erniario. la diag 110 i di co1111)licazione erniaria cleYe e sere ~Lab ili t a sulla ba~ e rli esa111e e lini·c o atte11to per,·l1è da <? sa trae la sua indi cazione l 'intervento


[ANNO XLII, NuM. 28]

« IL P OLlCLIN I CO »

1400

c,J1i.r urg ico dalla · cui precocità p1uò dipe 11dere la vita dell 'amrnalato.

Ill1\SS UNTO.

L' A. d escrive u·n caso di er11ia strozza la con tene r1te un dive rticolo di Meckel ed a rgon1e11ta c h e dalla e "'attezza della diag11osi e dal1a precocità d ell 'intervento di pendor10 la vita e la $alute d ell 'a. 1

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. - L'iperazotemia nelle malattie e lesioni del sistema nervoso centrale. (G. BuuNr. La Cli.nica Medica. l ialiana, n1ar-

zo 193.fi). Nel 1930 Toulouse, Mar cl1and e Courtoi s pubblic.aro110 IJer la prima vo lta i risultati d ei loro s tudi sopra una formfl dl e11cefalite acuta, caratterizzata da particolare imponenza dei fenomeni psichici , dalla g r a,rità d el d ecor so e dalla costante con coim ìtan za di una eleva ta azotemia . Si tratta di una malattia infettiva febbrile capace di dar luogo a piccole epidemie. che appare nella stagione invernale e colpisce a pre fer en za il sesso femminile e l 'età m edia. Dopo ru11 periodo J)rodrom ico , ch e può an rhe m an car e, della durala di due settirr1a11e c irca , ~ralterizza lo da astenia, cefalea, insonr1ia, comparisce u1r1a psicos.i a c,arattere maniacale assai grave accon1pagnata talora da febbre, la quale continua p er tutto il periodo d ell 'acn1e che dura dai cinque agli otto g iorni. La lingua è prima p atinosa, poi arida e brur1ast.ra ; vi è anche esagerazione deì riflessi te11dinei, con accenno a cloni. Nelle forme ad esito letale ch.e ·sono in .....,~enere la ma oro o-Q"Ìoranza segue .url p eriodo di tre a c inque giorni, durante il quale lo s tato di agitazione si attenua e co.mpaìoI?-o rig·idità. nucale, midriasi p·u pillar e, lpotcn s1one arteriosa , tachic.ardi a cianosi clecubiti , e si passa gradatamente in ~o stat~ comatoso, ch e si chiud e dopo b·r eve ten1po con .I a inorte. Vi sono a n cl1e d elle forn1e be11igne, che dopo supe r ato il periodo d ell 'a ame, vanno grad.at an1er1te verso la guarigione. Nelle orine &i 1 i scontra sola111enlc una diminuzione n elJ a ql!antità giornalier a ed un a lieve albuminuria. R1 ullato n ega tivo danno le ricerch e culturali ~ u l sangue e sul liquor. Vi è leucocitosi notevole. Importante r e1)erto è 1'at1mento dell 'urea nel sangue, c,.l1e si n1ani festa preco cem ente e cresce rapidam ente fin o a raggiun o-er e cifre del ±-6 p er mi Jle. Questo fatto cont~·asta con 1R n1ancanza di lesioni anatomich e rilevanti J) ei reni . A que . . La iperazole111ia vien e data gra11de in 1porlanz.a sia diag nostica ch e pro1

gnos tica: inla lLi r11entre nelle forme ad esito 1elale, il Lasso azoten1ico aumenta incessanten1enLe . 11elle forrne ad andamento benigno, e~so d opo una pri111a ascesa. comincia a diminuire e conti11ua ce lerrrle11te nella di$cesa. La autopsia i11cttc ir1 luce lungo il neurasse, e111orrag·ie purttifor.1n~ e nole degenerative di l ·u ratLere tossinfettivo 11egli a ] tri ' 'isceri. Si tratterebbe di una forn1a di encefalite sui generis per I.a fisi·o nonùa c Jinica , per il quadro anatomo-patolo1g ic.:o e s1)ecialn1ente per la iperazotem ia. Ma l 'aumento del tasso ureico nel sang ue è risultalo, i11 seguito a ricer ch e ulteriori , un r eperto di cons taLazione assai frequente in un 11umero 11otevo] e di affezioni d el sistema nervoso esenti d a segni apprezzabili di Jesio11i r enali. La iper azot e111ia si può inf:itti riscontrare in tutti i deliri a cuti , n el delirium tremens , in for1n0 acuLe di paralisi progressiva, di confusione me11tale, di psicosi di Korsaltoff, di psicosi ])0:-5l-operatoria, nel male epilettico, in 1n eni11g tii ecc. Anch e in individui che avevano riportato traurr1i al capo fu riscontrato un .aun1011 ~9 d E,ll 'azo t0 non coagulabile nel sangue. ~perime11laln1c11Le è stata ottenl1ta la confem1a cle ll 'influe11za di lesioni in J)Ut1ti diversi dell 'e11ce falo , sul ricambio azotato . Non si può dunque o·g gi pi1ì mettere in dubbio c11e il si~l e n1a i1ervoso centrale possa influenzare il riran1bio azotalo, r esta p erò arLcora a risolvere il r11eccanis.1no di t ale influenz.a . Questa q~i­ !'t ione ha c;.er calo di cl1iarire l 'A. del presente laYoro s l.udiando un ca::;o inter essante da ltJi osservato. Si Lratlava di un giovane amrnalato cli una sir1golare forn1a di encefalite cronica di ])robabile naLura tifosa , che dopo esser· passata J)er un11 s Ladio acuto otto anni fa , aveva dato ~rgr10 periodicamente di sè c on crisi dista11ziatr di disarLria, disfasia, afasia e convulsioni e]Ji lettiohe . La encefalite in quistione, in occasione di u11a g rave recidi va epilettogena si accompagno ad un cospicuo elevamento del tassc1 ureic·o del sangue e del liquor, che andò dileg·uandosi rapidan1ente e parallelamente ai fe• r10 m en1 11ervos1. Le azotemi e extrarenali , alle quali appartiene quella del suddetto p., hanno cause molteplici che lìocl1 11a distinte in tre g ruppi : da i11sufficie11Le escr ezione , d.a esagerata produzio;1e endogena , da eccessivo apporto esogeno di sustanza proteiche. Nel caso in esame si deve senz '.a ltro escludere trattarsi di eccessivo apporto esoigeno percl1è il p. e durante la dege11za in osipeclale e nei g iorni preced.e nti al ricover o, si nutri pochissimo. Tra le 11un1erose cau se di iJ.1erazotemia da a ccr esciuta produzione erLdogena 1'unica ch e J>Ossa es er e ÌIL\·ocata a lrr1eno in parte è quella ( .a pace <li pro1r1uover e uno stato di iperepatia: i11fatti La storia c.li11ica riferisce rhe la sommirtistrazio·n e di g luco io d etermir1ò compBrsa di po tere riclucen le n ellf orine. ~fa la ragione pre•

1

1


(ANNO

XLII, Nul\r. 28]

c isa di quesla iperazotemia 1'A. pensa debba vedersi in u11a i11su ilì ciente escrezione, nor1 d a Jt·sione a11aLorl1ica, m a da disfurL zione r ena le a patogenesi n ervosa per quanto con cerne esGlusi '·a111e11Le la escr ezione d e ll'urea. Infatti .gli esa1n i fWlzionali p~aticati: prova di diluiÌio11c e deila co·n centrazione, prov,a d ella fe11ols11lfo11[L.aleina, aveva110 di1r1ostr ato una mir1orazjone della c,ap·a cità secretoria, progressivan1e11t.e a LLe11uat.asi poi , col diminuire d el Lasso ureico sa11guigno. V1 cENTI NI.

L'aspetto neurologico della leucemia. e SoM.i.\ v\-EI3S. Th e Americ. Joiirn. of the Medie. Scierices, giug no 1935).

( R. S.

1401

SEZIONE PRATICA

CHWAB

Gli AA. riferiscono il caso di un giovan e 2-±enne che presentava paralisi del faccia le sinitro, difficoltà a lla deglutizione e pa~esi d el velope11dolo a sin. Questi disturbi n ervosi duravano da 2 g·iorni e la conta d ei le ucociti .a veva dato 14:.000, senza elemen ti morfologican1ente anormali. Altri tre giorni dopo i l eucoc iti erano 19. 000, ma non presentavano a lterazioni rnorfologi.che. La puntura 1on1bare diede liquor limpido con linfocitosi e aume1i-· to d elle proteine. Al qu.a rto g iorno era con11)arsa parali i anche del facciale destro. Al 10° g iorno segni di ipotensione cerebrale : cefalea, rigidi tà 11uca le, vomito, pressione d el liquor 10. Dopo un mese si cominciarono a tro.v ar e n el sangue elementi immaturi della serie bianc a, n1entre la di.plegia facciale er a quasi s comparsa. Due mesi dopo il malato era pallido e de1)erito e e ' era solo li eve d e ficit d el fa ccia le sinistro, con rig idità nucale e accenno al Kernig , assenza del patellare destro. Da allora ogni giorn o fu fatta quasi giornalmente la puntura lom•b are e si trovò anche ipoglicorac l1ia, che, da ricerche eseguite, ris ultò dipendente da un potere glicolitico d elle cellule del liquor. Si trovarono anc·h e emazie n el liquor. Il metabolismo basale del san gue sterile era 11otevolmente aumentato (fino a + 25 %) , 1nentre il meta.bDlismo basale del paziente era + 3 %. La morte avve11ne d opo 139 giorni dalla prima osservazione d el mal~to, il quale non ritrasse g iovam ento da applicazione di raggi X . L'autopsia rivelò le .a lterazioni di una leucemia acuta linfocitica e infiltrazioni linfocitarie furono trovate oltre che in tutti g li organi anche nelle meningi e nel cervello . La letteratura degli ultimi 50 anni dà 146 casi di leucemia con disturbi n ervosi; n el 25 % dei casi c'erano ,alterazioni istolog iche del sistema n ervoso centra le. Su 334 casi di leucemia veduti a Boston, si ebbero manifestazioni n ervose n el 20,5 % e queste consistetter o in paralisi uni o bilaterale del 7° e 6° nervo cranico; meno frequ enti furono le lesioni a carico del 5°, 8°, 9°, 10°, 11° e 12°. Si notarono anche: assenza dei riflessi profondi, segni piramidali, parestesie. 1

Nel 73, 6 % su una cifra di 3'4 casi il liquido cer ebrospina le dava aumento d elle cellule e delle proteine e pressione elevata. Nei malati di leucemia bisogna esan1inare sisten1aticamente il sistema n ervoso e 11on trascurare un esame del li,quor. R. LusENA.

Il segno del eremastere in patologia nervosa. (F. LÉvY. Gazette des Hopitaux, 10 apr. 1935) .. Il riflesso cr e1nast erico co11siste in un movi111ento di asce11sione d el testicolo a S(\,O-Uito di eccitazione d e;lla pelle o delle n1asse musculari <lella regione supero-interna d ella coscia. Talvolta l 'ecc.itazio11e della pelle non b·a sta a provocare il riflesso ed allora bisogna ricorrere alla pres3ione sui muscoli. Pertanto non si può ,;on cludere per l 'assenza del riflesso se non qua11do esso no11 è provocato dalla doppia eccit.azione cutanea e n1uscolare. Il fenomeno è dovuto alla coì1 Lrazio~ e d el clin1astere ed è indipende11le d a l riflesso d artoico dovuto alla c<>11Lrazione d ello scro1o. D éj erine ·h a notato ch e quando c ' è criptor~l1idis 1no con il testicolo n ell 'an ello inguinale, l 'eccj tazione della faccia int.erna d ella coscia i1on provoca a lcun inovimento d ello scr oto, Ir1a esélgera la r etrazion e d el testicolo. 1\ilolto acce11tuato n ei bambini, il riflesso s 'indebolisce 11ei vecchi e n1anc,a n eg·li. individui affetti da varicocele. Tra rifl essi addominali e cremasterico n on esis te nessuna sinergia fisiologica e patologica. r1 c;r emaslerico si 111anifesla verso il 10° giorno d alla nascit a, 1nentre g li addomina li co m- · paio110 a l 7°-8 1' mese. Questa discriminazion e 011loge11ica d à ragione della dissociazione clillica <li d etti riflessi . Nelle affezioni midollari il c r emasterico è Hbo]iLo n elle palapleg·ie flaccide, con servato o esagerato n elle paraplegie spastiche. Déjcrine, IJ011g e a ltri lo l1anno trovato quasi sempre cc>nser"·a to nelle sezioni. totali d el m.idollo, rn entre Lher111it.te e Levy n e hanno constatata a11cl1 e la scomparsa. Nelle lesioni cer ebrali Brissaud e Souques l1a11110 trovato spesso abolito il riflesso in due lati e più frequentemente dal solo lato paraJjzza lo. P er Déjeri11e n elle emiplegie recenti il riflesso .scon1Jla r e ai due lati nella fase comatosa e poi solo d al lato paralizzato e talvolta a11c.l1e ad an1bo i lati. Dura11Le la guen·a si è osservato che nella grand e maggiuran za d ei casi di ferite ,pe11etranti •.lel cranio il riflesso cr e1nasterico è per lo più t0Lal111e11le abolito da l lato opposto a quello traumatizzato , qualch e volta indebolio ed ecceziona ln1ente conservato. \ lice"er sa in lutte l e ferite cranich e non peilelranli n or1 è s tata n1ai constatata la sco n1parsa del riflesso cre1nasteri co. 111 li n ea gen erale, sal,·o che nell e ferite d e1L1 regio11e occipitale e n elle fratture della base , 1

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« JL POLICLINICO

1402

si è sen1pre co11s Lalala la sco1nparsa o l 'indebolimento rapido del riflesso cremasterico a l lalo op1)0._Jo a quello d ella lesione, ogn i' qual volla questa era p e11etrante o a11cl1e quando la clur:i n1adre era scollata o perforata. Nelle ferite della \'Olla pari eto-temporale l 'aretJessia cremasLerica e -iste anche in mancanza di segni di IJarali si o di e.c citazione cer e})rale . 1 riflessi addon1in ali 011101.aterali non se1npre seguon o la sorte del cren1asterico. L 'abolizio11e del cr e111a Lerico è ip·i ù o in eno durat.ura e può persis tere anche dopo la guari gion e chirurgica. D éj erine pone il ce11tro dei rifle s ~ i cr e111aste· r·jci , co111e di tutti i cutanei , a livello del 1° e 2° seg1nc11to lo n1bar e, e qui11di ammette cl1e la loro scomparsa a seguito di lesioni della corteccia i11otri c.:e costituisca un atto di inibizio· rie. ì\'Ia una sì fatta interpretazione non è più JJlausi.b i le quando i co11 tata la dissociazione. clei ri [lessi cutanei ( con ~er..vazione deg li addon1i11ali , abolizione del c r em.asteri co) in co·n seg u cnza di lesioni cerebrali . ~Ia a parte le co11siderazi.011i fisio-patologich e il con11)ortan1ento d el rifle so cre1nasterico nei trau111i c.efa Ji ci h a notevole significato clinico ed applicazioni t erapeutich e. Nei casi 11ei qu.u li le fer it e cra11i cl1e 11011 sono 1arga1l1ente a1)erte ::on fuoriuscita di ostanza cerel)rale, o 11ei q u ali l 'esan1e radiologico non 111ette in eviden za la presenza di cor1)i estran ei , o infi11 e nei quali non e -i ·tono intorni 11ervosi di paralisi o dì eccit azione , il chirurgo i!5ilo1a se I.a ferita è o nor1 1J'er1 etrante. La per. i.stenza o la con11)ar sa d el rifle so cren1a t e1 ico risolve il dub1bio. Se il cren1asteric'o è abolito la ferita è penetrante e bisogna operare d ·urg·e11za. La su a persist enza non con ente1 di negar e in J11odo .a..,, oluto la i1en etrazione, nia la r ende p oco i)roba}}ile. DR.

Ope1·abilità dei tumo1·i del 3° ventricolo. (J .'

ARcE e

1\1. BALAno. Archiv6s Argenti1ios de

.N eurologia, ai1rilc 193-!) .

Gli AA. ci esponcron'o u11 nuovo loro n1etodo operatorio per ra ggiun gere i tumori del t erzo ventricolo (diagnosticati i11 foT111a pTec isa col! ~ 'entriculografia fatta con l 'olio iodato) atlra,-er so il corpo calloso. L ' 011er~~i o 11e si J)ratica econdo i t e111 pi seguent i : 1) !\ liYello del bregn1a si i)ra tica una inr i$io11c antera-posteriore cli 7 r m. di Junghez7.a alle estremità del la quale si agg-iungono due in ci~ioni Ira ,-er. ali ,-er o destra, che 1Jern1etl iJ Do Ja for111azione d i un 1e111})0 a11011et1rotico. 2; .\ 1lon tanato que~ t o lt.1n1bo e denudato l' os~o. ~1 fa 1111 orifì zio con il tra11ano che poi 8Ì all a rga con la ~ gorb i a fl11 0 ad t111a lungl1ez~n di 6 cn1. e una lnrQ'l1 ez7a di ~ cn1. Il J1o rdo i11tcrno cli r111e. to retta11golo con-

[ANNO

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XLII,

NUl\1.

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ti11~

la ìinea n1ediana a destra d el seno longitu.dinale. 3) Si apre la dura n1adre, la sostanza cerebrale allora la ernia per l 'iperte11sione, che si fa scomparire pungendo il ventricolo laterale destro e facendo u scire all 'incirca 40 cc. cli liquido cefa lo-rachidiano. Allora è fa cile allo·n tall1are il m.argi11e superior e d ell 'en1isfE.:ro cerebrale destro. 4) Si avan za poi 1entan1e11t e in profondità all o ntanando il fianco intern o dell 'en1isfero , fino a trovare la faccia sup€:rior e d el corpo callc>so . 5) Con una pinza sn1ussa si separano gli elementi di esso n el sen so a n te,r o-posteriore r>er una e·sten sion e di ± c111 .; allora con facilità si a,p re il .v entricolo da c ui esce il liquido ce f.alo -rachidiano in abbond anza. Scope.r to il tumor e s i ap1p li ca su l 'estremitù d ell 'elettro·do s fer oidale dell 'ap,pairecchio d 'elélttrocoagulazione di K eysser , il cui tro·n co 1t1etallico è sta lo in p r eceden za ricoperto con un mani cotto isolatore in caoutcl1ouc per evitare la coagulazione d egli ele m e nti vaccini, e . i fai passar€J la c o rrente per 10 secondi con t1na inte·n sità di 6 ampères. N. Dr PAOLA. 1

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Nuovi metodi di cura dell'epilessia. (O. K ..\NDERs.

TiJ .iener Klinische TVochensch-

rijt . , l f) feb,brai'o 1935). La t eoria secondo la quale· g li acce ... i epil ettici parre1b,b ero detern1i11ati da }Ja1~ti.colari Je ioni o p r oce si patologici del cer,rello ap1pare se111pre me110 fondata di fro11te alla concezione cl1e la causa d egli accessi tessi si·a da 2'ttribuir ·i a d un 'a lterazione del rican1bio ge11erale. Questa llUO\ia con cezi.011e l1a dato im}'ul o a d un 11u0Yo i11dirizzo terapeutico e cl 'altra ]Jarte 11.a j11dott o a d ar e n1aggiore im})urtanza ad un ·a11amnesi co1n 1plet a ed a ten0r co11Lo di tutti g li eventuali fattori e disordin i , ch e· costituiscono con1e lo . fo11d o d el1 tqJ il ess ia . E in effetti. si è con st at ato cl1e· t e11endo conto di questi elein1ienti a cce•s sori , cih e l)Ul i11 fon do son-0 cau::;ali ' i sono potuti ottenere e ffet ti sorprendenti senza '}Jer altro modi·fi car e1 le direttive d ella cura sinton1atolog ica. La c ura ù ell 'epilessia può esser e : i11edicarn €>:Il Lasa, dielet ica e cl1irurgica. l)tispetlo alla cura n1edican1e·n tosa so110 sem11re ìn prima linea i bron1uri ed i.I 1un1inal . ()uantun1qrue no11 empre corrisporlcla110 essi elevano ri teners i ì 111edican1enti i.11d i spen~abili per ogni epilettico. Per altro i bron1uri l1an no lo :3Ya11Laggio di ])rodurre a l u11go fenon1eni d 'i11 tossicazi one, il b·r on1isn10 , n1entre il Iu1r1ina] 11a lo 'artt a\ggio di ·produrre u11a certa .. on110 lenza. Per OY\-iare a que . . to i·n con,·enie11te . 0110 s tati n1e!'si. i11 co.n1n1ercio pre11arali ,.. oslitui ti cla n1 e:colanze in ,-aria IJr or:.orzionc di ]u111i11al e bel ladonna, ]un1ina l e


[ANNO

XLII , Nuì\t. 28j

piran1idone, lu111i11al e caffeina. L 'aggiunta di qu6&t e varie soslanze rin1forzerebbero l 'aziorie antiepilettica del lun1inal in modo da rendern e necessarie dosi minori. ~ s tato s uggerito a11<.J1e -.:on1e succeda11eo il bro,m inal (acido N/Me tiletilfenilbarbituri co), cl1e però second•) le esperie11ze d eill 'A. 11on darebbe effetti 111ig liori. t\lla 8less.a serie appa1tengono i preparali francesi gardenal e rutonal. Copie varianLi della c ura bromo-luminal è st ato consi,g·liato l 'uso di altri numerosi preparali, cor11 e l 'cr;i an, l 'epilepticon , il 11ubrokal , l 'ep1ila111i11 , 1na l 'esperienza fatta finora n on è suflìc ienle per poterne ap·p.rezzare il valore . Pitule1s cu e Schulhof ha11no molto vantato un preparato an1ericano) la Donhide, n elJ;.1 co111pos izior1e d el qua le entra l 'estratto di Sc utell.aria lateri.folia, alla quale si attribuif:ce u11 'azio11e a11lie1)i.let tica ·pecifica, oltre ad altre 5ost.a11ze e sopratutto a discrete quantità di bron1uro dì sodio e di am.m onio. Sarebbe i11teressanle preci are quanto della virtù terapeutica di queslo preparato spetta a l bromo e qua11to a ll e sosla11ze vegetali. Nei casi 11ei q a li il bromo rima n e ineffi cace o da fenomeni d 'intolleranza si ·è s,uggerito di aclo1)erare il boro, sopra tutto sotto forma cli tartarus boraxatu. alla d ose di 3-8 g rammi al • g iorno. Risulta.ti favorevoli so110 s tati ottenuti an· c l1e co11 l 'epi.co n1, un p1repa ralo analogo al1'epilecl.icon. Si tratta di una m esc·o lanza di forn1a111i,de e lriossin1etilen e, alle quali per rafforzarne l'azione sono aggiunti castoreo e assa fetida. Bauer in una serie di 12 casi con~ta t ò una sµ i·cca ln influenza favore,·.')lr· riguardo alla frequenza degli accessi sia iH r i. g ua rdo alle co11dizioni gen er ali . Negli adul ti e J1ei casi g·ra.vi si co1nincia con il dare 25 goccie di' epicon tre volte al g iorno aumentando J)Oi g r adatamente fino a r aggiunger e la dose d j 150 gocce quotidian e. Conte1nporaneamente si somrninis tran o le d osi abituali di luminal. P e·r la c ura d ello stato epilettico gli autori ing lesi· e francesi ra,c con1a11dano le iniezioni di a cetilcolina. Nei casi gravi è stato tentato con su ccesso l'aipe11.ura della scatola cranic:a per ottenere uno scarico d ella pressione de 1 liquor. Negli ulti1ni tempi so110 s tati vantati n ot ev0li s11ccessi dalla cura della fame, della d ' s i·dratazione dell 'organis.n to m ediante la c ura secca e dalla dieta c.hetogena. Quest 'ultin1a in fondo si basa sullo stesso principio della c ura d el digiuno in quanto si tende a pro·d urre uno stato di acidosi , la quale può esser e dimos t.rata tanto n el sangue che nel liquor. La dieta ohetogena si prati.ca c~osi: inizialn1ente la dieta ·è costituita esclusivan1ente di grassi e carboidrati nel rapporto l : 1, quindi gradatan1ente si aumenta la razione dei g rassi e si riduce quella dei carboi drati fi110 a raggiunger e il r apporto -! : 1. Que1

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1405

SEZIONE PRATICA

$La diela è effe llivan1ent.e vantaggiosa e do vrebbe costituire la no rrna a lin1enlare di tutti g li epilettic i ancl1e di quelli ch e si c urano a don1icilio . ·D attver 11a rilevato ch e g li epiletticii.· so110 JJarticolarme11te sen sibili verso deteirminati ali 111enti, corr1e se si tratlasse di una condizio11 e allerg·ica . Di tu.i fa~to bisog11a t ene·r conto per eliminare dalla dieta quegli alimenti ch e alla 1>rova si mostrano 11ocivi. Nei e.asi n ei quali è comprovata una particolare insufficienza endocri11a è giustificata la r elativa terapia ormonica. Non ancora largamente u·t ilizzate sono le· aure a ba:-.;e cli ir1i6zioni parenterali di albu111ine e vaccir1i, nor1ch è la piretoterapia. Il trat.Lan1ento· chiru.r gico dell 'epilessia (1Juntura d el corpo callo o e op erazione corticale d i Forst er) è stato abbando11ato. ~ stato ii1vece. r.accon1a11dato l 'intervento sul sis tema simpatico-parasi111pa tico i cui ~ ri ultati sono J>erò tuttora deho1i. L'ins ufflazione di aria agisce, C-0 me ha rileYato Silberma1111 n ella Clini·ca Neurologica di Vienna, soltanto nei casi di e1pilessia giovanile e sopra tutto nella picnoepilessia. In comples o si può affermare ch e il trattamento dell 'epilessia è ora molto ·progredito, e si l1a11no a di spos,izione metodi di cura vari ch e de,-c,no esser e a.pp1licati co11 criterio a seconda d elle .particolarità di ogni ca so. Certo si è ancora 11J11g"i cla1 con1battere il male nella . . . ' . sua or1g1ne , n1a s1 puo con s uccesso Vlncer ne le con seguen ze I)iù mol este e funeste . 1

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1

f

DR.

STORIA DELLA MEDICINA. Progressi della medicina negli ultimi 25 • anni. (Vv-. L. BR O\i\"N . Brit. Medie. Journ. , 4: magg io 1035). In occasio11e. (}el l~iubi leo reale inglese il B. 11'1•• T. 11.a pubblicato vari articoli sui progressi di alcune bTanche d eilla scienza medica. Vv-. della medi. L. Brown tratta dei ·p togressi . c1na. A questo periodo apparte11go110 le scoperte 11el campo delJe 111alattie da carenza, ·d elle quali :i sono individuate le cau se, la mancanza d elle vi la111ine, d elle quali si è anohe in Jiarte riuscito a stabilire la na tura e la composizione cl1in1ica. Assoc.:iate co11 queste scoperte son o quell e c}1e rig u ardano l 'e t.io logia e la pato·gen esi del1·anemia p er11ic iosa e di altri ti.pi di anemi'a . Di special e i111.p ortanza sono la scoperta del de11 'insulina, del i1aralormone , del I ' estrina, e dell 'in1portanza r egolatrice dei nuclei diencefaìici ul giuoco degli ormoni. L 'aver stabilit o cl1e nella composizione de1 l 'estrina entran o grupp i benzenici complessi ,


1406

<l

JL POLlCLINICO

simili a quelli della ergos~erina e delle sostar1ze cancerogene, .fa sperare in grandi progressi riel campo dei tumori i11aligni. Di speciale importanza sono le recenti acquisizioni sulla liberazioi1e di sostanze ad ogni azione nervosa e sull'influenza favoreggiatrice o inibitrice di medicamenti sull ~.azione di tali sostanze (i'stan1.ina ecc.). \ · La biochimica ha aiutato la medicina nel -. la diagnosi e nella progr1osi., sp ecialme·n te 11elle malattie del tic.ambio e ne·l le nefriti. L' esan1e del succo gastrico non è più in voga nelle gastropatie, ha acquist!lto 111aggi'o r irpportanza i1elle malat.tie del :sangue. Molti · metodi di lab<>ratorio complicati sono urt po' in ribasso, es. il metabolismo basale·; ed è giusto, perchè questi mezzi precisi hanno svel~t.o malattie e disturbi che poi si sono imparati a ricoi1oscere a letto del malato. Ciò vale sopratutto per i di~turbi cardiaci che ] 'impiego dell'elettrocardiogramma ha fatto conoscere. I metodi elettroterapici, ad eccezione della diatermia, ed elettrodiagnostici sono meno in voga di una. "'Volta. Grandi progressi sono stati fatti dalla Rontgen e radiumterapia, sulle quali si fondano 1n.o lte speranze nella terapia de~ turr1ori. La terapia si è arricchita negli ultimi 25 anni di rimedi potenti, il n eosa]varsan, i preparati di antimonio, i barbiturici, gli ormoni ecc. Secoi1do l '~- il progresso più notevole è dovuto agli studi di !F reund, Jung e Adler, che l1anno condotto a<l una nuo, a realizzazione dell 'aspetto p si'cologico della medicina , çhe a,·rà\ sen1pre maggiore importanza n e]] ' avveZITO . ' 11ire. 1

[.ANNO XLII, NuM.

»

281

1nal1p osizione era110 attribuiti una quai1tità di disturbi, sono una cosa del passato. · ImporLanti nuove conoscenze e p€rfezionamenti tecnic,i si sono avuti nell 'o,r topeò.ia e nella chirurgia plastica, in seg·uito all 'esperienza acquisita nella grande guerra. Un deciso progi·esso è stato l 'i·n1piego dei raggi X, e del radium1, i quali nei tumori n1aJigni della cute, del cavo orale, clel collo del1'utero, ed ·anche della laringe, hanno rin1piazzato la chirurgia. Ancihe la chirurgia del torace 11a fatto notevoli avanzamenti, specie per i numerosi interventi occorsi durante la guerra. Di questi ultimi ten1pi SOJJ.O gli interventi sul sim1)atico, che nelle malattie vasali spastiche, i1el nleg.acolon, nelle c.ausalgie danno risultati eccellenti. La tiroidectomia in anestesia locale, dopo trattamento iodico, 11a rr1igliorato moltissin10 la prognosi post-operatoria di questa malattia. Molti: nuovi anestetici sono entrati in uso , e son1n1inistrati per varie vie, ma rpare che 1··etere 1nrantenga il suo ,posto prorp.inente. Grandi perfezionamenti sono stati apportati a molli ap1Jareççhi e strumenti: l 'illun1inazio11e. del campo op eratorio si può dire perfetta, il cistoscopio, il settascopio ecc., posso110 considerarsi di facile uso. Importante è stato in fine l'impiego della t.rasfusione. del sangue1, ch e è usata largame.n te e con g randi b en efi ci in medicina e chirurgia. 1

ZITO.

1

1

D~i progres.s~

25· anni.

(C . WALLACE. 1935) . .

della chirurgia negli ultimi ' ·J '-· Brit. 'Aled. Journ ., 4 n1aggio

Secon<lo l 'A. i progressi della cltirurgia non sono stati così gra11di come sernb,r ereb·b ei : certamente per n1olti problen1i si .possiedono co. . . .' . . gn1zion1 p1u esatte , e si· sanno impiegare mezzi più perfetti ed effi caci. · La . chirurgia dell 'ulcera gastro-duodenale ha attraversato varie fasi , la gastroentorostornia e la r esezione gastrica: ora molti chirurgi. con grande esperienza in materi·a, inclinanc.1 a consegna r e i pazienti ai. m edici prima di procedere ad atti ope1·ativi. Per l 'appendicite acuta vi è stato il periodo de·l l 'intervento ir1 q~1al.siasi · sta.dio ,_ ora i:iolti no11 .ritengono saggio intervenire in ogni caso ed in ogni tempo. 11 drenaggio del peritoneo è decisamente impiegalo n1eno frequentemente di prima. l Tna lunga esperienza di operazioni per fis~a re orgarli inale si-t.yati , ha insegnalo ·che gli i1.1terventi non ono s~gu~ti da s.ucces o, e spec1aln1enle 1E> operaz1on1 ul colon , alla cui

Progressi in oste~1·icia e ginecologia negli ultimi 25 anni. I•

(.J. S. ~io

'

FArRBRAI N.

I"

Brit. Jltledic. Journ,., 4 mag-

1933).

Grande in1p-0rtanza ha acquistata l'igiene della gravidanza, per quel che riguarda il riconosci111ento a tem!p'O di malformazioni pelviche, di disfunzioni uterine·, percbè si' è realizzato ch e molti di:,ordini de.II 'utero nel parto dipendono da disfunzioni dello stesso, e dell e alterazioni del n1etaholisino che conducono alle tess1cosi gravidiche. Queste n1isure hanno di molto ridotto i casi di ecla.m psia , per ]a q·u ale si è costretti ad intervenire meno spesso di una volta. · Gli antis-0ttici per le vie genitali sono poco t1sati; studi recenti hanno dimostrato , la loro i11efficacia. Importante è la cognizioi1e cl1 e 111.o lto infezioni puerperali sono dovute a n1eclici. e levatrici , portatori di germi n el naso faringe, che diffondono nei genita]i , .sugli ~trun1enli ecc. con la tosse e gli starnuti, onde sono di uso com.u ne le n1aschere· .per que]]i c~he attendono al part-0. ' · L 'irr1piego di un attivo e pro]ungat<;> trattan1ento antiluetico delle gestanti infette, ,];la fatto diminuire il numero dei nati morti , l 'a t1 tivo tratta111en to di'. se crezioni purulenti vagi-


[ANN0 XLII, NuM. 28]

11ali, l 'attenta proJìlassi· degli occhi del neonato ,d urante il parto hanno ridotto di molto i casi di oftal111ia rieonatorum. Nella gi11ec..ologia si sono avuti notevoli mi.glioran1enli nella tecnica operatori'a, ed innovazioni 11ella te1·apia. Il più in1portante progresso è dato dall'applicazione Rontgen e radioterapica nei tumori. della sfera genitale, 11elle metrorragie da endo1netrite cronica e della r11enopausa. Mezzi diagnostici. di uso recente sono l 'in~ufflaz io11e delle tube in caso di sterilità, e J'i1npiego del lipiodol seguìto da radiografia , r)e'f la stessa, e l'u so dei raggi X per stabilire , dal 4° n1ese in poi, se la gravidanza sia semplice o doppia, se vi siano rnalposizioni o malf\)rmazioni fetali, ed inoltre la presentazione, ed anche i diametri della pel,,i. Importanti, in fine , sono le recenti conoscenze dell 'alione degli ormoni sulla sfera genitale, che hanno portato all 'applicazione ,pratica per la gravidanza della r eazione di Af'chheim-Zondek. . Z1To.

NOTIZIA R.

1407

S&IONE PRATICA

BIBL I OGRAFICA

FisiologUi e Patologia Clinica dello Stato puerperale. Vol. in-8° di pagine 550, Editore L. Pozzi , Roma 1935, L. 75. BoMPIANI.

Gli studi sulla genetica un1a11a han110 avuto in questo ultimo ventennio uno sviluppo enorme, e le nostre conoscenze su di un argomento così vasto é di cosi notevole im·portanza dal punto di vista biologico, clinico e sociale, si sono precisate in modo così sorprendente da poter sembrare chimerico ai medici delle passa te generazioni . Il vasto campo è stato dissodato in tutti i settori, e si è raccolta una messe di notizie che adeguatamente raccordate ci consentono di avere un quadro più ohiaro e m eglio definito della profonda modificazione che si verifica llell 'organismo fen1n1inile dal momento della fecondazione dell 'uovo fino aJ periodo dell 'allattamento. . Sta di fatto che durante il periodo della gravidanza e del puerperio tutti gli organi e sistemi nessuno escluso, subiscono mutamenti., ' . più o meno profondi , adattano la loro funzione al nuovo compito, alla pre;p,a razione dell' essere nuovo. La fecondazione dell 'uovo costituisce la scintilla cl1e mette in moto tutta una serie di processi umorali ed endocrini che si riverwano su ogni parte dell'organismo. D'altra parte le succeRsive fasi di svilu1ppo dell'uovo fe condato provocano sempre nuovi e differ enti sti111oli che eccitano nuove reazioni le quali a loro volta concorrono ad assicurare all'embrione 1'ambiente più adatto alla· sua .evoluzione. La Jetteratur.a che si è andata accumulando u un così vasto capitolo della fi siologia e della clinica è enorme , e nessun trattato di gine-

coJr>gia, per qu.a11lo aggior11ato, IJOtreb,be darne un 'esposizione esauriente. L 'argomento per le sue proporzioni, per il suo interesse, meritava quindi , u11a traltazion e esclusiva. Il Bompiani ha assolto questo comip ito degna1nente e in n1odo originale e completo e con impronta di personalità. Nel libro, ch e ora viene pubblicato dal solerte editore di Ro111a L. Pozzi, in un ' otti111a veste tipografica, dopo aver fatto una descrizione di tutti i fatti biologici che determinano , accon1pagna110 e seguono l 'atto del concepi1nento, l 'A. passa in rassegna ed illustra, al lume delle più recenti acquisizioni, in lungu1 e separati capitoli: le attività e la fu11zior1e della placenta; le n1odificazioni· gravidiche e puerperali dell 'apparato genitale; i m ezzi di correlazione interna tra i singoli organi ed apparati attraverso i sistemi endocrino, neurovegetativo e reticoloendoteliale; la fisiologia e patologia dei sistemi respiratorjo , cutaneo e ner-. ''oso; le modificazioni della funzione epatica, del ricambio materiale; le cause che detenninu110 l'insorgenza del tra vaglio; ed infine la de~crizione di tutti i fatti che segnano il ritorno degli organi alle condizioni di normalità. L'esposizione ·è dettagliata , esauriente, organica. L' A. ha saputo brillante1nente fondere e coordinare le notizie desunte dai lavori dei diversi Autori., che egli cita largam·ente indicando sen1pre la fonte dalla quale ha attinte, ed esprimendo su ogni questione controversa la sua opinione in modo chiaro e convincente. Possiamo considerare il libro del Bon1pian i come la pubblicazione più completa, più particolareggiata e più aggiornata sulla fisiologia e patologia clinica della gravidanza e del puerperio, il che costituisce un alto merito verso la scienza e verso ]a pratica . 1

CESARE FRut~ONI

CENNI .

BIBLIOG R AF~CI< 1 ,

Die physikalischeri und technisclien Grundlagen der H ochfrequ enzbelia:: dlung. Springer editore 1935, n1archi 3,90, pagi11 e 73, 36. figure.

HANS WE1sz .

Il piccolo libro rappresenta quasi un vadem ecum per coloro ch e si interessano .dell~ a1:plicazjo11i di al La frequ enza : concetti pr1nc1 pali 0 unità ; l 'i11duzione. la corrente alternata i circuiti oscillanti: tubi a elettroni, radiazio11 i sono i titoli dei brevi capitoli volti in u11a quarantina di pag·i·n e: . L<l costruzione degli .apparecchi e la tecnica delle aJ.-lTJlicazioni c ostit~i scono i due u1timi ca pitolj. In piccola nlole il libretto di Weisz racchiude tutte le cognizioni utili in succinto per le ap1)li cazioni di alta freque·n za. E. ~1ILA.N1 . (1) Si prega d'inviare due copie clei Jihri di cui si desid 2ra la recensione.


1408

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Ch. A.

WATERS

e

KAPLA.J\.

1 l1 e 1934

Yeair Book of Radiology. The Year Book 1

Cl1icago, dollari ±,5U, 1935, }Jag. 500. Anch e in America con1e i11 Francia e con1e i ll altri paesi tor11a utile alla fine di og·ni an110 riassumer e i principali la \'Ori .P ubblicati : natural11tente I.a rivista dell e pub·b licazioni in questi libri risente l 'io fluenza della ·liI1gua ed è JJer c iò c,h e \v-aters e Kapla11 11anno ricordato i1.e lla loro annata radiologica s1Jecialmente riviste inglesi ed an1ericane oltre alle svede . . i (Acta radiologica) e tedesche,; n1a gli AA. \L· ciò l)UÒ essere una g·radita sorp·res~) 11on har1no trascurato 1questa volta gli AA. italiani . I l I- oliclinic.o, la Radiologia miedica ecc. sor10 stati largamente suntegg,iati, g'li AA. italia11i ricordati sono ad es. Ag.ati-Bignan1i , Boccio11i, Bui.sson, Attili, , Antonu cci , Ferretti, lTinzi, Fratini, Lenzi, Lup acciolu, Pi ccl1io, Ratti, Tartag li ecc . Trecento pagine d el libro so110 dedicate da Wat.ers alla dia1g nostica (lavori pubblicati nel 1934 sui vari organi e app,ar.ati) duecento pagine da Kaplan s ulla radioterapia (lavori sulla fisica , sulla radioterapia dei vari tumori). Il libro dell'::innata radiologica riesce utile con1e i lib ri consimili: essi rappresentano u1t btion ma11uale di consultazione per chi i1011 µuò eseguire 11elle lingue originali i vari arti coli ra·d iologici i1ubbli cat i ormai su trop·1Ji nun1erosi giorna1i. E. MrLANI. 1

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A.

Skirt Ca,ncerclinical study with ref erenc·e to raid iiim T rea.tm ent. XXII su p.p le1n1eiJ1to agli Ac.ta RadioloH.

ra.py). 23° Supplemein to agli Acta radiologica. Sloccoln1a, Nordstedt ed. 1935 , pag·g. 4:·52, tavole 26. 20 corone svedesi . Il lavoro esce dal re1)arto di Berven (Radiun-1l1emmet di Stoccolma) e a ccanto allo s tudio c linico d ei tu1r1orì delle gihiandolte muc ose <' salivari l 'A. ha dato la massima importanza alla .r adioteraJ1'i a n ella sua tecnica e n ei suoi ri ultati in biase ai 25± casi trattati al Radiun1l1e,n1n1e t. Ne i Lr e prin1i c.ap·itoli si fa una breve storia sulle differenti concezioni i11 patologia dei t urrtori delle gl1iandole n1uco se e salivari e sulle ca ratteristic l1e differenziali ris·p1e tto agli altri 1un1ori . e sulla classificazione istopatologi e.a . Quasi 200 l}agine' del li'b ro sono impiegate, per <.le crivere il n1ateria]e1 occorso e che è ogget-· t o di s tudio: e .altrettante in circa 8 capitoli ~ono in1piegale p er descrivere e discutere la fr0q uenza di questi lumo·r i n ella sed e, per l 'e tà l per i segni clini ci , per i rap1)orti tra ~egn.i Glinic i e re peri o istologico etc . e p·err la <liagnosi differenziale. Il XIV capi.1olo è destinalo alla ter nica se·g uita al Iladiun1hemn1et (pag. 3'69 a 395) : i f·apitoli succegsi'vi danno n11o do all '.1i. \. di de$Cri ere l 'e ffctl 0 della irradiazione e discuterJte i ri .. ultati. 1

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WoLFANG

MAGNUSSON.

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gica . Norstedt, ed Sto,c colma, 1935, pagine :280, coror1 e svedesi 20.

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Definito in un b·r eve capitolo che cosa si voglia intendere per cancro c utaneo, l' A. classifica tutto. i'l suo vasto n1ateriale - occorso al l-ladiumhe111n1et di circ·a 1600 casi di cancro c utaneo trattati - discutein done la c lass ifi cazio11e, l'is tologia delle varie· fo1:me (cancro spinocellulare, basocellulare, metatipico) il decorso clinico, la tecnica della cura. I risultati' della cura, · i fattori che eventual1nente possono influenzare questi risultati , l 'es1p'erie11za nei rig·uardi alla tecnica dei vari trr. tram enti, la terap·i a delle metastasi costituiscontJ altrelta11ti capitoli che· occupano la ~e­ concln l.n età dei] lib-ro cl1e rappresenta per i'l radioterapista un buon libro di consultazione, n1entre al tempo stesso è l'espressione clell 'enor111e lav0ro e dell 'enorme n1aterj a]e ùi osoorvazione di cui dispongono al llacli L1n1hen1met. E. MILAN!. 1

Roerttgenologische Beobaclitnnqen iiber di.e Ossifikatio.n der Paitella. 27-0

lJANs

Il uGo E. Anr..nolVL. Ili iicou.s a11lì Salivary gland Tumou.rs (with. speciarl reference to radiotl1e-

XLII, NuM. 2"8)

Il libro di Al1lbo111 con1i)rendc u11 ' 'aslo i11ateriale di studio be11 raccolto e ben descritto e riuscirà assai utiJe al radi'oterap.ista .. E. MILANI.

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I.

IRA

[ANNO

JL POLlCLINlCO »

HELLMER.

Su1)1)1emento agli Acta Radiologica . Stocc.o lma NorRtdedt ed. 10 coro11e sve1des i , pagg. 8'J. lliassuntc . tutte 1e ricercl1e1 fatte suJJ'argomento della ossificazione de11a pja tella, I ' A. in un capitolo riassume le ricerche fatte su un abbondante n1aterìale e p-recisamente su 40 0 bambini da 1 a 15 anni; su 93 ban1bini ' Cguiti da 5 a 9 niesi e su 23 bamb·i ni seguili r>er 8 anni. La patella si ossifica per pili ce.n tri : ]a fre~ quenza di nuclei accessori nella porzione sup1eroesterna de la rotula è p iù frequente di quanto non si pensi; n1a que.sti nuclei accessori rapida111ente si fondono col nuc]eo ce11trale. Nella donna l 'ossificazione1 è più rapida che nel maschio. La comparsa dei ce·ntri di ossificazione avviene verso il 2° anno. Il terzo cap1itòlo, è dediciato al morbo di J\.ohler e il 4 alla malattia di Sindi'Ilg-Larsen (rotuJa t.igrata) : rma su queste due· manifesta7Ìoni l 'A. fa le su e riserve e sulla scorta del ~uo ricco materiale dimostra ad es . cih e la rotula tigrata non è altro che uno stadio norn1ale di ossificazione della patella. Il 5° capitolo é dedicato alle fratture della rotula ne] }>ambino e il 6° alla ròt11la partita la cui genesi è poco chiara ma il cui fon·d -amento è Tl ella presenza primitiva di più nuclei di ossi fi t a1ione. E. M1LANI. 1

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S EZIONE PRATICA

DIVAGAZIONI

Jlesto n elle sue ricerch e e nelle su e osservazio11i. Ave.va u11a c uriosità istintiva, una· fame di I cacciatori di mic1·obi. verità, una tenace costanza 11e.l m etodo . Nella scien za e n ella vita egli sm ·e tteva solo quando La ricerca dei n1icro1b i patogeni fu nella se~\·EJva raggiu11Lo lo scopo p·e rseguito. E riusc.ì co11da metà de l secolo XLX una vera manìa. a spuntarla sempre . \ ' olle con oscer e il vero? J)opo I'asteur la caccia al! '.agente &p ecifico di Lo svelò c.,on le ~-.ue geniali espe rienze,, con l 'ac iascu11a n1alatt]a divenne di n1oda, e non fu cuta, esatta osser vazion e, con l 'ostinazione· e sempre cac.,cia fortunata e.. . sincera. Inda.ginì la pazie11za. Volle dana1~0 ? L 'otte nne col duro j)azie11ti, lungl1e, es.aspera nti spesso fr~tta:rano l.avoro rr1a a11cl1e, se n ece.s sario , con ] 'intrigo. nulla, - e talvolta portavano a conclus1on1 er\ ·olle p1reservarsi <lalle persecuzio·n i della Chiernte e le J.)r etese sc·o1Jierle non erano ch e pure sa? Si fece pre Le. illusioni. Quanti b acilli della sifilide furoPasteur fu cerlo 11iù colto, piiù b·rilla11te e 110 scoperti prima delJa genuina scoperta di pjù fortu11 ato 11elle sue ricerc.h e,_ ma fu altretSchau1dinn? Quanti b·a cilli del cancro· sono statanto più vanitoso e più as.11'r o. Conscio della li an11t1nziati e quan ti a11 cora og·gi veng·o·n o t'ccellenza delle su e ricer ch e egli si credeva e i1roclamati a s.uon di gran cassa? Il desiderio ~ ffern1a·va senza a111l1agi di essere un uo1 n10 di di concludere un lungo lavoro, di legar e sia recezion e, l 'uon10 deslinato a liberare l 'umapure eflin1era111011te il prop rio nome ad un 11ità d.a tutte le n1alattie. D 'altra p•a rte disprezqualsiasi mi crobio t.alvolta an11el>b.ia l 'intelli- z.ava arrog.a11ten1ente coloro che non avevano ge11za o vi'n ce la sincerità. o .anche non esprimevano sì fatta opinione. Si Ma a parte questi cacciatori sfortunati , mol· r.reò degli avversari non soltanto perchè le su e ti ve n e sono ai quali la buona .sorte o l 'abilità scoperte urtavano vecc·l1ie teorie, m a sopir a ha con cesso di scovarne nuovi, di sorprenderne tutto ptir i suoi modi <li provocatore senza riil ciclo di vita, o di trovare il m ezzo di r enderguardi. Non .ar11metteva criti ch e o rjlievi di li innocui. :nessu n genere ; bastava una qualsiasi p1iccola l Jno· scienziato an1ericano, il De l{riuf, h a osservazione p er farlo andare in b estia. Contro scritto su, questi cacciatori di microbi un ecCla ude Bernard defur1to, ch e rpure in vita fu cellente JiLro, brillante di erudizione e di sp•isuo amico , scrisse un libello cl1e il De Kriuf rito , ch e di recente è stato pubb licato in itachiama un , -er gognoso opuscolo di pessin10 liano n ella traduzion e del .p ro·f. F. Usue1lli. g usto. Dopo Sedan odiò ferocen1ente tutto ciò La lun g.a s.erie· degli scopritori di microbi c·h e era tedesco . Era invasato dall 'idea della riYi en e p·a ssata in r assegna con molto· b·r io. E "·inci~a e f ec.e dive11tar e t utte· le sue ulteriori viene opportuna111ente rilevato come essi lung i ricer ch e, ricer ch e di rivincita. E comin ciò daldall 'essere invasi da un grande. s.p irito di' salH birra : la birra francese dove,ra essere mi .. g·rificio pGr amore de-Il 'umanità, la\1 oravano gliore ·li quella tedesca, doveva diventare1 la sotto la spinta dell 'inter esse personale, del debirra dell e birre. ~iùerio del su cc&sso e di assicurarsi una soli.da Na turaln1e11te egli odiò. I\.och ch e con le su e f ~n1a . Una fi11ali tà rn ate1-ialistica ch e nulla toscoperte ir1inacciav.a di fargli p·erdere· il fro110 glie ai vantaggi ed ai b·en efici derivati all 'udi n1.aestro di tutti i cacciatori dì m icrobi , e .' Jl1an1ta. J~ och lo ripa.g ò nella st6ssa n1isura. Ad AlesComunque il 1D e l{riuf loda sempre l 'abilisandria <l 'Egitto 11el 1893 si trovava una co1ntà e la t enacia dei suoi « caciciatori » anche rnissione tedesca con1posta di Koch e Gaffky , quando il successo veniva all 'infuori di ogni ed u11a con1n1i -sio11e fran cese composta di accorgin1 ento , <li ogni fatto preidi'sposto ma e- l\oux e tfl1uillier , di~cepo li di P.as.teur, i11,,iate sci usi van1en te o quasi dal caso . J1Pr le ricer ch e dell 'agente sp·ecifico del colera Van Leenwenl1oek , il primo che scoprì il nsi1atico di cui P.ra sc,o pp iata una grave ep iden1ondo della n1icrof:lora e della micr o.fau11a fu 1l1ia in Egitto . Ma n1 e ntre le· due squadre r illn corr11nercianl.e· di sLoffe e poi u11 porti.er e -vali s 'a[fanna v::.110 feb1b·riln1e..n te nelle loro ri111unici1)ale, cl1e fu spinLo all 'esa·m.e delle p•i crer cl1e, l 'e1)iJem ia ce-ss.ò d 'i'm11ro,rviso , e tutti furono desolati di veder cessar e , la i11oria c-ole cose da lla gr ande passione per le lenti di i::-er cl1è sfuggi,1a loro l 'occasione. di acciuffare ingrandi111ento. Naturalmente eg·li passò ai suoi la µ.reda agogn ala , il n1icrobo del colera . ten1pi i)er uno sco11clusion ato ed un n1.a niaco. r,_}uaritunque nou fo sse molto colto egli lavoI\.ocl1 è il tipico ri cercatore tedesco. tenace, rav.a cori 1netodo in1peccabile e r on tanta pru- 11azien te, n1eto clico , scru1p•o loso, freddo e poSélt.o. Se appare 111eno vanitoso di Pa teur, non (lenza critica da potere costituire un m odello per p iù di u110 scien ziato cih e venne di poi . 111.a ncò però di orgoglio e di asprezza vers.o coloro cl1e i1on condi,-ide'v ano le sue id ee. So1-:gli 11011 si con tentava m ai delle prin1e osse r~natore e r o111a11lje,o condusse u na vita n1olto ' ;azio11i : prova va e riprovava con estrema t e;no<lesta. Co11dusse per n1olti anni la \ 7ita moJJacia ei g·iudicava quel ch e osservava con c.alr10 Lona di 111edico condotto in parecchi con1uni 111a e ])uon sen so. della Prussia , e se un giorno , J)er il suo com· Spallanzalli invece er a un 1101110 b att.agliero , plean110, la n1oglie i1on g ]i ave se reigalato un 1111 polen1it;ta feroc;e, un po' intrig·ante, an1hii11icroscopi'o, con og·ni probalJil ità aYrebbe fi. zioso e invidioso ù egli altri, i11;1 oltren10,do o1

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e< IL POLICLINICO

rtito oscur.an1ente i suoi g ior11i. Egli più ch e un uonlo di ge11io, fu u11 lavoratore tenace, as~jduo e n1etodico. Il De I\.riu·f è molto severo con Metchniko ff. Lo defìai.sce ge11ialoide .ambizioso, sconclusionato, intollerante, dotato di b·u ona memoria e ricco di cultura. Ave\ra qualche tara psicopatica : tentò più volte il suicidio. La sua gloria è legata alla scoper~a della fagocitosi, fatto sul quale egli libr0 Je ali d el] ?, i:·iù sfrenata fanta~ia. Quella parola fu la sua r eligione , una spiegazi·one: per tutto , un grid o di g uerra , il inezzo pier guadag11arsi la vii.a, il pu11to di partenza pE>r la scopc1'la di grandi co e nel campo dell'immunità, l 'inizio della sua vita av,renturo a di cacciatore di mic robi. Ross fu u11 tiJ)O stra no , ianla io .. o, dall 'ingeg110 111ultifor11' e. Co·rllJ>ose sinfo11i'e, poesie, r o_1t1anzi e leggende, si occ1u pò clella n1atematica e creò un nuovo sistema .a stronomico. Infine, ullì ciale 111edico ing lese nelle Indie, si diede · allo st11dio della 111alaria. Nel le sue rioorch e ave,-a sern1)re qualche cosa di prevenuto, pronto alle polerl1ic.:ll e le cor1duce\'a con asprezza e con astio . Poicl1è agli esami· mi crosc·o pici di n1.alarici i11diuni non trovò alcun micro·b o, scrisse cl1e L.:.tvciran a\1 eva p rcsa una cantonata e che la 111alaria era dovuta ::t disturbi i.ntesti11ali. Senza i suggeri111enti di u11 altro m edico ing lese, l\ilanson, che aveva l 'o s-essione delle za1iz.are c11e rite11e,,a particolari creature di Dio, as3ai in1portanti per il destino dell 'uon10, fioss n on sar eb be p,a ssato alla storia della me diGi11a, 11è di ventato p ren1io N0 bel. Nelle Slle ric,ercl1c sulla i)arte delle zanzare nella trasmissio11e della ITL!llar1a cercò, perimentò, ma se1lza 1netodo, a ca~accio, g ui'd ato solo dalla sua fa11tasia. Torturava i malati di malaria con zan z.are e pulci, se11za con cluder nulla. lliusc,ì tuttavia a dimostrare che la malaria deg·li u ccelli viene tra&m·e ssa dalle zanzare. Ciò gli fece pensare che lo st esso doveva avvenire per l 'uomo i11a non potette darne mai la prova. Gr&ssi riuscì a dare questa pro,ra, m a non 11er se te111_µ0 a lodare Ro ·s cihe aveva g ià di·111ostrato le varie trasform azio11i del plasmodio nel corpo delle zanzare. Ciò fece imbestialire il Ross che non si peritò di scrivere che il Grassi era un ladro volgare, un ciarlatano che n essun contributo aYcva portato al problema della n1alaria , percl1è egli , Ross, aveva g ià dimostrato ch e l e zanzare erano apportatrici d ella n1alaria. Grassi, sdegnato, replicò con violen7a , ma co·n mi11ore ·v olgarità. I due si accapigliarono per lung·o te111p·o. E vien fatto di do1n1andarsi con1e scienziati di tanto valore ab b·i'ano avuto tem1)0 e voglia . di gettare tanto fan go 1'uno suì vi o dell'altro. C.ert.o non per il bene dell'umanità. Ognuno dei due contendenti .a' 'rebbe forse l1referito che la nobile scoperta fo sse rimasta sepolta piulto to che concedere al l 'a,·,·ersario il n1inimo merito. La colpa fu senza dubbio del caratt ere dei due uom~ni , ma 1

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il torto maggiore spetta al Ross . Il De Kriuf cosi descrive il Grassi : cc 1JTreddo come u11 g hiaccio , preciso con1e un cronometro, c,ercava risposte agli enig·mi della N.a tura . Rispo te sempre esatte·. I suoi lavori valevano per classici apvena pub1b lic,ati; aveva l 'ottin1a e rarissi ma abitudine di elaborare, lin1are e correggere i &uoi scritti per anni prima di renderlj pubblici » . Ehrlicl1, I 'autore della teoria delle catene laterali ed il fondatore della chemioterapia, era un uon10 gioviale, buo110, modesto. 1Fumava e b eveva n1olto. Quantunque quasi sem_p re allegro e fantas.ioso . era un lavoratore instancabile che gli i11successi non scoraggia,ra. rio anzi s1rrona va110 a continuare. Solo dopo trenta a11ni di sforzi continui, dopo aver pre).)ar&to 605 sost.arlze riusc1ì infine a trovare quella ch e uccide i .g·ermi nell'organismo vi,·e11te e solta11to essi . Tuttavia egli attribuiva I.a scoperta alla fortuna. Ad un suo amn1iralore egli osservava : t< L.ei dice che il 606 è una grande opera d ' int.eìletto,' una grande conquisi a della scienza~ ~Iio caro collega, dopo a11ni cli sfortuna, ho avuto un j·sta11te di fortuna. Ecco tutto ». Si deve anche rilevare che Ehrlich sperime11tò l'efficacia del salvarsan nei topi in_ f ettati con i tripanosomi del rnale di cad eras , una rr1alattia cl1e colpisce i cavalli nell 'America del Sud. Se Schaudinn non avesse co1nrr1esso l'errore Jj cre~ere la Spi·rocheta pallida é\})parcintata con i tripanosomi ad Ehrlich non ~;lrebbe venuto in irtente di sperimentare iJ s uo 606 contro gli spirocheti della sifilide. DoYe si• vede che gli errori no11 sempre sono danr1os1. argo. 1

Utilissimo ad ogni Medico :

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: On. dot t. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. AvY. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. Editori Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero 6 (Giugno 19351 contiene:

La valutazione dei titoli nei con· corsi per posti di sanitari com11nali e provin· ci ali. NurE srr\TETrcnE: Le spese di ricovero dei tuber· colotici.

A.

CARAPFLLE:

Rassegna di Ciurisprudenza: Condizioni di aro.missione

al concorso. - Pensione comunale; C'aroviveri. - Prova degli atti amministrativi. - Depositi insalubri; divieto di tenere deposito di pelli nella propria casa: Leggi e Atti del Coverno : Ricovero ed assistenza dei tubercolotici. - Regolaimento dei concorsi a pos:ti .di sanitari addetti ai servizi dei comuni e delle prov1nc1e. Prezzo del sudòetto nurnero ~eparato L. 5 N. B. - L'abbonamento ai dodici Numeri del 1935 costa L. 3 6, ma &i?li associati al «Policlinico,, è conces~o oer sole L. 3 O, ehe vanno inviate, mediante Vaglia Postale o Bancario, all'Amministrazione del « Diritto Pubblico Sanitario• (Editori Fratelli Pozzi), Via Sistina 14. Rom~.


[ANNO

XLII, Nu M. 28]

SEZIONE PRATICA

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CON6RESSI 2° Raduno .della Società Italiana di Gastroenterologia. (Rom a, 26 m aggio 1935-XIII). Sono presenti n ell 'Aula d ella Clii1ica l\1edica ci~ca 10.0 int~rv enuti d a varie parti d 'Italia. Fra gli ~-Itri ~ot1~mo: i proff. Frug oni, S. E. Paolucc1, Bag l1on1, Ga1nna, Schuffer F asiani F errann~ni,, P.a~lo Ales.s a11drini, Allodi , ' l\1ann, "\ espig n an1, Eg1d1, Pozzi, rvressini Luch erini 1 Attili 1 Bor~adies, 1Sforza, Zorzi , Aru'llani, Sebas tian elli , Lol11, ecc. In rappresentan za d el Sindacat o 1\Iedico di Rom a sono prese11ti i d o ttori ì\ilon aco e Allinei . Apre l a seduta il prof. FRUGONI il qu ale dopo aver scu sato g li assenti, por ge il saluto di rito agli interYenuti. Comu11ica quind i ch e la seduta poineridi a11 a si s~olger~ all 'Osped ale di S. Spirito n el Reparto spec1ale di ga~· tro-ei1l erologia, diretto d aJ prof. Paolo Alessandrini ; quin.di dichiar a sei1z 'al lr o a1)erto il Con gresso. 7

Nuovo contributo alla conoscenza della steatorrea ero· nica idiopatica. A. ALLODI (Torino). - L 'O. illl1 s tra un caso di diarrea cr o11ica irliopa lica occor so all a su a osservazion e qu est 'anno, ca.so particolarm ente interess~nte aven~o .p otuto compiere i11 esso tut te quelle ricer ch e clin1cl1e e di labora torio utili alla mig liore con osce11za d el quadro morboso e atte a chiarire la pa logen esi della Ftffezion e. Dal lato an a11111 estico risultava in1portante un recente episodio di di arrea dissenterica ed una lambliasi int c~ linal e : la prima guarita completam ente a seguito di cure antipar assitarie. In cap o a qualch e Inese era insorta una diarrea gr assa accoinpag11ata d a pen oso m et eorismo, inte11so dim agr am ento ed ast enia, pallore, periodico bruciore di ling u a. Il p . er a strenuo b evitorl' di alcoolici. Obietlivamente si rilevavano m odich e e li1nitate lesio,n i di tipo atrofico alla lingua; pallore g-r i gio terreo d ella cute, evidente grado di t en sion e addominale. A.Il 'indagini di labor a lorio : feci grasse con au1nento di tutte le specie d ei gr assi e indice di Zoja p oco elevato; achilia al sondaggio frazionato a digiuno, forte ipocloridria dopo quello a seguito di ii1iezione d 'ist amina. Al sondagg·io duod enale : reperto di duode11ile ed an giocolecis tite catarr.ale con presen za di scar se forme vegetative di lamblie rteila bile A. ed in quella B .. J..ipasi n el su cco duoden ale presente in qu antità presso ch e normale. Fermenti n el siero di san g u e e n ell 'orina : presenti in quantità nor1nali. Ipoca1ce1n ia, ipofosforemia, ipo pola ssie1nia . Aume11to d ell 'ind acan o n elle urine e n el siero, e dell 'indolo fecale. Aum ento d el ricambio b asale. Glice111ia n or111ale. · Coles lerinemia : legger111ente aumentata . All 'e~a­ m e d el ·~angue: r eperto tipico di an en1ia pp . <'onfer111ata attraYerso tutte le indagini d el caso (dia1netro, volu1ne n1edio, puntura d ello st er110 ecc.) ; con1e an ch e d al comporta1nento d el1a <'l1rva galattose1nica e della galattosuria d opo p r ova di carico con galatt osio. I11 b ase a t ali el e1nei1ti e ad altre })articolarità, pur n on esis ten do segni di t et ani a in a tto o lat ente n è di ost eoporosi er a d a porre la diagn osi di sprue i1on tropicale. L 'O. ri cer cò se n el su cco

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g;1strico d el paz. fosse presente il 1)rincipi o di Cas tle ed oll e11ne lln 'evid ente ri spos la r etico1oci1aria acco 111p3.gn at a d a un miglior am ento d ella cr asi san g u ign a $Omini11islrando g iorna l1n en te, per qualch e te1npo second o la m etodica di Reirn.ann 20 cc. cli su cco istaminico più 20 gr . di fegat o crudo i11 un paz. soffer ente di tipica ri n enJia per11iciosa criplogen eti ca. Nel p az . venne poi is lituila , ui1a ter apia epatica per os la quale i11 breve te1n p o p ortò alla scom parsa della diarrea ed al cambiame11to d el car at tere d elle feci n elle qua1i i g r assi progressivam e11te din1inuiroi10; oltre al n1iglioram ento r apido d el! 'an emia e dello sta lo gen er ale. Dop o aver e esp os to i d a li relativi al su o caso, 1'0. 11e illus tra l ·i11ter esse e ce1·ca di i11terpret are j[ mig lior a1nen lo ottenuto con l 'apporto i11assiYo di sost an ze vit aminich e con tenute n el fegato di bue, le quali 11 011 già d eficie11ti 11ella diet a d el paz. m a prob abi1n"1en te n on convenientem ente elal >or ate sì d a essere utilizzabili, favoriscon o l 'u tilizzazion e d el calcio, d egli altri nlinerali e quella <l ei g r assi. La presen za del principi o di Castle n el su cco gas"'trìco d el paz . pur cssen clo tipico il quadro d ell 'an emia pp . fa pe11sar e ad una su : :i. i11anca ta utilizzazione. Per gu anto tt1ttor a ci sfugga l 'int imo m eccanism o ch e favorisce t ale disturbo nella elaborazion e ed · ulili zz:::izio11e delle sos tan ze alimentari, l 'O. accP11na al ri sco111 ro n el su o p az. di una duodenite evidente sia all 'i11d agine r adio]ogica ch e a quella a m ezzo d el sondaggio duoden ale e alla lambliasi tut tor a in atto oltre ch e alle preg·r esse lesioni da dissenteria am ebica; fa tti tutti ch e d ebbon o essere t ent1ti presenti n ella valut azion e di quei fattori ch e p osso11 0 entrare in causa a provocare lesioni intestinali, lesioni clel r es to cui accennai10 an ch e alt ri ./\A . sia in base a r eperti clinici, ch e r adiologici , com e artch e autopsici. L 'eziologia d ell 'affezion e sarebbe du11que con tutta ver osimiglianza n on infettiva. C. Fnu GoN1 (Pton1a). - Chiede all '0. se si può essere proprio tranquilli ch e in qu esti casi si tra tti ver a1ne:nte di un a st eatorrea idiopatica o se invece il quadro è d a iscriversi ad una parassilosi i n testinale. Ques ta riserva l 'O. crede oppor tuno farla d al nlom ento ch e l 'ammalat o er a affetto d a lamhliasi. La giardiasi h a come sede di elezione il duoden o e vive in ùmbjenti alcalini . La g iardiasi in questo caso h a <la lo delle lesion i e deve esser e quindi ri tenuta di gran de en t ità. Dato ciò e d a,to ch e il processo è r apidamente gu arito chied e se p ossa esservi un processo d i pan creatite. G. :rvIANN (Trieste). - Gita un caso di sprue cnpila to alla su a osserYazion e a Trieste rig u ar dan te t1n inalato ch e aveva viaggiat o in Cina e Giapp on e e ch e 11011 era n1ai sceso nei porti ch e aveva toccat o. Il m alato venne a m orte e la sezione m ostrò una gravissi111a atrofia del pan creas. P. ALESS ANDRIN I (Ro111a·i. - · Si compiace con il f;rof. Allodi per l 'arcuratez1a dei suoi s t ucli ch e posson o porlare moJta lur.e ull 'argom ent o. Cita un caso di s prue capi tato aJlél su a osservazione in cui le car att eristich e e1n atologich e in alcuni mon1en ti erano qu elli òell 'anemia perniciosa, in altri m om enti qt1elli rlell 'anemia secondaria. Rir hian1a poi l 'a.tt en zion e sulle alterazioni cutan ee a tipo ])ellagroide e sui di turbi h1en t a li a tipo cl i m elanconia ansio a, per cui fu ricoYerata a] n1anico111io.


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cc IL

POLICLlNICO »

Sopra lu l to richia1na l 'atte11zione sul fatto delle ma11j fes lazioni di tipo abortivo di sprue che si o~serYa110 nelle comuni e11tcr ocoliti e sono caratt~rizzat e da r agadi linguali, da abbondanza di acidi g.ra i 11elle feci, stati ansiosi e stali an emici di vario carattere, che confr,rn1ano l 'ipo tesi che Ja sprue i1os trale è l 'espressione di uno stato avita1ninosico in r apporto probabilmente ad altera7io11i d iffuse d ella parete intes tinale . G. ~I. FASIANI (Padovaj. - l{iferisce su alcune su e osservazioni di diarrea a tipo di sprue capitate i11 n1alati operati di stomaco. PANTANO (Catar1ia) . - Riferisce su alcuni studi co1npiuli in inalali di amebiasi in cui h a trovato al ter azioni della cr asi san g u jgna ed alterazioni a carico d ella lin g ua, d ello s tomaco, d el] 'esofago , d el] 'in testino tenue. Chiede come l 'O. si è r eso co11to d ella rapid a g u arig ione della forma morl1osa d ella i11ala ltia in seguito agli estratti epatici. C. GAl\INA (Siena). -

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zionale d ella cellula epa.tica, costituendone quasi « una prova d i carico ». A tale proposito l'O. riferisce ch e i11 numerosi casi ha volu to stu(liare la va riazion e di Yolume e di forma della colecisti in seguilo proprio alla iniezione enaovenosa <li 40 cc. cli solt1zio11 e cli glucosio al 40 % ed ha rilevato (qt1ando la cis tifellea col metodo frazio11ato aveva r aggiunto l '01) timurr1 di vis ibilità) cl1e la colecisti J 5-20 111inu li dopo l 'iniezione di glucosio au111enlava cost a11ten1ente di g randezza e di opacità. Tale proYa a1)poggia l 'ipotesi ch e le iniezioni i1)er1011iche di glu cosio ha11no una azione essenzialn1e11te coler et ica e Sll tale facoltà ritie11 e che sia fondato prevalentemente il m eccanismo della colecis togr afia rapicla.

R. PA0Lucc1 (Bologna) . - Afferma che in occasio11e di interventi chirurgici 11on è inai riusc ilo a notare contrazioni della cis tifellea e riti en e poco probabile il potere contrattile della colecis ti, la cui modificazione di forma è dovuta prevalentem ente allo svuota1nento indotto d al rilasciarsi dello sfint er e di Oddi.

A. ALLODI (Torir10) . - Rispo11de. al prof. Frugo11i dice ndo che n el su cco duod enale estratto con vari sond aggi si dimostrarono sc:11rsi p ar assiti. Oua11lo alla am ebiasi , co11vien e l 'O. con il dott. Panta110, che questa p ossa dare d elle m anifesta7ioni d ella formula ematica p er le alterazio11i che è cap ace di determinare n el tubo gastro-rnterico . A! prof. Gamna ri sponcle che la g uarigio11 e com pleta si ebbe con es tratti ep a tici come si suol ve1ificare nelle an e1nie perniciose.

S. B '\ GLl ONI (Roma). - Sostie11e che i1el gioccr d ello svt10 tamento della colecisti interve11gono· 111olli fat tori (riflesso duodeno-cistico, comporta111ento cl ello sfinter e di Oddi, ecc.), ed afferma di essere d 'accor cl o con Lucherini e co11 le sue interessanti esp eri enze , ch e cioè il meccanis1no della co1ecis tografia rapicla è essenzjalmente fondato sullo s li111olo p or1 a lo dalla ini ezion e ò ei farmaci f\ , socia ti alla letraiodo sull 'attjvità funzionale della cellula epa lica.

Nuovi saggi di colecistografia rapidissima con studi sul meccan ismo della contratti lità della ci stifellea.

(Ro·n1a) . - Riporta a sosteg110 d ella tesi cli L.u ch erjni, le su e 11otr esperienze con il cl ech olin ch e associato alla t etrajod o determina quando è i11trodotto per Yia enc1 0Ye11osa colecistog r afie r apide.

T. LUCHERINI (Roma) . -- L 'O. h a potuto osserva.ir e, con cost anza di risultati , che il cloruro di Na. (10 cc. al 10 %) d el ern1ina qu and.o è introdotto 10·-15 minuti dopo l 'iniczjone di 1etraiodo 1 (3 gr. ) colecistogra1nmi defi11i li rapidissimi (1520 111i 11u li dall 'iniezione) . Il n1ol liplicar si dei m ezzj di Yisu alizzazion e rapida clella cistifell ea fa seronclo l 'O. mettere sul tappeto della discl1ssione due problemi: 1) qu ello rigu 1rd ante lo studio della fu11zione motoria d ella colecisti; 2) l o s tudio clel co111 porta1nen to· dell 'attivi là funzionale della rellula epa tica di fronte ai vari farmaci inlrodotti ecl in rap1)orto all a lor o rapidi là di elin1inazione at lraYer o le Yie biliari. Per il pri1110 problen1a i ·o. afferma ch e il n1etodo radiografico, non all on lan a11dosi d alle· migliori con d izioni fi iol ogich e, h a sos tituito i met orli S]Jerimentali ug1i animali erl in Yi lro e le o~ ... erYazioni chirurgich e. A tale 11roposito egli h a vol11 lo aggiar e l 'azione colecistocinetica del cloruro cli cal cio ecl li a rilevato (do1Jo aver e o ttenuto · 1·opl in1u1n di Yi ibililà della cis lifPllea con il met odo frazionato all a Saùlds lro1n) ch e in seguito alla iniezione end0Ye11osa cli cloruro di cal cio l a rolcci .. li co t an ten1e11le 15-20 min.uti dopo l'iniezic.111c ~ i in1piccioli ce n el ta1nente, per poi riprencl (\re , passata l 'azion e d el far1naco, la gra11dezza, la forr11a, l'opacità di pri111a. Emrt te in proposito d elle ipolesi. ~e i riguardi d el secondo J)roblema l ·o. afferma ch e q11e ~ l o s' ingra11a con le que lioni soll evate d a An lo1111cri su l lnecca11 isn10 cl ell a colecis lografia rap ida . L "lì. riti en e ch e il 111ecca11is1no della coleci ~ l ogra fia rapicl ~l , in preci1Ju a n1enle fo11clato ullo .. tin1olo clirel l.'.l111cn te }Jorlalo clni Yari far111aci introclolli iu sien1e all a le lr<doclo u1la a lli,ilà fun-

CELLETTI

T. LUCHERINI (Ron1a). r--:: Rispo11do agli 00. riferendo ch e per quanto· <lall e su e esp erienze non ))ossono trarsi elem enti di gi11dizio sicuro e defi11itiYo e p er quanto allo svu otamento della colecisti vi p artecipino altri fattori estrinseci , p11r tuttavi a esis ton o svariati documenti sp eri1ne11tali negli a,n im ali ed in vitro, 11umerose indag·ini radiogr afich e cl1e dimostra110 ch e la colecisti svuoti il proprio contenuto p er atti,·ità motoria i11trinseca. D 'altro11de l a cis tifellea oltre ad essere dot at a di fibre elastiche che presiedono alla sua funzjone peristo.Jica è an che dotata dj fibre muscolari li sci e, ch e, p er quanto scar se. potrebbero essere sufficienti a proYare seconòo gli AA. che l 'l1a11no s tudiata il potere contratlile· della cistifellea. Contributo allo studio della gastrite luetice.

A. BoNADJEs (Roma) . L 'O. l1a sottoposto i lnal ati dcl Re1)art o sp eci ale di ga.stro-enterolog ia acl esami e11cl oscopici e r adiologici, ò el chi1nis1no gastrico ed h a risco11 trato la gas lri le i11 t1n nu11lero notevole di casi r'G5). La r eazion e di '~7 asser' . 111ann eseg·l1i la sis le1na.l icamente è ri sultata positiva in 21 casi. L ·o. si è p ertanto domandato se la lu es pot esse essere chiama ta in causa n ella etiologia della gas trite in assen za òi tutte quelle nltre cau se ch e sono ritenute capaci di determi1tare una in fiam n1 azion e dello s to111aco. ·L a si11to1na lol ogia rle lla gas trite in qt1 est1 sogg·e l li con ' i\T C11 sern1ann positiva i1011 presentava ne u11a cnra tterislica particolare. Solo l a cur a ex juva.ntibus dava buoni risultati. L 'O. ritien e qui11di ch e <le])b a e serYi u11 fallare


I ANNO

XLII, Nu M. 28]

SEZIONE PnArrICA

tra lu es erl insor genza d ella gastrite molto più J r1timo ch e n on si creda; e perta11to cr ed e ch e in molti disturbi di speptici, apparentemente sine 1n ateriai, si d eve ricercare l a lues, e in ogni caso , i11 cui tali disturbi non r egr ediscan o con i comuni tratta rne n li si debba ricorrere alla cura a ntilueti<'a inten sa anche in assenza di u na ' Vassermann positiva.

F. ScH:Ul"FER (Firenze). - Don1anda se i1on sia troppo g r a11cl e il nun1ero di quest e gastri ti su fondo luetico. A. BoNADIES (Ro111a) . - Risponde ch e il numero di quest e gastriti può apparir e elevato qua ndo l a cnsistica si d esume da un r eparto in cui vengono r icoverati n1alati di tutte l e n1al attie, ma n on qua ndo venga d esunto da un r ep arto ch e ricovera solan1e11te individui dispeptici.

Osservazioni sulle variazioni chimico -fisiche del succo gastrico e di quello duodenale studiati contemporaneamente mediante una doppia sonda , in condizioni normali e patologiche. NI. NlEss1N1 (Ro111a). - L 'O. s tt1diando l e vari a7.ioni del ~ gastrico e ùuode11ale n1edia11te l 'u so di una doppia sonda, h a osservato come avvenga la cc i so tonizzazione » sia nell o st om aco ch e n el duod en o cli oluziòni ipertoni che e ipolo11iche . Il cont e11u to gas tri co p assa sp eS'so ir1 duoclen o con un ti n1ol lo dive r so da quello fisiolog·ico e ciò si verifica J)ecic colle soluzioni i1)erlonich e. . L 'O. h a eseguito ino1 Lre· con la s lessa t ecnica osser vazioni sulle Yariazioni contemp oranee d el pH clel co11lenu Lo ga·s Lrico e di quello duodenale in <:011dizior1i 11or1nali 0 p a tologi ch e. L 'O. trae dalle osser vazioni eseguite conclusioni d 'ordine fisiopat olog ico e clinico e fa una crilica <lei d a ti sp eri 1nentali ottenuti cla ricercatori preced enti .

Rapporti tra acidità e potere battericida del succo gastrico. A. SEB ~ST!ANELLI (Roma). - Le ricer ch e condotte su cir ca 200 casi h a 11no fatto con cluder e ch e il p ot er e battericida del succo gastrico risul La dal1·azio11e d i due falLori d ei quali l 'uno è r appresen1a lo clall 'acido cloridrico e dal grado di acidità totale; l 'altro è un fattore ballericicl a l)r oprio d el su cco g·as trico, e lo· si può clisti11guer e d al prececlente saggia11do il P .B. su su cco previ~mei:te. n eutralizza to. I due fattori sono sp esso tlJ ssoc1a t1, p ot <-' n rlo 111a11car e a volta l 'un o, a volta l 'altro. La procluzione d el fat tore proprio, inoltre, n o11 è p 1rullelo alla funzione sec.re lori a gastrica.

Sul potere battericida del succo gastrico e duodenale nelle affezioni gaslro intestinali. A. SEB \STIANELLI (Ro1na). - Le ri cerch e esegu it e porlano a concluder e: .. . . . In tutti i casi il fa ttor e cl or1dr1co b att er 1c1da è rtalt1ralmente in r app orto al g r ado di acidità del succo. J11 qua11 to al polere batl ericirl~ proprio es o è se111pre prese11t e nell e ulcer e g·ast r1ch e e duodertali, sen1pre assen le nelle gas triti e gas lro-en lerili acuLe e n ei r esecati di stom aco; n elle altre affezio11i è 'pr esente in proporzi oni variabili secondo la I11alattia. Il P.B. del st1cco dt1ode11 ale è sempre assente n ei c!i abetici , e n el 95 9'~ clei coleci litici. Esso è sp_esso di ocia t o dal P .B. ga trico a solu lo e relat1v.o j n tutte ]e con1l)inazioni possibili, lra1111e ch e il 1). B. g·a trico ia del tulle a· se11te: in lal caso a11cl1e il P.B. snrà certa1ne11le as c11te. L 'esa111e d el

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l ' .B. è se1npre rigo r osam en t e confer 1nat o dal1'esame cultura1e. I casi con P.B. a.s soluto asse11t e e supplito dall 'azione del! 'acidità à evono con siderarsi pre-pat oJogici. Il P.B. torna prese11te nei guariti di forme acute. .S. BAGLIONI (Roma). _...,. Chjeùe quale si a il m et odo eseguito ed il ger 1ne adoperato: si d o111a nd a se n o11 p ossa entrare in g ioco l a 1eu codiapec1esin gas trica.

L. FERRANNINI (Bari) . - Chied e se sia s la t a pai-allel ame nte studia ta la citolog ia gastric.1!, e se s i sia t enuto conto d ell 'acidità organica. A. SEBASTIA.NELLI (Ronla) . Rispond e ch e il n1etodo seguilo è guello d i Hen11ing· co11 culture d i B. coli; ch e non }) UÒ aYa111are alcui1a ipolesi sulla natura d el P.B. proprio: ch e gues li p er ò si din1ostra r esis tente a.11 'ebollizion e. Ha in cor o stt1di sulla citologia gastrica, 111a n on può per ad esso tra r11 e al cu 11a con clu sione; si è sen1 pre differen ziata l 'acidi1 à amidoazoben zolica dalla fe11olftalei11 ica essendosi se1npre segt1lt o il m eloe.lo di Topfe r. I11tende cornpletare le ri cer ch e stu cUanclo i r a ppor t i con pH e con l a secr cz io11e 1Jepsi111ca,

Sul ph. optimum per l'attività peptica. P. Zonz1 (Roma) . - L 'O. h a i11nan zi tt1tto closa to il pH di 11un1erosi su cchi g·as trici otle11uti a d igiuno e con i vari tipi di colazion e di :p rova, a 1nezzo di un metodo colorimetrico g ià d a lui d escritto altrove n el quale si serve di bleu cli tin10Jo e cli sp eciali soluzion e t ampone ed h a troYa t o ch e il pH medio di tutti _i succhi es~n1in ati si ~1gg~r~­ va intorno a 2 e corr1spo11deva cioè a 10° di ac1cl1t à. L 'aciclità ti t rimetrica difficiln1e11te s UJJer aYa qu ella corrispondente a Ph 4. Ora, secondo l\Iich aeli s, l a pepsina ag·isce m eg-Iio in a111bie11ti 1,7-1 ,8 Ph . Usand o p er ò soluzio11i t a1111)oni l '0. Yer ificò ch e l 'a ltività er a rnassima con Yalori di pH i11tor110 a 1 2 · e che~ sol o ol tr ep assand o La1e limite ch e corri spo~de ai più al li Yalori di acidità ~iscont~ati .si J1a una di1nint1z1on e del potere p epl1co . ·L O. in b ai.se alle su e ricer cl1e e dal fa tto ch e i liquidi g·astrici contengono empre sost anze ad azio11e t a11)pone (fosfati , proclotti cli. d isin l~grazion e . del: e proteine, ecc.), 1)en sa ch e s1 p ossa ~1tenere _e 1stere nccan to alla iper acidità u11a ver a iperpep 1a 11ell~ ulcer e cons ta tabile non g·ià con i n1etodi corre11t1 in a co~ il melocl o d escritto e ch e all 'acidità qui11di s ia d a con cecler e probahiln1en tP. t1na in11)orlanza cli i)ri1110 ordine 11ella g·cn esi d el1 'ulcera.

La reazione reticolo citaria nel ratte da ini ezione di succo gastrico. L . CROSEITI e G. BAJARDI (Si en a) . - Gli 00. riferiscono i risulta ti cli uria seri e di esperie11ze condo tte s u 81 r a lli albi11i con iniezio11e di u reo gastrico cli an e1nici pernicjosi, di ach,~li~i ~li Yaria n a Lura e di sani. Concluùon o ch e 1 n11ez1011e nel r a lto di su cco gas tri co cli ogge l lo sa110 o co111~1n ­ que no11 n1alalo di ane111ia, p ernicio a de1?rm1na reazione r eticolocila ri a ( flRR~ nella . n1a~g1.or~nz a 111a non in tutti g li an i111ali lrallat1. L 1111 ez1on e cli su cco o-astrico di anen1ici perniciosi 11on deter1n ina i11v~ce t a1le r eazio11e 11ella· 111aggior parte_ çl c~ gli a11i111ali. Il fenomeno no11 ~ Yerifica qu1nd1 con quella as oluta cos la11za nffer111a la r ece11te111ente da Singer. . . ,. Gli 00. di cu lon o ul significato dell 1nt_eressanle feno111 eno e sui suoi eve11lual i r ap1)ort1 ron la c.. perie11za. di Ca Lle.


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« IL POLICLINICO n

S. BAGLIONI (Roma). - H.icorda i risultati di ricerche co11dotta nel suo Istituto sull 'influen za del! 'opo terapia gastrica ed epatica in ratti albini in cui era stata provoca.t a, con sangui su gi ripetuti, u11a. anem ia a tipo pernicio~o. Fa rilevare la essenziale importan za rlel regime dietetico degli ani1nali in e perienza di questo genere.

Studi sul comportamento dell'acidità gastrica dopo introduzione di soluzioni di acido cloridrico a varia concentrazione.

lA~NO

XLII,

NUl\l.

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di1nc0lo 111ese ntetico complicante una volun1inosa ernia inguine-scrotale sinistra irriducibile per ader<!nze delle an '5e intesti11ali erniate con il sacco. Dal punto di vista anatomo-patologico l 'O. sud(livicle poi le dilatazioni acute in una ~a,rietà sovrapapillare ed in uria so ltopapillare. Ne espone 13 si11to111atologia ma non accenna affatto alle cause di morte perchè di esse tratterà diffusamente i11 un suo lavoro di carattere sperimentale.

Contributo alla ricostituzione pia stie a delro esofE go .

.P. ALES "' ANDR1Nr (Roma). - L;O. espon e i risultati dell e su e ricerche atte a dimostrare il comportame11to del co11t enuto g::\strico dopo introduzione di 100 cc. di soluzion e di acido cloridrico a varia concentrazion e. Sommini strando soluzioni co11centrate fino a 20 Yol te l a concentrazion e fisiologica si produce una acidità ch '3 corrisponde a quella ottent1ta con altri stimoli. Questa auto-r egolazio11e dell 'acidità gastrica si. produce con vari mecca11i srrLi ch e l 'O. ha potuto analizzare : oltre alla produzione di u11a secrezio11e 1nucosa alcalin a si ha un rilasciamento del piloro che deter1nina un rigurgilo duod enale. OltrefJa ssato u 11 <'erto grado di acidità si determina il vo1nito. Un altro gruppo di _ricerche si riferjscono alla so1nministrazione di sol11zioni iclrocloriche negli ulcerosi di calmare il d olore gas trico: essa nella rnassima parti! dei casi è in grado di far scomparire il dolore, ciò ch e parla co11tro l 'ipotesi ch e l 'Hungerpoll sia dovuta alla stimolazione dell 'acido cloridrico sul fondo dell ' ulcera.

G. EG1n1 (Roma) . - L'O. presenta un caso di ricostituzione plastica dell'esofago a mezzo di una a11sa d el colon trasver so trapian tato in senso antiperistaltico al disollo della cute della regione sternale. La paziente trovasi ora in grado di ing hiottire senza rig urgiti e senza disturbi. Si tratta di uno d ei pochi casi di ricos lruzione plastica dell 'esofago riuscito perfettamente:

Le sinergie fisiologiche e patologiche del duodeno.

li segno del soldo sul pneumo-peritoneo. A. ~ozz1 (Roma). - L 'O. in base al reperto accicl èntale del fenomeno del soldo riscontrato sull 'addome in un caso di pneumo-peritoneo spontaneo l1a studiaito il comportamento di tale segno in varie condizioni sperimentaln1ent e determinate, al fine di valutarne il valore e l 'utilità diagnostica. Ha potuto così vedere che il segno del soldo ricercato sull 'addome può essere ritenuto, data la costanza di reperti, un ottimo rilievo semeiotico per la diagnosi di pneumo-peritoneo non solo, ma, differendo il comportamento di tale fenorneno a seconda che l'aria trovasi libera o no nella cavità peritoneale, la sua ricerca, eseguita con tecnica particolare, può riuscire anche a far differenziare se verame11te tratta.si di pneumo-peritoneo o di semplice pneumo-colon.

P. ALESSANDRINI (Roma). - L 'O. espon e le sue r icerch e r adiologich e sui fattori ch e provvedono al vt1otamento gastrico, della cistifellea e dell 'ileo che so 110 in parte determinate da st imoli diretti sul hulbo duodenale ch e rapprese11ta in certo modo centro regolatore della inotilità dell 'apparato digerente. Passa poi ad analizzare l 'import anza ({elle ripercussioni delle affezioni infian1matorie del bulJ)o duodenale sulla patologia dei processi colecistitici pancreatici a carico del t enue. Mette in eYidenza la frequenza dell 'associazione duodenale con la colecisti te e pancreatite diabetoge11a o no e parla di una '< triade » addominale super.iore come si11drome che serve a spiegare il 1}rote1for111e aspetto di varie sindromi clinich e. Si diffo11de a parlare degli s tudi fatti nel suo reparto sul p-0tere battericida d el succo duodenale e ulla batleriologia del duode110.

La dilatazione acuta del duodeno. V. Rossi (Roma). - Dopo aYer fatto cenno alla i r11porlan za del quadro clinico orrnai be11 definito che si osserva nella dilatazio11e acuta del duodeno ecl aYer diYiso in due gruppi i casi che occorrono alla osserYazione, e cioè quello che con1prende i r asi che si hanno a seguito cl 'intervento chirurgico e quelli d a. con1pressione del peduncolo mesenterico, l ·o. di lingue le dilatazion i di ques t 'ultimo tipo i11 dilatazio11i :;icute che si verificano dopo lunghe n1..alattiE· i11ic ttive acule o in seguito ad atti chirurg ici gravi e in dilatazioni conseguenti a stira1nenti sul pedt1ncol·) inesen terico per ileoptosi o per er11 ia irrid t1cibile. Per ciascuna varietà ne ricorda l 'ezioge11 e. i . Il caso cbe l ·o. ill11 s lra apparti ene a q11elli cli quest ·ultimo gruppo e Ja dilatazione acuta era ~ lata d e ler111in ata d a stiramento d el pe-

S. BAGLIONI (Roma) - Si compiace co11 l 'O. del l1uon risultato in q11:tnto è riuscito a far sopravvivere un individuo sostituendo l 'esofago anatomicamente e funzionalmente. G. EGrn1 (Roma). -

Presenta inollre un caso di resezione to tale dello stoma,co che ha permesso la sopravviYen za del soggetto. La resezione fu eseguita p er affezione non cancerosa· dello stomaco. G. M. FA SANI (Padova). - Si com piace con l 'O. ciel buon risultato e con siglia di seguire il caso dal punto di vista ematologico per scoprire eventuali lurbe della emopolesi perch è casi del genere sono rari a verificarsi.

Ricerca sul comportamento della curva alcooremica nelle epatopatie. G. LoLLI (Roma). - L 'O. espone i risultati di alcune ricerch e rigu ardanti il comportamento della curva alcoolemica provocata d opo pasto in malati di fegato'. La curva alcoole1nica provocata dopo pa·sto ha negli epatopazienti un comportament o sensibilmente diverso dalla curva dei n or1nali. L 'O. consi clera la possibilità di esplorare la funzionalità epatica a n1ezzo delle cu.r ve alcoolen1icl1e provocate.

L. FERRA -L~r (Bari). - Chiede se lesioni polmo11ari p o sono modificare il' comportan1ent o della curva alcoolemica. S. BAGLIONI (Ro1n1) . .._ :Riassume breYemente le n1oder11e cognizio11i sul metaboli s1110 dell'alcool, C'ommenla le ricerch e eseguite <lal Lolli , e fornisce nl prof. r-erran11ini le d elucidazioni richieste. 1

(Continua) .


(ANNO

XLII,

Nu~r.

28]

1419

SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Piccoli ictus non riconosciuti: una causa di in· digestione difficilmente identificabile.

vV. C. Alvarez (Proceed. of the Staff. Meetings of tlie il iayo Clirtic, mag·gio 1935) riferisce il caso di u11a don11a anzia11.a che, secondo jJ i11edico curante, soffriva di indig·estione acuta: si era svegliala accusando malessere e vo· 111ita11do. Questi <listurbi erano attribuiti ad i11gesLione di ostriche. La paziente presentava lieve deficit facciale da un lato. L 'Alvarez riLjene che spesso anche un nledico esperto può lasciarsi sfuggire la diagnosi di piccola trombosi cere·b rale. L'errore si p·u ò fare spesso con disturbi addominali, g·a strici, epatici·, intestinali. lr;11>ortaJ1Lissirna per la diag11osi è 1'anam11esi: il paziei1te racconta ch e fìno ad u11 certo rrlomento 11on aveva affatLo disturbi, inentre il 111alJ.to <li ca11cro dello storr1aco non può stabilire l'inizio d0lla malattia i11 un modo così llrusc.,o . Inoltre il malato non si ri'mette co n1j)]etan1ente, ha perduto ogni inte-resse, alla vita , lJerde la i11e111oria, 11a difTìcoltà a lavorare, di vc11la depresso. Qualche an110 fa, quando l 'A. per la prirna volta scrisse su questo argomento , si vide resli Lui.to il suo articolo dall'editore., perchè la lì1a1attia era troppo rara 1p er meritare che se ne pJ.rlasse, menLre il K~rnohan, interpellato, in propo~ito, diceva cl1e cervelli con piccole trombo i si vedevano con tan t.a frequenza che il parlarne non presentava più nessun interesse. ÙIJ case di questo genere è ampiamente de~ c ritto tlall 'Al varez, il quale ritiene· che i disturbi g.astroi ntes Lin ali che compaiono d-opo un lieve ictus di1)e11dono da alterazioni dei 11uclei del vag·o cl1e provocano riflessi esagerati ancl1e per lievi sLi1n1oli . Egli insiste di nuovo 111olto sull'importanza dell'a11amnesi: pe·r l~ diagr1osi di questi casi. R. LusENA. 1

Il significato della midriasi rigida nei traumi cranici e cerebrali. La midriasi rigida unilaterale indica una grave lesione del co11tenuto crani'co dello stes~o lato. La pupill a dell 'altro lato è, consen. ual111ente, per lo più molto ristretta e non <.0111pletan1ente. rigida. Nelle lesioni. cer ebrali bilaterali, di regola, il lato do, e si trova la ] iu pilla n1idriatic.a è quello pi"l1 gravemente C'olpito che quello opposto, in quanto che si: tratta di pressione da parte di un ematoma epi- o sub·durale. Eccezionalmente, predomina la C<)ntusione cerebrale. La midriasi bilateraìe inùica una lesione gra,,e bilaterale , periferica o ce11trale ed è di pessimo segno prog r1ostico, spesso preagonico. Con1e osserva 1~'. de Quervain ("';chiveizer. n? cd. Jtllochens., 26 genn . 1935) il mecca11i1

51110 della midriasi rigida non è ancora ben ohiarito. Accanto alla paralisi delle fibre pu- · pillari dell'oculo111otore, si ha forse a11che u.n o sla to irritativo <lel sin1patico. Eccezi·onalmente, il fenomeno ha origine extracranica, da un r111atorr1a retrob·ulbare•. La inidriasi rig·ida unilaterale , quando è di origi11e e11docra11ica, co5tituisce un 'indicazio11e per la trap,a nazione dal lato corris1)ondent e. Nel caso della midriasi b-ilaterale, se il pazienle· non è in ex tremis, si potrà porre in di 5cussior1e 1'operazione ed anche tentarla, sebbene no11 vi sia da sperare molto. fil . Afasia postsieroterapica Un individuo di 52 anni, già e.u rato per sifiljde, si presenta all 'ospe·d ale·, ·con una sindrorr1 e che fa pensare alla derr1enza p ara li ti ca : segno di Arg) 11-hobertson, tremori, anartria. 1·isposte inadatte, giovialità. senza aìcuna preoccupazione del suo stato. Dai co,n1,me111orativi, risulta ohe un paio cli inesi pri1r1a, in seg·uito a ferita del tallone, gli erano state fatte due iniezioni. di siero antitetanico; otto giorni dopo, crisi di· orticaria e f>aralisi con1pleta del brac.c io destro e della g.an1ba destra, con perdita totale della parola. I fenon1eni paralitici si so110 migliorati (era110 state fatte ir1iezioni di acetilcolina) ma l 'afasia era rimasta. Le reazioni negative (sul liquor e sul sangue) 110,n chè de1i fenomeni psichici fecero· ecludere la diagnosi di den1e•11z.a paralitica ed a111n1ett.ere quella -di sequele a11artri'che di una r1niplegia des.tra co11 afasia. La sieroterapia a,·eva dato luogo a reazioni di intolleranza, cJ1e ave va110 potuto far pe·n sare alla deimenza paralitica. A. 'fzanok, P. Schi ff e Abadi (Soo. M éd. ho])itaux, Paris, 23 r11arzo 1935) nel riferire il e.oso, osservano che si tratta i'ndubbian1ente di r eazion e da siero, in un individuo con fragilità c&rebrale, din1ostrata anche dal fatto c]1e, durante la tifoide da ba1nb ino , aveva avuto degli accessi di « follia ». fil. 1

1

Emicrania e ricambio materiale. In 10 pazie11ti con emicrania, II. Lo'v e H. J(rcn1a (liti ed. h. tinilc e Klin. l-Vochens., 8 giug110 193J) 11anno trovato una diminuzione del r11etabolismo basale del 13-32 %. Il significato di tale reperto viene in parte attri buito ai ra1)porti di patologia costituzionale fra emicrania, 111alat.tie evilettiformi ed epilessia. A11r.J1e in 3 epilettici, ·i trovarono notevoli dimi11uzioni del metabolismo basale. In una seconda parte del la,·oro, gli Al\~ . dif'cutono i rappo1ti fra en1iicrania e ' arie malattie allergiche. Anche in Yari pazienti con tali n1alattie (orticaria edefm a di Quincke, asn1a Ì)ro11chia leJ, feb·b re da fieno) si sono tro1


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1420

vale dirninuzioni del n1et,aboli n10 basale e g li AA. co11 sider.auo questi'. loro reperti in rap'porto alle vedule teoreticl1ei delle connessio·r1i d ell 'cn1icrania con le malattie allergiche.

fil. Patogenesi e trattamento dell'emicrania. Da u110 studio di 75 casi, G. Etie·n ne e L. ('.ollesso11 (Soc. niéd. hop. Paris , 11 feb braio 1935) conc.ludor10 che l 'i11sufficienza ep·a tica t; un ir1Lpo1tanle fattore p a loge110 dell 'emicra1tia quasi cosLa11te.111ente, essi han110 trovato i·n questi casi, feg·alo piccolo , disturbi funzior1.ali (sp ecialn1ente anoressia mattutina) grande diminuzione d ella pre-s si.one sang·uig11a, ereditarietà od an Leccd enti fan1iliari di natura epato-b·i liare. Data la cosl anza cli tali segn i, '.! 5 pazienti ven11ero t1~attati u11ica1nente con piccole dosi di alcalini e colagog'l1i veg·etali e 11jliari. In altri 30, vi si agg·iunse un trattarn e11to ~upplen1e11tare idrominerale a Vichy. In 7 casi, si ebbe un rapido n1iglioramento entro 15 g·iorn i ; per la nlaggior parte, furono n ece..,sari due· n1esi . Anch e n ei casi' in cui non si otten11c una guarigione d efi11ita , si ebbe not evole mig·lioran1e11to. La con1pars.a tardiva dell'emicrania n eJle condizioni 1Jrobabil1l1ente congenite di deficienza epatica, si spie ga con la g rande fa collà clj adatta111ento e la funzio11e s upplem entare cli altri org·ani . Così un feg·ato piccolo può es~ere sufiicier1 t.e ai bisog·ni di un organismo f1110 all 'età in cui le funzioni org·anic1h e sul1i cono u11a cli1r1inuzione ed i11 cui si manifesta quindi una d efici'ein za. fil. 1

1

1

Complicazioni nervose perifericl1e del diabete • .

Per an1111ettcre che u11a i1eYralgia sia d 'ori~·i11e diabetica è i1ecessario con statare c he es._ sa evolve .parallela1nente .alla g licemia (Lab1biè, Boulin, Besan çon e 1Desoile) . Se la c ura col r eg ir11e e l 'insulina fallisce è segno che la glice111ia non er a suffice1n te111e•nte provata. Le lesioni periferi'ch e i1er\ro e del diabete (.fotir1i cles pralic.; 8 giugno 1935), possono rs ere: 1) p·arul,isi cl1e non pre e11tano nulla di parlicolare, r)er e . la paralisi d el facciale dial1c tica è ide11ti.ca all a con1une lesione del , .Il; 2) polirievriti ch e spesso i hanno in cliabet ici _1.Jer c:oesi fì l e11za di etili 1110 cronico. Il criterio ex juvantibus vale a dis tin,guerle; 3) a.bolizione dei riflessi: è spe so legata alla g lice1l1 ~a, rna Lal0ra di11en de da fatti isch en1ici , l)LÙ c.: l1e J.a i11odì ficazioni umorali . I ,e n1a 11ife'"' tazior1i i1er,·ose periferi:che sono c1t1i r1·Ji b e11 h111g·i clall 'esser e clo·\ rute tutte al diabete; nei diabetici pos ono coesi ster e ed e11 l r1r0 irl g i11oco sifilirle, alcool, zona, reu111a li . . n10 ,-crlebrale. Non i. d eve d~menti'care c iò p c:r l 'e l'fiC'acia della n ostra t erapia. 1

L.

T ONELLI.

Nevralgi1l scil\tica (l:i ini ez ione <li cl1inino. C. I. 1 ;rccl1it1 e L. J)rago11tir (Soc. nì éd lio/Ji/aux , l)nris. :1 1 .111ag·g io 1 ~)35) riportano il 1

(rtso di u11 indi' idl1 0

111

cti-i. J)er u11a forma in-

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XLII, Nul\1:. 28]

fluenzale, il nlaùico fa un 'iniezione endon111scolaro di cl1i11i11.a in corrispondenza della piega d ella. 11atica. Il p aziente risente un vivo dolore la11ci11a11te c.J1e si diffonde nella regione j)()Steriore della coscia, fi110 alla regione r~o­ pli Lea. l ùolori atroci si èalmano un po ' 11ei g iorni seg·uenli, ma rin1ar1e· un intorpidi'1nento di tutto l 'arto, con anestesia. Dopo due setti 111,a11e, per . . is tono d ei dolori alla pianta del piede destro, cl1 e i111ped1scono il cammino al r~azienle, cl1e è costret to a zoip1picare. All'esame fatto dag·li AA., la forza muscolar e r1&ulla 11orn.1 ale; i p u11ti di Valleix ed il segno cli Lasègue rjsulLa110 positivi. Riflessi tendi11ei norin.a li ; il m ·alato accusa dolori lungo il decorso dello sciatico fino alla fos a poplitea, i1onohè in corrispondenza della pia11La; le sensazioni s i esageirano can1minando ed il rl1alato è coslrett.o .acl usare un bastone. Ipoestesia tattile, termica e dolorosa sul tra,g itto d el p icco1o sciatico, con1e pure al piede, sul tragitto, del ra1110 calcaneare del tibiale pos leriore. iJuest 'ulLj1na può spie.g ar... i con l ' ana t ornesi del piccolo sciatico collo sciatico popliteo interno, mediante il safeno interno. .Evì_,denteme11te 1~ iniezion e era stata fatta in un p:unto non adatto, in corrispondenza del pic colo sc.;ialico, dov e questo circonda la 1piega della natica. fil. 1

1

1

Disturbi nervosi consecutivi all'intossicazione o • sicarbonica acnta. G·ot e Guille111.ai1 (Ga.zette des hop•itaux, 3 aprile; 1935) su 185 casi di intossicazione, o .. ~icarbo11ic,a acuta, i1e 11anno 1po tut.o seguire J)en e 119; il 77 % di questi non ha present alo ùi. Lutl:bi 11ervos i, sal,·o ce falea transitoria ed J1a ripreso b en P'r esto le proprie occ,u pazioni, . I a l volta a11oh6 a ll 'indon1ani d eill 'intos iC:l.7.1011E:. In 2~·

casi. si sono a\ruti distur•b ,i nervosi e

cioè : 20 con dis turb i i solati della men1oria , I con c<Jnfusione inentale e 7 con pare i o r~· a rè.l lisi. 1 disturbi d ella memoria riv e tono la f or111a lac11nare: la vittirna dimentica del tutto 1'accide.t1te e le ore che l o hanno preceduto o lo han110 seg uito. Spesso, no11 vi ·è ]Jerdita assoluta, n1a soltanto atte11uata della ir1e11110ria. Ir1 nesst1n caso, amnesia pern1anente; Illa soltanto durata di qualche mese , dopo di c J1e si è a·vuta la guarigione co1m pleta. Uu caso (una rag.azza di. 2± anni asfi iata p er le erl1a11azioni -di uno sc.aldabagno) rila sciato dor>o oltre 6 i11esi di so g·gi orno in ospedale lta prese1Lt.ato i seigue11ti sintomi: confusione n1e11tale per 3 setti111ane, breve p erioclo di erci luzion c con violenze, poi idee delir.a11ti mega lcnn a niac,h e, .agitazio11e an iosa con ti n1o~e di J.ier ecuzion e, di turbi della n1en10ria , i·ndifferE.11 za ge1Jerale, impulsività coll erica ed. irt con1ple...,so i11d eboli111ento defi11iti \ o i111en La le In G ca i , cli~turbi d i J)ar c .. i , di c ui 3 agli arti i11fpriori e 3 ai SUJ)eriori , con difft collà 1

1

1


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XLII,

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14;ll

SEZIONE PRATICA

p·e r vari m e~i di servirsi degli .arti stessi; in un altro Célso, (clo·n na di 71 anno) I.a p·a resi si è acco·m paguata fin dai prin1i g·iorni ad edema. bianco, duro, do.Jente dell 'arto superiore d estro, sin1ulante dapp•r ima una flebite . I11 C(•TJ1p]esso, soltanto in due casi, si sono aV11te delJe sequ ele che si p ossono ritenere 1)erJr1.ane·n ti. Più cl1e all 'i11ter1sità dell ' intosf~i ­ cazione, queste sem.b ·r ano dovute .a l pTolun gato . soggior110 r1ell 'ambiente to·ssi'co. Dal punto di vista della terapia, gli AA. insistono sull'i1n1)ortanza d ella inalazione della miscela di cs.si:g (:nc (93 ~0) con <ir1idride carbo11ica (7 %J. fil. 1

rilizza ~p·ecialn1ente n elle i11fezioni da g·ermi determinanti fern1entazi.one am·m oniaca]e. NP-1 1931 Clark della C:linica Mavo con Hel11i.b·r altz pub·b licò i p ri1ni successi ottenuti co11 ques lo m e Lodo in ca.si ribelli alle altre cure. Se.b bene ·già nel 1920 Heitz-,B oyer ed altri avessero segnalata l 'efficacia di questa d ieta r~ell e c0Ji.l1a lteri urie, ess.a non e11t.rò nella v rat1ca . Ca])ot, Dun.loµ, Gra·y, Rector e Whee.Jer rece11 Le1nente ne va11tarono ottimi effetti. 1

La diela cliei~o·g en a consiste n.ellrz d iminuzion,e fino ali lini.ile di tolleranza d'egli idrati di carboriiù; l ·ideale da raggiun.o-ere sarebbe di una die la cl1e p ure .producend~ il fab·biS-O1

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Intossicazione da luminal. Ne riferisce un caso A. vVeidema11n (Mo1ialssch. f. J(inderh eiik. Vol. 55, n. 4-6) in UJja ban1bjna di 1 anni cl1e, p er la tosse convulsiva prese ·l lier 12 g iorni con se·cutivi 4 p astiglie di lu111inal al giorno ( =-= g. O, 06). Si ebìbero: febbre, vomiti , esantema scarlattinifor·m e, cl1e più tardi prese un asp etto mo·r billiforme e desquan1ò . fil. 1

1

Nelle radicoliti.

Rimbaud (Précis de N eurolog.ie) consiglia : Oppio polv. cg. 1 CitraLo di caffeina cg. 2 Garùe nal cg. 3 Pira111i.don e c·g . 1O Ai;pirina cg. 40 Per u11a polv. S. 2-4 al giorno. Utili : la rivulsione mediante vescicanti·, la termoterapia. ~ei casi ribelli, le iniezioni locali J.ìrofonde para,1ertebrali di salicilato· di' sodio (5-10 cn1c. d ella soluzione al 2 <y~) o di lipjodol. Nelle radicoliti lom bo-sacrali , inie1z ione epidu1ale d.i siero novocainizzat.o (20 cn1c. di sieri fisiologi co con 5 em e. di novo,c aina), o lipjodol. Nelle radicoliti da comp·r essi.one, i11terve11to chirurgico. fil . 1

Nel torcicollo acuto. N. Poczka e :F ischel (Deut. Arch. f. klin. Med., e Me,dizinisohe W elt, 25 marzo ·1935) consigliano le spennellature nasali con alcune gocce di soluzione· al 2 % di pantocaina . In un caso di un bambino di 4 anni, in cui , quindi, er.a da escludersi ogni effetto suggestivo , si ottenne rapidan1ente il risla·b ilimento della posizi'o ne 11orn1ale de 1 collo. fil.

DIETETICA. La dieta chetogena nella t('rapia delle colibatte• • r1ur1e. Pi elite, cis.Li.te, piuria rappresenta no ancora prob le.mi 1erapeutici difficili, forn.1e ch ei spessa r~sistono ai' norn1ali n1etodi di cura e lJassano allo stato cronico. Ai vari n1et()cli di cura si aggiunge oggi quello della cl1elosi provocata i11e1diantei la dieta; esso è sorto in seguito al la osservazione r.he in individui in ac~dosi l 'orina si autoste-

norrr1ale di calorie conteneisse gli' alimenti esse11ziali d ella nutrizione i1el rapporto di tre parti di g·rasso ad una di idrati di C. è di 1)roteì11e. È difficilmente eseg·ui·b·ile i'n questa esatta formula. !Dovrebbe co1lslare infalti di lardo, grasso fuso, condimenti grassi senza pan e con aggiunta di solo qualche tipo di verdura; si compre1)de che LolJ e.r abile per i cinesi e per alcuni popoli nordiGi molto avvei-zzi a r.ib,a rsi di grasso, vein,ga i espint.a dagli .ita11.ani m .oil to pri111a di aver e dato i s.uoi e ffetti . Per llOÌ è n ecessario largheg·giare u11 po> !) elle p-roleine pure restri11ge11do il più possibile. g li idrn ti di ( :. G. Canavero (Giorri. di Batter. e Immuri. , Vol. XIV-, n. 3, n1aggio 1935) ha fatto nuove u1teressanti ricerc11e su questo argomento. Egli ha .a·dottato una dieta in cui g li idrati di C. so110 11ella 1pro porzione di I : 2 con le protein e, di 1 : 7 co11 i grassi. Così la <lieta si ridu ce a carne, uova , pesce solt 'olio , burro, olio, frutta secca con agg·iunta di scarse e lin1iLate quantità di verduTa, ace lo e sugo rìi lin1one per aun1entare la tolleranza. Si ha ab·b ondan te eliminazione di corpi chetonici per cui. il pH può scendere .a n1eno di 5,0. Dopo w1 accuratissi1110 esame di vari casi trattati co11 questo n1etodo I 'A. conclude cl1e: i I con1porlatr1e11lo clinico dei pazienti, lo stu<lio batteriologico e fisi'co de lle urine, dimostrano i vanlaggi della terapia chetogenica. I corpi ch etoni c,i cJ1e vengono a passare nel} 'urina vi conferiscono, oltre alla spiccata acidità, un particolare potere antisettico contro i gern1i: in essa contenuti. Quando è possib·ile applicare la c ura esattamente e rigidamente la sterilizzazione dell 'urina si ottiene· in una quindicina di giorni anche in affezioni ch e nYevano r esis tito a lu11g o a vari trattamenti·. Le controindicazioni sono: cattive condizioni generali, fe bbre, affezio,n i intestinali. La dieta ch etogenica è di a111p 1licazi'one diffi cile per costo, com pilazione della dieta e preparazione cibi, necessità di sorveglianza degli in fern1i ; provoca spesso fenomen i di intolleranza ~}1e in1 pediscono la cura. De,re però orrnai esser e a1)µli cata n ei casi che resistono agli a ltri n1e.zzi. L. TONELLI. g110

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« IL POLICLINICO »

[A NNO

XLII, NuM. 28] '

SEMEIOTICA. Per la diagnosi precoce di gangrena dell'appen· dicite vermiforme. lì. Cauli (Bollettino della. 5'ocietà di Cu.ltura J\'/ edico.- Chirurgica delia Prov. di Frosirionie, febbraio 1935) descrive un sintoma ch e egli q11a]i fica palogut)rr1.oni'co d ella gang·rena ap11e1tcli <'olar e. l'er ricer carlo occorre eseguire una palpazion e d olce, strisciata dal b ordo d el rrtuscolo r e llo d estro verso la spina iliaca, senza pren1er e n el sen so v erticale : se l' esito d ella ricer ca è p ositi,To si a vverte un cr epitìo fine g assoso a piccolissime bolle. T.ale sintoma è j)l'8Cjce; tardi va111e11te, q u a11do la sier o a n on è più in Legra , e i g as d ella gan g·r en a si sono diffusi n el cavo d ell ·audo·m e, esso scomp,a re. La f.,fflsen za quindi di ques-to seguo sta a d i11di car c- la n ecessità di u1t inlervenlo di urge11za . Vr CENTI NI.

TECNICA DI LABORATORIO. La ricerca del glucosio nelle urine col metodo di Benedict. Il m e tod o di lBen ediic t, p er la ri cer ca d el g luco&io n elle urine n on si è ancor a ab bas1 anda diffuso fra noi, nonostante i suoi indiscutibili .vantaggi , in c onfronto d egli altri ine lodi (u so di un a sola soluzi.0110, ch e si con~erva indefinila111e11t e, s pecifi cità d ella r e.azione). J. Fine (British m ed. joUJrn ., 5 g iug·n o 1935) indica a lc uni accor g in1enti per r en d ere la J>r ova a11ch e apiprrossima tivamente quantitativa . 1) A due provett e co11te11enti 5 em e . d el r ea ttivo , si agg·iungono rispe ltivamente enne, 0 ,5 e U, l ; si tien e in b·a g~ o -m aria boll en te per 5 n1inu ti e i filtra il conte1luto d ella prirr1a lJr ovet.ta . Se il filt r a to è bluastro, lo si confron.t a con una serie di tubi g ià pr eparati e corLte11enti quan lità p r og·r oosi ve di g luco io. Se il fillra lo è inco lor o o gialli'c cio , si filtra i I con tenuto d e]la seconda p r ovetta e se ne par agon a il color e con quello d ella serie . Le cru anLil-à d i gluco io per cento p osso110 calcolar si c.0 11 la segu ente tabella :

111ellizzazione d el g lucosio contenuto in quant ilà superiore al 2 '76, che dà anche un odore caratteri tico. Il filt rato gialliccio si confronta con una serie di tubi preparati i11 prec,edenza c orrispondenti a quanlità di g lucosio del 3·, 4, 5 , G, 8·, 10 <J'~ , agg"iungendo a 5 em e . d ella soluzio11e di Ber1 e dict eme . 0,5 di soluzione di g lucosio alle accennate p er centuali. Si d eve ten er presenLe cl1e con queste quantità di g lucosio, è indispen sabile' e.b e la bolli.tura venga fa tta 1p er 5 n1inuti e n on più , altrimenti In c ara1ne1lizzazione d el g lucosi o procederebbe e falsereb·L ~ i risulta ti. La serie di questi l ùbi con queste qua11tità di g lucosio si con ~e·r va bene p er alcuni n1esi . L 'A. usa u11a soluzione di Ben edict legger1nente più diluita ch e 1quella consu eta e prep ar,a ta co11 le segue·n ti proporzioni: Solfalo di r a111e (CuSO.i + 5 B 20) g. 16,1 Citrato cli sodio . . . . )) 161 ,0 Carbonato di sodio anidro . . )) 93, o Acqua dist. g. b. p. eme. 1000. fil.

VARIA

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Nun1ero del tu ho della ser · e

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% usando em e. 0,5 d i o u nna . • • • • • • • . •

G lucosio

.

. .

4

5

0, 4 0,8 1,2 1,6

G l ucosio % usa n do em e. 0,1 di 0,11 2,6 uri n a .

3

.

44

6

2,0

6,3 8,1 10,0

2) Si u ·a soltanto la i1r o,retta con 0 ,5 c1nc. d i' uri11a, p r oced endo com e sopra. Le urine co11 a luco io in qua ntità inferior e al 2 % danno fl]lra ti an cor a b lua t ri , ol1e po 0 110 e . . , =>re paragon a li alla serie di cui sopr a; quelle con il 2 % preci, o danno fi ltrato perfet la111f\n lc i11eo lo re (p r eci r).itazion e con1plela del r ame) e quell e con gl uco io oltre il 2 % danno un fil tralo gialli'cci.o fi110 al 5 %, ch e d i, ,e11 la i11an n1ano brun a tra con ' ra]ori più a lti di gluco io. Il co lor e -è dovu to alla ca ra 1

li vocabolario medico. Si fa un g1"a11 parlare, in questi ultimi ten1j)i, d ella i1ocessit à di una magg iore purezza di li11gunggio d a parte d ei m edici n ei loro elab or ati sci entifici . Il dr. Coellto, in un r ecente congresso di g iorna lisli n1edici., si' è dichiarato molto rattristato dalle imp rop rietà g 1.,a mmaticali ed eti11lolog icl1c d ell a lettera tura medica, e d ha esortato i colleg·l1i latini a salvaguardare la pur ezza d ella lin.g ua Ialina c he ·è la font e più I>r eziosa p er il conio d ei termini scientifici. Il dr . Coelbo , ad esen1pio, non vorrebbe sen tire o legger e deg·li ib ridismi e timologi ci com e uri11oterapia, n è d egli a ggettivi come neoplasico, là d ove si dovrebbe dire neoplastico. Ora, noi p ensi:a mo che il purismo n el lingaggio scientifi co è n ecessario , m a che non è g iusto cl1e per otte11erlo si ' rada a finire n ella p ed anteria . :È di questa opinione anch e ohi h a scritto l 'editoriale di uno degli ultirni numeri d el « British ~Iedic.;al Journal >> . L ' A . di ques to articolo 11a pescato , a caso , una frase in un ' Tecchio volume d el giornale st esso ed h a trovai o « n eg·li ultimi due anni tutti i casi ch e ho curato, sono stati oper ati n. Il purista s ubito osser ve.rà cl1e i1on è possibile cur ar e d ei casi, ben sì d ei pan zienti; ed è g·iusto. Ma se invece la frase fosse stata, per esem11io : cc oggi h o visto un. caso di can cr o ir10l)era bile » sosti tu endo ]a parola caso con pazie1ile si sar ebbe dovuto dire <l oggi ho vi's to un pazien le affetto d a car cino•m a inoperabile », il ch e è più lungo. Certo, l a lin ea esat ta fra la i1ed anteria affettata e la corr ettazza di lin gu aggio è assai difficile a trar si ! G. LA CA,,A. 1

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[ANNO

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SEZIONE PRATICA

NELLA

PROFESSIONALE .

RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO La questione della disinfezione terminale nelle malattie contagiose. Sulla dibattuta questione d ella disinfezione termip.ale nella difesa contro le 1nalattie contagiose l 'Ufficro interr1azionale d 'I giene pub1blica ha fatto un 'interes&1nte inchies ta nei vari paesi e ne ha resi noti i resultal.i in u11 supp len1ento del proprio ccBulletin nien.su.eln, t. XXVI , n. 11 , uovembre 1934. Rite11uto che molte an1ministrazioni sanitarie hanno sen1plificato, riformato o anch e abban donato la pratica tradiz1onale della di's infezion€ term·i nale , per attuare l 'inchiesta è stato dirarnato il segu e11le questio11ario : 1) In ch e misura, col nuo,v o sistema , si pratica ancora la disjnfezione te rminale : a) dopo guarigione di un malato contag·ioso rin-i,asto a do1nicilio; b) dOJ.)O d ecesso del n1alalo pure a don1ici'lio; e) in1111ediaLan1ente dopo il trasporto d el 111.a lato a ll 'os1)edale. 2) In ch e n1isura il nuovo sist ema 11a i11odi fica to quelli abituali in riguardo: a) alla disinfezione della ca a o deJl a ca111era d el malato (co n formalin a, con ar1idridc: ~olforo a , con acid o fenico, ecc); b) a I trasporto d el n1ateriale lett er eccio. b;.ancheria e altri oggetti pr0Yenie11ti dalla ca1nera d el m alato ad una staz ione di disinfe• 1.ion.e (1,er il tr.a ttamento col vapor e, colJa fo r111ali11a, l)ér la disi11settazione ciar1idri ca , ecc. ); e) all a d isinfezione del suddetto n1aleria1 e su l posto o n ell a ca1nera st essa (p1er es. co11 formalina) . 3) In ch e n1isura è stata se1nplificata o abbandonata la disinfezion e terminale per le d i verse malattie e fino a ch e punto i , -ari si . . t emi d1 d isin fe.zion e sopraricordati sono ancor a a11pli'c ati in c.aso di: a) vaiolo; b) tifo esantematico; e) scarlattina, diflerile , rr1orbillo , o a ltre infezioni tra 111esse co11 i11at eriali prorr e11ie11ti dalla bo.era o dalle vi·e r espiratorie; d ) in fezioni tifoidi o di ssenteria ; e) altri casi particolari , conte i d ecessi a d omi'cilio })er tubercolosi acuta. 4) Su quali pu11t.i h a11no J)Ortato prin oipaln1ente le economie otte111ute col 11uo,,o sist e1n1a . ~ono s tate notevoli n ei riguardi . del l)er sonaJe. del costo d ei disinfettanti o d ell 'impiant o e funzionan1ento d egli st abilimenti d1. di sinfezione~ Com e si compara l 'econon1 ia reali'zzata , colle s1)ese 1)ortate. dalle nuove ni.i s.ure ch e 8ono con siderat e com e essen zia li (an cl1e quan ~o r:i.on è prati·cata la disin f('zion e) e cioè la pu l1zia com ple1a d ella camera d el malato, la la vatura e pulizi'a a fondo d egli e ffetti Jett er ecci , bianch eria . ecc . P 5) È s tato rite11uto necessario , introdu cen1

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do il nuovo sistema , di assicurare con speciali disposi'Z ioni la disinfezione in co·r so di malattia della camera d el malato durante il periodo di contagiosità? In caso affermativo come e con quale p ersona le è organizzata tale disipfezione ~ 6) È risultato che le ec,0 non1ie r ealjzzate abbiano avuto per conseguenza un niaggior 1·ischio di diffusione di una n1alattia infettiYa qualsiasi ? Risposero al questionario i seguenti Stati' : Algeria, Canadà, Cecoslovacchia, Chilì , Da11imarca, Egitto, lf rancia , Germania, Gran Bretag·.Q,a, lt~lia, India ing lese. , Olanda, Russia, Scoz ia , SLati niLi. . No11 tutle le risposte l1anno fornil o con precision e le notizie ri c.hieste . e ciò è b en comfJr en sibil e co11sideran do , oltre la intrinseca con1ples ità d elle doma11de formu late, le 110tevo,fi differ en ze esis tenLi, anch e in uno st esso paese, fra i servizi di dis1nfezione degli uffi ci d 'igiene d ei g·r andr ce11tri e quelli d ei co muni i urali , e la con eguente difficoltà di indicare esaltamente il r end1n1ento tecnico sanitario ed eco·n omico dei' vari sistemi dì di infezione in uso n elle sing·ole località e n ei vari ca i. Tultavia, se11za fermarsi a r .i.ferire le p·a rticol,areggiate notizie con ce-rn enti i diversi Stat i, dal lor o complesso si possono dedurre alcune interessanti conclusioni di caratt er e general e sul controverso· argomento d e]} 'importanza della disinfezione t ermi11ale in confronto a quella cosidetta con co1n it apte o corrente , da farsi , cioè, al letto d e·l l 'in fermo e durante la malattia. Non si può m ettere in dubbio ch e la disi11fezio1n e concomitant e possa sostituire queJla t ermi11ale, non solo, n1a ch e sia m o·lto p iù e fficace di que .. t'ultima. u ta le affermazi,one tutti possono accordarsi in linea di i}rincipi·o. Prin1a i)erò d i raccomandare a lle an1ministr~ zi.oni sanitarie di abb1a11donare la disinfezione t erminale per a dottare quella conco1nitante, bisogna prendere in co·n sid erazione le numerose abjezion i cl1e riguardano il lat o tecniro de 11 'a ppli c.a zion e prati.ca di quest 'ultin1a. Anzitutto la disinfezio11e concomitante non ra o·gi1111ge il su o ~capo se non è eseguita in 111 odo perfett o. Pertanto n elle fa111 igli e agiatP f d ;, _uffic je.nte c u ltl1ra es~a l) UÒ e.. se re affidata alla fa111i,g·li'a ~l e ... , a cle1 n1alat o e qu e~o . . iste rr11a in molti Stati , e quasi ..e1111)re n e Il e g randi cjLLà , 4a dato buoni r esultati , così d al JJU11 to di Yista sanitari.o co n1e da quello econon1i ro. Invece dove la poJ."\olazi'o ne pos . . iede un grado di cultura 111en o ele,rato e vive in condizioni i gie ni cl1 e ed eco,n om1 ohe m en o favo r e, 'oli , i1 elle zone lontan e clai ce11tri e n eg}i aggre.gati rura li , la di sin fpzio11e co11co111i tante 1:on l)llÒ esser e a flì data a ll e fa111 igli e e d oYrehb e e .. . er e eseguita da un personale ar1)0 ito . TI servi7.io r iuscirebbe n1olto costoso e , arebhP di diffi cil e 1·eali zzazion e. La d is in fezione ter1

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cc IL P OLICLINICO >>

r11inale inoltre rapprese11ta spesso una pulizia 1adicale per molte abitazioni, n elle quali altrimenti 11on verreb·b e fatta, e p erciò, anche per tale rag i.011e, non parrebb·e conveniente rirtunc iarvi del tutto. D.a ll 'insie11Je delle notizie raccolte n ei vari paesi semb ra si possa con eludere che, per quanto la disinfez1one co·n comitante sia preferibile a quella t erminale in certe malattie contagiose, essa non può esser e ap·p·licata cl1e fa coltativan1e11Le. In rr1olti Stati il funzionario 111edico ha facoltà di ordi11are quale metodo di disinfez10·11e cl6ve essere ap plicato, caso per caso; ed il sistema dà buoni resultati Co me spesso accade l 'ig iene pratica è differe·n te dal1'igiene teorica ; semb-ra quindi conveniente r11odificare, do·ve esistono, le disposizioni ch e prescrivono in modo ge111erico le disinfezioni ed il loro m eto·do di ap p licazio11e , nel senso di s.p-ecifi care ingolarn1e1n te per ciascuna malattia infettiva il ge·n ere particolare di disinfezione ch e m eglio corrisponde alle attual i conoscenze sull 'agente causale., sul modo di propagazione e sul]' epidem1i'o logia della malattia ste•s sa. Così in alcune malatti e infetti.ve. che secondo le vecchie disposizioni sono soggette a disinfezione ob·b li'g atoria, si può fare a meno di una vera e propria disinfezione con mezzi chimici o fi sici, e sostituirla cori una radicale pulizia. Nelle 11uove prescrizioni s1 do·vrà tener conto del fatto che, in generale e salvo eccezioni, il contagio no n è propagato e tras1nesso dag·li oggetti inanima1,i , 1na dagli es~eri viventi : insetti , topi , anirr1ali do,n1estici, sopra tutto dai convalescenti e dalle persone c,h e circo11dano il malato. Le norme profilattich e per le singole n1a1attie ri1gu arderanno })erri'ò la disi11 ettazion e , ]a der attizzazione e il . trattamento dei portatori dei germi. Concludendo l 'i'n chiesta dell 'Ufficio internazionale· d'Igiene p ub1b·l ica ha ridotto alle sue giuste proporzioni la qu e tione della di~ìnfezione ter1ninale o con comitante, m ettena.o in eviden za CO·m e , in ques ta materia , non s1 possono dettar e r egole assol11te ed applicabili in tutte ]e circostanze, ma la dottrina scientifica debba adattarsi all a mo lte;pl1 cità dei casi pratici e pie g.arsi all e esigenze de11a realtà. A. 'F RANCHETTI.

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INSEGNAMENTO SUPERIORE

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Modifiche al T. U. delle leggi sull'istruzione su· • pcr1ore. • Con regio d ecreto-legge pubblic:rlo dalla « Gazzetta Ufficiale » del 3 luglio, vengono. apportate 1nodifiche e aggiornamenti al Testo Unico delle lr,ggi sull 'istruzione superiore. Viene tra l 'al lro stabiJito ch e agli effetti del conseguimento della laurea e <lel diploma presso le facoltà degli Istituti d'is truzione superiori so110 neces·sarie l 'iscrizio11e e la frequ enza e gli ' esa111i di un determinato numero di inseg11amenti. Gli insegnamenti si distinguono in fonda1nenlali e complen1e11tari: gli insegnan1enti fondan1entali so110 obbligatori per il co11seguimento della laurea o diploina. Lo studerlte dovrà inoltre scegli~re fra gli insegnamenti comple1nentari almeno quanto i1e occorra per completare il nurn ero degli inseg namenti richiesti per il conseg·uime11to della laurea o del diploma. I posti di professori di ruolo di cia·scuna facoltà sono riserYati per almeno due t erzi agli insegnamenti fo11damentali ; gli altri posti possono essere assegnali ar1che ad insegname11ti compleme11tari. Con Decreti Reali da emanarsi su proposta del l\tt inistro per l 'Educazione Nazionale saran110 determinati in rapporto alle singole lauree o diplorni: a) l 'elenco <legli in·segna1nenti fondament ali; b) il numero massjmo degli insegnamenti co111plementari che potranno essere stabiliti negli ~tatuti in aggiunta agli in segnam enti fondamentali ; e) il nl11nero complessivo degli insegnamenti necessari per il con seguimento della laurea o del diploma.

Cronaca del movimento professionale. Assunzione di medici civili per l'Africa Orientale. Il Ministero delle . Col onie accoglie domande di assunzione in servizio civile di n1edici da destinarsi nelle colonie dell 'Africa Orien 1ale. Gli intere·ssati possono rivolgersi al predetto Ministero, Ufficio del Personale, per gli schiarimenti e le informazioni occor,renti.

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Utilissimo per I concorsi al posti di Ufficiale Sanitario:

Dott. AZECLIO FILIPPINI

Dirige nte il Reparto di Igien e aJPlp licata nell'Istituto s perimentale delle FF. SS. in Roma.

PRONTUARIO DELL'IGIENISTA Prefazione del P.-.of. CIUSEPPE SANARELLI

Direttore del R. Istituto d'Igiene dell'Univ. di Roma. Manuale compilato con criteri eminentemente pratici arl u so d ei medici condotti, degli u ffici ali sanitari e di tutti i funzionari a ddetti alla vigila n za igienica. Volume di pag. XVI-564, rilegato in tela. Prezzo L. 5 2. Per i n ostri abbonati s ole L. 48,50 franco d i porto. Inviare Vaglia a ll'edi to r e LUIGI POZZI, Ufficio Po. stale Succursale diciotto. ROMA:

Per la nomina a sottotenente n1edico di coÌnple· mento. Gli uffici:lli inferiori di complemento, i ·sottufficiali e i militari r]i truppa in con gedo illin1itato di tutte le· arn1i e corpi hanno facoltà di prese ntar e istanza p er con seguire la nomina a sottote11e11te di comp]emento nel corpo ~a nitario o 11el corpo veterinario. La (lata ultima p er la presentazione della domanda è fissat a per il 10 agosto p. v.; la data degli esperimenti , ai quali gli inter essati dovranno essere sottoposti , è stabilita al 2 settembre c . a.

Sindacato Medico Fascista di Roma e Provincin. Il Sindacato Provinciale F<t scista Medico di Roma comunica ch e i1um erose domande di interinati gli perven gono, s pecialme11te in rapporto


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NUJ.\iI.

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SEZIONE

alle ferie che i medici titolari de1la Provincia sogliono godere durante il periodo estivo. Il Sindacato invita pertanto tutti quei medici c:he abbiano interesse di occuparsi i11terinalmente presso questo o quel Comu11e a voler far sollecitamente pervenire al Sindacato stesso, Corso Vitt. Em. 21, una loro domanda in carta semplice corredata cli un breve « currict1lun1 vitae » e da tutte quelle altre notizie che possano ritenere utili al loro s~opo. Il Segretario: Prof. GrovANNr PEREZ.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

Concorsi sanitari delle RR. Prefetture.

Nella impossibilità di riportare, anche in sunto, 11olizie di · tutti i bandi di concorso, ci limitiamo a indicare alcune scade11ze : Rovigo 30 luglio; Campobasso, Cosenza, Foggia, Parma 31 luglio; l\ilantova 8 agosto; Perugia, Reggio Emilia, Trieste, Udine 10 agosto; SaYona 14 agosto; Bellur10, Cagliari, Con10, En11a, Gorizia, Novara 15 agosto; Viterbo 16 agos lo; Bergamo, Brindisi, 1\iatera, v ·arese 20 agosto; Avellino 22 agosto ; Bertevento 25 ago·s to; Grosseto, Pavia 27 agosto ; Rag·usa 29 agosto; Bologna, Cremo11a, i\1ilal).o RO agosto; Alessandria, Brescia, Caltanissetta, Ferrara, La Spezia, Nuoro, Pescara, Piacenza, Pisa, Pola , Ravenna, Rieti, Roma, Siracusa, Sondrio, 'feramo, 1'erni, Torino, Treviso, \ier1ezia, Vercelli, Verona 31 agosto. AIDONE i}ln1iOJ. - Po·sl.o fii i11e<lico condollo. Stipendio annuo L. 8500, oltre cinque aumenti tJUinqt1er111ali del decimo. Limiti di età a11ni 35, salvo eccez. di legge. Scadenza 15 agosto 1935. ALESSANDRIA n'EGITTO. Ospedale ltaliarto cc Benito· !Yl ussolini ». - Aiuto del Reparto Medico; titoli; scad. 31 ottobre; vilto, allog·gio, 10 % sulle rette degli ammalati paganti del reparto medico: è garantito un miniI110 di Lire Egiziano 250 annue, pog·abili a rate mensili posticipale; è co11sentito il l~bero esercizio. Chiedere avviso per le altre condizioni (comprese quell e di esercizio professio11ale in Egitto). Rivolgef'si alla Direzione. AREzzo. Consorzio Provinciale Antitubercolare. Scad. 20 agosto; direttori di 3 Sezioni disrJensariali; stip. L. 3000, L. 2500 e L. 2500; 5 quadrienni decimo ; - elà . limite 40 anni aJ 20 giugno; tassa L. 50,05. Chiedere an11unzio. Rivolgersi alla Segreteria (Palazzo della Provincia). FERRARA . Arcispedale di Sanl 'Arirta. _,. Concorao, per tit0li, al p@sto di specialista otorinolaringoiatra. Stipendio annuo L. 6000 oltre le percentuali fissate dal regolamento per le cure prestate a favore di persone in proprio e curate sia nel reparto , sia n el rispettivo ambulatorio. La percentuale è presentemente del 50 % sulle somme incassate. Scadenza ore diciotto del 31 luglio 1935. Lonr (Milano) . Ospedale ~1.aggiore . - Concorso al posto <li chirurgo primario. Stipendio L. 12.500; indennità s. a. L. 2500; indennità di carica lire 3000, con le rile11t1te e decurtazioni di legge. 1Sei aumenli periodici di un decimo cadauno. Trenta gior11i di va canza all 'anno retribuiti. Scadenza 30 lug·lio 1935. Per ulteriori informazioni rivolger si alla Segreteria d el Luog·o Pio. MILANO. Consiglio degli I stilu li Ospitalieri. Concorsi, per titoli ed esami, ai seguenti posti ne]

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PRATICA

Sanatorio Vitt. Em. III in Garbagnate Milanese: a) medico primario specialista, stip. L. 7850, indenn. trasferta L. 2500 ecc.; b) due medici assistenti, stip. L. 6100, indenn. resid. L. 1500, guardie L. 20 ecc.; e) un prosettore, stip. L. 7300, oltre L. 2000 indenn. trasferta ecc.; per i posti a) e c) orario !imitato. 'fassa L. 50. Chiedere a1111unzio. Scad. ore 16 del 30 setternbre. Domande e docurnen ti all'Ufficio di Protocollo del Consiglio, via Ospedale 5, Milano; per inform azioni rivolgersi alla direzione del Sanatorio. M1L.\NO. R. Pref~tturq. - Concorso per 5 posti di Ufficiale Sanita,rio nei Consorzi di Abbiategrasso ed Uniti , Magenta ed Uniti, Melegnano ed Uniti, S. Angelo ed Uniti e nel Comune di Monza. Stipendio pei Consorzi L. 18.000 più L. 5000 indennità mezzo di trasporto, 5 aumenti quadriennali del deci1no; per Monza L. 13.000 più L,. 4000 di servizio altivo. Scadenza ore 18 del 30 agosto 1935-XIII. Chiedere bando alla R. Prefeltt1ra di Milano, Ufficio .Sanitario. ROMA. ~ltlinistero delle Com,u11icazioni (Ferrovie dello Stato) . - Concorsi per titoli ai seguenti posti di medico di riparto : Pesaro II, Ric~ione, Loreto, Macerata II, Spoleto (Ancona) ; Chiusi II, Pistoia II, Prato II, Pontassieve I, Altopascio, Castelfiorentino, San Cassiano, Frassineto, Firenze IV, Firenze VIII, Firenze X (Firenze) ; 'faurasi (Foggia); Predosa, Genova Rivarolo II, Genova Rivarolo III, Diano Marir1a (Genova); Gallarate, Rovato, Treviglio, Lambrate, S. Zeno Folzano (~1i­ lnno); Palermo IV, Palermo VI, Porto Empedocle I , Castronovo (Palermo); Carsoli, Castel di Sa,n gro, Gallese, Roma I, Roma II, l-lon1a IV, Roma VI, non1a X, Roma XIII, Roma XVI, Tarquinia II (Roma) ; S. Antonino di ,Susa, Casaìe Monferrato II (1"orino); Verona IV, Venezia I\t , Sambonifacio, Casarsa, Meolo, Venezia II (Venezia). Inviare domanda e richiedere informazioni ai rispettivi Ispettorati Sanitari (indicali fra parentisi). Scadenza ore 17 del 31 luglio 1935-XIII. VICEN ZA.

Laboratorio Provincia.le di Igiene

e Pro-

Posto di assis tente. Stii:>endio ar1nuo L. 15.000, oltre 5 aumenti quadriennali del d eci1no; partecipazio11e J1egli introiti _per le ricerche e le analisi. Servizio attivo L. 2000. Limiti di età, anni 35, salvo eccez. di legge . Scadenza 31 luglio 1935. · filas si. -

V1Go DI CADORE (Belluno). - Concorso al posto di medico condotto per il Consorzio. Stipendio annuo ·L. 10.000. I11dennità per m ezzo di trasporto, automobile, L. 3500. Se Ufficiale Sanitario , L. 550. Limiti di età anni 32 .salvo eccez. di legge. ,Scadenza 15 ag·osto 1935. BORDIGHERA-SAN REMO, cedesi avvia ta pratica m edica, prelievo impianti ~noderni , eventualmente apparecchi, mobilia ecc., causa trasferimento fuori provincja_ Miti pretese. Scriver e Dott. Cav. G. Piazza, Bordighera.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il

dott. Francesco Landogna Casson e, d ella B. Clinica Medica di Geno va , h a con seguito ]a ]ib er a docenza in p a tologia sp eciale m edica dirnostrativa . Rallegra1nenli cordiali . Il dott . Mario J. del Carril è n o111inat o p1 f gjdente d ella Socie+t ar ge1ttina di ped iatria.


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<< IL POLJr,LINICO

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[ANNO XLII,

NUl\1.

28)

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NOTIZIE

DIVERSE

7° Corso internazionale di alta Cultura Medica. Di tale i111porta.n li ssimo corso (Bruxelles 12-19 set t.; pa 20 sett.-2 ott . 1935), eh.e anclie quest'an1~0, si pr~sen. ta cli eccezionale in;Leresse per l'attua~ita de.gli arg ome.nt~ cl~ e sar anno trattati clai più ':Ilustri. confer~nzie ri ~ c1rca 100) di ogri.i Paese, già i nostri lettori so n o infor1nali, a1ien.done noi clato notizia in fas.cicoli precedenti. « I l Policliriico », allo sCOJJO rli agevolar e gli studiosi italiani che irtteridario JJarlecip·a re a l co rso , lia otlertu lo, p r evl. opporturti accordi 1 dallaJ « T on1arkin Foundatiort Jn co r1Jor a t ed )), d i ra ccogliere le a~esioni degli eventuali partecipanti, concedenclo, i11 li11ea clel Lul lo ecccziox1aie, a colo r o che si sottoscri11e1'anri o ]Jresso la 11oslr a Amministrazion.e, le seguenti facililaziorii su1'la quota d ' iscriz1,01ie :

Cor so inlero: fr. bel. 340 = lire ital . 140, i11Yece di fr. bel. 400; l\1età Corso (sia Bruxelles, sia Spa) : fr. bel. 212,50 = lire ital. 87, invece di fr. bel. 250; Una Sezione d el Corso : fr. bel. 127 ,50 = lire i lal. 52, invece cli Cr. b el. 150. P er usufruire di dette facllillazioni è necessar io r1erò clie la quota d ~ iscrizion e sia fall a pervenire alla nostr a Amministr azione entro il corrente m ese,. al fine di · inoltr are agli aderenti in tempo ui1.le lutti i do·ciim enlt i 11.ecessar;. · I l Comitato d'o r ganizzazione poi, per f acilitare i~ viaggio~ ha nominato l a C.I.1'. ((: ompagnia Ital1ain.a Tu r 1sm o) agerite ufficiale p er il traspo r to dei congressisti italiani. Tutti color o c71e d tsideran o prender e v i si or1e del progran1n1a del Cor so possono farne ri chieSila alla nostra Amrninistr azion e.

Servizi sanitari nell'Africa Orientale. I ser vi zi ·sanitari per le rnaestranze operaie dislo-

cat.e .in Africa Orientale hanno raggiunto la stessa efficienza di quella predisposta per le truppe. I boll etti~i ~anitari delle ultime setti1nane r egistran o u11 irrilevante nun1ero di infer1ni, progressivan1ente d ecrescente, in r elazione alla massa della popolazione e degli operai .in continuo a umento per i nuoYi con lingenli ch e arrivano in colonia. Il serYizio sa11ilario è ·s tato posto alla diretta clipe11<lenza clella Direzione sani laria militare del1'ln lend enza clell 'Africa Orientale e la orga11izzazione pre labilita assegna a ciascun cantiere un inedi~o ciYi l~ o n1ilitare; quando il numero degli op_era1 super i 1200 sono assegnali due, sanitari. Og 11i can tiere dispone d'un posto di medicazio11e e d 'u11a i11fer111eria e le infermerie fanno capo agli o·spedali ciYili .e agli ospedpli mili tari da ca1npo. 1\ cl A·sn1ara , 1\iias aua, ~Iogaàiscio son o stati istit u i li d eposi li cli smi lan1 ento, serviti d 'automezzi per la visita n1edica ai nuovi arrivati e l 'avvian1ento ai ca11tieri. L 'a iste11za, devoluta all 'apposito ufficio del] '1\l lo Con1n1issario, i11tegra l 'organizzazione sanit aria e il controllo rleì trattamento mateTiale e delle co11dizioni morali .nei diversi cantieri. A ciar un operaio Yengo110 dis tribuiti qvoticlianai;nente le . eguenti razio11i di ge1Leri alimentari princip ali: pane gr. 900, carne gr. 300, pa·s la gr . 350, forn1 aggio gr . 50, i)a lale gr. 150. oltre ai condin1enlj. Il parie è for11ito dai fGrni militari, o confe-

z~onato P.res~o

i cantieri, dove esiste un deposito r1 serve v1ver1 -per 10 giorni continuamente rinnovato. :È anche organizzata l 'assistenza morale.

42° Congresso italiano di chirurgia. Il 42° Congresso della Società i Lalia11a di chirurgia si adunerà a Bologna dal 21 al 24 ott obre sotto la presidenza dell 'on. prof. R. Paolucci. Sa~ ranno discus·si i segue11ti temi di r elazion e : 1~ « Cisti e tumori del polmone )) ; 2° cc Trombosi ed embolie)); 3° « wiedias tini ti » (in comune con la ,Società i tal. di n1edici11a interna).

Alle Giornate mediche di Bruxelles. Le cc Giornate ~Iediche In ternazjonali )> ch e hanTJO riunito a Bruxelles oltre 2500 m edici e spicca te p ersonali Là tlel la scie11za ineclica di tutto il inondo, sono s late inaug·urale alla presenza dei Sovr ani del Belgio. Il 22 giugno il sen. Nicola Pende , dinan zi acl un denso uditorio, presente l 'Ambasciatore d 'ILalia conte Vannt1telli Rey, ha svolto , nell'aula Lag uesse del palazzo d el! 'Esposi zione J11ternazionale, il tema: cc Azione degli alimenti ul sisten1a enclocrino », analizzando l 'influ enza modificatrice indotta dalle differenti sostanze alin1 en tari in condizioni varie e traendone nuovi orien tamenti per l 'alimentazione razion ale. La relazione h a dest ato unanimi con sensi. Il 7 lugl.io il sP-n. Pende, pure in presenza del1'ambasciatore d 'Italia, ha tenuto una co11fer enza sul tema : cc La scienza a servizio dell'atletismo )) ; essa è -stata illustrata da una cinematografia della cc LL.CE )) e rnol Lo a1) plaudita.

Convegno idrologico alle terme di Chinnciano. Il 1° luglio 11a aYuto luogo a Chianciano un i111portante ConYegno Idrologico durante il quale sono st a te r ese onor anze ai Maestri scomparsi Pietro Grocco e Don1enico Barduzzi ch e dell 'ldrolog ia e particolarmente di Chianciano furono con vinti as·ser tori. Le numerose p er sonalità presenti, tra le quaìi i senatori Ma.r agliano, Giordano e Sa11arelli ed i proff. Valenti , Bussi , Castiglion e, F r anch etti e Snbatini , i gr. uff. Rebucci e Della Casa, i vari n1 edici convenuti, le autorità e le innumer evoli adesioni , hanno contribuito a rendere eccezionalmente importante questo Convegno dur nnte il quale sono stati trattati importanti argornenti .riguardanti l 'idrologia e le terme Italiane. Scoperta una targa in ricordo di P. Grocco che ft1 con sulente 1nedico di Chianciano per oltre 15 a11ni e d i D. Barduzzi eh~ n e propagò le proprietà curatiYe, i convenuti h anno assi·stito alla inaugurazione d el nuovo Circolo di Forestieri, un vero g joiello di eleg·an za e buon gu sto, e del nuovo tratto d el Grande Viale Roma, riportando della stazione termale la migliore impression e. A Chian ciano si Javor a m olto e bene ed ogni anno alle miracolose acque accorre una folla sem. ' n 11n1erosa. pre p1t1

In omaggio ai

sena~o1·i

Mangiagalli e Rossi.

Ricorrendo l 'anniversario della morte del sen. L11igi ~1a11giagalli ; fondatore e primo Rettore della R . Universit à di ~Iilano, il Corpo Accademico dell·'Uiliversità ste·ssa, con a capo il r ettore magnifico prof. Li vini, si è recato al Cimitero Monumentale per renùere omaggio all a men1oria dell 'illustre ginecologo. Intorno alla t omba, presenti l 'Accad emico prof. Rondoni ed il sen. Devoto, il prof.


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XLII, Nul\-I. 28]

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SEZIONE PRATICA

-Livini, dopo un minuto di raocoglimento, ha compiuto il rito fascista dell 'a.ppello, al quale tutti hanno risposto : <t Presente ! n. Sulla to1nba è stata deposta una corona di bronzo ed una di rose. . U11a .te~za. corona è stata deposta nella cappella cli fam1gl1a , ·sulla tomba del sen. Baldo Rossi, prin10 successore del sen . Mangia.galli nel r ettorato dell 'Università. Anche qui è seguìto il rito del1'appello fascista, 11el d evoto r accoglin1ento d ei presenti.

()ommemorazione del prof. S. Ottolenghf. La Societ~ di Medicina Legale di Roma ha commemoFato il prof. S. Otlolenghi n el pri1no anniYer sario delìa sua i11orle . Alla riunione, solenne ed in sieme austera, intervennero i familiari d el rlefuhto ed el evate personalità sanitarie di lloma. Aderirono le Scuole di i\iledicina Legale del Regno, i direttori delle Cliniche Romane, le Autorità Accademiche i più éllti funzionari d el Mini·stero· deila Giustizi~ e . del1'Educazione Nazionale, il Primo PJ'esidente della Cassazione, il Governatore, jl Rettore dell 'Universjtà. . . Il presidente della Società, on. Dore, comme1norò Jo · sci enziato e il patriota; il prof. Moriani, venuto espressamente da Bologna, disse commosse parole di rimpianto per la perdita del su o illu stre predeces·soJ'e. Il prof. Di Tullio ricordò il fo11datore dell::l Scuola di Polizia Scientifica e il ?011tributo da lui dato all 'Antropologia criminale; il prof. Bellucci parlò del cultore di Medicina Sociale: i proff. Bellussi e Scatamaccliia in nome d egli aiuti e d egli assistenti mandarono alla inen1oria del l\ifaestro un riconoscente saluto.

Un po' dovunque. Il 4 maggio fu cos til"t1:ita a Parigi l 'Unione internazionale conlro il ca11cro, sotto la presidenza cli Justin Gotlart; vi sono rappresentate 44 Nazioni. La data d el 15° Congresso internazionale di fisiologia è definitivamente fissata dal 9 al 18 agosto; i lavori si svolgeranno a Leningrado dal 9 al 16 ed a Mosca il 17 e il 18 agosto. Per informazjoni scrivere a: !\1ain P. O. , Box. 13, Leningra.d . Dal 25 al 30 agosto si t errà a Odessa un Con gresso di fisioterapia ; rivolgersi al Dr. Shimshelevicz, R. Vorohinsky 7 , Flat 5, Mosca 28. Per quanto riguarda la parte amminis trativa d ei due congressi, indirizzar si alle agenzie d ell 'Inturist.

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Il 1° CongTesso i11ternazionale dei medici amici d el vino si terrà a Losanna dal 26 al 31 agosto, i1ei locali della Facoltà di m edicina, sotto l a preside11za del sen ·. ·prof. Portm a,n n. Relazioni: ·L e vitamine nel vino (prof. Baglioni , di Ron1a) ; 11 vino n elle malattie della nutrjzione (dott. Weissebach, di Parigi) ; Il vino in ·p sich1atria (dottori Anglade, di Bordeaux, e Riser , di Tolosa). Rivolgersi al prof. Silvestro Bag·Iioni , direttor e d el! 'Istituto di Fisiolog·ia della R. l Tniver sità di Rom a. •

Il 5° Congresso di chimica biologi~a si . terrà a Bruxelles dal 23 settembre al 2 ottobre. Temi: La successio11e dei processi enzin1ati~i nel .tessuto muscolare (r el. Parnas); 11 meccanismo della respir azion e intracellulare (r el. I{eilin) ; I n1etodì fisici applica.b ili in biologia (rel. Lecomte d e Noiiy) . Rivolger si al segr et ario gen erale d ella « Société d e chimie biologique », rue d e · Sèvres 149, P aris. •

La Società Italiana per il progr esso delle scienze si riunirà a Palermo dal 12 al 18 ottobre; presicl.ente del Com]tato ordinatore è l 'on. prof. Di Mar zlo, r e t tore dell ' Università . Il ·C onsiglio della Società per g-Ii Studi d ella Mal ~ ria si è adunato il 13 giug110 sotto l a presiden za del se11. N. Pra1npolini, a·ssislito dal segretario prof. G. Ra·f faele; ha discusso st1l programma da svol ger e. Per informazioni rivol ger si al segretario , Istituto di l\ilalariologia, Policlinico· Umberto I, Roma.

La Società Italiana di Dern1atologia e Sifilografia è con voca la in adu11anza straord],naria il giorno 20 corrente luglio, presso la R. Clinica dermosifilopatica di Roma (Policlinico Umberto I) per procedere, a norma del nuovo statuto, al rinnova1ne11to del consig·lio direttivo e per eve11 luali comunicazioni scientifich e e presen t aziope di casi clinici di speciale im·p orlanza. Per ogni schiarim ento ì socii possono rivolgersi al seg·retario d ella Società, prof. Vir1cenzo Monte-sano, piazza Can1po ì\IIarzio 3, Ro1na . L '« Unione dei 1nedici feriti o mutila.ti di Guerra n della Francia , costituita nel 1926 a scopo d:ii assistenza mt1tu1 e cli cameratismo b en efico, ha rirt11ovato il suo ufficio p er un b:i ennio; alla presi.denza è s lato chiamato il Dr. G". De Parrel, in sostituzione del Dr. J'. Schneider , nominato pres.iclen le della « Federazior1e n azionale dei medici d el fronte»; corne segretario g·e11erale è sta lo confe.r mato il Dr. O 'ffollo"vell (rue d 'Argente·u il 9,. P aris 1er) . Il 10° Congresso internazionale d ella cc Liga Homeopatica. Internationalis » si terrà a Budapest dal 19 al 25 agosto, so tto la presidenza di G. Schie111ert. La Società l\1edico-Ch irurgica Bergan1asca si è adunata il 26 giugno sotto l a pres iden za del p1of. F . D'Alessandro. Sono sta.t e fatt e comunicazioni da G. Zaccarini e L. Feci. Le Giornate e.l 'aviazione medica e sanitaria si sono t enute a Berok-Plage (Francia) il 29 e il 30 giugno. La F ed erazione Italiana Nazio11aie F ascista p erla lotta contro la tubercolosi ha diffuso in questi g·iorni due pubblicazioni di grande interes·se ai fini della con osce11za di guanto è' stato finora realizzato dal Regime }i.,ascis ta e di quanto si profila11ei futuri immancabili vittoriosi sviluppi della lotta contro la tubercol osi: cc Il presente e l 'avvenire n ella lotta contro la tubercolosi in Italia »· cli S. E. l 'on. avv. Bruno Biagi e « Per l'uomo e p_er la stirpe» dell 'on. avv. prof. Alfredo de ~1ar­ s1co . B st ato · in Italia il batteriologo prof. Lowenst ein , di Vienna. Il m edico ing·Iese J ohn Parkinson ha tenuto a Praga, innanzi alla Società dei medici cechi e alla Società di cardiologia, una confere11za sulla cardj a] g'ia. · .II d ott. Mauro Gioseffi ha tenuto all 'Associazion e Medica Tries tina una conferenza su.I t enìa : (( Bonifica t1man a . e risanan1ento tellurico in Istrja » . Il 19 giugn o fu inaugurato a Francoforte sul Meno un Istituto per l 'eredobi ologia e l 'igiene razziale; sa·r à dir e tto dal prof. Eugen Fischer . 1

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IL POLICLINICO

Il ConsigJio amminis lrativo della Coru1ni ssione d 'assister1za pubblica di Bruxelles ha deciso d 'intitolare il c :en lro dei tumori, nell 'Ospedale Brugn1an11, a J ules Bordet. L 'Is li.tuto centrale per il perfezionamento dei rr1edici a Mosca ha organizzato un Ufficio di co11sultazione, che for11isce i11dicazioni bibJiografiche, informazioni su procedi1nenti diagnos tici e curatici nuovi, indirizza allo stuclio di malati rari e interessanti ; ne fanno parte clinici e scienziati emi11enti; le consultazior1i so110 gra tuite. La Real e Società Itali ana d 'Igiene ha allo stu<lio il proge tto di una ·Clinica ~a fu.rista in Italia, in pie110 ecl esclu·sivo accordo con la lhtione Naturi s ta Italiana. I11 Un gheria è in esan1e, presso l 'Assemblea nazionale, una nuova leg·ge che riorganizzr:t e disciplina la professione nledica. Vengono islit11ite le Can1ere dei ~led ici , che riuniranno da 100 a 1000 rnedi ci ciascuna . Il nuovo codice professionale contempla, tra l 'altro , la condotta immorale e l 'attitudine antinazionale. Si è svolta in Ro111a, all 'Aug·u s leo, la cerimonia per la premiazione dei vir1citori delle gare d 'i giene r1elle scuole; vi so110 interven11ti il Governatore e le maggiori au torità san itarie, scolastiche e politich e. Per esercizio abusivo della medicina tale GioYHnrti Meldozzi è s tato condannato dal Pretore di Civitanova March e; la sentenza è s lata co11fer1nata in appello; la Cort e di Cassazione ha respinto un • ricorso. Il do tt . A. Chindemi, direttore del Laboratorio Chimjco Provincjale di 1erni, ci scrive per rilevare che la morte del doll. Mario Cicciani - pubblicata 11el numero d el 20 giugno u. s. dell '« Avvenire Sa11itario » e (la 11oi riportata n el nostro precedente fa scicolo 27 - no11 fu dovuta ad esal azioni di cianuro potassico, ma ad ingestion e volo11ta;ria di questo prodo1 to.

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[ANNO XLII, Nul\ir. 28]

È qeceduto a 74 anni il prof. VICTOH ~IORAX, SYiz-

zero naturalizzatosi francese; r1egli ospeclali di Parigi aveva creato un centro di studi e d'insegna1ne11lo dell'oftalmologia; aveva eseg11ito notevoli ricerche n ell 'Istituto Pasteur di Parigi e notissimo è il diplobacillo di l\lorax, age11te eziologico di congiuntiviti subacute. A. P. È morto a Palermo il prof. AN'rON10 BENTIVEGNA,

1nedico capo del Comune; aveva s·volto opera di organizzazi one e di tutela della classe medica.

Le malattie infettive in Italia. 1Vum ero dei Comuni colpiti e numero dei casi (fra p arentesi) .

Denu11zie dal 10 g·iugno al 16 giug110: ~I orbillo 449 (2291) ; Scarlaltina 117 (314) ; Pertosse 103 (341) ; Voricella 201 (477); ' l ai'uolo e vaiuoloide - (- ) ; ]•'ebbre tifoidea 143 (233) , Infezioni paratifiche 36 (47) ; Febbre ondularlle 64 (87) ; Dissenteria 8 (8); fJìflerite e croup 179 (362; ; Meningite cerebro-spi11ale epidemica 13 (15); Poliomielite anteriore acuta 12 (14) ; Encefalite· letarg ica - (-) ; Anchi1oslo· 1niasi 11 (16) ; 1-labbia: morsicature di animali rabl)ici o sospetti 55 (81): dichiara la - (-); Pustola 1naligna. 26 (27). Denu11zie dal l '/ giugno al 23 giugno: Morbillo 396 (2102) ; Scarlattina 103 (327) ; Pertosse 121 (416); ' 'aricella 153 (353) ; Vaiuolo e vaiuoloide - (-) ; Febbre tifoidea 158 ( 418) ; Infezioni para tifich e 54 (73); FeI?bre ondulante 76 (102); Dissenteria 9 (15); Difterite e croup 168 (313) ; Meningite cerebro-·spinale epiden1ica 12 (12) ; Poliomieljte anteriore acut a 14 (23) ; Encefalite letargie.a 1 (1) ; Anchilosto111iasi 9 (18); Ral>bia: morsicature ·a i animali rabbici o sospetti 49 (74ì , dichiarata - (- ) ; Pustola rr1aligna 13 (14).

Indice alfabetico per materie• •

Afasia post-sieroter apica . . . . . . . . Pag . . 1419 Appendjce : cc intussusceplio » in se s tE·ssa )) 1394 Azotemia: iper- nelle malattie e lesioni del sis tema nervoso centr3le . . . . . Appendice vermiforme : p er 1a cliagnos i precoce di gangrena . . . . . . . . . Bibliogr afia . . . . . . . . . . . . . Chirurgia: progressi n egli ultj111i 25 •

a11 n1

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Cronaca del movimento professiortale . Diabete: complicazioni nervose p eriferiche . . . . . . . . . . . . . . · . . Diela ch e togena nelJa tera1)i a delle colib a l teriurie . . . . . . . . . . . . . . Disinfezion e t erminale 11elle n1 alatlie contagiose . . . . . . . . . . . . . . . Emicrania e ricambio materi ale . . . Emicra nia: patogen esi e trattamento .. J<:nterorragia precocissima con secu liva a cl1elotomia . . . . . . . . . . . . Epilessia : nuovi 1ne lodi di cura . . . . Erni a : raro ::-eperto . . . . . . . . . . . Ga tro-en lerologia: relazioni e con1unic ~1 1 i on i . • • • • • • • • • • • • • • • •

))

1400

)) ))

1422 1407

)) ))

1406 1424

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1420

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14'21

)) )) ))

1423 1419 1420

)) )) ))

1391 1402 1396

))

1413

Glucosio: ricerca nelle urine col metodo di Benedict . . . . . . . . . . . . . . Pag. Ic lus : piccoli ,_..,. non riconosciuti , causa d 'indigestione . . . . . . . . . . . » 1419 Infezione .reumatica: forme ab-articolari » 1383 1424 J11s eigriamenlto superiore . . . . . . . » lnlossicazione ·da lu1ninal . . . . . . . » 1421 I11tossicazion,~ ossicarbonica acuta: disturbi nervosi consecutivj . . . . . . . » 1420 I .eucemia: aspetto i1eurologico . . . . . )) 1401 Medicina· progressi negli ultimi 25 anni• . . . . . . . . . . . . . . . . . . >> 1405 ~J idria s i rig ida nei trau1ni cra11ici e cerebrali : significato . . . . . . . . . . » 1419 ~1icrobi: i « caccia tori » di . . . . . . >> 1411 Ostetricia e ginecologia: progressi negli ultimi 25 anni . . . . . . . . . . . . . » 1406 Radicoliti: trattamento . . . . . . . . . » 1421 Segno del cr emastere in patologia ner1401 vosa . . . . . . . . · · · · · · · · • · >> 'forcicollo acuto: tratlamen to . . . . . . » !421 1402 Tumori d el 3° ventricolo : operabilità » , .ocabolario tnedico . . . . . . . . . . . » 1422

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Diritti di proprietà riservati. -

C. FauGoN1, Red. capo.

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A Pozzi, resp. ,.... •

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Roma, 22 Luglio 1935 - XIII

ANNO XLII

Nnm. 29

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLl •

e

FRANCESCO

'' DURANTE

SBZIONS PRATIOA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO, Lavori originali : G. Amalfiliano: L'amilasi fecale e il suo comportamento nei ·o olitici. Osservazioni cliniche : A. Casini : Atrofia di un testicolo consecutiva a torsione del funicolo. Torsione del funicolo dell'altro lato. Note di prati~a quotidiana : A. Filippini : La febbre tifoide. Vecchie e nuove questioni. Sunti e rassegne: ORGANI ENDOCRINI: H. Gardnier-Hill : Disordini ipofisari nell'infanzia. - P. Halbon e H . P. Klotz: Ipertensione arteriosa ll)erma,nente e glanduJe endocrine. - C. Kaufmann : Sulla terapia oon orononi genitali femminili. - MISCELLANEA: P . Reznikoff, N. Claindlerfoot e J. U. Bet len: Fattori etiol<>gici ed anatomo-'patologici nella policitemia vera. · - H. E. Simou: . Miastenia grave: effetti del trattamento con estratto ipituitario anteriore. - F. Vannucci : La va~cinoteraJPia fl)er via endovenosa delle brucellosi. - L . Pinelli : La ter.a-pia cacodilica ad alte dosi n ella malaria acuta e cronica. - G. Cawitolo: Contributo a llo st:Judio ematologico del solfocarbonismo .p rofessionale.

'Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Divagazioni : M. Sillevaerts : Il mal d'ar ia.

LAVORI OR.IGINALI R. CLINICA l>ELLE MALATTIE TROPICALI E

SUBTROPICALI DELL'UNIVE.RSI'I'À

DI

ROMA

Direttore: Sen. Prof. ALno CASTELLANI

L'amilasi fecale e il suo comportamento nei colitici. Dott~ GABRIELE .r\MALFITA~o, assistente effettivo.

Quando i ricercatori furono occupati nello studio del rn.eccanismo con cui si compivano i vari processi di digestio·n e delle sostanze alin1entari, sulla base delle conoscenze già acq uisite sui fenomeni enzimatici intervenenti nella scission e di aggruppamenti molecolari co111plessi in altri sempre più semplici, l'attenzione fu rivolta allo studio delle proprietà en.zirnatiche ' dei succhi digereinti. Così, per quel che rig·uarda la digestione dell '.a1nido, Leuchs scopriva nel 1831 un fer1r1en to amilolitico nella saliva mentre più tardi., nel 1841: da Valeintin e di nuo.v o nel 1846 da Bouc hardaL e Sandras: veniva sco·p erto quello pancreatico.

Accademie, Società Mediche, Congressi : 20 Raduno della Società Italiana di Gastroenterologia. - R. Aocademia delle Scienze Medico-Chirurgiche di Napoli. Società Medico-Ohirul'lgica di Padova. - Società Medico-Chiru rgica di P a via. Appunti per il medico pratico :. CASISTICA E TERAPIA: L'edema 1polmo11are acuto. - L',a nigina ·pectoris e la claudicazione intermittente nell'anemia. - Il trattamento dell'angina -pectoris. - L 'educazione respiratoria degli insufficienti res·piratorii. - L'eviipan nel tetano. - L'insulina nel trattamento delta tifoide. - Il trattamento dei .coma barbit urici. - Documenti da servire alla :prevenzione del tetano. - TECNICA : P erfezionamen ti nella reaziQne di Nylau.der .per la ricerca dello i.ucchero nell' urina. - MEDICINA SCIENTIFICA: Ulteriori ricerche sulfetiologia del reUilllatismo articolare acuto. - VARIA. P·o litìca sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Controversie ,g iuridiche. Nella vita professionale : Medi·oina sociale. - Concorsi. - N oonine, promozioni ed onorificenze.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

Nella letteratura inglese, americana, e tedesca gli enzir11i ar11ilolitici vengono comune- · Jne11te chian1ati diastasi, mootre ch e altri autori, ·e spoci·a lmente i francesi, in·dicano ~o,n questo nome g li enzimi in generale, riservando a qu elli il tern1ine specifi co di amila.si. Il no·m e diastasi è dovuto a Peyen e Pe·r roz, i quali dettero 1q.u esto nome all'enzima che scinde l 'amido in malto p·er indicare ch e esso era differente, ossia che stava in una categoria n parte (dal greco dia: a parte). Se11za entrare ir1 merito all'argomento, ohe tratta della composizione e del modo d'azio·n e di tale fermento e delle differenze tra le due amilasi, quella salivare e quella pancreatica, tloi ci limiteremo a ricordare che la natura di e&so non è ancora b en conosciuta e ch e esistono ancora dubbi sul m eccanismo con cui il fermento amilolitico scinde l 'amido nei suoi con1po11enti più semplici. In base ad alcune quali'tà e proprietà ben conosciute del ferm ento, si hanno ragioni per ritenere che l'amilasi pancreatica differisca alquanto da quella sali,1are . Nel sangue, nelle urine e nelle feci è stato pos~:ibile riconoscere. normalmente, la presen1


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1...a àel fern1ento amilolitioo. L 'amlilasi del sangue traereb be orig ine dal 1pa11ére as; quella urinaria deriverebbe, per secrezione, da quella ematica; mentre quella ch e si ritrova n elle feci deriva in n1assi1na parte dalla secrezione pancreatica (Gaston -Durand) . Alcuni Autori, pe·r ò, (Strasburger, v\teigerb·, iBrugsch , Masuda) amn1ettono la possibilità ch e anche la mucosa int estinale partecipi alla sua produzione e così verreb·b e spiieg·a10 il fatto osseFvato che n ei casi di occlusione dei dotti pancreatici' n ell'uorr10, diver sam ente da quello ch e si verifica n egli animali dopo la chius.u ra delle ·dette vie, l'amilasi deille feci er a fortemente diminuita ma Jlon scon1parsa del tutto (Mueller, Wynausen, 1

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J~!Jrmann).

In consegu enza di quest e aoquisizi9ni è e' 1idente ohe la inente degli stu·diosi fosse rivolta, n ello sforzo p er enne di raggiungere quelle vie cl1e gli r endano· possihi'l e una chiara visione ed i1l terp re;t.azione dei processi morbo,s,i , allo studio del comportamento del tasso di amilasi i1ei tre mezzi suddetti in r elazione colle più svari'a te sindro1ni patologich e. E numerosi lavori sono stati eseguiti in questo se,n so e il inaggior contrib uto è stato dato, com e è naturale che fo sse, allo studio delle malattie del pancreas o legate ad un disturbo della &u a funzione. L' A. che n1assi1namente si è occupato dell 'argomento è stato ce·r tamente il Wohlgemuth . e i pri·mi lavori sor10 i suoi e quelli della sua scuola. Lo stesso Wohlgemuth, inoltre, indi· cò. un meto,d o rapido e semplice per la deterrminazione •q uantitativa d ella diastasi nel sangu e, nelle urir1e e nelle feci e il suo metodo, bencl1è non esente da possibilità di errori e be1lchè n on troppo p·r eciso, è tuttora quello maggiorn1cì1te adottato e con sigliato per gli usi C<>rrenti della p ratica. (;.ià llel 1908, il Wohlgemuth indi cò come si11tumo di al terazione pancreati·ca le modifiCi17.ioni prese11tate dal sangue e dalle urine nel loro co11tenuto in ferm ento amilolitico ; e in seguito, nel 1910, ets preisse il convincimento clLe si potesse fon dare un criterio di prova per la funziona lità r enale in base al comportame11to della esc.:,r ezion e del ferm ento amilolil icc> da J-'arte del r ene. Tutte le ricerohe di controllo , ch e han fatto seguito a queste prime affermazioni, h anno confermato sì i risultati del primo s1)erime11tatore, n11a tutti sono d 'accordo n el ritenere ch e non si possa, a meno di risultati nettissim i e tali da eliminare ogni dubbio, fond~1re gran che sui repertj di questi esami , molto spc5SC" of'cillanti entro ampi limi.ti , già ab1

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basta11i.a. rilevanti n el norn1ale; il che, quindi, im1)eclisce di stabilire con precisione un limite netto tra i valori normali e quelli patologici. Il certo è che la d eter1ninazione del tasso di.a stasico n el sangue e n elle uri11e non è entrat.'l a far parte d elle i11dagini corre11ti ai fini diagnostici predetti. 1: pi1ì incertezza esiste ancora s,ul valore da dare ali~ determinazione della quantità diastasica (an1iiasi') contenuta n elle feci. I valori nor1r1ali . ir1 questo caso, oscillano tra limiti g r111di ssjmi (Hirayama). In genere, per quel ch a riguarda questo tipo di indagini', magg ior significato si dà alle prove abbinatei : sangùe e urin a; fe.ci e urina; feci e sangue. E ciò si inte.11de dì leggeri quando si pensa che i1or11iialn1ente la diast asi contenuta nell'urina è quantitativamente in funzione di quella ernatica e ch e questa ha un 'origine pancreatica. J-' 'aun1ento nel sangue e la diminuzione nell'uri:11a parlerebbe per un' alterazio·n e renale,. mentre l ;aurr1e11to nel sangue e la diminuzion e (m eg·lio ancora la quasi assenza) nelle feci parler ebbe per urt distl1rho della secrezione pancreatica. Tutte queste · ricercl1e, però, niente affatto plfive di interesse, ha nno portato molta luce sul comportamento d ell'amilasi nei tre m ezzi sang ue, feci ed urrina, tuttavia noi notiamo,. specialnlente se si guarda a queJ ch e si riferisc,e alle feci, c.h e esse ono state un p·o ' unilaterali a causa dell'obbietto prefisso : lo studio d ella funzione pancreatica. < :o~ì, m entre con sicurezza sa1)pian10 cl1erte Ile feci diarroiche si' trova costan tem cn te un au1r1ento rilevante del ferm r1tt,1 <1miJ0Jitico,. fa tto ger1era l trtente a rrtmesso, cosa .;;appiamo, 11oi con precisione d elle modificazioni apportate dalle svariate affezioni intestinali sul tasso del! 'amilasi fecale ? Come si comporta, ad es., l'alterazione infiammatoria della mucosa· i11testi11ale nei riguardi dell 'amilasi.? Questo ·è stato l'oggetto delle mie ri'c erche e cioè lo studio del con1portamento dell 'amilasi nelle feci di un gruppo di pazienti affetti da enterite e colite, di natura ed etiologia varia, sia acute ohe croni'c he, al fin e di stabi-lire il suo com1'0,r tamento in questo tiipo di: affezio11i. Numero i so no i m etodi indicati per la del ern1inazio11e della amilasi' contenuta così n elle feci ohe r1elle urine. Rioordiamo quelli di Einhorn, Carnot e Maubam, Revello e Po-lacco, Gualtier, Rhona e Michaelis, Damade, H erzfeld, ecc. I principi posti a b ase di questi vari rr1etodi per alcuni diffèriscono notevol1


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SEZIONE PRATICA

r11enle, p er allri rappresentano delle modificazioni apportate ad un altro metodo al fine di eliminare le cause di errore, che a quel i11etodo erano legate. Tra tutti que~ti. metodi alcuni sono troppo se1111Jlicisti, altri piuttosto complessi e comJ)licat.i. Io 110 preferito attenermi al metodo più in uso e sul quale sono fondate la maggior parte delle ricerche sulla .diastasi; il metodo d i Wohlgemuth. Esso è un n1etodo facile e tuttavia abbastanza esatto e le cause di errore diminuiscono e si portano quasi a zeTo se a quelle, che sono state indicate come tali, si tien conto e se si opera c on le dovute cau tele e la do vuta scrU1polosi.tà. Il metodo di \Vohlgemuth, come è noto, calcola i valori di diastasi. (amilasi) stabilendo fi110 a cl1e diluizione l 'estratto fecale è capace di digerire 2 eme. di salda d 'amido 1 %o quando sono tenute a contatto per mezz'ora in tern1ostato, ciò rilevando con la colorazione azzurra che l 'iodo imp·a rtisce al liqui·do contenente amido indigerito. Pri111a di passare alla descrizio11e dei dettagli cli tecnica, oredo 0 pportuno far cein no qui alle principali accuse mosse a questo metodo e .ai n1ezzi indicati come correzio11e d el n1etodo stesso. t stato sufficientemente dimostrato da molLi&sin1i Autori (Sore11sen , l\ifi.chealis e Davidson, 1\'lic.healis e 1\.Ienten, Staffon e Addis, orgard e Thayse11, Bat1mann, Shermann e Bald,vin, Sotgiu, D'Ignazio e numerosi altri) la importanza esercitata cl.a lla concentrazione ionica del mezzo sull'attività del fermento amilolitico. Il ph di 6,8 sarebbe quello, optirnum })er lo svolgin1ento del proc.esso di' fermentaiione a1nilolitica. Ciò, è definitivamente, e concordemente ac cettato, e tutti sono d 'aocordo anche nel ritenere ch e la reazione ·è ostaco1ata e fin interrotta per valo ri di ph che si di~t acchi'no notevolmente da que.Jlo optin1um1, speGie i valori acidi: mentre quelli alcalini, pure se forti, la dis turberebbero poco ed inGostantemente. Si capisce, quindi, come il metodo originale del W 01h lgemutl1, il quale non tiene conto del pl1 del mezzo·, si sia ritenuto f~llèlce ed ine&atto. L 'inconvenie:nte sarebbe, tuttavia , faciln1ente eliminabile con l 'impiego di ur..a soluzione tam·p one a p1h 6, 8 come è st.at0 da parecchi autori suggerito . Dirò subito ohe nelle mie ricerc.he non ho trascurato questo argomento, cihe anzi ho cercato di rendern1i conto del valore delle correzioni apportate al ph per la migliore esattezza dei. risultati . Elettrometricamente ho ricercato il ph d ei' liquidi reagenti e dei liquidi 1

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in esan1e. I liquidi reagenti presentavano costantemente un pl1 oscillante tra 6, 7 e 7,2, 111entre per i liquidi in esame i valori oscilllavano, ben s'intende, entro limiti più ampi. Ilo cosi fatto in circa 1O casi ed ho istituito allora delle prove duplici, una con ph corr etto e l'altra no, ed 110 costantemente osservato che in questi casi i ris,u ltati collimavano sem,p re con grande esattezza e mai' . era diverso il numero d ella p ro vetla cl1e indicava il li1111te della avvenuta reazione. Allora conclusi ch e, aln1eno quando il })ll d ei liquidi in esa1ne i1on si spostava moltissimo dal valore indi'cato come optimum, la correzione stabilentesi con I 'aggiunta, in quantità tanto prevalente, d ei liquidi reagenti , mi doveva essere sufficiente per un buon andamento della reazio110. Questo convincimento mi ha permesso di eseguire tutte le prove successive senza praticare la correzione del ph, almeno quando la reazione, saggiata con cartine al tornasole , non faceva presupporre· una forte acidità o alcalinità dei liquidi nei 1quali cercavo di determinare la diasta:::;i , E non sono solo a riten·eTe che in 1queste condizioni si possa fare praticamente a meno clel1a correzione del ph nel rr1etodo di Wohl~:emuth . l .10 Skoog·, ad es., afferma che non c 'è differenza nei risultati se si adopera una :-:;oluzione di l'laCl all ' 1 %, oppure un tampone di ph 7, O, e che la stabili'zzazione del ph è lJraticamente inutile. Infine i risultali da me generalmente otter1uti non fanno certamente pensare che vi sia stato u·n ostacolo o una interruzione n ello svolgimento della re·a zione fermentativa. All'importanza di trattare l'estratto fecale con etere, per lìb,er.are l 'amilasi che sare·b be J.e·g ata ai grassj, non tutti credono, ed allora 110 pre·f erito conservare anche per questo riguardo, im111odifiGato il metodo. 1

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1'ECNI CA:

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~letodo

di Wohlgemuth: (riferito da Carpi)

1Feci.. Reagenti: Sol. acquosa di amido solubile 1% o n di Cloruro sodico I ~~ . )) » di iodo N/10 La soluzione di amido v~ preparata con acqua distillata tiepida o a bagno maria, facendo· atten.zipne . 4 non oltrepassare i 50°, e poi filtra:ta. Es~a. deve essere rinnovata ogni otto o dieci giorni. Si stemperano 5 gr. di feci forma te o po1tncee, mai liquide, in un mortaio con 20 cc . della soluzione di Cloruro Sodico. Ottenuta una sospensione omogenea, i centrifugano


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10 cc. di questa in una provetta graduata d~ cer1Lrifuga e 1)er dieci minuti. Si legge e s~ tien conto della quantità di sedimento e d1 e~tratto acquoso i11 cui si è divisa la sos.p ensìone fecale . In o·g ni provet~a di una serie di 12 .si versa I cc. della soluzione di cloruro sodico, eccezion fatta per 1a prima. Poi nella prima e i1ella seconda provetta si versa 1 cc. dell'estrt.lLto ffcale ottenuto con la centrifugazione. Nella seco.n da provetta l 'estratto fecale risulterà diluito al 50 % e di questo, dopo aver 11en n1escolato , si preleva 1 cc. e si versa n eilla terza provetta e da questa, a sua volta, si pr~­ lcva 1 cc. e si versa n ella quarta, cosi seguitando. L'ultin10 centimetro cubo prelevato dall ultin1a provetLa si e.accia via. L 'estratto fecale verrà a trO\'arsi distribuito nelle P'r o' ette nelle seguenti propo,r zioni: .c~. l - 0,25 - 0,125 - 0,0G2 - 0,031 - 0.0155 ecc. fino a 0,0006. ..c\d ogni provell-a si aggiungono 2 cc. di salda d 'a.m i do e si porta il tutto in termostato a 37-38° per m1ezz'ora, indi raffreddare rapidamente (n1ettere ·in ghiacciaia). Si. aggiunge quindi, a raffreddamento avvenuto, una goccia d ella soluzione di iodio in ogni provetta e. si procede alla i'mmediata lettura della re,az1011e. A seconda del grado d ell 'avvenuta digestione dell 'au1ido. compariranno, nelle singole provette, tinte cl1e per successive sfumature an<lra11no dalla colorazio11e bianco- g·ia}li·ccio, al giallo-rosso, al rosso, al b luastro, al vi_oletto pallido, all'azzurro intenso. La tinta bianco-gialliccia sta per una completa digestione (lell 'an1ido e cioè per pr~senza di maltosio e acro destrina; la tjnta rossastra per presen1..a di eritrodestrina ed amidodestrina; la tinta violfltta corrisponderà alla nota reazione dell 'arr1ido. ('er il calcolo della con centrazione diastasica ci si dovrà riferire alla quantità di liquido co11ter1uto nella provetta immediatamente pre~ede.11te a quella che segna la reazione dell 'amido e ohe indicherà il limite dell 'avvet111ta digestione, e bisognerà moltipli•c are la conce11trazione diastasica dell'estratto per il rapporto esistente fra estratto e residuo solido. Es. Se il residuo solido dopo centrifugazione era di cc. 2,5 e l'estratto di c·c . 7,5 e S(:} il lirr1ite della digestione dell'amido si è trovato corrispondente alla 5a provetta, cioè pari a cc. O, 062 di estratto, si avrà : 1

1

X •

0,062 : 2 = 1 : X 2 :r:: - - - 32.25 0,062

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:32,25 rai:>prese11tano le lJ. D. contenute in 1 cc. di estratto .

~()

7,5 32 - -- = 96 2,5 sar.an110 le lJ. D. contenute nelle feci.

Io 110 preso in e, a111e le feci di· 24 enteroriazienli. Di essi solta11to 18 prese.n tavano una f' toria di vera e propria lesio11e i11fian1matoria d ell 'i11testino, per alcuni ancora in atto e per ri]Lri in via di ren1issione. E più precisamente ~i t.ratt.ava di casi di coliti amebiche, coli.ti sc1nplici e metadissenteriche, disse11teria bacillare. Per altri 6 casi , eccetto due di eln1inti asi, fil trattava di disturbi inte tinali di \rari<> grado o concomitanti ad altre affezio11i o di i1a tura i1ervosa (I caso) . Prima di p·a ssare a considerare i risultati o tLenuli, credo utile esporre i valori nor'mali dell'"'1milasi fecale. t generalmente an1messo cl1e essi oscillano tra 100 e 500 U. D. La media , però, sar ebbe spoiStata più vetso i valori a lti. Ciò pren1esso, rias . . un1erò i ri.. ,ultati da me ot lenuti. Delle feci dei dicio tto amn1alaLi di vera affezione infian1rrl.atoria dell'intestino, dieci hanno dato valori cli an1ilasi superiori a 10.000 l !. D . e più · esaLLamente, varianti da 9.999 U. D. fino a 19.999 U . D.; una il valore U. D. 2 i)70; le altre sette, invece, ha nno presentato dei ' 'alori bassissimi contenuti tra 13 e 125 U. D. , ina quasi tutti al disotto dei valori norn1ali. Per il rimanente, tranne un caso di el1r1intiasi (anchilostomriasi), ch e presentava 2.G25 U. D., tutti hanno dato valori normali o quasi , due andando appena al disotto della norrr1a . lliferendo·ci al primo gruppo di' ammalati, c-ontrassegnati nella tabella con (*), noi constatiar110 cl1e mentre hanno dato valori alti quelìi ch e accusavano dei disturbi non gravi, trova11.d osi la loro affezione in uno stadio di cronicità e di relativa quiete, i valori b·a ssissi1ni sono di quelli ohe presentavano lesioni f>rravi o comunque una grav~ alteiraz.ion? d~lla fu11zion e intestinale (violenti accessi di d1arr~a, forti dolo·r i addominali ecc.). Particolarn1enle due c,asi con sindrome dissenterica e ' . crisi gastriol1e pseudo-tabetiohe l 'uno, con d1sse11teria bacillare e sindròme articolare l'altro. (~ erto -è che a tutti apparteneva un.o stato generale scadentè. lJn altro caso di dissenteria ba cillare. che al n1omento dell'esame era entrato in .convale.5ee11za, ha dato 197 U. D . Solt.anlo un caso ra eccezione, (il N. 17 della. ta-


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bella), percl1è pur apparte11endo per il suo stai o al g·ruppo di quelli che generalmente hanJJO dato valori altissin1i , ha presentato solta11to s·2 U. D. Per Lui.ti quei casi. in cui iJ disturbo in testi 11.ile r1on riconosce,ra una ,·era affezion e intianl1n1a loria dell 'intestino , si è g ià visto che i va Jori era110 qnas.i gen eralmente n ormali. D ei du e casi co11 valori. so llo la norma uno, (il 9) i1r ese11ta·va uno stato g·e11er:ale molto sc·a dernte. f.: da i10Lare1, infin e, il valore alto di an1ilasi troYalo i1elle fec,i d el P'O rtatore di anc·h ilosto1rJa duodenale. Che l 'an cl1ilosto·m a, per la su a sed e duode11ale, e cioè in quel tratto d ell 'intes1ino do,~e . h occa110 i dotti pancrea tici, deter111ini uno sli111olo sul 1)an cr eas, ch e lo ecciti a<l una i11aggiore produzione di secr eto? I r isultati o ttenuti non è faci'l e s1:>iiegarli. Sen1brereb be ch e lo stato infiamn11torio d el 1·i11testino si acc,o mp,ag11erebbe a d un maggior ronte11ulo in a n1ilasi delle feci e questo potrebJ)e djpenclere vu oi da una n1ag·g·iore JJrod.u zio11e de l ferr11ento da parte d ella parete in1estinale in fia111111ata (abbi'a rno ' 'i sto ch e i a1r1met.te una produzio11e di an1ilasi a11cl1e da }Jarte clella i11ucosa intestinale), vuoi d a u11a i11aggi.or e produzio11e pancreatica (il pancr eas ri ~entireb be co111e uno stimolo }'infiammazion e e l ·alter azio11e intestinale). , -uoi da una minore utilizzazion e del fern1ento nei processi clella dige. ti onc oslac,olala. Tutto ciò quando J]On si acconipag·nereboo uno stato g·en erale i11olt o g r ave o u11 'alterazi one molto g·rave· del1'intestino , cl1è all ora l 'org·anismo trova11dosi i11 stato di adi11 a111ia generale, anche il fer1n.ento verreb])e prodotto i11 esigu a quantità. 1

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co11clizioni p iù o 111eno gravi in cui i. pazienti le5si si trovavano a cau sa d ella malattia stessa. Co111e è stato d ettagliatamente detto ed e~po to precedentemente, si può concludere rhe i valori' di an1ilasj si trovano ent1·0 i limiti pressochè norn1ali in tutte quelle feci provenienti ·da individui , i qualj , p ur presentando c.listurb·i a carico· della fun zione intestinale, J10 11 so110 ·affetti da un p·r oce'Sso i11fiammatori'o <lel t ubo diger ente. Gli spost an1enti dalla n or111a, speciial1nente se notevoli , sar ebbero tutti in r elazion e ad w10 stato flog isti co della mu-· rosa irttestinale, Anche qui , però, è possibile fare una distinzione, poich è mentre i valori di a inilasi sono altissimi in tutti quei casi in cui è in corso un prece o infiarnmatorio cro1liC() , quasi attenu ato e ch e si accompagna ad una sintomatologia gen erale non grave e claTj tor osa , l ~ an1il asi i presenta ridottissima e scar sissima in quelle feci di individui in cui 1'a ffczione infiar11matoria intestinale è g rave, acu ta e acc,omp·ag11ala cla una fenomenologi a i11l ponente e imp r essio,n ante. Tale,. alme110, è stato l 'anda·m ento dei valori di an1ilasi n e.Ile feci da me studiate e, se si eccettua sol tanto quaJ ch e caso, si può dire cl1e t ale con1portainento è lato costante. Infi11e i ·an1ilasi si troverebbe . emp,r e molto ridotta in tutti i casi di defedamento grave d ell 'orga11ismo in genere. · .A.. spiegare questo comportiamento dell 'amilasi io cr edo ch e si IJObsa dire che l'aumento r iscon lrabile n elle in{iamn1azioni li.evi e cro11icl1 e dipende o da u11a r11agg·ior e p roduzione d el fer111e,11to da parte d el] a parete inte,s tinale i11fia111mat a (si a n1n1ett e u11a produ zione di a rrlj lasi a11ch e clalla 1p arete intestinale·), o d a una i11aggiore produzione pancreatica d eterm i11ata dallo stir11olo infian1mazione, o da una minore ut.J.lizzazione d el ferm ento n ei processi di <lig·estio11e, ovvero da tutte queste cause in. s1e1ue. La diminu zjon e legata ai casi g r avi di lesio Jlt' intestinale, dipendereb be in, ece da uria Jr1inor e produzi one del ferment o da parte di lln or ganis rr10 adi11an1ico, an er gico ed ipofun zjonante. Sarebbe, quindi, e. p r es8ione di nlala1Lia grave. Il metodo da nle aàott alo i1er questo st,u dio sull'ar11ilasi è ;:;Lato il metodo di Wohlgemuth. Da quello ch e h o detto nel cor so del] 'esposi1io11e si rilu\·a come io non credo necessario , nella pratica corren Le. por lare modificazioni al i11etodo, anche per quel cl1e riguarda le correzio11i d el ph. Que ... to ri . . ult er eb·be già corret1o d<.tll .aggiunta delle ·oluzioni reagenti e che, ron1e 110 cost atato. pre ~ en Lano un ph. molto 'i ci no a ll 'optirri u n1 1)er la r eazione. 1

1

CONCLUSIONI. Sc,01Jo delle 111ie ricercl1e è stato quello di st u<liare il con1porta111ento clell 'an1ilasi fecale 11egli i11djYidui a ffetti dalle più svariate for111e di le""' io11i i11lcs linali . llo ]Jreso i11 e: -an1e 2± feci : di queste 18' ap})arlenevano ad an1n1alati di Yera affezio11e inn ~ 111matoria intestjna le n1entre le altre era110 di i11di' id ui cl1e presentavano clei clisturbi della Eu11zio11e i11l e Lina le con cor11ita11ti a le::;ioni J.i al t.ri or g·ani ed a_µparati e cl1e certa111ente predo1 tlin,a,;ano n el determinismo d ella "'jndro111e n1orbosa da essi presentata . l risul ta li del closaggio dell 'an1 ilasi in queste feci han110 d at o ,ralori con1p r esi e11 tro 1i111iti a1r1pi sin1i ; Lut ta,·ia è lJo ... sibile rico11oscere un ro111porta t11ento si111ile e qu asi co . . t ant e a seronda clei vari gruppi in cui poteYa110 e ere $Uddivi&i i pazje11t.i ... les i , ia per la 11atura del proces o r11orbo. o, sia, e P'i ù ancora, per le

1

1


1438

[ANNO XLII, NuM. 29]

cc IL POLICLINICO >>

Diagnosi

C0ndizioni generali

de11 ·amilasi n ei ca8i di lesio11e flogistica lieve U. D.

se11za coi11teressameinto d ello stato generale; i ier un.a diminuzio11e notevole ìn tutti i casi di lesioni gravi o ch e si accompagnano con u n o stato ge 11erale r:omp romesso.

N.

Nome

1

(*) B. M.

Colite metadis· senterica

Buone

125

2

(*)A. M.

Colite croni0a

Buone

11.320

3

G. L.

Stomaco a cascata, coli te ?

Buone

78

4

(*) S. E.

Colite cronica

Buone

13.332

BAlilVIANN. Zur Methodik der Bestimrnung der Pan-

5

(*) B. W.

Colite cronica

Buone

9.999

k r easdiastasen im Uri1n. K linische Woch enschr.,

6

(*) M . E.

Dissenteria bacillare con iporpora ed artrite

Scadenti

7

(*) V. F.

A.rn ebiasi cronica con colecistite calcolosa

Discrete

197,5

2.570

2.625

1

1

BIBLIOGRAFIA. Journal Amer. Medicai Association, 13 noven1bre 1920.

BARBER.

1929, YO}. 1 , pag. 982. BETTONI. L 'Ospedal e lVIaggiore, anno XIII, n. 8, 31 agos to 1925. CoHN. Archiv f. Verdauungs-Krankheiten, volume XXXIX, nov. 1926, fase. 3-4. E 1SELSBERG. Wiener Klin. Woch., 192G, n. 25-26. FERRARA. Ricerca del potere diastatico delle urine

8

L . R.

Anchilostomia;:;i

Buone

9

G. M.

Teniasi, a~endicite cron ica e apicite specifica

Scadenti

54,83

g·n1, pt. 1, Archivio 65, n. 6, pag. 185, 1923. Ji'nANK. Uebe r rlie Diastasebestim1nung im Stu hl. Biocl1em. ZeilschrifL, vol. 155, H . 1-2, pag. 125, 1925.

10

(*) dC. C.

AmebiaASi e dermatite

Scadenti

16

11

(,..) dG. F.

Colite cronica e bronchite cronica

Buone

19.999

Rice r ch e sul'la pre·s enza della d i astasi nel sangue e nelle urine rt elle 1nalattie inf <Jttive acute. Bibl. Laeg., 123, pag. 405, 1931. GER SHON, GARRY. Die diagnostiche nnd therapeutische Bedeutung der Diaslasenwerte. Archiv f.

12

(*) L. L.

Amebiasi cro11ica

Buone

i4.666,52

13

(*)

A·m ebiasi cronica

Buone

11. 799,88

14

(,.. ) pl. dC.

Amebiasi cronica e malaria

Scad enti

15

(*) C. A.

Colite •m etadissenteri.!a

Discrete

11. 799

K. E .

13,69

(*) G. F.

Colite cronica

Buone

15.699,84

17

(~)C .G.

Amebiasi cronica

Buone

32,25

18

(*)

A. D.

Sindrome dissenterica, d iaibete e crisi gastriche p s eudotabetiche

Cattive

15,52

Dissenteria ·bacillare con . i1_1 drome articolare

Cattive

20

(*) F. P.

Colite, artrite e nefrosi

Discrete

Nevrosi uale

Discrete

22

T. M.

23

R. A.

24

("') F. P.

Malaria e nefrite, diarrea

La ri ce rca qiian f lil al i11a della diastasi 11el sangue e nell ' urina per esarni11are la funzionalilù pan creali ca . Minerva 1\.1e<lica, n. 23, 20 ag·o-

to 1927. floKooxt. Elern enfi cli /3ioc himica. Tor ino, Unione 1'i1)og·rafico-Edilrice 'fori11ese, 1928. ten

(*) P . P.

intec;ti-

J{lini che Chirurgie, vol. 174, pag. 378, 1933. HENNING , NoRBERT. Untersuchungen ueber die Ref\01'J)t io1i diastatischer F'ermenf e im menschlichen Da1 n1. Dtsch. Arch. f. .k.lin. Med. , voi. 168, pa5. 347, 1930. KATsc11. J(Jin. Woch. , 11. 12, fe bbr. 1925.

SKOOG. Diastaseun.tersu cliungen im Ilarn bei aku-

19

T.V.

GERl\ffiR.

PoLAcco.

16

21

per la esplor azione funzionOJle del rene. 1Vlorga-

21

Erkranku rtgen

der

Bauchhohle.

Univers.

Luntl ·C hirurg., vol. 1, pag-. 305, 1929. Tol\IIOKA. Ferment action OJnd. zon coricen tration. Tl1 e activatiort of aim.rlase by clorìne ions. J ap. J. Gastroenterol., vol. 1, pag. 208, 1929.

11.199

Pubblicazione inte1·essante: 231,25

Oott. ENRICO TRENTI

L. Docente di Patologia Medica nella R. Univ. di Roma Di crete

750

11 Granu loma lVlaligno ( Morbo d j Hodgkin)

Annessite e sindrome aderenziale, disturbi intestinali

Discrete

135,45

Colite ed artrite

Disc rete

15.699,84

l{IASS UNTO. Si studia il con1porla111ento dell 'amilasi fef'ale con particolare rig·uardo ai rasi di affezio11i i11Lestinali. I risultati deporrebbero 1)er nessuna variazio11e dalla nor111a nei ca i di disturbi fu.nzie>nali dell 'inte.sli110; per tin notevole aumento

Prefazione del Prof. V. ASCOLI INDIUE-SOMMA RIO. PREFAZIONE-INTRODUZIONE, pag. 3 a 6. P·ARTE I : CENNO STORICO. I RISULTATI DELL'OSSERVAZ•ONE CLINICA, pag. 7 a 30. - IL REPERTO ANA· TOMO-PATOLOGICO E LE RICERCHE ISTOLOGICHE, pag. 31 a 41. - EZIOLOGIA, -pa.g. 42 a 54. - PARTE II: STUDIO CLI· NICO, pag. 55 a 75. RICERCHE ISTO LOGICHE. BIOPSIE, pag. 76 a 80. - RICERCHE EZIOLOGICHE, pag. 81 a 86. - DIAGNOSI, pag. 87 a 98. - PROGNOSI, pag. 99-100. TERAPIA, pag. 101 a 108. - APPENDICE : CASI CLINICI, pag. 109 a · 139. - BIBLIOGRAFIA, pag. 140 a 174. Volume di 176 pagine, con 18 figure e 9 tabelle termometriche in tavole fuori testo. Prezzo L. 1 8 1 più le s pese postali di spedizione. Per i n ostri abbonati, sol e L. 1 5 in porto franco. Inviare Vaglia Postale all'editore I 1UIGI POZZI, via Sistina 14, ROMA.


[ANNO

XLII, Nul\r. 29J

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SEZIONE PRATICA

OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALI RIUNITI DI ROMA OsPEDi\LE DEL LITTORIO - PADIGI.IONE LANc1s1. Primario: prof. G. MATRONOLA.

A.trofia di un testicolo consecutiva a torsione del funicolo. Torsione del funicolo dell'altro lato. Dott. ARMENIO CASINI, assistente.

1

1

1

NO Ilostante che i casi di torsione del funicolo riferiti nella letteratura medi'c a siano già nun1erosi., l 'argomento continua a tener desta I 'attenzione deg·li studiosi con1e lo dimostrano i contributi che ad esso vengono da varie parti recati . Caletti' nel l~l32 riuni,·a 120 casi di torsjone del funicolo. Questa1 cifra è peraltro suSc~ettibile di au•m ento se noi vi aggiungiamo (come giustan1ente osserva il Cantelmo) a]cuni casi non pubblicati, i casi di torsion,e con detorsione spontanea, ed i casi di atrofia testi<.olare da torsione transitoria con detorsione incompleta. Come si vede quin~i non si tratta di un'affezion.e molto rara. Possiamo anche aggiung·ere che la trattazione esauriente che, negli ultimi anni questo accidente ha trovato n ei testi di pa tologi'a, ha ahit uat0 le menti a sospettarlo e, rlon di ra1do, a riconoscerlo nei casi cl1e ocLorrono nella pratica corrente. La · torsione del funi colo può essere intravaginale cd extravaginale. La torsione extravaginale (def1.a anche bistournage) consiste in Uila torsior1e jn massar del testjcolo e dei SUOi involucri fi})r<isierosi; ,è una rotazione di tutto l'apparato fu11ic.:oloscrotale al di fuori de lla vagi1lale, nello strato cellulare dello spazio scrotale. ìl « b·i stournage » costituisce un acci.de11te raro e, di regola, si verifica 11ei testicoli ec1 o pi ci. La torsione i11travaginale o volvolo consiste in una torsio11e del testicolo sul suo penducolo, ncll 'i11ter110 della vaginale. Si può arrivare sino a due giri di torsione nel « bi. tournage » ((ldasso) ed a quattro giri neì volvolo. Questa torsione (secondo Lauenstein ed altri) si svolgerebb,e (cc11ne per i tumori ovarici) con una SIJir:ile ve-rso destra per i casi del lato sinistro, e vi.ce-versa per i casi del lato destro. In seguito a ll n torsione le vene si appiattiscono montre il sang·ue continua ad affluire dalle arterie di1nodochè in definitiva si deter mina un infarto emorragico del testicolo. Te sti.colo ed epi dl.d.imo a11mentano pert.anto di volun1e per la ~tasi circola:t oria , mentre nello ste o tempo corrLpare un n1odiro versamente 1

1

sieroen1orragico r1c::lla vaginale. Come conse guenza della torsione si ver\fica anohe un ac corciarnento per cui (con1e hanno n1esso in evidenza Brurlzel U ffreduzzi ed altri') il testicolo si i11nalzo . La ghia.11d0Ja s1)ermatica è molto sensibile a questi disturbi di circolo, ed ove la detorsione no11 av,1iene 9 tempo , &i svolge un lento processo di atrofia cori at1rn('nto notevole del connettivo. Q,uar1do poi sopravvengono dei germi il testicol0 cade in gnn.gre11a e si elimina. D,a lla torsione sul funicolo vanno distinti i rarissimi ca ~i di torsione del te3ticolo in rit enzio11e rcldominale, per ~a diversa sintomat,ologia (tale accidente si verifica di' solito a destra e mentisce una sindrome apipendicolare) e perch cè in essi la torsione avviene con una rotazione sulla plica perito11eale pri1mitiva. La torsione del funicolo è di solito unila terale· rari sono i casi di torsione verificatisi ' . successivamente nei due lati. Fra questi r1'cordiamo quelli di Carrara, Matronola, ecc. Quantà importanza assumono questi. casi possiamo solo giudicare pensando che c1 trovian10 di fronte al problema della co,n servazione della funzione genesi ca del paziente. Una ef..j.tazione di poche ore potrebbe essere molto 11ericolosa per una funziorte di così capitale importanza. Mi sembra pertanto, opportuno descrivere un r.aso di questo genere che ho avuto occasione di studiare durante il servizi'o di assistente al1·ospedale del Littorio. Ser. Andrea, di anni 26, celibe, verniciatore, da Ron1a. Anan1nesi fan1igliare e personale rem<?ta negativa. Tre anni fa, nel son110 , venne co~p1to nll 'emiscroto destro da u11 dolore atroce con i.r ra;liazione verso la regione iliaca corrispondente. L'emiscroto subì un modico aumento di volume e i dolori persistettero per 6-7 ore, n?no~tante· I.a continua qpplicazione di borsa di g~1~c~10 cons1o·Jiata da un sanitario. Durante la cr1s1 il p. non ~cct1sò nè febbre nè vomito, nè alcun disturb~ tiella minzione e dell 'alvo. Tali crisi dolorose s1 sono poi ripetute spesso (qua i ogni inese); duravano in media 4-5 ore e cessavano lentamente. In un 'ultima crisi si fece ricover are in ospedale ove Yenne sottoposto ad intervento operativo. Fu trovato un testicolo piccolo, privo di legan1ento scrotale e torto sul suo peduncolo. Praticata la fiss.azione del t es ticolo , il p. in seguito non ebbe più ad accusare alcun disturbo dal lato <lestro . Da un anno circa queste crisi so110 co1111)arse dal lato sinistro presentando gli st essi car atteri di durata, di comparsa e di cessazione. . L '8 aprile verso la m ezzan ot le 11~ d1 11uo.'"~ accusato un viole11to dolore all 'e1n1scroto s1n1stro con irradiazione alla regione iliaca e conati di von1ito. . Impressionato dal ripetersi di questi attacchi chiede ricovero d'urgenza. . Il p. riferisce di essere tato sempre n1od1co be


1440

[ANNO XLII, NuM. 29]

t< IL POLICLCNICO >'

vitore e fumatore e nega lues ed altre malattie veneree. Alvo e minzione sen1pre regolari. E. O. Condizioni generali non molto buone. Sensorjo integ·ro. Il p. è agitato e si torce sul letto ir1 preda ai dolori più viyj. Stato di nutrizione e sar1guificazione buono. Colorito roseo della cute e delle mucose visibili. Pannicolo adiposo discretamente sviluppato. App. ghiandolare: si p·alpano piccole g·hiandole alle regioni latero-cervicali , ascellari ed inguinofemorali. Muscolatura ben sviluppata, tonic a e trofica. Sistema scheletrico ben conformato. Polso 106 ritmico valiclo, respiro 24 dispnoico a tipo toracico . Temper. 36°,8. Capo: pupille eguali e reagenti alla luce ed all 'accomodazione; lingua detersa umida; nulla alle fauci e faringe. Torace: ben conformato regolare e sim.m etrico. Apici e basi polmonari a normale altezza ben espandibili. Mt1rmure ~siologico n ei due campi polmonari. Cuore: aia cardiaca nei limiti, azione cardiaca con citata con toni netti. Addome: di forma e volume .nor1nale, mobile con gli atti del .respiro, trattabile, indolente i1ei quadranti di destra e nel quadrante superiore sinistro. Nella regione iliaca di sinistra si .apprezza . t1na discreta difesa muscolare e premendo verso 1'anello inguinale esterno si provoca dolore. Fegato e milza nei limiti. Es. dello scroto. L 'en1iscroto destro appare· più piccolo del sinistro e con la palpazione non . si riconosce la presen za del testicolo e del] 'epididimo; si apprezzano due piccoli nocli di consistenza fibrosa, grandi come un cece e senza a1ct1na sensibilità sp ècifica. Sul tratto cli cute i11gt1ino-funicolare si nota t1na breve cicatrice lineare. L'emiscroto di sinistra è un p o' rig·onfio e la cute, scorrevole, è ipe.r en1ica e lucida. La palpa' zione m ette in evidenza un modico versamen.to d ella vaginale, e fa riconoscere un testi colo dolente, sormontato da un epidiclimo ingrossato, sp ecialn1ente nella test a e dolenti ssin10 . Il furticolo è pule duro e d ole·n te. L 1esam e rettale è completa1ne11t e negativo. Sis tema n.ervoso : sen sihilità , motilità e riflessi in ordine. La puntura esplor ativa all 'emiscroto sinistro dà esito a 1)ocl1e gocce di liquido siero-emerragico. D O})O dt1e or e dall 'i11g·r esso n el reparto i dolori accu sati dal paziente si att e11uano. Sulla base ct ella storia clinica, d el reperto obbiettivo e clella puntura esplor ativa i fa rli agr1osi cli torsio11e d el funicolo sini stro. E l)ertanto si decide l 'i11ter vento. Operazion.e: prof. Matronola. Anestesia locale n ovocainica. I11ci ~io11e li11ear e sul] 'emiscroto si11istro. Aperta la vaginale propria si t rova un testicolo con qualch e 1)u11to emorragico sull 'alhug inea. Scar sa qua11tità di liqt1ido siero-e1norragico nella vaginale. Si nota la rnancanza del lega1ne11to scr ot ale. 'I'esticolo ed epididimo presentan o un m ezzo g iro di torsi o11e s ul p eduncolo nella porzione intravag'inale di esso. Si pratica l a detorsione e "'i fi ssa il te .. licolo alla vaginale propria con tre punti cli cat gut , attraver so l 'albugin ea e la vaginale propria ai tessuti sovra~ stanti. Cute in seta. Il decor so postoperatorio è st ato regolare ed il p . viene dimesso il 24 april e 1934.

Rivisto dopo ci11qu e mesi assicura di sentirsi b ene e di non avere più accusato alcun dolore allo scroto.

La · storia del p. si può riassu1nere i11 questi termini: a) ripetute torsioni del funicolo di destra con conseg·uente atro fia del testicolo; b) succes.s iva comparsa di torsioni nel funicolo di sinistra con deto.r sione· spo·n tanea; e) reperto di testicoli completamente discesi , ma pri,,i di legamento scrotale, ali' atto operativo. · Questo caso perta1) to ci pe-rmette di fare alcune considerazioni specialmente ver quanto riguarda le cause predisponenti e determinanti della torsione e sulla tempestività dell'intervento chirurgi,co. Come cause p·r edisponenti della torsione sono descritti (Nlatro·n ola): 1) l 'età (di solito dai 13 ai 26); 2) I' ectop·i a inguino funicolare del testicolo (11el 50 % dei casi); 3) abnorn1e conformazio11e del testicolo (testicolo piatto·, discoide ecc. ); 4) assenza del legan1ento scrotale o·d eccessiva lunghe·zza di esso; 5) eccessiva lu11g·h ezza od eccessiva 1·istrett ezza ,d ella p lica pe-rito·n eale (mesorc·h ium) per cui il testicolo viene a pendere nella vaginale con1e un frutto al suo picciol9; 6) anomalie dell1a sierosa (la quale può risalire più in alto od ·è più ampia del normale pe1r la p resenza di un versamento. 7) lungh ezza eccessiva del me soepididin10 i11 modo cih e questo· vie11e separato dal t esticolo; la torsione del testicolo può co·s ì avvenire senza ohe l 'epididimo vi si'a con11)reso; 8) anomalie a carico del cordone (eccessiva brevità, $parpagliamento degli elementi, divi.sio·n e in due fa sci di cui uno si inserisce verso l 'ilo e I '.a ltro al polo inferiore (inversio testis li orizon talis), ed inserzione ano111ale del funicolo al polo i11feriore. A queste biso.g na aggiungere l 'asse11za di f1 ssazione fra sacca dàrtoidale e cre1nasterica (pei casi di bistournage) e I' ectopia en retoar, spinta ìn1•p ro·vvisa del t esLi'c olo ve·r so l 'a1l e]Jo ing u1,nale per hrusca contrazione del cre1nastere, presso il quale può per qualcl1e tempo essere trattenuto. Basandoci sul caso cl1e ab·b iaim.o descritto e su molti casi riferiti n egli ultimi. anni , dt1e fatti in11Jortanti si 1possono mettere in ervidenza: 1) il verificar si della torsione nei tesLicoli discesi ; i11 una per centuale ina.g gior e del 50 % con1e le ultin1e statistiche avevano stabi1

1

1

1

1

1

1


{ANNO XLII,

NUl\1.

291

1441

SEZIONE PRATICA

lilo. T~ecentemen t e anche Stro1ningher l1a in.Sibtito Sll questa evenienza; · 2) la frequentissima assenza, in questi casi, del legamento scrotale. Quest'ultimo rep erto (sul quale hanno g ià ricl1ia111ato 1:attenzione altri autori), a parer 1nio, t1a una g r a11de i'mportanza. Il legam ento .scrotale o meso vaginopari.e tale è °:na larr1in ~ melà fibrosa, metà muscolare ch e ha appunto 1' uffici~ di fissare 1 estremità posteroinferiore del testicolo allo scr oto • Costituisce il r esiduo di quel gul.Jernaculum testis cl1e este,so dall 'an e llo jngujnale interno al limite inferiore del proces~iis v·aginalis si raccorcia gradatani_e11te negli ultimi mesi della vita fetale sino a ridursi ad u11 corto legamento... . Con I.a n1ancanza del lega1nento scrotale il testicolo gode di una a111pia lib ertà n ella vagi'nale ed è così facìlnlente disposto a risentire di tutti i mini1ni sforzi cl1e tendouo a spo·starlo dalla sua ] lOSÌ ·· • z1one. Dopo ave r riferito s·u lle cause predi'spo n011t! della t<)rsione 1;rattiamo breven1ente d e.Jle cause d et ern1i11an1.i. ~~ra queste ricordiamo I 'aume nto in11)ro,'\ iso della p1ressio11e addo1r1inale (tosse, s ter11uto , defecazione, n1i11zior1e, vomito, corsa, coito) la discesa improvvisa del testicolo (n ei testicoli ec lop ici), u11 trauma locale, la mas turbazione e l 'improvvisa con.trazi.o ne del cr errLastere. Ci so110 però dei casi (come que.llo cl1e ab·bia1110 descritto) nei quali 1'accide11te si è verificato Ite1 sonno . O.... uale è il m eccanismo di torsiorte c.itl ir1vocare in tali e.asi ? Si può pensare che d.urante un sogno voluttuoso si pro1v ochi una co11trazior1e improvv it5.a . d el cr emastere o I ' ectopi a en reitour ch e age·vol a per cor1to suo la torsion e. Come 11ure si i1uò i111p111.are urt semplice cambiamento di posizione, od un brusco movimento nel sonno . Circa il tratta1neinto· curativo il caso riferito ci' a:;nmonisce ad esserei solleciti per l 'interve11tc) C'h irurgico. Non bisogn a ma i confidare in una detorsione s po ntanea. La detor sio11e, aTl Cl1e qua11do si verific·a , p uò essere incom11leta . I·: noi sap1pi~mo ch e basta questo fatto a cleterr11irlare· l1na lenta atrofia del t.esticolo. Le eS])e.rienie <ii Ch auveal1 , Van, erts e Putzu hanno s tabilito un limite di 72 or e per la ' italità Liell 'orga110, n ella torsi1)ne sem p lice un limite di 30 ore nella torsione doppia, ed un limite sempre più ridotto per le torsioni di graclo 111aggiore·. Purtroppo la di.agnosi dell 'accidente è spesso dtfficile ed incerta. Eliminato il sospetto di t~n 'orchite nei casi con testicoli discesi , si ri1

corra a lla puntura esplorativa, ch e fatta con ]e debite cautele è con1p letamente innocua . Con1unque nell 'incertezza si tenga prese·n te che un 'incisione esplorativa, m entre i1on r eca danno al p,aziente, può in molti casi salvare l 'integr1.t à di u11 organo così importante e, qualch e volta, la fu11zione gene.sica d el pa· ziente. 1

RIASSUNTO .

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L 'A. descrive un caso di torsione del funiC<)lo di sinistr a in un paziente in cui si era gi~\ verificata a trofia del te·sticolo di d estra in seguito a torsion e del funi co1o dello stesso lato. Mette in evidenza l 'importanza dell 'assenza del leigan1ento scrotale fra le cau se p·r edisponenti e di un trattamento chirurgico sollecito se si vuo]e sal,rare la funzione genesica del paziein te. 1

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1933. UTE1'.

Ricordiamo l'lateressaate Moaogralla: Prof. DARIO MAESTRINI

e

Dott. MARIO MUZll

Direttore e Medico P rimario nell'Os p ed a le

Specialist a r adiologo Civile

di

T etamo

LE DOLICOCOLIE Studio Clinico e Radiologico.

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Con 58 figure intercalate nel testo. P refazione con lettera del Prof. Sen. C. B.

Queirolo.

Ripor t ia m ::> l' Ind ice d ei soli capitoli: P REfAZIONE . C ap . I. BREVI CONSIDERAZIONI SUI FAITORl DELLA STITICHEZZA ABITUALE. Cap. li. STATO ATTUALE DEJ..l.E NOSTRE CONOSCENZE SUU.E DOLICOCOLIE. C a p . lii. OsSERVAZIONl PERSONALI SULLE OOLICOC"OLIE. Cap. l'I. SEGNI CLINIQ DELLE DOU<Iqp>UE OSSERVATE. Cap. V. R EPERTI RA~ DIOLOGICI DEU..E DOLICOCOL~ OSSERVATE. C ap. VI. LE DOLICOCOLIE PURE, CONSIDERATE COME FATTORE DI STITICHEZZA ABITUALE. Cap. VII. T ERAPIA DELLE OOLICOCOUE. Cap. Vlll. CONCLUSIONE. Cap. IX. BIBLIOGRAFIE. Volume di pag~. Vlll,120, nitidamente stampato in carta ame.rica n a . Prezzo L. 2 O, più le spese postali di spedizione. Per i nostri a bbonati sole L. 1 8 in porto franco. Il volume p esa g rammi 350. Inviare V aglia Postale ali' editore LUIGI POZZI ~ Via Sistina r4, Roma .


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NOTE DI PRATICA QUOTIDIANA La febbre tifoide. Vecchie e nuove questioni. La febb r e tifoide è u11 arg on1e11.to ch e interessa sempre il m edico e 1'igi enista. Il p-rimo si trova spesso di fronte a quest a proteif~~m e malattia, ch e g lì impor1e la massima sorveglianza d el i11alato e la più oc ulata sagacia diagnostica e t era p euti ca . L 'ig i enista, .a su a volta, tenta con tutti g li sforzi di r eprimerne la diffusione e si inorg og·lisce d ei risultati otte11uti quando , tutto ad un tr.at to dove n1en o se l 'asp ett ava, im1p rovvise epidemie pong ono g ra·yi e nuovi 1p roble111i etiologici e profilattici. Alcuni di tali episodi sono impressionanti per il numer o, con1e quello di Pforzl1eim (571 0 casi su 7:J:. 000 a b. ) di Lione e,cc. Studì , ri cer ch e· ed osser vazioni si sono venute facendo , p er c11i le i1ostr e idee sulla febbre tifoide, p·u re rimanendo imn1utate n elle loro linee gen erali, 11anno subìto qualcl1e mutam ento sicch è non è male rig u ardar e il cam' . n1ino i)er corso, an ch e per ved er e le ir1certezze cl1e ai1cor a r iman gono ed i 11 uo\ri problemi ch e sor gon o . 1

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* * * Epidemiologia. L '.a11dan1en to d ella n1orbos-i tà e 1nor talit à per 1F . T. è car a tterizzato, n egli Stati d 'Euror.;a in gen er e, d a una forte e progr essiv.a diminuzione fino al 1914, un rialzo dur a11tei la g u erra ed una nuova t enden za alla di1ninuzione con qualch e sb·a lzo. Comunque, pe r l 'Italia u11a ·differ en za fortissima si è p·r o1 d otta, da 939 nì orti per n1i1ion e n el 18'87, a 150 n el 1932, a 112 i1el 1933. La diminuzion e è più evident e n ei ·c entri urb;ani che1 peT le cam pagi1e; n1a , anch e n ei primi , non ma11can o t alvolta singol e esplosioni epidemich e di una certa impQrtan za. La dim in·uziorte si è veTificata par allelan1ente a 111i,glior.am en ti igienici e si ·è spesso m es a in r ap porto con i risanamen t i idrici . Questi . per ò, n on h anno quel gran p eso ch e lor o si attribuisce, com e h a dimostrato an ch e V. P untoni (A n1i . di Igiene, 1920, n. 11 e 12) il 1q uale, in base a rig orosi studi statistici , h a trovato ch e i risan am enti i·dric i contrib u iscon o solta11t o p er 1/8 alla diminuzione d ella 1F . T . Nell 'epidemiologia d ella F. T . , d <?mina no a ncora molt i precon cetti basati su]la concezione eccessivam ente b·a tteri olo_gica, c he la cri ti ca m oderna ha incom inciato a sm a n tellare. Opera tutt 'alt r o ch e agevole pe-rch è n egli abituali con cetti la pigrizia n1en tale si ad agia e cl1i è preposto ai ser\rizi igienici vi trova r egole p r ecise di condotta, ch e con cordan o con la pt1bbli ca opinion e; opera difficile, an ch e percl1è 11on si intravede a n cora ch e cosa vi si possa sostit uire. Ma è certo ch e si scor g ono, . oggi, d ell e incongruenze e d elle lacu ne là dove 1

[_!\.~NO

1L P OLICLI N I CO >>

XLII,

N1.' ?II.

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i l n ostro or g oglio r iten eva di poggia r e solida m er1te le b asi. Trop·p i a11cora si ostina110 a p en sar e all 'acqua dove, p er esempio , è evide11t e p er r agioni epideJ.11iologicl1e la trasmi ssione per contatto . La stessa teoria d ei portatori ha un punto molto d ebole n el fatto cl1e sulla fine d ell 'epidenùa il num ero d ei portatori è, logicamente, aumentato di molto , eppure l 'ep·ide1nia si estingue. Così pure, Io « scoppio epidemico » ritenuto caratteristico d elle epidemie da aoqua e d.a latte1 è spesse volte fittizio e d o' uto all'accumularsi d elle denunzi e, nìentre sco111pare ricer ca11do il r eale inizio d ei casi. Di qu esta corrente d 'idee si è fatto paladino 1F r iedberger e rima11do ai s uoi lavori (Cfr. Ari11 . di I giene, 1928, n . 12) cl1i volesse assun1er e JYiù an1pie n otizi e ir1 argom ento . Con1unque, è un fatto ch e, n ella g·en er ale diminuzion e d ella F. T. si osservano , come si è d etto, talvolta d egli episodt epidemici ·d i u11a cer ta entità e p roprio in centri u r bani d ove mig liori sono le condizioni igi eniche , più accurat a la sor veglian za, e le rice·r ch e più i11inuziose ap·p ro dano .a poco od h anno una base d ebole. Nel legger e i r esoconti, non sì sfu gge talora alla impressione c he si tratti più di }Jr esunzione ch e di vera dimostrazione . Frequente è oggi l 'incolp arne i gel.a ti ; i110sch e, m olluschi , verdure crude rappresen tano altri importanti fattori d ella ;F . T. Sen za distrugger e, p·er e ra , i concet ti divenuti ·c lassici della epidemiologi a, ·è n ecessari o assumer e un 'attitudine di sever a e ser en a cTi· ti~a dei fatti , prima di stabilire d elle r elazio11i fra causa ed effetto ed adagiarsi n elle i1Jotesi più comod e ed ap·p ariscenti. Grande importar1za si darà sen1ipr e, .sp ecialmente n elle pi ccole epidemie, alla diffusione per contatto, ch e si può st.ab1ilire studiando la filiazion e d ei casi . Duplice d eve essere l 'atteg giamen to di chi ha la r esponsabilità della profilassi e d ell 'igien e pubb lica. l})ra un lato, agire secondo i ca11oni fondam entali san citi. dalle l eggi e dalle consu etudini , .anch e nel! 'intima ·COn\'Ìn zione cl1e essi siano oltrepassati ·e non più esatta111e n l~ risponden ti alle condizioni odierne. Le leggi e la pubblica opinione sono quasi sempre in ar retrato in confronto delle vedute sci entifi ch e; ma è n ecessario seguirle nei provvedimenti ch e • impon g ono. . D '.a ltro lato , però, è proprio chi 11a la tutela dell 'igien e pub·b lica che ha occasione di studi.are più da vicino questi argomenti e d eve farlo n on ced endo alle prime impressioni n1a eser citando opera di critica; pQtrà in tal n1od o portar e un valido contributo e dare le basi per instaurare la futur.a profilassi. 1

An ch e sull'agente eziologico, le n ostr e idee si son o ven u te m odifi cando dall 'e1Joca d ella sua scoperta (1880) ad oggi. Ricordiamo lo s1nef!.1bram ento d ei p~ratifi , la di ssociazione n ei due tip i di colonie, R (ruvida) ed S (li scia), ch e


Li\N~O ~LII , ~L)l.

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avrebbero varia virulenza e sensibilità di fro11te alle azio11i antibatteriche di vari agenti e soprattutto l 'esistenza della fase filtrabil e, cl1e può scon\1olgere molte delle nostre idee sul1'epide1nioJ ogia e sul significato delle ricer cl1r di laboratorio. Senza contare poi l ,idea seducente e111essa dal Sanarelli tanto ten1po fa e che risorge spesso, del germe ospite frequente ed innocuo del nostro intestino e ch e, i)er cause che ci sfuggono, si virulenta ed a . . sun1 e d efinite proprietà patogene ed epiden1ig·ene. Nuove idee si sono introdotte ancl1e 11ella sierodiagnosi, in b·a se a nuove osser,1azioni. Anzitutto il ritardo con cui spesso compare , a l 18° giorno ed anche più tardi, ritardo ch e deve essere tenuto presente nei casi in cui la diagnosi clinica è dub bia; ritardo cl1e infirn1a il valore di tale ricer ca di laboratorio, dal punto di vista del medico pratico che, ancl1e in t al caso, deve contare soltanto su sè stesso per la diagnosi. Viceversa , l 'emocultiira che si rite neva un tempo dovesse rimanere positi,,a soltanto nella prima settimana, si riscontra positiva, oggi , anche oltre il 20° giorno, il ch e dimostra il prolungarsi dello stato settìcemico. Nell 'agglutinazione, si .è venuta differenzìan clo la inacro A. (a grossi fiocchi in cui dopo la pern1anenza in tern1ostato ed a ten1rp·e ratura an11b iente il liquido soprastante appar.e li1n pi do) dalla micro A. (con piccoli fiocchi o g rumi che non si d epositano , sicchè il liquido rin1ane torbido). La diversità sarebb.e d a rifrrirsi a due tipi di agglutinine , rispettivan1ente designate come H ed O; le prin1e, flage ìlarì , sp ecifiche , ]e seconde somatiche, esprin1enti fenomeni di coagglutinazione, attive anche per altri germi dello stesso gruppo. Si è voluto attribuire alla presenza delle une o d elle altre un significato prognostico, che pe rò non è concordemente confermato. P er la diagno i , 11a grande valore l 'agglutinazio11e a grossi fioccl1i ; 11ei casi dubbi. i potrebbe ricorrere alla saturazio11e delle agglutinine. 1

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SEZIONE PRATI CA

• • • Dal punto di vista della sinloniatozo,gin, i1011 ci si deve a ttendere di trovare e111pre il quadro clinico, ritenuto un tempo cla si co, a co1ninciare dallo stato tifoso , ch e. no11 è co tante e tende a presentarsi in sin gole epide111ie, secondo il cc genio epidemico n. A11che n ei co 1nodi scl1emi di Wunderlich p er la t en1peratura, raramente si può inquadrare il singolo caso. Frequentissime le atipie febbrili: talvolta all ' inizio , bruscan1ente alte te111perature, a tipo setti cemico, con periodo di stato irregolare , a forti oscillazioni, qualcl1e volta a ti})O intermitte11te; durata più lunga. improvvi si ed inesplicati rialzi nel :Geriodo di defer, escen za; temperature subfebbrili prolungate 11el III0 stadio , per cui la febbre 1può continuare per 3 mesi ed oltre. Frequente l 'assenza di sintomi intestinali ini1

ziali , d ella ce f.a lea, dell e1Jistassi. Inizio talora tun1ultuoso, ch e m entisce altre malattie (appendicite1 coleci'"'tite, meningite , p oliartrite) o si co111plica con forme pneumonich e o n~friti­ ch e (specialmente (.ln1orrn giche) Naturalm ente, in questi b revi cen11i, non è certo il caso di diffondersi od anche semplicem ente accennare alle più s,·ariate complicazioni che posso110 presentarsi. Nonostante Ja varietà del quadro clini co, nel caso ir1golo , il complesso intomatico è tale che il niedico rp ratico intuisce b en presto la diag nosi. Clinicamente la roseola e l 'ing rossan1e11to della milza h anno importanza notevole. Qu.a ndo ~ possib·i le, si ricorra all 'emocul tura ed alla sierodiagnosi, con le limitazioni . ' sopra accennate . p1u In1portanti , come ricer ch e di laboratorio, sono anche le modificazioni d ella serie bianca del angue (leucocitosi co11 i)olinucleosi neutrofila in p·r in10 tempo ; su e ce si van1ente leucopenia con linfocitosi relati,ra ed aneosinofilia) e dell 'urina . In questa è molto frequente la diazoreazione , alla quale è stato attribuito anche un significato pregno tico (Lucangeli), nel sen so che quanto più ritarda la cornparsa (ol tre il 4°-5° giorno), tanto più gra,re è la forn1a. La diazoreazione può mancar e se 1' urina l1a peso specifico n1olto basso. Le urine si pre entano limpide (non torbide per urati come ne]la polmonite e nelle febbri r eumati che) e quasi sempre con en1azie (V. Roncl1 etti). J

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Di gra11de importanza è ] 'as sistenza. profilattica del nialato, allo copo (li eYitar e filiazioni di casi per contatto. Occorre soprattutto ten er presente che i gern1i , -engono eliminati per le feci e le· urine e che , quindi , tutto quanto può essere contaminato con qt1e . . te - a co111inciare dalle stesse mani d el 111alato - \ ra con siderato infettante. Il n1alato d eve tafe i.11 un letto a sè e, se non è po . . ibil e isolarlo in una stanza, aln1eno separato ad una certa di. tanza da altri letti. Chi assiste il m .a}ato deve portare u11 camice, da togliersi ogni qual ·v olta lascia l 'assistenza e ten er e a portata di n1ano un catino con sublimato all ' l flOOO. per disinfettarsi bene le n1ani dopo .aver toccato il malato e quando lascia l 'assi .. 1e11za. Nel va o da notte e n ella cc padella » , n1ettere del cr esolo saponate od un disinfett a11te analogo oppure della calce o del cloruro di calce (mai sublimato !), con cui sì lasciano in contatto per un certo tempo le d eiezioni ,p rima di versarle n ella latrina. Tenere i11 vicinanza del letto un mastel]o con una soluzione di cresolo saponate al 2-3 %, in cui si immergon o le biancherie appena tolte dal letto del 111alato, la ciandovele per qualche ora. In un altro recipiente (ch e può esser e anche una pentola) si tiene un a soluzione di soda al 2 '70, in c ui si nlettono stoviglie , posate e bicchieri. che si fanno poi


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lL POLICLINI CO

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vallo. Neii ca i Cavorevoli 1 dopo la do e di 01±5, 1a temperatura scende brusca:me·Mte a 37°,8 e non risale; migliorano contemporanean1ente i sinton1i ·' 2) il salicilato di sodio a do5D dlii g~ l -1 r2,. 5 volte al giorno; 3) l 'insulina : 3 unità 3 volte al a.io1rnoaun1enta11do fino a 10 unità, sommini~ra:nd~ contemporaneamente succhi di frutta, lat te e-ve:itualmente introdotti con la sonda; ritoFn~ rapidamente l 'app etito ed il sensorio' si f~ mio·l ior e . In co1:1pl~sso, la terapia d eve badare' is-01pìl1'a:tti-kum der tviohtigsten lrtfektionskrankheitein tut to ali assr.stenz:a del malato, alla idrofeTaip1ia G. Th~en1~, Leipzig, 1934) cita, a proposit~ ~d alla nutr:1zione. en1pre· largamente usato è dell ' ef~1 cac1a .del vaccino , l 'esperienza persoil bagno, ia quello progressivamente raffrednale d1 e er i an1malato di una tifoide di medato da 35° a 25° , ia direttamente a 2.0° -24°. 1d~a gr~vezza , 3' mesi dopo l 'iniezione di vacell 'in1possibilità di farlo, g li impacchi freddi 1c 1no ripetuta ± volte . col lenzuolo bag11ato sono assai utili. La veDi effi cacia indubbiamente minore è il vac - scica di g hiaccio mantenuta ~ulla testa e sulcino p er via orale, con cui però Tron ottenne 1'addome contribuirà ad abbassare la tempebuoi:ii risultati ; ~· Ruge (C. Blatt f. Bakt., ratura. Gli antitermici chimici , tanto i11 voga l~gl10 1934) a~seT1sce ch e le agglutinine rag - un tem1p 0 so110 d efinitivam ente tramontati. gi ungo110 ~ap1dame11te1 ·u n trtolo a·b ·b·a stanm U n cambian1ento notevole n elle direttive h a elev:ato, ch e dopo 10 r11esi è ancora di 1/ 460; subito d a vari anni la dieta del ti/oso,. che un a.ltr1 però sono assai scetti ci al riguardo. Utite~po er a .assoluta e limitata all 'ingestione di lizzate sono anch e le vie percutanea ed endosola .acqua o tult 'al più di un po' di I.atte. na ale , che· determinano un rapido a orbiMurr1 e la sua scuola, 1p•erò, hanno co1nbattuto ~ empre il feli ci n10 i)er il latte e concemento. duto sempre ai tifosi una dieta abbastanza ella terapia , è definitivamente tran1ontato ricca. Questa, dopo che gli americani (S.U.A.) l 'u o del calomèlano a forte dose iniziale dato 11anno din1ostrato l ' utilità di un apporto notecon l 'intento di << troncare n l 'in[ezione ed vole di calorie, è venuta in onor e anche d a noi. i così detti disinfettanti intestinali (salol benon i)iù soltanto un po ' di la tte, ma panna, zonaftol e simili) che , se pure non han11~ l ' ef- uova , burro, riso, patate, spinaci ed altre verfetto che loro i attribuisce di favorire le dure passate, pappe di avena, su cchi di frutta emorragie, sono per lo meno inutili. Attualdi carne, gelatina , non escludendo qualch e bi~ mente la moda è per l 'urotropina o l 'elmitolo scotto se il m alato lo d esidera. Naturaln1ente a ltrettanto inutili e capaci di determinar~ anche questa dieta d eve essere, con cessa seconematurie-. L'urot.r opina per iniezioni endovedo i casi , no11 insiste11dovi molto col malato in no e ·è con sig liabile n ella co11tp'1icazion e di stato tossiemico, nauseoso o con deficienti [uncoleci tite . zioni digestive; molto utili sono, in quest ' ulGr.andi per~n~e si sono rivolle alla tera,pia timo caso , le farine m.altate quali si u sano n elspecifica, ma i r1 ultati ottenuti sono ben lun- l 'alin1entazione infantile; l 'uso dell'in sulina gi dall 'e ere univoci e, come dice G. Pellepuò risvegliare il desiderio di v-rendere qualgrini. (XL Congre so di Medi cina interna, L. ch e po' di cib o. Nella dieta è bene evitare la P?zz1 .ed. , }\orna , 1934), l a grande quantità monoto11ia (secondando quindi più ch e è posd1 ca L con r1 ultati negativi dimostra la 6QTansibile i gusti d el malato) e la car enza in vita. d e corr1plessità del meccanismo di azione e la mine. n ece sità dell 'intervento di i)articolari condiFra i di turbi e le complicazioni più frezioni fisiopatolog.iche. I vari tipi di vaccini quenti, accenno : non mostrano d1fferenze sensibili di azione. 1) al meteorismo, in cui si sospenderà il Nel ca o ch e si vogliano ap·p licare sarà bene latte e si a pplich erà la vescica di ghiaccio od di u.sarli all ,.inizio , and.ando molt~ cauti per i fon1enti di trementina all'addome; la via endo,ren osa ed evitandoli quando esi2) al collasso: oltre agli eccitanti generali tano lesi oni di organi importanti. (eter e, caffeina, olio canforato, adrenalina), le Tu~lora ?o~tr.ov~rsa. è la proteinoterapia iniezioni endovenose di siero salato (500 eme.) aspecifi ca: in1ez1on1 d1 latte , di nucleine di e la strofantina (preferibilmente per via endog.ermi diver i, come colera, piocianeo, sto movenosa a dosi di X n1g.) ch e da qualcuno è 111e, ecc.), che ad ogni modo può essere tenusata sistematicamente per impedire la comtata. parsa del collasso; .. ono . .. tate a ttuate altre terapie gen erali: 3) all 'emorragia intestinale, in cui si use1) il n eo al varsan a dosi su cces ive di O, 15 ; 0,15· 0, 30; 0,-!5 ; 0,60, a .2-3 giorni d 'inter- ranno: , -escica di gl1iaccio ull 'addome, ripo o

bollire per 111ezz 'ora. Grande pulizia del malato , p ecialn1e11te delle mani , della bocca della regione anale . La profila~ si vaccinica è obbligatoria per c_erte categorie (per sonale di assi tenza o pedaliera, addetti agli in1pianti idrici all e di i11fezioni , ecc. ) e può essere apJ)lic;ta in certe ' c o11dizioni, alle collettività. Le ~atisticb e militari r egistr ano notevoli sue. cessi ·c on l 'uso del vaccino in trodotio per -via sottocutanea, col quale però si d eve andar cauti il_l cas~ d~ individui anziani , tarati, per le forti reaz1on1 che può d are. C. Ilegler (Prak1

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as oluto, sospensione dell 'alimentazione, lattato di calcio (60 cg. 3 volte al giorno), iniezione di s iero, tra s fusione di sangue. La sorveglianza del malato, sagace, oculata e continua, p ermetterà di ovviare ad og11i i11conveniente fin dall'inizio e di arrivare così in buone condizioni allo stadio in cui, le difese naturali dell 'organismo prenderanno il sopravvento ed i11izieran110 il processo di 5*Jarigione. AZEGLIO FILIPPINI.

SUNTI E RASSEGNE ORGANJ ENDOCRINl. Disordini ipofisari nell'infanzia. (H.

GARDNIER-HILL. le 19315).

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Practition er,

.

ap r11

I disordini d el funzionan1e11Lo i1p ofi ario nell 'iJ1fanzia &i ri·percuolono -sullo ._viluppo so rnatico, su quello sessu.ale e stil n1e tabolisn10. AJ1 cora, purtroppo , non abb·i amo trovato w1a ri$pondenza s.icrura tra modifi cazio11 i i. tologi· cl1 e e modificazio1n i biochin1icl1e . Se•n1b1·a quasi' certo soltanto cl1e 1'orn1one fì eJl 'a ccresci111 enLo ia prodotto dalle cellule ec)sinofile del lobo anteriore; p ochi i1110 i sa della sed0 di produzione del re Lo. Si sospetta cl1e le cellule l)a o file producano l 'ormone gon a dotropo, che ha la funzion e di sviluppare gli organi ge11itali. Se·m bra 1Jro b·a bile che le funzio11i del lobo .anterio·r e non siano limitate a I sesso e alì 'aecr escimento e e hf- e o ab1b ia or111oni lisolro]Ji e adenotropi ed abbia influen7 a diabe toge·n a. ell 'irlfa11zia sono stati d escritti tati di ipo e di i'p erpituitar1 sr110. Gli stati ipopitui Larici sono più i1oti. Il fatto più caratteris tico dell 'ipopitui ta risn10 preadole cente è ii difetto di er e cita; c ' è anc11e infantilisn10 ~e , s u.ale. ma e.., o è difficil111ente evidente data l'età, e i riconosce per ]o p iù soltanto più tardi p er la i11ancata l) Ul)C'rtà. :È lne no 11oto l 'içerpituilari mo preadolescenLe, che è ùato da ~re sc.ita eccessiva con o])esità . ( i ono due forme di ipopi Luitarismo: la m.u]attia di Sin1mo11d , in cui e' è distrl1zione ùel lobo anteriore d ell 'ipofisi da n ecro. i isch en:ica e la malatt.ia di Frohlich, dovuta a comJ•res ione della ghiandola da tumore paraipofi ~ario. I11 tutt'e du e i ha infantili mo , meintre div erso ,è il disturbo del Jr1 etab·oli 11101.a vendo i obesità nel E'rohlich e cachessia del Sirnn1ond . Però è b en e ri cordare cl1e an ch e in ca i di tun1ori para ipofisari i può avere ra 1

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ch es i.a. Le d efi cienze di viluppo sono 1)r e enti in tult e le forn1 e di ipopituitarismo e pos ono a11da re dal ritardo fino all 'arre to d ello . ., ,•ilup-

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SEZIONE PRATI CA

110. I11ollre 11ello 'ilu1Jipo ·ch eletri co si ha ritardo llell 'os ·ifì cazio11e dei ce11tri di ossificaz1011e . I i11to11ni di vici11a11za sono la cefalea , l 'eden1a pap·i lJare, i di sturbi d ella vista , e a \Tolte an ch e i dis turbi piramidali i)er compressione d ei 1)edw1coli cerebrali. In tutti i tipi di i1)opituitari ... mo le facoltà rn entali sono norn1a]i (e questo è un el eme·11to rii distinzione coll ' ipotiroidi n10). Per quanto riguarda le n1odificazioni scbeJet ri'ch e, b·i sog na distingu erle da quelle del racJ1itismo. l n11Jiortante a co11oscer i è anche la basofilia i1 >ofisaria ch e Cu hing attribuisce ad un adenon1a d ell e cellule basofile d e l lobo anteriore e ch e ·è una indron1e poliglandolare. Sono ~ lati descritti casi di adenoma urrenale colla ·te sa sinton1atologia, e so110 stati· p1ure descritti casi di m. di Cusl1ing con alterazioni surre·11ali (iperp1a ia corticale) ol trP alla b·a sofi)ia ipofi aria. Nella basofilia ipofisaria s i 11a sviluppo precoce dei caral t eri sessuali secondari dei bam})ini, m e11tre n egli adulti si ha atrofia dei t esticoli o delle ovaie . Inoltre si ha obesità lin1iitnta alla faccia , a l collo e al tronco , ipertricosi del tronco·, d ell a faccia e degli arti, secuhezza della pelle, g lico. uri a e ipergli cemia , sen za disturbi' sellari. R. LusEN.i.\.

Ipertensione arteriosa permanente e gJandule endocrine. (J.> . flALBON e 1-1. P. KLo·rz. ])resse 'ftf édi cal e, 8 g iug no 1935).

L iperLensio11e arteriosa }Jermanente da qua lcun o è ~ Lata allribL1ita a disordi'ni endocrini be11 detern1inati , a11zi è ·iato affern1ato cl1e essa è en-1 pre provocata d a 11na di fun ziou e de11e g·la11dole a secr ezio11e i11terna. Al rig· uardo bisogna fare delle precisazioni. La teoria s urrenal e è sorta dalle e perienze di Jo uè il quale ii1iettando nelle vene di un conig lio l 'ad1:enalina a parecchie riprese, con~ slatò la co111parsa di un at eiro111a arterioso gen eralizzato. Successivamente Vaquez., Auberti.n e A111bard , J\ilén étrier e Bloch ritennero di darne la pTova clinica co11 e.a si d ' ipertensione accompagnati da iperplasia s urre11ale . Altri esperimenti furono fatti ancora , a ltri casi cli11ici furo110 pub blicati per co11fermare l 'origin e urrc11ale ù cll ' iperten .., ion e . Ma a parte l 'eccezionalità di Lali fatti! è da rilevare che il d ecorso clir1i co dell 'iperter1 ... ione con1une no11 sempre è ana logo a que ll o ]eaat o ai urre11a lon1i. L 'ipertensione d egli i1)ertiroidei co11 ~ i ste qua i sen1pre i.11 un ' e}e, azio11e della 111a . sirma, n1entre n el} 'iperten sion e essen zia le il fatto più ro ·ta11te e caratt eri Li ro è l 'aun1enlo della mi. 11 l Il l [ì • l)uran le la 111e1101)au sa so110 n1o1to frequen 1

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« l L POLICLINICO

ti le i f'erLensio11i Dpparen Le1ne11te do' ule a Ila scomparsa della funzione dell'ovaio e dell 'i110fisi. La circostJ.nza ch e a seguito dell 'o' ariecton1ia suole coinparire l 'ipertensione analoga a quella della me11opausa , darebbe ragione all 'origi11 e endocrina della co11dizione. 1\ia co11\·iene con1unque tener prese11te che l 'età dei climaterio è proprio quella n eìla quale suole verifìc;arsi l 'i pertensione. Cu ·l1ing e1d Esk.il J\.yli11 hanno sostenuto la teoria ip·ofisaria dell 'iperte11sione in base ai seguenti fatti: ele·vazione della pressione n egli ade11on1i basofili preipofisari; influenza i.pert~nsiva degli estratti d 'ipofìsi; i po tensione arteriosa con sindron1e umorale contraria a c1u ella degli ipertesi (ipoglicemia, ipourice111ia , riduzione del n1etabolisn10 basale) n ei c:.asi di distruzione dell 'ipofisi. Le discor<la11ze su i dati fin ora rilevati i11 n1erito all 'origi11e e11docrina dell 'i pertensio11e hanno indo LLo g li AA. a studiare nuovame1tte il probie1ma con la minuta o servazione di 19 ca i d 'ipertensione. Dal J:>UI1to di ,-ista clinico g·li ipertesi esa1ninati si divi<lo110 in due g·ruppi: 1° Alcuni sen1br.ar10 esco ti da qualsiasi disordine endocrino. Su 19 n1alati 5 erano di questo tipo. Si lratLava di due morbi di Hodg·son , un'aortite sifilitica, due insufficienze ven.tricolari sinistre; 2° Gli ipertesi 1P resentavano netti disturbi endocrini. Gli ipertesi con disturbi delle gla11dule interne ~ j dividono _a loro volta ir1 due gruppi . I11 alcuni I 'ipertensione sen1bra indiscutibilmente legata ad uno stato glandulare deficitario. Sui 19 iper tesi si trovavano tre n1alati di que to tipo . Nel primo si trattava di u11,a giovane donna con disturbi d ella funzior1e tiroidea, ovarica ed ipofi ari.a (ecleJ11 i 111 e11 truali , acrocianosi, geloni flittenulari); u11 trattan1ento pluriglandolare fece scomp·a rire l 'ipertens ione. Nel secondo caso si trattava di un giovane di 20 anni cor1 insufficienza g·e11itale, tendente all 'ohe iLù. Un trallamento orchiLo-timico produs e un 11etlo i11ig·liora111erl Lo. Nel terzo caso si trattava di una donna di 40 anni , cl1e in seguito ad un 'i lerectomia ubìta all 'età di 32 a11ni ebbe tendenza all 'obe ità con lendenla all 'cùen1a ed all 'ipertrofì.a delle n1ani e de1 piedi; la radiografia della sella turcica , l 'esan1e ocu lare, l 'interferometria semb·r ano affern1are l 'c islenza di un iperfunzionamen to del! 'ipofisi': il trattamento radiotera1)ico di que~ ta gla ndula asbociato ad iniezioni plurig·landulari. µrovo c:ò un ... ensibil e . abba_ ame·n to della i)rcs ione. 111 altri tre malati l 'influe11za d eLer111 i11 ar1Le della disfu11zione e11docrina era veri . . imil e ma non c1l1iara. Nel prin10 caso si trattava di una don11a ol1e al! 'epoca dell.a 111e1101)au sa soffriva iperten ione a~teriosa a tipo l)<lro i tico; l 'esa111e radiologico dimostra u11 leggero cavamc11lo d ella fossa tt1rcica e l 'e · ~111e interfe1

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XLII,

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ro111etrico una lieve de ficien za ipofisaria: n1a la radioterapia e i ·opoterapia non dettero ri~ultati co11 ,·i11centi. La seconda donna ebbe a11che essa alla inenopausa g·r.ave ipertensio11e varossisLica cori i11suf(icie11za del ventricolo f'inistro ; la surrcnalecton1ia non produsse alcun n1iglioramento; al) 'autopsia si rilevarono segni istologici i11disc ut~h·ili di iperattività ipofisaria. Nel terzo caso si trattava di una donna di 4-2 anni che in seguito alla radiot era pia rli un fibron1a ebbe una ipertensio11e parossistica con sintomi di ipertiroidismo. Ne.g·li altri 8 casi quantunque fossero clinican1ente din1ostrabiJi disturbi endocrini con1pl essi non si possono trarre deduzioni sicure trattandosi d 'ir1di'vidui ~11resso che cinquantenni , di étà nella quale l 'ipertensione è abi 1uale. Vien fallo quindi di domandarsi se tra jo stal<J endocrino e l 'ipertensione c'è solo una coincide11za fra i due fenomeni che possono essere soLLo la dipendenza di una sola causa fisiologica. In conclusi.011e Jal punto di vista clinico I 'ipertensione s 'inco11tra frequentemente nei fli sendocrini, so,p ra tutto nella donna . Rarar1lente I 'ipertensione è indiscutib ilment.e sotto la dip e11de11za dello staLo glandulare (3· casi). Talora .q uesto 1ap1p orto è s.o ltanto veris:iJmile (3 casi). Per lo più l 'ipertensi.one sopTavvie11e in tali ir1alati a l'età n ella quale l'ipertensione è abituale, il cthe r ende i ·interpretazione dell 'interdipende11za fra i due fatti molto diffi cile. L 'esar11e inlerferon1etrico non ha dimostralo in ne ·suno degli ipertesi un equilibrio endocrino perfetto, at1zi in tutti rivelò la disfunzione di una o parecchie glandule, sopra tutto della surrenale e dell 'ipofisi. Ma questi dati se danno qualche apporto alle concezioni teoriche sulla ft1nzione ipertensiva di queste glandole, non sono per altro conclusivi. Allo stalo dei fatti solo la prova del trattamento p,u ò dare qualche elemento probativo f-;ulla 11atura endocrina d ' una ipertensione arteriosa. ì\la ancl1e al riguardo bisogna fare qualch e riserva , percl1è il mig·lioramento terapeuti:co può esser e la risultante di pare~chi fattori e no11 soltanto l 'effetto diretto del n1ecti can1en lo adoperato. DR. 1

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Sulla terapia con ormoni genitali femmi· nili. (C . K.\. UF~rA.NN . D euf.sch e Nlediz. n1ag·gio 1935; .

Woch., 31

L'A. crede oi;portuno, prima di parlare de1l1u so terapeutico, di fare una breve sintesi delle funzioni fisiologiche . dei due orn1oni sessuali fem111inili e cioè dell 'ormone follicolare e dell ' orn1011e del corpo luteo. Questi due or111oni so110 in so tanza gli unici necessari alla <.. ricostituzio11e della n1ucosa uterina ed alla sua trasformaz ione. L 'orn1011e follicolare agisce


[AN.\O XLII , Nu~ t. 29~

1449

SEZIONE PRATICA

sullo viluppo dei genitali e sul loro turgore , sv ecial111enle · per quanto rig uarda l 'endon1etrio. L 'ormo11e d el corpo luteo inYece è devoluto alle trasf0 rmazioni della n1ucosa uterina e qui1Lcli alla preparazione ed al n1a11tenimenlc d ella g·ra' i danza . Le a lterazion i d ella nor111ale 1)roduzione di c1r111011i se s ua1i possono n1anifestarsi sui ge11itali i11 ùue particolari forr11 e : n ella d eficienza <lell 'orn1on e follicolare con u11 difettoso svilup,p o dei genitali, difettoso turgor e e manca11 za di sviluppo della n1ucosa, da cui nn1e1torrea : nei ca.si· invece di insuffic iente J)rocluzion e di ormoni del cor1Jo luteo e di u11a per . . istente protluzione di ormone folli colare, i1:>er11r0liferazione della mucosa e quindi emorragie 5e111ta li irregolari. Le alterazioni della r·roduzi'o11e degli ormoni follicolari i manifesta 110 a11ohe conte.mpor<tnea111ente i11 varia 1naniera ullo or ga11isn10 tutto , con egni che saran n o i11 seguito d escritti. Due altri falti son o da consider ar e come in1portanti dal punto di vista terapeutico : 1) ch e l 'ormone follicolare e l 'orn1one del corpo luteo perchè raggiungano u11 effetto debbono essere sor11n1inistr ati in dosi per così dire, fisiolog·icl1e; 2) ch e queste dosi sono n1olto P'i ù alte di ·quello ch e comu11em ente si JJen a . I quadrj 111orbosi ch e sono c urabili con gìi orn1oni ovarici sono così suddiYi ili : 1) am enorrea: a) primaria; b) secondaria; 2) fer101neni g·e11erali d i defj cienza o \·arica; 3) en1or1 agi e di orig i1 te or111onica . A7nen.orrea priniaria. Si tratta qui di donn e n elle quali , i11 seguito ad u11a d efi c ie11za totale d egli or1uoni follicolari , non i è mai él' ulo u11a n1 e lruazion e. In tali casi .. i trova, co111e seg11i c.0n co111i tanti d ella insuffic ienza orn1011ica una ipoplasia ge11i.tale di vario g·rado. Jr1 tali casi u11a terapia ancl1e prolung·ata ed i11 te11sa con or111oni ovarici solo raran1 e11te J>Orta a risultali evidenti e cioè al ri stabilirsi delle rr1es truazio11i: si. tratta infatti di e.a ·i i1ei cru:tli la d efi cienza del siste111a endocri110 è ct1ng·è11ita e ell e quindi sono difficiln1e11te n10dific;Lbili con la terapia sostituti,ra. A7nenorrea se.condaria. Si tratta per lo iJÌÙ di donne in pie11a età essuale, n elle quali l 'an1eEorr0a è interr e11uta dopo un periodo più o 111 e 11ù lungo, i 11 rui s i sono avute 111e truazio r1i irL l)JJ.Jlicra irregolare, per esen11)io con JiaU$t\ rl1 tre o più mesi, oppure ancl1e dopo nn 11rirr10 11erindo di me,s truazio·ni' de] tutto rego t1r1. l\1 olto spesso tali ins,ufficie11ze ovariche ono t~siprcssione della malat.t ia di un qualcl1e or gano, malattia ch e bisog n,;.1 arc uratante11Le ricer care prima di attuare la ter apia ovar1c"1. la quale risponde solo nei casi 11ei f[U=lli l 'esame obietti,·o generale è tato com1)leta11 tente negativo. Da ricer car e specia l1nen1e sonn le lesioni apicali pol111onari e l 'infe1ione lue ti ca. Certo, negli stati an1enorroici

d :tlanti cla ]ungo te1111Jo è difficile al.tenere una corn1Jleta guarig·io11e con il ripristino nor1r11ale ùel ci clo n1estruale. La c ura deYe essere in qufisti ca~i praticata inte11sam ente e cioè per alcur1e settiman e 50.00U ~f. E. di fo llicol~aa bisettima11ali , intervallate da 10 g ior11i di f11J0SO. l''enornerti di i1isufficieriza ovarica. Si }Jresentano co11 u11a certa gr avità n elle don11 e ca~t.r[!te ed in quelle ch e hanno ragg·iunto il c li1 't1at~rio, 111a si i)ossono manifeis.tar e ancl1e nelle donne più g iovani , con ipo od oligomenorrea. Esistono in comn1er cio una qt1antità di prodotti d estinat1iJ a combatteir,e tali. diturbi, n1a in inolti casi essi sono ine.ffi ca ci . L 'A. ha p-0tulo 11otare la sco111parsa di tali dis lurbi in tut.ti i casi curati olo ron sufficienti dosi di ormone folli r olare. I /e ffetto di tale cura s u questi disturbi si può dire ch e ab bia qualche cosa di sp ecifico. Tl dosaggio in tali casi è indi,riduale: m entre in alcune donne ono necessarie dosi alte a lun,g·o so111111inistr ate , i1t .altre so110 sufficienti ] e ])iccole d osi. In1portat1te è la lenta dimi.nuzjoT1e d ell e dosi alla fine della cur.a , in m aniera cl1e l 'orga nismo si ab·i tui alla rnar1canz.a d e1ltJi'o·r mone .artificialn'lente somministrato. ~ inter essante n otare ch e I' a. C<lnsidera co111e ma11ifestazio11e1 d ella insufficienza d egli ormoni ovarici , aln1 eno in alc11ni c,asi : le ulcerazio11i e lei irritazioni , le PScrescenze papillomato e taJvolta ulceTa te della vulva , il fluor vaai11ale. Eg-li avrebbe ottenuto Ll com.p leta guariQ'ion e di tali disturbi appu11 l-> cori !a terapia or111 onica follicol ar e. J·:1~iorra.!ìie or11-ioniche. ('0111e subs trato ana lorrtico si troYa nella magg·iora11za d ei casi di pura emorragia or111onica, il qt1acl ro della iperpJasi'a cistico-ghiandolare d ell o endon1etrio. Tal e altAr azione della n1.u co .. a uterina rico110sce la suu orig i.11e in una e ag·er ata prodtizione di or1r1or1e follicolare, tan lo che può essere otten11ta speri111en talmente n1 ediante l 'i1)erdosaggio di ormone follicolare n ella d onna castrata. È appunto t al e iperplasia cistico-ghiandola re d e11 ·endon1e trio rl substrato an atomico delle cosidetle emurrag ie gio,'ani1i., così con1e delle e.rr1orrag'ie ormonali prec lin1 atericl1e. f: da l)ensare che, per l 'e ager ata produzione di C'rmo11 c ovarico venga ad aYersi una in sufficienza. dell:ormone d el corpo luteo. L 'azione clell'orrrJOlle d el corpo luteo <lo,' rebb e esplicar si sull'endometrio prolifer.ato o i J)erproliferato, tra~ formandolo n ella fase di secr ezion e, irt mode da . provocar e il ri tabilirsi di una verf'\ .e propria me~truazion e. L 'A. è riu cito. Jnedia11te una inten sa cura con orn1.one luteo ad arrestare le più persis tenti en1orragie. Concliidendo l 'A. cer ca di ... 11ieg1r e le r al!ion1 JH~r cui in questi ultin1i anni la teraJ)i:i co,n ormoni ovarici ha subit o un certo d iscredito. Ciò è do,·uto al fatto . .. en1pre secondo l'A. , che tale terapia è s ta ta finora apr)licata sen1a criterio , ed è r i·s ullHt a lJene ~re,~o 1

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« JL POLICLT I CG

più danno~a che uLile. Conoscendo meglio i lin1iti e le 1r1dic..izioni di es a anche il medico . ' , . . . prat1cc) po tra ot Lerlere successi I erap eu tic1 veram enle brilla11ti'. G. LA CAVA. 1

MISCELLANEA. Fattori etiologiei ed anatomo-patologici nella policitemia vera. (P.

REZNIKOFF,

N.

The Americ. Journ. Scienc·es, giugno 1935). Il problerr1,a patogenetico della policitemia vera è ancora in disc u ssio11e. Il fatto che nella Clinica en1atologica dell 'o pedale di New York la maggior parte dei malati di policiten1ia vera è rappresentala da ebrei fa pensare ad un rapporto fra policiten1ia e tromboangioite obliterante, tanto più ch e parecchi malati prese11t.avano le due alterazioni contempor.ar1ean1ente. Gli AA. studiarono da questo punto di vista i casi di policiten1.ia vera os ervati in ei ospedali di New York. Su 134 casi di policitemia vera il 48 % era rappresentato da ebrei dell 'Europia orientale. Un 'inchiesta fatta nell'Europa orientale ha dato indicazioni probative solo per la Litua11ia : su 4 casi di policiternia 2 erano in eb·r ei. Gli AA. studiarono il midollo os eo di 5 casi di policitemia vera, di 2 di policitemia secondaria e nun1erosi altri malati (di agranulocita i , n1.a lattie cardiache, nefrite, senilità , malaria, poln1onite, leucosi). In tutti i ca i di poli citemia vera c'era aumento di pe ore delle pareti capillari e in alcuni c'era fibrosi i11.a rcata . ubintin1ale ed a,rventiziale dei capillari subarteriolari , delle arteriole e delle arterie . Que te alt erazioni fanno pensare cl1e la policit emia po a e sere un fenom eno compensatorio a volt e ancr1 e ecc es ivo ali ' anos i ernia del n1idollo o eo. R. L usENA . LEN.

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e .l. U . BETof the 1'1edic.

CHANDLE RFOOT

Miastenia grave: effetti del trattamento con estratto pituitario anteriore. (H. E. S1MON. Th e Jourrta.l of Am. M ed . Ass., giugno 193 5). La mia te11ia gra\'e è una rara n1alattia car.atlerizz.ata da ecce siva sta11ca bilità dei niuscoli , specialmente accentuata in alcuni gru1Jipi n1u colari caratteristici. I muscoli oculari son o i11 gen ere quelli in pri1110 luogo coinvolti e vi è plo i uni- o bilater.al e delle pal1Jeb·r e, diplopia, talvolta strabismo e talvolta ancora fi sità del glòbo oculare il cl1e r ende pe o i1eces ·aria per il pazie11te volger e il corpo invece cl1e crli occl1i solt anto nella visio11e degli ogge l Li laterali. I n1 u coli dell a ina ticazioi1e e della degluli zio11e 0110 pe o coi11volti precocen1 en te. La voce ... i indeb-0li ce rapidan1ente, i tra ili i1ti1ni ci ~ i l'a11110 ~tirati e n e ri ulta t1na 111a._ c]1era caralterisli ·a . . ei ra, i riù gra\ii vi 1

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[AN~o

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so110 attaccl1i di r espiro frequente , specialn1e11te quando oi10 presi i inu coli re'spiratori accessori o il diaframma. Il coinvolgimento 11el processo morboso dei mu coli del tronco e degli arti superiori ed inferiori può condurre a tale debolezza , ch e il malato non può nemmeno rivoltarsi n el letto . L 'insorgere della n1iastenia grave è di sol ito· graduale ed il decorso progressivo per u11 1)eriodo da ~chi a venti e più anni. Le r en1issioni sono così frequenti ch e sono consider atecome una parte della malattia, pecialn1e11te nei casi più lie,ri e più prolungati . Più raramente l 'inizio può esser e ac uto ed il decorso, rapido, con esito in morte i1e-l corso di pocl1 e settim ane. ei casi non trattati la prog11osi è grave e la n1orte sopravviene per soffocazione, inanizione o complicazioni econdarie. Alterazioni anatorno-patologiche costanti o· significative non so110 mai tate riscontrate al~ l 'aut01p sia. Fino al 1930 n es un trattamento d1 reale valore era stato tentato; si era rico110sciuta la in1portanza del riP,·o so e la neces'-#ità di mantenere con ogni mezzo la nutrizione. Arsenico , e tratto tiroideo, stricnina, calcio,. torio, paratiroidi e roentgenterapia , tu1 to era stato tentato con risultati indifferenti. l\Te ali ultin1i quattro anni due importanti scoperte furono fatte nel can1p·o della terapia della myastenia. gravis. el 1930 Harri et Edge\\'Orth riportò gli effetti bencfi ci di larghe do i di efedri11a nel suo· ca o personale di mia.stheriia grav~s: con tal ~ cura i ha spesso un pronto allev1an1ento dei sintomi , ma tale ri ultato i1on è costante, e· dosi eccessive della o tanza possono anche aggravare la debolezza e p•r odurre intensa 11ervo ità . Nel 1932 Remen in Gern1ania e Boothb·y in America riportarono i b-enefìc,i effetti ~tt~nuti nella c ura di tale malattia, dalla sommin1 trazione di acido aminoacetico (glicina o gli cocolla) che è il p1iù sempli ce della serie degli aminoacidi ed è presente i1ella gelatina. (2uesto tentativo terapeutico era giustifica to dal lavoro di ~1ill1orat (e collaboralori), il quale per· iprimo ,a veva notato ·ch e ne~la distrofia n1u ~a ­ lare p1rogressiva il metaboli n:o della r.r~at111~ era disturbato, e dall 'osservaz1one che d1 tutti ali an1inoacidi l 'acido aminoacetico procluce più grande a~mento dell~ escrezione d.i creatina nelle urine. I risultati della 1erap1a con a cido aminoacetico sono stati veramente incoragg ianti, pur non essendo, in alcuni casi, completamente oddisfa centi. . ., Appunto per ricer care una terapia piu ef ~­ cace e più rispondente an cl1e n ei casi gravi~ l 'A. ha tentato l 'iniezione otLoc11ia11ea d1 estratto pituitario anteriore in due e.asi di miastenia grave, e dice di aver11e avuto ri ~ u ltati veran1ente eccellenti. Il numero di ca i studiat i è troppo picc olo ed il p eriodo di t em110 durante il quale e:f:u 1

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XLII, N Ul\l. 291

s·EZIONE

sono s tati osservati è ~!.-~iJ.tJv breve 1)er per1u et.Lere delle co11clusioni generali , ma ciò 11011 ostante que. . ti due pri111i ris ultati possono dirsi ·y eran1ente i11coraggianti. In an1bedue i casi , cl1e . i· era110 diu1osttati resistenli ai soprace~111ati 111eto·di di cura , $i praLicò g iornalmenle· una i11iezione sottocutanea di 1 cc. di estrat to 'pituitario arrlerior e :· il ruiglio1.,a menlo si 1)otè notare s in dai prir11i giorni e.cl in · pochi gi orni si notò completa scomparsa dei sintomi: interrotta la cura si ebbe ricaduta . e quindi di nuovo 111iglioran1ento e sco111parsa della si11ton1atologia do1:'-0 rÌJ_)resa la cura. . Sicco111e i1essu11 altro tratta111e11to fu usato , senibra giustificato l 1a111n1ettere c l.1e tale 111etodo di cura ha avuto u11 n1arcato effetto benefico su tutte le n1an.i fe stazioni c li11ic:h e d ella n1iastenia grave aln1eH10 i 11 ques ti due casi. Nel prin10 caso anzi fu l)Ossibile interron1pere la cura dOf)O quattro n1esi e n1ezzo senza c he i s intomi d ella m .a lattia si riprese11lassero . È impossib·ile stabilire se ciò fo sse dovuto alla fo1:tuita coincide11za di u11 i)erj odo ,di remiss ione op·1)ure s ~ la remissione era stata indotta dal trattamento. Nel secondo caso è s tato i1ecessario co11tinuare la cura e durante i mesi freddi aumentare la frequenza delle i11iez ioni in n1odo. da ottenere che il pazie11te stesse clinicamente bene. In nessuno dei due casi si sono potuti osservare effetti dannosi , nè lo.cali n è g·e11erali, in seguito alla cura praticata. La sonln1inistrazione orale de 11 'estratto sa.,rebbe forse preferibile al s uo uso ipodermico , se fosse provato che essa è per tale Via ug ualmente efficace. È ciò ch e l 'A. studierà nei casi ·Che si })!'e ~ enteranno ulteriorrn e11t e alla sua OS:ser vazidnè. · G. LA C.L\.,'A.

La vaccinoterapia pe1· via endovenosa delle brn cellosi. { }T.. VANNuccr. Gio rn.

di Clin. ~·l ed., 10 giu-

gno 1935). L 'A. l1a. trattato otto casi di brucellosi con vaccino p er via endove11os.a ottenendo in tutti. l{lna gu arig ioue rapida .e d efi'n itiva. Per (1ua11 t.o rig·u arda il dosagg·io clel vaccino si è atte11uto a llo sch ema indicato dagli altri /\A. e irt ispecial n1odo a quello indicato ·da De Gugliel1no: iniezion e iniziale di piccoJe qua11tità di ger1ni p er saggiare la tolleranza d el paziente; i.11iezioni successive, intervalla.te di 4-6 gior11i, a dosi · crescenti per otte ne.re q:u ella reazio11e g·en erale e t ermi'ca così ·s lre tla111e1l.te 1egata ai risultati della cura ; prose:·g uimento d ella cura anche dopo la caduta della feb·b re , p er assict1rare la guarig·ione e in1pedire le recidive. Ha u sato I)OÌ a p ref er~n za il vaccino preparato con g·ermi isol o ti d al p,azientc averi.do avuto fin dalle pri1ne OF\servazioni l 'in111r ession e ch e le r eazioni tern11 ch e cositle l te effi caci fos ero raggiunte co11 1 -

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1403

?~AT!CA

dos i 11ii11ori di autovaçc ini, -ri~petlo ai vaccir1i del c0r1uner cio. 111 a lc uni casi I·t\.. 11a o:-:;::;ervato u n fer10-. 1ne110 notalo · per pri1110 da Biancl1i e cioè cl1e Ja c ur-v-a lerr11ic.a g ià i11 fase . _di dis~sa, subi&ce u11 nuovo i11r1alza111e11lo c hei in · alcuni eas i. j) UÒ raggi u11g·e·re 1·acn1e precede11te; secondo Je o~ser vazioni di Sorg·e qu e~to co11lµorL1111 enlo corri&1;o11derebbe ai casi più le.uacì , cosa ch e J '1\. no11 l1a potuto confermare. La guarigio11e, otle11ut.a in tutti i e.asi, è ~ t ata co11Lr0Jlata per pareccl1i inesi su ccessivi li l Lratl a111en lo. I11 g·e11ere lo sfe1bbramento e Ja repress ione degli altri sinton1 i , si è verificala dopo la seconda o Ja ter za i11iezi.0 11e, pu r esse11do stato J>roseg·ui'Lo il tratta111ento a ~:coiJo precauzionale. L '01IiGacia della vaccinoterapia e-n dov011osa è s ta la n ei casi dell 'A. costante , senza lin1itazioni. n è l)er il n1on1ento dell 'aJ)plicaz i.orle, essendo s tati tratta ti tanto casi iniziali ch e a lu.Jl go decorso, nè 1per la g ravità d eilla i11 fezior1 e i1è irtfine per Je co ndizioni più o r11e·1•0 de}) ilil a le degli infer1i1 i. . 1

C.

T OSCANO.

La terapia cacodiliea ad alte dosi nella malaria acuta e cronica. (L. P1NELL1 . Rivista di l\1alariologia, 1935, fase. II). 1

L ·ar senico è sta lo usato d a J11olt o te111p o 11ella cura della n1al.aria, u11ito o inter calato col cl1inino , e da alc u11i fu anch e co11sider ato c ome rin1edio spec ifico di detta malattia. Pticerc.he più a ccurate di1no lra rono cl1e co1ltro la n1alaria i1011 hanno e fficacia a ~c u11i i}reparali arsenical i (ar senal , n1etarsile, atoxil), mentre lo stovarsolo ag·isce contro il plas·111udio della benig·na, i11a non contro quello della qua1~tana e d ella malig·n a nè ·per la prevenzione d elle r ecidive. Gli arse11ob en zo]i. distruggono g li scl1izonti , .n1a 11011 i gamet oc iti e so110 utili n elle forme cronicl1e più ch e i1elle acute. L ' uso d el cacodil.ato di sodio ad alte dosi nella cura della m a laria si de,·e al Rava ut r h e l 'adoperò n el 1917 ed h a trovato dei soste11itori in Marechal , Uln1ann-Aposlolo11 e G. Apostolon. II cacodilato ad alte dos~ è, secondo (JUesti AA. utile s1)ecialn1ente con tr o la splenomegalia n1alarica . . Il Pi11elli h a sperimentato il cacodila to d i sodio ir1 una cinquantina di mala rici. Nella n1alaria acuta questa sostanza non ha dimostrato azione çt11t ipar assitaria e g li att.accl1i febbrili si son o ripetuti regolarmente per una quindicina di giorni e, a llora, furono troricati col chinino. In 1qiuesti m a.Iati però, ch e continuavano a prendere cacodilato ~ . si è avuto un più rapido mig lioran1ento dello _stato g.enerale e un rapido accrescin1ento del peso, i.Q.oltre at1mento dei g lobuli ro ~ si e dei hiancl1i e r apida scon1parsa d eIla . . ple1101negalia . 1


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li

I A ~NO

Il.. POL lCLl NI CO n

XLII,

~Ul\>l.

29I

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Qui11di nelle· fo r111e acute i I ·solo tratta111ento cacodilico è i11suffic ie11te. Nei nla l.aric i cronici si ebjb e u11 rapido miglioran1e11to dello stato generale e d ella crasi sanguigna, mentre non si ebbero risultat i bril lanti n ei riguardi della sple11om eig ali a, contro la quale è effi cace solo se essa è di data recente. R. L USEN ..\_~

Contributo allo studio ematologico df l sol· . focarbonismo professionale. (G. CAP11·01Jo. 11.ussegri.a di 1 Yl eclici11a applica ta al la voro industria.le , apri le 1935). Scar se e talora discordi so110 an cora le osBer vaz io11i er11alolo·g icihe ul ~olfo c,arbo·11isn10 indu triale. In con siderazion e di ciò e dato lo ~,·iluppo sem1jre cresce11te delle indu trie ch e usano il C S2 e l 'in1 porta11za ch e ha preso la intossicazione p rofessionale solfocarbor1ica dopo la nuova legge sulle n1alattie lJrofe.s io11ali , l 'A. ha seguito cli11ican1e11te ve11ti la' oratori <li fabbriGl1e di set.a artificiale i11 Lo ~ si­ cali da C S2 rico verati pres o la R. Clini ca <lelle Malattie professionali di Torino eseguer1do su di essi le seg·uenti ricer ch e nel san g ue,: e111ornelria, cor1téggio globu]i rossi e va lore glob,u lare; formul a leu cocitaria ; conteggio glob·uli bianchi; forn1ula di Ar11etl1 ; ro1rì:eggi.o via trine ; velocità di edin1entazi·o ne t emfJO di coagulazione; esan1e d e l]a retrattilità del coagulo; tempo di tillicidio; 1p·r o,·a del la ccio. lJ solfuro di carbo11io oltre ch e sul istema 11 erYo o e su]l'apparato digere11te ao-isce , 111a 0 pìù tar<livameJ1te, an c.I1e su] sang u e ed i11fatti il I\. doc.reto 13 i11 aggio 1929 sulle Assicurazioni contro le malattie professionali , elenca fra le n1anife tazioni indennizzabili de]] 'intossicazione da (~ S2 a 11cl1 e u11a anemia da olfocarbon ismo. L ·A. a traver so le ~ ue ri cerch e ematologich e <: giu11to ad i11leressa11ti con clusioni . Per quello ch e rig uarda gli esa111i n1orfologici , }Jer la serie rossa non ha trovato segni di ver a <1r1 e 111 ia, i)e r la seirie bianca i11vece lieJVi rna costanti a1terazio11i consiste11ti i11 n eutrope11ia con n1onocitosi e linfocito i , eosi11ofi lia e forrftula di Arnetl' deviata a ini stra. La , ..eJlocità di . . edin1entazio11e degli eritrociti è rj sul tata 11orn1a le e solo i11 qualch e caso lieve111ente din1inui La. Normali ri ultarono tutte le prove pt>r la ri ce rca dell a diate-i e111orragica . En1erge dai ri ultati dell e ricercl1 e dell 'A. clic nel solfoca rboni ·n10 profe . . sional e le alterazioni e1n 1atologiol1e, se data la loro costanza possono avere una buona in1portanza diagno tica, non i)Ossono costituire di per sè una vera entità 111orbosa di lesione cioè debilizzante e inden11izzabile e passa110 in econda 1i~1 ea di frontt all e altre ]e!'\iOni da S2, spe<.:1a lmen lc quelle del . istem a n ervoso. 1

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VI CENTINI.

NOTI z "'1'A E.

,BIB LI o GRAFI e A

Il pun tat o epatico nella diagnosi delle mail1aittie del fegato, con prefazio11e del FRoL.<\ .

prof. A. P E-PERE . Voi. di ·p agg. "\TIII-214. Editore L. Pozzi , Rorna . Prezzo L. 35 . Riportia.mo la sig>yificati.va Prefazione scritta dalL' IZ., lustre prof. P-epere per questo volume~

« Vari motivi dovevano farn1i accogliere con co111piaci111e11to J 'invito del Collega ed amicc) Prof. Sen. Pende di presentare questo libro d el dott. Frola al pub bli co m edico. Era log ico, a11zitutto, ch e in un anaton10-patologo trovasse favore il ri conoscim ento del1a utilità per la clinica di fare an cora diretto ap1)ello all 'ele111e11to n1orfopatolog ico. D 'altra parte veniva qui indicata la cresciuta importanza e la 111ag giore este11sion e dell 'indagi,11e istologi ca n el vivente, vi11 cen.d o a mano a mano i pregiu,d izi e le riserve opr:'()sti ancora da n1olti n1edici a ll a prati ca biovtica p er 1p resunt.i1 peTicoli cl1e IJO lrebbero derivarn e, ed elevandola e valorizza11dola quale 111ezzo dia.gnosti co di prin1a li-· 11ea in svariate co11dizio11i morbose : basterebb e perta11 to j1 cenno ch e fa il dott. Frola della 11011 rara evenienza di ri conoscime11ti di lcsio11i viscerali ancora in sil enzio clini co e ch e po so confern1a re su l 'esperienza 1)erso11ale di confro11ti fra i)rodotti bioptici di vi sceri interni e n1at eriafe cadaveri co - per dar e valore a questa pratica con1e i11ezzo di diagno i precoce a11cl1e in 111alatti e interne. « L 'A . no11 ha i11teso di dare, n ell e p·agi11e ch e seguono, so]ta:Ò.to una nota di tec11ica sul 1)unt ato epati co : in Clinica è sem.pre più sentita la n ece ità di un 'e atta ' alut.azione delle co11di zioni anaton10-funzionali de] fe.g ato in ogi1u11a di qu elle si11dromi morbose in çui si ... o i)etta che e so si trovi diretta111 e11te o in modo indirett o im11)egnato: e ...la co11siderazio11e della in ufficienza talora apparsa delle più corri uni prove d 'indag ini (semeiologich e, funzio11ali , radiologiche, ecc.) ch e si egl1ono 11ello studio clinico di que t 'organo, doveva spinger e- ver so 111etodi di osservazione e di. accerta111ento diretti e imn1ediati, per a1)prezzan1e11ti ch e tornas ~ero più utili e sicuri ai fini diag nostici. IJ dott . Frola fa cendo larga esperien za del m etodo in una gra nde Clinica , appassiona11dosi, p er i J·isultati ch e n e derivavano, a questo gener e i ricerca , este11dendola si ten1atican1 ente e raffinandola n ei dettagli del1'osservazione, ha poi voluto esporre in forr11a orga11ica il buon frutto del suo lu11 go studio nelle pi ù diverse contingenze della patologia e])atica fa ce11do opportunamente precedere g li atteggiam enti cellulari 11ormali dell 'organo in confronto con quelli patologici. « Ne è derivato co ì un piccolo trattato di citologia 11ormale e patologica del fegato, con 1

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ìA~ o

XLII, N l Ji\r . 29]

SEZI ONE PJIATJ CA

stretto riferi111ento all 'ammalato e · c l1e a ttraver so le ·varie 1nodificazioni e a1terazi'o11i cellulari cerca di. g uidare con utili insegnan1enti , s ul dato citomorfologico nello studio e 11ell a diagnosi delle va1~ie sindron1i epatich e pri111itive e secondarie. Sono passati in rassegr1a vari r ep erti citologici ricavati dalla puntura del fegato nelle diver se .affezioni d e11 'organo (e1)atosi, epatiti di varia rratura , acute e cronic h e, cirrosi , forme granulomatose, stati itte rici , processi 11eoplastici, ecc.) con numerosa casistica e vasto pregevole contrib·u to per sona le. L 'originale raffronto e eguito in l) ÌÙ c.;as i fra il r eperto citomorfopatologico ottenuto col punta to e il dato biochimico della funzion a lità epatica., i11dagato n ello st esso inferm o co11 la prova del !Bufano della a1n1ninoacidemia provocata, porta il m etodo an cor a più ad er ente a lla Clinica. « Una ri cca e chi.ara docu111 e11tazio n e i c()fl O· grafica ch e ar e bbe st ata . certa m ente di n1aggiore e più in1medi ata utilità, per co11fror1tj , se riporta ta in colori piutlo t o ch e in micr ofotografie : n1.a son o intuiti vi i motivi ch e l 'h an110 esclusa - dà a l lettor e un buon qua· dro delle d elicate immagini citologicl1e, n or111ali e patologich e, e un suffi ciente orienl a n1ento p er la comprension e d ell e fini questi o 11i di diagnostica citologica c h e l 'A. ])assa irt ra ~e,g n a. cc Un a. considera1i_ o n e ge11eri ca 11011 l}UÒ esser e 1q!t1i tac iuta: se la prati ca de l ·1; u11tat o epatico , così con1e l 'A. la espo11e, qua11do ~ i o sser vino elem entari note di tecnica, è di tac ile attuazione e senza alcun pericolo per il soggetto i11dagato, non è allo st e so inodo a gevole 1p er ttitti risalire dal] ' osservazior1e d el prodotto ricavato da l puntato fino a ll a di agno si di natura d ella lesione viscerale e p erta nto d ella mala ttia epatica. Il r11et od o allestisce p er lo tudio istopatolog ico gli e le n1enti cellt1Jari p er buona p a rte isolati e distaccati d a i ra111)orti r eciproc i e da quelli col t essuto di sosteg110, c oi va si sang uigni , e.an a li biliari , ecc. : e se esso - astraendo da tutte quell e 1nodalità tecniche ch e attraverso Ja fissazione, l 'indu rim ento , 1' inc lusion e ecc. (ch e n ell e indagini i stop a tologich e mode1:n e vanno eliminand osi) 1no dificano profondamente lo stato d el delicato complesso cellulare - provved e lo tudio di un materiale cellulare a ssai prossim o o identico a quello naturale , è b en diffic ile, in J11 olti c asi , dare un giudizio preci so d ella n a tura d ell? malattia epatica su cellule isolat e e ~v ul "e dal loro complesso arr1bi ente organi co: .alcune diagnosi istopatologich e r estano controver e an ch e al] 'osservazione di largh e p r e·p arazioni istolog icl1e comu11i ch e con servano i natura li rapporti di tutti i costituenti in tessuto ep ati co .an1rna lat o. Ma va ricono ciuto ch e ] 'e~peri en za, co111e ~e I 'è fatta il dott . Frola, i11 questo ge -

11er e di ricer ca; p otrà dare a n ch e i11 .altre 111an i gli s tessi buoni risultati p er un orienta n1 ento pesso n ecessario fra le difficoltà di una diag n osi c linica , costituendo un richian10 per i giovani alle questioni di 1norfologia patologica , talora dimenticate o ignorate : e qualora il m etodo , con1e m erita, u scendo d.all 'a111bi ente strettameitte cientifi co , p en etri con larga a1)p li cazione n ella n1 edicina p ratica, un nuo' o e1em er1to verrà a cem er1tar e quell a au~ pi ca ta collaborazione anatomo-clinica , ch e h .a segr1a to in p a sato )e più g randi conqui t e d ell a Clinica, e cl1e 11a an cora molti co1nr.- iti in co1nu11c d a assolver e ». ~1 il a1io,

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Giug11 0 1935-XIII. ALBE RTO P E P E RE .

CENNI

BIB LI O GRAFI Cl(t) .

"Jtli issen scl1afllich e Wooh e zu Fra1n k1uri . Erbbiologie. Un · v·ol . in-8° ·di 176 p a g., con 75 fì g. G. Tl1iem e, Leipzig, 1935 . Prezzo RM. 10. ·I problemi ·dell :er editarietà son o oggi di g rande importanza e di inter esse n azio11ale per i t edeschi , ch e tendon o al con cetto teor etico d ella cc r azza ]) ~ra » . Si comprende qui11di ch e essi sia n o st a ti lar g·.a111ente tratta ti alla <( Se ttin1an a ~ c i e 11lifi c a » lenuta i a Fra n coforte 11elJo scor so . e t.te n1bre (an aloga all e riunio 11 i della n ostra cc Società per i] i)r ogr es o delle sr i en ze ») . · 'fro via n10 qui riu11iti g li u11dici r a ])j)Orli , co11 le r e lati ve di scussioni . Alc uni tratt.a110 Ju quetio11e dal i)unto ·di vista cellul ar e (Teo ri a d ei crorn oso111i (Hab·erer); T eoria gen er ale d ell a essualità (Hartn1a1111); Il pH n ella cellula vivent e (J. Spek), ecc .); a ltri il p r oblen1a delle 111utazioni (H . Stub,b e) ; L '·u nione dei ge11 ed i caratteri esterni (Timo féef-Ressovsky); Gli esperin1enti sulle p i.ante coltivat e (von Sen gbusch ); l gruppi san gui gni. (Laubenheime.r ); Il canc ro e l 'eredità (1F . Kroning) ; L 'er editarietà d ell e m a la ttie cutan ee (H. Siem en s). Tutto un complesso di lavori ch e di questa a ncor a oscura question e t e11 tan o di dar e una pieg.:l zion e con i. con cetti oggi v igenti . L ·èdi zio11e è c t1ra t a d a W. Kolle. fTl . I

A1iales <l el Jrisfitut o M odelo d e Clinica rriedica . Vol. XIV. Un vol . in- 8° di 600 pa-g ., ron fì g. Buen o. Ayr es.

L 'I s tituto n1od ell o di Clinica 111edi ca è ann esso a ll a Facoltà di lnedic ir1a di Buen os AJres e dirett o da l Prof . .T. R. Goven a. 11 grosso vo· lun1 e, r l1e è iJ XIV d ella serie , testi m on ia I 'a t ti vità an <·l1 e i)r aticn del detto I sti tuto , r h e ac (1) Si pregl.I d 'iriYiare due copie dei libri di cui si deside ra la recen sione.

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POLICLlNlCt ~

cv::;r: i1~. un anr>o 733 n1alati· J'~ l! 0 corsie e 33·00

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ne visitò amb11latorian1eJ1lc. f, ·istituto Gv.iì.ì.pre11d e, oltre alle sale Ò::>pedaliere cd ai vari labt 'ratori, anche una Sc:i011e chirurgica , in c ui_ :si eseguirono 28'0 operazio.L:i, i11 massinta parl\.' cavitarie. L 'at tività sc ie11lifìca f>. din10 lrata dal cor11ple ~o d ei 38 la' ori qui raccolti , alc u n i d ei quali di Ya ta n1ol e, com e lo studio s ulla r espirazione J)O lmonare e ti "ularc (A. J)agnino), sulla ~ t e llcc lon tia (J. A. Càeiro), sul dia bete ed ipol iro idis1110 ( ~·1. \ 'riart) ed altri. fil. Co ·i l r ibu)ti d ef L a.boratoiri o di Psiqol ogia (l l ri . ca ll . Sac ro C uo re). 'c rie VI . ( In voi. in-8° di 19-! pag. con fìg. e la,.. Sor. ed. « Vi la e Pe11 ·ier o » . Milano, 1935 . L . ·~ O .

Atli,iti• Jiotevo lc que ·ta dc l Labo ratorio di psico log·ia dell 'ù ni.versità cattoli ca del Sacro Cuore. a11intata d all o i)irito attivo e fatti vo del ... uo Direl lore pro f: Padre Agostino Gen1elli, secondalo dall 'app,assionato lavoro d ei .. uoi co llabo ra lori . ~e fa nno fed e que ti volu1ni · (ques to è il \ 1 ( d ella erie), cl1e raccolgo no It~ rice rcl te e g 1i :;tud'ì che i vi si f<l 1100 e ch e rig ua rdano la i1sico log·ia pt1ra e quella ap plicata ali ' educazione, a lJ c i11du tl rie (.1)sicotecnica ), ecc. Nel pre ·e11tc. ,·o lume lro -iarn o uno st udi o di A. (~ a lli ulla j)C' rcez io11e totalizial. ri ce d elle forni e altraYer so la fo, ea cen Iral c nrlla luce c re1)u:colarc rd un a ltro rr1ol1o va~ l o dello s tes o aul or~ , s u I la ripro d uzi O Jl C di i}rofi li a l)LÙ ·io-nifr r al i, e11l rarn bi c he dilu cidano varie questi oni ·,··ig uarda11Ii la vision e de lla figura e 1

del fondo. Seg11ono le ri cer che r1 uove cd o ri g·i11ali de l Gemelli iu r·ollaborazione con G. Pa tori , s ui metodi d ell 'e le ttroacusti ca n ello studio drl ling uaggio, cl1e aprono la via ;:id 11n 11l1ovo in dirizzo di ' Ludi feco ndo di ri s ulta ti; ne daremo in seguito più an111ia notizia. Di-) ullirno , la co11 ferenza. che il Gemelli ha tenuto a Praga all ' ulli n10 Congrc "' so di psicotecnica s u << Ese rcizio cd ap1)r endin1 enlo », di gra11d<' importanza f)ratica, specia1mr11te per ] ' istruz ione df".g li ap,prendi ti e cl1e lia in contrato I' unan ir•1e c on srn . . o. fil. 'oc 1ÉT1~

B111/leti11 l'rim es triel de l ' Organisa fion d 'Hygièn.e. ' ' ol. JV, n . 1. · Marzo 193·5. Gcr1ève. nE s

;.\ 'fJ O:\ • .

· Il O'fO so fasc icolo (325 pagine) d ell 'intcrc sante publ)li cazione con lien e i ri ultati di una incl1i cs la fa tta pre so cin1que Nazioni (Germar1ia . Danin1ar ca , Inghilterra . ... tati l Jniti A., Fra nciaJ :-.u] f rattnrn. en to d ella sifilid f>., d a c ui si rica Ya11 0 111oltc r eg·ole prati cl1e c11e possono ~t r' ir0 di !{uida. TrovianH1 i11ollre lre f;lpporti . t1ll 'c rn oc u1lura d cl ])acill o t u berco lare seco n· d o I.oe'' ei1 ~ tc i11 ; u no di (~ alrn cttc e Saenz

su

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\LII,

lANNO

29]

Ntl l\I. '

tale ricerca in g·ene rale, _ur1 .altro di S. G ri ffitl1 s ulla bacillen1ia tubercolare cd tlll' terzo di A. Jenseu s ulla tec11ica d ella ricerca. fil. '

Bu.lietin,s. et Jt,J érn oires de la· Société jrançaise ci'OpJifa,lmolo·gie. XLVII anno. U11 vol . in-8 di +58' i)ag. Masso11 et C. io, ·Paris, 1934 . La Società fr<.111crst' di Oftaln1ologia raccogl ie u11 g ra11 J1t111• ero di soci di lt1tto iJ mondo; ne troviamo 3'6 l)f r l'Italia, fra ct1i fan no parte co1ne Delegat i slranìeri! i Proff. Ovio e v·. -

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Rossi. In quc to volun1C' , cl te riti rlisce gli a1ti d elle rit1nion i e cl1e è il ~7° .della serie ono raccolti , o lt r r a 11otizie ri cruarda11 li l 'Associazi o11e, gli a tti d el Congresso te!lutosi nel n1aggio 1934. Alla relazione di M. \tander Hoeve, su11a l>i omicro co pia della congil1n tiva, segt10·1)0 11un1 erosi si 111e r orn uni ca.z~o n i su bvariat.i argom onti di fisio1)a t.olog·ia oculare e di pratica oculis tica, di gran d e inlr. reS$t'. [il.

'}Vienér .~lrc h, i v ' f. iririere /ltl ediziri. Vol. 27 , N. 1. [ n-8° d i 158 pa'.g.. con 20 fig. e 15 cui ve, Urban e Scl1warzeoberg, Kien 1935 . Prezzo RM . 14. 30 (S. 28.GO). . 1

Questo nu111ero d ella 11ota ri ~-is ta viennese è d edicato a W . F alla, i11 o ccasione d rl s uo 60° ar1r10 e co11tienc lavori d i a llieYi ed an1ici d el i11aestr o , fra c ui cilian10 j .. eguent i: Se.n1plifi cazio1ie d ella rnisu,ra del l·icantbio respira.t fJrio (G. C. Ben edi r r). 1un1e1l.to della eif ftcacia tera-

pe11;tica delta Iraisfu siorìe sarigu,ignia 11ellr» spesi ( R. Boll er e E . Feuz). Clinica. ed ariatoniia pat otogica della sclerosi eridoc ,.i11a multipla (R. RollPr e 1\. Goedel). La. polmoriite nel d i ab<?te m ellito (G. DcJij.an nis) . Scienze n.aturaii e rnediciria (A. Gigon). Ostacolo all'azio11e di11retica d el cajf è da partP d el la.tbe (K. Hi tzerl b·c r ge e f{. Roller) . 11 lobo J)O ~ teriore dell ' ipofi ~i cd il rica1nbio dei r arbo idrati (F . Iloeg·l<'r e J?. Zell). fil. J·"'. Z \ NlBRCNI. Le Th ernionièl re de [a R ésislivilé v itale. ~di.torr Maloine, Pari·gi. Prezzo I;- r . 12 3, 0{J. Lo Za·n11b-rin i e ·p·onc i11 qLtc to libro una SJlecia le. reaz ione tlella saliva eh<' conse,n te di dosar e la capacità <li r e:-i tc nza ·y italc d ell 'orga• i1 • ~tno . ·· La tec,11jca ò sen1pli ce·, m.a l '.t\. si diffonde a ì)rP-c.isarr i fatli biologici che stann o alla l)asr d ella r eaz ione, o ad elencare le nun1crose r S J)C 1·io11ze cl1e con1pirovano i I valore di agnosi ico J)rogr10 tico d ella rf'a7 ion e s i r~~~ . t)uan tl1nq11e l 'in1porlan?:a dell e n1odi Oraz io ni , alivari corr1 e ind ice d f-' i va ri slati fisiopatoJogir. i fos$r lata dn ten11J1\) intra·yedut a e d irn(>.~ l rata , lo Z<l1111tbrini l1a il inerit o d i osser.si m c, tiO suJ la vin <lolle J)rcci. az ion i. DR.


Al'iNO

(J\1.

\LIT ,

NUì\I.

29J

1459

SEZJONE PRATICA

DIVAGAZIONI

ACCADEMIE. SOCIETA' MEDICHE. CONGRESSI

Il mal d'aria.

2° Radono della Società Italiana di Gastroenterologia.

SILLEVAE Rrs .

.four1i.

de Pratic., 22 giu -

(Roma, 26 m aggio 1935-XIII) .

g110 1935). Il 111al tl 'aria è p·er co loro cl1e viaggia110 i11 areoplano quello che il mal d i mar e è ·p er co Joro c}1e viaggiano in inare. La sinto111atologia è vici11a , n1a })iù nu111erose sono le cause del mal d 'aria. · ln pri1no luog·o so110 da co11siderare la sa lita e la discesa is tantanee, poi i n1ovi1n1enti di oscillazione analoghi a quel li di rullio. La ventilazione insu1ficiente della cabina può influire co111e age11te di intossicazione . Bisogr1a an cora co11siderare i sisten1i d i riscaldamento difetlosi. Quando l 'ap parecchio è i11unito d i 111otore raffreddato ad acqua , il riscaldam e11t 0 d ella cabi11.a i compie sen za alcuna difficoltà; so lo e i 111otori sono raffreddati ad aria, "'i lJossono p1~odurre delle fessure cl1e lascia no p,as are dei g·as d i con1bu tione , specie l 'os ido d i carb onio. Il ru111or e del motore l1a poca. influ en za. Lo s te5iso no11 l)UÒ dir i del fattore p sichico . Bisogna in1barcarsi senza paura e cer care d i distrarsi . La sir1 lo111atologia si rivela so tto tre form e : cefalica , COI) i11al di ca1Jo , salivazione inte11sa, na11sea, angoscia, sonnolenza; gastrica, con ' ?0111,riti ri1Jetu l.i; e mista, co1np r e11dendo la $UCcessio11 e dei f eno1n1,e.ni ch e caratterizzano le due allre varietà. La Corn1a cc f ali ca cede bru scan1 ente do110 l 'atterraggio , la forma gastrica è più t enace e può prolun!g ar s i a terra p er molt e ore. In ger1erale la i11agg ior ])arte dej via,g giat ori sopr,orLa 1111 viaggio d i 30-35 n1inuti. È dopo 1-2 ore ch e co1l1paio110 i segn i di malattia. La progno i è favorevole data la brevità d ei viaggi aerei. Come trattamento prClventi,10, si con sig l ia di t ar coricati su l dorso con la t esta leggBr1nen te estesa, di non ' 101.are ch e da lln 'ora e n1 eizo a due ore dO])O un pa t o leggero. V 'a11 pli ca~bn e di un.a stre~t.ta cintura, l 'u so d ell 'atro1)ina. C. T OSCANO. 1

1

Nel prossimo numero

UN CASO DI F ISTOLA

pubb/lcb~remo:

EP.~TO-POLMONARE

Lezione clinica de l Prof. RAFFAKT... LO SILVESTRIN r f'lirettol'e <lell'I ... tituto di Clinica ~Iedi ca Generale <lella R. Un1Yer ità di Perugia.

(Co 11tin uazio11e e f i n e)· " · num. prec. ) .

Ricerche comparative tra l' aspetto radiologico delle pliche gastriche ed il reperto gastroscopico. S. Arr1L1 e G. BoNADIES (Roma). - Gli 00. hanstudia lo n u merosi casi d i gas trite eseguendo .l 'esan1e r adiol ogico a IJiccolo riempimento e l 'esaJl1e gast.roscopico p ervenendo al risultato ch e i due 111etodi d evono essere e1npre associati p er l a diagnosi cli gas trite. La gastroscopia for11i sce d ati sul colore, opacità d ella mucosa, presen za cli muco endogeno, presenza di piccole ulcerazioni che la radioscopia 11on può di1nostrare : la .r adioscopia a su a volta perme lte l 'esplorazione con1pleta rli tutto il Yiscere e perciò a11che di qu elle p a rti che lo strumento non può esplorare. Tal i s tuòi so110 s tati compiuti oltre che sulla gastrite an cl1e in ca si di ulcera gas lrica, d i u lcera duod enale, di tu1nori d ello ston1aco. In un caso di erni a rliafra1n1natica in cu i còn t1na radioscopia no11 er a sta lo p ossibile inet tere in cviclenza se la 1nucosa erniata appartenesse o no ollo stomaco, la g astro copia p ermise l 'accerta111en to. La conclusione ch e d eriva d él qu es te ricer che è ch e i due m etodi gastro copico e r adiologico a piccolo r ie111pin1en1 o deYono es ere sem1)re associati se si vuole fare u11 a òiag·110 i precisa di mal a ttia di ston1aco. 11 0

Sul quadro radiologico delle stencsi aorto-mesenteriche. L. SFOR ZA (R om a ). - L 'O. <le criYe u11 caso di ·5 te11osi aorto-1nesenterica in 11n incliviòuo intossica lo da Pb. e affet to d a l t1~, r h e accu saYa da circa 2 anni dolori epiga strici <l opo 3-4 ore cl al p asto, ro1nilo an1aro, giall o verd astro. H.adiologicamente 11cssu11a alteraz1one a rt'lr ico d ella colecisti . Stomaco a sjfo1le, allu11 g·ato, inollo spostabile. Peristalsi af'sen le o quasi. J3ulho duocle1lale g ra1ld e di forn1a nornud e · d uoclello s le11osato nella 3a. porzione. f ' t1 posta diagnosi di s te11osi aorto-n1esenterica. L ·am1nalato fu oper a lo d al i1rof. Alessandri di duocl en o-digiunosto1n ia e gu arì prrfettame11te.

(Ven ezia). - Ritiene che si tratti trop})v s p esso cli s tenosi aorto-111esenterich e, tra curan<io invece un altro meccani rn o di ris tagno duoder1ale, e cioè la ca duta di t on o di un segmento del duode110. · ll ristagn e; è d ovulo ad in sufficien za 1notoria . ' ' ESPIGNANI

Ha eseguito parecchie duodeno e dig·jt1 11 o~ to1nie e si è convinto ch e esis tono casi in cui indubbi am e11te il fa l lore 111eccanico è 11otevole. ì\rl caso riferilo da forza è evjd ente l 'importan za c11orrrte e qua i e elusiva del fattore mecca11ico pur essendo probabile 1·~sistenza di un fatt9re . lì\ <:-rran1co. FA. SIANI

(Padova). -

La cura medica dell' ulcera gastro-d uod enale applicata dal chirurgo pratico. R. R1cc10 (Roma). - L ·o. e pone al cur1e osser' az ioni ch e h a polulo far e co11 l 'u ~ o della ben-


1460

cc IL POLICLI NI CO

.z;oato ter apia, sopra tut to per qua11lo rig uarda u11 a umento d ella coagulabili tà d el sang·u e, utile ques t a ai fini della cura, m a fas lidiosa J)er il tra tta. . n1enlo intensi vo e continuativo endoven oso. L 'O. n otò i11fatti sp esso uria t ro111})osi circoscr itta, pure co11 tecnica scrt1p olosa e sp ecial1nente n ei s oggetti a sistem a ve110 o p eriferico p oco sviluppato. ·L 'O. consiglia p er ciò di diluire d i p i'l1 il m edicam ento e d i u sare com e veicolo a11zicl1è I 'acqua, il sier o glu cosato al .5 ~b . Ha o l lenl1lo co11 tali solu zioni u gu ali soddisfacen li ris t1lt ati . li comportamento della curva alcoolemica previa iniezione d'istamina nei no·r mali e nei soggetti achilici. E. SERIANNI e G. L o LL I (Roma). - Nei sogget ti . r1ormali la curva alcoole111ica provocata a diguino si abbassa i1otevol m ente se dieci i11inuti prim a .d ell a somn1inistrazio11e d el] 'alcool vien e praticat a t1 na iniezion e d 'is tan1inn. · Invece n egl i achilici la c11rYa alcoolem ica provo~ata a digiuno non è influen zat a cl a una iniezione d 'is lamina . 1.a secrezione gastrica dopo somministrazione di alcuni aminoacidi C. A R ULL ANI (Rom a) . - Risulta cl allo studio della funzione secretoria g astrica, espletata in 71 g· astro~ p azienti inediante soI1ì1ninis lrazio11e di triptofano e di istidina (per via ipodermica) e di g licocolla (p er via orale) (in compar azion e con l 'influen za .eser citata dall a col azio11e di JH·oc.lo l ch e i suddetti n minoaci di si comport a110 l)er lo pi'l1 n ei rig u ardi della secrezion e d el su cco g·astrico co11ìe sost an ze ad attivo poter e eccito-secr etorio. L 'influen za t er ap e utica attribuita ag·li aminoa.cjdi n ell 'ulcer a gastroduod en ale non può pertan to esser e ripor tat a ad u11 n1ecca11i.sm o cl 'azion e i11ibente sul] 'acidità. ~I

comportamento della funziòne secretoria gastrica nella gastrite cronica: L' indice gastritico.

C. AR·uLLANI (Rom a). - In ])J,_e ad un r aJJpor lo tra curva di secr ezione e rep er lo gas troscopico l 'O . può con cluder e ch e la presen za, la quan tità e I 'a.sp et to del muco non costituiscono un el en1ento u tilizzab il e p er l a diagn osi d i gastrite ; che l e cu r ve d elle d iver se frazioni ac icle i1on hanno alcun val or e d iscriminativo o d iag·11c.isli co; salvo il caso d ella gastrite atrofi ca, ove è quasi costante il r eperto di achilia con1p let a; cl1e il r apporto tra la .così det ta acidi là cloriclrica to tale e l a cos) cl et ta acidit à cloridrica. liber a J) U Ò essere ass11nto come in dice gastritico; inia t li lale rappor to quando su f1eri i.l Yalore di 1, 75 depone in favor e dell 'esist e11za d1 u .r1a g·as Lr ite catarr :J l f;. A . ALLODI (Toli110J. Ricl1ia111a l 'a tlen zione sull 'im p or ta11.Za d ell 'aume11t o d el n1u co nel su cco ga-s lrico; sul con1p or t an1en to tlel ll efici t clorid rico; -st1ll 'au mento ;iel l 'acicli tà clìffer e11zjale, in r apporto alla d iagn osi di gas tri te cr o11icft. L. FEHUANNJNJ ~Bar i) . - ,S 'i r1 ler essa su l ro1nportament o d ella cilo-dìag·nosi rl el succo. L. BAGLIONI (Ro1n a) . - Ava11za dubbi sul si gn ifi cato a t t ribuito alle cliYer se fraz1011i acide d el su c.co g,!t~ tric:o ~ in con srg·u e11za dell 'in1p iego di i n dic.:aitor i diversi e con s ig·l ia la r icerca d ella R . /.\ . e <lel pH . PANTANO. Ribadisce l 'i111port anza dell 'au me11lo del muco gastrico e dell 'acicl ità differen zial e. C. AnULLANI (Ron1a). Cl1iarisce ch e u n aur11ento della quan tità clel n1uco gl i è occor so <li os:Srrvare in casi di ga... tri te 111a anch e in sogge1t j

)>

[ANNO 1..LII , Nu~i. 29]

con m u cosa 11orn1ile; ch e la ricer ca <lel1 'indice gas lrjtico h a valore solo i1e r i casi i 11 e tti l 'H CL libero è presentP. (escluse q u i11di le achilie) ; che le variazio11i cl ell 'acidit à. . Uffcren zia Le sor10 i11clire t tatnente es1)r esse d all 'indice gas trit ico l111itam ente nlle osill azioni cl ell 'aciclità cl oridrica co111binat a ; c11e lo studio citolog·ico clcl sedìn1ento era st ato ri servato ad altre i ndagi11i in corso ; ch e infine una più esatta r icer ca })ìoc l1imica, te11e11clo co11t o c!ella f"\. A. e d el p H , av.r ebbe n Ecessar iame11te meglio riposto ag·li sçopi di u11 !Jjù esél t lo stt1d io fj sio1)at oJogico d ella secr ezio11e gas tr ica. Sul quadro radiologico di alcuni casi di tumore del duodeno. M. C ACE (Ron1a). - · l{ iferisc~ su lla p ossibilità d i diag nosticare d ei t u nìori d el t r a1to duod eno-digiun ale in vivo. Riferisce su 4 casi capi.t a li a ll a su a osservazione, n e discute i r eper ti r adiol og·ici che sen1bra110 m ollo car at t eris tici , speci almente in 2 casi . In.t erviene su lla discu ssion e VESPI GN ANI di Ven ezi a ch e cl1ied13 al cu n e d elucirlazio11i i 1 1 }Jr o1Josito ch e poi g'li vengo n o forni te d all 'O. Azione degli estratti epatici su Ila secrezione gastrica. F . CoRELLr (Ror11a) . - L ·o. r iferisce di avere esperi111en tato l 'azion e deg·li estr a lU e1Jatici sulla secrezio11e gast rica i11 20 p azi e11 li, 16 d ei quali con H .C:L . prese11te n el su cco gas lrico e 4 achilici, otle11e11do i seg·u enti risu lt a li: Nel 65 % d ei casi, sia i val or i cloridrici cl1e l a quantità di su cco g·ast r ico son o j11ferior i a quelli o tter1uti con l 'istamina . Nel 35 % d ei casi i valor) son o ugt1ali o 111ag·g·iori cl i quelli o l lenuti co11 I 'is tamin a. Cura dietetica dell' ulcera gastrica e duodenale. D IENA (Ron1a) . L 'O. r ichi a111a l 'a lt e11zion e dei Collegl1i su un veccl1jo 1netod o di cura cl ell 'ulcera g·as tro-cluoclen ale, d a l ui seg·u ì t a i11 25 an11i di IJr at ica profession al e e ch e gli rliede buo11i risullati. Esso consis te n ell a som1ninistrazion e d i un r egi1ne frazio11ato in 5 p asti Jasci a11do u n a m ag·g·iore i1nportan za ai p asti di mezzodì e d ell a sera i quali sono costituiti di car11e trita , d a Yer clure passate e condite a piacimento, d i forn1ag·g·i dolci, frutta cotta passat a e frutt a crud a g r a tt u g·g·i:i t a . Li111i tati gli al cool ici. Il r egime soddisfa allo scop o di far e scon1p arire i dolor i e cl i dare una ii)eralin1en t azio11e,. secon cl o l 'A., n1olto utile. I i11al3.ti si ad at t ano al r egim e ch e deve esser e seg·uìt o a l ungo p er })Or tare ad u11a sicura g·u arig ione . Difetto di riempimento del colon trasverso per compres· sione da essudato appendicitico . Q. VrscHrA (Eg·itto) . _,. L 'O. r iferisce il caso cli u n p aziente ch e d a al cuni m esi aveva aYver tito dolori al quadr ante inferiore d est ro dell 'acld on1~ e ch e si er an o n1anifes tati a p iù riprese; quest a s111ton1atolog·i a dol or osa era accompagn ata d a bruciore, acidj tà gastricaJ t enden za al von:iito. Il clol or e corr isponde11va al pu11to {l i ~f ac-Bo u r11ey ed esisteva qualch e contrazion e di difesa d ella par ete n1u scol are . Il r eperto r adiologico , r ecl at to da al tro Collega, dim ostrava cl1e n el colon t rasver so - n el tratto pi ù prossin10 all 'ascende1rte - esis leYa t1n difetto di. riempi111en to ch e, essendo cost ante, fu inter J)reta to J..>er u11 neopl as111a int r i11seco d el colon. Il pazie11le qu alcl1e gio rno J)Ì LL t ardi er a ricover [l to i1el rep arto chirurgico d ell 'Ospeda le It al iano per g li OJ)po r lt1n i ar certa1nenti.


;[ANKU XLII, :Nul\lr. 291

SEZIONE PRATICA

11 quesito posto dal chirurgo era di stabilire se il difetto di riempimento ch e si osservava nelle radiografie, era d a m etter si in r apporto con un n eoplasma intrinseco od estrinseco, ed a tale scopo fu -Ordinato u11 esame radiologico per clisma opaco. L 'indagir1e radiologica fece i11travedere che il eolon trasver so si riempiva perfettamente e che la i11terruzion e si verificava alcuni minuti dopo, tanto che il r eperto si è conservato ugualmente nelle radiografie cl1e sono st ate prese a breve intervallo di tempo dalla radioscopia . Questo tratto del colon corrispondeva all 'unione <lell 'ascendente con il trasver s·o. Il rilievo radiologico dimostrava quindi, ch e il dife tto di riempimento er a dovuto a fenomeni di . compression e. L 'intervento chirurgico (prof . Cr escenzi) fece notare · una appe11dice cronica riacutizzata con appendice r etro-cecale, l a quale aveva determinato un ess·udato che comprimeva sul collo trasverso. Occlusione acuta arterio-mesenteriale.

F. STIPA (Roma). - L ·o. riferisce su di un caso capitato alla su a osservazione di occlusion e acuta arterio-m esenteriale ch e, per sist endo an cora dopo avere m esso il malato in posizio~e genu-petturale, fu opeI'at o. L 'oper azione consistette in una duodeno-digiu 11ostomia ch e dette per risultato la guarigione complet a. Stenosi duodenale.

M. S A~TORO (Roma) . - L 'O. riferisce su un caso di st en osi d uodenale d a ascaridi, diagnosticata al1 'indagine radiologica. Trattasi cli una donna di circa 40 anni, inviata all 'esam e radiologico con diagnosi clinica di st ertosi pilorica di probabile n atura neopl astica, per un complesso di sintomi cl1e indiriizavano n etta111ente ver so tale diagnosi. L 'indagine .r adiologica escluse l 'esisten za della s lenosi pilorica e fece osservar e una n otevole ectasia dell 'an sa duodenale. 1'ale dilatazione aveva delle speciali car atte,r istiche : nell 'angolo superiore e n ella porzion e discendente del duodeno si osser varono delle zon e n on ben e inie ttate, non unifor111em ente ripien e di pasto opaco, t ali da far pen sare ad una forma di infiltrazione n eoplastica delle pareti duoden ali, senonch è t ali zone di anor111ale riempimento non erano fi~se, s tabili m a di sede e 111orfologia mutevoli. Proseg·u endo n ell 'indag·in e, si osservarono jn1m agini di ascaridi in al cune anse del t enue . Si pen sò per ciò alla coesisten za di essi an ch e n el duodeno, dove è n oto ch e si trovan o spesso am Lnassati, :lg·go111itolati , e si a ttribui ad essi la cau sa della ectasia cluoden ale, in parte for se di])ende11t e a11che da fenom eni riflessi: La cura 1neclica adatta h a p or tato a complet a g uarigion e la m alata. Esaurite tutte le Co1nn1issioni inscritte all 'Orcl ine del g·iorno, il Presiden te, prof. FERRANNINI, ringr azia tutti i Collegl1i intervenuti compiacendosi per la ottima riuscita rlel Con gresso. A. BoNADIEs.

R. Accademia delle Scienze Medico-Chirurgiche di Napoli. Seduta del 27 aprile 1935. Presidente : Sen. l)rof. G. PASCALE. Un nuovo micrometodo per dosare l'azoto ureico.

M. ZAPPACOSTA . - L 'O. h a trovat o ch e la dixantidrilurea, prodotta dalla r eazion e quantitativa,

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scoperta da Fosse, fra l 'urea e lo xanticlrolo, r eagisce quantitativame11te con la floroglucina in soluzione solforica, e che il composto, trattato con acido tricloracetico a caldo , sviluppa un inten so colore rosso-violaceo, proporzionale alla quantità r eagente. L 'O. h a utilizzato quest a sua r eazion e per dosaggi m olto precisi di urea n el ·sangue totale, siero o p1 asrna (cc. 0,2), n ell 'urina e n el liquor. Sulla presenza di leishmanie nel rino-faringe di bambini

affetti da leishmaniosi.

P. GRITTI. ,-,. L 'O., considerando da u11 a p arte la presenza già dimostrata delle leishmanie in vari tessuti dall'altra l 'importanza che n ella paLogenesi di ' molte infezion.i 1?-a il complesso sis~e­ ma linfoide dej cavo rino-laringeo, ha credut() interessante eseguire ricerche di.r elle a co.no·scere. ir~ q uest o Lessu Lo di bambini affe.tti da leish1!1-ar~1osi l 'eve11tuale presenza del parassita e le reaz1on1 da esso provocate. . . di· Le caratteristiche clinich e del rino-faringe questi a1nmalati si possono rias·sumere in in~en se note catarrali ~ facilità della mucosa a san gui11are al minimo toccam ento. L 'D . ha ricercato il parassita n eg-Ii strisci ottenuti dal m ateriale prelevato dalla volta rino-faringea con u11 portacotone m o11·· tato dal sedimento della soluzio11e fisiologica adoper~ta come lavanda delle cavità. ~asali, infine per strofinam ento diretto sui vetrini del te·ssu i:o aden oideo asportato m ediante l'adeno~o~o! ed h.a s·ludiato al microscopio numerose sezioni istologiche del tessuto asport ato per rintracciar e il parassita e rilevar e le alterazioni s trutturali d a esso provocate. . . . . . . . L'O. riferisce tr e storie cli nich e di b a1nb1n1 in cui ha riscontrato i parassiti di Leishman, oltr~ ch e liberi, an ch e ing·lobati n el prot oplasrna d ~i polinucleati e dei macrof~g.i del .t~ssuto ad.eno1deo, e dimostra i preparati istolog1c1 otte:iut1. L ·o. afferma, a con clusion e del su o drre, che, pur volendo per ora t en er e sosp eso il. proble.m~ della even tuale trasmission e della lersh man1osi da.Il 'ammalato al sano m ediante contagio del m ateriale infetto avente sede n elle vie aeree su perio.r i, può affermarsi ch e l 'an ello di Waldey~r! a~ pari di tutto il sistem a linfoide, o-ffre. cond1~1on1 favor evoli allo attivo sviluppo delle le1shma111e. Osservazioni su alcuni casi di coxa-plana (malattia di Legg, Calvé, Perthes).

P. D EL TORTO. - L'O . fa la storia di questa forn1.a m orbosa, ch e va r agg·ruppat a tr a le pseu doLl1ber colosi · tratta della su a ·sin lomatologia, clell 'an atomia' p at olog·ica, dell 'indagine. r acliogr afica, della diag·r1osi differenziale della lesion e. Riporta infine· i tre casi, che h a avuto occasion.e di studiare in guest 'ultimo an no e ~e fa la cr~­ tica, specie dal plinto di vist a della et1opatogenes1, la cui inlerpre1azion e è t l1ttor a controve.rsa .. Eg'li concludendo dice ch e, dallo. s~udio d1 q~e­ sti tre casi ìn cui dall 'esam e c]1nico e specialm ente radi~logico la diag·n o:si di coxa-plana risulta inclubbia, n on riesce a rilevare un movente ètiologico. comune; in quanto n el J)rim o la lesio11e sembra sia iniziata in seguito ad u n trauma; nel secondo i ·anamnesi è muta, speciall11ente calcolando ch e Ja lesione è bilater ale, m entre l 'attenzion e del curan te er a richiamat a su una sola delle an ch e; nel ter zo infine la lesio11e è i11olto compl essa, varia, ma con s~gni abbastanza e·satti di forn1a infettiva, quale pu ò essere una poliartrite reu1na tic a.


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e<

Di 111odo ch e si d ovr ebbe pe1ìsar e ch e su uno st esso seg m enlo sch ele trico, a livello delle cartilagi11i di accr escim ento subepifisarie d ella t e·sta d el femore, momenli e liolog ici diver si (trauma, infezione di origine oscura, s limolo d ell a crescenza) abbiano p otuto agire provocando co1ne risultat o finale lo stesso esilo in coxa-pJan a . P er spieg are com e l 'esito possa es·s ere s lato identico si deve an ch e amme tter e ch e a livello della zona lesa debba preesis ter e, congenitamente s 'intende, un'alter azion e d ei normali costituenti d ella epifisi fem orale, ch e sotto lo stimol o abnorme produce la m aJa tli a . A que·sta, quindi , occorrerebbe ricor1oscere forse più ch e allro il valore di una si11drome m or bosa a fattore etiopatogenetico svariato, ma n ella quale l a fa se conclusiva anatomo-patologica sa1 ebbe sempre identica, nel senso che per una qualsi asi d elle cause d et erminanti si h a una altera ziorie trombo lica vasale, seg uìta da necrosi o·ssea ~settica con fase di riassorbim ento dei sali di calcio cl a principi o e fa se di ricalcificazione ed add e11samen lo secondari a . La car atteri stica d eform azione a r esping ente d ella epifisi sarebbe conseguenza sia della compre·5sion e sul seg n1ento d ecalcificato e malacico, sia 'l ell 'adden sa ln c nto osseo prodotto dalla iper calciIl Segretario. ficazione .

Società Medico-Chirurgica di Padova. Secluta del 7 giug no 1935. Presid enle : Prof . 1' 1'ERNI. J)olt. A.. Co:,TANTINI. -

Os.se r vazi o11i su i m ovini.e n l i d ell'az:>z:>erid i ce del co niglio f atte atit r aver so i t1ia f en es lralu r a cl ell 'adclome .

Sui rapporti fra l'appendice vermiforme e la peristalsi intestinale. Do lt. A. CosTANTINr. - L'O . ha saggiato l 1 azio- , ne ul lai p erist al si intestinal e di es tra tti di appendice e di vari allri organi ed ha osservato una a ltivazione d ella n1o lilità del tubo di ger ente assai spiccala con gli estratti di linfoghiandole, di rni1za e LI 'a ppendice. Dai risul la,t i d elle esp erienze è portato a riten er e che il processo vermifor1ne i1011 c~ercì li una fun zion e sp ecifica eccitatrice d ella p eris tal si a1nmessa d a numer osi ricerca tori. Do tt . G . DENES . - Sul l'a p ar agglull irtazion e. Ricerche sull'attività endocrina della prostata. Do1t. F . STEFANI. - Da varie ricer ch e compiute cl a11 '0 . risulta ch e l 'es trat to di prostata spiega effetti di n atura or111onica caratleiristici sul rica1nbio, ullo sYilu1)po , ·sull 'accr escimento, sulla 1naturi tà sessual e, ecc. e ciò ir1 or ganismi appart en e11li a i pii1 clisp ar ati g r adini d ella scal a biologj ca (animali e veget ali). La pros tata h a quindi ogni buon diritto p er esser e con sid erata un or ga110 a secr ezio11e inter11a, e d 'importan za tutt 'altro ch e trascurabile, in con i<l er azion e dell a notevole i11tc11 ità d ell 'azio11e piegata d ai su oi estratti . Alcuni d egli effe l li osser va ti <lan110 poi m odo di sta], i l ire u11a uni'l à di 11'1i t1ra òi t al e attività e11do. cr1na.

I

La pressione del liquido cavitarlo nelle asciti libere. Do t t. C. C.\LABRESI . - L 'O. 11a s tudiat o il com1>or lar11e11to dell a pressio11e del liquido p erito11eale Il e i Ycr sa m en li a citici , ia trasud atizi ch e essudat izi. H a u a lo in qu asi tulle l e esp erien ze un ma1101ne tro ad U, conne o col trequa rti infisso a livpJlo cl ella l in ca spino-ombelicale di sini s tra. Lo te o liquido a ci tico Ye11iYa .l a ·ciat o p en e trare li•

lANNO XLII,

lL POLICLINICO n

~ U l\<l.

29)

b era1ne11te ri el tubo 111anometrico e la pressione , e11iYa p er ciò dire llam e11te espressa d all 'altezza. r [1ggiunta dal fluido. In qualch e esp erien za un n1ano1netro aneroide· od un tubo piezo111e lrico furono raccord ati ad u111 ag o infisso nella parte più elevata dell 'addome· (r egione ombelicale ad an1malat o di s teso) . Lo studio di una quindicina di casi , d i cui al cuni pit1 volte punti , ha m esso in eYiden za sosta11zialmente ch e : 1) l a pressione alle parti declivii varia fra 9 e 35 crn . cti colon11a liquid a ; 2) l 'al-· lczza d ell a pressione s tessa. non se1nbra legata al! volume del liquido raccolto, n1a piuttosto all ai presen za di meteorismo , cl1e dà , se presente in1 inodo cospicuo , le pressioni più el evat e; 3) il dec:r e1nento d ella pressione, p er u ccessiYe sottrazioni di liqujdo, si fa in modo irregolare; 4) la pres~ione n elle r egioni elevate, ch e misura l 'addenclo non ver an1en te idrostatico d ella pressione end'operitoneale , varia fra 4 ecl 8 c1n. di acqua, e rapida-· m ente decr esce in corso di paracentesi ; 5) le oscillazioni r espiratorie della pressione endoperiton ea,.. le sono piut los lo m od este c1r2-1 cm . d 'acqua) : la pressio11e aun1enta pressochè di r egola dura11 le· l 'inspirazione. 1

Dott. G. DE ·L uccRJ. -

I ... 'inn er vazion.e d el scolo areolomammillare d ell ' uonio.

Do tt. L . 0LPER . -

n 1U-

' t ull i o i stologi co sull 'inrie r-

vazion e d ell ' uret er e.

R. SA .-~TI e B.

ZwE JFEL. -

Ri ce r cl1e f arn1acologi-

cJie sulla p er ca ina. 11zione sul cu or e isolal o di co n igl i o. Rajfron.t o co n l 'azion e cocainica. Antagonisn1 0 co n l 'adrenalina.

R.

8 AN1J

e B. z,vEIFEL.

S lu di f arm acologici

su l la p er ca i na. Azi o11e su l cu ore i so lato di r ana. R affronto co n l 'azion e coca i n i ca . .4 n lagonisrn o co11 l 'adrenalinar

Metodi e risultati sul dosaggio degli alcaloidi della se .. gaie cornuta. M . AusTONI. ·-. L 'O. ha u sato n el corso d j dosaggi d ei preparati di segal e cornuta il metodo biologico di Broom e Clar ck e quello colorimetrico cli Smith: riferi sce aJcu11e particolarità di tecnica con l e quali h a ovvia to ad alcuni incon venienti, ch e si presentano in a.m bedue i m etodi. Porta a conosce11za d ei risultati di d osaggio deglj es tratti fluidi <li segal e cornuta ottenuti secondo l e prescrizioni d ell a IV Ecl . d ella Far1n . e deJla V Ed. e rileva Ja povertà in alcaloidi d ell 'estra tto fluido consigliato dalla V Ed. n ei confronti d ella preced ente . Ha pure eseguito ricer ch e sul contenuto di alcal oidi di prepara li d el con1mercio. Mette in rili evo l'importan za di d osaggi o e di controlli sp erimentali p er farmaci Lanto ir111)ortanti . Il Segre1lario .

Società Medico-Chirurgica di Pavia. Sedura del 22 in aggio 1935 . Presid ente: Prof. A. PENS.\ . Raro case di tromboflebite migrante del plesso spermatico in morbo di Buerger. Do tt. F . CAPPELLA . - Riferisce di un caso di nlorb o di Buer ger con trombofl ebite mig r ante del plesso s11ern1 a lico d es tro manifestatosi con sintoma tol ogie acuta. Richiam a ta la difficoltà di diag n osi d iifer en ziale con lo . Lrozzam ento erniario ing t1in nlc e piploiro, fa i1o lar e corn e l 'esan1e i st o-


IANNO

XLII,

:\u~r.

29]

1465

SEZ I ONE PRATI CA

loe-ico delle Yene asporla le abbia dimostrato il tipiéo quadro delle alterazioni dello stadio acuto del lVIorbo di Buerger .

Sui di verti coli gastrici. Dotl. G. S. DONATI. ~ Viene ricordato che alla <listinzione artatomica dei cliverticoli gastrici in veri e fal si non può se111pre corrispondere q u ella c::1iopalogene tica in congeniti ecl acquisiti perchè .a11che i cliYerlicoli veri possono essere acquisiti. È illu strato un volumii1oso diver licolo vero con,genito aYen te sede lu 11go la grande curvatura.. gastrica rives tito di n1ucosa elerotopa intestinale esalta1nertle circoscritta al diver ticolo e munita di una specie cli sfintere muscolare in corrispondenza c.l el l 'orificio di comunicazione col lume gastri-co. Il diYerticolo associato ad ipertrofia pilorica pura 11011 dava alcuna sintomatologia clinicamente rilevabile. Dal punto di vista radiologico il quadro era tipico per la presenza di molti segni caratteristici dei veri diverti coli. La terapia co11sistette in una resezione duodenogastrica che diede felici risu ltati. :Sulla rottura sottocutanea dell ' intestino erniato da c.ontusione. Dott. F. LEINATI. - L 'O. descrive un caso di rottura sottocutanea del tenue per contu sione erniaria da lui operato e guarito; riporta gli altri casi ·descritti nella letter atura facendo rilievi sulla rarità della grave lesione e su lla necessità <li una .d iagnosi precoce segui ta da intervento operativo i1on oltre le prime dodici ore. Su un caso di artropatia cronica tipo Stili. Dotl. F. D·E F1LIPP1. - L 'O. ha studiato un caso ili ar tropatia cronica prim itiva tipo Still in una ragazza. di 19 anni. L'esame istologico di una lin foghianclola asportata n1ediante biopsia ha messo in evidenza una alterazio11e dei follicoli che presentano una abnorme ampiezza. d.el centro gern1inativo costituito in prevalenza da cellu le con nucleo chiaro e p,r otoplasma abbondante, una riduzione del man tello li11focitario e una infiltrazione pla.s1nacellulare abbondante: lesioni che però J ton si possono r itenere assolutamente caratteristiche. Negative sono s late le ricèrche biologiche 5ugli animali. L 'esame radiologico delle articolazioni non 11a riYelato nessuna alterazione dei capi articolari. L 'O. h a ot tent1to un sensìbile migliora111en to p-rogressivo con una terapia a base di sa li d 'oro e coll 'anti111011io. Dott. L. ~lOLINA. - Ricerche sperimentali sugli

rP-ne del cane. Conclude negando la possibilità della i11versione circolatoria nel rene del cane. Il rene, subito dopo l 'an:i s lomosi , si rigonfia e11or1r1em enle e acquista una durezza fibrosa ma dal capo distale dell 'arteria renale no11 esce assolutamente sangue o ne esce ii1 quantità minima e solo al pri1nu momento, e ciò in tutti gli esperimenti. Dagli esami microscopici r isulta ch e è a livello . clella r ete capillare che la corrente sanguigna inc,ontra un ostacolo insor1no11tabile al suo progresso, e solo una piccola parte di sangue riesce a penetrare nei glomeruli. L 'O. spiegherebbe queslo risultato, che fu sempre costante in tutti i casi, con un triplice ordi11e di fatti : 1) Il letto venoso e capillare è assai più ampio di quello arterioso, e perla11to se jl prog.resso d él1'onda sanguigna, ii1 senso norn1ale è favorito da quest a dispo·3izione, oltre che dal tono arterioso, il progresso in senso inYertito n e sarà ostacolato, costan te rimanendo la forza propulsoria. 2) Poichè a livello del seg·mento glomerulare esisterebbe, secondo qualche autore (Goormaghtigh) un meccanismo neuro-muscolo-arterioso di regolazione della <:orrente sanguigna, destinato a protegger e il funzior1am e·n to dei glon1eruli, è probabile che esso entri in giuoco per opporsi alla penetrazione a.rbitraria, cioè a ritroso, del sangue 11el glomer11lo. 3) Una parte del sa.ngue viene senza dubbio devia la nel circolo venoso collaterale, ch e sarà tanto più efficiente, qua11lo più si sarà avuto cura d i rispettare la capsula aò iposa. ·Le .eventuaJi ader cnze post-operatorie dell 'epiploon al rene è pro- . babile che contribuiscano a favorir e il d~flusso sanguigno di scarico. Qt1anto alla funzione renale, dopo l 'anastomosi, l 'O. cre<ie che possa continu are ancora per u11 certo tempo, alnieno in alcuni casi, ma in modo assai ridotto, poi si sospende co] con~emporane.o stabilirsi di alterazioni anatomiche a tipo necrotico sempre l)ÌÙ gravi nell 'organo sottoposto ad f·sperimento~ In un c.aso di ai:;tasto!llosi su ren: unico il cane JJOtè r1n1anere in vita per quasi cinque giorni, elimina11do , ir1 complesso, u11a quantità 11otevole di urina ~cquosa , f~rtemen~ eJnatica: all'autopsia la vescica dell an1male risultò distesa da un enor,ne coagulo rosso. Il Segretario.

Rammentiamo l 'Importante pubblicazione: Prof. MICHELE BOLAFFIO Direttore della R. Clin ica Ostetr. Gin. dell'Univ.

di

Modena

effetti cle.lla splenectomia ne.i r alli.

Sulla possibilità di inversione del circolo sanguigno con particolare riguardo al rene. G. GrOI.\. - Nel ca1npo speri1nentale, del quale soltanto l 'O. inlende occuparsi - il problema del1'inversione del circolo sanguigno può essere cosi ~inpostato: « Anasto1nizzando il capo centrale di ui1 'arteria col capo distale di una vena e viceversa il capo prossimale di questa col capo distale del! 'arteria - in un arto, in un organo o in un qualunque distret to vasale ch e si presti , per lai di:sposizione de ' suoi vasi a u11 si1nile intervento iè possibile far percorrere al sangue arterioso la ' ia venosa e ricondurlo alla vena per la via arteriosa ?». L"O. passa i11 r assegna i .risultati sperin1ei1tali pesso con lraddittori ottenuti da varii ricercatori sugli arti, sul collo, su l rene, ed espone quell i da lui ol le11t1ti in esperie11 ze analoghe sul

Lo stato attuale della Radioterapia Ginecologica INDtCE IN RI ASSUNT O . - Parte generale: Uso del ra~io. Dosaggio in R. Dosaggio del .Radio. ~unghe~a ~'on da ~ azione biologica. Torio X ed emanazione. Azione biologica e azione generale delle radiazioni. Radioeccitazione, pag. 1 ~ 14. Parte

speciale:

L E MODIFICAZIONI AcnNlCHE MORFOLOGICHE DELL AP• PARATO GENITALE DELLA DONNA. pag. 15 a 19. , 2. TERAPIA DEI.LB TURBE MESTRUALI E DEGLI ALTRI DISTURBI FUNZIONALI DEu.A DONNA, pag. 20 a 33. , 3· ABORTO RADIOLOGICO E DETERIORAM6;rr0 DELLA PROLE, p ag. 34 a 39· , 4· RADIOTERAPIA DEI FIBROMI DBU. UTERO, pag. 40 a 54. , 5. TERAPIA DELLE AFF3ZIONI INFIAMMATO RIE DEl GENITALI FEM, MINILI. pag. 55 a 60. Append ice: LA CASTRAZIONE :EMPORA, NEA, pag. 61 a 63. ; 6. TERAPIA DEI TUMORI MALIGNI DELL APPARATO FEMMINILE, pag. 64 a xo4. Bibl iog rafia, p ag. 105 a tr1. I.

Volume in-8°, di pagg. VIII-112, nitidamente tima carta. con 10 figure intercalate nel testo e tavole fuori te~to. Prezzo L. 2 O 1 più le spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 6

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linviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA.


c1 IL POLTCLTì'olCO »

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[ANNO XLII,

NUl\I. 29~

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. L'edema polmonare acuto. ,Si·1ilomi e sey1ii. Inizio jmiprovviso, con cli·s11nea , dolore toracico e, talora, .sensazione di IYJorte imminente. Il malalo è cianosato e molto inquieto. Il sintoma più caratteristi co è la tosse, c,l1e disturba molto, accompagnata da espettorato scl1iu1noso, talora leggermente sanguinolento. PuJran1ente, l 'attacco è tanto forte da provocare la morte subitanea. All 'esame, crepitii su tutto il torace con poca o punLo alterazione del suono di percus ione. Lo tilto va distinto dalla trombosi delle coro11arie (dolore più inte11so, piaziente pallido, talora in traspirazione, iii.ente espettorato) e ùall 'infarto poìmonare (dolore unilaterale, 11iente espettorazione, che si ha invece più tA1·di , sanguig·na). Tratla1n enlo iTnnr,ediato. A. Ramsbotton1 (British med. journ., 16 febhr. 1935) raccomanda di far subito un "iniezione ipodermica con nlg. 16 di solfato di morfina , m 1g. 1,3' di solfato di atropir1a e mg. 2 di stricnina. In tal n1odo, si migli·ora lo stato mentale del pazient e= si frena l 'espettorazio11e e si stimola la re. ~pirazio11c. Alcu11i sono contrari alla son1mir1istrazio11e di n1orfina, ma l 'esperienza ha dirr10 trato la ua efficacia e tollerabilità. Se dopo un paio d'ore no11 è dim~nuita l 'espetlorazione. ~i farà u11 'altra iniezione di solfato di atropina (mg . 0,65). Se la cianosi ·è notevole (oltre 170), i farà u11 ... ala o di 350-600 eme. di sangue. Si so111n1inistrerà ossigeno, fatto dapprima gorgogliare i11 acqua cv lda ed introdotto mediante u11 ca te tere nel naso. Se i l polso ·è frequente, iniezione di.. stro·fantina (m g. 0,65) endovena. All a se ra 20 cg. di p·i llole di calomelano ed, al n1attino segu en te, una polvere di Sedlit.z. (J....1e pill ole di calomelano della Farmacopea inglese so110 co111poste di calomelano - 20 g. , di solfuro di antimoni·o - 20 g. - , resina <li g uai1aco - 40 g. - , gon1ma arabica ei gomn1a. adrag·ante - ana 1 g. - , sciro1)1p o di gluC<>s10 - 10 e-. - ) . Durante 1'accesso, si sommi11istrerà soltanlc1 qualche orsaia di acquavite; in seguito, die ta liquida; utile il glucosio (X kg. in ljtri 1 o 1/ 4 di acqua; bollire per 1/4 d'ora e fare raffreddare; aromatizzare con succo d'arancia e tenere in bottiglia; un bicchiere 3 volte al gjorno). Dopo 3 g-iorni., se non vi è febbre, dieta liquida. Tratta.nienlo consecutivo. Per evitare possi[,i] i r icadute , è consigliabile tenere il paziente n letto i)er 3 4 settin1ane sommini trando la ~f'ouen te n1iscela: c:urbonato d'ammonio cg. 20 C:loruro d'ammonio cg. 2G Bi carbonai o di sodio cg. 40 .i\ cqua di anice g. 85

3 volte al . S. Due cuccl1iai i11 acqua calda, . giorno. Se il polso è oltre 100, somn1inistrazione di digitalina, fino a ridurlo a 70. Consigli are il riposo fisico e n1entale. Fre~ quente il rirr1ett.ersi dopo il prin10 attacco, ma faci'li le ricadute ed il paziente muore, di so-· lito , in un.a di queste. Cattiva I.a })'rognosi neJl;edem.a volm . acuto con1pilicante la toracentesi; 11ella polmonite e nel morbo di Bright, l 'e.p.a. costituisce generalmente ] 'episodio tern1inale. fil . pectoris e la claudicazione intermittentenell'anemia.

)~'angina

W. Pic.k ering e E. J. vVayne (Clin.ical scienc,: e J o arri. a71ie r. med. assoc., 15 feibbr. 1935} rilevano che dei dolori clinicamente i·ndistinguibili da quelli dell 'angina pectoris e della claudicazio11e inlermittenle possono ma11ife-· s.larsi in quaJsiasi til1'0 di ane111ia grave. In u11a serie di 25 casi ambulatori di a11emia grave, vi eira il dolor e anginoide i11 8 ed allega111.b e in 7; in tutti i casi il dolore era pro-· ,·oculo dall 'eser cizio fisi co e si calmava col ripùSL•. Dopo la .guarigione dell 'anemia, il dolore al torace si ave,ra olLanto in due casi e quello alle gambe in 11110. Lo stin1olo cl1e provoca il dolore della claudicazione intern1ittenle sarebbe dovuto, secondo gli A/\.., all 'accumulo negli spazi tisulari dei prodotti clel metaho li s.mo, ohe so110· asportati nor1n.aln1ente dall 'ossidazione. In 16· i;.azienti gravemente anen1ici, che si lam entavano di do·l ore sLer11a le od alla gamba nel cB.rr1n1inare, tale dolore veniva r iprodotto me-· di'a11t.e cletermì11al.i eser cizi ; in 4 di essi, l 'ese,r cizio noJJ · provocava il dolore quando il sang ue conteneva più del 50 % di emog·lobina; in 2 pazienti, la tolleranza all'esercizio aumentava con il contenuto di en1oglobina def sangue. La rapidità della risposta reatti,-a della pressione sanguigna e del cuore all 'eser cizio è ge11emlmente alteTata :ì1ell 'anemia e tale alterazione può contribuire allo svilu·Pl'O del dolore a11gii1oso. Il fattore essenzial e i1ella produzioì'.l(·~ clel dolore anginoso è la din1inuzione del1'apporto di osf:igeno al n1iocardio in lavoro. Le osservazioni dell '.i\. tendono a sostenere che la claudi'Gazione intermittente e l 'ang·ina pectoris siano <lovute ad un meccanismo analogo, cJ1e si esplica n ei musr qli, del cuore e dello scheletro. Nell'anossiemia miocardica anemica, non sono state trovate modificazioni elettrocardiografiche caratteristiche; in due casi, 1'intervallo PR era abnormente 1ungo nellostato anemico e ritornò normale dopo la: • • guar1g1one . 1

fil.


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l\t;7'1.

29J

SEZIONE PRATJ CA

11 trntta,mento clell'angina peetoris.

Rtr;ime f1e11era.ie. Come o se,r va g iu ... tan1c11te K. Sbirley S111i th (B ritis l1 n1.ed. jou.rn., 111agg·io 1935) il tra Ltan1e11to del I' angi11a pectoris co11siste più 11el n1odo di Yita cl1e in. ur1 sist en•a t era 1>eulico . ·ei g radi leggeri delL.t 111~llci tti a, il pazie11 tc :può conti11uare la s ua a ttività fino ad un certo g r ado. i11 i11oclo cJ1e 1101.ì 11e risulti il d olor e angin<)SO; l 'i11dividuo int elli gent e arriva a conoscere bene il limite clel1 e sue forze. Evide11temente. og1ti altiv ità ,-ioienta va sempre esclusa. Importa11le è 11n riposo suffi ciente di non meno di 10 or e , in completo rilasciamento, evita11 do altresì ogni cau sa di an ia, di preoccupazio11e. 111 alcur1i rabi , . (attacchi frequ enti e gra,·i rom1)~1rsa di accessi nottur11i , ecc.) è necessario u11 rivo .. o cli 2- 3 setti111ane in letto. S1)ecia l111ente i11 paz1e11ti sernsibili alla temperatur.1, evila r e i -ve11ti freddi; utile il soggior110 in paesi piuLlos1o caldi , n1a non troppo. I .a dir ta deYe essere moder ata e co11sistere di r·icco li i)a~ti con scarsi liquidi; utile l 'ag· giunl<• di un c ucchiaio di g lucosio medicina le in i1olvfrf ad og11i pasto , per dare una nutrizio11e su1.iple111e11tare al n1i.ocardio. Rip oso di rrter:t.'ol'a-un ora dopo i })asti. Meglio evitare l '<tlcool , 111a un biccl1ier e di ,,i110 bia11co può esser e utile lal,rolla per con cili ar e il riposo ecl il S011Jl0. ~\J)perta l ·acce~ o si a1111u11c.:ia, r11 et1 ersi i11 rÌJJOso e ìJr e11der e una pastiglia di t1:-i11itri11a, da 6/ 10 di n1g. Se il d olore si fa subit o inte11so, in alar e subito u11a fial etta di 11itrito d 'a 111ile. In i11ancan za di nitriti , ricorrere ad un b1c cl1i eri110 di liquore forte (acr1uavi.te, '' hi~k.-y). e i11algrado tutto que t o , il dolore continua p·er un :ora o più , vi è da sos1p1e ttare una tron1bosi delle coro11arie ; 111etter e il pazien te a letto e fare un 'iniezione di 111orfina tu11 cg .). :È bene elle il pazie11 lf porti sen11)r e co11 sè il nitritt' cl 'an1ile e la trinitrina ; que.sta . . i altera a r·bas lanza presto e ]e })astigli'e var1110 rinuovate agili due n1esi. I"'a trinitrina può es er e 1p r esa anche prin1a cl1e l 'accesso . . i manifesti, se il paziente d eve svolger e qualch e attività eccezior1ale per lui o se l 'accesso ten de a prese11tarsi a dertern1inata ora nella giornatil. l-1n altro ri111edio util e è il sali c ilato di teobror11ina e di sodio , d a prend ersi , in qua11tit ~1 ili 5ù-60 cg. tre volte al g iorno, specialme11 te quando si sospetta una scler a i d el]e. coro1larie; ìn caso di una componente n eu ropati ca, dare 30 cg. di t eoh·r o1nina con 3' di lùm in al sodico. ··e 1'itldividuo è n ervoso ed eccitabile , dare del bro1nuro di potassio (60 cg.) con lumina l sodico (3 cg.). Nel} 'insonnia, dare del h·r o1nuro di J.lD taS$ÌO (g . 1.20) con clora] io idrato (GO cg.). Quest 'ullin10 a dosi di g. 1,20, o co11te sciro1)1Jo di cloralio, è utile n e]l 'angina da dec ubito. Per el\itarE: la f]atl1lenza e la disten"'ione ga11

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stri ca, son1rr1i llistrare 3 volte al gior110 d opo i pasti. un a pillola con : Calo111e]an o cg. 1 l\Ientol )) 1, 5 Po l,·. di ze11zero )) 1,5 Evitare la costipazio11e; a tale scopo, som111inistrare r egolar111e11te dell 'olio di paraffina (3 0 g :) con o senza fenoft aleina (cg. 6-20) : in casi di costi'paz.ione }Jiù ostin ata il t è di senna· o la cascara. Oltre al tabacco, evitare alcuni medican1e11ti , con1e l 'adrenali11a. 1'efedrina e la tiroidina cl1e, ancl1e a piccole do'" i, aun1enta in alc uni individui Ja frequer1ra e la forza d el b attito· cardiaco. Trattare le eve11t.uali condizioni associate,. con1e la tirolos ico$i , l 'ohe ità , g li eventuali foci settici , l 'ipertensione , per cui si r enderà· talora necessario il sa lasso. Nell'associazione c ol di.abete , n o11 interessar si eccessivamente di questo tollera n do un a i11odi ca iper g licemia ;. l 'u so dell 'in sulina }Jotr ebbe portar e anohe· ad j 11 farto del i11i ocardio ed a n1orte im1)r ovvi sa.

fil. L'e<lncazione respiratori.a degli insufficienti re·· SI)iratorii. G. Ro enthal (Paris 1nédica1l, 22 gi.ug110 1935} fa rilevare ch e tre sono le i11anovre esse11ziali 1)er 1'educazione respiratoria . 1) La prova. della respirazion.e fisiol1ogica. Gli individui capaci di r espirare 20 volte per le nari ci e 2,0 volte per ognuna delle due n a rici 11011 son o affetti d a insufficienza r es.piratoria. Es.. enziale è la respirazione per le narici, non 1nai per la bocca. La prova si con1pie a questo 1nodo. Si i11ette· il paziente in p iedi, di fronte al medico , facendogli compiere la respirazione semplice e· p r ofo11da , n1a sen za viole11za, al ritmo comand a to da Ila nlano del medico: inspirazione quando qu esta viene alzata, espir azione quando· è abbassata. i fa così i)er 20 volte ; poi . i riIJete a ltre 20 volte t en endo la narice d estra· chiusa e i)oi altre 20 con chiusa quella sini tra. L'eventuale apertura della bocca p er r espira re in qualsiasi i11omento della prova indica una ins ufficienza r espiratoria. 2) T.ia disciplina de.ila capacità vitale. Si compie per n1ezzo degli pirometri , ch e studiano quantitativia.1nente la respirazione misurando la espirazione boccale. Disciplinando così le quantità delle e pirazioni ( 1/ ±, 1/ 2. 1 litro, ecc.) si s-0ppri111e la fati cabilit à e si conferisce la resisten za respiratoria. 3) L'educazione diaframnw.tica. Si ottiene facendo respirare in posizione sdraiata l 'indi· viduo con discesa diaframmatica insufficienteF controll at a a llo scherr110. Della faci lità di rieducazione del diaframma t i ~i convince mettendo la n1ano sul ventre d ell 'individuo e fa cen dogli fare a lc une respirazioni , gonfi ando il ventre all 'inspirazione·.


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cc l L P OLTC LINICO n

Altre manovre acces sorie on o : a) il far contar e a d a lta voce, sen za r iprende r fia to; m a n ovr a eccellente ed a llen am ento progr essivo d ell a esp i razion e ; b) o pen sion e d ella r e · pirazion e; fornisce d a ti p r eziosi ul valor e d ell ' em a t osi d ell 'in dividuo ; è usce ttibile di edu c.azion e; e) la prova d ell o s pegrLimento d ella can d ela , aume11tan do progr e'"' ivamente le dist an ze . L 'educazione r espirat oria è an cl1e u n u til e com1)lem ento d e l tra tta111en to an atomico.

fil . L'insulina nel trattamento della tifoide. H. Nines e l{. VT\'ralker (rif. in Joq·n . amer. rri-ed. ass. , 25 m aggio 19.35) l1anr10 t r at tato con l 'i11su1ina vari casi di tifoide , ch e n on pi'e en t a,ra n o alcun n1iglior amer1to dopo ±5-62 or e d el con1une trattam ento . A m a lati g ravi , . . i dav a110 3 u1litù di ins ulin a , 3 volte al g iorno , p rin1a d ei pas ti , aun1entando p oi fino a ·10. fJie la di u cchi di frutta , la t te cit r ato e d orzo 1)er la 1o , il tutto introd o tto c:o n la so·n da . In b ,r eive ten1po, ~j vider o comp arire i inton1i t o s ~ i c i, d ecr escer e la febb·r e , sce·n1ar e il d elirio; . i p ot è sospendere l ' a limeint azion e forzata a dare un r egime blando fino a ±500 calori e. J risultati furon o soddisfacenti , in q uan lo ch e la 11i.ala ttia , d op o il quarto g iorno d a lla 0111111i11is trazion e di insulina , p r ese un d ecor . o i>iù li6ve, l a convalescen za fu se nza .con :p li cazi.1J11 i e la g uarig ione com p leta. 1

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fil . li trattamento dei corna barbiturici. In p resen za di u11 individuo i·n coma d a b arbiturici , Cl1. i~... lan<lin (!' resse m edicale, 18 m ag·gio 1935) con iglia di u . ar e sopra ttutto la s tricnina, ch e p·u ò esser e considerata co111e il ver o c.ontra, velen o di ta li so tanze. Essa va son1111inistra ta il più pr esto p ossibile , a d osi alte e continua ta a lungo . Le d osi di a ttacco d evon o es er e d ell 'ordine di due-cinq u e cer1tigrammi ; es e van110 ripet.u te og·ni or a, guida ndo ·i ul segn o di Chvost ek e sulle contra ttu r e p r ovoc.a te d a eccita zioni c utan ee e muscolari . Se lo co110 t erap eutico vien e oltreipassato (compar sa di con v ul ioni) si riporter à la c. alrr1 a i11edia nte un 'iniezion e di ison al . CorrLe coadiuvanti , il salasso : la trasfusion e , le ina Iazioni di ossi gen o con r espirazion e ar tificia le, i l ier o fi siologico a dren alin izzat o p er via rettale. L ' A. ci ta a sost eg n o d elle su e indicazioni g li u l timi due casi occorsigli , ch e er an o st a ti t r a t tali d a 24 e d a. 17 or e c on la stricnina a dosi di m illig·r a1n mi . Un 'in iezi on e endoven osa d i cinque ce11 t.igrammi di stricnina (m etto in parole queste c ifre per evitar e ch e si creda tra ttarsi d i un error e) h a perrrnesso di richia 111are i pazienti a lla vita; l 'A. h a poi contj nua to con le do i d i due e di cinque cen ti g ra mmi , dapprima ogni ora, poi ogni due , poi 1

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XLII, Nur.'1. 29)

og11i qu,a ttr o. lno h a avuto corn 1)les i' a111en te 7± centig r amn1i d1 tri cnina, l 'a llro ±3.

fi l. L'evipan nel tetano. P. V\t-a llzel (Sl h U fi z. n ied . ~Voch e 1is . , 26 g~enn. 193,5J .l1a trov\<:t lo n o t evol~ , vantaggi con I u so d e1I ev1pcl u , n r l te tan o g1a con cla m a to. 1

Lo in Lro ducE, p e r v ia end ovenosa, n1a h a an ch e provato co11 . . u cce-so la via endon1u cola r e sebben e l 'a zio11e n e ia p·i ù len ta e n on si e plichi cl1e d oµo un qu a rto d 'ora. Riporta le s torie ùi 17 Ccl:-:-i cos.ì trai t ati. . In essi h a avuto la 1norla l (I à d el 35 ·7~ ; i ca i i11ortali , p er ò, son o stati q u e lli ch e. avevano avuto un b revi ssim o p eriod o d 'i r1cu btlz ion e rda 5 a 7 ai orni) . Le d os i jJ1ie tLa ~e sono . . tate di s·-1O c11~ c . per g Ji a dulti e di ±-5 1}er i b ambini , e, ·entualm ente rip e tut e. fil. I

Documenti da servire alla prevenzione d.el tetano. L . Baz:v (B ull.. et l\1é1n. Soc . l\1ed . Chir. , n. 18, 1 giugn o 193 5) cl1e già in pas at o è s ta 1

to difen or e co nvinto d ei ' a11taggi d ella im 111unizzazion e a ttiva contro il t et an o a n1ezzo del vaccino, rip r ende l 'ar gomento con nuove d ocumentazioni , in b ase a d una statis tica di 755 ca s'i r accolti n e ll ' ul tin10 period o d a tutta la Fra n cia , p er sost en er e sem p r e la n ecessità della divulgazion e d ella vaccir1azione. Oltre i r a ri casi di t etan o di origine endoge11a, d ai .dati r a ccolti ri ulta com e n el 70 % d ei casi pre i iI1 e ame il t etano sia insorto in seguito a ferite così legger e , ch e i p ortatori non avevan o se11tito la n ec essità di far si ved er e d a un medico . D 'altra pa rte a:o.ch e se si fosser o fa tti visitar e pr ob abilmente il sanitario n on avreb·b e p ra ti cato una iniezione di sier o antitet anico , p er ch è d ata la pi ccola en tità del la le ion e n on avrebb·e voluto non solo se11sibilizzare l ' indi,ri.duo ver o una seconda iniezion e , m a an ch e in una econda even tualità in c u i d etta iniezion e i fosse m ostrata n ecessaria dim inuire l 'effi cacia di essa. Infa tti i11 egui to agli tudi di Renben Kahn da una p art e e di Ptam on e collabor atori d all 'altra è s ta to b·en dim os tra to com e d op o iniezioni di ier o e ta n to maggior e per quanto quest e son o nun1e ros,~, i vi en e a costituire n ell 'organism o una funzione a nti erum ch e din1inuisce g r a nden1en te fin o quasi a d annull ar e l 'azion e di detto sir:r o. Que,.. s ta funzione è in dipenden za d ell a form azione di una anti-albumina , di m od o cl1e ques ta azione si e s tende an ch e a tut ti i .. ieri cura ti vi e profilattici ch e p r oven gan o d al cavallo, con1e il sier o antidifterico. Se questo poi si p uò evitar e in un cer to mod o n ella pratica privata , n on lo i p u ò as o lutam ente in 1)eriodo di gu erra dat a la quasi c ostante entità d elle ferite , e potrebb e accad ere ch e sar ebbe n eces aria un 'az ion e p ro fila ttica anti tetanica , p r oprio allor.a questa non avver r ebbe. D 'altra parte la vaccinazion e è perfe t tamente 1


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SEZIONE PRATICA

innocua, e no11 procura affatto quei disturbi, quantu11que di grado modico, che avvengono in altre vaccinazioni, che nondimeno, come quella antitifica, sono state adottate nella pratica corrente. L'A. che ha già praticato i1u.m erosissin1e vaccinazio11i conclude che per la pTevenzione bisogna ricorrere alla vaccin.azio·n e con a11atossina tetanica. Il siero deve essere riservato alla cura e alla immunizzazione d'urg·enza, in caso di fe·ri.te gravi , lacero-contuse e sospette in individui non preventivamente vaccinati , nei quali d 'altra parte debbono essere praticate co11tcmporaneamente le iniezioni vaccinanti che procureranno una immunità prolungala.

U.

BRACCI .

TECNICA. Perfezionamenti nella reazione di Nylander per la ricerca dello zucchero nell'urina. Uno degli svantaggi del metodo di' ylan<ler per la ricer ca dello zucahero nell 'urina è che, se la glicosuria è scarsa, occorrono 3-4 1ni.nuli <li bollitura perchè si abbia il colore nero. G. Lepehne (J\1eclizin.isclìe 11-liriik, 17 i11aggio 1935) ha perfezionato il reattivo n el modo s~guente . 1\.11zitutto uso di una soluzione di soda al 12 ·X,, a11zichè al 10 %; poi , ag·giu11ta alla soluzione che si viene riscaldando cauta111ente, di acetato di pio·m bo , a piccole porzioni 1ìno a forte saturazione. TI li'q uido torbido viene poi cl1iarificato m ediante filtra zior1e. L 'eventuale ipre enz.a di un precipitato i1on disturba la reazione. Si deve invece evitare l'ingialli111ento clella soluzione, che si ha per un eccessivo risc alda111ento. La sensibiliLà d ella reazione viene poi aur11entata usando, invece di una parte di reatti,;o con 10 di uri11 a. parti uguali del r eatlivo e dell'urina. Co11 l 't1110 per 1ni'lle di zucchero , la b·oll itura della i11iscel.a di 1 e.m c . di urina con 1 di rea l.Li,1 0 dà la colorazio11e n era g·ià dopo 1/ 2-1 ininul.o , n1 e11tre co11 il reatti, 0 co1nunen1ente usai o si esigono 3-± n1inuti. Con un conle11u to n1aggiore, i ha la colorazio11e fil. r1era alla prin1a bollitura. 1

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MEDICINA SCIENTIFICA Ulteriori ricerche sull'etiologia del reun1atisn10 articolare neuto. B. cl1le i11g·er, A. Gordon Signy e W. ,"f./. f'ayne (Lan ccl , 11 111aggio 1935) in p1·eced enti ricercl1e aveva110 constatato che in seg·ui to ad infezio11i d cl 11aso·-faring·e·, in n1olti am1nalati con1pari' a110, dopo 2-4 setti'ni.a11e, preci pil i.n e a11Li Lreptococciohe nel sangue e specia1n1e11te in quelli che svilup·p avano attacchi o recidive di reurr1ati n10 articolare acuto. Nel pre ente la·voro si propo11gon o di scoprire quale l)Orzjone d el corpo balteri.co possieda la proprietà precipitoge11a, e quale r elazione vi sia fra la ro111parsa di queste precipÌtine ed i'l teu111ati~1110 arlicolare acuto . Dalle loro ricer Gl1e è risultato ch e ]a com-

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parsa delle. precipiti11e si , ,erifica in special modo i1ei n1alali che hanr10 attacchi di reumati&n10 articolare, di regola dopo 10-13 giorni <lall 'i11fezio11e naso farinega, che però non è specifica, in quanto si riscontra .p ure in pazienti che non han110 attacchi reumatici, e che ~viluppano o l)O altre co mplicanze, come adeniti, otiti, nefriti ecc. Semh·r a., quindi, che g·li effetti generali di llJ1a infezio11e del naso fari11ge, possano rico11oscers.i sia in malati co11 r eumatisino sia in a1nmalati i1on r eumatici; ohe questi' effetti di-· venlano evidenti dopo un p eriodo di latenza, quando le reazioni immunitarie all 'infezione origin.aria so110 al loro n1assi1no . In questo periodo i tessuti sen1bra110 essere in special 1nodo vulnerabili all 'azione di un agente ig·noto , forse late11te nell 'organismo, c}1e sarebbe il ' rero agente eziologico del reu-rr1atismo articolare acuto. Le glo•b ·u line e le p1rotei11e del corpo batterico for11iscono il mi:g·lior an ligeno peor la di-rnostrazio·n e de Ila reazio11e. Z1To. 1

VARIA I microbi sulle carte da g·iuoco. La sensazione di schifo che si ha nel vedere d elle carte da giuoco sudicie e bi s unte dal lu11go uso da parte di i11ani spor che è forse i11agg iore del pericolo cl1e esse prese11 t.a no dal punto di vista della trasn1issione di malattie infettive, trasmissione che può anche sembrare probabile anche per la dep1orevole abitudine di molti giuocatori di staccare le carte co11 }edita umettate di saliva. P. Ren1linger e J. Bailly (l\laroc niéd. , 15 ge11naio 1935) hanno esami11ato le carte u sate i11 ca f~è di Tangeri , unican1e11te frequ e11tati d a indigeni. All 'esa1ne microscopico, ha11no trovato ab b·ondanti detriti ini11erali, acidi grasi cristallizzati e g lobuli di g·ras o neulro. Vi so110 delg·li elen1enti vegetali e delle cellule lig11ee. 11r0Ye11ie11ti for e dalla seg·atura di leg110: rari filamenti n1iceli ci , qt1alcl1e lievito. fran1n1enli di p eli rotti. Te u11 para sita, nessun UOYO di acaro; filan1 enti di B. subtilis, rari coccl1i , fra cui è stato troYat o una , ·a lta un gern1e iuorfologican1ente "i1r1ile a l go 11ococco. Co11 le cullure i ~ ano ot lenuti il più s1)esso de i ger111i banali ed i1111ocui; dei colibacil1 i ed u11a 'alta un ger111e a11alogo al bac . di Friedlander. L'inoculazione i11 cavie no11 ha IJrodotto n è gangrena, n è a ccide11ti riferibili ad a11aerobi . .A.lcuni deres"' i "' i do etl ere al colibar ilio od a g·ermi della putre.fazio11e (Proteus). Le ca,·ie so1)ravvissl1te or10 . . late troYa1e inde11ni da tubercolosi. Il p ericolo delle carle cla g iuoco s udicie è stato esagerato; il numer o dei ger111i può esere elevato , n1a si tratta di ger111i generaln1 e11Le inoffensi Yi. Teoricamente, n1oll e affez io11i po ~ ono essere trasmes e d a es"'e. n1a n e ~ ::: l1na pro,·a è ,-enuta a con fermare le ,·edule teoricl1e. fil. 1


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cc lL POLICLINICO

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) CON'fROVERSIE GIURIDICHE

l'l • Condizioni per far valere il titolo di pre· cedonza assoluta. l111

a11il ario fu non1inato, con preced enza · <l~:::-oluta , per effe Lto dell 'arL. r cleilla leg.g·e ·21 agosto 1921 , n. 1312 . Ma rinunziò alla no111i11a. Dopo qù,altro an,n,i p1arteci.p,ò ad altro con corso e pre LcJ.1deva di e ... .. er e no1ninato coi\ 1>reced enza p ercl1è i11valido di g uerra. La s ua aspettativa fu delusa. Egli fece ricorso al Co11.sjglio clj Stato il quale, però lo r espinse co11 clecisio11e 23· ago ·Lo 1934, n. 834 che· ha pre·Cisato lo co1Jio e i limiLi di a1J plicazio11e della ]eJgge 1921 , n. 1312. « 011orare !'in.valido <li g uerra e; offrirgli la p,ossib.jlit,à di tor11are al l<.1\" •)l'O p er il uo bene e la utilità co111u11e; 111a questi fl11i non si sar ebbero potuti rag·g iungere se ì1011 fae;endo eccezio11e i1el can11Jo ·d el] 'apipli cGl zi.one d ell 'in1pieg·o privato, all 'i111prrLi.nte p1i11c ipio d ella libertà di as unzione larga111e11l e rico11osciuta al d a tore di la,·oro e n el ca1111lo dell 'in1pjego puh blico al princip1io della n1aggiore capacità tecnica obibiettivarr1ente acccrlaLa n1ediante un pubblico con·corso ». Dunque, le norme d ella legge d el 1921 a lluano u11 dir i Llo ecce·z ionale, la cui i11terpeLrazione, p erlan1o , va tratta fino al raggiung·i1ne11to di quei fini , n1a i1on oltre e il voto della ìeg·ge è esaudito, cioè i suoi fini. debbono dirsi ragg·it1nti , quanto l 'invalido, 11er 1a più ag·e,·ole ' 'ia ch e quella g li 11a aperto . 11a cu11seguilo la desiderata rc11Ye11iente occu })azion e. Entro quei confini, gli i11teressi degli altri asp iranLi ono giu ... Lam ente, cioè legittinu1111ente sacrificati. Tale caratLer e di !< jus si11g ulare » che non J>UÒ evide11te111e11e i1egar i alla leg·g·e d el 1921 fu g ià l'icono ciuto da que to C:onsig·lio cl1e n sò alcuni li1niti clalla legg·e e pressa111ente o i111plici tamen te si.abiliti. Primo limite, ovvero condizione essen ziale p er l 'applicabili.tà dell 'art. 8 è cl1e l 'invalido sia di occupato. In .c,on st:guenza l 'applicabilità d ell articolo stesso fu n egata : .a chi avesse già u11a occupazione .della n1ede i·ma i1~1 tura di 1quella r elativa al po to u ccessi,'a111ente an1bito (Sez. 9 april e 1926, n. 92 Giuliani c/ Comune di . Lazzaro); a cl1i fusse g·ià in pos ... e~ ... o d 'un po.. , to o avesse 1itolo ad ocouparlo e aspirasse tutta' 'ia ad ol.te11er e un l)OSLo miglior e i1ella stessa .a 111rni11is1ra1. io11e (Se7. rv·a-l\., 2 n ov . 1927, i1. G18 G uizzardi C. 1\rli11i'stero P. I. e 'F an o). Se la co11ùi.zio11e di disoccu paLo manca e' 'ide11le111ente nei ca i u riferiti , e .. sa manca altrc.1 , a nc.11e -e a1lpaia il co11tr ario, nel caso 1

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va,

d ell 'i11 \>alido ùi guerra cl1e come il dott. Rubbiani avenlio ottenuto un posto di veterinario S<)ìl dotì.o i11 u11 comnme (quello di Medicina) vi ri1111nr i p er con siderazioni altruistiche, os.--ia "i rinunzi volontariament.e, e manca p1err.h,è la di&occupazio11e che è contemplata dalla leg·ge è l a disoccup,a zione involontaria. La discJCCU}}azione di colui cl10 potreb·b e occ upa r si e i1on ,·uole, di colui che ha co11qui~ !'I alo un pos to deside1vato e spontaneamente ' ri rir1uncia. sia p er capriccio , sia per favorire un collega, no11 è produttiva di effetti giuridici. J>uò darsi che un invalido di guerra perd3. un posto o deb·b a rifiutarlo per ragioni i11dip1e11den ti dalla su,a vo lontà o per gravi circostan1.e degne di particolare consideraziol1e, e allora nor1 v'ha dubbio che si determì11i u11 lluovo stato di <lisoccu1)azione che, in quanto è i1rvolontario, non può i1on produrre gli effe tti dell'anteriore involontaria disoccupazion e, rr1a 11ot1 ,è questo il caso del dott. Rubbia11i che senza nen1meno assumere servi.zio, senza nemn1eno cioè sperimentare nel conqui ·tato po"LO la i1doneità d elle sue forze fi' i ch e, nio&so da « generosità >> fece getto di u11 }) rivilegio i11 , ·antaggio d 'altro concorre11te. L1 difesa d el ricorrente che risponde alle obl.ie·zioni d ci re sistenti li accusa di voler di, tin g·t1ere - · là dove la legg·e non distingue una disoccupazione « originaria » da una diocc upazione cc artificiale » non si avvede, così fal'e11do , di 1n·etendere, contro i canoni ele1 L1e11lari d ella i11terpretazi.one delle leggi, cl1e disposizioni di carattere eccezionale saritte per la di occupazione in·volontaria degli invalidi di g·uerra, dinanzi alla quale è giusto e le gi.Lti:\no ch e cedano g·li interessi dei· non i11Y:tlidi t. in certo senso a11che quelli della l 'ub blica a11111ìinistrazione, siano estese alla di occu1)azion e ' rolontaria, a quella condizion e 11ella qu.ale si venne a trovare it dott. Rubbia11i per effetto della rinuncia che egli fece al posto di veterinario c:o ndotto ottenuto nel (~01nune di ~lediéina , reclamando p er l 'appunto 1'ap1p licazione in suo favore dell'art. 8 d ella legge 21 agosto 1921 , n. 18'12 » . Questa risoluzione sem1b ra corretta ed equa ed evita la possibilità di ecces ive forme di utilizzazione di una causa di prefere11za assoluta ch e è legittima e doverosa 1na è attribuita .a l solo scopo di assicurare una occupazione· d ecoro a ulla base d el solo accertamento d ella idon e ità a soluta· a ll 'invalido ehe ia effetti,'ar1te11te di occupato p er cau a indipenclente dalla sua Yolon tà.

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La pr esen te rubrica è affidata all'avv.

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• G1ovANNJ SELVAGGI.

esercente in Cassazione, cons. leg. del nostro periodico.


~ANNO

XLII, Nui\r. 291

SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA. SOCIALE L'assistenza per le malattie a 600 mila lavoratori agricoli. A -conclusione di varie adunanze svoltesi con

l 'in te~ven to anche dei rappresentanti dei lVlinis leri dell'Interno e delle Corpm·azioni i presidenti delle Confederazioni Fasciste degli Agricoltori e dei Lavoratori dell '.l\.gricoJtura, on.li Muzzarini e A.l1ge.l ini, hanno stipula~o un accordo col quale si è conYenuto di procedere alla costituzione delle Casse Mutue Malatt1e Provinciali per i ·salariati, braccianti e compa.r tecipanti agricoli delle provincie di Verona, Vicenza, F·orl1, Parn1a, Torino, Brindisi e Napoli, sulla base dello statuto-tipo approvato dal Ministero, aclatlato secondo le proposte che dalle organizzazioni locali saranno formulate alla Federazione Nazionale delle Casse Mutue Malattie Agricole, ed eventualmente modificato d 'intesa fra le due Co11federazioni. Per la provincia, di l\•l antova, non menzionata fra le suelencate, i rappresentanti delle Unioni interessa le ·si sono i1n1)egnat1 cli istituire la Cassa Mutua Malattie co11 le modalità che, in relazione alle condizioni locali, risulteranno più indicate. Le due Confederazioni si sono impegnate di impartire disposizioni per l 'immediata costituzione <lelle predette Casse 1'1alattie Provinciali, onde queste inizino il loro regolare funzionamento a partire dal 1° gennaio 1936-XIV. In ])ase a tale accordo ben 600.000 lavoratori della terra appartP.nenti alle categorie dei salariati, braccianti e con1partecipa11ti, che per le particolari condizioni di lavoro sono le più bisognevoli di cure in caso di malattia, vengono ad usufruir e <lell 'assis tenza stabilita dalle Casse Mutue. Con l'istituzione delle nuove Casse provinciali il numero di questi org·anismi assistenziali viene aumentato notevolmente e portato complessivamente a 17.

CONCORSI. POSTJ

VACANTI.

Concorsi sanitari delle RR. Prefetture.

Nellai impossibilità di riportare, anche in sunto, notizie di tutti i bandi di concorso, ci limitiamo a indicare alcune scadenze : Rovigo 30 luglio; Campobasso, Cosenza, Foggia, Parma 31 luglio; l\!Iantova 8 agosto; Perugia, Reggio Emilia, Trieste, Udine 10 agos lo; Savon.a, Taranto 14 agosto; Belluno, Cagliari, Como, Enna, Gorizia, Novara 15 agosto; Viterbo 16 agosto; Bergamo, Brindisi, Matera, Va.r ese 20 agosto; Avellino 22 agosto; Benevento 25 agosto; Grosseto , Pavia 27 agosto; Avellino, Ragusa 29 agosto; Bologna , Cremona, Milano 30 :\gos to; Ale'.:;sandria, Brescia, Caltanissetta, Cuneo, Ferrara, Frosìnone, La Spezia, Littoria, Massa, Macerata, Napoli , uoro, Pescara, Piacenza, Pi sa, Pola, Ravenna, Rieti , Roma, Salerno, Siracusa, Sondrio, Tera1110 , Terni, Torino,

Trapani, TreYiso, \ -e r1ezia, ' ' ercel li , , -er o11a 31 agosto; Aosta 1 ottobre. Per Udine proroga al 10 settembre (ore 18) . AIDONE (Enn.aJ. - Po·sto fii n1edico condotto. Stipendio annuo L. 8500, oltre cinque aumenti tJuinque1111ali del decimo. Limiti di età anni 35, salvo eccez . di legge. Scadenza 15 agosto 1935. ALESSANDRIA n 'EGITTO. Ospedale Ilaliario a Benito Mussolini n. Aiuto del Reparto Medico; titoli; scarl. 31 ottobre; vitto, allog·gio, 10 % sulle rette degli ammalati paganti del reparl0 medico: è garantito un .minimo di Lire Egiziane 250 annue, p[lg·abili a rate mensili pos lici pate; è co11sentito i l l~bero esercizio. Chiedere avviso per le altre condizioni (comprese quelle di esercizio professio11ale in Egitto). Rivolgersi alla Direzione. AosTA. Scad. 31 lt1glio; ispettore sanitario dell 'Industria della Provincia ; L. 10.200 e indennità accessorie. RiYolgers i all 'l Jfficio Collegamento e Gestione Casse ì\I"L1tue de11 'Industria, via Ro1na1 5, Aosta. ANCONA. Osp·edale Civi le (( Urnberto I n. - Scad. 31 lug'lio, ore 18; prin1ario di traumatologia e ortopedia; età limite 45 anni al 25 g·iugno; L.. 5000; quota di compartecipazione ·sui proventi, nella rnisura fissata dalle apposite tariffe. Chiedere annunzio Rivolg·er si alla Segreteria. FERRARA. Arcispedale di Sanl 'An.ria. - . Concorso, per titoli, al posto di specialista otorinolaringoiatra. Stipendio annuo L. 6000 ollre le percentuali fissa te dal regolan1en to per le cure prestate a favore di persone in proprio e ct1rate sia nel reparto , sia n el rispettivo ambulatorio. La percentuale è presentemente del 50 % sulle somm e incassate. Scadenza · ore diciotto d el 31 luglio 1935. R. Arcispedale cli S. J'.1. Nuova e Stabili1nenti Riuniti. Scad. 31 agosto, ore 17; a·ssiF1nENzE.

slente del Laboratorio di ricerche cliniche e batteriologiche e del tur110 per le malattie infettive; liloli ed esami; età li111ite 30 an11i; L. 6400 lorde, i11dennit1 c.-v. e altre; non1ina e due confern1e biennali. Tassa L. 50. Chiedere annur1zio. Rivolgersi alla Segreteria. LrvINALLONGO (Bellu 110) . - Po lo di n1edico condotlo consorziale. Stipendio L . ..,000 annue, oltre 5 aumenti quadriennali del clecimo. Se ufficiale , anitario L. 500. Per n1anute11zione ambulatorio L. 500. Indennità per rnezzo di trasporto: se con bicicletta, L. 1000; con motocicletta L. 2000; con automobile L. 3500. Caro-viveri con1e per legge. Limiti di età anni 32 salvo eccezioni di legge. Scadenza 15 agosto 1935. LODI (Milano) . Ospedale ~1aggiore. - Concorso al posto di chirurgo primario. Stipendio L. 12.500; indennità s. a. L. 2500; ìnde11nità di carica lire 3000, con le ritenute e decur1nzioni di legge. ,S ei aumenti periodici di un decin10 cadauno. Trenta giorni di vacanza all'anno retribuiti . Scadenza 30 luglio 1935. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria del Luogo Pio . PIETHAPERZIA (En11a) . - Posto di inedico condotto. Stipendio annt10 L. 8000, oltre 5 at1menti quinquennali del decin10. Limiti di età anni 35 salvo ecçezioni di legR"e. Scadenza 15 agosto 1935.


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ic lL

POLICLINICO ))

Ni coLò Col\IELico (Bell u no). - Posto di medico condotto per il co11·sor zio. Stipendio annuo L. 9000, più indennità per inezzo di trasporto: se co11 bicicletta L. 1000; se co11 motocicletta L. 2000. Lin1iti di e tà anni 32 ·salvo eccezioni di legge. Scad enza 15 agosto 1935. 'f ERAl\10. Co n sor zio Prov in ciale an.titubercolare. Concor so. p er titoli ed esami, al p osto di assislenle sanilaria visitatrice del Disp en sario Provinciale .A .nliluber colare di Teramo. Stipe11dio annuo i11iziale di L. 6000 con cinque aumenti quadrien11ali d el decimo ed indennità di servizio attivo di L . 1000, il tutto al lordo delle ritenute a norma delle dispo$izioni leg·isfative in v1gore. Scadenza or e 12 del g1or110 10 settembre 1935-XIII. Per cl1ia rimenli riYolgersi alla Segreteria d el Consorzio Provinciale Antitubercolare. Tcra1no, 10 luglio 1935-XIII. TnoINA (Enna) . - Pos to di ufficiale sanitario . Slipe11dio annuo L . 7000, oltre 4 aumenti quinquennali del decimo. Limiti di età anni ;35, .salvo eccezioni 'd i legge. Scadenza 15 agosto 1935. VICENZA. L aboratorio Provi n cia l e di Igiene e Profilassi. Pos to di assistente. Slipendio ar1nuo L . 15.000, oltre 5 aumenti quadrjennali del decimo; partecipazio11e i1egli introiti per le ricerch_e e le analisi. Servizio attivo L. 2000. Limiti di età, anni 35, snlvo eccez . di legge. Scadenza 31 lug lio 1935. V1ao nr CAnonE (B ellurio). - Concorso al posto di medico conclo llo per il Consorzio. Stipendio annuo L. 10.000. I11cle11nità p er mezzo di trasporlo, aulon1obile, L . 3500. Se Uffi ciale Sanitario, L . 550. Limiti d i e là anni 32 sal vo eccez . di legge. Scn<lenza 15 agosto 1935. , AN

(Enria) . - Posto di ttffj ciale sanitario. Stipenclio annuo L. 6000 oltre qu attro aumenti quingue11nali del decimo. Limiti di età _ anni 35, sa lYo eccezioni di legge. Scaclenza 15 agosto 1935. VrLLAHOSA

BonDIGHERA-SAN RE~10 , ced esi avviata pratica medica, prelievo impianti 111oderni, eventualmente a11parecchi , ino])ilia ecc., cau sa tra,sferimento fuori provincia. Mili pretese. Scrivere Dott. Cav. G. Piazza, Bordighera. NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il prof . e11. Aldo Ca lellani, colonnello m edico della Riserva avale, è lJromosso in aggior gen erale. Il Co t11itato pern1anenle d ella Feclerazior1e della lan11Ja i11edirn la l111a è s t.:i lo così co n11)0 to: presicle11 le: prof. en.. D. Giorclano (Ven ezia); Yice-presidenli: prof . .~. 1\u·s tregesilo (Rio cle J an eiro), prof. D. Dar1ielopolu (B11cares l), prof . . . Fiessi11ger (Parig i J, prof. R. Horno Alcorta GSar agozza) ; segret n rio ge11erale: dott. L. M. Pierra (Parigi) ; t esori er e g·e1terale : clott. He11ri Tecon (Lo·sanna) ; seg·1e lari ag·g· il111li: dolt. Ren é Bcckers (Bruxelles), doll. Jt1a11 oguera (Madricl), prof. 1'. De Sanclis l\lonalcli 1Iloma ): egr e tario arnmini .. traliYo : l\I. Ro]Jer l Gard et le \ Parigi). · ll Corni la lo cl ·onore è co ì co111po to : proff. J. Bordet (Brt1~ellcs) , l\Iariano R. Cas lex (Buenos Air c!:i l, F. Don1fn ~· uez (Avana), G. E tienne (Nan cy), l~. Forgt1c (i\Jou l pellier), l{i carclo .T or ge (Lisb o11a), Lt"o pold l\'1o)er (Bruxelles), G. Pillnluga (Madrid), (i. ... n narel] i (l~ o111a) .

[ANNO XLII, Nul\1. 291

NOTIZIE DIVERSE Nella Direzione Generale della Sanità Pubblica. Il cambio della guardia è avvenuto nella Dir ezione Generale della Sanità Pubblica. Il gr. uff. dott. Gaetar10 Basile, lascia, per anzia11ità di serviz)o, la direzione della più import anle istituzione sanitaria del Regno dopo quasi cinque anni di int en so, operoso e proficuo la.vero. La competer1za 1 intelligenza e sere11ità portata nell ' t1 fficio affida logli-; la preci·sa compren sione dei più vitali problemi sanitari, e la nitida visione dei mezzi per ot tenere i più proficui risultati, pur tra difficoltà tél lora quasi insormontabili; il prestigio, cort cui egli ha atteso alla d elicata funzione di di.rettore generale della Sanità Pubblica, apportandovi alto senso di imparzialità e di bontà congiu11 la a· giusto rigore, hanno ottenuto l'unanime riconoscimento dei sanitari italiani e di quanti ebbero con lui rapporti. Di questo impareggia.bile e stimato funzionario lenace sarà il ricordo, e l 'l'stituto di Sanità Pubblica resta a testimoniare I 'in telligente passione portata dal dott. Basile per adeguare l 'Amministrazione Sanitaria alle nuove esigenze della vita sociale della nazione. A raccogli.ere la succ~ssione del dott. Basile è stato chiamato il prof. Giovanni Petragnani, diretto.r e dell 'I stituto d 'Igiene di Siena e Rettore Mag nifico di quella R. Università , studioso di larga félma , di indefessa operosità, di tenace volontà. Il dinamis mo volitivo di questo giovane, apprezzato ed operoso scienziato affida che la Sanità Pubblica procederà senza sost e e con sempre .maggior vigore n ell 'arduo cammino del miglioramento igienico-sani Lario del nostro Paese.

6° Congresso nazionale antitubercolare. La Federazion e Nazionale Fascista per la lotta contro la tubercolosi ha organizzato per il novembre pros-simo a Roma il V Congresso nazionale antitubercolare. A ques ta grande rassegna di tutle le forze antitubercolari del paese che oggi, nella piena applicazione delle leggi emanate dal Gover110 fascista, è all 'avanguardja di tutti gli altri popoli civili nel campo della lotta a11titubercolare, parteciperanno i rapprese11tanti d ei massimi en li r1azionali statati e parast alali inleressati, ti·siologi e igienis ti. Saranno anche presenti rappresentanti di nazioni estere , le quali con vivo inte1 esse seguono gli sviluppi <lell 'applicazione della 1egislazione fascis ta che si imperniano sulla a·ssicurazione obbligaloria. In occasione di tale congresso si ·svolgerà anche il convegno nazionale d ell e infern1iere vi ilatrici e<l assistenti sanitarie. Durante i lavori scientifici del congres·so sara11r1 0 SYOI ti i 5eguenti temi: Ten1a clinico : « Preinfezione endogena e prei11fezione esogena del tubo polmonare » . Relatore ge11 er ale : prof. sen : Ferdinando !vlicheli; correlatori: lJroff. Gennaro Cos lantini, Viltorio Lubich, Tom111a·so Lucheri11i , Giuseppe Lu zzatto Fegiz, Gaetano Ron zoni. Te1na biologico: « I co1npone11 li chimici del bacillo della tuber colosi ». Relatore gen erale : prof. Gian11i Petragn ani ; correlatori: proff. Giuseppe Dad.ii, Camillo inni, .A.ttilio Omodei Zorini, Vittorio Puntoni , Luigi Scivoli, Francesco Fjgari, Li110 Urizio. . Tema terapeutico: ll Le cure d ell 'empiema m elnpneumotoracico ». Rela lore gen erale: prof. Vin-


~ANNO

X.LII,

.NUI\1. ~9 !

SEZIONE PRATICA

cenzo Monaldi; correlatori: proff. Umberto Carpi, Guido Egidi, Vincenzo Fici, 011. Raffaele P aolucci , Arrigo Perrin, Mario Redaelli. Tema sociale: « Il lavoro in casa nella lotta contro la tubercolosi ». Relatore generale: prÒf. Gioacchino Breccia; correlrltori: proff. Federico Bocchelli, Cesare Gi::lnnini, Arcang·e]o Ilvento, on. Eugenio Morelli, Luigi Sagona·. Il comitato ordir1atore del cong.res·so, presieduto dall 'on. prof. Raffaele Paolucci, presidente della Federazione, è composto dai proff. Arcangelo Ilvento, sen. Edoardo Maragliano, on. Eugenio Morelli , segretario generale del con g·resso, prof. Fed erico Bocchetti, segretario gene.raie della Federazione. La segreteria generale del congresso ha sede presso la Federazio11e, in via Nazionale 200, Roma.

Go Congresso nazionale .di medicina legale. Organizzato dall'Associazione Italiana di Medicina legale, si terrà a l\tlilano, nell 'Istituto di Medicina legale della R. Università (via l\tlangiagalli 37), dal 26 al 29 settembre. L 'adunanza antimeridiana del primo giorno sarà dedicata alla relazione e conseguente discu ssione ir.torno ai « Problemi nledico-legali del Matrimor1io Canonico » (relatori i proff. Amedeo Dalla Volta e Boldrino Boldrini). La seduta pon1eridiana sarà dedicata alle comunicazioni. Il giorno successivo, nella mattinata saran110 commemorati il prof. Salvatore Ottolenghi (dal prof. Attilio Ascarelli di Ro1na), e Cesare ·L ombroso, del quale ricorre in que·st'anno il centenario della nascita (dal prof. Ruggero Romanese di Torino). Il resto della seduta a.ntin1eridiana e quella del pomeriggio saranno dedicate alle comunicazioni. Nella seduta antimeridiana della terza giornata verrà svolta la relazione intorno a « Le n1oderne dottrine caratterologiche e l 'antropologia criminale (relatori: proff. Ennio Rizzatti e Giulio 1\i1enesini), cui seguirà la discussione. La seduta pomeridiana sarà riservata alle comunica•

ZlOnI .

Nella quarta giornata (che cade di domenica), i còngressi'sti si recheranno a rende.re omaggio alla memoria di Cesare Lombroso a Vero·n a e deporranr10 una corona di alloro ai piedi del monumento che lo ricorda. La quota di partecipazione al Congresso è di L. 30. Per la cor.rispondenza, rivolgersi imper sonalmente alla « Segreteria del VI Congresso Nazior1ale di Medicina Legale», via Mangiagalli 37 , ~.:.­ lano.

Convegno nazionale medico nelle colonie climatiche marine. In seguito all'autorizzazione pervenuta, dal Direttorio del Partito il Centro di Studi di Talassologia Medica di Rimini presieduto dal prof. D. Ottolenghi per incarico della Federazione Fascista di Forlì e del Municipio dj Rimini, ha indetto per i giorni 27-28 luglio in Rimini un Convegno Nazionale di medici con I 'intento di studia.re i vari problemi inerenti alla organizzazione delle colonie climatiche marine. Il convegno avrà carattere preJiminare a quello che il Partito stesso t errà a Roma in occasione della Mostra delle Colonie Estive. I temi posti all 'ordi11e del giorno sono : « Il programma totalitario dell'assistenza igie11 i<'A>-sani taria ai giovani e le Colonie Marine »;

1475

·relatore: prof. Donato Oltolenghi, direttore del1'Istiluto d'Igiene della R. Università, Bologna; « Criteri b asilari per la scelta dei bambini e dei giovani da avviarsi alle Colonie Marine e p er il loro trattamento »; relatore: prof. G. B. Allaria., presidente della ,Società Italiana di ~edi atria; cc I problemi della alimentazione nelle Colonie Marine »; relatore: prof. Gaetano Quagliarello, direttore dell 'Is tituto di Chimica biologica della R. Univer sità di Napoli ; « Istruzione e selezione del per sonale addetto alle Colonie Marine »; relatore: prof. Luciano lVIagni, direttore medico del] 'Ospizio al Lido, Venezia. Saranno accettate comunicazioni inerenti ai temi suddetti. L 'eletta fama degli illustri .r elatori, la grande i1nportanza degli argomenti trattati, la meravigìiosa bellezza della Riviera di Rimini che ospita inolte delle più belle colonie create dal Regime, richiameranno indubbiamente a questo convegno gran numero di medici e di s l udiosi che s 'i11 teressano e dedicano la loro attiYi tà n el benemerito rampo della previden za, e della assistenza della infanzia della Patria. I partecipanti al convegno godranno di riduzioni ferroviarie e di sp eciali facilitazioni n egli alberghi della Rivjera.

Congresso i~ternazionale di terapia. L'« Unione terapeutica », presieduta dal prof. ~1 . Loeper e in cui l 'Italia è rappresentata dal prof. N. Pende, vice-presidente, terrà un 'assemblea generale il 9 ottobre, riella Facoltà medica di Parigi. Du.r ante l 'antimeriggio saranno trattati i temi: « No·stre conoscenze atti.1ali sull 'ormone maschile » (prof. A. Guy Laroch e); cc La chirurgia dello splancnico· nell 'ipertensione arteriosa » (prof. A. R. Fontaine, Strasburgo) ; cc I composti antimoniali in terapia» (J. La Barre, Bruxelles). Nel po· ineriggio si t errà una seduta in comune con la Società di terapia di Parigi; saranno trattati i temi: « L 'equilibrio ·fi.sico-chi1nico e glandolare nel trattamento degli spasmi vascolari (prof. Pende); « le sostanze spasmogene e le loro antagoniste » (prof. Btirgi, Berna); cc la medicazione nervosa sedativa degli spasmi » ( dott. J. Decourt); « la fisioterapia degli spasmi e delle algie viscerali » ( dott. Delherm). Rivolgersci al Dr. G. Leven, secr étaire gén éral de l 'Union Thérapeutique, rue Téh ér an 24, Paris 8e, Francia. Assistenti militari nelle Cliniche cl1irnrgiche nni· versi tari e. Per il prossimo anno accademico dieci ufficiali irL servizio permanente effettivo saranno inviati alle Cliniche chir11rgiche univer sitarie del Regno quali assistenti militari. Potranno a·spirare alla assegnazione di cui trattasi i primi capitani, i capitani e i tenenti medici in servizio permanente effettivo; per questi ultimi limitatamente a quelli scritti sulle quote di avanzamento. Potranno concorrere tutti g·li ufficiali che si trovino nelle sopra indicate condizioni di grado e anzianità purchè possano dimostrare di possedere nella specialità chirurgica una buona preparazione. A.zioni giudiziarie. La Corte d'Assise di J ohan11esburg (Sud-Africa) h a assolto il dott. A. Broido dal] 'accusa di orni-


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<e IL POLICLJNIGO »

cjdio colposo, per avere dimenticato un rettangolo di garza nel! 'addome di un 'operata ; questa si era .r imessa dopo l 'i11terver1to, n1a due 1nesi più tardi cJla accusò dolori addominali violenti: un nuovo intervento rivelò il corpo estraneo, che comprir11eva l 'intestino; segui morte, a p och e ore di distanza. Dal processo risultò ch e il dott. ~roido , prima di suturare l 'addome, si era preoccupato della compressa ma11cante e l 'aveva ricercata insistentemen te per mezz 'ora, sen za riuscire a trovarla; si era poi interessa to più volte della salute della paziente, e infine si era convinto ch e tutto andasse Lene; quando si ripresentarono si11tomi addomir1ali acuti, egli aveva pensato a coliche biliari . L 'attore cinematografico Gabriel Leuvielle, noto con lo p seudonimo di Max Linder, e la n1oglfe Marguerite Peters, si erano dati volontariamente la morte, fra il 30 e il 31 ottobre 1925, lasciando una bambina. Le lor o disposizioni. testa111entarie erano discordi per quanto riguardava l 'eclucazione di ques ln bambina : l'uno la affidava al proprio fratello, l 'altra alla propria madre; donde una causa. La 1a Camera della Corte d 'Appello di Parigi ha ora deciso (dopo (lieci anni: le cause g iudiziarie vanno per le ll.1ng·h e I !) che deve prevalere la disposizion e del padre, perchè è aic certato che è inort o dopo· la madre. La nonna della bambina aveva sost enuto ch e la disposizione t estam ent aria del padre non poteva esser valida, perchè il padre era inalato di mente, e per provarlo, aveva prodotto il certifica to di un m edico svizzero, d ott. Montet, il quale aveva avuto in cura il ·L inder ; ma la Corte d'Appello non h a accolto questo documento, perch è esso infrang·e il segr eto professionale medico, il quale in Francia dev'essere assolutamente rispettato. Era stat a intentata causa, da due coniugi , contro il dott. Rivalta di Chateau Roux (Francia) per internamento non giustificato della signora in un 1nanicomio, dal q1uale venne dimessa pochi giorni dopo, perchè riconosciuta non malata di mente; essi chiedevano 100.000 franchi di danni e interessi, ma il Tribunale h a respinto la richiesta.

Un po' dovt1nq11e. L'8° Congresso medico egiziano, organizzato dal1'Associazione Medica Egiziana, si è tenuto a Damasco dal 17 al 21 g iugno; h a discusso i problemi: malaria, dissenteria, gravidanza extra-uterina ed altri . Il 22° Co11g·resso della Società svizzera di chirurgia si è svolto a Sciaffusa nei giorni 22 e 23 g iugno; ai lavori ha partecipato il prof. O. Uffreduzzi di Torino. La Sezion.e Regionale Siciliana della Federazione It. Naz. Fascista per la lotta contro la tuber colosi si è ad una la a Palermo il 30 marzo, sotto la preidenza del prof. ·L. Manfredi, assistito dal segret ario prof. V. Fici. Sono state fatte comunicazioni da: A. Businco, G. Giunti, A. Culatta, V. Agnello. La Società Lombarda di chirurgia si è adunata jl 26 maggio e il 7 giugno, sotto la pre·sidenza dei proff. Donati e Bobbio. Sono late fatte, rispettiva1nenle , 11 e 9 comunicazio11i. Il Sindacato Medico Fa cista di Sond rio h a tenuto una riunione culturale l '11 g iugno, sotto la 11residcnza del prof. M. A. Fiamberti, segretario

[ANNO XLII,

NUl\1.

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provinciale ; sono sta le fatte comunicazioni da : E. Tarantola, B. Tosi, G. B. Va1enti, G . ..t\schieri_ Il 9 luglio ·si è tenuta a Porretta 1'erme la 26a. riunione d ei radiologi emiliani; la· prossima riunio~e si terr à nell 'otlobre prossimo a Bologna, e d1scut~rà sulla colecistografia , tema proposto dal segr etario del Gruppo prof. V. Giovetti. Presso ~a Fa?ol~à m edi.ca di Vien11a si svolgeranno vari corsi d1 perfezionamento : uno internaz~onale sui progressi della 1nedici11a, còn speciale riguardo alla terapia, dal 23 settembre al 5 ottobre; uno internazionale di pediatria dal 7 al 19 ottobre ; 111to di ostetricia e ginecologia dal 7 al 30 ottobre; urto di dermato-venereologia dal 7 al 17 ottobr e. Chiedere programmi e condizioni alla: \Vie11er m edizinische Fakultat, Universitat, Dr_ Karl Lueger, Ring 1, Wien I , Austria . Si è tenuto all'Università di Milano un corso di aggiornamento sulla trasfusio11e del sangue: è risultato di 10 lezioni e di esercitazioni. Il fase. 4 di « Acta Medica Italica » dedicato all~ « Ostetricia e Ginecologia in Italia » rappreli3nta una documentazione sintelica, tanto ·storica che di atiualità, del vasto lavoro compiuto in Italia nel campo di queste discipline. Il fascicolo supera le 200 pagi11e, e in ogni sua parte dimostra ciò ch e l'Italia ha fatto a favore del1 a Maternità. Il prof. ??. Piccinini ha tenuto il 15 giugno a l\1ilano una confere11za sul t e111a: « La XIV decade della Genialità Medica Itali ana ». Un gruppo di n1edici inviati dalla Società d elle ::\'azioni a Roma per il corso di inalariologia, accompagnati dal prof. Missiroli, ha visitato l 'Istituto superiore di odontoiatria cr George Eastman ». Il direttore prof. Perna, pregato dalla direzione d ell 'Istituto s uperiore di Sanità Pubblica, ha illustrato d ettagliatament e l 'or ganizzazio11e ed il funzionamento d ei vari reparti. che in quell 'ora erano affollati di piccoli pazienti. Fra i visit atori erano i dottori :ivt;ontalvan (Equador), Lozanno (Spagna), Le Fleur (Haiti), Zorriassat ein (Iran), Tatarano e Russu (Romania), Colakogan e Besen (Turchia), Zotti e Bever e (Italia) e la sjg11ora LP.~,·enson (U.R.,S. S.). Alla presen za di tutte le 3utorità provinciali di ~ar1na è stat o i11augur ato, il 7 luglio, il nuovo monumentale centro ter:n1ale di S. Andrea Bagni, che comprend e m od ernissimi edifici, fra cui il nuovo s~bilimento bagni per le cure salso-bromo-jodiche e ·solfuro-calciche, lo stabilimento p er l'imbottig·li amento delle acque, un grande albergo ecc.

L 'Associazione Argentina per il progresso delle scie11ze h a annun ziato l 'istituzione di tre b orse di perfezionamento, per laureati in medicina., biologia e chimica, nonchè varie sovvenzioni per ricer che in corso. La « Gazz. Uff. >> del 7 giµgno ha pubblicato un Decreto Ministeriale ch e autorizza l 'Opera Naz. Maternità e Infanzia ad accettare un lascito di lire 500.000 dispo to a su o favore dal cav. Alessandro Bompiani di Tori110. La rendita ·sarà assegnata alla Federazione di Torii:io per essere erogata a favore di m éldri e fanciulli in st ato di abbandono .

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XLII, NuM. 29]

SEZIONE PRATICA

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Si è deter111inalo a Ron1a t1n incremen Lo di febbre tifoide; i quotidiani ne hanno dalo precise notizie. Dal 1° giugno a tutto il 14 corr. si sono avuti circa quatlromila casi. Da alcuni giorni le denunzie sono in diminuzione. L 'incide11za 11011 può considerarsi graYe, per una popolazione di oltre un milione di abitanti. L'Ufficio d'igiene e sanità, con l 'abituale solerzia e perizia, coadiuvato efficaceme11te dalla Direzione Generale della Sanità Pt1bblica e in particolare dall 'Islitu Lo della Sanità Pubblica, ha provveduto « fronteggia.r e il male.

vengo110 venduti al doppjo del loro valore nominttle: l 'i1nporto per l 'affrancan1ento è percetto dal Governo d el Lussemburgo e una somma uguale è de tinata a favore del Comitato. I francobolli so110 Ye11dibili, oltre ch e negli Uffici postali del Lussen1burgo è presso i n egozianti di francobolli, dal << Con1ité internalional cle Secours aux Intellectt1el n (Section philatélique), rue J. A. Gautj er 7, Genève, Svizzera. Si tratta di un 'emissione unica nel suo genere e ch e costituisce un avvenime11to nella storia della filatelia.

. ~el << County General Hospital » di Los Angeles s1 e a.v uto uno scoppio di poliomielite anteriore acuta, che ha colpito anche parecchie allieve infermiere, alcune infermiere e ricoverati. Fino al 16 giugno erano stati accertati 38 ca·si e altri 67 erano so llo osservazione. (cc Journ . .A,.. !\il. li. n, 22 giugno 1935).

Fra gli espositori alla la l\1ostra sociale di arte e di tec11ica fotografica, dell 'As. ociazione fotografica ron1a11a diletlanti , figuravano parecchi medici, fra cui i proff. Fra11cesco Valagu·ssa, Epimaco Leonardi , Antonio Di Vestea, Azeglio Filippini. Il prof. Leonardi, oltre alle fotografie artistiche, ha esposto anche un ·interessa11te serie cli fotocheratoscopie, che dimostrano l'utilità di questa nuova appJicazione della folografi a alla medicina .

Il Sindacato Medico Fa cista di Roma. e Provincia comunica: In conformità delle istruzioni in1partite dal Segretario Federale dell 'Urbe circa le nor1ne di attuazio11e ~iel R. Decreto relativo al Sabato Fascista informo che a partire da sabato 6 luglio 1935-XIII i titolari degli Studi Profe·ssionali dov.r anno lasciare ai propri dipendenti libero il pomerigg·io del saba.t o. Il segreta.rio : prof. Giovanni Perez. È s tata eseguita un 'i11chiesta sulla profe"Ssione

1nedica a Budapest, che, tra l e capitali et1ropee, ha la inaggiore densità di medici: 35 ogni 10.000 abitanti, contro 25 a. Vienna, 15 a Berlino ecc. La pletora è dovuta al gran numero di diplomati negli ulti111i anni; difatti il 40 % dei m edi ci non raggiunge 40 anni. Questa immissione non è st ata utile nd alcuno. La situazione è aggravata dal fatto che, a causa della crisi, molti medici anziani, i quali avevano rinunziato alla professione, tornano ad esercitarla. Durante una settimana in cui durò l'inchiesta, 400 medici non fecero alc~na visita. La metà dei medici di ~udapest guadagna n1eno di 2000 per1ghi I 'anno (7000 lire it.) e vive in case che no11 contano più di 4 ambienti. Si annunzia dalla Russia che sono in via di attuazio11e forti restrizioni al divorzio e al controllo delle nascite; si farà anche obbligo di provvedere gli alimenti ai figli naturali, e per chi vi si sottrae, sqno previste pene pec1111iarie e la prigione. In Russia il Governo ha vietato alle amministrazioni comunali di emettere buoni finanziari per regolare i pagamenti, il che ha indotto molti Co1nuni a ridurre il personale delle scuole e degli ospedali; in alcuni distretti scuole e ospedali sono stati chiusi. Si è organizzato irt Germania un treno speciale di soccorso, che può portarsi rapidamente nelle località ove sono avvenu li tlisa1stri gravi ed imprevisti, come inondazioni, terremoti ecc. Il treno dispone di materiale sanitario, apparecchi radiologici, strumentario chirurgico, viveri ecc. e trasporta del personale specializzato. TI Granducato del Lussemburgo ha e1Tiesso una serie di francobolli a favore del Comitato internazionale di occorso agli intellettuali. La serie comprende 15 francoboli, il cui valore va da centesimi 5 a franchi 20 (valuta lu ssemburghese);

La « Revue Médicale de la Suisse Romande » ha pubblicato un numero speciale, in data 25 giug no, dedicato alla memoria del prof. Ernest Kummer (1861-1933), il quale insegnò a Ginevra per 16 a11ni medicina operaloria e patologia cl1iru.rgiCfl e per altri 16 anni clinica chirurgica. Il nun1ero·, di oltre 200 pagine, comprende 13 n1emorie ecl è corredato di figure e di tavole fuori testo.

L ,Accademia di Ivfedicina di Parigi n ella seduta del 2 luglio e la Società nazionale di chirurgia di Parigi nella seduta d el 26 giugno hanno votato degli ordini del giorno - provocati da djsposizioni di una Cas a d 'assict1razioni ·sociali per dichiarare inaccettabile ogni restrizione del segre to professionale medico. Si è aperta una sotloscrjzione per erigere un rr1onu1nento a Ramon y Cajal, opera dello scultore J. Crist6bal, nella Cillà universitaria di l\ilaclrid.

È morto i1nprovvisamen1e a Napoli il prof. GuGLIELNro Asc10NE, aiuto n ell 'Is tituto d 'Igiene e in-

caricato tlell 'i11segna111ento di batteriologia i11 quella [Jniversità. Lascia i1nportanti studi scientifi ci. NoleYoli so110 le ricerche su <li una Streplotlirix termofila, riconosciuta patogena solo per l~ su e endotossine; le esperienze sul vibrione detto di Casa1nicciola, dalle quali è deriYata t1na pienéf confermtl alle concezioni di Sanarclli, i111p1egando un vibrione non colerico; quelle re1atiYe alle azioni di antigeni accoppiati a sostanze per se s1esse rion antigene; i rilievi su di un 'epidemia dissen1er ica i11 un manicon1io. Di recente h anno destato interesse le ricerche con1piute dall 'Ascione in collaborazione di E. Mariotti sulla :filtrabilità dei parassiti malarici (ce ne siamo occt1pa1i élnche in questo periodico). Altre ricer che riguardano 1=acqua potabile, jl suolo ecc. Si tratta di un 'attività scif>ntific!'.l segnata di originalità. Egli era Jl1olto s timato per il sapere e 111olto benvolt1to per il carattere. L. V. È morto ancora giov;;ine il prof. RoBERT PROUST,

il qua le era succeduto al suo n1aestro J. L. Faure 11 ellrt cattedra di clinica g inecol ogica all 'Dspectale Broca di Parigi.


1478

« IL POLICLINICO »

.RASSEGNA. DEI,LA ST.!M.PA MEDICA Arch. per le Se. ~led., feb. -

M. COPPO e P. FRU"GONI. Rapporti tra ormone paratiroideo e vitamina D. - A. PozzAN. IVIiJ za e crescenza. Ann. d'lg. , gen . - F. LOMBARDO. Virus esante1r1atico del Mediterraneo 11ei cani . - C. 1V1AGLIANO. Ep idemia cir coscritta di. febbre tifoide di origine idrica. - L. BENUSSI. l~ocolai di febbre ondulante da cc Brucella melitensis ». A. S. GENTILUCCI. Pseudo-rabbia. Bull. Ac. Méd., 19 feb. - R. VILLANOVA e P. CA'NALIS . Il silicio nell 'immunilà contro la tbc. polm . - CLERC e al . Evoluzione della dissoci azione auri-colo-Yen tricol are. Pro c. R. Soc. Med., feb. - Discu ssione sulle cure . on tenatali . - Casis tica. l Vien. l {lin . Woch., 1 mar. - V. HIESs . La profilassi in ostetrici a. D eut . Med. vv'och., 1 1nar. ·- . Ass~IANN e Dru.1BO,VSKI. Epi demia di tifoide originata d a una latt eria. - HAUER. Intossicazion e da chinina e idrosincrasi a alla chinina. l{lin. Woch., 2 m ar. - G. FRONTALI. Fosfatemia e rachitismo. - F. LINNE,vEn. Il sangue n ormale con tiene creatjna ? Gin.ecologia, g en. -- M. MASSAZZA. Colpite enfisematosa. - E. RoBECCHI. Funzionalità ep atica in gravida11za. - G. C\LDERINI. Inver sione totale d ell'utero puerperale mar1tenutasi quattro m esi . Brasil-1\Ied., 19 gen. - F. A. DE MouRA CAMPos . Vitamina B e tiroide. - A. BALENA. Giardiosi biliare.

Giorn. di Cl. Med.,

[ANNO XLII, NuM. 29]

10 feb. - · F. VANNUCCI. Sin-

drome di Sin1rnonds e terapia preipofisaria. Practitioner, mar. 1~ Nun1ero semi-monografico sulle ane1nie. J ourn . de 1.Yléd. de Lyon, 20 feb. - Numero di pediatria. PaJlhologica, 15 feb. - G. ZoLEzzI. Azione del r osso Congo sull'apparato emopoietico. - A. CoSTANTINI. Azione d ella luce filtra la attraver so sch ern1i colorati sul processo di guarigione delle ferite. P (l}ris Méd., 2 mar . - Numero di venereologia. Edinb. lv/ed. J ourrt., m ar. - Numero sulla tbc. Lancet, 2 mar. A. ABRAHAl\•r s. Aspetti fisici tlelle malattie p sichich e. - K . C. EnEN. Encefalopatia d a piombo. Br. Med. J ou rn ., 2 inar . - J . FRASER. Malattie della circolazione nelle estr emi.Là . Haem at ologica, Arch., Il. - G . PELLEGRINI. Meccanismo d'azione d ella trasfusione di sangu e . rL . MARTINO. Genesi delle piastrine. - A. CoLAu1z1. Agranulocitosi. Rass. Intern. di Cl. e T er. , 15 feb . - V. M. BuSCAINO e V. LoNco. Azione ipoten siva del}'autoemoterapia . - L . GASANO PAPI . Atebrin e atebrinplasm ochina nella n1 alaria. Mine r va Med., 8 mar. - L. F ERRANNINI . Reticoloendoteliosi spleno-epato-megalica. G. OLIVA e F. MASSINELLO. Difesa antitiroxinica d el sangue cl 'individui normali ed epatopazienti. - R. LoCASCIO. Ipog licemia da insulina e da g11anidina. Med. Wel1t, 2 mar. - H. DEKKEn. Trattam. delle malattie allergiche, specialmente dell 'asn1a. - E . HoLsTEIN. Pericoli d elle cure dimagranti.

Indice alfabetico per materie. An1ilasi fecale e suo comportan1enlo n ei coli ti.ci . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1431 -~ngina pectoris e claud icazio11e inter)) t11iltente i1ell 'anemia . . . . . . . . . 1466 )) A11gina pectori s: trattan1e11.t o . . . . . . 1467 Appendice ver1nifor1ne e peris lalsi inte)) s tinale: rapporti . . . . . . . . . • . 1462 . )) Artropalja cr o11 ica tipo S till .. .. . . . . 1465 Asciti liber e: pres io11e del liquido cavi tario . . . . . . . . . . . . . . . . . » 1462 Azoto ureico : dosaggio . . . . . . . . . » 1461 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . 1454, 1455 Brucellosi: vaccin o terapia p er via. endo-

venosa . . . . . . . . . . . . . . . . .

)) 1453

Circolo sanguigno : inversione sp erimen-

tale

. . . . . . . . . . . . . . . . . . Diver'li col i ga·s, trici . . . . . . . . .

)) ))

Edema polmona.rc ne u to . . . . . . . . . Febbre tifoide: u so dell 'insulina . . . . Febbre tifoide: vecchi e e i1u 0Ye qu e-

)) 1466 )) 1468

stioni

. . . . . . . . . . . . . . . . .

))

1465 1465

1442

Gastro-enterologia : relazioni e comu11i-

cazioni

. . . . . . . . . . . . . . . .

Insufficienza r espiratoria : tra tt a1µe11to . Intestino erniato : rottura sottocutanea da con l usi one . . . . . . . . . . . . . Ipertensione (jrteriosa perma11en Le e . . . . . . . . . glandole endocrine Diritti di proprietà riservati. --: Non

)) 1459 )) 1467 ))

1465

)) 1447

Ipofisari: disordini - nell 'infa11zia . . Pag. 1447 Leishmanie nel r ino-faringe di bambini l eish ma niosici . . . . . . . . . . . . . )) 1461 1\1alaria: terapia cacodilica ad alte dosi . )) 1453 f\1al d 'aria . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1459 l\1ia·stenia grave: trattam. con estratto )) pituitari o anter. . . . . . . . . . . . 1450 )) Microbi sulle carte da gioco . . . . . . . 1469 J\1orbo di Buerger: tromboflebite mi)) 1462 grante del plesso sp ermatico . . . . Mutue 1nalattie p er rurali . . . . . . . . Nomine : titolo di prefer en za assoluta . .

Or1noni genitali femminiii: terapia con . . . . . . . . . . . . . . . . . Policitemia vera : fattori etiologici ed anatomo-patologici . . . . . . . . . . Prostata: attività endocrina . . . . . . Reu1na lismo artic. acuto: etiologia . . . Segale cornuta: dosaggio degli alcaloidi . . . . . . . . . . . · · · · • • • Solfocarbolìsmo professiona] e . . . . . . Testicolo: atrofia consecutiva a torsione d el funicolo; torsione del funicolo dell 'altro 1a to . . . . . . . · · · · · · · · Tetano: uso dell 'evipan . . . · · . · · · 1'e lano : prevenzione . . . . . · · · · · Zucchero n ell 'urina: ricerca . . . . . · ·

)) 1471 )) 1470 )) 1448 )) 1450 )) 1462 )) 1469

)) 1462 )) 1454 )) )) )) ))

1439 1468 1468 1469

a consen"t4

La riswmpa df lavori pubblicati nel Policlinioo se non in up;to IUI -lltont,tat,ione scritta "4114 f'edabone. E Wetat4 la fnlbblicadone di sunti di essi senza cit4me la tonte.

C.

FRUGONI,

A. Pozzt, Resp.

Red. capo. Rom.a - Stab. Tipo.Lit. Armani di M. Courrier.


A.NNO XLII

Roma. 29 Luglio 1935 ·Xlii

Nnm. 30

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni: R. Silvestrini: Un caso di" fistola epato-polmonare. Problemi d 'attualità: G. Panegrossi: Sulle recenti acquisizioni nella cura del parkinsonislllo encefalitico. ,.ote e contributi : V. Bonuzzi-Confalonieri e D. Gonfalonieri: Di un segno precoce nel paratifo infantile. Sunti e rassegne : ORGANI DIGERENTI: K. Her1nann: Sui distul'bi .g astro-intestinali di origine allergica. - S. Graham: Disiò."1'atazione ed acidosi nella gastro-enterite. P. Giraud: Le diarree del poppante. - A. Bernard e A. De Tayarac : I dolicocolon. Studio patogenetico. p_ Savy e P. E. Mal'tin: Gli estratti di mucosa gastrica (antigene lipoido-proteinioo) nella terapia dell'ulcera gastro-duodenale. Cenni iJibliografici. Divagazioni : A. Filippini: Le al"monie della voce e l'analisi elettro-acustica del lingua..ggio. Accademie, Società Mediche, Congressi: Società Medico-

LEZIONI 18'I'ITU'l"0 DI DEI.LA

l\.

Ci INICt\

MEDIC..<\ GENERALF.

U~I\EHSITÀ DI PERUGIA

Un caso di fistola epato·po1monare. Prof.

RAFFA ELLO S1LVES"IRINI,

di.rettore

Prese11to oggi 1111 giov,a ne di 18 anni , T. Crisr,olto, di I~etto11a, entrato in Cli11ica il 20 noveJr1bre u . s. i1er itterizia, tosse , astenia. Un n o11no d el paziente è morto per cirrosi dj Morgagni-Laenn ec, i genilori sorio Yiventi e sani : la madre a 17 anni ha sofferto di p leurite essudativa guarita senza reliquati. Una sorella è morta di pochi m esi d 'età per bro11copoln1onite. Il nostro amn1alato ha sofferto i con1uni esa11temj dell'infanzia : ha avuto però un buon sviluppo flsico e psichico. Tre anni or sono h a, contratta - al dire dei parenti - una infezione tifoid e, che è stata piuttosto grave e si è protratta oltre un mese. Circa un mese dopo sfebbrato ha comin ciato ad aver tosse, co11 accessi che ver1ivano di giorno come di notle, co11 abbondante espettorazione: n1ai e111ottisi, n1ai febbre, mai sudori notturni. I fatli bronchiali 1nalgrado le cure , d a allora sono ri1n asti , ora djminuendo, ora aume11tando d 'inten ità. Nel 111agg io 1933 una m attina il paziente ebbe abbond ante en1otti si; n ei g iorni

Chirungica Ven eziana. - Accademia delle Scienze Mediche e Naturali di F errara. Appunti per il medico pratico: C ASI STICA E TERAPIA: Complicazioni osteo-art icolari della tifoide. - Diagnosi differenziale della coxalgia tubercolare iniziale. - Cisti del meniGoo esterno del ginocchio in bambino. - La pomata all'ossido di mercurio nella pratica dermatologica. - Il trattamento delle u stioni. - IGIENE: Il con.t rollo della pastorizzazione del latte. - 'l' ECNICA : Metodo rapido per la diagnosi hatt eriologica di difterite. - La ricerca del bacillo di Kocb nelle feci e nel pus degli ascessi freddi. - MEDICINA SCIENTIFI CA : Le cur. ve del contenuto alcoolico del sangue. - VARIA. Nella vita professionale : MEDICINA SOCIALE : La difesa del lavoro. - Sel"Vizi i1gienico-s anitari. - Concorsi. - Nomine, .promozioni ed o nori.f icenze. Notizie diverse. . Indice alfabetico per materie.

su ccessivi i famigli ari com i11ciarono ad accorgersi che aveva gli occhi gialli e gialla la pelle. L 'escreato assunse colorito giallo, le urine si fecero scure e ]e feci biancastre. L 'itlerizia p erdurò poj sempre con oscillazioni non forti. Vedete qui un giovinetlo di n or1nal e costituzione scheletrica, di altezza quale può essere l 'altezza media per la sua e là , in stato di nutrizione a~sai buono. La cute è in anifes tam ente di colorito itteri~o ed a1)par e leggermente edematosa ; L'infermo non accu sa pruri lo c11 lane-0. Decubito i11differente , sensorio integro. llespirazione ritmica, di frequenza n or1nale, a tipo prevalentemer1l e costale. Pol o piccolo, molle. Respir. 20. Puls . 80. Temp·eratura n ei giorni di degen za in Clinica ha oscillato d a 36°,8 a 37°, 5. Alla f accia specialn1enle appare la su ccolenza d ella cute già acce11nata: le scler otich e sono gialle : la ling11a piu t lost o arid a. Colla tosse il paziente emette escr eati inucos i tinti in giallo e n1ateriale pi1'1 flui (lo inten san1ente giallo. :\full a di J1ote,·0Ie al co ll o. Il t or ace ben conforn1a lo si espand e un po ' ineno nella parte inferiore cl es lra: qui il fre1nito vocale è aume11tato, qui pos lerior1ne11te n ell 'ang·olo della scapola in basso si h a riduzion e di suono e si ascoltano in ques la zon a, insiem e co11 respiro aspro e scarso, ro11chi , sibili, r antoli a g1osse, m edie e piccole b olle. Limite superiore dell 'aia epatica alla , - sulla e1n iclaYicolar e d es tra; limite superiore dell 'aia splenica alla Vlt sulla emiascellar e sinistra.


1480

(C

IL POLTCLINICO

Cuor e neti. ] itniti: nulla al.J ' ascoltazion~ . Note,·ole rilievo si apprezza in corrisp ondenza dei quadranti superiori d ell'addome più notevole a d estra; si osserva anch e assad manifesto s u)la par ete d ell 'addome il r e Licolo venoso superficiale. Colla palpazione lieve si valuta un aumento di r esisten za n ei quadran t i superiori d ell 'addom e; con la p ailpazione più profonda, che n on d à m olestia al paziente, si p alpa il fegat o assai in grandito che r aggiung·e a d estra in prossimità . d ell 'ombellico col su o m ar g ine arrotondato e (}uro l 'ombellicaile trasver sa. Il fegato a superficie liscia è ingrandito in t oto. La milza fuoriesce col suo polo anteriore per due dita trasver se d all 'arco costale : h a m ar g·ine arrotondato ed è dura. Lo stomaco è in limiti normali . Le feci sono ipocro1niche con oscillazioni nel gr ado . Le urine son o di solito inte11sam ente colorate : i11 quantità g ior11aliera di cc. 800-1200. ,Sensjbililà integr a Prima di espor,ri Lutle le ricer ch e praticat e ·su ques to ammalato dirò breYem e11te d el d ecorso d el n1aìe fino ad oggi, quale 1'abbiamo osservato in C1inica. In un primo periodo il p aziente si è mantenuto apirettico : qualch e lieve e fugace elevazione terrnica seg uiva le iniezioni end oYenose di arsenobenzoli, ch e si vollero fare mal gr ado la risposta 11 egativa dell a prova d el .W assern1ann. Ai primi rli febbraio co1ninciarono a con1parìre elevazioni ler1nich e quotidian e, lievi (37°,3-37°,5), serotine, ir1 coincid ent:a col m anifestarsi di tum efazione e d olore in corrispond e11za del g·inocchio e del pied e a sinis tra . Il p eso è andato sempre aumenlcndo : d a Kg. 48,500 al mon1ento dell 'ingresso i11 Clinica d opo un n1ese e m ezzo er a salito a 50,300; for se l 'a.iumento dovuto ad aumento del1'ed em a, sebbene perdurasser o buon e le condizio11i gen er ali e il paziente avesse sempre buon app E-tito . Il giorno 25 gennaio è stata eseguita una iniezion e endotrach eale di 50 eme. di lipiodol aJ 40 %. Subile d opo l 'iniezione l 'escr eato fino allor a d 'aspe tto biliare ò divenulo assai più scar so e biancastro : tal e si è· m antenuto per due giorni ; al 3° giorno si è verificat a una emottisi lieve ed immediatan1en te dopo l'escr eato ha ripreso l 'aspetto ch e aveva prima, aiumentando di quantità. Il dolore all 'articolazione del ginocchio sinistro erl a quella tibio -as tragal ica d ello st esso lato tuttor a p ermane . L 'appe tito è diminuito in questi ultimi gior11i . Si son dati colagoghi , b alsamici . L 'esam e d ell'escreato è stato n egativo p er la pre en za di b aeillo di Koch, riGer.ca falla a11che arlope,r ando m etodi d'arricchimento ; n eg ativo l)er presen za di p ar assiti animali, p er uncini, f1 agm enti di cisti d 'echinococco ; abbondanti sempre i pigmenti biliari . Anch e l 'esaim e delle feci è s tat o n egativo per presen za di u ova d 'elminti, p er parassiti animali . 'cn1pre una certa quantità di ster cobilinogeno An ch e n elle feci ch e apparivano più scolor ate. empre inten sa la r eazione d ei pigm enti biliari n elle u rine: assen za d 'albumina, di glucosio, non elem enti r en ali ne~ se<.l imento. L 'esam e de l san gae n on ha mostrato anisocitos i o p oichilocitosi ; reticolociti in quantità nor111ale. Neulrofili 69, eosinofili 5,5, monociti 14,5, linfociti 11 .

»

[ANNO

XLII, NuM. 30]

Colla puntura de l feg ato si è estratto sangue _ Neg ativa la reazione det ll'asserrnan. Negativa la Von Pirq ue t. Positivo il segrio d el. laccio. Il sondaggio àlla Einhorn h a fatto retrarre liCfuido mucoso filante, poco corpuscolato, incolor o. La colecistografia pratica la dopo j11iezione endovenosa di iodotetragnost non ha rivelato affatto l 'ornbra d ella cistifell ea. La radiografia del ginocchio sinistro ha fatto. n o tar e una lieve rarefazi on e d ei ca pi articolari, isp essimento della capsula, at11nento clella cavità articolare. Un prin10 esél(m e d el . tor ace eseguito il 22 nove1nbre mos trò: rinforzo d ella trama bronco-vascolar e, con prevalen za del fat tor e bron chiale (probabilmente da bro11chite cronica) , aumento dj dimen sio11i d ell '0111bra epatica co11 b ordi superiore ed jnferiore n e tti e regolari , tanto da pot er escludere la presen za di forrrtazioni cistiche a carico d el fegato (Bellucci).

Un second o esame eseguito il 5 gennaio 1934 nlostrò invariate le condizioni d el fegato e quelle d el torace per ciò ch e si riferisce alla sindrome bron chiale : fu n o lata invece in questo secondo P.sa1n e la pre5en za di segni di lieve versamento pleurico destro (Bellucci) Un ter zo esam e è quello ricord ato, dopo l 'iniezio11e endotraicheale di lipoiodol . In questo esam e è apparso ciò che dimostra la fig ura che vi presentci : iniezione dell'albero bronchiale e discesa d el lipoiodol per un t enue tramite che parte dall 'opacità bronchiale fino n el centro dell 'opaci tà epatica .

fJue&Lo rag azze) JJresenta dunque una serie di t-ill Lomi che ri·chian1a la nostra attenzio11e sull :apparato reSJ)iratoTio, ed un 'altra serie di sir1to1ni ch e ci induce a ricercare il modo di


[ANNO

XLII, NuM. 30]

produzione dell.ittero cosi palese nell 'ammalato. Con1incian10 dall ' ittero. Dovremn10 deteru1i11are subito se si tratti di un ittero emo?ilicu o di un ittero da ritenzione: n1a questa differertziazion1.! è se111pre possibile o aln1eno queste due forn1e d 'ittero sort sempre separabili con un t aglio netto? Quanào (lo Stadeln1a.1J.u l 'ha dimostrato) nell 'ittero emolitico UilU quantità <li f>ig 1nento si riassorbe dal] e vie. l~iliari, perch è la trop1p a de11sità della bile t'ctb l)rj c,ata irt qua n l.it à eccessi va si oppone alla sua t:correvoJezza. questa bile no11 passa forse riel sangt1e per l e stesse vie cl1e segue quando e~iste un ostacolt) n elle vie biliari, un calcolo, u11 tumore ? I~ quar1do come in certi casi di cirrosi e1)atica co11 it lero si tro,,a nel sa11gue uria ce1ta qt1antità di reticolociti , oltre che al flirl icoltato de flusso per osti~uzione di vie biJi.ari ! nor1 ~i d eve dare in1portanza anche alla 111afçgior e forrnazion 6 di bile per aume11 lata dist~·uzione globt1lare? L 'ipercron1ia delle feci, l 'urob il1nuria , la fragilità g lobulare, la prese117.a di reticolociti i11 quantità , l 'ipoglobulia, la mancanza di ritenzione di sali biliari e dei sintomi relativi, son tutti caratteri c.l1e invocherete per la di'agnosi d'ittero pleiocromico: l 'ipocolia, l'acolia delle feci, ]a colorazione biliare d elle urine , il prurito cu taneo, la reazi one d'Hijmans Van der Berg di1etta111ente pos itiva, il reperto semeiotico di co11<lizioni tal i da costituire ostacolo al defJusso biliare sara11110 invece tutti argomenti a favore della diag11osi d 'ittero da ritenzione. \1a ci ~ono itteri -- ed i11sieme cogli alliev i Bc•ltelli e J\f eoni avevo già constatato il fatto in casi d 'i tle ro gra,·e nel p eriodo dr guerra in cui 1' in ferrrt<) 111 uore intensamente itterico se11za che le feci siano ipercromiche, se11za cl1e le urine s iano cariche di pig·rnento biliare, senza c_he a 11 :autopsia si trovino ostacoli nelle vie b·i1ia ri , se11za che si vedano seg11i di irritazione, d 'alterazioni di queste vie anche &.'"1.pl01ando nelle varie zone del fegato le più piccole dira mnzio11i b·iliari. (~ osì non si trova ri5tagno di b·ile uelle vie biliari apparenlemc11 Le indeo111 J1ell 'at.rofla giallo-acuta d el fe-sato quando anche l'infermo muore con una i11tensa itterizia. ì\ion solo , ma chi ha avuto orcasìone di seg11ire il de.corso clinico in casi d'ittero grave sa r,l1e a un perio·d o, in cui si Lrova110 fe ci ipercro1niche e urine color malaga, può segu ire un periodo in cui le fec i sono n·tanifestan1ente ipocoliche o acoliche e 1'11ri11e sono assn i ineno colorate . .. questi sin t.onrt sono accorrtpagnati da un aggravamento delle condizioni ~tenerali e l '.amma]ato muore. Ho detto che l 'autop&i'a dimost.ra in casi consi111ili integrità delle vie biliari, anche d elle mini1ne; l'esame istologico del fegato non s~m1:ire rivela a r,cun1uli leucocitari attorno a queste minime vie quali son stati segnalati; ho preparati d'un caso, in cui questi accumuli 11un esistono e ]a cellula epatica è profondamenle alterata per profonde lesioni , protopla1

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SEZIONE PRATICA

sma l i che e per leaio11i nucleari. 1'utto ciò deve darvi la persuasio11e che g li itleri chiamati e.r.:ilici dal l\etzlaff, itteri dovuti ad alterazione gelle vie ii1Lracellulari che se·g ue la bile per I i versarsi 11ei 111i11in1i capillari biliari, esisLono real1nente e so110 da aggiungersi agli itteri em olitici ed agli itteri da ritenziorie. J)oche parole s11Jla possi'b ilità di colorazioni ~inijiillerìche nort dovute a pigmenti biliari. In 11,azjen1·i nei quaJi si ha uria rap,i da distruz1on e g-lol ·ulare, qui11di rap1ida li'.berazior1e di t!na i1ot.evole qua11tità di en1oglob ina, si p uò os~ervare un colorj to g·iallo deJl.a cute e delle i:,c leroliche senza c,'he esisla110 pigmenti b·iJi ari Tltille uri11e o qua11do ancora non esistono rilg111enti biiiari i1ell e urine. Anche nei co11iglj resi ernoglobi11uri ci coll 'i11iezione sot.locu ! anea di g licerina &i vedono le sclerotÌch e gialle quando ar1cora le urine n o·n danno la r eazio11e dei pig·menti bi'liari. Così per assunzio11e di ccrt i f1ign1enti coi c,iLi, nella cosidetta caroti11en1ia, si può osservare u11a colorazione gialla de lla cute 0 delle 111t1cose. In ce,rti miei scritti orr11a i d'antica dala ho dimos trato la possib·i lità della fissazione di cerle sostanze coloranti n el tessuto adi1Joso . È questo tessuto ch e si cul0ra in rosse) negli animali a cui .si faccia ingerire cumrr1i sto ai cibi il rosso Suda11 III, so~t.anza cJ1e il co11lpianto L. Daddi introdusC\e Jlella tecnicn istologica: è questo tessuto che l1a pure uri' ri flìnità speciale per l 'emoglo])jr1a, per sp eciali pigme11ti ch e provengono <lall 'emoglobinfl e 11er g li stessi pigmenti biliari. Ho .ricc1rdat.o altra volla l 'intensa pigm entazione gialla de l g rasso presentata da un indi_viduo mort.o per un 'anen1ia grave a tipo re-rnicjoso; i11 una inia nota ho pur dato nofjzia della inte nsa co lorazione che· assun1e il grasso d ei c ortigli, in cui si sia prodotta emogJohi11emia ecl ernoglobirturi a coll 'iniezio11e di glicerina. Una questi or.e molto grave, che troNerete e5tl SJ.1nente. trnttala nella relazio,n e dello Zoja ~t11 le itlerizie fatta al Congresso di Medicina l11ter11a del 1922, è quella relativa alla possibilità di trasfor1r1azione diretta de1l 'en1oglohina in b·ilirt1bin a sen za l 'inte-rvento diretto rJel feg<lto, relati va al cosidetto ittero arrtaepatouen.o o anae1:ialocellrilare. La possibilità di un~ trasformazion e diretta dell 'emo·globina in bjlirubina al di fuori della cellula ep atica fu già a[ferrr1ata. dal Quin cke. c he l 'osservò nei ve<'cl1i focolai emorragici, e trovò b·i1irubina ed urobilina nel t essuto cel]ulare sottocuta · 11i~o , dove a'Teva prima ini·ettato sangue àe·fibrinato. Qu~sta dottrina , quasi caduL.a in abbandono dopo il classir.o lavoro de1lo Stadelmann, è stata poi ripresa in esam e sia in quanto emogl·1bi11a polrebhe esser trasformata in pigmento biliare da 1ltri elem enti cellulari oltre che df\lle cellule epatich e e specialmente dal tessut(ì reticolo-endoteliale (Aschoff) sia in quant ll einoglobina liberatasi in ci rcolo dai corpu1

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« IL POLICLINICO »

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scol1 rossi sar eb·b e capace di trasfor111arsi irt bilir11.bina senza l 'intervento d 'una qualunque azic.•Jl e cellulare (Widal, Abrarni e Bru] é). Cl1e in stra vasj sangL1ig11i intratissulari o in l raLavitiari si possa avere la tras form azio11e dire t l.a dell 'en1oglobi11a i11 bilirubin.a eù i11 urol)ilina mi se n1b·r a tal f()LLo da acce Ltars.j orn1ai come dimostrato dopo i rep·erti avuLi da 1.,a11Li ricercatori , sebbe11e lo Zoia n ella sua re] az io1le sul! 'itterizia soll evi qu.aich e dub])io sulla i11dividualizzazione dei p·ign Lenti desiguali come derivati diTet.tarr1ente da sarlg ue str..i \. asato. A di 111ostraro c·h e le cellule del r eticoloendotel io possano compiere la trasformazione t1 ell 'en1oglob1na i11 pig n1ento b·~liare si sono bloccali con sostanze diverse g li elementi s.tes"i r i è visto che producendo un 'emoglobin em ja i11 animali bloccati e no·n bloccati nei 11ri111-t (Lcpcline) o r1on si produce ittero o si prod1..lc.c assai p iù lie,'e. Al che obbietta logican1e11 Le lo Zoi.a che il blocco del retico1lo en · dote..lio in quell 'es11e·r imento non porta di n e::ef.~iLà a cor1cluder e per una deficie11te attività del rcticoendotelio a forn1are pigmento hiJi are pe rch è potrebbe pe,r il b-locco avvenire t111a n1inore pr epia razione d 'emo·g lobina o di quei n1ateriali di derivazion e g·lob·u lare, eh ~ porlaL1 al fegato dovrebbero esser impiegati per J.a rorn1azione dt pigmento b·iliare. <.:11e sia possibi_le il p·assagg·io d '.e moglob.i na o hj~i.r ubina 1ncih e senza l 'intenvenlo della cr ll ul,a epati'c a . o lt.re ch e dalle osservazioni ~O}J raricordate e dalle ricer ch e del Froi11, è pr<)''ulo dal Mc e.e, il q·uale trovò pur traccte d ·itlcri zi.a n ell e oche senza fe;g1to avvelenate corl iclrogeno arseni cale rrientre Naun}n e MiJ.1 :,ovvski . ave, ano asserito nor1 produr i itlerizi a affatlo in ocl1e se11za fe gato trattate nell o ste so n1odo: è provato dalle e perj enze di , ,\ ,-ipple ed .liòop,er, i quali in cani cori e sclul' io11e del fegato dal c:ircol0 videro produre11d o e111.og·lob in em i.a avvenire rapidamente la tras l'orr11azione dell 'emoglobina in bilirubina; dal]!l ri ·--erca di Hijm.an v. d. Berg ch e portò a ril t ovare negli essudati emorragici de·lle sierose una quantità di biliru1b·i na supe1riore a quella del san gue ... J"o Zoja obi etta: bisogna vedere e i pig111·~ 11 Li ritrovali ono proprio pio-menti biliari, hi ~ri gn a vedere se nei ver . an1esnti emorr.agici no11 si tratti di fenomeni di accumul o, riversaI\:do i in cavità la bilirubina del sangue e nor. venen do riassorbita ... Si . tutto questo per essere scientificamente severi : ma quando si ammette t1~asformazione d 'cr11og·lobina in pigmenti che, se non sono pr<'f)l'io biliari sono ai pigmenti bili.ari ta11to vici1lj da esserP così difficiln1ente ri conoscibili . per ohè n on si deve ammettere an ch e la p osrl i bili là · d'una trasformazione in 1)igrne11to bili nre? I. :an1mettere que ·ta po ibilità non vuol dir e cli c nella iperproduzione di pigm ento bi1

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liare in seguilo ad abbondante distruzio11e di en1azìe, si debba pensare il pig·111e11to biliare prt>tloLLosi senza l 'inter,rento del fegato. Nel1·itlero da esag·erata emolisi la bile che passa in abbondan za nell 'intestino proviene da un fegato iperfunzionante quanto alla sua funzione· !Jiligen eli ca come si può din1ostJ'are r1eo·li ani1uali in cui si sia pro dotta emolisi, a~zj que sla esagerata attività può a11dare a scapito di altre funzio11i della cellula ~tica, seconclo l 'inseg nan1e11to tratto da certi casi crlin ir:i , in cui ricorsero insieme emoglo,bir1uria e g·]ico·s uria. I>~La la dis truzione globular e esagerata , dal.a la lil>erazione d 'err1oglobina, fenon1e110 che pt1\) prodursi in circolo per int.ossicazione o irt Uli. org·ano, ri.te11uto norn1aln1e11te dislrutlore d 'una certa y_uantità di corpuscoli rossi, n ella r11ilza (Gon1c ùimostrano le guarigioni di itt<~ r.i emolitici ottenute colla splenecton1ia) la SùJ"I ~ di quesla e·m oglo1 b ina è sempre la stess~ fJ llon ci so uo iorse ane1nici _çJ:ie p·e r dist.ruz~01~~c g lobulare arrivano fino a d anen1ie gi ·a' '1ss11r1e senza i11ai esser stati itterici ? e no11 si $8. for::,c Gi1u 111 cad.averi d 'individui , i quali tJ ~11110 più vo]te avulo attacchi d 'emoglobinuria 11011 si ritrovano i tessuti così impregr1ati Ji pigr11enlo conte11e11te ferro , co111e si possono rj Lrovare i1rvece in cadaveri d 'individui r11orti per a11e111i.a g ra"·e a ti1)0 progressivo? e non si co110scuno forse veleni ch e distruggono sangue e cla11110 luo,g o a pigmer1ti, che non · sono pigme11Li biliari? e da emog·lobina liberatasi per ùis truzione globul are llOn si de' e pensare che si ]iossa formare rapidamenle emosiderina , fJronLa1nen Le ei in1ir1abile per ·i r e11i, co;rne 11ei ra$ j di emosiderinuria descritti da 1Vlarcl1iaf~va e Nazari, Sisto, 1Vlic1l1eJi ... e in quello illn ~ t ralo , recentem ent e dal Lolli ? R~lJ. Liv ame11Le agli itteri , avrete forse i10tizia della r eazione proposta dal Brugsch : la i111 ozjone intracuta11 ea di ferrocia11uro di pot:-lssio produ·r rebbe quando esiste ferro n ella cut e ùegli ilteri ci u11 a colorazione bleu. C..or1 quesla reazior1 e il Br11gscl1 h a creduto l'oter far e una disl.i11zione fra itt ero ecl ittero : rna sj è veduto, e ]o stesso Brugscl1 lo · h a ric:011osc:iuto , cht1. colorazion e 11le11 si produce •lncbe co11 bilirubina pura, priva di ferro. Il ·1~rugsch ha richiamato a11che 1'attenzione ~11lla colorazione vari a degli itterici : itleri verdi, itteri g ialli, Ìlleri neri: ed ha veduto t.A loro così co1npleta la trasform azione deJJ.a bi Jir11b ina in biliverdina da n o11 ritrovarsi più nel ~angu e la reazione diretta di Hijn1 ans v. d. Derg. Questo fatto potrebbe anche de.porre p~t lJn passaggio in circo]o del pigmento g ià trrt sform.ato ; però la conoscen za degli ilteri parziali o localizzati fa pe1lsare alla impo rtan za clP.gli elementi dei tessuti per 1'assorbirnen to , la trasform az ione o la distruzione dei pign1er11ii biliari, ~ qui11di aJl 'azione nervosa reuola tric.e dell a funzio11 e di questi elementi cosd 111anifest.a n egli emitteri deg~i emiplegici. 1

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Dopo aver ricordato qualche nozion e su gl i itteri e qu esiti r1on a11cora risolti cl1 e vi si rifcri scono , esaminiamo l 'ittero del i1ostro caso. Nun è un ittero emolitico. Le feci acolicl1e e i1pocol1cl1e, la colorazione d elle urine, 1a r eazio.ne d 'Hijmans v. d. !Berg diretta e indire ll a n el ::;icro di sangue, pur ma11cando in questo infermo il segno d el prurilo cutaneo, son tuttj c.ti rn t.teri, d ell 'if tero da ritenzione. Ma, secondo la Scuo,l a E'rancese, anche quando 1'escr e· zione della bile è perturbata nella slessa cellula ep·a tica che la fabb·r ica, qua11do c ioè sì tratta di u11 ittero ep•atoge1io, siamo nel can1po d ella 1jtenzione biliare, direi m eglio d ella vizi<.1ta espulsione biliare. Si ha for se qualch e intoppo di ca11a lizzazione n ell 'itter o infett ivo? e lìOn è ormai n oto ch e in tanti ilteri bat1ezzali cor11e ave11ti origine an giocolitica in r ealtà l 'an g iocolite è mancata o non è s ta la ritrovata tale <la occludere· grosse vie biliari, da o&lacolare i11somma il d ef luire d ell a bile nell ' i11Lestino ? e non si citano casi dag·li A1\. francel:>i in c ui n eppure alla modificazi on e della bil e, alla sua minore scorrevolezza }JOteva attribuirsi il riassorbirnento del materia le b iliare , percl1è la bile fu trovata nor1r1ale e scorre-vol ej) Gli AA. fran cesi per questi fatti an11nrl t 1)110 trattarsi d'ittero epatogeno anchfl quar1do esiste angiocolite, a·m rmettono cioè cl1e il riassorbim ento d el materiale biliar e avvenga d alle vie intracellulari, ch e dalla cellu1.a rpa ljca se n e fa ccia una immisione diretta nellP vie san g uig ne; ma questa con cezion e è r.erta111ente troppo assoluta, troprpo unilaterale. l>.icordo casi di angiocoliti gravi veùuti al ta volo an.aton1ico, ne~ quali la 1nodificazione dell e pareti d ei canalicoli biliari, la quantità di pus ivi raccolta potevano veram ente d ar r agior1e di u11 difficoltato deflusso b·i lia re e del riassorbin1en Lo della b-il e: uno di qu esti casi, cl1e intra vita1m aveva presentato febbre ele\'ala a tipo intermittente, mostxò all ' autopsia angiocolite diffusa con vere r accolte, ,,eri accumuli di pus in vari tratti sfian cati d ell e stesse vie, a dar l'impressione di un fegato coste ll.al.o da tante piccole raccolte ascess11ali. E quando col sondaggio duodenale in casi con dia.gnosi d 'angiocolite si raCCìo ]gono 1euc0citi in qu ~ntità, talora riuniti in masser ell e cilindri ch e quasi tappi espulsi dai canalicoli , d ove i tap pi s tessi si erano formati , co rne non an 1111etter e la possibilità d 'un rista'~o biliare? e quando 1'ittero insor ge in seg11i~o a ty.rbe jntestinali pe:rch è voler n egar e, corri.e negano certi AA. francesi, la po·ss.i bi]ità di una ostruzione delle vie biliari per inferior\e. asctJndente? P. quando in questi casi mn.11 mano ch e 1'ittero compare si apprezza lln lr.taggior turgore della cistifellea come non nmn1el t ere un ristagno per ostrt1zione da flogosi del] 't1ltin10 tratto d elle vie biliari ? Non ])el)sate perciò ch e io di sconosca I 'importanza della gene"i intracellulare per tanti 1

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SEZIONE PRATICA

casi d 'illero : vi h o già detto a11zi ch e di questo meccapiStIDo di produzione d ell'ittero posso <lire d'aver avuto in certi ca&i le prove. Vi dirò di più. Non credo n emrr1eno che il v erLurba111ento d ella ce·l lula epatica perchè avven._ga il riassorbimento da vie intracell~lari deJ)ba n ecessariamente esser profondo; questo riasso1·h,jmento si può avere anche per danni riparabili e rapida1nente ripar.abi1i. ln ciò mi sG1li{}rO cQgli AA. francesi. .flo g·ià accennato 11 r ep erto in casi d 'itteri spirochetici gravi; n elle forme lievi , se il fattore angioco'1itico devè. esser escluso com 1;è da esclude·r si i1ella forni.a g rave, co11vie11 an1n1ettere ch e 1'ittero si produca anche per perturbamenti facilmente r j1jarabili della cellula epatica. Questo ha11no soslenuto Widal ed Ab·r ami. Ai1che a m e è accad uto di osservare un caso d 'ittero lieve in un uon10 g·iovane che potev:a dirsi guarito in una quindic.in.a di giorni; quest 'uo•m o str aviziò Jìella sua convalesce11za, ricadde an1malate:1, n1orì per ittero grave. e. è du·n que sic urame11te n1olta verità 11ella interpretazione di certi itteri daia d alla Scu(1la france·s e, m .a n o11 si può in modo as~olQlo rifiutare serr1pre come cau sa l 'ar1giocolite, peT la quale si p,z-oducor10· gli stessi effetti dati da un calcolo ost1ue.n te, o da un tu111l)re con1primente dallo esterno un g rosso ca11.ale biliare. . .,. Ne l 11ostro caso - ricordate - una m~lattiH diagnosticata com e tifoide tre a11ni or son o, inizio d ·una tosse in,sislen le con. abbon,]an te espettorazione circa un mese d opo la ca duta d ella feb1b·rc: n distanza di ni esi e1nolI isi 1·opiosa e ,jopo d'allor a espettorazion.e biliare ecl itterizia: insi em e colla comp a rsa del1'ittero scolo1 azion.e à el1l'e feci rd urine col·or rnalaga. Un ittero cl11nque intervenuto rapida1n c 11 Le ins.ie,n1e coll.a cessazion e o con un.a grande limitazione d el d eflusso di bil e n ello 'i 1tt est in o e colla com parsa d'una quantità di materiale biliare n egli escreati. P er ch è, se si pu(. i11 un itterico avere una certa colorazione deg li escreati per ·p•igm en ti secr eti col se cr eto bron chiale , non si deve ammetter e ch e questo avvenga n e.i caso nostro: è troppo il pig1nP1) t.O e, se ben osserviamo, vediamo gli esc1eati assai meno colorati del mateiriale più fluido in mezzo àl quale si trovano. Qui c'è una r.on1unicazione d elle vie biliari colle ,,ie b·r onchiali. Questo che già si poteva affermare e c11e a ffr.rrnai a un primo e ame dell'escreato f. sta to din1oslrato dalla radiografia fatta do~ po I 'iniezione endotrach eale di lipoidol praticata dal tanto cortese quanto valente collega I,-erreri• . La comuni c.a zione d eve essere avvenuta dopo la prima en 1ottisi ; da qruando la bil e ha l~reso la via dei bron chi , le vie rin1aste pervie ch e permettevano il suo deflusso an c J1 e in un fegato offeso. si sono andate o$tr11e11do. Con questo scarico per via bron r hiale potreste spiegarvi la mancanza del prurito cutaneo dov11t o llali [lCidi biliari: polre1

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I L POLI CLINI CO »

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u n ascesso d ella b ase p-0lrnona r e destra, a deste ]Jcnsar e ch e un certo ristagn o bilia r e c'è , r en za d ella pleura viscer ale alla pleura diaun certo r iassorbimento c'è ch e vi spiega l 'itfra ~ c1r11ati ca, er osione d ei foglieLti p·l eurici, d el ter o, i11a q uest 'i t Ler o no11 è di tal g·r ado d a liiaframma , periepatite, erosio11e d el p.a ren cl1i a r n10J1 izzar e : olla scolorazion e delle feci , m a e·p ati co . .. Ma r1on c'è ascesso, non c '·è tuqui11di possib·ile una certa r ela tività anch e n el b f r colosi : quali cause d 'orig ine bron chiale o ria~t·1 rbirrr1·ertto di sali' biliari. pol111onare possiamo immag i11a r e capaci di I~ i] tur11or e di fegato ? e l 'in g ra ndimen to d<'11a m il za? Questi fatti - potreb be 01b iettar- l1r odurre una co111unicazion e d elle vie bronchiali colle vie biliari ? n1 i q ualc,uno di \ i oi - n on s uggeriscon o pi u L.E: non bisogr1a dimer1ticar e ch e la sintoma tostc> la gen esi epa Logen a di qu est 'ittero ? n on tolllg ia bronchi ale fu p r eceduta d 'un m ese da d à f(>r ~e r a,gion e c1uesto caso a lla dottrina d ella un p eriodo di febb·r e diagn osticata tifoide. Se.ti ola 'Fran cese~ • Voi &a1Jete ch e d o1)0 una tifo ide si hanno taP0trei accoglier e quest 'o·b·i ezion e se l 'i tter o lor a processi su p·p urativi, ch e questi asces .. i. 11or1 fosse comparso r a1>idamente d op o l 'em otpossono prender sed e llel fegato (ricordate t i ::;i: p er il fatto che 11a prod otto l 'e1n ot tisi si n.11ch e g li asce . . si epatici d 'ori g ir1e a p pendico ~or1 0 istantan eamertle va riate le condizioni di lar e) : n on sar ebbe davver o u11a stra11a ipotie i ca nalizzazj.pne di questo feg·a to , la bile ha coquella d 'u11 ascesso epatico pastifico d el lobo mjncjaLo a riversarsi per i bron chi , ina in destro <lel · fegato, 11ella i}arte aìta, sottodiamodo direi insufficiente così da aversi s ubito fra111rnatic.a , u11 ascesso ch e avesse ·p rodot to ut1 eerto risLag110 ed u11 certo riassorb·i rnen to ader e·n za d ell a c upola ep·a tica col diafram111a, biU 2r e. In quale r elazion e potr em mo metter e e J)leurite ad esi,ra m.etaepa tica e svuotan1e11to un i tLer o insorLo in modo h·rusco per alt,er acl ell '.ascesso n el polmon e d op o usurazion é d el zjo11fl p rim i Li va d elle cellule epa tich e coll 'ediafra1n m a. Ver o è ch e questa di ag·n osi di t in1or r.agia e il su sseguente ri versarsi di bil e foide fa buon git1oco, più spesso afferm a ta r1 e1Je vie bron chiali ? Noi vediarno quest 'an1c.l1e provaJ.a: quel periodo feb·b·r ile non porrta l 3.to a par ecchi m e.si di distan za da quel1'e,·e nienza e troviamo un fegato grosso, duro, trel)b e ess..e re ascritto ad un a ep·a ti.t e s upp urativa, alla sup purazione per es. di una già esi· t1r1a milza aumentata di volun1e : quest 'auJ11E.·n to d ella m ilza , diciam olo sttbito , n epp ustc;11te cisti d a erl1i11ococro? Ma il paz. cor e è spiegabile co11 quell 'au·111 ento di distru- m i11 ciò ad aver tosse ed espettorazion e d OJìiC' zio ne g lobula re, c h e può esser cau sa di auun i11ese d alla cessazio11e d el ·p eriodo feb bri n1e11to d e! volume sple11ico ir1 certe it.terizie. Je : p crcl1 è queslo periodo 1ung·o afeb1 b rile l ,à dove e' è ristagno di m a te·riale biliar e può prin1a d ell 'a1)ertura dell 'ascesso n ei b·r on chi ? avvenire ciò c l1e accade là d ove c'·è ristagn o ~: clu1lque }) LÙ r azio11ale l 'ipo Lesi di una su p di sa11g·ue ve11oso; irritazion e delle vie biliar i }Jurazione pos ti [ica, una di q uelle suppurazioni ch e posson o svolgersi in m odo su bo e deJ tessuto circostante n el p·r imo caso come d ol (J , sen za u n g·r a11de corred o di sintor11i . in-il azion e d ell e ven e e d el t essu to circostan te n el seconrlo. È insom1na a~venuto in questo a11r h c ad una cert a dis tan za di tempo d alla frg·aJo, dovP: e' è ristagno di b·ile, ciò ch e acso fferta ti foide. cad e in un feg1to di stasi con stasi biliar e d i I . a corr1unicazior1e d ell a c.avità ascessuale lu11ga data per calcolosi bili ar e. coi ~bron chi è avve.nu~a p r ob abilmente fin o i>ermetteten1i or a di trattar e la parte r el.a da quando con ab·b·ondate espettor azione è tiva a lJ a lesi on e del I 'a·p·p o.rato respiratorio. compar sa la Lo·sse: in p rincipio, fino al m o Da]Ja trattazio ne di q uest ' ar ao1nento sar à il- .111enLo d ell .f,n10 LLi i , lo spu to n on è stato bilusi.ra ta la r elazion e d ella lesione polmonar e liare. ' ' i en e l'em o ttisi, lo spu to diventa bi col] a lesione er•atica, e così corn1)letata la di a- lia r<~. cont.em1poran ean1 ente si scolorano le fegr1 c1si. Nessun dub·b io SOJ)r a una bro11chite a ci e comincia no a color arsi le urine . Come d estra, più estri11secata r1el lobo inferior e d el spi egare. t11tlo ciò se non amn1ettendo la r ot pol1 nor1 e: la r adioscopia fa tta in un cer to petura d el la cn.vità u::.cessu a]e di un grosso do1to rio<lo d el decorso del male h a rilevato a11ch e bili.:lre ~ La bile p rende altra via , m a intanto . o, una piccola q t1antità di liquido e·n dopleur ico, - eforse .per l 'avvenuto stravaso sang·u1gn per la n: an c;an za di vis a tergo - ven gon o a seg110 cer to di u n a coru parLecipazio11e pleurica; la radi osr0 pia dopo l 'in iez io11e di lipoioprecJudersi vie di ordi11ari o deflusso co... ì c,l1e ar r iva n ell ~ inl estino scarsissin10 materiale b id ol h a dirnostrato ectasie n elle dirarr1azioni liar e. u n a hjle, forse u11a bile n on p riva di b·r o11chiali e un tr amite ch e m u ovendo d a un g·er111i, rist.ag·n a riel fegato, si 11a il qu.adro, hror1co va a tern1in.a r e a desLra n el bel n1e1zzo d el] '01n b ra epat.ica. . cl1e,.g ià h o ricordato d 'un 'epatitr, d :origi~e bi Jia r e. llo detto·: bile for~e n o11 p r1va d1 ger<)gn i r icer ca del bacillo d el J(och h a dato 10 1... La feb b ri cola co1nparsa negli ul Lirn i r ef;ttltato negativo. Il q uesito ch e si o ffre sutempi , ]e artriti del gi11 occ,hio e del piede ofbilo è qt1est o : la 1esione prin1i tiva quale è? fro110 ar gom e nLo a sos tegn o di un pr ocesso quella broncP iale o quella epati ca? Se avessi in fetti ·vo. 1110 crrn i l)er lJOler an1n1et tere l 'a cesso po}v·i h o dato del difficile caso clini co la s.piem o11are, 11otrerr11110 an ch e avan zar l 'ipo tesi di 1


;JANNO

XLII,

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'.gazio11EJ che mi è apparsa la più razionale.: ter1!1i110 rivolgendo a ognuno di Voi i versi id ·orazio: . . . si quiquicl novisti rectius istis corididus imperli si non, liis ulere mecum. 1

L'infermo è anda lo decli11ando n elle condiziotlli generali ed è morto il giorno 10 n1aggio 1934. L 'autopsia, eseguita dal collega Costa ha rivelato nel fegato una cavità a pareti anfrattuose: il .fegatQ era aderente al dia.lframma e il diafran11na .aderente alla base del polmone destro: la cavità intraepatica era in comunicazione coi bronchi .ectasici con va.r i lratti e cop.tenenti concrezioni biliari. Lai stasi biliare nel fegato era d 'alto grado: molto co11nettivo n eoformato attorno alla cavità, ceonnettivo abbondanle attorno ai canali biliari ... Ma lo studio istologico sarà pubblicato fra breve da un allievo dello s tesso prof. Costa.

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PROBLEMI D'ATTUALITA Po:.1cL1N1co

Ul\oIBERTO

I

REPARTO (( REGINA Ec.ENA ))

Sulle recenti acquisizioni nella cura del parkinsonismo encefalitico.(*) Prof.

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SEZJONE PRATICA

(.11usEPPE

PANEGRoss1.

Nell'aprile dell .anno scorso, per volere e particoJare interessam ento di S. M. la Regina , la Artt1r1inistrazior1e d egli Ospedali Riuniti di Roma dif-'poneva ch e a l Policlinic.o Umberto I ve11isse sperime111tato uno s1)eciale metodo di .cura del oark.ir1sonisn10 encefaliti co con pro<lol li provenienti dalla Bulgaria e affidava a n1e 1·ef'ecuzione di questa prova. Accettai l'incari co, fiducioso di. poter giovar.e a questi infel~ci, di cui. da a\1ni seguivo :Scoraggiato· le e.ori.i e fiero di mettere a disposizione de'1la beneamata Sovrana le mie rnodeste risor se di m edico e di neuropato]og o . Jl n1io compito è stato tutt 'altro r.11e semJ.'lire: ma la preziosa collaborazione e la fiducia, di' cui Sua Mat:5tà si è degnata onora~mi, 11Hnno di molto attenuato le no11 lievi fatiche e le responsabilità se11za numero da me in un pri1r10 ten1,p o incontrate ed oggi lo scopo è, si pul.\ dire, raggiunto. J)opo un anno di studi, di osservazioni, di proYe, la benignità d ella nostra Regina un altre onore 11a voluto serbarmi: quello , cioè, di p<.>l ere esµorre dinanzi a sì nob·ile- Consesso il trtodo onde }'esperimento si ·è svolto e i risultati' con esso ottenuti. Ciò pren1esso, ei1tro senz'altro in argomento , ~

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(•) Conferenza t enuta al Quirinale il giorno 7 aprile 1935 alla presenza delle LL . M~1 . il Re e la Regina.

pre11tlendo le n1osse dalla malattia che sono stat <.> chiamato a curare e dai mezzi m essi a r11ia disposizione per questo fine. (:irca la malattia sarò breve. Troppi prob,lemi di ordine etiologico , patogenetic:o e. anatorno-1Jatologico intorno ad essa ancora si agiLar10! perchè possa qui esaminarli e discuterli. Poc]1e parole sulla natura e la sintomatolog·ia di questa affezio11e saranno, credo, sufficienti per co1np rendere quanto in seguito dovrò dire . <: ol non1e di « parkinsonismo encefalitico » , o e< po~te·ncefaliti co n, come da altri si preferisce clhian1arlo, si è convenuto indicare una s1)t\ciale sindrome nervosa che assai spesso riscontra si negli individui in anteced enza colpili da quella forma di encefalite (encefalite lef,a rgica o epidemica.) che infierì n egli anni l HJ 9, 20 e 21 , continuando poi a serpeggiare in forma sporadica fino al presente. Si(fatto nor1le è stato d a to a que ta sindro111e per la sua rassomig·liar1 za co11 una rr1alaltia n ervosa da ten1po n ota o tto la de11on1inazione di cc n1orb-0 di P,a rkin on n dalle scienziato inglese che per p rin10 la indi·vidu(> f. descrisse - cori la quale ha numerosi fHl11ti di contatto, pur differendo11e per non poche particolarità a11aton10-patologiche e clinicl1 e che far1110 dell e due m alattie due entità 11o~ologi che di s tinte. Tale diver sità si· conserva , come più tardi vedrerr10, anche di fronte a Ila cura. 11 parkinsonismo en cefalitico ven11e in un prirr10 ten1po co11siderato con1e un cc esito », un cc postumo », d ell 'en cefalite epidemica , rnentre oggi , e con r agion e, è ritenuto una cc fcr111a protratta » di questa n1alattia a e'~o~ luzione cronica e progressiva. l:11ce falite ei1iden1ica e parki11sonis mo encefalitico non c;;ono tuttavia ]a ste sa cosa. A })asc' della prin1a è un processo i11 fiammatorio J}llÌ <> meno acuto d el sisteim.a n er voso e specie del cervello: nel secondo p·r edon1inano i fatti dt•ge11erativi. L'agente provocator e d el parkinson·is1T10 è ancl1e più di scusso di quello del1'en cefa lite (per alcuni tratterebbesi qui non di gerrni , ma di tossine). Totaln1 e11te diversa è r1ei due casi la cura . Il pnrki11::;oni n10 segue all 'episodio en cefali tico a cuto, talora in1mediata1nente, il più spesso ."l distanza di anni (perfi110 di 1± anni' in u.n. 1nio caso), <lopo un perio do di più o n1eno co111pleto beI1e~ ere, e, una volta s tabi 1ito~i , e•ccezionalmente si è ' ri to r egredire, a volte rirnaoe f:tazionario, il I)ÌÙ pesso prog·redi..,ce , fino a uccidere l'i·nfern10 per mara n1a o una rn a1attia intercorrer1te. 11 pnrkinso11i . . n10 ence faliti co si in ... inua per 1

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[.Ai~No

« IL POLICLINICO ))

lo ]Jiù i11 inodo subdolo e senza cause ap·p arc11 I j. Il suo inizio h·r usco , pe rò , dietro una causa occasionale qualsiasi , con1e la gravidanza, un traun1a fisico o psichi.ca , una malattia i11te rcorren te, è s tato pure oss er vato. éo1m e f JUre può .avvenire, ch e l 'epiisodio en cefaliti'co a t u1o i: ass1 inosservato, o manchi d el tutto , e la ~i11drome parkinso·n iana sia quella ch e ap·r e Ja scena . La sintomatolog ia con c ui il parkinsoni mo en cefaliti c o si m anifesta ·è polirnorfa, corr1e fJOlir11orfa è quel) a dell ' ef>isodio acuto ch e· la i>r ccede, tanto c.11e a rag io1\e p u ò dirsi ch e un rrta] ato non è eguale all'altro. i::ssa presenta p erò d elle. note caratteristi ch e che p ern1ettono il più delle volte di far la diagnosi g ià a prir11a vista. Fra que te note una d elle pii1 frequ enti e i 111.1><Jrlanti è co. t1 tuita dalla rigidità m u scolqr e ch e in sien1e ali' a1mi1nia cioè alla prrdjta d ei rr1ovi111enti es.p ressivi fa a &surn ere aJ volto l 'aspetto e la fissità di una ma~c l1E: ra e al corpo l 'in1rnobilità di una statua, r on la t esta , il tronco., ,g li arti, in atteggia:r11ent.i più o m eno viziosi. Questo naturalmente 11ei (:asi più gravi , ch è, nei leggeri, tutto è 1>iù attenuato. _L\lla rig idità muscolare alLri sintomi d 'ordinario si associano , i quali essen zialmente cot1sjstono: ir1 una lentezza sempre cr escente d e i i11ovin1enti volo11tari (bradicin. .esia), fino alla loro co111pl e la abolizione (a,cinesia); in subi1an ei arresti d ei n1ed csimi , i1e!· cui un atto volontario r es ta a rnetà i11terrotto (braditeleor.in r..:1:0); in un 'attitudine d el soggetto a conse rvare le p o i1.io11i attive e s po ntanee (cataf on i e .a m ant enere quelle ch e gli ' 'en g or10 1>ass iv.amente impresse (catalessia o flessibilità c1 ·r eriJ : n ella lenta e stentata d econtrazione dei rr1 usco]i (f en onì en o del lei trocilea d eritrota); n ella pe rdita più o m e no co m pleta d ei n1ovirnenti 3\ll<)m a tici e associa ti ; n ella m a11c.ar1za di inizial iva e povertà di movimenti spontan ei ; in di st11rb·i d ella marcia , caratterizzati sopratutto d·1 cc pulsioni »; in disturbi d ella pa rola e d ella voce. Gh e, n ei ca si g ravi, culminano n el n1uti~mo con1ple to; in disturbi della masticazione e d ella deg lutizione e r elativa di(licoltà a i1utrirsi, sino a r ender e n ecessario , n ei casi est.rern i. .l ;u o della sonda. T r1li si11ton1i sono d'ordinario generalizzatj , co11 prevalenza in un lato d el corpo : la loro localizzazione esclusivamente unilatera'le, o qu asi , è però tutt'altro ch e r ara . l _1 n fen om eno apparente111ente strano che si ' :erifi ca spe~so in q11e ti pazienti e ch e è stato descritto col nom e di cinesia paradossa., ~:oru~i st e in cili, ch e, m entre i ]oro m ovin1enti 1

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or<li11ari si co1n1p iono cort grande lentezza, a volt.e eiStre1n.a, quelii rapidi, co1ne il correre,. il b a llare, l'andare in b·i cicletta, vengono esegui ti r on agilità ::,o rprendento. T 11 3ltro gru1}po di sintomi, caratteristico d el parkinsonisn10 encefalitico, è quelìo dei cos i detti jenom 01ii ipercinetic1i, cui app,a rtengor10 , il tremore, i tics , gli spasmi muscolari. Il f remore, ohe riscontrasi costantemente i1tsif fal ti pazienti, vari.a molto da un caso all'altro, per localizzazione, carattere·, intensitàh fJuest 'ultin1a p11ò es.se~·e 1aie da vederl o dorni11arr tutto il quadro morboso. In tal caso la· ri~~iciit fl. muscolare è minima e p uò anche manc<lre del tutto. .1·ra g·li spasm1i muscolari deg ni di speciale n1e11zione sono quelli c1h e interessante i muscoli degli occhi dando luogo alle cosò. dette cc c,·isi tonic/1.e oculogire », feno·m eno tanto Le111uto dagli infermi, che consiste nella forzala fissazione dello ~auardo in un.a determi11atn direzione, per lo più in alto, per un te111po più o meno Jung0 (anche per ore, per mezze .g iornate e interi giorni) , accompagnata <.ia sofferenze che i'l paziente definisce « inaudite iJ . \ì a pure ricordata la salivazione eccessiva, che quasi tutti questi i11alati lan1e ntano e poi ar1cora, le crisi s udorali , lacrin1ali e vasomotorie, a volte in1ponenti , le alg·ie e le parastesie Jocalizzate al capo o in altre pa1 ti del corpo. ]e vertigi11i, le alt.e·r azioni d P-1 ricambio (di111agram ento o Lende·n za alla polisarcia, poliuria , glicosuria, acetonuria , iperglice111i.a~ ecc.; ... e la dolorosa lista no11 è finita . L111 quadro -con1e vedesi dei più impressio11nnli, spes&o n1acabro, cl1e non può co·m n1uovere il cuore più arido. sp-eci·e poi ove si penhi che fra tanta rovina fisi ca integra o qua~i ri1nane l 'inLelligenza e la coscienza restia 'ìgile sino ali 'ult imo. Solo il moral e, come l! facile comprendere, ·è in questi infelici co111pletamente a terra e ciò spiega i nurnerosi: casi di suicidio che fra essi si sono avuti. l ~ na pallida idea dello stato pietoso in cui ·q11e.s t.a malattia può ridurre delle fiorenti giovinezze, al c une a1.>pena in sboccio , e dell e rigogliose n1atur1tà , 11otranno dare i fi1ms dovuti all 'e fficace cooperazione dell'Istituto Nazionale Luce che verranno proiettati . ' ' rdi amo ora in che consist~ Io speciale trattarr1ento per questi malati 1p1roposto. Trattasi , com e g ià dissi , di r>rodotti provenier1t1 rlalla Bulgari.a.' L'a11ali si di questi prodotti da rne fatta eseguire all 'Istitut() di Bo tanica della nostra Unive rsità e che la Direzion e Gen erale della San i tà Pubblica h a fatto ripetere poi per suo conto, ha rive1

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1Hlo c.l1e il pit1 irr1portanle di essi , quello s u c ui s i fo11da lutla la cura, è costituito da pezzi di rad ice di 13clladonna (A tr opa Bellado1tna) 111f\scolati a pezzi <li rizo111.a di ,questa pianta. Ha ri \ elato ir.oltre che la radire con tiene allo ~lato secco (quale. vier1e a n oi inviato dalla l~t1Jgaria) il 0.80 ~b circa di alcaloidi tot.ali, costituii i, per la massi111a parte da atropir1a e i<.)~<' i àn1ina , il) minirna i)arte d a scopolan1i11a, b elladonnina (\ dubo1sina e c!te il tasso medio (li alcaloidi del rizorna s i agg·ira solo intorno lr I 0,50 %l:sa111i a n a loghi so110 s tati con1piut.i in altri la l.ora torj d 'Italia con ris ultati pr~sso ch e i cl r 11 l ic.;i. In questi laboratori sono state esegui le an cl1e ricer ch e co111parative fra le radici di I~ell ado11na ... pontanea e quelle di Belladonn a coltivala, fra le radic.i di provenienza bulgarH e quelle di Belladonna di altri paesi , fra 1e rn dici e le fo g·lie di questa pianta . D 'iru 1)orlant e è slato i1oiato c:h e il contenuto in al<aloidi d elle radici di Bell.ado·n na coltivata è nolevolme11te superiore a quello clelle radici di Re.lJ a don11 a S])Ontanea : ch e il tasso di alcaJo idi r1ell e r a dici s upera notevolme·n te quello df JJ e. foglie l da notare ch e le r adici d ell a Bellad01111a er an o state invece da tempo bandite in ter a j)ia perchè meno attive delle foglie) : ch e il las~o degli a lcaloili n elle radici, come in ql1alsia i altra parte d ella p ia nta di Belladon1>a. è l egato a ll a n a tura e al m etodo di con<'in1azione clel terreno, all'altitudine e quindi a l paese di 1)rove1)i en za, all'epoca della r ac~olt:.i, a ll 'andamenlo m eteTeolog i'co dell 'annata. a ll ' età della 1pi an la , a l grado e a l modo di <lì sscccame,n to. ( >ra è b,e11e si sa pipia ch e le radici a noi in v jate dalla Bulgaria sono di Belladonna coltiv at a in terreno speci ale e co11 n1etodi spe<'ia li co nc in1.a lo. . \_;11 ·oltra cosa è n ecessario si sapp,i a ed è ch e qut)f)Le radici son o b en lung i dal costituire t.utla la cura cl1e al I'oliclinico viene p raticata. 1.a loro so1nmini str azione intanto è acco1r.:pagnata da speciali praliche dietetiche e igie11icrte (dieta a tossica, a lcalinizza11te, a~len~jone dal vi110, dal fum o e dal caffè, a ria libera, n1oto, ecc.) aventi per iscopo di favorire la tolleranza d el rimedi'o e di r a ffor zarne l 'azione. Questa ottenuta, allri su s~i di terapeuiiGi non meno importanti entrari o in can1 J)O. Grazie al massaggio, all a gir11 1asti ca att iva e passiva, alla meccano· terapia, vien proceduto .alla riattivazione dei rnL1~co l i e del1e articolazion i rimaste inert i spr.~so da an ni . Con apparecchi ortopedici ' 'iene firovveduto alla correz ione di eventu ali atteggiamenti viziosi del capo, del tro11co, 1

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SEZIONE PRATICA

cJelle c~ t.re1nilù . o di even tuali deforn1azioni ar ti colari ed os~ee. Segue la rieducazione d ei movin1ent1 dall 'i11fer1110 din1enticati o perduti: r:articolarn1ente d elicata quella d ei movi111e11ti a ut0111atici , ch e debb o no p,r in1a torna r e 1.;u1ì1e volo11tari e poi riacquistar e con l 'u:-'c., il loro auto111ati'smo. Un a sana e ben diretta J)Sicc7Lerap1a iittegra in fine questa corr1plessa e lalJoriosa opera di ricos truzione fisica. Il LI"i:t lt<ln1e11Lo r>ropos to per questi malati Ilon co11si~te qui·ndi i1ell a semplice propinazior1e d1 u11a misteriosa tisana o di un d ecotlo dotato di n1a.g icl1e proprietà, come da ta:luni erronear11ente è slat o d etto e generalme11te s i cred&, ma in lutto un complesso e be11 coordinato &ist ema ter apeutico ch e il gran<le c uore e il fine intuito d ella nostra l legina l1a m esso a di posizione di questi am.1na la ti e ch e non può non richiamare tutta l 'al te11 r.ion e dei m edi ci , sp·ecie do po i perfezi01:a111enti ad esso ap·p ortati, gli accertan1.enti scie11tifìci con cui è sta lo integrato, i feli ci ri· s ultati co·n esso avuti. P er la sLoria dirò cl1e questa oura non è nuova. Essa è conosciuta da circa otto an11i e cla quest ' epoca è stala praticata qua e là in vari paesi , compreso il n ostr o, ma in modo d(\l tutto emp irico. In Ro1l1a fu applicata per prin10 d al dotl. Bani. I 111alali di parkin oni imo en cefalitico da ine finora così curati sono stati 258, di cui 14:-l lIO·n1ini e 114 donne. Di questi: 38 erano a t'l\~.11 i da forrne leggere de lla malattia; 105 d a forme di n1edia gravezza; 68. da forme gravi; ·17 da form e gr avissim e; 3 er ano malati da 113 a11ni, 87 da 15 anni , 39 da 14 anni, 17 d a 13 a11nj , 15 da 12 anni , 13 d a 11 a nni, 6 da 11! anr1i, 12 d a 6 .anni , 15 da 8 anni, 5 da 7 a111d , 7 da 6 anni , 10 da 5 a nni , 8' da 4 anni , + d a 3 anni, 13 d a 2 anni , 5 da 1 anno;· 68 1 ) ~:-:sav-ano la loro ·vita fra il lelto e la poltrona e d<1vevano essere a$Si titj in ogni loro neces· sità , anch e più intima; parecchi ave,rano bi~og110 , durante la notte, di essere ogni tanlo vo lla ti n el letto; 109 potevano ancora reggersi i ll J.1 iedi e can1minare più o meno bene , m.a dovevano in tutlo essere aiutati; 90 dovevano e~sere· cc imboccati >1 per cl1è incapaci di mang iare con le proprie n1ani; uno doveva e$sere n u l rito con la sond a; 24 sono entrati in Ospedn 1€ completan1ente muti; 96 da anni non era110 in g r ado di scrivere; -!8 polevano ancor a attendere, cor1 n1aggiore o minore di fficoltà, alle loro occupazioni. Oi quesLi infern1i , 97 ono attualn1ente rico \'era ti in ospedale; 161 ono stati dimessi e cu11 lin11ano a domicilio la c ura, t ornando a 1

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e< IL POLICLINICO n

farsi vedere ogni quindic i giorni, se residenti i11 iloma , inviando, ad eguali periodi di temp(1, una breve r elazione d el loro stato, se dimoranti fuori di qui. Ai malati usc~ti , sono state date per iscritto al rr1on1ento di lasciare l 'Ospedale, insieme al 1nedican1ent.o e alle precise istruzioni per il su() u~u, tutte le norme e prescrizioni da seguire contemporanean1ente. Il medican1ento , ie11e ]oro rifornito di quindici in quindici gior11i e la d ecozione vie11 loro rimessa già 11re; ;arata. Di sei dimessi non si è avuta più notizia, ma di questi quattro erano affetti da Parkinson genuino e non da parkinsonismo encefalitico. I risultati con questa cura ottenuti sono i seguenti: Nei casi lievi, ar1che di antica data, si è avutrt constantemente la « virtuale » guarigioIle dell 'infe·rn10, sia pure il più spesso con lie,·e difetto (è residuato ad esempi'o un po' di treu1ore, o un accenno di tanto in tanto a crisi oc ulogire, o un po' di debolezza, o qualche di sturbo dol la parola). Tutti questi pazienti sono tornati in grado di riprendere le loro occupazioni, o, per lo meno, di a.p1plicarsi' a qualche lavoro leggero . Alcuni so110 ancora disoccupati perchè non hanno trovato lavoro. flei malati di media g ravezza e anche gravi, i }'iù hanno notevoln1ente migliorato e sono oggi in condizioni di rnuoversi' e cammi11are lil)era111ente, di bastare a loro stessi: n ella minora11za dei casi il miglioramen to è stato meno ,-Jeciso e i 1naluti d eb·b ono , speci e in alcur1i gior11i, essere ::.ncora aiutati in qualche lor0 necessità. l)ei malati gravi8si111i, alcuni sono tornati a ca1111l1inare e perfino a sali1·e ~ sce·n dere le se.a ie da soli, a mangiare talora con le proprie 11lani: qualcuno passa ancora la sua vita fra il letto e la poltrona: tutti hanno acquistato (1ua Icosa ed accennano ad acquistar e ancora l'iù. 11 loro miglioramenlo ha s.pe so impiegall' dei mesi per manifestarsi· in n1odo evide11te. In qualche raro caso la ct1ra si è dovuta sospende re percl1ò ]e condizion i generali , già eccessiva111ente gravi, del oggetto non ne l1anr10 perm,esso il proseguin1ento. ·rre dei n1iei m.alàti sono morti per una 111a l::i1.tia intercorrente (broncopolmonite acuta); u110 di essi prin1a che ]a cura venisse i11 i ziata. 'l't\le cura non i è dimo trata egualm e·n te efficace in tuti.i i casi di parkinsoni mo en reralitico, nè su tutti i sintom i di qt1esta malati iR ha prodotto lo stesso benefico effetto. 1

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XLII, NuM.

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I n1igliori ri&'UJltati si sono avuti negli i11di vi<lui giovani, con forn1e leggere e di p iù rece11te data, a carattere stazionario, o lentaru ente progressivo. Meno bene hanno risposto i easi in cui la n1alattia aveva prodotto danni par i icolarmente gravi o presentava intercorrenti riacuti•zzazioni che sta, ano ad attestare l<l esistenza di una infezione grave ancora in atto. Si sono visti malati gravi, anc.l1e gravissin1i 1 che r1on davano per il risultato della cura affid.aJ11ento alcuno, miglio·r are ìn modo insperato e) viceversa: altri c he molto J.1romette,rano. inostrarsi resistenti al rimedio più di quanto si sare.bbe creduto. Lo stesso si è verificato per qualche sinton·10, cl1e, in due casi', a volte a1)pare11tement.e identico, in uno , è subito migliorato e anche del t11tto scon1parso, in u1l altre, è rimasto pressocl1è imrr1utato. Ciò evidenteir11ente in rapporto con la diversa sede e la 111aggiore o minore gravezza delle lesioni anaton1iche c.,lte di queste n1anifeslazioni clinicl1e erano a base. Di qui il corollario di •an<]are mollo cauti con la p rognosi ; quando, ali' a t t.c-, di inizi~re la cura, si viene richiestj del nos tro g iudizi·o . 11 si11tomo che più si è a'rvantaggiato di q11e:-,t.o trattanlc11to è stato la rigid·ità niuscola,re. con tutti i fenom eni che ordinariamente l 'a1:co1npagnano (amimia, bradicinesia, bradit~ l c0cin esia , catatonia , catalessia , ecc.). Tal e va11Laggio si è 111anifestuto n e] pi'ù dei casi in rr1odo così sorpre11de,n temente rap ido , da meravigliare, non solo i p rofani', ma anche noi J11edi ci , abituati a b,en altre sorprese nel noslro esercizio professionale. È così che si son visti i11di vidui che mal si reggevano in piedi e 11cggio ancor più ca1nminavano, che si muovevar10 con grande lentezza, od erano immohiliz1.at.i a letto , che parlavano male , o non poteva110 più artic.o lare verbo , che da ai1ni non era110 l ) Ì'Ù capaci di prendere la per1na in ma110, cl1e masticava110 e d egluti,·ano a stento e i11suffic ienterr..ente quindi potevano nutrirsi, c]1P dovevano essere alimentati·, lavati, petti11ati, vestiti, spogliati , tornare a n1uover si e c;a111111inare co11 disinvoltura, rin1a11giare COTl le 1)ro11Jrie mani, riacquista re l 'u o della parola e la ~acoltà di scriver e, rimastj care e deglutire bene, tornare a ridere e cl1 erzare. come persone normali o quasi. l }n a111n1alato entratu in ospe·d ale con1pletamente n1uto 11a l)Ot.t1Lo dopo soli tre g iorni ·racco11tare tutta la s un. s t0ria. Un altro, che da sei anni non era pi'tt in grado di te11ere la penna in mano , ha pot11lo, dopo u11a settimana , scrivere una lettera di quattro pagine, con callig r afia qua i perfetta. Una n1adre graz ie a questa cura ha 1

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fANNO

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a' uto la gioia di riudire dopo molti anni la ,·oce della fig liola e tornare a co111unicare con e~sa . Avvenimenti d el genere·, comuni n el 1nio reparto, }1.!'.lnno fatto gridare a l miracolo, dire e ::5cri~ e re d elle inesattezze, i11a in quest e ine::;att ezze vi è un fondo di grande verità e ciò r1u11 può esser e disconosciuto. ~1eno bene 11an110 risposto i suddetti distur- · bi, quar1do, a nzich è alla rig idità n1uscolare, eri-ir10 dovuti ad uno stato catatonico p iù o 1nt•110 ~1vanzato. J.. a maggior parte d ei miei ma la ti col mi~;- 1i orare ha11no cambiato com •p ·letamente aspetto : han110 perduto la tipica fi ssità del volto e d ello sguardo , lo speciale atteggian1ento del corpo, tanto da non dare più l 'impression e di ir1dj,idui affetti da questa malattia . Qualcuno, i11vece, malgrado la riacquistata elasticità e co11Lrattilità dei loro muscoli, per l 'abi tudine · or111a i con tratta , o per speciali circostanze paL<1gl-•netich e, h a conservato in parte la « faciesn e i ·abito dei parkisor1ia11i. In tutti l 'espr essioJte della fi sionorn i.a e dello sg11ardo ha riveJat<J, fin dai primi g iorni, I 'intima soddisfal io11e di chi torna insperatamente alla vita. l~i ~ul1 ati meno brillanti, ma incontestabili, s.i so110 avuti contro i fenorrleni ipercinetici 1

(tr.·1riore ,

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SEZIONE PRATICA

tics, sp•a.s m.i mu·scolari, crisi oculo-

yire, ecc.), i quali hanno semp r e m ig liorato , 1

a lcu11e volte in inodo assai lusi11gt1iero, n1a più clella rigidità r11uscolare l1a11r10 mostrato resisLenza :illa c ura , 11è s i è riusciti il 1}iù spesso ad ilr1ped ire, ch e, di etro una cau sa occasionale quaJ~ia si (un cam,b iamento atn1osft-rico, un 'en 1 0~.ione, uno sforlo), in maggiori o minori i 1roporzio11i s1 riaccon tuasser o . ( '. iò dicasi sop·r atutto per il trenior·e, ch e, a V<)lte apparenten1e·n te scomparso, si è · visto ri~1pparire al solo ricl1ian1are l 'attenzio11e ;su· di C:f;SO . Tutt 'altro ch e raro ò però stat o il caso di i11dividui ch e prir11a tremavano in n1odo im J)l'f~f--i onante. e ohe attualmente non tren1anoquasi più affatto, o p resenlano dell e lunghe sosle, specie d opo l 'assu11zion e d el rimedio. Lo provi il fatto ch e tulle le malate, ch e ·a causa d el tremore erano costrett e ad un ozio forrf:\10. ~ono oggi in grado di adoper ar e ago e t1nc inetto e di fare con la lana, di cui per generosità della Regin.a sono st ate fornite , dei Jav0ri graziosi e di r.onfez.ione an ch e accurata. L)arlicolare interesse h a destato i'J caso di un pi l tnre, a suo t empo di valore nor1 con1une, che , dopo essere stato costr etto per anni ad abl)u.ndonare la sua arte per il tre111ito che gl i agitava le mani, ha potuto n ell 'ospedale s tes~o ritracciare di . egni ed anche con una cer1a abilità. Una sconiparsa con1pleta e per1

sis le11le del tremore è st ata pure in qualch e ea so osservata . .I\ na logam e11te a l tremor e si sono con1portali i ti cs e gli spasm i muscolari, con1pr ese le cc crisi oculogire )) . Mi sia per1nesso di citare ~lii ' uopo q ua lcl1 e esen'1pio. Una d onn a del popolo (cer ta ~I.aria ll.), fra le prime ct1rate, cl1e i 11 cnsa ~ra quotidianan1 e11te costretta a ri1l1 a n er e i11 letto tutto il pomeriggi·o JJer cl1è g li occhi da l mezzogiorno in poi le si fi sbavano in a lto e il fenomen o 11on scompar iva cl1e col so11no, a ttend e ora in fam ig lia ai la ,·ori più fati cosi (fa anche il bucato) e di quef:lo disturbo avvert e appena qualch e acce nno. Un 'alt.r a inferma (certa Eleonora F.), ch avanti la c·u ra aveva crisi oculogire quasi irt p ermanenza, fin o a quattro volte n ella gior·- · i1ata: i1e soffre tuttora, perèh è in condizioni rn<.1 lto gravi , in a a lunghi intervalli , persino di tredi ci giorni e il ·disturbo è notevolmente , di111inuito di ir1tensità e durata . u 11 malato, tullora in cura n el re.parto, certo Luig i G. ' cl1 e presentava all :ir1izio de·ll a cura ·uno spas1110 esten sorio d ei m u scoli del collo, per cui i la test a era costanten1ente rovesciata all 'indi e- · tro e poteva· sol o cori l 'aiuto delle mani venir rirn ossa d a questa posizione, tiene o-ra quasi ~f~j· t ' pre il capo diritto e può con .Ja volontà corrE~ggere lo spasr110 ogni volta ch e accenna a · rip'l·ese·r1tarsi . E cosi potrei continuare a lur1 go . i Un altro so llievo , e i1o rt · indiffer ente, ha p r o- · cu rnto la c ura a qt1esti i11 feli ci . La salivazion e nbbondante, ch e loro riusciva così molesta e li <>bl1ligava a 1Jare disg·t1st o ·o spettacolo, si è st1bito a t tenu ata , e, fatta eccezio11e r·cr qua lc:he c~so grave, è poi corn1 1Jarsa del tutto. Uno d ei ct1rati; un fiorenli110 , tornato a farsi rivedere doIJ<) due i11 e~i dacoh è e1·a rientrato in ·fa111ig li a r ecand o eco il medicame11to · ini ha .1 11arral.o , non :en za emozio11e , ch e,, mentre la 11ri11la volta ch e er<i ver1uto a Ro 1na per sottoj>O rsi alla ct1ra aveva dov11to du1·ante i l v iagg io bagnare di sa liva ben dodi·ci fazzoletti , . q11 e~ ta volLa i1011 ne aveva d<)vuto a doper are . nt prn1re uno. T>i rò , infine, j)Cr t.aceire d egli a lt ri into111i di 111ir\ore ir.nport ar1za (rrisi udorali ,· lac..ri111ali. Yaso1notorie, a lgie ecc.), tutti migliorati con ! la ct1ra , ch e p iù viYa è. tormata in tutti i miei · ann11a lati l 'ir1te lli g·cnza , e,. fatto anch e 'l)iù in1- · JJO l'l :J.J\le, cl1e il loro rnoral e, prin1a ·d epr esso <l l l nassin10 grado, ' i è lOsto r iso·llevato e spes- ; ~o i l1 n1odo n1eraviglioso. · · • · · 'l Quet-ti ri su l t~ti , cl1 e alle i1rrs1Jnalità ed illu~ J si i i "o11eg1Ji hanno po lttio co1). ·tata r e 1)e1:~©­ na Jn1ente, re ~ tandone non ' jwco n1eraYig lia1:i , t <l' 'eva110 i::>ur b isogno di u1a:a · qu.aJ cJ1e doc.u n1en . 0

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<< IL POLICLINICO

t:lzione. E questa Sp·e ro di poter raggiungere, aJ1!1e110 in mod.o approssimativo , facendo p roieltare il filin1 di alcuni n1a lati , scelti fra i IJiù g ravi , cl1e furono con questo n1ezzo da n1e seg·uiti 11el loro r11iglioran1en to ed anche rneglio, prese11ta11do 35 n1alati che l1anno lasciato l'Osped a le rr1oìt.o n1igliorati , o del tutto g uariti , e co11tinua110 a star be11e. (ìli inconvc11ienti di ques ta c.ura·, grazie alle 111isure precauzionali prese, ali' assidua, perso1tale, sorveglia11za, esercitata s u questi infermi, al r11 etodo dell2 « dosi p rogressive l> ed event u.al111f.nte d elle « dosi refratte. », costantemente ~r.guìto , so110 stati pressoch.è nufli. Si sono rieletti ai con1uni di:sturb·i da solanacee, e neancl1e. g ro,·i . Han1J.o consistito , c i•)è, in un lieve se11so di secchezza di g ola e di s tordimento al it1attino, in u11 po· di insonnia o di agitazione dura11t.e la notte (eccezionalmente si è a:vuto qualcl1e acce11no a delirio), i·n una mod.i ca dilatazion<:' d elle ·J)lll.p·ìlle e r elativ.a vi sione confusa degli oggetti, in u11 Jieve difetto dell 'accomodazio11e, in qua]che vertigine , in ur1 po ' di dP,b01e·z7a,_ in qt1a1che legger a elevazione febbTiit , in (1ual c.., h e transitorio dis turbo gastro-i11testinale , in un l)O · di diflì coltà alJ;} minzione . (~h1e~ ti dis turl>i so110 st ati avvertiti , in ge.n ere lJ ei pri1ni giorni , nelle p rirrte settirnane , d ella ct1ra, poi non più. Qt1alch e volta - casi J)ftrl Ì< o]ar111ente g ravi, speciale. intolleranza i •er le solanacte - sono durati più a lungo , o si so110 riaffacciati di t anto in tanto, anc.h e d o1 f)O c l1e l 'assuef<lzione al rimedio e ra avvenuta. 1n ei de11ti spiacevoli nei mie i malati non si sono inai verifi ca ti. Questa cura. deve quindi rjter1ersi:, se r azio11al111iente eseg·uita , di u.na !lS1

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sol:1la inriocu.ità.

()ue&ta c ura, com e t.utte le altre , ha le su e co ntrojndicaz ioni, sopratutto dovute, a prescindere dai casi e·c cezionalmen te g ravi (sebbene a11 ch e in que•s ti si sia sempre ottenuto qual1:l1e ,·antaggio), alle cortdizio11i gen erali d el sog·getto, ch e, se eccessivan1e·nte scadute p,o ssonc1 ri111&cire di seri·o inc,i.ampo, alla coesist enz3 cii dis turbi m ent ali , ch e clalla c ura p·o treb])r.r o venire e.salta ti , alla presenza di alterazioc1i n carico d.i 0rga11i essenziali p er la vita (c uore, fegato, re11i), che, ag·grav.andosi , potreb·b ero riuscire fatali .<:\l malato . Ciò dicasi sopratutto per il fegato , alte razioni di questo organo e 1)er sino forme di cirrosi epatica tipo Laennec, a~~nc1ate, non accidentalmente . alla sindro1ne l)arl, insoniana encefalitica, essendo stat e, più di \111a volta notate. Del]e osservazioni importanti h o potuto fare 11el corso d el mio esperimento·. ]1111anzi tutto. che questa. cura Rll 'inizio non 1,

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I)UÒ ee,ser e fatta a domicilio e tanto meno amJ>ulatori.a111ente, ma solo i·n un ospedale:, in u11a c lì11ic.a, od altro luog·o di c ura, do.ve si abbia la ]JOssibilità di se.g uire e sorvegliare .assiduar11er1te l 'i11fer11lo. E ciò per ' 'arie ragioni. Princi1:>alE· quella che l 'uso di que·s te radici, per la ]oro grande tossicità e per ]a frequente int<)lleranza da parte dei pazienti, può, in uri Jirimo t empo, riuscire pe ricoloso (in ]:JnssaLo si sor10 avuti con essa dei morti). Poi, i1erch è questa cura; nella sua semplicità, è Ji u11a tec·r1ica così delicata e C·omplessa, da 11on JJOter essere lasciata nelle mani degli i11fer1ni e dei loro parenti, finchè del suo n1.e ccanisr110 questi no,n si siano resi padroni·: Altra ra_g io·n e ·è, che, produce,ndo questo rin1edio , in alcuni ir1djvjdui e su .a lcuni fenon1eni il r11,a~f-:i1110 effetto in piccola quantità, in altri l 'opr.1 0Eto , la ::;ua « dose ottinta n deve essere s t.a] 1ilita, sintort10 per sintorr10, caso per caso , qopo ·1 nolti tentativi che possono durare a~­ ch e dei 111esi : nè ci'ò potrebbe avvenire stanùo l'infermo in fa1niglia e facendosi visitare di ta11Lo in tanto. Il ricovero di questi p,azie11ti i 11 u11 luog o di cura per un con g ruo perio.do di . temJJO (2-3 mesi almeno) è ap·p arso infìne net·essari<i, perchè. ai sintomi della serie p arkinso11ia11a spesso si associano inter corr enti feno111eni di ec.c iLan1ento psichico, che, risvegliandosi .a]] improvviso, forse anche più accentuati l1<'r effetto della cura, possor10 d a un momento all'allro r end er e il sog.g etto p ericoloso. r\}tra O&Sie-I_'VàZione da· me fatta, è, ch e il miµ·Jioran1ento di questi in ferrui, assai rapido, talora in. n1odo sorp,r endentei, ne,i primi gio.rni della <uro., diviene in seg·uito più lento, se11 za 1no!"lrare p eraltro , salvo eccezioni , tendenza ad arr<\~larsi e tanto meno a regredire. Esso r11igliora1lJ,ento poi, a prescindere dai casi partico lflrmente favorevoli (forme lievi e da ten1po sla})j]izz.ate), i1on procede in modo continuo , graclu,ale, ma a sbalzi, con oscillazioni in p rinCiJ)lC1 così an11)ie da n1ettere a dura prova la l!azier1za del 111edico e il morale de.g li ammalati. Degno di rilievo è il fatto, che tali oscilluzio11i h.anno i] più spesso coinciso con bruscl1i i11utamenti atn1osferici, fino a dare l 'in1J:JreBf-jo11e, per la lQro contemporar1eità in par ecc11i infermi , di un fenomeno di suggestione r oJlettiva. ()uesta ipersen sibilità meteorica, a ccentuati s&i111a in tali pazienti, si è antiata m .a n mano speg11endo col progredire · d ella cura , fino a sc<)11Lparire, nella generalità dei casi , quasi d el tutto. Vantag·gi meno notevoli si sono avuti i1ei riguardi dell 'iperemotività, in questi rr1n lati pure costante. 1

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XLII, Nùl\1.. 30)

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SEZIONE PHATJ CA

lJu altro fatto, non p1-ivo d 'importa11za, da m e j)U r e osservato, è, ch e questi infern1i , tornati i11 fan1iglia, restituiti cioè alle loro abituè\.li C(l11dizio11i di ambient e e di vit3, hanno rinte.50 dalla c,ura un be neficio anche n1aggiore , sino t\ destare spesso la nostra sor presa, quando, dopo qualcl1e t e111110, li ab·b iamo rivisti. Jiu notato infine che la son1ministrazione di queste radici non esclu1de , coim e ·è stato d etto, il co11 te·m poraneo u so di altri medicamenti (carJiocineitici , sedativi , tonici d el sistema nervosu), p urch è questo. avvenga con ]e dovute cautele ed a pe1iodo di assuefazione già avviato. 1.'arsenico· è p erò sconsigliato. Ilo vdluto an cl1e provare se questa cura riusL·iva eguaJn1enle etlicace nel Pa rkin son idioi)a1i·co. Seb1bene il numero d ei parkinsoniani veri così trattati, sia stato, per ovvie ragioni, ol tre1t1 odo esiguo, già posso dire che i ri ultati 11on son o · Lati in essi così favorevoli come nei parki11soniani encefaliti ci , sopratutto per quar1to con cern e il tre111ore·. La prova n1erita, tull A''ia, di ess·~re rip resa. (~uesta c,ura, co111e tutte le cose nuo·v e , spe cie quun do esco110 dall 'ordinario, ha suscitato 11<>n pocl1e critich e e d 0 b iezioni . Accennerò solo alle più importanti , a quelle cJ1e ìneritano di venire di scu sse. <:omi·ncìan10 dalle obiezioni. Una pri11ia que.sliorte è stata p-0st:i. Non può aL'<'adere che con l 'assuefazione a l rimedio ai1ch e i ]Jenefici da esso ottenuti vadano a poco a poco atle11uandosi fino a cessa1:e d el tutto ? i-, a11ch e se ciò non .avvenga, non è a temere rhe 1ali benefici sc9mpa iano quando la cura Yen·à sospesa? Il tempo rclalivan1en1e breve dacc'11è l 'esp·erirnc-11to dura non mi permette di risolvere pc-r ora tale quesito in rr1odo esa uri ente. Dei dati in1portanti però , tratti dall.a m 1ia e dall 'altrui es:perienza, sono in grado di op1porre, ch e $e1)1brer ebbe dovessero tranquillizarci u questo ])Unto. I n1:.ila Li per p rimi e11trati nel r epart() e ormai assuefatti a 1 rimedio d a circa un an110 , Mlvo quaJ c,h e eccez ione, nulla han110 IJerduto di quanto 11anno acquistato e molti· di e~&i , anzi, va11110 acquistando ancora p·iù . Ne i rasi gravi il n1iglioramen to si è spesso mani fe~ lal o in modo evidente solo dopo 1quaJ cJ1e 1oef;c daccl1è la cura era s tata inizi.ata: il ch e ~ La a d indicare ch e g li e·ffetti di queste radi ci , ron l '<tssu efazione al rimedio , anzichè dileguarsi, s i so1n1na n o. . Sono a conoscenza da fo11te ineccepibiJ e di malati ch e h a11no fatto la cura sette a11ni or sono , smettendola dopo 1111 bicnn io, ed ora stan bene. H o avuto i1otizia <li u11 i11geg·n er e, in cura ormai da quattro an1

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11i, che, dopo aver !)Olulo, g razie a ciò , riprenciere il su o posto in un grande stabilim ento indu~·tria l e, n el :suo ufficio attualmente persevera ecl € anohe in grado di disegnare con abilità non comune. Se una prev isione quindi può farsi sull 'avvenire di questi ammalati , è, che 11eì casi li e vi, dopo un certo ten1po la cura poi rà, se.n za pregiudizjo, venire inte1Totta, salve) .acl esser e ripresa, per precauzione, di tanto in ta11to; e , cl1e, n ei casi gravi. co11tinuandola n )1111 go, sia p ure per tutta la v ita (cosa che no·11 può sp·a ventare, dat,o il fatto cl1 e essa non ric h'ied e i1,iezioo j, ch e è di co to relativament~ r1lite· e di innoc,uità se1111pTe n1agg iore a i1ì is11r,t ch e l 'assueifazione si afferma), il pericolo cl1c il malato ritorni allo s ta to quo ante potrà quasi sicuran1e11te venir scongiurato. L 'ulti111a parola in proi:--osito però i1on potrà dirla cJ1e il tempo e )'osservazione ulteriore. .')ce;o11dll questione. e il parki11sonismo enre fLl liti co deve considerarsi, co n1e è giusto, noì1 un « postun10 >> dell'encefalite epidemi ca, n1a una « forrr1a protratta » d ella medesin1a, corr1e JJUÒ esso ritrarre r eale vantag·gio da tale c ur~t i1 E , in caso, con1e p uò questo avvenire~ · AJJ a p rima cti queste do·m ande ri po11dono i falli , i quali dimostrano che questa c·ura, contrari[lrr1ente a tut.le le altre fìn q11i tentate , effetti,•amente e durevoln1ente giova e n on solo nei c.1si di parki11 ~ 011ismo en cefalitico apiparenten1ente stabilizzati , ch e hann o IJiù l 'aspetto di un « postun10 », ma anch e in quelli a ca· rat1 ere IJrogre.ssivo, eh~ n1eglio vengono interpretati co•n le cc forme protralte n della n1ala ltia r~rin1itiva , p urch è, natur3ln1ente , il loro fle c1)rso sia suflìcie11 leme11te lento, da dar ten1JJO. all 'infezione, ancora in at to , di speg11ers.i (s1>011tanean1ente o gr azie alle· mig liorate condizj011j i gienicl1e e dietetich e in cui vien posi.o il r11ala10), n el n1entre 5i viene riparando ai ~t1 oi danni . <~on ciò n on voglio dire che e sa abbia qui azio11e specifica, come cura i11ton1atjca, anzi , co1ne cura di ri cu1)ero, d ovendo essere consi'der ata, senza pe ralt:ro escluder e (per nloltit clati ciò anzi 5err1bra assai f)robabile) ch e in u11a cert a percentuale di casi il suo effetto j)Ossa esser e de finiti vo. (:irca il modo di agire di que ta cura , esso non élpparirà di troppo diffi ci'le interpretazio11e ove si pe·n $i ch e n ell 'en ce falite ep,i den1ica·, insien1e al siste1na rr10 Lore extra piran1idaJe, colpito è a n che il siste111a organo-vegeta livo e che sul] a fun zio11e di ques t 't1ltimo le solanacee, f:pec ie l 'atropina , esercitano una n1ani festa azio ne regolatri ce. Nè deive far meraviglia ch e sinlor11i <lo, ruti a le io11i· an~tomic]1e a carat1

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cc IL POLCCLINICO n

tere flo gi tico-dege11cralivo di un organo così d~]icato rom è il cervello possano con questo rn ezzo venire rimossi. Qui non t1·attasi di disLr11zicH1i ma~sive di e.stese zone dell 'encefalo, n1a di piccoli fo colai , talora anch e microscoJ.JÌCa1ne11te appena apprezzabili, sparsi qua e Jit i11 mezzo a tessuto cerebrale sano e suscettibile 1_1erciò J clle più ir1sospettate reazioni , dei • pii1 i1n µeu sa ti con1pensi. 1'·erza queslio1ie e in ap·parerlza la più imr•()rl a11t.e. Se, base di questa cura sono le radici di .1tropa Belladorina, pt rchè insiste·r e ne] loro infide; uso e 11011 preferire l 'atropina , suo pri11ci}J:tJe ulcaloide, di più facile dosaggio, cihe in forte qua11tità sen1bra riesca egualmente efficace? Si vuole con ciò alludere alla oura che f\oerr1er pratica a .l-Iirsau , giungendo a dosi di qu<\' l 'R]caloide quasi iperbolich e (fino a 30 e 1>iù 111illigra1nn1i pro diG.) e r ealizzando, a suo dire , effe ttivi vantaggi. Ma da qua11to a me consta. J>f.r la c ura di f\oerner, anche più ch e per la n<)Slra, è necessario un lungo periodo di as&t1El fazione, sotto u11 rigoroso controllo: sic ch è n e~sun benefic1io da questo pu11to di vista ne verreb1b e ai malati . Roeim er, po·i, accusa i successi, n1a n on dice i11 quanti casi la stia cura 11on è tollerata. A gi u.dicar e dalla nostra esperienza questi casi dovrebbero esser e molti. Ne su11 r11edico, ch e io sappia, è riuscito inf i, tti in llalia a superare la dose di 15-20 milli g·rarnn1 i di atropi11a al giorno, ~ ciò anch e in \' ia tra11si Loria, avendo ben presto quesli infer111 i preferito i disturbi della n1alattia a quelli e 11e loro procurava l 'ingestione di tale alcaloide. J\llri vantaggi 11a su quella di Roemer la rioslra cura. l\'el]e radici bulgare , oltre l 'atropina, son r.011l e11uti altri pri11cip·i attivi, noti ed ignoti , r1 el] a loro naturale distri:buzione e prop.orzìo11e eri(> 11on può es.sere senza importanza per l 'esito della cu ra. I /azion e di queste radici non è ~l1 ìrr1 era come quella dell'atropina; ]o prova il fat lo, c he, m entre co11 la cura Roer11 er , basta ~ospendere per un sol giorno ed anch e· meno 1 so1r11t1 ini trazione del ri1nedio, per vedere ricomr>arire, insien1e a imponenti fenomeni da a$I in e.nz~, lutli i di'sturbi, con la n ostra, questa ~0 . . 11en ione è potula avvenire per u11a settimaDél ed anche più (una volta due nlesi ) senza C' he il m.a lato no abbia rinteso. (:iò verosimi]n1 <'l l L<? in ra]JlJorto con un più lento assorbin1P111 c, e t1na più lucLga permanenza de1 rin1edio 11e ll ' crgani ~1110 cl1e si ' rerifi c.a nel caso no tro. ' i è f:1t la acc11sa alla nostra cura di mettere a troppa d11ra prova il. ternpo e la i)azienza del tll edico durar1te il periodo dell 'as uefazione per l 'in<'er la e in costautc con1pof'izione del preparato: ma se i nlalali di Roemer son tenuti tre n1e-

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si sc>tto contr()llo, segno è, ch e i1on questa è la ragion e di t-a11to t.ra,1aglio, ma bensì la forte tossicità delle solanacee e la loro poca o nessuna tolleranza da ·p arte di. molti infermi, qualunque sia ]a forr11a solto cui son propinate. E ancora, n1entre con l 'atropina , una ' 'olta ra g~riunto il 111ass.imo effetto , Ja dose deve es~ere m ante11uta allo stesso livello ei spesso aum eo tata, pe11a di riperde.r e a poco a poco il berLeli(~ io otte11ul.o, con le nostre radici , una volt.a troYata la « dose ottima », questa, non solo può, :rr1a deve essere diminuita e l 'effe tto contin11a egualme11te, anzi spesso si accresce·. 11 vantaggic. ch e offrono le radici di Bellacio1111a ~ull 'atropina può piarag·onarsi a quello (lelle foglie di digi t.ale. sulla dig·italina, dell 'op11i(> s11lla morfina, della segale cornuta sull'ergotiua e via dice11do. E nessun medi·co, che io ~a1.>pia, l1a rr1ai protestato contro l 'im.p iego delJa droga in toto invece del rispettivo alcaloide, cl1r anzi, ::tncor oggi, nella grande maggiora11z[;1 clei casi, essa vien preferita, perchè più rtatura1c, per ch è più efficace. ()ucllo che si è detto p·e r l 'atropina, val e a:·1ct1e per gli alcaloidi suoi isomeri , quali l'io~cia111ina , la io~cina, la scopolamina, per citar f. solo quelli 111agg iorn1ente usati , e per tutte le ~i)ecialit.à cl1c h anno fiorito in questi ullin1 i anni per recar~ un momer1taneo sollievo a siffatti pazienti. Ed ora ·veniamo alle critich e. Qui sarò a11C<)ra f>iù breve: non accennerò ch e a quelle ch e p•Jtrebbero gettare il discredito sopra un n1etodù ùi curft così felice e riuscire di danno ai 111!1lati. l ,a J>rim.a colpa che si fa a questa cura è di averla cirr.ondn.ta di troppo rr1istero. Sono statEl interpretale lìer occ!Ulte manovre le precauzio11i rese n ecessarie dal fatto di doversi destreg·giare in ammalati, . fisicam ente per nul1<l rP si~ i c11ti e n1oralmente ultra-depressi', con un ine.dicamento non ufficialmente riconosciuto e ch e fra i succe~si conta anche dei dan·n i. J)i,•ulgatasi la i10Lizia che bas,~ della cura erano le radici di Belladonna , i commenti , non sen11-.re im1p ron tati ad una ser ena obiettività, sono aumentati. Il rimedio ·è sembrato troppo $t·1111Jlice, .assolutan1ente sproporzionato all 'edifi cit) cr eatovi sopra. È apparso esagerato il fatto di e~:-;ere per ciò ricorsi ad altra Nazione, radici di J~elladonna trovandosi a iosa anohe in Italia . Si è detto ch e meglio ch e le radìci sarebbe ~ l:l1 o 1.1sarc Je foglie . rli questa pianta, di C- • ) 1111Jo~ i z ione l) ÌÙ nota, di effetto .p iù certo: si è ria.J facciata la questiorte degli .1lcaloidi: sono !'tati esaltati i vantaggi, in q11alche caso otte11ut.i , con lo Giusquian10 e cort lo Stramonio: 11ort è stata perrlonata a questa c.u ra J.a sua mu1


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SEZIONE PRATICA

desta or.i gine, coim e i)ure il fa tto di compren<lere, fra i suoi ingredienti, delle sostanze inutili. aggiuntevi certo per altri scopi. La romunicazione da me fatta all'ultimo ( :ongresso ù i Medicina Interna ha valso solo irt p F.t1'le a rj n1ettere le cose a posto. l11la11 Lo, ser11pre più J.ffermandosi sono andati i su ccessi di quest a cura e le domande di i11fer1ni di i)arkinsonis·m o encefalitico aspiranti ad rt'&ervi sotloposti hanno co111inciato a o-iungere · da ogni parte. ro Il JJ u1nero di queste domande supera le 2000 f'd ~ ~empre in aurne11to . Dèl 11n recente censirrtento dei malati di parl\i11f'onj s rr•.o encefalitico, eseguito dalla Dire1icJ11e di Sa11iLà, è risultato che essi sono 1340. l\iJa questo nurnero si riferisce solo a quelli ch e giacciono i1cg li ospedali, nei n1.anicomi e nei c ro11i cni. No11 vi s9no .con1presi g li infermi d ege1l1.i ::l don1icilio, nè que lli più leggeri, che ancora lavora110 , occu•p artdo posti anche importa11ti. Que!:;ti so110 i ])i'Ù: da un calcolo ap1)r,)ssi rnati vo cl1e si ·è potuto fare, ammontano ;\ molle n1ig·lia i a. A Lutti questi arnn1alati occorre pro.v vedere ed a11 ch e lJ·r esl.o, perchè la c ura è giunta o-ià tardj . L 'orgas1110 indescrivibile in cui qu:sti J.>az ie11ti e le~ rispetlive famigli e oggi vivono - orgusmo più ch e gi'ustificato e ch e si rivela dalle Jettier e ch e g iornalmente ci giungono r e1tde .:iò anche più urgente. l'er risolvere questo p1·oblerna angoscioso, ogni dlì più assillante, Sua Maestà la Reg i11a i1 ulla 11a trascurato. Ha comin ci:ato col f 1rotligarsi f :lla stessa nel modo più com1110Ye1l le : l1a fatlo appello ad Enti ed Au11)ri Ll1: si ~ fatta promotrice dell'istituzione n elle varie città d 'Italia di centri per questa c t1ra. I più illustri cultori delle medich e discipJir1e hanno entu5iastica mentei ri s.posto al Suo np1 r~llc e reparti simili a quello di'. Roma g ià egregiamelilte funziona110 a Pisa, Torino , Milano, Pa~iova, Triest e, Bologna, Bari, Napoli: in;\ l 'O))era di questi volo11terosi è in gran part e frustrata dalla legge inesorabile ch e r egola l 'ar·cettazione e la degenza di questi ammalati n egli ospedali e n elle cliniche , essendo essi d ei cronici e non degli acuti. Se si vuole ch e il fruire di questa cura non sia 11 privilegio di pochi e p·r o·p·r io di quelli ch e meno hanno hisog110 dell 'altrui soccor so, (gli abbienti), necessita concedere speciali facili1 azioni a questi pazienti: considerarli, ad ese11r11)io, come acuti: nel 1p1e riodo di degenza i11dif,pe11sabile per inii iare la cura. I.e autorità governative che sono venute g ià in cc.)ntro alla Augusta Sovrana facei11 do con-

cessio11i per lloma e offrendo aiuti morali e fi11a11ziari, spero vorra11no, con tJn ultimo, genero~o, sacrificio, contribuire al trionfo di que· sta santa Crociata.

* **

(J11esta la grandiosa opera di pietà e di amor~. cli cui Elena di Sa:voia, con con sa1)evole, virrl~, fermezza , si è fatta l 'iniziatrice ed alla quale , con f~de e tenaci.a di apostolo, con cuore J.ljù che materno, interamente og·gi si dedica. J>e,r comprcn·dere di quest'opera tutta la vaslilà e p01'Lata, occ·o rre pensare al numero stragr::inde di ques ti ammalati, all'età loro (q tltl51 tutti so11 giovani), al.I 'enorme peso che pe.r 1.a loro a~siste11za g rava sulle rispettive fan11gJ1 e, al dovere c...h e s u tutti noi' incombe di11a11zi alla possibi'l ità di r ecar loro aiuto. 1\-la, sc>pralutto, bisogna aver se1gu1.to i risultati di qt1esta cura, .avere assistito ai mille episodi di inLi.n ta soddisfazio11e, di fervida riconoscenza di recipro·c a tenerezza, svoltisi fra i miei rnalat.i e lu loro Regina n elle Sue frequentissime visite f:1Jte al r eparto. Solo allora potrà apparire nella sua vera luce la ragione del crescente entu~ias1110 della nostra Aug·u s ta Sovrana per questa cura, del Suo inter essamento sen1pre più ·viYo per questi infeJici . , . a~a a Lei, per questo Suo nobilissimo gesto , 11 reverente e g rato pen siero dell 'intera

\azi0ne. J\oma, 7 aprile 1935 (XIII). Ricordiamo l'lateressaate pubblloazloae: t'rot. ARNOLFO CIAMPOLINI

Docente nella R. Università di Milano.

Il trauma nella etiogenesi delle malattie (Ra~porti clinici e medico legali) Prefazione del Prof. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma. Riportiamo i titoli dei vari capitoli di questo in·t&rcesan te libro : · I Argomen~azioni cliniche e argomentazioni legali Le ca~ual1tà ~orbose - Caus;t. Od oecaeioneP - Dei fattori morboe1 ooncausali neJla clinica e nella. med~ci~a. legale degl~ in.fortuni La configurazione g1ur1d1ca della lesione da infortunio e della malat· ti~ profeesionale. II. Della sforzo oome azione morb1g~na. La lombaggine da eforzo - L'ernia. infortunio - Orchiti e varici da eforzo? - Emorragie cerebrali da sforzo? - Le morti improvvise da lar V?roP - Sforzo e malattie dell'apparato respiratoria. - Ili. Traumi e tumori - Traumi ed emopatie -- Endoorinopatie e traumi - Traumi e malatti~ oeteo-a,rticolari. - IV. ()omplicanze ed esiti del trau· ma cranio-encefalico. - Traumi e malattie a sede spinale. V. Pleuriti e polmoniti traumatiche Tra.umi e tubercolosi polmonare - Traumi ed appa· rato card.fo-vaeoolare - I traumi dell'apparato di· gerente - I tra.umi del rene - Indice sistematico - Indice alfabetico. Volume di pagg. XII-550. Prezzo: le spese

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58

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NOTE E CONTRIBUTI .01 un segno P.recoce nel paratifo infan-

tile. 11 > Do tt. ssa V1T1·0RLJ.\ Bol'uzzT-CO·NF.l\LONIERI e dott.. DAR10 CoNFALONIERI. È noto qua1J ta i1111)ortan za abbia. n ell 'esam e

clinico del i11alato, I 'ispezion e d el cavo orale : spesso seùe di n1a11ife· tazioni morbo e: sia 110 esse a utoctone, op1)u r e e!:>p,r e ione int o1natica di u11a rr1alattia ge11erale: infettiva, tossi ca o discrasica. A noi inter essa m etter e in evidenza la comriiartccipazione dell a b'o cca durant e il decor so clella i11fezio11 e ebertl1iana e d e l par atifo, insistendo, lJÌÙ speciaJ111e11te uj fatti ulcerativi: argon1ento trattato 111olto in u ccinto d all a letteratura n1edica ch e indugja piutto to ull.a presen za d ella car at teristi·ca pa ti11a li11 gu ale e d elle cros te fu liggi11ose delle labbra. . Proces. i lllcer::ltivj ._ 0110 enz'altro a 111111e~si: n1a no11 11el p unto ch e ci acc ingian10 a <le crjver e. i T)arla di u le eri d elle ton sille, de 1 pilastri e del palato e no11 di quell e dell a 11 t u cos.a tl elle g uance. Se111bra cl1e Curscì1111ann per p ri1110 ab·b ia de scritte 111i1111tan1e11te le ulceri del pala to : a 111argjne n et.lo , co11 fondo g rigio-g i.a llastro , sen za .patina. Se i1 'è occu1)at o Striin1pell , indi e ando un 'altra localizzazionei: le ton il le; fat• lo, que to, ch e indus e I 'A. a ])rosrletta r e 1 ir~ote i di casi di tifo ((ton sill are », d ov uto cioè r-.11a p·e11ei·razìon e del h·a cilJ o a l tra,rerso le tonsill c, H sede, d el p·r in10 in g r esso )). Opinio11e condivisa da Dri galski , i l q11ale di c hiara, in l1ase ad u 11a ~ua ... Latistica, d1 aver ron . latato l 'e plo ione d el tif?, dopo un 'angi11a , nell a n1is ura d el 40 %. Se ne do,,re·bbe dedurre una speci fì cit à dP11e ulcerDz io11i , co ... a i1erò cl1 e vien e n egata da 1,

1

V

1

(1) Nei mesi di agosto eri 01! /obre 1933, gli AA. csse rvarono, in tre casi di 7;aratifo infantile, la pre·coce co m1Jarsa, snlla n1n cosa dellP [Jltance, a lato del do tto di • le11011e, cli urt 'u lcera ; e con1pilavano, su z1·ar gome 11to, una breve. nota che non t 1olle ro 7Je r ò, in segu;t-o, far pubblicar e per la tropp·o esigua cas i sti ca. Un(] r eceril e r elazion,e del lloll. U. Gallerani

'r,

(Boll . d. Soc. It . di Ped . , 1934 fa c. p. 522) sopra varie manifes ta zi oni ulcerose bucco-faringee n.el tifo i11fa11tile (con speciale riguardo al le ul.cera.zioni del Dqguel ), e la co11clusi one clie n e trae (dove rsi terier co nio delle u. buccali pe r av1•alorare il sospetto di lifo e per essere, quindi, spin ti a chieder e tzn soll'ec; to au.c;ilio diagnostico al laboratorio ) inducono oggi gli .4.A. a r endere pubbliche le loro os. ervazio11i personali z11 maleria. Riva d el Ga rda feblJraio 1~35-XIII . 1

»

l.ANNO .\Lll,

NUI\-1.

30j

1\1atthes e da l{auff1l1an11 , per il quale la l)erdi l a di so: taJ1za i1on è cl1e l 'esito i11 dis facin1ento n ecrotico di folli'coli J)a ]a1 ini, to11, silJa!·i o faringei - precedente111 e11te i11fiamTJ1a ti i. l\1l attl1es stesso, e Hlun1 , n ega110 ogni ' alare palog·nomonico a questo si11tomo; val<)re cihe è, inYecc, amme·sso (semp·r e .Per le f'e di : p r ed e tte: to11sille e palato) da altri . Il pri1u o clei due 1\.!\.. n·ten zio11ati c r ive cl1e ]e ulceri ]Jalati11e o 1onsilJ ari so1l o rare, a ln1efLO per su.a e ... pe1·ien za pier sona]e; arnm ette, e cita St rilì11J)ell, cb e alt.rave possa110 esser e pj ù frequenti. Ab·Lia11to a,·uto occa ione di o ser, ar e, a breve distanza d i te•n1 lJO l 'u110 da]] 'altro meglio , anzi , 1·u110 <la a Itri due - tre casi di paratifo, in bambi11i tra i 3' X ed i 6 a nni , ed abbia1110 accertata la ]Jr e enza di una precocissima nlcerazio11 e, g r an<le qua11lo un cl1i cco d i gr anturco, a contorni n e Lti, r egola ri (a st.a11lIJO), all ' ini zio i1011 molto ])r o fo11da e tutta via con lJordi b en e evid enti , con fondo g ial]al10 , torpido, non ricoperto da ·p atina: cioè u11 'ulcera corrisr>o11dente i per i s uoi caratteri, n quelle d escritte da (:ursc l1ma1111, localizza la 1

alla mu.co~a dehle gtlarice: posteriormente allo sbocco paroticlco e quasi sulla stessa linea, circondata ria m ollcstissimo alone i ·~ fìa1>1 ma ­ tori o, ~ 1inica. Seco11d o noi le 11ot e dis tintive , e utili d&l Jato diag·nostico, d ell a Jesio11c sar eb·b ero la precocità e la ed e. Pri111a di 1)r e11 derle ir1gol arn1ente in esan1e, 1)er n1a.g gior e chj ar ezza, f;&porren10 i tre casi. . 1-2) D·aYicl e e Luigino B., a n11i 3 1 / 2 e 6 1/ 2; riessun preced e11te degno di n ot a . I ]). am111alano i1nprOYYisa1ne11te in 111011lag na all a fin e di agost o 1933 . Appena J)Ortati in paese la n1adre può atccertare u11a T . di 40P, in ambedue; al 111attino segu ente cl1ied e u11a Yisita d a parte ili uno di noi (dott. ssa Bo nuzzi) . Si riscontra i1)er1)iressia, sopore profondo, noteYoli segni di inenj11gism o. A carico d ell 'apparat o r espiratorio e circolatorjo nul ... la deg110 d i 11ota . In quarta giorn a ta , all 'js]Jezion e delle fau ci , la p ediatra scopre, sull a gu an ci a . del Dav. un 'ulcera con i car atteri ai1zidetti . S tatu s in1moclifjcato: alYo chiuso e forte m cteor1 mo i11 ainbedue i fra lelli. Il Lui gino 11on h a u J.cerazio11i. Alla ser a d elJo stesso giorno, n eIl id en tic o punto mostrato d al D. , a11cl1e il piccolo L . presenta u11 'u gu ale ulcera. , .iene en1es :.\ diagnosi di i11fezio11e tifoidea. Comp aiono, in seguito , feci carat leris lich e, non però mol to Jiqui<ie. In VIII-IX giorn a ta roseol a e 1u1nore di 1n jl za; gradu.a l e sco111parsa d el rne11ingi 1110. Si chi ed e, in ~V g·jor11a la, ]a sier odiagnosi <l j V\' i d al : r e ponso posi Livo. p er para tifo A e B, nega tiYo per I ifo. Il decor o, cluran te l a prima se tti1na11a , fu atipico. Ri so1uzione i11 circa 25 gior11i . L ,ulcer a rirnarg ina entro due setti1l1an e. • 1


fAN ·o XLII, Nuì"r.

30]

2) Beppino C., anni 3 1/ 2. Precedenti anamnestici insignjficanli. Il 20 ottobre 1933 vengo inYitato a visitara j} pic~olo paz. che presenta leggera stomatite catarrale, risalente, a detta dei parenti, a due giorni pri1na. T. 3·7°,8; P. normale. .S ul torace grossolani fatti umidi. Esaminando Je fauci trovo sqlla guancia S., a livello e posterior1nente ail ddtto di Slenone, una piçcola ulcera ·a stampo, con fondo giallastro. Prescrivo le cure del caso e sospendo le visite. A due giorni di distanza nuova chiamata : noto scomparsa d1ella s tomatite, persistenza dell :ulcera, con le stesse dimensioni; T. 39°,9; P. 100-110, dicroto; gorgoglio ileo-cecale; meteorismo; lingua con pa.t ina ])ru11iccia; labbra aride e crostose. Istruito dai due casi precedenti faccio diagnosi generica di infezione tifoidea. Il decorso la con.. ferma. Alla fine del primo settenario compaiono 4-5 elemenli di roseola sulla faccia interna d ell e coscie e sul quadrante addorninale infer. D. ; quasi contemporaneamenle modico tumore di milza ridottosi in tre giorni. Risoluzione in XVIII giornata. L 'ulcera rimargina in me110 di 10 giorni.

-

1\.bbiamo detto che l'ulcera è molto precoce: difatti e8sa compare i1ei primi tre-quattro giorni : e cioè in u11 periodo di tempo in cui , rtella grand,e maggi'oranza dei casi , mancano segni probativi per una infezione tifoide. Anzi riel caso 2), se si ritiene attendibile la dichiarazior1e dei geni tor i , l 'ulceira sarebbe comparsa irt seconda giornata, preceduta da sto1natite . Non è da pensare che l 'una (l 'ulcera) fosse in dipendenza del l 'altra (stomatite); a ciò si oppoI].gono varie rag ioni : la benignità della stomatite stessa, 11Clmmeno diffusa alle guance 1na lirr1itata al solco labio-gengivale. inferiore, è scomparsa in 48 ore ; la sua presen za in un p1111to d ella n1ucosa perfettan1ente integro e lontano. da d e11ti cariati . Nei casi ad 1) tale dubbio non può s ussistere perchè la mucosa della .boric a era nom1aJissima. Si potreb·b e obiettare cl1ei facile è la co11fusione <~on uno sbocco parotideo ulcerato , partecipante, col dotto , a processi infiammatori della sua g hiandola. Ma a pnrte la mancanza di segni indicanti la comprorr1issione della gh. salivare, soccorre., in questo caso, un criterio di localizzazione anatomica: le tre ulceri osservate e rano ben sì sulla stessa linea del dotto ir1. parola , n1a posteriormente ad esso, ad urla distanza superiore al n1ezzo centimetro, e la papilla cl1e so~onta l 'orificio stenoniano era libera, ben \Tisibil(l, inconfondibile. Al più potrebb~ sospettarsi non già un 'ul · ("era del dotto parotideo, ma di uno degli orifizi delle g·hiantiole salivarì molari· cih e sono pr· .,·viste di canale escretore proprio. Ciò che, dato (' nc11 concesso, non toglierebbe ancora V!\lc.1rt- al sinton10. Dal lato diagnostico differenziale entrano in disc ussior1P. le ulceri tbc . e sifilitiche sulle quali 1

1501

SEZIONE PRATICA

r1011 è il casi-) di sofferm arsi: a r1zitutto per la sede ~ i11oltre pf'rcb r le ul. s.ifìl. della bocca S')no rare-netl 'inianzia, ove prevalgono altre le~ion i, e SO LlO indizio di una lue male o insuf[ìcientE.1nente curata: dunque. a namnestica111eute, di non ditlìcile controllo; e non re_g redisc ono con le comuni cure, ma cedono solarr1r·11te ad t1na terapia specifica. Decorrono, l)'Ìi, senza febh,re o con ten1per a ture subfehllrilj. Il criterio, tra altri svariati , di sede , è utile l'ure n ella differenziazione delle u . tbc . (lingua, ton.sille, faringe), anche escludendo la quasi n ecessaria concon1itanza di una tbc . polmonare. Se quest:ulrera cl1e non ab·b iamo trovata desc.. ritt:~ in 11essuna del]e opere co11sultate, e ch e potre1110 chiamare parasteno1tia.na, sia pec uliarr. clclla sola infanzia; se abbia valore assolut o la sua localizzazione; se sia da dare imJ:Orlan 7a al f3 Lto che essa, in tutti tre i ·casi, in sorse a S. ed era unica; se sia , infine, rara o frequente: sono questioni che potranno ave- · re una risposta dét ulteriori indagini. Ancl1e in assP.nza di una assoluta specificità fJer il g·ruppo tifo-paratifi, ci sembra non sia da trasct1rare un segno che può , ancora nelle prime g iornate, indirizzarci a chiedere una e1noculLura nel n1ornento più fa"orevole: vale a dire quando la batt.erie1nia è al suo massimo. {;U con seguenze pratic·h e di un eventuale responso positivo sono ovvie. Ci perme;ttiamo·, pertanto, di rivolgere un c-0rtese invito ai Colleghi per or1p-0rtuno controllo di quanto abbiamo esposto. Molina Ledro, di c . 1933.

..

IlIAS·S li NT O. '

Gli AA. han110 osservato, in tre casi di paratifo infantile, la precoce comparsa di un 'ulcera H lato del dotto di Ste11one (ulc. parasteno-

11 ia.na). Giudicano importante un sinton10 che può :--1;inger e, ancora n elle primissime giornate, il inedico a richiedere una emocultura. I U " Ramtneatlamo l'lmportaattJ Maaualetto : Prof. Oott. A UCUSTO FRANCHETTI

Medi·c o Provinciale presso la Direzione Genera.le della Sa.nità Pubblica,

Appunti di legislazione per gli · Uffièiali Sanitari Volume, in formato tascabile, di pa.gg. Vill-200, IÌ.iti· damente stampato. Prezzo L . 1 2, più le spese postali di spedizio.:1e. Per i nostri · abbonati eole L. 1 0,60 in porto franco. ' · · Inviare vaglia all'editore Luigi Pozzi. Ufficio Postale succursalf' d!ciotto, Roma.


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« l L POLI CLI N I CO »

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DIGERENTI. Sui disturbi gastro-intestinali di origine allergica. \1(. Iì En ivIAKN. !vlu n eh.. 1\1ed braio 1935).

W och. , 28 feh··

In questi ultimi anni la diagnosti.ca del]~ malattie gastro-intestinali h a fatto notevoli i)rog ressi, ed è anzi oggi uno dei campi in cui il medico, ch e sappia il fatto suo , più può .g iovare al malato. Eppure il m edico ~ati co ha ancora molto da imparare in questo can1po, sia dal punto di vista diag nostico ch e ter a1)eu ti co , e si può dire, secondo l 'A. , ch e i11 ~lti malati ven gono a d avere dalle cure del m edico J'iù da11no cl1e b en eficio ( !). Cure su perflue, diagnosi impressionanti, diet e rigorose, m edicamenti dati sen za scopo e quindi sen za risultato , fanno più male ch e la malattia st essa . Così è p er i distur·b i g astro-intestinali. di origine aller gica, ch e il m edico pratico deve imparare a riconoscere, perch è ·è possibile fa rlo, dato che presto o t.ardi si manifestano con sintomi ch e sono caratteristici. La precisa conoscenza di questi sintomi è imp ortante sia per il m edico, cl1e, e forse più , per il malato ·lesso. L 'A. allo scopo di r ecare un con trib·u to alla conoscen za di queste sindromi , riporta in su ccinto alcuni. casi tipici. In un primo caso si tratta va di un giovanotto, il quale, qualche ora dopo l 'ingestion e di carne a cui non era abituato (fagiano) cominciò ad aver e i sintomi di una g rave gastro-enterite . Questo st esso sogg etto si m ostrava anch e iper sen sibile .alla ingestione di sardine. C:h e non si trattasse di botulismo o di una qu.a lsiasi altra in·fezione ·b atterica era dimostrato dal fatto che l'inizio della malattia era stato improvviso, dalla guari1g ione di essa in 24 ore, dal decorso afebbrile, e dal non essersi verificato n essun disturbo consimile n ei familiari . Prima e dopo la m alattia il p aziente stette completamente bene. Nel secondo caso si tra1tava an ch e di un giova n otto, il quale· si era ammalato improV'V isamente con gravi sintomi a carico dello stom aco : vomito violento, iperperistalsi , grande quantità di liquido nello stomaco. Malgrado i g ravi sintomi funzionali non era possib·i le app rezzare n essuna alterazione organica . La malatti a si manifestò improvvisamente e scompar ve n ello stesso modo: .prima e dopo il mala to st ette b ene. Il paziente vomitò una g ran quantità di liquido ch e non era per nulla iperacido. el ter zo r~so si aveva l 'associazion e co11ten1poran ea d ella sintomatologia della ulcera ci uoden ale e della iper sen sibilità ve rso il latte . 1

[A:NNO

XLII,

NUI\I . .

30]

Il i11alato fece la su a c ura dell 'ulcera sen za latte ed ebbe un rapido n1ig lioramento dei suo i int orni . La contemporan ea i1resen za dell 'ulcera gastro-duodenale, e di una ipersensibilità alimentare può dar luogo ad un complesso si11l rJ111atico, ~ul qua le è 1ri.olto difficile orienta rsi. ~ per ciò ch e è n ecessario che al medi co pratico tutti questi sintomi siano molto fa migliari. Nel quarto caso, i disturbi si presentava110 con dolori .a tipo emicrania , e contemporan eamente con disturbi gastrici: questi con si~teva t10 i11 ipe1 secr ezione con iperperistaltica . Ston1aco e duodeno erano n or111ali: alla palpazione non si provocava alcun dolore. Con lo stabilirsi di una dieta priva di carne si ebbe completa guarigione dei sinton1i. Tutti questi casi, fi11ora descritti , erano , secondo l 'A., faciln1e11te diagnosticabili. Ma si danno talvolta casi com plicati , nei quali la diagnosi può riuscire m olto clifficile, poich è i sintomi sono molto scarsi e niente affatto ca ratteristici. Così , per esempio, in una donna di 38' anni , og ni due·tre m esi si presentaYan o disturbi a carico dello stomaco e dell 'esofago , senza ch e fosse possibil e scovare la prese11za di una qualsiasi alter.a zion e organica . In questo caso non fu possibile in alcun m odo , stabilire quale fosse la m ateria pe,ccans. Il c·u rioso è ch e la paziente è, in qua11to a stomaco , una vera atleta , e, quando sta ben e, può n1an giare qualsiasi cibo sen za alcun disturbo . In un sesto caso si aveva il caratteristico complesso sintomatico sopra descritto sine catzsa. Contez:nporaneam ente eccitazione m otoria e secr etoria dello stomaco. La madre del paziente era affetta da asma. In un ulti1no caso , molto curioso, il von1ito era provocato dal sem .p lice odore di caffè tostato: non ap pena la p·a ziente avvertiva odore di ·caff)è tostato sentiva irresistib ile il bisogno di vomitare. I casi suddescri.tti danno un quadro abbastanza chiaro delle malattie allergiche gastrointestinali. Il medico pratico sa che l 'asma , l 'orticaria , l 'emicrania , l 'eczema appartengono al gruppo delle malattie allergiche , ,!Ila ~on sa ch e spesso anch e lo stomaco e 1 intestin.o partecipano al quadro morboso . Tale cognizion e ha un'enorm e importanza pratica, perch è non sapendolo si possono commettere gli errori più grossolani. Pare incr edibile quante false diagnosi si possano fare in casi con1e questi, e quanto danno questi errori possano p ortare. Se in un caso di a"m a invece di a sn1a si fa diagnosi di bronchite, l' errore c'è ma le consegu enze non sono tanto gravi. Nei casi di disturbi g astro· intestinali di origine allergica invece si emettono i gi udizi più disparati e si propongon o le cure più diverse : c'è chi ,-u ole operare, chi prescri,·c cure 1un ghi sin1e. 1

1

1


Li\.~~o

XLII,

ul\r. 30J

~ EZIONE

Com.e far e la diagriosi. I ) Nell '.anamnesi si trova spesso ereditarietà allergica oppure an che manifestazioni allergiche personali. 2) la malattia si manifesta, per lo più improvvisamente, talvolta · anche lentamente, mentre i pazienti sono in perfetto stato di benessere. I disturbi sono periodici; ne·gli intervalli liberi non vi è nessun disturbo a carico dello stomaco. La malattia è di. breve durata ed il i11alato riconosce spesso da sè la m aiteria

rieccan s. 3) il malato, i11alg·rado la gravità dei sinto111i, si trova in gen ere in buo110 stato di nutrizione. Dopo l 'attacco egli si ri.p rende rapida1nente e può mangiare normalmente. ·C 'è inomma un anacronismo evidente fra i sintomi locali e quelli generali. 4) il rapporto fra i pasti, la quantità e la qualità dei cibi, non è così evidente come per le altre malattie d ello stomaco. II malato sopporta cibi pesanti, pranzi abbondanti , ma si . . ente male per es., dopo aver mangiato u ova o latte. 5) acca11to ai disturbi gastrici si trovano non raramente altri disturbi di na tura allergica, come cefalea, orticaria, asma, prurito. 6) la ricerca radiologica p,uò n1olto giovar e, sia perch è esclude la presenza di lesioni organ iche gastro-duodenali, sia perchè m ette in evidenza un.a esagerata peristalsi dello stomaco ed una aumentata secrezione. ~l radiologo non l>UÒ emettere alcuna diagnosi il ch e farà sì ch e il clinico pensi all 'origine allergica dei disturbi. 7) dal punto di vista pratico è an ch e importante il fatto ch e la iperperistalsi e la ipersecrezione da parte dello stomaco persistono anche quando i sintomi clinici sono quasi completamente spenti. . La diagnosi è talvolta facile, talvolta molto difficile. La via più sicura per giunger ci è il rt1etodo specifico : stabilire la materia pecca1i.c: , il ch e non è sempre n,è semplice n è di bre·, ·e durata. Può aiutare, n ell 'accettamento della diagnosi , la presen za di eosinofilia n el san gue , sintoma ch e è presente anche n ei casi latenti. Dal punto di vista della diagnosi differe.nziale· sono da porre in campo le seguenti malattie: ulGera, calcolosi bili.are, gastrite, cirrosi epatica , appendicite acuta e cronica, cisti ovari ca, annessite , n efro]itiasi. , pielite , pancreatite, angina pectoris, ernie dell 'hiatus diafra1n matico. La maggior parte di queste sono facilmente differenziabili sin dal] 'inizio. Men o i sintomi parlano per una affezione organica, più è facile ch e si tratti di disturbi allergici. In rari casi le due malattie possono combin arsi ed il quadro clini co essere piuttosto con1 plicato. La terapia. può essere specifica o sinton1atica. ~ella prim a rientra la terapia peptonica e l 'in1

1503

PRATICA

troduzione di albu111i11e specifich e in piccole dosi: i risultati so110 dubbi. Alla te·r apia sinto111alica appartengo110 l 'urotropin a , il calci.o, l 'adrenalina oppu1e <lei n1ezzi che agiscono sul ricamb·i o intermedio come l 'insulina. !Bene agiscono anche i .diuretici, per la r apida elin1inazione· del veleno. La loro azione non è però pecifica, ma serve a diminuire il contenuto in allergeni del sangue e dei liquidi tissulari . I11fJne, un ottin10 i11ezzo ùi difesa è il dig iutto , il quaìe può 1)erò essere u sato solo i1.2r brtve tempo. G. LA. CAVA. Disidratazio~e

ed acidosi nella gastroen ·

terite. ( STANLEY

GRAllA.ì\I.

Th e Pracitilioner, aprile

1935). La diarrea è più frequente nei bambini che 11egli adulti ed è tanto più grave quanto n1inore è l ' età del malato. Spesso essa si associa a ,·omito. Vomito e diarrea indicano la prese11za di una malattia di cui essi sono sintomi. Le infezioni delle vie respiratorie (an ch e il co111une raffreddo:r:e) posso110 dare diarr ea, specialmente n ei più piocoli . Nella gastroenterite. è frequente l 'acidosi,_ prodotta da vari fattori : eccesso di perdita di sostan ze basiche colle fe ci, stato di dig iuno per la dimj11uita assin1i)azione del cibo donde fornlazio11e di corpi ch etonici. Ir11portante an ch e n elle diarree il metaboJisn10 de.11 ·acqua. Aumentata l ' elin1inazion e di acqua, si ha una disintegrazione cellulare ch e deve provvedere alla sostituzione e· si im111etLon o cosi in ci1·colo metaboliti acidi. Il ricambio idrico è più importante nel lattante, in cui l 'acqua costituisce il 70 % del corpo (mentre è il 50 % n ell 'adulto). Nel metabolism o dell 'acqua ha importanza anche il cloruro di sodio e il glucosio, nel sen so ch e diminuita l 'acqua dell 'organismo per eccesso di eliminazione si ha incapacità di eliminare le sostan ze acide ch e si eliminano veicolate d.a ll 'acqua e quindi si ha acidosi. Le gastroenteriti acute, dei laitanti son o Je for1ne più comuni di acidosi non gassosa. Le for11l a più gravi s1 osservano n ei bambini i1)ernutriti. Il primo segno di disidratazione è la perdita di peso. Altri segni sono, nei casi gravi , sonnolenza, secch ezza delle mucoset perdita del normale turgore e della normale elasticità cutanea. Inoltre' si ha febbre, la quale pu ò anche scomparire colla sola somministrazione· di acqua. L 'urina è scarsa, fortemente acida , e contien e a volte albumina e cilindri ; e ' è anidre.mia con tasso percen tuale alto di emoglobina e aumento degli eritrociti , e si ha azotemia ch e può andare da mgr. 50-100 per cento. Si bar natura lmente, diminuzio·n e della riserva alcalina. Si ha inoltre dispnea e questo qualch e ' Tol "? 1


la fa fare diag·nosi errata di polmonite, però

se n e distiµgue per il tipo di dispn ea essendo rtell 'acidosi il respiro frequente ma proifondo. r\ differenza dalla n1eningite , negli . sta ti cli é: citlosi la fontanella anteriore è infossata. La morte ne·l la gastroenterite è doYuta al1tt flisidratazione . La c ura deve disidratare e combattere l 'acidosi . Quindi somministrazione di acqua sotto fornia <li soluzione fisiologica (per chè il sale fa cili1a la ritenzione dell'acqua). Nei casi lievi il li c1ui.do si può dare so1tanto per b-0cca. Nei la lla11ti non è raccom.a ndab·i le la sommi11ist razione per via rettale·, non solo perchè la diarrea vi si . oppone, ma anche p er ch 'è può pro·vocare irritazione che· aggrava la già esi · st ente alte.razione del tubo digerente. Nei oasi più gravi il liquido si deve sommir1i strare per vi,a parenterale e pre•cisament e 11ei più gravi per via endove1nosa, negli alt.ri per via intraperitoneale e nei meno gravi per Yia sottocutane·a . Si u si soluzione fi'siolo·gic:a, o meglio, glucos.i o al 10 % (15-30 eme. o·g ni Jibb·r a di peso del bambino). Un rapido aumento di lJeso indica il miglioramento della malattia. I risultati di trasfusione sang·uigna ch e fu con sig·liata da qualcuno, sono illusori. La somministrazione di alcalini non è scevra di p·ericoli, però è utile lavare lo stomaco con alcalini. ljtilissima in,rece è la somminist.razio11e di glucosio , che si può associare ad in sulina . Non bisogna dimenti care che il lattante 11a bisogno di caldo, specialmente se è malato.

R. LusENA.

GrRAUIJ .

fvlarseille-médìcal, 5 aprile 1935).

Si disting·uono in comuni e gravi. Le B1ABHEE C•,MUNI sono in rapporto con i1 modo cli alin1entazio·n e de·l popipante (eirro re di regime, intolleranza di un dato alimento). Si }1atlftO · 1

1

A) D. d ei poppanti. a.l seno. Sono D . pran(ljali (durante o subito do.p o la poppata), verdi , acide al tornasole:; SJpesso accompagnate d a eritema alle natiche, con stato generale poco co11tpron1esso; durano talora qualche 1t1es~ e pof:sono guarire spontaneamente. Indicano un 'intolleranza colica a feci troppo acide, per cui il colon emette prematuramente e con dolori· delle feci con pigmenti biliari ch e no11 hanno suhìto la trasformazione in stercobilir1a e prendono il colore verde all'aria. i'ion si deve fare : mettere il poppante a diet a idri ca o somministrare purganti. o ferme11ti la t.tici . Ciò che si dP-ve fare : regolare l 'alimeintazion P del poppante per numero e quantità di r1011pate; dar~ una piccola quantità di latte di 1

30]

rr.1ucca (sostituire una lJOppata con esso); prescrivere degli alcali'ni (acqua di calce) in piccola quantità , se con queste• misure non si ottit11e l 'effetto, prescrivere bisrnuto, tannato· di g~latina, salicilato di allumina. B) Diarree co1nun,i dei poppanti alinien.tati artifi.cialniente. · Dovute a di'speipsia del JatLE, qi rr1ucca per cattivo assorbimento del g·rasso e digestio·n e imperfetta della casei11a. S&gue generaln1oote uno stadio di costipazione con feci cc rnastice ». Il poppante nutrito artifìciJ.lmente è generalmente costi.pato n1entre queillo al seno è un po , « rilasciato » (3 volte al giorno). F eci di colore variabile, ma mai n ettamooi e verdi; fetide ed alcaline al tor11asole; eriLe1na alle natiche papulo-erosivo. Malattia a lunga durata che non incomincia nei primi mesi; stato generale non molto toccato. La li11ea di condotta sarà la seguente: 1) regolare l 'ali1nentazione come frequenza e quantità; 2) S08tituire parte del latte di mucca co11 farine (J)rima dei 6 mesi, farine maltate, poi di cereali vati) o con latte in polverre scremato; 3) diela idrica al momento degli attacc:h i diarroici (al massimo 12 ore fino• a G mesi 24 dai 6 ai 12); riprendere I'alimerltazione con farine maltate e po1i con latte j i1 polvere ; ·1) prescrivere fermenti lattici. l n questi bambini, si inoo,m incerà al più presto a dare delle pappe. <~) Diarrea de.i farinacei. Si tratta general1neinte di bam,b ini oltre i 6 · mesi a cui si d~ un ' alirnen tazione abibo·n dante çli farinacei e scarsa di lalte. ~,eci non frequenti, pastose e pie11e di gas, non fetide ; emissione frequen te di g as per 1·ano. Stato generale che rimane a lungo buono , od an.che apparentemente grasso Jie.r ritenzione idrica. Per evitare tale complicazione, rico rdarsi ch e il bamb·i no sotto i 6 mes.i non digerisce le farine non i11.a itate e ohe anche queste cosLituiscono un 'alimenta:Zio•n e &qui·l ibrata. Inoltre le farine del commercio sono prive di vila111ine e si co•s tituisce uno stato -di carenza. In pr~enza di questa dispepsia: I ) non dare che farine maltate; 2) sostituire u.na buona i)·a rte di esse co n latte modi'f icato (cor1densat.o zuc.c herato, in polvere, latti~ello) e se ,~i è intolleranza al latte, p rodotti animali (feo-ato di vitello, carne cruda raschiata) o vegetali (soia, girasole); 3) sommini~trarei forti dosi di vitamine (olio di fegato d1 merluzz~ o carotene (A) lievito di birra (B) succo d1 frutta fresca e<:), olio di feg~to di ~eirluzz~ o·d ergosterina irradiata ('D); 4) prescnvere dei Fermenti amilolitici (malto, amilodiastasi). DIARREE GRA.VI. A) D. coleriforme. Il colera i 11fantile si .m ar1ifesta .generalmente durante i forti calori n ei poppanti nutriti artificialmente. Inizio brusco con vomiti (frequenti, precoci , ostinati) diarree (liiq:uide, frequentissime , sierose, poco odoranti) ed ipertermi a 1

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Le diarree del poppante. (P.

[.A.N~O ~LII, NUJ.\II.

cc IL POLICLINICO »

1504

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[ANNO XI. II'

NUl\1 .

30 i

(~~9 ° -±0 °) .

SLaLo ge11erale, sub·ito grave; il JJan1bino è mollo abbattuto, co11 gridi la111e11f osi, Ji11gua secca, pelle flaccida. Morte 111olto frequente, spesso i11 2±-48 ore. P er e' ila r e tali incide11ti: I ) favorire l 'allallan1enl o al se110 ; :J) sottrarre il p iù cl1e sia lJOssi])il e il b<l.n1bino ai forti calori ; proscri· vere il laLLe di mucca fresco n ei 3 m esi estivi (son1111i11islra11d o in vece il latte condei11 u lo 1.uccl1eralo od il latte i11 }J!olve.r e). Prescriver e ::;uh·i lo la dieta idric.a (acqua J'Ura ·11011 zuccl1erata), per 1-3 gior11i (i p·i ù piccoli la sopr)orLano . n1e110). Esser e n1o·JL0 prudenti nel ripren d eir e . l 'aJi'lr1e11tazio·n .e, ir1comi11ciando co11 le farine maltate molto di luite, passando l)Oi al latte in polvere, ch e si agg·iu11gei (n11ezzo c uccl1iaino) alle. p appe, au111enta11done 1a d ose e passando al latte co11<len sato ; i I lat te di vacca si somminj tra solla11to dopo 1)areccl1ie settimane di. g uari·g io11e a1Jparente. lpo ùen11oclisi di 10-20 cn1c. al g ior110 cori icro salato isotonico. lniczior1 c di olio ca11forato (1-2 eme. al g iorno), cli a dre111alina se vi è collas 9; bagni caldi a 38'0 • I fe rn1en ti lattici. pos ono utiliz7arsi al secondo periodo se le fe ci diventano fetide, 111a vi è poco da spe1~are ; mai p1r escrivere astring·e,nti n è a11tidiarroici; v·erso la 1fine, bi&muto, ta11nato di gelatina, salici.lato di aJJumina. 1

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D ) Colite d T.ssc11ter1 f ormr . Inizio bru co ton Lerrtperatura elevata (3 9°-40°) spesso con feno1111er1i di angina; compa iono poi i sihton1i carcli11ali : scari ch e frequ enti., muco-sanguino ler1 te, con colicl1e e pren1iti ; il tbiambinu vorrebb e slar sem,p re sul vaso; n ei casi gr avi , in,·ece, non si n1uove dal letto. La g u ari gione è la regola , n1a s~sso avvier1 e i11olto1 le11ta111ente ed il bambino h.a ur1a susce ttibilità colica che dura a lungo. Evitare di confondere questa sindrome con cruella di in vagi11azione inte ti11ale, in c ui lìUre si 11anno f0e:;i sanguir1olente , ma con pre,·alenza d ei fe11on1er1i di occlusione . Il tratt31nenlo comprende : 1) Di et~ Li ca. Di.eta idrica per 24-4:8 or e (anclle c o11 cl ecotli di ce r eali); in seguito , lJap11e n1alLate ]Jer 2-3 gior11i , pass.1ndo ,poi all e mi11 estri11f legger e (tapioca, seniolino , })astina , ui] 'acqua o d al brodo di legun1i) ; non dare il lalie (in polvere-) ch e al 5°-6° g iorno al più presto. Nella convalescenza, evi.tare le p uree, le frutla crude (salvo le n1e1e rascl1iate), ed i lf·gu1r1i veirdi con mol ta ce llulosa. In ist.er e ~u.lla p·a stina, riso, carni- ai ferri, pesce bol1i t o, bisco tti sece;l1i , n1arn1ellate-. Utili sono i 11rocli vegetali C!i<)fi leggera aggiunta di cacao. Talvolla il siero anti'dissenlerico Shiga può es ere u1.ile soJ.1i.mini stra:to per c lis t en:i. Buoni sono i c li ·ter i all'ipeca (60 gra1nmi in 300 di acqua , bollire fino a ridurre a 150, passar e l)er te la, od all'acq11a ossigenata : od a l de('O t to di 111a]va . 1

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1507

SEZJONE PRATICA

Uti li dn1)0 la scon1r:.ar a delJa febbre i caln1a uli c.Je l l1cris tall i ~ 111 0 in t e ·i in a le (carbonai o di bi ~.:1rJ11to , ta1111ato di gelatina, saliciìato di aJlurr1i11.'.:l ). Nel j Je riodo di con,al esce 11 L~, Jo stovarsol ; µer u11 b.a111))ill o di u11 an no , 6 corr1rpr csse d a u11 ren Lig ra1111no, ripartite in 3 prese all'inizio dei 1)a Li, lJer 4: g iorni la se tti111ar1a durante un 111ese.. fil. •

I dolicocolon. Studio patogenetico. A. DE T .J.\YARAC, 116p., 22 g·iug 110 1935).

(A.

BEH t-.A Rn e

Gaze,tte des

La patog·enesi dei dolicocolon è varia111ente co11 iderala. l\Je11tre i (i iO-f}ato]ogisti co11side1«1110 g li allunga111enti colici con1e una affezior1e acquisita e legata ... ia a feno111e11i infia111matori sia a s tasi 1nle tinale, g li anatomisti oon vedono nel do1icocolon cl1e una n1alfor111azione co nge.nita, ia di origine felale sia di origine infa11tile. Nes u11a delle teorie enunc iale risolve per ò, econdo g li AA., il probleir1a patogen etico dei d o1icocolon , poicl1 è o g nuna ùi esse nor1 co11sicler a cl1e un as1)etto clella questione. Non c'è dub])io ch e u11a variazione d ei rr1e$O&, sia i1ella loro ::tl 1ezza ia n ella loro fi s f-a zio1n e alla p1a ret e l) UÒ fa vo rjre la di sten sio11e di uri 'ansa. l '11a volta costil u i tasi l 'an sa anor111al~ ap1iare tutta u11a ... erie di n1anifestazioni l)a tolo·g icl1u c.11e è cl3s.. ico di con iderare con1e forma nti la si11ton1atologia d elle dolicocolie. J~ssc son o : la stasi ir1tP_LinaJe, la p11eu111ocolia. e le cri sj dolorose a dàon1ina1i a tipo subocclusivo. Questa triade ... inlomatir a si con1plica talora al \ 0lVThlo o a .Je ioni infian1matorie. Ci si può don1andare e 11on vi ia una relazione di cau sa ad effet lo tra la malforma1ione analo111i ca e le ma11ife Lazio11i i)atologich e. Questa ·qui 1ion e ha a ll eva lo due opinioni n ettamente opposte. Gli' uni i1on veido110 i1el d olicoco1on ch e una curio. ità a11alo·m 1ica sen za a lcu11 rapporto con i di sturbi cl1e ad e· so vengono atLrib11i ti ; i:rli altri vedono n el dol ico colon u11a entjtà clinica d etfinita . Secor1d0 I ..oi:11er il doli cocolon è una n1alforn1azion e. n o11 una n1alattia , ed esso diYiene J11alattia solo qt1ando si co1np lica con colite. Chiray ris·p onde di -tinge11do un periodo la i.ente ed u11 periodo pa le11te nella eJ, ·oluzio jte rl el dolicocolon. ì\Ia an cJ1e n el periodo di la tenza, St si ~c rut a attentamente la stori a dei 1nalati , si trovan o se,g-11i di costip1azione o cli n10Leo ris1110 a<ldomin.a le. Tutto al più la con11Jar a d ella coJi1 e acce11 tuer eb·b e i fenon1e ni 1)a tolog·ici già preesi&ten ti . . Scgu 011clo l 'opini o11e cli (~ hiray, gli AA. r i t.engono che il dolicocolo11 _ia u11a entità anatomo-c linica e riten g-on o cl1e essa sia dO\Tllt<l a di .. Lurùi d ella 111olilità il)l e tin ·1le. favoriti ria un a pr edi .spo~ i zio11e dnat ornica: anomalia di fi ~ saz i uoc o di ]ung-]l rzza dei nle os. ' 1

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cc JL POLICLINICO »

Due alter11ative ~i prese11tano ohe corrispoll d ono ai p eriodi l~tente e pate11te di Chiray . ~) il dolicocolon resta c linican1er1te. muto e pas~a inos~ erYato, o appare la triade sintomati c1 corrispondcr1te ad alcun e turbe colitich e . Con1.e spieg·are questa latenza di un dolicocolon costituito ed eventualmente messo in evidenza da u11a r adjografia? SembTa agli AA. c:he ciò possa essere attribuito ad una buona 111usculatura intestinale pe1· crui le contrazioJlj intesli11a li si con1piono n orrr1almente e lll evac uazione n on vien e turbata. A buona nl11sculatura, dolicocolon silenzioso. Al ~ontr.ari o , quando c o1npare la triade si11ton1atic.a, si constata radioscopi'c amente un 1ra11 si t.o i11 te:s tinale disordinato , i gas si accu1r1ulano, l 'intestino si distende , donde la l 1J1eumocolia c:h e determina la stasi delle feci l'I mo11te, generalmente nel colon destro. Questa s Lasi s i produ.r r à tanto più facilmente quando 1'intestino presenta un certo grado di ato11ia muscolare. Se il dolicocolo11 fa·vorisce la 8tasi , questa a ~ua volta arce11tuerà la deforn1azione dolicocolic.a. L'intesti110 disteso e stirato pe rmanenten1enle finirà per p·erdcre ogni' tonicità e questa atonia r1on sarà localizzata all ' an sa ~o: Ji cocolica ma si estende.rà a tutto il colon. Pot app,a riranno le complicazioni, colite, perico1ite s1Ja Li ca, n1csosign1oidite retrattil~, dovute (J lla sta i a livello di un segn1ent o colico e alle l'ern1entaz1oni o putre f!3.zioni d elle feci a quc· ~to livello. Queste oomplicazio11i attireiran110 l 'atler1zione e faranno fare la diagnosi. Que5la r ip er cussione d ei di sturbi d ella motili I à intestinale sulla pato1gene i dell e affezioni dolic o w liche è ancora ir1essa in evide11za da alcune azioni tera1peutich e . Alcuni tratLan1 enti n1edica111ent.osi e specialmente il trattam ento di Giraul t, basato sull ' ing estione orar ia d1 las ativi vegetali, di ct1i a Jcuni ad azione r11eccar1ica , gli altri a d .'lzione cl1in1ica, hanno talora port.ato non sol o ad un miglioramento d elle man ifestazio11i i)atologi'ch e, ma anoh e ad 1111a r epressione delle anse allur1g ate. Qua11Lo al ineccanismo di quest i disturbi rl ella m otili tà bisogna innanzi tutto pensare ad alte r.azio11i d el sist ema n ervo ·o vegetativo. Tloco freq1:1enti sono ~· c~si in cui , la. presenz~ <l i un doli cocolon coincide con l es1st enza d1 le ioni doll e bahiandole endocrine . È . p. erò di . • lno ·trato ch e alcum estratti 0 poterap1c1 e spec ia ]n1 ertte l'ipofisi, ch e eser cita un. poter~ di eie;e.itaz1io11e mol1o n1arcato su ]]1e fi~re ]i.se~· 1r1t est.inali , h anno un 'azione terape·ut1c.a ma111 fe;s la nel dolic()Colon . Si è anch e segnalata la })zione di un ormone p eristaltico duodenale cl1e provo~l1 ercbb e u11fl import ante vaso-d il ata7i o11e e tlelle co11 trazioni intestinali molto e11er~i chc . ~Ia quanto ad at tri~uire il doli ~oc oJ.on ad u11a in sufficien za d ell ormone peristaltico 1]uod Pn a le nulla è stato provalo. 1

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[ANNO XLII, Nul\I.

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Per concludere , se·n1bra i11discutibile c·l1e dei dis lurbi della nlolilità intestinale siano a ll 'origine d el dolicocolon. ln co11seguenza, il trattan1en to da preconizzar e, al di fuori delle 0ompli cazioni giustiziabili con l 'intervento cì1irur~'ico, sarà sopratutto fisiologico. Esso s i rivolgerà a ristabilire il transito a livello del grosso i11testino eccitando le funzioni 111otrici di questo, rieducando la motilità intestinale.

c.

TOS CANO.

Gli estratti di mucosa gastrica (antigene lipoido·proteinieo) nella terapia dell'ol· eerà gastro-duodenale. (P. SAvv e P. ETIENNE-~IARTIN. Journ. de Jllléd. de Lyon, 20 aprile 1935). Gli J\A. , prcr1der1do lo spunto dalle idee rec enteille11te ava1Jzate sulla spe<::ifìcità organica dei polipeptidi da una parte e dei lipoidi dal1·altra , e s ulla loro azi'on e trofica e lettiva s-ul1·organo d al quale proveng·ono, h ann o provato i~ trattamento d cll 'ulcera gastro-duodenale a 1nezzo d1 u11 co111plesso lipoido-proteinico eslratto clalla i11ucosa gastrica nomtale, allo sc o])O di lgire sulla troficità d ella mucosa stessa. L 'a11tigen e lipoido-proteinico è preparato a pari.ira da una IllU COsa gastri ca. n~rmal.e: S~ tratta :li un corltplesso otter1uto pe·r rdrol1s1 d1 una rrt11cosa gas lrica urt1ana s ia con la dige~Lionc pf:psi11i.ca : :i ia co11 il r11onobron1acetone secondo la lec11ica descritta da Si Yori e ~1e ­ r. itti . La sol uzio11c, nettarrtente _ac ida (Ph fra 4. e 6\ è dosata in unità peptoni·c h e. Ogni ampolla c~ntie11e 10 u11ità 1)eptoniche . L'unità peJptonjc,a rapprese11ta la l)iù p iccola quantità di a ni igene c~ 1)a ce tl1 dare u11a reàzion~ del .biur~t~ visibile ad occl1io r1udo . A questi pol1pept1dt è aggiunta u11a piccola quantità di. li~oidi in rnodo da otte11ere un corrFJ?lesso 11po1do-pro1eir1ico di c ui la tossic ità è molto minore di quella «ii ciascuno dei s uo i co1n ~:onent~ . . . Posta la diag11osi di ulcera , g li AA: 1n1z~a!10 J,t c ura con iniezioni ,giornali ere o b1quot1d1a11e secor1do l 'inte11sità dei dolori, di un 'a1ni1olla di I cc . co.ntei:e~te la d?se di i,o unità 1J6ptoniche. La via d1 introduzione puo esser:~ottocutanea , intr<ln1usco]are o ~ndovenosa. S1 può r}rflticare 1'iniezione sia prima che dopo l 'i11o·estione d eg·li alim enti . nu1ner o delle i11iezioni varia secondo l 'in1e11sità della cri i. Il cloJore. J) UÒ. ce~sar~ d?po u11 a 0 due i•niezioni , 1na net casi r1bellt b1sog·11a a ttei11dcre la 1011, la l ~a o la 2oa ini ezi o~e. Alle dosi i11dicnte i1on esiste a lc una contro1ndicazio11e.. . Durarlle il tratlarr1 ento è inutile conlir1ua1:e la rnedicazio11e sinto·n1atica (bismuto, atropi.: na ecc. ).

Il


[ANNO XLII, Nul\L. 30j

L 'ali111e11 t azio11e sarà ripresa a11pena cessati j vo111iti e i dolori. Essa è i11 ge11ere be n tollerata e non provoca il ritorno dei disturbi'. Dovo u11 lJcriodo di caln1a è possibile ch e la ~in<lro111 e ulcerosa riprenda. Si pratica a llora una nuova serie di i11iezioni con lo stes o ritmo. Gli AA. 11on 11a nn o n1ai lamentato incidenti (ocai1 o ge11erali . Solo qualche volta si nota 011 lieve rialzo della terr1 p eratura dopo la pri1na iniezion e. Le en1alerr1es i n o11 costituiscon o t.011 troi11 d icazion e . Gli _i\.t\.. l1ann o curato in questo rr1odo li: casi di ulcera gastro·- int estinal e, ottenendo dei 1r1igliora1r1e11ti in 12 casi. Scor111>arso dopo poc J1e i11iezioni il dolore e il von1ito , i m ala ti ri prendo110 l'alin1e·n tazione no·r male. il pes" auJ11enla , le funzioni digestive si r egolari zzar10 , l ' ipercloridria diminuisce. È a l tual1nen I e diffi cil e · valutare Ja durata della fase di caln1a. Sembra ch e l 'antigene ag isca !11on1c11ta11earr1en te e c.h e· sia indi spensal)ile ricon1i11ciare il trattamen to al mi11in10 seg J10 di ripresa <lei disturbi. Ma11ca Ja d·oc un1 entazio11e r adi ologica di eventu.a]i n1odificazioni della nicchia . Negli a ltri tiue casi l 'azione del] ' estratto fu solo tran sitorio. 111 altre sei osservazio11i rig uarda nti arn111.alati con dolori a tipo di ulcera n1.a in cui 11011 era i·n cau sa l 'ulcera, il tratlarr1e11to fu co1npleta111en te ineflì cace . In com ~lesso le osse,rvazioni sono an cor a poco 11u111erose perch è si possa tirare delle conclusioni sicure. Comunque gli AA. non vogliono vedere finora n el metodo proposto ch e u11 lrattarn e11to si11tomalico della crisi. C:. Tosc:ANO. 1

eENN I [.

B I B LI o G RA F I e I

(l)

Ein.heitliche Griin dlage filr di e Diattlierapie des Diabetes mr.llitus. Un vol. in-8), di 77 l'agg., co11 6 fi g. F. Deutike, Leipzig e Wien. Prezzo RM. 4,50.

L'A. osserva ch e molte sono Je diete proposte pe r la cura del diabetico, lq,uali ricch e, quali povere di alcuni dei principi alimentari e che per ognuna di esse si registrano dei risultati. Rileva, d 'altra parte, ch e possono avere azione <liabetogena a nche i g·rassi ed i protidi e ch e la oppr essione rigorosa dei carboidrati ne diminuisce la tolleranza, mentre questa · ·può essere elevata son1n1inistrando , entro certi li miti, dei carboidrati. La di eta, quindi , non deve essere costante ed uniforn1e, ma variata , intercalando ai giorni di carico, quelli di scari co d ei pri11 cipì alimentari ed applicando J 'insu lin a solta11 to n ei (1) Si pregn d 'inviare due copie dei libri di cui

La recensione. ·

casi in cui essa si din1ostra necessaria. Dà, pertanto, dei consigli pratici in proposit o ecl unisce u tili tabelle sulla com.p osizione degli a lime11ti. Tale dieta ciclica, in cui si altern ano giorni con forte prev.a lenza (rispettivamente scarsezza) d ell 'un o o dell'altro dei principi alimentari offre notevoli vantaggi in confronto con Ja con s ueta dieta mista. fil.

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N oRMAND.

.. j 1jesid~ra

1509

SEZIONE PRATJCA

J. F. BEnETERYIDE e S. RosENBI.ATT. Gliandu.la.s cndoc·rinas ). prostituction. Editore « El Ate11eo », .Bue11 os - t\yre ~. L 'idea ..:: l1e le pros Litute abbia no u11a costiLuzio11e p ico-1ìsica diversa dalle altre donne è veccl1ia , lll\.i no11 i)er questo comprovata ed acGe ttab1ile. Lo studio <lei due AA. arge,ntini e.b e tendono a convalidare l'idea Le~sa con ricerche deJl 'appar.alo en·doGrino n o11 sen1brano rpie·rsuas,i.ve. I'iù convi1tcr;11Li so110 i fatti ap11ortati per di1r1ost1are lo c:; qu1ilibri o ormor1ico indo tto dal genere di vita e dalla particolare a ttività ses:'Ualc delle prostitute. Il <lisindoc rini smo sare.b be più l'effetto ch e la cau~a del la 1prostituzion e, e forse lo stesso IJUÒ· dirsi di n1olt.e an omalie morali de lle Yendit ri ci di am1)re. DR. 1

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H . GuGGISBERG. Die Redeutiing der Vitamine f ilr des Jtli e.ib. l :rban & Sch,varzenberg, !Berli11 , 1935 . i\lk. 12. Le ricer ch e sulle vitamine sono tuttora i n pieno fer,·ore. D€lle acquisizioni d 'importanza enorme sia dal punto <.li vista puramente scientifico che pratico, sono state fatte . La preparazione sintetica della Vitamina C, la con0scenza della costituzione c.himica della 'i ita111ina D e dei prodotti intermedi cl1e h anno orig ine dalla irradiazione dell 'ergosterina, ne sono la più significativa espressione. Le vitamine, ch e rappresentar10 tanta parte della scienza dell 'ali.m entazione, devono esse'l·e anche tenute in primo piano nello studio dell e malattie del rican1bio e da cnrenza, di n1olte malattie endocrine, di alcune P.mopatie ecc. In eugen etica specialmente st deve attribuire alle vitamin·e la massima con siderazio11e. L'A. in .questa monografia fa opera al tamente soc:iale dimostrando la ,grande importnnza ch e han no le vit amine per la donna cui più direttamente e intin1amente è affidato ir compito della procreazione e della con servazione della stirpe. Questo lihro di facile lettura n1erita di e . . ere segnalato agli tudiosi oltre ch e per la co111pJetezza con la quale l 'argomento viene trattato. anc.he p·erch è in e so sono in sintesi ri. 4Jrdate tutte le grandi conqui te cl1e la vitaminologia ha fatto in così bre''e volcrer di tempo. MESSINI .


1.510

« I L POLICLINICO »

DIVAGAZIONI

Le armonie della lroee e l'analisi elettt"O· acustica del Jing11aggio. r\11cora più dei volti , le si11.g·ole voci 11an110 u11a lo ro propria 11sionon1ia, p er cui l ' una è i11 co11io11dib·iJ e con l 'altr.a. ·D olce od irata in Lo110 ~i p r egl1iera o di co111a11do, la voce ~011ser va 1111n1uLaLe certe caratteri ticl1e ver onali JJer c ui al solo se11tirla, ,·ectia1110 b alzare viva l~ per so11a cl1e la em·ette . .E.i.:1)ure, l 'a11ato111ia a1l ch e fina non ci rivela sosta11ziali djfferrenze fra 1g li individui; .è lo stesso l)ri1lci1)io fi sico ch e presiede in tutti alla for111azio11e d ella voce ed .ancl1e i i11etodi fi11 qui eguìti per lo studio di questa, le stesse tre1Jid a~1ti fian1!11e manometricl1e di Konig, si so110 d1111o:trat1 troppo grossolani per co.o-Jiere ed a11a lizzar e quelle m inime _r,·articolarità' ch e 11 r1oslro or ecch io avverte ir1con_r ia111ent e i1el riconoscerei il timbro d ella ' roce. ~ tata un acut o psicologo itaJia110, P. A. G~n1.e l.li che, utilizzando g li odier11i p·rogre~si lec111c1 e con lunghe ricer ch e, in coll.aborazio11e co11 G·. Pastori, ·è arrivato a coglier e. e:d identifi car e le differ enze individuali d elle varie voci , .apr endo così la via a s Ludi ch e n on ma11cl1erann? di avere ~na profo11da ri1)ercu ion e nella c ien za del ling uaggio . Ol tre cl1e nelle lì uhblicazioni più sotto c itate' (I ) il Gemelli h.a anch e e post o i risultati d el ... uo la\ oro i11 u11a r ece11te confer en za alla Sorbona c.h e è stata accolta con vivo entusiasn10 ed ' è stata eguìta da uri elevato dibattito pure a Pari 0ai all a oc ietà di Fonetica, dove' il Gen1elli e r~ -tata. i11vitato a chiarire alcuni punti della quest1011e. No11 . è ce1:tan1ente po~sibile d escrivere qui i n1etod1 e glI. app,ar eccl11 u sati ch e mettor10 a co~1t~·ibulo la fi sica e l 'ingeigneria, la radiotec111ca e la fotografi a. Si tratta di u ar e 1m icrofon i ca~aci ~i :acc?glier e tu~te le frequ~nze enza d1stors1on1 d1 sorta ; di com binare il filn1 s?n ~ro con l 'oscillografo u ando ampli~ cator1 .d1 corrente ch e permeitta110 di otten ere 1 l mas i1110 ri ultato; di raccogliere fotografira111ente la curva con1e i fa, p. es., co11 l 'elettrorardiog ra fo . . . Tutto questo da far i in locali' CDn perfetto 1solan1ento ~lettroslatico ed elettrodinan1ico n... olu tJ111ente isolati ancb P fo11ican1ente e sen1a fenon1eni· di riverberazione . i ot tengon o co ì delle curve in c ui la du~·a ta delle singole partico,Jarità vien e mi urata 111 n1 ill e in1j di secondo. Lun.g 'h i tracciati ol1e , 1

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(1) A .. GEi'<IELLI e G. PASTORI. I nietodi dell'eleltroacusl1ca. n el!o stiz.dio de~ li11guagqio. Contributi

clel. La]). dl Ps1colog1a, Serie sest a. Univer sit à Cat1oli ra d el Sacro Cu ore. Soc. e<l. cc Vi l<l e Pensiero » ~ 1il a r1 o, 193,3. ' In. Rice rche elettroacusti'che so,n 1·ro il cc Timbro di 1~oce n 11el linguaqgio parlalo. R .' Accademia d 'Italia . Cl a ~ se li r jenze fisiche , 111atematirh e e natural i, YOl . VI , E tr. Iì. 2, Ro1na, 1934.

Ll\NNO

XI.:II, Nu~r. 301

i)er l~ serl?-p lice frase cc i1011 farn1i 111ale », p r o 11unc1ata in meno di. u11 seco11do 11a11110 lo sviluppo di circa t r e 1n .e tri. Lo studio d el traccia to, nel su o com1Jle o, vie11e fatto con u11 procedimento cl1e a l n1usicista ricorda l 'a11alisi di una fuga di Bach, ·con la suddi' isio11e in peri.odi, di cui son o r egistrate le varie con11)onen ti; vi' si studia il p rofilo d elle c urve e le caraLtcris tich e d ei fonemi Lrar1sienti . L 'esa111e m .orfolo·g ico è comple lato con l 'applicazione di metodi algeb•r ici ed elettromeccanici di analisi: lungo· e p aziente lavoro ch e esige u ria intera g iornata per iJ. conteggio n ecessa1io a d isolare d a una curva fino al decimo so1Jrato110 . Lo studio viene integrato racco,a lie11d o altri elementi , quali il lab,i ogtamma, le \ribrazioni dell 'aria boccale e n a ale, ecc., 11011ch è con l~u?o di . fil~ri elet~ri ci, 111ediante i quali è poss~b1le el1m1nare s1n·gole bande di frequ e11za e rtconoscer e così a lcuni elem enti car.atte1ristici di un dato fonem a da altri che non lo son o e g li servon o da impast o e çla sfondo. I risultati fin qui ottenuti sono d el massimo interesse. Troviamo .a nzitutto, le caratteristi cl1e morfologich e costanti d el singolo fonema; altre, me,n o appariscenti ma pure n ettamente riconoscibili , del ti.1)0 di voce maschile· o fen1minile, voci ch e differisco·n o fra loro anch e per l 'altezza, rispe ltivamente per i cicli di frequenza; d a ulti1no, caratteristich e più fi11i, ma i)ur sempre ri·conoscibili e costa11ti n ello stesso individuo, cl1e co tituiscono il cara ttere s1)ecifico, il tim1bro della voce. Semrplice è il profilo d ella vocale « u n, con solo 1-2 armonich e, corrispondente .al car attere acu stico sordo e rr1onotono. O cillazioni di grand e ampiezza, a cui i. sovi·appon gono a ltre di .frequenza elevat a trovi:amo· n ella vocale cc i n. Massim·a complessità troviamo n ella vocale cc a » che ha sopratoni di frequenza ch e arrivano· anch ei a 6-7 volte auella fondamer1tal e, con ampiezza, m .aggiore di questa. Oscillo,g-ran1n1j i11e no Li pici, i11a co11 differ enze . in dividua li più pr ofonde troviamo i1elle vocali cc o n ed cc e », che sono 1quell e p iù ricch e di sfumature .ei più oggette a differenze -i ndividuali e r egi onali . Le differ en ze indiYidua li' ch e costituiscono il cc timbro di voce » i trovano essen zialn1ente nel comportan1e11t o della prima e seconda armonica, n ell 'ampiezza r elativa d elle oscillazioni sinusoidali componenti il fonen1a , 11011chè nel grado di· variabilità qualitativa e quantitativa della struttura del ciclo. Costante per 01g11i individuo è la frequ en za media del t ono fo11damentale . Curioso è .an ch e il rilevare co,r ne in voci simili, la variazion e O'r aduale e conti11ua del ci clo è massim a per le voci 1)ri·ve di attitudine e di educazione n1u icale, mentre in quelle educate i a l ten uano fin o a scon1parire. Si tratta forse di un fenomeno che richiama quello dei « battimenti » e che ~)UÒ p iegare 1'effetto sgradevole di certe voci. 1

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[ANNO XLII,

NUl\1.

30J

SEZIONE

Quasi prive di· caratteristiche indi,riduali sono invece le conso11anti, sicohè solo nelle· vocali noi troviamo la vera vita della voce. Pure interessante è il fenomeno dei 111ovimenti aciclici che si hanno al tern1ine' di u11a frase, viibrazi·oni che continuano la parola e ch e for 'e ha11no un effetto nel dare alla voce il carattere di secca, dura, strascicata, vib,r ata. ~ il vero cc Nachklang » che pur non essendo conscian1e11te udito può suscitare un'eco i1e} .. l'animo di chi ascolta. I risll:ltati di questi studi, di cui ho qui dato pochi e monchi' cenni, fanno già intravedere un più ampio sviJuppo di essi per addentrarci ancora meglio nella psico-fisiologi.a del li11gu~gg~o,. con. l 'appli.cazione ai singoli indi vidu1, ai tl1alett1, al le lingue ed anche forse nella neuropatologia . E delle voci che ci irritano o ci offendono, ci commhovono o ci esalta110 1)0tremo così meglio chiarire il sottile e de1ic~to n1eccani n10. A. 1Frr,IPPINI

ACCADEMIE, 50CIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Medico-Chirurgica.

,~ ent-ziana.

Seduta del 2·0 aprile 1935. Presidente: · Seu . Prof. DAVJDE GioRDANO. Osteomielite pandiafisaria della tibia. Resezione totale. Rigenerazione completa dell'osso. . Dott. Mocc1A (Ve11ezia). - L 'O. co1nunica lJn caso 1nteressa11te di osteomielite g.r ave della tibia con pseucloarl rosi cl::i pregre·ssa trattura seco11daria a sequ es troton1ia. Eg·l1 praticò una resezio11e totale della ti.bi a t ardiva (dopo circa due anni dal] .inizio ct:l processo os teomielitico) ripromelte11dosi di fare in u11 secondo tempo un 'infibulazione od un innes to. Con sua g.r ande sorpresa co11statò dopo circa quattro lnesi una. ricos truzione così co1npleta d ell 'osso da 11on essere più riconoscibile neppure il vecchio focolaio di fraltura. Il caso sta a dimos trare come l 'osso si può rigenerare. non. solo dopo una resezione precoce, quando 11 periostio non è a11cora alterato, ma anch~ n1olto ta.rdiva1nenle quando si potrebbe pre· sumere cl1e la facolt à rjgen eratiYa d el periostio sia 1)rofondan1ente alterata. Il trattamento chirurgico delle sciatiche. Prof. F. DELITALA. - L 'O. riferisce nella sua comu11icazione i risultati ottenuti intervenendo chi1 urgicamente in individui affetti da sciatica in cui er.:ino s tat e tentate inutilmente le comuni cure rn ed icl1e. Nella diagnosi di queste particolari for111e ch e possono trarre vantaggio dalla cura chi1 urg ica, ha particolare importanza la indagine ra.d_iolog·ica , la quale dimostra appunto le alteraz1oni scl1eletrich e determinanti la sintomatologia d olorosa. L ·o. presenta n.umerosi radiogrammi eseguiti prirna e d opo I ,intervento ; prese11ta alcuni operati cl1e in1m ediatamente dopo l 'int erYento ebbero un notevolissimo i11iglioram ento, òescriYe infine la tecnica operatoria la quale consiste nella resezione del! 'apofisi trasYersa della V ver lebra lon1bar e, non richiede uno s tru1nentario 5pecialc e 11011 presenta difficoltà.

PRATICA

1513

L'importanza clinica della cromoscopia gastrica.

Dott. PoLICHETTI (Venezia). - L 'O. dopo avere ac. Cf'nnalo a.i criteri generaJi ch e r egola110 l 'u so delle sostan ze coloranti nelle prove funzionali del fe gato e del rene, espone la tecnica dell 'esame ed i rjsultati della propria esperienza in 50 cromog.a~lro~co1Jie col rosso r1eulro, inie ltato nella quan·1 t1 la d1 5 cc. della soluzio11e ~11 'l %, per endomuscola,re o!.:l endove·nosa, alla qua1e ullima accorda la preferenza, perchè ovvia alla causa di errore . r:itarda1o assorbimento e dà risultati più esalti e costanti . Fra i dati da prendere in con siderazione è solo il tempo di compa.r sa del colore nello s tomaco, il cui s ludio egli ha rapportato ai valori del chin1h;mo gastrico. 111 linea di massima vi è, per quanto approssirnala, corrispondenza fra tempo di cromoscopia ecl acidità g&strica. Il rosso i1eu tro, pur i1011 po. tf:ndo sostituire completamente, la raccolta frazionaria del succo gastrico per lo sludio dell 'acidità, si è dimostrato il r ea ttiYo più sen sibile per l:t 'ialutazio11e dello stato di funzioil alità gastrica, d<lndo nelle anacloridrie, i migliori risul lati, poichè .p ermette tlnche il dist1ngt1ere le forme spurie di queste e desumer e la prese11za di acido cloridrico, neutralizzato, come n egli operati gastrici, d al rigurgito duoden ale e clall'a bile . ·' ·La cron1og:astroscopi~ m erita qui 11di di entrare, insie1ne agli altri esami, come metodo nello slt1dio d elle affezioni gastriche n ella prati ca clini ca fJUOtidiana. La reazione di Kopaczewsky nel cancro .

Dolt. PoLICHETTI (Venezia). - Kopacze,vsky, parle11do dall 'osservazion e d ell 'aum en lo dell 'acido latti co, dell 'abbassa1nen to d ella ten sione superficiale e della presen za di alcune globuline nel siero cli sa ngue dei can cerosi, ho visto ch e esso, trattat o cor1 t1cido lattico, gelifica rapid amen te, in un 'ora al mass imo nella proporzi on e d el 90 % dei duecento casi di tumori osservati. L'O. ha esperimentato tale r eazione , ci1nentaJ1do 2 cc . dj siero fre sco, trasparente , isolato dal sangu e, raccolto a dig iuno, con sette g·occie di acirlo la ttico, te11 endo la miscela a temperatura di 20 ' E co11sider a;ndo come positiva la r eazione , quando cap ovolta la provetta, il contenuto no11 si versa. Egli ha avuto :risultalo p ositivo n ell a proporzione rlell '84 % d ei casi, esaminati in portatori di tun1ori. A riprova, la reazione è s tata n egativa in tutti gli irtdividui sani, nei quali l 'ha esperimentata. Come causa di errore vanno prese in considerazione la gravidanza e gli ilteri (che danno la positività r1el lG °/o), le cirros i (nell '8 ~{i) , le malattie i11fettive·: la tubercolosi n ella fase evolutiva (n el 20 %); perciò tenendo presente queste particolarità, un suo r espo11so positivo è utile conferma diagnostica. Data la sua semplicità , l'esattezza dei risultati, positivi in una percentuale più al ta di tt1tte le prove finora proposte, pur i1on essendo un a reazione assoluta1n e11te ·specifica, è da co11 siderare utilissima nella diagnosi precoce dei tumori, e come taJe va conosciuta ed eseguita, anche dal n1edico pratico, non aven~o bisogno di sp eciale competenza o di grand i gabinetti con speciali atti ezza ture.


« IL POLICLI.NJCO »

1514

Rottura spontanea di utero in travaglio. Do tt. G .. MoNTANAHI \Ve11ezia) . - L 'O. descrive ~1n caso ~1 presen lazione di spalla in cui durante 1I travagl10 avve11ne l a rottura dell 'utero. L '1nter,·en lo praticato consistette n ell a isterectomia e fu st;guito da esito favorevole.

Il Segrelario.

Accademia delle Scienze Mediche e Naturali di Ferrara. Seduta ordi11aria del 6 giugno 1935. Presidente: Prof. MERLETTI.

Voluminoso calcolo dell'uretra peniena. F. FARNETI e \1. MA10L1. - Gli 00. riferiscono su di un caso di calcolosi uretral e i11 un uomo di 32 nn 11i, che fino <lall 'infanzia soffriva di disturbi p eriodici della minzione. Si tratta di un calcolo unico, d el peso di gr. 27 e d elle dimensioni di 1nm . 40 x 25, ch e a1veva det erminato ritenzione completa di urina , le manovre di cateterismo han110 i11clirizzato esattamente l a diag11osi; il calcolo è stato estratto m ediante uretrotomia. Gli 00. clisculono l a patogenesi del caJcolo e con cludo110 col ritenerlo di origine autoctona. Il fenomeno di Shwartzman·Sanarelli ottenuto col filtrato di Streptothrix. Pirof. G. DE ANGEL1s. - L·o. u sando la tecnica second? 1Shwartzm~n, ha ottenuto nel co11iglio la r eazione emorragica fortemente inten sa con filtrato di bro<lo-coltura di streptotricea in confronto che. con filtr a.to batterico attivo n'el q·u al caso la reazione suddetta fu 111e110 inte11sa. Ricerche sull'ultravirus tubercolare. L'inoculazione 11 i filtrato tubercolare nel topino bianco. Prof. G. DE ANGELIS. - L 'O. pigliando spunto da una delle }) iLl forti obbiezioni mosse alla esilen za rli un el emento filtrabile nel Yirus tubercol a r e e IJrcci sam entè la possibile esistenza di una 1 ~ lenza b.'.\cillare nella cavia sana si è chiesto se lll lro a11imale diver so da qu esto r~ditore e discre1a1nen le sen s ibile al virus tbc . e d 'altra parte n on ~o~pe lt o di !ate11za bacillare, n on potesse rilevare gli stessi fatti osserYati dagli AA. n ella cavia. Le esperienze fin qui fatte, inoculando sott o cute a 4 topini filtrato di organi riccamente bacilliferi di f aYi:t, 11anno d ato i seguenti ri sultati: nella milza forteme11te jpertrofica di due topini sacrifica,t i al 25° giorn0 si potè osservare dO])O lunga ricerca . q,~al~he ~e~to bacillo acidoresistente. Anche i gangl 1 l1nfat Lc1 erano aumentati di volume ma non furo110 oggetto di ricer ca. l Tn altro topino era 111orlo al1 'inc1om3ini dell 'inoculazione. Il quarto la scjat o a sè 1norì al 90° giorno, con n1i1za ingr osso la, ma reperto negatiYo microbico. No tevole che I 'i11oculazione nella caYia di 2 / 3 della milza dei due animal etti sacrificati fu seguita da tubercolo i nodulare gen eralizzata co11 reperti di bacilli acido-resi st enti . Si sar ebbe avuto così i11 pri1no pa . . aggio d al topino n ella cavia ripresa della Yi.rulf:-11La d el microbo uscito dall 'elemento filtrabile co ... ì co111e a Yolte è s tato o erYat o dagli AA . spe~ ri 111enlnnclo nella cavia. Streptotrix e cancro del topino. Prof. Cr DE ANGELIS. · _ L 'O. dopo le conoscen10 sp erirn cntali ul t opi110 - in Yerità non sempre 11e t la niente conclusiYe - . u dj un antagoni-

[ANNO XLII, Nul\f. 30]

smo ca11cro e tu~ercolosi ha voluto speriine11 tare ~on ui:ia s treptotr1cea a~ido-r~sistente , patogena per il ~0~1~0, co nt.ro un tipo dl adenocarcii1oma Lras1n1ss1b1le a questo ani111ale. Richiamando natur~lme~t~ al lavoro in extenso le note di tecnica e 1 .esposiz1on 13 d~lla str~ptotricea in queiStio11e si è r1levata deleteria per 11 cancro sviluppato: il neoplasma (purchè non molto avanzalo nel suo svi- . l':1ppo), d~po in media 6-8 giorni dall 'i11ocula11?ne dell if~micete, viene arrestato nel suo accre~c1~ento,, rrmane per breve tempo stazionario, 1~1d1 va 111contro ad un processo. di involuzione f~no alla .total~ sco·m parsa. Il processo di involu~ione avviene in due modi: o per riassorbimento i~tern? sottocutaneo, o per opera di u11a ulceraz1~ne i!lterna, socca, in cui non a ttecchisce flora 1n1crob1ca, e alla quale segue riparazione comp.let~ del tegumento. Gli animali crescono bene, s1 di.mo st~a110 fecondi, e risultano .refrattari ad t1.lter1ore 1r1nesto dello stesso tipo di adenocarcinoma. MELLI-TONINI. - Gli 00. presentano un caso di corionepitelioma, il quale sia nell 'inizio che dur 11 nte lo svolgimento della malattia poteva facil11.1 ente prest~rsi, ad errori diagnostici poichè la s1n·~omatolog1a e sempre stata espressione delle ,·arie 1netastasi e mai della prima localizzazione uterina. La m.ala La due mesi prima aveva avuto un parto a termine l)erfettamente fisiologico anche nel secondamento. Le metas Lasi erano a carico del ce.rvello del rene e dell 'intestino. ' Discussio11e: Prof. MERLETTI . •

Batteri anaerobi della vagina in donne gravide e puer· pere sane. Dott. R. VrcNoccn1. - L'O . dall'esa1ne della letf(·ratura d ell 'infezione puerperale <la anaerobi, rileva che in contrasto con l 'opinione comune che essa sia rara e di poco co11to, stanno, invece, casi rlum€rosi, e di notevole gravità. Data l 'incomplet ezza degli studi riguardanti la flora batterica a11aerobica vaginale in condizioni normali, l 'O. ha s tudiato d a questo punto di vista e con tecnica <111ae1obica ccnveniente il secreto vag·inale di venti donne g ravicl e e puerpere sane ottenendo tre risultati positiYi pari al 15 ~lo. In un caso venne isola to il vibrione $ettico, in u11 altro il perfringens, r1 ell 'altro caso jl b. SJ)Orogenes di Metschinikoff: tutti si sono inostrati nella cavia scarsamente virulenti. ~a se 1ali germi vivono allo st a.t o latente e pressochè innocui non è escluso che p er con(tizioni svariale essi possano però riattìvarsi riac. ' da qu1stare rapidamente un potere patogen o t ale clive11t.are cau sa di infezioni generaJi gravissime, qua]i son o descritte 11umerose nella letteratura. Ne d eriva essere assolutamente n ecessario , nel1'infezion P puerperale, ricorrere all 'en1ocoltura precocissjma a scopo diagnostico per potere eventualmente dirigere gli sforzi terapeu tici ad un o})biettivo bEln deiinilo e con mezzi ad esso acco11ci. Ris ulla inoltre confern1ato il principio seguito <:inche dallo Scuola di Ferrara, per il quale in ro11rlizioni cl i parto e puerperio normali ci si attiene all a co n1p leta a15epsi e, jnvece si interviene co11 una an ti e psi a l tiva e diretta appena compaiono i segni del ri veglio dalla flora vaginale. Discu ione: Prof. ~IEnLETTI.

Il Segre·tario.


IANNù XLII, Nu1'r. 30]

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

inuscolare, adduzione della ganl'b·a colp ita, a denopatia ed ir1firle radiologicamente riduzio11e e poi scon11,arsa del) 'interlinea articolare. Le possibiliLà di erro·r i diagnostic i v~riano con le varie for111e di. inizio del male. Se l 'ì 11izio è acuto si può confondere con tutte le artriti acute dell 'a11ca, con os.teomielite del1'estremi Là suveri ore del femore sia nella sua forn1a prinutiva ohe in quella secondaria 1)er esen1pio a un flen11m one peri11efritico ccc. Per lo più però l'inizio è cronico. Allora. si può er1oneamente pensare a una sci:a.tica; a una coxalgia isterica. In questo caso il dub·bio a volt.e resta insoluto potendo la radio•rrafia rjsultare n egativa ·in entrambi i casi. L'1\. dà importanza alla adenopatia che manca nella forr11a iste-rica. Nell 'udolesce11za, la epi.fisite, la decal cificaziorte se111plice, l 'a1p11 Jiattimen to della testa femor 1Je ')OSsu110 n1entire il periodo coxalgico d ella c~xite tubercolare. Secondo Cuneo g"ioverebbe in questo caso la palpazione rettale cJ1e din1ostr er ebbe una dolorab·i lità alla press ione sul fondo del cotile, che mancherebbe r1eJJa co_·~algia tbc. J/.1 rtrile blenorragica dell'anca è anch'essa causa di facili errori : questi si evitano rile vando la hlenorrag·ia in atto, i dolori violentissimi, l 'inizio acuLÌ5simo; anche qui la adenopatia de, e in1n1ediatamente orientare verso la tu]}ercolosi . Altra diagnosi differenziale va fatta con i tun1ori ossei e'i è vera111enle difficile all'inizio. Jn cr 1lclusi<)lle queste diagnosi differenziali sempre delic.al.e si basano SOJi>ratu~to su;11 :es~ ­ stenZ•l di adenopati::l, su esan11 rad1ograf1c1 r1petuti i11 serie., e sulla palp·a zione rettale. 1

Complicazioni osteo-articolari della tifoide. Le localizzazioni osteo-articolari d ella tifoirie ::;j l1a11110 verso la , fine del i)lerio,do acuto e più Lardivan1e11te; colpiscono Je ossa piatte co111e quelle lw1ghe. Le 0steo-perios.t.iiti tifiche delle ossa lu11ghe finiscono spesso cor1 la isuppuraZione; altre "olte si hanno lesioni, cl1e vanno dalla sem plice ,esostosi alle suppurazioni fredde, ohe ricorda110 il processo tube•r colare. l\ara111ente si ha la necrosi di una placca ossea o l 'ascesso centrale osseo. L'osl.eo--periostite tifica assume subito il tipo d0loroso, 11euralgico e può sim':1lare delle 11eV1·algie intercostali. La tumefazione ossea co111pare pi1ì tardi. L 'evoluzi'o~e si fa .pe~ at: l.ac..cl1i successivi, inteirmezzati da p eriodi di ca l111 a. Si ha una forma osteo-algica pura ad attocrl1i dolornsi ed a sintomalolog·ia reumatica • i11 vici1ìar\za delle articolazioni. • • I pseiudoreun1atismi articolari e le artr1t1 acule evolvono in modo quasi freddo. La sponctiloartria si manifesta verso il 6°-7° settenario co11 rachialgia sorda co.n tirtua . a parossi.b111i · dolori il più S·1'"eSSO notturni, irradiantisi 'verso le r1aticl1e ed il bacino; feb1b rei leggera, rigidità lornbare. Si notano disturbi d e.1!a se11sibilità obbiettiva (sl.riscie di iperestesia e, l'lÙ tardi : ,li ipoestesia); rari' i. disturbi n10tori. Si banno talora segni di reazione 1neningea. Evoluzione loota c?n periodi di ren;tist. io11e e di n1_1ovi attaccl1r; sono state descritte dellei deforrrt.azioi1i vertetl)rali. Da s~o-na1arsi ancl1e la l'Jtalizzazio n-0 sullo scafoide. Seco11do 1?. Sill1ol (J ourri. des p•ratic?iens, 13 11tarzo 1935) la diagnosi si deve basare esse11zi<:.1 ln1e1n te sulla prova batteriolo·gica; errori ]lOSsihili con la sifili·d e, la tubercolosi, sp~­ cialr11ente per ! 'ascesso freddo costale ed 11 n1orbo di Poti .. .L 'A. ha g ra11de fiducia nella vaccinoterap ia; iJ1 eguilo, eve11tualn1ente, potrà in1porsi lé!. rt1ra cl1irurgica. fil . 1

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J)iagnosi di:fferenziale della coxalgia tubercolare iniziale. Prima che il quadro clinico sia totalmer1te f'\ iluppa to, le coxiti tubercolari attraverso un J)eriodo di pura c·o xalgia, a volte assai lungo, durante rl quale la diagnosi differenzi.al.e co11 le ali.re for1ne dolorose dell'anca è parti<...olar1nenle delicato; d 'altra parte è anohe infì11ita1ne11te utile fare urta diagnosi precoce. Cuneo (Joitr. des. praliciens, n . 23 , 8' giugno 1935) delinea i criteri per que t.a diagnofi: esi~te un i11izio lento , i'n idioso co·n doJori 111 'an ca; fa tidio i1ella dean1bulazione ; abllas .. a111en Lo d t:lJa p lica della nati ca; atrofia

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L.

TONELLI.

Cisti del menisco esterno del ginocchio in bambino. Secondo 1\11. E. Sorrel (Bizll. et !t1ém . Soo. Nal. Ch,.ir. , 734-18.. 1935) l 'evidenza del caso consiste non solo nel fatto che la cisti era i)reentc in una bambina di undici anni, ma specialmente per il volume della cisti, che sorg~n ­ do dal menisco esterno produceva tumefazione visib·i le nel lato esterno del ginocchio, e passando sotto il t endine rotuleo tu~efazioni 0aravi d ella ste sa grandezza nel lato interno. Nell'operazione per asportare Je c~sti completamente fu dovuto sezionare il tendine rotuleo. La b·a111bina è guarita perfettamente. U . BRACCI. Lai pomata all'ossido di mercurio nella pratica dermatologica. Le pomate all 'os. ido g iallo di m er curio 11.anno un 'azione antisettica notevole, c h e le re11de preziose 1)er ) 'o ftalm ologo ed il dern~1ologo.


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IL POLTCLlN ICO >1

Da rier ha .ins istito sulla loro e ffi cacia 11elle cler111alosi 111ic osicl1é ; il potere a11tisettico vieJJe accresciulo incorporando,,i d ell 'acido sali c ilico e d elJa r esor c ina . La forn1uJa di Darier è la seguente : Ossido g iallo di mercurio . g . 1 i.\.c ido safic ili c,o R esor e;i11a . . ana o · 0,30 Vaseli11a Lanolina Sug11a . . . . . ana g. 10 Tale formula ,.! cl1in1ica111e"I1te, è un 'er esia, <lala l 'inco111patibiliLà esis tente fra il sale di 1ner e,.urio, ! '.acido &alic ili'co e la re orcina. Ed è forse ap1)u11lo per ques t.o, c h e si forma del 1)1er curio allo slato nascente ch e s.i dimostra j)artico larme11te attivo. L 'esperien za n1ostra , t fatto, ch e essa 11a ecceJle11ti e ffetti n ell 'in1·p eti go, l 'ect1ma , l 'intertrigo, le ulcere varicose, .?:li ecze1111 nlicrobic.i, e-cc. A. Sézart, p e:rò, (Presse m édicale, 29 magg io 1935) i1e segnala anche al cuni inconve. r1ienti. Anzitutto, no11 tutti i inalati la tollerano; nel 3 ·Yo circa, essa pro·vo ca d e r1ni.te, .a rtificiale, che co Lringe a so·s pender11e l 'u so; si · d eve allora r jcorrer e ad altre i)r eparazioni anti settic,h e·, r om e la pon1ala o la cr en1a di Alibour. Per f :Yi Lar e il i i chi o di tale r eazione, i può sagg iare ]a Lolleranza d el n11alato per mezzo di un tC' l c.u ta n eo co11 la po1nata st essa; la forn1a1.io11e dì. una r eazion e ' re..:ci colo -ed ematosa en·· lro 24 ore indica l 'intollera11za. Bi 0~11a i11o]tre tener presente che non si d eve far preceder e l 'ai;1r>licazio11e d e·l la pomai.a da sp en11ellaLure di al cool jodato o di tinLura di jodio, poicl1è si fo·r mer eb.b e d el b ijoduro di n1er curio, cl1e provoca una viva reazione i11fìar11n1.a toria . Da ul li'r110 , si d eve evitar e di a1)plicare tale pomala u una larga s up1e rfìcie cutanea e conLi nu,ar e lJer 111olto t eimpo; si potrebbe avere :;Lo111alil.e con a lbu111inuri a, pe·r a so1"bimento d i 111ercurio. fil . ()'

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Il trattamento delle nstioni.

(Bulleti1t m édical, 18 maggio 1935) co11siglia i1elle ustionì estese in superficie. di pr e,·e11irE:: 10 sviluppo d ell a fase t ossica J. -C. fi.11dler

Ill edianle ini ezio11i endovenose di siero salato i' ~ }(? I Lonico \al 1 O '7~) ; 20 cn1c. o·g ni 3' ore e la so111n1i11is Lrazio11e di abbondanti b evande: 3-4 }j t ri nell0 2± ore (di cui , ·e il n1a]ato non vo111ila, 1 -2 litri di Li~a ne a l b·i carbonato di socJio); i podern1oc li&i di 500 em e. di siero fisiolog ico, al gior110. Inol Lre, µol verizzazio11 e d elle u stioni con :.;oìuzione di acido tannico (fatta e tempora11 ca111e11l c i11 r agione di 2G grammi p er litro , < 011 ago·iu11ta d i ±-G g ra n1n1i di bicarbonato di. f;O dio) . 111 ttlitllcanza di u11 polverizzatore a pn rt i r11c lalJi cl1e cr om a te, i potrà u are una s iri11 0-a da 20 cn1c . co11 un ago fini .. imo. Le l lOlverizzazio11i i ripetono ogni 4-6 ore. PriJ)1a d ella po l, crizzazi·o ne "i -p r oced er à a lla di-

[ANNO XLII, NUi\I. 301

sìnfezione (n1eb;·anica ( aSJJOI~ta:zione di tutte le 1)arti carboni zzale,' dei delriti di vestiti , d elle J"Jitte11e) e cl1i111ica (benzina). Nelle uslio1ii poco eslese, si' applicl1eran110 d elle co111.1)1eti&e slerili , imbevute della soluzio11e di a cido tan11ico al ~,5 ?1~ , su cui si me tteranno d elle falde di c otone non idrofilo , poi qualcih e giro di fascia. La medicatura i1on s i rinnova e la si· lascia tale qu.a le fino al 12°-1-:t 0 g·iorr10, in cui la crosta s1 stacca spontaneaJ t1er1le e vie11e ·via, tog liendo la n1edicatura. La e-pider111ide si li-ova allora inter amente e perft-ttarr1e11te ricostjtuita . fil. 1

l·O IENE. Il controllo della pastorizzazione del latte. . La ·p astorizzazione del l atte · deve oscillare fra Scilla e Cariddi , nel enso cioè di u ccider e i germi patogeni eventu aln1ente esistenti , senza alterare le gualità. Di fa tlo, te11endo il latte a 55°, 11on si · u ccidono alc uni dei principali ger111i i;.a Loge11i \ lifo, Luber colosi, streptococchi) mentre , d 'altra parte, riscaldando il latte a 70° si ha la distruzione d egli enzimi, la precip itazione de.Ile al1b·un1ine, la modificazione del sapor e. È sop1.,a ttulto importante -il riconoscere se la temperatura di 63° ,è stata raggiunta e mantenula abbasta11za a lungo. Si possono u sare le prove seguenti. La rea.z io1te a ;·ge:ilica, cor1s istente n ell 'agg iunger e a e.m c . O, 1 di siero di latte, cn1c. O, 1 ili so luz io11e di nitrato d 'ar g·e11to a 1/ 1000, Jilu~11do poi co11 c111c . 1 di acqua distilJ..ila . Si espon e il Lub·ici110 alla luce olare. Il siero di latle crudo o non t e11u1o a G3'' per i11c;zz 'ora rimane limpido ed al fondo d ella provetta si forn1a un deposito Jlero; invece, il iero di latte pasto1izzat o diventa di colore brur10. Nella colorazione d el sier o, si osservano parecchi e ,g radazioni secondo la t emper atura a cui il latte è stato tenuto ; a 33°, la miscela appare corr1e \quella ·con latte crudo, a .43n ù deboln1e11Le brur1a , a 53° è brun.a , a 63° fortem ente bruna. L 'apprezzan1ento è, quindi, un po' soggettivo, ma con una certa pratica si può raggiungere lo scopo. La prova di ajfior01mento, basata sul fatto che il l atte crudo dà uno strato di cr en1a cl1e è circa sette volte maggiore di quello d el latte i)a~torizzato a ~a ssa ten1peratur~; il latte in esame va tenuto a ten1peratura p 1uttosto bassa (circa 5°). Anche l a C·oriservabilità può essere utile per un g iudizio ; si lasci a il latte a 25°; dopo 24 ore , il latte crudo .è per lo più coagulato, me~­ tre quell o pastorizzato non lo è. La determinazione dell'acidità indica- già dopo 12 ore un aumento notevole per il latte crudo , m entre è scarso per quello pastorizzato. . Con queste emplici prove (oltre ad altre più di competen za d el laboratorio , come p. e~ . quella d ella vi sco ità) si può giudi c~re se il latte h a sublto un trattamento sufficiente per u ccider e i principali germi patogeni. fil . 1


f.ANNO XLII,

NU J\I.

30]

1517

SEZIONE PRATICA

TECNICA

MEDICINA SCIENTIFICA • •

Metodo rapido per la diagnosi batte1·iologica di difterite.

Il. Bral1dy,

~1 .

Lenarsky, L . W. S111ith e l:. A. Gaffney (Jour11. am er . m ed . ass., 25 maggio 1935) l1an110 escog itato un nuovo m etodo per ]a diag·11osi rap·i da di difterite . D ei Larr1poni di cotone, n1ontati p er il prele,'an~e nto , s terili, ve11go110 irrtbevuti con siero norr11ale di cavallo, no11 diluito , sen za n essL111a ag·giunta; i tamponi veng·ono pre•m uti leg ger1r1e11te co11 tro il tubo , in modo da scacciare 1'eccesso di si ero. Si levano dal tubo e f-:Ì scaldano l eggermente sulla fiamma, in n1odo da 0 Lte11ere una superficie coag ul at a e distruggere g li a nticorpi. Il t am1pone i u sa poi per il prele,;a111ento ; soltanto ch e, invece di s trisciarlo ul 111ezzo di coltura, lo si m ett e direttar11e11Le in t ermostato (la tasca del m edico lJUÒ b e11e ~ervire a tale scopo) . Dopo 2-4 ore, se n e fanno strisci , ch e si colorano n el 1nodo con su eto . I controlli fatti con le coilture i.11 Lofller ~gli Al\ . non h a11no usato i t erreni cl i P erg ola) har1110 dimos tr.ato cl1e il m eto•do risponde pe rfe tlarr1ente ; in n essun ca so , il Lof fler è si at o p ositivo quanclo il m etodo d egli Al\. er a n eg·ativo. fil. La ricerca del bacillo di Koch nelle feci e nel pus degli ascessi freddi.

I. 1\iloli11ari ( f~ivisia di POJtoloqia e Clinica della 1·ubercolosi, i11agg·io 1935) ha s1)erin1en tato diver si i11elodi culturali •per la ricer ca d el bacillo di K.och n elle feci. E g·li ha 1rattato il s edimenlo feca le con: antifor1n ina , secondo Ilulenutl1 ; idrato sodico , seco11do P etr agnani; tri paflavina, anLiforrnina e a cido solforico. secor1do Ogaw a 'f a tsuji ; acido solforico, secondo Hp·hn: acido cloridrico, seco·11do S. Licht.en stein. Dai com µl essi vi ri·sultati ottenuti ha tratto le se.g·u enli deduzi o11i: l ' uso d ella antif ormina da11neggia lo sviluppo d el b acillo di Koch; l 'idrato di sodio dà svilup·p·o di germi banali cl1e impediscon o la c.r escita d el b·acillo della tuber colosi ; il 111etodo di Oga'''a e quello con acido olforico 11ann o puTe e i d egli in convenienti. L 'A. ha ottenuto risultati ottimi col tra l La111e11to d elle feci di tuber colosi co11 la so luzion ~ di aci1do cloridrico al 10 ~~ : l 'acidità d el sedin1ento m e11tre impedisce la cr escita dei ge r111i b an ali non nuoce allo sviluppo d el b·a cillo di Koch. Con tale met od o egli h a otte11uto ser11pre lo svilui-:>po d ella ClI]tura pura in 14-18 g iorni. La frequen za del r epe11 to positivo è s tata n elle form e di tbc. a p erta di 20 :posilivi su 25 soggetti tuber colotici , n elle forn1e cl1iuse (p'1euriti , ascessi freddi ecc.) di 3 s u G. L ' A. h a a.p1plic.ato questo m et odo an cl1e alla ri cer ca del b . di Koch n egli ascessi fre1ddi e n egli' es ' uda ti ])leuric.i e p eriton eali con b u o11 i risultati . VI CENTI NI. 1

Le curvè del conten11to alcoolico del sangue.

Il contenuto in a lcool n el sang·u e dopo l 'ingestione di una b eva11da a lcoolica varia., seC<>ndo ch e si tratti di asten1i o di forti be vitori. E. Flen1ing e E. Stot z (A r c/1. neurology a. psiohù1tr3' e Joarn . am er. m ed. ass., 25 rriaggio 1935) h a11r10 fatto esperi'en ze in propo&ilo su 26 forti b eviLori, 15 b evitori moderati e 12 as lemi. Le c urve d eil contenuto in alcool i1el sa11gu e (determina to col m etodo di Nicloux ir1odificato) di1m 1ostra110 ch e ] a quantjtà d cll 'alc ool sale ]JIÌÙ rap idar11e nte, r aggiung:e un livello rr1 agg ior e e cade pìù rapidan1ente 11ei forti b evi.Lori cl1e n egli astemi; p er i b evitori 111od0r ati , &i h un110 d ati intermedi . La quantità di a lcool n el liquo'l' sale più ralJjdam enLe, raggiur1ge un livello pi'ù a lto e caà e più r apiùan1en Le n ei forti bevitori ch e r1t,1 rr1od erati; n egli ast emì si h anno d ati inler1n ed1. Nelle p sicosi alcoolic.h e, si h anno curve ch e r as&onLig liano a quell e . d ei' forti b evitori ; nel g ru1>110 d egli ~cl1iz ofreni ci , somig liano invece a quelle d egli a s le1r1i. fil.

V ·A RIA La fa11na nell'alta atmosfera. L. Berland (Nabure, 1'5 ottob re 193-±) 11a rip etuto in !F ra11cia le ricer ch e fatte da Coad n egli Stati Uni.ti sulla fa una d ell 'alta atn1os fer a . Mediante un particola r e disp osit ivo l1a p otu to raccog lier e a 1500-2000 i11etri d 'altezza nun1erosi insetti e p er ordin e di fr eque11za : clitleri , ti .. a11otte1·i , emitt cri , imen otteri , un coleottoro ed an ch e qualch e ap ter o . Tutti q u e .. s ti insetti h anno pi ccole dimen sioni , n o11 suJleri 0 r1 ai 3 Il l in . ecI 11a n110 se.ar sa p·oten za di volo. Sono trascinati n egli. strati alti dalle corr enti calde ascen sionali o dai venti e vi rin1ango1to iri d efin i tame11te flott andovi secondo i m ovimenti d ell 'aria . So!LO stati r vc.colti a n ch e detriti veget ali. (st a n1i , r E:sidui di gr amin acee, fibr e varie, fili d 'erl)a e porfina una . p iga di logli o con una parte d el fusto), nonch è fra m m enti m iner ali. 1

PUBBLl.CAZIONI .PERVENUTECI. G. R o ASENDA e P. E . ì\1ASPES. Sui r appor ti tra alcu n e m anifestazioni cli Parki11so1iismo post-encef ali tico, sind r om i i slericl1e e sindr omi catatonich e. - . Tip. Ed . Miner va, T o rino, 19'34. G. GuERRINI . D ell infl qenza del l e luci monocr on1atich e su l l 'azione de l bac. ]Jroteus vnlgaris su di alc uni prot eidi , lip idi e glucidi. - Ind. Grafich e A. Nicola, Varese, 1934. C. C. M ONTECCHI. Con tri bWto allo studio llel l 'alcoolter apia en dovenosa nelle a.f f e-:ioni polmonari suppur alive. - 1'ip. Opernia ~IantoYana , :\fantoYa, 1934 . 1


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e< IL POLICLINICO »

XLII, NuM. 30]

[ANNO

NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE La difesa del lavoro. La veccl1ia i111111agi11e retorica dell 'aspro <:an1mino d ella vita lung·o il quale gli stanchi e i inalai i cado110 , n1entre g li a ltri proseguoi10 ~enza soffern1.arsi , con1e soldati irt g·u erra , ri~po 11<le pu1trop·p·o . .. , o n1eglio rispondeva, alla spie tata r ealtà. Salvo qualch6 categoria di lavoratori, la i11ao·c,.io1 a11za di essi correva l'alea cl1e le n1alatti~ la ,-eccl1iaia, la disoccupazione, li gettassero <la un mon1cnto all 'altro sul lastrico : Ja solid.arie tà nazio11ale, cl1e s'invocava a gran oce qua11do il pericòlo cornune richiede':a sac rifizi <la tutli, non aveva saputo occup ars1 d ell e classi àiser edate ; de(iciun z,a cli organizzazio11e sociale di a11 ti0hissima orig·ine, che era stata UI1a cau.~a di de.bo.lezza anche p e·r le antiche civiltà, c,0111presa la compagine ro mana. Graz ie all ·'f sti.lulo Na:zio riale Fasc•ista della Jirevide1iza Sociale (in origine Cassa Nazioriale z;·er le Assic.urcizivìii òociali)! si prOV'V~d~ oro., <·011 pr e111ura e con .a ffetto, a1 lavo.rator1, 1 q:ua: li forse i1on s1 r cn<lorLO conto dei v.a ntagg1 d1 <'Ui godo110, della g rande sicurezza c·h e viene <td essi dal grande I stiLuto , n è dei sacrifizi ch e zJer essi ~ostcr1g·o110 i datar~ di la.vero. Quando .-i.vra11no ben con1preso, r1 ca1nb1.era11no laYora11clo cori più in1pegno e con mag·giore cof'cienziosità e .a ttività, forti di u11 sen so di sicu rezza e anim.aLi da ur1 più vivo attacca1nento a lle lStituzio11i. patrie. Que2ta difesa ir1Legrale del la~oro v?lu:a dal Reg·i1r1c, co111prencle molte man1~estaz1?111 , tutt e cli crr ande i111p·ortanza: 1'a ss1curaz1one ob·l)lig·atgria cor1 Lro l'invalidità e I.a vecohiaia., <:ontro la disocctlfJ1azione , contro la tu.b erco lo,<;i con tro l e rr~ al.at tie prof es sional,i, a favore <l~lla malerniJta operaio , dei n·iala1ti (mediante le Casse int1tue n1alaltie e l 'assistenza igi eni ca e ::,a nitaria ai lavoratori), d Ai JJ ensioriati (col rr1ig liora111entl) d elle pensioni). Per la gerive di i>iare (considera La a i1a rte pel s uo caratter~ speci ale) v'è poi, pure in dipendenza d ell 'Istituto, ] a Cassa Naz1011ale <li previclenza per la gente di n1are . La previde11za i::ìociale è p er ciò ab~Tacciata nel suo complesso, pur non a' 1endos1 ancora I ~assic urazi?n e g~rier.ale con tro le~ m~Pa.ttie ,. ch e non è obbl10'ator1a (tl problem a e d1 soluzione .assai clifficil~) e restar1do esc1t1sa l'assicuraziorie contro gl.i1tforturii, c~e l1a ?rg.ani .Pr~pri in <1uanto è a carico esclusivo d ei d.a tor1 d1 lavoro. ln fine l 'I stituto i occu1)a ar1cl1e del E,ondo di Pr(\vide1l za p er gli agenti delle ferrovie e tran1vi e co11cesse a.ll'i1iduslria priva.t a, e della Cas ~ a Nazionale i1cr g li assegrii faniiliari agli (JIJer ai d el! 'industria . ., . . Alc11ne cifre saran n o p1u eloqu enti d1 qual~ua i co1 ~si<lcrazione. Nel 1~~~-± 1'I stituto 11a li'

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quidato 61.000 p ensioni (son1me di 10 00 a ·~000 lire annue) per inabilità e vecchiaia, d ell 'i111p·orto di 60 inj]ioni di lire, oltre quelle conC'esse negli a11ni precede11ti, le quali portano I >011ere a 335 n1ilioni l 'anno; ha assistito 37. 000 tubercolotici in sanatori, a don1icilio o in ambulatori, con u11a spesa di oltre 145 milioni ( co11 Lro 142 <l 'i11lruiti); l1a accettato 78. 500 do111.ande di asseg1li contro la ,d isoccup.a zione, co11 u11a spesa di l~l milioni (introiti 124 milioni), per olLre 3 7 milioni di giornate (di un in1porto sino a L. 3, 75 ciascuna). L 'attrezzatura sa11atoriale è grandiosa: il programma, ·i11 gra11 i)arte ,g·ià r ealizzato, prevede una dibponibililà di 20.100 posti-letto in 61 sanatori; n1olli dei quali sono irr11)onenti , come il villaggio sanatoriale d_i Sondalo, l 'oS1pedale sa.natori.ale. « Carlo F'orlanini » in l{oma e l '0spedale ~an.a toriale di ' 'ialba; un miliardo di lire è già direttamente ed esclusivan1.e nte in1·pegnato ~ ella lotta contro la tub·er colosi . L 'Istjt11Lo l1a b·a si solidissime, tanto che ha potuto co11Lribt1irt 1ìn.a nziariamente e p·o tente1uente a d opere . d ' ulilità pubb ljca , eroga11do dal 1322 al 1034 cir ca 7 n1iliardi di lire, di c11i oltre 2 per opere di bonifi ca, oltre 1 p er co~ tTuzioni ferrovia rie, pure più di 1 n1iliardo per i11utui a con1u11i e province, e molte centi11aia <li 111iJj oni p er l 'edilizia popolare, per irnprese idro- e terr110-elcttric}1e, per soci età di Ila vigazio11e n1arittin1e e Oj)ere varie di pubblica u tilità, com e a·c q11edotti , ecc. L 'Isti t.111 o :N.azionale r""ascista di Previde11za Soc iale l1 a racco]to in un nitido volume (1) dati docu111e11tati vi , nonch è riuscite fotografie di qualcu11a delle opere finanziate; il volume si scorre co11 profo11do inter esse e dà un 'idea (lella n1ag·nific.a org·anizzazione di pir evi'denza f-O ciale voluta dal llegime. L. VERNEY. 1

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(1) « L 'attività dell'Istituto Nazionale , Fascista della Previdenza Sociale »; in-8° grande, di pag. 30, con numerose tavole, Roma, 1935 - A. XIII.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI Lo stato sanitariQ del Regno nel 1934:. La Direzione Generale dj Sanità Pubblica (Istituto di Sanità, Sezione di Epj<lerr1iolog'ia) espone n el cc Bollettino sanitario » per il 1934 le principali notizie ch e permettono <li far ci un 'idea delle ottime condizioni sanitarie in cui si trova il no·s1ro Paese, condizioni che van110 migliorando di an110 in anno. Primo indice la mortalità generale che , dal quoziente di 17 ,3 per 1000 ·n el quadriennio 192225, è venuta gradatamente abbassandosi a 13 ,6~ nel 1933 ed a 13,28 n el 1934; cifre basse non mnl ra ggiunte e ch e po·ssono stare a confronto con quell e di altri paesi, risultando anzi a nostro vantaggio il n1aggior quozjente di n at alità (23,4 n el 1

1934).


lANNO XLII,

NU1'-f.

SEZIONE PRATICA

30]

Ed è proprio per le 111alattie infettive, cioè per quelle con lro le quali è più efficace la lotta, che si verifica la magg"ior c.lirr1int1zione nella mortalità. Basti citare, a tale proposito, l a tubercolosi (per cui da 54.200 morti nel 1920-22, siamo cliscesi a 39.225 nel 1934) e la n1alaria (da 4385 morti nel 1920-22 a 2242 nel 1934) . Nessuna di111i11uzione dppre.lzabile si è avu ta invece per le malattie contro le quali poco può fare la medicina preventiva, come per le malattie cardi ach e, renali, diabete; un au1nenlo si va verificando per i turr1ori n1alig11i, 11umento però che in parte è fittizio. No tevolissima l a dirt1inuzione della morlalilù infarolile, che n el 1934 si è abba·ssata p er l a prima volta sollo il quoziente di 100 (IJer iOOO nati vivi), cioè a 98, 7, llll311tre era ancora di 125, 7 n el 1922-25. Le grandi provvjdenze del Regime in materia dimostrano qui la loro efficacia. Altri i11dici rjvelatori del miglioramento nello slato sanilario li trovia1no 11ell 'at1mento dell 'età 111ediana dei inorti (passata da 5 anni n el 1872 a 54 nel 1932), dell a vila media (da 35,4 an11i nel 1881-82 a 54,9 nel 1930-32), della vit a probabile (passata rispe ttivamente da 33 anni 6 m esi a 66), ecc. :: Un unda11l?11t o analogo a q•t1ello . della 1nort alità presenla la n1oriJosità per malattie i·nfettive, quale risulta clallP. d enunzie obbligatorie; per alcune malattie trovianto un aume11to (febbre tifoide e pa1 atifi , febbre on(lulante, disse11teria, meningite cerebro-spinale, p0Jio1nielite a n teriore acuta, 1nalaria, nnchilo·storni asi) ; sono invece in diminuzione scarlatlina, difterite, pertosse, influenza e stazionarie la varjce11a, l 'encefalite epidemica e la lebbra. l jn fatlo irn1lortante da mettersi in rilievo anche per il 1934 (• l 'assoluta asse11za di casi cli vaiuolo , IJer cui l 'ItaJja da più di un decennio è da considerarsi indenne da ina11jfestazioni <li t ale 1nalu t Lia. Il !rtorbillo è in una fase di r ecrudescenza, quale si os·aerva periodicame11te; tendenza all'au1nento , f)Ur con piccole oscillazioni a11nuali, presenta dal l 980 la itiflerite, che i1el 1934 h a dato lln numero mi11ore di cn i che non ne] 1933. ·L a febbre tifo id e \corl i pnru tifij è ov unque in diminuzione nelle cj l là ed è ora da co11siòera.rsi come malattia prevaJen tf-!rnenle rurale. In nessuna delle manifestazioni epidemiche di essa, si è potuto provare l 'origine idrica, m entre inver.e il contagio (diretto od i1ldiretto) forni sce la spieg·azior1e della maggior parte dei casi. Una certa r ecrudescenza epiden1ica si è avuta per la malaria, feno1neno d el resto caratteris tico })01' L:il e 1nalattia, a cui possono aver contribuito anch e altri fattori , come, p. es., la 1naggior att e11zione portata ai singoli casi erl il grande numero ilei l avora tori impiegati in zone dove si iniziava l a bonifica integrale. In comples·~ o, <1uindi, l'andamento delle malattie infettive , della mortalità e degli altri fatti den1og rafici di111ostra come le provvidenze igienicosociali del R egime e la scrupolosa sorveglianza da parte di chi è addetto alla Sanità pubblica contribuiscano a dare uno stato di cose piena1nente soddisfacente. fil.

e

1519

CONCORSI. POSTI

VACANTI.

Concorsi sanitari delle RR. Prefetture.

Nella impossibilità di riportare, anch e in su1lto, 110Lizie di tutti i bandi di concorso, ci lin1itiamo a indicare alcune scad e11ze: l\ilantova 8 agos~o; Perugia, Reggio Emilia, rf rieste , Udine 10 agosto; Savo11a, Taranto 14 agosto; Belluno, Cagliari, Como, EnnJ., Goriz1a, Novara 15 ngo·s Lo; Vit erbo 16 agosto; Bergamo, Bri11disi , Matera, Varese 16 agosto; Avel lino 22 agos lo; Be11evento 25 agosto; Grosseto, Pavia 27 agob lo; Avelli110, Ilagusa 29 agosto; Bologn l , Cremo11a, Grosseto, Milano 10 agosto; Alessandria, Aquila, Bresc ja, Caltani'ssetta, Catanzaro, Cuneo, Ferrara, Frosinone, La Spezia, Littoria, l\ilassa, l\ilacerafa, Napoli, Nuoro, Pescara, Piacenz:i., Pisa, Pistoia, Pola, Potenza, Ravenna, ~ieti, Roma, Saler110, Siract1"'a, ondrio, Teramo, 1'erni, Torino, Trapani, 'frevi so, Ve11ezia, Vercelli, \ierona 31 agosto; Chieti, Sassari 15 sette1nbre ; Aosta 1 ot tobre; Bolza110 10 ottobre. Per Udine proroga al 10 settembre (ore 18). Ospedale Civile « TJn1berlo I ». -

Ce.rcansi i11edi ci assiste11 ti, elà massi1na anni 35, p er servizio interinale n el Reparto Chirurgia. Inviare subito docu1nenti rilo e professionali alla ,S egret eria dell 'O·spedale. ANCON A. Ospe-dale Civi le « Umberto I >>. Al 15 ngosto, ore 15; aiuto chirurgo ; titoli ed eventualm. esami ; et à li1nite 35 a11ni al 15 lug.; prestazioni gratuite, salvo com1)arlecipazio11e sui proventi. C~hiedere un nunzio. Rivolgersi all 'l Jfficio di Segreteria dell 'A111n1i1tislrazione. BARI. Cons·-;rzio Prov. Arititnbercolare. - Direttore m edico; proroga al 15 ago. l o. BELLA.RIA nr RIMINI (Forlì ). ,_ Posto di medico condotto. Stipendio annuo L. 9000, oltre 10 aun1enti biennali del ventesimo. Ind enni Là per mezzo di trasporto L. 2000 e caro viveri come per legge. Limiti di età anni 35 s. e. di 1. Scadenza 10 agosto 1935. ANCONA.

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CARP1NELL0 (Forlì) . - Pos to di ineclico condott o. Stipendio ar1nuo L. 9000, o ltre 10 aumenti biennali del ventesimo. Ind ennità per m ezzo di trasport o e caro viveri come per legge. Limite di e tà anni 35 s. e. di 1. Scade11za 10 agosto 1935.

.

ConPoLò DI RIMINI (Forlì ). - ~osto di n1eclico condotto. Stipendio annuo L. 9000, oltre 10 aurì1enti biennali del ventesin10. Indennità per mezzo di trasporto L. 3000 e caro YÌYeri come per legge. Limite di età an11i 35 s. e. di l. Scadenza 10 agosto 1935. DoLo ( Venezia). O pedale Civile. - Al 25 settembre, ore 18; chirurgo prin1ario; L . 6000 e 4 quadrienni dee.; età li1nite 40 anni al 18 g iugno. Chiedere -annunzio. Rivolgersi alla Segreteria. FIRENZE. R. Arcispedale di S. A1. Nuova e Stabili1nenti. Riuniti. S<'a<i. 31 agosto. or e 17; a·ssisten te del Laboratorjo di rjcerchP clini che e bn lteriologiche e del turno per le malattie infetti,1e; titoli ed esami; e tà 1i111ite 30 an11i; L. 6400 lorde, indenniti. c.-v. e altre; noniina e due confern1 e biennali. Tassa L. 50. Chieclere annu n zio. Bi Yolgersi alla Segreteria. FIUl\1ANA n1 PREDAPPIO ~ t: O\' A ( fi'0rlì). - Po·s to di 111edico condotto. Sti1Jendio an11uo L. 10.000. oltre 10 aumenti b iennali del ventesi1110. I11cle1mità per mezzo di trasporto L. 2500 e caro yjyeri con1e per


]520

« IL POLICLINICO n

legge. Limite di età anni 35 s. e. di 1. Scadenza 10' agos lo 1935. Lr\IINALLO~Go (Belluno). Posto di medico condollo consorziale. Stipendio L. 8000 annue, oltre 5 aumenti <Juaòriennali del decimo. Se ufficiale sanitario L . 500. Per n1anutenzione ambulatorio L. 500. Indennità per mezzo di trasporlo: se con biciclelta. L. 1000; con motocicletta L. 2000; con automobile L. 3500. Caro-viveri con1e per legge . Limiti di età anni 32 salvo eccezioni di legge. Scadenza 15 agos to 1935. LONGIANO (Forlì) . - Pos to di m edi co condotto. Stipendio annuo L . 10.000, oltre 10 aume11ti biennali del ventesimo. Per l a direzione dell 'O·spedale Civico è concesso un compe11so di L. 2500. Indennilà per 1nezzi di trasporto L . 3000 e caro viveri come p er lcg g·e. Limite di e tà a11ni 35 s. P. di l. Scadenza 10 agosto 1935. Il\IOLA

(B ol ogna). Congregnzion e di Carilà. -

Al 31 ag os to ore 17, m eclico nell 'Ospedale P sichiatrico di S. Maria della Scal etta, con funzioni di primario e obbli g o clella guardia a tur110 ; stip. L. 15.500, 6 trie11ni decimo, alloggio o inòennità L . 2000, altre indennità. Chiedere bando alla Direzione~ Amministrativa della Co11gregazione . lVIoNTEGRIDOLFo (Forlì). - Posto di medi co condotto. ~ l ipendio annu o L. 9000, oltre 10 aumenti biennali ciel ven tesimo . . Indennità per mezzo di trasporlo J.,. 3000· e c aro viveri come per l egge. Limiti di e là ann i 35 s. e. di legge. Scaòenza 10 agosto 1935. On1sTANo (Cagliari) . Ospedale Civ ile. .S cad. 10 sett. ; medico primario; ·L . 12.000 e 2 sessenni decimo. Rivolger si alla Pre·siòe11za della Congreg azion e di Carità. PIETHAPERZIA (Enna ). - Posto di m edico condotto. Stipendi() artnl10 L. 8000 , oltre 5 aurr1enti qui11quennali del decimo. Limiti di et à anni 35 salvo eccezioni di legge. Scadenza 15 ag osto 1935. SAN GiusTINo n1 R11'>11N1 (Forlì ). - Pos to dj medico condotto. Stipendio annuo L.. 9000, oltre 10 at1menti bienn ali del ve11tesimo. Indennità per mezzo di trasporto L. 3000 e caro viveri come per legge. L1mi le cli età a11ni 35 s. e . di l . ,Scadenza lf) ag·os lo 1935. SAN 1c0Lò Co1'IELrco (Belluno) . - Posto di medico condotlo per i l co11·sorzio. Stipendio an nuo L . 9000, più indennità per n1ezzo di trasporto: se con bi cicletta L. 1000; se con motocicletta L. 2000. Limiti di etò ar111i 32 -salvo eccezioni di legge. Scadenza 15 agosto 1935. SOGLI "-NO AL Ru B1coNE (f 'orlz) . - Posto di m edico co11dol lo. S li p endio annuo L. 10.000, oltre 10 aum enti biennali del ventesimo. Ind ennità per 1nezzo di trasp orto L. 2000 e caro viveri come per legg·e. Limite di età anni 35 s. e. di 1. Scadenza 10 ag·os lo 1935. TEODORANO DI ~IELDOLA (Forl1 ). - Post o di medico co11dotto . Stipe11dio annuo L . 11.000, oltre 10 aumenti bie1111ali d el ventesimo . I11dennità per m ezzo di trasp o.r to L . 3000, e caro viveri come per l egge. ·L in1ite di età an11i 35 s. e . di l . Scadenza 10 ago ~ lo 1936. T E RAi\IO. Co nso r zi o Proviri ci al e .4. ntit uber co l ar e. Co11 co r o . p er tit oli ed esami , al posto di él Ssis l c 1~lc ~ itari a Yi sitatri ce del Dispensario Provinr ia le 1\nli tuber col or e di Teramo. Stipe11dio annuo i 11i zio le di L. 6000 con cinq11e aumenti qu adrienn nli <l èl d ecimo ed indennità di servizio attivo di

[ANNO XLII, NUl\I. 30)

L. 1000, il tutto al lordo delle ritenute a norma deJle disposizioni legisla li ve in vigore. Scadenza ore 12 del gior110 10 settembre 1935-.\ III. Per chiarimenti rivolgersi alìa Segreteria del Consorzio Pro\'inciale Antitubercolare. Teramo , 10 luglio 1935-XIII. TuorNA (Enna). - Poslo di uffici ale sa11ila1-io. Stipendio annuo L. 7000, ol lre 4 aume1l ti quinquennali del deci1no. Lintiti di età anni 35 1 salvo eccezioni di legge. Scade11za 15 agosto 1935. UDINE. Osp edale Civi·le. - · Al 25 agosto, ore 18 · primario de.rmosifilopata; titoli ed eventualm. esa~ r1:ii; età li:111ite 45 anr1i ; L. 5000 lorcle e con;ipartec1paz. Chiedere anr1unzio. Rivolgersi all 'Ammini·strazione. 1

VrLLAROSA (Enna). - Posto di ufficiale sani Lario. Stipendio annuo L. 6000 oltre quattro aumenti c1uinguennali del ùeci1110. Limiti di età anni 35 sa ] \'O eccezioni di legge. Scadenza 15 agosto 1935: . Bonn1GRBRA-S.rn REMO, cedesi avviata pratica medica, prelievo impian li ~noderni, eventualme11te ai1parecchi, mobili a ecc ., causa trasferimento fuori provincia. Miti pretese. Scrivere Dott. Cav. G. ~iazza, Bordighera.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Con recente decreto reale, su proposta del Ministro dell 'Educazione Nazionale, in applicazione clel R. D. L. 20 giugno 1985-XIII, n. 1070, è stato ricostituito il Consiglio Superiore dell 'Edu cazione Nazionale. Tra al tri , sono cbian1ati a farne parte i proff. : Dante De Blasi, accarlemico d'Italia, Napoli; Cesare Frugoni, l-lon1a; Nicola Pende, senatcre, Ge11ova ; Giovanni Perez, Roma; Pietro Roncloni , accademico d 'Italia, Milano.

Il prof. s en. Giu seJ)pe Sa11arelli , di Roma , è nominato vice-presidente del 26 Congresso interna7ionale di microbiol ogia, indetto a Londra dal 25 luglio all 'l agosto 1936. Il premio dell 'Accademia Reale dei Lincei per 111 Fisiologia è stato co11feri Io aJla men1oria del prof. Gaetano Vi~le. Il prof. Vittorio Giovel li, prin1ario 11ell 'Ospedale Civil e di Piacenza, è s ta lo classificato primo nel concorso per primario di radiologia e terapia fisica nell'Ospedale di S. l\llaria Nuova a Reggio Emilia ed ha assunto il posto. L'Accademia Ungh erese delle Sci e11ze ha eletto memb.ri onorari i proff. A. Koranyi , B. Kenyeres e T. Verebely, rispetlivamente titolari delle catt edre di clinica medica, 1nedir.ina legal e e clinica chirurgica alJ '{Jniversilà di Budapest, e il prof. A. Szent-Gyorgyi, titolare della cattedra di chimica biologica all 'Università di Szeged. Sir Kingsley Wood è nominato n1inistro del· l 'igiene dell 'Inghilterra. Il clott. N. J. Eastn1an, professore di ginecologia e ost etricia all '« Union Me'd ical C.JOllege )) di Peip jng (Cina), è stato chiamato ad. insegnare .ostetricia all 'Università John s Hopk1ns e nominato prin1ario ostetrico nell 'Ospeòale Johns Hopki1rs a BallimorJ . Il dott. A. ' "' . Bock è n on1inato professore d 'igien e all 'Univer i là Harvard in Boston.


~.ANNO

XLll , NuIVr. 3{}j

NOSTRE

SEZI ONE

PRATICA

1523

INFORMAZIONI

SETTJMANA MEDICA INTERNAZIONALE IN SVIZZERA organizzata dal j ournal Suisse de Médecine ..

.

MONTREUX,

9-14

SETTE MB RE

.~

193 5

Sotto il Patronato dell'Alto Consig·/io Federale della Confederazione Svizzera.

PR OG R AMMA 8 settembre 1935 - Riunione dei partecipanti e delle lor.) famiglie, al Casi110 di l\ilo11treux, alle ore 20,30.

9 ·settembre 1935

Apertura della ,Settima11a Medica Inte rnazionale dal Signor Co11sigliere Federale Dr. Et ter.

·

·Terapia ge nerale

Prof. Sir H. DALE (Londra) : La f arntacologia della segOJla cornuta; prof. \V. STRAUB (Monaco) : 150 anni di terapia digitalica; prof. F. DE QUERVAIN (Berna) : Le basi scienilìfiche fondamentali del'la profilassi del gozzo; prof. L. BRUNSCHVICG (Parigi) : I ntelligenza ed intuito.

10 settembre 1935 -

Vit amine ed ormoni.

Prof. P. KARRER (Zurigo) : I più rerenti svilupzJi delle ric erclie sulle vitamine; prof. F. voN MuLLER (l\ilonaco) : Le più recenti acquisizioni sull'adiposità, suo stabilir si e profilassi; prof. J. BAUER (Vienna) : Sui rapporti fra endoc r inologia e eredila.rielà; prof. E. LAQUEUR (Ams terdam): Orrrioni maschili e f e1nminili )· prof. E. ABDERBALDEN (Halle) : Su lla dipendenza tra r iclii esla di vitantine e di ormo11i in determinate condizioni; prof. H. E. S1GERIST (Baltimora) : L 'inquietudi11e attuale n el rrtondo medico.

11 settembre 1935 -

P atologia interna.

Prof. G. SANARELLI (Ron1a) : Le allergie emorragiche nella patologia umana e .sperimentale)· prof. CH. ICOLLE (Tunisi); Le infezioni inapparenli,: prof. A. LEl\IIERRE (Parigi) ; Le setticopiemie da Bacillus funduliformis )· prof. R. STAEHELIN (Basilea) . · ull 'insufficienza respiratoria e suo trattamento)· prof. E. l\iloNrz (Lisbona) : Risultati clinici dell'angiografia cerebrale. Visita delle Clin icl1e lJn iversitarie d i Losa11na. Prof. L. M1cHAUD (! ,osanna) : Questioni alt uali di patologia clirtica delle Nefropatie.

12 sette111bre 1935 -

Pediati·ia ed alimenta zione

Prof. A. l osÉCOURT (Parigi) : L e insufficien:e di cr escita in statura; prof. E. FEER (Zurigo) :

La neurosi vegetativa dei bai1nbini (Acrodinia).

Escursione a Broc e visita degli Stabilin1enti . es tlé.

13 settembre 1935 -- Cancro e r adioterapia. Prof. 1\11. AsKANAZY (Ginevra) : L ·:imporlanza degli studi sperimenlali sui tumor i)· prof. I. HoLl\ifGREN (Stoccolma) : La tub er colina ed il B.C.G. nel cancro dello stomaco) prof. H. HARTl\ifANN (Parigi) : L e irradiazioni ed il bisturi nel trai/amento dei cancri; prof. A. RosSELET (Losanna) : La r adiolerap1a fun zionale)· prof. E. BuRGI (Berna) : Nuovo indirizzo sc ientifico della Balneologia)· prof. P. M. BES::>E (Ginevra) : La fisioterapia lacusl re.

Serata ri·serYal a alle di sct1ssioni e libero scambio di vedu1 e lra i partecipanti della Settin1ana Medica lnte.r11azionale.

14 set1e1nbre 1935 - Questioni attuà li. Prof. F. VERZAR ( Bas.ilea) : Nuove conoscenze sulle f uri. zi oni assorbenti dell ' inl est.i no; prof. E. PAYR (Lìp·sia) ; Nuovi [Junti di vista sul ·trattamento delle ,-.,ialalfie arl i co l ari )· prof. J. D1Az (l\iladrid) : Il mefabulisrno nelle affezioni 1nuscolari)· prof. H. yv-. ~IArEn (Zurigo) : L a biologia delle tossicomani e.

I parlecipanti b eneficieran110 di facilitazioni specjali per il viaggio ecl il ·sog·giorno: le Ferrovie F'ederali accorderanno una riòu zio11e dal 15 al 45 % e a tal UOJ)O ogni info rm azio11e sarà fornita dal Segretariato d ella Set ti111a11a i\Ieclica Inter11azio11ale. L e Ferrovie l\;lonlreux-Oberlflnò-Bernois così come le Ferrovie delle n1011tag·ne regionali emettera11no dei biglietti con ritorno gratuito. Gli alb erghi di Montreux acco rrl eranno una riduzione del 10 % sul prezzo di sog·g ior11 0 e cli pensione. La tassa di iscrizi one per ]a partecipazione al]a ,Settimana 1\iied ica I11lernazion ale è d! franchi svizzeri 10 e dà diritto a riceve.r e gra li s il Yolun1e dei P'"esocon ti della S. ~I. I .

PPr og11i inforn1azio11e s upplem e11 lare rivolger si al Segretariato d ella "e/ I i1nana 11 eclica lnl er1iazionale in vizzera , Klo lerherg 27, Ba ilea (J our11al St1is e de 1\Iédecine).


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NOTIZIE

lL POLICLINICO

DIVERSE

Nei servizi sanitari centrali. ~n provvedimento in cor so il prof. Dante De Illasi, ac~ad.emico d '!talia, è nominato presidente

del Cons1gl10 Superiore di Sanità, con connesso ii~cari?o di esercitare l 'al la vjgilanza sulle funzioni elida tt1che e tecnico-scie11 lifiche dell 'Is lit u to di Sanità Pubblica. Nello stesso tempo, vien e nominato direttore d ell 'Istituto cli Sa11ilà Pubblj ca il prof. dott. Domenico Marolta, docente univer sitario e capo dei Laboratori chimici del Minis tero dell 'Interno. Le due norr1ine, che seguono quella r ecentissima clel prof. dott. Giovanni Petragnani, Retlore del1'UniYersità di Siena, a direttore generale della Sartità Pubblica, assicurano la collaborazione di tre en1inenti perso11alità assai note ed apprezzate n el campo della scienza, e danno sicuro affidamento cl1e le direttive del Duce per il potenzia1nento e la protezione della razza , troveranno la più inte1lig·ente e r apida applicazione. -

li comitato permanente dell'ufficio internazionale di igiene pubblica. Si è riunito in sessio11e slraordinaria nei mesi di aprile-mag~io , trattando in1portan li questioni che riguard ano anzitutto la prossima entrata in vigore della Convenzione Sanitaria i11ternazionale per la Navigazione aerea eci il trattamento delle malattie veneree i1ei marinai. della marina mercantile, per cui si sono rarcomanclate delle curetipo, con relativo libretto individuale, cure da seguirsi nellE.: diverse località in cui sposta l 'individuo. Altri problemi traltati rigu ardano la patogenesi d ella peste, il coler u (per cui sono stati present aiti rapporti circa la diag r1osi batteriologica in ba·se ai costituenti chimici clel corpo bacillare), la febbre gialla , il controllo igienico del latte ecc. .Sulla disinfezione termjr1ale, il Comitato si è pronunzialo 11el sen so ch e, pur tendendo a sviluppare la disi11fezio11e in corso di malattia, la disinfezione termi11 ale pl1ò r endere in qualche caso segn ala ti . ervizi. Il dott. A. Lutrario ha fallo diverse comu11icazioni , fra cui citian10 quelle sullo stato della maJaria in Ilalia, sulla m ortalità per tubercolosi nei vari g·ru ppi di età e sull ,Istituto Eastman p er rilevare la grande in1portanza delle malattie dentarie riel carrlpo d ella patologia.

Le Giornate n1ediche di Bruxelles. Come abbiamo annu11ziato, hanno adunato circa 2500 medici di lutte le parti d el inondo. Vi erano ufficialment e r appresentati 42 Stati. Alla seduta i11at1 g·urale, svoltasi nella sala magg iore delle feste dell 'Es1Josizior1e, assis levano il Re e la Regi11a, il corpo diplon1atico e politico, altissi 1ne personalità. Il minis tro d ell 'interno e dell 'igien e, Du But de Warnaff, con1mentò con efficacia e con spirito il progr ru11rr1a dei l avori e fece l 'elogio d el n1cdico pratico, a cui le « giornate» so110 de·stinate. Il decan o della Facoltà m edica di Parigi, prof. Roussy, illu ~ trò la vita intellettuale d el Belgio. Il presidenle del comitato ordinatore, prof. Zunz, d opo aver riro rclato il compianto Re Alberto, s 'intrattenne sul t ema generale all'ordine del g iorno, l'endocrinologia , rilevandone Ja comples i là, le U])plicazioni , le lacune. Il prof. Loeper di Parigi tenne poi il discorso inaugurale su cc i medici davanti la m11sica », facendo opera d 'eru-

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[AN~o

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clito, di poeta e di fi siologo. Spaziando in varì do~ini , dimostrò quanto il medico abbia bisogno d1 cultura generale e di sensibilità-. Una musica 1nilitare . e la veccl1ia società corale « Orfeo » pre.. tarono il loro con cor so a questa nlagnifica manifestazione. I lavori si svol sero nei locali dell 'esposizione· le attratLive di questa non valsero a distoglier~ dalle sedute i co11gre·ssisti. · fi1o1Lo apprezzate furono una lezione e una conferenza d el sen. Pende, clelle quali già demmo notizia, e una relazione del prof. Donaggio. La conferenza d el Pende fu illustrata da proiezioni che l)rovocarono un ·entu·siastico applauso al Duce. In occasiono delle g·iornate inediche si sono riunite anche la Società meclica di educazione fisica e degli sport~, l~ Lega co11tro il reumatismo, la Lega contro il ciarlatanismo ecc. Conte1nporanea1nente ebbe anche luog·o il Cong.r esso di medicina e di farmacia militare. Alle giornate fu unita una mostra medica inLernazionale di apparecchi e strumenti, prodotti farmaceutici, materiale sanitario; importanti ditte di varì Paes~ di tutta l 'Europa h anno rivaleggiato iti ingegnosità per con·seJ1tire ai medici di document~rsi sui progressi realizzati in vari campi. V'era anche una 111ostra internazionale di p eriodici di m edicin:i.. Gra11diosi tralteni1nenti hanno inframezzato i laYorj; espressamente per i medici hanno avuto luog·o una serata òi g·ala al Teet tro ReaJe della cc Mont1aie » e i1n concerto diretto dal maestro italiano Sabata. Un banchetto ha riunito circa 700 m edici. Il (( Bruxelles-Médi c.;al », promotore delle « giorrtate », ha dedicato ad esse un numero speciale.

Le assise italiane di niedicina generale. Il 7 luglio ebbe luogo a Milano la prima as·s emblea generale per l 'alta Italia <l elle assise di medicir1a generale. Vi co11vennero numerosissimi merlici. La seduta inaugurale si svolse nell'Istituto di palolog·ia me<lica della R. Università (Padiglione Granelli). Dopo un breve saluto del pre·side11te, prof. Luigi Zoja., parlò il segretario del Comitato promolore, dott. GerJ)i, animatore dell'iniziativa. Seg uì la discu·ssion e sul tema «L'ulcera gastroduodenale », cui parteciparono illustri studiosi, quali Zoia, D<>Ilati, Ferrata, Cairpi, Giugni, GaYazze11j, Ponticaccia e molli altri . Al Lermine della ril1nione si approvò, con entusiasmo, la propos la di una sedula in comune con le Assise francesi di 1nedicina, che si terranno a Nizza n ella Pasqua del 1936, sotto l'egida del Comitato Italia-Francia. Si inviarono lelegrammi di os·sequio al Duce ed alle Gera.r chie fasciste .

Alla Centrale del latte di Roma. L 'Amministrazione del Governatorato di Roma , 11ell 'intento di perfezionare sempre più e sempre meglio la ·sua vigilanza ed il suo controllo sugli alimenti di maggiore consumo popolare, ha, t~a gli altri provvedin1en ti , assunto in data 1~ lugl10 la gestione 'liretta d ell a Centrale del Latte, sino ad allora gestita dalla Società Anonima Consorzio Laziale Produttori Latte che l'aveva a'1-uta in concessione con atto del 18 febbraio 1933-XI. TI Governatore, pertanto, col provvediID:ento che rescind e la convenzione suddetta, ha nom1nato suo delegato per la gestione della Centrale del Latte il cav . di gr . cr. avv. Pietro Del ' ' ecchio, con la sovraintendenza tecnica dell'ispettore generale ve-


(ANNO XLII, N·ul\1. 30]

SEZIONE PRATICA

terinario comm. prof. dott. Gaetano Angelici, fern1e sempre le competenze e le attribuzioni del! 'Ufficio d 'Igiene. L 'avv. Del Vecchio è un profondo conoscitore clelle varie questioni inerenti alla vita cittadina. Per molti anni eg·Ii fu consigliere comunale ed assessore. Del prof. Angelici è n otissima la competenza in Lu lti i problemi d 'igien e alimentare.

Un po' dovunque. .

Il 5° ·C ongresso internazionale d elle piante me(iicinali è indetto a Bruxelles dal 29 luglio al 3 agosto. Rappresentante del Governo Italiano è il prof. Giuseppe Sabatini, clinico m edico di Sassari, il quale è an ch e relato.r e sul tema « Fitoterapia », ~n collaborazione cori il prof. Wasicky, farmacologo di Vienna. Al Congresso sarà a11nessa una grand e Mostra d elle pia11tt> officinali italiane e loro derivati; essa viene jnaugurata dal r appresentante d el Governo italiano il 29 luglio. La ooa riunio11e dell 'A·ssociazione Americana per il progresso• d ella scienza si è tenuta a ~Minneapo­ lis dal 24 al 29 giug110. La Sezione Medica h a tenuto delle .r iunioni insieme all 'Associ~zione Medi-ca d ello Stato di Minnesota ; temi discu ssi furono: recenti progr essi nella terapia del cancro; terapia entlocrina; semplificazione d ell 'as·sist en za os tetrica; ecc. L '11a riunione cl ei medici dei P aesi al pini si t errà il 7 e l '8 o l tobre a Innsbruck; n e faranno parte inlernisti, chiru.rgi , neurologi, pediatri, gir1ecologi ecc. Verranno discu ssi i temi: Disturbi delle secrezioni intern e; Lesioni artritiche . Tra i relatori è il prof. Catterina di Gen.o va Il 5° Congresso d ella Federazione delle società d elle scie11ze n1ediche dell'Africa del Nord ·si è te11 uto a Orano (Algeria), sotto la presidenza del dott. Abadie. Si è d eciso ch e il 6° Con gresso si adunerà i1el 1936 a Rabaf-Casablanca (Marocco). La 3a. Confer e n za panamericana della Croc~ Rossa. è j11detta a Rio d e J aneiro dal 15 al 26 settembre. La Società Led esca per la storia della medicin a, d elle scienze n aturali e della tecnica si adu11erà clal 29 agos to al 2 sett en1b.r e in Bamber g. (Rivolgersi al seg.retario, Dr. vValter Altelt, Institut fiir Geschichte d er Medjzin und der Naturwissensch afte, Univer sitats lr. 3b , Berlin NW 7, (;·ermania). La ,Società di Oste Lricia e Gine-cologia delle Tre ' en ezie si è adunata il 7 luglio a Tries te, sotto la presidenza del prof. G. Revoltella , as·sistito dal segretario prof. E. Maurizio. Sono state fatte comunicazioni da.: O. Via11a, E. l\t1aurizio , F. Strina, ~1. Geyer, ì\iiozzetti-Monlerumici, F. Mandruzzato, Duca, Desenibus. La Società Tosco-Umbra di Chirurg ia si è adun at a il 19 aprile; sono ·st ate fatte comunicazioni da: G. Lucarelli, C. Beccari, P. Bucalossi, E. Franceschi. 7

La Società l\tiarchigiana di Ost etricia e Ginecoloa ia h a tenulo una riunione ad Ascoli Pjceno il 29 giugno, sotto la presiden za òel prof. ~1. Floris, assistito dal segreta.rio prof. A. Gusso. Sono state svol le comu11icazioni da: S. Pascali, A. Gusso, V. Rossi, R. Mascioli, S. Scornavacca, ~I. Floris.

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L'Associazione ~Iedica Triestina si è adunata nei giorni 31 n taggio, 7, 14, 21, 23 e 28 g iugno, so tto La presidenza del prof. C. Ravasini, assistito dal segretario dott. G:. Robba. Furono fatte comunicazioni e conferenze d a: G. Susa, L. Lovisato; M. Gio·seffi; A. Mezzari, P. Petronio, A. Pace; A. Papale, O. Visjn; P. Iucchia, A. Cher si ; V. de Franceschi . . ; E Freund , S. Zuech, l\tl . Gorta11, C. Ravas1n1 . Nell '« Hòtel-Dieu » di Pari~ri è sla lo or ganizzato un dispen sario di t erapia fisicélJ, intitola lo a Gilb ert; comprende i servizi: idroterapia, meccanoterapia, cinesiterapia, elettroterapia, radioterapia. Oltre 150 medici della Llgu.r ia, d el Piemonte e d ella Lombardia, si sono dati convegn o, il 15 luglio, a Garessio, per assistere all 'inau gurazione del nuovo stabilimen to lerapeutico per le cure delle acque di San Bernardo. All 'in au gurazion e erano 11r esenti il podestà di 1'orino, ing . Sartirana, e uno stuolo di gerarchi provinciali. Tutti i con venuti nel p omeriggio ·si sono portati in gita al colle di San Bernardo, dove nasce la freschissim a e salutare sorgente. Il sottosegretario alle Comunicazioni sen. Host 1 ' enturi h a visitalo le nuove costruzioni d ello Stabili1r1e11to termale di Acqui. Il 19 luglio l 'on. Biagi, presidente dell 'Istituto fa ~ci sta per la previdenza sociale, accompagnato dal direttore generale prof. ~1edolaghi e dal provveditore generale d ello Stato con1m. Bartolini, ha visitato l 'ospedale san atoriale di Porta Fu rb a in Rom a, diretto dal prof. F ederigo Bocchetti e che ospita oltre 500 infermi. Il Comitato nazionale p er lo studio del laYoro agricolo h a deliberato di for1dare a Li l loria una Stazione sperimentale per lo studio dell 'alirnenta-. zione e d el lavoro agricolo; essa funzion erà sotto g·li ~uspici de~ Consiglio Nazio11ale d elle Ricer ch e. Il 4 luglio venne inau gurato a Bruxelles il nuovo gr andioso ospedale ,S l .-Pierre. presertti i Sovrani del Belgio, le é\Utorità politiche, il corpo diplomatico. Il nuovo ospedale, sorto al p ost o del vecchio o~pedale omonimo dem olito, ~on i mezzi cospicui forniti dall:i Fondazione Rockefeller , sarà unica-niente d estin<.tto all 'in·segnamento universitario. Comprende l 'osp edale proprian1ente detto, un padiglion e per contagiosi, una casa ed una scuola per infermiere (d edicat e alla memoria di Edith Cavell e di Marie Depage), un piccolo convento per le s uore ospedalier e, una chiesa ecc. Nell 'atrio è stato trasportato il monumento ai medici belgi caduti in guerra. È stala inaug·urata a Londra in presenza del Re,. una grandiosa Scuolai rli perfezionamento 1nedico, istituita col con cor so dell '(jnive1·sità, del Governo e del ~Iunicipio, il quale ha destinato all 'uopo l 'Ospedale Hammersmith . Il 7 luglio venne inaugurato il sanatorio francese per gli studenti , sorto nell 'Isère; era presente il rrtinis tro Herri ot. Il 1° luglio venne inau gurato n ell 'Ospedale Rod olfo Virchow di Berlino un istituto oncologico, le cui fi11alità sorto prevalenten1ente cliniche ed assist en ziali ; sar à diretto dal prof. Cramer. Il 6 lu!rlio all 'Istituto Pas teur di Parigi venn e celebrato '"'il cinquanlesimo anniversario della prima vaccina.tione anlirabbica eseguita da Luigi Pa-


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cc IL POLCCLINICO »

steur. La cerimonia fu presieduta dal ministro della sainit à Ernest Lafont. · L 'Etiopia è uno d ei p ochi Paesi che ancora non h anno aderilo alla Conveozione di Ginevra per la -Croce Rossa; quindi in caso di · gl1erra non ha il <liritlo di valersi dell'emblema della Croce 1-la~:sa e no11 l1a il d o vere di r ispettar lo. L 'epidemia di tifoide deter1ni11atasi a Ron1a è in forte decrescenza, co1ne risulta dai dati documentativi pubblicati nei quotidiani. La cc Società per il soccorso a vedove e orfani di medici » di Londra , che si aduna 4 vol le l 'anno, n ell 'ultima riunione, tenuta·si il 3 luglio, ha approvato lo stanziamen to cli 2.258 sterline (150.000 lire it.) per il pagamento semestrale di pensioni ; furo110 s tabilite alcune r1uove pe11·sioni (importanti sterline 60 e 70 l'anno) per vedove. Sede della segreteria: Chandos Street 11, London W. 1.

[ANNO XLII,

NUl\I.

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Diflerjte e croup. 174 (318); Meningite cerebro-spinale epidemica 8 (8); Poliomielite anteriore acuta 12 (13) ; E11cefalite letargica 2 (2); Anchilastomiasi 10 (11); Rabbia: inorsicuralure di a11imali .r abbici o sospetti 60 (101), dichiarata - (- ); Pustola ma ligna 25 (28). . Denunzie dal 1° l u·g lio al 7 lug·li9: Morbillo 385 (1757); Scarlattina 119 (293) ; Pertosse 149 (447); Varicella 1~9 (266); Vaiuolo e. vaiuoloide - (-); Febbre tifoidea 289 (2296) ; Infezioni paratifiche 52 (69); Febbre ondulante 51· (77); Di ssenteria 11 (20); Difterite e cro·u p 164 (289); Meningite cerebro-spi11ale epidem ica 13 (15); Poliomielj te anteriore acuta 17 (21) ; Encefalile letargica 1 (1); Anchilostomiasi 10 (21) ; Rabbia : inorsicature di animali rabbici o sospetti 58 (85) , dichiarata - (-); Pustola Inaligna 38 (40).

ANNALI D'IGIENE. B deceduto il g r. lJff. dott. EGISTO TERZI, direttore generale d ell 'Opera Nazionale lVIaternità e Infanzia. Dopo aver retto varie ~refet ture , aveva d alo, per circa tre anni, la sua intelligente attività e la sua e·sperienza amministrativa al la grande is li tuzione del Regime. A. P.

B morto a Parigi in età di oltre 103 nnni il dott. 1

ALEXANDRE GuÉNIOT, decano di quell'Accademia di i11edicina, autore di studi pregevoli i11 vari campi della medicina e del libro cc P er vi vere cento . anni ».

Le malattie infettive in Italia. 1Vumero dei Comuni colpiti e numero dei cas i (fra parentesi).

Denunzie d a1l 24 g-iugno al 30 giug·no: Morbillo 383 (1774); Scar latti11a 104 (306) ; Pert osse 117 (308); Varicella 143 (301); Vaiuolo e vaiuoloide - (- ); F ebbre tifoidea 205 (1045); Infezioni p aratifiche 46 (81) ; Febbre ondulante 55 (76); Dissenteria 15 (19) ;

PUB BLI CAZIONE MENSILE. Sommario del N. 6, 1934.

Memorie originali : A. M1ss1ROLI: La casa cpnsiderata nei riguardi della diff,u sione della febbre tifoide (4 tavole). - V . DE FERMO e R. TECCE. Umidità nelle abitazioni. Note preventive : P. BARDELLI e c. MENZANI: Ricerche sulla fluorosi sa>ontanea dei rumjnanti. - Riv iste ge. nerali : E. POSTIGLIONE: Conservazione delle carni per l'alimentazione delle trup1pe. - Note di tecnica : L. SCHIOPPA: Sul riconoscimento microsc<>'J)ico del pomodoro e dei s uoi derivati (9 tavole). - Recensioni (Demografia - Microbiologia). - Rivista bibliografica. Servizi igien ico-sanitari. Notizie. Allegato (Igea). Abbonamento pel 1934 : Italia L. 60, Estero L. 1 00; ai nostri abbonati L. 5 5 e L. 9 5 rispetti \·amen te. Abbonamento di saggio semestrale: Italia L. 3 O, estero L. 50; ai nostri abbonati L. 28,50 e L. 4 8, 5 O rispettivanlente. E' stabilito anche un abbonamento annuo al solo Allegato 1< Igea ,,, ipe.r L. 1 O. N u:meri di saggio a ricb iesta . Per otten ~re quanto sopra rivolgersi direttamente all'editore LUIGI POZZI, via Sistina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. Alcool nel san g u e . . . . . . . . . . . . Pag. 1517 Bacillo tubercolare: ricer ca . . . . . . }) 1517 Batl eri anaerobi della vagin.'.l i11 d onne gravirle e puerpere sa11e . . . . . )) 1514 Bibliog raua . . . . . . . . . . . . . }) 1509 Cancro: ricerch e . . . . . . . . . . . . )) 1514 Can cro : reaziorLe di Kopac.;ze,vsky . . . )) 1513 ,C oxalgia tubercolar e iniziale: diagno i d j fftrenzial e . . . . . . . . . . . . . . )) 1515 Dermatologia: pomata all "os ido di in cr . curio . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1515 Diarree del poppant e . . . . . . . . . . )) 1504 Djflerite : diagnosi batteriologica . . . . )) 1517 1507 Dol icocolon : ·s Luclio p atogen etico . . . . }) Fe11on1e110 di Shvvarlzm an -Sa11ar elli ro n fi ltra lo di S1reptothrix . . . . . . . . }) 1514 Fj s Lo la epa lo-poln1011a.re . . . . . . . . }) 1479 Ga lro-enterile: cljsidratazio11e ed acido i )) 1503 Gtt lro-enteropatic cli orig·ine allergica . )) 1502

Ginocchio: cisti . . . . . . . . . . . . . Pag. 1515 1516 Latte: controllo della pas torizzazion e . » 1518 f_,avoro: di/ esa del . . . . . . . . . . » )) 1516 Osteomielite della tibia : in t erven lo • 1498 Paratifo infantile: segr10 precoce . . . . » Parkinsonism o en cefali Lh;o : r ecenti ac1487 quisizioni s ulla cura . . . . . . . . » Sciatiche: trattam. chirurgico . . . » 1513 1518 Se rvizi igienico-sanitari . . . . . . . . · » 1513 S lomaco: cr omoscopia . . . . . - . · » 1515 1"ifoide: complicazioni osteo-articolari . » 1514 'fubercolo·s j : ultravirus . . . . . · · · · » l~ lcera gastro-duotler1ale: cura co11 estrat150S ti di muco&a gastrjca . . . . · · · · · » 1514 Ur e tra p eniena: calcolo volumi110 o . . )) 1516 U lioni: tratlain ento .. . . . · · · · · n l 1Le.ro in tra,-aglio: rotlura·spo11ta n ea . » 1514 \ ' oce e lingu aggio : s Ludì . . . . · · » · 1510

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O•ritti d i proprietà riservat i. -

A

C. tRucuN1. ked . capo Roma · StHb . Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

Pozzi, resp


Roma, 5 A.gosto 1935 - XIIJ

ANNO XLII

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Nnm. 31

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fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

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DURA~TE

SEZION~ I>RA.TICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO~ Note e contributi : L. Savagnone: Sul Kala-azar viscerale negli adulti. Osservazioni cliniche : G. De Bonis: Linfoadenosi leucemica subacutJ. con sintomatologia e decorso atipici. Problemi d'attualità : L. Ferrannini: La cura bulgara di a l cuni postumi di encefalite letargica (2a. comunicazione). Sunti e rassegne : ORGANI DELLA RESPIRAZIONE: M. Gurfinkiel: Gli ascessi e le sup·p urazioni pulmonari. J. Alexa.nder: Pneumolisi sapraperiostea e sottocostale con piombaigigio dei m.u scoli pettorali. - CUORE : E. Doumer : Infarto del mioca rdio a forma puramente digestiva . ...:.... A. Clero, B. Zadoc-Kahn e R. André: Considerazioni sull'evoluzione della dissociazione auricolo-ventricolare. - MISCELLANEA: T. Pontano: Si può associare l 'immunità passjva serica con l'immunità attiva anatomica. - S. Zoochi: Il l)unto doloroso costo-lombare del Cova nella pielite gravidica. Cenni bibliografici. Accademie, S<>cietà Mediche, Congressi: .Società Medico-

Ohi1,u.rgica di P a dova. - Società Medico-Chirurgica di Bologna. - Società Medico-Ohiurgica di Catania. - Società Medico-Chirurgica di Pavia. - Società Medic<rChirurgica Veneziama. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: L'angina premonitoria delle gonococcie. - L'ipertensione parossistica. - Note terapeutiche di una nuova associazion e sedativa. - Il t r attamento del teta no. . Gli edemi della gravidainza. - Emmenagoghi. - Intolleranza •cutanea al ,g omenol. - SEMEIOTICA : Sintomi di anemia dei baimbini. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Con,tr<YVersie giuridiche. - Risposte a quesiti per questioni di m assi.ma. Nella vita profe~sionale : Oro11aca del movimento pro. f cssionale. - O:>ncorsi.

NOTE E CONTRIBUTI

Aresu, Dal Collo, Longo , Corona, Manai, !Franco, Naiera Angulo, D 'Oelsnitz, Caminopetros, PJazy e l\fercandier, Oln1er, Abrami, Gregoire e Vallich, Benhamon, Gille e Nouchy, Cassaoute, Girand e Trabuch, Sepet, Lescrrand e Poillas, Joyeux, Oli va, eoc. L 'accerta1nento di nuo,,i casi di l{ala-azar mediterraneo in adulto &i sussegue con ritmo crescente e i)erò· non mi è sembrato privo di i11teiresse riferire i due seguenti che ho potuto seguire per lungo periodo di cure e nei quali è stata debitamente fondata la diagnosi non pure sulla scorta del quadro sintomatologico, d 'altronde assolluitamei1Le caratteristicoJ ma ancora sul reperto positivo - in ambedue del parassita ottenuto con la puntura della n1 ilza. I due infermi furono curati: uno , in un primo tempo , con iniezi·o ni endovenose di tartrato doppio di potassio e di antimonio (Di Cristina e Caronìa) e dopo uria pausa di 2 ' n1esi, con la soluzione di tartrato doppio di sodio ed antimonio (Car1nata) con cui fu e~;clusivameinte trattato il secondo infermo. Riassumo , intanto, i due casi che si prestano ad una discus ione clinica.

l srr1 U1' 0 nr PATOLOGI.<\ DELLA R. UNIVERSITÀ DI diretto dal prof. S. LA

~1ED 1 CA PALERMO 1FRAN CA

Sul Kala-azar viscerale degli adulti per il dott. Lucro

S .<\VAGNONE,

assistente vol .

Com'è noto, sino a poohi anni fa la leishn1aI) iosi fu ritenuta propria dell'infanzia ed i casi cl i K.ala-azar in atlult9 descritti da La Ca va, l!'ulci, Basile, Cesa Bianchi, Tedesahi, Tropea110, Cretien, Alvarez, Spagnolio e !Fusco, Crist.omanos, Ascher, Petrow, ecc. erano consicleratj. eccezionali se non addirittura qiuali cu1 iosità nosologiche. In epoca pì1ì recente Sanfilippo ha illustrato u11 caso di Kala-azar in adulto e Pontano in un uomo di 52 anni. l\'I. Ascoli ha creduto richiamare I'attenzioin e sulla relativa frequenza della malattia nello adulLo nelle su e varie ma11ifestazioni cli11iche. Sono da ricordare anche i contrilbuti di Franchini, Giordano, Izar, D'Agostino, Soro-e,

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.


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H

lL POLlCLINlCO »

CAso I. - Prinz. ~Iaria110, di a11ni 37, da. Caltavuturo (prov. di Palermo), muratore, coni.ugato. Anamnesi: Il padre morto a 78 a. per trauma. La madre, vivente e sana, 11a avuto sei gravidanze tutte co11dotte a termine e seguite da parto fisiologico: dei figli due sono 111orti in tenera età per cause che l'infermo non sa precisare : gli allri sono viventi e sani. L 'infermo, nato da gravidanza e parlo eutocico, ebbe sviluppo normale. A tre a11ni ebbe rosolia, a 13 a. scarlattina. A 19 a. prestò regolare serYizio n1ilitare du1ante il quale però con Lrasse blenorragia. ed ulcere veneree, delle quali affezioni g·uarì radicalmente dopo cure approprjate. A 21 a. contrasse nozze con una donna apparentemente sana, la quale ha avuto sette gravidanze, due delle quali furono interrotte da aborto, mentre le altre furono condotte a termine e seguite da parto fisiologico. Dei figli uno è morto ir1 tenera età per cause che l 'infermo non sa precisare; gli altri sono viventi e sani . A 29 a. soffrì d'una affezione caratterizzata da vaghi dolori in tutto il corpo, brivido, febbre alta quotidiana leggermente remittente: di detta affezione guarì in seg·uito a cura cl1ininica dopo circa 4 mesi. L'attuale malattia s'iniziava nei primi del 1933 con brivi<lo, febbre alta (40°) cl1e cedeva col sudore. Gli accessi dapprin1a, erano irregolari, . in seguito divennero più frequenti. Nei prin1i tempi si ct1rò in casa con rimedi empirici : dopo alcuni mesi (tre) fu .ricoverato in os-µec.lale clove fu curato col chi.nino, ma uscì volontariamente dopo alcuni giorni. Ripartì per il paese nalio oYe co11tjnuò a fare cure chininiche ed arsenicali; i11a la febbre persistette e ritornò alle cure dell 'ospedale nel dicembre 1933 doYe fu accolto i11 una sezione dipendente dall 'Istituto di Patologi.a ~1Iedica. Es(l)me obiet·livo: Individuo in buone condizioni ge11erali.. Sviluppo schelelrico regolare, muscoli eutrofici, pannicolo adiposo scarso, pelle di colorito bruno. Mucose visibili rosee. Linfoglandole della grandezza, massin1a di un fagiuolo in tutte le stazioni. Epitrocleari palpabili. Facies composita. Decubito indifferente. Nulla a carico del capo e del collo. Le pupille reagiscono bene alla luce ed all 'accomodazione e al dolore. Torace di ~orma cilindro-conica, si1nmetrico; tipo respiratorio: costo-addominale. Le due n1età del torace si espandono egualmente, ritmicamente, simn1etricamente. Alla palpazione f. v. t. normale in tutto l'ambito. Niente dolorabilità, nè sfregamento, nè fremiti. Alla percussio11e suono chiaro polmonare in tutto l 'ambito; espansione degli apici e delle basi normali. Ascoltazione: murmure vescicolare normale. All'esame dell 'apparato cardioYascolare si nota: itto al IV spazio intere. s. un centim. all 'interno del 1'emicl a ve are; esso è ri Lmico, circo seritto, di frequenza leggermente aumentata (86). Niente fremiti, nè sfregamenti. Aie d 'ottusità relativa ed assoluta normali. Toni netti, ritn1ici, uguali su tulli i focolai. Polso di frequenza aumentata (86) ritn1ico, eguale, di tensione normale. Addon1e di forma slargata in al to, di volume aumentato, asimmetrico per u11a prevalenza del lato sinistro. Non si osservano reticoli venosi. Alla pa1pazione non si nota difesa nlt1scolare su tutti i quadranti.

Non si nota110 frega111e11ti. All 'esa1ne della inilza si rileva che il polo inferiore giunge in basso circa sei dita al disotto dell'ombelicale trasversa, oltre1)assa11do inedial1nente la linea xifoombelicale cli circa tre dita trasverse. Es a è di consistenza au1nen tata, a superficie liscia, è dolente ed ha margini arrotonda1li. Si sposta con i movin1e11ti del respiro seguend0> una linea cl1e Ya dall 'alto in basso e dal! 'esterno. nll 'in Lerno. Il margine sup eriore alla percussione raggiunge lungo l 'ascellare media l 'ottava costa. Il fega.to deborda dall'arcata costale circa tre· dita trasverse lu11go l 'emiclaveare. Esso è di consistenza au1nentata, a superficie liscia, leggern1e11te dolen le ed ha inargini arrotondati. Il limite superiore di ottu sità relativa del feg·ato g iunge lt111g·o l 'emiclaveare al IV spazio intercostale. Nulla a carico degli allri org·ani e clegli arti. Nulla d'importante all 'esame del sistema nervoso. Esame lielle urine: no r111ale. (Tale si conservai dura,n te il trattamento Lerapeu lico). Esam~ del sangize: gl. r. 2.800.000, gl. b. 4000, Hb. 60, v. gl. 1,07. Form. leucocitaria: i1eutro-· fili 64, linfociti 30, monociti 6. R. Wassermann , Cilhocol, Meinicke: negative. Pr. Mx. 95, Mn. 65 al Pacb0r1. Ricerca parassita malarico: negativa. Esame della polpa splenica: presenza del parnssita della leis,h n1aniosi (dic. 1933). Reazio11e di 1Ylackie e Napicr (al<leidtest leuco-gelidificazione) : positiva. Reazio,n e Brahmachari (ringle8t) : positiva: (globt1lin precipitazione) : po iliva. 1

CAso II. - Ct1c. Calcedo11io, di a1111i 22, da L ercara , celibe, muratore. Anamnesi. Il padre, vivente, è se111pre s lato in buona salute fino :lei u11 anno fa , epoca in cui - a dire dell 'infer1110 - comi11ciò a soffrire di accessi asmatici in seg·uito ad inala.zione di pol-· vere da strada . La madre ha avuto tre gravidanze tutte condotte a termine; è morla all'età di 35 an11i per· malattia. che l 'infer1110 no11 sa precisare. Una sorella è vivente e gode buona salute; un fratello r i11orto ad otto rnesi di età per malattia che· l 'infermo non ricorcla . L 'infermo nacque a ier1nine <la parto fisiolo-· gico, allattò al seno ni.alerno, co1npì i pri111i atti fisiologici in ep·oca. normale. Non ricorda di avere sofferto alcuna n1alattia· 11ell 'infanzia. A 17 anni contrasse blenorragia di cui guarì nello spazio di 20 giorni . Riferisce di aver soffer lo a 18 anni di a11gina follicola,re che durò otto gior11i. Fu git1dicato· abile alla visita militare ina non prestò servizio· perchè esentatone per rag-ioni non inerenti alla sua salute. L'attuale n1alattia rin1011 la ad un an110 e mezzo fa,, epoca jn cui in pieno be11essere, dopo aver per 8 n1esi consecutivi lavora lo nelJe vicinanze di 'fer1nini (ponte S. Leonardo) venne colto da· febbre di modico grado prevalentemente serotina, cefalea , senso di astenia, alt ernative di diarrea e di stipsi, forti dolori al ventre ogni qualvolta si accingeva a svuota.re l 'alvo. Continuò tut1

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[A~NO

XLII, ~l: l\I. 31]

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SEZIONE PRATICA

ta1Yia a Javorare per circa 8 ine . . i ; da allora accentuandosi tale sintomalologia , fu costretto a sospendere il laYoro. Ricorse all'opera di un sanitario , il quale gli pralicò clelle cure sulle guali nulla ! 'infermo sa clirci. Da quattro inesi ha cominciato a i1ota,re un aurt1en to progressivo cli volume dell 'addon1e, un senso di peso all 'acldon1e stesso, un 'accE::11 luazione clella febbre che, prevale11lcmen le .serotina, è s tata talora preceduta da brividi, un 'accentuazior1e infine dei disturbi inteslinali già n1enzionati. Si è fa.tto pertanto ricoverare in Ospedale, dopo essersi assoggeltato a cure chininich e prolungate n1algrado le quali il processo febbrile , sa lvo brevi soste, 11a persj s lito con accessi ripeluli i1ella stessa gior11ata. E s ta lo accolto i1ell 3, Sezio11e dipe11de11 te dall 'Istituto di Patologia ì\Ieclica. Esame obbiettivo. ,Sch eletro regoìar111enle sviluppato. ~Iuscoli ipotrofici e tonici. La pelle si solleva in pliche piuttosto al le , di cretan1ente spesse ed elas ticl1e, colorito della pelle e delle i11ucose visibili pallido. ì\Iicro1101iadeni:l. alle regioni inguinali ; decubito in<lifferen te, ede1ni assenti. P. 88. T. 37°,8. R. 20. Il torace all 'i pezione si presenta cli for111a cilindro-conica, leggern1ente slargato alla base . Angolo di Louys poco evidente, ang·olo epigastrico un poco maggiore clel retto, fo sse sopra- e sottorlavicolari poco evidenti. Regioni sopr a.spi11ose pianeggianti . Spazi intercos lali J)OCO Yisibili. Tipo del respiro: costo-addon1inale. Le due melà si espandono egualme11te. Non si notano rientramenti inspiratori. Alla palpazione si confermano i cla ti della ispezio11e. .>\ssenza di punti dolorosi e di zone iperestesiche. Fremito toraco-Yocale nor1nale. Alla p ercu sione s~ apprezza tono chiaro pol1nonare su lutto 1!an1bito. Il li111ile inferiore del polmone sinistro arriYa in corrispo11clenza dell 'ar1golo scapolare, all '8° spazio intercos tale, difCendendo gradata111ente in b asso fino aicl ar.ri,·are sulla paraYertebrale all 'u11cleci111a costola. I 1nargini polmonari si es1)andono b ene 11elle profo11de inspirazioni. All 'ascollazione si apprezza il n1ur111ure vescicolare normale in tutto l 'a1nbito respiratorio. All 'esame dell 'apparalo cardiovascolar e si nota: I spezione· I1npulso cardiaco visibile al 4° spazio sull'emiclaveare. Non si i1otano bozza precordiale, nè pulsazioni abnormi. · Palpazione : L 'impulso carcliaco appare debole e circoscrivibile col polpastrello del dito. Non si percepì cono fremiti. Il polso si presenta di n1edia an1piez~ a, freque11te , Yalido, ritmico. Percuss ione: L 'aia cardiaca relatiYa , co1ne pure quella assoluta risultano nei li111iti normali. A sco ltazi on e : Si nota. u11 legg·ero soffio sistolico ~he si ascolt a i11eglio in corrispondenza dell 'impul so cardiaco. LieYe accentuazione del 2° tono sulla polmonare. Addome: All 'ispezione l 'addo1~1e si presenta di forma esagonale, è un po' slargato nella parte alta1: linea xifo-ombelicale pianeggiante, ombelico-pubica convessa, cicatrice 01nbeliéale pia11eggiante. La palpazione sia superficiale ch e profonda non suscita dolore. . La resistenza clella p arete n1uscolare non appare aumentata. i nota alla palpazione profonda una massa di consistenza duro-elastica, a superfi cie liscia , a margini arrotondati , che occupa tut1o il quadrante superiore sinistro e parte dell 'in-

ferior3 sinistro e che i11 alto i continua. sotto i ·arcata costale. Il i11arg·ine inferiore arriva in basso quattro dita al disotto dell 'ombelicale trasversa; il margine inlerr10 risale in aJto lungo- la xifo-ombelicale e prese11 la tre dita al disotto della cicatrice ombelicale una profonda incisura : in alto poi e lateraln1ente si per cle sotto l'arcata costale tre ditéli trasverse al clisol lo del! 'appendice xifoide. Il margine la terale no11 si può delimitare. Co11 le profonde ispirazioni il polo inferiore di Lale massa si sposla in basso e medialmente alla percussione si nota una zona di ottusità i cui li1niti combaciano con quelli determinati dalla palpazione. Si nota inollre che I 'ottusità di tale massa, così déter111inala, si cor1tinua in alto sotto l 'arco cos tale. II limite superiore di lale ottusit~ arriva alla 6rt costola lungo l 'ascellare anteriore, al sesto spazio intercostale lungo l 'ascellare media, alla 7a costola lungo l 'ascellare posteriore, alJ '8° spazio inter costale lungo l ·ascellare scapolare. La massin1a misura jong"itudinale presa dal limite superiore lungo l 'ascellare post eriore al limite inferiore tre dita allo es terno dell'ombelico-pubica misura cm. 35. Non si può determinare la massima misura trasversale. Nulla degno cli nota all 'ascoltazione. Il fegato si prese11ta e.ii consistenza molle-elastica, a superficie liscia , con i margini taglienti. f; i11dolenle alla palpazione. Deborda dall'arco costale tre dita trasverse: il limite inferiore arriva lungo I 'ascellare anteriore un dito al di sopra dell 'ombelicale trasversa, lungo la xifo-ombelicale rruattro dita al di sopra della cicatrice oinbelicale. Il limite s11p. in al lo si prese11ta norn1ale. E'san1i comple1nerilari:

Esame delle uri11e: assenza di albu111ina e di g-1 u cosio. P. S. 1020. All 'esame n1icr. del sedimento centrifugato non si nolano ele111enti patologici. Esa111e del sangue: gl. rossi 4.000.000; leucociti 2800; emoglobina 72. Formula Jeu cocitaria: i1eutrofili 51 %, linfociti 39, monociti 10. Sieroreaz. agglutinante per tifo, para tifi e melite11se: n eg·ativa. Ricerca parassita inalarico : n egativa. Reaz. Wasermann, l\tleinic.lce, Kahn: negative. Strisci di preparati di polpa splenica prelevata con la puntura della milza e colorati col Giemsa: presenza di parassiti della Leishmaniosi. I due casi surriportati pern1eltono talune considerazioni.

Anzitutto, nei riguardi della diagnosi in confronto di altre entità cliniche ch e si svolgono co11 sintomi ana]:)ghi o simili a quelli del Kala-azar viscerale del! 'adulto_, va notato ch e nei nostri due casi la i11alattia al suo esordio (ed in uno , anzi, per inolti n1esi del decorso ir1iziale) fu diag11os~i cata quale infezio ne n1alarica; erronea ir1terpretazio11e che - al111eno in un primo te1npo .--- è p'l'essocl1è costante. Le ragioni ~1rincipiali delle difficoltà cl1e si oppongono ad una diagnosi differe11ziale fra Kala-azar e n1aJaria possono brevemente così riassumersi: n) La Jej shmaniosi è cara tterizzat a nei primi te111.p i da una sinton1atologia, che, n elle DIAGNOSI DIFFERE NZIALE. -

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111anifestazioni essenziali, può culminare ir1 una forma febbrile « a ondate >} con febbre i11 Lerrr1itlente o fortemente remittente (per vero dire inizialn1ente l 'infezione ·è contradistinta da ondate febbrili alternate a periodi di apire~gia con relativo apparente benessere) accom~ag11ata da epatosplenomegalia e da depe.ri111e nto generale caratterizzato da diminuzione cospicua di eritrociti e da leucopenia. Siffatt.a trilogia: feb bre irreg·olare sovente pTeceduta da brividi, grosso tumore ep·a1:ospleIlico ( pecialmente sp.lenico) ed anemlia dà luogo ad un quadro clinico cihe - non corredato dalla ricerca del paras'8ita - può apparire co1nune alle due for111e n101bose: Kala-azar e 1nalaria. b) Un altro fattore che può indurre in errore e il criterio epidoo1iologico, dappoichè nel n1aggior nu111ero dei casi gli infermi sono lavoratori agricoli cl1e provengono da zone riC<)nosciute malariche (1larticolarmente poi in Sicilia la malaria è, in sommo grado, endemica ei_cl è anzi di comune espe1rienza la constatazio1le che i casi di malaria inso·r gono no·n solta1lto nelle contrade uffìcialn1e11te riconosciu1 e n1alariche ma ancora nel centro del1'abj Lato perfino in individui che da anni non si er a110 inossi e.la] loro domicilio urban-0). e) Altra fonte di errore è costituita dal fatto già più volte avvisato da molti AA. (pri1no dal Rogers) che il chinino in un primo tempo può riuscire vantaggi·oso nell'attenuare o diradare gli accessi febbrili ed in qualche caso anche debellando addirittura la feb·h·r e per un certo intervallo di tempo. Giudicando ex iuvantibus, il concetto diagnostico di mal.aria viene tenacem·e nte mantenuto anche a sintomatologia conclamata e malgrado il ritorno dell'ondata febbrile, dopo una effimera tregua iniziale. d) A rendere più diffici'l e ancora 1'esatta fo1·mulazione del concetto diagnostico in un limitato numero di oasi - dei quali pur bisogna tener conto - s'aggiunge la concomitanza delle due forme nosologiche. Franco riporta dei casi nei quali ha riscontrato il parassita nlalarico insieme con quello della leishmaniosi ottenuti con la puntura splenica, Costantino ne ha illustrato un caso ed Ascoli ritiene non rara la eiventualità d'un'associazione Kala-azar-malaria. Si aggiunga c,h e in tali casi l'efficacia della cura chininica sulla componente malarica incluce rr1aggiormente il medico a mantenere irriducibilmente fede al concett,o di~onostico di malaria ed occorre, come osserva l'Ascoli, un lungo periodo di tempo - finchè i'l chinino 1

[..i\N~o XLII, Nuiv1. 31]

IL POLICLINICO »

fJerda la sua virlù terapeutica in contrasto con la sua iniziale eflicacia - perchè possa sorgere nella mente del sanitario un senso di dub bio che faccia recla111are ulteriori accerta· menti di laboratorio mediante ]a p1ll'Iltura ster· nale o splenica. . e) Non mancano infine dei ca~i nei quali nonostante la inefficacia del chinino la diag1)osi di malaria viene nlantenuta itrl.terpretandosi la for111a morbos.a ·q uaìe una chininoresistente. Questo dubbio, invero, .è n1eno giustificabile come quclìo che può essere eliminato con ur1 trattamento più intensivo ed appropri·a to deli 'alc:iloide esseindo 1 accan1pata chinino-resi~te11za quasi se·n1p1 r e in funzione dell<i dose ~efratta o i11idonea e della prescelta 'ia d"introdu7.ione (Colunù}a). 1

Dt.F FUSIONE

NEL

BACINO

MEDITERR.<\.NEO.

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()uanto si è detto fi11ora sulle obbiettive diffjc;oltà ad una esatta diagnosi differrenziale fra T\ala-azar e malaria ed il fatto, già notato dagli _A..A., dtlla eventuale confusione, .al1n-0110 .in un primo teim.p·o, con altre sindromi affini (a p:resc.indere ·d alla n1aJaria) induce a pensare .. che il I\.ala-azar dell'adulto nel bacino mediterrar1eo sia ancora più diffuso di quanto non appaia dalle stalibliche fino ad oggi note. Un rilevante numero di casi , -a, senza dubbio , ~lisperso , per vario ordine di motivi: _.t\nz1tutto i casi di leisl1maniosi in adultù esplodono di consueto in piccoli centri rurali , insidia Li da inalaria enàe111ica, nei quali difeLutJl<) <.J.Uei presidi della ricerca di laboratorio e11e possono dirimere un dubbio diagnostico. Infatti dalle statisticl1e del triennio 1927 - 2~, acct1rata111ente redatte da Corona in b8se alle denunzie pervenute .all'llffici·o Sanitario del cornune di Paler1110, si desume che la totalità dei casi proviene dagli istituti universitari ed ospedalieri come a dire da veri e propri centri di accertan1ento diagnostico. Ma quanti alLri casi non pervengono a tali istitl1ti e sfuggono alle accurate ricerche della Cljnica e del Laboratorio ? N<.1n sembra infondato il sospetto (ancora da n0 i condiviso) che una percentuale non i11differenle dei valori consacrati dalle statisticl1e della morbilità malarica in Sicilia sia da attril1'uire a forme no11 apprezzate di Kalaazar e che infine molti dei casi di morte denunziati per malaria cronica, cachessia palustre, settìcen1ie ep1tosplenicl1e, linfogra11ulo-· ma tosi , brucellosi o febbre ondulante, ecc. sia110 forse da attJ:ibuire a forme ignorate, e rimaste tali, di leishmaniosi. In secon,jo luogo è da rilevare che il Kala· 1


lAN~O

XLII,

~U)1.

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1533

SEZIONE PRATICA

azar delle> adulto decorre talvolta con uria fcllf>tne11ologia aLtenuata al paragone del qua. dro claHEiico della leishmaniosi infantile. Ed a]lora, cc,n1E. o&serva Corona, i cas,i gravi Ghe hanno il loro epilogo n elle Cliniche e negli Osr ecla l.i dei grandi centri non prospetterebbero cl1e un solo lato dell 'andamento clinico deil:i n1&la tlia onde, ancora per questo motivo, a])pl're }i1gica la deduzione che un nun1ero più rile·v.a nte di casi sfugga al nostro rc·n trollo. È p0ssibile ch e le forme lievi di leishmaniu5i possano esser e suscettibili di g uarigione spo11ic'lnea e ciò forse con maggiore freque11za r.ello adullo. Jnfine Ja ricerca del parassiLa, praticamente puco ùi ffusa, p·a re riesca ancora ostacolata dulla relaliva scarsezza nell'adulto del reperto parassiLario. Tale deficier1za di reperto (pressoccl1è nullo nel sangu e circolante talvolta negativo anche n ei focolai di proliferazione come midollo osseo e milza) nell 'adulto va tenuta jn gra11 conto nel valutare la diffusione dell:1 111alattia ciht dunque per vari ordini di ragicr1i sfugge ad un ~esatta valutazione, eludendo le in rlagini del clinico e sottraendosi ai con1 i'ut.i delle statisticl1e uffi(.,iali per 11umerose e già spiegate evasioni. 1

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Qualche altra co nsi derazione S(.,aturisce da quanto SO'l>ra e cioè che, tenuto coin to delle difficoltà della di(ignosi differ enziale specialmente per il fatto più volte segnalato dagli AA. che la sintqmatologia del r\..ala-azar può inquadrarsi perfet.tlimente J1ella cornice della infezione malarica della .qu3le riproduce i caratteri fondan1e11tali, è necessario - e doveroso - p er il 111cdico pratico, edotto ormai della diffusio : delln leishmaniosi nel bacino mediterraneo, di proceder e senza indugi alla ricerca del parassita i11 tutte le setticemie caratterizzate da ingc11Le. epatosplenon1egalia, da febbre irregola. re ad ondate, da .a n emia intensa. II recupero dei casi suscettibili di guarigione ne sarà gra o1lemer1te avvantagg·iato e1 moltip,licato. t: irca tale accertamento diagnostico ·è se1r' pre .11referibile ricorrere alla puntura sple?ica. Anche nei nostri due casi surriportati la ricrr~a nel sangu e circolante e nel midollo osseq era ril1scita infruttuosa, mentre la puntura splrnica ci diede un reperto positivo. Pe•r i I P!'.elevamento ùella polpa splenica ablb ian10 fatto preceder e alla puntura della milza una iniezione endovenosa di 1/ 100 di mmgr. di adrenalina (Seir'io) ottenendo un duplice va11taggio : anzitutto la sple11ocontrazione fa di1l1inuire la quantità del sang11e contenuta ne Ila milza e però n1inori saranno le· possibiA CCERTAMENTO DIAGNOSTI CO. -

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lit.à di emorragie endoperitoneali; in secondo luugo più pro111ettente di risultati si presenta la pu11tura stessa in quanto a milza contrat ta è più difficile cadere con l 'ago in una lacuna linfatica e aspirare materiale jnadatto. La ricerca del parassi ta è indispensabile per la diag11osi differenziale fra maìaria e leishma11iosi pur essendovi allre note. differenziali di Jta tura clinica: tip.o della febb1re, tipo del turnore di milza e sua consistenza, comp·o rtamento verso il chinino , stato della cr asi san • [~ u1g11a , ecc. Le a ltre forme morbose sono più facilmente differenziabili. Così le setticemie tifo-paratif iche, si dis tinguono per la curva febbrile, esiguo _turnar di milza, a~petto del! 'infermo , stato clella li:ngua, ecc. ed ir1firie p er la reazione dì '\"'i dal positiva. Nella melitense manca !:anemia cosi spiccata, il turr1ore di milza è assai più modesto, vi è leucocitosi e non leu copooia; e infi11e la prova agglutinante riesce positiva per il micrococco di Bruce . Nel m1orbo di Banti, col qu.ale il Kala-azar può confondersi in un prir110 stadio: l 'ipertrofia sp lenica non è così i111ponente n è la febb re cos1 spiccata. L 'esame del ~ngue periferico esclude Ja mieVosi leu1

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• eemica.

TIPO DELLA FEBBRE. - - ~[olto

interessante è seguir(:} il decor so e l 'andamento della febbre c·o sl d etta << ad ondate n nei due casi ohe abbiamo ripurtato. Effetlivarr1ente la febbre n el I\.a la-azar ha un compor tamento tipico ch e, JìUr rassomigliando, grossolanamente, a quello dell 'infezione n1alarica se ne distacca nettamente quando ne sia accura tan1ente studiato e seguito il ciclo. Ci astooiamo dal riiporlare i di~grammi della curva febbrile nei due casi sottoposti al nostro esame, rr1a ci limitiamo a notare ch e se inizialmente si sono avvertite . delle ondat e febbrili alternate a periodi' di apiressi_a , in prosieguo i rari intervalli di tregua si vanr10 rarefacen1do sino ad assu.m ere il tipo quotidiano intermittente o fortemente remittente perfino con due o tre ondate feb brili nella stessa giornata. A periodo di cura inoltrata si va notando che le cc ondate » ,,an110 man mano degradando finchè persistono lievi e saltuarie esacerbazioni ch e tendono a farsi serr1prre più deh,o li e r are sino a dileguarsi . Tale comportamento della curva febbrile spe~ c.ialmente illustrato da Castellani e Rho , Ascoli , Izar, ecc. è particolarn1ente caratteristico del Kala-azar viscerale del bacino mediterraneo e lo abhia11i.o potuto appieno constatare nei due casi surriporlati. In conclusione la curva termica è di tipo


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irregolnre , i11lt1r111itte11te o cont i nuo-remitle n ~ te, con altezze ,·ariabi li n1a co11 due e talora tre fas tigi e corrispondenti r emi ssioni n elle 24 ore c.I1e seco11do B.og·er s, Castellani e Rl10 , .:ono caratteristici e •p,atog non1.onici, manca11d o c}.i solito s udori n elle remissioni e anol1e 11elle eve·n tuali in Lern1i ssio·ni'. Il meccanis11~0 patogenetico d ella febbre YC·nne spiegato da l~aronia in seg·uito ad e pe1 ienze s ulla anafilassi in vitro. La feb·b ·r e nella Jejshmaniosi i1on sarebbe a l tro che l 'espression e cli « scos e anafilattiche » provocate clnlla IJroduzione c ontinua e gradu,ale i1ell 'org·a11isr110 di a nafilotoss.ina p er la elaborazi one d ei corpi albuminoidei pro,·e11ienti dallo sfacelo d ei parassiti , locali zzati n ei vari org·ani e c.i r colart1,i n el sang·ue (scissior1 e dell 'antigeno da parte dell 'a1r1bocettore in prese·n za di comple1nento). L 'irregolarità di S\.ilup,p o del parassita spieghereb be anch e l 'irregolarità d ella febbre perohè variando la produzione di a1)tig·eno ·per ten1po e p er ql1a11tità, si a' rrebbe l 'in1n1issione in circolo di veleni pirogeni in n1omenti diversi e in quantità diverse.

da 11na iperplasia diffusa degli el en1enti .. reticolo endoteli al1 d eri''anti da lle cellule d el r eticolo e dalle cellule delle pareti vn ~ali co11 presen za di eleme11ti volun1inosi di 11po er11o istjoblastico contenente i parassiti. Nella Ior111él infantile 1E·r an co h a ri'Scontrato eritro1)oiesi i11ten sa con co·n gestione de·l le la cune., iper1Jroduzione linfocitaria e plasmacellule, fibroadenia: si tratter eb be cioè di una reticolo endoteliosi infet ti\ra e specifica con locn lizzazione diretta d eg·li agenti eziolo.g ici nel l.r&suto colpito. Il PiLta lug a con sidera invece la leishmaniosi viscerale cocr.11e u11 vero bloccag·g io d el r eticolo endots lio parag·onabile a quello oh e si può ot tenere nlediante 1'iniezione d 'inchiostrp di china o dì car1ninio; n1a con1e fa rile,ra r e R.ada elli n ella leiSthma niosi soltanto ta luni elen1enti d el sistema reticolo istiocitario appaiono diretta m ente inter essati e cioè le cellule a più spi ccata azione macrofagica (istiociti stromatici , c elluìe reticolari , cellule . di J\..u1)pfer) inentre g li e1en1enti end oteliali pro1)rian1er1te d etti i1on sogliono d 'o·rdi11ario ospitare ·p·a r assiti.

T UMORE n1 11LzA. - _ ei due casi riferiti il sintorr1a più i.mµonent t: è senza dubbio l 'abr1orn);e tumore di m ilza a ccon11)agnato d a epat c.111eg·ali~ in pro1)orzior1i. , per ò , assai più n1ocleste. La m ilza effetti,1amente cor11e osser va Asc.oli r a l'']lrescnte·r ebbe « l 'epice11tro d ella infezio11e ·n e ''il i11 contro a pro fonde modifi cazioni ch e ne a l terano la coriformazione e la struttura. L 'ing·er1le aumento di ' olun1e fa scartare la ipotesi d 'una m eli tense: la durezza lapidea a r)rescind er~ da altri c.aratteri differ en zia li -fa escluder e 1. e \ ·e11tualità d ' una linfogTanulov m t1tosi . plenica caratterizzata da una durezza elaslica. L 'aun1ento enorn1e d el ' 'olu111·e · e d ella conA si le11za è cara t,t eristico nelle sr,lenopatie da K.a la-azar , -iscerale ed anch e questo è un caratter e cl1e fa e$clucler e la IJOssibilità di u n a settice111ia del gruppo tifo-paratifico. · Nei. d ue i11f€r111i dei quaìi abbi'amo riferito, la mi lza era i11dolente a11ch e a lla palpazione J)rofo11da e t1el caso II presenta,,a un 'i11ci ura t u1 to affalto car atteristica in corrispondenza <l el r11ar g ine n1 ecliano come hanno ancl1e ri. _ contrato e descritto Ben i , D 'Oelsnitz, Sorg·e , (~a ra ,·.a, Bchn an1011. Pitlaluga, '"' adì d e Bauen, GliYa ecl a llri. Dal punto di ' 'Ìsta i lopatolog ico il t.u111ore d j mil za 11el I\..a la-azar è tato aJJpieno tudiato da Pianese e Dio11i .. i e l)Oi da .\-icolle, Di Cri::- lillé!.l <~ a1111 a l a , lJCr tacere d i i1un1er osi altri ricer ca lori . L 'alterazione c::tratleri ... ti ca è ra1)JJr e-

Ji:pA·roMEGALJA. - I /aumento di volume del fegato co nsta t.at.o nei nostri due casi suole essere u11 sinto111a costa11te n el I<.ala -azar, n1a come i disse con tenuto in limiti assai più m od esti del tumore sple11ico ch e ·è un si11tom a, ,per la su a impo11enza , inconfondihi1le . Nei nostri due infermi i1on abbian10 constatato la ~si stenz.a d i ·quelle forme di epatite d a l(alaaz~r d escritte in qualc.h e caso , da taluni AA. come da Ascoli ch e h a illustrato in un caso l 'alt erata funzionalità epatica, da Corona che l1n. riferito un caso di cirrosi atrofica con ascite, ecc . Degr1i p ure d'inter esse sono i casi d escritti da Lom1bardo e da Fra11co. Giova ricordare, a ta] pro posi t.o , c h e cirrosi tla leishn1aniosi ven 11ero peT la prima volta d escritti da Rogers. Taluni AA. amn1etto1l 0; i11 prop 1o~i to., la i)ossibilità d'un r rupporto et.iolog·ico fra lejshmaniosi viscer a le e cirrosi. Bensis n ega recisan1ente tale possibi'lità ed asserisce anche che I ' asse11za di segni di cirrosi può costituire un criterio diagnostico differ en ziale fra I<.ala-azar e morbo di Banti, al1'i·nverso Nat tan Larrier n e descri,,e taluni casi nella• leishmaniosi indiana . D'Oelsnitz è d'avviso ch e ancl1e n ell 'infanzia i1on n1an chi una ceria tendenza al]o s,·iluppo d ella cirr osi . In co111p-les o la questione è lung i dall 'esser e risolta specialmente quando - con1e nota <)li,·a - a l termine di' (( cirrosi n ~i voglia a&seg11are un significato clini co ed ~nat omopél tolog ico be11 definito.

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SEZIOI'\E PRATICA

Nei nostri 2 paY.~:5AMI coMPI.ElVIENTA.RI. Talune reazioni zienti ahbi:a1no potuto r eg·i lrare epif'o<liche ft1rono preconizzate utili sussidi sierodiagnon1anife tazioni di turbe Q·ostrointestinali a ti~t.ici i1ei riguardi della leisl1maniosi fra queste .• u po disse11terico simili a quelle ohe vari AA. ]ç. forn1ol-lerucogelificazione o cc Aldehyd test » hé•r1110 s o11sl-atato nella leishI11a11iosi in fan Lile clegli a uto·r i ing·le&i (adoperata da .F ox, Amct-d a11cora degli adulti con1e Pontano ebbe a kie e Napier i1el l\..a la-.azar) e il cc glob·u lin rig segnalare. test » e i] cc globulin precipitation test » Le i11an i festazioI1i intestinali a ti po di en (Brahn1achari) e infi11e la reazione di Chopra teri.co con deiezioni diarroicl1e profuse ed e Gupta. erJ1issio11e di mucopus han11 0 assunto forme I'1E?l nostro I caso, con1e g·ià fu riferito, taed aspetti i111ponenti nel nostro caso IJ, ìl lune di dette reazioni eb·b ero esito positivo, quale anzi, con1e si è detto, esordì con una ri el II. non furo110 e~egui t e. Si tratta d'altron~ siI1l<)I11atologia caratterizzata da alternative di de di' reazioni di valore a·p prossim.a tivo che, stip~i e di diarree noncl1è da forti coliche ini1.1vero, il reperto positivo del parassita rnetestinali acco1npag11ate pe·r pareccl1i n1eisi da diant.e la pun1·ura sternale o della n1ilza rende superflue ai fini diagnostici. Una trattazione accc&si febbrili a tipo remitler1te. Durante il periodo di cura p rotrattosi per assai accurata del comvortan1ento delle sumlungl1i I11esi nel nostro rep·a rto i due iI1fern1i 111e11tovate reazioni n ella leishmanio i ha fatto hnnno avuto altri brevi attaccl1i di enterite fa- · recentemente l 'Oliva. cil111ento domabili e poscia, a cura i11oltrata, CH11'ERT0 EPilJEMIOLOGtco. Per quanto conco1nEletamenle scomparsi malgrado le forti re;r11e il criterio epidemiologico è da rilevare dosi di farmaco somn1inistrato per via endouna singolare coinci1denza e cioè che i nostri venosa. due pazienti, nati in due paesi differenti della In g·enerale è da osservare che di consueto provi9 cia di Palermo e cioè uno a Caltavuturo i disturbi intestinali aprono la scein.a del quae l 'altro , il più giovane, a Lercara, si so110 dro n1orboso della leishmaniosi com 'è av,·e- an1bedue ail1ll11alati nella stessa località ove acnuto più chiara1nente nel nostro Caso II, mél cudivano a lavori agricoli e cioè nelle co11traanche nel I. ì\fanifestazioni dissenteriche mudei del ponte di San Leonardo presso Termini cose ed ancora muco-menlbranose. emorragiI1nerese (prov. di Palermo). Il primo dei due che sono state descritte. Rho e Castellani .aci11fermi ' ii si trattene·va solo due mesi per far <~enna110 t:tnche alla presenza di n1elena. Piarilorno (con febbre alta) al paese natio; il se11ese, Nicolle e Dionisi descrivono nell 'i11teconqo .f!er b·e n 8 mesi p·eirmaneva in contrada stino., specialmente nell 'ultin1a porzione delS. Leonardo imr e&sendo insidiato dagli' acces1'ileo, alterazioni catarrali accompagnate da si febbrili e da un progressivo deperimento intensa iperemia e talora da lesioni ulcerative. nnncl1è da intensi disturbi intestinali con prol\T GE RCHE E~1.i.\TOLO(:JCHE. Pontano riprenf use ~cariche dia1roiche. fJrbene dall,e osservazioni compiute n ella den.do le ricerch e di Di Cristina, Caronia e CJinica Pediatrica di Paler1no per lunghi anni specialn1ente di Pianese, ha registrato leucopenia di grado eccezionale e inversione della da Di Cristina e da Cannata i quali 11anno formula leucocitaria in cui il valore perce11- avuto in cura un nun1ero ingentjssimo dì casi cli leishmaniosi infantile (e talora di adulto) è t:uale delle cellule mo nonucleari era più che ri8-ultato che la zona litoranea che fa capo a doppio di quelle delle cellule polinucleari. 1"ern1ini In1eres.e, ove ap1p unto trovasi l 'anziNei dt1e casi da noi riportati abbia1no riscontrato oligocite1nia e leucopeni:a. Per quandetta località di Ponte S. Leonardo, è una llelle n1ag·giorm.e nte co,l p ite. Ivi, in taluni peto r~guarda la for1nula leucocitaria aun1e11to dei linfociti. Diminuzione dell 'en1oglo,b ina. rivdi, il I\.ala-azar ha avuto una diffusione "f al1 reperti co11cordano con le osservazioni f'resso che epiden1i'.ca. delle ge11eralità de.gli AA. l in diligenLe studio nosologico sulla distriNotevc;le contributo allo studio dell'emo- bu7.io11e del morbo in questa come nelle allre ]Jl'O,-incie siciliane diretto a metterne in evi11oiesi nelle leishmaniosi è stato dato da PiaILe~e. Nicolle, Gab1bi, E'eletti, Pittaluga, JTrande11za , to1)ografican1ente, la diffusi'o ne e la distr;L11zione potrebbe riuscire somma111enLe in<'O, Car1nata, ecc. e dalle indagini sperirt1entali da Redaelli, Baserga e Gi'o rdano compiute ter<'s~.a 11te anche dal punto di vista igienico e sul san e e ullo spas111ofilo. Recentemente Oli- 1)rofilattico ancl1e Ilei confronti delle numerose osservazioni fatte sugli animali domestici v~ .qp. istituito importanti ricerche per la determinazione del ricambio en1oglobinico pere st1gl i insetti quali probabili veicoli d 'infe"e11endo a risultati a ...... ai interessanti'. zic·l1t· ed e' rc11 t uale tramite della pro11ag·azione 'f1 .~ RBB GA.STB(llNT.ESTIN,.\LJ. -

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del I\.aJa-azar fra i la,'oratori agricoli. Com 'è noto, i focolai ende1nici segnati in Italia riguardano prin cip~ln1ente Ja Campania con due grandi centri di diffusione nel t erritorio di Napoli: uno alle falde del Vesuvio (Boscotrecase) e uno in prov. di Salerno (Sarno). Altri focoJaj endemici minori furon o segnalati in Napoli città, nonchè n elle zone Circumvesuviana e 1F ìegrea, n ell'Agro Nolano, nelle isole di Ischia, Capri, Procida (Jemma) ed inoltre furono segnalati casi. in 1Foggia, Bari (Mallardi , Patarino): Potemza, Taranto, Lecce (Pepe, Ca11dido) Regg io CalabiI·ia (Tin1pa110), Cosenza, Regusa ( Cartia), nella Sardegna (De Villa, ~Iar­ ciali sì, Roma (Pontano, 1Fanano, Bignami), Civitavecchia (Ca ronia), in Liguria (Roverio e Pesa11te), Siena (Ba rbacci, Gandolfo), Ab ruzzo (Cote11 essa), in Sicilia (Gabbi, Jemma, Feletti, J...ongo, Pulvirentì, La Cava, Caronia, Di Cristina, (~annata, Lo Presti Se111inerio, Ascoli, J1.ar , ecc.). 1

. TERAPIA E J,J~11TI DELJ,A GUARIGIONE. -

Spetta a Di Cristina e Caronia (1914) il m erito d'aver adottato il tartaro stibiato per via endovenosa n ella r.ura del Kala-aza r · appena poco dopo che Vi::.nna (1913) l'aveva esperimentato nella leishn1aniosi americ~na. Da allora grDzie al contributo dei due clinici siciliani la mortalità da cifre paurose che r.a ggiungevano l '85 9~ è discesa al 13 % (Auricchio). . .\1 . 1° infermo abbia1no so,m mini'Strato., per 'ria endovenosa, si110 a gr. 3 di tartrato doppio di potassio e di anti1r1onio.;- dopo un periodo <li riposo di due mesi abbiamo iniettato altri 2. 30 di tartrato doppio di sodio e di antimor1io . Il 2° infermo è stato inter.aim:ente curato con la seconda soluzione sino alla cospicua dos:~ d i g·r. 7,30. Si è preferita tale sollizione perc!iiè i11cgli0 liollerata e qruindi con sente un più ge·nc.)roso dosaggio ed in ogni Cia so è più eflicace in infermi tartaro-resistenti riten endosi: dal Cannata ch e tale resistenz-a al farmaco sia dovutn non all'antimonio,, ma al potassjo legat<> a l sa le. J, ·effett<. della cura nei nostri due infermi è stato vera1l1er1te decisivo peir il pro.fondo cambiamentt> clel quadro clini'c o. t accaduto nei 2 infermi dopo qualch e n1es.e di cura un vero mutamento di scena . _.i\.nzitutto la febbre si è attenuata e lei cc ondate >1 si SOJiO fatt.e m e110 frequenti, i periodi di apiressia son<) stati più lunghi e cosi, a cura i11oltraL[\. Ja febbre 11a avuto a varie riprese <lelle brevi esacerba1,ior1i a periodi di tem·p o sempre pilì prt)l unga ti finchè si è del tutto dileguata. Nei due infermi le condizioni gen era li si

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S<)no straordi11ariamente avvantaggiate; si ebbe vero sen so di euforia, una maggiore attività funzionale, un risveglio delle forze, sensorio profondamente modificato , scomparsa della febbre , aumento considerevole di peso e (senza bisogno di dover ricorrere a nuovi esa111i di sangue) si è notato visibilmente un migliora1nento considerevole della sanguificazioD(\ della Gute e delle mucose. I due pazienti rinv!go·r iti ed in piena efficienza atten.d evano ansiosamente la fine delle cure per potere tor11are al lavoro dei campi. Ma la guarigione clinica ottenuta dor)Q inolti mesi di iniezioni endo:venose (intervall~te 'da un riposo di 2 mesì fra la prima serie di iniezio11i e la seconda) e con un dosaggio largo e generoso, non può dirsi completa : p ermane , considerevole, il tumore di milza . È questo un carattere. saliente della terapia del tartaro stibiato, la quale se ha salvalo e sal,ra tuttavi:a innumerevoli vite umane - le tlumerose statistiche riportate dagli AA. segnano effettivamente, nell'austero linguaggio · dei nurneri, il trionfo del metodo adottato da Di Cristina e Caronia - non riesce a far scomparire il tumore di milza, il .quale è reliquato tuttavia, sebbene attenuato in parte, n ei nostri pazienti per il resto in piena efficienza fi sica. Questo, con1e è stato avvertito con corde mente dagli AA. , è un carat~ere saliente della cura che limita i' confini della guarigione vera e prc>pria, aln1e·n o negli adulti. Altro carattere peculiare della cura è quello, già noto fler concorde ammissione degli Autori , del1' efjello tardivo, cioè a distanza di tempo, del13 cura m edesirn a . Tale comportaimento della nlilza, la cui tu111efazione non si riduce mai con1pletan1e11te n1algrado la scomparsa della febbre e le sopravvenute condizioni di benesser e e nonostante un trattamento curativo inizialmente • :i:1rudente ma in prrosieguo fatto in grande stile · e con alto dosaggio, si è perfettamente verificato 11ei nostri infermi. Una spie·g azione plausi1biile della persisten za del tumore di milza va ricercata indubbiamente, con1e fu già notato, nelle alterazioni strutturali del viscere, che sono riparabili e i)iù o meno regredibili nella leishmaniosi ir1fa~tile rna risultano irreversibili o quasi e però perman enti nello adulto analogamenlc a quanto Bignami e Marchiafava hanno m esso in evidenza nella inalaria. Comunque non ci sembra infondato il u.ggerime.n to di persistere n elle cure tardi'1a1nente1 a molti mesi di distanza, magari dopo 4


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qualche anno - con ulteriori cicli di ir1i e. . z1on1. Quanto meno il tentativo di cure tardive -st1p]Jler)1entari a lungo lasso di tempo, ci <llJPare <legno di consideraziorte e di esperiri tento : tali cure di: co11soli dan1cnto della gua1igione a sor11igli a11za di quanto si pratica per <11 I re n1alattie infetti ve, n el caso nostro sarebbero rese p i1ì opportu11e dalla constatazione fntta da vari autori che il farm·a co· agisce tar(livame11te, a distanza di tempo, sull 'organi~1J10 un1ano. Ottobre, 1 9~4 -XIIJ. •

l're111essi taluni cenni bibliografici, l 'A. riferj sce due casi di Kala-a1al.· viscerale in adulto a~~olutamente carat.teri'Stic.,i per la loro sinton1citologia ed al tresì cor1 validati dal r eperto l)Ositivo del parass1ta ottenuto n1ercè la pun tura della milza. IJ't\.., in base ai 2 casi riferitj (uno dei 1quali intera n1ente ct1rato con la ~o luz. di tartratc) cloppio di sodio e di antimonio. proposta da (~ annata) , discute i sinto1ni più essenziali ed illustrandone i quadri morl)osi per la conosce11za della leishmaniosi del! 'adulto nel bacino n1editerraneo. P~! ìa cura pro pone 1·istit.uzione di cure tardi ve a lunga distanza di tem110 per consolidare gli effetti della guarigione clinica che comungue sono -sempr e lir11itati dalla persisten7a dçl tun1ore di milza. Jateressaate pubblloazloae SEMI-GRATUITA: Prof. Cl USEPPE SANARELLI

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SEZIONE PRATI CA

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OSSERVAZIONI CLINICHE ISTITUTO

DI

PATOLOGIA SPECIALE

MEDICA Di:tvIOSTRATIV.~ DELLA

R. UNIVERSITÀ nr Rol\IIA

diretto dal prof. AGENORE ZERI • Linfoadenosi le1tcemica subacuta con sin· tomatologia e decorso atipici.

Dott. G. DE BoNIS, assistente

Un caso di linfoadenosi leucemica presentat?si alla nostra osservazion~ in periodo iniz1ale, lJirecoce rispetto a.Ile comuni evenienze s1. presta ad alcune co11siderazioni non prive' di in teresse. Si tratta d i -u n ir1divi<luo di 34 anni controllore presso l 'A.T.A.G. Il p adre morì a 3G anni per carcino~a gastrico, la madre a 52 per scompenso cardiaco; quest~ ebbe 8 gravidanze condotte t utte a termine, ma dei nati solo due sono viventi essendo gli altri 6 morti in tenera età di malattie . acute (broncopol111011i1.e, difterite, gastroenterite) . . Nul~a . di particolare nei precede11 ti personali fi· s1ologici : ebb e allattam ento n1aterno e sviluppo normale, frequentò le scuole, prestò servizio miJi tare; sposò a 26 anni donna sana che ha avuto cinqu e figli uno dei quali morì a 7 anni di mer1ingite cerebrospinale epidemica. Il p. è discr eto fu1natore, modico bevitore. Nega lues; dice però ch e durante il servizio militare, sottoposto a visita sanitaria per b lenorragia, g li venne praticato anche la R. ' '' · che diede risultato dubbio (sic). Gli vennero praticate cure antilueliche a base di neosalvarsan per via endovenosa (una serie) e d i preparati mercuriali per via endomuscolare. Da allora (16 anni fa) non si è più curato n è ha n1ai notato alcun a manifestazione di sospetta natura luetica. Afferma di aver goduto sempre b u ona salute se si eccettua qualche lieve e fugace indisposizione, fino all 'epoca del servizio n1ilitare, quando, mentre si trovava nella vall e d el Piave contrasse infezione malarica terzanaria be11ig11a che non curò con regolare assiduità, limita11dosi a prendere qualche co1npressa di chinino solo durante gli accessi , ~osicchè la malattia con intervalli di apiressia più o meno prolunga ti, si protrasse per circa un ann o. Da allora fino all 'epoca attuale ha goduto buona salute. L '8 marzo u. s. il p. notò un dolore puntorio a~la base dell 'emitorace S. anteriormente , dolore che si accentuava co11 i profondi atti respiratori, tanto ch e specie la inspirazione veniva spesso bruscamente interrot la; non tosse, non escr eato, non pol ipnea, n è altri dis turbi subbiettivi degni di rilievo . Contemporaneamente si m anifest ò una rnodica eleva zione della t em1)eratura ch e n on superò i 37°,5. Nei giorni segu enti il dolore puntorio, pur pers1ste11do nella zon a suéldett a si diffuse anche alla regione precordiale, ove è persistito ininterrottamente, inten sificandosi a tratti, tanto da indurre il p. a ricorrer e al n os tro ambulatorio ove gli viene con sigliato il ri covero in I s tituto per le opportune ricerche.


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Il reperto obbiettivo (}el p. all'ingr esso (24 marzo 1934) era il segu ente: Condizioni generali buone; facies senza speciali caratteri; decubito indifferente; sen sorio vigilé. Coslituzione sch eletrica regolare; stato di nutrizion e discreto. Cu te bruno-rosea; sis lema pilifero abbondantemente sviluppato; sottocutan eo scar so. Sis t ema linfoghiandolar e es,le rno : si palpano numer ose ghiandole di grandezza variab'ile da una lenticchia ad un fagiuolo, dure, spostabili, indolenti, nelle regioni latero-cervicali , r etro-cervicali ed inguinali; nella r egione epitrocleare D., si palpa una ghia11dola gr ande cqme un fagiuolo con gli s lessi caratteri delle })recedenti. Muscolatura ben sviluppata, tonica; nulla di patologico a carico delle ossa e delle articolazioni. Pupille uguali , di media ampiezza, ben reagenti alla luce ed all 'accomodazione. Lingu a rosea, umida; ar co p alatino e faringe intensamente iperen1ici ; tonsille sporgenti dalle logge; nella tonsilla S. si nota una placca lacun are purulent a . Polso 64, ritmico a pression e nor1nale. Temperatura al momento dell'esame: 37°, 2. Apparecchio r espiratorio: Non tosse, non escreato ; n ell 'acn1e dell'inspirazione il p . avverte un dolore localizzato al 5° sp azio intercostale tra l 'emiclavear e e l 'ascellare anteriore. Torace di forma e volume norinale, simmetrico nelle due metà; rilievi e depressioni fi siologiche poco evidenti. Alla palpaz~one il torace è elastico; si su scita dolore con la pressione digita1e in un punto circoscritto n el 5° spazio intercos tale S. all 'interno dell 'ascellare anteriore. Fremito pettor ale alqt1anto jndebolito alla base dell 'emitorace S. Per cu ssione: base D. si fissa a quattro dita e mezzo al disotto dell'angolo inferiore della scapola, b ene mobile con gli atti del respiro; base S. a tre dita e m ezzo al di sotto dello stesso punto; espandibilità lievemente ridott a. Apici alla prominente; istmi ugl1almente an1pi bilateralmente (tr e dita). ,Suono plessico normale su tutto l 'ambito. Ascoltazione: mormorio vescicolare un po' rid otto alla base S., normale n el resto dell 'ambito; in corr isponde11za del 5° spazio intercostale, tra l 'ascell ar e anteriore e l 'err1icl aveare si ascoltano nun1 erosi sfregamenti piuttost o rudi, particolarmente evidenti nella pi ccola zo11a dolente precedentemente descritta, ch e talvolt a risultano sincroni co11 l 'at tività cardiaca e più intensi nell :acme dell a inspirazione. .4..ppareccl1io ci r colato rio : assenza di disturbi funzionali e subbiettivi. Non bozza precordiale; l 'itlo cardiaco non si vede; si palpa appena al 5° spazio intercost ale sull 'emiclaveare ed ivi si deli1nita la pt111 la co11 la percussione; il limite D. non deborda dalla inargino-stern ale; il limite S. si fissa alla 3a. costa sulla margino-sternale, alla 4l'· costa sulla parasternale. Non si palpa110 fremiti. Ascoltazione : toni 11etti su t11tti i focolai non acco1n pagnati da rumori di soffio. Fascio sopracardiaco n ei margini s lernali. ulla di particolare si nota a carico dei vasi del collo e delle arterie periferiche. Pressione arteriosa: Mx 125, IVln 70, B. K. Esame racliologico del torac e (apparecchio r espiratorio e circolatorio) : negativo. .1dclome: di forma e volume normale; cicatrice on1bellicale infossata; trattabile, indolente su tutti i quadranti. on si palpano tumefazioni nè si

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notano segni di versamento libero nel cavo addominale. Fegato: si palpa appena all 'arcata costale, di consistenza lievemente aumen tat a, indolente. Lln1ite superior e (ottusità relativa) alla 5a costa sull 'emiclaveare. Miilza : si palpa a circa un dito e mezzo d all 'arcata cos tale, alquanto aumentata di con sist enza, indolente. Limite superior e all '8a costa sull'ascellare media. Negativo l 'esam e delle r egio11 i lombari e l 'esplorazione delle loggie renali·. Negativo l 'esame dei genitali esterni. Negativo l 'esame delle ghia11dole endocrine. Si ste m a n ervoso: p siche integ·ra; sen sibilità ben conservata n elle sue varie forme; motilità attiva e passiva normale; riflessi superficiali e profondi normali. Esarr1e delle urine : r eazio11e acida; densità (a 15°): 1020; albumina assr.nte; glucosio assent e; acetone assen te; urobilina assent e; pigmenti biliari assenti; pigmenlo em atico assente; muco pus assent e; sedime11to: scarsi urati amorfi, qualche leu cocito ben co11servato, rare cellule pavirr1entose. Non emazie, n on cilindri. Esame del sangue: glob. rossi 4.600.000; Hb. 80; vrsl. glob. 0,86; glob. bianchi 12.800. Formula leucocitaria : granulociti n eutrofili 71, eosinofili 2, basofili O, linfociti 23, monociti 4. · L 'esam e (lello striscio, colorato col M. G. G. non pone in evidenza alcu11a alterazione ~egli. elementi n è della serie rossa n è della serie bianca nè forme immature in circolo.

La storia clinica del p. e l 'obbiettività pressochè imn1utata nei' primi giorni di degenza non cortsentivano cl1e di formulare la diagnosi cli P'l euroip ericardiLe· la cui na.tura ci as11ettavamo di definire r.on l 'ulteriore osservazione. Infat1i l 'u11i co disturbo accusat o dall'infermo era il dolore puntorio localizzato all 'emi torace S .• dolo·r e cui corrisp ondeva il r eperto costante di sfregan1e·n ti rudi, a1)p·r ezzati già fin dal p1rjmo esam e ambu latorio. La temperatura s11biva quotidianam ente scarse elevazioni (37°, 2-37'>,8) ch e l'esame di p·iù g iorni co nsect1tivi rivelò del tutto irregolari. Dopo ci rea ·una se t.Li.111ana di degenza, parallelamente ad una lieve r ecrudescenza tern1ica e alla coniparsa di profuse sudorazioni, insor ser o artra.lgie 111ultiple, specie ai gomiti e ai polsi senza peraltro nessuna modificazione apprezzabile a cari co dei tessuti pariarticolari , una terapia salicilica , istituita in dosi generose, non sortì alc.u n be·n eficio. La caratteristica sa· liente di' queste manifestazioni dolorose ohe abbiamo definitito come articolari, salvo ad indagarne poi più da vicino l'essenza, era • • • quella di esserft ben localiz~ate, c1rcoscntte, isolate, nell'amb1ito delle superficie ossee in prossimità delle epifisi e in corrispondenza delle inserzioni· t endinee e m1u scolari , r estando relativamente indolente l'interlinea articolare. Le condizioni generali andarono scadendo; 1

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SEZIONE PRATICA

al colorito del volt:o e della cute b,r uno-roseo si sostituì un netto pa]Jore che ebbe riscontro in un certo grado di o]i.goen1ia registrato nell 'esarr1e ematologco del giorno 9 aprile: G10 h. rossi 3.800.000; Hb. 64; val. glob. 0,8'4; glob. bianchi 14.200. rf ormula leucocitaria: granulociti i1eutrofili 67, eosinofili' 2, basofili O, linfociti 2'7, monociti 4. L'emocultura })raticata più volte in questo periodo risultò negativa. Da questo momento i fenomeni più salienti della malattia furo.n o costituiti dai dolori articolari o meglio osteo-periostei, in prossimità delle articolazioni; dolori ~pontanei, violenti, trafittivi, circoscritti, c.h e si accentua ,~ano alla m~nima pressione ed ai soli tentativi di movimento, h·a stando ad esacerbarli· la sola contrazione muscolare; dolo·ri che dopo a\1 eT r esistito alla terapia salicilica in tensa e protratta, non cedettero· ne·p pur momentaneamente a tutta la serie d ei medicamenti analgesici. Frattanto un nuovo coim plesso sintomatico si era r eso gradatan1ente manif.e·s to. Le numerose linfo·g hiandole che si erano app·rezzate al primo esame oh.b iettivo, piccole, di grandezza variabile da una lenticchia ad un p·i'sello, dure, spostabili, indolenti , pur conservando questi ultimi caratteri , erano cospicuamente au,m entate di volun1e, ed altre, dapprima non appTezzabili se ne erano aggiunte; il lieve tumore di milza che già notato all 'jngresso del p. in ospedale, in assenz.a di og·ni altro re·p,e rto no a logico, poteva attrib·u irsi alla pregressa infezione malarica, si' era reso 1p~ù n1anifesto debordando l organo di due dita dall 'arcata costale e giungendo in alto nno ll l VII sp·a zio sulla linea ascellare media. Un nuovo esame di sangue, praticato· in questo periodo (18 aprile) diede il segue•n te ris ultato: Glob. rossi 3.200.000; Ilb. 50; val . glob. 0,78; g·lob. bianchi 15. 000. 'F ormula leucocitaria: granulociti neutrofili 68 , eosinofili 3, basofili 1, ]jnfociti 23, monociti 5 . L'esan1e dello s triscio non rivelò la presenza di forme irr1mature o giovanili e solo mise in e'ridenza una cospic ua quantità di placche r eticolari e di endoteli vasali. Sfuggendo in b·a se ai dati suddetti ogni orien tamiein to diagnostico verso una semp lice forma reuim atica, la n1ancanza di un reperto crnatolo.g ico caratteristico, la micropoliadenia incalzante, il tumore di milza, le osteo-artra.1gie con carattere di esacerbazione notturna , l 'anemia, la febbre i'rregolare e la rapida consunzione del malato portarono a considerare l 'eventualità di una infezione specifica; e certa1

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n1e.11te più suggestiva risultava l 'ipotesi di una ir1fezione luetica, confortata, oltre che dal complesso morboso presentato dal p., anche dal ricordo del supposto contagio sofferto durante il servizio mil!tare. Una cura antiluetica prontan1ente ed energicamente istituita non andò modificando affatto i'l quadro mo,r b·oso. Non m::i.rl can1n1.o i11 que$to frattem.p o di i·ntra' 1edere un 'altra poss;bilità, che cioè si trattasse di una n1alattia sistemica del sangue e p•r eci8amente a carico dell 'apparato linfopoietico. Ci colpiva infatti il pallore quasi c-e reo ohe andava assumendo il p., la micropoliadenia così di.ffusa che aveva subito sotto i nostri occhi una nettét n1odi fi c.1 zione in aumento, legata p1u re alJ·accresci·u to tumore di milza. Questi dati cj SJ)insero dl1rante il trattan1ento antiluetico a seguire con particolare frequenza il reperto e1natologico, tanto -pi1'1 che esso ci aveva già di1nostrato la presenza di placche reticolari e di endoteli. Queste forme tuttavia ben studiate da :F ontana e da Lyon , sono frequenti sia nelle forme infettive acute Ghe cro·n iche, sia nell·e malattie sistemiche del sangue e in particolare soi10 state descrit1e appunto come repe·r to caratteri stico peri'o dico nella Jinfoadenosi leucemica. 1\{a la loro presenza non era corredata da altri r eperti ematici n è da sintomi clinici sufficientj acl orientare verso una loro decisiva interpreta zione diagnosti ca. Man mano che si accentua va 10 stato anemico con le caratteristiche di un 'an emia ipocromica e pur riman endo ]a quantità dei globuli bianchi intorno ::ti 15. 0·00 per mmc. il reperto morfolo.g ico e leucocitario si andava oosì modificando: in circa 10 g·iorni dal loro primo apparire la percer1tuale de·g li endoteli e delle pJa.c che reticolar1 si andò progressivamente riducendo e p,a rallelamente diminuì la perce11 t11ale dei granulociti n eutrofili sugli altri e1e-n1enti mentre scomp.arvero d el. tutto gli oosinoflli; si siabilì in altri termini una prevalenzat r elativa di linfociti i quaJi peraltro non pre~­ sentavano alcu11a n1odificazione o alterazione d~ struttura rispetto agli elen1enti normali. Solo negli esami sucGessivi mentre si accentuava sempre più la linfocitosi relativa e assoluta fu .. rono notati alcu.n i elementi caratterizzati da scarso protoplasma e da relicolo cromatinico a n1aglie più lasse e a zolle meno compatte che nr.i linfociti norm,ali; elementi questi che nello spaz1o di appena una seltimana presero decisa mente il sopravvento sul numero globa le delle altre forme della serie bianca, fino alla percen · tuale del f)3 %. Il numero totale dei leucociti si f?ra pertanto lievemente elevato dai valori pri1nitivi raggiungendo la ci.fra di 18.000 per mmc. 1

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Tra gli elen1enti suddetti, n egli esami successivi, eseguiti quotidianamente, dopo le prime incerte valutazio•n i potemn10 co.ncludere che esistevano delle forme a protoplasma basofilo, senza granulazioni, nucleo costituito da reti colo sottile con nucleoli, sì da ricordare molto da vicino g li emocitob·l asti , ma con reticolo meno fine e con distribuzione della cro,m atina meno omogeneo che in questi ultimi. Da questo momento il quadro ematologico, ormai n ettamente delineato si rivelò in tutta la sua chiarezza; lo stato .a nemico sempre più accentuato era sostenuto da un numero di emazie di 2.500.000 con 40 di Hb.; gli' elementi della serie bianca, pur r1on raggiungendo cifre eccessivamen te elevate si aggirava intorno ai 20.000 e il reperto morfologico di questi era costituito esclusivamente da linfoblasti. Il decorso ulterj.ore della malattia fu caratterizzato da uno stato anemico sempre più marcato, dalla p·e rsistenza ostinata dei dolori osteoperiostei, dalla comparsa di un versamento ne] cavo pleurico S., da otite purulenta bilaterale, tanto l'essudato pleurico che il secreto otitico essendo costituito da cellule mononucleate con proto.p lasma basofilo, nucleo con rete cromatinica piuttosto fine, spesso nucleolate. La milza tre giorni prima dell 'obitus raggi ungeva l 'ombellir.ale trasversa deibordando lre dita dall'arcata costale e raggiungendo in alto la VIT costa; i'l fegato si palpava a due dita dall'arcata costale; le linfoghiandole erano cospicuamente aumentate di. volume in tutte le slazioni raggiungendo le i11aggiori la grandezza di ·una piccola no,c e. La terny)eratura febJ)rile non superò mai i 38'0 • ~~on si ebbe a Içuna m.a nifestazion·e emorragica n è feno me·ni ulcerativi a carico del cavo b ucco-faringeo. La morte avvenne per cach essia il 2 giugno. 1

Si tratta di un c,.aso di linfoadenosi lt.rucemica ad inizio subdolo, con manifestazioni in parte subacute in parte acutissime, il quale ha 1>resentato tuttavia llna lunga fase ch e può ben definirsi aleucen1ica n el senso delimitato da ( '. esa-Bianchi. Noi dobb ian10 cnnsidt.1·are piartico·larmente questa fase in cui tacciono tutti i sintomi della leucosi sistemica per la singolarità clell 'in 1zio e le insolite estrinsecazioni morbose con cui si è i1nprontata questa malattia,. Infatti di primo acchito la chiazza di pleuror1ericardite, ]a febbricola, l 'angina, 1t.• manifestazioni ps~udoartitolari , le profuse sudorazioni potevano ben indirizzare il giudizio diagnostico verso una n1alatti'a1 reumatica o quanto meno verso un 'infezione a punto di

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partenza tonsillare. lVIa pur 1pott.'Ildo questa malattia decorrere inizialmente in forma va· riamente attenuata, l 'esame più accurato di quanto si riferiva alle articolaizioni dolenti i1on forniva i caratteri tiipici ed abituali c·o n i quali si mar1ifest ano le localizzazionì artico1.n:ri .n ell 'anfezione reumatica, poichè richiamava l 'a ttenzion e a circoscrivere una acuta clolorabilità in sede osse•a e periostéà , senza ch e a ffiorassero aJI 'aip prf-'Zza1mento particolari fenomeni flogistici . E se a ciò si aggiunge un anamr1esi sospetta P'e r una lues p·r ·e·g ressa; la niicro·p oliadenia, la feb·b rico1ai, l 'ane·m ia sempre crescé'Ilte, l 'esacerbazione notturna dei dolori ossei, il tu1nore di milza, noi avevan10 sufficiente dati , scartato anohe il criterio ab juva ntibus n1ediante i salicilici, per dedicar ci a descriminare l 'eventualità di una manifestazionEJ di lues t erziaria , non potendosi ri feriTe il nostro caso alle reazio·ni artra lgiche clescrit.te talvolta nel peTiodo seco·n·dario. Alcuni di questi sirttomi fin d'oTa potevano indirizzare ad una malattia del sangue a tipo sistemico. Sopratutto l 'essere colpito l'ap·parato linfo·p oietico in maniera uniforme e senza speciali oa1ratteri, l 'e·sser e dolenti quei segmenti ossei in cui più atti'Va ·è la mielopoif..'S i normale e patologica, corredato dagli altri sintomi descritti che posso,n o considerarsi comuni a varie eventualità m orbose, ci inducevano a seguire del pari con speciali attt,nzione il reperto e1nat-0logico. Questo era assolutamente muto in un primo tempo e salvo una progressiva anemizzazior1e cui corrispondeva il pallore giallognolo chE:J l'ammalato veniva assumendo·, non ci aveva mai rivelato nemmeno all ~esame qualitativo dei singoli elementi, una qualche mo,dificazione genetica che ]JOtesse confortare questa ipotesi fino , possi'a mo dire, .all'episodio di comparsa degli elementi grupp,o « placcl1e reticolari ». Per cui c! trova\'amo di fronte ad un reperto emati'co genericamente infettivo. La R. W. costanten1ente negativa anche do po attivazione non poteva avere un valore a&soluto in un 't.rventuale forma viscerale e florida; nel sangue però suole non esserci una leu co·c itosi neutrofila così elevata, come inizialmente nel nostro caso, a meno che non si tra.tti di attiva co,m partecipazione splt.nica in cui d'altro canto sono descritte come caratteristich e o una relatjva poliglobulia o· un tasso glo·b ulare con valore e!!1oglobinico perfino ri salito, ovvero non è esclusa una anemia con eosinofilia e spesso con reazione eritroblastica (iF urno). Su queste basi non potevamo dare un valore di particolare assegnazione alla comparsa delle placch e reticoJari frequ enti in processi 1

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splt!nome.galici vari, in malattie infettive, {j <'he, solo quando raggiungono un 'alta percentuale col loro netto decorso periodico ondulante, sono più caratteristiche di malattie proprie de] sangue. Limitando quindi le ipotesi diagnostiche tra la natura luetica dEJlle manifestazio·n i morbose e un 'affezione sìst e·mi'ca del . sangue, - (potendosi assai più, clinicamente, escludere ·1a natura t.b.c. delle manifestazioni • stesse, per q11anto in un primo mo·m ento poteva esser presa in co nsiderazione sotto forma di polilinfomatosi t.b.c. con r eazione articolare tipo Grocco-Poncet) - nella duplice supposizio·n e attendevamo dall'esito della cura· specifl ca un criterio di giudizio meno incerto, ril1'r omettendoci di ricorrere alla b iopsia di una ghiandola linfatica, in mancanza di un reperto ematologico nettamente attendibile.. Infatti il complesso sintomatico (la febbre, I =anemia, il tumore di milza, la· po.JiadE.nia, i dolori ossei ecc.). poteva deporre. an.c he per la diagnosi di m. di Hodgk.in con le· sue p articoJari manifestazioni osteoperiostee, per quanto il carattere delle ghiandole e I.a gene.ralizzazione di esse in tul.te le stazioni fosse un criterio poco favore, ole per quest'ultima ipotesi, laddove nel m. di Hodgkin le tumefazioni gh.iando lari sono più regionali, i singoli tJlement.i più duri, e la loro grandezza n on così pressoch-è ·uniforn1e come nel caso illustrato. Mentre l 'esito nP-,gativo della cura antiluetica, energica e protratta, andava sfatando il concetto della natura specifica della sindrome. morbosa, la comlpiarsa n el sangue circolante di elementi linfocitari immaturi che prese rapidame·nte il sopravvento sul numero globale delle altre forme, e finalm.ente il reiperto di linfoblasti che rRp~dan1ente invasero il torrente circolatorio fin o a dare. il quadro di una i1etta linfob·lastosi chiarì in maniera definitiva il C\JlnplE,isso sint.omatologico ch e avevamo seguito con ansia e che ci aveva lasciati per tanto temrp o dubbiosi. È ' enuto a n1ancare nel nostro caso il reperto necroscopico poir.h è, i11essi al corrente deJJ a natura del male, i parE.'Ilt.i dell'infermo si rifit1tarono di trattenerl0 ulteriormente in Ospeclale; cosiccl1 è il p . ve11ne se·g uito da allora solo sporadica1ne11te1_ ~la il quadro clin ico ormai così netto non avrette trovato pro·b abilmc•nte che il riscontro anatomico nella consuetia metaplasia linfoide propr;a della malattia. Il ca~o ci pare degno di interesse perchè è cara l I eriz1ato dai seguenti punti salienti: 1) il l11ngo periodo dello .stato a leucemico, ancl1EJ se dobbiamo prendere come prima ma1

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Ilifestnz.ione il dolore puntorio toracico e come estremi la manifestazione di esso e il prin10 apparire di forme in1mature nel sangue circolante (8 in arzo-13 maggio); e all'opposto la breve durata del periodo leucemico (14 maggio2 giugr10); ~'i' le insolite manifestazioni morbose CO· stitui te sopratutto dalle osteoperiostalgie vio· lente, tenaci, pe•r sistenti dura11te tutto il d ecorso della malattia; 3) il contrasto fra il len to aumE,·nto di volurrte dclJa milza e delle ghiandole linfaticl1e nel perindo aJeucemico e . l 'imrpulso incalza11te dei tessuti leucemici in fase di liberazione ematica degli elementi caratteristici della linfoadencsi: 4) il decorso insolito, con scarsa febbre, senza il quadro settico ahe caratterizza la 1E:ucen1ia acuta, senza feno,n1eni emorragici, cutanei o m ucosi , senza fatti ul cerativi a carico della ca, ità boccale; 5) la no·n comune circostan za data dalla p ossibilità di s~guire le varie fasi evolutive del reperto emato•l o,g ioo da un periodo in cui esso ri's ultava del tutto norniale, fino. alla linfo·b ·la· sto si dichiarata, e annunciata dall 'imrp·u lso ematico di placche reticolari. Ro ma, lug lio .193.4-XII. 1

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RIASSUNTO

L:,.\.. descrive un caso di linfoadenosi lesucen1ica a decorso subac uto il quale è presentato con non comuni c.aratteristic:h e e che fu possi:biJE11 seguire 'fin da]Je primissime fasi del male. Ricordiamo l'Jateressaat.e pubbl/caaloae SEMJ-6RA 'r'UI TA: Prof. MARIO CHIRON Docente nella R. Università di Roma

LE MALATTIE DEL SANGUE Manuale Prafico per Medici. Riportiaimo l'Indice Sistematico in riassunto : PARTB PRIMA: Morfologia e fisiopatologia del sangue, pagg. 11 a 38. - Organi emopoietici, pagg. 39 a 104. - PARTB SECOND~ : Le malattie del sangue : Anemie, pagg. 105 a 187; Leucosi, pagg. 188 a 276; Diatesi emor.Yagiche, pagg. 277 a 332. - PARTE TERZ'\ : Metodica delle ricerche ema• tologiche, pagg. 333 a 408. - Tavole a c~lori e r1· spettive descrizioni, pagg. 409 a 416.

INTRODUZIONE. -

Caratteri generali, pagg. 1 a 10. -

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CL POLICLINICO »

' PROBLEMI D'ATTUA LITA CLINICA MEDIC~ DELLA R. UNIVERSITÀ cc BEN11·0 MussoLINI » IN BARI.

La cu1·a bulgara di alcuni postumi di encefalite letargica. (Il comunicazione). Prof. LUIGI FERRANNINI, direttore.

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dosi od anche con qualche piccolo soccorso sinton1atico (collirio di eserina, purgante salino od oleoso, amari) quando non si voleva guastar l 'effetto progressivamente benefico della cura intrapresa. Questa è andata sempre n1egli.o quando la dose quotidiana della decozione è stata som111i11isLraLa frazior1atan1ente 11ella g iornata, i11vece c he tutt 'in una volta come comunemente si fa : è parso ch e la somministrazione frazionata tenesse più continuamente sotto l 'azione benefica del farmaco i sintomi n1orb-osi. Tra i ·diversi sintomi la rigidità muscolare si è sempre modificata più del tremore. Ma, t1sa11do la r<ldice di bellado·n11a indigena invece di quella bulgara, sempr e nella stessa for1na di preparazione e som·m inistrazione ed alla s tessa dose, il tremore s'è ·m odificato di 1)iÙ. Ho detto l 'altra volta che avevo allora appena cominciato a far qualche saggio con la radice di belladonna indigena. Ho continuato e i11i so11 LrovaLo .bene; percl1è ne ho avuto g li s tessi effetti b en efici della belladonna bulgara e forse anch e migliori specialmente n ei riguardi del tremore, come h o detto. Un uffic iale superiore d ell 'esercito, già curato altrove con belladonna bulgara ch e ancora 1>eriodicame11te gli veniva rifornita , dopo una settimana d 'interruzione, h a comi11ciato a prendere belladonna indigena da noi fornita: ne ha avuto gli stessi effetti con .apprezzabile attenuazio11e (.lel tremore, cl1e er a rimaslo 1quasi in1modificato dalla bellado11na bulgara. E non va certo trascurato il pregio del costo assai inferiore della ·droga nostrana. .L 'una e l 'altra varietà di bellador1na, con su.ccesso p·a ri a quello ottenuto n el parkinsonismo pos t-encefalitico , ho somministrato anch e a qualche malato· di vero morbo di Parkinson primario o spontan eo. Uno di questi infermi, soffer ente d.a otto anni ed in condizioni ab·b astanza gravi, dopo di .avere invano esperite tutte le altre cure con1unemente consiglia te, è stato un p ajo di settimane in Clinica, ed è sensil}ilJ11e11te 111ig lior ato; sta ora con tinua11do la cura a casa sua con preparazione che noi gli forniamo, e seri ve che la miglioria continua e g li effetti sono migliori di quelli che egli aveva ottenuti dalle altre cure : si tratta d i perso11a intellig·ente e colta, sul c ui apprezzan1ento si può contare. In lui ho usato sempre belladonr>a indigena. . H o voluto ancora saggiare la stessa cura in altre forme d'ipertonia n on extrapiramidale : in ur1 caso di paraparesi spastica di Erb ed uno di em iple,gia spastica da embolismo cerebrale. In ambedue ho notato nessun vantaggio ed in1

Sulla cura bulgara del parkinsonismo riferis·c o ancora breveme11te quant'altro 110 potuto osservare, dopo la n1ìa co1nunicazione dello sco;::30 rr1arzo. (Vedi Policlinico, sez . pratica 1935 n. 20). I risultati c urativi son continuati ad essere sempre quelli che ho già annunziati: nessu11 pericolo quando la cura ·è fatta con prudenza ed oculatezza, ness un insuccesso, una costante ini g lioria più o n1eno notevole a seconda d el1'ìnten sità e della durata dei disturbi da corr egg·ere e dell 'esattezza e tenacia della cura . Resta sempre inteso che si tratta di cura sintomatica, in cui per qualche cosa - ma per qualche cosa solamente - può anch e entrare t1n ·azione suggestiva; n1a assolutan1ente non di una cura causale o quanto meno dì processo, p·er c ui non è a parlar e di guarigione ed occorre protrarre senza fine la somministrazione del farmaco. Tutti i n1alati dimessi d opo .un certo tempo da lla Clinica e che l'lanno ab·bandon atò o rallentato la cura, in poche sJet, li~1ane ha~no progressivan1ente perduto quan~o avevano recuperato: quelli ch e l 'hanno ripresa han110 constatato la stessa miglioria not a I a la pri11t.a , -o]ta; quelli ch e non l 'hanno mai interrotta 11an visto per111anere i vantaggi ottenuti. fino' a quel ·massimo che si era potuto ragg iungere, senz'a,rere alcun danno dall'indefi1lito p·r otrarsi della cura stessa, come nessuno ne avevano avuto d.all 'aumentò ·progressivo delle dosi portate per og:Qu.no fino a l limite massimo consentito dalla tolleranza e g iusti ficato dal progresso tangibile d ella miglioria. I d.a nni, che di recente Siegmund ha denunziati cori1'e con segu enza d elle a ltissime dosi di a l ropi1l.a i)ro1:i11ate in Ger1na11ia 5otto l 'im1pulso di Roemer, con sistenti e senzialmente in un'atonia gastro-intestinale ch e arrivava fino alla dilatazione atonica -dell 'intestino ed all'ileo paralitico, io nor1 ho mai osservati n ei malati trattati con la radice di belladonna. In essi. come dissi, i disturbi si sono lin1itati alla midriasi , alla tachicardia, a lla stitichezza, alla secchezza delle fauci, ch e è stato empre agevole correggere con qualcl1e giorno di sospension e r{p,lla cura o con una lieve riduzione di

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vece manifesti segni d'intolleranza già con piccole tlosi di belladonna, con1e mai ho visto negli altri malati: tachicardia, soprattutto midriasi con disturbi della vista, agitazione, e tale secchezza delle fauci da dare gravi disturbi fino a provocazione del vomito. Ho dovuto, quindi, subito smettere. Mi pare degna di rilievo, non solo per gli effèiti curativi mancati_ ma anche per l 'intolleranza insorta, questa differenza di comportamento tra lesioni piramidali ed extrapiramidali di fronte alla belladonna: ·è un fatto ch e i11erita co11s1derazione eù a11che forse ulteriore studio. RIASSUNTO. Son co1Lfcr111ati i risultati costantemente benefici annunziati nella prima comunicazione e la perfetta innocuità della cura bulgara quando è applicata con prudenza e ben -sorvegliata. Il miglioramento, puramente sintomatico, r egredisce se per alcuni giorni si sospende la cura, e ripi glia quando la cura si riprende. Da una lunga somministrazione non segue alcun danno, e soprattutto nessuno di que·gli in convenienti gravi consecutivi a somministrazione protratta di alte dosi di atropina rilevati da Siegn1und. 1.a so111n1ìnistrazione frazionata deJI.a dose g iornaliera pare più proficua di quella r11assi va. La r adice ùi belladonna indigena è prefe. ri bile a quella bulgara, percl1è ha la stessa azione sulla rigidità muscolare ed attenua ancl1e il tre11tore, che è I.asciato presso che imrr1odificato dalla bellado11na bulgara. Gli stessi risultati che nel parkinsonisn10 po&L -en cef.ali LiGo si 11anno pure n el vero morbo di :Parltinson ma non nelle rigidità piramidali., i1elle ·quali anzi la cura di belladonna è assai mal sopportata. IO

Ricordiamo l'lateressaate Moaogralla: Prof.

LUICI

SPOLVERINI

Direttore della Clin. Pediatrica. della R. Univ. di R<>ma -

Le recenti acquisizioni della scienza · sulla alimertazione della prima infanzia. Prof. Sen. E. MARCHIAFAVA SOMMA1uo Lettera del Prof. E. Marchiafava. Pag. 3 e 4 Indice. Pag. 6 e 6. - Int-roduzione. Pago. 7 a 10. - Cap. I: Con

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SEZIONE PRATICA

presentazione del

La digestione e l'uso delle sostanze amidacee nei primi mesi di -i,'ita. Pag. 11 a 18. - Cap. II: La patogenesi e la cu· ra delle comuni dispepsie da latte di donna e di vaccaPa.g. 19 a 28. - Ca.p. III: Gli studi di fi~ir,o-chimica colloi dale del latte ed i loro riflessi nella pratica alimentare in· fantile. Pa.g. 29 a 42. - Cap. IV: L'azione eutrofica degl~ alimenti irradiati. Pag. 43 a 61. Volume in-8 di pagine 64. Prezzo L. 1 O più le spese poetali di epedizione. Per i noetr.i abbonati sole L. 8 in porto franco. Inviare Vaglia Postale all'editore LUIGI POZZI, via Sistina 14, ROM.A..

SUNTI E RASSEGNE ORGANI DELLA RESPIRAZION'E. Gli ascessi e le suppurazioni pulmonari. (M. GcRF1'."ih.1EL. Crazette des H opitaux: 5 aprile 1935). La distinzione deJle affezioni purulente dei pulmoni i11 ascessi dei pulmo11i e suppurazioni pulrr10 nari non corrisponde alla r ealtà. Bisog11a considerare come sup1p urazioni pulmoJ1ari tut.te le affezioni purulente del polmone, più o mt5no li1nitate, I.a cui sede € il parenc.hima puh11011are, comprendendovi anche le racc.;olle ::;eco11darie tli,renute p utride. Tra le cause favorenti delle suppurazioni i>uìmonari bisogna annoverare il freddo, l 'alcoolismo, lo stato di debolezza generale ecc., i11somma Lutte quelle condizioni che modifìcano il terreno e re11dono l 'organismo m eno resistente. Le cause determinanti più frequenti sono i traumi di.r etti, i corpi estranei delle vie aeree, le affezioni boccali e rinofaringee, le tonsillE.GL01r1ie specie se praticato con anestesia generale, la stessa anestesia ge11eirale per qual&iasi altro intervento ohirurgico. Più comuni e più varie sono le suppurazior1 i puln1onari secondarie ad altre affezioni: infezioni generali con embolia settica del pu1mo11e, l ' i11farto eir1orragico di Laennec con infezione secondaria, la broncopulmonite, so-· pratutto quella in flue11zale e la rosolia, l 'intossi e.azione da yprite. La pulmonite lobare raramente provoca questa con1plìcazione·, salvo cl1e n egli alcoolisti, nei diabetici e nei vecchi. Le raccolte purulente degli organi vici11i possono produrre una localizzazione pulr11onare per perforazione. Gli 1genti. microbici che più comunemente r)rovocano la suppt1razione polmonare sono i micro·b i abituali della suppurazione, lo 1)11eu111obacillo di F'riedlander, alcuni anaerobi, l 'a111eha istolitica. L ~infezione del parenchima pulmonare può verificar si p er effrazione o per la via linfatica , mucosa e sanguigna. L'effrazione è dovuta ad un trauma. La suppurazione è rara in seguito a ferite per colpi da fuoco. Di solito si determina in seguito a ferit e da armi t aglieri I i del torace, co rnunicanti cori il paren chima pulmonare, o ad altre ferite del pulrnone. La mucosa bronchiale può essere infettata da corpi estra11ei apportali dalle vie aer ee su l1eriori. Quindi l 'infezione si propaga fino a raggiu11g·ere gli alveoli. Lo stesso m eccanismo hanno le suppurazioni pulnJonari cl1e si producon o sul corso di una bronchite di cendente. L'anestesia ge11erale vi con corr e congesti'onando e rendendo più fragile la n1ucosa bronchi ale. 1

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IL POLlCLINICO »

[ANNO

XLII, NuM. 31}

La ir1fezio11e per vi.a linfatica è possibile,, tarato purulento. Questo posto in un bicchie1na le più con1uni sono quelle per via ematire si separa ì11 tre straLi. Può essere nummuca: l'apporto avviene a n1e·zzo di emboli setlare o ~ostituire una n1assa omogenea, spesso ti'ci. è stri'a ta di sangue. La sua quantità quoti·D al punto di vista anatomo-p atologico si diana con m1o lte oscillazioni può raggiungere hanno le segue11ti varietà: asce·s so semplice, nnche i 4UO cn10. ascesso n1ultiplo, ascesso areolare. La febbre oscilla inlorno ai 39°-4:0° con re.Nell'ascesso sen1plice il lobo nel quale rr1issione n1at.tutiria. Le, stato generale declil1a se;de1 è g·rosso, pesante come se fosna rapidan1ente. I seg11i fisici sono molto variabili'. Per lo se e1)alizzato. Solo n ei casi in vete.r ati si for111a una n1e111brana piogena. La p leura soJ)iù si trova una zona . di ottusità, rantoli umidi, crepitio. 1,alvolta si hanno i segni ·yente è inspes5ita, aderente. Il centro del( 'ascesso è p er lo più un bronco o un vaso. della pleurite circoscrìtta ed in altri que·l li Quando si con &tituisce la caverna la parete della broncl1iectasia. sembra essere piena di detriti ammass<r i. Si L'esa111e radiografico per lo più rileva può avere una reazione fìbrosa , n1a mai una un ·0111bra sospesa con immagine idroaerea. scleros.i reattiva capac:e di d.a re la guarigione. La &uppu.r azi.one può assumere un decorso L'ascesso n1ultiplo può comportarsi come acuto, cronico e prolungato. quello precedente ed evolvere favorevolmenLa forn1a acuta ha inizio brusco e condute, ma per lo più è costituito da una suppu- ce in qualche giorno alla vomica. razio,n e fetida o gang.renosa. La reazione fìLa for111a crc·nica evolve sub1dolamente, la brosa è quasi sempre intensa. febbre è poco elevata e l 'esrpettorazi'one auL'ascesso areolare è quasi sempre fetido. m enta gradata1nente. Tutta la zona è deliquescente. La sclerosi apI.a forrr.•ia pro!ur1gata è intermedia tra le rjare precocen1ente e va di pari passo con lo due precedenti e costituisce la forma classica sfacelo. della suppurazione p11lmo·n .a re. Di solito dopo La sinton1atologia delle suppurazioni pul-. una crisi (vomica) si ha una remissione, semo nari varia da un inalato all'altro. Si di- guita da nuove riacutizzazioni più o mer10 sti i1gue : lln periodo prodromico o iniziale, un riavvicinate e gravi. La guarigione spontanea ,è rara, lna possibile. IJe.r iodo di vo111ic.a ed un periodo terminale. Il periodo iniziale in alauni casi ,è costiLe con1plicazioni sono molto varie e per tuito da u11a qualsiasi pulmonite o pleuro-polordine di f re1quenza sono le seguenti : n1onite acuta. :N·ei casi nei quali l 'etiologia è 1) L'emottisi più o meno abbondante è diversa l'inizio è costituito da un dolore puncontinua: va dalle piccole striature deltorio intermittente, brividi, feb,b re e tosse 1'espettorato all 'e1norragia profusa. 2) La laringite do,v uta ad ispessimento secca. Talvolta il dolore toracico atroce può , durare parecchi giorni. In altri casi il quadelle corde vocali. 3) Le lesio11i osteo-articolari, di cui le dro cli11ico può essere quello di una setticemi·a generale senza localizzazioni. . più caratteristiche sono costituite dalle dita ippocratiche co11 unghie a vetro d 'orologio, In questo periodo il reperto semei.ologico clalle dita a bacchetta di tamburro'. non 11a nulla lii caratteristico. Si possono ri4:) I versamenti pleurici dovuti' a pleuriti levare i segni di un.a pulmonite localizzata, ir1terlobari. di una bro11copul1nonite disseminata , di una 5) Lo pneumotorace spontaneo. corticopleurite, di una bronchite acuta. In quesLo n1omento la puntura esp,l orativa, 6) Gli ascessi metastatici. 7) L'accensione di antichi focolai tuberdel resi .o pericolosa, è sempre negativa. Nel sangue si può incontrare una leucocicolari. tosi con aurr1ento dei 1p olinucleari . 8) La bronchiectasia che è una delle complicazioni più gravi e che può persistere Quando la suppurazione pulmonare è discre-tarr1ente ava11zata , il pus prende la via dei anche dopo la scomparsa della suppurazione. La diagnosi si fonda sopra tut.to sull 'abbroncl1i , e fuori esce. È la vomica. Questa può bo11danla e sui caratteri già indicati delessere })receduta da un dolore violento, tall'espettorato. L :esame citologico mette in evivolta dal fetore dell'alito e anche da emotdenza numerosi po]inucleari, cellule alveo]atisi. 11 pus è e1nesso dalla boera e dal naso . Il malalo è angosciato e può soccombere per ri e fibre e]astiche. L'assenza del bacillo di asfissia. ~la i fenomeni drammatici possono I\.och costituisce un valido criterio discrimicalmarsi ed il n1alato si sente momentanea- 11ativo. J.,a radi cgrafia dà r eperti assolutamente dim e11te sollevato. Spesso si ha un nuovo aggra,·an1ento dollo. stato generale e si produce mostrativi quando l'ascesso pulmonare è ben una 1Juova ,,omica. TI pus è fetido e contiene circoscritto. Nelle · SUJ.) purazioni dtffuse la zona di condensazione è molto estesa, fino uria flora mi crobica ric ca e poco caratteristica. ad un intero polmone, e le perdite di sostanza sono piccole e numerose. Doro la von1i ca si stabilisce il periodo delI .a <liagnosi differe11ziale va posta sopra la su1)purazio11e puln1onare aperta con espet1

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!ANNO \LJI ,

NLi\l. 31~

S EZIONE P{\ATlCA

tutlo co11 le dilatazioni dei bro11chi, la bro11Ghiecla ·ia i olata. la broncorrea sempli ce, la pleurite i11lerlouare ed incistata , i 1t11nori pul11to11ar1.. La c ura cle Ile ~uppurazioni pulmonari offre ii1olle difficoltà. Tutti i inedicamenti t e11ta li (arsenico, autovaccini, autosi·eri) si sono di111os.trati it1efficaci. L 'en1etina è i11dicala olo r1elle forr11e ainebich e. La bro11cosco pia co11 aspirazi'one no11 11a dato· risultai.i brillanti e· non è sen1pre praticab·i le . Lo ptleumotorace artificiale, la freni cecton1i1a, lo scolla111ento e la Loracoplastj ca extrapleurica so110 i11efficac i quando no11 sono p ericolos i. Si è n1·o ·JLo vantato l 'intervento chirurgico direll o, Jr1 lJI1eu111oton1ia , la pneu111ecto111 ia , Ja lobecl 0111ia parziale o totale. Tvia va ri] evato cl1 e le s lalistiche finora pubblicat e da11110 una 111orla lità del 3'0 ~~ a seguito di o·p ·e ra zioni praticate per giunta su n1alati ohe IJOn i)resen.tava110 controindi cazioni per l 'i11lervenlo le quali sono numerose : lo talo ..avanzato de·l l 'affezio11e, lo· stato gen era le e l ;età deil n1alato , la profondità e la diffusione della lesion e . Data quindi ]a g·ravità i·n•n1 e~ diata d ell 'atto operativo, le possib ilità d 'ir1~uccesso, e le nu1neros.e con~roindicazioni i f 1uò con clu1d er e c,l1e il trattan1e·n to chirurgi co dire llo non &i presenta vantaggioso. Pre1feri,b1ile sen1bra l ' alcooFterapia . :Si ini etl a JJer YÌa endoYeno a il liquido ~e­ guente : 1

Alcool a 96" ··oluzione glucosata al 40

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33 67

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Si co1nincia con l 'iniettare 20-25 em e. di .questo liquido e s.i aume11ta {ì110 a ragg·iun gere la dose di 50-60 em e . dopo c1uattro iniezio ni. ()llE'f;le si vraticano a giorni .a lterni e ave11dosi il n1iglioramrento si dist a11zia110 fin o ..:t })raticarle og11i quattro giorni. l" cll2 fonn1e acute sono su1ffi cie11ti 15 inie1i·oni ed i_n quelle cronich e 30. lrli infer1ni botto110 ti a ll 'alcoolterapia 111i .g·li ora110 rapida1nente n elle condizioni ge11era li e 11c:i di"" lurbi locali. E il mig li orame.i1to lto11 è ... o l ~an1 o sintomatolo·g ico , ma a 11atom ic:o: trii esa1r1i radiolog ici su ccessi' i. di1110 lra110 una lende11za a lla scon11)ar sa dell e Je. . ioni , cl1e va fi110 alla guarigione . 1

DR.

Poeamolisi sopraperiostea e sottocostale con piombaggio dei muscoli petto1·ali. (.ì.

t\:LEÀANnER .

1l rc:hives of Surgery ,

111ar-

zo 1934). La pn eum olisi sopr.ap·e1iost ea fl sottocostalc co11 1)iomb-a (l"gio dei n1usco1i pettorali con i t e Itella li1berazione d elle porzioni antero]ateirali delle µ rin1 e coste dal lor o periostio e dai n1t1s coli inter co tali , e n el r ipiegame11to dei n1t1-

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.:coli pettorali peduncolizzatj tra le costole d e11udate ohe si trovano all 'esterno e il pe riostio, ~ 1111uscoli' int1er costali , la pleura e il polmone internamente. Questo inter vento ·è specialn1enle indicato nelle caverne tubercolari o n elle le sioni non tubercolaai ch e si trovano tra la c la " icola e il · livello della terza costola, anteriorrnente. IJ rilasc iamento e il riposo del polmone c he co·s ì si ottengono tendon o a d arrestare la i;rogressione d elle lesioni polmonari e a chiuclere le cavità forn1atesi o a favorire lo svilup1)0 di tessuto· fibroso. Sl1i ve.rs, Arcl1ibald , Goffaerl e de Wintl1er , e Sebrechts hanno aid operato i muscoli p ettorali i)er un piomb·a ggio extrapleurico resecando le cost ole in corrispondenza della lesio·n e e applicando il piomhaggio muscolare tra la pleura parietale all 'interno e il p eriostio e i muscoli i 11 tercostali all'esterno . L 'a ttuale metodo è s t.a1l:o applicato per la prinl ~ volta da Alexander; in seguito egli l 'ha eseg·u1to sett e vojl te con risultati' soddisfa cen ti · ma l 'e.s ecuzione di quest'interve·n to è limitato' alle sole lesioni polmo11.ari cih e si trovino tra ]a c la, ·icol a in alto e la terza costai in basso inoltre esse devono essere piuttosto superficiali' percl1è la com1pres~i'.Q.ne possa esser e· effi cace1. I vantaggi dell'operazi o·n e sugli altri me,t odi cli piom·b aggio extrapleurico sono: I ) la possibilità di libe,r are il polmone dalle costo·l e per lo spazio desider.ato; 2) il c ollasso del p olmo11e non di pende d wll 'assenza di ader enze e·x tra pleurich e; 3) non esist e i] pe1r irolo di ferire ]a pleura o il polmo·n e poich r la ple.u ra n on Yien e e!'J)OSt a ; 4) })Oich è non si r e$eca a lc.u1n a cost a iT piombaggio è h·en mantenuto in pO·$to e perciò il m eccanis.r110 di espettoram ento non è inte ressato ch e in piccola parte,; 5) il perios tio d ell e coste è spinto profo ndam ente dentro i] t or ac,e e pre.s umibilme111te forma nuove coste ch e t ein do·n o a n1arnte11er e il j)olmone· n ella posizione. collassata an ch e se i n1u scol i si a tro fizzan o.. La tecrn1ica dell'intervento. - - L'operazione è e~eguita con .an estesia e.t j]eni'c a e. il paziente in p osizion e di Trendele1m burg con inclinazione di r irca 15 g radi ; questo pinge 1a1 secr 82io11e polmonare a g ravita r e ver o la b occa e diminuisce la pos ibilità d cll 'infezion e di r egioni J1oln1onari inden11i . Si eseigu e un 'incision e a g rande arco con lél con cavità rivolta allo st ern o, il punto più e~ terno raggiung·e i I l)ilastr o a nteriore della regione Eiscellare . J 'e~ Lre rni tà s11Y)er iore sull ~\ nrtic olazione· st ern o-clavicoJar e, l 'inferiore a ll '1111ion e d ell a t.er zà costa con lo Lerno. Incjsion e q ella cutP e ott oc.u taneo, il 1e111bo cos.ì ot tenu to i ribatte s1111o stern o. S·i recidono le inser zioni e:: tern a li P cof'ta]i· cle1 grande r>e1tor a1le e il t endin e on1 erale ri ceti ando ) 'in ferziOJl e C J.aviCOla re e l \asi e n erYi 1·l1 e di qui r ag-g-iun g-ono il mlL colo: il pi'c ro lo pettorale è di ~ in f:e ri l o dn 110 $tle e-o. t ole di 0

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origine la~"c iando iii tatta l 'inserzione coracoidea. I due 111usc.oli sono rib·attuti i"n alto e protetti COIJl garza. Si incide quindi il perios tio d ella lJorzione anterolaterale delle costole cl1 e stanno sopra la lesione poln1011are e si JiLera110 queste cos tole dal loro· periostio ancl1 e posteriormente. In questo modo si· viene a fo·rn1are uno Stpazio vuoto limitato anterìorn1enle d alle co·s lole de·n udate, po·s teriormente dal perios tio e dai muscoli intercostali. I11 ques to s pazio vengono messi il piccolo e il grande pet tarale, quest'ultimo ripiegato su sè stes.(;,o e· a diretto contatto con la faccia posteriore d el le coste. Un 'i11 cisio n e nel punto d ecli ve per un drenaggio· e la s utura del lemh u I cri 11 i11a110 l 'operazione. 1\. ~f 'RTONE. 1

e: U OR E. Infarto del miocardio a forma pura1nente digestiva. (E. DouMER. BUJ.ll. et "A1 émo ires d e la Société 11'1 édi cale des HÒ]Jilau.x de ]Jaris, 27 nlarzo 1

1935). La crisi ai1ginosa dell 'infarto del miocardio s i compli ca spesso con nausee e vomiti ed è 1)ure cosa i1 ota ch e in certi ca si il dolore d el1'an1gi11a di petto si localizza alla ])ase del torace e n ella regione epigastrica, da11do ciò che si chiama 1'an gor addominale . La . . i11drome . i i ·rcster eb1b·e facilmente a confusio11e con una al'l'ezio110 cle 11 'ai»par.ato digerente, se il dolore, la cui sede è atipica , 11on con servas..,e la viol e11 za e il ca ratter e co. lrittivo dei dolo1i angi11osi. Ma vi ono d ei casi 11ei quali inancano tutti g li elen1enti d ella sindrome .an g inosa ell a11 c lte· ìl tlulorc , e c.osd: l 'infarto 1riiorardico assu111e u11 a forma puramente digesti.va. Obras lrO\\' e Strasche ko per i l)rtn1i , 11cl 1910, 111i e ro in e·v iden za che delle le io11i d elle coro narie l)Ossano tradursi solo co11 ù1~a s i11dror11 e di indigestione acuta. A11cl1e altri AA. ne parlano , i11a i tra t1ali c lassici e ]e n1onog·raO e tacr io11 0 c1ue~Li fntti o quasi.• L ' A. riferisçe due os er, 1.azioni ,ti1)icl1e,. che' mos trano co111e la s intomatologia f u11zioil.ale può essere in qu~sti casi purament e di.g estiva. Primo caso: si tratta di un uon10 di cinquantatre anni il q .ua1 e fu colp ito brusca1ne11te da nausea e von1ito incessanti , acco111pag11ati da una sen sazione dolorosa di bruciore gastric o , seguiti da colicl1e e di~rree, ser1za dolore costrittivo, i1è ensazione alcup.a dolorosa al }.) etto. Nei giorni su ccessivi comparvero: eruttazioni nun1erose, borborigmi , costipazione. Il malato aveva febbre modica . Al no110 criorno con1parvero per ]a prima volta palpita-· ;,, ioni di Gu o re cd oppre:sio11e in occasione di liPvi sforzi. L 'e ame ulteriore dette i segni inò iscu tibili di un infarto del miocardio cl1e condusse il paziente a morte alcune settimane )} tÙ t ardi i11 m ezzo ad una sindrome di insuffi1

c: r11za

[Axxo XLII, T\ l. ~r. 31]

« J L POLICLI NI CO »

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rarcl iaca

T' r0 Q·rr~~i,·:l .

Secondo caso: Era un uon10 di 60 a1111i che si la111e·n tava esclusiva ·m ente di nausee sopraggiungenti dQpo il pasto, ma cl1e passa.vano col riposo. Ne fu precisata la i1atura per n1ezzo dei l racciati elettri ci i quali mostrava110 importanti alter.azioni. Il cuore· appariva 11ormale alla ascoltazione ed alla radioscopia. Il inalato dopo alc ur1e settimane venne .a n1orte j)er lin i n farlo L Jt eceduto da una b·rE·ve fase di b·ra dicardia da dissociazione. V1cENTINI.

Considerazioni sull'evoluzione della dissociazione a urico lo-ventricolare. (A . CLE1lu, 15. Z1\.DOc -l\..AII1 e l\ . .\ NDRÉ. Balleti1i cle l'.rl <Jalié1nie rl'e !llécfecine, 19 febbraio 1935) . La esislenza di una bradicar<lia perma11ente con dis&ociazione a urico lo-\'e11 t.ricolare corr1iJOrta la eve11Lualilà di una n1orte improvvi's a o ra1)ida, in 111ezzo aù a ccessi e·p ilettiforn1i e ::,inGOìJUli d escritti da Adams e Stokes, i quali :;0110 legati sia .all 'arresto brusco clel cuore., sia rdìo stabiJirsi di una fibrillazione O di U1l flutter ventricolare. Ta]e prog11ostico IlfJI L è però·, secondo certe os~ervazi.oni, semp·r e così infausto· e ri cer cl1e r eGe11li, re e più precise c.1.a ìla eletlrocarùiografia in serie, hanno dimo· ~ I rato c he pcrfl110 dopo ur10 stato si11copale;;1·a ve , con i11orte appare11te·, era possibile il : 1lor11 0 a lla ' j La e c iò per llfl Le1111)0 ap1Jr ezza1

JJile. Gli _ L\.1\.. ri po1tano un caso di tal gen er e, ch e sono n10lto r ari. Ne so110 ~ la li clescritti altri quattro : uno da G.allavartli11 e Bérard, uno da l ,é\ri11 0 e ìVI.àtton, uno da 1Tr eu11dlicl1 ei uno da Scl1,varlz e Jezer. La durala d ella soprav,,i,~en­ ;:lt ·è ' 'ariab·i]e, 1na talora r elativamente lung·a: infa tti se Ìl rna]ato di Lévi11e e l\1atton . occom-· J:.1 ette dopo u11 i11ese, il n1alato dì Gal1avardin e- Bérard vjsse ancora un anno. La n1alata curnta dal] ·A . .p1r ese·11Lò w1a sola crisi tipo Adan1sStokes e dopo dieci 111esi il suo ~ tato er.a ancora soddi&facent.e ser1za di ssociazio11c, a differen za degli a ltri ca i 11ei 1quali la di soc inzione persi steva no11ostante il ritorno ad u110 s tato- circolatorio abb·a stanz.a 000110. Due parole di t era1)ia.: l'iniezione intracardiaca di adre11alina fu quella ch e salvò la n1alat.a i11 preda alla morte app·a rente, ma l 'A. rton ha elen1enti per spiegare la relazi'o ne diretta Lra quèsto trattamento e la ripresa del rit1110 sinusale . VrcEN'r INI.

MISCELLANEA. Si può associare l'immunità passiva serieai con l'immunità attiva anatomica. < I. Po~1 ANO. ~1in.ervr: .~1~d. , 9 g iugno 1935) ' L 'A., in u11 poderoso arti~olo svisc~ra qu~­ sto ·iJ1tcressa11te p·roblen1a e riporta dati e per1rr1 entali personali n10Jto im·p o1tanti ch e male si vrestano aà ur• riassu11to. Ecco in ocrni n1 0cl o 1 cì nI i fon cl \n n e11I a1i ~r- ~n a1a ti .


S EZIONE PRATICA

J)iù volte s i tentò , ii1va110, la soluzio11e <leJ ~eg!1e 11le :µro1J.J e111a: rendere i11an eg ge r oli cd (·ilìcà.c1, a sco1)0 ·yaccioico , le tos ine fino ad ora r1ericolose 11ella l)ratica vaccinica uma11a. 11 }Jroblema con1i11 ciò ad a ' viar i a soluzion e c o11 la tra forn1azio11e e Labilizzazion e d elle toss111e i11 f1i1 ~atossirie (l j6,ven s tein, 1912; llan1011), in cs::;e, p er es., possedi~mo p er la difterite e per il tetano u11 vaccino certan1e111 e i1111oc L10, sic ur.a1ne11t.e eIIicace. [11 base a l'J cer cì1e pe r sonali l 'A. può as icu1 are ct1e la i1n111u11ità conferita daJle ar1atos t i11e è, 11011 solo solida e· dÌiraiura 111a a11ch e a.ssai precocf!. E g li i11anifest a anzi. I ' 01)i11ione c erto i1on esag·erata cl1e se quest e due ' a ce inazi oni s i r e1l elessero obblig.atorie e si diffondessero largJ.111er1te, forse il problema dell a clifesa contro queste due n1alattie sarebbe ri o1lo . Tuttav ia c1ò rin1.arrà un desiderato p er i11olti a1111i a11 cor a ; è qui11di ancora i111ma n e11tei il 1,

problcnia della difesa. i11vniediata. di sogg etti L1ievilabil1nerile esposti al co nla.gio, o iii ?tn. ep·i so1l io epid(,1riico dif terie o, o per un i·: cii. o'enle i1è.dividu.ule 1riiHaccioso di teta:no. E t11dubitato cl1e pure avendo la difesa attiva a11atossi Ga il c.arattere di precocità dal P on -

tano segnalato , jJ t eta110 l1a spesso u11 a jJ1 cuj)azior1e rl1i11orc <li ol I o gi orni e la difle ri1 e una 0r cli11arian1cnte più bre,-e . In questi ca s i quindi il siero a11tit o sico se rba inco11tr.aslal a la !-Ua posinon e privilegiata qual e ap1Jorta tor c ùi 1r1a..,3iva , i111111edia La i.1n n tunità lJa iva . l\.Ia a questo tipo di imn1unità si lega11 0 ' 'ari i11 con -v-enie11Li : l ; l;·a1isilorielù; 2) facili nialatlie da siero ]Jer reiziieziorii . P er c iò i 011sid era la profìlas:si ~eri ca ar1tidifterica u11 eccezionale m ezzo di difesa epiden1ica , e l 'a11ti lct a 11ica è s tata acce lta la solo com e n ecessit à i11e. 111ttabile . L 'ideale a r ebbe di J?Oter e u ufruire <l'ella

rapidilà del1l'i1nni.uriizzazìorie JJass·iv a e della .f. la.bilità della i7rirn u1i.izza:z ion e attiva. 1

Già :Bel1ring cr ed ette che ·u11a m esco1.a11za di tossina e siero , i11 l)roporzioni t ali da r e tare J1111ocu a , rima,1es e attiva ·come antigen e. Ciò 1 isultò sp erintentaln1e11te errato (Kolle). L• ~<)la- J\WSGola.nz.a- di sieFo e di- tossina- i:p0Roe-i1tralizzalo.. è s i.c ura1r1ente ' Ìaccinante, nla perico-

!c,sa.

Nel 1~1 4 Lafailie esp erin1entò siero e t os ·in a j odata . Ran1011 e co111pag11i han trovato che, sia 1ne!--eolanc.lo s iero e anatossina in vitro, e inocuJ.anclo il miscuglio, sia inoculandoli contemno rar1eanl e11te 11ella stessa zo11a o in zon e (liffcrenti , non si d e lcrn1ina immunità atti, a ; l 'an1it<:>ssir1a d el s•iero 11outralizza l'anatossina co111e n eutralizzavn la tossin~, e n e annulla ]'a~·:ione vac.cìna11l c a llo st esso n1odo con ct1 i annullava la a zio11e tossica. Ciò no11 contrasta con quanto si poteva u p porre : l 'a11a1 ossina ha tutte le propriet à d ella J ossi11a n1en o quella tossica; se la tossina unita 1

1551

ul siero non u ccide e r1on ' accina , lo _tesso do,·eva fare la anatossina . Si può affern1are : m e,scola11do in vitro anai os.')in.a e a1itilossì1ia il miscuglio non è vacci1ia:1le, perch è i ·au.a tossina vier1e leg·ata e p erde iJ suo poter e antigeno . · Lo s tesso accade se si inie ttano anatossi11a e siero con I err1poraneamente , i1ella s tessa zona o i11 zo11e lonta11e; lo st esso se si inietta prima il ~iero antitossico e .poi l 'anatossina; finchè dura l 'azio11e prote ttiva d el sier o (10-20 g·iorni), ossia fi11 ch è g·li a11ticorpi ri1nan g ono presenti 11e l circolo, 1 ar1a Lossina inietta la vien e fi ssata e i1eutral1z1 at a da essi. ~ 011t.a110 è ricor so a ll ' unico es1)ediente ch e rin1a11 eva : far precedere l'irziezion·e di ainatos1

sin u a quiella di siero. [nietta11do I 'anatossina un certo nu111ero di •) re 1Jri111a del siero , se quella , com e la tossina , si fissa ra pidamen.le ai t essuti , l 'antitossina sl1e sopravvie11c non trover à più la sostanza vaccinante lib,era i1el circolo ; sarà incapace , corne lo è i1er la tossina, di slegarla d ei tessuti , e qui11di , pure e&plicando la su a azìorie clifens iva in1n1ediata, incapace di disturbare il processo imu1uniLario ch e si svolge, pro ocato 'lalla an atossina; p er cui qua ndo, dopo 15-2-0 giorni, gli antj cor pi del sier o inoculato saran110 ùel tutto eli1nir1ali , entrer anno in circolo qu eIli pro,v e11ie11li dall 'irnmu11izza zion e attiva. Portano ini ziò le p rin1e e ·p erien ze sulla dif1eri te nel 1930- 31 su cavie. I risultati furon o :1. 5ai n e tti: il vaccino se associato al siero è irirf jìcace. il ag·giu.n,gorio i1ivece u.11a 1 solida imrriu1iità in, y1 a.do 1io1i d·i slinguibile da qu ello

tleZL ·irriniuniia di cavie vacci1iale con sola a7ialossina, U!tica1nente quegli a11inial1i, riei quaN. f(( in.1ezion.e di anatossina av•eva preceduto f24 ore quellu. di siero. I risultati d ell 'esp erin1e1tto sono in p erfetto accordo c ol presU})JJOSto teorico . L ·associazione quindi siero-anatossina a scopo vas ci11anLe è possibile irt tema di difterite a <l una condizione : ch e l 'an a tossina preced a il siero di al111eno 24 or e ; con ques to semplice esp edicr1Le, cl1e ritarda a p pena di un g iorno l 'applicazione d ella profilassi passiva, sì s taflilisce una protezione pe r cui l 'animale d a esp erin1e11Lo, saggiato con ce11tinaia di dosi letali di gern1i , n on i1r esenl a seg·ni di m a lattia n·è se i11oculato il prirr10 giorn o dopo il sier o, o il d eci1110 , o il ventesi1110 , o il trentesimo dopo 1·a-n atossina . P 0r il Lela.110 l "A. 11a u g ualn1ente dimostra to : 1) cl1e la contem1>oran ea i11iezione di an at ossi 11a e siero ar1 ti t e tanico non ha azio11e vaccina n te ; .2) inietta11do prin1a . ier o e l)OÌ antitossina , il siero annulla l 'azion e ' 'a ccìn a11 te della anaLossi11a ; 3) inietta11do prin1a a n atossina e poi sier o , questo annulla l 'azion e ,-a rcina nte anch e &e inoculato dop o 7 giorni ; 4) l 'an atossi11a ' rac cina i11vcce se il sier o è inocu lato a d is tan za d i 8-1 0 g iorni.


1552

«

Da ulteriori ri.cer cl1e svolte per spiegare ques to ulti1110 fe110111eno Po11tano co11clude ch e per il teta110 il icro a1111ulla la azione vaccina11tc tle11 ·an-0 to.:isina s ia cl1e i inietti J.>rin1a, conten1IJora11ea111e11te o do lJO di ci uesta . Solo se si i11i.etLa ÙO])O l u t-!·ior11i quando la azio11e vaccinar1te dcll 'a11a to · 111a ·i è già LoLa Jn1e11Le e i)Ji cata allora il si810 i1011 la ostacola l)lÙ . lì1 c o11clu ~io11 e i !)UÒ dire : cJ1e n1e11 lrc l 'a· sociaz j011e sicro-a11ato sina ·11e lla difterite ])UÒ avve11ire , pu1 cl1è l 'anat o . . .- i11a preceda iJ siero, tale associazione i1011 sen1bra l)O ler e e sere utilizzata in 1e111.a di te la110. 111 questa n1a]attia , a SCOJ)O 1)rofilatl1co i11 g·en er e, co11\·ien e l 'a11atos.sirta a forti dosi. a11c]1 e co11 vacc inazio11e unica; a sco1Jo pro filatt ico s ul ferito , onvien e la s ieru1J1ofilassi ola 11on a ~~o cia·l a, cioè, co11 la a1 tato s ina. L. ToNELI.J .

Il punto doloroso costo-lombare del Cova nella pielite gravidica. (S . l 6Gcn1. La Ginec ologia, éJlJrile 1935). La entità ~li11ica della ]Jiclite g·ravidica è b e11 nota e tutti . 0110 c omple La111ente d 'acc ordo in.tc1lno ai due i)rincipé~li si11ton1i sui quali si ila~ la diag11osi: fe b·b re e re1)erto urinario ca1·atleri&Lico . No11 cos·ì è i)er l 'altro sinto1no. il -dolore, su.Jia sed e del quale i vari AA. sono di .dì,·er~o p·a rer e. Il dolore co· tituisce un ele1t1cnlo dei p ii1 in111ortanti. per l a diag11o si~ Illa .rap1)resen1.a a11 c,l1 e la m .a.g·g ior causa di errori , perciò 1·A. 11.a rit enuto 01)portun o 1)r e11dere i1l e8a111e la qur.s Lio11e escl u iva1r1e11te sotto tale pun i O di VÌ S l a on cle. n1ettc~re Ìll evide·n za COJne la ~ua 1>r ecisa conoscenza possa : orpre11dere la Jr. ala i li a Ilei ' uoi r1ri111i s tadi Passa da pri111.a in r a segna i var 'ì r>t111Li dolorosi caratteristici di ques ta 111a la t Li a, soffermandosi particolar111(:nt e su quell o d i Cova ch e corrisponde a l1'angolo for1l1ato dal n1argine est erno del nluscolo quadrato de i Jorubi co11 l 'ultima costa: tale i)un lo è lin1ita li:si1no, 11011 più esteso dell 't•I>ire d el dito e n1 e11tre è 11r esent e senza eccf·zio11e i1el i )eriocl o 11iù .ac uto della malattia, S(.l)Ill.J?are appena :::i d ileguano i int o.mii: i >iù a1ipa1i ce1tti .. L 't\ ., cl1e è ajl ie' o d el <:ova, ha esarrJina ti 21 ca -i di ])i·e til c rj g·uarda11ti gravide nel q ui nt o , ·e · to, selli111o l ottavo , 11ono mese ed a t er nru1e , puel'})ùre d i !)arti ·pontanei ed art iiic ia1i , ed u11 cn::;o g in ecologico. D.al r ias, un io dei dal t raccol ti con l 'esam e metodico di og11i dt•nna , egli dedu ce r l1e fra i var1 punti' dolor osi descritti , solo c1uello del Cova i 1>re. enla cuu freque11 .~a ed cv id e11 zn qua i co'sta1rte (lo J1a LrO\'at o r11a11car1 Le in u11 sol caso). Invece il dolore n el punto di j\Iac Burney si rnani.fe t ò &olo Jlo,·e vo l Le , quello co te-lombare d el Bazy ~ci , ·olle, quello J1ella reg·ione renale 110\ c vc.>lte. P er tro,rarc u11a . JJÌegazione all a magg iore frequc11za co11 la c1uale è pos ib,ile consta tar e i'l dolore alla prc sione n el ])Unto cos lo -lon1bare , i ·_i\ . rial1ian1.a alcuni da ti ul]a 1

[ANI\'.O ~LII,

JL POLICLI:t'o;Jl'O >'

NL i\l. 31\ '

a11aton1ia della r egio11e r e11a le dai quali ri. ul1a ct1e la fJrGssione nel punto costo-lo111bè1re di Cova, .p oicl1 è passa lu11g·o il i11 argine esterno <lel rnuscol0 quadrato dei lombi, tro'a ivi u11 n1ir1or spessore d ella fiarete e nessun n1us co lo di u11 certo sv~ssore , tra1111e la estre111ità nffusola.ta d el 111usc;olo gran dor ale. Anatornica111e11Le, i11 condizio111 nor111ali , a l pu11to del t :ova 11011 corri::;po11de la sede d el b·a cinetto, J11a il ce11tro di tig·ura d ella n1età i11ferio~re del re11e; p·erò cl.é.1 La la dila Lazio11e de.J b·a cinetto e dei ca lici cl1e si verifica nella p,i·elite e c l1e è si &La co11 lrolla la co11 la pie lografia endoveno~a e d ,.1to ancl1e ch e d ella porzione i11trare11ale tlel b·a cine tto sol0 lln p iccolo tra ~t o deborda s.oi.to 1a do<li ce~ima costa, ed è il olo acces~ ib ile, i1011 si può fare· a i11eno di attribuire al punto costo-lo·1n1bare d el (~ ova la importa11za clie g i'ustan1c11Le g li co1111)ete. Purtro1Jpo la .111aggiora11za degli AA. mostra110 di ignorare cJ1e al Cova spetta il diritto di u11ire il suo n o~ 1nr a l p unto doloroso costo-loru b,are, sede cara l teristica cl el dolore nella p ielite . V1CENTJNI. 1

e E N .~I .

BI B LI o GRAFI e I <1l

f' EN~A

e FAV:\.HO. Tra1f.la l o d•i .4.nat·omia Sistern.ali ca. l ini on e Tip. Ed. Torinese, 193() . (2 volu1u i). P1 ezzo L. 220.

Ai trattati italiani già noti di Anatorllia l . J11a11a Sisten1atica si aggiu11.ge in questo a11110 u11.a nuova opera r edatta da i proff. P e11sa e .~,avaro.

11 tratlalo

due volu111i , di co1111)lessi' e i}ag·ir1e 1274, con 825 .fig·ure , la .più parte .a çQ lori, e di cui moltissime sono ori ginali , co1111)rcnde t utta la vasta materia in g iusti li111iti , pur non trascurar1do nessuno dei vari appa r ecchi. :Ch·è anzi a parte è descritto l 'appar ec c h io tegurnentale, cl1e, per consuetudine e no11 e ·a ltamente, è compreso ·nell 'a1)1)arecchio dei sens i. Ancora a parte è ·d escritto l 'apparecchio c 1l 1alopoietico. Le g iuste proporzioni della trattazio11e d ci ' 'a ri capitoli sono uno d ei pr8ooi dell 'oper a. ~fa i i)r egi. sono molteplici e si riv·e la110 subil o ali o s tudioso ch e l egga con attenzione tutta 1·0j)Cra. Non sfu ggirà allor.a come anche le n10d erne concezioni, sia ;pure in lim iti ris tretti , "o.no esp oste e.on lucida chiarezza. E co .. ì , i}er ese 1111,in, la <lis l·inzione d ell 'a1)parecchio de l s i1npati co nei due sistemi orto- e parasin11)atico, i pro petti e gli schemi originali d elle var ie vie nervose centrali , ed altre parti ancora. 'empre ]a chiarezza non .è disgiunta dal rigor e anatomico. · E di questo fa fede, già prima d el] ~ le ltt1ra del trattato , il nome degli. autori. È un 'opera c h e onora la Patria nostra e che libera i nostri g iovani dal servaggio dello stt1Ìll

(l ) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui s1 llesidera la recensione.


[ANNO XLII,

N U l\1.

31]

dio dei trattati stranieri, voluminosi e talora anch e non completi. Il nuovo trattato può giovare a1l.<~ l1e :1 color ch e sanno. È facile prevedere ch e un sicuro su ccesso arriderà al lavoro degli insigni l\ilaestri i laliani di Anaton1ia. Se.

1'.

e vV. \"\T,\ CHSMU TH. Praktische A 11atom1ie-Arrn.. Vol. di 276 pagg . in grande for n1ato , co1t 208 fìg. in n ero ed a colori. Sprin g er·, BerlirJ, 193 5. L r\ NZ

1

La11z, a11aL0111ico a ~1on aco , e Wach sm ·utl1 , cl1irurg o a Bonr1, l1a11no , cou un geniale lavoro in co111une, dii11 os lrato come non esis ta e onflilto Lra teoria e pratica . Allievi rispettiYan1ente di Ruckert, a11a to111ico ch e pen sava cli11ican1e11Le, e di Enderlen , an atomo-cli11ico , J1a uno osservato il corpo umano cc con gli occhi del 111edico n e hanno d.ato all e stan1 pe un 'opera cl1e si legge piacevolmente e può essere co11sulta ia con gran profitto da qua11ti e son o molti I -- sen tono spesso il bisogn o di 1 it orn.ar e all 'A11atomia. • I cla&sici trattati di Artatomia Uman a , an,:11e i mig]iori, ver le 11ecessità didatticl1e, r1on t3i allonta11a no ùal rigore dell 'esposizion e an aton1ica. l)er quelli che già san110 sarà di gran van tag·gio trova re acca11to alle nozjoni di pura anaton1ia i p arlicoJari ch e si riferiscon o a lla pra tica . Precede t1r1a parle gen er ale ch e p rende in e~a111e ]o sviluppo, le forme est erne, le misure dell 'arlo ~uµ eriore in rapporto a lle vari e età a an cl1 e in ra pporLo agli infortuni. I vari si~ten1i tlell 'a1 to superiore, motore, vascolar e, n ervoso, sor10 tralLaLi 11elle giuste proporzioni <; se111 pre coi1te1n poran ean1 entc .Je n ozioni p:atich e sono citate. P er esemp1u, a proposito delle arterie, è ci!.ata la varia frequen za delle e111bolie arteri o$e; per og ni n ervo è indi cato il punto di stin1olazio11e. . . Seo·ue · uno studio a fon do delle vari e r egioni Lgpografl cl1e dell 'a~·to. su1)~ri ore . ~n modo particolare son o d~scr1ttt ed illustrati con figure origi11uli j n1ov!menLi delle arti co] azio~i ed è an1pin11ìe11Le sv1lup·p ato tutto quan to riguarda la i11eccunica delI ' ar~o . Son o .in di c~te le varie vie di accesso alle sin gole art1co]az1011i e di legatura delle arterie. Anch e i casi di lussazioni e di fratture sono presi in con ide• razion e. LJna ri cca illustrazione a colori, ori gi11ale ed 0Llin·1amente riuscita, accresce i p regi del libro. La felic.e collaborazion e di ur1 ana tomico e di un c.;l1irurgo ha prodotto un 'opera ch e sar à di sicura utilità allo studioso e al p-ratico. Se.

1555

SEZIONE PRATI CA

M. Aun1r-:R. Le Diagnosbic des Phlébites des 1licrtibres. L n vol. in -8" di 178 pag. G. l)oin e l e:. i e. l) uri s, 1935 . Va to e 11on facile argom en to qu es to delle flebiti degli arti , ch e interessa 111edici, chirur-

ghi ed ostetrici, ed è da conside1ar si a lla stregua delle r ecenti n ozioni di fisiopatologia, ch e hanno interamente m odificato i n ostri con cetti su1la pa tologia va~col are. Ncll 'introduzione, I' A. espon e alcu11e considerazioni di fisiopatologia, rile, 1andu ch e lo s1)asm o doillina la patologia dell e flebiti, co1r1e quella de ll ~ arteriti. Tratta, i11 seguito, la se111eio]ogia, Je complicazioni, le forn1e cliniche, la diagnosi precoce, quella differ e11zia le e quelJa eziologica. l Jna vasta bibliografia con1pleta l 'inter essante studio. fil. J'.

(iepos pJiysiologi,7i1 e dri poiim on ] JQ 1' z·h yp of crisio11 da ns le t rai t em erit de la tub ervulose pul.n101iaire. Vol. di 232 pagg., P A RO DI .

con 39 fìg. l)refaz. dj E. C. ie èdiL. Paris, 1035.

Masson et

SE RGENT ,

Già i11 preceden za Par odi 11a pub b]icato un LraLLaLo di « n1ecca1lica J)u1111onare » n el quale CSJ)On eva teorie _µ erso11ali . ardite , op11oner1ti , alìe antich e e fin ora accetta te, il nuo vo cor1CEtto d&l « i:cso del pol1n o11e » com e elen1ento prepo11derant.e n ell 'eq11ilil)ri o statico e di11.a 111ico della Iu1J zio11e respira toria . Di. questo lib·ro noi stessi a' 1emm o occasion e di scriver e $ ll queste colon11e. Il 11uovo lavoro di Parodi che, con lusu1gl1i era })re faz ion e del Sergent vede ora la lu ce. con1pleta e ri cl1ia ra il precet:l e1) I.e. j r1 qua nto conti en e la docun1entazion e clinica e speriment-0 le della Leoria sostenuta : itu.p orLanLi ca pitoli son o dedicati p ertanto ali 'idea ed all 'ar>i:.•li'cazion e deJl.i po ten sion e IJol111011a re, al JJ Ueur11otor<\ ce eleLLiYo , on1ola ler.ale e co111rolatera le, a Ila tecr1ica circa la loro reu lizzazio11e , agli effetti terapeulici ; u11 capitolo è dedicat o all a freni c.oexer esi. . ia dal p11n to di ,-ista del n1cccanis.m o d 'azio11e ch e dei suoi effeLLi. Int e ress,~nti dati vengon o ricordati n ei 1iguardi dell a depre~. jon e e della temperatt1ra en clo pleurica ll t ili t1er la di a~11 o si della presen za e dell .esten sion e di lesioni polmo11ari. Cl1iude la trattazio11 e un « quadro di. ori enta~ m en lo » per Ja diag110 ·i della m aJ.attia poln1011nre 1J·a saLo su que$ti due fattori. No11 v )l1a dub bio ch e un tale apporto di fatti cli1lici varrà a meg-lio co11solidare le id ee fisiche dt ll 'A., ~ <l a più pe1)etrare n ella convin zio11e <lei 1nedi~i la nuova teoria ulla quale i] l'::roJi fa ri1)o~are la tera1)ia polmonare. MoNTELEONE . 1

1

A et a n tedica i la li ca . A11110 I , fa se. III. Un vo]. in-8°, di 200 i:·a,g g. , con molte fi gt1re. l ;ff . S~a nrµ a n1ed. itali ana , ~IiJ ano, 1935. Prezzo L. 10. 11 prof. P. .l?iccinini, ron l 'anin10 seni pre Yòl Lo a i1ìetlere ii1 luce l 'a ttivit à ed il Yalore dei 111etlici ilaJj a11i , dedica que . . to fa scicolo degli cc 1\.cta » da lui direiti e foi1dati all a m eùicir1a sociale, din10 Lrando ic qu antum Itali cel0ri I cr lJrofecerin t in h ac di ~c i pl ina », con1e e~li s leS$C: scriYe n ella prefaz ione latina al fa·. . cic0lo.


155G

« IL POLICLINICO »

Dopo lin ricordo al prof. Gabbi ch e aveva fonda Lo 1'A1 cl1ivio fascista di medicina poli.t1 ca e l 'acccn110 alla costituzione di una Sezione tecnica di inedicina soc iale nel Sindaca lo N. F'. rr1edici, trovian10 11el libro, lavori di C. ·F oà e 1r~ . Travagli su1le generalità della n1edici11 a sociale ed una serie di varie memorie sulla ùife ~ a sociale d ell 'infan zia , la difesa ~oc i.ale 11elJa i11,e dicin,a as icurati\'a e quella co ntro la Lul}ercolosi , la malaria , le malattie del la\7oro e ql1elle socia li in genere, ecc. Un co111plesso di lavori . c.11e din1ostra qua nto in ltali<l si vìe11e facendo in questo importa nte ca111i-•o de]l '::rLLività nledico- ocial e. fil.

ACCADEMIE, 50CIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Medico-Chirurgica di Padova. Seduta del 28 giugno 1935. l)residente: Prof. T. TERNI.

Osservazioni sulla paraplegia spasmodica famigliare tipo Strilmpell-Lorra in. Dott. R. Bozze. - L 'O. dopo aver J)assato in rassegna i dati etiopa tog·enetici, clini ci e istopatolog ici relativi alla paraplegia spasmodica fan1igliare di Stri.impell-Lorrain, riferisce su tre casi di questa .forn1a, i qu ali per alcuni si11tomi si accostava110 alla sindrom e di Friedreich e per alcuni altri inYece si avYicinavano alla eredo-ata·ssia di Pierrc Marie. Ricordato come attualmente si tenda a stabili re un ir1 timo legame tra le tre forn1e morbose, l 'O. p en sa che i suoi casi possano essere classjficati come una varietà atipica della paraplegia spasmodica farr1igliare, as·sociandosi così all 'opinion e di quegli Autori che JJongo110 qliesta infermità riel gruppo d elle malattie p seudosistematiche dell 'assP. cerebro-spinale, in vece che tra quelle sistematich e d el sistema piramidale. Dott. E. S1LVESTRONI. -

Ricerche istologiche e ciiorriet r iche sulle ghia,ndole endocrine di ratto albino su rrenalec tomizzato bilater almente. I. - Pancr eas (is ole di Langerhans).

Rilievo istobatteriologico in casi di meningite tubercolare ·umana. Prof. G. ZANETTI. - L 'O. , dati i rilievi fatti sulla 1norfolog·ia d elle lesioni m eningitich e tubercolari, si è acci11to a studiare il complicato problema dei r apporti lra t asso b atterico e natura delle alterazioni. Conclud e, sulla norma di 14 casi finora esa111ina ti: 1) ch e !l tasso batt erico può essere variabile nei diversi casi; 2) ch e per la morfologia dei b acilli vi posson o e·ssere d ell e oscillazioni ; 3) ch e infi11e la zona di necr osi a focolaio, cioè i tuber coli n1.i cr oscopici , sono se1npre provvisti di un ricco infar cimen to di bacilli di Koch , m entre ch e n ella essud azion e plas1rtatica, il t asso bat1 erico di soli lo è a ~sai più scarso .

Per una schematizzazione anatomo· patologica dei diversi tipi di menin~iti tubercolari umane. Prof. G. Zi\~ETTI. - L 'O. avendo studiato cento ca i di n1eni11g ite tubercolare spontanea umana ,

lANKO XLII, NuM. 31·

ritie11e possibile che tale forma morbosa possa essere suddivisa in tipi diversi nei riguardi della localizzazione del processo. Una tale sch ematizzazione può servire a meglio cl1iarire i rapporti anaton10-clinici di q11esta affezione meningitica co·sì polirnorfa.

Ricerche sperimentali sull'attività biliare del fegato. Dott. F. PovoLERr. - L 'O., dopo aver messo in evidenza con1e Io studio della funzionalità epatica l1iliare, sia orientalo ver so il rilievo dei d a ti morfologici per poter da questi ricava.r e dei dati a conforto della teoria biligenica, si occupa dei metodi di F er sgren e di Holmer, riGer cando con questi il comporta1ne11to d ei capillari biliari. Studiando ·sul fega lo di conigli, sacrificati in fase biligenica, conclude cl1e col n1etodo cli Hol1ner si mettono i11 evide11za chiaramente le figure capillari dei biliari, m entre non si osserva11.o terminazioni i11t:racellulari d i questi. Col n1etoélo di Forsgren , I 'O. è 1 i uscilo él mettere ii1 evidenza q,u ella granulia interna de i capillari biliari, descritta dal Forsg·ren stesso, che avrebbe d a lo modo di rico110scere le cattalizzazioni biliari intercellulari , m entre d'al tra parte non può non ammettere l 'in11)ortanza del m e todo pèr quanto riguarda la m essa in evidenza d ella funzio11alità bi ligenica attraverso la granulia proto·p las1natica.

Caso di endoarterite obliterante in soggetto affetto da lesione di un nervo sciatico. · Dott. G. SoTGIU. - . In un uon10 di 37 anni , soffere11te d a t P.mpo per lesioni artritiche d ella colonna lombare e sacrale, che hanno portato a sciatica secondaria, prima a sinis tra più recente1nente e in più grave for111a a destra, si sono stabilite a livello degli arti inferiori profonde alterazioni circolatorie, interessanti tutte le sezioni vasali (arteriosa, capillare e venosa), lesioni più cospicue a d estra, dove h anno condotto a forn1azio11e cli zone di necrosi ·sulle dita del piede, con una :;intomatologia corrispondente al tipo dell 'endoarlerite obliterante giova11ile. Le cure mediche han110 avuto ragione quasi co1npletamente così dei tlisturbi vascolari con1e d ei n ervosi. Considerazio11i patogenetiche veng ono svolte ricordando i punti di con ta tto tra il caso riferito e diversi quadri co11osciuti della patologia umana in cui le lesiòni nervose e la vascolare s'intrecciano. L 'a·ssociazione t.ra i due ordini di fenomeni n el caso in parola evidenzia in modo nor1 comune i rapporti che tra essi intercorrono .e permette di chiarire alcuni momenti patogenetici delle sindromi tipo Burger e \Viniwarter.

A proposito di un caso di encefalite meningococcica. Dott. C. A~IBROSETTO. - L 'O. illustra un caso di affezione en cefalitica dove ali 'esame culturale del liquor si ebbe sviluppo del m eningococco di \i'\7eichselbaum. La forma morbosa volse a guarigione co1n1)1et a e m erita di esser e ·s egnalata per la su a rarità.

Ulteriori osservazioni sulla terapia endorachidea della neurosifilide. Dott. C. Al\rsnosETTO. - L 'O., t ato negli ullimi due anni con lici in sospen sione oleosa per circa una ventina di individui

che ha g ià tratpreparati bismuvia endo1ombare affetti da forme


{ANNO XLII ,

N l J l\{ .

31]

1557

SEZJONE PRATICA

111e tich e del sist e111a 11ervoso, g iu11ge a risultati cli11ici ed u111or ali incor aggianti , i quali , 1n entre confer n1a n o le preced enti osservazio11i di vari studiosi ed in n1odo p ar ticolar e d el Riquier ch e h a pr op osto i.I t r a t lam ento endol ombar e con prep arati bi'sn1utici in sosp en sion e oleosa e n e h a d ett at e le 1nodalità di esecu zione, inducono a continuar e n ell 'appl icazion e di questo nuovo m etodo ter ap eutico. 1l Se·gr ef'ario : Do tt. GIOVANNI AUSTONI.

Soèietà Jledico-Chirurgica di B<Jlogna. Seduta del 14 giug n o 1.935. Presiden za : Prof . G. ~1oRIAN J. .

l a inv t ~ inazione intestinale ac uta nella prim a infanzia. Do l l. _\ . Quini. - L 'O. r iferi ce d i 1renl a casi di inYaginazio n e acu ta (in un solo caso t r at tasi di forn1a cron ica) n ei l att an ti e n ella prin1a in fan zia os·serva ti dal 1921 in p oi n ell a Clini ca Chi ru rgica d i Bolog·na; n e d escri ve le ·1ar fe for1ne an at omich e e la si11lo11tat ol ogia cl assica ch e spesso è m ol lo facile, b nst ando ch e il J11edico t en ga in niente i rlue sintomi principali su i quali r ich ia1na110 l 'at ten zione tutti g li AA.: segni di occlusion e + emission e di sangue p er 1'an o = ad invag·inazion e. Dalla e·satta interpret Rzion e di qu esti sin to tn i iniziali dipende l a p r ecocità n ell a diagn osi e d ella cura, cl1e solo a queste condi zioni d à clei tJu o11i ri su ltati. Negli oper ati nelle primissime or e l a mortalità è scar si ssin1a, d opo le venti ore la p rog n osi cii ven ta 1nol to p ii1 g r ave , d op o l e trenta g r avissim a. Tutti g l i AA. so110 con cordi in quest e affer1nazi0ni e 1'0. lo h a visto nncl1e n ei ·suoi casi , rtei quali si è aY11ta una n1or t alit à d el cinquanta p er cento. ~elle for1ne i11ì ziali l 'op er azion e con l a cosidett a n1an ovr a d i espression e riesce facile, n ell e for n1e tar ò ive alle volt e lo svaginam en to n on rie8Ce e se si deve pra ticar e l a r esezion e specie n ei l attan t i , di certo il b ambino è p eròuto. Molta importan za l1a cl al lat o diagno~ ti co e t er ap e11tico l 'es a1ne r adiolog ico fatto con il cli s111 a h ari tat o, col quale se1n pre ·si h a co11ferma d iag n osti ca e sp esso s i riesce con l o st esso cl isn1a ad ave.re l a riduzion e d ell 'invnginazion e; così è r iu scit o in un n ost ro caso. L 'O. ricl1 iar11a l 'att en zione d ei m edici pr atici s u ll rl g rnvi l à cl i qu e$t a form a m or l1osa e su ll R n ecessità n ella diagn o·s i o r eroce ch e sola perm et te ln cu ra e l a s~l vezza in una buon a p erce11tuale nei casi, altri111e11ti de .. 1inati in esor abilmente al] R n1o rte. Discussione : l\Ion1 A:\"1.

Ascesso della milza da endoarterite ulcerosa ( c~n sindrome di colica renale sinistra). Do t t. L . SAVOIA. - L 'O. tratla11d o d i u n caso cli

ascesso sple11ico si111u l a11t e, per l 'irradi~zi.one do: lorifica t esticol ar e, una colica .ren ale s1nrstra, si sofferma st111a d ifficol là cliag11ostica d el! 'ascesso d ella i11il za e su lle varie sin dro1ni d ol orificl1e da i11farto e d a ascesso splenico, n1et tendo in p articol are r ilievo l a irradiazion e t es ticolar e sin. Discussion e : J\tfoRIANI.

Il valore pratico della reazione di Max Aron per la dia· gnosi del cancro. Dolt. E . BERNABEO. - L ·o. dop o aYer illustrato le r icer cl1e di Ar on e le obb iezioni fatle a tale

reazion e d a Ober ling· Gu erin e Rou ssy riferisce le r jcer ch e d a Jui compiule in b ase all :ultima mod ificazion e di t ecnica con sig liat a dall 'O. e con clud e affermand o il n essun valor e di essa n ella diagnosi b iologica ùel can cr o. Seduta del 21 g iu g n o 1935. P residen za : Prof. G. MonIANI.

E. BoscH1. -

Comme1nor azione del defun to so-

cio prof . Umber to '!'i!Jonari .

Alcune considerazioni di carattere infortunistico sulle frat· ture costali. C. GEHIN. - L 'O. riferisce i r isu l tati d i alcune o·sser vazioni clinich e e r adiologich e d a lu i eseguite st L 70 oper ai ch e, in seguito ad infortunio sul l avoro, avevan o .riportalo la frat tura d i una o più cost e. In quasi tut t i i soggetti, ch e er an o st ati inùe1111izzati p er d ei r eli q u ati con secutivi alle fratlure cos tali co n d elle p er centuali aggiran tesi tra il 5 % ed il 18 %, gli esa m i di con trollo, eseguiti a varia distan za d i tempo dall 'infor t u n io, furono co1npletam en t e n ega tivi . Sulla scorta d i g u esti risu l lati, l 'O . p as·sa a d iscu ter e alcune. questioni concer nenti le piccol e per manenti e le false p errna tten ti e si sofferma p oi in p ar Licol ar e m od o sul «con ce tto di p erma11e11za ». Critica quindi l 'op erato d i quei p erit i d 'occasi on e ch e, trascurando i 111e todi d ella sem eiotica e della clinica medico-legale, son o IJortati ad en u n ciar e dei g iudizi n el camp o i11for t unistico, comp let am en te errati e' con lr ari alla l ogica e alla giurisp r u den za in materia. [!lustra, infin e, e discule qualch e p unto più impor tante d ello sch en1a di decr e to rig u ardante la r iforma 1i el le leggi p er l 'assicurazion e infortuni .

G.

P EI.À. -

Infantilismo renale. L 'O. riferisce un in ter essante caso

d i infantilism o. Si tratta di u11a r agazza di sedici n11n i , con spiccatissime n ot e d i ipoevolutismo fisico, p sicJ1ico e sessu ale, n ell a c ui an amnesi r ern ota una spiccat a p olidipsia e pol juria avevan o ultira to l 'atten zion e su ll 'ipofisi; e ch e è 'venuta n Jn orle co11 u na si11drom e uremica . Per la n on dimo·str at a alter azione ipofisaria e per il sicuro r ep erto an at omo-p at ologico di sclerosi r en ale, l 'O., d opo aver esp ost o alcuni con cetti gen erali e vari e ipo tesi p atogenetich e, con clude ri t en endo cl1e il caso da lu i osser vato possa essere ascrit t~ fra gli infantili smi r enali . Discu s-sion e : MoruANI e PrNcHERLE. I l Segrel ar io: Prof. P. l\IIA1NOLD1.

Società Medico-Chi rurgica di Catania. Serl u la del 4 aprile 1935. P res ide111.e : Prof . F. A. FonERÀ.

Sull'operaz iori e di scelta nell' ulcera duode na le perforata. G. LLKO. - Dopo so111111aria es1)osizione dei me1odi oper ativi sin 'orJ. p iù in voga adoper ati nelle t1lcere duoden ali e just a-piloricl1e p erforate e d elle critiche a volta a vol ta rivolte a ciascun m e todo , presenla u n opera to p er ulcera duoclenale perfornla, da l ui trat tu lo con la operazione di Judd. Per 1nolteplici ragioni espo te n ella comunicazione . s i <li : aiarJ 11e l ta111en le fn,orevole al 1netodo.


1558

cc IL POLI CLINI CO »

ch e secondo l 'O. d ovrebbe diventar e il m etodo d 'elezion e in così g r ave compl icanza dell 'u l cer a duod en ale e just apilorica. G. L1No. - Sull'operazion e di scelta n ell 'ulcera

duodenale perforata.

su 34 casi di colecis lite calcolosa, 1'0. fa n o tar e ch e ])er l 'i11sorgen za d ella. 1nalattia non basta un fattore cat1sale unico, ma è necessario il concor so di più fattori. Tra questi egl i insiste particol ar1nente sull 'alter azione d el ricambio colesterinjco sulla st asi hiliare, sulla disfunzione dell e cel l ule istiocit arie e sul rallentam ento della corrente linfa lica. Spieg a la frequente associazione con la calèolosi amn1e lte11do l a co11comitanza di fattori ge11e tici. I

Organi genitali e colecistite. G. LINo. - E spo11e i risu ltati m orfologi ci di rJ.uove esp erien ze t endenti a indagar e il r apporto fra organi genitali quali ghiandole a secrezione i11lerna e colecisti, rapporto m esso sperimentalm en te in n etta evidenza in un suo preced ente l avoro (19\3 3) . Con ampia documentazione m icrofotog rafica, dim ostra i risultali p osit ivi ottenu li n ei nuovi esp eri1nenli, ch e oltre a confermar e i preced enti, cond otti su anin1ali di sesso m aschile, dimostrano che ar1ch e la soppression e d elle ovaie, p er un m eccarLi smo an cora da indagar e, produce una evidente n1odj ficuzione d ella p ar ete colecistica con ·sistente princip :ilme11te i n una spreca la i perplasi a papillar e della mucosa.

Sulle risposte del circolo arterioso generale all'aumento della pressione endocranica. R. MARTINETTI . - L 'O. , d op o aver riportati i d ati sp erimentali di ricer ch e p er son ali e d 'alt ri Autori sulle r isp os le d el circolo arterioso all 'aum ento d ella pressione endocr a11ica, analizza l 'imp ortan za ch e i d ati sp erimentali posso.n o assumere. p er l a pat ologia umana, p articola.r mente n el ca m po dell a trauma tol ogia cr ani ca ed in quello d ell 'iperten ·sion e arteriosa con sid er at a quale malatti a auton om a.

Gangrena multipla tipo Raynaud in decorso di malattia infettiva acuta. E. GREPPI e .S. DELEONARDI. - Vien e d escritto ' u11 caso di sindrom e di Ray n aud tipica acuta con srquele n ecr otich e inter essanti le or ecchie, il naso , e sopra lut to le dita d elle m ani, m anifestat asi bruscam ente n el pien o d ecor so rli urla bron co-polmord le influ en zale, in un u omo aclul to gi à affetto da bron chite asmatica . L 'osser vazion e offre stretta an al ogia con altri rariS'simi esempi offerti dalla letter a tura, fra le varie complicazioni dell 'influenza e d elle m alattie bronco-polmonari acute . Come fattor e predisr>onente, n el caso attuale m erita at len zion e il largo progr esso u so di preparati nn g iospastici a scop o antiasm atico, cui co.r risponcleva n el p aziente un i1e tto gr ncl o di iper eccitabilità vasocos lrittiva rilevata d alla prova d ell 'adren alin a.

Arterite brucellare acuta. Prof. L . Po1'iTONI. - L' O. d escrive un caso di arleri te brucellar e act1ta, d an cl on e m olti p articolari clinici , e mette in rilievo quei fatti ch e pot rebber o appoggiar e ùn 'interpret azione aller g ica (i})Oer gia gen er ale eventualmenle associ at a a iper recettività l ocale) i·stioar1aplastica d ell'arterite bruccllar e. I l Seg retario: Prof . G. D1 MAcco.

Società Medico-Chirurgica di Pavid. Sed11ta d c! 18 gi11gn o 1935. P r esiden te : Prof. A.

[ANNO XLII , Nu M. 31]

P ENSA.

Sullo li po idosi della cistifellea. Dolt . G. ZAl\IPA. - Dop o aYere ill u s tralo due r:. i :ii lipoidosi pur a della vescich ett a biliar e e cinque di l ipoiòosi associat a a calcolosi osservati,

I reperti di nitratazione delle pareti del lalveo lo pofmo. nare:!..~

Dott. F . LonEfI. -- L 'O. descrive i varii repertj o llen.uti appl icando il 1netodo della r i duzione di u.n 3' sol u zio11e di nitra lo d 'Ag. sulle superfici delle p ar eti alveolari nel polmorte di al cuni m ammjferi . Le immagini ottenute con t al e t ecnicismo sono diver se a seconda d ello st ato funzionale (dist ension e o r e trazion e) di d ella paret e . La maggior p arte d elle linee disegn a te d al la riduzione ar g entica son o, ·seco ndo l 'O. , riconducibili ai margini d ei capill ari alveola.r i, Je cui p ar eti, rivolte ver so la cavit à d ell 'alveolo , occupano quelle aree anucleate d ei se lli alveolari, intese sotto l a d en omi11azione di. « placch e anl.1cleate ». L 'O. , riconduce perciò le « placcl1e anucl eate » alla st essa p ar et e d ei capillari, e 11on ritien e ch'esse rappresentin o una p articol a1r e individualità strutturale dell a p ar et e alveolare . .Secondo 1'O. t ali capillari d ecorron o « nudi » sulla superficie d ei setti alveolari, e solo r aramente e p ar zi almente so11 0 rivestiti , in conà izion i n ormali e n ell 'or gan o a completo svilupp o, rlalle esp an sioni citoplasn1atich e, obbiettivarnente d imos trabili, delle piccol e cellule nuclea le. Il Segretario.

Società Medico-Chirurgica Veneziana. Seduta d el 20 m aggio 1935. Presidente : Sen . Prof. DAVIDE GIORDANO.

L' innesto corto nella cura chirurgica del morbo di Pott. Dott. MoccrA. - L'O. da un anno e m ezzo circa h a abbandonato n ell a, cura chiru rgica del morbe di Pott l 'innesto lung o ed ha operato fin 'ora 12 c:i.mmalati col metodo di Calvé, val quanto dire coll 'innest o corto. Ne .riferi sce p ertanto i buoni risu ltati . L 'innesto corto post o cioè al ·1imite d el focolaio, b l occh er ebbe quest 'ultimo, si opporrebbe all 'inflession e som ailica , conserver ebbe la fl essibilità d ella col onna vertebrale imrr1ediatam ente sopra e sot togiacente ai corpi lesi e fornirebbe al punto di l avor o il m assimo apporto biologico, cioè il ni.assi1no di m at eria os leogen etica. Esso infine in confronto d ell 'innesto lungo è un i1rlervento più breve, affa tto traumatizzante, e ·si può dire pressoch è inoffe.n sivo. Discu ssione : proff. DEL1TALA, ~1ARCONI, DE FRAN· cEsco, dott. MoccrA.

Aspett i caratteristici del Iiquido cerebro-spinale. Dott. P . LENTI. - Descrive al cuni asp etti micr oscopici d el liquido cer ebrospinale lasci at o essiCl!r e ·su un vetrino. Dimostra con proiezioni le fi gure di crist alloidi eh~ si ~ormano e n~, . fa . r~­ m ar car e l a differenza rispettivam ente n ell 1nd1v1éluo san o, e n e i p azienti affetti da m eningite tubercolare, mening i te cer ebrospinale, t et an o, ecc. Discussione : proff . Fiocco, VITALI. I l Seg retario.


[AN.No XLII, NuM. ijlj

APPUNTI

SEZIONE PRATICA

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PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. L'Angina premonitoria delle gonococcie. J. Calduian e \ i. l >etresco (A nrirales de niédec.in.e., apr. 19J5) ri!eva110 ch e le setticemie e le balterie111ie g·o·n ococcich e a dete·r minazio11e articolari sono talvolta precedute d a w1 angi11a eriten1atosa di aspett'o ba11ale. ·r ale angina no.n h a 11 sig11ificato di una porla d 'entr ala del! 'infezione g·o11ococcica, ina indica probabi1r11 e11te un 'infezione associata . L 'i11fezio11e ui origine fari11gea h a, a quan~ to sembr a, u11a ce1~ta importanza nella patogenesi cli alc une setticemie e b a tterien1ie con d eter111inazioni sierose e soprattutto articolari. ~~ 11 AA. rite11go110 ch e il s tgniticato di' tale i1Jfezione possa conce!J11·si co1ne segu e: a) un 'i11fezione 1oca1e g·o11ococcica può essere rialti vata da Il 'infezione so1p rag·giu11ta, che polre.b-be far :sorger e u11a batterie111i'a più o n1e110 pa5seg·g·era, b) se l 'ag·e·n te dell 'infezio11e sopraggiunta f>Ossietle un certo tropisn10 articolar e (v1rus <lelLa ina laLLia di Boui1Ja ud od a11 ro) potr ebbe lacil1tare la fissazio11e d el gonococco sulle articolazioni e sulle sie1ose, sia per viru s vetLore, sia corne age11te di sensibi.lizzazio11e. fil. 1

L'ipertensione parossistica. Gli ac;cessi di ipertensione parossistica possono verificar si in due condizioni: 1) n ei paz 1e 11 Li cl1e ha11110 già ipertensio11e cronica, cpe ìmpro-vvisan1ente sale ad un livello molto a lto · e si postio110 q ui11di avere disturbi cer ebrali, com e ' mor1opleg·ia, a fasia , arr1aurosi , oppure circoJ.a1ori (i11sufficiè11za cardiaca, angina J)CCtoris., ede111a polmonare); 2) in alcuni tu1nori dei surren i. I dis turb·i cer ebrali locali (eclissi cerebrali) ch e posso110 accompagnare l 'a ccesso, si ritengo110 dovuti ad uno spasn10 vascolare locale; si discute però se lo spas1110 cerebrale sia prin1arìo o secondario ad una vaso-costrizione ge11er ali zzata; Lale ìllOdo di vedere sembra il r -iù r az ior1ale. Per quanto r iguarda le crisi · iperten sive ch e si h a11r10 nei paragangli omi d eJ midollo dei surreni, la scuola francese ritiene ch e esse si.an o dovute ad introduzione di adrenalina in circolo , i11,a tale modo di vedere esige ancora delle co11fern1e (British nied. jorirn. , 23 ·mar-

ze, 1935). N 011 anc,ora b en nota è la parte ch e può

a.rere il seno carotideo cl1e, indub·b iam ente, è un fai Lor e in1portanle nel r egolare la pressione arLerio::;a. Altri fattori , oh e possono enl f(;\re i1el1 a g e11esi d ell 'ipe rten sione parossislica sono certi tumori ch e comprin1ono il Yago, le lesiorti del ganglio genicolato e la crisi gastrich e tabeticl1e. fil.

Note terapeutiche di una nuova associazione se· dativa.

G·. C. Savo)

(Scliweizerische Med . ltVoch .,

n. 17, 1935; l1a esperimentato nel trattamento delle affezioni nervose leggere la sanalepsi (acido fenileLilbarbilur ico e cascar a sagrada i11 sinerrgia c,on antispasmodici , datura, scopala e ·valerian.a), ch e l1a fra i suoi v.antaggi quc1lu della d e.b ole tossicità, d o·v uta alla elinLi11azione r aJ:J·Ì da d el n1cd ican1ento. L'A. 11a esperime111"ato per c irca un anno e m ezzo Lale prodotto ed l1a ottenuto i risultati i11ig·liori T1el Lraltamento delle a ffezioni nervose legger e, ::;µ ecie n ei ban1bini. Forme nervose le pili ·varjc, insonnia, eccitazione, forn1e ùi e!Jilessia frusta , ecc. si so110 g iovate in modo evid e11tjssi1no del trattamento con i l nuovo 1)re1Jara to. Nella Gategoria d ei ina lat i affetti da psicosi ~e11il e semplice o arterioscleroti ca, l 'agitazio .. ne cl1e si manifesta ver so la ser a e che dura spesso t.utta la notte, cede in generale ben e a lla son1111inisLrazione d ella sanalepsi, a condi zio11e però di r aggiunger e le dosi d i 100 a 150 gocce, cioè 0,2 a 0,3· di aci do feniletiJbarbiturico, nei ni.alaLi c.:011 forte agitazione; la media 'lei n1alati reag~ sce b e11e anche a dosi minori (50 a 75 gocce) . Co11 l' u&o di queste d osi · l '1\ . non ha osservalo fenon1eni seco11da ri appr ezzabili. Secondo l 'esp erien za dell 'A. , il rimedio no1t è iirvece indi.Gato per iJ trattamento d elle psicosi agitate del tipo catato11i co . Buoni ris ultati si h.a11no, co11 1'uso di forti dosi (100 gocce in 111edia) n ei diversi casi di schizofrenia in cui jl si11ton10 angoscia è in pri1110 piano. L 't\.. co11clude affer1na1ldo I 'utilità, pri11ciIJalmen te in clientela, di tale rimedio per il I raLt-a1111enLo della maggior parte d ei disturbi detti 11ervosi leggeri. 11 medicamento è facile a prescrivere, p erchè nor1 esige a lcuna modificazione nè d ell .attività professionale n è della .Jli111c;,ntazione e non presenta danni dovuti ad 8.ccur11ulo, grazie alla presen za della cascar a ~gradn, che .assicur a ur1a bt1ona evacuazione i11testi11ale. e. TOSCANO.

Il . trattamento del tetano. R. H . ì\1iller e H. Rogers (Journ . am . m ell. 1ss. , 19 ge11n. l 93n) consig lia n o quanto segu e, I11ie7.ione pro filal Lica di 1500 unità, in caso di ferita profonda o per puntura. La ferita va, &e possibile, sbri g Jiata e tenuta aperta. A te tano conclan1ato, i deve curare la nul rizio11c d el pazien.te e I 'i n ge~ Lione di liquidi. Fer seclarE. lo s pasrr10 , è ulil e il tribron1oe!.a110J (8-10 cg. p er kg. di peso) . r\ ppe11a fatta la diagnosi , iniezione endoven osa ed endon1uscolare di 20-8'0,000 unità ,


15()2

« IL POLICLINI CO »

JJer volta, fino ad un totale di 300, 000. Inu!.ile la sommi11istrazione endorachidea. Nei pazienti iperse11sibili , p r ovvedere a lla d esensibilizzazione. Le reazioni di siero s1 h a11110 in un t erzo circa d ei casi: quelle im111cdiate dal 2° al 5° g iorno; quelle ritardate dal l ue: al 15') . Da quando si è u sata l 'antitossi11a la i11ortalità è scesa dall '8·0 al 4 7 %. ·

fil. Gli edemi della gravidanza. Il t en1a è sLalo trattato al fX Con.g·r esso degli o stetti ci e ginecologi ò i ling-ua fran ce se , t enutosi ad Algeri nello scorso aprile. Ne diar. •.r1 1111 breve riassunto. L~ vy-Solal rileva ch e l :edema appare11te si osser,ra verso la finé clella gravidanza in p·r oporzione ' 'ariabil e da 4 7 a 94 ~~ ; quello latente è costante e dura fino a 4-5 g iorni do1Jo il p•art 1 )~ sco111pare11do con u11a crisi di poliuria. NE:ll« g ru vidanza , si trova110 ag·grup·p ati i f&t tl)ri cìa ~::;ici d ell'ed ema : squilibrio n1inerale, squiljbri o rirotido-li.pjùico , disturbi vascolari; nessun o di essi, JJerò, è tar1to costant e da avere 11rt valor e assoluto. Si ·è dunque portati a peri sare cl1e vi sia un fattore l egato a llo st.a to stesso di gestazion e, da considerarsi com e la cau sa prin1a. L 'eden1a f, tulle le J>erturbazioni m e-tabolicl1e cl1 e p o~sc111 0 arromip1agrtarlo se.m br.ano der ivare <lall 'iperattività funzionale del lo ho po s teriore d ell ' ipofì ~i o del com1)lesso tuberoipo frsario. · Il lobu pn"Lerj ore df Il ' ipo·fisi , grazie al suo potere ant idiutf·tico , · ritarda l 'e1liminazione d el! 'acqua. 5i trova co5ì adescata una ritenzio1te c.l1e ìJ UÒ esser e duratura alla sola condizjo11e c lte Ldìe acqua conteng a d ei cloruri . Se le ri scr" e clorurate sono i11suffi cienti (regirne declor11rato) l 'ipn·fl si è capace di n1obilizzare i c lo ruri orga11i·ci. Ta le estrazione tissulrtre h:i potulo essere r ealizzata sperimentalmen.te; si è osse rvata in certe sindrorrLi. tuberia11e e FUÒ , in fì11 e, r ealizzar e la sinflro111e di r iten ziorle clorurat a secca. Gu e i~sa1. si occt1 j)a d ello studio clinico del pro·b lerna, riievando come la gravidanza p ro vochi una set e tjssulare s peciale, t1no stato di ed ema latente o di pre-edema , ch e può diventar e api.) arenl"e ed importante ed accoin-pal_;11ar si ad al Lri sinton1i, quali albumi nuria ed jl1erten sione . L ~A. dìs Lingu e : 1) l Jn 'idropisia fisiologica : l · 3 ~h d elle donne incinte n on hann o idro 11i.sia alla fine d ella gravidanza; 2fi 0/o ha:nno ed ema da stasi , 75 % idropisia gravidica. Questi ed·e111i. h anno sed e agli arti inferiori , a i ge r1ilali esterni , alle n1ani, alla faccia. Le fun zioni renali r est ano normali , Ja ritenzio11e di acqua sembra dovuta a fattori extrarenali. 11 cuor e è sano , la t ensione arteriosa t1ormale, con1e p ure qu ella d el liquor. Tale idropisia compare il più spesso n ell a seconda m età della gr avidanza e scompare rloPQ il i)arto. ln caso di :morte d el feto n el1

! A NNO

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l 'utero, con ritenzione d ell 'uovo, l 'edema guarisce spo11La11ean1en t e. 2) N el~ 'idrop~sia P_atol'ogica, si distingo110: ~) . gli.. edemi €ira vi ~enza altri sintomi pat olog1c1. Sono rari eid r11teressano soltanto il t essuto cellulare sottocutaneo, non mai i. vi~ceri r1-è l e cavità si'erose. Si osserva l 'assenza della r-r.aspirazio1~e; è costante l 'ipotiro,i dismo; le funzLon1 cardiache e circolatorie sono ap1>arente n1e11Le 110rrnali ; n1ancano disturbi delJa funzione re11ale. Tali e1d en1i compaiono ab})astanza precocem ente e guariscono spo11ta11ea11ter1Le do_µo i'l parto, se11za esser e rr1ai i11fJuenzati da n1isure teJrapeutich e. b) G-li ed en1i a cco111pagnati da a ltri si11lomi _p atolog ici si osservano, p. es. , nell 'a ll.1ur11inuria g ravidi.c,a ; in tal caso, non vi sonc.. sjntomi speciali salvo', forse, l 'ede·ma vu.lvare 0 l 'eden1a •p alpebrale isolali. L 'ed e111.a con ip,erlensjone- si osserva nel 20 % d ei casi di idrop·i sia e port a nel 3'0 °fo dei casi ad eclan1psia od eclampsismo. L 'e dema con a lbuminurj a senza ipertein si'one si ha nel I }o e 11011 semb ra predisporre a ll 'eclampsia. L 'ed ema è quasi costante nell 'anemia perIliciosa. Nelle affezioni cardiache ben com1)ensat0 non vi sarebbe una speciale tendenza a lla produzion e di ed emi. Si d eve però ten er JJresenLc ohe è nel dominio d el piccolo ci1·colo che possono prodursi g li accidenti g ra,·i do -cardiaci , specialmente l 'edema act1to i1oln1onare. La maggior µarte delle malate affette da llefrite vedono ii loro stato aggravarsi durante la g ravidanz.a · 111a g·li edemi. in1portanti sono r-ari , alvo i1el caso di' n e·friti croniche a si11dron1e cloruremica. I ..a lerazJia d egli ed emi della g ra,rida11za sarà t a11to 9iù efficace quanto p·i ù precoce. Nel[ 'idropisia pur.a, la g·uari gion e è assicurata e-on il reg·i111e ipoclorurato ed il trattamento tiroideo. Negli ed ern1i gravi , la dietetica e l 'ig iene de:b·b ·o110 esser e molto severe; il trattamento Ljroideo sar à intensivo; ra r an1ente indicata è l ' jnt erruz.ione. Nell 'jdropisia patologi.ca, i risultati terapeutici so110 n1eno si curi; ] "ipertensione è un fattore di e.a tti va prognosi. Oltre i trattan1enti indicati , si ricorrerà al salasso alla puntura lombare ed even1.ualn1ente la d ecapsulazione d el r e11e e l ' i11terruzione d ella gra, rida nza . fil . 1

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Emmenagoghi. II. 1<.a11r (/i.. on serva liv e I 'Jie rap ie der Frauenh ranlt·Ji cil e11) consig lia : l ) f·ern.LCtli~an a t o di p~tassi o gran1.mi dieci. Tiad. di r abarbaro p.o1v. q . b per pi'llole n. cento. S . .J. "\ Ol le a l g i.ort10 , 1 pillola . 2) In da c.: o g. 60. niagis tero b i ~n1uto g . 50. S. 3 volte al g·ior110 ti11 cu ccl1iain·) da tè in acqu a. 1


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SEZJONE PRATICA

Intolleranza cutanea al goruenol.

I ragazzi gra11dicelli sono affetti da ·a11emia

Il gon1enol è usato spesso per istillazioni r1asali. In un caso in cui esso era stato prescritto a tale scopo (soluzio·n e al 5 % in olio) Sézary e Horo,vi.Lz (Soc. de.r m. et syp h. e J·resse m 6d., 20 apr. 1935) hanno osservato lo ~vifu,ppo di una der1nite a l viso. L 'applicazione dello s le~o olio go111enolato , sull 'avan1. l.H·accio d ella stessa malata provoco una viva reazi 0:1.1 e ocze111a to~a. L ;intollerar1za sembra doyuta non soltanto a11 ·eucaliptol contenuto nel gomenolo , n1a anche al terpineol ed al ter ebenten e ch e pure ''i SOJ10 COllLenuti. fil. 1

SEMEIOTICA Sintomi di anemia dei bambini. I ba:ml}uli rt}sistono 111olto a g radi ancl1e ~ ra,-i di a11e111ia, specialn'lente se ~nesta si è ~ LabiliLa ler1ta111eute. l~.aramente s1 osservano si.11ton1i riferibili all 'an emia, a n1 eno che l 'ein1oa-lobina cada solto il 40 °lc1 . Lo stato di nuo trizione del ba111bino , spesso è eccellente ed il pallore delìa pe lle e delle mucose è sp ess? i11gan11evole. Il 11,allore notevole d ella pelle d11:iende dallo slato del letto capji llar e cutaneo P non è affatto raro in individui ch e non so110 anen1ici. D 'altra parle, il bambino anemico, speciaJ.me11Le dopo un a ccesso di pianto pt1ò non apparire pallido . L. G. Parsons e W . Carr y- Sn1allvvood (Practili0ner, marzo 1~3~) attribuiscono grande valore al colore d ei s111g?]i , ·asi congiu11ti,-a]i , no11 però a l colore, in complesso della congiuntiva stessa. Il color~ dellél p elle vari.a seco·n do i tip1i di a11emia; in quella da nutrizione , si ha un tipico colore di bianch eria, m entre quello con u1tc111ia e111olj tiGa h a un:\ pig 1nentazi.one color caffè-latte e se l'e·111olisi è grave, la pelle e la co11giuntiva posso110 essere i1 te~ic he. ~ell~ leucemia, spec,ial111ente n elle ultime f.as1 , s1 11a u11 curioso colore cer eo sporco. Nei casi pi1'1 gravi , si hanno rumori sistolici dolci , talora associati a tachicardia. L'associazione di run'lori cardiaci., tac:h icardia , pallore e lieve piressia, .talvolta presente n elle inalattie d e·l sangue, forn1ano una sindron1e cli11ica che, nei ba1n bini più gran~icelli è de} tutto simile a quella del reumat1 sm .o ed e quindi necessario un accurato stu·dio d el sanb111e per arrivare alla buona di'agi:o~i. . . l ban1bi11i ane111ici sono spesso irr1tab1l1 ed inquirti. Se l 'anemia si svill1ppa rapidamente ed è grave, si può avere fame d'aria e talora rleD cienza cardiaca congestizia, con edema d elle gau1he. U!l caso d egli AA. era stato portato J.ll'ospcdale })er un dolore acuto al l 'addome destro , ch e era stato dapJ_)rima con siderato con1e di orig ine arJpendicolare, ma ben p·r esto, il dolore si dimostrò derivante a.a un rapido i11g·rossament.o del fegato; 24 ore dopo una trasfusione sanguigna, il volum e del fegato si era ridotto alla norn1a ed il d olor e era scomparso. 1

piu spt:sso che i bambini; essi si. stancano rJreslo; sono bizzo&i , irritabili e spesso dorruono r11ale. Le eruzioni cutanee di porpora e le en1orragie n elle mucose e nel sottocuta1100 si 11anno SJ:.Jes~o in certe forme di anemia, special111e11te in quelle asso~iate. con .la dim~·­ nuzione. del nun1ero delle piastrine c1rcolant1.

fil.

VARIA '' Cuore atletico ,, espressione poco felice. H . L. S111ith (l!roccedirigs of the Staff. M eet. of tli e lÌ f Clyo Cliriic , 20 febbraio 1935) fa notare ch e entrata u11 'espr essione n ella letteratura è difficile liberarsene anche se ci si accorg·e ch e essa nulla significa. Si è usata dap principio l 'espressione <e cuore atletic.o » p·erchè la pri-· ma cosa che richiamò l 'attenzione d ei medici cl1e tudiarono gli a tl eti furono i fenon1eni da strapazzo. Gli animali allo stato selvatico hanno cuore proporzio11atan1én Le i)iù g r ande di quelli addomesticati. Un recente studio sugli effetti dell 'eser cizio continuato sull 'ipertrofia cardiaca fatto da Tun a-, Hsich, Bien e Dien.aide ha din1ostrato che ~el 55 % dei soggetti studiati il cuore non era ipertrofizzato, mentre nel 45 % era un po' ingrandito; gli· autori stessi pensano che qu~­ sto ingrandimento sia fisiologi co e non predisponga a malattie. Uno studio accurato del cuore dei corridori che partecipano· alla marato~a. ame~ica~a di Boston ha dimostrato ch e tutti 1 corr1dor1 avevano subito dopo la corsa un cuore più piccolo di quanto era prima della corsa, m entr.e nel g iorno su ccessivo il cuore tornav.a alle dimensioni nor.mali. Lo Smith insiste sull'opinione ch e l 'eser cizio fi sico strenuo e il pesante lavoro manuale non provocano n è predispor1gono a malattie di cuore. Il muscolo cardiaco si comporta come gli altri muscoli e n_on es~ste un cuore ~tl etico e.on caratteri propri ed e bene che s1 tolga dalla m ente di molti g iovani l 'idea ch e l 'aver praticato esercizi violenti possa pTedisporli a malattie di cuore quando il cuore non è in precedenza tarato . R. LusENA. 1

1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. A.

La cultura indispensabile del m edico-chirurgo pratico e la riform a degli stu ~i di medicina e cliir u rgia. S.I.E.M. , Napoli, D ELLA

C 10PPA .

1935. E.

1'u more r elr otr acheale soffocativo in latta nte di tre m esi. Tip. Riunite Donati, M EYNIER.

Parma, 1934. R.

S1l\IONETT1

n.a le. -

S.

D E R ENZ l

Cu1zzA.

· l tJle r o eniolitico costituzio-

'fip. Bellino, Torino, 1934. La pericar dite tnb er co lare. -

I .. Cap-

pel1i, Bologna, 1934. •


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« IL POLI CLINICO >'

[ANNO

XLII,

NU?\1:.

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POLITICA SAl\ìITARIA E GIURI SPRUDENZA.(•) CONTROVERSIE GIURIDICHE

VII. • Il potere di scelta nei concorsi singoli co· munali, dopo il T. U. 1934:. Sopravven11Lo l 'ordina111ento dei con corsi provinciali, ]_Jer effetLo del T. U. 1934, n . 1265, ed esse11do i1l cor so procedimenti già iniziati srcondo le norJ11e del 1'. U. 1907, n. 636, si discu sse dell 'applicabilità di alcune delle nuove disposizioni: approvazione della graduatoria , con atto d el Prefetto; potere di scelta . Parve ch e le n orn1e sopra ''venute, essendo di diritto pubblico e .a vendo p erciò immediata applicazione, dominassero .anch e i rapporti già iniziati m a 11on esauriti. Si prese11Lò i11 altri terr11ini un problema di effi cacia della legge nel ten1po: retroatlività delle disposizioni sopravve11ute? {Jltrat.tività delJ e 110r111e del precedente T. U. ? Ma 11on e ' era u11a question e d i ef(ì cacia della legge riel 1e111po. IJ nuovo te~ t o unico ha stabilito un ordinamento organico e completo , assoluta· ntente diverso da quello precedente ed ha regc·lato i con corsi ch e· saran 11 0 indetti , preci~a111 er1Le quelli previsti dal T. U . 1934 , per i po."' ti r.he si re11deranno disp-0nibili e saranno og.getto del nuovo procedimento . Questo concetto, ch e già risulta dalla legge , è chiarito a11cl1e dagli artt. 34, 35 e 8·3 del regolamento 15 marzo 1935, n. 281. Coesistono , quindi , due ordi11a111enti , ciascuno dei quali ha un can1po di applicazione proprio e oggetto diverso e dislinLo. P erman e la efficacia delle norme del T. U . 190 7 per i con corsi singoli comunali, é'.n che se indetli dopo la •p ub·b licazione del tes lo unico lg34 ; ha efficacia il nuovo ordina111e11lo , i11a li111ilatan1ente ai concorsi ai quali esso si riferisce. Non si può trapiantare una di sposizi0n e dal l.uno all 'altro ordinamento. Il Consig lio di Stato ha risoluto la questione: nel se11so da n oi indicato. La decisior1e 3] m aggio 1935 , 11. 555 dichiar a appìicabili le di5posizioni del T. U . 19,07, con1prese quelle con cern e11Li il potere di scelta. Ha osservato Jé1 V'J, Sezion e cl1e « Je disposizioni del nuovo 1' . ù. ~'1anno r11odificato non solo il sisten1a di 1Jomina ùei n1 edici condotti , so tiluendo alla lib era scelta fra gli od on ei , la nomina vincola ti va secondo l 'ordine della g ra duatoria, ma anch e il procedinìento del concorso, sos li tuendo al con corso per Con1uni quello per Pr ovin \;ie e que&te nuove norme forman o un lulto organico, on de de,-0110 esser e applicate inlegraln1ente e non in parte; questa ris t1 lla esser e slala a11cl1e 1'inten zione del legislatore. il qua le si è riservato di pub blicar e 11n r egol.an1er1 to s1)ec iale di esecu zione per con1plelare le nuove i1orn1e legis lative r elative 1

1

(• ) La presen te rubrica è affidata all'avv.

G10VANNJ SELVAGGI,

ai con cor si dei 111edici co11dotti , reg·olamento approvalo col R. D . 11 n1arzo 1935, n . 281; l 'art: S3 .di queslo regolarnento fa riserva di b1.111dire nuo vi con corsi dot)O l 'e11Lrata in vigor o dello s tesso r egolarrte11to ».

Risposte a quesiti per questioni di massima. 17° J5ott . Luigi Mac. da R. (abbonato N. 10041). ··- Trattandosi di un a1nbulatorio che non è organizzato come accessorio della condotta ma è entità p er sè stante, tanto che alla nomina del titolare si è provveduto 1nediante speciale concorso, è da ritenere che il relativo stipendio debba essere considerato a parte e, quindi, sia soggetto alla riduzione se ed i11 guanto raggiu11ga il mirtimo previsto dalla legge che dispone la ridu. z1one. 18° J)dtt. Enrico Pers. da F. (abbonato N. 1489). - Sono a carico d ell 'am1n. ne com u11 ale le sp ese che spetterebbero all 'appaltator e p er i certificali d ~ infortuni.

19° Dott . V. A. de Sim. da S. P. V. (abbonato N. 7173). - Avendo accettato la nomina il concorrente primo g raduato, il concorso si deve con~iderare esaurito e, quindi, a rigore, il Podestà non può n ominare il secondo gr aduato. 20° Dott. I talo lVIar . da (). (abb onato N. 6986). Il n1edico condotto è obbliga~o a preslare la sua assisten za soltanto <t i poveri ch e so110 regolarm en te iscri tti n ell 'elenco. Posson o esser e fatte ag giunte n el corso de ll 'anno, n1a con regolare d eliberazione. ~on· è a n1missibile che il Podestà clia tessere sp eciali. 21° t5ott. Frane. Cot. da G. (abbonato N. 10040). - Anche gli stipendi minimi sono soggetti al.la riduzion e d el 12 % stabilita nel 1930. Il Ministero dell 'Interno non ha dato istruzioni con circolari, nel senso della irriducibilità. Dopo qualche incertezza Ja direttiva dominante è quella della ap plicabilità d ella riduzion-e. 22° D ott. F r atic. Sant. da N. (abbonato N. 7014). È da riten er e fondata1nente ch e anche gli sti 11endi minimi sian o soggetti alla riduzione del 12 % st abilita n el 1930. N. R. - Ai qu esiti degli abbonati si risponde , in ogni caso, direttamente, p er 1el I era. I quesiti devono essere inviali, in busta, accompagnv.ti dal francobollo per la risposta e sempre i ndirizzati in1- _ personalmente alla R edaz'ione del « Policlinico », via Sislina 14, Roma. Le rispos i e ai quesiti cli e non richiedono esame di att; o speciali i n dagin.i, sono gratuiti. esercente in Cassazione. con s. leg. del nostro perfodioo.


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lANNo

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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale: A.ss11nzioni di medici civili per le colonie.

Pure allo studio è il i11oclo <li i1on far perdere· i] diritto di concorrere alle co11dotte mediche per· superato liirtite di età a coloro che t ale limite supereranno perchè chia111a Li i11 serYizio militare. J'ì: da notare che proprio in questi tempi si aprono· i con corsi proYinciali ai posti di medico condotto e il lin1ite di e tà ai concorsi è di 32 anni, eccezional111 e11 te ])e r ora di 35 a11ni.

Sono in corso da parte del Ministero delle Colonie assunzioni in servizio di medici civili da destinarsi alle Colonie. L 'assunzione a contratto dei medici da destinarsi in COionia viene fatta dal Ministero in seguito alle richieste di personale sa11itario da parte dei Gover11i coloniali. Pur non Il Sindacato ~Iedico di Brindisi e ·successivamente trattandosi di un concorso, le domande dei canquello di Teran10 hanno adottato disposizioni a fa~ didati sono sottoposte al giudizio di un •apposita vore dei medici richian1ati. Il Direttorio del SinCommissione, nominata con decreto ministeriale, dacato di Teramo, n ella seduta del 5 giugiio, ha la quale, previo esame dei titoli profe·ssionali prostabilito, oltre che co11cedere gratuitamente a quedol ti dagli interessati, sceglie i sanitari che devono gti colleghi la tessera d.e l Sindacato per l'anno Xlllt essere chiamati a sostenere I 'esperimento pratico. anche di as. umere l ']mpegno della disciplina e Detto esperimento consta di una prova pratica di della protezione dei loro interessi professionali atchirurgia e medicina generale (e cioè l'esame di traverso la collaborazione cli t11t Li i medici iscritti, un !nalato con deduzioni diagnostiche e terapeui quali ·si obbligano a i11antenere con le stesse basi tiche) e di una prova orale sul pronto soccorso contrattuali la clientela priYata la ciata <lai colleghì chirurgico, medico e o·stetrico. L 'esperimento è soricl1iamati ed a restituirln non appena questi torstenuto presso il Policlinico U1nberto I di Roma n era11110. in sede. e nessuna retribuzione compete al candidato pe·r le spese di viaggio e di perma11e11za a Roma. I sa- Sindacato Medico Fascista della provincia di Roma.. nitari ritenuti ido11ei Ye11gono assunti in servizio Si r e11de noto ai Signori radiolog-i ed a lutti i a contratlo-tipo nei limiti delle necessità dell'Am- 111edici che posseggano impianti di radiologia, che ministrazione ed i11 seguito a richiesta dei Goil R. Decreto 28 gennaio 1935, n. 145, impone la verni delle Colonie. Comunque è fatto presente denuncia di tutti gli impianti adibiti a radioterache lo aver corrseguita l 'icloneità nelle proYe suac- pia e l 'apposizione di un co11trassegno speciale su cennate non costituisce per il candidato un diritto tutti gli scl1e.rn1i di rinforzo, schermi fluorescenti ad ottenere la assunzione alla quale il Ministero e mezzi di protezione. È. a11che obbligatoria la dedelle Colonie procede a suo insindacabile giudizio. 11uncia del radium in pOS$es·so di privati o di case Per poter aspirare all'assunzione a contratto-tipo d1 cura, il cui quantitativo dovrà essere convaliin qualità di medico colonia]e occorre non aver dato da un certificalo cli i11isura rilasciato dal Lasuperato l'età di 35 anni. Questo limite è però boratorio di Fisica della Sanità Pubblica. aumentabile: di qt1attro anni per coloro cl1e riSiccon1e ai trasgressori sono comminate multe sulti110 iscritti al P.N.l<.,. ininterrottamente da data fino a L. 10.000 ollre Ja confisca del materiale così anteriore al 28 ottobre 1922; di anni cinque per ' gli jnteressati sono tenuti, nel più breve tempo gli ex-combattentj; di altri quattro anni per i depo·ssibile, ad uniformarsi alle disposizioni predette. corati al valore militare, per gli i11validi di g·uerra Per facilitare le operazioni di d enuncia questo e per i feriti l)er la Causa fascista. Detti benefici . Sindncato è a rlispo izionc di tutti coloro che dedj inaggiorazione ·sono cumulabili. L 'assunzio11e a , i<le1·i110 schiarime11 li ed in<licazioni . n1edico colo11iale viene fatta al grado 10° della prin1a categoria, con i seguenti assegni mensili: per Il Si11dacato ci comunica il seguente: la Libia circa ·L. 1600 ; per I 'Eritrea circa L. 2000; ,lccordo nazionale per la trattenuta da parte dei per la So111alia circa L. 2500. In caso di assunzio11e titolari cli studi professionali del conJtr ibuto per il Ministero si riserva la facoltà di destinare i 111el 'E. O. A. da ve r sarsi dai dipendenti dei profesòici coloniali in qual ia~i Colonia a econ<la <lelle sionisti e rlegli artisti per l 'anno 1935-XIII. esigenze di serYizio. IL g'ior110 9 aprile 1935-XIII tra la Confederazione Per i colleglti destinati in Africa Orientale. dei Profes-ionisti ed Artisti e la Federazione Nazio11ale Fascista degli _i\ddel li ad Age11zie e Studi Il Si11dacato Nazio11ale Medici, per testimoniare un 'effeltiva solidarietà ai inedici che partono per Professionali , rispettiva111e111c rappresentate dal presid e11te della pri111a, on . .\ . Pavolini e dal se1·.~rrica Orientale, ha esan1inato e accolto alcune prop0s1e di 11on gra11de importanza, se conside- g·retario della seconda , prof. Pietro Gros·so, è stato co11Yenuto quanto segt1e: rale 11el loro Yalore eco1101nico, nla sig11ificatiYe a) le contribuzioni dei presta Lori d'opera dise consi<lerate nel loro valore n1orale. pendenti dagli stt1di profes~ ionnli per l'E. O. A. Tra l'altro, con l 'approvazio11e della Confederasnra11no <leler1ninate come UJ)presso: zio11e Fascista Professionisti e _.\rtisti, è stato deI contribt1ti dei. prestatori d'opera ila Yersarsi ciso cl1e, allo scopo di 11on fare perdere ai parall'E. O. A. doYranno e sere Yolontari , ma tutti te11li l'anzianità di iscrizione, siano acl essi ri111es e inclisti11tamenie , associati o se n1plicemente rapgra lt1ila111ente le tessere sindacali.


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« IL POL J OLINICO n

.preseritati clov ran.no essere i11vitcili ve rbaln1en.te a ·COrtlrib uire. Al pi\1 })r esto ])Ossibile j titolarj cleg'li studi dei Professionisti e c1eg'li Artj sti tratterran110 sulle -competenze spettanti a ciascun dipendente una -quota pari ad u11a giornata di lavoro, se il ·sal.ario •r 1ormale r ag·guag·lj ato a i11ese è superiore a L. 350 - o una quola pari a n1ezza giornata ~ se il sala.r io di ci ascu11 dipendente rag·gu ag·liato a inese è inferiore a L. 350. b) I con tributi dei prestatori d 'opera, trattenuti dai d a tori dj lavoro, dovranno versarsi dai titol ari d eg'li studi interessati, sul conto corrente jntes lato all 'E. O. A. secondo le modalità da sta'.l>ilir·si provinci.almente fra le })arti, d 'accordo con il segr e tario della FedP-Tazione dei Fasci di Combattimento. e) D 'accordo tra le U11ioni ProYinciali Fasci·s le, rÌSJ)ettiva111e11 te de i l!r?fessionisti e degli Ar.tisti e dei lavoratori d el Co111mercio, si potrà lo·calmente chiedere ch e i contributi dei prestatori <l 'opera acldetti ag·li S l 1.tùi Professionali siano ver·sati in un C/ C specjale che consen ta di ·stabilire l 'ammontare d elle som1ne raccolte per l 'E. O. A. 'tra i suddetti Javoratori. Detto ammo11tare dovrà esser e comunicato alle Associazioni Nazionali entro due mesi dalla rac·colta dei fondi. d) Copia delle delibe.razio11i provinciali rlovrà 'essere inviata al Prefetto d ella Provi11cia , ~l Seg·r etario Feder ale, ad ·amnedue le Unioni interes·sate, alla Confederazione Fascista Addetti ad Agenzie e Studi ~ro.fes·sio11ali. Il presente accordo sostituisce tutte quelle evenluali deliberazioni contenenti norme diver se che, 'in materia d1 contribuzioni all 'E. ·O. A. , fossero :g ià state prese nelle singole P.rovin cje, e scadrà :i1 g iorno 28 ottobre 1935-XIII.

Sindacato Medico di Bari. Si è t e1111ta a Bari l 'assemblea d e] Sindacato Prov. FascL3ta d.ei Medici, sotto la presidenza del ·sen. prof. Alessandro Guaccero, che dopo avere rjvol lo un pensiero di fervida riconoscenza al Duce, al quale si deve ·s e la difesa igienica della r nzza ra])pres~nta oggi uno deglj obbiettivi foncl :1mental! del Regime, svolse la sua Relazione sul1·a ttività d el Sindacato. Accennò an zitutto al sempre crescente sviluppo <l ella istituzione dei tagliandi per il rilascio dei rcertificati m edici , ch e tanto favo.revoli con sen si ed ~rpprovazioni ha riscosso e ch e rappresenta il prirno passo verso quelle form e risolutive che da "t empo si vanno s tudiando per porre arg·ine alla conli11ua opera di eva·sione e di sfruttamento che si com.pie ai danni del medico libero eser cente. Illus Lrò la p orta la e jl valor e dell'Ufficio· istituito 1r- di con certo col Sindacato Medico d alla Fe(l erazione Fascis ta per il conferimento d egli incarj C'l1 i sa11itari, e disse del lavoro di accerta1nento co111piulo p er iniziare, fra non molto, co11 la scorta di prccjsi elen1enti, il disciplina1nento del cumulo d elle cariche . Riassunse la dibattuta questionè d e11 'applicazione d elle tariffe telefo11ich e ai mecli ci, p er la quale v 'è stat o il personale inter essan1c11lo di S. E. il l\1i ni tro d elle Comunicaz ionj . Atc('1111ò all e pri111e card il\ li i11t ese intervenute,

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ru ercè l 'i11teressa1nento (li S. E. il Prefe tto e del Seg·r e tario F ederale, fra il Sindacato ed i varì Enti pubblici e privati per la 1101ni11a d ei sanitari. Richian1ò l 'atte11zione sulla necessità· di denunziare og11i caso di abt1sivj &n'lo e di sensalis1110 che co1npromettono b led ono ad t111 ten1po g4 interessi, il d ecoro ed il · p,r e·stigio della categoria e riferì jntor110 alle numerose vertenze per tassazio11i di 011o·r ario con1poste bonaria1ne11 te fra 111edi ci e cljenti. In n1erito al })roblema del cu1nulo d elle carich e, il dott. Lorenzo De Bellis espose la difficile co11dizione in cui si trovano inol ti medici e la necessità d i provvecler e inedia11te lo scumulo, es~11dovi al rigu ar(lO· precise e categ·oriche diS})OSizioni del Partito più volte riba<lite nel e< Foglio cl 'Ordini ». Dopo altre brevi comunicazioni si 1)a·ssò alla 110n1ina d el nuovo Direttorio che risultò così eletto: sE-11. prof. Alessandro Guaccero, seg·r et ario pro,·inciale; prof. Giacomo Armer1io, dott. ' ' i1 torio l~ucciero, ùo tt. Ansel1no Cieco, ctott. Michele Grin1.aldi, prof. Luigi Insabato, dott. Francesco Pin- . lo , prof. Giuseppe Sangiorgi, dott. Riccardo Atti1r1onelli, prof. Pietro Arn1enise, componenti ; revj $ori dei conti: clott. Rolando Girone, dott. Vincenzo l\tiaselli.-Ca1npagna, dott. Gerardo Nitti. Furono inviati vari teleg-.ramn1i di d evozione e cl i omagg·io e la r iunio11e si sciol se col ·saluto al Duce.

CONCORSI. PosTr

V ACANTI.

Concorsi sanitari delle RR. Prefetture .

Nella impossibilità di riportare, anche in sunto, 110Lizie di tulti i bandi di concorso, ci limitiamo a indicar e alcune scadenze: lVIailtova 8 agosto; Perugia, Reg·g·io Emilia, Trieste, Udine 10 agosto; Savona, 'Taranto 14 agosto; Belluno , Cagliari, Como, Enna, Gorizia, Novara 15 ago·stq; Viterbo l G agosto; Berg·a1no, Brindisi, Matera, Varese 16 agosto; Avel lino 22 agosto; Ben evento 25 agosto; Grosseto, Pavia 27 agosto; Avelli110, Ragusa 29 agosto; Bologn l , Cremona, Grosseto, Milano 10 agosto; Alessandria, Aquila, Brescia, Caltani·ssetta, Catanzaro, Cuneo, Ferrara, Frosinone, La Spezia, Littoria, Massa, ~l acerata, Napoli, Nuoro , Pescara, Piacenz:i, Pisa, Pistoia, Pola, Potenza, Ravenna, Rieti, Roma, Salerno, Siracusa, Sondrio, Teramo, Terni, To·r ino, Trapani, 'Treviso, Venezia, Vercelli, Verona 31 agosto; Chieti, Sassari 15 settembre; Aosta 1 ottobre; Bolza110 10 ottobre. Per Udine proroga al 10 settembre (ore 18) . ANCONA. Ospedale Civile (( U1nberto I n . - Ce.r can si m edici assistenti, e~ massima anni 35, p er servizio interinale n el Reparto Chirurgia. Inviare subito documenti ri.to e professio11ali alla Segr et eria d ell 'O·spedale. ANCONA. Ospedale Civile « Umb erto I ». - Al 15 agosto, ore 15; aiuto chirurgo; titoli ed event u~lm: esami· età lin1ite 35 anni al 15 lug·. ; prestaz1on1 ' gratuite, salvo compartecipazione sui pro.venti. c;hieder e annunzio. R.ivolger si all 'Ufficio di Segreleria dell 'Aln111inis trazione. ANNONE VENE1'0 c1·e1iezia). Posto di ~nedico ro11clol lo. S tipen(lio onr1uo L . 8-500. Inde11n1tà per n 1ezzo di traS})Orto da L. 1000 a L . 4000, seco~do c11r ·5i a la ])iciclelta, i11otocicle LLa od automobile.


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IAxNo XLII, Nul\r. 31]

SEZIONE

Caro YiYeri come p er legge. Lin1ile di elà anni 35 salYo ecc. di legge. Scadenza 31 ago to 1935. BARI. Con s-J rzio Prov . Antitubercolare . - Dire ttore m edico; proroga al 15 agost o. BnrNncsr. - Posto di Coadiutore d ella ezio11e l\ledico-Micrografica del Laboratorio ProYinciale d'Igie11e. e Profilassi. Slipe11dio annuo L. 13.700, oltre gli aumenti periodici di L. 700, L. 800 L. 900, allo scadere del prin10, seco11do e terz~ quadr.iennio, più L. 3200 pel serYizio attivo. Scadenza 20 agosto 1935. CASTELVETI\ANO. - (VAdere TRAPANI). CoNA (Ve n ezia) . Pos to di medico condotLo. Stipendio annuo L. 9000. Inden11ità per n1ezzi di trasporto da L. 1000 a L . 4000 (secondo ch e sia bic~cletta, motocicletta od auton1obile). Caro viYer1 come p er legge. Limiti di età anni 35 salvo ecc. di legge. Scadenza 31 agosto 1935. DoLo (Ve n ezia). Ospedale Civile. - Al 25 set t e1nbre, ore 18; ~hirurgo prin1ario · L. 6000 e 4 ~u~drienni dee. ; .e tà lì1nite 40 anni' al 18 giugno. Chiedere a.nnunz10. Rivolgersi alla Segreteria. li\IOLA (Bologna). Congregazione di Ca rità. Al. 31 a~osto ore. 17, mellico nell 'Ospedale Psichiatrico d1 S. Maria della Scaletta, con fu11zioni di prima~io e ob~ligo. dell.a guardia .a turr10; stip . L. 15.ùOO, 6 trienni d ecimo, alloggio o ii1de11nità L . 2000, altre indennità. Chieder e bando alla Direzione Ammi11istrativa della Co11gregazione. Speda~i e~ Ospizi. Specialista ped~atra-D1re ttore Sa111lario del Brefotrofio . Stipe11-

. LuccA: RR.

clio annuo L. 6000. Età massj111a anni 40 salvo €ccezioni . Aiuti ed Assistenti UniYersitari effe ttivi fino anni 45 (salvo eccezioni) . Tassa L. 50. cade11za 30 settembre 1935-XIII. ~lARSALA. (V€dere 1'RAPANI). On1sTANo (Cagliari). Ospedale Civile. -- $cad. 10 sett.; n1edico primario; L . 12.000 e 2 sessenni decimo. Rivolger si a lla Pre·&ide11za d ella Congregazione di Carità. TRAPANI. Consorzio Prov incial e Antitubercolare. L - ·~ er titoli ed esarr1i , concorso ai posti di aiuto ni eclico d el Dispensario Provinciale e di Direttori delle ,Sezioni dispensariali di Castel Yetra110 e di Marsala. Per aiulo medico del Dispe11sario Provi11ciale di Trapani, stipendio lordo L. 11.500 escluse le riduzioni di cui ai RR. DD. 20-11-1930 :'.\. 1291 e 14-4-1934 N. 561. Età n1assin1a anni 40. Scad e11za 18 set lembre 1935. Per direttori delle Sezioni dispe11sariali di ~lar­ sala e di Cas lelvetr ano , stipendio lord o L. 9500 escluse le riduzioni com e sopra. Età i11a . . i111a ann i 40. Scadenza 18 settembr e 1935. Per ulteriori chiarimenti rivolo-er si alla eg·reteria del Consorzio a Trapani. e UDINE. Ospedale Civile. - Al 25 agosto , or e 18; primario dermosifilopata; titoli ed eventualm. esami; età limite 45 anni; L. 5000 lorde e con1partec ipaz. Chiedere ann11nzio. Rivolg·ersi all 'An1r11iniI

~trazione .

. BonnrGHERA-S.~ REl\10 cedesi avviata pratica m edica, prelievo impianti ~noderni , eventualmente ai.1parecchi, mobilia ecc., cau sa tra.sferimento fuori provincia. l\1iti pretese. ScriYere Dott. Cav. G. Piazza, Bordigh era . 1

PRATICA

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NOTIZIE DIVERSE 7° Corso Internazionale di AltlL Cultura Jledica. lBruxelles-S1)a, 12 sell.-2 o ll. 1935). Orga11izzalo sotto gl i ausz)i c'ì cl ell 'U rtiversità lib er a d i Bru xelles, du r ante l 'Esposizi on e Universale, il 7° Corso Irile r 1laz i o1iale cli Alta Cultura }}ledic~ de lll!' Fondazi on e Toniarkin , si svolgerà ques~ arin.o 11i p~rt e ~ l~ruxel l es e in part-e a Sp a. Gli (lJ1'QOm en,t i pri11cz1Jalrncnle trattati riguarcl~ra,1~rio i.l Can:cr o, le Nlalattie lropicaJU, su b-1tr op1cali e zrtfettive, il Parlf i risonis mo post-encefalitico , l e A1alattie del sangue, le .~alaltie deC sisi erna carcliovascollir e, ol lre ad urta se ri e di Co·n fcr e11ze libere .~ volte <lai p iù illustri scienziati 1no11cliali , fra i quali fig ',,i ra~io irt prevalen.za gli sl udiosi italiani. . AI. la R egi ria d'Italia ha i1ifatti a·ccordato i l uo Allo P atr on ato ad una D elegazi on e di medici n.eu r ologi italiani al Cor so. ~0 111e già a1iriu 11zi alo, coloro clie int endono partecipar e al Corso, possono i nv iare la loro quota d 'i scrizio11e allo. 11ostr a A 1n11tin.is1lr azione usufrue rtdo così cl elle seguenti f acilitazioni : '

Corso inler o : fr. bel. 340 = lire ital. 140, invece cli fr. bel. 400; ì\1età corso (sia Bruxelles, sia ,S pa) : fr. bel. 212 50 = lire i tal . 87, i11vece di fr. bel. 250 ; Una Sezione clel corso: fr. bel . 127 50 = lire i 1al. 52, in vece ùi fr. bel. 150. ' D ata la gran.r..le afflu en za a Bru:relles, per l'Esposi zi on e U1i i ve rsal e1 il Com itato Organizza tore, inoltre, allo scopo cli f acilil ar e il viaggi o ed il soggi orno dei partecipanti al Lor so, lia n.om inalo agenl e ufficia[~ per il traspor i o dei Con gressi sti I talian,i la C.1.T . (Co1npagnia It alian a· Turisnio), la 9aale ha preparato QJ co n.dizioni vantaggios issim e il segnenl e Prog·r a1nma \li Viaggjo: .

11 e lte111bre, dalle ore 6,30 in poi: Raduno dej parlecipanli all 'Ufficio CIT clella Stazione Centrale cli l\Iila110. - Alilano: Parten za alle or e 7. Seco11da colazione i11 carrozza r is loran te. - Basilea: Arrivo alle 14,20. Ca111bio dì carrozza. Proseguimento del viaggio yja Lu·sse111burgo. Pra11zo in treno nel Arlon. ---: Bruxelles : Arrivo al le 22,59 . Trasporlo all 'albergo. Per11oltaI11ento. Dal 12 al 18 se lten1bre: Pe11sio11e completa in alber go a Bruxelles (cam er a e tre pasti). Giornate a disposizione per seguire il cor... o. (Nelle m ezze giornate o giornate eYe11lualrnente libere saran110 effettuate delle escursioni facol la liYe, il prog ra1111na ed il costo d elle quali .. a ra11110 di Yolta in ,-alta comunicati). 19 sette11tbre : Pri111a e seconda colazion e in albergo. -~l e 17,5 partenza in lren o 1)er Spa. Spa: .A.rriYo alle 19,16. 'fra-sporto all 'alber go. Pranzo e pernottamento. Dal 20 se ttenilire al 2 o ttobre: Pensione con1pleta i11 alberg·o a Spa. Gior11ate libere a disposizione per seg·uire il corso . (Co111e a Bruxelles, sar anno u sufruite le g·ior11ate o m ezze giorn ate lilìere l}er effettuare delle e cursioni facol ta tive). 2 ott obre: Parten za d a S11a alle ore 18,3 . Pranzo in treno. 3 ot tobre: i\Iilan o: .\rri,·o a J[ih1110 alle 14.3;3. (La prima e la seconda colaz ione .. aranno co11 lLllJa t e in tren oì . Qu ota : Lit. 2250.

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« l L POLICLThìCO »

La suddetta quota comprende: - Il biglietto ferroviario in seconda classe da l\1ilano a ìviilano; - I pasti indicati in treno, tanto se in carrozza ristorante quanto se in cestino; - I trasporti in arrivo ed i11 partenza a Bruxelles ed a Spa, i pasti e l'alloggio in alberghi di prim 'ordine. Il termine ultimo per inviare sia la quota d'isc ri1

zion e aI Corso che la quo)ta di partecipazione al viaggio, è fi ssato p er i·l 15 agosto p. v. Tutti colo-ro che desiderano prender e v isi one del Programma per esteso del Corso possono farn e richiesta aJlla nostra Ammini'strazione.

11° Congresso internazionale per la protezione del· l'infanzia. Si è svolto dal 18 al 21 luglio . a Bruxelles il Congresso internazionale per la protezione dell 'infanzia , organizzato dall'Associazione internazionale per la protezione dell'infanzia. Al Congresso, al quale hanno partecipato 38 Nazioni, l'Italia è ·s tata rappre~ntata da una dele-gazione ufficiale, composta dal gr. uff. Sileno Fabbri, presidente dell'Opera Nazionale Maternità e Infanzia, dal comm. Gaetani, segretario cle1l ;Unione italiana assistenza all'infanzia, dal comm. Angelelli, jspettore superiore del Ministero clelle Corporazioni, e da altri valorosi cultori delle discipline formanti ogg·etto di discussione. Durante i lavori del Congresso - nel quale sono state discusse numerose relazioni di studiosi italiani e di cui due sezioni (una giuridica e una medica) sono state presiedute rispettivamente dal comm. Gaetani e dal prof. G. Caronia - sono statì molto notati i risultati conseguiti in Italia nel campo della protezione dell'infanzia. La sezione medica, dopo una relazione del prof. .lemma sull'Opera Nazionale Mat ernità e Infanzia, ha trib11tato un voto di plauso all'Italia e la Se' zione g iuridica , dopo 1'ampia relazione dì Sileno I~,abbri sulla protezione _dei piccoli stranieri e sulla legislazione italiana relativa ai minorenni abbandonati , traviati e delinquenti, ha altretta11to vivamente elogiato l'azione svolta dal no·stro Paese per la completa soluzione di tali problemi. Sileno Fabbri è stato nominato per acclamazione, su proposta della presiòenza, vice-presirlente òell 'Associazione internazionale di protezione del'l 'infanzia.

7° Congresso internazionale per gli Infortuni e le malattie del lavoro. .Si è svolto a Bruxelles dal 22 al 26 luglio. L 'inaugurazione venne fatta d al Ministro del Lavoro e della Previdenza sociale, presenti i deleg ati di 40 Nazioni. La rappresentanza italiana era composta di oltre 100 n1embri con a capo il senatore Suardo , pre·sidente dell'Ist ituto nazionale fascista p er I 'assicurazion e contro gli infortuni, organi zzatore d ella partecipazion e italiana. Per la part e n1.edica, con il se11. Devoto, direttore d ella Clinica d el Lavoro di Milano. sono intervenuti nurn erosi cor1sul enti e m edici dell'Istituto Nazionale F ascis la l11fortt1ni , che hanno presentato e svolto importanti relazioni. Il sen. Suardo e la delegazione italiana hanno deposto una corona sulla t omba d-el Mil~te I gnoto.

Dermatologi italiani a convegno. La Società Italiana di Derm a tologia e Sifilografja l1 ::i riunito n ella R Clinica Dermosifilopatica al

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l)olicli11ico di Roma i propri soci, in adunanza straorclinaria. Presiedeva il prof. Tommasi della R. Università di Palern1.o, coadiuvato dai vice presidenti proff.: .~rturo De Amicis di Napoli, Bertaccini di Siena e dal segr. gen. prof. Vincenzo ~lontesano di Roma. Tra i presenti notati i proff,. : Cappelli di Firenze; Porcelli di Livorno; Sannicandro di Bari; Monacelli cli Messina; Maineri , direttore dell 'Ospedale S. Gallicano di Roma; Carruccio, Ciarrocchi, Della Seta Giorgio, Garibaldi, Libonatì, ·L ionetti, Tarant elli , Mochi, Santori di Roma ed altri. Nell'aprire la ·seduta il prof. Tommasi di ~alermo , presidente del~a Socielà, do,p o aver ringraziato gli intervenuti, commemora i soci nazio11ali sco1nparsi recentemente: proff. Colombini di ~fodena e Giovanni Truffi di Udine, no11chè i socii esteri proff. Dell1anco cii Amburg·o , J eanselme di Parigi e Bayet di Bruxelles. Commosse parole di rimpianto ri' olge alla memoria d el prof. Giovanni Truffi, giovane di ingeg no brillantissimo , già affermatosi nel campo scienlifico con1e una bella promessa . Ricord a il cori tributo i1otevole da Lui recato alla der1nat0Jogia ed alla sifilografia, la partecipazione attjvis·si1na ai Co,n gressi della Società ed il pla~so ripor1 a1o dai suoi lavori , come pure la mat'?-r1tà r aggiunla nell'ult~mo co11corso a cattedra un1ver: sitaria. Si approva l 'invio di un telegr~mma ~1 co11cl0glianza al padre desolato, prof. Mario Truffi, rliretlore della R. Clinica dermosifilopatica di Padova. Il presidente comunica, quindi, che in segujto alle disposizioni del n11ovo stat~to, occ?r~e proced er e alla rinnovazione delle cariche sociali. L'assemblea -- su proposta del prof. l.ibonati di Roma - conferma per acclamazione l'attuale ufficio di Presidenza, cui ·si rleferisce l'incarico della coinpilazione del nuovo Regolame11to da sottoporsi al] 'approvazione del Minister?. . . Per jl prossimo Congresso int~rnaz1onale d.1 Der1natologia, ch e si terrà nel set~embre prossimo a Budapest, il presidente comunica che }a Delegazione italiana nominata dal Goverr10 s! compone del prof. Tommasi , capo della Delegazione stessa e rappresentante anche ~el. 0ns~glio Naz. ~ell~ Ricerch e, e clei proff. Pas1n1 d1 Milano, Truffi d1 P adova Mariani di Bari e Porcelli di Livorno. Si approvano poi, - su prop~s~a .del C~ns~glio Direttjvo - i seguenti temi uffic1al1 per il Congresso Nazionale dell'anno pro~simo. : 1° tema : Dermatosi profess1onal1; 20 tema: Valutazione d el danno sociale in !talia d erivante dalle infezioni luetica e blenorra~1ca: E·sauriti tutti gli argon1enti. Yengono esa~1nat1 dei casi clinici illt1strati d al prof. Tarantelli .della R. Clinica Dermosifilopatjca di Roma,. dopo d1 che 1'assemblea si scioglie con un voto d1 plauso alla Presidenza. Commi~sioni

giudicatrici per l'abilitazione alla libera docenza.

Il l\1inj s tero dell'Educazion e Nazionale ha con rece11te d ecr eto 11on1inato per i1 biennio 1935:3.6 le ·segu e11ti Com1nissioni giudicatrici per i:ab1litazion e alla libera docen za n ella Facoltà di mecljcina e chirurg ja: , . B atter iologia - Balteriologia ed !mmunolog~a_. EffettiYi: -~zzo .Azzi , Gennaro Di Macco ,. Filippo

~eri ; s11pple11ti: S-ugliellno Asciane (nel frattempo

d efunto), Guido Guerri11i.

. . .· Clini ca delle malatti e intebtive . - Effett1Y1: Pio Bastai , Dante De Bl a ·i , GioYanni Di G11glielm~; supplenti: Ernest o Ber tar e1li Giulio Andrea Pari.


{ANNO

XLII, NuM. 31 1

SEZIONE PRATICA

Clinica delle 1nalal tie rier vose e men,tali - Neui ·npatologia - Psi:chialria. -= Effettivi: Ugo Cerlet-

ti , Mario Zalla , Giuseppe Ayala; supple11ti: Arturo Donaggio, Alfredo CopJJola. Clinica delle 1nalallie de ll e vie urin.arie - Urologia . Effettivi: qarmelo Bruni, Git1seppe Bo]ognesi, Paolo Lilla; supplenti: Erman110 l\lingaz.zini , Nicola Leotla. Clinica delle m a.Lafjtie tropicali e sub-trop icali Patologia delle malallie tropicali e sub-tropicali.

- Effettivi: Aldo Cas tellani , Giuseppe Zagari, .Carlo Gamna ; supplenti: Mario Aresu , Giu seppe Saba lini. Clinica m edica. EffettiYi: Luig"i Zoia, Ferruccio Schupfer , Antonio Gasbarrini; supplenli: 1·ommaso Lucherini, Domenico ~ace. Fisiologia sperimentale. Effettivi : Amedeo Herlizka, Gaetano Quagliariello, Tullio Gaycla; st1pplenli: Giulio Pupilli, Camìllo _r\rtom. Igien e - Igi en.e e p olizia. sariitar iu nt~di ca. -

Efiettivi: Filippo ~eri , Luigi Piras, Giuseppe Sa11g iorgi; supplenti: Ernesto Bertar elli, Enrico Ron zani. 1vledicina l egale - l\iedici11a legale ed infortuni.sli ca. l~ffettivi: 1\.nlo11io Gazzaniga, Ruggero

Ilomanese, Giuseppe De Cr ecchio; supplenti : Francesco Leo11cini, Giorgio Canuto. Odontoiatria e prot esi de ntaria. - EffettiYi : Arturo Beretta, Gaetano Fasoli, Pasquale Lipi:>o; sup})lenti: Giuseppe Cavallaro , Giulio Gr andi .

Azioni giudiziarie. Lli Corte supre1na di New 1-ork ha giudicato il caso di una giovane, che affermava di essere stata violata e, come conseguenza, di avere avuto un bambino e chiedeva l'accertam ento della paternità rr1ediante l 'esame del sangue . La Corte in primo tempo aveva accolto la domanda, riferendosi anc.h e ali 'opinione espressa in un trattato dello stuclioso italiano prof. Lattes. La Divisione di appello flella st essa Corte, però, ha capovolto la sentenza, perchè l 'accertamenlo dei gruppi sanguigni ha solo un valore negativo e perchè la proya non sarebbe stata di alcun benefizio al bambino. La 1a Camera Correzio11ale.. di P a.rigi ha assolto tre medici, i quali avevano rilasciato dei certificati di compiacenza che erano serviti per fare elevare delle pensioni di guerra corrisposte a mutilati o invalidi ; ha condannato invece a pene varie gli organizzatori della frode, alla quale i tre medici si erano prEs lati )nconsapevolmente e sulla fiducia di un collega. Il giova11e figlio di un medico di Bruges (Belg io), pedalando, ebbe ad urtare una b ambina, proYocandone la frattura di una gamba; il padre del giovane offrì di eseguire ed eseguì tutte le cure. Persistevano d ei dolori, e ciò rese necessari due nuovi interventi, e·seguiti l 'uno da un chirurgo di Bruges, l 'altro in un a clinica di Bruxelles. Ciò malg·r ado, la 1Jan1bi11a è rinlasta claudicante; donde un 'azione giudiziaria contro il primo medico, con richiesta di da11ni per 235.000 franchi. A sua volta, egli ha chiesto la corresponsabilità degli altri due chirurghi e di un radiologo. Il Tribunale di Bruxelles, che dovrà giudicare, ha intanto ordinato una perizia. · Un inedico pratico di Parigi, nell 'esaminare la bocca di una cliente, trovò tre ponti d'oro eseguiti bene ed uno composto di due pezzi saldati mediante urta lega; egli denunziò il dentista, dott.

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Champagne, per frod e. In esito a perizia il 'l'ribunale ha assolto il dentista; è risultato che i due })ezzi di cui so pra erano d 'oro a 20 e 22 carati e che la lega, a base di rame, era u sata solo per la saldatura, . a regola d 'arte; i periti si richiam arono, tra l 'altro, ai lavori di Galippe, d ai quali risulta che non poteva ammettersi alcun danno alla salute per aziortt.\ del rame.

Un po' dovltnque. Si è adunata ad Ams terdam ' la 4a Conferenza della Lega Leenwenhoek per lo studio del cancro. I l 26° Congresso.dell 'Associazione generale dei inedici fiamminghi (Algemeen Vlaasu sch Geneesh eer en v·erbond) si è ·svolto a Lierre (Belgio), sotlo la presidenza del dotl. Gravez. Il prof. Daels, dell 'Università di Gand, tenne una confer enza sui cc Doveri del medico ver·so i mala ti ». Il 3° Congresso n azionale ru111en o sulla tubercolosi si è tenuto a Bucar est, sotto la presidenza effettiva d el ministro della sa11ità; J. Costinesco, JJr esidente della Lega n azionale per combattere la tubercolosi .

11 7° Congresso panarnerica110 d el bambino si ter rà a Messico dal 12 al 19 ottobre, sotto la presiclenza del dott. A. Ayala Gonzalez. La corrisponclenza va diretta al : Departamento d e Salubridad Publica, México D. C. , l=tepubblica del Messico. Il 1° Congresso pan.am ericano di medici e chirurg i ferroviari si è tenuto nella città di Messico il 5 maggio, in occasione dell 'inaugurazione del1'0spedale Centrale, costruito dalle ferrovie nazio11ali d el Messico (è costalo 1.500.000 pesos, o·ssia circa :) rrtilioni di lire il. ). Dal 24 giugno al 12 luglio si è tenuta a Baltin1ora una C-0nferenza sulle vitamjne, organizzata d al Dipartimento di chimica dell 'Univer sità Johns Hopkins. Il 2 maggio si è tenula a Dayton (Stati Uniti) la 5a Conferenza annuale sull a termoterapia. Dal 17 al 19 giugno si è tenuta a Rochester (Slati Uniti) la riunione annuale d ell 'Associazione delle Biblioteche Mediche. Dal 5 al 7 luglio si ·sono t enule a Parigi le cerin1onie commemorative del cenlenario del! 'arrivo di Hahnemann a Parigi, organizzate dal periodico <( Homéopathie moderne »; hanno assunto notevole sviluppo. La Società Piemontese d'Igi ene si è adunata il 12 luglio, sotto la presidènza del prof. A. Bor111ans, assistito dal segr etario prof. C. F . Cerruti. Sono state fatte con1unicazioni da U, di Aichelburg, U. Boffa, G. Giuffrida. La Società Medico-Chirurgica Bellunese si è adunata il 5 giugno, sotto la pre·side11za del prof. A. Ponzian, assistito dal segretario d ott. Da Via. Sono state fatte comunicazioni da F. Cucchini (2 comu11icazioni), C . . Diamanti, R. Broglio, Rita Cohn Moretti. La Società di Scienze Me<liche di Conegliano e Vittorio Veneto si è adunata il 31 m aggio, sotto la presidenza del prof. Coletti, assistito dal segretario dott. Fabris. Sono stat e fatte comunicazioni da: Opocher, Coletti, Dalla Ze11til Si è costituito in :f\/Iilano un « Gruppo di Prop agandisti di inedicinali » ch e h a lo scopo di tu-


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LL POLICLINI CO

tel ar e gl 'j11lercssi della cl as e e quello opr atutto di cr eare u11 odalj zio indipe11de11Le da ciò. ch e può es ere orga nizzazi onc (li Yiaggiat ori cli com1nercio. T.1le Gr uppo 11a i11co11trato l argl1e ·sin1patie e appoggio anch e da JJarte delle superiori Gerarchie. U11 01nag·gio cl i de ozion e ven11e indirizzato a] D1lce. Le ade: io11i s i ricevono pr esso la ede provvisoria cl el Gru1JI)O, in l\iiilano: via P aolo cla Ca11nobio 24. Lato inaugura to a Filaclel fia un 11uovo ospedale n avale, d ella capacilà <li 650 letti ; è costato 3.200.000 clollari, · ossi a c irca 40 mj]ioni di lire. Il fabbricato principale è alto 14 pian i. È

el cc St . Clare's Hospilal >> di Ne'\v York è stato 0rga11izzalo u11 istitut o oncologico. Esso dispone di u11 impianto capace di fornire corrente a 200.000 volla . Le fa111iglie Zoja cli l\1ilano 11anno voluto -0n orare l a memoria del loro caro Ugo Zoja, cl1i111iro far111aci s la, 111 anca to il 15 maggio u. s., donando a11 '0pera azional e per gli Orfa11i dei Sanitari ita. liani in Perugia l a som1na di L. 20.000. Il dott. F. C. Bressler ha donato un niilione di dolla.r i (12 n1i.lioni. òi lire it.) alla Scuola Medica (lell 'Università di l\Iaryland i11 Baltin1or a, perchè Yenga i'sti Luito un l a])oratori o di ricerch e.

La barones n l\1argherita Dulles Fo11tan3. ha leg·a Lo cir ca 600.000 d ollari all 'Università clj Penn sylvanin , a Filadelfia , per t1n ospedale-maternità. Nello Sta lo di Michirlga11 verrà eretto un nuovo s:.-tnatorio statale per tubercolo lici, a Gaylord, con gl 'introiti rli una t assa sul méllto; importerà 250.000 dollari (3 milioni di lire it. ). Il prof. Sin1on Flexner h a l asciato l a direzione dei l aboralori dell'Istiluto Ilockefell er di Ne,, York ; egli conta 72 an11i. Il suo nome è pecialmente leg·ato aig·l i studi sulla poliomielite e sulla meningite cerebr o-spinal e epiden1jca. 1

Il cen t enario della nascita di Hu gh O'''en 1'horna è s talo celebrato con l a pubblicazione di un 1111mero S})eci ale del « Liverpool l\llectico-Chirurgi cal J ournal >>. Egli erai figlio di uri « ag·giusta-ossa »; r11a ludiò meclici11a e integrando l 'esperienza pat erna J)Otè por tare inetodi perfezionati nell 'ortopedia. di cui è con sider a lo come un fondatore: h a r eso benefizi inestimabili. Nel 1935 rj corre il 40° anniversario d ell o scopert a rlei raggi Roen tg·en ; in tale occasione il periodico cc Strahlerttherapie >> pubblicherà una galleria di i11edici, fisici, tecni ci, ii1fern1iere ecc. ch e sono staLi pionieri d ella radiologia e n e sono rimasti vittin1e, subentlo m~1tilazioni o l asci ando la vita , veri eroi della scienza e del òovere. Rivolgersi al segre tario , Prof. Dr. H ans ~1e)1 er, Parkallee 73, Bre111en, Germania. Dal 1° gennaio al 20 luglio ·sono d eceduti nel1'Afri ca Orientale italiana 113 operai- per infortuni sul l avoro, incidenti stradali e malattie varie - so1Jra t1na massa presente m~dia di 25.000 uorni11i. i p r ovvederà a inélcnnizzare ad eguata111e11te l e loro famiglie . Va il nostro commosso 01nag·gio alla memoria d ei Cn òu ti r>er un 'opera di <.:sp:t.11 ion e e ii civiltà. 0

111 Fra11cia i due ra111i ci el Parla1ne11to hanno aJ)pr oYa to llna legge re tri t Liva dell 'esercizio dei lnec1 ic j tranieri . A11cl1e i ciiplomati nei Paesi sotto 1na11dalo fra11cr e, non po lranno esercitare in

»

[ANNO XLII, NuM. 311

Fr.anciél,. se 11911 ~lopo ~Y~re oslenulo tutti gli esa1n ~ . Le itu~z10111 acqu1s1 Le so110 rispettate; ma pe 1~ gli ·~ 1uclent1 no11 ... i an1me ttono inisure transitorie.

La ezione ungherese della Associazione internazionaJe Donne Professioni ste invita le donne italiane laurea le i11 medici11a ·e chirurgia a r ecarsi a Budapest per visitare le sor genti idro-minerali e t~rina~i e l e case di cura di quella città. Le parlec1pan t1 g·odranno cl elle massime facilitazioni ferrovi:irie e aran110 ospitate per tre giorni a Budapest dall 'A·ssociazi one ungherese che si assume tutte le spese clel loro soggiorno. Per informazioni r ivolgersi alla sed e di Napoli d ell 'Associazione DonllC· Professio11ist e ed Artiste, in via Romf\ 413.

Il prof. W. l\1Iorse ha tenuto il 9 g iugno a Ne'"'\ 'ork t111a con ferenza su g·li « Eroi moderni nellai 1r1edicina >>.

Le malattie infettive in Italia. Nizr1iero dei Comtini co lpiti e numero dei casi (fra parentesi). Denunzie dall '8 luglio al 14 luglio: l\ilorbillo 340 (1483) ; car l a ttina 116 (239) ; Pertosse 117 (3432; ' raricella 140 (279) ; Vaiuolo e vaiuoloide - (-);· Febbre tifoidea 341 (2136); Infezioni paratifich e 88 ( ] 10) ; Fel)bre ondulante 47 (65); Dissenteria 21 (41); Difterit e e croup 171 (296); l\1eningite cerebro-spir1ale e t}iclemj ca 6 (6) ; Poliomielite ant erior e acuta22 (29); Encefalite letargi ca 1 (1) ; Anchi1os toiniasI ] :2 (34); Rabbia: morsicature di animali rabbici o SO'spetti 61 (87), dichiarata i -- ( - ) ; Pustola maligna 22 (23'1 .

Ha cessa lo cli vivere in Roma, il 20 luglio u. s., tra il compianto di quanli lo conobb ero ed eb})ero i11odo rli a pprezzarne le doti inte1lettuali e di cuore , il p r of. SALVATOR·E PASTORE, m edico ispettore <:a po per i servizi di assistenza sanit aria· lLeJ Gover11atorato di Rom a. Era nato a Sessa Aurunca il 5 aprile 1878 e aveva compi11to gli studi m edicj a Napoli, allievo· predil etto del prof. Cardar elli ch e più volte, dopo In laurea, lo invitò a rimanere presso di lui, come ·~uo as i t en te. ~la Salvatore P astore, dopo un tiroci11io ospedaliero a Napoli e nel suo p aese nativo, })referì di rimanere a co11tatto diretto con a-li un1jli . n ella qualità di mectico condotto. · E j} su o gr anrle affetto p er gli umili dimostr ò nel servizio di condotla d apprima a Sessa Aurun<'a e poi , <lal 1907, in seguito a pubblico con cor so, r1ell e condotte rurali del Comune di Roma, e quin<1 i in quell e urbane, nelle quali tutte ebb e a m eritarsi pubbliche· manifestazioni di riconoscenza per il bene ch e epp e generosamente prodigare. Nel 1924, in seguito a concorso in~erno , er a·.~ta Lo nominato jspettor e capo per l 'ass1st~nza sa: r1itaria carica che ricoprì d ègnam ente ~1no agli ultin1i giorni , dimostrando in ogni occasione r are doti cli. saggezla e di equilibrio. Ottenuta n el 1923, per titoli ed esami, la libera· docenza in patologia sp eciale medica, dal 1926 svol geva reo-olarmen te il suo corso liber o, sempre cl esiclerato ~ assai .rreque~tato dagli studenti; e 11ono ta11te ]e occupazioni ciel suo ufficio, egli cont)..n1J<1va a pubblicare di t e1npo ~n tempo interes: snnti note scier1tifiche, ch e r aggiungevano oramat lln r aggu a rd eYole i1umer o. G. PECORI. 1


[ANNO

:\LII,

Nl.T ~I.

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SEZIONE PRATICA

RASSEGNA. DE.LLA ST.!MPA MEDICA Riforrria Mecl., 23 feb. C. CAVALLI. Azione ipochetone111izza nte dello solfo. - ~I. SonRENTINO. Diater111ia ·lel cc int1s carotidet1 s n n ell 'iperten. s1one. Joiirnal A. i\,l. ;1., 16 feb. - .I. S. V\TEcnsLEn. Traumi e si s le1na n er\-"oso. - L. BnAHDI. Con gelazioni. - J . WILE e F. STILES. l\ilu tazioni cliniche nel linfo.b lastoma. Folia At!ed., 15 ge11. L. GALLono. AlLerazioni dell 'app.ar ato respira t. nell'industria d ella cro1natura. Presse Méd., 2 n1ar. - E. L. 1'un~En e A. G. LATTUF. Sogget ti « sa11i n ch e espettor an o bacilli di Koch. Riv. di Patol. 11erv. e 1nerit. , ge11.-feb. - P. OTTONELLo. Sindro1ne cin etico-ipertonica n ei tu111ori del · 1obo front al e. - G. ARAGONA. Bron10 en1atico nel P arkin on p os t-encefaliti co. _A.. CA~IPANA. Triptofano n el sangu e clei mentali. A. CAl\'.lPANA. Si11toma tologia psichica d ei tumori cer ebrali. ~ R . CoLELLA e G. P1zzrLLO. Nuova cura dell 'en1orragia cer ebr . - S. SEGRE. Sistema nerv. e r eazioni biologiche ed im111unitarie. Su rg ., Gyn. a. Obsi., 15 feb. - Resoconto del 24 ° Congresso clinico cl el « Colleg-io an1ericano dei chiirurgi ». Ann: di Osllet r . e Gin,., 28 feb. - E. DEBIASI. Comportan1. d ell 'utero n el post -partum . L. CATTANEO. Influenza d eg·li or1noni sessuali sulla secrez. bili ar e. Ri1iasc. 1\1ed., 2 feb. - L . MonQUIO. Pneumo· torace idatideo. ~ A. l\ l F.RLINO. Eli1ninaz. dell'io1

1573'.

dio n elia puer pera r i1el J1eo11alo. - F. LAZZARO . 1\.sce ~ o pol1no11. g u a r ilo co11 la Yacc inoler apia . Riv. di Cliirurgia, gen.-feb . - L. ToRRACA. Tun1ore papillarè del b acinel lo r en ale. - G. ] ANELLI. E111operitoneo da rottura incomplet a del! 'appendice affetta da proces o infiamn1at orio acuto. - G: BALICE. Affezione t])c. d ella co eia a tipo rteoplasl1co. - R . PALl\IA. .t\ rteriog.rafia nell e arteriti. ·_ M. SPINETTI. Vje di acces o alla loggia: rcrebell3 re. Rif. Med., 23 feb. - G. CAVALLI. Azio11e ipoch e1 0 11emizzant~ d ello solfo. -· l\tI. SonuENTrNo . Dia-lE·rrni a del cc sinus car otideu s » nell ' iper tensione ~ r- 2 m ar . R. RocH. ]Jesio11i e <lisf11nzioni dei reni. 11ei d iabetici.

Rivista di lllalariolo&"ia PUBBLI CAZI0NE MENSILE. SEZIONE II. (Sommario d el N. 1-2-bis). Cronaca scientifica: A. FILIPPINI: La Stazione speri.m entale ·P er la lotta antimalarica (5 figure). - Recti nsioni (Parassitologia - Patologi a . Clinica - Farn1acologi a e t er aipia - Entomologia - Epidemiologia Profilas::>i - Malarioterapia - Mii3cellanea. Generalità). Rivista bibliografica. - A {ti ufficiali. - Note di Ci urisp.-udenza : G. PALAZZOLO: A'.P'Plicazione della legge 22 giu.gn.) 1933. - N·ostre corrispondenze : A . GIOVAN~OLA: A ssociazione Americana ·per il progresso della Scienza . - Quesiti : G. ESCALAR: Porcili antima la ric i. - Notizie. Abbonamento pel 1935: Italia L . 50, Estero L. 90;. ai no:;tri abbonati L. 4 5 e L. 8 5 ri sp~ttivamente; un num ero separato: I talia L. 6, E~tero L. 1 O. Jnviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Post ale Sue-. cursale diciotto, ROMA.

Indice alfabetico per materie. 1'\.nemia d ei ba n1bj11i: in Lo1ni . . . . . Pag. 1563 Angina pre111oni toria delle gonococcie . » 1558 1\rterite brucell are acuta . . . . . . . » 1558 Arterite: endo- obliler a nte . . . . . . » 1556 Eibliografia . . . . . . . . . . . . . . » 1552 Cancro: reaz. di Aro11 . . . . . . . . . n 1557 Cistifellea: lipoidosi . . . . . . . . . . n 1558 Colecistite e or gani g·e11itali . . . . . . » 1558 Con.corsi com.iiriali sirigoli : p otere di

scel'ta

. . . . . . · · · · · · · · · · ·

Cronaca del 1novirn e11lo professionale . Cu.ore cc a tletiro » . . . . . . . . . . . . Cuore : d issociazione atrio-ventricolare: eYol uzionc . . . . . . . · · · · · · · · Cuor e: infarto a for111a puran1ente digestiva . . . . . . . . . . . . . . . . E1nmenagoglii . . . . . . . . . . . . . . E11cefalite le tar g ica: cl.1ra bulgara di alcuni pos tu1ni . . . . . . . . . . . . . En cefal ite m eningococcica . . . . . . . Fegato: attività biliare . . . . . . . . . Fratture cost ali : con·siderazio11i di carat tere inforlunistico . . . . . . . . . Ga11grena multipla tipo Ra)rnaud in d ecorso rl i rnalatti a i11fe Ltiva acuta . .

Giurispriide.n za sa1iita.ria: quesiti

. .

Gon1enol: i11tolleranza cutanea . . . . · Gravidanza : ed emi . . . . . . . · · · · In1111u11izzazio11e a t liv a e passiva: assoDiritti di proprietà riservati. - Non

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ciazione . . . . . . . . . . . . . . . . I11lestino: irLYag·inazio11e act1la n ella pri. ... . 111a 1n canz1a . . . . . . . . . . . . . . I p er tensione p ar os ' istica . . . . . . . . Kala-azar vi scerale degli adul I i . . . . . Ljnfoaclenosi leu ce111ica ·subact1la co11 si11to1nalolog·ia e decorso a tipici . . . I., iqt1ido cer .-sp. : ricercl1e . . . . . . . . l\fenin g·iti tubercolari : r eperti e scl1e1nai izzazio ne . . . . . . . . . . . . . . . l\1ilza: ascesso da endoart erj le ulcerosa Morbo di Pott: cura chirurg jca . . . . Neurosifilide: terapia end or acb i(lea . . Paraplegia spasm odica fan1ig liare tipo S tri.i111_p cll-Lorr'lin . . . . . . . . . . . Pielite g ravidica: pun lo doloro o co tolombare d el CoYa . . . . . . . . . . . P11eumolisi sop ra1)eriost ea e ·so ltoco t ale çon p io111b;1ggio d ei i11u scoli pel loral i Poln1oni: ascessi e . uppuraz io11i . . . . Poln1oni : ricerche ist ologjch e . . . . . . l 1 ression e end ocranica: au111 ento; rispo. . . st e del cir colo arter . gen er ale Reni : infanlilisn10 . . . . • • • • • Secl a tiYo . . . . . . . . . . . . . • • • ·r e ta110: tratt a m e11 to . . . . . . . . . U lcer~ duodenale perforata: operazione di scelta . . . . . . . . . . • • • • • •

è consenttua la ristampa di lavori pubblicati nel

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• seguito a.i Policlinico se non 1n

•vtoriua,Vone scritta dalla redazione. E vietata la 1>ubblicazjone di sunti di essi senza ciuame la fonte.

C.

FRUGONI,

Red. capo.

A.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

Pozzt , Resp


Pubblicazioni indispensabili a futfi i Sanifari Italiani

Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie con NOTE e COMMENTO dei Sfgg. Dr. ARISTIDE CAltAPELLE, Con sigliere di Stato, Deputato al Parlam ento e Dr. Prof. ALFREDO JANNITTI-PIROMALL(> , Con siglier e di Cas-sazio118.

La legge , nella sua scheletrica esposiziorie, riori è che un arido elenco di disposi zioni, di scarso signifi cato per chi non è esperto in mater ia e n on conosce le sottigliezze d'i nterpetr azion e; essa abbisogna,

pe1JtCDnto, di u.n COllllllENTO che, basandosi sulle int<rizioni del legislatore quali 1~isultano dai lavori prep aratori e siill'esperi en z<JJ acquisita, il l ust r i ogni singolo artico lo n.el suo ve ro sigriificat o, nella sua portata e riell'a. connessiori ~ con altr e leggi, in modo che ne riescano f acili e sicur e l'interpretazione e l'applicazione, ed a ciò risponde in pieno questo volume da noi edito. Il COMMENTO, clie offriamo 1ioi, l ia un caratt er e eminentemente pratico c.? costituisce una Guida veramente sicura p er la CONOSCENZA E L 'APPLICAZIO NE DELLE LEGGI SANITARIE co n opportuni ricl1ia1ni alla Giurisprudenza e con la spiegazio ne delle modificazioni introdott e n ella L egge stessa. Volume, ben rilegato, contenente anol1e Z'Elenco delle disposizioni p er l a tu tel a d ella Sanità Pubblica dal 28 ottobre 1922 al 31 dicembre 1932, n on chè due indici de lla maleria trattata, ben e elaborati, L. 45 più le spese postali di spedizione. Però , agli ab bonali al << Policlini co » o a qualsiasi del le altre quattro Ri~ viste edite dailla Casa P ozzi, il 11olume è ceduto p er sole L . 3 5 in porlo franco. 1

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..Docente di Antropologia Criminale nella R. Università di Roma e nella Scuola Superiore di Polizia.

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A.NNO XLII

Ronaa, 12 Agosto

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'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELL[ e FRANCESCO

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SEZION.E PRATICA REDATTORE CAPO : PROF.

CESARE FRUGONI

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Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : V. Marzetti: Ricerche sul contenuto della diastasi sanguigna nelJa prima settimana di vita. Note e contributi : A. Crump ani : N·ot e sui morbi fianchegigiatori della tu1ber colosi. L' in.fluenza 1può lei stessa aprire la strada a lla t ubercolosi polmouare? (Inizi influenzali veri e non inizi pseudoinfluenzali). - P . "Iilli : L e concomitanze epidemiche n ella Gcarlattina. "Tonsilliti, flemm-0n 1 tonsillari, eresipele, febbri puerperali. Osservazioni cliniche: M. Tripodi: I l carbone a nimale endovenoso n el trattamento delle suppurazioni del !l)Ol· mone e della pleura. - F. Magnoni : Su la t.erapia dia termica dell'ascesso gan.g renoso del ·polmone. Sunti e rassegne : PIRESSIE: A. H. Douthwaite: Le pir essie di 'ortgine oscura. - H. .A.. Railmann : Lperterir.ia a,bituale . Studio cli.n ico di q.uattr-0 casi con febbricola d~ lunga durata. - ORGANI GENITALI MASCHILI : E. Ch a11vin: L e orchi-epiclidimiti salvo le forme tuìhercolarj e sifilitiohe. - Henning·er: Sul trattamento (}peTatorio del varicocele primit ivo - PE RI'ION~O: .A. NoL1ué::;: Peritonite b i liare. -· Melc:bior: La perit onite biliare sen·?.; ,'I.. perforazion e. - L. Di. Natale e C. De Fu1mo: Contributo allo studio del dolore peritonea le.

LAVORI

tjca

ORIGINALI

1-\EPARTO DI PATOtL OGIA DIGESTIVA DEGI.I OSPEDALI DI ROMA

diretto dal l)rof. p.

ALESSANDRINI .

Ricerche sul co11tenuto della diastasi san· ,guigna nella pri1na settiman·1i di vita. 1~·er

il çlott. VI NCEl'fZO

Dìvagaiioni : V. Puntoni: Le possibilit à di un'offesa batteriolo:gica in guerra. Cenni b1b1iogra ~ ici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società di Medicina e Scienze Naturali di Pavma. Appunti per il mediC·O pratico : CASISJ'ICA E TERAPIA: Fenomeni i;pofisari nel diabete mellito. - Valore dia gnostic·) della curva glicemica negli 'ipoifisa ri. - Classificazione delle sindromi ipofisarie. - Iodoterapia preoperativa. nel mor.bo di Basedow e <Sua azione s ul reperto istologico. - Terrupia della gotta. - La cadut a del met:vbolismo co·m e cau sa di morte dei vecchi. - Orticaria da caldo. - Linee direttive per il trattaimento df'i distuDbi vegetativi. - SEMEiO J IC~: Il sintoma dell' « eco idatidea » e il suo valore di ~no­ stico. - TECNIC\ MEDICA: Un nuovo metodo per ottenere tessu to prostatico iper la diagnosi istologica. ~[ED I CINA SCL«:NTIFICA : Diminuzione della emissione di calore nelLt sci a,tica. - V ARIA. Nella vita · professionale : Cr·o naca deJ movim ento prof essionale. - Concorsi. - No0°m ine, pron1ozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabeti co per materie.

M ARZETTI.

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111 un i1ost.rc precede11te lavoro stilla dia~tas i pancr eatica n ello stato gravidic-o, venivan10 .alle ~.eguen li concl11sioni: s.perirrl1 entando con il metodo di l\..&tsl1 in 45 donne g r avide a varie -epoche di ~ra vidanza, 11ri11ì.a e. do,p o i.1 IJarto, .al1biamo p·o·t uLo rilevare un aumento in gravidar1za della diastasi 1)anc,r eatic.a ch e mettevamo in rapporto principalmente al] 'iperproduzione dei fer111e1rli ,1>er irlagg·io re attività del p·an.creas: non escl ude,ra1110 anch e un'influenza ·deJ fa ttore m t:;t..:c.anico della gravidanza e l 'ap1:;orto attraver$r• la ])'.]acenta , della diastasi fetale. F~1 a·va1110 stati indolti a dare in1p-0rtanza .al fa ttore 111eccanico della gravidanza e all 'ap p orto della diastasi elaborata dal p::l11creas fetale, p er cl1è n eg·Ji esa111i della diastasi }Jlancrea1

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1-

n ella

puerpera risco11tr avarrLo un valore cliJ.sla~iuo aJqua11to i11feriore a quello rinvenuLu iu gr.av1dauza . l~iguardo a ll 'azione svolta dal pancreas fetaìe, a.b,biar110 voluto ri pre11dere lo studio deJ La dia.stas i partcreatica n el feto n ei primi sei giorni d i vita , serve11dosi del metodo di l{atsl1 per I.a rictJr Ga della diastasi n el sa11,g·ue . 1\ bl1·ia1110, con11e nello stt1dio pre cede~t e, scartato ]a ricerca della diastasi n elle feci percl1ù lt; variazio!J i del Ph intesti11ale e l 'azio11e della flor;:t h·a ltel'ica posso110 a11e rare i ris ulta ti. So] o lr:: ~11odificazioni cos.p icue, dice (~a­ spt1rr1u1 , e:s1)ress1one di ab·o lizione }Jr essocl1è cor11pleta dell 'oe1tti vità secTetoria dell 'organo, pos8on o con1porl.are 111odi ficazioni variabili n ella co11c,e r1traL.io11e feca le d el fern1e11to. Nel coDJ})Je so i valori so110 assai o..,r illanti a11c.he i1el nor1n.a le, t)er una serie di condizioni interferer1ti diffi cili da allontar1.ar e (Bettoni). l 1 con1,p·orta111enlo della dia la i nelle orine no11 offre egualn1E:nte sufTi cien ti g-aran zie. Ga51Jarri11i li~ in vesl.igato a11 ch e nel campo sper in1entale conclu d endo ché lo ~ Ludi o della dia~La~i va11crealica i1elle ori11e gli è parso poco fe,c ondo di ri ~ uìt ati. Già la legatura dei dotti 1

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1576

« IL POLICLINICO >>

nel cane, n10n tre fa elevare la diastasi n el sangue, n1o<lifìca di poco la diastasi nelle orine. P erciò Ja co11clusione è che lo studio della diastasi urinaria, preso a sè, 11011 sembra molto utile aìla fine della diagnosi della funzione pancreuLica. Per lo studio della funzion e pancreatica la ri cerca della lipasi si presta meno, non solo nc]Je fe ci e nelle orine per le ragioni sue.sposte a J:.>roposilo della diastasi, e per la presenza di alt re lipasi, nla anche nel sangue lo studio del suo coir1portan1ento, ad 011ta di ricerche depone·nti in favore, ha bisogno ancora di una conferma defi11itiva (Ga&parrir1i). Circ,a la trip~ina , da ricercare solo nelle feci , ec co co1ne si es1)ri1ne ancora il Gasparrini. n el suo classico lavoro « Pancreatiti acute e cro1ii cli e » : sebbene, p er ogni singolo soggetto la GCJI1cc t1lrazione de l fer111e.nto tri.ptico fetale debba ritenersi collegata con l'attività funzionale del pan creas, f>Ure noi ritenian10 la ricerca in(ì da e i11alsicura per la diagnosi delle insufficienze Jie·vi o i11 e.d ie·, in quanto· tropp·o ampi 8ono i lin1iti di oscillazione indivi'd uale e trop po profonde le dif Eerenze che si osse·r vano fna sog·getto e soggetto, e adatta solo per svelare le gi·:1,:i insuflìcie t1ze. l\ i111a 1r cb·b e Io stuid io dei fermenti, diastasi coI11presa, mediante il prelevan1ento del succo d uocle nale con la son dina di Einhorn , ma, a parte la uiflicoll.à tecnica di eseguire il prelevaJ11e11to 11ei neonati. tale ricerca , ad onta ,d ella Slla aµpare11te l>ontà, è di fatto inferiore a molti altri mezzi di ricerca indiretta. Seoondo varl I\A. cl1e si sono occupati dell 'arg·omento, riesce diffi c.,ile di stab·i lire i limti.ti entro i quali o:-:,cilla I.a 11ormalità e riesce quindi mal sicuro il riconoscer e deviazioni.' anch e se certamenLe dcvule n insu1ficie11za fun zionale. l)ate le ragio11i esposte, siamo dunque rimasi.i fodcli allo studio della sola diastasi e precisa111e11te alla diastasi sanguigna . Per la tecnica abbiamo seguìto il metodo di K.atsl1, cl1e consiste nel n1ettere in contatto il sangue con una soluzione di g licogeno per per1r1ettere al la diastasi sanguigna di trasformare il glic,ogeno in glucosio: quindi il valore del p-lucosio viene stabilito mediante il metodo di Hagedorn e tale valore corrisp.onde al valore diasta sic.,o. Per i particolari rimandiamo al no'stro precedenle lavoro. }\.nche nel feto ab·b iamo p1reso il sangue mediante p1111Lura venosa , prelevando la piccola quantità occorre11te mediante puntura del seno lcl11gituclinal e superiore, servendoci della · tecnica da n oi già esp erimentata a proposito delle tr~sfusioni di sangue nei 1prematuri. La tecni1 -

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XLII, NuM. 321

ca, d1 p er sè non difficile, è in11ocua e rapidar: in ogui 111odo non abhi.an10 insistito nella ricerca ùel seno se non ci arrideva subito il successo. 111 5 casi abbian10 preso àlla nascita il sar1gue dal funicolo. t\.bl)iarr10 peJtanto eseguilo lo studio della diastasi sanguigna nei prin1i sei giorni di vita in venti Y1eo11ati a te rmine di gravidanza, senza tener c.or1to deJla parità della donna, nati con parto .11ormale: escludendo i travagli lunghi , e sceglie11do le gestanti in1n1uni da qualsiasi. forrna morbosa. Abbiamo insomma cercato i neonat1 il più possib1ile normali , oscillanti fra i tre e i ;1uattro chi logran1m i di peso, in maniera che i dati di esame fo ssero m eglio equiparabili fra sogg·ett.i dì quasi u·gua le condizione. r.::spc 11iacmo quanto abbiamo constatato: 1

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[ A~·No

1 2 3 4 1-

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6 7

8 o V

10 11 12

13 14

15 16

17 l :')''

19 20

~

Gli cernia % o - Fern1ento diastasico ·%o nelle prime 24 b. al 3° g . al 6° g. 0 ,39-2,58 0 ,45-2,60 o, 71-2,65 0,65-2,88 O, 77-2,40 .o, 70-2,90 0,60-2,84 o, 71-2,64 0,84-2,93 o,70-2, 82 o,73-2 ,85 0,80-2,841 0,72-2. 78 o,78-2,80 o, 79-2, 78 0,70-2, 72 0 ,81-2,75 0,87-2.,90 0,65-2,60 O, 70-2,GO 0,71-2',58 0 ,70-2,43 0,64-2,36 0, 65-2 ,50 o, 78-2,8(} 0,80-3 0,51-2,32 0,63-2,41 0 ,.~9-2,.41 0,59-2,28 • 0,56-1 ,88 0, 70-2,15 ~ , <38-2, 07 o,75-2,64 0 ,74-2,511. 0,66-2,_21 • 0,89-2,81 0,85-2,80 0,80-2, 72 0,71-2,14 o, 72-2, 19 0,55-1,99 o, 76-2,0'l" o, 70-2,14 0,51-1,86 0,65-2,64 0,59-2,91 1,20-2, 77 o, 73-2,56>; 0 ,68-2,60 1,32-2,20 0,68-2,80 0,61-2,83 1,18-2,72 0,80-2,68 0,67-2~70 0 ,99-2,67 0,88-2,88 0,77-2.,95 1 ,07-2,86

Nota: I numeri dal 16 al 20 hanno avuto il pre-

levamento del sangu e dal ft1ni:colo.

Sulla glicemia del neonato, ain cne i d·a ti sono ancora contrastanti avendo alcuni AA. trovato dei vaiori superiori , altri eguali ed· altri inferiori a quelli oh e si hanno· nell'adult0, o per di Yersità di n1etodo o per n0n a·v er sudficiente1nente tenu'Lo conto n ei prelerva·me111ti di sangue· della ùistanzà dalle poppate. Gotzky ha difatti trovato il tasso glicen1ico nei bambini minimo a digiuno, i11assi1r10 dopo un '·ora e mezza dal pasto. Heller non ba i.I1vece notato differenza n ~ per Ja quantità del latte· n-è per l'ora. Coblir1 er . prelevando il sangue tre ore d"o po il pasto.


[ANNO

XLII,

NUl\II .

32j

t.rovò u11 aumenLo c,011sta1ite dalla nascita alla fine <lel prin10 an110 di viLa, con valori da 0,8 a 1,46 %. Ny~ten h a otlenuto valori da 0,8'5 a 1,28 ~lo . Bing e \Vintlclo\v ottennero valori di O, 71 a ] ,;13 %o'· 1\1uggit"l 1,05-1,55 e 1. 0·2 di medi~ n el san gu e placentare. Al contrario altri AA. han11c; trovato n ei ba1r1b·i ni valori glicemici ugua li a _ quello dell 'adulto. Can11ata, p r elevando il sangue n elle prime 24 ore ha trovato valori tra 0,74 e 1 9'oo e tale Gomportamento ne] sa11gue prelevato a digiuno lo seguitava a notare 11ei primi 4· 5 giorni. l jn a pr.rcentuale addirittura inferiore ebbe a n ot are ~J erlet ti - 0,47 % 0 . Lo S·c h enal ha trovato valori oscilla.11ti. p er 0,51 e 0,81 esperiment.ando però su prematuri. :\iartj11olli ha 1rovato il t a so g licemico nella prin1a settimana inferiore a quello d e·g li adulti e confro11tando la g licemia del n eon ato con quella della madre ha trovato un rapporto cl1e oscilla fra 1 . l , 52 e 1 : 1, 24; il tasso g licen1ico del neonato t ende ad aumentare dalla nascita r1ei 1)rimi .g·ior11i di vita, seb1b ene esistano d elle oscillazioni . Noi abl> ianlo t,r ::rvato prevalentemente dei valori g licen1ici in feriori a que lli d ell 'adulto con Le11denza a ll 'a un1ento nei prin1 i giorni di ,-ita; sono al ti i valori glicemici d el sangu e ricavato dal funicolo , concordemente a quanto diro t10 Le v)· B. e De Toni che la glicerr1ia è relativar11e1J Le alta n el sangue fetale. L 'ascesa d eJla gli0ei11iia dal primo giorno della nascita può essere riferita a unu quantità gradualJl1 ente m aggior e di zucch ero n el sangue p er i })isogni del fetc) ch e si vengono creando per la i1r c>d11zio11e di cal ore e per i movimenti fetali. e r1e11do ora a que1llo che è il p1recip1uo scopo Liel nos lro lavoro, troviamo ch e i valori <liastasici nel neor1ato sono costantemente alqua11to p iù elevati d ei valo-ri n ormali d ell 'adulLo e.ho si. aggira110 su 1,50 %o p er raggiungere n el fe lo e superare il 2 %o --en za subire d ei 111utamenti notevoli nei primi giorni di vita. Facendo riferimento al nostro precedente lavoro, questi valori diastasici nel neonato , solo di i)oco su periori alla norma, tenuto conto d elJa 1nassa sa11guigna fet al e esigua in confronto alla massa sangui gna materna, possono i11f1uire, ma S<)lo di poco , a fare aumentare i valori diustasici della donn.a gravida , dove ci ~;iar certe ch e il valore più alto d ella diastasi pancreatica sia riferibile per la massima parte all 'aumenta1a funzione del pancreas gravidico. Ì\fa ciò ch e p iù inter essa nell'osservare i valori della diastasi pancreatica nel feto è il tro\ a re de i valori diastasici su periori alla norma: 1

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SEZIONE PRATI CA

i11e11Lre l 'alimentazione del neonato non comporta la sor11mini&trazio·n e di sostanze amilacee. Del r esto· già il peso del pancreas, r elati,·a111cnLe enorrr1e corrispo11dendo a 1/ 100 del p e~o d el neonato m einLre nell 'adulto la prol)Orzi.one è di 1 a 600, fa pensare a ll 'importanza cl1 e qufls lo orga110 d eve avere nell 'economia del feto. La &pi eg·azione dei valori diastasici nel feto 1ite11ia1no di po terla dar e con l 'attribuire a <{Uesta dias Lasi la funzione di utilizza re le riseir ve .inLerne d i so·s lanze amilacee cl1e si FJono and ate accun1ulando durante· la vita in l.rauterina e guardian10 specialmente a l fega lo con le ::,ue impon enti riserve di g licogeno. Con1e il pancreas, anch e il fegato fetal e ha proporzioni 1naggiori che nell'adulto raggiunge ndo la prop0rzione di 3,6-4,40 % d el peso toLalt:) , 111en tre la p r oporzione n ell 'adulto è di 2.f>-2, 7 ~s r aggiungendo rispettivamente il fega lo fe·t ale 115-135 gr. e il fegato dell'adulto l ~ 00-1 600 gr. (Jr.a lo stato anatomico e funzionale del pancr eas e d e] fegalo fetale ci , ~à ]a spiegazione d el corr11pDrtan1en lo d el feto a lla n asr.:it a. DifatLi il neo1n ato h a un 'estension e r elativamernte più grande della s uperfi ci.e c utanea, un chiLogra11l1110 del corpo fetale necessitando più ri"v e~tiinento ..:;b e l 'adulto e perciò il feto h a una lnaggiore dispersione di ca lore ch e l 'adulLo, il ch e significa bisogno maggiore di produrre calore, cosa dimos trata da lla calorimeLria ollr dà al 11eonato 100 calori.e per kg: n elle 2-i ore, circa il d oppio ch e l 'adulto (Rubner, JJarsonval , Bonniot). Ciò nonost ante il n eor1alo per i primi giorni della sua vita - due, tre giorni - non prenderà ch e poch e goccie di colostro. Ora solo me1diante lei riserve acc:un1ulate nella vita inl.raulerina, noi rileviamo Sf><-><~ialn1ente m ediante le riserve di glicogeno accurnulate n el fegato, ch e il feto p u ò p rovvedere sunìciente1nente al suo fabbisogno di produiiOne di calore, bruciando le sostanze di riserYa. Jl g licogeno per essere utilizzato deve es:ser e diastasato e ciò darebbe- ragione della presenza in quanLità note"ole, perfino superiore alla n orn1a, d ella diastasi nel pancr eas fetale, ch e solo a lcuni mesi più tardi verrà utiljzzala per la digestione d e.Jle sostanze amilacee iI1trodotte aon .l 'alimentazio·n e. Il fatto dei valori. diastasici costanten1ente al ti no1t solo dà valore ali 'i potesi di un intervc11to della funzion e ~'lncreatica per I 'utilizzaz ione del g licogen o, ma induce a cr edere che l :iperfunzione J)ancreatica presente nel feto debba esplicar si an ch e a vantaggio della sec:rezione inter na pancreatica. Così si può spjeµ-a r e il fatto clinico che in qualche donna diabetica durante l 'ulti1no periodo della gra,ri1

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cc IL P OLI CLJN ICO

da11za :µossa aver i un lnig liora111e11to o una r emi ~si o ne d ella Il1alat1.ia (.Polito) da n1etter e in r a µ vcrLo con Il upplen za ch e I.a secr ezione i11tern a u el µa11cr ea.... fet a1& esercita s ul p ancr eas n1 ala Lo de Jl ~ d on11a g·r avid a . Non è d a c.r ed er e ch e t ale f.at.to si verificl1i di frequente. Pri1na di tutlo ·è g ià diffi cile ch e la donna diabetica d1ve11lj g ravida, p6r ch è il dia b et e induce alteraz ior1i 110 Levo li n ell 'a1)p a r at o .g·enita le . Il più d elle ' 'olt.e la i11es Lruazio11e è se.ar sa e si s·u cced e a lu1tg l1i i1tlervalli fin o a dar luog o a un.a rr1a 11 ca11za tle fi11iti va: sp e"_ o pure è con comita1) le u11.a fr ig idità ~es. ua le. A carico d ell 'uter o c otri5ponde a i ro fi a e frequenti l e ioni dell 'enclcin) r trio , d ovuto a u11a forn1a iniìammato·r ia cr 011i ca, s l11àiu la d a Lie1p•n 1ann ; a carico d ell 'o-v a io si no ta un 'invasion e di tessuto connetti' o c <>tl clSse,11za o sclerosi d ei folli coli. A que ste alt erazioni i10Levoli d ell ' a])parato g·eni.tale a gf;" it111 giam o cl1 e l 'insorge1)za d el diab·et e suol e ' 'erifi c ::tr si cruando la d o11na non è più gio''aJH~ e alJora si comprende com e Seitz dia il 5 )'~ di ù onne ùiab e.ti cl1e in età fe1ti.le· in cui si verifi ca una gravidan za. Sono dunque poch e le d<)Dll e g r av ide diabeti cl1e ch e capitano ali ' O$Se rv8zione d eg·li ost etrici . Le event.ualità pii1 fretr11enti r1 ell.a diahetica g rave sono I 'aborto e il p a rlo prem 1att1ro p er cui solo il 50 % d ei feti di <lonne diab eti c11e 11ascor10 vivi e di questi 1 80 '}0 muoion o d o po la n a cita (Cron) e n ei r aµ porti rr1.:i le1ni è più g r ave la morbilità e la n1o rlalità . Ciò s la a din1os lra r e la gravità 'd el dia bete in g·r a,rid a nza e la diffi coltà in clinica cl1e il i)an cr eas fet ale con ]a . . 11D iJJerfunzion e ri esca a motli fi car e il cor so d ell a n1alat tia llla lerna, fa l lo p er ò b e111 accerta lo clinica1r1 e 11Le e conferr11ato con l 'eisperimento. Di.fatti s i è p, · i irpat o il pa11 cr ea · in gr avidan za in cag n e all 'u ll.ima . . ct tin1ana di ..gestazione e i1 on si è vista seguire g J] c.osu ria, con g licemia n or1nale1, 1ì110 a cl1 e i feti son o ri1n asti n ell ' uterc n1atern o : avve nuto il p•a rLo si è verifi cat o glico uria e i per cr1i cernia (C:a rl ··0 11 Drenn an . Orr. (-i-i11sburg , Laff• 11 ecc.). Sr~ c..,0 11do II.a Lu n1ar , 8olo d alla n11età d ell a ges taz io ne ~i ir1iz1a il s.ig·nifi cat o fis iologi.ca d e]]e Ì8o le di Lan g l1er an s cl1e Banting e Be t h anno truYato , ir1 fe ti lla Li d a do1111e gli co u rich e , fino a 12-20 , ·olle aument a to p iù del n orma1e, n1enl re Parali 11a trova t.o la p r esen za di insuli n a a l li va progr P.. ivam ente dal V 0 me e di Yita int r au lerina. In as en za tlella fun zion e d el pa11· cr ea i11aLerno, p rin1a dello s' rilur>po d elle isole endocr i1le fun zionanti d el fet o , n1adre e feto pre ~ e nl a110 iper~·licemia. D opo lo sviluppo d elle iso le e11docr i.11e funzion a 11t i , solo la madre p r cl .. c11ta i pergli ce111ia finch è le isole endocrine fetali non b a n no assunto urta m assa det err11i1

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XLII. Nul\r. 32)

nala in ravporto al pa11creas r11aterno. Qua11do que~te isole 11a11uo rag giunto la massa n1i11in1ia richiesta, a n c l1e la n1adre è preservata d a Jl ·ip erg licemia n10 non dalle alterazioni della funzione g·li coge11ica d el (e·g ato (l-Ian1n1ar). ·r orr1 a11do alla clinica, a11 cl1e quelle forme rar1ss.jr11e di <.li.ab e te (Durieux Lo1p1) che insor0 g ono i11 g r avidanza fugace111e11Le fra il V 0 10. po&so110 avere que&ta spiegazione che la gra' Tidaj1za 11i&og na ch e agis ca per un ce1io t empo p er influire sulle predisposizio11i costituzionali p er cJ1è ~i n1anifes li il diab ele e vicever sa n el 1 ulti1no p eriodo d ella gestazione i sintomi clill j ci d el diab et'=: scompaiono p er ch è interviene il pa11 cr eas fetale a ristabilire l 'equilibrio . L'ipotesi ch e l 'ipe.rfunzio11e. pan cr eatica del feto sia g lobale - sia inter11a cl1e esterna d à an cl1e spiega zione di que i ca si in cui n ella do t111a dia·b etica si risco11tra una macrosomia fe tale da 111e tte.re i11 r apporto (Bar) co11 la poss i.hilità di utiliiza zio11e d a p a rte del feto d ella 1tolc-v-o lt ·qua11tità di zuccl1ero ch e a fflui ·ce gior11a l111en Le i1ei sang u e fetal e m edia11te l 'il}Jerg lice1rtia materr1a. La prova SJ.) erin-ienta]e t e11ta ta déi. Corda di r e11der e iper g licen1ici degli aJ1i111a Ji graviclj p or ave•r e d ei fAti. n1acrosomi 11 <J1J hC:t d a to risulla lo positivo i)er l 'intolleranz.n d eg· li ai1in1alj, n1a in clinica il fatto è provato fino ad avere da do11ne di ab eti ch e feti superanti j 7 kg. Plesta an cora a spiegare p ercl1 è ques Li feti i11.acr oso n1i , a n ch e pr esc.indendo tla l tri) u111a d el ])arto i}er Ja macroson1 ia, iaJ10 d ei cc piccoli colos6i dai piedi di argil1a » co111e si è p r esso ,~, ruhin &hol z, per I 'en or111e co11t.ributo cl1e dàn1) 0 a lla i11ortalità fet ale. Cr e(li.a1110 tli l)Oter i11dividuare l·a causa n el 11eJ i)assag·g io d ella n1adre al feto di sos tanze cl1c to,ge11e (ncid_c ~ -ossib,utirrico , a cetone, acid o diaceti coJ c.he age·n do sui centri n er,10 i fetali (cardiaci e r e vira tori) li i11to sicano e li r e11do110 ina datti a fun zio11ar e, a11cl1e qua ndo il feto 11on prese11tj , c1on1.e si J ;UÒ vei-.i ficar e i1ote paLo1ogicl1 e con si ·t enti in idrocefa lia , a ._cj Le, affezio11i d el rica111])i o, (diab et e conge njt o) . IJa 1-' r og i1osi J)er la madre e per il feto l1 a 111olto n1ig liorato con l 'u so d eil1a insulina, ta11l.o cl1e crià n ella r elazione di (~ e nlili n el ' 25 a lla Soc iet à Italian a di O~te tri c ia e di Ginecologia i legg·e una fortunat a . ta listica di Von 1' 0rden cl1e in 37 diab e Li cl1e g ravide n o n l1a av uto a d eplorare n e un insu ccesso . R ecentem e11le (1933) l-lon sh ein1 vien e alla con clu~ione cl) e con un tratta111enl o ap1)r opriato e la coop er a zion e d a parLe dell a d on11 a la mortalit à fe trlle sar ebhe notevolmente dirnin11ita. P crta11to gli s tudi sulla glice111ia f et al e e sulla secr ezion e r terna ]Ja 11cr eati ca p o. sono p ortar e note·yo]e luce n ella ri olu zion e di problemi

-''l

1

1

e

1


[ANNO XLII,

Ul\I.

32]

SEZJONE PRATICA

ir11p()fla11 ti della ijsio1Jatologia del 11eo11ato e ' ;11t no rÌGolleg·a l i alJo studio della dia ta i pancrra tic,a i11 g r a' ida11za dove. analog·a1nente a qua nLo al>biamo d etto p er il n eonato , trovando co n1e rihb·i a1no g ià affermato , d ei valori più alLi d ella norma ri!erib·i li specia lmente allo tato g ra vidiGo, possia·r11.o pei11sare a una ipcrf unzion e panc,r eati ca sia esterna ch e inler1l a_, seb·b enè qual cl1e A. a ri,guardo di que:st.' u]tin1a non sia di questo avviso (Sirtori , 1:al co, in i)arle Gentili). L 'iperfunz ion e interna si accorda co11 g li sLudi di AJlen ch e ha cercato di din1ostrare ch e og11i t essuto in formazjone con t1r11a insu]ì11a e perciò l 'iperfunzi -.J 11e intern a pancreatica in gravidan za sarehbe s piegabile con i bisogn i d el fet o ch e trovereb1~si in condizioni di co11sumare molti ssi111a Ìllf=uljn.a. P er ciò lo studio clcll.a funzio1ie p [1r1c.,r eatica ollre che allo scopo di saggiare il ]Jut er e digesli,,u e assi1n i.lativo d egli idra ti di ca r bonio i1ella d onna gravida e rivelare indir elt a1nen1.e a lLerazi oni funzionali epati ch e, co111e dicevan10. i1el nostro p r eced ente Javoro , pt1ò servire a rilevar ci u n altro importante r appor to n1alerno fetale.

1581

PlJ ASSlj NTO. l ," 1\ . i11 20 11eonati ha ricer cato il com1portrun e1J Lo d ella d iast.a i san guigna i1elJ a pr i111a set ti111 n1i:J di -vita. I valori trovati , p iù alLi e}Lt, i1 ell 'adulto, Yen go no me i in rapporto col ]}isog110 del feto di utilizzar e alla i1a scita Je ri srr ve di g licogeno. I11di1eLLan1enLe sono p r esi in con sidcra zio11e il <li.al>ole rn gr avidan z.a e ]a 111acroson1ia fe1

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L 'amilasi del sangue in relazi·o ne co n le affèziorii del p. Arcl1ives of internal medicine,

ELl\I AN.

* ** l )<J sia1110

perc.iò con cluder e ch e Jo tudi.o della diastasi pancreatica del neonato e lo tu dio d èlla dias La~i della g r a, 1ida si integrano a viccr1cla: lo s Ludio della diastasi pancr eatica ci perr11ette di investigare , sia n ell a donna gravida cl1e n el n eonato , la fun zion e esterna pa11creatica e indirettar11e11te la funzi on e pancr e;3 Lica i11terna. Il valore diastasico del n eo11nto, superio re al]a norn1a, ci dà rag io11e d ellR µo f'f.i])ili tà µer il [eto di b·r uciare .abbondar1Lf.111e11te il su o g licoge110 epatico, trasfor1nnndolo in glucosio per sopperire al bisogno , 1naggiore ch e nell'adulto , di produrre calore i11 rag·ione d ella su a maggior superfi cie corporea in confro11lo d ell 'acluJto , p rima ch e il i1eonaLo possa provv edere al suo b isogn o en ergPtico inedia11te il latt e n1ater110. L'i1>erfunz1 one pa11crea lica esterna d e] n eou~to ci i.11d11cc a ritener e, in · via indiretta, ch e esista u11a lf"erfu n zion e i)ancr eatica interna , i.I cl1e c i s piega quella eventualità e lini ca d i do11n e mi g lio rate u g uarite di diab·e te i1ell 'u ltimo p•eri odo d ella g·r avidanza }}er con11)enso s labili1 o i11edianLe la secr ezio11e interna del 11ancr0as fetale. L 'iperf ur1zione g lo.b ·a le t1ancreatica del neon.ato~ sia interna elle e terna ci spiega d a ulLin10 la possil)ilità cl1e l1a il feto di approfittare d ella ii)erglicer11i.a n1aterna per il suo ~c" re c.;i1nen1 o, fi no al la i11acr oson1i a.

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1582

« IL POLICLI NI CO »

[A~No

XLII, NuM. 32] '

NOTE E CONTRIBUTI Note sui morbi fiancheggiatori della tubercolosi.

L'influenza può lei stessa aprire la strada alla tubereo1osi polmonare1 (Inizi inJluenzali veri e non inizi pseudoinfluenzali).

l 'ro f.

Dire tt.ore Medico d el Con sor zio Prov. _i\.nlituber colare - Moden a. ARTURC1 CA.MPANI,

nai o alla i]11e di marzo , a causa rr1icrobica 111deter111inata forse variabile - una fa111ig lia <li robusti contadini, con ereditarietà lJCrò lJOSiliv.a da parte materna, (clo11na diab·etic a polisarcica morta in quella casa tre a r1n i pri111a P.e r tubeircolosi galoppante) vie11e colpita quasi contemporaneamente dalla malattia in forma 1piuttosto violenta: di undici m e.111bri, più un servito·r ello, b en nove vengor10 H Lrovarsi a letto conte.rn porOJneamente o qua.<.f con cori11za , bronohite, cefalea, ep1istas... i e~c . l :e for111e sono poco dissimili l 'una clal1 alti a e l.a {lura La feb·b ·r ilc varia da un mir1ir110 di 4 giorni ad un n1assimo di venti. Se111b·r a ch e tutto fini sca e ch e la ve·n tata n1urr)o a sia passata b en e quando circa due :t.Ltin1a n e dopo mi vie11 condotta p er esan1e la nglia maggiore, M. l\1aria, la qu.ale dice di ::;e11 lìrsi a11cora poco b ene E u.n a ragazzona r oLust;:i , b ella , come d el resto quas i tutti i farr1ig liu1 j , ~enza traoce di d erpie·rim·einto , n ep·p ur t:e11)poraneo. Nnn era n1.ai ~·latn a111 malata p.rillla d ell 'influe11za ch e il med ico curante d e· ·crjve u.g·ual e :t quella d ei (a111ig·li'ari. Accu sa ce l'alea , qualc he raro c:olpo d i t o -- e e p erdila cl i f o rie . 1

1~

Juog·o c on1une ormai il .parlare di inizio infl11enzale dell.n tubercolosi , ma è a ltrett a11to c0 1 c111n e ch e ques ta dizione, specie di a foris111a, \ 7f'T1 ga a sig"I1i fJ car e il rivelar si di una tuber col osi p oln1 011a r e. in gener e infiltrata precoce, sotto il m en lito as.p etto di influe11za , della quale rjre nde a prestito i segni iniziali. Orben e alla luce di u11 e. a me un po ' approfondito se n1olti:-.::; j1u i so110 sLaLi i. casi n ei q11ali l 'inferrn10 clissn di aver l. '. Oil1j11c;iato il s t10 mule d opo un'i11f1uenza, di rado ab·b iamo pot11lo convincer ci c.h e c ii) fosse a vve11uto fu,ori dei veri p1eriod·i P. pi·ic1nici d i es~a., natur.aln1ent e astrae11do da 4ue ll e crisi febbrili le quali ogni tanto , colpisco110 i tuber colosi in genere, e in p articoJare queJJ i d el 4° tipo della mia cla ifica (b ro11coa l\ colite. fibro ·c1seosa a ta1)1)e fe b,b rili distanzial e~ e cl1e i malati per eufe1nismo vogliono s61r1 pr e chiam.ar e influenza, senza oh e ce n e i.a a lctln si11torn o caratteri. tico. In a ltre p ar ole llt; 11sia1110 e lle sia la vera in~f lu en.za quell a cl1e :µossa d ar e il col1)0 di frusta rive]nlore di uno s tato tuber cola r e preesiste11te o che essa sia for e creatrice d cl m o rbo sp ecifi co j)er r einfez ione e11do.g·ena o esogen a . Na Lur al t11en te in materia di t al genere si potrebbe ser11µre so ten e re la coincidenza d ei fatti , speoi e 11ei nlesi freddt , ch e dovrebb,ero essere daniio &i artcb e come predisponenti alle malattie t,u1er colari : p er ò pur in via t eoretica la cosa è dubbia , p er cl1 è se 11oi b en rig uardiamo le statis ti ch e di inorbosità e di mortalità tubercolare ' redi an1.o subito come non si.ano punto il gennaio, fehb·r aio e m arzo i m esi che· segJt.;1110 .1u11 1,enti: sono invece ,g·eneralme11te di più ! ~ aprile e il maggi·o. Quindi la stag·io11e n o11 c redo per .. è m ed e ima possa interferire n el l'enomeno. ~la a jJarte. 1 ra rrion a111enti , 'j'.>iù o 111en o logi,·j, ·u ])H5i ~ta l.i stirl1 e n1i ]) iace riferire t111 0be rnpio t.r atto fra i molti e oh e pre enli am o ai c:cilleghi dis_l.Jen sariali con1e base di osser vazio1ti ulteriori. I r1 periodo influen zale ordinario , g iacch è i1011 s i tra i.lava di spa.gnola, n1a di. q11ei con l u11 i I ali e piden1ici cl1e i ripeto no qua si og·ni a11 110, p er lo p iù d alla fine di g·en1

1

1

Tubercolosi miliare subacula dura la 5 n1es1 in giovane donna robu sta. Inizio n ettamente infl11en zale jn periodo epidemico avendo la ma1a t tia col pi Lo in m odo eguale 11ove membri della fa r11ig·lia . ·Morlc per m e11i11g ite.

Ad un esam e sommario non rilevo altro cl1e li eve debolezza di r espiro a d e tra e cr epitii ' 111arginali. Si pone la ragazza in o servazione, r.l1a dopo u11 n1ese, pe-rsistendo i' sintomi , faccio l :e an1e r a diologico e trovo il quadro, qui r a1111resentato , di tuber colosi m,ilia.re subacula, quadr o di p er sè inter essante perchè a durata a ·sai prolun gal:l. Da a1lora n essuna sosta n el processo e morte per J11er1ingi te final e al 5° m ese. l\~~lur~ ln1 ent ~ . a1)pen a cop erta la n1.a1ala, di-


lANNO XLII,

NUl\i.

32j

1583

SEZ IO.'\ I:: PRATICA

spongo per visita dìspensari:d1 ' · :1ù ioscop ica e radiografica di tutti i corr1po11 r- :1ti della famiglia, do1n e&lìco co111.p reso , e trovu tra tutti una .sor<~ lla co11 infillrato pree:oce sinistro e ~omplesso primario anti·co di destra . ~egli altri qualche calcific.azione, ombra ilare ingrandita, accenno n stato di tramite linffttica, ma .senza veri segni .apprezzabili che dia~o sosip etto di forma in atto. Là ragazza cosi scoperta viene curata ed ora se1r1hra i11 vi a di guarigione. Essa p.u re dalla data dell ,i1lflue11za era sempre rimasta tossi-colosa, n te11 lre pri111.a aveva mantenuto ottima salute, al111eno nell 'adolescenza. Da piccina qualr:.he catarro bronchiale. La ricostruzicne dei fatti è abbastanza facile .e din1ostrativa. l 'epidemia di vera influenza {sare])be enorn1e pensare che in tutti i comip o·ne11ti d ella tamiglia ci fosse stato un inizio tubercolare i\seudo-i11fluenzale abortivo e non ricor1osc,ibile ai raggi dopo un m ese) ha colpito tutti , ma 11a aperto la strada alla tuhie rcolosi, il cui germe esogeno o endogeno esisteva in -casa dalla morte della madre, solament1e per <lue, n1embri, che con ogni prob abilità e rano .in con1dizioni im·m unitarie in quel momento precarie, donde il seguito morboso non verifi.oalosi invece r1egli a ltri membri. La responsabilità quind1 deve esser e data al .secondo coeflicie11te d e l binomio, ooza d c] quale la tubercolosi sarebbe forse rimasta late11te, magari per se1111pre, poichè le condizioni di resistenza imn1unitaria possono variare anclie dopo brcvA tempo. E non ,è n epp1u re da .escl11dersi, al1r1e110 p er la forn1a miliare , ch e iosseì mancata la prima infezione , così da t,r ovare l 'organis.nlo vergine e pasSii.bil e di una infezione primaria nlassiva , cosa no11 sost enibile invece per il secondo caso, ove era n etto il r epel'to d el 001n 1plesso prin1ario antico. Ciò a .cor1ferma della t esi che da tanto t empo sost en -g-o e~sere quasi sen1pre indispensabile a llo sviluµ1><> d ella t . p. clinica una malattia d·i aper1

1

1

1

1

.tiira.

t\ complem ento vorrei in linea pratica far rilevare (non so se questo sia già stato detto da altri, m a per n1 e non si tratta di semplice coin. ~i1 denza) cl1e 110 sp esso trovato casi di g rave e manifesto conLogio in famiglie dove 1per la prima volta la malattia era soprp.YVenuta in un genitore fatto$i tubercolos.o in seguito a diabete. E ciò acc1ade in g·enere in soggetti p1rima •corpulenti e a d erivazione robusta: la tube r colosi esplo1de ,rie lentissima e non solo purtroppo nel diabetico stesso , ma poi n ei famigliari, forse anche per sp eciale virulenza d ei bacilli. ìn questi iperg licemici. Ciò n1eriterebbe riceriehe speciali. •

<~!ui intanto noto il fatto perchè mi senilira

la cosa non prjva di interesse specie dopo tanti lavori, invero poco conclusivi , sulla g licemia fle1 fa t uberco lol'i.

RIASSUNTO.

L 'A. ritien e ch e una tuber colosi d el polmone la q uaJc inizi do110 un 'influenza in periodo epide1uico sia la conseg uenza diretta del1'in fezione irifluenz.a le p er risveglio endo:g·eno o i11fezio11e esogena, se in ambient e tuber col ogeno - e nor1 una tubercolosi autoctona ad af•pare11ze influenzali. A sosteg·no d ella pro·p ria t esi .p orta casi dimostrativi.

Le concomitanze epidemiche nella scarlat· tina. •

Tonsilliti, :ftemmoni tonsillari, eresipele, febb1·i puerpt>rali. Dott.

PIETRO

Tir.1..r,

medico-chirurg·o del Governatorato di Roma, l\1i è ap parso deg110 di interesse, la costanz.a con Ia quale ho vis to le vari·e epidernie di scarlattina osservate dal 1909 al 1934 accompagnarsi sempre con le meidesime malattie, t.or1silliti, IJerito11siJlj ti fl emmonose o ascessuali , er esipela, infezio11 e puerperale, ecc. , - che i)er il nun1 er o dei colpiti appari'vano come 1

1·ere epidemie coniiles. I fatti ch e n1i a ccingo a ricordare, riguardano a ppunto quattro epidemie scarlattinose svoltesi in piccoli paesi rurali o industriali e due n1anifestazioni spor adi ch e di scarlattina in. qu,a rtieri periferici di Roma. Mentre per le prime quattro io ebbi' sotto la mia osservazio .. ne la rnorbilità totale di tutta la popolazioin e ; r1er le ultime due essa fu COis tretta nei limiti del settore dei poveri. P erciò le prime per la loro i11aggior completezza di fronte alle secor1de 11anno p er ine un maggior valore . Intanto p er comodità di raffronto ne riepilogo i da ti nel quadro alla pagina seguente. NOTE SULLE EPIDEMIE .

Le sei osservazioni, di cui i dati numerici h o riassunti, coJJ11e ho d etto vanno con siderate in due gruppi distinti: Nel .P rimo gruppo porre mo le quattro verifi catesi in piccoli comuni e cara tterizzate da vero and:lmento epidemico della scarla ttina. Nel secondo ricord erò i casi cli scarlattina ch e, sebbene spora<li·c i nelle due zone periferi ch e di Roma , p ure coincisero con le altre malattie che ci rigu ardano. Nel primo gruppo


1584

e<

(AN~o

IL P OLJCLh ICO »

XLII, Nu M. 321 '

Comune di

A bit.

Anno

T onScarlattina silliti

PdriE resi - In fez. ton siipela Puerp. liti

OssE rva.zioni

.

1

Ci vitella Messer mondo

.

Rai-

1989

1909

51

70

8

4

2

l Osservazione

2

Fara San Martino

2150

1909

8

28

2

o

1

3

Gessopalena

3400

1917

115

189

16

21

5

»

1923

24

68

10

8

4

4

o

Mastoiditi 3

o

1

Otiti media 1

4

>

.

5

Roma (Appio-Casilina)

1933

8

41

3

6

Roma (San Pancrazio)

1934

4

12

2

i'l ebb1i so llo la mia g·iurisdizione tutta la popolazion6 dei t re co1nuni e per tu1 te le mani fe tazio11i 111orbo e; m entre n el econdo g rupp o le miP. n1a11sioni si limitavano a l settore dei 1>overi delle due zone e p er alc.u ne malattie soltanto. Nel prin10 g li infer1ni di scarlattina furono c urati in famiglia senza possibilità di i:.:olan1en Lo ; nf1 econdo a i)pe11a riconosciuti a ffetti ,jal inale venivano i alati. Conve rrà ora passar e in rassegna p er son1n1i ca pi le singole epid emie di scarlattina da rr1e ,.i te. l ) T11 Ci vitella ~I esser Raim o11do (Chieti), (}a l n1arzo al luglio 1909, su circa duen1ila abitélr1ti si e:b1b ero òl scarlattinosi , con n1ortalità zero. Epide111ia si11g·olarmente b eni gna , sen za co lnplican ze di sorta pres o tutti i pazienti. I ton silli Lici, eccello c1h e n elle peritonsiliìti ch e iicl1iesero spe:::;so l 'inter,rento, non presentaro110 gi;-avilà, apj)arivano com e tonsillite acuta lacu11are co11 punti grig·io gi·a llastri sulle. cripte cl1e unendosi formav ano me111brane grigiof:: ]>Orch e. Guarirono b en e tutti se11za sieroter ar1i.a. I Gasi di 0re sipela furono tulti del volto e del cuoio e.a j)elìuto ; particolarmente grave qu ello di una ' ecchia , la quale per la terza " olta ricade,ra r1ello st esso male sofferto n egli aH11i precedenti p er due vo lte. Per gli allri tre J er e ipela rappre enta,·a il primo a ttacco. Le due donne con infezio11e puerperale decor er o con esito felice. Ag~g iungerò ch e il loro par to fu norn1.a le. Inoltre, ricordo che nei due anni e ql1attro ll'le~ i di mia i)erma11e11za in qu el · con1une nor1 eb·b i a vedere altre infezio11i . . i11 puer11er1o. 2) Trt I/aro San. l\iartino, comune di oltre 2000 abitanti , più industrial e ch e agrì colo, io 111i trovai con1e interino per q11i11dici g iorn i riel giug r10 a os lituire il compia11to dott. T. ~f enna e i da li ch e riporto n el quadro i riferiscono a questo breve ])eriodo, - percli è poi 1

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di 15 giorni

l 'e pi d. scarlat. si prolrasse p1e r I utta l 'estate clello stesso an1lo , svolgendosi con particolare· 111alig11ità e notevole n1orlalità ; e il Menna fu c.ber alo <li la·voro per le conco·m itanti numero~j tonsilliti, peritonsill-it i, eresi pele e p1uerperi infetti . Un fatto richiamò la mia attenzione, la morte avvenuta proprio n ei primi g·iorni di due sorelle, una più piccola per scarlattina, l'altra giovinetta per tonsillite flemmono sa maligna inutilmente curata con 1:-t siero•Ler apia anLidìfterica . .~) r;essopalena (prov. Cl1ieti). !lilno 1917. (_)uesta è stata l 'epidemia scarla tti 110 a più im]JOrtante ch e io mi abbi:a osservato e seguita con la maggior attenzione, fatto accorto dalla ]'recedoof,i con$latazioni. La .m ortalità fra gli scarlat. toccò quasi il 30 %. I tonsillitici, i perito11silli ticì guarirono tutti, p1u r a vendo p•r oscritto dalla c11ra il siero ant idifterico , dato l 'aspetto clinico delle angine ch e facevano escludere· la difte•rile. Anch e le puerperali ebl1ero esito feli ce. Solo fra gli erisepelatosi perdftti urta do11na, una tal Samb,u co di oltre 30 a11ni, co11 localizzazione diffusa del volto. e cuoio capelluto e mig·razione fina le pneun10rtica destra. l\ilo lli gli scarlattinosi con complicanze serre sulla gola con susseg·uenti ade11j ti e flemmo11i laterocervicali, nefritici non 1r1a11caro110; ma solo le forme ipertossiche furo·110 rapidan1enle mortali. Voglio ricordare fra i deceduti, un bambino di circa sei anni w1 t al Damelio , il quale lnorì appe11a 48 orre dopo dall'inizio del male; i111porlante, perchè ne Ila stessa fami,g lia dopo + giorni dal suo deces 0 u11a zia con'trasse fl emn1one tonsil lare ch e richiese l 'intervento, - e dopo dieci gior11i cir ca la madre dello $lesso ])imbo presentò eresipela de11a faccia e clel cuoio capelluto particola rmente grave, da cui a ste.nto g11arl -- . Degno an ch e di n1 en7.ionc, sotLo u11 altro punto di vista , appare il 1

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{1\NNO

\.LIII NUl\I., 32j

SEZIO~""E

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1585

PRATICA

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caso di scarlatt.1na nella rag·azza Melcl1iorre, quasi dodicenne, la quale diversi anni prima l)er fl err1n1one sottomascellare a tipo di anginn ùi Ludvvig, pre~entò un accentuato esanten1a scarlattiniforme generale che scomparve 24 <'ire dopo il taglio e lo sbriglian1ento del flen11none. Sicchè la prima eritrodermia scarlattjniforme da sep5i non valse a irr1munizzarla ·verso la vera scarlattina che regolarmente contrasse in periodo epidemico. 4) Gessopalc11a , anno 1 ~23', e1Jii demti.a partjcolarmente mite, i casi più gravi li osservai al tcrrnine di essa, e non semp·re questi pre~erLtarono fatti re11ali, non vi fu n1ortalità n è fra gli scarlatli11osi puri, nè fra i tonsi'llitici, n è fra gli eresiJ.1elatosi. Solo u11a donna, una Della E"'ranca i11 Lanr1utti , rr1orì; essa ebbe r1uerperio settico, accompag11ato da esante-· rL1a scarlatti11oso classico, con lingua caratteristica e facies; vera scarlattina, (intervenuta cil'ca unJ settin1ana dopo la sepsi uterina b en e jr1dividl1ata in loco), dimostrata clal suo aspetto clinico, dall 'epidemia in a~to e dagli ant~­ cedenti ana111nestici negativi per la scarlattina. 5) Roma, zona A1p·p io-Casilina, dal 1 Inarzo al :3.0 aprile ebbi a vedere s· scarlattinosi, . 5ubito isolati, 'à isseminati n ella zona e così ~caglio11ati n el te1r1po (uno n el 2_/3, due i1e] 10/3; uno nel 24j3, uno n p,J 28/3, e qui11di tino per ciascuno dei .giorni 7/ 4, 16/±, 22/±). Tr1 questo stesso periodo di tempo vidi ±1 an gi11e ac ute non difteric·h e, · comprovate dai tDmpor11 11e,gativi, 3 flemmoni peritonsillari, 3 n1astoiditi acute, un otite media acuta, 4 e1·esi j)ele. Quar1ti altri srar lattinosi si ebbero fra g li ab bie11ti e sfug·g·iti al mio controllo du1·ante lo stesso p eriodo, d i tempo P E fra essj, fJUale il nun1cro degli infermi p·er le malattie <:l1e ci rig uardano P G) l-?01na, zo11a di San Pancrazio . Dal 10 ()Il., al .3ù nov. 1934 vi'di 4 scarlattinosi inYiati all 'i olame11to (due il 15/10, uno il 31 /10, u110 il 12/ 11), co11ten1poran e·a mente i ca i di tonsilliti acute banali presentava110 maggior gravità. si ebbero 2 casi d·i flemmon.e peritonsillare e una paran1etrite acuta puerperale. P er queste due rico rren ze sp oradiche di sr arlatl ina i11 zone urbane va qui ricordato 4f·l1e l ' iso·l an1ento degli infermi evitò il lar.g o di ffo11dersi epidemico d el male. P er i ton si]li'l i·ci di queste due zo11e i tamponi prelevati fu rono n egativi per la difterite. Per tutte p·oi le epidemie in di·scor o 11on furono potute eseguire l e necessarie ri cercl1 e batteriologiche probative. 111 tutte le epidemie di sc.arlattina citate . il' efJid eniie camite~ di to11 illiti periton, illiti . 1

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eresipele, infezioni puerperali, ecc., si avvera110 alcune volte nelld famig lia dello scarlatti11oso; n1a mollo spesso anche in altre famiglie. l'ali 111alaLtie co11comilanti inficiarono sogget· Li che nella i11fanzia avevano già sofferto la scarlatti11a; non vidi n1ai in essi, neppure in n1odo Iugace, ripe Iersi efflorescer1ze e'r itrodermiche scarlatt111iforme. · 1.. e mi'e osservazio11i su questo fenomeno, epiden1iologico furono •p ossibili con maggiore compiutezza nelle prime 4 epidemie, allorchè 11er la mia duplice funzione di medico-con(lotto e di ufficiale sanitario avevo sott 'occhio l 'intera po·p olazione dei comuni. E colleghi r~e llc i11ie stesse, condizioni di eser cizio potero110 co11fern1arr a pieno con la loro personale esµe rienza, (Dr. Ro. si di San Giovanni Lipioni, il dr. E. Devincenliis di Casoli , dr. C. l'alone tli Roccascaleg·11a , provincia di Chieti). f\1a anche altro,-e si può le-ggere qualcl1e osservazione in parte similare. !rifatti il Cochetti riferisce di essere stato r olpito durante una 0p1idemia di scarlattina dell ' infLerire di tonsilliti con spiccata frequenza fra gli adulti delle famiglie degli scarlattinosi, esternando il dubbio su di una origine infettiva comune. Il Dl1lisc ouet osseTvò in un reparto chirurgico ')S.pedaliero lo svilupparsi di streptococcie diverse e l1atteriologicam ente controllate nel n1entre ivi si verificano sei casi di scarlattina, (ple•urile purulenta, n1a toidite, di Bel'olci, otitj , ascessi tonsillari, er esipela fra i clege11ti). Ora tali fenon1e1li epiden1ici, ripetentesi r.on costJ.nza ogni volta in luoghi e i'n ambienti tanto di, ersi e disparati, non possono esser rite11uti come tJ-anali coincide·nze casuali; essi J11eritano b«3·Ii altra valutazione sia da l punto di dottrinale; sia d~1l p1u nto di vista pratico. 1

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(ONSIDERAZIONI .

· Le nostre considerazioni debbono scaturire dai fatti epidemiologici surriferiti e osservati dn rr1e e da altri, n1essi in corr elazione con i [attori etiologjri presunti, o noti delle malattir viste in conco1nilanze epidemiche con la

scarlallina. Per la scnrlatti1ia, non ostante i passi· importanti fatti, non ancora si giunge ad un acr:ordo definitivo sul conto del vero agente infettivo, b uone ragioni n1ilitando in favore delle varie \red11te esposte dai singoli ri cercatori , come annotano Pontano, Puntoni, Co te e molti altri. Vi sono i partigiani di un ' riru s ri ltrabile e fra essi il Cantaruzène. l\fentre lo 1


158t)

(( JL POLIGLI · 1co ))

Zlatag·<lroff parla cli filtra li orali di scarlattiIi.osi, Ja cui si :posso110 otte 11er e dir1logranulazioni , gia111.inai trasforn1abi li in treiptococcl1i . Nè vanno din1enti ca Li gli studi sull 'arg omento dj Car o nia e Sindoni. Hircl1 e Caesar affer n1a110 ch e la scarlatti11a è una i11alattia legata a due microrganismi, il bacillo di 1\1a11delbau11 (uno pseudodifterico) con lo strep.Lococco en10litico . Più an tica ·è la nozione c.l1e 11elle scar1.a Ltine si ri11-ve11g a lo strepLococco e1nol., ta11to cl1e AA. americani Dick e Doch ez ha11no dato allo s lrer" u11 valore etio1og·ico assoluto, sos te1tul i ultin1amenle anche d a l Friedrr ian11. P er le a7igi n,i ( torisill'iti , perito11si fliti fl en1r11ono ~e, o ascessuali) pacifi'ca è una etiolog ia sLre·p-tococ.c.ica, il più delle volte mista con altri gerr11 i , i11olto p iù raramente p·u ra. L ' ere:;ipela ripe le Ja 5ua g·ene i d ello streptococco di F11eleisc11, il quaìe, se r1on può esser e n el ca1111)0 d e ll a batteriologia distiilguibile dagli alLri s lrep. e1nolitici , i)ure in clinica . ì di111ostra co11 la s.ua her1 i1o ta fisio• JJOlll l a . P er le f e.bbri pi1 erpera.li oran1ai n essuno più discute sulla loro g en esi polirr1i crobica e fra e .. si ù ell .importanza d ell o s trept. \Vidal , C1i"'.' jo Monti, Co ur1nont, Doleris., L epage•, P estalozza, ecc. Conclus.i va111e t1Lc qt1 jndi n ella etiolog·ia d ella scarlalti·n a, delle ai1gini , d ella er esipela e de1lle jn f ezioni puerperali il f a ltore treptococci co r sen1prr in a l Lo e oper ante, vuoi d.a olo, vuoi i11 concorso di alLri gern1i e virus. Dato il ful cro similar e n1i c robiolog·i·c o in azio11e patogcr1a , spiegab·i le è cJ1e u11a i11tcrdipe11den za e Liolug·ica possa coe ·istere fra queste i11alat t ie i)er u11 loro vilupi:io in e piden1.ie. F: altri faLti d escriLti dagli Af\ . con fortereb b er o questa lesi. I11fatti il Ponta110 ricorda ch e le indagini eJ.1idemiolog icthe di111os trano cl1e in n1ezzo a gl i ~carl at ti11osi pttò sorgere il sem p lice anginoso e ch e d a an.g ì11osi d erivano ta]ora filiazioni di scarl ~t tina . I~e L ori er , 1,zanck e Dalsase r iferiscono ùi inferm e di febbri puerperali guarite inediar1te la immunitras fusio1.1 e di sangue di datori guariti di r ecente dalla scarlat tina. Più difficile per il L epage sarebbe sLabilire il n e so fra le infezioni p•u erperali e carlattina; il ch e significa ch e a un t ale rapporto l 'au lore p e11sa. Chabrol e V\Teitz ripor tano u11a epidemia streptococcica famigliare d i 7 an1malati ch e si trasn1isero l 'w1 l 'altro 1 ere i pela , delJ e a ngini , 1 ittero, 1 artrite, 1 ::-etlice1rtia, de i quali 5 guarirono con ]a c ura 1

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.\.LII,

~1 · 1\.r.

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specifi ca a11Listreptococcica. 11 D ela Yerg 11e è i1i reciso ::: t1 1'argo111e11Lo. Egli , pa ssa11<lo a I cri ,-e1Jo d ella critica i dati etìologici con cer11e11li le s trep·t.ococcie, an1mette la c o11tagio ità dj tu tee le infezioni str. , e l'a loro si11 ccessiorie :;otto uppare.11.ze cliriiclie polim.orfe. E lo stesso 1-1011 tano , scrivf.11do sulle setticein1ie streptoc. , Gon s ider a le tonsilliti, le otiti, le linfoadenitj, Je cr esi1)ele, le endon1etriti con1e facie11ti par1e di u11a sola fan1iglia. ~la a que to polir11orfi s1110 di n1anifestazioni c li11rc l1e corris.µ o.n dono strept. individuali n1aJe p er J11ale? Ln balLeriotogia ri spondor1 0: no (J>u11to11i), p er cl1è lo streipt. per ora co~ tituisce c1 uel tale n1alfamato gruppo svariato di razze 111ollo diYcr se fra loro ch e l)el mo1ne11to è ref'1ì o a l a~.ciarsi incasellare . Accen11ati cosl per so·m mi ca1)i e ria,1,ic ir1r1l i fatti e osservazioni di alc uni _i\_.\. . e11za c:tJ,c.u na JJiretesa rli aver raccolto l a vas.ta lette ratura ~ ull ' arg·o111e11to , i11tirna ap'.}_)are la con11 essi.one fra le 111ala LLie oggetto del r-•resent.e s'I udio ; e perciò .anch e le sequele e Je cor1con 1i lanze epide1n1iologiche ap1)aiono più ch e na turali. :\.nzi , se r11eraviglia ·è a fare, si è cl1e s u Lale fenon1e110 non si sia ricllia111ato l 'atl c1 ~zion e con i n sis t.e11za, quasi si tratta""se di 11n a quantità tr.ascurabilei irt patolog i.\ n1 edica e lll t en1a di vrori]assi generale. 'f an i o vero c.11e Je n1i sure dj al,-aguardia Tìe]]e ricorreinzo e1>ide11 t i·oh e di sca rJattina :-:e111bra110 pre ... e otto l 'a11golo '1 i~t1ale della 1)ericolosità soc iale di questa malattia pre a in sè e per sè; e 11o·n i)er i] corteo epife110111 e·n ico c1Jide111ioi oig·iéo ùi una seri e cli a ltri 111ali up·t1al111e21te inc is ivi sulla 111orbi1ità , ... ulla i11orlalità , e ul cle1nog rafìsmo generale _t\.i lun1i di q:uanto ab·b.j,amo riferito ci 1i11iia.1te ora da co11siderare le nostre epriden1i e 11elle lor o r ee i procl1e con11 essi on i di fili azio11i con1e ver e slre1Jtococcie comites d ella carlat.tina. l 1oich è ·r1petutame11te ab1bian10 a si... tito al fatto, cl1e du1·a11.te le epidemie di scrr rlattina , tut-

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te le ;r;al'aitie clie rip eto110 u1 ia loro origirie ~\ l rezJtococcica aiJbon,da110 e posson o assuniere un vero and·a1nerilo epiclemico. Al rig ua rdo po•s sono avanzarsi d elle ÌJ)Otesi': I ) I J'agente d ella scarlattin a (,·i1 u s o slrepi:.) c. . a lta il p o ter e patogeno d egli ... trept ococcl1i in ge n ere ; 2) l 'agen Le della scarl. minorer ebbe la res i.. te11za or ganica ancl1e iI:t quegli indi,1id11i. i quali i)er aver sofferto g ià la scarlattina itort n e p·r ese n tano più cl1e solo raran1ente ]e inani fes.La zioni c utan ee . (Ran1m e11tare i casi rari di scarlaltina S}Jeri fi ca, JJecori). Ma intanto essi


[_\ >NO

XLII ,

~-Ul\I.

32)

SEZIONE PR<\TICA

di \·e11tereb be r o j1perrecettivi nel Se11SO cl i Zj l'OJ1i alle po] ifor1t1e 1Tia11ifestazio11i })atolog·icl1e d a s treptococ;chi; J) infine J 'age11te della scarlattina agirebbe arl UJt t en1po , ·vuoi esaltando la virule11zn clegli strepl. , ' 'u oi ininorando la r esistenza u1r1ana , se11sibiJjzzandone l 'org·ar1ism o, favore11done di conseguenza per dup lice motivo l 'a t ta·cco degli strepL. Q11est e dedt1zioni ipotetich e se R11davano fatte })er ragioni di futuri studi , 11011 ci' possono dislog-lier e la m e11te d a co11siderazioni d i ordì 11e pratico e di imn1edi<tta a t.tuazioi1e. E su ques ta parte inte11do i11sister e . I .o sca rlatlrn 0so per la profilassi 11on ,.a più riguarclalo da l pratico com e un sempli ce trasn1eJLtitor e di $car lattina; i11a anche co·m e un polenzi;jtore di svariate streptococcie. P erciò Je 111i s11re <la adottarsi dovranno esser e pii1 e11c1gic h e e generali: sia n ei riguardi dello scarlatti'noso; sia 11ei rig uardi del p1ersonale assist e11ziale; ;;ia n ei riguardi d ella fan1iglia d eJl 'infetto; sia n ei riguar<li delle donne i11 cinte. In speciai rnodo per quest 'ultime sarebbe da 'alulare, se praticare sisten1atican1ente un a va ~ci11 azio11 e preYc11tiva antistreptococcica , da esl e11der si eve11tualn1ente alle o --tetricl1e, alle qui\ li i11 og·ni caso andr ebbe in1post o durante l ' a s~i ~ Le u za al parto, oltre le n orme co11 u ele di ase.p~i , a11cl1e 1'11so costante de Ila n1asch era }Jt: l volt<). 1

CoNcLus1o·Nr. Dalle osser, 1azioni surriferite ri sulta : 1) ~·l1e le eT>i<lemi e di scarlattin a Yeng·o110 acco1111)ag11a1e r;011 co ~ tanza, qua ... i di r ei elett i,ra da altre epidernie di genesi s treptococcica , co111e le ton~illiti , le p eri tonsi lliti fl emmose e <t~ ce ·s ual i, le er e il)ele, l e feb·b ri puerperri l i ecc. ; 2) lP c1ta lr, slr eplococcie in cidon o ~u Lutti gli abi la11t i dura ntr le e11iden1 ie di scarlatti110 ; e. f· ... i veriucano tanto nelle fami·glie dfl~li scu1lattinosi , quanto in qual iasi a ltra fan1i g l iu ; 3) LaJc c0111pl <::sso epidemiolog ico va tenuto i1el <leib·i to co11to ai fini di uJ1 a p·r ofìlassi gel1er a le da eseg·uirsi' in vi t a (li questa esalta zione slroplococcjca ; i ) i11 1nodo, i11 g·olare, durante qu e t e epide111ie: va tutelata lfl donna incinta e vig ilata la µarlori e11 te e la pue11)era. a dottando a loro difesa i provvedin1enti p er .a llontanare i ro ~j])jli cont.ag i è i111111u11izzarle co11tro g li trep l.

1:587

Da to il fì11 e pra lico cli que I.a c o111u11ic~z io­ n e, di J>roposil o n oJ1 h o voluto laccar e l 'argor11ento, ~e i fatt i da i11e riferiti , suffraga110 11ei r]g uardi ù ell 'eliogc11esi clella sc~\rl attina le vedute !l e!i O$te1.11 tori d~l l 'origine tre1)tococcica di es$a~ con tro coloro cl10 pen ano ad altro "irus speci fi co. Ad og·ni modo , se i fatti clinici da 111e ricorddtiJ non corroborati rla ll e n ecessari e ricer ,·]1 e b·a lt eriologicl1e, 11o n j)Ossono co11srntire nel an11111elter e ~fferr11az i o ui r ecise di qua]si·vop-Ji a se11s0, tulta,ria i1111)011 go110 n ell a pTatica 1· adozioì1e teni peEi liYa cl i i1 tisure difen sive· di tutela.

ltIASSUNTO. I/ A. , dopo aver r icordato una serir 110Levole d1 er·idenl ie di scarJ HLti11 a, acco111pag11ate rostant em e11te da altre, quali le to11silliti , le r1erito11silì i I i f le111111ose e ascessuali , le eresiF1ele, l e frl:»hri r~u er1)erali ecc. , invoca una più efTi cienle profilassi g·en erale e con iglia 11orn1c di difesa per la donna inc inta e })61' la i)uerpera. Roma, 13 n1arzo 1935-XIII. BIBL10GRAFIA CONSLl JJ'f _i\T.i\. CAi~TACUZÈNE . Con1 ple- r endu ri u Cn ngrès in.ternat i o n al cle microbio[ogie, se lten1bre, 1930. CHABROL e V\TE1T2{ Urta epiàemia f an1 igliar e di st r eptoco_.ccie . Soc. l\Ié~l. cle Hòp. de Paris, 24

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Sulla etiologia

llrl l a scarlattina.

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OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE VITTORIO

CoLONL<\LE

EMANUELE

P~INC IPALE

III

DI TRIPOLI

REPARTO MEDICI NA .

Il carbone animale endovenoso nel trattamento delle suppurazioni del polmone e della pleura. Dott. M.

TRIPODI ,

prin1ario 111edico. ·

In seguito agli studi di Conklin, eseguiti s u animali, E. Saint Jaoques per prin10 fu indotto a servirsi d el carbone animale, introdotto p er via endovenosa, per il trattamento di alcune malattie n ell 'uomo. Veniva110 u sate sospensioni di carb·o ne in soluzio11e fisiologica al 2 % e le malattie trattate , con risultato gen eralmente brillante, sono state specialn1ente il r eumatismo articolare a cuto, l 'artrite acuta gonococcica, la prostatite e }'epididimi.te acuta, ](l furur1 colosi e la co lecistite acuta. Il dolore, specie nella prostatite e 11ell 'eipididimite acuta sparisce in 48 ore, secondo l"affer1nazione del1'A. , sicch1è l'A. con sidera la terapia . d el carbone animale con1e uno specifico di queste due 111alal!.ie. Nella forun colosi cronica a ripetizione il ·carbone dà ris ultati altrettanto meravig·lio i ; il dolore è sedato in 36-48' ore ed i foru11Go li scor11paiono in qualche -g iorno. IJ carbone si è dimostrato anche effi cace nelle pi clo11e fril.i colib·a ci1lari , n e lle infezioni puer11erali e i1e lle inetrosalpingiti acut e. Anche l 'irit e tra u111é1ti ca , I.a blefarite a cuta , le amigdaliti , le fle l}j Lj , le parotiti, I 'appendi ci te a cuta. l a pielo11e frile si g iover ebb·ero di questa tera pia. Una cosa sopratutto h a colpito l 'A. e cio è c t1e n ei casi di infezione p u erperale in cui era Rln.to lenlato un ascesso di fissazion e, dop 0 l 'i11iczi.one di carbone l 'asce so di fi sazione n on si forn1ò arr estandosi quindi nella sua evolu. z1one . L 'A. non h a mai r egistrato incidenti di sorta co11 questa cura e ritiene ch e le dosi possono e e re anch e aun1en tate sen za alcun peri colo specialmente in caso di piagl1e, lacerazioni perineali infette ecc. Il inetodo è stato s ucces i'ran1e11te sperimenta to da T ouraine e Men estrel specialn1c11te contro varie forn1e di dermato i ; in lt1ogo d el car l1011e a11ì111ale e"' i ha11110 ado11ero.to il carbone vege ta le in o pen ion e colloidale) ch e agli AA. è e1nbrato meglio tollerato e più a l li vo. I ri ultati riferiti da que .. ti autori sono c1uan lo 1l1ai soddi facenti. Oltre ch e n elle d err~ .alosi il cJ.rbone è s tato da qt1 e ~ ti AA. speri111cn tat o a11ch e n ei ca i di ade11iti su11p11rate. 1

[ANNO XLII, Nu~r. 32]

di r eu111atismo infettivo, di eritema polirr1orfo ecc. con g uarig ioni talvolta rapide e con1plete, ed a n cl1e i11 un caso di spirochetosi ittero-emorragica il cui decorso fu notevolmente migliorato. Più recentemente Sussi ha adoperato il carbone animale in casi di feb bri p·u erperalj , di pelvip·eritonite gonorroica, di pieliti acute in g ravidanza ~ di flebiti puerperali, con risultati generalme11te ottimi. L 'imrpi eg·o favorevole del carbone r1elle più svariate forme da infezione mi ha indotto ad applicare tale metodo anche n ella terapia d elle affezioni suppurative del polmone e della pleura. I n1ezzi medican1entosi ai quali fin ora si è fatto ricorso n el trattamento delle suppurazioni po 1111 011a ri sor10 I.a sieroterapia, specialmente impiegata n elle forme g·angrenose e putride, d .Jve predomjn.a una ricca flora batterica anaerobica; la vac.cin.oterapia. cl1e vanta qualche dub·b·io su ccesso e ch e non ha n essuna specifi c ità; Ja chemioter.apia cogli arsenobenzoli , di qualche effi cacia nelle forme ricche di spirilli e nelle gangr ene massive, e col cloridrato di rr11etina nei casi molto rari di ascesso amebico. Sono state anche tentate cure endovenose con urotropina e con timolo in soluzioni colloidali all 'l '7o, l 'a11tivirus Besr edka, il n eosalvarsa11, le iniezioni intratrach eali di gomenolo, rivanolo , ecc . Ma tutti questi n1e lodi, se ip ur e vantano qualch e su ccesso , non sono di effica cia costante e si dimostrano utili solo transitoriamente o solo in quei casi ch e tendono alla gùarigione spontanea, · come l 'ascesso .acuto da piogeni. Una prova di ciò può senz'altro veder si n el numer o e nel continuo su cced er i delle terapie proposte, ultima d elle quali è l 'alcoolterapia endovenosa al 33 % ch e accolta con entusiasmo dai p rimi sperimentat ori, oggi trova molti scettici circa la sua reale efficacia. Proscritta, per i pericoli a cui dà luogo senza i corrispondenti va.nta,ggi, la collassoterapiA m ediante p n eumotorace, può dirsi in conclusione ch e il m edico ancora oggi n on possieda , a li 'infuori del trattamento chirurgico, nessuna arn1a ch e l ' incor aggi ad affrontare la cur.a d elle suppurazioni poln1onari con sic ura probabilità di su ccesso. ' t: osì può dirsi delle uppurazioni della I)le ura ch e , tranne in rari ca i dominabili con ri - :. petute e,racuazioni e lavaggio con liquidi antisettici , sono di don1inio esclusi, amente cl1i. rurg1co . L 'in1piego in tali malattie d el carbone endove110 o m i h a dato invece ri ultali di utilità 1

1


[i\NNO

X.LII, Nul\·1.

::J~J

SEZlONE PRATI CA

veramente inattesa e la presente nota , poichè i1on dispongo di un 'an1pia casistica. è diretta specialmente ad incoraggiare i m edici n ell'uso di una terapi a la cui effi cacia, almeno n elle mie mani, non ha confronto con qua11to finora . ' ~ 1 e tentat o. CAso I. - l~ . Antonio, di anni 37, impiegato . Infezione m alarica n el 1930 seguita fino al 1934 da recidive . T.renta giorni fa in pieno ben essere è stato colto d a dolore all 'en1itorace destro , feb bre alta e continua, t9sse secca. con ·scar so espe ltorato, ch e è divenuto rapidamente abbondante, di aspetto purulento e qualche volta striato di &a11gue. La febbre da una quindicina. di giorni è divenuta inlermittente con brevi periodi cli apiressia; p erdurand o la febbre, accentuandosi il m alesser e e il d eper1mento l 'a. chied e ricover o in Osped ale. · E. O. Co11dizioni g·e n erali gravem ente compromesse. Cute e mucose molto pallide, lingu a. impatinata, asciutta. Alito feti<lo specie dopo i colpi di to·sse. Temper atura 39°,2. Polso 125. Zona di ipofonesi timpanica sul 2° , 3° e 4° spazio intercost ale des lro anteriorm e11te con rinforzo del f.v.t. , b,r oncofonia e r a11toli sonori a m edie bolle. Base poco mobile. Fatti bronchitici diffusi. Radiograficamente : jnfiltrazio11e a sede sottoclavicolar e d es tra, di for1i:1a triangolare con apice ver so l 'ilo limitata in basso dall 'interlobo, con piccola immngine aerea al centro. Espettorato purulento, poco abbond ante, ài odore sgradevole. All 'esam e micr o·scopico presenza di sca.r se fibre elastich e e di abbondante flora microbica. Non bacilli di K. R. W asserm ann 11egativa . Ff:bbre conlinua., r emittente con elevazioni se1·otine fino a 39°,5-40°. L 'espettor a to, scar so sul principio, divien e in seguito abbondante ragg-iunge11do la quan tità giornalier a di 200-300 cc., sedimenta in tre stra ti ed è di od or e fe liclo, n auseabo11do. Al 10° giorno di degen za no11 essendosi ottenuto n es·sun miglior a m e11 to d alle iniezioni di mugolio e d JJla somministrazione di iposolfito p er b occa si i11izia il trattam ento col carbon e in soluzion~ al 2 %, alla d ose . di 5 cc. Dopo la 2a iniezion e l 'espettor ato perde il su o odore fetid o, alla 5a iniezion e ed all '8° giorno clall 'inizio d el t r attam enlo l 'esp ettorato è diminuito fortem ente e la febbre ridotta a pochi decimi . Al 15° giorno, d opo la 1~ jniezion e di car bone, la febbre cad e completam ente, la tosse è scompar sa e l 'espe l lor a to ridotto a por.bi sputi 1n u co-purulenti. L 'esame r adiogr afico praticato prima della. clinl issione dell'infermo d all 'Ospedale dimostra i1 complet o riassorbimenlo d ello i11filtrato e la scom parsa d ella piccola immagine ca.vit aria. CAso II. - F.a tma Bent Mohamed , di a11ni 15. i\1orbillo du e m esi fa co1nplicato da bronchite. Da <' jrca di eci giorni la tosse si è fatta più inten sa , l 'espettor ato più abbondante ed è compar so d olore all a b ase d ell 'emitorace destro. Da sette-otto g_ior11i h a febbre conli11uo-remittente, con abboncl a11te ud or azion e notturna. •t\.l t10 ingres·so in Osped ale l 'a. i prese11ta di llspe tto fortem ente d epe rito, è p allid a, febbricit ante. Ha tosse con scar so esp ettor a lo purul ento.

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Obiettiva.m e11le : ipofonesi timpanica

sui due terzi inferiori d ell 'emitorace d estro p ost eriorment e, con aumento d el frerr1ito vocal e t attile e respiro bronchiale; in una zon a circoscritta sulla base si apprezzan o rantoli a piccole b olle ·sonori, con sonanti. Rumori bro11chiali sul r est o d ell 'ambito. • Normali gli altri orga11i . Nell 'orina, scarsa quanti là di all)uJ11 i11a e p ochi elem enti r enali . Nei giorni su ccessivi .l 'espettora to au111 enta acquistando odore sgradevole. L 'alito dopo i colpi di tosse è di cattivo odore. La febbre raggi11nge Ja 5er a i 39°,5. Al se·st o g iorno di deg·e·n za ì 'espettorato è nett am ente fetido e sedimenta in 3 strati. Qua11tità g iornaliera d ell 'espettorato 150-200 cc. La .radiografia rivela una zor1a di inten so opacam ento ch e occupa il 3° inferiore clell 'emitorace d estro. Al! 'esame dello sputo ab bondante flor a micr ob]ca; n on bacilli di Koch. Si i11izia il trattam ento con carbo11e alla dose di 2 e m ezzo cc. d ella sospen sion e al 2 % a giorni alterni . Dopo l a 3a iniezione il rlolor e e la febbre din1inuiscono e l 'espe ttorato divien e m en o fetido . Alla 41 iniezio11e (8° giorno di tra.ttamenlo) la febbre cad e a pochi d ecimi e J'espettorato diminl1i sce ~i e.tt a.me:rite . Si so·sp~ndon o per qualchp giorno le in1ez1on1. Al 13° giorno nuova ripresa febbrile con aumento d ell 'espettorato ch e però 11on ha odore fetido. Si pra tican o altre 4 iniezio11i di carbo11e, dopo le quali la febbre cade definitivamen1P e l 'espetto.rato gradatam ente scompare. Al 24° giorno dall"inizio d el tra ttam ento 1 'arn1nala la può dirsi gua.rita ; n on h a più tosse nè febbre, m an gia con appetito e ricuper a r apidan1ente il su o lJeso. Un a rad jogr afia eseguita prim a rlella. su a dimission e d al1 '0specl a1e di1nostra ancor a una zon a di opacità a se<le par ai]are de·stra, in via di palese ri assorbin1e11to. CAso III. - Elia T. , di anni 46. Nessu11 precedente m orboso d egn o di n ot a Lrn1111e una polmo11ite so.fferta all 'et à di 25 an11i. ' !enti giorni fa r1uova polmonite con canuta della febbre al 9° g-iorno . Residuò tullavia un p o ' èli t osse con espettor at o purule nto, d olor e all 'e1nitorace sir1i stro, sede della p olmonite sofferta, e m odica febbre po1neridian a ch e al 211) giorno scompar ve . L'infern10 si riten eva gu arit o quando al 26° giorn o h a nuova ripresa d ella febbre ch e sale r apida1nente st ahilizzando·si sui 39°-400, riacutizzazion e del dolor e toracico , aumento della tosse e compar sa di abbondante espettor azion e pt1rulenta. Al momento d ell 'esam e, indiYiduo r obu s to m a fortem ente dimag rito e p allido. Re piro e polso frequenti. Tosse ~on espettor a to abb ondante (100150 cc. n ell e 24 ore), purulento, n on fetido. L 'espe ltora.zione è più abbondante al m attino e qu alch e volta avvi~ne a b occa pien a. .S ul t or ace zona di ottusità sulla met à inferiore dell 'ambito sinistro p o·steri orn1en te, aumento d el f. v. t.; respiro a tipo anforico e r antoli a piccole b olle sonori, con qualc;h e r antolo gor gogliant e dop o i colpi di tosse. L 'espettor ato aumenta n ei giorni su ccessiYi fino a r aggiunger e l 'a pe l1o e le p roporziorLi di una vomica . All 'indagine r adiografica, opacità di lu tt a la 9}elà inferiore d el poln1011e ini tro co11 pjccoJa i1n 1nagine caYit aria, poco l1e l la, Yer so la periferia .


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« I L P OL rGLJi'il CO »

S ' j 11izia i l t rattame11lo co11 carlJone (2 cc . 50 d ella :soluzio11e al 2 % a g ior11i al ler11i) . Alla 5a iniezio11e di carbon e l 'esp e ttorato diminuisce e la febbre cecle g r ada ta111e11te. Alla ga iniezione (18a g ior11 a la) la febbre cad e con1ple ta1nente e l 'e·sp ettorato si riduce a pochi c.;e11lin1etri cubici. In 25a g ior11ata si ·h a 11uova .r ipresa della febbre ed aumento cl ell 'espettorato. Si pra.ticano al Lre 5 jniezioni di carbon e, cl opo di ch e la feblJre cade definitiva111ent e e 1'esp eltora lo scon 11)ar e.

La Jettura di ·qt1esli Lre casi re11de edotti , senz ' altri co111111e11li, dell 'effi cacia del carbone i1el tratta111ento delle su1)purazio11i del poln1.o11e. Keg·li asces i gang r e11osi quello cl1e prim a sco11111are è Ja fetidilà c.lelJ 'e · 1)·~ttorato , pro,-a e' riden le cl1e il c.arbone g·iu11ge rapida111e11te in se110 aJJ a le io11e quiYi e ercita11do , co1ne fà ne]l 'inl es li110, la ua azio11e assorbente sui J)l'Odotti g·assosi. tlella putrefazione . Alla scon11Jarsa della fetidilà segu e g·enera]111ente la dirr1in uzione dell ' e&1)ettorat o e della febbre . La g·uar igio11e e il ri ' Labilir i del~e for_ze è .. t.ato tanto r apido ch e l)otreb1b e far i)ensare· a ll a fortuita coincide11za di ca i particol arn1.c11te favore\ oli se n el primo dei n1iei casi un pri1110 trattamento con 111ugolio e con iposolfì.1 o i1011 avesse fallito din1ostrando 1'impot e11za delle altre cure, e nel secondo e t erzo caso alla cessazione inten1pestiv.a d el tratta111e11lo col carbone non a' esse coinciso una n uo,·a ri i)r esa della febb,r e e d ei fenomeni su ppura ti vi pol monari seguiti , con la ripresa del trattan1e11to, da una nuova r en1issione dei fenon1e11i e dalla g uarigione definiti,-a. Sulla scorta di questi casi , estren1a1nente fa\1ore,·oli al la lera1)ia col carbon e, 110 voluto e tender e i l trat1 an1ento an cl1e alle ·u ppurazioni della pleura. 1

1

C \ o 1. - Sal ein Be n i\l ol1 a111 ecl , cli ann i 31. P ol111011ile si11istra ve nti g·jorni fa, acco111pag nata da ve rst1111e nto sie ro-fibrinoso cl1e si trasfor n1a in purt1l en lo. Il pus è tli 3spe tto cr em o o 11or1 fetid o e la c ul l u ra dà svil11ppo al ])11 eumococco. S'inizia il lra l la111e 11to col carbone e·~ se11dosj il ]J. r jfit1t a lo a li 'i 11terYento op erati vo. Il carb o11e oltre ch e 11elle ve ne s'inie tta an ch e n ella cavi là pleurica pra,tica1tclo ·contemporanea1n en le, di tanto in tant o, l a ev::tcu azion e se1nplice cl el pus . All a 4a iniezione di car])o11e ed alla 3a endopleurica si h a la carlut n cl ella febbre e (}i111int1zio11e evide11t e della raccolta 11t1rule11ta. Dopo 1'8a iniezion e e11d0Yenosa e la 6a ertrlopleurica si so pe11de i] tral tam e11to (21° g jor110 fli 1rattan1e111 o ) avenrl o l a puntura esplo~ati,·a clin1os tra to l 'esat1rir i d el processo sup}) n rati vo.

C \Sv Il. -

Amor Ben Sai cl , clj anni 34. l.:11 mese fa brivi clo, fe])br e v iole11ta, lo ·. e e<l e·s1)e \ lorat o rugg· in o. o. 1\ll 'ing r e o in O ped a le si co11 la la11 0 i seg 11i cl i u11 J)r oce o J)ne u 111011 ico a ._ ecl e l obare infer iore cles l ra. Dopo 3 g iorni clnlla cri i i11sorge ll UOYn 1ne11le fehh r e ro11 i ~ e !!"ni cl i t1n versan1ento )in. ilare. La pu11 lura e. plornti va cl à e ilo a pus

[Axxo \.LII, !\l." \C. 32.

leggern1enle fe lido. Si eYacua. il pus e si })rocede cli t ant o i11 ta11to al laYag·gio della pleura co11 solt1zio11i di inie l ta11ti. Il l)roces"o pt1rule11to i1011 riesce tullavia a don1i11arsi e il l) U assun1e odore fecaloicl e. Si jstituisce allora il trJ.1 .tament o co11 carbo11e p er via endovenosa ed e11clo1)le t1rica. DoJJO l e 5 prim e iniezioni si h a caduta cl ella febbre ed n l t enuazione d ei dolori ; l 'empjen1a t ende a saccar si ed il pus cliYe11t::i pji1 fl11iclo e di od ore i11 e110 fecaloide. 1\lla i 2a. iniezione en clovenosa ed alla sa. endopleurica, dopo 28 g iorni dal}'inizio d el lrat1amento, l 'en1pien1a si è ridotto ac.l una piccol a r accol la ·sacc.:a.t a a séde sott oascellare. lo stato ge11e r ale è ot li1no, l 'i11Ier1no è at1n1 enlato cli lJeso ecl 11a riacqu1s lato il su o colorito. Sentendosi b en e I ' infermo chiecle di e ser òin1e~ so, per qt1a n1 o la puntura es1)lorativa dia esito ancora a qualche cc. d i pu ~ di odore sg~radevol e . RiYedulo dopo 15 g iorni l 'a . è in o ttime condizio11i ge L1er ali e la J)Unlura esplorat iYa ri111 a n e l>ia11ca.

Ho rece11ten1 enle e teso il t rattam e11to col carbone agli e1111Jien1i tuber co1ari . Ho solo u1t caso in osser,-azione, 111a 111olto din1.ostrat i'-"o e ch e riferi sco .b revemente. NI. An Lo11io, clj an11i 29, a.vvocA lo. In seguito a trat lan1ent o pneu111o lor acjco 11er tubercolosi ulcer osa apical e e sottoa 1)icaJe ·3irtj s lra si òetermin a un Yersa111en to pleurico sierofibrinoso con febbre nlta e dis pnea intensi ssima. Il Yer samento divi en e rapid a111 e nte purt1le11to. La. çullura d el pus ri·· n1a n e st erile. L 'a. h a dolore inle11 so all 'e111itorace e clispnea qualch e Yol La soffoca 1tlc j)er il not eYole sp ostam e11 lo del m eclia·s Lino. Le punture evacua~ric i e la d et enzione d el pneumo lorace n on riescono ch e lem1)oranean1ente effi caci a vincer e la disp11ea e il dolore , cl1e · più dì tutto tolg·ono alL'infer1no og·ni possibililà cli riposo. Tell 'impo lenza di ogni tra ttame11to atto a vincere durevolmente l a dispn ea e il dolore e la . febbre, che pur din1inltita oscill a e111pre fra i 38° e i 38° ,5, mi i11ct u r o a sperimentar e il tra li a111ento col carbone. G ià nlla 2a iniezio11e e11dovenosa si ha l 'a l lenuazione d el dolore, la <li111i11uzione della dispnea e l a cliscesa dell ~ febb r e acl un massi1no di 37°,6. All a 5:i. iniezione 1'a. entr3. i11 fase di decisivo e defi11ilivo n1ig·Jjora111ento; il riposo è or an1:i .P~ss~bil e e si h a r a pid a ripresa cl ella forze. All a 1n1ez1011 e la febbre, l a ~li spneà e i l do1ore so110 con1ple tan1ente sco1111Jar si e si proseg·u e Ja cura con 1'e,·ar u azion e sen1plice d el ptrs .

,a

Il caso è n1olLo din1ostrativo , .. opratulto per il decorso di:an1n1atico dovuto ai fenon1 eni di compres ione m ediast inica e a l dolore e j)er la rapidità co11 cui il carbone ha mi gliora i o questi fe11on1eni . Una più vasta esperien za è tuttavia n ecei:;:::aria per g iudicare, senza eccesi vo o tlimis1110, i limiti di effi c.acia della terapia col carbone , specie n ell e pleuriti i)11rule11le Luber colari . La rico.11osc iuta effi cacia tlel carbone, 11 ei I) ÌÙ svariati proces i suppura liYi è però g1à ... ufficiente, unita111e11te ai ])O.c11i ca..., i da n1e riferit i . per accogliere favore, ol111cnle, a11cl1e 11ella sua a111)licaz ion e ai }Jroce:si


IA~~o

XLII,

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SEZI ONE PRATICA

SUJJpurati,·i cl1e ii1l eressano la pleura e il poldenti os er,,azioni in a ltr o can1po d al fatto ' ' n1one, una terapia ch e non ha d el r esto co11messo in r ilievo da 'ai11t-Jacques, che l 'ascestroindicazioni di sorta e che si è din10 tra ta so da fissazione t entato n el ca o di alcune ini)erfellamente innocua. fezioni puerperali fu arre lato 11ella sua evoluCon1e agisce il carbone P zio11e dalle iniezioni di carb one. Ne.gli csp eri111enti sugli a11i111a li il carbone Se11za dubbio dall 'introduzio11e in terapia è s tato trovalo de1)ositato, in minutissin1i g r adel carbone endovenoso il m edico possiede oo·0 n~li , n el pol11 1011e sopratutto, nel fegato, i1 ella gi un 'ar111a ch e v.a attentan1ente considerata e n11lz~, i1elJ e linfog l1iandole, nelle s urrenali , cl1e troverà forse in avvenire can11Jo di l)ÌÙ nel cerYelletto, nel bulbo e qualch e g ra11ulo \ 7as'l a a pplicazio11e. ancl1e n ella n1ucosa intestinale nel i11uscolo cardiaco e 11el midollo osseo; m~i n ei r eni , n el · PtIASSUNTO. mido~lo . p~nal e . e nella p elle (dern1a ed epi L 'A. illustra i risultati ottenuti dall ' uso d el d ern11d e). l\ 011 s1 sono mai risco11trate r eazioni carbone endovenoso nelle s uppurazioni del polinfian1111a lorie di vicinanza. 111011e e d e)lla IJleura . In tre casi di a cesso d el Tourai11e e Men estrel 11anno inie lla to n ei j)Oln1on e e i.n dt1e casi di en1pi ema si è ottenuta muscoli d e Ila paret e d.ell 'addome quattro ca la g uarig ione. Anche in un caso di empiema vie, di c ui due sono s tate sacrificate qui11<lici tuber colare i risultati sono stati incoragg·ianti. g iorni dopo l 'iniezione e le altre due u11 n1e e dopo. Nel san g·u e raccolto dalla carotide priLE1'TERATlTRA. ma d el! 'autopsia (p er evitare ch e veni ..:e lJOrcato dalle 11arti celle di carbone conte11 trlo i1 ei SAINT-J ACQUES . Académie <le ~Iédecin e, 30 gennaio 1934; l3ulletins, t. CXI , n. 4. visceri) ì.· stato trovato d el carbone incluso n e i 'fouHAINE et MENESTREL. Presse Médicale, dicemmacrofag·i qualche volta , più so\rente libero bre 1934, n. 99. tra gli ele111enti fig urati o a~collati .a d essi senSu ssr. Poli clinico, Sez. Pratica, aprile 1935, n. 14. . . za s 1s le1r1az1011e. E dunque certo ch e il carbone oltre a depositar si nei visceri sogg iorna per CA S A DI S..\ LUJ 'F cc VILLA S. CuoRE » un certo ten1po n el san gue, ciò cl1e può spieCARATE BRIANZA. gar e l 'azione anti-infettiva ed anti-termica ... J)ieDirettore : Dott. ~[ARIO ~ ALCIOLA. gata dal carbone ch e si con1 porta come un -' vero a ~ or bente d elle tossine c ircolanti. Può So la terapia diatermica dell'ascesso gan· darsi cl1e a questa azione assorbente e svelegrenoso del polmone nante, r esa oltremodo evidente dai n1i e i casi a c:l1ra d el dott. ·t"R.\NCO M...\.GNONI, assis tente. di suppurazio11e g·an gr e11osa d el i1oln1one e di en1pieni.a puLrido , in cui il carbone 11a i11 pril>er quanto il i1oslro T Li Lu Lo n on rig·u ardi mo luogo agito s ulla fetidità d el IJUs, si agch e le fo rme ne rvose e· m entali , tuttavia abg iunga u11 'eccitazione delle r eazioni di di fesa dell 'organismo .a ttrra,rer so uno sti111olo e e rc i- . bi.a1110 avuta la fortun a cli rilevare i11 una noslr<t i11alata uri tipico asce so g·an gr eno o d e] tato dalle i11inut e partjcelle di carbone s ug li TJol rn or1e. elen1e11Li d el reticolo-endotelio ; ciò .cl1e troveIl fatto no1l avr ebbe a lc un valore se non rebbe conferma n ell 'iperleu cocitosi segnalata fo s·5e capitato in coi·n cidenza ad una IJubbli. dal Co11klin e Saint Jacques uopo l 'iniezione c:tzio11e in cui sì propone,'a con1e nuovo n1e endove 11 o~ a di carbone . Secondo Touraine e lodo terareutico la• diater111ia e . . i annunciaMenestre l potrebbe a n che darsi cl1e n eìl 'or gavn.110 i i)rin1i ca i trattat i con esito favor evole. nisn10 accadan o dei fenomeni analogl1i a quel[>et cui, 1)r ùJ)OSta la i11 a lat a i>er ri'covero sali ch e si ono osservati utilizzando i filtri a n at0riale i Il quanto n 011 er a cli co1111Jeten za d elcarbo11e a lti,·aLo p er la sterilizzazion e d elle la Ca&a, i1e1l 'attesa si applica\Et la terapia diaacque e la fabbri cazion e delle masch ere per i ler1r1ica secondo i con sigli d el p r of. Lucl1egas as fìssi.a11ti ; i granuli di carbone forn1er ebrini, autore della 1p ub blicaz ior1e u citata. l1er o un.a coppia elettrica ch e modifi cl1ereblJc E p~ssian10 a rife,rirt r>er es Le o il ca o cliil ph del mezzo e scarich er ebbe il pot en zial e nit •) ch e ha qua lcosa di intPressante ancl1e elettrico 111icrobico. . dal Jato 1) icopatico, dopo esse rc i accertati a L 'azione a11tito ica ed antin1icrobi ca del ·di ~ t '1nza di un a11110 della permane11te guaricarbone, s iano o no nel g·iusto queste i11ote i , gio11e polmonare e n1e11tale . è con1un c1ue u11 fatto dimostrato; .. i aagiu110-a an cora la . . u a azio11e antisuppurati Ya cl1e è re a S. A., ~-tnni 53, cla ~Io11za. TI padre è n1orto di evide11te oltre cl1e (lai miei casi e d alle prece- par alisi ; la 1nadre di n1ara .. 111 a ~ eni l e. La paziente 1

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« IL POLlCLINJ CO

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è la quinta nata di sei fjgli: non ha nlai avule a1 Sa111 torio di Vialba, si po leva già dare il giunlalattie degne di nota ed ha tare ereditarie di clizio di u11a guarigione clinica i11 atto. qualsiasi natura assolutamente negative. Si è sviInfatti Ja inalata rimase in ,Sa11atorio dal 4 al 17 luppata a 13 anni e· di poi sempre r egolarmente dìcen1bre; fu dimessa « perchè furo110 riscon lra li per tempo e quantità . Dal matrimonio ha avuto gli esiti di ascesso pol m6nare del lobo inferiore tre gravidanze a termine con due figli viventi ed destro. L 'esJ)ettora lo era negati-v o per il Koch ». uno morto in tenera età. (Lettera del Sanatorio i11 data 21 febbraio 1935). Ai primi di giu gno del 1933, senza cau sa appaA titolo di cronaca, so110 sla le eseguite solo 35 rente o be11 precis ~bile en trava in una fase di desedute diatermiche delìa dur<1.ta di mezz 'ora ad pressione psichica a tipo ansioso-delirante per cui n1nperaggio 1,5-2 . cloveva essere ricoverata n el compart o mentali delA distanz·1 di oltre un anno rivedo la inalata la Casa di Salute in Carate Brianza. jn perfette co1l.dizio11i generali: persiste la guaIl 6 agosto 1933, inenlre ·si trovava in giardino, rigione dello s ta lo psichi co: scar sj sono gli esiti in seguilo ad allucinazione u .d itiva, scavalcava della fratturi fe1nora1e: duratura la guarigione una finestra , e nella caduta riportaYa frattura del clell 'ascesso pol1nonare. collo femorale destro. Ho voluto far e·seguire una radiografia di co11. La pazienle Yeniva allora immobilizzata a lel lo trollo (in precedenza non era stato possibile il con apparecchio a trazione. Il traurna psichico farlo) e della quale n e ripor1o copia. ll radiologo, prof. Giong·o, J1a rilasciato il seportava però subito ad una qua si miracolosa guar igione dello s lato delirante sì ch e la m alata, i11 gl1ente referto: capo a pochi giorni entrava in fase normale e 22 febbraio 1935: L 'esame Roentgenoscopico e non ebbe p~ù manifestazioni mentali. Roentgenografico rlel to:race non .m ettono in eyjAll 'inizio del settembre, mentre ancora era ob- de11za particolari reliquati della forma polmo11are bligat a a le lto , la paziente fù colta da febbre alla &offerta èf up nnni or sono ma soltanto aderenze preceduta da brivido intenso, ad inizio pon1eri - obliterartii il seno pleuric;o complementare destro diano e re1nissio11e r1ollurna. Si manifestò con- riel settore anterior e e(l un appena acce111 tato temporaneamer1le vomica con en1issione di escrea- i spessirn~nto della piccola sc issura interlobare. to fetido in 11olev0Je quantità (cc. 125-150) a Anche l 'emidiafram ma presenta una so(ldisfavolte commisto a san g·u e. L 'esame obiettivo fece cente mobilità. Il cuore è ingrandito verso si11irilevare allora i segni sen1eiotici di una spiccata stra per j)resumibile ipertrofi :l. del ventricolo deipofonesi Yerso la base polmonare destra, nelta- slro e l 'aorta presenta <lilatazior1e diffusa del suo mente differenziabile dal suono chiaro circostant1·atto ascendente. Ciò trova rispo11denza in u11 te: su detta zona il f. Y. t. era rinforzalo e si nlodico aumento del di segno polmonare co11 acascoltruvano gruppi di rantoli conson anti e gorgo- centuazione dell e ombre ilari. glianti, specie sotto i colpi. di tosse, acco1npagnati da respiro broncl1iale. Si era arrivati ormai al quarar1Lesimo gior110 di immobilizzazione, per cui, constatata la guarigion e clinica della frattura, si rimuoveva la trazione per iniziare dopo qualche giorno elettro terapia galYanicai all 'arto. Purtroppo però le condizioni generali della m alnta subivano un peggioramento per il p er sis lere del quadro pol1no11are e fir1almente il 13 ottobre si riusciYa a traspor tare la pazi ente al Dispens::irio Antitubercolare di Cara te Brianza dove con- . fermato l 'esa111e clinico sopraci lato si procedeva all 'esame radio copico dell 'apparato respiratorio, ricavandon e il segue11te r eferto: « On1bra ulla base clestra, netta1nente differenziabile dal riman e11te campo poln1 onare be11 chiaro. Detta 01nbra ha la grandezza di u11 inandarino , a margini lievemente sfum a Li » (ved i Cartella clinica, 11. 16i4, anno 1933). 'I'ralascìamo le discussioni sulla etiologia, L 'esam e dell o sputo è stato negativo per il Koch. si'.u l<.>-m.atologia e diagnosi dell'ascesso pol1110Diagnosi: Ascesso gangrenoso del po1r11one destro. · nare che esorbiterebbero dal no tro can1 })O e Poichè la malatéb non ·era più di competenza per i quali basta scorrere uri qualunque libro della Casa di Salu te, con diag11osi volutamente di ~Iedici11a IJer trovarne ampie trattazio11i. 111odificata , si proponeva il ricovero sanatoriale. A noi interessa il lato t erapeutico ch e posNell'attesa della chiamata in Sanat orio , veniva sja ruo sch ematizzare ve]oren1erite: sopposta all a diater1noterapia secondo le indi cazioni date dal prof. Lucherini di Roma il quale, 1875 - Cluc.k, ~1l osier e Schn1idt : resezione proprio in quei giorni pubblicava sul Policlinico ("()Sf.a}e. i primi casi di ascesso g·angrenoso del polmone da 18'97 - Skoda: inalazioni di creosoto. lui trattati con la diatern1oterapia e ne riferiva glj csi li assai lusinghieri. 1~~7 - Tuffier: tera{}ia e tecnic.a chirurgica Giorno per g iorno la malata sembrava rifiorire. dell 'ascesso poln1onare. 111 breve sco1nparve la febbre , l'escrea to si ridusse 1897 .. Picot: toracotomia. itolevol1ne11 te, il peso au n1 en tò progressiva1ne1Yle ] f.118 - 'F.brlaninì: pneumotorace. e quando venne l 'ordi11e di trasferire la paziente


fANNO XLII, NuM. 32]

Se1npre ne1 cainpo chirurgico sono stati propo&ti la fr~11icoexeresi, la pneumolisi, la aJcoolizzazione dei nervi ir1tercostali (Leotta) ecc. È rece11te (Policlinico, Sez. Pratica, n. 11, 193b) t1n lavoro sulla terapia dell'ascesso polmonare consigliata dal dott. Connors il quale 11el l 9:J6, per il primo, usò il metodo del tamponamento stipato dell'ascesso· polmonare, e pare che i risultati fino ad oggi siano confort fl Ilti . La Terapia Medica è altrettanto varia ed abb1Jndante di specifici medicamentosi che con1prendono sieri ,. vaccini, bal.5amici, arsenobenzoli, alcool, ecc. Sullo stesso numero del Policlinico citato p-0c 'anzi troviamo una noterella pratica cl1e ci informa come Machold sulla Deut. !ti ed. Woch., 18 luglio 1934 comu11ichi di aver notevolmente migliorati 6 casi di ascesso polmonare se,m plicemente con l ' u~o dell 'Omnadina. Il fatto in sè slesso ci lascia dubitanti di simile nliracolo : sta bene che l'ascesso polrr10nare sia un f() tto infettivo, ma è anche un fatto distruttivo. L'A. in fondo vorrebbe ammettere che, d emolendo l 'infezione si possa favorire poi indirettamente la r~parazione dei tessuti. Ad ogni modo cataloghiamo il metodo a Lito lo di cronaca. Jn conclusione, fino a poco tempo fa due arn1i ci erano offerte nella lotta: la Chirurgia e la Medicin.a . La prima è rap presentata da interve11ti .gravi e a volte demolitori, e se teniar110 conto dello stato del paziente, possi.arno giudicare l 'alta mortalità data dalla cura stessa. La Terapia 1\Iedica è una palliativa, a meno che i1on si voglia accettar~ il consi1glio del dott. i\1achold. IJ\i1naneva a11cora da esperimentare l 'elettrotera1.)ia con le correnti diatermiche, ed è merito del nostro Lucherini se abbiamo acquistata una i1uova arma, innocua , non d eprj1ne11te sul malato, ma anzi vantaggiosa , a portata di tutti, di semplice applicazione, e cl1e dà so1:ra tutto garanzia di esito buono. JJai :frattat1 di Terapia 'Fisica noi possiamo conoscere quale sia l'azione del calore diaterm,i co in seno ai tessuti. l\ llzitutto abb iamo un'accelerazione d ella corre11te sanguigna e linfatica: l 'iiperlinfia ottenuta ha un ·azione fortemente attiva sul rica 1r1hio locale e sul riassorbimento degli essudati. L'ipere1nia attiva aumenta e facilita la nulri'z ione dei tessuti lesi e vi apporta un aumento leucocitqrio. Si viene così creando un ainbiente sfavorevole alla flora batterica men1

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SEZIONE PRATICA

lre dall 'altro Jato il ricamb io locale stimola i 1

te.ssu ti alla r eazione e conseg uentemente alla rii ·1razione delle parti distrutte. La co11c,lu&io1\e del nos tro caso ci dice che il u1etodo ha dato tutto il possibile per raggiungf're la guarigione che, abbiamo visto, per1rJa11e a distanza di oltre un anno. Ttiassun1endt) i casi trattati fino ad oggi, pos.~ja1110 stabilire : 14uclterin1 · 8 casi; 2 guariti', 5 notevolmen t e migliorati, 1 lievemente rr1igliorato. (:ozzuti-Salaris: 4 casi; 2 guariti e 2 miglio-

rati . 1\'latnrese: 5 casi tutti migliorati. Maguoui: 1 caso guarito. )11 t.otale, sopra 18 casi trattati n e vediamo 5 guariti, 12 notevoln1ente mi·g liorati e uno solo rr1igliorato lievemente, con una proporzione quindi rlel 30 % di guarigioni. I>er cui sarà be11e insistere nel metodo che ha dimostrato di essere di semplice ap1p licazio11e, di non recar danno , ma anzi, anche qua11<10 non può dare una g uarigione per le conùizio~1i del malato, dà sic·u ramente quel n1iglioramento utile a coadiuvare eventuali i11terve11ti· operativi che a volte si rendono ne-

.

ce~sa r1.

BIBLIOGI\AFIA .

Ace. Lancis., 8 febbraio 1934. Cozzun .SALARIS. Soc. Med. I.oni. , 1934. MATARESE . Ace. Lancisinna, 1 marzo 1934. L ucH BRI N J .

ad

Ricordi amo l'Importante monografia: P rof.

CESARE FRUCONI Direttore delta R. Clinica Medica di Roma con

la

coll a ~ ..i razione

dei proff. G. MEu.t, E. PESERICO,

A. LUISADA.

L'EDEMA POLMONARE ACUTO Ne riportiamo qui ài

s~guito

il Sommario:

Cap. 1. SPUNTI DI ANATOMll. E FISIOLOGIA DBL POLMONE, pagg. 1, 12. - Cap. li. DEFINIZIONE E LIMm, p agg. 12,16 . - Cap. 111. STORIA DELL'EDEMA POLMONARE ACUTO, pagg. 16, 18. - Cap . IV. ANATOMIA PATOLOGICA, pagg. 18,27. Cap. V . EZIOLOGIA DEU..'EDEMA POLMONARE ACUTO, pagg. 27'49· Cap. VI. SINTOMATOLOGIA, pagg. 49,61. Cap. VII. VARIETÀ OJNlOiE E DECORSO, pagg. 62,70. - Cap. VIII. COMPLICAZIONl E PROGNOSI DBLL' ACCESSO DI EDEMA POLMONARE ACUTO, pag. 71. Cap. IX. DIAGNOSI DlRElTA B DIAGNOSI DIFFHRENZ1ALB, pagg. 71,77. - Cap. X . GLI EDEMI POLMONARI ACUTI SPBRIMBNTALI, pagg. 77'79· Cap. XI . F ATTORI QilMICI B P1SICO·CH1M10 DELL'EDEMA POLMONARE ACUTO, pagg. 80-129. C ap. XII. FATTORI FMODINAMia 8 UMORALI DBLL'EDEMA POLMONARE ACUTO, pagg. 130-163. - Cap. XI I. I FATTORI NERVOSI DELL'EDEMA POLMONARE ACUTO, pa, g ine 164,212. Cap. XIV. PATOGEN&SI DBL'EDBMA POLMONARE ACUTO, p agg. 213.-:z20. - Cap. TERAPIA DBLL'EDBMA POLMONARE

xv.

ACUTO, pagg. 220..z31. Volume di pagg. IV..z32 , con figure nel te.s to. e u~a. t avola fuori testo. Prezzo L. 2 4, più le spese postali d1 sped1z1one. Per g li a bbonati al « Policlinico ,> o a qua ls iasi delle nostre quattro Riviste sole L. 2 O in porto franco.

altre

Inviare Vaglia P ostale all'editore J rUIGI POZZI, via. Sistina 14, ROMA.


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IL POI.IGLJ1"-I CO

SUNTI E RASSEGNE. PIRESSIE. Le piressie di origine oscura. (A. H. DouTHWAITE. Lancet, 8 g'iug no 1935). La frequenza delle p1iressie di origine oscur a o febbri criplogenetic,h e va semp re più diminuen<lo co11 .i p1ro gressi dei mezzi d 'indag,i11e cli11ica. Sta di fatto che ogni feb bre deve avere la sua causa, e se questa non viene svelai.a g·li ·è perchè in determinati casi non si riesce a svelarla. Tuttavia è a tene1r presente che alct111i processi. mot1bosi si n1anifestano cli11içamente solo con elevazioni termiche, serLza alcuna alterazione rilevabile semeiologica1n G1it.e sia dello stato generale cl1e di singoli organi. Le ipertermie di tali t1p1 possono essere di orj g i11 e ~n docrina , tossica, cerebrale e micro-bica . . Per quel che riguarda il sisten1a endocrino è stato accertato cl1e le disfunzioni della tiroide frequenl.eme11Le danno p i.ressie leggere, ina versiste nti, senza alcun seg·no obiettivo. La fase inizral1e ùel morb 0 di Or a,\ves-iB,a sedow può essere appunto caratterizzata da uno stato febbirile che dura pe:r mesi e mesi senza che si .ab])ia v·erdita di. pes o , tachicardia, nervosisimo ed apprezzabile ingrossamento della tiroide. Gli unici fatti ch e fanno pensare ad una possibi'le alterazione di que ste glan,d ule sono un leggero esoftalmo del resto in c·o stant,e e che per lo più si manifesta in occasione di emozioni", l 'aun1ento facile della frequenza del polso e la comparsa di tremori a se guito di sforzi lievi. Talvolta individui molto obesi soffrono acressi febbrili senza alcuna causa app arente e cl1e scompaiono con la diminuzio,n e di peso. Il fatto è stato inte:npiretato come un fatto reattivo endocrino destinato a bruciare l 'eocessi vo deposito di g rasso . Una causa non rara di febbri di origine non faciln1enle rilevabile è costituita dallo sviluppo iniziale di neoplasmi clinicamente silenti e specie daì1.a produzione di metastasi nel fe gato. La leggera febh.re prolungata che s.p,e sso segue g li in farti cardiaci costituisce verisimilmente un'altra prova del potere piretogeno delle sostanze chimiche derivanti. dai tessuti in istato di n1ortificazione. t noto come una crisi di angina pectoris seguita da febbre deve appunto far pensare all 'iu farto e consigliare le misure tera1)eutiche adeguai e e sopra tutto i] Ti])OSO. L'epatite alcoolica è un altro esempio di questo gruppo. I bev.itori possono avere dei Junghi peri0di di febbre serale senza alcun a]Lro disturbo . II fegato può essere leggern1 ente ingl'andito e dolente. L 'astension e dalle 1

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})evande alcooliche fa scomparire più o meno rapidamente la febbre ed il disordine epatico. Anch e alcuni far1naci dimagranti, speicie il dinitro-orto-cre::;olo, può produrre·, insieme ad altri inconvienienti, e·l evazioni termiche. È ben noto come molte affezioni organi.che del cervello nor; infeittive (colpo di calore, en1orragie, turnori) possono essere acco.n1pagnuLe cla sta11 febbrili dovuti ad alterazior1i clel . centro tern1oregolatore. Sono registrati casi di tumori cerebrali c1he nella fase iniziale si sono manifestati clinicamente solo co·n p,ersistenti elev.azioni tern1iche. J\1a a IJclrl.e queste febbri di 0 rigine cere·b rale vi poss·o no essere casi nei quali fatti catarrali semplici, banali sono accompagnati da febbri elevate verisi.milmente a seguito di influenze psichiche. Al riguardo bisogna anche tener presente la possibilità che le ipertermie sian o deliberatamente provo c ate allo scopo di riohia· n1are l'attenzione degli altri sulla propria persona o per altri interessi.. Le <.t frezioni m1icrobiche provocano su larga scala febbri di natura enigmatica. Uno dei casi più tipici 1è dato dall 'endocardite i11fettiva sub·a cuta che nella fase i'niziale si n1anifesta spesso solo con febbre. La rnalattia comincia così sub dolamente. Gli altri sintomi che potre1b bero mettere sull'avviso o manc'a no o sono tanto leggeri da sembrare trascurabili. I fatti che possono dare un qualche sussidio diagnostico sono il colorito dei paziente (è stata descritta una particolare tinta al caff.è e latte), la surperficialità del re~piro, la tachicardia costante, la leggera albuminuria) la presenza di emazie nelle urine . T-''i11fezione stnfilococcica spesso dà stati fe·b brili persistenti scompagnati da altri disturbi rilevatori delJ.a .sede nella quale l'agente patogeno è localizzato e dove si sviluppa il I->roce·&SO' morboso. È noto come un ascesso perinefritico possa dare febbre senza che per settimane e settimane si manifestino i segni caratteristici di tale affezione. La S·e tticemia stafilococcica spesso· si stabilisce senza che possa individ11arsi la porta di entrata e senza che vi siano segni clinici che :liutino per la diagnosi . Al riguardo sono indici rl.v elatori la forte leucocitosi con aumenf o relativo dei polimorfi . e la discordanza tra la lentezza del polso e 1'altezza della temperatura . La setticemia streptococcica offre minori difficoltà diagnostiche perchè c'è sempre una infiammazione acuta iniziale della porta d'entrata, di solito le tonsille. Il tifo. i paratifi e particolarmente la febbre ondulante possono. decorrere peT vario tempo senza presentare . oltre la febbre. altri di·s turbi che rivelino la natur::\ della malattia . Le difficoltà diagnostiche sono allora gravi e posso·n o esRere sormontaf.e solo quando compaiono i segni tipici dell'infezione o diventano 1

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SEZIONE PRATICA

positive le rispettive prove serologiche o gli esami batteriologi0i. Attualmente la diagnosi di tubercolosi polmonare si può facilmente stabilire mediante 1'esame radiologiGo. Conviene comunque tener presente che vi sonJ casi di broncoalveolite i11 ciJ:JiG11te 11ei quali la febbre può persistere a lungo senza c:he l 'esame ascoltatorio, p1lessi.n1etr1co e radiologico mettono in evidenza alcun fatto anormale. Certo la feb bre tubercolare si accon1pagna ad altri disturbi generali: dimagrimento, inappetenza, disordini neurastenici. .Nia tali fatti possono essere assegnati alla Lubercolos1 solo quando siano stati e· sc l·usi con opportune prove altre affezioni capaci di dare lo stato febbrile. t sopratutto la tubercolosi delle glandole mesente1 iche che non vi'ene diagnosticata per mancanza di sintomi definitivi. Possono dare al riguardo ur1 certo indirizzo gli attacchi di dolore al lato destro dell'addome, la inappetenza, la leggera perdita di peso e delle forze.. Le infezioni colib acillari delle vie urinarie e della cistifellea sono la causa frequente di st:iti inorbosi cronici nei quali il fatto prevalente e talvolta unico è la febbre irregolare . La sifilide nel periodo secondario e terziario provoca talvolLa febbricole di lunghissima durata la cui natura non viene riconosciuta ~pecie quando manca il dato anamnestico del sifiloma iniziale. Qualche volta la origine luetica di questa febbre viene svelata solo quando dopo avere esaurite tutte le altre prove diag11osLiche, si ri'Gorre alla reazione di Wasserm.ann. Tali febbri allora scompaiono come di i11canto con il trattamento antiluetico. Al riguardo va rilevato ch e spesso l 'unico (:riterio per stab i.lire l'origine di una febbre rimane quello terapeutico: i salicilati per l'infeizione reumatica , la chinina per la n1alaria, I' e111e Li11.a per gli ascessi amebici, gli alcalini pe1· Je piel1ti colibacilla:i, il m~rc~rio, i~ bismuto, gli arsenobenzoli per la s1fil1de, gli arRe11obeuz0Ji })81 le infezioni protozoarie. 1

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DR .

Ipertermia abituale. Studio cJinico di quattro casi con febbricola di lunga durata. (H. A. l\ETJVIt\NN . .Arch . of l1it. Medie . , maggio 1035). l i11a1aLi con febbricola continua, ch e dura i1tc5i r appresentano un problema a volte dillìcile per il n1edico. Alcuni di questi malati sono inutilmente sottoposti ad interventi sulle tonsille, sui denti, sulla tiroide . Questi malati furono ritenuti da alcuni affetti da « subfebbrilità costituzi'o nale », da altri da cc sistema nervoso instabile », da << feibln·e psicogena », da « 11eurosi ». L'espressione ·< ipertermia abituale » fu introdotta dal Moro nel 1917 e pare sia più adatta ali 'identificazione d ella condi7.ione morbosa.

'F ra le cause di . febb·r icole bisogna ricordare la tubercolosi , 1'endocardite subacuta , la feb l:1re ondulante, la febbre reumatica, la malaria, le infezioni focali, la calcolosi renale, i neoplas1r1i, il In. di Hodgkin, lei anemie, i disturbi delle glandole endocrine, specialmente l'ipertiroidismo, il diabete , la gravidanza, la mestruazio11e, la disidratazione, le intossictazioni croniche, l 'insufficienza cardiaca, i postumi d'encefalite, le malattie degli organi del cervello1, i tumori cerebrali e spin.a li. Ci so110 perl:;one che hanno ipertermia n10dica continua anohe per vent'anni senza avere 11essurl disturbo e nessuna malattia. Questo solleva il p,r oblema di c·h e cosa si intendei perr temperatura normale. Certa1nente esistono differ en ze individuali della frequenza del polso e dell'altezza della tron•p erratura. La te1nperatura media normale è in bocca di 37° (altri trovarono cifre inferiori: 36,8; 36,2 ; 36,3). Rollò e llollò-v\i eil hanno p roposto di dis tinguere l 'ip·ertermia abituale dalla febbre di ori4·i11e infetti "-a con prove farmacologi che : la feb bre da infezione è abbassata dag li antipiretici, r1on dagli oppiacei, mentre 1'ipertermia J.t>itu.a]e non si modifi ca cogli antipireti ci e scompare cogli oppiacei, L ' A., dopo aver descritto ampiamente quatlro casi di ipertermia abituale da lui osservati si domanda se in questi casi ·è meglio parlare di ipertermia abituale o di n evrosi , perchè l 'ipertermia rapprcsenLa un sintoma assai meno i1nportante dei disturbi nervosi accusati dai malati (facile stanchezza, eccitabilità, ansia, dolori vaghi , sen so di malessere) . In questi malati , il cui stato generale è buono, si ha spesso 0m1otività, labilità del p'o lso, vasocostrizione delle estrernità, irritabilità, ipocondria , senza modificazioni del peso. Nei <.JUattro casi dell 'A., che riguardavano quattro nubili , le prove farmacologiche di Rollò e Hollò -'\t\reiJ furono positive, non ci furono modificazioni della formula ematica nè del nLeLabolismo basale. La c ura psichica può giovare in alcuni casi, IlM. solo sui sintomi neurotici. R. LusENA. 1

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ORGANI GEJ\ITAI4I MASCHILl. Le orchi-epididimiti salvo Je forme tubercolari e sifilitiche.

(r:.

CHAL "VIN.

n evue des Congrès, Paris Médi-

ca.l, 29-XII-1934). L'A., lasciando da parte tutte le forme medicl1e che &i osservano nelle parotiti, ne]la gripµe, ha esposto brevemente le epididimit.i bler1.orragiche croniche f1 su ppurate. Ricorda come no11 sempre ]e diagnosi clinich e sono convalidate dall 'es istologico positivo e corne l 'errore tra una forn1 a acuta e una forn1a Gronica specifica sia possi-


1600

cc IL POLIGLINICO »

bile. I casi che ordinariamente danno luogo ad errore vanno indicati sotto il nome di forme non specifiche. Le orcl1i-epididimiti blenorragiche suppurate sono frequenti: esse si di'Vidono in : 1) forma fibrosa o incistata, molto limitata; 2) for111a acuta in cui la supp urazione è clinicamente manifesta a spese dell'epididimo; 3) forr11a subacuta o cronica che si111ula la t.b.c. e in cui spesso può trovarsi l a::;sociazione dei due processi. Epididiniiti micotiche. Nell'uomo ne sono stati illustrati 14: casi ei di questi solo in 3 ca si l 'affezione risultava primitiva nei genitali. Ci sono alcuni casi diagnosticati quali tubercolari che in reallà sono provocati dallo sporotrie1hum. Urchi-epididimili non specifiche. Sono forn1e apparentemente primitive della ghiandola genitale mentre sono originarie da infezioni viciue per lo più da infezioni urinarie croniche. Non sono dovute a germi specifici quale i 1 g~nococco, il bacillo di Koch ecc. Etiologia. Stando alla letteratura sono forme molto frequenti; però secondo le stati'sticbe il 12-40 'Yo dei casi operati con la dia511osi di epididimiti tubercolari sarebbero non SJ)8Cifiohe. Ordinarian1ente si osservano nell 'età media della vita, ma possono riscontrarsi nei vecchi e nei bai11bini. In un quarto dei casi . sono bilaterali. Certamente il trauma ha un certo valore come fattore predisponente ma non tutti gli M. soin o d 'accordo nell 'attrib·u ire la stes1 sa importanza, specie quando trattasi di trau. . . . n11 m1n1m1. Il trauroa agirebbe creando un ematoma infettato, o determinan do un focolaio di minore resis,tenza, o so lo disturbi circolatori . Stando c·o sì le cose gli interventi che interessano il cordone come le cure radicali n elle ernie potrebbero rap,p resentare un trauma pre. disp9n ente (Mandl Dittri0h ). Patoge1iesi. Qual 'è l 'agente di queste infezion~ e quale via segue p er giungere all 'epidi<limo? Tutti i microbi possono localizzarsi neìl~ g l.andola genitale e pro·durvi lesioni infì an1matorie. Più frequentemente sono stati osservati il colibacillo e subito dopo lo stafilococco; meno frE,que11ti l ·e11 terococco, lo p,n eumococco, lo stre1)tococco, il proteus. Questi agenti derivano da focolai organici lontani (intestino, pelle, faringe o polmone) e arrivano all 'epididimo o per la via sanguigna o per la via urinaria di's cendente. Sembra ch e l:t localizzazione nella sfera uroge11i.tale segua ad un a batteriuria e ch e la localizzazione primi tiva a~'errebbe n ella prostata e nelle vescichette seminali. Successivamente l'infezione progredisce per la via canali cola1 e o per via linfatica funicolare. Secondo Oppenheim , Low Schindler delle contra1

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[ANNO

XLII, NuM. 321

zioni antiperistaltiche farebbero p1rogredire contro corrente i germi; secondo altre osservaziqni di \Vintcler, Perrucci il trasporto dei ger1ni avverrebbe per semplice reflusso liquido. Sin,tomatplogia. Ordinariamente esistono dei segni pro<lromici: stato febbrile che sembra corrispondere al perio,d o d 'in vasi:one setticemica, in cw l 'ammalato aC(,usa disturbi orinari yaghi all~ vescica. L'inizio è per lo più acutg., caratterizzato da dolori locali e febbre ma vi sono pure forme torpide che evolvono seii.t:.a segni funzionali. Avvenuta l'infezione son o pre~enti tre ordini di sintomi: disturbi funzio11_€l.li, segni fisici e interessamento incostante d~llo stato generale, segni che sono comuni a tutle le forme di orchi-epididimiti. J?ornie cliniche. Secondo l 'acuzia dei sintoTJ1Ò. e l'evoluzione della forma 1'A. descrive cinque forme cliniche di orchiepididimiti non specifiche : l J Forme acute che insorgono con fe.bJ?.re , dolori' vivi e tumefazione epididimaria che .interessa tutto l'organo. La febbre e i dolori _dopo 5-6 giorni si attenuano ma la tumefazio_ne persiste. Si passa insensibilmente alla forma subacuta ch e può p·erò fin dall'inizio i11sorgere come tale. La durata di queste fo·r me è più o meno lunga e va da più setti'm.ane a qualche mese. Le forme croniche possono insorgere come tali oppiu re seguire al periodo di i.11vasio11e acuta; in queste forme la febbre e il dolore possono mancare, vi è solo una discreta tumefazione ordinarian1ente sensibile alla pressione. Tanto le forme ac•u te che CT011iche possono ran1mollirsi costituendo le forme suppurate. Una caratteristica delle orchie1)ididi111iti no11 specifiche è la loTo tendenza alle recidive che possono verificarsi nello stesso testicolo o in quello del lato opposto . Forme microbiche. 111 queste forme i diversi agenli patogeni comunicano alle lesioni dei caratteiri particolari . Fra le forme acute que.ìle colibacillari figurano come le più frequeD:ti; esse si succedono per lo più a disturbi 1n1estinali diversi, e danno luogo frequentemen!~ a recidive. Per ordi11e di frequenza veng(,nO immediatamente dopo le forme ·s tafilocccciche. Si verifìoano dopo infezioni cutanee, dopo_ foruncolosi; hanno un andamento croni'co, ma meno t endenza alle recidive. Destar1 0 più interesse le for1ne di epididimite cosiddette amicrobiohe di cui si ignora la vera patugenesi . Secondo Wil1dboltz malgrado l'asse11z{l di lesioni specifiche sarebbero dovute alla tubercolosi. Esistono pure forme dovute a baçilli filtrabili. Nel gruppo delle epididimiti a.microbich e dovrebbero pure rientrare le for1ne ~rotiche e quelle osservate in seguito ad i1ti ezio11i di siero o associati a manifestazioni ar1afilattiche. flo r11 ie etiologiche. Riguardo al meccanismo etiologi'c o si distinguono tre vapetà di epididimiti: 1) la forma degli urinari; 2) ]a forma traumatica; 1


tANNO

X.LII,

~Uì\II.

32j

SEZIONE PRATI CA

0) la [orina consegu e11te ad uret.r ite non

Sul tr~ttamento operatorio del rarieocele primitivo. ·

goJlùGOCcica. La prima fo·11m a sopraggi u11ge 1)er lo più in ( HENNINGEtt. Zbl. f. Chir., n . 12, 1934). seguito ad w1 caLeterismo o a r11anovre 1:1retrn li. Le orcl1iti lraumati'c he sono da alcuni Dop9 aver rìcordato i n1eto·d i di cura operatoAA. amn1esse, da altri negate; es.s e sono pe·r ria, l 'A. osserva ch e i1essuno soddisfa pie·11aJu più espr essione di lesioni irifìammatorie in r11entE:J e durevolmente al quesito de.Jla so · cui il traun1atisn10 è da considerarsi come soS])OOSione e fissazio11e d el testicolo· e del d efeJo responsabile de!lla loro produzione. re11 te. L 'A. riporta i ris ultati ottenuti in 5 casi operati da più di u11 a11no con i] trattame.11to J)rog1tosi. Ordinariani.ente sono senza d,anni sclerosa11te a cielo scoperto associato a r ese<1 u0u.d t ·itu11i. A volte p·eir guarire una forn1a acuta o r ecidivante di orchi ep idi·d imi.te è ii1- zio11e 1>-arziale d ello Rcroto. La soluzione u sata • dis1Je11sab·ile. l "i11tervento chirurgico. Allorcl1è è la seguer1te . trattasi di forn·1e bilaterali si può giu11gere D·estrosiQ 20 alla s leri lità per ostruzione d ei canali e1pidiGlicerina bidist. di111ari , o 1;-er suppurazione diffusa del testi( +· 10 ';{, di ~equa bidist. ) fino a 100. col•) o p t~r sern1!li'ce atrofr a de1l 'organo. L' inter, e11 to si fa in anestesia locale . LibeVì:i1gnosi. Per la àiag·nosi dj ei.1ididin1iti non razioi1e del pl esso µatn1)iniforrr1e; preparaziospeci fi cl1e si affacciano alla n1ente d-l).e grandi ne di 2-3 vene dilatate e iniezione in ognuna })Toblerni a seconda se trattasi di forma acuta di 1-2 cc. di soluzione sclerosante; legatura ci cro11ica. Nella forn1a ac.uta occorre elin1ina1)rossirr1ale e dista] e del punto dell 'iniezio11e; l'e il ...g-onococco e n ella form.a cronìca la tu- . r esezion e par ziale dello scroto . )Jercolosi. La diagn o·si differei1ziale dell e- forme Nei 5 casi cosi trafltati, controllati d opo ±-13 cro11ich e con la t.b·.c. rieiscc semp1r e un po' difmesi i risulta li SOilO stati eccellenti, sia per la fl ciie. ma non irr1possi·b·i le . Bisogna in o,gni ca- i:;ospensione ch e per la nutrizion e del testicolo, so le11 ere ptesen t € : corr1e per lo s~ato - .._ del deferente. 1) l 'esi ~tenza cli precedenti intestinali o L' A. attribuisce questi bupni risultati alla c11La11e.i {i l -' assei1za di precedenti bacillari ; retrazione connettiva le delle vene sclerosate e 2) i p1rodro111i febbrili o i segni p1we·mu11idei tessuti perivenosi, retrazione che viene a lori di cistite che ordinaria111ente mancano costituire ur1 valido m ezzo di sospensione e di n eIla tubeir colosi; fi ssazione d, e,] testi colo·. G. PACETT·o. 3) 1'ii1 sorge11z.a acuta è propria delle form e ,irJ Gammatorie n1e11tre si verifica rara1r1enPERITONEO. te n ella tubercolosi; Peritonite biliare. ·.t) p·e r la serle si s.a ch e la tubercolosi colIJ isce preferibilme11te la coda dell'epididimo; (A . NoGuÉs. Socieclad de Cirurgia de Buen.o.\S 5) la f0Di11a li sci a, r egolare di e1Jidiclin1ite Aires, 27 g iug·no 1934). sta più per la forma non specifica, m entre I.a Donna di anni 37 soffèrente d a pareccl1i anforn~a nodulare SJJiecie del defer en te sta p1er Ili di dolori epigastrici non i11 rap1 porto con i la t.b .c., . p·étsti. Da 48' ore dolo rì violenti sempre all 'epi6) le forme no·n tuber colari si' stabiliscono gastrio, febbre, vomito, arresto d elle feci e di solito più bruscam ente. ln caso. di dub.b io d.ei gas. All 'esa1ne ob·bi etti~o stato ansioso, la rie.e.rea dell 'agente causale 11el pus , n el litt-1111)eraturu 37°, 2, lin p:11a sab·u rra le, polso 120, quido d 'idrocele, ne1la secr ezio11e p·r o·s tatica o i1 ieres tesia cutanea e difesa notevole all'ern inelle urine ci fornirà de·g li scl1iarimenti. Ma, addome d estro, zona di sub -otlusità al di sotto ciò r1onostante ci sono d ell e forme cronic!h e dell 'ottusità e1patica. Punto frenico superior e ed amicrobich ·e ch e solo un accurato esam.e d estro doloroso. istologico dOJJO epididimectomia p1uò identifi Atto operativo: lap,a roto1n1i·a para;ret,t ale d ecare . stra, liquido biliare n el p€ritoneo (100 cc.), Cura. Deve essE.re J)iù c1-1e sia possil:;>ile con- bordo inferiore del fegato coperto da epiploon servatiya. Si possono s.peTime11tare le cure u- ,che a·d e·r isce allo stomaco, al colon e ricopre n1orali , vaccini o sieri, se·b bene l 'A. non li totalmente la vescichetta biliare, ch e appare cTeda capaci di g·randi cose. distesa e.o n rulterazio·n e di cara ttere circo-l a tori·o L 'A. per evitare le recidive consiglia di tra t- a l SUO Ve•r tice. (:on l 'eSfJ•Joraz ion e Si ri COl10~ C O­ ta re i focolai r esiduali prostatici e sopratu tto no numerosi calcoli n el su o intern o. Coleci• • • il pu-!_1to di partenza d ell )i•nfeziò·n e intestinale stostom1a t1p1ca. o c:u.t aneo. La cura chirurgica d eve esse re ri])renao·o·io a siaar etta sottoYe~cicol are. C~ l1i u r- ·:::> .._, Rervata solo per aprire le raccolte suppurati,re. sura a piani. Ritiro del dren aggio do po .J.8 ore li1 ca~.o di r ecid ive mu]tip1le s.i può fare la le·- A piress.i t.1 al 3(j g ior110. gn tura dei d eferenti , o ·il lavaggio d elle vesciLa p. lasciai I ' osp-e d ale i11 95a .g i9rna ta e la c hette seminali . fistola si chiude poco dopo. Prendendo spui1to òa qurslo ca ~ o l ' _.\. fa vaScANDURRA. 1

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1604

cc IL POLICLIN I CO n

r je con ider azio11i di cara ttere diag·11ostico, et io1)atog·en etico e ter apeutico. l ~ irca L.t diag11o::;i precoce il Ber11l1arcl 11a l )O l uto fa r e diag11osi di peritonite biliaire basa11dosi s ul do.saggio d elle diastasi 11elle o rine e i;cl ang ue, sulla albur11 inuria, uron·1li11ur1a e ])i lilubi1 1uri<l, ·u c risi dolorose co11 irradiazio11i a sii1i·s tra e segni di i)eritonite. U·n altro 111 ezzo di diag·nosi precoce p·u ò essere la punt t1 r a d el D ou g la.s, facile n ella donna molto .p iù difficile, ne·g li uornini. Circa 1'e liop.atogen esi cli crue t e r)e rit oni1i 11ilié1ri se11za a1)parente p·erforazion e esi .. t ono due teorie : quella infe ttiva e quella del riflesso pancrea lico biliar e . Quest 'ultima è sostenuta dal fatto di' aver trovat0 in numerose osservaizioni, fe r11tG11ti ii e i liqu idi vascolari e ne l ' 'er ....a11ten to periton eale, placche di str aton ecrosi sulla siero a peritoneale, diastasi n el sangue circolante e n elle urine. , i pos a no r11uo,rere. a que·st a. teoria varie oh·b iezioni: 1) I.a lJresenza di feTn1enti n e·l l a bile vescicola r e e nel liquido peritoneale non dimosl r a la lo·r o orig i11e pancr eatica; 2) la esis tenza di chiazze dj citostratomnes i J)eriloneale nor1 semp·r e è p·r od otta dall 'azio,ne clei fer111e11ti pancr eatici , ancl1 e i leu cociti e '"' J)ec ialn1 e,nte i mononucleari possono se·greg~are dE 11t"' lirn. i c J1f' ·attaccan o i g rassi n eutri. ()t1.lr' do s11 Ila par et e della ' 'esrich etta esi ..,t onn le. i.ù ili necr otich e. l<.t b·il e può pa .. ar e n el 1)e1ito n eo attraverso le uddette le ioni , senza C'l1e vi sia una ver ai e propri·a perfo.r azione . Circa la terapia, secondo I' A., .. e Je lesioni d ella parete d ella cistifellea son o minime, la coleci "tost o n1ia p·u ò b·a stare, se e istono le ioni g·an gr enose lJiiù es tese allora è n e,cessario p,r oce de re a llu col eci ~t ect om ia. M. P LASTINA. 1

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La peritonite biliare senza perforazione. (NI:r::Lc:11roR. Dtsch . z. Ch ir .. 243-459, 1934). SPcortd o l 'A., il quadro d ella ])erilonite b ili ar c: scnz.a perforazione è 1Je11 Ilolo. E e\ idente che rla e. so vanno escl11 e (1t1elle ])eriton iti b·ili a ri in c t1i era preser1t6 l111a ])erfor az io11 e ... UC· ct:~:-; i vé11 11 e n le cop er ta. i o irt ct1i la l)Crforazio11c.: (• ra r1re::sen te n1a . l\1gg·e ali ' a l l e11zio11e d el r l1i rn r 'uo. t Tll~ I o c: o111e fra le c a use del1a 1)erit o11ite bili a re ~<· 1 tza jJerforazio ne i in,·oc]1i un aun1 e11to (fi per111eab ilìtà d ell a pa re te dell a ' 'e-, "Cil·l1t ll a a ffetta da alter azior1i di cara ttere infet1t \ O. u t1 altro fa ttore può es er e la pc11etr~­ zi() ll<' cli ~ecreto pa1tcr eatico n ella vesc icl1etla . J)el 1 e ·Lo ca1>it a talora - a fferrand o la ,· e ~ c i1·l1 c l la Liliare con una p el'za - cl1 e la i1rzza . . i l u1 1ru cli g·ia Jl o. La vesc icl1et la « ucla » ])il e. l ""11a occorreJnz.a .p1iù rara e cl1e rostitui ce la rli111oslr[11.1or1e cl i 1111 fattore e ti.o lo~ri co 11 0 11 11 oto s i11o rJ. , è q11•"'ll a o cc ors~ due volt e a ll '_\ ., di u11a llC<'ros i acu ta )}arziale clel fe g·ato in . e~ ui­ to a cc., l·"'cloro li lin. i . 1

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In un c.a so si tratta Ya di una donna di 60 anr, i con u11a \1ecchia si o ria di colioh e epatiche senza ittero . D a· poohi n1e i , lieve diabet e. Im11rovvisa n1e1n te ,g ·r a vi._._ in1a sindrome addomiI ta l e , ittero. . Intervento iJn exlremis: cavo addominale pieno , g rumi gelatinosi di bile. No n pEJrforazione. Drenaggio d ell 'e1Jiatico; n1orte d0;po poc he ore. Alla sezioin e si ri11viene un co·le.doco alSsai dilatato, a monte di utt « tappo » fo,r miato da p1iccoli c.a.lc·o li e biJ e r&ggr11mata. Nel lobo sini ~tro d el fegato g rossa. n c,cr os.i 00 n rammolITimenti e colo:çito verde g·rig iastro. Cap1S.u la o·p acata e cop erta da mo s.tre fìbrino6e an ch e i'mb·evute di bil e . Il secon·do ca o, di u11a d o nna già op erata di colvcistectomia per calcolosi, rpresootava un quadro ana logo, la zona di rammollimento epa1ti co era imbevuta di bile sì da presentare }l'asp etto di una cisti . Da questi due ca·s i - forse meno rarri di quanto non se·m hri - risulta 1'impoTtanz.a de llp, vie biliari intraEJpatiche n ella ge·ne.si di tali form e . Succe~~i,· e con si<lerazion i dedica l 'A. alle r:tuse d ella grav·ità dei fenomeni d.a peritonite i-.i]iare ch e egli riferi sce ai sali biliari . 1

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ALDO CALÒ.

Contributo allo stndio del dolore peritoneale. (L. Dr NAT,\LE e C. DE F1r l\>10. Società L oml)ar1

da di Ch.iru rgia. ' ' 0°1. II, n. 11. Seduta 25V-1934). Gli AA. h .ann o i)raticato d ell e esperienze t endenti a tudirlrE.1 il dolore d el 1:·erito r1eo parrietale e diafrarnn1atico, a s tabilire se il doloTe è a' -vertibile co·n ]a pressione o· se è neces~ari a un 'azione 1pun.torja .o di s freg.ame11to·, ai ric'o noscer e cl ovt:,• il do•l are vie·n e riferito, a ve1dere se esso vie11e m odirìca to, da lla anest.e sia d ella cute nella zona d i riferi'rn ento del d o·1ore. P e·r saggiar e il dol o·r e d el pE:rito·n eo pariet.a~e si sono serviti di .an1mal.ati m agri , con sen sorio luciclo oh e venivano solto·p osti ad appençlicectomia a fre1ddo con aneste ~ ia locaJe. Attr.a!Yer so u11a camicia n1et alli c.a flessibile E.1ntro cui pote·,,rano scorrere du e ti1pi di m .andrino, uno a l)Unta liscia e.d uno a p11nta scabrosa. P er saig1ç:riare· il do·]ore del peritoneo dia.fram·m.atico h ànno u sato i'] pne u1no-peritoneo c h e facen do, acld os,s ar e i visceri all a colon11a vert ehr.aJe p ermette di stimolare jl ~rito~e~ diafr::tmm.a tico co·n un ago cann11 la ln cui e P ·O $sibile far scorrer e un filo semirig ido a pu11ta scabra . Hanno· prati ca to l e loro esp·e rienze s11 sette arnmalati eid h ann o vi to: ·che il peritoneo parietalE' rif'11lta indolente 1)er s timolazioni di pressione prati cat e con strun1 ento li scio. do lr n te a stimoli pre& oori co·n trumen t~ scatbro; cl1e il peritoneo diafr<imma1 ira reag1sce agl1 ~1i n1oli dolorifi c i con una sfn :azione dolorosa 1

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li\~:-..o

\.LII, Nuì\c. 32j

riferita a distar1za alla fossa1 sopraclav icolare c l1t.· i10·11 vie11e n1odilicata dall 'anestesia cutanea <li detta zo·n a; cl1e il peritoneo ·p alfietale reagisClf' ag·li stimoli con scarso dolore in corri&po·ndenza della reg·io11e stimolata e che cede. all 'a1testEJsia dell.a regi'o·n e stes·sa; e che il dolore peritoneale~ diair·<ll111matico, è dovuto a stimolazio11i del nervo· frenico· e quello del restante i>erito 11eo ·p1arietale è ir1 rapporto a stimo1azio·n i ·di fibre e.fferenli del s istema vegetativo.. 1

PLASTINA.

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1605

SEZIONE PRATICA

'

DIVAGAZIONI

Le possibilità di un'ott·esa batteriologica • 1n guerra. (~V- . PGN'rONI. c:roce [russa, feb·b r.aio 1935). l.a g·uerra cor1 i gas ]1a fat.Lo sor.g·ere la di~c u s~icr1e

cir.::;a Ja possibilità di una guerra batleriologi ca p·er n1ezzo di culture di nlicrobi. I t1lO]Li ar l.iculi scritti su questo arg·omenLo so110 priv i di dati di fatto preci si e perciò E<>JlO J_i ~carso interesse . Nel lug'lio 193..1: vVickla1n Steed svelò in un suo lavoro u1l a presunta ed efficace prepara~rione g·er111anica 1elativa a llél guerra batterioJog·ica e docu111ej1tò an1·p-ia111ente il st10 asserto. A lui rispose i11 una rivista tedesca G. ..lurg·er1s confut.a11do la veridicità dell ' A. ing'lese e svaluLando completa111e.n te la guerra batLeriolog·ica. Prendendo lo spunto dalle op}Jv~ I e co.11,ri11zioni s.ull '.argon1ento , il nostro A. ~'è prefì ~so di es1Jorre le sue opinioni con speciale 1ig·uardo a ll e co11clizioni di un p·a ese co111e il nostro , be11 e attrezza to dal i; u11to cli vista sa nit ari o. t .accertalo che le c ulture di n1olti g·errni :::iono atte a trasrr1eltere le rispett.i ve malattie, .J11a è pur provato cl1e le epideimie sono m-0lto i11flue11zate ·dal capriccioso g·enio epi·demi.co cosiccl1è la trasmissione dei germi patog·e11i appare come un eile1nento secondario in n1olae condii.ioni e·pide111ioloftiche , di ·fronte ad altri ele111e11ti più importanti cl1e sono a11cora ig·nora ti qu.a si d6'1 tutto. I>er questo l '.ar1na batteriologica ·è di una p·o co facile disciplina. 1E,a d 'uopo inoltre con1-'iclerare cl1e la diffusione e~)idemica di og11i i11alatti·a si comporta diversa111ente di fronte a 111asse umane ignoranti ed imprep1arate alla profilassi e cli fronte a pO]}Olazioni. civili orga11izzate da] pu11to di vista sanitario. Inoltre le probab•i lità di Sl1ccesso in una eventuale guerra batteriologica si prospettano diver se a se,~or~da dei diversi virus o delle loro attitu1

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dir1i. ' ri sono d elle 1nalattie per le quali non ·vi è la proba·bi]ità ne111meno teorica di una difft1sio11e s u vasta scala e Lra di esse tanno in ])rin1a . li11ea : la 1r1ala ria e la tuber colosi. L'l µrin1a è st.retL.a111ente legata ali'an1b i ent~ rd

all 'a11o[eJi s1110, la seconda per la t)Ua J:Jarticolare C1J i.<lo111iologia e clinica, no11 1Jern1ette una r i11rodu.lione artiliciale i1utev0Je e rapicla. I.a :.li[Lerit.e e I.a p ertosse sono affezioni. 1>ectiJj[tri clcll 'infanzia; I.a r11e11ir1g'it.e cereb·ros11tc1ale lta un riL1111() ir1,ra sivo IJ>articolare caralLerizzato d.u.lla predisposiziorie ad a1nr11alare delle n1asse, per azioni ar11 bie11tali poco deterrnin,ate, legale a particolari n1omenti. L ·ir1fluen za pandemica sen1brerebbe deg11a di e.isere presa in grande considerazio11e; ma l 'etioJo·gia, la pat0g·enesi e l 'epiden1ologia di essa sooo a11cora oscure e le modalità di i.11sorgenza ·delle b Ue pandein1ie fa11no escludere che s i possa est~rc iLare un domi11io su di essa. Il rnorbillo, Ja varicella, la parotite er)idemic.a e la scarlatti11a, sono sì detern1inate da ' 'irus diffusibilissimi, rr1a un elevato nun1ero di r1ersone Ile SOilU .iì1ln1Ullizzate per averÌe già sofferte ;· d 'altra p arte ]a diffusione artificiale n~ sarebbè n10Jto diffic ile , data la incoltivabili~à dei ]or0 agenti specifici. 11 caso p·iù f.a ciie ad attuare di ef feLt<) pi Ìl f1m esto votrobbe sembrare quello i11el eu Le a lJ a ri11ro duzione di malattie <liffusibilissin1e e gr.avjssìme quali la peste., il colera e la feh1bre gi alla. ì'iei p·a esi ove quest~ n1alattio non esisto110 allo stato endemico, la rec.eittività delle inasse è qu.a si totalitaria, cosiccl1.è si profila il pericolo socia le della gra11de ]Jartdent·i a . La l:lè8te è quella di ]) LÙ facile ri1)1·oduzione speri111e111.ale.: tre n1ezzi sono idonei alla creazio·n e artifi ciale di casi o •di. focolai: le culture~, le pt1lci ÌJ) f et Le , i roditori infetti. È da rite11ere quindi cl1e fa cilme11te potrebbe ro J>rovocarsi focolai di peste .artificial1nente. Il vihrone del colera potrebbe esser e diffu~c solo a J11ezzo d elle c ulture , ma è noto che t ali cullure artificiali per·dono co11 facilità la loro viruJenza . Ancora più problematica appare la diffuf'Ìo11e delJ.a feb·b re gialla, in quanto ch e le &tego111ie J1on trov.a110 ovunque condizioni fa, ·orevoli al loro an1h·ienta111ento , senza co11lare la imp ortanza del fattore condizioni loc·a li , 11on an·c ora chiarito . 1 } er il tifo esanten1atico , se da una p·a rte la su.a diffusione artificiale è da ritener , i pos~ i.­ bile dOJ)O scoperto ch e la sua trasn1issio11e è opera dei pidoccl1i , vi ,è un 'arma profilattica con siste11te nella distruzione , facile a realizzarsi., dei p idocc l1i st e~si . La r1produzione artifìc1ale di casi di ,-aiolo si può rite11ere possibile n1ediante l 'u so di m a terial e patologico. co111 0 ll'l 11nfa pustolosa; però n el caso di J)Opo]azioni cliffusament e ·v accinate 0 rivaccinate il vaiolo non si pre!)la alla diffusione artifi cial e. L'A. , anìn1essa la J10ssibilità di p r oduzi o11c artificia le di fo colai delle m~lattie . infetliYe. . . esat11ina le proba b·iliLà di succe~~i,·a clifft1sio11e di esse e gli effetti. 1

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[ANNO XLII,

« lL POL LCLlì\"l CO >•

Il 111ocler110 arn1an1ento ig ie11ico pogg·iato s ulla di~:infezio11e disinfestione e vacc111aziorte collcL LiYa - è capa ce di i11etter e g li e_serci li ir1 l)Ìede Ji g uerTa e i popoli b ellig~e­ ranti i11 condizio1ie di so.ffocare e d estin.g uere la in1portazione dj 111al.attie molto diffusib·i li; r esta però sempre, i11 caso di riuscita i1el provucare focolai infe tti, il p eri colo d.el]a H oftesa di ritorno n contro gli cc untori », i11evital)ile p er la promiscuità d ei c o1r1.b att.ei1 Li fra le due lJarLi e con le pop olazio ni civili durante l e offen sive e invasioi1i territor ia li.. Un altro 111ezzo di g uerra b·atteriologica r1otreb1btj essere quello di una così lar ga diffusione di age11Li ii1fett a11ti, da co11ta111i11are dir e tta1r1enle e si1r1ultai1eam er1te u11 elevato 11un1e ro di i11ùi vidui , sen za a·f fidarsi al concet to malsicuro d i u na propagazione spo11ta11ea di ])iccoli focolai artificia ln1e11te creaii. Sa rel.:bero in taJ caso pr eferiti j gern1i. delle 111ala tti e indigen e, ch e 11an110 m .aggior tend e11 za ·l rinta1lere localizz.at e: gern1i d el t ifo e paratifo, <lelle feb·b ri ondL1lanti, d elle di ssent<~rire h·a LLe·r icl1e, d ella i11orva, ca1ìbonchi.o, ecc. Il i11ezzo più idon eo sar eb·b e la aviazione : · gli a·eroplani potreb bero spar gere se11za diffi coltà LoJ.111e]]ate di colt11re : lei secch e polverizzate e l e liquide n ebulizzate non sembrer ebbero n1olto adatte, e n en1m eno i rec ipie.n ti .~on LeI.i.elJ ti '~ul ture; più idon eo p.a rrebbe il la n cio di liquidi densi atti a forn1are g rosse a_,, occe, c..atle11Li di rettan1ente e r esistenti a lla eva1loraz1onc. L '1\ . p·en sa ch e i risultati dì questo lancio di cullure n1icr obi ch e in r ealtà r ester e·b ·b e s: 11 za n ot evole e ff&LLo per n1o]te1)lici n1otivi . J11fatti r esteireb be contan1inata la superfi cie a 111bienta le E> i1011 diretta 1u ente l 'uomo o gli a11j111ali e i11 Lerverrehb·e l 'az io11e distruttiva 11alur.ale d ell;ambiente e delle dife se igienic he, fac il111e11 te adattabili. Altro tentativo di infezìo11e in massa potrebbe esser e l 'inqui11an1ento d egli acquedotti co11 i g·er111i d el tifo e del col era : n1a le culture subireb·b·e ro l1na enorn1e diluizione cos.i ccl1è bisognerebbe fidare in u11a 111oltipli oaz.io11e d ei gern1 i. È poi fa cile la ]Jrofilassi n 1r-lliantc la clornzione delle acqu e, le vacci• • )1az1on1 ecc. Un altro 1nezzo di offensiva batteriologica po trcb1b e far si diffond endo i ger111i d el teta~ .r10 e della ga1lgre11a per mezzo di. p1voiettili , sp ecie di f L1cile. ~1.a le diflicoltà di tale n1eitod o cli ir1fe.zjo1le s Lareb be r o n elJ a preparazione d i proietti li i11fetti i11 modo cl1e 11011 fo ssero p€ricolof>i µer coloro ch e li m .a neggian o. Tutto ci ò cl1c è s tn to scritto sulla g u erra batteriol ogi ca è b·asato su concetti puran1ente 1eorici. Nessur1 docume11to esiste in materia di epiden1i e sperin1enta li e n e ppu1·e la crim i1ta logia soccorre in proposito. Da ci ò si .co1nr,rertcle c l1e il parere d ei ,rar1 _L\ A. può es1

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VICENTINI.

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ser e discorde. L ·atLuazione infine d ella guerra b atteriulog'ica esig·er eb be dei m edici specializza ti in batleriologia i quali non potreb1b ero essere gli stessi addetti all.a cura dei feriti e d ei rr1alati: ei ciò per una questi on e di 0rdi11e squisita~1ente i11orale. La Croce scarlatta non potrebb·e estendersi &opra un corpo che. accogliesse n el proipTio: seJ10 l 'i11sidia acca11to all 'asbist enza.

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NUI\-1.

eENNI

B I B L I o G R A F I e I ( t)

llr;"SBERG. 1~Iedizinisc:h-oh emis ch e, B estimmiing:~rtL.elh.c1r.l,~ . Parte 1..Julius Spri11ger. Ber-

1\..

lino 1935, Mk. 4,80. Questo libro, di piccola rr1ole, 11on n1an ch erà certo di de·stare 1'interesse di chi, m edico o analista, svolgendo in p·a rte o del tutto la sua quotidiana attività n ei laboratori d1 -t.:himica applicata alla Clinica, voglia r endersi esatto conto dei processi chimici cl1e stanno alla base dei m etodi abituali di ricer ca. In questa prima parte oltre a lcune nozioni d'indole generale (pesata, soluzioni normali , iodimetria, indicatori, metodi ottici ecc.) sono c0n1pendiati i più importanti n1etodi quantitativi . L ' A. a ragion veduta, per non appesantire il libro , tralascia qua nto ritiene su perfluo. e si limita a esporre per o,g ni ricerca quei inetodo ch e., allo scopo clinico , è da preferire sia per l 'esattezza che per la facilità di esecuzio11e. In qu.a si tutti i capitoli si rivela un 'impro·n ta di ori gina lità ch e d enota la lunga esperienza per sonale del lab1o ratorista consumato. 1

MESSI NJ.

J~ .

GERFEI..D1.' .

Urisere Nahrungs- u 1id Geiriuss-

miitl el. ·u n vol . i11-8°, di 118 pagg. G. Thie1ne, Leipzig, 1935. PreJzzo RM. 4. t u11a buona raccolla d ei c.aratteri più saJi e11ti d ci principali alimenti e b evande, con ! 'i11dic,azione di m e1·odi sem plici pe1~ ricon oscer11e la genuinità e le .alterazioni e con riferjn1enti alle disposizioni di legge tedesch e, ch e ,~engono ancl1e citate i!ltegra lmen~e, il eh~ riesce n1olto utile per gJ1 opportuni raffront1 con le nostre. fil.

C.

CARDINI.

Formuliario de Cocina dietetica. 1

Vol . I. un vo'l. in -8.0 , di 23'0 pagg., rilega to. cc 1~1 Ate11eon ed . , Buenos Aires, 19315. s. p. Osserva g iustamente l 'A. ~he n ei paesi latini scar se od i11.s ufficienti sono le opere cl1e si occupa110 di dietetica, mentre invece ques ta ha .grande in11~ortanza n ella terapia. Il dotL . l~ ardinì , che ap1)ar ti en e alla Cattedra di Farmacolog·ia , e T erapia di Buenos Aires, i11tc11de a rin1ediar e a tale deficienza ed inizi.a il suo la voro co11 qt1e5to primo volun1e

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui

si 1Jesid era la recensione .


,\~i'tO

XLII, l\ U~L

;;~ ;

.cl1e si occupa esse11zialn1ente del} 'apparato d j,gerer1Le. Espone dapi)rin1a a lcune nozioni prelin1i11ari sui c,ar.atter i e ìa finalità della cu ci11a clie LeLica e sui vari tipi di alimenti: brodi e minesLre, ::;alse, uova, carni, verdura, latte , ,~e1 Pali, fruLta, forner1do dapprima le nozioni ~e11erali ed ir1 seguito, ]e r icette culinarie mollo praLicl1e·. . Termina poi co11 quattr o capitoli sulla di e1.a nelle affezioni gastriche, u lcera gastro -duode11ale, affezion i intestinali ed epatico-biìiari. Libro utile e p ratico . fil. J~.

I..ECLEHC... Préc is de Phytliothérapie. IIIa.

eclizione. un vol. in-8", di 308 pagg. Masson & C.:.ie, Pari.s, 1935 . Prezzo 35 fr . La DtoLeravia va acquistando sempre più l e rrr~n o . Lo di111osLra an che il rap ido u cceder r,1 d elle eclizio11i di questo lihro ch e valorj zza ta11to piante spontartee della Francia, quasi LuLLe appartene11ti anch e alla no ... tra flora. L 'A. le riu11isce in 17 capitoli, secondo le ~arie azio11i: purganti, eme Lici , tonici, emmer1agogl1i, r1arco li cj , cardio~ra::;col ar;, ecc ., d e:-crivendo p e1 o.g-i11111.a le i)ropr ietà, g·li e ffetti , j I inodo di. so1n111inistrazion e, ch e non è solt<i11to quello della IJianta in natl1ra , m a ancl1e rl elle r elati ,-e prci-larazioni farmaceutich e. A YOlLe, gli effcLt1 s0110 veramerite sorprenden t i, (·on1e è il caso di u11 i11divi duo ch e, i11 e.g·uito a difteriLe eb1b c v ericar dite, p leurite, a]bumiJluria ed cde111i, con notevole cloruremia. Una c ura di ~ ei civolJ e crude al g iorno per una settin1ana bas Lò p er triplicare il volum e delle urt11e e per (are scomparire g li ede•m i. La presente edizione è di molto aume11tata i11 GOJlfronto d elle precedenti, con l 'agg·it111ta <li i11olLe pia11te. fil. 1

CH. ltuFPE. Sém.iologie de s affections de la bouc/t <:; el des derils. Un vol. in- 8'0 , di 272 pagg., con 50 fi g . l\ [asson & C.ie, Parj ::,, 1

1935. Prezzo 32 fr . In ques Lo libro , concepito su un p iano es~e11zialn1e11te topografico , l 'A. esamina tutl e ]e ques Lioui di patologia rig·u ardanti la b occa cd i de11Li, non solo dal punto di vista della ~lomaLologia, ma anche da quello d ella l11edicina gen erale e d ella chirurgia. Vi tro,;ìan10, r]i fa llo , olLre alle affezioni d ella dentatura e tiella r eg·ìon e ger1.g·ivo-clerttaria, quella d.el]e 111ascelle, d ei se11i i11ascellari , d elle labbra, ecc. Il volun1e, pure essendo scritto d a uno ston.:1Lologo, i1t ter essa quindi esse·n zi.a]mente il 111edico pratico ch e, dall 'esame b en condotto secondo gli insegnamenti d ell 'A., pt1ò arri Yare alla g i.u:s La di ag·nosi. Segnaliamo fra i capit0li µiù i11 Ler ssa1lti per il m edico quelli sulle aden opatie cervicali cronich e, sulle algie faccial i, sull e paralisi dei muscoli endo- e }Jeriboc:cali , ulla setticità bucco-dentaria , r l1 c coinvolg~ le i11f elioni focali . fil . 0

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SEZIOC'iE PH A1 I C .\

AccADEMIE, SocIETÀ MEDICHE, CoNORESSI

Società di Medicina e Scienze Naturali di Parma. Seduta d el 4 g·iugno 1935. Preside11le: Prof. A.

CH1STON1.

Sintomatologia dell'ulcera gastro-duodenale e condizioni metereologiche.

R. J oNATA. -- L ·o. espo11e in teressanti os·servazioni sulla freq u enza dell 'u lcera p eplica gastro· duod en ale 11ei riguardi della sua localizzazione . d el sesso, d e1l 'età e d ella professio11e basandosi s u una casistica di 1060 c<rsi , d esun ti tra gli amnìalati affluiti 11ell 'Isti lulo Radiologico c.lell 'Osp edale l\iiaggiore di Pa rma <l urante il decennio 19251935: m ette jn rilj evo l 'es isten za cli particolari r ap1)orti tra condizioni 111e ter eologich e e sintomatologia clinica per cui i 'ulcer a p eptica deve con. iderarsi una n1alatlia a car atter e pre,·alentemente s lagional e. Discttssion e : C.\ ~J PA ,.Acc1, i\lA RRA SS IN I , FocHI, CHI ST ONI.

Sul comportamento delle varie soluzioni nebulizzate nell'albero respiratorio. C. BRAGA. - L 'O . studia la i; ossibilità di una t erapia 1)ol1nonare locale t1sa11do larn1aci fin e111e11le n ebulizzati . Do1)0 aYere enumerato le condizio11i più favorevoli ad l111a adatta t ecnica inalatoria a rriva alle ro11clusioni egu en ti: è possibile 1111a pressochè complet a t erapia locale polmonare qualora la soluzione da n ebt1lizzare n on possegga alcuna azione irrilanle ; qualora si possa disporre di un appar ecchio atlo a for11ire una nebbia firti ssin1a costituita da goccioli ne di n o11 più cli qualch e n1icron di diamelro; di un lungo periodo di 11ebulizzazione ; di modificar e la lecnica inalé.l toria n el se11so di pote1e esc luder e il massimo p ossibile le prime vie aeree le quali sono imputabili di tra tle11ere la n1 aggior e quantità d el liqui(lo 111ecl icato di 11ebul izzazione. È poi necessario ch e qualora si utiliziir1 0 soluzioni saline d.elle quali è sta to dimostrato la possibilità di assorbin1e11to ven g·a te11uto co11lo d eJ loro d elta, p oich è a questo fattor e è d a attr ibu ir si la m agg·iore o minor e veloci tà di a·ssorbimen lo attrave.r so l 'epitelio d ell a n1ucosa bronco-alYeolare. Le esperien ze c:on cl ot te in questo se11so h a11110 dimostrato ch e le soluzioni più adat te a <leler111inare una efficace t erapia locale pol1nonarc ono q·u elle ipotonich e. Ricerche sull'emoterapia. L'azione dell 'emot erapia su varie componenti del ricamb io materiale nell'uo mo. C. NEGRI. Nol n I. L 'azio ne dell'auto- e dell' ele r oemotera1)ia sulla ·colesteri'nen1ia pLasmatica e glo bular e.

C.

NEGRI - (.;..

T EHZI.

-

Nota II. L 'azion e del-

l'auto- e dell ' eter oe.111o t erap ia sulle frazioni azof af e del ~angue.

C.

NEGRI -

C.

CHI ODARELLI . .----.

Nola III. L 'aziont>

dell'auto... e dell'ete r oemoterapia sulla calcemia e sul tasso in cloriiri eniatici ecl urinari.

~o l a I,-. L 'azion e dell 'a u Lo- e del z ·eteroemoterazJia su l la diastasi en1atica ed urinaria.

C.

NEGRI -

G.

T AT10:\"J. -


1010

« JL POLTCLl NI CC' »

:\elle ricercl1e pra li ca le fu studj a to il comporta 111cnlo d ella c0Jes leri11er:hia plas111 atica e globuJare d ell 'azo to proteico e no11 pro tejco d el sa11gu e, d el la ca lcc1nia, d ell a clorure111ia, d ei cloruri uri11ari, d ella dias lasi emalica cd urinaria sotto l ·azio11e cl e ll 'a'--1toemoter apia, dell 'emosottrazio11e e d ell 'e leroe111olerapi a. I r isu]t atj otlenuti si pos• so110 riassumere co1ne segu e: Dopo al1toemoterapia esegui ta quo lidianamente J)er quatlro-sette g iorni con cinque cc. di sangue, au1nentano la coleslerinemi a plas1natica e globulare, il t asso in azoto prot eico d el sa11gu e, la cal cemia la eliminazio11e urinaria dei cloruri, l a diatasuria; diminui sce ]a diast a·semi a; rimango110 pressocl1è inYariati il tasso jn azolo i1on proteico del san g·u e e la cloruremia . Dopo al1toem oterapia eseguita quolidianamente per 4-7 g iorni con 10 cc. di san gu e, a umentano la coles terinemia globulare, l 'azoto proteico e non proteico del sangue, la calcemia , la diastasuria; di111inuisco110 la colest eri11emia p la·sm atica e la diast asemia; rimangono pressochè invariate la clo1 uremia e la eliminazione urinari a dei cloruri . Dopo e leroe111oterapia eseguita quotidianan1ente per 4-7 g ior11i con 5-10 cc. di san gue aumentano la coles lerinemia globulare, l 'azoto proteico del s.'.l.11g·u e, la dias tasen1ia, la diastasuria, la eli~ina7 io11e urinaria d ei cloruri ; din1ir1ui scono la colesterinemia plasmatica, l 'azoto n on proteico del ~a 11gue, la calcemia; rin1ane pressocl1è invariata la cloruremia. A n ess,1na m odjficazione ha dato luogo l 'emoso l lrazio11e, eseg uita inediante piccoli quotidiani alassi di 10-15 cc. di sa11gue p er 5-G giorni. ì\essu 1 ~ sig njfi ca tiYo comportamento fu n ot ato a c,arico de·lJ a Jit1resi si a dopo au lo- ch e et eroemoLe.rapia.

Una nuova pratica per svelare istantaneamente l'albun:inuria al letto dell'ammalato. C. PBZZAROSSA . - Dopo avere ricordato gl•i SYanLnggi cl1e presenta ]a dimostrazione d ell 'albumina 11el1 e urine a n1ezzo d ella prova d el calore, l '0. dimos tra la pratici là di un nuovo metodo, i11ollo ·sc11sibil e e sicuro , per svelare l 'albuminuria al le tto rlell 'a1nmala lo colle cartine all 'acido olfosaliciljco. J~. s11fficie11 I e iin1ner gere una d i tali cari ine in una piccola quanti là (li urin a per ottenere ilL prese11za <li al bumina, u 11 intorbidam ento cl1e d appri11la si m anifesta inlor110 alla cartina e ch e ])OÌ si e lencl e a l u l la l 'uri11a in esame.

Autoemoterapia e pressione arteriosa. L. G1PPERI CH. - L 'O. h a studialo il co111port a111e11to d ella pressione arleriosa sia l\il x ch e Mn in seg uito all'a utoemoter:ipia riveland one u11a r eale cl ilninuzio11 e riferibile SJJecialmente alla ~1x. L. G rPPERICH. L'azione sul quadro eJnatologi co. ·

dell'autoemolerapia

Studi e ricerche sulla ormonuria gravidica. ~[ .

TnETTENEno. - L 'O. co11 ricer che ·sis len1aticl1e Yie11e a stabilire un quadro complet o della or111onuria norn1ale, in I tL lli i mesi d ella graviclanz;t, 1lcl l)arto e nei primi giorni del puerperio. Il q11adro tlella ormonuria p11er1)er ale è s tato sta], ili lo :-.,ia i1ei Yalori rela Livi di concentrazion e orn1onica per litro di urina, che n ei valori a soluti di quan ti Là totale di or111oni eli111in ati n elle 24 ore. Le car a tteris lich e principali cl1e sono s tate n1e se i11 rilievo sono q ues le: 1) la esistenza cli Yariazioni or1no11urich e mollo a111pic in rapporlo con la età della graYidanza;

[A NNO

XLII,

~l ) C.

32. .

2) la possi biJi l ~1 di

Yariazion i or111onuric 11e J11olto gra11cli, ad u11a s lessa e là cli gr aYicla11za. Rispet to, alla pri111a si è visto ch e fra i valori 111assi1ni e quelli minjn1i vi possono essere differ enze n1olto più g randi di quelle finora stabilit e. I valori ma·ssi1n i si trovano, in ge11er ale, n ella gravidanza iniziale, quelli minimi, in gen erale> r•.ella gravidanza a t ermine. Riguardo alla possil>ilità di Yariazioni ormonurich e molto a111pie acl l1na stessa età di gravida11za (Il) sono state fatt e jndagini rivolte a trovarne la spiegazione. È risultato ch e non esiste un r apporto tra peso d el fet o e della placenta e valori ormonurici . È risultato ch e t.r a ormonuria e diuresi esiste un certo rapporto, 111a che es·so non è assoluto nè costante; cosicchè appare probabile che il rene abbia una su a capaci là di con centrare o di diluire gli or111oni nelle u r ine, probabilmen le secondo qualch e finali là biologica. È risultato che n elle graYi<le con varici spicca le si ha per Jo pi1't ormonuria elevata. L 'i11siem e delle ricerche }Jur no11 spieg·ando esauriente1nente le an1nie oscillazioni ormoniche possibili in g r avidanze. normali dimostr ano la grancle co1nplessità del feno1neno e la concatenazione d ei fenomeni ormonici gravidici . Bisogna e·ssere i11olto prudenti prima di attribuire un preciso significato cli agn ostico all 'or1Tionuria , pecialn1 e11 te nel ca1TI})O patologico . Su Il' a e rom i cri a. ì\iI. BERGONZI. -= Di1nost.r azione di un ca ~ o cli11ico cli acr omicrl3. in un uo1no di' 36 a11ni. 01 tre la i1 o levole piccolezza rlell e m.ani ed ii1 })ari e anch e dei piedi, esis te una particolare piccolezza dell~ mandi})o]a; i peli al Yiso sono quasi assenti e sc~rs1 al pube sì ch e n e ri·sulta u11 a pc~1o e~n11co.1de: Vi è an ch e diminuzione d ell a 11b1do ; 1 ge111tal1 es Lerni ono ipo,p lasici. l'sich jca1nente il sogg·etto è un <leficj enll!. È dimostrabile una calcificazione precoce della pineale a11 '?~am e radjografico cl~l crar1io. Il t essuto osseo è p1u trri ~parc n le che cli n or111a ai raggi l'loentgen. l}i u 11 secondo caso 1:0. dà la din1ost.razione istologicrt rlell e ghiandol e end ocrine ; può confermare l 'e·sistenz.a d~ una i1oteYole climi11u zionr delle cellule cos111of1l e nel lobo :interiore d ell 'ipo fi si , cosa fino ad oggi SUJ)J)Osta J1 ell 'acron1jcria i11...t. i1on ancora dimos trata . I l Seg r <dlario: C. BR.\CA. Jateressaate pubblloazloae SEMI- GRATUITA: Prof. Oott. REMO MONTELEONE

Libero Docente di Patologia Medica dimoetrativa nella Regia Università di Ra ma.

L'esame funzionale dell'apparato respiratorio L'insufficienza respiratoria in Clinica Prefazione del Prof. V. ASCOLI. Eccone l'Indice Sommario : PREFAZIONE, pag. III. Le funzioni del polm~ne, pag . .1 a 50. - Metodi fisici di esame .dell~ ~u!1z1one reep1ratocia. pag. 51 a 140. --:- Mef.-?d1 ch1m1ci per lo eturlio della funzione resp1rator1a. :pag. ~41 a . 172. -: Esplorazione fisiologica dei centri r~p1ra.to.r1, pagina 173 a 177. - Eeplorazione della. c1roolaz1one po.1monare, pag. 178 a 180. - Esplorazione delle vie aeree superiori, pag. 181 a 189. - Schema per Io studio dell'insufficienza respira t oria, pag. 190 a 195. - Le forme clliniche dell'insufftc.ie~za fu_nzionale r espiratori a , pag. 196 a · 252. - B1bl1ograf1a, paig. 253 a 267. Volume di .p agg. VIII-267, con 30. fi.gur~ ~el testo. Prezzo L. 3 2, più le spese postali d1 spedizion e. Per gli a.bbonati a.l « P olicli nico», in Italia , sole L . 2 O in porto fra nco. P er l 'estero L. 2 5.

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l A~~o

X.LII,

~Ui\1 .

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APPUNTI

lGll

SEZ J0 .1. E PR TICA

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Fenomeni ipofisari nel diabete mellito. ~1ai11zer (8cliweizer. m·ed. Woche.1is. , 2 feb·b r. 1 ~35) riporla l'osservazione di un indi'-

:F .

Yiduo di fan1ig·lia tara ta di diabete in cui, ad un di:ab·et e ìieve con poliuria di 3-4 litri, se gui una poli.ur.i a analoga a quella .d el diab et c i1151pido, caraLterizzata essenzialmente da una nicturia di 1100 eme. Mancava qualsiasi cau sa orga111c~1 (cuore o r eni); l 'asp irazione di IJ01vere ùell ie~ lratto di lobo ipofisario l)O ·terio re poi Lò la scomparsa della poliuria. Il rapporto fra il diabete 1r1ellito ed i ·d isturbi n euroi11.>ofisari del ric·a mbio idr ico viene così docun1en lal.o clj11i can1ente. La dipe·n den7.o. patogen etica di 0ntran1hi i. disturbi ·viene a1n·n1essa dai ra11porti fra ipofisi e diab·et e n1e111ito , da un I.alo, e J.a cla · ica infl11enza d el lob 0 riosteriore· <lella ipo·fisi ul ricambio idri co. La 'icinanza anaLo n1i ca fra ] e parti -del] 'ipofisi a fu11zioni divjrsc-- l ) UÒ co11durre1 ancl1e ad li 11 i11treccian1enio d ei disturbi. t da escluder si ]a 1nfluenza dcli 'acidosi s ulla 1~oliuri a. Molli diab·c tic,i, cl1e p 1u re sono da con si clel[lrsi co1r1c l)Ul't'lil1ent e pancreatici , h anno dìsturb i del ri ca111bio idrico, cl1e son o da rilen er i co111e n euroi1: ofi ari. Il fa llo ch e l 'i11 uli11a posSc'.l ag·irc 1101 sen so di u11a rite11zio11e di é\.cqua 11on esclu.d e t ale ipotesi, tanto più cl1e conosciarr10 ben i1oco s ul meccanismo della ritenziorl.e di acqùa . :È possib il e ch e si tratti d i una controrcaz io11e iip·o fisaria, con1e i feno111cni dcl co~ì <letto acce•. . ·"' O i.1Joglice111ico son o da con ~ i<le 1 arsi cor1te u11 ·e . . cr ez ione compensat oria di adre11alina. L e caratte1r is lich e del ricamb·i o ac.q uoso non ~ i riscontrano ~oli anto n ella g licosuria diab etica o 11el diabete n1ellito degli acromegali ci , n1a ancl1e nella gran m .aSisa dei diabeti·ci e d an no, in certi casi, de1i fenomeni c he indi cano di~Lurbi d'i11crezio11e extr.ainsulare. fil. 1

1

1

Valore diagnostico della curva glicemica negli ipofisari. Ptisulta da r1c,er c,l1e di G. C. Dogliottì (11 linerva 1rieàic'a, 2 g i·u g·no 1935) ch e negli i _p ofi,..iri ( Ji~Lrv fi.a .adiposo-genitale, acromegalia) Ja lui -:>tudi•ati, la glicemia a digiuno si è n1anl enuta in li-n1.iti d el tutto normali e pertanto 11on può e... sere co11 i derata co1ne un eleme11to cliagno$tico ùi una qualch e i1r1portanza. Invece, l e curve g·licemicl1e hanno messo i11 eY jdenza u11a toller anza agli irl.rati di carbonio , djyersa negli ÌJ-~er- e i1e:gli ipo·p ituitarici . Nei 1)rimi, la g li cen1ia è salila dop 10 la prima ora dall ' i11goslione del g luco io fin oltre il 2/ 1000 e si 111ante11ne opra il livello i1ormale ancl1e do1)0 la terza ora. Negli ipopituitarici , in\ ecc, Jn toller an za si è d i mostrata superiore al norlri.ale, ave11<lo i appen a u11a leggera iper g lice1

1

111ia eguìla d a u11a 11elt.a r eazione ip·o glice11Jica, op1) urc u11a curva addirittura invertita. Il n1ec<.:aDi s1110 di r egolazion e de l rica1111bio carboidrato è assai co111plesso : cla u11 lato , il sisle•111a 1J.ara:si111patico-i11s ular e te11de ad .ab]Jassare 11 té:l $ o g lice111ico; dall 'a ltro , il ~ i te111a si1111)a Lico- urre110-tireo-ipofisario t e11de, in vece, ad i1tna lz.a1'10 . l J11 turban1e11to i11 u110 di tJ:Ue ~ l1 i11eccai1is1ni ])Osterà, quindi, il tas :30 glice.n1ico d.a un lato o dall'altro . La i}ro·v-a (le lla ourva glice.1nica, di facile attuazio11e, 1)0 t rù i)erta11 lo costituire un buon e]e1n1ento diag-11ostico i1ell c f orn1e fruste od i11 izi·a li di dis1 urb·i d ella ipofisi. I preci ·i rap11orti fun zior1aJi fra })re j1)ofi si e ricarl1bi.o carbo idrato, r;1e ·i i11 luce Jall e recp,nti ri cer cl1e, co11feri·f·C Oll o alla pro va u11 ig·n ifìc.ato IJiù sicuro ed u11a base razio11ale. fìl.

Classificazione delle sindromi ipofisarie. Carrie11 -cl1e111a lizza nel modo egue11te le . indror11i cla disturbi dell 'ipofisi. A) Dr s 1·Lr HB1 DEl s1NG01.1 LOB I . 1. Lobo a11teriore . n) l 1}oaLLi Yi tà: Disturbi anterjo ri a 11 'adolescen za (i11fa11Li li sn10). Disturbi po Leriori (u1ero-ovarici). b) Iperattività: Anteri ori all 'a(leJP5cenza (giga11 I i s1110); poster iori ( acromeg·alia). 2. J.Jobo posteriore. a) Tpoattività (poliuri a, obesità, din1i11uzione del 1neiab·o lismo ba· S[ì le; aun1ento d ella tolleranza idrocarbonat a); 11) I1)er a lli,riLà (glico u·r ia, diminuzione della tolleran la idrocarbo11a la, aun1ento d el n1eta})oli..:n10 basale). B) D1sTTJRB1 MIS'"r I. 1. Ipoattività dei due lobi: d i- Lrofia adi1)oso-genitale con o sen za poliuria. :2. l per1.A.lliuilà dei clue lobi: gigantisn10 Oll acro•n 1egali,a co·11 aun1ento di inetabolisn10 J1e;. ale , ùimi11uzio11e della tolleranza idrocarl>oJlata , enza obesità. 3. Etero-attiv·ità: con1b·i 11azio11i varie. Nella r egior1e ipolal an1ica, esis tono })er ò ce11Lri reo·o latori d ell a vita vegetati\ra, di etti le lesioni deleJ.·mina110 sindron1i ana logl1e (11euro1-ip ofisarie). fil. 1

Iodoterapia preoperativa nel morbo di Basedo'v e s1ta azione sul r eperto istologico. Dal le r icerche istologicl1e praticate sui casi di B aseÙO\\y e sui gozzi biasedo'' ificati osservali nella Clinic,a di Aachen. trattati o no p rin1a d e ll 'intervento con l 'joclio, Altenkam1) (Br. R1!il. z. l\ li11. Chir. , v . 161 , p. 293, 1933) J1a O$Scrva l 0 cl1 e si . tabiliscono in seg·t1ito alla jo(l olerapia ia nel Basedo'v che nel g·ozzo b<tsedo"'i fìcato delle modificazio11i nel quadro i&l.olog ico, nel senso di una reg·res ione ,-erso il gozzo colloide puro. I Basedo\v Yeri si differenziano dai g07.zi besedo,,·ifì rati pel fatte r h e i prin1i, J>ccie c1uelJi c11e dal<\110 da g·ran te1npo, offro110 una n1agrri ore re ... i&lf.nza alla regressione della struttura j)Urcn cl1i111atosa. P. STEFANINI. 1


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t< IL POLICLJNICO »

Terapia della gotta. Nello slato gollvso, limitare l 'apporto di I1JaLeriali c.11e danno acido urico (carni, nucleoproleitle); favorire la distruzione, attivando la fu11zione epatica, facendo dello sport e ]a vila a l] ·ester110 . Favorire la eliminazione media11 te crisi diureti·cl1e : ingestione di grandi qua11 ti tà di acqua, che permette di eliminare 1'n.cido urico a concentrazioni basse, e sor111t1i11islrJ.r1tlo l'acido fenilchi11oleico, l 'atopha11, i'l ci11 cofen e . Più difficile è favorire la so·luzione dell 'acido urico, per c.u i si usa la piperJ..zina, J:acido tin1injco, il b·e11zoato di litio <J di sodio, ed anch e la vi tasteri11a A. .Nell 'ace es.so di gotta, N. Fiessinger (J ou.rri. cl es praliciP,1ts, ~4 febb·raio 1935) con::;ig lia anzitutto di rispelt.arlo più cl1e sia possibile, usa11do una Lera1)ia 111inin1a : applicazioni lo<. a li senza in1vort.anza, terapii a generale diuretica; dare il colcl1i co soltanto al 5°-6° giorno . L'acce;s o di gotta, di fatto, è un accesso cJ.i olin1i11azio11e ed il gottoso conosce bene i J)eriodi di 1r1ig·li ora1r1ento ch e seg·uono l 'att<icco e cl1e so110 in ragio11e diretta della "·ioJE·11za di questo. Un attacco troncato è un atta cc o cl10 r ee id iv a o cl1e. si co ir11p1lica per dare cl.elle fo rr11 e cardiacl1e, di angina pectoris, di goLLa ce rellrale (e111i1) legie), 1g.a stri.c.a, ecc. fil. La caduta del metaboli smo come causa di morte dei vecchi. Nel veccl1io, si osserva talora il quadro cli11ico seguente: i11alato un po' confu o, che ·v uole usc ire ad ogni momento dal letto, che rlon i11ang·ia e non beve nulla, che no·n dorme e ch e si crede fuo ri di casa; d 'altra p arte ragiona nor111alm61rte; il p.aziente è costip·a to, I.a li11g·ua è secca. Questo stato si manifesta spo11t a11eamente o·p pure durante la convale·scen za tl j qua lch e malattia . La si'ndrome comporta t111a 1)rognosi fatale: morte in 2-3 settimane. Si è attrib·u ita tale sindrome all 'uremia , ad un 'insuffi cienza cardiaca; ma si. deve riconosrcre cl1e la patoig·enesi e la b·i ochimica di tale sta Lo c..,i ono a11cora sconosciute. F. Moor (Tlie f ,a11cet, 2 feb·b raio 1935) ritiene che si tratti di una caduta d el metabolismo generale. CooLe terapia, si può tentare di liberar e l 'int0sti110 e dj far bere e do1n1ire il malato con t11t ti i mezzi possibi'li. fil. 1

Orticaria da caldo. 1 ' ' . ltic11ler (Dermato lo~1isc h e Wochens., feb;b ·r . 1935) riferisce il e.a o di un uomo di 35 anni cl1e. con ]e sole n1utandine da b,a gno, si è espost o al ·ole; qualche g iorno dopo , pre$enta t1n colf)O di sole notevole sulle parti $COperle. Dopo d esquamazione della pell e, il rrtalalo ripre1lde il uo lavoro, ma 15 g iorni riiù tardi , ':on1pare bruscamente, senza di. turbi inlc Linali, un 'urticaria generalizzata, ro11 ~)rurjto i11tenso ch e aumenta col calore clel letto ed in1pedisce il son110. La r egione del corpo cl1 e era siat.a cop~rt a dalle mutan d ir1e

[1\ NNO

XLII, N"L'" l\L

32~

era la sola i11denn e ; n1a anche in essa cv1n1>urYero delle lesioni di urticaria quando il 1)azie11te le espose a l sole. L ' A. oltcn11e la guarigio11e del malato de~ensih·ilizzandolc, progressi1vamente mediar1te eSJ)Osizione al calore , aumentando ogni volta di un ininuto il tempo di esposizione e di X grado la temper atura . Dopq 15 sedute l 'orticaria er a soo1r1J-1arsa e da -! mesi non è più r eci·divata. fil.

Linee direttive per il trattamento dei disturbi vegetativi. Come g iustamente osserva r'. Hoff ('I'her . d. &cgenwart, 193'5, n . 5), si devono se111pre Lener i)resen ti le azioni fisiologiche del simpatico e del J)arasim1)atico. ll primo accele·r a l 'n.LLi vi là cardiaca, r estringe i vasi, tonifica lo sf1nlere -vescicale, pro,·oca la dilatazione dei broncl1i, delle pupille, il rilasciamento d ello et,ofa.g·o, del detrusore vescicale, ostacola la perislaltìca d eJl 'inlestino e favorisco la secrezio11c dell 'adre11alina e della tirox ina. In senso or>posio, agisce il parasimpatico. I.i ' attività sim1ratica predomina nell'accesso di fohbre, 11ell 'aur11ent o del metab·o li mo ba sale, nell'aumento della distruzione p~roteica , della g·licem ia e della jonizz.azio11e calcica, nel1:au111ento del nu·mero dei leu cociti con neu1refili.a e spostame11Lo a sinistra della formula e ii e lla dir11i11l17i on e dell 'eosinofi·lia. Nei processi cl1e hanno oppo s1.e n1anifestazioni , prednmin a: i11-vece, il parasimpatico. I\i~ulla110, quindi. le indicazioni per la somn1inisLrazio11e di rimed1 cl1e eccitino il simpatico od il vago. Come esempio tipi'co, l 'A. cita l 'as.ma ·bro1lcJ1iale, in cui si h anno ma11ife5Lazioni n ettamente parasimpatiche, per cui ~i deve de1)rin1ere il vago ed eccitare il sim1)a l.ico. Alla prima indicazione, corrispo11don(J l '.atro11ina o I.a papaverina, alla seconda la adrenalina , l 'efedri na e l 'efetonina. Aumento dell'eccitazione del sim1p ati'co si può an_ohe avere n1ediante la sorr1m ini strazione· di calcio, l 'acidifi cazio11e d ell 'or,ga11i. mo e la provocazione di febbre (piretoterapia). Analogamente , possono trattarsi rrlolte altre rr1alatti'e. fil. 1

SEMEIOTICA Il sintoma dell' '' eco idatidea,, e il suo valore diagnostico. Lia11 e Odi net (Presse méd. , n. 10, 1935) dopo .aver ricordato co1ne la percussione ascoltata nei casi di cisti d'echinococco del fegato sia g ià stata u~ata e. con:i~ il suo .uso a~bia fatt.o rilevare de1 segn1 ut1l1 a lla d1agnos1 come i] rosi<ldetto « run1ore di ·corda bassa », il « ru1nore ·1 j · ta11iburiuo n, 11otò anche sotto la desig11aziono di sonorità idatidea, si soffermano a descriver e il n1odo di rile,-are un segno percettibile con la perr:ussione ascoltata, da loro rin,-er:uto in tre casi di cisti d'echinococco del regalo nei quali il fremito idatid eo man-


{ANNO

Xl.II,

l\u1vr.

32j

161:3

SEZIONE PRATICA

cava , e descritlo sotto il nome di « eco ·idatidea ». Ne.i sog·gc t Li. portatori di c is ti d 'echinococco d el fegato applic..ando il rj adiglion e di uno slcLo&cOj)ÌO bjauricolare sulla sp·o rgenza de. ter111i11at.a d.a]l.a cis ti e :r::er cu otendo con u11 colpo secco di n1artelletto da riflessi a lato d cl padiglione dello stetosco·p io si ode dopo il p1 irn.o rumore prodotto dalla p·e rcu ssione u110 e Lh1e run1ori i11en o forti come una eco. Seco11do gli AL\. che non si diffon·dono ad iJ1dagare il n1ecc.aJ?.isr110 di produzione di ques1 o ::>ognc esso :;a r ebb·e lJr essoch·è cost ante ed avr0bh~ lo stesso valore. diagnostico d el fre1r1ito idaLideo. R. PAGGI . 1

giupto rin1a11e costante; il valore è in r egolar e correl.azione con la temper atura cutane.a. Nei norn1.a li, la t emperatura d ei due lati è u g uale; solta nto in 3 casi su 35 si sono trovale· piccole differenze di O, 2. In 20 individui sof-. fer enti di sciatica idiopatica , si è rilevata una evidente din1inuzi0ne della en1issione di calore· da1 lato affetto . Con i controlli medi.ante l a n'lisurazione d ella t emperatura c utanea, si ot-ten11ero uguali risultati. Si ammette ch e dal lato malato si ab·b ia una. più scarsa irrorazione sang·uig·na . T ale din1i11uzione n ell 'en1issio11e di calore costituisce: uno dei pochissin1i si11tomi obbiettivi della. scia tic a. fil.

TECN I CA MEDICA. Un nuovo metodo per ottenere tessuto prostatico per la diagnosi istologica. \7ie tl1e11 (Br. Bcit. z. Klin. Cliir., v . 161 , p. 361, 1935) scri'e ch e l 'esci.ssione di fran1 111enti di prostata a SCQl)O b iop·t ico è rara rnent e pra Licat a . L' A. p·r opo11e di praticare sisten1ati c.an1en· te la Liél ì$Ìa per vi.a uretrale , n ei casi di diagnosi <lu·b ·b·i a, escidendo dei frarnm enti con rn1 u s un.10 sLrullle11to da elettroton1ia, di cui i )ele LLrodo attivo esci da invece di incider è e la co1Te1l te usata abbia ef retto p ·i ù di tagliare ch e di coagular e . l T ec11ic..;; : a11eslesia Jo111b·a re o sacr ale et an estesia n1ucosa d ell :uretr.a ; la vag·gi.o del la ,-esci ca con soluz. borica con ag·giunta di adrenalina e di soluz. citrato sodico 5 % per evitare la forni.azione di coag uli. Lo str\Jn1ento u sa lo .è l ~elet troton10 di Licl1tenb erg·-He·y~·alt, in cui l 'eletlrod o a tt ivo è costiLuito da un 'ari sa elittica che permette I:escissicrle dagli s Lrati profor1di. Cort un ·an sa di 4 r11n1. si otte11gono framrr1er.1ti l.argl1i 2-4 n1m., lung l1i 1-1 .X cm.; si p11ò gi11ngere in J)rofondi ·t à fin dove s i vu ole. Dopo l 'e~cissior1e si pon e p€r 24 or e un\ cat etere a JJ0r111a1Je11za, si pratica no lava,ggi vescicali eC·C . Emorragia scarsa; talora febb·r e f.a ciln1en le dor11i11abiile; mai compli cazioni • gra v1. ·· Controindicazioni: uretrit i purulente, prostati ti purule11Le, stenosi uretr ali , t um efazi oni d ella prostata tanto voluminose da in1pedire il passuggio del cis Loscopio. L 'A. h a praticato se11za incon,renienti 40 })iopsi.e, r iuscendo sen1pre a porre ]a diagnosi precis.a. I 1 • ·STEF A N INI. 1

1

MEDICINA SCIENTIFICA Diminuzione della emissione di calore nella scia· ti ca.

E. Edblor11 (l\.linis,clie ltVocliens . , 1935, n. 18) misura la quantità di calore irradiata d.a t u tto l 'arto inferiore, introduce11dolo in un cilindro metalli co, i11 cui si trova un t ern1ometro. La t emperatura viene letta quando il grado rag-

VA.RIA A quale età la produzione intellettuale è vera. mente originale~ E freque11Le ser1tir dire, a p·ropo si·~o delJ.a_ f.aco.Jt.à di produzione inere11te ad ogr1i scrr1;tore. ed arList.a : «a parLire d a 40 anr1i è trop po tardi )) op_tJuJ·e cc è d ai 35 ai 4U a11ni ch e il talento.. d ell uo1no fJorisre )> . Sul J ou.rrtal ucs Praiicien.s del 29 .g'iugno. 1 [;:::0 Geor ges 13on1tamour protesta contro queste a[fer11Lazio11i. La st oria de·ll 'arte e delle lettere è 11ie11a di ese1n1)1i c'h e din1ostran o come le più .g ra r1d1 O}Jere sia110 stat e pensate e com·p iu· le dopù i 4t> anr1i . Be11ar1 stesso affcrntava che è un errore lo . scr1v·cr e IJ1irr1a d ei ±0 a11ni. La J!iù bella tragedia di Sofocle è stat a da . lui ::;0riLta nella ,,ecclliaia. È a se,&sa11 La a11ni corr11)iuti c he Viet a r flugo Lia scri Lt.o lcl sua cc Lége11de d es Siècles », 111g·res l1a dipinto la cc tl1'anciulla alla Fonte n a 70 a nni , Verdi 11.a con1posto · con slanci o fino al s uo ull.i1no giorn o di vita ed è 111orto vecchio, \ :olLaire ~.Le~~ o ha sc riLto le sue n1i.gliori 011ere 1 i suo i ro111a11zi, qua11 cln ave,ra già da i)'arecc hi o passati i 65 a11ni. Ciò ch e consii.1ria lo scrittore , c iò ch e gli ir111>~di sce di rinnov·ar si , di passare dal romanzo a llJ sto ri.a , è, pu:t·troripo , l 'esser e troppo spesso , per r1ecessi Là dì \ ita, l o schiavo del pub b.Jico e d egli f:àitori, ch e- g·li chiedono soltanto· de Ila mercaJ1zia d a poter esitare fa cilmente : d 011de la neces!=dtà di riJJetrrsi cost.antement ç. , T 1~i1ì bei cervelli si atrofizzano a cruesto eserciz it) ed è q11esto cl1e rPndr illeg;ibili , da lln.n gel1erazjont all 'altra, qltei romanzi, cl1e }Jur· alla loro p ubblici.:lzione .a·ve1vano ottenuto tanto successo. Forse c~)nsiderundo il fatto che lo scrittoreescrcita u11 'arL6 r r1on un n1estiere ser vile, s i poi) co111prer• deTP. JJcrcJ1è Pgli possa con e.r\'are ri110 a 1r10Jt0 tardi le su e facoltà di ere.azion e e peri;.ino ri11novar··i ir1 quanto .a form.n e sfonc1n dcl su o µcì1 s ier o C:iò c h0, riurtronpo è triste è cb e la socielh .1LLurtle e quella rhe si ~ta n r e11'a r ann n rPncJe e renrlrrA sempre pii.lì difficile lil f rntic:t di ur..\ ~i 111il e indipendenza spiritual e G. LA C:A\' A.. 1

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IL POLICLINICO n

[ANNO

XLII,

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NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Per l'assistenza agli orfani dei medici morti in guerra. Sotlo la presidenza di S. E. il ten. g e11erale m edico Francesco Della Valle, si è riunito il Co111itato Nazionale per 1~assi·s lenza degli Orfani dci :i\1edici 1norli jn gu erra. Hanno p artecipato i rappresentanti d ella Sanità Pubblica pro·f. Ilvento, della Sanità Mn.rittirr1a gen. Falso, della Sanità Militare col . prof. Santamaria e d ell 'Opera Nazionale Assi te11za d egli Orfani di Guerra comm. Cesari . Il pre ident e all 'inizi o della seduta h a rievocato con nobili parole il sacr jficio e l 'eroismo d ella classe 1nedica jn guerra , ch e diede ben 400 1norti su l campo, occupando il secondo posto <1 'onore, dopo la Fa11teria, nella ·statistica di morte fra le varie Arn1i e Corpi del R. Esercito combattente. Il segr etario generale prof. Bocchetti ha illus trato i cr i leri ch e guidano l 'assistenza fli quest a particolare categoria di Orfa11i, a cui provvede l 'intera classe i11edica. Sinora sono s ta ti assistiti con horse di s tudio ben 90 Orfani, di cui già •37 sono laureati o diplomati o ufficiali nel R. E·sercito, 1nen tre gli .altri sono quasi tutti iscritti alle f{. UniYer si Là li el Regno. Sono s tate con cesse d al Comi lato per l 'a11no 1935 altr e 52 borse di studio da L. 2000, L.. 1500 e L. 1000 ciascuna e qu attro su ssidi da L. 500 ciascuno. Og11i orfan o è segulto dal Comi tato ste-sso, p er ch è sia facilitata l 'ardua fatica d ella Yila senza la guida e l'aiuto del proprio genitore. S. E. il ge11erale Della Valle ha chiuso la seduta con p a.role di viva clevozione al Regin1e, ch e h a su scitalo n ella Nazione un rinnovato sen so di alta e vibrante solidariet à per tutta la cl asse degli orfani di gu e·r ra e p er quanti tutto sacrificar on o per la g·ri:indezza della nostra Patria .

Per la eliminazione del c11mulo deg·li incnri chi tra i anitari. La Confederazion e fascista d ei profe·ssionisti e degli artisti comunica ch e il Ministero degli Interni, accogliendo i voti d el Sindacato nazionale fascista dei m edici, te11d en ti ad ottenere la adozion e di misure per le quali p ossa 1n qualch e morlo essere risolto il problem a dell a disoccupazione n ella calegoria, e particolarmente l a eliminazio11e del cumulo degli incarichi retribuiti tra i sar1itari - tra coloro, sopra tutto , ch e occupa110 posti i11 pianta stabile pre·sso le pubbliche am111inistr azio11i - ha pregato con apposita circolare le LL. T~E. i Prefe tti di prender e le disposizioni n ecessarie al raggiungin1en lo clello scopo nell 'an1bi1.o delle rispettive giurisdizioni. In base a detta circolare, ch e tiene opportuno conto delle indispensabili eccezioni e limitazioni, i Prefetti sono stati invitati a rivolgere premure agli Er1ti autarchici dipendenti, alle isti luzio11i di beneficie11za e di a·ssis te11za e a lutte le associa-

zioni ed enli assistenziali sanitari, esistenti in provincia, perchè, aderendo al generale indirizzo poJitico d el Regime, esarnini t10 la opportunità di revocare gli incarichi retribuiti, eventualmente affidati a sanitari g ià provvisti d i un assegno fisso, adeguato alle necessità della loro famiglia, ripart endo equamente gli incarichi s les·si Lra i sanitari cl1e ritraggono scarsi guadagni dalla loro attività professionale e non abbiano occupazioni remunerative.

Sindacato Medico d.i Palermo. Il Direttorio· del Sindacato Medico della Provincia di Palermo ha deliberato di dispensare gli iscritti al Sindacato, ricl1iamati alle armi p er mobilitazione, d al pagan1ento d ella tessera e dei contributi associativi. Il Direttorio del Sindacato , accogliendo poi una a11aloga richiesta di medici n eo-iaureati, con siderate le particolari difficoltà econo1niche che attraYersa la clas·se medica, d elibera di concedere ai 1nedici, per i primi 4 anni dopo la laurea, la rid u zio·n e d el 50 p er cento sulla q11ota d el contributo sindacale associativo . Simile deliberazio11e venne g-ià adottata, fino da parecchi m esi fa , dal Direttorio rlel Si11dacato di ~1ilano.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

Concorsi sanitari delle RR. Prefetture.

Nella impossibilità cli riporlare, anche iil s u11to, noLizie di tutti i bandi d i concorso, ci limitiamo a )ndicare alcune scade11ze : Avellino 22 a_gosto; Ben evento 25 agosto; Grosseto, ~avia 27 agosto; Avel!ino, Ragusa 29 agosto ; Bologna, Cremona, Grosseto, Milano 30 agosto; Alessandria .A.quila, Brescia, Cal tanissetta, Catanzaro, Cuneo, Ferrara, Frosinone, La Spezia, ·Li ttoria, Massa, Macerata, Napoli, Nuoro, P escara, Piacenza, Pisa, P jstoia, Pola, Potenza, Ravenna, Rieti, Roma, Sal erno, Siracusa, Sondrio, Teramo, Terni , Torino, Trapani, Treviso, Venezia, Vercelli, Vero·n a 31 agosto; Chieti, Foggia, Sassari 15 settembre; Aosta 1 ottobre; Bolzano 10 o t tobre. Per Udine proroga rl al 10 agos lo al 10 sette1nbre (ore 18). ANNONF. VENETO ( T' enezia) . - Posto di medico co11dotto. Stipendio annuo L. 8500. lnde11nilà per rrJezzo di trasporto da L. 1000 a L. 4000, seco11do che ·sia la ])ic icletta, motocicletta od automobile. (~aro viveri come per legge. Limite di età anni 35 salvo ecc. di legge. Scadenza 31 agosto 1935.

i Ponli.

~

A tutto il 24 agosto p . v. è aperto il con corso per titoli ad un posto di assisterl le medico chiru~go coli 'annuo s tipendio lordo di L. 8000. La 110~1na è per un b iennio rico·n fermabile per un altro b1e.nnio. Richiedere avviso di concorso alla Segreteria. .A.REZZO.

Ospedale S. Mar.i a SO[J l'a

BAZZANO. -

(Vedere

BOLOGNA) .


.tANNO XLII, NUl\i . 32J

SEZIONE PRATICA

BoLOGNA. Consorzi o Provin ci ale _4 n titu b er colar e. - Posto di Medico Dirigente d elle Sezioni Disp en .sariali di Bazzan o, Budrio, Imola, Minerbio, S . Giovanni in P er sice to, Lojan o e Ver gato (Bologn a). Con cor so con scad en za alle ore 18 d el giorno 25 ottobre 1935-XIII. Stipe11dio p er l e sezioni di prima ca tegori a (Bazzan o, Budrio, Imola, Minerbio e .sa~ Giovanni in Per siceto) L . 5000 lorde; p er l e sez1on1 di seconda cat egoria (Lojano e Ver gato) L . 3000 lorde, con tre aumenti quinquennali dP,l d ecimo, .sogget t i alle t rattenute e riduzioni di l egge. Età m assima anni 40, s . e . 1. Documenti di rito. Per maggiori schiarimenti rivolgersi alla Segr et eria ..del Con·sorzi o Provinci ale An litubercol ar e- (con sed e presso l 'Amminis lrazione Provinciale), Bolog·n a. BoRGOSESIA (Ve r celli). P osto di primario di m edicina e Diretlor e Sanitario d el locale Osp ed ale. Le do m ande di p artecipazion e al con corso, i11 car ta J a bollo da L . 4 e correcl ate d ai n ecessari d-oèu men.t i , rlovranno p er Yenire alla Segret eria d el :Pio Istit u to entro il 31 agosto 1935. P er ulteriori 111formazioni riYolger si alla Segr eteria d ell 'Osp e-O ale. Bn 1Nnrs l~· P os to cii Coadiutor e d ell a Sez1on e Medico-lVIicr og rafi ca del Lal)oratorio Provinciale ·d 'Igie11e e Pro.fi lassi . S tipendio annuo L. 13. 700, oltre gli aum enti })eriodici di L . 700, L. 800, L . 900, al.lo sca<l er e d el primo, second o e t er zo ·quarlriennio, più L . 3200 pel servizio attivo . Sca-Oen za 20 agos to 1935 . BUDRIO. - (Vedere BOLOGNA) . CAl\IIPOJ..ONGO MAGGIORE ( ~·e r1ezia) . - P osto d i m edico condotto. Slipendio annuo L . 9000. Indennità p er Jnezzi di trasp or to d~ ~· 1000 a L . 400~, ·secondo ch e questo sia l a b1c1cletta, la m otoc1·cletta o l 'auto m obile. Caro viveri com e p er l egge. Limiti di et à an ni 35 s. e. di 1. Scaden za 31 ago·stc 1935. CASTELVETI\ANO. - (Vr.d er e TRAPANI}. CoNA (Ve n ezi a) . Posto cli ~ edico concl o.tto: ,Stipendio annuo L . 9000. Indennità p er m ezzi d 1 trasp orto d a L . 1000 a L . 4000 (sec.ond o ch e si.a obicicletta molocicl et ta od automobile) . Car o v1veri come' p er legge. Lirr1iti di età a11ni 35 salvo -ecc . di l egge. Scade11za 31 ag·ost o 1935. FAVARA (Ag rigernto). - P ost o di m edico· con dott o. St ipe ndio annuo L . 8000, oltre quat t r o aum enti quadriennali del d ecimo. Limiti cli età anni .32 s. ec. d i l egge. Scaden za 31 agosto 1935. F osse (Venezia) . - Posto d i n1erlico con dotto. .Stipen dio annltO L . 8500. Inden n ità mezzi t r asp or t o da L·. iOOO a L. 4000 (secondo se con bici clet ta, -con m otociclett a o son autom obile) e car o viveri come p er l egge. Li1n iti di età anni 35 ·s. e. di l. Scad en za 31 agos lo 1935. l l\i OLA. - (Veder e BOLOGNA). LOJ\NO. _,. (Ved er e BoLOGNA) . LuccA. RR . Spedali erl Osp izi. - Specialista p ediatra-Dire ttor e San] I ario del Brefotrofi o. Stipen dio annuo L . GOOO. Et~ mél ssjrna an11 i 40 salvo -eccezioni . Aiuti ed Assist en t i Univer sita ri effettivi fino anni 45 ('sal vo eccezioni) . Tassa L . 50 . Scad e11za 30 settembre 1935-XIII . MARSALA. - (Veder e 1·nAPANI). Dal~IELITO PORTO SALVO (R eggi o Calab r ia). . assil 'O ped ale P rovinciale « Gar ibald i » cercasi

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stente con addestram ento op er a torio p er il servizio di urgen za. Inviar e d om anda e titoli . MEOLO (Ven ezia) . - P osto d i n1edico con dotto . Slipen d io annuo L. 8500 . Inden n ità p er 111ezzi d i t r asp orto da L. 1000 a L . 4000 (secon do se con bi~ cicletta, con m otociclett a o con au tom obiJ e). Li1niti di elà an11i 35 s. e. di 1. Scaden za 31 agosto 1935. MINERBIO. -

(Ved er e BOLOGNA).

Moi'iTEBELLUNA (Trevi so) . Osp edale Civile « Carr etta n. - Scad. 14 setL. ; ch irurgo aiuto e chirurgo é'ssistente; stipendi r isp e1t . L . 7340 e L . 7000, non au mentabili ; p artecipaz.; allog·g-io. Età lirn ite 30 an n i. Tassa L.. 25, 10. Ri Yolgersi alla Segret eria. MONTEVAGO (A grigento) . - Posto di inedi co condotto. Stipe11dio annuo L . 10.000, oltre 4 aumenti q u adrienn3.l i d el deci1no. Lim i li di et à anni 32 s. e. di 1. Scad en za 31 agost o 1935. NuoR1>. R. Pref ettur a. - Scad . 31 agosto; assis ten te n eJ reparto m edico-micr ografico e assist ent e riel r ep arto chin1i co del Labor a Lorio provinciale d'igien e e profilas·si; ti loli ecl esam1 ; stip. L . 12. 000 ; ]nden n . ser v. att . L . 2000. Ch1ed er e an n u n zio. PORTOGRUARO ( fi enezia; . - Pos lo di i11edico con d otto . Stipendio annuo L . 8000 . Indennità per 111ezzi di trasp orto d a L . 1000 a L. 4000 (secondo e con J)icicletta, con 1notocicl e lta o con automo1)ile) ~ car o viveri come p er leg·g·e. Lin1iti di età nnni 35 s. e. di 1. Scaùen za 31 agosto 1935. ROMA . Oper a Naz. M at er nità ed Infanzia. L 'Oper:i n azional e p er la J>r otezion e d ella m ater Jìità e del! 'infanzia h a b andito, t r a altri, j seg u enti con cor si d'impiego presso i pr oprii Uffici cenlrali : 1) Per ti toli: un p osto di capo d ella Division e assislen za igienico-sanitaria in p r ova (g1·uppo A, g·r ad o VI) . 2) P er titoli e p er esami : un p o to di segrelario sanitario in prova (gru ppo A, grado XI). Il t ermine per l a presentazione dell e dom ande ·~cade il 30 agos lo . Per informazion i e il ri l.iro dei b ar1di ri volger si nJla Direzione Gen er al e clell 'O])er a , i11 Rom a , piazza Adriar1a 20. SAN GrovA1'iNI IN PERSlCETO. - (Ved ere BOLOGNA). s. MAHGHERITA BELICE (.4.g r ige n lo) . - ~osto di Jnedico condott o. Stipen dio an11u o L. 9000, oltre 4 aumen ti quadriennali d el decir110. Lim iti d i e tà 02 an 11i s. c. di l . Scade11za 31 agosto 1935. ,SAN PIETRO IN VOLTA ( T'enezia) . - Post o di n1edico condotto . Stipendio an nuo L . 8500. I nden11ità pfr 111ezzi di trasp or to da L . 1000 a L. 4000 (secondo se con bicicletta, con i11o tocicl ett a o. C?~ au tom obile) e caro viveri come per legge. L11n1t1 di età a11n i 35 s. e. di 1. Scaden za 31 agos to 1935. TRAPANI. Conso r zio P r ovinciale Antitubercolare. - P er titoli ed esami , con cor so ai posti d i aiu to n1 edico del Disp en sario Provinciale e d i Direttor~ d elle ,Sezioni dispen sariali di Cast el vetrano e d1 Mar sala. Per aiuto m edico del Disp en sario Provinciale ~ i Trap ani, stipen dio lo rd o L. 11 .500 escll1 se le rid u zioni d i cui ai kR. DD. 20-11-1930 N. 1291 e 14-4-1934 N. 561. Et à massima anni 40. Scadenza l~ settembre 1935. Per direttori d el1 e Sezioni d ispe11saria1i <li Mélrsa Ja e d i Castelvet ran o, stipendio Jorrlo L . 9500


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[ANNO XLII, NUì\f. 32]

e< IL POL JCLl N I (;O »

~sclu se

le riòuzioni co111 e sopra. Età massima an.n 1 40. Scade11za 18 setternbre 1935. Per ulteriori chiarimenti rivolgersi alla ,Segre·teria del Consorzio a Trapani. VERGATO. - (Vedere B ·OLOGNA) . BonnfGRF.RA-SAN REMO, cedesi avviata pru ljca 1nedica , prelievo impia11li lnoderni, eve11tualmente a11parecchi, mobilia ecc., cau sa tra.sferirn en lo fuori provincia. Miti pretese. Scrivere Do tl. Cav . G. Piazza, Bordighera. NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE'.

Al prof. Gustavo Pi i tnl uga è s tata solenn en1ente co11ferit a la n omina onor aria di professore d 'istologi a dall 'Tj niver sità nazionale di Messico, ove egli er a stato i11vitato a t e11ere d elle co11ferenze. Il prof. Alberto Baraldi è no111inato t itol are di clinica chirurgica alla 11,acoltà di m edicina di Rosario (Argenti11a). Il dott. Adolfo Dr Sa11cti s è nominato direttore dell 'Istituto p ediatrico e d el] 'Ospedale post-universi t ario· della Scuola Medica dell 'U11i Yer sità Columbia a Ne'v York. La Cancelleria federale germ anica h a conferito la 1ned::iglia Goethe ad Arthur Meyer , dottore honoris causa in scien ze ed in medicin3., con·sjglier e aulico, propriet ario della Casa Editrice An1brosius Barth di Lipsia, in occasione del suo 70° co1npleanr10 , i11 riconoscimento delle Slle ben emer enze verso l 'editoria scien tifica . Il prof. Augusto D·l1crey è non1inato con1mendalore nell 'Orcii11e della Coro11a d 'Italia. Rallegra1nenti . J\ll a Facoltà medica di Marsiglia sono n ominati: jl do tt. Niou g·es professore di patolog·ia gen erale e d i p a lologia d elle n1alattje intern e; il dott. Cassoute profef.sore di l)e<ii atrja .

Utilissimo ad ogni Medico:

Il Diritto Pubblico Sanitario Pcrio<lico m c nsile di leg islazione e gi uris1)rudenza Dire ttori : On. dnl l . Aristide Ca rape Ile, Consigl·iere di Stato . A vv. Giovanni Selvaggi, Esercc11 le i u Cassazione. Editori Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero ì (Luglio 19351 contiene :

,_!\. CARAPFJ. .Lr·: : La motivazione

g~teri~n

iae Ile de·

NOTIZIE

DIVERSE

La difesa sanitaria in Colonia. Il bilan cio di questi pochi mesi, dell 'opera e dei provvedin1enti sanitari nelle nostre colonie dell 't\frica Orientale; è r a1J11r ese11tato da un impo11ente con1plesso di attività . Da un a s1)edali tà di soli quattrocer1to letti si è saliti a -ve11Li1n ila letti , tremila per la Somalia e diciasselle1n ila per l 'Eritrea. Ai provveclimenti rli dife·sa della salute d ella truppa si è aggiunta In tutela di venticinquerr1i l~ operai. Fra i duen1ila. oper ai rimpatriati un centinaio di mala ti erano st ati colpiti da ri~adute di mal~_ria, co1~lratta J~elJ a loro sefle originaria; sei da c11 sse11 ler1 a anLebtca; uno da febbre rjcorrenle. . Più difficile è stata l 'opera pP.r fror1tp,o-giare e 0 vincere le malattie epider11iche. N·e ~ ina~zo ~i guest 'an110 1'Erilrea fu colpita da pochi ca·s1 - in tutto ventidue - · di vaiuolo importato dall 'Arabia e d all 'Abissin ia. L 'ultjmo ' caso si m anjfestò il 4 aprile in un indig·eno. Così corne in Somalia, anch e in Eritrea la ~battaglia civile fl t vinta. Gli amm alati gu arirono tutti e ogo"i nelle due Colonie, Jlon è segnalato nemmeno ~~ caso di Yui11olo.. Vi f::ono st ati <lue i11ilioni di vaccinazioni contro il vaiuolo in quattro mesi sui so~d ati 1J~f tropolita11i, sull e truppe indigene, suiZl1 opera1, sulle do11ne e Slli ba111binj delle due Colonie. Contro . il tifo è s tata vaccinata la sola truppa. Per co11s1glio <lel sen. Castell ani, si vanno compiendo anche le vaccinazioni con tro Ja febbre tifoide. In tutt'e due le Colonie n on vi sono st ati riel n1aggiò,. che tre soli casi di febbre tifoide: tutt'e tre guariti . lrnportati dall'Abissinia, si sono sviluppati in Eritrea novanta; casi di m enir1gite, t11l ti brillant e1nente gu ariti. U11a poter1te orgar1izzazione è stata quella messa ir1 opera per la lotta contro la n1alaria n elle poch e zone ove essa è identificata. (Gl1jnda, Bare~lù, ·r essenei, \ 7all e del Dogali). Fra truppe, operai e indige11i si sono avuti solo 20() casi di malaria (incllrsi ql1elli ch e provenivanoclall 'ILaiia) e t11tti so110 s lati 111irabiln1ent e curati. I sei colpiti di febbre ricorrente so110 oggi tutti gu ariti. Erano quelli che viYevano nella baia di· Assab. Nove casi di feb bre ricorren te sono scoppiati per provenien ze daJl 'Abissinia. Tu l t i e nove· hanno ogg·i r ecu perato l a loro salute. 'f u tto ciò senza aggiu11gere le cur e preventive e l a profilas·si contro le m a]attie vener ee. 1

liberazioni di dimissione dei sanitari per fine del periodo di prova.

10° Congresso internazionale di storia della me·

Rassegna di giur1spruden• a : Condizioni subiettive per l 'a.,sunzi.onA d i f u ni'.ion i p·u.bbliche; indagin i dirette; li-

È indetto a Madrid dal 23 al. 29 setten1bre, -sotto

bera decenza. - Servi -io pubblico o d i puhblica necessità; ricovero di a liena.ti nei lu,o·g hi di cura; interruzione. - Con corsi per singole 0ondotte comunali ; nonme rupplicaibili . - Con1qorso; servizio militare; criteri d i graduazione dei t itoli. - Concorso; 'Pr ocedim ento. - Casa di cura: infrazione ineGistente. - Igiene degli alimenti; latte. Leggi e Atti del Governo : Regol a,mento dei concor si a posti di sanitari a ddetti ai ser'Vizi dei comun i e delle provincie.

Prezzo d el sudrlet to numero se p;ira to L. 5 N. B. - J,'nhho namento ai dodici Numeri del 1935 costa L. 3 6. ma a~li a ssociati al u Policlinico 11 è concesso pe r sole L. 3 O, che vanno inviate, mediante Vaglia Poetale o Bancario, a ll'Amministrazione del u Diritto P11hhlico ~anitario.. (Editori Fratelli Pozzi). Via Si· st tu a 14 . ltom:".

dicina. gli au spici della Società Inter11azionale di 1St oria della Medicina, presiedu ta dal prof. D. Giordano. Il presiden te del Cor11itato or ganizzatore, prof. Gregorio l\il arafion e il segretario generale, prof. Francesca Oliver, coa~lj uvati <ia altri professori dell 'U11iver sità di Madrid., aYendo otte11ut o sotto l 'appoggio dcl Governo Spag11uolo e dello stesso Presidente dellil Repubblica Spagnuola S. E. Alcalà Zamora, hanno potuto organizzare co1l grande vastità di concetti e di mezzi questo decimo Congr e&·so internazionale 1nedico storico, che fa seguiton quelli di Anver sa, Parigi, Bruxelles, Londra, J,eida, Ginevra , Oslo, Roma, Buca1est. Insig11i personalità di tutte le Nazio11i civilì han-


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NUi\I .

SEZIONE PRATlCA

n o gjà acte rj lo; e va seg·n cd cl lo ch e i11 un volun1etto illus trativo d ella organizzazione attuale e del programma del Congresso - volu111etto diram ato a lutti i cultori f}i toria d ella m ed iri11a 11 el in ondo - è vrem esso un invi lo redatto anche i11 lfng ua latina. In ques lo a1)p ello « Doctoribus Medicis lJ11iversis », si fa presente l 'imporlanza d ella s lori3 della Medicin a e sj offre l 'ospitalilà più corciiale a tutti i cui Lori di e·ssa. cc Hispania offer l se vo})is ainicarrt d omun1 ... l 'e rra h aec est ubi venus tissi111 a latinitas floret .. . ». Il Govern() ilalia110 fasci sta è stato il primo ad aderire ufficialment e. l~ra i relatori e g·l 'isc1itti p er comunicazioni figura110 gl 'italiani Giordano, Capparoni , Castiglioni, Bazzocchi, Putti , .Picci11ini , Serono, Nardi, L.em bo, 'f anfani, Viana ed altri. Indubbiamente 1noltissirni m edici italiani parteciperanno a questo Congresso, ch e offre anche una serie di fes teggiamenti, magnifiche gile ecc. P er ogni ulterior e schiarime1tlo ·seri' ere alla <( Segreteria Generale d el X Congresso Internazionale Stori a della ~Iedicina », Calle de Arrieta 12 Madrid, Spagna. · ' lnler an1en te con s3.cr ato al Congres·so è cc El Siglo !v[édico » d el 27 luglio : un ricco fascicolo COJ)iosamente illustrato (richiederlo alla sede, Serrano IL 58, Madrid).

Il Convegno talassoterapico. Si è svolte, :1 Rin1ini l 'annunziato Convegno t alassoterapico p er lo s tudio dei problemi iner enti alle Colonie, marine. Il Convegno è stato organizzato dal Cenlro di s tudi talassoterapici di Rimini, sotto g·li auspici del Direltorio nazio1t3.le del P ar tito. L 'intervento di medici d a ogni p ar te d 'Itali a è stato notevolissimo e il Convegno, so tto l ct presidenz l del p'tof. Donato .. Ottole11ghi , h a avuto un successo p J.rticolare, p er ch è le co1nunicazioni e l e r elazio1ti svolte han110 dimostrato la grande impor ta nza scienlifica e pratj ca dell 'attività sa11i tarj a El assisten zial e in favoré delle g iovani generazjoi1i, :r;er il j>olenzi an1ento d 'una delle più b enefich e istituzioni d el Reg-im e . Il convegno si è concluso il 28 lug·lio.

Corsi di pueric11ltura per 111edici e levatrici. A cura dell'Opera Nazionale l\1aterni là ed I11fanzia si svolg·erà presso l a R. Cli1ìica Pediatrica Universitaria di Nap oli, nel p eriocio clJ.l 30 se ttembre al 31 ottobre c. a., un corso di puericultura pre-n a lale ~ !)OSt-natale per n1edici e n ello st esso periodo presso la R. Clinica Ostetrica Universitaria di Napoli un corso di puericultura pre11atale e pos t-na t ai e per leYa trici. I inedici e Je leva trici ch e inlenct ono frequentare detti cors i dov r anno farne dom and a in carta legale alla Feder azione Provinciale dell 'O. N. M. I . (piazza S. l\llaria la Nova 44) no11 più t ardi del 20 sellembre p. v. u11e11do alla domancta i 111edici un certificato di l aur ea e ricevuta d el Banco di Boma Sede di Napoli , co111provante il versan1ento di L. 50 per t 1ssa 1i iscrizione, e le le a lrici u11 certifir.atc» di diplo1na e ricevuta dello st esso Banco ~omprovan l e il ver san1enl o di L. 30. p er lassa di iscrizione. Nessn n 'al tra lassa ò oYrà es·sere pagata. Ai pri1ni òue class ifj ra ti 3gli esa111i di og11] corso sarà assegnalo rispetlivan1ente un premio di lire 300 e u11 pre n1io <ii L. 200. Sono s ta ti istituiti an ch e per ciascun cor o n. 8 1

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premi (4 d a L. 300 o 4 da L . 200) da a·ssegnarsi esclusivam ent e, sempre in ordine di inerito, a medici e levatrici di Comuni rurali.

All'ospedale per bambini di Ancona. . Il 7 luglio S. A. R. il Principe di Pi en1onle ha ir! a~gt~ra lo la nuova sed e d el] 'Ospedale per Bam})1n1 ~11 Ar1co.na, Ist.ilulo P ediatrico ed Or topedico a.n~pl1alo e r1co·stru1lo COI\ 111oder11i criteri in poSJz1on e m ollo salubre }Jresso la sponda rocciosa d el 1nare. Acco1npag·11ato d.al PrPfe t lo con1m. Catalano S. A. l{. 11a visitato min u larn c11 le l 'Istituto fer~ rr1andosi presso og ni ricovera' ~o e jnteressa~dosi ~l~ lutl~ i reparti; da. ultin10 si è compiaciuto con il pre~ 1 dente rag. G1an11azzi e co l dirett ore prof. Cau cc1 - p er i ~enefal lorj e i sa11itarj - per l 'oper~ degna compiuta e }Jtr la p erfe tt a or 0o-anizzazione del ·ser vizio. L 'O&pedal e, costruito ab iln1ente in m odo d a offrire ai ricover atj il n1assjmo cl 'esposizione solare è costituì to d 'un Rep ar to Peciifl lrico ed un Repar~ to Chirurgico e Ortopecljco , perfettamente attrezzati; è corredato d i g·abi11etti per analisi mediche, per r adiologia, p er fisioterapia; ha pad iglioni d 'isol~men to p er mala l l ie co11 tagiose; ed h a u 11a capj enza c0n1plessiva di 100-130 Jetli. Degn o di rilievo è lo sviluppo della Sezione Ortopedica, ch e si d e<lica precjpuamente a curare quei ba1JJbi11i deformi e n1i11orali dell 'app ar ato locomot ore ch e tutt 'ora restarto abbJ.J1ùonati (per p overtà 0d ignorar1za) ·sp ecie 11e11e can1p ag11 e e nei piccoli centri :iella JJr oYinci a. L 'l s li tuzion e ben efica, in J)erfet ta sintonia co11 l '01Jer a Nazionale Mat eruil à ecl 111Ianzi a4, sta svolgeitdo in m odo en co111iabile quest 'opera di bouifica un1ana a benefizio delle t en ere gen er azioni e l 'Augusla presenza del Principe ha m eri tevolmen le solennizza lo l 'incren1entò dell 'Istituto.

.I sanatori Agnelli. Con a lto di donazione, fir111alo il 1° agosto a 1·ori no, presso la Direzion e ron1 parli1nenlale p er il l->ien1onte e la Liguri a rl ell 'Js ti1l1to nazior1ale fa·sç ista della J)reviclenza soci ale, il se11. Giovanni Agnelli h a donato all 'l s lilt1 l o s tesso i Sa11a1ori Agnelli , ch e egli aveva mes. o a disposjzio1le di S. E il Capo d el GoYeTno. Il Dl.1cr l1a accet ta lo e '5anz jonalo ] 'in izia ti va del sen . Agnelli, a sseg11a11cl o l 'in111011cnle com1)leso d ei Sanatori di Vall e Chi sone all 'Is lituto ~azio­ Iiale F asci·s la della Previd enza ocjale. In tale modo il Capo h a Yoluto assicurare la perfe lla conti11uità rlella i)en efica azio11e si no acl ora .. Yolta nell a lott a e nellél. preYidenza della tuber colosi ed ha da to una 11u ova eYid ente prova d ell 'attenzione Yigile con ~11 i }~gli si preoccl1pa della salute e del! ·assist enza delle cl assi OJ)eraie.

Terme per lavoratori n Fratta. Il Capo del Governo, prAse11ti I 'ori. Biagi , il 1->rofetto, il Segretario fecleralr:>, l '011. l\1ore11i, i dirigenti d ell 'Istituto nazionale fa sri ta ctell a Prevjcienza Sociale ed al tre autori là, h a i11:-.ugt1rato il 25 l11g1io lo ·st ab il imen to tern1e rlei la' orat ori cos l ruilo d al detto Is tituto i n localit à Frat ta. comu11e di Bertinoro, per g:i OJ)Prai a . icurati con tro l 'invalidilà e vecchi Jia ave11 li for111 e n1orbo e. Il Duce ha visitato 111inu lan1enle il Ya lo 111 orlernissimo fabbricato, arcol lo da l11a11ife la1,io11i di giu-


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JL POLICLINrco ))

bilo da parte delle sessanta operaie del primo turr10 ricoverate da pocl1i g iorni. Accompagnato d all 'on. Biagi, si recava poi a visitare, a Forlì, i lavori del costruendo palazzo d ell 'Istituto Fascista di Previdenza Sociale in corso , .. ittorio Emanuele. Raggiung eva quindi l'a località ' ' ecchiazzano ove sorgono l'Osp edale sanatoriale e il Sanat orio per bimbi del detto Istituto, opere ormai ultimale e fra le pii1 vaste e perfette del Regime.

Benemerenze di medici e funzio·nari di Sanità nelle Colonie. Nelle r ecenti concessioni <li medaglie di bene1nerenza e di merito alla Sa11ità Pubblica ben 46 . r1compen&e son0 s late asseg11ate a m edici' e f1111zionari d elle Colonie. ,S . E. Les~ona , nel co11segnare le m edaglie ste·.;se concesse ad alcuni funzionari del ~Iinistero, ha esaltato l 'oper.i dei 1nedici in Colonia, rivolgendo commosse espressioni alla memoria del dott. Francesco Carot enuto, dell 'insegnante elementare Li110 Nicolelti, decorati di medaglia d 'oro, e dell 'infermiere incligeno Iaia Ben Issa, òecorato <li medaglia d 'argento. Ha m e·sso in rilievo le ricompen se concesse al personale indige110 , ch e forni scono da un lato la prova chiara e tangibile del n1odo con cui l'Italia fascista vigila, riconosce e premia le virtù rli tutti i suoi figli, mentre dall'altro costituiscono la dimostrazione più nobile d el risveglio di una coscienza sanitaria indigena scaturi la dalla bon{à ~ dall'umanità dei nostri metodi di civilizzazione coloniale.

Nuovi periodici. La nuova rivista (( Tecnica osp edaliera » diretta clal proi. Nicola Sforza, intende prospetta~e i progressi che ven gono incessanten1ente compiuti nella ~cienza e nella tecnica degli ospedali, a cui notor1aln1ente fanno capo attività varie: edilizia, organizzazione sanitaria e am1ni11istrazione cfa·scuna delle quali presuppone la conoscenza 'g enerale delle altre, perchè possa raggiunger si una piena efficienza. Il primo numero d el periodico, presentato da E. Ligorio, reca una serie di lavori dovuti a studiosi e tecnici specializzati : gli architetli Marcovigi e Rossi , i sanitari Rosaura Fambi D 'A' lessandro, Attilj , gli ammini·stratori Malinverni e Fais; è integrato da u,na interessante cronaca; è rjcca1ne11 te illustrato. Gli uffici del periodico h ann o sed e in Roma, via Ludovisi 16; l 'abboname11to (ad un volume) importa L. 50 per l'Italia, L. 60 per l 'estero. Cordiali auguri .

Azioni giudiziarie. La dott.a Sara Blass di Parigi era stata assunta presso il dh;pensario municipale di un comune Athi l\1ons, e, dopo un anno, licen ziata con preav~ viso di set.te giorni ; stimando ingiustifica.t o il licen ziamento, i:1.lla chiese t1n 'indennità di 20.500 franchi ; poich è il Comune non rispose, la Blas·s si è rivolta al Consiglio di Stato, portando la richiesta a 45.000 franchi. Il Con siglio le ha dato ragion e. ma 11a ridotto l'importo d ell 'i11denni tà a 5000 franchi. La Co rl ~ di Ca·ssazione ha accolto un ricor so del chimico d ott . Paolo Lazzarini, direttore d el Laboratorio Farmaceutico Vero11ese, il quale er a. stato condannato in Tribunale ad un anno e due mesi

[ANNO XLII, NuM. 32J

di r eclusione per co111mercio cli stupefacenti sen~ tenza par~ialmente r.ifor111ata dalla Corte 'd 'Ap-· pello tl1 ì\tfil ano, ch e riduceva la pena ad un anno avendo escluso l 'ag·gravante della continuazione: La causa è ora rinYia la ad altra sezio11e della Corte· d 'Appello di Milano.

Un po' dovunque. Il 30 luglio ·so·n o partiti da ~rato per l'Africa. Orientale 150 militari di Sanità appartenenti a, quel Presiclio , fatti seg·no a nu111erose manifesta-· zioni di simpatia. Il 31 lug lio sono p artiti da Bologna due ospedali da canrpo con due ufficiali e 150 soldati tutti volontari della sesta compag11ia di sanità diretti al concentramento di Napoli e destinati all 'Africétl Orientale. 'fre medici ca11ad esi, i dottori proff. Harry Hobbs, E. F. 1Stevvard, Ed''" lrd Sinclair, hanno· inoltrato domanda al l\1inis tero della Guerra d 'Italia per essere arruolali come voìontari nel corpo. sanitario italiano in l~rilrea o in So1nalia. I tre sanitari furono ufficiali medici n el corpo di spedizione canadese in Francia durante la guerra eu ropea. La Giuria d ell 'J~·spo sizione Internazionale e Universale di Bruxelles, 11a deliberato di conferire al-· i ·opera Nazionale ~Iat ernità ed Infanzia il Gran Premio della speciale caleg·oria per la interessante· f\1ostra, nel Padiglione del Littorio, relativa alla-. sua attività. In occasione dell 'ìnaugurazione della prima, campagna antitubercolare nella Repubblica Argentina, la Federazio·I lé Ilaliana Nazionale Fascista. per la Lotta contro la tubercolosi, è stata invitata ad esporr e in una conferenza alla radio lo stat0i attuale della 1otta anti tubercolare in Italia. La sera del 26 luglio pertanto alla s tazion e dell 'Italo Radio in collegamento con tutte le stazioni argentine. l 'on. Biagi, pre·sider1te clell 'Is lituto Nazionale J<,ascista della Previd enza Sociale, ha illustrato tutta la vasta azio11e p1 eventiva e r epressiva attuata dal Regime F ascis ta in tale campo. Prima di lasciare l 'Italia l 'accademico brasiliar10 .i\.loysio De Castro h a espresso la su a. viva ammir azione per il popolo italiano e per il Regime. Il 4 luglio il sen. Borletti , Ambasciator e d 'Italiai a Parigi , presidente del <l Cornitato Francia-Italia », Yolle offrire un t è alla Sezione Medica del « Comité France Italie », nei giardini del « Petit Palais ». Er.l circond a lo da personalità italiane eintervennero all a ri11nio11e molle personali_tà della:i -rnedicina francese, lra cui il decano Roussy, iJ :proff. Achard, Hartmann, Cunéo, ,S ergent, Dartig i1es e molti altri , accompagnati dalle loro Signore. Parlò il prof. Cunéo; poi il conservatore det « Petit P alais » si compiacque di accompagnare ii medici n el1 a visita al! 'Esposizione d'arte italiana. La 5a C:ortferenza d ell '_.i\.ssociazione internaz. di pediatria J)Teventiva (Sezione Medica dell'UnioneIn ternaz. di soccorso ai bambini) avrà luogo il 20 e il 2 l settembre a Basilea, sol to la presidenza del prof. vVieland. 'Iemj: Misure per evitare i contagi in t erni ed e t erni n ei ped ocomi; Prevenzioneclella tubercolosi n ella scuola. I medici possonoi~criv ersi presso la segreteria d ell 'A. I. P. P., rue LéYrier 15, Ge11ève, 'vizzcra.


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SEZIONE PRATICA

Il 31° Congresso d E:lla Socie là IL. di laringologia , otologia e rinologia avrà luogo in Bologna dal 20 al 22 ottobre. 'f ema: « J_,e petrositi », relatori i proff. G. Merelli e S. Traina. La Società belga d 'o~Lalmologia organizza una riunion e s traordi11aria a Bruxelles durante l 'E·sposizione mondiale, p er i giorni 21 e 22 sel tembre, e invita ad essa tutti gli oftalmologi. Temi : La fisiopa tologia dell e nefriti; Complicazioni oculari delle n ç3friti; Alcuni aspetti dei r apporti tra l 'ipofi si e l 'apparato visivo; 'f ra.ttament9 d ell 'ipertensione oculare comp1ica11 te le iridocicliti . Rivolger si · al segr et ario gen erale, prof. Van Duyse, place Van .i\rlefelde 13, Ga11d, Belgio. Il 23 settembre, pure a Bruxelles, il Gruppo oto-neuro-oftalmologico belga terrà una sed11la speci:ùe sui t umori cerebrali. Dal 15 al 29 agos lo si svolgeranno le Seconde Giornate Sanitarje ·spagnole; inizier anno a Vigo ( J 5 e lG agosto); }JOi i con gressi ti s 'imber cheranno s u cli un transatlantico e faranno d egli scali a La Carogne, Gijon , Santander, Southampton, d 'onde si r ech eranno a Londra (vi sosteranno dal 20 al 22 agosto), Le Havre (per Parigi: 24-26 agosto), Sa11 Sebastiano. Il numero delle iscrizioni è limitato a 100. La segret eria generale h a sede pres'So il periodico « ,Salud », Claudio Coello 3, l\1adrid. La Società ~Iedico-Chirurg i ca Brescjana ·si è adur1ata il 14 maggio, sotto la presidenza del prof. Pa,gani-Cesa, il 4 e il 18 giu gn o, sotto Ja presidenza del prof. RaYertin o. Sono state fatte comu11icazioni dai soci : C. De Toni; G. Ghidoni, L. Lami; F. Scolari, R . Sassi , F. Spedini. La Società Medico-Chirurg ica Trevigian a si è adunata il 10 luglio , con la presidenza d el prof. A. Bozzoli, coadiuvato dal segr etario dott. M. Bortolozzi. Sono ·state fatte comunicazioni da: D. Calzavara, G. Veronese, A. Bozzoli, L. Tornasi , F. Pezzato.

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Presso i RR. Spedali Riuniti di Pistoia avrà inizio col 1° ·se t te1nbre p. v. un cor so teorico-pratico di cultu~a demografica per levatrici, completamente gratuito, al quale sono invitate le levatrici della Provincia di pjstoia . Dopo l 'insegnamer1lo teorico dei m esi settembred ice111bre 1935, si svolger à un periodo d'internato in <?sp~dale ~iurar.lte i in~si di gennaio-aprile 1936, Le iscritte riceveranno vitto ed alloggio gratuito. È in corso l'attuazione di un prernio di esam e in d anaro, mercè il concorso di Enti che son o s tati inter essati.

La presidenza della Società Italiana di Psichia-

tria ci comunica : Ques ta Presirlen za, sicura di interpret are il pensiero d ei Colleghi in questo momento storico , nel quale l'Italia g uidata clal Duce tutela i propri diritti, opponendosi allo schiavisn10 e alla barbarie, rtotifica che non ha inviato e non invier à alcu11a adesiorte alla circolare della Commissione p er la <f profila·ssì ~ciella guerra », Commissione facente parte •iella Società Olandese <li l\1edicina, anche in con iderazione d ei tern1ini n ei quali la circolare è redatta. Il )?residente: fto Donaggio. Il Governo del Brasile ha affidato all 'architetto ~iacentini, accademi co d"Italia, autore del progetto per la città universitaria di Ro1na, l 'incarico cli progettare e far edificare la città univer sitariadi Rio de Janeir o. Si è venuti a qùest a decisione d opo una visita alle varie citt à universitarie d 'Eur opa. •

Il dott. MARIO VERZOLA, di anni 28, di Pad ova,. dove ricopriva il pos to di dirig·ente d ell 'ambulat orio celtico, è :1nnegato n el Min cio , m entre si faceva un bag·no. morto a Chicago, in età .ji 83 anni , il dotth l :nNFST LACKNER, vet erano dei pediatri american i. È

Indice alfabetico, per materie. Acromicrja .. . . . . . . . . . . . . . Pag . 1610 .A .lbumina: ricerca al lelto d ell'ammalato . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 1610 Ascesso gtlugrenoso del polmone: terapia dia I ermica . . . . . . . . . . . » 1593 Bibliografia . . . . . . . . . . . . · . . » 1606 Cisti icl a tidea : « eco » idatidea . . . . . » 1612 Cronaca del m ovim enlo professional e .

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Diabete mellito e fen om eni ipofisari . Diastasi nel sangue durante la prima settimana di vita . . . . . . . . . . . Dolore peritoneale . . . . . . . . . . . Emoterapia: auto- e pressione arteriosa Emot~rapia : azioni . . . . . . . . . . . Età e produzione intellettuale . . . . Gotta : terapia . . . . . . . . . . . . . . Gt1erra : offesa batteriologica . . . . . . Ipofisari : curva glicemica . . . . . . . . Influen za : può aprire la strada alfa tubercolosi polmonare ? . . . . . . . . . Ipertermia abituale . . . . . . . . . . . Morbo di Basedo'": iodot erapia preoperativa . . . . . . . . . . . . . . . .

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Ne bulizzazioni n el]a terapia polmonare . . . . . . . . . . . . . . . . . . Orchi-epidimit i, salvo le forrne tubercolari e sifilitich e . . . . . . . . . . Ormoniuria gravidica . . . . . . . . . Orticaria d a caldo . . . . . . . . . . . Peritonite biliare . . . . . . . . . . . . Piressie di origine oscura . . . . . . . Prostata: biopsia . . . . . . . . . . . . Scarlattina: con com ila11ze epidemich e . Sciatica: diminuzione d ell'emissione di calore . . . . . . . . . . . . . . . . . Simpatico e vago: tral lamento dei disturbi . . . . . . . . . . . . . . · . . Sindromi ipofisarie: classificazione . . . Suppurazio11i del polmone e della pleura : trattam. co,n carbone animale end oveno·so . . . . . . . . . . . . . . . Ulcera gastr o-duodenale e condizioni m eteorologiche . . . . . . . . . . . . Varicocele primitivo: tratta1nento . . . ' 'ecchi: caduta del m etabolismo come causa di morte . . . . . . . . . . . .

Pag. 161Cì

1599' 1610 » 1612' 1603, 1604 » 1598'. » 1613 » 1583 » »

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orritti di proprietà riservati. --: Non è conseneita la ristampa di lavori fJubblicati nel Policlinico se non in se111•to 1M •vtonuazione scritta dalla f'edabone. E

C.

FRUGONJ,

wetata

la pubblicazjone di sunti di essi senta citarne 1a fonte.

A. Pozzi, resp.

Red . capo. Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Ci>urrier.


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1622

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!ANNO

XLII, NuM. 32]

Ricordiamo le seguenti interessanti pubblicazioni:

e: 0-ott. prof. ALESSANDRO ROSSI Lib. doc. di Fisiologia e Patologia Medica nella R. Università di Padova.

Oott. prof. C. L. SACCONACH I Medico primario negli Ospedali Civili di Brescia

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La Clinica della ADESIONE PERICARDICA

Moriologia [liDi[a e fisiopatologia del cuore Prefazione del prof. L. LUCATELLO. Eccone l'Indice sistematico: Prefazione. - I ntroduzi-one. - PARTE PRIMA: Mor· fologia Clinica del cuore. - Cap. I. Le dimensioni me· die del cuore. - Cap. II. Morfologia del cuore e tipi costituzionali. - Cap. III. Rap porti di ' volume tra cuo· re destro e cuore sinistro Qei ftari tipi costituzionali. Cap. IV. Indice somati1:o della tnorfologia del cuore. Cap. V. Significato della morfologia clinica del cuore. - PARTE SECONDA: Cap. VI. D·ottrina della funzione cardiaca, - Cap. VII. Nozioni fisiologiche sul tono del cuore. ·- Cap. VIII. Applicazioni cliniche della dottrina del tono del cuore. - Cap. IX. La legge del cuore. Ca.p. X. I fenomeni elettrici della contrazione cardiaca. - Cap. XI. Rapporti tra fenomeni elettrici e fenomeni meccanici della contrazione cardiaca, - Caip. XII. 11 valore clinico delle leggi cardiologiche. - Letteratura. Volume di pagg. VJII-122, con 14 figure ne1 testo. Prezzo L. 1 5, più le spese pogtal1 di sp edizione. Per i nostri aibbonati, sole TJ. 1 3 in port::> franco. 1

oott. ANTONIO SEBASTIA.NI ~Iedico aiuto negli Ospedali di Roma

I disturbi del ritmo cardiaco Prefazdone del prof. Ciuseppe Bastianelli. Eepcne in modo chiaro e semplice l 'argomento in apparen ·a così comp·l eeso delle aritmie. Il manualt- chE è deè.icnto ·essenzialmente al medi co p:-atico, è oorredato da n ume-rooi e nitidi elettrocardiogrammi (tutti casi ooser,·a ti personalmente dall'A.), specialmente all C" -S?OPO di far i~tendere meglio in che C06a consiste iJ disturbo ; vi sono riferite le verlt1te più recenti riguardo alla patc.gen-csi: ed ogni capitolo è chiueo dai 11 dati cli· ni-ci )) che si t:iferiscono allo ~pooia1e disturbo tra l tato. f<iportiamo l'EleQJ:o•lndice dei

capitoli:

Cap.

I . I MEZZI DI ESAME, pagg. I a 21. Cap. li. NOZIONI ANATOMO·FISIOLOG ICHE, pagg . 22 a 30. Cap. I 11. TAOilCARDIA B BRADICARDIA SEMPLICI • ARITMIE SINUSALI, pagg. 31 a 36. Cap. IV. l DIST URB I DI CONDUZIONE: IL BLOCCO CARDIACO E I SUOI VARI TIPI,

pagg. 17 a 57. Ca!). V. Le extrasistoli. pagg. 58 a 79. Cap. VI. - La tachicardia parossistica, pag. 80 a 91. - Cap. Vt I. PRODUZIONE 01 NUOVI CBNTR I DEL RITMO. pagg. 92 a 94· Cap. VII I. lL « FLUTTER 11 AURI CCLA;;:E, pagg. 95 a 109. Cap. IX . LA r:IBRIL· LAZIONE AURICOLARE, pagg. IIO a 134. Cap. X. IL POLSO Al.TERNANTE. pagg. 135 a t~8. - B IBLI CGRAFIA.

Volume in-4°, con 73 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 1 8, più le spese postali di spedizione. Per i nostri aibbonati, sole L. 1 6 in 1p orto franco.

Prof. Oott. DARIO MAESTRINI Docente di Fisiologia nella R. Università di Roma

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cardiografia ed Elettrocardiografia Angiogratia

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Prefazione del prof. S. BACLIO,NI

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Direttore dell'Ist. di Fisiologia nella R. Univ. di Roma RipoTtiamo, in riassunto, l'Indice Sistematico: I. Tonografi. • II. P letismografi. • III. Miocardio· grafi. • 1 V. Nuovo doppio tonografo per il cuore di animali inferiori. - V. Elettrocardiografo di Einthoven. - VI. Apparecchi per lo studio dei movimenti dei vasi. Sfiomoorafia. Apparecchi peT la reoistTazione contemporanea del polso arterioso, dell'ictus cord i~ e de ila pulsazione dell'atrio, nell'uomo. • VII. Apparecchi per lo studio della pressione del sangue. Chimoorafia • Bibliografia. Volume di pagg. VIII-168, con 64 figure nel testo. Prezzo L. 2 O, più l e spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati, sole L. 1 7 in porto franco.

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(Fibrechia del cuore) nell'aspetto suo diagnostico

Opera premiata dalla R. Università di Roma «.Medaglia d'oro al merito clinico » Guido Baccelli. Ne riportiar,no, in riassunto, iL Sommario: Prefazione. - I. La difficoltà e l 'utrlità ·della diagnosi. - II. Definizion.e della 11 Fibrechia dei cuore " e analisi dei ~uoi elementi a.natomici (Sinechia; Feriechia; PT0sech1a). - ;III. Concetti " clinici preliminari. I momenti clinici · (semplice presenza; cardiopeseia; cardiocat~ chia) nella relazione loro con gli elementi anatomici f ibrechiali. - IV. Cenni storici. - V. I singoli ::;egni (.p agina 26 a 163). - VI. Il complesso dei segni. - V11. Dati statistici etiologici su l a fibrechia. - VIll. La diagnosi. - Bibliografia. Volume di ·p a;gig. VIII-200. Prezzo L. 2 O, più le spese postali di spedizione. Per i nostri a;bbonati, sole L. 1 6 in porto frgnco.

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L'insufficienza del Cuore con speciale riguardo al concetti moderni di Fisiopatologia. Prefazione del prof. LUlGl SIClLlANO della R. Università di FirenzP..

Riportiamo, in riassunto, l'Indice dei Libro: PREFAZIONE. - INTRODUZIONE. - PARTE PRIMA. CAP. I. Nozioni di anatomia e fisiologia del miocardio. • Cap. Il. Mezzi di esame. - PARTE SECONDA. Cap. I. Alcuni disturbi del ritmo cardiaco in relazione oon l' insufficienza del cuore. - Cap. II. L'ipertrofia <tel cuore e l'ipertensione arteriosa. • Cap III. La dilatazione del cuore. • Cap. IV. I metodi di indagine della funzionalità del cuore. - PARTE ~ERZA;. Cap. I. L'in· sufficienza del cuore. - Cap. · II. Uinsufficlenza delle cavità destre. • Cap. III. L'insufficienza dell'orecchietta. Cap. IV. L'insufficienza relativa del ventricolo si· nistro. - Bibli-ografla. Volume di ipagg. XII-118, con 24 figure nel t~sto. Prezzo L. 2 2, 1più le spese postali di spedizjone. Per i nostri aibbonati, sole L. 1 8 in porto franco.

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IL . CUORE DEL TUBERCOLOSO (S ·udio morfologico, clinico ed anatomo-patologico) Prefazione dell'On. Prof. EUGENIO MORELLI Ecco l'Indiice-SommaTio di quanto nel volume è trat· tato: PREFAZIONE - INTRODUZIONE, pag. 1. - PARTE I. Morfologia clinica· del cuore normale (ii:. quattro ca.· pitoli), pagg. 3 a 32. - P •.\.H.TE Il. Morfolo~ia clinioa del ouore dal tubercoloso (in quattro capitoli,, vagg. 3J a 58. - PARTE III. Sulla funzionalità del ClaOr3 Ji•I tubercoloso (in sette capitoli). pa.gg. 59 n 194. PARTE lV. Alterazioni anatomo-pa tologiche dea ouore nel tuhercoloso, pagg. 195 a 212. - PARTE V. Rias. sunto e conclusioni, pagg. 213 a 222. - PARTE VI. conclusioni generali, pag. 223. - PARTE VII. Bibliografia, pa,gg. 224 a 230. - PARTE VIII . Indice alfabetico degli autori citati, · pagg. 231 a 232. Volume in-8°, di pa.gg. Vlll-232. nitidamente stampato su carta semip:i.tinata, con 107 figure e 60 tal'ole intercalate nel teeto. Prezzo L. 3 O, più le spese poetali di Fpedizione. Per i n06tri abbonati, sole L. 2 5 in porto franco.

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Num. 33

Roma, 19 Agosto 1930 - XIII

ANNO XLII

''

'' DURANTE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO SEZIONE P.RA.TIOA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO, Lavori originali : G. Daddi e A. Fabris : Sui diversi tia>i di pneumococco ipresenti nelle polmoniti lobari osservate in Roona durante il periodo marzo-maggio 1935. osservazioni cliniobe : D. A. Mazzoleni: P seudo-emottisi irudin~a in Tripolitania. Note e oontributi: M. Gaivaz:::eni: Con t ributo allo studio sulla .patogenesi dell'eosinofilia po st-'Pn eumo~oracica. Sunti e rassegne : RICAMBIO: H. Gainsborough: L'importanza della .colesterina nello stato di salute e di malat tia. - N. Schub : La g licosuria non diabetica . A. R. MacLean: Osservazioni sulla soim ministrazione di cloruro di sodio nel dirubete. - R. Loeb, D. W. Atohley e J. Stahl: L'importanza del sodio nell'insufficienza s urrenale. MISCELLANEA: R. Ironside: Una esplosione in un apparecchio da anestesia. - E. J. C. McGrath: Gangrena periferica sperimentale: effetto della sostan2a estrogena e sua relazione con le trombo-angioite.

LAVORI ~

ORIGINALI

Clinica -. delle Malattie dell'Apparato Respiratorio . DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA. Direttore: On. Prof. E.

MORELLI.

Sui diversi tipi di pneumococco presenti nelle polmoniti lobari osservate in Roma durante il periodo marzo-maggio 1935. GrusEPPE DADDI, aiuto e lib. docente; A11r.t 1sTo FABRlS, aiuto OS])edali Riuniti. Già da tempo numerosi patolog·i e clinici, fra i quali alcuni italiani e specialmente il Banti, in base a constatazioni clini che e sperimentali sul pos ibile differente decorso delle infezioni i)11eun1ococcicb e, avevano osservata e denunciata l 'esistenza di n1olteplici ce1)pi di pn. dotati di proprietà biologicl1e diverse. Però, ·è ai lavori di Neufeld e. Haendel che risalgono le prin1e i11dag i ni sistemati che sierolog iche sui var1 stipiti di 11n ., indagini ch e per Qpera particolarme11te di AA. ameri cani h anno portato .all 'identifì cazione di una numerosa serie di tipi di pn., differen ziabili in base alle •nro diverse proprietà immunologich e.

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : VII Congresso Internazionale degli Infortuni e delle Malatt ie del Lavoro. - R. Accademia Medirea di Roma. ~ppunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Xantocromia cutanea e iipercarotinemia. - Emorragie di svariata natura. - Il pneumotoraee contf-0laterale. Trattamento del icollasso da rachianestesia. - A proposito della chirurgia del nervo s impatico viscerale. MEDICINA SCIENTIFICA : Base biochiJmica della funzione tir·oidea.. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : Medicina sociale. - Concorsi. - Nomine, ipromozioni ed onorificenze.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfebetico per materie.

adesso universalmente conosciuto come fra i .p n. si di stinguano i tipi I, II e III, che si incontrano co11 rr1aggior frequenza fra i polmonitici ed un gruppo IV o X comprendente una serie di tipi che vanno dal IV al XXXII. Siccome questi ultin1i -l1anno nell 'adulto u11 'i111portanza epidemiologica generalmer1te mi11ore a quell;i dei pri111i e d'altro ]ato, il loro accertamento n ecessita di mezzi fuori del con1une, nella pr~ti c.a abituale i pn. in esa rne vengono cin1entati solo con i sieri s1)eci.O ci dei tipi 1, II e III, assegnando al gruppo X tutti quelli che no11 r eagisco no con detti sieri . Dal complesso dell e ricerche eseguite in n1olti paesi è risultato cl1e le polmoniti lobari sono dovute prevalenten1 ente ai pn. dei tipi I e II, i quali si ritrovano a nche co11 grande frequenza nelle vie aeree dei sani vi, enti a contatto con .p olmonitici. Invece, i pn. III e q11elli del gruppo X prevalgono n elle form e bronco11nel1moniche e, specie questi ultimi , costituiscono la maggioranza dei pn. presenti nell 'ap1)arato respiratorio degli individui sani non in rapporto con pol111oniti ci, individui sa11i 11ei quali il tipo I e II si incontrano .assai più raran1ente. L ·ac ce rtanle11 to di questa di.ve r ~a distribuzione dei tipi di ]) D. fra gli individui sani P È

1


1624

rnalati è stato esse11zìale per dimostrare come nell 'insorgenza della p. lob·. (polrr1onite lo·b aré), accanto a fattori individuali ed ·ambiie11tali di innegabile importan za, abbia valore determinante il contagio sia diretto con ·p olrr10nitici sia indiretto attraverso i portatori. Anche se per ora il quadro epidemiologico delje ir1 fezio11i da pn. rimane fissato entro le grandi Jin.ee 11re-vemente su accenn ate, si è visto coni.e esso µossa modificarsi da una . r egio·:ne all 'altra e i1ella stessa regione in epidemie successive o in 111omenti diversi di una stessa epidemia. Un esempio tipico delle differenz ~ ch e si pos&ono avere n ella distribuzion.e dei pn-. in rapporto alle polmoniti lobari si riscontra n elle ricerche eseguite da Griffith in tre an11i su ccessivi nello stesso distretto (v. Tab·. I). TAB.

I. P ercen tu ale

Periodo delle ricerche

o p..

ao

r-

E--t

H

......

Apr. 1920 - Genn. 1922

o. .......

150

30. 6 32. 6 6 6 30. O

Feb.1922- Ott. 1924

61

42. 6 21. 3 3. 2 32. 7

1~27

67

34. n 7. 4 4 4 53. 7

Nov. 1924 .. Mar.

da Griffith.

Sempre per illustrare la diversità dei risul' tati avuti in vari paesi n ella tabella II in conTAB .

.

[ANNO XLII, NuM.

<< IL POLICLINJCQ >>

1

II. Tipo II o/o

Tipo III ' %

Gruppo X

13.4

33.1

Località

Anno

.

New York

1921-1925

33 6

10.2

.

eecil-Baldw in, Larsen

i1ato di calcio, trovò n elle polmoniti le seguenti percentuali d ei vari tipi .di pn. : · tipo I,. 64,2 %;·tipo Il, 14,2 %; tipo III, 14,28 %; gruppo IV, 7, 1 %. Circa il decorso e particolarmente la curva febbrile lo Strumia osservò dilfere11ze notevoli fra i vari tipi. Dei 7 casi n1urtali osser·v ati (24,8 %) in uno , rapidamente fatale, fu constatata la conten1poranea p,resenza di pn. del tipo I e del tipo III; dei rimanenti, 5 a pparten evano al g ruppo I ed uno al tipo III ~ Sono dello stesso anno le importanti ricerch e ~seguite a Roma da Pontano (Ann . di I gien,e, 1922, pag. 525), il quale anzichè determin are il tipo dei pn. presenti n ello sputo. ha preferito esaminare i pn. isolati mediante emocoltura, coltura dal materiale prelevato da puntura del polmone e coltura d.a l liquìdo articolare purulento. In tal modo l 'A. si metteva al riparo dall 'errore derivato dalla possibilità che i topolini soccombessero ad infezione da pn. del grupp·o IV ospiti della bocca nonostante ch e pn . di altro tipo potessero essere l 'agente della polmo11ite. Dopo aver isolato ed identifi cato i germi) le prove di agglutinazione macroscopica vennere> compiute su ·p n. sviluppati in agar-ascite ed in siero di Loeffler. ·Le diluizioni usate furono. 1 :2 0-1 :100 per i sieri anti-I ed anti-11 ed 1 :6() per _il _siero .anti-I~I . Su 70 amm,a lati l ' iso lamen~o dei pn. riuscD positivo in 27 ed i tipi risultarono distribuiti con la seguente percentuale : tipo I 51 %, tipo

Tipo I 01o

Au t or i

.

O/o

Gundel

.

Heidelberg

1931

70.8

23.4

5. 8

o

V iktorow

Mosca

1933

38. 1

15

7. 8

89. 1

B ecker .

Lipsia

1933

40

I b. 8

12. l

fronto a quelle notissime degli AA. america11i. riun iu111ò le pér centuali di alcuni AA. re,, ' : centi. A11ch e in Italia numerosi AA. hanfi:o .ricercato la presen za d ei vari tipi di ·P·n . nelle poln1oniti loba ri. . Nel 1920 a Torino, Strun1ia (Arch. Soc. N! ed. , 1921 , pag. 188), procedendo dapprima all 'isolan1enlo e poi all 'agglutinazion e sui germi coltivati in brodo glucosato COll l ' l % di carbo-

331

.

32.1

I

II 22 %, tipo lII 11 %, gruppo IV 4 %. La mor-talità globale fu di 16,9 % (compresa quella dei casi riusciti negativi all 'ìsolamento d'èl pneumococco). La mortalità fra i casi nei quali fu possibile isolare il pn. ~al sangu e fu assai: più elevato, circa il 37. %, fenom eno già conosciuto clalle ricerche degli AA~ americani e co11fermato dagli AA. successivi con1 e Viktorow e Collab. (25 %), (Ztrbl. Ba/<,f., Ori"g ., B. 130 .. pag. 135, 1933), Chris.tie (45 %) (Lancet , ·II,. 1


[ANNO

XLII, N UM. 33]

SEZIONE PRATICA

1933, pag. 804) Chruickshank (23,3• %) (Lanceit, I , 1933, pag. 563). Pontano osservò inoltre

ch e 111entre La batleriemia pneumococcica si ri scon Lra 11101 to s1)e~so· fino al 4° giorno anche nei casi di ordinaria gravezza, n ei giorni successivi si trova positiva prevalentemente nei casi gravi. In riferimento alla discu ssione sull 'importanza ·p atogena dei pn. del gruppo IV o X, desideria1no richiamare l 'attenzione sulla positività dell 'emocoltura con· pn. del gruppo X accertata da Pontano, ch e depone per il valore etiologico dei pn. nel grup p·o X n ella polm. lob. Soffermandosi a considerare le caratteristiche d elle polmo11iti nei casi studiati, Pontano non ebbe a notare .a lcuna differenza clinicamente utilizzabile in rap·p orto alla presenza aell'uno o dell 'altro tipo, rimarcando luttavia come le complicanze pleuriche ed articolari fossero più frequenti con i tipi I e III. Nel periodo primaverile del 1922 , i11 Lombardia ·Declich (Biochimica e teraipia, 1922, pag. 293), esaminando 3,3 ceppi isolati da 25 polmonitici, da 2 casi di epatizzazione polmonare, d.a 3· casi di empien1.a , da un caso di essudato tonsillare e da due casi di ii1fezione pneu!l1ococcica primi ti va in anirnali , trovò i vari tipi così distribuiti : I 45,4 ~{, ; II 2,42 ~lo ; III O ~~; gruppo IV 30,3 %. In una serie di ricerche durata da marzo 1921 al feb•braio 1923, Marg inesu e Corda , (Policli·nico, Sez. Medica, 1923 , pag. 610) osservarono ·a Siena in 52 affezioni pneumococcich e (di c ui 45 p . lob.) il ricorrere dei vari tipi di pn. nelle seguenti proporzioni: tipo I 3±, 7% ; tipo II 21,73 %; tipo III 13 ,4 %; gruppo l'" 1

30,43

%.

Dal punto di vista tecnico gli AA. si servir on o di un procedimento che differisce da quelli comun emente usati: essi infatti ricercarono l 'agglutinazione .allo stato n ascente dei pn. sviluppati seminando in provette contenenti i sieri diagnost ici diluiti in b·r odo a 1 : 10-1 : 40 il sangue del cuore dei topolini inoculati con materiale in esarr1e. Come Declich e Pontano, anc.h e g li AA. eb·b ero una percentuale piuttosto bassa per il tipo II; in quanto al gruppo IV trovarono invece una forte percentuale rispetto a quelle di Strumia e di Pontan o. Da rilevare l 'alta mortalità glòbale (23', 9 %) con statata da Marginesu e Corda e, nelle cifre parziali di mortalith 11\ r apµorto ai tipi, la prevalern za assoluta del tipo IV. Gli AA., a differenza di Strumia , non trovarono diversità so tanziali nelle curYe febbrili fra un tipo e l 'altro , e misero a11zi in evidenza come per,. uno stesso tipo si potessero avere cur\ e regolari ed i1·regolari. 1

1625

Dalle agglutinazioni di Gazzotti (Giorn. Bcitt . ed Immunol ., 1931, vol. II, 432), compiute sui lJil . svi1uppati I1el brodo sen1inato col san gue del cuore dei topolini inoculati col materiale in esame, ricompare invece la prevalenza dei tipi I , Il e III sul gru1)po IV, secondo queste percentuali: tipo I, 43,3; tipo II, 26,6~ tipo III, 23,·3; g ruppo X, 3,3. Ancora a Torino, Colombo e Roversi (Nlin .. 1licd., 1 ~1:3~, vol . I, pag. 745), nelle indagini compiute sull 'efficacia della terapia con siero di convalescente n elle p. lob. , trovarono i pn. così distribuiti: tipo I , 79 %; tipo II, 16,6 % ~ tipo III, 4_, 4 ~~ ; tipo IV, O. Le più vaste ricer ch e compiute in Italia sui vari tipi di pn. nelle p. lob . sono state quelle fatte da Levi (Po ~iclinico , Sez .. Medica, 1933, pag. 38) a Firenze n el 1931-32. Quest ',i\ . .procedeva dapprima all'inoculazione sottoc utanea in topolino di un piccolo blocch etto di escreato, p relevar1do µoi dal cuore dell 'anin1ale morto una goccia di sangue ch e veni va sen1inala in b-rodo o in acqua peptonata con 0,2 % di glucosio: 11on appena la coltura raggiungeva un n1od ico i11torbidam ento, procedeva all 'aggluti• nazione microscopica ponendo in contatto una goccia della coltura ed una goccia di siero puro o diluito. La lettura della reazione veniva fatta subito o do po al massimo 5 ' a 37°. I11 alcuni casi si ebbero reazioni positive complete per un tipo e deholmente positive per un altro : tali dop·p ie agglutinazioni avvenn ero spesso per i tipi I e II e dall 'A. furono .attribuite più a reazioni di gruppo cl1e non alla associazione reale di vari ti pi di pn. in uno ·stesso individuo. I risultati tglob·ali di Levi no11 dettero percentuali n1olto diverse per j ' 'ari tipi: tipo I , 29,5 %; tipo II, 24,3 %; ti110 III, 18,9 %; gruppo IV, 27,3 %. Viceversa apparvero differenze sen sibili nei risultati parziali in rapporto ai vari periodi attraverso ai quali fu protratta l 'osservazione. Il fenom eno più interes· sante rilevato fu dato dalla n etta prevalenz& de1 pn. gruppo IV nel periodo di gennaio-febbraio 1932, epoca nella quale e si comparvero n eì 42,3 ~~ delle polmoniti parallelamente ad un regre so n ella frequenza specialn1ente del tipo II. E in1 portante notare , inoltre, che tutte ]e !J·olmoniti d el g1:uppo IV nel per~odo gen11aiofebbraio 1932 ebbero un decor o atipico, caratterizzato da un periodo prodromico a ti110 influenzale, seguito da uno stato di malattia dichiarata, ina con reperto obiettivo e decorso spesso anorn1ali , tanto da far pensare piuttosto a fatti bronco-polmonari; upposizione ripetuLan1ente smentita dai risultati delle n ecrosCOJJie.


1626

cc IL P OLICLIN I C0 »

Successivamente a quelle del Levi compaiono in Italia le ricer che di Chiti a Pi.sa (Policlinico, Sez. Prat., 193±, pag. 4·43). Usando u11a tecnica analoga a quella di Levi, con la sola differ enza ch e i p'n . ottenuti dai topolini an zich è in brodo venivano fatti sviluppare s ull 'agarsan g ue, Chi.ti su 30 casi ha ottenuto le segue nti p er centuali: tipo I, 43,3 %; tipo II, 20 %; tipo III, 18, 9 %; g·ruppo IV, 30,3 %. L ' A. ha trovato inoltre un a mortalità del 6, 6 % da La esclusivamente dal tipo I (2 casi). Nel lavoro di Chiti in1porta notare ch e parte dei pazienti da c ui si isolarono pn. del tipo I , del ti.po II e del tipo Iv- erano affetti da bron co ~">:.olmonite . Sempre n el 1934, Lecchini (Atli R. Ace. Fi .. siocr. , Siena, 20-VII-1934) ha ottenuto in Sien a risultati diversi da quelli del Chiti. Serven dosi dell ' inoculazione dell 'espettorato sottocute o n el peritoneo d el topolino e del! 'a gglutinazion e dei pn . in tal modo ottenuti, l 'A. in 76 1)azi.e11ti di i). lob. trovò i singoli tipi così ripartiti: tipo I , 40,7 %; tipo II, 43 ,4 %; tipo III , 10,5 ~~ ; g ruppo IV, 5,3 %. La morta lità globale riscontrata fu del 15, 9 % e qu ella in rapporto ai vari tipi fu del 12,5 % per il I, del 15, 1 % per il II, 37 ,5 % i)er il III. Le· complican ze (empiema , endocardite , otite ecc.) si ebbero nel 14,4 % dei casi. Leccl1ini riscontrò inoltre una parti colar~ be nignità delle polmoniti da pn. tipo IV le quali in 3 su 4 casi osservati si risolvettero per lisi. Motivo di particolare inter esse so110 le ricerc11e cli (~l1i o,1 e11da con1piute fra il febbraio ed il giu g n o d el 1934 (Boll. I st. Sieroter. llt/ il. , 193! , ·pag . 78 1) prelevando il materiale d 'esame dire ttan1ente dalle zone epatizzate d ei .p.olmoni di cadaveri di individui morti per p oln1onite loba r e, clinicamente ed ana tomopatologicam en te tipica . Da 40 s u 42 casi st udiuti I '.i\ . r1us<. l ad isolar e ceppi di pn eumococco ch e, Bolti.vati e cimentati con sieri specifici , risul1aro110 così uddivisi fra i vari li pi: I, 20, 1 °!~ ; II , 27 ,5 %; III , 2·0, 1 %; g ruppo, X 32,5 %. A1)par e d a que te cifre una leggera prevalen za d el gru1)po X ri ._ petto agli altri , preval en za riscontrala sovr atutto n el period o m aggio-giug n o, i11e11tre n el periodo febb raio-aprile la frequen za non solo fu pressapoco eguale per i singoli tipi , m a si ebbe anzi una pr ed ominanza d el tipo II . Qui11di , an ch e sen za p ot er far e un parallelo fra le r icer ch e sul cadaver e e le ricer ch e sul vivo , è ben e n1 etter e in eviden za come le indagi11i di t:hiovenda ron cludon o in sen so opposto a quelle ciel Levi , ch e invece ebbe a trovar e la n1aggiore frequen za n el gruppo X pro· prio nei mesi invernali .

l ANNO

XLII,

NUl\I.

33j

P er far e la diag nosi di tipo di pn. ci si puo servire delle prove sia di precipitazione cl1e di agglutinazione. Queste ultime sono state quelle finora più largamente adottate, cin1entando i pn . in esam e eon i sieri immuni del ti po I, II e III ed assegnando genericamente al gruppo IV o X i pn. non agglutinati dai 3 sieri .t11)0-~pecifi ci. Numerosi sono stati i m etodi irnpiegati per g·iungere alla diagnosi di tipo, di cui alcuni complicati ed altri a ssai più semplici e di facile impiego n ella prati.ca m edica. Apparten gono ai primi quei .p rocedin1enti che si iniziano con l 'isolament o in .coltura e • l 'eventuale accertamento di proprietà colturali e b iologiche caratteristich e dei pn. , procedimenti che richiedono anche due o più giorni prima di p,o rtare ad una ·conclusion e e c 11e adesso si può dire ve11gono usa li solo p er ricer ch e d 'indole più propriamente batteriologica. Tuttavia l 'isola m ento colturale può diventare di n ecessaria applicazione nella diagnostica quando le riceTche debbono eseguirsi p er esem.p·i o sul sangue. P erò, siccome la massima parte d ell 'indag i11i diag nostich e vengono compiute sug li esp ettorati , i m et odi che attualn1er1te trovano iJ più largo in1piego sono molto sen11)lici, limitando si ad accertare l 'agglutinabilità d ei pn . sia direttamente n ello sputo sia n el} 'essudato peritoneale di topolini inoculati. con rr1ateriale in esan1e. J) 'allronde , nu111erose esµerirnz c t1[1 n11 0 ormai din1ostrato la completa attendibilità di questi m etodi sernplici. L 'a,gglutinabilità dei pn. può essere ricer cata sia n1acroscopicamente ch e microscopicam ente. P er la pr ova n1aèroscop ica si i1roced e com e segue: 1

Si inietta n el perito11eo di un t op oli no circa cc. O,R di rr1ateriale p at olog ico (sputo, e·ssud alo), eventualm ente st emperat o co11 sol. fisiol. sterile e dopo 6-12 ore si raccog·lie I 'essudato periton·eale fo rmatosi lav1n do la cavità addominale co11 cc. 5 di sol. fisiol . ,Si sotlopone l 'essudato così r accolto ad u11a prima breve centrifugazione , onde sedimentar e i d e tri li cellulari , si d ecanta e p oi ·si cen lrifu 0"'a a ncora fortem ente p er con centrare al fond o i 1)n . ch r. ven gono risosp esi in sol. fisiol. , ottenendo in t al modo la sosp en sion e p er Je prove di agg1u1inazion e . La so.sp en sìoi:ie .b.a tt~rica vi.en e aggiunta i11 p arti u guali alle d1lu1z1on1 d el. s1.er~ (1 :20 per i sieri anli-pn. I e TI e 1 :5 p er 1 s1er1 t1nli-pn. III e l asci ato ìn terr·nos lat o a 37° p er 1 h .) (Neufeld e Schitzer , in Koll e ere:.: llan db ucl1 d. Path. Mikroor g. , III Ediz., 1928. . La pr ova micr oscopica può an ch e es·3er e preli minare a quella macrosco1)ica e servire di orient a1nenlo. Dopo 6-8 h . d aJ} 'iniezion e p eriton eale, p assando atlraverso lai p a re te addominal e con un ca-


[ANNO XLII, NuM. 33]

1629

SEZIONE PRATICA

pillare si preleva un poco dell 'essudato; su un vetrino coprioggetti sj porta un 'an sat a di siero anti-pn. I ed una <l el srero ai1ti-pn. III in ciascu11a delle qu.ali 5i sten1pera un 'an sala dell 'essudato (p rima diluila in u11a goccia di s9l . fisiol. ) con una ansata di una solu zione molto tenue di cristalvioletto, ch e facilita la visione dei pn. Si copre con u n portaogge1 ti e si esamina al micro~cop10.

Nelle aggluti11azioni con sieri poco diluiti si possono incontrare r eazioni non speci fi cl~e _che ven gono chiarite usando i sieri stessi in dilui. . . z1on1 progressive. Neufeld eb·b e ad osser vare ch e i pn . 1nessi in contatto con i sieri imn1uni corrispondenti poco diluiti presentano un rigonfiamento (Quellung) della car-sula molto evidente e car atteristico. Valendosi della costante specificità di questo rigonfiamento , ch e si verifica paral]C' lo all 'agglutin.azione, Sabin h a proposto (.f.11.i\il.A., vol. 100, 1583, 1933) u n metodo semplice per la diag nosi di tipo dei pn. de. seguirsi direttamente sui n1at.eriali pato• logici e che ri assumiamo brevemente: 0

necessario anzitutto adoper are sieri di conig1io fortemente imn1u1lizza ti, poich è i sieri di cavallo dànno reazioni non specifich e e ch e non pqssono venire elimina le co11 la dilt1izione, perchè in presenza di siero diluito non si h a più ii rigorlfiamento della cap·sula. Occorre poi, secon <lo l 'indicazion e dell 'A., che gli espettora.ti vengano esarninati freschi (al m assimo t1na o due ore dopo ch e sono sla li raccol ti), dato che i pn. si autolizzano rapiclan1ente. Con un 'ansa di mm. 2 di dia1netro $Ì portan o su un co11rioggetti (mm. 22-50) due straccetti di espettorato , m escolando ciascuno di questi con eguale quantità di siero non diluito e con un 'arrsata di bleu di m etilene alcalino standard. Si Iuta il vetrino e si copre con portaoggetti lllCava lo; Si lllYCrte la posizione e Si esa1nina COll I 'imn1ersion e, a luce ar·tificiale bleu. P er quanto la reazione avve·nga im1nedia1amente è b ene attendere t1n paio di m inu li. È

Nei preparati a goccia pendente i pn. ordinariamente no11 si mostrano provvisti di una capsula vera e propria, ma al massimo si presentano circondati da un d ebole alone lucente a contorni non . definiti: quando invece i pn. siano stati n1essi a contatto con il siero specifico corrispondente essi appaiono circondati da un 'ampia zona periferica rifrangente, che non prende il colore e ch e ha contorni b en d efiniti , n1entre i germi h anno assunto il colore bleu. Il rigo11fian1ento può essere di varia entità anche per pn. di uno stesso tipo: in ge11ere sono i pn. d el tipo II quelli ch e lo d anno in n1aggiore nlisura. Si p·uò avere talv.olta anche agglutinazione, però il rigonfiamento non dipende da questa ecl ~ c u~ì cara tteristico e specifico ch e b·asta

tTov.arlo in uno solo pn. per poter fare la diagnosi di tipo. Sabin riìerisce nella pubb·licazion e originale di aver usato i sieri anti-p·n . I e II , poicliè q uesti erano quelli che aveva a disposizione. L ' utilità e 1'effi cacia d ella ricerca compiuta col rnetodo di Sabiin sono state confermate da Gund el , d a Heffron e Varley (A m . ./. pub. H eallh, 1932, pag. 1230) e da Anderson (J. A.Nl.A ., vol . 102, 1286, 1933). . C onte1nporan~amente a Sabin, Net1feld e Etinger-Tulczynska proposero di applicare , la reazione dir-etta di Neufeld n ell 'espettor ato servendosi di una tecnica, nella quale assume gra11de importanza l 'accertame:q.to microsco ... t)ico preve11Livo dei pn . (.Zeitsclir. f. Hyg. , B. 110 , 431, J 93j). Scegliere u n blo~cl1etto di espe ttoralo nel q uale L~esan1e microscopico aLbia nl esso i11 eYi~leiilza cliplo- o streptococchi grani-positivi. Per stabilire cl1e si tratta ver a1nente di p11. si stempera a ~ ez­ zo di una an·sa r obusta su u n vetrino portaoggeltj una parte del bloccl1et to in sol . fisiol. e se ne mescola · un ' ar1sa ta con una di collargolo al 15 %: i1~ ques lo inodo le ca1)sule si rendono fortemente evidenti ed ·u n osservatore esercitato può arrivar e ai. dis linguere quelle del tipo III, particolarmente· larghe e l)OCO netlarr1ente deli1nitate. Dopo que-. s ta ricerca preli1ni11are si mescolano 3 a.n sa le del. blocch etto così ben ·s len1perato rispettivan1ente · ciascuna con una an sa la clei sieri I II, III , e con. u11 'an sat a di bleu di Loeffler clil11ito 1 :5. Dopo 5' è avvenuta la colorazio11e dei corpi bacillari e si può far e la diag11osi rli t ipo.

Per l 'in1portanza pratica e teorica di queste ricerche e date le diverse per ce11tuali ri1Jo rLate dai vari AA. italiani, ci è parso non i 11 utile com1)iere un nuovo studio sulla frequenza dei \'ari Li1>i ili p;n . n elle p lob·. a Roma (*) . Il inateriale clinico d a noi esan1inato è stato accuratamente scelto fra i casi di p. lob. più classici, eliminando tutti quelli. ch e nonostant e una sintomatologia dichiarata, po leYa110 dar e adito a qualch e dub·b io. Ab·b iamo pertanto escluso di pro.posito tutte le poln1onit i secon .. darie (ipostaticl1e) e fra le affezioni app·a r enten1ente prin1itive dell ' apparato respiratorio tutte quelle ch e per la sintomatologia fisica e per il rl E'corso polevano eventu.aln1ente pt·estarsi a confusioni con processi broncopneun1onici, sia pure del tip·o pseudolob·are. A i::>arte l 'accertamento microscopico di pn. n el] 'espettorato, si comprende come la diagno .. si di poln1on ite, essendo essenzialmente cttni .. 1•

(") Il n1ateri3le clinico ci è s tato fornito da òue dei 0n-r andi O pedali di Ro1na (Ospedale a] Poljcli,. r1 ico Un1berto I ; O·spedale <li S. Spirito in Sas ia). Ai Primari dei reparti che ci h anno per111esso lo stn Clio dei n1ala ti i nostri pit1 vivi ri11gr aziame11ti . •


1630

1

« IL POLICLINICO »

ca, venne sempre for~mulata in base ai sir1tomi clinici principali, locali e gen erali. Sapendo co1•1e non tutte le volte i riesca a sorprendere la batteriemia pneumococcica e com e que ta si verifichi in rroporzione differ ente per i diver i tipi di pn. , abbian10 ritenuto opportuno eseguire le nostre indagini s ug li esp ettorati , cl1e, raccolti alla mattina in ca.p sule del Petri terili, venn ero sen1pre n elle prime o:re del pon1eriggio sottoposti agli esami necessa ri (cioè dopo circa 5-6 ore ch e erano stati em essi). Nella grande niaggiorar1za dei casi l 'espettorato è stato raccolto fra la quarta e la sesta g iornata. Trattandosi di rr1ateriale ospedaliero. pocl1j sirrii , e per rag ioni ovvie, sono stati i malati capitati alla nostra osservazione nelle prime tre g iornate di 1na lattia. 1,enendo presente il riferimento pratico princip.a le d ella ricer ca dei vari. t ipi di p·n . nei polmonitici , cioè la maggiore ·rapidità possibile di ide ntificaziohe .p er poter porre in atto quanto prin1a una t erapia specifica, invece di procedere all 'isolamento colturale e poi alle prove di agglutinazione, abbian10 preferi to ricorrere sia al metono d ell 'inoc ulaz ione del topolino, ia a quello della diagnosi diretta sull 'espettorato secondo Sabin. I sieri diagnostici anti-pn. I , anti-pn. II e,1 anti pn.-III ci sono stati forniti dall 'I stituto R. Koch di Berlino: purtroppo , la rr1ancanza dei sieri dei tipi appartenenti al g ruppo X ha cos tretto anche noi ad assegnare a questo g ruppo i11 blocco, anonimamente tutti i pn. non agglutir>.ab·i li daj 3 sieri pecifi ci . ella n1aggioranza d ei casi , a11 'inoculazion e n el topolino ab·b i.amo f.atto preceder e 1'esam e diretto dell 'espettorato secondo il metodo di Sabin. Quando questo riusciva n egativo , e ciò poteva accadere sia per ch·è i pn. avevano per a la capacità di r eagire col ri.gonfian1ento della cap ula , sia perch è ap,p artenevano al g r L1p-p o X, procedevamo enz 'altro all'iniezione endoperito11eale n el topolino bian co di circa cn1c . 0,50 di e pettor ato , op portunan1 ente diluito con sol . fisio l. sterile. Se dopo 12 h. dall'inoculazion e i topolini non era no morti , venivano u ccisi e l 'essudato peritoneale utilizzato per la ricer ca n1icroscopica in goccia pendente dell '.agglulinazione dei p11. e del rigo11fian1enlo della loro capsu la. Poi cl1è non ci consta ch e altri abbia fi11 ora csperin1entato in I talia i 1 metodo di Sa bi11 , ri f crian10 brevemente quello ch e detto n1etodo ci l1a r e ·o. Es o è stato praticato 60 \ olte ed è rit1 cito l)Ositivo in 13: in tutti 1 ca i IJO iti vi, n1 c110 1 in c ui i trovavano pn . del tipo IT , si 1

[ANNO

XLII,

NUI\<1.

33j

trattava di pn. del tipo I e ciò si spiega faciln1er1te pensando alla riscontrata assoluta preponder anza di questo tipo e del gruppo X inagg lutinabile . A parte ·quelli del gruppo X, crediamo che i rimanenti casi n egativi possono essere attribuiti al fatto ch e gli espettorati, p·er ragioni ma t eriali , non venivano esaminati immediatam ente come raccomanda Sabi11, ina dopo circa 5-6 ore. I casi riusciti positi·vi i11 qt1este condizioni sembrano avere un :EJarticolare valore, in quanto indicano come alcu11i ceppi per condizioni intrinseche ai ger1ni o d el r11ezzo in cui essi si trovano, possono conser,rare abbastanza a lungo la rigonfiabi lità della caps ula. Ta le risultato è degno di 11ota p er ch è dimostra con1e in un discr eto numer o di casi la ricer ca diretta sullo sputo possa con sentire una i apida diagnosi anch e in espettorati non più freschissimi, evitando di ~pendio di tempo e di clanaro e sopratutto accorciando il periodo di a ttesa prima di poter a1)plicar e la sieroterapia specifica. Riteniamo , quindi , ch e il nletodo di Sabin possa entrare n ell ' uso corrente, aln1en o com e ricer ca preliminare. Dei 90 casi esam~nati , ne abbian10 ritenuti validi solo 85, scartando g li altri sia per dubbi orti s11lla g iustezza della diagno i, sia per chè l )esa111e b.a tt erj ologico n on avev1 dato risultati n etti . Le per centuali d.a noi trovate vanno co ì ripartite.: tipo I , 50,5 %; tipo II , 10,5 9'~ ; tipo III , 2,3 %; gruppo X, 36,4 %. Riportia1no n ella tab. -3 i ri sul lati nostri assieme a quelli ottenuti dagli altri AA. itali.ani. Da un punto di vista generale si può dire ch e, anch e indipendente dai casi di 11ostra osservazione, le pol1uoniti notate .a Ro1na n ella primavera 1935 sono state caratterizzate n el loro con1p1esso da una notevole b enignità. Nei casi da noi studiati si sono avuti sola n 1ente 11 decessi , corrispond enti alla p er centuale, invero m olto bassa, d el 12, 9 %; per cen tuale inferiore ,a nche a quella d el 16 , 9 % osservata da Pontano in Roma n el 1922. A rigor e non possian1 0 dire cl1e l 'indice di mortalità del 12, 9 % corrispo nda in r ealtà a quello di tutte le poln1oniti osservate a P'-on1et n ello st e o p eriodo ; iufatti abbiamo d ovuto escluder e dalla r1ostr a r accolta qualch e caf'o gr ave, ad esito letale , in cui non è stato JJOssibile il pr ele,ran1ento dell 'espettorato per le g ravi condiLioni del paziente (del ir io, as ... enza di espettorazione). :Nla an ch e ten endo conto di questi pochi ca i i può affermare ch e la mortalità per poln1oni Le è stata que t 'anno notevoln1en te bassa. A ciò si aggi.un ga ch e n ell a qua i totalità


{ANNO XLII, NuM. 33]

1631

SEZIONE PRATICA

TAB. III .

.

. Autore

Tipo I

Località

Anno

O·,... F--< 00. Cl) cd

cd

so - ..... -

~

Cl)~

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Zro

O' Cl)

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Strumia

Pontano

Piemonte

Lazio .

1920 •

1920-1921

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a

Tipo II cd

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28 64.2

14.2

27 5 1

22

·~ cd o ~ ....,

o'""

8

llarginesu e Corda Gazzotti

Colombo e Levi.

Chi ti.

Lecchini

• •

Lombardia .

1922

Toscana·Sien a

1921-1923

....,

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O'

J::

5

-

11

33 45.4

24.2

52 34.78 25

21.73 10 13.4

Chiovenda

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o

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o

-~'br

7

24.8

14

16.9

o

33.3 30.42 28.5 23.9

'

Piemonte

193t

Piemonte

1932

Toscana-Firenze .

1983

••

Toscana-Pisa .

1933

30 43.3 I 24 179 85 29.5 I 30 43.3

7.7 26.6

-

11.6

4.4

20

24.3

23.8 18.9

20

-

Toscana-Siena

1934

76 40.7

12.9 4:J.4

3.3

16.6

56.2 27.3

17.3 27.1

4b

12.5 23.3

-

10

lb.1 10.5

Lombardia.

1934

40 23.3ij

37.u 5.3

10

33.33

I

Daddi e Fabris .

Lazio.

1935

d ei casi ad esito letale di nostra osservazione si trattava o di individui di età avanzata con note di arteriosclerosi o di enfisem.a polmonare o di soggetti alcoolisti o di ex malarici: individui cioè in cui l 'esito sfavor evole è da mettere più in conto della diminuita resistenza che di una particolare virulenza dell 'agente patogeno. In u11 solo caso (n. 41) si ha l 'impressione che l 'esito infausto possa venire attribuito esclusivamente alla virulenza dell 'infezione, in quanto si trattava di un soggetto g iova11e n orn1alme11te costituito e senza tare di alcun genere. In questo caso il germe in cau sa era lo pneumococco tipo I. A parte la mortalità, il c.a rattere di particolar e benignità della malattia resta confermato anche nel quadro clinico generale presentato dai malati venuti a g uarigione. Pochi infatti sono stati i casi di polmonite grave (fenomeni cardi.o-vascolari, fenon1eni nervosi). Una caratteristica singolar e delle polmonit i di quest'anno è stata la notevole frequenza di casi a risoluzione fisica ritardata. Tenendo conto solamente dei malati in cui i egni fisici di epatizzazione persisteva110 oltre il quinto giorno dalla caduta della febbre, il fatto è stato osservato in ben 25 casi. Volendo da questo gruppo escludere i soggetti in condizioni organiche abnorn1i per alcoolisn10, per malattia D per altre cause, restano sempre 14 ca i , corri ~ pendenti alla percentuale del 16,± '7~ . Alla ba sa n1ortalità fa riscontro nei casi da n oi studiati la scar ezza e la benignità delle compli cazio11i: tra le complicazio11i, special-

85 50.5 I

-

50.5

6.66

26.6

I •

....,

30.3

I •

Gruppo X

I

Rov~rsi •

cd

N

14.28

I

Declich.

Tipo III

-

15.9

03.33

2.3

d6.4

l2.9

r11ente importante per la sua frequen ~a, è stata la pleurite siero a metapneumonica a grande versam ento. Nei nostri casi è stata rilevata 4 volte (nn. 19, 59, 73, 75) e in due casi di essi il -versaniento P. sta Lo così ab·b ondante da rj r,}1ieclere anche più di un a toracentesi. Dai colleghi degli Ospedali Riuniti abbiamo avuto n otizia di vari altri casi di pleurite sierosa metapneumonica a g rande versamento , con reperto citologico iniziale di polinucleati e con successiva leggera prevalenza di linfociti ; casi ch e per essere sopravvenuti con certezza dopo tipiche polmoniti crupali, si devono considerare come una co1nplicazione caratteristica, seppure benign.a, delle polmoniti di questo anno. I casi mortali rispetto al tipo di pneumococco vanno così uddivisi: casi tipo I » II » » III >> Gruppo X »

6 n essuno I 4-

Data la ba a 111ortalità generale e dato che in tutti i casi ,·e11uti a n1orte, meno uno, esistevano condizioni di minorata resistenza non ci sentiamo autorizzati a stabilire su un materiale così scar so delle percentuali di mortalità cl1e dovrebbero corrispondere a differenze nella virulenza dei ' 'ari tipi. Allo t es o titolo non l) O sian10 conferr11are, senza facili obiezioni., la n ota maggiore virulenza del tipo III. cl1e abbiamo incontrato due sole ' 'olte. Nel primo caso si è a' uto esito infau to , ma si trat tava di un alcoolista; nel secondo caso ab1


1632

« IL POLI CLINI CO »

bian10 notalo una poln1 011ite grave, ri ta si trattava d i un malarico . l -;gua ln1e11te difficil e è s tabilire se alla scarsezza del ti .1.=·o III sia a l111eno i11 parte da attrib·u ire la ba a mortalità d elle poln1onit i da noi studiate. T anto p iù ch e non tutti gli AA. sono c oncordi i1el ricorro cere agli p 11eumococcl1i d el tipo III u1i.a parti colare viruler1 za o aln1 e110 ' una virulenza fissa. Le s tesse considerazioni cl1e abbiamo fatto per la mortalità valgono anche per la gravità in g·en erale del quadro c linico e lJer le complicazioni . Esclus i i casi n1ortali , i casi g ravi in sogget t i i1on ta ra li i1 ella nostra casistica si po sono ridurre a 4 : 2 determinati dal ti1)0 I (11. 77, 8-1), e 2 dal grulJpO X (11. 8 , 29). Le cor11plicazioni si so110 avute e elusi va menle in poln1oniti determinate da p11eumococcl1i del t ipo I (2 empiemi. e 2 p leuriti s ierose inetapneu111oniche) e d el gruppo X ( 2 emp ie111 i e 1 pleurite n1etapneun1011ica). Particolarme11te interessa invece lo st udj o del le po ln1oni ti a risoluzion e fisica ritardata in rapporto ai tipi d ei pneun1ococchi . Esclu d endo dai 25 casi osservati quelli incor1trati i11 soggetti presu1nibilmente ini11orati, i 14- casi ch e r estar10 vanno così divisi:

.

tipo I cast 7 )) » II 1 G·ru ppo X >> 6

1

cifre r l1e. dirnostrano con1 e la capacit à d i d el<'l 111i11a re delle 11oln1011i ti cosidette atipicl1 e non ia una caratteristica esclusiva d ei pneumococchi d el g rui.)1)0 X, ma spetta an cl1e, e i11 n ote ole misur a , ai. pneumococchi dei i1rin1i due gruppi , specie d el tipo I. E al co11trario, in · a l111e110 11 casi di polrnonili da pneurr1ococchi d el g ru1)pO X , os ia in oltre il 35 %, ab·b·i an10 o ervato u11a polmonite lobar e ti11ica ot to ogt)i rig·uardo (casi nurr1 ero 6, 8 23, 29 , 31, 3'4 , 38', 4-1, -16 , 5-1 e 6-1) . R esta i11fi11e da con i de rar e l 'erpete labiale cl1e, i)er lo più car o e poro a1)pari cente, è s tato n ot ato in 30 casi ·(3·5 ,2 %). I ca i con er1)et e in rapporto al tipo d i 1)n. so110 r aggruppa ti i1el seguente pecchietto: tipo I >>

n

II III

Gruppo X

ca i 16 >>

3

»

1

n

10

Da c1ue ta tabella risulta cl1e l 'erpete labiale è talo rilevato co11 una frequen za presso a poco pro1)o rzion.Jle per og11i l ipo, ossia circa in 113 d ei ca i per eia c un tipo. Dall e no tre oser' azioni ris ulter ebbe p ertanto ch e no11 esiste

[ANNO

XLII, NuM.

33.l

nessun rap1)orto n ei riguardi. d ella fr equenza fra eruzio11e erpetica e tipo di p11. E ciò i11 contrasto con le osservazioni di altri (ad es. L evi} r.l1e no11 ha visto ! 'erpete in poln1oniti da gruppo X. Due dati opp·o sti. c i sen1bi'an o particolarn1ente impor tanti nelle percentuali da noi ottenute: a) la note\ ole diminuizione, ri petto alle cifre comunen1e11te pubblicate, d elle p. lob·. da pn. dei tipi I I r, III; b) il fort e nurrtero di casi in c ui abbia11to accertato i pn. d el g ruppo X. Fin dall'inizio delle nostre ricer che ri1nar1emmo co f1)ili dal frequente ricorrere dei. pn~ J.el gruppo X negli espettor a ti esaminati, tanto cl1e in u11 buon numero di casi ri petemn10 le indagini su nuovi campioni di espettorato, otten endo però sen111re gli stes i risL1ltati. L 'in1portanza d ei pn. d el gru1Jpo X con1e ager1ti d ella poln1onite lob·a r e è molto d iscu s..., a da parte di alcuni AA. Specialn1ente Gundel ( !Jic 1 jfJC1tlel1re i 11 der 'Afikrobiologie, ·Fi ~r her edit., Jena 1934-), ìlelle sue n1olLeplici e rece11ti pub·h licazio11i , in sist e i1ell 'affermare ch e le p~ lob . non sono 111ai dovute ai pn. d el g ruppo X, mettendo qui11di in dubbio l 'attendibilità d ella stati ti cl1e più antich e ch e riportano percentuali pjù o r11eno elevate di p. lob. d a gruppo X. E s ist e sem pre, infatti , il pericolo ch e pn. di q 11et'Lo g ruppo l>resenti n ella bocca o 11ella g-ola d egli indi,;idui da cui pro\ren gono g li spu ti Jj1o<luca110 1:1 i11 o rte degli animali di esperi e11za è quindj i_n duca110 a di.a~r11 osti care n egli i1) rliv idui te:;~i uria infezio n e da grup.p o X cl1~ i tl r eal là non ef:1 t e. P er elimin are il pericolo di questo error e, 11el quale si verr eb,b e ad in corr er e quasi se111pre quando lo sputo sia più sali,rare cl1e poln1011are, Gundel propone che ne) caso in c ui alla p ri n1a indagine si a ccertino pn. d el g ruppo X, si ripetano varie volte g li esarn i ; co11 tale 11rocedime11to il Gundel n ella p r o1)ria casisti.ca i1on ha mai trovato una vera poln1011ite lob·a re da pn. del g rup})O X. Si co1111Jr ende come questa obiezione infir1r1i i11ol te sta Lis ti cl1e; p erò special111ente dall 'esa111e d ella le1t eratura p iù r ece.n te ci pare che essa, se può essere valida per il campo di oservazi one di Gundel . n on i1os a enz 'altro venire generalizzala. Ed invero , dato ch e tutte le ri cer r 11e con1piute din1ostrano corn e nelle persone ' 'ÌYenti a contalt o co 11 poln1oniti ci si trovano i11 i1r e\ 1a le11za pn. d ello stesso tipo di quelli esi tenti nei i)o]m<;>nitici . . tessi e dato c}1f· j)er l 'i11'"'orgenza della pol111onite. è stata dirr1o~Lrc. l a dall 'j1n1Jort an za del contagio , non si < c1111-µre11ùe fJCr cl1è })TOJJrio n ell 'e pettorato di a le un i pa zien li , cl1e 1) 11r d eb1b ono a\·er avuto ra111J•Jrto diretto o indiretto con polmon itici, 1

1


[Ai\NO XLII, Nu:\-1. 33]

SEZIONE PRATI CA

1.:os5a110 trovarsi e 1)redorn i11are ap1) u11to p11. n <)Il a :.·e11li ir11porlanza cor11 e agen te etiolugi( o. A iiarte questa considerazione , si de" e ri.corclare a11cho co11le d.a n1olte inda g ini esi\cs· uit e .:-u caùaveri di pol1110 11iti ci~ ris ul La c l1e il Li1~·0 dei IJ il. trovati in vita ne11 ·es1>etlorato coin cide quasi sen1pre co11 quello dej pn. isolati dal p oln1one. Citiamo olo i dali cl~ ' utliff e ~~ i11laL1c.l (J.A.111. ,1. , ' 'ol. 101 , 1287, 193~) i quali su 220 casi facendo il confronlo fra i pn. trovati ne llo sputo e quelli isolati dal sa11gue e dalle l esioni, in un sol cà so (circa 0,5 %) ebb·ero a constatare ti1)j di pn. diver s i nello s1)uto (tipo XVIII) e nei poln1011i (tipo ' ' ). Ricorderen10 a11cl1e le ricer che recenti di Viktoro,v , Dombrowskaja e Erofeeff che di1nostrano con1e i1elle 1)olm o11 iti crupali dei ban1bini pro,rocate n el 50 % d ei ca~ i da i) n. d el gruppo IV, il r ep erto nello sputo corrispo11de se a quello del sar1g ue o dei liquidi di pu11tura e del i)r elevan1e11to de] cadaver e . Inoltre, la r eale esist enza di i')n. d el gruppo X con1 e ag·e t1Li di l)O] L11nr1ili lobari ri ull a co11fer111ato dall 'uso d ei sieri t erapeutici specifici: cosi Bul1owa (J. A .i11.A. , ' rol. 102, 1560, 193'±) l1a potuto accertare e sottoporre a trat lan1en1 o si eroterapico con e' ridente va11tag·g·io b·en 133 casi di polmonite d a p11. ' ' III. f>uò rJarsi c l1e in ql1alch e ca. o l a diagnosi di J,0J1rto11ite lobar e i1on sia . La la esat l a : p·e rò, tlubbiar110 riconoscer e clte la sinlon1atolo.g·ia f·d il decorso di que'"' la mala lti a sono così caraLl e ri ~ li c,i da trarre difficiln1enle in inga11no , la11 I o !) ÌÙ in quanto il n1aterial e e~an1i11ato è ~ tal o 1)r e ~ o r1 ell~ magro·ioran za dei casi da e linicl1e e da g randi. o 'JJCdal i. Vog lian10 ricor<lare, i110J tre, perchè: p.arlicolar111 en Le sig·11i.fi ca I ive ] )Cr I 'e ffetti' o valor e de i pn. del g ru1)p o X co111e age.11ti della p. lob. le citate ri cer cl1e <li Cl1io ve11da, il quale J1 e 11a i)o tuto accertare la prese11z~ diretta111ente nel te suto poln10nare eµ utiz7alo i11 uri largo nun1ero di ca i. P er ci(>, da qu.anlo siamo ve11uti es1)onendo e ~0pra 1· utto i>er le precauzioni tecniche adotta te nell e 11oslre ricerche (f\. arn i ripetuti) dob1.iamo co11clutlere per l ~ef fe tti va elevata frequenza delle p. loh·a ri da g ruµp o X dura11te il fiériotlo marzo-1naggio 1935 a Ron·1a. .Notian10 iI1oltre l 'analogia chr e ~ i t e fra Ja i1o&tra statistica e quellP. per es. di Gri ·ffith , di Declich e di I-'evi, in cui l 'at1n1 ento de] g ru11110 X i acco111pngna a lla din1jnu zione s1)iccaln d ei pn. dei tipi Il e III , fai lo questo cl1e di111ostra I 'esis tenza di epiden1 ie p11eum ococcic l1e caratterizzate dall 'a senza o qua i di p11. ll e III; 2piden1ie ch e, con1e quell e o ervate ~l a Dec licl1 e da L evi , sen1brano decorrere i11

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n1odo part1colar1nenle JJe11ig·110. A11cl1 e Cruick~l1a11k \ loco cil. J riferi ce di 60 casi di p. lob. da g ru1Jjl'O X a decorso sp.es o lie,-e e termi11ate freque11ter11er1te p er li .. i. I n cou1 plcs5o, c i "'embra g iustifi cato pe11~a rt .1 1l 'e,·en Lualilà r.h e ap1) unto nel periodo durante il quale si sono svolte le no~ l re ricercJ1e, t1110 o piì1 tipi di i)n. n el gruf 'lJO X µ cr ragio11i non ben d et ern1inal.e, ab.hi.a110 assu11to una !)arti colare in1portanla come agente e tiologico d ella polmonite e c·l1e quindi , ·e le 11oslr e po. ibilità diag nosti<·b.e fo ssern s tale n1agg·iori (cioè se avessin10 cli &1)os lo di sieri specifici per un maggior nu n1cro di tiJ)i), avre111n10 potuto forse accertare u11 epide n1ia per es . da un p11. del tipo VIII , co111e quel la descritta da 1lobi11son n el 1927 a 1)itt .. burg \ il ceppo di pn. indicato come 4-A da l\o]rinson fu su ccessivamente studiato da <:oop er, Edwards e Rose11stein e classificato '- on1e tipo VfII assi.eme al cep1)0 Thomas) (J. Exper. Pi1ed. , vo]. 4:9, -101). D ·<:tllro lato, fra le p ossibili cause di tal e anÒH111e11 Lo '3 piJi.:n1iologico, non è da e eludere el1e una larga tliff usi o n e del virus inf]ue11za]c o di altre conci izio11i speciali e h~ colr)iscono la ,g·e11eral1Là cle11A po1Jolazion e, abb·ia cat1sato in 111olle personr u110 stato di din1j11uita r e i~1 en­ za loca le, p er e ui ancl1e i 1}n. clel g ruppo X 0spil1 ,a])iLua li degli organisrr1 i hanno potuto 1.> ro\'ocar e l ·in org·e11za di vere e proprie pol111onit i. l>a: ét la <lis Lribu zio11 e pro1)or ziona]n1en te u g·uale df lla 111ortalità fra i vari ti1)i, 11on IJ OSsia1110 p 8rò nffern1are c h e i l) It. del g rup1)0 X J>re~ent i jlei 11 o~ tri cas i fossero particolar111 e11t e b er1igni . P erla11 t o, ·iarno portati a co11clud8r c cJ1e nel] 'epidemia da n oi osserYata la per cenluaJe elevala di infezioni da IJn. del g·rupµn X e ln bassa mor Lalità p er polmonite 0011 fo:::seru ìegale l 'una all 'allra con1e la causa all 'clfetlo, n1a semplicen1ente associate forse in virtù d t.gJj stessi fa Ltori epidemiolog ici . Ed i11f.atti se è vero che g·e oeralmente n el~ l 'adulL1) i pn. ùel g·ruppo X danno n1ortalità molto ba~ ·a, e~j stono a11ch e ti1)i d el g ruppo X cl1e dann() una r11ortRli Là abbastanza elevat<t ':o ~ ì p er il ti1Jo XVIII R obinson (loco cit. ) 11 a l 'ùl ulo ri co11 Lra re una n1ortal ità d el 1± ~~ e fJu]lo,va d el 16,± %. No11 (. possihi1 e fare un p·a r agon e fra i n ostri risultali e quelli di Pontano, con1e ~ arebbe . tato particolarmente utile ed inter es ant e, J;er cl1è diver si sono stati i n1e todi di ir1dagi11 e ~egurti. Tnfa tti sappiamo anche dalle cjfre dc] Ponta110 ch e la coltura d el sangue riesce 1)osi1; va prevalentemente nei n1alat i gravi e che


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« IL POLICLI:\"I CO »

quindi perntetl~ di stabilire la presenza di pn. solo i11 un nu1r1ero Jin1itato di casi ; d 'altro ]a. to, sicco1ne i p11. <lel grup·po X sono quelli che in ge11ere danno le p . lob. più benigne, si co1n11rende ~11che co1ne essi possa110 con maggiore f~cilità sf11ggire a tale metodo di accertamento. Tllr\SSUNTO.

Gli AA. ha11no ricercato la presenza dei vari Li.pi di pn. nelle p. lo b . osservate in Ilo111a nel fJeriodo marzo-111agg·10 193·5 ed 11a11no trovato le seguenti percentuali : tipo I 50,5 » II 10,5 » III 2, 3 gruppo X 36,4 1

Particola1·e e u1 a è stata posta per stabilire attraverso ripetuti esami c he i pn. del grup1)0 X così frcque11Len1ente accertati nel n1ateriale, fo:::;sero realn1ente gli agenti delle p. lob.. La 1r1orlalilà globale fu d el 12,9 % e risultò eg·ual111ente disLribui.ta fra i vari tipi. Gli AA. 11( 111 hanno rilevato alcuna caratteristica clinica che disting uesse le polmoniti in rapporto nl la presenza dei vart ti pi di pn.

OSSERVAZIONI CLINICHE Pseudo-emottisi irudinea in 'l'ri poli tani a. Dott. D. A.

MAZZOLANI

(Tripoli).

_J\.lcuni casi clinici, caduti sotto la mia osservazione diretta, mi inducono a rip1rendere l 'argomento, qua e là già trattato da singoli autori. CASO I . - Indi vicluo metropoli lai10 dj circa 60 anni, oriundo d ella provincia d i l 'r apani. Sofferse m ala.r ia in g ioventi1 , poi fu per alcuni a11ni in Tui1isja e quindi in Tripolitania dove fu addetto a lavori s lraòali in qu alità di capo-squadra. Ver s0 la fin e d el 1929 trovandosi nella regione d el Gebel ebbe occasione di bere acqua della sorge t1Le di Rumia, di ott i111a qualit à potabile. Dopo circa tre g·iorni con1inciò a risentire una leggera I)10lestia alla g·ola come un titiJlio solleticante, e al quarlo-quinto g]orno appar ve una tosse sempre più moles la, accom 1)agna La, talor a, d a qua11tità più o m ci10 rileva11le <li san gue. Talvolt1 la tosse aYeYa C'ara ttere soffocante. Condotto a Garian , un Len ente m edico gli disse r h e si traltélva di una san gtu su g·a in faringe : cercò d i strapparl a con le pinze, n1 a n on Yi riusc1 j)er cl1è aù ogni t entativo il pazient e er a preso d a un sen so di soffocazione. Gli fece far e, allora , gar g ar i n1i con acqu a sala la, m a sen za ri ul ta lo. Rit orna lo a 11un1ia, ]e perdite sanguig n e si fe cer o sen1pre j ) ÌL1 freque11U e all]Jon<lanli 1a11to ò a l nggiu11ger e, taiYolta, la q11 a11lil à cli circa un t erzo cij litro n elle ven li qua ttr 'ore. F en on1 eni gen e-

L~NNO XLII, N-cl\I. 33j

rali, intanto, si ag·giungeYai10 a q11elli della tosse e delle en1orragie, quali senso di indebolimento . giramenti di lesta e quasi impossib1lità completa' a ] lav~ro. U11 arabo gli con sigliò, allo.r a, di fun1are una s1~arett~ ~ di aspirarr1e il fumo: ciò gli provocò v1olent1ss1mo att acco di tosse e riuscì così . ~all a . bo.cca u:r:1a grossa sang·uisuga ' a. cacciar ,' dopo' c~rca_ 19 .gi.orn1 d1 gravi soffere_n ze. Dopo un paio d1 giorni il sangue presentandosi di nuovo, egli ft1n1ò un 'altra sigaretta e potè così libera.r si di un secondo grosso an ellide. . Dopo di ciò lo stato gen e,rale migliorò rapida1nente, ma preoccupato delle condizioni del suo apparato r espiratorio eg'li si decise a venire a Tripoli per farsi visitare. Ma l 'esarne clinico non mise in evide11za falti di rilievo a ca.rico del torace: c1 'altra parte il paziente si rimise perfettamente con una se111plice cura con i soliti preparati cosi<letti ricostituenti. CAso II. - Moham1ned ben Amor, di an11i 40, ag·ricoJtore; dimorai1te in regio11e cli ,S ciara Sciat (Yjci11 anze di Tripoli). Individuo di costi tuzione robusta, masse muscolari bene sviluppa le. P.r esenla, tultavia, un facies ad espressione depressa, con assenza, 11egli occhi , cti •quella tonalità di ·sicurezza quasi abituale in queste popolazioni ar abe. Egli r acco t1La di esser sofferente da circa quatlordici g·iorni , e sebbene non abbia, precedente1nente, mai avuto inalaltie di u11a certa gravità, era tos8e e sputi sanguigni sono andati aumenLando di frequei1za e d i intensità, tanto da esser11e sensibilmente preoccupato. Egli , infatti, si senLe indebolito, svogliato e qt1asi incapace al suo ordinario lavoro . L'esame del torace n on mette in rilievo fatti di speciale importanza, all'infuori di qualche rantolo bronchiale banale, senza localizzazione fissa. lnYitato a r espirare profondamente, il malato è preso da un violenlo attacco di tosse : tosse a timbro guttur3.1e, a tipo pertossoide, quasi soffocante e accon1pag nata da qualche sputo sanguigno com1"J1 isto ad alcune bollicine di saliva: espettorato d i color rosso vivo, con qualche piccolo gru1netto di . ' scuJ'o. san gu e piu A mezzo di un semplice abbassalingua l 'esame clella cavilà orale permise di osservare il corpo di una grossa sanguisuga localizzata alla regione rinofaringea d el lato di destra. Conosciuta la causa egli n on volle m edicina perchè affermò che gli ara bi ne conoscono b ene la cura. C.\so li[. __,, Amor ben Salem, Cli anni 35, agri coltore, dimorante nei pressi di Ainzara (6-7 chilometri da Tripoli) . Eb be il Yait1olo in piccola età: a 12-13 anni fu preso da febbre 1nalF1.rica ( hemma = febbre a fredd o), che trascinò p er pareccl1io t e1npo. Non fu mai 1nolto grosso: sp esso, specie d 'inYerno , ebbe a soffr ire di tosse e di catarro. Sposò a]] 'e tà di 22 anni; J1a tre fig-li ch e e111brano, al su o dire, essere sani e forti. Cir cél una diecinl d i gior11j fa (prin1i di lug lio 1 930~ menlre si senliYa r elatiYamente bene n elle t:u e conclizio11i ge11erali, eg li si accorse di una legg·cr a n1olesti a alla gola ch e poi g li procuraYa tos e qua i seccJ., J)Ìll tor1n entosa nel solito. Due g iorni nd<lie lro in uno di ques li accessi quasi. soffocanle, por la prii11a volla , in vi 1a sua, spulò qu asi un JJjccl1i ere cli . an gu e rosso . YiYo. In1pressio11ato si


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SEZI ONE PRATICA

pose subito a riposo e si lin11 lò a 11u trir i -oltan lo dj brodo, di un po ' di Kusku s (rninestra cli g·rosso semoli110 co tto in vapor d 'acqua) evitand o pezJeroni ed altro mang iare pesante . La tosse, per ò, continuò quasi lo stesso, talora secca, sti zzosa , accompagnata da qualch e piccola quantità di sangue. rosso ; talora m en o violenta, un po' mature, accon1pagnata da un po' di cat arro bianco-giallastro. Non si accorse di aver avuto febbre , come, ir1vece, spesso gli accadeva quando era preso da qualcuno de' f;UOi solitj raffredd ori. Individuo a sviluppo scheletrico pressocl1è norn1ale : adipe scarso, masse muscolari 1ned )ocri ; cu le bruno ·pallida, sollevabile in plich e. La r f:gione addomjnale appare alquanto depressa e l'arcata cos tale un po ' pit1 eleva la del nor1naie: espansione toracica uniforme d 'ambo i la ti , ma il periodo espiratoi:io appare un po' più lungo del normale. Milza leggermente ingrossata. L'ascoltazione dell 'appara lo r espirat ori o inett e in rilievo r an loJj a m edie bolle e qualche r antolo-sibilo, più frequenti e p)i1 evidenti sull e regio11i llledio- jnferiori del dor so. L 'esame della cavità or ale per111ette di cons tatar e lilla m assa globosa, oscu ra , di aspetto lucido-untuoso, dotata di })iccoli movime11ti quasi ondulatori , facilpiente ide11li fi cabil e con il corpo di un a 3.nguisuga. Qu esta con statazion e fu subito òi gr ande soddisfazione per il paziente, il quale mi affer1nò di sapere bene cttrarse11e da sè s1esso e d esiderò soltanto di avere un po ' di medicina per la losse e per le forze. ~on ave11dolo rivecl ulo in seguito p~nso che egli se n e sia liber at o coi soliti mezzi impiegnti dagli indigen i, ossia con qualcl1e sigar et ta o con foglie di t abacco da cicca.

Casi di irudinasi in Libia furono già segnalati dai nostri ufficiali m edici al momento del1'occupazione, ossia da Costa, T onietli , Gaggia, Traxler ecc.; ma n ei rig uardi più particolari della Tripoli t.ania la stati stica non r isulta molto numerosa. . È ben e, pe rò, ·far subito prese11te ch e qualch e medico non vi h a , probab·i lmente, data tanta importanza da farne og·getto di studio e che. fra g li indige11i , ch e ne conoscono ab bastanza bene la cura, i l ricorso a] sanitario n on è risentito che n elle rare evenienze di compli cazioni. Noj sappiamo, intant o , ch e queste sanguisu ghe sono pr esenti un po ' dap·p ertutto , in Trjpolitania : n ei p·ozzi dei giardini delle oasi ancl1e vicine a Tripoli : fì no a qualch e anno fa , ossia prin1a dei la\ ori di b onifi ca idrauli co-igienica , nelle acque più o n1e11 0 scorren ti del can ale di Ainzara le sanguisugl1e erano nun1crosis ini e e molto temute dagl i arabi: frequenti so no pure nei pressi della so rge11 le di Rum ia , s11l G·ebel di J efren. Secondo l\Ji11til illi 1)resso Gadan1e , cc i1 elle acq·u e sorg iYe di ,i\ rsce iuf (sorgen l e del cocodrillo) ,~i,· e , fra quelle i1i.ante acqua l icl1e, un numero grandi s~ i r110 di san o-uisu gh e n. P 0r qt1a11lo rigt1nrda il \ ord-:\l'rira si sa cl1e 1

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il Baroue Larrey ·n e parla a l ten11)0 della sped izio11e di Napoleone Buonaparte. Nei ca i di irudinasi delle vie r espiratorie si tratta r1uasi se111pre d el ge·n ere Limnatis· NiloLi ca o sanguisuga cavallina, frequentissima, seco11do Railliet, u tulto il littorale del ordAfrica, da Gib·il Lerra alla Siria: cc ... forse è la stessa ch e si trova n el m ezzogiorno della S,,p.ag na, d 'Italia , in Sicilia, n el Portogallo e i11 Turcl1ia. Trovasi i1eg·li abbeveratoi., n ei pre si delle sor genti, i1 egli acquedotti e anch e n elle case. Scon1paiono d 'inverno e si n10.s trano in aprile-maggio » . 1'ie11Lre la hirudo offi cinali possiede circa sessanta denticoli b·u ccali, la nilotica non ne h a ch e una trentina : essendo quindi poco atta ad attaccare la pelle essa ricerca avidan1ente le mucose, quella del cavo oro- farin ge-laringeo, specialmente. Ma essa è stata trov.ata anche altrove : da Steullet n ell ' uretra di un vecchio di 70 anni ; da Mi Lra n ell 'uretra di un ragazzo ; da Lelli-Manni nella vagina di una bambina di 6 .a nni , la quale era rin1a ~ta seduta , per un cer to tempo , sulla sponda di un fiume , in u11 periodo di acq ue scar e. È stata riscontrata anch e sulle congiuntive. La ang·uisuga può essere dannosa in tre modi: i)er azion e meccanica, ostruente delle vie respiratorie: per la determinazione di e111orragie più o m eno frequenti ed .abbondanti, pe ricolose spie cie negli emofiliaci; per la possibilità di trasmissione di malattie a mezzo della ua .p untura. Secondo Steffenhagen e .i\ndeyen i geTmi , nella sang uisuga, possono n1an ten er si infettanti anche per un periodo di più di tre mesi. Relativamen te alle zon e tropicali è opportuno ricord.a rsi ch e secondo Adler la tripanosomia si po trebbe essere trasmessa in ql1esto 1nodo. In una comunicazione recen te alla Società di Patologia Esotica di Pari gi, Brumpt h a inisl ito u questa possib·i lità. cc J 'ai aussi d én1011tré - ha egli detto - et il )' a bien longtemps, que ch ez les sang .u es l ' affection se tran 111et 11ér éd ilairemen t trè facilement. Voilà donc un cas où les parasites peuvent presque e su,riyre à eux-mèmes en deh ors du vertebré ». •

Ricordando quanto è stato p iù -opra r iferito in riguar do dei tre n1alati e leg_frendo quan to è stato dai diversi autori r iferito , è facile con statare cl1e i cli ·turb i st1b iet ti,-i ri ~e ntiti dal n1alalo . . ono in rapporto co11 l ' ubicazione scelta dall a sangui uga e con le ,·ariazio11 i di volum e del uo SYi luppo. È , infatti , O\' io 11e11sare ch e un cor po estraneo .Sinton11atologia1. -


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cc JL POLI CLI N I CO »

d ell e di111e11 ·io11i di u11 filo d 'e rba , g ra11dczza ge11cral 111e11 te ris JJ0 11 de11te al vo lum e della sangu i ~uga al mon1e11to della ua assunzione, n on d ebiba l)l'O"\'Ocare i disturbi di quando ess,a avrà din1e11 ion i di 8'-10 ce11ti111. di lungl1ezza, corri . . 1)o ndente ai)1)unto a quelle dello sta to adulto. Qua11do l 'a11el lide è localizzalo n ella regio11e alla del rino-faringe, in principio si può .a vere solt anto epi tassi; i11a se sce11de più in b asso in lari11ge e tract1ea si po sono presentare feno1r1e11i a~fì t lici, cor11 e n el ca o di Citelli e di qualch e altro autore. Nei j)ri11Li g iorni i 11ota generaln1ente se n ~o di cor1)0 estraneo in gola , ti ti Jlio , qualch e st in1olo a l la tosse. Pre to, p erò , questa si fa più frequente, più inten sa o addirit tura tumultuosa , im.1)ressionante, specialmente se il parassita i è in1pia'ntalo i1 ella ' 'icinanza della g lo ttid e. Negli i11tervalli si può avere dis fonia. Presto co11 la to .. se con1pare e pettorato sc.ar o , alquanto mucoso e più o meno sang uig n o : talora vere emorragie, corrispondenti ai cambian1enti di posto nelle su cce sive punture della . . . a1~g u1 . . u O'a stessa.

Dia,gnosi differen zialP. -

Nella g randi ssim a n1 ag·1g·ioranza dei casi si potr ebbe dire ch e la cliagno i è fatta con due sole parol e : basta p en sarc i: rna in p'l'atica ]e cose non vanno sempre così. No11 sempre, infatti , si tratta cli i11dividui cl1e si trovavano, fino a poco prima , in condizioni gen erali di perfetta salute: si è vi to il n1io terzo malato il quale era precedenten1ente indebolito, tossicoloso, ca tarroso. In ques to caso il sospetto. di emottisi bacillare a''rebbe potuto essere più che mai giustificato . Lo Les o si potrebbe dire del caso di Meunier . Si trattava di. un individuo di 44 anni , inviato a11'ospeda1e colo11iale di Ménerville (Algeri) , co11 diagnosi di prob·abile tubercolosi polmo11are : cc Condizioni gen erali gravi: altezza m etri I , 7 ±; peso kg. 4:8. Non mangia da circa t1n n1ese: h a accessi pertos oidi e sputi schiumosi, sangt1ig ni. Al torace rantoli di screti , dissen1inati, p e,cie alle basi ». Ave11do fatto, p·e r errore, gargarismi con a cqua ossigena ta pura , 1'ammalato sente muo' 'er e .q ualch e cosa i11 gola: 1,esam e della ca,·ità orale pern1ette di. osservare cc un corps élrar1ge r formant une vou ssure de teinte brun e et dépa. ant légér en1 ent la lan gue aplatie par nolre ab ai e-langue . C'e t u11e sangsu e Lirt111ati.. iì o tica - que n ous aYions déjà fréquen1111 ent ob ser,rée ».

E1nottisi. -

Sputi san gui crni si l)OSsono osser,·are anrl1e in indi,-idui non affetti da tubercolo ~ i 1)o]n101lare i1è i)ar a sita ti da . . anguisughe. In •

!AI"NO

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una r ecen ti sirrta con1unicazione Borri 11a n1esso in evidenza come emotl isi ed ematen1e i si 1)0 0110 avere in patologia oto-rino-lari11goiatrica. 'econdo questo a utore si può avere sa11gue nella sindron1e di Osler , caratterizzata da debo]ezza delle i:~a reli capillari, con ectasie della r ete capillare stessa. Il naso, la faringe, l 'anelJo di Waldeyer , la ling ua possono, per fatti flogistici anche modici, diventare sede di emorra.g·ic ta11to copio e da simulare delle ver e en1ottisi, tanto più che il sangue dall 'aJto può cendere nelle vie i11feriori provoca11do tos e e co11ati di von1i to. Anch e in farin ge e n ell 'esofago si possono avere varicosità , a lle quali clinicamente non si dà , spesso, suffi ciente importanza. Secondo Jaqueli11 , Franco ed altri , nun1eroe n1alattie p-0 . . ono avere manifestazioni en1ottoicl1e : ci limiteren10 ad elen care soltanto quell e ch e per comportamento similare - ase11za o scar sa r eazione febbri.le, per sistenza di condizio11i g·en erali b·u on e o di crete - posso110 priù facilm ente dar luogo .ad errori di diag·110 i. Di que to nun1ero possono essere la broncospirocl1etosi di Castellani , l 'amebiasi pol111onare, le localizzazioni bronco-polmonari da n1 etazoi , le micosi polmonari, la sifilide del polmone , la presenza di corpi estranei ecc. Ultim.a mente (marzo-aprile 1935-XIII) n ella Clinica delle Malattie Tro1)icali e Sub·tropicali di Roma , il Prof. Castellani ha illu strato il caso di una donna a ffetta da bro11cospirochetosi emorragica ch e era l)as ata attra,rer so parecchi istitt1ti sanitari: n1a qui il criterio della dur ata della malattia, la tosse relativamente moderata e lo scar so g rado di anemizzazior1e sar eb·bero stati, nel dubb·i o, elen1enti suffi cienti ad elimin.a re d'emblée l 'ipotesi di una eventuale irudinasi delle vie respiratorie. Il caratter e dell, emorragia non può costi· tuire, p:er se st esso, elem ento sufficiente di diag nosi differenziale : se il san g ue è abbondante, generalmente si pre enta rosso-vivo, poco aerato : se in piccola quantità talora ·è a strie ro ... o-, 1 ivo, talora a s trie rosso- bruno o a grumetti n erastri perch è, in questo ultimo caso, n1uco e angue pos ono aver soggiornato a lquarito n el vestibolo laringeo. Nelle e1notti i tuber colari iniziali anch e abbondanti , non ancora rilevabili dall' esame del torace, il san g·ue è pure fluido , di color scarla tto e scl1iumo o; ma i~ seguito esso può d i' 'e11tare n1eno aerato e di tinta scura. Secondo Reynier , riportato da Fra11co, un criterio differ en ziale di grande i1nportanza sarebbe dato , tuttavia, dalla maggiore o minore olub il ità in acqua del sangue ste so. cc Il san-


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SEZIONE PRATICA

gue provenie11te dalla fari11ge, dalla la ri11ge o dalle gengive è solu·b ile in1m.ediatan1 e11te , agitando g·li ·sputi, in u11 po ' d 'acqua: il sa11gue resta , invece, cong lomerato ed isolato se di provenie11za polmonare ».

Toss e. -

Essa è in rapporto, sopratutto, co11 l 'ubic.azione d ell 'attacco della sanguisu g a. Data la particolare frequenza d el p arassita a fi ssarsi n elle ' 'i cinanze d ella regione r etro-torìsillare e dato il fatto del centro tossige110 alla r egio11e interaritnoidea, abbasta n za spesso si manifestano cri si a ti.1)0 pertossoide : se il parassita si trova in laring e e d a ·questa r egione g run1etti di sang11.e ·scendono in trach ea si p:ossono manifestare i sintomi d ella cosidetta tosse tracheale , caratterizzata da violer1ti accessi di soffocazione con fatti di g r a,,e dispnea ecc., i11 seguito all a irritazione d ella region e d ella biforcazione trach eale, centro tossigeno irnportante. 1

Profilassi. Cura.. -

Tutti i casi di iru·din.a si d elle vie r espiratorie finora co11osciuti sembrano essersi verificati in seguito a b·evuta d ' acqua non controllata. È du11que all 'u so dell 'ac, qua potab·i le ch e bisogna rivolgere la nostra attenzione , e ciò , so1)ratutto, nel p eriodo d ell 'anno cl1e corrisp·onde alla i1ascita d elle sang uisu gh e, ossia al periodo di un sufficien t e calor e, iniziantesi, p er la Tri1Jolitania , già alla inetà di aprile-primi di n1aggio . Sarà quindi opportuno di 11orì b er e mai dir ettan1ente .a cc1ua proveniente da raccolte sorgive, di acqua su1)erficiale o a11ch e di quella d ei pozzi, per ch è ciò no·n 1J€rmetter eb·b e di controllare la e' rentuale prrese11za di sa11g ui., sugl1e. A questo proposit o 1\ilarc F ournel , n el suo libro « La Tripolitaine » g ià avvertiva di « .. . n e b oire 1'eau de son go b elet qu 'après l '.avoir couvert de son i11oucl1oir afin de 111i servir de filtre . Cette n1esure prin1itive est d 'ailleurs fr équemn1 ent employée par les ca• r avan1er s ». Anch e il ber e al] a boraccia può esser e p ericoloso se non si è osservata b€n e l 'acqua fl l 111omento del suo riempiime11to. Lemicl1el , di g·uarnigione a Musta fà , i11 Al geria, introduceva anguille n ei serba toi d 'acqua da be r e allo scopo di distrugger e eventuali a11guis ugbe. · Nei rig uardi d ella cura g ià si è osservato co111e e ... sa possa essere spesse Yolte n101to ageYole, l 'anellide pote11do esser e espulso sponta11eam ente in ocèas1on e di un attacco di tosse i1iù o 1t1e110 grave . !11 rn olti casi è stato suffic ie11te l ' i111p iego di qualcl1e gargarisn10 cli 1

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a cqua salata o diluita con aceto ecc . : qualcl1e autore ha affer1nato c he il n1ezzo n1ig liore sar ebbe q·uello di tratten er e i11 bocca, per qu~ l­ ch e 1110111ento, acqua seni.p1ice la quale eserciter e,bb,e una s.peci e di tropismo positivo , esse11do l 'acqua il r11ezzo n aturale d el] 'l1ab·itat irudineo. Ma in altri e.a si le cose non sen1brano svolgersi così sen1p.Jicen1ent e, le sanguisug h e potendo rimaner e 10-15 e più gior11i i11 situ e p rorvocare i gra vi dan11i d ella tosse, la minaccia di soffocazio11e e uno stato più o meno impressionante di anen1izzazione e di d ebo lezza g en erale. Nel caso di ~{arc a cci la sanguisu ga fu estratta dop·o 22 gior11i; n el caso di Meu11ier dopo circa un n1ese, e dopo 50 giorni nel i11alato seg·nalato r ecentern ente, in ,.f uni si.a , d a Bruguairolle e Prieh. Secondo Hernàndez esse possono riman er e a11ch e parecchi n1esi. Vacca riferi sce ch e Condor ell.i ha osservato un caso di irudi11i.asi d ella tracl1ea , i1e] quale la sa11 guisu ga fu es11ulsa solo do.p o ciTca u11 anno di permanen za . In linea gen er al e io pen so che sia sen1pre· opp·ort uno di con1inciare o rite11tare la prova co i n1ezzi i più se111,p1lici : gargarisn1i di acqua sen1p}j ce, tratte11endol a piuttosto a lung o ir1 bocca , in n1odo da ·sp eri111enta r11e la sua vantata azione d el cosidetto tropismo positivo: in caso di b·i sogno passare, allora , a]l 'acqua p iù o n1e110 salata (sale di cu cina in proporzion e d el 10-20· 310 p er n1ille) oppure di acqua e aceto , acqua cloroforn1ica , acqua ossigenata a parti uguali con acqua tiepida , acqua e solfa to di so·d a , di allun1e ecc . Sarà utile di tentare anch e l ' azione d el fun10 di sigaretta aspirato, o, e,rentualme11te, le foglie di tabacco come cicca , ecc. con1e 11a consig lia1 o an ch e Iacono . . Pare ch e siano stat i impiegati i vapori solforo si , le inalazioni di amn1oniaca ecc. : Blaise si è servito d elle fumigazioni di catram e e di bacch e di g in epro , eseguite due ' 'olte al g·iorn o. Seco11do Railliet, Savig n y avrebbe fatt o ricorso alla introduzione, in farin ge , di una sonda di gon1n1a n1unita all 'estremità di una spugn etta imbevuta di etere . La cura cruenta la più sen1plice sar eb])e quella di tagliar e la sa11guisu.g a con un colpo di forbice. Ma ciò n o11 sem·p re appar e pratica ~ m ente p·o ssi·b·il e, data la su a diversa u b icazion e. Ir1oltre, secondo qual cl1e a utor e, la J:>erman en za d ella p·arte anterior e d ell 'an ellide sull a m ucosa potrebbe n1anten er e uno stato di tilli cidio sang ui g110. Massi o11e r accon1an da l 'e t r azion e a n1Pzzo di una p inza , pr e,'ia an estesia con cocaina. Castellani e Cl1a ln1ers ron . . igliano I 'uso localp di 1

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« IL POLICLINICO

una so luzione di cocaina al 10 % circa cl1 e para 1i zza il i)a ra si ta e lo fa dis tacc.are facilmente: raccomandano, però, di dare al pazie11te la posizione prona per evitare la caduta del parassita jn trachea. Pare ch e talora la sangujsuga possa cadere nello storr1aco: i11 tal ca o si consiglia di bere acqua salata : ma forse questa pratica non è indispensab·i le perch·è, seco11do Letschenko, le sanguisughe « ' 'engono subito a morire nello stomaco ». Allo copo di più sicurame11te agire sulla pre a Hernàndez fa emettere, al paziente, la vocale E, m .a11ovra cl1e soll eva l 'epiglottide e pern1etterebbe, al momento buono, di afferrare oltanto il parassita a mezzo di adeguata pinza per larir1ge. In casi particolari come .quello di Citelli ed altri, potrà essere necessario un inter,rento ct1irurgico nel senso vero della parola. ·CONCLUSIONI.

1. - I casi di pseudoen1ottisi irudi11ea in Tripolitania sono già stati segnalati da alcuni autori: ai tre da n1e osservati se ne possono aggiu11gere altri due, secondo quanto mi han· no .assicurato alcuni arabi,. Il loro numero sar ebbe, tuttavia, assai maggiore: gli indigeni, infatti, cl1e ne conoscono abbastanza bene la cura, non ricorrono al medico italian o che nei casi di eccezionali complicazioni. 2. - Le sanguisughe sono abb·astanza frequenti in Tripolitania, e oltre che nelle acque stagnanti o poco scorrenti delle sorgive, esse possono trovarsi anche nei pozzi delle oasi vi ci11e e lontane dalle zon e costiere . 3. - La sanguisuga cavallina è pericolosa per 1'uomo soltanto quando essa è .ancora molto piccola, ossia quando può passare inosservata n ell'acqua da bere : per gli animali, invece, durante un periodo più lungo, ossia ogni qualvolta una sa11g uisuga, graride o piccola , può trovarsi presente nell'acqua. 4. - La gravità dell 'emorragia non dipende dalla quantità di sangt1e direttamente ingerita (15-18 g·r.) ma da quello che fuoriesce in occasione degli spostamenti frequenti nelle successive i)unture della sanguisu ga stessa. 5. La sanguisuga può detern1inare pericolo grave per il fatto della sua azio11e ostruente lungo le vie dell'apparato respiratorio e anche perch è può tra n1ettere, con la sua puntura, 111al altie ancl1e molto gr.avi . G. - La cura dell 'irudi11a i re piratoria può ;essere delle 11iù facili: as11'i razione di fu1110 di

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sigarette, gargarisn1i d'acqua più o meno medicata ecc., ma talvolta può essere richiesto intervento cruento di una certa pericolosità. 7. - In i)atologia coloniale è sempre necessario , in molti casi di tosse e sp.uti sanguign i, di per1sare all'eventualità della presenza di una sanguisuga . Ciò, però, non toglie che la tubercolosi polmonare possa coesistere nello stesso indi vi.duo: occorre, quindi, ricordarsi di nulla trascurare, nell'esame, in modo da evitare sorprese ch e potrebbero essere n1olto gra, i per i nostri infermi. 1

8·. - Casi di irudinasi delle vie respiratorie sono stati segnalati anche in Italia : da Marcacci, a Sinalunga; da Massione e da Oliviero, a Ron1a; da Citelli, Piazza, Munna ed altri, in Sicilia; da Casali, a Benevento; da Barbier i, a Pesaro e, rece11temente, da Russo-Frattasi , a Bari. Si tratta , quindi, di un capitolo di patologia tropicale e s ubtropicale, da n on dimenticarsi anche in Italia e da tener sopratutto presente anche nelle nostre colonie dell'Africa Orientale, dove recenti n ecessità dei nostri capitali interessi hanno richiesto un maggi.or contingentamento di truppe metropolitane. RIASSUNTO. 1-liferiti alcuni casi di pse.udoemo ttisi irudinea in Tripolitani.a, I 'A. accenn.a alle difficoltà che talora si possono incontrare n ella diag11osi differ enziale; cerca di risolverle e insiste sulla opportunità di conoscerle perchè casi di questa malattia non sono infre quenti anche in Italia e prob·abilmente se ne troveranno anche nelle nostre colonie dell'Africa Orientale. 1

BIBLIOGRA.FIA.

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ADLER

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SEZIONE PRATICA

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Ricordiamo l'lmportsate pubbllosz/oae : Prof. CARLO CAMNA

Direttore della R. Clinica Medica dell'Univer sità di Siena

NOTE E CONTRIBUTI C LINICA

Prc f. S. 1

GAVAZZE NI -

Bergamo

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Contributo allo studio sulla patogenesi dell'eosinofilia post·pneumotoracica. Prof.

~IA{JRO G .'-\VAZZ ENr.

J. . 'esistenza di una eosin ofila n ella tubercolosi 11olmon are è stata molte volte constatata e da p'.lrte di alc uni AA. è stato ad essa at Lribt1j lo un certo valore prog·n ostico poich è interJiret.i:i t o co1r1e espression e di difesa dell 'orga nisn10. È stato p ur osser valo com e l 'eosinofilia possa talora manifestarsi od accentu arsi in ~eg· uito a c utireazione o ad irLtradermoreazioJ1e al]a tubercolina. J~: pu re stato accertato come al penun1otorace consegu a inolto freq u entemente un 'eosinofi Jia, la quale raggiunge il suo massimo poch e ore dopo l 'i ntrodu~ione di aria n el cavo ploo1

l" l CO.

Secondo Ch ini l 'eosinofili a po stpneumotoracica sarebbe dovuta ad una m essa in cirC1)lo (li sostar1ze sp ecifich e t ubercolari , con cor1segu enl.e reazio11e , riconducibile a fatti ana filatl ici, cioè a fa tti di mom entan ea iper 1

sensibj li t~ .

Secondo Pescatori al con trario 1'eosinofilia sarebbe legat~ alla asfissia da spasmo bronchi.a ]e la quale esercita uno stimolo su l in i·d() llo osseo. Detto Autor e dallo studio condotto ~t;. ratti albini, dei rapporti fra processi loca li e gen er ali, su seguenti al pneun1otorace a rtificiale, ed ~osi nofili a tissulare ed en1atica , è gi11n to alla r:onc1lu sio·n e di riten ere l 'eosina .. filia ema ti ca q uale conseguen za dell 'asfi ssia, 111e11tre l 'i stor.o~inofiJia locale sareb be da in1putare allo, stato spast ico dell a muscolatura liscia del p0Jn1 011e. Ilo r itenuto l'er ci·ò non privo d i interesse da rxu·te n1ia il seguire il comportam ento della fo r 11 n1la in casi di pneumot orace terapeutico pr:-l t icato in soggetti non tubercolosi; (per qt1a11to m i risu 'l ta non esister eb b e bibliografia in proposito). T../osservazione ,,enne portata su t1e soggetti, i1ei quali venne po ~ to la diagnosi cl inica e radiologica di asce so polmona re. Per brc~v i tà ven gono om e~si tutti i dati con cerne11li i tre casi , com e vengono tralasciati tutti i reperti ematologici. In ogni caso vennero e&eguiti conteggi e formule prima di ogni in troduzione di aria n el cavo pleuri·co e ripetuti csa1 t1i vennero eseguiti n elle varie ore su ccessiYe all 'inter,·ento. I risu lt ati riscon trati furono unifoflm i e costa r1 ti : in n essuno dei tre casi n on si· son o iu ai os~ervate variazioni dell 'eosinofili a san 1

Le modalità di origine e di evoluzione clinica della tubercolosi polmonare I. FORMB DI SVll UPPO DELLI\ TUBERCOLOSI PCtMONARB Nm..L' INPEZIONB PRIMARIA. , Il. L6 PRIME LESIONI POLMONARI POSf..PRI.. MARIE. Rèinfezione e supe rin fezion e dal punto d i vista clinico. .. 111. LE Ml\NIFESTAZIONI CT.INICHB POST,PRIMARIB. ?Jlodalità della loro evoluzione: A ) Tubercolosi apicale cronica circoscritta: B) Forme croniche circoscritte no:t apicali : C) Infiltrati polmonari tisiogeni (infi lt rato precoce di As!lmann e Red ek er) : Clin ica degli infìf.. t ra ti t isiogeni ; Fasi ulteriori di sviluppo ; Ori ~ine e significato p atologico; Significato clinico ; D ) Altre moda lità di evoluzione c ro n ica progressiva. .. IV. IL DECORSO A FASI DELLA TURRRCOLOSI POLMONARE CRONICA. Modalità d ella diffusione intra polmonare e sua d istribuzione. Genesi d ella t isi. .. V . FORMB ILARI B PARAILAJH. .. VI. FORMB EMATOGBNE ACUTB E CRONICHB. .. VII. LB PlHNCTPALI PIGURB NOSOLOGICHB NELL' BVOLUZIONB DELLA TUBERCOLOSI POLP.1CNARB... V III . I PROCESSI PLEURICI NEL CORSO DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE. • IX. MODALITÀ E FORME O.INICHB DI GUARIGIONE DELLA TUBERCOLOSI POLMONARB. .. X. CONDIZIONI E FAITORI CHB INFLUENZANO t' BVOLU• ZIONB DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE.

Som m ario. -

Volume di pagg. 164. Prezzo L . - ""' più le s pese postali di sp edizione. P er i nostr i a bbon ati sole L. 1 6, 7 5 in porto fr a n co. I nviar~ V ag lia ali ' editore LUIG I P OZZI, Ufficio Postale sue, cursa.le diciotto. Roma.

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g11j g11a, la quale si è 111anten u ta n ei lin1iti 11<)r111a li (0 ,5-2 ?-{,). I )a n otar . . i 1~h e i'n tutti i pazienti esi te va UJl h più o n1en o accentu ata leu cocitosi 11euLrol'iìa : n on è da escluder si l 'e.v entualità di i11ter fere11ze legate forse alla ter ap1ia (alcool e11 d 0,'e11a, arse11ohe11zoli, ecc.) e le condizion i g·en 6ra li de1i 11azie.n ti , notevoln1ente co1m 1pTo1nesse; })81'Ò· due dei tre casi sono passat i a . . gua rigione. 1\.l ]a stregua dei rilievi eseg uiti e in ba ... e all 'u11if9rmità d ei repertj em ati ci osse1rv.a ti è qui l1 di Jogi·co il riten ere che l 'eosin ofilia postpn e um otor acica sia p iù facilm ente interpretabi lf quale espr essione di u n fenomein o di iper se11 sibilità mom entan ea , ch e n on quale risu lta1o di a fi . . sia, legato alla s1)a n10 bro ncl1iale. RIASSl JNTO .

I.' A. cl.allo s tudio del comportamento de lln fornlula em a ti ca in tre soggetti affetti da asce·~so p ol•mi0·n are sottoposti a pn eumotora ce te1ra1)r.t1ti co, nort seguito. da eosinofili a san.gui g·nrl, ò irLÙOLLo a riten er e p iù arrettab1il e la ÌJ-1( Lesi cl1e att.ribuisce l'eosinofil ia p o. t1)n eu 111otr)racica a feno n1eni di i per sen sibi lit à, a Lipo an afilattico. ' 1

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Ricordiamo le lateressaatl pubbllcazloal:

On. Prof. EUCENIO MORELLI

La fisiopatologia del pneu:notorace artlflclale (con 3 figure nel testo)

lstrumentario per l'attuazione del pneumotorace e per la cura delle sue complicanze (con 5 figure ne l t esto) (Lezioni tenute a l Corso di T isiologia nel San ato rio Militare di Anzio). Volume in- 16°. di pagine 56. Prezzo L . 1 O, p iù le spese pos ta li di spedizione. Per i nostri a bbon~ ti sole L. 7 • 9 O in porto fr anco.

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SUNTI E RASSEGNE RICAMBIO. L'importanza della colesterina nello stato di salute e di malattia. G1\:i N5 BOROUGH. Proceecli11.gs oj th e iioJa l Soci el '}' of A1 edici11 e, g iugno 1935). La colester·in a è un alcooì non saturato secondario dall a forn1u la C2 1ll413 0 derivato da UJl idrocarbu ro, e p re. ente· co111e norn1ale costitu e11 te i11 Lutti i t essuti animali . Le b·rill;;t11t i r icerch e <li V\"indau s e di W iela11d h an110 d in L os lra lo cl1e, strutturalme1J1te , la co1 ~~ t erj 11a è collega ta con gli acidi biliari e cl1e q ue8 ti cor1>i 11a11no uno eh cletro carbonico COll l Ul l e. I)iù rece11Le111e11te, co111e risu ltato di ri cerch e da r1arte di Rosenheim e King, la for n1 uJa ~trutluril J e di ·questi COI])Ì è stata nuovan1en te precisa la, e si è .P oluto vedere cl1e i a relazion e non solo fra la ro vi è una s l ret • J.ester i u 1 e gli acidi biliarj , ma anch e co11 gli o rmoni s i·1 n·1 ~ scl1 il i ch e femminili, con l 'ergosterolo e i suoi prodotti di irTadiazione, e co11 la \. il-\ 1ni11 a D, poich è tutte quest e sos tanze po f:~ i e d o 110 u11 con1une sch eletro carb o11ico. TuLLi q ue. . li cor pi for111ano dunqu e u 11 grll!J}JO di so~ t a11 ze di natura i)o ]iterpeni ca, il quaJe g·r u1JJJO J1a , neJI 'eco110111ia organi ca, in111orla11za ug u ale a q uelJa dei vari grU])pi dei Garboidrcl li gra~ ·i e prote i11e. SLu dj recc11l i 11a111to climostra to cl1e fra i 'ar i ljlen1e11Li òi que ·t o gruppo esiston o n o' e~v oJi co rrelazioni s ia fisiolog·icl1e ch e patoJogicl1e, n1 a, alr11e110 per ora, no11 s i ha alcu na 11ozione lJrccisa su lla esist e11za o n1eno di pro ce ~ .-i cl1ir11ici inter111ediari , sv0Jge11te i i1ell ·orga11i sn10, Jra st eri11e, acidi biliari ed orm o11i , e l 'i111vorla11za dell a loro si111i]arità ch i111ic.a è per ora soltanto una i1)otesi. Nei tessu ti Grganici la colest erina si trova .lil1era o 11ella ua for111a a lcoolica o · an c l1e rc ~11bi11ata cu11 acidi gra, i. Cole terina libera si trova sol tant o 11el cer vello, n ella bile, i1ei co r i::·11scoli ro~~ i , 111enlre . .,otto forn1a di eter e colest eri nico è }J•re j)OJlclerant e nella corteccia ~urre11 a le. e n ei de1)0 ·iti pa tologici quali l 'a terom a. 11cl r en e, 11 eJla n e frit e sub·a cuta, e n ~ll a i11fìltr8zion e li poidea. Pocl1e so110 le 110 ·tr e nozioni ulle fun zioni della coles ter i11a i1 el1 a econo1nia cellu lare : <l t1ello cl1e è or111ai ge11era]me11te accetta lo è e ll e la colesler i11a p l1 Ò e ser e i11tetizzata dal1·or ga11is1110 : 1)arago11a11do· le qua11tità dj colesteriu a jngerita ed eliminata, _i è potut o s t~~ bj J i re cl1e 'i è un ecces o di eli111i11 azion e cJi circa U,J l gr . al g iorno. ~ c iJ ' uo11lo la .. terin a em e a con ] e feci è JJe r lo 1 iù CO})TO... terin a, co11 . . ole tracce di co(lf U GH

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Dott. RAIMONDO DORIA Med. aiuto degli Os ped. Riun. e d ell' lstit . di Pa tol. Medica della R. Univ. di Roma

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Oott. CIULIO CESARI Med . ai uto degli Os p. Riun. di Rom a , Ispet t . Sanita rio delle Fe rrovie dell o Stato

IL PNEUMOTORACE TERAPEUTICO P refa zione del Prof. Achille Angelini Prim ario Medico Consulente d egli Ospedali Riuniti già DirettorP. de l Sanat orio Umberto 1 in Roma.

Y'olum e di pagg. VIII-87, con 20 figt1re i n ter calate n~l testo, nitidaanent e stampato su carta sem jpatinata. Prezzo L. 1 2 , p iù le spese p ostali cli spedizion e. P er i no tri abbonati s ole L . 9, 7 5 in p orto f ranco. Inviare Vaglia all'editor ,. LUIGI POZZI. Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA.


LANNO

XLII,

Ie~tcrina.

Nu~1.

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SEZIONE PRATICA

Il n1etabolisn10 intestinale della ste1·in.a è realmente complicato più di quello che si crede-va, e i1on consiste soltanto nell 'assorbi111e11Lo del miscuglio d~lla sterina b·i liare c.,on q uell.a proveniente dagli alimenti , il resto passando i11 forma ridotta nelle fe ci. II r11elodo più pratico per studiare il meLabolisn10 delle sterine consiste nello st.abilir11e il contenuto nel sangue. Se si adotta tale i11et0do , i risullatj più precisi si ottengono ricercando sep·a ratamente la colesterina Iib·era e 1·etere colesteri11ico nel plasma e non nel sa11gue Letale, nel quale il cos1ante valore della ·colesterina libera negli eritrociti tende a mascherare le variazioni e a complicare l 'interpretazione dei risultati, qualora sia presente 1111 certo grado di anen1ia. Il valore normale d ella colesterina nel plasn1a varia notevolmente, ed i valori variano anclte col variare del n1etodo usato. La co- · lesterina totale è per 100 gran1mi di plasma :li 0,170 11ell'uomo e 0,153 nella donna. TJ 'etere co lesteri ni co rappresenta il 60-70 % :iel totale : nello stato di salute i valori della colesleri11e111ia per ciascun individuo riman~ono GO$ta11ti per un lungo periodo di tempo . La dieta con cibo ricco in colesterina per un crrto periodo aumenta la co]esterinemia, mentre u11a dieta povera in s terine la abbassa, la variazione avvenendo per lo più sotto la forma di etere colesterinico. I singoli pasti possono essere seguiti da notevoli variazioni della colesleiri.n en1ia, si.a in aun1ento che in dimi• nuz1011e. Nella gravidanza anche vi sono variazioni definite: fino alla trentesima settimana vi è u11 progressivn aumento della colesterina libera ed u.na di1ninuzione dell'etere colesteri11i.co fino a valori notevolmente bassi: in taluni casi l'aumento della colesterina libera è talr11ente grande cl1e si ha una chiara ipercoleslerinemin.. I11 coridiziorii patologiohe. si può avere ipocoleslerinemia e ipercolesterin emia. È difficile defirtire il livello della colesterinemia, dopo il quale si inizia il patologico: certamente spesso si dà il valore di anormalità a delle variazioni lievi, che invece rientrano, secondo I 'A., i1el can1po delle variazioni fisiologiche. Si è d etto che la sordità senile associata col1·arco senile della cornea è dovuta ad un au111en Lo della colesteTina del sangue: ma bi.sogna pensare che , se realmrente tale aumento esisl e, i1on 11a maggior valore di quello che abbia la maggiore azotemia negli stessi casi. Alcu11i AA. hanno pensato che la ipercolesterine1r1ia sia la causa della calcolosi biliare. Si è a11che affern1ato cl1e durante la febbre vi sia ipo-cole t erinen1ia, ma il dato non si è tr1ostralo sen1pre evidente. Ipercolesterinemia è &tata accertata in alcune forme di nefrite , n elle n1al.attie delle vie biliari, nel diabete e r1ello xantoma: il dato i)i.Ù sicuro riguarda le

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111alaltie delle vie biliari, però si è visto che la ipercolesterinemia manca, quando manchi la itterizia : in altre n1alattie, come l'atrofia giallo acuta de] fegato e l'ittero dovuto ad arse11ico, la ipercolesterinemia manca. Ora, se è vero che la semplice colelitiasi non è accon1pagnata da ipercolesterinemia e ch e una ipercolesterinemia di lunga durata non comvorla un aumento della formazione dei calcoli biliari, ciò vuol dire che bisogna ricerure la causa della calcolosi bili:are o nelle condizioni locali della colecisti nelle variazioni cioè cl1e subisce la bile nella sua concentrazione - oppure nella natura stessa della bile appena en1essa, e nella sua capacità di vettrice delle sterine. Nella nefri Le tossica la i percolesterinemia è urt reperto coslante nei casi in cui è presente notevole albt1n1inuria ed edema ·d iffuso : sono i casi della cosideLLa sindrome nefrotica , e sia questa nella sua forma pura, e cioè non comi.>licata da alterazioni vascolari o da ritenzione azotata da en1aturia, sia essa la fase edematosa o iperal.b un1inurica di una nefrite a decorso progressivo, che venga seguita più o rr1c110 i)recocerr1ente dalla sclerosi renale, l'alterazione della colesterinem·i a esiste sempre. Nei casi ad andamento progressivo, nei quali 1·e de111a spari&ce e compaiono i segni vascolari e della ritenzione azotata, la colesterine111ia anc11e ril.orn.a al norm.ale. Si è 'uluto dare un valorò prognostico al co1111Jorta111ento della colesterinemia ma seco11do l 'A. tale criterio è sbagliato, in quanto la ipercolesterinemia può scomparire sia per un aggrava1nento del processo morboso verso la ~c.,lerc·si e ia Lerminazione1 fatale, sia anche, pei casi di sindron1e più puramente nefrotica, per I.a te11denza alla g uarigione. La causa della ipercolesterinemia non ci è i1ot.a : forse essa è in relazione con il disturbo ùelle !JI'OLe.ine del plasn1a, risultante dall'albu111i11uri.a : app1arentemente però non vi. è rileniio ue di ~olesterina, quando si usino le diete ordi1tarie. La colesterina è depositata anche co111e etere nel pa1e1lchima renale, durante lo starlin J1efrotjco e più tardi nella sostanza interstizi.u.le: non vi è aumento del contenuto in s l.eri_no degli altri organi. La colesterina viene anche e li111inala con le urine, fino a 16-40 Jn 111gr. al giorno, mentre la normale elim inazioi1e è di 1, 7 inmgr. al gior110. Nell 'iJ.)uliroidismo la colesterina totale del }Jlasr11a J?Ut> esst,1·e aumentata fino al 50 ~o al disopra dci valori normali e dopo la somn1inislraziune di tiroide i valori possono generaln1ente ritor11are nor1tlali. Epstein e Lande credevano cJ1e la colesterina del sangue fosse inversa111er.i.te 11roporzionale alla cifra del metaholi~1110 e trovavano una analogia fra il mixetlt;n1a e la nefrosi pura, nella quale ancl1e la cifra cle l inetabolisn10 è al disotto del nor111ale; ad og11i i11odo però tale relazione non esiste 1


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negli sLali di ipertiroidismo, nei quali, come i1 el gozzo e5ofL.aln1ico, la colesterinemia è normale. La i_rercolesLerinemia si osserva nei casi di diabete grave, e le variazioni di. essa sembra siano importanti dal punto di vista prognostico, in qua11to se la ipercolesterinemia persiste inalgrado il tratlamento insulinico, la prognosi è più seria perchè il trattamento è più difficile. L'auir1e11to della colesterinen1ia nel diabete mellito è forse dovuto al disturbo del metabolis11to dei g·rassi. La ipercolesterinemia nel diabete ed i11 certi casi di ittero, associati spesso con una splenomegalia, può essere acr.,ompagna1a da discreti depositi di xantoma o da una cliffusa xantomatosi della pelle: d 'altra parte, ùei xantomi nodulari possono trovarsj ser1La cl1e la colesterinemia si.a menoma111enl e alterata. G. LA CA.VA.

La glicosuria non dia be tica. ScH1J~. iJ/ierier g1~0 1905).

(N.

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klin. VJlochens. , 1± giu-

Al concetto di g·licosuria non diabetica si può arrivare quando si conosca il reale di"Lurbo del ricambio che p·r esiede al diabete. \2uesto è da riferirsi, secondo le ricerche di l\ileriug e di l\ilink.ow-ski, ad un disturbo nella funzione dell 'organo insulare, dovuto sia ad una lesio11e anato111ica di esso, sia a disturbi in altri organi che su quello insulare si fan110 risentire. Svariale sono le possibilità paLog·enetiche <li una glicosuria non diabetica Anzitutto, è da consi,d erarsi il diabete florizinico in cui, accanto ad una glicosuria di alto grado , si ha t111a glicen1i.a normale od anche iponormale. AlLre sostanze dannose 1)er il rene, co1ne il sublin1ato, l'uranio ed i ~ali di cromo, posf'ono dare una glicosuria, però con lieve au111ento della glicen1i.a. 'frallasi di una forma renale di glicosuria <.. h e ba portato .al cortcetto di diabete renale, con una glicosuria di scarsa entità e bassa gli• cernia. Nel co11cetto di. diabete renale, inanca la in og·ressivi tà e l 'i11dipendenza dall 'ingestione di carboidrati a cui si è aggiunta ultiman1enle a11ch e l 'insulina-resistenza. Per casi di tale specie, Salomon ha proposto la denomin azione di diabete innocente. L 'innocuità di Psso è provata anche dal fatto che colpisce per lo più i giovani, in cui invece il diabete con1une si inani.festa ad andamento n etta111e11te progressivo e grave. P erò , non sar ebbe g iusLifìcata u11a uetta separazione fra diabete r e11ale e D. insulare e vi possono essere forJi)le di passaggio e forme miste. Sen1pre importante p er la decisione è il ' al ore della glicemia a digiuno, la quale però a11cl1e nel diab ete , sul principio, non ha valori superiori alla norma, m entre anche la

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re,r1ale è, sul principio, normale. Quest ·ullin1a, del resLo, anche nei normali mostra una grande variabilità, sebbene si possa pensare che un notevole abbassamento di es~a possa preludere ad un futuro diabete o costituire già un diabete leggero. Si deve ritenere cl1e, quanto più bassa è tale sog·lia, Lanto più facilmente si fa manifesto il disturbo dell 'insufficienza insulare; ~i co1nprendono, per tal modo, le forme di passaggio. Un forte ab1bassamento della soglia renale, che porta faciln1ente ali ' eliminazione urinaria dello zucchero ~ agisce come valvola d1 sicurezza per irn1)edire un inna,za111euto della glice1nia, sichè la curva glice111ica vie11e abbassata ed abbreviata. Oltre al ùiabete renale, vi sono altre forme di glicoburia che non hanno alcun rapporto con una lesione insulare. Così è noto che l 'eslratto surrenale, aun1entando la glicogenol1si ei:-atica, può dare glicosuria e sono molte le circostanze in c ui quest'ultima può essere riferita alì ·adrenalina, come quella da spave11to i1egli individui in procinto di annegare, l 'iperg'licen1ia dei febbricitanti, ecc. ì\Ia .anche altre ghiandole endocrine agi8cono suJ ricar11bio dello zucchero, come la tiroide e l 'ipofisi, probabilmente per azione sui surre11i. L 'effetto dell'azione di queste varie g·hialldole può essere tra11sitorio , ma <lnche !iuraturo, sicch è si può pe11sare ad un diabete tiroideo (nel Basedo,v): surrenale, i})Ofisario (r1eJl 'acromegalia). In generale, per ò, i)ur0 non potendosi negare 1'effietto di queste ghianùole, l 'azione · antagonisla del] ' orga110 insulare normale è tale da smorzare il pri1uo ed evitare quindi ]a comp·a rsa di u11 vero diabete. In"\'ece, quando l 'organo insulare è i11 uflicienle, le ghiandole e11docrine 1na11ifesta110 la loro azione nel senso di rendere nlanifesti anche. lievi disturbi del prin10 o di provocare quelle gravi complicazioni, che possono portare alla chetonen1ia ed. in conseg·ue t1za al con1a ed alla morte , se no11 ~i inter,1ie11e prontamente COI! l 'insulina. Un 'altra forma di g·licosuria n on insulare si osserva i1ell 'obes ità, specialn1ente di alto _<frado per cui il tessu to adiposo, troppo rien1pito di grasso, non può più .servire d~ depo~it.o di carboidrati; le cure d1sgrassant1 fanno ~con11Jarire la gli cost1ria , 11 cl1e n e dimostra 1.ori o-in e r1or1 insulare. . 'i comprende che, n ell 'i11sufficjen za insulare. l 'obesità contrilluisca a mantenere e ad aumentare la glico• ~ur1 a .

Si è p arl<lto di un diab e_t~ epatico, !enend_o con Lo ch e lo zucch ero ut 1l1zzato dall organ1s111 0 proviene dal de11osi1:0 glicogenico del regalo. lndubbian) e11te quest ' organo ha jmportanza n el] 'utilizzazion e del levulosio e del gaìattosjo, La11Lo cl1e que-sti zuc~heri_ ~ono ~­ tilizzati per le pro,1 e sulla funz1onal1ta epat1c a: ma per il glucosio, i risultati sono inco-


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stanti. 11 fatte che nelle lesioni epatiche è ii.ipetendo lo stesso procedimento in un alrr1oditicato il rican1bio proprio di quegli zuctro caso di diabete e facendo l 'esperimento cheri CÌle hanno il rapporto n1eno stretto e di controll(} su sè stesso, l 'A. ha potuto fare più Ìll.certo con la funzio11e insulare geLta qualche altra osservazione di cui riferisce in que&to lavoro. i11olti dubbì sull'intervento d el fegato nella glico~11ria, siccl1è 11on si può parlare di un lnfatti, in addizione al sale della dieta orvero divbcte epatico. dinaria, l ' A. prese per boe.c a 120 gr. di cloruro di sodio al giorno, p er una settimana. 111 coni plesso, du11que, da varie parti si _t\.u111e11tò di peso di 2, 7 kg.; il polso scese da l'uò ag·i1e sul ric ambio dei carboidrati, n1a 78 a 58 pulsazio11i per minuto e non vi tale influenza 11on è mai così netta e d ecisa aum1ento delle pulsazioni in seguito a esercida dare un vero quadro morboso, un vero zio ir1oderato. La pressione del sangue, che <li abete. Tali fatti, però, possono avere una era norn1ale a 11 U mrn. di mercurio sistolica g·rande influe1iza sul determinare la sintomae 80 diastolica, non ebbe alcuna variazio11e. Lc1logia del diabete e sul dominarne le comLa concentrazione del calcio del siero, prima plic.azioni. La posizione dominante dell 'orgadell 'inizio dell 'esl:Jerin1e11to era di lU,8 mg. no iru;ulare nel ricambio dei carboidrati è per 100 cc.; il più basso valore ragg iunto tu J?·erò tale che se11za una sua lesione diretta di 10,6 :11g. \ier &o la fine dell 'esp erimento 11on si pos~ono aver e disturbi. parve all 'A., che l 'aumentata assunzion e di Si comprende perta11to che una terapia dicloruro cli sodio potesse avere qualche effetto r etta d ella glicosuria extrainsulare non sia sulia Lollerar1za allo zucchero; la sua attenziopossibile , n1e11tre si rivolgerà piuttosto l 'atne tu <liretta alle osservazioni di Glass e Beile11zione al disturbo originario. Il trattamento dietetico della glicosuria renale è del tutto . less nel 193 O, e di 1'hom pson e Mc Quarrie uel 1934. · i11utile nei casi lievi; in quelli gravi ·e puri, Nella insufficie11za surrenale, i bassi valori i carboidrati si daranno a dosi singole pic di cloruri n el plasma sono associati ad una <:ole: l' ;11sulina, evidentem ente , è contro-inbassa glicernia : nell 'esperimento dell 'A. si è dicata. ottenuto l 'opposto: con una forte assunzione ~ ei casi in cui la g licosuria extrainsulare di cloruro di sodio, si è avuto un abbassa·con11Jlica 11 diabete i11sulinico, il trattamento 111enlo dcila tolleranza al glucosio. P er dimova rivol to essenzia lment e al disturbo insula'3 trare ciò ì 'A. praticò, su sè stesso, l 'ultimo re, in quanto cl1e ancl1e le complicazio11i giorno dell 'esp erì111ento, una prova di tollevengono influenzat e da alte dosi di insulina. ra11za dello zucchero secondo il metodo re(:iò non sjgnifica che si d e1h b·a trascurare ancenlen1e11te descritto da Exto11. cJ.1e la co111po1lente endocrina: così in quella Il valore della glicemia a digiuno era di liroi<lea, poEsono esser e utili le somministra79 n1g. per 100 c·c . Mezz' ora dopo l 'ingestiozioni di solfato di chinina e l 'irradiazione 11e di 5U gr. di glucosio, la g licemia salì a r;jntgen della tiroide, in quella ipofisaria (a128 ing. e, dopo ch e altri 50 gr. di g lucosio crornegalia) I 'irradiazione dell 'ipofisi . E no11 l uro110 presi per bocca, discese nella mezza si dev e cr edere cl1e, ir1 questi casi in cui si ha ora s ussegu en le a 115 mg. per 100 cc. di san.1 n che una con1ponente extrainsulare siano g u e. Qui1ld1ci minuti dopo i ·ultima presa di r e fratlari al] 'insulina. Questa spesso trova la sangue, il soggeLto si sentì molto debole, ebsua ragio11e nel tipo d ell 'insulina usata; 1nolb e una iml:Ji·ovvisa e forte sensazione di fan1e t e ·v olte, basta cam·b iare marca di insulina J.'er veclere scon11)arjre la così d etta refratta- e con1in ciò a traspirare. !Datosi affannosa1r1e11te a lla ricerc,a di u11 ristorante, che gli ri età . fil. senlibrava di non poter mai trovare, con su1nato un lauto pranzo, g·li venne l 'idea che il Osservazioni sulla somministrazione di clo- feno111eno ch e aveva p rovato era molto simile ruro di sodio nel diabete. ad una r eaiione da insulina. (Strani, questi studiosi americani !). ~\. R. MAc LEAN (ProceeJin g oj th e Stajf Dagli studi di cui si è sopra p,a rlato, risulMeetings of the Nlmyo Clinic., 22 inag- lerebbe cl1e la somministrazione di cloruro gio 1935). di sodio, in un caso di diabete, potrebbe serL 'interesse sul n1etabolismo del cal cio nel ,-ire .a diminuire la richiesta di insulina, il diabete nlellito è st ato d estato dall 'os$ervarhe sarebbe molto vantaggioso, specialmente zione ch e valori b assi del calcio d el siero e i 11 quei casi di diabete g·rave n ei quali ne so .. telania si erano sviluppati in due pazienti 110 i1ecessarie di solito delle dosi alte. Presto d iabeLici i quali ricevevan o circa 20 gramn1i cap ilò un paziente n el quale, da qua11to si poLeva dire dall 'apparenza, ogni tentativo allo di cloruro di sodio al giorno in addizione aì scopo di trovare un miglioran1enlo era giu~ale già co11tenuto nella loro dieta. Quando sti(ic,ato. Il vaziente, un uomo di cinquanta la quantità extra di sale fu eliminata , il vaanni, aveva avuto il diabete mellito per dolore del calcio sanguigno ;:)aìi al norn1ale e non vi fu più tetania. dici anni, ed attacchi di edema polmonare

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per tre a11ni. Egli entrò, in Ospedale l '11· febbraio 19315 con diabete incontrollato, ar1erio5clerosi grave e cancrena dell'alluce sinistro. Egli fu posto ad una dieta che consisteva di 111 gr. di Garboidrati, 65 gr. di proteine e 157 gr. d.1 grasso: il valore calorico di questa dieLa era equivalente alla richiesta del suo 11J etabolis1no b~sale più il 30 %. Alla ·d ata di amn1issio11e la sua gli.cernia era di 18'0 mg. f>er 100 cc. Per dieci giorni fu necessario au1nentare m olto il dosaggio deffl 'insulina. ll 19 febbraio il paziente · riceveva 115 unità di i.t1suli11a al giorno, 60 prima della colazione, 35 prima del pranzo e 20 prima della cena. 1\falgrado ciò l'analisi delle urine alle ore 11 a11tim eridiane rivelò la presenza di zucchero. La glicemia a digiuno in quel momento era ·d i 14-6 n1g. per 100 cc. Il calcio del siero ~ra 10, 1 mg. per 100 cc. Il 22 febbraio al paziente furono somministrati 40 gr. di cloruro di sodio dopo cia~cun pasto, un total e di 120 gr. in dodici ore. Jl suo 11nico di sturbo fu un moderato senso di set6. L'esam e d el] 'urina alle ·11 a. m. di quel ~jorno non rivelò tracce di zucchero, e riò avveniva oer la prima volta dopo la sua ammissio11 e. Egli restò completamente aglicosurico per 24 ore con la somministrazione in totale di 90 unità di in sulina soltanto. Alle tre di n o tte si verificò una grave reazione da in sulina . caratterizzata da sudorazione, fame , pallore e dolore r etrosternale a tipo angina rlectoris: gli furono sub·i to somministrate delle aranci.at e, ed i sintom'i disparvero rapirlamente: ciononostante si sviluppò un modico edema polmonale, accomp,a gnato da edeina discr eto delle gambe. Ouesti segni di1SJJarvero nelle susseguenti dodi ci ore. II cloruro di sodio non fu più somministrato. TI 111attino seguente, dodici ore dopo l'ultima dose di cloruro di sodio, e malg-rado i 40 ~r . di carboidrati sotto for1na di aranciata d<lti durante la notte , la glicemia a digiuno era di I 09 n1g. per 100 cc. ed il calcio del siero 9 mg-. per 100 cc. Il giorno seguente il paz . ricevette di nuovo ~O unità di insulina e si verificarono due Ji evì. reazioni da in sulina dopo i pasti del 111attino e del pon1eriggio. Non vi era zucchero n elle urine. Nei due giorni seguenti la dose di insulina venne gradualmente ridotta. TI 25 febbraio la gli cemia a digjuno era di 102 111g. per 100 cc. Il paz . ri cevette 75 unità di i11suliua n elle 2~ ore e di nuovo ebbe t1na lieve reazione insulinica dopo la iniezione de] in atti r10 di 40 l1nità. Il 27 febbraio il n. era élncora agli cosurico e rice·veva fl5 unità di inst1ljna al giorno. TJ 5 marzo eQ'li era sempre aglicosurico con 55 unità di insulina giornaliere. Dunque per due settimane I.a dose di insulin a ricl1iesta et'a progressivamente diminuita . 1'urina essendo sempre 11riva di zu cch ero

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e sempre più abbassandosi la glicemia a digiuno. J.Ja gangrena dell'alluce sinistro era apparentemente in via di guarigione, e già il paz. era preparato per uscire dall 'Ospeda.., Je. Lna ii11provvisa trombosi della arteria femorale destra però portò a cancrena del P'iede d estro e ad una setticemia fatale. Questa la con1unicazione del1' A. americano. È da notare però ohe Glass e Beiless nel 1930 avevano già ri-portato l 'effetto della son1minibLrazione di cloruro di sodio in pa1ienti con diabete rr1ellito. Dal loro studio ri~ultava che, iniettando per via endovenosa 20 cc. di una soluzione dal 15 al 20 % di cloruro di ::sodio, si provocava un abbassamento della glice1nia firto al 47 /o in pazienti diabetici n eJla seconda ora dopo l'iniezione. Negli individui normali tale diminuzione era soltanto del 20 %. Dodici gramn1i di cloruro di sodio dati per b <;cca r..ausavano anche un abb·assan1&r1to della glicen1ia. Tali AA. cr ed evano ch e i ·effett(l non fosse attribuibile allo jone Slldio b-0nsì al jone cloro. Anche Thompson e ~le Quarrie, nel 1934, hanno riportati effetti sjmili ot.l.enuti m ediante la sommir1istrazione di cloruro di sodio in bambini diabe tici. Nella discussione R. M. Wilder ha conferrr1a to le esperienze ·dell 'A. : egli avrebbe ott e11uLo buoni risultati anch e con dosi minori tli quelle usate1 dall 'A. e crede che il metodo sia molt0 utile in casi di insulina-resistenza. La dose usa~a era di 15 gr. pro die. La dose ve11iva ridotta quando si manifestavano i seg rli di reazione all'insulina. . Si tratta di problema di alta importanza pratica, ch e merita ulteriori accurati studi. G. LA. CAVA .

L'importanza del sodio nell'insn:fficienza snrrenale. (ft. LoEB, D. \i\i . ATc.:HI.EY e J. SrrAHL. Journ. An1er. J\tied. Ass., 15 giugno 1935).

Gli r\A ., partendo dalla considerazione della so111ig lianza tra gli stati di shock che si possono sviluppare in alcune condizioni patologicl1e, e ch e sono le.g ati ad una perdita di sali ecl acc1ua, ed il quadro dell'insufficienza surrena le J.c.: uta nel morbo di Addison, hanno pensato ch e ancl1e in qucst 'ultima condizione la p erdi I a di sale ed acqua possa rappresentare un f.attore importante. In base ad alcune osservazioni cliniche concludono che l'insuffi cienza surrenale acuta del morb-0 di Addison si associa ad una netta diminuzione del contenuto in sodio del sangue ed a una disidratazione (n on ch è ad una diminuzione del cloro e dei bicarbonati e ad ur; aume11to del pot assio e dell'azoto non proteico). Qu esta diminuzione della con centrazione del sodio i1el sangue è dovuta ad una au-


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XLII,

Nu~r.

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SEZI ONE PR ..\TI CA

i11e11tata escrezione di esso attraYerso il re11e. l ,"ipotesi più verosin1ile che si l)UÒ avanzare lJer spiegar e questo fatto è cl1e la corteccia surrenale regoli il n1etabolismo clel sodio. La sol l.raz1011e <li sodio dalla dieta pro,1oca u11 ulteriore e ra p~ido ab·bassarr1e11 to della co11ce11trazio1l e del su·dio nel sangu e, ma p·UÒ· condurre ad uua crisi surrertale- IJ€1ricolosa per il p. Al colJ Lt.ario ì.a somn1inistrazione di sale allevia .s1lesbc l 'i11suffìcienza surrena le acuta e la cu111.inuG1zio11e di questa teiJ·a1)i.a n1itiga co11siderevoJ n1e.11te i seg·11i ed i sinto111i del n1orbo di r\d<lì son. J\tJ1 bi&o5na te11ere i)resente cl1e se la distruzio11e della g·lando]a s urrenale è completa, jl ~ale 1101t b1 asl.a a n1antener e la vita : in altri tern1i11i una certa q11anti.tà di. sostanza corticale, si<.i preesis tente nell 'orgar1isn1.o , sia introdotta dall'esterno , è necessaria per 111a11tenere la vi la. Se l 'insuflicien za surrei11a]e non è corretta <lall.a so1111ninistruzione di sali, non lo sarà 11e1..lpure dagli estratti commerciali nelle dosi u suali: è da &i:)erarsi per il f11turo di questa te1·a1)ia cl1e gli estratti cor11merciaJi siano comJJleLan1C:inte adeguati al man1 enimein to in ' rita d el car\e surreneclo111izzato. N. NuNBERG.

MISCELLANEA. Una esplosione in 110 apparecrhio da ane· strsia. (ll. IR0Ns1DE. 1-' roce.edin.gs of lli c Royal Societ·y oj 1-Yl edicin.e, giugno 1935). La esplos ione 11a avuto luogo nella sala da a11estesia <lel Royal Masonic 1-Iosp ital il 14 i10ve.111bre 1934. L 'ap i.)arecchio da anestesia cl1e e:1:a fra i più r11oder-ni , cort val,role speciali per J~ ossigc110 , l 'anidride carbonica ed il protossido di azoto , era stato in uso per due ore e meeza continue, con etere che p.a ssava attraver o una corrente di ossigeno. L 'imn1iss ione del1'ossig·eno er.a stata arrestata cl1iudendo la chiavetta dell '.a1J-p.arecchio e i1on la testata della bombola coDtenente I 'ossige·no. Quando la esplosio11e avve11ne, l'1app·arecchio 'e11iva tras1~orLato d.alla sala operatoria nella sala di anestesia per i)raticare la anestesia su di un altro paziente. Il recipiente co11te11ente l 'etere i ruppe in piccoli pezzi, e dL1e b,o ttiglie di e lcre i1 ell 'altro lato della sala esplosero circa clue se(,on.di dopo. L 'in fermiere fu buttato per terra dalla violenza della esplosione, il n1edico fu svj11to fuori e così .ancl1e la sisle1·, ]a ciuale fu a11cl1e ferita alla fa cc ia: il paziente r·adde <lall.a barella e t utta la st anza fu i11 b,r ere i1t _preda alle fiamme. Vi furono dunque tre esplosioni: le porte che con1unicavano co11 Ja sala Of>eratoria ::,i apriro110 co n violenza ·µ er tre volle ed attraverso di esse con1}Xlrvero lung l1e fìa111111ate. I p·r esent1 si diedero natural-

111e11Le <la fare per ri111uovere il paziente ch e c:ra rin1asto nelJa sala da anestesia e cl1ian1aror10 ì l)On1pi<::ri, sì che presto il fuo co fu doi11alo. I cilindri dell 'ossigeno , protossido d 'a-· zc>to, ed anidride carbonica fortunata1ne11te. .ri111asero i11 Latti. (Juale fu la causa dell 'es1)losione? Le inferr111ere e j portanti11i dell 'ospedale si la111e11ta-vano spesso ch e delle scintille si for111ava110 dai carre·lli che servivano p,e r il 1rasporto dei cibi e dei malati : questi carrelli erano isolati d.a J t erre110 con ruote di g·on1ma. Sperin1e11L.a11do con la b·areJ la del pazier1te, si trovò che· s trofinando tre o quattro volte con una tovaglia so pr.a il 111atcrasso di g·orr1n1a eTa possiJJ.ile provocare delle scintille lun.gl1e più di u11 ce11tin1etro: ciò non avveniva se la barella ji1' ece di essere isolata, aveva sufficiente co11tatto con la terr.a , in modo che in questa si JJOLcsse scaricare la co1Tente for1nata. Ora, il tavolo da anestesia era p·oggiato -u ruoLe dj gorn111a, e l'ossigeno 11'a ssava al rec i-pie11Le d ell 'etere .attraverso· un tubo i11etallico , e <la q11i attraverso un tubo di g·on1n1a alla 111ascheTa, e ciò per la durata di due ore e 1nezzo pri111a che la es1)losione avvenisse. L ' ipotesi a\1a11zala da ur1 esperto (avendo I 'eletLricis La lrov.ato cl1e tutte le lan1pade, prese elrttricl1eJ erano in orcline, e che 11011 vi era percli La Ji corrente in nessun punto del circuito} fu cl1e la es.plosione era stata causata o dal1;ossige110 c.h e i}assava attraverso il tubo ineLallico opp·u re <la una sci11tilla for111.a tasi dal carrelJo su cui il pa.tie·n te si tro~vava. ·F u a11cl1e accertato che la co11centrazione di etere e <li ossigeno nel r ecip·i ente era sfortunatan1e11t e quella più al Lame11te esplosi.va e cioè circa il 95 % di ossigeno ed il 5 % di etere. Nell 'uso , a sco1Jo di a11estesia, dell ' etere, cloruro di etile , eti lene ecc., è generalmente noto che bisogna avere n1olta c ura nel pre,-eriire la accei11sio11e inasp eltata di ta]i g·as. Il riscl1io può essere di.viso in due classi : 1) quella che risuìta dal]e ap11licazio11ii [alle dall'uomo ; 2) quclJa cl1e risulta dalle forze della i1 a tura. , Nel pri1no gruj)po sono co11111rese la fian1111a· Jiber à, i n1oderni appareccl1i acl a lta frequenza e gl i i111p·i anli elettri.ci di·fetto si. Nel seco11do g1·uppo è con1presa la elettricità s tatica: è questa cl1e presenta il JJerico]o p iù g·raYe, tien1prc presente quando ve11gano u ati i11.ateriali vo lat.ili in Oa1111nabili. Gli i11nun lerevoJi casi di tal g·enere verificatisi in -~111eri ca possono -.-ervire all 'insegnan1ento. J.Je cariche elettrich e statiche posso110 for111arsi. in ' ;arie rnaniere: tutti conoscono 1escintille che si for111a110 s trofinando co11 la lì1ano sul dorso di un gatto. Le per sone con la pelle secca so110 fa cili ad accun1ulare di screte caricJ1e di elettricità stat ica g iaccl1 è 1

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1652

« IL POLICLINICO n

s -si 1101t J1a11no ·ulla loro su11erflc ic cula11ea u110 s lrato di um1di1à ufTicie11Le i)er la conduzi<J11 e della carica elettrica al Le·rre110, e l 't\. ì1a e11I ilo di persone che IJO ·so110 real111e11te a cce11dere un becco a gas con la i)u11ta delJe loro dita. :No11 è a ltretta11Lo noto i)erò cl1e carich e el ettriche possono prodursi daJ co11ta tt o o dalla separazio11e di due n1atcriali di - i1ni.li di qualsiasi genere, sia solidi cl1e liquidi o gassosi ed inoltre per fri zione o per il fluire di ur1 g·.as sopra d elle superfici solide : l 'es1)erin1e11to sen1b-ra dimostrare cr1e tali caricl1e so110 causate dalla presenza di n1iI1ule particelle di polvere o da g·occioline di liquidi tr.a sportate con la corrente d el g·as. Quando dei gas o dei vapori passano attra' ìer so l 'ap·p areccl1io da a11estesia ve·n gono così realjzzate le condizioni più op·p ortune per la produzione di elettricità statica. In tali condizio11i è spe o s ufficiente ch e qualcuno Jocchi 1·a1)parecchio de·l l 'an estesi.a perchè provochi in tal n1odo un co11tatto, e ·quindi la 11roduzione di una scintilla elettrica, la quale è sufficien Le a provocare lo scoppio dei g·a infìan1mabili o dei vapori ch e fo sero pre ·en ti nell'aria in quel dato mon1ento. ~la ' 'Ì è un rin1edio per l 'elettric ità statica e cioè 1'aumento della un1idità della atmosfera. È nolo con1e sia p·iù difficile ottenere una sci11tilla iI1 un an1bie·nle umido piuttosto ch e 3n un antbiente secco. La percentuale di un1i·ii.tà r elativa n ecessaria per dissipare le ca r i' l1e statiche non è ancora cert.a: parrebbe che una un1idità relativa del 50 ~~ sia sufficiente, JJer u11a can1era operatoria. P er completare la protczioI1e sareb,b e b en e anche porre d elle spug·ne bagnate n elle ma ~chere e nei palloni della resµir.azione. È opportuno anche coller.;are elettri can1eI1te tutti i vari elerpenti dell 'i1npi.ar1 I o da anestesia e cioè particolarn1ente i cilindri e l 'apr>aTecchio. Con tali provvedir11enti i 1 IJericolo di esplosioni si può dire con11il etan1cnt e e·Yitato. G. LA CAVA. 1

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.-orie solc1 ~i 11otè un ritardo i1ell 'in sorgenza dei JisluI·Li Lrof1ci. L 'A. Ilo ta il paralleli iuo Lra La li n1i Lazio11e. d ell.a t ro1rlbo-ang i.o ite o·b ·lit era11 te ·tf Uasi e c iusi,ìamente al sesso n1a cl1ilc e la prolezioI1e dei ratti femmi11e dalla gan5 r ena er gola111i11ica ottenuta per n1ezzo di un t· ccesso di tl1eelin: questo fatto su ggerisce J 'ii>OL6l:>Ì crle nella tro111Lo-angioi.te obliterante pos~ esser e in g iuoco un fattore etiologico l>.a~t1le e i1docrino e che l'assenza di questa n1alattia nella don11a , o per lo n1e110 la prese11za i11 una f orn1a co;:;.ì attenuata da sfuggire alla :)i:;servazione clinica, possa essere dovuta ad u11 ·azionc µrotettiva del princi1)io estrogeno dell'ovaio. 1\1.. NuNBERG.

e E N .~ I ~.

B I B L I o G R A F I e I <1l

l\1s·1. Sém éiuloy i e éle1nen,f,a.irc dc l.' apJJareil respiratoire. Pag·g. 190, 19~5 . MassoI1 édit., Paris. r,cs.. 22.

Scopo degli « elen1enli » espo$ti in questo libro è di far apprendere la t ecni ca d ella diag11osi 1Je.Jle n1alat.tie dell 'a1J parato respiratorio , di « guidare i p1iini passi » degli stude11ti n 0lla n1edicina clinica r espiratoria. Rist., co11 L'abilità didattica che gli è i1roprra, ha espo~to solo fatti ed i11te,rpTe t.azioni che dalla stia esperienz.a. so·n o risu1tati fondamentali ed esatti , in modo semplice, cl1in.ro: ha evitato tutte le cavillose discu ssioni, non 11a citato nome proprio aJcu110, ha c·u ralo in nlodo metic.oloso la cc dizione tecnica »i base d ell'eloquio rnedico J el futuro pratico. In u11a prir111a parte e1g ]i espone i principali $in tomi delle malattie res1>iratorie; nella seconda i for1dan1enti deJ la tecnica ispettiva,. stetoacu stica, percussoria ac.ustica, radiolog ica, endosc;o.piica, e di laboratorio. Un.a t erza parte tratta dell'utilizzazione dei sintomi e se gni per la diag11osi d s lle sindrCYini, onde g iungere alla diag nosi nosologica. La orig·inalc e sposizione rer1de piacevole e non pt ante la lettura: da essa trarranno uti le, oltre .g·li s tude11ti: ancl1e i più maturi della nostra a rte e scienza. ~10 NTELEONE. 1

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Gangrena periferica sperimentale : eff~tto della sostanza estrogena e sua relazione con la trombo-angioite. (E. J. G. 1\1c

GRA]·11.

Arch.. of I11t. A1ed., Il . 6,

a iug·110 1935).

L ' A. ]Jarle da Il 'osservazione della so I11iglia11za fra Lron1bo-angioite ob liler ante e gangre11a :la i11tos~icazio11e ergotan1inica . Con dosi , uITìcienter11e11te a li .e di tartrato di erg·0La111i.rta ioj el.Late in r.atti al·b ·ini , sia maschi <'l1c fe rrt1ni11e. 11a prodotto gangrer1a della codél : l ·A. dc.. sc,ri ve jl processo p·a tolog ico. Quiudi è tata 5tud iata 1'azione ])r otetti.va del thee1111 contro la g ang·re.na da intossicazione con e r,g-o tan1i11 a: i ratti femmine intossicati con ta rl ralo di erg otamina son o protetti contro la ;; a11~rr e11a da dosi g·iornaliere suffi cienten1ent e <dte di l11eclin ; nei ratti maschi inYece in una 1

M1sTAL. En,.doscopie et pleurolyseh con prefaz. del prof. JACOl3AEt:s. Un val. di 436 pag~-.. co11 1 ~4 fig. Masson & C.ie, édit. Paris , 193·5 . 1F r. 55.

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\.

!\'·uovo volume della coll ezione « Biblioteca ti siologic,an diret la dal · co111pianto L. Bérnard, dedicato alla m emoria di C. F or]aI1ini· cc créal eur de la collaIJsoth r rapie ». Nella sua be11a n1onografia il l\ili... tal ci esr10ne i J)rogressi che la pleurolisi e l 'endoscopia hanno coinpiuto in ,renti anni. 111 u11 ·primo capitolo è rilevato l 'imporlanza delle aderenze nella cura della (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.


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XLII, Nul\11. o3J

tbc. pol111onare con il J)Ueumotorace ~ una serie di dati u1ostra l 'azione nociva di esse. Le atlere11ze sono esan1ir1ate. dal punto di vista radiolog·ico, dal p u11to di vista pleuroscopico , anato1110-patologico ed istopatolo·g ico. Ve11 go110 ricordate le varie classi fic.azioni delle aderenze Successivi capitoli trattano dell.a sezione delle a., a torace aperto ed a torace chiuso . I11dicazioni e controindicazion i d ell 'endosco1)ia i)le urica., liberazione delle ad erenze formano .a n1pio argomento di minuta trattazione n el quarto e quinto capitolo ; i1el sest o, con ricca docun1entazione iconografica, in gran parte originale, , . eng·o n o de5critti g li istrun11enti in uso: pleuroscopi sen1pli ci, con ottica e senza, trequartj , cauteri (galvano-cauteri , cauteri di.atern1ici , cau terj ini!:> Li) e in altri paragrafi g li istrurt1en ti sussidiari , le pinze , i tras.for matori ecc. No11 sono din1e11ticati i di spositivi di cinematografia e fotografia endotoracic.a. Il capitolo SE,tlimo tratta d el! 'anatomia, istologia e fisioll gia (legli organi endotoraci ci ; l 'ott avo dell.e rnodt1lità di interven t o; il nono d elle cornp l1Cé1zion i ; il d ecimo d ei risultati . Complet.ano la tr.at1azio11e , le r ecenti acquisizioni nei rig ua r cli d e]l'irradiazio11e endopleurica, ed uria hi1>1iografìll vasta (557 citazioni). L 'opera, frutto di cinqu-e· ann.i di lavoro, è Ì)asata essenzialn1ente sulla p·e r sona] e esperi enz.a dcll 'r\ . Su110 pertanto norme ·acquisite dctll.a pratica quotidia11a; n orme espresse in c11a nier a se1111Jli ct e, m eg.lio an cora, r ese dir11o&lrati.v6 da 11ume rosi schemi . grafi ci , foto~~r.afir,. radiografie, microfotografie . Tu~te le tec.;11icl1e, di c ui alcun~ sono innovazionL p ersonali dcl lVlist.':ll; Lutti gli istrurnenti , finora cor1osciuti , sc110 ricordati. Da quest'oper a n e verrà u11a maggiore diffu sione, presso i tisiolog i , del n1etodo operatorio, permetten~o _rap idi orientamenti al pratico, ed allo sp ec1a]1sta facilitando la pr atica applicazione . 1

ì\f ONTELEON~. P.. ecc. Stu.di cli·nici e sociali di tisiologia. Voi. IV. Ed. L. Reali. l\fjJnno. 1935 .

RuNZONI G..

1653

SEZIONE PRATICA

1\ilANNlYCCI

L ·a ttività d ell 'I stituto di Tisiolo·g ia << O. P. r•olian1bulan 7 a G. f{ OJI zoni )) di Milano: no11 J1a sosla: questa qt1arta serie di lavori clini ci e sociali t..esti111011ia la fervida operosità d ei dirigenti e di tut to il personale sanitario. Con tributo speciale allo studio di taluni problemi <li ag·noslici, co11tri})u t i 5t ati ·t ici e sintetici di f'ro"·viden ze 1rrofila tt ich e e terapeutiche che mostra110 come la Poliambulanza, sempre p iù adeg·u ata alle altuali n ecessità d ella lotta na.zionale contro la tbc. , ben e interpreti le direttive dl. . l GO\'Crno . Fra i rr1olti I.avori che completano il volu1ue ricordiamo quelli del 1\ilannucci sulla bron-. copne.un1ografia; di Sechi e Baroni sulle caverne tbc. d e1 poln1one ; del Piana sulla cura <l ell ' e n~11 i e111a i1Jeuri co. Ed inoltre lavori d el

Bareg·g·i s t1ll 'en1igrazione e la t cb. ; del Corbetta sulla tbc. rurale; di G. Ro11zo11i sul dispensario an lit ub·ercolare ed i nuovi orienta111en ti assistenzia li, ecc. L 'i11 teressa11 le r.accolta è d edicata alla 1nemoria d ella d. ssa M. Bossard di L.u ino, g·ià collal)oratrice clegli AA. n ella sezione pediatrica. lVfo,N'rELEONE. F En . La vaccin.otliér(JJp-Ìe da11is l' asthme bronch.ique. Voi in-8° di 140 pag. con ta-

NITTI

vole e fig·. J. P eyronnet et C. ie, édit. Paris

1935 . 1Fr. 35 . Il lavoro è stato eseguito sotto la direzio11e del Pasteur Vallery-Radot , per la parte c linica , e .a l! 'I stituto P.aste.u r col Salimbeni , lìer la parte batteriologica. La vaccinoter.a pia batterica nell 'asma bronchiale, costit uisce la più tipica dissensibilizz,a zione aspecifica; l 'asma b.ronchiaJe, con1e è $tato dimostrato dalla Scuola Italiana , non dove11dosi mai ritenere di na tur a b·a tt eric.a. L a vaccinoterapia purtuttavia è di utilità indiscu ssa nell 'asma e specia lmen te in quelle forme di asma nelle quali coesistano se,gni di cronica bronchite o di bro11chite ricorrente. Sul m eccanisn10 d '.azione. d ella vaccinoterapia molto si è discu sso, poco si è concluso : perciò il contri buto dell 'A. ·è utile .app·o rto di 11uovi fatti che precisano le indicazioni t erapeuti che ed aiutano a d interpretar e il m eccanismo d 'azione dei vaccini. L ' A. ha d edicato le su e ricer ch e culturali'. di i solamento .a i germi esistenti n ell'espettorato e nel secr eto nasale di m-0Jti asmatici : la flora ha mostrato dei caratte1i di fissità col predominio del viridans e d ell 'en10litico , nell'espettorato; n el n.aso, d ello stafilococco. Di poi sono stati trattati dall 'A. 22 malati n ella maggior parte dei qu.ali ha avuto buoni risultati. Il libro, ch e in vari capitoli descrive minutamente tecnica e risultati e si chiu·de con abbondante b1ibliografi a, costituirà un.a preziosa g uida per coloro i quali vogliano contare un '.arma di più ed un 'arm.a efficace per una così ostinata affezione. 1

MoNTELEONE.

e.

STOPES . L 'a1no11 r et le moria.ge. Edizioni V. Attinger, Parigi . Prezzo Fr. 12.

~1:.

1

la t.radu zione francese di un lib·r o che r1ell 'ori.g·in ari a edi7.ion e inglese ha già aYuto un notevole successo. È u11 volume di piccola mole , ma den so di fatti e idee. So110 abilmente messe a profitto e&perienze p ersonali e con fi~enze di uon1in~ e. sopra Lutto , di donne, per g1_un~ere a coi:is1de: razioni g·enerali sull e r elaz1on1 sessuali dei . . ~1ovan1 sposi. - Il libro è dedicato a lle coppie approssin1ati' 'amente norn1ali, che , malgrado ciò che !'Ì ])Otrebbe in ferire da lla letteratura e dal teatro n1oder110 , cos lituiscono ancora l 'enorn1e maggio ranza . DR. È


16:34

(( IL

ACCADEMIE,

POLJ CLINICO »

SOCIETÀ MEDICHE, CONGRESSI

Il VII Congresso Internazionale degli Int·ortuni e delle Malattie del Lavoro. Bruxelles, 23-26 ln g·Jjo 1935. Congr esso a fiolla Lis·simo a cui son o co11Ye11u Li i ru pprese11la11 li cU 40 Nazioni ; n1olto l1u111erosa la cl eleg·a~io11 e j tali a t1a, ch e h a partecipato l arg·amen te cd a lt1Ya n1 ente alle sedu te . ' ' ari italia11i ( i proff. A.rELLO, BJ0Nn1 , D1 Ez, PrERACCrN1) er an o fra i re] alorL La secl~l ~ inaug·urale è staia le11ula a lJ a µre se11za d el :NI1111 lro d el Lavoro e cl ella Pre' i<l e11 za oLa serie dei di scor si, cl1e so11 0 cj ale, D EL.\TTRE. tal i bre" i ed effi caci , è s la ta a}Jerta d a GLJBERT Yenera1~da . .figu~a cli apo-.s tolo d el b ene il quale, ri ~ Yol lo a t g·t0Yan1, ha additato l or o l a b ellezza e la gra11clezza del can1po di attività offert o dallo s tudio del l ~ m~ l al.tie ~el lavoro. «Noi » egli conli11ua, ~' g li ~11z1 a1u, g li 0perai della pri1na ora, ripo11ian10 111 \ 01 tulle le i10 tre speranze ». Si associa alle su e paro le i~ mirLi s lro D!!.'LATTitE, il qua le rileYa l 'imporla11za cli ques to Congresso, ch e arà da lui seguilo co l n1a ~ si 1no inter esse.

Il ])f Oi. DEVOTO, nella su a qu a] il à <li president e d eJl a co1n111ission e internazi o11ale p er1na11e11te p er le n1al at tie d el lavoro e che, col GLJBERT è ·st ato u11 arci il ~ 11ionie r e . in questo campo u11 l~111po i1eg le llo, r 1evoca fe11 cemenle Je parole d eJ R e d el T~el gio al II Co11g r esso , t enutosi }JUre a Bruxelles 25 a nni or . 0110 ed in un ala1o di scor so re11cl e o111 agg·io alla azione Belga ed alle conqui ste i1cl cn n11Jo d ella i11edicina d el Ja,-oro. Do p o un cli cor so di ZoLLl~GEn ed un al tro di SToBB \ EHT ch e j)ar] a per i g ioYani e per l a ocie tà ],clga degl i infor1uni e delle i11ala Ll ie d el l aYoro chiud e l a erie L. DEJARDIN, ·segr et ario del Con : g·res o, ri le,·a ndo con soddi sf azione ch e qlli si riu11.iscono co11 Jo s tesso n obile i11le11to 40 azioni , tut lo un mo11do, unito nell a lotta contro le n1 ala t Lie rlel l::tYoro e JTrospettando l a Yisio11e cli un fu l uro, co11 il 111u tuo aiuto ed i se11timenti di affra lellat11er1lo; nel se110 delle Nazi oni fi11aln1ente rtippaci fi ca le, ar1che g li uomini saranno i11igliori . .<\IJa fin e ò elle sedute è st ata proclan1a ta l 'a·sseg 11azio11e d ei pre1nì per t111a m e111oria sul val ore dell o t a I o a11 leriore i1ell 'a pprezza111 enlo d elle seq11e le dcgJi ~ 11fortuni. Su 14 con corren li , i pre1nì ' 0110 : ta.ti d a ti ai d ot t. Di Prj·s co (i\apoli ), Danjel (~I ar ~ 1 g· l• a ) e Prin s (U trecht) . I lavorj del Congr esso sj sono SYOl ti in 'arie Sei'i o11i , riguardan ti le malattie d el lavoro o-lj in' o forl u n i e 1e qt1esl ioni mist e. :\.) QCESTJO> I 1\fJ STE .

1. Le n1 anifesta.zioni obbiettive riel dolore. l) . Cno t rzoN e J . CHn1 sTOPHE h ann o trallalo Je alleraz iou i pJ. lo logicho del sen so d el clo lore , con sidera 11<1 0: a i le algi e visce r al'i ; espo11 0-o n o le va rie LLoric, soffo r n1nr1rlosi s1)ecial111e11t e s11l 1necca11is1110 s i 111 pa lico, i111 1)or la11 le per Je apli cazio11i terapeutich e (ran1i ezio n e) ; b ) l e algie da lesioni clel sisle 1n a n erPoso, i11 lere san li le Yie ei1. i tiYe })erifericl1 e ( 11~ura l gi e, i1eYriti , ca u alg ie, eri lro1nela Jgia, ecc. ), l11 1dol lari < t e ~ i o11; cl el mi<lo1 1o co11 indro111e <li Bro\v11- . eci uard, co111111 ozio11e ed al lrE> le iolli ) ed 0 n c cf.tli c l1~ (sindro111i d olor o e Lalan1icl1c, cefalee

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da traut11i cra11ici , d a a l lacchi di 111e11ing i le sierosa); e) l e algie [Jsi cop a li che (<i olore allucinatorio d a i11ter1)e lrazione delira11te) . In111orta11te è la co11si derazione . cl.i dolori descri lti co111e ce11estopatici e 11 eura~ten1c1., che Ya11110 ravvicina ti alle algie di 11alur a s11npat1ca I11 co111plesso, so1to da co 11 si<lerars i clue li pi di dolore, l 'urto corrispo11dcn le a lesio11i del s is tema s.e n si Livo cerebro-spi11ale, 1'al lr o di c1uello si mpat 1co. ~I. DE LAET si occupa della d iagriosi cl el dolo r e ri ei trau nializ.zati, rileva11do c.:~1e l 'obbiettivazione d e J d olore 1J1 edia11te s1a è da con sid er ar si sol lan lo co111 e una

obbiet tiva

a1lzitutto . la cr onasricerca di l aboratorio. Più imporlanli sono i metodi clinici fr.a ~ui l a pap.illa~osc?pi a (ch e prefienta però dell~ c11ff1co~tà. ne~l 1 ag1tat1) e la freque11za del polso con le Yar1az1on 1 dell a pressione. Una ricer ca i1nporta nte n1essa in luce dallo st esso O. sar ebbe quella nel pH urinari o , ch e di n1i nuisce da O, 1 a 1 O so tto l 'influen za d el dolore. ' Fra le comunicazion i, è e.la segnalare q11ella di u11 medi co r omeno sull a asse nza del dolore n o1.ion e di grand e i1npor l anza p er ch è SJJiega,' per &sempio, l o sviluppa r s i d i appe11rticiti, di ulceregastro-cluodenali . ecc. i1el più completo silenzio d ei feno1neni. Cit a a tale proposito Yari casi i11teressanti. Generalme11le in questi individui ch e 11on h an110 coscien za di affezioni spiccat a1nente e li]Jicamente dolor ose, si ha abolizione del riflesso fa ringeo, il qu al e ::indrebbe, quindi, sem pre ricer cat o. II. L e lesioni da elettricilà. - )1. G. AIELLO ba fa tto un 'ampia e documentata relazione, in cui SYiscera a fo11do il con1pl esso problema p atologico, ri portando n11ch e la casis t ica di un n1edico ferroYiario (Caselli) di infor tuni cl a elett r icità occorsi 11ell 'esercizio delle Ferr oYie di Stato italiane, d a ct1i ri ult a l a frequ ente assenza cli postu111i n er' osi ed il f a ll o che sp esso qi1es li infortunati rinve11gono a n ch e senza r espirazio11e artificiale. L 'O. consid e r a s ingolarmente le Jesio11j cutanee, quelle n1usco1ari, ossee, oculari e quelle degli orga11i interni (cuore, mi lza, fegato , ecc.) . Riporta il for111ulario Cl a lui r ed a tto per l 'inchiesta cl egli el etlro-trau1nati zza ti, ch e h a in con tra t o la gen er ale R]Jl')TOYazi 011e .

M. W EGENLIN si occupa dell 'anatornia patologica dell'infortunio elei~rico e S. J ELLINEK sj occ11pa con l a i1ota compet enza d ell 'ele ltro-igiene , la quale d eve €ssere consirlerata anch e come t1na ques tione internazionale , ch e dovrebbe essere centralizza ta al1' lJfficio jnternazionale del laYoro cli GineYra. i\1Iolto pratico è sla lo S1·A SE , (;apo clel SerYizio Eanitario dell e F errovie del R~lgio ch e, nella sua l el azi o11e, h a con cluso che in fatto di infortuni el ettrici si deve essere in linea gen erale ottimisti, co11siderando l 'individuo col11ilo come ir1 ·stato clr lJìOrte appar ente e con linu a11<io a lungo l a r es pir az ione a rtificia le, Ja quale va fatta SJ)ecial111 en l e t e11endo il pazie11le cor ica lo stil V(lJ)lre anzich è su l dorso. O tti111is·ti s i d eve J)Ure essere per quar1to ri g·uarc1a le lesioni locali , sp ecialm e11 te p er le u sti o111 ch e sono fra qtielle che pif1 fa ci11ne11t e g u arisco110. L 'infortuna to Ya tenut o sn lto co11ti11ua sorYeg lianza , a·ssun1e11clo 11ei ri g u a r di <iell e lesioni u11a nttit11rline essen zialn1e11te con serYa li, a. In1porla nt e è la i11obiliz1.azio11 e precoce. G. RE~cH1 riferi sce u 100 casi ocror i 11elle F. S. i Lali a 11e e rile Ya a n zi l u l lo l a n ece i là di distin-


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S E ZIONE PRATICA

g uere n e l calcolo d ella n1orlali là I ' j11forl unio vera~1 ente ele ttrico da quello con seculivo (p er caduta ). l\el 57 % d ei casi, si è osser va to lo e< sl1ock n e lc 1Lriro . 111 n es·suno, si so110 avt1te l esioni n ervose a ·flj s lanza. A11ch e il Capo d el Ser,·izio sanitario d ell a r et e d el « Midi » in Fran cia , fa va ri e considerazioni pra1jch e sul! 'evoluzione d ell e lesioni sen za i11fezion i, ·sull a r ece tlivilà indi viduale, rlipenò ente sopra tt u tto d all 'utrlidità d ella cule, ecc . . B) MALATTI E DEL L A\"ORO .

Di g r a n.d e imporla11z3 è il probl e1na Lra tlato del -

la l otta co11tro l e p olve r i indus tria li . l\I1nnLETO~ e BoRDAs si sono occupati d elle m o!l ali là di presa d ei t('a111pioni e d e l relativo con legg·io . S L. T ELEKY ha m esso in rilj evo l ' i111porl unz~ cl e l tipo cos tituzion al e 11ello ·sviluppo d ella silico'Si, ch e predilige i leptoson1i jn confronto d ei pi cni ci . ~otevole è an ch e l 'i1nporta n za d ella conforn1a.1.io 11e clel i1aso per la qu .i 11 Ulà cli p olver e ch e ,-i si può r accogliere, p er cui s i h a nno ad (liri t lura d el le ·d iffer en ze (l el 40 % e più fra i Yari individui . Ritie n e necessari e d ell e radiogr afi e p eriodich e . A11ch e G. PI ERA CC IN I , n ella r el a zjone sullo s lesso Drgo1nento, seg·n ;;tla l 'importan za <!el fa ttore i11di,·iduale, co113id er a to d al punto di vista d ella cos tituzion e sia gen a r ale ch e lJar zinle (n a·so, b occa, tons ille). Consig lia di rifiutar e p er i ine·stieri polverosi i io11g ili11ei aslenici , coni e i breYilinei p ast osi , fl ac·r idi ad abito !infatico , g·li a clc11oidei e quelli c h e presentan o fat li a ca rico cl ell 'appnr a lo r es1)ira torio . I: · inassin10 di severità sar à eser citato i:)er i m es tieri ro n })Ol veri p articol arm en te cl a nno e. En . MARTIN n ella relazion e ·sui se gni d i allarm e d 'i n. tolle r an za p er la n oc iv ità de l lavo r o, osser va che og11i l a voro n elJa polver e è m alsano . E sso pu.ò esser e sopporta l o secondo il t empo ch e dura, la cos tituzione, l a r esis te n za, ecc. I m eccanis111i f isiolog ici J) rot ettivi a rrestano cl a una m et à 2/ 3 d ell e polveri . Il sis tem a linfatico agi'::;c;e in n1 odo d iver so secondo gli indi vidui , sicch è , pure n elle st esse condizioni, si ha i11 uno pneurnoroniosi, 11ell 'altro n o . Qt1a1J<i o dirr1inuisce la r esist en za org anica, comp t1ion o i primi sintomi, ch e p ossono r ig u ard ar e l'apparato respiratorio, le mal at t ie cardi ovascol ari e l 'asm a. Di grande importan za è l 'in uffi cien za 11asale, cl1e comanda l 'interdi zione d el l avoro volveroso; tale interdi zione va anch e es tesa a qualunque individuo di ct1i i] p ol rn on e h a r aggiunto i limiti d ella su .1 difesa n orn1ale, il che n on è sem pre dimostr.1 to d a ll a r a diografi a, ch e indi ca ·solta nto i dis turbi tissulari. Ad og ni m odo, i 'eliminazione precoce 11on può far si ch e in base ad esami ripelu ti, il cl1e costituisr.P un prol>le1n a m edi co-soci al e assai gr a ve e complesso . L a que·s tion e d ell e r ad i og raf i e nel l e les i oni po lrn on ar i da pol1JP.r i è st ata oggetto di n 11n1 erose co111u11i razioni ed ha su scita to vive d iscu ssio11i . Qual cu110 h a rilevalo a n zitutt o 13 n ecessità d i t en er e ben clisti11t a la p11eum oconiosi dalla silicosi. Sol)r a ttu t t o, è difficil e ed i11certa 1:i11ter pet r azion e d e i filn1 , ])er cui è indisp en sabil e un a t erminolog ia esa t la. La confusion e è t:-i le r l1e me11tre uno d eg li or a t ori h a pre'Sent ato riei film com e « g r a nulì a l'red da ». u11 altro J1 a escluso cat egorican1ente ch e si Lra tlasse di tale lesione.

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Ris ulta r h c il Carozzi 11a raccolt o con un fa ticoso lavoro u11 Yas to· material e s11ll 'ar 0aom e11to ch e Ya s tudiato a fondo. ' Si so110 a vule a n ch e d ell e comu11 icazio11i sul la co& Liluzion e g·eolog ica d elle p olveri cli certi baci11i nli11er a ri, a llo scop o di spi egar e l 'esi·s ten za o m e n o rlT lesioni polmon ari ; g·r anòe impor1 an za a vrebbe l~ seri ci ! e. J\tla 11en1m eno su ques lo p u11t o sen1bra raggiunto l 'accordo. .D~NE:-!iRA.\YITZ h~ r ed a t lo un lJU e tion a rio p er g l1 rnd1Y1dt11 a clde tt1 a n1es t ieri p olYer osi 111entre D ELADRJ ERE, 1~ . BoERl\1A, F . GnoENEVELD e' H. Kn A1\'ENBURG h anno s tudi a lo sopra ttutto l 'eff icacia d el la filtrazio11e e I 'allestimento d ei fil lri . Par~cchi e sono st a t e le r el azioni u11 'azi on e pat ologz ca cle; g as de ll e ven e a grisou , te111 a esscn-

zia11ne n te ·~pecializzato p er le mi nier e cli car1Jon fos~jJ e, e quiì1di di int er esse secon d ari o per n oi.

C) I NFORTUNI

DEL

LAVORO.

Due son o t a t i j t emi tra ltati in que l a sezio n e. 1) equ ele a d is t an za de i tra11 n1i cr anici. - C. F. Srl\IONDS n e tra1 la l 'eziol og i a e si ri t om a l ologia, b asa nd osi sull 'osservazion e cii 99 ca·si ; in 25 <ii es j 1 sj son o avuti anch e dis turbi m enta li. Nella in aggior a n za d ei casi di epil essia traumatica, la fra t l t1ra del e ra nio è stata rileva l1 con i r aggi X . ,Si so110 avute co111e seque le l 'an o-.smi a e l 'atrofia d ei n er Yi ottici ; m olto fre q 11 en ti son o la cef alea e le verti g·inj , ch e Yen gono attrilJuite d a W. JJENFIELD all a r hiu~u ra ad e·s iva d ello sp azio dur:tl e. ARNAUD e P EN FJ ELD lrattan o l 'a n a t o1nia pato l og i ca, rilevan do la car atteris ti ca d ella lat en za d el1 e lesioni an atomich e, ch e evolvono p oi in un sen ~o e n e11 'altro secondo le va rie condi zioni fi siO-JJOt olog·ich e . ~1 . I , rPPEN

segn al a la cliffiro llà cl j u n a diagno.c;i pr ecisa ed i m ezzi con cui vi si può a rrivar e, special11i_en1 e ricer cando i di s turbi tn ot ori n1inin1i e le lesio ni misconosciut e d el cr anio e d ell 'en cefalo . Stuflia le n1anifest azio ni Cli·screte ch e costitui scon o il con1plesso d ella sinòrom e cornm ozio11ale a ct1i riconosce una base anat omi ca, che ser ve a di sti11g u e rla d alle n europ ati e e d all a n eurosi traum atica. Sul trattam en to riferi scono A . 0 L LEn e E . E scAnno, insistendo m olto an ch e sulla p sicot er aJ)i a e sulla ri soluzion e d elle verten ze con ltn 'ada t ta p eri zia n1edica . Ampia è la r elazio11 e di P. M ARTIN, r h e con sider a le -- ingole sinrlromi (commozio11 a le 1 pa r alisi , contratture, ecc .). Sui pret esi segni obbie t tivi de lla n eu r osi t r aumat ica, h a present at o un a comunicazi on e G. DRAGOTTT, ba san dosi sull 'osser vazion e di 4000 inòividui n ormali, in cui h a risco11tra to 11el 70 'ìo l a presenza òi ci erm ografis1110. tr emori, accentuazion e ò ell 'eccjt a])j]ità m eccani cR dei muscoli . l 'ulti segni ch e vengono d a t aluno c.on siòer a l i come par t icol ari p er l a n eurosi traum a1ica e cl1e invece non h a nno, d a oli, alcu n Ya)or e m edico-legaJe. 2) Traumi dell a mano e del l e rli t a. - Il t eina è' $ta lo tra tta t o <la Ya ri au tori sotto m olteplici a pet ti. (,On r elazioni ch e super ano ::in ch e le 100 pagine. nJolto ricch e di p articol ari e, co1ne t ali , in gener ale i1111)ossib ili a r ias u rner si . ~I . NE1Tl\IA~N e L. BoHLER si son o occup a ti d el t r attamen to immediato di g u es te lesio11i , C. G. YER · 1, e A. Bui.ELLO dell e co111plicazioni · in fe lt ive, basandosi s ull 'osser,·azion e di 10.000 casi.


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« IL POLICLINICO »

S. D1Ez, con l a collaborazione di APROs10 illus lra le. lesi o.1ii traumatiche p r uvocat e della 1nano e delle rl.1 la , r1por~ando 36 osser\ azioni p er son ali di reci~ 1011e Le11d111ea da au tol esio11ism o ed acce1111 a al 1n e.lodo da lui con sigliato p er dimostrare la provocazio11e fra11.dolen~a di fra tture, d elle quali illus lra con r adiografie e sch e1n i 49 casi personali. CH. LENORlVIANT e l\11. I sELIN si occupan o delle oper azioni ripar dit rici dopo il trau m a, R. LERICHE e R. FoNTAINE d elle sequele dol orose e trofich e dei tra un1i d ella m ano e clel piede, indi cando g li interven li ch e s 'impongor10 nei vari casi. L.. IMBEHT lratta l a P'eri zia m edica di questi traumi e J. PAOLI I 'o.spetto sociaìe ti ella q uestion e e la vailtitazione della i n capacità.

·

\' arie ed intere8santi sono st a te le co1nunica1ioni fra cui è da citare p er la curio·silà e l 'importanza medico-legale una di S. D1EZ sulla p atogene·s i de ll 'ernia da sf or zo ri eg li aviatori, quale si ,·~ r i fi ca durante Ja ra~id a salita dopo una rapida d1 sces~ ((( gr.a~ v?lt a d 1rilta )) n el ger go aviatorio). 1 11 tali rortd1z1on1, p er l a forza d 'inerzia, si h a un e11orn1e a umento di p eso 11ei visceri addominali c~e cscrc ila 11 0 con tro l a paret e inferiore una pres~ ~io11 e e 11orn1e, quale n on si ha mai n emmeno nei J.)it1 inten s i s for zi. L 'o·s ser vazione l1a an ch e i1nportél 11za pratic 1 perchè l 'acuto dolore che il forrnarsi i111pr ovvi o di tale ernia risveglia potrebbe far p erder e il co11lrollo del l 'apparecchio e determinare i11cidenti. .

Il prossimo Con gr esso delle malattie d el lavoro si t errà in Roma 11 el 1937 e quello d egli infortuni a l\1aclrid nel 1939. .A.. FILIPPINI.

R. A.ceademia Medica di Roma. edu la ordinaria d el

~O

lANNo XLII, NuM. 33}

_i\.11ch.e ·so~ta11ze ch e ha11no il potere di i11ibire i I~rocess~ oss1doridu t Uvi , i11ibisco110 n el tun1ore la formazione di acido lattico. Ciò d in1ostra ch e n ei lumori n1aligni a' Yeng·ano pro~essi ossid oridu l ti vi b en chè, come dimostrar:imo 1~ una precedente co1nunicazione non si lratl1 degli stessi prodotli d eo-lj altri tessuti ln~ne ·si ~oteva di1nostrar; co111e il tessuto neoplast1c~ abbia,. sebben e i11 r11inor grado che non ii:i al~r1 tessuti, la fa col tà di fissare l 'acido solforico libero e ch e tale proprie tà viene esaltata dall 'aggiunta di fluoruro.

Glioxal e aldeide acetica nella glicolisi intermedia dei tumori maligni. Dott. A. CALò. - Il nietilglioxal, sostanza s~o­ prrta da Neuber g n ell a g licoli si e nella fermentazione alcoolica Yien e ag·gr edito e trasformato quasi tota!mente in acido l attico dal t essuto neopl astico 1nal1g n o. Contemporaneamente ·sorge u11a sos tanza l a aldeide acetica , ch e h a forse l 'importanza di sos tanz<1 i11term ed ia llella glicoli si . Il tessute neoplastico si differenzia quindi da quello normale 11ella su a gljcolisi : 1) in quanto che forma prod o tti fo·sforat j sui generis; 2) in quanto che non presenta gli stessi proce·ssi ossidoridu ttivi d eg·li al tri tessuti , ma altri probabilm ente passanti per il m e tiJ glioxal e p er l 'aldeid e acetica . Sarà compito d i ricer ch e su ccessive di chiarire questi feno1ne11i, l a cui precisa conoscen za potrà p ortare all 'id entificazione della indiYiclualità erizin1atica d ei tt1m ori maligni . Partecip a al la discu 8sio11e il prof. Al\IAKTEA . 1

Prof. G. !\IELDOLEs1. -

ll valore dell' esame cr onassimetri co con speciale rig1zardo al l e miopatie.

111ar zo 1935.

l're ied e il prof. S. BAGLIONI, pre·s id ente.

Ulteriore perfezionamento della tecnica della dieresi e resezione della prostata per le vie naturali. A CAssuTo. ___,. L'O . s'intrattiene sulla tecnica della cura d ella ipertrofia prostalica per le vie i1aturali, e richiama l 'attenzione sul bi'sogno generalm ente sentilo e sulla nece~sit à di semplificar l a. Prese11 la e illustra u 11 istrumenlo, da lui ideato, il quale offre i requisiti p er esser e adoper ato ag·evol n1 ente e con ottimi risultati .

La glicolisi intermed ia dei tumori maligni sotto l' azione di vari joni. Doll. A. CALò. -- \ledianle l 'u o di cl et eri11inu ti jo11i (p. es. del fluoro conte1tuto i1el fluoruro cl! ~o cli o) si po·~ sono inibire alcu 11e delle lappe per cui J)a sa o si suppo11e ch e passi, la g·licolisi , n elln ser ie cli lra for1nazioni cl1e va11no dallo zu ccl"tero ali 'acido l a llico. A seconda ch e sot lopor1en cto un t es~ u lo all 'azio11e , p . es. del fl uoro, s i abbia o no i11i1)izio11e 11rlla procluzion e di acido l a ttico, si può dire e u tl t essu lo passa o no n ell a su a glicolisi lrnYcr so l a fa se <lei prodotti fo sforati. T11 1111a preceden te con1unicazione era stato dimo. lra lo co111e il tt1more passasst nella su a g licoli·si lraYcr .. o 1a fase cl ei prodotti fosfor a li (Eso e difosfor a la) . Tal e ipotesi si era din10 lra la giu .. la poir l1è il fl t1oruro 111ibisce nei tu111ori l a produzione cli ac i<l o l a ttico.

Prof. G.

M ELDOLESI .•

ulla diagnosi ili tumore de l

cor1Jo calloso. I l Seg r etario : G. A~I.iL~TEA. Ricordiamo l Jnteressaote pubblicazione: 1

Dott. ARNOLFO CIAMPOLINI Docente di Medicina Legale degLi Infortuni nella R. Università di Firenze

La traumatologia del lavoro nei rapporti con la legge (AD USO DEI MEDICI PRATICI) Seconda ed izione completam en t e rifatta e notevolmente a mpliata .

Volume di pagine XXIV-1 004, nitidamente stampato su carta distin ta e d elegantemente r i legato in piena tela, c:on inscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 8 O, più L. 3 p er le 6PeBe pos ta;li di spe. dizione. Agli .a bbonat i è oon.c~esso pagare tale importo in due rate di L. 41. 5 O ciascuna, la prima subito e la seconda alla distanza di tre mesi. Al rioovimento della prima rata di L. 4 1. 5 O si spedisce subito j} volume in pacco pestale. Coloro ch e deBiderano ottenere il volume Per sole L. 7 2 e risparmiare anche l e 3 Lire di s pesa pe1 pacco postale debbono inviare Vaglia Postale o Bancario d a L . 7 2 all 'editore LUIGI POZZI - \ia Sistina , 14 - ROMA.


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~uiv1.

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SEZIONE PRATI CA

PER IL MEDICO PRATICO.

APPUNTI

CASISTICA E TERAPIA. Xantocromia cutanea e ipercarotinemia.

C. Lian, A. Ab.aza e N. Sassier hanno riferito alla << Société ftlédicale des Hopitaux de Paris n (Bullelin et 1il énioires, 13 maggio 19315) un in tere&sa11 te caso di xa11 tocro.m ia da i pe.r carotinemia. Si tratta di una donna di 46 a. che .r~resenLav.a u11a tinta del viso e delle mani, ad u11 ten1po g·iall.a inten 5a e rosea; le· congiunti,1e era110 di color bianco brillante. Macchie gialle mollo nette era110 presenti all 'inserzio11e del velo palati110 ed a lla faccia a nteriore delle roLule. La colorazione xantocromica datava al mon1ento della prin1a visita, da una diec.ina di giorni. AJI e.sam e obiettivo nulla di riotevo lo ad eccezione di dole11zia ins11iratoria riel punLo di Nlurp11y. Da pocl1i n1es i la lJ., a c.ausa di disturbi digesti.vi patiti. si a oggettnva A.cl una dieta prevale11te m ente 'egetariana. :r--urono fatte d elle ricerch e di laboraLorio sulle orine e nel san gue : risulta , ola1n e·n te un [orte au111en lo dei li pi di totali e del colesterolo nel sanguE. . Jier tale n1otivo la p. fu sottoposl.à ad un du.vlic;.e trattamento : da una ·P'a rte la soppressione n ei cib·i di sostanze riccl1e in caì o1-eile e in colester olo ; dall 'altra la 0111n1i11i strazion~ di tiro~ina per mig lior ar e il n1etaholisn10 turLato dei cor:µi grassi . Questo rrtetodo di cura ft1 coronato da rap ido su-crcesso : scon1parve la tinta arar1cione dei 'tegumenti e parallclan1en t e si riscontrò i1el san gue un ab·hassanLento deil lipocron10, del colesterolo e dei li1Jidi.. Gli AA. h anno tratto le con clusio!1i segue11ti: la x.antocromia cutanea non era. 11E.l caso studialo , dovuta a pigmenti biliari , i11 a alln iperc.arotinen1ia favorita da una alterazio11e del i11elaLolisn10 dei lipidi, onde la utilità di instaurare un re·g ime dieteti'Co dirette co11tro la i1)ercarot inen1ia e contro la i1)erli1liùemia. Prende la_parola Noel Fies~inger i.1 quale dice di aver osservato molti casi di xantodern1ia carotinen1ica sempre jn con segu e,n za di •listurbi. nutriti vi pro1pri degli obesi . o dei diabGtici e non i11 rap1)orto con sovraccarico lil:ìidico. Lia11 riferisce cl1 e la xantodermia cutan ea da ipercarotinen1ia si ,·erifica in condj zioni cli1 ~ i cl1e n1olto di fferen ti: la patop-ene i del i)roce so però è ancora av o]ta da o·rande oscurità. V1cENTTNI. 1

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Emorragie di svariata nat11ra. FilatoY e I\.arte ev ~ ji (Zbl1. Chir ., 11. 8', 1935) 11anno adopera lo la tr.a sfu ione di pla~n1a $d1tguig·no un1a110 co11servA.to, a scopo e1110 lali co, in ca i di emorragie di s,rariata llalt1ra. L'azione c111o'"' tat ica deJ J)]a, n1a era :'lata di1no ~ Lrala pl'e cr denteme11te da Ilos ius i1cl LJ.111110 ~1)eri111cn1a]e e cla l(u11z nel ca111po L

cl i11ic:o . ll va11 taggio clel l)lasn1a in co11fronto col an gu e inlero co11siste n el }) ÌÙ lungo periodo di con servabilità. F . e K. l 'l1,an110 adoµcralo co11 s ucce:::i::,o fin o a 330 .giorni dot)O la estrai' ione e preci ·a111e11te•: lìnc> a 1O gior11i i11 2± ca i .: ùa 1O a 20 g·iorni in 27 casi: da 20 a 30 gior111 ~n 12 casi; <la 30 a 60 giorni in 3 casi: f i i10 a 80 g iorni in 1 caso; fino a 330 giorni i11 2 casi.

Il sartgue, pre o da donatori universali., 'e11ne raccolto in bottiglie riempite a n1età co11 l ic1 u1do di conservaz ion e (citrato di sor:lio 5, cloruro di sodio 9, acqua di tillata lUUOJ e tenuto per 3-± giorni in ghiacciaia -~>er la ~e i)ar.az1011e della parte co r1)uscolare; clo110 di ch e il plasma deca11Lato ' 'en11e distrilJuir o in b ottiglie di 50-250 cc. Il tutto steri}. niente , e successivamente sottoposto a co11l rollo baLtariologico. La q11antità adoperata !Jer og ni trasfusione fu di 150-250 cc. e in ce r Li c.1si di 50-100 re. I casi trattati riguarda van o e111orragie uterin e, gastrorragie, e111orragìe svariate in cole111ici e settici ed a11che ca . . i di shock, ustioni ecc. In quasi tutti i casi , lo scopo emostatico fu ottenuto con una sola trasfusione; raran1ente furono n ecessarie altre tras,fusioni n ei giorni su ccessivi; f l ÌÙ rari a n cora furono i casi di co·n1pleto i11succe · o. In 20 casi fu studiato il te·m po di en1orragia e di coagulazion e e si vide ch e. er a note olmente migli orato dopo la trasfusione di plasma. Solo i11 5 casi su 69 vi fu una reazione discreta (temper. 38,5 per 8'-12 ore) dopo la trasfu sione. G. PACETTO. 11 pneumotorace controlaterale. Ch e il p11x agisca ancl1e sul poln1one op1Josto è stato sein1pre un fatto con iderato con1e bene evidente, ma è stato anche un fatto di cui per il pas,ato 5Ì è avuto più rl1e altro })aura. L.e lesior1i controlateral i h anno co tituito l1Cr 1nolti a11n i lo scog lio per l 'ap plicazio11e rl el 111etodo del nostro grande Forlanini. E lllerito gran <le della Scuola Italiana (lVIaurizio .i\s<.,oli, Parodi ecc.) di .avere i)reconizzato l 'i~l iluzione di un p11x con trolaterale, in alcune f or1T1c d i tbc. Tutta ia in Italia spes. o 11on si è ap1tlicatc il n1etodo ed in 1Francia no11 si l)UÒ a11 cora parlare di u11 pnx proposto in ,·ista di. ottenere la ola azione controlaterale. Ora Tobé, Degeor ae , Salmon e Joly (Press . 1 /éd .. 12 giugno 193'3, 11 . 47) affern1ano giunto i I mo111ento di aJJJ)licare direttament e il metodo per il quale gli studi recenti di Parodi e di Troemé 11ermettono an rl1 c di intra' ' ed ere una ~1J i eg·(lz i o n e socldi~fa c ente. 1

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J 660

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lL POLJ C..: Lll'\I CO

~eg ue : 1)

i11 ul·: u111 ca i i11 Gui si erano proposti la i stituzi o11e di u11 IJilX bi.laterale, il collasso di u11 so lo pol111011e a1JporLa u11 n1iglì oran1e11to controlalerale s ufli cienle a fare rinunc i.a r e a l seco11do J)11x; 2) in alcuni casi in cui e i furono co$Lre lli a n1an I e11ere in una d et en ione es.tr e1ua 1111 p11x in aziabil e, essi l1 a1111•) ' 'isto n1iglìorare in 111odo i11atteso le l e ioni controla1 era] i; 0) in u11 caso di p·n x spontaneo sopragg iu11Lo .n el corso <li u11a l esio11e bilatera le grave cli c ì ia reva .a l di opra d elle risorse d ella colla ~o ­ lera11ia , e~:::-j 11a11 visto 111i,g liorare in 111odo i.i1~ i>era lo l e le. io11i co11trolateral i. Allora c::::::;i si sono dali a Jl 'ap1>licazio11e del i11e lodo: 1) in p r esenza di Je ioni bilaterali le ]Jleur e e ·st· udo upposte libere. In questo c.a._o ~ i coll a b irà J)ri111a il poln1 011e ]e cui le io11i e11JlJ·raL10 più g r avi e più evolt1tiv e; 2) ir1 p re""e11za di lesio11i bilater ali , q u ando u na in fi si es Lesa r enda i11.a pplica b,il e i l pnx dal lato lJi ù bi og·11oso; 3) in vre ·e11za d i lesio11i pratica.rr1ente unilaterali , una i11fis i r endendo i l i)nx 0 n101alera1 e ii11 vo~sibil e. Gli AA. co11c ludono cl1e in questi ca-. i i I 111e-todo d e.lJL.a es~ere 1entaLo potendo dare clegli i11tr r e:-;sa11 ti risultali, 1) urch è condotto i11 .a111bierl te adulto. I,. ToNELJ.r.

Gli AA. l1 a11 nolalo qua nto

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Trattamento del collasso da rachianestesia. Jon cscu-iVIilLia d e e Burgl1ele (Zbl . f. chir. , 11. 9, 1935) p ropongo110 l 'iniezione intracar.dia ca di cardiazoJ.-efedrina 11ei e.asi di collat:~o da r achia 11esls:,ia che essi hanno adottat o co11 ·u cce ·... o in u11 caso di cr11ia ing uinal e .st rozzat3. in ..:ui er.a sLata praticata la racl1ia11e t esia co n 0.08 gT. di novocaina. In questo ca5o il culla:::-o a\·\·e1111e dopo 4 n1inuti d al] a puntura 10111})ar e, con CO ll1~)leta scon1·p arsa del p·o l o e d el r espiro. La r espirazione artifi·ci:i le era ri.11taf) la i1tfruttuosa. Dopo circa 4 minuti fu pra ti cata i . in1 r.a cardiaca di 2 cc. di cardia7ol -efedrina con completo succ~ so t ant o ch e polè es er e portata a t ermine l 'operazione dura la circa 1 ora (r esezion e d ell 'an a ~ I razzat a; entero anastomosi ; ri costruzione sec . Bassini). Il decorso post-operatorio fu norm ale. D al la Lo f.arrr1aco-dinamico l 'associ.azion e ·Cardiazol-e fedrina è molto in.dovinata percl1 è in una orima fase eccita bru cam ente la contraz ione ~ ù el miocardio e il centro re pirato1·io e s uccr~~i.van1 ente .agisce ul sist ema n et1 ,r oveget a ti vo. G. PAcETTO. .A. proposito della cl1irurgia del nervo simpatico

viscerale. Sc b ue1113kcr (.Jou.rn. Belge d. G{llstr. E11t érologie, t. 11T, f. 2. lJ. 170, febbraio 1935) si è domandato .. e il impatico ed il p!arasim11ati co 11on abbiano un 'influen za s ull e sindron11i dolorose e ulla s li psi . Al] 'uo 11c~ si è JJr oposto di b locca re il d ecor so d ello stintolo doloroso e cli

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lA~No

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~l.- 1\1.

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soppri111er e l 'azio11e inibitri ce d el sin11>ati co 11et 111ov i111enli d el colo11. L 'i1111ervazione si111JJ.a tjca d el colo11 ascende11te dipende dal pie ·::,o l!lt:Se11 lc1 i CO s uveriore. A11 'uopo si p1rati ca 1111 'i11ci s i0He lil])araton1ica lort g·it udinale tra11::.r~ llal e d. aJl 'a]tezza dell 'o111·b ellico. Allonta1ìa11Jo ver so il1istra il t e11ue sì cade i1el i:>erilo ~L eo cl or~.J J e , cl1 e si i11cide . A ridosso d el];\ a r teria d ecorr0110 i (]le tti n ervosi sin1palici, r·]1e si r esec.a110, d enudando arteria e ve11a . Questo inte t ve11to è st a Lo pr.aticato in 11 casi . In 5 casi è seg·ulto insu ccesso, postoperat or jo, e sendo r eslati i11,Tariati i dolori e la costi1)azione. 111 6 ca ~ i g u arig ion e . I migliori ~uccessi fui 0110 ottenuti ir1 oggetti caln1i. I11 u11 sol caso 11a IJraticato la . impatecton1ia sulla n1e e11terica inferiore, con p erfetto su ccesso. Jn a lc uni d ci casi , con in&t1cce so d ella si111patectorrtia d ella n1esenle rica superiore ed i11 a ltri , 11a voluto provare la sezione del 11ervo g rancle s1)lancnico (secondo l a t ecnica del Dur :t n Le), 111 a ha ol tenuto un l1egg·ior amento d e i ~i nLon1i , 11er ciò egli cr ed e cl1e quest'u1tin1a o1)rr azio ne è caLtiYa ·e no11 si clel)ba fare. J U RA.

~.

Il. - l)ieri. (Chiru rgia del si stema. nervoso t•cgeta.tivo . t\11n. iLal. chir. , v. 39. fase. 5, 1935) es pone i ri ~ ull~ti 1011tani da lui otte11uti in pazie11li t.d'fe ll.i da cieco d olente. stipsi n ell e ~ue varie forme (atonica, spastica, disch esia), colite co n i11t erve11ti s11l sin1i-iatico addo1Tl 1nale . JuRA.

MEDICINA SCIENTIFICA Base biochimica della funzione tiroideo. Hari11 glo11 (Th e La.ncet. 25 n1aggio t enu L0 un.a co11fer enza su questo aral J~.ea l e Collegio d ei n1 edici di Lo11n1.arz0 scorso. Le prini.e teorie sulla f u11zione tiroid ea prer·entano un certo inter esse. Il vVl1arLon rite11eva la sostanza colloide li roidea Uil lubrificante d ella trachea a cui cr edeva aJ1das.::;e a ttraverso dotLi sp eciali. Egli i11oltre p e.11 ava ohe il inagg·ior volume dell a tiroide i1e'1le clo11ne fo sse un fat.to puran1ente cosn1etico. Successivan1enLe gli studiosi furono c oJpiti dal fa L1 o cl1 e la tiroide è abbo11tlantemente vascolar izz.ata e µensarono c11 e r appr esentasse un depu ~ ito di ~a11 gue per il cervello. Le n1oderne nozioni sicure sulla tiroide non furono dal.e d::ti fi s iologi , ma dai medic i . l l QOzzo con1e malattia enden1ica era con osc iuto an cl1 e da P lin io. Nei cas i di gozzo , ·olu1 r1inoso e cl1r dava fas tidio olo per ]e ~u e di1u en s ioni i faceva , n el secolo scorso, la tiroidec tomia totale. Koch er 11el 1883 seri . se dei di s lurbi ch e co111paiono dopo un cert o 1 ~ 111 po <la]l 'inte rvenlo e . di ~d e· ]a ~rova ~i'cura dell ' in1 i,ortanza d ella t1ro1de nell organism o .

C. R. 1935) J.1a g·omenlo do11 n el


[ANNO

XLII,

NUl\I.

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SEZI ONE PRATI CA

I fratelli lte ver<lin nel 188·3 ricono·b b·e ro la ide11tità dei disturbi dei tiroidectomizzati CO·n quelli . de . l i11ixed ema 1già d escritti quasi dieci anni pr1n-ia. Ven11ero poi la, ori di fi siologi e n1edici a confermare questi fatti . Lo· studio <lei rapporti fra iodi o· e tiroide i11dusse Koch er a far ce·r care l 'iodio nella tiroide stessa e Ja ricer ca fu , 11el 18'95, positiva l~l' opera d el Baumann, il qu~le . potè di.~o,­ $trare :1I10he u11 rapporto fra io·d io e attrvita ghiandolare. Il Baun1ann trovò p·u re ch e l 'iodio era conter1uto quasi u11j camente n ella sos tanza colloide. Nùl 191 1 il l\.e11tlall isolò la tiroxin a, che co11 tien e il 65 ~~ di iodio ed ha tutte le p·ro1)rietà fisiologich e della tiroide. . . La tiiro·x ina è ur1 d erivato tetraiod1co d ella tironina. L >ioclio r1ell 1 0-rg·a11isn10 animale· dà luo u·o alla fori11.azione di diod.otiroxina .. .Ua.rilì 0o·ton e l3urger nel 1927 otte11nero la tiroxina sinteti ca, clinicame·n te e fisiologica111ont e j11distirtifuib·i le da lla tiroxina is-0lata d ella tiroide u111ana. U n probleina in1portanle, ma ch e _l 'A. no~ vuol d1s.cuteire an cora in ques to p1nmo articolo, è quello di sa pere se l ~ tiro·x i11.a c?mprencle tutta Ja secr ezione atti va d ell a ghiandola. Per qua11 Lo· riguarda l ' in1po~· tanza. d ell 'iod io nell'etiologia del gozzo sen1plice, ricer ch e r e·lativan1e111 e r ecenti hanno din1ostrato ch e 111aggiore è l 'iperpl.asia ghiai1dolar e, n1i~ore è la qu.a ntità di iodio· contein uta n ella ~h1an ­ d ola. ~J il ri 11 1ius«;ì .R d aun1entare spe•r ime11 · taln1enle il volun1e della tirojde diminuendo ) 'ingestione di iodio, e irtoltre vide che ]a :son1n1inis.Lrazio11e di ioàio do1p0 tiroidectomia parzial e evita l 'iperp lasia del t essuto tiroi d eo rii11asto. Secondo I ' liari11gtor1 nell'etio log:i ~ del go~ ­ zo <lobbian10 aim.n 1ettere una d e.f1c1e11za del1'a1,µor lo di ic·dio. Il g·ozzo rap11re_se·1~ta uri.a Ìflertroiìa dovuta a~l o sfo.rzo. d ella tiroide p er s0 ppGrir<: 3lla defi c1enzu iod1ca. Però la def1 cien,za di iodio non basta sempre da sola a spiega.r e 1' i11 soi~gen_za del gozz?, n el sen so cl1e c ',è gozzo ende-1r11co a n cl1e in zone ch e si sa i iccl1e di io,do. Si J>UÒ pensare ch e al formar ::..;i del gozzo co·n tribuisca110 ancl1e a ltri fattori: così I.a ricl1i esta di magg'ior e atti vità a lla tiroide in periodi di scarsa somministrazione di io.dio può r endere relati,ra 111011te insufficiente l 'io·d io cl1e in altre co11dizioni s.ar ebbe bastato. "Gn e~en1 pio di q u eslo si può trovare nelle diete g·Dzzig·eue ricch e di grassi , co·111e r~t1re nelle ri1odi'fi cazioni d el volun1e tiroide·o della d011r1a irl rapporto al ciclo sessuale. . L'Hariugton ritiene cl1e il gozzo ende1111co si ùebba a cle fi cien za di iodio n ell 'arnb·i e111e: quello 1>oradiro a cleficie11za i1eill 'a orbin1ei1to d ell 'iodio. 1

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Gli esquiroesi ado·p erano diete riccl1e di grassi e qui9-di gozzig·en e, 111a il gozzo è per loro sc0Ilosc1ut o, percl1è adoperano molto olio di fegato di i11.erluzzo ch e è ricco di iodio. L'e.s11.erimenio fatto su vasta scala dell'uso profilattico del l 'io,d io nelle zone in cui il gozzo è ~11 dernico 11a d ato la r11igliore confer1na a ll 'ipotesi che il gozzo di'p enda da defi cienza di iodi o .

R. L usEN1\.

POSTA DEGLI ABBONATI All 'dbb·. n.

5~12:

Il p·riaµ; s1no nottur1io quando non sia di origi1\e 11etta111e11te nervosa. j) UÒ esser e ir1 rapporlo cori uno sia Lo irritativo cr onico d el collo vescica le e dell 'urctr a posteriore. In tali e.asi esist e il dato a n amnestico di una p1regressa b1ei1orragia, quello obbieltivo della presenza ·di fìlarnenti nell 'orin.a e al sedimento di g lobuli di pus. Spesso il sondag·gio dell 'uretra mette in evidenza l 'esi s lei1za d i r estri11g-irr1enti. dell 'ure"· tra inem ·b ranosa. La c,u1.a co11sisterà nella clilataz ione graduale con sond·e ure tra li m etallich e Beniqué, n elle isLillR zio11i di nitrato d 'argento al 0,2 %. L 'urelroscoIJia e la cistoscop ia h ann o valore diagnostico e curativo n ello stesso tempo. Qualora ·non risulti.fio le condizion i accen11ate occorrerà pe-nsar e a u1i.a origin·e nervosa e consi gliare bag·ni caldi , letto duro, dieta legger.a, ecc. P. V.

VARIA

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Metodo perfezionato di respirazione a1·tiftriale.

prof. Jelli11ek di Vienna , ben noto pe1r i ~ uo,i studi su gli elet trotraun1i e .. l1i n1ezzi i do11ei a ricl1 ia1l1 ure i11 vita i. sogg·e tti elettrocolpiti , ha specia]mer1te ,ralorizzato, a tale ultimo sco]1

po , I.a re pirazione artificiale i-·rotratta: si può affer111are ch e i suoi stu di 11ai1no portato , per tal n1odo, a salvare centinaia di vite urr1ane. Ora lo Jellinek. ha d esc:,rjt.to u11 11uovo n1elodo di r ospi r::tzi.ou e artificiale. Il paziente viene a dagiat o ... upino, con un Totolo sott o il dorso 1ra le -,ca,p ole; una mano clel r·azien~~· vi.ene l~­ gata a l meirlt.0 e se n e in traducono l 1ndic.e e 1] r11edio e11tro la borea, in modo che Ja l1n g ua sia t en t1ta. co ntro j] 1)a i11tento boccRle e non_ f.civoli indi e t ro , ·)strue11do le vie ae ree. Poi i s1jling·or10 le spall e indietro p~r d~e .ser on~i ; si luscia110 libe re per 1-2 seco11d1 e 1 r11)et e l operazione e così ,,ia , r itini can1ente, sino a cl1e appaia u11 _pri1110 t <:! nt.aliYo d ~ cl~gl t1tj z ione , !'h e indi ca il r itorno ~elJ.a r e='1»1raz1on e s11oi1tanea , ..\ . B. D.a <e Igea » ( << 1\i1i1 . d 'Ig. n) . 1


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.POLICLINICO »

[ANNO XLII , NUJ\(. 33

NEL L A V ITA PROFESSIONALE. MEDI CINA SOCIAL E Lo statuto della Federazione delle Casse malattia dell'industria. Con decreto 1ninisteriale pubblicato dalla cc Gazzetta Ufficiale » dell '8 ag·osto, viene approvato lo st atuto d ella Federazione nazionale fascista d elle Casse Mutue malattia d ell 'jndl1stria. Gli scopi della Federazione, ch e h a sede. in. Roma ' sono co ì fJrecisa ti : a) s labilire, là d oYe sia t ecnicamente po·ssibile , il numero, la modalità di cos litl1 zione e la circoscrizione territoriale delle Ca sse Mutue, nonch è il numero lnini1no dei lavoratori occorrenti per la costituzione di esse; b) stabilire i provvedimenti ch e valgano ad nssicurare l 'equilibrio fra le pres tazioni e le possibilità fi11anziarie delle Casse; e) pre·scrivere i criteri per la gestione tecni·ca e amministrativa delle Casse e controllarne l 'osservan za; d) attuare il coordina1nento dei servizi dell.e Casse Mutu e anch e a mezzo di organi di collegame11to e di ges tione; e) pronìttovere la cos tituzione e provvedere alla ges tione d i istitut i sanit ari consor ziali ; fJ decidere sui ricorsi presentati dagli i·scritti in ordine alle vertenze amministrative e cliscipljnari ch e insorgono fra essi e le Casse Mutue i 11 dipendenza del rapporto d'iscrizione; g) controllare i bilanci preventivi e con sur1tivi delle Casse ; 71) fare opera di propaganda a favor e dei principii della i11ulualilà e stud iar11 e i problemi r elativi ; i) adempiere a tutte le altre funzioni ch e le siano dema11c11te dalla legge e cl ul rvtinistero delle Corporazioni.

C O NCORSI. POSTI VACANTI. Concorsi sanitari delle RR . Prefetture

Nella impossibilità di riportare, anche in sunto. notizie di tutti i bandi di con cor so, ci limilia1110 a indicare alcune scadenze : Bolog·na, Cremo11a , Grosseto, Milano 30 agosto; Alessandria }\.quila, Brescia, Caltani ssetta, Catan zaro, Cuneo , Ferrara, Fros inone, La Spezia, Littoria , l\1assa. Macera la, I\1Iode11a , Napoli , Nuoro, Paler1110, Pescara , Piace11za , Pisa, l)is loin , Pola, Potenza, Raven.na , Rieti , Ro111a , Sale1no, Siracu sa , Sondrio, Tera1110, Ter11i, Tori110, Trapn.11i , TreYiso , ' ' enezia, , .ercelli , \ 'er on a 31 ago Lo ; iract1 a 10 setten1bre ; Cl1ie li , Foggia, a ari 15 . etlen1bre ; Pe·s aro 30 se llen1})r e ; .\ o la 1 ottobre; Bol zano 10 ot tobre. Per Udine prorog ato al 10 settembre (ore 18).

n ' ]~ GITTO . Osp erlale Italiano << B eni l o J\fu sso li11i n. ca d. 31 o l lol)re; ai u lo nel reparto ineclico . l~iYol gers i al1 a Direti o11c. ALES S NDRI \

AQUILA. - Pre·sso la R . Prefettura è aperto il con corso, per titoli ed esami, ai seguenti posti di nìedico condotto, con scad en za , p er tutti, il 31 agosto 1935. Documenti prescritti; età anni 35, ~~Ivo eccezioni di legge. ATELETA (unica). Stipendio annuo L . 9500 e L. 3000 p er mezzi di trasporto. - AVEZZANO (prima condotta). Stip. L. 8500; nonchè la frazione CEsE. Stip. L. 8500. - CAPESTRANO (unica). Stip. L. 8500. - CARSOLI (prima çondotta). Stip. L. 8500 e L. 3000 per mezzi trasp . - CASTEL DI SANGRO (second a con<lotta). Stip. lira 8500. - CELANO (prima condotta). Slip. L. 8500. - · G~LIANO ATERNO (unica). Stip. L. 9500. - MoR1No (frazio1:1e Rendinara) .. . Stip. L. 9500 ......... OcRE (unica). St1p. L. 9500, p1u L. 3000 per mezzi traspor to. - ??nEZZA (unica). Stjp. L. 9500, più L. 3000 per m ezzi trasporto. - SANTE l\.1ARIE (seconda condotta). Stip. L.. 9500, più L. 3000 per mezzi tra·sporto. - Scuaco1,A MARSICANA (u11ica) Stip. lire 9500, più L. 3000 per n1ezzi trasporto . - V1u.. AVALLELONGA (unica). Stip. L. 9500. ,i\REzzo. Ospedale S. Maria sop r a i Ponti . ~ A tutto il 24 agosto p . v. è aperto il con corso per titoli <ld un posto di . assistente m.edico chirurgo coJl 'a11nuo s tipendio lord o di L. 8000. La nomina è per un biennio riconfermabile p er un altro biennio. Richieder e avviso di concorso alla Seg1·eteria. AVELLINO. ----=- Posto di Direttor e d el Labor at orio Provi11ciale .-Ii Igien e e Profilassi. · StiJ>endio lire 16. 700, più ser vizio attivo L. 3700. Scaden za 29 agosto 1935. BAZZANO. -

(VP.dere BOLOGNA.).

BoLOGNA. Consorzi o Proviriciale _4 ntilubercolare. - Posto di l\1edico Dirigente <lelle Sezioni Dispensariali di Bazzano, Budrio, Imola, Minerbio, S. Gio,·anni in Persice to, LojJno e Vergato (Bologna; . Con cor so con scad en za aJje ore 18 del gior110 25 ot tobre 1935-XlII. Stipendio p er le sezioni di prima categorja (Bazzano, Budrio, Imola, Minerbio e San Giovanni in Per siceto) L. 5000 lorde; p er le sezioni di seconda cat egoria (Lojan o e Vergato) L. 3000 lorde, con tre aumenti quinquennali del decinio, soggetti alle t r attenute e riduzioni di legge. Età massima anni 40, s. e. 1. Documenti di rito. Per inaggiori schiarim en tj rivolgersi all a Segreteria del Con·sor zio Prov i11ciale Anlilubercolare tcon sede presso J 'Ammjnislrazione Provinciale), Bolog·na. BoRGOSESIA ( Vercelli; . Posto di primario <li medicina e Direttore Sanitario del locale Ospedale. Le <lomandc di partecipazione al concorso , i1t carta ·J a l>ollo da L . 4 e corr edate dai n ecessari docume11ti , òovranno pervenire alla Segreteria del Pio Istituto entro il 31 agos to 1935. Per ulteriori i11for1naz io11i rivolg·er si all a Segreteria d ell 'Ospedale. BRINDISI. A 1nmini.c;iraz. Provi11c. Scad. 25 sett.; 111erlico direttore rlel . Brrfotrofio Provjnc. cc Prinripe·s n 1\Iar ia cli .Pie n1on le »; L. 13. 700 e 3 quac1rie11ni (lj L. 900, serv. alt. L . 3500; è consen ~ ti lo il lib ero esercizio profes . . ; e tà limite 35 anni al 5 agosto ; specja] izzaz. ]n perl iatria ; tassa lire 50,10. Rivolg·er i al Presjd e. BUDRIO. -

(Vedere BoLOGN.\).


[ANNO XLII, NuM. 36]

SEZIONE PRATIOA

1603

. CAlVIPOJJONGO MAGGIORE ( ~·e n, ezia) . - Posto di medico condotto. Stipendio annuo L. 9000. Indennità per 1nezzi di trasporto <l a L . 1000 a L. 4000, secondo che quest o si~ la bici cletta, la motocicl.ett.a . o ~ 'automobile. Caro viveri come per legge . L1m1t1 d1 et à anni 35 s. e . di l. Scadenza 31 agosto 193.5.

d.ale Civile; L. 12.000 e 2 sessenni 10 %. Rivolgersi lu1a Presiden za. C!RVIETO. c ·o ngregaz .. d i Ca rità. - Scad. 30 set t.; r:1ss1s lente presso l 'Ospedale CiYile; L . 7000, oltre s~rv. at t. L .. 600, c.-v., indenni Là osped aliera lire · 2t>OO, parle~1puz. 5. e 10 %; et à ]jmite 35 a .; tassa L . 50,10. R1volgers1 alla Seg·r eteria .

FAVARA (AgrigenJ.to) . - Posto to. S.tipendi? ann~o L. 8000, men t1 qua dr1ennal1 del d ecimo. 32 s. ~c. di legge. Scadenza 31

PESARO .. Co 1n~reg~.zione d'i Cari tà. - Al 31 agos to; medico v1ce-d1rettore d cll '.O·spedal e ,S. Salvatore; L. 9000 e 6 trjen11i Yenl esin10 ollre L . 1200 s~rv. att., c. -v. , L . 500 per le fun zio11i di viced1retto:re, .perce11tu~li; et ~ 30-45 a11ni s . e. 1.; quinquenruo in r epart i n1ec!Jci osp edalieri o cli r1iche c.0~1 numer~ di ~etti no11 inferiore a 100 con qua]1f1ca non inferiore ad assist e11te ; ri,rolg·ersi alla Segreteri a..

di m ellico condotoltre quattro auLimiti di et à anni agosto 1935.

Fossè ( Venezitt) . Posto di medico condotto. Stipendio_ ann110 L. 8500. lnd en11ità mezzi trasporto da L. 1000 a L . 4000 (secondo se con bicicl etta con motociclett a o ~on automobile) e caro viveri <'Ome per l egge . Limili di età anni 35 ·s . e. di I. Scadenza 31 agosto 1935 . GENOVA. C:;mune . - Scad. 30 sett·. ; due medici igie11isti di 2a classe; L. 14. 000 e 10 bienni di L. 450, c . -v.; età limite 35 a11ni ; tassa L. [50; i scri7ione n ell 'albo profes·sio11ale. Doma11da e documenti all a R. Prefettura. Chieder e a' 'viso all 'uffjcio personale del Municipio. l:MOL>\. - (Vedere BOLOGNA). LITTORii.\.. - Posti <ii inedico con clotto per le co11dotte <lj : LITTORIA; Bonao GRAPPA; BonGo SABOTINO; BoRGo MONTELLO . Per ciasct1na condotta stipendio L. 9500, oltre 10 au menti biennali cl el ·d ecimo, più L. 1800 ser vizio attivo; per mezzi di trasporto L . 5000 ·se automobile. Scadenza 31 agosto 1935. LoJ \NO. -

rv edere '

BOLOGNA).

:l\fELITo PORTO SALVO (R eggio Calab ria) . Dall 'Ospedale Provinciale << Garibaldi n cercasi assjstente con a ddestramento operatorio per il servizio di urgenza. Invia r e domanda e titoli. MEOLO ( V.enezia) . Posto di n1edico condotto . Stipendio annuo L. 8500 . lnde11nità per i11ezzi di trasporto d a L. 1000 a L . 4000 (secondo se con bicicle t ta, cori motocicletta o con automobil e). Li 1niti di eLà an11i 35 s . e. di 1. Scadenza 31 agost{i 1935. MINERBIO. -

(Vedere BOLOGNA).

l\t~IL~No .. Pio l stilulo ì3assini p er gli erniosi ]JO-

ve ri di Milano e delle

1) 1 ovin.ce

[,ombard e. - . Scad.

31 agosto; chirurgo pri1n ario, L . 15 .600, età limite 40 a . ; aiuto chirurgo, L. 10.500, età limite 35 a.; medico assis tente, L. 7500, età lim . 30 a. Rivolgersi a lla sede, vi a Ricord] 1. MOi'iTEBELI.UNA ('f r eviso). Osp-edale Civile « Carrct ~a ». Scad. 14 setl.; chirurgo aiuto e chirurgo <'Ss1st ente; stipendi rispett. L. 7340 e L. 7000, non <lumentabili ; partecipaz.; ailog·gio. Età limi te 30 anr1i . Tassa L. 25,10. Rivolgersi a lla Segr eteria. ~1oNTEVAGO (A grigen to) . -

Post o di inedico con<lotto. S ti11e11d io annu o L. 10.000, oltre 4 a11men1 i quadrie nnali del decimo. Lirniti di et à a11ni 39 s. e. di l. Scadenza 31 ag·osto 1935. Scad. 31 agost o; assislente ne] reparto n1edico-1nicrografico e assist ente riel reparto chimico del L a bora torio provinciale d'igiene e profilas·s i ; titoli eò esami ; stip . L . 12.000; ]ndenn. serv. att. L . 2000. Chied ere annun zio. NuoRn. R. Prefettura. -

ORI TAJ.~o (Cagliari) . Cortgregaz . di ·carità. - A lt1 lto il 10 sett ., n1edico primario presso l 'Ospe-

PORTOGRUARO (Ve:neziaj. - Pos to dì medico condotto. Stipendio annu o L. 8000. Ind ennit à per n1ezzi d i trasporto <1a L. 1000 a L. 4000 (secondo se con })icicl etta, con motocicl ett a o con automobile) a caro viveri come per leg·ge. ·L imiti di età a11ni 35 s . e. di l. Scadenza 31 agost o 1935. PIACENZA. Conso r zio Prov . Anti'l ubercolare. Cc.)n cor so 1)er titoli ed e~ami a met]ico direttore del Consor zio; L . 27 .000 e 5 quaclrj enni d ee. ; inden!1ità trasf erte e ri1nbor si; d iYjeto libera pro~ 'ss1one; scad. ore 18,30 del 15 ottobr e; rivolgersi al l a .Segret eria (via Garibaldi 50) ; et à limiti 30-40 ai111i all '8 agost o. Qui11quennio di esercizio; voti agli esam i sp eciali. Chiedere bando. RAVENNA. Ce,nsorzio Pro~·inc . A n.litubercoìare . S_c ad. ~30 sett. ; direttore d ella Sezi on e dispe11sar1ale ò1 Lugo; L. 9000; inden r1ità di trasferte · et à ljrnite ~35 a. al 25 lug.; t assa L. 50. Rivolgersi' alla J:>reside11za. R OMA.

Opera

Naz.

Maternità

ed Infanzia.

-

I, 'Opera nazio11::tle p er l a J>rotezione della maternità e d ell 'infanzia h a b a ndito, tra altri, j seg·uenti concorsi d'impiego presso i proprii Uffici centrali: 1) Per t itoli: un p osto di capo della Divisio-n e assisten za ig ienico-sanitarja in prova (g·ruppo A, g·rado VIì . 2) Per titol i e p·er esami: un posto di segrelario sanitario in prova (gru ppo A, grado XI ). I l termine per la presentazione delle domande scade il 30 agosto . Per informazioni e il ritiro dei bar1<li rivolg·er si alla Direzione General e ù.ell 'Opera, in Roma, p iazza Adria11;l 20. SAN G1ovA1'fN1 IN PERSICETO. - (Vedere BOLOGNA). S. MAHGHERITA BELICE (.4.grigcnlo) . Posto dj inedico condotto. Stipendio an11uo L. 9000, oltre 4 a umenti quadriennali del decimo. Limiti di e là 32 an 11 i s. c. di 1. Scade11 za 31 agosto 1935. SAN PIETRO IN VoLTA (T' e ne~ia) . - Posto di in edico condotto. Stipendio annuo L. 8500. Inden11ità p f:r lnezzi di trasporto da L . 1000 a L. 4000 (secondo se con bicicletta, con mo~o ciclelta o co1.1 ~lU to1nobile) e caro viveri com e per legge. Li111i1i di e tà a11ni 3G s . e . di l. Scadenza 31 a g·osto 193.). • TORINO. Ospedale L\t[aurizio11 0 Untberto I . cad. 31 agosto; concorso fra s tudenti di n1edici11 a e chir urgia dell a R. Univer ··j tà per la nomina di assisten li effet ti'ri e Yolo11tari ; a llog·gio , a segno a11n110 cli L . 800. Rivolger si alla clirez io11~. ' ÌERGATO. - (Ved er e BoLOGNA). 1


1(;64

cc IL POL ICLI NI CO »

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZé. S . E. il pr of. d otl. Pi et ro Rond oni , Accad emico d 'Italj a, è s la lo nomi11a to d ire llor e g·enerale d el1'Isti~tuto N1zi on al e Villo-ri o E rn a11u ele III p er l o stu d io e l a cura del ca11cr o, ir1 Mjlan o in sos lit uzion e d el compia11to prof . <l ott . G~etan o Fi cl1era. Il l)f Of . R . J emma , cli apo li , è 1101ni11a lo cavo liere della Legio.11 d '011or e. 1 proff. S . Visco e C. Ciai11 0 so110 nomi11a li , cL1l min is tr.o d ell 'E. N. , soci corrispondenti d ella lleale Accad e m ia Nazional e d c i Lincei.

I colonnelli m ed ici Casali e ~J iragli a son o p r on1ossi 1naggiori gen er ali 1ne<li<'i.

.

S. E. d e J on g h , assi s lente rap o cli farmacologia ad Amsterdam , è n omi11a lo tilol ar e d ella cat tedra d e.Ila st essa di scipli11a a Leid a, quale successor e d el d efun to S lo r111 va11 Leeu 'ven .

NOTIZIE DIVE.RSE 8° Congresso internazionule di medicina e farma· eia 1nil i tare. Si è svolto a Bruxelles d al 27 g· iug110 al 3 Juglio, sot to l 'allo p atr o11a lo d ell e LL. ~I~I ., l a l-leg ina Elisabet ta, il Re e la Regina del Bel gio, con I 'in t er vento di 116 d elegat i di 33 n azio11i e di numer osi altri co1tgr es·sisti . L 'Italia er a rap prese11la la d al proprio nlembro d el Comita to P erm ane11le e d al le11en te col o11n el l o m edico Gi usep1Je B1ssi, r el at or e clE>l 11rimo te:1na . Al i11atlino del 27 giug·110 h a avuto luogo la solf' nne cerir11onia in au gur ale, sotto l a presicl en za del Ministro d ella <ii fesa i1azio11 ale, al « P al ai s des Acad ém ies ». Nelle or e p on1eridian e dello st esso gior11c e n ei g ior11i ·su ccessivi, i l avori <lel Congresso si sono svolt i nel p adiglion e d ell 'Arte anti ca, all 'Esp osi zion e in ondi ale, cl1e, come è n o lo s'è afferma la fr a le più g-r a11diose ch e m ai si ri~ cor d ino. Sulla) tomba del Solda lo Ig 11o·to <lell 'eser cilo belga è s la la clepos la u na g h iarl an da di fiori , dal corteo delle delegazioni che ha o serYat o nn m inut o d i sile11zio i11 posizio11e cli ·saluto. I SoYrani h anno a.ccoll o all a Reggia l '0111aggio d ei capi delle del egazioni e òel Con1itato P erm a11ente e so110 jnler venu ti ad u11a impon eille sed uta in comu11e co11 i cl i11ici partecipanti alla 14:i. ses ione d elle « Gjorna te Med ich e di Bruxelles», il pomeriggio d el 29 g·iu g·no al SJ.lone cl alle fes le <lel l 'E l)OSizione. Ai congr c sis li sono s ta te rj crva te l e più distin te arcogli enze con riceY ime11ti d el ~linistro della dife J nazio11ale e d el çoll egio cl ei Borgo111astri, una ser a I u cli gal a al Teél tro Reale, u11 ineraviglioso con cer to si11foni co cl cJ llos1 r o g·r a11de , .ic tor de Sabata ed altri .festeggian1enti . . Nella sal .1 << CJaucle Bcr11ar cl n, all'Espo izion e, : so110 le11u le co11ferenze ll arg·ornen1i varii di a ni là 111ili lare e si 0110 fa t te Yi ile all 'o·spedale n1 ili lare . al l 'Is titu to n1ili l a re cl i ccll1cazione fi sica E> nll a ca erma del 6° r eggi1ne11to arti ~] ieria. 1 parteci pani.i al Co11g r e . o e alle cc Giornate n1erlicl1e » l a era ciel 29 giugno . i sono riuniti n1l 'Hòlc! ~ [é t ropol e nel u 11 ba11 ch etto d i 600 co-

[A NNO

XLII.

~ Ui\ r.

32]

p erti, al qu ale er an o co11Yit a le alte autorit à go,-ernative e cittadine. Si son o pronunciati brevi cal~ros~ discor si p er · ring r aziar e d ella squi·sita os~1tal~t à b elga e p er innegg·iar e 1Jla superiore sol1d ar1et à umana e scientifica ch e ispirava j due simul1 an ei con vegni . Al termin e d ei lavori, n ella seduta ultima di cl1iusura, son o s ta ti approvati i vo li con clusi vi sui diver si temi posti all 'ordine d el giorno d el Cong r esso.

3° Congresso internazionale di nviaziont· snuituria. Solto l 'alto patron at o di S. ~1. la Regina Elisab etta , delle LL. MM. i Sovrani del Belgio e del rresidente della Repub bli ca Fran cese, il III Cong r esso intern azional e di A Yiazio11e sanitaria si è riunito a Bruxelles d al 10 al 15 giug n o con la partecj p azion e cli ò el egati u ff iciali di 2'1 n azioni e di diver se associ azioni. L 'Italia er :.t r appresentat a dal colo11nello m edico Arturo rvionaco, capo d el l 'l Jffi cio central e di Sanità d el Mini·st er o <lell 'Ar ro11 au t ica e r el at or e d el 3° t eina. Nel pomeriggio del 10 giug n o in un salon e d el « P al ais d es Académies », è st'a ta t enuta la ·sedu.t a inau g u rale, J)r esieduta d al ten ente gen eral e m edico M. Durré . Nelle sedu le ordin a rie d ei gior11i su ccessivi, d aJl '11 al 15, so110 st a Li discu ssi i t emi uffici ali . I 1a.v ori d el Con gr es·so si sono svol t i in un 'a tmosfer a di cor rl ia le cam er ati sm o, i r1 te rcal ati d a fes te,· escu rsioni , r icevimenti, manifest azioni della ig n orile ospitalità b el ga. l con gr essisti, i11 con1m osso r acccglime11to, d ep oser o una corona di fiori a.i p ied i d el i11onu 1nento comn1emora livo di « Mar ch e les Dam es >> ove p erì tragicarne11te il Jle Alber to I. Not evole una visita a.Il ' Aer odron10 di Evèr e ove l1na squadriglia d ell 'Aer on au lica militar e fece E:Yoluzioni ed eser cizi d i acr ob azia, n1en1re sul ca1n p o er an o ir1 111o~tra a.Lcunj app arecch i trasfor 1nabili in ar eopl ani sani tari .

4° Congresso nazionale di nipiologia. Ricordi a1no ai i1oslri lettori ch e d al 4 al 7 set tembre p. v . verrà t enuto a Tri es te sotto l 'Alto Pa tron at o d i S. A . R. l a Duch essa d 'Aost a il 4°· Con g r esso Nazio11 al e di Nipiolog·ia. Pro·nunzier à il discor~o inau g u ral e il g r . uff. nYv. Silen o Fab b ri , presidente <lell 'Oper a Nazional e per ]a ~1a­ tcrnità e l 'Infanzia e sar a n110 te11ut i due r ap porti : uno d al sen . p rof. F r an cesco Valagu ssa, q uale d elegat o della Cr oce llossa Ita li ana e 1'altro d a] sen. con te 'f os ti Cli ValmjnL1la, con sig·Iier e cl e1eg·::i.:to cl ell 'Oper a Nazjon ale di As·sis ten za al} 'Italia Bedenta. Le rel azio11i su 12 im p or ta11 ti temi ri guarò anti il lattan te so110 afficl ate ai no tissimi scie11ziati l)Toff. E. Euona,·entura, A. Cnzzaniga, R . Corso, L. Do111inici, P . Gaifam i, G. Lo Cascio, G. Macciott a, I . Nasso, l). Racl aelli , D. Re11de, S. Ser gi, R . Vagli o. È s tata con cessa la ri<luzio11e ferr oviari a del 50 %. P er p iù preci se· i11formazioni g li in t er essati potra11no r ivol ger si al rl o l l. Brun o Ulcigrai, 0·~1Jed :1 le Regina Elena, Trièste.

Convegno medico n Sienn. In occasio11e cl ella ~Ioslra clei Yi11i li]Jici si è te11 u to il 6 agos to a Sie11a u n co11veg110 medico a l qurJ1c h an 110 1)a.r t ecipa I o fi ~i o J ogi, far111acologi •


iANN O

XLII, N·oJ\I. 32 i

SEZION E PRATTr. A

e patologi cli varie università e il direttore della sanità pubblica prof. Petrag n anj : Alla cerjmorn a inaugurale, i11iziatasi col ·saluto al Duce, sono inte:rvenute tutte le autorità. Hanno pronunzi a to discorsi jJ Prefetto , il Vice P~destà di Siena e il Dire ttore della Sanità pubhl1ca. È st ato acclamato presi<l ente il prof . Baglioni dell 'Univer sit à di Roma . Alla discu ssio11e del primo ten1a con cernente l a cirrosi epatica è seguito un dibattito sul teI11a « il vi110 J?,ella die ta dei fanciulli n s11l quale h a riferito il p ediatra prof. Salvioli ; ma ogni precisazione è s tat a rimandata al prossimo convegno . Sul t ema (( TI contenuto vitaminico dei vini tipici )> hanno riferito i professori Ciampi di Napoli, Baglioni e Suriani di Roma ; in propo·sito il convegno a decisp che venga110 approfonditi glj studi e . che il tema si~ ogget Lo di una .r elazion e al prosslmo congresso. Il tema « Il vino i1elle varie m alattie e nella convalescen za e dieta sanatoriale » ha provocat o una viva discu ssion e m ettendo in evid enza nuovi asp etti e l e p ossibilità dell 'u so del vino in questo ca1npo. È stato votato un orcline d el giornJ con i] qua.le si chied e u11a maggiore tutel a d ei vini ge11uini di front e a quelli sofis tic a ti. Il Congresso si è chiuso con vibra1rli manifestazi or1i al Duce e al Reg ime .

Convegno regionale antitubercolare. Il 17 luglio si è te11uto a Mantova l '8° convegno della Sezione lombarda della F ederaz. naz. it. fascist a antitubercolare , presi eduto dal pro·f. L. Zoia, co11 l 'intervento di oltre cento m edici della r egior1 e . Il prof. Orsi (Milan o) ha riferito sulle forme l!.!Orbose ·simulanti l a tl)c . polmo·n are; il prof. Ro~zoni (Mila.po) sull 'en1 igrazion e e la tbc . n elle province iombarde.- Si è approva.lo un o. d. g . p~e­ s entato d al Ilonzoni, col quale i con venuti ritengono d 'insist er e presso il Governo per ch è, d a parte dei delegati italiani alla XIX sessione. nella Cortferenz-:i ir1ternazionale <lel lavoro, sia sost e.rrt:1to il seguente principio : che gli oper ai emigrati t ubercol otici coiìservi110 i (liritti acquisi·ti nel Pae·sc di lavoro an cl1e qu anclo ritornano in Italia, t ogliendo cosi la ingi11st a imposizion e fatta ag·li a:ssi curati n ostri di n on ritorn ar e j11 Italia se vogliono con ser vare il ctiritto alla pres lazjo11e m a turat a nel P aese di in1mig r azione ».

«

Terme di Vetriolo. Si è inau g u ra lo a Rortcegn o (Trenli110) il primo anno di attivit à in r eg·ime d em a11i al e d elle t erme d i Vetriol o, ch e durante La g uerra er ano andate quas i comple tam ente distrutte e poi er an o cadut e i11 ah-b .1 nòono quasi tot ale. Si è i11iziata l a ~ostruzione di un nuovo gr an ò e st abil imento, per il quale si è st an ziato l 'i1nporto fij un milion e e duecentomila lire . Lo stabilirn;~nto &vrà ci nqua11ta .cabine di prima cl asse e d odicj di lusso ,· Yerrà p oi corn pletato con r ep arti di fi·sioterapia pr ovvisti d 'in1pian li moderni ssimi e con gabi11etti d i an alisi. Si prevede ch e lo st alJjli1nenlo potrà es~e­ r e compiulo e inaug urat9 :lll 'inizio della st agione 1936. Il nuovo ordina1nento assicurer à alla perla d ella Val su gan a un avven ir e Ò<-'gn o del p assat o e cl ella fiducia cl1e i spiran o q t1ell e b en eficl1e acqu e. Nell 'occasion e si è ·svolta a Ron ceg11 0 un a rit1nion e d i pediatri d elle Tre Ven ezie. i11izi at a con una confer en za del pr of. Frontali sulle acqu e ar senicali e ferrug i11ose n ella cura d el linfatism o.

1G67

Azioni giudiziarie. U11 m edico eser ce11t e in una cittad i11a d ella ~ra11cia. m eridionale er a sta to citat o p er u11 forte 1ndennizzo, d a un com1ner ciante il quale gli aveva affid ato la moglie 22enne per un trattam ento idrot er apico; durante la cura , l a giovan e aveva accettato di co1n p ier e una gita di piacer e offer t agli da due i:ii g nori, a una città b al11ea; e; con lutL 'e (}ue e11 a ebbe, in quell a occasio11e, dei r apporti sessu ali, ripor tandon e una g r ave m alat ti a ven erea : il m arito intendeva renderne r esponsal)ile il m edi co Il Tribunale ha senten zi ato ch e il rn edico non aveva cc n è il diritto n è il dover e di sor vegliare t1na 1naggiorenne , d ot ata di tutte le sue facoltà », e h a r espi1r lo l a richies ta d 'j11de11ni zzo ; ma il m arito si è rivolto all a Corte d 'Appello. La caus~l è patrocirrat a tl a'.lla· « Lega m edica di difesa j11t e)le t tu ale », cos1 detta cc Soldo m edico ». La st essa Lega ha efficacem ente difeso un collega se·ssantenne dalla mortifican te accu sa di esibizio11j smo d egli or gani sesst1ali , mossagli d a t1na vecchia zitella , ch e abita di rimpetto alla cDsa del medico, iJ.ccu sa sos tenuta dall a t esti111onia11za di un 'altra zitella . Medi ante un sopraluog o avvalorato d a fotografie, i giudici h ann o p otuto accertarsi che 11on era possibile la vis ta · nelle condizioni ad rl otte dall 'accu satri ce ed h a r.ond an11ato ques ta p er calunnia a 15 giorni di J)rigio11e, con l a condizio11al e, a 100 fran chi <l 'am1nenda , senza conclizionale, e<l a 2001) fr an chi di danni e i11ter essi. I professori « ag·rég·és '> alJe F acoltà m edicl1e francesi durano in c1rica n ove a11ni, salvo quando non eser r ilano la profession e Ji])era - · cioè n on l1anno clientela - n el qual ca·so, (l op o un periodo Ljennale. son o r1ominatj senza lj111itazioni di t empo: è la ro~i<l e tta cc per ennizzazjon e ». Il prof. Hazard, d elìa F acoltà 111edica di Parigi , soddi sfaceva tutte ìe condizio11i richiest e per esser e << per ennizzato »; m a jl mi11j s tr o d el] 'edu cazion e I1azjon ale, senza chied er e il par er e d el Comit at o con sultivo, rifiutò di proYvefl er e; onde un ricorso al Con siglio cli St ato, il qt1al e h a g-"iudi cat o ch e il n1inistro aveva ecceduto n ei su oi p ot eri e ·ne h a an11ull :tt o l a deliber azior1e , (< presa i11 seguito a procedl1Ta incomplet a e irrego lar e)) .

Un po' dovunque. Il n1i11istro dell 'E ti opia a I>arig1 ha co111u 11icat o \1ffici almenle al Corrs iglio Federale Svizzer o l 'adesione d ell 'Etiopia alla Con ven zione intern azionale per la Croce Rossa. In Ing"11jllerra l a R. A·mbasciata ita li a11a h a ricevuto nurnerose offert e di arrt1ol ame11ti volontari d a parte di inedici e d ' infer mier e, no11ch è d 'in geg·n er i e di ex-combatt enti, n ell'even t u alj Là di u 11a g u erra italo--abiS"sina. Pure i11 Ing hilterrJ vie11e or g·a1dzza lo u n corpo sanitari o di volon tari, ad i nizi ativa di J oh n Mell y, a1nico p er son ale clel Negu s ; in caso di g u er r a , esso partirebbe per ,i\.ddis J\.beba e prester ebbe la s 113 oper a a favor e d ell 'Abissinia. Son o p ar tit i cla l\tljl ano 105 n1iliti (l el!a Sani là Milit ar e al com ando cl i clt1 c ra1)itan i 111edici ricl1i am a li . Il r eparto ro1nprencl e pure altri sei me(lici , due far1nacisti e (fu e cappell ani n1ilitar i. Un Congr esso in ter n azionale sul I 'in uffj cienza ep atica è indetto a , .ich y pel 1937 , so tt o la presi-


1668

cc JL POLICLI N ICO n

denza del prof. Loeper , me1nl)ro dell 'Accade1nia di ~ledicinu di P arigi. Sono preYisle due sezioni: 1 ~ ~fedicino e biologia; 2 ) Terapia medica, cl1irurg1ca e idrologica. Que·sta manifestazione farà guito al Congresso internazion:ile sulla litiasi biliare, t enutosi n el 1932 sotto la presid en za del prof. Carnot .

se-

Nella R. UniYersilà di P ad ova si è svolta la 4a ·settimana medica padova11a, alla quale hanno partecipato 22 m edici . La prolusione venne tenuta clal prof. Pellegrini sul t ema: « La morte d ei popoli come espressione dei diritti contro l 'istinto ». Il 35° Congr esso dell 'Associazion e francese d 'urologia si terrà dal 7 al 12 ottobre, nei locali della I~'acoltà medica di P arigi; tema: L 'influenza drlla g ravidanza sull 'apparecchio escretore del rene; re19 tore : Jott. de Beaufon cl . Rivolgersi al segr etario gen erale, dott. Louis Micho11, b oulevard de·s lnvalides 34, Paris. La Società di Pa tolog ia regionale del Nor (l argentino, col con cor so d ella Società m ed ica <li ~1endoza, lerrà la sua 9a riunione i11 qu esta città dal 1° al 3 ottobre . La riunion e costituirà un omagg io alla i11emoria d el compianto scienziato brasiliano Carlos Cbagas e sar à d edicata al n1orbo di Chagas o tripanoson1iasi a rnericana. Rivolger si al preside11te prof. Salvador Mazza, ovvero aJ segret &rio .N1 . Flavio L. Nino, Missione rli studi di patol ogia r egionale d al Nord argentino, Casilla de Correos 1917, Jujuy, Argentina. Le giornate farmaceulich e di ~ari gi si terranno dal 7 all '11 n ovembr e, n ella « Mai son de la Chi1nie ». Rivolger si al presidente d el Comitato d 'organizzazion e, sig. Ravaud, place d e Breteuil 6, Paris 15e. Sotto la presidenza della marchesa di Aberdeen e Temair, si è fond ato in Irlanda un Comitato nazionale con tro il reun1atisn10 ; segretari a onor aria è lVIrs Dancey, Ely Place 9, Dt1blin, Irlanda. Dal 5 novembre al 15 dicembre sarà tenuto presse, la ,Scuola ~Iedi c a Ospedaliera di apoli (Ospedale In curabili) il solito corso di perfezio11an1ento in m edj ci11n , chirurgia e specialità. Inoltre dal 1° o ltobre al 31 dice1n bre il prof. Galvanico Raffaele, direttore della Maternità, ter rà un corso d i Ostet ricia e Gin ecologia per i laureati e medici conclotti . Per le ]scrizioni e per chiarimer1li rivolger si ali 'i pettore sig. Re11zi Giu seppe, porta Maggiore degli In curabili. Preside11te d ell a . cuola è il prof. G. Tedeschi; segretar io il p rof. G. Bazzicalupo . Alla Facolt à medica di Li'sbona sono st ate t enute d elle conferen1e dai proff. Afranio, Peixoto e Barboza Via11na, dell a Facoltà rnedica di Rio dc J aneiro e dai clo l Lori Alfrecl Krause e GustaY l\if aurer di Davos. Con l 'interYen lo dei Sovra11i del Belgio e di alti dig nitari dello Slalo si è iJ1augurala a Bruxelles lLna clinica orlontoiatrica i11titol ata a Giorgio East1nan . Alla cerim o11ia parleciparono 111011 i s tranieri tra i quali l ·on. prof. Pern a. lt1 una riunione successiYa cli n101Li n1e(lici dei Paesi d 'Europa e d '1\ merica si è co litui la , per iniziativa del prof. P crna , un 'a sociazio11e co11 federale delle cliniche oclontoialricl1e Eas lrnan, pe r incglio poten ziar le, fnvor e11<10 gli can1})i . La primel riunione avverrà a Ron1n n ell 'april c rl ell 'anno pro i1110.

!ANNO

XLII,

NUl\1.

331

Alla cerimonia d ella po·s a della prima pietra del 11uovo g r ande istituto d entario di Parigi , svolta·si alla presenza del prefetto della Senna delle autor~L.à municipali ~ di ;numerose rappre~entanze pol1t1che e profess1011al1, ha partecipato anche l 'on. prof. ~erna. Nel p omeriggio ali 'on. Perna è stato offerto un ricevimento nella sede de1la Società O(lonlologica di Francia, di cui è stato nominato 1nembro honoris causa. Il compianto sig. Giuseppe ~f ascarpa ha istjLuito eredi di un valore di circa L. 300.000, i11 parti uguali, l 'Ospedale Maggiore e il Pio IstiLulo d ei Ciechi cli ~lilano. Altre beneficenze sono pervenute all 'Ospeda1e Maggiore di Milano negli ultimi mesi: 200.000 lire in contanti ha legato il compianto cornn1. i11g. Enrico ~Iarazzani; il sig. Ren zo Zaguti ha liJsciato trenla obblig1zioni comunali ungh eresi al 7 ,50 % con l 'on ere di ur1 legato vitaljzio a favore della moglie; la vive11te signora Irene Shurlati vedova Grassi ha donato L. 200.000 per co11tributo al.le spe·s e di costruzio11e d el nuovo Osped ale M!lgg1ore. Il Reale Ospedale Oftalmico di Londra - gener almente noto col vecchio nome di Ospedale Moorfi eld - ha assunt o mollo sviluppo; Yi sono ricover ati annualme11te 3000 inalati e trattati ambulàL6riamente più di 50.000. Ora vi sono stati agg iunti nuovi ambulatori che coprono un 'area di 3000 inq. V'è una sezion e ortopedica in cui si tratta lo strabismo con rr1etodi non operativi. Circa 40 medici di varie nazionalità, ch e frequentano un cor so pres·so l 'Istituto cii f\Ialariolog ia di Roma , h anno visitato l 'Jstituto « Carlo Forlanini », accompag11ati dal direttnre on. prof. E. l\IIorelli. La F ond azion e Rockefeller ha rinn ovato un 'assegnazione cii 50.000 d ollari l 'anno alla Divisione di Scienze Biologicr1e d ell 'Univer·si là di Chicago, i1npegnandosi a corrisponderla per tre anni. Le sue ·oyYe11zio11i comi11ciaron o nel 1929, in inisura di ao.ooo d ollari ; l 'an110 scor so la q~ota fu portata a 50.000 dollari: la differenza doveva essere d estinata allo studio dei proble mi del sesso . L 'Università imperiale <ii 'f okyo solennizzerà 11eJ rnaggio 1936 il 10° an11iver sario di fondazione d ell'Associazion e giappo·n ese di profilassi antivene~ rea; 11ell 'occasione verrà organizzata un 'espo·sizione antiYenerca. ·L 'on. prof. Francesco Paolo Sgobbo, d ella Fa. coltà m edica di Napoli , b a (t onato all 'E11te Pi a Ca·5a di istruzione e lavor o cli Ariano Irpino, un gr ande edifi.zjo silo in Pescina (.Aquila), ch e sarà ada ttato ad asilo i11fantile ecl intl lolato al no1ne di Ange~ ca Sg·obbo, co111pianta consorte rlell 'i11us1re radiologo. Il prof. Umberto Mantegazza, direttore della CJinica d ermosifilopa tica di Pavia, ha donato la somma di L. 30.000 a favor e della biblioteca, i1ella circost anza della prossima cessazione d el suo in segnamento per limiti d'età. Alla presenza delle Au lori l à politiche sindacali , civili e n1ilitari e di numerosi organizzati ebbe lu ogo a Littoria l 'inau gurazio11e dei gagli ard etti dej qltaltro Sirtdacati sanitari (medici, Yelerinari, farma~i·s li , levatrici). InoJ tre s i procedette alla 11omina dei dirigenti sincl acali e dei componen Li i cli rettori.


(1\NNO

XLII,

Uì\1.

38J

Con recente R. Decreto Legge il Consiglio centrale delle stazioni di cura assume la denominazione di « Consiglio centrale delle stazioni di soggiorno, di cura e di turismo » e se ne determina la composizione. Si è istituito in Francia un Commissariato generale del turismo, termalisn10 e climatismo, posto sotto l ' aulorit~ del ministro dei lavori pubhJ ici. È fiancheggiato d a un Corr1ita.t o co11sultivo . Si avvarrà di un centro nazionale di espa11sio11e, con fi11alità propagandiste. I medici artisti commemorera11no Carducci il 25 agosto: alle ore 16,30 verrà deposta una co1 ona di l auro nella casa del poe ta, a Valdica·stello; alle 17 il dott. Luigi Sanguineti parlerà nella piazza di Pietrasanta. Chi volesse partecipare alla cerimonia può fruire dei biglietti a riduzione per Avenza-Carrara (mostra del marmo) o p er Viareggio. La cc Wiener rr1edizini sche Worhenschrift >) ha dedica lo il numero del 13 luglio al 70° com11Jeanno <lel noto chirurgo addominale prof. Julius Schni tzJer, frat ello del compianto Arthur 1Schnitzler, anch'egli medico, noto r omanziere e dramn1aturgo. A Roch esler (Stati Unit.i) è stato offerto un b a11chetto al dott. W . ~1. Allen , as·sistente di ostetri cia i11 quell 'Università, in riconosci1nento della sua opera sul corpo luteo, che l1a portato all 'isolamento della progestin::t; era1to presenti alte- autorità dèlla chin1ica e della medicina.

Il n. 1 del cc Wiener Archiv fiir innere Medizi11 » è pubblicato in onore di ' '' i1hel1n Falta, di cui sono ben noti i contributi all 'endocrinologia: dobbiamo al Falta l 'odierna dietetica del diabete, l 'impiego dell 'insulina al cli fuori del diabete, la conoscenza clinica delle ·sindro1ni pluriglandolari. A Napoli, nei g iardini di piazza Cavour, di front e all 'Ospeclale degli Incurabili, è stato col locato un busto di Mariano Semn1ol a. Il centenario della morte di Guglieln10 Dupuy1ren è s tato celebralo or non è molto a Pa.rigi ed il 21 luglio a P)erre-Buffièr e, luogo di n a cita n el grande chirurgo. Il 23 giugno il Sindacato I\1edi co Fascist a di Palf•r1no commemorò ufficialm e11te il prof. Antonino Bentivegna, ch e per una lu11ga erie di a11ni fu a1)prezzato l)r e iclente e poi commissario dell 'Ordine d ei Iviedjri. A quanto intorn1a la e< Srl1,Y. ~Ie d. vVocb. » del 27 luglio, nella Facol tà medica di Tol o·sa la ca l1cclra <li urologia clinica è sLa ta sostitu ita da u na di fisiologia e la cattedra d i oto-rino-laringol ogia cla u11a. di « clinica del carcinoma ». La l evatrice Rosa Valgimigli, da .S. Casciano, Yolle pre·stare la sua assis ten7.a ad u11a partorient e, pur avendo st1hìlo un gra e i11for lunio mentre si rC;cava dall a s tessa: era caduta da un mlJlo iml)izzarritosi ed aveva riportato l a frattura di alrune costole; i11 ospedale fu poi clichiarata guaribile in 30 gior11i. Nell a Casa di cura del prof. Morelli a PaYia il signor Carlo Scalvini , da P avia, invalido di guerra e i critto all 'As .. ociazione volontari donatori di sangue di lVIila110, ha raggiu11to la sua cinquantaduesima do11azione in soli due an11i cir ca. •

1669

SEZIONE PRATI CA

I giornali hanno riferì to di una radiocon sultazjone tra due m edici delle isole cli Nu ova Zemblia (Russia selt.) : il <lol l. F irso,v. che assisteva una partoriente a Capo u esire, chiese ed otten11e il parere del dott. Nikilirr, residente a Dixo11 . _

.

s lata rappresentata con su ccesso, al 1'ea lro Eliseo di Roma, l a co1nmedia « Home Rebus » di Gian Cai::o : un medico consegue un l ar go successo facendo l 'empirico e corre il rischio di perdere la clientel a quar1do è ~o·s lretto a mos trare la laurea per evitare l a prigione. È

Di un Le11lativo di omicidio pietoso hanr10 dato notizia i quotidiani. A Terni certo Fernando Caporali, di 62 anni, e l a con·sor te Agat a Ad ami , di 59 anni, giacevano in letto malati ; egli d ecideva di ttccidere l a compagna, p er liberarla dalle sofferenze; ma otteneva il r isul lato di r idurla in gravissimo stato, con un colpo di rivoltella al cran1o, con permanenza del proie Ltile e perdita della vista; egli stesso rimaneva ferilo , non gravemente, mentre la mog·lie tentava disarmarlo. Ali 'Ospedale di Saint-Antoine di Parigi un mec]jco è stato malmenato da un paziente in seguito a diagnosi di corno cu taneo, gittd1cata offensiva;. si trattava di corneoma sulla glabella.

Un i11cdico cli Bucarest, dott. Dezso Steiger Kazal , docen te di d ermatolog ia all 'Università, n ell 'ordinare dell 'acetato d i talìio, per la cura clella tigna in due gemelli, scrisse g. 5,0 invece di 0,5 ; ne èderivat31 la 1norte d ei clu0 ragazzi, entro 5 giorni. II farmaci·s la, avendo no tato la dose alta , aveYa avuto l 'avvertenza di porre il m edicinale entro una. scatolettn esagonale, cli cui la legge romena fa ob~ blig·o per i medicirtali ad uso es tern o; senza farvi caso, fu il Tnedico stesso a son1minislrare il rirnerl io. .. Una nuova via principale <li cornunicazione del' Conrtect icut è st a ta intilolata al fisiologo Beau01ont, di cui ·sono noti g·li studi sulla digestione ~

Registriam.) con rammarico Je morti di alcu11ì i1rsig·ni sanitari: Prof. F 1L1PP0 RHo, cl1e diresse i servizi sa11i lari' maril limi clura11 le la gra11de g u erra; Dolt. ENnrco V1LLA, che contribuì all a organiz·. zazione e al la difesa dell a classe n1edica; Prof Lu1s l\tioRQUIO, pediatra cli gra11de fama . di l\.1ontevideo; Prof.a Lvo1A R \BINovrTcH, valente tisiologa, già collabor atrice di Koch. Ci riserYia1no di ·p arlare, nei prossin11 numeri,. di quest e personalità della m edicina.

a )le ico, i l i1rof. RrcAnDo E. C 1cEHO, di quell a Facol Là 1nedica, clern1alologo di fan1a i11ter11azionale, J10 Lo sovralutlo l)er i suoi l avori sul tallio 11 e]le llg·ne. È . n1or to , per u11 i11rorlunio au lon1o))ili·sLico,

È 111orlo a Santiago del Gile il doll.

wfALGAREJO, ex dire tlore d ella SUilità , ex 111ini-slro,. au lor e d el primo codice sanitario clel Cile.

'

CoRBAL..t.'t


1670

cc IL POLICLINICO >>

RASSEGNA DEI,I.A ST.!MPA HEfilCA fl1unch . .Nl ed . l Voc Ji. , 7 mar. - G. J uNGl\IIICHEL. Det erminaz . d el! 'alcool i1ol sang u e a scopo legale e in n1edicina intern a . P resse Méd., 9 inar . - P. ETIENNE-1\tlARTIN. Toss jci tà d ei lipoidi tissulari. Jornal d os Clin. , 15 gen. - C. A. VARGAS. Di ag·nosi di sesso i11 g ravid a11za. - 30 g en . R. PACHEco fi g. Co~cussione cer ebrale. A r cli . i nterna l L\ll elt., feb. -· H . YouNG e E . E . O s aooD. Il miclollo s lernale aspirato in vivo: cit olog i a allo st a to di solule e di malattin . - E. S. E l\IERY e R. T. ~10NROE. l Tice ra p eptica . - R. l\I . M1LDEn e ·D . L . V\i1Ln o n. Recenti contributi all e m alattj e (lel m e t a b olis1110 e deJla i1utrizione . D eu t. M ed. ltVoc li ., 8 m ar. -- BRENTANO. Problemi n1od er11i sul diab e te. ~- ..~ SSl\IANN e DENIBO,VSKI . Epidemia di tifo ide rl3 l a I le. J ournal A. M. A. , 23 feh. Nu111ero r adiolo• g 1co. Ri v. d i Cl. P ed ., feb. - ·ri . l NGLEss1. Sinclron1 e a d iposa p ost-e11cefali Lica. Sang , 3. I . GorA. Li11fog·r a11ulomatosi malig na acu ta. S. DEJu ST-DF.FIOL. Principio antia n emico d egli estra lli gas trici. Act a M ed . Scan d . , VI. F. T\1 AI ZER. 1icturia <:ssen zia le. - G . v-v-oLFF. l\t[ortalità da tbc. e i11dustrializzazione . - J. lPsEN . 'I emperalura cu1an ea e st a to febbrile . - C. BIE jr. Ricer ch e sier olog ich e n el cancro. . Giorn. d i Cl. lvl ed. , 28 fe]) . 1L. PRETI. Casistica setlicemica . - L. LEVI. Ver san1enti asettici p a r a-influenzali n ella pl e ura . Riv. Sanit. Si cil. , 1 n1 a r . G. BUTI'AFERRI. Curva a111mino-g lice1nica n elle si11clromi associa le del! 'addome d . Giorn. Tt erielo d. Se. Med., feb. - .G . CANTALE. Verti g i11i ed inte rventi ul simpa ti co cervicale. C . RoNzONI. Sindrom e m ef!in g iti ca n ella infez . fOliomieli tica. Pren sa Nléd . A. rg en t. , 20 feb. T. MALA1\1t.TD -e al . Infezione i1evralg ica acuta. P edi a1l ria, 1 m ar . G. DE ToNr e al . Ma nife"Stazioni cong iuntivali d el m orbillo in sp ecie dur ante l 'inc ubaz . 1

[ANNO XLJI, NUl\I . 331

Brit. Nled. J ourn., 9 m a r . -

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Le malattie infettive in Italia. Nuniero d ei Comuni colpili e num ero d ei casi (fra parentesi).

De nu11zie d al 15 lug lio al 21 lugfi-0: ~lorbillo 329 (1005) ; Scarlattina 112 (246) ; P ertosse 144 (422); Varicell a 80 (116) ; Vaiuolo G vaiuoJoid e ~ (- ); F ebbre I ifo idea 410 (1378) ; Infezi oni p ara1ificb e 97 (136) ; F e bbre ondul3,n te ~7 .(GO) ; Diss~nt e.ria 22 (~5); Difle~ite e. cro~p 165 (~65) : . Me~1i:g1te cerebro-spinale ep1dem1ca 6 (6) ; Pol1om1el1te anteriore acuta 14 (16); Encefalite letargie~ 1 (1).; A~­ chilost omiasi 10 (12) ; Rabbia: m or si_cature d1 an1111ali r a bbici o sospetti 59 (78), èiichiar3ta - (- ) ; Pustola inaligna 33 (36) .

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Indice alfabetico per materie. A n e·st esi a : e pl o io11e in u11 appar ecchio ct v . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1651 'BiJ)liografia . . . . . . . . . . . . . . . >> 1652 Col est eri11a : in1 1~ orl a nza n ello s lHto cli salute e di n1al attia . . . . . . . . . n 1€42 -Collas o d a r achi an es te i ~: tratta n1e111 o » J6ii0 c: r onaca riel ni ovim r n to prof essi on rr l e . )) 1662 Diab e t e: soni.mini strazion e ò i cloruro (li sodi o . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 1647 l.:1norragie di svaria la n a tura . . . . . . n 1659 'Ga11g r en a p eriferi ca s1)erimer1tal f' : ricerch e . . . . . . . . . . . . . . . . . » 1652 E111otti ~ i : p seud o- jrudin e3 ii1 'fri1101it ania . . . . . . . . . . . . . . . . . » 1634 'G licosuria n on di ab e tica . . . . . . . . >> 1646

La vor o : infortuni e 1nal a l tie c1e1 - : cong resso . . . . . . . . . : .... · Pag. 1C54 1660 ervo . . impa tico viscer ale: chirurg ia . · » 1659 Pneu1n o lor ace controla leral e . · · · · · » 1641 P11eu1no tor ace : eosinofili a consecutiva · » Polmoni ti labari a Ron1 a: li pi di pneu 1623 111ococco . . . · · · · · · · · · · · · · » 1661 Priapism o notturno . . . · · · · · · · . · » Prost at a : ipertrofi a; trat la1n . p er le vie 1658 n a turali . . . . . . . . · · · · · · · · >> 1661 Respirazion e a r I ificia1e : 11u ov~ n1e l o(~? . » Surreni : importanza d el sodio n ell in1648 sufficien za . . . . . . . . · · · · · · · » 1660 Tiroid e : b ase bi ochimica d ella fun zione » 1658 Tun1or i 111 alig ni: g licolis i intermedi a . » 1659 Xa ntocr o111ia cuta n ea e ipe r carotine111i a >>

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O•,.itt r di proprietà riservati. -

C. f'RUGONI. Red

A. J>oz11. Hesr

capo .

Roma . Stab. Tipo-Lit. Armani di M Courrier .


A.NNO XLII

Roma, 26 Agosto 1935 • XIII

Nnm. 34:

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

SEZION..& PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. tlote e contributi : A. M. Cicchitto : Dissenterie miste da E ntamoeb.:L coli-Blastocyst is jalinus e da Blastocystis j al inus-Trichomonas intestinalis . Osservazioni cliniche : A. Oaribotti : Su di u n caeo di mors t h imica. in conseguen.za dell'applicazione di u n apribocca. · Riviste generali : L. Ca.paldo: Sui moderni mezzi di ter apia dell'emottisi. Sunti e rassegne : O RGAN I DIGERENTI : P. Giraud : Le diarree dei lattanti. - C. Bonorino-Udaiondo, P . Ma.issa e L . Sanguinetti : Interpretazion i dia.gnostich e delle insufficienze p iloriohe. - F . Rabbonì : Posizion e e rapporti del cieco e dell'a.pp endice nell'uom o. - F . Oefeleiri : Riflessi unilatel'a li del dorso nell'u lcera duodenale e gastr ica. - S. I . Fogelson : La m ucina gastrica nella cura dell'ul cera gastro-duodenale. ~· . ual1art-.1\llon 9:; : Le fal se 1 coliti. - Hensch en : Re·g ole e stru.m enti per l'elettro-ooa.gnlazione peranale del carcinoma del retto. Divagazioni : L. Ro.gers : I problemi dell a vita tropicale. Cenni bibliografici.

NOTE

E CONTRIBUTI

()SPEDALE C1v11.E cc G. DE l\i! OGADISCIO.

NIARTI NO

»

J) ireltore : P rof. dott . C. TEDESCHI.

Dissenterie miste da Entamoeba eoli·Blastocystis jalious e da Blastocystis jali· nns-Trichomonas intestinalis. Dott . ANGELO M. C1ccu1TT0, Capo Rep1a rto Medici11a . ~"e

ricerch e su lla parassitologia intestina le', c o11 I 'era pasteuriana e con gli studi e i progressi della n1icrobio.Jogia , sono r imaste a lun;go abbandonate. Solo di rece11te, l 'insorgere d i ~l ati morbosi com plessi e di tu rb e varie a •Carico dei pi ù diversi organi e sistemi , h a ric h ia1nato l 'attenzione degli stu diosi su i parass iti dell 'intesti110. Sappiamo difatti c1he non soltan to nelle enterit i o nelle coliti, ma anch e nei parassiti in 1 csti11ali si ritro, a , talora, la causa di appen dici I.i, astenj e, cefalee, nevralg·ie·, vertigini, JI11anife~tazion i cu tanee, tUI·be visive, uditive 1

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Accademie, Società Mediche, Congressi : Congresso In· ternazionale di Medicina e FaNilacia Militare. - Congresso Internazional e· di Aviazione Sanitaria. - R. Accaderuia Medica di Roma. - Società di Medicina e Scienze Naturali di Parma. Appunti per il medico pratico : CASI STICA E TERAPIA: Oli1guria abituale. - L'i J11oontinenza di urina. nel bambino. - Le glomerulo-nefriti. - Rottu ra dell a pelvi rena le. - Leuco"Plasia della pelvi in rene a ferro di ca;vall o. Tum ori .metastatici dell'uretere. Un caso d 'estr ofia vescicale cancerizzato. - I polipi della cupol a vescicale. - Nei cra.mpi vescicali da cistite o da ,g on or rea. DIETETICA: Alimenti dannosi. I gra:lai n ell'ali m entazion e dei .g ottosi. - VARIA. Nella vit;.1 professionale : MEDICI NA S OCIALE: A. Ilvento : Limiti della -m edicina sociale. - Cronaca del mcvi.mento profession,a le. - Concorsi. - Nomine, p r omozioni e d on orificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per 1naterie.

ecl c>lf.attive, crisi co nvulsive, ecc. Le stesse colili'll.cillosi e le tnf~i oni da enterococchi, sono se i1on ·q uasi sempr e in tutti i soggetti , com e ri te11gono Sch wartz, Azam e )'.·ov.a novitch , rrt.a quasi sem pre n el n eg·ro, concomitanti ad u1l.a parassitosi i n testina le, perch è, spesso qu e·s li parassit i apron o la strada al bacterium coli ed ~gli enterococchi , o,s piiti abituali del i10st r o i ntestino. Scop,o del n ostro stu1dio è di portare un conLr i b11to alla conoscenza di due forme di disse11t eri e miste, frequenti specrialmente nelle zo11e tropicali e dovute l 'una all 'associazione Entamoeba coli-Blastocystis jalinus, l 'a ltra all 'associ'azione Bla:stocystis - Trichon1onas intesti11nli s . Sol tanto la prima è stata illustrata e studiata dal Sangiorgi; dell ' altra, a quanto sappian10, la letteratura non fa menzione. Tra i parassiti intestinali , la cui patogenicità è da lu11go tempo riconosciuta, i1on v'è ch e l 'Anch iloston1a duodenalis e 1'Entamoeba dy· ~e 11t eri.ae; il primo appartenente agli elmintj , il $CCondo ai protozoi. Gli altri p arassiti, e tra questi l 'entamoeb a co]j , i l b.Jastocystis e il triohomonas intesti11n. li~. dalla n1a.ggior parte degli Autori , o sono 1

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cor1siderati coine dotati di scar sa azione nociva soltanto nei casi di associazione parassitaria, o come mi croviventi' non p·atoge11i ed ospiti innocui cd anche abituali del nostr o intestino. (~ erto, 11ei climi t emperati , r epe1ti coprologici di tali parassiti sono per nulla frequenti . Perciò ca·ediamo che 8'Pecialmente le osservazioni condotte n elle zone t.ropicali, dove le parassitosi intestin·a li cois tituiscono i iprrincip.a li fattori di morbidità , possono stabilire la patoger1icilà o l 'innocuità di tali protozoi. I)er quanto riguarda l 'entamoeba coli, il p·r i nto accenno al suo pDtere patogeno, sia pure in una forma assai incerta e discutibile, r isale aJ 1906 per merito d ell 'HuL·e r, il quale, in un caso dì disse11teTia amebica , trovò d elle cisti con 8 nuclei. Dal 1906 le osservazioni sulla patogenicità di tale ameba , in continge nze diver se e nei climi più disparati, sono anda te moltiplicandosi. '.Billet nel 1907, W eriyon n el 1908, Mattews n el 1919, hanno ri ferit<J su casi di dissenteria sostenuti dall 'entamoeba coli. Low nel 1916, ammettendo la p·a togeni cità di questo protozoo, h a fatto ril eva r e la sua resistenza all'emetina . Il Riff, nel 1920, ave11do riscontrato in una cisti appendicolare l 'E. coli, ha pensato che questa potesse rappresentare, n el d et erminismo di tali cisti , l 'agente etiolo·g ico. '.Fischer nel 1921 ha riscontrato l 'E. coli in un paziente affetto da diarrea croni ca~ e Grunewald ha attribuita a questa a meb:l un potere dissenterigeno anche g r ave e recidivante. Parecchie osservazioni ab1biamo avute n el 1922, quantunque alcune suscettibili di critica, come quelle di Giraud e Le Bourdell es. ()rticoni e Gazzola a Nizza, Jansion a IF ez b a11n o riferito su un caso di en terite dissenteri forme, i primi, e di colite, il secondo , soste11uto da Entamoeba coli. Son o d el 1925 g li int e re~sa11ti contributi di H ammerschmidt , Garin , Hall e Reed: questi ultimi h anno pen sato ch e la p·a togenicità ·dell 'E. coli si esplichi o J>rl)vocando vere alterazioni d ella mucosa, o sol tnnto irritazion e, opp•u re un perturh·a n1ento d ei processi digestivi . Meritano d 'esser ricor(la I i i r eperti necroscopici datici da Ham1nerschmi dt , il quale ha riferito di aver riscontrato n ella mucosa rettale di un soggetto .morto per anemia perniciosa e a i bordi di ulcera7.Ìu ui intestin.ali di due pazienti deceduti per lifo e per leu cemia acuta, i1umerose Entan1oebe coli. Garin ammette la 1)atogenicità di questa an1eba p·u r supp'Onendo ch e essa d erivi da a lt era z ion~ r egr essive e precisamente da un invrcchi.amento dell 'entamoeba dysente·r iae n<.\ll 'oraanismo umano. Assai convincente la '-'

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rj cer e.a s.1:-·eri1r1cn tale d el Brun1 pt

( 1926), il quale ìniettar1do per via r ettale a due gattini d elle . feci contenenti E . coli, E. dis·par ed End o li111ax nana , ottenne in un g·attino, un 'inJ'cr-.tazione duplice (E. dispar-E. coli); i1 elJ 'altro un'infestazione pura (E. dispar); all 'autopsia del gattino, presentante infestazione duplice, riEco n Lrò ulcerazioni s uperficiali d el r etto, co11 scarse E. dispar e moltissime E. coli, r eperto che inclusse il Brumpt a p en sar e come 1'F.. coli 11ossa p•enetrare n elle ulcerazion i predette da altri parassiti e che quindi anche per i·11orr10 essa 1>ossa essere patogena. Infine sorto di questi ulLimi anni i contrib·u ti di autori italiarti tutti tendenti a dimostrare la patogenicità dell 'F . coli: il '.Bacch elli n el 1927, l 'A1lodi nel 1930 ed il P en so n el 1931 , i.I quale in base allo studio di 14 casi di pura inf estazit,ne da E. coli presentanti' una sindrome cli11ict<'\ car atteristica e b en definita, ha proposto, per t a le en tità m orbosa, la d enominazione cli Coliamebiasi. Molto r ecente·n 1entc a n che il S·a11giorgi (1933), ha insistito sull'azione noci va di questo protozoo e coS!ì pure il Pana gia (193 4) il qua le su 500 esami di feci h a riscontrato qt1esta ameba n ella percen tual e d el d e1. (K'lSl. . /O 7 , o/ Relati,·an1enLe abbondante è dunque la lettera tura n1edica sulla patogenicità d ell 'E. coli. Ass<li n .1eno lo è per il blasto·cystis jalinus e per ~l tricbomo1Jas intestinalis. La scoperta del blast ocystis risale al 1899 per opera d el P erroncito , il quale, n elle feci di un .p aziente affetto d a enterite croni·ca, n el gross~ intestino di un maiale ed in seguito in alcune cavie, risco·n trò d ei corpuscoli particolari cl1e denominò Coccidiurn jalinum. Ma assai dibattuta è stata sem·p re la questione se il hlas l.ocystis d ebba considerarsi come apparten ente al r egno animale o a l r egno vegetale. Il J>row:-:1.z eck, nel 1908, interprelò questi viventi corr1e cisti da Trichomonadi , cioè viventi anirnali. Invece n ello stesso anno , il Dobell pensò ch e appartenessero al regi10 vegetale. Ne.J 1910 \ì\Tenyon per primo li riscontrò n ell 'intesti110 uman o e rigettò l 'opinione di Prowazeck. Nel 1911 Alexeieff, n ell 'intestino d ei batraci,. dell 'uomo , d ella cavia, d el ratto , ecc., ri11vennt: il blas tocystis, d enon1inandolo ·B lastocystis enterecolae da riten ersi un ascomicete. Il Brltmpt n el 1912, accettando il r eferto di , ,\ renyon , died e l 'ap~llativo di hominis al blast,9cystis riscontrato nell'uomo , considerandolo vivente vegetale appartenente ai Blastosporidi (ifomiceti parassiti). ;\fa J1el 1917 la posizione d el blastocystis tra i viventi vegeta li, vien e ad essere scossa 1

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SEZIONE PRATICA

dalJe ricerche di Schwellengrebel e Chatton che )f1 cc>nside1"arono con1e un 'immagine degez:er.aliva di alcuni protozoi intestinali il 1-1rimo, e con1 e stadi d el ciclo di sviluppo di un flagella· o in lestinale (Schizo.b odo lacertae) i] seco11do. De Beaure.paire Aragao (1922) p ensa che i blastocystis siano dei parassiti vegetali vici·ni a certi Blaston1iceti e specialmente a i sacc.aromicetj. G. Alessandri11i pone il Blastocystis !•.ella fa111iglia .Bo11odinae della classe dei Flagella li. Tra g li Autori c11e in quest i ultin1i anni si sono occ11pati dell 'argomento , il San giorgi pensa ch e esso sia vivente autonomo e di n a tura vegetal e. Il Mich eletti (193 9), in un suo lavoro sulla natura di questo microvivente, concludE: c,J1 e sebbene il Blastocystis possa ravvi<'i11arf-i ad alcuni funghi, pure ìa sua p·o sizione sis1e1natica non è sicuramente d efinita . Da a ltre ricerche (1933) lo stesso autore conclude: <1 co1i i reia ttivi att i a svelare la presenz:l della cellulosa n elle membrane vegetaJi il con1 porta1nento d el BlaBtocystis è stato uguaJn1e11te neg·ativo per t utti . Questo dato, aggiunto alla i111possibilà di coltiv.ar e il Blasloc~·stis 11ei ~érreni liìq ui'di comunem ente in. uso J1er i li1iceti può far pensare con una cer ta fondatezza ch e il Blastocys ti s 11on apparteng·a ai r11•i ceti >> • Se dìbattuta ·è la p osizion·e sistematica del 'B lastocyst is, altrettanto è il su o potere patogeno. F~ n1erLtre alcuni Autori tra i quali De Beaurepaire Arag·ào, .B ach , I\.iefer, ecc., lo consideraJ10 privo di qualsiasi azione nociva , _P arodi e Nino g·li danno valore soltanto con1e corresponsabile, n1entre Lynch , Jakimoff, Wassilewsky, Castex e Greenway, Mazza, Barilarj, Parlayoto-tou., Sangiorgi, rigettando il cor1cetto della s ua innocuità, gli attribui scono una reale patogenicità. Il Pana.g·ia (1934) pensa ch e la sua presenza non debib ·a es sere del tutto indifferente nell'intestino umano. G. Aless.an.d rini ritie1Je che esso in qualche caso non sia estra11eo ~tlla gen esi di enterecoliti più o n1en o gravi ; desun1e ciò da un caso di pura Blastocystosi c>ccorsogli , col quale provocò l 'infestazione s1_1erimen l a le in due gattini , ottenendo una grave enterecolìte seguita da morte "e rileva1ìdo alla n ecr oscopia arrossan1ento·, tun1efazione e infiltrazione d ella rr1ucosa del colon e del r etto , la quale ap1>ariva ricoperta di n1uco sar1guinolent e, se11 za segni di ulceraziorl~ e cuLJ 5t.raordinaria abb·ondanza di bla stoc ystis. ' Con1e la patogenecità del Blastocysti s ja li. lus, così anche quella del Tricl1omonas intesti11a l is è rnolto dib~ttl1ta. Ser1za dilungar ci su 1

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questo flagellato di cui ci siamo occupati in un precede11te lavoro, segnalian10 g li autori eh~ attraverso osservazi'oni e ricer ch e clinich e. acce ttano Ja sua patogenicità: Ch assin e Billet, Boh11e e fJro,,razeck, \ Tiereck, Mello Leitao,. Brurrtp1~, Esco1nel, Lebe uf e 13raun, Vaccarezza , l{bar11y e A1r1etts, P arisot e Sin1011in, Le Noir e l)escJ1ie11&, Sang iorgi e Pap palardo. Questo è quanto la letter atura m edica registra sulla patogenicità d ell 'Entan1oel)a coli , ,del [Blastocystis j alinus e del Trichomonas intest:in<.tli s, .::or1siderati come infestazione pura o par:~ ssitosi uiJ.1 ica. 1

• • * La nostra .esp,e rienza e il nostro studio, dicia.1no subito, ci induco110 a rite11ere patogeni in ogni caso l 'Entamoebia coli ed il Tri cl101110 ~ .._ nas intc~tir1ali s , n1entre riter1iarr10 ch e il Blastocystis jalinus non sen1pr e possa esplicare azione 11oci\·a. l ,a nostra OJ)inione è co11vali daLa cla esanii coprologici e da osser vazioni cli11jche c:iuo tidiane esplot1tG in 11n1 zona pretla11ler1te ~rop1 i Gale. In n ess1.1n.-i f)rnnca, con1c tn questa della [iar:iss.i tosi i'.1t e1,"'ti11ale, ii laborato.r io e la clin L(,\ f!i de])l1ono un rr1utuo controllo ed un mutuo appoggio . L 'osservazione accurata e con tinu.a d el malato con tutto il corteo sintomatologico , il d ecorso del1'affezione morb·o sa e la guarigione, controllata ser enamente e severamente a lla luce della ricerca copr olog ica ripetuta e profond.a, c 'inducono a questo pen siero . I .e n o·s tr e osser vazio·n i si basano· natur.aln1ente sc~ltanto sulle. infe ~taz i'oni in oui l 'En tan1oeha coli , il [Blastocystis ed il Triohomor1as c i sono apparsi come parassitosi unica o duplice, f.ralascia ndo , b en inteso, le parassitosi triplici, quadruple', ecc. ir1 cui: soveinte i suddetti parassiti rientrano associati ad altri protozoi o eln1jnti. 1

Parassitosi UJ11iJca : r~11 La1noeb1a

coli • • Trichomonas intestinalis Blastoc·y stis jalinus .

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Paras.si1tosi dupl.ice : E11tan1oeba coli-·B1astocystis T~l:1f.Locystis-Trichomonas .

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J)er quanto riguarda l 'Entan1oeba coli , rite11i amo ohe oramai sia da rigettarsi i11 n1odo assoluto il concetto d ella sua innocuità e d ella s ua riperi:b i1ità coprolog ica abituale e comune. Quanto lontano sia mo dalla per cen tu ale d el Bru1n rit, secondo il quale questo 1p rrotozoo "" i riscontrereh·b e presso l 'uo1110 n el 50 % dei casi. 1

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Noi, i11 una zo11a tropicale dove la frequenza clelle parassi to&i intestinali è stragrande, al bia1110 ri scontrato 1'Entamoeb,a coli in una 1Je rce11Luale che non ha mai superato i'l 10 ~~ . ~fai abb·ia1110 avuto modo di rinvenire questa t\rn oe])a, in soggeLti sani nella sfera i•n tes.ti11ale, ma sempre la scomp,a rsa della sintoma· toJogia morbosa 11a coinciso con la scomparsa di essa dalle feci, dietro trattan1ento adeguato. Il rruadro clinico della Coliameb,i asi descritto dal J>enso, si verifica ne ll.a mag·g·ior p arte dei casi : dolori addominali vaghi, localizzati nei quadranLi i11feriori , ·specialmente in quello di dc.·stra , SO"\'e11te congiunti a scarich e focali poltacee, muco-gelatinose. Assai spesso si unisce uno cadimento .delle con.dizioni generali di nutrizione e sanguificaz io•n e. _ on abbia1i-10 riscontrato nel negro di'.sturbi a carico tlell.a s.fera n ervosa , con1e invece si osser,·a 11el biau co, e consistenti in uno stato di irrit abilità , irrascibilità e preoc.cupazione citali dal Penso. Assai spesso, invece, abbiamo notalo p e·r iodi più o meno lu11ghi. dr mo·dica piressia (37°5 '-37°8') che coincidev.a no specialn1ente c.011 i periodi di riacutizzazione del) ·n rfezjone in ~enerale e dei di ~ Lurbi inte tinali in particolare. Se questo è per son1mi capi il q;uadro n1orb oso ohe prese·n ta 1'infestato da Enlamoeba coli , diver so ·è quello causato d.all 'infestazione mista da E. coli-Blastocystis, binon1io etiologico di&cusso e studiato dal Sangiorg i che proIJOJ)e la denominazione clinica di Coliameho Blas1.ocystosi. Tra Je infestazioni parass itarie duplici, noi ab·bian10 appunto· avuto mo·do di riscontrare con una certa frequenza, dietro ripetuti ed accurati esami coprologici , tale bir1on1io eliologico « Entamoeba coli-Blastocystis » insieme all'altro « Bl1astocystis-·T richo1nonas in testinalis ». lì quadro clinico della Coliamebo Blastocysto5i diversifica dalla pura (:oliamebiasi. Dei i108tri 16 casi, dieci presentavano. secon·d o quanlo riferisce il Sangiorgi cc il quadro tipico di una vera e propria dissenteria affatto indifferenz iabile dalla sintomatolog ia di qu ella so~ 1 e11uta dai più q·uotati agenti di ssenterigeni' ». In qualch e caso si ha una sintomatologia lieve ch e cede in brevissimo temp·o al tratta1rten to curativo: non feb bre, n'è fe.n omeni gen erali , m a crisi diarroiche di · 3-4 scaricl1e al ~ i orno, poltacee più che liquide, muco-gelai in ose. Nella m aggior parte dei ciasi predomina la forn1a acuta della sindrome colitica : d olore lun go il colon , spo11taneo ed esacerbante i' alla l)alpaz ion e profonda, talora inten so, ma per lo più so tto forma di dolenzia diffusa , gorgogli o 1

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alle fosse iliache, 7-8· scaricl1e al giorno di feci liquide, muco-sanguinolente o con scarse strie di sangue, la temperatura si presenta con1e. fe b·b ricola continua, ma talora con poussP,(,:; c;h e raggiungono i 3'8·0 • Non sen1pre v 'è astenia. anoressia e dimagTan1ento, fatti però serr1pre presentì .n elle forme datanti da lungo te1npo. Le turb·e a carico della sfera nervosa, quali pertur1b·azio1ti vasomotorie, stati neura~lel1ifor1ni , le .abbiamo riscontrate soltanto ne] t)i3.nco e preferibiLmente nei soggetti giovani, mai nel negro: disturbi che riteniamo debbano riconoscere come predisposizio11e u11 terreno nevropatico particolare. Invero 11elle parassitosi inte~Linali , grande importanza de.'Ve avere il trrreno n evropatico. Giustamente l\!I. Brulé fa notare che un intestino nerYoso reagisce ali ·eccitamento causato dal p·a rassita, n1entre questo ecci tamento passerà i11osservato presso un soggetto normale.. Le turbe neuraste.ni'formi e psichiche ·Ch e si verificano talvolta nei ca::,i cl 'infestaz.ione da E. coli-lBJ.astoc)-stis, rivesto110 so·v ente caratteri quanto mai strani, tanto d.a far p e11sare ch e, es.se non siano affatto diµe11denti dalla parassitosi. Anche in questa forma di dissenteria mista come in quasi tutte le coJopatie da parassitosi inte.stinali, assai di f reque11te, a causa della sintom·a tolog·ia dolorosa cl1e molte volte è più intensa nel colon ascendente a livello del cieco, sorge il dubbio , 11urJ &empre facile a risolversi, di una .appendicite cronica. Specialm.enle in tali casi l 'esame coprologico assurge ad importanza particolare. Quante dolenzie appendicolari anche i11 tens~ ab·bian10 visto scompari re nelle parassi t(JSi l~rotozoarie inlestinali con adeg·uato tratfa,m ento .a ntiparassitario I Al riguardo. condivi<1ia1110 completamente- il pensiero di M. Brulé, il quale, parlando delle colopati e da Trichocephct.lus Trichiurus, dice di a' rer osservato molti 1r1a1ali che aveva110 subito o dovevano subire l 'apper1dicectomia, e di aver notato la frec1uenza di colopatie da Trichoce1)halus, prese a torto per delle appendiciti croniche ed in cui l 'appendicectomia non .aveva dato alcun migliora1nento. In un caso, indigeno di età avan7..ala, 1)er la sinton1atolo·g ia i1111ponente e caratteristica, . prese serio fondame11to la diagnosi di cancro dell'intestino, m ia la negatività ·degli esa111i radiologici e rectoscopici , l' esame delle feci ohe n1ostrò associ·azione di E. coli-Blastocysl is, indirizzarono alla g iusta diagnosi che fu convalidata dalla guarigione completa del r1azie11le, con terapia ar1tiparassitaria. Abbiamo ricercalo la forn1ula Joococitaria, o~servando in 10 dei 16 casi eosinofilia leggiera, e in 6 casi un ' eo inofilia degna di rilie1


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SEZIONE PRATICA

"-o, notando come essa sia più note, role e più frequente nella Coliamebo Blastocystosi che nelle fo·1n1e pure di infestazione da E. coli o da Blastoc.yslis . Ahb·i am o altresì praticato in 12 dei 16 p·azie11ti ) 'esame d el contenuto gastrÌC(\ rilevando anacloridria in due pazienti , i fl ucloridria in due , normocloridria in 5, ipercloridri a in 3 . Non v '·è quindi un rapporto tra questa forma mista d'infestazione parassitaria e nnacloridria . Nel] ·associazione Enlamoebia coli-Bla tocystis, quale importanza ha l 'E. coli e quale il 1B lastucys li s.~ Noi siamo co11vinti d ella p·a togenicità <leJl 'E. coli , principalmente dai eia.si d 'infestazione pura capitati sotto la no,s tra osserva zio11e, lutt i vresentanti una sind~om e cli11ica quasi sem:p re caratteristica ch e un~ terapia adeguata, h a sempre fa tto scomparire; la quale patogenicità si esplicherebbe, secondo il l)e11so, mediante una lieve azione mecca11ica dovuta al continuo emigrar e d ell 'An1oeba sulla n1ucosa 1ntes.tinale, e mediante un 'azio11e tos~ir.a a caratter e locale ed a carattere gen erale. ~on ci senli1mo in grado invece di affer111are, in modo assoluto, iJ l)Otere p atogeno del Blastocysti s jalinus. In molti soggetti d el tutto ani nella sfera intest tna le , a·b biamo ri· sco1ltr-ato questo microvivente. Così pw'e lo si Tinvenne, ~011 una n otevo1e freque11za r iSJ>et1.o <1 qualsiasi .altro parassita, assoc iato nei casi di parassitosi multiple. Non condi,·idiamo il parere dì quegli AA. cl1e rite11g·ono il Blastocystis, in og11i evenienza, vivente b an a ]e ed innocuo , ma n eJ)pure pen.siamo ch e esso ip·o ssa da solo sosten er e turbe dissenteriformi subacute e cronicl1e. La noslra opinione è ch e specialn1cnte a i t ropic,i, le condizio,n i i gienich e, cli1m atiche , a li11Lentari, pal'ticolarrr1ente difettose, influen 1a111Jo nocivan1e11te la 11ormaJ0 flora intesti11ale, il bacteria1n coli e gli en terococclhi, po ... sa110 talvolta far 8cquistare patogenicità al Rb1~1ocsstis, pro,rocando turbe intestinali' acute di non ]ung·.a du1:ata . Come pure riteniamo ch e il b.Jaslocystis, molte ·volte innocuo peT sè ~olo, acquisti sempre azione nociva, ora li eve, ora n otevole, nei casi di associazione parassitaria, e for se le11de a n cihe· ad aume11tar e la IJatogem icit à dei l)ar a ·siti coi quali si trova assoc iato. 11 b.JastOG)'Stis quindi p llò incriminarsi C'ertan1ente come corre ponsabile . Nel caso d e.Ila s.11a .associazione con l 'l~nt amoe1ba coli . il Sang i0r gi a fferrna sia ·p o·ssibile pensare cl1e il F~la~ t oc)·sLi fung·a con1e un a ltiYator e d ell A1J.1C])a. Questo .I\.. ri1por1 a l 'os er·yazio11e fatta in ri I ro da Ko,110L.i11 e., iJ quale avrebbe osser· vato cl1e ag·gi u11ge n do dei b laston1ice t i' alle 1

1

1

c ulture, si riesc.e a coltivare ed a m a11ten er e vita.li i~er due rnesi ]e Am,e b·ei del s uolo. Orbe ne , co11sideran,do il blastocystis jalinus un mice lo. dice il Sangiorgi, si può a mmett ere per anaìogia che la stessa simbiosi mutualistica avvenga in vivo, nei casi di Coliame b o ·s 1astocislosi. in cui una forn1a amebica è affi an cata aè. un n1iceto della fan1iglia d egli ascon1iceti. Ag·li esan1i 1r1i'.c roscop·i ci, accanto a i segni di irritazione d ella mucosa intestina le, abbiamo rilevato notevoli differenze sia n el nun1ero clic nella forma dei blastocystis, per cui ci pare e's alta la classificazion e d el Sangiorgi in i1n111ag ini pic,cole, m edie, g r andi, e g iganti ; Lalora a n zi ci è apparso c:h e il quadro morboso, sp ecialme·11te per quanto riguarda la s fera in t e~linale, fo sse in r apporto col r e1)erto ini'cr()~copico e del numero e clell a forn1a d ei blastOC) stis. <: 011 freque11za n1ag·gior e della coli arneb o ])lasloc.istosi abbiamo rileYalo la parassitosi duplic.e da blastoc)~stis jalinus-trichom o11as i11tes t·in 11 le. Le nostre osserrvazio;n i di tale forma mis1a ammontano a 25 casi. Essa è quasi con1 pleta111ente rp1aragonabile alla coliamebo b1astocistosi. Mancano i di sturb,i a carico dell;:,i E=fera 11ervosa, disturbi però molto più facil111e 11 Le rinvenibili n egli indigeni anzich·è n ei h·iancl1i, 11ei qu.a li abbinino osservato solta11to 4 casi di tale infestazione mista. La forma di dis.sen1eria da blast oc,istis -trich omon a diversifi ca l>rofonda111ente dalla pura tricl101n 1oniasi; si 11a una sinlomalolog-ia rnorb·o sa , special1ne11te per quanto riguarda la sfera intesti11ale, più inten sa, e ciò dimostra chiaram er1 Le. in questa forma, la patogenicità, secondo il no~tro con cetto f] el blaslOCJStis jali'nus. j] quale n'lolte volte i·n11 ocuo per sè solo , acqui ta azio11e 1Jor.iva associa to· co n altri parassiti , aurnentando altres.ì la patog·enicità d i questi. l\1entre 11ell.a l>ura tricl1omoniasi la for111a acuta o colitico-clissenteroide è r ar a e prevale la forma di colite. sutb·a cuta , n ell 'associazion e blastocy~ lis-tri chom.onas si ha un a netta sindrom e coli tjco-di enteroide : 7-8 scarich e al g iorno di feci liqt1ide, m11co-gelatinose , sa11guinolenti o corJ. scar se strie di sangue , d olori o dolenzia lungo tutto i'l colon e speci a lmente lungo il colon ascendente ed alla r eigione cecale, rialzi feb.J)rili , scad i in ento della nutrizi o11e e d ella sa11 gu ifìcazione. 1\.nc;h e in questa forn1a n on abbian10 r ilevato al cun r apporto con l 'anacloridria : seco11do g li e5ami d el conle11uto gastrico 1)ra ti cati in 15 de i 25 pazient i, 6 og-Q"etti prese11ta, ano 11or111or,Joridria, 4 ipercloridria , 3 i11ocJoridri<t e 2 a11 acloridr ia. 1

1


1G78

« JL POLICLINICO »

lJ 'eosi11ofilia

~

pii\ frequente che nelle infes tazioni pure da trichon1onas o da blastocystis, irta i1on è affalto costa11te; dei 25 casi, in 17 essa era pressoch è normale , in 6 soggetti oscillava tra il 3 ed il 5 %, in due casi raggiungeva i valori più alti e cioè l '8 e il 9 %· Questi clue casi p r esentavano n1anifestazioni cutanee a l"ipo di acn e diff11sa, specialmente al dorso irl 11no (fì.g. 1), e manifestazioni orticariforn1.i al 3° 1nferiore d elle gambe n el] 'altro (fig. 2) con vareslesie e algie alle estremità, scomparse in breve tempo, con tutto il quadro morboso, dietro ap propriato trattamento. Appunto in qut)sti due soggetti l 'eosinofìlia era apprezzabile, raggiu11ge11do rispettivarr1ente 1'8 ed il 9 %. 1

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XLII,

1'uM.

3{

logica. Efficaci talvolta sono anche lo s1)irocid e gli arsenob&nzoli a forti dosi' per via endovenosa; col timolo per os o per clistere , con la trementina non abbiamo ottenuto alcun beneficio. L 'int estino è un cassone di veleni secondo i J l3ouct1ard, ed ur1 serbatoio di germi secondo il Snnare]Ji. L 'i11teslino d el n egr o è il più d elle volte portatore di parassiti. Con1 e vi sono d ei 1)ortatori sani di gern1i batterici , dice ìviarcel l.abl)é, costì vi sono d ei p ortatori sani di pa·rassiti , e ciò non impedisce ch e questi · poss,a110 , in alc un e circostanze, divenire l 'origine cli una l11alattia. La conosce11za di queste due form e di parassitosi duplice h a sovr atutto interesse prati1

• ~

.. ••

F1G.

1.

An c] ie in a l tre forn1e di parassitosi protozoarie inte·stina li, abbiam o potuto rileva r e, quasi costantemenle. i1ella formula leucocita· ria un ~ eosinofi lia discret a qu.ando coes.i stono 1na11ifestazioni c;ulanee dipendenti dalla parassi tosi. Ricc)11osciuti i quadri cli11ici talora molto C<)111plessi delerminati d a .q ueste due form e di parassitosi duplice, noi po·s siarno ottenere in brevf tempo la guarigione clinica e la disinf esté:.zione para ssitaria, eliminando, e ciò ha g rande in1por tan za 01Jratutto ai tropici, le fon ti d j contagio . IJ Sa11giorgi nel 1918, in Alba11ia , trattò la bla:::.tocistosi , senza alcun b eneficio , con l 'emeLi11a , l 'u11ico farmaco d1 cui allora si dis poneva. , ,..erame11le l ' en1etina r esta sempre il medicamento principe contro l 'e11 tamoeba dysenterine . ma so ltanto contro questa . Per combattere le infestazioni da entamoeba coli , da blastocystis jalinus e da trichomonas intestinali'S, abbian10 medican1enti effi caci quanto l'en1etina per l 'entamoeib·a dysenteriae. Primi tra tu1 ti Io stovar . olo e lo yatre-n , coi quali si può otten ere l a guarigione clinica e batterio-

FIG.

2.

co clinico , giacc.h è, se una forn1a d'infestazio n e da entan1oeb·a coli, da trichomonas, o da bJastocystis può p er lo· più, g ià clinicam en le differenzi'arsi da ll 'infestazione da entamoeba dy~e11teriae, t a li forme mist e assumono quasi sernpre i cara tteri clini ci del] 'amebiasi intes tinale. t n ecessario quindi abbandonare il concetto d 'innocuità di questi parassiti. ed accetta.re e riconoscere tali c1uadri clinici d a


. (ANNO XLII, 'X ul\1. 34]

SEZIONE PRATICA

fJarassitpsi dup·l ice, i1elJa loro frequenza, decorso e terap·i a. l)ur considerando le reinfestazio·n i tanto, possibili nei climi tropicali, il nostro comp•ito sarà 'fUello di deparassitare il m·a lato. E se alcuni AA. tra cui ~I. 1\tlonte,l e M. Marcel Leger, µensa110 che &i possa arrivare a deparassitare i soggetti portatori di amebe croniche nel 95 % dei casi, a maggior ragione riusciremo noi allo sc<)}JO, con i nostri pazienti indigeni portatori fortunatamente soltanto in una bassa percentuale di E. dysenteriae, ma per lo più, di altri protozoi di minore p·a togeni·cità e di maggiore e fac.il<: curabilità. 1

RIASSUNTO . • .

1..1\..., dopo aver riferita la letteratura sulla patoge11icità dell'enta1noeb·a coli , del blastocystis jalinus e del trichomonas intestinalis , tratta di due forme di dissenteria mista, frequenti speciaì1nenle ai tropici, do·v ute l 'una ali 'associazione entamoeba coli-bilastocystis jali11us, l'altra all'associazione blastocystis-tric.h omonas intestinalis, facoodo rilevare 1'inte.resse pratico clinico di queste due parassitosi dui>lic.i che clinicamente quas.i mai si riesce a differenzi:are dall'amebiasi intestinal e. fr1 base all 'esperienz.a personale, l'A. sostiene Ja patogenicità dell 'entamoeib·a coli e del trichomonas intestinalis. Del blastocystis jalinus, che soven~e ha rinvenuto in soggetti del tutto sani nella sfera intestinale, l'A. pensa che esso, molte volte innocuo p:e r sè solo, ac,q uisti sronipre azione nociva nei casi di associazione parassitaria, tendendo altresì ad au. n1e11tare la patogenicità dei parassiti coi quali si lrov~ associato. 1

1679

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OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE 8EzIONE MEDICA

CtVILE

DI

LlIMINI

diretta dal Prof.

ACHILLE SEGA

Sn di un caso di mors thimica in con· segoenza dell'applicazione di un apribocca(*) l)er il dott. :'\..

CARrn0·1T1,

assiste11te.

L 'inte·r esse del caso è offerto 0 lt.re cl1e dalla rarità della condizione morbosa, dalla particolare coinci'denza de-Ila morte improvvisa in una bambina (con notevole iperplasia del ti1no passata del tutto inosservata) alla quale era stato applicato ·senza alcuna violen1.a un apribocca per divaricare le arcate dentarie allo scopo di un 'esame del cavo fari1tgeo. Al1Cune particolarità sii.ntoma1.o1ogiche preSE·ntate dalla i1. quali il trisn1a assai spiccato 1

(*') Co1nunicazione talla alla Socjetà Medico-Chi-

rurgica della Romagna, seduta scientifica 16 dice111bre 19'34.

d


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<< I L P OLICLIN ICO

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[ANNO

XLII,

N Ul\l.

341

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e llt coi1Lrattura dei muscoli J.ella nuca che 11on fanno ·p arte dei co1r1une quadro clinico deille cosidette sindromi Lin1ich e re·ndo110 an cora p iù intereis.s ar1te il caso osservato e ci obbliga110 ?- pr·ender e in con s.ider azio11e event.1iali rapporti di correlazione disft1n zionale ror1 altre ghiandole a secr ezio11e inter11a . Credo quindi'. op portuno illustrare clal punto di ' ;i:;ta clinico ed anaton10-pa tologico il caso os~e1vato i1ella Sez. m edica dcll 'Osp edale di Ri1nini r endendo le più vive grazie al mio primario ])rof. Seg·a per 1'aiuto ri ceYuto n ello sludio d el caso seguente. 1

1

1

G . R ., di anni 6, d a Rimini . Anam nesi famig l iar e. Ger1itori viventj e sanj . Di 7 frat elli della p . 4 sono morti . Uno di polmonite all 'età di 4 anni , un altro ad un anno per g astroenterite. Due al Lri improvvi s(J)m ent e, u no a ] 7 m esi , l 'altro a 2 anni 8enza alcuna m afil ifest azione m orbosa apprezzabile, a11zi uno di essi in braccio alla m adre m entre essa si trovava per · strada. Anamnesi p ersonale. All 'et à di 6 m esi soffr1 di polmonile d ella quale gu arì in 10 giorni circa. Nei primi anni di vita quantunque non abbia avuto m alattie ver e e proprie la p . è cr esciut a con spiccate note di linfatism o e con i segni di una ipertrofia di tutto l'anello linfatico di :Waldeyer. Riferiscono i genitori ch e la bi1nba dor1niva sem pre a bocca aperta ed ari d ava ·sp esso sogge tta a raffreddori e t osse. La n tal at tia a ttuale risale al 1° gennaio 1934, epoca in cui la p. si mise in letto con t osse e un po' di febbre c h e si dileg·u arono in pochi giorni . L '8 genr1aio di mattino m en1re an cora er a in letlo, la p . fu colta da un accesso di laringospasm o :ger cui rirnase sen za r espiro per alcuni ist anti e poi tutlo scompar ve. Il giorno su ccessivo la p . manjfestò t risma. Non potendo aprire la b occa em ett eva d alle comm essure labiali saliva mis ta a san gu e. In queste con dizioni vi en e ricoverata d 'urg·enza n ella sezion e m edica d ell 'Ospéd ale il g iorno 10 gennaio di m attino. All 'ing.res;)o la p . presenta : Lieve cianosi delle labbra e <lei pomelli. Co11trattura dei muscoli d ella nuca; n ot evole trism a, dispn ea, s tridore respirat orio, febbre 38°, coscien za integra . Nulla di particolare rilievo a carico d ell 'apparato r espirat orio, circolatorio,, dell 1addo1ne e d el sist em a ner voso. Invitata ad aprire la bar.ca !e è i1n 1Jossih11 e compier e ques l 'a.t to. Allor a con t1n apri-b occa si t enta divaricare leggermente le arcate d entarie il ch e riesce. Non appen a però le vien e applicat o sulle labbra l 'abbassalin g u a la J). div ie~c cianotica e a1J11oica. Tolto im m edia tam en te l 'apribocca si t enta og11i m ezzo per ria11i1nar e la p . (r espirazion e a rtificiale, trazio11e ritm ica della lingu a, iniezion e in tratcar · diaca di adr en ali na). Tutto è van o, la p. vien e a 111or le i 11 pochi secondi.

Sorpresi di fro11Le a t ale i1111)ro,-viso accide11te durante 1'e an1e obietli\ 0 della n ostr a 1

fJ. pochi n1inuti dopo l 'ingresso in Osp edale sf'nza ch e alcuna cau sa effi ciente risultasse capa.ce di detern1Jinare la r11orte istantan ea d ella piccola infeirm.a , si tentò di interpretare, prin ·1::1 ancor a di proceder e alla autopsìa , il m ecr a11ismo d ella morte sulla scorLa dei dati artamnestici ed obiettivi. !f ra le condizioni nlorbose capaci di detern1inare la morte irnprovvisa quelle ch e maggiorn1ente m eritano dì essere prese in co·n siderazi·on e n el nostro caso sono le seguenti:

La f rattara o lussazione d el Ve p rim e vertefJre cervicali pri111a fra quest e l ~atlante , e

quindi di conseguenza paralisi bulbare per comp ressione o scl1iaccia111ento . T.al e sup•p osizione diag'11ost.i ca non può es8(·r e prcscl in con sider azion e n el nostro caso percl1è nulla risulta dall 'anan1nesi e dall 'esaJl1e ob·b ·i ettivo ch e ricl1iaimi I 'attenzion e su eyentuali lesioni a carico del primo tratto della colon11a cervicale. L · ederna d'ella ylottide. Quantunque rion sia stato possibile l 'esame larin g·oscopico pure lo si può escludere n e.il nostro caso ·p e r la 111 an can za di qualsiasi prece·de·n te infettivo od .a11afilattico n ella storia della }) . capace di detenninare la si11dron1e suddetta. 1

L'ascesso relro faringeo o perit onsillare cl1e irr1 pr0·vvi san1~nt e ap ertosi si fosse vuotato n elle vie r espiratorie provocando la morte per soffocazion e. 1\iia n ell a rio stra p. non esist evano st·g·11i di raccolta retro faringea o IJeritonsi1 1Hr e. L'ascesso oss;fluente da carie dell e prime vPr1ebre cervicali e quindi paralisi bulbare da r orrJ,p ressione. Ma anch e questo quesito diagi1ost.ico de ve essere scartato per chè la p . non erèt affetta da morbo di l)ott cervicale. lina preeis istente aff e.zio ne cardiaca sopral ut Lo 11 1,itralica lJCr cui si fosse det erminata iTnJ•rovvisa111ente una lrontbosi deJl 'orecc.h iet.La. i\1a l'esan1 e deJl 'ap1)iarato cardio-vascolare non rilevò 11ulla di a 11orn1ale a carico del cuore e· dei gTossi vasi. Non esis tevano d ·al Lra parte segni di lesie,n e dell'apparato circola torio tali da giustifì care la m orte per emorrag ia cerebrale cospicua con j11ondazion e ve11tJ·icol.are. Escluse le condizioni morbos.e sopradescritte come resp on sabili della m or le improvvisa deìla p. si diede valor e ad alc u11i da ti anamTLf' f'tici appar enter11en.t e trascurabili ch e uniti a quelli obiP.ttivi ci aprirono la vi.a ad una g iu~ l <1 in ter pr etazio11 e diagn ostica. Dob1b iam 0 ricordare cl1e da l] 'a n ~mn esi risu]ta com e anch e due fratelli della p . mori1


{ANNO

XLII.

NUl\tI.

34]

1681

SEZIONE PRATICA

ro1lo in tenera età im.provvisarriente senza alc.11na causa n1orbosa al)parer1te. Lo stato lin· falico della piccola ìnfern1a rappresenta il subs lralo patologico preesistente all 'ingresso in (Jspedale dì essa e alla insorgenza dell e prime 01a11ifestazionj n1 orho~e (larin gospasmo , stridore respiratorio). Si p~nsò quindj a lla possibilità di una iper1:/a.sia del ti1no e di consegueflza ad una mors

Esame necroscopico. - Aperto il torace si scorge la massa del timo ch e appare ipertrofico, lungo 7 cm. e del p eso di g r. 30 (vedi fig. 1) .

.

ti1n.ica. Ad essa, probabi·I111ente, era da riferirsi la rr1ort.e dei piccoli fratelli. Tale supposizionP. diagnostica acquistò quasi valore di certezza quando l 'ind.agine radiografica del tor.ace, cu i furono sotto1:1- osti i due fratelli della piccina, ir1ostrò in 11no di essi una r1otevole i perplasìa del tin10 sen za alcu11a i11anifestazionei cli11ica n1orbosa. Reslava da interpre tare la ca usa occasionale <lell 'im provviso dece5so ra1ppre~entato dall'applicazione di un apribocca. Scorrendo la leLleratura i11 pro11osito è fa· ('ile convincersi corr1e la 1norte in soggetti affetti da iperplasìa del Lir110 i)ossa verificarsi :ir1cl1e in seguito al più banale· ir1tervento sia n1edioo che cl1irurgico. In un caso di Pott (citato da Pende) un bi1nbo viene a morte n1entre i'l medico g li introduce in bocca un abb·a ssalingua. In un caso di l 'hursfield ur, b imbo di 13 mesi entrato il g iorno antecedente in Ospedale per scrofolosi o tetania intanto c.h e il 111edico ~i ap1)r esta ad esanlinarlo, si mette a seder e sul lettino e 1ne.111.re gli occhi divengono fissi, il corpo cianotico, il r espiro cessa e in trenta ~etondi il piccolo p. muore. In un caso di IIurr1pJ..ry, un g iovane di 28 a11ni m entalmente deficiente , ma fi sicamenle rob usto ent.ra nel ba gno assistito da un servu Dopc due rr1ir1uti in1pallidisce, il p che era Sf~duto ~i riversa supino percl1è la morte lo li.a già colto. Tn u11 caso pubblicato <la l)ende, una ragazza di 11 anni rol)usta e muscolosa dO]}O poch e ()ff' da una anestesia di breve durata per l 'asp01'Lazior1e di u11 piccolo seql1estro os eo del Le111ore morì improvvisamente. Altre volte v'iè t1na apparenle causa occasionale ma d 'in1µL1rtanza secondaria . Co1ne cause occasionali sono citate anche le .an estesìe a scopo cl1irurgioo. l,.a n10rte improvvisa avviene o durante la Ilc~rcosi e> subito dopo sia che si tratti di anestesl:1 cloroformi ca o eterea; alle vo] te an ch e per anestesia lo\...ale con novocaina. In altri casi la morte avviene duranle n1a1.att1e infetti've acute o per scottature o per uo 'iniezione di siero. (Pende).

.

1

F '1G.

1.

Cuore piccolo, n1iocardio flaccido , peso gr . 80. Nulla di patologico all'esame dei vari orifizi valvolari.

1•

FIG.

2.

Poln1oni i1ttegri. Nulla all 'esame della colonn a vertebrale esplorata anche nel segmento cervicale. Spicca ta ipertrofia di tutto il sistema li11fa. lico d,el naso fari11ge . Null a a carico della laringe e trachea. d


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Tiroide e paratiroidi inacroscopican1e11te rtor~ mali . Nulla di p a tologico all 'es3a11e del cavo addo111inale. Si prelevano il t~mo e qualGhe ghiandola linfatica della reg·io11e tiroidea per l 'esa111e istologico. Esame i.stologico. - Ti1n.o (vedi fig·. 2). In preparati colorati col rnetodo e1na lossilina6osina si nota: u11a inani.festa iperplasia sia della corticale che della Jnidpllare dei singoli lol uli accoppiata aù u11a ipere1nia vasale ed a qualche • emo1rag1a. Frequenti i corpuscoli ùi Hassal e frequenti anche le cellule eosinofile. Gli iandola linf af-ica della reg-io11e tiroidea (preparali colorati col ir1elodo e1natossili11a-eosina) . 1'o tasi 11otevole prolilçrazione dei follicoli li11f a Lici ed una -cospicua cong·estio11e vasale.

Docu1ne.n tata in tal n1odo col reperto di au tc1psìa l 'esistenza di una notevole iper1Jlas1a del tin10, la diag·nosi clinica di mors timi~.a nella nosLra p . ci re11<le perfet.tan1ente co·n to clel ciundro si11tomalologico presentato e della n1orte impiJ:ovvisa i11 seguito alla causa clel tutto occasionale dcll 'applicazio11e di un ap ri·

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l )l)(C().

l\esta tuttavia di difficile i11terp·r etazio11e percl1è non rie11tra nel quadro cli11ico comu11e dell 'iperplasia tin1ica, il tris1m.a veramente note.vole e persiste11te pTe.sentalo dalla piccola ir1ft~r1t1a e la contrattura dei m11 scoli della n ·u ca. 1~ es.ta11 0 esc luse le affezjo11i di nn.trzra lra.u-

matica , i1if iamrrialoria e rieoµlosti ca. dell :artic«,/azìorie lenipt)1'0-111anrlib0lare e così p•u re le contratture muscolari dri nieni11gite , ence1 fnlit e, mnrb.o di Parlcinsun , eclampsia., corea, epil'es.sia, il trism.a dell'infezion.e tetan,ic.a., dell 'avvelènri1n€1tln da stricnina J1€r la assoluta

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::tsse11;;a delle condizioni Il1orl>osc suddette. È da vedersi quindi se per caso il trisma CJSservato llella nostra infernia affetta da iperplasia timica non tosse da ri ffrirsi a partecij)nzion e di'sfunzio11ale di qualc]1e altra ghiandola a se·crezion e inte1·rt.a di quelle che l 'osser· va1jo1Jf' clinica e spcri111e ntale ha di1nostrato ir1 correlazione fun zionale col timo stesso. Sono noti i rapporti fra timo e ghiandole ge11itali·: in voluzio11e del timo nel peTiodo di at1i"ità ge1lit.~le _ (Harri:-ts) ipertrofia quando la atti'\ità genitale _è sop·p ressa . Rappo1~ti esis1ono fra ti1no e ghiar1dola tiroide. Alcuni l\ 1\. (f\·J.a tt) 11ar1n o descritto una i11e.rtr::>fia della tiroide. lacld ove veiniva a cessare l 'influen za secr etoria del t.in10 , altri invece din1inuzionc d el peso d e ll~ tiroide (Ilart~01 dn1a11n ) degli a nimali timec tomizzati . l l11 effetto Lin10 de1)rin1r.•n te esercitano le ca1 1 ~ u] e surenali. In!atli in seguito all 'estirr azione di entran1l)e le ca1Jsule s11rre11ali in adatti anin1 a]i da e1

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SJ)eri1uei!to tanto la corteccia quanto il midollo del ti1no si ipertrofizza110. E cos.i l1guali ra1)porti sono stati osservati fra tirno e ipofisi. Nella malattia di Sin11T1ond si 11a una involuzione del timo (Klenlpcr er). <)uanto ai rap.p orti fra timo e paratiroidi, l jJ1le11hut animette un a11tagorii&mo timo paratiroideo. ~... gli infatti ha deter1r1i1lato i1elle larve di saht111a11dr& la teta11ìa IJaratireop·r iva alime11tancl0le c,o l timo, 11el i>eriodo· lar\:ale in cui esse preser1ta110 sviluppato il tirno. Ora f'e noi basaricl<)ci su questi dati sperin1entali an1n1ettia1r10 i11 via d·jpotesi ch e l 'io;, l)ertrofia del tin10 possa determ inare uno stato di i11 sufficenza paratjroidea, noi possian10 inter1)retare il tris111a e Ja con trattura dei muscoli della nuca prese11 tati ùall!l nostra p. co11le una 11taoifestnzio11e Ij.Jùno-sintomatica di uno stato d 'i11sufficienza 1),'lratiroiàea collegata c;or1 l 'ipert.r o[ia ti1ni ca c l1e è stata dimost.rata nel Ja nostra p. 1

I't IA SS l ;NTf).

L :.!\. clescri ve u11 ca~o cli ntorle improvvisa a' venula in t111a bj n 1ba di 6 a1111i in seguito all'appJicazione di uri aprjboc ca per l 'esan1e del cu \0 orale. In base ai dati clinici e col sussidio anato JUO··]?atologico l ':a. discusse ·ed eliminate le al :re L'.O ll t.i11gc1lze rnorb·o se capaci di deter1ni1tare lb i11orte irr11Jrov-visa , interp·r eta la g·e11esi di ess.a co1\1e dovuta ad un ' ipertrofia del tin10 (rrtvrs ti111ica;. l 'er l. j n Lerprelazione di alcune p articolari tà ~i11tor11n lul0giche quali il trisrr1a e la cor1traiturr1 cle i n1usc0Ii della nuca ch e no11 fanr10 pa rte clel cun1Ui1f quadro cli11ico della 1nors ti1ni.-·8. a1nn1f.:lle in via di ipotesi una comparteci11azi1lue di-:sfunzior1alf delle p~ratiroidi drdi i rap1,orli <ii a11tago11isn10 esiste.nti fra t!rrto e par'1tiroide. 1

BIBLlOGil1\FIA. AscrroFF. Anaio1nia patologica. l i. T.E.'l'. PEN DE. En.docrinologia, voll. 1° e 2°. Edit. ' rallar-

di, 1933. Citato da P'.ENDE. Endo crin,olo·g ia. THU HSFIELD. Ibid. HAR ~t8. Ibid. i\fATT. Ibid . f lART-NORDl\1ANN . Ibid ., KLEMPERER. Clirtica i\lfedica, vol. 8, pag. 443 . U HLENH UT. Citato da P ENDE. Eridocrinologia. H ul\CPKRY. Cita lo da P ENDE. ~Ijnerva iVIedica, n . 49, di cembre 1934, p ag. 786. P oTT .


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RIVISTE GENERALI SANATORIO PHO\IJNCIA.LE _.\.NTITUnERCOLARE

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SEZIONE PRATICA

DEI PINI

» - LoNGIA.No

Su i moderni mezzi di terapia dell'emottisi. Dott. LuIGI CAPALDO, Direttore. La g·ra ve co111plicazione che, nel cor so di uu.a Luhercolo..:i poln1onare, è rap1)rese11tat~ dé:ll 'en1is io110 di sa11g·ue dalla bocca, per la dra111maLiciLà de] suo n1anifestarsi all'impro•v\ j!:-o, per l'esito lelale ch e tal,rolta può ad es a 'egui're più o 111e110 imn1ediatan1ente, pe.r i da1111i 1011 ta11i r l1e possono df.rivarne; l 'ansi et~ , le& a del 111odico di portare ajuto al malato i1el modo più rapido possibile, fanno ì ch e i 1I1ezzi Ludiati p er frenarla possono dir i praticamente in fi11iLi. 1\{a lo stesso grandi ssimo 11t1mcro dfli farmaci pro1)osti e dei ITT1ezzi fi"ici i111_piegati depone per l.a loro scar sa effic.aci::.t, }Jeroh è è sen1p•r e vero, cl1e, quando per u11a i11alal.lia o per un qualsiasi Iei1orrte1n o n1orboso, ~ i propong·o110 molti ri111edi , vuol dire cl1e 11e._._uno di essi è sicuramente efTì cace, alrne110 in tutti i casi . ln particolare poi que to s ' i11 t en dc fac il n1 e11 t e i)er l 'emottisi , ch e, es·en <lo un si11tomo .p ·i ù oh e una malattia , e di1>ende11do, an che nel solo campo della tubercolosi pol1nona re, da condizioJ1i i)atog·enetich e d;verse, non può evidenten1ente e sere vinta senJpre dnllo s le::: -o riim edio. Siccl1è a r1cor ogg·i in complesso regna un certo scstticisn10 i'n 111ateria , n1.algrado ch e alc u11 i i11e·zzi Le·r apeutici pii.ù recenti sen1b·r ano co Lituire u11 reale pro·g resso della terapia, s la11do alnteno alle affern1azio11i di quelli ch e Ji barlno icleati e più o meno largamente spe.: ri1l jentati. l)i essi ci occupiamo n ella presente nota ; spiacenti di dover assu111ere spe o un ali eggia111ento critico, quale però la o servazion P. e l 'es1Jerìmento ci sugg·eri's cono. 1

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Sarà bene, però , premettere, nel modo più breve po~sibile, alc une nozioni sulla patoge11esi. dell'emotLj . i , app•u nto ne1ll'inte11to di rirordare co111e questa u1b·b idisca a fattori paloge11etici assai di versi e che· sono di un duplice ordino: an ato111ico e funzionale . .D 'ordine ana1.1n1i co ~ono quei processi di a11gi.oite, abba$lan za fr~que11ti nel corso della tubercolosi l'Ol111011arA, i quali porlrano talvolta diretta111en te a.Ila ero5ione della parete con conse!!ue11te emorraaia: altre volte i·nvece, avvenuta lR lesione delle tunich e Yascolari , 1)rotun-

do110 attra,'erso di essa d elle fal e 111e1nbrane, ctLe assumono aspetto aneuris111atico . Si costit 1is1 f} cos.l l ':lneuri ma di Ra smussen, il c1uale può, però, anch e originarsi da una vera dilatazione ancurisn1atjca ùel la 11·a rete vasale, c:n 11~eg alla distruzion e della sua arma, . u,'nt e tura elnslica. Cu111unque in u11 seco11do tempo, qt1c.-11!d<. i11t.er,·e11g·ono mo,dificazio11i tensive di u rta e.erta i1n1)orta11za neill 'ambito del piccolo circ,olo. l 'aneuri sn1a pub ro·mìper s.i. 111 tali casi l 'en1ottisi .è as ai grave; tale da determinare, a volte in n1odo subitaneo, la morte <lell 'inferr110. Pi·ù di frrqueJ1te però il proces o di e11doang·i0 il e i1orla all'l, obliterazione del vaso, per pr0Jific:lzio11e dell 'inti1na se è un 'arteria o per trombosi se è una ve11a. Si originano così fai Li d i ipere111ia collale raJe. perchè nei vasi posti a tergo del punto ostacolato, \ ige una Jllag·giore pressione ch e l) UÒ· facilmente detern1i11are ])iccole emorra,g ie. Sono .quelle ch e il J\1ort'lli c:hia1na e1nottisi passi ve. Lo stesso r11(·C·Cf111is1110 ci da ragion e delle facili emottis i cl1e si ha11110 nei fibrosi , con in r ·iù il fatt<) cli e ·1e ne<>formaziorri vascolari, ch e s.i forn1·an<) i11Lorno alle connettivazl.oni tubercolari , sor10 ~i->esso im:(X)rtanti ed ec tasiche ed lL.f.lPnc, tuniche ad in1perfetta co ·tituzione, onde è ·p iù facile la fuoriu cita del sangue. l)n altro mecc:anisn10 dell 'e111otti'si, sul quale in part.i.colare i11siste la scuola del Morelli , è l 'rvc11l11ale squilibrio tra pressione d ell'aria i11lerna e del} '.aria e Lerna, « quale avvie11e per ispirazioni violente e glottide chiusa o per s tenosi da essuda tj o 11eoplas111i delle gréì ndi. \r.i.e r espiratorie. In tal caso il biso15110 di resp·i rare provoca co11 trazio1li violente cl e i i11uscoli re~ piraLorii; .allora il 1Jo1mone si diJat:1 Iorzata111e11te, così si i>rovoca una rareféi7.ior1 e t ale ,d ell'aria in esso contenuta ch e la i)r essione interna dei va i . . a11gu igni viene a superare di gran lunga la pre . . ione i11lraalveolare; perciò il sangue affluì ce in essi in gran copia, determina11do prima l 'iperen1ia e poi l 'emorragia più o nleno co picua ». (Morelli). Quando la s leno ... i in1 eresS<'\ un piccolo bronco, nell'ispirazione il di tretto polmonare corrisponde11te re ta ateletta ico ed en1ra in gi11oco la . UJ?plen za funzio11ale delle a lire p·a rti d el polmone. Se però un ' adere11za pleurica sollecita la dilatazione pas iva del <lit.retto pol1nonare corri ponde11t e al bronco Lenotico, può aversi in tutta ]a ua })Orlata un n1eccanisn10 identico a quello sopradescritto e quindi la po . . ibi]ità di identic i effetti. I11dubbia1nente però e11lrano i11 giuoco n el delerminisn10 d ell 'e111otli. i. an cl1e a ltri diYer~i 1

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fa llori costituzionali, enclocrini , nervosi, s tag ionali; che ci so110 solo imperfettamente noti e 1r1odi[icaziorli della stessa crasi sanguigna, in parte cert.a111enle dipendenti dai fattori anzide tti , n1a che. 11eanohe conosciamo in tutta ld loro porta la. l~ oi

i1on stare1110 a r~1)ortare le moltissime classifj cazi.oni d ell 'e1nottisi , da quelle più anLi cl1e d eiil ' Andral, del Peter, ecc. sino a quelle più r ecc11Li di Bezançon, d el Dumarest, del (~iraud , d el P(nrticaccia, di P ontiggia e Va~cellari. Tale rivis ta uscirebbe <la i limiti im1>os ti a lla prese11te nota, rivolta sopratutto a iJlu tr.are 11ei loro e.ffetti , i più m o d erni' mezi' i di teravia dP-ll 'en1ottisi. 1.\fa poioh è pensia1no cl1e una d elle ragioni d ell 'insuccesso in alcuni casi, di quegli stessi mezzi terapeutici, cl1e altre volte· svolgono tutta la loro effi caci.a, diper1da appunto dal fatto ch e il m edi· co adoper.a un po' alla cieca, l 'una dopo l 'allra, le 1rmi a sua disposizione·, secondo crit e:ri' di opport.u11.ità conting·ent,e, senza tentare di i11dividuare prima il tipo dell 'emottisi in atto, tenleremo di seguire una classificazione 01 o llo semplice, da servire sopratutto al fine d ella terrapià. Sembrere·b be opportuno, sotto tal punto di vi$la, dis tinguer e così le emottisi: 1) Emotti~i dell 'inizio. 2) En101.ti si d ei fibrosi. 3) Er11olt1si n el corso della tisi fibrocaseosn comune. 1) Emotlisi dell'iJnizìo. Essa costituisce il prin10 segno di n1.a lattja in i11dividuo che ·è stato sempre be11e e Ilon ha 111.ai so&pettato cli essere ammalato di tl1bercolosi. Sono pos.sibili due casi: trattasi spesso della C<JSide LLa tuber c0losi ahortl\'a di ·B ard e Neun1an11, o emottisi abortiva , come m eglio la d efini sce ùn1ode i-Zorini , oppure di una vera le~ion e jnizia1e, spesso del tipo d el! 'infiltrato 11r ecoce o d ell a lobite, oh e sta p er entrare i11 fase ulceraliva. Nel p rir11 0 caso traltasi o di n eo.formazioni vasco lari d eJl ;::tpice, oppure di un piccolissifJLO folli colo tul)ercolare, ai li.rniti della visibililà radiologi ca, c he sviluppatosi sulla pa1 e1e di un va~o l'l1a erosa, causando l'inva~i one llelle vie bro11chiali d el sangue fuoriuscito. L 'esan1e clinic o in tali casi è solitamente mulo o perm ette ap·p en a di rilevare qual' lle s fregan1e11!0 pleurico d ell'apice : anche 1·e . . a111e r:\ diologico non consente di solito il r ilievo d i i11odificazioni evidenti della norma-

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le traspare11za polmonare, anche se eseguito i11 epoca .assai vicina al momento dell 'en1ottj si.

So110 <li 5olilt"' inc identi emottoici che I)iù non si ri1):etono, cl1e i1on si ripe rcuotono sulle condizioni ge11crali dell 'infermo, non sono 111ai set,r uiti da feb})re, e quel che più conta 11on raf~pre:)ei11tano affatto la SJJi.nta ad una ulteriore evoluzione de·lla n1alattia. Constarto i11 generale di poc.11i sputi emottoici; qu.alch6 volta però sono abbondanti erd anche abbo11dantissi111e, tanto da n1ettere i11 p erico lo I.a vila dell 'infermo . Altre volte i11 vece , com e abbian10 già detto, ~ una vera les ione evolutiva in incipiente ca\1ernizzazione, cl1e si a11nuncia con l 'episodio en1ottoico. Di so1i1o in questi casi ha preceduto da poco una ricorrer1za febbrile, a tipo pseudo-infl11er1ha]e, o altre volte I 'ast enia ed il din1ag·ram,è)11to accompagnati da inapp·e tenza e da uria to&sicola insistente con scarsissime espetl c•razioni. 1.·e.1r1oltisi è di solito piuttosto, abl)or1dante, in1n1ancabiJn1ente t;eguita da febhre, e da una dissemi11azione, più o me·no discr eta, di nuovi fo colai, ch e possono regredire, n1a spesso m ettono c apo ad una vera broncopneumonite da aspirazione. In tali e.asi la ~intomalolog1~ è Illeno mula ed è di solito JJOssibile il rilj f,VO di fatti umidi, non solo • 11ella circoscritta zona c l1e è sede d ella lef:ion0, ma a11che i11 sede del focolai'o aspiraLi\TO. E poich è questo ta lvolta, se pure non di freque11te, è controlaterale, i. sintomi con i .qu::lli :?.i i)alesa, polrebbero trarre in inga11110 circa il i)unlo di provenienza dell 'emottisi; ll'la due criteri possono, in tal caso , essere di aiuto-: da un lato i fatli aspirativi sono in g·enere basilari, m entre il focolaio di origine è d elle }Jarti alte.; dall 'altro, mentre a livello clella lesione -è riscontrabile una riduzione di suono più o r11eno marcala, sul fo colaio di r..tspirazione si ha invece alla percussione un suono Limpanico. Su questo plinto insist e ir1 parlic0la r modo il Morelli, il quale anzi affer111a cl1e, in tali casi , m entre l 'orecchio può trarre in inga11no, il dito percu ssore no11 me11tisce mai. 1

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2) Emottisi de.i fibrosi. Trattasi di incidenti a ripetizione,

ohe si l1anno freq11entemente in individui di aspetto florido e che non presen.tano gravi segni di rna laLti:a. L 'E.Inissione di sang·u e j nterviene senza disturbi })rodrcmici, in genere non è a oco1npaO'fl ;i l l da febbre, 11on provoca estensione delle lesior1i e consr.nte un rapido ritorno all 'equi-


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NUl\f.

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SEZIONE PRATICA

Jibti'> anteri'o re. Dipendono esse da que]la ipererui:l cullaierale, di cui ab1bi.amo parlato, o, altre volte, da rolt11ra di n eo formazioni vasali. 1i1 q11 e~to caso possono essere anche abt):.•.slc& ~ 1 ·a i111 p-0ne11ti e soggette a rip,etersi per . .. .' . . p1u e }) LU g1orn1 . 3) EmottJisv evdlutiva nel e.orso dellJa tisi fil r<..c1.1se,osa com uine. \_Jqe.ste si accon1pagnano ad u11 corteo sinto1natic·o , pitì o m en o impo11errte, il cui segno pr111cjrl'8le è c.o stituito dalla febbre e sono co8tD11tt~J r1e11te ~eguiLe da fatti di disseminazione broncogena omo o controlaterale. Provengono spes:-;o da foco laio caseoso per rottura di una arteriola non obliterata, oppure dipendono ar1cl1e esse d a ip eremia collaterale1. Ri cordian10 in particolare ]a forma con gestizi l di 13.a rd, nella quale si tratta di ammalali in cui, n1enlre all 'ini'zio l 'emottisi &i occr.J1q).r1 gi ! a .t:ti seg11i clinici di una ri p1r esa evolutiva , dopo breve tempo , talora dopo qualch e g iorno: tuttu ritorna allo s tato di prima, s~ lv(I a riprender e> dopo qualch e te.mp·o con un i<le1~t.i·c) corteo sinto·m.atico. Altre volte, infine, n el corso della tisi , l 'e111ottisi proviene da una caverna e dipende 0 da un'emorrag·ia a nap1)0 d elle pareti d ella stessa, per effetto di fenomeni con gestizii , o dalla rottura di un an e urism a tli R.a ssmussen . 1

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Da tali con siderazioni patoge11etich e nasco110 dei corollari t erapeutici di 11on poca importa11za. È evider1te cl1e un 'emottisi proveniente dalla rott.u ra di un a11e1u risni.a di Rassn1ussen o di una gro55a 11e:oiformazio1n e vasale, presenta J)en diver sa g ravilà di quella dipendente da fenon16ni congestizi o di iper emia collaterale. f>ure , a11cl1e esse, piuttosto raramente oau san0 la inorte d e1ll 'i11fermo: ch e anzi , di solito, i c1 segui1(J alla copiosa emissione di sangue si ha11110 rr.odificazio11i t e11sive d el piccolo circolo, ch e facilit ano i processi di vasocostri zio1le p er i rifl8ssi n euro111otori , che r egol ano l 'a 11~ 11:ezza de·l letto circolat orio a seconda d el volun• e di sangue in esso cor1tenuto. J'.: assai fl'e.<.fll e11te~ p1erò, ch e dopo una mo1ne11ta11ea sost a si abbia una ripresa d ell 'eruot ti si , a1Yµerta la pressione sanguigna è risalita ai valori precedenti. Questo spiega i be11e fici effetti del ~al a so, conosciuti già al te111po di Laen11ec, della l egatura degli arti, della vertlosa di Jounod -e di tutti i farmaci v3sodi ]a tatori. Minore importan za h a invece l 'a pporto di farn1aci coagulanti , i qt1ali ve11gono forlcmente diluiti n ella corre11te sangui-

g11a

possono, se n1ai , gio'Vare in un secondo tempo, durante la sosta, per rendere più t: labile il coagulo. Ì\1 a certamente è anche possibile otle11ere l 'en1ostasi , almeno t emporanea, 111ediante la provocazione di riflessi neurov<lsocostrittori, a sed e bron copolmonare, anche e on sti1rtoli a distanza. Citiamo ad esempio la riossibililà di1n ostrata dal rl 'r epi ccioni. di otte11ere n1on1enta11ei arTestii:, n1ediante la stin10Jazio1n e r11eccani ca da compressione d eil fascio Il ervec) vascolare del collo, per effetto di azioIli rifle~se, ,·a son1otorie e ·d epre.ssorie, origin.a ntesi nella paret e deri seni carotidei. Del pari un 1neccanismo riflesso deve entrar e in giu<)CO i1egli ei~fetti al p~tù !spesso lran sitorii, ch e seg·uono alle istillazioni di farmaci in trachea, socondo il m etodo di Giuffrida , m odifica to dal Galli e dal Trepi ccioni. J1oichè n1entre certamente, con t ale mezzo, si provoca una pot ente stimolazione della ricca r ete nervosa d ella laringe, d ella trach ea e d ei ~i·ossi bronchi , c,apace di indurre riflessi vaso-co~rrittori, non ci sembra affatto dimostra· Lo, 1t1algrado le contrarie esperienze di Guyot e di Guieysse- Pelli.ssier, ch e un liquido ins tillato in tracl1ea , in quantità abbas tanza scarsa, arrivi fino alle ulti1ne diramazioni 1>ron cl1ia]i e sino alJe caviLà alveolari ad esercitarvi un azione di contatto . Notia1110 intanto ch e con le istillazioni di Lipiodol , di cui 1)ure si imn1.e.Ltc ben maggiore quantità, (fi110 a 40 cc .) ·que~to effetto non si vede, solJra Lutto poi esso n1anca n elle parti più alte d el polmone, che rappresentano la sede più frequente delle em o ttisi . Si veùor10, è vero, alcune piccole zo11e opac,he che dimostrano cJl1e a Jcune cavità alveolari si sono rien lpite con lipiodol , ma una più vasta zona di parenchima , anzi la 111aggior parte, è perfettame·n te Lraspa rente; e fortunatamente è così d<)bbi an10 aggiungere: ohe se veramente il liqui,do ir1iettato si di'ffondesse in tutte le pii1 uni diramazioni bro11chiali e hronchiolari si11 0 .agli alveoli , si pensi al rilevante di'st.urbo respiralorio ch e n e d eriver ebbe, simile a quello risultante dalla c,osidetta hronahite o bronchiolite capillare. Inoltre in t ali casi si avrebbe il repeTto radiologico di un 01mbreggia1n e11to uniforme, 01)pure di un picohiettan1e11to di picc,ole on1br e , simili a quelle della tubercolosi miliare o di una broncopolmonite di~ en1i11ala . Nulla di questo si vede di solito e0 H ]a istillazion e di lipiodol , chei pure è falla , ripetian10, con quantità di li quido ben J11aggiori. Si rifletta anche che, quando si ist il Ja 1111 li quid o in trachea, per 'ria opragì ot tiùea o lran. ·glottidea, si fa co1111Yiere di ei

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<e IL POLICLINICO

;:;oli Lo u11a pro fo11da inspi razioite all 'an1n1ala I o ch e falal111e•1le fa dirigere il liquido iniettato verso le parti basali del poln1one, assai più a111pia111cnte Jotate di capacità inspiratoria: ad ogni modo , certan1e11Le con esclusione delle parti an1n1alate, ch e, per essere infiltrate ta le c.a_l)acità inspiratoria presentano forten1e11 1e ridati a. E fìnaln1ente , ancl1e am.mettendo cl1e più per fortuita cornbin.azione, ch e per fdtro , 11r1a qualcl1e g·occiolin a di adrenalina o tli lì qui do coag11 la11te a rrivi a l pu11to sanguir1ante, è log ico a111met tere una azione en1.o~l atica così rapida, da rr1e ttere fin e a d una co piosa emissio1l e di sangue o no11 ·è invece più lc,gico riten e re, che quest e g·occioline vengano a~1>ortale dalli.1 corrente sang·uig·na e no·r1 riescano ad ese rt jl.ar e alcutt e ffe tto ? Se poi tratla s t cli emotl i .~ i diJ)enclenti da neoformazio11i va~al i d e l I '.apice, il c.h e è inolto frequente, può l ' i~ till az io11 e arrivare in un punto così diata le:> Se quir1di l 'istillazio11e e11dotrac.h eale provo,·a buon effe tto in alcuni casi, trattasi di 11ur:i azic·n(·i riflessa, tanto ·è vero ch e eis sa ipruò o ttenPr::;i a11c-l1e e-on istillazioni in trac·h ea di scntplire é'lcq ua di~tillata, com e l1anno t entato P ennetti e G·ianelli e il D 'Angelo nella stessa e li 1ica di ~)al e1·mo. Ci sen1b·r a, p erò , che per ottenere un riflesso , con g li effetti transi lorii, ch e dalle azi011i rifle .. se di ~-0 lito deriva110, non sempre conv :11ga ag·grcd ire la ' ria endotrac·h eale , cl1e è cli i11 con1odo accesso, cl1e comporta mano' re di p er , è capaci· di aggravare l 'emotti . . i, Bel infine presenta il · pericolo di facilitare l 'appc•rto del sangt1e verso le parti b·a sali. del polu 1c '1e, col su "'cessivo insor g·ere d ella b·ronco11c1l11J<•.'lite Òèl as1:Yirazioni. E questo prescind endo dall'azion e d ell 'adrenalina , sulla cui effi l'nciél ternp_eutica è lecito olle,rare ben fond~ I i <luLbi , co1ne an cl1e il er gent afferma, I 1er ch è ques to fc.iru1aco , elevando la pressione e p roduc,endo u11a vasocostrizio·n e tropp 0 bru~ca, « rischia di favorire l 'accidente ohe si vuole con esso frenare ». ,A.ssai p iù se1 nplice e con1odo ci sembra cl1e $i prt~se~ ti i1lvece il metodo d ell 'iniezioni sottoc utan ee di os~igeno di r ecer1 le proposto dal ( :ourcot1x. Noi possia1110 unire il nostro g iudizio affer1n .a li:vo a quello d e1g li altri oh e 10 hnnun s1)e,rir11 enLato; non possedi.an10 però an c0r;l una così lar ga casistica, ch e valga la pena rli r e.1tdere di }>ubblica ragione . Pensian10 pere) cJ16. an cl1e .ad cs~o, 11on possa domandar i l)iù di q nanl o log ica111ent e può dare, e cioè o le 1110111enta n ee nei casi più gravi , e l' emos ta i defi11i li' a olo nelle emotti i più leggere. 1

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Anche nel benefico effetto d elle i11iezioni di ossigeno deve entrare in giuoco i11 gran parte u11 111ecca11is1110 rifles&o. Aila, oltre a questo, ·è proballile cl1e int.e rve11gano ancr1e a ltri fattori ; si può, ad eserrn1pio, imn1aginare ch e nel punto di co11taLlo d el gas con i tessuti venga richia111al.a una magg·iore irr·o,razjo11e sanguigna e ch e questa ]JOrli ad uno scarico cir colatorio del viscer e. Ques ~a nzi.011e è eser citata in par\.i co]ar n1odo dall 'ossigeno l)er la fame di esso c i1e 11anno i g lobuli ro ss.ì. Ciò spiegherebb·e la 111ag.g·iòre e:01ca c.;ia d elle iniezioni di ossigeno in confronto co11 quelle di ari.a ed anch e r er cl1è esse riescono abb.a stanza effica ci ancl1e se praticate in a ltre pa1~Li d el corpo. I1101tre 11011 poca in1n1portanza 11a forse la limitazione d ei inovime11ti r espiralorii, pro vocata d.al vivo dolore causalo dall 'enfi.se ma sottocutaneo. l _p o. tesi for ·e azzardat e c. ch e ad ogni nlodo n1eri I ano certo i11aggior vaglio di critica. i\nch e l ' auto en1oterap~a è t.ata di recente larga1ne11te s pe.ri111e ntata nella cura d elle emotL.i 8i. Fa vor0vo li ris ultati 11e 11a11no riferito fra ~·Ji altri J't\.rtlizzone , il Trevi anello , il Facchini,. il Figari ed il 1\1elani. Ne i' pochi casi Ilei quali noi 1'ab,b ian10 ·1)erim entata n on n e ::tl1biamo vis to risultati as. olulamente convince11ti; 3.d ogr1i 111odo, per quello che si' a, clobb·ian10 an1111 ctlere C'l1e la ua effica cia è i11 funzior1e dell 'e ffetto ipot en sivo" ch e si ottien r, con l 'iniezj one di autosar1gue e ch e è s tato largarr1e11te s frutta Lo a n cl1e peT g li stati. di j j)ertensione cer ebrale . ·l Jn da to notevole è stai o di r ece11 te rifc,rito da ·Bu cai110 e Longo ed è ch e l'effetto ipo te11sivo è non solo abba tan~ za cos.La1tle ed i111n1ediat.o , m .a a11che durai uro. In due casi i1l'fatti di questi a utori l 'abLassamento della p ressione durava ancora al :1r; 0 ed al 11 2° g·iorno da l trattamento. P er questa s ua e f fi.ca ce azione de•p ressori a è prol)1ab·ir•~ qui11di ch e l ' autoemoterapia e ..J~rciti r('&lmente un ceri.o vantaggio nella cura d el l 'emottisi. Abhiamo più volt e d etto con1 e la n'laggior parte di e se cessi110 spontanean1,e nt e, aln1eno l)e r il momento', p er jl olo fatto d ella ca duta d ella pres ione sa11guig na consegue11te a ]Ja perclita di . an,g t1e . L ·i11iezio11e di autosan g·ue, n1utand0 tale tran itorio effetto in un !>iù stab·il e . lalo, IJU.ò quindi r ealrn ente g io\'<\r e . Del Lulln })roblematica ci sen1b·r a invece t1na s ua dire ll n azione favorente il m eccanisn10 d ella coagulazione, se l 'introdt1zione anr h e copio a di fam1aci diretti a tale scopo, rin1aL1e di solito senza effi cacia. 1'e11tativi rece11ti sono s tati falti anch e mPdiante la trasfti . . ione s.a11guig na. Al largo impi·ego ::li questo n1ez.zo si opip one innanzi tutto 1

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la diffi.collà pratica di avere a pronta disposizio11e un datore di sangue, n è ci sen1bra abi)asta11za din1o"" Lrata l 'azione coag·ulante di fSSfl.

Secondo il \'1ilde.gans nel proce so di e1110s1asi la i11ag;giore in11portanza spelta a l fib·ri11fermento, il quale solo è capace di eccitare il sistema v.asale, i11e11tre sc.arsissin1a i111porta11Zfl avrebbe il fib rinogeno. Con la trasfusio·n e d1 sangue si otterre b1b e appunto di i'nlro;dl1rre fibri11fermento allo stato fresco , il cr1e non è 11ossibi.le co11 i vari sieri en1ostatici. Dob bia1no i1oitare però ch e anc!h e n1olti prep arati d el co1n1n er cio so110 a base di fi1b·r oen zin1a e n oi' i11os Lra no p era1 t10 una chiara e.ffica cia n el fa vorire i processi di en1ostàsi. E: evide11te })Oi c h e dalla trasfusione di una abbonda11te quantità di sang u e può, in qualch e caso , d erivarne d ann o, p er ch è essa riporter à in alto i valo'l·i1 d elJ.a pressione, cori cl1 e n1olto prof, abil111e11te si ricostituiì·anno quelle condizio11i di circ,olo , cl1e so·n o st a te appunto tra le caus e 1:1ri111.e d ell 'e1notti i. (~ om1unque clobbia 1no dire cl1e di Lal mezzo non ab bi:amo· personale es i)erien za; ci semb·r a tuttavia c l1e es o fJOf:>sa rr1eg lio e1rLrare in car111lo in uri econdo te111po, (\Ilde riparare .a llo tato di gr a ve anein1i a t.li p·e1n 1dente dalla perdita di a 11gue, n1:i cl1e la s ua effi ca ci.a come n1ezzo t'1nos taLicr1 m eri Li prù largo esperimento . 1

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re:-)i. J\.11c.J1e cu11 4ues ta ii1[atti pos ono ott e11er si brillanti 11.sulla ti , com e g iustan1ente afferma il ~liohe.Ji e corr1e og-g i è di opinioue ciJ1nun e. Con i i11ezzi colla~soterapi ci si otte11gono, infatti, moll,e1)lici effetti cl1e non è pos~ibile otten ere per altra via, e ch e consistono principal1nente 11ella dimi'nuzion e d el traun1a respiratorio a ]i vAllo d ella lesion e e nello sca rico d ella portata sa11guigna deil ' rentricolo d estro , p erc.liè attuato il p r1x o la fr. ex. e diLnjnuita q uj11di ]a attività inspi·ratoria , vien e 8.IJ ch e a di111i11uire l 'a zion e agevolante eserr,jtata J all 'isp ira zione sullo scarico d elle cave. _i\lè è esclu~o, nl111e110 per il p11x., il possibile i nl en er1to di fa ttori rifl es i , cl1e por ta110 all 'abbassaruenLo d ella pre . . ion e san guign a p er c·ffetto rlella pri111 a inlroduzio11e di gas. Va poi ricordato ch e no11 è piccolo vantaggio dei n1 ezz i cc)llas6oterapic i l 'o Lacolo d a e si ar ,por1uto al c os tiLuir i di focolai di. bron copoln1011ite aspirativa, la qual e ra p1)r e enta in ult i111a a11alisi il vero e p il'1 grave r>ericolo deriva11te dall 'e11iottisi . 1

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• *• Co11 cludendo i1on . si p uò dire ch e la ter a{Jj.a d ell 'emottisi ab·b ia fa11o sensibile progresso r1 egli ul tin1i tem 1p i. Bisog na coJ1siderare che ' O]o rararn ente1 e sa ò, di p er sè s1essa, mortale, per ch è la quan' i Là di sa11g·ue err1essa , in ge11ere no11 è tale da co1rrµ o\rt.a re in1111e1di.ato· i)ericoJjo di vita ; f) ertanto la veccl1ia pra1i ca cle1l'assolt1to riJ)Oso d ell 'i11ferrr'o e la larga som1nini Lrazi·o11e di oppiacei, g·ià bastano ad indirizzare il d ecor so d ell 'emoltisi , rer so quella g radu.ale din1inuzio11c s i110 alla scon1parsa , che è il suo €sito pii1 co1n une. Se la l)eTdita di sangu e è a bbo11ùa11te e se n e ignor a il punto di p rovenien za o per a] tre ragioni è i1npossibile il pnx i J mi.g li or 111ezzo a llo s Lato attuale })er pro,·oc.are, rnedi an1e un feno111eno rifles o , 1·ar1:esto ùt l1 .clTl1orrug·ia ·è rap1)reserttato d alle i11iezioni di ossig·t.:1no p raticat e n elle r egioni soJJr an1a 1·J11r1arie di a111bo i lati. Se però trattasi di una le5ione evolutiva o di una ei11otti ·i provenie11te da una Ga\'er11a i11egl io è non perdere tempo in inutili le11 ta • 1vi ed attuare sen z'altro il pnx emostatico o, 11 ella i111possihilità di ques to, Ja frenicoexe 1

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L 'A. jJas...a in r a seg11a, alc11ni tra i p·iù r ecenti n1ezzi di ter a1)ia de'Jl 'e111ottisi; cer ca di 1n e tler11e in Iure i11con venien.li e ' rantaggi e fi11a lmenle riaffern1a ch e a n cl1 e J1ella cw·a di L[Ue~ t.o accide11te, come in tutto il campo d ella tube rcolosj polm onar e, il primo posto ~petta ser11pre a i m e1z2i col Jr\ . ot e rap~'c i: i'll pri.1110 luog o al p1tx e in c.aso di sua impossib·i lità alla fre11icoexer esi , r h e anch e esercita 1totev0Je influP11za . 1

LAVORI C0 1\TSUL1'ATI. BENDA. i\nn. d e Méd. , 1930. J~onsAL rNo. Lotta co11tro la tbc., 1931, 10 B os SAN e G u 1EYSSE . C. R. Soc. Biol. d e Paris, 1920. BnÉE.

Etude critiquc el exp érim ental e

sur

les

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La t u b er c. dei polmoni e delle pleure_ ·L eipzi.q, 1933.

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1690

<e IL POLICLINICO

M ELANI.

Ri v. I tal . di Ter apia, 1932.

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SUNTI E RASSEGNE. ORGANI

DIGERENTI.

Le diarree dei lattanti. (P . G1RAun. Marseille-n1édical, 5 aprile 19 35) . La diarrea è una sindrome caratterizzata dal1' aumento dell 'emissione delle feci e dalla diminuzione d ella loro consiste11za ch e divien e più o m en o liquid.a . . È un disturbo frequente n ei lattanti ch e reagiscon o co ì n on solo al~ e infezioni diges.tiv_e proprian1e11te dette m a anch e a cau se patologich e le più di ffer ent i . Esso assume sempre una cer ta im1)ortan za , in quanto il lattante è un essere ch e digeri sce sopra tutto e 01g11i di.sordine di questa funzi on e c.a1)itale provoca un arrest o della crescita ed u n 'alterazion e sp esso gr a\'e dello sta to generale. , Le diarree dei lattanti h anno una varia g ravità e ciascuna di esse richiede un trattam ento particolare. Occorre innanzi. tutto distin g u er e. le diarree comu11i cl1e n on si accompag nano a fatti g ravi d ello stato gen erale n1a p ossono facilmente passar e allo stato cronico, e le diarree gravi ch e minaccian o imn1ediat.a1nente la vita d el bambino n1a h anno spesso un decorso acuto di durata }) iù breve. 1. Le dia.rree comun.i son o spesso in r elazion e con il m etodo di alimentazione. 1

Le diarree dei ba m1b ini nut1~iti al sen o son o qua: i sempre poco g ravi e. son o dovute ad un 'intolleran za colica alle feci troppo acide p er cattiva digestione del lattosio . Il colon irrit.alo e pelle pr e1n aturan1en te e con dolore le feci i cui pigmenti bili.ari non hanno subi ta la n ormale riduzion e, si ster cobilizzano e diventano verdi per os idazione al contatto dell 'aria. La dia rrea si veri fi ca per lo p iù durante il u ccl1ian1ento. Il bambino fa sfor zi e sembra soffrire coli ch e \'Ì\re ed es.pell a poi con for za feci liquide e 111uco e di colore verde e con r eaz ione ac ida. A. -

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Di solito si determina un eritema alle regioni .g lutea e interglutea, che può subire ulce. raz1on1. Lo stato gen erale è poco compromesso . Non si ha febbre, nè vomito. · La diarrea dura di solito qualch e mese anch e sen za trattamento . In quest e forme non ridurre m olto l'alimentazione e tanto m eno consigliare la diet a idrica ; ast en er si dal dare purganti , e sopra tutto il calomelan o e l 'olio di ricino , n è prescrivere i fermenti lattici. Bisogna invece convenientem ente r egolare l 'alimentazione sia per numer o c he per quantità delle su cchiate ; sostituire una su cchiata al seno con un biberon di latte conden sato zu cch erato o. di latte in polver e, ·p er n eutralizzar e l 'effetto irritante ·d el latte di donna ; pres criver e alcalini; ed in caso d 'insufficienza delle m is ure precedenti dare calmanti della p eristalsi intestinale : bismuto , preparati tannici , salici lato di alluminio . 1

B. - La diarrea comune dei bambini nutriti con il latte di vacca ·è legata ad uno st ato di disp epsia dovuta al cattivo assorbimento del burro ed all'imperfetta digestione della c asein a che ·Coag ula in grossi grumi e ch e sotto l 'influenza d ella flora proteolitica dell 'intestino fermenta e dà luogo a prodotti tossici ed irrita nti. La diarrea succede per lo più ad uno st adio di. stipsi con feci a mastice. Le feci sono biancastre o 1b run e, raramente verdi; sono fetide e alcaline . La malattia, ch e ha una lunga durata, è accompag nata da un eritema a tipo papulo-ero•

SlVO .

Lo stato gen erale è relativamente poco compromesso. La c urva d·el peso è irregolare con p eriodi di arresto o progressione lenta. Al momento della crisi acuta della diarrea occorre la dieta idrica ma non lung a : 12 ore p er i bambini fin o a 6 m esi di età , 24 ore da 6 a 12 m esi. Convien e quindi r egolare l'alimentazione com e frequen za e qua11tità dei p asti. Sostituire in parte il latte di vacca con farina ~altata per i ·bambini fino a 6 m esi, e poi con far~n e di cereali diversi . .Si può an ch e u sare il latte in polvere scr emato . I fermenti lattici trovano in q u este forme la indicazion e più utile. 1

C. - La dia rrea da farinacei è quella ch e può verificarsi n ei b ambini con p iù di 6 m esi r quando si dà un 'alimentazione fa rinacea esclusiva o predominante. Le scarich e n on sono a bbondanti. Le feci son o p astose, carich e di gas; n on molto fetide . Lo stato gen er ale pùò riman ere buon o per qualch e tem po, anzi il bam b in o sen1b·r a g rosso per riten zion e idrica. In ogni caso i t essuti son o molli , flacc idi, la cute 1>allida . Con l 'and a-


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SEZIONE PRATICA

re del ten1po sopravviene dimagrimenLo e, nei bambini con meno di 6 mesi di età, atrepsia . Quando le farine adoperate sono de, itaminizzate si può avere lo scorbuto. Per evitare que ti fatti occorre tener pre en te che le farine non maltate non posso110 essere digerite dai bambini con n1e110 di 6 mesi di età, che esse non contengono i principi indispep.sabili per l'alimentazione essendo quasi unicamente costituite d 'idrati di carbonio, c.h e le farine del comrnercio sono con1r1·l etamente prive di vitan1ine. Quando il disturbo si è verificato occorre sostituire alle farine latte condensato zt1ccherato, latte in polvere, babeurre. ed in caso d 'intolleranza al latte proteine anin1ali o vegetali ; prescrivere una forte dose di vitamine (succo di frutta, lievito di 1-irra, olio di fegato di merluzzo, ergosterina irradiata), nonchè fermenti. amilolitici (malto , an1ilodiastasi). 1

2. Le diarree gravi, che spesso n1ettono direttamente in pericolo la vita d el ban1bino sono di due tipi: coleriforme e dissente riforme. 1

A. - La diarrea coleriforme o colera infantil e sopravviene per lo più durante la forte caldura estiva in b·a mbini nutriti con il latte di vacca, durante il primo anno. di vita. L'inizio è brusco con vomiti frequenti e abbondanti, diarrea violenta: incessante con feci liquide, sierose e poc·o fetide, e febbre a 39°400 per qualche giorno. Lo stato generale diventa subito grave: il bambino è abbattuto , sonnolento , grida di tanto in tanto. La lingua è secca, la pelle flaccida. In seguito i vomiti diventano ·p iù rari , le scariche meno freque11ti, la temperatura si abb·a ssa al disotto del normale e lo stato generale si aggrava, il polso diventa rap ido, piccolo; la morte è la conseguenza ab·i tuale di questa sindron1e nel collasso e nell'ipotermia. Il bambino disidratato e sonnolento si spegne in caipo a 4 o 5 g·iorni. Vi sono forme fulminanti che durano solo 24-48 ore e anche forme che possono condurre alla guarigione in capo a 15-20 g iorni. Per evitare questa affezione occorre fa,·orire l ' allattan1ento materno , sottrarre il ban1bino ai forti calori estivi , proscrivere il latte di vacca durante i mesi caldi. Per tentare la guarigione occorrono misure energiche e rapide: dieta idrica p ura , per 2-3 giorni, rialin1entazione prudentissima con farine maltate prima e poi con latte in polvere, reidratazione dell'organismo speci e quando il vomito è per istente con iniezioni sottocutanee di 10 eme. di soluzioni isotonich e clorurate e glucosate alternativamente, bagni caldi a 38° , iniezioni di olio canforato e adrenalina , fermenti latti ci, calmanti della paristalsi (bismuto, tannato di gelatina). 1

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La diairrea disseriteriforme è legata ad una forma di colite e colpisce per lo più i b·an1bini con più di un anno. L 'inizio è brusco con temperatura alta acco111pagnata spesso da angine. Il bambino è abbattuto, ha dolori ventrali, vomito. Le defe-. cazioni sono frequenti, muco-ematiche, accompagnate da coliche e premiti. Di regola si ha la guarigione in qualche giorno , ma qualche ·volta l'ammalato muore rapidamente. La cura deve essere diretta ad alleviare le sofferenze e ad impedire che la malattia assuma un decorso cronico. Nei primi due g iorni si osserverà la dieta idrica assoluta , quindi si passerà ai brodi di J11alto, e quindi alla tapioca ed ai sen1olini. Durante la co11valescenza bisogna evitare i legumi verdi e la frutta cruda, le carote, gli .. pinaci, le purées. Durante la fase acuta . ., i praticheranno i cliteri con ipecacuana o all'acqua ossigenata, i calmanti della peristalsi (bismuto, tannati), lo stovarsol, ed eventualmente il si.ero antidissenterico quando sia accerta ta la presenza d el bacillo di S·h iga. DR.

B. -

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lnte1·preta,zioni diagnostiche delle insufficienze pi loriche. (C. Bo~oRr:xo l 1D..\ONDO, P. :\lArSSA e L. S..\NGurETTI . ..J.rch.. .4rg. de enf. del À]J. Digestivo, n1arzo 1935). Tl rilascia111ento dello fintere pilorico accade in gradi cliversi, e per cause varie. da quelli estren1i in cui si 11a abolizione completa del crioco dello sfintere, a quelli nei quali questa disfunzione si percepisce solo in circostanze eccezio11.a li , però nei quali il piloro è ancora capace di opporre una resistenza alle contrazioni g·astriche. Nel pri1110 grup po si parla di incontinienaa pilo·rica1, nel secondo di insuffi1

cenza pilorica. Le incontinenze pilioriche dipendono sempre da lesioni organiche orifiziali dirette o indirette. Nel più dei casi sono date da neoplasn1i dello sfintere di tipo carcinomatoso, o da ulcere terebranti che distruggono il piloro. Le ins-i1,f.ficrmze piloriche, a .. ai più frequenti, sono di interpretazione più difficile. Si deve distinguere uria iT1;sufficenza iniziale o bransitori·a, nella quale la prima parte degli ingesti ' engono lasciati pa sare, ma ben presto il piloro riacquista la sua funzione, sì ch e il resto degli ingesti è ritenuto. Questo quadro più radiologico che clinico non ha significato .. en1eiologico particolare. ' ' i è poi un secondo gruppo di ins ufficienza in cui questa si prolt1nga i)er un tempo variabile, e che nei gradi estremi per iste durante la completa evacuazione gastrica, sin quasi a confondersi con le i11continenze. nelle quali però si· ha scomparsa della p eri sta lsi . , -i sono 1


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infine le così dette insufficenze latenti che cioè appariscono solo con la compressione della zona pilorica per forzare lo sfintere. :È di re·gola il fatto che in tutte le insufficenze piloriche il tempo di svuotamento gastrico risulta accorciato. La diagnosi è anzitutto radiologica. Nei casi positivi resta solo da stabilire la genesi . del quadro funzionale. Il quadro clinico è spesso senza utilità alcuna (I) . Secondo Bassler nelle insufficenze piloriche i sintomi sono indefiniti e si traducono per lo rpiù i11 stitichezza, distensione addominale, insonnia e sintomi depressivi nevrasteniformi. I sintomi poi si mascherano con quelli della affezione primaria causale, dato ch e la insufficenza pilorica ·è sempre secondaria. Secondo gli Autori il quadro diagnostico, con discrete varianti compTendeva sempre come elementi dominanti, la distensione gassosa periombelicale, e la diarrea postalimentare. Già Ebstein (1880) aveva descritto che studiando le insufficenze del piloro con polveri effervescenti si otteneva per rapida fuoruscita del gas dal piloro incontinente, un meteorismo generale dell'intestino. Ma questo metodo di diagnosi fu poi dimostrato fallace . La diarrea postprandiale è più importante. La patogenesi ha come fattori predominanti l'ulcera e il cancro. Nell'ulcera pilorica, la insufficenza ·d ell 'orifizio è provocata da diversi meccanisn1i. In alcuni casi si ha vera distruzione del piloro, ma allora si giunge alla incontinenza perma' nente. Se invece l 'ulcera è vicina al piloro (versante g·astrico, o duodenale) la insufficenza risulta da una natura puramente infiammatoria (piloriti e gastro-piloro-duodeniti). Così pure si ha frequen Le insufficenza pilorica nelle gastriti croniche atrofiche della vecchiaia; e così pure nelle infiammazioni estese della mucosa, tossico-infettive, nelle quali il quadro morboso viene prolungato da reazioni intestinali difficili a dominare. Già Ebstein in alcuni casi in cui erano assenti lesioni an.atomiche incolpò una neurosi genuina, per paralisi dei n. motori dei muscoli anulari del piloro. Va pure ricordato che la evacuazione pren1.atura degli ingesti non è rara in casi di anacidi tà o di ipoacidità, rilasciandosi il piloro per assenza dello stimolo cloridrico necessario alla sua contrazione. Carman segnalò le insufficenze piloriche delle achilie ·primitive o secondarie. Cecconi e Biffi le descrissero negli anemici; Bonanno Je trovò costanti negli anemici perniciosi. Milani in questi pazienti segnalò alternanze di spasmi e di insufficenze piloriche. Ottonello infine descrisse vuotamento gastrico accelarato e insufficenza pilorica nel gozzo esoftalmico, per una azione mista del1' ormone tiroideo, eccitante sulla pe1~istalsi e L. ToNELLI. deprime11te sugli sfinteri. 1

1

Posizione e rapporti del cieco e dell'appendice nell'uomo. (F. RABnoN1. Boli. Soc. Se. l'iatur. ed E con. di Pal.. , Vol. XV, 1934).

Lo studio della posizione e dei rapvorti di quella porzione dell'apparato digerente costil uila dal cieco e dal processo vermiforme, ha acquistato oggi, per le recenti ac1quisizioni della chirurgia addominale, un parti.colare interesse. SopratulLo caratteristici reperti opera lori , ~'llquanlo diversi dal norn1ale, e constatati di recenle nel quadro anatomo-patologico della sindro1ne addominale destra di Leotta, spingono a rivedere tale capitolo dell'anatomia i1ormalc, ~orgendo appunto il dubbio che rr101 .. te varieLà di posizior1e ~ di rapporti, descritte in passalo come normali, e considerate con1e acquisizioni definitive tran1andantesi da Trat~aLo a Trallalo anche dei più recenti, siano la co11s.egue11za di processi patologici. L '1\.. , esan1inando in 200 cadaveri di ogni età I.a posizione del ceco e dell 'appendice, ha risGontralo i1el 90 ~o dei casi il cieco occu,p ante i11 pie110 la fossa iliaca destra ed il processo verr11iforn1e situato n1edialmente al cieco, con l ·apice rivolto in alto . Nel rimanente dei. casi ~i :;uno avute delle posizio11i abnorn1i del cieco e d611 'appendice, più o meno lontane dal tipo co111une, che essendosi . n1ostrate sempre accon1pag·nate dalla presenza di mem·b rane perivisceritiche adere11ziali specialmente a carico degli organi della metà destra dell'addome. ~ono interpretate dall 'A. co111e dovute allo stiramento da queste membrane neoformate e quindi di origine posti11fian1matoria e non onG. LA CAVA. tulugica. 1

Riflessi unilaterali del dorso nell"oleera duodenale e gastrica. (F. 0EFELEIN. Klin. Wooh., 29 giugno 1935). Gli an1111alati di ulcera duodenale o gastrica presentano una serie di stigmate vegetative, legale acl uno stato irritativo abnorme del sislen1a nervoso. L 'A. l1a riscontralo in quasi tutti i casi di u.lcera dolorosa duodenale e gastrica un rifles50 emilaterale del dorso, a sinistra in genere ìlell 'ulcera duode11ale, a destra in quella gastrica. Dello riflesso diminuisce d'intensità fi110 a scon1parire com,plet<lmente con la guarigio,n e dell ·ulcera. Nei giovani è particolarment.e vivace; 11elle donne limitato a scarse coni razioni della muscolatura del dorso; negli uo111i111 con frequer1te partecipazione delle estre111ità corrjsponder1ti . .t presente nei lattant i. 11ei quali scompare con l'inizio dell'andatura eretta. È stato riscontrato occasionalmente in persone sane. [l riflesso consiste in contrazioni dei muscoli del dorso ed in parte delle estremità inferiori. cl1e si ottengono stin10Iando la musc11-


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SEZIONE PRATICA

latura del dorso con lo strisciament.o eseguito dalla p eriferia verso la colonna vertebrale o parallelan1ente alla colonna vertebrale, all 'altezI..a dei dern1alon1en D1 -D 1 2. Il p. deve essere in decubito ventrale, con le braccia distese Ji lati d el corpo, in completo rilasciamento 111uscolare. M. NuNBERG.

La mucina gastrica nella cura dell'ulcera gastro-duodenale. (S.\MUEL I. 1 Fo&ELSON. Arch. of In.t. Med. , gennaio 1935, p. 7). L ·i1icarico di studiare e controllare i risultati di questa terapia in America è stato affidato ad una apposita Co1m missione. La mucina in polv~re, per uso orale, viene distri·buita a Lutti i medici che ne fanno richiesta, accomJ)Ugnal a da precise norme di somministrazione·; il trattame11to~tipo c·onsiste n.e lla ingestione di 80-100 gr. di questa polvere nelle 24 h. sciolti nel latte a intervalli di 2 h. per circa 6 J11esi, diminue11do gradatamente la dose negli t1lti1ni 3 mesi e osservando una dietetica b1anc1a, quale ·è indicata peT gli ulcerosi. Durante la cura, i] n1edico tien conto, su apposita scheda del procedere dei sinto·m i della ittal..a.Ltia elencati sulla scheda stessa (nausee, vo111ito, pirosi, eruttazioni, dolori epigastrici, dolori da fame, dolori notturni, stip·s i, diarrea , emate1nesi, melena, emorragie occul1c ecc .) ed insieme annota i risultati di altre ricercl1e (acidità gastrica, sangue, ricerche radiologicl1e ecc.). Jn base a queste scl1ede è stato p·o ssibi le. fare uno studio dei risultati ottenuti in 3 anni, su u11 i1u111ero corr1.plessivo di 555 malati, ed i ri~ultati sono stati divisi in 3 gruppri: 1) casi cp11 com1p leta scon1parsa di tutti i sintomi, :~48 vale a dire 62, 7 °/o; 2) casi con parzialè -sco1nparsa dei sintomi, 114 vale a dire 2·0 ,5 %; :)) casi senza alcun giovamento, 93 vale a dire 16.8 ')~ . Dei 93· casi di quest 'ultimo gruppo però 61 non debbono essere considerati, rigl1ardando pazie•11ti cihe per varie ragioni (diabete, colecistite, nefrite ecc. ) ha11no dovuto ~o pendere la cura così che la cifra totale dei <"'l1rati re.. ta di 494 e i risultati diventano i segue11ti: scon1parsa completa dei sintomi in 0±8 \70,5 '}'0 ) , sc,01npar a parziale i11 114 (23%), nessun giova111e11Lo in 32 (6,5 %). Nell 1ultimo gruppo sono slati posti naturalmente quei casi irt cui a un apparente miglioramento completo è seguìta in vece poi una ricaduta. Dei 555 nialati, 226 erano· classificati co1ne '<< i11curabìli » dai loro rmedici, peirchè non ris1)011devano ai comuni mezzi di terapia , com]Jresu l'intervento operatorio eh~ 69 di essi avevar10 subìto. In questo speciale · gruppo di « i11curabili » la terapia mucinica ha dato i segue11ti risultati: scomparsa completa dei sinto111i in 137 (63, 1 ~o), scomparsa parziale i11 6-l: ~29 . ±%) . nessun giovamento in 16 (7,5%); an1

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ch e qui non considerando 9 casi in cui la terapia si è dovuta sospendere e facendo perciò la i>ercentuale sopra un totale di 217 « incurabili )) . I risultatj 111igli'o ri si sono avuti in malati g~à gastroenterostomizzati e presentanti una si11to111aLologia riferib1ile o ad ulcera dello stori1a o ad esacerbazione della lesione primitiva. Questa cura, i cui risultati a1)paiono così lusingl1ieri, ·è fondata sull'azione protettrice e s1)licata dal muco nella parete gastrica, contro l;azione nociva dell 'acido cloridrico e della . 1>eps1na. l).uesta funzione di protezione era nota sin dai tempi di Spallanzani, ed oggi se ne hanno le prove sicure. \\il1iLlow e Ivy hanno dimostrato che pepsi11a e ac . cloridrico si diffondono più lentamente attraverso uno strato di muco e che se lo strato ·ÙÌ m1u co ricoprente la regio'n e dell'antro viene allontanato, una soluzione N/10 di ac. cloridrico postavi a contatto determi,na con 111aggiore facilità alterazioni ed emorragie della parete gastrica. AlLra esperienza molto dimostrativa è la segue11te: se si imn1ergono le zampe di una ra11a, l 'u11a in succo gastrico contenente il 2 % di 111ucina, i ·altra in succo gastrico senza mucina, la seconda zamp·a viene digerita molto più rap1da1ne11te della prin1a; ciò dimostra pero che la muci11a ritarda ma non inibisce oomIJletamente l '-3.zione digestiva del succo gastrico. l\ecenten1ente, Lim ha trovato che la quantità di i1iuco nello stomaco aumenta durante le fasi di minor secrezione pepso-cloridrica e rlin1inuisce invece nelle fasi di maggi.or secrezion e. Ciò fa pensare ohe la mucina debba correggere lo sLa.to di ipercloridria degli ulcerosi non solo , nla f.ar ritornare lo stomaco alle sue normali condiz1011i secretorie. Farmer e Autlerson hanno scoperto un metodo di dosaggio della mucina nel contenuto g<:t&trico che ha permesso di mettere in evidenza un reale difetto di questa sostanza neii portatori di ulcera, alm eno nello stadio di ipersecrezione cloridrica. Nel 10 Yo degli adulti normali Hurst ha notato lilla si1111ile deficienza, che egli crede possa favorire lo sviluppo dell'ulcera non appena si acco111pagni ad ì1,ercloridria e consiglia perr;j ò in questi i11dividui la ·omri1inistrazione di 11iucllla a scopo profilattico. [rl conclusiot1e, 1Jl.lÒ dirsi cl1e il muco e le cellule dell 'epiteli'o gastrico contenenti muco proteggano la n1ucosa specialmente dai traumi chimici e che esercitino una specie di controlJo deil 'a cicliLà g·astrj ca, inibendo parzialmente nello ·tesso le11ipo l 'azione della pepsina. Leriche stima che circa 13 n1ilioni di cellule dello ston1aco secernino continuamente muco e che la regione del fond o per avere uno strato ùi muco più spesso sia più protetta di quella


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cc IL POLICLINI CO »

dell 'anlro , 011cle anoh 'egli è d ' avvi.so c11e cc il n1u co g astrico abbia una grande importanza n ell a fisiolo g ia e i1el1a patologia d ello stornaco )' . M. R.4\.STELLI.

Le false coliti. (F. G..\LLART-1\iloNÈs. Arch. Mal. App. Dig. et des ;l f al. 1Vulrilio1i, n. 6 giugno 1935) . S()tl o il norn e di colite sono stat e comp rese 1nol1 e malatti e acldon1inali di sintomatologia :ls&ai diversa e ch e con essa non hanno nulla a cl1e vedere. Si de,rono consi.derare quali coliti soltanto i casi in cui l'infiamm.a zione del colon può es· sere di mos1ra La con l'esame rettosigmoidosco])ico e con l'esplorazione radiologica. Tra le vere coljti co11osciamo bene quelle dissenterich e, la colite ulcerosa grave e la coli.te tbc.; a&sai rar e le coliti da balantidium coli e . da altri p·a rassiti. La presenza di muco nelle evacuazioni r1on è un segno di colite; conoscian10 oggi una secrezione intestinale di origine n ervosa di tipo paralitico; inoltre le evacuazioni di muco non sono esclusivamente caratteristiche di una malattia del colon. L'elemento su ggestio11e ha notevole importanz.a: molti a111malati sono infatti migliorati dopo essere stati sottoposti ad una lu11ga serie di esami. Vi sono inoltr~ le diarree da ipersensibilità alin1entare , da g iudic.are co11 pTudenza. l dis turbi addominali consistono in una èliarrea più o r11eno intensa , eventualmente accon1pag11ata da dolori addominali , o in ·:ran1pi seguiti da evacuazio11e liquida o pastosa, s.pesso ·v ·è nleteorismo . La maggior parte ' degli. indi, idui c0l1>iti presenta uno squilibrio d e] ~i st ema n ervoso. Il traltan1ento deve essere individuale: è ilnportante fare un esame accurato ·d ell'am111.ala lo per conoscerlo a fondo e fargli capire cl1e i suoi <li gturbi sono funzionali e guaribili. Se si sludia ssero b en e gli amn1a1ati che prese11 La no dei disturbi a carico del colon , si arri ver ebbe alla conclusione ch e la vera colite è rara; quelle Gh e predo1I1inano sono le ps eudccoliti l\1. NuNBERG. 1

1

1

Reg()le e strumenti per l'elettro-eoagulazione peranale del carcinoma del retto. (H EN CHEN. A r chiv pa O'~.

f.

KBin.. Chir., Vol . 180,

26-1, 1934). P er pazienti in condi zioni da non so.p portare l 'intervento radica1le o per tumori resistenti ai rag ITT. , IIen sch en p·r opone di aa-g redire i I tumore per 'ria p erana le elettro-chirurgica. l isa speculi di ' retro bianco , di v<1ria grandezza e lungh ezza e lln r e1toscopio di. g rosso ca]i·b ro. TI tum or e deve venire fi ssato per mezzo di ltno strum ento a forma di pair apioggia. Com e elettro todo a ttivo u sò u11 fascio di 6-12 aghi ch e c:.on o iso]al i in tutt o il loro decor so tranne ch e i1ella p11nla. L'inter,'ento ' rie•n e eseguito

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con ane.stesia Io.m bare e il retrattore a parapioggia viene spinto al disopra del tun1ore. Si procede poi aill 'elettro-coagulazione. Questa viene iniziata al lin1ite superiore de.J tumore e proseguita longitudinalmente. Gli aghi vengono co·n fiocati perpendicolarmente alle pareti. Ogni' seduta è seg 11ìla da un periodo di riposo di 2 a 4 settima11e e il numero delle sedut e dipende in gran part e dall'esercizio dell 'operatore. No·n ha m a.i avuto a lamentare reazione peritoneale, vescicale o· emorragie. V _i.\.LDONT.

DIVAGAZIONI I problemi della vita tropicale. (L. RoGERS. Practitioner, agosto 193'5) . La vita nelle regioni tropicali richiede una serie di precauzioni e di riguardi , di cui l'uomo che risiede nelle zone temperate può abitualmente fare a meno. Innanzi tutto va rilevato che non tutti gli indi,1 idui sono fisicamente adatti per la vita dei tropici. Da ciò la necessità che i funzionari civili e militari destinati alle colonie tropicali , o quelli ch e vi si recano per ragioni di corn1nercio o d 'industria, siano sottoposti a visita m edica preventiva. Per tali esami occorre che il medico fa ccia un 'accurata indagine anamn es tica familiare o individuale. Tutti coloro che l1anno precedenti di debolezza costituzionale o una predi sposizione alla tuber colosi poln10nare, alle malattie mentali ; all'epilessia, alla n eurastenia devono essere dichiarati inadatti alla vita tropicale, e così coloro che risultano affetti da m alattie cardiache, polmonari e renali e da altre m alattie costituzionali, specie da diabete. Particolare atten zione deve essere posta ull '.appar.ato dig·erente, specie per coloro che sono destinati a località dove non si può contare su i medesimi alimenti che si consumano in patria. Tutti coloro ch e soffrono di attacchi di diarrea devono essere giudicati assolutamente in.adatti alla vita tropicale. La dentatura deve essere buona o comunque posta in ordine prima della partenza. T ener presente in fine che tutte ]e affezioni cutanee, come l'eczema e I 'acn e, t endono ad accentuarsi nei climi caldi. Prin1a della parten za tutti gli individui destinati a località tropicali devono essere rivaccinati contro il vaiuolo , contro il tifo ed il par atifo ed eventualmente contro la febbre gialla. Data la breve durata dell 'immunità data clalla vaccinazione anticolerica , questa si può eventualmente prati care sul posto ed in caso di peri colo. · La }Jrofilassi antin1 alarica va molto curata data la gravità ch e 1'infezione suole assum ere n ei climi tropicali. La profilassi s 'impernia sempre sopra tre cardini fondamentali: 1° protezion e contro gli an ofeli ; 2° cura inten sa degli


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SEZIONE PRATICA

indigeni malarici; 3° u so quotidiano del chini110 in dosi sufficienti . per dislruggere i parassiti nel sangue prima che provochino lo scoppio degli accessi n1alarici. La protezione contro 1e malattie diffuse dal1'acqua, dagli alimenti e dalle mosche riguarda sopra tutto il colera, la dissen~eria ed il tifo. La fornitura di acqua deve essere attenta1nente vigilata ed ·è preferibil e che tutti gli alimenti, sopra tutto il latte, siano ado1)erati cotti. Ma il pericolo maggiore è costituito dalle mosche. Queste nei tropici costituiscono un vero flagello non solo p er la molestia ch e dan110, ma perch·è costituiscono una costante minacci.a di contagio poggiandosi sulle sostanze infette e poi su g li alimenti. La profilassi della febbre ondulante o maltese consiste nell 'impedire l 'u so del latte di capra o di consentirne l'uso, solo dopo ebollizione. La ipeste n elle Indie è generalmente trasmessa dai ratti, ma n ell'Africa tropicale è sopr.atutto tr.asmessa dalle zecche, e quindi ci si d eve proteggere dalle morsicature di questi animali ch e spesso abbondano nelle case degli indigeni. Le affezioni elmintich e sono raran1ente contratte dagli europei ch e hanno i piedi protetti dalle scarpe. La filariasi , la schistomiasi, la tenia non si contraggono nei tropici più facilmente che in altri paesi, quando, bene inteso, siano osservate le prescritte cautele. Gli eserçizi fisici , nei tropici, devono essere praticati con moderazione , senza mai raggiungere la stanchezza. È preferib·i le ch e ogni specie di giuoco o sport sia praticato nelle prime ore del mattino o al vespero . Non devono esser e ~rascurati gli svaghi intellettuali allo scopo di rompere la monotonia della vita. È preferibile prendere bagni caldi o tiepidi allo scopo di agevolare la funzione cutanea. È consigliabile cambiare frequentem ente le calzature . Per la protezione della vista, quando si sta all 'aperto, occorre ado·p erare lenti leggermente tinte di giallo. ·Si deve dormire almeno otto ore la not~e , e qualch e ora n el pomeriggio ma non subito dopo il pasto. Gli abiti devono essere ampt, di tessuto leggero, preferib·i lmente a tipo cellulare. Il colore che si è dimostrato · più conveniente è quello kaki , come quello cl1e assorbe meno calore e ne irradia ·di .p iù. Il cappello deve essere a111pio in modo ch e protegga anche gran parte del viso e della nuca, con apertura ai lati ed alla sommità ch e assicurino una larga circolazione d 'aria . È s~ato dimostrato ch e i cappelli ricoperti di una sottilissima lamina di allun1inio siano quelli ch e m eglio proteggano contro gli effetti del caldo , dell'"aria e del sole. È opportuno ch e l'addome sia sempre protetto da una fascia per evitare gli effetti degli sba lzi di temperatura. T,a dieta deve esser e sempre leggera. Devo1

110 prevalere gli idrati di carbo11io. 11 ca tfè ed il thè possono e ser e largarn ente con sentiti. De,re essere garanlita a ciascun individuo una sufficiente quantità di acc1ua potabile (sem•p re bollita), i)r eferibilmente un po ' gassata. Ma si deve tener presente cl1e l ' eccessiva quantità di liquido produce una sudorazione così abbondante da limitare 0gni attività . :È preferibile di bere solo durante i pa ti , a me110 ch e non i faccia qualch e esercizio fisico. L'uso dell 'alcool deve essere scrupolosamente controllato , in qu.anto è possibile ch e si cada nell'abuso per il n1omentaneo sollievo che esso dà alle sofferenze prodotte dal clima tropicale. No11 deve mai essere consentito un consumo individuale superiore ai 40-45 g rammi di alcool al 1g ior110 , preferibilmente sotto forma di vino o birra a basso tasso alcoolico. In effetti l 'alcool costituisce una potente predisposizione aj col1p i di sole e di calore, facilita la 1p roduzione delle epatiti , degli ascessi epatici é delle dispepsie. L 'alcool i1ei tr~­ pici è più ch e altro,1e un veleno dal quale bisogna g uardarsi. Tutto sommato la vita tropicale può esser e convenientemente tollerata se l 'individuo ha un sufficiente minimo di resistenza organica e se sa osservare le precauzioni necessarie per la difesa delle malattie contagiose ed imporsi quelle restrizioni indispensabili per sottrarsi a tutte le insidie del clima . La moderazione è il requisito essenziale. W ellington in una lettera inviata n el 1801 dalle Indie a] fratello scriveva: « Io devo il miò buono stato di salute in questa regione alla ,.1tH m oderata , al fatto ch e bevo poco o niente vjJìo, che f3 ccio degli esercizi , che ho sempre Ja nl ent e occupata, e procur o, per quanto pos~ù, ùi C'$:-:ere di buon um ore ». DR.

eENNI

B I B LI o G R A F I e 1( t}

M. LoRETI. Aft eraz iorii conge11ite del tubo digererite. N. Zanich elli , Bologna 1934, L. 40. 1

Il volume del ·dott. Loreti, unico per la ua con1piutezza in Italia ed all 'Estero, fa parte della ColJan.a di monografie chirurgich e diretta dall 'on . prof. Paolucci . In esso tutto quanto riguarda la patogenesi , l 'anatomia patologica, la clinica, la radiolo,gia delle a lterazioni congenite del tubo diger ente, viene dall 'A. descritto in modo esauri ente. La terapia, essendo in questi casi essenzia]n1ente chirurgica, è stata poi oggetto da parte dell 'A. di ampia trattazione , non avendo trascurato tutti i minimi parti colari di quei metodi e di quelle tecniche operatorie che sono i1ecessarian1ente Ie meno fan1igliari percl1è usate 1)iù di rado. a. p. (1) Si prega d 'inviare due copiP dei libri iii c1ii si rJesicJ ~ra la recensione. •


1700

cc IL POLICLlNI CO n

A. TouRAINE. Sang et organcs h émopoietiiques. U n vol . pag. 275; Masson et C. ie édit., Paris,

1934. Altro volume delle « iniLiation s m édicales » pubblicate sotto la direzio11e d el Sézary : 1pertanto anche q u esto è una cc g uida », guida utile per lo studente e p er i m edici principianti , i quali n el « n1are magnum » delle classificazioni delle en1opatie , della clinica, della terapia, ansiosan1ente cer can o il filo direttivo onde in p·r esenza di un qualsiasi c.a so , potersi per lo m eno orientare per avvicinarsi il più possibile a lla veridica diagnosi ed a lla proficua c ura. Forse questo libretto è un poco semplicista, ma purtuttavia permette di com.prend er e in grandi linee le varie sindromi ematologich e, permette, in b ase a lle semplici tecniche d escritte, procedere a quei primi esami di sangue ch e in se,guito potranno deviare il malato in q11esti.one verso lo s11ecialista per un magg ior approfondimento del caso. Nella prima parte del volumetto vengono per sommi capi indicati i segni rivelatori. di una affezione d el san g·ue , cioè la prima parte è una g uid.a all 'esame del san gu e. La seconda .p arte ricorda i dati distintivi del sangu e normale e del sangue patologico, la terz.a i)arte raggruppa la sintomatologia d elle varie sindromi sanguigne, in un ' ultima i)arte son o descritte l e varie indromi emopoietich e; cioè nella terza parte è detto d elle anemie, delle polig·lobulie, delle leu copenie, delle leucoc itosi , n1entre n ella quarta parte è d etto delle linfom.atosi, delle mielomatosi , delle istiocitosi, leu coblastosi, delle splenomegalie. Non manca una b·ella tavola a col ori , per gli elementi fig urati d el sangue, e 21 varie fi gure. MoNTELEONE.

A. ConouNIS. La. prolidémie et la p ression os1

motique des protides. Mass.o n et C. ie; Paris, 1934. Vol . pag. 212:·

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lj. .t~R.i\N t: ESCHlNJ. ~-ita

Sessuale. Edit. l T. Hoepli, i\filano . Pre·zzo L. 10.

:E: la ter za edizio11e di ur1 volume oh e 11a g ià a'ruto la con sacr.azione d el su ccesso. 1

Vi so110 esposte tutte le n ozioni della fìsiologia sessuale n ei suoi fondame nti or ganici, Ilei s uoi sviluv1Ji. psicologici, nelle sue deforn1azioni e d ~1berrazioni. Un.a pari e import.ante è dedicata ai rifles ... i d egli i sti11Li e d elle manifestazioni. eroti cl1e Ji.ell 'arte , nella s toria , n ella vita individuale e C<)lletliva. Le i1or111e d i igiene e di morale sessuale sono prese11taLe cd illu Lrate con precisione e senza p edanteri e. Tuttavia l 'A. si tiene lonta110 da ogni volgarit à pornografi ca, cer cando di spiritualizzare ed ingentilire tutto quanto si riferisce al sesEo, senz,a ])e1· altro di.s taccarsi m .a i dalla realtà.

DR. G. LoMBRoso. Lo sboccio di wna vita. Tipografia lTrassinelli , 'l'orino. Prezzo L. 12. Leo Ferre1·0, il figlio di Guglieln10 1F errero e di G· ina Lon1.b roso , i.I nipote di 'C esare Lon1broso , ·è inorto n el fiore d egli anni d opo aver clato precocer11cnte saggi sicuri d ella sua in1elligenza robusta, della ua \ 1asta cultura , ch e Jo facevano già d~gno continuatore della iJlu- ~ stre razza di s tudiosi. Gina I,on1broso, con cuore di madre, co11 ]a 111ente di biologa e psicolo,g·a, segu e il diari<l di. questa breve ma luminosa vita, dalla ita~c i ta ai ve11ti a nni. Sono sorprese e notate tutte le manifestazioni ch e segnano le tappe dello sviluppo somatico e mentale, le più piccole n1odificazioni del! 'intelligenza e del sentimento che poi si con claman o i11 un organismo fisicamente e psichicamente p·erfetto. Un Jib-ro carico di passione, ricco di osservazi.r)ui acule, cl1e si legge con vivo interesse .

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dall 'A. 11el laboratorio d ella Clinica m edica d ell 'Achard: ricer che sistematiche intese a svelare sia sperin1entaln1ente ch e clinicamente rap·porti d ei protidi d el sang ue, rapp·o rti la cui conoscenza per molto tempo ·è stata sommaria. Il primo capitolo raggruppa le ricer ch e sperimentali personali , le tecnicl1e eguite, lo tata protidem ico nel cavallo, conigli o , scin1n1ia , cane, in di versi stati fisiol<>gici e patologici . Il secondo capitolo corrrpr e11df' ricer ch e c]inich e, in specie ricer ch e · ulle variazioni. patologich e in talune infezioni: polmonite, tifo ecc., ed in particolar modo nella tubercolosi e nelle nefriti. Un capitolo u ltimo è dedicato alla pressione osmotica delle proteine. Libro ricco di documenti utili a l clinico ricer catore, e scevro di più o n1eno ipotetich e t eor ie, libro elaborato in 1nolti anni di indefes~o laYoro . MoNTELEONE.

XLII,

\ :. J\1. f>1\.LMIERI. Denata·lità. i\Iilauo. Prezzo L . 15.

Edizione Sper11 ,

Su lla questioJ1e demo·g rafica si sono scritti n1olti libri , ed a n ch e da m edici. Tra i più r ecenti ri·cordjarno quello molto suggestivo del Prof. J;'. di Napoli. L 'argo111enlo è all ' ordine d el g iorno ed è quindi n atu raie cl1e spron i l 'attività di molti studiosi. ~ ir1teressan te il fatto c.h e nell'attual e 1nor11ento tutti ris ultano is11irati dal medesimo r1rincip 1io e con cludano n ello stesso se·n o . Oggi si i)en a d i,rersamente da quanto si pensa\1a prin1a della g u erra , quando tutti sem bravano sgo111enti per l 'eccesso della popolazione , e la qu i ti on e della natalità veniva prevalentemen te considerata dal punto di vista . eugen1co. Il fenon1eno probabilmente s'innesta nel


{A NNO

XLII , -u l\L 341

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SEZIONE PRATI CA

comp les o cle.g-11 in1pul.._ i b iologici ch e te11dono a col1nare. le perdite dei periodi bellici. Que to del Paln1ieri è un libro critto con con,rinzio11e, an1pia111ente docum entato da fatti ed illuslralo con idee chiare e precise. 1

DR .

AccADEMIE, Soc1erÀ ME01cuE, CoNOREss1 8° Congresso Internazionale di Medicina e Farmacia Militare. Riportia1110 i voti approvati dal Congre·sso: I) Pri rtCi[Jii di organizzazione

e di junzionaer vvzio sartitari o n ella guerra di man.-

nie n to del lagna. Rel atori: Italia, Romania.

Il Con g r e·:;so, approvando le con clusioni dei r elatori e prer1dendo a llo d elle difficoltà consider evoli ch e presenta il t ema, em ette i segu enti voti: a) ch e !l Servi zio sanitario delle truppe di inontagna . s~a dolat? a.i orga:nizzazioni agili, l eggere, mobt ~1, <:ap ac1 d1 seguirle in tutte le loro evoluzio11i e di adaltarsi a tutte le siluazioni d el la guerra.; b) che il capitale problema d ei trasp orli in n1ontagn a con li11ui a for1nare l 'oggetto di a llenti studi da parte d ei Servizi sanitari interessati allo scopo di ricer care tulti i procedimenti J>iù ra~ pid i, più confortevoli e più efficaci; e) ch e, parallelamente, la que·stion e d el trattan1en lo e ·1ell 'ospedalizzazionP- i11 in onlagna sja -0gg·eLlo d ei ined esimi sfor zi . II) Delermi 11azione dell 'a t titudi11e alle diverse .specialitlt àeiille Forze armaK.e di terra, dr mare e dell'aria. Rel a tori: Francia, Romania. Il Congr esso, approvando tutle l e con clusioni d.ei r el atori, ritien e i 11dispensabil~ un .esam e particolare d ei candida ti alle diverse speci alità militari cl1e t endono a dive nire se111pre più nun1er ose e vari e. L 'esan1e deve portarsi a volta a volta sulle con ·dizioni fisich e, fisiologiche, b1 ologiche e p sicl1ich e. Per de termi11ar e tali co11dizioni si può ricorrer e a prove diverse, 1ne tlend o in gioco vari tests ch e ·conviene sceglier e e interpretare con discerni1nento. A ques to riguardo i nuovi n1et odi deg]i studi -costituzionalis tici dell'uomo sano, di cui allual1nente la ])iotipologin rappresenta il t er1nine pii1 compiuto, h anno t1n sicuro inter e·sse p er gli eserciti . Fino a quando questi metodi 11011 abbiano data l a piena 111isura del loro valore, le diverse indicazioni ch e essi forniscono n on d evon o ancor a e sere· considerate ch e a titolo di eleme11ti inforn1alivi, ri111anendo l a clinica e l 'esperi enza all a base delle d ecisio11i d a prendere sopra tutto 1'1ei casi controver si e difficili. III) Esiti delle j erit e dell 'addome. Rel atori: Stati Uniti , Rom ania . Il Co11g·r e·sso, approvando l e <:on clt1sioni dei r elatori , prendendo atto d elle con sid erevoli difficoltà ch e presenta il tema, ritiene: a) un ferito d ell 'ad tlon1 ç deve se111pre essere con irlerato come su scet tibile cli una complica2ior1e i1111ne~ ia la o Lardi va, quale ch e sia lo s tato irL cui egli i trova al momento dell'esam e; b ) l e aderen ze con t utte le lor o consegue11ze, sono 1e co1nplicazioni più frerruenti:

e) Ja t erapia degli esiti d elle ferite d ell 'ad-

d ome deve sopra Lutto es·ser e preYe11tiva. Per ques lo scopo si deve lottare con lro l 'infezione e mir are ali 'intervento precoce; Queste condizioni implican o u11a or gani zzazione ta ttica sar1itaria p erfe tta che occorre ricer car e sistem aticamente in tutte l e circostan ze p er1nesse d alla situazion e militare; d) l 'ospedalizza~ione p os t-operatoria è una condizion e sine qua n on rle] trattamento in ragione della sua d ecisiva infln en za sul risultato finale. IV) Ricerche p er l 'u nijicaziorie dei m etodi di 1

analisi de·gli alime'nti e de lle bevaJnd e destinati all'alim enllazione del soldato. Relatori: Cecoslo-

vacchia, Ro·m ania. Il Congresso, approvando le conclusioni dei r ela Lori, emette il segu ente Yolo: ch e studi approfonditi dei 1ne todi d'analisi delle derrate al imentari siano intrapresi ih vista della loro ulteriore unificazione, tendendo all 'egu aglianza degli arredamenti di l ab or atorio, in lnodo da r ender e ii1di sculibil e il confronto dei diversi risultat i di anali'si. V) Ca r e bucc0-denlarie n elle zon e avanzate. Relatori: Lituania, Romani a. Il Congresso, approvando tu Lte l e con clusioni rlei r el atori, depone i segu enti voti: a) che, data l 'importanza crescente e riconoS('iuta delJ'odontosl.om a tologi a, sarebbe augurabile di veder e organizzELr e negli eser c iti di tutti i pae~i , d ei servizi odonto-stomatologici, affid ati a spec1alj ~ti qualifi cati, incaricati speci almente d ell 'esan1e bucco-cl entario d ei rrli l i I ari, al lor o arruola111en to e durante il ser vizio; b) ch e questi sp ecialis ti ricevano u11 insegn an1ento cl1e dia loro Ja capacità r1ece saria p er esser e utilizzati n ei reparti <lei fer i li maxillofacciali ; c) ch e negli eser citi i11 campagn a, le cure bucco-de11tarie si en o appres lat e da sp ecia]isti qualificati , n ei reparti; rl) che gli appareccl1i di protesi siano di pref crenza applicati n ella s le':3sa zon a cl elle urin ate; e) ch e i feriti maxillo-facciali siano . aff~dati n specialisti qualificati i11 lt1 tte le formaz1on1 sanitarie e nelle st esse conèli zjoni clegli altri feriti (*) . VI) Studio, co mpar ai i vo àP.lle attribuzioni dei se r vizi amm,inisltr atìvi sanitari n ell e forze armate cl.i terra, di mare e dell 'aria. Relatori : Chilì, Ro-

n1ani a. Il Congresso, approvando le con clusioni ci ei r eJatori, en1e1.te il segu ente vot o : dagli s tudi compar ati i ·~ u1 Servizio sanitarie; militar e cl ei diver si paesi , risulta chiar amente t1na tendenza all 'autonon1ia tecnica e a1nministrativa sempre più accentu a la con un quadro di person ale sp ecializzato e pii.1 distinto. 11 buon funzionamento del Servizjo sa11itario in tempo di pace come in tempo di gu err a e ige una direzione unica, tan.t o amminjstrativa clic lecnir.a, la quale n on può essere ch e u na èlirezione sqni I aria . --- ~-

( ~)

Qu0sti voti evi<icn len1eT1tc si riferi cono ai n 10 1 li eserciti ch e h anno uno ·~pecial e Corpo di de11ti·~ ti, nei paesi nei quali J'odo11 loiatria non è, con1e in Italia, e clusiYa.m ente ri crva ta ai n1eclici. !na è J)fOfessa :a da e ercenl i diplo1nati.

d


1702

« IL POLICLINICO »

Un buon fun ziona1ne11lo an1ministrativo no11 p u ò es·ser e assicurato c he d a sp ecialisti qualifjcati , appartenenti in proprio al Ser\·iz;io sanitario e per esso preparati. 11 reclutamento :] egli ufficiali (li ainministrazio11e del Servizio sanitario d eve farsi esclusivan1ent e fin dall'inizio e nelle st esse condjzioni ch e valg·on o per g li altri corpi di u ffjcialj . La r elazione clel tenente col onnello m edi co BASSI s ul primo te111a , ha o lte11ulo il più lusing hiero su ccesso, su scitn nd o g·li applausi e il consen so incondiziona to d ell 'assemblea. Il tenente colonnello inedico VIRGINIO DE BERNARDINIS è i11lerve nuto alla discu ssion è del seco11do ten1a ecl h a ann11r1ciato una con1unicazione p er prospettare i11 r apida sintesi i portali della g·l oriosa Scuola costituzionalis tica italiana ed i contributi d ella Sanità militare alla nuova Scienza delle costi tuzio11i , ch e proprio in Italia ha ed h a avuto i p iù geniali innovatori e cultori . La delegazione italiana inoltre ha presentato n ote ul 3°, 4° e 6° tema, risp ettiYamente d el maggior e medico ALESSANnno MALICE, d el tenente colonnello chimico farmaci sta ~'ALTER PARRI e del 111aggiore di amminis trazi~ F RA NCESCO CALIFANO, r1onchè una apprezzat a comunicazione d t l colon11ello chimico farmacista ALFnEno PAGNIELLO sul-

1'Analisi te·cnica rapida dei saipon.i. Il Con g r esso ha acclamato il colonnello meclico Vonck en, segretario benen1erito d el Comit a lo P erman ent e, infaticabile org·anizzatore e anin1a tore d i rrueste riunioni ir!t ernazion ali fin dalle loro pritne manifes lazio11i, erl il capitano m edico Cambre·sier c h e, quale seg·r et a rio d el Con g r esso, aYeYa dato op er a quanto mai fattiY1 ect en comialJilissin1a.. Il prossim o Congresso avr à luogo n el 1937 con il egu en t e p r ogramma : I) Organizzazione e funzionamento del Servizio sanitario n elle operazioni combinate delle Forze a1mate di terra e di mare. II) Trasporto, ospedalizzazion e e trlittamento dei f crit i gassati. . III) Organ:iJzzazione e fun zionarnento del servizi o chirurgico 11.elle t rupp e rriolorizzcdl e. IV) UtiÌizza.zione dei m etodi colorimetrici n ei 1.aboratori m edi co-mil'itari. V) Gli sdent ati n egli eserciti. D efinizione, trattamento, protesi. Utilizzazione milvtare in tempo <l i pace e in tempo di guP.rra. VI) Studio comparativo de ll ~approvvigionamen­ i o in vive ri e dell'alimen tazion e dei malati e dei feriti in tempo di pace e in tempo di guerra.

3° Congresso InternazionaJe di Aviazione Sanitaria. l{iporlian10 emessi i seg·ue11ll vo li: 1) Il Cong·r esso, a pprovando le raccomandazioni cl el Comitat o Internazion ale di studi dell 'Aviaiione sanitaria s ulla imporla n za d ella coordina1. ione rlegli sforzi e dell 'i111pieg·o <li una collabol'jJ,ione perma n e11 le tra gli ~rga ni smi aeron autici e g li orga11ismi -sa11i larj cornpe l enti, cons Latand o l 'unani1nità di voti pro11unciati i11 quest o sen so cln o-li aut ori <li relazioni o cli comt1njcazioni in l>r~po · ilo, ' emette ll Yoto cl1e quest a coll~bor~zio11e si a la biljta in tutti i paesi e cl1e i feli ci r1 sultali cl1 ques la lii i.Ca (li cor1òot la siano portali a co110 ccnza rlei Co1nita ti Nazionali d ell 'AYiazione .'anjtaria a iu ezzo tl~l Comilalo lnler11azionale ù1 s lt1di l:e1 l 'I\Yiazione Sauila ria.

[ANNO XLII, NuM. 341

2) Per facilitare l'organizzazione ed il funzioname11lo dei soccor si, sp ecie in ciò che .c oncerne i rtrsi d ' urgenza e 11elJ e reg ioni 111eJiocremente dotate di m ezz.i <Ji c.;0111u11icazione r:. 1..p ida, come anLh e in ci ò ch e co11cerne le gra11di calamità, si Ca \ Oto ch e u11 ~istem a d1 colleg:ime11to bilaterale p1 alico e sicuro, tra 1:aeronave ed a terra, formi 1·og·gBl lo di cun venzioni inter11azionali \1niversalIl1ente ammesse. d) Che tutte le disposizioni utiJì siano prese p er nssicurare al personale tr:-tsporlato in aero11µve le Cl1re medicl1e n ec3ssari13 dura11le il volo ed a terr a, a~ndo i·struzionc sp eciale al personale navig·ant e o non n avigante, orglnizzando i soccorsi pe rrn a n enlem c r1te sui ca1npi d1 aviazioner pubJJìl · ci e pr1vi.l li 4) Il Ili Congresso rinnova il voto già e1nesso d al I Con g r e·sso, di veder dare alle aeronavi che compiono una missione sanitaria, l e più g randi f1cilitazioni di circolazione internazion ale, specie in ciò che con cern e i carnets di passaggio di dogan a, I 'esen zion e dì tasse e l a priorità di atterr ag·gio . 5) Che un segno distjntivo ii1ternazion~l~ spe: ciale · &m ovi})ife, sia stab ilito p er u so esclu·s1vo d1 aero~avi ch e compiono una miss.i one sanitaria, allorchè r1on si an o a utorizzate a portare il segno della Croce llossa. Sono stati approvati i seguenti temi da porre all'ordine del giorno del lV Congresso che si adu11erà fra non ine110 di tre anni, in sede non ancora ·st abilita: a) D ottrina dell 'utìlizzazione dell'Aviazione Sanitaria n elle Colonie . b) Il problem a del la sicu r ezza a bordo delle· .4.eronavi sanìtarie. c) !VIission e ri sp ettiva de l p ersonale dell 'Aeroriaut i ca e del personale sanitario nei trasporti aerei.

R. Accademia Medica di Roma. Seduta ordinaria d el 27 aprile 1935. Presiede il prof. S. BAGLIONI, presidente.

Sulle iniezioni endovenose di lipoidi totali del tuorlo d'uovo in varie forme morbose. Prof. C. SERONo. - L ·o. dopo aver ricordato che 38 anni prima alla R . Accademia MediC;1 ?i .To~in<? aYeva prese1tla lo le su e ri cerc~e sulle in1ez~on! d1 lEcitina introducendo per il pr11no la cura -l1po1de~ in terapia, riferisce sulle i~iezioni endovenose d1 lipidi t otali dell'uovo in varie forme mor~ose . Mette i11 rilievo I ,assoluta toller anza d1 queste ir.iezio•1i alt' quali è utile ricorrere ogni qu~l v_ol~a ·sia n ecessario un r apido intervento. E qu1nd1 in casi di g r av i <l e perimenti organici uniti a g r avj a noressi e, dopo l e emorragie profuse, n ell 'a1:1001.ia con secutiva alla c ura da Raggi X o da radio; in certe forn1e di diabete e nella sclerosi multipla e r tell 'en cefalite l e lar g ica come coadiuvante ad altrj rr1etodi di c11ra.

Prime osservazioni sull'innesto reciproco di sangue "mie· Ioide, , e ''linfoide,, nelle leucemie croniche. Prof. R . Gosro. - A) C'°n centrazi?ne. leucoc~taria \·iscerale, pronto a ttacco cJ a~ma toc.1tar10 degli e~e: 111 enti trasfusi nelle succcss1ve fasi documentab1l1 i1 • cir colo - p11r nella manca la di st~ib'!zi or1e ci~­ co1atoria proporzi onale - con all.era~1oi:i1 cellulari, quali picnosi relativa ad al ler az1on1 d1 contorno,


[ANNO

XLII, NuM. 34J

SEZIONE

ri·soluzio11e in nuclei liberi '3 poi in pl acch e r eticolate, costituiscono i termini secondo cui si esplica l 'intelleranza dell 'ambjente islio-umorale leuce1nico linfoide r ecettore avverso gli elementi leucocitari mieloidi massivan1ente trasfusi. Nella di scussione svolta p er un 'interpretazione più opportuna di questo compor tamento ina tteso, trattando·si cti soggetti appartene11li a gruppi sanguig ni u guali, tra cui non è nota una eventuale i11compa Ubilità di gruppo leu cocitario indipenden te dalla eontemporanea compatibilità di gruppo ri sp etto alla serie rossa , vien e esaminata la possibilità ch e i fenomeni osservati siano legati alle leu co tossine naturali o even1ualme11 te provocat e i11 Yia biologica in r agion e sperimen tale, oppure rientrino nel quadro di una crisi emoclasica, m eccani smi di cui tuttavi a m an ca il corredo prob ativo . Re I a da optare, qualunque ·sia la n at11ra e la sed e d el processo linfa tico ch e sfugge agli apprezzam enti di laboratorio parallelam ente allestì ti, per tlna ir1c0 n11)atibilità Jlat ologica propria d ell 'orientan1ento leu copoietico cito-umor ale inverso a quello del donatore ch e si csplicl1er ebhe second o direttive sp ecificp e; p oich è la toller an za e la distribuzione circolatoria sia di el em enti d ella serie r ossa ch e di leu cociti gen eticamente 0111ologl1i , cioè della ste·ssa direttiva morbosa , risulta p ositiva n ei controlli ese· guiti. Ques ti elementi sono essi in siti n elle attitudini intrinsech e d el processo m orboso e rives tono un significato patogenetico a rigu ardo d ella som1nersion e progr essiva dell 'una serie leu cocitaria sul1'altra n elle due forme di leucemia mieloicl e e linfoicle ? B) Rilievi clinici ecl em at ologici compiuti dur ante cinque mesi di osservazione su due leu cen1ic i cronici, l 'uno Jjnfa Lico l 'aJ tro n1ieloid e, reciprocam e11te e ripetu la m ente trasfu si . Valutazion e prudente delle nlodificazioni pii1 m ar ca le e j)iù s tabili nel! 'un o osser vat e.

Sulla reazione biologica di Gordon nella linfogranulomatosi: applicazioni diagnostiche e ulteriori svifuppi sperimentai i. Prof. L. PATERNI. - L 'O. riasst1111 e la precedente lf lter a tura sulla prova di Gordon r1ella m alattia di liodgkin e n e riferisce le opinioni interpretative, qui11cti espone i risulta ti d elle ricer ch e fino ad or a d<t lui condotte in collab orazion e con Mar on celli, ricer cl1e ch e ancor a conlinuano. Ri sultati positivi con ghiandola di un ca·so di m. <li Hoclgkin pura, e con ghiandola , 1nilza e fegato <ii un caso n '3l quale esistevano an cl1e lesioni istologicl1e tubercolari : risultati negativi con ghiandola in un cas0 di linfadenite Luber colar c pura, con un a ghiandola di un caso di leucemia linfatica cronica. In corso di osservazione animali inoculati con ghiandola Jeu ccmica mieloid e e con altra ghi andol a tuber colare. Nessun risultato con la inoculazio11e 11ella p ecora di ghia11dola patogena p er il coniglio . Nessu i1 ris ultato con numerosi te11tativi di tras111ettere la sindrome da animale ad animale con sistem a nervoso; sangue di or g ani interni di animali affetti ; il siero di animali affetti n on ha potei:e n eutralizzante risp etto all 'azione patogena della ghiandola. Is tolog icam ente furono rinvenute alterazioni anche a carico d elle cellule delle corna anteriori d el midollo e alterazioni degen erative a carico d elle fibre della sost an za bi an ca del cervello e dei cordoni anterolaterali del midollo .

PRATICA

1705

Prof . G. PENso. -

Sulla prese1tza d ell 'Enta.n1oe-

ba disp·ar in Italia.

Discu ssione : prof. PONTANO. Il Seg r etario : G. Al\1ANT&\ .

Società di Medicina e Scienze Nat11rali di Parma. Seduta d el 12 luglio 1935. ~esid ente: Prof. A. CHISTONJ.

Si può parlare di colecistografia rapida 1 . A. R~ ss r. -

L 'O. m ediante amp ia documentaz~one d1~os tra ch e il m etodo r apido p er la colec1slogr af1a 11or1 h a p or ta lo vantaggi sul m et odo classico di Gr ah am g ià cl all 'O. u sato d a un d P.cen· nio e rilenuto il miglior e.

C.. PLANCHER. -

M or/olog ia1 e signifi ca1L o del l e

arterie plantar i .

Forme cliniche di porfiria. M. MA SSA. - Dop o aYer e preso in corlsider azione l 'eliminazion e p orfirinica urinaria in svariat e affezioni e fi ssati i limiti d ella p orfirinuri a n on p at ologica, l 'O. passa a lra llar e d el]e forn1e cli11ich e cJ1e at tu almente possono ricon oscersi n ell a p atologia d a p orfirine e ch e si es trinsecano fonda1nent almen te con m anifest azioni addominali, n er vo·se, cutan ee. L 'O. p orta il contributo di due osserva. zioni p er sonali di porfiria idiopatica rifer end o sulle inanifest azioni clinich e, sul decorso, sul tratta1nento attuato. F . LANZ01 r. - A l cu n e aggiu nte al la fl or a d el Parm en se.

A.

Il più an.il i co doc umento sulla flora spontan ea dei m onti Pa:rmigiarii e Piacen t ini . CONTI. -

Decomposizione dell'acido acetii-salicilico in ambiente alcalino. G. ILLARI e F. CHIARI. - Gli 00. h anno s tudiato la decomposizione di sali alcalini d ell 'acido acetilsalicilico in soluzione acquo·sa sia determinando la quantità di aciclo salicilico formatosi , sia determinando il Ph di ques le soluzioni. L 'acido acetilsalicilico subi·sce u11a iclrolisi ch e varia proporzion almente al t ernpo ec.l alla temper a tura di espe• r1en za. Per l 'aggiunta di estra tto p an cr eatico la scission e aumenta n otevolmente. Per con t ro l 'acido acelil-salicilico in ambie11Le acido per acido clori drico i1on subisce n es 1111a 1l1odificazion e. Il Segret ario : C. BRAGA. Interessante pabblloazlone SBMl-ORATUITA: Prof. CUCLIELMO BILANCIONI

La voce parlata e cant a ta, normale e patologi c a G uida allo studio d e lla f onetica bio l ogi ca

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« IL POLICLLNICO >l

1706

APPUNTI

[AN:NO XLII , NuM. 341

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Oliguria abituale. L . \.Iare11d uzzo (J?olia me.dica,, 15 aprile 1955; riferisc.e il caso di una d on11a di 22 é111ni, senza n1ala ttie d egne di nota n el1·.a11.a111r1 esi , la quaJ e oltre a note di oligoe111i.a, ast e t1ia, pallore, co11 cute a d app are·n za tu111ida, 1)r esc11la\ a un 'o lig uria costante al di sollo di 50 c111c. nelle 24 ore. U rine a peso s.peciG c o elevato (1040-lUòO) con minime tracce di a lbu111i11a, senza elfme·n ti rena li; t1reia 32-38i l000. clorl1ri 10-12/ 1000. Con la prova di diluizio11e, viene elimi'nata $Olta11to la 111età 'circa del! 'acqua a P. S. non n1ollo basso (il rene no·n diluisce); con il so\'r a cic arico di clo ruro di sodio, risulta evidente llTla rii eJl zio11e. Pro\ .a deJla fe11ol-sulfonftaleiJ) a i1orr11a le. "l\essun effetto con la somn1ini·strazio11e di teobro111ì 11a; effetti diuretici. con il novasurol. E ffetti s ulla diuTes.i (fino a l0·00-12000 eme. 110110 24 ore) co11 la somn1inistrazione di <:·~tratto totale i1>ofisario e di estratto tiroideo che determinano anche un migli'o rament.o ge11er ale nel benessere. L ' A., per quanto no11 si siano rilevate alterazioni de1lla sella turcica alla radìogI·afia, prop:e n,de iper l'origine ipofi saria della oliguria nella sua malata, anche per lo slato di adiposità . L '..\. ricorda quindi la cl assifi cazione d elle oligt1rie fotta da Bal1er. 1) O. costituzionale primitiva di origine r enale; emissione di orine ad a lto peso specifico, senza ·peciali di'sturbi; funzionalità renale n(111 .distt1rbata nei sin goli casi ; l 'aggiunta dj sale fa au111entare il peso specifico. p er· cl1è viene ra1Yida1nente eliminato; quantita delle orine qua. i irnrr1utata alìa prova del1;a cqua. 2) Oligodi[JSia costitiizional.e (o,p posta al diabete insipido da po1lidipsia prr imari1a); }e, orine so110 scarse per l'individuo no n avendo se1e be' e poco. Normali le prove del sovracCE' tico di sal e e dell'acqua; stato di alute n orma]e. 3) Oliguria da ritenziorie di acqua nei ftssuli. i\rlancano disturbi renali , ma la prova d ell 'acqua è positi\ a (ritenzione), mentre non s i r1rt ritenzione di sale . La pelle, da un lieve s tat1.1. di i)a s tos ità. può arrivare ad un edema p roli unciato. 1

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c ui Il1anca l 'ed e.ma ed è il gra so cl1e trattie11 e i sali i11.g eriti in eccesso. 5) Uligt1rill da ritenzione di acqua e sali. f1is11lta dalla co111binazi.011e d ella 111 e IV caLegoria; c,Jo1·oidrofilì a con Jipofilìa, per cui in" er~e di eù cn1j, si hanno d epositi di grasso :->pug11oso. Si 11a la 1ndro1m e: ob·esità-ipofisaria-cereb·r ale periferica, ar1aloga alla di trofia ~diposo-g1:,11i tale. Per la patoge11e~i, si pei11sa ad un disturbo di w1 ce11L10 nervoso situa i.o n el pavi1nento Llel III ventricolo o ::td a noma lie primarie dei teis s uti , co11 parteci~1iazione dell 'ipofi si , op])Ure ad i11su[llcie11la plurigl1ia11dolare.

. fil. L'incontinenza di urina nel bambino.

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'l) Oliguria da ritenzion,e di sali nei tes,c. ~lti.

L'acqua vi en e rapidamente eliminata, n1cntre il sale viene trattenuto con aumento d e l pe -o spec ifico e diminuzione della qua11lit~ di orin e: Idren1ia , ipocloremia marcate co11 ed emi consecutivi. I,e variazioni del peso d r l r uri)Q , p er la riten zio11e dei sali (e quindi cl<' ll 'acqua) po sono essere enormi (19 kg. in 17 g iorni). \~i sono c asi di idrolipomatosi , in

G. Dre_)' fus See (JJresse médicale, 1° n1aggio 1805) co11siglia di ricercare dapprima se esist ~tno delle possibiii ca u,s e ch e i11a11t.e ngo110 ta· le ìncc11ti ne11za . Si incorr1incierà con I ' esa1ne lc cale d t:g li orga11i della minzione (fìn1osi, Ìj)ospadia, vulviti;, co11 tinua11do poi co11 quello d elJe uri11e (di.abete infantile od i11sipido, J>iuria, calc;oJo vescicale, bacillosi r enale , nefri te). Talvo lta l 'esplorazio11e sis tem atica del sis tema 11e1r\ oso ri veJa la _lJrese11za di crisi co111i•ziali fruste (successo della cura a l gardenal). Nella i11aggior parte dei casi , però , si tratta di eriuresi essen.ziale, che· colpi.,,ce con la stes:::;a proporzio11e i due seissi; sp1esso si h a un fattore ereditario o fa1niliare . P o&sono èsse rYi dei f att or i locali : lesioni rino -farìngee ed ano1nalie d el n1assiccio facciale (adenoidi, deviazio11t d e l setto, malfor111azioni n1axillu-dentarie e 11alatine, tonsille i·pertrofiche od infette) ; p<Ìccole lesioni degli orgarti urinari \ pre11uzio Lro1)po lungo, i1·ritazione vulvare 111i11in1a, prurito ' 'u lvare•), presenza di ossiuri . Si tro\ian o t a lora le urine trop1)0 acid e o tro1,,1Jio alc.a line. Si ·è incrin1inata la :J1ina bifida occulta ( diag110 licabile con I ' eSé.Jì1e tadiologi co do1; 0 i11iezio11i al lipj odol epidura.l.e), ch e realn1ente può aYere u11a certa in11)ortar1za eziologica; talora , però, le due lesioni coes istt no indipe11denteme11te. Importa11te è il terre rio cosli l u2ional e. Trat1a si spesso di nevropatici, spasmofilici, emotÌ\'Ì , con squili.brio \'ago-sin1pati co più o me110 Il1aniJe Lo. I fattori 11er\1 osi s1Jiegano l 'influe11za del l 'a111b,i e11 te (sco111parsa dell 'enuresi cor u11 ca111b-ia111ento di a111 bie11t c , co11 en10zio11i , ecc.). Fra i de fi cit gl1iandolari, sono so]Jratlutlo <la ricer ca r i queJli tiroidei o le ins ufiici enze }Jlurighiandolari. Può av ere iu1porta11za in qua1 cl1e caso, lo s tato gc11erale , qua11do si tratta di })ambini ipotonici . stancl1i , d efi cie11t i ; .. J)esso , per es. , ~i è i11 IJre ·e nza di i11dividuo .di apparenza del Lut to r o busta . 1

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1•


[ANNO XLII,

NUl\{.

34j

Per i fattori infettivi , p ensare ~pecii3.ln1en t e alla sifilide. f; di .'fì c ile preved ere l ' evoluzi ori1e d ella rualatti:J, ch e a1Jpar e cap!·i ccio~a: il c~e ...·p iega i su ccessi l alu1 a otlenut1 da c1aTlatan1 . Il trattamen Lo siste111at ico dei fattori locali e ge11er aJ i ha talvolta un su ccesso, altre volte, invece, è del tutto ii1efli cace. ·Utili t a lora sono i ri111edi ~edati vi a1ìtis_tJas111odici, to11i cizzanti (b€ lladon11a, 'slric11i11a). La persistenza d ell 'e11uresi cost.ituisce i>er il m éllato· una ' 'er a tara , ch e h.a 1:rravi conseg·uc11ze socia li e J) UÒ aver e un r1~e 11ti111e11to p sicl1ico notevole . fil. 1

Le glomerulo-nefriti. Le glon1erul0 -n efrj.ti costi.tuisr:ono . u11 ~r~p­ po di affezioni r cual1 ch e d1 s?l1to si del1m1ta f'.acilme11te d a lle altre n e1fro·p atre. Può 1)r estar~1 a co11fusione soltanto la scler osi n1aligna <lei Lédeschi , descritta d a i francesi co·n·1e glo111 erulo-nefri.tc tossica. Le g lo111erulo-11efrit.i ~el tipo ne·t~am eD:te infìa111n1ato'l·io so110 quasi sen1pre in ev1de11te i ap-porto c.,on u11 processo i11fetti'vo il più spesso sLr ep tococc.;ico, nozione cl1e fa to laJm e111e di l'etto ne11a ~clerosi m .alig·na. Dal pu11to ùi vista eziologi co, le gl?1ner1:1lo~ n ofrili sono coio.e si è d etto sempre 111fe t.t ive; au atorrLica1ne11te, son o di natura infiammatori·a , r égola cl1e co1111)ort a soltanto due ~cce ~ zio11i : i1ello s tadio acuto delle for111e g ravi , s1 osserv.a t.a lora una pretlo111ina11za d e1 1p-rocesso necro~:lilte e IJ ello , tadio cronico delle forme 1cr1le la l la lurn i11fiati11matoria è inasch er ata ' t dalla scJer osi. talvolt< · Nei r~pporti con il processo i11fettiYo·, la glon1erL11o-ncfrjte evolve sin1ulta n eamente co11 esso Il1a11ca11do di individualità clinica proprio: 11 t u11 a sécon da varietà di casi , la gl 0111 erulo- ne.f ri·t e Y j c·110 111essa i11 n10 to d all ' infezione e co11tii1uu ad evoJvere per proprio coni::>; in tal ca~o, Ja nefrit e l1 a ltn 'indi vidua lità cli11ica. Tale di s li11zione può indic.;ar si p·a rlando di b,.lo111erulo-nefriti i11fet.tiYe e })OStinfetti ve. Ch. ù b erling e G. Hoerner (_4 rch. 1nalad. reiris aennaio 1935) rilevan o la rarità delle " l o111~r~lo -11efrilj d1 origine scarlatti11osa, ~1entre u servarlo ch e le an gine e le infezioni reumatich e l1anno u11 'i.n1portan2a 11101t o mag• g1ore. Da l 1lu11to di ' ista a11.atomo-patologico , la c ]assi fic.:lzio·n e dei t e·deschi in forn1 e di'ffu se e pnrcella ri è tropp·o sch en1atica e; no11 ri spon~e alla r ealtà d ei fatti. Gli l\.A. pro.p ongono ]a d1~ 1 i11zio11e i11 : forme flen1iJ1onose le ucost atich e (glo111erulo.nefri ti acute se-tticen1ich e; forn1c endocapillari (capillarit e glo111er11 ·· lar e più o n1eno e lesa a loca lizzazjone esse11zialmente endotelia le); forn1c tron1bo anti. 1

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1707

SEZIONE PRATICA

L ·auL011on1ia i11orfologica di queste tre forr11e è però be11 lung i dall 'ess~re assol ~ta, aven- · clos1 "'p esso forme miste e d1 passagg1.o.

fil. Rottura della pelvi renale. "'..\besl1ou se (::)ur!J· (Jyn,. et Obst., 193•5, III~ passa in ri,ri sta 64 casi di rottu~·~ della. pelvi r enale riuniti dalla letteratura, piu 5 casi p ersonali. Secondo .l' A. la r ottura d ella pelvi re11.a le è una evenie11za rara. La rottura può essere traui11atica o spo11 tanea. l l ti po di r ottur cl ùa traun1atisn10 si può riscont.r are i~ :un r e11e norrr1ale o u.Jteralo sia per processi infi ammatori (pielo11efrite croi1ica ) o per cau se occlu sive (id1·011efrosi) . La rottura è generalr11en Le effelto di u11 tra un1a diretto o indir c i Lo eser ciLato s ul r en e in i11odo ch e la pelvi di Le::,a fi siolog·ica111ente o p·a tologicamente sia ::;cl1iac·c iala con tr0 1.ultima co ~ta o l'apofi si trasYer sa <lolla verte-b·r a lombare superiore. La rottura può essere li11eare o r adial e. Il tipo <li rottura spontan ea pratican1e11te accade sen1 p·r e in un r en e già sede di. un_ processo pielonefritico o di cu~, la pelvi s1,a l,~­ sa da sv.a ri.ate cau se. La p1u con1une ·e l 11lro11e fro~i secondari.a a occ111sione calcolosa rl ella i)elvi o d ell 'uretere. U11 'a ltra cau sa è dal a dalla necrosi da compre. ione da calcolo nella pel, i. Talvolta si è avuta la . r ottura l?er )Jerforazior1e s tru1l1 en~a.le o ecce ~ i~a pression e esercitata dalla s1r1nga n ella p ielografia. Le r o tture trau111ati.ch e sono più frequenti di quell e spo11la11 ee. Non e~i .t e un compl ~s~~ intomatico assolutament e t1p1co; precedenti d1 l'ielor1 efritc o di idru11e fro i con un . d olore improvviso; il formar i di una tume faz1 on~ al fian co co11 brividi, feb b,r e n ausea, von11to , shock o collasso potrebbero farla sospetta r e. I . a pielografia potrebbe costituire un segno i111.J Jortante. Il tratta11tenlo 1....1iù s ic,u ro è la n e.fre·c tomia; la sutura d ella p elvi è stata talvolta tentata ma non è se1npre u11 n1etodo s ic uro. 1

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J URA.

Leucoplasia della pelvi in r ene a ferro di cavallo. lle·y nolds e H oward (1:he Journ. of Urol. , ge11naio 1935) riferiscono un caso di r ene a ferro di cavallo, in c ui la metà s. era trasfor1nata in una sacca uronefroti ca, e inostrava al lag·lio , l111a pelvi la cui 111uco a aveva assunto un a s11et1o quasi di cute pe a, grig io-blua s tra con nur11erose rughe. All 'e ame istologico l 'e pil1::lio s.i i11ostra,ra pavin1ento o stratifi calo, c on uno titrato su11erfir ialc corneo , be11e acc~ntuato. Gli .AA. pen a11 0 ch e la ]eucopla~ia uri11ari a , vltre ad essere l'e pre.. , ione cli UllO ·La to irri lativo cronico della mucosa, può , in alcuni casi , e !"er e 1'111dice di u110 ~ l a l o di aYitan1inosi :\. Lozzr.


« I L POLTCLINICO »

1708

Tumori metastatici dell'uretere. Kirkb·a 11n (1'/ie .Iourn . of U rol., febbraio .L 935) riferisce di 5 casi di vere m etastasi epitelio111alobe dell 'uretere. L'uretere come setle di metastasi di tumor e è eccezionalis&i1na, sol.an1 e11te 11 casi ne erano s LaLi riferiLi fin qui . Sicch è con i 5 d el 1'A. i .::,abi noti so110 appena 16. Le n1e Lastasi ve1e però, 11011 \ranno confuse, con u11a i11vasioI1e r1eopl a~tic.a d ell 'uretere, i11 seguito . a.ll 'e tens io11e di un turr1or e di un org·ano VIClllO. La n1eLasta i ta l,rolta l >UÒ cc>lpire entrambi g li ureteri. Intt,re~sante il caso rifcrilo dall 'A. in cui ]a rl1eLasLasi con1parve 5 anni dopo l 'asportazione d i u11 epiteliom.a della marr1mella ed in cui fu fatta una nefro-ureter ectomia. Lozz1. 1

Un ca~o d'estrofla vescicale cancerizzato. I casi di esLrofia vescicale can cerizzati sono 111ollo rari e n ella letteratura se ne incontrano appena una ventina. Quello riferito da R. Gayet (J ourn. dJ' U r ol., aprile 1935) è particolarmente j11teressJJ1 Le percl1è aveva colp ito una donna di G4 .ar111ì, i11 cui la 1nalf0r1nazionei congenita per tuLto questo tempo era stat~l sopportata )Jene. L.11 d.a Lo 1110Jto importante messo in evide11za ù ravpreseutato dal r eperto della pielo!jl'<l.Ua ascc11tlc11 Le, che n1ostra g li. ureteri e ]e ll'elvi appena dilatati. Il tu111ore era un epitelioma a cellule cili11drich e, e non fu asportato perchè la p. rifiutò l 'intervento operatorio. Lozzr. l polipi della cupola vescicale. H. Bla11c ~J 0u r n . d . Urol., i11arzo 1935) riferiscc st1 seltc Ob ervazio1ti di tumori poliposi (] ella c t11)ola vesci cale, i quali i comportarono Lull.i co111e t umori maligni. J)alJ e sue e ·d a altre osservazioni ] 'A. è inclotto .alle se·g uenti co11:s iclerélzio11i : I. 11 t11n1or e d ell.a c u1)ola è sempre più es Leso lli quello cl1e si potrebb e so pettare alìa ~istoscO])i a , e la ~ua infiltrazione sempre p iù irr1110 ncnte . Il . .Pra lican1ente 11on e i 1.0110 tumori be11ig JJi d ella CU!Jola vescicale, a11c·h e se sono dei j)Oli1)ì istologica111enle b e11ig ni. TIC. I11 1Jr e e11za dj un IJolipo della cu pola vescicale b i ogna ricorrere sempre alla cura energica: r esczio11e vescicale larga. Lozz1. Nei crampi vescicali da e.istite o da gonorrea. II. J(ahr (J(onse11J'a tive Therapie d . Frauen1. ra1ikli. ) con siglia: I ) E tr atto ùi bel ladon11a . cg. 2 '.Burro cli ca cao . g. 2 ~I. fa supposi lorio S. 2-3 al giorno. . cg. 10 2) E tra lto di belladonna .. Sa h ci1aLo di sodio . g. o )) Sc iroppo ::;en1plice . . . 10 Acqua fonLis q. b. per . 100 S. Un cucchiaio, 3 volte al g iorno. ))

[ANNO

XLII, NuM. 341

DIETETICA. Alimenti dannosi • v\/. C. Alvarez e fl. C. Hi11shaw (Jou rn. a11ier. 11ieli. ass0c . , 8 giugno 1935) osservano cl1e il i11edico, i1 el prescrivere una dieta a l pa%ieu Le, uLi.11zla delle fort11ule g ià fatte, cl1e 11 or1 t er1g·or10 co11t.o d elle · J10ssibili suscettibi1i tà i11dividua fi r1è de lle idios in crasi e. Ancl1e i tratta li con siderano soltanto alcune proprietà d ei cibi , fr'.:l ~ ui specia l111e11te i l contenuto viLan1inico . 111a trascurano la dig·eribilità e sojJr a LLu tto le 1lOS5ibili differe11ze individua li di t ollerabiliLà e i1on è, quindi , facile essere inforn1.ati d ella co11venien za o m eno di somm1ir1j strar0 u11 dalo cibo ad lln dato pazie11te. Gli s tuli o~ i d ci problert1i de ll 'allergia 11a11110 di ri:ioll o c.011Lrib·u ito a ll a soluzione di que5to i)roble111il, Lrovando c11e gli alim e11ti. cl1e )JÌÙ SJJesso turba110 la saJu Le ocl il b·enes ere del 1)azien le so110 proprio i }) ÌÙ con1uni: latte, far i11.a, uova, cioccola lo, cavo li , arance . Nor1 Lulle 10 ser1sibiliLà ag li .a lin1enti sono basate s ull 'allergia; vi so110 certe sostanze in a Jcu11i cibi, c..J1e i)rovoc..;ar10 irritazione ir1te8ti11ale ecl ancl1e d1s l urbi 1 distanza d ell 'addo1 t1e. Un a llro fattore che fJ UÒ. provocare del i11alessere è la c.elJulosa indig·eribile, contenuta in vari cibi. Gli Ai\. basa110 il loro s tt1dio su un questionario rivolto a é)OO pazienti intelligenti, che ~ i la1ne11ta vano di disturbi digestivi, ricl1ieclendo quali cibi essi polevano digerire bene e quali i1l vece 1>rovocano disturbi.. La fari11a di g r ano è ll1enzionata solt ar1to in un caso. ~1olti pazic11li avevano so·ffer enze dopo l 'inges tione di cipolle, i11e le, cavoli o latte . Altri cibi cl1e abbasla11za sp esso provocano disturbi s0110 : c ioccolalo, ravane1Ji , pomidoro, cetrioli, uo va, g·ra::;si, pop·o ni , car11e· di b·u e, fragol e, caffè, la tlug·a, fag ioli. seccl1i , cavolfiore, gra11oturco e cibi in salan1oia. La pro porzio11e <lei pazienti cl1e non toller avan o il la tle era d el 7 %, cl1e non tollera,·ano le u òva, <lel 3 %. Evide11temente, la proporzione è alt-a, lrattandosi di individui che ricorreva110 a l i11edico, ap pu11to per disturbi dig·esti vi . 111 i1tolti , g li accessi d i e1ltic rania erano i11 r aj)port.o ·~on l 'uso di ciocco lato, cipolle, latte, pistaccl1j , cavoli , uova. TaJvolLa, certi dati cibi producevano d epressio1te r11'er1Lalc, son1Jolenza o varie sensazioni strane a l cap-0 . Acces&i tra11sitori di orticaria sono comun eme 11te a LLribuiti .all 'u so di fragole , pomidoro, uova, pesce, la tte e cioccolate> (chi scri Ye ne 11.a veduLo a11 cl1e in seguito a11 'uso di lenticchie). ln·vece, l 'orticaria costante è rara111entc dovula ai cibi. Le cipolle, i cavoli , le m ele crud~ ed i ravanelli sono considerati come produttori di gas; ancl1e il latle è uno dei cibi che più spesso provoc,a disturbi.


[ANNO XLII, Nur.r. 34J

1709

SEZIONE PRATI CA

Talvoll a, due fattori si combinano per produrre i sinLon1i sgr adevo li: quel dato .a limento, C(lll la pol\rere, l 'affaticamento, l 'emozione, iJ i)o]]i11e . Gli A_\. . ha11110 fatto uria lista di cibi che possono considerarsi come innocui o quasi e che po::;sono essere usati come dieta di elin1inazio1tc . per s Ludiare quale è il cibo dannoso per quel daLo 1;azie11te. 1'ali cib1 sono: agnello. gelatina, burro, zucchero, riso, segala, orzo, arro,vroot, la1)iora , soia, mele cotte, ananasso, b.arbabieLol e, asparagi; piselli , patate dolci , rape, carote, zucche, car c iofi, pere cotte ~ thè le,g·gero. .f: p ertanto 11ece:,sario distog·liersi dalla consuetudi11e di l)l'escriver e· soltanto una di!eta da cui sia110 eliminati gli a limenti grassi e dalle for111ule s La11dardizzate; lo studio della tolleranza incli.viduale dimostrerà che spesso la r1.atura della ùjeta non ha nulla a che fare con i distt1rbi di cui si lamenta il paziente e che vanno 1[llvolta r iferiti soltanto a d et errn·i n ati cibi. fil.

I grassi nell'alimentazione dei gottosi. In sègui I o a somn1i nistrazione ai gottosi di una clieLa ricca di grassi e scarsa in carboidrati. L. M. Loc;kie e R. S. Hub1bard (Journ . amer. 1n1ed. assoc ., 8 giugno 1935) l1anno osservato quanto segue: 1) A u111e11 I.o della concentraz ione d ell 'acido urico nel sang·u e e diminuzione nell'urina , quando la dieLa è continuata ab·biasta11za a lur!go; il reperto è analogo a quanto si osserva nei r1orn1alj. 2ì Con la sostituzione di tale clieta con quella scarsa in g·rassi e ricca in carboidrati, l 'aciclu urico del sangue ritorna lentame11te al liYelJo iniziale; invece. n ei normali, t al ri torno r rapido. 3) Con la so111ministrazione della d ieta ricca in grass i, gli attacchi. di gotta si rrta11ifestano r 11tro pochi giorni. I sinton1i articolari cessa110 q11andc ~i sostituisce tale di eta coi:i quella scarsa in grassi e ricca in carboidrati. 4-) QuesLe variazioni n ei sintomi clini.cJ non diJ)e11do110 direttamente dal cont eut? in acido t1rico nel sapg·ue, in quanto ch e gli accessi si 111a11if'esta110 prima che l 'acido uri co sia aumentato e scompaiono quar1do esso è ancora ad w1 alto ]i.vello. 5) L11a diela ana1oga omministrata a pazie11t i con artrite cro11ica non ha prodotto .oessuna esnrerba~i o11 e. Gli A1\.. vengo1io quindi a lla conclusione cl1e le diete riccl1e in g r assi e scarse in carboidrati sor10 sconsigliabili n ei gott osi e che la C<ln1J)n.rsa o 111eno di accessi di. gotta in seg11ito a ll 'uso di tale dieta può servire co1n e criteritl i.;er la cliagnosi differenziale dell a got l·1. fil.

VARIA I bacilli come armi omicide. s·o no staLi usali r ccenterne11te n elle I11 die ìng-lesi , allo scopo di sopprin1er e u11 individuo per carpirne l 'eredità . E'urono d,a pprim·a spal111ati degli oc,cl1iali con una cultura di bacilli lJestosi; rie risultò ·una malattia che , pure essendo 11iolto g·rave, passò a guarigione. In seg·uiLo, p er oLLt;r\ere · Io scop·o , la coltura di bacilli venne introdotta - a quanto semb-ra mediante la puntura. e sarebbe risultato la morte d ell 'individuo. Tanto il mandanle ch e quegli che aveva fornito la cultura dall 'I stituto Haffkine, vennero condannati a morte, n1algrado mancassero prove decisi,1e. (Journ,.. amer. 111ed . assoc ., 20 a r>rile 1935). fil. Aumentato numero di suicidi in Giappone. Si è verjficato 1n Giappone lln notevole au111e11lu nel nl1n1ero dei s uicid i . Nel 1932 .si eb })ero nella prefeLLura di T okyo 1585 suicidi effeltua Li e lO ±d Lentati , me11tre riel 1933 le due <.:, if1·e so110 Sdlite rispettivamente a 18'05 e 2000. 11 luog·o f JlÌ Ù frequen temente scelto. per suicidarsi -è il cratere del vul cano M1haray.ama, µr esso Tokyo. dove si ebbero , n el 1933', 125 sui cidi effeLtunti e 826 tentati. Le c.at1se p·o ssono ascriversi a: ·m alattia (20 '}~), l)Overtà e disoccupazior1e (13 %), di&piaceri di far11iglia o delusioni amorose (9<J~). .11 suic idio no11 è ge11eraln1e11te considerato .d eJit to irt <.;.iappone. Le donne e la medicina in Gran Bretagna. Secon.do il Brilisli Nledical Joarnal, le do11n~ ch e s ludi.uno 1110dicina frequentano i11 Ing hilterra cor si misti; soltanto ]a cc London School of Medicine for Wonre''' » a Londra è (,0 1L1 v le Lan1 eitte ri 6rvata a lle do11ne. Esistono an.ch e cor 3j speciali per le don 11e presso l ' « U11iversi ly Co] lt.,ge Hopital » e il cc King ' ColJegE- flòpital n. . Nell'an110 1~31-32, il numero compless1.v o delle donne stt1de11ti di medi cina n elle diverse ~·acoltà della Gran Bret agr1a, risultò di 1272, c.Jn Lro 91U7" uomini.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. G.

un nuovo rnodo di provocazione (d i P. Alorin) e sopra. u1ia manifestazio11e IloA SENDA.

·"'-O[Jrai

patologica particolare del riflesso /Ju p1llare alla luce . Tip. Accame, 'forino , 1934.

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RoASE DA

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GARETTO.

,4.ncora dell ' alropina

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lano.


1710

<< IL POLICL INICO

»

{ A~i\"o

X.LII , :.\t, ~r. 34] '

VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE Limiti della medicina sociale. Ras.seg11a ltaliaria di fl.1 edicina :5ociale, n1aggio 1935-Xlll).

(A.

guarig·ione. Ecc,.o entrare i11 campo l 'a sicurazione sociale nelle sue varie forme, affermala&i per opera del r.,ascismo e dilagante Ilei più vari" Gamp1. sempre con crescente su ccesso.

ILVEN'I O .

Il campo della medicina sociale, branoa g iova11issi111a della inedicina, è stato volta a volta co11 fuso co1t quello della de~ 11ograf1a, delle assicurazi.onì sociali, dell 'eug·enetica , della medicina politica ed anche della r11edi cina legale. La m edicina sociale invece Lrae ele111enti da queste b·r anche e da altre per atteggiarli secondo un determinato m etodo di 1 agionan1ento in rap·p orto al momento storico in cui vivian10. Essa studia il fenomeno cc ma lattia » n ell 'am·b iente sociale, in cui esso si Yerifica. La clinica ha dimostrato che i varì yuadrj iiosograiici variano da uomo ad uomo secondo u11a serie infinita per cui in pratica bisog11a g uardare non solo alla malattia, nla an cl1e al nlalato. Le osservazioni fatte inconsci.an1 ente dai medici, da epoca remota, sulle relazio11i dell 'ambiente esterno con il temperan1e11Lo degli individui ad esso soggetti, assurgo no og·g·i a dottrina p er g iungere a for111ular e leg·g i generali . L ·a111bie11te sociale ha per elemer1ti princi.pal i : abitazione, urbanis1r10 o ruralizzazione: nccu.pazio11e, alin1en lazione , condizio·n i economiche or<linarie e straordinarie ecc. Esso a (lif ferenza ù ell 'an1bi ente naturale è influenzabile dalla nostra volo1ttà, per quanto in limit.i ristretti, fierchè anche esso risponde a grandi leggi ch e so110 una sottospecie di quelle i1a Lurali. L 'an1bienle soGiale è capace di influenzare potenten1ente il decorso della malattia e l 'e::i1to di essa : infatti nelle malattie croniche i11 spt;cie, tale ùecorso è differente nel ricco e nel J)O,vero, in chi vuole e può segt1ire i consigli del i11edico e in quello che li trascu1:a. Studiare intimamente i rapporti tra am· bient e sociale e n1al.attia: ecco il compito d ella n1alaltia sociale. Essa ricava il suo materiale di studio dalla statistica demografi ca , dalla ~.tatistit.a delle cau se di morte; ma ciò no11 basta, è n ecessario risalire allo studio caso per caso, secondo il n1etodo generale delle brancl1c n1edicl1e tutte. Dopo questa lunga e pazi e11Le ana]isi, verrà la sintesi, la quale porte' à a d istiLuire I 'igiene sociale; la quale fino _lal 1903 il De Giaxa inseg11ava, r eputando che una parte di Eissa fossero le i11isure di polizia ~a11 j taria e le opere. d 'ig iene pubblica. La terapia, dal campo dei farmaci e delle diete assur ge alla tutela d elle condizioni so~iali in c ui l 'individuo vive e tende alla elimi;1azio11e delle cause ch e lo h anr10 fatto amn1alare a che ne r endono precaria o diffi cil e ls

VI CENTINI.

Cronaca del movimento professionale. Per la eliminazione del cumulo degli i ncarichi. Una circolare del Ministero dell'Interno ai Prefetti del Regno, in data 1° giugno, ribadiva una norma che il « Foglio d'ordini » del Partito Nazionale Fascista aveva già enunciato : l 'eliminazior1e del cumulo degli incarichi retribuiti tra i sar1itari, sopratutto quelli ch e occupa110 l)OSti in pianta stabile presso le pubbliche A1nministra•

ZlOnl.

In base a detta circolare, che tiene oppol'tuno conto delle indispen sabili eccezio11i e limitazioni, j Prefetti son o stati invitati a riYolgere premure in tal senso anche agli Enti Autarchici dipen<le11ti, alle Istituzioni di bene~ cenza e d~ assistenza e a tutte le Associazioni ed E'n ti assistenziali sanitari esistenti in provincia. Si rende indisp en sabile ch e an ch e gli Enti parastatali si uniformino al generale indirizzo politico del Regime, ed esaminino l 'opportunità rl i r evocare gli incarichi retribuiti eventualmente affidati a sanitari già provvisti di un assegno fi·sso adeguato alle n ecessità della loro famiglia, ripartendo equamente gl 'incarichi st essi fra i sanitari ch e ritraggono scarsi guadagr1i d alla loro attività profe ~~ i onale e non abbiano occupazioni r emuneratiYe.

Or ganizzazione della Stampa ]ledica. Ordine deJ giorno approvato dal Direttorio del Sindacato Nazionale Fa scista ~ledici nella seduta del 17 luglio 1935-XIII: « Il Direttorio del Sindacato Nazionale Fascista

dei Medici approva l 'iniziativa di costituire una ,Sezione Tecnica della Stampa Medica in stretto collega mento col Sindacato Nazionale Fa·scis ta clei Giornalisti. « Esprin1endo i l proprio com1)iacim ento per il 1niglioramento apportalo al giornale del Sindac;ato Nazionale Medici « Le Forze Sanitarie », consiglia di }Jerfezionare sempre più il detto giornale 11ell 'inten lo di maggiormente diffondere la cultura medica italian a sia in Patria ch e all 'Estero. « A tal uopo cr ede si debba isti tuire un indice hibliografico di tutti i lavori scie11tifici italiani facendone il riassunto dei migliori lra gli originali . cc Dà incarico al Seg·retario ~azi onale del Sindacato ~Iedico di prender e accordi col Comitato ~Cedico del Consiglio Nazionale delle Ri cerch e (ch e g-ià pubblica la Bibliografia Medica Italiana) al fjn e di t1nire gli sforzi per diffondere sempre più fra i n1edici italiani le cognizioni ct1lturali ».


~ANNO

.x.LII , NUì\II. 341

SEZIONE PRATICA

CONCORSI. 1

Posn

V ACANTI.

Concorsi sanitari delle RR . Prefetture .

Nella impossibilità di riportare, an che in sunto, notizie di tutti i bandi di concorso, ci limitiamo a indicare alcune scadenze : Bologna , Cre-1nona, Grosseto, Milano 30 agosto; Alessandria __.<\.quila, Brescia, Caltanissetta, Catan zaro, Cuneo, _Ferrara, Frosinone, La Spezia, Littoria, Massa, Macerata, Modena, Napoli, N11oro, Palermo, Pescal'a, Piaceuza, Pisa, Pistoia , Pola, Potenza, Ravenna, Rieti, Roma, Salerno, Siracusa, Sondrio, Teramo, Terni, Torino, 1'rapani, Treviso, Venezia, Vercelli, Verona 31 agosto; Siracusa 10 settembre ; .Chieti, Foggia, Sassari 15 settembre; Pe·s aro 30 .settembre ; Aosta 1 ottobre; Bolzano 10 ottobre. Per Udine prorogato al 10 settembre (ore 18). ALESSANDRIA D'EGITTO. Osperlale Italiano cc B enito Mussolini ». - Scad. 31 ottobre; aiuto nel reparto n1edico. Rivolgersi alla Direzione. AQUILA. - Pre·sso la R. Prefettura è aperto il <:-on corso, p er titoli ed esami, ai seguenti posti di medico condotto, con scad enza, per tutti, i1 31 .agosto 1935 . Documenti pre~critti ; età anni 35, :s&lvo eccezioni di legge. ATELETA (unica). Stipendio annuo L. 9500 e L. 3000 per mezzi di tras porto. - AvEzzANO (prima condotta). Stip. L. 8500; non chè la frazione CEsE. Stip. L. 8500. - CAPESTRANO (unica). Stip. L. 8500. - CARSOLI (prima -condotta) . Stip. L. 8500 e L. 3000 per mezzi tra sp . - CASTEL DI SANGRo (seconda condotta). Stip. lirEl '8500. - CELANO (prima condotta). Stip. L. 8500. ·GAGLIANO ATERNo (unica). Stip. L. 9500. - MonINo (frazione R endìnara). Stip. ·L. 9500. ----. OcRE (unica) . Stip. L. 9500, più L. 3000 p er mezzi trasporlo. - PREZZA (unica) .. Slip. L. 9500, più L. 3000 _per m ezzi trasporto. - SANTE MARIE (seconda condotta). Stip. L . 9500, più L. 3000 p er mezzi tra-sporto. - ScuncoJ~A MARSJCANA (unica) Stip. lire '9500, più L. 3000 per m ezzi trasporto. - VILLA' 'ALLELONGA (unica). Stip. L.. 9500. AvELLlNO. ..___,, Posto di Direttore del Laboratorio Provi11ciale di Igiene e Profilassi. Stjpendio lire 16. 700, più servizio attivo T.... 3700. Scadenza 29 agosto 1935. BARI. R. Pref ettura. -- Per titoli ed esami concor so a tre posti di m edico condotto : PALESE MAcCRIE (frazione <ii Bari). Stipendio L. 9500, più L. 2100 pel ser vizio attivo; caro-viveri. - TonRE PELOSA (fr azione di Bari). Stipendio L. 9500, più L. 2100 p el servizio attivo; caro viveri. - BITETTO. Stipendio L. 10.000, cinque aumenti quadriennali d el decimo, p el servizio attivo l... 500, caro viveri. Per tutte, scadenza 15 settembre 1935. Ba1ND1s1. Amrrtinistraz. Provinc . Scad. 25 sett.; inedico diret tor e d el Brefotrofio Provinc. {( Prinripe·ssa Maria di Piemonte »; L. 13. 700 e 3 quac1rienni di L. 900, ser v. att. L . 3500; è consentito il lib-ero esercizio profess .; età limite 35 anni al 5 agosto; specializzaz . in pediatria; tassa lire 50, 10. Rivolgersi al Preside.

CHrE1.·1. - Per titoli ed esami, concor so al pos to di Dirett or e d ella Sezione Medica Sierografica d el Labora torjo Provin c iale cli Igiene e Profilassi. Stipendio L. 16. 000 oltre quattro aumenti quadriennali di L. 1000, più L. 3000 p el serYizio a ttivo. Scade11za 15 settembre 1935.

1711

li'ERUARA. Pres'So la R. Pref et tura. Con cor so per titoli ed esa mi ai posti di n1edico condotto l)er i segu en ti cinque comuni: BERRA. Stipendio L. 9500; con1ple111e11tare L. 2280, più L. 2500 per 1nezzi di trasporl o. - BONDENO. S tipendio L. 8000, più L. 2000 pel servjzio altiYo e T... . 500 p er mezzi (l i trasporto. CoìvtACCHro. Stipendio L. 10.000; complementare L. 3000, più I... 3500 p er inezzi di Lrasporto. - MESOLA. Stipendio L. 10.000; complementare L. 2520, più L. 2500 p er m ezzi di trasporto. - Ro FERRARESE. Stipe11dio ·L. 9500 ; complementare L. 3000, più per m ezzi di traspor to , se automobile, L. 2500. Per tutte, scade11za 31 agosto FIRENZE. Ospedale di S. M. Nuova e Stabilimenti Riuniti. -:' Scad. 30 sett. , ore 17; due aiuti per I 'Ospedale Sanatorio di Gareggi; titoli ed esami ; età limite 35 anni; stip. L. 7050, c.-v., i11d ennità e prove11ti regolamentari. Tas·sa L . 50. Voti n egli esami speciali. Chiedere avviso alla Segreteria. FRASCATI (Roma) . Ospedale S. Sebastian o AI . ,Scad. m esi. uno dal 14 agosto; primario chirurgo ; tjtoli; L. 18.000 e 3 quinquenni decimo. Non sono ::tmme·sse le donne. Chiedere avviso alla Direzione. FRos1r-.oNE. Presso la R. P ref ett u r a. - Concor so per titoli ed esami ai segu enti posti di medico condotto: ACQUAFONDATA. Stipendio L. 10.000. ALATRI (terza condotta). Stipendio L. 8500 . - ALVITO. Stipendio L. 8500. - CASTELLIRI. ,Stipendio l,. 10. 500. - CECCANO (seconda condotta). Stipendio L. 8500. - CEPRANO ('seconda condotta). Stipendio L. 8500. - COLFELICE. S tipendio L. 10.500. - CoLLEPARoo. Stipendio L. 10. 500. - . PoNTECORvo. Stipendio L. 8500. - RoccADARCE. Stipendio lire 10.500. - Rocc.\SECCA. Stipendio L. 9500. - SGURGOLA . Stipendio L. 10.500. - V1co NEL LAz10. Stipendio ·L . 10.500. N. B. 'futti gli assegni uindiC<!ti sono aumentabiìi del d ecimo per 5 qt1adrienni. Scad. p e.r tutte le condotte , il 31 agosto 1935. GENOVA. Cvmune. - Scad. 30 sett.; due medici igienisti di 2a classe; L. 14.000 e 10 bie11ni di L. 450, c. -v.; età limite 35 ar1ni ; tassa L. 50; iscrizione nell 'albo profes·sionale. Domanda e d ocum en ti alla R . Prefettura. Chiedere avviso all 'ufficio personale d el Municipio . LITTORIA. - Posti di inedico condotto per le co11dotte <li : LITTORIA ; BonGo GRAPPA; BORGO SABOTINO; BonGo MONTELLO. Per ciascuna condotta stipendio L. 9500, oltre 10 aumenti biennali del decimo, più L. 1800 servizio attivo; per m ezzi di trasporto L. 5000 se automobile. Scadenza 31 agosto 1935. ~fANTOVA. Comune. Co11c;orso per esami e per titoli al posto di D·irettore de lla Sala Celtica e d el Dispensario Antivenereo Comunale. Scadenza al 30 settembre 1935-XIII. Stipendio L. 8000 al lordo d elle ritenute di legge e dell e riduzioni di cu! i RR. DD . 20-11-1930 n . 1491 e 14-4-1934 11 . 561. Non vengono con cessi aum enti periodici, n è indennità. Nomina p er un trie11nio, a)Yo confern1e triennali . Età massima anni 35, salve eccezioni di legge. Richiedere bando alla Segreteria Comunale. MrLANO. P io Istituto Bassini µer gli erniosi pove r i di Milano e dell'e Provin ce l .. ombarde. ___,. Scad. 31 agosto; chirurgo primario, L. 15.600, età limite 40 a.; aiuto chirurgo, L . 10.500, et à lin1ite 35 a.; medico assis tente, L. 7500, età lin1. 30 a. Rivolger si alla sede, via Ricord i 1. ORISTANO (Cagliari). Congreguz. di Carità. - A lutto il 10 sett., medico primario presso l 'Ospedale Civile; L. 12.000 e 2 sessenni 10 %. RiYolgersi alla Presidenza.

d


1712

« IL POLICLINICO »

ORVIETO. Congregaz. di Ca rità . - Scad. 30 sett.; assis tente presso l 'Ospedale Civile; L. 7000, oltre ~erv. att. L. 600, c.-v., indennità ospedaliera lire 2500, parlecipaz. 5 e 10 ~{. ; età Jjmite 35 a. ; tassa L. 50,10. Rivolgersi alla Segreteria. PEsAno. Cong regazione cli Carità. - Al 31 agosto; medico vice-direttore dell 'O·.spedale ,S. Salvatore; L. 9000 e 6 trienr1i ven i·esimo oltre L. 1200 serv. att., c. -v., L. 500 p er le funzioni di vicedire ttore, percentuali; età 30-45 anni s. e . 1.; quinquennio in r eparti medici ospedalieri o cliniche con numero di letti no11 inferiore a 100 con qualifica non inferiore ad assistente; rivol gersi alla Segreteria. PIACENZA. Con.sorzi o Pro1.i. A ntiitu b ercolare. Cc.'n cor so per titoli ed esami a m edico direttore del Consorzio; L. 27.000 e 5 quadrienni dee.; indennità trasferte e rimborsi; divieto libera professione; scad. ore 18,30 del 15 ottobre; rivolgersi alla Segreteria (via Garibaldi 50); età limiti 30-40 anni all '8 agosto. Quinquennio di esercizio; voti agli esami sp eciali. Chiedere bando. Rol\irA. Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale. - É aperto un concorso per titoli e per esami a quindici posti di Medico pres·.so l 'Istiluto azionale Fascista della Previcl enza Sociale. Gli aspiranti dovranno, no11 più tardi del 30 setlembre 1935-XIII, presentare i. d ocume·n ti, facendosene rilasciare ricevt1ta, o far pervenire, 1)er mezzo della posta , in piego raccomandato, con ricevuta di ritorno, alla Direzione Generale (Servizjo person ale) dell 'I slituto Nazionale Fascista ò~lla PreYid:3nza Socia le, in Roma, via Mingbe l1i 22. Si richiede lo specchio d ei voti riportati n egli esami speciali e di laurea. Non sono am n1e·.sse le donne. Titoli ed esam i. Stipendio ar1nuo L.. ~ 23.000, oltre l 'aggiunta di famiglia. Non è consentito l 'eser cizio profess1on ale privato. Chied ere 1'avviso di. con cor so. P eT ogni i.nformazione gli aspiranti potranno riYo]g·ersi alla Sede Centrale (Servizio personale). Ton1No. Ospedale A1aurizia.no Un1berto I. - Scad. 31 agosto; concorso fra studenti di medicina e chirurgja d ella R. Università per la nomina di a·ssis ten li effettivi e vo]ontari ; al1 oggjo, assegno annuo clj L. 800. Rivolg·er si alla direz ionf' . CON COHSI A PREi\fl .

Concorso per mo11ografie r egio11ali sul problema del Ca tu b ercotosi.

I11 occasione d el quinto congr esso nazion ale ar1tituberco1are ch e aYrà luogo a Roma nei primi g iorni d el prossin-io novembre, la Federazione itali ana nazion ale fascista per la lotta contro la tubercolosi ba })andit o un concorso nazionale tra gli -s tudiosi, sul tema: cc Il problema d ella tubercolo. i i1elle sing·ole r egioni 'i 'Italia ». Ciascun laYoro cloYrà perlanto prendere in esam e una singola regione. L 'esame dei sin g·oli lavori è stato n1'Jida lo !llle sezioni r eg·ionali dell a Federazione }) Cr og11i regione d'Italia. La Federazione mette a disposizione d elle sezion i lire 2000 che saranno assegnale a1 lavoro g iudicato migliore. Tulti i lavori pre1niati nelle ~ ingole rcgio1ti ar anno p oi e·.saminali da uria Co111n1i sione centrale a Rom a per 1'a segnazione clel J)ren1io nazionale di lire 5000. Il l avoro a cui . nrà as cgnn lo il pre111io nazionale Yerrà integral1nenle pubbli ca lo a spese della Federazione. La <lat a d ella prese11 lazione dei lavori alle sin gole czio11i regj or1t1 Ii è fi s ala al 1° g·cnnaio 1936-Xf\' .

[ANNO XLII, NuM. 34!

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il d ott. Herbert Spencer Glacer, professore di fj siologia alla « Cor11ell "Cniversity », è 11ominat<> direttore dell 'I stituto Rockefeller di New York, in sostituzione d el dott. Simon .f'lexner, andato a riposo per limiti d'età.

Il dott. Wilbur A. Sa,vyer è nominato direttore della Division e Inlernazionale d 'igiene della Fon· cl azione Rock efeller, ir1 so'stituzione del dott. J.i"'red erick F. Russell, che andrà a riposo col 1° settembre p er limiti d 'età. Il prof. J. Lépi11e di Lione è stato eletto membro dell'Accad emia delle Scienze di Parigi. Al recente Congresso In lernazionale di Bruxelles per gli Infortuni e le malattie da lavoro, nellai seduta inaugurale, il prof. J uillard, direttore della C.linica Chirurgica di Ginevra, ha comunicato il rrsultato del concorso istituito dal VI Congress<> (li Ginevra, sul migliore lavoro originale ed inedito, sul tema: « lrr1portanza dello stato anteriore 11ella valutazione dei poslumi di un infortunio· sul l avor0 )). Il prem1o è stato conferito al prof. Di Prisco, assistente n ell'Is tituto di Medicina del Lavoro nel la R. Universi là di Napoli, diretto dal-I 'on. prof. N. Cas lellino.

NOTIZIE

DIVERSE

I congressi medici di Bologna. A Bologna - sed e della pii1 gloriosa Università• del mondo, patria di famosi Lettori, Ar1atomici, Fi".siologi e Clinici - p er disposizione cli S. E. il Capo del GoYerno, n el! 'ottobre si svolgeranno nurnerosi Congressi e Convegni di Società MedicoCl1irurgiche, ai quali è fin d'ora assicurato l 'int ervento delle maggiori perso11alità della scienza ilaliana. e straniera . I Congressi, che si svolgerano nella storica sedegià 'Sede ò ell'antico Stuçlell 'A.rchiginnasio dio ~ sono i seg·uenti: Medicina interna, Chirurgia, Ortopedia, Urologia, Otorinolaringologia, J?ediatria, Patologia, Idrologia, Climatologia, Ostetricia , Ginecologia, Medicina sportiva, Radiologia rnedica, Radiobiolog·ia, Marconiterapia , Dermosifi-· lografia, Medic ina Sociale, Analgesia e Anestesia, (~hirurgia plasti ca e Associazione delle dottoresse in Medicina e Chirurgia. Le manifestazioni scientifiche saranno integrate da una ~Io·.stra Internazionale del Libro di Medicjna, suddivisa in Mos tra del Libro Antico e in Mostra d el Libro Mod erno e da una Mostra del ~lateriale Sanitario. Questa comprenderà speciaJità medicinali, materiale sanitario, materiale chirurgico, radiologico e di arredar11ento ospedaliero. Alle Mostre del Libro di Medicina, oltre le case italiane e straniere, polranno partecipare direttarr1ente anche quegli autori che hanno pubblicato direttamente le loro opere: sarà così offerta ad essi la pos·sibilità di una n1aggiore valorizzazione <lei loro s ludi e d elle loro ricer che. Le ~Iostre in parola 1)otranno essere visitate non soltanto dai m edici che appartengono alle Società scientifiche d ej Con gr essi, ma anche da tutti i rnedici itali ani, che potra11no fruire della riduzione ferroviaria del 50 %. I soci <lelle Società scientifich e ch e terran110 i suindicati ContSres i riceveranno le te·ssere di riconoscim ento dalle Presidenze delle stesse Società.


1ANNO

XLil,

NlJ~1: .

34J

SEZI ONE PRATlCA

l medici no11 iscritti alle Società potranno richiedere le tessere di riconoscime11to al Comitato ese<;utivo (Palazzo d'Accursio) . Tutti i medici ch e intendono di essere accompag·nati dalle rispettive ·sign ore possono richiedere Je relalive lcssere allo stes·so Comitato esecutivo.

l ° Congresso internazionale di antropologia e

psicologia criminali e discipline affini. La << Società di antropologia e p sicologia crimir1ale » (Italia), 1a « Kriminalbio1ogische Gesellschaft » (Austria), la cc Société de prophilaxie crin1inelle » (Francia), la « Société d e prophilaxie <;riminelle » (Belgio), la « Sociedad de antropologia € psicologia cri1ninale » (Brasile), la cc Sociedad de Crimiu ulogia » (Argenti11a), l '« Inslilute for the ~cien lific trealment of Deli11quency » (Inghilterra), costi lui tesi ii1 Federazione In ternazionale, 11el <licembre ·scorso a Parig·i, h an110 deciso di te11ere 11ell 'aprile 1936 il loro 1° Congresso internazionale. Scopo di tale Congresso è di st abilire i compiti scientifici e pratici fond a n1erit ali di tale nuova I•'ederazione Internazionale, e di iniziare, al più presto, un 'attiva collaborazione con ìe Società internazionali di polizia cri1nir1ale, di diritto penale e di diritto penitenziario, nel carnpo sia sc~enti­ fico che pratico della moderna lotta contro il delilto . Tale collaborazione si vien e a rendere sempre più indispensabile nellJ. moderna legislazione sociale, penale e penitenziaria, in quanto lo stu dio d ei nloventi causali bio·sociologici della crimi11alità, della personalità del delin.quente. nel~e su e varie n1anifeslazio11i, del meccanismo d1 sviluppo della pericolosità crimin ale, e dei p ii1 efficaci ri1nedi preventivi e curativi d ella criminalit à - sia individuale che collettiva costituisce un elen1e11to sempre più indispensabile nella moderna lotta contro il delitto , e, quir1di, di fondamental e in1porla11za per lo stesso progres·so sociale e morale delle Nazioni. A lale scopo il Comitato centrale di tal~ nuova Federazione internazionale, formato da1 proff. Asch affenburg, Di Tullio, l.enz, Ribeiro, Toulouse Vervaeck e W eigandt , riunitosi a Bruxelles n~ll 'aprile corrente anno, ha stabilito che, nel Congresso d ell 'aprile 1936. i11. R.orna, deb~a no , ~ra le altre, essere svolte relazioni r1guardant1.: la etiologia, la diagnostica e profilas·si d ella delinquenza lninorile la profilassi crjminale in rapporto alla riforma 'delle leggi penali, i con cetti fondamentali della biologia e della biotipologia criminal~, ln profilassi criminale generale e l 'antropolog1a penitenziaria. . . . La Socie tà italiana di antropologia e ps1colog1a crirr1ina]c va preparando il programma di tale J 0 Co11gresso internazionale, ed ha sjn d'ora stabilito ti i presentare ampje relazi~ni s~ lla ~ttuale rt ·o-anizzazione della lotta con lro il del1tto 1n Itali; e di curare che i co11gressisti possano visitare i più import a11 ti stabilimenti pen~tcnziari e le . Pi~ re~er1ti istituzioni per la prevenzione dell.a cr1m1~ nalith e }a rieducazione sociale nei del1nquent1 . (in ~orna , Napoli , Aversa, Orvieto. ec~.). S'invita a voler inviare le ade·s1on1, e d1 sollecitare quell a <li quanti si interessano dello studi o scientifico della cri1ninalit à, con l 'avvertenza che se si desidera fare delle comunicazioni , quest e debbono pervenire alla Segreteria Generale del Congresso i1on oltre il 31 rlicembre corrente anno: La quota cli partecipazione al Congresso, per i non iscritti alle varie Società facenti parte della suddetta Federazione internazio11ale, è di L. 30.

1715

Coloro i qual i sono g-ià ln e111br i di una delle ~ud dette Societ à, o cli al tre d el g·enere in via di formazione, ·s ono pregati di i11viare la loro adesione alla Presidenza ocl alla Segreteria della propria Socie tà, che è ir1caricat.a di fissare la quota di partecipazio11e e di trasmettere l 'adesione a ques la Segreteria Ge11erale. Per ogni ulteriore informazione rivolgersi alla Segreleria Generale della Socje tà italia11a di antroi:,ologia e psicologia criminale, via Giulia 52, Ron1a.

Corsi internazionali di perfezionamento medico a Berlino. ·L 'Accademi·l· berlinese per il i)erfezionan1ento dei medici, nel prossimo autunno 1935 organizzerà a Berlino i corsi seguenti: oto-rino-laringoiatria (30 settembre-12 ottobre, tassa d 'iscrizione: 120 RM) ; malattie infettive (30 settembre-5 ottobre, tassa : 40 R~l) ; m edicina i11 terna (dal punto di vista della patologia funzionale) e terapia (7-19 ottobre, tassa : 60 RM) ; biologia ere.d i tari a e difesa dei valori della stirpe nella pratica della medicina (7-12 ottobre, tassa: 40 Rl\tl); tubercolosi (21-26 ottobre), nel tubercolosario inunicipale di Berlino « Waldhaus Charlottenburg » a 1Sommerfeld (tassa : 50 RMJ; chirurgia degli organi del torace con speciale riguardo della tubercolosi poln1onare (28 ottobre-I novenlhre, tassa: . ~O RM)j corsi ·speciali i1t tutti i rami della medicina cosi ver quanto riguarda l~ pratica ?spedalie~a, co1ne per quello che si riferisce alle r1c~rche d1 laboratorio : tali corsi 11a nno luogo ogni mese; la tassa rl 'iscrizione è di 50 a 80 RM per 8 lezioni doppie; durante questi corsi vien dato un rilievo particolare all'attività pratica del ·sanit ario: la parte teorica passa in secondo piano, se11za venire trascurata. Per i programmi e informazioni particola!eggiate, rivolger si alla Seg·reteria . della « Berl1n~r Akademie fi.ir lirztliche Fortb1ldung », Berl1n NW E, Robert Koch-Platz 7 (Kaiserin FriedrichHau s). I medici stranieri o tedeschi stabiliti all 'estero fruiscono sulle ferrovie del cc Reich » del ribasso clell '80 %· inoltre, valendosi dei co·siddetti « Marcl1i regi;trali », il medico strani~ro può. ridur~e se11sibilmente ]a spesa del proprio soggiorno 111 Germania. A tale scopo egli farà bene di assun1ere le necessarie informazioni presso la propria banca e prima di mettersi in viaggio .

Un po' dovunque. · .Si è svolto a Bruxelle·s dal. 22 al 27 luglio il 39° Congresso degli psichiatri e neu7olo~i di lingua francese. Il prof. Gaetano. Bo~chi, d1. Ferr~ra, riferì sugli importanti contr1but1 recati da italiani ai due temi ufficiali : l 'isterismo e la delinquenza minorile. Al Boschi venne offerta la presidenza di una seduta. Il 4° Cono-resso ispa110-portoghese di urologia 0 si · è aduna to a Cadice dal 22 al 2:3 luglio; le reln zioni ufficiali riguardarono l 'urogra~ia e il trattamento della litiasi r ene-ureterale bilaterale; se• • • o-uirono numerose con1un1caz1on1. o Durante il Congresso tlei medici delle regioni nlpine, indetto a lnnsbruck per il 7 e l '8 olt?~re, si terrà un a inoslra cli prepara li farmaceutici e cli presidì n1edici. Congresso e mos tra avranno


171()

«

IL POLIOLlNJCO >)

luogo nei locali dell 'anlica biblioteca universitaria. Rivolgersi al Kommerzialrat Ludwig Assinger, Prcssgasse 31, .Wien IV, Austria. Dal 15 al 17 luglio si è t enuta a Londra una Conferenza internazionale per la s landardizzazion e degli ormoni sessuali, ad iniziativa del Consiglio ~ed ico di Ricerca; vi ha11no partecipato 14 delegati.

~ANNO

XLII,

NUl\I. 34~

g·enterapia ecc. Possiede due ampii anfiteatri per le lezio1).i. Nell 'Ospedale Municipale I di Hannover è istituita una Sezione di n eurochirurgia capace di 2(} rnalati; è diretta dal dotl. Otto Glettenberg. stata inaugurata a Londra la nuova sede della « British Dental Association » . È

per la documenlazione fotografica e c1nematograf1ca nelle scienze terrà un congresso dal 4 all '11 ottobre in Parigi. Riduzione del 50 % , u lle linee ferroviarie francesi e del 10 % sulle linee aeree. Rivolgersi, non oltre il 15 settembre, al Dr. Ch. Claoué, rue Scheffer 39, Paris 16e.

Il prof. Raffaello Silves lrini, direttore della R . Clin~c~ ~edica di Perugia, ha istituito, pre·sso questa Cl1n1ca (a Monteluce), u11 Centro diabetico aperto tre giorni della settimana , per un 'ora al giorno, destinato a indagini di accertamento, al1'indirizzo terapeutico e, nei li111iti del possibile, ai mezzi curativi per i non abbienti.

La Società Lombarda di Chirurgia si è adunata il 13 magg io, il 21 giug110, il 5 luglio, sotto la presidenza del prof. M. Donati. Nella prima di queste sedute venne fatta una conferenza dal prof. 1\. Maurer, sulla toracoplastica nella tubercolosi polmonare. 'eìle altre due sedute vennero te11ute complessivan1ente 20 con1unicazioni.

Il comm. Alfredo Ponti , già djreltore generale e membro del Co11siglio d 'a111111i11istrazione del nanco Ambrosiano, ha lasciato 200.000 lire al! 'Ospedale Maggiore di Milano. La sig.ra Carolina 1'ureni ha lasciato allo stesso Osp~dale parte della ·sua proprielà ed uno stabile. La diari·l per gli ospedali inunicipali fli Berlino è stabilita come segue: per adulti R. ~I. 7; per l>ambi11i R. 1\1. 5,20; per bambini infettivi è ri(lotta a R. M. 2,60 (allo scopo di promuoverne I 'ospedalizzazione). In questi prezzi non sono compresi l 'impic·go dei ragg·i X e del radium nè le operazioni chirurgiche. Per i meno abbienti, le téJriffe sono ridotte alla metà. Il cc Bull. de la Lig·ue des .Soc. cle la Croix Rouge» (agosto 1935) informa che l 'Unione internazionale di soccorso ha lanciato un appello ai Governi per venire )n aiuto delle vittime del terren1oto di Pielta. Il Governo italia110 ha destinato a t ale ·scopo 1000 sterline (64.000 lire it. ), la Romania 20.000 lei , la Germania 1500 marchi, la iSvizzera 2000 fra11chi svizzeri, l a . Nuova Zelanda 1000 sterline. Si tratta di somme modeste di fronte all 'entità del disastro, ma hanno un significato 1norale di solidarietà. Secondo il Ministero dell 'interr10 del Giappone, r1ell 'aprile 1935 1'impero contava 76.516 medici diplomati; i medici pratici erano 49.844, ossia 7,41 ~ clella popolazione; nel 1934 si diplomarono 3294 medici. B stato trat te in arres lo ad Ancona un noto radiologo, per simulazione di rapina. Il dott. Francisco Molina Gil, medico titolare (condotto) di ~ue])lanueva (prov. di Toledo in Spagna), m entre era ìn giro per le visite è stato brutalmente aggredito a colpi di bastone, riportando contusioni e ferite di cui una grave , da parte di un tale che lo accusava di non avergli salvato il figlio . Il dott. Bardajé, ex sottosegretario cli Sanità in Spagna, direttore del! 'Istituto provinciale d1 sa11 ità di Madrid, ha riportato delle ferite nel ribaltamento della sua automobile; anche il suo segretario particolare è rima.sto ferito. A quanto informa il cc Times », in Palestina si è avanzato il progello di restri11gere l 'immigragrazione dei medici; la ·misura ·sarebbe diretta contro i medici ebrei, che vi affluiscono dalla Germania. La Paleslina conta ora 1043 medici , di cui 300 incirca profughi dalla Ger1nania. È . la prin'la volta cl1e nell 'J111pero brita11nico vengono progett a le mi ure rcs1 r i l l iYe clel genere.

~'A·ssociazion.e

La Reale Società Italiana di Igiene ha stabilito di tenere a Milano, nei giorni 19-20 del prossin10 ottobre un Convegno Lombardo per la Casa Popolare nei suoi vari aspetti igienico-sociali. S. E. il Capo del Governo ha dato il suo alto c0nsenso perchè la Società prepari degnamente la progettata riunione, ed il Comìlato Esecutivo de) Conveg·no, che ha sede in ~filano, via Statuto 5. si tiene a disposizione degl1 interessati per qual siasi chiarimento. La Società di Cultura ~Iedica Novarese si è adunata il 6 g·iugno ed il 6 luglio, sotto la presidenza del prof. G. Dellepiane, assistito dal ·s egretario dott. V. Gallina. Alla ~~conda di queste sedute ha partecipato la Società Medico-Chirurgica di Alessandria ed Asti. Nella prima seduta sono ·state fatte comunicazioni da: U. Clerici Bagozzi, P. Vercelli, ' '. F. Capuani, M. Lupo; nella seconda da: O. Finzi, E. Balbi, C. Leo (due comunic. ) M. Aj1none, U. Clerici Bagozzi, G. Dellepiane, P. Spoto. La Società Medico-Chirurgica Bellunese si è adunata il 3 luglio, sotto la presidenza del prof. A. Ponzian, a·ssistito dal segretario dott. L. Da Vià. Sono state fatte comunicazioni da : Broglio (2 comunica.zioni), Ferrari, Da Vià (due comunicaz.), Marson1, Da Val. · La Sociel à di Scienze lVIed]che di Conegliano e. ' ' ittorio si è adunata 1'11 luglio, sotto la presicle11za del prof. Coletli, assistito dal segretario clott. Fabris . Sono. state fatte comunicazioni da : Tramontini, Co1etti, Tornasi. Il 28 ottobre verrà inaugurato a Torino il gran<lioso Ospedale delle Molinette, cui sono annesse le cliniche universilarie; consterà di 16 padiglioni, con 10 aule per le lezioni; disporrà di 1160 letti. stato org·anizzato dalla Fa,~oltà medica di Rio de Janeiro, a Nichlreoy (capitale dello Staio), un i1i.1ovo ospedale, che comprende le seg·u enti cliniche: n1.edica , chirurgica, ostetrica, g inecologica, oflalmica, otorinolaringoiatrica, pediatrica, urologi ca, p·sichiatrica, dermosifilopatica, ti iologica e odontoiatrica; non manca un reparto per le malattie tropicali. L 'ospedale è perfc llamente attrezzato, con impianti modernis·simi per la diatermia, i raggi ultraviol etti, la roent:È


[ANNO XLI[ . N J?\-1. 34}

SEZIONE PRATIC.\

ENRICO VILLA t. morto a Milano il dott. ENRJCO VILLA, sin1paLica e significativa figura di medico e di giornalista. Nato a ~Iilano, il 12 luglio 1857, e laureato a Pavia nel 1881, era stato dapprima medico condotto in vari Comuni, poi medico nel l\1anicomio di In1ola ed i11 seguito, medico condotto in Milano. Anima ge11erosa e spirito vivace, sempr e pronto a lottare per un 'idea di bene e di giustizi a, aveva sentito in quel periodo la necessità di riunire in un solo blocco le sparse forze dei medici condotti italiani, allo scopo di tutelare i loro legittimi interessi, ·spesso misconosci1iti e calpestati. Ed alla sua iniziativa ed ai suoi sforzi . pervicaci, si deve se, nei primi anni di que·s to secolo, si fondò l'Associazione Nazionale dei medici C'ondotti, di cui Egli fu il primo presidente; in tale qualità, ottenne, fra l 'altro, il riconoscimento del diritto elementare del periodo annuo di congedo col supplente pagato, conquista che allora a noi che ci nutriYan10 con lo scarso e duro pane della co11dotta piena , sembrava chimerica. Dal 1902 al 1922, fu ·stimato ed attivo Ispettore Sanitario delle Ferrovie di Stato, portando nel disbrigo delle su•3 mansioni la sua larga esperienza di medico (ha anche al suo attivo un manuale: cc Il medico pratico n), il suo spirito di .iniziativa, la sua passione per le questioni dj jgiene e di medicina sociale. Andato poi in pensione, si dedicò tutto all 'cc Avve11ire Sa11i Lario >>, con vivacità giovanile e con l a saggezza data dall 'esperie11za, che si fondevano in un ben t emperato equilibrio. Particolarmente gustosi riti civano i suoi trafiletti, pieni di brio e di buon senso, in cui traspariva quel bonario spirito meneg hino, che allietava il suo discorso. I medici condotti, che sono fra i l ettori più numerosi e più fedeli del « Policlinico », rendano omaggio alla memoria del modesto pioniere che, in, ten1pi ormai lontani , li affratellò in una famiglia. Ai fan1ig·liari del com pianto dott. Villa ed ai Colleghi del!'« Avvenire Sanitario », le commosse condog1ian/.e del « Policlinico ». AZEGLIO FILIPPINI. La sig·.ra LYDIA RABINOWITCH-KEMPEllER è morta a Berli110 in età di 63 anni. Era nata a Ko'\i"\·no (Lituania) e aveva studiato medicina a Zurigo e Berna, poi era ·stata a Filadelfia; quivi insegna' a 11el Colleg·io m edico femminile durante l 'inverno, n1entre durante l 'estale si re-cava a frequentare i laboratori di Koch a Berlino. La sua prima memoria scientifica richiamò l 'attenzione dei microbiologi, in quanto dimos lraYa la presenza di bacil1i :icido-resistenti non patogeni nel 60 % dei campioni di burro prelevati a Berlino. Poi ella rivolse la sua attenzione alla tubercolosi negli animali ; alGt1ni dei suoi lavori furono compiuti in colìaborazione di Koch ; vanno rilevati gli studi sulla tubercolosi aviaria, sulla tubercolosi spontanea degli animali selv.atici., sulla trasmissione ereditaria della tubercolosi negli uccelli ecc. Eseguì anche delle ricerche sulla tripanosomiasi, in unione ili Koch, e sulla peste, in unione di Walter Kemperer , altro assistente di Koch, che ella sposò. Nel 1927 pubblicaYa un 'accurata rivi sta generale

1717

sulla filtrabilità del virus tubercolare. Le fu affidata la direzione della << Zeitschrift fur Tuberkulose » ed ella riuscì a far11e il periodico più accreditato della specialità. Le fu anche affidata la dir fzione del laboratorio batteriologico nell'Ospedale i\1unicipale di Berlino-Mohabit. Il movimento contro gli ebrei deterini11atosi in Germania ha colpito anche l'insigne studiosa e l 'ha molto amarEggiata. L. V.

RASSEGNA. DELLA STAMPA MEDICA mar. A. BESREDKA. Immunizzaz. locale contro la tossina difterica . M. RoNsE. Contributo allo sl"t1dio del tifo esanten1. Klin . Woch. , 16 mar . ....__,. H. l\IIARX. Compito dell 'ipofisi nelle malattie dei re11i. M. MAsUGl. Patogenesi della glomerulonefrite diffusa quale rr1alattie allergica dei reni. . Presse Méd., 16 mar. E. CHABROL e M. CACHIN. Ricerche cliniche sulla secrezione biliare. Paris Méd., 16 mar. - Numero sul cancro. Journ. d. Praticiens, 16 mar . - N. FIESSINGER. Gl 'itteri infettivi benigni. f\1inerva Med. , 10 mar. A. FuLcHIERO. Sulla sindrome t.r iaritmia di Wolf, Parkinson e White. Dermosifilogr., feb. G. DEL Vivo. Introdermoreazione di Frei. Journ. Méd. Franç., feb. - Numero sull a colesterolemia. Lancet, 16 mar. - A. 1\iloNcnIEFF. I11sufficienza respiratoria , compresa l'asfjssia dei neonati. D. NABARno. Tra llam. della vulvovaginite con l 'est.r ina. Arch. Jt. di Chir., feb. S. TENEFF. La fun7ionalità epatica. - E. Lu·ccA. Torsione del grandr. epiploon. Arch. p. le Se. Med., mar. - C. NEGRI. Azione degli estratti cli lobo ipofisario poster. - F. MAssIMELLO. Ritenzione urobilinen1ica nelle nefropatie. - P. ~1IoLINAR1-1·osATTI. Equilibrio acido-base nell'asma bronch. Arch. It. Apparato Dig., V. - C. ARULLANI. Ricerche comparative sulla secr ezione gastrica provocata. P. ALESSANDHINI. Le intolleranze alimentari. · Mediz. Klinik, 15 1nar. - R. OTTO. Sierodiagnosi mediante reazioni non eziolrope . ..__,. W. PoLLAK . 1'rattamento salvarsanico delle infezioni urinarie da Trichomonas vaginalis. 'f\.fed. Welt 16 mar. H. AHRINGSMANN. Può il medico t~attare il tubercolotico nell'esercizio 11ratico co11 previsio11e di succe·sso ? - F .. Kocu . La questione della carie e della paradentosi. Minervri Med., 17 mar. - L. D 'ANTONA. Proba~ bile patogenesi diencefalica di alcune forme di miopatie progressive. Brit. M ed. Journ., 16 mar . - O. C. M. DAVIS e F . W. DixoN. La natura d ell'acidosi. Ann. de Méd., mar. - L. BERNARD e R. l!i'vEN. Caverne e can cri del polmone. - J. REILLY e al. Patogenesì della febbre tifoide. Arch. Mal . App. Dig. ecc., feb. - _P. LE .1'01R e al. Gli spasmi Jocalizzati nella regione pilororluodenale. - J. V. GnoTT. Regolazione dello zucch ero del sangue. . Riv. di Cl. 1\Ied. , 15-30 gen. -: G. Russo. Ri lievi ematologici nelle cirrosi epatich e. Artn. Institut Pasleur,


lilS

cc

Riv. di Cl. Pedialr., mar. -

IL POLICLlNICO »

G. 1noN. Sierote-

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"'r.

[ANNO XLII, :\UM. 34]

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Le malattie infettive in Italia. •

Nume ro dei Comuni colpiti e numero dei casi (fra parentesi) .

Denunzie dal 29 giugno al 4 luglio: Morbillo 261 (848); Scarlattina 112 (240); Pertosse 125 (455); (-); \iaricella 74 (115) ; VaiuoJo e vaiuoloide T•'ebbre tifoidea 506 (1193); I11fezioni para tifiche J 35 (178) ; Febbre ondulante 48 (61) ; Djssenterìa 22 (42) ; Difterite e croup 177 (289); Meningite cerebro-spinale epidemica 5 (6); Poliomielite anterjore acuta 21 (26); Encefalite letargica (-); A.nchilostomiasi 9 (26) ; Rabbia: morsicature di animali rabbici o sospetti 50 (67), dichiarata 1 (l); Pustola maligna 38 (46).

Indice alfabetico per materie. Acido acetil-salicilico: decomposizione in ambiente alcalino . . . . . . . . . Pag. 1705 Ali men ti dannosi . . . . . . . . . . . . » 1708 1702 Aviazione sanitaria: congresso . . » Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . » 1699 1694 Cieco e appendice: posizion e nell 'uomo » Colecistografia rapida ? . . . . . . . . . » 1700 Coliti false . . . . . . . . . . . . . . » 1696 Cronaca del movimento professionale . » 1710 Diarree dei lattanti . . . . . . . . . . » 1690 Dissenterie mi'ste da cc Entamoeba coli », « Blastocystus jalinus >> e « Tricbomona3 intestinalis » . . . . . . . . . . . » 1671 Emottisi : moderni inezzi rli terapia n 1683 Glomerulo-nefriti . . . . . . . . . . . . » 1707 G·ottosi: grassi nell 'alimentazio11 e . . . » 1709 Incontinenza di urina n el bambino . » 1706 Leucemie croniche : innesto reciproco di san gue « mieloide » e cc linfoirle » . . >) 1702 Lir1fog ranl1lomatosi (m. di Hodgkin) : reazione biologica di Gordon . . . . >) 1705 Lipoidi totali del tuorl o d 'uovo per injezioni endovenose . . . . . . . . . . . » 1702

Medicina e farmacia militari: congresso . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1701 Medicina sociale: limi li . . . . . . . . .

Mors thimica in conseguenza dell 'applicazione di un apribocca . . . . . . . . Oliguria abituale . . . . . . . . . . . · P elvi in rene a ferro di cavallo: l euco-

plasia

. . . . . . . . . . . · . · . · ·

n

l 'ilò

»

1679 1706

n >>

Pelvi r enale: rottura . . . . . . . . . » Piloro : insufficienze : interpretazioni diagnostiche . . . . . . . . . . . . . . » Porfiria : forme cliniche . . . . . . . · n Retto : carcinoma : elettrcoagul azione . » '1'1 opici: problemi della vita ai - . . . n l llcera gastrica e duodenale: cura con mucina gastrica . . . . . . . . . . . . )) Ulcer a gastrica e duodenale: riflessi unilaterali del 11orso . . . . . · · · . . » l Tretere: tu1nori metasta tici . . . . n ' ; escica: crampi . . . . . . . . . . . . . » • Vescica: estrofia, cancerizzazione }) • Vescica : polipi deJla cupola . . .

-

1707 1707

1693 1705

1696 1696 1709

1694 1708 1708

1708 1708

orritti di proprietà riservati. - Non ~ consentita Ls mtampa ài lavof'i pubblicati. nel Policlinioo se non sn sepato d odonaazione scf'itta dalla reàa,zione. E tlietata la 1>ubbucazjone di sunti ài essi senta citarne la fonte.

C.

FRUGONI,

A. Pozzi,

Red . capo. Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

resp.


A.N:NO XLII

Roma, 2 Settembre 1935 - XIII

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

REDATTORE CAPO: PROF.

Num. 35

'' DURANTE

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Hote e contributi : V. J)e Benedetti: I n tema di pato-

genesi della ru•bercolosi dell'adulto. Osservazioni cliniche : M. Valli: Due casi di porpora tipo Sohonlein-Henoch in corso d1 collassoter31pia per tuber colosi poLmonare. Sunti e rassegne SISTEMA NERVOSO: A. Kral: Fisiopatologia della com.m ozione cerebrale. - L. D'Antona: Sulla prob~bile patogenesi diencefalica di a lcu ne .forme di mi<Ypatie pr ogressive. - K. H oesch : Sulla meningite li·n .focitaria epidemica. ORGANI DIGERENTI : Oh. E. H . Thaysen : Proctalgia f ugax. - Kirschner : L'operazione combinata sincronica nella cura radicale del cancro del retto. - A. Goetze : Chirurgia del cancro del retto. - MICROBIOLOGIA: M. A. Vaudremer e C. Br ene : La cultura del bacillo di Hansen. Divagazioni : E. Bastanier: Omeopatia ed endocrin ologia.

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Congresso In·

ternazionale di Medicina Legale e Sociale di Lingua Francese. - R. Accademia Medica di Roma. - Reale Accademia d i Medicina di Torino. - Società Medico-

NOTE

E CONTRIBUTI

OSPEDALE CI,"ILE DI I VREA .

In tema di patogenesi della tubercolosi dell'adnlto per il prof. dott.

VIRGINIO DE BENEDETTI .

La pato1ge,nesi' del] a t ubercolo i dell 'a1dulto o, per essere più e atti , ìl n1eccan ismo degli accidenti rein fettivi che costituiscono il punto di par tenza della con1une tisi dell 'adulto, è un problema ch e, con le su e molteplici faccie, offre sempre, ancor oggi dopo il profluvio di studi sulla tu bercolosi, i11finite difficoltà (\d una analisi che ,-oglia spingersi nell 'intimo e lJ ell 'esser1za de·l f enon1e110. Come si diventa- tubercolotici ? Nessun medico oserebbe una ri posta categorica e lineare a q uesta domanda. Eppure che cosa non ci è noto della tubercolosi ? ConoS(,enza esatta del ger1ne, nozioni se non complete certo· molto estese sulla sua b iologia, conoscenza delle ,-ie di ing·r e o e di diffusione del germe nell 'orga11i i110, delle inodalità di

Chirurgica di Padova. - R. Accadf'mia delle Scienze Medico-Chirurgiche di Napoli. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: As:Petti clinici della vertigine. - CASISTICA E 'JERAPIA : L'u r-0eritrina. - La ter apia preventiva. dell'•u rolitiasi ricorrente. - La nicturia nell'ulcera gastrica. - Digestione nei malati portatori di lesioni. cardiache secondo i regimi alimentari. - La trombosi delle coronarie. - Su u n .caso di peritonite essudativa in corso d'inifezione melitense. - Mastoìdite silente. Intossicazione da acetanilide. - Ris ultati della somministrazione di ohinino prima del parrto. - Per arrestare l a secrezione lattea. - IGIENE: La conservazione delle carni per l 'alimentazione. delle trup,p e. MEDICINA SCIENTIFIC\: Una nuova funzione del polmone (potere desaminante). - VARIA. Nella vita professionale : Cronaca del movimento professionale. - ùoncorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze.

Notizie diverse. Indice alfabetico per materie,

reazione dei diversi tessuti ed apparati , dell 'a11a· ton1ia patologica della tubercolosi u mana e deg,li .animali: tutto questo en orme materiale di st u dio, in parte perfezionato, in parte in conti11uo ri11110,ra1U1ento, non b,a sta a rispondere con preci io11e alla domanda (sia pure domanda da profano) in qual modo una parte della umanità civilizzata si ammala e soggiace alla tube•r colosi . No11 riprendiamo 1'argomento dalle sue più profonde origini e non tocchiamo neanche ciè> ch e costituisce la tessitura orrr1ai solida della dottrina dell ' infezione tubercolare. ' ' i sono punti in questa dottrina che hanno valore di postulati : sappiamo che l 'individuo vergine si disting ue dall 'individuo contaminato, che la e11orme n1ag·g·ioranza delle popolazioni ci, ili è tubercolizzata, che la tubercolizzazione avviene 1tell 'infanzia. Amn1ettiamo con i più una penelrazione aerogena del b acillo di Koch , cono._ cian10 il valore relativan1ente immunitario di ur1 primo contagio felicemente superato dal1,organismo e l 'anaton1ia patologica' del complesso primario di Ghon e J( uss. Sappia1no che la tubercolosi dell 'adulto è quasi sempre un 1


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episo·dio r eir1fettivo o meglio superi11fettivo. Sappia,m .o ch e molti elementi agiscono sul n1eccanisn10 della tisiogenesi: ve ne· sono di costituzionali, di epide1niologici, di p-redispo11enti occasionali (intossicazioni cronicl1e, svariate è.a use professionali, infezioni, ecc .) di predisponenti sociali. (a li1nentazione cattiva, pauperisn10, ecc.). Qui non ·è il luogo di discutere l 'importanza e&senziale o· r elativa o più modestamente di passaire ancl1e solo i11 rassegna tutti gli elen1enti ch e possono con correre diretta1ne11te od indirettan1e11te nella genesi della tisi d ell 'adulto . Ma è opinione comune che la tuber colosi dell 'adulto i11sorga ·per cau se n1olteplici la cui importanza effettiva n1olte volte può essere solo misurata singolarmente caso per ca1so. C01nru11que si p uò per un mome11to p resci11de re da tutte le circostanze a cc~ssorie e fermarsi al nocciolo della questione. La quale potreb1b e cosi essere i1npostata: an1mes&a, come è ce,rto , che la inag·gioranza della popolazio11e adulta h ai g ià subito in infanzia una i1ri1110-infezio11e tubercolare, si tratta di tentare di spiegare perch è la r einfezione porti in una certa percentuale di casi alla malattia tubercolare. 1

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Si sa quali so·n o· le opinio11i d ominaJ1ti rig·uardo I.a tubercolosi d ell 'adulto : ,,i è chi considera la p ri1110-infezione con1e l 'i11izio di ogni processo tuber colare p·osteriore; vi ·è chi , pur an1n1ettendo gli stretti rapp,orti tra tubercolosi infantile e ulteriori su ccessioni tuber colari ritie11e ch e queste dipendano da co11tagio di pro·ve11ienza est eriore cl1e sopraggiungono in pub,ertà od i11 g·io·v inezza. In sosta n za due teorie stanno di fronte1: l 'endog ena cl1e alla reviviscenza d elle vecchie lesio11i tubercolari contratte in infanzia attribuisce la gen esi della tisi, l ' esogena che amn1ette iI1vece u11a superinfe• • z1one vera e propria. Codesta! dia·t riba che è già vecchia, tra endogenisti e d e oge11isti no11 11a i11 fo11do 11101ta con sist e11za . Tn r ea ltà l 'enig n1a d ell a tubercolosi d ell 'adulto pern1ane sostanzial111ente int a.tto, sia oh e si pensi a d u11a revivi cer1za di a11tica i11fezio11e , sia che si pensi àlla, superi11fezio11e. Nell 'uno e i1e]l ' altro ca ~ o bisogna a111111etter e una imprO\'visa e sostan ziale a ltera zio11e d ell 'immunità tl1bercolare: 111a di code"' ta i111 n1 u11ità quanto poco si co110 ce! \Te-.- st111 mezzo si h a per 111isura rl a ta11to cl1e cncluta dtl l 'imn1u11ità in i)ratica 11t1ll 'a]tro sig 11ifica cl1e nlalattia t11bercolare; siccl1è non la C.i:1 du la clel l ' in1n1unità ci illui11i11a ull 'insorge11za d~lla n1alattia tuber colare, ma da questa 1

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deduciarr10 l 'esistenza di quella. Esempio, non i~olato, di come ci si illuda di spiegare una realtà, la malattia, con un 'ipotesi che allo stato attu.aile delle nostre conosce11ze, è di quella realtà un puro corollario. Co1nu11que in mancanza di i1ozioni p iù esatte 1 idea ger1erica che la inalattia tubercolare insorga per una deflessione delle forze o-rganicl1e dei soggetti, irnpregiudicata restando l 'importanza reciproca degùi e1en1enti - stato immunitario ' 'ero e proprio, fattori costituzio11ali di razza, ecc. - che 11ell 'accezione un po· vaga cc forz e organiche >>si co1npirendono, può offrire se no11 altro u11a l)a s.e sulla quale posso110 accordars.i i soste11itori dell 'inizio endo,geno e dell 'inizio esoge110 della tisi. Le difficoltà· più gra1vi si i11contrano qt1a11do si voglia p iù minutan1e11te analizzare il mecca11isrno patogenetico della reinfezione sia essa endogena o,d esogena. Qui il disaccordo è grandissimo e non potrebbe esseTe altrimenti qua11do si riflette ch e· i1nportanti questioni quali: I La turai dell 'allergia tuberco]are, rapporti tra allergia ed immunità, defi11izione di i1111nu11ità antibatterica, di in1n1unità .a11t.itossica, ecc.,, attendo110 tuttora t1na soluzione. Ipotesi indut• • • t;1ve 111 que.sto can1po non 111ancano : c1teren10 fra le ultin1e quella i11ge.gnosa di Paccl1ioni che cer ca di spiegarr e il fe·n omeno basale dei p rocessi r einfetti\Ti (l 'essudazio11e) con l 'i11tera2ione di endotos ine (prodott i delLa dig·estio11e e11docellulare), di esotossine (prodotti del metab0Jisn10 d ei b ·a cilli tubercolari) e di ai1ticorpii .. Questa veduta p atQgenetica si fonda tuttavia su p r emesse : esistenza di anticorpi tubercolarii riel sa, n gue circolante , possibilità di una n eu• tralizzazion e o di interazione esotossi11e-anticorpi, ecc., non am11 nesse da parecchi _ .\.L\.. 1

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lo sco·p o, di queste considerazio11i non è ta11to di pe11etrare in fo11do al n1ecca11is1110 ]' atogenetico della tisi d e·l l 'adulto , sebhene di cl1iarire, ap1profittando d ell e nligliori a1ttuali co11oscen ze sulla tubercolosi infantile, i rapporti tra primo-infezione infantil e e tubercolosi dell'adulto , e ricer car e se nel modo cori cui l'infan zia si tiibercolizza esiste lai ragione,. od almeno uno d ei rriotivi principali della gra.vit ?i o benigriità delle reinfezion.i ulteriori. Si &a cl1e l 'evoluzione d egli studi sulla tub Er colosi ha, dalla scoperta 'del bacillo di Koclx ir1 poi , se non spazzato certo ricacciato molto· irt omh·r a ogni idea di eredita.r ietà e di eredità tubercolare. A parte l 'infezione transplacentar e, ch e continua ad essere una eccezio11e de11a quale è superfluo occuparsi , hasterebbe il fatt0>


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SEZIO:'\E PRATICA

del norn1ale svilup·p o di b,ambi11i nati da parenti tubercolotici , p1u rchè sub·ito sottratti all 'amb-iente fan1igliar e, per ridurre g randen1ente l 'importanza dei fattori costituzionali od ereditari nella genesi della tisi. Senza dub·b io il contagio ·è, secondo l 'o·p inione dell 'enorme n1aggioranza degli AA., la condizione di graa.1 lunga dominante su ogni altro elen1e·n to. Questo sa anche il gran pubblico, e questo si insegna, come è giusto, anche ai p·r ofani co1ne po tulato di lotta a11titubercolare. E tuttavia l 'o"serva1Zione della tubercolosi degli adulti :)e fo sse fatta con i11ente digiuna d elle rlozioni cl1e oggi si posseggo110, ci i11durreb·b e a perdurare nella crede11za erronea de.Jl 'eredilétrietà della tubercolosi. Infatti la inaggioranza dei tubercolotici IJro,·ie11e da fan1iglie i11 cui a cendenti o collartera li sono tu.b ·ercolotici, e r1on si esagera dice11do che un ge11tilizio tarato di tubercolosi co titui sce, per noi medici , il filo conduttore •ii n101tissime diagnosi di n1alu1 tia tubercolare. i capisce cl1e per il i11edico I 'i11dagine a11a111ne . . tica significa qui non ri cerca di eredità o di ereditarietà , ina en11Jlicei11ente di JJossibilità di co11tagio . Lai cosa è logica e dà i suoi frutti: ch e se noi possiamo trascurare i11 un adulto g·iovane ch e r!o11 cle11unci precede11ti famigliari qualche fatto catarrale, od una i11con sueta disappete11za, o qualcl1e altra altera1zio11e di stato generale, in un di ce11dente di tubercoloti ci que._ti stessi ft11on1eni interessa110, fino ad in111orre ricer ch e minuziose, ed induco110 subito il 111edico accorto a 11011 ri1)osare su for111ul e \""aghe. Orbe11e è }Jroprio questo fatt o della spiccata in cli11azione alla tisi dei soggetti a gentilizio tara lo che de,-e essere, a 111io parere , u11 po' 111eglio ... tudiato nelle su e origi11i; ·yaluta11do , direi , qualitativan1 en1 e l 'i1111Jortanza della prin10-infezione infantile.

to. Lai i)ro·gnosi della tubercolosi poln1onare dell 'infanzia era ritenuta ge11eralmente pessima e i1ello ste so tempo , dato il rapido aun1e11 tar e da O a 10 anni del! 'allergia tubercolir1ica fino a toccare il 50-60 % delle collettività scolastiche si do,·eva pairadossalmente ammettere una noteYole resistenza dell 'infanzia ali 'infezione tubercolare. Il paradosso in realtà no·n esiste: solo ohe si .po11ga tra i due estremi, infezio·n e tubercolare i11fantile 111ortale e semplice allergia tubercoli11ica, tutta lai ga1111111a di infezioni tubercolari appare11ti ma guaribili ch e da pochi an11i, so:p~ratutto per il contributo della radiologia , si è in1parato a conoscere e descrivere r1ell 'età infa11tile • Co11 l 'este11dersi della radio diag11ostica1, con il fu11zionan1ento d ei Dispensari, co11 l 'inCJ en1e11to dei Preventori per bambini, si è visto che nell 'infanzia la tuber colosi polmonare a tti,·a è, co11 una sua i)articolare fisionornia clinica , frequente. Nel capitolo della tub·ercolosi i11fa111tile g·uaribile, le infiltrazioni. p·a renchimatose occupano un po . . to pren1inente : si tratta per lo più di 01nbre radiologicl1e situa te agli ili od in imn1 ediata vicina11za di essi, o co·mu11que in posizio11e tale da proiettarsi sul radiogramma, fro11 tale nelle regio11i media11e d ei campi JJOln1011ari. Il quadro no ogì·afico completo di queste infiltrazioni tuber colari non IJ.UÒ qui essere lralLato· ed io ri111ando per questo i lettori a n1iei precede11ti laYori (IDe Benedetti: Ri v. di Pat. e Cl1i11. clella Tubercolosi. 1930, n. 12 ; La Clinica pecliatri ca., 1931, 11 . 10. Con1unicazio11e al IV Co11gresso Nazio11ale per la lotta contro la tubercoJ o ~ i. Boll ~ttino Soc. Ped. , 1932, fa .. c. 5). Basti qui dire cl1e gli infiltrati tubercolari infantili 11anno u11a .. i11dr ome pre,·alente111e11te radiologica, spesso, ma non sempre, sono acco n1pia.g·11ati da segni generali , sempre so110 confermati dalla po itività delle prove tubercol inich e, di r ado si associano a segni stetoacu stici probativi. Queste infiltrazioni pur a,·e11do u11a1sede periilare i1on sono per ò da confonder e con la tradizionale cc sindrom e di adenopatia trach eo-bronchiale tuber colar e dell 'infanzia », nella qual e io non cr edo e non ho n1ai c reduto: e e . . ono l 'espressione della pri1110-infezione i11fantile (De Be11edetti, Pestalo.zza) so110 collega le, e p er n1e an zi raccolgono u11a quantità di n1a1tife~ tazioni pleuriche scissur iti, periscis. uri ti , pleuriti, cortico-pleuriti , e 1)ar en chin1a lo. e così eletta epitube r colosi di Elia . . b er g· e ~euland, ecc .. illustrate in questi ldti111i an11i cla 1nolti pecliatri, e costituiscono u11a Yera n1alattia1 tubercolare del poln1one, e 1

Co11 la co1)erta del le proYe tubercoli11icbe, con la co11statazio11 e ch e gra11 parte . dell 'un1a11i tà ci\rilizzaita l1a g ià subito a partire dai 10-15 ai1ni u11a prin10-i11fezion e tuber colare, si è giunti a consiclerare tutti g li adulti con1e allerg ici e cioè potenzialn1ente uguali di fronte ad tlll a reinfezio11e. _Ai. questo n1odo di ,-edere 11anno contribuito ancl1e le non cospicue cono'-'Cenze (fino a qualcl1e anno fa) in fatto cli tubercolosi i11fa11tile. E su questo punto occorre fern1arsi un i11on1ento. Della 1uber~olo si poln1onare infantile si conosce,ra110 solo i gradi estren1i: e cioè ]e forn1 e acute, general izzat e e le fo·rn1e r elati,·an1e11te r ar e, ulcerose e localizzat e di tipo adt1 l-


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« l L POLCCLINICO

con1e tali. sono sogge tte ad alterne vice11de di evoluzione, di arresto, di esacerbazion e. J\l a Lre sono i punti importanti da sottolirieare: 1) le infiltrazioni poln1onari tubercolari sono frequentissime nei bambini conviventi con tubercolotici. Io le h o riscontrate in 24 sogig et li su 49 bambini di famiglie tubercolotiche (De Benedetti : Dati statistici e clinici sull 'infezione tubercolare dei bambini conviventi co11 tuber colotici , Archivio It. di Pe.driatria e 1

Puericiu,Vtu.ra, 193'±); 2) esse f orn1ano I,enorn1e maggioranza delle rna11 ifestazion i tubercolari attive dell 'infanzia. Pe talozza le h a tro,1ate nell '8'0 'ro dei .J ±5 bambini ricoverati nel Sanatorio di Vialba (Pestalozza, Policlirvico irifa1i ti le, 193±, i1. ) ; 3) esse so110 in linea generale di prognosi buo11a , nel senso ch e i b·a n1bini cl1e le presentano guariscono e comunque solo ecceziona1lmente trapassano a forn1e broncopolmonari est.e.. , e od ulcerative. Nessur10 dei 24. soggetti cl1e io ho seguito per u11 p eriodo variabiJ e da 2 a G a11ni, ha presentato tubercolosi ulcerosa; la n1.aggior parte è g uarita , e n1olti. con reliquati poln1onari insignifica.n ti. 1

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Ed ora portiamo queste cognizioni sul terreno pratico. ta 11 fatto cl1e i1elle collettività infa11tili co11viYenti con tubercolotici l 'infezio11e è la regola e d essa procede in u 11a enorme per1

ce rituale di casi con m ani! estazioni polmonari attive dimostrabili, purch è i bambini siano sottoposti ad un periodo di osserva.zione sufficientemente p rotratto . Infiltrazioni tubercolari d el polrr11one io ho trovato i11 circa il 50 ~{) dei ban1bini esp0sti a co11tagio intrado111iciliare: s0 si i)one mente cl1e queste i11filtrazioni sono !:>pesso clinican1ent e mute, ossia non si rivelano nè con compro111issione d ello stato generale uè con a lterazioni fi iche del reperto pol111onare, si deYe concludere da u11a parte che esse sono a11cora l)Ì ù frequenti di quaJ1to denunci un materiale diligenten1ente osservato, e dall 'altra che esse non figurano nei bambini viventi in ambienti tubercolari ove manchi u·na protratta osservazione 1

cli retta alla toro scoperta. Come si. è detto sopra. queste forme hanno, in linea generale, spontanea tendenza a r egredire e c1uesto spiega con1e la mortalità tubercolare i11fantile (dal secondo anno in poi!) sia, per le for111e tubercolari pol111onari, assai piccola anch e irt ba1nbini viventi in immediaito contatto con tuberco lotici . Questa deflessione d ella n1 c rlalità tubercolare che si osserva in

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quasi tutte le stalisliche a partire dal secondo anno di età e perdura fino alla pubertà od al1·acme giova1n ile non corrisponde in alcun modo alla n1orbilità tubercolare, ch e è dunque i1ella ~econda i11fanzia al ta e certan1ente })l'Ol)Or zion ale alla al tissin1a mortalità tubercolare dell 'età adulta, dart o cl1e, ripeto, alrr1eno il 50 % d ei ban1b·i11i esl?osti a d infezione famigliare è infetto da infiltrazioni tubercolari attive d el polmo11e. In altre parole l 'acn1e di morta]iLà tub·e rcolare (dai 25 ari 35 anni) della popolazione a dulta si rispecchia in una altrettanto alta morbilità tubercolare infantile; e questa 11on ri,-este i ca1"atteri inonotoni ed incon sistenti della ::iindr ome adenopatica ilare, n1a è ricca cli manifes lazioni po l111on ari la cui esistenza va ten1pestivan1enle diag·nosticata, e la cui importanza \'a valutata in senso prognostico, caso }Jer caso. Se ora considerian10 ch e, almeno n elle popolazio11i civilizzate, gran parte dell 'umanità si tuber colizza g ià 11ell 'infanzia, dobbiamo delin1itare nella1 massa dei b ambini che si infetta ~ enz.a ])l'esentare segni di malattia, quei soggetti ir1 c ui l 'ingresso del germe tub·er colare nell 'org·anismo si acco111pagr1a a malattia tul1er colare con segni r adiologici infiltrativi. Questi u l ti.I11i ban1bini apparte11gono , nell 'e11orme mag·g·iora11za dei ca '"' i, a famiglie tubercolotiche ossia sono sottoposti ad un contagio ch e si disti11g ue dalle . . o lite infezioni accidentali (di str ada) i)erchè è più n1assivo, più inLi1no, più proJung·ato, così da detern1inare u11a prin10-infezione cl1e l:>i può djagnosticare e seguire con ada.tta sorveglia11za . È però evidente cht• negli a rr.·bienti n on sottoposti a sp·eciali osservazjoni estesi fatti infiltrativi, data la loro r elativa benignità, pa1ssano inosser,;ati ed i soggetti raggiungo110 l)OÌ l ' età g iovanile con attitudini al lavoro ed alla ' rila sociale appare11le1nente normali. E si conserveranno della grave prinì.o-infezione superata 11ell 'infanzia scarsi o banali reliquati pol111onari. Tra questi soggetti la tisi nùeterà le sue vitLin1e ed ove, come spesso accade, non esista r1eanche più la nozione a11an1nestica del contagio si sarà indolli a ricerca•r e in 111omenti ambientali accessori od in pro])}en1atici fattori costituzionali la genesi di processi tisiogeni ch e hanno la loro angin e nella p·r imo-infezione infa11tile. 1

Ed eccoci ritornati al concetto ch e la tisi del1'adullo sia la continuazione della primitiva infezione contrat ta nell'infanzia; ma bisogna riconoscere che que to concetto è una formula s tereotipata se si pongono tutte le primo-infe-


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SEZIONE PRATI CA

zioni su uno stesso piano, e non si distingue caso per caso e non si procede ad una gradua.toria cli gra,1ità delle i11fezioni infa11tili: scala dj gravità che è i11 linea abbastanza generale, proporzionale alla i11assività e conti11uità del contagio. Forse cl1e il passato di un individuo la cui primo-infezione è stata fuggevole, pri\1a di manifestazioni polmonari, è da mettere alla stregua del passato di un soggetto in cui la primoinfezione ha dato luogo ad i11filtrazioni peri.ilare, a scissuriti, a corticiti n1agari a ripetizione? Il semplice b·u on se11so lo \1ieta; ma attualmente del passato patologico degli adulti che si presentano per u11a visita polmonare nulla sappiamo; ancora e sen1pre dobbian10 affidarci al la nozione puran1ente anamnestica, e perciò mal co11trollabile , sop,r atutto 11ella sua importanza quantitativa e qualitativa , del contagio. Trop])O poco i)er avere noi stessi fiducia nelle assicurazioni ch e sian10 molte volte indotti a dare a certi adulti do1)0 una visita clinica e radiologica· n egativa. No11 è raro il caso di vedere i figli di genitori morti tubercolotici , ammalarsi pre~ -. o a })OCO alla s tessa età, di solito dai' 18 ai 30 anni, a11che se le condizioni di amb·i ente, di lavoro, di ciascuno di essi son o di spara ti. Vien f a1tto allora, e molti medici la pensan0 cos~, di sup l)OITe una debilità costituzionale verso la tu])ercolosi di determinate famiglie ; ma a })arte le difficoltà di indicare i dati' n'lorfologici caratteristici di tale minorata resistenza (e si sa quanto abb ondi110 i lavori sulla così detta predisposizione tubercolare senza ch e da que ti f'i sia n1ai riusciti a ricavare i linean1enti d el r1redisp,o sto allfl tubercolosi), io trovo illegitti1110 ab bandonarsi ad ipotesi quando nel passato infa11lile di questi so·g getti, in parte già an1n1al.a ti ii1 parte destinati ad esserlo, esistono al1bondanti ragioni del loro particolare comportamento di fronte alla reinfezione tubercolare.

denti reinfettivi ulcerativi })rop1ri dell 'età adulta, non ·è facile dire. Indub1b iamente tra le piccole infezioni che hanno un valore i1n munizzante e le profonde impregnazioni tubercolari che si osservano nei bambini viventi a contatto di tubercolotici, esiste tutta una scala di infezioni tubercolari che si riflettono più o meno grruvemene sulla sort& ulteriore d ei oggetti. Che una infe·z ione, la cui guarigione spontar1ea richiede talora molti n1esi, nella quale si notano, co me io ho visto i11 r11olti casi,. manifestazioni polmonari estese com pari re e scom pa.rire a varie riprese, incida profondamente n el delica1to meccanismo c:l1e regola Je forze protettive co11Lro .i l \ irus tubercolare, i1on può stu1:> ire tanto più qua11do si rifletta ch e è proprio ].a tub·ercolosi la malattia ove immunità ed ipereusibilità so110 n1olto vicine e mal delimitabili. L 'in1portanza di fattori accidentali n ello scoppio d ella tisi (genere di lavoro, condizione di vita, malattie al1lergizzanti , ecc.) non può essere negata : ma essa è di gran lung·a inferiore al fattore. volume del contagio e con seguente svilup·p o di i:>irimo-infezjone, che 11a i11 certo n1odo orientato in direzione buona o cattiva la ~ orte di un dato sogg·etto. 1

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In co11clusion e lai genesi d ella tisi dell 'adulto ri1Josa per una mas"a di tuber colotici in una estesa gr,a ve pri1110-infezione infa11tile. Nè qui si vuol n egare I 'esistenza di i1ri1110-infezioni i1el1·età adulla o l 'in1portanza occasio11ale di certi ronta~·i lie, ri (di strada). n1a è certo ch e buona. parte dei tisici sono diventati dei predestinati durante la loro infanzia 111 Yirtù di co11tagi che solo l 'esistenza di una font e intrado111iciliare 11a reso possibili. I11 ch e con i ta il n1utan1ento organico cl1e r ende questi soggetti facile preda degli acci-

••• Che cosa si deve fa1re }Jer i b,a ml1ini affetti da in filtrazio11i polmonari~ La prognosi vicina, cl1e io ritengo di m a . . inia b·uo11a , di questi sagge tti n on deve far nascer e illusioni: ripeto che è fra di essi ch e la ti i dell 'adt1lto troYa terreno d, elezion e. Questi' bambini dovranno essere sottratti alla fonte famigliarre di contagio, non dovranno essere inviati n ei comuni sanatori od osp edali ove ritrovereb·b ero l 'ambiente da cui li si vuol separare, non dovrebbero essere mandati n elle colonie destinate a vero e p,u ro scopo preventoriale. Il ricovero di questi piccoli amn1alati in i tituti adatti offre ancora oggi diffi coltà , tanto più che la permanenza in istituto dovrebbe esser lunga , di molti mesi od an che di anni. Si dovrà poi spingere l 'osservazion e (ed eventualmente l 'assistenza) di questi soggetti fin oltre l'età pubere: compito questo irto di diffic,oltà, ma attuabile. Allorch è i n1edici potranno disporre nelle loro visite ad a dulti di notizie esatte sui loro tra1scorsi polrr1onari, allorchè la ben S8t,D"'llita storia di primo-infezione infantile svoltasi con impone11ti m anifestazioni polmonari rimpiazzerà le mon che informazioni attinte dalla bocca,


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« IL POLICLINICO »

talora reti cente, dei pazienli, sarà possib·i le stabilire una graduatoria di disposizione all5l tisi fondata su dati di fatto. Per tutto questo chi scrive crede n1olto più efficace la diligente e lunga osserv.a zione dei ristretti ambienti infantili esposti a contagio intradorr1ici'l ia1re che non la sorveglia11za, spesso sommaria, forzatan1ente saltuaria di larghe comunità infantili. (Scuole, asili, istituti educa-

. .

tl\rl,

'

ecc.) .

RIASSUNTO. La patogenesi della tubercolosi dell 'adulto risi ede per l 'enorn1e mag·.g'ioranza dei tubercolitici in una prin10-infezione infantile particolarn1e11te grave . Secondo l 'A. il riconoscim ento e lo studio delle prin10-i11fezioni i11fantili che presentano segni radiologici di infiltrazioni polmonari è essenziale per spieg·are come una parte dell 'un1anità sog·giaccia in età adulta alla tisi. L ' o servazione continua e protratta dei bambi11i Yi,·e11 ti i11 an1b.ie11 te tubercola i'e , sembre a ll 'A. più utile che la sor,·eglianza so111n1aria di larghe co111unità i11fant ili.

OSSERVAZIONI CLINICHE Clinica delle Malattie dell'Apparato Respiratorio Istituto « .BEN1ro l\ilussoLINI » DELLA R. UNIYERS ITÀ DI ROMA. Direttore: On. Prof.

l~u-GENIO

MORELLI

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Due casi di porpora tipo Schonlein- Henoch in co1·so di collassoterapia per tubercolosi polmona1·e. Dott. l\fARTINO V.<\LLI Il costante interesse suscitato da1l pro,b lema delle porpore tubercolari , proble1na rEJcentementa ri'esan1inato da1l Di Natale, mi ha indotto a pubblicare due casi di ,p orpora emorrag ica tipo . c.h onlein He11och , n1a1n ifestatasi in soggetti tt1bf1rr.olosi , nel prin10 caso in seguito a trattamento pneumotoracico, nel. secondo in corso di pneu111otorace assoc•i ato n frenicoexeresi e ad apicali i. E: i1oto che manifestazioni di porp0ra emorrf1 gica posso,n o con1 pari re nel corso di molte malattie infellive, e ]Jarticolarmente nel corso di n1alattie tubercolari , sia del polmone ch e extra pol111onari. Ben al1de e l{ivet i1el 1906, cer cando aiccuratér n1e11le fra la letteratura n1edica del SfJcolo ~corso, raccolsero nun1er ose osservazioni di por1>ore in oggvtli Lubercolotici , e trovar ono che

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il primo ad osservar6' la porpora in un tubercoloso fu il Rayer i1el 1&'2.'i . In base alla casistica raccolta essi tentarono di fare una clas5i(ìcazione delle .p orpore tul>e.r colari, e le d.~visero i11 quattro categorie: a) porp·ora emnrragic.a in malati affetti da Lbc. pol'ln. acuta; b) l)Orpora emorragica in ma lati affetti da tbf~. poln1. cronic.a; e) por pora emorragie.a irt n1alati con tbc. Jatente:' d ) porpora en1orragica i11 malati con tbc. extra polmonare. Gli AA. sopracitati riLennero che la p:orpora ~tessE1 sp.ccialn1ente .a d indicare una .poussée acuta nel derorso di una tbc. cronica; e siccc1rtle ILellc loro osservazioni erano rin1asti so:p ratutto colp iti dalle lesioni deg·enerati,·e del fegatn , nttribuiror10 a lla alter.ata funzione di ques tt) org·ano una probabile causa delle l)OJ. pore. Robert i1el 1904: era già arri' ato aid an.a loghe conclusioni af fern1ando che cc la porpora emorrugica oltre a essere pre111oniloria della tbc., può soprav·venire irt tutti i periodi della forn1.a c1 onica ». Autore di La le manifestazione sarebbe il })a1c illo di KocJ1, unilo acl altri microrg'anismi c.h e dirfttam e,n te od i11clirettamentE.1 n1ediante le ue lo~sine, agi·rebbe sull 'organismo deternLinando disordini tali da provocare la sindron1e e1norragica, o agendo sui tEJSsuti Yusali , o procura111do lesioni del parenchirrLa epatico, e da ciò proce si che i)redispongo110 alle • e1norrag·1e. Galliard e Marcl1ai s, Lion e Le Bayle , (}aucher, Cannata , Fedor Schn1ey c,he pure osserVFtrono casi di porpora, la interpretarono come llJla manifestazione pre111onitoria di una tubercolosi rrtiliare. L '.Jona n el 19] O fece uno studio istopatologico delle alterazio11i dt.'i vasi cutanei in cinque casi di porpora in corso di tbc., e trovò lesione degenerative della parete dei ' Tasi con sclerosj e iperplasia della tunica muscolare: co11 cor1se.g·t1ente riduzione fino alla obliterazione del lun1e vasale. Tali lesioni egli le ritenne l '0ffetto dell 'azione lenta delle tossine tubercolari che .partono da focolai cronici più o meno vasti. Schupfer, 0he i1el 1917 pubblicò le osservazioni fatte su 27 casi di porpora emorragi<:a cronica criptogenetica, affermò non essert-· po sibile differenziare i1ella · porpora dei quadri eli nici. d isti11ti, ma solo delle sindron1i purpuree,· infatti, accettando come tante malattie a sè i vari quttdri di porpora descritti col nome di cc Peliosi ~ rheun\atica » di ch onlein, di 1


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SEZIONE PRATICA

l< Porpora addomina le n di Henocl1, di porpo-

nelle fec i; dolori addo·m inali violenti, oon arlra semplice, di .p orpora e.111orragica o « morbus do1ne tumefatto e meteorico. n1aculosus » di v\Ferlih of , s~ sarebbe CO·s trf;iti La sintomatolog·ia cio·è di una porpora acuto nel1o stesso paziente, durante il co·r so della Lipo Scho11lein-.l:Ienoch accompagnantesi ad medesima affezione, a cambiare il no·m e della t111a forn1a s.etticen1ic.a1, co·n gravt: nefrite·. Il i11alattia a seconcla che questa si p1resenti acpaz. morì. L'autopsia dimostrò trattarsi di una compag·nata o no da complicanze articolari o })OrpoT::t en1orra.gica in corso di tubercolo,~i mida sintomatologia addon1inale. l1iare acuta. A magg·ior sosteioono della sua ipotesi SchupL 'As.ka11az)' 11el 1921 fec;e un ruccurato studio f er- descrive minutamente un cais o di p·o rpora anatomo-·pratolo·g ico di un oaso di splenomeemorragica cro·n ica t1po Werlhof, n el corso galia tuberc.olare, co11 fo colai tubercolari del della quale si videro comp1arirE: in una delle nu-· midollo delle ossa; e riscontrò E-morragie nella n1erose r ecidive d ei dolori articolari accompa111ilza , nel midollo osseo, nelle g hiandole lingnati da disturbi intestinali. fait iche e i1elle muccose, n1entre rnodic·h e erano L 'A. concluse perciò ch e sarebbe starto me- le eino-rragie cuta11ee. . g Jio parlare di purlJOrB: emorragica, intendenPrasticas nel 192±, 1-.i férì quattro casi di sindu defi11ire con tale ter111ine non una partico- dromi emorr.agicl1e por-poroidi, nei quali al talare 111alattia1, ma solo una particolare sindrom1e. volo ar1atomiro si riscontrò una diffusio,n e m~­ Studi·a11do }'eziopatogenesi dei feino1neni .p urliarica tt1bercolare.. L' A., mise in rapporto i feno1neni purpurici' con la tbc. miliare, senza poi purei Scl1upfer ric~TCÒ la presenza di eventuali germi nel sangue in tutti i 27 casi osservati esaminare con p1a rticolaTe attenzio·nEJ lo stato sen1pre con ·esito i1eg.a tivo, sa]vo un caso in degli organi emopo ietici. cu.i si sviluppò un diplococco. Opitz· e Silberberg pure nel 1924 osservarono Appa'riva qui11di poc o probabile l 'esistenza una sindron1e caratterizzata da ittero, nefrite, di un I">articolare age11Le infettivo sp·e cifi,co, ree1r1orrag·ie cutanee e n1ucose. Si aveva leuc.o ci8})0nsab·i1e dei fenon1eni en1orragici . Colpiva tosi con linfocitosi elevata (51 %), piastrinopei11vece la contemporanea presenza di manife11ia intensa (14,000), fr.a gilità vasale, ma il rista1Zion·i tubercolari in una discrE!ta p·e rcentua- liti·vo !)ÌÙ singo1are ed interessrunte era la assenle di casi. Z<l completa del potere coag·ulante del plasma. Si poneva perciò la questioi1e se alle volte la Si trattava di lin caso di tubercolo·s i miliare raseosa della rr1ilza, e mili.a['e necrotica del fetube-rcolosi, per speciali sue localizzazioni nel! 'organismo, non potesse soste nE,Te una sindro- gato , con partecipazione delle linfo,g hiandoJe dell 'ilo polmo11are destro , co n scarse l'esioni del me purpurea. Schupfer ave11do trovato all'aupolmone. Gli AA. chiamiarono il mancato potopsia di uno dei s11oi casi una, tu:b1e rcolosi caseo-sa delle g.hia:ndo1e surrenali, formulò l 'ipote.r e r.oa!5·ulante del sangue col termine cc afihri11ogenoE/mia », e lo co nsiderarono in raptesi che la loro alterata funzionfJ I)Otesse ave-re porto alla lesione epatica. notevole importanza nel dE:tern1inis1no delle porpore. C. Vercesi nel IH2G , rese noto un caso di porpora emorrRgica tipo vVerlho.f in una donna Genoese 11el 1919 de.scrissE: u11 caso di porpora emorragica cronica manifestatasi ·i n un .affetta da pio8alpingite tubercolare e da lui bambino col seguente quadro: chiazze ecchi-· operata. Anche questo A. formula l 'iipotesi che motiche grandi come una moneta da cinqu e si.a da attribuirsi alla infezio11e .tubercolare la lire dE-·l ve.cchio conio , spar se 1qua e là sul corsindrome emorragica da lui osservata. po, senza febbre; sulle gengi,1e piccole macchie Rosent.ltaJ nel 1928 pubblicò quattro casi di €cql1imoticl1e; l 'e-s ame del sa!llg11e e delle o•l'line porpora tubercolare co11 trombope-nia, segno rton rivelarono nulla di .anorn1ale; il ten11po di · del laccio positivo, te111po di coagulazio.n e norcoag11lazione del sangue e la r etrazione del rnalti, ten1po di emorragia di poco prolungato, coagu lo normali; cutireazione alla tubercoliassenza della retrazione del coagulo. na +, reazio·n e di Wassermann negativa. L '.autopsia,, eseguita su tre casi, dimostrò in Il ba n1bino riprese~1tò tale sindrome ogni andue l 'esis1enza di una tubercolosi miliare, e nel no pE:r un periodo di sette od otto anni , fi11ch·è terzo una tubercolosi splo11ica. Non risulta tuttavia che questo A. abbia fatto un accurato co111par,·e una cl1iara lesione tubercolare a carico del po1mo·11e. esa1ne d el sistema en1opoietico. Gari11 n el 1920, pubblicò il caso di un raPure nel 1928 Villa descrisse il caso di un gazzo di do·dic.f tlnni , che presenta1Va dolori aruon10 di 36 .au11i, che prese11Lava la seguente tir·olari, peteccl1ie ed eccl1imosi in corrispon- sinto1natologia : milza i11gra11clita, piastrinopedenza dt:.•lle articolazioni, te1nperatura 37° ,5, 11.ia , ten'1po di emorrctgia aun1entato , tempo di orina en1atica, albl1111in11ria (12 %o), sangue coagulazione pres ·och è nor111ale , r etrazione del 1

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« IL POLlCLlNICO »

coa~ulo

assente; porpora cutanea, lmorragie deJle rr1ucose, segno clel laccio positivo. Tutti i sintomi di una 8indrome emorragica tipo W erlhof, ma cc anzicl1è p rimitiva o idiopatica, secondruria o sintornatica di uno stato r11orboso ,precedente, che quasi innegabilmente esiste,vn » . La forma si manifestò in modo così violento da condurre a morte il paziente dopo solo • • • c111que g1orn1. L'autopsia rilevò una tuboccolosi caseosa d<:,·lle ghiandole linfatich e, e una tbc. no dulare caseosa della m·ilza, con una discreta disseminazione di tul,ercoli 1niJiarici al fegato : Da tale r epéTto Villa richiamò l'attenzione sulla g rande impo,r tanza che ha , nel determinismo delle porpore, la lo calizzazione delle lesioni' tuberco lari n egli organi e1n1opoietici. Egli osservò inoltre che dai casi descritti ne] la letteratura di porpora in tubercolotici, ne risulta d'ie soip ratutto la disse111inazione milia.-. rica acuta fa·vorisce la irtsorgenza dEJ'Ì fenomeni emcrragici, ma rr1entre non tutte le tbc. miliari provoc.ano sindro·m i porporoidi, l'esame ana1tomo patologico dei casi nei quali queste si r11::t nifestaro110, dimostra ben spesso lesioni di organi facenti parte del sistema emopoietico. A ~onclusion e del SllO caso Villa afferma che appare cl1ìaro un n esso sostanziaile di fatti: « I ) ·pireesistenza di alterazioni del té!Ssuto emopoietioo, aventi caratteri prE.•cisamente sufficienti a giustificare, da un criteTio istologico, manifestazio·n i err1orraigiche in campi morbosi ar1 oh.e diversi da quello tuber colare qud d~mo­ strato; 2) disseminazione miliare reoentem ente av,'eratasi; 3) sindròme emorragica generalizzata, con tale acuzie di insorgl'Ilza e di decorso da riuscire mortale in cinque giorni. Il primo è il momento predisponente, il seco1l do ·è il momento scatenante, con sé'Il.suali ne] provocare il terzo fatto: la sindro1ne emorra• g1ca ». L' A. osserva inoltre che nello studio delle porpore sintoim atiche, le tubercolari co·mprc•se, per lo più è stata trasct1r ata la dimostrazior1e o almeno la ricercai del fattore predis.pon ente, essendo apparsa suflìciente la dimostrazione del secondo fattore, quello specifico. Alessandri descrisse r ecenteim é'Ilte un caso di sindrome purpurea, che però egli osservò in clinica fin dal 1921. Si trattava di un g iovane di 23 anni ricoverato per una forma tubercolare ulcE.'I'ativa del polmone sinistro , e ch e venne sottoposto a cura pneumotoracica; essendo notevolmente mi1

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gliorato, ve11ne dimesso dopo un anno circa per continuaTe· la oura amhulatorian1entE.1. Un me se dopo la dimissione, nell 'emitoTace prJ eu·m otoracizza to, co m parve versamento, con C'(>n tem!p oranee nlanifestazio·n i ennorragiohe della oute a tipo papuloso, localizzate sulla parte estensoria delle braccia e delle gambe, accompagnate da dolori alle articolazroni del ginocchio e dei gomiti, con edemi fugaci al dorso delle mani ed alla faccia; temperatura i11teirmittente, con inassimi di 38°; dolori colici addo.m inali con scariche emorragiche; risentimento r enale con albuminuria, cilindruria, ~d ematuria; dall'emitorace sinistro vennero estratti tre litri di liqu1ido sieiro-emorrw• g1co. La sintomatologia regredi lentamente sino a • scomparire. Il paziente r ivisto do·p o due anni era completamente guarito. I4 'A. attribuiva la genesi della porporar alle t<>&sine tubercolari, che agiscono su di un organismo predisposto alle rnanifestazio·n i em o,r ragic1h e. Recente1nEJ'Ilte On1odei-Zorini descrisse un nuo·vo quadro sinto·m atologico di porpora tubercolare caraitterizzato da: tempo di emorragia prolungato,, tempo dì coagulazione norn1ale , retrattilità del coagulo ritardata, prova del laccio de·b olmente positiva, sroza piaistrinopeJlia, ma con tro mtbo-astenia probabilmente con genita ; emorragie cuLanee e mucose ricorrenti in perjodo pTen1estruale e durante le stagioni primaverili. Tale porpora· atipica aveva colpito due donr1e in età adulta, in entrambe la tubercolosi era latente, rap·pr€sE.m.tata e.ssenzialmente da llna febbricola, e interes.sava atnatomicamente la milza, sotto forma di tbc. miliarica cronica nella prima malata, e di un nodulo isolato caseoso nella seconda. Circa la patogenesi l'A. am·met.te la concomitanza di due fattori, l'uno congenito predis,ponente (tromho-a•s tenia), l'altro acquisito· scater•.nnte (fatto re tossi-·i nfettivo tub ercolare) e ricorrente in epoca determinata. La splen ectomia felicemente attuata in entrambi i casi ha tolto la principale sorgente di t<)ssine tubercol'arri ed ha giovato ad arrestare le manifestazioni emorragiche. l Jna successiva cura tl1hercolinica ha poi fatto r egredire anche la febbricola tubercolare onde si raggiunse in er1trambi i casi una guarigione durevole della sir.igolare sindrome clinica.· Ct.~oni nella descrizione di un caso di Morbo m aculo us W erlhof curato colla siplenectomia mise in particolare rilievo il fatto che la 1

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SEZIONE PRATICA

l11ilza eserciti un 'azione ma1lefica più in danno dei vasi ohe delle piastri11e, perchè SE.' subito do1)0 la SJ)lenecton1ia il nun1ero delle pia tri11e au1nenta, dopo lin po ' di te·m po esso torna R dim.inuire e si ri::;tabiliscE• la ,p1 i astrinopenia )Jtin1itiva, in.entre in·vece il te1111:>o di emorra!!'in contint1a a 111antenersi norn1ale. La sinto·111atòlogia della pcrrr;ora andrebbe quindi attriln1i ta principa]r11e11te alla f1'.a gilità vasale , .p iù { hi· alla piastrinopenia, l ·A. propose perciò di ~ustituire al terrnir1e di trombo;penia essenziale qt1ello di angiopsatirosi esser1ziale m eglio ris1)ondente ai fatti. Ho voluto a bella posta riportare la descriziont' particolareggiata dei casi osservati dai Ynr1 .1\1\. per n1ostrare tutta la varietà di i11(]romi clinich e cl1e le porpore possono presentare nei tubercolosi. Passo ora alla dfscrizione dei casi da m e o ~ servati. CAso I. - A. Alberto, a11ni 16, elet lrici s ln. Nulla cli patologico nell 'anamnesi fami g·liare. Nulla di particolare n ell 'anamnesi personale re111ota. S lette bene fino al.I 'ottobre 1932, epoca cui risale l'attuale malaltia. Iniziò co11 tosse, dolore alla spalla sinislra, n1odica febbre serotina (37° ,2), sudori notturni. Nel novembre 1932 il paziente ebbe una pr.ima emottisi di circa 300 cc . {li sangue rosso vivo rutilante, seguita poi p er lo spazio di quindici giorni da altre piccole emottisi quasi quotidiane. Nel gennaio 1933 il p. Yien e ri<:oYerato in ospedale, dove gli vennero praticate c ure ri costituenti e ricalcificanti. Alla fi11e di aprile viene invjato n el nostro Istituto. Il p . si presenta in condizioni generali assai (leperite, è di costituzione gracile, tipo longilin eo, cute pallida, mucose anemiche; ha tosse con esp ettorato muco-purulento, che è positivo per il l)acillo di J(och , temperatura 37° ,5. L 'e. o. d el torace rivela chiari sintomi di les io11e ulcerativa d èl lobo superiore sinistro. La rl iagrLos.i clinica è confermata òal reperto radiografico. Nt1lla degno di nota a carj co degli altri or gani ed appar ati. Si d ecicie il tratlame11lo pneu1notoracico, cl1e vjene iniziato il 1° maggio. i inlroduco!lo p er aspirazione S})ontan ea 500 cc. <li ari t filtrata e si lasria il cavo pleurico a }Jre ion i terminali di - 12-5. Il p . la tollera benissimo ed il giorno d opo si introducono sempre p er aspirazione spontanea coll 'appar ecchio 'Niorelli, altri 500 cc . di aria filtrata co,n pressioni terminali di - 12-3, il quarto g iorn o nuovo rifornimento di 500 cc. con pressioni terminali· di -8-1. Il p. al quinto giorno nota la co1nparsa di una lt1111efazione eòen'lfl.tosa al rlorso ò ella m ano des i ra. t1g·uali tumefazioni ai' n1alleoli , colla con tem p ora11ca co1nparsa di n11merose l)etecchie pon1foi cti diffuse agli arti inferiori, prevalentem ent e s 11 ll e superfici flessorie , scar se alle bracci a, pocl1e stil t ro11co . nessuna sulla faccia. Dopo 24 or e circa le tl1n1efazio11i ede111ato e

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scon1paiono, p ern1ango110 i11vece le pet ecchie . IJ p. 11o u lamenta che vag hi dolori a i i11alleoli. L ·es::ime del sangue e le prove emogenjch e dà11no i segue11ti risultati: Esa111e n1orfologico del sa ngue : eritrociti 4.100.000; leucociti 7800; emoglobina (Sahli; 60; Ya]ore globulare O, 78. Formula leucocitaria: n et1trofili 73; eosinofili 1,5 ;. basofili 0,5; li11fociti 9; monociti 16. Scl1ema di Arneth : 1° 18; 2° 42 ; 3° 33; 4° 6; 5° 1. Pias trine: 280.000. Te1npo di emorragia: 4 '20 ". I'en1po di co.agulazione: i11izio dopo 7' fine dopo 16' . I-le trazione del coagulo: comple la dopo 1 11. 20 '. Prova clel laccio: debolmente p ositiva (ripetuta él 11cora n ei giorr1i su ccessivi fu sempre n egativa) . L ·esame microscopico d el sedimento urinario ri velò l a presen za di g 10Ll1li rossi. , -. S. E. dopo 1 h . 10; dopo 2 h. 16; I. Katz 9. Reazione di Wassermann : n egativa. Da i1otare un leggero g rado di anen1ia, l 'inYersione d el rapporto linfociti-monociti, con d e\·iazione a sinistra della for111ula di Ar11eth, \' . S. E. superiore alla norma (r eperto solito nelle forn1e attive di tuber colosi), il numero delle l~j as tri11e e le prove emogenich e sono invece d el t utto i1ormali. Il p . non presentò temperatura sup eriore ai 37°, e dopo dieci giorni lasciò il l etto. Colla stazione eretta ricomparvero le petecchie ug·li arti inferiori (porpora ortostatica), e così per lo sp azio di 5 o 6 giorni per poi scon1parire lenti:t1ne11te e definitivamen le . CAso II. - A. Maria, di anni 28, in1piegata. Anan1nesi fami gliar e: padre morto per epiteUon1a del labbro. Madre vivente e sana. Figlia t1nica. Nessuna eredità tuber colare negli ascencl enti paterni n è materni. ·L a p. è nata a termine, ebbe allattamento m ercenarjo, l a balia è tuttora vivente e sana. Da ba111bi11a ammalò di m orbill o, ad 8 anni di pertosse. A 11 anni ebbe l e prime mes truazioni, ch e furono sempre reg·olari per ritmo e quantità, solo dapprincipio un po ' dolorose. La p. dopo l e malattie infantili st ett e b en e fj110 all'ottobre 192H, epoca jn cui incomincjò ad aYer e tosse con espettor a to, non p erò accompagn ato d a febbre. Solo Yerso la fine del 1930, comparve modica fr bbre serotina 37° ,2-37°,3, con contemporanea din1inuzione delle forze e del p eso, per consiglio dei sanitari fece cure ricos tituenti e ricalcificanti e per tutto il 1931 e 1932 stette abbastanza bene, quantunque continuasse l a tosse con discreto esp ettorato. Nel febbraio del 1933 p er l 'aumento della t osse, dell 'espettor at o e della febbre si fece ricoverare in sanatorio. Entra nel 11ostro Is liluto il 20 fel1braio 1933. La p. si presenta in condj zioni generali piuttos lo deperite, ha tosse con espettorato a1)b o11c1ante e positivo per il bac illo di Koch , l a t e111per atura i11assima è di 37° ,6. L 'esam e olinico rivel a fen on1eni cavii ari del Jo])o superior e d estro. Il radiogr an1m a confer111a i d ati semeiotici, e .. i pone di agnosi di ti i cirrotica d el l obo superiore di destra, com e e i lo di pregressa lo])ite.


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IL POLICLINICO

Si decide il trattame11 to p11eumotoracico che s :iniz1a il 21-II-1933, il pneumotorace riesce parz1aJe e scarsamer1te efficente da:ta 1'aderenza di buona parte del lobo superiore destro . Il 5 aprili3 viene associat a . la frenicoexeresi si ' ot tiene la immobilizzazione, col rialzo di circa 3 cm., dell 'emidiaframma d estro . Il 10 maggio si sottopone la p. ad apicol.isi semplice destra. L ir1tervento è tollerato benissimo, si continua. no regolarmente i rifornimenti pneumotoracici, e la p . avverte un maggior sen so di benessere, con discreta diminuzione de1la tosse e dell 'espettorato . Verso il 20 ottobre, alla base d ell 'emitorace destro si rileva colla percu ssione u11a ottu sità mobile, la r adioscopia conferma la comparsa di un inodico versamento. Due g iorni dopo la p. inco1nincia ad avvertire un sen so di peso al! 'epigastrio, rr1ancanza di élJJpetito, conati di vomito, dolori diffusi alle artic.olazio~i , modica febbre. Indi compaiono edemi localizzati al dorso delle mani, alle g ir1occhia ed ai malleoli, e contemporaneam ent e numerose petecchie pomfoidi specie agli arti inferiori ed alle liraccia, scarse al volto, nessuna sul tron co. Non emorr ag·ie gen givali , nè e·p istassi. Le prove emogenich e e l 'esarne del sa11gue clanno i seguenti risultati: Esame morfolog·ico d el sangue : eritrociti quattro milioni 250.000·; lel1cociti 6200; em oglobina (Sahli) 80; valore glob.u lare 0,94. I<'ormula leu cocitaria: neutrofili 67; eosi11ofili 2; basofili 1; li11fociti 16·; monociti 14. Formula di Arneth .· 1° 7·, 2° 36·' 3° 43·' 4° 12 '· 5° 2. Piastrine : 320.000. Tempo di emorragia : 4'. Te1npo di coagulaJ:ione: inizio dopo 8' fin~ dopo 22 ' . 1-letrazione del coagulo: completa dopo· 2 h . 10». Prova del laccio, di Hess e di Koch: negative. R. V. S. delle emazie, dopo la 1a h. 37, dopo la 2a h . 81, I. Katz 38,75. Reazione di Wasser mann negativa. Nelle orine si nota presenza di albumina 1,5 %0, e nel sedimento presen za di globuli rossi; pure 11elle feci venne ri scon.trata presenza di sangue. La sintomatologia dolorosa gastrointestinale ed nrticolare andò nei giorni successivi gr adatamente di1ninuendo, anch e le emorrag ie cutanee dopo aJc·u ne leggere poussée andarono man mano riassorbendosi, per scomparire quasi completamente dopo circa qua!fanta giorni. Anche in questo secondo caso si osserva: tempo di emorragia, tempo di coagulazione, retrazione del coagulo, numero delle piastrine, normali; prova del l accio, di Hess, e di Koch negative.

I carsi descritti presentano evidenti analogie. Non ~olo, in ambedue·, gli e·p isodi emorragici si sono mani ffl~tati consecuti vamente ad interYE·11ti sul polmonv durando breve· tempo per l)Oi scomparire, n1a ancl1e le in·dagini anamnest icl1e , gli esami del sang u e e della fraigilità vas<tle compiuti sui due pazienti h anno dato ris ultali quasi completamente sovrapponibili. T. . a d iscu ssion t.· diagno· tica oirca l 'essenza dei

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fenon1e.n i di porpo-ra, osservati nei n ostri pazienti si 11'r esenta r11olto semplice. , !rifatti , lJossiamo subito EJScludere le diatesi e.morrag'iche costituzionali, quali l 'e1nofilirt e 1a1 porpora idiopatica di W erlhof. ì ,a prin1a, oltre ad essere ereditaria , presenta u11a co«lgulazione del sangue lE,.n tissima o quasi assente, e il Len1po di emorrag ia assai prolu.n gato. La se•c onda è caratterizzata da piastrinope1tia, tempo, di en1orragia prolungarto, tempo di coagulazione n orn1ale, assenza d vlla retra~ione del coagulo, la prova del laccio e le altre prove emogenich e positive emorrag;ie s1)ontainet• recidivanti n on solo della cute ma anch e delle· mucose. Questi qu.a dri CO·SlÌ ben n1arcati nelle loro raratteristicl1e pr incip ali, differiscono noteV<)lme·n te da quel] i osservati n tJi miei casi cl1e dobbiamo far rierttrare fra le diatesi e morragi·ch e sinto•m atiche o secondair ie. Fra queste possiamo i11co·m i'nciare coll ' esclucl t:re le .J)IOrpore <li:1 carenza vitamic.a , quali lo scorbuto e il n1orbo di BarloV\--. Questa for1na n1orb·OS·a è caral;terizza,ta dalla ·rreser1za, nelJ 'a dulto e anch e nel b·a mbino eh(! abbia già iniziato la dentizione, di alterazior1i a ca1r ico della mu co.sa boccale: gengivite , stomatite ulcerosa; presenta inoltre tutte le prove di provocazionA : lJr ova del laccio , del colpo di r11 artello·, cli Hess e di Koch nettan1ente positiYe . Si possono J>ure escluder e fe sindromi e111orr ag·iche ch e si JJresentano, n el corso di gravi malattie epia tic he, della sifilide, della malaria., cl.ella endocardite le.11ta , d EJlle setticemie streptococcich e, d ella ari.e.m ia perniciosa, della leucemia aicuta; nelle intossic.azioni jo,d ica, arseJljcale, mercuriale, chjninica , fosforica, urerr1ica, co·me pure quelle oh e si pTesentano n elle malattie ne•r vose : nevriti.' tabe dorsalE. . I casi da me descritti si identificano i11vece , lJ<e·r la lo·r o si11to1natologia1, alla porpora reu111atoi·de di Schonlein-lieno,c h. Infa tti , in amb·e du E:, 11orm .a li erano il numer o delle 1)iastri11 e, il tempo di en1orragia, il tempo di co·a gulazione e la retrazione de·l coagulo; la prova del laccio leggermente positiva nel prin10 caso, negativa nel secondo. Nel :p rimo caso si ebbero dolori articolari con eden1i ai malleoli e d a l dorso delle mani, n el secondo dolori ed ed e1ni articolari accom.p agna.ti da do-lori- coli.e.i addon1inali , n ell 'uno e n ell 1altrc, le petecchie furono a tipo pomfoide ; into1ni tutti questi cl1e si ritrovano n ella IJorpora del 1ipo· Schonlein-·l l€noch. Dob·b iamo ade>&so .porci Ja domanda se i fe110·1neni p11rpurici debbano ess€re considerati 1

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SEZIONE PRATI CA

cn1}1e i sintomi di una affezione e111orragipara i.;ri111iliva, co11 eziologia p•r opria, sebb€ne ignora La EJ completa,mcnte indipendente dalla for1ua tube,r colare, 01)pure se debbano venire riportati eziopatogenetican1ente ap1p1Unto a~la infezione tubercolare ed allE: sue eventuali n1olter)lici localizzazioni e complicain ze. Per quanlu abbia1no già detto , la prin1.a ipolési sembra potersi escludere senz'altro. Accettando la seconda ipotesi, rirna11e da ap1p·u rare in qua1l modo I 'infezione tubercolare può aver agito. Vediamo le inLerpretazioni che i vari AA. formulano circa la genesi dei fenomeni purpu• • r101. Seco·n do :r·rank sare·b bero dovuti all 'e·n trata i11 circolo di vele11i istami110-simili di origine intesti11ale, produce11ti u11a pa['ticolare condizione dell 'organ 1srno detta ciall 'A. cc tossicosi capillare emo·r ragica » . Tale definizior1e, cl1e ha in sè la base fondaIlJt1ntale della for1na1, è ormai dai pi,ù accettata ed è entrata nell'uso co·m une. Castex, recentemente sosten11e l 'ipotesi del March·i afa va, che la .p .orpora reumatica avesse u11a patogenesi sir11,patica. La dott.ssa Morelli pose come base delle porlJOre emorragiche l 'alterato ricambio dei lipoi-· di, in relaziont-,1 ad un iposurrenalismo , per la deficiente funzior1e della parte corticale delle s11rrena,]·i . Non possia1110 tuttavia farne a m eno di domandarci , percl1è 11ei tubercolosi fra cui g li iposurre11::tli sono tutt'altro oht-• rari, i ca i di porpora emorragica non siano più frequenti. Lunedei definisce il n1orbo di Schonlein-Henoch, come una « angiofilia tissulare >> e l 'interpreta come dovuta all 'azio·n e cl1 t.• i prodotti tossici dell 'agente morboso in causa n e] morbc· di S.-H. eserciterebbero sui tessuti. Si avrebbe perciò una gravt:: sofferenza tissulare, e . i libererebbero sostanze di vario genere: (1) sostanze pon1.f igene ist.arn1ino-simili; b) sostanze vas0di]atanti meno diffusibili; e) sostanze dotatt.• di azio·11e chemiotattic.a sui leucociti; d ) sostanze ch e deter111inano diapedesi delle ernazie. Glanzmrunn soste11ne invece l 'orig ine anafi .. la l tica dt::lla porpora reun1atica per una analogia sinto·n1atica fra tale forma di porpora1e l 'ari a filassi, e la chia111ò porpora anafilattoide. i avrebbe dapprima1 la sel).sibilizzazione per dE:termirtati \•eleni e poi per l 'asso,rbimento del vE ·leno sensibilizzant e . i scatenereb·b e l'accesso a11afilattico sotto for 111a di manifestazione pur})Urea; per alcuni , oltre il veleno spec ifico sen sil)ilizzante, anche ~ l tri veleni i1on specifi ci }) Otrebbero scatennr t,· I 'accesso anafilattico. 1

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Si conoscono pu re 11el can1po sperimentale dei fenomeni che va11no riuniti nella cosidetta << allergia emorragica », e cht• sono noti sotto il non1e· di cc fenomeno del Sainarelli » e di « fertonieno d.i Sch\varzmann ». Sanarelli osservò c:h e nel coniglio trattato <on una iniezio11e· ~:ndovena di una dose non letale di una cullura di colera, eS(\,oUendo 24: ore dopo una iniezione endovena di un filtrato batterico qualsiasi co·n1e iJ proteo, si aveva la morte de 11:animale co·n aJgidis1no e si riscontravano lesioni emorragiche dell'intestino, dell J>eritoneo e dei genitali . Sch\\-arzma1ln osservò il seguente fatto: se· u1t co·n igJio, che abbia avuto nE:lla pelle unai iniezione di una piccola. quantità di un detern1inato filtrato batterico·, iniezione di p er sè stessa innocua o producente solo lieve co·n gestione, riceve rlopo 24 ore una ~·onda1 iniezion e endovenosa dello stesso filtrato, esso presenta notevoli feno111eni en1orragici nella cute dove è stata pratir. .n:ta la prima iniezionE.'. Sa111e1k nella sua monografia sulle « diatesi emo·r ra1gicì1e » descrisse u11 c·a so in cui egli praticò in un so·g getto non tubercoloso affetto da peliosi rc:,rumatica, un 'iniezione di vecchia tul tercolina di Kocl1 sotto cute, senza provocare alcun fenomeno reattivo nè locale· n-è generale; un dici giorni do, po· però una cutireazione alla l on11dorf eseguita1 nello stesso sogg etto provocò un.a reazione cutanea intensa a caratter e emorragiparo e una poussee di por1Jora a Iocali1.zazio11e preva]enle daJ lato cutireattivo. Essendo nE.g ata da autorevoli AA. alla vecchia t11be-rcolina la capacità antigen e, anafilattog ene in soggetti sani , I 'A. interpreta il fenon1eno con1e una reazione di ipersensibilità aspecifica, pE!r u110 stato di allergia localizzato specialmente nella cute. Silvestrini riporta al gruppo de.Jla cosidetta a]Jer o-ia emorragica gli eritemi maculasi emo rragici dei tubercolotici, affern1a111.do ]a possibilit~ dell ' intervento di tre fattori: infezione tu1,ercolare, gittata tubercoli11ica (che può esser ri1npiazzata dal! 'intervento di un 'altra infezione o intossicazio·n e), e speciale disposizione indi,1iduale. Nel primo r.-a·s o da m e descritto si potreb b e aJJplicare lo stesso ragionamento, am·n1ettendo n el sog getto una predisposizione particolare per c ui l ' infezione tuber colare ha potuto agire co111e sen sibilizza Lrice, e l 'entrata in circolo clelle tossine tubercolari come fattore caten an. te della manifestazion e purpurea. Infatti, come dir110 lra110 i lavori sulla crj si c- 111o cl~ si ca da ri fornir11 ento di Avezzù e Bogg·ian, di Po·n licaccia f.: Jteggiani e altri , sa r1)ia1110 ch e l 'i11t0rvc11to col1as oter api co può pro1

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IL P <!>LI CLlNI CO »

durre u1ta r e1)entir1a rrLessa in circolo di \ eleni tubercolari. Nel econdo caso 110 i11iettato so tto cute al1·avan1braccio sirtisLro 1)resso la piega del gomito cc . 0, 1 di tubercolina vec.c hia1 all ' l %o). Dopo 24 ore dalla iniezio11e si è avuto una leg-· gera ma evidente riacutizzazione dei fenomeni e111orragici, con la corl1p arrsa di nuove p·e tecc~hj e pon1foidi e una esacerb·azione dei dolo ri articolari, ~e r1za cl1e si verificassero aun1e·n to f(lbbril e n è altri disturbi. Tale prova n1i ha altresì idato il mo.do di fa,re 1rt seguc·nte osservazione : circa un 'ora dopo la irti ezione di tuber colina, ave11do applicato allo stesso braccio u11 laiccio err1ostatico per un i>relievo di sangue, sono comparse improvvisa111 ente, appena estratto l .a go daJla vena, num erose petecchie .puntiformi nella cute della piega de.I gomito . La prova del I.a ccio e eguiLa subito nell'altro braccio, è stata negati,ra. La repentina comparsa delle emorrag ie n el di stretto cutaneo ove· si er.a potuta esplicare l 'azione della tuber coli11a e non in altre zo11e della cute presenta una evidente analogia con i fenom eni dell '.a llergia emorra·g ica. A diffe. r en za però , cli qua nto a\iviene n ei fenon1eni di Sa11arelli e di Schwarzn1.a nn nei quali 1'~niezio ­ rj e scatenante viene fatta co·n dose massiva e 11el c ircolo genera,le, n el nostro r~so, 1'iniezione scatenante sareb·b e stata qu e~la est.guita loc:1lmente, ricb.iamar1do quanto può avve·n ire Ilella anafilassi inversa,. Ad ogni modo, comu11que se n e voglia inter1'retare il m.eccanismo di azio11e, è certo ohe la infezione tubercolar€.' può porta·re a stati em orl'rl b".i11ari tra1ìsitori o di lunga durata. Siccome, però, non in tutti i tubercolosi compaiono manifestazioni di porp.o ra, deve entrare i1t giuoco, accanto al fattore determinantt, Lul1ercolare, an che il fattore predis,p onen te i1ldi,rici llLJ le. l{o·b ert, Ben sa11de e Ri,ret, Opitz e Silberberg vedono tale i)redisposizio·n e n ella anormale ft1nzion e del fE.gaLo, Scl1upfer in quella alterata delle capsulf> surre11ali, Villa e Omo dei-Zorini i1tvece nelle lesioni de()'li organi emo poietioi e rtelle loro cor1seguen ze. 1

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RIASSuNTO

L 'A. fa una rassùgna della letteratura delle })Ol'l)Ore tubercolari, de~ crive quindi due casi dj i)or1)ora tipo Scl1onlein-IIenoch corruparsa i11 soggetti jn cura p11eun1otoracica per tubercolo i polmo11r.rE::, e ne attribuisce la genesi al fattor e tossi-infetti' o tubercolare in individui 111 edis.pos ti aJle n1anife Lazio11i }Jur11uree.

XLII, Nt.rl\r. 3.3]

BIBLIOGRAF' I1\.

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( ANNO

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Pubblicazione SEMl-GRATUITA :

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Oott. Prof. ACHILLE CAPOCROSSI Docente di Patologia Medica nella R. Univ. dii Roma Medioo Primario e Direttore dell'Osp. Civile « 'Mazzoni ., di Aecoli Piceno

Concetto e diagnostica della tisi iniziale. RiportJiamo il g:iu·dizdo espreeso su questo volume , da.l Ohiar.mo prof. Fabio Rivatta : In questa mcmografi:i, indispensabile per ogni medico .che voglia rapidamente mette"Ysi a gio-rno sulle scoperte .Yelative alla tubercolosi sono esposte in modo perfetto e completo Le modet'n e teone che del tutto hanrl'o modificato i criteri già dotninanti sulla patogenesi. e sulla cu.Ya di. questa malattia. L'autore ha svolto con molta competenza e con si.ntesi. efficace tutto L'argom ento della infezione tubercolare primitiva infantile if! . stre~ rapp~ colla tubercolosi polmonare dell'adulto e -relatf.Vf; stadi. ed esi.tr.. Non manca un cenno sull'importante fenomeno di Koch , sull'allergia, sulle tubercoline e sulla reinfezione e superinfezione. L' autot'e svolge pure in modo completo i quadri. clinici delle fcwme acut~ e croniche indugiandosi. sopratutto sull'importante argomento dei primi sintomi della tisi incipient e ed i':lfine accen~a anche all'es~m~ obbiettivo gener.:ile e alle ricerche di l'.aborato-no e delle t'eazioni umorali. IL libro non è molto voluminoso e si legge col massimo inte.yesse poichè indica al medico pratico tutti quei principi.i fondamentali che oggi hanno finito per dirigere la cut'a specifica im· muno-biologica di. questa funesta e diffusa malattia ». <<

Volume in-8°, di pag. IV-83. Prezzo L. stali d i spedizione.

1O

più le spese po·

Eccezionalmente agli 'abbonati del « Policlinico » che a bbiano già pagato o che inviino contemporaneélmente l'intero o il resid~o import·o dovuto pel loro abbonamento, il volume è ceduto m Italia per sole L . 6 franco di porto. Per l'Estero L. 8. Inviare Vaglia Postale all'editore LUIGI POZZI. Via Sistina 14, Roma.


[...\.NNO

XLII,

~Ul\:l.

3.Jj

SUNTI E RASSEGNE SISTEMA NERVOSO. Fisiopatologia della commozione cerebrale. (A.

KRAL.

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SEZIONE PR .\TICA

Med. Kliri. , 5 e 12 luglio 1935).

Il sintoma principale della comn1ozione cereb_rale (c . c.) è la perdita della coscie·nza, di varia durata, che dal pu11to di vist.a fisio-patologico sarebbe, secondo l ' opinione corrente, l 'espressione di un danneggiamento generale del cervello e d ella corteccia cerebrale in ispecie. Ma già n ·e l 1912 Reichardt aveva notato ch e la perdita d el1'a co cienza ~ella com1nozione cerebrale poteva essere rip-0rtata ad un danneggia1nento del rombencefalo e del mesencefalo: questa concezione trova in1portanti conferme in osservazioni cliniche e sperimentali. In~eressante per una più lJrecisa localizzazione della lesione provocatrice d ei disturbi della cosci enza . è l 'osservazione d ei disturbi della regolazione del sonno e d ella vegli1a , che n ella e.e. si riscontrano: tale r egolazio11e è Jegata all 'integrità della zo11a di p assag,g·io n1e odie11cefalica. Ad lina lesione di t ale region e fan110 pensar e ancl1e i di sturbi 111otori presentati dagli i11dividui colpiti da e.e. (ipotonia 1nuscolare, ipo· o arefl essia t endinea e cutan ea, scon1parsa d ei riflessi di posizione), cl1e decorrono paralle]ame11te ali ' alterazione d ella coscienza e din10 trano una notevole somiglianza con il comportamento dell 'indivi.duo durante il son110. Ancl1e i sinton1i oculari (allerazioni de11a reaz io11e pupillare alla luce, deJla forn1a ·delle vup ille, paralisi r11u cola ri e cle ll o sguardo) parlaI10 i11 favor e di una lesione del cer' elio 111edio. Co ì })Ure è per i intorni Yegetati,1i (alterazioni d el r e piro , del pol .. o , della 11r e ion e, dell a regol.azion e d ella t e1npera tura ecc.), che econdo ]e odierne con cezioni 11011 p of'so110 spieaar ... i con una Ie -i.one e elusiva dell'ob·l ongata. La tacl1icardia dei casi più gravi invece fa pen sare ch e in questi an ch e I 'oblongata ... ia lesa. Ne1la e .e ., oltre ad un 'am11 esia r etrograda, esist e un 'an1nesia anteretrograda, ch e è espression e di quella le ione cer ebrale ch e ta a lla base del quadro morboso della e .e. L'ana~ lisi psi co-patologica dimostra ch e anche a Jla ba . . e d ella psico...,i , ch e attraYerso un periodo delirante può sviluppar. i i1ell a e .e . , e cl1e è car atterizzat a e e11zialmente da un compl esso ... i111ematico a111ne tico, sta una lesi.011e d ella r egione di passaggio n1eso-dien cefalica. Anch e d al punto di vista anatomo-patologico si g iunge a11e ste e con clusioni a cµi porta l 'analisi psico-patologica: l'assen za di lesioni n ei ca i a d e ilo leta le immediato non ì1a ' Talare as oluto per din1ostrare la n atura 1)uran1ente funzion a le del] a c .e . in qt1an to le lesio ni strut turali e . . i o-ono u11 certo t en1po per r ende1·si e,·id e11 ti: infa tti . . e l 'u on10 o l 'an i111ale (11elle ri-

cercb e sperin1 e11tali.) ~ opravvive p er un periodG· suffici entemente lungo, si riscontra110 i1ette ali er azion i anaton1icl1e. Interessa11ti pecial111ente le ricer ch e di Bern er, ch e n egli i11dividui n1orti in 'eguito a trauma cra111co l1a risco11trato qua i costa11temente en1orragie i1ella r egione di passaggio 1neso-dien ce fali ca, ventraln1e11le all 'acquedotto, ed in seco11do luogo a11ch e in corrispondenza d el pavi111e11to d el IV ventricolo, e quelle di Martlad sul cer,1ello dei pugilatori. Quanto ai rapp·o rti tra commozio-11e e contusione cer ebrale, l 'anatoniia patologica non ci p er1nette oramai di separarle i1etta1nente; la clinica d 'altra parte di111ostra che la e .e . ·è espressione di una lesione localizzata i11 corrispondenza del tronco cereb·r ale, IJer lo più r egredibile. M. NuNBERG.

Snlla probabile patogenesi diencefalica di . alcune forme di miopatie progressive. (L . D 'AN1'0NA. Jllinerva ll1edica, 17 n1ar zo 1935)r

Le atrofie nluscolari prog r essive, co idette p r otopatich e, ab·b -e11chè individuate 11ei loro i11 ultifor111i aspetti clinici., costitui scon o an cor a u11 o ·curo problema dal punto di vi ~ta patog!3n e ti co . Dopo averne cer cata Ja r agio11 e d 'esser e n ei muscoli tessi, n1olti AA. Yoller o ,-ederne Ja cau a i11 disfun zione delle ghiandole a ecr ezi.011 e interna. 1D el tutto rece11te 11te11te è sen1br.a~o più log·ico pen are ad uJ1 d isturbo dell 'a1Jpar.ato cenlrale ch e re gola Je corr elazioni fra le varie g l1iandole, a r\zicl1è ad u11a ori1gine centrale n ervo .. a ·è s tata sp ecial111ente soste11uta per que lla ingolare éd inter e ~ anti i1na forn1a di dis trofia mu"'colare progres iva r appr ese11tata d alla di. trofi a r11ioton ica o n1ioton ia distrofica o n1alalt ia di Stei11ert, n1alattia er edo-familia r e, progr es..,i\ a , mala1 l ia ne lla quale, oltre ai fatti 111u-.:colari. si i1ota atrofia t e . . tico]ar e, calvizie p r ecoce , di$l urh i va 0111olori e ecretori vari ecc. Già Naegeli a';eva })e11 ato ch e que ta forn1 a i11or])osa fo se u11a trofon euro i , a ede n egli ap1)a ra ti trofici ce11lrali o n egli orga11i inter11i d a e~s i r egolati. -~ faY01:e a11che dell 'ori.gine nervosa centra le s tanno le o ervazio11i di Cur cl1111a11n. \.erto è cl1e ono le os er,-azioni cli1iicl1e quel· le ch e a ttualm ent e for11iscono il pi ù vaJ iclo al)1Joggio all a co11cezio11e d ella ge11e i centrale, 11erYosa , delle distrofie 111u colari ])r ogr e . i'ye, e lJreci. aine11te l 'associar si , alJe ma11ifef'tazio11i n1usco]ari , di quadri ch e, ritenuti i1el pas. ato di indole 1Jurar11ente endocrin o1)al ira, t ~11 d o110 oggi a d e ser e ricondottj ad alter azioni di quei re11tri n euro, èo-etatiYi dien cefali c i alla cu i le .. io11e C:t1 r..,chn1ann fa ri alire la ge11esi d ella distrofia n1u scolare . Fra ·ques li fì gllra n o, fra l 'altro , la poliu ri a insipida e la d i_lrofia adi11oso geni la le, le d uc sindron1i cl1e co11 11n;\ certa frequenza .. i ri ~ contrano anch e a ~so c iat e all a ence fa lite letar g ica . localizzazio11e 111esen. ce fa lo-i1Jo lala111ica i)er eccellenza. 1


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{( IL POLICLl TICO ))

· .B l)er c iò cl1e due osservazioni d el D 'Antona riesco110 son1n1a1nent e interessanti. Di un caso già a ltra vo]ta ebb e ad occu1)arsi S. D 'Anto11a: ricoverato i1uova1r1e11le il p. oltre a i soliti disturbi , . . i i1otava, come fatto nu.o vo , u11a poliuria ed una polidi1) ia : diuresi g ior11aliera fra i 2, 5-4 litri , poliuria sen1plice in .. ul JJrincipio , trasforn1ata i in eguito in vero e proprio diabete in i1)ido. Altro fatto: episodi febbrili. ad inter va lli irregolari, in genere dopo str.apazz i, ed i11 più, ipersonnia. Data la localizzazio11e oggi g·eneral111ente amn1essa dei centri regolatori della te111peratura e del so11no, se ne con1prende l 'importanza . Il seco11do caso riguarda un operaio trentatreenne, il quale a 16 anni., dura11te la p·andemia ir1 f lue11zale ebbe a soffrire di una forma cl1e il medi co disse meningo-encefalite, dalla quale peraltro si rimise completamente tanto da poter prestar servizio rnilitare qualche anno dopo. Verso i 22 ar1ni , i11iz io di di111inuzio11e di forza <.1gli arti inftriori, progressio11e di essa e, quattro an11i dopo, identici fatti a carico deg li arti su1Jeri.ori , diminuzione del ,·isu per cataratta, di poi ingrassan1ento progressivo . Obiettivamente abnorn1e sviluppo del pannicolo adiposo, specie sul tronco , ui fianchi d ell 'addome, s ulle r egioni g lutee. Strie di. atrofia ct1t.anea nel triangolo di Scarpa. In contrapposto , atrofia dei muscoli deg·li arti. Calvizie accentu ata, g labri il torace ed il tronco. Atrofia dell 'apparato sessuale. A carico del capo: a petto tapiroide delle lab·b·r~. Collo sottil(l. Pressione 105- 65. Neg.ativo l 'esan1e degli organi interni. Sieroreazioni negative. Aplasia d ella e ll a turcica. Deambulazione con un certo carattere steppante; fisionomia rigida ed in espr e iva. Nessun disturbo a carico dei nervi cr a11ici. Nessun disturbo a carico dei movimenti passivi. Notevoli disturbi a carico dei movimenti attivi. Atrofia dei nluscoli del collo, atrofia dei nltJ coli degli arti superiori, specie d ei fles ori rlell 'av.ambraccio . Atrofia g rave dei n1uscoli della gamba. Rifl essi cutanei presenti, deboli i tendinei superiori, evid enti i rotulei , assenti g li .achillei . Manifestazioni di n1ioton ia n1eccani ca su quasi tutti i muscoli , eccetto quelli della gan1ba; Ch,vostek evidente. CJa ico quadro pertanto di distrofia n1iotonica e spiccato q u a dro di distrofia adiposo genitale. Le as... ociaz ioni indron1atiche di cui è detto in questi due e.asi non sono le sole descritte n ella l ettera tura a testimoniare la importanza del sisten1a diencefalo-ipo fisario nella genesi della di .. Lrofìa n1uscolare progre ~ siva : la sindror11c l)Oliuri ca è s tata g ià segnalata dall 'fi.. sle "'~ o il qua.le 11a indi, idualizzato la distrofia n1iotonica, cioè lo Stei11ert. Analog·a osserYazione è riferita da Maas e Zondek e recenteme11t e da Krau~ e e Ell enheck. nel qual caso, a11zi, vi era L111a certa iper son11i a; così i)ure Ilar,·ier e Decourt. 1

[Ai\"NO XLII, Nu~1. 35]

lJn 'alterazione 11ella di.s lribuzio11e del gra . . so è stata descritta i11 u11 'altra osservazione del Krau~e ed Elle111beck. l -na sindron1e ad i1)0Sa . i era svolta anche i1el caso di H ervier e Decourt . Alterazioni del rica111.bio idri co e d ei grassi 11on sono certo le sole al i erazioni che parlano per una compro111issione delle for111azioni diencefaliche nella distrofia n1iotonica : è .utile, per es., ricordare I.a poliglob·u lia come nel prin10 caso descritto è .accennata. Associazioni di quadri quali quelli d escritti nella distrofia mio tonica , sono ricordate anch e i11 alt r e forn1e di n1ior)atie , a riprova di affinità o ltrechè cli11iche anch e genesicl1e, diencefalica. Run1g e descrive un caso di distrofia inuscoJare prog·ressiva i11fant ile, nel ·quale al quadro dell 'adiposilà si associa vano an1in1ia, i i)ertrofia della lingua, manifestazioni coreifor1ni. Così icolesco e Lazar esco 11anno d escritto fenomeni miotonici, at rofia testicolare e diabete insipido associati ad un parkinsonismo atipico, West1)l1all ha illustrato quattro ca i di classica distrofia muscolare prog·r essiva con si11ton1i extrapira111i.dali a tipo mioclonico, cor eico ed atetosico, così il Vial e Rouquier. L 'i1)otesi dunque d ell 'inter,'ento dei centri ' 'egetati.,·i centrali nella genesi di alcune distrofi.e n1uscola ri progressive, cosidette protopati cl1e, embra n1olto suggest iva. MoNTELEONE.

Sulla meningite linfocitaria f.pidemira. HoEsGH. Zcntralbl. 111agg·io 193ù).

(J\.. .

f. iririere A1ediz. ,

4

Vertono auc0r a le discussi o rii s ulla 11at ura della n1e11i11g·ite linfocit aria . di cui la 1)rin1a e1Jiden1ia è stata osservata nel 1910-13 da ~eLter, Lo1nÙ)' e l.J ntinel. Le osservazio·n i so!to andate nJolti _plic.andosi successivan1ente, sotto 'arie de11ominazioni fra cui anche quella di 1r1eni11g·ite sierosa acuta (da distinguersi da quella di Quincke, in cui n1anca la pleiocit osi); delle piccole epidemie sono state fgn.alate in Russia, Svizzer a, Austria (Schneider), in Germania da Hasser, Eckstein, Green; Ja sinù.ro111e cli1ìi c.a com.plela è tata descritta cla \i..,.v-aJ g·r cen in b·a se ai casi dell 'epidemia n1a. nifest.atasi n el 1921-1924 nei paesi sca11dinavi . (!uaìi car.atteristicl1e di tale affezione e•g li 1101a : l 'i1tsorg·enza brusca, il decorso breve e ber.ii gno d ella mala Llia, il 1iqt1or ri ccam en te }j11focitario e costa11 temente sterile. ~Ientre alcuni 1\.A. ( Burhardt e K ollaril s) n1cttono la n1eni11gite linfocitaria in rapporto é1 ll 'ir1fezione grippale, altri ' orrebbero vedere il suo agente patogeno nel virus erpetico; at- t ualmente però la maggioranza degli studiosi cr edono ch e si tratti di un 'affezione affine a lla encefalit e od alla poliomielite; ta le opi11i one è ~r)ec ia lnt r nle ~os i e11uta da quelli che considPrano ancl1e queste due t1ltim e n1alattie qtia1i 1


{ANNO

XLII,

NUl\1.

35]

1737

SEZIONE Pl\ATICA

slrettan1ente in11)ar entate (l :ckstein , Hottinger, Spieln1ayer). Una diretta confern1a sulla natura comune della rrteningite linfocitaria e della poliomielite sarebbe stata fornita da Eckstei11 e i suoi collaboratori, i quali con ir1iezior1i di liquor di un meningitico ottenevano i11 una scirnn1ia il ·quadro c linico-a11atomico della l)oliomielite. L 'osservazione di 9 casi di mening ite lir1focitaria acu~a ha fornito all 'A. la po sib·i lità di forn1ulare in proposito alcune co11 ider azio11i di carattere clinico ed etiologico. Qua si tutti i suoi ca i si riferi scon o a uo111ini di g iovane età (12-3\) anni); la n1alattia , di cui la dura la ose;ill.ava fra 2 e 8 settimane, i11sorge acula111e11te con ce falea , artralgia, rig·idilà nt1cale, b·r ivido. La febbr e ascende progrcssivan1t:11Le coìl 'avanizarre della n1.a1a ttia, ]Jer poi discender e gradu alr11e11 te ; sono caratteristicl1e transitorie recidi,,e febbrili. di durata di 1-2 g iorni. Il quadro em .a tologico present a soltanto una lie, 1e leu cocitosi e un insig 11ifica11tc a urn e11to d ella velocità di sedin1 enl:1zion e. 11 liquor che f11oriesce a p·ressione a u1nen taLa p r ese11ta una n ote,role plei ocitosi, d o' 'llta quasi esclusi varn ente al notevole nun1ero di linfociti ( uno a 5000 p er cc. ) ; ,rj_ € discr eto aumento delle alb·umin e; l e r eazioni di Non n e e P andy non sono p erò costantemente posit iYe. J_e ricer cl1e batteriologich e sul liquor h.ein110 avuto sen1pre esito n eaativo. 11 r e1)erto n eurolog·ico , -aria,ra p er intensità e loca I izzazione; il s intoma cli Kernig, presente in tutti i casi , qualch e ' 'olta era solo a ccen rta lo: lo s lesso dica s i d ei sint on1i -di Brudzyn$ki , Lasègue ecc. L 'i per e t esja gen eralizzata o localizzata (n ei l 1unli di en1erge1l za d ei nervi) è stata notevole S()lo in un caso ; la ce falea er~ frequente e , con-1e clel re- Lo an ch e gli a ltri s intomi , si accentua va 11elle brevi r ecidi ve. Qualche volt.a è ·tata o ser vat a assi n1etria d ei riflessi tendinei , in t1n caso i riflessi ratoJog-ici di iBechtere'v e R osso limo. A carico dollà i11olilità i11 due Cflsi si m a11ifest arono J)aresi transitorie dei n1uscoli oculari, in un altro p aresi clel fa cGiale, e infine in un quarto e a~o in tomi di un 'affezione en1icer ebellare. Solo ln un caso vi sono 5tate a lterazioni psicl1 ir.l1e ·n ella fase acuta cle.lla m alattia; in altri due la mal attia ha lasciato delle sequele n el senso di n1inoralo r endimento p sichico , frequenti ce falee, di sturb,i del sonno. Anal izz.a1ldu la sintomatologia clinica dei sing·oli rrta lati , l 'A. fa notare con1e quest a, a seconda dei casi , indiri zzava a etiolog ia diver ~ a. Così in due ca~ i ali 'in or gen za d ella n1alatti.a si lr1a nifestava pure ir1fiarnmazione rir1ofarirtgea - come è solita a' rver arsi nelle infezioni m eni11goc,occic h e --; in u110 di questi è s tato ancl1e notalo lln es~nte ma fu gace e tun1e fazione delle linfoghiandol e de.Ila nuca; i11 un a ltro h eri.">es. Or<i ,- è noto ch e anche n ella Ttten ing ite epiden1ica d a m eningococco il 1i 1

\,..;

4

quor }) UÒ rimanere steril e e presentare linfociLosi n ello stadio av.a nzato della malatti a; quindi due casi sono con siderati dall 'A. quali forn1e abortive di· infezione meningococcica. La n1a g·gi0ranz.a d ei casi si lascia invece a,-_ v1c1nare alle form e en cefalo-1)oliomielitich e; così , le localizzazioni cer ebrali fanno pe11sar e alle localizzazio11i s u pe1viori d ella n11a lattia cli !leine-Medi11; le paresi d ei 111uscoli oculari, e i tardivi tlisLurbi d el sonno ricordano i qruadri <lell 'e11ce falite. A conferrr1a di t ale opinione star ebbe anch e il fatto ch e i casi osservali provenivano dalla stessa zona cittadina dove n eg·li an11i p r ecedenti si è verificata un ' epide111ia di encefalite e polio1nielite. L 'A. ricorda pure cl1e una m eningite non purulen la può essere ri'sco11 trata n ella encefalite epidemica. L' A. quinùi riti&ne ch e I.a meningite lin foci.1a ria e pide111ica non rappresenta che una sindron1e, di cui la natura può esser e analoga :t quella dell 'e11cefalite-poliomielite o invece può costituire una forma abortiva dell 'infezioS. MrNz. n e m eningococcica.

ORGANI DIGERENTI. Proctalgia fugax. (C H.

E. HEss

THAYSEN.

Lanicet , 3 agos to 1935).

L 'A. prende occasio11e da Il ' os ervazion e di tre casi di d olori an.ali eccezionali a1)par e11temente non leg·ati ad alc una lesione locale o gener a le , per far e un ampio studio su una condizion e , che non è d escritta i11 alcun trattat o, ed alla quale i)ropon e di d ar e il non1e di i)rocta lg·i.a fug·ax. I cara tteri d egli a l laccl1i d oloro i d ella procLalg·i.a fug·ax ono i eg uenti: 1. Colpi co110 iii d ividui in perfetto stato di salute con intervalli di 1empo ' 'ariabili , i11differentemente di n ot te o di giorno . 9 . Cessano srontan eam ente enza la ciare a lc11na traccia, al} 'infuori di un lieve sen so di ast enia, e, fatlo in1portanle, n on $Ono seguiti da di turbi inlestinali . 3. Il dolore è localizzato n el la reg·ione retta le i11 prossimità d ello sfinter e, empr e ne]J o s le so punto nel m edesimo i11dividuo. n1a co1l localizzazione variabile n ei diver si sog·1aetli . ±. La sua inten~ it à è variabil e : può essere leggero e atrocissin10. 5. H.a bre,re dura t a: 1)e r lo più n on olt re dieci . n1inuti. 6. Il d olore Yie11e descritto di peso, di corrosione , di costrizion e a mò di spasm o, o cli lacerazion e; è spesso accompag·nato da un senso di te11sione alla r egione epigastrica o pre cordiale; no11 è p r eceduto n è eguito da ten esmo , flatul enze o i1ar e .. tesie nella regione d el r ett o o del l 'a n o ; r aran1e11te s 'irradia nelle • • \'lC1nanze. L 'as~ e 11 za di qua ls iasi lesione locale fa rite11ere ch e ~i tratti di 1111 dolore di orig in e n er-

. .___-

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1738

« lL POLlCLJNICO »

,·osa. Gli acce ... i no11 han110 i1ulla di co111u1)e co l dolore delle ragadi a11ali , d ell 'emorroidi , delJa coccidinia o d ella procti1 e. In effetti non sono accon11)ag11ati da tenesmo e sono affatto indipende11ti dalle d efecazioni. NeJ 1907 Alb·u d escri sse cinque casi di i1e uralgia rettale caratterizzata da dolori inter111ittenti o re111ittenti localizzati al retto , donde s 'irradia, a110 a ll e a11che, al peri11eo e talora an che a ll e g·an1be . Il dolore aveva durata molto varia, d a qualche n1i11uto .a g iorni, e si ri· . peteva ancl1e p.a recchie volte al g iorno. No11 aveva relazione con le d efecazioni , 11è con disordini intestinali (stitichezza o diarrea). Lo stesso autore trovò che la n euralgia rettale rasson1iglia alla crisi anale tabetica .. Pickardt ha ri 1Jortaf.o due casi di dolore rettale nervoso i11 due individui ch e a'1 ev.ano i)r eced enteme11te sofferto blenorrag·ia anale . Schmidt i1el uo trattato sull e malattie intestinali co ~ ì de c ri Ye I.a 11euralgia d el retto: cc Prescindendo dalle crisi a11ali della tabe e della coccicodini1a , non di rado si os ervano d_o lori n euralg ic i d el r etto e della r eg·ione anale, cl1e possono con sistere so ltanto in ipereste. ., ie e parestesie d ell 'ano o corr1bi11anti co11 esse. Gant riferi ... ce q ualcl1e caso di neuralg·ia rettale in i.ndiYidui ·offerenti di tipsi ch e non so111ig·liano affatt o alla proctalgia fugax, n1a corrispo11do110 111eg·lio .alla neuralgia rettale descritta da Albu. No11 è ùt1l)bio ch e il dolore rettale d escritto da _l\Jb·u , Scl1111idt , Pickardt e Gant costituisce una n1edesima affezione caratterizzata da un dolore interrn ittente o r en1itte11te, che freque11te111ente s'irradia n elle r egioni "ic1ne e si acco111pag11a a parestesie ed iperestesie. ella 111aggioranza dei casi , d ' altra parte, si risconLrarono sempr e disturbi o vere lesio11i gastrointestinali più o 1neno lontane dall'ano. Jn,rece la proctalgia fugax ha u11 quadro cli11i co affatto p·a rticolare, per il quale si disting ue 11etta111~nle da tutte le altre forme di neuralgia rettale. Essa non può ,renire confu. a con l e crisi ana li tabetiche che Lewandowsky descrive co11 te attacchi di dolore d el retto, caratterizzati cla l senso di pe11etr azi o11e 11ell 'ano di un grosso corpo e traneo, e Pierre Marie de crive sem1)re associate a diarrea, te11es1110 rettale ed ei11orragi.a anale. N è può essere confuso con l 'e 11 t eralg ia nerYosa o neuralgia del plesso m e e11terico cJ:ie 11a ~e n11J re lu1l ga durata e ch e è quasi sempre preceduta -o seguita da dolori addominali. Del resi o il tern1ine di ent eralgi.a i1ervosa il p iù clelle ,-a lte serve a coprire affezioni organiche l >iù o 111e110 ~o . . pettate e di cui non si può dare la din10 ... trazio11e cli11ica , quali l 'ulcera gastrica o d uode11a le . Ja tip ~ i ~pa Li ca, la colite muco111er11branosa. la colica saturnina. Il de c or~o delJa i1roctalgia fucr.a x è n1olto Yaria. V'è c1ua lcl1e l)azie11te cl1 e J1 a tre accessi 1

1

[ANI\O

.\Lll,

~11 1\1.

35)

i11 u11 a11110, e qualcu110 cl1e i1e 11a anche a disla11za di a1111i. 111 complesso si 11a l 'impressione cl1e gli acce si con l 'andar d e] t empo tendo110 a farsi sernpre più rari fi110 a scomp·a rire . L 'etiologia della proctalgia fugax è ignorata: in effetti non si può precisare se si tratta di un di turbo nervoso prin1i.tivo o riflesso. Certo è ch e nessuno dei pazienti esaminati dal1'A. era i1eura.. , tenico . Sen1bra, co111u11que, da escludersi cl1e il .dolore dipenda da u110 spasmo dello sfi11te·r e, percl1è in tal caso esso dovrebb·e essere localizza to n el retto al di $Opra d ell 'ano o 11ella parle più b·a s .. a del .sign1a. Data la bre,·e durata e la varia frequenza deg·Ji. accessi della p-roctalgia fug·ax non si ricl1iede 11e]la r11aggioranza dei casi una cura lJre,rentiva o sinton1atica. Quando il dolor e è 111olto forte e persiste più d ell'abituale si può uOinministrare bella.donna , lun1i11al O codeu1a. I uuppositori a ba .. e di belladonna e oppiacei arrestan o in1111ediata111ente l 'acces o. DR.

L'operazione com binata sincronica D(l Ila cura radicale del cancro del retto . \.l\.rns cH ~ER. A rcl1.iv

f. [( li n.

Chir. Vol. 1

·o,

pagg. 296, 1834). Di 282 a111n1ala ti osservati, solo n1età YenItero assogget tali a l! 'intervent o radicale; l 'al tra metà non era più o·p erabi'l e. Di quelli operati e non operati viveva.n o do·po 5 anni solo il 14 %. Di quegli operati radi calme1n te d0po ~ anni vive.v a a11cora il 32 ~~. 34 n1orirono per i ·operazione e :21 '1~ per recidiva. L 'alta nlortalità operatoria l1a indotto l 'A. a modifi care la tecnic.ru o·p eratoria. Il metodo combinato fu eseguito sempre in una sola seduta e nella forn1.a di am,p utazione d el r etto. Lo stesso prir via sacrale. La mortalità p·e r o·per.azio n e con1 bina·ta è del 35 % e quella per via sacrale· solo de1J 18 %. Dopo 3 aillni ·degli amma]ati operati i)er Yin con1bi'nata se11za recidiva vivevano a11cora il 3·0 %, dopo la sacrale il 35 %, per recidiva n1oriro110 il 30 <y~ do·p o l 'o·p erazione sacrale e il 18 % per vja comh·inata . . Ne deduce che ]a n1ortalilà pri111itiva per via combinata è n1olto r1iù alta me,ntre le recidive sono molto più rar e e qpindi il metodo c·ombinato è su·p eriore a quello sacrale. Qui11cli o h·i ogna n1igliorare il metodo sacrale o que·llo addom ina]e. La })I'Ì n1a via hanno seguito Goetze e gli altri; la seconda, 1'A. con I' o·perazione doppi·a sincrona, operando con temporanPan1e·n te dall 'alto e da 1 h,a sso. La 1)o ~ i zi on e del malato rnolto im,p ortan le per ques ta r ftUellA del ( ,~g-lio della pie: tré1 in posizione di Tre·nde l enh·11r.~. 2 Q"'l'Upp1 d1 01Jeratori o•p e.rano contetnnora11 ea111ente. L'o1.Jeraizic)n e ,·iene diretta dall'o·p eratore che op~­ ra per ,-ia acldo111i11ale. Si con1i'ncia col ta.gl10 laparotom ico ed int.anto il secondo n r'e·r atore fa 1'ane,~t esi a per ,·ia sacra le. fl nrin1 n operat<»re n101)iliz1a il 111esosigma , sez ion a l ' i11 t e ~ ti1

I


I

[AN~o

XIJJ, NuM. 35]

n<· e lo dissecai verso il basso . Prepara la vescica o l 'utero , gli' ureteri , lega l 'arteria sacrale. m edia e qui arriva nel campo del soco·n d<i operatore. Il 1)rim.o operatore J>a sa al secc.ndo il moncone superiore del retto e contemporan eam ente proseguono alla liberazione del retto sia1 dall '.alto c1h e da1 b·a s o fino a li berare completamente- il retto. 11 secondo operé.ltore intro·du ce u11 a compres ·a e un dre.n ag !!ÌO 11cl cavo sacr ale cl1 e s utu~·a 1)arzialn·1ente e cosi tern1ina la S'Ua 01)erazio·n e. Il primo· opie ra1ore chiude oira -i'l peiritoneo completan1ente e sl:-lhilisce l 'alI1o definitivo. C:on lo ste~so metodo si può fare anch e una re~ezione del retto. In questa n1 anie·r a ·è m olto fa cilitata l 'oµe• rnz1one. J_,o scor10 n·r in ci1)a lei è cli ridun~e ]a mo·r talità J1ostoperatoria. Pochi sono .an cor.a i. casi' o·p e: rati dall'A. con n oesta tec111ca da ct11 spera d1 ottenere lo c;co~ ' o pr efi sso. VA1JnONT. 1

1

1 -

Chirnrt?ia del cancro del retto. GoETZE. Arch. l{lin. Chir. Vol 100,

( ~.

n.a!! . t'' ' ,

240, 1934). •

1741

SEZIONE PRATI CA

Nell a ct1ra del can cro del r etto ·è mo.Jto· imJ)Orta11te il sniper e cl1e per ]ungo tempo il tu1nore re ~ta nei Jjn1iti dell 'operab·ilit à. Nel1'80 °/n dei casi è locali zzato n ell 'ampo1la e nella parete del retto , non oltreras .. a mai in nJto e in baso un.ai dista11za di 1·-1 ,5 cm. dei ~uo·i margini, il ch e signifi ca c.h e si può parlar~· di cura radical e qti,ando la lin ea di resezione S·ia a 3 cm . sotto i'l margin e· e c•h e spe.sso si 11uò con ervare lo sfintere. ~ in vece niù frequente l 'in,'asione del .grasso 1)etriretta le e del Do11glas a seconda della se.de. Tm1)ortante però ohe questa infiltrazione n on oltrf:Jpassa noRteriormente l[l fascia viscerale pelvica ch e deve quindi esser e considerata co·1n e uno strat<> resistc'Ilte all 'infiltrazio,n e e rhe r i indica il confine · della n ostra 0 perazione_ La fascia è li~ci.a1 posteriorrne11te e dietro .ad es a decorre l'a rteria sacral e n1 edia e si trova de,1 Q'rasso. ~1o lti ca~i cli tum ori fissi hanno di111ostrato r he questa fi ssità 11011 era dovuta a in filtrazione 11eoplaisti ca de·ll él fa sria ma be11 1 a 11na adesione· di ori1gi·n e i11ran1mat ori.a in n1 odo rh e auesto ~eie-no r lirii ro non può de:e.i ò f<r fl' rontro l 'operabilità . È ancora da osservare che le m ela ta i gla ndolari regio·n ali, fin 'ora ritenute rare, ono invece molto frequ enti e di ciò occorre ten er coni o po·i ch è le vie linfatich e seguono le diramazio11i dell'arteria en1orroidaria superi or e. I legamenti pararettali laterali so·n o invece sem pre liberi. Quando un intervento sia condotto con giusti rriteri non i avranno recidive }orali. I polipi occo111pagna no nel 50 % dei casi i cancri; hanno quindi una grande importanza , . . pato·g enet1ca e van n o ltattat1 sem11re come se fossero cancri. Peir cih è un intervento po6Sa dirsi radicale è n ere~:;;q,rio che· il 'Pezzo operati,ro sia limitato 1

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ir1 avanti e indietro dalla fas cia visceral e pel · vica ; in basso vi devono esse-re i legan1enti par arettali laterali con le arterie en1orroidarie 111Pdi e e gli elevatori , indietro il tes uto retrorettal e e i rami dell 'arteria emorroidari n superiore. Questé\ arteria deve esSETe sezion ata al di onra della arteria cali e.a m edia. cioè sopra il punto di "ud11 k. Questa Jegatl1ra deve . Pssere l ' unica su questo vaso. Infine lél lin ea di sezio·n e sotto il ti1n1o re deYe di stare .qlmeno 3 crn. dal margine del tum ore; in alt o b·isogna asportare tutto il colon 11el, ico élSsien1P acr]i sfondati de1 1D ouglas e quando è possibile a nr he la m età del si.g-m.a . Due sono i n1etodi e.b e pern1ett on o un a operazion e radicél l e . J'addomino-sacral e e il sar ra le . Nell 'addomin o-<:acra le si pratica• un a lap·a rotomia me.diana in ft;riore, si in cid e il 1)eTito•n eo P 1la base del m e~o igma e si legél la emorroidaria ~uperioTe ai 3 cn1. so·n ra il nromonto:rio. Si di1s.tacca ipoi ot lusa n1 ente il retto e il tessuto re1rorett.a~e da 1 sacr o e dal coccige previa incision e della fa scia 1)e],ri'r a visceral e e l'arteria sarra le. In a,1anti 5i liber a il r etto da 11::. vescica e da1ll 'utero. I lecran1enti :i1ar.a retta li r estano in 1

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E:de.

Se i de,-e applicare un ano i1iaico si seziona ora il colon, il inon rone s11perior e viene fissato all a parete. l 'inferiore incappucciato in un dito, di gon1n11a. Il peritoneo verrà ri costruito dalla Yia sacrale. Si chi11de la ferita lar:·a rato1nica. il ina1.a1to vie11 e m esso in pa . . izion e ·ginecolo·g ica e l 'o·p erazione pTocede rom e n ella sa . crale pura. In 1uesta viene sc=-zionato j] sacro fra il 3° e 4° foro sacra le E.'d estirpato con il corrige. Si prer aira allora la fascia e la art. sacra le m e· dia fino .al dif'opr.q del promontorio, si ai1rono allora o-li sfo·ndélti del Dou g-las e si lega la sacrale a livello del promontorio. Tirando sulJ ' int P~t ino si mette in evidenza l 'emorroidari ~ "t1neriore che viene legata e sezionata e si mobili zza noi il igm a per il tratto ,-oluto. Si mett e :\llora ben in evidenza la ' rescica o 1'uléro, si seziona la' p li ca periton eale ell e ' 'iene ora ._ utur.ata al niargin e periton eale po teriore i11 n101 do da chiuder e 11 pE.Tito·n eo. Si distacca ora il retto dalla pTostata e si m etton o be11e in evid en za i leg. parDrettali . Si 111 ette ))Oi i11 evidenza la faccia po~teri ore dell 'elE'Vatore del] 'ano e si lega quanto più di sta nte è J10~ . 1'1i1 e l'arteria emorroidaria n1edia. L 'asportaeion e del retto è ora completata. Fra i due tipi di intervento è preferito dal· I' A. quello sacrale. VALDONI. 1

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ìvlIL-ROBIOLOGIA. La cnltnr•t del bacillo di Hansen. { ~·f. /\ . V .\L"DREì\l ER e C. BREì'iE. Bulletin. de l'Acadé111ie de .1l éd. , 25 gi ugno 1935). La cultura del bac1Jlo dj Hanse1t è stala varie ,,oll e Le111.ata, 111a il più ... pe. so i ten tati\'i ~o no fallili. Gli ./ \A ., ch e si occut1ano de Jl 'a r-


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« IL P OLICLINICO >>

go111enLo da b e11 f)e LLe a1111i uLilizzando le Lec11icl1e S!Jeri111e11l..èl11 ulilizzaLe da uno di essi co11 succe&sv nelle s ue ricer ch e sul b·a cillo tub er c,01are , hanno }?OLuto vedere il bacillo della 1eb,b ra bvi.lupparsi e dare de lle c ulture ab·bo11da11t.i,. di c,u1 alcune si sorto n1antenut.e da cir. ca sei anni. In quesla loro comu11icazione gli AA. desc,ri vono la t ecnica usata ed i risultati ottenutì. l'\el pia110 de.lit loro r1cer c i1e, gii AA. han110 co 11 ii11ciato dallo SLab,111re se i1 oac1110 di Hai1sen, c]1e sollo i1101tepl1ci aspecl1 e i11olto 5i111iie a quello della lW)e r colosi , si co1nporlava co t11e quesLo, qua11<10 lo~se sen1inato i11 lerreni di cultura speciali. Ha11110 inoltre ricercato qu'-'le fosse 11 i11ateriale di lebbrosi che desse la i11ag·giore percentuale ·d i culture l)Ositive e d 11ann<.) co11statato ch e , oltre al sangue preso aseltic.a111ent e occorre scegliere dei lepro1ni b en lin1itaLi, in attività, duri, rico- . perli di p elle pulita, tesa n1a non ulcerata. Falla la scelta d el lepron1a è necessario assicurarsi che la pelle sia insensibile al livello e d i11lor1lo al punto in c ui sarà fatta la biopsia. La bioJ:>Sia d eve co1nprendere soltanto il lepro111a , escludend o la pelle a l ·disopra di esso, la quale d eve essere distrutta col galvanocaut.erio, 011de otlenere uria sicura asepsi. Dei fra111 n1en ti di ciascuno dei le pro mi fu rono se111i nati i11 fillra,t o asp,ergillare, d ella cui ·cos tituzion e g li AA. h·an110 già dato co111u11icazi0ne , ed inoltre in brodo di patate senza glicerina, 111 soluzione fi siologica , nel brodo Martin. L 'esame del filtrato aspergillar e. fatt o ogni otto giorni , m ostrò d egli ele1nenti globosi , il cui numer o ' 'ariava secondo il ceppo cl1e era 51ato sen1inato. Dopo un ·p eriodo vari.abj ]e cla quindici a trenta g iorni , si videro apparire degli elementi pseudo-meningococcici , ch e prendevano il Gram. L 'evoluzio11e progressiva d elle culture venne d ·altra :µarte a din1ostrare ch e questi elen1e11Li er ano e:spr es"' ion e no11 di una impurità d ella cultura ben i d el b. di Hansen stesso. In·fatti a llo stadio J) eudo-meningococcico successe molto precocemente uno stadio bacillare cianofìlo: queste forrne bacillari, rr1olto fini., gra11ulose, prendenti il Gran1, disposte a palizzat a avevano un aspetto difter oide. In seguito i vide la forma granulosa cianofila. dar luogo ad un r eti colo di aspetto micelico, cianofi]o ecrualmente. che r,ontene,v a degJi amim assi di bacilli acido-r esis tenti. St1ccessiYam ente il micelio di J1ar ve e rima sero numerosi bacilli a <'Ì do- re:' i s te n ti. llìassumenclo. i .g-e1i11i ~tt1diati dagli AA. e posti nelle condi zioni sperimentali da essi in· òica le. l1a nno percorso , durante il loro ~vi­ l11ppo. 11n ciclo -i dentico di c ui è variata soltanto la .·: iurat.a d el passaggio fra i differenti s1a1ii rlel cir lo che Dt1ò essere scl1ematicamente così riass t1nlo: R. acido-resistenti; elem enti n1e11ingoc:occi forn1i; 1B. ciano fili c0rti ; B. cianofili lun g-hi : B. acido-resis tenti . 1

lA~ ì\O

XLII, i\ u~r . 35.

In Ull seco11do gruppo di ri.cercl1e, le esperienit? sugli ai11111a.ii ha1111 0 u1111ostrato Cile, i1el topu , i! sa11gue e, nelle ~ci1l11111e, la n111za e i ga11gli 111ebè11leric1 dava110 or1gi11e a delle torr11e hatLeriL.ile, cl1e si svilupvavano sotto la forr11a utiliale ùi granuli cia11olili e Gran1-po~1Livi . Sec0ndaria111e11Le le l orn1e granulari era110 ri1111Jiazzale da lor111e bacillari dapprin1a ciclnofile e qui11cli acido-re~i s Le11ti . Queste caraLteristicl1e di soli g·ern1i erano identiche a quelle osser~.aL& n6lle c ulture. CJi1li ca111 e11Le, le stimrr1ate persistenti osservate ai pu11ti <li inoculaziorte sotto forma di escar l e di ed c1i1a locale, di a lopecia, di mac chie ipocro111aliclle e di paralisi radiale, so110 dei feno1ne11i di cui non si saprebbe negare l 'i111r!o1ta11za. t da r1otare ch e n è le biopsie, nè g li esJ.111i pratic,ati post-1norleni, non ha11n<> pc r111es~o di s ,relare in alcun luogo la prese nla di bacilli a cido-resistenti. Questi sono ... stati ritrova ti soltanto nelle culture proveJlÌC;11 ti rlaJJ e ;:,emine del sangt1e e dei gangli r11 e~e 1t tt-rici., nei i11ezzi di cultura sopra d escril ti. D 'aJLra parte, se è vero che i ratti bia11c hi e le sc i111111ie non mos trarono tutte le lesi011.i es teriori della lebbra urnana, ne mostra ro-11() rlerò J.1c.. une e I 'infezione Sltccessiva con i g e1nti pr--'levati dalìa cultura determinò in essi dei feno1ne11i a tipo setticemico mortale. Questi gerrr1i : isola ti al mo1ner1to della morte de11 ·nr1i1 n ale, .so110 ridive11 uti acido-resistenti n elle condi zio11i &l:Jerirr1entali sopra descritte. A q11e,~to è da aggi ungere cl1ei le ricercl1e sierologich e fatte portano una nuo,ra prova dimostrativa cl1e i trattava di b. di Hansen. Le ri.cer ch e sono state fatte con undici sieri, sett e di malati non !ebbro i, uno di un tuber colotico, tre sieri di lebbros i. L 'agglutin azione 1/ 50 fu nulla con i sieri norn1ali, leggera con il s iero tbc ., totale con i tre sieri lebbrosi. Un s iero lebbroso, ch e proveniva d a tina lebbra torpida , non ag.g lutinò. · L'azione !itica dei sieri , anch'essa ricer cata, l1a din1ostrato che la lisi dei bacilli, che è tot.ale con dei ieri leprosi , è nulla con d ei sieri 1lor111ali. Questi fenom eni positivi di aggluti11azione e di lisi }1a11no condotto g li AA. , com e era log ico , a ter1f ativi t era1)euti ci veramente Jnleressanti: fav·orevoli risultati di questi tenta tivi, già })ubb·licati , co tituiscono la pro·va cl1e le c ulture da~li A.A. o llen11te erano r eaJ,_ n1ente d ell e, culture di b. di Hansen.

G.

LA CAVA.

Il periodico italiano più vivo, più vario, più ricco nel campo dell 'igiene , della medicina preventiva e della biologia applicata alla medicina, è dato dagli ANNAL l D'IGIENE diretti dal prof. G. SANARELLI. Se ne chieda un numero di saggio e sarà inviato gratis. Abbonamento annuo: per l'Italia L. 60 , per J'Ester o L. 100 ; ai nostri abbonati L. 5 5 e L. 9 5 ; è is tiluito un abbonamento al solo allegato (Igea) per L. 1 O. RivolgeTsi all'Editore LUIGI POZZI, Via 8istina 14. ROMA (106)


[ANNO

XLII,

ì'1Uì\il.

35J

1743

SEZIONE PRATICA

DIVAGAZIONI

Omeopatia ed endocrinologia. (E. BASTANIER. !vled. J(lin. , 12 lug lio 1935}. L 'A. illustra il concetto di omeopati a, i c ui presupposti trovia1no espressi nella seguente affer111azio11e di un far111acologo nemico dell 'on1eopatia: cc l 'avvelena1nento è una inalattia locale o generale ed una malattia è un avvelenan1ento locale o generale >>. Secondo l 'omeopatia con i n1edica1nenti che producono manife tazioni si111ili ad una malattia si può curare delta n1alattia. Anzitutto bisogna ben cono cere I 'azione dei singoli medicamenti sull 'uo1110 sano : da,ranti all'arr1malalo il medico 0111eopatico paragona il quadro morboso con quello prodotto dai v.ari inedicamenti. L 'omeopatia è anche in virtù della s ua r11etodica una terapia costit.uzio11ale e come tale comprende tutti i con1plessi con1ponenti del quadro cotituzio11ale, quindi ancl1e i fattori endocrini. Anche nel campo endocrino logico l 'omeopatia ha trovato dei n1ezzi , come ad es. lo jodio, ch e sono i11 grado d~ migliorare disturbi endocrini. A proposito dello jodio e del morbo di Basedo"'. l 'A. accen11a al problen1a delle do i. Anche il sale di c ucina ha una p,a rte importante quale mezzo di cura del morbo di Basedo'v n ella letteratura omeopatica. Nel !Basedow vi sono manifestazioni endocrine simili a quelle prodotte da alterazioni di alt r e glandole a secrezione interna: il medico omeopatico può pre11dere in considerazione n el Ba edow svariali ,·eleni , che din1ostrano rapporti con questo o quell 'erg.a no a secrezionè i11terna (vediamo insorgere , ad es., nell 'avvelenamento da Fe od As con1plessi sintomatici pluriglandolari) e si la cerà guidare per la terapia dalla legge omeopatica della omigli.a11za , b.a sandosi sulla sinton1atologia che il p. presenta. L ' A. conclude con l 'affermare ch e, sebbene l 'omeo· patia non abbia dato speciali contrib·uti alle ricer ch e endocrinologiche, una collaborazione :in questo cam·p o con la medi cina ufficiale potrà dare brillanti risultaLi. ~1. NuNBERG. 1

Pubb/lcazloae SEMt-ORATUITA:

Oott. VIRCINIO DE BERNAROINIS Ten . Col. Medico, presso la Direzione Gen. di San . .Mii.

Rapporti fra malaria e tubercolosi INDICE: Premessa. CAP. I. Consensi e dissensi sul vario interferire delle due infezioni. - CAP. II. I da6 statistici nelle popolazioni e negli eserciti. ~ - CAP. Ili. Significative interferenze fra la malaria, la tubercolosi ed altre malattie. - CAP. IV. Le ricerche finora eseguite nella coincidenza o nei rapporti delle due infezioni. - CAP. V . Nostre ricerche sui rapporti fra i dissesti ematologici e umorali indotti dalla malaria e dalla tubercolosi. - CAP. VI. La nostra casistica e i rapporti fra malaria e tubercolosi nella medicina legale militare. 'CAP. VII. Alcuni punti d'incidenza dei due morbi. La malario, terapia nella tubercolosi polmonare. - Riepilogo e conclusioni. - Bibliografia. .Volum_e . di pagine 144. Prezzo L . 1 8, più le spese postali 'Cli spedizione. Per i nostri a bbonati, in Italia, sole L. 1 2 in -porto franco. Per lestero L. 1 5. Inviare Vaglia Posta le all'editore LUIGI POZZI. Via Sistina 14, Roma.

eE NNI

B I B L I o G R A F I e I <1>

G. AR.COLEO. La sifilide neVla patologia m edica. Società palern1itana editrice medica, Milano, .1935; pp. 182 (oltre gl'indici). L. 15. Giustan1enle l 'A. , nell 'inLroduzione al suo lavoro,. a fiern~a ch e ia sifilide, al pari di altre n1alatt1e cro111che, può avere una notevole influenza s ul decorso delle co111 uni affezioni inter correnti ed è qui11di necessario in ogni stato rr1orb oso, anche lieve e di prognosi fausta, ricer care una eventuale concon1itante sifilide recente o lontana <e sia per essere guidati nella cura, si.a per essere preparati a qualunque sorpresa n. L' A. peraltro ci ha dato soltanto un compendio un po' sommar.io di patologia medica dell 'apparato r espiratorio e circolatorio, d el f~gato,. del rene ed apparato uro-genitale , del r1camb10 , del peritoneo, del sistema n ervoso, dell 'apparato digere11te, dei componenti del sangue, di a lcune i11alattie proprie dell 'infanzia, nel qu.al~ J e alterazioni di origine sifilitica, salvo un p1u <lmpio cenno sulla lues cer ebrale paralj i prog ressiva, tabe dorsale, sifilide ere ditar~~ o co~.genita sono appena elencate o poco p1u. Co 1 pure (a parte u11 breve paragrafo s ulla ifilide e tubercolosi polmonare) manca una i11e todica trattazione tanto dei caratteri differ e r1ziali fra la sifilide \'Ìscerale e quelle tra l ~ altre mala~tie cl1e possono con essa più fac1l1nente ve11tr confuse, quanto del reciproco influsso tra lues in genere e n1alattie intercorr enti. Quante volte, proprio una malattia in- . lerc orre1~te 11on ri \'eg-lia una sifilide ignorata e ce la rivela anche all'infuori delle prove biolog ich e? ulla poi di n1olto nuovo, neanche di c iò ch e 2otreb·b e risultare da una personale esperienza, ci dicono il capitolo sulla cura d ella sifilide ed il forn1ulario di terapia generale; nè l 'e posizione, tal,rolta un po ' affrettata nè l 'edizione i1on sen1pre tipografican1ente co~ret­ ta ~ccrescono pregi al lavoro il quale, se m ette in evidenza la cultura dell 'A. e la buona volontà con cui egli si è accinto al suo studio avrebbe n1erilato, ci sen1bra, uno svolgiment~ 1111 po ' più consono al lode\role scopo per il quale fu ideato. V. l\tloNTESANO . 1

1

Th e 193,~ y ear Book of Dermatology and Syphilol.ogy, eclited by Fred V\-ise and Marion B. ulzb erger. Tl1e year Book Publisl1ers Chicao-o. Dollari 3. 1

Questa pubblicazione annuale, cl1e è già al suo 3± 0 anno di vita. rap1)re enta un 'utile guiùa per quei 111ediri pratici ed anche per gli stessi peciali.. li, i quali desiderano t enersi a] (1) ~i pregR rl'inviare due copie dei libri di c ui si deside ra la recensione.


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« lL POLICLINICO »

cor rer1 le con i più moderni s tudii di der111 atologia e sifilografi a. Nell o scorrere il volume te t è pub blicato, tr ovia11Jo. a m o' d 'introduzione, un sommari o per i nledici pratici sulle cure rnoderne del la sifi lide acqui ita r ecente. Seguono altri qui11dici capitoli , dispo ti in verità sen za un ordine sist ema tico, n ei q ua li son o trattat.i i più vari argon1enti: dalle infeJ.zi·o ni micotiche, fra cui anch e quelle di tipo eczematiforn1e e la co ì detta bJast orr1i cosi sud-am ericana (Bertaccini) alle de rm.atiti eczem atose in gener e, comprese quelle dei lavor.a tori e gli eczemi dei b·a mb·i ni ; dai fenom eni di al1lergia, ed iirn.m 1UJnolog ia n elle der111atosi alle eruzioni da m edicam enti ed alle dermatosi em at0gen e di probabile natura allergica.; dal ca.nero, m alattie precan ce.ro·se ed altri t umori cutan ei , alla leuicemia , micosi fun.goide ecc. ed ai granul omi cronici (il cos1 detto comple so pr imario della tuber colosi n ella pelle, tuber colosi e sarcoide di Boeck [Sanni candro J « lich en nitidus !> e tubercolosi [ Artom M.J ecc.). Ampi capitoli sono dedicati a lle m alattie ve1ierree (linfogranul omatosi inguinale), alla trrapia delle malattie cutan ee, compresa Ja tera pia fisica , alle recenti vndagini sperim en"tali nei più s'rariati campi della dermatologia (pem flgo, h erpes, alter azioni del pigm ento), alla ·sifilide in genere ed alla sua terapia con un accenno ai fatt ori economici e sociali in q1 esta infezione. . L 'esposizion e dei vari a r gomenti , dalla qu ~ ­ le esula n,aturalmente qualsiasi proposito cii criti ca o disamina delle idee più o m en o nuove che vi sono contenute e ch e, an ch e quando lo fosser o veram ente, r1on per que to .è detto ch e debbano risponder e sem pr e al vero , è riassunta in quadri Jucidi , sobrii e succinti e ciascun cap,i to]o è fornito di estesa bib1lio~afia in cui n on on o trascurati gli AA. italiani (Chia1f , C:omel , 1F a1chi , 1Flar er , IFreund E. , Marta F. , J\f ona r ellj , Paggi , Reb·a u di , Scolari , oltre i già e ita ti). (,opiosi indici alfabeti ci per m.a teria e per AA. e di scr ete fi aure in ner o n el testo comnletano que t 'utile volume i cui fini pratici e div11 lgativi possono, nell 'insiem e, dirsi in gran parte r aggiunti. V. Mo·NTESANO. 1

1

/moortante 1'Ubbllcazlooe SEMl- URATUITA:

Prof. ETTOnE MAQCHIAFAVA

La perniciosità nella malaria. Volume in,8° di pag. 66. n itid am ente st am pato su carta semi, pa tina ta , con 3 grafich.? nel test<> e una tavola a colo ri fuori t esto. Prezzo L . 1 2 pi:J le spese postali di spedizione. P er i nostri ab bonati. in Italia , sole L . Per l'Estero L . 1 O.

7, 5 O

in porto fr anco.

Invia re V aglia Postale all ' ed itore LUIGI POZZ..1 -, Via Sistina 14, Ron1a.

.. '

Lt\N ~o XLII, Nul\r.

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI XX Congresso Internazionale di ·Medicina Legale e Sociale di Lingua Franefst>. Qu est a impor tante riu11io11e p r esi eduta d al prof . l{EGER-GILBERT titol ar e d ella Ca lt erlra di Medicin a legale , ebbe luogo a Bruxelles dal 1 ~-20 luglio u . s . con l 'inter Ye11to d ei titol ari ò elle Cattedre d i ~fe­ dicina l egale delle UniYer sità fran cesi e b elg h e , e d ei cultor i dell a sp ecialità n on solo d elle due n azior1i di ling u a fr an cese, 1na a11ch e italiani, run1en i , gr eci , ecc. Di italiani er a110 ])r e-senti i proff. Lattes, vicepresidente d el Com i lat o cseru livo e del ega to goYernat ivo, Diez d i Ro111a, r appr e'" entante d el Mi1 1 is1er o delle Con1unicazioni e della Scu ol a di Medicina d el Lavor o di Roma , P aln1i eri d ell 'Is tituto l\1ectico l egal e di Nap oli. Il Con g r e·sso fu inau g urato d al Vice Presidente cìel Consiglio· d ei :Niinis lri sig . VANDERVELDE con un él ])})l au d i lo discorso, in cui p arlò d ella riforma d ell a legge p en al e e p enitenzi aria b el ga. Seguì u na confer en za d el prof. ConNIL, avvocat o generale d ell a Corte di Cassazione b elga, s u: « Gli anorn1ali e il Dirit t\1 pen ale ». I t en1i svolti furon o i segu enti: 1) Le complicazioni clei 1nonconi d 'amputa2ione, e valore della p r otesi n el r end imen lo pr ofessi o11ale d egli ar ti (prof. l\IARTIN di Bru xelles) ; 2) Caratteri e diagn osi d elle ferite prodo tte in vita o d op o la morte (p r of. LA DE e DERVILLE di Bordeaux) ; 3) Diritto comune e diritto for faitario n ella ripar azione d el d anno causat o d a m alattie profession ali e da infortunio (dot t or essa 1\tfoLDAVER) ; 4) Le n evr osi traumatiche (prof . CosTEDOAT rli P arigi) e l e psicosi traumatich e (p r of . D E CRAENE di Bruxelles) . Vi fu in ultim o una confer en za d el noto profes· sor e SAND sul ·segu ente ar gomento : « In quale misura si p osson o as·sociar e l a · Medicina l egale e soci ale? ». Numer ose le comunicazioni su svariati ar gom enti di m ed icin a legale ed a ssicurativa. 11 1° ten1a, ebl)e una trattazione ch e non fuoriu scì d i Jnolto dall e n ozioni a tutti note circa l a p atol ogi a d ei m on coni, i inezzi p er evitare le complicazioni . le i)r ot esi più ad atte, e non el ette luogo aò importante discu ssion e. ~Iolto })r ofond rt fu, invc ce, la trattazion e del 2° e 41) t erna , n ell a d jscu·ssio 11e <lei quali intervenner o i profes o ri J_,a l tes e Diel . Il 2° er a, quand o fu propos to, un te111 a d 'attuaJjtà )11 FrJ.n ci a, a c au sa 1ielle p olemich e solleYa te dal rit rova111e.r.. to d el ca·i aYer e d el magis lra to P r in ce. La con clu sion e fu cli<' no11 ('.'$Ìs lon o ~uffici enti car atte ri ner di s t in ~ l • E'TE: 1e fer ite 1>rP-n·1o rtali d a que11e prova te immediat a111cn t e dop o l a m orte . . 1

Il prof. LATTES illu s trò, n el ro rso della cli scu &sio11e un in t er essa11 te caso di 5uicillio il quale er a st a'to attribuito d al sogget to, p er p arU col ari su e r agioni di vendetta, ad 0111 icidio, sin1ulando un 'ag. g r ess1on e. Il te111a sull a ques lio:i1e , sempre d 'attualità , rig u ardante le n eurosi traumatich e e l a loro inden n izzabilità, chiamò in ca11sa tutti i n eurologi ed in for t uni st i p r esenti . Il prof. D1Ez , cli Rom a, d 'accordo in linea di inassin1 3 con il relat or e CoST EnoAT e con gli altri in terlocutori , illu·s lrò effi cacen1 en te il su o punt o cl i Yist a : n on esi st er e u n a

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SEZIONJ:: PR.-\'IICA cnlità n osografica a sè stanle che })Ossa chi a1narsi rreurosi traumatica, ma esist~re varie forme cli 11eurosi i1on diverse da quelle dovute ad altre cause cl1e co111paiono dopo trautni ed i11 rapporto con e·::isi. Nei risarcibili il quatlro comune delle i1eurosi è- i11quinato dalla sini slros1. I11sistè su~la ~eces­ ~ità di separare le forme post-commoz1onal1 dal quadro delle 11evrastenie, in clisaccordo, su questo pu11to, col relatore. . I co_~gressi'sti si pronunziarono per I.a .non risarcibilità delle sinistr asi pure, che definirono uno srato ine11Lale, ma 11on 1nalattia. I francesi, poi, con alla Lesta Crouzo11, si domostrarono convinti della necessità di non indennizzare come esito per1nanente d 'infortunio, la isteria post~tra~n_ia­ tica, ma di sottoporre coloro che ne ·sono colp1t1 a trattamento terapeutico. Il prof. LA'l"l'ES illustrò brillanlem~nte 1:1n argon1ento già da lui presentalo alla discussione nel Conaresso di I11fortunistica tenutosi a Budapest 7 a11ni fà su cc l 'incapacità psichica e l e anomalie del caraltere in individui colpili da traumi cranici». A.nche sulla riparazione forfaitaria del danno di malaltie professionali e da infortun~o pre·se la parola il prof. D1Ez il quale fece un r1assu!1to es.e gelico clell a lecrislazione italiana per la r1paraz1one del clanno d~riYante da ri scl1io del lavoro , ricor(iando l e parole di Luzzatti il quale .diss~ che il regime forfaitario i11lro(lolto nella leg1slaz1one sociale gioYa più al d a lore di laYoro che al prestatore d 'opera. In complesso il Congresso riu·scì ~i in.d~bia importanza pratica, e procedette orcl1nat1ss1mo. A sede di quello prossimo che avrà luogo nel 19:37, fu scelta Parigi. Ne ft1 })Toclamato presidente il prof. Crouzon , noto 11el1rologo della Salpetrière e membro del! '_Accademia cli Medicina. . 1\lla carica di vice presidenti furono proclamati il prof. Diez cli Roma ed .il pr?f. De La et òi Bruxelles. .i\l primo fu dato incarico anche òella trat1Hz ione d 'un lcma eia st abilirsi.

R. Accademia l\ledica di Roma. edu lét ord inaria del 25 111aggio 1935-XIJI. Presiede il prof. R. ALESSANnn1, preside11 le. Sulla diagnosi di alcune forme di aneurismi intrapericardiaci dell'aorta. Dotl. I... Go zALEs SABATHIÉ. -- L 'O. partendo clall 'o·sservazione di due casi, espone i sir1lomi serr\eiolol)"ic e radiolog·ici d egli aneurismi i11tra})Cricardfaci dell 'aorta, metlendo in evidenza i segni utili per la diagnosi differfnziale t~a ~neu­ ris1ni aortici a evoluzione sinistra e aneur1sm1 del1'arteria poln1011are. Ritie11e giustifica La_ e utile l a t1islinzione fr \ forme superoes lerne e 1nferoester11e. L 'orientan1ento <leg-li anet1rismi inferiori è in r apporto con la ·sede llel seno di Val alYa corrispondente. Glicemia pre e post-operatoria.

Prof. V. Ju•1A. - L 'O. in nt1111erosi pazienti oper a li per affezioni varie (appendiciti, er.nie, laparocele, colecistiti, ulcere gastro-~uod.e11al1), 11a studia lo il co111porlamenlo della gl1cem1a pr11na e nel perioclo immediatamente su cce·s i vo all 'inter' ento,

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11ei pri1ni 10 giorni, segu endo il co111porta111e11to delle variazioni attraverso dosaggi riJ)etu ti in giorni diYersi. In tu tli gli a1n111alati presi in esan1e i valorj clella glicemia pre-opera lorja ·si mante11eva110 in lirnili normali, a volle tra le cifr e più alte, ~ volte -verso quelle più J)asse. "'"" . In seguilo all 'ope1azione si sono aYute Yar1azio11i più o ineno rilevabili. s?co~òo ~a na~ura ?ell~ malattia e secondo cond1z1on1 varie dei paz1ent1. In conclusione si può ritenere che i11 genere il trauma operatorio può apportare lnodificazioni della glicemia per qu3nto di lieve entità, nei pri111i giorni dopo l 'opor azione; ina al più larcli dopo 10 gior11i si ha un ritorno alla norn1a. Soltanto quando i preser1 Lano in seg·uito all 'atto operativo feno1ne11i di insufficienza epatica e di altri organis1ni si hanno aumenti dcl ta·sso glice1nico, più duraluri di quelli, lievissimi, attribuibili al traun1a. Azotemia, cloruremia e riserva alcalina prima e dopo intervento su Il' addome.

Prof. V. JL'RA. - J.,'0. · ha studia lo il con1porla1ne11 to .d el! 'azotemia, cloruremia e riserva alcali11a in 80 pazienti opera li sull 'addom e (ernie, appendiciti, coleci liti , fibromio1ui, utero , ulcere gastriche o duodenali , epitelioJna del r e lto) . Le curYe dei valori i1el 1)erioclo pos t-oyJeratorio furo110 Yagliale prJlicando il dosaggio di tali elen1enti d el sang·u e circol ante nei pri1T1i 10-15 gior11i clOJJO l 'ope razior1e ripe tutamente . In Lutti fu dosala l 'azo ten1ia, la quale clopo l 'opei azio11e clin1ostrò aume11to più o 111eno 111arca lo 11ei co ufronli dei Yalori pre-operatori: au111enti che era110 jn genere maggiori al 2° giorno e a11clc.Yn110 rapidan1enle dimi11uendo e ritornando al r orinale dopo G-B giorni al più t ardi, quar1do . l~i.\ e::;isteva110 altre condizio11i cnorhose. l ei ca-si 11ei quali si dosò contempora11eame11te anche la clo1 uren1ia quando jl decor so p ost-operatorio era nor111ale corrj sponcl e a perfellamente al] 'i1111alzan1entc clelì 'azo len1ia un ab1Jassa111enlo della cloruremja. Nei ca~ì nei quali si presentò paresi ·intestinale o von1ito i notò che spesso già l)r)ma dell 'i11terYe11to i valori azotemicj ten òeva110 all e cifre l)iù nlte normali od erano già alti; ina la cloruremiil l)l'e-operatoria o era 11or1nale o presen laYa scar sa di111i11uzione. Tn tali casi dopo l 'interven1o rnentre l 'Jzolernia si j1111é.ilzava costa11 len·1ente, la cloruremia si abl1a ava, 1na Iìon sempre con l a stessa inten sità dell 'innalza111e11to azolen1ico; pi\1 o meno l)e·s. o ii1clipe11cl e11temenle dalla azoternia. La rl serYa alcalina prima òell 'operazio11e nortnale nelle appentUc;ili, alta 11.elle colecistiti in an1 b edue le affezio11i si abbas ò. Solo i11 un caso di calcolo&i \lel co ledoco opera lo Cli coledoco-duodenoslomia era normale prir1H1 cl ell '01)erazione, au111entò dopo 1'op er<.1.z ione. "ì\ei casi di ernia era norn1ale prima del l 'operazio1ìe, i innalzò dopo l.'inlerYe11to. "'\elle u lccre gastriche o duod enali la riserYa alf'alina i11ferior e alla n or1nale pri111 a clell '01)er aziu11c si innalzò dopo l'intervento . In crenere le variazi oni post-opera I ori e dell'alcalosi post-operatoria :µ~re "' iano più du~ature dj quelle che i1on : i a1Jh1ano nella azo tc1i-na o nella rlorure1nia.


174

« IL POLICLINICO »

Cloruremia, alcalosi , acidità gastrica. Prof. , -. J U RA. ·~ L 'O . studiando in 55 p azie11ti t1 i affez ioni ulcer ative gas tro-d uod en ali . tra i qu ali tre solta11to con tumori. ha ricer cat o iJ comporta111en lo d ella cloren1ia ed alcalosj n ei r appor ti con l 'acidit à gastri ca prima e dopo l '0~1erazione . l)a t ali r icer ch e risu l ta ch e, prende11d o sp ecialn1e nte i11 co11sid er azione cl oro plél sm ati co e globu l <1r e, in quasi tutti i pazienti di ul cer a gastrica e cluoCl e n ale i valori rlel cloro o so110 p oco al diso tto d el n ormale o ·si aggirano into rno alla cifra J)i\1 b assa d ei valori normali . Sj trovano valori Jijù b assi sopratu tto se il p aziente ha notevole iper cloridr in e h a presentato vo111ito sp eci almente acquoso acid o. i~e i d osaggi effettua li p er lo I'ii.t dopo il ~0° g ior110 d a11 'op er azion e, ripet enrlolo possibiln1en te, e com e è st ato quasi sempre praticat o p er d u e volte ancor a a dist an za di tre g iorni uno d al! 'altr o, ·si d imos trò un aun1ento costante d ella clorerr1ia n ei confronti coi valori preop er at ori . I valori si st abili zzavan o attraver so un a curva ascen den le, l a qual e er a p iù pronunciat a n ei primi g ior11i i11 ra ppor to al clor o plas1na lico ed un tale ro1111)ort nm ento è seguito n ei giorni s u ccessivi d al -clor o g lobular e. U1t COffiJ)Ortam enlo d el t utt o an a logo si h a per l:t rj ser va alcalina, l a quale an ch e essa a di st a11za d all 'operazione si st ab ili zza suj valori fi·siologici aJt i , 111 enlre pr i11'1a l 'op er azion e o er a poco al diso tt o del n ormale o n orm al e con cifre b asse. D iscu ssion e : prof . EG1n1.

Linfogranulomatosi addominale (osservazione cl inica). Prof. E. 1'nENTI. - L 'O. d escr iYe un caso clinico d i l i11fogr an u lom a mal ig n o a l ocalizzazion e n elle g l1ia11clole 1nesen terich e ed jn q u elle l at er o-cer vi cali e sopraclavicol ar i d es tre sen za com partecipa1io11e dell e alt r e g h iartdole su p er ficiali ed intern e, $e11za alt er azioni d el fegat o e d ell a m ilza, ·sen za rnod ificazioni del san g u e, sen za prurito o su dori , co11 sca r~ e e modj ch e elevaz io11i fe})br ili . La d iagnosi fu r esa p ossibile n1ediante l 'esa11tc i st olog ico d i una g hia11dola del collo. La Roen tg·en lera1)i1 })Ortò ad uri r apido 111ig·l ior an1en to ed él1la sco n1p arsa di og ni sint om o. La g u arigione t e111 por anea o t tenuta perdura fla circa t r e anni . Deg·r10 di no la è il fa llo ch e si tratt a d i un mal ato di 65 an ni .

L' operazione radicale per l' orecchio medio per la via del condotto uditivo. Prof. G. FERRERI . L 'O., esan1 in ati r apida 111e11le i 111etodi cl assici d i op erazione radicale per Yi a retroauricol ar e tran sm astoidea (m etod i d i 'cl1,Yar tzc, cli S tach e , di ' iVolf), riferisce com e ogg icr1 abbi ru110 a d isposizion e per q11est a op er azione la Yia at traver so il condott o uditivo est ern o. Tale jdea ft1 l)reconi zzata d a Hoffm ann n el 1892, s tudi a la d ai fra t el li Thiess n el 1912, at t u ata d a Gu ns e \ -n11 de11 Wilcl enber g n el 1927-28 e contempor anca 111e11le cl a Von Heyckeu e Len11)er rn odificata poi da Herr111 an11 (1930}. E5am i11a q u indi le alter a7.ioni apJ)Ortat e d alle o li l i 1ned ie })Ur ulen le cr on ich e sul t essuto os-seo 1t1as loideo; <.l opo d i ch e d ettene le inrlicazioni p assa alla de cr izion e d ell a tecni ,~ a O}Jer at oria di Gun sI .. en11>ert dall 'auto:-e lieveme u le 1norlificat a. Co1t ~ iet era ti infine il decor so post -oper at orio e gli Ye11 l u a li i11ciden t i possibili durante l 'operazione ro11c I ude con l 1esan1e dei Yl\ n laggi 11ot eYol is·si1ni

(A NNO

XIJI,

l'U l\1.

35]

c.h e 4:t1est o tipo di 01)er azio11e, com e 1'0 . h a vis to nei 18 casi di lui op er a li in ques t 't1lti1no an110, h a di fronte all 'o per azion e r aòicale con il m etodo cl assico r e lroauricolar e. Discussi on e: prof . EG1n1.

Contributo alla ricostruzione plastica totale dell'esofago. Prof. G. Ea1n1. - L 'O. ill11stra d etlagliatame11te 11n caso di ricos lruzion e plast ica totale dell 'esofago, valendo·si an cl1e di proiezio11i, e presentand o Il Segreta,.io : G. Al\IANTEA. l 'operata .

R. .Accademia delle Scienze .Medico-Chi· rnrgiche di ~a poli. Seduta del 25 1naggio 1935. Presidente : Sen . Prof. G . PASCALE.

Orecchio medio e infezioni focali. BRu zzt B. - Richiamat o il p rincip io fon da1nentale d ei r ap porti ch e inter corrono fra un focol aio infia111matorio ed u11a in anifestazione m orbosa a dist an za (infezioni focali d i Billing) l 'O. ricorda i punt i capitali sui quali è basat a la concezione d el le i11fezioni fo~a li . Accenna a1l a locaJizzazione dei diver si f oci e sopratutto a quelli ch e ri siedono nelle prime vie aeree. Sostien e p erò ch e an ch e l 'or ecchio m edio deve essere consicl er at o ll.ell e su e diver se form e infettive quale f ocus ch e possa ])r ovocar e aspe lti clinici diver si sia ch e essi assuma110 i car a tteri d i t1na infezi o11e ge11er ale, s ia di u n a infezion e localizza t a ai diver si appar ati . Dop o aYer riferito di alc uni casi fli infezioni focali d i ori gine otilica l 'O. conclucl e affer mando ch e dalle osser vazioni clinich e e d alle r icer ch e di l abor a t orio si può dedur r e ch e an ch e l 'otite può <lar e d elle com pli cazio11i a distanza le più vari e, co11 r ecet tiv ità in sp eciali appara1i , e cioè con1plicazion i r en ali, p olmon ari, ost eomielitiche, ga·strointestinali, oltre a settice1n ie g·en er alizzate.

Granuloma ulceroso tropicale . DE 1\ 1'·11c re. A. -

L 'O. illustra, con la presentazione d ell 'infermo, un caso <li g·r anulon1a ulcer oso p erigenitale, studiat o d a1 l ato clinico, js to]Ja tologico e bat teriologico, rifer endo che è il prirno caso r eg jstrat o in Italia e il settimo in Europa tii quest a for n1a m or bosa ch e si riscontra quasi P.~cJ usiYan1enl e n ell 'America del ,Sud, n ella nuoYa Guinea, n elle Indie e i1eil 'Africa centrale. Esp o·st a l a djfficoJI à d ella d iag·n osi clinica, speci aln1ente p er l a differ e111.i azion e con una lesion e luetica e con le lesionj ul cer ose da streptob acillo d el Ducr ey, l ' O. d im ostra, con l a presentazion e di numer ose micr ofotogr afi e, com e essa sia st at a conferma ta d al r ep erto ist opa tologico e d all 'esam e b att eri oscopico, ch e ha fa tto riscontrar e la presen za d ei car atteristici corpi del Don ova11 , CaLy mmat obacteri u m gran ulom at osi s, rite11t1t o <l a molti ] 'agent e p at oger1n d el g r anu·lom a ulcero·so . La diag_nosi è st ata an ch e conferm at a d all a t erapia, essendo l 'affezion e entra la i11 via di g uarigione, solo d opo l 'u so di un prep ar:i lo di an t imonio (n eostib osan ). L 'O. si sofferma sulle vari e con siderazion i cl1e r isultan o inter essanti d all 'osser vazion e di questo pri1110 caso osserYat o i1t Italia. in un indiYidt10 ch e n on si è m ai m osso cl all 'Ital ia e ch e n on h a éiYu to r apporti con allri infer111i p resumibiJn1ent e a ffe tti d allo st esso mor bo.


[ANNO

.\LII,

. Ul\'I.

35J

~EZIONE

Reale Accademia di Medicina di To1·ino. Serlu la del 5 aprile 1:935. Presidenle : Prof. V.

T1nELLI.

Automatismo psichico dissociativo di natura isterica. Btrnz10. - L 'O. rj ferisce un caso osservato e st u cl ia Lo ecl espone al Lri casi con sin1ili puJ)J)lj ca ti i1ella Jel lera tura m edica.

Trasmissibilità ereditaria dei disegni delle papille digitali. 1' rRELLI. - L'O. espor1e sche1naticamente la cJassjficazioi1e d el Gasti, neJla qt1ale sono co1nprese tulle lti J)os·sibilità dei iisegni dattilog·raii ci , i11 clieci Lipi e r l1e si p resta molto bene alla soluzione dei prol>le111i pratici r el a UYi all 'icl entificazio11e persona1 e. L 'O. 11el ie s u e ricer ch e si è a tlenuto sollaulo a i 4 tipi fon(la1n enlali della prerletta classifi caz ioi1e: l · fornt1 acl ar co; 2) forma ad an sa radial e; 3) for n1a acl a11sa ulnar e; 4) forn1a cl1iusa in gen er ale. H a raccolto circa u11 mig·ljaio di dattilog r a1n1T1i. L ·o. dalle ricer cl1e fa Lte n e.Ila l ett eratura affer1na cl1e nessun :iutore h a mai n otato l a tras1t1i's s ione cli id entit à cl i disegni e ch e i11vece appare pos ib il e il lrapasso di una «grande unifor1nità cli tipi », m a solo in certi casi , oltre al trapasso farnigliare di alcu11 che da d et erminarsi ancor a corne a lti lt1cljn e <<a capacità di speciali r eazioni o <1 tra n1i ion e parziale di tipi in casi es lremi » . D:lll o s tudio di d attilogrammi di u11a famiglia, e dal co11forto di altri esami con simili, l 'O. crede rii J)Oter ricava re una « i1orma » nel senso della l)OS ilJilità di ulil e a ppìicazione d elle l eggi m endeli ;111e all a 1ras n1i ssibilità famigliare di certi compJes i da l l ilosco1)ici , e ch e t ali risultati son o prati <'nr11ente inappli r.abili a p os·sibili proble111i m eòicolegnl i. 1

Perchè la terapia con le onde corte deve essere chiamata Marconiterapia. l\J.~R.\CLTANO \ 7 •

L'O. fatta t1na r apida cron i~ loria sulle 011de corte afferm a ch e i p erfezionan1eni i cl ell 'alta frequen za in m edicina furono possihili solo perch è si tras portar ono n el campo n1eclico le co r1ccui ~ l e lfcni ch e della ra<liotelegrafia d el rio~ l ro :\'l.irconi . -

Secl u La d el 12 aprile 1935. Pre. ide11te : Prof. V.

l 'r RELLL

LE\ 1 G. - I l subsll ra.f o morfologico della senescen .:a fi, iologicu degli organisn1i.

Le trasformazioni senili della muscolatura striata. Bt-ccI\l"TE e Lu Rrl\. - Gli 00. h an 110 ·scelt o con1 e n1ateriale cli s t1idio da un lato un muscolo r h e può con s iderarsi sottrallo alle differ ertze indi virluali di allenamento e dall 'altro un muscolo sogg·et lo a tali d iffer enze. Nel pri1no scel ser o il m. r ell o superiore d ell'occhio , n el second o lo s lernoc1eido111 a Ioid eo. Nei inltscoli oculari le modificazio11i sono pii1 vi s tose. Le fibre ela·stiche con I 'età si n ot ano in un prog res ivo notevole aun1ento sino a formare nei ve11tri clelle r e ti e dei plessi coinp1i ca1i at torno ad ogni si11gola fibra rnuscolare. Le fibre coll agen e interstiziali h an110 in rapporto rtll 'e tù, t1n i1 ot evo]e incr e1nen lo esclusivamente a caril'o dei se lli connc lliYi , ch e c irco11rl a110 le si11-

PRATICA

1749

gole fibre i11u scol ari, menlre non appaio110 differ en ze sen sib ili n ello ·spessor e d ei setti connettivi interfascicolari. Le fibre r eticolari del sarcolemm a son o immodi fi ca le di i1ume ro ed asp etto in ogni e tà . La 1nodificazione del d ecor so delle miofibrill e si i11izia nel secondo decennio cli vita con una leggera obliquità di esse in poche fibre, procede con l 'et à: . esse si attorcigliano in modo sempre più complicato; jn età avan za la le fibre più profond a111ente modificat e vanno i11 contro a processi r egr e·ssivi. Nell 'età più ava n zat a gli 00. 11anno trovato un a~me nto del calibro medio ed uri a d ep osizione di pigmento melanico in se110 alle fibre . Nel muscolo s terno-cleid omastoid eo le fibre elas tich e . e quelle collagene, specie l e pr ime, sono in quantità notevol1nente n1inore che nei mm. oculari ; ar1che qui esse subiscono <;on l'età un prog ressivo aumento, il relicolo ·sar colemmatico re~ta im1nl1tato n elle varie e tà; man cano le modifich e d el d ecor so ·Ielle rr1i ofibrille. II _medesimo comportamento presenlar10 i rn111 . gen1oglosso ed i mm . e lrir1sccì della l aringe.

Le trasformazioni della struttura delle ossa e della cartilagine dell'uomo nelle varie età. A1vrPRIJ\'Io e BAIRATL - Gli 00. dal] 'esame di un vasto i113teriale uma110 di varia età h anrto trat to l ri. convinzione ch e i processi di accrescimento in q.u es ti due t essu ti ·si svolgon o second o due modalità e continuano fino all 'et à più inoltrat a. I processi r egr essivi sono s lre ttamenle connessi con i fenomeni di accrescimento, i quali a tarda età assumono prob1bil1nente un parti colar e sig nificato. Le n1oclifcazioni che ques ti elemeriti scheletrici ·subi scono con I 'età p osson o in parte essere considerati con1e fenomeni di ad a tt an 1en to agli stimoli 1necca11ici a cui vengono p er tu l la la vita sot topos ti .

Le trasformazioni del tegumento dell'uomo nell'accrescimento e nella senescenza. F. - L 'O. h a preso i11 co11sid erazion e 1 in un g·ran numero di casi l a ct1te di tre r egioni: ger1ie11a, plantare del pied e e stern ale. Nell a cute d ella r egione geniei1a ·sono sopratutto evide11ti i processi r egressivi della elasticità e del collage11e. Nf'l la cute della pianta del pied e ed in quella dell rl r eg·io11e sternale si a·ssiste invece ad un g raduale jn cre111Pnl o delle fibre colla gene ed elas tiche fino a tarcla età. ~A,,. t ale in cremento l 'O. at lribui sce il significato di u n fenomeno compen atorj o_ Da inisurazioni eseguite sulla cute della regione geni e11a, I 'O. J1on h a rileYat o una cl imi nuzion e di sp essore d ello st rato epid e rn1ico a taròa età. G. ' ' JLLATA . CEn ES .\

Società Medico-Chirurgica di Padova. Sedula del 19 luglio 1935. Pres id e nte: prof . T.

1' ERI" J .

Prof. G. GuERR1N1. -

Azione d ei foto ca talizzalori su lla f errri ent azion e d el lattosi o d el errninata dal B . Coli. ,.-t zi one del l e .~os f an::e fotoclinan1iche sulle oss idasi tf ei leu cociti .

Prof. L . RoBescRr. -


17.50

<< IL POLICLIN I CO

Dotl. P. CAnN1ELL1. -

.4zi o11e dei ra ggi ·u l l r aviolet l i sti ll e ossi clasi l eu coc itarie.

Prof. L. RoBu SCHI.

-

Azi on e delle sost a11ze an-

ticoagula.n. l i i 11 v i v·o.

Do tt. A. GIROTTO. -

Trasf usi o11e con sangu e forn1olizzatu i n, a.n,i1nali an e·mizzali con aceti lf enilid r azina.

Tasso glicemico e tasso ureico negli encefalitici in cura bulgura.

Dott. A~IBO SETTO. - . L 'O. ha clet erminato il tasglicen1ico con il 1netodo d i Folin-Wu ed il t aso ureico con l 'ureo1n e tro di Ai11bard, i1el sangue di encefalitici cronici sottoposti a cura bulgara. Co11fer1na l 'esisten za di u na mod esta iperglicemia (d a 1,05 a 1,4 per mille) n ella qu asi t otali tà degli en cefalitici esaminati, iper glicen1ia i1on modificabile in n1od0 sensibile con la cu ra. L'azotemia Ilon h a 111ai presentato variazioni notevoli dalla rtorma, pur notandosi u n a ten d e11za a valori su periori al 0,30 J)er mille, e non ha su perato ch e di }Joco i] 0, 40 p er inille solt an t o n egli individu i più a11ziani .

:o

Il matabolismo basale negli encefalitici cronici in trattamento bulgaro. Do lt. C . .A. ~fBRO SETTo. - l , 'O. , ch e h a determina to COLl un comune spirom etro il co·n su mo di ossige110 i11 un numero eleva lo di en cefalitici cronici sottopos ti a cura bulgara, r ileva u n sen·sibile au 1)1ento d el 111etab olisn10 basale n ei portatori d.i graYe r igidità ed i11ten so tre1nor e ed unà d iscesa ve:r so Ja n orn1a con l 'atten zione della sinto111atolog·ia extra piramidale per effet t o d ella cura'. L 'arg·o1nen Lo t11erita un 'ul I eriore ed approfondita trat t azio11e an cl1e p er ch è su di esso è st ata recente1nente rich iamat a l 'at tenzione da parte di AA. a1nericani (Rijer son e Ber lin ) ch e affermano di aYer ott enuto effetti favor evoli su lla sintomato' Jogia p arkinsonian a dim inu end o il m et abolismo i11ediant e tiroidectom ia . Osservazioni psichiatriche a proposito di encefalitici cronici in cura bulgara. Prof. G. B EL LONI . - Se il p arkin soni smo po·st encefalitico con g·li attributi a t utti noti della rigiclità, d el trerr1ore, d ei disordini n euro-veget ativi , . se111bra d on1inar e la si11to t11atolog ia d ell'encefalite epiden1ica cronica i1nprimendole n ella. quasi tot Rlità clei casi una fison omia prettamente n eurologica, in r ealtà in questa m alattia ent ra sempre t 111 fatt ore p sichico ch e p erfino partecipa alla compo ~ izion e di c.lc u11i fen om eni n eurologici. Sia o n o « ft1n zion ale », questo fa ttore si e$prime con note r l1e ricorda110 111ol to d a vicino l 'ist erism o. . La ·st1ggestionabilità ch e esiste n ella g·e11eralità deg·li en cefalitici cr onici, d a U1k_lato interferisce in enso favorevole sull a curabilité'\ di alcuni disturbi, <l a1l 'altro r end e nlen o sicuro il giudizio sulla specifica effi cac i ~ di un lra l t ame1r lo m edica1nentoso. Q11esla con dizion e di su gge-s tionabilità viene dall 'O. i11vocat a a spi egare gli effe tti meno favor evoli o l tenuti co11 il d ecott o bulgar o in alcuni m alati d ell 'Osped ale psichiatrico, sjmili per sintom atologia n q11elli d el r eparto Ileg·in a Elen a, ma d eliberata111en te ·so ttoposti alla cura sen za alcuna preJ)arazion e <li ordi ne psicologico. Con l 'azi o11e d ella cura st1i disturbi psicl1ici veri e propr i, di!;;tinti in <li st urbi di tipo ossessivo e disturbi clel car a tter e e. d egli istinti, l 'O. h a potuto <'--· erYare cbe i Ja tti osses-sivi so110 n1 o<l e ~ tame11te

»

lANN O

XLII,

Nu~r.

35·

i1tf.luen zati , paralle~an1ente alla m il1ore azione d ella cu ra su i fen om en i d i ordine 11evrologico ch e li accompagna (cr isi oculogire, sp asm i, tics, palilali a), e senza effetto la r iscontrò in d u e casi di perver t i1nento d el carat lere e degli istinti. Il fenomono. p sichico ch e ap pare notevolme11te influenzato d alla cu ra è la « bradifrenia » , alla qu ale però, secondo 1'O., partecipano in misura 11ot evole i di·sturbi moto·ri ex trapir amidali ostacolanti la fase eietti va dell 'atto m entale. I d is Lurbi del son no legati all 'azione della droga, van n o dall 'insonnia p iù o m eno transitoria ed agit ata, fino a ver i e propri stati 011irici con insorgenza d i qualch e disturbo psicosen soriale e co11 su sseg·u ente_ amnesia. Essi compaiono a d istanza di 2 o 3 ore dall 1 ·som1n in istrazione serale del d ecotto e sono in generale p oco moles ti per i pazienti, nè rappresentan o u n o controind icazione al proseguirr1ento d ella cura potendo anzi attenuarsi e scom 1)arire con il cr escer e delle d osi.

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Azione del decotto bulgaro sulla catatonia umana e sperimentale. Prof. G. BELLONI e do ll. R. Bozzi. - N1e11 tr e la cat ato nia u m ana risult a i11flu enzata sopratt1tto n el r.01nponente r igicli là, quella sperimentale lo è n el componente catalet lico . La cata lonia speri111entale d el can e nor1 è m odificata dal deco tto bul g·3r o; r1ella scimmia il fen omeno risult erebbe in fluen zato (laJle dosi rr1eclie, non m od ificato dalle piccole, p rolunga to d alle dosi alt e. Osservazioni sul comportamento del sistema neuro-vegetativo negli encefalitici in cura bulgara. Do lt . R. Bozzi. - Le prove farrnacologich e eseg·uite priina d ella cu ra h anno fat to rilevar e una clj·st onia n euro-veg·et ativa a prevalen za vagale, con djfferente eccit abilit à dì d etlo ·sistema n elle varie sezioni ; a cura avanzata una distonia 11et1ro-veget a liva a prevalenza simpa1ica to11ica . Han110 fatto rilevar e jnol trè la facile in sorg·en za di crisi n eurovege tative, ciò ch e d eve porre in gu ardia sull 'u so d ei farn1aci acl azio11e ele ttiva sul vago e sul sim })Fl~ico e co11troindica l 'ini p iego a ct1ra aYanzat a d elle sostanze simpa ticot r ope (adren a}jna). Su di un nuovo metodo per il dosaggio biologico degli alcaloidi atropinici. Dott. C. TRAB UCCHI. - L 'O. Sj)jega l 'insufficen za d ei m etod i cli d eterminazione chim ica degli alcaloidi atropi nici ch e danno -solo il contenuto tot ale e n on le diverse co11centrazion i d ei singoli alcaloicl ì . Egli espone quindi un m etod o di dosaggio biolog-ico ))asa to sullo stu<lio dell 'antagonis1no d ella soluzio11e alcaloidea in. esam e ver so l 'acetilcolin a , attraverso le var jazioni prodotte su l cuore i ol ato d i rana . Osservazioni sul contenuto in alcaloidi del decotto bui· garo (dos!lggio chimico e biologico '· Dott. C. Tn.\succHr. - L 'O. 11a studiat o il con te11ulo in alcaloidi t otali del d ecotto bulgaro , troYan. ò o cos pic ue ' 'ariazionì della loro concentrazione nei singoli d ecotti . At traver so il d osaggio biologico , l 'O . h a p otuto ved ere com e, a parità cli con cen trazio11e cli alcaloirli, il d eco tto bulgaro sia bi0Jogican1ente 111 01t o p1ù attivo (spesso più del d op pio) Ciel solfat o cl i at ropin~. I l Seg r eta r io : Dot l. G I OVANNI :\ l.-STONJ .


j ,i\NNO XLII, NuM. ?.5]

APPUNTI

PER IL MEDICO PRATICO.

SEMEIOTICA A.spetti clinici della vertigine.. La vertigine auricolare ha dei caratteri cl1e permettono di distinguerla con facilità e sicurezza . .: si accompagna a roi1zii e sordità ,· i I).a z1enti presentano attaccl1i di vertigine rotatoria con t endenza a cadere verso il lato d ell 'oreccl1 io sordo ; il nistagn10 -è presente durante l 'attacco, r11entre è assente in genere n ei periodi intervallari. L ' insufflazione di aria fredda pro~oca fì11e nistagmo rotatorio, dilatazione pup1ll.are e vertigi11e. La diagnos i è confern1a.ta dalla presenza di una lesion e ( unila~erale) dell 'oreccl1io. E. D. D . Davis (Brit. M ed . Journ . 6 luglio 1935) classifica 100 casi ·di vertigine .secondo la loro etiologia clinica e n e discute la p~lologia: com~ ~use più frequenti appaiono i11 questa stat1st1ca le suppurazioni cronich e (15), le sclerosi secondarie e le suppurazio?i ~uarit e (18), l 'otosclerosi (15), le suppuraz~on1 acut.e. o le esacerb·a zioni di una su1Jpl11·az1one cronica (8), oppure sono sconosciute , sindrom e d i Ménièr e (19). In 11essun caso v'era ipertensione; in qualcuno ipotensione. La puntura lon1bare ha dato risultati n egativi. Alla n1agg·ioran za dei casi ·è stato applicato un trattamento palliativo. L'intervento sulla mastoide in casi di suppurazione dell 'or ecchio ha dato buo11i ris ultati. Le indicazioni dei rari interve11ti sul I~b·~rinto sono la certezìa diag·nostj ca che la vert1g1ne ha le sue cau se nell 'orecchio il f~l!irr1ento del trattamento palliativo, l~ gr avita e frequenza d ella vertigine. Siccome· 1'01)erazione distrugge l 'udito , non viene eseguit~ , se non v'è un con sider evole g·rado di sord1ta . M. NuNBERG. 1

CASISTICA E TERAPIA. L'uroeri trina. Il colore del deposito urinario chiamato sedin1e11to laterizio è dato dalla uroeritrina ' ch e . s1 trova nell'urina in soluzione colloidale e ch e vien~ precipitata dall 'acido urico , quando ]a r eazione .è acida , o per r affreddam ento. Tale sostanza non si è an cora ott enuta a llo tato cri stallino . Do110 acidificazione, la si può estrarre dall 'uri11a n1 ediante l 'alcool amilico , ch e estrae anche. l 'urobili~~ , l '.u robilino1geno , la coproporfir1na e la bil1rQ.b1na. Tali corpi si possono al1 011tanare m ediante l 'acido fo forico diluito. Co11 questi procedimenti , M. W ei s (Deut. Archi u. f. klin. Medizi·n, vol. 177 n. 2 e Presse m .édica.le, 22 giugno 1935) ha ottenuto l 'uro. er1tr111a. allo s tato abbastan·za puro in modo da detern11narn e la con1po izion e centesimale, cl1e ~

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SEZ IONE PRATICA

è I.a seguen te : C. 20:8 0; H. 4 ,56; N. 16 ,90: Ceneri 17.' 70. 1

l Tn a oluzion e pura presenta un colore rosso aran c io e l o s1)ettro dà una banda i11.ale delimilata , ch e va da 525 a 540 µµ ed u11 'allra \rer so il turchi110 fra 5·00 e ±90. 'f ale ... ostanza è di . difficile dosa111ento m edia11t e la s11ettro111elr1.a. i tratta di u11a so tanza c l1e ì1a orig·i11e lial m etaboli mo enclogeno . Finora, ia u.a esis te11za n el siero a11g·uigno non è m ai slata dirnotrata con cer Lezza , 111a è probabile cl1e \i . . i troYi . Sic ur.amenle: invece, non esiste ne11a bile. Essa , ~o~e l 'ur?bili11a, aumenta u11 lJOco nelle a ffezioni card10-poln1onari nei disturbi circolatori, n ella st asi biliare, n ~i processi infi.amn1atori o distruttivi d el fegato. Si potrebbe p ertanto an1n1etter e ch e il feaato abbia u11a . o certa in1portanza centrale p er l ' uroeritrina come per l 'urobilina. P erò, mentre que t 'ul ~ tii:1.a ar~iva .al fegato con la , -ena IJOrta, la prima v1 arriverebbe con l 'arteria epatic.a e vi sarebb·e in gran parie dist111tta. In caso d'insufficient e funzionamento epatico, 11e arriver ebbe una certa proporzione 11ei r e11i ch e la eliminerebbero mediante l 'urina. Ad og·ni n1odo , è nell 'ittero m eccani co r ecente e n ella cirrosi epatica ch e la concentrazione dell 'uroeritrina raggiunge il 1!1~ssimo , fino ad 80 mg. a l g iorno. In ca~o d1 ittero prolungato, ]a proporzione, d.app·r 1ma elevata, tende a diminuire. Le nostre conoscenze ancora imperfette i11 a r gomento n on ci permettono di m ettere in rapporto la p,r odu zione d ell 'uroeritrina con un dato processo del metabolismo; trattasi di u11 fenomen o fi siologico , che ci ~ d el tutto sco nosciuto . fil.

La terapia preventiva dell' urolitiasi ricorrente. 111 ceirLi indivi,dui , si h a una s1p1iccala t end e.nza a l ri.for111arsi dei calcoli. Come i)rima i111sur.a p er la loro p r even zio11e, L. D. K e)rse r (.Tou~n., amer. rn.ed. a1 sso c., 13 aprile 1935) cons1gl1a l 'a ... porlazione di quelli e ist enti sia n1ediante n1isura c;.l1irurgica o con la ci . . I ~ co ~>i a . ì~eill 'interve.11to chirurgico , si dovrà stare a1tenti a n on esporre nella corrente urinaria ùel inateriale di sutura e si assicurer à un buon d~·en ag·gi o uri11ario. Nella pi·o nefrosi calcolosa infett a, è con sig liabile la nefro tomia. È n ecessaria un ·accurata analisi d ei calcoli c l1e sia . po&siJ1ilmente ancl1e quantitati ,·a; il 1netahol1 ~ mo ~el pazient e va r egola to in consegu en za . Ad inte rvalli di (j n1esi , si faran11 0 ra d iogr afie e dosan1enti d ell 'uricemia com e rure d el calcio e del fo foro del $iero. In t a"o di sospelt0 di iperparatiroid i. n1 o. . i Iar::t11no anohe ra diografie d elle os_a. Seco11do i ri ultati delle analisi dei calcoli • 1

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« JL POLI CLI N I CO »

si r egolerà l a dieta p er qua11to rig uarda le }Juri11e g li ossalati ed il fosforo.; i~1 ge!1erale, è con si g liab ile u11 largo u so d1 v1ta1n111a 1\ , fornita sia per n1ezzo di prep1a r ati , sia con la dieta. 51 faran110 tut.ti g·li sforzi pe:r ridurre al mi r1imo le infezioni , sebbene. la parte d elle ii1fezioni foca li nor1 sia b en chiara . Ad ogr1i 1r1odo, è n ecessario l 'esame batteriologico d elJc UJ'ine . Di grru1 d e · i111.portan za è l 'in1pe.dire I 'urostasi , per cui &arà molto· utile la dilatazione de,g·li ure teri . Gli antisettici possono giovar e, specia lmente l 'urotropina ei p.reparati analog·hi, se il pH dell'urina è sotto 5, 6. In qualcl1e caso, sono st ati t entati con su ccesso g li arseno.b e11zoli. . ln1portante è lo spo·s tare la reaz1o·~e del l ' urina , dal lato opposto a quello esistente : acidificazi one, quindi , in caso di calcoli di ossalati, fosfati e carbonati, alcaJinizzazio·n e se :-::j tratla di urati o d i cistina. La r eazione. d eve e ser e espr essa i11 pH. La concentrazione idrogeno-jonica urinaria è un fatto·r e di grandei i1r1_!:'-011an za p et 111ante•n ere ir1 so lu zione i colloidi. urinari. :È nolo cihe le urine acide sono limpide e cl1e quelle a lcaline soto torbide per fosfati o carbonati. Ogni costituente chimico d ei calcoli. ha il su o i1osto ideale n ella seri e delJ e cor1centrazioni idrog·enjonich e per la precipitazione. Per mantenere un 'inten sa acidità, si u sera11no il nitrato ed il cloruro d 'am ·n1onio, l 'acqu.a regia diluita ed una dieta cl1etog·enica od a ceneri acide, in 111o·d o da p·o 1tar'e il p H sotio 5, siccl1è esso sub isca scar sa influenza dal.l 'ondata a lcalin a d el mattino e da que•l la dopo i pasti. La <li.eta c·h etogeni ca ha ancl1e il vantag·gio di ag-ire con·1e anti settico in caso di bacìlluria; in parecc~1i casi , essa agisce quasi d.a sp,ecifi co, unita ai n1ed.ic.amenti a cidific.an ti e s1)iinta fi110 al punto della to·l leTanza gastr ojntes tinale; in tali condizioni, si h a an cl1e la possibilità di sciogliere i materiali cri stallini. Le infezioni cocci.ch e sono le più resistenti. fn 1qualcl1e caso , g·li .arseno·b en zoli per via e.11 dovenosa l1a11no dato r isultati bTillanti. 1

[ANNO

XLII, NuM. 35)

rispondeva ai due terzi di quella totale delle 24 ore, n1entre soltanto in 2 il ritmo elimina torio era normale. Secondo i <le tti 1\.A., nicturia. ed ulcera gastrica sono due distint e manifestazioni di un disturbo n el sistema ipofiso-·d ien cefalico. È be11e ricordare, a tale proposito , I 'osservazio11e di Cushing di ulcere intestinali in casi di tur11ori cer eb·r a li e ~o svilup·p o di ulcer e gastricl1e in anin1ali da esperimento, in seguito ad iniezioni di grandi dosi di estratti ip,o fisari .

fil.

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fil. La nicturia nell'ulcera gastrica. La differente qu an t ità di urina eliminata di giorno o di notte non dipende dal riposo o dalla r estrilione d ei liquidi ir1geTiti, 1na da t111 pa rticolare ritr110 , regol ato a su.a volta da processi orn1onici. Oltre che n elle malatti e r er1ali e c:arùiacl1e, l'inversione cl el ritrr10 urinario si può avere ne lla sifilide cerebrale , nella i1arcolessia , n ell 'epilessia. In seg·uito ad u11 'osservazion e accide·n tal e, A . .Tore e H. Beck (KVinis.che T1Voc:he·1s., 13 aprile 1935) b a11no studiato il ritmo ·d ell'eli.Jl1in.azio11e urinaria negli individui con u lceri gnstro~tluodenali , trov.a ndo la nicturia in 22 su 31; i11 7, la quantità n otturna di urina cor1

Digestione nei malati portatori di lesioni cardia· che secondo i re·gimi alimentari. Levitan ed Alexeief-Berkmann, di Leningrado (À rclii v. des nialad. de lr' appar. digest., ] ~135 n. 2) han.n o n1esso in evidenza che la di ge~tione e lo stato d ell 'apparecchio digestivo sono sottoposti .ad alcune 1~e1gol e, dipenclenti dalle m odificazioni fun ziona li del siste- · 11-ia cardio vascolare. Sono s tati studiati J3 casi (operai d e1Je oflicine Ma r x e Stali11e, di età d ai 20 ai 40 ar1ni; lavoranti in offici11e a basse e.d alte temperature, che dopo il loro l avoro ricoverava110 n ella Clinica dell 'Istituto scientifico di alimentazione pub·b lica). Il re,gin1e era severa111.ente controllato : un altro g:rupp·o di soggetti egl1aln1e·n te studiato era i.rnn1une d a lesioni cardiach e. In un pri1110 1)eriodo furono te11uti a re.gime con1une, poi a regi111e a lbu1ninoso, per trenta giorni, poi a re,g ime idrocarb on ato per altri trenta giorni. Secor1do le ricerch.e del Grilnba um e Altscl1uler di Nlosca ]e esperien ze sugli anin1ali provano ch e la flora intestinale si org·anizza, d opo un certo regin1e, in 16-18 giorni. I casi f\ono stati distinti in due g ruppi , a seconda la d in.a mi ca (sani , con1pensati , scompen sati) e seconda la diag·11osi. Come sch ema per l 'esan1e del contenu.to gastrico· fu adottato lo schema del Leporski. Le con clusioni cui. sono g iu11ti g li Ar\.. sono le seguenti : . · Nei 111alati. colpiti da lesioni cardiach e di origin e· re um.a tica con dis:t11rb·i de,] sisten1a cardiovascolare sono evidenti disturbi de]Ja funzione dell 'upparato digestivo. I disturbi si manifestano sotto forma di gastrite cronica con moclifìcazioui d el]' acidità, della secrezi.on e, del! 'evacuazion e gastric.a, con stato cat arrale dell 'inte&t.ino tenue e colite cronica. Nei soggetti con Iesio11i cardiache compen sate si O$Serva una ipoaci.dità n el 50 % d ei casi , con ipersecr ezion e ed evact1azi on e accelerata; ne] 50 % dei casi una gastrite cronica . Nei soggetti portatori di una lesione car. diaca scompen sata in gra.di diversi, in lin~ n 1agg·ioranza schiaccifl_nte si osserva (87 °/oJ ipoacidità n ello stesso tempo di una iperf'er r ezione co11 evacuazione n ett.amente. rallentata e fenomeni di gastrite cronica . Nei soggetti con lesioni mitraliche ed aor1


[ANNO

XLII,

1 Ui\l.

Sò l

SEZIONE PRATICA

Liche si osserva u11a ipoac idità n etta co11 ~e­ crezio11e nor1nale o i1:ìersecrezione, in uno co11 e' acuazione nor1nale od accelerata. L 'esan1e d elle feci n ei differ enti r egin1i ali1J1entari svela n el 49 % dei casi, g rassi r1on absin1ilati i11 grande quantità il ch e indica l1na rapida evacuazione ed uno stato cata rraJc dell 'intestino te11ue. ~ei soggetti con lesioni cardiache scompensa le, questi fe11ornreni sono stati constatati n el G(1 % dei casi. ~ell '80 'ì~' d ei casi osservati son o state trovate d elle coliti cronich e, e nello stesso ten1J ~ n el 70 % dei casi elminti e protozoi. Se~ eor1do i dati coprologici , si può notare ch e 11ell 'alimentazion e a predominanza di idrocarbonati. la diges tione e l 'assimilazion e era110 i11igliori ch e n el r eg·in1e a predon1i11anza albuu1inoideo. MoNTELEO NE.

La trombosi (lelle coronarie. W. B. Cookse) (./ou.rn. am.er. m.ed. assoc., B g iug·110 1935) ~tudia 53' casi di trombosi acuta delle coro11arie, in cui si è avuta una 111orta li tà d el 3V,6 % Dei 32 pazienti rin1asti i11 vi ta, Il ·18, l /o ha ripreso le co nsu ete occu11azio11i; u110 di essi ha avuto l 'accesso 13 ann j fa, a ltri 10 lo hau110 avuto d a 6 a nni. L 'elet 1roca rdi.og1an1n1a è positivo per la malattia dPlle coron:irie riel 90 % di tali casi . La mortalità d ei r>azienti con occlusione d elle coronarie, .al! .età di 60 anni ed oltre, è 11etLau1e11te più alta ch e in quelli sotto i 60. 111 con1plesso, da questo studio, risulta cl1e è g i11sLi.O rata u11a p·r ognosi più favorevole di c1uanto g·en eralmente si arr11netta. Di grande i 111portanza è un perioclo sufli c i entem ente ]ungo di con va]escenza, ch e cle·ve durar e per p ;1r ec...chie set ti111a11e, rort adatte re trizioni d el! 'attività dura11te un intiero an110 con secutivo ttll.all.acr.o a111 lo di occ lusione. fil. Su un caso di peritonite essudati1·a in corso d'in. fezione melitense. Le infezioni melite11si cl1e si accon1pag11a110 a 111anifestazioni perito11eali , costituiscono una rarità; i casi finora d e critti si son o sempre 111ostrati accon1pagnati a manifestazioni pleuri ch e tanto da la ciare il dubbio se non si l rattasse invece di una delle solite b·a11ali polisieTositi specifi che ia pure insorte n el corso di una melitense . I11ter e. sante ·è il ca o riferito da P. Parenti (Rivista di Clinica. 1\1 edica, 15-30 marzo 1935). G. L. , a. 36, entrata in Cli11ica il 24-2-1933 . .A.namne i famil iare e personal e : nulla di 11ote' ole. An1n1alò alla metà di d icembre 1932 con en O· di deb·olezza e vampate di calore alle e tren1ità ed alla i1uca ch e s' 'aniYano

1755

dopo abbondante sudore. Verso la fi11e d el ge11 naio 1933 con1 inciò a notare senso di pe -o a ll 'addome e si accor se ch e 1questo au111e11l a' a di volume . Da allora notò progressivo di111ag r amen to . E. O. _: co:Qdizioni generali scadenti, i)a1lore delle mucose, pannicolo adiposo scarso . l\il odica tosse senza espettorato; lievi fatti catarrali alle basi. Primo tono cardiaco seguito da leggero soffio d olce non diffusibile all 'ascella i1è verso l 'epigastrio. Addome aumentato di ' olume, g loboso, con ottusità a contorno circo lare giungente in alto a tre dita sotto la cicatrice ombellicale, mobile nei cambiamenti di posizione. Fegato debordante due dita, duro, n1a regolare e indolente. Milza d eborda11te due dita, dura e indole11te. Puntura esplora1iva addominale : liquido di asr,etto nettamente en1atico con i segu enti caratteri: albumina 28 %o; Rivalta posi ti' a; den i.tà 1013; nel sedimento : nu1n er o ... issin1e en1azie linfociti 85 %, pol. n eutro fili 15 %. ' Agalutinazioni i)raticate sul liquido ascitico positive p,e r il i11icr ococco di Bruce. Decorso : La p . dal giorno d el suo i11g·r esso in Clini ca ebbe movime11to feb·b·r ile n1oderato : solo r ara111ente furono sorpassati i 39°. Le elevazioni termiche erano precedute da brividi di freddo e seguite da sudore. Dopo che fu istituita una cura a base di vaccino antin1eli· tense per via endovenosa la febbre a11dò din1inuendo ed anch e il volume .dell 'addome; le condizioni gen erali migliorarono progressivam ente. La p. uscì guarita il 26-3'-33. L'A. fa seguire una completa e minuta analisi del caso clinico da lui osservato e giunge alla conclusione ch e non deve destar e meravig lia il fatto che la febbre ondulante è capace di provocare una peritonite essudativa vera e propria sol ch e si pensi alle altre ma11ifestazio11i poln1onari , m eningee, pleuriche e articolari. similtub·er colari di origine brucellare. Viene co ì ancora una volta confermato iJ concetto b en radicato ormai nella pratica corr ente che l 'infezione melitense p·UÒ deter111inare una vera e propria pseudo-tubercolosi co11 t11tte le manifestazi oni clinich e e le con1plicaz io11i caratteri tich e della infezione Kochia na. VICENTINI.

]lastoidite silente. G. D. Wolf (Journ. of Am. il1ed. ,! ssoc., 29 giug110 1935) richiama l 'attenzione su di u11 tipo c linico d i mastoidite, l a cui n1igJi ore denominazion e è forse •q;uella di mastoidite si lc11te, a cau'"' a d ella mancanza di manife.-tazioni clinich e evidenti in presenza di un pro ce .. so patologico progre sivo : questa condizi.011e è importante poichè è relati,·amente co111u11e, spesso produce seri danni all 'apparalo uditi,-o e può ancl1e e ere causa di morte per con1pli-


1756

cc IL POLICLIN I CO »

caz io11i intracranich e o siste n1ich e. La n1astoid ec lo r11ia è il trat ta n1ento più razio11ale e cons er va liYo : l '01)erazion e, eseguita d a un con1pe te11te è sen za p ericoli e praticamente senza mortalità : dovrebbe quindi essere pre ferita ad una i11validità cronica e d a possibili complicazioni pericolo e. La cefale.a dura11le il d ecor o di u11 ' infezi on e d ell 'or ecchio do,rr ebbe essere con iderata come un precoce avvertimento contro la procras tina zione di una t erapia cl1irurg ica a d eguata. J./A. riferisce anche qualcl1e ca so , cl1e illustra l 'aspetto clinico della mastoidite sile11te , i problemi diag nostici ch e essa può pre ·e11tar e e d i provvedimenti terapeutici n eces, a ri i)er olten er e ri ultati soddisfa ce11ti.

M.

NUNBERG.

Intossicazione da acetanilide.

[A xNo .\.LII, l\ l:l\I. 35]

Risultati della somministrazione di chinino prima del parto. Cinque anni fa D. A. l\1itcl1ell pubblicò sul Brit. 1/ed ..Jourri. l.ln artic olo intitolato « L 'uso del cl1inino n el parto norm.a] e » : il m etodo segu.ito ·è d el dott. Jones e consis te nella son1rninistrazione di un sale di chinino a p iccole do. i p er un p eriodo di due o tre settiman e p rima d ella data presunta d el parto. Alla luce d ell 'esp erienza di questi ultin1i anni il Mitch ell unitamente a II. N. Bradbroo].le ritorna sull 'arg omento (Brit. M ed . Jourri. , 3 a g os to 1935), confermando l e IJrecedenti osservazioni. 1. Le condizioni gen erali d elle pazienti n1ig liorano. 2. Il parto ·è più facile e più breve : il }Jrin10 p eriodo d el parto decorre senza dolori. 3. La r et '!:azion e d ell'utero è unifor111e e buona. 4. Non v '·è tendenza: a) al parto pre111aturo ; b) a l parto precipitoso; e) alla ritenzione d ella placenta; d) alle lacerazioni perineali ; e) ai dolori consecutivi. Rappresentano una controi11dicazione all ' u. o d el chinino l'albuminuria , il b·a cino appiattito , i casi in cui sia desiderab·i.le un parto lento. Il m e1odo non ha nulla a ch e fare con la somminis trazione di chinino in dosi assai m aggiori p er la deliberata provocazione del parto. Il chinino agisce aumentando il tono delle fib·r e muscolari uterin e : quest 'azione to11ica è s,·iluppata da dosi r elativar11ente piccole, m entre dosi maggiori p ossono anch e produrre uno stato di inerzia uterina . · 1

'"'· l)ayn e (Journ. pha.r m ac . a. e:rp er . ther ., arJ rile 1935) s tudia })areccl1i casi di intossica.z io11e d a a cetaJ1ilide. (a ntifeb,b rina) ... ella n1.agg ìor parte: , i si11to111i erano insidiosi e si stal)ilirono dopo pareccl1i ar1ni di u o d el medican1e11to (p er lo più contenuto in i)r eparati d t specialità). La ~attra zion e immediata del r11 edica n1enLo è seguìta da jnquietudine ed ecci Lam ento cl1e dura110 3 ·-:1. giorni , il ch e dirno tra ch e l 'ace ta11ilid e. ar>r ·artien e al~e dro{!tJe per cui (come per la morfin.a ) i stabilisce 1:abitudine. In tali casi , la somministrazione di un po ' di a cetanilide ha un buon effetto ; {·osì a ccadde in u11 caso in cui bastaron o· 3'0 cg. p er cal111are d ei sintomi c1uasi maniaci , .ch e no11 si erano n1odificati. nè con la n1orfi• • • 11 a, i1è c.,on i barbiturici. In t.ulli i casi, si osservò cianosi, scon1par P. J. Gammer (Brit. lt1ed . J ourri . , 3 ag osto ~'-' o d a tt nuanLesi rapidamente con la sottra 1935) h a som.m inistrato piccole dosi giornaliezio11e d ella drog a. !F requente la tachicardia , r e di chinino n egli ultimi tempi della gr avi111.a se 1 1za segr1i di de·fi cien za cardiaca , osserdanza in 5:0 primipare norm.ali , con controlli. va la in un caso solo e scor11parsa con la sotL 'osservazione d ei casi mette in evidenza altrazi on e d el i11edica rnenlo. - cuni fatti salienti. Molto variabile il r eperto numerico d elle 1. La t endenza· al parto p r ematuro è piut-01rtazie. Spesso , l 'anemia era associata con detosto diminuita dalla somn1inistrazione di chib·olezza gen erale; in molti casi con cianosi enino prima del parto. si r em a, di sp~ea e d eb olezza , si aveva un nu2. Il prirno ed il secondo p eriodo d el par1~1ero norn1ale di e1n azie. to sono acceler ati , sen za danno per la m a dre P oicl1è, in m olti casi, i sinton1i di intossica- e p er il n eonato. L 'iner zia n on è completamente abolita. zio11e da a cetanilide erano oscurati o com1)li3. L 'assen za di casi di riten zione di pl aC'a li d a quelli dovuti ai bromuri. contenuti nei Yari prepar a Lj , l ' A. h a fa tto esp erimenti sui centa o di g r avi em orragie post-partum in ca ni , c on l a sola a cetanilide, osservando suam b edue le erie n on permette di d ecider e se hil o un ' an emia ; con la somministrazione pr o- l 'incidein za di ques1e condizioni sia o m en o ridotta. Ten endo prf ente l 'accr esciuta atti vilung·a ta , si aveva un aumento di tolleranza . tà d el muscolo uterino durante il primo ed il Subilo dopo l 'ingestion e si aveva una m etaemog lobinemia tra n sitoria ed aumento di fesecondo s tadio , sarebbe da attender si un sin1ile aumento an ch e n el ter zo stadio. no lo n el san crue. Duran1 e la n1 etaen1oglobine4 . ron è dimostrabile alct1na influen za din1 ia , si a' 'e,-.a din1inU2ion e d ella capacità per r etta u 11 ' involuzione e sul puerperio. SarE>bbe 1'ossigeno e sintor11i di anossie·n1ia. Nessuna però n ece a rio an ch e qui condurre le ricer c11e azion e pa to10gica sul cu or e. su di un numero m aggiore di casi. fil. 0


(ANNO X.LII, NuM. 35]

1757

SEZIONE PRATICA

I risultati dimostrano che la contrazione uterina è rinforzata dalla son1mini.strazione di piccole dosi di chinino durante l'ultimo m ese della gravidanza. Questo metodo è dunque da raccomandarsi nei casi normali e specialmente in quelli anormali e merita più attenzione di quella che fino ad ora gli sia stata rivolta. M. NuNBERG.

Per arrestare la secrezione lattea. L. G. Mc Neile (West ern J. surg. obst. gyri . e Joarn. am. med. assoc. 27 aprile 1935) - ha trovato utili le iniezioni endomuscolari di olio canforato, a dosi di 10 cg-. : il primo giorno al i11attino ed alla sera, il 2°, 3°, 4°, soltanto al mattino. 11 rimedio agirebbe direttamente sull'epitelio secernente della mammella. L' A. h.a sperimentato il rimedio in 34-0 casi con buoni risultati anche per qu.a nto riguarda i fenomeni di ingorgo della mammella, che si i11anifestano con dolore, dolorabilità e senso di peso. lìl .

IGIENE La conservazione delle carni per l'alimentazione delle truppe. E Postiglione (Annali dYigiene, giugno 1935) in un ampio lavoro dà notizie sul modo di conservazione e di approvvigionamento delle car11i per l'alimentazione delle truppe. 1Fin dal 1909 , si è iniziata l 'importazione delle carni bovine congelate, ch e è poi proseg uita éon continui miglioramenti. Le carni sono controllate nei paesi di provenienz.a con visite sanitarie e éertificati vi' stati dalle nostre autorità consolari; le stesse ditte esportatrici hanno tutto l'interesse di fornire delle carni buone di bovini che non hanno mai lavorato. Preparati i qwarti, si procede alla refrigerazione od alla r.ongelazione. La refrigerazione si compie tenendo la carne a 5°-8.0 per 10-12 ore e poi a 0° circa per altre 30. In tal modo, la carne conserva tutti i caratteri delle carni fresche e subiscono il necessario processo di frollatura , che le rende più gustose e meno dure. In tali condizioni, possono conservarsi . per una quarantina di giorni e quindi sopportano anche il viaggio di mare purchè tenute appese. La congeiJazione si pratica invece a tempera tt1ra di 8°-10° sotto zero ed esige 8-10 giorni. I quarti veng·ono rivestiti di mussola e poi di tela, si conservano in magazzini. frigoriferi; le navi da trasporto sono munite di impianti frigoriferi capaci di mantenere una temperatura di I 0° sotto zero. Prima dell'uso , si deve praticare la scongelazione, che si ottiene in 4-5 giorni. Importante è in tutte queste operazioni il mantenere un

ada'Lto grado di u111idità. In n1a11canza di locali adatti per la sco11g·elazi.011e, si useranno. particolari cautele che l 'A. indica. · Le c.arni congelate si conservano per circa. 8-10 n1esi; l 'invecchia1nento, però, le rende dure e friabili e induce una particolare modificazione delle parti grasse. Il valore nutritivo delle carni congelate non differisce da quello delle fresche. L'A. fornisce inoltre molti dati sul collaudo e sulle alterazioni delle carni, nonchè sul modu di eseguire le ispezioni e sui criteri da se-· guire, entrando in molti particolari che non si possono riassumere. fil.

MEDICINA SCIENTIFICA Una nuova funzione del polmone (potere desa.. minante). L. Binet e D. (Barg·eton (Arch. méd. chirurg. de ò'app. re~p1irat., 1935-2) dicono che la preparaiione del poln1one isolato, perfuso e ventilato, pern1ette uno studio parallelo delle n1odificazioni b·i ochimiche del sangue che circola e dell ·aria che si trova nell'albero bronchiale. L 'esp·erienza i11ostra che in tali condizioni il glucosio è b111ciato; d'altra· parte gli acidi grassi aggiunti al sangue circolante di1ninuiscono ed il quoziente respiratorio passa allora da 1 a O, 7. Studiando in siffatte condizioni le variazio11i del tasso ·dell 'amn1oniaca nel sangue perfuso, se ne nota un manifesto aun1ento. Parnas l1a n1ostralo cl1e .alla temperatura del corpo il ~angue abbando11ato in vitro si arri cchisce di · a111111on iaca in inisura sensibile. Bi11et paragona11do le variazio11i del tasso di azoto arn-. n1oniacale i1el san g ue J)erfuso e in un can1pione lasciato come testimone , ha visto che il tasso di .azoto ammoniacale si eleva dal 100 al 180 ~~ i1el sa11gue perfuso in tre ore, n el me11tre, si eleva dal 10 al 33 ~,S nel campione. Sen1l1ra dun·q ue cl1e il polmone interviene diretta111ente1 perch.è se si opera sul dispositivo di perfusione elimin.ai1do il polmone ed aerea11do soltanlo il sangue, il tasso ·d ell'azoto a111111oniacale passa d.a 0,83 a 1,09 % in tre ore, nlentre passa a 1,13 nel campione in te·r mostato. Studia11do allora il tenore , nel sangue, di azoto ammoniacale dopo aggiunta di una data quantità di acidi an1·i nici (alanina), si vedono le cifre enor111emente salire: l 'elevazion e del tasso di amn1oniaca indica un attacco clell 'alanìna , perchè parallelamente si n1ette in evidenza la comparsa di acido piruvico n el san gue perfuso. Il poln1one è dunque capace di attaccare un acido aminico, l >alanina , e questo P ot.ere desan1in.ante è stabilito da tre ordini - di fatti con, ergenti: produzione di an1moniaca , comparsa di acido piruvico, modificazioni del quoziente respiratorio. , 1

1

MoNTELEONE •

I


1758

cc IL POLICLIN I CO »

VARIA Come ottenere l'abbronzamento della pelle. Un te1npo erano di n1oda le carnag·ioni biancl1e pecialn1en te per le donne e ..,Oll O ri111a te cla ~ si cl1 e le b ia11che braccia di Giu11ion e, decantate da On1ero. Ed in i11a11ual i d i cos11te lica a11c t1e r cce11ti ono ri1Jortate del le rice tte a base di so ~ t a11ze cl1e, i1n·p edendo l 'azio11e dei raggi ultraviolet ti, per111ettev.a110 di sta re al n1are se11za in1bru11ire. Ma i g·u ti sono ora cambiati e nulla di più desider abile per un.a donna, che u11a ti11ta bruna , la quale d imo tri ch e la _pazie11Le si è arrostita al sole n1.arino , ancl1e se non i è nlai i110 sa dal s uo app·a rta111en to cittndi110. Ancl1e artificial111e11te i può favorire tale i111bru11in1e11to. Si l1sa110 gen eralmente deg·li olì veg·eta1i , che l1a11no la duplice proprie tà di at tivare l 'in1brunimento e d i proteg·gere l 'e1)ider111ide contro l 'irritazio11e d ei raggi solari. i u ano gli o li cl i esa1110, di ar.acl1i de, di o]i,,a, di cocco, di 111a11dorle, di albicocch e. Alct1ne for111uJe con· ten g·ono in oltre d elle cer e. I11 con1111er cio. i l)l'odolti fluidi sono d e11_on1i11ati oli per imbru 11irc. Ne dia1110 qu.a lcl1e forn1ula: l )° Olio di o liva il più n eutro cl1e sia pos.. ibil e 50; Olio di aracl1ide o di b·e r g·amotto 49 ; l~s e11za di berg·a111otto l; Clororl ll a q. b. 2) Olio di oli Ya 50; Olio di arachide, d i -sesamo, n1andorle, noccioli di albicocca o di i1e. ra -1-1 ; Olio di alloro 5; Essenza di berga1110 t to 1. l~ . Ju"' ter , con Huerre 11.a n1odificato tale forn1u la propone11do la seguente , ch e ser,·iTe·b·b·e a11cl1e per le ch iazze acro111icl1e di vitilig·o : 3) Oli o di oli,ra 125; Etere offici11 aJe 100; :E ssenza di b er g·an1otto 15. Tale preparazione è .b e11 sopportata dall 'epidern1ide irritata dai rag;g i t1llravioletti. .Gli olt eniulsifica.ti 11anno il vantag·gio di pene trare f.acil111e11te n ella pelle, senza darle i 'aspetto oleoso : -1) Olei11a bianca distill ata 2,8; Olio di paraffina 25· Ei11u]sit1 cante ±; Acqua 6± ,-1; Ni pa .. ol 1. 5) Olci11a 2; Olio di paraffina 57; En1ulsi'fica11Le ±; Acqua 37. 6) Olio di i; araffi11.a 61 · E111ulsificante 7 ; Acqua 3:2; Profu1110 0,25. (Gli e111u] ~ i ficanti sono probabi lm ente d egli <>lea li di trieta11olan1ina). Que ti ol'ì en1ulsificat i si di Linguono per la g r a11cle l1ia11cl1ezza e per la lor o stabilità. Fra le crer1ne per in1 briinire, ri1)orlere1110 le segue11li da for111u lari cl1e si tro,a110 in Arcliives de la Droguerie pl1armaceutique (aprile e n1agg io 193'-r) ed in f\ .atiire (15 111aggio 1935).

XLII, NuM. 35]

1) Eucerina, Acqua dist., ana 50; Profumo q. b. 2) Olio di mandorle, di noccioli di albi cocca o di p esca 10; Vasellina bianca (fusibile a 57°) 5; Olio di par affin a bianco (densità 0,870-0,8'75) 5; Tegina (fusibile a 47°) 12: Teg ina (fu sibile a 30°) 2; Glicerina chimican1ente pura 5; Lanolina anidra 5; Acqua dist. 56; Profumo q. h. (le tegin e son o dei grassi artifi ciali costituiti da n1ono- e distearati di glicerina, faciln1e11te assorbibili dalla c u~e). 3) La cren1a sopra menzionata non ingrassa la cute, mentre invece la seguente è una cr ema grassa. Protegi11a 30; Lanolina -1; Olio di paraffina 5; Glicerina 5; Acqua 57. -1) La seg·uente è u11a cre111a d el tipo coldcream. Cera d'api bianca 14; Spermaceti 4; Stearina superiore 10; Olio di vaselina bianco cosmetico od olio di paraffina bianco i11odoro ±4.5 ; Borace 2,5; Acqua dist . 19; Colore q. b. P er dare ~ ' im briiri.i1ne,nto artificiale, Tede consiglia il bistro al pern1anganato, ch e si prepara co11 I di pern1ang·anato di potassio, 5 di lanolina anidra e 9± di vaselina gialla neutra . Per riduzione del permanganato, si forma d el b istro (bio si do di mangane ... e), ch e dà un colore n1olto persistente, n1a può esser e tolto facilmente i11ediant e una soluzione di acido citrico o di su cco di limone. Il p,r eparato va conser,'ato i11 un vaso di vetro opaco e b en chiuso in n1odo cl1e stia al r iparo dall 'aria e dalla luce. Oppure, si può aggiungere un colore solubile n ei g·r assi ad una nliscela di 011 (di oliva , di arachide, di sesan10 , ecc.). fil. 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. (i- .

Sindro1ne epile.1llica da inalazione continuata d i essenze manipolate per uso industriale. Tip. Vogliotti, 'forino, 1934. D. P AZZANESE e R. P1ai::s DE CAnirPos. Sobre as alte r acoes drr on.da P do eletr ocar diogramma. R o .-\S ENDA.

Tip. 1Scl1eliga, S. Paulo, 1934.

(.T.

e A. wl .

Risultati del la r es0-i one clel ganglio ce r vicale sup. e di un t ratl o del trorico si rripatico cervicale in un caso di pa ralisi faccirole perifer ica d i an lica data. - Tip. R OASEì'iDA

DOGLIOTTI .

A.111osso, Biell a, 1934 R. F. V ACCAREZZA, ~IARTINEl

y I . VACCAllEZZA. Poder cngglutin anle rlel suero e11 Los sujetos vacqriaclos por via oral co n.tra las i·n fecciones tifoparatificas. lmpr . Buffari11i , Buenos .A.ires, DALl\E

1934. G.

Sop ra un n.uovo preparato ad azione i pnotica Ipnopa-n Zen i I h . 'l'iJ). Ed. Minerva, BRAVETTA.

Torino, 1934. R. I.

1

[ANNO

VACCARBZZA.

nian.a. -

S.

Trataimie11to de la brucelosis hu-

In1p . Buffarin·i, B11enos Aires, 1934.

L ' oper azione delle cataratt e alla s fregua dei loro ca r a/ Ieri fisici ed analornici. 1

CACIOPPO.

1\rti Gr afich e

~[a rio tti,

Pisa, 1935.


IANNO XLII, NUì\ll. 35]

SEZlONE PRATICA

1759

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Appello della Croce Rossa ai medici. La Croce Rossa llnliana per lo svolgin1ento dei suoi importanti serYizi, vuol poter contare su di un notevole numero di ufficiali n1edici. Questa sua necessità è attuale e urgente. La Croce Rossa Italiana apre, pertanto, gli arruola1nenti come Ufficiali, a tutti i n1edici gio' ani, che non hanno obblig·hi militari, a coloro cioè, che furono riformali per irifermità che non siano inc·o mpatibili con ìl servizio professionale, e con il de.c oro dell 'uniforme; ètl a coloro che fu ro1io inscritti alla ferma minima. Tutti i i11edici che Yengono a trovarsi in queste condizioni, sono inYilati a far parte del personale che volontaria111ente ed entL1siastica1nente milita sotto la nos tra bandiera crociala, nelle 1nolteplici opere di assistenza, che le i1ostre organizzazioni svolgono in pace ed in guerra a sollievo dell 'Un1a11ità. t prescritta l 'i'scrizione al Partito Nazionale Fascista. Per le pratiche necessarie ed infor111azioni relative rivolgersi agli Uffici l\1obilitazione.

CONCORSI. POSTI V ACANTI.

Concorsi S<J;nitari delle RR. Prefelt u re .

Nella impossibilità di riportare, anche in sunto, nolizie di tutti i bandi di concorso, ci limitiamo a indicare alcu11e scadenze: Siracusa 10 sett e1nbre ; Ba ri, Chieti, Foggia, Sassari 15 settembre ; Pesaro 30 se ttembre; Aosta 1 ottobre; Bolzano 10 ottobre; lVIessina 15 ottobre. Di alcuni di questi concorsi diamo i1otizia J)ÌÙ oltre. AGnrG~KTo.

- Co11corso al posto di Capo del Servizio Sa11itario per le Ca e mutue dell 'industria clella Provincia di Agrigento. Stipe11dio L. 12.000 ai111ue lorde oltre inden11ità accessorie. Per i11forn1azioni rivolgersi all 'Ufficio di Collega111ento e di gestione delle Casse mutue dell 'Industria, Agrigento, piazza Cavour 5. Scadenza 30 se ttemhre 1935. BARI. R. Pref ettu r a. - P er titoli ed esami concorso a tre pos ti di n1edico condotto: PALESE MAcCRIE (frazione di Bari) . Stipendio L . 9500, più L. 2100 pel servizio attivo; caro-viveri. - TORRE PELOSA (frazione di Bari). Stipendio L. 9500, più L . 2100 pel servizio attivo; caro viveri. - BITETTO. Stipendio L. 10.000, cinque aumenti quadriennali del decimo, pel servizio attivo I... 500, caro viveri. Per tutte, scadenza 15 settembre 1935. CHIETI. - Per titoli ed esami, concorso al posto di Direttore della Sezione Medica Sierografica del Labora torio Provinciale di Igiene e Profilassi . Stipendio L . 16.000 oltre quattro aumenti quadriennali di L. 1000, pil.1 L. 3000 pel ervizio aLtiYo. -t:ade11za 15 ~ e tten1bre 1935.

BRIKDISI. - . Concorso al posto di Direttore della Sezione Dispe11 sariale di Igiene Sociale in Ostuni. Stipenclio L. 11.600 suscettibile di tre aun1e11ti quadrie11nali rispettivamente di L. 600, L. 100 e L. 900. Indennità servizio attivo L. 2800. Stipendio ed indennità sono soggetti alle riduzioni ed aJle tratte11ule di legge. Età a11ni 21-40 s. e. 1. Diplon1a di abilitazio11e all 'esercizio professjonafe rlj tncclico-chirurg·o e di specializzazione in tisiologia. 'fassn concorso L. 50,10. Chiarimenti alla Segreteria del Consorzio Antitubercolare presso l 'An1minis lrazione provinciale di Brindisi. Scaclenza 10 ottobre 1935. CHIETI. R. Prefettura. - Concorso, per titoli eò esan1i , ai posti di n1edico condotto dei segu enti ro111uni: CHIETI. Scalo. Stipendio L. 8000 , più inclennità pe·r cavalcatura L. 1500. CIVITALUPARELLA. Stipendio L. 10.000 e L . 2500 per indennità dj cavalcatura. - DOGLIOLA. Stipendio L. 9000. FRIS-\. Stipendio L. 10.000 e T,. 1000 per jnclen11ilà caYalcatura. l_,ANCIA~'!o . Prin1a e ~econda condotta. Stipendio eia c una L. 7000. l\ioNTENEnonol\ro. Stipendio L. 9000. - ORTONA A MARE. Pri111a condotta. Stipendio L. 7000. - RAPTNO. 1Stipé11dio L. 9000. - St\NT'EusER10 nEL SANGRO. Stipendio L . 9000. SCHIAVI n 'ABnlJzzo. Stj1)enclio L. 9000. - ToruNo DEL SANGRO. Stipendio L. 9000. - Consorzi: MozzAGROGNA, S. 1\1-\RIA IMBARO. Stipendio L 9000. TonRrcELLA P ELJG NA, PENNADOl\IO. Stipendio L. 10.000, più l_,. 1500 p er indennità cli cavalcatura. Scadenz.i p er 1l.1tti il 15 sette1nbre 1935. FIRENZE. Ospedale di S. M. Nuova e Stabilime11ti Riuniti. - . Scad. 30 sett., ore 17; due aiuti ·per I 'Ospedale Sanatorio di Careggi; titoli ed esami; e tà ·l imite 35 anni; stip. L. 7050, c.-v., indennità e prov1~ n Li regolamentari. Tas·sa L . 50. Voti negli esami speciali. Chie~ere avviso alla Segreteria. FRASCATI (Roma) . Ospedale S. Sebastiano M. Scad. mesi uno dal 14 agosto; primario chirurgo; 1 titoli; L. 18.000 e 3 quinquenni decimo. Non sono amme·sse le donne. Chiedere avviso alla Direzione. GENOVA. Spedali Civili. - Scad. 30 se lt ., ore 15; primario n1edico tisiologo; titoli; L .. 6000, per anni cinque, salvo confern1 e triennali, fino a 60 anni; il con corso è r iservato ai sa11itari di esso i11aschile ; laurea da 6 anni ; tassa L. 50. Per le altre condizioni chiedere avviso. Rivolger si alla Segreleria, Osped:tle di ;S. l\Iartino. LuGo. - (Vedere RAVENNA). MANTOVA. Comune. - Co11c;orso per esami e per titoli al posto di D·irettor e delln Sala Celtica e del Disperisario Antivenereo Comunale. Scadenza al 30 , ettembre 1935-XIII. Stiper1dio L. 8000 al lordo delle ritenute di legge e del1e riduzioni di cu! i RR. DD. 20-11-1930 n. 1491 e 14-4-1934 n. 561. Non vengono con cessi aun1enti p eriodici , nè inden11ità. Nomina per un triennio, salvo confern1e tri.ennali. Età massima anni 35, salve eccezioni di legge. Richiedere bando alla Segreteria Comunale. RAv1~N.-\ . Conso1'zio Provinc. Antitubercolare . -

Scad . ;30 sett .; direttore della Sezione dispensariale di ·L ugo ; L . 9000; indenr1ità di trasferte ; età li111it e 35 a. al 25 lug.; tassa L. 50. Rivolgersi alla !'resid enza.


1760

cc

IL POLJCLJNICO

RoI.VrA. ~linistero delle Comuriicazioni (Ferrovie dello Slato). ·_ Concorsi per titoli ai seguenti posti di medico di riparto: Pontelagoscuro, Rovigo I, Savignano sul Rubico11e, Suzzara, Tavernelle (Bologna); Torralba (Cagliari); Grammiohele, Nizza di Sicilia, Noto, Pachino ~ ~aternò, Siracusa I (Catania) ; Bonassola (Genova) ; Cremona II (Milano) ; Eboli II, Nocera Inferiore, Padula, S. Martino in Pensilis, Solopaca (Napoli) ; Paler1no VII (Palermo); Can1piglia Marittima, Collecchio, Fauglia, Gavorrano (Pisa) ; Acquappesa, Agropoli, Celle di Bulgheria, Praja d 'Ajeta, Ricadi, Rosarno I (Reggio Cal abria) ; Bastia Mondovì, Gravellona Toce, Mortara II, Sessant (Torino) ; l\!Ialles Venosta, Prato all 'Isarco (Trento) . Inviare domanda e chiedere informazioni ai rispettivi Ispettorati Sanitari (indicati fra parentesi) . Scadenza ore 17 del 30 settembre 1935-XIII. RoMA. I stituto Nazional e Fascista della Previdenza Sociale. - É aperto un concorso per titoli e per esami a quindici posti di Medico pres'So 1'Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale. Gli aspiranti clovranno, non più tardi del 30 settembre 1935-XIII, presentare i documenti, facendosene rilasciare ricev11ta, o far pervenire, per mezzo della posta, in piego raccomar1clato, con ricevuta di ritorno) alla Direzione Generale (Servi zio personale) dell 'Istituto Nazionale Fascista d~lla Previdenzn Sociale, in Roma, via Minghetti 22. Si richiede lo specchio dei voti riportati negli esami speciali e di laurea. Non sono amme·sse le donne. Titoli ed esami. Sti,pendio a11nuo L .. , 23.000, oltre l 'aggiunta di famiglia. Non è c.o nsentito l'esercizio profess1onale privato. Chiedere l'avviso di concorso. Per ogni . informazjone gli aspiranti potranno rivolgersi alla Sede Centrale (Servizio personale) . ,SASSALU. R. Prejetlura. C-0ncorso, per titoli ed esami , ai posti di meclico co11dotto dei seguenti comuni: AGGIUS (prim o reparto) . Stipendio lire 9500, più L. 2500 per mezzi òi trasporto. - ~R­ DARA. Stipendio L. 9500; B1JLZI. Stipendio L. 10.500. -· ILLOR.A 1. Stipendio L. 9.500. - 8ENNORI. Stipendio L. 9500. - ToRR<\LBA . Stipendio L. 9500. _.:._ Us1N1 . Stipendio L. 9500. - VILLANOVA MoNTELEONE per la frazione Putifigari. Stipendio L. 10.500. ___,. Consorzio: RoMANA , l\1oNTBLEONE, RoccADORIA. Stipendio L. 10.500, pii1 ;L. 2500 per mezzi di traSP.Orto. N.-B : Gli stipendi predetti sono suscettib'ili deg·Ii aumenti quadriennali. Scadenza per tutti il 15 ·s ettembre 1935. UDINE. Ospe·d ale Civile. - Primario dermosifilopa la; 1Jroroga al 30 settembre, ore 18.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZf. Il Duce , ~1inistro d elle Colonie e delle Forze Arn1ate, ha sottoposto alla firma Sovrana un provvedimen Lo col qual e il senatore prof. Aldo Castellani è nominato Alto Consulente Sanitario per l 'A. O. A S. E. Castellani resta quinòi affidato il compito del coordinamento e della sorve~lianza ~i · tutti i servizi civili e mili tari della Maore Patria e delle Col onie per 1'Africa Orientale. Il prof. Giuseppe Pellacani è nominato direttore del] 'O p edale p sichiatrico provinciale « F. Roncati » di Bologna, al pos to già occupato dal com-

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[ANNO XLII, NuM. 35}

pianto prof. Giulio Cesare Ferrari; egli è stato classificato primo, nel · concorso, dalla co1nmissione composta dei proff. Luigi Cappel1etti (Venezia), Apgelo Alberti (Genova) e Luigi Baroncini (Imola) ; era. già primario· e funzionante da direttore nello stesso Ospedale. Quale successore di J. Bordet sulla cattedra di batteriologia all 'Univer sità di Bruxelles è nominato il dott. ·Ernest Re11aux, che di Bordet fu a lungo collaboratore. Il prof. G. Roussy, decano della Facoltà di medici11a di Parigi, è no1ninato com1nendatore della LegJon d 'Onore. Sono nomin:iti membri dell'Accademia di Meèl,i,ci11a di Parigi i proff. M. Villaret e C. Jannin ; il primo è titolare della cattedra di idrologia terapeutica e climatolog ica , il secondo della cattedra di clinica o·stetrica alla Pitié, presso quella Univer sità. Il Governo della Repubblica Spagnola ha conferito la Grande Croce della Beneficenza al dott. Francisco Luque, capo della Sezione di ostetricia e ginecologia all 'Ospedale Centrale della Croce Rossa e direttore ·della Scuola Nazionale delle infern1jere a Madrid. Per i Corsi di Istruzione d'assistenza agli Infermi.

I9

Ai medici incaricati di preparare ottimo personale infermieri.s tico rammentiamo il Manuale, adottato quale testo per deffi Corsi di Istruzione in moltissime delle principali città d 'Italia del

Pr<>f. GIACINTO QUARTA già Medico aiuto negli Osped~1Ii di Roma Docente di Patologia Medica nella · R. Univ. di Roma ·

Come si.assiste un malato 1 Come si soccorre un ferito 7 <Cuida pratica per infermieri ed Infermiere) 5"

ediz.

accuratam ente

riveduta

ed

aggiornata

Riportiamo qualcuno dei giudizii emessi intorno a questa no, stra pubblicazione: Nel Giornale Ufficiale della C'Yoce Rossa Italiana, Anno VII I. Fase. I, il prof. T. Rossi Doria, così si è espresso : « Riassu-mendo, il libYo del pyof. Quarta non potrebbe esseYe più chia; ro, facile, compl~to, pyeciso di così. ~, nel suo genere, ur. veyo capolavoro e non una sola persona - medico od infe'Y1niera o madye di famiglia - dovrebbe m.ancare di questo libro di CYoce Rossa al quale auguriamo la diffusione che merita ». La Rivista Minerva Medica di Torino, nel fascicolo 1° del, rannata XIV, dopo una larga relazione del contenuto del VO, lume. conclude:: << Il Manuale del prof. Quarta è stato giusta, mente apprezzato nelle sue precedenti edizioni, sicchè è giunto in pochi anni alla terza; esso, oltre che per l'istruzione degJi infermieri e delle famiglie nell'assistenza ai malati, è partico, larmente utile ai niedici che debbono tene1'~ corsi di inseg11a, mento ad infeYmieri, a militi della Croce Rossa, conferenze di volgaYiaazione suUa assistenza agli. infermi, sul pronto soc, corso e simili ». La Delegata detia Presirlenza Generale per le Infermiere della Croce Rossa Italiana Signora di T a rgiani Giunti. match. Irene ha scritto: « La ringrazio dell'interessante ed utile pubblicazione ch'Ella ha voluto cortesemente invi.armi, e della quale sto fa,. cendo ampia propaganda fya Le nostre infe-rmiere ». Volume in,8° di pag. XIl ,320, con 112 figure nel testo. Prezzo L. 1 8 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati, sole L, 1 6, 5 O in porto franco. Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Sue, cursale diciotto, Roma.


[ANNO

XLII,

NUJ\1.

35]

NOTIZIE

SEZIONE PRATICA

DIVERSE

41° Congresso italiano di medicina interna. Il XLI Congresso della Società Italiana di Meèlicina Interna si terrà a Bolog11a dal 23 al 26 ottobre p . v., presidente del Comitato ordinatore il prof. Giacinto Viola, senatore del Regno, direttore clella Clinica Medica della R. · Università di Bologna. I temi di relazione posti all 'ordine del giorno sono : · 1) Sistemazio·tle clinica e diagnosi degli itteri (relatore: se;.1. prof. F. Micl1e1i, direttor~ della Clinica Medica della R. Università di Torino; correi a tori : G. Dominici e A. Allodi); 2) La valutazione della costituzione individuale (relatore: sen. prof. G. Viola; correlatori: F. Schiassi, P. Benedetti e G. Ca:pone); 3) Sindromi mediastiniche (1'ema in comune con la Società Italiana di Chirurgia: relatore di parte medica il prof. G. Zag ari, diret~ore della Clinica Medica della R. Università di Napoli). Avrà luogo anche up_a conferenza del prof. V. fviaragliano, direttore dW 'Istituto di Radiologia clella R. Università di Genova, sul tema: cc Marconiterapia ». I soci della Società Italiana di Medicina Interna, purchè in regola con il pagamento della quota sociale, po·ssono presentare Con1unicazioni scientifiche e cosi pure i non soci che aderjscono al Congresso versando la quota di L. 75 (settantacinque). Per deliberazione del Consiglio direttivo della Società non saranno inscritte all 'ordine del giorno quelle comunicazioni di cui non giunga .alla SegTeteria del Congresso u~ breve sunto scritto, che (se accettato) sarà pubblicato sugli Atti del Congresso. . Le comuRicazioni clebbono e·ssere annunciate alla Segreteria àel Congresso entro il 15 settembre p. v. e debbono preferibilmente concernere argomenti attinenti o affini ai temi di relazione. La Segreteria del Congresso ha sede presso la CJinica Medica, Policlinico S. Orsola, Bologna. ,S aranno concesse le consuete riduzioni ferroviarie e al tre agevolazioni in occasione dei Congressi medici, della Mostra internazionale. del Libro di Medicina e della Mostra del Materiale Sa11ilario che si terranno in Bologna dal 1° al 31 otto))re p. v.; per ogni informazione a questo riguardo e p er la J)renotazione degli alloggi si prega di rivolge~si al « Comitato Esecutivo dei Congressi m edici n, Palazzo d 'Accursio, Bologna.

2° Congresso internazionale di neurologia.

Ha avuto luogo · a Londra con l 'ii1tervento di circa 700 specialisti di tutto il mondo. Numerosi ILeurolocri italiani hanno partecipato ai lavori. Il prof. A~turo Donaggio , preside11te della Società italiana di neurologia e di psichiatria, in seduta a sezioni riunite, ha riferito, con una relazione, ~ulla propria dottrina cl1e assegna alla corteccia frontale d el cervello importanza n ella produzione delle particolari forme di movimenti detti e:xtrapiramidali e sulle conferme clinico-anatomiche -ch e tale dottrina ha ottenuto. Ai lavori delle diverse sezioni, gli italiani hanno partecipato attivamente, e hanno riferito .con ~o­ municazioni sulle loro ricerche: Donagg10, 1'1nf]uenza dell 'e tà e della temperatt1ra sulla rete fiDrillare n ella cellula n ervosa; Ayala, sindrome tu-·

1763

morale piramidale e altri argomenti, sui quali i congres·sisti hanno avuto n1ateria di discussione; Medea, esame del liquido cefalo-rachidiano nei tu111ori cerebrali; Boschi, probler11i riguardanti il liquido cefalo-rachidiano; Gozzano, manifestazioni hioelettrich1~ nella epiless~a riflessa; Pisani, terapia dell 'epllessia motoria ; Senise 1 secrezione interna del cervelletto; Lev~ Bianchini, cura dell'epilessia; De Nigris, sindro·m e cerebrale prepiramidale; Cacciapuoti, vari problemi riguarclanti l 'epilessia; C~arlo Rizzo, istologia della ·sos tanza grigia centrale del cervello; Pennacchetti, sieroterapia emolitica d ella sclerosi in placche; Longo, sulle glandole end.ocrine nell 'epilessia. Gli italiani hanno preso rJarte anche alle discussioni. scientifiche: il loro co11tributo . è stato molto apprezzato.

4:e Congresso della '' Societas oto-rhino-laryngo-

logica Latina,,. È indetto a Bruxelles dal 20 al 23 settembre,

sotto l 'alto patronato del Re e della Regina del Belgio. Il Cor11itato d'onore co1npre11de il presidente del Consiglio belga dei ininistri, i ministri ple11ipotenziari dei Pae·si latini accreditati nel Belgi,o, il g·overnatore d ella Provincia, il borgomastro di Bruxelles e il presidente dell 'Accademia nazionale di Medicina. Le Università di Bruxelles, Gand , I .iegi e Lovanio hanno delegato a rappresentarìe i proff. Reyninx:, Vernieuwe, Dreyre e van den ''vindenberg. Il congresso sarà presieduto dal dott. Buys, agrégé all'Università di. Brl1xelles e docente all 'Università di Torino. Tema di relazione: « Gli ascessi encefalici in oto-rino-laringologia »; tra i relatori sono gl 'italian1 Bruzzi, ·c alamida, Carnevale Ricci, Citelli, Ferreri e Traina. Si terranno tre conferenze: del dott. lJautant (Parigi) 'sulla cc Chirurgia dell 'ipo-farìnge e dell'esofago cervica1·3 >>; del prof. Hinojar (Madrid), sul << Trattamento chirurg ico delle meningiti >> ; del prof. Malan (Torino) su « La sene~cenza delle vie aeree superiori dal put1to di vista anatomico e clinico ». Le comunjcazioni non potranno riguardare cl1e i temi della relazio11e e delle confer enze. Quota: 100 franchi francesi per i membri titolari, 50 per le persone di famigli~. Rivolger si al Dr. _0havanne, secrétaire général d e ]a cc Societas 0. -11.-L. Latina >), Lyo~, Francia (Conto Corrente ChP.ques Postali 461.28, J,yon ).

Casa del medico nel Brasile. B. stata solennemente inaug urata a Rio de J aneiro la casa del medico, destin a ta ad o·spitare i n1edici anziani senza famiglia o sen za risorse. I fondi son o stati r accolti mediante sottoscrizione, tra tutti i 1nedici del .Brasile; l 'area fabbricabile è> stata donata dal d ott. Felicio Torres. La costruzione risulta di 3 piani, ma potrà essere elevata sino a 8. Ai ricoverati viene offerto tutto il comfort moderno. Nei primi 2 piani 'Sono accolti inedici pagame nto ; nel terzo piano m edici ch e non possono pagar e; in r eparti speciali si ospit~no medici invalidi. La gestione è t enl..1ta dal Sindacato brasiliano d ei m edici.

a

Limitazioni di studenti in Romania. In Romani.a è in cor so di attuazione il riumerus clausus per gli studenti 1:1~ive.rsitari. Og:r:i. anno il numei:o delle nuove iscriz1on1 verrà stab1l1to dal Consi.o1io interu11iver si.tario e reso noto con 4 mesi di antlcipo sulla data d'iscrizione; le iscrizioni ver•


1764

« IL POLICLJNICO »

ranr10 regolate i11 base all 'esito di un esa1ne di a1nmissione; negli a11n1 successivi gli studenti ch e non supereranno per due Y011e successive uno stesso e ame, verra11no esclusi dagli studi, in tutte le università del Regno; g li studenti sono obbligati alla frequenza (di lezioni, esercitazioni, l aboratori , istituli e semi11ari); siccome la ]imitazione degli studenti farà diminuire gl 'introiti delle università i I 1ninistro dell'istruzione eleverà le dotazioni dell~ ltniver ità stesse.

Le lotterie per gli ospedali in Irlanda. Il ministro d ell'interno e tlella ·sanità pubblica dell 'Irlanda, rispondendo a u11 'ìnterrogazione, ha rileYato che le lotterie hanno reso agli ospedali irlandesi 4.050. 778 sterline, senza contare 354.835 sterline del Derby di qt1est'anr10, non ancora percepi le ; inoltre 433.177 sterline erano state rimesse agli ospedali prima che fo .. se aIJprovata la legge appo i ta, del 1933. In Lola le, si tratta di circa 4.800.000 di ·sterline (ossia 300 milioni di lire it. ). Sono ~tate. realn1ente rlistribl.1ite agli ospedali 3. 703.080 sterli11e; il rilardo prodottosi non appare giustificato; ma un 'inchiesta sulle cause ain111j11i trative che lo hanno determinalo richiederà te1npo.

Azioni giudiziarie. U11 medico di DaYc11])ry (Inghilterra) è stato proces ato per alcune ome ·se o tardive denunzie cli n1alattie contagiose. L 'ufficiale sanitario potè di1110 trare r l1e eg·Ii aYeYA 0111e ·so le denu11zie di tre casi di scarl a ttina e aveva fatto molto tardiva111e11le quelle cli un altro caso di scarlattina e uno cli difterite. L 'accu sato rileYò che tre di que.sti casi erano occorsi in famiglie ove già si era avuto un con1ponentc colpito dalla s tessa malattia e che in nlcuni clistretti rurali è u so di denunziare solo il prirno caso. Nella legge di ·sanità pubblica manca t1na disposizione che autorizzi tale pratica; perciò il m edico è stato condannato ad una multa (cli 6 s terline e 5 scellini, circa 500 lire it. ). Il dott. He11ri Guinier, di Mon.tron (Francia), s i era fatto sos lituire tempornneame11 te da un col lega, dott. Teeluck Dharry, corrispondendogli franchi 50 al giorno, l'alloggio, il Yitto e mettendo a suo. <lisposizione l o s trumentario, l 'installazione profe sion ale e u11a vettura automonile. Questa fu da11neggiata dal Dharry, la cui re·sponsabilità risultò riconosciuta in g iudizio. Il Guinier dovette pagare l'importo della riparazione e di un 'ammenda. Egli inte11éleYa · riYalersi sul collega, il quale fE·ce oppo "izione . Il Tribunale ha riconosciuto il buon diritto d el Guinier; la Corte Cl 'appello di Borcl ea ux 11a confern1ato questo giudi zio (seduta del 1.) luglio) e ha condannato il dott. Dliarry a indennizzare il collega, a pagare l'amm enda e alle ~pe e.

Un po' dovunque. Il en. prof . .i\.ldo Castellani ha organizzato, nella .. ua Clinica per inalatlie tropicali e subtropicali, t111 nuovo cor o per medici coloniali; è della du1 a ta di un n 1ese ecl ha iridale prevalentemente pra1ica. Questi cor i , molto apprezzati e frequentati, fara11no se11tire la l oro azione benefica .. ui nostri sol cl a li e onera i che si recano nell ' ..\.frica Orie11 tale. • Xell 'at to cli la ciare Peru gia, l e truppe del Corpo sa1li lar io, forn1nnti un Ospedale da campo desti-

[ANNO XLII, NuM. 35]

nato all 'Africa Orientale, h an110 ricevuto impo11enti 1nanifestazioni di simpatia. Un gruppo di infermiere volontarie della Croce Rossa, all 'atto di prendere in1barco a Taranto sul piroscafo « California )) , per 1'Africa Oriental~ ha ricevu lo jl segu ente i11essaggio, inviato per telegramn1a alla delegata generale marchesa di Targiani Giunti, ch e le accompagnava : « Alìe sorell e crociate cl1e vanno a coinpiere nelle terre d'Africa il loro apostolato di carità col forte animo delle clonn e italiane vacla il mio affettuo·so tiugu r ale saluto. Affezionalissin1a: A11na d'Aosta ». Il dot t. Pietro Biffis, pri1nario nell'Ospedale CiYile di Udine, ex con1battente decorato al valore , veccl1ia ca111icia nera, si è imbarcato volontario per l 'Africa Orientale. È, "orto

a Londra 11n Comita1o per inviare una

1nissione n1edica in E tiopia nel caso di guerra con i ·rt alia. L 'organizzazione lavora in stretto collegan~e11 to co11 la Società della Croce Rossa Etiopica, di r~c~nt e fo~nt.ata. Comprende per ora 8 medici, i11olt1 r~1fern11er1 , e 5 persone aàdette ai trasporti. Il Co1111talo aveva intenzione di l anciare una sottoscrizione pubblica per la r accolta di fondi ma i I « Foreign Office » ne lo ha dissuaso. ' Il 15° Congresso i11lernazionnle di fisiologia si r volto a Leningrado e Mosca con l 'intervento di 1500 congressisti. Si iniziò l '8 agosto con un gra11dioso ricevi1nento al l\Iuseo Etnografico; la ceri111.onia inaugurale ebbe luogo il giorno successivo llel pal azzo Uritzky, an tica Durna. Caratteristica i1otevol~: ·ad. ogni .Poltror1a era110 applicati quattro aud1ofon1, da c1ascu110 dei quali i discorsi proTLunciati erano re·si in u11a lingua diversa: russo, fran cese, inglese , led esco: il congressista sceglieva. Dei lavori daremo notizie. i11 t1n prossimo nu111ero. In 30 torpedoni vennPrv compiute nu1nerose visite a fabbriche, istituti , edifizi. Si è svolto n Bruxeìl es un Congresso internazionale di n1edicina legale e sociale di lingua francese; per l 'Italia vi hanno })artecipato i proff. S. Diez , L. Lattes e V. ~1I. Palmieri. Ne diamo il resoconto i11 altra parte del giornale. Il 15° Congresso internazionale d 'iclrologia, cli1natologia e geologia meclich e si terrà a Belgrado, nell 'ot tohre 1936; n ell 'occasione verrà solennizzato il ci11qt1a11te11ario cli qt1este riu11ioni, poicbè la prin1a ebbe luog') nel 1886 a Biarri tz. ,Sotto l'alto patronato d el Principe Reggente Pa.olo~ si è costituito un Con1itato nazionale , che ha de·signato coJ11e egretario generale il prof. Miloutine NeskoYi tcl1 (Tarko,Yska 3, Beogracl, Jt1goslavia).

Il 1 ° c ·o ngresso dell '.J\.ssociazione per lo studio delle ra<liazioni solari, terre·"tri e cosmiche si è t enuto n La l\Ialou (Francia) òal 15 al 17 luglio. Furo110 nre entate relazioni sul clfma m edilerranèo, sul· fa11ciullo al n1are jn collina e in mo11tagna. sui hagn! di sole, sull~ nuove conosce11ze cli elio1era})ia, sulle radiazioni anormali del sole e le influenze dette CO$micbe nonchè varie co111unicazionj. I resoconti .Yerra11no pubblica ti nel periodico « Cosn1obiologie » , rue Verdi 24, Nizza. L 'A.. ociaz io11e Pecliatrica Britannica ha lenuto In ua a riunio11e gc1lerale annl.Ia a Ne,vca tle, ...olto la pre·s iclenza cli Hugh Thur field (Lo11clra) . Co1ne pre iclente p el 1935-36 è st at o nomina lo il prof. A.E. ~ai sl1 ( 11erfielc1 ). 1

1


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[ANNO

XLII,

Nu~r..

35)

1765

SEZIONE PRATICA

4,)

a

~ . - Ricordiamo le seguenti interessanti pubblicazioni: ~

ce prof. CUCLIELMO BILANCIONI

Prof. Oott. CIOACCHINO FUMAROLA

Manuale di Oto-Rino-Laringojatria

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1.766

cc IL

POLlCLJ~ICO

·(Segue: Notizie Diverse).

. 11 ·l Congr~sso sp agnolo « pro-111edico », orgaI !lzzato dalle due rivis te d 'i11teressi professionali ·« Gaceta ~Iédica Espafiola » cli ~'1aclrid e cc La Casa (lel l\1édico » di Saragozza, si terrà dal 6 all 'lì ottcbre e discuterà j t emi: 1\ s icurazion e ·sociale contro le inalattie, Insegname11to medico Politica sa11itaria, l\tlorale medica. Segretario g~nerale: Dr. Enrique -ogu er a, :'.\Io11cayo 18 (Sanatorio), Zara,goza, Spag11a. 0

L'Associazione cl 'insegnan1ento n1edico degli Ospedali 1i Parigi ha organizzato un corso di complemento sulle 111alatlìe del cuore e dei vasi ·-diretto dal dott. C. Laubry, nell 'Ospedale Brous~ ·sais; durerà dal 7 al 19 ottobre; tassa d 'i'scrizione fr. 150. Chiedere il progran1n1a. Rivolgersi al Dr. Leblanc, Hopital Broussais, rt1e Didot 96 Pa·ris 14e, Fra11cia. '

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[ANNO XLII, NuM. 35]

r11 enlo dei Caduti in guerra, ove parlò il dott . Benna ti. La salute pubblica di Ro111a è tornata i11 conclizioni normali. Epidemie di tifoide so110 seg11alate nella Nuova Guinea, a Madrid e altrove. . A Perugia .è .stato consumato un furto nel ga-

binetto dentistico del prof. Braio Fuso, sito in corso Vannucci 17: è stato asportato tutto l 'oro che serviva per gli apparecchi di protesi.

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Rispondendo a un quesito a,·a11zato da un libero ·docente p el tramite del rettore dell'Università di Bologna, il ininistro dell'Educazione Nazionale ha ìnformat o che il limite d 'età per l 'inseg·namento n egli isl iluti superiori non si applica ai liberi docenti. Le onoranze nazionali carducciane si sono conclu se il 26 agosto a Pietr asanta con la co1111ne1norazione tenuta dall 'Associazione italiana dei inedici artis ti . Dopo aYer reso 0111aggio a ' raldicaslello nll 'er1na del poeta e visitata la casa natale, i 1nedici si sono r ecati a P:i etrasanta per la commemorazione, svolta·si al Palazzo del Littorio, pre·-senti le g·erarchie fa . . ciste. Parlarono il dott. Maccar oni e l 'oratore ufficiale rlott. Luig·i A1naro . . Dopo avere reso 01nag·gio alla lapide dei Caduti fa scisti, i medici artisti si portarono a1 111onu-

11 prof. G:iuseppe De Vincentis, reputato oculista di Napoli, ha riportato delle ferite per u11 incidente auto1nobili·stico.

morto a Montevideo, in età di 67 anni, il prof. Lu 1s MonQu10, u110 dei più reputati medici clell 'An1erica Meridio11ale. lnseg11ava Clinica pediatrica in quella Università; il suo nom~ è specialm ente legato alla distrofia familiare delle estrer11ità, da lui individuata e che è detta (( 1norbo di ~1orquio »; altri suoi ·studi concernettero la corea, i reumatismi, le gastro-enteropatie, la malattia idatidea, la tubercolosi, la difterite. Avvalorò in America la concezione italiana della nipiologia. Lascia varie opere organiche: un trattato di cli11ica pediatrica, le lezioni di puericoltura, le lezioni di clinica pediatrica. C. È

E. morto Sir RtCHARD RAWDON STAWEL, una delle personalità più eminenti della medicina australiana; di recente era stato eletto presidente dell 'Associazione Medica Britan11ica pel 1936; si er;:i dedicato specialmente alla neuropsichiatria infantile. C.

Indice alfabetico per materie• . Alcaloidi atropinici.: dosaggio biologico Pag. 1750 -Aneurismi intrapericardiaci dell 'aorta . » 1747 Arterie cor onarie : trombosi . . . . . >) 1755 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . n 1743 Cancro del retto: chirurgia . . . . . . » 1741 Cardiopatici: digestione secondo i regimi alin1entari . . . . . . . . . . . . . ·> 1754 · Carni: conservazio11e per l 'alimentazione delle truppe . . . . . . . . . . . . . . » 1757 · Chirurgia addominale, con1posizione del sangue e acidità gas trica . . . . . . . 1747, 1748 · Con1mozio11e cerebrale: fisiopat ologia . » 1735 Cronaca del mov im enlo professionale . » 1759 l~ncefa]itici jn cura bulgara: ricerche . 1749, 1750 Esofago: ricostruzione pla·s tica . . . . . » 1748 El à : trasformazioni strutturali . . . . . » I'749 Glice11lia pre- e posl-operatorja . . . . » 1747 Granuloma ulceroso tropicale . . . . . . >) 1748 Intossicazione d a acetan ilid e (antifebbrina) . . . . . . . . . . . . . . n 1756 Isterismo : ricer che . . . . . . . . . . » 1749 )) T ebbra : cultura del bacillo . . . 1741 l .infogranulomatosi adclominale . . >) 1748 ~(astoidite silente . . . . . . . . . . . » 1755 l\1edicina legale e sociale: congresso . n 1744

Meningite linfocitaria epiden1ica . . . . Pag·. 1736 iVIiopatie progressive: probabile patogenesi diencefalica di alcune forme . » 1735 Nicturia nell'ulcera gastrica . . . . . . » 1754 Omeopatia e endocrinologia . . . . . . » 1743 1748 Orecchio medio e infezioni focali . . . » Orecchio medio: operazione radicale . » 1748 Papille digitali : tra·smissibilità ereditaria dei disegni . . . . . . . . . . . . » 1748 Parto : azione della somministrazione di chinino prima del - . . . . . . . . . » 1756 1758 Pelle: come ottenerne l'abbronzamento >) Polmone: potere disaminante . . . . . » 1757 Peritonite essudativa in corso d'infezion e meli tense . . . . . . . . . . . . . » 1755 Porpora tipo Schonlein-Henoch in corso " di collassoterapia per tbc. polm. . . » 1726 Proctalgia fugax . . . . . . · · · · · · » 1737 Secrezione lattea : per arrestarla . . . . » 1757 Terapia con onde corte: cc Marconiterapia» . . . . . . . . . . . . . . . . . » 17~9 Tubercolosi: patogenesi nell 'adulto . . 1741, 1743 Urolitiasi ricorrente: terapia preventiva » 1753 Uroeritrina . . . . . . . . . . . . . . . » 1753 Vertigine : aspetti clinici . . . . . » · 1753

• Non ~ comenfita la ristom1>a df lavori 1>ubb'licati nel Poliolinioo se non 1n autonttazione scntta dalla reàatione. E Wetoto la 1>11bblicatione df sunti df essi senta citame la fonte.

Diritti di proprietà riservati.

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A. Pozzi, Resp.

C. FauGONI, Red. capo .

. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


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ANNO XLII

Roma, 9 Settembre 1935 • XIII

Num. 36

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

SEZION.e PRA.TICA.

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO • .

Note e contributi : D. A. Coletti : Oontributo clinico e operatorio a llo studio dell'rup;pendicocele strozzato. - M, Margottini : Indicazioni e tecnica del taglio di Mc. B11rney MD!Pliato. Osservazioni cliniche : G. Fabri: Su di un easo di nefrite ac11ta •Con iperazotemia senza ipertensione. Sunti e rassegne: FARMACOLOGIA E TERAPIA: J. Forestier e A. Certonciny : P1·incipi generali rlella somministrazione dei sali d'oro. - W. Stepp: Vecchio e nuovo nella teraipia del diabete mellito. - H. Kleinschmidt: La sieroteraipia della difterite. - G. Pittaluga : Il · trattamento della malaria. - W agner-Jauregg : Il meccanismo d'azione della terapia infettiva e piretogena. - MISCELLANEA: L. R . Mueller: L'affatica.m ento, la stanchezza e l'azione recuperatrice del sonno. · - E. Brump4-, : Contributo allo studio dell'azione cancerigna degli e1minti.

Cenni bi bliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia 1

NOTE

E -CONTRIBUTI

CHlRURGICA DEI.LA R. UNIVERSITÀ DI BOLOGNA .D irettore: on. prof. R. PAOLUCCI CLINICA

Contributo clinico e operatorio allo studio dell'appendicocele strozzato Dott. DoMEN1co ANTONIO CoLETTI, ass. vol . Risalendo n f lla storia dell 'appendicocele, a1)prendiarno le prime notizie intorno a tale l'orrr1a n1orbosa dal Morgagni il quale, verso il 1745, rinvenne in un 'autopsia l 'appendice ceca le libeTa in un ' erni'a inguinale . In s.eguito le osservazioni si rr1oltiplicarono e ad un secolo di distanza le notizie si f.ann o più precise per merito di l(lein il quale, nel 18·68, raccog·li'e tutti i casi fino a quell 'epoca i)ubblicati: n el 1907 il l\iariotti ne raccoglie ~~00 e 11el 191 O il Vince.nzoni rie raccoglie 320. c:c>1ue tutti i problemi della scienza medico-chirurgica ch e non trovano una definitiva soluzicn1e, col passare degli anni l 'a:p pendi·

Medica di Roma . - R . Accademia delle Scienze Me· diohe e Chirurgiche di Napoli. Appunti per il medico pratico : OASISTICA E TERAPIA: Lesioni vertebrali da puntura lombare. - lndicazioni e risultati dell'iniezione p a ravertebrale e di quella epidurale. - Danui del trattaim ento dell'epilessia con lo choc 1p roteinico. - Il trattamento moderno della schizofrenia. - IGigNE : L'importanza della casa nella diffwsione della febbre tifoide. - . E.p idemia di paratifo B d'-0rigine idrica. - MEDICINA SCIENTIFICA: Correlazioni n el caimpo delle secrezioYl.i interne. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : Insegnamento superiore. Oronaca del movimento !Professionale. - Concorsi. Nomine , promozioni ed onorificenze.

Notizie diver~e. Rassegna del la stampa medica. Indice alfabetico per materie.

cocele 11a se111pre IJiù richiamato l 'attenzio11e degli osservatori, cosicchè ìn questi ulti111i anni gli studi su questo argomento sono andati sein1.p re più arricche11dosi per i lavori di mol ti a11Lori . Basti citare quelli di Luxardo , Martini. · Ligorio, Bettazzi, l\1aiocchi', Calabrese, ~Iosti, Catterina, !Bertoni, Macheca, Gonwe, :Norn1an, Richard, Bounet, Berard, Carisi, 'Finuc,ci, Pazzagli, Arrigoni cd altri. Per quarLto l 'appendicocele non sia di rel?erto quotJdiano, p,u re esso non costituisce invero u11a uffezione rarissima. Basandosi su statistiche i1umerose ·di ernie, Mariotti affern1:l che l 'a1lpendicocele .è stato rinvenuto n el1'1,o ')~ ; Iaia nell'l ,7 '7~ ; Lionti n ell'l,1 9 ~10 ; Cari'si nel 0,61 ·7~ . Ques l 'ultimo, riu11ertdo le cifre delle statistiche con1vilate da Iaia con 27 casi sui 1586 di ernie operate; dal Verebey (citato dal Sonnenburg) '~011 l~ casi su 1000; dal Cocuzza (Clinica Tricomi) con un solo caso su 1500 ernie i11gui11a ]i ; dal Lionti cort 4 casi su 6756 ernie C'J)t-rate ùal ig93 al 1911 negli stabilimenti mili Lari sa11itari italiani (un caso del (:ollegari, uno del Roncaglia, due del Lior1ti):


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« TL P OLI CLI N I CO >,

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d al D en1os then con 8' ca i su 1642; d al Fran- tutLa la le Lterat11ra cl1e i ca i di Payeu-Welsch, c ini con 13 1:asi · ll 5000, ha o ttenuto una Z.jg·1l101•dy, Nicaise, Bazy. 11t.r c0n1ua le d ell 'ap1)endicocele d el O,!l q~ . L 'err1ia ap1)cndico lare può e..,sere anche conl 11osLri due ca. i di cui parleren10 in se- ge11ita; artzi si è ' 'oluto spiegare la sua patog11jto, esse11do il risultalo di osservazione di gen esi con la sede che· il cieco occupa J1ella -1 OC· errLie, stanno a . raprp·r esentare una fre,~ita fetale n1edialn1e11te e sotto il fegato, dove quenza d el 0,50 p er cento, valore 0l1c i1011 si r1uò contrarre eventuali aderenze, pe r processi differenzia note·vo1111e11te d<t quello ri11 r e11t1to i11fian1 n1atori circoscritti , col tes ticolo (Pierda altri autori. ~ol) e col defer ente (I<.irmisson ) i quali n ella Sau vage, l\ilacquet, !Ba,iardi e M.a riotti avedi scesa trascinerebbero l 'appendice ' rcr111ivano affern1 alo la predon1i11anza d eJl ·er11ia forme. dell ' a1Ypendi'cc dopo il ter zo d ecennio di vita, r~ues to Il1ecca11isn10 è s tato larg·a111e11te con1r1a alLri autori (Lionti , Carisi) hai1no potuto fut a to e di1nostraLo impossibile per inoltep]ici din10 trare che ciò 11011 ri ponde precisan1e11te réig io11i e in ogr1i nlodo· non necessario per il al ver0. Se è lecito trarre d ei d a l.i di frequenverificarsi di tale ernia p er la quale invece 7a ancl1e dalle nos tre ntodes le c ifre, rig u ar- i11lervengono i fattori comuni alle altre er11ie. dando i nostri due casi di appc11dicocele riMa l'appendicocele di solito è acquisito e $))etti,1arnerLte w1 ban1bi110 di tre nle i e u11 alla s ua formazione concorrono cau se ii1lri11t101no d i 61 anni, dobbiamo rile·vare cl1e si seche e cause estrinseche all'organo erniato. 1r1antiene precisame11te la proporzio·11e clel 50 % 1'acen.dc le altre, la posizione iliaca inferiore dell'ernia appendi colare nell ' infa11 z i~ , c osì del cieco, quella n ella quale di solito si ri11Ctlme dimostrano altre s latisticl1c, e sp ecial- ' 'iene quest 'o·r g·ano in ca . . i di a11pendicocele, 111ente quella riportata dal Carisi sug li opeè &enza dub·b io la più favorevole. Come cause r a ti d el Giordano. E' Sl rinseche, cl1e posso110 intervenire nel deter1ninisn10 di tale forn1a n1orbo a sono inQua. i tutti gli .aulori sono d 'accordo 11ell 'ani m e ttere u11a n1agg iore freque11za d ell 'er ... vocate le adere·n ze dell 'a111yJenclice co·n altri ni'.l-t apip endico la re n e11 ' uomo rispetto alla visceri (ad es. l 'epiploon così frequentemente riJ.l''ent1lo nelle ernie) o con il perito11eo clonna. J>arieLale. dc]l0 regioni' er11iabili . Nel nostro Predon1ina 11el lato d estro del corpo e, in scco11do c.a~o, come vcdre1110, è cla prender e quanto alla sed e, essa è . . tata rinve11uta un i11 c on~ iderazio11e soltanto la J1ot evole lunf)O ' dappertutto; ma , in ordi11e di i11aggiore gllezza dell :app1~ ndice, me11tre il cieco era fisfrequ en za , d opo l 'ernia ingui11ale cl1e rappreso n ella sua :sede norrnaJe. senta la gran n1aggioranza d ei cas.i, e sa può <J:ra, volendo acce1111are ,a ll '<'lIJ'])e11dioocele esser e crurale, on1belicale, otturatoria, diafran1n1atica e, ntolto più raramente, i'ng ui11ale e f'l1ozzalo e alla sua eYenirnza pos ibile o mecrurale si1lis Lra. Sopra tutto dt1nque l 'appen- 110. dobbia1110 ricordare che quasi. tutti gli dice si riscor1 Lra 11ell 'ernia in rrui11ale des tra autori sono d'accordo nel ritenere che l 'aplJer1<li ce pLiÒ strozzar i. 111a a patto e.b e coe(11ei due ter zi d ei casi) n1e11tre in u11 terzo dei s i ~Ln ritl sacco erniario un altro viscere (il casi si rinviene nelle ernie cr·urali. cieco, u11 tratto del tenue , ad esempio) m enNella sta tis ti ca raccolta dal Rivet figurano tre rep11Latl,o i111possib·ile lo strozzamento di 63 casi di appendicoceli inguinali, 28 crurau11 apper1dicocel e puro , isolato. li = 5 on1ihelicali (lleclos), 1 otturatorio· (NiI .argo co11Lrib,u to all 'artato1nia patologica e cai'se) ed 1 dia fran1ma tico (Vozzi) e quasi la al ln clinica clell 'er11ia a1)lpendicolare, sia in~ t essa freque11za si verifica 11elle statistiche del g ni1lale c,l1e cr u rale, s trozzata. hanno portato Bajardi e d el Cernezzi. Ricordo qui che Pierre Du,·al ha riscontra- i{of'r, Sonnen])urg, Guinard , Giorclano , Iaia, S11rcngel, Donati, Eccles, Lt1xardo , Què nu. lo un caso di appendicite so lLoc lavicolare, Le lesioni istologich e cl1e si manifcstano n el-. unico al mondq , in u11 gio,·a11e di 12 a1111i l '.appendice se111iplicem elllte s.t.rozzata concoraffetlo da er11ia diafra111matica destra conte11ente cieco, appendice., col on asce·11dente e d ano con quelle rinvenute nello s trozzamento d egli altri visceri. Si 11anno anzi tutto lesioni tr({sverso. circolatorie, c ni susseg·t1ono fatti degener a tivi Il Carisi riporta i casi assai r ari di ernia 0111belicale dell 'appendice (Ieanncl , Calzi , Mi- e su di essi infine p osso.no impiantarsi fatti c hauc, l\uggi , Levi , I\.ell y, Lettau) e riferi ce i11 fian1n1atori. ( .erto è mollo difficile r1ei processi ncuti cl1e il Luxard~ , allievo d el Giorda110, di ernia sta bilire se si tratti di appendicite erniaria o otturatoria dcll. 'appencli ce non ha trovato in 1

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SEZIOl\TE PRATICA

cli s trozz.an1enlo dell 'ap11e11dice . Co11siclerando da un ]a to la difficoltà con la quale ... i possa no conce !Jire e an1n1etter e nell 'appe11dice variazion i tlia1netrali di una certa eu1tità e dall'altro invece la facilità con cui l 'appendice va soggetla a processi infian1n1atori, la n1aggi'or parte degli autori ritiene cl1e 1'arp pendir ite debba il più d elle ,-olte precedere lo strozzamento ed essern e la causa. Arcoleo, Vin cenzoni, Cece11erelli , ì\ilariotti , ( .uinard sono d 'aYviso cl1 e più che uno trozzt1111en lo prirniti, 0, bisog·na an1n1ettere uno srr ozzamen to seco11dario co11 ecuti,-o alla flogosi la quale', seco11do Levy. per la reazio11e i11 fiarr1nlaloria cl1e i11duce , co11g·estiona i tes~11Li ,·iciniori. anelli erniari e colletto del sacco che si ispessiscono e l 'appendi·ce ,-e·r rà 11e• • cessar1ame·n te a strozzarsi . Jaqt1en1in a sua volta afferma cl1e non si i,uò i>arag·on are l 'appendice ad u11 tratto di Lubo inlesLinale agli effetti del meccanismo dello strozzamento , poicl1è il secondo, contrariame11te alla prima, per i'l u o co·n tenuto di 111ateriale gassoso e fecale cl1e in esso circola, è s uscettibile di can1biare di ,-olume e di proporzio11e. No110 ta11te tutto, la questio11e ancor oggi i1on è risolta, e, n1e11tre vi sono di quelli cl1e ai11111ettono, se pure in rare occasioni. la possibilità dello st rozza111ento di u11 'ernia pura dell 'ap1)endice, per co11tro ,.e i1e sono degli altri , e sono i l) ÌÙ , i qua li i1 ega110 nel 111odo più assoluto questa e,·enienza. C'è infine qual c uno cl1e, come il Buon. . anl i , riLi·e ne giuslo co11siclerare la differente costi Lu zio11e cle] l 'an el]o crurale (o teo-musco1nre) da quell0 inguinale , J)Oicl1 è n ei casi di rr11ia crurale Ye.ngono a ' 'erificar si delle condizioni anaton1icl1e clel tutt o speciali , atte a faYorire lo strozzamento p rin11itivo anc.h e d ella ~o l a a1Jo1)endice. 11 Pazzagli. rj portato dal !Buonsa11ti , riferendo s u 31 er11ie appe11dicolari, cita ± casi di appendicoc(lle prin1iti,ro s trozzato, di cui 3 crurali , e con netta espressione anaton10-pal ologica. Il l\1artini ne riferisce 6 casi , tutti in sed e crurale e in donne·. :E: Yero che anche il Pazzagli, con1e il Co111olli € i l ~·! ele tti, è n1olto riservato n ell 'am1neLLere la possibilità di u11 append~cocele i)uro strozzato, ma non fino al punto da negùre il ,giusto valore ai rilj e·vi obbietti,·i dei da I i a11ato1110-patologici stucliati . J. . a rari Là ùell 'affezione, accoppiata alla diffiçollà d i trovt' re una acleguata sp iegaz ione, un n1eccanisn10 patog·er1etico cl1e soddi fino ai ·1Jje110 lo _pirilo i11,re.. tigati,·o cleg·li studio i, 1

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so110 i r11otivi princip·a li che fanno restar so&]Jesi a11che quelli ch e forse a,·r eb1bero tutti i dati· per affermare di essersi imbatt1uti qual-c]1e volta in un ap pendicorele puro strozzato. "I\1a, in Cine , è p roprio ne cessario, per spiegarci il n1eccanisn10 di strozzamento dell 'appe11dice. paragonare ques to organo a un tratto dell 'in testi110 ? Credo di no. Par agoniamo invece l 'appendice ad u11a frangia di on1ento, t anto p iù ch e u gualmente disposLi a strozzarsi sembrano l 'enterocele e 1' e1)iplocele. Sono infatti d i osservazione quotidiana le ernie strozzate nel cui sacco si rin- • viene soltan lo om e·nto il quale non h a 11essu11a ca vità e, men che l 'api1endice, è soggetto a Yariazioni di forma e di dimensioni in condizio11i norn1ali. PeT quale. n1ecca11i nlo si strozza l '01ne11to quando è rinvenuto solo in un sacco erniario ? Un impirovviso a un1ento di pressione endocddomin1le può spingerlo attraverso i] collet t o del sacco in grazia clella elastrcità del collello inedesin10 il ql1ale , una volta tornato su se s tesso, impedirà all 'omento di ridursi, provocando anzi l o strolza111ento. Alla stessa g uisa un. 'appendice sana p uò essere violentert1e11 L0 proiettata dall 'acldon1e n el sacco· cli u11 'ernia attraver o u11 coll etto per il quale essa passa a s tento, a cau~a di un colpo di to~se, di uno ~tar11uto. cli u110 sforzo fisico q11aJ s iasi e, u11a volta pervenuta nel sacco attr a,·er so . l 'inco1n 1oda strettura del colletto, incominciare a , offrire pecie in quello che è la sua circolazi0ne ' 1enosa: i fatti di stasi possono farsi· sempre più gravi per avvii moti vi pur.a rr1ente n1eccanici , fi110 ad arrivare a gradi i11tensi di . Lrozzamento cl1e possono portare a t1oh e alla· gangrena del vermio. !:\ que&to punto, me11tre credo che nella maggior i)arte d ei casi può a'rvenire che ru1a ap1)endice pirirn ivramente ana tompresa in u11 sacco er11iario amn1.ali per propri'o conto , all 'infuol'i di c111a lsiasi strozzame11to e che secondarian1en Le, all 'inter,rento , essa possa prese11tare tutti i caratteri ob biettivi i)er essere confusa con uno strozzan1ento primitivo, ritengo i1eraltro ch e, al lu1ne delle con iderazio11i rif~ri l e, l 'a1)pendice erniata e sana I)OSsa qualshe volta a11dare incontro a uno strozza111e11to prin1it ivo ed i11 seguito a questo i e solo in seguit.o a questo, pre . . entare quei fatti nlacroscopici ch e potrebbero farla ricondurre al quadro di ur1a comune flogosi dell ' appencli ce. Con ciò ab·bian10 ,-ol11to significare cl1e l 'affer111are e il din1ostrare i ·esistenza di una appe11dicite er11iaria no11 da11110 diritto di n e1

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« IL POLCCLINICC

gare .:i priori la possibilità dello strozzamento di un'appendice isolatamente erniata coSIÌ. co111e , d'altra parte, biso gna riconosceTe che l 'appendice erniata viene, per la sua sede angusta, per gli eventuali traumi su di essa e&erc~tati specie in erniosi che po1tano il cinto, ad essere sottoposta ad insulti e può avere clifficoltà di circolo e aflerenze e inflessioni e ripiegature ·c he, in definitiva, I.a portano facilmente a uno stato di infiammazione. J fenomeni possono dunque sussistere entrambi'; il secondo, molto 1p1iù frequentemen" te riscontrato, non eschu:de ne·c eissariamente il prirr10, anche se più raro. A parte i casi di a1)pendicocele semplice, in cui la sintomiatologia è del tutto identica a quella di una comune ernia (per quanto qualcuno affermi che a .v olte è possibile palpare un cordoncino teso che potrebbe mette.r ei in sospetto per un'er11ia dell'appendice), a11che n ei casi di appendicite erniaria e di er1lia &trozzata della sola app·e ndice, il quadr0 cl111ico di solito no1L -presenta, secondo i iriù, nulla di particolare. :È stato dato un ct-rto valore alla febbre presente nei casi di appendicite erniaria e asseinte per lo più, e jn ogni modo appena accennata, nei casi di enii.a strozzata. Ri'c ordo però di avere visto non pochi operati nei quali, pur esistendo uu ·appe11dice acutamente an1malata e qualche volta anche perforata, non si era rinvenuto alcun rialzo termico. l\iiag·g·ior valore invec·e mi pare p·ossa avere j 1 cl0lore vivo della parte irradiato in alto nel} 'addome (Buo11santi), nei casi di appendicite erniaria. 1\llro segno di una certa importanza e non infrequente nell :ernia dell'appendice è la ritenzione urinaria che il Luxardo e il !Buschi tentano di spiegare ammettendo un riflesso ohe partendo dall 'appendice possa int P-r ess:ire il p lesso vescicale con l 'intermezzo d~l i)lesso pudendo. • • 11 Giordano ammise come causa occasio11ale un riflesso siero-sieroso ad azione cont e111poranea sull'appendice e sulla vescica. ln ogni morlo questi sintomi, per nulla costanti, non hanno nulla di patognomonico: r e$ta perciò scarso il corredo dei segni cli11ici distintivi sui ·q uali ci si possa basare pe,r t111a sicura diagnosi di'fferenziale fra l 'appendi cite erniaria e la comune ernia strozzata. In quanto alla cura, alcuni AA., come il Giordano, pensano che vada risparmiata una a1)pendice sana; per contro altri, come il Do11ati , la sacrificano sistematicamente. Questo A. fa rilevare che le appendici erniate, anche 1

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quando sembrano sane macroscop1can1ente, ' rnicroscopicart1ente pre5entano lesioni infia1nn1atorie cro11iche le quali non posso.no essere riconosciute operatorian1ente ma che, i11vece, possono essere causa di disturbi postO!Jeratori. Ora riferirò succ,intan1ente su due casi caµi lati alla nostra oss.e r·'{azione 11ell 'Ospedale Cì,·ile di Aquila, i quali, specie il secondo, si prestano a qualche considerazione di ordine eziopatog·t,netico, clinico e operatorio. 1

CAso I. - E. P . di Giulio, di inesi 3, da Aquila. La madre, da circa clue inesi, ha notato ernia i1tg·uir1ale destra nel proprio bambino, ernia che è stata se111pre faciln1ente e a volte spontaneamente riducibile, e non ha arrecat o cli sturbi degni di nota al piccolo paziente. Questi è portato i11 ospedale il giorno 8 111arzo 1932 poichè l 'ernia, nella notte precedente, è au111entata in1provvisa1nente di volume, si è fatta tesa e irriducibile. A questi fatti locali sono seguiti meteoris1110 spiccato dell 'addome , chiust1ra con1pleta tlell 'alvo alle feci e ai gas e vo111ito che si è ripetuto più volte. Il bambj110 ha rifiutato le poppa te ed h a trascorsa la notte i11 irrequieta insonnia , emettendo scarsa quantità di urina. Questo s lalo si è prolratto l)er tutta la mattir1ala susseguente fi11chè la inamma , visto che i fenomeni 11or1 cessavano e cl1e anzi lo stato del bambino andava peggiorando, neJle i)rime ore clel po1r1eriggio l1a portato il })iccolo infer1110 in ospedale, per le c~re del caso. All 'esarr1 e obbiettivo , co11statato n ormale lo st a- . to dello sYiluppo della sa11guificazione e della nutrizione, l 'attenzione è subito richiamata da una grossa intumescenza che occupa tutto l'emiscroto destro. Essa non prese11ta ispettivamente le note caratteristiche dei processi i11fia1nmatori acuti. Alla palpazione non si rinviene edema della cule dello scroto sottile e n1.obile sulla tu1nefazione la quale ha co~sistenza elastica, tesa, superficie pres~ochè uniformemente li~cia, irricin cibile, a suono nettamente timpanico. De lta tun1 efazione si continua e si perde nel canale i11guinale .. Il testicolo è presente nello scroto, in basso e un poco posteriorn1ente, non aumentato di. volume mobile rispetto alla massa. Addome rl1ffusame~te meteorico. La palpazione sia dell 'ad(l~­ me, sia dell 'ernia, 11on risveglia speciali dolori. Temperatura 36° ,8. Polso 118. Alle ore 15,30 si 1)rocede all 'operazione. In narcosi eterea inci si la cule, il so l toct1taneo e l 'aponeurosi d~l grande obliquo , si cacle sul funicolo <li cui si incide la fibrosa co111une e si procede al.I ' isolamento del sacco. Si in cide il sacco fino al suo colletto compreso. In esso si rinven~ono il cieco e l 'appendice, iperemici i~ grad.o ~1screto: specie l'appendice la qu_ale, a~ in.fuori d1 questi rilievi non mostra altri segi11 d1 sofferenze attuali ~ pregresse. S.i e~egt1e .l 'a~pen~ice~tomia CO~ le solite norme e s1 r1cluce 11 cieco in 11~era cavità perito11eale. Plas lica del ca.nal.e ingu~~le. c.ol n1etodo Bas·sini. Sutura dei p1an1 superfic1al1 in cato-ut e •iella cute con ~graffes. Dopo un rialzo ter~ico fino a 38° ,5 durato tutto il giorno s~­ guente alla operazio11e, il decorso post-operatorio

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SEZIOl\TE PRATICA

è normale. I punli cutanei Ye11gono rin1ossi in quarta giornJita. Guarigione pe·r prima1n. In quinta giornata il piccolo paziente è dimesso guarito. CAso II. -

A. T. fu Felice, di anni 61, da Pog-

gio Picenze. Il paziente è portatore di ernia crurale destra, di 111odico Yolu111e, da circa tre anni. Non ha usato n1ai il cinto e non ha aYuto mai alcun disturbo riferibile all 'ernia, la quale gli ha sempre permesso di dedicarsi al suo abituale iavoro di contadino. E stato sen1pre bene fino a tre giorni inna11zi al suo jngresso in os1)eclale, quanrlo cioè la tu111efazione crurale, prin1a faciì1nente riducibile, si ·è fatta irriducibile. Il paziente non ha attribl1ito granrle in1portanza a questo fatto cl1e gli ha co11sen tito il lavoro il pri1110 giorno del suo apparire. Il secondo giorno il paziente è restato in casa poichè la bozza erniaria era dive11uta un po ' dolente, ma non tanto peraltro cla impedirg·li cli levarsi dal letto e di trascorrere la giorna la senza altri notevoli disturbi. Al terzo giorno però il d olore si è fatto più vivo, e, 111entre prin1a era localizzato soltanto sulla bozza erniaria , poi esso si è irradiato a11che verso la fossa iliaca destra. L 'aJvo pri111a libero è poi aperto e solo scarfa111ente ai gas e il conseguente discreto meteorismo, 111a più specialmente il vomito che si è manifestato nella terza giornata mantenendosi però ostinato, han fatto ritenere al paziente che il su o dolore crurale fosse il segno di llna lesione di una certa i111portanza e l'hanno spinto a farsi ricoYerare in ospedale dove entra il 24 settembre 1934 alle ore 17. Il paziente n ega qualsiasi malattia degna di 11ota e asserisce per contro di essere stato sen1pre in buona salute fino a tre g"iorni prima. All'esame obbiettivo si nota cl1 e la tumefazione crurale, grancle quanto un l)iccolo mandarino, non prese11ta segni is11ellivi infiammatori. Alla palpazione sen1bra di apprezzare lieYe edema del sottocutaneo. La tun1efazio11e è dolente alla p1 e sione digitale , cli consistenza cl uro-elastica, a superficie pressocl1è uniforn1emenle liscia, con corto peduncolo, spesso quasi quanto la tumefarione stessa, ohe si in1pianta e si perde sotto l 'arca ta inguinale, clent1·0 l 'anello cr11rale. Suono ottuso alla percus ione. _.\dclome ltn po ' teso, dole11 te alla palpazione eseguita imrne(liata1nente al di sopra dell'arcata jnguinale e Yerso il fianco destro. Temperatura 37° ,2; polso 76. Si pone diag11osi di ernia crurale destra strozzata , a probabile contenuto on1enlale, e si procede d 'urgenza all'interYento chirurgico. In narcosi eterea, con i11cisione parallela all'arcata inguinale dei piani SU})erficiali, si isola il sacco erniario. ,S brigliato l 'cn1ello crurale. si incide il sacco fino sul suo coll~t to e jn esso si rinviene, im1nersa in un liquido siero-emorragico, l 'appenclice in preda a cangreIHl. E sa, ripiegata su se st essa a canne di fucile, è co11 lenuta nel sacco per i Sl1oi segmenti medi, rnentre la punta e la base risl1ltano nella cavità addominale, separate dalla parte erniata da un solco eYidente di strozzan1ento, corri pondente al colletto del sacco. La n ecrosi si esten<le alla punla e Yerso la base, fino a un cenli1netro circa dall 'ir11pianto sul cieco che non è possibile addurre i11 ba .... o per e .. eguire l 'appendicerto111ia. Qualche e udato fibrino o riYeste l ·appendice. Data la fis-

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si là alta del ceco e per non creare condizioni difficili per una secondaria riparazione dell 'ernia, si esegue l'appendicectomia attraverso un taglio parareltale inferiore des lro di cui si eseg·ue la sutura totale a strati. Per lo stato certamente i11fetto della regione, 11on si esegue una plastica pell 'anello crurale: resecato il sacco erniario, nel suo colletto si pone un piccolo tampone di garza iodoformica acl occludere la porla erniaria. Decorso post--0pe1atorio normale, con qualche lieve rialzo termico durante i primi due giorni. In quinta giornata furono .rimossi i punti cutanei dell 'incisione pararettale guarita per primam. La b·r eccia crurale, dopo 18 giorni dall 'intervento, era guarita anche essa, in ottimo stato di resistenza e di contenzione. Il · paziente fu dimesso il 12 ottobre 1933, d el tutto guarito.

Questi due casi dimostrano come l'ernia del! 'appendice, nella nostra pratica, è stata rinve11uta nelJ.a prima infanzia nella stessa 11roporzione che nell'adulto, così. come hanno dimto strato anche i•l Lionti e il Carisi e co111.raddicono l 'affermazion e con la quale il Souvage, ~Iacq11et, Bajarcli e l\ifari.otti r eputano essere l 'ernia dell'appendice più frequente do1Jo il terzo decennio di vita. JJa preclomina11za dell'affezio11e nel lato de~I ro del corpo, affermata dagli allri AA. , ha avuto }Jien.a conferma nei' nostri due casi i quali , lJeraltro , essendo uno i11guinale e uno crurale. non 11anno convB.lidato il prevalere dell 'append1cocele in sede ing uinale rispetto a quell,a in sede cn1rale. Riferendoci ora al meccanismo di formazione dell ·ert1ia appendicolare, nel prirno ca' O è evi<le i1 te l'anormale posizione bas a del c j ~co, assai mobile pe-r m eso lungo; ma nel seco11do caso questa, che è la condizione più favorevole e i1iù irnportante irtvoca1a a spiegnre il verificarsi dell ~ appeindicocele , manca j11 pieno, ris ullando il cieco alto posto, fisso fino a tal pu11to da non permettere l'appendicectorr1ia per la breccia erniaria. .i\.b1bian10 gib detto eh~ l 'appendice era molto lunga (15 cm.) e che solo questa insolita l1111gl1ezza deill 'appendice deve e "'ere in,-oc.alu a spieg·are il suo ern~arsi nel . acco crurale, da11do cosi origine a un appendicocele puro, ch e n oi ab·b iamo dichiarato a11che trozzato. Manchiamo nel primo e ne 1 secondo caso cii repertj istologici, ma sappian10 che e si non potreb·bero illuminarci in modo preciso e indubbio sulla vera natura del primitivo l)l'Ocesso patologico, flogosi o strozzamento. l~en più importante ci sembra il modo di istituzione della lesione che l1a condotto il no, f.l.ro secondo malato al tavolo operatorio, i si11tomi clinici attraverso i quali ] 'affezione ha dato segno di sè.


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« IL POLlCLI NI CO »

Abbiar110 visLo cl1e, con1 e i)rin10 fenomeno, j 1 paziente notò l 'irriducibilità della sua er11j a , tre giorni i)rin1a del suo i11g r esso in os1;eclale, senza peraltro avvertire n essun dol•)r e, nè locale r1è irradialo , tanto da poter trascorrere la giornat a n elle su e abituali oc( u1)azioni di contadino. Bastereibil}e questo (ln lo, credo , j)er •p oter an1mettere senz'altro cl1e, in questo caso, iamo di fronte allo str ozza111ento di u11 appe·n dicocele p1u ro e no n di fronte ad una a1)pendi cit e erniaria la quale h,a tutto un altro es1)lodere ed un diver o e fJiù rapido evolver e n1a, soprattutto , ha u11a si11tomatologia dolorosa b en più inten sa cl1e nel nos1ro paziente, i'l quale no11 l 'h a per nulla aY\"ertita per 1qu.asi due .g·ior11i. Bi -ogna arrivar e al terzo g ior110 clall 'apparire dei prin1i sintomi percl1è egli abbia il von1ito , un po ' di m eteorisn10 e il dolore erJ)jario irradiato anch e alla fossa iliaca destra ; Jaddove è noto invece ch e segno capitale d elJu flogosi acu ta dell ' ap1)endice, il quale n on manca mai e ch e anzi è inizi.aie è prop1rio il clolore. Manca dunque pro1)rio quello dei segni c.h e ci avrebbe con più pr obabilità degli ciltri parlato di un processo infian1m.at orio }Jri111i'livo a carico dell'appendice erniata. l\1a, a parte ogni a ltra con siderazione, il paziente, J)erson a capace di u11 cerlo controlJo di sè stesso, ci riferisce che innanzi tutto Il otò l 'irriducibilità dell 'ernia , cosa ch e tanto 1l1e110 l 'in11?r essionò in quanto egli potette, , cio11011osL.an te., r ecar si a la, rorare con1e al ... olit o. E i1on ebbe n emm eno feb}'.}re. Solo quando e1ltrò in ospedal e ave a 37°,2 di tempe·r atura: n"la esisteva già gan gr e11a d ell 'appendice. I.J'alvo .. i 111an1.enne aperto n ei J)rin1i due giorni, r!oicl1e n on era interrotto il circolo fecale: sollan to al terzo g·iorno esso i' fece un JJO ' t or pido, forse i11 Yia riflessa. Se si fosse trattalo di un 'ap·p endicite erni.a ria le cose sareb1)210 andate dive•r same·nte. con una sintoma tologia dolorosa in1 po11e11te e 1)rin1it iva, con un rialzo tern1i'co note,role e l 'appendice, in qi1elle speciali condizioni , si sar ebb e presurnibil1nertle perforata, con conseguenti con1plicanze el tiche della reg·ione erniari.a. Tutto du11qur milita a fa,rore di un ap pendi coc,ele i)uro strozzato , i1el dete1·minismo del quale, ol Lre all a g rar1de lun g h eiZza, credo nor1 ~ia senza in11)ortanza la ri1}iegatura dell 'a1111e11(lice a cano e cli fucile. È raci le in1n1ag·i1lare i dislurbi di circolo i11 l<:tli concl izi·oni, disturbi cl1e 11anno certan1e11t e con tril1uilo all 'i ... tiluirsi del quadro 1

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i11 orboso.

[ AN~o

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Ora, da quanto abbian10 detto, u11 particolar e risalta in i11odo specia] e ... u tutti: il tardo a1Jparire df!l d olore. . ti1110 i)e1tanto cl1e, in presenza di' un reperto 01Jeratorio con1e quello fornitoci dal 11ostro ~ eco11cl o caso, il cl1irurgo, forte di questo dato , possa e... se re autorizzato a riportare, le lesioni ri11venut e a r.arico cli u11 appe11dicor ele 1)uro i1on ad t111a fJ ogo~i , n1a ad uno '"" trozza111e11to pri111iti,-o d el ,·ern1io erni·a to. llo riferito ancl1e cl1e, n el secondo caso, r1 on pote11do aggredire l 'a1)1)en cli ce attra,·erso la JJorta er11iaria crurale. per la fi ssità alta del cieco , preferii praticare u11 taglio parar etta le i11feriore destro e a ttra,·er . . o di esso eseguire l 'appendicectomia, JJiuttosto ch e an1pliare la b1recc,ia erniaria di quanto fosse stato 11ecessario per l 'asportazio11e del , -ern1io. Così facendo è -vero cl1e n1i f11 i1eces ario far p•ass.are il tratto di ap1per1di:ce erniaria att ravers0 Ja foss1 iliaca destra , i)er averla sotto n1a110 n ell 'alt r a i11cisione. n1a è anch e ,·ero e.b e La i)ur1ta e p,o r zio11e del tratto })asale del1:nppendice, in 1)r eda a ga11gre11a , si trova' 'ano già in ca,·o i)Briton eale. I11 ogni n1odo, a11 ch e se avessi seguito la via dell 'ernia, per la posrzio11 e a lta del ceco, no11 aYrei i)o tuto e.vi tare inanovre operatorie nella ca,-ità J)erito11eale. Con ser,·ando invece i1elle sue di1r1e11~ioni ori.g·inarif il foro er11iario e i11 esso pon e11do, co111e ulti1110 t e·111.1;0 01Jeratorio, uno zn ffo J.i g·arza, n el mentre pro\rvedevo ad ever1tua le drenaggio dr po sibili raccolte e11doperito·11eali delta regio11e, co11 enti,·o ad u11a chiu ura p er seconda della piccola breccia, chiusura c.h e si stabili rapida e solida. RIAss·uNTO.

L 'A. , fatta la storia d ell 'appendicocele, ricorda co111e esso po sa andare i11contro ad uno strozza111e11to prin1iti,·o, indipenden te111ente da f.atti flogistici iniziali del ,·er111io. Presenta due casi di ap1Jendicocele da lui operati : n el econdo , in cui la . . toria clinica fa rile,rar e l 'insorgere as ai tardivo del dolore, 1'A. stima trattarsi dello strozzamento i11iziale di un appendicocele puro e t en la di spiegar11e la patoge. nes1. BIBLIOG f{A}'I A. et CAV.\LLIO~. J ourn al cle l 'anat. et de la phisiol. norn1ale et 'path ologique, 1907. 2. AssoN. Alen1ori e chi'ru rgi clle, pag . 50. Ven ezia, .\11tonel]i. 3. BAJ \HDL Lo Speri111en tale , anno XLIX , Sez. Cl1ir., fase. 17-1 , 1895. 4. In . L 1 Clinica el1irurg ica , 189 . 1.

A0CEL


{.\'NO XLII,

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ARC!SPEDA.LE DEL ss. SALVA.TORE AD SS. SS.RUM PRESSO S. Gro''ANNI IN LATERANO - RoMA. REPARTO CHIRURGICO diretto dal prof. L . URBANI

Indicazioni e tecnica del tagJio di Mc. Burney ampliato. Dott . 1\1. MARGOTTINI, chir. aiuto d egli Ospedali Recenten1e11te H.

Costantini e R. Marill (Revue de Chirii rgve, n. 7, Juillet 1934) hanno de critto i , -a11taggi della dissociazione mt1scolare allarg·ata nel]a chirurgia d ei fianchi, specialn1ente per le operazioni sul colon. Con1e loro no11 h o la pretesa di descrivere un 'incisione · originale, · ma desidero portare un nuovo co11l ribulo in suo favore perch·è essa a g it1dicare d,a lla letteratura è ancora adoperata troppo r aramente. Questo taglio i11fatti deriva direttaim ente dai metodi di 1eir e di Doughty (H. A. Kelly e Hurdo11: cc Tl1e ' 'ermiforn1 appendix and its diseases n, 1905) per a n1pliare la incisione di l\fc . 1Bur11e~· nei casi di appendicite complicata, modifì cl1e corrente111ente applicate nel nostro ospedale e per le appendicectomie laboriose, e quando n el cors0 di queste operazioni si trO\'Ì l 'indicazione ad asportare l 'annesso d estro. Il taglio di Mc. Burney ampliato ch e sto per de cri,1ere presenta soltanto lievi modifich e che riguardano l 'incisione della cute e del grande obliquo, e il dren aggio. Al tavolo operatorio viene data una piccola inc 1i r1azio11e di Tre11 d elenburg e t111a 1ie,re rotazione ver so il l ato opposto a q uello in cui s1• opera. L 'i11cisio11e interes a la n1età destra o sinistra della parete addo111inale anteriore e la sua 111età superiore è diYer an1ente orientata a seconda ch e si trat ti di una operazione intraperitoneale o extra i1criton eale.

v,


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et lL POLI CLJNI CO »

Operazione intraperitoneaVe. -

L 'estremo superiore della incisione cutanea sta poco al di sotto dell'arcata costale sul prolungamento della linea papillare, l'estr en10 inferiore arriva quasi alla linea mediana a circa tre dita al di sopra del pube: questi due punti sono riuniti da un taglio arcuato a convessità est erna che passa a due dita all 'interno della spina iliaca

a. s. Incisa la pelle e il sottor-utaneo, si seziona110 in alto il muscolo grande obliquo e in basso la sua aponeurosi , secondo la direzione delle fibre muscolari e dei fa sci connettivali (fig. 1). Con

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possono allora divaricare fortemente in alto e in basso, mettendo allo scoperto grande parte del peritoneo della parete anteriore dell 'addome (fig. 2). Sezionata la sierosa verticalmente si applica in alto una valva di 1Fritsch e ai lati dùe val,re di Mikulicz: si 11a così una breccia amplissima che permette tutte le manovre sul colon destro o sinistro ( fig. 3). Se al divarican1ento ·d ei marg·i11i interno ed esterno si aggiunge la trazione sul labbro inferiore della ferita si possono esplorare facilment e gli orga ni pelvici. •

••

FIG .

1.

ta111po11e cu cito si collano i labbri di q ue'"' ta ferita all 'est erno fin o i11 ' 'icinanza della pina iliaca a . s., e all 'interno fi110 al punto dove l 'apo11eurosi del grande obliquo si u11isce a quelle dei muscoli larghi sottostanti lJer formare la lamina anteriore della g u aina del n1uscolo retto. .i\ppare co ì an1pian1e11te espo to lo strato n1t1scolare profo11do forn1ato dai n1uscoli p. obliquo e t rasver o. le cui fibre ve11gono ad e ' SO dissociate con u11a pi11za a11a to111ica e con le forbici chiuse poco al di sopra della spina iliaca. Giunti sulla g uaina d el i11t1scolo retto si i1rati ca s ul s uo 111argine e ter110 u11 11iccolo t aglio verticale. I fasci del p. obliquo e del tras' erso co t-ì li])er ali dalla loro insrr zionc i11edi ale 5Ì u11

F I G.

2.

E seguita l 'en1icolecto111ia destra o la resezio 11e seg·n1entaria del colon sinistro, e compiuta 1'anastomosi t er111ino t ern1inale dell 'intesti110 , si procede alla peritoneizzazione quanto 11iù possibilmente accurata della zo11a scollata . T11 corrispondenza della parte alta dello spazio parieto colico , dove il peritor1eo quasi mai è suffi ciente per la sutura, si lascia un drenag·gio forn1a~o da tre o quattro striscie di garza vaseli11ata e da un tubo di gomma buch erellato che si fa11110 u scire attraverso a u11a piccola i11 cisione indipendente praticata nel fian co. Poi si ricostituisce la ·parete a piani con punti di catgut, e si · sutura la p elle co11 seta e agr afes. L 'appli cazion e del drenaggio è necessaria perchè evita la for1nazion e di ematomi cl1e


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SEZIONE PRATICA

spesso sup11ura110, o l 'insorgere di peritoniti. Nel caso di tu1nore infatti, i linfatici e i ga11gli contenuti 11ell 'at1nosfera cellulo-adiposa

FIG.

3.

retrocolica se non sempre sono invasi dalle cellule n eoplasticl1e, sono però. costantemente infetti trattandosi di cancri a1Jerti.

F1G.

4.

Operazion.e extrap·eritoneale. - L'incisione t)arte dall'arcata co tale sull'ascellare anteriore

e scende obliquamente in basso e verso l 'interno per raggiungere quasi la linea n1ediana a tre dita sopra il pube: essa è perciò meno arcuata e più obliqua dell 'altra (fig. 1). La sezione dei piani muscolo-aponeurotici è identica: una volta divaricate in .alto o in basso le fibre del p. obliquo e del trasverso si esegue dall'esterno all'interno· lo scollamento del sacco peritoneale, e mantenendo questo n1edialmente con due valve di Mikulicz si scopre quasi tutta la r egione lombo-iliaca. Se l 'intervento è diretto sull'uretere riesce facile staccarlo dal peritoneo che esso ha seguito nello scollamento; ·è possibile così asportarlo fino in vicinanza del suo sbocco vescicale. Nel caso di calcolosi, passati due punli di catgut sottilissimo nello spessore della sua parete si incide ·l'uretere sopra il calcolo (fig. 4), ed estratto questo si sutura la piccola ferita. Per fare la gangliectomia lon1 bare bisogna spingere più medialmente lo scollan1enlo clel peritoneo, mobilizzare un poco la vena cava, o l'aorta e i vasi iliaci primitivi, in n1odo da coprire bene la ~-1rte laterale della faccia an1eriore dei corpi vertebrali con le arcate dello psoas (fìg. 5). l)rin1a di rib·a ttere al suo posto il sacco peritoneale , in corrisponden.7.a della parte alta della fossa iliaca si n1ettono due stri scie di gar za vaselinata attorno a un tubo di gomma bucherellato che si fanno uscire da un piccolo Laglio indipendente.

FIG.

5.

Il dre11agg·io retroperitoneale è utile percbè i1on di rado si forn1a un piccolo ematoma,


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[A~No

« IL POLICLINICO »

tanto più facilmente nella gangliectomia se nel corso della dissezione è stata lesa un.a delle ver1e lombari che spesso incrociano il tronco del simpatico. Poich·è l'allacciatura di queste vene non sempre riesce, durante l'operazione si fa l'emostasi premendo su di esse con un tampone montato, ma a intervento ultimato l 'emorragia può ri1'ete.r si. In un caso di asportazione del simpatico lombare di sinfstra in cui il ·drenaggio fatto con due so]e striscie di garza fu tolto troppo precocemente (dopo 48 ore invece che gradualmente dal terzo .al sesto giorno) la paziente ritornò in ospedale un n1ese dopo la sua dimissione, presentando in corrispondnza della fossa iliaca 8inist ra una grossa tumefaZJi.one durissima e a lin1iti indistinti , che scomparve lentamente dopo applicazioni calde locali. Dal settembre 1933 questa incisione è stata usata complessivamente in 35 casi così ripartiti : Tumori del colon sinislro . . . . . . . . . . Poliposi del colon sinistro . . . . . . . . . . . ·rumori de] colon de·stro . . . . . . . . . . . Invaginazione ileocecale . . . . . . . . · · · Rottura traumatica <lel ceco . . · . · · · · · · Fistola stercoracea del ceco (in un caso con prolasso del colon ascendente) . . . . . . · Tubercolosi cecale J'istolizzata . . . . . . · · · Stasi ceco-colica ascendente . . . . . . . · · · Gangliectomia lombare unilaterale . . . . · · · Asportazione di uretere tubercolare (fistola ureterale dopo nefrl'ctomia per tubercolosi) Calcolosi deil 'uretere . . . . · . · · · · · · · ·

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cilmente dei tagli mediano o pararettale 1e varie manovre sugli orga11i intra o extra peri~oneali della regione lom bo-iliaca. Il drenaggio indipendente infine, permette di evitare quelle complicazioni postoperatorie talora gravissime (ematomi, ascèssi, peritoniti), senza disturbare .affatto la g uarigione per priman1 del tagli.o di Mc . Burney. 1

RIASSUNTO. .. " · L ' A. descrive la tecnica del taglio di Mc. Burney ampliato e sulla scorta dei casi operati con esso durante gli ultimi due anni nell'Ospedale di S. Giovanni; lo raccomanda come ! 'incisione più facile, più anatomica, e Ghe dà la via più larga d'esplorazione nella chir11rgia del colon destro e sinistro, dell'uretere e dei gangli lombari.

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OSSERVAZIONI CLINICHE

3 1 8 7

So di on easo di nef1·ite acuta con iperazotemia senza ipertensione.

1 3 35

Personalmente l 'ho adoperato in 4 gangliectomie lombari in 2 calcoli dell 'uretere e in 4: . ' emi.colectomie debtre. I vantaggi di questo taglio sono molteplici. ~ anatomicamente perfetto perchè non seziona, n1a soltanto dissocia le fibre muscolari della parete addominale; non lede i nervi giacchè ne segue quasi parallelamente la direzione; la piccola incisione del margine esterno della guaina del m . retto può interessare al massimo uno dei rami perforanti anteriori dell 'XI o del XII nervo intercostale. • • • • • Allo stesso modo sono r1spettat1 i vasi, s1 che in bcrenere non si deve mettere che una • sola legatura su lla vena sottocutanea addominale. La ricostruzione della parete è facilissima, e poichè le sezioni dei vari piani oltre a rispettare l 'integrità anatomica delle loro strutture, si incrociano l'una sull'altra, si ha in defini· tiva una cicatrice che malgrado la sua lunghezza è. sott tle e solidissima. Dal punto di "ista chirurgico con essa si otti ene una breccia che permette molto più fa-

POLICLINICO UMBEHTO

VIII

Dott..

PADIGLIONE -

f•rof. A.

(~TU SEPPE 1F "\BRI,

I

CARDUCCI.

aiuto i11edico.

Il caso seguente osservato in Padi'glione e seguito nella sua evoluzione h.a fornito lo spunto su alcune considerazioni sulJe quali riferirò brevemente, tanto più ch e la letteratura medicai ,~ontiene poche descrizio,11i su casi· isolati di iperazotem1,e senza ipertensione. La ooesistenza dell 'i p1e rtensione arteriosa co·n l 'uremia è una conosce11za cla ssica . Dopo Potai'n 1'ipertensione art.eTiosa e l 'ipertrofia del vent1~colo sinistro fanno parte della sindrome ri,-elaLrice dP.ll 'uren1ia. Tutti gli autori nei lor<) trattati clasf'ici nel corso del l ' azotemia notano la costanzà quasi assoluta dell '1pertensione arteriosa, la sua asse·n za ò considerata come t1na· rarità clinica. Sono stati descritti casi riguardanti malati affetti da nefrite cronj.c.a con azoten1i'a alta e ipotensione arteriosa tempora11ea, nei quali lo abbassamento della pressione era in rapporto acl un indeboli1m en Lo del cuore il più spesso; c. più raramente , a cause generali . Il Widal esponendo le forme clinicl1e del cc male di Brigh t » descrive con precisione gli aspetti. differen1 i ch e possono }Jresentare e ha clsservato sindron11. di azotemia pura i-oJata. d.alle altre sindron1 i renali, da11 'albun1in11ria, <:lall 'ipertensione, dalla cloruremia.


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SEZIONE PRATICA

Ma questo tipo clinico, in seguito ' re11ne considerato eccezi·onale • André W eill nella sua tesi, dice che metlen do da parie i ca~i ove l 'assenza dell 'ipertensione era passeggera, o sembrava- in rapporto con una complicazione cardiaca (debolezza cardiaca, pericardite) su 85 casi solo i'n un caS<) ha notato l 'assenza dell 'ipertro·fia di cuore e dell 'i pertensl.o ne fllTteri osa . Nel caso presen te si tratta di un 'uremia acuta. È in meno di venti giorni che il processo si è svolto nelJa nostra n1alata, nel corso di una salute in apparenza perfetta1. 1

O. I., dì anni 23, maritata, donna di casa. Entra in Padiglione il 7-12-1933. Dice di essersi a rnmalata 8 giorni prima con febbre, non preceduta da brivido, piuttosto alt a, e dolori alla regione lombare sinistra; orine piuttosto cariche e in 1ninor quantità. Il giorno seguente ebbe vomito ch e in seguito diventò più frequente , accompagnato da astenia intensa , senso di affanno e dolori alla testa ai più leggeri sforzi. La febbre dopo 5 giorni sco1nparve. Da due giorni le orine sono notevolm ente diminuite e per il persistere e l 'aggravarsi dei feno1netii descritti e hied e ricovero. Nulla nel gentilizio; la paziente è nata a terrnine da pa:rto normale. Allattamento materno. Mestruata a 14 anni, .1nestruazioni in seguito sempre regolari. Nel 1931 soffrì di cistite acuta che ebbe la durata di 8 giorni e che guarì completamente con cartine di urotropina. Non ricorda altre 1nalattie. Il 30-10-1933 contrasse matrimonio con uomo sano. E. O. Conclizioni gen erali depresse, sen sorio leggermente obnubilato, decubito preferito supi110, slalo di nutrizione e sanguificazione buono, cute roseo pallida, senza cicatrici nè eruzioni, mucose visibili pallide, pan11icolo adiposo scarso senza edemi; indenne I 'apparato linfogla11dolare, muscol atur ~1 bene sviluppata, ipotonica; nulla a ca.. rico delle ossa e delle articolazioni. Temperatura afebbrile al · mo1nento dell 'esame, polso 32; respirazione 28. Pupille isocoriche reagenti alla luce e all 'acco .. rr1odazione; dentalura sana; lingua bene protusa impaniata, secca; secchezza di tutto il cavo orale; i1ulla al faringe; Lonsille criptate. Torace : b ene conformato, sinunetrico, si espande ugualmente d'ambo i lati, non punti dolenti , cucullari trofici. Il fremito pettorale bene trasmesso. Nulla si pone in evidenza alla percu ssione e all'ascoltazione. Cuore: itto della punla non visibile nè palpabile, non si palpano fremiti, con la percussione la pu11la si deJimita al IV spazio intercostale all'interno dell 'emiclaveare, lìmite superiore sinistro della piccola area al margine superiore della IV costola, a destra nei limiti, all 'ascoltazione toni nelti su tutti i focolai Non si raggiunge l 'aorta al giugulo; normali i confini dell'aia dei grossi vasi; polso radiale ritmico, di media ampiezza, pressione leggermente di1ninuita. Addome: forma e volume normale; cicatrice 01nbelicale infossata, pareti trattabili, non punti do-

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lenti, 11on si palpano tu111efazioni abnormi, non segni di liquido libero. Gli organi ipocondriaci nei li1niti . Nulla all 'ispezione delle regioni lombari . Dolente il punto costo-lombare sinistro. Giordano 11egativo. Si palpa il polo inferiore del rene sinistro, dolente. Esame g'iuecologico e rettale negativo . Nulla a carico del sistema nervoso. Esame uri11e. Reazione acida, peso specifico 1013, albumina presente 2 %0, g111cosio assente, urobiJi11a assente, pigme11ti biliari assenti, muco pus presente, urea 10,22 per mille, cloruri 4 per mille; sedimènto: inolte emazie, qualche cilir1dro ialino g·ranuloso, lnolti leucoci ti alcu11i disfatti. Esame di sang·u e: emazie 3.500.000; leucociti 8000 (11eutrofili 74 %; linfociti 12 %, monociti 14 %). Pressione arteriosa massima 125, minirr1a 65. Gl ice1nia 1,96 per 1nille, azoten1ia 2, 17 per n1ille. 05cill . cloruremia 5,03 per m ille. Colesterine1nia 2,50 per 111ille. R. "'' · del ·sangue negativa. Esa111e radioscopiCQ del torace i1egativo. La radiografia dell'apparato uri11ario n egativa per presenza di calcoli. Le on1bre renali norn1ali per forma e sede. In base all 'anamnesi e all 'e·same <;linico si pose la diagnosi << pielite sinistra, nefrite bilaterale, t1rem,ia >>. Il giorno 8 e 9 fu pos la la malat a a riposo assow ln to, dieta liquida, le furono praticate due ipodermoclisi di siero fis iologico e iniezioni eccitanti. Le condizioni si mantennero inalterate, sempre gravi; il vomito un po' diminuito. Il giorno 10 emette circa 600 cc. di urine con peso specifico di 1010. L 'azotemia 5,38 per mille. L'esame del fondo dell'occhio negativo. Il vomito persiste. Il giorno 11 emette 800 cc. di urina, peso specifico 1010, l 'azotemia 6,39 per mille, pressione massima 140, minima 80. · Il giorno 12 le urine ii1 quantità di 900 cc. con peso specifico di 1011. L 'azote1nia 5, 71 per mille. IJ von1ito è cessato. Terapia idem. Nei giorni dal 13 al 23 le condizioni generali erano un po' migliorate, la n1alata un po' più soll evata, il sensorio più lucido. ·L e orine in media 1000~1200 cc. con peso specifico 1010-12. Albumina presente 1 per mille; n el sedimento : numerose emazie, qualche leucocito, qualche cilindro ialino granuloso. Cloruri 5 per mille. Urea 15.648 per mille. L'azotemia si mantenne sempre elevata: 5,24 per mille, 5,47 per mille, 4,45 per mille, 3 ,97 per mille; 4,30 per mille, 4,70 pe1 mille, 4,95 per mille. La pressione massima 130, minima 80. La rachicer1tesi dava un liquor chiaro a pressione leggern1ent e aumentata: l'azoto 3,91 per 1nille, la R. W. negativa. Il giorno 24 le condizioni peggiorarono; ebbe abbondant~ epistassi, l'azotemia aumentò a 5,60 per mille, il polso 132 piccolo compressibile. Il 25 e 26 emise in media 300 cc. di urine con peso specifico 1010. Azotemia fu di 5,85 per mille e 6 ,52 per mille; la cloruremia 5,83 per mille; la riserva alcalina praticata conten1poraneamente dava i segu enti valori: 42 % (Van Slyke). Il giorno 27 il sensorio si obnubilò, non rispose più alle domande rivoltegli , non orinò affatto; l 'a.zotemia 6,80 per mille. Il giorno 28 a m attina Yenne a morte. ' ' enne praticata l 'autopsia.


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« IL P OLICLINICO »

An1bedue i reni erano atimen lali di volume e leggermente diminuiti di co11sistenza, facilmente seapsulabili. Superficie esterna liscia di colorito grigio-scuro, piccl1iettato di aree di colorito rossofosco. Alla superficie di taglio il limite tra corticale e 1nidollare netto. Il disegno della corticale confuso, i rami midollari imbibiti di liquido per edema; i glomeruli sono poco visibili e nei tratti ove so110 riconoscibili spiccano come punti grigiastri. All 'esame istologico : si nota un ispessimento della capsu la di Bowmann, u11a congestione diffusa del reticolo capillare, reazione interstiziale. In alcuni glomeruli si nota anche una trombosi dell 'arteria afferente. J\. parte le lesioni cadavericl1e, nei tuboli contor ti e nei canali escretori uno stato vacuolare e granuloso del citoplasma. Non si notavano cilindri intra-canicolari. Tra i tubolj la reazione infiam1natoria si met leva in evidenza con abbo11danza di globuli rossi e di polinucleari. Si trattav3. essenzialmente di una nefrite suhacuta. A carico delle g landole surrenali si notava110 diffusi focolai emorrag ici interstiziali, blocchi di })igmento in via di trasformazione. Questa la prova che le emorragie <latava110 da più giorni priJl1a della morte. Si notava anche una congestione delle vene surrenali, non si notava reazione flogistica dell~ parete vasale o del tessuto interstiziale. Nel resto dell'autopsia si notava aorta ipoplasica, cuore non ipertrofico, edema dei polmoni; fegato e milza da stasi recente.

1

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nica n, espressione di un turbalo equilibrio fisico-chimico del sangue·, suscettibile di essere beneficamente influenzata correggendo queste alterazioni umorali. In queste cloropenie reali, non apparenti, ca· ratterizzate da una dimì11uzione di cloro plasmatioo e del cloro globulare, da una riserva alcalina alta (espressione di uno strato di alca losi) e della costante presenza di un meccanismo extrarenale capace di spiegare la brusca carenza di cloro nell'organismo (vomito, diar ree profuse, ecc.) è stato rilevato un concomitante aumento dell'azoto nel sar1gue, cih e può rag·giungel'e delle cifre assai elevaite, p ur non esistendo i segni clinici e funzionali di una Ilefropatia pregressa o in atto. Come sopra bo detto reclorurando i malati si ottiene un rnig·lioramento costante del quadro clinico. 111 queste forme vi è assenza dei fenomeni car·d io vascolari. Senzai dub hio il quesito non era di facile risoluzione e ci indusse a cercare in altra forma morb·o~a la &piegazione della sua patoge1

1

1

JlC'Sl.

Occorreva in primo tempo cercare la spiegazione del notevole aumento dell 'azoto nel sangue. Questa i.n forma schematica il caso. È e''iden te cl1e sono le lesioni acute e croMalgrado la sua apparente semplicità, però .I 'interpretazione diagnostica urtava contro una· ni'c he dei reni cl1e in primo luogo provocano un'azotemia ch e si può chia·m are «di basen . ~erie di qìfficoltà inerenti alle contraddizioni offerte dal] a sua sintomatologia e che possono Ma, a questa azotemia fondamentale, molto essere co>Sl riassunte: un processo di nefrite spesso si può aggiungere la presenza di quelle cl1e Castaigne ha chia1nato « azotémies par subacuta in cui ad una azotemia alta non facevano riscontro gli altri fenomeni che ad esso surcroi.t », cioè un eccesso di urea di origine extra renale, che po~sono sorpassare la prima cli solito si accon1pag11.a no. Tra quesli non colper la loro importanza. J>i,ra tanto la esiguità o addirittura la mancanza di, edemi, compatibilissima con una alSe si cor1sidera iJ tasso dell'urea sanguigna terazione prevalente1nente glomerulare, quan- nella nostra m.alnla , vediamo che in 48' ore to la stridente discordanza tra l'iperazotemia: e passa da gr. 2,17 a gr. 5,38; si capisce come la ritenzione da sè sola non possa provocare l'ipostenuria, quale, per restare nel can1po delle nefropatie genuine, non si riscontra che in un aumento così forte. Pure ammettendo che r radi più elevati di ne.frosclerosi , e la man- i tre quarti dei tessuti dell 'organismo possono canza degli altrr dati che di solito a questa essere impregnati di urea con lo stesso tasso fanno coro, e con essa so,n o in intimo rapporto del sa11gue, I::. malata in questione pesa11do patogenico quali, l'ipertesione arter1.osa, l'i60 chili, si può calcolare che avrebbe dovuto r>ertrofia cardiaca, la retinite albumint1rica, produrre quest~ due giorni 144 gr, di urea ossia 72 gr. al giorno, senza comiprendervi Ja ecc. L'amntissione di una forma comune di glo- q11::tntità non i11differente, che giornalmeJ1te n1erulo nefrite cronica urtava contro, questo era stata eliminata con le orine. Si capisce bene, che in tali condizioni l'urea così proo~ lacolo insorrnontahile; lo stesso poteva dirsi per la glomerulo ipostenuria e per la nefrosi dotta non era stata apportata dalla ali1nenta · zio11e leggera; ~i doveva ·così concludere che del cui quadro questa ultima non fa parte. La cloruremia più volte es~o-uita ha dato era appunto 1'organisn10 che la forniva con la $empre cifre normali, non si poteva pensare disassimilazione delle sue sostanze azotate. Que~to è il meccanismo per cui si produce r>erciò al tipo di azotemie, che in questi tempi pi.ù frequentemente gli aumenti bruschi di !'\Ì è andata delineando « l'azotemia: clorope-

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SEZIONE PRATICA

o.z0ten1ia nel periodo terminale di nefriti croniche. Giraud nella sua tesi sulle rilenzioni azotate ir1siste SlI questo meccanismo e afferma che generalmente le forti ritenzioni di urea so110 l::t co11segt1enza1 di una disintegrazione tissurale • massiva. La conoscenza di questi fatti può essere molto 1=1tile per la prognosi; quando, sotto l 'influenza di una dieta idrica, malgrado la diuresi prodotta e malgrado l'assenza d 'introduzi<)fle di corpi azota.t i, si vede l'azotemia cre&cere, allora si deve fare prog11osi fatale. Vi è poi, nel caso presente, come di'mostr::tto artatomo-patolo·g~c.amente, lesioni profonde a carico delle glandole surrenali. Castaigne e Ca11rrterliac molto .insistono sulle iperazotemie extrarenali dovute a una formazione esagerata di urea i1elle alterazioni delle g landole a Re• • crez1011e interna. L'esistenza di urea sanguigna molto elevata nel n1orbo di Addison è stata s~onalata da moJti autori. La sua patogenesi ha suscitato un certo nun1ero di lavori sperimentali. i11 particolare <111elli di Porak e Chabanier, di Marshall e .D avis. Questi Autori in differenti animali hanno praticato l'ab·l azione dell e surrenali e lmnno constatato reigolarme11te un no1evolo aumento dell 'urea del sangue. Essi non credor10 ciò dovuto all'ipotensione o alle lesioni nerVO$e sopraggiunte e che non bisogna pensare a un disturbo del metabolismo generale. Essi ar11rr1ettono la secrezione, per mezzo della surrer1ale, di un ormone capace di eccitare. la secrezione renale. Darré nella sua tesi « sulle influenze delle a Iterazio11i dei reni sulle glandole surrenali n lta cor1cluso ilelle sue ricerche sul coniglio che nel corso dell'uremia le glandole surrenali sono alterate. ln un primo periodo si ha iperattività funzionale, si ha congestione e trasformazione spongiosa della zona fascicolata• che si mostra ripiena di lecitina; l'iperplasia nodulare della corticale ri, ela questa iperattività. In un seco11do periodo si hanno emorragie abbondanti, spesso massive , e degenerazione grassa delle cellule spongiose. Ci potremmo in questo modo spiegare anche la manr,,.anza dell'ipertension e; sebben e sia ancora dibattt1La la qu estione per quanto i surre11i partecipino alla pressione san guigna norn1ale. Che i surreni' abbiano parte nel mantenimento della pressione san guigna sen1bra risultare dalle considerazioni di Bield. Secondo il suo calcolo vengono versate n el torrente circolatorio nelle 24 ore mgr. 4,3 di adrenaJina. Orbene con un mgr. di a1drenali'na sotto 1

cute generalmente si mantiene alta la pressior1e per più di un 'ora . Se pertanto un mgr. può levare la pressione per più di un 'ora non si capireb be perchè un 24esimo di 4,3 mgr. di adrenalina non possa avere una certa influenza sulla pressione samguigna . Cl1e le ghiandole surrenali fossero profondamente alterate lo dimostra anche l'aumer1to di rolesLerina nel sangue. Si sa infatti che dopo l'asportnzio11e dei surreni si produce una spiccata i1)erc(>lesterinemia, che va molto al cli là dei limiti fisiologici. La corteccia della surre .. nale è molto ricca di colesterina. I rappo1:1i col ricamb io di essa sono stati molto studiati i1l quef'ti tempi. Chauffard ammette che la colesterina venga formata nella corteccia surre._ nale e che questa regolerebbe il tasso di colesterina del esan g ue. Si può dunque concludere che la glandola surrenale ha funzione antitossica per la difesa del l'organismo contro i veleni dell'uremia. Inf3tti ·è ormai assodato che le nefropatie tnnto vasc0lari che epiteliali nor1 rappresentaino rrJalattj e esclusivamente re11ali , ma affezioni spessi: volte sistemiche alle quali partecipnno oltre ai vasi renali, i ca1Jillari di tutto il resto de11 ·organismo; od affezioni costituzionali generali, che si manifestano con alterazioni chjmiche o chin1ico-fisìche dei' colloidi organici (alterazione del metabolismo dei proteidi e dei grassi, aumento della colesterina nelln nefrosi genuina). Agenti infettivi e morr1er1ti costiLuzionali agiscono contemporaneam ente sui diversi tessuti determinando quei faL1ori extra rrn Ft li che non poca importan za banno nel determinismo di b·uona parte delle n1anifestazioni cli1Jiche d~lle nefropatie. Dall'esposizione del caso precedente posso110 trarsi le segu·e nti conclusioni: Si tratta di una nefrite acuta con iperazot e111ia senza gli altri fenomeni ch e ad una azotemia alta si accompagnano. Ritengo ch e l 'assenza di questi dati ch e con essa P-ono in inti1110 rapporto patogeneititc o, debba attribuirsi alla presenza delle diffuse emorragie dell e capsule surrenali.. Ritengo pure che gli alti valori dell 'azotemia debb·a no co11siderarsi come segni di azotemia di ricchezza e mante11uti dalle profonde al terazioni delle capsule stesse, che come si sa banno funzinne a11titossj.ca 1Jer la difesa dell 'organismo contro i veleni dell'uremia. 1

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RIASSUNTO. Riferisce un caso di nefrite acuta con iperazotemia senza ipertensione e senza gli altri fenomeni che a una azotemia alta si accon1pa-


1786

« IL POLICLINICO n

g·11.a110· e ritiene cl1e tali dati debbono essere in i ntiino rapporlo i)atogenetico con le profonde altrrazioni riscontrate a carico delle c.l]J'~ule surrenaJi. Roma, noven1bre 1934. BIBLIOGilAFIA.

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FoRESTJE,R e

A.

CERTONCINY.

Paris ~1 édical,

22 giugno 1935). Contrariamente a quanto aveva asserito Molgaard, i ali d 'oro no~ hanno valore specifico per la tubercolosi. Essi sono polivalenti e possono agire in tt1tte le malattie infettive croniche, le più svariate (streptococcie croniche , sifilide , pasteurellosi). Per quanto riguarda i r eun1atismi cronici, la l<)ro azione è innegabile nelle poliartriti &d andamento infia1nmatorio, ma essa si osserva anche nelle artropatie infiammatorie a ge·rme ben determinato, come nelle forme gonococciche. L'azione elettiva dei sali d 'oro si esplica quindi non sopra dei virus determinati, ma su n1eccanismi eziologici e patogene~ici che si osser,1ano in alcune affezioni subacute o croniche, specialmente quando il virus ha provocato lesioni organizzate del connettivo, del mesenchima, a tipo essudativo. Non sono le forme ad essudato intracavitario (pleurite sie· rosa, idrartrosi , ascite, ecc.) che m eglio reagiscono ai sali d 'oro. La lesione più sensibile alla cri oterapia è l'e$s udato intratissulare connettivale, sia esso nel polmone, attorno alla caverna giovane, nelle articolazioni, di cui

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XLII,

NUl\I.

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l::l sinovia jnspessita è in proliferazione oppure nel cellulare sottocuta11eo, come nel lupus erithen1atodes. Nei casi più antichi in c ui, all'elemento essudativo organizzato, è succeduta la sclerosi cicatriziale, l 'azion.e dei sali d'oro è meno brillante. Il che non toglie che, nei casi in cui coesistano, con le lesioni fibrose non influenzabili, altre essudative molto sensibili, possano ottenersi eccellenti risultati, quali li h.anno avuti gli AA. in casi di vecchie poliartriti , che datavano da 10-20 anni. In tutti questi casi, si è osservata una sedimentazione globulare molto accelerata, talvolta oltre 100 ed anche 120 ed u11a flocculazione alla resorcina molto elevata. Gli AA. pertanto ritengono che, nei reumatismi cronici, il trovare qt1este due reazioni deviate nel senso an zidetto è un buon indizi0 per il :::;accesso della • • cr1soterap1a. Scarsi invece sono i risultati nel rtun1atisnlo articolare acuto. Soltanto si potrà sperare qualche successo quando il salicilato rima11e inefficace, l 'attacco si prolunga e le manifestazioni flussionarie mobili tendono a trasformarsi in inspessin1enti ·a d andamento fibroso, ma di natura essudativa e, quindi, sensibile alla crisoterapia. L'essenza ed il carattP.re delle affezioni su· bacute o croniche per le quali è consigliabile la crisoterapia ne comandano anche i pTincipi di applicazione, troppo spesso misconosciuti dai medici che tendono maggiormente ad al]evi are i sintomi che ad esercitare un'azione profonda sulla malattia. Accade così che, per esempio nei casi di poliartrite cronica, dopo una o d11e serie di iniezioni si tralasci la cura perch·è il malato sta meglio. Concetto erroneo ed insufficiente per le malattie croniche, le quali non hanno alcuna tendenza spontanea alla guarigione, sicchè la guarigione non può essere che precaria e soggetta a ricadt1te. La crisoteTapia non ha i1essun valore sintomatico in queste malattie, ma ha un'azione di fondo sul meccanismo patologico ed il successo momentaneo non deve far perdere di vista la necessità di un trattamento prolungato. I principi che governano la crisoterapia sono pertanto i seguenti: 1) Serie di iniezioni ripetute una o due volte la settimana, od anche tutti i giorni; dosi n1edie o 1p iccole secondo la frequ enza delle iniezioni; serie di piccola o media importanza in modo da evitare il limite di tolleranza e l~ comparsa di sintomi penosi. A tale riguardo, si deve osservare che i tubercolosi veri, con lesioni ulcero-caseose sopportano bene delle dosi ele,'ate; n1entre gli altri malati , specialmente i poliartritici cronici, gli spondilosici, ecc. sono n1olto più sensibili e manifestano più presto dei fenomeni d'intolleranza. L'intervallo fra le serie non deve essere nè troppo lungo, nè troppo breve. In quest'ultimo


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SEZIONE PRATICA

caso, potrebb e provocare degli incidenti di accumulo, spiegabili per la lenta eliminazione dei sali d 'oro. Per la prima serie di allocrisi11a (a 10 cg. per settimana e g . 1,50 per serie) l 'intervallo dovrebbe; essere di 6-8' settin1a11e. 2) Ogni qualvolta la malattia si accornpagna a nette modificazioni sanguigne . (accelerazion·e della sedimentazion e globular e e della flocculazione alla resorcina) queste costituisc.;ono un mezzo di controllo molto preciso sul}'attività terap eutica dei sali d 'or o. Certa.m ente, queste prove no11 devono far dimenticare l 'esame clinico dei malati ed, in caso di discordanza fra esami di laboratorio e quelli cli nici, dare la decisione a questi ultimi. S·p esso, gli esan1i di laboratorio h.a nno permesso di continuare la crisoterapia quando la guarigione clinica se111b·rava ottenuta. Si evitano così in molti casi delle r ecidive penose e di difficile guarigione, non infrequenti quando gli accennati contr olli non sono stati fatti. 3) :il: assai raro che il medico sia con sultato fin dall'inizio delle malattie croniche per le quali i sali d 'oro possono essere efficaci . Il p iù spesso gli si presentano ad un periodo già avanzato della loro evoluzione, specialmente Cfua11do sono mancate le crisi acute. Non si d eve quindi ritardare l 'applicazione dei sali d'oro , in modo da impedire l 'evoluzion e verso forme fibrose. A·p plicati a molte malattie cronich e di natura infiam111atoria, gen eralm ente di origin e i11fettiva , finora ritenute incurabili, i sali d'oro costituiscono un progresso terapeutico incontestabile, purchè il loro uso sia basato su una ht1on[l selezione dei casi e sui principi di applicazione stahiliti razionalmente, secondo la natura stessa delle affezioni. fil. 1

Veechio e nuovo nella terapia del dia bete mellito. (W. STEPP . !Yliinch. m ed. ll'schr., 16 agosto 1935). Dopo avere accennato ai primi passi della lera1)ia del diabete ed alla scoperta dell 'insulina, l '_.\. illustra il trattamento del diabete secondo le i11oderne cono cenze. Il p rincipio fo11dame11tale della terapia pratica del diabete è quello del risparmio del pancreas, che si ottiene i1el i11odo 1nigliore col riposo a letto e con la forte li111itazione dell 'apporto di alimenti: in un diabetico forten1ente dimagrito , che non può esser e sottomesso ad un regime di ipoalirr1er1tazione, . sarà n ecessario soni..m .inistrare }'insulina. Prin1a di istituire un trattamento dietetico si dovrà stabilire se con un g iorno di digiuno si può la scomparsa dalle . ottenere . . . dello zucchero . . ' . urine: i11 caso n egativo s1 somm1n1strera insulina, i11 caso positivo, se contemporaneamente si h a una diminuzione notevole della glicemia, si istituisce una dieta il cui valore energetico corrisrlo11cla al metabolismo ba ale secondo le •

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t abelle di Benedict e H arris, con un aun1ento del 20 % e del 40 % rispettivamente se il diabetico ·è a riposo a letto o in camera, nel caso che non sia desiderabile iponutrire ulteriorn1ente il p. Se non si ricorre all 'insulina bisogna dare larga parte ai grassi nell 'alimentazione: ancora più diflicili di.vengono le condizioni se bisogna aumentare l 'apporto di calorie, com e in un diabetico che esplichi vita attiva. Ma una dieta ricca ·di grassi non corrisponde al r egime ali1nentare dell ' Europa centrale e può urtare contro l 'opposizione del p. Un'alimentazione ba· sata prevalenten1ente sui grassi può essere ben tollerata a lungo sotto forma di dieta .grassovegetariana (Petrén). La scoperta dell 'insulina e la sua p·r oduzione su scala industriale ci ha fornito l'ormone attivo che, soni.ministrato in dosi sufficienti, può condurre alla i1ormalizzazione del ricambio . l\Ia come comportarsi se 11on si desidera soltanto istituire una terapia sostitutiva, ma m ig liorare la turba meta·b olica in quanto tale? 1\icordiamo a tale proposito la cura di avena di v. Noo~·den, ideata originariamente p er combattere l 'acidosi, ch e portava ad un m ig lioramento della tollerauza degli idrati di carbonio: da essa ha11no avuto orig·ine le ricerch e di 1Falta con la cura di fari11a e frutta. Molte voci si sono levate contro la forte partecipazione dei grassi nelle diete per diabetici : è stata così introdotta la dieta a base di alb·u mina e di idrati di carbonio , con forte limitazione-dei grassi, che anche usata per brevi periodi di tem.p o può condurre ad un n1irabile migliora1nento della tolleranza. Da ricordare anche l 'alimentazione libera secondo Stolte, che può dare b·u oni risultati specie n ei bambini, i quali scelgono prevalen teni.ente idrati di carbonio. Rappresentano una controindicazione all 'uso della dieta a base di albumina e di idrati. di carbonio la gotta e l 'ipertensione. Per quanto riguarda la sommini strazi one di insulin a, bisogna essere prudenti n ei diabetici tubercolotici. In caso di gravi suppt1razioni e specie di affezion i febbrili è necessaTio aumentare notevolme11te le dosi. La gangrena diabetica sarà trattata con alte dosi di insulina e con bag ni di acido carbonico. Donne affette da diahete anche grave posson o rimanere incinte e sopportare la g ravidanza , ma in tali casi è n ecessaria molta prudenza. Per il dosaggio deJ1'insulina si ]) UÒ calcolare al! 'incirca una unità per un gramm o e mezzo di zucchero eliminato con l 'urina: non bisogna con tentarsi della scom11arsa dello zu cch ero dalle urine, ma cercare di ottenere ch e la gli cemia non superi i 160-180 mgr. %. Bisogna ricordare la possibilità di evèntuali oscillazioni spontanee della tollera11za verso gli idrati di carbonio, specie in rapporto a 1p erturbazioni atmosferiche. Una rara alterazione che si può riscontrare con1e consegt1enza di ripetute iniezioni di insulina è rappresentata da acc umuli di grasso, una par-


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cc IL POLI CLINI CO »

ticolare specie di lipodistrofia. Quanto a lla sintalina, essa è sempre meno u sata per l 'azione s favore,1 ole s ullo stomaco e sull 'intestino. In ultimo l 'A. accenna ag li intimi rapporti inter correnti tra la vitamina B1 ed il ricambio d ei caTboidrati. M. NuNBERG.

La sieroterapi:1. della difterite. (H. l(LEI NSCHMIDT. l\funch. M ed1. W och., 19 lug·lio 1935).

siero i1or111ale di cavallo, al quale p erò no11 si può n egare una certa azione curativa, la quale di per sè è insufficien te e si manifesta solo in unione all ' a11titossina attraverso un aur11ento delle forze naturali di difesa dell 'organismo. La possibilità di accidenti anafilattici, in g·en er e non gravi ed in parte evitabili, non diminuisce l 'ob bligo d ell 'u so d el siero curatiYo. L 'iniezione precoce è la condizione n ecessaria p er chè il siero possa esplicare la sua azione : per questo è necessaria un.a diagnosi precoce; ma non b·i sogna attendere la dimostrazione del1'agente patogeno: 1'iniezione di siero . d eve esser e praticata al primo serio sospetto di difterite. Nei casi di difterite tossica non si può parlare di insu ccesso d el siero curativo, poichè esso non può dare l)iù di quello ch e la sua natura gli consente. J\II. NuNBERG. 1

L ' A. si propone di giung·ere con chiare ed equilibrate considerazioni ad un g iudizio sul1'attività e s·u i limiti d ella sieroterapia antidifterica. Nel corso d egli anni si è manifestata una variazione n el modo di manifestarsi d ella malattia, una ver a pat o1norfosi della difterit.e : prim a, n1età d ei bambini colpiti ammalava di difterite farin gea e n1età di crup, e d ei . casi mortali 2/ 3' si riferivano al crup ed 1/ 3 alla Il trattamento della malaria. difterite faringea; dal 1926 questi rapporti ~ i sono invertiti. La patomorfosi d ella difterite (G. P1TTALUGA. Arch. f. Scliiffs- u. Tr op,e nhyg., nlodifica ancl1e il problema terape utico: è inn. 7 , luglio 1903). fatti oramai ben accertato che la sieroterapia Re-ce11Le è l 'i11troduzione in t erapia di clue in1pedisce quasi sempre l 'estension e del pro111edica111er1Li si11Le tici , cl1e in determinati casi cesso difterico dalle fauci al laringe : questo e lJC r '-lelern1 i11al.i sro11i pos:::;ono rinforzar e e non è p erò oggi un evento frequentp, come una co111pleLare l 'alio11e d t l chinino. L 'atebri11a volta. Col trattamento serico una percentuale (alla ùose di g r. O, 1 ripetuta tre volte al g iorassai magg iore di b ambini affetti da stenosi difr10) è più alliva d eJ chi.1 Lino i1el trat tan1 ento terica sfugge a ll 'intervento chirurgico e ~ a ~O~' ­ 1J ell 'atlà cco acuto pri111iLivo di malaria tropitalità d ei casi o·p erati è notevolmente d1m1nu1cale, mentre l1a un 'atti vi.là equivalent e all 'inta. P er quanto rig u arda la difterite faringea s~ ':irca a quella del chi11ino n ella terza11a be nipuò dire ch e per lo più il processo locale s~ g na. L 'atebrina J·1on ha cl1e urL 'azione debole arresta dopo 1'iniezione di siero: vi son o d ei sui a ametociLi e nulla s ulle se111ilu11e della tercasi però in cui il processo continua a prozàn ; 111alig11a . La plasn1ocl1ina invece ·è traorgredire nonostante la ?iero~erapia C?ifterite tosdinari a111 ~nte att1·va ver so i gametociti e le sica) : a questo proposito bisogna ricordare che semilune in ispecie, n1en tre poco spiccati soil siero a ntidift erico non rappresenta un vero ;10 i suoi effetti a11tipar assitari sugli schizonti. i11ezzo di c ura , ma piuttosto un mezzo di prot sembrato quindi logico cornbinare i due tezioi1e sia rispetto all 'estender si d el processo 111ediGa111eu1ti, somnli nistrando p eT 5-8 gg. i1el faringe ed al laringe, che all 'ulteriore assor1'atebrii1a ~ll a d0se in edia giornaliera di 30 bimen lo c1i tossina n ell'organismo. Cl1e an cl1e c tgr . e qui11di p er 5-8· gg. la plasmocbina (o quest 'u] tima azione del si~ro si~ reale lo .d_ila chinoplasmina), a lla dose n1 edia giornalie1nostr a il fatto ch e tanto minore e la n1ortalit a, ra di 2--i ctgr. ; ic. Gaso di r ecidiva è con sigliaquanto più precocemente si istituisce la sierobile sostituire l'a lebrina con il chinino o viterapia. ceversa e somministrare qt1indi nuovamente Ancl1e n elle ·p aralisi post-difteriche si può l ll.asmocl1i11 a . dimostr ar e per lo più ch e la sieroterapia o n or1 L'arsenic0 rinforza 1'azione d cl chinino n elè stata praticata o lo è stata in d osi insuffi- Ja i11alaria : l'e ffe tto parassitctropo d ell 'arsecienti: quanto più precocemente viene ini ettato 11ico è nullo: es&o agisce invece stimolando il siero, tanto più r ara è la paralisi : similme11le forze di difesa d ell'organisn10 e d ei ~essu ­ te si comportano le n1anifestazioni a car~ co d el ti in conse,aue11za d el suo or~anotrop1smo. cuor e. La n1ortalità per difterite è dimint1ita Q~1indi al trattamento c~n atebrina-1)lasm~chid all 'epoca d ell 'intro duzione d ella sier oterapia: 11a si dovrebbe far seguire dopo una se1tin1::ttal e diminuzione è in gran parte e ffetto d ella 11a per 14 g iorni la so1nmini~traz~one d~ eh~ tera1)ia specifica. P er quanto riguarda l'uso . di nostovarsolo o di altra combin azion e d1 ch1a lte do i di siero , esperienze su g li animali ed rtino ed arsenico. osservazioni su ll 'u on10 dimostrano 1'inutilità Quanto al blet1 di m etil en e. la sua .azione di un fort e aume11to d elle d osi. Ci si è chiesto antiparassitaria all e dosi u suali è nt1lla e può <;ervire soltanto a dimostrare con la colorapure quanto n ella si eroterapia sia dovuto al zione d elle urine il ri as~orbim e nto d el chisiero e quanto all 'antitossina: si può dire ch e • tutto ciò che è espression e dell'azione profilatnino. 11 traltan1enlo per os ha una indiscutibile t ira del si ero curativo non i può otten ere col 1

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[_i\.NNO

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&uperioriLà su quello parenterale, che deve es:'ere riservato solo ai casi gravi ipertossici. 1JLile invece è la son1n1inistrazione parenterale di adrenalina per rinforzare l 'azion e del .:l1i11ino o dei suoi sostituti e per combattere l 'astenia. l\tl. NuNBERG.

Il meccanismo d'azione della terapia io fettiva e piretogena. ('VAGNER-J1\UREGG.

178t

SEZIONE PRATICA

f{ lirtisclie

w·ochenschrift,

6 aprile 19315). 11 1neccr.inismo di azio1le de·l le alte temperature e delle infezioni provocate nella cura delle n1alattie del sistema nervoso ce11trale è sem·p re discusso. I dati speri1nentali farebbero ritenere che gli spirocheti i11oculati in animali, la cui tempcral11ra vifi11e elevata o co11 jl riscaldamento diretto o con la corrente ad alta frequenza, ,·engono rapidamente distrutti. ~1a è sLaLo g ius Lan1ente ob·i ettato che con Ja mal.aria inoculata non si raggiungorJO rnai le temperal.ure otte11ute con i mezzi su accennati, e cl1e tl 'al tra parte s-i tratta di spirooheti differenti in quanto quelli della paralisi progressiva resistono al trattamento antisifilit ico ordin.ario. Tuttavia al riguardo bisogna lP11er presente le osservazioni di Neymann, il c1uale trattò 544 casi di paralisi p·r ogressiva con la radiotermia e la diatermia ottenendo 11na completa remissione nel 30 %. In base a questi risultati il Neymann sostenne la teoria r l1e nella inalarioterapia solo l 'alta temperal L1ra è il fattore efficiente. Una tale opinione pC'rò non è generalme·n te accettata. 11 corrtporLamento dello spirochete nel cervello d ei paralitici sottoposti alla malarioternr.1ia ·è ancora dubbio. Alcuni auto,r i ne han110 constatato la scomparsa, altri la persistenza negli individui m.o rti durante o subito dopo il tr.!lttamento. Ma Lali reperti in un senso o nell'altro non tJa11no valore di1nostrativo. ivlaggiore interes~e avreb4be l 'accertamento della persistenza o scon1parsa dello spirochete n el cervello dura11te ie fasi di remissione a seguito della malarioterapia. Purtroppo le ricer che in tale scn~o non sono fa cili potendosi procedere ai rtecessari esan1 i solo in caso di morte per m a]a l t.ia inter corrente sopra,rvenuta nella fa e di remissiorte. Al riguardo Ri è potuto solo rile,.é\re ch e la reazione di Wassermann ·p ersiste 11er lu11go tempo anche do·p o la remissione o la g u.a rigione clinica della sindrome paralitica. t da supporre cl1e il cer,rello dei paralitici durante la remissione si comporti come nelle forme meningovasali della sifilide secondaria, quando c,i oè le r eazioni biologiche del liquor sono positive senza che d'altra parte il parenchima cereb·r ale appaia direttamente leso ò~tllo spirocl1ete. L 'analogia persiste anche ul-

Lcrjorn1enle: come nel periodo secondario l 'intero sistema nervoso centr ale (parenchima, meningi e vasi), tal,·olta anche senza cur e, si libera dell'invasione spiroch etica (r eazioni del liquor negative), cosi anche n ei parali Lici 111alarizzati il sjsLema r1ervoso si libera dello s pirochete ·senza ulteriore trattamento. Certo non è facile dar e una sicura dimostrazione di tutto ciò iper chè quasi tutti i paralitici, dopo la malarioterapia subiscono cure s11ecific·h e più o meno intense. M.a White, Ni cole e 1Fitzgerland hanno osservato cl1e· dopo 3-4 anni o poco più n el 60-70 % dei casi il }i;quido ritorna presso ch e normale. Ancora più din1ostrative sono le osservazioni di Dattner. Su trenta casi di paralisi progressiva trattati solo con la malarioterapia e senza ulteriori cure antiluetiche, in no, e ottenne una buona remissione e a distanza di sette anni il liquor perfettamente normale. Tutto somn1ato si l) UÒ riten ere e.b e il siste111a n ervoso centrale a seguito della malarioterapia acquista ir1 gen ere una capacit.ià di r esistenza verso la lue .analoga a quella cl1e l1a norrnalmente nei sifilitici nel perio·do secondario. Questa trasformazione del potere reattivo si estende in molti casi a tutto. l "organ~smo o per lo meno a singoli organi, come è dimostrato dal fatto ch e in parecchi casi a seguito della n1alarioterapia compaiono forma zioni gommose nella cute, nel periostio e n eg li organi interni, nonchè lei reazioni cutanee che da negative diventano positive. Dujardin con sidera questa modificazione come un ritorno alla r eazione allergica verso l 'i11fezione sifilitica al posto dello stato anergico che è caratteristico della paralisi p,r o• gress1va. L 'inoculazione n1 alarica agireb1b e rinforzan do i p.o teri di difesa dell 'organismo conLro lo spiroohete e di resistenza verso i suoi prodotti tossici. })alle ricerche fatte sul siero e sul liquor di paraliticj malarizzati si è potuta co.n fermare la vecchia conoscenza ch e con le infezioni ed anche con i vacc.i ni e le proteine viene accresciuto nel siero il contenuto di anticorpi specifici. in esso già contenuti. Hof e Silberstei11 trovarono che l'indice opsonico n el siero e nel liquor per gli stafilococchi , gli st.reip•t oC'l1Cchi ed i coli aumenta durante la cura e rimane alto anche durante la remissione. Gallinck e !Benvenuti rilevarono ch e gli spiroch eti in contatto con il siero ed il liquor di paralitici malarizzati perdono la loro mobilità. Ma ciò • • • • • non cost1tu1sce un cr1ter10 esatto per ritenere permanente il danno ch e subisce lo spirochete nell 'orga nisn10 vive11te·, tanto più che Truffi , Dorant ed altri osservarono ch e gli spiroc11eti divenuti immobili nel siero o nel liquor non IJerdo.no la capacità d'infettare. Comunque non si può mi sconoscere che la rnalariote·r apia determina nell 'oro-anismo una 1


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reazione di difesa contro g li spiroéheti , ed allora vie11 fallo di domandarsi se la malaria Ilon ::lbbia il s uo punto di attacco in queo·li organi e tessuli dove si verifica la modifi~a­ zione d ella r eazione, e quindi, nel caso d ella 1>ara li si prog r essiva , nel cervello. D onath e H eilig riten g ono ch e I 'inoculazione d ella m alaria provocl1i una r ea zione focale i1el cervello d ei paralitici. Nel liquor di questi malati la i11alaria d et ermina un aumento di a1ninoacidi, indice di disinteg·razione di alburrd11e, che i1on provoca invece in altri individui con cer vello i11tatto, come ad es. in tentativi di malarioterapia d ella g onorrea . Straussler e I\..oskinas n ei cervelli di paralit] cj morti durante la malariater apia trovarono noLevoli seg:i1i <li processi infian1n1atori e pro11ferat.ivi , ell e interpretarono come una spe·c ie di flo g·osi c urativa n el senso di Bier. Ed in ef'feLti arie circostanze tendono a far riten ere c h e questi r ep erti non possano considerarsi acc6t1tuazioni e r ecrudescenze d el processo par alitico, con1e si potrebb€ o·b ·i ettare, ma veri fenomeni r eattivi di difesa suscitati dalla malaria. Questa i11 terpretazion e è confermata dal fatto ch e durante la malariaterapia in molti · e-a si il i1un1er o d elle cellule ed il contenuto in albumina n el liquor aun1enta. Anzi Ben,1enuti c onsider a questo fa tto. come un egno favorevole d ell 'a zione d ella cura. ~farchionini rilevò dhe l 'estratto di cer·vello adoperato invece d ell 'estratto di cuore dà quasi ~en1i:1 re una r eazione positi,•a n el liquor dei 11Hralitici e d ei tabeti ci, m entre dà una r ea1ion e ser11p,r e n e.g aliva n ella lt1es cere·b ri. T~er1 venuti ha pra ticato questa r eazione prima e dopo la malarialerapia. Su 25 paralitici ch e i~ri1na d ella c ura avevano n el liquor positiva l n. r ea zione cori l ' estratto di cerv e llo , 10 la prese11tarono n egativa dopo e ftirono proprio qtie ll i cl1e risentirono una in.fluenza favorevol e dalla rr1alaria. La reazione con l'estratto di c11or e rimase posi ti va in tutti e 25 i oasi anch e d o1Jo la cura. (:iò i)rover ebl)e cl1e la m alaria induce d elie m o difica zioni rra ttive per cui il c1ua clro biolog ico d ella parali si progressiva si trn bfOT1na i11 quello d ella sifilide cereb·rale. l\1.a la r11a laria i1on agi sr.e ·esclusivamente Ful sist.em a n er,·oso centrale, ma anche su al1rj organi e sis Le111i. È da t e1111Jo co11 osciuta la speciale affinità ch e la malaria , più ch e altre infezioni, ha p el sis tem a r eticoloendo telial e. L 'eccitazione del si~t <:>i11a ema to poieti co è prova ta dal fatto ch e durante l 'in cuba7.ion e clella malaria si ha un n.01.evol 0 a un1ento d el numero d elle emazie <:l1e poi con la compar sa d egli accessi feb·b rili di1J1inu i ce r apidam ente fino a 2 milioni. W . Pruetsch h a dim ostra to ch e n el corso d ell a n1alaria si co11 La la n o alter azioni d el sistema r etico}oen do lt li nle e d ell 'intero complesso rn ese11ch im a le. Qu e -t i p r oce . . si son o con sid erati come r ea-

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[A N.NO

zic,ni di difes.a contro la malaria. Ma è a ritenere che quest e stesse reazioni valgano anch e cor1tro u11a preesist.ente infezione sifilitica , 11ella i'orr11a rJaralitica, non solo nel cervello rna in tutto l'organismo. In ~ffetti nel corso d ella i11alarioterapia c onJ._l;a 10110 Jl otevoli · mani festazirrrii r eattive. r c11ue l 'aun1ento dci linfociti e la diminuzio11e d ei monociti n el sangue, che corris1Jondono aJ repeirto en1atologico· de.Jla lue non paralitic.~, specie I1ei e.a si che giung ono alla r emiss1c~.t1e . ~'altra i)a1:t e il fat.to c.l1e ir.l buona parte d ei casi favor evoli le re·az1oni cutanee d ella sifilide e alla tuber colina diventano positive, m e11tre n ei casi non c urati son o quasi sempre 11egative, costituiscono un 'altra prova di ques te moc.ijfìcazioni g·en erali d ell'org anismo in r elazione ad urt rito•r no della sj filid e .alla sua patoJogia i1on paralitica . Nelle: s tesso senso parla la con·1parsa di lesioni gon1mose della pelle e di .altri o:rgani in segl!ito alla malarioterapia . Al riguardo l1a anch e importanza il fatto ch e i ! Ìmedi specifici antilueti ci, specie i ])reparati arsenicali p entavalenti (triparsamide e stovarsol sodic o) , tornano ad avere efficacia. Infirle l 'influe11za della ntalaria Ru tutto l 'oruanis1no è dimos lrat.a dallo slancio ohe prendon o tulle le inanifestazioni , ·itali nei casi favor evoli. Secondo Busson la r~1alarioterapia ecciter ebr>e la produzione di endog lobi11e che si libererahbero in g ran quantità ad ogni ciclo feb1bri!e,_ e. v~rsa.11dosi n.el c.irc olo agirebbero con1e ii11ez1on1 d1 potenti corpi proteinici di attività sp ecifica. Questo processo sareb be particolare r >er la nlalaria e non .avverrebbe c on altri ti pi ili pire toterapia infe ttiva o chimic.a. Anche Bunker attribuisc e una forte influe11za alla « globina » dive11uta attiva in seguit o alla distr11zio11e degli eritrociti. Uuo d e1g li e ffetti più sorprendenti della inalarioterapia è ch e il progressivo migliorament o del quadro clinico non € accom·p agnato da un cc1ri&pe ttivo i11ig lioran1 ento delle alterazioni u111orali. Ciò proverebbe ch e il mecca11isn10 curativo i1on sarebbe di natura un1orale , m a co11 sisterebib ·e nell 'eccitare il potere di fen si vo di tutti g li organi o tessuti, provocando un a cc immunità istogenica », sec ondo l 'espr essio11e di NicoJau. Gli e ffetti delle altre forme di terapia febl1rj]c (infe ttiva o C!h imica) sul sist ema n er,1oso ceJJtrale e. sull'intero organi sn10 sono ana lo· ghi a quelli dati dalla malaria , ma certan1ente m eno pronunziati. Schilling riti ene che l'inoct1lazione d ella malaria provochi modificazioni enJatologicl1e e di tutti gli altri elem enti as. a i più forti di quelle provocate dalle iniezioni di latte o di a cido nucleini co. olo la febbre ricorrente rlà un r eperto em a tologico simile a quello d ella n1al.aria . Bruetsch ha trovato ch e l'eccitazione d el sistema r eticolo-endoteliale data dalla i11alaria è molto più spiccata di 1

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SEZIONE PRATICA

quella data da. iniezioni di vaccino di tifo, di streptococchi e di varie proleine. Benver1uti con lo zolfo e varii vaccini non ha mai otte11uLo una n1odificazione della formula leucoci1a1~ia ed una monocitosi pari a quella data dalla 1nalaria. ln complesso si può dire che ne.1la formol.a leucocitaria data dalla malari-0 pre·don1ina la leucopenia, mentre nelle altre forn1e di lJÌretoterapia predomina la leucocitosi. . DR.

MISCELLANEA. L'affaticamento, la stanchezza e l'azione 1·ecupe1·atrice del sonno. (L. R. MULLER. Deutsche M ediz. Woohenscrift, 19 aprile 1935). I/affatica1nento fisico o ment.ale produce la stanchezza . Ma anche quando le attività quotidiane sono limitate o si p·a ssa l 'intero giorno in ozio, al termine della g iornata ci si sente stancl1i e debro li. L 'affati camento fisico , ossia quello dei muscoli, 11011 è altro che un eccessivo consumo di forza muscolare. Rimane sempre insolu~a la quistione se il senso di stanchezza, e tutti i feno1neni che l'accompagnano, siano dovuti ad un effettivo es.aurimento della energia n1uscolare e dei rispettivi elementi citologici oppure dipendano dall 'accumulo di sostanze prodotte dall 'affaticamento (kenotossine) e della loro azione sul cervello. Per dare u11a plausibile spiegazione agli. effetti dell 'àffaticamento conviene te11er presente il qu.adro sinton1atolog ico della stanchezza grave. L 'individuo molto stanco si presenta curvo, abb·a ttuto, e non sempre riesce a ter1er le ginocchia dritte. La testa pende in avanti, gli occhi sono semiaperti, la b-0cca è semiaperta per ab·b assan1ento della mascella. I n10vimenti so110 poco vivaci, lenti; incerti, incoordinati. L 'individuo stanco, in genere, 11on parla spontane.ame.nte , e ìe sue risposte so110 poco vivaci ; s' interrompe frequentemente. La parola è lenta, strascicata, fioca. Corrispondentemente risultano infiacchite le facoltà p sicl1iche, sopra tutto la me·m oria ed il calcolo . Comunque il soggett.o ha la consapevolezza del suo stato , è stanco e sa di esser stanco ed avverte la necessità delle condizioni atte a riparare il suo stato , il riposo ed il sonno. Certo si possono sopportare gradi no11 accentuati di affaticamento senza avvertire eccessiva stanchezz.a. Al rigllardo va notato che su questa sensazione hanno notevoli interferenze le condizioni psichiche. Se l'affaticamento è associato ad una sensazione piacevole, o se è pro, ocato ad occupazioni ché interessano molto , la sensazione di stanchezza può anche non raggiungere la soglia della coscienza o raggit1ngerla solo quando l 'esaurin1ento delle energ·i e 11a raggiunto un grado molto alto . 1

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L'affatican1e11to suole produrre una sensazione di stanchezza generale o locale. Quando si esegue un lavoro nel quale entrano in n10vimento buona parte dei muscoli del corpo allora il senso di stanchezza investe tutto 1'organismo, quando invece si lavora con un arto solo allora si 11a un a sensazione localizzat.a, una sensazione cl1e è anche meno vaga, più definibil e. Il lavoro statico è ancora più affaticante. Se ad esempio si deve tenere sollevato in avanti con le b·r accia d·istese un forte peso, dopo pochi m inuti si 11a una sensazione dolorosa di stanchezza nelle b-raccia, che può essere messa in conto dell 'ostacolo .alla circolazione determinata dai muscoli contratti, e forse anche dallo stiramento dei ~endini e delle capsule artico lari. Anch e n el lavoro dinamico le sensazioni dolorose possono e.;sere attribuite alle alterazioni dei tendini , e dei tessuti articolari e peri.articolari, ma in questo caso si tratta di lesioni vere e p·r oprie (iperen1i.a, infiammazioni , essudazioni, necrosi) ch e eccitano le fibre dolorifiche. ~Ia il se11so gen erale di stancl1ezza non è causato dall 'eccitazione delle vie nervose che tr.asmettono la sensibilità n1uscolare. Si deve ammettere che l 'attività muscolare e nervosa mette in libertà particolari sost.anze che versate in circolo vanno ad influenzare i centri nervosi pTovoca11do il senso di stanchezza. E sono le stesse sostanze che incitano al riposo ed al sonno. ~ la comparlecip.azione diretta dei ce11tri nervosi che trasfor1na il fenomeno da neurologico in psicolog·ico. Noi ci senti~n10 mentalmente stanchi quando abbiamo la consapevolezza cl1e le nostre capacità di attenzione e concentrazione s'indeboliscono, che la nostra intelligenza e la nostra memoria di:venta110 defi cienti , che la nostra reattività diventa scarsa e che la nostra capacità di espressione ed il nostro linguaggio incontrano difficoltà. Dal punto di vi sta so111atico noi ci cc sappiamo n stanchi, quando i movimenti diventano m eno agili e m eno rapidi , le nostre forze si sono indebolite , la nostra andatura è lenta e a passi brevi e le nostre capacità corporee son o diventate scarse. Noi sentiamo che tutto ci è difficile, di regger ci sulle gambe come di tenere la testa alta. Sentiamo, sopra tutto , un bisogno istintivo di riposo e di sonno , ed anche questa sen sazione non è localizzabile. Naturalmente nei casi avanzati di stanchezza anche la coscienza rimane offuscata, in quanto essa À 11 risultato di tutte le energie s1Jirituali . Con l 'esaurime11to di tutte le risorse energetich e si affi evoliscono ogni capacità d 'i1ùziativa , gli istinti stessi della vita, I ' -"ffettività , la critica si infiacchisce, i i1ensieri diventano scialbi e non h anno più un corso logico; si 11a in omma un obnubilamento di tutta la coscienza , il


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« IL POLICLINICO »

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ALII, Nul\r. 36]

pensiero si trasforma in una fantasia evar1e- tività del sistema nervoso centrale e dell 'appascente, in una specie di sogno disordinato, che rato nervomuscolare e che provocano il sonno, scivola rapidamente ir1 un sonno profondo, sono state annullate appunto da altre influenche no11 è interrotto da qualsiasi eccitamento ze fisico- chimiche det erminate appunto dall 'asensoriale. zione riparatrice del sonno. Quando questo è Con la comparsa del sonno viene ad essere durato abbastanza per assolvere la sua funziocompromessa la continuità non solo delle vie ne riparatrice, allo svegliarsi non si ha più sensoriali, ma anche di quelle centrifughe sia alcuna sensazione di stanchezza e ci si sente di quelle schiettamente motorie, che della cor- più forti, più attivi, più energici, e si rinnova t.ecc ia seguono le vie piramid.a li, ma anche di la gagliardia della volontà e dell 'iniziatiya. Se quelle cl1e regolano il tono muscolare e che invece il sonno viene interrotto inopportunap.a rtendo dai nuclei della base seguono vie ex- mente o per varie ragioni esso è di breve dl1trapiramidali . Con il sonno profondo non si rata , l'attitudine ad ogni specie di lavoro riavvertono più gli eccitamenti sensoriali, ma sulta ridotta per tutta la giornata, la stancheznon si ·è capaci di eseguire movimenti volon- z,a sopravviene più presto ed il rendimento è . ' scarso. tari coordinati mentre tutta la muscolatura di- comunque p1u venta atonica. Solo il sonno ha quest'azione riparatrice toGli esperimenti più recenti tendono a dimo- talitaria, che n è il riposo, n è l 'alin1entazio11e strare l 'esistenza di un centro nella regio11e re- possono da soli fornire. troinfundibolare: la cui eccitazione mediante Il sonno rappresenta un vero processo attivo alcu11e sostanze, e nel caso della stanch ezza il di carica di energie: attraverso un meccanismo calcio, provoca il sonno. oscuro il sonno accumula nell 'organisn'lo tutGiova comunque notare che il sonno non è te le energie vitali che poi vengono consumate solo u11 fenomeno di paralisi o di arresto, ma durante la veglia, allo stesso modo che la coranche di eccitazione e di att.ività. Nel sonno si rente elettrica carica le lastre di piombo di un ha restringimento della pupilla e aumento del accurpulatore con un 'energia che può poi esto110 dello sfintere vescicale, nonchè aumento sere variamente utilizzata. del tono del 1p arasimp·a tico e ri.d uzione di Durante il sonno vi sono p·rocessi vegetativi, quello del simpatico. Tuttavia l'attività degli come la digestione, il ricambio materiale, l ' uorgan i interni intanto procede immodificata. ropoiesi , là. circolazione e la r espirazione, i quadel tono del parasimpatico e riduzione di li continuano a funzionare senza stancarsi, coas imilazione e disassimilazione n el loro paren- me non si stancano alcune attività nervose chima avvengono con il medesimo ritmo nella come quelle ch e domina no la muscolatura intestinale, vescicale e vasale, nonchè i centri veglia e nel sonno. Il sonno non è una con seguenza o l 'effetto so- vitali nella parete del terzo ventricolo e nel palo di un eccessivo affaticamento e di un abb·as- vimento del quarto ventricolo . Essi continuarlo samento delle energie potenziali. Come l 'atti- a funzionare senza modificazio11i nella stanvità motoria e secretoria dello stomaco si ec- chezza e nel sonno. Possono paralizzarsi a secita .a lla r appr esentazione di un cibo appetito .. guito di sforzi o per azione di veleni, ma non so, come il semplice deside,r io o una fantasia per effetto del sonno. Il con1plesso di fenomeni che costituisce la erotica det ermina un ' e.rezione, così fatti p·u ramente psichici come la noia, una conversazio- stanchezza in condizioni patologiche può verin e monotona, rumori monotoni, lo sbadiglio ficarsi all'infuori di ogni lavoro fisico e mendi un vi cino possono far sentire il bisogno di tale. Tutti i processi febbrili , le malattie anesonno o provocare addirittura il sonno con il mizzanti, le affezioni del ricambio determinano uno stato di stanchezza con un meccanisn10 n1ecca11ismo dei riflessi condizionali. Poichè gli stimoli sensoriali forti non con- patogenetico non chiaro, a fondo tossico, il cilia110 il sonno, se si vuole provocare il sonno quale esaurisce le capacità vitali dell 'organicon un riflesso condizionale qualsiasi, occorre smo senza ch e il sonno possa svolgere la sua stabilire la cc condizione », ossia eliminare tut- azione recuperatrice o perchè insufficiente a ti gli elementi disturbanti, cercare un ambien- causa della stessa malattia o perchè le cause te tranquillo , oscuro, nel quale il corpo nel perturbatrici continuano ad agire nel sonno con1pleto rilasciamento muscolare possa tro- stesso. Negli individui astenici e psicastenici si ha vare una comoda posizione di riposo. Si ha così la possibilità di porre il sistema nervoso una tendenza alla facile stanchezza, che diffiin uno stato ch e favorisce il sonno, come, re- cilmente viene riparata dal sonno. È noto cociprocamente si ha la possibilità di comb·a ttere me molti di questi pazienti si levano più stanchi di quel che si sentivano quando sono a11la stanchezza .e la sonnolenza. Fisiologicamente il sonno dura fino a quan- dati a letto. È difficile dire che in questi casi do il sonno si è smaltito, fino a quando è ces- il fatto sia solo subiettivo ossia in rapporto sa la la stanchezza. E questa non è più sentita ad un disturbo della percezione cenestesica o quando le modificazioni fisico-chimich e del- ad un difetto del meccanismo ristoratore del 1'organismo , ch e sono state provocate dall'at- sonno.


[ANNO XLII, NuM. 36]

SEZIONE PRATlUA

La medicina h.a tentato di apprestare mezzi terapeutici per sostituire o corroborare 1· azio11e del sonno nella lotta contro la stanchezza . Nel caffè, nel thè, nella kola sono contenute sostanze che vincono o differiscono il sonno, ossia con1baltono il sepso di stanchezza e quin · di attenuano gli effetti per così dire narcotici della stanch ezza stessa. In effetti il caff,è ed il thè danno un senso di vigore e di vivacità, chiariscono le idee e ne affrettano il corso. Ma l'azione di queste droghe è affatto transitoria e n1ai così completa, così profondamente riparatrice come quella data dal sonno. I preparati di fosforo e di calcio danno sempre effetti più duraturi e più efficienti in quanto rincalza110 l'azione del sonno se·nza sostituirsi ad esso. Nell'insonnia, la quale ha sempre ripercussio11i importanti sullo stato generale e sul rendin1ento individuale, occorre apprestare tutti quei n1ezzi atti ad eliminare tutte le cause perturbatrici del sònno con mezzi medicamentosi, chiru1:gici. fisio- e psicoterapeutici, e propi11ando, ove occorra, con opportune dosature i farmaci ipnotici di cui oggi la terapia ha larga dis11osizione. DR. ~

Contributo allo studio del! "azione cance1·igna degli elminti. (E. BRUMPT. Revue ]}fédical'e de la Suisse Roman..lle, 23 febbraio 1935).

J.

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ibi11ger nel 1913 ha osservato per la priJi1a volla dei volun1inosi papillomi 11ello ·st.omaco di alcuni « Mus norvegicus », associati alla preser1za di clrr1inti del genere « Gongylu11c111a ». Eg·li. riuscì ad infettare con tali elminti oltre il l\iius norvegicus anche il lVJus raltu$, il ~lus inusculus, la cavia, il coniglio ed otte111.1G così la produzione di tumoTi nello stomaco e nella ling·ua; in tal modo fissò magistral1r1cnte il ruc1lo p·a togeno di questo verme. Succef'&i:va1nenLe nurr1erosi altri studiosi co1tferrr1arono tali ricerclte. Il Gongylonema neopl:-tstjcur11 è abi.Lualmente ospitato dal 1"1us nor' eg·icus e vi ve esGlusiva111ente nell'epitelio malpighiar10, i1el quale scava dci canali sinuosi dove le fe111111ir1e depongono le uova. Esso si rlliro11lra quindi solo nelle regioni del tubo djgerente 0"\ e esist~ epitelio pavime11toso ~Lra ti f1c :i to : regione cardiaca dello storn::ir:o, e~otago. cavità bocca.I.e e lingua. Fibinger riscontrò delle forme larvali incistate anche nella cc Periplaneta americana »; E.gli riuscì ad infettare sperimentalmente oltre quusla specie di blatta, anche llll coleottero il « 1'enebrio n1olit0r >) . I~· .i\. aveva .già seg11alato (1931-1932) in quali condizioni a&:;ai favorevoli egli aveva potnlo rjcercare la fT8quenza dei cancri spo11tanei e d ei pé1r[1ssiti ·.~ he li determinano , nei ratti selvagg·i di C3racas ('\ienezuela). Egli si era ~for;;ato di infettare diverse specie di 1

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con deiezioni dcl cc l\llus norvegicus n 1}re~e11lante <lt,i papillomi . Utilizzando poi <l J>arig·i 1e blatte ri])Ortate dal .,/ enElzuela e dal \lessico, c l.t cru1c 111olto facilrnente nurrrerose larve di G. neoplasticum. Disgraziatamente Pgli deve confessare di non aver potuto, dopo ·quattro anni di ricerche, ottenere ancora rressun c;aso di cancro sperimentale. In una i)rima serie di esperimenti, su di un totale di 31 ratti, 1)rovenienti da tre allevamenti differenti e che erano vissuti da 45 a 329 g·iorni, egli osservò in otto casi solo degli stomachi ispessiLi, talora leggermente pap illomatosi , accompagnati in sette casi da lesioni esofag·ee $Ìmili a quelle dello stomaco. Però non co statò mai lesioni nella lingua, nè riscontrò i1essun Gongylone1na. In una seconda serie di ricerche ancoTa in corso, 29 ratti presentanti da 1 a 13' vermi nello stomaco, o nell'esofago , 11on mostrarono nè papilloma, nè cancro. Lo si.esso si dica di 13 sorci bianchi; di questi tino solo cl1e ave:va vi'ssuto s·o giorni ed ospitava 59 vern1i i1ella parete dello stomaco, e due nell'esofago, .p resentava la parete gastrica leggern1ente ispessita . I risultati di queste esperienze effettuate partendo da blatte infettate con gongylonen1i cl1e avevano prodotto voluminose lesioni nello stomaco di ratti di Caracas, stanno ad indicare c he i soggetti adoperati dall'Autore erano poco adatti. Egli spera di avere migliori risultati con ratti di altri allevamenti. Però egli può fin d'ora mettere in rilievo il fatto imp1o rtante che le neoformazioni verminose l1on si producono che in certe specie di. ani1nali ed in certi soggetti di tali specie. t dunque leci Lo affermare che il terreno 11a lJna importanza di pr~mo piano. Lo studio poi dei protocolli sperimentali sembra indicare che i Gong·y lonemi da parte loro, possono avere un'azione patogena variabile secondo i paesi, l'età. il sesso , il nu1nero e seco11do il pasto infettante. b,]al.1e

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v ' rcENTINT.

Prof. ·L. FEHRANNINI. PROBA.BILE GOMMA. MENINGEA. IN CORRI· SPONDENZA. DELLA. PARTE MEDIA. DELLA CIRCONVOLUZIONE FRONTALE ASCENDENTE DI DESTRA. (Lezion e clinica ). Prof. G. SAnATINI. LA. FITOTERAPIA NEL LA CLINICA. lJIEDICA MODERNA.

Dott. G. GroRGI. TERA.PIA DELLE LESIONl DA. CHIMI CI. ( Ri'Vista Sintetica).

AGGRESSITI


1796

eENNI

« IL POLICLINICO n

BI B L I o GR AF I eI

( i)

R. PA0Lu cc1. Leziorti diJ Clinica Chirurgica. Vol. di pag. 294 con 26 figure; Nicola Zan1chelli , Bologna, L. 50. Il dott. E. Bernab·e o ha raccolto stenog raficamente 18 lezioni tenute dal prof. l)aolucci nella Clinica Chirurgica di Bologna. Co1ne il Paolucci avverte in una breve prefazione ha voluto lasciar e intatto il testo stenografico perchè il lettore, dalla riproduzione fedele della lezione, veda risp1e.cc;hiata più esattamente la materia. Ciò mantiene alla esposizione il pregio della IJarola parlata con un correre facile del periodo e con grande abilità di trattazione che avvince l 'interesse del lettore e lo aiuta nel1' assirnilare gli insegnan1enti. Non è possibile dare una recensione completa di ogni argomento dei quali alcuni di gra.n de attualità come, qlllelli sulle associazioni morbose dell'appendicite, sulle ulcere gastroduodenali e loro con1plicazioni, sulla terapia dell'ascesso polmo11are, sulla toracoplastica, suJle varici, sul n1orbo di Raynaud, di Biirger ecc. Altre lezioni vertono sul cancro dello stomaco, sull 'acromegalia , sul cancro della li11gua , sul movbo di Werlhoff, sull 'adenoma prostatico ecc. Le figure, ben distribuite nel testo , sono scelte per la loro efficacia didattica. R. ALESSANDRI.

f.A.NNO

XLII, Xt;l\J. 36}

rr1,e nle l 'atte11zio11e degli studio i ai quali è utile apportalore di belle nozioni. ~f ONTELEONE. LEvEuF , G1RODE e MoNon. Trait en1e:1 t des fracture.s et luxations des m embres. Vol. di 442 i)ag. con 313 fig. Masson ed. 1935. Frs. 50. In que to volu1ne, scritto con i11tendimenti pratici, gli AA. descrivono i n1elodi di cura delle fratture e delle lussazioni da essi sperimentati, in parte anche elaborati, llel servizio del prof. Delbet. Dopo u11a nutrita parte g·enerale, vengono esposti per ogni tipo di frattura: il trattame11 to d 'urgenza (primi soccorsi, trasporto) ; la cura incruenta (che vien chiamata ortopedica); la cura cruenta, e accennate le relative indicazioni e risultati. La parte dedicata alle lussazioni è tracciata alquanto più schen1aticamente. Numerose e chiare le figure. Il libro ha carattere essenzia lme11te pratico: non si vuol dire con ciò che es o rappresenti un vademec.u m che renda possibile a chiunque, ed in qualsiasi luogo , la cura di tutte o anche della n1aggior parte delle fratture. Anzi proprio da queste pagine risalta quale importanza abbiano in questo campo accanto alla abilità del medico, l 'ambiente e l 'organizzazione di cui egli dispone . E. VENEZIAN. CuRTIUS 1F., ENGEL R., MARX H., S1EBECK R.

J. PERGO·LA. Myosites, Abcès des muscbes. Vol. di pag·g. 160. Masson & C.ie. Paris, 19315. 1F r. 35. ~Icnografia

i11teressante sia per il medico cl1e per il cl1irurgo: con numerosa casistica i)erso11ale e r11011(liale, cer ca di risolle·v are al suo gittsto ' ralore l 'importanza del sistema 1t1uscolare in lJatologia ed in clinica. Non è C(·rto u11 trattai o completo delle affezioni muscolari : clalla tratLazio11e sono escluse le mio~j1 i isc:he111icl1e, aseltich e, le ossifi canti, fe sclerose, o 11011, cor1serutive ad alteTazioni nerV•)Se od ei1docri11c, le dermatomiositi ecc. Sono essenzialmenle studiale lr 1niositi infettive con esito o non , t11 ascesso, dei muscoli della Yita di relazione. Nella prima parte è detto d elle i11 iositi acute: ])atog·enesi , anatomia patol og·ica , clinica della miosite acutissirr1a, grave, della -l cuta a fo colai 8uppurati multipli, ad ascessi conflue11ti, non s uppurata ecc. Nella seconda parle sono descritte le miositi cronich e, da gern1i banali, da tubercolosi, da sifilide ecc. Il libro , ri cco di documenti , con l'esposi7.Ìon e dei dati finora conosciuti, con le prove tn1 atomo-istologiche riportate desterà certa(1) i prega d 'inviare due copie dei libri di cui si d esidera la r ecensio11e.

Ueber Erlrrankurigen des A rteriellen S) Stems. Vol. in-16° di pag. 102 con 6 fig. Li1)sia, 1

1935, G. ,.fhieme edit. È il primo volu:n1etto di una collezione che si

propone di riunire e pubblicare separ.atan1ente delle serie di articoli riassuntivi a tipo di ri,rista co1nparsi nella Deuts1c1hen, 1\1 ed'izi11ische Wochenschrift. La collezione vuole prender di vista argomenti che interessino il n1edico pratico, n1a considerati da un punto di vista scientifico: sono ,q uindi in genere pubblicar.ioni che escono da istituti clinici e che considerano non solo il malato cl1e è nel letto ma l'uomo che vive nel suo amb·iente normale, senza trascurare la parte sperime11tale sull 'ani . in al e. Questo primo volun1e ·è dedicato, con1e dice il titolo , àlle malattie delle arterie. Natural· mente non vi si ritrova una trattazione com.. pleta ma sono riferite alcune osserYazioni di speciale interesse, con particolare riguardo a un argon1ento oggi tanto studiato n1a non certo completan1ente chiarito sia nella sua patogenesi sia n el suo andamento clinico sia nel suo sig nifi cato prognostico : vog liamo dire I 'ipertensione arteriosa. A una prima esposizione generale fatta da iebek seguono delle considerazioni suJl 'a11amnesi e la diagnosi delle malattie delle arterie


[A '<NO XJ. . 11, NUl\I. 36J

SEZIONE PRATJCA

dovute a Curtius. Engel illustra specialmente il decorso clinico n ei m alati ipertesi e infl ne dopo un capitolo su nuovi dati sperin1 er1tali , scritto da Marx, ancora Siebeck conchiude la trattazione con opportuni consigli sulla t erapia. Il volume è denso di notizie e di considerazioni interessanti e destinato ad esser letto e studiato con grande utilità da tutti i n1edici. SEBA STIANI .

AccADEMIE, SocIETÀ MEDICHE, CoNOREss1

R. Accademia Medica di Ron1a. Seduta ordinaria d el 22 g iug n o 1935-XIII. Presied e il prof. R . ALESSANDRJ, presidente. A1Jerta la seduta il Presidente invjta il prof. Cesare Frugoni, Vice-presiden te, a pres tare giura1nento second o la forrrtul a d el giuram ento accademico di cui dà lettura. 11 prof. FRUGONI giura .

&.'azione dinamico specifica degli alimenti nei cardiopatici. Dott. M. PoNs. - L 'O. r iferi·$ce i rist1ltati di 11no stu dio su 27 pazienli (cardio- e epatopazienti), circa l 'azion .3 dinamico specifica degli alimenti: trova variazioni circola torie specialmente d ovute alla cardio11atia, scarse quell e . d ovute al fattore ep atico.

Variazioni cronassimetricht nell'ittero. Dot t. M. PoNs . - L 'O. riferisce sulle vari azioni cronassime trich e n ell 'itter o ricer cate in 24 casi ; egli trova diminuzion e d ell 'eccitabilità muscolare (1nentre invariata è l 'eccitabilità n ervosa) d a rife rire alla intossicazione da sali biliari. Prof . G. MELDOLESI. -

Clini ca, pat ogen esi e lerapia della miopati a p r i niitiva cr on ica ad andamenJto progressivo \di strofia 1nusco lar e progressiva). . ~ella

d iscu ssion e il Socio prof. AncANGELI ricorda le crisi dolor ose ch e posson o dar luogo ad errori d iagn oa Lici. Prof. P . VALDONI. -

I m piego del piombagg i o extrapl eur i co n ell'estr azion e d i un co rpo m etallico dal bron co destr o. - L 'O. illustra la t ecnica

seguila con proiezioni .

1797

R. Accademia delle Seifnze Mediche e.Chirurgiche di Napoli. Sedula dell '8 giugn o 1935. Presidente: Sen. Pr of. G. PASCALE.

Sui profili plurimi del diaframma. G. BECCHINI. - L 'O. esprime l 'opinion e ch e tale reperto, ch e, come è n oto, è complet am en te di,·erso d a quello d et er1nin a lo d a formazioni ad eren ziali, si a sempre di ordine patologico ; e ciò sia ch e ·si p resenti com e una semplice a noµia lia morfologica, a funzion e, cioè, apparen tem ente integr a d elle cupolette, sia ch e mo tri , com e egli per prin10 h a m esso in evid en za, una contrazion e vermicolar e d el <liaframma, accoppia ta o m en o a respiro par ad osso od a prova di Mliller p ositiYa. L'O. ricollega il primo aspetto con l 'au ment o rJ i tono di uno o di qualcuno dei settori di un emidiafr amma, per m aggior 11umer o o 1nag·giore inten sità d egli stimoli ch e su di e·sso si sferran o, in con segue n za di condizioni abnormi ambien .. tali, n elle quali può trovarsi il r amuscolo frenico, ch e lo innerva, o per l'insorgen za di questi stim oli in en :) alle fibre muscolari stesse per condizioni abnormi cui esse soggiaccion o; egli si riporta per t ale reperto ad un m eccanismo si111ile, · cjoè, a quello della di~e-sa muscol ar e. Ricollega il secon do aspetto a con clamat e sin d r om i di vere e proprie alter azioni n euromuscola ri deter1ninanti stati par etico-par alitici o d egen er ativi d ella m embrana mt1scolar e. La pat ogen esi, secondo l 'O., d eve, sia 11ell 'uno sia n ell 'altro caso, ricer car si in focolai pleuritici diaframmatici , più o m en o limitati, ch e per azion e in fiamm atoria o per azion e meccanica o ch in1ica od infine per azioni combinate influen zano durevolmente un qualch e r amuscolo frenico, d ei tre o quattro in cui d e lto n er vo si sfiocca r agg iungendo il diafr amma, o le fibre m u scolar i stesse. L 'O . avvalor a la sua interpretazion e con l 'a·sserto di aver e riscon tralo la plurilobulazione d el diafra mma, sia d ell 'un o sia d ell 'altr o tipo , n el 33-40 % dei casi di t uber colotici ricover ati i n an ator io, e con l 'appoggio di una prova sperimen tale nel can e, n el quale h a p otu lo det ermir1are la plu rilobulazion e d iafran1111at ica 1nediante la co1np ressione di una m et à del fren ico in u n sol punto. L'O. conclude pertan to ch e la plurilobulazione d el diafr a mma va con sider at a com e un segn o radiologic0 d i fat ti , sia pur localizzati , di pleurite diaframm atica. E. MACCRt \ . -

Me t odo per dosa.re l'indolo nel le cu l ture batter iche.

Ancora un caso di neurinoma a clessidra del midollo spinale diagnosticato ed operato.

Atf etodo per dosare l 'indolo nel so n gu.e e nei va r i escreti organici

Prof. B.. ALEsSANDRI . - L 'O. riferisce la st oria cli11ica e l 'at to oper ativo ed il reper to anat omico cli un caso di n eurinom a a cle-ssidra del m iaollo spinale esat tamente diagn osticato e felicemente oper ato; pr esenta la m alata gu arita.

G. PENNETTI. e. fegato.

Il " Kala-Azar ,, nella Somalia italiane. Prof. C. PENSO. - L 'O. riferisce brevement e di rtYer e s tudiat o ca i d i Lei h maniosi in un suo viaggio in on1alia. l l , egretario : T. PONTANO.

E. MACCHIA. -

Metabolismo dell 'acido ossalico

La RIVISTA DI MALARIOLOGIA raccoglie copiosi contribu ti scien tifici e pratici e rispecchia i progressi realiz?ati in tutti i P aesi dalle nostre conoscenze sulla malaria. ~ diretta da l prof. G. SANARELLI. Abbonamento annuo: per l'I tal ia L. 50, per I ' Estero L. 90; ai nostri a.b bona.ti L. 45 e "L. 85. Rivolgersi all 'Editore LUIGI POZZI, Via Sistina 14, ROMA (1061.


179

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APPUNTI

IL POLICLINICO »

[ANNO

XLII, Nu:\r. 36J

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Lesioni vertebrali da puntura lombare. • C. N. P ease (A m er. Journ.' dis. children, aprile 19:55) 11a osservato cl1e parecchi indi vidui si lan1e11Lano di dolori alla parte bassa della scl1iena dopo la puntura lomb·a re. 111 12 casi, ;ha osservato assottigliamento dei dischi intervertebrali e netta sclerosi dell ' osso; di essi , b era110 consecutivi ad estrazione del liquor p er diagnosi, 5 ad iniezione endospi1tale çli anlitossina meningococcica, 1 ad encefalografia, .1 ad anestesia spinale. In esp erie11ze fatte su cadaveri , l 'A. potè assodare ch e no11 è possibile determinare il punto preciso in cui si trova l 'ago n el canale; · in alcuni casi, si potè avverti1·e una lieve dimi11uzione di r esistenza nel momento di raggiungere il canale st esso, ma per far ciò si d eve fare l 'i11troduzione molto delicatamente. · Così pure, se l 'ago è spinto piuttosto profo11damen te, 11on si può. avvertire se esso ha toccalo o non il disco interverteb-rale, mentre non è diflicile lo stabilire se esso 11a toccato la 1>arte ossea. I punti che vengono più facil1n ente toccati sono iJ disco intervertebrale, la vertebra , le fac,ce lte interarticolari e le sinusoidi ve11ose 11cl corpo vertebrale. Scopo d el lavoro d ell 'A. non è già quello di scon sig li.are la puntura lombare, ma di attira r e l '.a ltenzione sulla possibilità di compli<>azioni, oltre a quelle g·ià conosciute derivanti dall' estrazione del liquor. fil. lndicazioni e risultati dell'iniezione paravertebrale e di quella (\pidurale.

\ltassegno in.terna:zio11ale di r:izi1iica e T era.pia, vol . xv·I, p . 570) dopo aver ;fc' élix MandJ

descrii:to la Lecnic,a e gli incidenti dell 'iniezio11e ])arfl.verlebrale parla dell 'utilità di essa dal punto di vi La diagnos tico e curativo; co111e 111elodo di ai1estesja operatoria non viene JJre 3 1n co11&iderazione. Ali 'applica zione diag11os tica dell 'i.. p. è a ]1ase il concetto cl1e la con duzione del dolore d ei si11go li a rgani addon1inali avviene in seg1r1e11ti bei1 deler111inaLi; cl1e l 'esclusione del .. eg111crl Lo conduttore della dolorabilità in1erro1npe l ·ar co dei ; 11 ovin1enti riflessi e così sco1npare il dolore. NaLu ral111ente ven go110 esclusi più fa cil111er1 Lc quegli or gani cl1e hariI10 una condur ib iliLà dolorosa cl1 e pr ende pochi e ben deJineali -eg111enti (r eg1one colecistica , renale ecc. ). Con1e azione ter.ap euti ca g li stati dolorosi _po -son o sc0mparire per lungo periodo di te111po e, qualcl1 e volta. anche per sempre g razie all e inodilicazioni del tono e della secr ezion e. Le i11dicazioni sono le coliche epa-

ticl1e, renali; sono i11fluenzati fa,·orevoln1ente g li atluccl1i di angina di petto, le cardialgie, ader enze postoperatorie, stati spastici , crisi gasLricl1c dei tabetici, asma b·ro11chiale ecc. Per 1'i. p. te-rapeutica è b ene dare la preferenza all'iniezione di alcool. I risultaii van110 dal 90 % d E:i successi riei dolori delle colecisti e re11ali al 30 % n ell 'angjnn .Petloris, al 10 ~lo nelle crisi gastrche. L 'i1!lezior1e epidurale viene fatta con novocaina e per .soli scopi terapeutici negli stati dolorosi della regione sacrale inferiore e lon1bare inferiore (dolori radicolari e sciatici). 1 'i. e. agisce mediante la distensione e il rilasci.alne11to delle fibre nervose. Si può anche ripelerEt pareccl1ie vol1e. l successi si posso110 calcolare a circa il 70 ~e · MEDI.

Danni del trattamento dell'epilessia con lo cl1oc proteinico. . .. ,_ La cura dell'epilessia con lo choc p·r oteil)ico è stata preconizzata da molti AA., particolarmente racc,omandandosi le iniezioni di I.atte. Peraltro taluni hano già comunicato casi di epilessia nei quali con tali iniezioni si sono scatenate crisi convulsive. Il caso descritto da 1\![arinesco e Kreidler (Bull. et mém. d e

La Soc. des Hòp. de Paris,

1935, 11. 10) è anc,or più scorag·giante. Un diciottenne, sofferenle di crisi epilettiche dal1'età di diciotto n1esi si ricovera in ospedale: uria prin1a tera1)ia viene tentata iniettandc 10 cn1c . di aria nello speco. Comp·a re un i11eningismo che in breve scompare. Ricoverato nuovamente do1)0 alcuni mesi , in seguito nlle insistenze della famiglia che reclamava un trattamento più e11ergico, si tenta 1a terapia con lo choc.: u11a prin1a i11iezione intrar11uscolare di tre c111c. di latte non provoca reazione; una seconda di 5 cn1 c . provoca una lieve r eazio11e febbriJ e, ma a dislanza di porl1e ore suber1trano crisi ep·i lettiche violente ed in bre,re il p. soccomb·e con una temperalura ascellare di 41°,6. I m etodi di cura dell 'epilessia con lo cl1oc , pongono la questione della possibile origine unafilattica d ell' ascesso epilettico . Marinesco già dal 1912 ave,,a em esso l 'opinione di u11a Ì'elazion e fra choc anafilattico e crisi convul~iva epilettica : d 'altra parte sono note crisi convulsi ve 11ell 'uomo d e termin~te dall 'ing·esti'one cli taluni alin1enti.. Sembrer ebbe logico ammettere la paLogen esi ai1afilattica tanto l)iÙ cl1e i fenomeni di anafilassi spontanea quali si incontrano in clinica sono di comparsa capricciosa, si effettuano insidiosamente, sono creati dagli antigeni più diversi , sono tenaci e ~i esteriorizzano sotto multipli aspetti. uJ m eccani mo anafilattico di talune cri i e1)iletLich e si ri cordino le r elazioni fra tono va1


[ANNO

g~,Ie

XLII,

NUl\I.

36]

SEZIONE PHATl CA

e sensibiliLà indi,riduale allo choc· si ri-

cordino i processi e1noclasici riscontrati in taluni epilettici. L 'ipervagotonia favorisce il perturbamento colloidoclasico o l 'azione dei veleni convulsiva11Lì. Negli epilettici. d'altra parte è stato constatato uno squilibrio, neul'O\"egetativo, e l 'ipervagoto11ia si accon1pag11a con a~mento dell 'eccitabilità dei centri IJ ico111otor1 ta]e che c1isi di epilessia corticale potrer>bc~·o e·s ser provocate da eccitazioni cl1e i1or111al111ente resterebbero sotto ai confini . MoNTELEONE.

Il trattamento 1noderno della schizofrenia. Dalla stessa n1olteplicità dei n1etodi curativi della schizofrenia si può desumere ch e i1ella n1aggioranza dei casi nessu110 di essi 11a portato ~i risu~tati desiderati: accanto alla p icot~rap1a pr~t1cata da Clark e Allan, è stato per1n1entato il trattamento coi sedati,ri (Wiethold Staehelin) ; larghe applicazi.011i 11a avuto la te~ rapi.a stimolante, intesa nel se11so lato , sotto forma di malarizzazione (Bru11 ed altri), inoculazione di vaccino tifico (Agran1unto), a11toen1oterapia, insulin-scl1ockterapia; Klin1be ha praticato sottrazioni sisten'laticl1e di liquor ce faloracl1idia110; si è ricorso pure a sommi11is trazioni di sostanze diverse con1e p. es. ossigeno, C02 C~ic 'F arland, Hinsi.e) calcio , mang·anese ecc. Il fatto che al qt1adro i)sicl1ico della scl1izofre11ia concon1itano freque11te1rte11te a11cl1e alcuni sintomi riferibili a disfunzioni del sisten1a endocrino ha ricl1iamato recentemente l 'attenzione sulle possibilità di ormonoterapia. Risultati interessanti in questo ca111po ,-e11gono comunicati da G. Giehm (Mediz. Klinik, 26 apr. 1935). L'A., basandosi anzitutto sull'as1Jetto n1orfologico e Lilla costituzio11e d ei soggetti schizofrenici da lui osservati (30 casi), li ha suddivisi in ti.pi basedo,\ri.ani, n1ixedematosi, ipofisari. Il pri1110 ra11presenta il tipo più freque11te, caratterizzato da 1011gitipia, vasolabilit~_, at1n1e11to clel J11elabolismo basa le ; nel secondo figt1rano soggetti ben nutriti, a n1etabolis1110 rallentato; nel terzo (2 casi) veniva riscontralo accenno a l gigantismo eunucoide. Qt1a le trattamento base in tutti i soggetti è stata a1111licata la piretotera11ia, seguit a da som111inistrazio11e di. pre1)arati opoterapici ; i1el primo ~rruppo si è fatto u so di sosta11ze a llase di dijodotiros i11a; il seco11do 11a ricevuto 1)re1)arati di tiroide totale , i1el terzo ,-eniva so111n1ini ~ Lra l a la 11rei.J1ofisi. I risultati ottent1ti sono da considerarsi quali 111olto soddi facenti : in 14 casi si è a''uto notevole Tnig·liora111e11to o a d clirittura guarigione (3' casi.) della affezio11e; lieve n1ig·li orame11to è stato osservato in 8 casi; altri 8 in fìn e non hanno rise11tito della cura. l migliori rist1ltati si ... ono aYuti nelle forn1e catatoniche ed ebefreniche; le forn1e demenziali e paranoicl1e si sono din10, lrati me110 influenzabili dalla cura pireto-or111011ica. S. 1\I1 Nz.

..

180J

IGIENE L'importanza della casa nella diffu ione della feb·· bre tifoide. .i\. ~Iissiroli (Anna.li d'lgierie, giugno 1935}

ri] •Orto . i risultati di uno tudio epiden1iologicosociale, continuato per tre anni nel comune di Terracina. P er ora , lo studio si è limitato alle so]e case i11 cui si è n1anifestato qualche caso di Lifoide, n1a sarà i11 seguito esteso a tutto l 'abitato , i11 i11odo da avere gli opportuni confronti. Tralascio di riportare vari dati statistici (mortalità , età più colpite, ecc.) per i quali rin1ando al lavoro originale e i11i soffern10 sul proble1na essenziale esaminato dall 'A., dell 'i111portanza dei contatti. ~el 57 % d ei casi di. tifoide , i i11alati a\revano a'ruto co11tatto con i11alati o con portatori accerta Li; nel rin1anente 43 %, si deve pensare a contatti con malati di typhus laevis o con portatori non identificati. Per quanto riguarda poi la casa, risulta ch e il 57 % dei casi di tifoide si è verificato in abitazioni che aveva110 ing·resso co1nune con altre fa~1ig·li~e, ~l che rende fa cili i contatti fra gli ab1tant1; s1 potrebb·e però osscr,'are che i contatti sono più stretti i1 eg·li a11partamenti in comune, mentre c1uesti si a'reva110 olta11to i1ell '8, 7 ~h dei casi cli tifoide. EleYata è la i)ercentuale dei casi di tifoide in abi tazioni nelle quali la latrina era i11 co111une con altre famig lie (37, 7 ~lo), condizio11e di cose ag·gravata dal fatto che l 'acqua corrent e i1ella latrina esiteva soltanto i1el 7, 6 % delle abitazioni dove si ebbero casi di tifoide. In1portante è il rilievo cl1e le famig·lie che ebbero più di u11 caso cli Lifoiclc 11ei 3 a1111i abila\1a110 appartamenti senza acqua corrente inentre in sole due fan1iglie con acqua corre1tt e si eb·b ero due casi; trattavasi però di piccoli appartame11ti, con la stanza da pranzo adibita a can1era da letto. :-\11cl1e la distribt1zione d ella tifoide nei vari c1t1arl ieri della città confer1na l'influenza d ella casa 11ella diffusio11e d ella tifoide. Questa, rli. fatto , colpisce essenzialn1ente la parte alta d ef pae .. e, a11tica , co11 , -ie strette e scarsa111ente as olate, i11e11tre si l1an110 soltanto casi sporadici. i1ella parte bassa, rl1oder11a . Pure .. car sa è la tifoide in un c1t1artier e alla periferia. r os tiluito da abitazio11i prin1iti, e, se11za acqt1a corrente e se11za latri11a , cloYe però ] a vila d elle fa111iglie si s,-olge i11 111a ..... i111a parte all'aperto. Se ne co11clude cJ1r la casa in salt1bre i)er 1·a... "'enza di buona foo·11att1ra do1nesli ca e di SUffiCie11le Ill'OYYiSta cli acqtl(\ }10ta})i}O, }10CO aer ata e scarsan1ente soleggiata co, ti l t1 iscr tin o· clei fattori socia li pii1 i111porta11ti i1er la di ffusio11 e d ell e malatti e i11fetti Ye. Lo .. tudio - u11 Yer o 111odell o - è 111olto d ocun1entato. fil . 1


1802

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IL POLICLI)J"IC:O

Epidemia di 1>aratifo B d'origine idrica. G. Pi11za11i (Ar11i. d 'Igiene, lug·lio 1 ~)35) ha descritto u11 'eipid e,r11ia di paratifo B occorsa, ai pTimi di magg·io , in u11 gruppo di abitazioni quasi isolato , con 800 abitanti, nella provincia ·di Lucca; fl1ro110 colpite quasi conte111pora11ean1e11te u11a venti11a di perso11e; seguiro110 altri .casi isolati; anclan1 e11to cli11ico n1ite e 111ortalità nulla. L 'A. è riuscito ad isolare il paratifo B dall 'acq·u a potabile condottata, ~vale11do i del su o i1oto n1etodo; l1a potuto indiyiduare la cat1sa dell 'inquina1ne11to i1el luogo di cattura del1'aequa . A. P . ·

MEDICINA SCIENTIFICA -Oorrelazioni nel campo delle secrezioni interne. G. ,·011 Berg111an11 (l\1ed . I\.li1i., 5 luglio 1935), clopo aver a ccennato ai ' 'ari or1noni dell'ipofisi ed ai rapporti tra questa ecl altre .g·la11dole .a secrezio11e interna, illustra co11 de.g·li esen111i le correlazio11i ch e esistono tra g li -0rn1011i e le vita1nine, tra il reg·no a11i111ale e quello ' reg·etale. Anche 11elle piante si co11osce un orn1011e della cresce11za (auxi11). La ,rita111ina E è probabi.ln1ente il i11ateriale da cui l 'organisn10 forn1,a l 'ormone g·o11adot_ropo. Deficienza di ' ritan1ine, specialn1 ente di vita111ina E, può essere la cau sa del deficie11te sviluppo .g·enitale di alcune giovinette. Nell 'or ga11ismo avviene la trasfor11i.azio11e della caroti11a ir1 vi tamin a A. La vita111i11a C, di cui è ricco il surrene, ha forti proprietà riducenti e si oppone alla facile ossidazione dell 'adr enalina nell 'organismo; ai1cl1e l 'azio11e della cortecci a diviene più i11te11sa con l 'agg·iunta di vitan1i11a C ( « Ce'bio11 n) . L'A. quindi richia111,a l 'attenzione sul1'a ffinità cl1in1ica dell 'orn1one follicolare, del corpo luteo e Yirile con la colesterina, la quale a su.a volta l1a rapporti chi111ici con gli acidi biliari, le sosta11ze del g·ruppo della digitale e la vitan1ina J) : è un problema di ten1po otte11ere g·li or111011i. genita li dalle pia11te e rendere qui11di questa te-rapia più economica. La terapia diet etica può essere decisiva per le secrezioni i11ter11e proprio i1el periodo dello sviluppo , pote11do le piante for11ire i loro prodotti grezzi alle glandole, con1e è il caso della vitan1i11a E per lo sviluppo sessuale delle larve di a pi. D 'altra parte sostanze vegetali po._ sono protegge·r e da rapid,a distruzione secreti i11terni: così uscian10 in i)arte c:Ial se111plice concetto d ella terapia sostituti,ra. 1\1. NuNBERG. 1

fANKO \.LII,

»

NUì\[.

36]

Le cure ini.g·Iiori sono ancora quelle jodicl1e e quelle opotera1Jich e (tiroide e ovaio). l 111a tera1Jia fisi ca e terrt1ale (fang·hi sulfurei , fa11gl1i salsojodici ) se opportunata111ente alternata, può dare qualcl1e volta buo11i risultati.

M.

MESSINI.

VARIA I rumo1"i della città.

Il proble111a

attira se1n11r e rnaggior1r1ente l 'atte11zìo11e deg·Ji igien isti. I11 un suo studio , il doLL. Seg'ard esan1ir1a Ja questio11e, co111batté11do I' 011'inione che solo i nw.lati e i neuropatici posso110 rise11tire danno dag·li eccess1v1 ru111ori d el traffico cittadi110. Egli disting·t1e i ru111ori in continui (ai qu.ali si fa l '.ab·iLudine) e impTo·vvisi; questi. ulti111i so110 i più dannosi al sistema nervoso, i)rovocando i11terrt1zione di so11no, disturbi di dig·estìo11e, a u111ento della pressione arteriosa ecc., e producendo, in conseg·uenza, una riàuzio1le delJn Gapacità lavorativa~ che u11a co1~1111i ssion e di Ne'v l'.-ork giudica del 20 ~~ . Sarebbe do·vere delle .a ut orità resp,o nsabili di err1a11are delle n1isure per un efficace controllo dei run1ori cittadini e curarne I ' osservanza, il cl1e già viene attuandosi efficacemente in Ita lia. Il prezzo del sangue '" p11ro ,,.

Il Ministero dell'Interno , in Germania, ha fissato i i;rezzi per la trasfqsione del sa11g·ue : 10 Rì\tl. lJer i prin1i 100 eme.; per ogni 100 eme. (o frazione) su ccessi,1i , 5 RM. I110Itre, per i donatori di sangue .ariano puro , si dovranno ri111borsare tutte le spese per lo s1)os lan1e11to, le i11dennjtà per l 'i11terru zione di lavoro, ecc.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. V. ~ETTINARI. Co n,tributo a·l trattamen.to ·d eìle frat~ure con. la trazione a filo. Ind. Graf. Stucchi, l\!Iila110, 1935. N. Ron1Nò. Contributo alla Epicl erniologia ed alla

1

profilassi del 1n orbillo riell '!Ese r ci to I taliano. -

Tip. Artigia.n elli, Genova, 1934.

V.

PETTIN-AllL.

Embriorna E xz)erin1e1itales. -

Artes

Graficas Casan al, Zaragoza. L. Bol'iFIGLIOLI. L 'alie11az ione rn e11tale n el Polesine nel qiiin..qaen11io 1930-1934. Tip. A. Nol)ili, Pesaro, 1935. ~. ~IAzzEo e V. MAURO. Sulla tubercolosi sperin1ent ale di ani1nali solloposti ad ina.laziorii di farine.

POSTA DEGLI ABBONATI Al Dott. G. L. di B., att. n. 5428: 0110 stati te11tati e da n1olti ancora usati 11ell 'artrite deformante i sali d ' oro (Solganal Scltering) e il vele110 delle api (.i\.:pitoxi11c) ma c-0 11 scar so s uccesso.

\ T.

Rass. Ind. C1in. e Terapia, Napoli, 1935. PETIIN .\:-tI.

Metodi cliirqrgici

nella cu r a della

ipospa.,dia.. --:- L. Cappelli, Bologna, 1935. G.

TROPEA.

fl erpes zositer e va ricella.

Diagn . e Terapia, Napoli,

.N.

RoorNò.

Il bacillo di

Notiz .

19;~4.

J( och

n1 urti taria anti lu b er cola r e. -

1935.

-

e la profilassi imGior11. Med . ~fil.,


{ A~No

XLII,

Nu~r .

36]

SEZlOKE PRATIC.\

1802

NELLA VITA PROFESSIONALE. INSEGNAMENTO SUPERIORE Un vot o degli Assisteut i Univer sitar i. È s talo trasn1e~ o al Fiduciario Nazio11ale degli As~ i

te11li UniYer silaI i il segu e11te Yo lo : « Gli Ass istenti In carica ti e \ -oloulari d ella Se7io11e d i ~Iilano dell 'A. F. S., as1)ira11 ti a co11corsi a pos ti · di Assisten le ed Ail1to orcli11 ari, a conosce11za d ell 'ar t. 12 d el 1-l . D. J_, . 20 g·iug·110 1935, XIII, n . 1071, concer11en ti i11odificl1e ecl aggiorna111e11 li al test o u n ico d elle leggi u ll 'i · lr u zion e sup erior e, si permetton o di far JJrese11te alle Su periori Ger ar cl1ie lo t a lo i11 cui Yerrebb er o a t roYar ~ i m olti <ii lor o, i11 r elazio11 e alla clau ola ch e i111p on e il lu11ite cli età. L ·essere tale li111ite s tabilito iii a11ni t r en.la per tu tt e le Facoltà e p er Lu l te le flisci1Jline (se })Ure con le facililazioni fa lle i)el caso SJ)eciali'ssin10 ch e il con corrente abbia già trascor so co111e as i te11te t111 certo i1un1ero d i anni , ecl aspi r i acl al lra disci1Jlina) , cos tituisce una n1.aggiore d iffi coltà }Jer coìor o ch e si sono laurea li in una di ciplina a più 111n ga carrier a scolas tica e ch e, p er la 11 ecessaria })rep ar azion e scientifica, d id attica o lecniça, oppur;c p er m an can za d1 p os li , o per ch è i ·singoli Istituti no <l hanno inde lto co11corsi , son o ri111asti p er un certo numer o di anni assis tenti volon tari o emplicen1en te incar ica li p er 111odo da 1)assare l 'età di 30 anni, fis a la or a con1e li111i te d alla Legge».

Cronaca del movimento professionale. Partecipazione a più concorsi sanitar i delle I>r e· fetture. _i\l rigu ar do « Le For ze Sanitarie » d el 30 luglio p u bblican o u na circolare d el sottosegr et ar io on. Buffar ini , in cu i si stabili scono alcune 11or111e; in p articolare: 1) per « copia n otarile clebita111ente a11tenticat a » cleYe ir1lencler si co1)ia i1olnr ile d ei d ocumenti origi11ali co11 firma d el n ot ar o lega1izzat a d al Presiden te del Tribunale; })i\.1 docu111e11ti po·ssono e ser e trascritti di seguito n ello s les o foglio b ollato; 2) b ast a un solo ver ~ a111ento, se il candidato con corre a più p osti vacanti n ella stessa provincia; 3) n o11 occorre ch e le copie (7 esem p lari) d ell 'elen co d ei tit oli i ano red att e in bollo .

Accordi con la Gr an Bretagna e la SYizzer a per l' eser cizio delle professioni sanit arie. Lo stesso numer o d i CLli sopra, r eca u na letter a d ell 'on . P avolini , . p r e iclente d elia Co11fed erazion e fa cista dei profe·s io11is t1 e artist i, ch e richia1na g li accordi di cui n el titolo. Per qua11to rigu ar cla i ·accordo i lalo-sYizzero, i aYYer te ch e i cittadini SYizzeri p ossono esser e iscritt i n egli Albi J)r ofession ali cru alor a abl)ia110 co11seguito il titolo accademico, italiano o stra11ier o, convaliò ato, ed abb iano super ato n el Reg110 i l pre~ crilto esa111e di Stat o. CONDOGL/ANZI!..

E" pri1nian10 la nostra cornn1ossa si1npat ia e ia 11osl r a soli darietà 11el do l or e a.1la 1Va:ione B elga, così clu ran1e nte co l[Ji /a a due b reu i rip r ese dalla :-:ci agura, n ella Sll(l Casa Reg nante.

CONCORSI. POSTI

V ACANTI.

Concor si sanitari delle RR. Pref etture.

Nella impossibilità di riportare, anch e in sunto, nolizie di tutti i b andi di concor so, ci limitj a1l10 a i11 dicar e alc·u11e scaden ze : Bari, Chieti, F'og·g·ia, Sassari 15 se tlen1bre; Pesar o 30 -c l lembre ; .A.osta 1 o ltobre; Bolzan o 10 ottobr e; iVl essi11a 15 ottobre. P er Lecce proroga al 15 sett em bre, or e 18; l)er i a ter a proroga al 20 se t tembr e. Di alcu11i di q u esti con cor si diam o i1otizia più ol tr e. AGRIGEKTo. - Con cor so al posto di Cap o del Servizio Sanitario per .le Casse m utue dell 'ind.u stri a d ella Provincia di Agrigento . Stipendio L. 12.000 ar1nue lorde oltre indennità accessorie. Per inform azioni rivolgersi all 'Ufficio di Collegam ento e di gestion e d elle Casse inutu e dei1 'Industria, Agrigento, I)iazza Cavour 5 . . Scad en za 30 se ttem })r e 1935. BARI. R. Pref ettur a . -- Per ti toli ed esami concorso a tre posti di m edico condotto : PALESE MACCHIE (frazione di Bari). Stipendio L. 9500, più L.. 2100 p el servizio attivo ; caro-viveri . - TORRE PELOSA (frazione di Bari). Stipendio L. 9500, più L . 2100 p el servizio attivo; caro viveri. - BITETTO. Stipendio L. 10.000, cinque aumenti qu adriennali d el decimo, p el ser vizio a ttivo I". 500, caro viveri. Per tutte, scadenza 15 settembre 1935. BRINDISI. ~ Con corso al p os to di Direttor e della Sezion e Dispensariale di Igiene Sociale in Ostuni . Stipendio L. 11.600 su scet tibile di tre aumenti quadrienn ali r isp ettivamen te di L. 600, L . 700 e L. 900. Inclennità ser vizio attivo L . 2800. Stipendio e<l in d ennità son o sogget ti alle riduzioni ed ~tl l e tra tte11ute di legge. Et à anni 21-40 s. e. l . Diplom a di abilitazion e ali 'eser cizio profession afe di 1ncdico-chirurg·o e di sp ecializzazione in tisiologia. 'fass~ concorso L. 50, 10. Chiarimenti alla Segr eteria d el. Consorzio Antituber colare presso l 'Amminis tr azione provinciale di Brindisi . Scad en za 10 ottobre 1935. CHIETI. R. Pref ett u r a. - Con cor so, p er t itoli ed esa1ni, ai p os ti di medico condotto dei segu en ti ron1uni : CHrETJ. Scalo. Stipendio L . 000, più ind ennità J)er cavalcatura L. 1500. - C1v1TALUPAnELLA. Stipendio L. 10.000 e L. 2500 per in dennità di cavalcatura. - DOGLIOLA. Stipendio L. 9000. FnrsA. Stipendio L. 10.000 e I,. 1000 per inde1111ità cavalcatura. - LANCIA:"IO. Prima e seconda condotta. Stipendio ciascun a L. 7000. - ~1oNTE­ NERODOl\IO. Stipen dio L . 9000. - ORTO A A MARE. Pri111a condotta. Stipendio L. 7000 . - R API o. ,StiJJe11dio L. 9000. - SANT'EusEBro n EL SANGRO. Stip en dio L. 9000. - SCHIAVI n 'ABn11zzo. Stipendio L. 9000. - ToruNo DEL SANGRO. Stipendio L. 9000. - Conso r zi: MozzAGROGNA, S. MARIA l l\1BARO. Stipendio L. 9000. - TORRICELLA PELIGNA, PENNADOl\IO. Stipendio L . 10.000, p iù L. 1500 per indenn ità d i caYalcatur a. Scad enza per tutt i il 15 settembre 1935. FERRARA. A r cispedale di anl 'An11a. Co11cor~o, per titoli, al posto d i specialista Odontoiatra , Al p o·s to è assegn a lo lo lipendio annuo ili L. 3000, p iù, il Sanjtario avrà d iri ll o a ll e percen tuali sin-

s


1804

e' IL POLICLINICO »

bilit~ ?al Rego~an1ento per le cure a persone pa-

ganti i11 proprio e curate nell'apposito ambulatori.o, ~alvo i diritti di consulti o di prestazioni sanitarie per degenti paganti in proprio nei vari reparti ospedalieri. Detta percentuale è presentemente del 50 % delle somme incassate. GENOVA. Spedali Civili. - Scad. 30 sett., ore 15; P!imario medico tisiologo; titoli ; L. 6000, per anni cinque, salvo conferine triennali, fino a 60 anni · i l concorso è riservato ai sanitari di sesso ma~ schile; laurea da 6 anni; tassa L. 50. Per le altre condizioni chiedere avviso. Rivolgersi · alla Segreteria, O·sped3.le di ,S. Martino. ~os lo

dì Direttore del Consorzio Provinciale Antitubercolare. Stipendio annuo lire 19.000, elevabile a L. 21.000; indennità di servizio attivo L. 5200. Età mJ.ssima anni 40 salvo eccezioni di legge. Tassa concorso L. s·o. Scadenza 24 settembre 1935. LuGo. - (Vedere RAVENNA). NARDÒ (Lecc3). Ospedale Cii>ile Sa.mbiasi. - Con corso, per tilo_li, al posto di Primario Chirurgo. Stipendio L. 14.000 annue (lorde del 12 % e delle altre ritenute co1ne per legge); compartecipazione del 40 % dei proventi operazioni a pagamento. Età rriassima anni 40 salvo le eccezioni di legge. Sei anni di aiuto o assistente effettivo presso Cliniche Universitari~ oci Ospedali cii almeno 500 letti. Laurea conseguita da almeno 10 anni. 1'assa di concor so L. 50,10. Scadenza 20 ottobre 1935-XIII. Per mag·giori cl1iarimen ti rivolgersi alla Segreteria della Cong·regazione di Carità di Nardò. PESARO. Os1Jedale cc S. rclvatore » alle dipendenze della Co1.tgregazio11e di Carità. - La scadenza del concorso al posto di Medico Primario nell 'Ospedale predetto, il cui bando venne pubblicato nel N. 23 del 10 giugno 1935-XIII, di questo nostro periodico, è stata prorogata alle ore dodici del 15 ottobre 1935-XIII. A modificazione dell 'avviso precedenle, bas ta che i concorrenti producai10 il certificato comprovante il ·servizio effettiYo prestalo per aln1eno un quinquen11io, con qualifica rt9n inferiore ad Assistente, in reparti medici di Ospedali non inferiori ai 100 letti , oppure in Cliniche l\IIediche o Istituti di patologia medica universitari. ll\tIPERIA. -

RAVENNA. Consorzio Provinc. Antitubercolara. Scad. ao sett.; direttore della Sezione dispensariale di Lugo; L. 9000; indenr1ità di trasferte· età li1nite 35 a. al 25 lug.; tassa ·L. 50. Rivolgersi' alla Presidenza. Rol\rA. i\Jinistero delle Comunicazioni (Ferrovie dello Slato). - Co11corsi per titoli ai seguenti posti cli m edico di riparto: Pontelagoscuro, Rovigo I, Savigr1ano sul Rubico11e, Suzzara, Tavernelle (BoJogna); Terralba (CagliariJ; Grammichele, Nizza di Sicilia, Noto, Pachino, ~aternò, Siracusa I (Catania) ; Bonassola (Genova); Cremona II (Milano); Eboli II , Nocera Inferiore, Padula, S. Martino in Pensilis , Solopaca (Napoli) ; Paler1no VII (Palermo); Campiglia Marittin1a, Collecchio, Fauglia, Gavorrano (Pisa); Acquappesa, AgropoJ i , Celle di Bulgheria, Praja d 'Ajeta, Ricadi, Rosarno I (Reggio Calabria); Bastia Mondovl, Gravellona Toce, Mortara II, Sessant (Torino); ~IaJles Venosta , Prato all 'I arco (Trento). Inviare domanda e chiedere informazioni ai rispettivi Ispettorati Sanitari (indicati fra parentesi). Scadenza ore 17 del 30 setten1bre 1935-XlII.

[ANNO XLlI, NuM. 36]

,SASSARI. R. Prefetlura. - Concorso, per titoli ed esami, ai posti di medico condotto dei seguenti comuni: AGGIUS (primo reparto). Stipendio lire 9500, più L. 2500 per mezzi di trasporto. - ARDARA. Stipendio L. _9500; BuLzI. Stipendio L. 10.500. -· ILLORfiI. Stipendio L. 9500. - SENNORI. Stipendio L. 9500. - ToRRALBA. Stipendio L. 9500. UsINI. Stipendio L. 9500. - VILLANOVA MoNTELEoNE per la frazione Putifigari . Stipendio L. 10.500. ~ Consorzio: RoMANA, MoNTELEONE, RoccADORIA. Stipendio L. 10.500, più L. 2500 per mezzi di trasp,orto. N.-B : Gli stipendi predetti sono suscettibili degli aumenti quadriennali. Scadenza per tutti il 15 ·settembre 1935. TORINO. Ospedale Maria l' itto ria. - Concorso al posto di vice-direttore dell 'Istituto di Elettrocardiografia alle condizior1i che stabilisce il relativo progra1nma. Le domande debbono pervenire non oltre le ore diciasetle del 24 ottobre 1935 alla Seg·reteria dell 'Ospedale presso la quale trovansi Yisibili il progra1nma cli concorso, lo ,Statuto ed il 1·cgolamen to dell 'Opera. UDINE. Ospedale Civile. - Primario dermosifilopata; proroga al 30 settembre, ore 18. NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE'.

Il prof. sen. Aldo Castellani, maggior generale m edico nella R. l\farina, è ·s tato temporaneamente 1jchian1ato i11 servizi o attjvo, dal 1° settembre corrente . Il ten. g·e11. n1edico prof. Pasquale La Gretteria è nominalo grande ufficiale nell'Ordine della Corona tl 'Italin. L 'U11iYersità di Parigi ha nominato dottore lion,oris causa il prof. B. A. Houssay, titola.re della cattedra di fi siolog·ia all 'U11iversità di Buenos Aires.

NOTIZIE DI VE RSE Cont1·ibnto italiano al 1o Congresso internazionale di gastro-enterologia. Al 1° Cong·res·so interi1azio11ale cli gastro-enterologia tenutosi a Bruxelles e a cui hanno preso p ar le scienziati di alto Yalore convenuti da quasi tutte le Nazioni europee e di n1oltissime dell ' America, I 'Italia er a rapprese11tata da una delegazione J)resiedula dal prof. Frt1goni, che era anche rappre entanle clel Governo, e composta dei proff. Donati di i\[ilano, Aìessandrini di Roma, Leotta (li Palermo, B1ggio di Gag·liari, Jt,asiani di Padova, Dall 'Acqua , Ga111berini, J3onadies. Sorge. Il Congre so, organizzalo ott irnan1ente e 1nint1ziosan1ente clal segretario generale Dr. J. Brouhée, è ·stato presiedt1 lo dal prof. Schoemaker il quale r1ella secl11 ta dj apertura cori un felicissimo dicorso ha porto il benvenuto ai congre·ssisti di lulte le ~azioni a nome del Governo del Belgio e della Facoltà cli J'Iedicina. Ha rispos to applauditissimo per l'Italia il prof. Frugo11i ringrazianclo per la squisi la ospitalità e a11gurando un brillante avvenire a questa società cli ga ' tro-enterologia per il progresso della speciaJilà e clella n1eclicina e chirurgia generale. I laYori .. i sot10 Yol li tt clue temi messi all 'orcl i11e del giorno: 11 le gastriti; 2) le coliti ulcerose


(AXNO

XLII,

l\lI~l.

36)

SEZIONE PRATI CA

11011 amebiche. Daren10 prossi1na111enle un resoconto sommario degli argomenti trattali. Per la cronaca diremo ch e sul primo argomento all 'ordine del giorno fra g·li italiani han110 parlato Alessandrini, Leotta, Ga111})erini e Bonadies i quali hanno portato il contributo delle loro ricerche speciali e dell·1 e·sperienza clinica. L 'argomento delle coliti hd avuto ben due relatori italiani : i proff. Donati e Dall'Acqua cli Milano, i quali hanno trattato il clifficile argomento rispettivamente clal punto di vista chirurgico e radiologico cori cl1i arezza, originalità e profondità notevoli che sono s tate molto ap1:>rezzate dal vasto pubblico del congresso. Sullo ste so argomento ha11no parlato inoltre i. proff. Baggio, Leotta e Fasiani. Il prof. F.rugoni è s tato no111inato ra1'.>presentante dell'Italia nel Comitato Pern1anente d ella Società internazionale di gastro-enterologia.

42° Congresso italiano di chi1·11rgin. La riuni~ne annuale, del cui Con1itato Ordinatore è presidente l 'on. prof. R. Paolucci , direttore della R. Clinica Chirurgica di Bologna, sarà tenuta nella R. Clinica Chirl1rgica di questa città clurante i giorni 23, 24, 25 e 26 ottobre cori i seguenti temi di relazione: 1) « Cisti e tumori del polmone », relatori proff. G. Forni e P. Marogna; 2) « Trombosi ed embolie», relatori dott. E. Ragnotti e J'.>rof. P. Valdoni; 3) « Il trattamenlo chirurgico d ella mediastino-pericardite adesiYa » (tema in con1une con la Società di Medicina Interna}, relatore prof. L. Torraca. Ogni socio deve inviare alla Segreteria (R . Clinica Chirurgica, Policlinico U1nberto I , Roma), ~ntro il 1° ottobre il titolo della con1unicazione che intende svolg·er e durante le sedute del Congresso . Entro questa stessa dala potrà inYiare la richiesta dell 'alloagio, ·sp ecificando la categor:ia e il loro indirizzo al dott. Ludovico Docimo , R. Clinica chirurgica di Bologna, Ospedale di Sa11t'Orsola.

14° Congresso italiano di urolog·ia. . Il XIV Co11gresso della Società Italiana di Urologia si svolgerà quest 'anno in Bologna , sede nel n1ese di ottobre di nun1er osi Cong·ressi medici, durante i giorni 26 e 27 ottobre. Il tema di relazione è: cc Frequenza della dege11erazio11e cancerigna d ell 'ipertrofia prostatica »; relatore il prof. E. Mingazzini di Roma. Le sedute della Società si terranno nell'Aula dell'Archiginnasio di Bologna, ove esiste un apparecchio di proiezioni fis·se e cinematografiche. Tutti coloro che in tendessero presentare delle comunjcazioni sono pregati di inviarne il titolo al dotl. Alberto Oberl1oltzer, segretario della Società, via Venezia 15, Ro1na (105), non più tardi del 20 settembre p. v.

10 Congresso internazionale per la trasfusione del sangue. Ricordiamo che è incletto a Ron1a dal 26 al 29 settembre; è organizzalo da u11 Comitato di cui presidente è il prof. Leone Lattes e segretario ge11erale il dott. Vittorio Fo111entano. Si sono costituiti comitati nazionali irL 11 Paesi e saranno ufficialmer1te rappresentali al congresso una cinquantina di Enti. Saranno in discussio11e sei rel(lzioni, dei proff. Bogomoletz (R11ssia), Dogliotti

1807

(l lalia), Hirszfeld (Polonia), Ritter (Svizzera), Stahl (Germania) e del dott. Tzanck (F'rancia); sono ancl1e annunziate molli ssime relazio11i. 'fassa di iscriziot1e L. 60, tanto per i congressisti quan[o p er le persone che li accompagna110. Richiedere }Jrogrammi dettagliati e informazioni complementari alla segreteria, via P alermo 1, Milano.

L'attività assistenziale dell'Ospedale Maggiore. La presidenza dell 'Ospedale Maggiore ha pub]Jlicato le cifre del bilancio per iJ 1933, che di111os trano la continua, proficua opera ass:i':stenziale clell 'Istituto ed hanno anche oggi , a dis lanza di due anni, una gTande importanza d'attualità. Alla chiusura dell'esercizio 1933 l 'allività era r iiPPresentata da lire 110.963.985, 75, con un aun1ento di lire 6.140.437,26 n~l confronto con l 'e~ercizio 1932. Vale a dire si è avuto un miglioran1ento di lire 6.414.761,47 e una piccola perdita di lire 274.324,21 rig·uardante la situazione amministrativa. Le giornate di degenza sono state in totale 873.017 nel! 'esercizio 1932, e 930.459 nell'eserci7io 1933. Aumento sensibilissimo da un anr10 al1'al tro , che i1on ·si può interpretare come peggioramento delle condizioni sanitarie, be11 s] come una é\ccresciuta possibilità tecnico-finanziaria di provvedere alle cure da parte degli Istituti Ospitalieri.

Corsi di infermiere della C1·oce Rossa. · La Croce Rossa Itali ana comunica che sono aperte, fino al 30 ottobre p. v.; le iscrizioni per l 'am1nissione ai Corsi delle Scuole Professionali Infern1iere e ai Cor si direttivi e di Assistenti Sanitarie 1 \ i'.silalrici, presso le Scuole C~onvitlo e le Scuole specializzate della Croce ;Etossa ltaUana, riconosciute con D. M. fin dal 1931. Il titolo di studio richies to per ! 'ammissione alle Scuole Convitto è la lice11za di una Scuola Media di 1° grado; l 'età è dai 18 ai 35 anni. Per i corsi direttivi e di Assistenti Sanitarie Visitatrici occorre i 1 diploma d 'infer1niera. Per richieste di estra.Lti del regolamento, di moduii per domande e schiarin1enti in ger1ere, indirizzare al Comitato Centrale, Segret ariato Infermiere (via Toscana 12) o alle Direzioni delle Scuole Convitto di Roma (via Baglivi 16), Milano (via Sassi 4; , Napoli ·(via Costantinopoli 126), Bologna (Yia Ercolani 6).

'

Un po' dovunque. La medag·lia d 'oro· on. Paolucci, dire ttore della Clinica cl1ir11rgica di Bologna, ha chiesto di partire volontario p er l'Africa Orientale. Il suo desid erio è stato prontamente esaudito ed egli partirà per raggiungere il posto che gli è s tat~ assegn ato quale clirettore di una ambulanza c~rur­ gica in via di allestimento. IJ'on. ~aolucc1 sarà accompagnato da quinrlici m edici assi·~ tenti e da infermieri e studenti, tutti volontari. Il 3° c ·o ngresso inler11azionale di oto-rino-laringologia si terrà a Berlino dal 17 al 22 agosto 1936. Temi: La radioterapia dei tumori maligni nel campo laringologico; Le prove e ! tr~ttamenti elettroacustici· Influenza della cost1tuz1one sulle malattie dell~ gola, del naso e dell 'orecchio. La 3a. riunione europea d 'igiene mentale si è svolta a Bruxelles il 20 e il 21 luglio, sotto la presidenza del prof. Ernest De Craen e.

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1808

cc IL POLlCLlNICO »

La 12a riu11ione della Società farn1acologica tecle ca si terrà a l\Ion aco dal 10 al 23 ottobre. Rel azioni : Ver11eJ (Ca1nbridgeJ : L 'elin1inazio11e clel1 ·acq u a e su a regolazione fisiologica; Schule111a11n (Elberfeld) : La problematjca dei r apporti tra cos i iLuzione cl1imica e azione farn~acologj co- ter a1)eu­ tica; Weese (Elberfeld) : Terapia ipnotica e narcosi basale; Hildebrand t (Giessen) : Far1nacologia e i111pieg·o clinico d eg'li analettici della circolazjo11e. {Jffici: Phar1nakologi'sches In s li lut, Nu ssbaumstr. 28, 1'1tinche11, Germania. Il 12 e il 13 luglio si ono sYol te, per la pri1na volta, a J\Iontevideo, le Giornate rioplatensi di os te tricia e g·inecologi a, org·anizzat e d alle Società di o te lricia e g inecolog· ia òi Buenos _.\..ires e di 1\f on tev j deo. 1

Il 10 luglio fu t enuto a Elk.ins (Virginia occidentale, S. U. d 'A. ) un con vegn o ul cancr o, in occasi one d ell 'in augurazione di una nuova clini ca pel cancr o al cc Da vis Memori al Hospital >>; furono presentate se tte relazio.n i. La Società J_,01nbarda cli Chirurgia si è aclunata iJ 19 luglio, otto l a presiclen1a del prof. M. Donati; son o state fa tte 22 com1]nicazio11i.

L 'cc Unitcd Hospital Fund » di Ne,,- l -or k an11 unzia

che lan cerà un appello, clura11te i] pross.in10 autunno, p er la r accolta di 9.440.000 d oll3ri (100 milioni di lire italian e) . Il presidente d ella Fondazione, David H . McAlpi11 P yle, stima che que la somn1a sia as·soluta111ente indispensabi le P,er arrestar e l 'incr en1ènto d ei de])iti d ei 52 ospecl;li feder ati, ·ch e h anno 5. 700.000 di dollari cli fatture non saldate, ol tre a 14.000.000 di d oll ari di debiti a lung·a scad enza . Il dott. Germinal R odr iguez h a presentato aJ Co·n siglio Deliberante della città di Buenos Aires , cli cui fa ])arle, un progetto per la fondazione di un cc L:iboratorio di alta investigazion e biologica » a11n esso al Servizio di Polic1inica delle m alattie i11fet tive, diretto dal c.lott. Carlos Alberto Videla, nell 'Ospedal e F. J. Nluniz.

Da vari anni e i'ste a Belg rado, nella Clinica chirurgica, diretta dal prof. Kostitch, un 'or ganizznzione per donatori di san g u e. Si è ora tenuta una rh1nione di primari d'ospedale e di clinici , ch e h anno approYato una r el azione al l\Iinistero ?ella sanità pubblica, affir1ch è venga cr eat o u11. I st1tu.t~ per l a trasfusione del sangu e, con scopi pratici e scien tifici; vi sarebbero adii.etti clinici e stu<lio i; vi collabor erebbero le istitl.1 zioni sanitarie dell'Esercito. L 'Istituto tropicale di Tiflis (l{ussia) ha or g·a11izzato tre spedizioni scientifich e, incaricate dello ·studio e rlel tratta1nen lo dell 'anch ilos to111iasi . .

Si è jniziata la pt1bblicazione d el periodico cc An11 al es cl 'Actinométrie n, destinato alla mi ura dei rn o-a i o lari (ul trn-Yiolet ti, visibili e i11fra-rossi) . Ri~~lger i all '<< Ii1 lit11t d 'Ac linologie », ' ' allauris, Alpe J\l aril in1es, Frar1cia. 1

La « . eh'' eizeri ch e )1cdiz. 'Vorl1en ·chrift » ha clcclicalo il nt1mero del 24 ago lo al prof. Rudolf Slael1elin 1 cli nico 1nedico nell 'UniYersità di Bailea. Il fa cicolo reca una present azio11e di F. ~Tiiller cl1c ctello taehelin fu a lun go n1aestro, u 11a ]l~e e11 laz ione dei rerlat tori ecl una serie di 21 arl i coli.

LA~l\"o XLII, Nul\r. 36)

Gli 1c Arcl1iYo de ~Ieclici11a I11lerna n di AYana h a11110 de ti11ato il n. 2 clel 1935 al prof. P edro .'\... Cast illo, titolare di Cli11ica inedica nella Scu ola di ì\Iedici11a di quella città. i lratla di un g r osso v9ìu1\1e di 470 pagine, in otti111a veste tipografica, ricco di be1t 27 l avori, i11olti dei quali r ecano firn1e re1)u tate. Il Yolu111e è anch e corredato d el ri· lra t to cl el giovqne e illu5Lre clinico cubano . (Seèie del periodico: PerseYerancia 52, Hab ana , Cuba). Si è celebra to il 20° anniversario di fondazione della <e Biblioteca della g u erra 111ondiale », ospit ata a toccarcla, nel cas lello cli Rosen st ein, e fo11d ata cl all 'industriale Riccar clo Fra nk; è diretta d al dott. Tiler . Con tiene 7.5.000 Yolumi, 5000 riviste, 2150 giorn ali , n1igliaia di fotografie, di cartoli11e illustrate, e$em11l ari di carta moneta e di biglietti ndoperati quali 1nezzi au sili ari di pagamento in Germa11i a, tessere per l 'acquisto di viYeri, fogli vol anti gettati dagli aeroplani ecc.; noleYoli sono i giornali di con1lJatte11ti e quelli pubblicati negli osped ali e nei ca111pi di prigionieri. La Repubblica dell 'Uruguay, ch e h a poco m eno di clue milioni d 'a])ita11ti , a nnover a 1346 medici. Tella Facoltà 1neclica di ~IonteYicl eo sono ora iscritti 1236 tudenti: . . i pre,·e<le ch e tra qualche anno l 'Urug11ay avr à un n1edico og·ni 1000 abitanti. Il consiglio d 'a111111ini·s lrazione del 1Sindacato ~le­ dico della Se11na , riu11ito i ] 17 luglio, presa con oscen za del decreto-legge ch e prevede una ridu7ione del 10 % sulle spese p11bblich e e un abbas·a1ne11t o corri sponde11te <iel costo dell a vita, h a pre o in esan1e u11a riduz]o11e nella stessa proporzio11e deg·li 011orari 11'teclici rni11imi, da · applicare ai pazie11ti econo111ican1e11te cleboli, a partire <lal ritorno cl alle vacanze (1° ottobre) o, al più t ardi , i1on appe11a le asseil1bl ee gener ali dei sindacati avranno potl1to riunirsi. L 'Accademia berlinese d i perfezionamento p er i medici t errà d al 14 ot tohre al 9 i1ovembre 1935 un cor so internazionale preliminare di omeo11atia. La tassa d 'iscrizi one è cli RIVI. 75; p er i n1eclici assi-stenti cli RM. 40. RiYolgersi alla Segret eria del} 'Accad emia, ·R o])ert Koch-Platz 7 (Kaiserin Friedrich-Hat1s), Ber] in NvV 7. In occa·sione d ell a pren1iazio11e annuale p er atti di coraggio e di devozione co1npiuti nel Belgio, cerimo11ia sYol tasi or non è molto a Bruxelles, nel Palazzo delle Accademie, pre e11ti i Sovrani , Yenne decora lo dal n1i11istro d ell 'int er110, du Bus de ' Varnaffe, il dot t . ~I . Len1aire, professor e ai r~­ diologia a1l 'U11iYersìt à <.li Lilla , per un salvataggio r.0111p it1 to a La Pa11ne. Il .. o ttolenertte 1nedico J.-~. St eyn, dell'Esercito belga, cl1e acco1n1)agnaYa. l ' ~iu l ai:t ~ Car yn a bordo di u11 biplano militare c11 r1cogn1z1.one, ha battul.o j l pri111ato d 'alti tu d ine, ele,·andosi a 9300 melr1, regi .. Ira ta dai barografi. tgli si ~ lamei1tato so' i atu tto per il fredclo, 111al grait ? il. <;ru ale . h a potl1 t o fare cl elle o ...·-ervaziqni scient1f1cl1e int eresanti. Il clo tt. Giu ep11e Bot li cè, n1edi co condotto .a Pare lo ( aY011a) , ha u cc j o 11er gelosi~ la propr1a Jl loglie Ro1ni lcl e \Iaren co, cli 19 a11n 1, es.pl~den ­ cl ole contro cinq,ue colpi cli riYoltella; poi si co· s li tui' a ai carabinier i.


[ ANNO ~LII , ~Ul\ir.

36]

SEZIONE

PRATICA

180U

I carabi11 ieri dcl com un e di 'econdiglia110 l1a11 no- clenunzial o all 'a u Lor1l à g iucliziaria tre i11edicj i quali si sar ebbero ri fit1lati di pres tare as·sistenz~ ?d una ~a~Lorjente: u11 0 p erch è non specializzat o in ~s lelr1c1 a, lln altro perch è il compen so offertogli sar ebbe s ta to inadeg t1ato, il lerzo p er ch è no11 avrebbe aY uto l 'abiludi11e di u cire rli n ott e·, la don11a, certa ~!aria ~igna t aro , è i11orta. È s tato arre·s lato a Firenze il prof. com1n. Ore t e

f'antappiè, per prescrizione abusiva di s tupefacenti; pres o vari farmaci s ti della c ittà sarebbero s lale _eq1~e lr~ t e oltre duemila ricette p er s tupefacenti , rtl a c1ale dal ele tto profe ssioni sta. U11 dentis ta <li ' :-ie1111 a, d o tt. P o1lak, colto da un ascesso di pazzia, avrebbe s trappato 22 d e11 ti ani ad una cliente, la can1erie ra ~Iaria Lecbn er rli 25 a1mi, dopo averla fa lfa legare sulla edia op er at oria da u11 tts i·st enle; la g ioYan e cafJd e i11 una crisi n eryo·sa, cl1e è poi dura la p ar ecchi m esi .

B clecedu to a Parig i , in e tà di 70 a11ni , il prof. oo P EnEz , ex ambasciatore <iell 'Argentina a Roma, autore di 11o leYoli s tudi batteriologjci (l1a d escritto il « bacill o di Per ez », quale age11te d ell 'oze11a) e promotore dell 'Is tituto di inala r1olog·ia di Roma; ideò una t ecni ca per i l ri conosci1nento dell ' autenticità clei qt1adri antichi (1nedia11t e l a fotog rafia e la radiog rafia : un lahoratorio ad hoc È' stato impiantato al ì\;luseo del L ouYre) . 1\. P. F'ERN A

' :fil morto a l)arig i , i11 c là cli 62 an ni , il d ol l. Ro-

PROUST, professore di clinica g inecol ogica in quella facoltà di n1eòicina e chirl1rµ·o nell 'Ospedale Broca. L a u a 1)rodt1 zion e scie11lifica ft1 molto vasta; egli si occupò pri11ci1)a]111ente d ell a radio. terapia d el can cro (fu il pri1r10 ad applicar e in Francia il r ad iun1) e clel tratt a111 en lo cl1irurgi co della tubercolosi. R. ~1. RERT

Registria1110 con dolore la p e rdita d el doll. VENcr.f.LAO FRAS CHETTI , ch e esercitò a Ro111a l a professio11e co11 vera n obiltà d 'intenti; fu u11 vale11le giornalista inedico e ten11e p er alcuni anni la redazione di (( F ed erazion e Jledica >>; collaborò a11che quale redallore n1edico i11 ilnporta11li qt1o ti diani della rapi tale, quale il « Giornale cl 'Itali a »; era general1nenle benYoluto co1ue 1101110 e i11olto apprezzato quale profe ionis ta. L . P.

Le malattie infettive in Italia. N unlero dei Co muni colpili e nurnero dei casi (fra parentesi). Denurtzie dal 5 agosto ail :11 agos Lo : ~'1orbill o 202 (586); carl a tli11a 116 (216) ; Pertosse 125 (334) ; Varicell a 59 (90) ; Vaiuolo e Ya iuoloidc (-); Febbre tifoid ea 529 (12G6) ; I11fez io11i para tifiche Jl 7 (164); Febbre 011dula11te 47 (59); Di ·~e11 teria 22 (41) ; Difterite e crot1p 210 (30Ò) ; l\Ie11ingite cer ebro- pi11ale epiden1ica G (8) ; P olio111ielile a11 le1 iore a c uta 16 (16) ; Encefalit e l e targ i~a 2 (2) ; 1\11c hilos ton1it\~i 4 (10) ; Ra lJbia: n1or icature di a nin1ali rabbici o sosp etti 45 (63), dirhiar ata - (-ì ; Pus tola n1alig rta 25 (33).

RASSEGNA DEJ,J,A ST!.M.P! MEDICA. . R,ev ..1Veu ro~., feb. - A. B \Rt<É. Le fi})re 1no lrici 111t1 ~1n1doll ~r1 delle radici rachidee pos ter. P1~sse .11le1., 27 inar. - G. !\IounJQU.\ND Dis trofi e al1111e11ta ri. · Path~lo~ica.,. 15 1n~r. - C. C10N1. Forn1azioni P eudo' al' olar1 cl ell e11docarifj o Yenlri co1are. 1\. Po z1, \ N. I p er sple11i sin o e era i c111a Li ca . 11n n. ~l'Ig., feb . F. S\ Nl~ ELICE. Bacilli d ell a lbc. b ov Ln a e s treplolricee ac iclo-resis le11 li . _ E. B E RTARELLr. Co11trollo biologico d egli a11livirus. ,_ ~1. TALENTI e D. LEONARDl. Catafore i bai Lerica . . Forze San., 28 feb. - A. no~ADJ ES. Gas trit e crollJ C U.

l'./i11i ch. Jlecl. TVoch., 28 l11ar . - E. voN STRA~rLJK . L 'or olog io fisiologico. -· Ì\I. B1ncn i::u-BENNER. IJ proble111a d ella (li e ta 11ell 'uJ cera. D eut. Jled. lVoc h. , 29 i11ar . Xt1111cro sc111in1011ografico sul i s tc n1 a arterio o. l(lin. 1Voc li ., 30 l11ar. . Ts >\\ C. , t1l diab e le. TEl-T CHL..\E1\TDEn . Lipogr a11ulo111 a lo i progressiYll. d ella inu cola tura. P~ris Jlérl . , 30 n1ar. - Kumcro sui 5o·as di comba1 l1111ento. Ri I' . Ospedal., feb. - G. 1'f1cHETTJ. Car ci110111al0 "i cer ebral e i11e tas lati ca. Ririasc . Nf ed. , 31 l11ar . .- C. ~lA sTnos1l\IONE . Care11z.a r e11ale e<l al tcr azio11i i lol og·icl1e d el fegato. Nlzn e1:va ~Ie.d ., 24 111ar . ,_.,. .J . BA17ER e T. OL1Ano. ~a t olog1a ere(litaria e st10 co11segt1enze pratich e. l: DAONDo e al. Bisn1u totera1)L1 c11dorachidea. A r cli. l it. di Cli ir. , fe]J. - 1\. CosTANTINI e G. B ALL.\RlN . Peristal si inte .. ti11 .: azion e di vari sali inie l tati c11d0Ye11a. - V . E RGI. Fal a b o lriomicosi lUna n a. Prac lition.er, apr. - ~un1ero ullc i11ala ttie d ei })an1bini. Riforn1 a ~11 ed., 30 1nar . - R. lLVE TRINI. Sondaggio clel i'achicle. - L . , -ERNP.TTJ l~LlNA . Poler ennlia11Jfilaltico d el ·iero al lio o1fato. Serriana 1\léll . 21 feb. - J . .i\. C~ ·\ EJllO. SLellecton1i <t. - . J. _\ . SE~A. Re li11j le e ~ utiativa es ler11a. 2 f eb. F. R. ToaRES . Curn})i] i I à poni anea cl ell a tbc. - J. 1'. L E\v1s e F. P . L 1 i D1 TENA. Sensibilitài d cll 'occhio a diver se sos ta n ze , i1npali co-1ni111 el i ch e. .4 nn. de 11 iéd., apr. - ~I . ' ' 1Lr. R ET e al. E111Lol1e p ol111011ar1 sperin1e11lali. nled. I\.lin. , 29 inar . - H . Cl H . CH~lA NN. T11di('t1Zion j dei b agni di i11are i11 lr1 eclici11a inter11a. - jf. Gt:i'>lfil.-B.GER. Eziol ogia el eo-li acre s i acuti cl i gotta. Rass. rl i Te,.. e Pat. Cli11 ., fel). - )!. ~I1 cB EL.\zz1 e G. BELL1.Tcc1. .A.zio11e di c~ tralti fecali t1lla n1uscolatt1ra lisci a ctell 'inte t . ,4 n.n. di Ost. e &in. , 31 lnar . .__ E. G1Ln1c 1. La C\tte con1e e111:u11lorio 11 elle in lo, .. icaz. g raYidiche. - ~I . FAerus. Diag110 i pre11alale di sesso. Pediatria, 1 a1) r. - C. F \Cn1 Nt e G. SCH\\ -AnTz. È p eggiorata la prog 11osi cli d i ft cr i l e~ E. ZAMBli.ANO. A111enza pallidal e. Revu e rl e Clii r ., 111ar . - L. Co1 RTY . ~J orbo òi Iteckling h a11 en (os leosi i1ar a liro jd ent - :\J., -..;01LLox e GEOR·J !lT. Poli11os i general e diffu ... a d el t11bo cl ig·ere11 te. Giorn. di Jled. 1Iilit.. n1ar. C.\LTExoo. cmciotica òell 'apparato Ye ... li holAre. Rii'. Sa n. Sicil., 1 a1)r . - (~. C -\ .. CIO RoccA e G. PARR1"\°0. Etiologia tu])er colarc dcl p e1nfigo.

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« IL POLICLINICO »

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[ANNO XLII, KUl\I. 36]

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Indice alfabetico per materie. Ali111en ti: azion e dinamico-specifica n ei cardiopatici . . . . . . . . . . . . . . .t\.ppenclicectomie: taglio di 1\if c Burney ampliato . . . . . . . . . . . . . . . Appe11dicocele strozzalo: contributo clinico e operato~i o . . . . . . . . . . . Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . Crisoter apia: principi gen erali . . . . . Cronaca del niovi m erìto professionale . Diab et e m ellito : t erapia : il vecchio e il nuovo in . . . . . . . . . . . . Diaframma: profili plurimi . . . . . . Difterite : sieroterapia . . . . . . . . Elminti : azi on e can cerign a . . . . . . Epile si.a: tr1ttamento con lo ch oc proteinico: danni . . . . . . . . . . . . Falica, s lan r..:h ezza e son110 . . . . . . . orritti di proprietà riservati. -: Non 1vtori_aatione scritta dalla f'eda:!,ione . E

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1787 1797 1788 1795

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J11seg11arn. ento superiore . . • • • • • • Pag . 1803 Iniezioni par a vertebrale ed epidurale: 1798 indicazioni e risultati . . . • • • • • • )) 1797 Il tero: variazioni cronassimetricl1e . . )) Kala-azar n ella Somalia italiana . . . . )) 1797 )) 1788 ~f al aria : tra ttamen lo . . . . . . . . . . )) 1797 ~1idollo spinale: neurii1on1a . . . . . . Nefrite acuta con iper azote1nia senza 1780 i p ertensio1te . . . . . . . . . . . . . . )) 1802 Paratifo B d 'origine idrica: epidemia . . )) Puntura Jombar e : lesioni vertebrali 1798 da - . . . · · · · · · · · · · · · · · · )) 1801 Schizofrenia: traltai11ento. moderno . . )) 1802 Secrezioni ·interne: correlazioni . . . . )) Terapia infettiva e pire togena : 1necca1789 nism o d '~zione . . . . . . . . . . · . ))

.

consentita la ristampa di lavon pubblicati nel Poliolinioo se non •n la 1>ubblicatione di sunti di essi sen~a citame la fonte.

A. Pozzi, reap.

C. FRUGONI, Red . capo. Rom a · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrie:r.


Roma, 16 Settembre 1935 - XIII

ANNO XLII

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

Num. 37

'' DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

J

SOMMARIO. Riviste generali : G. Giorg·i: Terapia delle lesioni da aggr essivi chimici. Note e contributi : V. Mauro : Sull'acariasi profession ale. Osservazioni cliniche : A. Turco : Disarticolazione interscapolotoracica. Sunti e rassegne : DIABETE: F . Rathery: Studio comparativo della glicemia e della gl icosuria nel t r attar Jllento del diabete mellito. - E. Watson, M. Wharton: Studio coo:n parativo delle varie diete nella cura del diabete ruellito. - ORGANI DIGERENTI : N. H. Fairley: Le diarree tropicali. - Arrigoni: Invaiginazione aibituale duodeno-digiunale. - V. Banot: Una modificar zione di tecnica sulla colecto,m ia destra. Divagazioni : Anticaglie che ritornano? La chiave di Gar a n geot. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici.

RIVISTE

GENERALI

OsPEDAI.E MtLITARE DI IloMA. Direttore: Te11. Col. GIULIO ~!ASSERANO .

Te1·apia delle lesioni da aggressivi chimici Dott. GIORGIO GI0Rn1, maggiore m edico. Le sostanze chimich e, impiegate con1e aggressivi nella g uerra mondiale , furono una ci11quantina, però la m aggior parte di esse non avendo corrisposto , furono abbandonate. Solo una diecina, che ebbero largo i111piego, furono Uuate ino alla fine della gu erra. Nel dopo g uerra g li studi si rivolsero nella ricerca di tutte quelle sostanze chimich e, che , possedendo quei dati r equisiti fi sici, chin1ici, tossicologici, tatti ci, potessero essere impiegate a scopo bellico. Di queste , infatti, nelle varie nazioni ne sono state studiate parecchie, molte r e e note, altre mantenute segrete. Le sostanze aggressive sino ad oggi conosciute, sia quelle impiegate in guerra, sia quelle studiate successivamente, determinano alterazioni patologiche diverse e \1engono comu-

Accademie, Società Medi.che, Congressi : R. Accademia Medica di Roma. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Ricambio e circolo n el cuore scompensato. - La pressione arteriosa lnedia n elle a rterio- e cardiop atie. L'ipertensione nelle n efropatie. - L a pressione ve· nosa n egli "individui normali a varie età. - La Roen tgen terap ia nelle carditi ed a ort iti. - MEDICINA SCIENTIFICA : Fattori ohe i•n fluiscono sulla glicemia. - POSTA DEGLI

ABBONATI. -

VARIA.

Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Controversi e giuridiche. Nella vita professionale : In segnamento sUipe1·iore. Cronaica del movimento professionale. - Con corsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica.

n eme11te classificate dal punto di vista sanita· rio , seg uendo il criterio della loro prevalente azione fi sio-patologica. Secondo quest o criterio si suddividon o in quatlro classi: 1a Agg·re sivi chimici a prevalente azione soffocante; 2a. Aggressivi chimi ci a prevalente azione vescicatoria; 3a Aggressivi chimici .a prevalente azione irritante, distinti. a loro volta in lacriinogeni e in starnutatori ; 4a. Aggressivi chimici a prevalente azione tossica. Però questa classificazione n on si deve prendere in senso assoluto, in quanto vi sono aggressivi i quali possono esser e classificati indifferentem ente in più di un a categoria perch è posseggono azioni fisio-patologiche diverse. La terapia delle lesioni da aggressivi chimici ha caratteristich e proprie a questi nuovi agenti etiologici. La sua conoscenza deve essere profonda perch è da un rpronto ed appropriato intervento terapeutico dipende la vita dei gassati . Nei riguardi della terapia esi tono delle nor•


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« IL POLICLINICO »

111e generali con1u11i a quasi tutte le intossicazioni da aggre sivi chimici di guerra, c~oè: •

1° Sopprimere l'azione della sostanza t.os-

sica; 2" Sbarazzare l'organismo dalla mede.sima; :3° Prevenire od arrestare l·' ev·oluzione delle lesioni in, via di sviluppo; 4° Curare le lesion1 i in aitto. Per sopprimere l 'azione d ella sosta11za tossica esiste un solo mezzo u g uale per tutte le intossicazioni, cioè quello di allontanare l 'individt10 dalla zona intossicata, trasportandolo all 'aria pura. Se ciò non fosse possibile per circos~nze speciali, occorrerà applicare i n1ezzi opportuni di protezione. P er sb·ar.azzare l 'organismo dalla sostanza tossica, bisogna ricorrere a tutti quei mezzi atti ad allontanare l 'aggressivo a contatto di esso, ricorrendo alla detersione, neutralizzazione, lavaggi, ecc. Per 1p revenire e arrestare l'evoluzion e delle lesioni, si ricorrerà a tutte .q uelle operazioni che riguardano la bonifica umana e alla terapia • precoce o preventiva. Per curare ]e lesioni ch e si sia110 già manifestate , si ricorrerà a tutti quei su ssidi tera peutici che saranno indi cati caso per caso.

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37)

A tale scopo si è cer cato di aumentare J 'in11)ermeabilità dei capillari sa11guigni co11 le iniezioni intramusco lari di calcio . I risultati incoraggia11ti ottenuti autorizza·1io

ad a.pplicare la c.al1cio-terap ia in, ogni gassato da aggressivo soffocan.te. 1

In principio venne anch e te11tata una terapia antidotica. Si è cer cato cioè di rendere l 'aggressivo innocuo per l 'organis1110, tentando di neutralizzarlo con sostanze chimiche. A questo scopo ve1111ero in11)iegate inalazioni di soluzioni di b icarbo11.ato di sodio, iposolfito di sodio e perfi110 di am111oniaca, di cloroformio. Questa cura è ineffi cace e forse anche dannosa. ~ inefficace perchè gli aggressivi soffocanti ge11eraln1ente si decon1pongono subito a contatto con la n1uco a dei bronc11i e con l 'epitelio degli a lveoli poln1onari. Maggior successo semb·r a abbiano avuto le esperienze di Wedder e La,vyer, i quali cercarono di n eutralizzare i1el pol111one la n1aggior quantità di soffo cante e dei suoi prodotti di scissione, iniettando u11 'enzima: l'ureasi. Questa, idrolizzando l 'urea dell 'organisn10, produce amn1oniaca, cl1e a sua volta r1eutralizza l 'acido cloridrico cl1e si è prodotto nei tessuti dall 'idrolisi del fosge11e. Gli stessi autori , per prevenire l 'edema i1olI. AGGRESSIVI CHIMICI monare, 11anno avuto risul1 ali incoraggia11 ti iniettando nelle vene una soluzione gon11nosa A PREVALENTE AZIONE SOFFOCANTE . di glucosio. In guerra furono adoperati come soffocanti · Però, di fronte a tutti que ti te11tativi, da il cloro, il fosgene, la cloropic.rina, i chetoni prendere in considerazio11e per ulteriori e più bromati , il cloroformiato dli metiàe, mono-bi- con1plete ri cer che, i pri11cipali sussidi teratriclortirato, il s:olfa.to dim.etilico, le miscele peutici di pront.o soccorso ch e si debbono sol' di cloro e fosgene, di e.loro e C'°&Jropitrina , ecc. lecitamente a1)plicare, oltre alla calcio-t erapia, Come soffocanti possono considerarsi che so110 : il riposo, il calore, l 'ossigerio-terapia, j] agiscar10 an che il cloruro e bromuro di cianosalasso , l ' emeto-terapia. geno e i vapori nitrosi. Nei riguardi !)OÌ della res.pirazione artificiale Le sostanize di qiiesto gruppo agiscono con diremo i pericoli cl1e ·presenta e le sue rare preva leruza stille vie respiratorie, S1.1Jlle quaili de- indicazioni. 1

1

termiriano deVle les.ioni tQJti d a produrre l 'asfissia per edema pol,m .onare. 1

Nella cura dei col piti da questi aggressivi si )UÒ distinguere : 1) U11a terap1ia d'urgeriza o di pro·1ito soc-

corso. 2) Uria terapia consecutiva.

Que ta distinzio11e, principial111ente teorica, sta a ignifi care che in questi ammalati l 'intervento tera1)eutico è efficace in quanto è immediato. I ) T erapia d'urg enza o di pronto soccorso. i e egue ovunque si verifichino casi di intos~ i cazion e da lJrodotti aggressivi . Es a si. l) UÒ co11siderare come la prima cura ch e gen eral1n ente si esegue nelle formazioni sanitarie di pri111a li11ea, e in parte ancl1e nelle stes e ininori unità delle varie armi. ei colpiti da soffocanti, il soccorso d'urge11za n1ira sopratutto a prevenire e combatter e l 'ede111a polmonare e le sue conseguenze, cioè l'anossiemia.

1° Riposo. -

La 1)it1 in11)ortante n1is ura è rappresen tata dal ri1; oso a soluto del colpito. Con il riposo si cer ca di ridurre al minin10 il fab·b isog110 di ossigeno i)er 1'organisrno. Negli stati iniziali, ogni attività n1uscolare, ogni mo,1in1ento l) UÒ e sere capace di aggravare tutti i si11to111i e lJOrtare rapida111en le all 'asfissia mortale. Quindi ogni individuo che abbia re pirato un ·IJrodotto ad azione soffocante, specie f osgene, d eve essere i11esso in assoluto riposo, anche e all 'esame obbiet li,-o non i)resenti segni di l e~ion i polmonari in atto. Quando J)Oi l 'eden1a polmo11are 11a già fatto la sua comparsa e gli SC!ln1bi respiratori nei polmoni sono già ostacolati , è ancora più sentita la neces ità di ridurre al n1inin10 il quantita livo di ossigeno necessario all 'orga11isn10 e quindi l 'a ttività muscolare , cl1e è la principale causa del con'" u1110 di esso. Si può così ottenere col riposo assoluto una

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SEZIONE PRATICA

riduzione fi110 ad 1/ 4 d ella qua11tit.à di ossigeno occorrente all 'individuo in 111ovin1ento. In base a questo concetto, si deve prescrivere ch e lo sgon1b er o dei colpiti da aggressivi chin1i ci ad azione so ffocante sia effettuato in barella. Nell'attesa i pazienti d eb·bono essere sorvegliati perchè non com piano a lcuno sforzo muscolare , compreso quello di g ridare, agitarsi, ecc. Per questa ragione si rende anch e necessario sollevare lo stato psichi co del col1pito , per imJJedi re agitazioni inutili e d annose. Si lascer à libero il n1alato di star e nella po~i.zione più comoda; generalmente è i11dicat~ quella sup1 ll h; i11 caso di bisogno si solleverà la parte superiore del tronco . Appen a possibile, ai militari ricoverati in a111bienti chiusi, specie se ri .. caldati, doYranno essere camb·i ati g li abiti, i)ercl1è al cuni prodotti agg·ressivi (come la cloropicrina) son o per sistenti e possono eguitare a svilup pare va1)ori tossici , che inalati dagli infermi e dal personale di assist enza, sono dan11osi . 1

2° Calore. - Se è n ecessario in i11olti casi , co111e abbiamo d etto, togliere g li indume1rti ai colrp iti per evitare che continui110 ad i11alare i gas aderenti ad es i, bisogna però fare in 1110do che il malato no11 ab·b ia alcuna sensazio11e di freddo, perch è è meno dannosa l 'ulteriore azio11e d el gas aderente ai vestiti, ch e l e conseguenze del raffredà.an1ento. Con1e è noto, il freddo determina di sturbi circolatori delle muco~e e favorisce pertanto 1'eden1a i1oln1onare. Inoltre, l 'energia i11uscolare richies ta dai continui brividi , aumenta il fabbisogno di ossigeno da parte dell 'organismo. Per questa duplice ragione il freddo accelera e facilita l 'eden1a poln1onare. Pertanto il n1alato sarà tenuto be11 coperto e anche riscaldato, ove occorra, con bottiglie calde. I ,·estiti saranno tolti solo quando \ e n e sian o di rican1bio o si ab·b iano coperte sufficie11ti . 1

3° Ossigeno-tera.pia. -

L 'ossigeno deve essere omn1inistrato ai gassati sia cl1e presenti110 la cianosi bleu, ch e quella pallida . Essi hanno bisogno di ossigeno per un lungo i)eriodo , specialmente nelle due prime gior11ate. Deve so rnn1inistrarsi anch e n ei casi di n1edia gravità co11 o senza edema polmonare, per i111pedire che questi n1alati precipitino in u110 .. tata di asfissia più· grave . I risultati della som111inistrazione di ossigeno sono spesso miracolosi; la cianosi scompare in genere rapidan1ente e viene sostituita dal colorito roseo . Solo in rari casi 11on si riesce ad elin1inare co111pletan1e11te la cia110 i co11 la somministrazione di ossigen o. Con la scomparsa d ella cianosi si eliminano a11cl1e le conseguenze della mancanza di ossi-

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geno. Gli a111111alati cl1e era110 }Jri111a irrequieti, subentran o in una fase di calma e tranquillità. Ciò ·è anche molto vantaggio o perchè diminuiscono i movim enti. Il respiro diviene tranquillo, la dispnea r11igliora , senza però scomparire completame11te, p ure esser1d o scomparsa la cianosi . .°È be11e avvertire ch e, talora, la somministrazione di ossigeno può aumentare transitoria1nente la dispnea. Ciò è dovuto principalmente al fatto 1:l1e il ce11tro respiratorio, durante lo stato asfittico, è rin1asto per vario ten1po i11 deficienza di ossige110 e sotto1Josto all 'azione dei prodotti catabolici de1l 'organisn10 ab·n ormemente aumentati, i quali lo han110 reso JJigro agli stimoli dell 'anidride carbonica che si è accumulata i1el sangue, varcan do in tal modo la oglia d ell a sua eccitabilità. Quando l 'os igeno affluisce di nuovo con abbondanza per e ffetto delle inalazioni , il centro ref'piralorio riacquista la sua sen ibilità 11orn1a1e , r is1)011dendo più prontan1enle allo sti111olo dell 'a11 idride carbonica proven iente dal sangu e. Qui11di, in questi casi , la dispnea aume11ta e persis te fino a ch e i1on venga elim inato attraYer o i pol111oni l 'eccesso dell 'a11idri.de carbonica che si era accun1ulato 11el ... angue durante il periodo a fittico . Que La eventualità si può ll1anifestare solo n ei casi di cianosi b~eu , percl1 è solo in questi si ri contra aun1ento di a11idride carbonica nel sangue. Se 1}Jrin1a esi . . teYa semi -inconscienza , il sensorio ritorna i11tegro sotto l 'azione dell 'ossige110. A11cl1e il pol .. o migliora e11 ibiln1ente. La pressione . . anguigna elevata (pressione asfìttica) di111i11uisce progre . . sivan1ente sino al 11or1nale, e talora .a l disotto. Vengono in altri ter111ini elin1inate tutte le co 11ge~· uenze della deficienza di ossigeno. Ciò din1ostra cl1iaran1ente come tutto il quadro c li11i co da agg·ressi,ii soffoca11ti, 'im1)ernia so11r a un·unica causa : sull 'a110 sien1ia. Ma i1er raagiu11ger e questi ri ultati 11a n1olta i111porlan za il n1e todo e la durata di somministraz io11 e dell 'ossige110. È neces"' ario ch e su que lo argo111ento i mecli ci abbiano t111 concetto cl1iaro e preciso , perch è i s11ccessi d e]la son1n1i11istrazione dell 'ossigeno dipendono i)rinci1)a]111 e11te dal m etodo e dalla durata di e ... sa. l\)el praticare l 'ossjge110-lerapia ai col1)iti da aggressivi soffocanti. bisog·11a attenersi a lle seguenti norn1e : a) L'ossigeno cJeve essere somministrato per m e=zo di speciali apparecchi ad una conceritrazio11e 11.oni interiore al 60 °o . ,

Gli .appareccl1i , cl1e breYe111ente descrivere1110 , consentono di poter son1n1inistrarc l 'ossigeno puro o ad alta concentrazione. .\1111arecchio « tipo Draeger » : è composto


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da una piccola bo111bola contenente 18"0 litri di os.sigeno , va~vola di riduzione, sacco r espiratorio, tubo d1 g·o111n1a e I)1a ch eretta fornita di ' 'alvola e~p irat o ria. Può fornire da 3' a 15 litri al minuLo . Il funzionamento è semplice. Attraverso la \ alvola di riduzio11e e il n1anon1etro, l 'ossige1) o arriva al sacco respiratorio e d a questo , attraverso u11a \ alvola, i)a ... a 11e]la mascl1era. Durante la fase espiratoria l 'aria di espirazione esce at traverso la valvola es.p iratoria della masch er a, n1entre il sacco r espiratorio si riempie di o sigeno , il quale non passa nella n1aschera per la presen za di una valvoletta inspiratoria ch e viene tenuta chiusa dalla tensione d ell 'aria di espirazione. ella fase inIJiraloria, per effetto d ella depressione inspiratoria ch e si d eter111ina 11ella i11asch era , n1entre si chiude la valvola e i1iratoria, si apre que 11.a inspiratoria , facendo defluire l 'ossigen o d a l sacco alla mascl1era. L 'e .. er cito tede. co h a ir1 dotazione un tipo sin1ile, ma più ,gra11de , co ntenuto in uno peciale cofano del peso di kg. 12-1 ±. Di .p one di 300 litr i d i ossige110 e si può trasformare in '1pparecchi per som111inistrazioni multiple (da 2 a ±). · A1)pareccl1io <1 tipo Audos n (Auer) : e n e 11anno tre tipi: 1Ju<.los J. 1, il c1uale è provi: to di 330 litri di o ... ig·e110, serve i)er u11a sola J_)er ~ ona; A udos J. 2, e h e erve i>er due })ersone; .A.u.dos tl. 4 serve per 4 pazienti e non è contenuto i11 cassett e di leg110 co111e i uue lJrecedenti. QuesLi ap11areccl1i cliJfe ri._co110 dagli altri Li}) Ì, perchè sono . })l'OVYi ti di valYo~a di ridtl· zione e l 'afflu .~o dell 'ossi g e110 avvie11e per r11ezzo di una val vola auL011jatica r eg·olata d ai n1o,·imenti respiratori per mezzo di due le,·e di governo che si trovano nell'interno del sacco re piratorio. In questo n1odo 11011 si h a al c una di persiane di os igen o e il 111alalo ri ceYe <1 uel]a quantità ch e g·li occorre. Apparfcchi o ectipo l\l ovita.1> (Sicbe-Gor111a11n): cornpo to come g li altri di bombola, n1anon1etro , valvola di riduzione, tasca di g·omma con \ 1alvola inspira toria azionata da forza polmonare. Questo appar ecchio , a differe11za d eL111a valg li aJ tri , presenta . ulla mascheretta • ,·ola con duplice fu11zione. P ermette da una parte la fuoruscita dell 'ari a espiratoria nella fase espiratoria , dall'altra l 'e1ìtrata d ell 'aria e terna nella fase i11spiraloria per diluire l 'osigen o ch e d eflui sce dal sacco respiratorio. P er la pre enza di questa Yalvola si somministra l 'os igeno a con centrazione più bassa. Questo apparecchio è st a to fabbricato u un tipo si111ile precedenleme11te s tudiato da Haldane. E j tono inoltre appareccl1i per omm1n1, str azioni colle ttive, per u o di o pedali, com e il tipo Salvoa, da i'-' ten1are al cap ezzale degli infern1i. b) La quan.lità <1i ossigeno da somministra1

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re 1: on, deve essere i1tjeriore ad una media di sei litri al miriuto. Ben cl1è Haldane consigli di somministrare tre litri al minuto , l'esperienza ha dimostrato cl1e per ottenere effetti utili la somministra. ' z1one d eve essere più abbondante. 1

c) La somministrazione dell 'ossigeno deve

essere precoce, protratta e ripetuta specialmente 11elle prime dUie giornate. l\on s i deYe sospendere la son1ministrazione d ell 'ossigeno appena è scomparsa la dispnea e . cia11os_i, ma è necessario protrarla un po' p1u a lu11go . Può l g·ualmente avvenire che ricon1paia110 la dispnea e la cianosi dopo che è stato sospeso l 'ossigeno. In tal caso bisogner~ ri P:eter~ la somministrazio~1 e og11i qual vu1ta s1 verifichi questa eventualità. d) L'ossigeno non deve essere sommini-

!a

1

sl rato sotto pressione. '.\1" ei coJ.piti da aggre -sivi soffocan ti. no11 s1

d el)bono i111piegar e apparecchi ch e forni cano l 'os ige110 so tto pressio11e, perchè il po linone i11 ques ti amn1alati , e sendo già leso, è faci111:e11Le Yul11~rabile. Per effetto d ella pressione s1 corre fac1ln1ente il rischio di provocare lacer azio 11i degli alveoli e conseguentemente enfiser11a poln1onare e ottocutaneo. Si d ebb·ono quindi evitare tutti quegli appar eccl1i e l1e for11isco110 l 'ossigeno sot1 o p r essi one, COI11C cruelli de] Lipo Pulmotor. e) L 'ossige110 d·a somministrare ai colpiti

cla aggressii~i soffocanti non, deve co11tenere an,idrid e carbon.ica . Co111e g·ià abbiamo visto, nel sangue di. ques ti an1ma lati ... i detern1ina un accumulo di anidride carbonica (cian osi bleu) per cui non è aggiungerne all'ossiaeno da somopportu110 . . o m1n1strare.

Allre vie di somminis,trazione dell' ossigerto. Furon o anche impiegate la via endovenosa e la o ttoc utanea. La via endovenosa sembrerebbe la più razionale perchè tra porta direttamente l 'ossigeno n el a11gue. P e rò questo metodo di somministrazjone può provocare in cidenti spiacevoli (dilatazione cardiaca ecc.), specie n elle c ircostanze in cui dovrebbe e ere impiegato in guerra . La via sottoc utanea non è suffi ciente da sola a oddisfare i bisogni dell 'organismo. P erciò quesla via di introduzione, non deve fare sospendere affatto le inalazioni di ossigeno. P erò l 'osservazione clinica ha dimostrato ch e I 'ini ezione d 'ossi g·e110 dà buoni risultati, in quanto agisce anche come tonico. La di pnea infatti diminuisce, l 'agitazione scon1pare, il malato ha uha sensazione di ben essere. Sono lati ideati numerosi apparecchi per la son1ministrazione dell 'ossigeno per via sottoc utanea, ma il mezzo più semplice che si consig lia, è il classico sacco o pallone di os1


l ANNo

XLII, NuM. 37]

SEZIONE PRATI CA

sige110 unito per n1ezzo di u11 tubo di gon1n1a ad un grosso ago o piccolo trequarti , che s 'infigge nel tessuto sottocutaneo, e per sen1plice pressione del pallone si fa l 'iniezione lentamente. 11 tessuto sottocutaneo tollera senza inconvenienti anche dosi piuttosto elevate di ossigeno; questo viene riassorbito in 12-24 ore. L'!lssorbimento avviene più o me110 rapidamente a seconda del bisogno dell 'organismo; e perciò è più rapido negli asfissiati che nei soggetti sani. L 'iniezione viene rinnovata quando 1'assorbimento è quasi completo. La pelle ch e era stata tesa dal ga , dopo i.l riassorbimento è completamente rilasciala ; non si avverte più che una leggera cr epitazione, che persiste per qualche giorno ed è dovuta alla presenza di acido carbonico, più difficilmente assorbibile dell'ossigeno, che si sviluppa dalle con1b·ustioni che si producono nei tessuti a contatto diretto dell 'ossigeno. ~ stata anche tentata , senza suqcesso, la via rettale. Si vide che l 'assorbimento ~)er questa via è quasi nullo. Durante la guerra gli inglesi sommi11istrarono l 'ossigeno p er via ri110-faringea, impiegando un comune catetere di gomma, ben lubrificato , che veni,1 a introdotto in una narice fino al faringe. L 'estremo del catetere era in con1unicazione con un bidone o sacco o con una bomboletta fornita di valvola di. riduzio11e. Il paziente doveva respirare col naso e te11ere la bocca chiusa. L'altra narice libera pern1etteva la miscela dell'aria con l 'ossigeno. Con questo metodo una parte dell 'ossigeno va perduto perchè, essendo il flu ... so costante, non ' 1iene utilizzato l 'ossigeno nella fase espiratoria e nella pausa . Però di fronte .a tutti questi mezzi e via di somministrazione, ]e inalazioni di ossigeno, pratit;ate convenientemente e con 01}portuni apparecchi, rap:p resentano la via più se111p1ice ed efficace. L 'ossigeno, oltre ad es ere adoperato per vincere l'anossiemia nelle intossicazioni acute, venne anche esperimentato con successo nei postumi di esse cioè, in quelle speciali condizion i morbose nelle quali residuano respiro frequente e superficiale, tachicardia, cardiopalmo, aritmie, in relazione a stati anossiem ici consecutivi a lesione dell'epitelio polmonare o ad irritazione del riflesso di cc Hering e Breuer n con disturbi della ventilazione polmonare. 4° Salasso. - Il alasse, nei colpiti da aggre ivi soffocanti , è uno dei sussidi di pronto soccorso più efficace. ella passata guerra venne sperim entato non appena si ebbero i primi casi di colpiti da cloro, ma passò un certo tempo prima che ne ven i se riconosciuta l'utilità e questo metodo di cura si affermasse. Venne consigliato e ca Jd an1er1te ~osten11to

18l'i

specjaJ111e11te dagli i1lglesi, i11 base alla precede11te esperienza i11 a lfezioni si111ili verificatesi neJle rniniere del Sud-Africa i11 seguito ad esplosioni con svilup1)0 di vapori. nilrosi. Que. tL deter1ninavano nei colpiti 1' edema polmonare con l 'identica caratteristica del periodo di ren1i'" sione, con1 e si 11a i1ei colpiti da fosgene. I11 tali accide11te si era notato che un gener oso ..:alasse, praticato prima della comparsa dei segni gravi dell 'ede111a, poteva evitare que&ta con1plicazio11 e mortale. Durante la passata guerra, nel periodo degli attacchi col cloro , il salasso fu usato all 'inizio solo in 1pochi casi con cianosi grave, e en1brò 11on avesse alcuna effi cace influenza sulla n1ortalità. Jnyece negli allacclti successivi con miscele di clo ro e fosgen e (apri le-1r1aggio 1916), il metodo venne adottalo co11 più larg·hezza e rapidità e i con stataro110 così i uoi b en efi ci effe tti. ell 'applicazio11e della salasso-terapia si debbono seguire le .. eg·uenti i1or111e : a) Il sa.lasso deve essere pratica.te sol'o nei casi di cia1iosi bl1eu , con pol.._ o pieno, congetione venosa, co11 aumento della pre sione art eriosa. InYece nelD' asfissia. pallida. o grigia, ossia nel ti1)0 J)iÙ grave deJl 'edema polmonare, il sailasso 11011 solo è in,effi.ca.ce, ma assolutamente

coritroi11dicato, perchè dannoso. In questi casi il salasso può essere sostituito da una cura diaforetica. La diaforesi si tpuò ottenere con in1pacchi, senapis1ni, borse o botti ali e calde, aria calda , previa somministrazione di caffè , the caldo con rhum , cognac. Non si consiglia110 i bagni caldi , perchè affaticano troppo i 1 111alato. Anche in tulli quei casi in cui vi sia .un gra11de numero di gassati e il personale sanitario sia insufficiente a salassare tutti, si può i1el frattempo , ricorrere alle cure diaforetiche e ap1)licare so1)rattutto i senapismi, che han110 dato b,u oni ri ultati nella c ura dell'eden1a polrnonar e. Però il salasso rappresenta il mezzo più sicuro ed efficace per scaricare il circolo san• gu1gno. I suoi effetti so110 veramente sorprendenti : la pressio11e venosa si ab,b assa, cosicchè la correnle dalle arterie alle vene diviene tpiù rapida; i tessuti sono più prontamente provv~dut~ di ossigeno; più facil e avviene il passaggio di liquidi e di scorie dai tessuti nel sangue; meno gravoso diventa il lavoro del cuore. È chiaro pertanto il grande vantaggio che apportano al circolo que te modificazioni. Quando infatti esiste a11n1ento di pre... ione e stasi venosa, la circolazion e del sangue dalle arterie alle vene è ridotta e la nutrizione dei tessuti compron1essa. Dopo il salasso din1inuisce il numero dei


1818

« IL P OLICL CNl CO »

.(;Orpuscoli ros i del! 'int era massa sanguigna , ed anche n ella unità di volume, perchè dai tessuti affluisce liquido al sangue. Ma più tar.di i corpuscoli rossi aumentano di nuovo, per.chè, se il midollo delle ossa funziona bene, viene dal salasso uno stimolo alla pronta pro.duzione delle emazie sottratte. Infatti sono presto riconoscibili in circolo forme giovani .di eritrociti. Anche i globuli bianchi e le piastrine da1>prima diminuiscono, poi aumentano. L 'afflusso di liquido dai tessuti nel sangue :importa un a diminuzion e della vi cosità di esso, la quale può durare sino a tre settimane .dopo il salas o. I colloidi n el san g·ue restano diluiti; la diuresi diviene più fa cile ed abbondante. Dopo il salasso si ha diminuzione della eia.nasi e d ell a dispn ea, sen so di b enessere , affermato da gli stessi pazienti, ch e non lan1entano più la cefalea e la costrizione a l torace, mentre subentra una fase di caln1a ch e permette loro di poter riposare e dormire. b) Il salasso deve esse.re p·recoce. ~Si p·uò dire che il salasso per l 'edema polmonare ·è altrettanto indispen sabile quanto la Jegatura di un arto in caso di emorragia. Se vien e praticato in tem·p o , impedisce ch e iuna quantità troppo grande di plasma passi nei polmoni. Quii1di il salasso deve essere praticato al più presto possibile, anche ai posti ·di rnedicazione di battaglione. Quanto più si attende n el praticare il salas:so, tanto più que to riuscirà difficile, perch è , più scarsa sarà la quantità di an gue ch e si riuscirà ad estrarre, e la sua efficacia sarà • minore. e) Il sala.sso deve essere a.bboridante. Si può prelevare sino a un litro. In genere bas terà estrarre da 500 a i 600 cmq. 1 Facendo preceder e il sala so da un 'iniezione di caffeina (g. O, 25), il ai1gu e scola con più facilità. Per r endere più fluido il angue e quindi più effi cace il salasso, si possono praticare clisteri a goccia e son1ministrare bibite ab·b on d anti di aoque n1inerali o alcaline. Con1e coadiuvante del sala o, l1a dato buoni risultati l 'ipodern1ocli si, specia]r11e11te se n elle soluzioni si aggiungono sali di calcio ch e evitano il peri colo di un aun1ento de1l 'edem a polmonare. Viene con sigliata la soluzione di Ringer: Cloruro di odio . . 9 Cloruro di calcio . . O, 24 Cloruro di potassio . . 0,±2 Carbonato di sodio . . . 0, 2 ~l\.cqua distilla ta . . . . . 1000 . Quando il sangue, a cau a della sua alta viscosità, non fuoriesce subito , si dovrà dissecar e la vena ed isolarla per una lunghezza sufficiente (c1n. 1), mantenendo poi dilatati i margini della ferit a in n1odo ch e lo scolo del

[ANNO Xl.Il, Nurv1. 37]

sangue ve11ga assic urato in n1odo co11tinuato. Non è consigliabile sezionare la vena trasversalmente perchè i n1argini si retraggono · e vengono cl1iusi da un coaugulo o da un lobulo di grasso, ·e la fuoruscita di sangue si arresta. Alcune volte, nonostante tutta l 'esattezza di tecni ca~ n on si arriva ad ottenere più di gr. 5060 di san gue. Jn questi casi si deve mettere allo scop erto un'arteria, estrarre il quantitativo di sangue n ecessario e allacciarla. Si è anche t entato di sostituire il salasso con 6-10 ventose scarificate sul dorso. Però queste non possono mai sostituire il salasso. d) Il salasso non deve essere

solo precoce ed abbondante, ma talora an;cih e ripetuto. 110:1

Non bisog na astenersi di salassare nelle Sezioni di sanità un malato, solo perchè fu salassato qualch e ora avanti al posto di n1edica• zione. Nei casi gravi. di edema polmonare con fort e disp11ea, si p uò essere costretti a ripetere il salasso 2-3 volte n elle 24: ore e fare perfino due salassi nelle 24: ore per tre giorni di seguito. Però, quando questo è ripetuto , viene limitato a gr. 150-200 per volta. 5° Em eto-terapia. - Nell'intossicazione da aggressivi soffocanti spesso il vomito è spontaneo. Quando compare n ei primi m omenti della formazione dell 'edema pol.m onare è di grande utilità, poich è libera lo stomaco, ristabilisce i 1novimenti del diaframma, abbassa la tension e arteriosa , previene la congestione polmonare e favori sce l 'uscita del liquido edematoso dall 'albero r espiratorio ad edema conclamato. Si può n el periodo iniziale provocarlo con manovre semplici: a cqua calda con sale, tiLillamer1to dell 'ugola. È da scon sigliare in qualsiasi momento l 'apon1orfina. Invece si può usare l'ipecacuana. S·i con sia lia di ricorrere subito alle dosi emetizzanti per evitare il lungo succedersi degli sforzi de] vomito, i quali, son1mati all 'azione ipotensiva del farmaco, in individui che sono già in gravi condizioni, potrebbero condurre a stati di collasso. P er ottenere l 'effetto en1etizzante n ei colpiti da fo sgene, cloro, si debbono impiegare alte dosi. Si somministreranno cartine di un gran1n10 ogni quarto d 'ora, sino a produrre i~ vomito. Occorre spesso arrivare alla dose d1 gr. 3.4 prima che questo si manifesti. . In secondo tempo l'ipecacuana sarà data in dosi minori o sostituita .con iniezioni di cloridrato di en1etina (gr. 0,005). L 'alcaloide della radice dell'ipecacuana (emetina), oltre a provocar e il vomito, h a una azione. isch emi zzante s ui capillari polmonar~ . P er queste ragioni W.e dder ,.e. ~wyer .cons1o-liano di ricorrere subito a11 iniezione d1 en1etina per combattere I 'edema polmonare.


[Al\"NO XLII, NUl\I. 37 J

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SEZIONE PRATICA

Se vi è abbondante espettorazione si può 2) Terapia consecutiva. - La terapia consefar ruotare la testa del paziente da un lato e cutiva deve soddisfare a varie indicazioni e sopoi sollevare i piedi del letto ad una altezza vratutto combattere l 'adinamia cardiaca e l 'etale ch e il paziente si trovi inclinato con la dema polmonare. testa in basso. a) Cardiocinetici. Si deve tenere presente che il von1ito è molPer sostenere le forze del cuore si sono dito utile, perchè si è visto che la !)rognosi è mostrati molto utili: la caffeina, l ' ol1io oanfomigliore nei malati nei quali si è riusciti a ra.to, l'etere oanforato, la sparteina, la stricniprovocarlo. na anche a dosi di mg. 3-6 nelle 24 ore, i preÈ - co11troindicato quando il cuore è debole, parati della digitale. il polso è piccolo, la tensione arteriosa bassa Si dovranno però evitare le dosi di canfora e q uando vi è minaccia di sincope. troppo alte, perchè questa, eliminandosi in Come pure non si deve provocarlo se l 'indi- parte attraverso i polmoni, potrebbe produrre viduo potrà essere esposto a subire un 'ulterio- un aumento della secrezione b·r onchiale. r e esposizione agli aggressivi, perchè il vomito Gli inglesi vantano molto l 'uso del cognac, gli impedirebbe l 'uso della maschera. che adoperarono come stimolante cardiaco. Respirazione artificiale. Poichè dall 'esame Nei casi più gravi u~arono con vantaggio le della letteratura sul pronto soccorso da presta- iniezioni di pituitrina (cgr . 0,05 ogni tre ore). re ai colpiti da aggressivi soffocanti, alcuni Nel disastro di Amburgo è stata te11tata T'iautori riporta110 casi in cui hanno notato una 11iezione endo-cardiaca di adrenalina con esito C6rta utilità dalla respirazione artificiafe, ac- negativo; mentre si sono dimostrate utili le coppiata all'inalazione di ossigeno, è bene esa- iniezioni endovenose ripetute di strofan,tina n1inare breven1e11te i pericoli ch e può offrire (mgr. 0,5). questa ma11ovra. L 'adrenalina non dovrà e sere impiegata Il poln1one dell 'an1n1alato, ripieno di liqui- prima della convalescenza, perchè favorisce do, per effetto dell'edema e ·con alterazioni l'edema poln1onare. cr10~ematose, durante le manovTe indicate per Anche la morfina., finchè si nulre la speranJa respirazione artificiale, può andare incontro za di salvare l 'ammalato , no n si deve i.m pie.a lacerazioni e dar luogo a conseguente enfi- gare, perchè diminuisce ! 'eccitabilità del censema mediastinico e sottocutaneo, con uscita tro respira,t©rio, anche a piccole dosi. di liquido dalla cavità pleurjca e ad altre conCome calmanti si potranno invece son1miniseguenze dannose. strare la dionina e la code.ina, il veronal'. Non Infatti la maggior parte de.gli autori riten- si somministrerà l 'idrato di cloralio. gono che r.a respiraziorie a.rtificiale in questi Giovano pure molto , per l 'azione sedativa, in1ermi non, solo è ini1til.e, ma dannosa; men- specie contro i forti accessi di tosse spasmotre trova, come vedremo in seguito, la sua dica, l 'ingestione di perle dJi etere. a intervalli esatta indicazione nell 'intossicazione da ossi- di 10 minuti. do di carbonio e da acido cianidrico. Però non si dimentichi mai che il miglior Solo i11 quei casi di cessazione completa del calmante è l 'ossigeno. respiro, che si ·verificano per fenon1eni riflessi Contro la cefalea non si deve usare la fenaall ' inizio dell'i11alazione di prodotti soffocanti cetin.a , l'aspirin<l o il piramidone, ch e posa concentrazioni molto alte, specie fosgene, la sono esercitare una forte azione depressiva e respirazione artificiale , se si arriva in tem·p o, determinare il collasso. Il migliore rimedio può rappre entare l 'unico mezzo di salvezza . anche per l~ ce falea è sempre l'ossigeno. Jn questi casi non si debbono temere gli b) Espettoranti. inconvenie11ti sopracitati, perchè in questo priNei casi gravi e nei primi giorni non si debmo momento non ha avuto ten1po di formarsi bono dare mai esrettoranti, per non aggranei polmoni nè edema, nè enfisema. vare le lesioni esistenti nei polmoni, aumenNeg·li altri stadi di intossicazione da aggres- tando la tosse. Gli espettoranti si somministrasivi soffocanti, solo nel caso ch e si manifesti no solo nell '11ltirno periodo, quando cioè è cesarresto del respiro, si potrà tentare, però con sato il periodo acuto . molta cautela , la respirazione artifi ciale, faNei casi. leg·geri , si può dare subito la cocendo in 1nodo di -fare eseguire al paziente po- mune miscela es11ettorante a base di poligala ch i n1ovimenti rnuscolari, impiegando la ma- . con liquore aniisato d'ammonio e tintura di • novra di Schaefer. ipecacua.na. I tre metodi di respirazione artificiale, di { tedeschi vantano. come il pili utile espetSilvester, di Laborde, di Schaefer, verranno torante, lo ioduro di potassio ' (gr. 0,5-1 al ricordati più avanti 11el trattare la terapia 11e- giorno). gli into $Ìcati da ossido di carbonio. Vennero consi.Q'liate per combattere l 'asfì. Rimane così ta sativamente stabilito, cl1e si- sia le iniezioni di lobelina. per la sua azione no a quando l 'an1111alato r espira po11lanea- eccitante del centro re piratorio. Però nel dimcnte , 11on si d el'e praticare la re spi razio11e sastro di Amburgo i risultati non furono molto arti[i.ciale. in coraggianti. 1

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« IL POLICLlNJCO »

c) Te.rap ia oculare. L 'irritazione della mucosa oculare prodotta d agli aggre ivi soffocanti, è generaln1e11te passeggera e non ha bisogno di c ure. Se però l'infiammazione della congiuntiva perduras e, si faranno lavagg i con soluzione di bicarbonato di sodio al 2, 25-3 %, o con soluzione fisiologica tiepida, evitando di strofinare gli occhi e i bendaggi occlusivi.. d) Terapia d elle com1p1bicaiiioni polmonari. Per tentar~ di prevenire le complicazioni i11f ettive r espiratori.e si disinfettano le vie aeree con introduzioni nelle narici di olio gomeriolato, più volte al giorno, con lavaggi frequenti della bocca e d ella gola per mezzo di soluzioni leggermente antisettiche e e al man ti.. Con1e pure si potranno lenire le manifestazioni irritanti d ella mucosa respiratoria con inalazioni di soluzioni alcaline leggere, vap ori d'etere , va1pori di trementina in acqua calda. Reca pure sollievo tenere avanti al naso un })aluffolo di cotone imbevuto di alcoolato di 1nenta op.p ure con eucaliptolo. Le compli cazi.or1i infettive saranno trattate con la c ura sintomatica abitu.a le. Nei ca i ove lo stato generale è grave e la temperatura è ele Yata, come n elle bronco-polmo11iti tardive gravi , ]a istillazione rettale, goccia .a g·occia 1 di aoqua bollita fredda o di soluzioni glucosate, agiscono con risultati molto favor e' oli. 1

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e)

Dietetica.

I cibi d ebbono es ere so111n1inislrati in forn1a liquida ed in piccola quantità , latte, latte e ca ffè , the, brodo, e tale dieta si deve n1antenere liquida anche nei giorni u ccessivi. Nei ca i gravi con inten sa et e, i IJO so110 dare le b·evande comuni: acqua , caffè, the, nreferibi]mente tiepide. I liquidi i d ebbono però omministrare in piccole quantità, per non provocare gli stirr10li della tosse. f) T erapia nella conva~escenza. L'ali111entazione sarà ripresa a poco a poco; dap·pri111a lattea, poi regime latteo-vegetariano. Contro l 'astenia sarà util e fare per alcuni g iorni un 'iniezione di stricnina . Se n e somministra110 i11 medi.a mgr. 2-5 nelle 24 ore, ma i può e sere costretti di raggiungere la do e di t11gr. 10 nelle 24 ore. L 'adrenalina può essere impiegata in questo periodo con grande prudenza. S-e vi son o ~r.­ gni di ins11fficienza renale , si i1referisce l 'estratto totale di capsule surrenali. Contro ]e crisi di dispnea da sforzo, sopratutto contro ]e cri i di dispnea notturna , l'unica cura è l 'inalazione di ossigeno , che potrà essere somministrato anche a copo preventivo. arà utile a sociare l 'inalazio11e, gli eser cizi r e piratori e la so:r;rin1inistrazione di tonici t:ardiaci. Qu~ . to trattan1e11t o di rieducazione i effet1

[ANNO

XLII, Nul\1. 37]

tuerà sopratutto negli ospedali delle retrovie o in a1)positi convalescenziari per gassati. Indicazioni utili di terapia si sono potute avere dai 300 colpiti da fo gene nel disastro di Amburgo. Dei col1)iti c urati in ospedale, ne morirono soltanto 10 in un periodo massimo di 12 giorni, quasi tutti i casi di morte si ebbero nel 1° e nel 2° giorno. La cura adottata fu la eguente: 1° Iniezione intramuscolare di calcio, per aumentare la irr1per111eab·i lità delle pareti alveolari.

2° Salassi di 500-8·00 cmq. con eff etti n1e-

ravigLiosi. A questi sala i i dovette Ja salvezza di molli casi gravi con ede1na. 3° Iniezioni endovenose di glucosio al 20 %, tentate n ei cas i gravi , non d ettero risultati apprezzabili. 4° I11iezioni di lobelina , per ' 'ia endon1uscolare, endove11osa con scarsi risultati.. .

· 5° La som.m·inistra.zione di ossigeno è riu-

scita sempre niolto utile ed assai efficac e. 6° Contro l 'ed ema polmonare, oltre il sa lasso , dettero buo11i ri sultati i se11apismi ripetuti.

7° Riposo assoluto in am1biente caldo. 8° Divieto della r espirazione artificiale. 9° In alcuni casi g ravi si ebbero buoni risultati iniettando al momento d el} 'ingresso all 'Ospedale, mgr. 0,5 di trofantina per via endovenosa. (Continizo ). ..- Pubblicazione di eccezionale interesse: IloU. Prof. ALBERTO MISSJROl:.I

Direttore della Staz. sperim. per la lotta antimalarica (Rom a)

Epidemiologia e profilassi della malaria. Riportiamo L'Indice sommario del volum.e : EPIDEMIOLOGIA. C.'1.P. I. La distribuzione dcl1a malaria nei vari periodi storici . CAP. 11. Tipi epidemici delle febbri malariche. CAP. Ili. Agenti dell'infezione. , Plasmodi degli animali. , Metodi di ricerca. , Diagnosi differenziale dei paras, s1t1 malarigeni nei preparati colorat!. • Coltura dei parassiti malarigeni. , La malaria indotta a scopo terapeutico. CAP. IV. Sorgenti dell ' infezione. - CAP. V. Veicoli de11'infezione. , Distribuzione geografica delle varie razze di A. maculipennis. • Metodi di indagini. • La posizione degli anofelini nell'ento• mol-0gia sistem1~ica. CAP. VI. Ispezione di una zona mala, rica. • Ispezione di un la go artificiale. , Ricerca degli anofeli. , Misura dell'endemia. • Conteggio dei parassiti. • Ricerche sul sangue. • La sieroflocculazione di Herry. , Corredo per r ispe, zione. (Capitoli I a VI, da pag. 1 a 347). PROFILASSI DELLA MALARIA. CAP. VII. Concetti generali. , Metodi profilattici. , Misure dirette contro il primo anello. , 1d. con• tro il secondo anello. , Misure antilarvali. , Lotta contro gli an~feli adulti. • Mezzi diretti a proteggere l'uomo sano (terzo anello de1la catena}. • Organizzc:zione della J.otta antimalarica. (Capitolo VII, da pag. 348 a 477). CAP. VIII. Controllo biol >gico dei preparati antimalarici. CAP. IX. La casa rurale. (Capitoli VIII e IX, da pag. 478 a 542). Indice ge, nerale, d::i pag. 543 a 552. Volume di pag. VJl l,552., con 156 figure e 37 grafici nel testo, più 9 tavole fuori testo. Prezzo: in brochure L. 8 O ; rilegito in tela L. 9 O. più le spese postali di spedizione. Per gli abbon:iti al u Policlinico n , rispettivamente, sole L. 7 3 e L. 8 3 in porto franco. Per L'Estero, alle L . 7 3 o alle L. 8 3, aumenta?'e L . 1 O per le occorrenti maggiori spese postali di spedizione racc°' mandata. Inviare V aglia all'editore LUIGI POZZI , Via Sistina, 14 , Roma •


!ANNO XLII, NuM. 37]

NOTE E

CONTRIBUTI

Sull'acariasi professionale. Dott. VITTORIO l\IAURO dell'Istituto di Igiene della R. Uni vcrsità di Napoli e wledi:Cio Principale della Cassa Na· zionale Malattie per gli addetti al Commer•

ClO.

Sotto il non1e di cc acariasi professior1ale ,; ~ 'ir1tcncle un gruppo di speciali dermatosi, provocale da alcuni parassiti accidentali, cih e l)OSsono infesLare .alcuni lavoratori. Gli acari .capaci di produrre dermatosi parassitaria n e.Jl 'uo1r10, sono innumerevoli, ed essi sonv variamr.n te classificati in sistematica. Dal punLo di vi&ta del loro parassitismo, seco·n do l 'Alessa11dr;ni, essi 1)ossono clas ·ificarsi in tre di stinti grup1)i . 1)

1823"

SEZIONE PRATICA

A cari u parassitismo obbliyuto, conti-

per LuLto il perioclo della loro vita. Sono fJarassiti c..he vivono sen1pre sull' ospite infe·statc sia allo stato adulto, ch e ninfale o larv~ le; Jttt·J

2) Acari a parassitismo obbligato, tempora:iro o errante. Sono ])arassiti che :vivono

setnpre come tali sull 'uo•m o o animali per nutrirsi, e posso110 passare da ospi1 e a ospite. 3) 1-1cari a parassitismo facoltativo. Sono quelli ch6 posso·n o giungere casu.almente suJ1 ·u,:;1110, allo st3to aduJto. : Le farnie m_orbose l)rovocate dagli acari nelI 'uon10 , sono conosciute col nome g·en eri.co di scabbie: di esse si distinguono le scabbie vere, e le r~osidette -pseudo-scabbie, econdo ·che il paras&ita obbligato è proprio della spe,-:ie u1naua, oppure a1)p·a rtenga ad altra specie, o sia f.acoltativo. (.;.li agenti determinanti le f>~euùo-scabbie i1ossono essere psor1c1 e no1t i1sorici, a quo~t 'ulLin1i appartengono quelli f" he provooano l 'acariasi profes&ionale. A quanto rr1i consta , nessun trattato di n1alat.tie profes.sio11a]i spe·n de qualche· pagina per illustrare ·queste dermatosi, che sono intin1atnoo. te legate al materiale di lavoro, poi, cl1è l 'operaio, solamente attrave.r o queslo, t1'ova I 'unica ragione di infestazio.n e. :È vero {,}1e alcune di ques te dermia to i para sitarie Ilt_ill si risco11tr:ano da noi , è vero che i pre· colli di i.gie11e annonaria le hanno re se pressoch-è rare , n1;:i. è anche degno di rilievo che tale i)arasstl j n10 accidentale è frequente molto più di quanto non si supponga. La loro rarità in massin1a parte, è l egata al fatto che ben difficilmente i lavoratori colpiti ricorro110 al 1nedico, e questo perchè le lesioni, prov<,c;t! r da qufl 1i a cari, sono faciln1ente rimo1

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'il>ili, anzi il più delle volle, guar1sco110 spontaneamente. Sono state descritte parecchie forme di pseudo-sca·b bie, e ciascuna di esse prende il 11or11e specifico del mestiere che espone i lavoratori alla infestazio11e, o del materiale inquinato da essi maneggiato. 1:ra q ues t.e µse udo-scabbie la più diffusa C' quella cl1e co lpi sce i lavoratori ch e scaricano il frum en to dalle stive o dai vagoni, e g li 011erai ~he maneggiano farine avariate, furlliaggi vecchi e guasti , o altri prodotti alin1enlari andati a male. Essa va sotto il nome di cc acariusì da grano o da fe.rina n . Gli agenti ch e l<t provocano sono due, e ono : ' I 0 Z' A leurobiris f arinae, conosciuto anche sotto il 11ome di Tyroglyp hus o Acarus farinae. r\ ppartiene alla famiglia 'T yroglyphidae, Vi\•e abitualn1ente sulle den·ate alimentari in decomposizione, in ispecie sui formaggi. 2° il Pediculoides ve.11tricosus, della sotto.. famiglia Pediculoidinae, ohe vi ve da parassita abituale sulle larve e ni11fe della Tinea granella. la cosidetta cc 1'ignuola del grano n, e su altri molteplici insetti: la Calandra graminis, iJ -Tene.brio moli tor, ecc., parassiti' de I· frur11 e.11to e di altri cereali. lJél dermatosi ad essi le·g ata presenta eruzioni cutanee varie, senza localizzazioni tipiche, caratterjzzate dal prurito sem;pre intenso. Il Pediculoides è molto diffuso, e si trova frequentement.e nei locali di deposito del grano, ove il cereale soggiorna a lungo ; a causa della straordinaria riproduzione invadono rapidamente tutti i locali, ed a tal proposito l 'Alessandrini riferisce che nel 1910 ebbe occasione , in Roma, ·di osservare un vagone ferroviario , in cui era stato trasportato del grano , e nel quale tale parassita era così sviluppato , da formare uno strato di polvere colore rosso scuro, dello spessore di qualche centimetro. Tale parassita aveva infestato parecchi lavoratori, adibiti allo scarico del vagone. Scabbie dei droghieri, salumieri, venditori di frutta secca, canditi, ecc. ecc. I parassiti che determ·i nano queste d ern1ato~i ~ono n1olteplici : ll Tyroglyphus siro, con1e il precedente del genere Tyroglyphus. Vive su materiali alimen· tari <Jrganici jn decomposizione, funghi ecclli, farine, formaggi duri, e ancl1e sulla vai1iiglia. t questo il parassita detern1i11ante c1uella speciale dermatosi ch e va sotto il no111e di cc vap.ig·lismo cutaneo o professionale )} , caratterizzato da eruzione pruriginosa a forrr1a dt papule, alla quale si associa, con una c~rta fr0que11za, rinite ed anche blefarite. 1

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1824

« IL POLI CLI NICO »

· L 'JJ istiogaslcr entoniop1hagus: del genere tli sLiogaster , e- ohe ha un compo,r tament.o r11olto a 11alog·0 al precede11te. Il Gl)'cipliagus domesticu.s : del gen ere Glycip1h agus. Vive suJl.a frutta candida, frutta secca, e anche sui dolci di zu cch ero stantii , confetti, ecc. ecc. a questo parassita si im puta la dermatosi caratteristica detta cc scabbia dei droghieri ». Scabb ia dei lavor.at.ori della canapa-thè, dei IJOtatori di plaLani. Sono tutli parassiti esotici ch e vivono in e 0 11 li11enti lontani. Il T ro1nbidium alcamu.shi: della famiglia Tro111l)idiàae. ' ' ive nel lontano Giappone, e la larva di ryuesto parassita infesta i campi coltivati a can apa . Questo par assita, acci'd entale 1>er l :u om o, ha una grandis>Sima importanza in 11atol0gia, perchè capace ài inoculare n ei la,'or:-.1.c.ri della cana1)a il virus di una grave malattia chiamata cc feb.b re da fiume ». Il Rhizogl'yj:ihus parasitici1s: della famiglia Tyroglyph i,d ae, vive invece sulle p·i ante del tl1·è, ecl è capace di provocar e, con le sue pu11ture, 1111a dermatosi abbastanza grave, si.a per e. . t ensione r,l1 e p.er i falli infiammatori seco11dari. Il Telrcuiicus molestissinius : del]a fa1m ig li~ Tetranychidae. Vi ve n elle regioni sud-americ.ane; è CÌLiama lo in Argentina: bicho colora·to (i11setto ro~so), a causa del &uo colore, assie1ne al T etran i cus tela.riU:s, anc:h 'esso de1llo stesso colore, 'rive sotto le cortecce dei tig1i r dei plata11i, durante i m .esi invernali. Ambedue sono molto temuti dai boscaiuoli, perc11e possono assalire 1'u o mo provocando ·d ell e der r11~tosi a&S<li pruriginose, con sviluppo anch e di febbri. Scabbia degli stallieri. Contrariamente a qt1anto si potreb•b e credere, tale forma di pseudo-scabbia non è provocata da acari propri della specie equina , bovina, ecc., i quali pos ono anche accidentalmente aggredire l 'uon10 bensì ·è provocata da due acari speciali e cioè il Lealaps stabuliaris ed il Lealap5 ma1 ginatus, entrambi della famiglia Gan1a~ idae.. Questi parassiti vivono abitualmente sia 2110 stato larvale che da adulti sopra alcune piante da foraggio, ed in pre•fere11.za n elle lettiere degli anirr1ali , nelle stalle, n ei cascinali , eGC., ove trovano le migliori condizioni Cli vj La per il loro sviluppo. Eventu aln1en1e possono aggredire l 'uomo provocando delle cler1n.alo ·i violente 1)er l 'insopportabile rrurito, sebben e facilm ente guaribili. cabbia dei bibliotecari . È l1na forma di der11•atosi alquanto rara, ch e colpisce chi per m e1

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stiere o casualmente manegg ia libri vecchi e· polverosi; .è abbastanza frequente 11ei venditori di li])ri u sati . L 'agente detern1inante è il Cheyz(~tri.~ c~ r adil us, della fan1iglia Ch eiletidae; acaro che oltre a vivere sugli stracci, vive anch e i1ei libri })Olverosi, dai quali può passaref,ac;iln te11te sull 'uomo.

• • * J)re111esse quf.·s te not1z1e sulle pseudo-scabbie profe&sionali, cercando di ricordare e riordir1.art r1ozioni già conosciuto :1 proposito. p!iSS<> ad illustrare brevemente due casi di dermat 0si parassitaria professionale, capitati alla. mia osservazione. A1nbfl<lue i soggettj, da n1e studiati, sonoocc up.1ti irt qualità di com mes i addetti alla ven<lita n·ello stesso spaccio di generi alim entari, c•J111e tali sono assicurati alla cc Cassa Nazionale Malattie per gli Addetti al Com• ll1CTG10 ». 1

A.. P ., da Napoli , di an11i 38. Commesso addetto alla vendita di prodotti alimentari varii: pasla, farine, carni insaccate, lattici11 i, formaggi fresch ; e fermentati ecc. È capitato alla mia osservazione perchè affetto da una infermità cutanea, caratt erizzata da una intensa eru zione, costituita da

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piccole p apu1 e, di colorilo rosso, frammezzate da scarse e piccole vescicole, eruzione, assai pruriginosa, ch a dal dorso della mano invadeva tutto l 'antibraccio destro e si11istro e sorpassando la piega del gomito si es lendeva su11e due braccia ; altre eruzioni del genere ·er a110 presenti anche alla parte anteriore ed alta del torac~. Sia su ~li arti ch e sul torace si nolavan o multiple abrasioni epiderrniche, lineari e par allele, dovute ad un . un inten so gr aittamento (vedi fig. 1). Dall 'ana111ne i, accuratamente raccolta, r1sullè cl1e pareccl1i giorni prima ch e si presentasse alla 1

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SEZIONE l'RATICA

visita, aveva avuto occasio11e di maneggiaire, anpreparati allestiti, so110 riuscito finalme11 te a che per un lasso di tempo piu l tosto lungo, dei rnettere in evidenza un piccolo acaro, riportabile, formaggi in uno scantinato arlibito ad uso di de- per i suoi caratteri morfologici, molto presumiposito. A domanda se tali formaggi fossero stati bilmente all 'ale urobi us fa1inac. guasti, l 'infermo rispose che parecchie· erano le forme andate a male, per cui, in compagnia di I casi da me riferiti hanno un certo inteun altro commesso, era stato lJiù giorni a farne resse jn quanto che il princip·ale, anzi l 'unico un 'accurata cernita. 1no,:enle etiologico dell 'affezione subita è coL'affezione cutanea, di cui era colpito, a suo ~tituito dal lavoro, specificata·Ir1ertle dal matedire, iniziò con l 'insorg·enza cli qualche papuletta rossa sulle mani ed a11Libracci, caratterizzate da riale di iavoro. intenso prurito; ber1 pre·s to l'eruzione invase tutrfali forrr1e dr dern1atosi parassitarie, alle ta la superficie delle braccia e, sempre accompagnato dal prurito , inte11sissimo nelle ore di son- · quaìi so110 e.. 11oste alcune categorie di lavoratori, trovano . posto nel quadro delle malattie 110, cominciò a comparire a11cl1e sul torace. Oltre quanto ho già detto, l 'e. o. della parte non professionali. Esse, infatti, sono causate diretlascia notare presenza di cunicoli, follicoli ingrostamente dall 'E:sercizio di un dato mestiere, sati, non tipiche vescicole }Jerlate, ina. qualche soi10 in stretto rappo<Iio quasi esclusivamente piccola pustola, e qua e là abrasioni, a forme di con l 'esplicazione di una data professione, strie, alcune in parte coperte da crosticine secche, segni evidenti di rabbioso e pregresso grated infine i lavoratori trovano la ragione in1tamento. 11tecliata della infestazione diretta.1nente ed eDato il momento etiologicò sospetto, dato il casclu~i va1 nente nel materiale da loro abitualrattere del prurito ad esacerbazioni notturne, l 'asmente riianr.gg"iato (grano, farina, formaggio. senza di lesioni tipiche, riportabili ad una vera scabbia, invita.i. il soggetto a procurarmi un pez- zuc cl1ero, foraggi, libri, ecc. ecc.). zo del formaggio guasto, ed a convincere l 'altro Ilo fatto 1presente più innanzi che tali forcommesso a farsi osserYare.

n1e di der1nato~i parassitarie posso no apparire· poco frequenti, anzi del tulio rare. Bisogna te. r1ere in gra11 conlo però, cih e tali pseudo~ca.b·bie, appunto perch.è caratterizzate da lesioni dì facile rimovibilità, il più delle volte ser1za nessuno aiuto terapeutico, ben difficil11te11te arrivano all'osservazione dei medici. J\1olto spesso capitano quando alle lesioni prj -;.11i tive, IJrovocate dall'aca1·0, si s.oyrappongo110 quelle secondarie e varie, sostenute ·d all 'im piantµ di ge·r mi ·p iogeni; evenienza molto fa· r,ile ad avverarsi, e che n)asch era e falsa com11letar11ente il quadro morboso. Tali forn1e di pseudo-scabbie non presentano mai il 1qua dro classico della scab bia democii:; Ltica o follicolare, di quella sarcopti'ca o cunicolare, e d.i quella psoroltica o epQdern1ir.-a, bensì uno svariato polimorfis1110 ia dell<' lesioni primitive, ch e secondarie, il quale può fare s.tiornare l 'at Lenzi one dell 'os ervatore ·ver'30 alLre forme morbose cutanee, che ripeto110 et iolog i'e diverse, se1npre ch e l 'anamn esi diJjgente non n1etta in rilievo la coordinazio11e clelle varie le ioni esiste·n ti in· atto, ed il pifurito, sintomo principale, spesso unico, non desti il sospelto ol1e ci spinga alla ricerca deµ-]i evenluali parassiti, in special modo, quanrlo si tr.a tta di lavoratori che appartengono a I a li categorie. L 'abbando110 del lavoro da parte degli operai infestati , dura jn genere solamente pochi giorni , e que. to perchè, con1e ho gi·à fatto f>l'esenle ]e lesioni CIUtanee sostenute dagli aC'arj sono fugaci , essendo pro,·ocate dalla inoculazione della sali, a da. l)arte dei parassiti, i 1

M. I., dai Napoli di anni 26. Anche questo è impiegato presso la stessa ditta rna piuttosto ha mansioni di manovale, per cui lavora più spesso nei depositi. Come il precedente presenta sulle braccia, torace e guancia ·s inistra una dermatosi papulosa, pruriginosissin1a, per cui il soggetto ricorre ad assidui, lunghi g·ratlamenti , che sugli é!nlibracci specialmente, oltre ad abrasioni multiple, ha proYocato, per l 'impianto di germi piogeni, pustole numerose e di varia grandezza. Il soggetto riporta l 'epoca dell 'i11sorgere del suo prurito, fin da quando maneggiò il formaggio guasto in cantina , ed assicura ch e notò, dopo qualche tempo, sulle- marLi delle vescichette bianco-perlacee (Yescicole perlate?), e che fu presto iI1vaso da insopportabile prurito. Anche in ques lo infermo non ebbi a no tare sulle parti lese cunicoli , follicoli ingrossati, nè corizza o blefarite.

In entrambi i casi da me osservati, una frizione di un preparato a base òi solfo, preceduta e seguita da un bagno caldo sapon ato , fece sparire l 'uffezion e che li affliggeva, con loro grande sollievo. In nessu110 dei due casi, per quanto aYessi ripetutamente osservato al microscopio il materiale raccolto da sotlo le croste epidern1iche e daille vescichette , mi è s lato possibile mettere in rilievo i parassiti. Questa i1egatività di reperto, d 'altra parte, è ben spiegabile tenendo presente il fatto che molto difficilmente tali parassiti, essendo accjdentalroer1 te ospiti dell'uomo, su di questo arrivano a riprodursi, ma ben presto, dopo la P.u ntura, soccombono, non trovando sulla cute umana I 'ambiente adatto al loro ciclo niologico. Molto pii1 interessante è stato l 'esa1ne del formaggio, esibì tomi dall 'infermo. Si trattava di u11 grosso pezzo di vecchio forn1aggio, del tipo duro, andato da più tempo a male, corroso da nu111erose gallerie ed escavazioni con a senza cli n1t1 [fe o di larve di ditteri. Servendon1i di un ago lanceolato, dopo nun1erosi

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qt1a ii non ri escono a vivere a llo sta to di nir1fa o rJi larva sul 1'ospi'te occasiona le. Le lesio11i i11oltre spari scono subito se tempestivamente si ricorre ad un a d elle pomate pi\1 usate (zolfo , stirace, naftolo B, ecc. ecc. ). L 'incapacità al lavoro però in a lc1Ur1i soggetti p1u ò protrars i l)ÌÙ a lungo, e ci ò. accade quando alle les io111 pri1nitìve si in n estano quelle infiam1natorie dovute ai con1u11i germi piogeni; eve11ie11za molto frequente prrovocata da una parte dal p1rurito che molesta i lavoratori colpiti,· e li spi11g·e, a i più accaniti' grattan1enti , e dal}' allr.a a lla frequente de·fi cienza di i)ulizia sia (Ìeg l 'i11clumenti per.. ,onali ch e d ella bianch eria cla letto . Per tutte queste co11sider azioni la cono~cenza d i quesl.e pseudo- cab bie profe.ssi'onali 110n è pri va d 'importanza, e scopo di questa l ,reve nota è anche quello di richiamare su di esse un po' l 'attenzione dei c ultori di Med1cina del Lavoro , poichè sembra ch e tale ca11itolo sia a1qu ::tnlo negJello. 1

RIASSUNTO. JJ01p o L\Ver e ricordato a lc une 11otizi'e s ulle r)sc,uùo scab·b ie professionali e sui loro agenti , 1'A. r iporLa due ca.~ 1 di tali dermatosi, capit,ati a lla sua osservuzio11e, e richiama l 'attenzione su queste forme di lesioni di orig ine para · itaria e di natura pirofe_.. io11ale. BI BLIOGR.i\FI1\ . A. Ma•lattie infetti-ve dell'uomo e degli anin1ali. Vallardi Ed., 1923, l\1ilano. ALESSANDRI NI G. ParassitologiaJ. Trattato Italiano d ' Ig ie ne. l\i v. U.T.E.T. Ed. Milano. l ssoGLIO G. Chimica degli alimenti. II v. U.T.E.T. Ed. 1\IIila no, 1927. J .uSTIG

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rANNO XLII, NuM. 37]

IL POLICLINICO n

OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE SANTO ~Pll:\ITO l i\" CASALE M ONFERRATO DIVISI ONE CHIRURG I CA

diretta dal prof. dott.

ADALGISO

TuRco

Disarticolazione interscapolotoracica per il dott. A. TtrFco. L '.a111puLazione inter scapolotoracica pur essendo u11 iJ1ter ·v ento non estren1amente raro, è tuttavia degna di esser e conosciuta, specje quando il buo·n risultalo a distanza di anni n e }1a confermata l 'utiìità . Le indicazioni per lo più sono date d a neoplasie scapola ri od om.e rali, 011·p ure da g r avi tr~urn.i. Più raramente n e costituiscono indic.uzione i processi infìan1111atori. Il caso che io sto illustrar1do i~iguar<la appunto un sarco1na d ella testa dell 'on1ero. L 'orrJ erazione d ata da tre aI1r1i e·d attualme11te il paziente n on solo gode ottima salute, ma non presenta traccie di recitliva 11 è in loco nè a distanza. L 'opreir azio11e fu eseguita la prima volta da Ralph Cummings nel l<::).Q8 e su ccessivamente J.l1odificata da Ollier, Berger, 1Farabeuf. I~e 300 amputazioni inter scapolotoraciche ra ccolte da Arc.h an ge·l scki nel 1923 sono certo oggidì di molto superate. Donati ne ha 4 casi corr1~nicati a 'l'orino a l centr o per lo studio del can cr o nel 1928·. Stropp·e ni n e ha un caso operato nel 1931; Lorenzetti e Grig n ar1i ne riferiscono ogn u11 0 un caso comu11icati alla Soc. J_ombarda di Chirurg ia n el 19;33'. P etermann n ~ cita un caso n el 1932 ed un altro Muller nel 1933. Di oerto n e esistono parecchi a ltri ch e no11 saranno stati con1unicati: o ch e 111i saranno sfu ggiti . Grignani fa pure un buon resoconto bibliografico ch e qui è in utile ri11ortare. Brevi cortsiderazioni sul caso : 1'intervento è stato indubbiam 0nte assai benefico per il mio 0perato tar1to ch e questi a quasi tre anni· di distanza gode ottima salute e non vi è .accenno a lcuno neùnche con esa111e radiografici, di metastasi. 1

Uber. ì\1ich ele , d 'anni 28, da J:l'rassinetto Po, contadin o. 1 ulla nel gentilizio nè nell 'anam11e·si re1nota. Ai primi del febbraio 1Q32 incomin ciò ad avvertire dol ori all a spall a. d. e, precisa l'ammalato, rl1e il primo dolore l o rilevò nel movimento di infilare l a manica della g·iacca. I dolori andarono rapidamente aumentando tanto che l 'am. in breve non potè più usa,re i l braccio. Si instaurò presto atrofia dei muscoli clrl cjngolo scapolare. ' 'ane furono tutte le i)on1ate u sate. Entra nella inia divisione chirurgica iJ 27-2-1932. Giovane d'aspetto robu to, se11za nulla di note-


IANNO

XLII, NuM. 37)

'ole a. carico dei suoi organi interni. Nulla a carico degli arli se si ecceLLua l 'arto superiore ùi d. L "ispezione fa ri1ev.are atrofia spiccatissima dj tu tli i muscoli della spalla e del braccio. Li'acro111ion sporge assai, mentre all'ispezione non appare ingrossata, la testa omerale. I movime11ti attivi della spalla sono i1npossibili, quelli passi vi sono limi latissimi ed assai dolorosi. JJa.r e quasi ch e l 'articolazione sia anchilosata. Dolorosa la pressione sull a Lesta on1erale. Il ·quadro cli nico ricorda assai da ,vicino que~lo della carie secca del Volkmann. L esame radiografico (rad. n . 1) dimostra una decal<;ificazione intensa della. testa omerale e della diafisi, tanto che l'osso appare solo più circoscritto da una esile lamella. Scapola e parti molli appaiono ancora in<lenni.

RAD.

1829

SEZIONE PRATICA

N. I.

R. vV. negativa, come pure negative sono tutte le al tre ricerche di laboratorio . Stabilita la diagnosi di sarcoma della lesta omerale pur essendo 11egaliva Ja R. W. credo p·r udente praticare una biopsia perchè forme luetiche delle ossa possono rassomigliare radiologicamen te al sarcoma, quantunque nel caso presente l 'imrnagine radiologica non sia proprio quella, della sifilide ossea. L 'esame istologico (prof. Morpurgo) mi conferma la diagnosi clinica assicurando trattarsi di un sarcoma giganlo-cellulare. Allora propo11go all 'am. l 'amputazior1e interscapolotoracica, intervento che sia lui che i famigliari respingono decisamente , malgra.do cl1e io faccia loro presente cl1iaramente la gravità del male. 11 paziente volle u scire dal1'ospedale. Tre mesi dopo e cioè 11 el maggio ritor11a spontaneamente a me. Era ai1dato a farsi Yisitare cla altri sanitari, i quali nor1 solo aYeYano confermata la mia diagnosi, ma avevano ancl1e rifiutalo l '~nlervenlo ed all 'a1nn1alato avevano solo più concesso pochi inesi di vita. Gli fu quindi praticata una ]unga (20) serie di applicazioni Roertlgen di notevole dura la ed intensità. An che

questa cura si di1noslrò del tutto in efficace, tanto che il tun1ore co11 U11u0 a crescere celerm ente. I rug·gi X si erano i11 (1u esto caso di111ostrati del • lullo i11efficacj. Il paziente l11i chiedeva cli essere amputato, lan Lo più cbe i dolori si erario fatti inte11si e continui. DJ11e ultime applicazioni erano passati più di due mesi. La tumefazione della spalla era au1ner1 Lala , la test a 0111eraJe raggiungeva il <loppio d el vo1u1ne normale; scricchiolii ad ogn j i11oviJnen lo passivo, dolori co11tinl1i, impossibilità ad ogni minimo inovimento. Cute luce1ite, calda, arrossata. Evidente rete ve11osa. L 'esame radiografi co rlimostra (rad. n. 2) difft1sione del tu1nore alla di afi i ed alle parli molli , scop1>io della lesta in pii.1 punti. L 'in lervento viene pra Licata il 25-5-1932 in anestesia eterea. Incisione orizlon La le partente quasi clall 'ar lico1azione sternoclavicolare })er seg·uire i l bordo delln ~!avicola stessa; suo scollam ent o sottope.r iosteo. Sezione con sega di Gigli della èlavicola al suo

l{AD.

N. 2.

punto di mezzo. Si diva1icano i monconi e si procede alla legat ura dei vasi Sl1cclavi. Anes tesia e sezione del plesso bracl1iale. Incisione della ~ cute a rachetta il cui manico corrispo11de alla precede11te incisione orizzon I ale, e le cui branche incorni11ciar10 a divergere dal] 'articolazione acr o1nioclavicofare, per riunirsi all 'angolo flella ·scapola, decorrendo la pos teriore sul n1 argine scapolare laterale, l 'anteriore sulla faccia toracica d el caYo ascellare passando sul braccio ali 'a] lezza d ell 'i11serzione del gran<le pe l lorale. Sezione dei mu scolj toracici e dorsali il pii1 p ossibile disla11te dal focolaio neoolas tico. Resezion e rl elJa scapola parecchio oll re il collo ed asportazione di una. buona m età d e l1a sle a n . ierne alla 1nelà di tale della claYicola. Re tan J qui11di i.n sito l1na 111 et à, la in ter11a <lella cla,·icoJa a ieme alla metà i11terna della scapola. En1osta i, chius ura della breccia con punti di e ta. Tubo cli <lren agg io ne]] 'a ngolo i11 f eriore. L ' i11 Lerven to è chocan le qt1an lo m ai. I... 'operato pre enta j) Ol ~ o piccolo frequent e (130-1401 in1


1830

cc JL POLICLINICO >l

n1ediatam ente dopo l'intervento tanto che si fu cos lrel li il pomeriggio stesso a praticar e una trasfusione di 300 cc. oltre a fleboclisi il giorno dopo. Solita terapia in simili casi. Dopo 2-3 giorni og·ni pericolo è scomparso e l 'ammalato avviato a guarigjone. Esame anatomico del pezzo. La testa omerale è trasformala in una g rossa p alla ricoperta da un sol lile g u scio cartilagineo già r otto qt1a e là. La cavilà gle11oide della scapola ed i muscoli circon<la11ti immediatame11te l'articolazione sono invasi cl al] a n eoplasia : ques La si }Jrese11 la sol to un aspetto en cefaloide molle senza margini netti poco vascolarizzata. Le linfog·hiandole r egionali non sono per nulla invase. L 'esame istologico d~n1ostra. tratLa.r si di un tipico sarcorn a giganto-ce1lulare con cellule di varia forma e gr andezza; predominano le polinucleat e. Il corpo protoplasmatico è irrego1arn1ente ovale con m argini a prolu11gamenti che si spingon o in tutte le direzioni; nuclei assai nurnerosi sono .raggruppali al centro, chiari alcuni vacuolari. Ma oltre a queste cellule giganti esistono numerosi altri ele1ner1ti irregolarmente tond eggianti a nucleo unico di ssem inato in un va.sto reticolo. Esistono qua e là zone di necrosi. D ecor so po~l-ope ralorio. La cicatrizzazior1e avviene per primam, e l 'operato viene dimesso dall 'ospedale 20 giorni dopo completamente guarito .

[ANNO ÀLIJ , NuM. 37]

stanza gode ottima salute e non vi è accenno alcuno n eanch e. con esami radiografici, di m etastasi. Avrebhe ugualmente potuto beneficiare di cure Roentgen che sa1)piamo essere cparticoJarrr1ente efficaci di cert.e neoplasie ossee con11 ettivali maligne i> I Lurrtori cl1e particolar111e11te b e11eficiano del trattame11to Roentgen ~0110 quelli a cellule gigar1ti o a mieloplassi di J~obin. Ora la costituzione istologica de1l tumore del ini'o paziente fa pensar e che si pote&se sperare un b en efi cio della Roentgenterapia. Abbiamo però visto come egli si sia sotLnpostu ad una cura di rag·gi e coim e questa sia rin1asta del Lutto inefficace. De1l resto pur a111mettendo i radiologi che certi tumori delle ossa &con1paiono ai· raggi corr1e nev·e al sole, la r ecidiva sia pure a disLa11 ~a di a11ni è la regola. .Essc,n dosi dirnostrati i ragg1 X inefficaci in qu esto caso, cl1e pure avrebbe dovuto essernf particolarmente sensib·ile, io credo ch e la Roe11Lgen t erapi·a sia se:rwpre da posporre all 'intervento. Se i sarcorni g·iganto cellulari sono i più l)enigni tra que:::;Li inalignissimi tUJil1ori, ogni chirurgo ha casi di amputazioni' p eir sarcomi di allri tipi istologic i, in cui la guarig ior1e permane da anni . L 'am1>utazione o la disarticolazione quando è praticabile è ancora i ·ur1ica c ura possibile per i sar comi.

I t,

I.

Per la tecnica operatoria b:en poco vi è da <lire. Class·ican1ente la scapola viene asportata in toto. Se la classiciLà dell 'operazione va rispettata quando il tumore ha invaso gran parte J.ell.a scapola, una resezione d ella stessa può essere indicata quando il tun1or non ha invaso c1l1e la cavità glo·n oidea. I va11taggi che può offrire l 'emiscapolec tomia sono di due ordini (ì]Jeratori in quanto ch e r esecare ]a scapola sia l )Ure a distanza di 3-± cm. dal co1lo abbrevia l 'operazione perchè più breve e n1eno cruenta € la resezior1e inusco1are . Non volli i~oltre es tirpare iJ n1oncone cen trale della clavicola con1e consiglia Lec.e ne e co111e molti fanno, e ciò perch è l'estirpazione cii questo moncone avreb1b·e p rolungato l 'inter ·veIJto , se fatto cautamente, se fatto alla svelta , 11011 è da escluder e ]a pos:Sibilità di una lesione d el cfinfluenLe ve11oso del Pirogo ff. Non i veri Ocò J.ffatto la risalila in alto del mo11 cone cc.. _nl.r Jle cl~ll a cla,icola, e queslo i11oncone ohe pure si palpa b ene non J::ia ulcerala n è con1J}f essa la pelle. F o rse è marJtenuto in sito tlalle fibre de] 111u. . colo pettorale ch e ad es o si i11seriscono, fibre ch e se pure sezionate a qualçosa cerlan1ente er,rono da1a l 'ampiezza dell a loro in erzior1c e la loro potenta in co11l'ro11io dell ' e ·ile capo clavicolare d ello st er110 c lei do. 1

Ri Yi lo a più riprese ed an ch e in ques ti ullirni

giorni, non solo 11on presen la traccia di r ecidere in loco, ma n ea11ch e a dis lanza, Gode perfetta salute, e non pot.er1do più lavor ar e la teirra attende al comn1er cio ambulanle della verdura.

Bre vi con iderazioni sul caso: l 'i11lerv ento ·è s lato indubbian1 ente as ai b en efi co p er il mio operalo tan to ch e questi a quasi tre an11i di di-


[ ANNO Xl.II, NuM. 37]

SEZIONE PRATICA

I~

presenza cli un fram111ento di clavicola e ·di m1 residuo dì scapola rende certame11 Le nien9 mostruosa ìa conforn1azione dell 'emi.torace operato. Cre.d o quindi ch e l 'asporta . .zione del framrr1ento cer1trale della clavicola .con1e vuole il Lecene e con1e Grignani alla :.~oc. Lo,m.b arda di C:hirurgia difende·, non sia affatto i1ecessaria, pe1rchiè il suo permanere 11on ·porta ad inconve11ienti i11vece se fatta .(',ome dice Grignani con grande d eilicatezza _per non ledere i tronol1i ven.osi prolunga un intervento già di per se stesso ll1ngo, e cho.can1 e, e perchè inoltre sgrazia ancora di p·i ù .u n tronco già muLilato orrendar11ente . Ad og11i modo sta al chirnrgo valutata l 'estensione del neoplasma, le condizi·o-r1i generali dell 'organis1110 il decidere caso 1)er caso se alla diso.r..ticol::.zione i11terscapolotoracica sia110 o no apportabili delle modificazioni. l)el resto molti chirurghi chi·am ano amp1u tazi<>11e i11terscapolotoracica quella che invece 11.escrivono poi come vera disarticolazione; p1or cl1è e.i o ? perch·è probabilmente in molti casi :Si è fatta una vera e prop ria sezi·one della sca1

RIASSUNTO. L 'A. descrive b-revemente un caso di amputa:zione inter scapolotora'c ica per sarcoma omerale ·in cui la g uarigionf3 perm.a ne d a tre anni. BIBLIOGRAF'IA Vedi atti e memorie della Società Lombarda di ·chirurgia, vol. I, n. 2, 1933. Inoltre : DONATI MARIO. Il Cancro. Centro per lo studio del cancro, · 1928. 'STROPPENI. Rivista il Cancro, 1932. Gn1GNANr RonoLFO. Soc. Lo1nb. d i Chir. , 1933 . ·LoRENZETrI CARLO . Ibid. PETERMANN. Zent. f . Chir., n. 51, 1932. ·MuLLER. Arch. f . Klin. Chir. , 1933, n . 175. 1

IS

Pubbllca~lone

concessa SBMl-ORATIS:

Sono .rimaste disponibili e vengono cedute ai nostri abbonati, :in porto fr anco per soie L. 2 O in Italia e per sole L. 3 O all'Estero alcune ·~opie dell'interessante pubblicazione : oott. WILLIAM SEAMAN BAINBRIDCE

A. M. Se D. M. D. C. M . LL. D. (New Yo.rk City)

Jl. probl.ema del.

ca~cro.

Traduzione, in riassunto, dalle edizioni inglese, francese e spa; .gn:>lo. fatt'l dai dottori GIOVANNI PERILLI e ARNALDO POZZI. Prefazione del Prof. ROBERTO ALESSANDRI. 11 libro contiene inoltre un capitolo originale dei proff. R. Ales; -,andri e R. Bra:icati SULLA LOTTA E SUGLI STUDI CONTRO .lL CANCRO IN ITALIA. La prima copia di questa pubblicazione venn e p yesentata a . S. E. Ben itJ) Mus solini il quale, elogiando vivanie;1te l· auto,•e ed i coLlaboratori, ha molto gradito l' om.1ggio cd h11 consegnato .al prof. Bainbridge una sua fotogyafia con dedica. Volume in-4•, di pagg. XVJ-365. In commercio: L. 5 O, più le :s pese postali di spedizione.

. Inviare Vaglia Pootale o Gheque Bancario a ll'editore I1UIGI POZZI, Via Sistina 14, ROMA.

1831

SUNTI E RASSEGNE DIABETE . Studio comparativo della glicemia e della glicosuria nel trattamento del diabete mellito. (F. RATHERY. Le J ournal M éd'ical Français , g iu.g no 1935) .

L ' A. comincia la sua esp.osizione domandan· dosi quale importanza nel trattamento del diab ete mellito, d·ebba il m edico dare allo stato della g licemia ed a quello ·della glicosuria. Un tempo si t_en eva conto solo dello zucch ero urinario, mentre oggi vi è nei pratici una tendenza rr1anifesta a considerare ·c he solo la glicemia 11a un valore r eale e che n ei diabetici non basta fare scomparire lo zucchero dalle orine, ma bisogna semp·r e rico·n durre la glicemia al tasso normale. L 'A. .è del parere cl1e se la ricerca d ella g·licemia è utile e perfino 11ecessaria in taluni casi, essa non ha il valore della glicosuria i1ella condotta ge11erale del trattamento del diabetico. Con ciò °l 'A. non vuole togliere all 'esame sisten1at.ico del sangue un valore reale nello stu.d io della sindron1i m·oTbos~. Passa quindi ad esporr e le diverse obiezioni r elative alla ricer ca della glicen1ia nel trattamento del dia·bet e. Si pone anzitutto una dom.a nda: la c.ondotta del trattamento di un diabetico d eve essere basata sullo stu·dio della glicemia o su quello della g li cosuria? La risposta è ch e solo lo stato della g licosuria ·deve servire di base p er la condotta del trattamento di un diab etico. Tale risposta è basata su argom enti pratici , scientifici e terape utici. Il diabetico ·è un paziente che deve curarsi· per tutta la vita , che pu.ò anche esser e lunga. Un mezzo facile per seguire tale cura è l 'esam e ripetuto e frequente dell 'orina: il diabetico stesso p~uò da sè fare il dosaggio dello zucchero urinario. 1Cambiano le cose se egli d eve far e eseguire dei dosag·gi dello zucchero nel san gue. Tale ricer ca in fatti non può esser fa tta ch e da u110 specialista attrezzato ed è dispendiosa. Si giunger ebb·e così .al•l a conclusione paradossale ch e il diab ete diviene una malattia di ricchi e a bitanti in città, ch e un campagnolo non si p·u ò ben curare e che un medico pra tico de,re abban·donare ogni speranza di curare correttamente i suoi diabetici. Questi sono g li argon1enti pratici. Più importanti sono gli argomenti scientifici, i quali sono di due specie : 1) la glicemia non costituisce una prova sufficientemente esatta del disturbo del m·e tabolismo glucidico diab·etico. Infat ti: a) ·una stessa g licen1ia può in due diabetici dare differenti g licosurie; b) ur10 stes o diabetico , pur avendo un a stessa gli cemia, può in rnòmenti differenti pre entare dif1

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e


1832

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« IL POLICLINICO »

ferenti g·licosurie; e) in uno stesso diab·e tico la gli cemia non è parallela alla glicosuria; d) le forti iperglicemie non corrispondono sempre a forme gravi di diabete; e) alcuni' soggetti si con1porLano in certi mome11ti come diabeti ci renali , in altri come diabetici veri; f) alla prova della iperglicemia provocata non c 'è sempre la ste sa ris1)osta nella poussée i1)erglicemica, pur essendo partiti da un'eguale glice1nia di partenza; g) lo studio ·della curva della g~i­ cemia a digiuno nelle ventiqu.attro ore, dimostra ch e e a subi ce delle importanti oscillazioni Sù)on tanee, che se sono lievi nel soggetto norn1ale, sono più marcate nei diabetici; h) infi11e, esistono delle iperglicemie all 'infuori del diabete. 2) Pare c·h e il diabetico abbia bisogno di una glicemia differente da quella del soggetto normale per metabolizzare i glucidi, i lipidi e i proteidi; tale glicemia secondo l 'A. dovreb·b e essere superiore a lla normale. Gli argomenti terapeutici sono di tre ordini : a) Il fatto che .i diabetici che non hanno più zuc,c hero nelle orine, pur conservando una certa iperglice1nia, vedono i loro disturbi scomparire, ·ta ad indicare che la prova della glicosuria risponde meglio della glicerr1ia alle modificazioni del quadro clinico. ' b.) Alla ingestione sovrabib·o ndante di glucidi in un diabetico corrisponde sempre una modificazione della glic,osuria, non sempre della glicen1ia. e) Il t entativo di fare a·bihassare la glicemia ancora elevata , per n1ezzo di regime severo, nei diabetici aglicosurici, fallisce quasi sen1pre non ola, ma porta ad un dimagramento progressivo ed alla con1tP·a rsa della acetonuria. Su queste basi 1'A. conclude che lo stato dello zucc.h ero urinario rappresenta meglio ·della glicen1ia l 'adattamento dell 'organisrr10 al suo disturbo i11etabolico. Ma ancl1e una seconda quistione si pone l 'A. : lo studio della gli cemia ·è talora necessario al trattamento del diabete? Si, in ·q uattro circostanze: 1) all 'inizio della cura per distinguere il diabete renale da quello mellito vero: 2) prima di prescrivere l 'insulina, per accertare che vi ·è iperglicemia; 3) nel corso ·d el trattamento insulinico, specialmente in casi di accidenti di intolleranza e d'insulinoresistenza; 4) nei casi di insulinoresistenza relativa, allo scopo di somministrare il medicamento con una più g iusta · ripartizione. All 'infuori di questi casi però la glicemia non può esser e considerata come una prova indispensab·i le n ella condotta della cura del diabete. Lo tu dio della glicosuria, frequentemente ri·p etuto , rappresenta sempre la guida facile , e€de1El e indi s~1 en sabi1 e per ogni razionale tera1'\i:) della sindrom e. ' 1

V1CENTI I.

[ANNO

XLII, NuM. 371

Studio comparativo delle varie diete nella cura del diabete mellito. (E. \i\'.\TSON, M. WHARTON. TJie Quarlerly Journal of Nl edicirie, luglio 1935).

La scoperta dell'insulina ha pern1esso ai dia-betici di usufruire di u11a dieta più liberale di quella che no11 sia stata finora, ed ha a11che· 111odificato alcuni dei principi , che una volta. si riten evano fondarr1entali nella cura dietetica dei diabeti ci. La cosidetta dieta più ricca in carboidrati per i diabeti.ci ha sì ricevuto l 'approvazione di n1olti fra gli studiosi del ricambio, n1a n on di tutti: ciò significa che la dieta ideale per i diab·e tici non è ancora conosciuta. Le rr1isure dietetiche sulle quali esiste ancora qualche controversia sono : 1) . la dieta povera in carboidrati, ricca in. grassi; 2) . la dieta ricca in carboidrati, povera d1 grassi; 3) la dieta ricca in carboidrati, povera in grassi, povera in calorie; 4) la dieta moderata111ente ri cca in carboi-· clrat.i, moderatame11te povera ir1 grassi. (\gnuno di questi sistemi ha avuto i suoi seguaci: l 'A. ha voluto recare un contributo prali cc alla questione, studiando i vari tipi di dieta su diversi diab·e tici e paragona11do i ri-sultati ottenuti. Egli ha infatti studiato su 27 diabetici co n gravità d i vario grado gli effetti delle varie diete, usando conten1pora11eame11t~ le necessarie quantità di insulina. Ha potuto così constatare cl1e la dieta ricca in grassi e· povera in carboidrati rendeva n ece&s3.rie dosi molto n1inori di insulina di quelle necessarie· quando i pazienti erano sottoposti ad altre diete, e ciò si verificò in un gran nurnero di n1alati studiati. La richiesta di insulin.a erai però n1aggiore se si face' 'a la proporzione con il cor1tenuto totale in g lucosio fra la dieta po-vera in carboidrati e ricca in grassi e quella ricca in carb·oidrati e povera in gra si. Il primo tipo di dieta tende i11oltre a provocare una diminuzione della tolleranza ai carboidrati e· fa,rorisce la acetonuria. ~1olti dei pazienti hanno potuto tollerareuna dieta a]ta in carboidrati, se si manteneva bassa la quantità dei grassi ; l'aumento della quantità di carboidrati introdotti non richiese· aumento del dosaggio di insulina, in quanto che si aveva sp·o ntaneamente un aumento della tolleranza al glucosio. Il maximum di tale· tolleranza si ebbe quando il contenuto in grasso della dieta fu approssimativamente di 100 gr. per giorno: quando i~ contenuto in grassosu.p erava j 125 gr. si aveva subito t1na diminuzione della tolleranza. :È da notare però che Jediete contenenti piccole quantità di grassi era110 meno accette di quelle che ne conteneva no u11a quantità moderata. La di eta più accetta-


[ANNO

XLII, NuM. 3 i J

SEZIONE PRATICA

bile dal punto di vis~a del paziente era quella che per1netteva la libera somministrazione di carboidrati, con una razione di grassi di circa 100 grammi: questo tipo di dieta deve la sua accettabilità al fatto che è quella che si avvicina di più alla dieta normale, perchè è la meno costosa ed è più facil111e11te ottenib·ile e preparabile che non una dieta in c ui i carboidrati sono rigidamente misurati. Il tipo di dieta · cosidetto conservativo, e cioè con una quantità di carboidrati moderatamente alta e di grassi moderatamente b·assa era quello ch e più si .a vvicinava a 1queste condizioni. La richiesta di insulina sembrò dipendere più dal contenuto totale di glucosio assimilab·il e della dieta ch e non dal suo valore calorico totale. La dieta ricca in carboidrati stabilisce n el paziente uno stato di benessere fisi co, sì cl1e questi collabora con più entusiasmo all'azione del medico. Certo il ti po di dieta che è più effi cace e più adatta deve essere ricercata accuratamente per ciascun paziente, secondo le necessità individuali . Le ricerc.h e fatt e riguardo alle variazioni de]. la colesterina n el sangue non din1ostrarono alterazioni apprezzab,i li dipendenti dal contenuto in g rassi della dieta. G· . LA ·CAVA.

ORGANI DIGERENTI. · Le diarree tropicali. (N. H.

FAIRLEY.

Practitioner , agosto 1935).

La diarrea nei tropici è molto frequente o ripete la sua origine dalle condizioni clin1atich e, che turbano direttamente la funzione del1'apparato gastro-intestinale o favoriscono lo svilup1i:>o di speciali forn1e parassitarie. La diarrea può essere acuta, subacuta o cronica e clinicamente è caratterizzata da sintomi addo1ninali (dolori colici , djarrea a tipo vario, tenesmo), dai f.atti tossiemici (feb bTe, arro samento del volto , espressione ansiosa, lingua giallastra, tachicardia, irrequiet ezza, insonnia, confu ione mentale, delirio), e dai sintomi del· la disidratazione (sete, cran1pi., occhi affondati, lingua secca bruna, oliguria, collas o delle vene periferich e, polso rapido e debole, ipotensione , e, n ei bambini, d epressione delle fontanelle). A secondo del livello n el quale ri siede la causa della diarrea, questa può essere gastrica, en1

terica, colica. 1. La diarrei(l. gasibrica è associata ad a senza di a. cloridrico nel succo gastrico ed al rapido passaggio di alin1enti incompletamente dig·eriti nel duodeno. Le feci liquide, alcaline, contengono traccie di alin1 enti non di o-eriti . La condizione spes o migliora sorpr endentemente con la amministrazione di a. cloridrico, ma se ] 'acloridria è conseguente a gastrite occorre il trattan1ento dietetico.

2. La diarrea enterica è molto con1une ed è cara l terizzata da defecazioni frequenti , feci liquide, brunastre. Essa è in rapporto a forr11e di enteriti microbi che o ad intossicazio11i ali111en tari do,rute a i11icroorgani mi del gruppo Salmonella. ~fa la stessa origine enterica p·o ssono avere altre diarree dovute a particolari infezioni : la diarrea ad aoqu.a di riso del colera, a rr1inestra di pisello del tifo. La diarrea en terogena può essere ca u sata da : 1. Agenti fisici (raffreddan1ento dell 'addon1e, colpo di calore); 2. Agenti alin1e11tari (fermentazione d egli idrati di carbonio, decomposizione tlrJle i1rotE:ine, deficienza di vitan1ine, avvelenamenti alimentari dovuti a batteri, funghi o vegetali tossici); 3. Droghe e veleni; 4. La steatorrea (diarrea da altezza, sprue e feci grasse di~ pendenti da affezioni del dotto pancreatico e biliare); 5. Infezioni b,a cillari (colera, tifo e paratifi); 6. Infezioni protozoarie (lamb1iasi,. malaria, J(ala-azar); 7. Affezioni eln1inticl1e (tenia, ascaridi, ancl1ilostomi, trichina). Il raffreddamenLo dell 'addon1e, specie di notte, provoca spesso n egli Europei trasferiti nei tropici forme di diarrea tal volta prolung·ate~ La forte evaporazione della pelle provoca un raffreddan1ento cl1e si dif.fo11de agli organi plancnici; ne conseg·uono disturbi ' 'ason1otori ch e altera110 la nutrizione e la funzione del! 'intestino , nonchè spas111i rifl essi della parete intestinale 2 don,d e la diarrea. Tra le diarree cl1e colpiscono gli Europei dopo il loro arrivo nelle zone calde va11no notate la cc gi.ppy tun1my )) dell 'Egitto che se111bra dovuta ad infezio11e batterie.a, e la « mango » dell 'India in seguito all 'u o di 111angui e ch e sembra detern1inata all 'alto contenuto di g licerina di questi frutti . Gli avvele11ame11ti ali;mentari sono prodotti da infezioni deg·li alin1enti con n1icrorga11i n1i del g ruppo saln1onelle, pecie dal B. enteri ditis , dal B. aertrycke e da B. proteus, che possono essere contenuti n egli aliment i non cotti, come, pesce, latte, gelati e patate. Clinicamente le ma11ifestazioni sono quelle della gastro-enterite co11 febbre, cefal ea. von1ito, colich e addominali e diarrea con feci brune e fluide. In genere questi intorni compaiono e si ha guarigion e, n1a si po sono a \·ere farnie gravi cori accentuata disidratazione, collasso cardiovasale e morte. Il colera, provocato dal commabacillo ùi I\..och, è un 'infezione caratterizzata da inizio i111provvi o con von1ito violento , diarrea abbondante ·e frequente, con feci ad acqua di ri o, disidratazione, cran1pi , anuria, sete intensa , irreqt1ietezza, rapido abbassan1ento della pressione va ·ale , deplezione delle Yene periferiche , pelle fredda blua ~ tra, ragg rinzita . e colla o. La morte è n1olto frequente. Quadri . inton1atologici analogl1i si po ~ 0 110 a''"ere nel1'avYelena1nento arsenicale. nel co]J)O di calore ..

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1834

« IL POLICLINIOO n

i1ella I erzana maligna, n ell 'avvelenamento da alc uni fungl1i , nello stadio terminale della tric hinia i. Quando n1anchi altro criterio anamn e tico o epi.demiologico la dia g11osi differenziale ' 'iene stabilita con 1'esame · delle feci , che n el colera contengono il comm.abacillo. ·L a diarrea da altezza, designata in India con il nome di « Simla trot » è dovuta ad un disturbo funzionale gastroenterico determinato dalla bassa pressione atmosferica comb·i nata al1'alta umidità. Ne sono specialmente colpiti gli Europei che din1orano nelle alte montag11e d ei tropici (sopra i 2000 n1etri) durante la stag io11e dell e piogge. Le feci ono copiose, p·a ìlide o biancastre come l 'argilla , spumose, fluide e contengono eccesso di a cidi grassi, saponi e alime11ti non digeriti. La diarrea comincia verso le ±-6 am. e con tre o sei scari.cl1e dura fi110 a n1ezzogiorno , dopo di che il paziente si sente m eglio. Di s·o lito si ha solo flatulenza e m eteorismo , ma se la condizione persiste si può avere anorressia, dispepsia e deperimento. Talvolta degen era in sprue. La sprue è un 'affezione gastro-intestinale ca ratterizzata da difetto di assorbimento di grasso, glucosio e calcio da parte del tenue e spesso da dife tto d ella secr ezione gastrica. Colpisce, in genere g·li Europei .a dulti dopo qualche .anno di r esidenza n elle r egioni tropicali. Quando la sindrome è completamente sviluppata si ha diarrea apirettica co11 feci pallide, abbondanti, spumose, ulce ri aftose e piaghe alla lingua, flatulenza intestinale, anemia megalocitica, notevole deperime11to, ast.enia profonda , ipoten sione vasale, p elle secca, rugosa e talvolta pign1entata; eccezionalmente si ha tetania. L 'addome è fortem ente disteso e le sue pareti sono così sottili da far vedere i movi1nenti peristaltici dell 'intestino. Le feci hanno di solito reazione acida e contengono grassi in forte quantità (30-70 %) . Il loro colore pallido è dovuto al conten·uto di grasso ed alla trasformazione della stercobilina in leucobilina. Va rilevato che allre cause di steatorrea , oltre la spTue, sono la pancreatite interstiziale, la sprue non tropicale, la fi stola gastro-dig·iunocolica, la linfoadenite tuber colare del m esentere. La cura d ella diarrea enterica varia a seconda della cau a detern1inante. l\elle forn1e di enteriti semplici occorre innanzi lutto dare un purgante di olio di ricino eve11 Ll1aln1ente insieme a tintura di o·p pio allo co1)0 di abba are I 'eccitazione d ell'intestino. Nel primo g iorno la dieta sarà esclusivam.ente idrica: al rig uardo ,,a n otato ch e l 'acqua, specie i1ei tropi ci , va ommi11i trata con largh ezza allq copo di evitare la di idratazione. Nel second o g·iorno si comincerà a dare acqua d'orzo, accttia a1bu111inata o glucosata e con il rnig lior an1ento d lla diarrea i comin cerà a dare ali111e11ti pjù . a lidi ed eccitanti . Quando la diarr ea l1e r ist e g iova dare oppio e ali di calcio. Nella diarrea tifosa e l)aratifo . . a conviene 1

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atte11er i al principio che bisogna dare fin dal prin10 momento un 'alimentazione piuttosto abbondante. Ciò varrà a·d evitare il deperin1ento e la debolezza, che spesso sono la vera causa delle complicazioni. Nel colera e nelle diarree coleriformi nei primi giorni la dieta deve essere idrica , tutt 'al più pL1ò essere concessa acqua d 'orzo o g lucosata. Si somministra permanganato cli calcio in pillole di 1O cgr. ogni mezz 'ora (otto al giorno) e di caolino e carbone animale in larghe dosi. Ma essenzialmente la cura consiste nelle iniezioni endovenose di soluzioni saline ipertoniche (acqua 1 litro, cl oruro di sodio gr. 7, cloruro di l)Otassio cgr. 40, cloruro di calcio cgr. 30), oppure di soluzione salina .a lcalinizzata (acqua 1 litro , bicarbonato di sodio gr. 10, cloruro di sodio gr. 7); quest 'ultima è specialmente utile quando esiste acidosi. La diarrea d 'altezza si cura mettendo il paziente a riposo in amibiente riscaldato. Si so1n111inist.ra in primo tempo un leggero purgante di olio di ricino (15 gr.) e qualche goccia di tintura di oppio, quindi si darà acido cloridrico, pepsina e pan.c reatina. La dieta deve essere povera di grassi e di idrati di carbo11io e ricca di proteine. · Nella sprue tropicale occorre che il paziente osservi il riposo a Ie1to almeno per 4-8· settimane. Dopo un 1purgante d 'olio di ricino si sottoporrà il paziente ad una dieta gradatame11te aumentata fino a raggiung-ere 3000 calorie e combinata in modo che i carboidrati, i grassi e le proteine siano sempre nel seguente rapporto: 1:0,3:1 ,3. Come alimento proteico si adopereranno sopra tutto le carni rosse sgrassate. È indispens.ab·i le una cura epatica inten· iva preferibilmente per via parenterale. ono anche utili il ferro ed il calcio, quest 'ultimo per via endovenosa specie quando c'è tendenza al]a ~etania. L'ar enico è controindicato. Le diarree enteriche da infestazioni protozoarie ed elmintiche si cur eranno con i metodi indicati per ciasc un agente causale. 3. La d iatrea colica è caratterizzata dal fatto che le fe ci sono più dense che nella forma precedente, più semiformate ch e acquose, e che sono quasi sen1pre accompagnate da muco. Il passaggio del muco provoca t enesmo. La p r esenza di sangue rutilante indica e.b e l'affezione riguarda il retto e l 'ultima porzione del colon, m entre la melena è indice di lesioni più alte. i hanno le eguenti forme: 1. Dis enteria bacillare : bacillo di Shiga, bacilli di Flexner, bacillo di Sonne. 2. Di enteria protozoarica: Entamoeba hy .. tolyti ca , Balantidium coli. 3. Dj er1teria elminti ca: chistosoma ma11soni , chi toson1a japonicum , sophagostomum apio tomum. 4. Colon irritabile })Ostdis enterico o colite mucosa. La di s... e11teria bacillare è caratterizzata da 1

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[ANNO

XLII, Nuivr. 37]

1835

SEZIONE PRATJCA

inizio improvviso con febbre, talvolta preceduta da brivido, nausea, vomito, cefalea , dolori ad·dominali a tipo colico, frequenti defecazioni, fino a 50 al giorno, con piccole quantità di feci mucoidi, muco-sanguinolenti e infine muco-purulente accom·p agnate da tenesmo . Il liquido emesso contiene emazie, polimorfonucleari e macrofagi che possono essere confusi con an1ebe . L 'esame culturale, che ·d eve esf'ere -praticato con feci fresche raccolte all 'inizio della febbre, conten enti muco e non mescolate ad urina e antisettici, mette in evidenza il bacillo cau sa dell'affezione. Nella diarrea an1ehica la f eb1b re ~reneralmen­ te manca. Le feci sono emesse molto meno spesso, sono voluminose e spesso contengono muco brunastro e sangue nero . L'esame fisico mette i11 evidenza indurimento e dolenzia del colo11 ed ingrossamento del ·fegato dovuto ad epatite o ascesso. Nell'essudato delle feci fresch e si riscontra l 'ameb a istolitica, mentre nelle feci solide si trovano form1e cistiche. Nella disse11teria elmintica si hanno accessi di dolori colici addominali a·ccompagnati da tenesmo e passaggio di feci muco-sanguinolenti, mentre n·egli intervalli si h a ·un senso di pena al retto e defecazioni solide con feci rivesti~e di m u co. N'el rivestimento mucoso delle feci si riscontrano le uova degli schist osomi . Spesso si ha eosinofilia. Per l 'accertamento diagnostiGo delle forme amebich e e bilarziali giova molto la sigmoido scopia, che con sente di differenziare dette affezioni dalla colite ulcerativa cronica e dal cancro del colon. Nella dissenteria ameb ica la sig moidoscopia fa rilevare n ella prima fase p:iccoli noduli superfi ciali giallastri .e petecchie emorragicl1e, e su ccessivamente larghe ulcerazioni giallastre circondate da alone giallastro. Nella dissenteria elmintica si riscontrano placche mucose congeste e·d i1n·p ietrate, piccoli pseudotubercoli biancastri, 'p apillomi m.u lti pli ed ulceri circolari. Nella dissenteria bacillare cronica la nlu cosa è uniformemente infiammata, di color rosso vivo, spesso granulare e sanguinante al minin10 trauma, talvolta coperta di muco purulento. Non è raro trovare anch·e ulcerazioni, b locchi di muco e polipi. Talvolta alla dissenteria b acillare può seguire una colite ulcerativa cronica, ch e, specie nei tropici, può verificarsi indipendentemente · dalle .altre forme descritte costituendo una forma idiopatica. La cura della dissenteria bacillare deve tendere a sostenere le forze del paziente, a mantenere in riposo l 'intestino , a co1nb·attere la tossieri1ia e la ·disidratazione. Il p·a ziente deve stare in assoluto riposo in ambiente caldo. Si darà innanzi tutto un leggero purgante di olio di ricino (15 gran1mi) e qualche goccia di tintura di oppio. Nelle prime 36 ore si darà solo 1

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acqua, o acqua d'orzo, con glucosio o lattosio ed in seguito succo di carne e gelatina; il latte, specie n el primo perio·do, .è dannoso. Si potranno fare lavande del colon con soluzior1i di cloruro di sodio all' l % o ·d i bicarbonato di sodio all'l ,5 %. Si potrà dare caolino o carbone animale per diminuire il meteorismo, e gli o·p piacei per alleviare le sofferenze. La cura cau sale va praticata con jniezioni endovenose di siero an~idifterico spe·cifico per il i.B. di Shiga, poichè le infezioni con B. di Sonne e quelle non gravi con fB. di 1F lexner di solito guariscono spontaneamente. È raro ch e la ·dissenteria bacillare passi allo stato cronico, ma 1quando ciò si verifica il trattamen~o non sempTe riesce soddisfacente. Occorre una dieta molto nutritiva, ricca di vitamine e con scarsi residui. Si faranno enteroclismi, con soluzioni di bicarb,o nato di soda al 0,85 %, di acido tannico all'l % o di permanganato di p·o tassio all ' l per 5000, nonch,è clisteri di 150-2·00 gr . di sospen sione al 5 % di sottogallato di bismuto in olio di oliva. Quando esiste anemia giova il ferro ed eventualmente la trasfusione sanguig"Ila. L'intervento operatorio (ap pendicectomia, cecostomia ed ileostomia) .è riservato ai casi gravi ed incurabili . La dissenteria am·ebii·c a ha il suo rin1edio specifi.c o nell' emetina. Questa si somministra mediante iniezioni quotidiane di 5 cgr. di cloruro di emetina .per dieci giorni. Nelle forme cronich.e conviene somministrare capsule gelatinose contenenti emetina , bismuto ed iodio. Un buon coadiuvante dell'emetina è lo stov;ars~l , ch e all 'azione emeticida associa quella ricostituente. Nelle dissenterie elmintiche da schistosomi giovano le ·ini:ezioni endovenose di soluzioni di tartaro emetico. Si comincia con iniettare 3 eigr. del medicamento e poi si aumenta la dose fino a raggiun,g ere i 12 cgr. al giorno. Nella dissenteria da Oesophagostomum apiostomum giovano il timolo, l'olio di chenopodio ed il tetracloruro di carb·onio . 1

DR.

Invaginazione abituale dnodeno-digiunale. Gazzebta in.terriazional1e d'i !11 edicina e Chirurgia, i ,5 n1.ag·gio 1935-XIII, J). 309.

ARRIGONI.

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L' A. osserva che tali i11vagi11azioni sono eslrertta1nente rare. .P. di 39 a., da circa un anno e mezzo dolori postprandiali all'epigastrio con senso di rieso e di tension e che) diminuisce lentamente dopo 4-5 ore. Negli ultimi mesi vomito alimentare. 'F requenti eruttazioni ora acide. c·ra feticle. Abitualmente stitico. Ha sofìferto di crisi doloro5e alla regione ileocecale tra i 18 e 20 a11ni ; da un anno si sono ripresentati tali dolori ma meno intensi. Ne.gli ultimi due mesi profondame11te deperito.

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1836

cc IL POLICLINICO n

E. O. Ston1aco ectasico, guazzam ento gaf--Lrico. Lieve dolore palpatorio alla regione piloro-duodenale e al punto di Mac Burney. Esame R . : dilatazione prest enoti ca dell 'antro e della I porzione duod e·n ale; attraverso l'u.ltimo tratto del duodeno il p·a sto p·a ssa in mù11n1a quantità . Si in I ervien e : stomaco e duodeno dilatati , si a sporta l'a1)pendice ch e è lunga e fib·r osa. Non vi sono aderenze o ar1on1ali e dei vasi mesenterici. L 'ultima porzione del duode•n o è invaginata nella prima an a digiunale; anormale lu11gh ezza del legam et1to di Treitz e sp a n1o della porzione duodenale invaginata ch e i1011 .a ppare alterata. I / invaginazione si svolge r apida111enle 1na tende a riprodursi e quir1<li si fa una ·gastrodigiunostomia ad ansa hre,ve. Dop o 2 n1. il p . sta b ene e non accu sa dis turb·i . La causa dell 'invaginazione è da attrib,u irsi co11 proL.abilità allo spasmo anulare della 1)a1e le tntestinale al punto di passaggio tra duode110 e <ligi.uno. I.,a causa dell o spa mo anuJare può essere causato ; secondo il Di Natale, da stimol.azio11i n er·v ose che, i1el caso descri tLo dall ..I\ ., p otero110 partire dall'.ap pendicite croni ca, e, secondo ' respignani , dall 'azione d el cl1in10 ftortem en te acido: anche questo fattore e~i.s teva n ei p. che presenta,·a notevole ì1Jerclorid ria. MEnr. 1

Una modificazione di tecnica sulla colectomia destra. V. B ANE T. Boletin d.e lai Liga Contra el Ca1ncer, Hab ana , 2 .ago to 1934 . Per vari motivi il m etodo cl.as ico della ileotran sversos to·m ia in un primo t emp,o, con emicolectomia destra in un secondo t empo non è applicabiiJ e in tutti i casi . In al cuni pazi enti la sola ileotrans, ersostomia h a un postoperatorio così t ormentato e lungo ch e ritarda consider evolmente il 2° tempo dando luogo a aderenze e m etastasi postoperatorie . Questo metodo poi ha bisog no ·di due anestesie e di due operazioni di cui la seco11da è la più g rave. Secondo l 'A. , queste con ·id er azioni e l'opportunità presentatasi di dover e operare un vecchio di 73 a. affetto da un tumore del cieco e in n on buone condizioni, lo consigliarono ad u sare il segu ente m etodo : ileotransver sostomia co11 emicolectomia a1b boccando il capo colico all'incisione in un p·r imo tempo e chiusura della bocca colica in un secotldo ternpo. 11 risult:iito fD o ttim o e i•nfatti il 1). f11 dimes:o dalla Clinica due m esi dopo. Il m etodo secondo l 'A. presenta i se,gu enti va1ltagp-i : si pratica J'operazion e più grave n el 0 I te·m rpo, cioè qu<lndo il p. si tro\ra in mig lior i condi zioni: il 2° intervento è sempli ce e si p11ò fa re an cl1e dopo lungo tem rpo; ] 'abbocca men to colico r>oi è st1fficie11te a garantire la sutl1r n il E.·o-coli ca . . D1 P"or._\ . 1

lANNO

XLII, NuM. 371

DIVAGAZIONI Anticagli è che ritornano 1 La chiave di Garangeot. Ricordi lontani di co11dotta. Eravan10 ben. lontar1i .allor a dal p e11sare che potessero istituirsi d elle cliniche odontoiatrich e e, come tante altre cose, anche l 'estrazione dei denti (l ' unico intervento odontoiatrico ch e si eseguisse anche in paesi abb·ast.anza grossi) la s 'imparava alla m eglio da qu.a lch e collega. Ma lo stremato. b·ilancio n on permetteva l 'acqui to di una serie di tanaglie m entre, d 'altra parte, si doveva pur pensare a liberare un poveraccio dallo spasimo del dolor di de11ti. Si agg iunga che, oltre· al salasso, l 'estrazione di denti era l ' unica pTetazion e ch e venisse r etribuita; la lauta son1ma_ di cinquanta centesimi , mentre costituiva già una r emora per iri1pedire il troppo frequenteaccorrer e di g uancie dolorar1ti , dava un pie· colo contributo al magro stipendio del m edico. a condotta piena. Ed allora , invece della costosa serie di tanaglie, si ricorreva alla chiave di Garangeot, ch e i medici attu.a li forse non conoscono n eppure o ch e 11anno imparato a con siderare co11 commi ser an te disprezzo. Un arnese, del tipo· dei vecchi calza-stivali elastic i, co11 un 'asta al cui estremo appiattito si innestano d egli u11-cini ch e a fferrano il dente e, con u11 movin1e11to di leva, lo lussa. Con questo arnese, us ato con garbo, si estraevano b en e lutti i molari , purchè si avesse cura di appoggiarlo ben e dopo averlo protetto e ci si fern1asse alla sem.-: plice lussazione , co1npletando eventualmente· l 'estrazione con una pinza. I.n quasi nove anni di condotta - ed in certi giorni le estrazioni erano parecchie - ri cordo il solo incidente di un dente spezzato. Ri11chiusa poi la cl1iave di Garangeot n el mu seo dei ricordi , al sentire le grida di orrore degli odontoiatri al riguardo, mi g uardavo bene· dal dire ch e n e avevo fatto uso. Quale non fu , quindi, ]a mi.a maravi,glia nel vederla ora ricordata e ri~bilitata in un recente articolo del dott . G. Pitsch sulla pagina dentist ica de] Si€cle m édical (I 0 agosto 19315) ch e la dichia ra una maraviglia di i11gegnosità e di semplicità. La chi ave è ad.atta soprattutto per i m olari inferiori ed il Pitsch descrive la tecnica da seg uire ed i risultati ch e si otten gono , con l 'alveolo ch e rimane a margini n etti e la gen giva intatta , m entre il paziente vi è grato dell 'avergli tolto il dente senza fargli subìre I.a tortl1ra morale di cambiare più di una volta Io strum ento. Essa sarà utile .anche quando il dent e h a perduto ]a corona . Il .trattamento da far e, in seauito, all'alveolo con sist er à n ella semplice· bagnatura con form alina. Il g rande vanta,ggio ch e presenta la chi ave è q uell o di e igere u n a for za minim a (poi rl1~ si utilizza i J princip io dell a ]e, 1a) in confron to di qu ello ch e de, e far si con la solita tan ag-lia . 1


.tANN O X~II ,

Nu 1"I. 37 J

SE ZIONE PRATICA

Nonostante tutto questo , la chia ve di G·aran.g eot è stata abbandonata, p er ch è sa troppo di 1naniscalco e di ciarlatano. Il n1oderno odon toiatra ha bisog no di tutta una serie di strum enti da mettere in b ella mostra e soprattutto, .si d eve aggiungere, ricorre all'estrazione di un d ente soltanto come wltima ratio. E, nonostant e le calde raccomandazioni d el Pitsch , è da riten ersi che essa sarà lasciata in disparte ir1·si em e -con il pol!spasto ed altri strun1enti orm ai passati alla stòri.a. A. FILIPPINI. 1

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NOTIZIA

BIBLIOGRAFICA

-G. P EREZ. Trattato di

pato·~o,gia

chirurgica.

Vol. di pag . 670 con 75 tavole e 451 figure. Stamperi a Reale di Ron1a , 1935 , L. 125 . L 'amico prof. Giovanni P er ez, Patolog o Chirurgo di Roma, pubblica ora il primo volume d el suo Tra;ttato di Patologia Chirurgica del quale è uscito circa un a11no fa il volun1e sec ondo di cui ebbi già occasione di p·a r lare in quest o giornale . Anche questo volume ci induce ad augurarci .ch e l ' A. vog lia sollecitamente completare ' la Sua op era, opera ch e r api::r esenta una fatica ch e di solito non è sost enuta da uno solo ; chi studi a sa cosa voglia dire scrivere, la fatica diul urn a, il du'b ·b io di i1on essere completi o n on -c0 n1ple tame11te esatti, di dire tropp o o dire tr oppo poco o dimenti care un particolare. L 'opera del P er ez non può esser e scritta in c ollaborazio11e : concepita nella Sua mente con a rdor e preciso e mira,b il e seg u e un ragionam ento serrato e con segu ente in modo ch e la di tribuzion e d elle materie vien e fatta con un con cett o uni Lario prevalentem ente eti.olog·ico. Certam ente n ella_sua trattazion e il P er ez è person ale n el sen so ch e segu e un ordir1e suo ; ma b e11 venga u11 indirizzo str ettamente personale .an ch e in materia di p a tologia chirurgica quan do qu Asto sia d erivat o da un con cetto pr eciso, esa tto ch e r ende chi.aro il su cced er si d ei fen om eni , e la loro inter p r etazione, ch e p·ermette di ricostruire con le n ozioni fondam entali p r ocessi morbosi n ella loro anatomia p atolog ica e c linica. I pa rticolari n on contano, sono i p r ocessi fondan1en t ali quelli ch e devono esser e base delle n ostre con oscen ze : è ver o ch e si pu ò t alvolta dissentire per ch è in clinica d alla varietà d ei particolari scaturiscono forme m or b o e differenti pur fondamenta lmente iden tic h e : ma è ver o anche ch e individualizzando i p articolari si corre il rischio di cr ear e artificio am ente forme clinich e e m ala ttie innumeri p erdendo di vist a la rag ion e p r in1a con dann o n on solo per la diagn osi m a an ch e per la cu ra. In q u esto volt1me ven gono tra ttat e 1e malatt ie provocate da agen t i fisici e chin1ici , quin di tutti i traumi dalle contusioni alle ferite, alle lacer azioni , fr atture ecc. ; le i11ala ttie d a lesioni

18;12

tra u111a tich e non violente, dai tilon1i a lla i1ecrosi da compressione, le ustioI1i e le perfrigerazioni , in fine le lesioni d a agenti chin1ici. Criterio etiolog ico di suddivisione dunque, a c ui s ta a b·a se il magistrale · ca;p itolo sulle reazioni infiammatorie svolto e illus trat o con tale cl1ia r ezza da r ender e facile a chi s tudia, l 'assimilazione di una nozion e così t ondam entale. Rit rovia1no in questo volume i. p.regi lodati precedentemente anche p er la cl1ia r ezza d el p en sier o e la abilità ,didattica d el ~laestro. Le illustrazioni sono scelte . con i criteri da offrire il massi.mo di chiarezza , talvolta a d anno della qualità est etica; ma il lorb scopo di istruire ·è ra ggiunto come m eglio non sar ebbe possibile. · Aug uriamoci , ripet o , ch e il completan1ento d ell 'op era sia presto un fatto compiuto ; i nostri futuri colleghi n e trarranno un vantaggio nell 'ampliam ento d elle loro conoscenze m a in P,articolar e dovranno esser e ricon oscenti al P er ez p er una visione unicista d ella nos tra disciplina ch e p ermetter à loro di a pprender e facilmen t e, di assimilare e di applicar e con vantaggio d el m alato e loro p·er son ale, le n ozioni fondamentali. R. ALESSANDRI.

e EN N I

B I B L I o G R A F I e I <1l

A. Du B ors . Pliysiologie et physiopaihologie du systèm e rét.i culo-endoth élia~. Vol . in-8° di i),ag·g. 20±. Masson & C. P aris 193±, Fr. 3'6. Il sist.en1a r eticolo endoteli ale è in ler e sato a d un numero di attività sia fi iolog icl1e ch e pat ologich e assai p iù estesam en te di q u a11l o i or edeva per il p assat o, ed infatti la con osce11za odier11a di. quest e atLività ha ridotto di par ecchio l ' in1,portanza attribuita ai fatt ori u111 or a li di parecchi proce si org·anici , p er dar e al n1et ab olismo cellular e un p ost o a ai p iù la rgo di q1u ello ch e g li er a st ato asseg·n ato . Se si con sider a n el su o giusto valor e la situazion e anaton1ica p rivilegiata d el m ese11cl1im a atti\70, ver a barriera ch e d ebbono superar e tutte le sostan ze cl1e ]asciano il san g ue circola nte p er per ven ir e al p ar en chin1a, o ch e dai par en·c hin1i ritornan o al sang u e si i11tui ce logicamente l 'esisten za di capac ità metabolicl1e più o n1en o impor tanti , localizzat e neo-li elen1en t i p ar si di q u est o mesenchima. Questo libro r appr e e11ta appu11lo uno tudio di insiem e su que te parti del tessuto n1esen · cl1imat oso riunite sotto la den ominazio11e di sistema reticolo en doteliale. olo cono .. cendo infatti la ua anatomia, le sue ,proprietà fi iologicl1e , la su a importanza in i1atologia. in una parola tutte le su e fun zioni è pos ib ile re11d crsi (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si <les icl ~r a la recensio11e.

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1840

« JL POLICLINICO >•

conLo del! 'importanza fìsiologica di questo tessuto e la sua partecipazione. alle grandi sindromi patologiche. 1. a. p . I~. GXRDSTAM.

Ueber H arnsau:reabscheidun g bei KremfJin,inbelasturig. Di 296 pag. Suppl. LXVII d egli Acta medica sciandJinav ica, Nordstedt & Soner, Stockholm, 1935. 1

L 'A. si è posto il problema di ricercare se esis te u.n ra1)porto costante fra l 'escrezione dell 'a cido urico e la contemporanea liberazione dal carico di creatinina ed in quale forma si I)UÒ espri1n er e tale rapporto in condizioni nor1u ~tl1 e palologiche. Ha trovato , di fatto, dei valori che si elevano soltanto in determinate condizioni , per cui si può concludere cl1e essi forniscono un criteri o per g iudicare la capacità funzionale degli epiteli dei tub·u li renali. Il , ,olume contiene molte indicazioni di tec11ica, la discussione generale dell 'argo1nento ed u11a ricca raccolta di casi in cui sono state fatte 1e lJrove di carico con la creatin ina.

fil . A.

Précis de théra.p•euttque, et de pharm.aco·logie. Un vol. di p. 12157, con 3'4 fig·. Masson e t c. ie, Paris 1935, IFr. R.

R1 c HA UD,

100. È l a ri 1Jr esa d ella pubJJ,l i·cazione di un tratt.at o di farmacologia e te·r apia la: cui ultima edizione ri ale a diec i anni or sono, ed ab b en ch·è fosse la sesta, di già esaurita. l Tno dei due autori essendo nel frattempo d ecedu to, l 'Hazard ha da solo comp1iuto il lavoro di rifacimento e di completan1ento. Dieci anni hanno visto la farmacologia e la terapia compiere passi da g igante. Anzi. tutto i pro·g r essi della chimi'c a si11tetica con la scop erta di nuovi rimedi adatti alla cura di malatti e specifi ch e infettive o parassitarie. Di più la sieroterap ia, Ja vaccinoterapia ed in special 111000 la opoterapia. con il pe rfezionarsi delle conoscenze sui rapporti funzionali delle varie ghiandole, hanno permesso ·d i isolare nuovi principi attivi rapidamente entrati nell'uso co1nune . Infine tutto il capitolo delle vitamine n elle sue diverse applicazioni pratiche è il prodotto esse,n zialmente di questi ultimissimi anni. È giu to p ertanto dire che basato il rim1aneggia1ner1to di un trattato su fatti di cosiì cospicua mole, risulta un libro quasi interame11te nuovo pur esse11do i molteplici argo· J11e11ti inquadrati nel si tema che ha fatto la fortuna d ell e u e prime edizioni. La prima parte ·è dedicata alla farmacologia gen erale : rapporti dei medicamenti , azione, co .. ti l uzione a sorbimento ecc. La econda parte riruarda la farm,acologia speciale c ioè lo studio sistematico dei medicame11ti econdo la loro origine: minerale, orcranica. vegetale, animale . La terza i)arte i11ter e '" a l 'arte d ella forn1u1

HAZARD.

lANNo

XLII, NuM. 37)

lazione. della redazione della ricetta, la posologia , ecc. Illustrano l 'opera alcuni schc111i: citazione di fatti semplice, senza quasi alcun nome di autore, senza biplio·g rafia. Gli studenti ed anche i medici troveranno uti'le la consultazione di questo chiaro e sintetico trattato. MoNTELEONE. 1

The 1934 Y ear Book of general Ther(JJpeutics. A cura di B. FANTUS . Un vol . in-8° di 462 pag., rilegato. The Year Book Pub.Jishers, Chicago, 193·5. Prezzo Doll. 2,25.

L'A., che è Professore di Farmacologia all 'Università di Illinois , ha raccolto in questo volun1e le principali àoquisizioni terapeutiche del 1934 desun1en·dole in n1assima parte dalla letteratura a11g]o-americana, varie da quella tedesca e :poche dalla francese e riunendole in vari capitoli (terapia generale, antipatogeni, alteranti d ei tessuti, tossicologia, tera.p ia non far111aceutica, ecc .). La raccolta è interessar~te , anche perchè mostra a lcuni nuovi orientamenti della terapia,. come il crescente abb,a ndono che si viene facendo d ella medicatura assorbente nel trattan1ento d elle ferite, il drenag·gio spinale continuo nella meningite, le applicazioni terapeutich e del veleno di serpenti, delle larve di mosca , i nuovi progressi nella tecnica dell 'anestesia, ecc. Tutto un complesso di nozioni, n1olte delle quali possono essere sfuggite ancl1e a chi si tiene abbastanza al corrente della letteratura medica mondiale e che sono invece di grande utilità i1er i] medico pratico. fil.

.T.

W ege zur pr(JJktisch.eri Horn.oopatliie. Wi.ssensohajt und "Al/ e~hode . Un vol . G·EsCHER.

in-8° di 88 pag. Hippokrates-Verlag, Stuttgart-Leipzig·, 1935. Prezzo RM. 7. L' A. dedica una terza parte del suo libro a: con siderazioni teoricl1e basali dell'omeopatia, ehe si leggono con grande interesse e sono molto chiare, anch e .perchè illustrate da schemi significativi. Si considerano in esse, l 'essenza dell'omeopatia, la sua posizione rispett<> alla medicina gen erale, il comportamento del1' organisn10 u1nano rispetto ai veleni , le leggi psicofisiche. Nella seconda r>arte, sono descritte le azioni d ei singoli i11edicamenti, nella terza si danno indicazioni pratiche sotto forma di ricette, com e p. es., nella meningite il veleno di api alla: IV diluizione (5 gocce ogni 2 ore), nella paresi facciale l 'aconito all a III diluizione (5 gocce ± volte al giorno), ecc. L ' A. ribatte anche i motti di spirito che si fanno pesso contro l'Om eopatia e, davanti al collega scettico prende l'atteggiamento di dirg li: « Che cosa fareste voi quando tutti i rim edi indicati sono rimasti ineffi caci? Provate (1uesto ... v. L 'ar go1r1 ento è persua ivo!

fil.


[ANNO XLII,

Nu~I.

37)

SEZIONE PRATICA

1841

Wien,er Archiv f. irinere Me.dizin. Vol. 27, fase.

1no pulsante per aneuris1na arlerovenoso d ella ca-.

3. Di 160 pag. con 28' fig. Urban ~ Schwarzenb1e r g, Wien, 1935 . Prezzo Scellini 30.

rotide interna, rotto nel seno cavernoso. Riferisce J.1 prof. CaIASSERINI sul metodo cura\J ... vo: restringimento del lume della carotide interna e allacciament o d ella g iu g ulare. Met odo che h a dato pieno su ccesso La paziente guarita è presentata all 'osservazione dell ' Accademia.

Il presente fascicolo contier1e 11 lavori , fra cui : A. Kirs·c h: Sui sinvom"b prodromici <:Lell'a tJisi. A. K oràn yi : Critica della m etodica della dottrina costi!Juzionale. G. Marinesco e N. Vasi lesco: Studio di un cas.o dJi morbo di Addison. -A. Lein1dorfer : La diagnosi delle nia laltie miocardiche labenti. K. 1F rohlich e W. Neumann: I f ermenti di difesa contro le album inie polmonari e renali nella tub ercoloSii.. D. l\1anizade: Un caso di gatta di alto grado con r i -

guardo alEe le,sioni re1iali. fil.

A.ccADEMIE, SocIETÀ MEDICHE, CoNGREss1 •

R. Accademia Medica di Roma. Seduta ordinaria rlel 7 luglio 1935. Pres ierle il prof. R. ALF.$SA1"DRJ, presidente Prof. MARINO Zuco C. l un gamen.to oµ eralorio del

Sulla t ecnica d'e ll'al-

f en1ore.

Dispositivo per praticare la trazione diretta unipolare o bipolare sugli arti. Prof. ~f \Rl~o Zuco C. - L 'O. corr ed a la rel azion e con dimos trazione cl i apparecchi e con proiezion i di sch emi e <lei ri sultali otlenu I i coi metod i orlopedici p r oposti .

Assente il prof. Testoni, svolG"e la $11a con1unicazion e il prof. ALESSANDRJ R.

Ganglioneuroma della surrenale sinistra in una bambina di sette anni. Prof . ALESSANDRI R. - L 'O. riferisce s u di un caso di voluminoso tumore retroperitoneale, in cu i, per l 'esame clinico , fu possibile diagnostjcare la sede nella capsu1a surrenal e, e, dato il se'Sso e l 'età, la probabile natura di ganglioneu roma. L 'op e razione fu coronata da st1ccesso, e l 'O. presenta la piccola malata g uarita, e illustr a il pezzo anatomico e i preparati istologici . Rife-. risce anche su casi simili dsservati in It alia .

Sulla vaccinoterapia streptococcica endovenosa nelle for-· me reumatiche. Do lt. CoRELLI F . - L ·o. riferisc;e i lentativi dì cura di forme reumatich e con vaccini streptococcici, ricavati da stipiti ottenuti con emoculture da malattie focali . I Yaccini sono s1ati introdotti per ia venosa. I risultati migliorj si sono avuti nel reumatismo articolare sub acuto ; buoni vantaggi sì J)Ossono avere anch e nelle artriti croniche. Per 'IU~nto I 'azione sembri un 'azione di stimolo (proteinoterapica), l 'O. p ensa ch e sia vantagg ioso sempre adoper ar e uno stimolo vaccinico specifj co streptococc ico .

Sulle associazioni dei sieri antitossici con le rispettive antitossine.

Sull'azione della follicolina e altre sostanze su I topoi i-no bianco.

Prof. PONTANO T. - L 'O. riassume lo lato della questicn1e e riferjsce 1lei risultati d elle sue esperienze p er sonali iniziate nel 1930; riporta, in base a lle ricer che su g li animali, le conclusioni a pro_p osito d elle as·sociazioni siero-anatos ina nella dif Lerite, ricordando che questa è possibile guanò o I 'introduzione di anatossina preceda quella del siero. Riporta eslesamenl e le esperienze a proJ)OSito d el tela110 per rilevare la impossibilità della associazione anatossi-serica, poichè comunque inoculati , l 'anatos·si11a è annullat a nell a sua azione Yaccinante dall a antitossina d el siero. Riferisce sulla precocità d ella vaccinazione n el tetano (8-11 giorni) con anatossina , e sulla dissociazione tra la dimostrazione di anticorpi in circolo e la raggiunta vaccinazione .

Prof. GHIRON V. - L 'O. e pone i risultati di ricerche pt·rsonali. Con l a follicolina nei topolir1i maschi si sono avute alterazioni a cari co della pro·stata a tipoadenomatoso; nelle topoline fe1nmin e fatti di alrofia d ell 'utero oppure di ipertrofia delle g landol e mucose dell 'utero con scomparsa dello s trato muscolare. Per l e al lre ricerche l '0. fa un breve cenno essendo esse tuttora in corso.

Tonsillografia e linfografia cervicale.

Grave sindrome nervosa consecutiva a rachianestesia.

Prof. LUCHERINI T . - L'O. introduce sperimenlldmente il Thorotrast nel la compagine tonsillare e dimostra , col metodo radiografico , la diffu sione del 'forio colloidale n ell 'ambiente circumtonsill are e opratutto nelle linfogl andule corrispondenti del C'ol lo sino all 'altezza della base d el collo.

Prof. MATRONOLA G. - L 'O. riferisce un caso, in cui , a seguito di un 'operazione per appendici1 e acuta praticat a in r acl1ianestesi a, comparvero gravi i.nlomi nervosi consistenti in att acchi convul·ivi a tipo Jacksortiano ed in un 'emipleg ia, ch e1 i olve ltero. Egli di cu le se questa sintomat ologia d ebba riportarsi ad un focolaio m eningeosep tico o ad una r eaz ion e m eni11gea a e l lica, co11$ecutiva a r achia n e·s lesja e propende per questa. ullima jpo lesi I l e.gretari o: T. Po~TANO

Sull'esoftalmo pulsante e la sua cura. Prof. CHIASSERINI A. e dott. 1'ol\JASSINI-MATTIUCrI. - Riferisce il dolt. 'f omas·sini -Mal tiucci sulla s toria clinica di un paziente luetico con esolftal-

Consenzi entj g li 00. s i rimandano le comunicazionj inscritte all 'ordin e del g iorno d ei proff. AMANTEA, ZAGANII, FERREnI, MoLINARI e CHIASSERINJ. Chiusa la seduta ha luog o Ja comunicazione del prof. MATRONOLA n ella Sezione Romana della Società di Anestesia e An algesia.

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1842

<< lL POTJJCLJNICO »

APPUNTI

lANNO

XLII, Nul\1. 37]

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Ricambio e circolo nel cuore scompensato. D . Jal1n (f{ l irt. Wochens., 27 luglio 1935) osser va anzitutto che il giudizio s ulla possibilità di prestazione di un cardiopaziente no.n d ipende tanto dal suo cuore, ma dalle varie condizio11i periferiche. Di g·rande importanza è il ricambio : La de~ ficie11za di ossigeno provoca la formazione nei muscoli di a cido lattico ch e, arrivato n el san .g1.:. ·~ \~ ircolante, produce la disp n ea. ~a prod~­ zio11 e d.i acido latlico è anc!ie favorita da dis turbi n ell 'assimilazione d egli idrati di carbonio dovuti a turba111enti della funzio11e epatica a causa dello sc ompenso. Ma il feo·.a to h a gr ande ir11portanza anch e con1e reO'olatore per la ripartizione e l 'eliminazione dell 'a cqua. Da tempo, si è dimostrato .cl1e l 'oliguria d ei cardiaci n~n è ..co man~ata soltanto dalla d e fi ciente san g u1ficaz1one d e1 r eni. L 'a umento d ella pressione venosa entra in gran parte n ella formazion e de.gli ed~mi ; m~ il passaggio d ell 'ac9ua da~ . sangue ai ~essuti -vie11e r egolato m ediante 1 intervento di una ·so ta11za elabor at a dal fegato , ch e nei cardiaci ·scon1.p en sati verreb~e prodotta in quant~tà insuffi ciente, n1entre il salurg·an ne fav orirebbe la for111azi.o ne. T ali vedute vengono confermate ancl1e dal fatto ch e la formazione di edemi n ei cardiopazi enti si 11a sp ecialmente in caso di stasi epatica prolu11gata. , L 'aum e11to n ella eliminazione di urobilina e di urobilinoge110, sempre dovuto a disturbo nella funzio;}e epatica , d etermina il can1biam ento di colore dell'urina sen za ch e vi siano alterazioni del peso specifico. 111 complesso, per il giudizio sullo stato dei cardiopazienti scompen sati , ha un g rande peso lo stato d el fegato , dal punto di vista d el suo in,a-rossamento e d ell'aumento d ell a ua o consistenza. fil. La pressione arteriosa media nelle arterio· e cardiopatie. G. A11tonelli (Cizore e oircol a.zio·n e, n1a.g giog·iug·110 193'5), sulla base di nu1nerose osse.rvazioni oscillografi ch e, conclude che la pressione arteriosa n1edia rappresenta un dato di gran~e importanza semeiologica, non soltanto considerato per sè st esso, n1a anche e soprattutt~ in rapporto con le pressioni estreme Je quali (specialmente la massima) possono m asch erare molto del loro r eale ig11ifi cato, quando non sia110 integrate dallo studio d~lla. P. ~edi a. QL1e ·t'ultin1a forni sce un. cr1ter10. più esatto s ul r e Qi.me fondamentale c1rcolator10 e l e su e \•ariaz~ni esprimono assai meglio ch e. noll: le pre ~ s io11i es trem~ (sp~c~al~en~e la i.~tolica) l'e,·oluzione deo-11 squ1 l1br11 c1rcolator11. ch e fan no l):\l'le clell 'in uffici enza cardiaca.

La pressione m edia, però, non va studiata d a sola, ma sem ·p re in rapporto con quelle es treme; soltanto in tale condizione, essa può essere feconda di preziosi insegnamenti di ordine diagnostico e pronostico . L 'A. fornis ce p oi utili indicaz ioi1i per i singoli sLali rnorbosi. fil.

L'ipertensione pelle nefropatie. F. Ma1·colongo (Cuore e oircolazi one, agosto 193,5) rileva che, ~f 1}bene rare, vi sono d elle forme di a lomerulo. nefrite cronica nor1 ipertonica, ch e 'bassumono g r a nde importanza J.Jer il problema patogen e tico dell 'ipertonia n elle affezioni d el r en e, in quanto ch e obbligano aJl~ r evisione d ella questione circa i rapp,orti fra processo 1norb·oso giomerulare e 1enon1eno iperten sivo. D al lungo studio, ch e è inter essante legge~e 11ell 'ori ainale, si ri cava in complesso c.h e in questi ~asi, vi sia stata al! 'inizio la ipe~tensio· 11e arteriosa, poi caduta per il so·p ragg1ungere di vari fattori ipotensivi, fra cui particolarmente l 'intossicazione uremica. In a ltri casi , manca l 'i perten sio11e probabilmente per particolari condizioni d ell 'individuo, d el suo apparato cardio-vascolare, per atipie del reperto anatomico o per incompleta evoluzione del processo g lomerulo -nefritico alle fasi estremè del ragg rinza m ento renale. L 'assen za dell 'ipertension e . in queste forme di n efrite cronica non d eve quindi essere soIJravalutata per accettare l 'indi·p endenza d~l processo ipertensivo da quello gl?merulo-nef~1tico; essa può, anzi , esser e spiegata megll~ con le dottrir1e renali ch e quelle extrarenal1 dell 'iperten sion e nella n efrite cronica . fil. La pressione venosa negli indi\ idni normali a varie età. . M. Bassi (C uore e circolazione, ag.o sto 19~5) lia d eterminato la pre sione venosa in 154 individui normali dai 10 agli 80 anni, trovando i segu enti valori. . 1) Sotto i 20 anni: Me~ia. di c~. 13' cl~ H 2 0, con massimo di 16 e m1n1mo d1 9 (negli uomini 12,6; n elle donne 12,3). 2) Dai 20 ai 30 anni : Media !l, co~ !Da simo di 15 e minin10 di 7 (n egli uom1n1 11 , 11elle donne 11,5). 3) Dai 3'0 a i 40 anni : Media. 13, e.o~ masimo di 16 e n1inimo di 7 (negli uomini 11, 7 , . n elle donne 12, 7). 4) Dai 40 ai 50 anni: Media .9, con_ J?ass1n10 di 13 e m inimo di 7 (n egli uon11n1 8,4, nell e donne 10,3). 5) Dai 50 ai 60 anni : Media. 8, co.n . massimo di 10 e m inimo di 7 (n egli uomini 7,6, 11elle don11 P 8, 5). 1


[ANNO ~LII , ~l.1 1\l.

i:j7 J

1845

SEZIONE PRATICA

6) dai 60 ai 70 a1111i: Media 7 ,5, co11 i11assin10 di 9 e minin10 di 6,5 (11egli uo111ini 7, 1, nelJe d on11e 7,8). 7) Dai 70 agli 80 anni: Media 7, con n1assimo di 9 e minimo di 6,5 (n egli uo111ir1i 6,9, nelle donne 7 ,1). La pre ione ve11osa di111inuisce col crescere dell'età, i11versa111ente a quanto accade per quella arteriosa, probabiln1ente per u11 osta· colo iiel letto vascolare intermedio dovuto ad alterazioni involutive 11el circolo capillare. fil. La Roentgenterapia nelle carditi ed aortiti.

B. Jegorow (Strahlentherapie, val. 52, 1935) rilevando l 'efficacia della rontge11terapia Ilei gr a11ulon1i infettivi, trova ch e teorica111ente è g i u tificata una tale terapia per n1odificare il sub· trato istologico del reumatis1no cardiaco. L'effetto clinico cl1e ne consegu e si sp ie,g·a con l 'azio11e dei r aggi X sull 'infiltrato precoce d i l\.linge e sul granulon1a di Asch off, n el senso che esso provoca la retrocessione dei noduli ed il lJassaggio alla fase di ci catrice sclerotica. 11101 tre, la rontgenterapia non sol tan Lo induce la quiescenza delle lesioni r eumaticl1e card ia1 cJ1e r ecenti , ma pern1ette anch e d impedire l ' ul Leriore sviluppo dei vizi cardiaci e delle adere11ze pericar d iche. Ne i \'Ìzi scon1pen saLi il trattan1ent o è indicalo soltanto in caso di nuovi attaccl1i en docarditici. Nelle end ocarditi setticl1e, specialn.1 e11te i1elJ a en docardite lenta , l 'A. l1a os ervato in 3 casi un notevole n1ig liora111e11to, con retroces ione del lun1ore di n1ilza, dell 'anen1ia, della nefrite card iaca , ecc. Nello stadio di forn1azione degli edemi, però, questa terapia non è più effi cace. Invece, nei processi infiamma tori pari etali dell 'aorta toracica od acldomina le, specialn1ente nelle n1alattie vascolari ifiliticJ1e, si otte11gon o con e a dei su cces i d a] punto di vista obbiettivo com e ul1bietti, 0. La tecnica è la eguente : serie di 3-5 edute a do i infiammatorie sulla regione cardiaca ed aorti ca, una a lla ettim an a; poi , l)ausa di 2-3 n1esi e, quindi , nuova serie. fil.

pio11i di urine e di sa11gue ogni minuto per le uri11e e ogni 3 n1inuti i)el sangue . La quantità di glucosio son1111inistrata era di 10 g r. Se il g lucosio è son1n1inistrato per bocca, esso co111pare i1elle urine solo dopo 1/ 2 ora, invece nella son1111ini trazion·e per via endo-. venosa. Su 30 casi studiati la glicosuria comparve i11 5 minuti o an che n1eno in 14 casi, in 7 minuti in 3 casi, in 1 caso con 8 gr . di g-Iucosio si eb·b·e glico urj a solo dopo 32 n1i11uti (e in questo stesso oggetto la glicosuria comIJarve dop·o 14 minuti quando la dose di gluco io fu portata a 12 gr.). L 'esperienza degli autori con corda co11 quanto è stato visto da altri , ch e cioè la glicosuria si inizia solo d opo cl1e la glicemia h a raggiu11t~ il suo massimo. Cl lin1ite di g licemia al quale comparve g·iicosuria 11a oscillato fra 123' e 230 n1g·. %, n1entre quello a cui scon1.i:>arve la glicosuria fu di 120 r11g. % o meno. Per quanto rig uarda la dur ata della glicosu ria, in 2 u 19 e i)erimenti la g licosuria non com•p arve, in 8 durò 15' o meno, i11 ± [ra 15 ~ e 26', in 3 fra 26 ' e 37' e in 2 la glico ·urja continuava ancora do1:Jo 40'. P'-- LusEN,\.

POSTA DEGLI ABBONATI Al dott. F. D. M. B. da B.:

Le cuole di specializzazione di Tisiulogia esisto110 presso le Rl\. U niversità di Roma e di n1ila110. La cuola di Ron1a, diretta dall 'On. prof. Eugenio n1orelli , è pre so l 'I stituto Carlo 1F orla11ini. Per programn1i e condizioni rivolgersi allai Segreteria - F acoltà di Medicina - delle R. Cniversità da cui detti corsi dipendono. G. M.

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MEDICINA SCIENTIFICA Fattori che influi cono sulla glicen1ia.

e:. .

Robin on , R. C. Derivaux e B. He\"vel (Tlie Ameri.c. Journ. of the Meclic. ciences, g iugn o 1935) 11an110 tudiato il live ll o della glicemia in rapporto colla scon11)ar sa e co111par a dello zu ccl1er o n ell e urine. La tecnica seguita fu la segu e11te : dopo u11a i1ot t e di digiuno si a.ppli cava u11 catetere Ye cicale; 1)o i i vu otava la vescica e i faceva u11 prele,a111ento di can1pion e di san g ue. Poi si ini ettava rapidam ente nelle ven e soluzione g luco ata e u ccessjvamente si r acco gli evano caro -

VARIA Definizione di malattie allergiche.

Di quest 'argome11to si occupa un editoriale di 1'1ie Joiir11. of 1"1ie Americ. 1l1. edic. Assoc. (l " giugno 1935). Pirquet ha definito l 'aller g ia com e una modifi cata capacità di r eazione ch e l 'orga11ismou111ano o anin1ale acquista colla guarigione da u11a n1alattia o col trattamento mediante sotanze estran ee. Rac Demann definisce l 'allergia con1e la capacità di reagire a n1olt e sostanze che ~ODO' innocue agli individui 11ormali. A cl1off pensa ch e si debba restringere l'estensione del termin e allergia a quei casi in. c ui r 'è una ·vera i1)er ensibilità ti sulare. R. LusENA.

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« IL POLICLI N ICO >>

[A NNO

XLII,

NUl\f .

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POLITICA SANITAllIA E GIURISPRUDENZA.(•) CONTROVERSIE GIDRIDICHE TIII. • La motivazione del licenziamento per fine del periodo di prova. Si discute, dunque, della sufficienza di una o altra formula: cc non ha corri:SfJOf' lo alle aspettati ve e ai desideri dell 'Amministraiion e »; o cc non ha sa·puto conciliarsi la fidu.c ia della popolazione n e simili. E qui , sottigliezze dialetticl1e, distinzioni , pareri diversi e, purtroppo , anche risoluzioni contrastanti . Basta la indicazione della causa generica : ma ch e significa, giuridicame11te, cau sa del1'atto~ E l 'interesse amministrativo ? E il risul.tato negativo della prova? E il motivo che determina concreta1m ente la volontà? i\nche q11i .d iscussione, incertezze, confusione. P er non affrontare il problema n ella sua so-stanza e ri solverlo nettamente, si è smarrita la via diritta e, a forza di temperamenti ed espedienti , il pensiero si è im.m iserito nella ricerca , -spesso \rana, di una formula che, generalme11te, - nella ·realtà se non nelle intenzior1i - è il riflesso di una ipocrisia, e, in og ni caso: non ha scopo pratico. Non protegge J'interesse del sanitario , il quale sarà licenziato bene o rnale .a seconda che la formula sia trovata abilmente; è tormento degli amministratori, esposti al rischio dell 'annullamento dell'atto, non per 1notivo ·sostanziale ma perch è. la formula sia o appaia meno feli ce; è impoverimento della fun.zione g iurisdizionale, costretta ad un sindacato tanto superfi ciale quanto inutile e ad uno sforzo che la priva di ogni contenuto serio. Il diritto positivo non ha fatto u11 passo ver-so la chiarificazione. Segretario comuTl,(llle: l 'art. 165 del T. ·u 1915 , n. 148, prescriveva la motivazione; l 'articolo 18·5 d el T. U. 1934, n. 383, la esclude, probabilmente percliè provvede il Prefetto. Impiegati comunali, in genere : l'art. ±O del R . D. 1923, n. 2839 , obbligava a motivare; l 'art. 22± del T. U. 19314, dispone , invece, che cc devP. essere enunciata la ca.usa. generica della .dimissione ».

lmpier1aili d·elle istituzioni pabbliclie di be11e"fìcenza : tutte le deliberazioni devono essere mo~ivate (art. 49 del . reg. 1891 , n. 99), senza ec.cezioni; alla stessa regola è, quindi , soggetto il licenziam ento per fine del periodo di prova. U fficia1 e saniwrito : l 'art. 18 del T . U. 1907, n. 636 , prescriveva i I parere del Consiglio Provinciale Sanitario e la motivazione del provvedimento ; l'art. 37 del T. U . 1934 , n. 1265, in' 'ece, dispone che il decreto del Prefetto sia nlo·tivato genericamente. Sa.n i tari condotti: il T. U. 1907, non richie.d eva la n1otivazione; l'art. 71 del T. U. 1934 , (•) La presente rubrica è affidat!l all'a.vv.

G10VANNJ SELVAGGI.

innovando sensibilmente, dispone che la deliberazione « deve essere m .otivata genericam en te». Fra tanta varietà non è facile orientarsi verso una direzione se non uniforme , in tutti i casi, almeno non molto divergente da altre. Maggiori sono le incertezze della giurisprude11za; è inutile cercarvi un indirizzo costante: non c'·è, per diffi coltà obbiettiva e anche perch.è il magitrato esami11a e risolve casi concreti, e, spesso, particolari contingenze della controversia influiscono sia pure inavvertitamente sulla decisione : voglio dire contingen ze obbiettive. Ecco qualche esempio . Con decisione 28 dicembre 1928 fu ritenuta sufficiente que ta motivazione : te perchè il medesimo non l1a corrispo~to all e esigenze dei . ervizi ed ai bisogni dell 'An1n1ini trazione » . Con altra sentenza 8 luglio 1933 ri e . Rossoni, lo stesso Co11siglio di Stato di e : cc non soddis fa però n è l 'esigenza dell 'art. 49 predetto nè la citata giurisprude.n za una motivazione ob,bi et.tiva, ma siffattamente generic.a, che manchi di qualsiasi contenuto; la motivazione che, rorue n ella specie, si limita a enunc iare r hP 1'e perimento non sia riuscito conforme ai desideri d ell 'amn1inistrazione, e troppo generica i>er potersi considerare conforn1 e alla ·v olontà della legge appunto nercl1è 0011 indi ca nes un fatt o concreto ». Gli esemp i si potrebbero moltiplicare . P er i sani tari conàotti , trascurando di' ergenze ed eccezioni, si può ritenere che fo ero dominanti, prin1a del ,ì. U. 193!, questi criteri direttivi : non è necessario motivare, in qualsiasi modo, essendo sufficiente che risulti essere deliberato il licenziamento per fine del periodo di prova; ma se i motivi siano dichiara ~i, sono sindacabili dal punto di vista della legittimità '· è illeaale il licenziamento se risulti eso er e stato determinato dallo copo di evitare la stabilizzazione del rapporto di impiego o se sia n1otivato da fatti discip·linari o comunque da fatti specifici ch e possano offendere il credito, ]a riputazione del sanitario; ed è illegittimo il provvedin1ento e coni.unque ri. ulti . . enza causa o effetto di causa falsa. Però il sindacato, dal punto di vista dell 'ecce o di potere, è stato esercitato con criteri moP.to restrittivi: il Consiglio di Stato ha preferito di alvaguardare la discrezionalità massima, sa.crifi candole la sua J) ÌÙ alta fun zione e la !l'i ù utile, cioè il controllo esercitato profondamente a] fine di sor1>rendere l 'ecces o di potere, che. spesso si annida nelle formule. Il T. U. 1934, n. 1265, con dispo izione n1anifestamente innovatrice , obbliga a motivare il licenziamento , ma ge1nerica.m ente. Le ir1certezze sono intuitive, specialmente quando dal 1

esercente in Cassazione, cons. leg. del nostro periodioo


{ANI'\O

.• .

.\LII, Nt;1vr. 37J

1847

SEZIONE PRATICA

concetto astratto di genericità si disce11da alla concreta applicazione. Sono stato forse tra i primi a trovarmi di fronte a questa difficoltà in sede giurisdizionale, per un licenziament~ ~otivato con q:ues.~a formula: cc non ha saputo riscuotere la fiducia della popolazione n. Questa non è n1otivazione: è sem·p lice indicazione di un risultato negativo; non indica nemmeno genericame11te alcuna deficienza di carattere di attìvità, di diligenza. Non . è possibile alcu~ C?~trollo. Il Consiglio di Stato, però, con dec1s1one 12 luglio 1935, n . 714, r icordato il sistema legislativo precedente e riassunte, secondo n1e non del tutto e attamente, le oscillanti direttive della giuri prudenza formatasi per i ~nitari condotti e per gli impieaati comunali ir1 genere, ha concluso così: cc deve ritenersi c he con la forn1ula motivazione. generica siasi voluto richi edere soltanto l 'enunciazione della causa obbiettiva del p-rovvedimento, senza l 'e::; posizione specifica dei motivi e d elle circostanze di fatto che hanno determinato il giudizio del fallito esperimento, omettendo cioè il r.ctgionçl.n·1 ento concreto e circostanziato in base al quale ci si è pervenuti ... Invero l 'afferrnazione che il ricorrente non ha saputo riscuotere la fiducia della popolazione, n el mentre enuncia i11 nlodo obb·iettivo il giudizio ch e l 'esperime11to è fallito, non lede in alcun modo le qualità personali del sanitario. II pretendere c he detta . affermazio11e fosse accorr1·pagi1ata dalla menzione della cau sa per cui non vei1ne ri sco sa la fiducia della popolazione, significa preten~e~e . quella motivazione specifica che, c ome s1 e d1mostrato, la legge non esige » . Non siamo d 'accordo : ne dirò le ragioni. Con altra decisione 13 luglio 1935 , i1. 7±9, lo stesso Consiglio di Stato avverte che cc nella varietà delle contingenze l 'esperienza pratica .a mmonisce come, in con creto, non sia agevole adottare form·u le che da un lato pono-ano i11 <:'~iaro la cau a del licenziamento per ~al riu~cita pro,·a e dall 'altra non intaccl1ino con pre~iudizievoli indicazioni la onorabilità del funzionario ». embra che riconosca non sufficienti, per ese111pio, le seguenti affermazio11i: cc la prova è fallita »; cc la prova non è riuscita conforme ai desideri dell'amministrazione »; o cc il ser,·izio prestato non è riuscito di gradi111ent.o o non ha coTriSJ1"0Sto all ~aspett.ativa de]1' Amministrazione ». La e11te11za però, i11 rapporto a~ ca~o deciso, dichiara uffi ciente questa motivazione: cc non ha corrisposto alle esige~ze del ervi~io e alle a pettative della po]JOlaz1one ». La difesa del ricorre11te aveva osservato che n1otivare signifi ca esporre le premesse del giudizio, le ragioni dell 'atto in rapporto .al caso con creto , sicchè si possono controllare i n1otivi e la conclusione , dal punto di vista ,della legittimità . Non è sufficiente la semplice affern1azione di un risultato non corrispondente ad esigenze di servizio indeterminato e 4d impreci ate aspettative , che possono anche ·essere eccessive , arbitrarie ed illegittirne e in

ogni caso sono soggettive e incontrollabili. Questa affermazione è riferibile a qualsiasi caso, non ha contenuto concreto e non rende possibile il controllo di legittimità: insomma, non è motivazione. Queste ragioni, ch e sono riferite dalla sentenza e mi dispensano dal ripeterle per indicare alcuni dei moti vi del mio dis enso , non hanno ~vu.t~ fortuna. Ma è da augurare ch e questo ind1r1zzo appena iniziat.o non si stabilizzi, i)erchè non corrisponde esattamente alla nuova d~sposizi?ne ~el te to unico e praticamente anmenta 1 obbligo della moti\1azione. La verità è che ~l Consiglio di ~tata si è preoccupato di due esigenze: salvaguardare il P'Otere discrezionale dell'Ammini strazione , nel momento conclusivo della prova; evitare che il contenuto del. lic~nziame:it~ offenda la reputazione del san1tar10, costituisca per esso un precedente dannoso o, peggi~ , attribuisca fatti disciplinari. Il prob.Jema, d1 cevamo , d eve essere con iderato razionalmente e con coraggio. Si con:prend.e la utilit.à di un periodo di prova : mediante il procedimento del concorso si accerta a1)prossimativamente la capacità tecnica, ma l'esperienza serve di controllo di altri requi~iti no.n. men? necess~ri. E si comprende che l Amm1n1strazione abbia un potere di valutazione cl1e, p·u r essendo fondata sull'attività concreta e, quin di, sul]' esercizio professionale e sulla vita di relazione, in base ad a'tti e. fatti , è n ecessariamepte co1n.p lessiva e sintetica. Ma oltre questa esigenza c'è anch e quel] a . delJa doverosa tutela del ~anitario e della protez1.one c~ntro l'err.o re o -l'arbitrio. La preoccupa~1one di non cagionare pregiudizio alla reputazione, con apprezzamenti offensivi, è eccessiva: già il licenziamento stesso per fine del p€riodo di prova , anche se ness.u11 motivo sia i;cidicato, è un precedente dannoso in quanto .risulta che l'esperimento è sta~o n egativo. Ch1 legge la deliberazione tacita, è autorizzato a. p ensare. anche ad ipotesi più gra'ri del g iudizio che risultereb·b e se fosse motivato. Io sono persuaso che sia da evitare ]a attribuzione di un poter e discrezionale senza obbliao di mo0 tivazione. Il sanitario non soltanto è espo lo al da11no del pro.vvedimen to - danno economico e morale - ma non è protetto contro l 'errore e l 'arbitrio . La motivazione è freno po· tente contro gli eccessi e le deviazioni. Escluderla ignifica aprire la via all'arbitrio. . Si . d eve anche ammettere ch e , se il sanita r1~ ~1a re~·ponsabile di fatti disc iplinari e 1'Amn11nistraz1one per questi fatti voglia li cenziarlo , deb ba osservare il relativo procedimento, con le opportune garanzie ; si può ammettere che se iano indicati fatti sp eoifici, data almeno la disposizione del nuovo T. U. , il provvedimento sia illegittimo , in quanto la indicazione concreta di violazioni di norme di condotta possa pregiudicare; ma da c iò non deriva che il potere debba es ere esercitato senza motiva1

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IL POLICLINICO »

[.A.NNO XLII, Nul\I. 3'7)

.NELLA VITA PROFESSIONALE. (Seguito Politica-Sanitaria e Giurisprudenza) : zione o quasi. Razionalmente e pratica1nente è necessario che risultino le ragioni del provvedimento. La legge, p·er altro prescrive la motivazione : g·enerica, n1a m.otivazion.e. Questa disposizione de,re essere rispettata. Dire che il sanitario condotto non ha corrisposto alle aspettative dell ' Amministraz~one, non 11.a saputo conciliarsi la stima degli aòitanti, ecc. significa affern1are che la prova è stata negativa: si indica, in sostanza, un risultato mediante sem. . J>lice arjfermazione. Ma , per motivare, è neces8ario esporre le pren1esse del giudi zio , le ragiqni dell'atto in rapif>orto al caso concreto: aln1eno quanto basti al fine del controllo giurisdizionale. Devono essere evitati fatti sp·ecifi,:i: questo ·è il signjficato della ·d isposizione cl1e prescrive la moti\razione generica. Ma è necessario che siano almeno indicate le defi• r.J.enze. In ipotesi, si può comprendere astrattamente la soluzione op·p osta, che esclu·de l ' obbligo di qtialsiasi r11otivazione; m.a le due recent.i risol1Jzioni del Consiglio di Stato, che tendono per via indiretta a questo risultato , non corrispondono alla disposizione ora in vigore. È da sperare, quindi, cl1e questo indirizzo sia rettiOcato.

iNSEGNAMENTO SUPERIORE Consiglio Superiore dell'Educazione Nazionale. Il nuovo Consig·lio ·si è adunato il 5 ed il 6 sette1nbre. All 'inaugurazione, onorata dalla presenza del Capo del Governo, il Ministro dell'E. N. pronu11ziò un elevatjssimo cli scorso, in cui lumeggiò l 'importanza che il Governo Fascista ascrive agli studi, nella vita della Nazione; i :iostri lettori ba11no potuto apprezzare il magnifico discorso, i11tegralmente riportato nei quotidiani. I concetti esposti vennero avvalorati , con brevi ed efficaci parole, dal Capo clel Governo. Il Consiglio si adunerà di nuovo prossimamente. Riferiremo sulle principali deliberazioni adottate.

Cronaca del movimento · professionale. I concorsi sospesi sino a nuovo ordine. .

La Presidenza del Consiglio h a diramato u~a circolare con cui vengo110 so·spesi sino a nuovo ordine i bandi di concorso per le Amministrazionj dello Stato, per le Provincie, per i Comuni, per gli Enti parastatali e comunque controllati dallo Stato. È fatta eccezione solo per le Amministrazioni militari. Casi eccezionalissimi, che si presentassero, dovranno essere sottoposti direttamente all 'approvazio11e del Ca.no d el Governo. (È chiaro che questa disposizione si .a~Jpli~a a~ concorsi da bandire, non a quelli ormai in via di stiolginiento. . d. R .; .

CONCORSI. POSTI VACANTI. Concors i sanitari delle RR. lJrefellure

Nellai impossibilità di riportare, anche in sunto, 11otizie di tutti i band i di concorso, ci limitiamo a indicare alcune scadenze: Pesaro 30 settembre; Ao·sta 1 ottohre; Bolzano 10 ottobre; Messina 15 ottobre; per Nlatera proroga al 20 settembre. AGRIGBKTO. - Concorso al posto di Capo del Servizio Sanitario per le Casse mutue dell'industria della Provincia di Agrigento. Stipendio L. 12.000 ar1nue lorde oltre indennità accessorie. Per informazioni rivolgersi ali 'Ufficio di Collegamento e di gestione delle Casse inutue dell 'Industria, Agrigento, piazza Cavour 5. Scadenza 30 settembre 1935. BAtu. JJa Cassa Mulua Malattie per i lavoratori agricoli della P.r ovincia di Bari, ha indetto u11 concorso p er titoli a un ]Josto di l\1edico-·c11irurgo fiduciario presso la sua secle in Bari. L 'onorario annuo è di ·L. 8500. Scad. 30 sett. Gli interessati potranno p·r endere visione del ba11clo di concorso, nonchè del relativo capitolato, presso la sede della Cassa Mutua Malattie iI1 Bari, Corso Vittorio J~manuele :30, Bari.

Opere

BRESCIA.

Bambini

<<

Pit~

Ragyru.ppaie, Ospedale dei Umberto I » ed Istituti Rachitici. -

Concorso, per titoli ed esami, ai }Josti di Medico Assistente per il Reparto Medico - Medico Assistente per il Ileparto Chirurgi.co, retribuiti con l 'assegno :innuo 1ordo di L. 4500 non au1nentabile periodicamente, con la quota del 5 per cento s ~i proventi dei degenti pensionati e con l'indennità di L. 25 oltre a l Yitto per og ni giorno di guardia. Stipendio, indennità e percentuali sono soggetti alle deduzioni e trattenute di legge. I Medici assi'stenti potranno essere iscritti, dietro loro domanda, alla Cassa di Previdenza dei Sanitari. Il concorso si chiude a1le ore 17 del giorno 10 ottob.re 1935. Tassa L.. 50; età limite anni 40. Per le altre condizioni chiedere bando ri 1la Segreteria. BRINDISI. _...,. Concorso al posto di Direttore della Sezione Dispensarinle di I giene Sociale in Ostuni. Stipendio L. 11.600 su scettibile di tre aumenti quadriennali ri'spettivament e di L. 600, L. ~00 e L. 900. Indennità serviz io attivo L. 2800. Stipendio ed indennità sono soggetti alle riduzioni ed alle trattenute di legge. Et à anni 21-40 s. e. l. Diploma di a]J iJj tazjone all 'esercizio professio.n afe òj medico-chirurgo· e di specializzazione in tisiologia. 'Tassa concorso L. 50.10. Cl1iarimenti alla Segreteria de] \,onsorzio Antitubercolare presso J'Amminislrazione provinciale di Brindisi. Scadenza 10 ottobre 1935. CAGLIARI. Consorzio Pro vin c. Antitubercolare. Posto di medico aiuto. Stipendio L. 12.000 e 3 quinquenni dee. , oltre L. 350~ servi~ìo attivo. Scadenza 30 settembre 1935. R1volgersI alla SegTeteria. FANO. - (Vedere ~ESARO) . GARBAGNAT•~ MILANESE.

torio Emanuele III. -

(Milano). Sanatorio Vitto-

Posto ili medi co primario


[A!'ixo .\LII, ~ ·l\r. 37j

SEZIONE PRATICA

SJ)eci alis ta, con stipendio a11nuo dj L. 7850, oltre L . 2500 per indennità di trasferta, al lordo di tutte le trattenute di l egge. Et a massima anni 40, salvo eccez. di legJe. Tassa di concor so L. 50. - Posto di Medico assistente interno . Stipendio annuo L. 6100 lorde, oltre L. lqOO lorde per indennità di residenza, più L. 20, nette, per ogni g ior11ata di serYizio di guardia. Età massima anni 35 sa lvo eccez. cli legge. Ta sa concor o L. 50. Scadenza p8r ambedu e i posti, 30 ·settembre 1935. GENOVA. Ospedali Civili. - Primario medico tisiologo; per titoli; stipendio L. 6000, per anni cinque, salvo conferme triennali, fino a 60 anni ; il con cor so è riservato ai sanitari di sesso ma·schile; laurea da 6 anni ; t assa L. 50. Scadenza, ore quindj ci, del 30 se ttembre 1935. Per le altre condizioni clii.edere avviso, rivolg·endo i alla Segr eteria, presso l 'Ospedale d i S. l\1arlino. GENOVA- "' \~IPIERDARENA. Ospedali Civ,i li. - Chirurgo primario ostetrico-ginecologo; per titoli ed eventual1n ente p er esan1i ; n omina p er 5 anni, conferme di 3 anni; sei a n11i di l aurea; tassa L. 50. Scad. 31 ottobre, ore 17. Chiedere avviso alla Segreteria (cor so Roma) . Il\IPERL\. - P osto di Direttore d el Consorzio Provinciaie _i\ntitÙbercolare. Stipendìo annuo lire 19.000, elevabil e a L . 21.000; inden ni là di servizio n1 Livo L. 5200. Età mass ima anni 40 salvo eccezioni di legg·e. Tassa concorso L. 50. Scadenza 24 settembre 1935. LuGo. - (Vedere R AVE.Nl'\A ). MESSINA. R. Prefeltura. - Posti di Ufficiale Sani1ari o i1ei segu e11ti co111uni: CAPO o '0nLANDo, s lipenclio L. 2000 ; CARoNl "-, s tipend io L . 5000; 9AsTR?REALE, stipencl io L. 2000 ; Gro1os A l'vlAREA, st1pend1_0 L. 5000: XAso, stipend io L . 2000; SAN FnATELLO, stipendio L. 4000. Per tu t li scaden za 15 o l tobre 1935. l\fEs s 1~A. R. Prefettu ra . - Concor so , p er titoli ed csan1i, a i seg·u enti pos ti di Medico condotto: CoNnnò , stipendio 9000; F ORZA o 'AGnò , stipendio L. 9000 ; l\fo c;1uFF1:\IELIA, stipendio L . 9000; MONTAGNAREALE, stipendio L . 000 ; Aso (J)rim a e second a condotta~ , s tipendio L. 8000; PATTI ( ero~da e_ terza condot ta), ·s tipendio L. 8000 ; P1RA1No, s ~1p end!o L. 8~; Ro9r..\r,u1vrERA (per la frazione Nizza Sicula), st1pend10 L. 8000· SANTA TERESA RIVA (per la /raz. Savoca e Ca alve~chio), seconda e terza con~ otta; stipendio L . 9000; TusA (capoluogo), stipendi o L . 9000. P er tu l ti i posti scadenza 15 ottobre 1935. NARDÒ (Lecc3). Ospedale Cit~ile ~am b_ia s i. -. Concorso, p er titoli, al posto d1 Prun ar10 Chirurgo. Stipendio L. 14.000 annue (lorde del 12 %_e ~ ell e altre ritenute come p er legge) ; compartec1paz1one del 40 % dei proventi operazioni .a J?ag~mento. ~ t ~ n·1assima anni 40 salvo le eccezioni d1 legge. :Sei anni di aiuto o assisten te effettivo presso Cliniche Universit ari0 orl Ospedali òi almeno 500 letti. Laur ea conseguita da almeno 10 anni. 1'assa di con corso L. 50,10. Scadenza 20 ottobre 1935-XIII. P~r n1aggiori chiarimenti rivolgersi alla Segreteria della Cong·rega7.ione di Carità di Nardò. OsTUNI. - (Vedere BRINDISI). PESARO. R . Pref ettura . - ~os to di Ufficiale Sa~i­ tario p er FA~O. Stipendio annt10 lorde L. 7~00; 1nde11nità per gervizio attivo J_,, 900 lorde ; p1u caroviveri. Don1anda e docu111 enti alla R. Prefettura . Scaden1a 30 e ttembre 1935. PESARO. Ospedale cc S. Srtlvatore » alle dipendenze d ella Co1.1gregazione di Carità. - La scadenza del con corso al posto di Medico Prim ario ~ell 'Ospedale predetto, il cui bando venne pubblicato n el

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N. 23 d el 10 g iug·n o 1935-XIII, di ques to p eriodico, l.· 5tata prorog<.1 ta alle ore d odici del 15 ottobre 1935-XIII. A m odificazione dell 'avviso preced ente, basta che i concorrenti produca110 il certificato comprovan le il ·servizio effettivo prestato per almeno un quinquennio, con qualifica rton inferiore ad Assistente, in reparti medici di Ospedali n on minori di 100 letti , oppure in Cliniche l\IIediche o Istituti di patologia medica univer sitari. RAVENNA. Consorzio Prov inc . Antitubercolar e. Scad. :30 se tt.; direttore della Sezione dispensariale di ·L ugo; L. 9000; indenr1ità di trasferle; età liinite 35 a. al 25 lug.; tassa L. 50. Rivolgersi alla Presiden za. ROMA. Nlinisl ero d elle Coloni e. -- P osti di m edici civili per le colonie: per l a Libia., stipendio mensile L. 1600; per 1'Erilrea, s tipendi.o mensile L . 2000; per l a orn.alia, stipendio m en sile I... 2500. Età massima anni 35 salvo eccezioni di legge . Rol\IA. 1"\rtinistero delle Comunicazioni (Ferrov ie dello Slato ). - Con corsi per titoli ai seguenti po'S ti di m edico di riparto: Pontelagoscuro, Rovigo I , Savignano sul Rubicone, Suzzar a, Tavernelle (Bologna) ; Terralba (Cagli ari;; Grammich ele, Nizza di Sicilia, Noto, Pachino, Patern ò, Siracusa I (Catania) ; Bonassola (Genova ); Cremona II (l\1ilano) ; Eboli II, Nocera Inferiore, Padula , S. Martino in l)en sili s, Solopaca (Napoli); Paler1no VII (Paler1110); Campiglia Marittim a, Collecc.;hio, Faugli a, Gavorrano (Pisa ) ; Acquappesa , Ag ropoli , Celle d i Bulgheri a , Praja d'Ajeta , Ricadi , Rosarno I (Reggio Calabria); Bastia Mond ovl, G ravellona Toce, ì\llortara II, Sessant (1'orino); l\IIalles Venosta , .Prato nll 'Isar co (Trento) . Inviare dom anda e . ch1.e<l~re informazioni ai rispe ttivi Ispettorati Sanitari (indicati fra parentesi). Scadenza ore 17 d el 30 set!embre 1935-XIII. RoNIA. Ani minislraz. Prov·i ncial e. - Scad . 31 ottob,r e· rlu e rnedici prin1ari di 2a classe presso gli Istitu ti P i.cl1iatrici d ella Provincjn. Rivolgersi agli t1ffici clell 'Amminis traz. Provi n e., via IV Novembre 119-A, Roma. SALUz1.o (Cu neo) . R . Ospedal~ (; i~ ile. -. A~ 30 set te1n.bre, assis tente interno cli ch1rurg1a; rivolgersi al la Segreteria. TORINO. Ospedale l.1aria Vittoria. - · Concor so al post o di vice-direttore d ell 'I stitu t?. di ~lettroc~r­ dioarafia alle condizioni che st abilisce il r ela tivo programma. Le domande debbono pervenire non oltr e le ore d jciase lle del 24 ot tohre 1935 alla Seg r eteria d el] 'Ospedale presso la quale trovan si v~ ­ sibili il programma di concorso, lo ,Statuto ed il r egolamento dell 'Opera. UDINE. Ospedale Civile. - Prim ario òern1 osifilopàta; proroga al 30 settembre, ore 18. ZARA. R. Pref ettura. - Sr ad . 11 n ovembre; n1eclico condo ll0 per Lagos ta ; ab. 1864; stip . L. 12.000, 4 quadrienni di L . 700 e 4 di L. 800,. ol~re .L. 600 funzioni di uff. san . e L . 200 fu nz1on1 d1 veter inario . 1

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. L1 Giunla esecutiva dell 'Opera n azio11al e 111aternità ed infanzia h a nominato direttore generale il prefe tto gr . uff. avv. ~1arin o Mutinelli. Il podes tà di P alermo ha ~hi arnato .il pro.f._ G: Poìlaci a reggere, come medico capo, 1 ~ erv1~1 ~1 assistenza sanitaria municipali. Rallegrament1 v1 vissimi al valoro·so collega.


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u IL POLICLINICO

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l ANNO

À.LTI,

:\ul\11.

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NOTIZIE

DIVERSE

6° Congresso nazionale di medicina legale. . Per .ade~ire alla richiesta di aJcuni colleghi, al fine <li evitare che il detto Congresso coincida con quello internazionale ·sulla trasfusione del sangue, che sarà tenuto in Roma nei giorni 26-29 settembre, il segretario del Diretlorio dell'Associazione Italiana di Medicina Leg·ale, prof. A. Cazzaniga e, venuto nel 1a determi11azione di rinviare la riu-' nione ai giorni 10-13 ottobre. Il progr'1n1ma per il resto rimane irnmutaLù. 11 prjmo giorno, alle 9 antimeridiar1e, nell '!\t1la dell 'Istituto di Medi~ina Legale, sarà svolta la relnzio11e dei proff. An1edeo Dalla Volta della R. UniYersità di Catania e Boldrjno Boldrini della R. Università di Parma, intorno ai cc Problemi i11edicolegali del matrimonio canonico ». Seguiranno la discussione intorno alla relazione e comunica7ioni varie. La ·seduta pomeridiana, che avrà inizio alle 15, ~arà 1iservata alle comunicazioni. Il secondo giorno la seduta antimeridiana sarà i11iziata con la commemorazio11e del prof. Salvatore Ottolenghi, tenuta dal prof. Attilio Ascarelli (}ella R. Università di Roma, cui seguirà la com111emorazio1\e di Cesare Lombroso, in occasione del cente11arìo dell 1 nascita, tenuta dal prof. Ruggero Romanese, dell1 R. Università di Torino. Seguirà una seduta privata dei soci dell'Associazione Italiana di ~1edicina Legale. La seduta pomeridiana sarà de·stinata alle co111unicazioni. La seduta antin1eridia11a della terza giornata sarà d edicata alla relazione intorno a « Le moderne clottrine caratterologiche e l'antropologia criminale » dei proff. Ennio Rizzatti della R. U11iversità di Parma e Giulio Menesini della R. Università di Siena. Seguiranno la discussione e le comun icazioni, che con tj1;ueranno nella seduta pomeri dian a .. Nella quarta giornata i congressisti si recheranno a rendere omaggio alla memoria di Cesare Lon1broso a Verona. Per potere organizzare la gita nella inaniera più conYeniente per i co11gressisti, è necessario che coloro che vorranno parteciparvi inviino al più presto la loro adesione alla Segreteria del Congresso (via Mangiagalli 37, Milar.o). Coloro che 11anno cl1i esto 1'iscrizione al Congresso e coloro cl1e la chiederanno, qualora non aYessero ancora pro,·Yedl!to, sono pregati di volere jnv1;.1re co11 cor lese sollecitudine la quota di jscrizione in L. 30 indirizzandola imperso11almen te alla Segreteria. Si pr egano coìoro ch e inlenderanno svolgere d elle co1nunicazio11i a jnviarne sollecitamente il titolo per potere len1pe·3tiYan1ente procedere aJla compilazione del program1na. Sede degli uffici: Istituto di Medicina Legale della R . Univer5ilù di Milano, via Mangiagalli 37.

4:0 Co ngresso nazionale di nipiologia.. Si è svolto a Trieste, sotto l ~altò patronato di S. A. R. la Duches, a d ·.!\.osta e con gli auspici c1el1 '0pera Nazionale Maternità e Infanzia ; ha as.~ l1n to notevole importanza per il numero e il Yalore delle relazioni. La cerimonia inaugurale ebbe lt1ogo con solennità il 5 sette1nbre, nella Sala Duca d'Aosta. Il podestà di Trieste iivol e ai convenuti il saluto

d.ell~ ci.ttà; il preside tiella Provincia r~cò le ade-

s1011! d1 S. A. R. la Ducl1es·sa d'Aosta, del president~ ~enerale della C. R. I. sen. Cren1onesi e del c~11s1gl1e~e delegato dell 'Italia Redenta sen. l 'osti d1 Valm1nuta. Il prof. Er11esto Cacace fondatore ct.ella nipi~logi.a e preside11te d·el Cong~esso, tracc~ò la storia d1 trenta anr1 i di lotta per }'affermazione della scienza nipiolog·ica, ricordando 0o-li illustri scienziati italiani ed esteri. Parlarono quindi il co11sole generale dell 'Uruguay, il console dell 'Arg·entina ed il console del Cile, i quali portarono l 'aclesione dei loro Go• vern1. Il . discorso inaugurale venne pronunciato dal pres1de~te dell 'O. ~· Maternità ed Infanzia, gr. uff. Sileno Fabbr1, il qt1ale svolse il tema « L 'azione dell 'O. N. M. e I. per la difesa del lattante». Il sen. Francesco Valagussa, delegato della Croce Rossa Italiana, parlò sulle provYidenze della Croce Rossa per la dife·sa del lattante. Dopo il rapporto del co11te Tosti di ' ral1ninuta sull 'opera del! 'Italia Redenta l)Cr la protezione clel lattante, l 'avv. Pieri, rlet te lettura clei teleg·ra~mi inviati al Re, al Duce ed a S. E. Starace, ~uscitando c11tusiast iche accla1nazioni . Nel pomeriggio e nei due giorni ·seguenti venlJero lette e discusse i1umerose relazioni di studiosi e professionisti di tutta Italia. Infine i congressisti hanno votato un ordine del giorno col quale, dopo aver rivoJto un plauso al fondatore clel movimento nipiologico, prof. Ca cace hanno invocato la creazione, nell'atmosfera fas~ista, di un Istituto di nipiologia che realizzi lo studio integrale e scientifico del lattante, pro111es·sa alla efficiente difesa del latlante stesso. I co11gressisti hanno reso omaggio alla cella di Oberdan. I lavori sono stati in tramezzati da vi site e ricevin1en ti.

1° Congresso della previdenza sociale. La serie <lui Congressi med jci che si SYolgeranno in Bologna i1ell 'ottobre prossin10 - i11 occa·sione della Moslra internazionale del libro di 1nedicina sarà e della Mos tra del maleriale sa11itario aperta dal Congresso della Previdenza Sociale che st terrà il 1° e il 2 ottobre. Il Cong·resso, organizzato dall'Istituto ~azionale Fascista della Prevjdenza Socjale, sarà inal1gt1r<!to da S. E. I 'on. prof. avY. Bruno Biagi, ·presider1te dell 'Is liluto ~tesso , con un di·scorso n el ql1ale tratterà dell .« Orientaro.ento del diritto corporativo nei rapporti della medicina e della igiene sociale ». Il Congresso sYolgerà poi il seguente })rogramma di lavoro: Invalidità. cc La prevenzione e la cura delle malattie in rapporto alla invalidità », .relatore: prof. G. Pisenti; << La cura termale nella prevenzione della invalidi là », relatore: prof. A. Gasbarrini; « La funzione dei convalescenziari nell 'accerta1nento e nella prevenzion e della invalidità », relatore: sen. prof. L. Devoto. 1'ubercolosi: « Le finalità terapeutiche ed economiche della diagnosi precoce e mezzi per attuarla », relatore: on. prof. E. Morelli; « Estensione della previdenza assicurativa nelle forme obblj gatorie e facoltative », relatore: prn!". C. Giannini; << La terapia del 1avoro sanatoriale e po·st-sanatoriale », relatori : proff. F. n occhetti e F . Parodi;

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[ANNO

XLII, Nul\1. 37 J

18521

SEZIONE PRATI CA

L 'as istenza ai tubercolosi cro11i ci » , r elatore: prof. G. Costanlini. Previdenzd per le i11adri e per i giovani: « La tutela della madre in funzione del]a sanità della razza »; « La inutualità co]astica nell .opera formativa e preYe11liYa delle 11uove genera zioni ». La i:>artecipazione al Congresso è gratuita. Coloro c l1e d esidera110 avere gli _.i\tti del Congresso, ch e saranno editi a cura dell 'Istituto , debbono \ersare anticipatamente la quota di L. 20. È concessa la riduzion e ferroviaria del 50 % a tulli j partecipanti al Con gres·so . Le sedute d el Con g·r es o saran110 t enute nell 'Archigi11nasio, aula principale, provvist a di macchine d a proiezioni fi sse e cinem atografich e. Il Co1nitato ordinatore clel Con g r esso è co ì composto: presidente: S. E. on. prof. avv. Bruno Biagi; segr etario generale: prof. L11i gi CJerici · seg r e tario (con sede a Bolog n a) : prof. Genn ar o' Cost an t i11 i . Segreteria ge11erale d el Co11gresso : I. l. 1 az. F asc is ta della Previdenza ociale, Yia l'v1arco ~ling h etti 17, Roma. Segreteria a Bologna: I~t. Naz. Fa ... ci la della Previòenza Sociale, v ia l\1 j] azzo 4, Bolog na . <e

Un po' doVllnque. Al 9° Co11gresso inter11 az io11ale dj dern1a losifiloJogia, indetto a Budape l clal 13 al 22 settembre, partecipa un a d elegazione italian a con a capo i1 prof. LodoYico Tom1J1a i di P aler1no, rappresentan le i rni11j lri dell 'intern o e d ell 'E. N. e il Con~igli o Naz. rJelJ e Ricer r l1 c, e di cui fanno parte i proff. Mariani di Ba ri , P a i11i di l\IJilano , Porcelli di Livo rno, Truffi di Padova . Il co11gresso d ei lne<lici j ugoslaYi , ch e era i11det lo per il 6 se l te1nbre a 'B elgrado , è s tato clifferilo al 29 settembre. Teini : Ln questione dell 'abor to in r a pporlo a11'eu genira e alla prot ezione d ella 1nadre ; Il cancro come n1a]attia sociale e l 'organizzazione socia18 d ella lotta contro il ca11c1 o; L·1 c1ue.,:;tio11e d egli OSJJedali ; I p roblem i d elJ'i11seg1Jamento 111 edico; 'f e1n i liberi . I J co11gresso dei ti io logi jugosl avi, c h e doveYa a' er luogo in sett e111llr e a erajevo, è s tato r in1a11dalo al n1 aggio rlel JJro .. si 111 0 a nno . Un cor so <li tecni ca oflalmologica e di chirurgia ocular e a rà svolto d al prof. 1'errien , n ell 'H&telDieu di Parigi, a parlire d a l 18 ottobre e per la durala cli 12 lezion i; ta~·sa d 'iscrizione 300 fr. Rivolgersi a: Secrétariat d c la Faculté d e Mécl ecine, rue de l 'École d e IVIédecine 12, P aris Vie, Fra11cia. U11 cor o di amp1iame11to di f tudi , co11cernente la tec11ica chirurg ica gastrica, o rganizzat o d all a F_acolt à medica di Barcellona, si t errà n ell 'Osp edale dell a Santa Croce e òi San P aolo , sotto la direzione del prof. M. Coracha11 , òal 10 al 20 dicembr e· tassa d 'iscri zione 50 pese le. Rivolger si alla: Admi~i stra­ ci6n d el Hospital d e l a Sant a Cruz v d e San Pablo Depositaria, Padre Cl aret 167, Barcelona , Spagn a: Il 12 inagg io venne inat1 g urato a Bogot a un padiglio11e p er le mnlaltj e tropicali, nel] 'Ospedale di San Juan de Dios (La Hor tia), a rredato morlernainente, capace ili 120 letti . Per dispo izi one del donatore, sig. Federico Arbelélez, è d es tinalo esclusivamente agli addetti alle 11iant agionj di caffè.

a11dala in Yigore i1ella Danimarca una nuova legge sul! 'esercizio inedico la quale esige un an11? d 'i11~ernato in . ospedali e i11 maternità prima di auLor1zzare al liber o eser cizio. Gli stranieri non pos ono essere autorizzati all 'esercizio ·salvo che no11 ablJian o acquist a lo la cittadinan;a d a nese e i1on r j siedano da almeno dieci anni n ella Dani1n arca. I medici non po sono dirsi specialis ti se 11_on. approvati da una Giunta d elle speciali~za­ z1on1, ch e n e esamina i titoli. È

A 1-loma la Sezione d ell 'Associazione Volontari I~ ali a n i del Sangue è s lata decorosam e11te siste~na La_ n ei _n1_oderni locali del Policlinico Morgagni, 1r1 via Pl1n10 ] 9, ed ha un Con siglio di Consulen za composto dai proff. Sjlyestro Baglioni dir ettore d ell 'Istituto di Fisiologia e d el Centro Ernol ~rapjco l{o1nano: Roberto Al èssandri , direttore <l ella Cli11i ca chirurgica e Ce·sare Frugoni, direttore d ella Clinica medica della R. Università di Ho111a.

Il con1pianto prof. C. Ga]JJ)o. che per molti a nni fu co11 u]e11te nella Sezio11 e cii Napoli d ell 'Istituto °'\azio11ale Fascist a p er l 'Assicurazion e con I ro g l ,Infortuni d el L avor o, ha l a ciat o tutti i uoi librj èli n1edicina a questo En1 e. Il capocenturia avanguardista _i\ttilio Bruschi, sol da lo di fan teria d ella cl a se 1914, di :Brindisi l1 ova1_1cl osi in licenza di co11vaJ escen za fino all 'a: J)rile 1936, per una infer111ità al naso, h a i11oltrato don1a1~d a <li Yenir sottop osto a oper azione per rico11qu1s lare la piena idorieità fisica , allo scopo di pres l~re _serYizi.o n el su o reggimento, mobilitato J)er l Afri ca Orientale. l,e autorità militari h anno clispos lo il suo ricoYero 11ell 'o -1Jedale mili lar e di Bar i, 11e r l 'atto operatorio. Il n 1a rlirologio n1edico co11ta un 'allra y j ltima: ] I d ott. ll t1ffillo Corazza, cli 35 a nni , 1nedico co11~ clo l lo é• CJstelg·uelfo (Bologna), è st ato u cciso con dt1e coltell a le da un clie11 Le, il })arrocci aio Giu.. ~Pl)e Baldi , di 61 anni, il quale g li rimproYerava cl l aYer n e c11rato 111ale u11 i igli oio , decedu to.

Le malattie infetti ve in Italia. ~untero

dei Comuni colp i li e num ero dei casi (fra parentesi).

De11u11zie d al 12 agosto a l 18 agosto: Morbillo l ~ .C67l i; Scarlattina 106 (923) ; Pertos·se 109 (319); (- ); ' a r1cella 60 (99) ; Vaiuolo e vaiuoloide J;'ebbre t ifoidea 566 t l277) ; Infezioni para tifich e 109 (165); F ebbre ondulante 36 (43) ; Dissenteria 30 (53 ); Difterite croup 201 (340); Mening ite cerebro-S})in ale epidemica 5 (5); Poliomielite anterior e acu la 15 (17) ; Encefalite let argica 1 (1) ; Anchil ostomiasi 13 (33); R aL])ia: n1 or icature di anir11ali rabbici o sosp etti 41 (6-:5 1, di chia ra t a - (-); Pus tola m alig 11a 34 (42 >. Den u11zie dal 19 agost o al 25 agost o: Morbillo 185 (458); Scarl attina 121 (264 ); P ertosse 113 (309) ; ' ;aricella 45 (77) ; '\lai11olo ~ vai11oloide (-) ; Febbre tifoidea 586 (1332); Infezioni paratifiche 128 (1 <3 ): Febbr e 011du1ante 35 (82); Dis enteria 33 (521: Difterite e cr oup 222 (4161; Meningite cerebro- pinale epidemica 4 (5) : Poliomielite anterior e acuta 19 (22) ; Encefalite letargica (- ) ; -~ncli ilostomiasi 7 (25) ; Rabbia : morsicature di a11i1nali r abbici o sospett i 37 (57), di chi arata (- l ; Pu st ola 1nalig na 31 (42).


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« IL P OLI CLil'= I CO >)

[A_r.;-~o

XLII, Nu !\L 37]

RASSEGNA. DELLA STA.MPA. MEDICA.

IO

Ann . lrtst. Past eur, apr . -

(N. 48) Dott. ANTONINO BONACCORSI A s sistente nell a R. Clinica Chirurg ica dell'Univers ità di Roma .

Nuove Monografie della Collezione '' Pol/cllalco,, :

C. LEVADITr e al. L 'D:ltravir~ s .erpetico per via nasale e digerente . Nled. Kl.1nik, 12 apr. r-: H . ScHtiLER. Sull 'angiSULLE ClSTI DEL MESENTERE na p ect or1s . - H. ScHEIDEL. Lambliasi delle vie N e riportiam o l' Indice-Sommario: bil iari. PREFAZIONE. PARTE PRIMA. Cap. I. R1 :::0RDI DI ANATO MIA. P aris lvf.éd. , 13 apr. - Ga·s di combattimento . Cap. I I. RICORDI DI EMBRIOLOGIA. Cap . I I I. CENNI STORICI. Brit. M ed. J ourn. , 13 apr. - A. LEYLAND . ProCap. IV. D EFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE. Ca p. V. GEN(:.RALITÀ. vocazione d ell 'aborlo e del parto mediante l 'ePARTE SECONDA. Ca p. VI. ETIO·PATOGENE<'I ED ANATOMIA l'AlOLO· strina. GI~>\: ~) Cjsti lin~at~che. -. a) Ci sti linfatiche s emplici; b) Linfo· chil~ng1om1; . e~ Cisti ema tiche; d) Cisti gassose; 2) Cisti embrio.Surg., Gy n. a. Obst ., apr. - E. C. MASON e C. nane : ?) C1s t1 e nte roidi ; b) Cis ti Wolffiane ; e) Cisti dermoidi e A. NA·u . Morte da autolisi epatica . - A. C. lvy ter atomi; 3) Cisti parassitarie ; 4) Pseudocisti. - Ca p. VII. SINTOe al. Tend enze emorragiche n ell'ittero. - C. Ros s MATOLOGIA. Cap. VII I. DECORSO; COMPLICAZIONI E PROGNOSI. Ca p . IX. DIAGNOSI. - Ca p. X. TERAPIA. - B1bJiQgra fi a . VEAL e E. M. ìvicP ETRIDGE. Gan g r ena d elle estreVolume di p agg. 180, c o n 7 figure n e l t e sto. Prezzo L. 2 O mità . • Pe r i n ost r i a bbonati sole L. 1 6, 7 5 in porto fr a':lc:l . . Nliner va M ed., 14 a1.)r. - A . VINAJ. 1\gopuntura cinese. - V. BASUNTI. Azi on e dell 'acetilcolina sul rica1nbio d ell 'en er gia. (N. 50 > Dotl. FRANCESCO CRAZIANI A r ch. di Patol. e Cl. Aled., apr . - G. DELL 'AcPri1uar io chirurgo s pecia lista nell'Ospeda le « Principe di Pien1o r.te 11 - Zara QUA. Distrof ie mu scolari progressive . A. SEGA . 1S indromi n euro-leu ce1nich e. ,___,. V. MIGLIORI. PresSulla chirurgia dell'appendicite sione san g. n ell 'infa11 zia. Rif orma ."d ed ., 13 apr . - A. PELLEGRINI. Sieronel periodo intermediò profilassi e sier oter apia antian aerobica . Contributo clinico, radiologico, istopatologico . .Journal A. A1. A., 30 mar. Nu111ero s u gli osp edali . N e ripo rtù1.1no i l Som1":1ario : J ourrt. d e tvl écl . de Bordea u x ecc., 30 111ar . PARTE I. - In troduzione. - CAP. I. Anatomia normale Nun1er o sulla m edi cina n el Can ad à . dell 'ap~e.ndi~e. ~'.lorf?logia. micr<?Gcopica . E m briogenesi e ~1od11f1 caz 1on1 dei oostituen t i dell'appeudice nelle l(l'i n . W och., 13 apr . - ' iV. BnANDT. Valor e biova rie epoch e della vita. Vasi e n ervi dell 'appendice. logico d ell 'acqua p esa11le . - E. BERGER e H. EnTopogr afia dell'a.ppen dice. - C AP. II. Etiopatogenesi LE -1\IEYER. I-licerch e jn.1r11unologiche s11ll a piridina dell 'appendicite. Teoria en1a t ogena ; id. linfogen a; id. enterogen a; i d. della sindro me ana f ilat toide. e i der i ,-a t i piridin ici. - ' '' . Y . DRIG.\LSKJ. La viC AP. III. Anatom ia pa~ o logica. CAP. I V. Sint<>mi tan1ina e n ell 'urina. e diagnosi. - P ARTE II. - C AP . V. Contributo stati· D eut. M ed . W ocli ., 19 apr . - L. R. l\1tiLLER . F a stico-chnico pers onata. - CAP. VI. Alcuni dati di tee· ti ca e affatica m ento. - L OE RELL . Dj sturbi d el! ·u nica. I ntervent1 praticati iu p eriodo in termedio , r i levati dai r esocon ' i statisi ico-cli n ici dell'Os pedale. Osdi lo e d el ling u aggio. servazioni. - CAP. VII. Contributo isto-patologico e M ecl. Klinik , 18 apr. - G. v . P ANNE\\"JTz . Roen lradiologio.1 personale. - CAP. VIII. Considerazioni geg·e11diag nosi n ell 'os teodis trofia fibrosa. - R. \\' AN nerali. - CAP. IX. Conclusioni. B"ibliog r a fia . K E . Chirurgia d ell 'ost eodistrofia fibrosa. Volume d i pagg. 72, eon 14 fig,u re i nt ercalate n el - R ass. iri le rn : d i Cl'in. e T er ., 15 apr . - Numero te6to. Prezzo L. 1 2. sulla tbc. polm . P er i n ostri ab bona t i sole L . 9, 7 5 i n porto fran co. L an cet , 20 apr. - D. PATEnsoN. I così eletti at------tacchi di acidosi. - A. S . Pi\RKER e S . ZucKERMAN. Inv iare rispettivo V aglia Postale all'editore LUIGI POZZI , Via Ipertrofia ·sp erimentale n ella prost at a. Sis tina 14, Roma.

Indice alfabetico per materie. Acariasi profession ale . . . . . . . . . . Pag. Aggr essivi chimici: t er api a d elle lesion_i da - . . . . · · · · · · · · · · · · )) A1nputazione inter scapolo toracica )) • • Ar Li : trazione . . . . . )) • • • • Bibliogr afia . . . . . . . . . . • • • )) Con cor si: sosp en.si on e . . . . . )) • Consiglio Sup erior e d ell 'E. N.

. .

))

Cuor e scompen sato : ricambi o e circolo n el . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Di ab et e mellito: ·studio comparativo d ella glicemia e d ella glicosuria nel trattamento . . . . . . . . . . . . . . . · )) Diabete m ellito: studio compar a tivo d el- le varie diete nella cura . . . . . )) Diarree trop icali . . . . . . . . . . . . . )) Esoftalmo pulsante e sua cura . . . . . )) I 'ollicolina : azioni . . . . . . . . . . . . )) Glicemia : fattori che influiscon o sulla )) 1

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Invagin azione cl uod en o-dig it1nale . . . . Iperte11s ion e nelle 11efro1)alie . . . · I Ji ce n zi am ento J>er fin e di p eri oclo rli prova· m oti vazi on e . . . . . . . . . . ~[ tlattie aller g ich e : defi11 izionP . . . . Pressione arteriosa i11edia 11e IJp arteri o- e . . . . . . . . . · · . · cardiopatie Pressione ve11osa n elle Ya r ie età . . . . • Odontoiatria: la chi aYe cli (;.<:t r étn geol . Rachi an es tesi a : g rave si11dro111e J1er Yosa conseculiYa . . . . . . . . . . . . . . Roe11 lgenter apia n elle card i ti e n el IP aorti ti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sieri antitos·sici: associazione con le r elati ve to s in e . . . . . · · · · · · · · Tu1nore della surren al e . . . . . . . . 1'on sillogr afi a e linfograii a cervicale . \ ' accinoterapia s treptococc ica encioven o 1 nelle forme reu1na tich e . . . . . . ·

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Non ~ consen~ta 14 ristampa di lavori pubblicati nel Policlinioo se non an 1utonuatione scritta dalla redazione. E wetata la f)ubb1"aD<me di sunti di essi senza otar01~ la fonte.

Diritti di proprietà riservati. -

C.

FRUGONI,

Red. capo.

\

Roma . Stab. Tipo-Lit. Armani di M.

Courri~r .

Pozzt. Resp.


A.NNO XLII

Roma, 23 Settembre 1935 . XIII

Nnm. 38

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni: L. Ferr aunini: Probabile gomma meningea in corrispondenza della parte medj a della circon voluzione frontale ascende.a.te di destra. Riviste generali: G. Giorgi: Tera.pia delle lesioni da aiggr essivi chimici. Apparecchi e strumenti nuovi : I. Nuvoli : Un nuovo m etodo di estrazione di calcoli incuneati n elJ 'uretra o nell'uretere o nel col edoco. Cnmmenti : A. Chiasserini: A proposito dell'articolo di M. Margottini: <1 Indicazioni e tecnica del taglio di Mac Burney ampliato ». Sunti e rassegne : DISENlJOCRlNOPATIE: G. V. Pannewitz : Sulla diagnostica radiologica dell'osteodistrofia fibrosa . - R. ·V\r anke: Sulla chirurgia dell'osteodistrofia fibrosa gener a lizzata d i Recklinghausen. - Giraud, Margarot, Rimbaud: Morbo di Cushing con paraplegi a s pastica. - D. H are, J. Ross, A. Crooke: Carcinoma corticale della surrenale con sindi·ome di . Cushing. - MISCELLANEA: A. Bout aric: U n nuovo me-

todo d'investigazione cl inica basato sulla fluorescenza . A. J. I<ing: I criteri di guarigione della b lenorragia. - F. Bach : Il morbo di Still. Divagazioni : H. W. Haggard e L. A. Greenberg: Cause e r imedi del f iato graveolente di sostanze alliacee. Cenni bibliografici. Appunti per il medico pratico : C ASISTICA E TERAPIA: Angina monociti ca sintomatica. - Anemia aplastica e tr atta.mento con nucleotidi di pentosio. - Alcune direttive nel tratta.mento delle anemie. - Ra pporti dell 'anemia e dell'angina di pett o. - SEMEI01'1CA: Il valore del rantolo crepitante nella tuber colosi polmonare. Nella vita professi-onale : Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie .

LEZIONI

rnilitare, ma 11e è guarilo completamente senz 'alcun postum o. Nel 1922, essen c1o i11 Anlerica i:t lavor are, s'è contagiato ui ulcera u11ica curata con t erapia locale e poi co11 iniezio11i e11dovenose di neosalvarsan. Qualche anno dopo eg·li 11a con11ncialo a lamenLarsi di cefalea, dapprjn1a modica, che è andata i11an m an o inte11sifica11dosi, con esacerbazioni nolLurne, p arlicolare localizzazione alla r egione fronlo-pari e lale destra , e r es is lente alle comuni cure. Dopo circa tre mesi per la prima volta egli è stato <ol Lo i111provvisamcnle eia vertigini, per cui è caclu Lo a terra, e dopo qualche secondo h a potuto s ubito r i..llzarsi ricordando perfettamente quanto g·li er a accadut o. Dopo un altro mese, mentre laYorava , è s tato colto prima da un senso di formicolio e p oi d a dolore al braccio sinistro , che dopo llt1alch e gior110 ha presentato anche contrazioni clon ico- toniche; e dopo qualch e giorno ancora gli ' Lessi fatti si sono avuti all 'arto inferior e dello tesso lato. Dopo qualche tempo ancora l 'infermo è in1provvisamen te cadu Lo a terra in preda a convulsioni lonico-cloniche d ei due arti di sinistr a, co11 _,t ira1ne11Lo della bocca verso lo stesso la to e sen za 1t1oriu ci La di bava dalla b occa; dopo un paio di n1inuti l 'infermo h a poluto rialzar si , ricordando p erfettamente 1'accaduto. Queste convulsioni, sen1pre con lo st e-sso car a ltere, si son o in seguito ripetute ad intervalli di tempo sempre più brevi, lasciando l 'infermo p er parecchie ore stordito e<l i11capace a riprender lavoro per notevole slan· cl1ezza. Frattanto alla cefalea , sempre p ersis tente, si aggiungeva una prog ressiva di1n inuzione della vi ~ ta. el giugno 1934, dopo uno d egli attacchi

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Probabile gomma meningea in corrispondenza della parte media della circon vo· luzione frontale ascendente di destra. LEZIONE CLINIC.-\

del prof.

L UIGI :r.,ERR.. \XNI NI ,

direttore.

So110 molte e gravi le di1lìcoltà diagnostiche <li tI ues to caso, che à stato g'ià oggetto di studio anche altrove e sul quale n1olto probabil111e11te dirà l ' ultima parola l 'anato1110-patologo. .-

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..... .. 1 -.,;

Si lratta di un giova11e (Riz. Luigi), di 33 anni, da Volturara Appula (~'oggia) , campagnuolo bracciante, ammogliato con prole. Il padre è morto a 63 anni per carcinoma ga·strico; la m adre, ancora Yivente e ·sana a 72 anni, ha avuto 12 gravidanze tutte condotte a t er111in e, n'la ha perduto 8 figli in tener a età per le con1u11i malattie dell'infanzia . Anche l 'infetmo nostro, ch e h a avuto 5 figli, ne ha p erduti 2 p er 1nalattie comuni d ella infanzia. Egli ha prest at o r egolare serYizio mili t are; s'è sottoposto per il suo m esliere a s trapazzi di vario g·c11ere; è buon mar1gia tore b ev ilore e fumal ore. 1) 'importante precedentemente ha sofferto solo tl na g rave bronco-polmoni le rlurante il servizio


1856

<• lL POLICLINICO

suddetti, l 'infer1110 non s'è potuto rialzare per impossibilità di muovere gli arti di si11istra, mentre la bocca è rimasta stirata fortement e verso destra. Solle \·ato dai presenti, egli ha pro11unziato d elle frasi ir1co1npre11sibili, ha avuto co11ati di vomilo e dopo poco ha perduto la coscienza. Ad onta di og11i cura, d 'allora eg·li è andato sempre peggiorando, sen za riacquistare la coscienza e la i11otilità della m et à si11istra d el corpo, perdendo t1rine e feci, ma se11za febbricitare. E sla lo allora trasportato all 'O·spedale cli Fog·gia, ove lo si Yo] eva $Ott oporre ad un atto operativo: ed i11 t ali condizio11i è stato tra·sferilo quj il 17 dicembre. Egli è Yenuto in Clir1ica in islat o di co111pleta ii1coscienza, e così è rimas to i)er varii giorni , come clirò. Era allora anche legger1nente febbricitante, e t ale s'è m antenuto p er 2-3 giorni; dopo dei quali una leggera fehhre è riap1ìarsa solo dal 6 al 11 gennaio. Era, com'è ora, pallido, alquanto de11ulrito, senza alcun'alterazione degli organi della Yita vegetativa esaminati a11che radiolog·ica111ente. La pressione vasale, misurala con l'apparecchio di Pachon, era 100/ 55. L 'esai11e d elle urine non faceva rilevar e alcun ch e di speciale. Quello d el sangue 111elteva in evide11za solo una discreta neutropenia con m onocitosi: 54 polinucleati n eutrofili ~~ ' _16 linfociti gr ondi e 12 piccoli, 11 monociti, 7 forme di pa·s saggio. st1 7200 leucociti per mmc. . Tutta la fenomenologia era ed è a carico del sisten1a n ervoso. L 'infermo, allora completarnei1te incon sciente, era abitualmente in decubito supino passivo , col capo devia~o a sinistra e senza al~una espressi9ne del volto. Le rughe frontali e l~ piega n~so-l~b1al.e a sinistra sembrano tuttora spianate. L occhio s111is lro f;; un po ' m eno aperto del de·stro, ed ha la pupilla più dilatata; m a non è deviato . La commessura labiale è stirata Yerso destra, mentre la pu11ta clella lingt1a è d eviata a sini stra. Nei movimenli appare evidente la d eficienza della metà sinistra d ella faccia . L 'arlo superiore sinistro è ad(lotl o coi1 semiflessione di tutti i suoi segmenti fino alle dita; e l 'arto inferiore d ello stes·so lato è in abduzione, rotato in fuori con la coscia _e la gamba in estensione ed il pi~de in posizione varo-equina ..Null~ assolutamente l 'infermo poteva fare con gli arti di sinj stra, i quali ora hanno una .certa m~tilità alljya e prese11tano una notevo~e res1s~enza a1 movimenti passivi. V'è ·segno di Kern1g. Nepp·u~e ora il paziente si regge in piedi o può cam_m111ar e, nè si presta per un esarne della coordinazione dei movimenti· n1a egli ha perfettamente i11legr a ora la ·sen sibilità generale superficial e e profonda. All'esam e oftal~os~opico s 'è trov~to bi1ateralmente papilla atrofica in toto con vasi arteriosi m olto esili. Negativo, invece, è stato l'esame o lo-r ino-larii1goscopico. Tutli i riJ:lessi, superficiali e profondi , so~1~ esagerali da ambo i lati ma specialmente a s1n1~tra. Da ambo i lati v'è clono della rotula e del piede, 10.a più a si11is lra; ed egu almente da an1bo i Jati si notano i segni di Babinski, Sch;iffer, OppenJ ~f.i111 , G0rtlon . Sono esagerati pure i rifl~s~i i:\rino-eo e corneale; è torpirla la reazion e pupillare ì5 • • t a llil luce specialmente a s1n1s ra. . . . Si nola una lie e ipotrofia semplice al musc0l1 degli arti di sini·stra. La pu11lura 10111bare tra IV e V vertebra l1a dato esi le, sotto pressione notevolm~nle ~u1n en­ t a la, a liquido limpido come acqua d1 rocci~, ~on: tf\ncnte solo 0,15 %o di albumina con reazioni di

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l. ~t.

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Non11e-Apelt e di Pa11dy negative, numerosi eritrociti ben conservati e rari linfociti nel sedimento, r eazione di Wassermann leggermei1te po·sitiva come n el si~ro di sangue, oYe a11zi è risultata poi i1egutiva dopo riattivazio1te. L 'esame ra(liologico del crai1io non ha di1110s lr ato alterazioni apprezzabili a carico della volta, salvo un eYidente assottiglian1e11to della teca in corrisponden za della regione parie lale destra, nelle cui vicinanze si nolan o alcune 01nbre di densità calcarea; ed ha messo in eYidenza lievi segni di aun1entata pressione endocranica rappresentati da modica deiscenza delle suture occipito-parietali e dalla presei11a di lievi impronte digitate. La sella turcica risu l ta sede di gravi lesioni distruttive: vi si riconosco no, ed in m aniera imprecisa, solo le apofisi cJi11oidee anteriori; me11tre il fondo della sella è solo lJarzialmente ricon oscjbile, e non sono più affatto individuabili il d or so della sella e le apofisi clinojcl ee posteriori. Si rilevano, inoltre, piccole calcificazioni in sèd c della glandola pineale .

Attraverso tutti questi fatti ei delinea abbaslanza chiara ed evidente la classica sir1dro1ne dell'ipertensione endocra11ica, della quale abitualmente fanno parte la cefalea, le vertigini, disordini della se11sib·i lità e della 111otilità, disturbi visivi, il von1ito, il to1'pore i11tellettuale, i risultati enunciati della radiografia del cranio e della puntura lombare. Non si trovano quasi mai al compl eto lutli questi sintomi·. nessuno di essi è assolutamente costante, i1è hanno tutti lo stesso valore. La cefalea, che dell 'iperten sio11e endocranica è l 'espressione più frequente - si ha in 8'5 ~lo dei casi - e per lo più anche la mani· festazione prin1a, ·è qu ella ch e ha aperto la scena nel nostro i11fermo, e rimonta ormai a 12 anni fa: cefalea dapprima lieve e poi progressivamente più grave, continua, persistente, resistente alle comuni cure, e mano mano associatasi con altri disturbi come abitualmente capita per l 'i·p ertensione endocranica. Prima associazione di questa cefalea, che potremmo dir quasi caratteristica, sono state ~e vertigini, insorte improvvisaI!1ente pe~ la pr1~ 1na volta dopo circa tre mesi e poi r1petutes1 sempre più spesso. Dopo qualch e altro inese ancora si sono agaiunti disordini della sensibilità e della motilità. L'infermo ha avuto disturbi subiettivi • • • della sensibilità ossia sensaz1on1 spontanee indipendenti da ~gni stimolo esterno, disestes~e sotto forma di formi coJìo e di dolore; e poi, dopo poco, contrazioni tonico -cl~niche e q'!in: di vere convulsioni e1)iletti formi , le quali s1 sono in seguito ripet~te a? inte~·~alJi sen1pre più brevi e con ma g~1ore . 1nt ~n s1ta , e.onte avviene n el 30-50 % de1 cas1 d iper~~n.s1on.e en: docranica. Ed infin e. si sono stab1l1t1 dei faLt1 paralitici' gravi,, ch e ?o già descritti e dillfO· strati , mentre s era già avuta una. pr~gress1va diminuzione della vista come capita in 80-90 per cento dei ~asi , e. si ~,·(lvano ~ncora per ~o m eno conati di von11to. il quale e presente in oltre 2/3 dei casi, ed anche disturbi gravi della


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XLII,

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coscie11za, per quanto no11 co11fondibili cori quei torpore i11telleltuale con stato confusionale ed amr1e .. ia per i11tell ctto velato 1r1a no1l devasLato cl1e si ri sconlra irì 60-85 % dei casi d 'i pcrtensio11e e11 docrar1ic a . L 'esame radiologi co del cranio 11a [alto rilevare chiari segui d 'ipertensio11 e attraverso la deiscenza delle suture, le im11ronte digitate e l 'assottigliarue11to della teca crani ca in qualche pu11to. E la pu11tura lon1bare co11 l'alta pressio11e del liquido , la quale manca solo quando è intercettata la con1unicazione tra Yentricoli cereb·r ali e s11azii sott o-ar.ac11oi dei i11idoll ari. ha confer1t1ato anch'essa l'ipert e11sio11e endocranica tanto i)iÙ che no11 era ass0ciata con al· cun 'altra alter azione chim ica o citologica del liquido cerebro-spinale. Si può dire c h e n1.an chi solo la rarefazio11e del i)olso, il quale a11zi riel i1oslro infern10 119 di solito u11a frequenza esagerata fin ' oltre i 100 battiti per m inuto , in rapp·orto certo a11che col difetto del vomito, co1r1 e dirò. !\{a non n1anca. invece l 'ab·b 1a ssamento della ])r essione YasalP sulla quale giustamente insjste S. D ' Antona: a 33 anni il no:-sLro inferr110 segna infatti 100/55 all 'o cillornetro di Pachon. Abbiamo , dunque, una si11dro111e d 'i1)ertensione endocranica delle J>iù con1plete i11 quasi tutti i suoi elementi, e pert anto sicura i1el suo sig·nificato semejologico, inecrui·vocabile; perchè se i sing·oli seg11i , isolatamente presi, possono anch'essere ·dei fatti b·anali privi di precisa importanza diagnostica, la loro a~socia­ .zione, soprattutto quand 'è così ricca e con1pleta come nel caso nostro, è sicura es1)re:ssione di iperte11sione endocran~ca. Questa si costituisce peT effetto di u11a condizione 1neccanica deriYante dal fatto che il cranio, iri })areti rigide, racchiude una cavità: inestensib·i l2; in cui , quindi. tutto ciò che fa aumentare il contenuto fa elevare la i)ressione e sacrifi ca gli ele111enti istologici ed i liquidi dell 'encefalo. E, per ragione di più facile o più difficile adattan1e11to, g li effetti del]a con1pressione dipendono più dalla rapidità di progresso anzichè dall 'entità e dalla sede dell 'aun1ento di contenuto endocranico. Essi si rendono evidenti o si esagerano anche per sforzi lievissimi, con1e quelli di lln cambiame11to di . . pos1z1one. Comun1que l'ipertensione p11ò esser dovuta a cause extraencefaliche - tun1ori sviluppati tra encefalo e scatola cranica, ipertensione arteriosa , ostacoli lontani del circolo refluo cerebrale come per tumori mediasti11i ci ecc., policiten1ia rubraurem]a, ed e11cefaliche tumori in se11so fisico con11)rendenti cioè le gomme i tub ercoli le cisti gli ascessi , le meningi ti croniche e soprattutto sierose per cui No11ne chiama pseudotumore la m eningite sierosa \ entricolare di Quincke. la pachi111eningite en1orragica int ern a, l 'en cefalite di Schild er. Tra le une e le altre di queste cau se la 1

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SEZIONE PR .\TICA

i)rese11za o i11e110 di seg·11i di focolaio fa fare la diagnosi, in quanto che assai difficiln1e11te i11 una ipertensione endocranica da causa ex, traencefalica, oltre i segni di patimento generale diffuso , si 11a o si manifesta con chiari segni una sindrome dì focolajo; la qu.a le, p er il caratteristico agg·ruppamento dei suoi sinto111i riferibili a lesione di una regione circoscritta di cui è eccitata od inibita la funzione indica che u11a zona particolare dell 'encefal~ ~ singolarn1ente o prevalente1nente interessata. L 'importa11za speciale di questa sindron1e di focolajo, i)erò , è sempre subordinata alla prese11za dell 'ipertensione e11docra11ica; in quanto che, se questa J1on coesiste, quella può esser dovuta pure a lJarali.si g·enerale a sifilide cerebrale a sclerosi disse111i11ata , che non si acco111µag1l a110 con iperte11sione ei1clocranica. :\Tel i1ostro i11fer1110 è e\1ide11te u11a particolare sindromA di focolaio , che traspare bene già attraverso quP.lla g·enerale d 'ipertensione e1ldocranica . }\.11zitutto l 'assenza della rarefazione del }Jolso e la quasi assenza del vomito n1ettono fuo ri disc ussione la fossa cranica posteriore; giacchè il polso raro ed il vomito - . il caratteristico omito per rig'urgito, senza sforzo e senza segni di disi:>e1Jsia nla talvolta con nausea, in1provviso ac.c essionale estenuante, insorgente all 'acme della cefalea o IJer il passaggio dal decubito orizzontale a lla stazio11e erett.a prese/nte nel 60 -65 % dei casi di tumore della' fossa cranica posteriore - rappresentano, per ripercussione dell 'ipertensione endocranica sul bulbo spi11ale_, lo stato ·di patimento accessio11ale del ' rago , il quale nel suo tronco , assai più che nei suoi filetti sensitivi, è straordinariamente sensibile ad o.g ni trauma , donde anche disturbi respiratori.i e circolatorii da eccitazione o da inibizione pure assenti nel nostro caso. Egualn1ente valé a fa1·e escludere una localizzazione nei l obi frontali l 'assenza del caratteristico torpore intellettuale fatto, come ho ~ià detto , da uno stato di co11fusione mentale di amnesìa con intelletto velato ma non d ev.astato. Nel nostro infermo, i11vece, s'è avuto solo perdita di coscienza intervenuta di botto dopo uno dei soliti accessi epilettiformi nello f'COrf;o gl.11gno, e durata fino a qualche mese fa, q ,u ando è gradatamente scom·p arsa carne or ora dirò. Si·m ilmente si può escludere una localizzazione alla base dell'encefalo, ove i tumori determinano disturb·i dell.a sensibilità obietti va e n el can1po dei tronchi dei nervi cranici; e quando si s\rolgono nella parte anteriore , in1brigliati nella dura ch e n e ostacola l 'espansione e lo svilup·p o, non determinano una co11 Lpressione cliffusa considerevole. ~Ia , di fronte a questi tre gruppi di fatti negativi per le rispettive localizzazioni, ve ne è uno positivo. non meno importante e signi1


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!L PGLJt.:LJl'ilCO

ficati o, per una localizzazione i1ella zo11a psico-motrice di destra. I di turbi della motilità in g·enere 011 se11111re più freque11ti 1quando la lesi o11e 11a sede 11ella zona psico-n1otrice; e nel nostro infern10, da che segni di focolaio si sono notati, essi hanno sempre indicato la zona psico-motrice di destra. Già la cefalea fin da principio ha avuto particolare localizzazione alla regione fror1to-parietale desLra, là dove oggi la percussione riesce più molesta e l ' esa111e radiologico mette in evidenza un ben apprezzabile assottig·liamento della parete cranica. Ed ancora, dopo qltattro rr1esi dal primo inizio della cefalea e quand~ oltre d1 e sa vi era stato solo un accesso d1 Yertigine, il paziente ha avuto 1)rima formicoliu e poi dolore al braccio sinistro, che dopo ~ual­ che giorno ha prese11tato anche ~on traz1on1 clonico-Loniche, e dopo qualch e giorno ha avuto o-li stessi disturbi anche all 'arto inferiore dello ~tessÒ la1o; _p iù tardi son con1inciati, alla m~­ tà sinistra del corpo, veri accessi convulsivi . ch e sono andati sempre più intensifica11dosi ed accavallandosi fino ad arrivare all 'emipleg ia sinistra costituitasi nello scorso g iugno e LuLLora persistente. Non v'è però rapporto sicuro tra sede e sinton1atologia delle lesion~, ch e detern1inano u11a ipertensione endocranica ; giacchè questa per se stessa ed ancl1e più l'edema cerebrale , può dar luogo a sinton1i d i pseudo-localizzazione per azione a distanza del processo morboso - ad esempio , di un neoplasn1a. Hann? per ci(, tanto niaggior valore questi segni per quanto più so110 precoc_i, e soprattutt? .quan~.o addirittura precedono i segni gener1c t d ell 1pertensi.one . Nel nostro infermo essi :°~n. hanno preceduto 11è la cefalea nè ]e vert1g1n1 , ma on cominciati a manifestarsi .assai presto, quatLro n1esi dopo l e prime avv.isag·lie del n1a~ le che orinai dura da 12 anni, e sono stati sen1pre indiscutibi.lmente tutti ~o~c?rdi; i)er modo che il dub b10 non è amm lss1b1le o può esser solo d ' ordi11e formale. Vero è ch e l 'esame radiologico , oltre all'assottigliamento osseo in corrispondenza. del~a regione parietale destra , ha n1esso pure in ~v1denza gravi lesioni ossee della. sell~ tu~c1ca; ma quesLe non trovano un corr1spett1-vo in alcuna sintomatologia clinica, tanto che - tra l 'altro - a11ch e la curva glicen1ica, ordinaria e dopo iniezioni di un milligramn10 di adrenalin a, ha presentato un an?an;ento. ~el tutto llOrmale. C'è da ritenere, qu1nd1 , Jeg1tt1mamen: te che piuttosto queste alterazioni. asse~ sella.r1 iano un intoma di ·p seudo-local1zzaz1one, i~ dipendenza d ella iperten sione crescente, o d1 t1n 'azione a distanza del processo morboso l1rincipale localizzato altrove; ma la sin?romP della zona ps:co-motrice c.onserva. tutt '11 suo ' 'alare di vera sindrome dl focolaio. La zona psico-motrice - o meglio la circonvolu zione prerolandica o frontale ascenden1

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te - di destra dev'essere per i11tero interessata, fin o a lla sua vorzione corrispondente sulla superficie interna del cervello o lobulo paracentrale; giacchè la paralisi inLere sa tutto il lato sinistro del corpo. Ma ev identemente la lesione deve aver colpito prima la parte medi a di quella circonvoluzione, se ha dato prima i11a11ifestazioni 1norbose a carico dell'arto superiore sinistro, e poi la porzione uperiore e quella i11feriore 1quando ono stati interessati anche l 'arto ir1feriore e la faccia dello stesso lato; e certamente la porzione inferiore i11e110 delle altre se, rispetto a,g·li arti , la faccia è n1e110 colpita. Evidente1r1ente i ·esagerazio11e bilaterale dei riflessi è da i11tender i con1e fenon1eno generale di carattere irritati,ro · se pure il clo110 della rotula e del piede ed i segni di Babinski , Scl1aerer. Oppenh eim, Gordon a destra non si voglia11 mettere in conto di u11a diffusione di processo dal lobulo para centrale di destra a quello vicinissimo di sinistra. Ed è proprio la sosta11za cerebrale colpita o la parte corrispondente dei suoi involucri men i11gei ? Qui ora il procedime11to diagnostico si fa meno sicuro e la discrimin.azione si fa l)iÙ difficile. C',è a1)pena da llOtare che la lun ga precedenza e prevalenza ·d ei fenome11i irritati vi cui solo assai tardi son seguiti quelli ' . paralitici, ed ancl1e l 'i11Legrità delle funzio11i psichiche. co 11servate~ i 1Jerfettan1e11te per lunghi an11i fi110 al mo111 en to dell 'attacco apoplettiforn1e d el giug·no e ristabilitesi ora i~Lera­ mente con1e dirò. indicano u11a ~ede 111en1ngea come assai più i)rOJ)abile di quella corticale. Ma una meni11gite non h.a alcu11a probabilità di essere . E siam o co ì, se11z 'altro , alla diagn osi di natura di quesLa lesione e11<?efali c~ iper~ tensiva . A me pare ch e di una meni11g·1te qui nlanchi tutto , dalla febbre alle alterazioni cl1imiche e micro co pj che .deI liquido cerebrospinal e, senza dire dell ' inizio abitualmente tumultuario d elle oscillazioni di de corso , della ' . lJrevalenza dei sintomi ge11erali nella men1noa ite ' ed ai1che deg·li ottimi effetti della puntura lombare specialm ente 11elle forme cerebellari e ponto-cerebe Ilari de Ila localizzazione ba sil are. Inoltr e, e n elle i11eningiti si erose g·eneralizza te. cl1e talvolta determinano enorme dilatazione ,-entricolare, si ha sempre i1)ertensio11e ei1docranica; e n ella m eningi te sierosa i11erten iYa con1plica11za endocranica di processi auri.col~ri, i fatti predominanti son quelli del! 'ipertensione: 11ella meningite . la si~drome d'ipertensione endocra11ica è tardiva ed incompleta e spesso anch? i11?ostante ~~r la parte obiettiva al contrario d1 quel eh e stato nel caso nostro , ed anche i s~gni di localizzazio11e son meno caratteristici. D'altronde l 'encefalite a focolai disseminati 1) UÒ determinare parecchi si~ton1i d'ipertensione endocranica - torpore mtellett~ale,. vertigini, vomito. molteplici e gravi defic~enze funzionali - , nla no11 cefalea o solo modica e


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mai aumentq di pressio11e d el liquido cerebrospinale, contrariamente a quel ch e è 11el caso nostro. General111e11te 0110 i11 cau sa tu111ori nel senso fisico - no11 solo anatomico - della parola; e la constatazione di una sindrome di focolaio ad evoluzione nettan1ente progressi~, co111e nel caso nostro , depone generaln1ente per u11 tumore ,·ero proprio in senso anatomico o .neoplastico , a11che se n1a11ca la sindrome d'ipertensione. I tun1ori pur tro1)po, come tutte le i11alattie non sistematiche dei centri nervo i , non hanno un quadro clinico tipico. una sindron1e assolutamente caratteristica special111ente dal punto di vista funzio11ale. Talvolta per essi predo111 inano di gran lunga i fatti generali di compressione sui sinto1ni di focolaio, come avvier1e f'I1ec ial111 ente per i glicini ; co.ntrariamente a c1uanto invece succecle per g li ascessi ch e, so1)ratlutto SYiluppanclosi nel tragitto cli un'antica ferita e rin1ane11clo j 11cistati nella loro capsula fibrosa, possono non provocare reazione a distanza. Ed ancl1e i tun1ori meningei, di solito, n o11 producono i1)erten sio11e, 11e1Jpure se molto volu111inosi . Per quel ch e 1)ossono valere, abbiam fatto i1e 1 nostro caso le r eazioni di Caso11i e di Cite lli. riuscite rispet tivan1ente la pri111a negativa e l'altra positi, a. L 'iniezione cli ~stratte di carcinon1a ha fatto ridurre in 20' da 18'.120 a 16. 250 il 11umero dei leucociti , con una diminuzione di 1870, c)1e indica un risultato fort.en1ente l)OSitiv_o; n1a , per quanto noi dian10 di solito un discreto valore .a questa prova emoclasica di Citelli specialn1ente qt1ando concorda con altri fatti , non po sia1110 certo sospettare u11 carcinort1a nella malattia del nostro i11fer1110, la quale. tra l 'altr o; data da 12 anni. To sospetto nel i1ostro infern10 qualche cosa di ... 1)ecifico, e natural111e11te di sifilitico. Di tubercolosi i1on è a parlare. Non v 'è alcun dato di fatto ch e })O'"'sa legittin1a111ente farcelo so ~ 11ettare : e, cl ' al tronde, le forme tubercolari clànno iperten sio11e endocranica nel periodo infian1matorio e non costantemente ma a cri. i s11ccessiva; e, quando si tratta di tubercolo i1lcistato e cli n1assa caseosa isolata da uno strato fibroso. l 'ipertensione e11clocranica può ancl1e n1ancare. ~Iolte ragioni, i11,·ece, sono per la sifilide , e(l a11cl1e i)er u11a detern1inata forn1a di lesio11c sifilitica. :\11 7ilt1tto l 'infermo s'è sicuramente co11tagint() cli sifilide e se n 'è mal c11rato, a d onta del ri L1ltato dub·1Jio della reazione di Wassermann. ~·l a so1)rattutto per me ha gra11 peso q11el che si è s,·olt o nel hre,Te periodo di degenza clell'infern10 in C:Ji11ica, o . ia il cospicuo 111 i Q"lioran1e11t o r t1i ho ripetu tan1ente acce1111ato. L 'arl1malato è c11lrato qui il 17 di ce111bre in Qllello stato gra,·e e con }Jerfetta in cosci e11za cl1e h o descritto, e che d11raYa ininterrottan1e111

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SEZIO::\E PRATICA

te dal giug110 precedent e . Lina puntura lon1bare, praticata l 'i11domani, no11 l 'ha fatto per 11ulla i11igliorare, anzi è stata seguìta da un agg·ra vamento delle condizioni del! 'infermo co11 aumento della frequenza del polso e respiro stertoroso. Il 24 dicen1bre si son cominciate a fare iniezioni endon1uscolari quotidiane di un centigran1n10 di bijoduro di mercurio, ed il 28 s'è cominciato a notare un lieve mig lior ame11to n elle condizioni ge11erali special1nente per il res1)iro , e s'è notato ch e l 'infermo ingojava· i liquidi con minore difficoltà dei giorni r1recedenti. Il 29 il m ig·lioramento è apparso più deciso, il clono della rotula e del piede è sco1nparso: e, chiamando ad alta voce l 'infern10, s'è riusciti a fargli voltare la testa dalla parte di e.bi · lo chiamava. Il 30 s'è iniziata, e l)Oi s'è r egolarn1ente conti11uata, una cura endoven osa con ne0salvarsan. · L 'indorr1ani la contrattura e l 'esagerazione dei riflessi ag·li arti paralizzati sono apparse attenuate , e l 'infern10 ha co111inciato a pronunziare delle parole incomprensibili. Il ± gennaio la miglioria era notevole, l 'i11fermo cominciava a muovere la ga1nb a sinistra ed a pronunziare qualch e frase chiedend o notizie della famiglia . E poi successivamente egli ha cominciato a muqvere anche l 'arto superi.ore sinistro (si t enga conto, a confern1a di quanto ho detto per il pu11Lo di partenza della lesione, ch e l 'infe:nmo ha cominciato a n1uovere prima l 'arto inferiore che era stato leso per ultimo), e non ha più perduto urine e feci. Il 10 gennaio ha potuto raccontare tutta la sua storia r ettificando e completando quanto avevano già riferito i suoi familiari, specialmente per quel che riguarda la sifilide contratta ed una cura d 'iniezioni neoa]varsaniche prat icata in principio: ~li , natura]me11te, ig·nora tutto quel c.h e è avvenuto dal momento in cui a g·iugno h a perduto la coscienza fino a 1quando l 'ha poi riacquistata qui. Ed il miglioran1ento è continuato ancora. Dal 25 gennaio al neosalvarsan è stato sostituito un preparato misto di bismuto ed arsenico. L 'otto febbraio l'infermo ha avuto un attacco di epil essia jachson.in11a, come quelli già descritti , ed un ini zio di eden1a polmonare tosto corretto col salas o. Eglr accusa sempre cefalea. meno inten a di prima ma sempre più forte alla regione t empero-parietale di destra; ha un 'intelligenza del tutto integra , i1er cui inte11de e risponde con ogni precisione e .. ollec itu.di11e; muo' e discretan1e11te gli arti di .:ini . tra per quanto non possa ancora reggersi i11 piedi· è n otevolmente e rapidan1ente migliorato in lJoche setti1nane , dopo lun ghi anni cli 11rogre si,ro aggravan1Pnto e sei mesi di stato stazionario grave , e per solo effetto di una c11ra antiluetica. Riten.g-o, per ciò. che si possa si c uramente amn1ettere la natura ifilitica della sua attuale malattia. To ho ,_ già esclusa una m eningite: ed una n1e11ingite sifilitica, per quanto nella forma 1


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fA~xo

« IL POLICLJKI CO n

subacuta po sa produrre iperte11 ione endocranica ed edema papillare , non può prescindere dalle reazioni umorali e citologicl1e del liqu ido cerebro-spinale. Io i)enso piulLo to .alla gor11 ma , ch e aderi ce perfetta111e11te a ,q uanto ho detto in11anzi circa i tun1ori in senso fisico, tanto più cl1e e... sa si accom1)agna sempre con i i)ertensione endocrar1ica; mentre i veri tumori meningei di solito non d eterminano iperten sione neppure se molto volu111inosi, con1e 110 già ricordato , e quando la determin.a110 essa ' . . non e mai cospicua. Io ritengo, per ciò, che si tratti di una g·on1ma meni11 g·ea , in corris1)ond e11za soprattutto d ella parte media della circonvoluzione frontale ascendente di d estra. Il notevole n1igliora111ento ottenu to con la cura &pecifica c' incorag·gia n1olto e e.i spinge ad insistere co11 la cura antiluetica, coadiuva11 dolo anche con qt1al ch e opportuno mezzo di tera pia fisica. l\ila, ad onta di così brillante uccesso , non c 'è da crearsi il lu~ ion i l)er una co1t11)leta restitutio ad integru.n i dopo così lunga malattia e tanta sofferenza dei centri motori corticali. Io ritengo che poc'altro qui ci sia da gu adagnare , ancl1e protraendo e ripetendo le cure mercuriali arsenicali e bismutiche e pure associandole con una cura jodica intensa. E mi prospetto già 1'e ventualità di dover considerare anche la possihilità e la convenie11za di un intervento chirurg·ico, quando il miglioramento si sarà arre tato , e persisteranno ancora un certo grado d ' impotenza niotrice e la cefalea ed i più o n1eno frequenti accessi con vulsivi. Anche una craniectomia semplicem ente decompr essiva potrebbe allora giovare per portar sollievo al paziente. 1

Pubblicazione SBMI-ORATUlTA:

oott. FURIO TRAVAGLI già a. v. del reparto Dermosifilopatico degli Ospedali CiTili di Genova

La hismutoterapia della Sifilide Ne riportiamo qui cli seguito il Sommario:

Prefazione. - Cap. Oap. II. LB PROPtUBTA

I. IL BISMUTO E LA SUA S!ORIA. TOS::>I CHE DEL BISMUTO. Cap. III. LA PROPRIETÀ SPECIFICA UEL BISMUTO NELLA SIFILOTERAPJA, Cap. IV. BISMUTO ti REAzIONE WASSERMANN. - Cap. V. LA BISMUTOTERAPIA R 1 SUOI INCONVEN IENTI. Cap. VI. BI· SMUTO E ARSENICALI. BISMUTORESISTENZA. Cap. \Il. J PR• PARATI BISMUTlCJ. Cap. VIII. VALORE C0!\1PARATIVO DBJ VARI! PREPARATI BISMUTICJ, Cap. IX. METODI DJ SOMMI· NISTRAZIONE. Ca p. X. LA POSIZIONE ATTUALE DEL BISMUTO NELLA SIFILOTERAPIA . A PPENDICE, BIBLIOGRAFIA.

Volume di pagg. JV-72. Prezzo L. 1 2, più le s pese postali di spedizione. Esc lusivamente agli abbonati a l u Policlin ico n che n e faranno diretta richiesta a lla n ost 1·a Amministrazione. il volume è ceduto per sole L. 6 fr a nco di porto in Italia . Per l'Estero L. 8. Inviare Vagl ia P es tale a ll'eòitore LUIGI POZZI, Via Sistina 14, ROMA.

RIVISTE

~LII. 1'-c:~r.

38J

GENERALI

OsP:ED1\LE 1\ilrLIT.'-\RE · nr

Direl.lore: T e11. Lol. G1t. LI O

RoMA !\1ASSERANO .

Te1·apia delle lesioni da aggressivi chimici Dott. G10Rt:,,10 GcoRGI. i11ag·giore n1edi co. (C oritinua.zione e fin e: verli 1iun1. prec. ).

II. AGGRESSIVI .<\ PREV.ALENTE .<\ZIO NE VESCICATORIA.

G·li aggr e~ iYi a pre,-alente azio11e vescicatoria co111pre11do110 quei co111posti cl1imici che produco110 sulla cute eritemi , vesciche e ne1crosi più o r11e110 estesa e sulle mucose alterazioni n ecrotich e co11 produzio11e di pseudo1nembra11e. Hanno azione vescica torìa sopratutto l'iprite, o gas n1ostrarda, che è un so lfuro di etile biclori1rato , la lewisite o rugiada della n1orte, ch e è u11 r11iscuglio di tre clorovinilarsine e l ' etildicloroarsirta. Quantunque queste sostanze apparte11gano a g·ruppi cl1i111ici n1olto diversi, tuttavia ve r1gono trattate insien1e in relazione alla loro g·rande analogia lesionale. L 'applicazione delle norme cli difesa individuale e collettiva dovrebbe teoricamente in1pedire l ' azione çli questi aggressivi . però, come abbiamo ,-isto, la protezio11e individuale della superficie cutanea per m ezzo degli .i11dum enti antivescicatori , i11 ·p ratica, offre delle serie difficoltà. P er supp lice a 4_uesta defìc-ie11za si è tentata una profilassi mcdica1ne11tosa. I risultati di questi tentativi 1Jerin1entali . ch e riguardano s11ecialmente l 'iprite, verranno esposti nel trattare la terapia di questo aggres ~ ìvo. Il trattamento tera1)eutico di queste sostanze vescicatorie presenta aspetti diversi di fro11te a quello delle altre, perchè le lesioni prodotte da esse , specialmente dall'iprite , nanno la caratteristica di presentare un periodo di latenza più o n1 eno lungo. La ter apia deve a''ere u11 du1Jlice scopo. In primo luogo deve .a gire subito ·dopo avvenuta la co11taminazio11e, i)er 11eulralizzare quel]a IJarte del] 'aggressivo che abbia contan1inato il rivesti111ento cutaneo-mucoso dell 'organisn10 e non sia pe11etrato ancora in esso , e nello stesso te111po attenuare il più possil)ile gli effetti dell 'agg·r essi,·o già penetrato nei tessuti. Per ragg·iungere queste finalità bisogna applicare un a terapia precoce o prev·entiva, la quale n1ira a soppri mere 1'azione della sosta11za Aggressi,·a sbarazzando l'organismo da essa , a prevenire ed arrestare I ' e,·oluzione delle lesioni in via di sviluppo. rello svolgimento di questi còmpiti la terapia precoce o preventiva comprende la bonifica . 1


[A.KNO

XLII ,

Nl.Tì\I .

38)

SEZIONE PRATTCA

Il secondo cò1r1pito della terapia consiste nel

1863

I saponi molli esplicano presso a poco la curare le lesioni che si sono già manifestate, s tessa azio11e protettiva dell'olio di lino. applicando la terapia delle lesioni ma.nifeste. Il cloruro di calce in pomata al 1O % (po111ata di Desg·rez) e la clorammina, vennero A) Iprite. riconosciuti efficaci . Però l 'applicazione di tali Per in1pedire le lesioni cuta11ee da iprite si sostanze a scopo profilattico è poco consigliaè cercato di ap1)licare a11che u11a profilassi bile, perchè sono di per se stesse un po ' irri · 111edica111entosa, spal111ando la cuta con sostantanti della pelle. ze diverse, che impedissero o ritardassero la La cloran1mina T in ·p omata al 10 % in clor· penetrazione di questo aggressi,ro. cosan, che è una paraffina speciale trattata con A tale scopo sono state sperime11tate poma- il cloro , si è din1ostrata eflìcace a scopo prote protetti.ve colle qt1ali si u11go110 le parti scofilattico contro l 'azione dei vapori d'iprite; di perte, mag·giormente esposte all'azior1e dell 'i- 1ninore effetto contro l 'iprite liquida. prite. 1° T erapia precoce o p·reventiv·a. - Nel proPerò, nella pratica, i1essl1na si è dimostrata cedere a lla cura precoce o preventiva, che si inolto efficace. identifica con la bonifica, è neces~ario che esGli olii non impedisco110 la penetrazio11e sa venga istituita rapidamente nel periodo cli dell'iprite, ma la ritardano perchè la tratten- · latenza, cioè subito dopo la contaminazione, gono in s uperficie; so110 quindi efficaci nel prose si vuole attenuare l 'azione del tossico. lu11gare il terr1po utile per la rimozione delQua11do l ' iprit e 11a agito sotto forma di ' 'a1'ip.r ite dalla superficie cutanea. pore , il colpito che avverte g·ià dopo una o Questa efficacia aume11ta co11 lo spessore deldue ore bruciore alla gola, ·p izzicore agli occhi, lo strato oleoso ed anche con la mag·gioTe o sarà sottoposto a un la vagg·io di essi con solun1inore consis~e11za della sostanza grassa. zio11e di perrua11ganato di potassio (1 : ±000) o Talora l 'effi cacia è au1nentata dall 'aggiu11La bicarbo11at.o di sodio (2, 25-3 %) . . di polveri, probab·ilmente per ·p ura azio11e Co11tro il b·ruciore al naso e alla gola, po• 1neccan1ca. lra11no essere fatti lavaggi con co lluttori di È stata studiata l'azione comparativa dei vabicarbonato di sodio o di pern1anganato di ri olii i11inerali e vegetali, e si .è visto che l)O lassio. tutti gli olii e i grassi i11 genere, usati a scopo Quando I 'iprite ha agito per contatto in forprofilattico, limitano l'azione dell 'iprite co11 1na liquida, si i1npo11 e u11 rapido tr.attamento. proprietà variabile da sostanza a sostanza, inSi deb·b ono can1biare subito g li abiti, ma se dicata dalla segue11te classificazione in ordine questo non è possibile , si dovrà slacciarli nei di valore decresce11te: oli.o di lino crudo o punti di çostrizio11e, quindi rimuovere prontacot lo ; olio di fegato di merll1zzo; paraffina so- 111ent e l 'i1)rite che si trova sulla ·Cute. lida; vasellina; olio di oliva; olio di ricino; Questa preli111inare operazione di rimozione la11oli11a; olio di vaselina. della p·a rte liquida a con tatto della pelle, doPerò, come inezzo profilatti co, le unzioni vrà essere con111iuta immediatamente dallo clella pelle si. sono di111ostrate efficaci solo i11 stesso colpito o dai portaferiti. lJresenza di debole concentrazione di vapori La parte contaminata dal tossico verrà sud'iprite; di scarso effetto nei. riguardi di picbito ascil1gata, senza strofinare, con qualsiasi cole dosi d'iprite liquida venuta a contatto i11ezzo a disposizione. Servirà a tal fine la carcon la sup·erficie cutanea. In presenza di forte qua11tità d 'iprite 1iquièa ta assorbe11te o la polpa di cellulosa contenuta nel pacchetto a11tivescicatorio, un batuffolo di è rit1scita ineffi cace q t1alsi.asi protezione con coto11e, una benda, un fazzoletto a&ciutto, un olii. Con crue::;ti so110 state anche confezionate pezzo di stoffa qualunque. Bisogna evitare in modo assoluto il lavaggio varie pomate e vernici protettive, le ql1ali delle parti colpite cor1 panni bagnati d 'acqua, so110 riuscite deboln1ente efficaci solo in pre~c 11za d 'iprite allo stato di vapore, i11e_ n tre non per i:o11 correre il pericolo di cospargere l 'ago·ressivo e favorirne la penetrazione, a meno 11.a nno avuto nessun effetto sull'iprite liquida. No11 bisogna n1ai usare pomate cl1e conten- ~he no11 si disponga di ab·b ondante acqua di lavaggio. gano acqua, percl1è l 'iprite agisce in modo Benchè i1011 si conosca con precisione la raspiccato sulla pelle llmid.a; per cui le pomate pidità di penetrazione dell'iprite ~~Il~ cute a base di glicerina e acqua, no11 han110 alcuna dell 'uon10, è da tener presente che l iprite peazio11e i)rotett.iva. Sono state provate a11che le polveri assor- 11etra i1ella pelle molto rapidamente (secondo benti . Queste si sono din1ostrate utili per lo Lustig n1e110 di 15 minuti, secondo Flury in 8 111inuti). ~tesso principio cl1e consigliò l'uso del carbone Per l 'ulleriore trattan1ento della parte conassorbente nei comuni filtri delle maschere. Si ta111i11ata , si eguiran110 le norn1e rig·uarda11ti è visto cl1e .ap11lica11do sulla pelle uno strato la bo1iifica. parziale e totale antipritica. . d\ 1 n1n1. di 1-)01,-ere di carbone, viene o tacoOltre a queste , bisogna tener conto ancl1e d1 lata l 'azione dei ,-a11ori d 'iprite.


1864

« JL POLlCLlNIGO ))

quei 1netodi, ch e h.a nno corrisposto, impiegati dagli autori stranieri. Di gra11de utilità si è dimostrato l'uso precoce dei solventi e successiva applicazione di sostanze i1eutralizzanti (ossidanti e cloruranti). Dagli americani sono stati consigliati come solventi la kerosina (o petrolio raffinato), l 'acetone, l'alcool puro, il petro•latum, l'olio d'o"biva e gli olii lubrificanti. Ma i n1igliori solventi ed anche più a buon m er cato, sono la kerosina e la be,nzina alla qt1ale però è preferibile la prima, .p erchè' meno volatile. Si sono ottenuti sperimentalmente ottimi risultati strofinando con la kerosin.a p er 30 minuti ed asportando frequentemente il solvente contaminato mediante un panno pulito. Con questo metodo è stato possibile attenuare molto I 'azione vescicatoria dell'iprite liquida sulla pelle. Lo stes o trattamento riesce effica cissimo nel caso che l'iprite abbia agito sulla pelle sotto forma di vapore, anzichè in forma liquida. Si è trovato anche molto utile l'uso di una soluzione satura di cloro in tetra cloruro di carbonio , come abbiamo già detto. In questo liquido sono accoppiate l'azione del solvente (tetracloruro di carbonio), e quella neutralizzante del cloro (clorurante ed ossidente indiretto). Con tale soluzione si stropiccia ripetutamente la cute previa asportazione dell 'iprite liquida. Questo tratt.amento. per avere qualche utile effetto. deve essere praticato 10-15-20 minuti dopo l'avvenuto contatto con l'iprite. sia allo stato di vapore che liquida. Il Muntsch, sotto la guida di Flury, fece numerose prove impiegando sostanze diverse, su animali da esperimento per vedere se era possibile , con un rapidissimo inter vP-nto, impedire del tutto la tardiva flogosi. Riassumer emo SllCCin tam ente Ì risultati delle sue esperi• enze. La pomata al rosso scarla.t to al 5-8 % in ,raselina, eh~ è considerato un mezzo atto a provocare l 'epitelizzazione e il tessuto di granulazione, non ha alcuna azione preventiva, ma influisce favorevolmente sul decorso delle le• • • s1on1 supp11rant1. La kerosina. se applicata localmente per 10 rnint1ti , non più tardi di due ore dalla contaminazione. può esercitare una certa efficacia sul decorso del processo flogistico . La soli1zione di Dalrin. che neIl 'uomo mostra una certa efficacia, negli animali non corrisponde. L 'acqi1a ossiqena.ta. il solja,t o di ram e, la vucina (i so-ottil-idrocupreina) , 1'a.rgoca.rbon . il bartol (soluzione saponata di cloro-timolo) : il ch fnosol (bisolfato potassico della orto-ossichjnolina). l'unQ'uento al protargolo . i preparati a ba~e di ol'io di terpen.tina. non giovano in alrt1n modo.

[ANNO XLII, NUl\l. 38]

Il Rivanol (lattato della 4-etossi .. 6-9 dia111inoa-cridina), se viene usato (nel coniglio) anche dopo un 'ora dall'applicazione del tossico, si dimostra efficace n ell'attenuare le ma11ifes Lazioni morbose. l\ilur1tsch provò anche alcuna altre pomate con esito negativo, mentre osservò che nel coniglio l ' a·p plicazione pronta dello spirito saporiate alcalino, attenua assai le manifestazioni flogistiche . Sull 'uomo il Muntscl1 ha sperimentato solo su se stesso; egli i1on ha potuto evitare le conseguenze della contaminazione, ma nel trattan1ento delle proprie lesioni ebbe confortanti risultati dai lavaggi con una soluzione di chinosol all 'l %.

2° T e;rapia delie le·sioni nwnifeste. - Qua11do le lesioni prodotte dell'iprite si sono $Vi luppate, bisogna ricorrere a quella terapia appropriata a ciascu110 organo o apparato colpito. a) Terapia delle lesioni oculari. Nei casi leggeri si fanno frequenti lavaggi in1piegando degli irrig·atori e bicchierini lavaocchi con la soluzio11e seguente : c.al1ce sp e1ita gr. 12; zucchero gr. 25; a0qua gr. 1000, opp·u re con soluzione di dicloramina T al 0,5 %; o co11 soluzioni di bicaroonato di sodio al 2, 253 %, o di permanganato di potassio all'l :4000 in soluzione fisiologi ca, o con soluzione fisiologica. Molto utili si sono dimostrate le sol.azioni ipertoniche, specialmente la soluzione acquosa satura di solfato di sodio, la quale, agendo secondo il meccanismo dell'osmosi, si è di1nostrata efficacissima nelle irritazioni ribelli a ,qualsiasi trattan1enlo. Dopo i lavaggi si faranno instillazioni di col]irio astringente o di olio di oliva. Tre volte al giorno si istilla tra le palpebre qualche goccia di olio di paraffina. Nei casi gravi, quando esiste spiccato blefarospasmo accompagnato da dolore , fotofobia si applicano istillazioni di una soluzione di atropina al 0,50 % dl1e volte al giorno. Se anche la cornea è intaccata, si faranno egualmente frequenti ]avaggi ed istillazioni del collirio di atropina, in modo da mantenere le pupille dilatate. L'uso dell'atropina sarà continuato sino a che la cor11 ea non ritorni normale. Durante l'uso dell'atropina, se è possibile, è b ene munire il soggetto di occhiali affumicati. Non si debbono Jnai effettuare bendaggi occlusivi. bensì quelli fluttuanti a tendina. Non si deve adoperare mai la cocaina , perchè produ ce desquamazione dell'epitelio cor11eale. Inoltre la sua azione anestetizzante è transitoria; come pure si dovranno esclu-dere Je pomate a base di vasellina. Contro i dolori sono utili le vaporizzazioni ralde. Se vi è secrezione pt1rt1 lenta è bene adoperare collirio anti~ettiro. rome la soluzione di 1


[ANNO X.LII,

Nt- ~ r.

38)

SEZIONE PRATICA

argirolo o di protargolo al 1-2 %, 2 volte al •

giorno. Queste oluzioni sono indicate n ell'intorbidan1ento della cornea e nell'incipiente formazione di t1lcera. Quando questa si è m anifestata, oltre ad applicare la cura predetta, b·i sog11,a sor,Tegliare ch e non si accumuli secr ezione purulenta n el sacco cong·iuntivale; ciò si ottiene con frequenti la\1aggi ed applicazioni calde. Se l'ulcera incomincia ad infiltrarsi, bi.sog11a causticarla con molta c.a utela. Questa operazione d e\ 1 e essere naturalmente praticata da .~ pecialisti , }Jer ch è una causticazione troppo forte , p er lo scadente stato della cornea, può d etermin.a re p erforazior1e di ess.a. Cessato lo stato infiammatorio , quando la cornea è tornata in condizioni nor111.ali ed è diminuita l 'irritazione d ella con giuntiva, si smette l 'u so d ell'atropina e si istilla collirio astringe11te 3 volte al gior110 (acido borico g r. 0,70; solfato di zinco gr. 0,07-0,15 ; soluzione di adre11alina 1 %o gr. 4; acqua g r. 30). 1

b ) T erapia delle lesioni respiratorie. Si praticl1eranno lavaggi d elle fosse nasali con soluzioni di b,i carbonato di sodio , istill a zioni n elle narici di olio gom enolato al 2-3 %. Contro le ulcerazioni d el faringe s'impiegano le pe11nellazioni con soluzione di cocaina a ll ' l % e b leu di m etilene sino .a saturazio11e. Contro la laringite si impiegl1eranno le ina·lazioni di vapori di acqua calda con b enzoino, mentolo , timolo. Si può adoperar e l 'apparecchio cc Siègle n con ]a se,g uente soluzione : Essenza di timo . . . . . 1O Essenza di eucalip to . . . 30 Alcool a 90° . . . . . 200 (un cu cchiaio da c affè in 150 cmq . d'ac-. qua , d a vaporare nel bicchierino d ell 'apparecchio); oppure: Tintura di b enzoino . . . g r. 30 cgr. 70 l\tlentolo . • • • • (un c uccl1iaino in 100 cmq. d 'acqua calda e r espi r ar e i va pori). Contro la tosse }Jer sis tente si u seran110 calmanti a b ase di dionina o di codeina. La tracl1eite inizi,a le si cura fa cendo r espirare il p azien te attraver so una masch er etta di gar za inun1idita con una mistura a ntisettica: Mentolo . . 1, 20 rfjntura di jodio . . 1,80 Oli o di eucalipto . . 1,20 Creoso Lo . . . . . . . 4Clor elone . . . . . ±1\.lcool . 30 Sono utili le istiliazioni endo -tracheali di olio gon1enolato. naturalmente praticate da specialisti. Inoltre si debbono u sare misure pro filatti1

1867

ch e per prevenire complicanze poln1011ari. Per questo s'impiega una sala apposita in cui si 11roduce un ' atmosfera umida con evaporazione di soluzioni di mentolo , eu caliptolo, alcool. Qualora si manifesti bronco-polmonite, si ricorrerà alla cura con1une. Se vi è i11ten a cianosi (cianosi bleu) si pratica il salasso e si somministra ossigeno. P erò questa eventualità è difficile ch e si manifesti n ei primi st.ad1 d ell 'avvelenan1ento .

c) .T erapia delle lesiioni cutariee. Dopo avere allont anato la sostanza tossica e n eutralizzato , n el limi.te d el possibile, quella fissala , corne è s tato esposto n el trattar e Ja t erapia precoce o p r even ti,ra , appena si siano manifestate le lesioni cu tanee, la cura da praticar i è , di ma ... ima , s in1il a quella delle comuni ustioni . Si ricorrerà ai lavaggi con soluzione di permang·anato a l 4 %o leggern1ente acidulato con quaich e goccia di una soluzione di acido clor idrico a ll ' l %; con acqua di calce; con soluzione di bicarbonato di sodio al 4 ~~ ; con liquido del Dakin , jl qu.a le disinfetta e neutralizza le tracce di iprite , o con soluzione di steridrolo. P er i genitali si deb·b ono praticare abbonda11ti e ripetuti lavaggi , quando non è possibile praticare il bagno generale. Giovano anch e le compresse inzuppate in soluzion e di acido picrico al 5-7 % e borico, e così pure la soluzione ipertonica di solfato di mag nesia o siero fisiologico. Un buon metodo, usato anche n ella passata guerra, ·è stato quello d elle pennellazioni al nitrato d'argento al 3 % (metodo Amantea). · Nella cura d elle flittene si deve cer care di evitare la sepsi. on sono consigliabili i disinfettanti, p er chè la pelle è molto delicata, p erò si dev!3 curare inolto la pulizia della zona cutanea circostante. Le vescicole d ebbono essere svuotate asetticamente , aspirandone il contenuto con una sirin.g a ed .ago sterile. La u1Jerficie delle flitten e ed il contorno eritem a toso vanno poi cosparsi con olio gom enolat o al 10 %. oppure si ricorrerà ai lavaggi con acqua di Alibour (ossalato di zinco gr. 35; solfato di rame g r. 10; zafferano gr. 2; acqua saturata con canfora e filtr,a ta gr. 1000), diluita per l 'uso 10 volte il suo volume in acqua bollita; infine saranno ricoperte con bendaggio soffi ce. Si può usar e anch e l ' am brina, oppure il linin1ento oleocalcar e. Al posto dell 'ambrina, quando sarà scon O'iurato il pericolo della suppurazione e la p i.aga è d et er sa, si può u sare garza sterile impregnata con la seguente pon1ata: 100 Paraffina . . . . . . . 100 Vasellina . . • • 9O,-0 Acido fenico . . . • •


1868

<< IL POLICLINICO

Si rende fluida col riscaldamento. IJ'er le piccole u s1io11i è utile la p·a sta di Las-

sar: Ossido di zinco . Amido • • • Acido salicilico . Vasellina . • •

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[AN.No

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nuisce il dolore e d eterge l 'ustione). Lsarono anche l 'acqua di Alihour ed una pon1ata all 'acido fe11ico.

d) Trattame,nto gen.erale . Nei primi giorni si prescrive una dieta ]eO'gera, poichè vi è ripugnanza per i cibi solidi. Bi sogna incoraggiare i pazienti, indurli a b ere acqua, latte, caffè. Nella convalescenza si farà un ' alimentazione sostanziosa e variata. Non bisogna trascurare durante questo i)eriodo. le cure morali e psicoterapicl1e, per evitare i fenomeni ipocondriac i, ch e spesso si n1anifestano in questi lesionati.

Se le u stioni presentano seg11i di i11fezione occorre sospendere la pasta di Lassar e ricorrere agli impacchi caldi con soluzione borica, con liquido di Dakin , con soluzione al 0,5 % di dicloramn1ina o di diclorammina T (soluzione oleosa al 2 %), che sviluppano c loro attivo. Passata la sepsi si ritorna alla pasta o alla B) Lewisite ed etildiclora.rsi11a. pomata al rosso scarlatto. ~ella cura precoce o preventiva, per la neuNelle lesioni dei genitali si debbono fare tralizzazione della lewi site e della etildiclorarimpacchi caldi umidi , e se la n ecrosi è e::stesa, u sar e b·a gni di lunga durata entro vasche pie- sina, le parti colpite saranno trattate con una ne di soluzione di bicarbonato all' 1 %, tenendo soluzione acqt1osa di idrato di sodio al 5 ?-~ (Wedder), che esercita azione idrolizzante. Pesospeso il paziente entro speciali amache. Se esistono croste, si fanno cader e con im- rò questa sostanza è irritante, occorre quindi pacchi umidi, da ripetersi tre volte al g iorno , un successivo abbondante lavaggio con acqua. s .arà ·p oi ap plicata la pomata all'idrato ferlavando , prima di fasciare , con acqua di Alirico, preparata seco11do la formula della 1F arbour. Caduta la crosta e la piaga d eter sa, farà mol- macopea Ufficial e o Militare, (6 parti di idrato to bene l 'applicazione ·d i compr esse ir11b•evute ferrico e 1 parte di glicerina). Si potrà inoltre ap·p licare anche lo stesso in linoserum (infuso di sen1i di lino all' 1, 5 % gr. 1000; cloruro di sodio puro gr . 9; filtrato trattamento terapeutico impiegato nella cura e sterilizzato in autoclave per venti ir1inuti a .delle lesioni da iprite . Se le lesioni d ella cute sono assai profonde, 120° og11i g iorno prima d-el1'uso, perchè altrimenti fern1enta e si altera), proposto da Bat1- ma non molto estese in s uperficie, si potrà tentare in .a lcune sedi la cura chirurg ica , co11 daline e Poliakoff. Questa medicazione non fa la e cissione d ella cute contaminata. aderire ]a medicatura alla piaga. Anche per la terapia d elle lesioni manifeste, Se vi sarà dolore, si potranno fare docce di rimandiamo a quanto si è d etto }Jr ecede11tearia calda. Le pomate, g li unguenti , ch e dal lato profi- mente per la cura d ell'iprite, perc]1 è il trattan1ento è identico. lattico sono utili, nella c ura delle lesioni in atto sono })OCO indicati , perchè aumentano III. AGGRESSIVI A PREVALENTE l'irritazione. Potranno solo impiegarsi con AZIONE IRRITANTE. n1olta cautela a piaga detersa, quan·d o è scongiurato il pericolo della up·p urazione. La cla ific.a di aggressivo irrita11te viene Contro il prurito dell a cicatrici sono utili data a quelle so tanze che esplicano pre,'alenle frizio11i legger e di : temente ]a loro azione su~la m.ucosa congiuntivale e no.sale, seriza pro durre in, ge11ere lesioni 100 Alcool be11zilico • • • • importanli in altri organi a.lle coricen trazioni 96 Alcoo l etilico • impi·ega.te in guerra. Questi aggressivi comGli ce rin.a . 4 • • • prendono i lacrimogeni e g li starriutatori. Ver o la fine della guerra la terapia delle Però g li uni e g li altri praticamente deterle ioni cuta11ee si limitò a pochi ri1nedi, se· n-iinano e.ffetti b·en più seri della semplice ]acondo l 'esperienza di ciascun Pae e. crimazione e dello starnuto e ciò secondo la Gli inglesi u arano pomate all 'acido salici- concentrazione impiegata e il ten1po di e po• • lico i1ei casi non complicati , e impacchi calrli s1z1one. Il cò1npito della terapia nelle le io11i da laborici n ei ca i di sei) si. Gli american i u arano ger1eraln1ente olo ]a crin1ogeni e da starnutatori , quando que ti ab·oluzione del Dakin, sino a completa cicatriz- b,iano agito in quella concentrazi.011e con la • quale si voleva raggiunO'ere solo l'effetto lacrizaz1one. I fran cesi impiegarono , rari metodi: nel mogeno o starnutatorio , è abbastanza sempliprin1i sin10 s tadio pern1a11ganato di potassio a \ ce e ri })Onde fa cilmente ai suoi scopi. Se però , come si è eletto, queste ostanze ucce i\ anìe11te trovarono n1olto uti]e 4 °0 ; 1'acqua o igenata a1}plicata ogni 6 ore (dimi- agirono in concentrazioni tali da superare l:i 1

1

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[ANNO

XLII,

Nu~i.

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loro elementare .azione irritant.e, allora i lacrimogeni si comportano come gli a1ggressivi soffocanti e gli starnutatori esplicano la loro azione tossica da assorbin1ento, oltre a produrre lesioni necrotico-flogistiche sulla mucosa dell 'aflparato r espiratorio, simili a quelle determinate dall 'iprite e dalla lewisite. Noi qui considereremo sol.amen te la loro azione irritante. A) Lac.rimog eni.

I lacrimogeni allo stato di gas, vapore o di n1inutissime p·a rticelle hanno un 'azione irritante prevalentemente sull ' occhio, in modo da provocare una lacrin1azione più o meno intensa. Però se la loro con centrazione è più elevata e l'esposizione più prolungata, con1e si è detto, insorgono effetti più o meno dannosi anche a carico delle vie r espiratorie e possono comportarsi con1e veri soffocanti. Sono stati impiegati come lacrimogeni i seguenti composti: cloraceton e, b·r on1acetone, iodacetone, acroleina, cloropicri11a, bromacetato, e iodacetato ·di etile, cloruro, bromuro e ioduro di b·enzile, bromuro di xilile, etere diclorometilico, etere dibromomelitico, cloroetil. metilchetone, i derivati alogenati dell ' acetofenone. La terapia di questi colpiti è se1npl ice. !Bisogna allontanare il colrpito dall'ambiente conjaminato, evitando ch e si strofi11i gli occhi con le mani o col fazzoletto. Verranno sub ito praticati lavaggi degli occl1i con soluzioni dj bicarbonato al 2,25-3 </~ o con soluzione fi siologica st erile e tiepida, n1eg·lio se ipertoni ca (cioè al 14 %, isotonica al liquido lacrimale) o con soluzione di permanganato all '1 : 4000 in soluzione fisiologica. In alcuni casi si consigli.a il cambio dei vestiti , perchè alcuni lacrimogeni sono se111ipersistenti . Non debbono essere impiegati colliri a b·a se di atropina, solfato di zinco, o nitrato di argento, come pure non si dcbb,o no impiegare le sostanze grasse, la vaselina , fJerch è ha11no la proprietà di fissare a lcune sostanze impiegate come lacrimogeni , sp·ecie il bromuro di benzile. Evitare i bendaggi occlusi.vi, ricorrere invece a bendaggio a tendina , che lascia l 'occhio sco1}erto, m entre lo proteg·ge dall'azione diretta della lu ce . 1

B) Starn:u tatori.

Gli

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SEZIONE PRATICA

starnutatori dovrebbero teorica1nente produrre soltar1to starnutazione , però d etermi11ano effetti ben più com·p lessi e più seri. Essi con1prendono i seguenti composti arsenicali: metildiclorarsina, difenilclorarsina , dife11 i lcianarsina , difen ilaminoclorarsina. Questi composti non solo esplicano la loro

azione irrita11te sulla n1ucosa nasale provocando una starnutazione insistente come riflesso di difesa, ma a con centrazione elevata o a esposizione prolungata determinano lesioni flogistico-necrotiche ch e dalle narici si propagano alle vie respiratorie sottostanti. Quest'azione irritativa o necrotico-flogistica sulla mucosa d elle prin1e vi.e respiratorie avviene per mezzo delle piccole particelle che si diffondono n ell '.a tmosfera per lo scop11io di forti cariche esplosive. Quando hanno agito con1e irritanti la tera· pia è sen1plice. · A11che i)er questi colpiti si censi.glia, a1)pena allontanati dall 'amb iente contaminato, il cambio dei vestiti. s.aranno indicati i lavaggi d elle mucose nasali, del faringe e della gola con soluzioni di bicarbonato di sodio , di acido borico o co11 soluzione fisiologica. Contro il dolore e l 'irritazione del retrobocca, si u seranno istillazioni di una soluzio11e di cocaina in g licerina all '1 -2 % o gargarismi co11 soluzio11e di m entolo. Sono state consigliiat_e anche inalazioni di cloroformio. Si sono pure mostrate molto utili le inalazioni della seguente miscela: alcool gr. 40, clorofornìio gr. 40, etere gr. 2 0; ammonia.c a gocce V-X. Se vi è cefalea persistente si prescriverà l 'aspirina , il piramido11e, ecc. Durante la convalescenza si consiglia l 'i111piego dei comuni nervini. 1

1

JV.

AGGRESSIVI AD AZIONE TOSSICA GENERALE.

In questo gruppo sono com•presi quegli .aggressivi chimici cl1e danno luogo a inanifestazioni clinicl1e gravissime e mortali , senza leder e il rivestin1ento cutaneo-mucoso a contatto con I '.ambiente . Essi agiscono producendo asfissia interna. Appartengono a questo gruppo : l 'acido cianitrico, l'ossido di carbonio e l ' id·roge110 a.rsenicale, il primo e l 'ultimo vennero deliberatamente impiegati come aggressivi , n1a con scarsissimi risultati, tanto che il loro u o fu ubit o abb.andonato , mentre l 'ossido di carbonio è un gas accidentale che si produce per lo scoppio di carich e esplosive. Quindi pratican1ente le sostanze tossich e appartenenti a questo g rup})O non hanno che 1pochissin1a in1portanza aggr es • s1va. Il trattamento terapeutico d ei colpiti da queste sostanze, che eser citano un 'azion e tossica generale senza ledere la barriera cutan eo-mucosa del.l 'org·anisn10 , è sopratutto r appre e11tato dal soccorso d'urg enza. Specialmente nei casi di intossicazi one acuta da ossido di carbonio e nei colpiti da acido cianidrico , la prontezza d ell 'intervento è l 'uni co coeffi ciente di s uccesso. 4


18'70 A)

« TL POLIGLlNICO ))

[ANNO

XLII, NuM. 38] '

Ossido d'i ca.rbo·1iio.

Le comuni masch ere ilnpiegate per la truppa non prot.eg·gono dall'ossido di carbonio. Occorrono invece degli ap·parecchi speciali. L 'intossicato da- ossido di. carb·o nio va soccorso con la mag·g·ior e sollecitudine, e va portato immediatamente a ll 'aria p·u ra. I caipisaldi del pronto soccorso sono: I 0 La re.spirazione artiJficiale.

2° L' ossigerio-terapia. 3° Gli eccitanti cardiaci. Questi tre sussidi t.erap eutici deb,b ono essere applicati non solo prontamente, ma anche nello stesso t empo. 1° Respiraziorie artVfiC'iale. -

Se il r espiro è superfi ciale oppure se si ·è arrestato, si dovrà praticare in1mediatan1e11te la respirazione artifi ciale. Ricordere1110 brevemente i tre m etodi della r espirazione artificiale. iVI etodo di Silvester. Il paziente viene messo in posizion e supina con le spalle un po ' solleYat e, I.a testa reclinata all'indietro e la bocca aperta. L 'oper.a tore, inginocchiatosi dietro il capo dell 'asfi ssiato, afferrerà la parte prossimale di an1bo gli avambracci , sollevando contemporan eam ente .amb edue le braccia del paziente in alto e indietro. Dopo d11e o tre secondi, le braccia verranno abbassate e spint.e con una pressione piuttosto forte , contro le pareti antera-laterali del torace. Questa rnanovra dovrà essere ripetuta da 15 .a 20 volte al minuto, cioè secondo il ritmo della r espirazione nor' n1ale, continuando per molto temp·o . 1'{etod'o di Seihaef er. - Il paziente viene posto bocconi con la testa voltata da un lato e le braccia in alto. L 'operatore si collocherà a c.avalcioni all 'altezza delle anche, voltando il dorso alle gambe e prem erà forternente con ambo le n1ani a piatto la b.a se del torace del pazient e, portando il peso del suo corpo in avanti e ina11tenendo sempre le braccia distese; rimarrà in t.ale posizione 2-3 secondi; quindi c·esserà la pr essione rip·o rtando il suo corpo indietro. Questa manovra sarà ripetuta da 15 a 20 ,rolte a minuto. !\I eto·do di Laborde. Questo m etodo consiste 11ello eseguire delle tr azioni ritmich e della lingu a. La trazione in fuori cli questa, determinando l 'a1)ertura della t.rachea , rappresenta il tempo inspiratorio, mentre il tempo espiratorio è r ealizzato dal rientrare della lingua nella bocca. Anche questa manovra deve essere eseguita da 15 a 20 volt e a l minuto. Questo metodo può comb inarsi con il metodo Silvester, però occorre ch e la trazione della lingua (tempo inspiratorio) corrisponda con l 'elevazione delle braccia . Sono stati creati appositi apparecchi per Ja respirazione artificiale : n1odello << Panis », mo1

dello « I nhabad n, modello « Bergomi >> e il tipo « Pulmotor n fondato , quest 'ultimo, su un principio diverso dai ·p recedenti. Infatti m en tre i tre primi modelli si servono di dispositivi per far con1piere al malato i movimenti necessari per eseguire la respirazione artificiale, gli apparecchi del tipo « Pulmotor n in~ro­ ducono m eccanicam ente n ei polmoni l 'ossigeno . La r espirazion e artificiale dovrà essere praticata per molto tempo, prima di ab1b andonare un intossicato da ossido di carbonio. 1

2° Ossigeno-terapia. - Nella cura di questi in tossicati la somministrazione dell 'ossigeno dovr à rispondere ai concetti seguenti, che in parte si differ en ziano da quelli enunciati n el trattare la cura dei colpiti da aggressivi soffocanti: a) L'ossigeno deve essere somminist;rato puro o ad' iina conc~ritrazion e non inferi·ore al 70 ~lo . b) La somministrazio n e de"IJ'e avvenire per 1

m ezzo di sp·eciali app·arecchi, i quali lo somm.inistrin,o, non solo alla coricentrazione doviita, ma anc.h,e sotto una certa pressione. In questi intossicati, a differenza di qua11to ·è stato detto per i colpiti da soffocanti, l 'ossige~o può essere somministrato sotto pressione senza p ericolo di inconvenienti, dato che l 'apparato respiratorio è integro. L 'aument.o della pressione parziale dell'ossigeno, favorisce lo spostamento dell 'ossido di carbo~io dalla carbossiemoglobina. ·Quindi possono imi-piegar si g·li appa.r ecchi d el tipo « Pulmotor ». c) L'ossigeno in quesbi i1itossicati è più

effi cace se viene mescolavo ad uria perc.enluale del 3-5 % di an.idride c,arboni.ca (carbogene), a differenza di quanto .è stato detto per i colpiti da aggressivi soffo canti. L 'anidride carb onica eccita il centro bulbare della r espirazione e re11de gli atti respiratori più profon di , facilitando così l 'eliminazio11e dell 'ossido di carbonio. 1

d) La somministrazione del'l' ossigeno, ac-

com.pagnata dalla respirazio ne artificiale, . deve contiriuare p·er molto tempo prima di considerare perduto un intossicato da ossi dJo di ca rbonio, anche n ei casi in cui sembri sia soprag1

1

giunta la m orte. L 'esperienza ha dimostrato ch e la morte può essere solo apparente, essendosi verificate delle vere resurrezioni di individui ch e erano rin1asti in stato di incoscien za per più di 48' ore. 3° Eccitanti cardiaci. - I cardiocinetici saranno su·b ito in1piegati, specialmente l'etere e la caffeina, accompagnati da frizion i e senapismi al torace e agli arti, mentre il colpito sarà riscaldato con bottiglie calde e coperte. Passato il periodo acuto, gli infermi quantunque in via di miglioramento, debbono essere mantenuti .ancora in riposo, perchè nei casi di intossicazione da ossido di carbonio, 1


.X.Lll,

lANNO

.l\UM.

88J

SEZIONE PRATlC1\

per piccoli sforzi, si può manifestare un 'improvvisa dilatazione cardiaca con rapida sincope. Contro la cefalea non si debib ono prescrivere i comuni analgesici (asipirina, fenatecina, piramidone), perchè predispongono al collasso. • B) Acido ciani'drico.

Nell 'intossicazione da acido cia11idrico, perch è · il soccorso riesca effi cace, deve essere immediato, al massimo nei p rimi tre minuti. Trasportato immediatamente il colpito al1'aria pura, sarà pratic.ata la respirazione artificiale contemporar eamente alle inalazioni di ossigeno, seguendo le stesse modalità esposte per 1'ossido di carbonio. Si pratich eranno iniezioni di etere e caffeina. . 0110 raccomandabili le ap pli cazioni fredde alla nuca. 1

1

C) Idrogeno arse1iical,e.

La terapia di questa intossicazione ha carattere essenzialmente sinton1atico.

• •• L'importanza che la terarpia assume nelle intossicazioni da aggressivi chimici è considerevole , in quanto , un pronto soccorso appropriato e precoce, può veramente salvare la vita ad un 'alta percentuale di gassati e rendere meno dannose ]e conseguenze delle aggressioni chimi.che.

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI II

PADIGLIONE POLICLINICO l fMBERTO

I.

Un nuovo metodo di est1·azione di calcoli incuneati nell'uretra o nell'uretere o nel coledoco. Dolt. l NN0CENzo NuvoLI, aiulo e]1irurgo negli O. R. di Roma.

I calcoli uretrali, cor11e quelli vescicali, vari. no dist.i11ti in calcoli formati in situ e calcoli 1n igrali.

I prir11i sono rapip resentati da calcoli uretrot:esclca.li che hanr10 forma di un orologio a polvere di cui la porzione ristretta corri po11de al 1r1eatc urinario interno e le due parti allar~ate corrispondono 1'una all'uretra l 'altra all 'interno della vescica; calc,.oli urelropro.slalici formatisi n elle ghiandole prostatir l1e e sporgenti nell'uretra e calcoli formatisi cli ;lro restringimen li Jl~l la parte djlatata i1elJ a })arte retro ste11otica dell'uretra . Di tutle ·queste varietà di calcoli noi non ci interes eremo: essi devo110 e&sert3 estratti con operazioni com plesse quali : la cisto tomia sopra pubica e meatolomia interna , cistotomia p<'ri :iea]e e u cce ""i va litro ti sia perineale, uretrolon1ia esterna . 1

1

1873

I calcoli migrati invece sono l 'oggetto della nostra pub·b licazione, di essi però sono quelli elle si sono arrestati in una uretra 11ormale, poichè quando la cau sa del loro arresto dif1er1de da un re&tri11gin1 e1lto uretral e patologico Jireesistente, anch e essi debbono essere estratti con uretrotomia esterna seb·be11e , qualora sia possibile eseguire una urelrotomia interna si possa ap_tJlicare ancl1e ad essi Ja manovra c11e de·s criveremo. I calcoli uretrali migrali si sono formali o r1el rene o nella vescica, 11anno raggiunto l ' uretra per un tentativo cli es_tJulsione naturale e si sono arrestati in lIIl punto qualunque del1'uretra per una deficenle forza espulsiva de] cletrusore vescicale o per avere un diametro trasverso di poco superiore al calibro norrnale dell 'uretra nei' punti ove essa è fisiologi ca1nente più ristretta. Questi punti del tragitto uretrale, ove esiste una n.orrrtale dirr1ir1uzione di calibro sono: l 'orificio posteriore dell'uretra, il colletto del lì ulb·o , cl1e segna ]a fin e dell'uretra men1brnr1osa, la parte media de.Jl 'uretra peniena, il 1neato urinario esterno. I calcoli migrati possono· quindi arrestarsi irt uno di questi punti deLerminando una ritenzione completa di urine o una uretrorragin modica. Prrchè un calcolo migrato si incunei nel1'uretra è necessario che non esista un basso fon do vescicale retro-prostatico che non per1r1etla al calcolo di raggiungere il collo ves~i cale; è questa la ragione per la qt1a] e siar110 abituati a vedere i calcoli n1igrati dell ' uretra i1ei soggetti giovani esenti da ipe,r trofia prof:tatica. I sintorr1i del calcolo incuneato nell 'uretra si riducono a pochi : il n1alato ha avut.o recentemente una colica renale tipica accompagnata o no da ei11aturia e ten esmo vescicale e che è terminata con una poliuri il. Dopo un interva]lo libero variabile corrispondente al tempo in cui iJ calcofo renale soggiorna in vescica, ] I p. è sorpreso di vedere durante una minzione i11terron-ipersi il getto nonostante ch e la voglia di urinare si sia accresciuta. Talvolta questa interruzione è accon1pagnata a senso di bruciore dell'uretra fino a l n1ealo ove questa sensazione è parti colarme1rte molesta. Alla pros~i1na minzio11e i] n1alato è sorpre o di ve· dere il nleato sporco di san gue e di osservare c he il st10 ge lto è notevolmente din1inuito o c11e l 'en1issione di urina è del tl1tto impossibile. La prima eve11tualità è forse più pericolosa della seconda, poichè spe so il p. o non dà il giusto peso ai fatti o per la paura di un i11l ervcnto non ricorre al chirurgo, il calcole>


1874

« IL POLICLINICO »

soggiorna a lu11go 11ell 'urctra sempre ostacolar1do in parte l 'urinazione, e p·r oducendo ulceri da decubito, fonti con seoutive di periure~ lritj fle111111onose, clte si apror10 all'esterno mediar1Le uno o prù tra.g itti che mettono capo al calcolo incuneato . La seconda eventualità invece, p roducendo una ritenzio11e completa di urine. non animelle dilazioni reclama l 'interve11Lo dell'arte, ch e può agire su tessuti vitali i1on ancora i11fetLj e 11a quindi tutte le pro1b abilità di riuscita iJ1 suo favore. ~ da Lener presente però oh e ancl1e nel caso in cui il calcolo abbia d~to origine a fi stole uretrali la g·uarigi'o ne di q uesle spesso è raggiunta con . la sola estrazio11 e del calcolo , come accade delle fistol e cor1 secuti ve a restringi1l1c11Li , i1clle quali so-vente basLa ristabilire i'l calibro dell'urelra per vedere la fistola chiudersi. I seg11i obbietti'vi dei calcoli uretrali mi o-rati sono a11cl1e essi scarsi : talvolta il calb colo si lascia vedere fra le labbra d el meato, esso si è a llora arrestato i11 corrispond enza dell 'ultin10 r estri11g imento normale dell 'uretra , OiJ})Ure si puù palpare at t.r averso le par eti de ll'uretra penie11a o }}ulbare come ur1 nodulo ~a lido di co11sistenza lap·i tlea o m edi.ante l 'f~t-plorazione. rettale può essere percepito sotto il becco della p rostata i11 corTispondenza d ell 'uretra rne111 l)ranosa. . AnclLe quando tutti qu esti sintomi .parlino cl1iaro a favor e di un ca lcolo uretrale inc11r~eato è sempr e n ecessaria l 'esp lorazione uret r &l e; e ' SU ci inforrr1erà sull o slato dell 'uretra ~11t e riore al calcolo e ci suggerjrà le ~ano-vre adatte a lla sua estrazione. ,. T a l volta può .a ncl10 acc.a dere che l 'esplorazior1e sia ad un t.e111po diagnostica e curati va, la sonda passa fra calcolo e parete uretrale produ ce11do uno s fregamento r.asposo e ritirandola porta con sè il calcolo che si è fissa tu nel suo occhiello . Altre volt~ la onda si arresta avanti all 'o· s tacolo prendendo co11 tatlo COll esso, inforl 11a11doc, i così çh e l 'uret.ra è pern1eabile, con · flizione necessaria IJer 1·esL1azi1.1ne p er Ja via ha turale. · Altre ' 'olte an cora la sonda si an'esla prima cii bcriuno·ere a co11tatto d el cal colo, segno inao Ll\ feE tc ch e esso s.i è arrestato di etr o un restri ng in1ento in lìa111n1atori'o ch e d on1anda di es ·er e curato. 1

1

1

Lé:\., c ura <lei 8alco li n1igrat·i dell'ul'etra con1prendo: 1) L' e . trazion e }Jer le vie naturali. . 2) L 'estrazion e 111edia11 tc urelrotomia esterr1a. ' .

[ANNO XLII,

NUf\1.

38]

La p·r ima si tenterà tut.te le volte che il calibro dcll 'uretra ar1 terio re al calcolo è normale e, quando esso sia ristretto, tutte le vc,lte r:he è possibile un 'uretrotomia inte•r na (Legueu). La seconda si eseguirà qulndo i tentativi di es! razione per le vie naturali siano riusciti inutilj. Esrn.AZIONE PER LE VIE NATUI\ALI.

L 'estrazione per le \Ìe naturali comprende .. . var11 n1ezz1: 1) Quando l 'esplorazione uretra le n1ostra il calcolo inc uneato i1ell 'uretr.a pro>Statica, ~i.lrà facile resping·erlo in vescica ed eseguire in &econdo tentpo o seduta stan Le ]a litotris ia con c,istosco pio operatore. 2) (,Juando il calcolo è 1)al1Jabile nell 'uretra anteriore o nell 'uretra me1n·branosa media11te esplor.azio11e r etlalf,, ed ap•p are di picl:f> ie dimen ioni , si può te11tare di provocare l.a sua espulsion e attendendo, cl1e una certa qua11tità di urine si si.a raccolta in vescica e poi face11do uri11are il 1l1alato tenendo chiuso il rt1ea1o: qua11clo l't1ret.ra è ben distesa si lD scia l}ru.sca111ente il n1eato, il fiotto d '11rina così lll'OYOG.c1Lo l;uò cs1Jellere il cal colo. Questa rnunovra inoffe11siva i1011 può certo d are molte sp·e· ra11ze di riuscila , specie qua11do il p. trova j in u110 stato di riiar1zioue corrLplela , in cui il detru s·o re i1)eremi co, edemat9so, sovradisteso l1a verduto quasi tutta la sua forza di cont.razi'one . 3) Quando il calcolo è bene palpabile si 11uò '.r11odia11t0 la sua esprrs$ion e 1ttraverso ]e i)areiti uretrali cercar e dj fargli p er correre il ri111anente cam111ino percl1è esso raggiun ga il n1eato . Si con1prende però come tale n1a110vrn sia traun1alizzante per la 111ucosa dell 'ur etra e provoc.l1i facili emorragie con consegue1rti fr b·b ri uretrali. 4) J_,a ma11ovra dell 'inguai11an1ento, co11sisle11te ne Il 'in troduzio11 e n ell '~retra di u11a sonda mo1Je ad estren1ità tagliata, nella q'llale si eerca di in castrare il calcolo, oltre ch e ad f·ssere anch 't=> sa traun1atizzante i)er la mucosa , il più d elle voli e non raggiunge lo SCO])O, sia p~rcl1è può spingere il calcol o i1~ù in alto'. ~ia perchè difficil111e11te riesce ad in1metter ... 1 con i suoi b·ordi fra parete ure trale e concr e1i0ne c.alrolosa. 5) L'e trazione del C-a:lco]o n1ediante pin7:;. urei rale di Coll i·n 11a :lt1ch 'e a poche 11robn bi Jj Là di riuscita; i1111 anzi tutto e sa è r etta r non può raggiungere i calcoli arrestati nel1'u r otra l)O_teriorE' , . . econtlaria111cnte e a }YUr c. endo sottili · i1r1a non è abbastanza so11i1ù r1er 11e n~trare faciln1eu I e con le sue branche 1


[ANNO XLII, Nul\1:. 381

1875

SEZIONE PRATI CA

fra i)arete uretrale e calcolo . Inoltre quando ancl1e si'a riuscita ad a fferrarlo , faciln1ente lascia la J)rP.sa e ciò perr;h è i calcoli uretrali n1igra ti 11anno il più de·l le volte la forma di un nocciolo di ulivo e sono situati n ell 'uretra con il loro grande asse· p·a rallelo alla direzion e del1·asse urel1ale, la pinza di' Collin i1on riesce b. far presa sul polo posteriore del calcolo 111a solo su quelle) anteriore, ch e p·r imo con1pare fra le S\le bra11cl1e, le quali chiudendosi fanno sì che il c.alcolo sfugge e invece di progredire fa un l)Cl SSO indietro.

tile e resistente insien1e può essere facil1nente int1 adotta fra calcolo e p arete uretrale senza produrre la i11inima lesion e 1nucosa, essa sci vola con fa cilità dietro il calcolo e, se stretta, costituisce una vresa tenace ch e non lascia più la sua preda. J.,a difficoltà però era rai)presentat.a dal n10dt> di portare 1'ar1sa fin dietro al calcolo, diffi col tc'i ch e ve1111e sul>ito risolta avendo un po' di prr,ttica di specialità olo-rino-laringoiatrica. In qu~sta specialità esiste ut1 jstrumento per l 'estrazione dei polipi nasali detto allaccia~ul iJ>1i di De Rossi. Esso è costituito da un tubicino m etallico (fig . 1) in cui scorrono gli

A vendo passato così in rassegna i vari m ozzi di eslrazio11e per la via naturale .si con1prende faciln1ente come il r aggim1gere lo scopo m e dia11te questi artifici sia ver::in1ente difficile; lt1 difficoltà aurnenta110 poi quando invece di trovare L1n 'uretra normale ci si trovi di fronte ad un restri11gimento ch e arresti il calcolo . In qu0sto caso Legueu co1lsigli a di t e11Lare u1l 'urel'rotomia interna sulla g uida della mi11n gi;1. co111e se 11ulla esistesse n e)} 'uretra e l)Oi n·1cllere u11a sond,a a per111an e.n za. Quando si ritirer à . la sonda ii calcolo u scirà da sè ~lt'. S$O. È ovvio dire quanto mai diffìc·il e ia cJ1 e i-iesca tale ina novra; infatti spesso la minl1gi!l conduttri ce non i1assa, se passa 1a 111i11ugi.a non passa la guida del coltello uretrotoruo r l 'urolroton1ia non è possi'b ile. In questo ca .. c: n1eg lio vale eseguire subito una ureLro lon1 ia e terr1a se·n za tra u111atizzare l 'uretra ~u ll a quale . i dovrà in . <seguito eseg·uire qucst ·ultima operazion e.

Tu lle queste difficoltà di es lrazione p er le ,·ie i1alurali ci 11anno stir11olato alla ricerca di u11 n.1elodo ch e fo sse p iù sicuro e nìeno lesivo. J>er cl1è e so fosse p iù sic:uro bisog nava cl1e fo~se capace di affe1rare il calcolo per il su o polo p o teriore di i mpedirgli così di tornare i11<lil' Lro e cl1e fosse capace di spinger lo da <lieLr u i11 avanti. Percl1è fosse 111e110 le ivo bisog11aYa cl1e es::io dispon esse di una presa qua11lo n1.ai sottile pur esse11do però r e islen te. •) ue Lo mezzo ci venne suggerito dal] 'ave.re ~ i\1 volte veduto le nostre buon e massaie n1Pditl11te t1n '.an sa di spago estrarre u.n tap1)0 cn dut o ir1 una bottigìia. l\iusc ire a passare un ·ansa · di filo d 'acci.a io diet ro i] calcolo incu11ealo, i)o ler stringerr e l 'ansa intor110 ad esso in modo da disporla secourlo il n1eridiano passa11te per i due poli d L:l calcolo, sig nificava aver raggiunto lo cooo. l n 'u11sa di filo d 'acciaio, quanto m ai "o11

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1.

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2.

estre111i di un 'ansa dì un filo d ·acciaio. L ' ant.a del filo situata fuori dell ;estre1nità di detto t ubello può rientrarvi stringendosi, quando si I irano i ~uoi estremi cl1e fuori escono dall 'altra estremità del tubetto e ch e son o solidamente fi ssati a m ezzo di u11 serrafili ad un carrello scorrevole. 1F acendo scorrere il carrello in un senso o n ell 'altro l 'ansa metallica puè> così stringer si o a1)rirsi. !.'.a lla ccia-polipi di· De Ross i dovendo per1l1etteTe la visio11e n el i1aso è gomit::i Lo, ir1 oltre 1'a11s.a m etallica avendo lo scopo di pren dere n el su o in ter 110 i polipi i1 a ·ali con erva };\ dire1ione del tubetto metallico in cui sono conterluti i suoi estren1i; per il n ostro scopo c:i bbjan10 n1odifi cal0 l 'i .. lrun1e11 tn face ndolo


18/ 6

« IL P OLICL1N1GO

retto qua11do debba essere usalo per l 'estrazione di calcoli i11cuneaLi nr.ll ' uretra anteriore, (fig. 2) e curvo quando deb·b a essere usato per l 'eis trazione dei calcoli dell'uretra po-

>)

[ANNO

'

Si è can1biat.o così l 'allaccia-p-olipi di Dc I\ossi in u11 estratlore di calcoli. La sicurezza che l 'an sa abbia ab·b raccialo il calcolo ci' vienf' forr1ita dalla sensazioue, ch e l 'apice del tubetto metallico 11a preso contatto con esso (fig. 5); a questo proposito diremo che mentre l '::ipice dell'ansa deve seguire la p·a rete superiore dell'uretra, il tub·e tlo dell "estrattore clei calcoli deve seguir e l 'asse dell 'uretra e non la s.ua parete inferiore., in n1aniera tale cl1e la sua estremità venga ad urtare l'apice del r1olo anteriore del calcolo (fig. 5).

FIG.

FIG.

3.

steriore (fig. 3) la curva essendo quella s.u ggerila da una l3eniqué.; i11oltre ab.b·i31no n1odi1fi cato l'ansa metallica; cor11e si è detto essa Ilell 'allaccia-polipii di De l\ossi con serva la dir ezione del tu.b·e t to metallico i1l cui sono con tenuti i su oi estren1i, n el nostro istru111e1r1to i11,'e·ce do vendo p.a ssare dietro al calcolo se

XLII, Nul\1. 38]

5.

Quando si è certi di tal"e co11tatto, e ch e qui11di l 'apice dell 'ansa si trova adereinte alla J1areLe su·p eriore del! 'uretra in uri punto situ.a to dietro il calcolo si f,a scorrere il carrello che tiene fissi g li estremi dei fili dell 'ansa rr1etallica, in i11anier a cl1 e essa si string·a sulla co11crezio1le calcolosa. Questa chiusura della a11sa mediaJ1te trazione raddrizza la curva c.h e ad essa si era data perch,è il . calcolo venisse co1npreso fra le ::;ue bianche, e l 'apice di essa ve·r rà a corri'spondere esattamente al polo posteriore del calcolo , or111ai preso va]idan1ente Jte1 cappio metallico, che no11 lascierà r>iù ìa sua presa (fig. 6). R itiran.do lo strumento si flis.trae cort certezza a11clte il calcolo incu11eato .

••

• I

·

FIG.

4.

cor1servassc tale direzio11e urler eb1b e co11tro il [lOlo anteriore r.li e~f'u, e lo spi11ger 0bbe verso la V6$CÌca, m entre se ad essa si dà una curva a con ca·vità rivolla in a lto e i1ldiet1·0 (figg. 2-3) essa passerà con le su·e branche ai lati del calcolo 111entre il s uo apice striscia11do sulla parete superiore dell 'uretra (fig. 4) raggiunge la p0rzione di qu&s la situata dietro il calcolo (fig. 5).

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FIG.

6.

11ecessità che l 'estrattore di calcoli debba seguire l 'asse dell 'uretra e non la sua pare Le in.feriore c1 vien e spiegata dalla fig. 7: infatti se esso seguendo detta parete i1on toccasse i 1 T'Olo anteriore del calcolo n1a si impeg11asse fra questo e la p·a rete inferjore dell ' uretra , stringendo l 'ansa essa 11on potrebbe r addrizzars~ e non afferrerebbe il calcolo lungo il suo diametro massirno; il ca1c0lo conJ pirebbe l .ét


rANNo XLII , Nul\-1. 38ì

1877

SF.7. TONE PRATI CA

così un 111ovimento di rolazi.one attorno al ~110 asse trasversa le e si troverebbe così con il 11t)lo anteriore :1 co.n la t.Lo della parete dell l11relra e con tJu ello po~terior e a contatt o d ella P'a rele inferior e di 0ssa, contatto tanto più inti-

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I

FIG.

7.

ino quanto più accentuata è la: s ua rotazione e cioè quanto p iù l 'a.p ice dell'estrattore si è im1:ieg11ato lont.ano da l p ol o anteriore del cal colo e tartto J)llÌ stretta è la presa (fig . BJ. ·r.::;L1\:\('l1do quindi il calcolo in queste condizioni 'i corre il risc.h io di produrre due fe rite sulJ l1 mucosa ure trale l 'una si tu ata sulla sua pareie ~ u r,eriore l 'aJtra sulla par ete inferiore., I' erii e, ch e, pur esse11do su perfìciali e prodotte Jl el sen so longitudinale, i1on possono compro1n et f ere in seguito Ja p ermeabilità uretraìe, ma che è sempre meglio evitare fac endo segu ire all 'estrattore di calcoli l 'asse m edia110 d el 1un1e dell 'uretra. . Abl1inrLìo eseguito numerose esperien ze intro<luce11do noccioli d ' ulivo, semi di lim one,

FIG.

8.

e &1ss{>Ji11i 11eli:uretra di cada,reri e spiugen <loli con l 'aiuto di Beniqu é il più in a lto possibi le ·v erso la vescica e se1npre siamo ri11sci ti a riP.renderìi a] primo o al secondo t e:n tativo r1 l·ò in11tP. il nostro estrattore. 1

Il gior110 18 marzo 1933 essendo io l 'ai11lo lli guardia del II Padiglione del Policlinico diret to dal prof. Margarucci, mi vierte i11viato dal pronto soccor so di detto Ospedale il m alato T. S. , a11ni 30, s tudentP.; n ega malattie veneree, sofferente di colich e renali a sinistra da circa 2 anni, le coliche con1paion o a intervalli di 2-3 n1esi, l 'ullima però è comparsa 5 mesi fa , durante i quali h a notato durante la ininzione interruzione del gelto. Il p. ha lasciato il su o paese da tre giorni per sosten ere a Ro1na le prove di un concorso (disgraziàto mortn le!). Dura11 te il viaggio si è accorto che la m in-

zio11e si cornpiva a goccie ed era acco111pag11ala da lenesn10; i r ipetttli t e11la livi i)er uri11are h anno provoca lo uretrorrag·ia. E. O.: presenza cti u 11 indt1ri1nen1o della granclezza di u11 osso di prug·11a situato in corrispondenza del bulbo del! 'uretra r jcopert o di pelle sana ·e lievemente dolente alla pression e. L 'esplorazjon e ure trale 111ostra ch e l 't1relra è permeabile ad una candeletta n. 25 fi110 al bulbo dell 'uretra , clove prende contallo co11 u11 corpo duro. Si fa cliagnosi di calcolo r en 1le 1n igrato nel! 'uretr a e arres tatosi nel colletto del bulbo. S'in trodu ce l 'estrattore di calcoli segu en do l 'asse dell 'u retra ~ino a prendere conla l lo con il polo anteriore clel calcolo, d o1Jo aver dato alla sua ansa 1ne taJlica la su a curva adatta, sicuri che elett a an sa avesse abbracciato il calcolo lo si stringe jn essa . , Si 11a la sicurezza d ella presa perchè eslraè11do l 'istrumenlo , si not a una certa resisten za dovuta all 'attrito ch e il calcolo 11a con le pareti uretrali . Il ca]colo viene estr atto al prin10 t en Lativo. Ne d ian10 la fo togr afia all a grandezza i1aturale (fig. 9).

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FIG.

9.

l o credo ch e l 'estrattore dei cal coli con1e noi l 'a bb~amo costruito possa r endere b·u oni servig i anche per i calcoli incur1eati nell 'uretere o n el coledoco. Quando un c.alcolo si sia arrestato nella porzione pelvica dell 'uret ere inci dendo ques to nella sua por zione lombare e introducet:do l 'estrattore n ell 'incision e dall 'a lto in b·a sso, con la manovr.a suddetla jl calcolo può essere asportato co11 la st essa fa ci lità con c ui 11eì uost.r o caso venne estratto dall 'uretra, e forse an ch e con 1naggiore fa cilità e s ic urezza poichè l'uretere si presenta sen1pre dilatato al di so1>ra del c,a lcolo e pP.r111ette sempre a questo di seguire un can1mi110 r e lrogrado. Le stesse condizioni si verificano n ei calcoli d ella porzi on e retro-p,a n cr eati ca e termina le del coJe(loco per cui ancl1e qui cred iamo ch e il 11os tro estralt ore possa r endere utili servig·i.

RIASSUNTO . L' A. dopo aver enumerato e descr itto le varie manO\' re per estrarre dalle vie naturali un r·a lcolo incuneato Jl ella uretra, d escrive il suo H{)p.areccl1io e il suo m etodo ch e nelle esperier1ze da lui fatte è sempre riuscito allo scopo . Pubblica poi un caso d i calcolo uretrale inc uneato in cui l 'a11p licazione fu seguita da su ccesso al primo t entativo .


1878

«

IL POLJCLJ NICO n

COMMENTI. A. proposito dell'articolo di M. Margottini: ''Indicazioni e tecnica del taglio di M.ac Bnrney ampliato,,. . In un articolo dal titolo sopraricordato (Policlinico , n . 36, 1935) Margottini, prendendo lo spunto da un lavoro di H. Costantinj e R. Marill , descriv e la tecnica e insiste sui vantaggi del taglio di Mac Burney .a mpliato nella chirurg·ia d el colon , uretere e simpatico lom bare. Eg·li dice : « ... nol) ho la pretesa di descriv er e un 'inci ione originale , 111a d e idero portare uri co11trib·uio in suo favore , percl1è essa a giudicare dallai lettera1tura è ancora .adoperata trop·p o raramente ». Evide11te111e11te a · Margottini è sfug·gito il contrib uto, cl1e io 110 portato su questo argome11lo, a proposito d ella chirurg ia del sin1patico lorr1bare. eg·li Atti d ella R. Accademia nledica di Ron1a dcl 193·..J., e su ccessivan1ente nel n. 1, 1935 , della Il ivi sta ital. di Enido·crino e rieur ocliiru rgia; n el 11. 3, 1930 , di Baglivi è descritta la tecnica e si accenna ai v.a ntagg·i dell.a sim· patecton1ia lon1bare extraperito11eale con inci ione a graticcio , quale è da n1e, ormai da lung o t en1po, praticata. E sa fu a11ch e ricordata in una conferenza letta n el n1arzo scorso a lla Sc uola nledica osped éJ liera ·e pub·b licata nelle Forze Sanvtarie. E, p er ulti1no , la tecnica stessa è stata riprodotta c i11 en1atograficamente e p roiettata in occasione d ella l\Iostra degli O lJedali. Sino ad ora 110 eseguito , per via extraperiton eale, e cori inc i ione a graticcio , 2± ganglion ecto111ie lon1bari. I11 qualch e ca o la ganglionectomia è sta I a fatta dai due lati n ella tessa eduta . P er ciò ch e co11cerne il drenaggio alla fine di un interYento di r esezione çlel in1patico 101nb·a r e, l\1argotti11i afferma ch e il drenag·gio è utile, per cl1è « non di rado si forma un piccolo en-iato1na, tanto più faciln1ente se nel cor so d ella dis ezione è stata lesa una d elle vene 101nb·ari , cl1e s11esso incrociano il tronco d el si1111Jati r o. Poich è l 'allacciatura di queste vene non e1111Jr e riesce , durante l 'operazione i fa l ' en10 ta i pren1endo u di es e con un tan11)011e n1011tato , 111a a interYento ultimato l 'ei11orrag ia l1'UÒ ripetersi ». An ch e io aye,ro l ' abitudin e di dren ar e (o traver o la ferita 01Jeratoria o per una controa})ertura), e per le stes e rag io11i esposte da l\1ar g·ottini : n1a non v ' ha dubbio ch e il drenaggio r appr e . . e11ta di per sè un incon ,·eniente, e, l~on eccezionaln1ent e, è causa di infezioni ... econdari e. . Da Yari 111 e i u siamo i)raticare l 'e1110$tasi 1

4

[A1'NO XLII.

NUl\I.

3 j

profonda a n1 3zzo della termocoagulazione: ciò perme.tte di ottenere una emo tasi completa , e di fare a meno d i qualsiasi drenaggio. I vantaggi dell.a s utura totale della fe rita operatoria ci sono apparsi notevoli. A. CHIASSERINI.

SUNTI E RASSEGNE. DISENDOCRINOP ATIE. Sulla diagnostica radiologica dell'osteodi· strofia fibrosa. (G. V. PANNEv,·1rz. 1'1ediz. Klinik , 18 apr. 1935). Sotto la de11on1inazione di osteodistrofia fibrosa l 'A. riunisce quattro si11dro111i cli11icl1e : la osteite d eforn1.ante d i Pa.get, l 'osteodistrofia r.istic.a g iovanil e, i tun1ori o - ei benigni a cellule g iganti e , fi11a lmente, l 'o Leodi trofia fibrosa generalizzata di Recklinghau en. L 'A. fa i1otare con1e lo studio roe11tge11olog ico di tali affe·zioni, estese a tutto lo scheletro fornisce dei ragg uagli diag110 tici preziosi, spesso mol to i1iù a ttendibili ch e 11on quel]i ricavati dall 'os erv.azione istologica di u11 IJezzo di biopsia, poich è il quadro n1icroscopico d elle singole parti della lesione può sin1ularne un altro a n1algrado una patoge·n esi di.,·ersa. Il quadro r a diolog ico del morbo di Paget è caratterizz,a l o da] fatto cl1e le .alterazioni colpiscono molte ossa , analogamente a quanto avviene nel n1orbo di Reckling l1ausen; ma a differenza di questo, il quadro non è don1inato da formazio11i cisticl1e 111.a da rarefazione del diseg·110 d ella corticale in parte a striscie , in parte a tipo r eticolare o areolar e; accant o a questo si o ervano zone di addensa111ento (per proces o di sclerosi), co icch è in alcun i casi avanzati tutto l 'osso presenta un a petto reticolato. A malgrado d ell 'i i)essimento frequente d ell 'o .. so si osser,ra spesso l 'incurvamento e talora anch e l 'allungamento dell 'os ·o colpito. So110 frequenti le fratture spontanee caratterizzate da un decor o 1Jerfettan1ente trasversale e dalla tendenza a lla rapida guarigion e. L 'osteodis trofia l)iù frequ ente è rapp-re entata da quella giovan ile cistica. Di essa una delle caratteri tich e tipi che è costituita dal fatto ch e viene col1Ji to di solito un o so solo e <li questo un solo segn1ento ; la le ione i localizza con una predil ezion e qu.a i assoluta alla m etafisi prossimale d elle ossa lun gh e, in prin1a linea del fe111ore e d ell 'on1ero; è rarr1:·rese11tata radiologicame11te da una zona di ri cl1iarame11 to centrale (ci sti) con rontorno osseo circolare n etto ei1za r eazione i)erios tea; la configurazion e esterna de ll 'osso 11on alJl~are deforn1ata (a differenza di quello che si verifi ca nei arcon1i ossei); la sottile 11arete d ella c i.. Li d ecorre r egolarn1ente salvo a e . . ser e .. 1Jezzata per la fre-


[ANNO

XLII,

N t;M.

38J

SEZIONE PRATICA

quento frattura patolog·ica, la quale di solito è quella cl1e porta l 'infern10 dal n1edico. Nella diagnosi differenziale dell 'osteodistrofia cistica giovanile con il tun1ore solitario a mieloplassi soccorre anzitulto la localizzazio11e della lesione; difatti in quest 'ultimo vengono colpite le epi fisi ossee; .anche qui l 'immagine cistica uni o n1ultiloculata ·è circondata da un alone osseo 11etto; nello tadio iniziale la zona di ra1•efazione s 'injzia in uno dei condili; nel sucressi,·o ingrandin1enlo, la ci ti solo di r ado e limitatamente invade I.a metafi i e non aggr edisce n1ai la cartilagine articol1are. Qualc h e volta si osserva uno strato o eo neoform ato alla periferia del tumore; a differ en za di quello ch e a,·,riene nella osteodistrofia g iovanile, nell 'o o circostante si osserva frequ entemente il disegno confuso della tran1a . l11oltre v'è un criterio ex-iuvantibus, poich è i tumori a mieloplassi 0110 molt o più se11 ~ ib,ili alla roentgenterapia cl1 e no11 le lesioni dell 'osteodistrofia gio,~anile . La sindro1n e radiologica dell a osleodistrofia fibro . . a di Recklin ghau en è n1ol lo n1eno caratteri . . ti ca di. quella delle affezion i sudescritte; si direbbe anzi cl1e in e .. sa pos . . ono e sere riscontra te i1ei loro ' 'ari stadi le . . ioni analogh e a quelle delle altre o t eodi trofi.e. Ed è a1)punto quell a 11lulliforn1ità e la diffu ione sistemica dell e alter azioni che indirizza ver . . o I.a diagn osi cl1e r oggia es enzialn1ente ui dali clinici oran1ai ben Ilot i. P er qu el cl1e r iguarda la localizzazio11e delle lesioni , ono p iù pesso colpite le ossa 1ung l1e e il cranio ; accanto all e cist i , talvolta plurilocul.ate con contor11i piu ttosto n etti , si o erYano alterazioni d ella trama ossea, con diseg110 co11fuso della po11gio a ch e appar e 11on n e tta111enle delinì.i lata rispe tto alla corticale; il perio..,tio non i1artecipa al prece so patologi co . Al cr anio e al braccio le lesioni pos 0110 perfet ta1nente . in1ulare quell e del inorbo di Pag·et. Nella diag11osi di ffer e11ziale de Il e ostcodistro· fie fibrose va11no considerati lutti i proces i che I)Orta110 alla forn1azione second.aria delle ci, ti, co111e ]a tbc . , I ' ost eo111ielite, la l ues, sarcomi, i11ielomi, tun1ori inaligni ecc. Og·ni caso dev 'e er e studiato individual111ente in rapporto al la into111atolog ia clini ca , i:·r e ~ en za di even tuale tu111ore prin1it ivo, il }) ÌlÌ o n1eno rapido progr e o della l esion e ecc. Dal }Ju11to di vis ta radiologico criteri utili saran110 forniti dal com11ortan1e11to dell 'osso cir costa11 te, dalla 11ettezza o i11eno dei contor11i ; va ricordato però cl1e an c J1e il m ielo1na n1u1tip lo, pre entando zone di r ar efazio11e areolare, solo rar.an1er1te altera il di . . egno d ella tra111a o ea circosta11te. Co111l1nque , an ch e qui , con1e in og11i altro ca1i1110 cli11ico , la radiolog ia non ra])presenta ch e un.o clei 111ezzi dello tudi o cli11ico complet o; è a quest 'ulti1110 r l1e j)ett a ri soJYer e il con1p le o l1rob·le111a dia O'Jlo tico . 4

~ . ~fI NZ.

1879

Sulla chi1·urgia dell'osteodistrofia fibrosa generalizzata di Recklinghausen. (R. vVANKE. A1 ediz. ](linik ' 18 apr. 1935). Le rr1olteplici osservazioni sul morbo di Recklinghausen , sulla sua patogen esi, sulla sindron1e un1orale concomitante sono a 11date rapidam en te moltiplicandosi nello spazio deg·li ultimi 10 an11i tanto da elucidare a lcuni dei Iati più i111portanti della malattia; molte di queste osservazioni , specie quelle cl1e possono direttan1ente o iiidirettan1ente inleres ... are il cl1irurgo, , -engono ampiamente ria sunle dall 'au tore. Sembjr a oran1 ai assodata la stretta r elazio11e esistente fra le tipiche alterazioni ossee e le i11oclificazioni strutturali delle paratiroidi; va i)erò notato come rin1ane finora dubbia quale si.a la lesione protopatica; e, se da una p.a rt e i succe si d el trattamento chirurgico fareb·b ero p ensare a alterazioni primitive .a carico d elle i)aratiroidi, tutta una erie di osservazioni l~~ ­ rim entali ha dimostrato ch e sindromi esse.; an alogl1e possono esser e prO\'Ocate da vari ft. ~ Lori eso,geni , come ad es. l 'i.per- e l 'avitan1inosi (Schmidtn1ann , vVeb,er-Bec k), l 'acidosi alin1e11tare (I\.ata e) ecc. Ora n elle condizioni d el genere, ch e in J)r irna linea i ripercuoton o su] 111e1'aboli. n10 del calcio , si net.ano anch e alter az ioni delle 1)aratiroidi; quest e, p erò vanr10 con sider ale quali secondarie : in primo tempo le paratiroidi agi cono nel sen so di r eg·olazione del n1e taboli m o calcjco; n1a l 'azione cr o11ica d ella cc nox » provoch er eb·b e u11a le ione per· n1,a nente di esse, tanto da perp·e tuare la rna1attia . Tale opi11ione, e lJres a da A kanaz·y , i1on viene pienan1ente condivisa dall 'A. , il quale propende per I 'alterazione prin1aria delle 11aratiroidi. I./ an atomia patologica di que le è ancora tror.~po g iovan e per 1:: ern1etter e u1l.a d ecri zione sintetica dell a lesione tipica: accanto ad un 'i1)erpla ia diffu a ono tati a11ch e o ~ .. ervati (ad e11on1i circo critti , dege11erazioni r elJulari , formazioni g·ig a11tocellulari, ade11on1i eo inofili ecc . Comu11que sembra c l1e 1'a11 er azione d elle paratiroidi debba considerar i costante n ei casi ti1}ici rleJ n1. di Reck.lin ghau se11; la sua e pressione }Jiù frequente è rappresenta ta da i11erpl.asia t un1or.ale; il" chirurgo ... i ricordi c h e la ghiandola alterala si trova per lo più ad uno dei poli inferiori della tiroide. i\fn. occorre ten er pr esente la frequente di lopia d el la g·hiandola (in 25 % dei e.a i - Mandl) a lJ or a occorr e ricer carla in J)r ofondità fra la t r acl1ea e l 'esofao-o , o n ella r eo-ione del tin1 0; i1o n è eccezionale ch e essa si tro,,i 11ello pe ore del tessuto tiroideo. Il reperto OJ)er atori o n ega i iYO non d eJ)One p er l::\ non esi . . Len za de11 'alter azioJ1e paratiroidea . In o o-ni ca o tale r eJ1eTt o non · autorizza all 'a l)Ortazione dell a gl1ia ndola a1)lJarentem e11t e sana. Le osservazioni cli11icl1e nun1 ero~ e l1an r10 fi. n e ra i1ie11an1en te g i u ... li fi ca to la n ere . . ~ i Là d el


1880

cc IL

POLICLI~ICO

tra I La111ento operatorio; i casi di. r emi ione (!Jer qualclle anno) o anche di g·uari g ior1e sponta11ea co ·tilui cono d elle eccezioni; di olito n el cor o di qualche anno la n1alattia porta a ll 'e ito fatale p er lo più p er il d efeda111ento g·e J1erale dell 'organismo; a t ale pro po i.Lo va ricordala la classificazione cli11ica di Lièvre, il ·quale di ting u e la f orn1a r enale (p er ·magg iore escrez ione e d e_i::osizione d el calcio i1e lle vie urinarie), quella 1neta s1atica (d eposizione d el calcio i1ei t essuti) e quella caccl1ettica (ra pidamente mortale p er con side r evoli perdite d e l Ca) del m. di R ec klinghau sen. L ' intervento n on deve esser e ritardat o dopo pos ta la diagnosi ; i tentativi di t erapia con irra diaz io11e o con son11l.1inistrazione di v itan1ina D n on 11a11110 dat o ch e car s i risultati. La dia,gnos i d eve saggi amen te servirsi. d ei dati di laboratorio : si not i con1e la iper calce1nia, fi11 ora con siderata quale intoma caratteri tico n on è costante. Difatti (a parte il fati o r l1e es . . .a p u ò e sere riscontrata in una serie di a l tr e a ffezio11i ossee) l 'au1n e1tto d r l tasso calcen1ico IJUÒ rr1ancar e in alcuni periodi della malattia: è stato visto, come, analogamente alle oscillazioni d el decorso cli11ico, ancl1e i valori c.alcemici sono in fµnzio11 e d e]Ja stagio11e e raggiun.g o110 il loro massimo n el! '.a utunno e n ell 'inverno , ritornando talora a lla nor· i11a n egli altri periodi. Di maggiore attendibilità sar ebbe la din1ostrazione di i.per calciuria, quasi costante; dati assolutan1ente sicuri possono e er e ricavati d allo tudio completo d el ricambio calc ico calcolar1do cioè l 'apporto e l 'elin1inazione di esso; di solito la quantità elin1inata colle sole urine sup era di 1nolto la quantità ·omn1inistrata. D ati analoghi vengono forniti dallo studio de] metabolismo (lel fosforo. L 'o1Jer azione, anche se coll 'intervento viene a sportata la ghiandola alterata, non sempre viene seguita da risultati favorevoli; v'è un.a certa percentua le di casi ch e vengono agg rediti lro1)PD tardi , quando il pazi ente ·è già in stat o di 111ara sma , oppure quando le lesioni d ella gabbi a t oracica o i d ecubiti con su ccessive infezioni sono troppo IJrog r editi; a parte questi casi, uno d ei principali pericoli d ell 'inter\1ento è rapJ)r esentato dallo stato di ipo:i:lélra· tiroidismo l)O toper at orio con su ccessiva t etania ; e a11ch e il tasso calcemico non i ab·b·a ssa al disotto di 7 m g. % (soglia d ella tetar1ia) , sappian10 og·gi ch e la din1inuita ionizzazior1e d el calcio , con1e quella ch e avviene n egli stadi di a Jralo i può provocar e le manifestazioni t eta11ich e; ora appunto una d elle con segu enze della r>ar atiroidectorrtia è rappresentata dal brusco - pa saggio d ell 'acidosi all'alcalosi. Tal e . evenien za non è rara: è stata os er vata in 9 su 55 ca i racrolli da Mandl ; sembra ch e essa può es~ere cfficace111ent e con1ba t tuta dalla sommi11i " lraiione di paratl1orn1one associato a prepara ti ralcici .

»

[ANNO XLII, NuM. 38]

L 'efficacia terapeutica <lella paratiroidecton1ia è indubbia; la calcen1ia i abbassa subito dopo l 'intervento; i11ig li.orano le condizioni generali , scompaiono le manifestazioni ossee e i pazienti possono ritornare al norn1ale treno di vita. Ma anch e qui non siamo ancora al sicuro; in qualcl1e caso sono state descritte d elle recidive, da riferirsi probabilmente al· l 'alterazione di un 'altra g hiandola paratiroidea , che al primo interve·n to risultava quale normale opp·ure non ,è sta ta repertata . S. 1\1rNz.

liorbo di Cushing con paraplf gia spastica. (GrRAun, MARGAROT , RIMBAUD. La Presse médJic ., 15 magg i.o 1935). :È noto che dal g·ruppo coEd complesso delle

affezioni sindrom.atich e pluriglandulari , Cushing· ha i solato una fo r n1a ch e egli attribuisce ad un adenoma b·asofi lo d el lobo anteriore dell 'ipofisi. L'autonomia di questa sindrom e non sembra do,rer si mettere in dubbio: le osservazio11i cl1e egli ha potuto raccogliere sono perfettamente sovrarponib1ili. La dimostrazione più brillante· è stata data ,d~l Roc~ di Ginev~a che è riuscito a farne la d1agn os1 retrospettiva in un malato morto da quattro anni e del quale aveva potuto con servare le sezioni. Casi sono stati pub b1licati da Irving, Raab, De Candia ecc. Nèlla i)rin1a n1onografia d el Cu sl1ing, la malattia viene descritta come cc una sindrom e di obesità g landulare, dolorosa, con ipert1·icosi , amenorrea e sviluppo esagerato dei caratteri sessuali secondari ». A questa epoca, adiposità dolorosa di D er cu.in , sindrome adiposo genitale di Frolich , adiposità cerebrale di Aschner e Erdeim, rapp.resentano affezioni vicine rria n1al Jin1itate e mal definite. P.e r esse, p e11sa c;u sl1i11g ad un disturbo primitivo d elle g landol e surrenali . tDal 1913 al 1932 Cushing ha riunito 12 casi d ella sindrome stessa: d'allora altri due casi ne ha rac colti e descritti. La sindrome con1pare in adulti r elativamente giovani (età m edia, 18 .anni; età estreme 6-25 anni). Durala m edia di cinque anni: casi estre: mi 3-7. In tutti i m.al.ati si ritrovano i segni caratteristici segu enti : Obesità , di campar a rapida, abitualmente dolorosa, limitata alla faccia , collo , tronco; le estr emità sono indenni. Tendenza alla cifosi co11 din1inuziont) della s tatura , con dolori lombari. Di sfunzionamento génitale, amenorrea nella donna , frigidità nell'uomo. Ipertricosi localizzata alla faccia ed .al tronco in soggetti non aventi ancora raggiunta la pubertà. AI contra rio, nell'ad11lto, ritorno alla disposizione prepuberale. Aspetto b·r una lro d ella pelle con con1parsa di striature purpt1ree. 1


[ANNO

XLll,

NUl\tI.

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SEZIONE PRATICA

lperte11sione arteriosa: cifre estreme 17-1 O; 23-17. Tendenza all 'eritremia. Il nun1ero dei g'lohuli rossi sorpassa i 5 milioni nei casi nei quali il sangue è stato esaminato. Lomb·a lgie, dolori .addominali , stancabilità, debolezza, molto pronunziate nelle ultime settin1ane dell 'affezione. Ques ti sintomi i11aggiori si .acco111pagnano con n1_anifestazioni incostanti. Cusl1in g seg·nala del] ' acrocianosi , ecchimosi, strie p·u r purich e sponta11ee o provo ca~e cl.alla p·r essione, stanch ezza oculare con esofltamo, diplopia, di111inuzione dell 'acuità "i isiva, emorrag·ie retini('he , estrem.a secch ezza della pelle con iperpigme11tazione, polidi1)sia, poliuria, polifagia, s1:-1.;ejbilità marcata alle affezioni polmonari ed alle diver se infezioni (erisipela, ascessi, flemmoni), sensazioni di soffoc.ame11to, insonnia, leu cocitosi polinucleare. Nun1erosi sono i segni cl1e, secondo Cushing, sono indizi di disfu11zione endocrin.a. Alla surre11a]e egli ricollega non solo l 'ipertensione e la pigmentazione, n1a anch e 1'estrema ast enia tern1inale; al p·a ncreas endocrino la glicosuria; alla tiroide le modificazioni d el ir1etabolismo basale; alle paratiroidi l 'osteoporosi e la decalcificazione rivelati dalla radiografì.a o svelate dalla cifosi e dalle fratture spontanee. Le constatazioni anaton1iche confeirma110 1'importanza ·delle Iesi.011i glandulari . Cushing rileva le lesioni seguenti : Ipofisi : 3· adenomi basofili; 2 adenomi indifferenziati; 1 sclerosi del lob·o .a nteriore; 2 glandole apparen~emente normali. Tiroide : 4 aumenti . di volun1e; 1 diminuzione di volume; 1 sclerosi. Surrenali: 2 iperplasie corticali; 1 piccolo adenon1a; 4 glandole normali. Ovaia: 3 aspetto senile o atresico ; 1 ipertrofia con segni di iperfunzione. Testicoli: 2 atrofie dell'epitelio sperrnatoge• nes1co. A queste lesio11i si '.a ggiungono frequentemente alterazioni di n efrite cronica, ipertrofia ventricolare, sclerosi arteriosa, rarefazione ossea. Il caso degli AA . rig·uarda peraltro un individuo tuttoTa vivente: un ventenne ch e rapidame11te, in diciotto mesi , aumenta di 13 kg., nel mentre compare poliuri.a. Sedici mesi dopo l 1inizio della malattia comp·a re difficoltà crescente nella deambulazione, crampi ai polp acci. Obiettivamente si ritrova : faccia di luna pie11a, colore roseo vivo delle gote; sovraccarico adiposo .del torace, delle natich e, della parete addominale, sulla quale si notano striature rosse, così come si ritrovano sul torace alla radice delle gan1be, sulle braccia. Din1inuzio11e della capacità sessuale da un anno. Cuore normale: pressione arteriosa 20,5-1 4. A questo quadro si sovrappongono i segni di una paraple.g ia spastica , co11 esagerazione dei 1

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riflessi e clo110, Babinski, senza disturbi della sensibilità, senza disturbi visi\ i o pupillari. Poliuria, con glicosuria intermittente; non poli.glob·ulia; lieve leucocitosi n eutrofila; n eg.a tive tutte le sieroreazio11i. Liquido cefalo -rachidiano cl1iaro , col 4,05 di alburr1ina, 7,50 di cloruri, 1,52 di gluccsio. Radiog·raficamente lieve a~rofìa delle apofisi clinoi.dee. Glicen1i.a del 2,40 per litro. La pu11tura lombare e la puntur.a so tto occip,i tale, nonch·è il lipiodol ascendente e discendente conferm.ano la preser1za di t1n ostacolo fra la 3·-10 vertebre dorsale. Ogni terapia n1essa in opera non arr es ta l' e\roluzione della malattia. Sebbene n1ancanti di r eperto anatomico (il u1al.ato esse11do ,rivente ancora), il caso è sovrapponib·i le a quelli descritti: resta oscura la causa della paraplegia spastica. Si tr.a tta di tun1ore, ma di qual natura? Data la frequenza dell iperplasia surrenale nel corso della sindrome, sareb bé logico pensare ad una inetastasi di un cortico-surrelanoma clinic.an1ente non svelabile, n1a n essun dato .a ppoggia questa ip·otesi. Lo sche·l etro rachideo che ·è un sito di elezione delle sue localizzazioni secondarie è radiologi.camente indenne. Nè si può pensare ad u11a coincide11za di fatti, data la simultanea comparsa delle sindromi. 1

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MoNTELEONE.

Carcinoma corticale della surrenale con sindrome di Cnshing. (D . HARE , J. Ross , A. luglio 19315).

CRoOKE.

The Laricet, 20

I segni clinici caratteristici d ella sindro111e, che giustamente è stata chian1ata basofìlis1110 ed attri·b uita all 'adenoma basofilo della pituitari.a, sono or111ai b e11 i1oti. A11che lo stretto paralleli s.rr10 fra questa sindrome e quella deriva11te dalla iperfunzio11e della cortecci.a surrenale i1elle donne adult e, è stato di recente messo in eviden za. L ' A. riporta un caso di carcinoma de Ila corteccia surrenale, nel quale, esse11do presente anch e la sin.drome dell 'adenoma basofilo, fu fatto un accurato studio autoptico della pituitaria, e vi furono riscontrate delle alterazioni ch e finora non sono state descritte da nessun autore. I segni clinici fondam entali erano attacchi di grave cefalea e vomito, e p ersistente metrorrag·ia, seguita da arr1enorrea : si aveva inoltre irsutis1110, del t ipo maschile, con perdita dei cap elli, pelle untuosa, eru zione acneiforn1e , e strie atrofiche. Questi sintomi erano associati con una adiposità della faccia, collo, spa lle e tronco , m entre i fianchi erano sottili: in seg·uito si n1anifestò cifosi, policitemia , e la 1p re si on e a rteriosa si innalzò. All 1operazior1e fu asportato un tun1ore n1alig·no della surrenale, e a ll 'autopsia fl1rono tro,rate delle n1etastasi. Delle sezioni seriali della pituitaria, non misero i11 e\ridenza alcu11 segno di adenon1a baso-


1884

<< IL POLICLINICO

filo della pituitaria, e la conta cellulare diffe r enziale era nei limiti normali. Si trovò invece una dege11erazione jalina delle cellule basofile del lobo anteriore: la presenza di questa alterazione, la sua natura, ed il suo sig11ificatr. i1ella sindrome del basofilismo sono oggetto di u11a pubblicazione ulteriore, che sarà pub·b licata fra breve: in essa gli AA. sostengono ch e tale a lterazione de\re essere considerata carne e pressione della modificata attività fisiologi ca e non come d egenerazione legata a n1orte della cellula . G. LA CAVA.

MISCELLANEA. Un nuovo metodo d'investigazione clinica basato sulla fluorescenza. (A.

BouT.<\RIC.

La Presse méd. , 22 maggio 1935)

Si dà il non1e di fluorescenrza all 'en1i ione secondaria di luce prodotta da alcuni corpi solidi , liquidi o gassosi , sotto l'influenza di una eccitazione prodotta da una irradiazione vi ibile o non. La fluorescenza -è dun que , con1e la fosforescenza, un fenomeno di fotoluminescenza, ma mentre l 'emissione di fosforescenza si prolunga per un ten1 po apprezzabile, talora lungo, dopo l 'eccitazione cl1e lo l1a c.ausato ' I 'en1issione di luce con la fluorescenza . cessa praticamente con la eccitazi one cl1e l 'ha provocata. 1F ra i più comuni liquidi fluoresce11ti fig·urano diversi idrocarburi e le soluzio11i in acqua od in altro solvente di n11merose nlaterie coloranti , come l 'eosina, l 'esculina, il solfato a cido di chinina, l ' uranina, i diversi campo ti di acridina ecc. A ciascun corpo fluorescente corrisponde uno spettro di eccitazione caratteris tico : l 'insie·n1e delle radiazioni suscettibili di provocare la fluorescen za di una sosta11za, costituisce il suo spettro d 'eccitazion e : generalmente 1q.ueste radiazioni sono di cor ta lunghezza d'onda e site nel bleu, ·violetto, ultravioletto. Le radiazioni emes e in queste condizioni dalla sostanza fluoresce11te, forn1ano il suo spettro di emi ssione. i caratterizza u11a sostanza che dà soluzioni fluorescenti con un coefficiente al quale si dà il no1ne di potere fluorescente: il fluorom etro di. P errin permette di con1parare i poteri fluorescenti , e pern1ette di tudiare faciln1 en1 e la diminuzione del polere fluorescente cl1e subi ce una sos ta n za fluore cente co11 l 'addizione di pi ccole quantità di una sostanza inibitrice d ella fl t10~ r esce11za te sa. Possono n1odificare il ])Otere di fluorescenza, la temperatura delle soluzioni, la con centraz ione in idrogenioni , la vi co ità , ecc . Due ,gr andi gruppi di ostanze ono c.a paci inollre di diminuire il potere di fluore cenza: g·li inibitori colorati; g·li inibitori incolori (io(}uri , '"' olfuri , amine , i1itroaron1atici ecc.). L'A. 11a ,-0J11lo con nun1ero e e diligenti ricercl1e, ~ tt1diare I 'influen za e ercitata ul potere fluo 1

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rescente di un corpo forten1ente fluoresce11te come l 'uranina: 1° da un cer to numero di sostanze utilizzate in terapia, specie gli alcaloidi; 2° dai sieri normali e patologici; 3° da a lcune secrezioni. Corpi questi, tutti, pressoch è incolori, ed il cui spettro d'assorbimento 11011 contien e bande vicine a quelle che caratterizzano la sosta11za fluorescente . Ogget1o di stu_d io sono stati anche i diversi liquidi, ascitici e pleurici, la tossina difterica, i veleni di cob ra, naia, vipera, crotalo ecc. I diversi prodotti di origine organica di cui è stata studiata 1 azione sul potere fluorescente delle soluzioni di uranina, solo g li alcaloidi ed alcuni sieri patologici, principalmente i sieri provenienti da soggetti cancerosi, hanno detern1inato la (lin1inuzione del potere fluorescente. Se si a\ vicinano questi fatti a quelli antecedentemente constatati che le sostanze inibitrici ver so la fluorescenza appartengono al gruppo d elle sostanze dette antiossigene, che con la loro presenza rallentano i processi di ossidazione, si è portati a pensare, da una parte che ,g·li alcaloidi i11trodotti neil 'econon1ia possono in parte con1portarsi con1e a11tiossigeni , e d'altra parte che i si eri can cerosi , potrebb·e ro. racchiuder e in debole quantità sostanze ad azione analoga. Tuttavia tali deduzioni cl1e per il momento sono solo verosi111ili, debbono essere riguardate come ipotesi di laYoro deslinate ad orientare nuove ricerche, così pure la constatazione fatta che i sieri di soggetti cancerosi attenua110 in misura note,~o]e la fluorescenza delle soluzioni di ura11ina, n1erita di essere ogg·etto di estese indagini, poichè potrebbe costituire una semplicissin1a reazione per la diagnosi di ca11cro. l\ioNTELEONE. 1

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I criteri di guarigione della blenor1·agia. (A. J. I\.rNG. Joiz rn,a.~ Amer. ll1edic. Assoc., 19 gennaio 1935). L'accertan1e11to della guarigione d ella blenorragia ha una notevole i111portanza pratica in quanto, co111e ·è risap uto, i11dividu'ì ritenuti guariti e che quindi l1anno ab·b ando11ato og·ni cura, possono avere a distanza di ten1po ulteriori rr1anifestazio11i della infezione e possono in ogni tempo es . . er e causa di contagio. t tutt 'altro cl1e raro il ca o di i11dividui che ha11n o pro,rocato infezio11i alle don11e co11 le quali sono venute in co11tatto , pur ritenendo i assolutamente g uariti d ella blenorragia . ., offerta. Le prove di guarig·ione della ble11orragia possono divider si i11 due grup·1)i cro11ologici, il classico ecl il i11oder110 . Il n1etodo classico è essenzialmente cli11ic o e consi te 11ell 'e... an1e fi sico d elle basse ,-ie urin arie. I criteri di g uarig ione, ... econdo questo i11etodo , so110 l 'a . . so luta lin1pidità delle urine, il risultato i1egativo dell ' e ... ame n1icroscopico d el sedin1ento , l'assenza di ogni segno d'i11fia111n1 azion e de Il 'uretra, d ei testicoli , della 1


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SEZIONE PRATICA

prostata , l 'asse1ua di microrganìsr11i nel liquido prostatovescicolare, cl1e 11011 d eve co11ten er e più di. cinque .corpuscoli biancr1i i)er og11i can1po m1croscop1co. Questi eleme11ti sono sufficienti per affermare guarita una blenorragia, ma in pratica n on sen1pre vengono praticati, ritene11dosi sufficien te crit_e rio di guarigione la cessazione d ella se· er ezione. Ed in tal modo il soggetto costituisce sen1pr e u11 pericolo di ·c ontag io per la donna con la quale ha rapporti sessuali , ed è sempre soggetto ad ulteriori manifestazio11i ~ella ine . i.ez10ne. D ' altra parte le prove su accennate perdono ogni valore quando esse ven gono praticate a distan za di t en1po dall 'apparente g uarigione. Allora al metodo classico con vien e sostituire quello moderno , ch e consta delle prove culturali e quelle serologiche. L 'esame culturale d e\re essere fatto non sul solo liquido prostatico, nla anch e su quello vesci,colare , avendo l 'es:Rerienza din1ostrato ch e l 'infezion e J:?lenorragica si localizza nelle vescich ette seminali molto più spesso di quel ch e gen eraln1ente si crede. La tecnica per l 'esame è la segu ente. Si fa uri11are il paziente, e si fa un 'irrigazione di acqua sterile n ell 'uretra anteriore. Si fa assun1ere al paziente la posizione g inocchio-gomito e si pratica un massaggio prostatico. Si fa colare il liquido prostatovescicol~re sul terr en o di c ultura prep1arato in una scatola di Petri, cl1e si ricopr e subito e si d ondola in modo cl1e il liquido si spanda. s ulla superfi cie del terreno di cultura . Quindi si pone in termostato a 37°,5. Dopo 5 g ior11i si proced e all 'esame d elle culture. Quell e di gonococco si possono differ enziar e dalle altre mediante la reazione dell'ossidasi. Si cosparg·e tutta la superficie di cultura con una soluzione preparata di r ecente di clor11ro di di.111etilpa ra fenilendian1i11a. Le colonie cli gonococco si colorano sub·i to in r osa, ch e l)Oi si trasforn1a in porpora e qui11di in n ero cl opo circa mezz'ora. Dopo di ch e si pro e ed e ali ' esan1e n1icroscopico praticando a n cl1e 1a r eaz ione di Gram con la m odificazione di Jen sen. La r eazione d ell 'ossidasi p uò esser data da altri microrga11ismi , con1e il i11icrococco catarrali s cl1e p erò si trova di raro n el tratto genitale, e con1e il tj.p·o filiforme d el b'. coli , il b. s ulltilis, ch e però si identifican o facil1nente all 'e ... an1e n1icrosco1Jico. Eventualmente si può ag.giare il comportamento di culture ottenu te 11elle colonie in esa1ne d i fronte a d un siero a11tigonococcico . De,re però esser e tenuto presente ch e la negatiYità di un esame culturale praticato secondo la t ecnica su acce11nata, no11 de,'e fare concludere senz'altro per l ' asse11za d ell 'infezione. Ad uria tale con clusione si può g·iungere solo dopo quattro esami negativi.

La sieroagglutinazion e per la blenorragia é u11 su ssidio diagnostico di gran valore in tutte le fasi d el ~rattan1e11 to . Nel 1933• Price introdusse un i1uovo an tig·ene e n1igliorò l~l tecnica usan clo siero i11olto co11centrato . La r eazione posi ti va i1el siero di u11 paziente è la prova sicura d ell 'esisten za di un focolaio gonococcico. Occorre, con1unque, tener presente che in un soggetto curato con vacci110 quando c'è vera gu arigione la r eazione diventa n egativa solo do·p o sei settin1an e dall 'iniezion e d el vaccino. Occorre an ch e ten er pr esente che nel periodo s ubacuto durante la cura con altri siste1ni la sieroreazione può risultare n eg.a tiva ar1ch e persistendo l 'infezion e . Può capitare insomma che avve11uta la guarigion e appar ente la reazione negativa diventi poco ·d opo di i1uovo posit iva. In ta le fase la ~egati vità della reazione è indice dell 'efficienza d el trattamento ma non di guarigione. Pertan~o convien e ripetere l 'esame a distanza di tempo . In ogni caso prima di fare qualsiasi esa1ne è opportuno fare osserv·are una dieta provocatriee allo· scopo di a ttivare i focolai infettivi sjlen ti. A tale scopo è molto utile l 'alcoo 1.

DR.

Il morbo di Stili. cr.~.

BA t.H .

Le Bulletin

~1édical,

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ap·r i-

le 19;)5). G . F . . Still nel 189 6 descrisse una forma

di re11matismo articolare cro11ico ch e col1Jisce i ragazzi, n el r11odo segue11te : È una n1alattia clini·c an1ente caratterizzata da un gonfiore fu siforme elastico delle arti'c olazioni e da una ipertro fia d ei gangli linfat ici e d ella n1ilza. Questa i11alattja è s Lata finora chiam ata ~t1trile reumatoide (reumatis,n10 cronico infettivo J>rogressivo), ma n e differisce oltre cJ1e J1er il fatto cJ1e essa non si \ 7erifica i1egli éldulti, cljni can1en le pier l 'assenza di alterazior1i ossee anol1e in una fase avanzata e per l 'aun1ein t.o di volume dei gan g li linfatici e della n1ilza e anatomicamente per l 'asse11za cos tante di les ioni c.artilaginee e di proliferaiioni osteofitiche . Il quadro cli11ico del n1orbo di Stili è molto caratteristico. Di solito l 'inizio .è insidioso, i11a spiesso ·è acu to ed in modo da poter essere confusa con un 'affezione r eu111ati.ca banale. I/età della m iassirr1a morbilità -è con1presa fra i 3 ed i 6 anni. Le i)rime articolazioni inter es&ate ordinariamente sono i polsi, le ginocel1ia ed i gomiti ; più tardi le ancl1e· e le artir.olazioni d el·l e dita delle mani e clei })Ìedi. Nella fase inizi.aie si rile,ra infian1n1azione e gonfiore dell a ..,inoviale; p~ù tardi i)ossono sor>rav-venir e fibrosi e contratture. :Le arti colazioni s'ingrossano gradatamente ed as.sun1ono u11 aspetto fusiforn1e . Si nota


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cc IL POLICLINICO »

J)arleci1_Jnzione tlei tessuti 1Jeria1Licolari, specie alle 111etacarpo·falang·ee ed inter1a1a11g·ee, aJlc g·inoccl1ia , ai 1Jo1si, ai g·o111iti. l~ elle iorn1e 111.arca1 e e avaJ.1zate si' verifica aLrol ia 111uscolare e li111itazion e dei. inovin1enti si111 ili a quelli cl1e si 11a11110 i1ella polia1 trite iulelLi,,a 0 i1ell 'arlrite r e.umatoide degli adulti. Oltre a ciò di solito si stabilisce la splenon1eg·n.lia e l 'in g·orgo di tutti i ga11.g·Ii linfatici. Nella fase acuta si 11a11no tutti i segni dell 'i11fezione gra,1e e febbre persistente a 39° ed ancl1e più, sudori. ecc. È slata co11sta lata la forniiazione di noduli con t;LruLtura anato 1110-patologic·a sin1ile a quella dei noduli reu111atici. Non è slaLo isolato l 'agent e sp·ecifico: sono ~.tate risconlraLc diverse fo·r me di streptococcl1i, ol1e si sup1Jone ab bia110 un 'influenza nelJ ·etiolog ia del i11ale. La inalattia l1a un ' evoluzio ne graduale., Col te111po si determina ai1e111ia, din1agrimento, 1>erdita de.Ile forze, arresto· dello sviluppo fi~ico. Dur.a11te la vita sembra che il cuore ri111a11ga intle1111e, nia all 'aulo,p ·sia spesso si con~tatai10 aderenze· pericardiche. Il decorso è l e11to e.o n a lternative di attiviLà e remissione: i11 tutti gli stadii può entrare in later1za o detern1inare g·ravi conseg uenze invalidanti e deiforr11anti. Tuttavia di solito la malattia s 'arresta all'e1)oca della puJ}ertà ser1z.a lasciare g,ravi defoTmità. In relazio11e all 'o1)ini one più diffusa ch e la r11alatti.a è do,,. uta ad un 'infezione streptococcica, la tera.p ia iè ge11eraJ.mie nte orientata verso questa direttiva e i1ei s.uoi elementi principali sin1ile a quella dell'artrite re,u n1ati ca. La fisionomiD ra.diog,1»afica della malattia non è ancora ben precisata in relazione alla i·arità dei casi caratteristic,i. Nel periodo ini. zi.aie, tratLa11tlosi di lesioni p·e riarticolari, non si t.ro·v ano n1anifeste lesio·n i articolari alla radio,g·rafia . Negli stadii tardivi si notano alterazjoni epifi'sarie ed un,a condensazione localizzata delle superfi cie ossee. Nell.a fase ini ziale il morbo di Stili può confondersi con un ' affezione reum.atica o co11 una ar1rite tubercolare o sjfilitica. Nelle fasi più tardive p·u ò confondersi co11 l 'artrite reumatoide, con il ren1atismo c.r onico progressivo di c:11arcot e con a]tre forme di poliartrite infe1.ti\1a. Le relazioni tra il n1orbo di Still, il reun1atis1no articolare e l :artrite reum.atoide non sono ancora b en preci·se. È stato anohe soste!1uto che i1on esistono differenze essenziali nè clini che, nè anaton10-1)alologiche tra il morbo di Stili e l 'artrile reum.a toide degli adulti. D :altra parte autori scandin.avi hanno recent en1ente osservato in adulti forn1e cliniche affatto si·n1ili a1 111orbo di SLill: gonfiore delle 11 rLicolazioni delle dita, l eg.gere1 ipertermie, ipertrofia della milza e dei gang·li linfatici. In con clusione si dispo11e ancora di troppe poch e osservazio11i r elati.,re al morbo di Still 1

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j..1erch è si l)OSsa dare un giudizio reciso su ques.t a affeizior1e . Non se i1e conosce ancora la etiologia, nè sono ben definiti i confini tra queste malattie da una parte e il reumatismo articolo.re acuto e l'artrìte reurnatoide da ll 'altra. D 'd.lLra parte si sa che· il 1quadro dell 'ar1rite· re·u111atoide comprende un gran numero di varietà ed il quadro del reumatisn10 articolare acuto può sub·i re deformazioni in relazione a fattori diversi·. Ciò posto conviene ancora don1andarsi. se i'l complesso sintomatolog ico descritto da Still costituisca veran1ente u11:e111tità clinica definita o n·on sia invece 1111 particolare tipo di altre .affezioni reumatiche. DR.

DIVAGAZIONI Cause e rimedi del fiato graveolente di sostanze alliaeee. . Aglio e cipolla sono arorr1 i popolari. assai graditi a ir1olti, i11a cl1e de.b bono essere hanuiti riel vivere ~oc,ial e delle· c lassi elevate per il nauseabondo fiato graveolente che lasci.ano a lungo. La ri.pug11anza per esso è antica e sono note le invE,ttive di ()razio contro l 'ag·li.o , cl1e egli dicl1iara più nocivo della cicuta e degno di essere sostituito a questa per la conuann.a a morte d.ei p.arricidi. 1.,anto più il n1eclico, poi, d eve andar cauto nell'usare questi cibi aro1n.atici, in quanto ch e spesso i rr1a]ati hanno un odorato ipersensi,b·i le e ne vengono disgusta ti. _ Gli o·dori di queste sostanze alliacee deriva110 da oli essenziali jn esse contenuti. Per la ~ipolla, SJ tratta specialmente d el disolfuro di allil-propile (C6H 1 2S2) ch e è anche contenuto 11ell 'aglio; il princi1)ale costitu ente di questo è però il disolfuro di diallile, il quale contie11e 2 ator11i di Il in ineno. v'i sono poi degli oli solforati di incerta composizione. L'odore dell 'aria espirata è dovuta al passaggio in essa di questi oli essenziali ·o dei l oro prodotti di decomposizione. Varie sono l e teorie · a vanzaLe per sp-ie.g are tale p assaggio. S·i ritiene da taluno c·l1e gli oli passino nel san gue e, di q11i, nei polmoni e nell'aria espirata , come accade per altre sostanze (acetone, etere, alcool). Secondo altri, invece, l 'olio dal sangue passa 11ella saliva attraverso le ghianclole salivari, oppure J)assa dallo stomaco per l :esofago (senza b·i sog·no di erutt.a zione) e dì qui alla bocca. Secondo l1n'ultima teoria, cl1e ·è la pit1 sen1plice e forse la più praticamente utile , l 'odore è dovuLo ::l minime particell e di tali olì, cl1e ri1nangono n ella bocca, tenacer11en te aderenti ai d enti, ·alJe ton sille, alle papille linguali. · Il problema, sebbene ap1)aia di scarsa importanz..a, è stato largamente studiato e la bibliografia ne è abbastanza ricca. Uno dei la"''ori più a1npj in argomento è stato fatto da 1


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XLII,

NUì.\I .

3li]

1889.

SEZIONE PRATICA

Il:'. A. Lel1111ann (A rch. f. exper. Path. Voi. 14 7, 19:~0), cl1e 11a dosato la quantità degli oli eE-senziali nel fiato di conigli a cui questi erano sta ti somn1inistrati. p.e r via orale, rettale, sott.oct1lanea ed endovenosa. Egli· somministrava gli 8-10 mg. di oli contenuti in 4-5 crr1c. del succo tli ag·lio, il che corrisponde peir l 'uo1r10 all 'i11g·estione di 300-400 grammi d1 aglio . 11 fiato veniva fatto passare per una soluzione titolata di permanganato, dosando poi la p·erdita con l'acido ossalico. Le ricerche furo110 negative quando ]a sostanza fu introdott,a per iniezione sottocutanea; si ebbero soltanto delle tracce, p er circa 50 minuti dop'O 1'iniezione endovenosa, mentre con la son1ministrazione per via gastrica per mezzo di un.a sonda s.i ebb·ero delle tracce rr1inime che rientrano n egli errori possi1b ili. Questi risultati indicano già che probabilme11te l'odore è dovuto alla permanenza degli oli nella bocca. Recenti ricer che di H. W. Hag·gard e L. A. Greenberg (J ourn. amer. m.ed . assoc. , 15 giugno 1935) confermano tale 1n0do di vedere . Questi AA. hanno fatto masticare ed ingerire u1\ grarr1rno e mezzo di aglio crudo rileva11do che l'odore del fiato si aveva subito e tale rim.a11eva per 24 ore circa. Invece,', somministrando la ~tessa quantità in capsule di gelatina, il fiato non aveva nessun odore saJ' 10 che., entro le prin1e 3-4 ore, quando ; l 'indi' 7iduo aveva qualcl1e eruttazione. Gli stessi risultati si ebbero con l'uso di 20 grammi di cipolla e sono con.fe·r iniati da ricerche quantitative fatte con un metodo più preciso di quello di Lehmann , il quale con il -permanganato dosa tutte le sostanze organiche volatiJi contenute i1 ell'aria aspirata. Gli AA. hanno u sato, invece. il pentossido di jodio, disponendolo in un tubo a- strati a]ternati con lana dì vetro , e scaldando il tutto a 18·0° in un forno elettrico; lo jodi.o e l 'ever1tuale acido jodidrico che si liberano sono poi assorb,i ti da una soluzio·n e di joduro di potassio , in cui si dosano con i 1 consueto metodo del tiosolfato: 1 mg. <ii disolfuro di dialJile (aglio) corrisponde a mg. 5,8 di jodio ed 1 di disolft1ro di .a llil-p·r opile (cipolla) corrisponde a mg. 6,09 di jodio. Le quantità di tali oli conte11ute sono rispettivamente di 0,19 % per l 'aglio e di 0 ,049 % p er la cipolla. Le quantità contenute nell'aria espirata dop·o aver mang ia lo u11 grammo e mezzo di aglio sono di n1g. 0 ,0028'-0,0035 per litro di aria , àopo 5 l11inuti; di 0.0008-0 ,001 dopo un'ora ; di 0,0001~-0,00025 dopo 6 ore . quando l'odore e ra an cor ben e avverti.t0. Negativa invece la ricer ca quando l 'aglio era introdotto in c a PSl1 le di gelatina . Analogh i risultati si ottennero ron la cipolla , per cui si avevano quantità approssimatjvamente u g uali siR ch e si mangi.assero 2 gram111i con1e per 20 ; di circa m g . O, 00002 dopo 4 \,

ore , be11e avverLibili con l 'odorato. La qua11tità relativa di olì ottenuti con la cipolla e l 'a-· glio è rispeltivau1e11te· di 1 a 6, il che corri.sponde .a quella co11tenuta nei vegetali stessti , che è rispeLtivan1e11te . di n1g-. -± ,9 e 19 p er· gran1mo. . R esta così di111ostrato ch e l'odore è dovuto. a particelle sia pure minime di oli che rimangono nella bocca. Queste ri cer cl1e 11.an110 anche un sig nificato. p ratico , in quanto cbe spianano la via per trovare un 1t1etodo ch e· impedisca il permanere dell'odore sg·radevole. A nulla valgono, però , le lavature e spazzola ture anche p1iù accurate d ell a bocca; anch e il sapone o la soluzione di .alcool al 30 cy~ sun·o inefficaci. Invece gli AA. h anno t r ovato n1olto utile la cloramina (paratoluo] -sodio sulfoncloramide) di cui &i disciog lie una pastig·lia da 30 cg. in· 3·C eme. di aoqua. ·una b·uon<i risciacquatura· della b occ.a con Lal6 ~01uzion e fa scomparire d el tutto l 'o<lore e rende 11egativa ]a ricerca: cl~gli oliì essenziali nell 'aria esp1 i rata. A. FILIPPINI. 1

eENNI O.

B I B L I o G R A F I e I (t)

L6vVENSTEI~.

Die Storunige1n des Liclitrefl'exes d er Pupille bei de11 lu etisclien Erkra~nk ­ iinge1i des. Zen tra.l11erve.nS)'Stems. Editore l3e11110 S·ch'"-abe-Basel . Prezzo Franchi Svizzeri 5. O_O. È uno studio dett ag·liato d ella reflettività d el-

le pupille agli stimoli lu.m inosi n egli individ ui sani ed in quelli affetti d a lesioni luetich e d el sisten1a nervoso centrale. L'A. dimostra che le modificazioni di questo· riflesso costituiscano i sintomi iniziali di tali a ffezioni, e quindi concorrano t alvolta in n10-· d o so:r;prendente alla diagnosi precoce d elle affezioni stesse. L'arg·o111ento è trattato i1t i11odo esal1riente.

DR. ST.

La phon.o scop ie. "\' ol. in-8° di pag·g·. 202. G. Doin & 1C., P aris, 1935, Fr. 3·0. Sco20 essenziale di questo libro è di fai: conoscer e un nuovo nletodo di esan1e: la fo11 0scopia, vera radioscopia son or a. Di grande v alore pratico in semeiologia per la sua precision e, per la sua larga applicazione, per le sueindic<izioni , essa è destinata infatti a rin1piazzare p·a r ecchi n1etodi e 11rocedi111e11ti attual mente classici. L ' A. cer ca dapprin1a di stab,i lire su basi cientifich e, un 'acu sti ca -se111eiologica : t1ei quadri di u11a classificazione personale, egli fa infatti della questio11e uno studio sistematico , utilizzando tutti i dati sicuri ed indiscutibili OnoBLEIA.

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cu· si d esidera la r ecensio11e. ·


1890

« IL POLICLINICO >)

[AN.xo XLII, NuM. 33) '

d ella fisica acustica, facendo co11tinuamente -delle applicazioni semeiotiche, sperimentando sempre. Po11e così nuovi problen1i (trasmissio11e complessa, inibizione della sonorità, per1neahilità selettiva, ecc.) riuscendo .anche a risolvere parecchi di essi. Nell 'ultima :µarte del libro trovasi infine una -critica ed una m essa a punto, h·asata soi-:·ratutto su argon1e11ti acustici , della p ercussione e dei .suoi numerosi procedimenti , del segno del soldo , d ell 'ascoltazio11e focale , della transonanza toracica, della fo11 endoscopia, dell 'ascoltazione s~etoscopica , d ell 'esplorazio11e fisi ca del fegato -e del cuore, ecc. L 'opera contiene i11oltre più di 100 esperienze orig·inali di gra11de valore didattico e docum.e ntario. A. P.

L. CHir\ NDl!SSI. La lott.a preventiva contro la tubercolosi. Padova; Tip. « Messaggero n, 19 3 5, palg. 51. · Monografia di u11 forte cultore d ella inedici11a sociale fasci sta intesa n el se11so più integrale. Con argomentazioni profonde egli sviluppa i capisaldi che dovrebb·ero essere realiz.zati p er giungere alla completa vittoria nel proble111a tub ercolare. Taluni di essi non costituiscono certo dell e novità (ne abbiamo letto il pro e i l contro in tante riviste), ~al ' altri meritano una magg·iore penetrazione. Essi capi·saldi sareb·b ero : 1° Estensione dell 'obb,l igo di assicurazione a tutta la 1~opolazione; 2° Assegnazione del con1pito di prov, edere .alla ·p re,re11zio11e della tbc . all 'I.N .F .P .S.; 1 3° Abolizio11e dei co11sorzi pTovinciali a11titub. ecc. La lettura dell 'opuscc1lo riesce utile a chi se~ue il n-tovimento anti tub·ercolare italiano. MoNTELEONE. 1

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..T. TARNEA.UD. Le riodule de Dai corde vocale. Vol. di 15 0 p agg. con 24: fig. Pref. del prof. SEBILEAU. Maloine, édit. , Paris, 1935. L ' A. con questo volume costituisce la prima 1

Jnonog·rafia con1parsa sul nodulo della corda vocale , .m onografia che non è una sen1plice rivista, sia pure completa, delle nostre cono-scen ze sull'ar go111ento , ma frutto di lung·hé os.servazioni e di im·p ortanti. ricerche confortate da controlli a 11aton1ic i e radiografici. I due capitoli ·sulla etiologia e sulla patogen esi sono particolar111ente interessanti ed illustrano con larghi ricl1iami di fisiologia e di fisiopatologia il con cetto di Tarneaud, cl1e il nodulo cioè è una n1alattia della fonazione. Le forn1e cliniche sia dal punto di vista anatomopatologico che della sintomatolog·ia sono stu<liate su ccessi,·an1e n1 €' con l 'aiuto particolar111ente prezi oso dell o stroboscopio ; n ella sinton1 a lolog·ia ] '.\ . 111e tt e · i11 rilievo l e tt1rbe fun-

zionali della voce parlata e a11cora più duran te il ca11to. Per quanto riguarda la cura il tratta1nento ortofonico rappresenta la condizio11e essen ziale di una g·uarigio11e definitiva che d e· ve seg·uire ad ogni trattamento medico e chirurg·ico. M. SILVAGNI

Tub erc olosi e lotta aritituberoobare 1iella Provincia di A1 an tova. Un vol. in-4° di 30·0 pag·. 1

con tavole e fig. Tip. L ' Artistica, Mantova, 1935. Ampia e bella r elazione, cl1e investe ai1che varie questioni generali sulla inortalità e mor· bosità e che fa la storia della lotta antitubercolare in provincia di Mantova, già iniziatasi prima della costituzione del Consorzio e largamente sviluppatasi dopo, ·con la fondazione di Sanatori, Disp en sari e-d Istituzioni varie, clie vengono qui accuratamente descritte nei loro in1.p ianti e nel loro funzionamento. Il volume è dovuto all 'attivissin10 dott. M. Lodigiani, Direttore del Consorzio; vi han110 anche collaborato altri medici per alcune delle varie Istituzioni. . rra i b·uoni risultati ottenuti, segna]iamo ancl1e quello cl1e la diminuzion e della mortalità p er tubercolosi ·è s~ata assai più rilevante nella provincia di Mantova che nel complesso del Reigno . fil. L. GuALDI. Razzismo ed Eugeriica. Poligrafia R. !F ilipponi, Roma. Prezzo Lire 2.00. In questo articolo, già p·u bhlicato nella cc Rasseg·11a di n1orale e a1ritto » vie11e co1nbattuia ad oltranza la politica demog·rafica del nazisn10 . È una b,a ttuta pole111ica molto vivace. Quantunque la esposizione sia don1i11ata da concetti aprioristici relig·iosi, è fatto uso conve11ien~e ed abbonda11te di argo111enti biologici con una dialettica convi11cente e con una forma letteraria molto brillante. L ' A., in effetti, è cattolico, medico ed avvocato. DR .

Va.rietà n·i ediche. Dieci opuscoli di circa 15 pag. ciascuno, con varie figure. Edito dalla « Casa Midy ». La Casa Midy inizia con questa serie la sua Collezione di ' 'ari.età mediche, affidando al prof. M. Cardini la trattazione di argomenti vari , rig·uardanti la storia d ella medicina. È i.111 rf!C•do simpatico di attirare l 'attenzione sui pro.J)TÌ prodotti e·d ha anch e il sicuro vantag·gio cl1e la reclame non si insi11ua fra le pieghe di u11 articolo dal titolo scientifico e rimane del tutto estranea .alla trattazione. I singoli argomenti trattati riguardano: L 'organoterapia n ella storia i1ell ' empirismo popolar e; Costumi , pompe e guadag11i di m edici di altri ten1pi ; Il salasso; Astrologia e m edicina· Il serpe n e.l1a storia della medicina, ecc. Tutti si leggo110 col massimo interesse e con Q·ra nde curi osit à. fil . 1

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li\ NNO

.\LII,

3::

NlJ l\I.

APPUNTI

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S EZIONE PHATICA

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Angina 1nonocitica sinto111ntica. Il problema clinico d ell 'ang1na agra nulocitica si presenta · inter essante p er le ,·arie modalità clini ch e no11 sen1pre t ip iche con cui la i11alattia · si manife ta, t ali da p o ler e scon f ina re verso a ltri concetti nosologi ci , i11cn tre è se1n pre cir condata da l n1istero l 'eziolog·ia. G. ~.,erraris (I l Val.salva, lug lio 1935) ne riferisce un caso di un uomo di 51 a1111i il quale, un paio di settimane dopo aver e avuto u11a piccoìa r accolta paradentaria fetida, accu sò mal di gola e feb,b ·r e. Infiltrazione del velo, rinolalia, disfagia; u11 'incisione d el velo no11 portò alcun sollievo. Punti necrotici sulle tonsille, i1otevole infiltrazion e ghiandolare; condizioni generali aggrava11Lisi . All 'esame d el sangue, 1.800. 000 emazie, 28 00 l eu cociti , di c ui soltanto 3,6 % polinucleari n eutrofili. Stato subitl erìco, morte . · L ' A. interpret a tale malattia co1ne forni a sintomatica di un.a mielosi sub,ac11ta aplastica mista. D escrive e discute l 'an g ina agranulocitica e mette in rili evo ch e nel caso da lui osser,rato Je alterazioni n ecrotich e non erano dovu te ad infiltrato leu cen1i co, nonch è il fatt o cl1e esse poterono risolver e e g uarire nono ta11te le g ravi alterazioni ematich e in atto, cl1e portarono a morte il paziente. Egli dà anche g·r.a11de in1portanza alla pregressa affezio11e paraLleutaria, riferendosi a preced enti osservazioni personali ed avanzando l 'ipotesi che un 'infezion e di origin e buccale .a b1bia la proprietà di colpire elettivamente il midollo emopoietico e di r ealizzar e fil. le varie sindrom i mielo ich e. 1

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me nel maggior numer o d ei casi di agranulocitosi l 'affezion e è da attribuirsi ad un cc arresto di maturazione » dei gra11 ulociti; nei casi del ge11ere si osserva an zi un ' ip,erplasia ·deg·li ele111enti del midollo da cui discende la serie granuloci tica; di solito non vi si assoc·i a a11 e111ia, se no11 di modica entità. Ora, I 'insuccesso osservato n ei casi dell' A. ·è evidentemen te d ovuto all 'apla ia n1idollare; e sarebbe logico an1rnett ere cl1e quando la :r;-entnucleotide fallisce ancl1e nei casi di agranulocitosi i sola la (co111e nei casi di 1Fairley, Blackie cd altri), quest 'ultima appartiene alla variet à aplasti ca e n on quell a iperpla tica - ch e è la più com une a·d o servarsi. S. 1\ilrNz.

Alcune direttive nel trattamento delle anemie. Ve11gon o formulate d a I\.. A. Seggel della clinica di Morawitz (1,1edJiz. Wel,t, 10 agosLo 19:3'5). Quali criteri per l 'indicazione della t erapia e valutazione dei risultati di questa dovrebbero econdo l 'A. servire : ai) il numero delle em azie, b) contenuto emoglobinico di una data c1uantiLà di sangue e e) il rap})Ol to fra il volume delle emazie e il p la n1a di una certa qua11tità di sang·u e; tale rapporto v ien e det ermi11ato coll'ematocrito, di cui l 'A. descrive alct111i n10delli . ~i e diante 'questi dati viene calcolato l 'indice en1oglobini.co - I. E. = Hb. in ~ r jspe11o al la norma nun1ero delle en1azie in % rispetto alla norma; un a ltro indice sarebbe quello d el volume I.V. = volun1e delle emazie in % rispetto alla n orma numero delle em azie in

Anemia aplastica e trattamento con nucleotidi di pentosio. J. Mac Donald H oln1 es (La.11cet, 13 luglio 1935) riferisce s u due casi di anemia aplastica; in uno di questi la sindrome si è n1anife'"'tata in segu ito a cura arsenobenzolica; n ell 'altra la n1alattia era, almeno apparent em ent e, pri• mar1a. Dati i frequenti su ccessi d el trattan1ento con nucleotidi di p entosio (pentnucleotide) nelle agranulocitosi, l 'A. ha t entato tale trattamento a n ch e n ei suoi casi , associandovi frequenti trasfusioni sanguig·n e, nella sper anza di supplire a n ch e al difetto d ella serie rossa. Tutti i due casi ebbero però esito let ale, sopra,·venuto dopo 10-1± g iorni di osservazione; il numero dei granulociti è andato costantemente diminuendo a malgrado la costante somn1inistrazione di pentnucleotide. L 'autopsia in amb€due i casi b a riYelato una completa ap]asi a del midollo en1opoie ti co. Partendo da tale costat azione l ' A. fa osservar e co1

% rispetto

alla n orma.

Infine l 'A. propone l 'uso di un t erzo indice che egli denomina indice di saturazione I .S. = Hb in % rispetto alla i1orn1a 1•

volume d elle en1azie in

% rispetLo

alla norma,

e ch e si ricava 1pur e divide:1.clo l 'I.E. r·c ~· l 'l.vT . (È da notare come l 'indice c111og·Iobinico del1'A. non è da con fondersi col valore globulare che s i riferisce alla singola emazia). L 'A. iichiama l 'attenzion e sul fatto che l'abbassam ento dell'indice di saturazione si o serva in n1olte form e anemiche , che costitui cono le an en1ie ipocromich e; e so invece no11 è mai superiore a lla norn1a il che dimo tra che la saturazione en1oglobinica del globulo rosso n ell 'i11di vi duo normale è perfetta. Nei ca . . i tli anemia perni ciosa l ' indice en1oglobinico di,renta più alto in tretta proporzione all 'indice volu1netrico; non i può quindi parlare di anemia ipercromica, ben ì di anemia macrocitica : tal e osservazione r d e11 'A. a In eri r ano ntro-

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1892

« IL POLICLINICO

be, del quale l 'A. accetta anche lo schema terapeutico. Seco~do qu~sto\ l 'indicazione principale del· la terapia epatica e sempre costituita dalle anemie macrocitiche; va però notato che l 'anemia perniciosa non sempre si presenta sotto forma macr~c~ti~ (·p~r il .c?mp~nso dovuto a grande quant1ta d1 microciti); d altra parte il tratta~ent~ .col fegat.o 11on è se1npre sufficiente per r1stab·1l1re completamente la normalità della facies em.atologica. Lo stesso Murphy ha notato che in qualche soggetto (secon·do l'A. in un terzo dei casi) l 'epatoterapia non riesce a portare il numero delle emaz"ie al disopra di 3:4 milioni; nei c~si del ~enere è opportuno ricorrere alla terapia combinata associando anche , la somm~nistrazione di preparati gastrici, dell ac. arsenioso (O, 1-0,5 eme. in soluzione a 1 % in dosi crescenti) e del ferro. Talvolta ottimi servizi vengono resi dalla trasfusione sanguigna, specie nei casi che giungono in istato di una certa gravità. · Nell'anemia non macrocitica il ferro costjtuisce il medicamento principe. È tP·r obabile, ma ~?·11 .sicur.o, che l 'associazione di preparati epat1c1 sia ut1.1e; però, a differenza di ciò che s?~ce?~ ;nell'anemia perniciosa, gli estratti epat~c~ s1 di1!1ostrano in questi casi molto più at~1v1. per via parenterale ch e non per os; soltanto il. fegato totale riesce attivo per quest'ultima via. È da preferirsi l'associazione della trasfusione colla tera pia ferri ca. 'F inalmente I ' A. richiama l'attenzione sulle crisi reticolocitiche, quale. indice di fortunato intervento tera1)eutico; esse possono essere osservate nelle anemie macro- micro- e normocitiche e costituiscono un testimonio del successo molto l)iù sic uro che non i valori numerici della sin·drome ematica. S. M1Nz. Rapporti dell'anemia e dell'angina di petto.

L'associazione angina pectoris-anemia ·è relativarne11te rara, senza costituire purtuttavia una curiosità clinica. · Per lo più l 'ar1emia non rappresenta che una circo tanza che favorisce l 'angina pectoris in qu~nto l'ammalato presenta in genere un'~lte­ razione delle coronarie, dell'aorta o una dilatazione cardiaca, che si constata a})itualmente nelle angine organiche. Eccezionalmente l 'anemia è il solo agente etiologico del] 'angina pectoris. In questo caso il meccanismo probabile •iella sua azione sembra che sia una ischemia qualitativa o una dilatazione cardiaca, frequente nell 'ai1emi:a. Tali sono le conclusioni a cui giungono C. Lian e P. Marchandise (Revue Belge des Sciences 1\1 édicales, n. 7, 1935), prendendo lo spunt o da alcun e osservazioni cliniche personali. M. NuNBERG.

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fANNO XLII, Nul\r. 38]

SEMEIOTICA .

Il valore del rantolo crepitante nella tubercolosi polmonare.

A. Y~ss~t (La, Pres s~ Nl édicaLe, 31 agosto 1935) richiama 1 attenzione sul grande valore per la cliagnosi delle congestioni e specialmente della COJ.?-~estion~ tb~c. di questo piccolo rumore avvent1z10 umido, che risulta dallo scollamento delle pareti alveolari. Il rantolo crepitante nella tbc. ha caratteri p articolari: è costituito a.a rumori ineguali e discontinui (scollarr1ento d.i alveoli disuguali), ciò che lo differenzia dal rantolo crepitante originale puro, costituito da rumori fini, uguali, continui. Il rantolo crepitante all'apice si ascolta durante i colpi di tosse (fuoriuscita dell'aria cl1e distende l'alveolo), alla base alla fine dell'inspirazione. Il rantolo crepitante cronico è sen1pre indice di evoluzione: bisogna diffidare clunque del rantolo crepitante e di ogni crepitazj one, anche se apiretica . M. NuNBERG. 1

VARIA L'azione emostatica del latte di donna. Il processo della coagulazione del sang·ue avviene per trasforn1azione del fibrinogeno in fibrina per azione della trombi11a attj,1a, che non preesiste con1e tale nel sangue : il citozin1a che si libera dalle pia trine e dal succo dei tessuti si unisce ali' antiprotron1bina (eparina) elimina11do la sua influenza nel complesso eparina-protrombina e liberando cosi la protrombina; il citozima e la protrombina in presenza di sali di calcio formano I.a trom·b ina attiv.a (fibrinfermen to). L. Lindenfeld (La Presse M édica.le, 24 ag·osto 1935), mescol ando latte di donna con sang ue venoso umano raccolto in tubi paraffi.nati, ha notato una notevole accelerazione della coag ulazion e. Una serie di esperimenti in vitro ha dimostrato che il latte di donna agisce corne citozima: l 'azione emostatica del latte di donna è dunqu e strettamente fisiologica . In vitro l 'azione accelerante è più efficace di quella del coaguleno e del clanden. In clinica l 'A. ha constatato in tre casi di prostatectomia transvescicale 1'azione fortemente emostatica del latte di donna, che sembra ugu.aln1ente effi cace nei casi di emorragie nel corso di r11alattie o d'interventi rinolaringoiatrici. · L'A. ritiene che il latte di do11na, sia il latte intero che il prin cipio attivo ch e spera di poter isolare, debba trovare larga applicazione in clinica con1e emo tatico loca le fisiologico. M. NuNBERG.


[ANNO XLII, Nu~r. 38J

SEZIONE PRATICA

1895

NELLA VITA PR OF E SS I ONALE. CONCORSI. Pos TI vACANTI. Concorsi sanitari delle RR. Prefetture. Nella impossibilità di riportare, anche in sunto, notizie di tutti i bandi di concorso, ci limitiamo -a indicare alcune scadenze : Pesaro 30 settembre; Ao·sta 1 ottobre; Bolzano 10 ottobre; Messina 15 ottobre. BARI. - La Cassa ~fulua l\1alattie per i lavoratori agricoli della P.rovincia di Bari, ha indetto un concorso per titoli a un posto di 1\1edico-Chirurgo fiduciario presso la sua sede in Bari. L 'onorario annuo è di ·L. 8500. Scad. 30 sett. Gli interessati potran110 prendere visione del bando di concorso, nonchè del relativo capitolato, presso la s ede della Cassa Mutua Malattie in Bari, Corso Vittorio J~manuele :30, Bari. BRESCIA. Opere Pie Raggriippate, Ospedale dei Bambini cc Umberto I » e.d Istituti Rachitici. Concorso, per titoli ed esami, ai posti di Medico Assi:stente per il Reparto Medico - Medico Assistente per il Reparto Chjrurgico, retribuiti .con l ' assegno gn11uo 1ordo di L. 4500 non au1nentabile periodicamente, con la quota del 5 per cento sui proventi dei degenti per1sionati e con l'indennità di L. 25 oltre al vitto per og ni giorno di guardia. Stipendio, indennità e per~entuali sono soggetti alle deduzioni e trattenute di legge. I Medici assi·stenti potranno essere iscritti, dietro loro domanda, alla Cassa di Previdenza dei Sanitari. Il concorso si chiude alle ore 17 del giorno 10 ottohre 1935. Tassa L. 50; età limite unni 40. Per Je altre condizioni chiedere bando a lla Segreteria. · CAGLIARI. Consorzio Pro1Jinc. Anlitiib er colare . Poslo di medico aiuto. Stipendio L. 12.000 e 3 quinquenni dee. , oltre L. 3500 servizio attivo. Scadenza 30 settembre 1935. Rivolgersi alla Seg reteria. FANO. - (Vedere ~ESARO) . FRASCATI (Rom.a) . Ospedale S. Sebastiano M. Il termine utile per la definitiYa presentazione delle domande e documenti di concorso al posto di Chirurgo Primario n el predetto ospedale di cui il bando del 14 agosto è prorogato al 14 otto])re 1935. GARBAGNAT1~ MILANESE. (Milano) . Sanatorio Vitlot orio Emanu el e III. - Posto di medico primario sp ecialista, con stipendio annuo di L. 7850, oltre L . 2500 per-indennità di trasferta, al lordo di tutte le traltenute di legge . Età massima anni 40, salvo eccez. di legJ e. Tassa di concorso L. 50. - Posto di Medico assistente interno. Stipendio annuo L. 6100 lorde , oltre L. 1500 lorde per inden. . nilà di residenza, più L. 20, nette, p~r ogni ~1or11ata di servizio di guardia. Età mass~ma anni 35 salvo eccez. di legge. Tassa concorso L. 50. Scadenza per ambedue i posti, 30 ·settembre 1935. GENOVA-SA:r-.IPIERDARENA. Ospedali Civili. Chirurgo primario ostetrico-ginecologo; per titoli ed eventualmente per esami; nomina per 5 anni , conferme di 3 anni · sei anni di ]aurea; tassa L. 50. Scad. 31 ottobre: ore 17. Chiedere avviso alla Segreteria (corso Roma) .

LAGOSTA. - (Vedere ZARA). LENDINARA. - (Vedere ROVIGO). MES SINA. R. Prefellura. - Posti di Ufficiale Sanit ario nei seguenti comuni: CAPO o 'ORLANDO, stipendio L. 2000; CARONIA, stipendio L. 5000; CASTROREALE, stipendio L. 2000; G10IosA MAREA, stipendio L. 5000; NAso, stipendio L. 2000; SAN FRATELLO, slipendio L. 4000. Per tutti scadenza 15 ottobre 1935. ]\'[ESSINA. R. Prefettura. - Concorso, per titoli ed esami, ai seguenti posti di l\tledico condotto : CoNnnò , stipendjo 9000; FORZA n 'AGnò , stipendio L. 9000; l\1oNGIUFFIMELIA, stipendio L . 9000; MONTAGNAREALE, s lipendio L. 8000; NAso (prima e seconda condottal , s tipendio L. 8000; PATTI (seconda e terza condotta), ·s Lipendio L. 8000; PxRAINO, stipendio L. 8000 ; RocC.\LU~1EnA (p er la frazione Nizza Sicula), stipendio L. 8000; SANTA TERESA R1vA (per la /ra z. Savoca e Casalvecchio), seconda e terza condotta; stipendio L. 9000; TusA (capoluogo), stipendio L. 9000. Per tu Lti i posti scadenza 15 ottobre 1935. M1LA t~O . -

Scad. 30 ·sett. Concorsi per titoli al pos to di Dirigente d ella Sezio~e di O~ontoj~tria e Chirurgia della bocca presso l ()pera Pia Polzanibulanza delle Specialità AIJedico- Cli irurgiche cc Giuseppe Ronzoni ». La prestazion e sarà gratuita per gli ammalati poveri e compensa ~a con l a partecipazione all'utile nett~ della Sezione per ~a cu.ra degli ammalati solventi, secondo le :i;nodalità fi ssate dal vigente Regolam ento o.rgan1co Gener~le dell 'Opera Pia. Età i11assirna anni , 45 s. e. ~· Ch1~­ dere notizie alla presidenza itell Opera Pia (Milano, via Conca del Naviglio 45). NARDÒ (Lecc3) . Ospedale Civ_ile ~amb.iasi. -:- Concorso, per titoli, al posto d1 Primario Chirurgo. Stipendio L. 14.000 annue (lorde d el 12 %. e ~elle altre ritenute come per legge); compart ecipazione del 40 % dei proventi operazioni .a ~~g~mento. Et~ n·1assima anni 40 salvo le eccez1on1 d1 legge. Sei anni di aiuto o assisten le effettivo presso Cliniche Universitari0 od Ospedali di almeno 500 letti. Laurea conseguita da almeno 10 anni. Tassa di concorso L. 50,10. Scadenza 20 ottobre 1935-XIII. Per maggiori chiarimenti rivolgersi alla Segreteria della Congregazione di Carità di Nardò. PESARO. R. Prefettura. - ~osto di Ufficiale Sanitario per FANO. Stipendio annuo lorde L . 7800; ind ennità per servizio attivo J... 900 lorde; più caroviveri. Domanda e documenti alla R. Prefettura . Scadenza 30 settembre 1935. Ro:r-.1A. l\.fi nistero d elle Co lo n i e. -- Posti di m edici civili per le colonie: per la Libia , stipenclio mensil~ L. 1600; per 1'Eritrea, slipendio m e11 si1 e L . 2000; per la Som alia, stipendio ~e~sil.e I... 2500. Età massima anni 35 salvo eccez1on1 d1 l egge. RoMA. A mministraz. Pr ovincial e. - Scad . 31 ot: tobre · due medici primari di 2a cl asse presso gli Istituti Psichiatrici de:la Provincia . Rivolger si agli uffici dell 'Amministraz. Provinc., vja IV Novembre 119-A, Roma. ROVIGO . Consor zi o PT'ovirici al e A nti tube r cola r e. Pos to di Medico Direttore d ella ezion c disp en sariale di LENDINARA. Stipendi o ]ord e L . 3000 an n u e. Età m assima anr1i 40 salYo errez. di l egge. Tassa cli con corso L . 50. Scad en za 20 o ttobre 1935.


1896

H

IL POLl CLJl'ìI CO »

SALuz1.o (Cuneo) . R. Ospedale Civil e. - Al 30 setlembre, assis lente interno di chiru rg ia ; rivolgersi alla Segr eteria. ONDRI(I. R. Prefettura. - Scad. 31 ollobre, ore 18; direttore d ella Sezione med.-micrograf. d el J.a.bora lorio pro,·i11c. d 'igiene e profilassi ; titoli ed esan1i ; L. 15 .000 e 6 quadrienni clec., ol tre L. 3000 scrv. a lt . Rivolger si all ' Ufficio s1nitario provincie.le.

R . Prefettu ra. -

Scad. 11 novembre; medi co condott'J per Lag·ost a; ab. 1864; stip. L. 12.000, 4 quadrienni di L. 700 e 4 di L. 800, oltre L. 600 funzioni di uff. san. e IJ. 200 funzioni di vete. . r1nar10. ZARA.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il prnf. Fra11ce"co Giug11i, medi co prim ario al1'0spedale di Lugo, è stato di recente promosso t en e11te colonnello medico. Il dott. Ja1ner Tate Mason è stato eletto presid ente d ell 'As ociazion e ~Iedica American a. Il maggiore generale inediro Cl1arles R. Reynolds è nomi11ato direttore di Sanità d ell 'Eserci lo d egli 1Slati Uniti d 'America. Il clott. Mario J. del Carril è nominato presid ente della Societ à Argentjna di Pediatria. Il d ott . Raul F. Va rcarezza è n omin ato presid ente d ella Societ à Argentina di Tisiologia.

_... Utilissimo ad ogni Medico :

II Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione Editori Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero 8 (Agosto 19351 contiene :

Presentazione dei documenti nel caso in cui si partecipi a più concorsi. NoTE S I NTETI CH E: La vigilanza igienica sanitaria sugli alberghi. Rassegna di Ciuri:;pt"udenza.

Ricetta med ica; fals it?l.. - Concor so ; procedim.ento illegale. - Con corso ; revoca del bando; illegittimità. - Concorso singolo per cond otta. comunale; norme applica>bili. - Concorsi; effetti d ell'annullaanento; revoca d el bando. Concorsi; atti preparatori e definiti vi; tel'mine; titolo di i s crizione a l P . N. F. ; efficacia. - Concor~i ospedalieri; condizioni d i a mmissione; precedente servizio di ruolo. - Primario ospedaliero; prova; stabilità. - La motivai ione del licenziamento per fin e d el p eriodo di prova. - Ufficiale sanitario; è pubblico ufJiciale. - Den t isti a..bilitati ; compensi professionali. - E sercizio abusivo odontoiatra. - Odontotecnici ; regolamento 1928 ; legittimità. - Infortunio; spese di cura. - Aborto di donna consenziente; concorso nel d eli tto di aborto procuratosi dalla donna ; differenze. Leggi e Att1 del coverno. - Speda lità dei cit tadini italiani in Colonia e d ei s udditi coloniali n el Regno. - Vigilanza s ull'igiene degli alberghi. - Norme per la trasfusione di sa.n g u e. - Nuova. disciJ>lina giuridica d ell'eser cizio de lle professioni s anitarie

1-'rezzo <lei sud<l ello 11u111ero separato L. 5 N. B. - L'abbonamento a i dodici Numeri d el 1935 costa L. 3 6, ma a gli associati al u Policlinico ,, è concesso per sole L. 30, ohe vanno inviate, mediante Va.glia Postale o Bancario, all'Amministrazione del u Diritto Pubblico Sanitar io "" <Eclitori "FrRtAlli Po7.zil. Vin ~; etina 14. Rnm • Al ricevimento dell'importo verranno spediti subito tutti i Num eri già pubb"licati dal Gennaio.

~ ANNO

X.LII,

Nu~1.

38J

NOTIZIE DIVERSE Disciplina di niaoifestazioni c11lturali. Il Consiglio d ei ~Iinis lri , n ell 'ultima adunan za 1 11~ tra 1'altro ai)prova lo uno schen1a di decretolcgge r ecante n orm e per la disciplina dei cong·ressi da ten er .. i i1el Regno, rleg·li interventi ufficiali ai con gr essi j n terr1azionali all 'est ero , d elle ·p ubbliche manifestazioni di scienza, intellettualità, beneficenz1 , sport, delle commemorazio11i ed 011oranze. Il provvedimento, 111entre coordina in testo unico le disposizio11i vigenti nella m ateria, stabilisce la co1npilazione del calendario ufficiale dei cong·1e·ssi da tenersi nel Regno in ciascun anno , e r egola la cos ti tuzione, n onchè l 'attività delle d elegazioni italiane nei congressi internazionali al fi11e di assicurare I 'efficace diffusione del pensiero italiano all 'est er o. Il provvedin1ento disciplina i11oltre le altre 11tanifes tazioni di art~ e di intellettualità inquadrandone lo svolgimento n ell'ordi11amen1.o sindacale e corporativo.

Le Mostre Sanitarie all'Archiginnasio di Bologna. A fi an co clei Congressi Medici che, nell 'ottoI:ire JJrossi1110, richian1er anno a Bologna molti studiosi , si apriranno a11 'Archigir1nasio le M?st~e S~ni­ larie, alle quali, per numero di a<.1es1on1 e 1mporta11za ùi produzior1c, è assicura to il successo. Queste l\iiostre si inaugurano nella più felice clelle con clizio11i e, n1entre la gran mét"Ssa dei m ecljci, affluit a per l 'occasione a Bologna, avrà la j)Oss1bilità di co11statare i notevoli progressi conseguiti in ogni rampo ciel1 'asi;iste n za t erapeutica! ir1dustriali e fabbricanti p otr ar1no contare su d1 u11 eccezionale pubblico di vi·sitatori e competenti. I,,e l\IIo ·tre Sani tarie sar anno distribuite con criteri razionali . Il piano terreno e il cortile d ell ' ~t\.rchiginn asio , accoglierann o ]a Mostr a del materiale e deil 'arredame11 lo os1)italiero , la ras·segna Llei ferri chirurgici, d ei letti operatori e del materi::i.le radiologico : un complesso che varrà a di1nostrare i progressi conseguiti dall'Italia in r eo-ime fascista. Nel detto piar10 terreno si apri~anno g·li uffici di ,Segr eteria ed i11formativi per i congressisti . Nel piano superiore fig·ureranno le Mostre d elle specialità farmaceutich e, negli st essi lo~giati a tr~­ ,·er so i q11ali si accederà all e aule cle1 Congressi . Per formale ii1,·ito clel l\llinist ero delle Finanze, 1'Archiginnasio ospiterà per la prima volta una l\lostra delle Tern1 e Italiane. Una mos tra peciale concernerà, come abbiamo già d etto, i libri e le rivi st e <li ineòicina. La Mostr 1 Sanitaria costituirà un pot ente richiamo ner i visita tori e integrerà efficacemente quei Congressi medici , la cui importan za già si delinea in tutta la sua complessi Là.

Commemorazione di Filippo Civinini, Filippo Pacini e Atto Tigri. Il 29 settembre Pistoia r enderà solenni onoranze ai su oi tre gloriosi figli Filippo Civinini, Filippo Pacini e Atto Tigri eh~ ill1;1strar.ono. le ca~­ tedre d.i An atomia n elle Un1vers1tà d1 Pisa, Firenze Siena nel corso d el secolo XIX. Le ' loro saline sono s la1e ora ricondotte n ella ci ttà n atale e deposte n ella Chiesa dell'Ospedale d el Ceppo, presso l 'antica Scl1 ola Medica Pistoiese, dove essi appresero le rn edicbe discipline. Una lapid e p ost a sul comune loro sepolcreto ne ricorderà i no1ni e le effigi.


l Al\"NO

XLII,

~t,·:\r.

38J

SEZI ONE PR.\TJC.\

Il discorso co111n1en1oraliYo sarà le11uto dal prof . I~uigi Ca·sLaldi. . ell 'occRsio11e l '.i\.ccad en1ia l\1edica Pistoiese« Filippo Paci11i » terrà la sua riu11io11 e annuale presso le RR. rff\r111e di Mo11tecatini ; il J)rof. Zulla, di Firenze, lra llerà il tema cc Parckin sonismo postencefalitico e cura Bulgar a >>: seg·uiranno comu11icazioni dei 1)roff. Rondoni, Pisa11i e Messini. AYran110 luogo un ricevimento al Municipio , u11a co lazio11e e un tè offerti dalle RR . Terme di Monlecatini. Presidente del Co111itatQ è il Com1nissario Prefe l tizio del Comune cli Pistoj a dot t. Luigi Farina , al quale van110 dirette le adesioni.

Un po' dovunque. Si è svol Lo a Berlino il 1° Congresso in ternazionale di s tudi sulle popolazioni ; vi hanno partecipato attivamente i d elegati italiani: F . Sarvognan, on. C. A. Biggini , Botlara, Gini, Livi, Tappi, Parenti ed altri. Le provvidenze del Regime F ascis ta in favore <lello sviluppo d emografico dell c1 Nazione ve11nero sagace m ent e illus trate. Si è costituita 'l Roma l 'As·sociazion e Italia11a di ?vfarconiterapia, quale Sezione della Società Italiana di Radiologia ìVIedica; scopo di essa è di promuover e e coordin ar e gli studi sulle onde <'Orte. La presidenza onoraria è stata offerta a S. E. Marco11i; il Consig·lio direttivo è composto dei proff. V. l\1aragliano presidente, G. Pa1n1ieri vice-presidente e A. Vallebona segr et ario . Dal 3 al 6 o ttobre si terrà a Breslavia u11 congresso generale tedesco per la p·sicoterapia. Rivolgersi al Dr. Curtins, Am Buchen haum 8, Duisburg; oppure al Dr. Hausdorfer, Psyschi atrische Klinik, Breslau (Germania). tl 6'' Congr esso interna zionale di en lo111otologia si è te11uto a Madrid òo l 6 al 12 settem])re, sotto t:l presid en za del prof. Tg·n acio Bolivar. Il 4° Congresso de11tario nazionale b elga si è sYol lo a Bruxelles dall 'l al 6 agosto. La seduta inaugurale ebbe luog·o nel palazzo d elle Accademie, sotto ]a presidenza del ministro del] 'interno e del1'igiene; la conferenza inaugurale fu pronunziata dal dott. Watry, direttore dell 'Istitu1 o Eastman. I lavori h ann o avuto luogo in questo Istituto . La Società Medico-Chirurgica Bresciana i'i è adun a ta il 25 g iugno e il 2 luglio, sotto la presid en za d el prof. Raverdino. Sono state fatte comunicazio11i d a: C. De Toni, ~1. Luse11a; F. Petrò, M. Luser1a. Dal 7 al 9 settembre ~i è ten t1to un con vegno di tisiologi italiani, fran ce·si e svizzeri organizzato d alla Società m edica di Passy (..\1 t a Savoi a); si è con cluso a Sanchelmotz. Il prof. M. Donati (Mi lano) ha svolto un 'ampia r elazion e su gli cc asces i del p ol1none »; il prof. Parodi, direttore del sanatorio di Camerlata, ha ·riferito sulle « toracoplas tich e >) con I 'apporto òi nuove originarie vedute ecl il prof . Finzi (Torino) ha p arlato sulle cc esotubercoline diag11ostiche » e sulle « esotubercolin e spente ». Il prof. M. Donati ha inau gurato , a Pietraligure, un cor so teorico-pra tico s ulla tubercolosi osteo-articol ar e e s ulla elio terapia, organizzato dal prof. R . Zanoli; ha Lrattato il tema « La chirurgia nella tuber colosi osteo-articolaren.

1897

U11 cor so di cullura inedi ca si sYolge Jlrcs~o le RR . Tern1e di Salsomaggiore dal 15 se lle111bre al 4 ottobre; con s ta di 30 lezioni. Il prof. La,vre11ce, d ell 'U11iversità di San Francisco (California), è riu·scito a co11ferire la radioattività a varie sos lanze corr1uni, jn p articolare al cloruro sodico, p er 1nezzo del h o111 J)arda1nento ato-· n1ico, con una corrente elettrica acl alti · i1no poten ziale; Ja proprie là dura poco , l11a per1nette di e~le11dere lar gamente l 'in1piego della raclioattività. Il i1u111er o d 'in clividui uccisi dalla i11 alarja a Ceylo11 ii el corso di se tte n1esi è valutato in più di 80.000 .: il i1u1nero de1 colpiti in circa n1ezzo milio11c. L 'e1)icìe1nia è or a i11 via di scon11Jar sa. 11 10 lttglio S. A. R. la Principe$sa di Pien1ontevisilò l 'l s Liluto Pasteur di Parigi, in occasi.onedel 501° anniver sar io d ella prjn1a Cl1ra antirabbica. Venne riceYuta dal direttore d ott. L. ~i arlin e da ltna tre11 tjna di addetti all 'l s lilt1lo, che fecerot1n 'accoglien za simpaticissima all 'au gu·st a ospite. Fra i prese11Li era l 'alsaziano Giu seppe Meis ter , che 50 ai111i or sono , ragazzo, morsicato da un can e, fu il primo sog·ge lto su cui. Pasteur tentò l 'i11iezione del vacci.no, prima sp erim entato solo u Egli animali ; ora egli co11 ta 65 a1111i e fa p art e d el p er sonale del! 'Istituto.

A quan1o riferisce il giornale m edico cc Acci6n sindical » di 1\Ion tevideo, il 1° luglio venne inaugurato, in quella ci llà , il cc Centro d 'assist enza », creato d al Sindacato professionale e destinato a realizzare le cure ai mutualisti; f> s tato lungam entest.udiato ed è sostenuto da tutto il corpo n1 edico; svolge Ja su a azione sul terren o dell 'economia corporativa e persegue un 'op er a moralizzatrice, che è « il patrimonio più caro del Sindacato n1edico ». Gli « Archives of Di'sease in Childhood n h anno con sacrato il numero di agosto a Sir Thomas Barlow, ch e il 4 se ttembre ha compiuto il suo 90<> anno. Tra I 'altro, viene riprodotta la no1 a origin ale in cui, 52 anni or son o, Barlo'v descrisse il 1r1orbo ch e ne p orta il nome. L 'Un ione intern az ionale cor1 lro la tubercolosi l1a deciso di on or are d egn ame11te I .. éon Bern ard, il com pia n Lo gr and e tisiologo francese, ed a tale scopo h a 11ominato un Comitato, chiam anrlo alla presidenzA effe ttiva di esso l 'on. prof. Raffaele Paolucci ; del Co1nitato fa p~rte , per l 'Italia, il prof. Fecl erigo Bocchetti. In Germania si è decr etato che tutti i medici eser centi debbano compier e, ogni q11inquennio, un cor so obbligatorio di p erfezion a111e11to della dur ata di tre set ti111an e. I pr in1i medici so ttomessi a ques la disposizione sar ann o quelli delle città con ineno di 150.000 abit ant i . Per iniziativa d el podestà di Civitanova ?v1arche,. è stata con segn at a una medaglia d'oro di bene1nerenza al d ott. Marco Attilio Zuppoli, medico condotto d el comune da circa 50 anni . Tale G;acon1 0 ~Iattozzi venne processato e condannato dnl Pretore di Portorivita110Ya per esercizio abu sivo dell 'arte sanitaria (art. 348 del Codj ce penale) e la ser1le11za fu confer1nata d al Tribun?le rli Macer ata, ch e ridusse, però , la pena a 1000 lire di n1ul la. Il l\fattozzi ricorse jn Cassazione. ~f a la Supr en1a Corte ha r espinto il ricorso.


cc TL

POLICLINICO »

La Confederazio11e dei Sinclacn li medici francesi ha cos tituito una « Comrr1issione ospedaliera n incaricala di s tudiare l'ammissione dei malati negli ospedali, questione g·rave e scottar1te, disastrosa in risuJ Lalj sia per i niedici che per i comuni e non ·di rado per i malati eco110111icam enle deboli. « La Clirlica Chirurgica », co11 la col] aborazione

della C. I.T. si è fatta promotrice di un viag·gio scientifico-turistico per g li t11dio i che desiderino recarsi al Congresso clella Società Internazionale di Chirurgia al Cairo. J\. titolo informativo si comunica cl1e il costo .(Jel viaggio, dal 28 dicembre 1935 al 14 gen11 aio 1936-XIV, comprendente passaggio inarittimo in II classe, vitlo, allogg·io, e·scursioni ecc. ecc., è di Lit. 3.35) a pefsona. La redazior1f. della Rivista (Yia Ausonio 22, Milano) si tiene o di !)O izione per l 'i11vio del pro.gramma. d ettag·Iiato, facendo altres1 presente che, su ricl1iesta, arà indicato ancl1e il costo del viaggio d alla ciltà di partenza al porto itali ano d 'imhélrco e viceversa. « Il ~Iessaggero » del 17 settembre reca :

Il dott. Robèrto Hackn1an11, ca1Jo del) 'os1Jedale .americano ad Addis Abeba, sta preparanrlosi a partire per il fronte entro pochi giorni, per prendere il co1nanclo della pri1na t1nit à medica da campo. Egli porta con sè ci11qua11ta gjovani abi ssini che Yengono i.struìti co1ne i11fermieri, e al lri cinque .f'uropci, se essi pot.ran110 ottenere il perrnesso ·dalle rispettive Legazioni. Il Gover110 abis ino darà loro trecento inuli e cinquanta portatori. JJer i111pia11tare un ospedale da can1po, probabjl111ente itelle montagne a sud .(lj Adua.

Il prof. FILIPPO RHo, generale medìco della Riserva Navale, spento i a 79 anni, lascia una traccia duratura ir.1 Yari campi. Fu il Rho ad ins lat1rare })re .... o di noi gli studi di i11edicina r.oloni1Je, dopo che, nei suoi lunghi viag·g'i, aveva potuto riconoscere I 'importanza di ql1es to campo dt o·sservazioni e rli ricerche. Nel J897 pubblicò un tratla1o italiano di medi-

cjna tropicale; collaborò poi 11el trattato di Mense, e provride ancl1e a tradurlo in italiano, col Bert arelli . .l\!Iolta parte della sua procluzione concer11etle la patologia dei paesi caldi ; ancora di rcren te redasse col Cas lellani, che lo ebbe amico cordialissimo, la Sezione delle malattie protozoarif' e da spironemi nel l 'rattato italiano di medicina inter11a; gli dobbiamo ancl1e vari articoli di patologia esotica per l 'Enciclopedia Treccan i. Agli s tudi italiani ùi medicina navale e coloniale egli offrì un org'.'.\no degno, negli Annali, che si pubblicano dal 1896. Nel campo d el! 'igiene appli cata jl Rho ba svolto opera preziosa; col Calcagno introdusse le vaccinazioni antitifiche durante la guerra libica ; la profilassi ar11iYenerea altunta rlal 1913 nella R . Marin'l ha conseguito u11 pieno successo, tante che ven11e adot lata anche nel R. Esercito; la profilassi chininica della malaria ebbe in lui un apos1olo ferven t e. Ha recato anche contributi scientifici di valore; così precorse ,Sanarelli, Calmette e Cummings nella concezione dell 'eredo-immuni1à dell 1 tubercolosi, che allora pareva 11n 'ere·sia scientifica. - Era di animo elevato, di sen lire rettissimo. A. P . Regi .. lriat110 co11 })rofo11Jò ra1urnarico la perdita di MARIANO LUIGI PATRIZI. De11 'illustre fisiologo ci occuperemo in un prossin10 numero.

Le malattie infettive in Italia. 1\inmero ilei Comuni colpiti e nurnero clei casi (/ta parcnie.<>i).

Denunzie dal 26 agosto al 1° se ttembre: Morbillo ~47 (388); Scarlattina 114 (228); Pertosse 79 (192); Varicella 36 (51) : Vai11olo e vaiuoloide (-); Febbre tifoidea 422 (1024); Infezioni paraLifiche 117 (161) ; Febbre onòulante 28 (31); Disse11 teria 12 (21) : Difterite e croup 161 (288); Me1ti11gite cerebro-spinale epidem ica 3 (3); Poliomie1i Le anteriore acu la 14 (20); ]~ncefalite 1etargica l (1); Al1chilos Lon1iasi 6 (12); llahbia: rnorsicature di animali -rabbici o sospett i 38 (47); dichiarata (-- ) ; Pustola maligna 38 (45).

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Indice alfabetico per materie. .A.ggressi ·•1 cl1i111ici : terapia cteJle lesioni da - . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1862 Anen1ia aplas lica e suo tralta1nenlo . » 1891 Ar1en1ia e ang·ina di petto: rap11orti . » 1892 1\nen1ie: diretlive riel trattamento . » 1891 Angina mo noci ti ca sin to1na tica . . . . >, 1891 nibliografi -l • • • • • • • • • • • • • • • )) 1°8'89 I~1enorragia · criteri di guari~ione . . » 1884 Calcoli inc11nea ti n ell 'urelra o nell 'uretere o nel coledoco : nuovo metodo di es trazione . . . . . . . . . . . . . . . » 1873 Ji'ialo graveolente di sos lanze alli acee: cau se e rimedi . . . . . . . . · >) 1886 1884 Flt1orescenza: applicazioni . . . . . . . »

Gomma nleningea probabile, in corrispond enza della parte media della circonvo]uz. front. ascendente rl. . . Pag. Lu l te di donn:i: azione emostatica . . >> Morbo di Still . . . . . . . . . . . . . » Osteodistrofia fil)rosa generalizzata di Recklinghausen: diagnosi radjologica e cura chirurg ica . . . . . . . . . . . 1878, Sindron1e di Cu hing: eziologia e clinica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1880, 1'aglio di Mac Burney a111pl iato: i11dicazioni e tecnica . . . . . . . . . . . >> 1'ubercolosi poln1onare: valore diagnostico del rantolo crepitante . . . »

1855 T892 1885 1879 1883 1878 1892

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C.

FRUGONI,

A. Pozzi, resp.

Red. capo.

Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di 1\1. Courrier.


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