Il policlinico sezione pratica anno 1931 parte 1 ocr parte3

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può essere compensato da una maggiore attivazione del sistema neuro-endocrino preposto iall.a regolazi,qne del ricaìn·b io fosfo-calcico' nel soggetto che diventa rachitico noni può verificarsi ,q uesta maggiore attività ·poichrè le corrispettive ghiandole endocrine, anormali originariamente, non possono rispondere efficacemente a questa. richiesta ·da ·patte dei tessuti . · Allora il tessuto osteogeno non riesce a fissare il fosforo e corris.po·n ,d entemente a trattenere il calcio. Per la genesi del rachitismo sono dunq.u e n18cessarie due disposizioni, una generale relativa all'età e una specifica relativa all 'individualità biologica del soggetto.

C.

NERVI.

POSTA DEGLI ABBONATI Fibre elastiche nello sputo. -

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All 'Abb. n. ±028 :

Il modo più semplice per nlettere in evidenza le fibre elastiche nello sputo coJn siste nel far bollire questo con una soluzione di potassa ,c au stica al 10 %, agitando·. Quando la miscela è diventata omogenea, si diluisce co·n circa quattro volte il suo volume di acqua e si centrifuga (oppure si lascia se~imen tare). Si esamina poi al microscopio direttamente il sedimento. In ger1erale, per l 'escreato si può fare a meno dell.a colorazione, c.h e si può eseg·uire col con sueto metodo di' Weigert. Per la colorazione simultanea di fibre elastiche e di b-a cilli, si può usare il metodo consigliato da Bezancon e Brodiez: trattamento dello striscio fissato con Ziehl a caldo per 10 minuti; decolorazione con acido nitrico al 1/ 3; lavatura con a·oqua; alcool a 90° per un minuto; colorazio·n e di fondo con blu di m etilene. La pr'esenz.a di fibre elastich e in uno sputo indica un processo distruttivo polmonare, m,a non la natura di esso, ·che può essere tubercolare o non (ascesso, gangrena, sifilide, infarto) . Contrariamente a quanto si riteneva un tempo, le fibre elastiche posso·n o trovarsi n~l­ la tubercolosi polmo·n .a re, anche in uno stadio abbastanza recente. Il reperto di fibre elasti1ch e in uno sputo è molto meno frequente ·che quello dei bacilli; la loro ricerca ha un valore del tutto secondario in confronto di quella -d ei bacilli, tanto più che è rarissimo il trovare delle fibre elastiche quan·do è negativa la ricerca dei bacilli. . . . Per quanto riguarda il significato pronostico, la presenza di f~re ~o,n. deve far' c?ncl~­ der e per l 'esistenz~ d1 lesioni est~se od in v1~ di ulcerazione rapida. Il reperto simultaneo di fibre elastich e e di ba1cilli non ha , pertanto, significato pronostico diverso da quello dei b acilli. A. FILIPP I NI. 1

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SEZIONE PRATICA

VARI A. •

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La psico-fisiologia del sentimento e del ge· nio architettonico. M. L. Patrizi dà n ella Rivista di Psicologia un altro saggio di studio psico-fi.siologico del1'arte. In altr.i lavori compì dallo, stesso punto di vista l 'esame .della genialità litica (Leopar· di), dell 'eloquenz.a (L'Oratore), del sentimento musicale (Fisiologia dell'emozione musicale), dell 'arte figurativa (Cara:vaggio). Ora è la volta del!''architettura. Premette l 'autore .ch e ogni sensazione ha un componente motore, e questo elemento è essenziale n ella sensazione architettonica o edile. L'oicchio cinetico prevale s11 quello1 cromatic·o e r.etinioo. A differenza di quel cl1e .avviene n ella musica . nella quale è investita la totalità della muscolatura del corpo, volontari.a e involontaria, nella quale v'ha ,c ome una danza contenuta, segreta, ma univeTsale d 'ogni fibra , n egli ar.t i, nel tro·n co, n ei visceri, per l 'architettura il fatto motorio, è co1n fin.ato nell'apparecchio con trattile interno ed esterno, dell'organo visivo e si puÒ definire 1come una composta danza dei inuscoli oculari. In taluni casi entra in funzione un 'azione cinematica più comple sa, l 'intervento di gruppi motori lontani dall'occhio. Le strutture gigantesch e, naturali o artificiali , le mo.n t,agne, le pir.amidi, le torri, le c~­ po·l e. le am·p ie prospettive non possono a~m1rarsi senza un m ovimento laterale o verticale della testa. La sen sazione dedalica, così 1chiama il Patrizi la sensazione architettonica, riesce più g~a­ devole qu.ando il .complesso dell 'opera ammirata .n on ·r ichiede sforzi muscolari intensi o .i m.. pro,rv1s1. L 'altezza dig radante ·dei tre piani dei palaz~ zi Strozzi, Riccardi e Rucellai a Firenze e ~1 quello Malvezzi-Medici a Bologna riesce gradi: ta in ria·pporto all'agio ch e gli ordigni. motori 01cu.lari .se.n tono n ello scemare su ccessivo dal b.asso in .a lto ·dell'inten sità della contrazione. Alla 'ste~s'a ragione d·eve attribuirsi la ~efe­ renza sempTe. ,d ata all 'arco a tutto sesto. L arco di cerchio è la figura geometrica più com·o damente e più naturalmente tracciata negli abituali movimenti e gesti umani, e ·la sua percezione richiede movimenti regolari e abituali . Invece la visione dell'arco acuto, costituito d,all 'inco,ntro .di due sezioni circolari , o·b bliga I' occl1io a sospendere un movimento e ad ini ziarne un altro, il he è contrario alla legge del m.inimo sforzo. Il fatto ch e le linee ,rerticali (gotico) sono predilette dai popoli del n ord e quell~ oriz: z·ontali dai popoli del sud potrebbe spiegarsi con le diverse tendenze dei popoli s't essi, in 1


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IL POLICLINICO

quanto i movimenti dall'alto in basso e viceveirsa s ono più laboriosi dei movimenti laterali, i quali si avvantaggiano dell'ampiezza della rima palpebrale e perciò meglio si convengono a razze risparmiatrici di fatica. La sensibilità architettonica è meno diffusa di quella musicale. Il sentime-nto musicale, salvo Je sca.r.se eccezioni individuali, è universo e reale fin tra gli animali meno ,e steti. L'emotività melica trova in ogni vivente i modesti strumenti o,r ganici da tentare facendo esplodere rapidamente un 'intensità di vita paragonabile a quella di una fervida passione. L 'emotività dedaliica inv_ece non è così agitatrice della personalità infe.r iore o volgare, perch è le imagini visuali a cui essa 1è legata accorro.n o a centri sensorii e psichici superiori. L 'opera architettonica fornisce il sentimento estetico più intellettuale, ·più dignitoso , più progredito. . L '·emozione destata da un 'opera architettoniça può essere pura o mi.sta : la prima si ha qu,a ndo è il solo disegno', 1'insiem,e ottico,..wafic o dell 'e,d ificio ohe pon,e in gradita tTepidazio· n e; la seconda si ha quando lo ·s pettacolo so1leci ta più sentimenti, sia pure piacevoli e nobili, ma diversi dall 'airchitettonico, e talora di tale accento da prendere il sopravvento. Queste sen sazioni aggiunte possono essere sia d eterminate dallo speciale temperamento e dalle ten·denze dello1 ,s pettatore, sia dai caTatteri s tessi dell 'edificio. Così n el volto classico di Roma antica , nelle .colonne e negli archi, il poeta pessimista vide, dolora.n do, un segno della caducità d elle uman e cose, mentre il Brunellesco e I ' Alberti fu rono sol o co1mm-0·s si dal~a festa degli occ hi. Rispettivamente il puro sentimento a:r chitettonico può, essorie inqt;Iinato dalla fasto·sità della decorazione, dalla imponenza della mole, elementi ·Ch e valgo no a conferire all'opera r1cchezza e potenza, che valgo.n o più ad impressionare il volgo ch e i puri esteti. L'incanto delle dimensioni colossali nell 'opera muraria, il sentimento· edilmegalico, ha un carattere più ancestrale dell'emozione destata dalle combinazioni della linea, del sentimento e dilgrafico. L'anima primitiva antepone la possanza all 'armonia ed alla grazia; si entusiasma p iù a1le voci di Stentore ed all'urlo di Achille. ch e al linguaggio musicale di Eschine; apprezzerà più il pugno di Milone Crotoniate e d el signor ,D empsey che le mo,venze di Dionisia latina o di Isadora Duncan; ammirerà più il di Bartholdi colosso di Ro,d i o della Libertà ,, ch e .la Venere di Milo o l~ Nike di Samotracia; si commuoverà più al rimbo,m bo del gong nel porto dell 'Havre che alla musica. di Beethoven; s'inebrierà alla vista dell'Anfiteatro Flavio e rimarrà indifferente innanzi al Chios tro di Santa Maria della Pace . 1

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Il sentimento de dalico, 1c ome ogni altra forma di sen sibilità, ha i suoi iperestesie.i ed i suoi daltonici. Il campione dell 'ipersensibilita è il .p ittore fiorentino del quattrocento Paolo Uccello, che ebbe una passione pe.r la prospettiva. Meno spiccata ma pure accentuata la sensibilità dedalica traspare dalle opere di Pier della iFr.ancesca, d el Sodoma, di Paolo Veronese, ·d i Melazzo da Fo rli, di Ercole Grandi, di lBenozzo Gozzoli, di Masaccio, d·e l Bottioelli, ·d·e l Tintoretto. Mino re• risooonza ha il sentimento arohitettonico nella complessiva produzione di Raffa,ello, .no.n ostante la lunga consuetudine con Bramante e ì 'in carico u fificiale di preposto ai sacri palazzi. Il Correggio è troppo inscenatore di riflessi splendenti d.ella ca:rne voluttuosa peir bears i dei .con trasti di luce ed ombra dei porticati. Le figure di Guido Reni vivono all 'aperto e assai più spesso in pa.r adiso e sulle nubi,. .1che negli abituri e nei palazzi degli uom1n1 . Il grado infimo di emotività architettonica si riscontra in Michelangelo da Caravaggio. E malgra·d o le a p1p.a renze il Buonarroti -poco si scosta dal su.o omonimo per l 'inse·n sibilità del bello edile. Un quasi daltonico per la bellezza architettonica è Leopardi , che fu invece un ipersensibile musicale. Iperestesioo edi~e fu il Carduicci. In Victoir Hugo il sentimento stesso appare sopraffatto da elementi intellettivi e passionali estranei. ITu Lamartine invece il sentimento dedaliico . e' pul!'o e sincero. D.ag li esempi enunciati risulta che I'estetism10 architettonico scarseggia in quelle costituzioni psichich e n elle quali abbonda la sentimentalità gen erica. La stessa origine ha v.erisimilm·e nte I.a dubbia vibr.atilità dedalica n ei violenti, nelle do·n n e, nei g iovanissimi dell'uno e dell'altro sesso, una terna eterogenea che ha di comune. il pre·domi.n io della vita emozional1e sulla mentale. argo. 1

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·pu BBLICAZION I PERVENUTECI .A.ppunti di odierna nosografia sulla lebb r a in D er na e nel suo territorio. - Rinn. ~1edico, Napoli, J930. G. MoGLIA. Contributo cliriico alla saturno-terapia del carcinoma dei genitali femminili. Atti

C.

TEDES CHI.

Ost. e Gin., dicembre 1929. G, RoNGA. La lebbr a. - Tip. già Coop. Parmense, Parma, 1930. C. 0RTALI. L 'euconotdismo. Archetipografia. Milano, 1930. D. VroLA, Le funzioni della p sic he studiate in r ap-

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porto alle attiv ità specifich e dei militari.

Scu ola Tip. Al'tigianelli, Parma, 1930. E.

La protezi one della maternità di fronle al problema demografico. Stab. Tip. R. ALFIERI.

Garroni , Roma, 1930.

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SEZI ONE PR.l \TICA

NELLA. VITA P·ROFESSIONALE. Rilievi e proposte sui concorsi per le Materni tà. Nell 'ultimo Congresso della Società italiana di ginecologi.a (v. in La Clinica Ostetrica, genna io 1931, p ag . 51) fra g·li altri argomenti toccati , vi fu quello ·dei con corsi per i posti direttivi delle Maternità . Si .sostenne la lapalissian.a convenienza ch e a 1c.apo vi siano messi dei ver·i competenti n ella specialità; si sostenn e ch e ooco-rr·e inte.g rare i servizi ostetrici con un reparto g inecologico e si a ccenn ò alla op1)ortunità fondamentale di uniform.are le nor111e dei concorsi, i quali sono oggi aperti con mo.dalità tali da d.are poco a·ffidamento e troppo ·d iveTse, certo. da c.aso a caso . . Sarebbe ingenuo il c redere alLa ideale perfetta giustizia, o·d il pretenderla prop·r io per le Maternità. Tuttavia .a nch e senza arrivare alla 1p erfezion e, ci si può accontentare di avvicin.a rsi ad un.a specie di .equità che contemperi desi d·erata loca~i 1ed esigenze clinich e. Fino a ch e si ban·diranno dei con·corsi alla chetich ella .senza dare a·d essi pubblicità al cun.a ; fino a 1ch e resterà , com e nelle fo·n dazioni di pa·r ecchi osp·e dali, la ·clausola ·del quarto· dei voti .a chi .a pp1artiene a quella data amministrazione; fino a che le comm ission i saran.n o nominate attraverso le pressioni dei candidati e non seguendo determinati criteri direttivi; fino a che ci sarannt» commissioni d ove non figura n 1emm eno un tecnico o, c ome più spesso a·cca·de, ce ne sarà b ensì qualcuno ma sempre ·in minoranza, è a temere ch e i voti della Società g ine.cologica i tali.an.a Testeranno senza effetto . Il Regime rinnovatore, che tanto ben e ha fatto in molti campi, non ha ancora messo mano al problema delle tavole statutarie ospe da liere, 1che restano tabù .. . più intangibili dello Statuto· del Regno ma ch e, se rispondevano a criteri adottabili 1u n secolo fa e qu.an.do l 'Italia era ancora divisa in statere.Ili , non sono più consone a lle ·.condizioni odiern e. Il problema è ·c ertame·nte complesso; ma non occo,rre·r ebbe scendere .ai m inuti particolari ; b.ast erebb1e disciplina re le ,direttive gen erali; e qui è più agevole indi1care delle norme univoche; sopratutto poi per il campo ristretto d elle specialità, quello ch e ci interessa. · Non sarebbe giu sto ·ch e fosse disposto un largo periodo di tempo fra il bando di concor.so e la chiusura dello stesso? Si stabilisca no almeno due mesi. Non . sarebbe doverosa una pubblicità estesa vera e n on solo su atti ufficiali? Non si potrebbe, per esempio, precisare che ogni bando d elve essere n1andato anc h e ai giornali medici della specialità e alle cliniche 1

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e alle maternità, c.h e ·sono i focolari da cui si traggono i nuovi elementi bene preparati? Se così si facesse, non accadrebbe quello ch e si vi·de in un r ecente concorso per una g·rande maternità di un grandissimo centro , dove si pre.sentaro·n o nientemen o ch e. .. quattro, co n1correnti e tutti solo .del posto. Perchè poi seguitare, pure per le spe•cialità, a circoscrivere il diritto di con corso a chi abbia fatto prop rio in quel gruppo di Istituti s.e.rvizio medico e chirurgico? Nessuno più ~i noi co1nprende la finalità prima, ottin1.a, d ella disposizione, in quanto la specia lizzazione deve innestarsi su una buona cultura medi·ca e chirurgie.a; ma di qu·esto ci si può bene assicurare con g li esami, m·entre con le disposizioni attua li flVViene che ad un posto della n1assima importanza, in gr.andà città, si vedano poter aspirar.e solo uno o due con.cor.r1enti. Più larga è I.a soelta e più facile è 1c.l1e cad.a su ·elementi degni .... anche tenendo conto . della inevitabile · fallacia dei giudici umani ... E le commissioni g iu·dicatrici ? Perch è non in11porre, per obbligo, dei tecni1ci, e volerli possibilmente in m.a ggior.a n z.a? Anch e ,q uesto n·on garantisce molto , si dirà~ ch è sono sulla bocca di tutti dei responsi di con1!n1issioni tecnich e poco e·quanimi. Si è vi· sta talor.a con troppa simpatia più una scuola ·ch e l 'altra, non se.m pre disinteressatamente; m.a infine si sono scelti dei ·CO·m petenti. Favoritismi ce me saranno sempre, ma non saranno peggiori quelli perpetr.ati ~a chi non è c.on1petente? Un recente con.corso n o·n è finito in modo inatteso .p er tutti i ·cultori della ostetricia, proprio perchè, n·elJ.a commissione, di ostetrico -ve n 'era uno solo contro due estranei ... P ' Non· sarebbe an·che bene cl1e le disposizioni .clei concorsi fo ssero 1chiare, inequivo.cabili ? Questo ultimo interrogativo· m i vi ene suggerito dall'ultimo bando venuto a mia conoscenz.a. Si tr.a tta di un posto dovuto alle insistenze appassionate dell 'O. N. Maternità Infanzia, il cui sub commissario prof. C. Micl1eli st.a tanto1 adoperandosi per realizzare, come può,. i n o tri postulati ... cc Come può », diciamo, J)ercl1è gli ostacdli gli si paTano avanti tutti i momenti. An·cl1e per questa Ma ternità, che egli volle creata in Ascoli ... certo non fu ascoltato in tutto il Micheli , se la Cnmmissione g iudica· trice sarà nGminata d.al Presidente della Congregazione ... senza precisare fra chi; se si soggiun.g·e « la no,m in.a sarà fatta sul referto della .commis ione n, ossia senza garantire ch e se ne seguirà la graduatoria. Ma lasciamo andare ciò e veniarpo a ll e imprecisioni . 1

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POLICLINICO

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Fra i titoli i ri chiede diploma di spe·c ializCASCINA (Pisa) . - Scad. ore 12 del 27 lug.; età zazione o tito,l i equipollenti e... « servizio ef- lin1. 35 a.; i.ass.a L. :30; stip. L .. 9000 e quadrienni feltivo per non m eno1 di ·due anni in una cli- dee ., oltre L . 3500 (variabili) per cavale. · riduz. , , nica ostetri ca o in una. maternità di grande 12 %. o pedale ». Sono immag inabili ~ dubbi amletiFoGGIA. Amministrazione Provinciale della Capic i lJOssibili de i g iudici. Servizio effettivo? o in tanata. - Per titoli. Medico coadiutore del Brefoqiialilà di assistente eff ettivo, ossia •n on volon- trofio provinciale con l o stipendio annuo di lire Lario? Anc he i vo:lontari p ossono fare effet- 12.000 siuscettib~le di tre aumenti quadriennali tivo seryizio. E la maternità di un grande <lel decim~ oltre le inden:nità caro•-viveri, se dolvute, s alve l e riduzioni di cu~ al R. D. Legge 20 Os1)ed.ale sarà sempre gr.ande essa stessa? Guar- novembre 1930, N. 1491. 'fitoJo di studio·: Diploma ·dian101c i U·n po' in. giro . .. E viceversa non c i di abilitazio·n e all 'eser cizio della pl'ofessione di può esser e un servizio ostetrico bene attrezmedico-chirurgo o il diplo1m a di perfezionamento zato, diretto da un c ompetente, e quin,di adatto in puetjcultura di cui al R. D. 15 aprile 1926, . 718 .. Scadenza p er l a presentazione dei docua im1l ara·r vi l 'arte nosU:ra, .an ch e se non dipen menti: ore dodic~ del 15 luglio 1931. Rivolgersi d1e da un g rande Ospe·dale? all::-t Segreteria dell'Amministrazione Provinciale., e' è di più in questo bando: fra le c ondi- Foggia. zioni post e, è compreso cc il divieto di eserciFuscALno (Cosen za) . - Scad. 7 ag.; 2a. cond.; 1tare la professione e di operare in clinich e o case di salute poste ne lla città o nella circo- L. 6000 e 5 quadrienni dee.; deduz. 12 %; per vettura L .. 2500; doc. a 3 mesi dal 7 giu. scrizione d ella provincia » . GRACC~AN O . (Ved~ MoNTEPlJLCIANo) . Cosa i vuol dire? Inibire la professione li bera d el . tutto? Non pare; solo evitare che Lil\.fONE SUL GARDA (Brescia). - Scad. 15 lug.; a ltre •cliniche private fa c•ciano concorrenza a lla L. 792Q e 6 quinquenn~ dee., oltre L. 440 uff. maternità. M.a perch è non esser m eno equivo- san,., c .-v.; tass~ L. pO. ci ? Io p er .e sempio posso testimoniare di qualMATINO (L ecce) . Seconda condotta medica . ch e .aspir.ante ·ch e smise ogni p en sjero di cor1St~pendio. L. 8500 con,. diritto cinque quadrienni correre, avendo cr eduto ·d i dover · vivere solo e 1ndenn1tà come per capitolato. Scadenza 23 lucon le 8.000 lire d ello stipendio. E così si glio. Per maggiori chiarimenti rivolger si alla Sedi.r adano le fila ·dei candida ti; si 'fa m eno lar- g r eteria Comunale.- Il Podestà: Giannelli. ga, meno felice dunque la scelta . MoNCHJERO NovELLO (<:uneo). - Scad. 10 lug.: Inezie , si comprende, ma ch e si sono d ~tte consor.; L. 9000 oltre L. 4000 automob.; deduz. tanto p er .aver m otivo di ritorn.a re sul tem.a 12 %; tassa L. pO. MoNTEFALCIONE (~4.vellino) . - Scad. 10 sett.; lire gen erale ·d ei concorsi. Se· no·, se ne parla solo il g iorno del C·ong r e1sso; p·oi tutto tace, 't utto 6500 ridotte d el 12 %, oltre L . 1500 cav.; 5 quar1rie11ni dee.; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10. ~guita per la su a 1china. Bisogna insistere, se ~IONTEPULCIANO (S iena) . Per la frazione di ·1 crede una t e i buon.a·, n on corag.gi.arsi , anGr acciano . Stipe11dio L. 7500, sei aumenti quacl1e se s i finisce di i)arlare n el deserto'. driennali, ~11der1nità di cavalcatura L. 3500 e caro P. GAIFA.MJ.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI Consiglio Superiore di Sanità. Il C. S. S. si è adunato in sessio11e ordinaria Ò a1 18 al 20 giugno; d ar emo prossimaJnente Ull breYe r esoconto dei lavori co1npiuti.

CONCORSI. POSTI VACANTI. ANDRETTA (Ave llino) . rivolger si Segreteria.

Scad. 31 ag.; L. 8000;

AosTA. Co nsorzio Sanit. Antituberc. Dirett ore; L. 14.000 e 10 bienni ventes., oltre L. 4000 serv. att., L .. 4000 compenso inibiz. libera profess., L. 500 mensili trasferte, età lim .. 35 a .; tassa L. 50. Scad. 31 ago.s to. Rivolgersi segreteria, via Saverio de Maistre. ASPRA SABINA (Rieti) . - Scad. 31 lug. ; L. 10.500 e 5 quadrienni dee.; deduz. 12 %; tassa L . 50,10; doc. a 3 mesi dal 20 apr.; serv. entro 20 gg. CASAPROTA (lli eli). - Scad. 29 ag.; L. 9240 per 1000 pov.; a<ldizion. L. 4; c.-v. L. 633,60 se am1nogliato ; cavale. L . 1581; uff. san. L. 440; arm. farm. L. 440; 5 quadrienni dee. ~>\b. 1300 circa .

viveri di legge. Scadenza 15 agos lo1, Richiedere bando di c~ncorso alla Segreteria Comunale di Montep1ulci ano. ·

MoRÉS (Sassari) . - Esse~do revocato il concorso bandito precedentem ente, è aperto ex novo un concorso, a tutto il 31 agosto; L. 9500 e 4 quadrienni dee., oltr~ L.. 800 se uff. sa:q.. ; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10; doc. non a.n ter. a 3 mesi dal 28 mag. ORVIETO (Terni). Cortgregaz. di Carità. - Chirurgo primario della condotta chirurgica di città e direttore del Civico Ospedale; scad. ore 12 d el 12 ag. ; L . 8000 e 3 quinquenni dee., oltre L. 600 serv. att., L. 3000 i11d enn. ospedaliera, c.-v. ; riduz. 12 %; inoltre emolurrtenti in base a nuovo capitolato; età lirn.. 27-40 a.; tassa L. 50, 10. PENNABILLI (Pesaro-Urbino). Scad. 15 lug . ; la. cond.; L. 9000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 500 uff. san., L. 3000 caval e. ; diminuz. 12 %; età lim. 40 a.; tassa L. 50,15; doc. a 3 ~esi dall 'l giu . PIENZA (Siena). ·- Scad. ore 13 del 31 lug.; ·con Montichiello; L . 8500 e 6 quadrienni dee.; deduz . 12 %; ta-ssa L. 50; doc. a 3 mesi dal 10 giu. ; età lim. 39 a. ROMA. Ministero delle ComiinicaziOni (Ferrovie dello Stato). - Medici d~ riparto per: Macerata II (Ancona), Cesena, Lavezzola (Bo,l ogna), Galluzzo (Firenze), Tonzanico, Torre dei Picenardi (Milano),


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SEZIONE PRATICA

!Ponticelli, Portici I (Napoli), ~filano, Giulianello .(Roma), Tito, Cosenza II (Salerno), Fortezza (Trento). Per titoli. Inviare domanda e richiedere informazio11i ai rispettivi Ispettorati. Sanitari (indi·cati fra parentesi) . Scadenza or~ 17 del 15 luglio. Rol\IA. Pio I slilulo di S. Spirito ed Ospedali Riu.niti. - Tre a~uti radio1logi ed un aiuto oto-rinolaring-0logo·; scad. ore 16 d el 31 ag.; età lim. 35 a. .al 15 ITTU. ; stjp .. L.. 7300 ridotte del 12 % e c.-v. •Quattro· assistenti radio1logi ; scad. or e 16 d el 20 ag.; età lim. 30 a . al 15 giu. ; stip. L. 4500 ridotte .del 12 % e c ..-v. Tassa L. 50. Chiedere avvisi alla Segreteria Ge11erale, Palazzo .di S. Spirito. · SAN GIOVANNI A P1Ro (Salerno). - Con frazio11 i Bosco e Scario. Stipendio L.. 7000. Indennità di -cavalcatura : se si possieda carrozza od automo·b ile L. 3000; se si p ossieda altro· mezzo L. 2000. Do·cumenti di rito. Scadenza 30 g i.ùgno. P er ogni -eventuale chiarin1ento rivolgersi alla Segreteria -Oel Comune. SULMONA. Ospedale Civ il e. - Chirurgo· primario; -scad. 15 luglio ; libera doc. patologia chirurg. o -clinica chirurg.; s.tip. ed indenn~tà alloggio lire -6500 complessive; assicurazione contro le disgrazie .accidentali p er L. 300.000; 70 % degli em olume.n ti :spettanti operazioni e co11:sulti interni. Richied ere b ando d~ concorso .

CONCORSI

A

PREl\'fI .

_4.ccademia Pontaniana. E bandito un concorso con premio d i L. 446,25 sul seguent e terna: et .Ricer che sp eriment ali sulla digestione ~ ~ull 'assorbimento dei lipoidi n ell 'organismo animale ». Il concor so è apert o per tu t t i g li italiani esclusi i soli soci residenti dell 'Accaclen1 i a Po11tar1ian a. I l avori d ovranno far si perve11ire, fr an chi di o·g ni costo, al segretario generale cle ll 'Accaden1ia Po.n taniana, Napoli, Edificio Mu11icipale a 'f ar sia, non più tardi d el 30 aprile 1932 . Premi per laureandi in medi_cina .

IJ Con siglio nazionale delle rjcerche richiama l 'at tenzione d ei l aur ea11di in meclicina su i 15 prei1ni, di Gu~ 10 di l~re 1500 ciascu110 e 5 di lire 1000, })anditi dal ComitatQ della Medici11a del Con sig lio <l elle ricerch e con i fondi appositamen te messi a clisposizio11e dall a ditta Lepet~L di :Nlilano, per l e Jnig liori tesi d~ laurea in meclicina e chirurg ia svolte 11elle Universit à it ali a:qe nell 'anno accade1ni.co ch e sta p er chiud ers~. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

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VERONA. Municipio. - Scad . ore 16 del 31 ]1Jg.; :XX Circondario forese (Cadidavid) ; L. 80001 e 4 quadrie11ni, o ltre L . 1400 serv. alt. , c.-v., L . 10003000 trasp.; decurtaz. 12 %; età lim. 35 a. al 12 g iu .; doc. a 3 mesi; serv. entro 15 gg.; chiedere .avviso. ' ' 1coPISANO (Pisa) . - Scad. 31 lug. ;. per Uliveto e Caprona; L. 9000 oltre L. 2000 trasp. ; riduz.; 5 quadrienr1i dee.; età lim. 40 a . ; tassa L. 50, 15. \i·1LL.-\ CHIARA (Brescia) . Per titoli. Stipe11dio annuo lordo L. 9000. Sei aumenti quinquennali del dec~mo. Lire 3 p er og11i p overo in più oltre il 20 % della po·p olazione . lnde1u1ità di cavalca,.. tura L. 3000. Inden11it à per Ufficiale Sa11itari o L. 500. Car o viveri co·m e di leg·ge. E tà mass i1na .ar1ni 35, salvo eccezioni di leigg·e. Documenti di rito oltre certificato di jscrizio·n e all 'albo Ordir1e Medici . Scadenza 15 se t tembre. Per chiarimenti riYolgers.i all a Segreteria Comu11ale . 1

v-ILLANOVA SOLARO (Cuneo). .Scad. 15 lug.; L. 8000 oltre indenn. L . 1000 ; riduz. 12 %; età lim . 40 a. VILLONGO (Bergamo). L. 12.000.

Scad. 30 giu.; consor.;

. VITERBO. Ospedal Gr an de degli Infermi . - . Aiuto medico ; scad. 15 lug.; età lim. 35 a. al 4 g iugno; doc . a 3 m esi; L. 8600 e c.-v.; riduz. 12 %. Ta~sa L. 50.10. Serv. enlr o 15 gg. Chied. annu11zio.

L '« Associ a lion p our l e Développe1nent d es Re1a·t ions Méd icales e11tre la Fra11ce et les P ays Etranger s » rende nolo che sono vacanti un p osto di direttore aggiunto ed uno di primo .oatterioloo-o al Laborat orio ci ell 'Amministrazione dei Servi~i Sanitari dell 'Egitto. Rivolgersi a lla Sfde dell 'Associazio11e, rue de l 'ÉcQle de Médecine J 2, Paris.

Il clott. Alberto Lutrario, d op 0 aver presieduto· per sette a:qni l a Co1nmission e malariologica d ella . Società delle Nazioni, aveva l ascia.to il posto p er aCCllflire ad altre m an sioni d 'ordine internazion ale . .A. lui era subentrato il pro.f. Vitto·r io1 Ascoli. In seguito all a perdita del prof. Ascoli, il Comitato rl 'Ig ier1e della· Socie tà delle Nazioni ha voluto ricl1iamar e all 'alta carica il do tt. Lutrario, cu i espri1nia1no il n ostro compiacimento. 1

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Il Comitato d 'Igiene della Società delle Nazioni h a proposto la n omina del prof. Giu seppe Bastia11ell i a d~egato. Il dott. Alberto Lutrario r ilevò le b e11enJ erenze scientifich e d el Bas tianelli; il prof . Léo11 Bernar cl si associò co n espressioni cordiali. Il Con siglio <lella Soc~età delle Nazio11i h a r atificato la no·m ina. Il piro·f. Nicola P ende, diret toTe d ella. R. Clinica inedica di Geno1v a, è nomir1ato dottore Ji onoris cau sa !-1c11 ' lJ11iver sità di Montevideo . È ql1es ta u na san zio11e dell 'alto valore d el Pende qnale s tudioso e quale maestro . La Facoltà medica di Pisa ha chiamato, da Bari, il prof. Fr.an cesco, San felice all a ca ttedra d 'ig ie ne , rimasta vacante in segui to al ritiro del prof. Alfon so D~ Vestea per limiti d 'età . La F acoltà medica d i Bari h a incaricalo il prof. Giuseppe Sangiorgi dell 'inseg·11amento d ell 'ig ien e . AL reputato studioso i nostri rollegram enti . La Commission e g iudi catrice del Concorso, nazio11ale al J)remio Baccelli pel 1931 h a conferito il premjo stess.o (medaglia d 'oro al cc m erito cl~nico ») al prof. dott. Rem o 1'1onteleone, d ell a Clinica Medica e.li Roma. Il Senato. .i\.ccad en1ico l1a approvalo l a r elazione della Co1nmi ss]one. llallegrame11ti cordialissimi al n ostro amico e collaboratore, p er l 'alta distinzione. Ha11no consegu ito l a libera doce11za : il d ott . Vi 11 cenzo Tanturri in clinica o to-rino-laringologica; il dott. Leonardo Nardelli in clinica dern10ifil opatica.


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IL POLICLINICO

ffOTIZIE DIVERSE. La Giornata della Croce Rossa Italiana. La. c~le.brazione della terza · g·iornata della Croce Rossa ha rivelato ancora una volta quanto profonde siano la simpatja e I 'ammirazione che il popolo italianq tributa a questa penefica islituzione, che in pace e in guerra adempie c-0.n spirito elevatissimo di sacrificio e di solidari.età patriottica e umA na il suo mirabile compjto. Il success~ dell~ giornAta è stat-0 fervido e pieno e si può dire che tutta la. Nazione vi ha partecip ato con modesti e cosp~cui contributi a seconda delle possibilità d~i singoli. Le numerose tende della Croce Rossa costituirono ta11ti centri di richiamo e di raccolta per la vendita degli oggetti esposti, che avevano tl1tti carattere utilitario e- igienico. A queste tende, Je stesse èhe sorsero in prossimità dei campi di battaglia e forniro110 il primo rifugio ai nostri feriti, è affluito il pubbli co, che ha fatto larghi acq11isti dalle venditrici, sign,ore del! 'aristocrazia e infermiere della Croce Rossa, nella lo·r o can·d ida uniforme. Erano state dislocate n ei centri pii1 popolati varie autoambulanze, recenten1ente costruite e che h anno valso . a da.ire un 'idea de.Ila perfetta o·r ganizzazione tecnica ~ sanitaria di qi.1esto importante servizio· di pronto soccorso, esteso· ormai in tutta Italia. A Roma il giardino del palazzo del Quirinale, che la benevolenza di S. 1\1. la Regina, prima infermiera d'Italia, h a, voluto che fo·s se utilizzato· per la terza gior11ata della Cro.ce Ross a, era stato artistica1nente addobbato·, e l11ngo il porticato• erano stati disposti numerosi banchi di vendita, ai qua1i presiedevano le stesse dame della Regina, jnsieme colle infermiere della Croce Rossa. Il p·u bblico che h a avuto1 libero accesso nel giardino•, vi h a affluito, in nobile gara, per le o,f ferte. Un album a11 'ingresso del Quirinale per raccogliere le firme degli intervenuti si è rapida.mente riempito di nomi. Sono state vendute migliaia e migliaia di copie ci~ lln opuscoJo a cura della Croce Rossa, dal titolo· Salute, sommo bene, alla co.m pilazione del quale a.veva110 collaborato numerose celebrità mediche italiane. 1

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Nell'Opera Nazionale Maternità e Infanzia. So ll_,q la presidenza del prof. Bottazzi s.! è riunita la, comrrl:issio·11e per l 'ali1nentazione, nojm inata dal R. Commissario all'Opera nazionale per la protezione deJla mateirn~tà ~ infanzia, on. prof. Blanc, per la preparazione delle taibelle dietetiche da prescriversi negli Istitl1li del Regno ch e accolg·ono inadri e fanciulli. Hanno preso parte ;l,i lavori tutti i membri della commissione e cioè i sub--commissari dell '0. N. prof. Cesare l\ilichcli ~ prof. F. Valagussa, il prof. F-0à di Mila11Q, il prof. Baglio11i di Roma, il prof. Jemma ·d i Napoli, il prof. Spolverini di Ron1a, il prof. Pacchion i <li Ge-n ova, il pro-f. Gaifami d~ Bari, il prof. Visco di Sassari, . !l prof. Santo d1 Udine, !l prof. Bompiani di Rom,a, il vice-direttore di Ron1a e vice-ispettore dell 'Opera prof. D 'Or1nea. Dopo, uno scan1.bio fii. Yedute, la commission e ha preparato· una tabella dietetica pe_r le n_ia~ri e i fanciulli, cl1e sarà siubito resa obbl1ga.tor1a in tutti gli Istituti sovve11zionati o sussidiati dal1'0pera $.tr ~sa o che comunqt1e acco·l gono madri e bambini l~ cui rette sono a carico dell 'O. N.

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XXXVIII,

NUM·

i6]

Ufficiali Medici dell' O. N. B. dell'Urbe. · Nella sed~ qel Comitato provinciale dell 'lJrbe dell 'O. N. B. ha. avuto luogo il rapporto di tutti gli uf.fic!ali medici addetti qlle organizzazjoni gio1 vanili de.Il Urbe. La riu11ion.e è stata presieduta dal senior clotl. Alessandro Pallaòini, direttore dei servizi sanitar~ del Camita~ provinciale il quale prima d~ Iniziare l 'adunanza ha presentato i sanit.ari al commissario romano console Oreste Balduzzi. · Il direttore sanitario ha quindi dato agli ufficiali medici direttive precise per le vis!te che dovranno. farsi ai ba1nbini che si. rechéranno alle coionie estive, affidando a ciascuno (li essi una zona od un rione dell 'Urhe. l san!tar~ dell 'O. N. B. dovrar1110 prendere contatt-0 e.on i dirigenti local! del P. N. F . per l 'effettua.zione delle visite. TI senior Palladini, chi11den,do . la riunione ha voluto dire ai sanitar~ dell 'O. N. B. una parola di compiacimen,to e d~ elogio per l'attività che essi svolgono disinteressata1ne11te fl vainta.ggio' delle giovani Camicie Nere. 1

Nuovi medici

~portlvi.

Su propos.t a del prof. Cassinis, commissario straordinario della Federazio11e Italiana Medici Sportivi,· l 'on. Ili Baccì, commissario dei C.O.N.I., h a ratificata la nomina cli 48 medici sportivi. Questo nuovo nucleo di medici sta a dimostrare l'impulso notevole dato· all 'in,iziativa, che risponrl:e ad una nec~ss!tà sempr~ p~ù sentitélJ. 1° Congresso medico sindacalista brasiliano. Si terrà alla fin~ rli luglio in Rio de Janeiro; avrà per scopQ l~ difesa degli interessi di categoria. Tra i temi in, discussione saranno,: Codice d~ deontologja ed ~tica professi<Y11ale; Abilitazione dei medici stranieri; Assic11razione medica; Abuso dei servizi medici uff!ciali; Ciarlatanismo, empiricismo ed esercizio arlJitrario della medicina; Pt1bblic~tà 1necl~ca; Co11cetto di specializzazione; Pletora med~ca; Fraternità J)ro.fessio-n ale . 1

50° Congresso della Lega medica tedesca. Si è aduna,to a Colonia dal 18 al 22 giug110 ed ha ·discusso· va.r i problemi d 'interesse generale, co1ne la, med.icin,a del lavoro', lé\ pletora de~ pro.gra~~ universitari, jJ perfezionamento 1nedico post-universitario, 1~ assicurazioni sociali. Ne daremo t1lt~riori D:Otiz~e prossimamente.

Congresso francese di pediatria. Si adunerà & Strasburgo .i l 5 ottobre e ss. Nella stessa occasione si t errà un Congresso sulla tutela della madre e del bambino.· Gl 'interessati possono r~volgersi al prof. Woringer, Kalbegasse 18, Strasbourg, Fran,c~a .

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Scuola superiore di malariologia. Come abbiamo annunziato, il 15 luglio avrà inizio il corso dell.a Sezione medica della Scuola superiore di malariologia. L'insegnamento. comprende ~ corsi teorici e pratici. di em~tolog1a, . pa~ rassitologia, entomologia, clinica e drmostraz1on1 pratiche di carnpagne antimalari~he. . Al corw che durerà clue mesi, sono arr1mess1 cittadini italiani e stranieri laureati in med~cina


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XXXVIII,

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SEZIONE PRATICA

e laureandi. La s1Jesa totale,·. incluso il contributo per le escursi.011~ in . campag·n a, è di L. 300. Ogni altra spesa di v1agg1 e residenza in zona di lott·1 antimalarica è sostenuta dalla Scuola. Il cors~ per .i meciici stranieri d ella Società delle Nazio.n i co1n1ncerà verso la ~e tà di agosto e durerà un i:r:ic~, del q_uale 15 .giorni son,o assegnati alle escurs1oru e r esidenze in campag na. ~e.r i11form.a z ~o11i riv~>l~e~si alla Segreteria, R. Cl1n1ca Seme1ot1ca, Pol1cl1111co Un;i.berto I, Ro~a.

Pel Pollclinieo di Bari. L '.i\.mmin,istrazione Cqrnunç\1e l 'Amministrazione Provinciale, l 'Ospedale Co·n.~rziale e lai R. Università ..d~ Bar.i han,nQ iniziato lo stud.io· d el progetto d1 massima presentato, dall 'ing. Marco Vigi per un, gran,de Policlinico. ' Pertanto n,el g·abinetto d el Commissario straordinario, dott. Vella, ha avuto luogo una riunione dei rapp.re se~tanti d~lle amministrazio11i interessate, i quali hanno dato i1~car~oo al ·a ott. · Velia d~ I?red.isporre lo sch ema di co.n venzione per la cost1tuz1one del Co~sorzio d egli Enti che concorreranno alla 00 struzione d el Poli clinico· Le relative proposte saranno sottop ;ste a·l l 'approvazione del Governo. 1

I Sanatori antitubercolari. Il senatore Garbasso h~ riferito al Capo del Go-

vern,o sull 'andamento de~ l a,vo ri p~r i Sanatori cr eati in consegue1~za dell 'assicuraz~one obbligatoria contro l~ 1uberco,l osi. Sono st a ti già appa] Iati 30 osp ed ali sanatoriali con un complesso dj 9256 letti. Atte11dono ai lav~ri 2350 oper ai. · Saranno prossilna1nen te appallati altr~ 10 osp edali san atoriali con un co1n,plesso di 4114 letti. Infine 1240 letti sono sistema li in 7 p adiglio·11i prQvvisori.

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IL ven.ticinquennio è stato fe steggiato anche con una cer1morna svoltasi aJla sed e dell 'Istituto stesso. alla qt1ale intervennero le autorità cittadine.

Islltuto pedologico di Amst~rdam. :B. stat? fondato di recente; occupa i locali in cui

a~eva già s~de l 'istituto. di fisiologia d ell'Univer-

s1.tà. Ha pe1: scopo lo sludio scientifico d el barn.~1no e. .s~ec1al~e!1te d ei mezz~ di educazione per I b~b1n1 tard1v~ ~ anormali. Dispone ora di 22 posti, ma ~i spera d 'ingrandirlo. La direzioin e ne è . affidata al prof. J. Water~nk; il se.r vizio· neurolo·g1co e quello1 psichiatrico· son,o diretti dal prof. Horst e dal dott . Bass. . Un istituto del genere esiste a Budapest ed è diretto dal prof. Szondi.

La Scuola medica dl Los Angeles non approvata. L'Associazione Medica Americana aveva d a to il su o ricono scimento provvisorio alla · li'acoltà medica dell'Università d ~lla California m eridio11al~ istituita n el 19,28, nell 'ai tesa che si realizzassero alcune promesse d el decano : cioè che si r e.clutasse un C0 rp 0 insegn ante p~ù ido·n eo· e che si n1iglior,a sse l 'organizzazione. L'impegno non è sita.to r11ant enuto· t; JJer ciò il riconoscimento non è stato co1n fermato .. 1

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Per le ricerche scientifiche in Francia.

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Nuovo Sanatorio. A Galliera Ve11eta è stato· inaugurato il Sanator~o eh~ la Cassa, Naziq11ale delle Assicurazioni sociali ha istiLuito ~ una villa ch e apparte11ne g ià a, Mar ia Anna di Savoia, Imper atrice d 'Austria. Il Sa11atorio, modernam,e11t ~ attrezzato e doitato d! un m ag·nifico parco secolare di 35 e ltari ooltivato a conifere, con un laghetto n el m ezzo, è ~l più vasto ch e abbia attualmente la Cassa e fra i 1naggiori d 'Italia, potendo o,spitare 500 a1nmalati. . ..

Al Pio Istituto Basslni. l\icorr e ir1 q11esti gior11i il 25° anniversario di fondazione d~l benefi:co, Istit uto. In tale occasione jl direttqre, prof. Ar1nibale Preto1, chirurgo primario, ha pubblicato una m onografia, dalla quale risulta tra l 'altro ch e n el 1930 su 801 operazioni eseguite (in 729 so.g getti) si ebbero 801 g u arigio·n i rad~cali: ossia il 100 9f, . D~ r ego·l a l 'op erazione è st at a perfettame11te condotta a term,ine in m eno di 12 m i nuti. ' Presidente <lel Co11siglio. direttivo d~l J?!o I stituto Bass.in,i è il conte Febo Borromeo d 'Adda, e tra i. co11sig·lieri è il Podestà du ca Marcello Visconti di Modron e. Ai perfetti risultati r agg!unti finora contribuiro,n o le cure assidue d ella presidenza e d el consigliere ispettore comm. dott. Luigi Segattin~. ·

Il sig. \ i\T!lliam Nel~on Bro·m well h a donato un milio11e di franchi allai C~ssa di r~cerche scientifich e, afii11ch è venga ~mmediatamente ed u gual111ente ripartito tra diec~ studiosi, onde aiutare le loro ricer che perso nali Q quelle eseguite nei loro laboratori . 1

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Conferenze. L' Associ az~o·ne « Per la, scuola », presieduta dal sen. prof. A.. Menozzi, in collaborazione oon la Real~ Società Italiana d 'Igien e, presieduta -dal prof. E. Ro·nzani, h a, organizzato un ciclo di oonfer enze di m edicina sociale, le qual~, affidate a perso·nal~tà di spec~ale competenza, sono state tenute, ai giovani licen.zian,di dai Licei e d agli Istit uli tecnici, in una sala del Castello Sforzesco di M~l a:Qo.

Il prof. Ernes lo Bertarelli 11a tenuto, a Milano u11a conferenza &ul t ema: cc La terr a e la vita ». Il prof. Fr an cesco Valagu ssa h a tenuto et Roma u11a confer~nza sul ten1a: « La tubercolosi del latta:Qite »·.

Nella stampa medica. Il prof. Arturo Casarini, ch e per un ve11ticinquennio h a con sacrato la su a opero·sità fattiva, la s ua cultura impareggiabile e il suo ardente entusiasmo ~l << Giornale1 di Medicina "Nlil~Lare », lascia il posto, !n pien a efficienza di lavoro, per chè collocatQ in aspettativa p~r riduzione dei quadri. :B una vera p erdita che. il g ior11alismo medico italian,o sub~sce. La direzione (lel periodico è stata affidat a al prof. U .. ~iva,, ch e sar à assis tito dal dott. V. De Bernardinis q uale r edattore-capo. Non dubitiamo· eh~ in mani così esperte, il periodico manterr à l 'alto l~vello raggiunto e conti· nuer à ad onor are il co·r po sanitario militare. 1


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IL POLICLINICO

Commemorazioni del prof. Ascoli. Il pro,f. Vitlorio Ascu1i è stato coimmemorato dal Comitnto d 'Ig ie11e della Società delle Nazioni co11 un discorso· del pres~dente, prof. Teodoro· 1\tladse11 al quale si associò il dott. Albe,r to Lutrario <lei: legato italiano. ' Il prof. Ascoli è stato commemorato anche d al nostro Consiglio Superiore di Sanità con nobili parole del presidente prof. sen. Ett~re !\farchiafava. La R. Accaden1ia 'Niedica <li Roma ha dedicato una s.01e.nne seduta, alJa cornmemorazione del prof. Ascol~, il quale ne era stato presidente. Il prof. Cesare Frugoni, su ccessor e del prof. AscoJi n ella cattedr a di clinica medica, tenne il discorso ufficiale, ch e riporteremo largament e in ~ prossimo numero.

Una biografia deJ prof. Ascoli viene p l1bblicata i1el periodico

« Acta

Medica Latina » di Parigi dal do tt. Verney della nostr a famig lia redazio11ale. Premessi alcun'i cenni introduttivi, prende ad esaminare: 1° 11 maestro; 2° Lo sLudioso; 3° Il giornalist a medico; 4° Il professionista. Il éi l tadino . L 'uon10. È r edatta co~ compiutezza e animata da sentin1enti di affetto e devozione. 1

Viaggio medico nell'America settentrionale. .t\ vrà luo,g o dal 22 lugliq· c:µl '8 settepibre; verr~no visita te l~ maggiori c~Ltà e le local~tà di m aggior e interesse turistico: Ne;\v YQrk, Quebec, ~Iontréal , Tor0nto, Filadelfia, Balli1nora, Washington, Piltsburg, Detroit, Den,ver, Chicago, Sa11 Francisco, Los Angeles, ~1 grande Cafion, Yello11sto·11e Partk, il gran Lago• Salat·o" le sor genti del Colorado., le Cataratte d el N~agara, Hollywood, ec.c. Prezzo comples sivo·: 38.000 fran,chi. Le iscrizioni si r~cevono da: Ml\if. Brendo·n e t Gallet, Faubourg St.-Honoré 56, Paris, Fra11cia. 1

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XX4VIII, NuM. 26]

Gruppo di medici socialisti spagnoll. PreSSQ la ?asa ~1el. ~opolo, di Madrid è stata.

pro,m ossa un Associazione di medici socialisti la qu~le . avrà lo scopo dj studiare i problemi s~rii­ tar1 . d1 carattere sociale. La Commissione orgariizzatrice, composta dei dotlQri Zimenez de la Serr~11~, Ortega e Vera, ha raccolto numerose ades1on1.

Il Governo inglese e la limitazione delle nascite. Il. Ministro· inglese d~lla sa!llità ha diretto agli Enti per la tutela della maternità e dell 'infanzia una c~rcolare ir1 cu~ dichiara che ~l Governo h~ ~r~so. in. esam e la possibilità r h e le istituzioni ufii~iali diano CQ~sigli sulla ]imitazione delle nascite. È stato deciso ch e tale a l tivilà esula dai loro comp~.ti e? i~terferisce con essi. 'futtavia~ qualora i11o tiv~ . d ordine medico facciano presumer e che ~e gravidanze ulteriori possa.no. essere di dan110 e. OQi:templa~~ l 'a~torizzaz~one d~ dare consigli: diretti ad evitare ~ con cepim enti. Questa attività. v~ svolta in u~ r ep arto sper ~ale. Date le aspre ~iv~rge:ize di pareri sussistenti i1el pubblico sulla l1r~1.Itazione d elle nascite, n ei riguardi e tici e sociali, il Governo h~ deciso che gl~ amh·u latori per la limitazione d elle nascite debbano essere auto... rizzati é\ funzionare solo n ei riguardi sanitari ossia per ~ casi in, cui I~ gravidanze possonos es: sere di pregiudizio alla salute (della madre o del nasci turq) . •

Per la sterilizzazione degli inadatti negli Stati Uniti. Lo Stato di Q,k laho·m a ha promulgato una legge che a11torizza la sterilizzazion e definitiv.a di crim inali e di alie11ati inct1rabi1i, cli età inferiore a 67 anni per gli u omini, a 47 p er le donne. L 'attuazione è affid ata ad un comitato composto, di direttori d 'os.ped1ali, direttori di earceri e me(l ici legali.

Viaggio medico in Czecoslovacchia. Avrà luogo dal 19 luglio aJ. 23 agosto, in autocarri, con partenza da Strasburgo; verranno visit ate varie ~n1porLa11ti stazioni ~driche: Bade11Baden , Nurenberg, Fran zen,sbad, Marienbad, Carlsbad e le Alpi au striach e; s~ farà sost a anche in varie città: Praga, Vie1111a, Budapest e Monaco·. Per i n formazioni ri vqlgersi all 'agenzia cc Mon Voyage », rue <le la Michod ~ère 9, Paris.

Convegno medico internazionale a Cracovia. Dal 2 al 5 agosto prossimo· avrà luogo in Cracovia u11a riunione <li m edici. ch e conoscono la . . . lingua esperanto,; al tempo stesso in quella città è convocato ~l 23° Congresso Universale di Esperanto. La riui1ionc avr à caratter e scientifico, come già quelle le11ute negli anni passati in altre città. el progran1n1a d ell a r iunione, organizzata dalla « Tt1tmonda Esperantista Kuracistai Asocio », so no con1prese visile agli ist~tuti scientifici di Cracqvja. I medici italiani ch e volessero vedere app,l icat a la lingua esperanto, o comunque d esiderassero· fa·r e u n i11teressan le viagg'io coll 'aiuto dei collegl1i esperantisti, sono invitati dalla Fed erazione e. peran ti ta italiana a,lla Carovana Turistica Pa-d0Ya-Vie11na-Brno (Spjelberg)-Cracovia (28 -7 al 5-7, 9 giori1i di viaggio); L. 1650, co n rito·r no facoltativo per Dresda, Praga, Salishurgo, Verona (16 giornj di viaggjo L. 1650). Per informazioni riYolger si ad « Es1)eranto-Centro », G·alleria Vitt. E111a1t. 92, ~1IiJano. 1

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Convegno a Sassari pro piante officinali. Presso la sede del Co11sig1jo dell 'Econo,m ia per la p r ovi11cia di Sassari, il Prefetto, h a inauguralo il 16 giug·no l111 Co 11vegno pro pi.ante officinali, pro•m osso dall :J~nte nazioi1.ale dell 'artigianato e piccole industrie, organizzato a cura di un Comitato sassar ese. Dopo discorsi pronunziati dal prefetto, dal prof. Sabatini e dall 'avv. Aliva1, direttore del Consigli<! dell 'Economia, si sono iniziati i laYori d el Con gresso. ~ stata inaugurata una inostra erboristica, cui partecipano numerosi r accoglitoTi. 1

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Esami per l'abilitazione alle arti ausiliarie sanitarie. Con decreto mi11is teriale pubblicato dalla « Gazzet.~a Ufficiale » viene bandita una terza session e di esami di abilitazione a11 'eser cizio delle art~ del1'ottico ' dell 'od,o n lotecnico, d el meccanico ortope. dico ed ernista e dell 'inferiniere, comprese le specialità del ma,ssaggialore e del capo b:agnino negli stahi;tiineniti idr0Ler ap ici. Potranno1 partecipare ag'li esami: a) coloro i quali dal 1° agosto 1927 abbian o eserciitato direttan1en te da almeno due a11ni le arti suddette; b ) gli i11fermieri dei pubblici osped ali già in serYizio presso gli ospedali all a stessa data; e) coloro i qt1ali, pur non avendo diret tan1e11te eserc itato l 'arte in paroil a, aLbiano un tirocinio di a11neno quattro· anni co1!1e ap,p rendisti i1ell 'ar<te ch e aspirano, ad eser citare. Gli esan1 i avr anno luogo presso Je R. Prefetture di Agrigento, r\.lessa11dria, J\ncona, Ascoli, Bari, 1


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XXXVIII, NuM. 26]

SEZIONE PRATICA

947

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Bel~uno, Bergamo, Bolog11a, Bresc ~a, Cagliari, Cal-

tan~sse tta, Catania, Catanzaro, Chieti, Como, Cremona, Cuneo,. Firenze, F~ume, Foggia, Forlì, Ge-

nova, Lecce, Livorno, l\1assa Me,s sina Milano Modena, Napoli, No-vara, Pado~a Pale~o P~rma Pavi~, Pe:u~ia, Pesaro, Pisa, Potenza, .R,eggio Ca~ labr1a, R1e~1, RQ1na, Sassari, Siel'l:a, Siracusa, Taranto, Tor1no! Trapani, Tr~nto, Tries;te, Udine, Varese, Venezia, Verona, Vicenza,· v~,te.rbo. Coloro che asp,iral'l:o a sostenere gli esami devo... nor farn~ domanda el'l:tro il termil'l:e improrogabile del 15 luglio 1931, allegal'l:do ~ nece:ssari documenti. . . 1

Sciagure di sanitari. Il prof. Antonio Gn11di e il do,t t. Gilberto Bersani di Bolo·g na si recavano, in automobile a Castelbolognese per assistere ai funerali del c<)lmpianto dott. Brunelli, quando ad una curvai della strada, per Ul'l;a causa no11 b~n precisata, la macchina si capovolgeva, andando a finire in un fosso. Tanto il prof. Gnudi, quanto, il dott. Bersani, rimanevano gravemente feriti e più tardi vennero trasportati a Bologna e ricover ati d 'urgenza alla casa <li cura. Al proL Gnudi sono state riscontrate gravi ferite alla test a e agli arti, mentre al dott. Bersélni è stata risco11trata l a probabile fratturai del bacino. Per entra~bi, i sanitari si sono riservata la prognosi.

Il d?tt. Roberto Faravelli, direttore dell 'Ospedale d.1 Monterotondo, inentre percol'reva in automobile, la vja Salaria, nelle vicinanze dell 'Aeroparto del Littorio-, per schivare l1n carro andò inco11tro ad un grave irlfortunio; con commozion e cerebrale. Venne ricoverato al Policli11ico di Ro111a. Ai tre valenti colleghi at1guri vivissjmi di sollecita guarigione. 1

Si è spento a Cas telbolognese il doit. UMBERTO BRUNELLI, che presiedette l 'Associ azione 'Nazio... nale dei Medici Condotti ed ebbe molta parte i1ell 'organizzare la cl asse e I'l:el rivendicarne e farne valere i dir~tti. l"u deputato al Parlamento. Di carattere leale, era amato e s timato, anche da chi. no~ ne condivideva la fede politica . A. P. 1

Giunge notizia da San Francisco di Califo·r nia ch e, per un, incidente ~·'ascensore, è morto colà il dott. GINO VIVALDI, assislente nei nostri LaQoratori scientifici (lella Sanità, nipote del dott. L~vio, ,aiuto I'l:egli stessi I .aboratori. Egli si era recato negli Stati Uniti per scopi di studio. Aveva innanzi a sè UD: avvenire promel ten tissi1110. · Alla desolata famiglia le nostre condogliarue. A. L.

Indice alfabetico per materie. Acidosi dal pu11to cli vis to clinico . . Pag . 920 Appendicite: minimo di sintomi ch e giustifica1110 l 'i11tervento . . . . . . . n 935 ArchiteLtura: p sico-fisiologi a . . . . . . » 939 Bacilli tbc. : for111e i1on acidoresistenti » 938 Bacilli tbc. nello stri.scio del laringe » 938 Bipl~ografia . . . . . . . . . . . . . » 929 Calcagno : esostosi; achillo<li11ia . . » 921 Cisti cl 'echinocqcco . . . . . . . . 909, 913, 915 Climaterio: manifestazio11i . . . . . » 926 Concorsi p er le 'NJaternità: rilievi e proposte . . . . . . . . . . . . . . . . . » 941 Contrattura d elle dita di Dupuy tre,n . » 923 corrispondenze . . . . . . . . . . . . . )) 944 Costipazione: crisi acute e subacute : trattam. . . . . . . . . . . . . . . » 936 Coxalgia cotiloidea . . . . . . . . . . » 921 Digestione: r~pe rcussio11i dei disturbi e . . . · · » 936 loro trattan1. . . . . . . . . Emorragie po st-me~1 opausa e tumori )) 926 ovarici . . . . . . . . · · · · · · · · )) 937 Emorroidi : c11ra . . . . . . · · · · · Fegato: iperplasia nelle cisti d 'echino)) 913 cocco • • • • • . . . . . . . . . . . . )) 939 Fibre el astiche nello spulo . · · · · · )) 933 Fibromioma libero nel cavo arld om. )) 934 • • • • • • Glicosurie innoce11 ti )) 934 • • • • • lpoglice1nia: sindrome . . . )) 928 Leucorrea : terapi a . . " · · ·

Litiasi b iliare associata a cisti d 'echi• • . . . Pag . 909 llOC-OCC-0 • • • • • • • · · ~Ialattia di Hoffa . . . . . . . )) 922 Milza: cisti d 'echinococco )) 915 l\iliosite ossificante . . . . . . . .. )) 925 Nefroip ielocistite colibacillare . . . )) 931 Occlusione int.esLinale da diverticolo di ~1Ieckel . . . . . . . . . . . . . . . . )) 932 Or1noni fetali: passaggio attraverso la place11 ta . . . . . . . . . . . . . . . )) 938 Osteite fibrosa generalizzata: ingrossa)) 1nento delle paratiroiòi . . . 938 )) Ovaia : trapianti . . . . 928 ()vulazioni doloros~ . . . . )) 925 )) Pediatria: com11nicazioni Yarie 933 )) Pericolicistite· senza colecist~te . . . 932 )) Pielografia endovenosa da abrodil 932 )) Polmoni te dell 'ap,i ce . . . . . . . . . 932 )) l-lachianestesia: tec11ica . . . . . . . . 933 )) llachiLisn10• e sistema neuro-vegetativo 938 Ile11n1ailismi01 ed ois teoartri te d 'origi11e )) inLes tinale . . . . . . . . . . . . . . 922 Ilile11 zione vescicale per:m anente: inter)) , -e 11 Lo . . . . . . . . . . . . . . . • . 931 )) Surrenali : tro1nbosi venosa . . . . . 930 )) Tubercolosi polm. : dieta Gerso11 . . 932 )) Tumori a mielopla s i . . . . . . . . . 930 Ulcera peplica: trattam. con m11cina )) ga lrica . . . . . . . . . . . . 936 )) Urelcrotomie: tecnica . 933 )) Zolfo,: azione ipotensiva . 930 1

1

Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la 'ristampa di lavoTi pubblicat' nel Poliolinico •e noft '" 1eoutto ad autof'i••a•ione sc:ritta dallo Teda•ione. • 1'ietata la pu1Jblica•ione di 1Unti da easi 1en•a cita1'ne la /oftte.

V. AscoLI

t, Red. capo. · l:loma - Stab. Tipo-Lit.. Armani di M. Courrier.

A. Pozzi, resp .


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IL POLICLINICO

.~L'FFICIT

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OPERE DI MEDICINA CHIRURGIA ED IGIENE pubblicate dalla Casa Editrice LUIOI POZZI di Roma le- quali, dagli abbonati a « IL POLICLINICO • o alle altre Riviste edite dalla nostra Casa, possono essere acquistate : .

a) contro pa.g amento a c.o ntanti (beneficiando del prezzo di favore qui di seguito indioato) mediante cioè invio del rispettivo ilmporto contemporaneamente a.Ila ordinazione; oppure b) al prezzo di oopertina, contro paga.mento rateale . . Il totale, considerato al '[Yf'ezzo dt oopertina, deve essere paga,t o con un primo versamento pari a· un terzo dell'ammontare della richiesta ed il rima.nente medilan,te rate mensili da L. 20 cadauna. Con il primo versamento si deve inviare l'impegno scritto del pagamento rateale mensile :fino al completo saldo. Continuazione dei precedenti N. 22, 23, 24 e 25:

OSTETRICIA E GINECOLOGIA. PRONTUARIO DI TERAPIA OSTETRICA. Vadenie cum del medico pratico. (Prof . P. GAIFAMI). Pre-

fazione del Prof. Sen. E. PESTALOZZA. Volume di pagg. XII-314, oon 105 figu~ nel tooto, rilegato in tela flessibile. Prezzo L. 28. più le spese postali di spedizione. P er i nostri abbonati sole L. 25,50 in porito franco. MANUALE DI OSTETRICIA ad uso delle L evat rici e delle allieve. (Prof. 0. ' rIANA). Prefazione del prof. sen . E. PESTALozzA. Volume di p agg. XII-400. con 122 figure nel testo. Prezzo L. 50. più le spese postali di. si9edizione.. Per i n<}S/tri abbonati sole L. 45, 75 in porto fraQco. · IL FORCIPE. (Prof. F. LA TORRE). Seconda e4izione riYeduta e aggiornata dal Prof. P. GAIFAMI. Volume di p.a.gg. IV-132, oon 62 figure nel testo. Prezzo L,. 24. più le spese postali ,d i sp.e dizione. P er i nostri abbonati sole L. 21,90 in porto franco. L'INTOSSICAZIONE GRAVIDICA NELLA SUA GENESI E. NELLE SUE FORME CLINICHE. L ezioni. {Prof. E. ALFIERI). Volume di pag. 40. Prezzo L. 8 . più le spese postali di spedizione. P er i nostri abbonati sole L. 6,50 in porto franco. LO STATO ATTUALE DELLA RADIOTERAPIA GINECOLOGICA. (Prof. M. BoLAFFIO). Volume di pagg. VIII-164, con 10 figure n el testo e 7 tavole fuori testo . Prezzo L. 20. più le spese postali di sp edizione. Per i n os lrì abbonati sole L. 18 in po.r to franco. ELEMENTI DI GINECOLOGIA. AVVIAMENTO ALLà DIAGNOSI GINECOLOGICA E SCHEMI DI TERAPIA per medici 7Jratici e studenti. (Prof. P. GAIFAMI). Volume di pagg. XII-373, oon 243 figi1re n el testo, molte delle quali originali, rileg~to in piena tela. Prezzo L. 68. più le spese postali di spedizione. P er i nostri abbonati sole L. 63 in porto franco. GINECOLOGIA E SECREZIONI INTERNE. (Prof. 0. VIANA). Prefazione del prof. N. PENDE. Volume di pagg. VIII-176. Prezzo L. 18. più le spese postali di spedizione. P er i nostri abbonati sole L. 16,50 in porto franco . L'ETA' PUBERE NELLA DONNA. (Prof. R. Bol\iPIANI). Breve saggio di fisiopatologia costituzionale con un'appendice ·sulle anomalie della mestruazione dalla 1nibertà, alb'inizio della vita sessuale . Prefazione del prof. sen . E. PESTALOZZA. Volume di pagg. VIII-128, con una grafica e 6 figure nel testo. Prezz-0 L. 16. più le spese ipostali 'di spedizione . P er i nostri abbonati sole L. 14,60 in porto fra.neo. EU e E N I CA E STI R p E. (Prof. R. BOl\iPIANI). Prefazio11e del ~rof. Sen. ERNESTO PESTALOZZA. Volume di pagine VIII-232, con 8 grafici nel t esto e du e Tavole fuori testo . Prezzo L. 25, più le spese , po.stali di spedizione. Per i n ostri abbonati sole L. 22,75 in porto franco.

DERMOSIFILOPATIA. MANUALE DI MALATTIE CUTANEE ad uso d ei medici pratici e degli studenti. (Dolt. Prof. V. MoN-

TESANO). L 'opera si compone di due volumi di co mplessive pagg. XXVIII-780, con 76 figure nel testo . Volume I di p agg. XVI~348, con 32 figure. Prezzo L. 50, più le spese postali di .spedizion e. Per i rlostri abbonati sole L. 45,25 in porto franco .. Volume II di p agg. Xll-432, con 44 figure. Prezzo L. GO, più le spese postali di s.n edizione. Per i nosilri abboitati sole L. 54, 75 in porto franco .. LA BLENORRAGIA NELLA DONNA. (Prof. o. VIANA). 'A1anuale ad uso dei medici e degli studenti. Prefazione del prof. P. L. BosELJ,INI. Volume di pagg. XII-456, con 22 figure nel testo e 7 su tre tavole, a colori fuori testo. Prezzo L. 58, più le spese post ali di spedizione. Per i 11.ostri abbonati sole L. 53, 25 in porto franoo. LA BISMUTOTERAPIA DELLA SIFILIDE. (Dott. F. TRAVAGLI). Volume di pagg. IV-72. Pre~zo L. 12, più le spese postali <li spedizione. P er i nos'tri abbonati sole L. 10,75 in porto franco. . LA MODERNA LOTTA CONTRO LE MALATTIE SESSUALI. (Dott. F . TRAVAGLI). Prefazione del prof . A . MoRsELLI. Volume di p agg. VIII-112, con 15 figure n el testo. Prezzo L. 10, più le spese posta li di spedizione. Per i n ostri abbonati sole L. 8, 75 in porto franco . 1

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LA BLENORRAGIA E LE SUE DANNOSE CONSEGUENZE PER L'INDIVIDUO, LA FAMIGLIA E LA SOCIETA. (Prof. L . MoRINI). Volumetto di pag. 35, in nitidissimi tipi elzevir. PreZtzo L. 5,50 in porto

franco. Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore

L'elenco continuerà nel prossimi Numeri. LU I e I POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA·


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ANNO XXXVIII

Roma, 6 Luglio 1931 - IX

Num. 27

fon dato dai professori :

GUIDO BACCELLI '

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FRANCEsc·o DURANTE •

SEZIONE PRATICA

REDATTORE C APO: PROF.

VITTORIO ASCOLI t

Lavori originali : G. Pen6() : Sull'azione patogena dell a « Giardia inteatina lis ». Osservazioni cli1niche : B . Blasi: Su di un caso di polidattilia. - L . Va1lega: Un caso in.tere.6&a nte di ·POlieindattiltla famigliare. Epidemiolog ia : G. G. De Melgazzi: Un episodio epidem ioo di malaria. Note di· tecnica : G La Oava: Una pratica lll.()dificazione nellai tecnica idei tracciati. Su1n ti e rassegne: ORGAN I GENITALI MASCHILI : T. \V.a,rwick: La pwtologia e il tratt::unento del va,Ticocele: u·n nuovo procedimento operatCY.ri<>.. - Z. Ro.miti : Su·l le neoplasie maligne primitive dei testicoli ectopici. - M. Negro: L'epididimite eoli ba,cillare. - L. Sas: Seminonna e gineooma.stia. - STATI ASMATICI : E. Giarui e G. Torelli : Studio citologico, .chimico e batteriologico dell'espettorato degli asnlaJt:.d,ci. - R. I . S. Medowall: I ,p rinci pii fisiologici nel trattamento d ell'asma. - A. Muller-De· ham: PatOlgenooi e tcro,pia 1doll'.asma senile. Notizie bibliografi che. - Cenni bibliografici. Acca dem ie, Società Medic~e, C~ngressi : R .. Ac~ade~ia Medica di Roma. - Società Piemontese .di Chirurgia. - Società Medico-Chirurgica Berga.maeca. - Società di Seienze Mediche dti. Conegliano e Vittorio. - Società di Coltura Medica della Spezia e Lunigiana.

Appunti per il medico !lra tico : SEMEIOTICA : Oome può un medi !}O pi.,atico riconoscere con met<>.dd semplici una in°snffi cienza renale? - Si·n tomi rivelatori di un'aiwtemic:1i allo stato latente. - CASISTICA E TERAPIA: Bron<iliite cronica. - Avventura 1dd una spi,ga di grano in un bronco. - Sp1irochetcsi nodulare necrotica. Iinfe· zione gangrenosa terminal~ . - Note sul·l a pleu.r ite sie· ro-fibrinooa nell'infainzia. - La tor.acorp.1.Mtica nell'inf a-nzia. --· Contributo a lla conoscenza cl-i'nica e radiolog~ca del1a oosidetta tifa-bacillosi nelrinfa.µzi a. MFJDCCINA SCIENTIFICA: Tensione s•u perficiale 1del siero nella paralisi generale. - Osserv.azioni sull'effetto .tera.a>eutico della febbre e delle cure a specifiiehe. - Influenza della punt ura della cisterna nella term oregolazione. - RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO: A. Franchetti : La Polizia mort~uaria. - VARIA : Come l 'Italia ha vinto la grande guerra. Ne lla vita professionale : A. Filippini: La 1p.rQ1Posta d•i una leg.ge sul1a .prop1·ietà scientifica. - Servdzi igienico-sanitari. - Concorsi. - Nomine, pr-0tmozioni ed onorificenze. Nostr e corrispondenze : Da Padova. Not izie diverse. Rassegna della stampa medica . Ind ice a lfa betico p er materie.

LAVORI ORIGINALI.

nici: a) forme a tipo non intestinale; b) forme a tipo enterocolitico; e) fo·r me a t ipo dissen~ teri co di origine parassitaria mista. Nelle cc forme a tipo non intestinale » noi includevam-0 l.e sind·r omi caratter izzate da anen1ia e lievi distu·r bi n ervosi. llecenLemente, pe-rò, l 'Allodi (1), malgra·do l e .a ffermazioni ·di n1olti AA., vorrebbe sostene-re ch e la Giardia intestinalis non sia capace di provocare sin,dromi an~miche b·en defin ite, e ch e, e queste sono in atto in individui porta tori d i Giardie, esse debbono attribuirsi ad altre ca use ch e non a l parassita i11 questione . L '1\ llodi sarebbe, invece, propenso ad attri]) uire alle Giar:die l a capacità di provocare, con una r elat iva frequ·enz.a, disturbi co1eci stitici; fallo, questo, r ecentem ente non ammesso dal Deschien s (6), il qua] e ha con1piuto al riguardo u11 imf10rtante e m in u zioso 1avoro speri111en tale. Sf>nza stare a citare 1'imponente b ibli ogra fi a ull 'argo1nento, b ibl iog ra fia che il lelLo·r e , del re ~ l o , potrà trovar.e quasi compl eta (fino al 1929) n el nostro lavoro citato, n oi vogliamo qui e porre quello cl1e è il frutto della nostra

1

Istituto di Parassitologia Medica della R. Università di Ro.ma diretto d al prof. GIULIO ALESSANDRINI.

Sull'azione patogena della '' Giardia intestinalis ,, per il dott. GIUSEPPE PENSO, aiuto .

Il concetto d·ella patogenicità della Giardia intestinalis sembra abbi.a, ormai, definitiva1nente trion fato: n essuna voce, infatti, si è più lie va ta in questi ultimi tempi , per sosten er e la maggiore o minore innocuità di ques to Protozoo mentre invece, innumeri sono ' ' stati i lavori e le comunicazioni su casi di Giardiasi clinicamente bene accertati . D 'accordo, ormai, sulla patogenicità d ella Giardia intestinalis , crli tudiosi non sono oggi, invece ancora d 'accordo su g li aspetti clinici ' d ella Giardi.asi . Noi (10), in un an1pio lavoro s ull 'argomen t o, pubblicat o n el 1929, sosten evamo , b.a san.do il n o tro dire su dati di fa tto , che la Giardia i si può pre e11tare sotto tre as1)etti cli1


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IL POLICLINICO

osservazione e della nostra esperienza perso· nale . Prima di considerare le varie sindromi clinich e della Giar·diasi, non crediamo sia male considerare il reperto para·ssitario delle fe·ci, n elle forme di Giar.diasi pura. In que.ste, infatti, noi possiamo trovare le Giardie sia allo stato vegetativo, sia allo stato cisti.co, sia, contempor.an·eamente, allo stato "Vegetativo e cistico. Il repe·r to più comune è quello -..delle cisti, più raro quello delle cisti e di fol'me v.egetative allo stesso tempo, rarissimo quello di --sole form e vegetative. A questi tre reperti parassita.ri, co·r rispondono tre diverse sin·dromi co.p rolo·g ich.e ·: le feci che contengono solo cisti sono, per lo più , di a sp etto normale, ben formate, . cilin.drich e, brune, dure: feci, far.se, un po ' troppo disidr.atate e, quindi , stipsiche . Le feci, invec e, che contengono contemporaneam.ente cisti e forill: e vegetative di Giardia intestinalis , son·o, di solito, poltacee, informi , giallog nole, con qual che raro fru stolo di muco, a volte reperibile solo microscopi camente . Le feci, infine, ch e contengono. .soltanto Giar-die allo stato vegetativo si presentan o g ri giastre, di a,spetto g elatinoso, ricchissime di muc o, c on qua lch e stri.atur.a sanguig na; al microscopio, vi si notano glob•uli ross i, globuli bia n chi anch e di s fatti , cellul e i:ritesti·nali; e, repe.r to interessante, cristalli di Cha.r cot-Leyden. Que te diver se sindromi co prol~g.i che corri spondono ad altrettantE?. sindromi clinich e? Noi credi.amo di sì . Qua ndo, infatti, nelle feci di un in.dividuo infestato da Giardia intestinalis si trovano cisti , le feci stesse s ono b en formate, cilindriche, brune, n1a dure; e noi ci trovi.a mo, di solito, di fronte a un individuo ch e presenta una lieve sintoma tologia intestinale, caratterizzata , soprattutto, da m eteorismo e da una diffusa sensibilità .ad·dominale; e uri.a IJiù spi ccata e inten sa sinto,m atologia generale, caratterizzata ·da a n emia di diverso grado, eosinofilia, disturbi va·ri , tutti a ·carattere n ervoso: cambi.a m ento di car.attere, svoglia tezza , irregolari tà n ell 'appetito e n el sonne>, facile stancabilità, deperimento , a stenia. Qu an do, in vece., n elle feci si rinveng o,n o Gia rdic sia a ll o stato vegeta tivo ch e cisti co, ci trovian10, di solito , ·di fronte a in·divi,d ui che presenLan o una ver.a form .a di ·colite cr oni ca, a poiissées surccessive, cara tterizzate d a diffusa dolorab ilità a ddom inale, colich e e m eteorismo. Le carich e alvine, ne i perioc1i di ac uità, rag giungono le due o tre g ior11a lier e, e le feci, in

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questi casi, sono pastose, brune, fetid.e, e presentano, dopo diluizione, piccoli frammenti di muco, che rivelano, appunto un, sia pur lieve, i)rocesso colitico. Quando nelle feci, infine, . si rinvengo110 esclusivamente Gi.ardie .a llo stato -yegetativo Giard1e che non si incistano mai e che muoiono allo stato vegetativo - ci si trova di solito, in presenza di forme gravi, acute '.e virulenti ·di Giardiasi, che assume il carattere di ve.ra colite dissenterifo,r me, con feci gelatinose, mucose e muco-purulente, spesso con tr.aiccie evidenti di sa.ngue. In questi casi le scariche giornalie·r e possono raggiungere anche le 15 e 1e 2-0J •

,.

I

1. - Filamento di muco infarcito di Giardie allo stato vegetativo (colorazione all 'ematossilina ferr~ca) ( x 300) .

F1G.

Queste forme sono piuttosto r.are, m.a a noi, ch e su questa malattia abbiamo ormai una esperienza ,d i cento e più casi, fu .dato di vederne alcune verame11te tipiche e a d,e cor.so gravissimo. In questi casi , quello che colpisce è il num,e ro favoloso di pa:rassiti ch e si rin veng ono n elle feci , parassiti a mm.assati a centinai.a n ei fil.am enti mucosi (fig . 1) e ch e ra ramente si rinvengono isolati. Come si vede, anch e dal solo re perto coprologico appare evidente una distinzione tra le va·rie forme di Giardiasi. Clinic.amente, qu·est.a distinzione appare m ol.' . to p1u ·n etta e preci a . La sintom atologia, in fatti , presen tata dagli in·dividui infestati dt\ Giardia intestinalis e soltanto da Gia rdi.a - si pu ò raggruppar e e senzia lmente in una intom.atologia a car.at -


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SEZIONE PRATICA

tere tipican1ente intestinale, in una a carattere assolu~m ente non intestin,ale e in una a ca rattere misto, forse la più comun,e. Le f 0 rme a tipo intestinale si manifestano con colite, la quale può essere a decorso subdolo e cro,ni.co, o a decorso acuto, grave, dissenterico. Le form e a tipo non iritestirtale, i.nvece, si manifestano con anemia più o m eno grave anemia ch e si d,eve assolutamente mettere in rapporto alla presenza d·elle Giardie, giacchè con là stompar:sa di queste scompare anche quella - e con disturbi nervosi di vario gene re, di cui più sopra abb iamo tenuto parola. Gl 'individui affett i da questa forma di Giardiasi venivano, una volta erroneamente con1

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'

stituisce un segno di ·p robabilità di infestazione delle vie biliari, non costitui sce davvero un segno di icertezza, giacchè la bile, prima di raggi ungere la sonda, si mescola al liquido <lu,odenale, dove, è noto, pullulano le Giardie. E che ciò sia vero, ·lo dimostra il fatto che nella letteratura si leggono ben 9 casi - uno di Silvermann (11), uno di Lyon (8), uno di Chiray e Lebon (5), due di Ca.stex e Galan (4), uno di Cain (3), uno di Savignac (10), uno di Cade , Cotte e Morenas (2) e ~o di Kirszblun1 (7) - di individui ch e, me ntr.e presentavano Giardie nella bile B asportata col sondaggio duodenale - e col m etodo Meltzer-Lyon - non pl'esen·tavano, invece assolutamente . ' Giardi e nella vescichetta biliare asportata chi-

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F1c . 2. -

Sezione d 'intestino di topo infest ato di Giardie. No,~are. il gran numero di p arassiti presenti n egli spazi intervillari o aderenti alla mucosa, che si presenta fra stngliata e alter ata (X 250) .

si·derati, per il solo fatto che non presentavano fenom.eni dissenterici, com e portatori sani. Le form e a tipo misto, infine, ha nno contemporaneamente alouni caratteri della prima e della econd.a fo·r ma: non si presentano, però, maii in fase acuta .d issie nterica n1e11tre qual' ' che ra ra volta son o .ac1con11)a.gn.a te d,a una speciale sintomatologia a carico delle vie biliari. In questi ul timi tempi , anzi , si è .addirittura parlato di u11a forma bilia.re di Giardiasi e ciò per avere frequentem ente trovato Giar,die nella bile B raccolta con il ondaggio duode11ale dopo le p rove di l\1eltzer-Lyon (iniezione duodenale di solfato di magnesio) o dopo quella di C.a-rnot (iniezione ipodermica di lobo posteriore di ipofisi). Questo r eperto, però, se co1

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F1c. 3. - Ammassi di Giardie negli spazi intervillari. Notare come la mucosa del villo di destra presenti le impronte del citostoma di Giardie cl1e vi do,vevano, evidenteme11te, essere ader enti ; e come l a mucosa del villo di sinistra sia sfrangiata e alterata jn tutta la sua lunghezza (X 1000).

rurg· ic.amente; Deschi ens (6). i noltre, fa notare come in 12 to,pi, che presentavano una grav~ Gi.ardi.asi intestin.ale, non gli fu m.ai dato di osservare Gia·r die nella vescicola biliare. Acca11t·o· a queste ricerche d·el Deschiens, noi possiamo ag·giunger e le nostre con,d otte ininterrottam ente da tre ann i: noi, infatti, abbiam o si tematicamente autopsiato tutti i topi e i ratti giunti in labora torio per varie ragion\o che erano serviti per altre e perienze sia nel n o ~ tro che in aJtri Istituti , ed abbiamo sisten1at~cam ente ri cerc·a to le Gi ardie n ell 'ileo, n et di no·iuno , nel duodeno e nella vescich etta bi}jare; ebbene, mentre molte ,·olte ci fu dato 1


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di osser vare gravi infeSit azioni intestinali , non ci fu mai dato di osserv.a re, invece, Giardie n ella ·c i stifellea. Con c iò , noi non vogliamo escludere la possibilità ·di una infestazione delle vie biliari da p·a rte d ella Giardia intestinalis, tanto più c h e in tre casi , due di Smithies (12) e .un.o di West1)hal e Georgi (13), Giardie furono trovate n ella c istifellea a portata chirurgicamente. Tre casi, .dunque, c ontro nove; mentr.e negli anin1.a li parassi.tati nessuno è riuscito ancora a m e ttere in eviden za · Giardie nella cistifell1ea , il ch e fa concludere ch e se n ella Giar.diasi la infes·tazione intestinale è ab~tuale, quella delle vie bilia ri, inv,e ce, è r.ara ed eccezionale, per oui ci sembra un ·.po ' troppo azza:r.dato voler e

mentali, in giovani ratti, da Giardia intestirialis - si nota soltanto un notevole stato catarrale d ella mucosa del duodeno e dei d·ue t erzi superiori dell 'ileo: niente ulcerazioni, quindi, niente stravasi .sanguigni. Nel muco intesti?ale pullulano le Giardie a llo stato vegetativo. Il reperto istologico, invece, è m.olto più interessante. A p iccolo i~grandimento, infatti, nelle sezioni dell 'intestino si nota, tra villo e villo (fig . 2), ur1 nume'ro esorbitante di Giardi e, molte d elle quali sono saldaimente a·d erenti alla muc osa. I villi, inoltre, sono notevolmente infiltrati e presentano il maTgine libero anfrattuoso e alterato .

Fio. 4. - Giardie aderenti alla mucosa intestinale, che si presenta irregolare e qua e là ulcerata. In basso e a destra una piccola ulcerazione cor1 Giardie nell 'i11terno ( x 1000).

F1a. 5. - Una serie di piccole l1lcerazioni lungo tutto. il .margine di un villo.

1

addirittura or ear e una forma biliare di Giardia,s i, forma (ch e, se.condo no1i, non si deve cons iderare come una sp ecia le sin.drome a sè, 111.a come una semplice e rara complicanza delle 1

forme a tipo misto. Con1e p iù sopra dicevamo , no.i non s ian10 mai r i.usciti .a t·r ov.ar·e n ell.e vi e biliari .d i topolini o r a tti infestati con Giardia muris o, sperin1enLalmen te, con Giardia intestinalis, il p ara ita in questione; sa·r emm o statri., anzi , b en l ieti di trovarlo , g iacch è abbiamo cer cato di tudia r e, sperin1entalmente , 1'an.a tomia patolog i1ca d elle Giardia i , giun o-en·do ari segu enti ris ul tati. Macroscopican1ente, al l 'autopsia d egli anin1a li g1~avem enle infestati da Giardie - infes tazioni s pon tan e.e da Giardia muris, o speri-

A più forte ingra·n dimento (fig. 3,4,5,6, 7), si nota com e le Giardie siano disposte a fil.are, I 'una appresso a ll 'al·t ra, tutto lungo la paret e del villo , e com e, ·con il loro citostoma , s iano forte1nente aderenti a lla muco·s a intestin.ale . Questa, poi, si presenta alterata, frastagliata e su di essa si notano· una serie di piccole ondulazioni, tracoie .evi denti d ei punti in cui le Giardie aderivano e suggevano, quasi , con il loro citostoma . 111 più , lung o tutto il margine libero d ella mucosa, i n otano minute ulcerazioni entro le quali stanno di alito· le Gia·r die. La Gia.rditi intestinalis , dunque , non ha un J)Oter e litico com e l'Entam oeba dysenteriae o il Balaritidiam coli)· essa, 101calmente , eser cita t1n,a spiccata azione mecc.a11ica d ovuta al citotoma ch e il para ssita po"s iede, citostoma che 1


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SEZIONE PRATI CA

s i può parago11.ar e a una vera ventosa. La Giardia , inoltre, esercita, sempre localmente, una leggera reazione tossica a carattere fl ogogeno; la flogosi, però, i1otrebbe essere in parte m·e ssa .an1ch e in ir.a pp orto a un.a infez ione secon·dal)ia dovu~a 1a batt'.eri int~4stinali pen.e tr.ati secon,d.ari.am ente n ella mucosa attraverso le lesio11i di continuo provocate dalle Giardie st esse. L 'adesion e, infine, delle Giardie alla mucosa intestin.ale deve, e' ridenten1ente, impedire a qu.e:sta di funziona·r e normalmente, onde si h.a deficienza ·di secrezione e defic ienza di assimilazione. Oltre all'azione traumatica e tos ica loca Je· - che n oi, chiaram ente, abbiamo potuto m et-

so st1bdolo o cronico, o a decorso .a cuto, dissentetlco·; b) forme a tipo rion intestinale, con a n emia più o meno g rave e con disturbi n e:rvo1si ·di va.rio gen ere; c) form e a tipo misto, ch e presentano ·co1n temporane.a m ente i car.a tteri della prima e della seconda fo:rn1a. L 'A., infine, non ere.de ·Si possa p1arlare d.i u11.a ver.a forma biliare di Giardiasi, g ia·cch è le p·rove fino ad oggi ra ccolte non son o .a·n co:r a proba tive , mentre a lt1i non fu m ai dato· di veder e Giardie n ella cistifellea di topi ch e ne erano gravem ente infestati n ell 'jntestino. L 'A . .deiscrive , poi, le lesioni anatomo·patologich e che si riscontrano n ella Giardiasi speri1nentale lesioni cara tterizza te ·da alterazioni '

/

6. - Evid enti al·~erazioni d elle cellul e mucipare, alle quali s tavano aderenti Giardie, or a libere nel lume ( x 1000).

F1G.

tere in eviden za nelle nostre sezioni - si deve ammettere, allo scopo ·d i spiega.re la sinton1atolog ia ematica e n e.rvos.a, ch e le Giar die elaborino una specia le so's tanza tossica ch e vada a disturbare la funzi on e em opoietica del midollo e la norma.le funzion.alità dei centri n er vosi. In conclusion e, dunque, la Giardia intesti1ia· lis è .cap.ace ·di espl iJc.ar·e l1na ben determ in.a ta azj on e patogen.a: rnecc.anica iSulJ.a mucosa inte· stin.ale e t os ic.a irritativ.a a c.a rattere locale e general e.

RIASSUNTO. · L ' A., ch e b.as.a la sua esperi enza sopra un centinaio di casi di Giardiaisi , riunisce le for· n1e clinicl1e di questa malattia in tre g ruppi : a) forme a tipo intestinale , con colit e a deco,r -

7. - Numerose Giardie aderenti alla mucosa e incuneate in b asso, ne11 o spessore della mucosa stessa , alla base dei vjlli ( x 1000) .

F1G.

del la n1u·cosa in testinale, cl1e, oltre a d essere infi ltrata, si presenta frastagliata, ondulata, ulcerata e con un nume.r o infinito di Giardie aderenti alla mucosa stessa o in nicchiate n elle pi ccole t1lcerazioni. L ' A. termina il suo studio con cludendo ch e la Giatdia intestinalis ese.rcita un '.azio,n e rrreccanica sull.a mu co~ intes tina le e lln 'azio·n ·e tossica irritativa a carattere locale e generale. 1

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POLICLINICO

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SMITHIES

0SSERVAZIONI CLINICHE.

1

lsTITUTO DI PATOLOGIA MEDICA D1MOSTRATIVA DELLA R. UNIVERSITÀ DI CATANIA Prof. S. FrcR;ERA, direttore in·c .

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sogliono disting uere in ·diversi gruppi: polidattilia o iperdattilia , polifalangia o iperfalangia, olchi conge11i ti, sin.datt ili.a, 1n.a·crodattilia, br<1chidattilia, ectrodattilia, clin.o dattilia, camptodatti.Iia. An ch e nun1erose son o le c1assificaz ioni delle va r.ietà della polidattilja; riporto 1 qu . ella ·del K:r.aus, come }.a più esplicativa , ma s1 compren.de ch e trovandoci in un campo così c.o ntro,rerso, in qu.a nto all'interpretazione genetica del fenomeno, ogni classificazione è buona. L 'A. distingu·e : 1) dita sopra,nnumerarie in sienie ; 2) pollice sopra·n nume r.ario 1artioolato ul .n1ar:gine laterale del pri1n10 metacarpo; 3) l)oll1ce bifido e cioè divi so in due o in tutto il u o decorso o sul,la sola falangetta; 4) dito cubitale sopr.ann.umerario , spesso pendulo al la prima falange del quinto dito. 0

1

La mia osservazione riguarda una ragazza (C~ P.) d~ 13 anni, ricoverata in ospedale perchè affetta da insufficienza mitralica , presentante una complessa malformazione congeni·ta delle dita dì entr ambe le mani. Anamnesi: la madre è vivente e sana · ebbe dodici gravidanze tutte condotte a tei-::nine. Da part~ euto~ici nacquero figli vivi, di cui quattro morirono in tener a età e gli altri sono sani. Ebb ero tutti allattamen lo materno e compiro·n o in epoca fisiologica i primi atti del}'infanzia. Il p adre è anche sano. Fra gli ascendenti paterni ed i collaterali del1'inferrr..a snicca n ettamente il caratte•r e ereditarjo d i m allorn1azjone delle dita di entrambe le mani. Il b isnonno (paterno) era polidatt~ilo , con

Su di un easo di polidattilia per BE·NEDETTO BLAsr, allievo intern o.

Sulle deforn1azio11i oon genite delle .dita , numerose sono le osservazioni descritte da vari Autori (Calori, Guyot Daubés, Pires dé Lima, Ceccherel,li , Pol, Artusi, z.a mpa, Ricaldoni e Isola, R·o tella, ecc.), i qu.a li h anno cerca to <li intePpretar.e la genesi del fenomeno i·n vocando ora il fattor·e eredita•r io, ora la reversione ata' 'ica, ora l 'infl.ue n za di fattori psichici ecc . Nè mancano, ·n ello stesso senso" i lavo·r i sperimentaJi e teorici di ·n aturali ti, ch e ne hanno studiato in modo speciale la genesi e le possibili v.ariazioni nel corso ·della filogen esi. Ritengo pertanto ch e l 'osserrvaz ione da n1e fatta sia degna di essere riferita, inqua·ntoch è oltre a portare un m ode to oontributo di casistica, dimo tra dei particolari cl1e posson o servire con1e elen1enti per ,}' interpretazione genetica delle 111a.] formazio ni conge.n ite. Svariate so110 le anomalie, ch e si posson 0 osservare nelle dita delle n1ani e dei piedi e si 1

Fro. l. una disposizione delle dita del1e mani identica a quella osservata n el soggetto in esame. La nonna aveva normale, per il numero delle dita, la mano sinistra, m a presentava una deviazione dorsale dell 'asse della falange ungueale del pollice; l 'altra mano, invece, oltre la deviazione sudescritta pre, sentava un dito ~n più completo, picco10 1 impian-tato sul marg ine radiale della mano, a livello d ell 'estremità distale del primo m etacarpo. Di sette fra fratelli e sorelle del padre della p aziente, solo due hanno norma1e ,n er numero e


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SEZIONE PRATICA

contoz:mazione le. dita delle man1; degli altri; due (1nort1) avevano in entrambe le mani la deviazion e del pollice, descritta precedentemente· ed ·uno fra q~esti preserutava inoltre un dito, s-0prannum erar10, completo piccolo impi·a ntato sul mar~ine radiale qella 'mano d~stra alla base del pollice; dl1e (morte) aveva110 soltanto la deviazio11e del l1olli ce irt entrambe le mani, di esse una ebbe un figlio es~dat.tilo per un dito in più, piccolo, completo, unp1antato sul m arg·ine r adial e della mano . alla base d el pollice deSJtro·; uno (vi,·e11te) l1a in entrambe le mani d eviato dorsal -

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tro del capo, del tronco e degli arti inferiori r egolare ; agli arti supe·r ior i malformazione delle mani. Man? destra: il pollice è atrofico, piccolo, sprovvisto di falangi e di unghia; le altre dita sono normali, sia per conformazione estern a ch e per .cos1tituzione sç.heletrica.. Esiste fra i). pollice (rudimentale) e l 'indice un dito soprannu1nerario tozzo, a co·n formazio,1te esterna simile a questo, ma meno esteso in ll1ngh ezza, descrivente n el suo decorso una ljeve curYa a con cavità verso l 'indice stess,o (fig. 1). 1

mente l 'asse della falange ung ueale del ,n ollice; sposatosi ha avuto una figl~a con le dita delle mani conformate s~milmente a quelle de1lla nostra inferma. . . . Il padre ha in entrambe le mani la solita deviazione del pollice ed inoltre nella mano destra presenta llll diito soprannumerario (un pollice in miniatura) impiantato lun,go il margine radiale della mano alla base del pollice. Dei fratelli e delle sor elle dell 'inferma, sei, di cui uno morto, sono natii normali per numero e conformazione delle dita delle m ani; tre (morti) presentavano, uguale a q11ella del padre, la disposizione delle dita delle mani ; due (vivi) hanno oltre la faìange ung ueale del pollice di entrambe ]e mani deviata do1r salmen1te, un dito in pÌIÙ per ciascuna m ano, im~iantato alla base del pollice sul margine rad~ale. Nella mano destra è piccolo, ma comple to mentre nella sinistra è rudimentale, con una sola fal ange e privo di unghia . Dall 'esame obiettivo dell a P. si rile·v a: schele-

Il radiogramma dimostra : n el carpo lievissimo grado di iposviluppo della serie p rossimale1 delle ossa d el carpo1; il trapezi·o si articola con il nucleo cefalico di un metacarpo di pollice atrofico, clel quale distalmente a quello si vede solo un nucleo· osseo, rudimento della falange; il trapezoide si articola con jl vero indice, mentre tra il pollice ed il vero indice è intercalato un indice soprann11n1erario che si articola col èarpo nè per mezzo del trapezoide, n è del tra,xiezio singolarme11te, ma CQn tutti e due gli ossicini, a mezzo di due semifacrette articolari. Il dito continua col suo asse la direzione di qt1ello radiale dell 'avambraccio, ha morfologia ug uale a quella delle altre ciita (fig. 2) .. Mano sinistra: hl. pollice è appena accennato e solo una piccola sporgenza esterna ne indica la su a presen za. Le altre dita sono normali sia per conformazione esterna ch e per costituzio,n e scheletrica. Come nell'altra mano es~ste un d ito soprannumer ario, posto fr a 1'abbozzo del pollice e I 'indice; 1


956

IL POLICLINICO

,[ANNO

es~ pres~nta ~elle

caratteris,t iche particolari, per cui, a prima vista, si potrebbe interpretare co,m e un pollice .bifi?o. Però la direzione del proprio as5e, la ·~ost1tu z1one ossea, la po,sizione del capo .articolare col carpo, dimostrano come sarebbe errato tale modo di vedere. Il dito ha quasi la direzione dell'indice normale ed in corrispondenza dell 'estremo <listale della prima falange si biforca in due piccole dita, ciasc uno formato da due falangelte, di cui la distale rrtunita di ltnghia. Esse sono do.tate di relati va mobiljtà attiva e mentre l 'interno ha l'asse posto in linea retta l'esterno ' s1. preseru~a costantemente piegato ad angolo retto verso la artjcolazione interfalangica del primo (fig. 3). Il radiog·ramma dimostra: carpo normalmente svilup~ato; it1 trapezio si articola lateralmente con un nucleo osseo, unico accenno allo scheletro del pollice; medialmente assieme ad una piccola faccetta del trapezoide si articola con l'estremo prossimale del me~acarpo cli un dito soprarinu-

Così attraverso una serie di ipotesi, delle più svariate concezioni si giunse all'epoca moderna, in cui malgrado non si sia riuscito ancora a dare una spiegazione soddisfacente d·ella genesi delle varie malfo1rmazioni congenite , pure si è ristretto il campo ·del.l a natuTa di esse. Numerosi sono i sostenitori della teoria del1'atavismo, secondo la quale ammettendo l 'e~ i teinza nella m a no e nel piede primitivo di due altre dita (sette in tutto, eptadactilia), l 'un.o medialmente a] ])Ollice o a ll 'alluce, il cc prepollice » o « prrealluce », l 'altro la·teral men.te al mignol.o o .al quinto dito del piede, il « posterinismo », il poJlice e l 'alluce, il mig nolo e,d il q1uinto dit.o del piede e diella ma110 n.orma.1-i , rappresente.:re1b bero il risultato d·e lla co.alescenza di due dita pre enti peraltro nei primi per.iodi di svi.luppo dell 'embriOJle. Pertanto la comparsa di dita sopir a·n·numerarie nella mano e nel piede dell'uomo acquisterebbe il valore di anoma.lia reversiva. Maggiore favore ha incontrato la t;eoria che considera, in m.odo assoluto, il fattore ereditario come agoote etiologico del1le malformazioni ; i numero,s i casi d·escritti di intere famiiglie p:nesentanti polidattilia ne fanno fede. Ma tale interpretazione non è esente da critica i>erchè non è possibile in tutti i casi di mettere in evidenza il fattore ere1dità nell,a genesi del fenom e1n·o; si potrebbe piutto.s to ritenere cl1e si erediti una predisposizione all'alteraFIG. 3. zione di sv11uppo, ma che essa non ne rappresenti l'unica causa. merario. Tale dito alla parte distale della prima Un'altra concezione, che ha dato luogo ad falange si biforca in due dita 1nuni te di artico- ' in11umerevoli disoussioni perchè chiamata in lazioni distinte e due fala11gi per ciascuno (vedi fig. 2). causa a spiegare l'origine di quasi tutte le Si ha pertanto una polidattilia , malformazione malformazioni congenite è quella della comanatomica congenita abbastanza nota sia per la pressione meccanica es•ercitata dall'amnios o frequenza dei cas~ riscontrati, sia per il carattere d.a briglie .a mniotiche sulle v.arie P<lDi del ereditario, a tj~o dominante, che le è proprio. La malformazione, come emerge dalla esposicorpo. Rimane dubbio però se siano le briglie zior1e fatta , non si presenta con caratteri l).guali a ·determinare l 'anomalia o se questa a''esse e costanti 11ei vari soggetti della famigl~a, ma ora è quanto mai complessa, ora si riduce ad una U·n a causa diversa e le briglie siano state trov.a te solo casu,a lmente. semplice deviazione dell 'asse· del poJlice, rimanendo normale il nu1nero e la conformazione delle D.a Barfuth fu elabo-rata la teoria della altre dita; inoltre si svolge esclu sivamente dalla iperrigenerazione. Egli, sperimentalmente, parte radiale di entrambe le ·m ani. in ver:tebrati inferio.r i asportando le cinque diHo già pvécedenten1.ente detto che la genesi ta del} '.estremità inferiore è riu sc ito a riprod ella polidattilia, com e in genorie, di tutte le durre una ·polidattilia 'a n·ove dita; :ci'altro malformazioni congenite degli arti non è stata canto è noto come gli Uredeli e gli Artropoancora chiarita. · di quando subiscon o mutilazioni d elle dita o d egli arti interi, non solo Tigenerano le parti Dagli antichi filosofi, tali fenomeni, ' 'enivan-0 interpretati .come ire divi·n e o incesti fra perdute, ma n.e aggi.u ngono dell e nuo,re. demoni e mortali e fu per merito di AristoSi hanno oosì casi di polidattilia o po1i• n1elia, che sarebbero d-0vute a cau se distro fitile, eh~ gJ.ri tudio i , liberandosi dalle credenze popolari, dal fanatismo religioso, vol- rhc ·di n.atiura varia ( funzionali, meccani r he, ecc.). sero Je loro ricer ch e ver o il campo della realtà cer cando n ei proce_si naturali di trovare Si potvebbe pen sar e che qual cl1e cosa di si1nile po a a ccad ere nel l 'uomo dt1rante lo sviJ'interpretazione di essi. 1

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XXX,1111, NuM. 27J


[ANNO XXXVIII, NuM. 27J

SEZIONE PRATICA

l:uppo embrionale allorchè uno stimolo abnorme agisca · direttamente o 1n1direttamente su •u na o più parti deJ corpo; ma non è lecito ricondurre facilmente fen·oim eni che si svolgono in .animali vertebrati infeTiori ai vertebrati superiori e tanto meno· .all'u1o·m o. _ Qilve~si Auto1r i te·d1e,s chi .(Pol, Grafenberrg,, Pzibraum ecc.), in base a Ticerche 1e mbriol1o giche, sostengo1n o che i segmenti sop,r annumerari iin genere rapp['esenterebbero parti di u·na seconda mano o di un secondo piede più o m eno rud~mentale e che i11 tutti i casi si tratt~·rebbe di accenni di mostruosità doppie. Abbastanza recente questa interpretazione attende delle conferme. Qualche Autore ha, ancora, da ta im·p orta•n za all'influenza di fattori psichici, n el determinismo delle malformazioni. Nel caso .s peciale, da me studiato , . è evid ente l 'intervenito, del fattore . ere.ditario· oome agente eti·o1,o gioo ,·d'i ·g Tand.e im portanz·a .del feno1meno·, ma no1n credo che esso sia stato l 'unico poichè la ma.lformazio·n e alilo:ra avrebb e ·dovuto trasmettersi con caTatteri costall1ti e sempre ug·u ali. Il fatto ch e il fattoir e ereditario no•n può 'e ssere invocato come esclusivo agente determinante l 'anomalia, fa pen·s a.re, ch e volta a volta .sia·n o inoltr.e intervenute ·delle turbe di varia natura (funzionali, n1eccanich·e, psichich e, ecc.), .l e quali espliieand.o lia loro azione sulla ontogenesi abbia no causato una disposizione diversa ·d ella malform.azione, ereditari.amente tr.a smessa p1erò, -co•n ca.ratteri sempre costanti •ed uguali. I vaTi period·i della ontogenesi e cioè p ro.ger1,esi (sviluppo delle cellule sessuali), blast~ .genesi (svi1luppo embrion.a le), organogenesi (svilruppo dei tessuti ed org ani) sono quelli, su -cui turbe di entità e niatura diversa possono agire a far deviare I' effettua•r si delle leggi biailogich e, che g,o vernano lo svjluppo dell 'organ ismo n elle sue var.ie parti ed il trama1n dar·.si dei caratteri ereditari. In base a queste oon siderazioni, sia per que·sta come per le altr e malfo,r mazion.i con genite lia eziologia si potrebbe intendere G0 m·e una abn orme orutogen esi leg·ata geneticamente .a turbe .di sviluppo di natura varia (funzionali , m·e c-canich e, p sichich e, ecc.), le quali a ll.a loro vo·l ta ~arebbero :influenzate o agirebbero, in ·m o·d o diverso su eventuali caratteri ereditarii preesistenti; nel senso cl1e una malformazio·n e ·stabilitasi nel corso dello sviluppo ontogenetico, per I 'influenza di turbe di natura varia, pree istendo caratteri ereditari sì stabilirebbe fra le due cau se della malformazione stessa, un equilibTio, un adattamento tale che l 'amomn l ia per quanto ereditaria verrebbe ad es1

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sere modificata . da quel fattore ch e ha agito dulf~nte i vari periodi dello sviluppo dehl 'organismo. CONCLUSIONI. Una rag.azza ·di 13 anni, b en con:fo1:rrnata n el riman.eillite del corpo, pr·esenta delle malformazioni . congenite delle ·dita delle. mani ' oons is.te·nt1: . essen zialmente, in UIIl fenomeru) di po1l1datt'l11a. L esame radiografico mette in evidenza dell1e al t·erazioni sch eletriche a carico della serie dei m etacarpi e delle falang i delle dita • Dall'a namnesi familiaTe risu!J ta che la malformazione è 1Stata tramandata ·dagli ascenid enti ed è presente anche •n ei collat:era:li · ch e fra . . ' i vari componenti delJa famiglia non è stata tlìasmessa con •caratteri costanti e ·sempTe ugru.a:li. Pertanto il polim·o•r fism.o d1ella malformazione po1trebbe spiegarsi ammettendo· che sul carattere eredi.tario, diurr.ant:e la o·n togenesi ·di . . . ' ciascun soggetto siano· intervenute deJ.le turbe di varia natuira (funzio·n ali meccanich e psichiche ecc.), che volta a v~lta abbiano determinato ~a variabilità della malformazione stessa. 1

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RIASSUNTO . L 'A. descrive un caso di polidattilia delle mani i:nr un:a rag.azza di 13 anni, il cui sviluppo schelet;r1·co non presentava altre anomalie. Rilevando· dall 'an.a·m nesi J'.e rieditarietà della malfo,r mazione, che però n ei vari componenti della famiglia si è presentata a caratteri diversi, attribui:vebbe tale p·o limorfismo, a'll 'azione di turbe di 1I11atura v.aria esplicantesi diurante la on~ogenesi di ciascun soggetto, pur prevalendo il fattoTe ereditario. OSPEDALE (( DUCHESSA DI GALLIERA )) IN GENOVA QUINTA SEZIONE CHIRURGICA. diretta dal pr,imari·o dott. PASSAGGI

l.Jn •caso interessante di polisindattilia f"amigliare per il dott. L. VALLEGA, assistente . Nella evoluzione embrio·n ale, 1'arto superìoTe appare per il primo, da una sporgenza laterale delle so.m atopleure , e quello inferiore non tarda a seguirlo, pi'endendo entrambi l 'aspet· to di bottoni schiacciati. Essi appaiono e'ridenti già dal quarto giorno di viluppo e mostra.no una serie di cellule parallele o··divergenti , separate fra loro da spazi più chiari . Il loro numero è vario (sino a nove) ed allorquando eccedono e sopTavvivono, possono spiegare


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IL P OLICLINI CO

1'esis tenza di tut te quelle an on1a lie di sviluppo ch e si con oscono. 'F oltz, sostien e che la mano primitiva è di. ... ei dita e ch e il nostro pollice rappresenta la coaJ.escer1za di due .dita: il pollice bifido è quindi un ritorno alla disposizione primitiva. Dareste, ammette che, primitivamente nell'embrione sonvi più di rcinque dita, e ·Che le dita supple1nentari si atrofizzin 0 in seguito , p ercl1è i germi con•teng on,o una forza latente ch e può estrinsecar si per l 'azi()ne di una ca usa esterna a n·oi sconosciuta. Questo fa tto dipe11de da una ontogen esi abnorme , o, in altre · parole, è legato geneticam ente a tuTbe individuali .di sviluppo. Le alterazioni · progr-essive di cr escen za, si espl·icano quasi sempr·e e.on m odificazioni mor~ologiche e ·come tali son o state studi.ate, do po ch e il possente spirito investigativo del Mor.gagni , Mekel e Geoffroj Saint Hil.aire, stabiliTono quella teoria cc degli ar resti di sviluppo » ch e a.n.ch e oggi ha una così lar:ga parte nella interp•reit azion e dei fenomeni teratol1ogici. Tra i. con cetti di altri ricercatori, rammentiamo la legge dell 'accrescime nto inegua le di Hiss, per cui il differen ziam en to n ei tessu ti fu a ttribuito a piegh€ form ate da sviluppo ineguale tra gli elementi , e l 'uovo non do v:r.ebbe es er e quindi consider at o co m e una semplice cellula, ma c om e u.n vero· organism o a oostituzione chimica .assai com plessa ed il cui lav·oro è r egolato da forz e laten ti insite n el1'uovo st,esso. N on volendo dilungarn1i sop r a argorn en.t i ch e mi porterebbero troppo lungi dal breve cenno ch e mi prop1o ngo dri esporre, rioo rderò ch e, oltre ai fattori patologici di indole diversa, cioè alle cause ester.n e, m eccaniche, fi.sich e. chim ich e, psichich e ecc., l 'er editariet à è· sta ta ~e m p 1re oggetto di accu rati studi e di non b revi di cu ssioni. Essa è capace di agire mdire ttamente, preparando n elle cellule g ermina tive, un mezzo evolutivo speciale, tale da ID()difiic ar e -il disegn o comune dello sviluppo emb.r ion.a le e·d imprimere n ell 'individuo i caratteri ch e lo dif~erenziano ·da quelli della speoie all1a quale esso appartiene. Similmente noi possia mo intende re una forza teratogen etica ereditaria, come un.a forza capac~ di cr eare condizioni speciali, che imprimano al germe un-0 svilu·p po tutto particolare , tale da condurlo a vere forme degenerative. La spieo-azion e della eredità tera tologica è g rave e ~compl esso pr oblem a di biologia e d el quale no n è il caso di iniziar e qui la discussione. Cer to è ch e le idee moderne tendono sempre più a far con siderare le influen ze er e1

[ AN NO

XXXVIII,

1'uìV1.

27j

ditarie come simili, o per lo m eno oomparabili, alle influenze esterne. E no11 tralascio di dire che in certi casi ed in date circostanze « le in1tossicazioni ed i proce·s si infettivi n hanno una in1dubbia influenza, pe:r.chè capaci di dar luogo .a malattie fetali produttrici alla l·o r vo,l ta di malformazioni. A queste cause, al•tre S·e ne sono volute agg iungere, quali , la fatica eccessiva, l'età avanzata ·dei genito·r i ed infine la consang uineità. Ecco i·n breve .Ja storia dell'ammalato capitato alla mia osserva zione : C. G., di anni 33, celibe, contadino, da Rovegno (Genova). N. d 'ordine 303, n. d'ammiss. 1511, le tto n . 13 del n o110 padig lio11e. Entra in ospedale colla diagnosi di ernia ing uinale destra e rolla indicazione dell 'a tto op er ativo ad h oc.

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A n an1n esi p er so n al e r em ota. - Padre con sind a_~tilia alle estremità superiori del terzo e quanto d ito, i11orto a 67 anni per cardiopatia. La m adre h a 64 a nni ed è colpita d a più di sei i11e~ i 'J ;, em iplegia a destra . Ha quattro fratelli ch e g odono buona salute : l 'ultimo n ato, presen ta polid attilia ai p iedi e sind attilia agli arti superiori, in manier a pressoch è identica a qt1ella ch e sto p er rle1

scr~vere .


[ANNO XXXVIII, NuM. 27]

959

SEZIONE PRATICA

Nato da parto eutocico e secondo figlio, ebbe allattamento materno sino a dieci mesi, epoca nella quale ebbe inizio la deambulazione che venne effebtuandosi molto lentamente a motivo della conformazio11e anomala de.Ile dita dei piedi. Non

organi addominali r1ej li111i Li Normale la psiche. La deambulazione si compie r egolarme11te; ed è buo11a, per il continuo eser cizio fatto dal paziente, la funzionalità delle n1ani. Passando al] 'esame d e ~tagliato di ques.te, si os-

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(

sofferse gl~ esa11temi abituali infantili e solo a quattro anni contrasse u11a forma bronco-p<>lmonare. Nega l11e e malattie veneree. A Yenti anni, una forma influenzale lo costringe a letto per oltre un mese. Riforma·to dal servizio militare, h a sempre accudito a lavorj campestri. L 'esan1e degli apparati circolatorio e resl)jratorio è n egatiYo:

serva l 'unione d el ter zo col quarto dito. nell a _loro por zio11e mediale per n1ezzo di una lassa membrana, n1e ntre la porzione sch eletrica d 'entrambe le falangi dei pollici, appare deviata d all 'asse normale ed alterata nella su a struttura (vedi foto e radiografia). Più ca ra ~teri s~iche son o le estre1n ilà inferiori ,


960

IL POLICLINICO

ove il piede destro presenta l'un:ione del primo, secondo e terzo dito con fusione deJ.le ;otjme due falang~ distali che appaiono, oltrechè schiacciate, deviate e rivolte med!almente. In più havvi uno sdoppiamento dello scheletro della prima e seconda falange. L'esame del piede sinistro rivela la fusione membranosa della prima, seconda e terza falange e la radiografia mette in evidenza lo sdoppiamento scheletrico dell'alluce relativo.

Ecco in brev·e sintesi, UJD.'altro caso di entità teratologica che si aggiunge alle numerose pubbli1cazioni · sull 0 stesso argomento e non ha quindi alcuna presll!Ilzione di originalità: mi è parso <liegino di rilievo, sopratutto perchè marca a segni netti il fattore ereditario, come la causa precipua di que_lle alterazioni che 110 d.escritto dianzi. Genova, novembre 1930. 1

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RIASSUNTO

[ANNo XXXVIII, NuM. 27]

STAIGE DAvrs. Archives 9f Surgery, juillet 1930, n. 1, vol. XXI. THol\lrSoN. Hospitalstidende. Aut. 1927, n. 34, an. LXX. TREVES. Bulletins des Chirurgiens de Paris, oct. 1928, Il. 13, t. xx. WEcH. Bulletin of the Johns' Hopkins Hospital, fevr. 1927, n. 2, vol. XL.

EPIDEMIOLOGIA. Un episodio epidemico di malaria. Dott. G1usEPPE. G1ACOMO DE MELGAzz1 Medico condotto a Robecco sul Naviglio. Nel pa,ese dove esercito, la malaria era praticamente sco·m parsa al1orchè, nell'estate del 1927, cominciai a ourare degli uomini mala;rici che mi risultaron-0 esser tutti operai adibiti a lavori .di sterro in una cava vicino a Milano, Tregarezzo ·d i Lambrate. I casi sonio poi aumentati. Interessa rilevarne la .distribuzione. Robecco sul Naviglio si può dividere in 't luezone: una a ·destra del naviglio ed estendentesi fino al Ticino è an~ora suddivisa in grandi proprietà lavorate da contadini che non abban donano il paes~ e.ssetn.do vincolati al lavoro della terra; l 'altra, a sinistra del Navi glio, è spezzettata in numerose piccole pro· prietà lavorate da famiglie 1che ma:p.dano alcuni loro componenti a lavorare altrove, come bra.ccianti, essendo esuberante la )mano. d 'opera sui piccoli fon·di. Orbene, la prim.a z,o na (che pur comprende la vallata d·e l Ticino coltivata in massima parte a risaia) ha dato solo due casi di mala· ria nel 1930. Invece la seconda zona, che costituisce la quinta parte ,della superficie totale del ComUIIle, ha dato oltre duecento malari.ci. Il nesso mi sembra chiaro: la malaria è stia ta importata dai lavoratori i qua·li hanJliC>· lavorato nelle cave di Tregarezzo. Questa zona assai ricca di acqua per le filtrazioni dell 'aves del Canale Villoresi , ha dato. origine a d una vera endemia. Esistev.a un ano.. felismo senza malaria, ma difettava l'uomo. malarico,: ·Og·g i il binomio è com.p letor e la malia:ria si estende. Se 111ie desuma ch·e la profilassi più effica,ce sarà sempre quella fatta sull'uomo: mettendolo in condizione di non ammalare, se sano, ed impedendogli di servire da veicolo, qualora ammalasse. Lo specchio che segue riassume I 'andamento della malaria in questi ultimi anni nella con1dro tta, e rc redo sia abbastanza eloquente~ Da notarsi che tutti gli operai che hanno la 1

L'A. illustra u1n caso di polisi.n dattilia ereditaria e, do.p o avere accenniato alle varie teorie ohe tendono ad illuminare l 'entità .teratologica in questione, insiste sul ·fattore ereditario perchrè più chiaramente dà ragione e spiega la anomalia suddetta.

11

BIBLIOGRAFIA. •

BLUl\'l . Chirurgie du pied. BREssoT. Bt1Iletins de la Société des Chirurgiens de Paris, mai 1929, n. 9, t. XXI. Bu 1zART. lbid., nov. 1928, n. 14, t. XX. CALDElUNI. An11ali di Ostetricia e Ginecologia, luglio 1923, n. 7. · CoBELLIS. Annali! Italia11i d~ Chi:r:urg~a, dic. 1928: pag.. 1345. CoLF.:'\fAN. Th.e Journal of the American Ass ., sept. 1924, n. ] 2, vol. LXXXIII. DELMAS. Société anatomique de Paris, dic. 1929. DuNKER. Zeitschrift fur orthp. Chirurgie, 15 oct. 192~., fase . 4, t. LXII. FERRARESI. Rivista Ospedaliera. No,v. 1924, n. 22, vol. XIV. F1scIIBR. Gazette hebdomadaire des sciences médicales de Bordeaux, sePt. 1925, n. 37, vol. XLV. FoÀ. Anatomia patologica. FoRGUE. compendio di Patologia Chirurgica, vo.J. I. HoRWITZ. .Journal de Chirurgie, oct. 1928, n. 4. t. XXXII .. KoENIG. Traité de Pf,Ltologie Chirur., t. III. LEREBOULLET. Archives de ID:édecine des enfants, ndv. 1925, 11. 11, t. XXVIII. LrssER. Endocrinologie, nov. 1929, n. 6, vol. XIII. LEGOBURN. Journal de Chirurgie, juin 1939, n. 6.

t.

xxxv. .

MULiJER. Bulletins des Chirurgiens, mai 1929, n. 8, t. XXI. ~fuRPHJ. The Journal of the Am. Mted. Ass., février 1925, n. 7, vol. XXXIV. SAMBuc. Bulletin de la Société médioo-chirurgicale de I 'Indo-Chine, aolìt 1926, n. 8, t. IV.

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XXXVIII, NuM. 27] .

[ANNO

SEZIONE

PRATICA

961

••

vor.ato nelle cave di Tregarezro ammalarono.

NOTE DI TECNICA

Nell'anno 1930 essi perdettero complessivamen-

Istituto di Clinica Chirurgica della R. Università di Roma.

te circa cinquecento giorn.ate lavorative, che sono gravate sul bilancio della Cassa E·dile.

Una pratica modificazione nella tecnica dei t1·acciati

SPEccnio nIMosTRATivo.

A destra. del Naviglio

A. sinistra

del Naviglio

Anno Po pola.zione

Casi di malaria

Po-polszione

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3250

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1927

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Casi di malaria

Casi fra gli operai•

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Pe·r l'interpretazione di questo specchio, occorre 'tener presente che gli operai appartengono tutti alla po·pol.azione a sinistra del Na viglio. Come co•n troprova ho fatto la seguente -0sservazione : io sono medico anche del vicino comune di Cassinetta di Lugagn.a.no, che presenta le stesse caratteristiche di ter.r eno e di coltivazioni con Robecco. Ebbene, in Cassinetta, che non fornisce nessiun lavoratore alle cave ricor·date, non si è mai verificato un caso ~di malaria. RIASSUNTO. L'A. iri·ferisce un episodio epidemico di malaria n·ella sua condotta ne desume che la pro·filassi più efficace va' fatta sull'u'o mo. INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE.

A.

La malaria ed altri problemi sorti dalla guerra. Ed. fI()epl~, Milano,_ 1921. . 13. Gos10. Guida alla lotta contro la malaria. III ediz., 1926. Roma, Provveditorato generale dello MoNTI.

Stato, Librer~a . A. ~!ISSIROLI e L. v\r.

.

.

La r egressione spontanea della malaria in. alcune regionj italiane . llivi sta di rn,alariologia, 2-1927. . . E. BERTARELLI. nocumenti ed interpret~ioni sull 'anafelis1no senza 1nalaria e sulla regressione malar~ca..

1927.

G. DE

H ACKETT.

Pensiero1 Medico, anno XVI, n. 24, .

MELGAZZI.

Direttore: prof. R . ALESSANDRI

In tema di profilassi antimala-

1·ica. Ibid., fase. 34, dicembre 19.27. .

Ricordiamo l'Interessante monografia: Prof. ETTORE MARCHIAFAVA

La perniciosità nella malaria. Volume in-8° ·di pag. 66. nitida.mente stampato 8U {}a;rta eem.i patina.ta. -0on 3 grafiche nel ~ e una tavola a colori fuori teeto. Prezzo L. ' 2, PIÙ le. S1Pese poetali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 O 1 9 O fra.noo di porto. Inviare Vaglia all'E·d itore LUIGI POZZI, Uffioio P oetale Succursale diciotto, ROMA.

pe·r GIUSEPPE LA CAVA, allievo interno. I mezzi finora usati per riportare sull.a car.ta i diagrammi del respiro, del polso, ecc. non sono nè semplici nè pratici. Si usa a questo scopo o la car'ta affumicata, la cui preparazione è noiosa, che sporca facilmente e che richiede, dopo u sata, un trattamento di fissazione, oppure il calamo scrivente con in· chiostro di anilina metodo anche questo non ' dei più pratici: e lo sanno i principianti, eh~ alla fine si trovano con le ·dita e il camice imbr.a 'ttati d 'in.chiostro e con la carta del tracciato tutta macchiata; a parte la necessità di }avare in vari liquidi il calamo usato affinchè possa servire anche per le volte su ccessive. E tutta questa serie di noiosi inconvenienti che nel ·corse\ di alcune ricerche sul metaboli' . . . . sn10 basale durante la nar.cos1 avertm1ca m1 spinse ad adottare 'll1l metodo praticis~imo nella su.a estrema semplicità e ch e, per gli ottin1i risultati ottenuti, cr.e do degno di comuni• caz1one. Si tratta di sostituire al calamo scrivente l1na puntina bene affilata di lapis copiativo e ·di b.agn.are la ·carta a:P._plicata sul cilind.ro ruotante. Praticamente si può procedere in que· sto modo : in un piccolo cilindro di sughero si infigge una comune puntina di lapis copiativo in modo che 1.a punta affilata di questo ' . . SJ)orga al di fuori. Il sugh ero si inserisce poi i1ella morsetta dell'asta scrivente. La carta, dopo di essere stata applicata bene aderente al cilindro ruotante, viene bagnata con una spugna imbevuta d 'acqua, in modo che la carta stessa se ne imbeva. Operando così bas ta che fra cilindro e punta del lapis vi sia un ·con!t-atto minimo perchè sulla carta appaia una arafica chiarissima ed indelebile. Se nel fr.atte~po 1a carta si asciugasse e il lapis non scrivesse quindi più, basta bagnare di nuovo I.a carta in situ con un piccolo pennello. Il metodo, come si vede, è ·di una semplicità estrema; ed ha il vanta.g gio, su quelli finora in uso, di essere di facilissimo manegaio e .di ancor più facile preparazione. Dà inoltre risultati più precisi in quanto ch e il co~­ tatto . fra carta e punta scrivente essendo minimo sono minime anche le resi s~enze ch e incon'tra l'asta. scrivente e quindi maggior e la sen sibilità .dell'app,a recchio.

Il


962

IL POLICLINI CO

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI GENITALI MASCHILI: La patologia e il trattamento del varicocele: un nuovo procedimento operatorio.

[ANNO

XXXVIII, NuM. 27J

punto di vista terapeutico, se le vene del plesso pampiniforme siano o no provviste di valvole, le quali dovrebbero servire a limitare questo reflusso. Lo studio fatto su cadaveri ha m ostrato che dei 3 tronchi venosi del plesso, 1 posteriore e 2 anteriori , il posteriore ha una valvola vicino a.Ila sua terminazione mentre i due anteriori n e hanno a ltre .p iù in basso. Queste valvole sono iiese inutili dalle libere comunicazioni ch e vi sono fra i vari tron.chi del plesso, attraverso ·cui il sangue può scorrere liberamen t e in sen so retrogrado per a umento della 1).ressione addominale. È chiaro quindi ·c he tanto' l'iniezione che il c omune trattam·e nto chirurgico non siano i mezzi più logici di trattam ento d el varicocele : trattamento logico è invece un ' operazion e n ella qu.ale i tronchi del plesso siano accuratamente esplorati ed in cui si escidano le comunicazioni venose prive di valvole. È questa l'operazione che I' A. raccomanda : Aperto il canale inguina le i tronchi v;enosi ven gono accuratamente seguiti dall'alto in basso. Quelli privi di valvole vengono escissi. Le v:alvole si riconoscono co·m e dilatazioni ·del tron·co venoso e da ll 'assenza di riflusso se svuota te verso il basso. La dissezione d el plesso è continuata con lo stesso sistema in basso e la maggior parte della porzione inferiore viene escissa. La legatura in massa non è n ecessaria perchè può includere elementi arteriosi e n ervosi. Se non si riesce a trovare valvol'~ su·fficienti, ·q uesto procedimento ch e è più tedioso di quello comunemente u sato, ma anche molto più logico, non può essere applicato. G. LA CAVA.

(T. W ARWICK. Th e Lancet, 7 marzo 1931). La po.ssibilità di curare le vene va.r icose degli arti inferiori per mezzo di iniezioni, ha fatto pensare all'eventuale trattamento del varicocele con lo stesso m etojd·o. I risultati che s i eran.o sinora ottenuti col trattamento chirurgico non possono dirsi molto .soddisf.acenti: in iuna buon.a parte dei malati, anche dopo l 'intervento. i distu r.bi persistono e le condizioni anatomiche locali non sono molto migliorate. E fo•r1se la ragione ·di· questi insuocessi e da ricercare nelle insufficienti cognizioni sulla patogenesi d·el varicocele. Nei trattati i punti discu ssi !Ilella etiologia di questo disturbo sono ch e il testicolo sinistro è gen eralm ente più b.a sso. ·de l destro e che quindi la colonna id i sangu e n ella vena sperma tica sinistra è più alta; che 1a vena spermati.ca ,sinistra 1si getta ad a ngolo n ella v ena ren.ale quindi vi è m.a ggiore ostruzione, e che infine la circolazione venosa è ulteriormente difficoltata per la p·ressione eser citata sulla ven.a dal colon, spe·cialmente n egli individui costipati. Le vene spermatich e di ciascun lato nascono dal testicolo, .dall 'epididimo e dal plesso pampiniforme. Il ple·s so .da parte del cord~ne spermatico consiste di 8-10 vene, la maggior iparte delle quali giace nel cana~e ii:tgu_ina~e ·dove si ris.olve in 2 o 3 tronchi pnncipal1, uno posteriore a l cordone e due anteriori. Questi si riuniscon o a breve 1dis tanza ·dall'anello inguinale per formare la vena spermatica ch e Sulle neoplasie maligne primitive dei testi• coli ectopici. ascende 00 n la corrisp ondente .arteria s perm.atica. L 'im1p ortanza dell 'esiste!lza o , men? .~i val\role n el plesso è evidente, p er ch e se il r1- (Z. RoMITI . Arch. !tal. di Urologia, Vol VII, fase. II, 1930). flus.so delle vene addominali ·e p ro1fondo è la causa delle v.a rici 1degli .arti inferiori ,s orge :È noto che l 'or.g.a no in disceso diventa sede di la questione s~ sia la stessa causa a produrre n eoplasmi maligni primitivi, forse perchè spesil varicocele. · ' so con l'a nomala migrazione coesistono alteraEsperienze fatte sul cadavére hanno dim<;>- zion.i strutturali da arresto di svilup po1 o P'Vestrato .ch e norma lmente I 'ingresso della vena senz.a .di formazioni embrionarie indifferenziate spermatica è fornito di valvole e che non vi ieh e possono rappresentare il punto di partenè possibilità di Tiflusso da lla vena cava. D 'al- za 1d:ella trasformazione blastomatosa. L'Autore riporta su 40 tumori rr1aligni dcl tra1 rparte, l'iniezione 1di liquido nella vena ,ste sa a l disotto della valvola riempie tutta la testiic olo occorsi alla Joro !O'Sserv.azione. (dal 1920 al 28) 6 casi di n eoplasie malign e in tevena e il plesso pan1piniforme. Quando vi è va.r icocele la valvola terminal.e sticoli ectopici. I casi studiati dall 'A .. ~i P?S·della vena spermatica è insufficiente e tutto 11 son o riportare dal lato ~stologico a. 2 t1p1 p~·1n­ plesso pamp iniforme può essere iniettato dalla cipali ch e più idi frequente colpiscono 1 orvena cava. Questi risultati fanno pensare che gano. Un primo gruppo (osservazioni I a., d4_a., 5a.) la cau sa .del va-.ricocele sia I 'insufficienza della valvola termina1 e della vena spermatica e presentava un tessuto fondam e~tale . 1 cellule rotonde di grandezza varia, d1 aspetil r eflusso della vena cava. E qui .. orge la questione importante. dal to epitelia le, con scarso protosplasma, poco 1

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(ANNO XXXVIII, NuM. 27]

SEZIONE PRATlCA

color.abile, con fini granuli e nucleo vol·u minoso, rotondo od ·ovalare • con reticolo oromatico b en evidente. Fra tali elementi se ne notano altri più grandi, con nucleo ve sci coloso, meno colorato e con protoplasma diviso in una zona mo] to chiara peri1n1Ucleare ed una più addensata p eriferica. Lo stroma. è ·d ato da fasci stipati dì connettivo con infiltr.a~ione linfocitaria. Un secon.do gruppo (os.serv. 2ar 3a e 6a) presentava la costituzione -d i tumori misti complessi 1con tessuti ·di tipo embrionale (dei tre foglietti blastodermici), con parti solide e cistiche in varie proporzioni. Nei casi del primo gruppo è stata fatta diagnosi di epit elioma seminifero .o seminoma di Chevassu, originato da.Ila . proliferazione a-napLastica. dell 'epitelio seminale. Per la patoig enesi l'A. ricor;da le vaTie teorie: Teori.a epiteliale connettivale; ma ritie:n•e più verosimile la teoria e·pitelia)e. Coo Gioi.a amm·ette la g.@nesi ·d iretta del tumore a grandi cell ule dagli eleme·n ti della lir1ea semi.n ale. Nei casi ·del secondo grup po è stata fatta ·diagnosi 1di ettnibrio·i)di 10 tera~ -toidi . (Wilms) . Questi ultimi fan parte dei neoplasmi eterotipici del testicolo per la cui origine molto discussa pane più seducente la teoria bla.ston1erica di Bonne.t (Teoria t eratoid-ea: Ribbert-Ro·n cali-Ewing). Tra le neoplasie testicolari, frequenti n el1'età g iovanile e medie, il carcino1na seminifero costituisce il 51 % e l 'embrioi·de il 46 % dei casi. L'organo in ectopia o inguina le o ad-dominale, per l:a sua costituzione embrion.a ria ipoplastica pia tol.ogica è, priu '.del norm.ale, in-cline al'la degen-e razione neoplasti:ea. La siniom,atolog·ia è se.arsa. Ulteriormente si hanno siin tòmi di dislocazi•o ni o comp:ressioni su tratti di intesti.ni, sulile ven.e i.li.a1ch e o sul1'uretere o sulla vescica. Il diagn.o·s tièo riposa: a) sulla percezione del tumore di forma ·roton·deggiante od ovoidale, superficie regolare, durezza modica, spostabi.le; ·b) sul.I' assenza dell'organo n.efl.o scroto o nèl can.a le in.g uinale. La diagnosi è difficilissima nelle erm.afroditi antroginoidi. La pirognosi è grave per la tardività della diagnosi. L'intervento· dà va:n.t aggi molto discutibili e prob.I;em.ati.ci; sono più utili gli agenti fisici. A1n che il condurre .p reventivamente e crue-n temente l'organo .n ello scroto non dà. sufficie;nte sicurezza. ScANDURRA. 1

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L'epididimite

colibac~llare.

(M. NEGRO. Minerva Medica, 3 marzo 1931).

Data l'enorme frequenza delle epididimiti gonocoociche e tubercolari, l 'epididimite colibacillare viene spesso catalogata fra queste o quelle. Dal punto di vista clinico e terapeutico, l 'interesse. che può rivestire questa forma è

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minimo. Altrimenti è nei ifiguardi della etiologia e della patogenesi . La maggior parte dei casi di epididimite colibacillar·e · descritti sono con secutivi a blenorragia. Sappiamo, specie dopo i lavori di Lavenant, che in dette forme il colibacillo e non il gonococco è nella maggio·r parfe dei. casi l 'agente principale del! ' infezione. L 'epididimo sarebbe molto più ricettivo per il 1coli che non per il g.onococco ed il gonococco avrebbe, se~ condo ·d iversi AA., la sola azione di preparare il campo all 'invasion~ e all 'attecchirnento del coli. Molto .p iù ,r are sono invece le infezioni del1'aipidi.d imo ·da 1coli non cons~auen ti -il blenorrag ia. Si tratta però quasi sempre di infe~ioni secondarie ·ad altre localizz.az ioni del}o stesso germe e quasi sempre tali localizzazioni ·Sono nei reni o nei ba.ci n etti. L' A. ha osse.r vato _d ue casi di epididimiti colibacillari non conseguenti .a blenorr.agia. In u? pr~mo caso esist~va una pielo-ne·frite . cronica bilaterale ·da colib.a1cillo· p,uro. Nel secondo caso no·n esistev.a alcun focolaio 1pielo-renale, crui,ndi l 'infezione dell} ep ididimo sembrava primitiva. Se per il primo caso la via seguita dal germe è palese (sia deferenziale e can.a licolare), non così è per il secondo . Quie st 'ultimo pre_-sentav.a una sti psi cronica aggtav.antesi di tanto in tanto 1con 1distu.r bi enterici febbrili. Am·mettendo che il coli sia partito dall'intestino~, d.u e vie SÌ può rSUp·p orre ch e abbia seguito per raggiungere l 'epididimo: I ) .a ncora la via de.:. ferenziale, nel corso ·di una colibacilluria tr.ansitori.a consecutiva .ai fen omeni ente:r:ici; 2) la via ematogena. La prognosi del·l 'e·p ididimite colibacill.are è assolutamente b enigna. Curata 1con i soliti mez~ zi .antiflog~stici, h.a. un decorso vari.ante dai 15 20 g iorp.i. Essa differisce d.all e forme postblenorr.agiohe 1nei 1rigu.a r·di <l<11la biO.ater{llità e della .ten denz.a alle recidive. Mentre le fof~ me post-blooor1~agi.che, una volta guarito ~ spento il focolaio uretrale, se non inteTviene una nuova infezione dell'uretra, non re·cidivano, per le forme colibacillari la recidiva è frequente. Non solo, ma l 'infezione può localizz.arsi alternat~vamente nei due epidiqimi. Raramente però i diue epididimi sono l·esi contem.por.an~ame_nte. La freqruenz.a delle recidiv·e si spiega considerando che l 'epi·didimite c.olib.a.cill.are è un'a-ffezione secon.daria. La ~eci·diva. e la ·dell 'infezion~. . bilateralità -possono avere per con~eguenza Ja sterilità assolutà. • Un altro punto di ·discordanza cqn le altre forme · d'i. epididimite è dato dall'assenza quasi assoluta ·di 1p ostumi o Teliquati anatomici. Lre-pididimo guarito si presenta, al più aiccur.at~ esame opiettivo, normale, e così il deferente .. Nei Tiguardi della terapia, nella maggior parte dei casi si hanno ottimi risultati coi camuni mezzi antiflogisti ci. Oggi poi gli stoc1

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vaccini anticolibacillari, gli a·utovaocini ed il balteriofago di d 'Erelle costituiscono ef!icasi c omplementi. Nei casi di frequenti recidive, l'unico e radicale mezzo terapeutico è la legatura e la sezione ·d ei dotti deferenti.

c. TOSCANO.

Seminoma e ginecomastia.

· L'A. classifica i carcinomi del testicolo dal 1

punto di vista mo1rfo logico in 3 gruppri: . 1) C,a rcinomi CO·n la struttma alveolare derivati dall 'epitelio germinale dei tubuli seminiferi o dai resti dei tubi di P•fliig;er. 2) Carcinomi tJUbulari o adenocar.cinomi ohe possono .derivare dall'epitelio glandol~re dei tubuli retti testicolari o dai resti del dotto di Wolff. 3) Tumori ch e si originano dalle cellule interstiziali. L'A .. iriporta un caso, di un giovane di 24 a. capitato alla su.a osservazione in Clinica Chi_rurgica. Si trattava di un giovane poco sviluppato e denutrito entrato in ·clinica una prima volta il 3 g iugno 1927, accu·s ando da circa I mese modico· 1dolore agli ipocondri, m,a ssim.amen.t e a destra.· Da circa una settimana il dolore si era a ccentuato irradiandosi verso la Teg. del rene di d. e lungo' il co·r done spermatico. Lieve ie levazione di tem,p eratura. Il testicolo e l 'epi·d idimo di d. si pres·e ntavano più alti (nel terzo s up. dello scroto). Il p a.z. di- chi.arò eh.e questo spostamento datava dalla sua nascita. L'esame uro·l ogico e ra.di.ologico dei reni n1rono negativi. L'esame chimico e r.adio·sco pico del tubo gastroente rico fece fare diagnosi di pe-rig.as.t rite e appen1dicite cronica. Venne operato di appendicectomia. Usci guarito dopo 6 giorni. P.erò, ·dopo 1 mese e m.ezzo dall'o,p erazione, .I 'in.f ermo si ripresentò in istato di avanzato di.mag ramento con tin't a itte·r~ca su tutta la ·pe!le. Si constatò l'aumento d1 volume del testicolo ·di D. (quanto un uovo di gallina), e la presenz.a id i vivo dolore a l tronco, niella reg. dell'anca d. con irradiazioni lungo il cord-0,n e sperma.t ic o. Si fece diagnosi di tumo re del testicolo. L'epididimo eTa ispessito uniformemente, mentre il cordone sp5rmatico ·s embrava no;rmal.e. No·n ingorgo ·dei gangli linfatici inguinali. Nel.le rregioni m a mmarie, sotto ciascun capezzolo s1 constatò la ·p resenza di una 't ume fazione della grandezza di una noce di Sorrento, che si continuava con l '.a1reola , mobile · sul p1iano profondo; colla pressione si determinò l~ fuoriuscita dal capezzolo di aloune gocce d 1 una secrezion e bianca sierosa. Si trattava di un raro fen om cnD, della c oesistenza di :un tumore del testicolo ·con · ginecoima&tia . 1

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Venne eseguita l'operazione consistente nel1'emicastrazione di destra. Poco temp·o dopo però ~ sono ripresentati dolori molto forti a tipo puntorio, a crampi, irradiantisi lungo g li arti inf. Uscito dalla clinica il paziente m .ori dopo 2 m 1esi in pre da a forte cachessia . Non venne eseguita autopsia. L ' esame macroscopico e microscopico del p~zzo confermò la diagnosi 1d i seminoma atipico. L' A. descrive ·min1Utam·ente il quadro istologico del rpezzo . Ricorda ·ch e la f 01rma istologica tipica del semin om.a è ca·r.a tterizzata dall 'ordinamento alveolare delle oel.Iule tumorali. La loro diffusione 1p uò avvenire p er via extra ed 'intracanalicolare, essendo dovuta piuttosto ad espansion·e anzichè ad infiltrazione. Il caso ·di semino·m a co n ginecomastia de.sc·r itto dal.I' A. .s i può dire che sia unico nella letteratura. Vi è un altro caso desorittQf <la Monaschkin, però si trattava di un neoplasma testicolare a tipo benign.o. Nel caso dell'A. la oompa:rsa della ginecomastia può e.sere spiegata da.Ile con·dizioni spec iali ·di sviluppo degli organi della generazione. È ben conosciuto che le cellule sessuali ru·dimen.t ali de.I sesso contr.ario ·p ossono anche esseTe trovate nell.e glandole, nella vita extrauterin.a. Così l e glandole sessuali maschili ·c ontengono celi'ul e o·v ariche, le· quali come §i sa scom.p aiono presto, ma qualche volta poss·o no· persistere a lun,g o. Balbiani potè conferma;:re questa evenienza nei tubuli retti e nell'ilo del testicolo fino all 'età 1p ubere. Poichè nel caso del1' A. il tumore derivava da un testicolo insufficientem,e nte sviluppato, si può supporre che quest 'ultim·o ·con tenesse un numero maggiore di ·cellule, l "o,r mone ,d elle quali inibiva lo sviluppo e l 'acorescimento del tes't icolo. Si può S'Uppome che queste erano coinvolte nello svi1Juppo del tumore e che la ginecomastia ebbe origine mediante l'effetto sti~olante dell '. ormo': ne se·c reto in gra nde quantità. Questa ipotesi verrebbe c onfermata dal fa.t to che il tumore si era originato da.1 conpo d 'Higmoro, dove. le cellule a tipo femminile si trovano in maggior numero. SOANDURRA. 1

(L. SAs, M. D. The British Jou1·nal oj Urology, n. 1, marzo 1931, vol. III). •

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STATI ASMATICI. Studio citologico, chimico e batteriologico dell'espettorato degli asmatici. Diagn.ostica e Tecnica di laboratorio, diicembre 1930). La diagnosi di asma bronchiale e di , s~to asmatico può essere fatta anche se~a 1 ~iuto del làboratorio, im a l'espettorato meri~ d1 es: ·sere studiato con cur.a, potendo fornire dati veramente utili nel.l a diagnosi differenziale tra 1'asma bronchiale ed i suoi equivalenti ·d a una parte e forme pseudo-asmatiche dal! 'altra. (E.

GrANI e G. TORELLI.


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I m etodi proposti per l'esame dell 'espettorato sono vari e numerosi, ma non hanno dal lato pratico che un 'interesse ristretto. Occorre dunque fra e·ssi scegliere quel·l i che ha nno un valo re diag nostirc o certo. Macroscopicamente, tra le più impoir tanti proprietà generali e fisiohe dello sputo, si devono oisse.rvare 1la qua.n tità, il oolore, la oon,sistenza ed il te·m po di emission:e. Per l'esame microscopico, gli sputi vanno esaminati possibi·l mente lo stesso giorno della raccolta per evitaTe alterazioni degli elementi. Lo ,s puto si ve~sa ·S U una capsula di Petri e lo si ·esamin.a su fondo nero in modo da prelevare .o on •l 'ansa di ·p latino le masse opaline o i bloc ch etti biancastri che vengono strisciati su porta-oggetti ed esaminati a wesco o dopo oolorazione. La presenza ·di muco jalino è la più frequente nello sputo .asmatioo; se si notan·o blocch etti di mu·co spesso, è bene pensare all'asma complicato CO·n bronchite catarrale. Il muco fibrilla,fle è piuttosto Taro nel1l'espettor.ato a1smatico. Circa le spirali di Crursohm.a nn, g li AA., confermando quanto1 è stato .trovato dagl i osservatori, credono, .che ben poca im.p ortanza si debba a·d esse attribuiDe come e lemento diagnostico n ell 'asma .bronchiale. Esse si trovano frequentement·e negli sputi grigiastri, spumosi, di consistenza vischiosa dei bronchitici cronici. Nell'espettorato dell 'asma g.enuino è ra.r o l'essudato siero-albuminoso; esso si trova spesso nel secreto bronchiale d.i a.sm atici con insufficienza ·cardio-renale. La - p~esenza di cellu'l e tracheo-b,r onchiali e di cellule epiteli ali degli a lveoli po lmo·n ari ·n on ha particolare significato patologico. I leu cociti nell'asma b·r onchiaJ,e genuino si trovan·o genera1mente ben con servati, n°e ll'asma com.plicato con en,fisema son o più f.acilmente in via d·i degenerazione. Fra i leu cociti g·li eosinofili costitui·s cono l'elemento .p iù importante e caratteri.s tico dello sputo asmatico. L'eosino.f ilia nell'escreato è indice .di stato asmatico e permette di esclu1dere la disp,n ea asn1atiforme dei cardiaci e dei cardio-renali. Essa però deve essere abb.astanza considerevole. Gli AA. ritengono positivi .s olo quei casi ·n ei quali le cellule eosinofile rag·giun,g o·n o almeno il 1O %. I .cristalli ·di Charcot-Ley,d en h,a nno scarso valore clinico'. e .inca le ricerche chimich e esse han·n o valoir e limitato. Importante è la ricerca dei mi .. crorganismi presen.t i nell 'e·s.-pettoirato degli asmatici, potendo l 'asma 1esseire prov·o cato dall'assorbimento intermitte·n te dei prodotti batteirici a livell o dell 'albero bronchial e. L'esame batteriologico dello sputo comprende l 'esame diretto, la cultura e l'inoculazione degli animali. L 'esame diretto, eseguito in sputo prelevato di preferenza al mattino, previa disinfezione 1

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SEZIONE PRATICA

d.el~ booca con acqua ossigenata seguita

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r1sc1acqillatura con acqua tiepida, pevmette di s~pere se si tratta di una infezione polim.icrob1ca o di una infezione dovuta a una o due specie nettamen te p:vedominanti ·sull.e altre. La cultur.a e 1'iso.liamento1 del ge,r me hanno per soopo, non solo la diagnosi specifica, ma anche la prepa\r azione di vactCini autogeni per la terapia ,s pecifica. Indicata è sem·p re La :rice·r ca ·dei miceti ché P?S~ono ess~r~ ~~e~ti .di asma bronchia·le,' spec~e in quegli in:div1.du1 -che, per I.a l·oir o profess~one, ·S~·no . esp.ost1 alle inalazioni di polveri: r1o~he d1 ~1~et1 (mugnai, panettieri, ag·r icolton! operai ad.detti ai silos) o che hanno I 'abitud1n~, co,m e g li a~le~atori di piccioni, di tenere ln bocca grani d1 ·ce.rea.li. 1

C.

TOSCANO.

I p1~incipii fisiologici nel trattamentÒ dell'asma. (R .. I. S. MEnowALL. Th e Practitioner, mag~ g10 1931). ~'~. nel suo articolo espone i principi fisio ..

log1c1 ch e debbono guidare n·el trattamento razionale dell'asma. . Com·e si sa la, cura dell'asma si riassume nel ~r.attamento dell '.attacco e nella su.a pre.v~nz1one. I farmaci più u sati, per la cura del1 attacco, sono l 'a·drenalina che agisce dila~ tando i bron chi attrav·e rso l 'eccitamento del simpatico, e l 'atropina ch e esplica la sua azione attraverso la paralisi ·del vago· e che è indicata n ei casi in cui lo stimolo sorge nel tratto. ~iù ele:vat? dell'~pparato respiratorio o ha or1g1ne ps1ch1ca. Az1on1e ,a n,a log.a a ll 'adrenalina h.a nno . l e frizion·~ ,e nergiche \della cute con ~cqu.a. fred.da e I '.asfissia provocata, invitando il P~.z1en te. a tene.re il capo sotto le coperte. L 11n 1alaz1?ne d1 gas carbonico diluito per qu~nto eff1cace è di evi·dente difficile applicazione. L 'uso delle foglie di stramonio, che agiscono per l 'atropina in esse contenuta, diventa a lungo andare piuttosto nocivo per ch è lascia i bronchi pfù sensibili di prima. La prevenzione ·dell'attacco si ottiene n1ediante un regolare esercizio e la timolaziooe meccanica ed elettrica della pelle. Sp·eciale attenzione dev' esse r fa tta alla dieta, poten,d·o l 'asma esser realizzato dall 1ingresso attraverso, il tubo digerente di proteine. estranee. È anche da ban·d ire un eccesso di carboidrati i quali, per la loro) ten.denza a fermentare, stimolano, in via ri'fles a , il vag o. Il pasto d ella sera non deve esser fatto . a tarda ora ed è pure indicato un g iorno di digiuno alla settimana per il fatto, sperimenta~m en.te provato , che l'aumentata concentrazione degli ioni idrogeno dilata i bronchi e 1

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IL POLICLINICO

che le sostanze (cloruro di .ammonio, .aspirinaj tendenti, come n ella fame, a produrre aci.dosi, agiscono utilmente sullo spasmo dei bronchi. Rimuovere le possibili anormalità nasali è :anche utile, qu.a n·do queste esistono. Ma sem.bra che l 'efficacìa del trattamento nasale sia ·da attribuirsi piuttosto all'eccitamento portato .sul simpatico dal danno prodotto ai tessuti '8 dallo stimolo sensoriale .. La recente scoperta di K11ott sulla presenza nel tratto respiratorio ·di un batterio capa1ce di pro,d urre una sostanza simile all'istamina, h.a richiam.ato I '.attenzione sul.l'importanza delle bronchiti, quando si presentano come le• • • s1one pr1m.ar1a. La d·esensibiliz~azione con piccole do~i delle sostanze tro·v.a'te nocive, m ·e diante la outireazion e, o con grandi dosi delle stesse sostanze, durante l'azione · dell '.a dren.alina, è, nei casi adatti, di gran.dissim.a efficacia. Aiutare la se.erezione gastrica con acido cloridrico e pepsina è stato· trovato efficace nei p.ambini. Quan·do il polso è insolitarqente 1ento e la pelle è secca, l'estratto di tiroide è indicato e; n1ei casi meno gravi, anche lo jodio, il quale · senza dubbio agisce stimolando la tiroide. Gli attacchi possdno aii·che essere combattuti . con l'efedrina, cl1e agisce com.e l'adrenalina e· che1 può esser ·d,a ta per bocca. Ma questa te·r apia ha lo svantaggio di essere talvolta ineffica ce, .a meno che non la si adoperi in dosi m.assi ve, ciò che non è senza danno per I.a digestione. D,o po 'l'uso dell' efedrin.a, l'adrenalina inoltre rimane senza effetto. Poichè sperimentalmente è possibile provocare una costrizione dei bronchi, attraverso I 'aumento del calcio nel sangue o con 1a riduzione dei sali di potas15io è i.n 1dicato nel! '.a sma un tentativo -d i cura con sali di po·tassio. Vi sono anche molte prove sperimentali che d epon gono in favo,1»e ·dell'uso di picco.l e dosi di pilocarpina, come desen sibilizza nte. Nella cura dell 'asm.a è infine da prendersi in consi~erazione il fattore psichico. 1

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M.

TRIPODI. ·

Patogenesi e terapia dell'asma senile. (A. MuLLEPJ-DEHAM. Wierier Klinische Wochenschrif·t, n. 42, 1930).

La dispnea è uno dei più frequenti disturbi della vecchiaia. Cau·s a d:i. questa dispnea dei vecchi non son·o. di solito .a·ffezioni dell 'apparato circolatorio, 1b ensì l'asma ·b ronch-iale e l'enfisema che vi si .associa. Conseguenza del}',e nfisema sono di solito una bronchite cronica, e un.a ipertrofia e dilatazion.e del ventricolo destro. Quan·do il cu·o re diventa insufficiente si ha scarsa tendenza alla stasi · epatica e ia;gl~ edemi; 1'insuffidienza ,si ~manife­ sta spesso improvvisamen·t e accompagnata da

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cianosi impon1ente, come nell'embolia polmonare. La ·dispnea è peT lo più accessuale, o almeno si esagera aoces·s ualmente. Gli accessi sono del tutto eguali a quelli dell'.a sma bro11chiale. Essi si hanno ·p er lo più di notte e nelle prime ore del mattino. L'acces.so si calma rap1damente con l'a.drenalina, l'asmolisina, l'efedrina: non sono da t emersi azioni nocive dell 'a·drenalina neppure n·ei vecchi, alcuni pazienti han.n o avuto ·centinaia di iniezioni di adrenalina senza che nè clinicamente nè anatomo-.patologicamente si sia potuta constatare alcuna azione ·dannosa sui vasi. E meno consigliabile l'atropina per i m olesti fenomeni secondari che essa può provocare nei vecchi. Nei ca·s i non ~olto g ravi sj ottengono otti+nÌ risultati con la somministrazione orale di efedrina ed efetonina. II rimedio principale è il jo1dio che si deve dare pie r lungo t empo : 3 cucchiaini ·d.a caffè o da tavola di soluzione ·di ioduro di potassio, 1,5 : 180, peTI perio,di di 3-5 settimane. _ Naturalm.en°te si d·evo no sorvegliare le condizioni .d el paziente, specialmente il peso, il polso, il comportamento 1p sichico; ben so,pportata è specialmente I.a combinazione del ioçiio con l'arsenico. In 13 casi di asma senile vennero eseguite cutireazioni con ·diversi allerg·e ni animali e vegetali: in tutti i casi si potè constatare un,a spiccata ipersen.sibilità verso gli allergeni derivati dai microbi dello sputo e d.a muffe. Però an che i casi di con ~ trollo d·i mostrarono una alta ipersensibilità verso qu·esti .a llergeni, n1on è ]2_erciò lecito considerare tale reazione allergica causa de·l l'asma senile. La cura con i vecchi .a llergeni determinò un notevole miglioramento in molti casi, è però dubbio se tale reazione sia specifica opprure a•spec~fica. R. Por,r,rTzER. 1

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I CLASSICI DELLA MALA~IA. Collana pubblloata dalla Scuola Superlere di Malariologia FRANCESCO TORTI • Modenese. Dottore in Filosofia. e Merticina; Professore Primario nel Patxio Ateneo.

la terapia speciale delle febbri perniciose 'f1\aiduzione italiana a cura del Dott. Ciulio Lega, dalla edizione latina stam'Pat a a Vene2'1ia nel MDCCLV. Prefa2fione del Pr,Df, VITTORIO ASCOLI Volume in-8° di pa.gg. XXXII-308, nitidamente stampato, ~c-lll il ritratto id el TORTI riportato su una splendiida caùce>gr.a.fia, ed u na tavola « LIGNUM FEBRIUM » fuori testo. Prezzo L. 4 O più !e spese postali di epediiJione. Per i nootri abbonati sole L. 3'6 in porto franco. 1

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fili studi di Camillo fiolgi sulla malaria Raccolti e ordinati dal Prof. ALDO PÈRRONCITO Volume i·n-80, di prugg. VIII-262, nitidamente stampato, c-0n dieci ourve termometriche nel testo, due tavole e quattro ca;rte topografiche a. colorò. fuori testo. Prezzo L. 4 5 :più le apeee poatali di epedizione. Per i n oetri abbonati sale L. 4 O in porto franco. Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI. Uffioio P oeta.le Suooursale diciotto, ROMA.


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NOTIZIE BIBLIOORAFICHE.

autentico quale è, prubblican·do il lavoro del Sanvenero-Rosselli :risponde invero allo spirito Dott. G. SANVENERo-RossELLI. ChiJrurgia p la- della sua collaJ!.a « Valsalva » ch e è quello di stica del riaso. Vol. di pagg. XII-196 con d are pubblicità n el campo a l to degli studi osi 28·6 figiure e 5 tavole fuori testo. Casa Edi- e dei tecnici di quanto può dare ·COllltributi setrice L. Pozzi, Roma. Prezzo L. 40. rii e fattivi per le nostre discipline. Il Sanvenero per 0 ra sulla sola « chirurg ia L~ plastica dell1 a faccia e del collo se. più di ogni .a ltr.a br.anca della chirurg ia, ha attirato pl.as:tica d1el n,a so » ci dà run volu·m e di 200 pagin.e, con 300 figure circa e 5 tavole fuori telo studio e le cure in ogni tempo per parte di sto; volume nel quale tratta .di tecni ca chirur ~ eccelsi studiosi e di chirurgi di grande fam.a, gica e di clinica delle m.alform.azioi1i e mutilaha dovuto attendere fin presso i tempi nostri zioni del n.a so esterno con un.a esposizione niper avere opere ch e, riassumen d.o i tentativi tidissim.a della materia corrispondente n ella ~d i progressi tecnici d el passato , ci danno, quale esperienza, buon sen.s o chirurg ie.o, sèn con un a rmonico e completo riassunto, il porS.9 artistico, esattezza rs i intrecciano per Q.ar·ci tato di moderni contributi ch e toccano quasi la più lucida conoscenza di questi nuovi camla desiderata perfezione n ei risultati che si pi .chiru.rgici ch e esigono il maggiore affinasono and.ati e ch e si vanno raccogliendo . m ento cultur.ale e tecnico. Questo gen erico rilievo è tanto più imporCon un proemio sulla a:n,a tomia ar chitettante se r apportato a l nostro Paese, perchè da tonica del n.a so ill ustr.a to da belle figure oriLeon ardo ·da Vinci a tutti i grandi artisti d el g in.ali , si paissa alle an.alisi ·delle 'd efor.mità n apennello e dello sealpello che lo seguirono, fu. sali , rc he ohiude colla di stinzion e degli interun.a g.ar.a mira bile per p·ortar in onore la b el- ve.n ti 'Per porvi riparo in interventi rino-ortolezza ,del volto e d el capo, per sublimarla, e plastioi e rino--n.eo-p1lastici, n onchè alla pTeper stim,o lare di con segu enz.a l'ingegno degli sentazione dello speciale · strumèntario nel quaana tomici per studiarla, e dei chirurg i per ri- le figurano interessanti modifich e e nuovi strucorrere alle n ecessarie riparazioni qu.a ndo la li- menti dell'Autore. n ea del volto venisse com unqu·e turb.a ta · od Anestesia, incisioni, suture e loro materiaalterata. li , preparazione delle parti operande e medicaÈ una scienza a sè l'antropometria d el naso zioni , i postumi operatorii e le complicazioni, e del volto ch e ha i p rimi su oi rilievi e germi hann o capitoli distinti del più g rande intereslontano n ella storia; come è scienza a sè qu.a nto se. l\1a la parte ·ch e è ver.amente nuova, e resa si è anda tp accumulando· d a Ippocrate, da armonicam ente ed effi cacemente, è quella rel~ Lanfranco di Milano (1295), dal Tagliacozzi tiva a i lembi, ai trapianti ed agli innesti; quei (1597) e da altri giù giù fino ai nostri tem:pi tr.asferi.m enti di tessuti, da un.a parte sana od nel campo delle riparazioni e delle ricostruzio- una alterata p er colmarne le perdite di sostanni di -lesioni e di m .a n canze .d el n.a so. di parti z.a, h.anno un.a descrizione così chia ra e sistedi questo o d ella f.a ccia. matica id.a ricordare le più chiare dissertazioni Sono scier1ze però quest e ch e si ritrovano od illustrazioni tecnich e dei nostri sommi. CoancoT.a sparse nei loro comp~n~nt~ nel va- sì esprime.n doci non riteniamo di ecce·dere n elstissimo campo delle nostre . d1s~1pl1ne e eh~ le impressioni .avute d.alla lettur.a dell 'opera cercav.a n o e .cercano a utori 1degni e preparati e n el g iudizio ·ch e ce n e siamo form.ati l per raccoglier questi componenti . e .Pe!' armoL'arm.a tura dei le.r obi rinoplastici e la sosti nicam ente disciplinarli a i fini alttssim1 ch e la tuzione di 'p arti perdute dello scheletro nasale costituiv.ano umi tempo un ostacolo pressoscienza stessa si pre1figge. Per q1u anto concern e I.a parte c~irurg1ca, ch è insormontabile p el progresso d ella chiruroggettivam.emte e seTena~e~te .1c onsidera~, do, gia plastica del naso; ma l 'ostacolo è sormon non avevano fino a qu1est1 giorni trovato 1 Au- tato, come illustra il Sanvenero, cogli innesti tore preparato per raccogliere almeno ~~ di osso e di cartilagine ch e la tecnica più scru.pa·r te, e la P'i ù importante, d ei compon enti di polosa fa vivere sicuramente dopo I 'isolamenoui fu ,d ici.amo dispeTsi qua e 1à. L 'Autore lo to ,d.al c orpo d 'onde viene prelevato per le voh a tr.o·v ato il prof. !Bilancioni n·ella per sotnia del lute Tipar.azioni e pei completa.m en ti richiesti. È ver.a.m ente interessante la di stinzione fatd ott. Gustavo Sanven,e ro-Rosselli, g iov.ane studioso, intelligente, dinami co e passionatho degli ta degli interventi rino-orto-plastici da quelli studi chirurgici, giov.a ne che, non solo a ra·c- •rino-neo-plastici peroh ·è l '.autoire, ordin.a n.do co~to qu.anto· er.a sparso , ~~ ha vol1Uto veidere tutta la materia nota della chirurcria plastica e studi,a re in tutti i .c entri del Mondo dove la nasale. classifica g li interventi n el Tapporto chirurgia plastica vien e coltivata e perfeziona· .delle lesi.on.i o man canze da riparare, facilita .con amore, con metodo e con mezzi lar- tando .all 'occorrenza la fusione di due o pili di quelli pe] raggiungimento dei migliori righissimi. L'opera ch e v~d~ la Juce nella col1an:1 « V~l: sultati opeT.ativi -e quindi es.t etici . E l'Autore, ·con questo fondamento scientifisalva » in questi g iorni è la prova Jum1n01Sa d1 quanto diciamo: il Bilancioni, da scienziato co e t~cni co , precisato egregiamente in appo1

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IL POLICLINICO

siti capitoli, dà in due parti distinte rispettivamente un gruppo di cc situazioni tipiche », come lui le chiama, cioè di casi tipici di lesioni ai quali fa corrispondere tipici interventi, riescendo così a,d una ben notevole chiarezza di esposizione e di il1ustrazione. Quest e cc ;situazioni ti•piche » sono raggruppate in ca·p itoli che riassumono le deformità per eccesso (n elle porzioni o·s see, cartilaginee, nel naso largo, nella ipertrofia globale del naso); le defotmità per insufficienza (naso a sella, collasso ·delle ali); le deformità per spostamento (osse·o e cartilagineo; le defo1mità nasali· c:o mplicanti il naso leporino ecc. Nella parte che riguarda gl 'interventi rinoneo-plastici una larg.a porzione è .data alla anali1si ·d ella deformità e mutilazione (mucosa, scheletro, tegumenti) ed alla considerazione di q·u anto ·del naso esistente può essere utilizzato rpe·l successo riparatore migliore; è un capitolo questo dove l ' A. manifesta un grande acume clinico e tecnico ed una preparazione chirurgie.a distinta. Seguono poi capitoli speciali pei varii meto di rispon.denti tebric~mente ai diversi Tifacimenti pa·r ziali (lobulo, pinna, sottosetto) e quasi ·totali o totali. Per qu.an to concerne i rifacimenti sono illustrati il metodo indiano e quello italiano. Il metodo indiano risale ad 800 anni avanti Cri1sto e que.Jlo italiano vi apporta un sen tito perfezion,.amento estetico. evitando la lesion e frontale per la i1n1cisi.one del 1em·b o necessario :al rifacimento: è il Taglia.cozzi (1597) che col lembo brachiale risolve la questione e porta indubbi.ament-e run inte·r essante contributo in q.u ·esto campo, tecnico. Certo è che n egli intervein·t i rino-neo-plas.t ici è richiesta una altissima dose di studio paziente, di abilità tecnica, di buon senso fe di tenacia da sembrare talvolta superiore alle umane possibilità. L'Autore dell 'opera dimostra tutto ciò e prova il suo aDdimentoso lavoro ed i successi da l11i ottenuti con nitide fig·u re che sor.prendono chi considera te suscitano una ver.a ammir.azione; e si comprende come gli appassion.a ti di q.u esto campo chirurgico lo elevino a disciplina speciale e lo, trovino ·deg no di essere coltivato come disci · plina a sè stante, che , in modo comipleto, consideri e risolva tutti i problemi di plastica del corpo umano. E noi ~guriamo che questa aspirazione arrivi al ~i sultato an.ch e ufficiale verso cui tende con tanta animosità, cultura e perizia; e troviamo di essere riconoscenti al giovan e e distinto ·dottor Sanvenero-Rosselli p er l 'opera nobilissima di italianità che ha compiuto tanto · brillantemente ed a l professor Bilancioni di averla determinàta e messa nel dovuto ono re col bel n u·m ero ·della sua Collana cc Valsalva » ohe ha appena vèduto la luce! Prof. T . DELLA-VEDOVA. 1

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CENNI BIBLIOORAFIC/<1> G.

Elioterapia artificiale. Manruali Hoepli. Vol. di pag. 630 con 27 fig . , 1931. Lire 36. MATTEUCCI.

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Una prefazione del Baglioni presenta ai Jettori questo nuovo manuale della Collezione Hoepli nel 1quale1 n o,n so1o è raocolta tutta la vasta letteiratura sull 'argomeinto, ma sono aggiornati - in b.a se .all 'esperienza dell 'A. tutti i vari i)roblemi ·di fotofisica, fotobioloo-ia o r fototecni!ca e fototerapia. La prima parte riguarda infatti la fotofisi ca (meccanismo del1a luce. spettro solare, fos~ore­ scenz.a e fl·u orescenza, luce di Wood, r.appo·r ti delle. varie radiazioni fra loro); la seconda parte r1~~a!'da ~.a fotobiologia (.azion·e dei raggi calonfic1, azione d-ella lu.c e colorata, azione dei raggi ultravioletti, l'energia nervosa considerata 1come radiazio ne); la parte terza Tiguarda la fototecnica (misurazione e dosimetria dei raggi ultravioletti; produzione artificiale di ultravio~etti; le lampa.de bi.anche; I.a 1-u·ce concentrata, I.e lampade termiche, la tecnica della ra di.a zione, i pericoli dei raggi ultravioletti). L "ultima parte del libro riguarda la fototeTapi:a e le sue app1licazioni nei v.ari campi della medicina; pediatria, med1cina interna, derm 1ato1logia, venereolo.g ia e sifiJ.ografia, oculisti·ca, oLorinolaringoi.atria, stom,atologi.a, ginecologia. La parte clinica è svolta am1p iamente e occupa quasi la metà d·e l manuale. E. MILAN!· 1

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E.

Biologia e p atologia delle radiazioni. Reazioni ed al.t erazioni della pelle. Vol. in 16° di pagg. 85. Donnini , Perugia, 1931. MrLANI.

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E' ruiilJ interessantissima monografia, nella quale l 'A. dopo .a ver esposti i concetti fondamentali sulle radiazioni, sulle sorgenti di esse, sulla costituzione e sui metodi di esame della pelle, indica j diversi mo·di con i quali la pelle può reagire di fronte .alle diverse qualità di radiazioni. Tratta quindi della pigmentazione,. 1dell.a sensibilizz,azione' 1della i diosin·crasia r della sinergia e ·dell 'antago.n ismo delle radia1

ZIOnl .

Altri capitoli so,n o ·d estin.ati alla questione della latenz.a delle reazioni cutan·ee alle radiazioni, all 'influenza delle radiazioni sulle funzioni della pelle, alle malattie dovute alla luce,. alle indicazioni delle v.ari~ :r.adiazioni nelle malattie della pelle. Un interessantissimo capitolo sul meccanismo ·di azione ·d elle .radiazioni, co~pleta questo bel volumetto d 'indiscu ssa utilità sia agli speci~listi che ai medioj pratici . A. P. _(1) Si .prega d 'tnviare due copie dei libri di cui si desid~ra 1~ reGensione.


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SRZIONE PRATICA

R ontg endiagnostik der Gallenblase. Radiologische Praktike, !Bd. XVII. Vol. di pag. 153, con 151 figure. Edit.

E1sLER e KoPSTEIN.

G. Tl1ieme, Lipsia, 1931. Questa monografia oltre ad essere 11na rassegna sintetica di quanto riguarda Jo stu,d io radiologico della cistifellea è ricc~ di nozioni e dettag li ·di tecnica e presenta un particolare interesse per lo studio critico d ei risultati della .colecistografia e della interp,r etazione dei reperti. Il libro è. ricco di figure ben riprodotte, I.a edizione è in carta patinata. P. VALDONI. Bibl'ioth~è que

de films radiographique. Ogni

serie 30-40 im.m .agini. Masso!Il , éd ., 1931.

·Fr. 25. La soluzione ideata d.a Béclère e Porch.er di metteire a disposizione del radiologo una serie di diapositive adatte non solo ad essere l ette direttamente per trasparenza (se ten·u te co·n tro a un foglio bianco) m.a anohe_ a.d essere proiettate, m etten.do in commeTcio d elle film:S ;radiografiche ·di ditnen·sioni fl'idotte ·e ragg·rup,p ate in serie, è sotto. tutti i punti di vista veramente lodevole. Og ni g ruppo di film è riunito in un passepa11tout lungo 20 cm. circa e largo 3 1/ 2 cm. circa; 10 piccole films sono così riunite e num erate nel passepartout: 3-4 passepartout (3040 immagini) formano !Una sel.rie completa. Og ni serie ha una leggenda i cui n1Umeri prog ressivi corrispondono alla num.erazione sulle film s. A.J cune de1le serie hanno .delle immagini scelte in modo accurato, così da · d.are a llo studente, ch e le ve.de proiettate, la conoscenz.a delle lesioni più tipich e. In tutto sono state pubblicate 50 serie : .cl.alle lesio:ni ossee, alle lesioni gastriche, polmonari, ecc. M. E. Richiamiamo l'attenzione di tutti I medici sulle due seguenti Note:

Il nuovo codice penale nei riguardi dei Sanitari; La facoltà di scelta fra i classificati idonei nei concorsi a posti di medico condotto; scritte dall'O.n or. Dott. ARISTIDE ·C ARAPELLE, nel N. 6 (Giugno 1931) del « Diritto Pubblico Sanitario».

Av vertenza •

I m_ed~ci che non ~ono abbonati a ~etto periodico e che desiderano leggerle s1 affrettino a spedire Vaglia Postale di Lire 5 all'editMe LUIGI POZZI, Via Sistina N. 14 Roma e ri<:everanno presto il Nun1 ero ch_e le contiene. I

Prezzo di ogni numero separato del « Diritto Pubblico Sanitario 11, L. 5. L'abbonamento ai dodiiei Numeri del 1931 costa L. 3 6 1 ma agli aeeociati al « Poli<}linioo » è concesso per sole L. 3 O, che vad11lo inviate, mediante Vaglia Posta.ile o Bane.ario, all'editore Luigi Pozzi, Via Siet>i· na 14, Roma.

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia Medica di Roma. Seduta ordinaria del 28 marzo 1931. P~esiede il prof. S. BAGLIONI, vice-presidente. 1

Sieri auto~evianti e reazione di Wassermann.

Prof .. TnENTI E . - L'O. ha studiato il comportamento dei sieri autodevianti n ella reazione di WasserID:ann, ~ sperimentando con dosi p·r ogressive di complemento e coi~ dosi p·r ogr essive di emolisina. Ha visto che aumenta11do la dose di ambocettore emolitico si annulla detto potere autodeviante ed è possibile ottenere, nel caso di sieri autodevianti di sifilitici, delle reazioni positive,. ed invece reazioni negative con i sieri autodevianti di non sifilitici. Pen sa pertanto1 che no,n si debba parlare di potere ant.icomplementare di d etti sieri, come in geD;ere si u sa, ma piuttosto di potere antiemolitico. Sulla deformità di Madelung.

Dott. 'f ANCREDI G. - L 'O. descrive un caso clin~co di deformità di l\'Iadelung op,erato con buon. successo morfologico e funz ~onal e. Discu~ le varie teorie etio-patog·enetiche, m e ttendo in evidenza Je alterazioni SOID:atiche, le quali n el caso studiato potrebbero ess-ere in rapporto con perturbazioni dell 'equ~librio or1no~ico.. 1

Crasi sanguigna e stato funzionale del circolo: modificazioni della serie bianca.

Prof. G. MF.LDOLESI e A. DE ORCHI. - Gli 00 .. hanno potuto mettere in evidenza costantemente modificazi.o ni di nu1~ero e di qualità dei leucociti iD; corrispo~den.za a stati di scompeD;so di circolo. · Qu anto alle modificazioni d~ numero, esse appaiono so pratutto nel confronto fra sangu e venoso· e sangue arterioso. Il numero dei leucociti app are infatti diverso da arteria a vena : superiore nella vena quando il circolo periferico è rallentato, superiore 11ell 'arteria quando il circolo periferico è patologicamente accelerato (p. es. nell 'asma cardiaco). Non il so·lo fatto d ella modificazione di velocità circolatoria periferica è r esp on sabile cli tali modificazion~ le quali scompaiono in genere nel ritorno allo stato di compen so. Sotto l 'influen za della digitale infa t ti tali modificazioni scompaiono anche se questa raggiunge il compen so attraverso un ulteriore r allentamento del circolo p eriferico. Quanto alla qualità dei leu cociti, una linfocitosi si osserva quando il C0 2 viene a cader e nel san g·ue arterioso. Polinucleosi n el sang ue venoso (sia assoluta ch erelativa al sangue arterioso), si 0 sserva in presenza di edeID:i, quaD:do si ha un d efi cit di ossigeno arterioso e infine quando si ha una acidosi nei tessuti, dimostrata da una diminuzione della riserva alcali~a sia a ssoluta ch e relativa al sangue arterioso. Nello scompenso si ha una diminuzione dei mon ociti ùjminuzione la quale è specialm ente ac' n el sangue ven,.oso, là dove normalmente centuata invece i monociti appaiono· sempre in numero m aggiore. FanD:O eccezione i casi di endocardite lenta nei quali si ha, specie n elle ven e, un aumento degli eleID:enti monocitari circolanti. La 1

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IL POLICLINICO

<lin1inuzione di monocit~ nella vena scompare al rjtorno del con1penso1. Negli scompensi cronici non infrequentemente si risconlrano elementi ilr\~aturi della serie bianca.

Difterite oculare in neonato, contratta durante il parto dai genitali materni. Dott. B. Brozzr e Dott. N. FAvrA. - Gli 00. riferiscono di un caso di difterite oculare in un neonato di tre giorni in cui il contagio avvenne durante il parto per la preseD:za nei genitali mat~rni del bacillo1 difteric~>i. Gli. 00. fanno rilevare che meD:tre il neonato, maJgrado il potere di in1muD:ità relativa presente in tale età, riportò come conseguenza della infezione la perdita d ella funzioD:e visiva dell 'occhio destro, la rnadre iD:vece n.o n ebbe quasi alcun disturbo dalla presenza d~l bacillo difterico nelle vie genit.ali. Dalla lètteratura questo, risulta il primo caso nel quale, con accurate ricerche, si è potuto stabili:fe che l 'infezione difterica può essere trasmessa durante il parto dai genitali materni al neonato, col medesimo meccanismo della infe.zione gonococcica. ·

Deviazioni associate della lingua e della laringe. Prof. R. MOTTA. - Facendo seguito a UD:a co1n:unicazione fatta alla Sezione Romana della Società Italiana Fascista di Studi sc~entifici sulla Tubercolosi, l 'O. mette iD: evidenza come alla deviazioD:e della lingua protrusa si possano· associare - oltre ~he lo spostamento controlaterale della laringe le varie deviazioni di ql1esta (spostamento, rota,. .zioni, torsioni). Non si tratta di fenomeni paralitici a carico dei muscoli linguali, ma di Ufl: vizio di posizio·n e, dovuto alla rotazìone del blocco lingua-osso joidelaring e atlorD:O a un asse verticale passante per l 'os.so joide. Le cause possono essere alte, a livello del! 'osso joide (t11mefazioni, cicatrici, paresi e paralisi muscolari, ecc .) o a distanza (per modifica· zioni della stat~ca d~l tubo laringo-tracheale). 1

Sulla patogenesi dell'anemia nelle teniasi. Dott. G. PENSO. - L'O. comunica una serie di e sperienze da lui compiute per studiare la patogenesi dell 'anemia nelle teniasi; con queste esperienze egl~ ha messo in evidenza come n egli estraiti di teni a e nei prodotti del ricambio dell~ tenie :stesse, sia COD:tenuta una sosta.J1=za tossica avente un forte potere em,olitico sul sangue umano, e -come a questa sostanza si debba, evidentemente, far risalire la patogenesi dell'anemia più o meno intensa che accompagna sempre ogD:i infestazione <la tenia. Il Segretario : V. PUNTONI.

Società Piemontese di Chirurgia. Seduta del 18 aprile 1931. Presid eni~e:

Prof. M. DONATI.

Sulla rachianestesia lateralizzata con soluzioni anestetiche leggere. Prof. _/\.. M. DoGLIOTTI. - Riferisce su numerose applicazioni del metodo dall 'O. descritto per circoscrivere ad un determinato segmento sp~nale ed ad un solo lato Ja rachianestesia mediante soluzioni anes tei~iche leggere. I ~igliori risultati si

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ottengorio con soluzione al 0,5 % di percaina in alcool al 10-20 %. Con un cc. 9 un cc. e mezzo di tale soluzione s~ ottengono anestesie perfette m<>riola terali alte o basse é! volontà; per elevare od abbassare la zona d,i anestesia bisogna elevare le &palle od il bacino; per mantenerla lateralizzata bisogna tenere I 'operando in decubito laterale sul fianco opposto a quello ove si des~dera che si stabilisca l'anestesia. Cori queslo lnetodo si ottien~ d~ ridurre il quantitativo dell'anestetico di accentuarne l'azione per la presenza dt alCOQl nella soluzione e di dimir1uire sensibilmeD:.te l 'ipote11sioD:e che suole succedere alla rachianestesia alta. Il metodo non presenta ~I contrario alcull: van,tagg~o· rispetto ai disturbi secondari da rachianestesia.

Su un interessante metodo di anestesia tronculare in studio : rachianestesia peridurale circoscritta. Pro f. A.. M.. DoGLIOTTr. - Premessi i risultati d~ ricerche persQnali stil cadavere (iniezioni co~ }orate, sezio11i di coloD:ne vertebrali congelate, ~nie­ zioni radio-opache) descrive la tecnica per l 'introduzione della' soluzione aD:estetica nello· spaz~o peridurale ,aittraverso qualsiasi spazio intervertebrale. La soluzione impiegata fl1 di novocaina 2 % in sol. fisiol.; la quantità da iD:iettare è di cc. 20-30 in dosi fraziona te in 15 '. Il l~quido, si diffonde attorno ~l sacco durale e lungo i nervi spinali n,~i for~ di con!ugazione fino alla loro uscita. Dop·o JQ '-20' si ma11ifesta un'anestesia profonda, ma bilaterale che interessa un ffi;aggiore o minore numero. di paia d~ nervi spihal! a secondo della quantità d~ soluzione iniettaita . Facendo l'iniezion~ iD: uno spazio intervertebrale corrisp-O·~clcnte al centro all 'incirca della zona da anestetizzare si ' può ottenere anestesia bilaterale circoscritta ~ qualsiasi livello (collo, torace, addome, baci.no). I vantagg~ sono: limitazione dell'anestesia ad una zona corrispo·n dente a poco più del campo operatorio, evita la puntl1ra dello· spazio subaracnoideo e l 'i11troduzione D:el liquor di sostanze eterogenee, eviLa di conseguenza i disturbi legati alla diffusio ne della soluzione anestetica nel liquor e legati alla punlura del sacco durale. 1

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Esame critico della tecnica e dei risultati della alcoolizzazione del ganglio di Gasser per il trattamento delle ne~ralgie ribelli del trigemino in base a . 64 casi personali. · Pro f. A .. M. DoGLiorrr. - Descrive la tecnica seguita che si avvicina a quella di Hartel. Consiglia di fare l 'iniezione cQn controllo radiografico nei casi. difficili. · L 'iniezione di alcool assoluto nel ganglio non deve superare il 1/2 cc. in quanto è sufficiente la dis.truijr}nc parzia]e del ganglio per troncare i dolori iD: modo definitivo r1ella maggior parte dei casi. Basta ridurre la sensibilità periferica perchè p·u r persister1do in parte la sensibilità tattile, termica e. di pressione gli stimoli periferici causa della nevralgia non siano più in grado di superare la ~gli a di eccitamento della via centrale del dolore. I risultati furono ottimi. Guarigioni definitive: 56; 8 recid~ve. Complicazioni: cheratiti guarite 11; un caso di atrofia del n. ottico in caso con grave osteomielite dello sfenoide. Ritiene l 'alcoolizz.a zione del ganglio di Gasser intervento che ri.chiede accurato S1tl1d~o preventivo della tecnica 1


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SEZIONE PRATICA

da seg uire, di esect1zione delicat a, ma superiore per semplici tà e per minori risch i alla neurotornia retrogas~eriana, che sarà r iservata a rarissimi casi ~n cui per ostacoli par ticolari non è possibile fare o ripetere l 'iniezione d,el ganglio attraverso il foro ovale. Aneurisma cirsoideo del cuoio capelluto a rapidissimo sviluppo in una bambina di due mesi. ~egatJJra della carotide esterna ; asportazione del tumore. ~r-0,f . U. CAMERA. Esposto il caso l 'O., per la •

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precoce compar sa d ella tum,efazjone ritiene che ~uesta sia do;vuta nel caso i~ esame ad un.a part~col are difeittosa disp osizione congenita di un dato t?rri torio vas~olare, per cui la m acchia teleangectasica n otata fin dalla nascita della bambina avrebbe il significato di spia piuttosto ch e di m atrice dell 'anomal!a vascol ar~. Lo pseudo-adenoma congenito dell'ombelico.

Prof. U. CAMEHA. - Premessa una spiegazion e del termine u sa to, insiste su lla diag nosi differen zialè d al grant1loma ombelicale, sopratut to per le consegue11ze che p-0sso·n o derivare dal trattamento operatorio. L 'O. riferisce tre casi operati. Al! 'esam e istologico si aveva l 'irnpressione di ~saminare l 'estremità di un 'an sa d el tenue ev~rsa e prolassata attraverso l 'ombelico .

971 Sedutai del 25 aprile 1931. Pres:idenz'a : Prof. D 'ALESSANDRO.

Dell'intervento precoce nell'attacco appendicitico.

Prof. LussANA. L 'O. b asandosi su di . una larga statistica chirurgica italian a ed estera e s ulla esperienza personale,, afferma il concetto che qu~r:to più precoce è l 'i ntervento chirurgico tanto p1u aumentanq l~ pro,b abilità di salvare il 1nalato Per ottenere questa precocit à di intervento bisogna c~are nel pubblico e fors 'anche nei medici una coscien za appendicitica perch è non si perda n ell 'attesa del cosidetto r~ffreddamento quel tempo eh~ spessissjmo, è l 'unica ancora di salvezza per il paziente•. 1 •

La cura del tifo con l'auto ·vaccino.

Doit. REGOLI. - L 'O. riferisce su di un tentativo di cura del ttfo con l 'autovaccino (vacc1n o preparato dal san g11e d el paziente). I risultati sono stati i~coraggianti: si sarebbe verificato un certo abbreviamento, n eJla durata della malaittia ed un,a atte~uazion,e dei fenom eni n ervosi . Seduta del 23 maggio 1931. Presidenza: Proif. D 'ALESSANDRO. Dell'appendicite acuta.

Sull'artroplastica del gom ito.

Prof. B. ANGLESIO. - Espone due cas~; rileva la relativa benignità del decorso pos1toperatorio e I 'importan za della precocità della mobilizzazion e nelle artroplastich e del gomito con, interposizione, in confronto delle resezioni sottoperio stee sem1

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plic~.

Il Segretario : V1LLATA.

Società Medico-Chirurgica Bergamascn. Seduta del 21 marzo 1931. Presidenza : prof. D'ALESSANDRO. ti trattamento mercuriale delle asciti cirrotiche. Prof. 1VI1NEr.1,1. - L 'O. dopo aver e illustr ato il m e todo curativo e le r agioni d e1la sua efficacia presenta parecchi ammalati ch e son o guariti in segu ~to acl esso. 1

Sulle emottisi da collassoterapia.

Dott. GALMozzr. - L'O. dop o aver e ricordate e d~scus;se le varie condizioni nelle qual! può verificarsi una em ottisi in, pazienti curati CQ n il pnet1motorace artificiale, riferisce di un caso 111el quale s·uccedendosi le em,ottis~ ad ogni rifor11imen Lo per la presen za di un~ lesio·n e cavitairria te11utn beante da una adere11za pleurica, fece per are lfl, pazien,.te d~ recision,e della aderenza, previa co·s totom,ia e ricostituì poco do·p o il pneuma artificiale continuandQ poi i su ccessivi rifornimenti senza ch e si verificassero emottis! .

Prof. MINELLI. - -Prem esso, una accurata esposizione della sindrone così complessa dell 'attacco appendicolare acuto ed ir1sistito sulla n ecessità di ricer car e in ogni casò tutti i sintomi e di n on acconte~tarsi di qualcu~o, l 'O . esp on e ampia1nen te le rag ioni p€r le quali in qualch e caso si può pensare ad un a ttacco appendicolare, in altri si può no n rico·n oscer lo per ch è mascherato da sintomi ch e posson o far pc11sare ad altra malattia addon1inale. Dopo avere descril.to in in11Lamcr1te le lesioni ia\Ila:OOrm,10-p·atologich e de.Il ' appendice venne con larghezza di dati trattato il tem a terapeutico e dopo avere insistito sul grave pericoilo ch e si corre somministrando, un purgante ad un mala:t o che si lagni di dolori addomina,l i Q ch e sia an ch e lontanamente so spetto di appendicite acuta, perch è il purgante. in tali casi è il più sicu.ro fattore di aggravamento, l 'O. si è dichiarato decisamente favor evole ali 'inter vento chirurgico precoce, perch è quesi~o trQ~ca ogni an sia e toglie i pericoli ch e presenta ad ogni m omento la pei-icolosa e sempre insidiosa malattia. Il Segretario : Dott. 1\1. CAl\IPLANI. 1

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un semplice dispositivo per il riscaldamento del gas di insufflazione nel pneumo-torace artificiale.

Dott. GALMozzr . - L 'O. presenta un semplice apparecchio che p ermette di introdurre nel cavo pleurico gas riscaldato) a,lla temperatura del corpo t1mano.

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Società di Scienze Mediche di Conegliano e Vittorio. Seduta d el

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aprile 1931.

Presied e il p,r of. DE GmoNoou. Le asciti cirrotiche curabili.

Prof. 'fRA1"IONTil"iI. - Ch e le asciti così dette alcoolich e potesser o subire delle retrocessioni era noto sin dai tempi di Ip pocrate e Galeno, ma fu descritto cla.ssicamente da ~Iorgagn~ il caso di un patrizi~ veneto strenuo })evitore in cui la necro~pia svelò la, m alattia in parola durata n o11


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IL POLICLINICO

pochi an~i per notevol~ compens.i, ed in cui fu segnalato il legame con la ipertensione portale. P~ù tardi l 'argome~to fu ripreso1 dai francesi con a capq. Dieulafoy, e. d~ recente dal Fiessinger è stato rilevaitQ com~ sia da tener cont-01 di tre elementi : il terreno' .s u cui si svo,Jge il processo morboso, l 'età degli a:rrµnalati (gio·v ani), il tempo dell '~ntoss.icazione (recente) . Chauffard hìa notato che tale remissione si verifica nelle cirrosi ve~ose ipertrofiche in c ui pur. durando l'epatomogalia si ha scomparsa d ell 'ascite con uno stato di benessere che confina con la guarigione. L'ipertrofia ep atica in tal caso r appresenta una ipertrofia compensativ?. d~lle lesioni anatomiche che pur ~on vengono rimosse; p·r o·v a ne sia l a persiste~za d ella splenomegalia indice più che di fatti congestivi di l1na cirrosi splenica immodificabile. Nei casi di asciti curabili ~ segni di insufficienza epatica sono assai limilati, e Chauffard pone in rilievo i~ tali cosi l 'origin~ di essa a,scite da un processo peritonitico local~ o diffuso o da una periflebite capillare sui ram,i d 'origine della porta o da u~a retroceasii one del connettivo· o da un circolo collaterale intraepatico.

Società di Coltura Medica della Spezia e Lunigiana. Seduta del 27 marzo 1931.

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Progressi sulla terapia chirurgica dell'ulcera gastro-duodenale.

Prof. DE GmoNCOLI. L 'O. riassunti i vari mei~odi operativi dell 'ulcera gastroduodenale e dettq d~J le vari~ interpre tazioni circa il valore degli stess.~, afferma essere ormai dimostrato che la g. d. stomi.a tra i metodi n on radicali è quella ch e dà il min,or nt1mero di ulceri p. e di mortalità e fu assodato che gli svantaggi della stessa per u. callosa non r esecabile sono minori in confronto d ei danni rlerivan.ti per l 'att o· operativo eseguito seniiai una sicura affezione ulcer ativa. Il R. ritiene che gl~ insuccessi dovuti alla resezioin e gastrica sia col I che col II metodo Billroth siano d ovuti o ad una mancata giusta indicazi.one o ad una in s).1fficie11te resezione di e~­ trambi ~ monco·ni. o acl trQa resezione trop·p o estesa o ad un difelto di tecnica. Ricorda ancora, come le rare ulceri r ecidive, e le rarissime u. p. post-operative possan o costituire causa d 'insuccesso, m entre alcuni so•g getti nevrosic~, ne~ quali manca ~l substrato anatomico ch e spieghi le loro sofferenze posL-operative e ch e vengono sottoposti a successive; relaparaitomie in base a r eper. ti radiosco·p ici erronearnente interp·retat~ trarrebbero magg~or va11taggjo da un "acco ncia cura medica. L 'intervento chirurgico è coronato da tanto maggior successo qua11to più grave sia la lesio·n e. 1

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Trattamento chirurgico delle scottature.

Dotl. Tol\rAsr. - L 'O. descrive il metodo proposto da Tsckmar&ke COQsis t ~nte nel ridurre le u stio·n i a ferite aiset Lich e, co11 energico lavaggio delle regioni e st1ccessivo strofinamento con alcool assolu to previa narcosi del paziente. Ricorda come ~el congresso cli Greis"rolt il Reske abbia sostenuto la ])on,~à di t ale metodo che oltre port ar e a rapida guairig io11e come ebbe a sperimentare l 'A. su tre u stionati - riduce le successive medicazioni e abolisce , le cicatrici deforn1 anti. L 'O. s1111n piaga detersa passa da ultimo acido picrico !n alcool per la not~ proprietà cheratinizza11te della stessa. ~ Il Segretario: P. FABRIS. 1

Presied~

il Prof. Dott. RINALDO CASSANELLO~

Ascesso cerebrale di origine otitica.

Prof. dott. A .. BRONZINI. - L 'O. ha operato un individuo quarantenne di ascesso cerebrale da otite m. pur. crqnica destra. Il malato è venuto a ID:Orte dopo• 4t5 giorni dall 'i~tervénto. IL caso è interessante per l'estensione della lesione. L 'O. mostra il pezzo anatomico: oltre ad una vastissima di~truzione dell 'emisfero d. con erosione del pavimento del IV ventricolo dello stesso lato, si osserva come la, cavità ascessuale abbia raggiunto attraverso la parte post. inf. del corpo calloso, il corno post. del v~ntr!colo laterale del lato opposto. Il dott . ."1.. ZAcurr1 riferisce su due casi di con-

temporanea gravidanza intra- ed extra-uterina.

Il dott. U. SEVERI riferisce su due casi di occlusione iritestinale da cisti ovariche. Perforazione traumatica transrettale della vescica.

Doitt. D. RoLLAND. - L 'O. riferisce sopra un casq di perforazione tral1matica transrettale della vescica, Q•s servaito D:ell 'Os1Jedale Civile V. E. II della Spezia, che merita d,i ess~re conosciuto oltre che per la sua straordinarietà per l 'interesse che offre sia dal punto di vista medico-legale sia da quell()I chirurgico urologico. Si tratta di un signore che r!feriva di avere riportato la grave lesione a causa dell 'in troduz~on~ violenta di uno strum ento duro n el r etto m en.tre si congiungeva carnalmente co~ una donna da trivio, da parte della d·onna stessa. Subito aveva avvertito, oltre un vivo dolore locale irradiato all'ipogastrio, scolo di abbondante uri~a mista a, sangtie dal retto e passaggio di bolle d! gas in vescica. L 'esplorazione anale lasciava apprezzare sulla s11perficie anterior~ del r et.to una soluziori:e di continuo; nella quale penetrava l'apice del dito esploratore, situata a, circa due centiID:etri al disopra della prostata. Le urine conter1evano ma ter~e fecali e nella minzione solo in piccola parte le urine passavano per le vie naturali, mentre irl, maggiore quantità fuoriusciva~o dall 'a110. L'infermo .anzichè venjre sottoposLo a gravi interven Li crue11ti, fu curato con pieno successo co·M piccolo espediente della sonda a, dimora, mantenendo l'alvo chit1so cq·g l! oppiacei. La guarigione completa si ottenne in un m ese nonostante I 'in: sorgenza di un attacco di pielite a destra; la ferita si era chiusa in due settimane. Il caso riferito si presta ad alcune considerazioni medico-legali ~ chirurgiche. L 'O. dimostra sotto il primo punto di vista l 'inverosimiglianza della versione data dal pazie11te, ~ ritiene che si tratti di un caso di masturbazione anale, praticaito allo scopo di Qttenere I 'erezione indispensabile al coito. Dal punto di vista chirurgico dimostra l 'efficacia e la semplicità della condotta terapeutica seguita, che h a risp armiato al paziente il grave difficile interveru~o ed ha portato il paziente stesso .a guarigion e completa in breve termine di tempo. Il Segreta.rio: Dott. DoMENioo RoLLAND~


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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA.

stanze incolo·r i passano come tal i n ell'urina. In un processo d'ossidazione può trasformar-Oome può un medico pratico riconoscer e con mele nel loro stadio su ccessivo « di colore »; e todi semplici una Insufficienza renale1 1co~i si spie.g a perchè queste urine pallide, Be cher, della Clini1ca di Volha.r·d espone (Zen· esposte ~ lu ngo alla lu ce, si scuriscano. tralbl. f. ìnn. M ed. , n. 16, 1931) i sin't o mi fon· Una parte però di queste sostanze cromogene Tes.t ano circolanti nel sangue o si fissa<lamentali sulla cui guida si può giungere senza ricorrere a metodi ·di ricerca molto com· IJlO n'ei tessuti, sempre __:__ s'inte nde - allo ·sta1dio cc incolore »; ma nella pelle, dove più plicati - alla diagnosi di insu.fficienza renale. L'autorità che viene all'A. e dalle sue mol- batte l.a luce, si svolgono id ei processi ossid.ate 1ricerche nel campo della p1atologi.a renale, tiyi analoghi a quelli aocennati prima, ed ecco il perchè · di quel color giallastro grigio -e dalla gr.ande f.am.a dell.a Cli·n ica a oui appartie·n e ·d anno a. q·u esta sua 1chiara esposizione un che co1d·e sti mala ti presentano sul volto e sul le mani. parti col:are significato. Ma per poter meglio saggiare la funzionaIl conoscere esattamente le condizioni del}'insufficienza renale rappresenta un dato di lità del rene, occorre pro~arla di fronte a·d fatto 1da cui ~ oggi - :non si .p·u ò presci11- accumulo eccessivo, o a deficienza di liquidi -de·r e: pur .ri..cordando che la prog nosi di una introdotti; e a questo scopo giovano egregianefropatia non dipe nde esO.lu1siv.amente dalla mente le notissime prove . !d'insufficienza e di sua funzione;, giaccl1è indipendentemente co!lcentrazione d el Volhar·d, che l 'A. r~porta .da questa - l ' insuffic ienza cardiaca, un i·ctus m1nutamer1te . Nella prova della diluizione si somministrano ..ecc., m.inacciano sempre la vita dei renale. La caratteristica del rene sano è quella di la mattina, a digiuno, 1500 c. c. di a.equa o the ~diluito, e isi :r aic colgono le urine ogni poter a·d attare la sua funzione ai bisogni del· 1 'organismo; e a secon1da .delle .p roporzioni di 1/ 2 ora per 4 ore (8 campioni). In questo peparti solide e liquide che giungono al Tene, i;I rio.do di tempo tutti i 1500 e.e. debbono essere pes.o specifico delle urine presenta vaste oscil · elimin,a ti: la pro,p orzione delle singole quan tità di urina elimJnate ogni m ezz 'oTa ha imlazioni. Se le urine di un malato di rene esami- ·p ortanza; I.a quantità magg iore è di 400 e.e. il na te nella loro massa gi9rnaliera, presentano peso specifico più b,a sso deve essere di 1001 un ·p eso specifico che si allontana nettamen- 1002; quantità id i albumi1n a superiori al 2-3 per 'm ille dist'urlbano np. .proìVa. te da quello del siero dealb·u minizzato (1010), La prova della ·con,centr~zione (a dieta sec.si può senz '.altro e,s cludere un.a insufficienza ·renale: un paziente oon urine a peso ,specifico 9-a, sen~a ministre nè liquidi eoc.) durerà mez~ za giornata o anche più, talora anche 48 h: 1022, non è un renale insufficiente. Quando il peso specifico è invece vicino ai il peso specifico salirà fino a 1030 e oltre. Nell'insufficienza r enale, alla prova della di1010, nasce il sospetto che •si abbia a che fare ·con un 'insufficienza .r enale; e questo so- luizion e si nota che i vari campioni ottenuti spetto ·diviene certezza quando tutte le cause non variano molto tra loro n è per quantità che soino - in un individuo sano - capaci di nè per peso specifico; che questi raramente .aumentare il peso· specifico (perdite d'acqua scende n101to in basso : e ch e, nella loro massa €xtrarenali per .su.dore, vomito, diarrea e so- complessiva, le urine emesse sono inferiori, pratutto l'insufficienza cardi.a ca con le s·u e uri- più o meno, ai 1500 e.e. ingeriti e alla prova ne con centrate) o di abbassarlo· (introduzio- della concentrazione si osserva che non si ragne di grandi quantità di acqua) non rie- giunge mai un alto peso specifico. È vero c he fattori extrarenali possono mo-scorro a modificarlo in nulla o solo lievemente. Importante è il colore ·delle urine; se un dificare I 'andamento delle prove; anche Vol malato d~ reni emette delle urine stra ordina - hard distingue le prove cattive r enali dalle -.r iamente p1a llide, ciò fa 1sospettare un.a ins·u f- prove cattive extr.aTenali; è inf.atti possibile discernere l'elem ento extra da quello vera·ficienza renale; e il sospetto si conferma se al color pallido _. si associa il basso peso, mente renale nel g iu,dizio complessivo delle prove. Un sogge tto con tendenza agli edemi "Specifico. · Come si spiega questo pallore? Le sost.anze urinerà meno di quanto liquido ha ingerit o, e coloranti ·dell'urina g iungono al rene non co- in quest~ senso, fa una cc cattiva » prova di me tali, m,a come m.a teriale incolore che il diluizione: ma tuttavia la quantità di urina rene stesso poi - ·C0 n un processo di ossi. che emette varia da mezz'ora a m ezz'ora e il dazione - tr.a sfotma in sosta1I1.ze coloT.a te: ora suo peso· specifico si abb.a ssa ancl1e notevol il rene insufficiente è diven·u to incapace di m ente: questo stesso malato , a letto, in posicompiere questi 1p rocessi ·d'ossid.a zione e le so- zione sdraiata, urinerà di più, e se lo si fa 1

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stare a lungo con le gambe alzate, urinerà In questi casi .p erò la prova dell 'indacano ancora di più. resta negativa: a sua volta essa può essere La prova della diluizion~ va abbandonata, resa posi ti va d.all 'uso dello jodio, e quando si perchè pericolosa, n ella n efrite acuta e negli abbia formazione d 'indacano. ipertesi, in cui si tema lo scoppio di un asma Se tutte e 3 le prove sono ·positive, la inieardiaco ; e cosi pure quando c'è tendenza alla suffi·cienza renale è certa : si noti infine che pseudouremia. · sta.dii incipienti di disturbo della funzione reQuan,d o I.a prova della ·d iluizione è cattiva, nale posson.o non dare al cuna di queste reafinchè la quantità delle urine giornaliera è ab- ziioni, m entre la prova della diluizione e del- . bondante, l 'insufficienza renale non è ancora la concentrazione appaio,n o già alterate. estrema; ma lo diventa , quando la quantità si V. SERRA. faccia normale , o scenda al disotto del norSintomi rivelatori di un'azotemia allo stato latente. male. · Un 'altra ricerca molto semplice è quella delJ. Roginski (J ourn. des praticiens, 7 marzo la cc sovraccarica di alcalini »; essa si prat~ca 1931) ,e lenca i seguenti :si1n1tomi, che possono dando ogni 2 ore 5 gr. di bicarbonato di soda m ettere il medico sull 'avviso della possibilità e saggian.do con La carta al tornasole la rea- di un 'azotemia latente. zione dell 'urina; nel sano, questa diviene alTorpore progressivo. - Il malato incomincalina dopo la pri·ma o la seconda sommini- cia a perdere il su·o s.lancio consueto pe.r il strazione mentre nell 'insuffi,cienza funzionale I1avoro, diventa inattivo e· pigro. L' A. cita il del rene ' occorre dare quantità maggiori, fino caso di un contabile molto attivo che era sta .. a 50-80 gr.; questa prova dà generalmente, to ,d a lui visitato og_!li tan_to per leggeri edemi! ma non sempre, risultati paralleli alle prece- bimalleolari e tachicartdia senza importanza;. denti. nessun segno .di brightismo, nè albuminuria. È però utile non rin·u nziare anche all 'esàIn SE\,auiito, sonnolenza eccessiva malgrado i me del sangue : si ri•cordi tuttavia che l'au- lunghi sonni, pigrizia, scarsa volontà di parm en to ·d ell 'azoto nel sangue può trovarsi in la re. L '·e same del sangue rivelò un 'azotemia di tutti i oasi di disturbata irrorazione r enale I , 27; il paziente fu costretto a la.sciare il laper esempio nelle insuffi cienze cardiache - e voro ed ha ogni tanto delale crisi di uremia,. che perciò esso non ,a cquista valore nei ri- m.algrado il regime ed il trattamento. gua:ndi diagnostici della funzionalità r enale che Prurito . - Da solo od associato al torpore,. quando si associi .a ritenzioD:e di .sosta:iz~ aro- ·.può essere in1dizio di azotemia latente. matich e, ch e derivano dagli am1noac1d1 aroInappeten~a. Bi )nanifesta ·come ripum.a tici .dell'albumina nell'intestino; sono sopratutto l 'indolo, il fenolo, eicc., ~ normal- gnanza evidente pe·r alcuni .cibi, come, p. es.,. la carne; alcuni azotemici continuan o a1d avemente ' sono ossidati e riuniti a aci·di glucuro. nici solfo ecc., di modo che se ne trovano in re buon appetito m.a, davanti ai cibi , sentono. scar'sissim.a quantità nel sangue e nei tessuti. -ripu.gna:n.za e rifiuit ano di continuare i pasti'. F eno·m eni oculari e specialmente retinite. Esse aumentano itD.vece nel'la insufficienza L'A . •cita il caso di un medico che p•resentava r enale, e si può determin,a rle una per una, ambliopia diplopia, fotofobia, mosche voo nel loro complesso, col metodo d ella rea- lanti, an·n~bbiamiento della vista e soprattutto· zione xantoproteica. diminU2ione dell 'acuitezza visiva; I' es.ame del L 'A. descrive più ·m inutamente il m·e todo sa.n gue dimostrò un'azotemia notevole. di Ambard per il dosaggio dell 'azoto nel sanDispnea. - Specialmente importante quando gue, e ne r1icor,da i valori .normali (tra 2.0 sopravviene senza rag ione evi.dent:e e·d assue 40 mg %) e descrive la reazione xantoprote1- me il ritmo di Cpeyne-Stokes; incomincia spesca , in cui il colorito giallo, ,d opo il trattamen. sç> come ·semplice o.ppressione, può dare talora to con acido nitrico e ammoniaca, si fa tanto delle vere crisi di .as.ma. più intenso, quanto più accentuato è il grado Le fort~ anemie possono far ~ensare . .a.Il 'adelJ.a insuffi cienza renale. zotemia; le congiuntive sono spesso add1n1ttuSi può a1nich e fare la :ricerca dell 'indacano ra esangui. Il polso, in opposizione ai f?-tti ane: col cloroformio, che si colora in violetto nel- miei, è pieno ed iperteso. La n·umerazi,~ne de~ 1'insuffi cienza renale e tanto più, quanto mag- globuli dà valori sui 2 milioni di emazie e d1 giore è l'entità di questa. 30-40.000 lle·u cociti. Si noti. ch e l'aum ento dell'azoto nel sangue L'ipertension~ deve sempre consigliare la risi trova anche tutte le volte ch e si abbia una cerca ·d ell'azotemia. forte distruzione di albumina (malattie infetL'A. mette ~n rilievo che le esperienze fatte tive, prima della morte); la reazio~e xanto- nei diversi ospeldali di Parigi hanno dimoproteica riesce positiva nelle insufficienze del strato ·che la quanttà massima di urea nel sanfegato e quando si fiaccia abuso di sostanze gue· dei nòrmali è di O, 35 per .l itro di siero. cromatiche (salicilato di soda). fil. • • 1


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CASlST.ICA E TERAPIA. Bronchite cronica. Per bronchite s'in_tende (Marshall, The Practitioner, gennaio l931) l 'infiammazione dei grossi e medi bronchi (quella dei pi.ocoli è I.a bron1chio,l ite) e·d è ca·ratteI1izzata da iperemia e tum·efazio,n e dè ll 'epitelio bronchiale .c on secrezione sie·r osa flui1da ò mucopurulen·t a . Certam·ente l 'infezione e~ogen~ è i:m portante nella ·determinazione della bronchite oronica e in quasi tutti i casi si trovano pneumo.c occhi, o ·streptococchi. 0 M. 1catar:rh.a lis o B. Friedlander ne11 'espettorato. Le difese de.i bronchi sono oosì numerose, dato il percorso de~l 'aria per giungervi, che appare strano che la bronchite oronica sia una malattia 1così frequente. L 'infezio-n e locale si com pie o per ristagno .d i secrezione che successi vamente si infetta con facilità (coo:n,e si osserva specialmente nell'e nfi·sema d ei vecchi in cui la mobilità polmonar~ è diminuita o nelle deviazioni ve·rtebrali oprpure per penetr.azione di germi ·dall 'esterno dovuta a de fici~nte azione delle ciglia dell 'epiteJ[.o· bro·n 1chi.ale) o a·n che per infezione dei bronchi ·da f.ocolai po~ti ail disopr.a (bocca, go~a, naso, .seni accesson). J, sintomi ·d ella bron.c hite cronica sono la tosse (specialmente di notte e n elle prime O['e del mattino) .e l'espettorazione, ·c he può essere mucosa scura verdastra, g iallastra o an1che striata di- sang~e. A questi s i aggiunge facile spossatezza. Nelle form·e secondari~ a di~inuita mobilità polmonaTe .si ha1n ·n o d1.sturb1 d ella circolazione e precisamente a carico d el cuo: re 1destro , n elle forme da infezione focal e s1 hanno i disturbi della 't ossiemia e anche febbre. Segni fisi.ci son·0 i T001c:h i e i. rantoli , ?he sono diffusi 1I1elle forme secondarie a·d enfisema localizzate per lo più alle b.a si nel1le forme eh~ s~auono una polm~nite e. agli. apici n elle infezioni .d ei sen.i nas.al1. R.adiolog1cam-ente J:a bronchite si cr:ivela colil una trama opaca, 11neare che non d eve esse-re attribuita a fibrosi. Co~plicazioni sono: l 'i.nsu.fficie~za del cuore destro, la broncopo1r.mon1te. 1 asrn.a bronchiale. Per la 1cur.a· si eJ iminera1I1no i focolai settici della bocca del naso, della gola e dei seni nasali Se c'è ·diminUlita mobilità polmo1na1'e la gin~·astica rr.espiratoria può essere util~ ..se c'è infezione si dia d el creosoto. I sedat1v1 sono utilissimi, come pure i cam1b~amen~i di c:im.a . Natu·r almem.te si raccomandera la vita a~l -?-pe.rto. Qualche voil ta gioviano gli autovacci.n1. . · R. LusENA. 1

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Avventura di una spiga di grano in un bronco.

E. Rist e A. Pellé (Bull'. eit mém. de la S.o·c. M éd. des hop. de Paris, 16 ~ari:o 19~~) nferiscono i1l caso di un ragazz0 di 15 anni il quale, nel luglio 1927, trovandosi in _campagna

aveva colto e m leissa in bOJoca una spiga di grano ohe, d'un tratto, sparì in gola. Egli ebbe un violento accesso di tosse, poi continuò la .sua passeggi.a ta senz.a disturbi. Dopo. circa un m ese i·l ragazzo cominciò ad aver febbre e durante 2·9 giorni la temperatura oscillò. fra 39°,5 e 38°. Un po ' di gorgoglio m.ella fossa iliaca destr:a e·d un.a lingua ro·s sa ai bordi ed alla punta bastarono a far .porre senza siero-diagnosi nè emocultura , la diag no si di feb.b ,r e tif.oide. J.l ragazzo durante questo pe,r iodo tossiva mo1lto. All.a Q.inie rd i agosto· tutto er:a scomparso, ma in settembre ricom pa·r e la tosse e la temperatur.a rag.g iunge i 38° I.a . sera. I medici. 1consultati concludono per una tubercolosi polmonare. Nel febbr.a io e nel marzo. 1928 si p:riesentarono pa·r ecchi accessi febbrili oltrepassar;i.ti i 39° e sempre accompaigmia ti da. tosse. . · Un esame r.a dioscopico mostra una trasparenz.a ·dei ·due campi polmonari norma·l e, ma la visibilità della -regione sopr.adiafram .m .a tica destra ·sembrava .esagérata. Un otorinolaringologo trovò delle vegetazioni mel cavo n.a sale e· le aspo rtò · il 14 marzo. La di.agnosi di rinobronchite .semb,r ava tanto più veirosimile in quanto m .a ncav.a1n 10 i segni fisic i ·di un'affezione .p olmonare parenchimatosa e l 'inci.dente della spig,a ·era stato dimenticato. D'altra parte, lo stato generai~ del ragazzo ['estava soddisfaoen te. A pair tire dall 'ablazione d elle vegetazioni adenoidi 1a tosse, sempre più freq•u ente, si aacompagn-a ad ,espettorato purulento di cui ·l '.a bbon d.a nza v,a crescendo e l 'alito ·diviene francam·ente feti.do. Nella 1no tte del 30 aprile i1l piccolo m.alato ebbe un a ccesso di toisse particolarmente violento nel corso 1del quale espettorò bruscamente ·I 'estremità di una sp1iga di gran.o, co1n tre chicchi intatti, 1n.erastri. All 'espulsione d ella spiga seguì -u na vomica puru1enta e fetida mo1lto abbon1dante , che si rinno1,1ò i g iorni segu enti. Obiettivamente si :notava ottusità in c orrispon1d enz:a della base d el1'emitorace ·destro posteriormente, ove si ascoltava un so1ffi.o e d·e i grossi ranto1li bollosi. Rapid.a mente l'espettorazione diminuì e cessò di .esse-re fetida, la temperatura divenne norm ale . Neill'agosto 1928 il r.a gazzo non presentava più alcun sintomo morboso e nel m~rzo1929 anche radiologicamente si poteva cons1de11'are guarito. . . . . Il caso si presta a diver.se nfle~s1on1. B1so: gna a1n1Zitutto notare la brevità ~ei. fen~men1 re.attivi immiediatam-e nte consecut1v1 a.Jl introduzioin e del corpo estraneo nel bronco destro. .fil poi 1ourioso c h e .p er circa otto .mes~ la spio-a incastrata nel prolungameiD.t o infer1oredelb ·b ronco principale d estr<:> non abbia ?af:O Iuoao che a d una espettorazione mucosa m~1gn ific a1n1te e che gli . es.ami praticati non abbiano fatto constata·r e alcun addensamento d et 1

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IL POLICLINICO

_paretllrc hima polmonare. Sembra che1 l 'intervento chirurg~co a bbia influito sul lo sviluppo della fase successiva, forse perchè ha favorito lia penetrazione dei germi anaerobi della ca vità buccale nel bronco Probabilmente si è prodotta una bron.chiettasia a moiilit e del corpo estr.a n,eo ed una pneumonite settica con formazione di ascessi. Nella cavità così formata si può pe11sare 1che la spiga, sotto l'influen~a della tosse, si sia orientata in un senso diam·etr.almente 01pposto a quello che aveva qua.nid o ·era penetrata nell'alb·e ro brom.chia1e, fatto che. h.a r eso possibile I.a su.a esprulsione. È poi notevole il fatto che l'espulsione spontanea ·d el co rp.o estr.a11eo sia stata seguita così r aipi1da·m ente dal,l a guarigione. Ci si può dom .runidare se certe guarigioni spontanee di ascessi polmonari non possano spiegarsi a·llo stes-so modo, con l'espulsione, passata inosservata, di corpi estranei no·n ·opachi ai lf'aggi X. C. ToscANO. 1

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~pirochetosi

nodulare necrotica. Infezione gangre· nosa terminale.

Il caso interessante, è descritto da Rathery -e Waitz negli Archìves méd.-chir. de l'appa.reil respir., 1930, n . 5. Si trattav.a di un trentatreenne, diabetico, il quale riceve due colpi di .coltello co·n pene.t razione nella ·Cavità aiddominale. Operato, il .giorno dopo comincia a presentare, e così per più di un mese, fenomeni polmonari: subottusità alla base destra, soffio tubarico, Tantoli sotto crepitanti a cui corrispon·d·e radio·1ogicamente un'ombra vasta più densa al centro che. .alla periferia. Negativi gli esami pel Koch, negative le punture esplorative. Febbre alta irreg·o larmente remittente. Dopo un altro m ese, c irca, compare fetidità dell'alito, la dispn ea è forte, l'espettorato muco purulento abbondante. 1"'ra una vomica e I 'àltra il p. peggiora, compaiono segni cavitari: il no-varsenobenzolo e il siero antigangrenoso re-stan o senza effetto. Morte al terzo mese dì maJattia. .f\ll 'autopsia si constata una lesione elementare caratteristica cc il nodulo necrotico ». _La magg ioranza delle lesioni n ecrotiche ha 1a Jorma nodulare: altre sono ·p iù piccole, riunenti alcuni alveoli; in alcuni punti le le.sioni sono più · diffuse e ·c ostituiscono dei veri focolai di polmonite n ecrotica. Questi noduli si ·differ enziano 111ettamente dai focolai necrotici polmonari quali sono realizzati dalla tubercolosi o da l1a sifilide. L'assenza di tendenza ulcerativa di questa necrosi, l 'importanza delle lesio.n i endoarteriali, tanto n el nodulo che nelle vicinanze, la rarità delle lesioni ·perinodu1ar·i allorchè il nodulo non è in contatto· co.n la plel1ra o con l'asse bronco vascolare, sono il migliore carattere. Il primo stad io del nodulo necrotico è. l 'al-

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veolite necrotica, con ispessimento dei setti alveolari e del tessuto. La clinica e la batteriologia fanno anche esclucfere in questo ~so la sifilide e la tbc. Si trovano spirocheti in cultura pura nei focolai n ecrotici e nelle proliferazioni arteriose, attestant~ l'autonomia del nodulo necrotico. Questo fà presumere che accci.n to alla spirochetosi bronchiale ed alla spirochetosi gangrenosa bisogna porre le spirochetosi necrotiche. Autori stranieri hanno riportato osservazioni di polmoniti, di congestioni polmonari, di broncopolmoniti da spirilli, ma la prova anatomica non è stata mai data. Nel caso in oggetto l'evoluzione ha seguito due fasi: la prima, I.a più lunga notTh accompagnata a fetidità dell'alito od a espettorazione, è una pneumopatia subacuta cui corrisponde anatomicamente 1a spirochetosi polmonare n.eorotica. L 'evoluzione gangrenosa comp.a re essenzialmente come un processo secondario innestato sulla .n .ecrosi da spìr9chete: non esiste sfacelo putrido, che laddove sono noduli necrotici. Lo studio istologico minuto ha permesso agli AA. di ·s eguire i diversi stadi dell'innesto gangrenoso e di stabilire in chiara maniera la rispettiiva impo~anza ·delle spiTo·chete e della flora d.i Veillon: la spirochete produce la particolare alveolite, con necrosi, la flora an.aerobica determina lo sfacelo della necrosi . Senza generalizzare, si potrebbe pensare che analogamenit e a questa osservazione la gangrena polmonare può risultare dall 'associazio,_ ne di due processi: necrosi spirochetotica e sfacelo per innesto di .anaerobi sulla les.iione precedente. :MoNTELEONE. Note sulla pleurite slero-ftbrinosa nell'infanzia. 1

Da~l 'osservazione

di 38 ·casi id i pleurite sierofibrinosa, del quale è .riportata la storia clinica, da quella di un.a statistica person,ale di 1152 casi J. Com by (A rchives de M éd'icine des Enfants, gennaio 1931) tr,a e le seguenti conclusioni : Innanzi tutto le pleuriti siero-fibrinose sono più frequenti ne·lla secon·da che nella prima infanzia, rare n ell 'età ·del lattante. Il se.sso noo avrebbe al,cuna importanza nel presentarsi della malattia. Differenza insignificante di frequenza si ha tra le due metà del torace, .Je forme doppie sono rare . La cutireazione alla tubercolina fu 'trovata sempre positiva, il che conferma la teoria di Landouzy• sulla illlatura tubercolare delle pleurit~ siero-fibrinose. Malgra·do questa origine, le pleuriti siero-fibrinose guariscono bene e rapidamente : rari sono i casi, n ei quali la forma evolve in .tubercolosi polmonare. Il liquido in generale è poco abbondante, perciò ·l a toracentesi, più nociva che utile, deve essere riservata alle grandi raccolte. 1


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SEZIONE PRATICA

Necessaria è. soltanto la puntura esplorativa per essere certi dei caratteri del liqui.do. . Il trat~~e~to usato ·d all 'A. è puramente me ,d ico e ig1en1co e .consiste nel riposo· a letto almeno per 15 gi,o rni; alimentazione a base di latte·, brodi veg'8tali bevande diu.retiche diurietici leggeri, e quaÌ.che volta il salicilat~ ·d i .s odio: Ri.~ssorbito, il liquido, si raccom.an~a la ginnastica respirato1 r ia, e il soggiorno 1n m ·o ntagna o al miare. L~ cure. ae:o e ~lio~rapi,che. p~olunga te so no I mezzi più efficaci per preveni:De le rica dute, ? ~'evoluz~~ne verso ~a foTma polmonare da cu1 il pleur1t1co è sempre minacciato. Esse sano superiori a qualsiasi altro me·dicamento. C. NERVI. 4

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La toracoplastica nell'Infanzia. Klapp e Widhopf (Deutsch. z . Chir., 1930) hanno eseguito quattro toiracopllastich·e in bambini: 2 per tbc. polm1o nare, 2 per bronichiectasia. I risultati furono co•m e geneTalmente si riscontra negli adulti: buo·n i per l,a tbc. po,J~ooa:re, soar.Sli nella . b.r onchiectasia. L 'operazione non presenta speciali ,d ifficoltà. è neoessario fa:r m,o}ta attenzione al1 'emostasi. Del resto il processo di riparazio·n e c ostale avviene regelarmente e rrapidamente e non rimane una deformità molto notevole. V. GBIRON. Contributo alla conoscenza clinica e radiologica della cosldetta tifo-bacillosi nell'Infanzia.

Il coocetto originario di Landouzy, secondo il quale la tifobacillosi corrisponderebbe ad una .setticemia tuheroo1are primitiva, è oggi·d ì scosso· 1per il fatto che, assa:i di frequente, in istati simili, è possibile Tilev.are .segni dlinici e ra1di,o logici a cairico del ·p,o lmo ne. 1

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(La pediatria del medico p1ratico,

febbraio 1931) desorive tre c asi , stu·d iati i1n piccoli bambini, ,e decorren,ti col quadro caratteristioo della tifo-baloillosi. In tutti e tre , ra·diograficamente, si mise in evidenza un :infiltrato peri-ilare, il quale non ·d ava segni dal punto di vista clinico. M. FABERI.

MEDICINA SCIENTIFICA ffenslone superficiale del siero nella paralisi gene· rale. B. H. Shaw (British Med·ic. Journ., 11 aprile 1931) ha osservato, dmante la ricerca della tensione· supetfi.oiale. del siero sifilitico, un fatto ch,e sembra portare un po' di luce sulla natura dell 'ambocettore e tende a confermare l'opinione di Fried,e mann che si tratti di un composto di globulina e sapone oltre .a poter essere di aiuto ·n ella diagnosi. Il fatto osservato è questo: nella paralisi generale il siero inattivato per 30' a 56° lha una diminuzione della tensione superficiale. mentre nei

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sieri di .sani si ha a11mento dopo l'inattivazio-· ne . Questo fenomeno non è stato osservato nel .s~e~o di san~e di .sifilitici senza segni pa:rali t1c1, .p er cui esso può essere utile nella diagnos~ d~ .lesi<;>ni sifilitiche mening-oencefalitiche mcip1ent1. La te·cnica della misurazione della tensione superficiale è descritta dettagliatamente in q·u esto articolo. R. LusENA. Osservazioni sull'efteHo terapeutico della febbre e delle cure aspecifiche.

Griinzweig (Med. Welt, n. 4, 1931) osserva cJ:ie mei disturbi del .s istema nerv.oso vegetativo s1 ottengono buoni risultati dalla .p roteinoterap.ia aspecifica anche quan.do questa non deterrruni febbre. Non è perciò necessario che la proteinoterapia 1determini elevazioni termiche· la febbr.e si deve ,considerare non un risultat~ utile bensì 'lllilJ fenomeno a ocessorio molesto. Sia I~ prote.inotera.pia come la tera:riia attinica, la d1aterm1a, le tTasfusioni, le bruciatuir.e col ferro 1rovente, tutti insomma i mezzi terapeutici aspe.c ifici dete·r minan.o n ell 'oir.ganismo la forma zio,n e di prodotti .che svolgono 'lllil 'azione utile per la lotta ·dell »orga111ismo contro' la malattia. Sembra che agisca analogamente anche la ·t erapia malarica della paralisi .prog:ressiva, anche in questa terapia la febbre si deve considerare non il fenomeno utile bensì un fenomeno accessorio molesto. R. PoLLITZER. [B.

Influenza della puntura della cisterna nella termoregolazione. La sottrazione id i liquido .cef.aleo-Tachideo deter.min,a uno .squilibrio funzionale endocranico, che si rivela con m1odifi,c azioni passeggere id ei ·centri n,e·rvosi, sopratutto dien.cefalici, p·oco a.p parisoenti a1d un esame superficiale, ma n~tte a d un 'attenta investigazione. M. Castex e L. Ontaneda (Rev. de Ciencia.s Medicas, n. 154, 1931) hanno studiato le variazioni .della temperatura dopo la pU!D·t ura d·ella cisterna in 60 infermi. In molti casi, tale studio è 'stato completato dall'analisi del metabolismo basale, della formula ematologica, della pressione aTteriosa, del polso, del respiTo ,ecc. Gli AA., a differenza di priecedenti ricercatori, hanno osservato sempre, dopo puntura della cisterna, elevazione termica, ohe sorpas.sa ·i limiti ,d ella norma in circa la metà dei oasi. Tale elevazione cominL ~ a dopo 3 h., aumenta fin verso la 6a._9a o :: ~ ' dalla puntura e poi decresce. Nel'l a maggioranza dei casi il massimo ·di asoesa raggiunge i 38° all 'ascella. Non esiste alouna relazione tra la curva ·t ermica e quella della pressione arteriosa, della glicemia, 1della coliesterinemia, del metabolismo basale. Invece l 'N sanguigno dimostra un relativo parallelismo. Gli AA. si riservano di dare in un prossimo 1


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l ANNO

IL POLICLINICO

· articolo la spiegazione dettagli.ata della patogen esi delle modificazioni termiche e di quelle concomitanti. Credono però di poter affermare fin da ora che tàli mo,d ificazioni fisiologi ohe siano condizionate dalle alter.azioni ·m eccaniche irrit~tive dei oentri encefalici regolatori rispettivi. A. Pozzi.

RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO JJa polizia mortuaria.

Le norme vigenti in materia di polizia mortuaria sono contenute nell 'art. 9 della l,e gge 23 giugno 1927 n. 1070, che ha sostituito l 'art. 55 del T. U. deiJ.le leggi sanitarie; negli art. 195, 197 e 198 dello stesso T. U.; nèl rego·l1amento di polizia mortuaria approvato con R. decreto 25 luglio 1892 n. 448; nella legge 11 giugno 1922 n. 880, che ha . so,s tiituito l'articolo 196 del T. U., e nel R. decreto 30 dicembre 1923 n. 2889 il qual·e, coll 'art. 77 (trasporto ·d i salme da provincia a provincia), ha modi1ficato l'art. 197 d·e l medesimo T. U. Ci 1imiti.am·o ad illustrare Je più importanti di· sposizioni che interessano gli ufficiali sanitari. Denun..cia dei deeiessii. La denuncia 1deve farsi dai capi di famiglia o di qualsiasi altra collettiviità, al1 'ufficio dello Stato civile, entro le 24 ore dall'avvenuto decesso. Ma, ·indipendentemente da questa denuncia, e da quella che è obbligatoria per chiunque abbi.a notizia di un decesso in persona priva di assistenza, J 'art. 9 della legge 23 giugno 1927 prescrive che i medici denuncino al podie stà, in ogni caso di morte, la mala.ttia che ne è stata la causa. La denun·cia vien fatta sulle apposite schede nominative, distribuite dall'Istituto centrale di Statistica d·e l Regno. La esait ta compilazio·n e di tali schede, speci.a lmente nell'indicazione ·della .m alattia àniziale, delle successioni mo·r bose· o oomplicanze e ·dell 'accidente terminale per ije morti naturali , e della speci.e della morte (accidentale, suici·dio, omicidio) per que~le da causa viol enta, ha una grande importanza per la giusta conoscenza e valutazione del fenomeno• della mortaliità. Su111a precisa compilazione di tali schede, per parte ·dei medici cu:raniti e dei medici nie croscopi, il Ministero dell'Interno, con oirooqare 5 giugno 1927, richiamò l'attenzione delle autorità sani1tarie, disponendo che il ser· vizio fosse controllato dagli ufficiali sanitari, ai quali ~'ufficio .di Stato civile deve comunicare le schede nominative di morte per un preventivo esame. Con altra più recente circolare (28 gennaio 1931) è stata fa1tta presente l'opportunità di adottare, nelle diagnosi di causa di morte, le nom·e nclature nosologiche ufficiali deliberate dal1la IV conferen.za internazionale (Parigi 1929) ~ contenute nell'apposita pubblicazione dell 'Istittuto centrale di Statisti1

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ca, che si trova ·presso tutti i Comuni del Regno. Per i ~mbini morti entro il primo, anno di vita ·devono pure annotarsi sul11a scheda di morte l~ notizie relative al modo di allattam·ento. Le disposizioni regolamentari sul :riiconosci· mento dei decessi, sul periodo di osservazione dei c.adaveri e sul loro trasporto, anche quando si tratta di cadaveri di persone morte per malattia infettiva, sono troppo note, percl1è abbiano bisogno ·di ilil ustrazione; basti dire che è compito dell'ufficiale sanitario esigerne il rigoroso adempimentp e che n·c:>n sarà mai sufficientem,e nte oculata la sua vigilanza sul servizio di constatazione dei decessi e di osservazione dei cadaveri, per evitare i dolorosi episodi di sepoltura di persone vive, che se sono fortun,a tamente m olto rari, quando si v.erifi· cano, destano giustamente lo sdegno ed il raccapriccio d1elle popolazioni. Igiene cimiteriale. L'art. 195 del T. U. pone il cimrrtero sotto la sorveglianza dell'autorità sanitari.a. Pur rispettando, d.u nque le competenze in materia degli uffici tecnici e della aurt orità religiosa, il lato igienico del servizio cimiteriale è di esclusiva spettanza dell 'ufficiale sanitario, j r] quale può e deve valersi de] àiritto che gli proviene da questa disposizione di legge. In caso di co·s truzione o ~i ampliamento di cimiteri l'ufficiale sanitario fa parte (art. 95 del reg. di po1izia mortuaria) della commissione .i ncarica1ta dal Prefetto di dare il parere sul1]a scelta del terreno designato per la costruzione o per l 'ampJiamento e sul progetto relativo. Per la determinazione della zona di rispetto dei cimiteri sono da tener presenti le norme ,d ella legge 11 giugno 1922 e degili ar· ticoli 115 e 116 del Regolamento. Particolare atten.zio·n e .deve esser portata sulla esatta tenuta dei .registri prescritti .dall 'articolo 50 del Rego1lamento, alla quale occorre facci.a risoontttto1 la rigorosa osservaMa delle norme che disciplinano le inumazioni (art. 5462). Specialmente nei .cimiteri dei piccoli Comuni rurali queste norme non sempre sono rispettate. Accade talvolta che, per soddisfare al desiderio deille famiglie dei defunti, si facciano in.u mazioni in luogo diverso da quello che risulta .di volta in volta, dal piano regolatore dei poSti delle fosse (art. 55), in modo da turbare 1 ordine del~a rotazion.e delle sepo.Jture; o ·che non si mantengano le prescritte distanze fra le fosse. Questo fatto porta ad u·n o spreco dello spazio di terreno disponibile, ed, oltre ad offendere la simmeltria e il decoro, che devono esser sempre conservati nell 'utiJizzazione dell'area cimiteriale, rende talvolta necessaria l'esecuziOOlle di ampliamenti e quindi delle spese relative, che si sare·b bero altrimenti potuti risparmiare o quanto meno ritardare. Merilta un accenno anche il disposto dell'art. 119 de~ Regolamento che 1

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SEZIONE PRATICA

prescrive, per i cimiteri, un muro di cinta Il dott. Hume (attualmente colonnel.l.o n1edi alto ,n on meno ·d i metri 2,50 dal piano esterno co nell'Esercito degli Stati Uniti) mette i11 r)iedi campagna. L'inosservanza 'Clri. questa dispo- no rilievo l 'importanza fondamentale del contrisizione, e la m.anco.nza di un bu·o n cancello buto italiano alla guerra. Tra l 'altro, egli dodi chi usura, sono causa talora àello sconcio di .cumenta che gl'italiani fermarono, da soli, senlasciar.e il cimitero accessibi1le .a i monelli d1e ] za alcun soccorso, l 'avanzata nie mica dopo Caporetto, sul Piave. Dimostr.a ·che la battaglia paese od a.n che agli animali. L'obbligo del collocamento sulle sepolture del Piave, combattuta quasi un anno, dopo, dei cippi prescritti da'll 'art. 57 de l Regola- .a ssunse un compito essenzialissimo nell'eco-mento e recanti un numero di riferimento a nomia gener.ale di tutta la guerra. Alcuni mesi quello del registro dei se,p pellimenti, deve pu- più tardi, la battaglia detta di Vitto,r io Veneto, re rispettarsi scrupolosamente, perchè è di che l 'A. considera una delle maggiori che siano fondamentale imporrtanza per il riconoscimen- mai state combattute, .costituì una fase concluto di salme nelle ev.enttua·l i successive esuma- siva. Secondo l 'A. fu quella la grande e decizioni . Pie r le eS'lllffiazioni straordin.a rie, disposte siv.a vittoria della guerr-{l mondiale. Si è voluto dal Podestà, è inoltre da ricordare che com- diminuirne l'importanza rilevan.do ·che l'esercipete a ll'ufficiale sanita:nio dettarte le prescrizio- to austriaco era già in.d ebolito e disorganizUl'to ni di carattere igienico da inserirsi n ell'ordi- . e che il patto di Roma conco:rse a prepararla; ma si deve tener prese·n te che costò la vita a nanza di autorizzazione. Anche i cimiteri e sepolcri particolari (cap- 35.000 itali.ani , e che il con corso degli alleati pelle gen!tilizie) debbono rispon·d ere ai requi- rim.ase limitatissim.o. D '.a ltra parte, la precesiti prescritti per i cimiteri comunali e sono dente resistenza dal Grapp,a a l Piave è una delle sempre sottoposti alla vigilanza della stessa imprese· più brillanti e più eroiche ·d i tutta 1a .' guerra e forse I.a più decisiv.a ,: basterebbe da soautonta. Infine, senza insistere sopra ogni singola la alla gloria militare di un popolo. La piena disposizione del regolamento di polizia mor- del fiume Piave e i dissen si tra i due capi Autuaria , il cui significato non abbisogna di il- stria·ci hanno potuto contribuire alla vittoria lustrazione, si può affermare che, non meno (i fatti militari sono sempre molto complessi); degli a1ltri servizi d'igiene urbana e rurale, ma il valore degli italia!n i fu im.p areggiabile. quello dei cimiteri merita !'.attenzione degli L'A. ·esalta il compito avuto, in quella occ.asioufficiali sanitari, sia per i 1 decoro ed il ri- ne, ·d,ai « r.ag.azzi ·d i 17 anni ». Non resistiamo al desiderio di riportare tespetto che sono d·o vuti ai lu,o ghi che offrono l'estremo riposo alle salme dei .nostri cari, sia s Lualmente al c·u ni brani dell 'A. << Quel1i ch e per i riflessi ch e la loro rego·l are manutenzio- cercano di diminuire l 'abilità militare italian e ha sull'econon1ia comunale e, ciò che più na , non devono dimentic.are che l 'Italia, senza alcun soccorso, aveva arrestato l 'inv.a sione Auimporta, sull 'ig·icne del suolo e ·dell'abitato. stro.-tedes,ca sul Piave prima c.h e un solo soldaA. FRANCHETTI. to ·dell 'Intesa .avesse raggiunto l 'Italia ». E più oltre : cc l 'Itali.a, con un subitaneo sforzo qiu asi inco·ncepibile ai Comand.anti stessi. aveva .caccialo in.dietro, oltre il Piave, gli Austriaci. Come l'Italia ha vinto la g1·ande guerra. lungo cruasi tutto il corso del fiume, e tolte Il tenente colonnello medico Hum e con1.a nda- loro le posizioni dcll 'Asiago· e del Grappa ». va, n.eJ 1918, gli ospedali nord-americani pres- E a ncora « ' ' ittorio Veneto ... fu essenzialmente so l 1Eser cito italiano. Una relazione sui fatti d,a t1na vittoria italian.a, perchè più del novanta lui osserv.a ti venne pubblicata su The Military per · cento de.gli uom·i ni imp·e,g:n.ati da parte deSurgeon di Washington , organo ufficiale della gli alle.ati er.ano italiani n . E poi : cc Non diAssociazione americana ,dei medici militari (nu- minuisce il credito dell 'Italia. se l 'esercito aumero di giugno 1929) . Eg li ne fece ain che og- striaco er.a indebolito JJrima della battaglia di getto di ·confer enze alla Scuola <l.lfanteria degli Vittorio Veneto; perch è, se così era, lo si doveStati Uniti. I suoi rilievi , cl1e esulav.ano dal va appunto agli italiani. La guerra mondiale campo medico per investire quello militare, non fu vinta in un giorno, e la critica ch e si p arvero tanto precisi ed assennati, che la rela- fa all 'Itali.a di aver vinto t1n nemico degiorazione venne adottata per i corsi d'istruzio1n e agli lizzato, la si può fare anche al generale Foch , u ff i.ciali. ohè se vinse i tedeschi . fu solo per·cl1è questi Il dott. P . De Vecchi, decano dei med.ici ita- erano stati demoralizzati rd alla grande vittoria lia ni residen~i n egli Stati Uniti , ha voluto italiana ». r e11dere fa cilmente a ocessibile la magni fica TPTutta la relazione esalta lo $forza titanico e 1.azione. Ne ha fa tto un'edizione inglese ed una iJ g·eneroso concorso dell 'Italia alla guerra. italiana (*), co,r redate di un.a J1re fazione illuL. V. strativa. (D.agli cc Ann.ali d'Ig·ien e », apr. 1931 , Allegato) . 1

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VARIA.

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e•) E. 'E.

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Come l 'Italia ha vinto l a grancle gu erra. Oper azioni militari sul fronte italiano nel 1918. Traduz. e inlrndl.1z. d el dott. P. DE VEcH Ul\fE.

crrr. Un opu sc. jn-8° di pag. 35 con 4 fig. New 1ro rk (Fifth Avenue 43). 1930. Prezzo Lit. 10; dollari 0,50 .


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IL POLICLINICO

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NELLA VITA PROFESSIONALE. La proposta di una legge sulla proprietà scientificUt.

L. Klotz (Acad. de médecine, 21 aprile 1931) fa p,r esente di essere statoi un,o stren,uo sostenitore del diritto d'autore agli artisti. Si è oosì riparata una grande ingiustizia e si è istaurato un nuovo dirittto. -Ora, è la volta di pensare a lla proprietà scientifica. Lo scientZiato., egli o·sserva, fa una scoperta importante che, in,dustrializzata in seguito, diventerà una fonte di lauti guadagni per chi saprà sfruttarla. Lo scie:rµiato ha lavorato per il bene pubblico1 coro, ~l disin1teres.s~ che è diventato leggendario, mentre egli sarebbe nel suo pieno dir~tto domandando quanto' gli è dovuto per i) bene che ha recato all'umanità. Tale proposta nulla ha a che fare con i brevetti; quest~ proteggonoi soltan,to una datai invenzione concreta, mentre l'A .. tende: ~ proteggere la teoria, il metodo che conduce a quella. Della questione si sta Qra occupando anche la ' Sqcietà delle Nazioni. Si è riconosciuto che il diritto dello scien,zia1to no,n è in opposizione con nessun princip·~o e la tenden,za dottrinale, va sempre p iù mostraD:dosi favorevole all'ist~tuzione di un diritto dello1 scienziato. La cc British Medical Association » h~ recentemente amm~sso il p·r incipio della protezione della proprietà scientifica riguardante le invenzioni terap~utiche, purchè non ne de rivi alcun pregiudizio nè al pubblico nè al corpo medico. D 'altra parte è noto che Behring fece a suo tempo brevettare il siero an tidifterico, ciò che soll~vò gran,de scalpore di riprovazioni. Ma, da allora, le idee in proposito si sono modificate. Dal canto loro, l'Italia, l'Irlanda e la Lituania hanno già accettato il progetto come la base dei lavori di una conferenza diplomatica chiamata a consacrare la pro,p rietà scientifica mediante una convenzione internazionale, mentre le organizzazioni professionali mediche dell'Australia hanno proposto di garantire auto:m,aticamente la proprietà scientifica qi idee pubblicate in periodici medici, suscettibili di ap,p licazioru pratiche. Soltanto quando sarà raggiunto l 'accocdo fra tutti i p·aesi si può sperare in una rapida sol.uzione. Nulla da eccepire, ~n teoria; lo scienziato animato dal sacro' amore per la scienza, riceve così la ricompensa delle sue fatiche, quando è abbastanza fortunato da battere l~ via che lo porta ad un risultato positivo. Ma, salvo poche eccezioni, il giudizio sulla importan.iZa o meno di una data sco perta e, quindi, sul d!ritro a percepire la giusta ricompensa, ci sembra urtare contro difficoltà insormontabili. La situazione si presenta ben diversa da quella della proprietà artistica, in cui si. tratta d~ opere ancor più co ncrete che il brevetto d'invenzione. 1

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Salvo poche· eccezioni, ill!vece, il cammino della sc~enza si fa a piccoli passi e ben raramente si fa quello decisivo, eh~ spesso non è che la risult~te di tutti i precedenti, anche di quelli erronei. L~ e< rivendicazion~ » che abbondano sui giornali scientifici dimostran,.o quanto possa.i essere incerta l 'as.segnazione del principio di proprietà e di priQrità sc~entifica, senza contare le diverse rivend~cazio1ni nazionali. Gli es~mpi non mancano; anellq di Pacinotti o di Graimme? Reazione di Bordet o di Wassermann P e così via. Ma a11che se si superasse tale difficoltà, a chi si dovrebbe assegnar~ il premio ~ chi dovrebbe pagarlo? Achard propone che, sulle indennità e sui redditi dovuti agli aiu tori di scoperte e di invenzioni scientifiche, si faccia U prelevamento di un tanto per 100 da versarsi ad una cassa deSltinata agli scienziati che hanno fatto delle· scoperte ricono,s ciute importa11ti e che n,on han,no avuto aD:cora dell~ applicazioni lucrative. Gli auto·r i che hanno reso dei serv~gi nelle scienze più astratte sarebbero così protetti dalla l~gge sulla proprietà sc~entifica; Achard cita, a tale proposito, l 'esempio · di Harvey per l~ s.u a scoperta delle leggi del cireolo. E perchè, allora, trascurare Cesalpino? Senza contare che, spesso, le più grandi scoperte so no all'inizio poco co11:siderate, µien tre irraggiano di luce i secoli futuri, i quali non possono in nessun niodo rico1m pensare lo sci~nziato che vi ha dedicato la vita ... Mai più curiosa ancora è l~ destinazione che L. Klotz YOrrebbe dare ai ricavati dalla legge sulla propriP-tà scientifica. Accenna dappri:m,a al leggendario disint.eresse dello scienziato, che non reclama nulla, ma a cui s! deve molto, accenna al fatto che il personale dei laboratotj va diventando se111pre più raro perchè non trova condizioni economiche adeguate. In co~clusio,ne però, tenuto conto che gli ospedali si trovan,o in una situazione tragica e ch e è n~cessario provvedere all 'ospedalizzazione di tanti tupercolotici e ad altre opere per la sanità pubblica, egli propone che a queste sia devoluto jJ ricavato dalla legge sulla proprietà scientif~ca. Dei « disi~teressati » scienziati non si fa più parola se non in uno dei capiitoli a cui sono destinati i fond~ raccolti. Così come è formulata, questa proposta si presenta da un lato co1ne un vivaio di rivendicazioni ' e di liti, fertile campo di discuss ioni e di guadag11i curialeschi, da11 'altro come una nuova t assa imposta nQn si sa a chi ~ di cui il ricavato non arriva che in maniera del tutto indiretta ed in misura esigua allo scienziato. È da augurarsi che siano emanate delle disposizioni che proteggano la proprietà scientifica, ma la proposta va presentata non già in modo informe e. vago, b~nsi in maniera concreta, così che ne riesca chiara ed agevole l'applicazione. A. FILIPPINI. 1

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SEZIONE PRATICA

SERVIZI IGIENICO-SANITARI.

Co~ro. -

La Provincia e il Comune di Milano contro la malaria. Quanlun.que, in provincia di Milano, la endemia inalarica sia di lieve entità, tuttavia il Comitato antimal arico, presieduto da Siler10 Fabbri, ha a ttuato un complesso di provvidenze per redimere completamente dai residui di tale malattia la fertile terra. Dopo I 'inchiesta esperita per detern1inare le ca u se locali d ella malaria, si è compilata una carta topografica indicante le varie zone colpite e più specialmente le cave e gli st agni, che son o fomite di tale endemia. Il servizio, affidato _a d u11 medico sprcialista, coadiuvato da tecnici, si compie con la • bonifica m ediante il verde rli Parigi e la lemn a, coll 'immissione di garrLb11sie, ecc., mentre si sono istituite ancJ1e Yarie stazioni antimalariche e nu1nerosi dispensari provvisti di chinino e di altri preparati. La lotta n ella città di Milano è stata invece dire ttamente asst1nta dal Comune stesso . Si è poi tenuta una riunione a Palazzo Monforte ' per l o studio dei proh,lemi inerenti alle cave di p ,r estito e venr1e stabilito, i11 base alle disposizio1ni di legge, di diffidare i proprietari d elle cave p erchè provvedano alla sistemazione di esse ed in ogni caso ptovvedere d 'ufficio.

CONCORSI. Posn

I

VACANTI.

ANDRETTA (Avellino) . rivolgersi Segreteria.

Scad. 31 ag.; L. 8000; ·

APIRO (Macerata) . - 3a. cond.o tta; a tutto 31 lug.; L. 9000 e 3 quadrienni dee., ol tre L. 2500 cavallo o automezzo; riduz . 12 %·; r iconoscimell:f.<? un quadriennio· età l im . 24-40 a . ; doc. a 6 mesi dal 15 . ' giu.; tassa L . 50, 10. BERGAMO. Ospedale Niaggiore Prj,ncip,_essa di P~e­ monte. Aiuto per divisione medica; L. 7480; sette assistenti per divisioni mediche e chiruro-iche · L. 6600 · partecipaz . ; divieto altri p osti o incarichi. Scad~ ore 12 dal 25 lug. Età lim. 35 e 3Ò a. rispettiv. Doc. a 3 mesi .dal 23 g iu. 1'assa L. 50. Chiedere annunzio. BOLZANETO. - (Vedi GENOVA). CASAPRO~A (!lieti) . - Scad. 29 ag.; L. 9240 per 1000 pov . ; addizion. L. 4; c. ~v. L . 633,60 se am1nogliato; cavale. L. 1581 ; uff. san . L. 440 ~ arm. farm. L. 4:40; 5 quadrienni d ee. Ab. 1300 circa. CASCINA (Pisa.). - Scad. ore 12 del 27 lug ._; e t~ lini . 35 a.; lassa L. 50; stip . .L .. 9000 e quadr~enn1 dee., oltre L. 3500 (variabili) per cavale.; r1duz. 12 %. CHIAVAZZA ( Vercelli) . ·- ~er titoli. Unico posto. Abitanti 6585. S tipendio ann:.uo L . 7000, se avrà la nomina ad ufficiale Sa~itario (assegno L. 1200, caro-viveri, se g li compete, L .. 8.40; aurr_ienti ed al: tre indennità previste nel cap1tolaito in co~so d1 approvazione con riduzione 12 %. T assa di concorso L. 50,lO. Scadenza 26 luglio. Richiedere il testo completo dell'avviso di concorso alla Segreteria Comunale . •

Scad . 31 lug. ; 6° rione; L . 8000 oltre nddizio11ale L . 5 ogni pover o in più d el 15 % della j)Opolaz . ; 4 qt1inquenni d ee.; c .-v. ; trasp. L. 2000; ambulat. L. 500 ; età lirr1. 40 a.; tassa L. 50. Obbligo r esidenza in località centrale della condotta . FoGGIA . Amministrazione Provinciale della Capitanata. - Per titoli. Medico coadiutore del Brefotrofio prov inciale con lo stipendio annuo di lire 12.000 suscettibi,le di tre aumenti quadriennali: d el decin10 oltre le indennità caro,-viveri, se dovute, salve le riduzioni d.i cu~ al R. D. Leg·g·e 20 n ovembre 1930, N. 1491. 'filolo di studio: Diploma di abilitazione all 'esercizio della professione di medico-chirurgo o il diploim a di p erfezio·n amento in puericultura di cui al R. D. 15 aprile 1926, N. 718. Scadenza per la presentazione dei doc umenti: ore dodic~ d el 15 luglio 1931. Rivolgersi all::t Segreteria d~ll 'Amministrazion e Provinciale, Foggia . GENOVA-BOLZANETO.

Associaz. Antituber co lare di ~1edico

dire ttore servizio sanitario Disp1~nsario· Antitupercolar e; ~iloli ed esami ~ scad. 20 lug. . cc li alpolcev era ». -

,

GRACC!ANO. -

(Vedi l\1oNTEP1JLCIANo).

Lr11o·tONE suL GARDA (Brescia) . - Scad . 15 lug . ; L. 7920 e 6 quinquenni dee., ol tre L . 440 uff. san., c .-v. ; · ta ss~ L. 50. MARTINA FRANCA (Taranto). - ,Scad. 25 lug. ; lire 10.000 e 5 quadrienni dee.; riduz.; richiedesi bie1111io in Ospedale primario; tassa L. 50,10. MATINO (Lecce) . Seconda condotta medica . Stip endio L . 8500 con diritto cinque quadrienni e jndennità c·ome per capitola lo. Scadenza 23 luglio. Per m aggiori chiarimenti rivolger si alla Seg reteria Comunale.- Il Podest à: Giannelli. ~IENDICINO (Cosenza) . Scad. 31 lug.; L . 6505 oltre L. 2500 cavale.; riduz. 12 %. MONTEFALCIONE (.4. v ellino). - Scad. 10 sett.; lir e 6500 ridotte d~l 12 %, oltre L. 1500 cav.; 5 quadrien·ni dee .; età lim . 40 a'.; tassa L. 50, 10. wioNTEPULCIANO (S iena) . Per la frazione di Graccjano. Stipendio L. 7500, sei aumenti quadriennali, ~11dennità di cavalcatura L. 3500 e caro ,·iveri di ·legge . Scadenza 15 agost o . Richiedere bando di cQn cor so· alla Segr eteria Co·m unale di ~1ontepulciano.

:N1IV11s (Urline) . - Scad. 20 lug·.; L. 10.000 oltre L. 600 serY. att., L. 3000 trasp ., L. 1000 se uff. san., c. -v ..; trattenuta 12 %. ORVIETO (T erni). Congr egaz. d i Carità. - Chirurgo primario della condotta chirurgica di città e direttore del Civico Ospedale; scad. ore 12 d el 12 a,c:r. ; L. 8000 e 3 quinquenni dee. , oltre L. 600 0 serv. att., L. 3000 indenn. osp edaliera, c .-v. ; r iduz . 12 <J~ ; inoltre emolurrLenti in base a nuovo capitolato; età lim . 27-40 a.; t assa L. 50, 10. PAULARO (Udine). Per titoli . Assegni annui soggetti alle l egali trattenute: Stipe11dio ba e lire 11.000, dedotto del 12 %, L . 9680, aumentabile del d ecimo per 6 consecu t ivi quai?rie~ni. In~enn~tà di ser vizio attivo L . 600, con r1duz1one 12 %, lrre 528. Inden11it~l n1ezzo obbligatorio di t r aspor to, L . 3000, m eno 12 ~4>, L. 2640, se con automobile 0 cavallo; L. 1500 m eno 12 %, L . 1320 se verrà u ata l a 1T1otocicletla. l!ffic ial e Sanitario L . 1000, 111eno 12 %, L. 880. Iri,dennità caro-YiYeri a 11or-


982

IL POLICLINICO

1na capitolato, decurtata in base alle vigenti dis posizioni. Tassa concorso L. 50,10. Documenti di rito. Scade11za 30 settembre. Per ottenere il bando di concorso e chiarimenti rivolgersi alla Segreteria Co111unale. PoHTOFERRAIO (li uorno). Civico Ospedale Vitt. Em. III. Chirurgo pTimario; scad. 31 lug. ; L. 15.000 e 10 bienni ventesim,o, c.-v., lotrde; percentt1ali; età lim. 35 a.; rivoJgers~ Segreteria del .Comune. Rol\IA. C:assa Naz. Assicuraz. Sociali. - Tre medici prim ari in medicina, UD;O in radiologia e terapia fisica, tre aiuti medici, un aiuto chirurgo, 13 assistenti inectici, 4 di specialità, presso l 'Ospe<lale della Casa ir1 Vialba (MilaD;o) ; stipendi lire 8 000, L. 6500 e L. 5000, oltre indennità L. 2000 per tutti; età lim. 40 a. per ~ primari, 35 per gli aiuli e gli assist. Scud. 31 lug. Rivolg·ersi Direz. gen. (Servizio personale), via Minghetti 17, Roma. Ro~rA. Pio I stituto di S. Spirito ed Ospedali Riuniti. - Tre aiuti radiologi ed un aiuto oto-rinolaringologo; scad. ore 16 del 31 ag.; età lim. 35 a. al 15 giu.; s tip. L .. 7300 ridotte del 12 % e c.-v. Quattro assistenti · radiologi; scad. ore 16 del 20 ag.; età lim. 30 a. al 15 giu.; stip. L. 4500 ridotte del 12 % e c ..-v. Tassa L. 50. \ Chiedere avvisi alla Segreteria Generale, Palazzo I di S. Spjrito. SALuzzo (Cuneo) . (>spedale Civile. Medico Primario Direttore. Stipendio ed indennità Lire 22.400 annue. Comper tecipazioni : 60 % sui proYenti, cure speciftli ad abbienti, 50 % sui proventi <lell 'ambulatorio; 50 % sui prov~D;ti dcl l aboratorio medico. Scadenza 20 luglio . Per informazioni rivol gersi alla Segreteria dell'Ente. SER?vlONETA (Roma). Cercasi interino per il inese di agosto. ·Per tutte le condizioni e chiari1nenti scri vere al Podestà del Comune. S1RAC-CJ0A. R. Prefettura.. - Ufficiali sanitari di Buccheri e di Sortino,; rispettiv. L. 6000 e L. 7000, ridotte del 12 %, e 4 qt1adrien:Qi dee.; documenti a 3 mes1 daJ 24 giugno; età lim. 4p a. Scad. 45 gior11i dal 24 giti. Rivolg~rsi Divisione Sanità. Amministrazione Provinciale. - Direttore della Sezione Medico-Micrografica del LaboraLorio Provinciale di Igiene e Profilassi. Stipendio annu0 lorclo L. 18.000. Indennità servizio attivo L. 2000. Aggiunta di faffi;iglia come al perso,n ale dipendente dallo Stato, il tutto al lordo del 12 % a nor111a del R. D. 20 novembre 1930, N. 1491. Percentuale ] 7,60 % sui proventi analisi. Scaden.z~ ore 18 del 31 agosto. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria della Provincia. '\i AHESE.

VERONA. Municipio . - Scad. ore 16 del 31 lug.; XX Circondario forese (Cadidavid); L. 8000 e 4 quadrienni ol tre L. 1400 serv. att., c. -v., L. 10003000 trasp.'; decurtaz. 12 %; età lim. 35 a .. al 12 giu.; doc. a 3 mesi; serv. entro 15 gg.; chiedere • avviso.

..

VICOPISANO (Pisa) . - Scad. 31 lug.; per U.liveto e Caprona; L. 9000 oltre L. 2000 trasp.; r1duz.; 5 quadriennJ dee.; età lim. 40 a.; tassa L. 50, 15. V1LLAcH1ARA (Brescia). Per titoli .. Stipendi~ annuo lordo L. 9000. Sei aumenti qu1nquennal1 del decimo. Lire 3 per ogni povero in più oltre il 20 %· d ella popolazione. Indennità di cavalca.. •

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XXXVIII, NuM. 27]

tura L. 3000. Indennità p er ·ufficiale Sanitario L. 500. Caro viveri come di legge. Età massima anni 35, salvo eccezioni di legge. Documenti di rito oltre certificato di iscrizione all 'alb-0 Ordine Medici. Scadenza 15 settembre. Per chiarimenti rivolgersi al] a Segreteria Comunale. VILLANOVA SOLARO (Cuneo) . Scad. 15 lug.; L. 8000 oltre indenn. L. 1000; riduz. 12 %; età lim . 40 a. Cedesi\ reclclitizia azienda paramedicale offrente anche certezza acquisto eletta clientela esercizio professionale. Rivolgersi Lomonaco Aldo, Sisti11a 14, Ron1a.

Co1~rigenda. - Nel fase . scorso, ·p " 945, col. destra, 1. 3, l eg·gere: intervennero l 'on. Alfieri e altre autorità.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

Cor1 decr~to del Re, il prof. Pietro Castellino, dell 'U11iversità di Napoli, è nominato motu prop rio Gran Cordone della Corona d'Italia. L'altissima onorificenza viene a riconoscere la nobile attività scientifica, la vasta cultura e le qualità professionali d~ll 'illustre clinico, cui esprimiamo il nostro cordiale compiaci1nento. Alla presidenza della Società tedesca di chirurgia è stato chiamato il p,r of. F. Volcher di Halle. In esito ad un concorso per l a direz~one del1'0spedale Rodolfo, Vircho·w di BerlinQ, è stata formata la seguente lis.ta: 1° A. von Domarus, dell'Ospedale Municipale di Berlino; 2° R. vo~ den Velden, dell 'Ospedale Municipale di Wilme['sdorf; 3° H. Zondek, dell'Ospedale TJrban di Berlino; 4° I(urt Gutzeit, dell'lJniversità di Breslavia. La Facoltà medica di. Parigi ha designato il prof. Laignel-Lavasti11e p~r la cattedra di storia della. medicina. Il dQtt. Riche, professor~ dj clinica ginecologica alla FaCQltà medica di Montpellier, è nominato professore d~ clinica chirurgica ~Ila stessa Facoltà. La cattedra d~ stori ai naturale presso la Facoltà medica d~ Nancy è tras.f ormata in cattedra di batteriolog~a e affidata al prof. Lavergne .

Per l'istituzione di un premio annuo presso la R. Università di Roma, da intitolarsi : ''Fondazione Vittorio Ascoli,, Somma come da precedente N. 25 . Prof. Cesare Frugoni (Padova) . . . R. Clinica Oto-riD;o-lariD;goiatrica (Ro!Jla) . . . . . . . . . . . . . . Prof. Giuseppe Sanarelli . . . . . . Prof. Guido Vernoni (Roma) . . .. R. Istituto di Medicin.a Legale (Roma) . . . . . . . . . . · . · ·

L. 35.312 )) 1.000 )) )) ))

208 100 50-

))

110 -

L. 36.780 Le sottoscrizioni si ricevono presso la Clinica Medica al Policli ni co Umberto I, Roma; ovvero presso il nostro periodico, via Sistina 14, Roma.


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[ ANNO

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XXXVIII, N.u M. 27]

SEZIONE PRATICA

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Padova. Conferenza del Prof. O. Casagrandi.

_11~ 0111aggio alla disp osizione data da. S. E. il Mi11.1s l~o de.Jl 'E ducazio~1e Nazional~ che ~l giorno

8 di g1 ug110 fossero illustra te l e finalità umaD:itaric ?. p atriottich e della Cr-oce Rossa, il Magnifico Rettore d ell 'l Jniversità h a dato· incarico· al prqf. Odd.o Casagrandi, direttore deJl 'I stituto d :~giene, c~i ~en.ere una confereniZa sull 'ar gomento. L illustre Jg1e111sla ha as8olto il compito assunto p arlando a, i1t1meroso e scelto pubblico in un 'aula d ell 'Aten eo . Egli ha segn alatq l 'origine italiana d ella mondiale I stitt1zio11e noich è fu fiorentina Fiore11za Nic~tingale, italianQ. fu il grande prec ursore Ferd111ando Pal asci ano, e ricorda co,m e l 'orga11is1110 ch e assunse qua.le distintivo, l a cr oce vermiglia sia nato a Ginevra in segutto alle giornate di. So~ferino e San l\1artino sacre al Risor g .ir m ento italian o. La Croce li.ossa iniziò l 'opera di assistenza in g uerra n elle campagne del '67 e d el '70 ; 11ella g u erra Libica si g uadagnò l a prima medaglia1 al valore, ed un 'altra l 'ebbe nella re~ cente g11 ~rra mondiale. L 'O. h a calde parole p er le eroine della Gran de Milizi a. Enumera quindi le benem erenze ch e l 't1mn11itaria I stituzione attua in altri campi . Mostra dell'Universit•.

L ' l lniversità, per ~ezzo d ei proff. Ducceschi, Fondelli e Terni, h a p reparata t1na n1os tra n el P adiglione del Municipto alla 1"iera Campionaria di Mil ano. I n u11a sal q vennero r accolte le grandi m em orie del p ·a ssato dell 'Aterieo. Entro artistici cofaini s t anD:o le mazze • r ettoriali d 'argento cesellato'. :Sulle pareti, in grandi medaglioni a colori, sono .raffigurati i più gloriosi Maes tri ch e inseg naro·n o n egli Studi p adovani, ~ cioè Pietro d'Abano, Mo,r gagn i, Galil ei, Vesal~o, Fabrizi d 'Acqu apendente, Falloppio, Fracastoro, Pomponazzi, Vallisnierl, Cesarotti, Inentre <li ailtri grandi, ch e però no·n g~unsero a t anta fama, sono ricord ati i n omi in numerose iscrizioni. Le opere di queste glorie d el1'Aten eo in preziose edizioni antiche, sono rac.colte in apposite vetrine. Nel centro di quest a Sala v 'è una riproduzio11e al decimo dell 'anfiteatro an at-On1ico fatto costruire d al Fabrizi d 'Acquap endente ~ che a11cora esiste nel palazzo centrale d ell 'Università. Nell a seconda sala, alle pareti stanno due quadri panoramici r affiguranti lQ svilup·p o· edilizio preso in questi ultiini tempi dall 'Univer sità e dall a Sc1Jola d~ Ingegneria. Al c~ntro, in pl astico, è esposto· il progetto di un Policlinico destinato a sostituire le attuali Cliniche u11iver s ilarie. 1

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Adunanza di dermatologi.

Il 14 giug-no la Sezio11e dei dermatologi delle ire Ve11ezie, sotto la presider1za del prof. G. B. Fiocco di Venezia, ha tent1to n ella nostra Clinica idermosifilopatica, diretta dal prof. Mario Truffi, una riunione straordinaria avente per scopo pre~ipuo la presentazione di casi clinici rari. La Clinica ha saputo allestire una vera esposizione di casistica variata ed interessante, quale raramente è dato di osservare an ch e in r iunio11i 111azioi1ali. Ogni caso ft1 illu str ato partitamente d al

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983

prof. Ail. Truffi e rlai su oi assistenti prof. Balbi, prof. G. Truffi dottori Cerutti, Tissi, Benettazzo, Polir...aro, ecc. ' Bellis~iini casi furono portati e presentati dal p~of. Fiocc~ di ~e11ezia, dal prof. Franceschini di Vicenza, da... prof. :\rto1n cli Verona. Il prof. F'reund di Trieste h a illustrato con l arg·a _document~zione . d~ fotografie e preparati una variata. col~ez ~o·ne d1 for1r1e morbose r are, e brevi c~n1u~1caz1on1 hanno fatto i dottori De Favento d1 Trieste e Pozzo d i l.Jcli11e. La discu.ssione sui. casi pTesentati è riuscita ol ~re1nodo v1_va e proficua così d a l asciare in tutti l conven~t~ la sper an.za ch e. sedute t anto praticam ent_e utili possano ~ipet.ers1 con ritmo frequente. c~~usa l.a seduta l dermatologi furono p ortat i a v1s1tare il Re~a~to di isolaI:Qento p er i lebbrosi annesso alla Cl1n1ca e~ apertosi d a poche settimane. ~ _prof. M. Truffi, che ha guidato i colleghi nella ~ris1ta, ha presentato una diec~na di malati ch e g·1à hanno trovato1 posto nei p adiglioni del Reparto, ed h a messo i11 rilievo il significato al tan1ente uma11ita~i.o dell 'opera che gli è riuscito di portare a compimento con l 'aiuto della Direzione Ge?erale di Sanità e, in piccola. parte, di Enti local1, de~ Municipio, ~ell 'Università, di privati. Ha g~ustamente ri1narca t-0 com e l 'istituzio·n e darà. ut1l e materiale di inseg·nam cnto per i medici des t1n~ti ~d esercita~e in zo~e del Veneto, dove l a· malattia e an cora d1ff11sa, o n elle colonie. PLF.

NOTIZIE DIVERJE. 2° Congresso internazionale di patologia comparata. Si ricorda che si terrà a Parigi, in occasione del1'Esposizion·e Coloniale, nei giorni 14-18 ottobre 1931 . All 'ordi11e ,del giorno r1el Corto-res· so , che si svolo ger à sol lo · 1 alto patronato d el Presidente della Rep?bblica Francese, figurano ar gom enti di granòe interesse, come la vaccinazione antitubercolare, le brucellosi dell 'u om o e degli animali le mal attie da cRr enza, gli ultra-virus, il ca:r{cro la l)Sittacosi, l 'a11af1lassi, ecc. ' E noto ch e sotto l a presiden za dell 'on . prof. Ettore Marcl1iafava, e con l 'in.terve11to dei n ostri più emin enti cultori di p atologi a, si è costituito un Corrtitato Italiano p er la partecipazione al Congresso, ove sar an110 r appresentate pressoch è tutte le n azioni civili. Il G.overno Italian o è s tato t1fficialmente invitalo a farsi rapp·r esentare. Ci au guriamo ch e ~l concorso degli scienziati itali ani, tauto com e numero di adesioni, ch e come qualità delle comunicaziorti, sia tale da tenere alto il nome dell a scien za italiana a questo Congresso internazional e, cui è fac~le prevedere il pit1 fecondo su ccesso. La tassa di iscrizione è di L . 100 per i membri aLtivi,. di L . 50 per i m.embri associ ati (p ersone di fa1nigli a ecc.) e dà diritto a notevoli riduzioni sull e tariffe ferroviarie e su quelle degli Alberghi e dei Ristor anti. Inviare le adesioni direttamente al segretario gener ale del Congr esS-O, 7 rue Gustave Nadaucl, Paris (16°). Per tutte l e informazioni rivolgersi al dott. \f. Sabatu cci, via Palermo 58, Roma (5).


984

IL POLICLINICO

9° Congresso internazionale di storia della medicina. Si arll1nerà a Bucarest nel prossimo setten1bre, ~ol.to la preside11 za dei proff. Tricot-Royer (Anversa), Giordano C' ' e11czia), J orge e Cantacu zène (Bucarest). ·re1ni : cc J_,a difesa dell 'Euro.p a contro la peste » e cc L 'evolu zione dP.11 a m edicina nei paesi balcanici »; inoltre il prof. .T orge terrà ·due confer en ze. .

Congresso scientifico-sociale per la lotta contro la tubercolosi.

La Federazione nazionale italiana fascista per la lotta contro Ja tubercolosi con1u n ica che il 4 ottobre di questo anno in Bologna avrà luogo il VI Congresso nazionale scie11tifico-sociale per la lotta co,n tro la tubercolosi e l a prima grande r assegna di tutte le forze antitubercolari del Paese ch e oggi, nella piena applicazione delle leggi err1a11ate dal Gover110 fascista, è all 'avan gu ardia di tutti g·li altri popoli civili nel campo della lotta contro la lubercolosi. A questa grand e rasseg~a, oltre i rappresent anti dei tQassimi enti nazionali, statali e parastatali interess:lti nella lotta, dei Consorzi pro·vinciali J.ntituber•)olari, dei soci delle associazioni anLitubercolarl, tisiologi, ig ienisti, filantropi, parteciperanno molti rapprese11ta~ti delle altre Nazioni ch e seguo110 con interesse la nostra legislazione imperniata sull'assicurazione obbligatoria. Di sommo interesse saran~o i lavori della Socielà (}i stltdi scientifici e le relazioni sull 'inchiesta diretta fatta nelle varie provincie d 'Italia per conoscer e le cause della d iff11sione d ella tubercolosi negli ambienti rtLrali e sulle nuove direttive cir ca l 'assistenza post-sanatoriale. In occasion0 :Ji questo gra11de Co ngresso si svolgeranno importanti iniziative tra cui il convegno delle infermiere ' 1sitatrici ed assistenti sai1itarie, la Mostra Nazionale di tutte le opere costruite in Italia dal 1928 in poi, ed una Mostra specializzata di ambienti rurali. 1

Federazione Stomatologica italiana. L'Assemblea della Federazione si è tenuta a Firenze, nella sede dell 'Ordine dei ~iedici . Esauriti gli argomenti posti all 'ordine d el giorno, è stato eletto presidente <lella l~ ederazione I 'on. p·r of. Amedeo Perna, direttore della Clinica odontoiatrica della R. Università di Roma. La direzione del periodico e, La Stomatolog'ia n, organo t1fficiale della Federazione, è passata al prof. Manicardi, della R. l Jniversità di Modena . 230 Congresso belga di medicina. professionale. Sarà tenuto dalla Federazione medica belga e dall 'Un ione medica deJ Lin1hlrrgo, in fiasselt, dal 1° al 3 agosto. 1·em i : L 'assiclrrazione e la previdenza n el C}O•r po medico ; Il controllo dei mutualisti ; Riforma dell 'ispezione medica scolastica. Sono ammesse la lingua francese e la fiamminga. Per inforn1azion i eYentuali rivolgersi all a cc Union Médicale Lin1bo.u rgeoise ». Has elt , Belgio (presiclenle : Dr. Roelandts ; segTetario : Dr. Vandermeulen).

JJa Società tedesca di farmacologht. Si adunerà quest 'anno a Vie11na, dal 20 al 23 · set le n1bre, unit.a1nente all a Società per le malattie d el ricambio e rlella dig estione. Tema: cc Riassor-

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XXXVIII, NuM. 27]

birr1ento enterale e pnrenterale n. Per infor111azioni rivolgersi al presidente, prof. F . Flury, Pl1armakologisches Institut, Kol1ikerstrasse 2, Wi.irzburg ; oppure aI segret ario, prof. W . Lipschilz,. Pharn1akologisch es In stitut, W eigerstrasse ;3, Frankfurt a. M.

6° Congresso tedesco di psicoterapia. Si è adunato I temi discu ssi dromi psichiche « Valore pratico coterapia ».

a Dresda tlal 14 al 17 n1aggio . furono : « Trattamento delle sinmediante i1~flue11ze psichiche» e clell 'analisi del sogno per la psi-

Riunione dei medici sportivi della provincia di Va· rese. d~l Lit torio si è tenl1ta a Varese la prim~i riunio~e dei medici sportivi della pro~incia. Lo sco·p o er a la disar.r1~na della sched a di valuta-

Nel salone

zione atletica ch e il C.O.N.I. a mezzo della Federazione Medici Sport~vi va distribue~do in tutte le Società Sportive. Si va così attuando il prograinma che il commissario straordinario della F. I.M. S., prof. Ugo1C'assi11is, COLI: alacrità prosegue . La ri11nione, alla presenza del rag. Lt1ciano Carè,. <lirigente dell'Ufficio sportivo provinciale, è stata aperta dal medico sportivo capù provinciale dott. Carinto Mirelli, il quale h a spiegato lo scopo della inedicina sportiva, e h a presentato il medi~o por tivo regionale per la Lombardia, dott. Gi u seppe Poggi Longostrevi. Questi si è congratulato col dott . Mirelli per la larga base d ella organizzazione medico-sportiva istituita dalla provin cia di ' ' arese, i cui medici haru10 ris,p oslo all 'appello in numero tale da raptpresentare un primato tra ]e provincie d 'Italia. Inol tre ha parlato sugli scopi della visita di orientamento per i nuovi iscritti nelle società sportive e sulla benefica opera della profilassi, per l 'alleva1nento atlelico ed ir1cren1ento della razza, che i me<lici sportivi sono chia1nati a svolg ere col nuovo e alto mandato del tutto Yolontario e, per questo, ancora maggiormentè degno di en comio e di lode.

1o Concorso nazionale dell'alimentazione. Con rlecreto del Capo d el Governo' e con l 'app['ovazio11e dei Ministeri con1pete11ti, viene organizzato dal 20 settembre all '11 ottobre il primo concorso nazionale dell 'alime11tazione, che avrà luogo a Mantova.

Comitato nazionale per Il latte. Si è costituito presso il Sindacato Nazion ale dei Tecnici Ac:rricoli sotto la presidenza dell 'on . .A.cerbo ; tra gli alt~i scopj, h a la tu tela igienica deL latte e d ei l atticjni.

Corso di perfezionamento. Presso la Cli11ica Otoiatrica di Perugia, il pr?f .. Gior 0c:rio Ferreri terrà i1ei giorni 2p-26-27 luglio, un b reYe corso privato sulla <c Chirurgi~ de!la ton silJa » con esercitazio·11i pratiche, specie riguardo ai moderni metodi di tonsillectomia chirurgica ed allo Sluder. TasRa d 'inscrizione L. 200. Per infor111azjonii rivolgersi : dott. Cornelli, Clinica Oto-rino-laringoiatrica, Perugia.


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SEZIONE PRA.TICA

IJ Regime per la lotta contro la tubercolosi. Al Capo del Gov~rno è p ervenuto il seguente telegramrna tla Galliera Ver1eta: « Gli am1nalati, primi ricoverati nella Villa di Gallicra Veneta - per altissimo valore della Vostra legge, gloria italia11a e fascista, contro la tubercolosi - dalla munificen za della Cassa Na,.. zio11ale per le .A.ssicurazioni Sociali trasformata in . sanatorio. per i l avoratori, desiderano giungai all E. V., coi sen si della loro dedizione e devozione, la offerta per la ~atria e per Voi della loro i11artoriata giovinezza . Direttore ·Sanatorio dott. Bottacini ».

Assistenza gratuita negli stabilimenti di cura per la gente di mare. L 'on. dott. Ugo Barni, Commissario della Co11federazione Nazionale Fascista della Gente del Mare e dell 'Aria, completando il quadro delle multiformi attività assistenziali svolte in questi ultimi tempi a favore degli iscritti alla Confederazione h~ di~posto c~e n ei limiti delle disponibilità ai bilancio per 1 anno corrente, siano assunte a tolale carico della CoD:federazione le spese per la r etta di cura agli stabili1nenti di Battaglia, Cas.t ell ammarc di Stabia e Salsomaggiore tenuti dalla Cassa Nazionale delle Assicurazioni Sociali ed a crue.l lo di Acqui che è esercito a cura del Minis tero clegli lr1terni. Legati e donazioni. Il sig. Egpcrt C. Fullcr di Brandford (Connectic ut) ha lasciato una somma corrisp-01nden te a circa 30 milioni di lire it., per l 'is tituzione di premi de&tinati a pro1nuovere gli studi sul çancro; la fondazi a n e sarà dedicata al nome della vedova de.I legatario, A11na Fuller, morta di cancro alcuni anni or sono .

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?viz~eri. ~ 'i1!dc11~izzo .(circa 40.000 lire Ìt.) . Contro i~ ?"~ud1z10 in pr11na is tanza, la Prima Cru11era del 1 r~bunale. ~edera,le h~ an1messo il principio· della r~sponsabil1tà ed ha cqndannato il medico a corrispondere un indennizzo, ridotto però a 3000 franchi svizzeri (circa 12. 000 lire i t.) . .

Remozione di tatuaggi in Francia. Il dott. Locard, direttore del laboratorio tecnico della Polizia di Lione ha condotto un 'inchiesta sui ciarlatani che pro~etto1no. , in Francia la ren1ozione dei tatuagg~, indusitria divenuta fiorente dopo la guerra, poichè molti soldati francesi si eraqo fatt~ t atuare dagli indig·eni e ora vorrebbero liberarsi dai disegni indelebili rimasti sulla loro p elle. Anch e mo lti delinquenti desiderano di far scqmparire i tatuaggi, poichè la Polizia se ne vale come di un mezzo d 'identificazio,n e. I risultati delle cure s-0no. quasi sempre disa, s trosi; ma le virttime t accio110 per t imore del ridicolo. fJna di esse ha p erò intentato causa; J>er tal - modo si è potuto individuare · un ufficio che oper aYa su larga scala: ven11e, tra l 'a1tro, sequestrata una forte p artita d 'acido· nitrico. Il dott. Locard esprime il parire che la remozione dei tatuaggi debba essere autorizzata solo ai 1nedici; e che altri1nerlti vada considerata con1e pratica illeg·al~ della medicina. 1

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11 più plecolo paziente pneumotoracizzato. Alla cc Société de Pédia.t rie » di Parigi, i dottori Blechmann, l(indberg e Cottenot h anno prese11LU1to un bamblno nel qu ale essi ha11no praticato il pneumotorace per la Cl1ra della tubercolosi pDlmonaro. Il trattamento ven11e i11iziato all 'età di 5 mes~; al momento della preser1tazio·n e il b ambino cor1tava lq inesi e mezzo. La malattia gli era stata conferita da ·una domestica, co n cui egli &a vi ssuto per 2 mesi e che n e era morta. Gli effetti furono ottin1i nei riguardi della fe})bre, dell 'espettorato, dell 'appetitQ, dell 'esam~ fisico, di quello radiolog~c.o, dell 'aspetto generale. 1

Sull'esercizio dei medici stranieri in Argentina. Il presidente i11 terinale del Dipartimento Nazio 11ale tl 'Ig ie11e della Repubblica Argentina, dott. 'fiburcio Padilla, ha emanato UD: 'ordinanza seconcto cui i medici , gli odo11tologi, i f~acisti, le ostetrich e, ecc. con titolo s traniero, non possDno esercitare la professione, neppure entro clinich e, case di salute e ospedali privati, a meno che non siano abilitati da università nazionali argentine. Qualsiasi infrazione verrà COil:siderata co1ne esercizio illegale d ell a m ed.icina e punita a norma del Codice Penale. 1-

Processo per i fatti di Lubecca. B stato inle ntato un processo penale contro i dottori Deyke, Klotz e Altstaedt, dell 'Ospedale Municipale di Lubecca, sotto l 'imputazion~ di omicidi per imprude11za. Il processo doveva svolgersi verso la metà di luglio ; ma in seguitai a ric hiesta del procuratore generale di Lipsia, è stato rinvia lo alla seconda metà cli settembre. \ Responsabilità medica. Un medico della Bassa Engadina (cantone dei Gr~gioni, Svizzera) aveva curato a lungo cinque ragazzi di una stessa famiglia colpiti da angina. 1'vlalgrado j dubpi espressi dai genitori, egli non Yolle (Immettere ch e l 'a11g"i11a fo ss~ difterica. Due ragazzi vennero a morte. Con siderando il medico r esponsabile della morte, il padre dei ragazzi h a intentalo cau sa, r ecla1nando dieci n1ila franchi 1

Epidemia di paratifo In Austria. A Jiudendorf, piccola cittadina di circa 8000 abitanti presso Leoben (Austria), è scoppiala una epidemia di paratifo, che ha colpito 160 p ersone. La ca·usa è attribuita all 'acqua di una cisterna inquinata. U11.a mucca che si era abbeverata con l 'acqua di tale cist erD:a si è infettata essa pure ed è stata abbattuta d 'urgenza; ire donne ch e si sono alimentale con la carne della detta inucca si sono a1l1n1a.late gravemente. Gli altri ammal ali ~ono in vece in condizioni discrete. Unione Naturista itali ma. L 'U11ione Naturjsla Italiana si prefigge di contribuire alla rigenerazione della razza propugnan do la vita in camp agna, all 'aperoo, alla luce; la ne1~ tezza ed il moto; l '11so di cibi semplici e prevalentemente vegetal~; di abitazio·n i e di vestiti r azionali ed igienici. È in lavoro di organizzazione una sezione a llom a, la quale prom ette numerose iniziative (ginnastica razionale all 'aperto in ap1)osilo parco, cure elio- e idro-terapiche, cor si di cu cina r azionale, conferenze pubbliche, biblioteca circolante di libri e rivisit e n aturiste, escursioni e camp eggi, ecc.).


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Per adesioni e per inf-0r1nazioni rivolgersi in iscritto al dott. Elio Piazza, via Alberico II, n. 16, telef. 54-258.

l lna cinquantina di alberghi eh~ erano sorti a Gallspach sono ora nelle mani di curatori fallim,entari .

L'Accademia Medica di New York e la limitazione delle nascite.

Un medico vittima della propria Insidia. . Il do.tt. Raley H. Bell, psichiatra, appassionato ?1 ~or1culturll~ av.eva disposto de~ fucili carichi i~ difesa del g1ard111:0 a11:nesso alla sua villa estiva d1 J:?~yl~sto~n, pr~sso Filadelfia, dQVe gli auto~o~~l1s~1 d~ .passaggio facevano spesso razzia di f1or1 .. Drment1co dell 'esistenza Q del funzionamento ò1 ur10 di tali fucili, installato presso, una fin.estra del~a .v~lla, egli venne CQlpito in pieno ed è morto v1tt1ma della propria insidia.

Il . movimento per la limitazione delle nascite si pronunzia negJi Stati Uniti, poichè · si teme che l 'esuberanza di popolazio11:e aggrav~ il disagio generale. Il Comitato per la sanità pubblica dell 'Accademia medica. ~~ Ne'v Yoi:K ha presentato, al riguardo, una relazione, ove s1 raccomanda d 'is,t ituire deg_li am])~lat.o~t destinat~ ad i11segnare i metodi anL1c~ncez1onal1, presso tutti gli ospedali e i dispensari, come pure quali enti autonomi, sotto la ~rveglianza di 1nedici. Il Comitato propone che l '111segnamento dei mezzi anticoncezionali faccia parte del curriculum degli studenti di medicina. Il Comibato rileva che gli ambulatori anticoncezionali offrono l 'opportunilà di diagnosticare molt~ sta~i mor~os~ poco curati, come lacerazioni per1neal1, eros1on1, spostamenti uterin:i; perciò impo1rta che siano posti sotto la sorveglianza diretta di medici e si valgano della con sulenza di ginecolog·i ed ostetrici. L 'Acca de1ni~ ha approvato la relazione.

Conferenze mediche per radio in Germania. stata co11do tta in Germania un 'inchiesta tra 60 medici, sull 'utilità delle conferenze per radio destinate al perfezionameQto dei medici rurali. ' È risullaLo che esse sono di utilità dubbia·' sono . . anch.e pericolose, per~l1è ve11gono· spesso raccolte <"Ja p,r ofani , cl1c le frai11tenrlo110' e s'inducono a pratiche pericolooo. . Verranno studiati dei mezzi per renderle praticamente inaccessibili ai profani e perfezionarle. È

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Ingerenze politiche nelle Università americane. Il corpo. degli studenti dell 'Università del Mississippi ha votalo· un ordine del giorno contro 1e ingerenze politiche nella nomina dei professori universitari . Il Governator e dello Stato ha preso in esame ~l problema.

Per Il libro medico italiano: tre ginecologi premiati. . L~ Cor~mi~sion.e giudicatrice del Concorso per 11 libro medico italiano, ema~azione dell'Ufficio S~ampa M:-dica, Italiana, ha ,assegnato il diploma ~1 :r:nedagl1a d oro a tre valorosi ginecologi ital1an~: al p·rof. Paolo Gaifami, illustre direttore della Clinica di Bari, autore, oltre che di numerosissime In:Onografie, di due libri di carattere generale pratico, il « Prontuario di terap,i a ostetrica n e gli <( Eleme11t~ di ginecologia » (Ed. Pozzi), 1Je11 11:oti · a tutti i ginecologi italiani; al prof . . 1\-lichele Bolaffio della Clinica di Modena, autore di una ricca produzione scie11tifica, che ha recentemente pubblicato in volume - « Lo stato attuale della radioterapia ginecoJogica )> (Ed. Pozzi) - la sua dotta relazione alla Società di Ostetricia e Ginecologia; al prof. Sebastiano Di Francesco, aiuto vol. alla Clinica di Mila11:0, autore di molte memorie scientifir.he e del noto ed apprezzato volu1ne cc Igiene della Mater11ità )) (edito da Hoepli).

Nuove pubblicazioni: O. BELL-ccc1: La medicina preventiva e la selezione professionale in rap,po·r to alle assicurazio,n i sociali . - Un vQl. in-8 picc. di p. VIII-166. Prezzo1 L .. 18.

R. BoMPIANc: Eugenica e Stirpe. gr., di p . VIII-230. Prezzo L. 25.

Un vol. in-8

Presso l 'l~ditore Luigi Pozzi . .

Il decano del medici berlinesi. B n1orto, col~ato di onori, il dott. Ferdinando Strassmann, nato a Ra,vitsch n~l 1838, stabilitosi a Berlino nel 1863, appartenente a una vera dinast~a di medici. I suoi tre fratelli erano medici. Apparlengo,n .o all a stessa famiglia il prof. Federico Strassmann, che di r ecente ha lasciato la cattedra di 111cdicina legale p er limiti d 'età, e il pro,f . Paolo Strassm ann, il ginecologo dell ~ Facoltà m edica di Berlino.· •

Il ciarlatano di Gallspach. Gli affari procedono malissimo per Zeileis, il noto ciarlatano dell 'Alta Au stria. Varie succursali i1Tipiantate in Austria, Germania e Czecoslo,v acchia - alcune delle quali affid ate a medici - non 11anno corrisposto alle asp ettative . Un 'epidemia di tifoide allontanò i clie11ti anche da Gallspach. Poi si ebbe ll n 'azione gi11diziaria, intentata presso il 'rrihunale di Vienna da un con1itato di clienti, ch e si consideravano, mistificati.

Rivista di lllalariologia Pub b~icazione bimestrale.

Sommari-0 del N. 2 {1931) : Contributi originali: F. ROCCHI: Int radermoreazione e a,nti,c orpi verso il pigment o malarico. - ù. TOSCANO : Sulla funzionali tà renale nei malarici (24 grafdche). K . E . SURBEK: On renal reactions and nephritis in t.he oourse of malaria ! infectione. - M. ALESSANDRINI : Sulla trasmissibilità del t< Pla· emodit1m fR.1ciparum » dalla rnadre a.il feto (1 tavola). - Relazioni·: M. FRIZZIERO : Maila.rici -cr<»nò.ci nel· l'Ospedale al Mare del Lido di Venezia. - Note storico-filologiche · J. P. OARDAMATIS : La désignation du paludisme aelon lee théories anciennes e_t nouvelles. - Recensioni (7 figure). - Atti uftic1afl. -. Bi·o gratie (2 figure ). - Notizie (4 figure). - Sommari. - Supplemento : G. TEGONI e B. AURELI WILLIAMS: Indi·c e bibliografico della malaria (1929). Abbonamento a,nnuo: Italia L. 40, Estero L. 7 5; per i n astri abbonati L . 3 5 e 6 5 riepettivamente: un numero separato : Italia L. 1 O, Estero L. 1 5. Inv.iare Vaglia all'editore LUIGI POZZI · Ufficio Pootale Suc<mTsale diciotto - ROMA.

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SEZIONE PRATICA

RASSEGNA. DELLA ·ST.illPA. MEDICA. A rch. I st. Bi ol. I tal., suppi. al fase. IV. - B. FRA'ITINI e M.. MA1No. lsolam. del! 'ormone sessuale rnaschile. J Ou rnal .4 . M . .4. ., 24 gen. L. G. RoWNTREE e al. Mo·rb<) di Graves . - E. F . TRAUT e R. P. M.AcF \TE. I1)erguadinemia n,ella tetania. Bull. Ac. Méd., 20 gen. J. L1GNIÈREs . Sull a possibilità di virul entare il B. C. G. - L. NATHANLARRIER. L'anafilassi ereditaria. - 27 gen. M. H1N· GLAIS. L 'o_rmone follicolare p~r via boccale . lnd!an r.ted. Res erc11. Memoirs, dic. - R. KNowLEs ~ al. Panassitologia della mala.ria. A rch. I t . di Chir., 1. - F . MELINA. Actinomicosi sperimental e del fegato ~ sistema ret. -endo~. C .. Cn1ANEr.r.o. Plesso ipogastrico superiore di Hovclaque. Miinclt. Med. Woch., 6 feb. - AssMANN e al . 1\1. di Basedow. Presse Méd., 4 feb . - L. RIBADEAU-DUMAS . ca. r enze fruste nella prim.a infanzia. GiOrn. di Batt. e Immun., gen. - N. BARONI. Valutaz. del! ' attività delle tubercoline. Lancet, 7 feb . - E. P. C1iT MBERBATCH. La dia· termia in medicina e chirurgia. J. G1BBENs. Meningite influenzale . Rif. Med., 26 g·en. V .. VANNI. Balantidiosi umana.

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Morgagni, 18 gen. - U. MAsucc1. Sui coside!tj « s ta,t~ premorbosi ». Gazz. d.l Osp. e d. Cl., 1 feb. - P. SFERRA. Gla11dola carotidea. Amer . Joizrn. Obst. a. Gyn., gen. - E. J. STIEGLITZ. Nefrite in gravida11za . - N. Fn1EDì\IAN. IVIodificazio:qi della cervice uterin a inerenti all'età. Ri.f. Med., 2 feb. N. PEND~ . F'asi linfatiche della tbc. J)Olmonare. Sang, l. - J. CHALTEH e M. LEVRAT. La g rande eosinofilia san g uigna. - C. VLADOS e al . Meccanismo della coagulaz. san g uigna. Giorn. d . Med. Pra.t ., gen. - L. ZoJA. Ittero emolitico con colich e biliari. Riv. San. Sic., 15 gen . - P . ANDREANI. 'fumori endoteliali dell 'ome11to. .1 rch. !tal. cli f:hir., 6 b js. - Resoconti dei congressi it. di chirurgia, ortopedia e urolog ia. Paris l\1éd., 7 feb. - Numero di radiologia. Jonrn. de Nféd. de L yon, 5 feb. - J. VonoN. I~ 'j nfez. p11erper. a ut oger1a . Quart . .Tourri. of Med., gen. - E. \IV. JoNES. S tt1rlio racliografico delle coronarie. - J. 1?. WILKlNSON e W . BnocKnANK. Aclo·r idria fa111iliare e anemia perniciosa. -· 'I'. .T. BENNETT e al. C0nceziorie della nefrosi. - F. W. MARSHALL. Lo zucchero nel sang u e dei vecchi. - A. F. HuHsT e F. A. KNOTT. l)i~pepsia pei carboidrati. - W. lVIonELL RoBERTS. Effetto d egli oli i sulla secrez . e 1notilità g·astricn.

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Indice alfabetico per materie .

Anemia nella teniasi : patogenesi . . . Pag . 970 )) 971 Appendicite acut~: i11tervento . . . )) 972 Ascesso cer ebrale di orig ine etilica . _Asciti cirrotiche curabili . . . . . . . )) 971 )) 971 Asciti cirrotiche : tratta1nento . . . . Asma: principi fisiol og·ici nel tratta... mento . . . . . . . . . . . •. . . . . )) 965 )) 966 Asma senile : patogenesi e terapia . . . Asmatici : citologia, chimica e batterio)) 964 log i a dell 'espettorato . . . . . . . Azotemia allo stato latente: sintomi ri)) - 974 :rivelatori . . . . . . . . . . . . . · · Bibliografiu . . . . . . . . . . . . . · 967, 968 )) 975 Bronchite cronica . . . . . . . . . · · · Bronco: avventura di u11a spiga di gra-

. un ,.no in

. . . . . . . . . . . . . .

Chirurgia: "co.m unicazioni varie . . . . Corrisponaen.ze

. . . . . . . . . . . . .

Deformità di Madelung . . . . . . . . . Difterite ocul are in neonato contratta durante il parto . . . . . . . . Emotlisi da col lassoterapia . . . . . . . Epididimite colibacillare . . . . . . · · F el)bre e cure aspecificich e : effetto t erapeutico « Giardia .intesti,nalis '> : azio11e p atog·ena L eucociti nello scompenso· d~- circolo . . Guerra~ come l'Ita lia h a vinto la grande . · · · · · .. · · · · · · · · · · 1

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Lingua e lari11ge: deviazioni associate Pag. 970 )) 960 Malaria : episodio epidemico . . . . . . Paralisi generale : tensione sl1perficial e )) 977 d el siero . . . . . . . . . . . . . . )) 976 Pleurile siero-fibri1losa n el! 'infanzia 954, 957 Polida tlilia; polisind a t.til i :t . • . . )) 978 J>olizia mortiiaria . . . . . . . Proprietà scient.ifica: proposta di u11a )) 980 legg e sul.la . . . . . . . . . . . . . )) 969 Reazione dì V\raisserrnann e auloclcvia11ti RerLi. : riconoscil11ento semplice dell 'i 11)) 973 suf1'icienza . . . . . . . . . . . . )) 972 Scotti1ture: trattamento chirurg ico . . )) 964 Seminoma e g inecomastia . . . . . . . Spirochetosi nodulare n ecrotica dei p ol- · • » 97CT 1:D.Oill . · • • • · • • • • • • · · • · • 'fern1oreg olazione: influ enza della pu11)) 977 tl1ra della cister11a . . . . . . . . . . Testicoli ectopici: i1eopl asie malig11e )) 962 prin1itive . . . . . . . . . . . )) 971 'fifo: autovaccino . . . . )) 977 Tifo-bacillosi nell 'infan zia )) 977 Tor~coplastica ·n ell 'infa1~zia . . )) 961 Tracciati: modificazione pratica U lcera gas.tr.01-duorlr.nale: progressi d el)1 972 la terapia chirurg~ca . . . . . . . . . )) 962 Varicocele: p atolog ia e trattamento .. · Vescica: perforaz. traurnatica transret)) 972 tale . . . . . . . . . . . . . . . . ·

Diritti di proprietà riservati. - Non fl co~sentita Za Tistampa di. Za1;1o'Ti pubblic~ti. nel Poliolinico •e non '" 1eouito ad auto.,i••a•ione scritta dalla .,edae1one. • vietata la vubbhca•ione di 1unt1 di essi 1en•a cita'1nP la fon t,

V. AscoLr

t,

Red. capo.

, Roma · Stab. Tipo-Lit Armani di M. Courrier.

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A. Pozzi, r esp.


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IL POLICLINICO

SLTFFICIT

[ANNO

XXXVIII, NuM. 27]

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OPERE DI MEDIClNA CHIRURGIA ED IGIENE · pubblicate dalla Casa Editrice LUIGI POZZI di Roma le quali, dagli abbonati a «IL POLICLINICO • o alle altre Riviste edite dalla nostra Casa, possono essere acquistate :

a) contro pagamento a c.o ntanti (benefic1ando del prezzo di favore qui di seguito indicato1) mediante cioè invio del rispettivo ~mporto contemporaneamente alla 01rdinazione; oppure b) al prezzo di aopertina, contro pagamento rateale. Il totale, considerato al prezzo dt aoper.tina, deve essere pagato con un primo versamento pari a. un terzo dell'ammontare della richiesta ed il rima.n ente medilante rate mensili da L. 20 cadaunai. Con il primo versamento si deve inviare l'impegno scritto del pagamento ra.t eale mensile fino al completo saldo. Continuazione dei precedenti N. 22, 23, 24, 25 e 26: •

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dei medici pratici e degli st11denti. ('Prof. G. DE VINCENTIIS).

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LA VOCE PARLATA E CANTATA, NORMALE E PATOLOGICA. Guida allo studio della foneti ca bio-

logica . (Prof. G. BILANCIONI). Prefazione del Prof. S. DE SANCTIS. Vol~me di pagg. XII-51_2 oon 194 figure originali nel testo ed una riuscitissima illustrazione sulla copertina. Prezzo L. 35, più le spese postali di spedizione. P e.r i nostri abbonati sole L. 32,90 in porto franco . LA LARINGE E IL SISTEMA NERVOSO CEREBRO-SPINALE (Fisio·patologia e clinica). (Prof. G.

BILANCIONI) . Volume in-8°, di 480 pagine, con 37 figure nel testo. Prezzo L. 18, più le spese postali di spedizione. P er i nostri .abbonati sole L . 16.90 in porto franco. TRATTATO DELL'ORECCHIO UMANO. (( De aure h1l1nana Tractatus » . (_l\NTONIO MARIA VALSALVA). Traduzione del prof. V. MANGANO. Proemio1 di GUGLIELMO B1LANc10N1. (N. 1 de~~a Collana del « .va~salva .» .• Volume in-8° grande, di pagine 164, con 10 tavole fuori testo·. Prezzo L. 25 p1u le spese postali d1 sped1z1one. Per i nostri abbonati sole L. 22. 75 in porto franco. · CHIRURGIA PL:ASTICA DEL NASO. (Dott. G. SANVENERo-RossELLI). N. 2-3 della Coll.ana del « Valsalva n, dire tta da GUGLTEL~10 BILANCIONI. Volume in-8° grande, di pagg. XII-196, ~on 286 figure e. 5 tavole fuori testo.. Prezzo L . 40 più le spese postali di spedizione. Per ~ nostri abbonati sole L. 36. 75 in porto franco . ,Seguiranno: PRIME J,.INEE DI UNA PATOLOGIA DELLO GOLOGIA. (G. BILANCIO.NI) . SULLA FINE STRUTTURA DELL'ANELLO DI

SVILUPPO NEL CAMPO DELLA OTO-RINO-LARIN· W ALDEYER. (FEDERI CO BRUNETTI) .

ISTOLOGIA DELLA PITUITARIA. (G. G . CARRAru) . GUIDA PER L'ESAME VESTIBOLARE DELL'INFORTUNATO. (GIORGIO FERRERI).

Allre Monvgrafie della Collana del cc Valsalva» sar& nno dettate dai proff. ToRRIGIANI, ed a·llri.

PALLESTRJNI


Roma, 13 Luglio 1931 - IX

ANNO XXXVIII

Num. 28

fondato dai professori : •

GUIDO BACCELLI

FR ANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA R E DATTORE CAPO : P RO.I?'

VITT ORIO ASCOLI t

SOMMARIO. :."te e contributi : G. Rossi: La irudii.nizzazione nelle

fl ebiti post-operatorie e puerperali. Osservazioni cliniche : A . Br ugi : Polineurite da gestazione. Sunt i e rassegne: T1s10LOGIA: G. Costantinii.: Sulla origine ilare dell'infiltrat.o p!l'ecoce. - F. Lo ben : Le forme prinieipali r adic logiche della t bc. polmonare e la loro diagnoei differenzia.le. - Yates-Raine: Sulla paralizzazione del d1iafra.mma. - F. Dum.a.rest: Il trattamento delle caverne del lobo s1\llperiore. - Loewenstein : La presenza di una bacillemia tuber oolar e iin malattie cliverse. - MALARIOLOGlA: Aghakhan '.l.'o bb :. Infe1Jione malarica dei ·n orm oblast i. - M . P eltier: Un pro cedim<'~nto semplice di coltura dell'ematazoa:rdo malar i co. - A. J. Sinton : Studi sulla m a l aria: l 'effetto del d<lsaggio dei medi cinali e della durata della oura sulla guarigione. - M. Ciuca, G. Irimesco e al.: Ricerche sull'az.i-011le tera peutica della plasmochina pltra nella malaria. - P . Miihlens: Infezion1i m a lariche letali in reduci dai Paesi c aildi. - R . Gosio: Azione del tratt a mento chinini.c a preventi vo sul1o sviluppo della malal'ia indotta. -- B . Missembaum: Trombosi <Lella vena port a. e della v. splenica in seguito a malari a cronica. - W. Yorke: Un caso d i emog1obinuria da chinino. ·

Cenni bibliografici. Acca demie, Società Mediche, Congressi·: Aooademia Medico-Fisica Fiorentina. Nova l'ese.

Sc1Cietà di Cultura Medica

NOTE E CONTRIBUTI.

OSPEDALE G. B. MoRGAGNI di IFoRLÌ 'ez. Chirurgica diretta d.a l prof. SANTE SoLIERI.

La irndinizzazione nelle flebiti post-opera· t orie e puerperali per il dott. G10ACCHIN0 Rossi, ass. vol. La cura ·delle flebiti m erd iante l 'applicazio11e locale delle sanguisughe ·risale 1 a dir vero, a molto tempo addietro, cioè a ll.a prima metà del secolo sçorso quando essa fu pI"econizzata d.a R. Lee e pr.aticata da Cruveilhier, d,a S. Cooper e da a ltri chirurgl1i di quel tempo, i qu.ali avevano osservato c11e l 'applicazione di molte sanguisug h e lungo il ·decorso della vrina in fiammata, specie se fatta precocem ente, aveva un b·enefico effetto sull 'andam.ento della malattia. Senonch è essi pensa~ano ch e og·n i forma di flebite avesse per origin.e una infezione della tuni ca interna della ven.a e attribuivano a questo nletodo curati\10 lln 'azione pu.ramente •

Appu_nti per il med ico pratico : SEMEIOTICA: L'1 nterpr et~z 1 one

del d·o lore nell 'infanz.ia. - L'epdnefrina nella d_1agno~i ·di an·g ina pectoris. Studi sull'attività del s1mpat1co lombare. - Un segno per differenzJare il dolore adidooninale della parete dal dolOO'e di oriigine endoa~domi·nale. CASISTICA E TERAPIA: Un caso dd. aneurisma della pt1.n ta del cu<lre. - La dimensione del ·c uore nel gozzo. - Le modificazioni del volume ùel onore dopo le cure di d imagramento. - I·ppacratismo dri.gitale ed endoc'.1rdite infettiva. - La t erapia cìelle endo-car·diti. - Cris i di tachica1~dia parossist1ca arr estate ·dal ohinino endovenooo. - L'estratto di ado: nide nello scompenso ·o a.rdiaco. - IGIENE: La vaiccinazione a ntitubercolare Oalmette-Gu-érri.n nell a lotta c?'ntro la t ubercolosi i•nfantile. - Ricerche comp arative sul valore antigene di alcuni vaccini antidtfter 1ci. - Con s idera71ion1i sulla gonorrea infantile e la eua profilassi . - TECNICA : Nuovo metodo per dimotStrare la incompatibilità dei sangui p er la trae.f usione. - VARI A : Lainge : Sul pro·blema della costituzione della personalità. Nella vit a professi-ana le : R. Al e&sandri : A ,p r oposito dei con·c orei a. primario degli Ospedali. - Concorei. Nomine, p;:romozioni ed onorificenze.

· Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfa betico per materie.

antiflog·istica, e c:o nsider.avano1 la sottr.a zione di san.g·ue come un mezzo per asportare dal1'org.anismo un.a porzione della causa del ma.le, prima che avve~isse la suppurazione d-el coagulo· e iJ. pu·s entr.àsse in ci.rcol.azione. Peroccr1è essi disting u evano, n ella flebite, un primo sta.d i·o adesivo ed un secondo suppurativo. Con siffatti criterii, come si vede, puramen te empirici, il sanguisugio n elle flebiti fu lar.gamente usato da Levret, d.a Puzos, d.a Graves, ·da Witet e da molti a ltri . Poi esso cad·de a poco a poço· in disuso, sia pe.r la inoostanz.a dei risultati, sia per fre qu·e nti . inconvenienti derivanti da ·emorragie Siecond.arie, sia infine per l '.impoTtanz.a cl1e andò assun1endo la asepsi. La odierna resurrezione del trattam ento delle fl ebiti m ediante l'applicazione .delle san g uisug h e si ·de,re a-Ilo studio fisiologico della emorr agia cli.e segu e a detta applicazione : studio cl1e ri sale alla scoperta, fatta n el 188± da H.aycr.a ft e Bondong, di u11a sostanza a nticoag ulante del sang u e, çonte11uta n ella t esta e nel·


le ventose della sanguisuga, cl1e è l'irudi1ia, il cui potere è così gran.de ch e può ag·ire u · . tutto ,}'organismo, sino a .determinare vere e proprie s indromi emofiliache. 1 La sanguisuga, quando cc mor·de » 1 uomo, versa appu11to n el sangue di questo l 'irudin.a, ch·e lo Tend·e incoagulabile per varie ore. La san guisuga, intatti , n-0·n .aspir.a .più .d i 10- 15 centimetri •cubi.ci di ·s an,g·ue; m.a , da l momento in cui essa si sta·cca .spon,tan eamente o vien e strappata dalla p elle del paziente, l'emorragia si protr.a e per un tempo abbastanza lungo, a goccia a goccia, cosicchè si può avere un.a emorragia secon.d.a r.ia }di 100-,200 .centin1etri cubici. Girardet cita un caso in ·cui si ebbe una emorragia di oltre un litro. Non solo, m .a se si l'accoglie qu·esto sangue in una· provetta o su di un.a la tra di vetro, si nota che per molte ore, talora per giorni ·i nteri, esso non si coagu.J.a, e ch e il coagulo si folfm.a assai ta1:di, stentatam ente, e privo di consistenz.a , di cocione e di .aderenz.a. Tutto ciò si deve · alla pre5enz.a, ·n el san g·ue, dell 1iru·din.a . Anch.e ·da no.i sono state fatte :ricerche in i)roposito. Di Pace, stu.di.ando g li effetti del sang·uisugio sull 'u omo sano, ha infatti osservato ch e, se si rraccoglie il sangue dell 'individuo dopo 4-8 or.e da.Il 'applicazione delle sanguisughe, esso n-0n si coagula nemmeno dopo 48 ore, e che, anche quando la coagulazion e sia avvenuta dopo un tempo più o meno lungo, il coagulo non è mai tipico. Circa la n.atura ·dell 'irudin.a e il suo modo d1 agire, le opinioni dei vari autori n on sono 111·olto •c.on cord.i. Sable nel 1894 e Weil e Boyè n el 1909 di mostrarono che I.a irudina è un'antitrombina, poichè, a diff-erenz.a degli · ossalati, non agisce sui sali di ca.l·cio, e n eppure, com e il veleno del cobra, sulla chinasi; ·dimostrarono anche ch e essa non si com·b ina col trornbogeno e non agis·ce affatto sul fibroge.n o . Perciò essa ·c ostituirebbe una contro indicazione agli interventi chirurgici e a-lla narcosi , cl1 e determinano un aumento delle trombine normali . Ini ctlat,a nelle vene del cane e del conig·l io, no clotcrm.jna la incoagulabilità del san gu e. In vitro, il sangue preso d.a.l la circolazione ge" nerale diviene incoagulabile come quello· di un e1110 Ciliaco. P. E. vVeil e Boyè hanno infine dimostrato ch e, nel coniglio così trattato, si pos ono riprodurre i sintomi più gravi delle g randi indromi ernofiliache della clinica umana: eccl1imosi cd ematomi, emorragie dentarie , en1arlrosi, ematuria. L 1uomo poi è ancora più sensibil e all 'iruI

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dina di quel ch e non sia il co11iglio. Dosi, infatti, ch e per il coniglio sono insufficienti,. · favoriscono nell 'uom·o le emorragie: piaghe e fe.r ite in vi.a di cicatrizzazione si sono viste risanguinar.e n otevolm·ente '.dopo l 'applicazio ne di poch e sanguisughe; si sono infine osse:rvate, in seg11ito ad applicazioni di sang uisughe, epistassi imponenti. Weil e Boyè hanno anche segn.a lato casi di ane.mia e ·di leu cocitosi .con m·ononucle-0si de terminati da san gue irudinato. , Secondo le osservazioni di K.a hn , co.n fermate pi-L1 tardi · da Trendelc11burg, l 'irudina avrebbe un'azione vasodilatatrice, .antagonista del l 'azione vasocostrittrice· ·dcl.l a aclrenalina . Heidenhain ha poi dimostrato che 1'irudina h a anche un 'azione linfago.g·a e che essa rende il sangue impubrescibile, probabilmente perch è esalta ·i l potere fago citario dei leucociti. Osserv.a zioni queste che h.a.n no indotto Bosc e Delezenne a ritenere che l 'applicazione d el s.ang·uisugio nelle ~lebiti abbia .anche un 'azione .antinfettiv.a . Infine l 1irudina avrebbe anche un ,azione antispasn1'o dica, con consecutiva diminuz ione del dolore. Insomma essa agirebbe con un meccanismo molto compless-0. L 'iru.dina vien·e preparata per macerazione delle teste di sanguisughe sane, essendo solubile in acq·u a e ~on in alcool : un m.rng:r. di essa basta a,d ·impedire la coag·ulazione di sette centimetri cubici e mezzo di sangue. La diminmione della coagulabili tà del sangue det·ermina ta dalla su a azione è, ·del resto, facilm ente oontrolJabile e tr.aducibile in cifre (.coef, ficiente di .coagu~abil•ità). Lo studio .delle sindromi en1ofiliache, dei casi di anemia e di. leucocitosi con mononucleosi, nonchè di al~ri inconvenienti determinati da.Ila irudina parrebbe, a prima vista,. 1 giu stificare 1 a bb.an.dono n·e1 quale era stato lasciato il sanguisugi o. · Ma noi dobbiamo considerare ch e se da un . . ' lato v1 sono 01r costanze nelle quali l 'applicazion e delle sanguisughe, ossi.a la provocazione di un rritardo della coagu·l abilità del sangue,. p llÒ c.ondurre .a d emorragie secon·darie assai pericolose, d.all '.altro possono sussistere sta.t i pJatolog ici nei ·q uali i.I ·danno sta appunto nella coagulabilità del sangue e la irudinizzazione mediante il sanguisugio appare precisamente indicata. È, questo, un problema ch e, più che i medici, dovevano porsi i chirurg hi. Vi sono, infatti, flebiti post-operatorie e puerperali, che l 1asepsi più rigorosa non per1

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mette di evitare, le quali sembrano dovute alla ipe.rcoagulabilità del sangue; si cchè questa iperooagulabilità postemorragica, che si era voluta interpretare come un prooesso di difesa, utile in caso ·di nuova emorragia, può costituire di per se stessa un da nno. In questo caso essa può log icam ente esser e combattuta m ediante l '·emof.ilia irudinica. · La prima idea di usa.re l·e sanguisughe n ella cura delle flebiti, specialmente p1u erperali e post-oper,a torie, si deve a Termier, ·chirurgo degli Ospedali ·di G-renoble, il quale, pensando che la proprietà .anti coagu1lante del sangue e creatrice di un 'emofilia artificiale e transitoria dell 'iru·dina potesse essere utilizzata peu impe.dire la formazion·e di co·a guli intravenosi, sì ·da p ermettere di attuare un trattamento abortivo delle fl ebiti,, ·evitan·do a:l malato una lunga immobilizzazione e i periooli del1la embolia polm·o na re , applicò il trattamento che passa sotto il suo nome, ·oominciando da un caso di flebite puerperale e feoe una prima comunicazione in proposito al Congresso Francese di Chirurgia del 1922, ·p resentando dì· ciannove casi ch e avevano avuto tutti un riSU!ltato favorevole. Termier, così fa.cendo, non solo intese di utilizz.a re il potere anticoagulante dell 'irudina, n1a attrib11ì a questa sostanza anc.h e la pro1lirietà di ridisciogliere i coaguli di r ecente forrnazione: a suo avviso, insomma, 1'irudin.a avrebb e anche un 'azione fibrinolitica . Ma questa opinione di Termier non pare sia stata confermata da esperi enze su·c cessive di alcuni autori: perocchè, se è vero ch e in vitro la fib1rirra fre· sca si ridiscioglie in presenz.a di un liquido n el quale sia stata ma.c erata la testa di una san guisuga, non sem.b ra che altrettanto si verifichi n elle vene, dove l'iru,d ina si trova a un tasso di concentrazione cosi basso dopo l 'applicazione di alcune sanguisughe, da non raggiungere la possibilità di ridisciogliere un coagulo già organizz,a to e aderente (P. Virely). La t ecnica è molto sem.plice, e consiste n el· 1-'applicare pre.coéemente, ai primi segni di una flebite puerper.a le o post--0.peratori.a, tre o quatt·r o sanguisu gh e a lla radice dell'arto colpito. Ta le .a pplic,a zione, in caso di n ecessità; deve essere xiipetuta dopo due o tre g iorni, e di solito non sono n ecessarie più di tre o quattro applicazio·n i in tutto. ' La qua ntità di sang u e sottratta non ha im· portanza: ciò ch·e importa inve ce è ottene.re la transitoria inco.agulabilità ·del sangue. A questo prop·osito Termier ha tentato anche di so stituire, all 'appJicazione ·delle sanguisughe, la iniezione di un estratto di teste di sanguisu•

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gh e, ma non è rius.cito aid ottenere dell 'iru· dina Sllfficientemente efficace. Contrariamente alla pratica di un t em po, è b en e astenersi dall 'applicazione .}ungo il decor so della vena malata, sia p er non esporre a·d emorr.a gie secondarie, sia per evitare il distacco di un trombo. Dopo la contuni,cazione fa tta nell'ottobre 1922 in·olti chirurghi seguirono l 'esempio di Termier ed .osservarono un evidente migliora m ento e una notevole a bbreviazione d el decorso d ella n1a lattia, specialm ente se jl trattamento veniva applicato subito , cioè ai primi segni della fase preoblitera11te. Tra c ostoro Ham,,m , il quale aveYa osse·rvato ch e la flebite si ma nifesta nell' 1-2: }Jer cento degli operati .e n el 0,5-2 % ·d elle puerpere, e cl1e i casi di morte p eT en1bolia salivano· a lla cifra di 0,3-0, 69 % degli oper.ati. Egli dunque, dopo la prima comunicazione d~ Termi er, ne a.dottò il metodo e potè con stata re cl1e tro·m bosi iniziali o già conclama te retrocedevano dopo una sola applicazione di quattro sang ui sugh e. H.a mm peraltro amm ette ch e l 'ap1p licazione del·l e .s anguisug·he non preserva dal pericolo dell 'embolia, m.a lgra do la statisti ca di Termier, ma · ritiene che non n e sia la cau sa e n on fa vorisca il g·rave incon veniente, com·e ritengono alcuni autori. Egli inoltre non cre·de che l'azione deJ.1 'irudina si esplichi• m ediante una proprietà .dissolvente sul co.agulo, co·t ne voTrebbe l 'i,de.a tore del trattam·ento, b en sì ritiene che essa agisca sulla trombosi esclusivame:n te in virtù della sua azion e vasodilat.atrice. Infine H.a m,m consiglia 1a iru.dinizzazion e anche nelle fl ebiti cronich e e ·c om1e cu.ra p ro1filattica in quei casi nei quali certe circostanze o l 'anan1n esi possono far prevedere l 'insorg·e re di una flebite. Ter1nier ritornò sull 'argomento al Congresso Francese di Chi1'urg ia del 1925 con una secon d,a comuni,c azione, riferendo llna impor tante statistica di 180 casi, n ei quali tutti, senza eccezione alcuna, la caduta della temperatu.ra. ·eva avvenuta in un perio do di 5-6 g iorni, la ·circolazione venosa s i era perfet· tamen te ristabilita e i ma lati avevano pott1to la cia re il letto entro 13-16 giorni. In nessun c.aso si era verificata emb olia: Sopratt1t to nel p eriodo preo,b li terante il trattamento di Termier appare utile per comb,a ttere I.a trombosi veno·s a. E Gon-n et e Jeann in 11anno dimostrato appunto ch e in questo perio,d o l 'edema, se n or1 è .ancora apparso, non si manifesta più, e, se è comparso da IJoco, diminuisce in breve tempo. Non ostante però le statistiche di Termier e le osservazioni favorevoli di autori che ne se1

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guirono l 'esempio, non si può affermare che le opinioni si,a no concordi circa l 'adozione di questo m etodo curativo. Alcuni, pu-r Ticonoscendo i buoni risultati della irudinizzazione, hanno obbie ttato ch e il suo successo è in parte d ovuto a l.la im1r1obilizzazione dell 'arto e ad altri trattam en ti n1'edicam·entosi fatti contempor an e.amcnte; altri ha nno riferito di averne .avuto scarsi e assai dubbi risultati, p ur non <iven do a lam ent are alcun inoonveniente, e che ad ogni n1odo i loro m alati erano gua,riti in un lasso di tempo eguale .a quello d el t r attam ento classico delle flebiti. Altr i infine si sono dimostrati n ettam en te contra ri p er i pericoli ai qual i poteva espor re l 'irudinizza. zton e. Ch avannaz e Mag·nault riporta110 dieci ca ... i di flebite post -opera tor ia tr.a ttati con la irud inizzazion e con scarsi risùltati; due di essi i11oriron o per emboli.a polmon.a.r e, m .a uno er.a a ffetto ·da gra,ri fe11omeni infettivi . P er ques li a utol' i i pr ocessi infettivi costituiscono una controind icazione al metodo· di Termier; non so lo, m.a poich è la ,diag·nosi precoce ·di flebite pre ·cnta delle difficoltà , essi riten g·o·n o ch e la cu,r a irudini·Ga inizi.ata troppo precocc111cn Le e pong·a a dei rischi . M. Binet i:(l vece, in un 'interessante oomunicaz ion e fatta alla Réunion Obst étricale et Gy~ 11écologique de Nan cy il 21 Dicembre 1927, cit a un caso di g uari gion e ottenuta n el termine di sei g iorni di llna malata ·che, dopo aver subìto un 'applicazione di ra dio intraut erina , er a stata colta ·da una. f1ebite ostinata e ribelle a·d ogni cura. M. Ham .a nt a·n ·ch e si ·dichiar.a soddisfatto di questo trattame~to, •che egli se.g·u e da qualche a11no con ottimi risult·a ti , sebbene riporti un c aso in cui l 'appliç:azione di tre sanguisu gl1e, pur a vendo ri dato all 'arto il suo volume pri mitivo in breve t empo, fu seguita da una crisi di insufficienza cardiaca e morte ·dell 'ammaJa ta . L 'autor e 11a voluto riconoscere un r app orto tra la diminuzione troppo1 ~apida del J ' edem a in una paziente a ssai debole e la crisi d i a i Lolia soi:)lraggiunta. M. .Teannin, in una •con1unicazion e alla So·cietà raz io11ale di Medicina e di Scienze Metdic11e di Lion e, fatta nel Luglio 1928, riporta mn caso di flebit e ·chimica prodotta su c erti . c:'l nimali n1edia nte iniezioni di salicilato di soda r1clla vc11a fen1orale, t rat ta ta con ini ezioni in1 rave110 .. e e ipodern1ich e di estratto di san gui . uga fa l le u na subito d opo quella di salicilato e .al lre d11c il decimo e l 'undecim o g ior no. l 1 r ci i gl i animali, alcuni a ll 'ottavo, altri al ' c11Lc . . i1110 .g·ior110, n o11 è risulta to alla n ecro-sro11ia ul c11n ~eg·110 di t rom bo ~ i , n1a olan1e ntc 1

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una desquamazione dell 'endo telio venoso che • si modifica verso l 'ottavo giorno e scompare al ventesimo. Interessante, per contr o, uno studio di Du cuing, Soula, W aysbort e Mil et sky, nel 1928, secondo il quale ~l trattamento con le sanguisug·he o col lor.o estr.atto• non svilup perebbe un.a sostanza anticoagulante, n1a si limiterebbe a ·determin.a re un,a b.an.a le emoifili.a a l punto in cui 1e sang qisu gh e veng·ono applicate o l 'estr.a tto di sang uisug.a vien e iniettato, senza alcuna .a zion e su tutta .}a massa sang uigna . Secondo questi a utori i buoni tis ultati v.antati ·da altri n on sar,e bber o ch e una m er a coincidenza e non l 'espression e di una diminuita coagulabilità del san_gu e . M. Ducuing anzi, in un altro suo lavoro, cita cinql1e casi di flebite post -011eratoria g,r ave, tr.a ttati coll 'applicazion e pr ecoci ... ima d elle sang·uisughe, sen1pr e pr ima della fase oblitera nte, ai primi sintomi di ede111a d el pube o di -d isuri.a. Ebben e, m.al gr o.d o il di ag,nostico fatto assai per tempo e il traL La111ento in1medi.a tamente applicato, il decorso d ella malattia si n1antenne in tutti i cinque cas i gravissimo. L 'autor e conclude n eg·.a ndo al 111e todo di Termier un qua lunque valor e cura tivo e con ce·dendogli soltanto un 'azione emofiliaca locale. Secondo P . Virely, le sa11g uisughe possono esser e a p plicate in tutte l.e varietà di flebite; ma .occonre tenere pr esente ch e esse possono dar luogo .a qua l ch e inconve.n iente. Infatti si possono a vere infezioni locali, facili ad evitarsi c on qualche cautela; fenom,e ni di anafilassi (urticaria) ed emorr.ag i.a second.a ria. La 1eventu.a lità ·di quest~ emor:ragie d eve essere sempre tenuta presente qu.ando si tratti di far seguire l 'uso delle sang· uisug h e ad un intervento operatiyo . ... Ter mier, alle obbiezioni d eg·li oppositori d el suo m etodo, ha ribattuto ch e egli non immobilizza mai o quasi n1a i l 'arto e che non aggiunge mai alcun altro trattan1ento medicam entoso. Egli insiste sul fatto, che la irudinizz.azione deve esser e tentata fin dai primi sintomi della fl ebite ·e Ticonosce c h·e essa non può nulla contro una fl ebite g ià stabilizzata, _ opratutto qu ando sia g·ià a vvenuta l 'obli te razione dell.a vena. Che si ,abbi.a una vera e prop,r ia .en1ofilia n,on è lecito n egare' perchè ciò è p r ova to coi m ezzi di labora torio; non ol o, ma n on si posson o n ep pure n egar e una leggera fibrinoli si sul coagulo di r ecente formazione, e un a leucocitosi con m on onucleosi che esal ta i.l potere batteri ci da del san oO'Ue ,· in fin e si ottiene una \ asodil a tazion e assai marcata, ch e si oppon e allo spasn10 vascolar e de1

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ter1ninato dall ' ~rritazio·ne .venosa, dilatazion·e che, oltrechè si oppone alla formazione del coagulo, esplica una benefica azione contro il dolore. In Italia poçhi, in verità, si sono occupati del nuovo trattameD:to curativo, ·c osicchè la nostra letteratura è a questo proposito assai scarsa. Citerò il Di Pace, il Pie;ri e il Goggi. Di Pace, fin d.al 1928, praticò la cura in dieci casi di fl ebite, ·dei qua li cinque ·puerperali, due tifiche, ·d ue in·fluenzali , e una pneumonica: il .risultato favorevole fu ip. ogni caso •costante e rapido. Pieri a n ch e cita otto casi, tutti di flebite degli arti infe.r iori , di cui sette post-operatorie e una P,rimitiva : anche egli si di.chiara soddisfatto dei risultati ottenuti. Più r ecentemente Gogg i ha sperimentato l 'irudinizzazione ~~Ile flebiti post-operatorie, con ottimo risultato, ment'.re in quelle p11erperali ha no·t ato ch e il decor so ·della malattia è alquanto più lung , o e che occorre un magg ior numero .di applicazioni di sanguisughe. Non ebbe mai in convenienti , n è embo_lia, n è recidive ; s icch è egli con sig li.a il m etodo, ch e giudi ~ essere oggidì il più effi cace. Data adunque questa scar sità ·dei lavo!ri italiani sull 'argom ento, non sarà inutile questo mio modesto contributo a lla ç.asistica delle flebiti post-orper.a torie e puerp·erali cura te colla irudinizzazione, ·c ont1ributo che io pOTto per con sig·lio dell ' illustre prof. Sante Soliéri, chi rurgo primario d€ll'Osp edale G. B. Morgag·ni di IForJì. Si t 1ratta di undici ca si occor si neg li anni 1929 e 1930, dei quali otto di flebiti postoperatorie, un.a puerperale, e due primitive. CA.so I. - A. Cristina, di anni 24, di Forlì. Entra in Ospedale il 10 agosto 1929 con diagnosi di retrovers~one d ell 'utero co:Qsecutiv.a a metrite. Operazione di Men se modificata. Durante il decor so po st~opera torio e precisam,ente il 2Q d e~lo stesso mese, .acco1mpagnati da un rialzo termiCQ ch e ragg~unge ;i 38°, si manifestano i segni cti una flebite dell 'arto infer~·or~ sinistro . Vengono fatte tre applicazioni di san g uisughe col metoclo di Termier, co:Q un. intervallo di tre gioil'ni l 'una dall 'altra , ~ già alla seconda applicazione si h a la cadt1ta definitiva della febbre e la rapida risoluzioin e dei fa·~ ti di flepite. L 'inferma esce guarita l 'o ttavo gior:QQ dall 'ultima applicazione. II. - 1vl. Filo1nen.a, di an:n,i 46, di Roncofreddo (Forlì). Entra l '11 settembre 1929 con. diagnosi di ulcera del piloro. Due settiman~ circa dopq l 'intervento operativo (gastroenterostomia posterio1re retrocolica &Ila v. Hacher) si no•tano i segni anche qui di un.a flebite dell 'arto inferiore sinistro. .A.pplicazione delle sangu~sughe per tre volte col solito i:n,tervallo di tre giorni; rapida caduta della temperatura, che av~va ragg~unto i 38° CASO.

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SEZIONE PRATICA

e risoluzion.e della flebite in pochi giorni. La paziente esce gu.arita il giorno 10 ottobre su ccessivo. CAso III . - N.. Esterina, di ann.i 29, di Cesena ~ E11 tra il 25 di nove1nbre 1929 con diag nosi di

flegm a sia, alba dolen s e setticoemia influenzale. Il dì segu~nte la febbre raggiunge i 39°,3. V1ene applicato il sanguisug~o per tre volte a partire d al secondo giorno di degenza in Ospedale, col consueto intervallo d) tre g iorni da una applicazion e all'altra. Già dalla seco·n da applicazione si notano i seani ev identi di• una r apicl a riso·l uzion e della t:> fl ebite. La febbre discende e alla terza a pplicazione la pazient~ è g ià apir~t~ca. Esce guarita il 25 dice1nbre s11ccess~vo. 1

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IV. - G. Silvana, di anni 16, di Forli. Errtra in Os ped ale jl 30 aprile 1930 con diagn osi di appendicite - acuta .. Duran.te !l d ecorso· p.o·st-operatorio e cioè ~1 14 del mese di m aggio si osserva~o sintomi dj flebit~ dell'arto inferiore sinistro· con febbre a 38°,7. Viene praticata tosito una prima·· appl~caz ione di sang11isughe. La febbre r aggiunge i 39°, 9 ~l 18 e i 40° il 23. Il sa11g uisug·io vien e ripe tuto per altr.e dt1e vo1lte col consu eto ' intervallo. Dopo la ter za applica zione l ~ n1alattia si avvia a; r apida ri.soluzione. CASO

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V. - M. Giovann.i, di ann~ 36, di Forli. Entra il 18 luglio 1930 con, diagnosi di p aran efrite suppur ativa d estra. Duran1te il decorso post-operatOTio e precisam ente una quindici na di giorni dopo l 'ingresso i.n Ospedale, quando U paziente era già decisamente avviato· versq la convalescenza, si m anifes tan o i seg-qi iniziali d~ una flebite dell 'arto inferiore destro con improvvisa comp,arsa dell a febbr e ch e sale rapidamer1te G\ 39°,9. Il san g u isu gio viene applicato per 4 volte col so lito inter vallo di tre giorni. I sintomi d ella flebite accennano a diminuire già dopo1la seconda applicazio,n e; al quarto sanguisu gio l 'irifermo è già apiretico . Esce gu arito a, 10 giorni da quest 'ulti1na applicazio ne. CASO

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VI. - B. Ernesta, dj anni 48, di NapoJi. Entra il 26 luglio 193Q con diagnos! di appendicite acuta ~ peritonite. Durante ~l decorso postoper a torio, ~ cioè il 4 d el mese d~ agosto si n otano i segni di una incipiente flebite del! 'arto inferiore sinistro.. La t emperatura r aggiunge frattanto i 39°,6. Vengonq fatte tr~ applicazioni di san g uisug·he, il 5, 1'8 e l '11 d el m ese. Dopo il terzo sangu~sugio detti sintomi, insieme con la febbre, cedono deiinitivaID;e'Qte ~ l 'inferma si avvia a r apida guarigio:Qe. CASO

VII. D. Oliviero, di anni 16, d i Forlì. Entra in Ospedale ~l 28 luglio 1930 con diagnosi di peritonite purulenta d a .appendicite perforata. Viene operato, m a dopo circa tre settin1an e di d egen za si man~festa una flebite incipiente dell 'arto inferiore sinistro. Si pratica tosto il trattamento di Termier per tr e volte. Dopo le prime due a ppl~­ cazioni si ha. rapida risol-µzion e dei fa tt i 1norbos1? caduta della t emperatura che aYeva r aggiunto 1 38° ,Q, e l'infermo es~ guarito !l 10 settembre su e• cess1vo .. CA SO

VIII. - F. Rosa, di anni 37, d i Forlì. Entra il 31 luglio 1930 · con cliagnos~ di flebite .del1'arto inferiore si11istro. R febbrile (38°,7). Vien e st1bito applica to il san guisugio ch e si rinnoYa per CASO


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POLICLINICO

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biti post-operatorie e puerperali. I risultati di una sola vqlta, poichè dopo la pri111a a~plica.zione si hanno i segni manifesti di una rapida risolutale tratta mento sono : zione della malattia. Infattj l '~nferma viene dia) arresto e r egr esso d ell 'edema; messa guarita a una settimana clalla seconda ap- . b) diminuzion·e rapida del dolore, del senplicazione. CASO IX. - A. Teresa, cli anni 29, di Forlì. Entra il 6 seLtembre 1930 con diagnosi di appendicite 's ubacuta. Dopo una settin:ian,a d~ degenza e durante il decorso post-operaitoriQ, con, ~mprovviso rialzo d~Ìln, temperatura (38°,4), si manifestano i segni di una flebite qell 'art.o inferior~ siI?-ist~o. Questo avviene il 14 settembre. Il sang~1sugio .viene applicat.Qi per quattro volte e la paziente viene dimessa guarita sol tantq il 29 de~l 'ot.tobre. successivo, ma la, risoluzione della, flebite era già avvenuta fin, dagli ultimi giorn,i d el settembr~ precedente. •

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CASO X. - B. Lu~sa, di aI!n,i 28, di Forlì. Entra in Ospedale il 17 setLe~bre 1930 con diagnosi di febbre puerperale e flebite dell 'arto inferiore sinistro. Viene subito iniziata la irudinizzazione me ~ diante i.I s·anguisugio, che si prat~ca per quaittro v-olte e ciqè il 19, il 22, il 25 e ~l 28 del~o .ste~so · m ese. I sintomi morbosi accennano a, dim1nu1re fin da lla seconda applicazio11:e. La do nna esce guarita l '11 0 ttobre successivo. 1

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CASO XI. - C. Teresa, di an,n,i 27, di F orlì. Entra il 20 settembre 1930 con,. diagn,osi di appendicite -acuta. Durante U decorso post-operatorio, pur llOn essendo accoinpagnati che da Un leggero movimento subfebbrile, si osservano sintomi evidenti di una flebite dell 'artq. inferiore sinistro. Si pratica immediatam ente il sangu~sugio, che viene ripetuto p er altre due volte col consueto inte~vall? di tre giorni. L 'inferma vie11e dimessa g uarllta il 2~ dell 'ottobre su ccessivo.

Questi i casi fi11 qui tr.a ttati n ella Sezione Cl1iru:rg ica del1l 'Ospedit,le di IF orlì. Le concl1usioni che si p·o.ss.ono tra)rre dal loro esame '8ono io cr edo evi denti e incontesta. ' ' bilj , poicl1è i risultati ottenuti non permet· tono alcun dubbio s ulla effica cia e op1>ortunità dell 'applicazione del m etodo di Termier 11e·lla cura special1nente delle flebiti post-ope· 1·a torie. Qualunque sia il con cetto ch e si voglia a ccettar e sul n1eccanismo di azione d ell ' irudina , sia ch e non le si V·ogli.a riconoscer e quell 'azione fibrinolitica ,ch e. l e attribuisce ilo stesso Ter111ier, si.a ch e la sua azione antitron1botica s i vogflia far r i iedere sopratutto n el suo po tere anti J)a n1 odico st1lle vene, .sia infine che la in coag· ulabilit à del sangue, come 11an110 soste11uto Brulè, \Vidal , Abrami, W eil , Mouriquand e Cl1a lier, dipenda semplicemente da una alterazione della resistenza gl obulare pro' ·oca t.a dalla irudina, s ta di fatto cl1e la irlldinizzazionc rappresenta un prezioso n1ezzo per co111bat terc e Yi11 cere ... in dal lor o inizio l e fle 1

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so di p eso .caratteristic o n ei m ,alati di flebite e d ella loro sensibilità cutanea; e) r.apida di scesa ·d eJla temperatura; d) as&enz.a a,ssoluta di inconvenienti spiacevoli. E' ben, vero ·Che in quasi tutti i casi suriportati furo·n o , alla irudinizzazione, associate I.a proteinoterapia o le iniezioni di argento colloid·a l€, ma la risoluzione d e.}le flebiti si manifestò, costantem ente. così rapida fin dalle prime applicazi.oni d el sanguisugio e con ~ raLteri così evidenti e di,1ersi da quelli notati nei casi in cui prima non si faceva ricorso a l m etodo, ch e alla terapia gen er.ale si può, tutt 'al più, concedere un 'azione coa.diuvante. La indicazione è dunque n e tta e precisa : fle biti post-operatori.e e puerp·erali, a l loro inizio. È b en e insistere su questa limitazione perchè la irudinizz.azio11e non è utile in molte flebiti ·di a ltra n .a tura, com.e g ià 1è d etto, cioè nelle flegm.asie già stabilizz.ate, n elle flebiti maratiche; n elle infezioni assai gravi, n elle puerpere e negli operati ·c h e siano affetti da emor-ragie secondarie , in tutti qt1egli stati morbosi cioè, nei quali si d eve evitare la provocazione di uno stato emofiliaco.

RIAS·SUNTO. L ' A. riporta undici casi, dei quali otto di fl ebite post-operatori.a, uno di flebite puerpera le e due di flebite primitiva, nei qu.a li l'ap·plicazione del metodo di Termier ha dato ri sultati costantemente. r.a pidi e brillanti. Essi c onsistono in: a) arresto e regresso dell'edema; b) ·diminuzione rapid.a del dolore, d el senso di peso ·caratteri stico nei m a la ti di flebite, e della sensibilità cutanea; e) rapida discesa della temperatura; d) assenza assoluta di i n convenienti spia·cevoli. L'A. è n ettamente favor evole alla t erapia irudi nica delle f.lebiti p ost-oper atorie e puerperali. 1

BIBLIOGRAFIA. S. CooPER. Dizion.ario di chirurgia pratjca. Trad. I tal., 1846, Milano. G. BOYÉ. co~tributio~ à l'étude de la pathogénie de l 'hémophilie et de quelques états hémor1'agiques (hémophilies expérimentales et comparées). 'f hèse, Paris, 1909. J. Rousset, édit., p. 84. P. E . WEIL et G. BoYÉ. Recherches physio logiques siir les applications des sangsues en clinique hu1naine. Sémaine n1édicale, 8 sept. 1909; Hémo-

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XX·XVIII, NuM. 28]

S E ZIONE PRATICA

pliilies expérimentales et comparées. Bull. Soc. l\féd. des Hop. de Paris, 3 déc. 1909. E. WEJLL et G. Mou·nIQUAND. L'hémorragie secondaire tardive et grave consécutive à l'applica:ti_on de sangsues. La Presse Méd~cale, nov. 1911. E. WEILL, G. Mou ruQUAND, et J .. CHALIER. Les hémolysine~ de la sangsue. Le Progrès Médical, 16 dee 1911 .. TERMIER., Traitenient aportif des phlébites chirurgicales avec lever précoce. XXXI Congr. Franç . {le Chir., 7 oct. 1922; Du traiteme~t aborti/ des

pJilébites chiriirgicales et obstét1·icailes par l 'hirudination (piqures des sangsues). XXXIV

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OSSERVAZIONI · CLINICHE. Ospedale di Circolo di Desio - Reparto Medico.

Polineurite da gestazione. Prof.

ANTONIO !BRUGI,

primario.

Tr.a le diverse mala ttie dei n ervi periferici, di fr ~quente sii p·a rla ·d i una forma morbosa, n ella quale , nello stesso tempo, in mo.do più o n1eno simmetrico, tanto più gravemente quanto più distale è la loro posizione, più n ervi periferici vengono colpiti da =ttna m edesima condizione morbigena, che agisce perciò in via diffusa. Intendo alludere alla cosidetta Polineurite, della quale, co me è noto, esistono diverse qualità cliniche: alcoolica, saturnina, tifica, sifilitica, difterica, tubercolare, malarica, arsenicale, ecc. Piuttosto rara a ris,oontrarsi è l 'espressione clini ca della Polineu rite da gestazione; un caso, anch e alquanto a tipico, inizialmenté, occorso1ni alla o ss~rvazion e. in questi mesi e potuto eguire a lungo, da vicino, mi induce a trattarne oltre per l 'interesse ch e poteva offrire dal .lato diagnostico, prognostioo e terapeutico, anch e per le -d eduzioni ch e se n e potevano ritraTre. 0

Congr. }i...ra~ç. d~ Chir., o ct. 1925 (discu s. TAILHEFER). P . VmELY. Les sangsues contre la phlébite. Monde Médical, 1925, n. 678. H. BOUQUET. La sangsue contre . la phlébite. Ibid .• 1925. GoNNET, JEANN1n et JossERAD:D. De l'usage des sangsues dans les phlébites puerpérales. Lyon Médical, 5 ~éc. 1926. P1coT J., CH. BLocu et NicOLAS J., L. FAURE, P. MocQUOT et SAUVÉ. Discuss. ~Il: Bull .. eit Mém. de la Soc . de Ch!r., t. LIII, ~· 12, P'· 521. R. CLEUET. Phlébite post-Opératoi_re rapi_dement améliorée par une applicatio'n de sangsues. Le Nord Médical, 15 janv .. 1927. HAMM et Scffi'VARTz . Du traitem ent aborti/ des p·hlébites par les applications des sangsues. In Lyon Mérlical, 5 dee. 1926, et in Le Médecin d 'Alsace et de Lorraine, 16 avril 1927 .. CLAUDE. Phlegmasia al ba dOlens puerpérale traitée par l'applicalion de sangsues. La Loir~ Méd., n. 10, ~et. 1927. ScHWARTz. De l 'emploi des sangsues dans le traiSTORIA CLINICA. - G·. G., di anni 30, da Desio. tement des phlébites . Le Méd. d 'Alsace Lorraine, Nulla di notevole n eil gentilizio, mestruò a 13 n. 21, 1927. P. E. MoRHARDT. L 'emplOi des sangsues dans ·le anni e I~ mes·truazio·n i furqno sempre r egolari traitement des phlébites. La Presse Médicale, 21 per qualità, quantit à, intercorrenza. Andò a marito a 25 anni. con.. un uomo vivente d ee. 1927 .. I. Dr PAÒE. Atti del XXXIII Congr. di Medie. In- e sano; ebJJe due gravidanze con esito a termine di due b ambin:i vivi ed in buona salute . terna, 1927 .. Non sofferse :malattie degne di nota. In. La irrudinizzazione delle flebiti. Gazz. degli Circa d·u e ar1ni or sq.no, al quarto, mese di graOsped . e d e lle Clin. , ~· 4 e 6, 1928. G. P1ERI. Abti della Soc!età Medico-Chirurg~ca Bel- vidanza, notò ur1: vivQ sen so di pesantezza all 'arto inferior e <li sin~stra, eh~ si m,all:ifes1tava . in modo lun~se, fepbr. 1928. particolare n ella deambulazione; successivamente CBAVANNAZ et MAGNAUT. Rev. de Chir., n. 6, 1928. lale ·disturbo si presentò anche all 'arto inferiore G. l sHOK. Phlebitis value of leeches. Arch. de Med., di destra. A questa fenomenologia l 'inferma non Cir. y espec ., 1928. G ILLOT et FLOGNY. Trait ement des phlébites par - fece troppo caso, contin uando nelle sue occupazioni giornaliere·. Nato il bambino1, sano e robusto, les sangs11e.s. L 'Algérie Méd., sept. 1928. . J. Ducu1NG. Explanation oj goo·d results o_b tained Io allattò per O!t to· m esi, allo1r ch è nell'ottobre de~by leeches in treatm.ent Of surgical phle]Jitis. 1'él!Ilno scorso ar1:aloghi sinto,m i ve·n nero a stabilirsi anche alle mani, dapprima a destra, poi a Progr. Médic ., 30 oct. 1928. sinistra. Intimorita ricorse allQra a chi riproduce Ducu1NG, SouLA, WAYSBORT et M.lle MILETSKI. Le questa memoria, il quale l~ .co~sigliò di . sospenSang, I~ ~ 3, 1928 .. dere subito1 l 'allattamento ~ d1 ricoverare in OspeDuou1NG. Toulose-Médical, 2q mai 1928. dale per le cure de.J caSQ. L 'inferma non ascoltò J. MnuzoN. Le traitement des phlébites thrombo- tali cons~gli, spinta ar1:che dall 'amore ma~rno e santes par les sangsu es. La Presse· Médicale, nu- continuò per un m ese ancora l 'allatta:rnento, quanmero 43, 1927. ' do il 24 novembre, non potendo qua·s i più ca~­ T ERl\fIER. Gaz. d es Hòp., 20 nov. 1929. min are, pensò di entrare in Ospedale ove veruva P. V1RELY. Les saingsues clans ie traitement des accolta ~ assegnata a,l mio r ep ar to. . phlébites. Thèse d~ Lyon, 1929. Donna di buon a costituzior1:e fisica, di sviluppo scheletrico regolare, masse muscolari P?OO valide GoGGI. Ann. di Ostetr. e Ginec. , n. 12, dicembre e ~potoniche ai polpacci, pannicolo adipo~ .s~: 1929. J. CnnISTIANY. De l'e1n ploi cles sangsues en mé- ficente co1lorito della cute e delle muoose v1sih1l1 decine en particulier dans le traitement des pallido'- ro·soo; non tosse, n Qn dispnea, non cianophlébites. Thèse, 1930. si, 11on fepbre. 1

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IL POLICLINICO

P. 80-85; R. 18··22. Non rnicropoliadenia. Apparato respiratorio: Nulla all'ispezione del torace : le due metà di esso si espandono bene ed ugualn1eI1Jte d11rante gli att~ d~lla respirazione. Il fremito vocale tattile è qvunque bene trasmesso. Su tutto l 'ambito polmonare si ha suono chiaro polmonare; all'ascoltazione ~l murmure vescicolare e normale. Non tosse, non dispnea, non cia11osi. R. 18-22. Apparato circolatorio: Area cardiaca di aspetto norrnale. Ictus c-0 rdis al quinto spazio iilltercostale un cm. all'interno della linea emiclaveare. Limite superiore dell 'area di 0 ttusità assoluta del cuore alla quarta e-0sta; limite interno alla marginale sinistra dello sterno. I toni sono chiari e netti su tutti i focolai di ascoltazione; nulla a.I giugulo e ai vasi del collo. Polso normale n ei suoi caratteri. P. 80-85. Addome no rmale all'ispezione: è trattabile, non dolente nè dolorahile. Esame dello stomaco, fisico e funzionante, normale. Fe.gato1 ~ milza nei limiti fisio lo gici. Esame delle urine: norn1ale. Reazione di Wassermann nel sangue: negativa. Esame del sangue: Globuli ro~si 4.460. 700; glob. ])ianchi 8200; emog·lobir1a 75; formula leucocitaria : nQrm,çùe. Sistema nerv9so : L 'inferma e-0n,serva memoria perfetta dei fatti avvenu;ti recentemente come per il passat-0; è p erfe.tta1nente oosciente; è però facilm ente emozio,n ante ed irritabile ed ha un temperamento piuttosto triste. Nulla di patologico in riguardo della motilità , reflessivilà, sensibilità del tronco e del capo .. Arti superiori : S~ r~sco~tra paralisi dei musco.li dell 'emirtenza tenar cli d~stra · acco,m pagn.ata d a r eazione dege.n erativa compl~ta; la pazien,ite non riesce opporre il ditQ pollice col dit-0 mignolo se non flettendo il pollice stesso. Si risco ntra paresi de~ n1uscoli dell'eminenza te~ar di sinistra accompagnata da reazione degenerativa incompleta. Le 111asse 1nuscolari appaiono appiattite. Non disturbi della sensi})ilità. Arti inferior~: Si riscq.n tra p·a resi · dei muscoli este11sori e flessori del piecle di destra con reazione degenerat~va incompleta; si riscontra paralisi dei muscoli estensori e flessori del piede di si~i­ stra con reazione degenerativa completa. A sinistra abolizio11e del riflesso achill eo. Sensibilità integra. Stazione eretta p ossibile; Ro mberg assente. La deambulazio ne è leggerm ente atassica a tipo ta1

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b~co.

Nulla a car~co dei ser1si specifici, della vescica e del retto. Esame del liquor: normale (la reazione di Wassermann pure praticata in esso riesce negativa). Esame del fOrtdo dell ' occhio--= . normale. DISCUSSIONE CLINICA.

i traltava di dati en1iolog·ici semplici, facili , non troppo numero i, ma molto interessanti, non solo per far conoscere la forma morbosa , piuttosto rara in questa sua manifestazione, ma a n che per la loro interpretazione, quelli ch e si riscontravano nella nostra infcrn1a.

XXXVIII, NuM. 28J

E considerando bene e vagliando con accuratezz.a i ·rilievi più salienti offerti dall'esame obbiettivo, rilievi ·c he più sopra 110 riportaio, una diagnosi abbastanza sicura p·o tev.a essere 1 formolata, nonostante 1 atipicità di a lcuni .di . essi. Intanto una malattia de.I sistema nervoso centlrale 'facilmente si pote'Va esclu.d ere; ne mancavano i caratteri fo11damentali. Per cui non mi dilungo su questo punto. Ogni attenzione doveva essere rivolta alle affezioni morbose dei nervi periferici e precisamente alle Polineuriti, cioè a dire a quel tipo di malattie dei nervi periferici nei quali un agente patogen o circolante n el sangue può esercitare la su.a .azione deleteri.a su tutti i nervi dell 'or-· ganismo, anche se da principio possono presentarsi colpiti, soltanto, un nervo solo o un g·r uppo di nervi (a differenza delle Mononeuriti n elle qu.a li il processo morboso non suole e. . tc11dersi oltre ai limiti delle fibre del nervo colpi1to); di quel tipo di malattie dei nervi p·ori ferici la cu i causa ,determinante deve ricercar i fr.a condi zio11i n1orbose generali qu.a li infezioni, intossicazioni endogene ed esogene, avit.amitosi, a differenza delle l\1ononeuriti provocate da con dizioni locali come cause meccaniche, termiche, infiammatorie, ecc. Quali so'n ·o i segni esteriori delle Polineuriti P Di ·Ciò mi sembra 01Jpor Ll1no fare breve esposizione, per poter g·iustificare la diagnosi emessa . 1

I caratteri generali delle Polineuriti son.o: 1) Paralisi flaccide nel dominio d·ei ner-

vi sp,i n.ali, ipotonia ed atrofia degenerativa; 2) alterazioni qualitative e quantitative. del.la eccitabilità elettric.a dei muscoli e dei nervi (R. degenerativa; R. pseudomiastenia); 3) anestesie localizzate, specialmente alle estremità distali d·e gli arti; ane stesia dolorosa; 4) at~ssi.a a tipo tabico pjù frequente negli arti inferio·r i; 5) miastenia o meglio pseu·d omiastenia nervosa periferica; 6) parestesie e dolori; dolorabilità dei tronchi n ervosi, alla pressione; 7) abolizi·one o diminuzione dei riflessi tendinei o meno costantemente di quelli cutanei; 8) disturbi vasomotori trofici secretori nelle parti paralitiche ; 9) conservazione delle funzioni deg li sfin teri; 10) alterazioni delle funzioni psichi·c he; 11) paralisi nel dominio d ei n ervi c ranici; neurite ottica. I

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In base a tali da ti di fatto e per quanto Dopo di ch e, ritornando a leggere la s~oria . clinica, nella nostra inferma, si rintracciava- dirò appresso la prognosi non poteva essere no in verità, per quanto in modo incompleto, ch e riservata. • alcuni ·e d erano i più importanti dei segni paLa cura doveva consistere in massaggi m.a t·oo-nomonici delle Polineuriti; per cui mi sem- nuali ed elettrici a tipo galvanico ne i muscobrÒ gustificato far entrare nel quadro loro il li oolpiti, associand·o iniezioni ricostituenti a caso sudescritto, escluden.do ogni altra affe- b ase arsenicale, terap·i a questa che in casi del zione dei nervi periferici qu.a li le radicoliti, genere suole produrre effetti b enefici. • le funicoli ti ecc. (Vedi caratteri 1°, 2°, 3°, 4°, Riassum endo la ·c ausa di que sta polineurite . 7°, 10°). . sorta in gravid,a nz.a non poteva essere ricerEmessa così una diag nosi qu.ale la prognosi cata ohe n ei fenomeni della gestazione stessa; e la tera.pia. . in fenomeni cioè tossici a l ento qec9r~o, Prima di dire .della progn,osi occorre che io Con predilezione in tale forma .clinica sono ri·cordi il processo anatomopatologico ·d elle po- colpiti oome insegn.a I.a patol·ogia medie.a, i lineuriti; le l esioni dei nervi possono essere pa- nervi mediano, cubitale, circonflesso, sci3:tico· 1·enchimatose ed interstiziali, lesioni ohe si as- popliteo interno ed esterno. Noi vediamo insociano sovente. Le lesioni parenchimatose ri- · fatti n el caso nostro interessati chiaramente guar.dano il cilindrasse (neurite assile) e la il mediano e lo soiatico popliteo interno ed '()' uaina mielini ca (neurite periassile). La for- esterno. ti . • ma assile è rappresentata dalla d1s.gregaz1one La persistenza poi della forma era dovuta al delle n eurofibrille che assumono dapprima l 'a- fatto che la paziente aveva dovuto anche al_petto mono1iforme e poi si frammentano, si lattare il bambino, prolung.ando così quelle .accartocci.ano m entre la mi elina si divide in condizio.n i di inferiorità fisica che si er.a no mablocchi; essa viene a poco a poco riassorbita nife taite n el periodo della g estazi-0ne . Nella .con i framm·enti del cilindr.a sse . La forma pe- 11ostra donna non essendosi riscontrate altre 1·iassile è invece limitata ad un certo nume- possibi li ·condizioni morbose determinanti I.a ro di segmenti interanulari ed interessa la in alattia, l 'ipotesi della causa « gestazione » guaina mielinica, di cui produce la distruzio - era la più prob.abi1e. Ed essendo tale causa ne, senza distrug·gere il cilindrasse . Se le le- intossicante a lento decorso, si doveva penioni restano limitate all 'involucro mielinico sare ad una form.a an.a tomopatologica intersti( neurite perias sale) il proce so ha un carattere ziale: onde prognosi riservata. relativamente beni gno e la guarigione avviene con la neoformazione, intorno ai cilindrassi, DECORSO DELLA MALATTIA. di nuovi manicotti ·di mielina; ma s~ le lesioni si estendon-0 anche al cilindrasse questo L 'inferma restò ricoverata in Ospe.dale _p·er -rimane spezzato e la r e·staurazione del capo o ltre un mese e fu s·o ttoposta al trattamento p eriferico degen erato av,1iene per un germo - curativo sopraricordato. Ella ottenne da esso un gliamento dell e n eurofibrill e del capo centra- lieve n1iglioramento specialmente a vantagg io le (ordin.aria rigenerazi one dei n ervi). dea-li arti inferiori per cui all'uscita dall. 'Ospe-. o Le lesioni ir1'terstiziali conferiscono un vero .dale la de.a mbulazione era m eno atass1 ca, si carattere jnfiàmm.atorio al pTocesso neuritico; compie,ra più speditamente per quanto il re(nelle forme acute si 11an no diffusa vascolariz- perto semeioloo-ico p er sistesse invariato. z.a zione, diapedesi leu cocit,aria , infiltrazione di Consigliai all'inferma di tornare per un nuo•cellule migranti n elle· trabecole connettivali vo periodo di ·CU ra dopo un mese di riposo intr.a e perifascicol.ari ; n elle forme subacute durante il quale avrebbe conti.n uato una c ura e croniche gli elementi ,di natura connettivali arsenicale. si organizzano pr-o ducendo l'addensamento delSé la malata era contenta d el risultato tera· l e trabecole interstiz i.ali e l'atrofia delle fibre peutico qttenuto, D;On Io ero. io, chè an~~ avnervose). vertii la famiglia del caso per me non p1u su L'esame istolog ico pern1ette di stabilire che scettibile di guarig ione. le intossicazioni e le infezioni più acuite e più J11 (}uesto frattempo la donna si recava angravi pròvocano alterazioni diffuse di neurite periassile e assile, m entre le intossicazioni e le cl1e da 11no specia lista n eurologo di 1\ililano, il infezioni più lente limitano i loro eff~tti alla quale jn un suo scritto confermava la d~~gn osi sol.a guaina mielinica; i prooessi cror:iici p oi a di polineurite ed ammetteva com e la p1u prolenita (}Voluzione presentano in prevalenza i ca - babile, perch è le altre si .dovevano escludere, la Prescriveva inoltre la ratteri delle neuriti intersti7.iali. (Dal Mattirolo) . causa << gestazione ». 1


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IL POLICLINICO

medesima terapia che io avevo già praticato nella malata. Ai primi di febbraio qu·esta si presentava all ' Ospedale per · esservi nuovamente accolta. La g iovane donna era assai peggiorata; nulla di nuovo a carico de1la motilità; si aggiungevano: .a n estesie dolorose localizzate alle estren1iLà di Lali degli arti (car.attere 3°); formicolii alle· mani e ai piedi ed ,ai polpacci (carattere 6°); disturbi secretori e v.a somotori nelle parti paralitich e (cara ttere 8°); presenza .del fenomeno della cla udicazione 'intermittente funzional e di origine ne rvosa, . conseg·uente a disturbi ·de lla nutrizione dei nervi periferici (carattere 5°). La deambulazione era poi del tutto atassica del solito tipo tabico.. La presenza di questi nuovi d.a ti semeiologici , ulteriormente comparsi, veniva a co·n fermare pien.a mente 1a diagnosi formulata ·di polineurite. Si riprendeva un nuovò ciclo del so}ito. trattamento senz.a però ottenere d.a questo al·cun van taggio. In tali c on·dizioni si trova tuttora I.a malata, ohe spera sempre , ma invano, dai massaggi manuali ed elettrici e dalle iniezioni ricostituenti , un sollievo ai suoi disturbi.

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RIASSUNTO. L' A. descrive un caso di polineurite da gestazione, ricordando .an che incidentalmente i caratteri principali e l'anatomia patologica e I.a ter.apia delle Polineuriti in generale; sottolinea i rapporti fr.a lesioni anatomopatologiche ,e }.a prognosi; fa deduzioni pTatiche che si ri•cavano dal caso illustrato .

SUNTI E RASSEGNE. TISIOLOGIA. Sulla origine ilare dell'infiltrato precoce. (G.

CosTANTINI.

Tub erc., f. III, marzo 1931).

Si può asserire che n essun arg omento ha tro· vato c·osì ampia discu ssione d.a ppe rtutto, eccetto .c he in Fra·n .cia, come l 'infiltrato precooo. In !F rancia s ' è tr.ascurata di proposito la questio·n e del! 'infiltrato prceo:e e di Assmann, perch,è secondo g1li AA. fran.oesi, esso sarebbe i·deritificabile con l 'addensamento lobare da essi gi'à descrjtto sotto i nomi di polmooiLe tubercolar.e, lobite, scissurite ecc. Ma il Costantini porta le ragioni per dimosLra r e ch e l 'infiltrato sottoclavicolare preicoce, secondo Ja concezione di Assmann è b en a'ltra co ... a . La dottrina dell'infiltrato precoce ha riaperto la ·discu ssione sulla teoria dell ' origine apiDEDUZIONI. ·cale della tubercolo·s i, a cu.i rima.n gono fedeli Nel chiuder e questa memori.a, dirò come è sopra tutto gli anatomo-patolog1, i r.adiolo.g i ed sorto in m e il desi.deri.o di descrivere il ca- alcuni clinici. Secon:do questi autori l ' infilso clinico, oltre, come ho detto, per J 'inte- tra to preco:ce dov·rebbe essere interpretato coresse diagnostico, prognostico e terapeutico, m e una localizzazio ne seco11daria a p rocessi delJ'.apice, ta10if•a tanto p1iccoli da non essere rian·che perchè mi porta a: fare brevi consideco·n osciuti nè ali '·e same fi sico nè a quello rarazioni ·d'indole pratica. diologico. , Dati gli stretti r.a pporti inter cedenti fr.a Però le ?ss~rv.azioni anatomo -patologich e non eziologia e lesioni a n.a tomiche, la 1prog n·o si possono g:iud1ca:re sull 'evoluzi one ·di una forma, delle Polineuriti d·e ve esser e formolata sem- m a fornisco.n o il 1criterio del.la lesione sullo stapre con g r.ande ponderatezza e il caso in t~ attuale all 'es.am e, e quindi è il crite.r io cliogge tto di ·di cu ssione n e è la dimostrazione. nico ch e deve g iudicar e in definitiva sul conI~ol'Lre se la forma di Polineurite da ge- cetto dell'iIJ.filtrato precoce. Si è anch e discu s o a quale de,]le tre fasi stazion e è una espressione clinica piuttosto della divisione R.anke i.a da .attribuire l 'infilrara a riscontrarsi nella casistica aiornaliera t:> ' tra~o precoce, se al complesso pri·m ario, o al p11re deve e sere sempre tenuta presente ocrni p eriodo dell.a gen er.alizzazio,n e o·d i\llfine al1la ~1alvolta g i.unga a. noi medici una donna g~a­ fa se te-rziaria della ttsi isolata. v1~a cl10 c1 de cr1va dei segni, anche miniCons~der.an~o . l 'infiltr ato precoce come 1:11, ch e po . an·o . richiamare alla mente ' quel- espressione d1 reinfezione, l 'A. ammette che li dell.a Pol1neur1te. Ciò sia per le indicazio- esso coinci·da con la terz.a f.a.sc di R.anke cioè ni terapet1tich e da prescriver si tempestiva- ch e . ~aJ?1presenti la prima m1anifostazion~ d·el rn cn te, ia p er i con sig li ·da dare, allo scopo la t1s1. isolata .itD un so·crge lto no·n più in stato di ovv iare a d ulteriori inconvenienti , che pos- alle·r •g 1co ma in una fa e .di immunità relati. sono m en om.ar e in segui to la capa·cità di di- va per~ una pregressa infezione . . u-? 'al.tra question e importante è quella che ·ve11 tar m adre n ella donna rimasta per sen1s1 .r1.fer~s~e alla sede. Dopo aver ricordato le 11rc i11,ralida, com e è capitat o nella n ostra crio- op~n1on1 in p:oposi to, l 'A. crede che n ella rein. f o ' 'ano 1n ern1 a . fez1one la regi one ila;r e è f.requentem ente il pun1

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to di partenza del p·r ocesso tubercolare. Da_l- progredienti in tutti gli organi, e non r-e grele g hiandol e ilari, ove l 'infezione rimane più disce qu.a si mai; rrè di tuberco1osi dell 'ilo: la o meno a lungo latente, si h a una diffusione presenza di un netto ri.ngorgo glandolare del. per , ria !r etrog·rada neJla region·e iuxta-ilare, in l 'ilo n ell 'a·dulto, significa (quarudo si possano tutte le direzioni, ma irn prevalenza verso l 'al - esclu·dere altre malattie) una diffu.s.ione emato.:. t o ·determinan·do il 1così ·detto infiltrato p1·e- gena, per lo più blanda,, non m ili.are , del pro coce il quale contrai!'.iamente alla concezio nè cesso tubercola·r e; n oi l'abbiamo 'visto spesso dell'Assmann non ha un carattere topografico in unione con l 'eritem.a n·o doso. definito . Quirndi la reinfezione avviene nell 'i Ta lora manca Ja di·s seminazione bilaterale, lo, e tanto I 'ilo, qruanto I 'infiltrato precoce e e solo in un campo si Y.edono questé ombre l 'apice sono tre tappe n ella diffusio ne del molteplici ch e tendono a fondersi. Tutte le a ltre forme di tuber.colosi appa.rprocesso tubeircolare. Così ch e l 'infiltrato preco:ce, se non ·r egredisce, tende· ad ,e stendersi . tengo·n o a l 3° g ruppo e noi le osserviamo quanverso ,}'alto, ~1 1 'apicc, ove si Tende manife·s to do hann·o già su.p erato g li stadii corrispondenti al 1° o al 2°. il processo tubercolare. La forma JUlcero-cavernosa s i rivela colla Alcume osservazioni e :ra.diografie confermaformazione ldelle cavern·e e di grossi blocchi no tale opinione dell ' Autore. L. CARus1. caseosi,, che appaiono rispettii:vam.e:p.te porne Le forme priucipali radiologiche della t.b.c. zone chiare e zone d , ombre, asimmetricamente d ispois ti e confluenti; la form.a ·cirrotica mopolmonare e la loro diagnosi differenziale. stra zon.e d 'ombra a strisci e a tralci densi, che generalmente si di staccano dagli ili dirigendo(F. LoBEN. Med. Klinik, n. 21, 1931) si verso gli api.ci e si ricordi ch e tale disegno L' A. rico·r da anzit u tto il grande progJ'esso perde molto del suo valore se è localizz.a to delle nostre .conoscenze sull 'essenza e s11ll 'evo- solo n ei .campi bassi del polmone dove la traluzione della t.b.c. polmonaTe, da .quando i m.a v.ascolare è g ià , abitualmente, più intensa: raggi sono venuti a soccorrere la ·clinica e la non ci si alla rmi quindi della frase cc tr.a,m a anat·omi.a patologica. Dopo aver rapidamente a·c centuatal ». accennato alla dottrine di a lcuni principali L'A. conclude ch e I.a radiologia dell.a tuAutori, egli propone di distinguere 3 grandi bercolosi, polmonar e ·d ev·e essere sempre ac- _ gruppi ldi forme radiologich e : coin:pagn.ata dal contro1llo clinico e si giova 1° I processi ir1filtrativi e le loTo su•ccessive della conferma a natomopatologica: le tre scienfasi di evoluzione localizzata; ze procedendo parall elam·ente. s'inte.g r.an.o a vi2° Le forme a disseminazione; cenda. V. SERRA.·. 3° a) La tisi ulcero -cavernosa preval·entemenle essud.aliva da un lato e b) la tisi cirSnlJa paralizzazione del diat·1~amma. rotica, J)rev.al•e ntemente pro duttiva ~a ll 'altro. (YATES- RAiNE. Arch . of Surgery, Vol. 21, n. 4). Nei processi infiltrativi ha importanz11 la sede: si lratta di opacità generalmente unilateGli AA . descrivono) la loro t ecnica colla quarali, ben locali zz,a te; a sede in fraclavicolare, le si dicono capaci di poter produrre faciltalora .ancl1e perilare: .come esiti , possiamo mente e senza alcun rischio paralisi del diaavere o una disseminazione localizzata, o· un fr.amm.a che possono· essere transitorie di varia campo ·cirrotico, o una ca verna precoce. durata, o permanenti. In tal mDdo essi voglioBisog11a sempre ri oord.are che zone d'infiam- no ripro·durre . quel m eccanismo naturale di mazione pcrifocale o d 'atelettasia possono far difesa per il quale il diaframma si paralizza in .semb:r;are l 'iniiltrato più vasto di quello ch e è; alcune lesioni acute p l.euTo-polmonari. ancl1e le caverne iniziali possono esser e conClinicam ente ed esperimentalmente hanno fuse con bronchiectasie, enfisema. studiato le co·n segu enze b enefiche e dannose L 'infiltrato tub ercola1~e evolve, o ~diffonden­ di un tale procedimento. I benefici con istono dosi bilateralmente (grup·p o 2°) o attra verso - nel! 'aumento dei poteri di resistenza, di difestadio di disseminazione localizzata passa a.d sa e di ripar.azione, no·n chè nell 'imp,c dimento uno stato di ·cirrosi. · alla disis eminazione di p·r odotti ·n ocivi batteIl secondo gruppo mo·s't ra uria ·dissemina- rici o in eop·l astici per parte del co1m plesso pleuzione bilaterale di piccoli focola i , di spos~i qua- ro-polmonare. si simmetricamente: il grosso focolaio iniziaI danni son.o dovuti a una riduzione della le è quasi sempre vis ibile: si deve· amm·ettere; capacità vit.ale del 10 %. secondo l 'A. ch e la di sseminazione del pr9Le par.a lisi indotte precocemente n ella ma cesso avveng.a per via · em.atogen:a, ·1e ·gla.ndo~ e lattia dan·nD i migliori risu.J tati. ilari o le paratr.ach eali sono spesso ingrossate. . Le paralisi temporanee possono essere di Si r icordi ch e, in queste condizioni , non si jbrevissim.a .dur.ata o durare 2--10 settimane· deve parla re ·di tubercolosi miliare, ch e è ca- (frenenfrassi). ratterizz,ata da lla p,r e.senza di focolai caseosi , Le paralisi definitive freni cectomie, frenì1

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coexeresi) dovrebbero essere riserv!}.te a quei casi nei quali le paralisi temporanee sarebbero inefficaci. . . . Indicazioni per le qu.a li la par~lis1 ·del dia.framma è stata u sata: tubercolosi polmonare; empiema a cuto e cronico; a scesso. del ~olmone; ascesso pleuro-polmonare; bror1chiecta·s1e; emottisi . Gli AA. riterrebbero utile di provare una i:>aralizzazione temporanea an.che n elle polmo: niti e bron copolmoniti specie se centrali quando il diaframma non si immobilizza spontaneamente . M. AscoLI. 1

Il trattamento delle ca ve1·ne del lobo sri· . pe1·iore. Atchives méd.-chirur. de l'appar. respir., tome V, n . 6). · Anzitutto vedi.amo co·m e si compot:tano le lesioni ulcerose .a picali .a bbandonate alla natura . Possono distingu.e rsi du1e categ orie: le form e di t1ruttive, caseificanti, est ensive, ad evO·ÌUZ'Ìone più O m1e nor rapida, progressiv~, çon febbre ed .espettorato precoce e bacillifero (frequente nei giovani, anzi ne lle giovani). Il secondo g·rup po· compren·de le forme costruttive, tiibroul•cerose, poco evolutive, poco secre.t ive, più comJUni nell'età avanzata. Cattiva progno·si n·el primo caso, più favorevole n el secon,d o. In ogni caso la guarigione ài una caverna è , all '.infu.ori dei fattori evol'utivi, infJ.uenz.a ta d.a. condizioni meccaniche . Le lesioni apicali sono lo più sfavorevolmente situate perchè dispongono n ei loro dintorni di una debole zona di teis.suto elastico sano, d 'al ~ra parte sono meno influenzate del·le lesioni basali rispetto agli SJtiramenti respiiratori. I casi della prim.a 1categoria sono in·dicati per il pneumotoraoe artifioiale precoce, con risultati immediati e·d eccellenti: l 'uniJ.ateralità è spesso assolu1ta, non vi è stata i,eazione plenirica perciò non vi è sinfisi della cupola, lo schiaccia mento del tessuto patolog ico, non sostenuto d.a alcun.a armatura fibro sa, è spesso completo. In tali casi bisogna rispettare l 'elettività e limitare il collasso al lobo superiore, ed une. immo·b ilizzazione temporan·ea può essere sufficiente ad assiourare I.a riparazione e si ha lia guarigione anato1nica p er eliminazione e cicatrizzazio·n e, co·n ci·catrizz,a zione invisibile da non confondere con la sclerosi. Nelle forme costruttive, fibrose o fibrocaseose, il m eccanismo di guarigione delle caver~J:e è differente: è un fenomeno di addensamento e di retrazione ch e porta a d una riduzione del volume poi alla scomparsa dell'u}c.erazione: il diaframma , il m edia tino, la parete costale , il paren chima sano fanno l e spese della diminn.izione di volum1e dell''organo. Dato quindi ch e la n a tura può basta re al compito, noi dobbiamo cercare di provare la capacità di queste (1F .

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forze n.aturali. 11 ptocesso n.a tur.ale di ripara- . zion.e può essere influenzato e d. accel~r~to dall'auroterapia. Questa aiurot~rapia e l ig ieno-ter.apia deve essere tentata pr1~a del~.a collassoterapia, e la drura~ del. t~ntat1vo d1p,end~ dall~ sua efficacia : se il m igliora mento e chiaro ~1 potrà aspettare, se nop. si ma~ifesta alcun. m1 glioramento diverrà da n:io.so .il tempor~gg1are . Tolto il trattamento ig1en1co e aurico, r~­ sta da scegliere fr.a il p~eumot?r.ac~; lia fre:ii cectomia , la toracoplastica ed il piombagg10, sistemi tutti destinati a ridurre il volume del.l 'organ10, Sllll suo insieme o su ·d i .u n lobo, o su un.a parte del lobo, sede della ~e~ion~ uJ.oerosa. Teoricamente sarebbe pì-efer1b1le il trat· tamento locale , ' elettivo , ma talora que·s to risultato locale è più perf.etto se realizzato da un collasso più este so: il pneum·o resta il m eto·d o di soelta, allorchè è possibile, e s_empre ·d a lui bisogna incominciare: il suo fallimen to . r.a ppresenta una delle con.dizionii. tecniche per gli altri mietodri. . Potremo ottenere così un pneumo toLale, ov ~ero un pneumo b.asa+le , opponendosi al collasso del lobo superiore l 'esistenz.a di una 1.arg·a aderenza della cupola (ed allora l 'influenza sulle lesioni dell 'apice saranno indirette), ovvero i:a una terz.a modalità , il coll.asso apicale sarà incompleto a causa ·di brig lie aderenziali. Nel primo caso noi per seguiremo, fin ch è ci sarà possibile, la realizzazione di un pneumo elettivo rispet\tante la funzion.e d el lobo in [eri ore sano: ne avremo la certezza di realizzazi·o ne a1lorch è fin dal principio vedremo prodursi la :retrazione spontanea d el1e zone patologiche. Basterà allora ma·n tenere una pressione pleu{)ica ipotensiva' per stabrilire l 'el·ettiv1tà . Il solo inconveniente che può presentarsi è rappresentato dalla p ersistenza in·definita di un pne·uimo mestd1u o per l 'i mpo·s si.bi:Iità di riespans.ione tardiva del lobo superiore, talora m.al tollerato per dolori. In tale evenienz.a sar·e mo costretti a riempire la tasca con un oleo to·race. Nel caso ·d i un pne umo biasale1 chJe non abbia scol~·ato il lob·o s.u peri·o·1-e si avrà l 'equiv.alente di una frenicactomia con il rischio di pl·euriti e di perforaziioni: è indicato abban·don.a re il ·p ne umo e sostituirlo con una freni oecitomia. Nel caso cli sco llamento inc<Ympleto del lobo superiore per aderenze, se l'endoscopia mostra briglie a ccessibili , non bisogna esitare a sezionarl,e ed a persi•s tere col pneumo. Se il pn.eumo è fallito occorre rivolgerci agl1 atti chiru.rgioi il più inoffen sivo dei quali è ra ppresentato cl.a lla frenicectomia. Le indicazioni di questa sono ampie , so·n o compa't ibili con uno stato generale mediocre, con esistenza di lesioni controlateral.i ' con lesioni. sia evolutive ch e stabilizzate; l' esperienza ha mostrato che non solo },e les,ionri basali son o influenzate dalla frenicectomia, ma anche le 1

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~esioni

apicali. Il risultato della frenioecto- infettivi della parete e d.ella cavità. Se si pomia talora è immediato con caduta della feb-, tesse giungere alI:'apicolisi sopprimendo il b.re, diminuzione dell'espettorato, talora tar- piombaggio, questa piccola operiazione diverdivo n1ostrandosi ,s pesso i miglioramenti lo - r.ebbe di u so comune e sostituirebbe la frenicali delle lesioni dopo n;tesi. Si può peraltro cectomi.a. Sembra che in questa operazione la affermare che non vi è concor.danza assoluta via di accesso pos~eiriore permette una api· · · fra risultati anatomici e clilllici della freni- colis.i più efficace che non otte[l·Uta per via coexeresi, ed inoltre talora uJl b<t1on risultato anteriore. immediato non Sii mantien.e e che il diaframQuanto precede mostra il grande e.ammine ma temporaneam,c nte paralizzato rioupera in- p ercors o dalla tera pia delle I.eisioni u·l cero·se direttamente la sua funzione. Donde la con· apical!i negli ultimj venticinque anni: la tera ... clusiooe pratica di considerare la freni coexe- pia ha camminato sulle g·etTuiali orme di For... resi come preludio ad i·n terve.nti più am·p i e lanini, inoerta essendo, e non del tutto inoffen . . dopo una certa prolungata osservazione pos·t- siva la cura sanocrisinica abbenchè questa ci frenicectolrruia. I risuluati di nna ro~aziona abbia portato ad .a mmettere l 'esistenza di un così lieve 'Sono spesso brillant'i perchè si vè- pro·d otto chimico capaoe di infl·u enzare favoredono lesioni cambiare evo;J..uz.ione e l·e si onli ul- volmen'te l'evoluzione della tubercolosi: le cerose apicali scomparire. Come norma gene- prossim·e generazio·n i, - all e quali la nostra ha. rale i suoi risultati sono tanto· più favorevoli preparato il terreno, forse vedranno la finale; quanto più fibro.sa e retrattile è l 'evoluzione vi~toria, M ONTELEONE, locate. Così è inefficace nelle forme distruttive acute, caseificanti 1 g iustizi.abili invece col La presenza di una baeillemi a tubercola· pn.eumort orace. re in malattie diverse. Chiarito, dal punto di vista dell'efficacia ·t o· ta1e, se si ha lo scacco delle frenicoexer-esi, (LoEwENSTEIN. "lltfiinch. "lltfed. Woch. , n. 7, dovremo associarvi la tora coplastica od il· 1931). ' piomba.ggio, associazione rutile nella maggio11 L 'A. i"icorda quante manchev.olezze presenti parte dei casi . L'estensione e la ~ocalizzaziv,ne delle lesio- il conoetto di tuberoolo,s i, fo.n dato soltanto su ni ci faranno 1scegliere,i ·fra toracopla·s tica e di un punto di vista anatom 0-patologico: esipiomhaggio : se la lesione occupa la totalità stono infatti foTme di tubercolosi (della pelle, dell'urea, eoc.) che non hanno la struttura d~l lobo superiore è preferibile la toracopla st1ca, se si traitta di lesione fibro ulcerosa ben tipica, b~nchè si tratti senza alcun dubbio di localizzata, ili cui limite i111feriore non debor- m.anifestazioni specifiche. Non è .detto che ogni lesione tubercolare da il bordo superiore .della prima costa in avanti, poco est en siva, n oi sceglieremo l 'api- d elle ossa, degli occhi o .d ei reni debba necescolisi, operazione più semplice ma di indica- sariamente essere in rapporto con un pree· zioni ristl'lette, ·c·o·m patibile però con lesioni sistente focolaio polmon.a re : questo può mancare e recenti ricerche statistiche, fatte dall 'A., fibrose del la to opposto. Se abbiamo ricorso all.a toracoplastica, ci lo dimostrano. Di qui nasce il concetto della bacillemia potremo contentare di una toracoplastica alta, al contrario dell 'opi1n io•n.e recente del !Bull. ,t ubercolare, cosi com.e l 'A. per il primo l 'ha La toracoplastica sarà anche qui più favore- esposto : in questi casi, che .decorrono con febvole se si t1~atta di lesioni ulcero fibro,se an- bricole per m•e si e mesi, le localizzazio·n i mantich e, unilaterali ed inattive ·con affermata ten- cano e possono manifestarsi soltanto tardivadenza velratitile (sp ostam·ento della trachea e mente. Ogni goccia ·d i sangue contiene colonie di d el mediastino); sarà anche utile nelle forme fibrocaseose a ten denz.a fibro s.a, subfebbrilie, bacilli, ~ l 'emocultura è abbon.dantemente pood emoptoich e. Il risultato sara molto più dub- sitiva. I bacilli, possono penetrare nel sangue in b~o nelle form e caseificanti, progressive, che d a ltra parte raramentt e rispondono alle con - ogni stadio ·della infezione , anche assai predizioni di localizzazione previste più in alto. coGem ente· com e è stato dimostrato sperimenL'apioolisi è il tipo di cura locale di una talmente. Anche quando esista un focolaio di localizlesione strettamente apicale. Le difficoltà di quest'operazione non .sono re- zazione, n.on è d·e tto ·che sia proprio quella la lative alla tecnica operatoria ma al piombag- sorgente della batteriemia. La b.acillemia precede la reazione alla tubergio della cavità che ri sulta dallo scollamento colina, ed a nzi n e è la condi zion e; infatti solo pleurop.arietale. Attualm ente il piorrnbaggio paraffinato solido i bacilli viventi sono capaci di creare la tuè di uso corrente nei chirurgi tedeschi: è .ben bercolinosensibilizzazione delle cellule. Le vie aperte alla bacillemia sono, anzitutto tollerato dai tessuti pur osservandosi talora la sua eliminazione attraverso le vie respiratorie la sanguigna, e. in secondo luogo, la linfae _pur pre1sentando si qualche volta accidenti tica. 1

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Non tutti i portatori di bacilli nel sangue reagiscono con tempera ture febbrili, molti possono essere anche completamente apirettici; il reperto san g uigno è positivo anche qu.an,do le condizioni gene rali sono buone, e lo sputo è negativo. Ne deriva ch e il metodo della ricerca dei ~. I\.och n el sangue ha un significato non solo <Iiagnos lico, ma anche prognostico. . La m .ag·gior parte delle ricerche dell 'A. si ·rìferiscono al campo della t.b.c. cutane.a : le numerose ed accur.a te ind.a gini svolte in proposito hanno dimostrato che la presenza ·d ei bacilli è dimos trabile nel sangue, sinchè il proc~s­ so è nella sua fase acuta. Anch e n el campo della tubercolosi urogenitale e di quell.a oculare g li studii di molti AA. ted eschi e stranieri hanno portato agli stessi risultati onde è sembrato opp~rtuno di esten~~ re il campo ·di applicazione di que.~tq m eto'd o ad a ltre malattie: , e il Ritter di Vienna ha intr.a preso un.a veria e propria revisione, Sotto questo punto di vista~ delle varie forme di poli.artriti acute e croniche, con le loro con1plicanze infiammatorie·, nei loTo rapporti oon l'infezione tuber·col.are. L'emocultura è riuscita positiva in alcuni casi di poliartrite .a cuta, di reum.atismo nodoso, di corea reumatica, di meningite spinale, di schizofrenia. La frequenza della positività della reazione, quando i tratta di poliartrite fa sì che noi vediamo in questo risultato non una semplice coincidenza : in quanto alla m a lattia del sistema nervoso centrale, i loro rapporti con la t. b. c. vanno ulteriormente studiati. 1

V.

SERRA.

MALARIOLOGIA. Infezione malarica dei normoblasti. (AGHAKRAN

[ANNO XXXVITT ,. NuM. 28]

IL POLICLINICO

ToBB. Rivista di M alariol., sett. -ott.

1930). L 'A. è ri1u soito, attraverso ricer che molto pazienti ed acourate, a dimos trnre la presenza dei para ... iti malarici di estivo -au lunn.a le nei normoblasti dcl mido1lo osseo. Pl'ima di queste ricer ch e non si avevano che scar si r eperti e pooo probativi al riguardo. . Le ricercl1e dell 'A. sono state ,e seguite a RG>ma. Un oggetto ch e 1'A. ha preso particolarmente in e ame, pre entav.a un.a forma •clinica di perniciosa biliare . Nel sang ue si riscontravano m olti .an ellini ; car seggi.avano le semi~u : ne (in ra l)])Orto con la ·data recente del! 'infezione) ; i re1)ertavano form e sporulanti (per solito csc;c c aratterizzano com'è n oto le in fezioni più .graYi dell 'estivo~autunnal e) . ' 1\{algrado l'intensa chininizzaz.ione secruì I ' <:>bitiis. I~a buona conservazione d el ~adav~re si prestò allo copo d ell e ricerch e. La oolorazione del i11idollo o seo, alla 1\iay-Griin,vald-

Giemsa, rivelò numerosi norn1oblasti invasi da parassi ti in varie fasi di svi~UPP? . . . Alcuni di questi er.ano p1·ccol1 ss1m1, con nucleo scarsamente colora bile, privi di pigmento : è chiaro c he si trattava di merozoiti. Altri erano in sviluppo ·più ava11zato, roton·deggiant! , con g r.a11uli di pigmento fini: _si tr.attava di schizonti. Altri ancora erano ·n 1olto svilltppatii , comp,atti, con g r.anuli di p igmento nero, a b.a stoncelli od a granuli piutto,s to grossi, irreg·olarmente sparsi e senza tendenza a racoogliersi in 'll·n bloochetto, come avviene per le fo:rane cui segue I.a .s egmentazio·n e: os ia presentavano i caratteri che Big·na~nti e Baslianelli ascrivono alle semilu.ne in via di svilUJppo. Avviato da quest e II'icerche, l 'A. ha preso in esame i preparati del n1,idollo o seo ·dei casi di perniciosa con ervati nella collezione esi tente :pr~sso I.a Staz ione s.p erimentale pe·r la Lotta antri.mala.nica, e ha trovato ancl1e in essi dei normoblasti i)arassiiati. Non solo, ma_ I.a pe.r centuale ne era elevata: non inferiore a q1uella delle emazie .pai:iassitate. Questi reperti interessano, in quanto si am·m ettev.a, sulla fede di Bign.an1i, che l e cellule giiovarui della serie emoglob1i,nlica siano .do,t ate di una forte vitalità, la qual e p erm,etterebbe loro di respingere g li assalti d ei parassiti m .a larici: si spiegava in tal modo J.a scarsità e l 'indeterminatezz.a dei r eperti positivi . Si an1metteva ch e anche le emazie giovani oppongano una decisa r esist enza ai parassiti della m .al.aria. Si spiegava in tal modo la .r aTità di reperti parassitari nel neon:ato, anche 1q uando 1'infezione congen.ita è nuo·ri .d.u bbio e si r ende m .anifesta qual che tempo dop·o la nascit.a. I r eperti d ell'A. non contraddicono in nulla queste tesi; d ifatti essi con ce rnono l' estivo-autunn.ale , cl1e è l,a form.a più .g rave di malaria; ~on solo, ma si riferiscono tutti a for1ne particolarmente .a ttive, perni·ciose, .ad esito letale. In. tali condizioni si spieg.a ch e la resistenza .a b1tu.ale delle cellule g iovani d ella serie emoglobinica contro i par.as iti possa essere sopraffatta. Il lavoro è docume.n tato da una tavola a co~ri. , L'A., che è un medico 1)8rsiano fa seO'Thire ·1 l avo·r o. da un.a simpati ca not,a' di sapor.e o i schiettamente orientale, in cui tributa i più vi'ri elogi ai n1.a lariolo.g·i d ell'Italia per il valore s cientifico, e ne v.a nta la cordiale ospitalità. A. P. 1

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Un procedimento se1nplice di coltu1~a dell'e1na.tozoa1·io malarico. (M.

PELTIER .

!'t1arseille-r.1 édicale, 25 dic . 1930).

L' A. d e-scrive il i11Ertodo sistlematicamente ~~operato n~I.la scuola di Medicina tropicale d1 Calcutta p er la ricerca e la d eterminazione


[ANNO XXXVIII, NuM. 28]

in tutti i malati ospedalizzati degli agenti spe cifici della malattia. Il procedimento è quello di Thomson modificato da Ross. 5 cc. di sangue del soggetto ·da esaminare sono raccolti in un pallone contenente d elle pal1line Idi vetro e vengono .defibrinati ag·itan·do per 2-3 minuti; si iporta poi il sangue in una provetta e si iaggiungon~ 4 g.occe di una soluzione ·di glucooio al 50 %. La provetta è poi chiusa e 1portata in termostato. L 'addizio110 di g luco·s io .è destinata a rimpi.azz.are la grossa molecola di •fibrinogeno aspo-rtata con la defibrin.azio1ne e ad impedire cosi i feno·m eni di osmosi che po·r te.r ebbero al·l 'emolisi. L'A. ha t entato con questa tecnica molto semplice la coltivazione dei parassiti della malaria, allo sco1p o non di ottenere una vera e propria cultura, ma di verifica.re il valore pratiico di un metodo diagmosti co giudicato prezioso in India. Nel sangue, posto nelle ·c ondizioni prescritte da Tl10111son e Ross, gli ematozo1a ri restano vivi e present.runa nelle o·r e seguenti un grado di sviluppo avanzato, che n.on arriva .p erò mai fino .a·1la fo,r m.a zione di rosette. ! glo1buli :rossi · parassitati si trovano a l limite di se.parazione d ello emazie e dcl si.e ro ed è là che I.a pipetta affilata ·dovrà p relevare rra goccia . Lo striscio ottenuto, in caso di risultato positivo, è ricco di parassiti, con numerose forme dif~eren.zi~te di f.a c i1e diagnosi. Paragonando questi strisci o?n quelli eseguiti 1con il sangue ottenuto ·dal dito d el ma1alo, 1'A. con clude che la coltura permette llna ricerca più facile e .p iù fruttuosa dei para ssiti. C. ToscANO. 1

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SEZIONE PRATICA

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Studi sulla malaria: l'effetto del dosaggio dei medicinali e della durata della cura sulla guarigione. (A. J. SrNTON. The lndian Journ. oj Medie. Research, gennaio 1931).

Il problem·a d e;l miglior ·dosaggio, della chin,ina e della durata d ella cur.a ha .anche un aspetto econo·m i·oo non ·trascurabile nella lotta an Li111.al.arica. Bisogna distinguere l'azione palliativa della .chinina usata per combattere gli attacchi febbrili e ·l 'azione ohe essa può avere nella guarigi·on1e definitiva dell.a m .alatti'.a . Per q11.anto rig uarda I.a dose palli.ativ.a, questa de.v e essere più e1levata nella terz.ana malign.a ~he nella b enig n.a , _ Secondo M.a 0Gilchrist I.a dose minim.a letale è 1per ril P. Viv.ax ·di 10 centigrammi, .p er il fa:lcipacr:ufh di 15 e ipe·r il ma1ari.qe di 20. Euling inwce h.a tra.v ate· iin1 Alba11ia ineffi·cace la dose unica di 75 centigr. an,che per la terz.an.a benigna. L 'A. ritiene do1po un'esperi8Jn1Za comprendente 4000 oasi che Ja dose g iornaliera di un grammo· può essere sufficiente •p er la cura d elle manifestazioni e:cute della terzana benigna, nella quale però si l1a 1

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azione -più rapida da una dose di 1,50 gr. Per la quartaina e per la m .aligna la dose ·deve essere non minore di gr~ 1,50 al giorno. Quindi per la routine è bene dare gr. 1,50 di chinino al giorn.o in qualunque forma di malaria. A1nrche la scomparsa dei par.a ssi ti dal circolo perifeirico è più alta colle dosi .p iù eleva.te: Il sospendere la 1cu r:a chininica un,a settimana ·d opo cessate le manifestazioni cliniche può ·da~ re r.ar:amente La guarigi·oin e ·definitiva, , perohè solo. una perceintuale scarsa di malati possono esseire stati sterilizzati .c osi. Co·n tinuan1do a dare chinino per 4 settimane alla dose di 1/ 2 grammo .a l giorno si h.a un.a sterilizz.azione del 6070 % dei malati. Questa percentuale sale a 90-95 % se la cura si fa per 8 settimane. Per la guarigione definitiva ha maggi.ore imiportanza la durata della oura che non il dosaggio di chinino. L 'A. conclude dalle sue osservazioni che la cura chininica continuata p·er una settima•na g u.arisce la m ,aggio1r· pa.r te d elle forme di te.rzana maligna e questo risultato si ha pure in un.a pe1r1c entua'le altissim.a di fo1rme ·di primaverile. Solo una piccola percentu.a le di m .a lati pr~­ se1n.ta reciid ive do1p.o una cura durata una settim an.a a ..dose appropriata, cioè 1con gr. 1,50 al giorno. R. LusENA.

Ricerche sull'azione terapeutica della plasmochina pura nella malaria. (M. CrucA, G. lRIMEsco, L. !BALLIF, M. FRANKE, N. CosTANTINEsco, M. V1ERU. Arcih. Rumainies de Path. Experim. et de Microb., marzo 1930). Gli AA. , a llo scopo di rendersi conto d·e lla inno·cuità e del v.alore te:rapeutico della plasmochina, hanno utilizzato nelle loro rice1~­ c}1.e la plasmochin.a pur.a (senza chinino). Es~i hanno sommi.nistra to questa sostanza solo a malati ospedalizzati. In ~generale le )dosi non olt!ìepassavano 0,06-0,08 ·di sostanza al giorno per adulto. Furon.o tr.a ttati 109. casi d~ infezione naturale (72 ·dl terzana maligna, o di quartana , 28 di terzana benigna e 4 ·di infezioni miste) e 6 casi di infezione sperimen.tale (5 terzane benigne ed una quartana). Il trattam.ento ·er.a sch,e m.a ticamente così condotto: 7 giorni di trattamento , 7 gi o~ni di r~po­ so, 3 giorni di trattamento , 4. di rip·o so, ripetuti quattro, volte. La ·durata ·del trattam ~nto , molto variabile, er.a il più spesso determinata .dalla tolleranza del malato e dalla com parsa degli accidenti tossici. Il 60,3 % degli ammalati p r esentarono a ccidenti tossici ·di intensità vari.abile ch e oh: bliaarono a sospendere il trattamento. Fra l disturbi, la cianosi e la stanch ezza non man: cavano mai; altri disturbi erano, in ordine di frequenza, le traspirazioni abbondanti , distur1

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IL POL I CLI NICO

bi d el ritmo car·diaco con extrasistoli a ccompagnate d a sen sazioni di vertig~ne. e da ten.. denza alle lipotimie. In due casi s1 eb~e. una vera sincope poch e ore dopo l~ somm1n1s~ra­ zione della prim.a dose :d·el m edicamento. ~ .a bbassamento della pressione del sangue . s1 a~­ compagna,ra, in un piccolo numero ~i casi, a d asincronismo valvolar.e. In .due c~s1 fu O·Sservata una vera ·dissor:iazi?ne auricolo-ve~: tricolare. Disturbi intest1.n a l1 fUroi:o o~servat1 solo in qu.attro casi , ma ~ uno d1 essi , m ezz'ora dopo }'ingestione ·dI una sola col?pr·~S­ sa di plasmocbi~a, si .ebbero fe~ome~i d1~­ senteriformi assai a cuti. Nel 13 Yo d~~ casi , il trattamento dovette essere sosp·eso g1a ·~opo il primo g iorno. Gli AA .. non hanno mai oservato sintomi. ,d 'irri tazi one r en.ale n è emoglobinuria. . .. L 'esam e morfologico d el. san~ue ·dirr_iostro in tutti i casi una forte d1str~z1on·e · ~e1 gl~­ buli rossi , ch e aumenta se s1 continua. il. tra ttam,ento , fatto che contrasta con la ricostituzione d el sangue che si constata durante il trattamento chini11ico. Tutti questi disturbi sfu ggono -B:l m.edico quando si somministra la plasmoch1na a malati n on ospedalizzati , ma n on s~~ggono ·~dun a parte ·dei malati , che talora r ifiutano il m edicam e nto e chiedono il chinino . Quanto all 'azion·e p a·r assiti cid.a .d .ella plasmochina semplice, J.a scomparsa della feb bre e la scomparsa ·d elle forme schizogoniche h a luogo n ello stess~ perio~o .di te~po o 2.4 ore più tardi ch e n·e1 malati trattati con chinino (1 gr . per 70 Kgr. di peso): La scomparsa delle forme schizogoni ch e e dei gametociti ha luogo n·ello stesso tempo da l 3~ al ±0 a iorno di trattamento. Nei casi di infezione nat~rale (acuti o cronici) il 33 % presentarono n ei 7 m esi ch e seguirono il trattamento .delle Tecidive, dopo periodi di trattamento varianti da 2 .a 42 g·iorni. In g·en er e i tre tipi di parassiti si comportarono all o stesso mo·do dal punto di vista dell a comparsa d·elle recidive. Circa i casi di malaria sperimentale è n otevole il fatto ch e in 3 malati si con' statò una Tesistenza tutta particolare ·del parassita a dosi di plasmochina sufficientemente forti per pr ovocare accid·en ti tossici , insufficienti pertanto ad impedire le recidive. Anch e ii1 3 casi di infezion e tripla g li AA. h an no constatato una r esistenza particolare ·d ei parassiti a forti dosi di plasmochina, che avevano i)rovocato ·d ei fa tti ~ossici. Su 10 casi di malaria tropica acuta primitiva, ch e ricevettero un periodo completo di trattamento di 6 settin1an-e (in totale gr. 1,14 di sostanza), :3 i)resentarono r ecidive durante il trattamento stes o o qualche settiman a ·dopo. In questi ca i la con1parsa delle semilune era precedut~ di 6-7 giorni da quella d ei trofozoiti. 1

[AN·NO XXXVIII, NuM. 28].

Manca dunq.ue l 'azione inibiLricc s ulla formazione d ei gametocìti . . In con clusione, la plasmoch1na pura non presenta van taggi real~ lil~l tr.atiament? .del m.a larico re n on può r1n1p1azzar e la chi~1na. Gli a ccidenti tos ici non perme~tono :di ol~repassare l a dose ~imite gio,rnal1·era di 0,040,06 pe·r 70 kgr. ·di p eso. ~ dunqu~ preferibile, come la letter atura ·d1n1o~tra ! 1 u so d ella plasmochina composta, .c~e r1un~sc~ J.e proprietà terapeutiche d el c~1n1no e 1 az~on·e gam etoci ta della pl.asmoch1na . In ogni ffi:Odo,, questo trattam~nto non. pu? essere pr.aticato ch e n ei malati ospedal1zza t1 , sotto la sorve: g·lianza m ·e dica diretta, poi?hè. son segnalati dei dis turbi anche con d osi d1 gr. 0,02-0 ,04 di plasmochina combinata co~ la chinina: Gli AA. sono d'avviso ch e non si possa a ffidare qu esta sostanza direttamente ai malati o al person.al e .ausiliario, come è u so n ella lotta an timalarica. C. ToscANO . 1

Infezioni malari che Paesi caldi.

letali in i·educi dai •

(P. MuHLENs. Deut. Med. Woch., n. 11 , .1931). L ' A. richiam.a l 'a.t tenzione sulla g rande frequ·enza con cui febbri malarich e si ;erifican.o nei b.astimenti che torp.a no d,a ll 'Afri ca tropicale. Molti equi.paggi fann·o uso profila ttic o di c.hi·nin.o , ma generalmente· in m:o do irregolare e di solito poi l 'abbandon.ano. non appen~ hanno abban.don.a to 1,Africa. · Ora il c h inino 11on impedisce già ch e l'individuo si contagii di malaria, g iacch è l 'a~o­ fele punge in·distintamente quelli che co·m ·p:o no la profil assi , e quelli ch e n on la com .p iono; m .a di strugge volta pe·r v·o lta i parassiti, impedendo loro di raggiungere quel numero 1 ch e è indispen.sabile a ]lo scoppio d ell attacco . In marinai ricoverati a ll'Istituto di Amburgo, il Mtihlens h a riscontrato ta lvolta reperti parassitarii ·di straordinaria abbondan za. Malgr.ado ogni più en ergica e gen erosa cara di chinino, qup.l cun o di questi mala.t i - ogni tanto - n·o.n sfugge a lla morte. :È necessario ch e an1che i capitani de ll e navi sappiano ch,e cosa è questa m .alatti.a; affinchè non a ccada ch e prendano la diagnosi di cc paludi sm e » - come in un .aneddoto ·citato dall 1A. - .p er una m alattia nuova e mist eriosa. In ·due casi , infine, l 'A. h.a potuto osservare il qua.dro clinico di un 'en ce fa lite c h e, a su o g iudizio, era certamente di origine ma· larica: anzi , a qu.e sto proposito, il Mtihlens prese posizione, nel cor so di una perizia n1edico;]egale, contro un coll ega ch e iriteneva « estrem .amente dubbii » i rapporti tra encefalite e malaria . 1

V.

SERRA.


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XXXVIII, Nu1v1. 28J

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SEZIONE PRATICA

Azione del trattame·nto chininico preventivo sullo sviluppo della n1alaria indotta. (J{. Gos10 . . Riv. di lvlalariol. , IX, n . 4, lu. glio~agosLo· 1930).

L 'A. si è pro p o to di studi.are l 'effetto e' rentuale che avrebbe potuto av·ere un trattamento preventivo sullo sviluppo della infezione mal.arie.a, servendosi delle favorevoli condizioni di esperim.e.nto rappr•esentate .dalla ma-larizzazione terapeutica n ell.a pratica n europ sichiatrica. Egli fece esperienze su 21 casi con i seguenti risultati: la somministrazione ·di chini.n o (da 40 ctg. a 2 gr.) per un numero indifferente di giorni precedenti a quello del! 'infezione, :non ha dimostrato alcun valore nello svolgersi su·ccessivo della malari a, n eppure n el far variar e il periodo dell'incubazione. Un.a volta eliminato il chinino non ha lasciato· immunità. Le dosi di ctg . 40 so1nministrate fino a otto g jorni da quelloi dell ' ~nfezi?ne n~n rie~cono , n ella maggior.anza dei casi , ad 1mped1re lo svolgersi di ess.a; ma talora 1'incubazione pare protratta. Somministrando chini.no (1 gr.) per 3 giorni do1Jo quello dell 'incubazione si è riusciti sempre ad impedire 1.a febbre, m entre le dosi infe-ri ori n on sono sicuramente sufficienti. Le dosi bisettimanali ·d i gr. 1 di chinino })ropina Le per due settiman e fra le quali si è indotta I 'infezione, non ha nno impedito lo svol gersi d ell 'infezion·e stessa in du.e casi . Sen1brano più sen sibili a l ·chinino gli stipiti ch e proven gono da u1n numer o maggiore di passaggi interumani. L . T ONELLI. 1

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Tro1nbosi della vena porta e della v. sple· nica in seguito a malaria cronica. (B. ~ISSEMBAUM. Direttore dell 'Osp edale Me di co di Ha if.a (Palestin·a) Arah. fiir Schiffsu1;,d T rop en,-Hygierie, 34, 1930). 1

L ,1\ . ·descrive un caso ch e per i suoi rapport i con In 111alaria, ha ai nostri occhi. un notc\ olc inLoresse. U·n abitante d·ello Ye·m en (Arabia d el Sud) s.offerent~ per molti .a nni ·di malaria, avendo notato il pr ogressivo aum·ento di volume del1'add·on1e si pr esentò a ll 'Ospedale di Haifa. Al suo ingresso le condizioni erano scadenti, I ',a ddome tumido, con.teneva un versamento lib·ero: il fe.crato non si palpava , la milza giungeva a 2 dita sotto l 'ombellioo. 'F 11 dapprima fatta un'iniezione di Novasurol, con buo.n su ccesso, poi una paracentesi : si estrassero 4 litTi di liquido che aveva i caratteri del tr.a sudato. Il paz . non ebbe mai febbre: l 'esame d el s~gue ,dette una n-0tev·o1e leu copeni a (µn a 1

m edia di 3000 leu cociti) e discreta monocitosi (12 %), non si trovaro·n o parassiti m alarici. · Nelle urine, tracce di a lbumina: R. W . n egativa. Non er:a facile - in base a ques ti dati intes ere una diagnosi esatta: Ulllia cirrosi epatica ·di origine luetica? Ma la lues è ra·r issi · ma nello Yem en, inoltre la R. W. era nega . tiva e mancava ogni a ltra manifestazione di lues. Tubercolosi ? Essa è assai facile e p1a rticolarmente violenta n egli Yemeniti ch e ven gon o a contatto oon gli Europei; tuttavia la t emperatura era stata sempre no rmale, mancavan,o affezioni specifich e di altri org.ani e il liquido non aveva il caratt.e.r e dell'essudato. Neppure l 'ip·otesi di un Ka1a Aza:r era probativa, perch è la puntu•r a della milza era stata i·nfrl1ttuosa, giacch è il tumore di milza p ersisteva immutato già da molti anni. ·u n.a cir1usi d.a malaria? Qui la discussio,n e diagno~tica s'ingrana con quella più gen èTalie de.1 1'ar.gom ento; 'esiste un.a '.s imìi·l e /forma di cirrosi ? Brugsch l '.a1nmette sen '.altro, m.a Zie mann·, Freric.h s, Osler, Marchiafava e Bignami Ie 1noi raggi'ungerem1.o Ascoli , Dionisi e Zeri, n. d. R.J lo n egano assolutamente: l 'A. è d 'accordo con loro, e così Muhl'en s. La morte del p1aziente e la seguente auto,p sia cl1,iarirono j} pr·oblem.a : l,a milza pesava g. 1650, era lung·a 26 ·Cm ., larga 17 e spessa 7; le trabeoole ed i setti eran o evidenti , i follicoli mal ricon o cibili, la pol pa bn1n.astr.a; il fegato pesava g. 500, era di consistenz.a aum entata re a disegno confuso . Nulla .d 'importante .negli altri o rgani. NeJl,a vena porta, invece, si trovava un trombo com patto e bian co a l centro, rosso e la sso alla periferia, occludente il 1lume del vaso; un tro,m bo con g li stessi caratteri occ.upav.a la vena splenica. In r ealtà la diagnosi anatomopatologica di trombosi della vena :porta non portava t anta luce qu.a nto si poteva spe.raTe : d'altra parte, n 0·n1 er:a stata dim·o strata .al1cuna cirrosi del fegato . Dunque? La trombosi dell a porta è raram einte una m alattia a sè, m.a piuttosto I.a complicazione di altre affezioni; ed essa deT'iva in gen ere .da prrocessi trombotj ci cl1e i stabil.iscono in uno dei su 10,i rami. Si può dunque amm'etter e ch e i lung hi anni di n1 alaria avendo portato a lla formazion e di lln tumore cTonico enorme della milza (1650 g .) l'organo comprim·eva la vena splenica, in.duoendovi stasi e tro mbosi : di lì il trombo si era .diffuso alla v. porta, pvovocandone lentam ent e I.a parzi.ale ·occlrusion e: a questa erano seguite l'atrofia de] fegato, l 'ascite, la policitemia e tutta Ja sind~ome descritta: il mec.canismo d·ell 'in sorgenza della t rombosi h1 dunqu e, puramente meccani ca e la mal.aria non vi e bbe che una parte indiretta. 1

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SERR.' l.


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Un caso di emoglobinuria da chinino. Annals of Tropical Medecine and Parasitology, 22 ott. 1930).

(W .

[ AN·NO

IL POLICLINI CO

Y o RKE .

Si tra t tava di una b.a mbina na ta in Rodesi.a da genitori inglesi . All 'età ·d i sei settimane fu incomin ciata l a somministrazione a scopo profilattic o cli piccole dosi di chinino (I / 2 gr ano di eu ch in.ina a l g iorno) . All 'età d i un a11no ebbe un solo a ttacoo febbrile . Il chi11ino f 11 d ato con tinuame•n te per due anni (ad esclusione dei m esi inverna li). All 'et à di poco pi ù di due anni ebbe un altro attacco febbrile; poi con tin·uò a pren.der e il chinino pe.r v.a·r i mesi . Un g ionno l a 1mad1ie, ved endo ila bambina molto stan ca e a bba ttuta , le diede 1 grano di chinino a lle 10 d el m a ttin o; n el pomerigg io com parve em o1g lobinu.ria, ch e scomparve il g ionn·o segu ente, m a r icompa rve subito d qpo un altro g rano d i ch inino. Sosp eso il chi nino l 'emo.gl obinuria soompa:rve. Qual ch e settima na dopo di nuovo e mog lobinuria seguita a d ingestion e di chiIDino. Due altri .atta·cchi ,a distan za ldi qual ch e settima na, sempre d opo u so .di chinino . Al1'età di 3 anni J a b ambin.a fu condotta in Inghilterra; fu coin sultato l 'A. per decidere se la b amhin.a poteva ritorn.a r e in Afr ica. Egli, po.i ch è la bambin.a era stata b en e per sette m esj con secu tivi, volle veder e se per sisteva l 'i per sen sibilità al chinino e n e so·m ministrò I/ ~ gramo a l giorno per tre g iorni consecut1~1, sen za effetti spiaoevoli. Il 4° gi orno n e died e un g. r.an o .e il quinto 1.a stessa d ose '· in questo quinto g iorno comparver o febbre e ittero ·con emo.g lobin uria . (Nota : I grano equivale a 6,5 cervtigrammi). R. LusENA.

XXXVIII, NuM. 28]

CENNI BIBLIOORAFJCI (1) BAsSET,

CosT ANTIN I ,

J EANNENEY ,

MAr soN-

Nouveau Traité de Pathologie Chirurgicale. Edit. G. Doin, Pa rig i ,

NET,

MrGI NIAC .

1931.

-

Qu esto n u ovo tra ttato di Patolog ia Chirurg ica sar à pubbli cato in sei volumi di cui i prim i due escon o ora da lla tipog rafia. Il trat tatq è d estinato com e è d etto n ella pr efazion e a ll o stu·d ente e a l ch i rurg o per. lo st u dio d elle .a ffezioni chir urg ich e. L 'esame clin i·co ha la parte più impor tante d ella tra tta· ziun e, rosi i m ezzi di ·diagnosi , le indicazioni terapeutich e. L 'opera è red a tta con quella agilità d ella d escrizione e fia cilità di esposizion e cui c i ha nno abit uato i tra ttatisti fra ncesi ; lo stil e è vivace e- brillante e il perio1d o ·ca1nmin.a sciolto senz.a stan·c.ar e il lettor e. La te nd.enza a uno sch ematismo for se ec.cessivo è com pen sata d alla ch iarezza d ella trattazion e. Le figu re son o numer ose, in parte originali. Nel pi.an o ·del t ratt ato g li Auto.ri si sono m a ntenuti .agli sch emi classi ci di tra ttati fra n.c esi. Il p rirno volume recì.at to d.al Mi.giniac è dedicato alla p atologia ·chirurg i ca gen era le, e a lla patologi.a d elle oss.a, muscoli , vasi, l infatici , a r.ticol azioni , n er vi. I l capi Lolo s ui tumori in gen ere è r ed atto d.allo Chatelhier . Il volu me è di 1320 pagine con 429 fig uTe e 8 tavole a colori. Il second o volume è r eda tto d al Ma isonnet e tr.a t ta l e .affezioni chirurgich e d egli a rti. La trat tazione divisa in sen so .topog r a fi co , riguar·da s u·ccessiv:am en te p·e r 01g ni r egion e l e a ffezioni traumatich e, le in.fi.a mmazioni , le n eoform.azioni, le mal formazi oni congenite, ecc. Il vol u me è di p·a gine 1520 con 853 figur e nel testo. P . VALDONI. 1

1

Di eccezionale importanz a: Do tt . Cl USEPPE PENSO

I bagni di mare (Con s ig li di

u1n Me dico)

Raccolta di lavori _pubblicarti durarite l'anno 1930 dall'Istituto Nazionale cc Vittorio Emanuele III » per' lo stu.dio e la cura del cun.cro. Vol . I I , 1931.

AL M \.RE: CLIMA MARINO ED ACQUA DI MARE - EFFETTI DEL SOGGIORNO AL MARE - IL MAR E: A CHI F A BENE E A CRI FA MALE : LFl INDICAZION I • LE CONTROINDICAZION I - I NTOLLF1t4NZA lN CHE STAGIONE SI DE VE ANDARE AL MARE - QUAL E SP IAGGIA SCEGLI ERE : LE PI NETE - LA VITA AL MA RE : IGIENE DEL CORPO E D~L LO SPIR ITO • L A CASA - I L SONNO - CONTRO LE ZANZARE • IL VESTITO - GLI OCCHIALI DA SOLE - L 'ALIMENTA· zIONE - SULLA SPIAGG IA. - IL BAGNO DI MARE : CO ME S I FA If, RAGNO DI MARE - A CHE ORA SI DEVE FARE IL BAG NO - ANCORA QUALCHE CONSIGLIO - QUANTO DEVE DURARE CN BAGNO DI MARE - DOPO IL lJAGN O - I L BAGNO DI ACQUA M ARE CALDA INCIDENTI DO VUTI AL BAGNO DI MARE - ERRORI DA EVITARE DURANTE LA. CURA MARINA - IL B AGNO DI SOLE : I SUOI EFFETTI - COME sr FA I L . BAGNO DI SOLB - IL BAGNO D I SABBIA: COME SI PA ) !"_ Il•\GNO DI SABBIA - I STI OI Eli'FETTI - GLI SPORTS AL l1AitE: IL NUOTO - IL CANOl'TAGGJO - LE SCOTTATURE DA. SOI,E - IL COLPO D I CALORE - I L MAL D I MARE - P RONTO SOCCORSO IN CASO DI A NNEGAMENTO.

Vi sono ra·c chiuse 10 m on ogra fie d el r eparto. biologico diretto d al p r of. R ondoni riauard anti l 'importanza dei lipoidi e d ell a d i ~ito·n ina ,del calcio, d el m .agn esio e del potassi; sull 'ac : crescirn ento. d ei tumor i ; 1 d el r eparto :d i Anatomia .pato~ogica diretta da l p r of. P ep ere con uno studio sui tumori del testicol o; 7 d ella divisione ~hii::urg~.c~ ~i retta da l prof. 'F i.chera r igu.ardanti il d1squ1l1br10 on cogen o e l.a ch emioter.apia isto g ena e i ten tati vi di cura biologica dei tu~1o~·i ; 2 del I.a sezion e g inecol ogica (pr of. Al f1er1) co? un c ontribu t o alla satur n o-terapia del car cinoma dei genitali femminili ; 9 della

Farne richiesta alla riostra Am111inislrazion e mediante Vaglia Po~tale di L . 5, da 'in viarsi all'Edi tore LUIGI P OZZI, Via Sistina , 14 - R o1110.

(1) Si prega d 'i n viare due copie dei libri di cui si desidera la recen sione.


.[ANNO XXXVIII, NuM. 28]

SEZIONE PRATICA

sezione Tadiologica diretta de1 prof. Werussia riguardanti la terapia fisica dei carcinomi .cutanei, delle metastasi, dei tumori delle ossa, ..dei n eoplasmi · intra-crani ci. In complesso un bel v olume di 29 lavori a i quali hanno contribuito 19 collaboratori . R. BRANOATI. WrLLY MEYER. Cancer, Pa.u l Hoeber, edit. New York, 1931. L'A. pubblica questo volume composto di 38 capitoli , di cui i primi 29 sono stati pubblicati mano m a no col titolo di « alcune note .-sul .o ancro l> in vari articoli nel Journal of Can.cer R esearch, nel Th e American Journal of the m edica.l sciences, n el Medical Journal and

Record. Il libro che con s,t a di 427 pagine· è diviso in due parti. Nella prima l'A. tr~tta dell'etiolog ia svolgendo ampiamente il capitolo degli .agenti infettivi ritenuti come causa del cancro .cui dà g rande importanza ritenendo com e uno -stato precan ceroso gli stati irritativi cronici. Tratta dell.a divisione cellulare, della diffeTenziazione e d ella disseminazione delle cellule, dei pro·dotti di d ecomposizione di ·e sse, i n ecroni, e .deJla loro azione sulla divisione cellulare; d ei sali contenuti nel sangue e d ella loro influenza sul m etabolismo cellulare; d ella predisposizione al can cro e della influenza de lla civilizzazione , dell'età, dell'ereditarietà, d ei traumi. . Nella seconda parte tratta della ter.apia m e dica dando una gra nde importanza alla variazione di una a lcalosi del sangue dei cancerosi in acidosi ch e p uò essere ottenuta con vari mezzi ch e vanno dalla provocazione di stati febbrili a ll 'u so dell e to ssine del Coley, d ell 'impiego dell.a f.ame e d ell 'iperemi.a, all.a som mi nistrazione di preparati di .calcio e di estra tti di paratiroide. R. BRANCATI. 1

JLsE H AGER. Beitrtige zur Diagnostik der Nie rentumoren. Leipzig, 1931. L 'A. espone in m od o s u ccinto e sintetico ma completo le nostre 1conoscenze su qu·esto importante ca1)itolo di patolo·g ia r en.ale riportando i .p iù Tecenti metodi di indagine su cui particol armente si estende e.ssendo l 'arti colo rivolto sopratutto all'es ame sem eiologico. Egli appog g ia la sua esposizione con i da ti clinicì di 17 casi oc.cor si nella Clinica dove egli lavora. Pubbli1cazione utile per il suo valore didattico d i chi arezza e di ordine. V. GHIRON. '

Die H.istogeniese Eoto-mesodermaler Mischgeschwiilste der Mundhole. Vol . di circa 90 pag.

S cn uRMANN,

PFLUGER e

NoRREMBROCH.

Thiem e, Lipsia.

La prima parte compilata da Schurmann e Pfliiger è s pecialmente interessante per la identicità fra i tumori d ei mascellari, ch e hanno or ig ine d.a i tes uti d entari (tumori a cellu-

1007

le basali, adamantinomi, O·dontomi) ed a lc uni. tumori d ella sella turcica, di cui riportano due casi, che ritrovano la loro gen esi in resti del dotto ipofisario. _ Nella seconda parte compilata da Norrenbrock sono riportate le varie teorie per la spiegazione dei tumori misti della parotide ch e l 'autore illustra con varie figure micros·copiche. R. lBRANCATI.

V. HoFFMANN. Verlauf der wich·t igsten Kri.o-

chen und Gelenkerkrankungen im Roentgenbilde. Springer, ed. 1931, Berlino, con testo tedesco e inglese , 584 figure, Marchi 66 . Il libro di Hoffmann diversifica dai libri e ·dag·li atlanti sull 'arg omento (d el r esto n on troppo numerosi) perchè riproduce dei ra dio · grammi in serie d ello stesso paziente. e in periodi diversi ·della m .al.attia e non come spesso avviene n ei com..uni atlanti radiog rammi di malati diversi in periodo diver so di malattia. Il testo è brev~ quanto è necessario per fissare i punti principali dei vari capitoli: infia mmazioni acute (ematogene-traumatiche, gonococciche); infiammazioni croniche specifiche (tbc .); tumori; a lterazioni di crescenz.a di circolo e ricambio : reumatismo, artrite deform ante; fratture; trapianti ossei. Figure numerose abb.a stanza chiare accompagnate da esplicazione in due lingue al disotto ·della fig ura. E. MILAN! . W . LoHR u L . RAsSFELD. Die Bakteriologie der

Wurmfortsatzen.tziindung und der appendikuliiren Peritonitis. Vol. di pag. 92 con 46 fig . e 11 tavole. Edit. G. Thiem e, Lipsia, 1931. Gli AA . h anno raccolto in questa monografia delle ricerche in parte g ià pubblieate in riviste medich e e oggi ·completate sotto varii punti di vista. I ri sultati più importanti a vuti n elle loTo ricer che .p ossono compendi1a rsi nel.l 'aver stabilito ch e la flora microbica delle appendiciti acute non è ·differ ente da quella che si rinvien e n ell 'oTgano sano e ch e è essenzialmente rap.. presentata da una serie di germi abitatori ahi tu.ali del col on. · Importanti sono pure l e .r icer.che su germi an,a erobi irresenti nell 'appendice. P. VALDONf· 1

P . STRASSMANN. A rznei-, dititetische, diagnosti-

sche und sozialhygienische V erordnungen fiir die gyniiko·logisch-geburtshilfliche Praxis. Edit. G. Thieme, Lipsia, 1931, V e diz.

t

soltanto grazie a uno schematismo rig ido e a d un.a esposizione qu.qsi telegrafica -che l A. ha potuto raccogli ere le nozioni più importanti di terapia m edica, dietetica, diagnostica e ostetrico-ginecologica in un volume di dimen· sioni r elativa m ente piccole. 1


IL POLICLINICO

1008

Oltre all'indice delle materie vi è una d ivisiòne a guisa di rubrica, si.a ·di sintomi ch e _d i gruppi di malatti.e, di,Tisioni cui corrispondono l e indicazioni tera peutiche .desiderate . R·a ccomandiamo vivamente il volumetto p er la fac ilità di consultazione e p er la messe di con sio-li di ordine m edico , sociale e ·deontologico; d;ti 1c he spiegano la fortuna inc ontrata nelle edizioni precedenti . P. VALDONJ.

IF. CALLOMON. Le affezioni non veneree dei ge1i itali. Trad. in ital. del prof. M. MoNACELLJ. F. Vallardi , Mila no, 1931 . L. 35. È un'opera preziosa che serve a mettere in

valore teorico e pratico un.a qu.a ntità di malattie, più o m eno frequenti, ma difficilmente prese in c onsider.azione dai dermatovenereolog i ,e dai m edici . Si tratta di tutte le affezioni non veneree ch e interessano la sfera genito-urinaria, nei settori che appartengono ai co11 fini b en n oti della .d ermatoven ereologia . Vi s i trovano p ertanto trattate tutte le forme ulcc.r ose non ven e r ~ e d ei genitali, le forme i n fiamm .a torie dell 'l1r.etra non b lenorragiche, le forme m orbose non ven eree poco note dei corpi . ca' rernosi e delle g lap.dole dell 'app..genito. u.r 1nar10 , ecc. Di particolare interesse appare il capitolo d elle forme parassitarie vegetali p er I 'importanza .ch e e·sse hanno n ei rigua:rdi d el prurito e d ei così detti eczemi .an.ali . La traduzion e del prof. Mona.c elli è .stata fatta nell.a 2a. Ediz. t ed esca, ch e l 'A. aveva di r,e cen te riveduta aggiornata . . ~.] ~ibro ~ diretto sopratutto a i m edi ci pr.a- · ti c1, i quali p ertanto saranno grati all'autore, p er aver colmato un.a così 0o-ran.de lacuna b i bli0grafica . A. Pozzi. 1

lnteressal)te pubblicazione: 01>tt. CIUSEPPE KOWARSCHIK Medi co prim~l.rio e Direttore dell'IstJituto F1isioteTa.pico dell 'Ospedale di Lainz (Vienna).

D

I A . T E R JM:I A (con 125 figuTe int ercala te nel testo).

1,rad11zione ita·l iana s ulla VI edizione tedesca del dott. L. Gh iozzi e C. V idale. In dice-Som mario de ll e Materi e. - INTRODUZIONE. - PAR· Tfl I. Fisica della diatermia. PARTE II. !strumentario per diatermia. - PARTE III. Tecnica deùla diatermia. PART.E I V. Azioni fisiologi che d ella diatermia. PARTE V. lnldic;azioni ter a.peutiohe della diatermia . - APPENDICE: JJa cliatermi3. associat a ai raggi Roentgen. - PARTE VI. Diat ermia chirurgica e sue indii.cazioni. t

7

0Jume in-8°, d!i. pagg. X\11-264, n dtidamente stampato c:u carta patinata, oon 125 fi g1ue nel testo. Prezzo L. 3 O Più le spese postali di spedizione. Per d in.ostri ab bona ti oole L . 2 7 , 6 O in porto franco. '

Inviare Y!l~g lia a ll'Editore LUIGI POZZI. Ufficio P oetale Suoou.r sale diciotto, ROMA.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESS~ Accademia Medico.-Fisica Fiorentina. Seduta del 7 maggio 1931 . Preside~te: Prof. JADER CAPPELLI.

Rara forma di rottura dell' atrio si nistro del cuore per infiltrati leucemici del miocardio. Prof. A. CosTA. - È una osservazione di ro t-

t ura 1 sponta11ea d·~ ll 'atrio sinis trò (il 1° caso d escritto ·ai rott ura ·sponta11ea· del! 'atrio sinistt<:>) ; tanto più rara in ql1an to incompleta, cioè con epicardio integro e quindi senza emopericardio. ln ne . . suna r ece11te mo1)ografia o trattato si fa n1e11zione di rotture del cuore per infiltrati leucen1ici . La n1orte è avvenuta probabilmente ap · p e11a Irar1Ll1matasi la parete miocardica e perciò non è avvenuta secondariame11te ]a ro ttura del1'epicardio. Segue una breve discussio11e sull a isto:. gen esi clei processi proliferativi ch e si svolgon o 11l!l miocnrdio e su ll a partecipazione clelle cellu le ciel sarcolem1na.

Lesioni

fl og~stiche

a· focolaio nell 'aorta di difterici.

.

l)rof. A. CosTA. - In al c u11i casi di difteri te a d eco rso rapidan1e11.te 111orlale, l '0. ha osservat o, e i1e dà co1nunicazione, evidentissiu1i fenomeni jr1filtra ti,-i a focol aio neg·li strati so tto-endoteli.al i d ell 'aorla. Egli r avvicina ques ti reperli a quelli d e cril Li re 1~er1 tetne11Le da R. De Vecchi nell 'en docardio .ii t utti ~ ])a1111)ini cliflerici (valvulite): Inter11rela lJU~s ti feno1neni aor tici come reazioni tissurali ai prodotti tossici d el ger111e ; Yaluta l'i~­ porta11za dei singoli elen1enti palog·e11e lici · (fattori m ecca11ici) e prosp etta ] a evoluzione d ei feno n1e11i de crilli, i1ega11do11e p erò la correlazione con l ' arteric1f.rl er osi. 1

Il prof. A. CosTA e il prof. D. NlARIOTI' I riferiscono su ricerclie di isl:ologia comparata sull 'apparato capsiilare splenico i11 rife rj_1ne11lo al m eccanismo della splerio~con. tratlilità ..

Diverticoli multipli del colon. Dotl. C. PA _.qÀ. - L 'O. presenta u11 caso di d1verticolosi cliffusa dell'intero colo11 1 in ·11n vecchi& di 73 _an11i. L 'esa1ne microscopico, mancan d o l a tonaca inuscol ar e, h a din1ostrato ch e si trattava di diverticoli falsi . Dopo aYere illu strato la morfologia, le complicazioni , gl~ esit i di tali forme, e disct1sso le varie teorie patogenetiche, l 'O. ritiene che nel su o caso· l a atrofia della musc.01.att1ra del colon, presente· ancl1e n elle p arti n ot1 estroflesse, si a stata u11ita2 111ente alla grave arterioscl erosi del soggetto uno dei coefficienti di inaggi or Yalore nel determin ism o delle lesioni. (Dimostrazione d el pezzo).

Cirrosi epatica con adenoma epatocellulare.

1

l)ol t. G. PATRAssr. - L'O. descr ive un caso ai cirrosi epatica con adenoma epatoceillulare in uo~ n10 cl i 03 an11i. Riassume le moderne co11cezioni n ei rapporti di i11terdipendeD:za fra cirrosi e tumori epiteliali del fegat o e sulla classificazione di qucs li ultimi ; co11fern1a in base ai dati istologici del r e1)erto })er son al e che i così d etti tubuli ])iliari n~~for1:1 aLi al l ro 11on sono (n ella maggior parto d~1 casi) ch e lrabecole epatir l1c compresse éd atrofizzate . Da essi, ollrechè dal l essuto ade1 nomatoso stesso, n el caso illus tra to, si originereb+ b ero a tlraYerso a ttiva prolifera zion e cellulare i


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[ANNO

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SEZIONE PRATICA

nuovi acini, alla cui apposizione sarebbe da attribuire 1;aumento di volume dell 'adenoma.- (Dimostrazi0ne di preparati microscopici). Il ·prof. P. .r\. MEINERI riferisce sulla sindrome cutanea a tipo di idroa vaccini/orme ed epidermolisi bo llosa con p orfirinuria. 1

Seduta del 28 maggio 1931. Presidenza : Prof. J. CAPPETJ .I.

Problemi neurologici e problemi chirurgici della angina di petto. ProI. A. LuNF.DEI. - L'O., dopo aver es.pos.te le molte e recenti acquisizioni in tema di fisiopatologia del dolore in genere e del dolore viscerale in i specie, e dopo ave:r ricordato come possano essere oggi classificate Je sindromi dolorose Gardio-aortiche, discute le varie teorie patogenetiche dell 'angir1a di petto giungendo alla conclusion~ che solo le crisi di spasmo delle coro~arie, determinate o non da lesioni anatomiche di questi vasi, possono rendere r agione dell 'intervenir~ della sindrome anginosa vera. Dimostra inoltre come i d.ati di fatto sui q·uali si fonda~o le 0 biezioni alla tesi coronarica, e sopratutto il fatto della possibilità frequente di lesioni coronariche con infarto ~ senza angina, :Qon rappresentano affatto un ostacolo all'ammissione della tesi coronarica, ma facilmente si spiegano, applicando a tali casi le leggi fondamentali di fisiologia nervosa e di fisiopatologia del dolore. L 'O . prende successivamenle in considerazione i fenomeni cardiovascolari che accomp-agnano e aggravano spesso le crisi anginose e discute l 'importanza che possono assumere nella genesi di tali fenomeni le alterazioni del meccanismo di coordinaziolf1e cardiovascolare e soprattutto l 'alterala funzionalità dei nervi presso-recetto\I'i (depressore e nervo dcl seno carotideo). Prospetta quindi ~ varii scopi che possono aversi con gli interventi chirurgici : impedire i riflessi cor onario-costrittori, provocare la vasodilatazione coronarica, correggere ~ disturbi di coordinazione cardiovascolare onde impedire i fenomeni che ad essi con seguono, impedire il manifestarsi del dolore. L 'O. discute da questi varii punti di vista, i varii interventi ch e sono stati proposti e attu ati , ne spiega i risultati, e g iunge alla conclusione ch e, alla luce dei dati più recenti di fisiopatologia rlel dolore, l 'ablazione del ganglio stellato deve consid erarsi I 'intervento più logico. I Seg retari: L. P1ccu1, P. NiccoL1N1 .

Novara è andata, specialmente nell 'ultimo ventennio, gradatamente diminue11do, di pia ri passo colle modifiche portate nelle risaie, riducendosi o·g gi quasi a zero; . 3) L 'aittenuazio·n e e scomp1arsa della malaria :Qon p·u ò attribuirsi ad un,a diminuzio,n e del numero degli anofelini, essendo questi presenti in grado elevatissimo nelle regioni risicole del novarese. ~u 10? esem~1lari, 94 sono di A. claviger o macul!pennis, 4 rl1 superpiclus e 2 di pseudopictus; non, si trovar()110 esemplari di bifu;·catus. 4) L 'anofelismo senza. malaria nell 'ambiente dell~. risaie deve attribuirsi con ogni probabi_l1tà, benchè non possa ancora aifermarsi con certe.zza, alla perduta aittitudine da parte degli anofelini della risaia, per la loifo organica trasformaizione, di contrarre l 'infezion.e, ossia di consentire l'attecchimento deill 'ematozoo malarigeno· colla puntura dell 'uomo malarico; 5) Non, fu possibile sperimentalmente ottenere ~l trapianto della inalar1a dall 'uomo malarico agli ar1ofelini delle risaie del Novarese. Segu1 una discussiç>~e . 1

Stenosi mitrale pura nell'infanzia.

1

Società di Coltura Medica Novarese. d~l

2 aprile 1931.

Presidenza: Prof. LUIGI

1

1

1

Calcificazioni ghiandolari diffuse. Prof. Lunovrco ARMANI. - L 'O. riferisce su di un 'inferma che g1! è stata mandata con diagnosi di calcolosi renale. Le ra diografie fecero scoprire l 'esisteD,za di numero·sissime ghiandole calcificate, disseminate lungo tutta la colonna vertebrale, sparse nel bacino, nelle ascelle e nelle regioni latero cervical~. Si seppe allora ch e la donna, all 'e·tà di pochi anni, aveva sofferto di suppurazioni ghiandolari al collo er era stata sottoposta a lunghissime cure elioiter.apich e. L 'interesse d el caso è dato dalla sua rarità e dalla riproduzione della d iff11sione Lubercolare quale si ha n el conig·l~o per inoculazione nell'orecchio. 1

1

I

Seduta

Prof. PIERO FoRNARA. - L 'O. ricordate le discussioni concernent~ l 'esister1za - ammesse dagli uni, negate dagli alt.ri - di una speciale forma di stenosi mitrale pura 11.ell 'età infantile (malattia di Duroziez), sulla cui eziopatogenesi esistono analQgame11.t e v~v ac! dispute, e di cui l 'Or si occupò nella propria relazione al XIII Congresso Nazio nale di Pediatria, espone tre casi O·sservati in ragazze di p-6-13 ooni in cui clinicamente ~ r adiologica.mente esisteva un quadro di slenos~ mitrale pura: in uno di questi casi vi era una antecedente sto.r ia, di sicuro reumatismo articolare acuto, in un altro l 'anamnesi riferiva di parecchie tonsillit~ a ripetizione. L A. dopo avere esposte - di confronto - radiografie cardiache di vizi mitrali complessi e di card)opatie C-Ongenite div~rse, .conclude do·v ersi ammettere l 'esist enza n ell'età infantile di una ste11osi mitrale clinica·ment~ pura, che è almeno nel m aggior 11umero d ei casi rico·n giungibile ad una pregressa particolare endocardite. Seguì discussi.one. Il prof. GIUSEPPE VERCELLI riferisce un caso di n eòplasrria cerebrale che simula una emorragia ingravescens.

BACIALLI.

1

Alcune osservazioni sull'anofelismo e malaria nelle risaie del Novarese. Dott. GILDO FRONGIA . - L 'O. giunge alle seguen ti eone] usioni : 1) la risaia c.o1l 'andar del tempo, e specialmente in quest'ultimo periodo, è andata gradatamente tras.f ormando la sua fisionomia, sia per la pratica dell'avvicendamento, quasi ovunque esercitai~, sia per la coJtivazione oivunque r esa intensiva, sia per U razional~ procedimento di coltura oggi adottato; 2) L 'infeziiO!fie :m,.alar~ nella provincia <li

Il prof. 0TTAv10 C1PoLLINO riferisce un caso di frattura ~lla sptnq, iliaca an.t_ero-s.up_eriore da strappo ntuscolare. Il dott. GuGLIELl\iro LAvATELLI fa delle considerazioni sulle parane/riti. . Il Segretario: Dott. RINALDO MICOT'l'l.·


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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. L'lnterpetrazlone del dolore nell'infanzia. Poich è il bambino non è capace di esprimere le _proprie sen sazioni dolorose localizzandole n ei vari organi, è necessario cl1e il med ico si lasc1 in primo luogo guid,a re d:alle manifestazio11i generali che in tale età soglio· no accompagnarle, e cioè dal ,c arattere del pianto, dal! '.aspetto e a.alla posizione assunta. ie in secondo luogo, conosca le principali cause ch e le producono. Ne fa un breve elen co, con cenni di patologia e di terapia W . Shel <lon (Brit. Med. Jour., 28 marzo I 931). Nell 'ambito dell'apparato gastro- intestinale si tratta per lo più di d olori da in.digestione, i .quali talora opr.a vvengono .a crisi, come n elle comuni colicl1e d ell '.a.dulto. La stom.atite catarrale e quella ul·cerosa sono poi spesso cau sa .di difficoltà dolorosa n ella suzione, sì d.a far rifiutare il pop·p atoio e qualunque altro cibo. Ma .a n che I.a stitich ezz.a ostin.ata • con formazione di fec.i ~ure, le ostruzioni per strangola m enti erniari1 o volvoli, e le ragadi anali .dovranno talora essere con siderate. Una ·delle cau se più frequ enti è l 'otite, specie nei periodi influenzali, e il m edico, visitando un b ambino ch e ha febbre sen za cau sa .apparente, e g rida molto. dovrà sempr e p·en• ·sarei. La dentizion e, invece, è per lo più accu sata .a t orto , limitandosi piuttosto· a gen erare irTequietezz.a, insonni.a, in.appetenz.a. Le malatti'e endocranich e, quali le menin·giti , i tumori e l'idrocefalo cau sano sempre do'lori acuti. Anch e le a ffezioni delle vi e urinarie possono decorrere con ma nifestazioni dolorose e, .accan to alla cistite e pielite, b isogna, porre an·ch e la non rara ulcerazione del m eato urinario , ch e si produce sopr.a tutto nei circon cisi. Le affezioni d el torace provocano dolori an·ch e n ell' età infantile, ma il loro car att ere non -è b en definito, e la diag n osi è aiutata maggiormente ·d alle modifi cazioni del r espiro. Vi è infine la cateO'oria assai numerosa delle affezioni dolorose degli .arti . tra le quali va ·compresa l'epifisite luetica dei piccoli 1attan 't i, 1o scorbuto , l 'osteomielite. An che la poli omielite , nei primi giorni di malattia, può riuscire n otevolmente dolorosa . l\[. lf ABERI .

Su 11 pazienti, 10 ebbero ad accusare il tipico attacco di ·dolore, dopo circa 20 m inuti da lla somministrazione. Invece, n essuno degli individui di co111trollo esaminati ebb e ad accusare n ulla salvo un vecchio il quale, tre minuti .dopo l 'iniezione, ebbe una ~en sazi one di oppr·essio'n'e dietro I' a p13endice xifoide. Nei 10 individui anginosi che r eagirono, si ebbe un aumento m edio di pressione sistolica di 38 rr1n1. di 1nercurio, nei limiti da 12 a 10·0 . Tutti ebbero i sintomi ed i segni caratteristici per l 'epiTiefrin a . e11 'elettroc.ardiogramma, l 'onda T subì un leggero aumento ·di ampiezza n egli an1g inosi , n1entre ebb e tendenz.a a diminuire n egli altri. fil . Studi sull'attività del simpatico lombare. Un pT·ogres.so n ella cl1iru:r.gi.a del simpatico è stata l 'introduzione di prove funziona,l i ca paci di rivelar.e il suo interessamento in determin.a ti casi. È coisì po s.s ibile di seleziona.re i casi e di interven ire n on e1npiri1cam ente, ma con fon dat e probabilità di iSu ccesso. Per stimaPe I 'azione d el simpatico lombare in un.a d et ermin.ata sin·drome Morton e Scott (A nn.. of Surgery, dic. 1930) propongono di elimi naore la sua azione mediante la ·rachianest esia. Cosi n el m eg.acolc;>n si può vedere d opo r.achianestesia in·s o:rgere una i1n tensa efficace p eristalsi colica. Nell e les ioni vasali spasti.che au1nenta la temperatura l ocale dell'arto,, m entre ciò no·n avvien e n e11,e l esi.011i org.anich e. Gli AA. ritengono il loro metodo più completo , più sicuro e m e•n o da nnoso ·di quello di provocar e a·r tificial mente elevazioni di temperatura me-. ·di.ante iniezio·n i di proteine re~e~o.genee . Gli AA. h anno p otuto dimostrare un fattore vasospa :tico anch e in cçtSi ·di ulcere tro.fi1ch e, edemi di artriti tra umatich e, poliartriti . Non sono però i1n gr.ado di specifi,c ave qu.a1le possa essere la .sua importanza. Hanno invece utilmente u.s ato I.a r.a chia neste sia p er differenziare i dolori ·di origine sim·p atica d,a doJori su b aise. psicone.u ropatica. Hanno visto come la gan glion ectomia lombare migliora le co·n ·dizioin i circolatori.e n el11•e estre·mità inferio·ri se di di deformazioni conse.g·u en ti a spina bifi.da. 1

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MANF REDO AS COLI.

L'epinefrina nella diagn.osl di angina pectoris.

. . Un segno per diflerenziare il dolore addominale della parete dal dolore di origine endoaddominale.

J,a scoperta ch e l 'epi1n efri n a provocava degli attacc l1i cfi dolore an gin oso tipico in un 1)azicnlc con angina pectoris, indusse S. Le·vin e, C:. Ern len e B. Ja·cobson (A rch. intern. méd., febbr. 1930) a studiare- gli e ffetti di ta1e prodotto per Yedere quaile di essi potesse e...... er r 11 I ilizza l o a. scopi diag nostici .

Ruhen.stone (Th e Journ. of the Amer. ·Med. Ass., 13 dic. 1930) h.a o·sserv.ato ch e il dolore di origine endoaddominale n on si attenua quan·do il p . è voltato su un fian co • ma an zi s1 aggrava . N.ei malati eh~ ha nno dolore ~ddomi11a le, dovuto all 'articol.azione sacro- iliaca il dol ore si atten ua ·dall o stesso la t o su cui iÌ •

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SEZIONE PRATICA

p. decombe prob.a bilmente per l'immobilizzazione del! 'articolazione do],e nte . Egli ha i1c tll.to questi fatti molte volte e ritiene ch e 1,a -scomparsa o no del dolore sul d ecubito laterale abbia valore ·diqgnos~ico. R. LusENA.

CASISTICA E .TERAPIA. .

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Un caso di aneurisma della punta del cuore. P. Harvier e J. Caroli ~Paris Médical, n. 27, 1930) fanno rilevare come i casi di aneurisma del cuo:ne, diagn·o sticati durante I.a vita ~iano eccezionali e ne riferiscon-0 un caso da loro osservato e studiato dal punto ·di vi sta clinico , ~adiologi co e anatomico . Si tr.attava di un.a donn.a di 64 anni ricoverata nell ' Ospedale Heaujov per dispn ea, aun1entata .con g li sforzi, n ell 'aprile 1930. Qu·esti disturbi comparvero all 'improvvi o nel maggio 1.928. La paziente avvertì, senza cau a, dolore :retrosternale senza ango eia 11è irradi.azione dolorosa. Gli sforzi d etermina rono ·d isp1n ea. All 'esam1e obiettivo si diagnosticò una insufficienza cardiaca con pr.edominanz.a epati~a; non feg.ato gr.an·de, duro, dolente; milza si palpa~ non edemi. All 'ascoltazione nessun segno p articolare tranne un 'aritmia a ti po extrasistolico. La palpazione della ·r egione precordiale fece rilevare sul bordo sinastro del cuore, due c entri di battito sistolico; il primo n el IV spazio intercostale, e il secondo n el IV spazio, un po' più all',e sterno. L'esame radiologico dimostrava che il ventricolo sinistro eta bilobato. Quantunque ·1a Wassermann fosse negativa, esisteva il segno di Argyl-Robertso;n. A confermare l' esistenza della 1-ues stavano la duiiezz.a tipica del feg.a to e la splenomeg.a lia. La ·p1a ziente inoltrie p1:r.esentava de lle assenze epilettiche, e in una crisi violenta di tal genere morì il 30 maggiot 1930. L'autopsia dimostrò una pericaTdite ades.iva, un .a neurisma d ella punta d el cuore e una obliterazione d elle coronarie, ri scontrata con l 'es plora zion,e al radjolipiodol oltre a d ·edema m eningeo, stasi polmonare, feg.ato ingrandito, duTo e milza dura, aumentata tre volte di volum e. La m assa aneurismatica misurava 6 centim etri di .altezz.a , 7 1/ 4 di larghezz.a e 6,1 / 2 centimetni di spessore. La su.a parete era costituita da tessuto fibroso· e il ventricolo .sinistro era bilobato. L'aorta era dilatata , senz.a sin.t omi sifilitici o .arterioscl eroitici. Tale. lesione p·u ò riassumers.i cosi: .c oronarite obliterante, ch e h,a d eterminato un aneurisma sacculare della p1u nta d el cuore. La rarità d el caso è rappresentata ·d alla diagnosi clinica in vita. Secondo Pletne u\v su 300 casi 6 volte sola mente la diagnosi fu fatta durante la vita . 1

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La caratteristica di questa osservazione sta i1ella presenza di un centro anormale dei battili. :È per t ale sintoma associato ali.a deformazione del p·rofilo cardiaco allo schermo che si è potuta diagnosticare la lesio,11e. 'f. LA URENTI. La dimensione del cuore nel gozzo. Dal'l a letrteratura si h.a l 'imp1r.ess:ione ·c he l 'aume nto di volun1.e del cuo·r e sia un reper· to frequ ente ne ll 'ip·e rtiroidis.m o e dipen·d a da questo. Hurxthal, Me,nia rd e Bogan -(The American J ournal of the Medical scien.ces, dicem- . bre 1930) h:·a nno voluto stu.diare a ccuratamente il . problema co·n ind.agini .r adiol ogiche in 100 amma·lati di ipertiroidismo e facen.do il conltrollo in 100 ammalati di gozzo senza ipertiroidismo . Essi fe cero delle t eler.adiografie. P er prima cosa essi osservano che in malati ·OOn gozzo si può avere d ei cardi.aci in proporzione uguale a quella d,ei cardiaci fra non gozz,uti. Le m ala ttie di cuore coincide:p.ti col gozzo s·o,n o: vizi da r eumatismo, ip.er.ten: si.O!Ile e .alterazi.oni miocardiche .d a lesioni co• iionar1e. La frequenza d ell'aumento· del diametro trasverso del .cuore n ei gozzi coin i pertiroidismo è sta.ta d el 46 %, mentre è s't ata del ·41 % in quelli sen za ipertiroidismo. Quest'aumen to del diam'etro d el cuore è più frequenté n ell 'età più avanzata e nomi è in irapporto colla m.a ggiore durat.a dellto stato tossico (n egli ipertiroidei), nè colla perdita di peso del m .alato. Si deve concludere che se l 'i pertir.oidis1no dà aum·ento d elle dimensio·n i ,d el QUOre, lo fa in maniera m '.o der.ata. Nel gozzo senza ipertiroidismo l'aume nto di voliU.Il1e del cuoTe si può m e ttere in r.apporto colla stetno1si tracheale, secondo alcuni. R. LusENA. IAe modificazioni del volume del cuore dopo le cure di dimagramento. Scb.a rpff (Deutsch. Arch. Klin. Med., Bd. 165) ha esamin.ato il c uore di 51 adiposi - so fferenti o no di cardiopatia - praticando dei t eler.adiogrammi prima e dopo le .c ure intrapr ese per il loro dimagram ento. Negli obesi sani il volume d el cuore è sensibilmente diminuito sol o quando il ·dimagramento ha ragg iunto i 7 chili ; nei 3/ 4 dei mala ti il cuore ha pPesentat-0 un volume su11eriore a lla norma. . Nei cardiopazienti ob esi e ipertesi , la diminuzion·e del volum e cardiaco si è ottenuta soltanto, qua ndo insieme col p·eso corporeo è diminuita anch e ]a pressione a rteri osa. La .diminuzion,e d el cuor e è dovuta al fatto ch e, col diminu·i re d ell'obesità, vengono e liminate molte cause di r.esi ten z.a periferica, e il cuore ch e si era dilatato sotto la loro dannosa azione, torna a r e tringere le sue ca1

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vità .


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Negli obesi giovani il cuore non aume11ta di volume: quando ciò avviene, bisogna pensare ch e il m iocardio non si.a sufficientemente sano e resistente. V . SERRA. lppocratismo digitale ed endoca rdite infettiva. P. Harvier (Paris méd. 13 dic. 1930) riporta alcun.i oasi in 1cui ]1a presenza «li deformazioni ippocratiche ·d elle dita era connessa con l 'endoca1rdi1te 'len•t a. In uno, l 'evol·uz.ione non ha oltr.eipassato 'Un mese; emocoltura negativa . Al1'autopsia si risoontrarono le lesiona di endocairdite ul cero-vegetan;t e . In un altro, si aveva endocardite infettiva da tetrogeni; l 'ev-0luzione si prolJUngò per 8 mesi , con notevoli ondu'lra.zioni d ella cu_,rva termica e ·tre emocolture ·PO itive. A partire dal quinto mese 1 ippoc11atismo digitale. In altri ·due casi, si ebbero gli stessi :repe;r ti. In comples o (pur senza dire che tale segno possa, da solo risvegliare l 'iidea di un'endoca1rdite, tanto più che esso è incostante, pure esse11do più frequente che non le nodosità di 0sler a cui si attribuisce tanta importanz,a, si può 8:sserire ch e l 'ip·p ocr.a tismo digitale, quando esiste, può assumere un significato notevole, sp,eci.a lmente nei e.asi frusti di en.docardite (form e apirettiche, forme renali ecc.) in cui la d.iagn osi :ri.mane esitante e si pre.s ta a diJscussionie . fil. 1

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La ierapia delle endocarditi. S'impone anzitutto il trattamento preventi· vo, nel senso di curare inten samente e,d a lungo i reumat~smi, .a nche i più benigni in a ppare~z~, spec1a·lmente nei giovani; utile è 1 l associazione con la medicazione solforata. Accu~ata sorveglianza igieniea d ei cardiaci, prevenz1on,e e trattamento di tutte il e infezioni s,e condarie • ~er ~uanto. riguarda la terapia vera e prropr1a, s1 seg"?.1ra'?-no le li.nee ~eguenti: 1) Med1caz1one ton1oard1ca la sola .da u sar si nelle end.o hrditi cicatriziali e soltanto quando sia diventata n,e cessaria ; da usarsi prudentemente nelle endocarditi in attività e prefe:ire, in . t.al caso, alla djgitale ed alla ~aba1'.!1a ~to ss1c.i pr il miocardio) la canfora ed i derivati. Tale m edi cazione potrebbe esser e danno a e ·dovrà passare in seconda linea nelle endocarditi suscettibili di ldar luogo ad €mbolismj. . .2) l\{edicazio:r:e se~a~iYa ,del cuor:e: ghiaccio in posto, ant1nerv1nI a piccole ·dosi . 3) Med i caz_i~ne anti-infettiva che potrà essere : . a) specifica: salicilici ' se si tratta di reumat1 mo, per via endovenosa eventualn1e~te a s .ociati .allo zolfo ,o vacci~i (di efficacia ~ . a1 dubbia); b) polivalente: i mezzi- terapeut1 c~ non mancano, sono anzi troppo abbondan li per es ere 1molto sicuri· sono consi.O'liati i metall~ collo.idali, le ·chemioterapie diver e (urotrop1na, tripaflavina, mercurocromo, ecc.), alcune ineffica ci, altre pericolose, 1

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[ AN·NO

IL POLICLI NICO

l'ascesso di fissazione, dal valore più che discutibile, il sublimato per iniezioni endove- · nose, ·e cc. Gli insuccessi sono la regola nelle e'll·docard.iti maligne; soltanto quelle reumati che si giovano dei preparati salicilici. L'importante è ·di col,p ire presto ed a fondo l 'infezi,one reumatica per tentare di impedire la costituzione di un'endocardjte e la sua trasformazione m .aligna. La m ·edicazion,e salicilica _preventiva costituisce, .iin fondo, la sola terapia attiva delle endocarditi. (L . .Langer,o n. Journ. de Méd . de Paris, 11 dicembre 1930). fi l. Crisi di tachicardia parossistica, arrestate dal chi· nino endovenoso. Géraudel e Mouquin - della Scuola di Vaquez - riferiscono (Le Bulletin médical, n . 9, 1931) un caso molto interessante di taohicardia parossistica con ritm·o interno a 200 - che venne troncata 6 volte - in occasione di rip~tute orisi - con l 'intr-0duzione endovenosa di: Cloridrato basico di ,chinino Uretano Siero fisiologico

0,25 0 ,20 3 cc.

Subito dopo l 'iniezione si v erificò - com.e dimostrano .i tracciati, una pausa - una « fre nata n brusca, con ritmo ora a 90, ora a 80, e a cui fece seguito un ritmo, .ancora rapido, ma assai meno di prima (115-120). In base all '·esperienza fattasi in questo campo, gli AA. conStig liano la cura del chinino endo,renoso - alla d ose g ià descritta __:_ nella tachicar.dia pa·rossistica (v. anc;h e Wenckeb,a ch). L'iniez. deve esseffe iniziata alla do se c1i 0,25: se questa risulta insufficiente , si può ripetere ·~opo qualche ora, una dose do1p1pia; nel caso, . .s1 può anche. fare, dopo qu.alche o ra o un giorno dopo, una terza iniezione di O 80. · L'iniez. deve esseTe n è troppo lentia nè' troppo veloce: la sua durata sarà circa dai 20 ai 30 secondi. ' ' L'infermo avverte q·u alch e fuO'ac.e disturbo (nausea, senso. di calore, ecc.) che - pur es·sendo senza Importanza - di turba la p:resa d ei t.r.a cciati. V. SERRA. 1

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L'estratto di adonide nello scompenso cardiaco. 1L 'adonide (Adonis vernalis) Niene talvol ta ~sata con v,a ntaggio nei cardiaci. I tentativi di Isolarne il principio attivo non h.anno fin,ora condott~, a r~ sultati importanti, si cchè si presenta p1u :Uttle ~'uso dc ll '.est:r.atto tota 1P.: . Sopra un pr~pa.rato di tal genere ha sperimentato A. Mar1ne llo (Cuore e circolazione, mar. zo 1931), usando un estratto .dosato bioloO'ica· m ente ed introducendolo per via endove~osa ed endomuscolare-. Il preparato non ha azione tossi ca mentre sono evidenti le sue proprietà cardi~tonica e 1

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diuretica. In pazienti con gravi forme di scompenso cardiaco, si ebbero risultati ne-ttamente buoni, portando miglioramenti tali da dare il compenso in individui che prese.n·tavano uno squilibrio circolatorio ch e lasciava m olti dubbi sull 'esito della cura. Somministrato per via en.doveno,s.a, il m edicamento manifesta le su e proprietà cardiotonich e e di pro.n to analettico, ·determina diminuzione del numero ·delle pulsazioni, aumenta spesso la tension e ed O.I volu·me del polso, regola rizza il .ritmo dei battiti cardiaci modificando tutta la fu.n zione cardiaca n el senso del miglioramento. · Talora veramente sorprendentè è 1'azione sulla diuresi, ch e è m olto più eviden te con le iniezioni endoven ose c h e coni quell e endomuscolari; il massimo d _'!ntensità .della diuresi si raggiunge dopo 3-4 iniezioni. Risulta, in complesso, ch e l 'estratto di adonide è un cardiotonico valido e a d azione sicura che può sostituire qualsiasi altro farmaco nello scompenso e presenta, sugli altri , il vantaggio di non avere azione cumulativa e di avere n otevole effetto diuretico. La sua somministrazione, inoltre, sarà uti1e. in tu1tti [i casi ·di deb olezza cardiaca dovuta a malattie debili tanti ed infettive, poich è in tali casi dovendosi continu.are a lungo I.a cura, più ·diffi cilmente si potrà usare la digitale p er i fen om eni di accumulo e di intossicaziope che provoca. Può darsi ch e molte a ltre foirme di affezioni cardio-vascolari risentano va ntaggio da tale rimedio. Le ·dosi u sate son o state di 5-1 0 em e. di estr.a Lto (corrispondenti a cg. 25-50 di droga secca) per via endovenosa . fil. 0

IOIENE. La vaccinazione antitubercolare Calmette Guérin nella lotta con,ro la tubercolosi infantile. In un breve a rticolo pubblicato in Nourrisson (gennaio 1931) il dott. A. Wallgren parla dei risultati ·ottenuti in Goteborg con la vaccinazione antitubercolare B . C. G. T.a le vaccinazion e fu iniziata n ell'anno 1927, ed il vaccin o fu somministrato n on per via orale, secondo il metodo Calmette, m a per via ipodermica, in quanto l 'allerg ia tuhercolinica si ottien e più rapidam ente e più sicuramente con questo procedimento. Naturalmente il bambino venne tenuto lontano da ogni coin tag io tuber colare, fino al comparire de11 'allergia . In tre anni furono vaccinati 106 n eonati, e di questi 44 n on vennero fino ad ora mai in contatto con tubercolosi , mentre 62 vissero invece con tuber colosi contagiosi per 2 mesi al minimo; il magg ior n11mero per 6, 9, 24, 36 m esi. I 62 bambini furono sottoposti r ecentemen te a d un esame clinico e radi.a logico e in n es1

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SEZIONE PRATICA

suno si poterono m ettere in evidenza lesioni tubercolari 1olinicarnente iclimostrabili ; all 'esam e radiologico .due soli presentarono una affezione sosp etta degl 'ili polmona ri . I risultati favorevoli ottenuti , secondo l 'A. dovrebbero esser e m essi in r.app·orto in p~rte con l iazione del vaccino , in p·a rte anch e con il fatto ch e n essun bambino fu a contatto con tubercolosi dura nte le prime 6 settimane di vita ch e .anzi la m.a ggior p1a rte di essi visse lontano da ogni contagio fin o al}',e tà di 6 mesi. L 'A. fa osservare ch e .a Goteb_org d.a qu.a ndo si è iniziata la profilassi antitubércolare con il va·ccino B. C. G., 1a m·ort.alità -gen erale dei per tubercolosi si è abbassata d el lattanti 35 % e questo si deve certa.m ente a due fattori, e cioè l 'immunità specifica conferita dal vaccino e l 'isol.a mento dei b.a mbini ·n ell 'età più peri·colosa per il contagio. C. NERVI.

Ricerche eomparative sul valore antigene di alcuni · vaccini antidifterici. Artu.s i e l\1iglio·r i (Riv. di Clin. Ped., n . 4, 1931) hanno eseguito ],a v.a.c cinazion e a ntidifteTica in um co m ple.sso di 305 bambini da 1 a 11 anni di et à, u sando a tale sco,p o 3 ti pi di vaccino : l 'anatossivaccino di Ramon (fornito in par te d.a ll 'Ist. Sier. N.azion.ale e in p.a rte da Behr i.n g), iil vaic cino T. A.F ., l''uin guento protettivo di Lowenstein. I migliori ·risultati si ott engono col primo tipo, speci.alrm1ente m ·odifi.c.ando La tecnica classica di Ramon, col praticare 4 iniezioni di 0,20,4-0,8- 1 em e., a distanza di 5 g iorni l 'una dal 1'al tra. · Il secondo tipo p:nocurò im munizzazion e r.apida e completa dei soggetti , ma si dimostrò poco m .a neggevole pe·r le forti r eazioni locali e gen eir ali provocate. Il terzo infine, per quanto di ap,p licazione molto com oda e facile, forni resultati del tutto insuffi ciooti , non riuscendo a.d immu.n izz"l r e n emme110 il 50 % ·d ei sogg·etti. l ,} controllo fu eseguito in tutti i casi pe·r m ezzo .d ella Schick e, n el 10 %, anche col dosaggio dell 'antitossina col m etodo di Romer. NI. IF ABE~I. 1

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Considerazioni su la gonorrea infantile e la sua profilassi. Il problema d ella gonorrea infantile h a sempre richiamato l 'atten zion e dei venereologi per la sua difficoltà dal p·u nto di vista terapeutico e per la sua im~por~rnza ·dal P1:1nto di vista so~ ciale. Si tratta specialmente d1 1un problema dt profilassi, da ta la gr8:nde fa cili·t.à con la ~~le speci.almente le b ambine v:anno in ~ontr? all 1~ ­ fezion e gonococcica quando nell ambiente in cui vivono yj sia u,n a fonte di contagio. Dopo a'rer accennato all 'aumento di infezioni blen orragich e nell 'infanzia osservato in questi anni in Germania, Edm . Hofmann (Die


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medizinische vVelt, 1930, n. 4~) pass~ in r~s­ segn.a le varie misure necessa~1e pe~ impedire la diffusione d ella gonorrea infantile - obbli a-atorietà di un esame fatto da uno ~pe­ ciaLista prima dell'ammissione jn coll·eg1 e . istituti, visite periodiche nelùe sc:u-0le, ~c~. Si deve cercare per quanto e possibile d1 prevenire la possibilità di un 'infezione. per la guarigione della quale son.o n~,cessar1e cure lun crhissime che rendono il p1u ·dell~ volte n~c~ssaria l ' ospedalizzazione del pic00lo 1in .. fermo e che, con le continue manovre terapeutiche lo·cali ch·e l'ichiedono, non possono non influire sfavorevolmente su lo spirito d el bàmbino richiamando la sua attenzio·p.e su la sfera a-eni tale e costit u·en·do la causa .di disturbi ~sichici e di perniciose abitudini (masturbazione ecc.). MoNACELLI. 1

TE.CNICA.

[ANNO

IL POLICLINICO

Nuovo metodo per dimostrare la incompallbilità del sangui per la trasf osione. Allo scopo di evitare g li inconvenienti, talor.a cospicui, della trasfu si~n~ del sangue, Lucio Ymaz (Jornal dos Clinicos, 15 m .a gg10 1930) propone un metodo semplice e che egli crede di grande utilità pratioa. La ba se teorica del metodo, risiede nel noto choc colloidoclasico ·ch e si produce nel plasma del ri veoen te in segui to ad una pi-ccol.a iniezione endovenosa di sangue incompatibile : tale choc non si manifesta in gener e con sintomi .a.p prezzabili, m .a con segni che esteriorizzano un passeggero squilibrio va.go-simpatico .ch e si rivela n el sang u e periferico con una leucop enia , con un.a tendenz.a a lla inversion e ·della formula léucocitari.a , e lieve discesa d ella pressione ·diastolica. Si comincia dunqu e con un.a numera zione ·d ci g lobuli bianchi d ell 'infermo ricevente , con un.a aocurata formula let1cocitaria e con la .de termin.azione della pressione arteriosa :pe r m ezzo dell'oscillom etro di Pachon. Ciò fatto si iniettano in una ven.a della pieg a del gomito cc. 2-3 di san gu e citratato d el probabil e ·donator'e e tre minuti d opo si ripetono ·l e ricer che antecedenti. Se n el ·an g ue .p eriferico si riscontra una ia pur li eve l eucopenia, con inver ione d ella forn1uLa l eu cocitaria • vuol djre che il sang u e d el ·dona tor e è incompatibile e va r ifiuta lo. L ' A. prati ca qu est o m etodo fino d.al 1923 nella Clinic.a Medie.a di Buenos Aires su di un buon num er o di pazienti ed ha p otuto convincer .. i d ella preci ion e della investigazione con esso ott C1nuta n ei rig u.ar-di d ella incon'1patibili tà dei san.g ui . E so d à una sicurezza a saluta n el prevenir e O'li a:cc identi d a trasfu sion e, m entre che è di facile e .. ecu zion e e non arreca al p . la men cl1c n1inin1a n1ole tia.

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VICENTINI .

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V ARI A. Sul problema della costituzione della per· sonalità. · (LANGE. M ed. J{lin., n. 13, 1931). Sebbene apparentemente non di attinenza medica, pura queslto ~rg·o,mento ha con /l a medicin.a interna multipli punti di contatto; la psichiatria si è oggi anco~~ta in pie~a .m~­ dicin.a e ·n oi sappiamo che i probl1emi ·d i f1siopat~logia ha nno un riflesso preciso sulla ·p ersonalità dell ' individ~o. . . . ·Se un irn dividuo adu1to soffre una ing 1.u st1zi.a, egli può reagir~i in n1a n ier:a diversa; n?n cuTa r sen.e affat~to, ritenerla meritata e.d a ffliggersi, prepa:r:are un.a vendetta per il futuro, assalire .subito ·c olui cl1e la compie a suo danno e tentar di sop•p rimer lo oppure, allarg.a ndo il campo .d 'azione, ricorrere alla pubblica g iustizia, ·diffonder e ovunque le s u-e querele ed elev.a re la questione del suo diritto person.a le a quello del diritto in genere; cosi si spiega il per sonaggio di Michael Koh1haas - descri.tto che per una piccol.a offesa a da l Kleist torto fattagli -- si gettò in un 'ar.dente lotta con due Elettori d el Sacro Rom.ano Impero e finì sulla ruota. Qu·e s:ti diversi modi .d i reagire a d ·un.a stessa cau sa sono l'indice di una diversa per sonalità. In gen ere D·ell.a famiglia di questi individuit si trovano faoilm·ente allri rnembri, talora tutti gli altri membri ·che presentano le s.tesse caratteristiche, tutta gente di ferro, ohe non ~i p iega, e no n1 si riaocom.a nd.a; e, accanto ad e si, troviamo diveirse, ma ipU'l" sempr e vicine , sfumature di p erson.a lità anormali , i so g n ato,r i, quelli che vivono. ·di castellii d'aria, e son o così lontani dalla realtà come i loro co~ sanguinei bellico.si, però ·con magg ior mi.tezz.a , e d.a qui ci avvicini.amo al gra.nid e cer·chio delle mal.attie schizofreniche. Nel camp·o d el la ·me dicina, le prime osservazioni su lla perso•n alità h anno g ià ·dato qualche frutto : e si conosce lo stato depressivo d el t ir eop·r ivo , la fa cile stancabilità dell'ittero, la apatia d ell '<tddisoniano. T·u ttavia precise vie ch e ci portino dalle modificazioni patologiche si~ d el m.ondo fi si co ch e sensoriale a lle turbe d ella per son.a lità non sono state an-cora trac c~.ate : n:·alg rad?' questo, però, oggi non posstamo p1ù cons1derarie separate tr.a loro la vita psichi.e.a e quella somatica ; la nostr.a personalità psichi ca è un'espressione di tutf.51 J.a no.str.~ person.a: e la stru.ttt1ra dell.a perso.11.alità ps1ch1ca prooede di pari passo con quella d el corpo. L 'A. ci~ l 'es·~mpio di un giov.a ne di 27 anni, molto attivo e intellig ente, de.dito ad una vita e.n erg ica e attiva e inc]ine alla carriera polit ica: una poliomie1i.te lo fulmi.n a, annientan,do la ~uscolatura di entrambi g li arti inferiori e d1 una parte d el bra·c cio destro: tuttavia non ~ i abbatte e - oon l '.aiuto di un .appa-recchio 1deato da sè stesso - finisce per riprendere 1

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SEZIONE PRATICA

un po ' di atttività, frequenta teatri e co·n certi, si mostra socievo1e e gaio ___... ~nsomma non 11a la « psiche dello storpio » - quella psiche clie è i1mpastata ·d 'invidia per i sani e di ran .. oore per la na.tu.r a matrigna e che rappresenta di per .sè l'esempio di una modificazione della personalità sotto influenze fisiche . Nel malato in questione nrulla di trutto questo, però il suo stato psi·chico ha subito una profonda modificazione. L 'uomo energico per cui ogni ostacolo era .s timolo di nuova attività - è divenuto• un passivo - un d ebole; oontem·p oraneamente gli .s i aprono n·u ovi insospettati orizzonti, i segni d elle sen sazioni squisite gli si schiudono, egli si appassiona alle b elle arti e incline ve rso la con cezione ebreocristiana, ·di uilla religioTue mono.teistica. La poliomielite è stata la cauis a di questo mutamento profondo: e noi abbiamo a ohe fare con una trasformazion·e della person.a lità basata .siu una riduzione diffusa della sostanza muscolare. E n.o·n si tratta di una osservazi-01n e isolata; è noto come l'estrema stan ch ee:za muscolare c i riduce alle condizioni d ell 'uo·m ·o p1rimitivo; e .si sa ch e gli indivi1dui a muscolatura debole hanno g.en eralmente una debole per.s onaliità (i tabici, gli astenici) ecc. ; i filosofi e i santi sono spesso dei fi sicamente debo1i. E g li schizofrenici, sensibili, emotivi ·con le loro fantasie cosmioh e e i loro m eravig liosi mondi religioso-mistici sono di debole muscolatura - in confronto ai catatonici robusti dalle idee e dagli impulsi elementari . Se g ià la diminuzione della ·poitenza musoo lare esercita un riflesso sulla per onalità, quale maggiore influenza dobbiamo attenderci dalla castrazione I Non intendiamo pari.are qui di coloro· cl1e sono sta ti resi impotenti prima di av:er r.aggi'lln to la maturità sessuale, ma di quelli che lo sono Sltati dopo. Qu.a.n do quel « primo m otore » ch e popola il giorno e la n otte di sogni. che fa de l] ' eroe uno schiavo e sping·e il vile a~ un atsto di coraggio·, .s i spen1 g e, tutt 0 il mondo d ei pensieri d eve cambi.are profondamente . Sorgono co·sì 1delle personalità depressive ch e g uardano il mondo co·n sgomento e ne te1nono I.a b effa - il g iu.dizio; co·sì oome succede per i giov.ani on.anisti; m.a. vi sono: eccezioni nei due sessi, g i.ac1ch è da un lato molti individui riaoqui.stano , rd opo una fase di dep:ession~, il loro. ·controllo, e poggiando su altn valo r1 (co·r agg10, talento ecc.) si riformano una persona lità virile; ed altri ch e dalla loro sventura non si rim.e ttono più e l1a g u·e rra n e ha m ostrato alcuni tragici esempi. Un esempio noto in Germania è quello di H.a eu s er , ch e dopo aver condotto 11telle gran.di cap itali del mondo una vita di lussi e .d i amori avendo perso a 30 a. I.a po·tenza virile se n e .andò peregrinando per la campagna scalzo miseram ente vestito, 1

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predicando l 'astinenza, condannaTudo il peccato e raccogliendo intonno a sè gran numero. di proseliti. Senza a·rrivar.e a qu·esti estremi, infine, si sa ·O·g gi che g l 'ip·o.sessruali hanno una lo·r o p articolare personalità. Un a ltro mutamento profondo si osserva n ei ci·ochi , anche qui - n .a tur:almente - in quelli ch e lo son diventati (la guer.ral), non n ei cie-chi na ti. E' con meraviglia, ·oon com~ osso stupore· che noi ritroviamo mell.a ma.g giora nz.a ai questi gran·di infelici un sen so di seuenità che· mal si riesce a spiegar.e. Certam.en'te la lo·:ro p ersonaltà subisce nelle.tenebre un mutamento profondo : ricerche spe-. rimentali srull'a.n ima1e hanno dimostrato ch e· l 'accecam ento po·r ta ad ·u n 'atrofia delle glandole sessuali e ad un in·d,e bolimento del ton o muscolare in g,eneive. I ciechi sono fisicamente .dei deboli, il loro m etabolism o basale è diminuitò, essi so·no r emissivi e rifuggono dalle manifestazioni cla- . moro,5e : vivono in un loro m.o n.d10 raccolto. l\iiilton - .audace e a11dente capo della lotta del popolo ing lese oontvo la tirannia regale - a 50 anni diviene cieco : ed eoco n.a scere i capolavori r.eligiosi, solenni e sublimi - e il canto di Sanson e « l 'u on10 che perse la forza ». Che le tene bre et erne debbano mutare la personalità d ell'uomo non ci stupisce; si sa l 'effetto .deprim·e nte sul nostro spirito di certi lun ghi giorni grigi e piovosi, e si conoscono le · trag·ich e avventure ·degli esplo·riatori p·ol.ari. Nei parkinsonia ni infine - n ella cosidetta sindrome p,a llida ___. .a ncora un.a volta le manifestazioni motorie si riflettono su quelle psichì·che e intellettuali, creando degli individui ri o·idi, senza inizi.a tive, senz.a impulsi, reagenti appena e solo temporaneam.ente agli stimo·li esterni. Nelle psicosi di I~oTsakoff i.n cui·d·omin.a il danno gravissimo della m emoria , per cui 1'inferm o dopo aver soffer to uno stimolo doloroso - qualch e minuto dopo ha già com1)le.tam ent e scordato ogni oosa - e si offre di nuovo placid.a m.ente, noi troviamo delle pro,., fon·d.e 1trasfo·r mazìoni dello spirito , dell e perso .n,alità ~en z.a futuro, s.enz.a preoccu.p.azioni, sen- · za conflitti, senza valoTi m•orali, di soggetti • senza io. In con c}usion.e noi dobbiamo dire ch e ogni. lesione del corpo vivente n on rest a senza effetto sulla personalità psichica ; la fi gura ~el ·n1ost110 corpo, del nostr o cranio , dell e nostre n1ani ' i ·n ostri capelli, la n o tra cute, tutto l1a.un riflesso psichico; n on sol.amente dunque 1 tu rba·m enti della sfera ·della psiche (dolore , coller:a ecc.) esercitan o un.a influenza n egli or. gani del nostro corpo; ma qu esti ultimi sono, n elle loro moltepli ci manifestazioni di sofferen ze, di sviluppo, ecc.·. intimamente responsabili di m1odificazioni dello spirito · umano . V. SERRA. 1

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IL POLI CLINICO

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NELLA VITA PROFESSIONALE.A. p1~oposito dei concorsi a Prima1~io degli Ospedali. L 'articolo che sea .... ue era stato inviato al nostro periodi co dal prof. Alessanclri subito dopo la deci sion e del co ric orso a tre posti di chirurgo primario presso gli Ospedali Riu niti di RomOJ, avvenuta nel giugno 1930. Si stim ò allora opportuno di sospendere la pubblicazione, poichè era stato elevato un ricorso per l'annullamento degli att:i di quel concorso. Il rec ente articolo del prof. Gaifami sui concorsi p er l e Maternilà, n el quale sono co nsegnati rilievi giu stissimi, inserito n el fase . 26, c ' induce a pubblicar e anche l 'ar ticolo del prof. Alessandri, il quale prospella altri lati del grave problema dei .-co n corsi e fa considerazioni d ' interesse generale. L e ragioni di riserbo che ave.vano consigliato la sosp en siva sono or a cessa l e, e l 'ar ti co lo torna d"attualità p oi chè il ric or so suddetto è stato accolt o e quin.di il co n co r so a chirurgo primario si dovrà r ip etere .

Ora che da qualche tempo è stato espletato il ~ concorso a lre pos li di Chirurgo Primario degli .. ospedali d~ Roma, e se 11e ann,unzia un altro per Primari Medici, mi sia permesso di sotto·p orre al giudizio dei colleghi (professori univer sitari e pri1nari d 'osp edale) alcune co n siderazio,n i sul modo con cui vengo110 giudicati questi concorsi , , con sider azioni ch e per r agioni di opportunità non ho cr eduto pubblicare durante lo svolgimento ...delle prove, n è subito dopo. La questione n on è di piccola importanza, poichè s.i tratta non soltafl;to della carriera e clell a defi11itiva sis temazio11e di g=i0vani valorosi, ch e hanno fa tto un lungo tirocinio e l avorato e stu.-<l iato intensan1ente e meritano quindi che il giudizjo s11ll a loro capacità veng·a dato n el modo più g:u s lo e sereno possibile, m a anche di un pos to, ..ch e 1' inter esse delle amminis trazior1i ospi taliere e soprallullo dei. malati richiede venga raggiu11to . dai m eglio preparati e pjù esperti, e anche rtel1'in leres e an cora maggiore d ella Nazione, per l 'a tt :.Yità scientifica e p r atica nel campo profes sionale Il inio sropo è ollanlo quello di provocare una discussion e ch e mi au gurQ profi cua, p oich è dalle ':Varie opinioni, che saranno an ch e divergentj , risulleranno sp er o d ei su ggerin1enti , che potrann o ill um i11ar e le uper:,ori autorità, da cui dipendon o le eventuali mod ificazio ni ai regola111enli . A ine b a la, p er n)in parte, affer1nare la mia · <>11esla i11tc nzion e di cer care di giovar e alla mi g liore srelta d e: g iovarti priln ari, sen za alc11n preco11ce tlo <li sc11ol a o d i indiri zzo e senza nlcuna con sidcr azjone per 011ale. 1

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E n11zil ult o della Commissione g iudjcatri ce. E: dcl t11 lto illogico ch e di essa formi parle come meml>ro g iudicante e Yot an te un comp on ente del Con :,g lio di an11ninis lrazione degli Osp edali, ch e

in ge11erale 11on è m edico, e anche se laureato in medicina ed esercente, non può avere 1'on11iscienza di giudicare in <rualsiasi con corso di Pri1nario medico o chirurgo Q d elle varje speciali.tà, e in ogni modo non ha e n on può avere la cult ura e I 'esperi enza necessarie per valutare coscie1:1ziosamente dei giovani n ~lla loro branca preparatissimi. Nel fatto accade ch e questo m embro, che 1 si noti, è il Pres:d ente della Commissione, non può ch e seguire il g iudizio d egli altri m embri, o se se n e allontana o in caso di divergenze di opinioni sta piuttosto cogli uni che cogli altri, non può che. seguire criteri d el tutto es tranei alla reale capacità dei candidati, e sp esso quindi ingiusti . Ch e fra i candidati possa farsi una prima scelLa p er ragioni diver se dal l oro valore tec11ico e scie11tifico, è ammissibile; ma questa è di stretta competenza del Consiglio d 'amministrazione e dei su oj o·r gan!, legali. I candidati ammessi al concorso hanno il diritto di essere giudjcati da membri, ch e abbiano u1~a cultura e una posizione scientifica e professionale sicuramente indiscussa . Il Presidente della Commi.ssione sia pure un 1nembro del Consiglio d 'amminis trazione e vigili perchè le modalità di l egge e di regolan1ento vengano scrt1polosamente rispettale n ell 'and amento delle prove; ma lasci i.l g i11di zio t ecnico ai membr; o c iò competenti. Della Commissione fanno p ar te tre primari ospedalieri , e non inter1do obie ttare nulla a questa disposizione ch e dà l a m agg·ior anza all 'elemento, della cui famig lia devon o e11trar e a far parte, e nel grado pit1 elevato, ~ candidati prescelti. Fortur1atamente abb:1amo in linea generale degli ottirrli ele1ne11ti fra i prirnari QSp edalieri, sia inedici, sia eh irurg hi , sia sp ecialis ti, e quindi ques ta prevalen za non può d Rr luogo ad inconven~enti . · È iùpportuno però cl1e le Amminis trazioni . ospedaliere compre11dano, come sia n ecessario· che l 'allro tnembro nella cosl iJ.u zion e attuale o gli altri due, se il Presidente è privato del voto, diano garanzia assol uta di capacità e di valore scie11ti.U co e, anch e per l a loro posizione, della serenità di giud izio indispensab~l e i11 u 11 a compe tizione, che mellc in gioco cospicui interessi persona I i. 1~ q11indi necessario ch e almen o uno di ques lì merrthr i apparten ga all 'alta cultura unjversitar!n, e sin in ge1tere il cli 11 ico d ella branca rnessa a eoncorso .. Del r esto ques la r egol a è s tata quasi ~empre seguita, e con ris ultatj sodd isface11ti p er la gara11zia che offre all e amministrazioni e ngli 'ìtes~ con correnti. · ~ opportuno p erò ch e la massim a venga s labi1it.a e osservata con maggiore costan za. •

Per le varie prove del con cor so, una prj1na osservazior1e da fare è Jo sca rso valore ch e vie11e dato ri al regol amento attuale ai così de tti « titoli n.


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SEZIONE FRATICA

Si noti che per « titoli » non s 'intendo110 · solo le pubblicazioni che il candidato possiede, ma lutt<:> l ' insieme della s11a preparazione e della sua carriera, che fornisce evidentemente la ])ase più 6alda per un giudizio sicuro sul suo valore professionale e quindi per la sua maturità al posto ct1i aspira. I cors~. speciali seg11i I i, una o pii1 libere docente otter1ute, i concorsi già sostenuti, gli t1ffi c i t;Operti, le ricerche falle, i casi illu strali, le statistiche operatorie, la s11a attività in una parola scienlif:ca e pratica, tutto ciò nel suo insieme tratteggia senza inccrtez'z e o dubbi l a figura esal\a del candidato. Ora, mentre per le pr-0ve di esan1e sono dati 150 punti, per ques to c-0mplesso che rappresenta tutta la vita del giovane sino al concorso, sono concessi so ltanto 25 punti. E fin-0 a q11alche tempo fa erano s-010 dieci j p11nti che s.i potevano ottenere coi titoli. La evi dente esiguità di questa cifra in confronto a quella delle prove di esame, l'ha fatta ora aumentare s i no a. 25. Ma all e Co1nmissioni evidentemente, almeno a quella che ha giudicato l 'ult!.mo concorso di Pri1nario chirurgo, la cifra è sembrata eccess'.·v a, e il n1assimo che è stato assegnato al candidato, che si presentava con un insieme di carriera e di preparazjone che credo sia difficile si ripeta in altri c-0ncors;·, è stato di 15 punti I Ora posso errare, e certamente su questo punto avrò contraddittori numerosi, ma a me sembra che la scelta, p er un post-0, che è il piìt elevato ne11a carriera ospedaliera, non possa essere fatta soltanto in base a concorsi in cui la massima importanza è data alle prove di esame, in una dell e quali è nolo come a~che il più preparato ed esperto può eventualmente fallire, ~a debba soprattul,to e prevalentemente basarsi su tutta l 'attiv~.tà a11 leriore del g iova11e, la· quale dà un affidamento ben altrimenti sicuro, che egli sarà degno di coprire il posto cui aspira e non è soggetto a capricci di fortuna .. Per lo meno ritengo che sarebbe preferibile fare una pr:,ma scelta fra i candidati, che posso.no partec: pare al con corso, per ammettervi soltanto c1uelli che diano sufficiente garanzia che, ove riescano, si ano adatti ~ preparati all 'alto ufficio. E fra questi si faccia pure un concorso per esame, che integ rerà la graduatoria stabilita i11 base ai titoli, ma che non p-0trà p:ù ir1 qua1 che caso per un c-01po di fortuna portare al posto di Primario u11chc chi non abbia la preparazione ne. tessar1a.

••• Per l e prove di esame infine, non ho nulla da osservare sulla prova di cultur·a clinica, perch è q uest::i a11zi è la più efficace per valutare il complesso di cognizioni acquistatesi dal candidato e più che altro il modo con cui se l e è assimilate

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e digerite, tanto da non dare una semplice prova cli erudizione o di memor~a, ma din1ostrare il criterio clinico gl.u sto e preciso che n e ha deri~ valo. E così per la prova clinica propriamer1le d etta, cioè l 'esame obiettivo del malato e la diagnosi ragiona la, che è, senza di scu ssione, la prova per eccellenza, l a pietra angolare dell 'acun1e e della capacità acquistata dal giovane. Per i ch '..rurgl1i la terza prova è quella, così c]ella di medicina operatoria, che con sis te in una o p iù operazioni sul caòavere. Ora dirò francamente che a mio parere questa prova è ormai superata . Se per i gradi inferiori pllÒ essere 11na pr-0va di esame assai ut:.Je, perchè deve servire a cons latnre le conoscenze anatomiche e ]a tecnica in certe operazioni fondamentali, per il co11cors-0 di Primario chirurgo! cioè per un posto cui non p os~ono aspirare che giovani che h anno già fatt-0 u11 I u11go lir-0c:1nio chirurgi co ed h ann o l argamente esercitato la loro mano in oper azioni sul vivo, prendere come termine <ii p aragone una prova d i maggiore o minor d estrezza in -0perazjoni sul cadavere, che so110 i11 genere limitate aò interventi cl élssic!, che raramente e talora nlai s i compiono sul vivente, in -0gni caso senza che esistano le 1esi-0ni per cui in prat_ica occorre -0perare, e quindi in condizi-0ni assai diverse d al r eale, non credo possa còstituire una base di g'.,udizio efficace. E viceversa è bas tato talora ch e un candidat o non abbia trovato o abbia tr-0vato difficilmente un nervo o lln 'arteria. che possono anch e essere anorma1mente mancanti o atrofici, perchè senz'altro· sia stat-0 escluso dal concorso -0 abbia raggiunto una votazione bassissim a per u11a di quelle even tualità disgraziate, che i.n un concorso serio e sereno si dovrebbe invece cercare di eliminare al possibile, per poggiare i criteri di giudizio su a 1tre basi più s-0l ;de e sicure. Che se non si volesse p ei chirurghi abolire qu esta prova, eh~ dovrebbe dimostrare la loro preparazione più str et tamer1te t ecnica, cr edo sarebbe preferibile saggiarli su 11 e loro con-0scenze sui· vari metodi e processi operatori con s:glia ti e messi in opera per una data 1esion e e sull 'indicazior1e di ciascuno di essi nei singoli casi ; e solo poi 8i facesse eseg11ire, n on p otendosi. per rag ioni di opporlu11i tà far]-0 s11l vivo, u~a dimostrazione d i manualità tecnica sul cadavere. So110 persuaso che .in questo modo il g iudi zio espresso da1la Comrnissio·ll:~ risulterebbe più equo e più fondato, sarebbero ridotte al minimo le even tualjtà cli sfort11nat~ occasionali errori, c11 i non si può :.tttrjbuire g r ::\ 11 peso, e sj otterr ebbe una scelta migliore di medici, chirurgh~ e spe· cialisti, che terrebhero con grande 011ore il lor cr posto, c on vantaggio delle amministrazioni e òei maiali e con aumento del decoro nazionale. r

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30 settembre 1930. RonERTO ALES SA:'iDH r.


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IL POLI CLINICO

CONCORSI.

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PosTI VACANTI. APIRO (t.ilacerata). - 3a condotta; a tutto 31 lug. ; L. 9000 e 3 quadrienni dee., oltre L . 2500 cavallo o automezzo; riduz. 12 %; riconoscimento un quadriennio ; età lim. 24-40 a . ; doc. a 6 mesi dal 15 giu. ; tassa L. 50.10. BERGAì\IO. Ospedale Maggiore Principessa di Pi_emonte. Aiuto per divisione m,edica; L. 7480; sette assi stenti per divisioni mediche e chirurg ich e; L. 6600; partecipaz.; divieto altri posti o incarichi. Scad. ore 12 dal 25 l ug. Età lim. 35 e 30 e.. risp eltiv. Doc. a 3 mesi dal 23 giu. 1'assa L. 50. Chiedere annunzio. BOLZANETO. - (Vedi GENOVA). GarAVARJ (Gen ova) . - Oculista municipal e ; lire 1500 e 10 J)ien1ti; scad. 17 lug. CHIAVAZZA ( Vercelli). - Per titoli. Unico posto. Abitanti 6585. Stipendio ann.uo L. 7000, se avrà la non1i11a ad ufficiale Sa~itario (assegno L. 1200, caro-viverj, se gli comp ete, L. 840; aumenti ed altre jndennità previste n el capitolato in corso di approvazione, con riduzio~~ 12 %. Tassa di conc orso L. 50,10. Scadenza 26 l uglio. Richiedere il tes to completo dell 'avviso di concorso alla Segret eria Comu11ale. Co~10. Scad . 31 lug ..; 6° r ione; L. 8000 oltre addizionale L. 5 ogni povero in più del 15 % della p·o pol az .; 4 ql1i11que11ni d ee .; c.-v. ; trasp. L. 2000; ambu1at . L. 500 ; età lim. 40 a., tassa L. 50. Obbligo residenza in località centrale della condotta. DEzzo DI SCALVE (B ergamo). Scad. 25 lug.; L . 12.000 e addizionale, oltre c.-v. e L. 500 uff. -san., L. 200 a1nh11lat., L. 1000 trasp. ; 5 quinquenni di L. 1200. FIRENZE. R. A r ci spedale cli S. 1\riaria Nuova e -S ta -Oili1n e11ti Riunii.i. ·- Concorso a un posto di dir ett ore sa11itario co11 residen za in Gareggi; lire 15. 400 aun1entabili, oltre L. 2500 carica, e c .-v.; -et à lim. 45 a. ; decennio di l aurea; tassa L. 50; <loc . a 3 inesi d.a] l 0 lug . Al 20 ag·., ore 18. GERIA LAn10 (Co mo) . - Scad. 20 sett .; consor . ; L. 8536, oltre L. 792 uff. san ., J,, .. 3080 trasp., lire 440 arm. farm.; 4 quincruenni d_ec . ; et à lirn. 40 a.; t as a L. 50. Gr::NOVA-BOLZANETO. A ssoc i az. Antitubercolar e di <e li alpolc evera » . i\1edico direttore ser vizio sanit ario Dispc>nsario Antilt1percolare; titoli ed esami ; -scad. 20 lt1g. !\1AFALDA i.Campobasso) . - Scad. 20 ag.; L. 6175 e 3 quinque11ni dee. ; età lim. 39 a . ; t assa L. 50,10. l\IALAG:NINO (Cr emona) . - Scad. 10 ag.; consor.; L. 10.120; addizionali L. 2,20 e L. 2 60 L. 3500 ' lim. ' -caY.; L. J 320 uff. san.; aum~nti ecc.; età 40 a.; lassa L. 50,10. ~IABTINA FRANCA (Taranto) . - ,Scad. 25 lug.; lire 10.000 e 5 quadrienni dee.; riduz.; richiedesi bien 11io in Ospedale primario; tassa L. 50,10. 1\IEL (Belluno). - Scad. 10 ag.; 2° r ep.; L. 8000 e 5 quadrienni <lec.; età lim. 45 a.; tassa L. 50,10. l\[ ELETr (AiJilan o). - Scad. 25 lug. ; L. 11,500 e 5 quadrienni dee. oltre L. 3500 cav., L . 700 uff. s an.; derurtazio11i; età lim. 35 a.; t assa L. 50, 10. ~IEl'iDICINO (Cosen za). Scad. 31 lug.; L. 6505 ol lre L . 2500 cavale.; riduz. 12 %. Ì\1~11s (Udine) . Scad. 20 lug . ; L . 10.000 oltre L. 600 serv. att., L . 3000 trasp ., L. 1000 se uff. ~ an., c. -v.; trattenuta 12 %.

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PAoovA. Sp edale Civile. - Primario di un reparto di medicina; L . 4000 ?ecurtate del 12 .%; scad. ore 18 d el 31 lug.; età 11m. 45 a.; tas~a l ire 50, 15 alla Tesoreria; doc. a 3 mesi dal 1 lug. Chied. annunzio alla Segreteria. PottTOFERnAro (Livorno). Civico Ospedale Vitt. Em. III. Chirurgo primario; scad. 31 lug.; L . 15.000 e 10 bienni ventesim,o, c. -v., lo·r de; percentt1ali; età lin1. 35 a.; rivolgersi Segreteria del Comune. RACALiE (L ecce). - Scad .. 31 lug.; L. 8500 ol tre L. 4000 cav., 5 quadrien11i dee., riduz. 12 %; età lim. 2Q-45 a. Ro:rvIA. Cassa Naz. Assicuraz. Sociali. - Tre medici primari in medicina, uQo in radiologia e terapia fisica, tre aiuti medici, un aiuto ch irurgo, 13 assistenti inedici , 4 di specialità, presso l 'Ospedale della Casa in Vialba (Milano); stipendi lire 8000, L. 6500 e L. 5000, oltre indennità L. 2000 per tutti; età lim. 40 a. per i primari, 35 per g li aiuti e gli assist. Scud. 31 lug. Rivolger si Direz. gen. (Servi zio personale), via Minghetti 17, Roma. SALuzzo (Cuneo) . Ospedale Civile . Medico Primario Direttore. Stipèndio ed indennità Lire 22.400 annue. Comp ertecipazioni : 60 % sui proventi, cure speciali ad abbienti, 50 % sui proven:ti dell 'ambulatorio; 50 % sui proventi dcl laboratorio medico . Scadenza 20 luglio. Per informazion i rivolgersi alla Segreteria dell'Ente. SAivroLAco (So1tdrio). Consorzio: SamolacoNovate Mezzola e ' ' ercei a. Obbligo residenza in Xovate Mezzola Centro. S tipendio annuo L. 8500, au1nentabiie di un decin10 ogni quiI1quennio per quattro volte. Inden11ità L. 500 come Ufficiale Sanitario; L. 1400 per indennit à di trasferta; caro Yiveri co1ne per gli impiegati s t atali; indennità di Lrasporto L.' 1800 se fatto, con motoci cletta, oppure L. 3500 se fatto con, at1tomobile . Tutte le suddette re tribuzioni sono a) lordo delle ritenute di R. M. e Complementare. Lo stipendio sarà inoltre diminuito dei contrib·u ti Cassa Pe11=sioni e Collegio, Orfani di Perugia e s,u tutte le retribuzioni su menzionate sarà applic:ato il disposto del R. D. 20 novembre 1Q30, N. 1491 .. La domanda e i documenti dovranno pervenire all 'l Tfficio CÒmunale di Samolaco no~ più tardi delle ore dodici del 6 agost o. Per ottenere i] bando di concorso e altri ch iari1nenti sui documenti ecc., rivolgersi alla Segreteria del suddetto Ufficio Comunale. S. PIETRO VER.~oTrco (Brindisi) . - Scad. 3 sett.; L. 8500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1200 cav., addizion~i di L. 3 e L. 5; riduz. 12 %; tassa li re 50,10. SERMONF.TA (Roma) . Cercasi interino per il Iì1ese di agosto. P er tutte l e condizioni e chiarin1enti scrivere al P odestà del Comune. S1RAC1JsA. R . Prefettura.. - Ufficiali sanitari di B.uccheri e di Sortino; risp ettiv. L. 6000 e L . 7000, ridotte d el 12 %, e 4 qu adrienni d ee. ; documenti a 3 mesi dal 24 giugno; et à lim. 45 a. Scad. 45 gior11i dal 24 gil1 . RiYolgersi Divisione Sanità. SoRA (Frosinone). - Scad. 31 ag.; 3° rep. ; lire $500 ~ addizionali di L. 4 e L. 5; 5 quadrieThili dee.; L .. 800 c.-v ..; età lim. 40 a. To~mA DI ~ESARO (P esaro). Scad. 60 gg. dal 10 giu.; L. 8000 e n quadri~~ni d ee., addizionali

L. 2 e L .. 3, cavale. L. 2500 c.-v. p er i coniugati · ~ età lim. 40 a.; tassa L. 50,

10.

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IANNO

XXXVIII, NuM. 28] Amministrazione Provinciale . -

Direttore d ella Sezio,ne Medico-Micrografica del Laboratorio Provinciale d i Igiene e Profil assi. Stipendio annuo lordo L . 18.000. Indennità servizio at tivo L. 2000. _i\ggiunta d i famiglia come al personale dipenden te dallo St ato, il tutto al lordo del 12 % a nor111a del R.. D. 20 novembre 1930, N. 1491. Percentuale l 7,60 % sui proventi analisi . Scadenza ore 18 del 31 agosto. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria della Provincia . ' "AHESE.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. ,, Abilitazioni alla libera docenza in : Clinica malattie nerYose e mentali: ' 'ercelli Giuseppe; Clinica. medica : Rietti Fernando; Clinica ostetrica e ginecologica: Schiaffino Lorenzo; Fisiologia : Bergami Gino; Med icina legale : Cioffi Francesco; Otorinolaringoiatria : Tanturi Vin cefi:ZO; Patologia speciale chirurgica: Peracchia Gina Carlo, Zagni Luigi; Patologia speciale medica d imostrativa: Cassano Cataldo; Radiologia medica: Pescatori Guido .

Il Regio Commissario dell 'O. N.. M. I. on . Blanc, previo consenso del Capo del Governo, ha firmato la deliberazione con la quale il sub-Commissario CaY. di Gr. Croce ~Iauriziana avv. Carlo Scotti è non1ina In vice-CommissaTio. Il clott. P. ~1uhler1s, professore di clinica medica all'Istituto di Medicina navale e tropicale di Amburgo, è nominato dottore honoris causa dalt 'Università Nazionale di l\1essico D. F. Il dott. Jians Zacherl , professore di ostetricia e g inecologia a Graz, è chiamato all'Università di Innsbruck. Il dott. Raymond D11périé è nominato professore di inedicina sperimentale alla Facoltà medica di Bordeaux.

Utilissimo ad ogni Medico :

Il Diritto Pubbliao Sanitario Periodico mensile di legislazion e e giurisprudenza Direttori: -On. dott. Aristide Carapelle, Con sigliere d i Stato. Avv. Giovanni se·1vaggi, Eser cente in Cassazione. Editori: Fratelli Pozzi -

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SEZIONE PRATICA

Rom a

Il Numero 6 (Giugn.o 1931) c<mtiene:

11 nuovo Codice Pena le nei rigua rdi dei sanitari. .Note sintetiohe : La facoltà di scelta fra i ola.56ificwti

idonei nei conoorst a poeti di medico eon•dotto. Rassegna di giurisprudenza : Infortu,n io; lesiCla:lii ocnla.ri; preesistente minorazione •dell'occhio. leeo. - Infortu ni; Oomm1hssioni arbitrali: ri.cusazione di ean.itari che abbiano rilasciato certificati ad Ùna pa.rte. - Mar-0hio di fabbrica. - Pensi one privilegiata. - Infortu nio; osteomieLlte eta trauma. - Invalidi di guerra; precedenza. - Concorsi; annulla.mento per illegittimità; espletamf'nto. del concorso. -- Concor·s i; impugnativa del ver ba 1e della ooni.miseione. - Penai.one; medico condotto; servizi a.nter-iori alla istituziOIIl.e della Caesa dJ prevideuzn. Leggi e Atti del Governo : Vigilanza sul movimento dei tubercolotici nei luogi di cura. - Eea mj di abi1itazionE· ahl'eserciziQ delle arti aU6iliarie 1delle professioni -ea~itarie. Oonfributi a ·l l'Jstituto Nazdo:nale di As-eiatenza e Previdenza a favore degli i?Da>iegalti degli Enti Loca.li e assistenza a.gli iscritti. ,

Prezzo d i ogni n u mero separato, L. 5. L 'abbonam en to a i dodici Nu meri del 1931 costa L. 3 6, ma agli associati al « Policlinico » è con cesso ,o er sole L. 30, che vanno in viate, mediante Vaglia· Post ale o Bancario, all 'edito re Luigi Pozzi, Via Si&tina 14, Roma .

flOTIZIE DIVERSE. 6° Congresso internazionale di medicina e farmacia militari. Si è svolto ~ La, Aja dal 15 al 20 giu.g no sotto · la presidenza del maggior geD:erale Diehl , direttore dei servizi sanitari militari dei Paesi Bassi. Ali 'inau gurazione i ntervenne · .S. A. R. il Pr incipe dei Paesi Bassi. Erano rappresentate 30 Nazioni; l'Italia lo era dal co1. med. Caccia. Alla chiusura de:l Co11gresso ebbero l uogo, nel1'0spcdaie ~ilitare di Br11xelles·, le giornate medico-mili tari. Il p·r ossimo Congresso si adunerà a Madrid nel 1932. Prossimamente daremo un breve resoconto dei lavori compiuti. I

Conferenza europea per l'Igiene rurale. 8i è adunata a Ginevra la Conferenza europea di igiene rurale indetta dal Consigl~o della S. d. N. in seguito a u na propost a fatta n~l settembre 1930 dal Governo spagnolo. l1 rendono parte alla Conferenza quasi tutti gli Stati europei. Al tr~ Stati n,on europei hanno inviato i propri O·s servatori. La Deleg·azione italia11a è presieduta dal sen. De ~Iichelis ed è composta ~al prof. Lutrario, delegato·, e dai consiglieri tecnici dottori Antonio Labranca e Dino Rio del Ministero dell 'Interno, ingg. Giuseppe Zambelli e CasiID:iro Uttini, on. prof. Franco Angelini, avv. Roberto Roberti, dott. Guido Giorgi, prof. Gorini. L 'TJfficio di segreteria è affidato al dott. Roberto Solari del nostro l\llinistero clegli Esteri. L 'Italia è a11che rappresentata dal prof. P u ntoni, per l'Istituto internazionale di agricoltura. Un altro ital iano è il delegato spagnolo, }}rof. Pittalugél, preside11te della Conferenza. La Delegazione italiana ha pr~sentato una importante pubblicazione sui servizi sanitari e di igiene delle regioni rurali in Italia e sulla bonifica integraJe. L 'on. Angelini ha presentato a nome del Sindacato nazionale fascista dei tecnici agricoli una relazione su cc La funzione del tecnico agricolo nell'igiene rurale ». L'avv. Roberti a nome della Federa.z ione fascista casse mutue e malatt~e, ha pr~sentato Ufi:a relazione sull''assicurazione contro le malattie. · La Conferenza ha costituito tre sottocomitati per lo studio dei tre 01rdiD:i di questioni iscritte all'ordine del giorno e che, come abbiamo già anr 11unziato, hanno formato ogg·etto di esame da parte di una Commissione preparatoria della Confe· renza.

2a. Conferenza panamericana dei direttori di Sanità. Si f. adunata a V\rashington dal 20 al 25 aprile; ha ass ur1to un'i mporta11za eccezionale. Ha adottato nt1merose risol11zion,i E}. raccomandazioni, d al Codice sanitario panamericano alla organizzazione sanitaria, dalla D:avigazione aerea alla lotta contro gli $tl1pefacenti, dall 'eugenica alla propaganda igie11ica.

140 Congresso italiano di pediatrill. La Società Italiana di Pediatria ha indetto il 14° Congresso Nazionale in Firenze, dal 23 al 26 sette1nbre . .Saranno svolti ~ seguenti temi: 1° cc La pleurite puruJenta nell 'i:r:ifa~zia », rela~ri: C. Cocclii (Firenze), A. La11r1ns1ch (Napoli), I. Nasso


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IL POLICLI NI CO

(Mes~ina), J~. (~aslronovo

(Messina); 2° cc Le sindromi e11cefalitich e 11ell 'infanzia », relatori: ~1. Bergamini (Parm,a) , G. De Toni (Bologna), G. Taccone (Milan o): 3° cc Direttive dietetich e n elle collettività infantili », relatori: P. Brusa (Mila110), A. Lucca (T()lfino), G. ~Iacciotta (Cagliari) . Sar a11no pure accett ate ~ svolte delle coID:unicazioni, i cui ar gomenti devono riguardare i temi delle r el azioni generali. Sono iscritti di diritto al Con gresso i soci della Società Italiana di Pediatria, i quali siano in regola col versamento delle quot e sociali. Vengono iscritti anch e i non soci, i quali ver si110 all 'atto del! 'iscrizione la quola slabilita di L. 80. Tutti gli iscritti h anno il dir itto cli accomp agnare al Congresso p er son e di loro famigl ia, dandone avviso entro l'agosto p . v. e versando la quota di L. 25 a p er sona. Nella sede del Congresso sarà dispost a u11a mostra di prodot ti interessan t i la ~uericultura e la Clinica pediatrica. ·rutto quello eh~ riguard a le relazioni gen erali e le comuni c~zio11i va indirizzato al vice-presidente della Società, prof. G. B. Allaria, R. Clinica Pediatrica Ur1i.versitaria, Corso Bram ante 29, To,r ino. Per le iscrizio111i e p er og·ni informazione rivolgersi al segretario d ella Commissione ordinatrice: prof. Brl1n o 'frambu sti, R . Clinica Pediatrica Universitaria, Ospedale i\nna l\1eyer , ' ria Mannelli 115, Firenze (123). La q11ota d 'iscrizione per i non soci deve essere inYiata al Tesoriere della Con1missione ordinatrice: prof. Guido Guidi, R. 1Spedale degli Innocenti , Piazza SS. Annunziat a, Firenze. 1

Consiglio Nazionale dtl Sindacato Veterinari. Il (~ongresso nazionale del Sindacato fascis ta vet eri11ari, inaugura tosi alla presenza dell 'on. Bodrero, presidente della Confederazione professionisli cd ar tis ti, ha svolto i suoi lavori sotto la preside11za dell 'avv. Gatto, in r appresentanza della Confederazione n azio11ale Sindacati fascisti professionisti e ar tisti. Il commissario dott. Bonauguri h a esposto i risultati 1norali e finanziari (}ella gestione straordinaria. Ha poi riassunto il lavoro compiuto n el cainp o delle aspirazioni m orali d ella ca tegoria, r ifer endosi ir1 p arlicolare ai problemi relativi alla Cassa mutua, a ll 'inqu adramento, all 'autonomia del servizio veterinario, alle questioni zootecnich e, alla provincializzazion e dei servizi vet erinari, alla mutualilà e cooperazione agraria, ecc. Seguì l 'e posizione finanziaria. Il Consiglio ha eletto poi il segretario nazion ale n ella persona d el dott. Ezio Bonauguri e p er acclamazione ha cos litl1ito il Direttorio . Ha avuto poscia luogo l 'esame e la discu ssion e degli argon1enti di carattere tecnico e sind acale, posti all 'ordine del gior110, sui quali sono sta.te svolte le segu enti relazioni: Disoccu pazio11e ed Ufficio di collocam ento (dott. Bonal1guri); Problema zoo lecr1ico ed i11dirizzo del1a categoria (prof. Cardelli); Vizi rcciibi tori , mutualità e cooperazio11e (Caslri.ni); Concorsi (Bor1auguri); Codice d eontologico (Bonauguri) ; Tariffe per prestazio11i veterinarje (dolt. Caporal i) ; la Fision on1ia d el ser vizio veleri11aric1 secondo la legislazione sani taria n ell a realli\ e a r>irazioni dei veterinari italiani (dott . Bi io) ; L 'ordinan1ento degli ludi di m ed icina veterinaria i1ei rapporti della professione (dott. ~Io­ (lena ); Lu cln ~e dei veterinari nei rapporti d ella

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1)rofessione (~f od e n a); La clas, e ve terinaria nell 'ordinamento corporativo ( dolt. l\Iiceli), ed altre. · A conclu sione delle discu ssioni sono stati presentati ed approYati vari ordini del giorno. Il Ca1)0 del Governo h a ricevuto il Direttorio d el Sindacato Vcteri nario, risul la to eletto dal Congr esso. Il clott. Bonauguri, segr e tario nazionale del Sindacato, ha sottoposto al Capo de] Governo il de._ Yoto saluto di tl1tta la categoria, ch e è iscritta ai Sindacati fascisti p er oltre l '83 ·per cento. Ha quindi esp osti al Capo del Governo alcuni d esideri iner enti all 'autonomia d ei servizi provinciali e alla comp eten za .d ei veleri11ari nel ca111po della zooLecnica. Il Capo del Governo nell'accogliere benev0Jn1ente il saluto clei vet erinari italiani si è compiaciuto con loro p13r il p erfelto spirito fascista che Ii anima e Ii h a riassicurati della sua profonda simpatia . Ha promesso al Sindaca to azio·n ale che avrebbe e8aminato i desideri espostigli con la più benevola a tten zione.

Le Giornate Mediche dl Bruxelles. Si sono svolte in n1odo trionfale; b as~i dire che una trentina di Nazioni n1andarono i loro delegati ufficiali. .J\.lla seduta i11au g·urale intervennero i Sovrani, qua si tutto il Corpo diplomatico e quasi tutti i Ministri. Il Presid ente de] Consiglio dei Minis tri, 1ninistro cl ell ' il1lerno e dell 'igiene, on . Renkin , ten11e il discor so innug urale e quello di chiusura e volle essere assiduo ai lavori. l)arecchie società med ich e belgh e hanno tenute> le loro riunioni in t ale occasione. Le g iornate vennero tled icate alla memoria di Widal, di cui varie conferenze hanno illustrato l 'opera scìe11tifica e clinica. Il programma dei festegg ja1nenti e delle. gite h a aYuto pieno sviluppo. Ormai le giornate mediche di Bruxelles hanno ass11nto il valore d'una is tituzio•n e d 'espansione mondiale. . Associazione internazionale delle medichesse. 'ferrà il su o prossi·n10 co11g r esso a Vienna, dal 15 al 22 set tembre; seguirà un ricevimento a Bud ap est . 'f assa d 'iscrizionè 30 franchi . Le ferrovie accorélano bigliett i a met à t arilia . Per le iscrizioni rivolgersi alla cc Association internationale des Fernmes m éd6cins » Elysées Building, rue du faubo urg Saint-Hon~ré 56, Paris, Francia. Congresso internazionale delle piante medicinali ed aromatiche. B orga11iz1.aLo dal Co111ila lo cenlrale d ella Federazione Internazio11ale per lo sviluppo dell 'erboristeria meclicinale, aro1natica e di piante sin1ilari e s~à tenuto in Parigi dal 16 al 21 luglio. Successivamente alla riunione del Comitato permanente ecl a l ricevimento dei d elegati dei vari paesi nella «Sala degli Atti )) della Facoltà di Farmacia del1'~niversi tà di P arigi, avranno luogo nel palazzo dei Con gressi dell 'Esposizionc Colo11iale Internaziona1e, .coml1nicazioni d 'ordine scientifico, tecni. ' co e pratico. Corsi di perfezionamento. 11 3" Corso internazio11ale di perfezionamer1to n1edico della Fondazio11e 'fomarkin, da noi già (


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SEZIONE PRATICA

anr1unziato, avrà luogo a Locarno dall '11 al 26 ottobre. Informazioni particolari verranno date a richiesta. dalla Segreteria, Casell a postale 128 ' Locarno , Svizzera. ·

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Un coTso intern azionale di perfezionamento con speciale riguardo alla balneologia e a lla b~lneo­ terapia, si terrà a Carlsbad dal 13 al 19 settembre. È il 13° della serie. Tra gl 'insegnanti italiani sono i proff. Frugoni e Pende. Per informazioni rivolgersi al Dr._ Edg.ar Ganz, Gesch afsflihrer der Komitee der Karlsbader internationalen arztlichen Fortbildungskurse, Stadthaus Karlsbad Czecoslovacchia. ' '

Conferenza. Il prof. Gaetano Ronzo·n~ ha illustrato, in seno al « llotary Club » di Milano, il nuovo Ospedale di Bergamo, mettendone in evidenza la vastità della co11cezione e la m oderna efficienza.

IJ 4° centenario del Collegio di Francia. 11 19 giugno nell 'anfilcatro della Sorbona ve1111e tenuta una irnponente cerimonia commemorativa del 4° centenario di questa I stituzio11e. V'intervenne il nuovo presidente della Repubblica, Paul Dou1ner; vi cra110 r apprese11tate 37 nazionalità e più <li 300 isLituzioni scie11tifiche. A nome delle università strafl:iere, parl ò ~l prof. A. Ghigi di Bologna. Il prof. Vjncent tenne u11 discorso commemorativo su Claude Bernard. Sono anfl:unziate altre commemor azioni.. In tale occasione si è organizzata, all a « Bibl iothèque ~a tionale », u11 'esposizione di manoscritti, ap1)arecchi scientifici, mem.orie, ecc. di personalità ch e sono i1assate per l a Sorbona. Notevole l a raccolta di slru1n enti fisio·l ogici di Claude Bernard.

Donazioni e lasciti ad università.

L 'l Tniversità di Bologna è autorizzata, con R. D. 21 inaggio 1931, ad accettare l 'eredità disposta in suo favore dal prof. Carlo Francioni; con R. D. 30 aprile 1931, ad accettare la donazione disposta dalla sig. a Fall:llY Tedesco vedova Francio·n i per 1'isLituzione di un premio intitolato al nome del prof. Carlo Francioni, da conferirsi a studenti di quella Scuola di perfezionamento in Clinica pediatrica; con R. D. 26 marzo 1931, ad accettare la donazione disposta in suo favore per I 'istituzione del pre1nio « Giovanni Perna », a favore di ·uno studente della Facoltà medica. L'Università di Palermo è autorizzata, con R. D. 21 maggio l 931, ad accettare un legato disposto in suo favore dal prof. ~1ichele Pavone per l 'istituzione di un premio biennale destinato alla mig·liore rr1onografia che porti contributi originali al progresso degli studi sulle malattie delle vie • • urinarie.

Risultati dell'ultima campagna antiiubereolare. Il Capo del Governo ha ricevuto l 'on. R. Paolucci, il sen. E. i\.1arag·liano, l 'on. E. Morelli, il prof. A. Ilvento ed il prof. F. Bacchetti, della Federazione italiana i1azionale fascista per la lotta contro l a tubercolosi. L'on. Paolucci, presidente della Federazione stessa, gli ha presentato una relazione che d ocumenta i risultati conseguiti con l a campagna per la festa del fiore e della doppia croce : sono stati raccolli nove milioni. La meda-

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glia d'oro che si avvalora del ~ome del Duce è stata assegnata al Consorzio antitubercolare di Brescia; le 10 medaglie d 'oro della Federazione sono state assegnate ai Consorzi di Roma Nuoro F~ume, Imperia, Cremona, Spezia, Gorizia, Zara: L1~orno e . L~cce. Il Duce ha ma~ifestato il proprio comp1ac1mento.

Visita di allievi ufficiali medici agli stabilimenti termali di Montecatini. 1nezzo di un treno speciale circa 500 allievi uliiciali de~la Scuola di sa nità militare di Firenze ~ccompagnati _ d al g·e11.. Grixoni, comandante della Scuola, e dagli ufficiali istruttori si · sono r ecati a visiLare gli stabilimenti termali' di J\llontecatini dove sono stati accolti con grancle festosità. Nella sala dell 'imbottigliamento d elle Regie Terme il gen. Grixoni h a pronunziato un breve discorso per ringraziare delle accoglienze ricevute e per di111ostrare ag·li allievi l 'importanza e la rinomanza cui è assurta la stazio11e Lermale. Al generale ha . risposto con un applaud ilo discorso il prof. Frug·oni, direttore delle 'I'errne. _A..

Cure balneo .. termali per gli invalidi di guerra. .A.nche per l 'anno in corso l 'Opera Nazionale per. la protezione e l 'assist enza degli invalidi di guerra, ammetterà alle cure balneo-termali gratuite g·li invalidi pension ati di guerra ricon osciuti in concreto stato di bisogno delle cure medesime, nel limite dei posti dall 'Opera rispettivamente assegnati alle sue rappresentanze principali e con le modalità seguite negli anr1i scorsi. E pertanto le varie amministrazio11i dello Stato sono, state autorizzate ad accordare come in passato - ove lo co11sen tar10 le esigenze di servizio - uno speciale cong·edo ai propri dipendenti impiegati e salariati invalidi di g·uerra, compresi quelli ch e pur non avendo· potut<;> ottenere di u sufruire graLt1itarnente d~lle dette cure, intendono d~ effettuarle a proprie spese, giovandosi soltanto delle ,agevolazioni che l 'Opera stessa potrà loro proc urare.

Per le opere assistenziali fasciste a Roma. Il segretario federale d.ell 'Urbe, Nino D 'Aron1a, e l 'avv. Enzo Cimino, segretario .generale del1'Unione industriali fascisti del Lazio, hanno apl)rovato la convenzione co1n la quale viene d evo] u.to a beneficio delle opere assistenziali della Federazione fascista dell'Urbe il ricavo di un diritto fisso da riscuotersi sulle tessere gratuite di i11gresso n elle sale cinematografiche, ogni volta che vengono u sate.

Gare d'igiene nelle Scuole del Governatorato di Roma. CorL la tradizio11ale solennità si è svolta, nel1'Augusteo, la cerin1onia per la premiazione delle scuole elementari del Governatorato che h anno partecip.ato alle gare d'igiene . Il sen. l\ilarchiafava, in un i1obilissimo discorso, ha posto in rilievo l 'Ìm port anza morale e sociale delle gare. Si è qui11cli proceduto all'assegnazione dei premi alle rappresentanze delle scuole ecl ai singoli insegnanti ed alunni. I cori delle scuole h anno eseg uito un suggestivo programma e ..la b.a~da dei Granatieri scelti brani.

A. D. R. M. -

L '« Association pour le d éveloppement des Rélation i\.Iédicales entre l a Fra11ce et les Pays é tran -


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gers » terr à la sua prossima assemblea generale il 13 gennaio 1932. Per informazioni rivolgersi al Dr. Baudouin, secrétaire génér al de l '...\ .. D. R. lVI., Faculté de l\IIédecin e ( Sall~ Béclard), rue d e l ':E;cole-de-Médecine 12, Paris, Frafl:c.ia.

La '' Prevoyance Médlcale,, Rag·grup11'a at lualme1~te 10 ..092 medici francesi . Malgr ado la tenuità d~i contributi ed il gravame schìacciante d el fjsco (n el 1930 furono corris.p osti 1.200.000 franchi d 'imposte), la 1Società mantiene le p e11sioni a 1350 franchi; si spera qi poterle elevare. Atti11giamo queste notizie dal resoconto di una ad un anta dipartimentale, tenutasi a Bordeau x j l 21 g iugno u . s. (« Gaz. hebd. d. Se. méd. », 28 giu .. 1931) ..

Viaggio di studi nell'America settentrionale. .l:1rossimam e11te verrà effettuato un viaggio n el Canadà e n egli Stati Unili, organizzato sotto gli au spici del p eriodico « Un iver s Médical » da un Comilalo dt cui il prof. Balthazard, decano della Facoltà d~ Medicina di ·~arigi, è il presidente d 'onore. Qu es to Com,itato si compone dei proff. J. L .. Faure, E. Lesn:e, P. Nobécourt, G. Pouchet. Ch. Rich~t, A. Zi1nm.ern Delmas, Euzière, Laignel-Lavas tine, J .. _Lh~rmitte, M~ Loeper, dei signori Henri (\e RégD:ier dell 'Accademia francese, Henri Bordeau x pure dell 'Accademia, J. H . Rosny Ainé, presid ent e dell '_J\.ccademia Goncourt, ecc. Il viaggio comporta una parte turistica oltremodo inter essante, poich è si visiteraD:D:O le città di Quebec, Montreal , Toronto, il lago Ontario, le Cascate del Niagara, Chicago, vVashington, Filadelfia, Nuova Yol'k; ed una parte scientifica, cioè la visita di Ospedali, di Facoltà, ecc. dov~ i medici saranno ricevul i d all~ perso~alità del n1ondo m edico am ericano, dai decan~ delle Facoltà di Washington, di I 'iladelfia, di Nuova York ecc. Il costo del viaggio (partenza d a Pa rigi e ritorno a P arigi) , che comp~ende la traversata in classe « 'furiste n , è qi fraD:chi 13.850. Il soggiorno in America durerà UD: m ese. Su semplice richiesta indirizzata alla Direzio1~e · Tecnica dei viaggi e Congressi dell '« Univers Médical » (a.v enue de l 'Opéra 33, Paris) si riceveranD:o schiarimenti e notizie esplicative. 1

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In onore del sen. Lustf g. Con sole nne cer in10nia è s ta la scoperta una lapide in onore del ser~ . Lustig sul prospetto d el grandioso Sanatorio Vittorio Emanu ele III in Aspro1nonle dell 'Opera Nazionale Mutil ati. La. lapide è s tata offerta dall ' A~n1inistraz. provinciale. Hanno parlato il preside d ell a provincia, 1'ing. Pir el lo, il direttore del Sanatorio dott. Stipeti, il ricover ato Bolge e il se~. Lustig, festeggiatissimo d a parte d ei ricoverati. 1

Orchestra medica di Parigi. Ha dato il suQ con certo annuale il 4 maggio, sotto la direzion e di J. Manuel. Il cc clou » d ella serata fu l 'audizione di una giovanissima violinista figlia del dott. Andrade,. J anine, c he eseguì l\1endelssohn con anima e con perfezione tecnica.

Musica negli ospedali di Parigi. Si è costituito a P arigi ur~ gruppo di artisti: rinomati ~ di amanti D:ella musica, soito il no•m e di cc La mus~que à l 'h òpiLal )) , per dare dei tr.a•t tenimenti a, sollievo de' malati n egl! ospedali 1 sotto forma d~ cqncerti, canti, da:qze, azioni mimiche, diziou~ .

Per un volontario -del sangue. Il p rof. L. F icacci, primario medico all 'Ospedale del Littorio, ha segn alato al direttore prof. T. Ferretti ì 'infermiere Orla:q.do Sgrilli, affinchè ven ga proposto al i\!Iinis tero d elle Corporazion~ per la stella al merito del lavoro. Lo Sgrilli in 7 mesi si è sottoposto 6 volte al1a trasfusione. È . decorato al valor civile ed ha a1tre b enem erenze.

Per impedire gli scambi tra neonati. In una cr èche cli Ne''' York si è adottato un sis tema cu1·~oso: si applica sulla pelle una targa m etallica, che porta llD:a le tter a perforata; poi si ricorre all 'azione dei r aggi ultra-violetti: attraverso le lettere si produce un eritema, che persiste un mese. Il metodo è rapido, innocuo e sicuro. (cc Brasil-lVJedico », 6 g iu . 1931).

Una odontoiatra campionessa di scacchi. •

La signorina Paulette Sch,vartzmann, chirurgo'"' d entista a Parigi, ha vinto il campionato inter11azional~ femminile qrganizzato dalla Federazione Ji'rancese di Scacchi. È s ta ta proclamata: campionessa internazionale, avendo vinto tutte le partii~e.

È morto a 75 an1~i il pro.f. SHIBASABURO KI-

'f ASATO, che nel 18QO, iD: collaborazione di v. Behring, preparò ~l siero antite tanico< fu quello il puD:to di partenza d i tutta la sieroterapia. Il su o nome è legato anche all 'isolamento del P,acil1 o del teta~o, alla scoperta de l bacillo della peste (avvenuta 11el 1894, indipe11dentemente da Yer sin) ecc. Origi~ariarn ente apparteneva al Servizio di Sanità del Giappone; ma poi se ne allontaf\Ò. Trascor se molti anni in Gern1ania. Il Kitasato si adoperò con su ccesso a organizzare la classe m edica del Giappone. Era stato fatto membro della Camera dei Pari del GiappC>ne ed aveva ricevuto ~l titolo di b·a rone.

In memoria di Pravaz • i l: co LiL Ltito in Francia un Comi l-ato per eri-

gere un monumento a Carlo Gabriele Pravaz, n el ·uo paese r1ati o, Pont-de...Beauvoisin. Del Comitato fanno parte i decani delle Facoltà m edich e cli Parigi. e Lio11e , i rappresentanti d ell 'Accademia 111rclica e dr.ll 'I stituto Pas teur di Parigi ecc. Il 11 0111c del Pravaz semplice m edico pratico ' legato all a riduzione i11cru enta della lussazione Lo11genila d ell 'anca ed alla ... iringa per iniezioni ; egli ha recato anch e altri co11 tribttli alla medicina.

~~

morto a Bologna il'\ età di . 54 anni il prof. FJ .. LIPPO FRANCI-IINI, già primario medico in quel.. l 'Ospedale Maggiore, valente professionista e studioso. Ha coltivato cor1 passione la storia della medicina: ben noti sono i suoi s tudi su lVIorgagni. Attualmente ('fa Rettore (lella Provincia . fratello, prof. Gi t1seppe, vadano le nostre sentite condoglianze .

At


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SEZIONE PRATICA

RASSEGNA DELLA STAMPA. MEDICA. '

Miinch . Med.. Wocli., 13 feb . LoEWENSTEIN . Bacillemia tubercolare in varie mal attie infett. GuTZEIT e HERi\1ANN. Az~one di prodotti gastrici sull'anemia pernic. Deut. Med. ltl'oc h., 13 feb. STAHKENSTEIN . Problemi sull 'infiammaz. - WEIGI\fANN. Infezioni da abortus. Lane et, 14 feb. - J. '7\T. Tu non THoMAs. Innesto della cornea nei conigli. - N. AsHERSON. Mastoidite asin tornati ca. Meiliz. Welt, 14 feh . - KmscHNER. Ricerche sui piedi. - ENNER. Il cibo grezzo. Rass. di Med . apJJlic . al Lav_. indu str., gen.-feb. - S. Dmz. Sul concetto di « sforzo ». Su rg . , Gyn. a. Obst., feb. H. CusHING. Tum ori cerebellari. J . lioFBAUER. Eziolio·gia dell 'iperplasia del! 'endometrio. - lf. BRoNNER e J. ScnuELI.ER. Pielografia da escrezion~ di abrodil. Nlediz. Klinik, 13 feb. H. PoLL. Secrezioni interne del pancreas, dei surre11i e delle ovaie. Paris Méd . , 14 feb .. - H. RoGER. Le atetosi. Amer..lo1irn. Med. Se., feb. - W. H. Woar,,oM . Ricerche speriment. sul ca11cro . - J . S . LAWRENCE. Eritrociti umani elljttici. 1lrch. It. di Chir., Ieb. - V. MARINO. Influenza d el parenchima testicolare sul processo di cicatrizzazione. A. DEr Rossi.. Sul cosidetto « collasso polmon. pos t-operatorio ». Gaz. d . H6p., 14 feb . - N~ero sull a poliomielite anl. ac.

l~iforma 1Vleà.,

1023 9 feb. -

M. Tn1NcAs. Anastomosi arterio·- venosa nel morbo di Raynaud. Mine.1"ùa :~lfed . ~ 17 feb. - · · L. T0Ml\1As1. Dermatosi allergiche . Radi ol. Ai ecl., feb. - G. BALESTRA .. Ceco eretto. - C. S1NISTRERO. Lombalizzazione della prima vertebra sacr. · ·· Deut. 1VIed ..Woch., 20 feb. - SEYDERHEil\r. Rapporti tra bile e rica111bio g·ef\erale . - RESCHKE. Il eo1da aderenze. Miinch . Nled. Woch . , 20 feb . NoEGGERATH. Trattam. semplificato dell 'empiema nel fan ciullo. - Fucns. Ischuria paradossa. Wi en. J{lin. Woch . , 20 feb . - l(o"\vAnscHIK . La terapia ad alta frequenza. --- ScHEl\IIINZKY. La fatica . Presse Méd., 18 feb. ~ H. Ct,AUDE e II. BARUK. Turbe p sico-motorie d'origine cer ebrale. - B.-A. Hous ~AY e A. BrASOTTI. Ipofisi e diabete. Zbl. f. Chir., 21 feb . - O. ScrrijncH. Trapianti epiteliali omoplastici . - v"\r. HoFì\lfANN. Anomalie renali. Bull . •4.c. de Méd., 10 feh. - C. LEVADITI e al. Trasntissione della p oliomielite p er via diger. lndian Journ. Jfecl .. Res., ge n. - J. A. SINTON e al . Studi sulla malé!ria. - D. C. V\71LsoN e W. I(. CoNIBES. Osteomalacia. - N. D. I<EHAR . Preparazione di alcaloidi della ·çhina allo stato di gel: J ourn. 1\tléd . Franç., gen . - Numero sull a diagnosi di gravidanza. Presse j}'[éd .. , 21 gen. - !VI. LABBÉ. L 'arterite diabetica. - F. C01\1BY e P . PHILARnEA u. Collassot erapia da alcoolizzazione del n ervo frenico.

Indice alfabetico per materie. Aneuristna della punté! del cuore . . . Pag. 1011 , Angina pectoris: epinefrina D:eJla diag11osi . . .. . . . . . . . . . · . · · · » 1009 Angina pectoris: problemi neurologici e chirurgie~ .. . . . . . . . . . . . . . » 1008 Bacillerr1ia tubercolare in mal attie di-

verse

. . . . . . . . . . . . · · · · ·

Biblio'g r afia . . . . Cirrosi epatica co11 1ulare . . . . . . Colon: diverticoli .

. . . . . . acle1toma . . . . . . . . . . . .

. . . . . epatocel. . . . . . . . . .

Conco rsi a primario d'ospedale

. .

. Cuore: adonide nello scompenso . . Cuore : dimensioni f\el gozzo . . . . . . Cuore : modificazioni di vol urne dopo cure di dimagram . . . . . . . . . . . Cuore: rottura dell ' atrio sin. . . . . . Diaframma: p aralizznzione . . . . . . . Difterici: l esioni flogistiche a focol aio dell'aorta . . . . . . . . . . . . . . . Difterite: valore comparativo dei vaccini Dolore addominale: semeiotica• . . . . . Dolore nell 'infanzia: irtlerpretazione . . Emoglobinuria da chinino . . . . . . . Endocardite infettiva ~ ippocratismo digitale . . . . . . . . . . . . . . . . · Endocarditi: terapia . · . · . . . · · · Flebiti post-operatorie ~ puerperali: irudinizzazione . . . .. · · · · · · · ·

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Gl ancJole linfatiche: calcificazioni diffuse Gonorrea infa11tile ~ sua profilassi . . Malaria: coltura deJl 'e~atozoo . . . . . Malaria cronica: trom:Posi della vena porta ~ della v ._ sp lenica . . . . . . . Malaria e anofelismo nelle risaie d el Novarese . . . . . . . . . . . . . . . . . ~Ialaria: infezione dei normoblasti . . Malaria: infezioni letali in r edu ci dai Paesi caldi . . . . . . . . . . . . . l\tl alaria: profilassi chi11inica . . . Malaria: trattamento . . . . . . . . Personalità: costituzione . . . . l)oli11euri le da gestazione . . . . . . . Simpatico1 101nbare : valutazio11e dell 'attività . . . . . . . . . . . . . . . . . Stenosi mitrale pura nell 'infanzia . . 'Tachicardia parossistica: chinino per via endove:Qosa . . . . . . . . . . . . Trasft1sione: dimostrazione dell 'incom patihilità Qel sangue . . . . . . . . . Tubercolosi infantile: vaccinazione profilattica . . . . . . . . . . . . . . . . 'Tubercolosi polm.: origine ilare dell'infiltrato precoce . . . . . . . . . . . . Tubercolosi polm . : principali forme radiologie be .. . . . . . . . . . . . . . Tubercolosi polm.: trattam. delle caverne del lobo super. . . . . . . . . .

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Diritti di proprietà r iservat i. - Non ~ consent ita la 1'istampa di la110Ti pubblicat' nel PoUolinico •e n oft '" 1eouito ad autori•1a1ione sct-itta da lla 1'Bda.1ion e. :I '1ietata la pubblica•ione dj aunti di ess' 1en•a cita'fne la foftte.

V. AscoL1

t,

Red. capo.

A. Pozzi, resp.

Roma - Stab. Tipo-Lit.. Armani di M. Courrier. •


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IL POLI CLI NICO

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.O PERE DI MEDIClNA CHIRURGIA ED IGIENE pubblicate dalla Casa Editrice LUIGI POZZI di Roma le quali, dag~i abbonati a « IL POLICLINICO • o alle altre Riviste . edite dalla nostra Casa, possono essere acquistate: •

a) contro pa.g amento a contanti (benefiaiando del prezzo di favore qui di ~egu~to indicato) mediante cioè invio del rispettivo ilmporto contemporaneamen,te alla o·rd1naz1one; oppure b) al prezzo di copertina) contro pagamento rateale. Il totale, considerato al p'1"ezzo dt copertina) deve .esser·e pagato _con un primo v~r:samento pari a un terzo dell'~mm~ntare della richiesta ed il rimanente medllante rate mens1l1 da L. 20 cadauna.. Con 11 pnmo versamento si deve inviare l' impegno scritto del pagamento rat eale mensile fino al completo saldo. Continuazione dei precedenti N. 22, 23, 24, 25, 26 e 27:

PSICHIATRIA E NEUROPATOLOGIA. MANUP.LE DI PSICHIATRIA, ad u so dei medici p7'atici e deg li studenti. (Proif. GIULIO MòGLIE). Pre-

fazione del prof. S. DE SANCTIS. Volume in-8°, di p agg . X VI-420, cori 68 fig ure n el le&lo. Prezzo L. 56. più le spese pos tali d i sp edizione. Per i nostri abbonati sole L. 50,75 in porto franco . • DIAGNOSTICA DELLE MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO. (.Prof. G . ~.,U M A UOLA ). PARTE GENERALE. Prefazione e due capitoli del Prof. G. l\if1NGAZZINI. Volume di p.agg. VIIl-352, Gon 175 figure n el iWsto, più 8 tavole a colori fuori testo. Prezzo L : 42, più le spese postali di spedizione. Per i nostri .abbonati sole L. 37, 75 in porto franco. PARTE 1S PEOIALE, in 1t re volµ mi: 1) Sistema nervoso periferico. Volume di p.agg. 242, con 67 figure n el testo. Prezzo L. 28, più le spese postali di Spe·d izione. Per ~ nostri abbonati sole L. 25, 75 in porto franco. Id. 2) Sistema nervoso centrale: MIDOLLO SPINALE. Volume di pagg. 238, con 66 figure nel testo. P rezzo L. 33, più le spese postali di spedizione. ' P er i nostri abbonati sole L . 30,75 in porto franco . I ù. 3) Sistema nervoso centrale: IL CERVELLO. Volume. di circa p.agg. 350, oon 67 figure nel testo. Prezzo L . 42, più ]e spese postali di spedizione. P er i nostri abbonati sole L. 37, 75 in porto franco. COMPRESSIONI MIDOLLARI. R i lievi clinici e guida d iagnostica. (Prof. G. BOSCHI e Dott. ssa M. CoaI). Volume cli pag·g. VIII-128, con 30 figure in n ero e a colori nel testo . Prezz-0 L. 18, più le spese p ostali di sp edj zione. Per i n o·sl.ri abJ)onati sole L. 16,50 in porto fran.co I DISTURBI DEL SONNO E LORO CURA. (Prof. A. ROM.AGNA l\1ANOIA). Prefazione del Prof. G. MINGAZZINI. Volume di pagg . VIII-196, con 12 figure nel testo ed una ri11scitissima illustTazione sulla copertina. Prezzo L . 18, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 16,50 in porto fran co. LA PSICANALISI. (Dott. G. DRAGOTTI) . Seconda edizione accuratamente riveduta e ampliata . Prefazione del prof. S.\NTE D E SANOTis . Volµme di pagine VIII-96, con r itratto (in formato di millill).etri 90x135) ·di S. FaEun. P rezzo L . 14, più le spese postali di spedizione. P er i nostri abbona'ti ~ole L. 12,75. L'elenco continuerà nei prossimi Numeri• 1 •

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Nuo(Ja interessante pubblicazione: Dott. W. SPIELMEYER

rROFESSORE ALL 'UNIVERSITÀ DI 1\IONACO DI BAVIERA

manuale di tecnica per la ricerca microscopica del sistema nerooso QUARTA

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--~~~~~-=----------------------------------

TEDESCA,

ACCRESCIUTA

Traduzione italiana del Dott. GUGLIELMO LIPPI FRANCESCONI ASSISTENTE NELLA CLINICA NEUB.OpSJCHJATRICA

DELLA H.

UNIVERSITÀ DI PISA .

Prefazione del prof. G. B. PELLIZZI Riportiamo l'Indice dei capitoli: CJPII o.ELLA COLORAZIONE E DEI ~IETODI ELETTIVI DI coLORAZJONE, p agg. 1 a 13. - II. SaoP1 E METODI nrcF.RCA l\tlORosco1'lJCA DEL SISTEMA NERvoso, pagg·. 14 a 31. - III. LA FISSAZIONE, pagg. 32 a 43. l\'. L ,1~ cLUSIONE E IL T.\GLro, pagg. 44 a 59. - V. QuADRI n 'INSIEME, pagg. 60 a 71. - VI. LA MESSA IN EVIDENZA DELLE CELL,l.1 LE NERVOSE, pagg. 72 a 84. - VII. LA l\1ESSA IN EVIDENZA DEIJ E NEUROFIBRILLE h DEI crLL~D~.\SS I, p agg. 85 a 100. VIII. LA l\IESS A IN EVJDE-'l'o(ZA DELLE GUAINE l\fIELINICHE, pagg. 101 a 116. - IX. LA ì\CESSA IN EVIDENZA DELLA NEVROGLIA, pag·g . 117 a 140. - X. LA l\<IESSA IN EVIDENZA J>I SOSTA~ZE DCDISFAC1l\1ENTO E DI DEPOSIZIONE, p agg. 141 a 157. - XI. LA H.ICERCA SUI VASI E SULLE MENTNGI Dl:-:L SISTE l A NERVOSO CENTRALE: pagg. 158 a J67. - APPENDICE, p agg. 168 a 169. - XII. LA J\ICEt\CA DEL s1sTEl\1A NEnvoso PERIFERICO, pagg. 170 a J80. - XIII. LA nrl\·tOSTRAZIONE DI ALCUNI ì\IICRORGANI. l\[l PATOGENI, pagg. 181 a 192. APPENDICE, pag. ] 93 .. - INDICE, pagg. 194 a 208. olun1e Ì!1·160,. ~ i ~ ag g. "YIII-208, n itidam ente etamp~!i<> su carta u so ma.no. Prezzo: in brochure L. 2 2; r ilegato in t ela con in scr1z1on1 s ul pia no e sul do rs o, L . 2 8, p1u le spese postali di s p erlizion e. Per i n e.st ri a.bbonati, 1·is pt't tiYu.men t:'), sole L. 1 9 e L. 2 5, in porto fran co.

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Per ottenere quanto sopra inviare Vagl ia all 'editore

LU I Cl POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA·

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A.NNO XXXVIII

Roma, 20 Luglio 1931 - IX

Nnm. 29

fon dato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI t

SOMMARIO. Hote e contributi : l r. Ferri: Sulla cura dell'empiema

Accademie, Società Mediche, Congressi: VI Congresso

pleurico nell'infatnziia. (Nota pratica). Osservazioni cliniche : E. Gaggero e T. Crùippa: Utero paeudo-diidelf o oon vagina divise ed ematooolpo destro. Studi riassuntivi : V. Scimone: Le pollinosi. Sunti e rassegne : ONCOLOGIA: W. H. Woblom: Ricerche spel'li.mentali sul eancro. -- H el"mann Sòmcm: Esiste un puro sar coma a. cellu1le giganti? - A. Geresoli: ..A.sS<>Ciaziomi e deviazioni neopl~1tiche nel linfogranuloma. - Krabbel: Epulide malig.na. - Rocker e Guérin: Corooma della .n uca: estirpazrione, r adiiotera-pia pootoperatoria, morte; evoluzione in un anno. - Erb: Tumori rari del -cuoio capellute. - N. Gueke: Contributo ailla 1diagnosi dei tumori a cl essi dra dellia colonna vertebrale. - Fiaschi e Ben•a eei : M ixoma dell'omero in soggetto con probabile m orbo 1del Recklinghaus&n. - Denk : Chirurgia dei tumori ooracici ed intratoracici. - RENI F. VIE URINARIE: Maranon, J. Vidal. Pria.e P.t T . E, Ftejeruia: Il fattore en°docmno nella patogenesi della n efrosi micoidea. - W. Ophiile : Nefrite e euci rapporti -00n le m aùat t ie dell'apparato cardio-vascolare. -- Blum : L'ondata della cal-0olosi renale e le sue probabili .cauae. - C. W. I.iuinquiet: Sulle micosi p:riimarie del rene. - A. Stroe e P. Kli·n . ger: L'azione dei glucoeidi della soilla nelle nefrit i &earlattinooe acute. - P, Pieraccini e G. Lucarelli: Contributo sperimentale .alla cono siceniza d ella iidronefr()cgi. - Siohel e A. Baeckel : Pielografie eon l'AbrocLil ver vi a en doven.-0sa e intrarettale.

internazionale dii Medicina e Far·m acia Militare. So·ciet.à Medico-Chirurgica Bresciana. - Società Medico-Chirurgica degli Abruzzi. - Società di Ooltura Mediiea Nov.arooe. - Società di Coltura MeéLica della. Spezia, e . Lunti.giana. - Società Medico-Chirurgica Bellune.se. Appunti per il medico pratico: SEMEIOTICA : Il rumore di « -clapet ,, delle caverne idati dee. - La broncografia nella diiagnoei differenzia.le tra. bronchiectasie e -caverne t ubercolari. - CASISTICA E TERAPIA: Sull'appendice doppia. - Sull'aru>endicite tra umati.ca. - Sull 1invagina7iione a.c ruta e subacuta 1dell'intestino e importanza de.Ila. poliposi. -- Sulle ulcere acute del duodeno. - Estratto pancreati·c.o desinsulinizzato e u·lcere gastro-duodenali croniche. - La cu.r a delle emorToidi. - Il trattamento delle ragadi anali con le iniezioni locali di chinino e d i urea. - MEDICINA S.CIENTIFIC.~: E~el'imenti sulla mutazione e sulla patogenici tà -col B. C. G, - VARIA: L'impiego del muscolo di uccello ·come agente emoatatioo. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Controversie giuridiche. Nella vita professionale: TF.CNICisn10 OSPEDALIERO: L. Liebman : Note in.t oa'no .a.d un Congresso. - Servizi igienic-0-sa.nitari. - I nsegnamento Stllperiore. - Concorsi. - Nomine, promcimoni ed onorificenze.

1

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. l1ndice alfabetico per materie.

1

Hotizie bibliografiche. -

Cenni b•bliogratici.

NOTE E CONTRIBUTI. Clinica Pediatrica della R. Università di Roma. Direttore: Prof. L. SPOLVERINI.

Sulla cura dell'empiema pleurico nell'infanzia. (Nota Pratica) per il dott. UMBERTO ·~,ERRI, aiuto e libero docente. La IJleurite purulenta, sc.g uita da una note' role raccolta di pus n el cavo pleurico (empieJ11a pleurico libetTo o sacca lo), costituisce una ·clelle m.alattie comuni ad osserv.a rsi nell 'età i11fantile. Si tratta il più d ell e '' olte di forn1e ·Consecutive o co111plicanti il decorso di infezion i aicute, con manifestazione polmonare i)rev.alente od esclusiv.a (polmonite, bronco J)Oln1onite, con g·estione pleuro-polmon are), e so~ tenute da uno o più germi variamente associati (pnumococco, streptococco, stafilococco a ureo, diplobacillo di ·Friedlander , coccobacillo <li Pfeiffer ecc.). La fo:r m.a più frequente è senza dubbio l 'empiema da pneumococco (meta

~

o pa.ra -1)n e um 011ico). Dalla presente trattazione si 1esclu.de l 'empi ema tbc., il quale, anche nei bam·b ini (dove è m olto più raro in relazione a quan to si verifica n ell 'adu'lto), vien e di preferenza curato, col metodo chiuso della aspirazione e del lavaggio pleurico . Oltre ch e frequente l' empiema acuto da i)iogeni, deve con siderarsi come un.a n1alatti a o·rave dell 'i11fanz ia. La sua gravità \ TÌe11e gi udicata non so.lo in r.a p·p orto colle scarse, ed anzi trascur.abili, pos,s ibilità di evoluzione e cli g·uarigione spontan e.a (riassorbimento lento di tutta la mass.a d el pus formatasi; elimi11azione spon tane.a del pus o per vomica in . egui1 o a.d u sura della pleura visce.r ale, o per cm1)icma n ecessitatis, in seguito ad usura della pleura parietale, eoc.), ma bensì in rapporto .ag·li tessi metodi di ,cur.a più largamente u sa ti, i quali ·danno tuttora una mortalità elevata. Il traltan1ento considerato , ancor oggi dai I)iù , com e elettivo dell 'em piema è quello chirurgico, ch e comprende la pleurotomia e la costoto·m ia . La prima viene praticata di preferenza sui b.a mbini lattanti , poichè si tratta di un intervento meno tr.a umatizzante. Mensi 1


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IL POLICLI NICO

riferisce infatti che i lattanti ope!rati colla costatomi.a da.r ebbero una mortalità dell '80%, mentre colla pleurotomia soltanto una mo;rta lità. del 62%. Zybell, in una statistica riassuntiva di tutti i casi di emp·iema in lattanti, compresi nella letteratura, dà una mortalità dell'84,5 % colla costotomia, e del 50 % colla pleurotomia. Nei bambini più g.randicelli, i quali resistono m eglio allo sl1ock operatorio, si preferisce senz'altro la costotomia, poichè permette un.a più rapida e completa ev.a cu.azione del pus e rende, anche in seg·uito , più fa cile il drenaggio de1la cavità i)leurica. L'esito di questi interyenti p uò v.a riare notevolmente, in rapporto con m-0Itepli ci condizioni e spe·c ialmen te in rap·p·orto all'età del b.ambino, 1alla naLura b.a tteriologica clell'empiema, alla diversa natura della malattia di cui l 'empiem.a rap1Jre enta, gener.almente, so'ltanto un.a delle manifestazioni od un.a compli èazione, alle condizioni di ma.g·g·iore o minore integrità del tessuto polmo·nare sottostante, all'.a tto de1l 'intcrvento. Molle sta tisticl1e venn ero a.·accolte per di mostrare l 'fmportanz.a del faLtore età sulla mortalità per empiema. Da cp.1este risulta, concordemente, una m ortalità m.a.ssim.a nel primo anno di -vita e cl1 e diminuisce notevol. . ' o meno re- . m ente e con un.a prog1ress1one p1u g·olare, a secon·da delle varìe statistiche, man mano che si tratta di bambini di età più avan zata. DalJa statistica ael Comby (la quale con1 pren<le pure un di creta numero di casi non ·curati e non ·diag11osticati in vita e parecchi casi cu.r ati isemplicemente -çolla toracentesi) i ha: Da O a 6 mesi IQortali tà 100 % » G » 12 n )) 76 % 1

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Per ciò .che si .riferisce alla · inortalità relativa ai ·due m.e todi d 'inter:vento, dalla nostra casistica risulta : Operali Gt1ariti Ple11rotomia Costoto·m ia

47

25 2Q

29

Morti

i\iiof'talità 46,8 % 13,8 %

22 4

Ad .ele-vare la mo1rtalità in seguito alla pleurotomia, vi ·contribuisce il fatto che tutti i bambini al ·d~ sotto di un anno vennero trattati con questo meto do. Però, anche limitandoci a confrontare i risultati ottenuti, coi due metodi, sui bambini più gr·a ndicelli, si nota ugualmente un notevole vantaggio ·d ella costatomi.a sulla pleurotomi.a. Bambini ol ire un anno di età : 1

Oper.ati Guariti Pleurortomia 40 24 Costotomia 29 25

Mortalità 40 % 13,8 %

Morti 16 4

1

» )) ))

1 »

2 anni

2 )) 3· ))

3 5

)) )) )) ))

)) ))

oltre i 5 anni

61,7% 85, 7 % 33 % 32,4 %

Meno disastrosa, ed anzi com e ,u na delle più favorevoli, appare 'la statistica dei casi operati da Spence: Da O a 1 anno mortalità 64,2 % » ))

1 )) 2 anni 2 )) 3

oltre i 3

» )) »

)) »

56,6 % 27 % 13,8 %

Su di un a sta.ti stica di 76 b.a mbini, operati di pleurotomia o di costotomia nell'O spedale del Bambin Gesù ed, in parte, nella Clin ica Cl1irurgica di Roma, ·durante questi ultimi tre anni, noi abbiamo notato i risul tati seguenti: Da O a )) 1 )) ))

2 ))

Operati Guariti Morti 1 anno 8 2 6 2 anni 22 14 8 3 )) 16 13 3 fj )) 18 10 8

)) 3 )) )) !5 )) 10

))

12

12

o

Mortalità

% 36,3 % 18,7 % 44,4 % 75

))

Comun·que, è bene ricordare ·c he tutte le sta Listiche, raccolte seco11do il cTìterio del1'età o ·d el metodo di intervento, non devono m.ai esseire interpretate in modo rigido ed assoluto, dato cl1e ! 'importanza di questi fattori, sulla mortalità per empiema, 'P ·UÒ essere. più o meno esager.a ta oppure sminuita a seconda del modo e de lla frequenza con cui intervengono quelle altre .v.a rie condizioni, già ·dianzi accennate, capa.ci di i11fluenzare, di per sè stesse, il giu·dizio pro.g·nostico sul decorso della r11alattia e sull 'esito della cura. ' Per ciò ch e rig uarda la elevatissima morta lità del primo anno di vita, il fattore età (inteso come coefficiente di resistenza organica, specifico di una d.e termi11aLa ~tà alla malattia od al detern1in.aLo intervento) assume certa1nente una grande importanza, quan do si pensi che l 'empiem.a del lattante è, in genere, sostenuto dal pneumococco e c he la forma pneumococcica viene con si der.ata, nelle età successiv,e, com e la p-iù benigna. Però il Marfan fa giustamente osse-rvare che, sull 'esito così pesso ·infausto dell 'e111piema del Jattante, deve avere mo-lta imp,ortan2.a il ·fatto della freque nza con cui, quando si opera, si hanno ancora delle g ravi lesioni a carico del polm.o ne sotto stante, le.gate alla presenza di fa.colai di bronco polmonite in atto. Nelle età successive invece, l 'empiema da .p neumococco è più s:pesso m eta.pn eumonico e ·quindi l 'intervento vien~ a praticar si in co,n,dizioni più favorevoli, per il fatto stesso d el la m.ao·aiore integrità del 00 t~·ssuto pol~onare sottostante. Cosi pu~e è facile conce pire come nelle età della se.conda infanzia, possa, in ~erte ·s tatistiche fiau.rare molto più elev.a~a la mortalità per empien1a, qualora questo sia rappresentato , in larga misura, da quelle forme di natura setticemica (specie st:eptoco?cica) e complicanti spesso delle malattie particolarmente aravi e debilitanti ~er 1'organismo, quali il m grbillo, la scarlatt1na, la pertosse ecc. Con questo fatto noi ab1

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biamo potuto direttamente iriall.aicciaire quella Però lo bell , nella sua statistica, g.ià riTipresa della mortalità risultante n ei bambi11i condata, rifèrentesi all'empiem:a del lattante, dai tre ai cinque anni de lla nostra casistica. presenta queste cifre di mo.r talità: Un altro degli argomenti, che viene oggi Colla CQstolomia 84,5 % molto considerato e disc'usso, è qu ello di staCol drenaggio sifo ne 69,2 % Colla pleurotomia 50 % bilire in quale· m omento del decorso della maColle se.m plicj pl1nture eyacua tive 47,4 % lattia sia più opp o·rtuno praticare l 'interven. to chirurgico. In molti Autori prevale ormai D 'altra parte i l sisLema del drenaggio a ~i ­ il con·cetto di non precipitarsi ad interveniCone è stato quasi del tutto abbandonato. in re e che conve~ga cioè - fatta eccezione d·ei seguito a svariati in.convenienti che può decasi in cui l 'am1nalato s i trovi in condizioni terminare e specialmente per ~a fa.c i li tà di così gravi da richiedere uno svuotamento im- occlusione del tubo di go·m ma e p'eF le diffimediato, o molto precoce, del pus - atten- ·coltà di mantenerlo in sito. Ho voluto, coldere fino a quando I.a m .a rci.a q.ell.a sup,p u- la esposizione dell ~ cifre dello Z_ybell, ricorrazione accenna a d arrestarsi e, magari, si da.re che, n el lattante, può e·sser sp esso vantag inizià la regressione, il riassorbimento spon- gioso (soprattl1~to quando la SUQPurazione .è taneo de 11 •es su dato. po.ca inten sa e scarsa la raccolta del pus) il In questo modo rSi cerca 'di favorire un semplice tr.attamento delle p1u nture evacuati più attivo processo di difesa e di immunizza- ve, le quali sono alla portata di qu.a lsiasi me zione da parte dell 'organi smo, prin1,a di pro- ·d ico prati co. ce.dere all 'apertura della cavità pleurica e di * svuotare la massa d el pus formatosi. A dimo** strare l 'impo.rtarua del fatto·re epoca d 'inter Di fronte alle percentuali , così spesso, elevavento, sull 'esito della malattia, sono stati ra.c - te, della mortalità per empiem.a curato chirurcolti dati statistici m olto interessanti. Lereboul- gicamente, specie quando si tratta di bambilet i)ubblica · di aver riscontrato una morta- ni lattanti o dei primi due anni di vita, solità del 67 % n.e gli operati entro la prima set- no sorti, qua e là, dei tentativi di cura µieditimana di malattia, m entre in quelli operati ca. Molti di questi n1etodi, cosidetti, di teradalla 4a all a 6a. settim1ana I.a mortalità sareb- pia m edica dell 'empiema, meritano di essere be solo del 23 %; atten·dendo però oltre I.a appena a·ocenn.ati o p erchè si r.iferiscono a ca6a. se ttimana, i risultati peggiorerebbero nuo- ·s istiche trop·p o limitate, opp ur.e pei:r- il f.atto che,, vamente. Cocchi riferisce dell'inchiesta fatta anche nelle m.a ni di chi ebbe l 'idea di apda una Commissione am.èricana la quale, ba- plicarli, ·p ortarono raramente a d elle comple ·a11dosi soprattutto sulle statistiche di Camp te g·uarigioni, tali cioè d.a escludere un tratLee, Stones, Ifolt, conclu·d e che la costoto- tamento chirurgico sucoessivo. Così si può ri1r1ia fatta tardiv.am ente, dopo ripetute .aspi- cor·dare il m etodo dell 'autopioterapia tentato razioni, dà migliori ris ultati, abbassando no- da Makai, iniettando', og11i ·cinque g·iorni e tevolmente l a mortrulit:à pe r em·piem.a. Infatper vi.a sottocutanea, 1/ 2-1 cc. del p·us p1~u~ ti Camp Leie da una mortalità del 40 % ;re- rico. Misasi avrebbe curato alcuni bamb1n1 lativa a Jl 'intervento pre·coce, sarebb e pervenu- con applicazioni diater111iche ed iniez ioni <li to .alla n1orta1ità ·del 4,3 % coll'intervento ri- autovaccino. Nassa e Soria si sono pure giotarda to ; analoga.m ente Stone dal 61 % arriv.a , vati 1della va·ccinoterapia. Mikolo"\vski si sercolla costotomia praticata tardiv.a mente, · ad vi di iniezioni endopleurich e 'd i fliltrato .id i una mortalità del 15,6 % e fin o al 9,5 %. bro,do-oultura alla Besredka, Roudepierre ha Tra i metodi chirurg·ici si .può ancora ri- usato , ancora recentemente, l' elettrargo.Jo per cord.are quello del dren.aggio a sifone, propo- iniezione endo pleurica, dopo ripetute puntusto da Balau e Playfair, e che con siste n el - . re evacu.ative, ed associandole co11 ini ezioni l 'introdurre nel .cavo pleurico, .attraverso .u n endovenose di mercuro-cromo. Abbastanza grosso trequ.a rti, un tubo di go mm.a ch e viene buoni risultati hanno vantato Ladd e Culter, ~a sc iato in sito. Con questo metodo, c h e r.a pm ediante lavaggi della pleura con ipoclori presenta una via di .m ezzo tra il trattamento t o di calcio, an·ch e in form'e gravi da strepaperto, pro1)riamente chirurgico, e quello chiu- toco·cco·. so delle semplici punture eva.cuative, alcuni Au~I.a, ·dei m etodi più recenti, meritano una tori vanterebbero )risultati soddis facenti sui specia·l e considerazjone quello ~el taurocola: bambini d·ei primi due anni ,d i vita. La se- to .d i sodio e quello dell'optoch1na. Entrambi guente statistica di Spence dimostrerebbe in- questi metodi so:no pe~ò i~·dicati soltanto nel fatti che il m etodo, sul lattante, può avere dei trattam ento degli ernp1em1 da pneumococc~. Il pTimo, escogitato e proposto da Cocchi, vantag·gi evidenti anche sulla stessa pleuroto. m1a: si basa sull e ben note proprietà litich e che i sali biliari hanno sul pneumococco. SeconDrenaggio sifo_n e 55,6 % di mortalità do la tecnica consigliata dall 'A. , il meto?o 87,5 % )) )) Pleurotomia consiste nella aspir.azione del pus, favor1ta 77,8 % )) )) Aspirazion,~ 1

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ed associata dal lavaggio con soluzione fisi.ologica tiepida (l 'A. propone a tale scopo un suo appare.cchio che permette aspirazion·e, di luizione e lavaggio, evitando ogni pericolo di i11quinare il cavo pleurico); allo svuotamento ed al lavaggio si fa seguire immediatamente I 'iniezione en.dopleurica di grammi 1-2 (a seconda che si tratti di b ambini lattanti od oltre l 'anno ·di età) di taurocolato di so·dio, sciolto da poco in 10 cc. di soluzione fisiologica. L 'aspiir azione preliminare del pu s deve -essere il più possibile completa, poichè l 'azione batteriolitica del taurocolato è ostacolata o diminuita se - questo viene a trovarsi ·'diluito da una eoc.essiva quantità dell 'essudato residuo. 1Così pure, ~e la raccolta purulenta, invece di essere libera od 11nica, è formata da sacch e multiple, bisogna cercare di svuotare, e d'aggredire col m e·dicamento, ogni ingoia sacca. In linea generale, il trattamento sopradescritto va ripetuto ogni tre-qu.attro g iorni e per due-tre vo1te : dopo di eh.e, si tleve ritenere .avvenuta la sterilizzazione del cavo pleurico. Nei ie.asi speciali, in cui la t emperatura elevata resiste più a lungo ed il pus tende a riformarsi con rapi1dità od insi·stenza, il numero 1degli svuot.amenti e .delle iniezioni di taurocolato può esser.e maggiore, distan.ziandoli qualche volta soltanto di 1-2 giorni . Anche in questi casi no,n ci sarebbe da temere alcun effetto tossico del taurocolato, poich è il medicam.ento viene assorbito lentam ente dalla pleura malata e non puQ quindi Jragg.iungere runa forte concentrazione in circolo. Sul m eccanismo d 'azione di questo lratt,ame·n to, oltre al fattor.e d,ella sterilizzazione del cavo pleurico per l 'azione batterici·da diretta e spe:c~fiica sul pneumococco, si dà molta importanz.a ai pvocessi imn1unitari "' o tenuti dai prodotti d·e lla lisi batterica. I buoni ri ultati ottenuti, anche in casi molto g ravi, dal Cocchi, vennero co·n fermati da Magg i , Artu i, Da1d.ani, Pavia, Marconi ecc . Il trattamen to dell 'empi.ero.a ·coll 'optochina, u sato per ] a prin1a volta, e fin d 'allora con successo, dal Gralka n el 1922, venne in seguitp più largan1ente appliicato, e stu,d iato nei suoi dettagli di tecnica, dal W o ringer. An ch e q uesto n1etodo è basato sull'azione pecifi.ca dcll 'optochina nelle infezioni da pneu mococco, I.a quale era stata ·dimostrata ~jal l\fongenroth sperimentalmente. In seguito, il cloridratJo di optochina veniva usato, or11m inistrandolo per bocca, nella terapia della porlmonite umana c on r isulta. ' l 1 peirò molto discordi (Voy e Cahn Bronn er; Cl1cini sse ecc). Nel trattamie nto dell emJ>ien1a l 'optocbina è tata portata direttamente nel cavo pleurico. ll Woringer raccomanda di estrarre sem1>re , dal cavo pleurico, Ja maggior quantità 11o~~ ibile di pus, prima ,di iniettarvi la so1

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luzione ,di cloridrato di optochina al 5 %. La quantità della soluzione da iniettarsi deve corrispondere .a 1I 2 ice. pro Kg: di peso d el bambino .(pari a, grammi O, 025 di cloridrato <li optochina) senza mai superare i 10 cc. Tal·e trattamento viene 1ripetuto 3-4 vo'lte di seg uito, con intervalli di 1-2 giorni; dopo di che, . se la temperatura crude e si mantiene bassa, e }.o stato generale continua a miglio!are, si atten d-e, con tranquillità, il 1riassorbimento spontaneo del pus residuo. Diversamente, se si h a una ripresa della febbre e della suppurazione ,' si può intervenire con una seconda erie di iniezioni ·ç}.i optochina ed, eventual mente, anche 1con una terza. Tanto il Woringer quanto lo Silber sconsigliano però il lavaggio pleurico colla soluz ione di optochina 5 %o (usato da Gralka d opo l'aspirazione del pus e prima d 'introdurre la soluzione con·centrata del me dicamento), poichè si possono ,a vere gravi fenomeni immediati ed, in qualch e caso, anche la morte pe'r collasso. Con questo metod·o dell 'optoch ina, W oringer avrebbe avuto i segu enti risultati: 1

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28,6 % di mortalità 36,4 % » »

Da O a 1 anno » l » 2 anni o 1Lre ~ 2 »

O%

»

»

La n1ortali tà appare q uindi notevoln1en te ridotta, r ispetto. a quella dell e statisti1cl1e riferentisi ag·li interventi chirurgici. Risultati buoni furono inoltr.e segnalati da Silber, Osorìo , Leitner, Seignobos, Me11si, Taccon e, Greppi, ecc. , soprattutto se si considera il fatto che ~l trattamento ·Coll 'optochin.a ,, .an·ch e quando no,n i1orta direttamente alla guarig ione completa, ,d Jeerminerebbe sempre un migli·oramento ·delle condizioni generali ch e può influire molto favorevolmente sul1 'esito di un intervento ch1rurgi-co praticato in secondo len1po·. In molti Cé!Si si ottenne la completa terilizzazione ·del liquido pleu rico, oppure 1a inattivazione del pneumococco in esso oonte11uto (desunta dalla incapacità del germe a proliferare sui terreni di coltura), dopo 2.-3 iniezioni dell 'optochina. Parallelamente si oserva un rapido miglioramento delle con.dizioni generali. Non p,o ssiamo tuttavia . dim·e nticare che a qu1esto metodo si è cercat o di rimproverargli l'inconveniente ·della tossicità ch e l 'optochina h.a sul nervo ottico. Infatti durante l 'impiego dell optochi11a per boc~a nella cura. della polmonite, si arrivò spesso a det~rm1na~e ·di- turbi visi vi (ambliopi.a, amaurosi) quasi sen:p.r~ pas egg·eri , ma qualche vol ta anch e def1n1t1v1. Il Woringer sostiene però che, . osservan·do scrupolosam1ente le .dosi di m edicamento da lui suggeri te , non si verifica, attraver o la pleura, il minimo disturbo . R·e centemente, n ella Clinica di Roma ab· ~iam~ tra~tato coll 'optochina quattro l~ttan­ t1 , dai 9 a1 12 mesi di età, affetti da empiema 1

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metapneumoni co. Per prudenz.a, ho voluto attenermi a d_e lle dosi sensibilmente inferiori di que'lle usate dall 'A. fran.ces€, limitan·domi ad iniettare (durante ogni singola injezione) grammi 0,015 di cloridrato di optochina pro Kg. di p eso del b.a mbino. In tutti i casi, no11 solo n.on si ebbe il minimo inconveniente dal1'uso dell ' optochina , ma si ottenne ·la guarigione co·m pleta, in seguito a 3 iniezio·n i de'lla sostanza, praticate ogni due o tre giorni. Questi risultati .da noi ottenuti sui bambini lattanti, in cui la mortalità è tanto elevata in seguito a ll 'intervento chirurgico, incoraggiano vP.ramente ad esperimentare il metodo su larga sca'la. 1

* ** Per concludere questa brev·e. e.s posizione sui risultati e sui .criteri della cura dell 'empiema infantile, ritengo che, n elle forme da pneumo cocco, il tentativo di 1cura medica col metodo d e.ll 'optochina o del taurocolato di sodio, d ebba in via generale essere in ogni caso preso in ·considerazione; sopratutto quando si tratta di ban1bini lattanti, in cui l ' intervento chirurgico, an-c he queJllo meno lesivo (pleurotomia), determina una percentuale elevatissi1na di inortalità, superiore forse a quella che si può avere colle ·sempl1ci punture evacuative. In tutti i casi, converrà 1che l 'aspirazione del pu·s e la relaLiv.a introduzione, nel cavo pleurico, de lla soluzione di optocliina (o del taurocolato di sodio) vengano praticate al più presto possibile. Interven·e n1do con uno di questi metodi ed u sando, beninteso, le norn1e e le dosi ·del m edicam ento, consigliate rispetti vamente da l Woringer e ·dal Cocchi, si potrà (anch e n ei casi in cui non si ottenga una guari.gione d•efinitiva) diminuire la virulenza d ei germi , stimolare - attraverso i i)rodotti d ella li si batterica - i processi imn1unitari dell 'organisn10, mig liorare, in modo sensibile, lo stato generale de.I m .a lato e ere.a re, in ta~ le guisa, condizioni favorevoli per un intervento chir11rg ico su ccessivo . Negli en1piemi d ' altra natura batteriologica invece, ]a c ura ·d 'elezione resta tuttora quella chirurg ica (specie la ·costotom.i a), evitando però, qua n-d o sia p ossibile, d 'intervenire tr·oppo preco1cernente. Per favorire il miglioramento d ell e con·dizioni generali converrà, nell 'attesa dell 'intervento radicale, di praticare tempestiv~I?ent.e, e ri_ p etutarnente .d elle punture evacuative. 1

1

RIASSUNTO.

L'A. si sofferma particolarmente sul trattamento chirurgico (costatomi.a e pleu1rotomia) e sui metodi rec-en·ti, di teraf)ia me.dica, colie i;niezi·oni endopleuriche ·di taurocolato di sodio e di clori·drato di optochina. Oltre ai dati della letteratura, vengono riportate alcune ossenrazioni personali. Conc]u.d~ in

favore del trattamento precoce, coJl 'optochin.a o col taurocolato, nell 'empiema da pneumococco, mentre n elle forme sostenùte da altri germi, Ua cura 1d '·elezion·e :resta quella chi rurgica (specie la costotomi,a), praticata senza precipitazione ed, in g·ener·e, preceduLa da puntuTe evacuative. BIBLIOGRAFIA. AnTus1 . Riv. Cli11. Ped ., 1928, p. 840. CHEINISSE L. La Presse inéd., 1922, p .. 522. CoccRI. l{iv. Cl~n. Ped., 1927. CoMBY. Arch. n1éd. des enfants, 1922, p·. 548.

RiY. Clin. Perl. , 1929, p . 564. rvionatschr. f. Kinderh., 1922, p. 280. L E ITNER. Jbid. ' 1928. LADD e Cll LTER. Surgery, Gynec. a. Obsii:r. , 1914, Il. 4. l\'l..\KAr. Deut. Med. Woch., 1927. M ENSI. Clin. ed Igiene I~f., 1928. ~1AGG1.• Atti. XII Co ngr. lt. di Ped., Napoli, 1927. l\·1oRGENHOTT-l ~ LEVY .. Berl .. J(l i11. \Vochenschr., 1911. 11. 34-44. P AV IA . · Atti XIII Congr. It. Ped., Torino, 1929 .. SEIGNOBos . 'fhèse de Lyon, 1927. S1LBEn. J\1onats. f. Ki11d., 1928, p. 35. ' f ACCONE. ·P ediatria Pratica, 1930. OsoR10. ~iv. Med. del Cile, 1928. R ounEPIERRE. Gaz. rrtéd . de France . 1929. D ARDANI. GHALKA.

1

Ergebn. d. inn. Med. und Kind., 1922, p. 420. . ZYBELL. Monatschr. f. Kir1d., 1912, p. 93. WoRINGER. Arch . méd. des enfants, 1924, p. 713; Revue franç. de Péd. , 1929, p. -60. GREPPI. L'Osped ale ~{agg. di Novara, VIII, n. 2, febbraio 1931. SPENCE. Am. J ourn. Dis. ChiJclr., 1920, vol. 20, p. fi45. Vov-CAHN-BRONNER.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE

s.

DI

ANDREA

SEZIONE

V

APOSTOLO

IN

GENOVA

'C HIRURGICA

diretta da/I primario dott. A. I

[ANNO

IL POLICLINICO

1030

PASSAGGI.

Utero pseudo-didelfo con vagina divisa ed ematocolpo destro -per i dotlori E.

GAGGERO E

T.

CRIPP.<l.

Il casv ch e noi ·ci siarr10 pro·p osti di con1t1nicare d eve classificar si tra l e m ·a lformazio·n i dell'a·pparecohi o genitale femn1inile, quale un utero .p seudodidel.fo con vagina divisa. Diciamo p eudodidelfo, perch è quest ' organo, pure avendo sdoppiata la cavità , sia del c orpo c he deU[a cervi·ce , esteriolf1llente osser~ ato si ~pre enta con1e un utero 11nico, ma abnormemente fo·g giato a se11a dalla parte d el suo fondo. Ciascuno ·d ei due canal·i cervicali si conti nuava ,poi qua·si impercettibil1nente coll'imbuto vagin.ale suo proprio, senz.a parvenza al c una di m'llSO .di tin.c a e relativi fornici. 1

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NuM.

29]

difetto ·di sviluppo, e, c ioè, al mancato a'rvi- _ cinamento, o, a lla mancata fusione d ei canali del Mu1ler (avvi·cinamen.to e fusione, che di solito si comp•l etano verso la fin e del quarto mese de!l1la vita endouierina) e al fallito, in Lutto o in parte, riassorb·i mea1 lo d el setto, fen om en10, ch e n or1nalm.ei11tc so·lita verificarsi a grado a gr.a·do procedendo dalla vulva verso il fon.do del'l 'utero. Egli è perc iò, che pos.s ono osse.r varsi d.elle varietà di utero bicorne (difetto:s a fu sio·n .e) e di utero do·p pio (mancato avvicinam·ento), che vanno dal sempUice ute~o ar cu.a to, che è il più [1ieve indi1ce de l vizio in parola, fino alla duplicità completa del canale, cioè, all'utero doppio separato, con doppia va• g1na. Dato questo sommario 1Cenno, passeremo, ~ enz 'alltro, all 'esposizio·n e deJ caso testè osservato nell'Os1Jedale Galliera, Sez. V., Sala 13, n . .di ammi,ss. 1436.

l\. C., di anni 16, 11ubile, casalinga. Padre morto a 35 anni ~Il: seguito a Luber col-0si polmonare. Madre vivente ~ sana; non ebbe altro ooncepimen to . La nostra inferma nacq·u e da · gravidanza e parto norr11ali, e n1a11ifestò sen1pre uno sviluppo regolare. So fferse le comuD:i malattie esantematiche dell 'infanzia ed anche di adeniti sottotnascellari, per alcune delle quali si dovette ricorrere alla cura chirurgica, di cui sono tuttora visibili i relitti cicatriziali. A undici anni e n1ezzo con1par e la prima mestruazione, che fu regolare per quantità e durata ed anche abbastanza blaD:da. Seguì un periodo di amenorrea della durata di circa c~nque mesi, dopo di che le mestruazioni ricomparvero normalme11te. Fu verso il tredicesimo anno di età, che il periodo catameniale, pur mantenendosi sempre regolare per quaill~ità e durata, cominciò ad esser e accompagnato da vivi dolori, che insorgevaD:o il primo giorno (2), dolotj specialmente localizzati al lato destro della cavità pelvica, e tali da obbligar sovente l'infer- · rna al riposo rlssolu to. La stessa·, opportunamente interrogata, risponcle di n on essersi mai accorta . . dell 'esis1tenza di alcuna tumefazione alla vulva o nella proosima via genitale. S(l)lo due mesi or sono, dopo una gita durante la quale ella affertna di esser si alquan'to strapazzata e di aver forse un po ' ecceduto nel pere, ebbe a constatare, con dolorrosa sorpresa, che l 'atto della mìnzione le riusciva del tutto impossibil e, mentre contemporaneame11te il suq venitre, specialmente nel quaF1G. 1. drante inferiore di si.11istra, manifestava una inLa porzione destra d ellla v.a gin,a era airesi- solita tumefazio·n e. Tirò così innanzi dolorando P.er ben tre giorni, e fu app1u nto ir1 questa occaca in ba o, e, forn1ando un sacco cl1iuso al sione ch e un sanitario, dopo averle praticatD il 1

di otto d '.u n uter o attivo, si venne da ll'inizio d ella puhe.r tà riempiendo di sangue m e lruale , 011de la formazione d'ulli ematooolpo. La duplicità d ell 'apparato g·enitaJe fen11nini le (1) è dagfl i '" tudi e n1brioloo-ioi riferita ad un 1

(1) Que .. ta cluplicità di. organi, che normalmen1e

nel genere u111ano sono u11ici, è invece fisiologica in alc11ne specie di anin1ali , come rosicanti, 1nar t1piali, ecc.

(2) L'insorgenza di dolori durante

il periodo n1esitruale a· u~ anno e 111ezzo di distanza dall 'inizio della pubertà ed il fatto dell'esistenza di un semplice emato-colpo, senza emato-metra, può far pensare ad una lesione relativamente prossima all'epoca delle più tumultuose manifestazion~ dall 'inferma presentate, avvalorando così l 'ipot.esi ammessa da A.bruzzese, quella, cioè, di un non contempora11eo e parallelo inizio dell 'a~tività funzionale degli uteri doppi.


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SEZIONE PRATICA

cal~ terismo,

si accorse delle a11o·rn1ali co·ndizjo11i di quell 'add-0me e consigliò alla famigl~a di provocare la visita d 'u1t ginecologo allo scopo di chiarire la natura dell 'affezio·n e, che di quell 'accidente urinario doveva essere &~ata la causa precipua._ Perciò la paziente venne prese11 tata a noi !)er consulto ed il giorno 13-X-1930 era am1nessa 11el nostro Ospedale. E. O:. nulla d~ 11o tevole n ei vari altri organi cd apparati ; alla palpazione -rlell 'i11ogastrio si riJeva una tumed:azion~ rotondeggiante fissa , no·n fluttuante nè dolorosa, l a quale punta special.tnen.te nl di sopra e a destra del pube. L'esplorazione vagin a.le, n on ostacol ata dalle condizioni jmenali, diventa meno ageYole Yer so la porzione superioi'e della vag~na ab1Jormemente compressa e spinta a sinistra. Irlva no si cer ca cli riconoscere il inuso di tir1 ca, che non pare raggiungibile colla punta dell '~ndice. Al toccam ento combinato 1'i rileva n ella piccol a pelvi la presenza di un g rosso tumore t1n~formemente elastico, ma non lluttuante, turr\ore poco mobile e soverchiante l a linea del pube, al disopra del quale, ma non oltre la on1belicale trasversa, si palpa un ele-

1031

luantc, tu111efazione che fa corpo, per cosl dire, coll · ulero stesso. Fu in seguito a vari ed indaginosi tentatiYi di isolamento , ch e la spessa p arete della sup1)0-

F1G ..

3.

sta cisti Ye11ne a lacerarsi dando esito ad abbondante quantità di sostanza bellettosa, rastra, inodora, coi car c:wtteri insomma, di massa sanguigna condensata, ma senza veri

una neuna coa-

,

F1c. 2 .. 111ento di consiste11za pitl solida, come quello di t1n utero ch e fosse stato respinto fuori del piccolo bacino. L'esam e cQllo spect1lum è p·ossibile farlo solo in modo assai poco soddisfacente, non essendoci ma~ riusci lo di 1nettere in evidenza il fondo, della vagina IJ è di sondare la cavità dell 'utero. Fatta diag nosi di probabile cisti paro·v arica incuneata n el] a piccola pelvi , si decide di p raticare una laparotomia esplora ti va pensando che dovesse riuscire così p~ù facile dominare la sit uazione. L'atto operativo venne effettuato il 15-X-1930 in tnorfio-etero-narcosi. Posizione di Trendelenburg: laglio mediano <lall 'ombellico al pube. Aperta la cavità peritoneale, si riconosce subito un u tero di poco più grosso del oolito, ma di forma anormale, a tipo bicorne e sit uato al polo superiore <li una tumefazione irregolarmente ovoide, fissa, congesta, di consistenza elastica, ma non flut1

g uli. Vuotata accuratamente la sacca e riconosciuta la natura mucosa della sua superficie interna, si capì di aver da fare con un caso di ematocolpo. Durante gli atti operativi, · un reperto di sorpresa obbliga sovente il chirurgo · ad un in1media to cangiamento del piano d 'attacco, ed il nuovo indirizzo viene determinato dalla subitan ea, più o meno felice, intuizione dell 'opportuno quid agen dum per fronteggiare nel miglior modo le


circo tanze i1npre,isle, nonch è per provvedere in tempo alle probabili evenlual~tà p ostume. Così fu che nel caso speciale si optò sen 'altro p er I 'is terectomia totale, conservando però ambo le ovaia. Il decorso post-operatorio•, salvo un periodo di dieci giorni di inerzia vescical e, si svolse regolar1nente, e dopo meno di un mese dal suo ingresso l 'inferma lasciava I 'ospedal e in uno stato di bene avviata convalescenza.

Ben con sci di .avere il ·Consenso della maggior parte di coloro, ·che si trovarono a:l le pree colla r ealtà pratica, nel momento in cui lasciamo la sala opera,tiva per entrare in quella 1)arla1nentare, oon sii.amo lungi dal:l ' attenderci qualche ovvia critica, sia in ordine a~la man· cata diagnoisi , sia riguardo al~.a tatt ica adottata in d.e finitiva :p el 1c:aso n·os.tro. Alla os·seNazione semplic ista che una puntura esplorativa fatta ·per via vagina:l1e avrebbe potuto servir molto a ·ch iarire la natura del processo marboso n.on 1possiam noi certo neg.a re il de.b ito ossequ1io; so~o speri.amo ottenere indulgenza notificando 1che ta~ e pratica aveva g ià i·n ·dotto .altri Colleghi ad ·u na ·d iagnosi generica di « Morbus mali moris » ·e al:la conseguente applicazione ·del preoetto « Noli n1e tangere ». Ri,0000 sci.amo subito 1ch e con un.a diagnosi precisa il programma di azione avrebbe potuto essere .p iù conservatore e m.eno r ischioso per i 'inferma, almeillo immediata.m ente, ~imi­ tan·d·o si ad una sem plico co·1'potomia ed ammettendo tutt 'a1 più una prudenziale .s terilizzazione !m,e diante sal1pinigo-1cleisi. · Ma di questo senno del poi si giovino pure all '1occasione i p1iù virtuosi in diagnostica, se I10n temono di d01Ver un giO'rn.o p entirsi di aver lasciato in posto un or.gano difettivo e non a ffaLLo in1mun e ·da' p erico~i inerenti alla sua eventuale n1orbilità futura! La illusione catameniale .così ,con.c essa a que· ste donn·e falli te non parrei ·d ebba .abbastanza compensare il ri..schio 1p robabile, cui Testano ancora e po te. 1

1

1

RIASSUNTO. Gli AA. i)re entano un. 1caso di do·p piament o congenito degli organi genitali femmiruili ri l evato in una giovane di 16 anni a.allo svilup])O di un ' 'olu111inio o ematocolpo. 11

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col og., avril 1925. W"

lmpor taRti pubblicazioni :

Prof. Dott· . PAOLO CAIFAMI Direttore de11a R . Clinica. Ostetrioo-Ginecologic a. dell'Università dd B a r i.

ELEMENTI DI GINECOLOGIA Avviamento alla Diagnosi Glnecologlca e Schemi di Terapia PE R MEDIC I PRATICI E . STUDENTI. (Con 243 figure, d ell e quali moltissime originali, intero. calate nel testo ). Un :volum.e i.n:8~, .di pagdne XI I -373, sita,m pato s u oal'ta americana in n1t1d1esimi caratteri bodonianJi oon 243 fi guro . nel ~to ed a.rti.eticamente rnJeg.ato i:n.' pienia tela. con lnsonz1ond eul pi.amo e sul dOTSO· Pre~zo L .. 6 8, più le spese postali di spedizione. Per i noetr1 abbonati sole L. 6 3 in vorto franco.

.

IL FORCIPE

Seconda e dizione rivedut a. e ag glor(lata dal

ABRUZZESE G .. Ricerche. sperinientali su ll ' indipenrle11:.a funz~onale d~i due corni uterini negli

itteri doppz. Annali di Ost.

Sv iluppo nurniale ed' artOrmale dell 'uO-

BROMAN.

Prof. f. LA TORRE

BIBLIOGR.AFIA.

B~RNES

[ANNO XXXVIII, NuM. 29]

IL POLICLINI CO

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P r of. PAOLO CAIFAMI rurettare della R . Oldn1ea Oetetrioo-Gillleool ogioa. dell'Università di Bari. Un vollllIIle in-8 di pagg. IV-132 nitidamente stampato eu earta sem.ipatin.ata, con E2 figure intercal ate nel t€sto. Prezzo L. 24. Per i nostri abbonati sol& L. 2 1 , 9 O franico ni porto.

Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI, Ufficio P oeta.le Suooureale diciotto, ROMA . •


. SEZIONE

[ANNO XXXVIII, NuM. 29]

STUDI RIASSUNTIVI

Le pollinosi. ( V. ScIMONE. La Clin. Med. Italiana , marzo 1931). L' A., valendosi di una ca1sistica molto larga (circa 400 casi) riferisce i risultati .d elle osservazioni eseguite da vari anni, nella Scuola Clinica del Prof. 1F ,rugoni, sulle manifestazioni c liniche legate al polline delle piante. Accett.a11do il nom·e proposto .d a Kammerer d.i cc polli11osi » o di « allergia ai pollini », raggruppa sotto questo nome tutte le manifestazio11i a t i po allergico ·ch e il polline può dare nel}' uomo. Si può definire la pollinosi uno stato di ipeJ'sensibilità ai pollini di determinate piante , ch e si manifesta con crisi ricorrenti lega le all 'epo·c a di pollinazione delle piante stes~e e che può estrinsecarsi con fatti irritativi a carico di un tratto o di tutte le vie respiratorie d.al naso ai bronchi, delle congiuntive, d ella })elle. I casi più frequenti della statistica dell 'A. ed in genere della pollinosi, sono quelli di oculorinjte. In al,cuni casi l 'oculorinite si accompagna a crisi di tosse spastica a tipo pertossoide la quale può presentarsi qualche volta indipendentemente dall'oculorinite e co111e ·u nica manifestazion e ·d ella pollinosi. A .questi sintomi talora si aggiungono tipici acce si di a ma bronchia le, iri producenti in pieno il quadro dell 'accesso asm.atico comune. Tali accessi sono spesso prece·duti tda lle ma11 ife tazioni oculonasali, tantç> che in genere-si può dire ch e, qua_ndo un accesso asm.a tico è preceduto da tali manifestazioni ed è ·tag·ion.a le, è legittimo pensar.e ad una forma da pollini. b en·chè altre forme di asma da inalazione (polvere d'ip1 ~cacu.ana, peli, polvere di g ra110 , ecc.) possono dare 9culorinite a ssociata ,a] l '.accesso asmatico. Le varie manifestazioni respirato.rie possono presenLarsi isolate o v.a riamente intrecciate. L'oculorinite si accompagna ora solo alla tosse spastica, ora a tosse ed oppressione, ora .a tosse ·e d asma bronchiale. In questo tipo di .a sociazione per cui le m.anifestazioni si estrinse·cano in ordine di scendente rispetto all 'albero i:respiratorio, sem·b ra far riscontro un'altra caratteristica. Mentre in taluni casi l'oculo-rinite si mantiene unica m .anifestazione .d ella pollinosi, in alcuni ca si invece col prog.re.dire degli anni all'oculorinite si vanno associan.do manifestazioni prima tra.cheali e quindi bronchiali, quasi ad esprimere una successi va sensibilizzazione delle vie respira tori~ che segua un cam·m ino di scendente. Nella maggior parte dei ·casi non 1si riesce a mette·r e in evi.denza un elemento nuovo che spieghi l'esteruders i della forma. La affermata riduzione spon1

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PRATICA

tane.a dei fenon1eni col progredire d ell 'età viene solo ra.r amente confe·rmata dalla statistica dell 'A. L ' inten sità ·delle manifestazioni dipende da un elemento del tutto individuale e ,d a fattori estrin·s e·c i e la gravità della forma va valutata non solo in base alla estensione del tratto interessato, ·m a an·che a, seconda dell'intensità delle manifestazioni. Grande parte nella entità dei s intomi gioca indubbiamente il fattore deteir min.ante della crisi allergica, cioè il polline, e quindi tutte le condizioni che favoriscono la sua presenza in gran copia nell'aria o che .d eterminano un contatto più prolungato ed abbon.dan·t e con le m u·c ose del soggetto. In Italia la gran.de magg·ioranza dei ca.si compare in primavera, da ma.rzo a luglio, più precooeme.nte in pianura nel sud d ' Italia, più tardivam.ente nel settentrio,ne e nelle regioni montane. Per ogni singolo individuo la form;a ha la s ua evoluzion-e in genere di ± o 5 settimane, che non hanno un 'epoca fissa poichè le sofferenze si verificano solo n·el culmine della pollinazione. Oltre alle farm·e primaverili ve ne sono, ben·ch è meno frequenti, che si svolgono o si ripetono in autunno, in coin·c idenz.a con la pollinazione di piante autunnali. Oltre alle manifestazioni respiratorie., altre ve ne sono, di cui lei .p iù frequenti sono quelle congiuntivali, ·d i cui si è detto, e quelle cutanee. IF ra queste ultime il primo posto spetta a l! 'urticaria, ch e può accompagnare in qual ch e ca·s o ·eostante'm ente le e.risi respiratorie, ment:r.e altre volte compare unicamente negli a.coe.ssi gravi . In a lcuni casi sono invece forme .eczemato·s e che compaiono particolarmente in primavera in ·co.jncidenza con le m .anifestazioni respi.rato:rie. In tali casi di eczema la natura pollinica non può essere affermata unicamen·t e in base alle cutireazioni, ma avrà bisogno di contro·prov.a c linica. quale l 'osservazione ·ch e. il trattame!nto .dissensibilizzante porti alla ·s comparsa o all'attenuazione di tt1tti e due i tipi di manifestazione. Altra form,a mo·r bosa, ch·e figur.a con una certa largh ezza nella statisti-ca dell 'A., è l 'en1iarania, i cui accessi hanno preceduto talora e non con ritmo stagionale le pollinosi, talora inve.oe le h.anno accompagnate . Il fattore ereditario, sia n el senso di ere!dità diretta omologa che eterologa di form e affini .ritenute o .dimostrate alle:rgiche fig ura circa nel 92 % dei casi. Il fattore disposizione individuale gioca indubbiamente larga parte nella sensibilizz.a zione ai pollini ed è dimostrato oltre eh.e a.a lla ereditarietà, !dalla presenza pirecedente o contemporanea n el medesimo individuo di forme allergich e (eczem a, 1irticaria, emicrania); da sen sibilizzazione ver so a ltri tipi di antigeni cl1e posson.o dar.e .ma· nifestazioni o delle vie respiratori e (corizza, 1


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IL POLICLINICO

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ero de lla vescica n ei lavoratori di anilina, quel- · lo d ella p elle ne i radiologi). Si •calcola che ne ll ' uomo occo~rrano 15 a·n ni tra l'inizio di una irritazione cronica e lo sviluppo del tumore. Pe r qu.a nto .riguarda le caratteristiche della cellula cancerigna, morfol ogicam·ente non si è anco.r.a trovato nulla di particolare che permetta di rico noscere la malignità. Lipschiitz ha d es,cri tto una « r e.a zione della plastin.a » con·sistente in una massa di c itoplasma posta d.a un lobo d·el nucleo e ch e rapp.resenterebbe una dimostrazione ottica del c.ambiainento subìto d.a una cellula ch e dive nta maligna. !fur ono fatte numerose :ricer che chimich e sulle cellule .can•oeriigne, m ,a senza trisultati apprezzabili. Fu anche osservato ch e la respirazione ·d·el tessuto can cerig no non è superiore a quella d el fegato e d el r en e normali, ma anzi inferiore di m olto , proba bilmente per abbonda n te produzion e di acido lattico (da glicolisi) e che inibi1sce la r espirazione. Ma il tipo .r espiratorio del c:an cro si trova anche in tumori no•n m.aligni . Senza r isultati impo-rtantj furono stu.d iati il me·t abolismo d ei ·s ali , tensione superficiale, il punto i soelettrico, il g lutatione , le proteine, i grassi , i carboidrati , le vitamine, gli enzimi, l'iinsulina , ecc. .la con·c-entrazione d·egli idrogenioni. ONCOLOGIA. Interessante è pure il problema dell 'immunità, che si osserva ne l sar com a sperime ntale Ricerche sperimentali sul cancro. di J en sen guarito . In questo capitolo speciale, (W. H: Wo~LOM. The Americ. Journ. of the è ·ormai assodato ch e non si riesce a immunizll/edic. Scien ces, febbraio 1931). zare contro un •t umore ch e g ià ha co·m inciato a svi1lupparsi. Etiologia. Molte notizie sono state r.accol- · La oura specifica non si conosce ; la cura coi te ii1 proposito, alcune ormai sicure altre che i devono rigettare . Il can,cro fu tr~v.ato. piut- raggi ·è isolo ;raramente effi cace . R. LusENA. tosto frequenten1en te nei pesci, per cui l 'import.anza del suolo e d el clima è caduta. AnEsiste un puro sarcoma a cellule giganti 't ch e la dieta con1e cau sa can cerigna non ha . (H E RMANN SrMON. Dts. Zeitsch. f. Ch., vol. ,,~lor~, pe r ch è il ca n cro non .ri,sparmia n è car229, fase. 3-5). 111vor1 n è erbivori. La presenza d 'irritazioni cronich e r ima n e uno d ei fattori ·ch e n on si L 'A. :rico:vda che n1olti nomi di malattie ono potuti elimina re . non corrispondono più oggi alle esigenze di ei ratti si osservarono can cri ch e furono nuove e più preci se cognizioni. Così si è fi111essi i·n ~apporto con pal'assiti. Nei topi si può nora parlato di sar comi a cellule giganti_ ne] produrre 11 col catrame ' ch e invece non sen so di formazioni tumora li caratterizzate da . . cancro . agisce n e i ratti e n ei cani. un tessuto fibrillare fusocellulare ricco di nuP er provo·ca.r e il can cro spe.rim,entalmente m erose cellule g rosse polinucleate ; l 'A. si prooccorron o una sostanza irritante, u·n te.rr·eno pone di dimostrare ch e non esiste un ·sarcoma ad.a tto e u n 1certo tempo. P er la fortunata as- gig~nto cellulare con le proprietà di un tumore socia~ione .di .questi tre fa ttori riuscirono g li malig no e che quin.di tale deno,m inazione è e~per1ment1 ,d.1 Yamagiwa e Itchikawa sul cod.a a bolire. 111alio col catram e. Esamina ,_a tal propo.sito le formazioni che La forma la r vale ·d e lla Taeni.a crassicollis può vanno c.ol. n~me di sarcoma gigantocellulare : dare il sarcoma sul ratto. le ~pul1d1, ~ saircomi g ig.a nto-cellulari cen. Col can~ro provocatq sperimentalmente si trali capsulat1 delle ossa, gli xantosarcomi. vide ch e 1 e tà mon h a importa nza n ello sviLe epulidi per il fatto che non danno meluppo del canoro, ma ha importanza la durata ta~tasi; p. !_'a.spetto i stologico del tessuto, sidella ca~sa ~rovocante. Questo corrisponde a mile a un t essuto di assorbimento sorto dove quanto s1 è visto a n ch e n ell 'u om o (così il cansia avvenuta una distruzione asettica di osso;

asma) o a carico di altri organi (pelle, apparato diger ente, ec·c.). La presen za delle ·p ollinosi in Italia, rispetto a quella data dagli AA. amer.icani per l'Am erica, è notevolme nte infe riore. Esi ste una i11aggiore peircentuale tra i maschi (75 %) ed è evidente una minima p·ercentuale di casi fra gli in·d ividui ch e .abitan·o le camp~ne ben·c h è più largamente a contatto con i p·o llini. Le cuti:r eazio ni pratieate su v.astissim.a scala con circa 600 specie diverse di pollini, h~n­ no dimostrato ch e nella massima parte dei casi l a sen sibilizzazion e è multipla. A parere dell 'A., non esiste però rapporto a lcuno fra la g.r avità d elle manifestazioni cliniche e la molteplicità d ella iSen sibilizzazion e. In Italia la flora asmogena è rappresentata in g r andissima prevalenza da ll e po.a.c ee e subito ~dopo dalle asteracee e da lle urtica cee. Nelle ricerch e a scopo pratico è quindi sufficiente piraticare le reazioni con i pollini delle piante su.d.d ette. La form.a autunnale è legata in parte a d alcune piante a fioritur.a au tunnale; in ma.ssima parte alla rifioritura delle m edesime pia nte responsabili d ella fo·r ma primaverile. C. ToscANO· · 1

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.SUNTI E RASSEGNE.

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SEZIONE P RATICA

per il contenuto di pigmento ferruginoso delle cellule giganti; per la frequente neoformazione di osso ; per il presentarsi nel corso della osteodistrofia fibrosa formazioni simili sui mascellari, vanno a scritte appunto alla OtSteodistrofia - fibro sa; si dovrebbe parla r e di epulid e g-ranulo matosa (Siegmund e Weber). Il sarcoma gig antocellulare capsulato centrale d elle ossa n on dà nletasta·si ; g uarisce a n che con interventi non ra dicali; non prese11ta polimorfismo ·deg li elem enti cellulari; dimostra chia ri .r apporti delle cellule g iganti con pregresse em orragie e con endoteli vasali; presenta neoformazioJ?.i di osso, fatti pe r i quali si r ende simile alla ost eo·d,.istrofia fib·r osa. Tali processi si possono con Luba.rsch denominare « n eoformazioni infiammatorie cronich e da riassorbimento ». Infine sono con.siderati come sa.r comi g iganto -cellula ri g li xa ntosar comi , cara tterizzati dalla p r esenza ·di oellule xan t omatose conten enti un lipoide bir ifra n gente, e di cellule gi ganti. Non ·d anno m etastasi , non hanno sviluppo infiltrativo, cr escono lentam ente : per ciò vanno con sider ati come tumori di g ranulazione. Oltre ,a que.sti tre tipi di tumori c itati , non si cono scono ch e r a r1ssime osservazioni di sarcomi g igant e- cellulari in a ltre parti del c orpo, ch e la scian o molto in dubbio se siano o no • sa.rcom1. L 'A. con clude ch e tutte le form e di tumore sinora ro n~iderate come tipi ci sar comi a cellnl1e g ig anti n on ·s on o sar comi e n.emm.e no p uri tumor i , ~ ch e quin1di n on esi.stono sarcomi g ig ante-cellulari . Eg li vuo] e raffo·r z.a re questo conicetto g ià esp r esso d.a .altri e propone di aboli re tale ·d en ominazion e d ai trattati e di sostitujr}a con qu ell a di tumori di gr.a nula zion e; 1e ciò n on sol o a scop o accademico. ma anch e .a ~copo eviden tem ente pratico.

p.

STEF A NI NI.

1035

q.u esti casi son riferiti diversi in l ettera tura , e interpret ati d agli · AA. com e d eviazi oni neopla stich e del lilllfogra nulom a; m a da una severa disamina dei casi app·a r e evi d ente come non si possa parla re di t ipich e n eoplasie n ella magg iora n za d ei easi , m a .di a ssociazioni n eoplastich e . Il Ceresoli porta un contributo istopa.tol ogico di due ca·s.i di linfog ranulomi , i qua li, ac c anto a i caratteri sti ci elem enti d el linfog ra nulom a , con cellule ·di Sternberg, presentarono u n o elerr1enti n eopla sti ci di linfoangioendote~ liom a, ed un altro dii sarco·m a fuso·c ellulare . Nella co·n sider.azione c ritica di t ali casi, egli pur a mmett endo la r arità .d i quest e a ssociazioni , non ,si sente aut orizza to· a d a mmett er e ch e il linfogranuloma sia t endenzialmen te sempre capace di trasform,ar si in tessuto ne oplasti.co , poi ch è se tal e fosse la m eta ult ima d el processo gr anulom at oso, queste trasformazioni d ovreb b ero essere p iù frequenti . Quin°di la ques.t ion e è p iù sempli1ce, p er ch è o si tra tta d ella concom it an za di due p r ocessi. n eoplastic o ed infia m m at or io, oppure si t ratta d 'uno sviluppo ana plastico ch e p u ò assume r e ora ] '.uno ora l ' altro degli elem enti cellula ri d el linfo,g ra nulom a, e ch e si verifica solo in qui casi in cui vi sia una dispos izio.n e a lle n eoplasie , la qua l e e splode in pre sen za di un p r ocesso infiamma t orio qu,al siasi . Tuttavia q u esta seconda ipotesi n on si può controllar e fin dall'inizio, e qu in,di n on si p uò esclu.der e l<.\ coesist enz.a· d ei due p r ocessi inizi ali . In con clusion e il linfog r anuloma deve r iten ersi com e un processo infiamm a t or io ad andam ento cr onico, in ·cui si può r·iscontrare o un contemp o·r aneo sv.iluppo d 'un p r ocesso neoplastico, O· la d e,riazion e d el p r oic e.sso infia m n1atorio in quello n eoplas tiic o. Comunque qu este eventualità son o casi ra ri. L . CARus1. 1

1

Epulide maligna. ( KRABBEL .

Bru,n 's B eit . z . J( lin. Ch ir. , 149, H 3,

1930) .

Associazioni e deviazioni neoplastiche nel linfogranuloma. (A. CERESOLI. Ospedale 111/agg. , n. 3 marzo 1931).

La

n1.aggi o,1~anza d egli AA. è c on·co-r<le n el ri-

ten ere il l infogr anulom a un processo infiammator io c roni·co; .alcuni aggiu-n g on·o ch e tale processo è d i natura tubercola r e, come confer n1an o dei d ati sperimentali; a ltri invece p en sa n o ch e si t ratti di un processo n e oplastiic o , sia per 1'an dame nto rapido e tumultuoso ch e a ssume t alor a ·i l linfogra nulon1a, sia p er ch è al1'esam e istologico è p ossibile tro·v.a re elem enti di sicura orig ine ne oplastiic a. La question e importante è di stabilire se si tratta in realtà di associazione n eo2lastica o di devia zione n eoplastica ·d el lin1fogranulo·m a , in quanto è sem p re possibile rintracciare, fra mmi s.ti a quelli d el t essuto n eoplastico, gli elementi ·cellulari caratteristici d el linfog ranuloma . Di

L 'epulide è rig ua rda ta d a tem .p o clinicam ente come una n eo.formazi one b-e n ign a, ma qu.and.o i •p ato logi parla r on o di un qu.ad.ro di sar coma a cellule g igan t i si ammis-e ch e il tu more i st ologicam ente è un ver o n eoplasma e di na tura m a lig n a. Le n u ove conoscen ze suJI.a c o sì d et ta osteodistro fia fibrosa h anno illu.m in ato a n ch e l 'epulide g igan te cellula re. Secondo Si egmund l 'epulide sa:rebbe una form a ·d i tumore bruno e quindi una ost eite fibrosa looalizzata. La rig uarda ·come una n eoformazion e r ia ssorbibile, n on un neoplasm a auton om o, ·m a una n eoformazione a tipica. No·n p·r esen ta m ito·s i , il su o s iluppo avvien e n el punto ove si ha un 'alterazion e d el t essuto osseo •per u n processo infian1matorio cr onico; non d à n1etastasi, le recidive sono molto rare . Invece W e ic h ert ha visto una metastasi con lo st esso· qua dro istologico d el , ] 'epulide n el precuneo si nistro. d el cervello . 1


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IL POLICLINICO

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fi salifora) ; sono perciò dis ti11ti dai tun1ori malig ni delle corde, o cordami. Qu.esti so~o li: mitati da una caspula, la quale in seguito s1 rompe; nella massa del tumore decorrono dei vasi sottili, i quali possono dar luogo ad emorragie. È caratLeristica di qu·esti tumori la 'tendenza ad inv.a dere il tessuto o seo, mentre le parti molli sono invase tardivamente. Sono più frequenti negli uomini; l'età d·e i pazienti è· variabilissima. I cordomi cervicali sono rarissimi (4 osser.. vazioni). I risultati operatori sono poco incoraggiantL; di solito l 'operazione è stata incompleta in qu.e lli sfeno-occipitali ,e d in quelli cervicali. Ma anch,e ne i cordami •sacrococcigei la ree.i.diva è frequente, 28 / 32 (Stewart e Morin) . In gen er'B i cordomi sono caratterizzati da evoluzio,n e maligna ·e rapida , da recidiva postoperatoria precoce 1e da influe nza negativa delle irra·diazioni . JuRA.

Rysokin·d ch e ne ha studiati 70 casi riguarda I 'epulide non come una formazione blastomamatosa ma com e un.a ·p roliferazione reattiva del tipo di g ranulazione. Sopratutto questi considera l '.assenza dell 'atipia e di un vero polimorfi smo del tessuto. L ' A. h.a osservato in una d onna di 2-! anni un'epulide ·del marg ine alveolare del mascellare superiore ch e si accreb·b e come un vero neoplasma n1alig·no ed in oui l 'esa1ne istolog·i co fatto dopo un primo .intervento diede il quadro di una tipi.ca epulide a cellule g iganti. Dopo un nuovo intervento per recidiva · si ebbe lo stesso qua.d .r o istologico, finalm.ente in un terzo intervento co·l quale fu resecato il m .ascellare si ebbero d ei ·p repara ti di un pezzo co11 il qu.a·dro di un sarcon1a a cellule giganti e in un altro punto quello, di un ve ro sarcoma con polimorfismo cellulare, atipi.a nucleare e mitosi.

R.

XXXVIII, NuM. 29)

BRANCATI.

Cordoma della nuca: estirpazione, radioterapia postoperatoria, morte; evoluzione in 1 anno.

Tumori rari del cuoio capelluto.

~ RocHER e GuÉRIN.

(ERB . Brun's Beitr. z. /{lin Chir. , 19310, 149, H. 4:).

I cor.don1i sono tumori che provengono dai ~resti ·d ella corda primitiv.a . Più frequenti sono quelli a sede sacrococcigea: più rari quelli sfeno-occipitali; è stato rinvenuto persino un c ordoma eterotopico d ella faccia (Cors)T et Surmont) .. Gli AA. hanno avuto ocoasio11.e di osserval'ne un caso in un g iovane di 17 anni, il quale fu colpito da dolore a lla nuca, specie a sinistra, e dopo 8 giorni notò quivi la presenza di una tumefazione , e rapido accrescime11to. La radiog rafia ·dimostrò la pr.e senza , nella doccia vertebra l e di sinistr,a fino all'occipite, di una tumefazione a ·limiti n etti e con aspetto normale d ello sch el etro. All 'oper.azione al di sotto d el piano muscolare d ella zona più alta delJ a nuca a ridos o dello· speco vertebrale nella doccia di sinistra rinvennero un tumore, che raggiungeva l 'occipite e si infossava tra gli spazi intertraS\ er sali ed interlamellari, di con sistenza fria bile, a d er ente al periostio. 1F u compiuta l'asportazione ·del tumore , il quale dimostrò dall 'esame istolog ico la natura di cordoma. Guarigione ed indi applicazioni radioterapich e. B en esser e per 4 m esi. Di poi di nuovo dolori alla nuca con irradiazioni frontali; comparsa di turbe riferibili ad aum ento di pressione endocranica, gradualmente progredienti. Li,eve miglioramento in seguito a trapanazion e cranica e derivazione di liquido C.R. Ma il quadro clinico peggiorò e I 'ammala to venne a morte. Le n eoplasie benign e delle corde risiedono n ella r egione d el clivus, e furono descritte da Virchow come tumori cartilaginei ( eccondrosi

Dal materiale di a mbulatorio della Clinica Chirurgica, di Konigsberg diretta da Lawen 11a tolto un tu111ore n1olto r.aro a tipo misto. Un uomo di ±7 a nni cl1e a 9 a11ni aveva ricevu.t o un tr.a uma sulla te ta con una piccola ferita ; ·dopo circa mezzo anno vi si sviluppò sopra un tumoretto che l'infermo doveva co1'}rire coi capelli dalle parti: vic ine. Negli ultimi ,a nni t.ale tumore avev:a :r-.agg iunto I.a grandezza di una noce e pTesentava una superficie 11-0dulare . Esso venne asportato con anestesia local e come un fibroma e pr.e sentava al1 tag lio l '.as.p etto dei tu.m ori mi.sti .delle ghia ndole salivari. All 'esame istologico mos trava: una prima . parte d el tessuto mixomatoso, con tipiche ce1lu·l e stellate e cellule roton,de a tipo epitelial e ch e erano dispost e anch e a zaffi pieni. In .a ltri punti queste cellule epiteliali si disponevano a formaTe ·dei tubuli che erano ripieni n ell 'interno di una iSostanza a tipo colloide. In altri ·punti si trovavano soltan."t o tubuli epiteli.ali a tipi ci coi carattef'i di un a·den o-,carcinoma. In a ltri \PUnti .ancora ,J 'aspet,to istologico ricordava il Lu.m ore a cellule cilin,d riche con e1em enti .a llun.gati, nucleo a lla b.ase, protoplasma spugnoso e che ·dal prof. Kaiserling €rano interpretati ·come n euro -epiteli. Il tumore presentava ancora una parte cartilaginea ed altre con un pigmento emiatico. Questo tumore misto potrebbe essere spiegato ammettendo una m ie tapl.asia deg li elem enti com.e si può riscontrare in vari tumori. Un 'altra spiegazi1one pot11ebbe es er data dal1'amm:i ssione di una 'disJocaz-ione di .germi

Bull. M ém. Soc. Nat . Chir. de Paris , 8 marzo 1930, n. 8, p. 286).

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NuM. 29]

SEZIONE PRATICA

mesenchimali ed ectodermici durante lo sviluppo embrionale. Pe·r la parte epiteliale s i può pensare che essa provenga dalle ghiandole sudoripare avendo una grande somiglianza con i tumori di tali ghian·d ole descl"itti da Billroth e più tardi da Coenen .col non1e di idrosadenoma cilindromatoso. A questi epitel i si devono riportare quelle cellule cilindriche riguardate come n euroepiteli. Nella letteratura ha trovato casi molt·o simili come tumori 111isti della parotide, uno descritto da Pennisi, un altro da Hansemann, un altro da Arzt. Secondo Coenen si possono avere tumori fibro-epiteliali delle ghiandole cutanee, sudoripare, .salivari che si posso110 riguardare nella stessa famiglia riportando lo sviluppo di tali g'hiandole a proliferazioni ectodermi?he. Quanto più si e leva lo svilu·p po della ghiandola tanto .p iù le cellule so,no indifferenzia.te. Riguardo al trauma cr~de ch e questo non abbia avuta nessuna c.a usa etiologica ma che piuttosto abbia contribuito nell'accrescimento del tumore datante dalla nascita. La prognosli di questi turmori è buona. R. BRANCATI.

Contributo alla diagnosi dei tumori a cles· sidra della colonna vertebrale. (N. GuLEKE . Arch. Klin. Chir., vol. 161, pag ina 710, 193·0). I tumo ri a clessi dra a.ella colonna ve-rteb1rale rappresentano un gruppo unico dal punto di vista della sintomatologia e ·d ell 'intervento, differiscono invece dal punto di vista istologico per q ua nto i più f.requ.enti sieno i neu·r inomi. Si tratta, come dice ili nome, di tumori che crescono d entro e fuori del 1canale vertebrale e in cui le ·due porzioni sono unite con un i s tmo sottile che passa per lo più per il foro intervertebrale. L' A. ha avuto occasione ·d i osservare 10 casi. Qua1ndo il tu.m ore estravertebrale 11a xaggiunto un ·disoreto volum.e è possibile ·di fare una diagnosi preoperatoria esatta; negl'i .altri casi I ' esame della. radiografia mette in evidenza un forame vertebrale allargato, più o m ·e no .alterato e nettamente delimitato, talvolta è possibile di vedere anche uno schiacc iamento laterale del 1c orpo , talora la presenza di zone chiare .n el corpo che sono dovute a nicchie in cui è allogato il tumore estravertebrale. Per qt1anto riguarda la loro genesi, Coenen ha affermato che la strozzatura mediana è dovuta al fatto c.h e il tumore , originatosi nello stadio embrionale viene strozzato n-e lla parte mediana dall'osso n·e l suo sviluppo normale. Per l 'A. si tratta invece in molti casi, di una genesi più ta·r diva: il tumore orescend-0 passa attraverso il forarne e oltrepa.ssat(} questo cresce e sviluppa la seconda metà della clessidra. 1

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Co1nunque la questio.n e dell 'o;r igine ha una importanz.a teorica, è n ecessa·r io invece , in tutti i casi di tumori del canale vertebrale e intervertebrale di indagare esattamente per riconoscere un eventuale tumore a clessidra. A ciò serve un esame o.biettivo minuto e un esatto studio .della radiografia . Anche .durante l 'inter, . . vento occoi:irera s-e mpre eseguire prepa.r az1om attenti per evitare i] pericolo di no!Il riconoscere i J tumore a clessidra e di la·sciare una metà indistu·r bata. P. VALDONI.

Mixoma dell'omero in soggetto con p1·0-. babile morbo del Recklinghausen. e BENAssr. Clinica Chirurgica, fase. 5, maggio 1930). Gli AA. ;riferiscono che in un uomo affetto da molti anni da una for1na incompleta di morbo di Recklinghausen insorse, a carico dell ' estremo superiore dell'omero sin., un tumore, che presentava l'aspetto radiologico di un sarcoma e che invece accurati e numerosi esami istologici dimostraro110, dopo la disart}<iolazione, trattarsi di un mixoma puro. Gli AA., riferiti i relativi rilievi clinici, radi·ologici, anatomo ·e,d isto-patologioi , discutono i ;reperti, gli eventuali nessi fra le due form e morbose ed i possibili rapporti fra l 'insorgenza del neoplasm.a ed un trauma pregresso. (F1Ascnr

Bucc1.

Cbiru1·gia dei tumori toracici ed intrato• • J ac1c1. 9

(DENK. Arch. Klin. Chir., Vol . 1·60, pa.g. 255,

193·0). L 'A. riporta 19 casi personali o,p erati e che Tiguarda no affezioni svariate ragg.ruppate con il nome di tumori nel senso di tumefazioni, sia <li neop1asmi . Caso di parti:oola·r e interesse è quello di una resezione toracica per recidiva di ' cancro· della m .a mme1lla con guarigione da 17 anni . Negli epitelio,m i e sa·r comi del polmo·n e ha osservato frequentemente la deformazione 'd·elle dita a bacch etta di tamburo e molto .s pesso una e,o·s in·ofili.a più o meno marcata (fi:no a l 10 %). I tumoil'i benigni sono caratter:izz,ati da un decorso quasi compJetamente sintomatico , dei ma ligni è da ricord.a re l'epitelioma bronch~ale I.a cui diag nosi può essere fatta endoscop1camente . P. V ALDONI.

RENI E VIE URINARIE. Il fattore endocrino nella patogenesi della nefrosi lipoidea. (f\lfARANON ,

J.

V1nAL 1FR1As e FTEJERU IA.

A nnales

de il1éd. n . 3, ma,r zo 1931). La patogenesi ~ella nefrosi lipoidea è ~ncora 0 ao-etto di discu ssione. Secondo alcuni ~ale r;:Iattia è prin cipa lmente una lesione r ena le;


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IL

[ A NNo

POLIOLI ~ I CO

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altri invece p en san o ch e la lesio11e r enale sia una conseguen z.a, patologican1ente accessor~a., pel ·disturbo causale, ch e sarebbe costituito da mno squilib,rio d el me tab oli ~n10 dei l~po i~i (~u­ ..m ento di co1esterinemia e d1 colester1nur1a, in.filtrazi on·e gassosa del! 'epitelio · r en al e, versam ento la ttescente) e del m etab olism o dei proti·te:li (grande album inuria, dimi11uzion e del tasso ù ei p1r otidi del sang u e, sopratutto a SJ?ese della siero-a lbumina, 1con piccole v.ari.azioni del le globulin.e, e dim inuzione o inver sio n e de~ quoz iente album ine-gl obuline) . Ma q:u.a ndo s1 tra tta di definir.e la n atura ·di questi quilibri m etabolici g·enerali , allora i patologi di,rentano mol to pru.denti. P er questo g li AA. h.anno vol u to cons.i ~erare un solo punto, d·el p roblema cl1e si conn.ette alla n efrosi lip oide.a : l 'intervento d el fattore endocrino n ella gen esi d ella sindro m ·e n efrosica . L 'azion e della insuffici en z,a tiroid,e a n ella n efrosi lipoidea è .stata a mmessa da m olti , in consider.azi on e ch e in tale lesion e son o stati riscontrati sp esso .sintomi ·d 'in sufficien za tiroid ea, e talor<t veri mixedemi. I11 oltre il m etabolism o basale è gen eralm.ente b asso n ella nefrosi lipoidea, e l 'opoter.api.a t iroidea mig lio ra quasi tutti i sintomi clinjci e biologi ci d eJla n efrosi lipoidea. Sperimen talmente è stato osservato ch e l '.esti.r pazione d ella g l1ian·dola tiroide Tiproduce certi segni della n efro si lipoidea; per ultimo è s tat o provato che. le a lter.azioni spontan ee d ella secr eziop.e tiroidea ag·iscon o sulle albumine- d el .s ang"ll·e nello stesso m odo ch e sulle n efrosi lipoidee. Quale valore h anno tutti questi fatt i invoca•.. ti a d a mmettere la disfunzion e endocrina nella n efrosi lipoidea? Non è vero ch e spesso in tale forma n1orbosa si ;riscontrano se.g ni d 'ip otiro1idism o·; questa c onstatazione è piuttosto r ar.a . Il b asso v.a lore d el m e tabolismo b asale, iJ?.vocato com e argom ento principe d ella insuffici enz.a tiroidea, è r ea1mente tal e n ella n e frosi lipoi dea; ma biso._ g n a ricor d.a.r e ch e il b asso m etab olism o non sem p r e è indice di ipotiroidism o, e in questi casi può essere a n ch e err.ato in rapporto agli ed emi , eh.e talsan o il peso .r eale d el c orpo n ecessario .a l calcolo. Nè tanto men o può g io,rar e il cri terio d ei buo11i ri u ltati ot tenuti con l a cura tiroidea, perch è è n oto ch e in tali casi non si pu ò a·fferm a.re in n essun m odo la di retta azion e d ell 'es tra tto g hiandola r e sull a g hian,dola omonima: ma a m met tere qu ella · ch e Léopold Levi chia 1

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Anch e g·li a r gon1enti sperin1en tali sono estrema m ente fra.gili, e pur essendo vero ch e in alcuni anim.ali l 'abl.az ion e 1d el corp10 tiroide provoca lesioni r enali , queste sono dell e alterazioni b ana li ch e n o11 ricorda no affatto, n.è clin icamiente n è is tologicamente le n ef.rosi lipoidee. Un poten te a rgom e11to a favore d el l ' insufficien za tiroide.a è d a to· da l'la m odificazione del Lasso d ei p r otidi .e dei lip~di , con1une ad entramb e le lesi oni . · TuLLavia g li AA. n on conf~rm an o i da.t i riferi ti, per ch è in qua ttro casi d i .m ixedema tipi1ci la formula d ei protidi em atici non ricor.da\ ra affatt o quella d ella n efrosi l ipoidea. An ch e I 'a ssen za d i lesioni i s tologiche nella g hi.an,doI.a tir.o ide d epon e per I.a non partecìpazion e di tale 0 rg·ano· n el] a gen esi della n,e . . frosi lipoide.a. Sicch è si può riget tare in m od o certo l'ipotesi di ogni intervento, diretto od indi.r etto, della funzio11e tiroidea n ella p~atogen esi della n.efrosi lipoidea. In quei rari casi in cui vi è una com partecipazione d ella tiroi9.e, bisogna ~ pe11sare ch e un 'unica causa h a ,agito n ello stesso terrtpo sul r en e e sulla tiroide, si tr.atterebbe quin1d i id i una sindrome d a P ende d efinita endo• esocr111a. Quel ch e resta costante è lo squilibrio d el me• tabo lis1110 d ei protidi e d ei l i pi di, la cui interpretazio11e è p er or a .a n cora oscura - forse dipendon o da una lesione epatica concomitante. o da una cau sa a limentare . Ne1l'etiologia di tale m ala tti.a le infezioni e le intossicazio1n i cronich e, ch e ag·iscon o sul r ene e sulle g landole endocrine h anno un 'azion e principale . 1

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L.

C ARUSI.

Nefrite e suoi 1~apporti con le malattie dell'apparato cardio-vascolare.

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n1a azione m ordente.

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Inoltr e son r iferit i casi i11 ct1i la ne frosi n on s'è g iovata dell a c ura tiroidea, e ca .. i in cui tal e estratto !lon è s tato a ffatto op1)orta lo dagli amn1alat1. Nè è costante l 'azion e d ella tiroidin a .. u l inetab oli m o b asale dei n efrosici , m .a ogni m odi ficazion e sembra legata a1l ' evol11 zion e d el p r ocesso n efrosico.

(W . 0 PHu Ls. Jou.r . · Am. 1931).

/\led . Ass. , marzo

Nefrite e m a lattie cardiovascolari sono così intimamente legate fra di loro ch e una separ.ata trattazione d el problema sarebbe n ecessaria m ente incompleta. Il termine n e frite dovrebbe essere riservato a quei casi in cui vi sono serie diffuse lesioni infia mma torie del r en e : a seconda di queste si possono classi fi care le nefriti in acute, subacu te, amiloidi e cr onicl1e. Le n efriti acute e subacute so.no quasi sempre d·o vute a sepsi &pec. , s trepto·c occich e . La causa d ella n efrite a miloide è una d elle mala ttie cl1e producon o comunem ente a mil oidosi, quali ·la sepsi cr onica, la tuber colosi la sifilide, o i tumori m a lig ni . An ch e n~ll 'e tiolo­ g ia della n e frite cronica le infezioni settiche a caratter e focale h anno n otevol e irnportanza. Il g rado ·di inter essam ènto d ella fu·n zione cardiovascolar e va ri a g ra ndem ente an che in


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SEZIONE PRATICA

casi di nefriti ch e sono, per g li altri caratteri, notevol~ente simili.. Si può avere nessuna lesione, come a.n che lesioni gravi locali e gen erali. Nella nefrite si ha spesso un notevole aumento della pressione sang·uigna anche se manchin·o lesioni arteriose nel rene o al~rov e . Se queste poi sono presenti l 'aumento di pres. s1one e"' costante. Sono molto pochi i casi di nefrite cronica a ll 'ultimo sta.dio ma senza lesioni vascolari, che non abbiano pro·v ocata una elevazione della pressione. L'edema e l 'anemia secondari.a sono complicazioni frequenti della nefrite, ma ]a loro presenza è incostante e non ha relazione diretta nè col carattere n è con l 'estensione d elta 1esio11e renia le. Essi sono probabilmente causati dagli stessi fattori che hanno favorito lo stabilirsi d ella l esione r enale. Nella nefrite acuta la morte è dovuta gen eralmente all'infezione cau sale : ciò avvie.n e ancl1e nella n efrite amiloide. Nelle nefriti subacute la metà d ei paz. soccombono alla infezione causale e l'a ltra metà per disturbi connessi con l'alterazione renale. La nefrite cronica è generalme.n te la causa diretta della morte: infatti la maggior parte d.i questi pazie11ti muore per insufficienza renale. ' ' i è un piccolo gruppo di nefriti croniche accompagnate da malattia cardiovascolare non complicata, n ei quali le lesioni renali sono gravi, ma limitate. In questi casi la pressione sanguigna a lta non è così costante ·come n ei casi tipi ci di nefrite cronica . Inoltre solo una parte di essi rnostrano, ed all'ultimo sta.d io , i segni di una insufficienza renale. L'a•rteriosal·erosi è un problema ben più .an1pio, numericamente, di quello delle nefriti: ma solo in uni terzo d egli a. sclerotici si hanno disturbi gen erali di circolo. La pressione alta e l 'ipertrofia car.diaca si 11anno più frequentemente quando l e lesioni arteriose sono ben marcate, ma si possono avere anche in in·dividui con i vasi . pressochè norm.a li. Nella arteriosclerosi generale, lesioni lievi a focola io d el rene no.n hanno effetto sulla pressione san g uig n.a . ·La causa più frequente di morte nella malattia cardiovascolare non complicata è lo scompenso cardiaco. La n e frite si sviluppa presto : la sua frequenza nelle varie età è pressoch·è uguale, non supera cioè il 10 % dei casi totali. La arteriosclerosi gene·r ale si sviluppa invece tardivamente e cresce r.apid.an1e.n te con l'età raggiungendo circa il 90 % oltre i 70 anni. Qu·e sti dati sono ottenuti d.a 212 autopsie di C13si del genere compiute dall 'Autore. G. LA CAVA ·

L'ondata della calcolosi renale e le sue probabili cause. (BLUM . Wien. Kl. Woch. , n. 18-19, 1931).

L ' A. osserva come la guerr.a - co.n le sue restrizioni al·i mentari e l e sue privazioni abbia ·determin.a to delle gr.a·n di oscillazioni n el· la frequenza di certi processi morbosi: la com. parsa: di tutte le malattie di crescenza, la frequenz.a dello scorbuto, la diminuzione del di.abete, il declinare della gotta, l'aumento del gozzo. Ora l '..A. ha veduto nel suo -reparto· urologico dell 'Osp edale Sop·h ia di Vienna, ed ha appreso dai giornali esteri che in questi ultimi anni &i è venuto accrescendo in modo veran1ente notevole il numero ·delle coliche ren.a li, talora con una sintomatologia cl assica . talora simulando una rolite, una salpingite, un ileo, una colica del fegato ecc. So.Jo la Fr.a n·ci.a e l 'Inghilterra sembrano. in1 muni da questo fenomeno (statistiche italiane n on sono nominate dall 'A.). O.ggi tutti ammettono la classificazione delle litia si renali in prim.arie e secondarie : le prime si form.a no in urina sana a spese degli ossalati, d egli urati e della cistina; le seconde nell 'urin.a alcalinizz.ata d.a p rocessi inf.iamm.a tori, a carico dei fosfati , dei carbonati e dei sali ·di calcio e di • magnesio·. La litiasi primaria è la più .d ifficile a spiegars i; oggi si p arla .d i so prasaturazione di a cidi urici e ossalici nell 'urina e di precipitazione di questi per una dirninuzione d ei colloidi ch e abitualm·e nte li .tengono· in soluzione; si aggiungano I.a predisposizione costituzionale e altri m.anu.ali predisponenti: la razz.a . la regione, l 'età , il sesso, il tenore di dieta. La di.ateèi, la sempre invo·cata diatesi non rappresenta che una disposizione alla mala ttia; ma, perchè questa si sviluppi, occorrono a ltri fattori: i traumi sulle r egioni r en.a li , le infezio·n i focali e locali, le malattie che d eterminano disfacin1·en't o d elle ossa, le malattie nervose che provocano disturbi motorii e trofi.ci ·de:l bacinetto .e d egli ureteri , la terapia a lcalin.a .seguita •n ·el combattere, per esem pio, un.a ul1cera gastrica (I) ecc. Oggi, con moderne vedute, a n ch e la calcolosi si fa rientrare nelle m .al.attie del rican1 bio, ma alle ricer ch e sperim entali di nun1er osi AA. seco,n do cui essa sar ebbe da riportarsi ad u•n1a cc malattia d.a carenza » fa contr.asto l 'osservazione clini•ca che invece durante la guerra - mentre g li ed emi , l o scorbuto ecc .. avevano raggiunto· I.a loro massima frequenza - i liti.asici er.ano r.a ri; e d essi sono aumentati ·da quan.d o le vitamine han tornato ad essere abbondanti. Recentemente Mc Collum ha affermato ch e n ella genesi d ella litiasi renale, oltre a ll 'in 1

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flu en z.à, dell 'alimentazione bisogna tene r conto . di altri fattori c h e agiscono dall 'e,ste:rno. A c1uesto punto il prob1lema. d ell azione, delle vita mine « le sostanze c h e agiscono dall esterno n confina con q·u ello d ell 'attività degli or· m oni « ch e a gi cono dal·l ' inte~no ». . . . Le ·st a tistiche dimostrano in questi ult1m1 anni una vera e propria « ondata » di gozzo; orben e sotto l'azione ·della profilassi, a mezzo di ; ostanze iodate ' s 'è visto il gozzo diven. tar raro e n ello stes·so t empo, quel che più importa, aumentare nettamente la freque·n za della litiasi. Lo io·d io, - ha osservato recentemente l 'Haig combinandosi col sangue, fa cilita dapprim a la depo~izi1one dell 'acid? uri~o ~·eg!i org ani n1icotrop1, come l e art1col.az1on1, il fegato, i reni, la pelle; poi p rovoc.a un 'eliminazione a bbond.a ntissima di que sti a cidi urici, quindi un 'uraturia e il conseguente formarsi di r en ella, di calcoli ecc. : si vede così come lo iodio possa d·e terminare altera zioni del Ticambi o m;ateri.ale favorevoli ,alla formazione d ei calcoli r enali: inoltre le ricerch e di Kelly hanno dimostrato ch e lo iodio è capace di esercì tare un 'azion e an.a loga sul ricambio d ei fosfati e d ei carbo·n.ati. Va infine notato cl1e esiste un singolare antago11ismo· tra la frequenza della calcolosi re nale e quella d el gozzo; esen1pi tolti da ogni parte del mondo dimo·str.a no la verità di q·u e ta osser vazione ; essa si spi ega ammettendo ch e là dove lo iodio è scarso, ivi il ricambio è torpido e una scar sa qu.antità di acido urico è formata ed eliminata ; i'ri esiste il g ozzo e non si formano calcoli. E viceversa . Questi r.apporti vanno tenuti b en presenti, essi illu strano il car.a ttere ormonico d ella patogen esi d ella litiasi renale , fenomeno comple so in cui , accanto al la tiroi·de, entrano certamente anch e altre . glandole endocrine, e in cui - oltre allo io·dio - il ricambio del calcio - r egola to corr1e è not o dall e paratiroidi - sembra eser cita:re una importanza ben definita . V. SERRA. 1

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e in cui si ipotè accertare la presenza di una forma fungosa. Si trattava di una_ donn~ di 64 ~­ ·che il 4 .agosto 1929 venne colpita a ll 1mprovv1so da forti dolori al lato sin. d ell'addome, accompagnati .da ·b rividi, sudori e t emperatura (38°,8). Dopo qualche giorno dall ' inizio la temperatura arrivò a 40° ,9, le urine erano torbide aveva frequente bisogno di urinare . Entrata nel reparto chirurgico si constatarono n e.] sedimento delle urine divenute più torbid e, presenza ·di corpuscoli bianchi e rossi, for· te ci1in.druria , presenza di albumina . . L'esame radiogra fico mostrava che la pelvi del T.e ne sin . ,e ra legg·e.rn1ente ·dilatata e C·h e in vicinanza dello sbocco d eJ.l ' uretere nella vescica .c'era un 'ombra n·on ben chiara . Fu praticata la n efrectomia con a sportazione cli quasi tutto l ' u-ret er e . Il rene si presentava un p<\ • ing randito e lobato, con abbondante eden1a nel tessuto a·di po so circostante. L 'ureter e era ispes · sito. La sezione d el reno estirpato rivelò molte plici ascessi rnilia rici rassomiglianti a q11elli d ella pielo1n efrite ascendente. . Osservati i p r epara ti microscoµici fu trov.a~o che la pielonefrite g rossolanamente osservata era di n atura micotica. Un micologo g iu1dicò trattar"'i Ci el genere di Oidium. Nessun b atterio fu trovato n elle varie sezio11i del r en e m entre fu trovato presente in ogni ascesso il fungo. Secondo il lavoro di compiJ.azio1.e del \ 'erriotis e Deprix esistono 3 oasi piubbl.icati di oidiomicosi. Uno a ppartiene a Schmorl, l 'altro a Heubner e il terzo a Rafin. Di spòrotr1 cosi p rimari.a d el r ene ne esiste solo un caso n ella letteratura . .Nell.a !na!f !gior parte d ei e.asi d escritti di oidiomicosi nel ren e, .l 'a ffezion e fu soltanto1 il sinto1no <li 1111 'i11 · fezione genera le. Schmorl riferisce u.n caso di llna baml)ina di 10 .a. ch e era inorta con dia gnosi di febbre tifoide·a , e all'autopsia fu trovato l'Oidil1111 al bican s n el palato: n ella g ola , n el rene sin . e n ella n1ilza .

Sulle micosi primarie del rene.

A spetti clinici del'le micosi p rimarie.

(C. ,.,..,. LuNQUIST. Th e British Journal of Urolo9)', 111.arzo 1931, n. 1, vol. III). L 'J\... dichiara ch e I '.infezione fungo·sa del r e n e è estrem a m ente ra ra sia co·m e form.a secon d ari a m a maggiormente co·m e ip rimaria. L'infezion e fun o-osa più comune è l 'ac tinomicosi. Fin or a son o .stati ·d escritti 11 o 12 casi di ac't i11on1ico i p rima ri.a del r en e. Le mala ttie fungose n on ac tinomicoti ch e d el r ene son o molto più r a r e tro, 1a ndosene solo 6 casi d escritti nella letteratura, di cui 2 di s porotricosi , 3 di Oidium A1b i can~ e un terzo di ena ntiotha mnosis. L ' A. de crive un caso di un r en e esti.r pato e manda to all 'I tituto a natomo ·patologico di Ka r oli ska con diag nosi c1inica di pionefrosi

L 'e tà sembra i1on abbia spec iale ir1fluenza ull 'insorg en za della m a lattia . Il caso più g iov.ar1e operato riguardava un i~agazzo di 4 a. e m ezzo m entre il più vecchin rig uardava una d onna ·di 60 a. A causa della r arità d ei casi non è facile d eterminare un quadro pa tolo.g ico. Se1nbra caratteristico di \i eder e i pazi enti affretti , frequentem ente pal litii e· magri , turbati da un sen so ge11.erale di malessBr e fin·o a qua ndo non c 'è la febb.r e . Quando questa esiste p11ò esser e r emitte11le o in termittente, spesso accom·pa.g nata da brividi. L'ur.ina non dà un indizio sicuro . In due casi di Cumming c'era emat1i.ri.a ricorrente 8Ì m ulante la tbc. re nale . La malattia rassomiglia.


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SEZIONE PRATICA

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o ad una tbc . renale o ad un tum.ore del rene. Difatti nei casi pubblacati la diagnosi fu due ì\'Olte .di aétinomicosi, due di tb1c. renale due di tumore 1iel rene e 5 vc;lte di pieloutJrite. Trattamento: È esclusivamente chirurgico. La prognosi nella forma unilaterale e senza in etastasi è abbastanza buona. Nelle forme di micosi di natura non actinon1icotiche, di solito il processo clinicamente rassomiglia ad una pielonefrite sup!Purativa. ScANDURM.

L'azione dei glucosidi della scilla nelle nefriti scarlattinose acute. ( A.

STROE

e P.

Paris M édical, 11

KLINGER.

aprile 1931). È generalmente ammesso che è preferibile

.astenersi dal som,ministrar.e dei diuretici nel corso delle nefriti acute. È sembrato però agli _l\A. che un 'astensio~e sistematica sia da considerare eccessiva e. che la somministrazione di un diuretico possa essere presa in considei.raz ione nel corso di certe nefriti sec-0ndarie .e particolarmente nel corso dell·e nefriti da scarlabtina. In alcuni ·casi di nefrite scarlattinosa ad evo1uzione prolungata, con edemi cospicui, oliguria i~tensa, nitenzione clorurata e azotata !mpol'ltante. il quadro clinico dura a lungo, .a11che per settimane ed il trattamento igie11ico-dietetico resta ineffica ce. L'oliguria pers iste, gli edemi aumentano, compaiono i segni della in,tossicazione uremica. È in questi ·casi che gli AA. hanno voluto saggiare la somministrazione di un .diuretico, scegliendo i glucosidi d.ella scilla (scillarene). Dagli studi degli AA. risulta che il medican1ento non ha azione n,ociva sulla· cellula renale. Le dosi impiegate furono di 2-3 comt)resse (1 compressa == gr. 0.0008) o di 20-30 .gocce al giorno, frazionate in 2-3 prese. Il medicamento può essere anche somministrato .})er viia endovenosa sotto forma di una inie.zione di 1 cc. al giorno. Queste dosi devono essere ripetute i giorni seguenti fino ad otte11ere I 'effetto terapeutico e specialmente fino a lla comparsa di una d.i.uresi suffi cien.te alla diminuzione notevole degli edemi o all; loro scomparsa, alla diminuzione dell'urea del &\ngue se si tratta di una nefrite azotemica. Questi effetti non si man.ifestano che dopo parecchi giorni di somministrazione. Gli infermi furono naturalmente sottoposti nello stesso ten1po al trattamento igienico-dietetico abituale. I risultati sono stati nell'insieme soddisfac enti ed autorizzano a preconizzare l'impiego dello soil.larene nel corso delle nefriti scarlattinose coine coadiuvante del trattamento igienico-dietetico classico. 1

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C.

T OSCANO .

Contributo sperimentale alla conoscenza della idronefrosi. G. LucARELLI. Arch. J1t. di U rol., voi. VII, fase. II, 1930).

(P.

PrnRACCINI e

Gli Autori hanno condotto delle II'icerche sperimentali su un discreto numero di animali, cani e conigli, a fine di porre dei termini di confronto fra le a lteirazioni anatom·o -patologiche ·d ell 'i·dronefrosi chiuse e quelle delle. idronefrosi aperte, di esaminare sistematicamente in ogni saoca segmenti di parete prelevati dai due poli renali e dal punto di mezzo del margine convesso. di indagare sull 'influenza del cinc_olo esorenale sulla evoluzione del processo idronefrotico, di stu diaTe le modificazioni di forma cui va incontro il rene i·dronefrotico di ,e saminare la capacità secernente e :r iassor-' bente del rene idron.e frotico per mezzo della pielografia }endovenosa. ·con l 'uroselectan, di indagare infine sul comportamento del tesuto reticolo-endoteliale nell'idronefrosi. Gli AA. per ottenere idronefrosi chiuse hanno sezi0J1ato ·l 'u·r etere e po·i lo hanno legato in corrispondenza del tratto lombare mentre per ottenere idro·n efrosi aperte hanno eseguito la ureterotomi.a della parte più bassa della prima porzione ·del condotto e hanno introdotto n el lume un piccolo fuso di vetro tumelizzato, oppuire hanno praticato la forcipressura del1'uretere. · Hanno ucciso gli animali a distanza di tempo, hanno esaminato i pezzi macroscopicamente ,e microscopicamente in tre punti cioè ai due poli e al punto di mezzo del margine co.n vesso . Con la sezione e legatura dell ' uretere hanno ottenuto delle i·dir onefrosi di volume crescente in proporzione diretta del tempo di idurata dell 'esperim.ento. . Al ·contrario, con ostruzione parziale .dell 'u,r etere l'idronefrosi si è sviluppata con andamento più lento, e solo in due conigli ha raggiunto proporzioni ragguardevoli . I risultati ottenuti dagli AA. convalidano la regola unanimemente accett:at·a, secon.d o ~ la quale ad oic clusione completa dell 't1retere segue l'idronefrosi e non l'atrofia primaria. Riguardo, a11 'idronefrosi aperte restanti come tali g li AA. hanno ottenuto delle iickonefrosi di modico grado, specie quelle determinate con la forcipressura. Secondo i risultati degli AA. con cordi a quelli di K.a iris e di Lo Cascio si può deidu1r re ch e la rapi dità di aocrescim.ento ·dell'idronefrosi .a perta è in rag ione diretta del grado di ostruzione d elle vie escretrici. Gli AA. hanno constatato ch e nella idronefrosi aperta predominano alterazioni istologich e somiglianti a quelle della ~lomerulo~ n efrite sclerosante, mentre nella idronefrosi chiusa , dopo un primo periodo brevissimo in cui si osservano fatti deg-enerativi ·d egli epiteli 0

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tubulari , prevale il processo ueoformat~v.o dello stroma e l 'atrofia degli elemeinti nobili. Inoltre hanno notato che in corrispondenza di quei punti nei quali grossi tronc~i vasali del cincolo esorenale penetrano nell organo~ si trova parenchima ben ·c on se:rvato ~ f un-. ·zionante anche a molta distanza di tempo dal1'inizio dell 'idro[lefrosi. Durante l 'accrescimento ·dell 'i·dronefrosi I.a form.a del rene si modifica lievemente nel cane in modo evi.de.n te nel coniglio. In am' . b edue, m a specia1mente nel seco·n ·do . la d1·st·ensione dell'organo è più accentuata 1nel sen so d el diametro antero-posteriore. · Gli AA. h.ann o studiato in ambedue gli animali per mezzo d:U iniezioni endov.enose di uroselectan e su ccessivi esami radiografici, la capacità di ria sorbimento ·del liquido id·r one frotico ed h.a nno trovato ch e qu.e sta è molto accentuata nel cane, scarsissima invece nel coniglio. H.a nno constatato che 1a differenza di questo diverso .c omportamento va ricencata nel d ifferente sviluppo del circolo esorenale i.n qu1esti due an imali: ricca rete vasale capsulare n el cane, povera rete v.a sale capsul.are ne1 coniglio. Gli AA. descrivono le alterazioni riscontrate nei g lomie ruli dal secondo p·e riodo i.n poi. La g ranp.e -,esistenza d~l gl1omerulo di fronte .all '.atrofia rapida degli elementi tubulari , la attribuiscono ·oltre 1che alla sua oostitu zione an.atomjca, anche alla sua ubicazione. Di fatti i g lomeruli che sopravvivono più a lungo sono quelli più eccentrici, perchè meno sottoposti all 'azione compressiva esercitata dal liquid o id.ronefrotico in aumento continuo e perchè più prossimi a qu·ella zona ove i1· circol o esor en.ale si anastomizza con quello en · dorenale. Gli AA . hanno notato.- come nell'i·dron1e fro,s i l'ap·p arato r etj colo-endoteliale si atJrofizza pa· ralleJamente all' epitelio dei tubuli e vie ne da ultimo ostituito da connettivo collageno. ScANDURRA.

Pielografie eon l' .A..brodil per via endove· nosa e intrarettale. (S1cHEL e A. BoECKEL. Paris Méd. n. 6, 1931). L ' A. ricorda com e dopo la scoperta di Liohtem berg e Swicl1 del metodo delle iniezioni endovenose con l 'Uroselectan per far la pielografia, urologi e radiologi u sano tale metodo frequentemente, avendo il gran,de vantaggio di essere in·dolore. L 'A. h a pr.a ticato 34 pielografie con l'Uroselectan ed è venuto alla co·n clusi0ne che mentre la piel ogr afia ascendente deve esse1re preferita nella maggioranza d ei casi, poichè ci dà clicl1és eS3tti, la pielografia endovenosa è il m etodo di scelta in molte malattie dei reni e deali ureteri, specie in alcune anomalie uretere-pelviche, uretere-bifido , uretere con sbocco

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extravescica1e, rene unico. E ' inoìtre una pre· . . . . . ' ziosa risorsa nei casi in ·cui spesso non e pos-sibile la con sueta pielografia. A vendo avuto notizia (34° Congresso tede- · sco di chirurgia, 1930) nella comunicazione di Bronner e Schaller di una nuova sostanza, utilizz.a bile p er la pielografia, l 'Abrodil, l 'h~ usat.a in 21 casi : e cioè in 8 1casi con bacinetto e uretere normali; in 1 caso d 'uretere doppio, in 3, casi d 'idronefrosi; in 2 casi di nefrosi calcolosa; in 3 casi di tubercolo,s i renale e in 1 di pionefrosi non tubercolare. L 'A. n e ha riferito n el Congresso, franoese di Urol,ogia (1930) dimostrando come i pielogrammi fatti con .questa sostanza non sono punto inferiori -a quelli con l 'Uroseleictan. . L ' Abrodil è un mono-iodo-metano-sulfonato di sodio, polvere bianca cri tallizzata e inodore, molto· solubile n ell 'acqua. c:ontiene il 10% di iodio. Sottoposto all 'ebollizione per 15 ore, 1'Abrodil , in soluzione conicentrata, rimane stabile e non mette punto in libeirtà dello io,d io. Le soluzion~ sono· sterilizzabili e, si conservano a lungo. Una .dose ·di ] 00 cc. di una soluzione al 20% dà una imm.a gine netta do·p o 5 minuti e per 2 ore e mezzo·. Le più belle radiografie ·si hanno ·d opo 2·5 minuti. L' Abrodil è elimi.n ato entiro 24 ore, e la maggior parte do·po 4 ore. La prepar.azione è molto semplice, 20 gr. d'Abrodil si disciolgono in 100 cc. di acqua distillata , si filtra e si sterilizza con l 'ebollizione. Il giorno avanti all'esame radio.grafico il p.aziente è a limentato leggermente e mezz 'oira pirima dell ' osservazione gli viene praticato un enteroclism.a . L 'iniezione endovenosa è fatta co·n una s iringa da 100 cc. Si iniettano· l entamente (in 2 o 3 minuti) i 100 cc. di soluzione al 20 % (alla tempera· tura ·del corpo). È inutile di impiPga1rei come per l 'Uiroselecta.n da 10 .a 15 ip.inuti per l'iniezione. L'A. fa tre 1c lichés. Il prim·o 5-10 minuti dopo l'iniezione; il secondo , che riesce perl lo più il migliore, dopo 15-20 minuti, il terzo, dopo un'ora e più. Quando vi son o dubbi sull 'eliminazione renale , si fan.n o diverse radiografie supplem-entari. Rispetto all 'Uroselectan l 'Abrodil presenta i seguenti vantaggi. La soluzione si prepara più rapidamente e si conserva più a lungo . Alla luce le soluzioni ·si conservano più a lungo. Non si rilevano i fatti tossici che si riscontrano con l 'Uroselectan. La sua con centr.azjone è più deb·o le (20 %) m e ntre quella dell 'Uroselectan varia d.a 30 a 40%. La congestione del capo, la se-nsazione di sgradevole .seochezza della bocca e la sete intensa son-0 meno accentuati che n ell'uso dell 'U.r oselectan. ~'A. n on ha mai riscontrato si.n oopi, nè orticarie come 1con l'uso dell 'Uroselectan. 1


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SEZIONE PRATIC.-\

Recentemente l 'A. è riuscito ad ottenere, con l'introduzione dell 'Abrodil pe·r via rettale, ottimi pielogrammi. Nel settemb. 193,0 il Kohler fece un breve arti colo •sull'argomento (Zentr. f. Chir.) . L 'A. ha usato tale metodo 6 volte seguendo la tecnica di Kohler e cioè : digiuno quasi completo la sera antecedente e completo al mattino; lavagg,i o evacu.atore e quindi dopo due ore iniezione i'Il.trarettale d'una soluzione per m ezzo di u,n tubo ohe si arresta al disopra dello sfintere. Tale soluzione deve essere più concentrata di' quella usata per via endoveno,s a e cioè I 00 gr. a1 60 % 1con 15 g occe ·di laudano. Dopo mezz'ora si prende il primo cliché~; dopo altri 15 minuti si prende il. secon.d o cl1chés; il t erzo dopo un'ora, e un quarto dopo un'or.a e mezza. L 'A. i.n 6 casi ha ottenuto 2 sol e volte un discr eto pielogramma e spera di aver migliori risultati perfezio·n ando la tecnica. Tale m etodo ha il grande vantaggio d ella rapida ·eliminazione, , che si potrà ottenere con un semplice lavaggio. T. LAURENTI.

NOTIZIE BIBLIOOR.AFICllE. Boscu1. La Guerra e le Arti Sanitarie. Editore Mondadori , Milano , 1931. Prezzo L. 18.

Prof.

GAETANO

E' un libro b ello, ,e fo,rt.e e, sopra ttutto, vi~­ suto questo che il prof. Gaetano !Boschi, il b en noto neuropatologo e psichia tra di F er:rara, consegn,a a.J pubblico. Esso va ad arricchire veramente l ' interessan•t e collezione itali.ana ·d i dia rii. m emorie , studi e documenti per servi.r e alla storia d ella gu er.r.a d el mondo, diretta da Angelo Gatti. Il titol o potrebbe farci pensar e ad una raccolta episodica, a.r ida, CN\nolog ica, quasi sta• • t1st1ca. Nulla di tutto ciò! Il libro, scritto· con sob.ria eleganza , porta I 'impronta ·sintetica, talora geni.almente 1polemioa, del vivido ingeg no d ell 'A. i,} qual e, n elle sue pagine, inten.de dimostrare e vi riesce effi cacem ente che quando 1

con la guerra la vita assurse a ·tale potere di intensità da rasentare o conseguire la sua oltranza, che si chiama morte » le e·n ,erg ie d ei cc

Sanitari si inten sificarono , l 'osservazione si protese, l 'intelletto intuì , l'opera plasmò. l1l libro si compone di quattro parti . La prepar azion e - Malattie e ferite - L ' organizz.a zio1n e sanitaria e l'opera dell e specialità - Acquisizioni e progressi di scienza e di arte sanitaria. È noto ch e il nostro paese, rompendo g li indugi neu1tralistici, entrò n el gran.d e conflitto· europeo con materiale e ·p e.r son.ale sanitario insufficienti ed inadeguati a,J grande .cimento e dovette in tempo b.r evissimo dar mano ad una

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intensa prep·a razione, ancl1e cuil tura le, d ei propri m edici, plasman,done la m entalità g uerresca. EdJ ecco, dunque , come b en dice l'A. , le

Accademie trasformarsi in scuole di clinica guerresca, in fucine di m edici militari ». cc

L 'entusiasmo, il patriottismo, lo spirito di sacrifi cio d ell.a classe ·sanitaria italian a compiron,o il miracol o e la m obilitazione m edica assai ra·p idam ente ragg·iuns·e un grado di perfezionamento eh ' era follia sper.a.r e. Molto oppo.r tunarnente il Boschi ricorda a lcuni n omi di m edici ben n o ti n·el campo universitario e professionale che iniziar ono questa opera di mobilitazione cu,lturale ·e spirituale che doveva-poi creare l 'eser cito ·dei medici di g uerra. Es:erci to di eroi ·o scuri che ebbe i su.a i morti gloriosi e, non pochi, alla santa memoria dei quali sorse il belli ssimo m onumento di Arrigo Min erbi n el cc Chiostro d el Mag lio n d ella Scuola di Applicazi on e di Sanità Militare a !F iren ze , e venn e re·d a1t to· a cura di Luig i Silvagni e di F e·d erico Bacchetti il <<Libro d 'Oron nel quale si leggon·o le biog rafie dei 368 Me di,ci c.a.duti in comb,a ttimento, e d.ei 323 m orti p er malattia contratta in servizio, 24 d ei qua li .a ffro,n itando m a la1ttie oonta.giose. L ' A. rièorda, pe.r ciò, l 'op era di Lustig, di Giovanni Grixoni , di Enrico Burci, di Silvio Zar.a, di Carie, Galleazzi, Livi , d el gen era le d i m arin.a Rho e di a ltri ancora. Nell a ·secon,da parte l JA. tratta d ell e m al attie e ferite. In tutte le .guerre che travaglia.rono l 'u.m anità si diffusero :ma lattie infettive, le p·iù gravi , n on solo n ell 'eser cito,, ma a n ch e n ella popolazione civile ·e sempre. i soldati malati superar-0no in nium ero quel.Ii fe.r i ti. M.a lati di g uerra, vittime g rigie d ella guerra, eroi manca ti: tristezza senza 1clang ori, dolore senza raggi . Anch e durante la n ostr a g u erra si verificò lo strano feno meno psicologico d ella valutazion e in dife·t·t o, per cui il rnalato di gu erra è il ~assegnato fra·tello minore d el ferito, tra i benemeriti dell'olocau sto a lla P atria: un soldato - .a d esempio - che n el.la trincea con trae la infezione colerosa è, n ella con sidera zion e d ei più, m eno on,orevole <li un a ltro ch e h a un braccio perforato ·da una pallottola di shrapnel} . Ma ·chi aveva il a sp aventosa r esponsabil ità d ella t ut ela fisica d ell 'eser cito b elli gera nte, oltre a lla cura d ei feriti, doveva pen sare alla profilassi contro le m alatti e infettive , sia per i soldati, sia p er la popolazione civile. Enorme _pToblema! Che venne però ri solto brilla ntemente m ercè l e provvidenze ch e 1'igiene m oderna m ette a disposizione d ei n1edi ci: d all a diag n osi precoce d ei p rimi casi d e11e m a latti e epid emi ch e, allo isolamento dei malati, al] a di struzion e del materiale infettante, all e iniezioni pro filattich e (siero antitetanico, antitifico, anti coleri co. antigangrenoso , vaccinazion e jenneriana), ecc. 1

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IL POLI CLINICO

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Si può asserire che, se i.l g·rande conflitto eur-0peo fosse scoppiato cinquant 'anni fa, la strage sar'ebbe stata dieci v~lte maggiore .. In tutti i paesi belligeranti apparvero, in forma più IO \meno .spora:dica. id colera, il vajolo, la peste b·u bbonioa, il tifo .p eteochiale, la meningite cerebro-spinale, la malaria, la tubercolosi, la tristemente celebre « spagn·o la », l'encefalite e la sifilide e le malattie reumatiche. Su tutte queste forme morbose, la maggior parta delle quali , se lasciate a sè, si sarebbero spaventevolmente diffu se in tutto il mondo, la Sanità Militare ebbe ragione, ed il danno fu con ten·u to entro coo.1fini abbas,t anza ristretti. Ma quanto lavoro paziente. coraggioso, pericoloso ed ign,o rato da 1p arte dei medici incaricati d·ei servizi profilattici I La parte terza del volume, il Boschi la dedica a·d un e·s ame sintetioo de.Il' organizzazione sanita·r ia e d ell 'opera delle specialità che, a mano a mano la guerra si ·p rotraeva, an·davano sempre ,p iù perfezionandosi ed alla.r gando la ~oro azione. Il tessitore massimo del.la nostra organizza· zione sanitaria fu il Generale Medico Francesco Della Valle, in·d imentìoabile figura di medico-soldato per chi ebbe la fortuna di conoscerlo 1e di avv~cinar.lo sia du.r ante la guerra sia subito do.p o, qu.a n·dO Egli ·p resie1d ette quel Comitato che si assunise il nobile compito di com1pilare il cc Libro d'Oro » dei medici morti in gu·e.r ra. E ben fece il !Boschi ricordandone l'opera magnifica e proficua! Molte pagine di que sta terza parte l 'A. le de·d ica .a ricordare quanto si fece pe1r la cura dei feriti e dei mutilati del sistema nervoso m etten·rlo in rilievo la funzione dei centri nevrologici di cui egli fu uno dei più validi animatori ed ai quali si legano i nomi di Besta, Golgi , A. Morselli , 1F rag nito , Tamburini e D'Abundo.. La Sanità Mi.Ii tar e Italiana non ha trascurato nemmeno il contributo dovuto alla Scienza: non h a mancato di valorizzare il lavoro dei singoli istituti e la produzione dei singoli studiosi. In quest 'ultime pagìne l'A. esamina, appunto, quali sono le acquisizioni t ecniche e scientifich e venute dall'esperienza di guerra. In Germania g1i insegnamerut i clinici di guerra son o stati riassunti in dieci volumi editi da Barth nel 192 1; in !F rancia il Medie.o Ispettore Generale .!Belbegè pubblicò quattrq grossi volum i ed il celebre chirurgo Lejars pubblicò, n el 1923, coi tipi del Masson, un suggestivo volun1e nel quale illustra e ricorda. Tra i nostri , l'A. ricoroa l'opera del Colonnello Medico Casarini del Gener ale Medico Trombetta; il volume del prof. Ottorino Rossi su lesioni del sistema nervoso da traumi di guerra: quello del Nigrisoli su operazioni e pratica chirurgica di guerra , e di molti altri an cora.

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La ,e sperienza di gue.r ra ha certamente mo-

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difilcati alcuni concetti su la chirurgia dell 'addome e ldel torace per lesi.orti traumatiche;. ma dopo errori e penltimenti quella, che più d'ogni altra, ha imparato·, è la. chiru:rigia del cranio e del ceTVello ohe 1 A. giustamente definisce chirurgia minata da insidie; chirurgia misteriosa , chirurgia tragica. A.Itro dottrinale enorme gli otorinolaringoiatri accumulavwo ed in a·l 'gomento vanno citati tra gli altri i lavori di Brunetti, di Ci' e di molti altri ancora. telli,' di Torrigiani, Anche 1a psichiatria imparò assai e l 'A. cita. i lavori del Cazzamalli, del V.idoni, del Koblynsky, . slavo quest'ultimo1 di o,r igine, ma più volte segnato col fregio del valore nella guerra per l'Italia, coll'Italia. · L'A. infine si pone, a modo di conclu·sione,. il quesito se effettivamenite la guerra abbia comportato una degenerazione, una regressione biologica per cui l'Umanità debb,a accorarsi senza ·oonforto e giudica che l'umanità ha regredito sì, ma .allo stesso modo .che torna indietro colui che lo fa per piglia;re la rincorsa e sorpassare il sè stesso virtuale che fosse · an dato invece a passo di uomo. La guerra ha portato gli uomini ad uccidere degfi altri uomini; ma insieme ha richiesto atti di sacrificio all'ideale; sacrifici e> d.ell 'inte.r esse individuale, dell'interesse famiglia re. all'interesse della Patria e ad al·t ri int eressi idealistici. Il collega Boschi non scrisse soltanto per i m edici; egli volle, principalmente, raccoglierei suoi ri cordi lll•o n .solo, di neurologo, ma anchedi soldato, di pensatoir e e di artista. Anche di artista, perchè molte pagine di questo bel lavoro sono soffuse di un'onda di poesia talora gentile, tal 0M tragica e molti ritratti di soldati, di medici, di u omini politici dànno, n ei loro tocahi b!1evi e ·decisi, un 'impre1ssione che ha dello. scultorio. Così - a.d esem pio - sono di una efficacia toccante le pagine nelle quali I' A. ricorda il suo incontr.o col Du-ve quanid o questi era Caporale dei Bersaglieri , e queJ.le righe nelle quali. ci fa balzare inn,anzi le figure del prof. Lust1g, del generale Fran cesco Della Valle e di Armando Diaz Il collega Boschi ha compiuto, 1oon questa sua nobile fatica, un ' 0 pe.r a veramente italiana che onora la classe m edica e mette in giusto rilievo l'opera titanica del nostTio Esereito nel g.r ande conflitto. . Il libro si legge con 1profon·do godimento spirituale senza mai senti.r e la noia che spesse> r ecano i libri che r.aiocontano la sto.r ia: noi medici trover emo in esso ricordi e consonanze che noi soli possiamo comprenrd ere ed apprezzare e ogni italiano vi tr.'o·verà messe larga di cog nizioni e ragioni legittime di oJ"goglio. 1

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Venezia , m aggio 1931 - IX 0 Dott. ADE L CHI

ZAMB LER ~


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SEZIONE PRATICA

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CENNI.,. BIBLIOORAFIC/<1>

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alla funzione .del .glicogeno n~11o sviluppo degli organismi più semplici: invertebrati ·e proD. MAJoccH1. Esami .istologici\ praticati dal tozoi e nei vegetali inferi oDi. 1926 al 1929, con 132 figure originali delNella prima e secon.da parte ·del voo·u me, ] 'Autore. Scritti .p ostumi a cura di A. MA- l'A. studia l ' evoluzione dei tumori in opposiSOTTI. Bologna, Li cinio Cappelli, 1931. zione a quella delle neoplasie .i nfettive, e tratIl Masotti raccoglie in questo volume, edito ta diffusamente de)l la glicogenesi nei tumori. Lo stesso fenomeno egli studia in rapporto alcon rri cchezza di figuire e nitida sta.mpa dal · l'amlbi·ootazione umana, nella terza pa·r te. Cappelli, gli esami istol?gici .estemporanei oh~ Nella quinta, si citano fatti di patol-0gia in il1 compia1n.t o prof. MaJO·c ch1 prati.c ava per 1 rapporto alla glicogenesi niellle cirrosi. nel rene malati da lui tratt.ati, quasi tutti di cancri, per diabetico, ecc. 10 più 1cutanei. · Nei tum·o ri in via di crescenza, la presenza È altamente istruttiva la d escrizione 1ninuta del glioogeno è tanto più ma·n ife•s ta, quanto dei singoli preparati espo,s ta <lal Maestro colla sua ben nota com•p etenza e soprattutto il cor- più rapido è lo sviluppo de1 tumore, mentre ciò non avviene nell,e neoformazioni di origiredo di figure da lui stesso rd i.segnate dal vero, ne infiammatoria. sui preoo:rati stessi, con una c hiarezza di tocco La g{licogenesi, seoon1do l 'A. è di un 'impormirabile, e spesso per qua1n ,t o schematici con tanza generale pari alla amidogen esi : è una • • apparenza a:rt1st100. funzione nutritiva di ordine generale e i tesBell!Ohè, e si comprende, non vi sia alcun or 7 suti ch e a sviluppo oompiuto sembrano aver dine di trattazione della materia, ma i reperti perduto il potere di elaborare il glicogeno, istologici vengono -riportati man mano secondo ricupeirano subito la proprietà se la 1oro nui pezzi inviatigli, e forse anzi appunto .p er qu-e· trizione o il loro accrescimento lo esige. sto, l 'esposizione rriesce oltremodo effica·c e, perE. LEVI , ch è J'interpretazione istologi·o a è sempre fondata sull 'osservazione minuta della struttura del 1. GÉNÉvo1s. M étabolisme et fonctions des celtessuto in esam e, esposta con precisione e avlules. Esquisse d'une physiologie des réacvalorata dai disegni ch e accompagnano le r etions productives il' énergie dans la cellule lazioni; disegni ch e man man o divengono semvivante, pag. 120. Masson et C., éd ., Paris,. pre più ammirevoli e per la linea generale e 1931. per i particolari spesso solo accennati m a netLo studio delle proprietà fisiolog iche della tamente. dimostrativi . Questi illustri Maestri ch e sino all'ultimo cellula vivente avrebbe dov·u to log icamente preha1nno serbato un '.a ttività così preziosa e una cedere queùlo d ella fisiologia ·dell 'individuo in lucidità di mente e di giu.dizio così sicu.r a sono toto. Ma ciò n-0n è stato, fino a tempi r ecenti , veramente meravigJiosi: aug uriamoci che fra poss~bile per difficoltà tecniche oggi sormong li studiosi italiani non se n e perda ].o stampo! tate so:Pratutto in grazi.e ai lavori di O. Me-yerhof e O. Warbur.g , che n el oor~o di 10. ~n­ R. A. n i hanno posto J.e fondamenta d1 runa fisio' J. BERTRAND. Tecniques histologiques de neu- logia ·c ellulare su soettihile di grande sviluppo. ropatologie. Editore Masson , Parigi . Fr. 50. e basata sU!lla più rig ida sperim entazione. 1F ondamen tale in questo lavoro è lo studio In questo g r osso volume sono esposti tutdelle reazioni 'chimich e che le cellule, sia ti i metodi della tecnica istol ogica del sistema animali ch e vegetali, manifestano continuanervoso normale e pato]()g ico. mente e ch e si posson.o distinguere in : 1) reaLa ra·ccolta è molto inter essante ed utile ai zioni produttrici .d i energia: Ja respirazione & ricerc.:ttori per ·1ia precisione e chiarezz.a dell'e- la fe:rmentazione, e 2) le reazioni di idrolisi, sposizione, e per i consigli dati dal! 'autore come la proteolisi e le r eazioni inveTse di sinc;ulle indicazioni e la bontà dei varii metodi. tesi delle materie azotate. La conclusione dell 'A. dimostra i 'assoluta DR. analogia dal punto di vista fisico e chimico, A. Btt,\.ULT. Le glycogène daris le développe- tra oellule animali e cellu1le vegetali. 1

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ment des tumeurs des tissus normaux et des etres organisés. Physiologie normale et pathologique. Masson et C. , éd ., Paris, 1930, pag. 368. L 'A. h a radunato in questo volume tutta una serie di suoi studi, a ntichi e recenti, che si sono iniziati con indagini sulla g licogenesi embrionale, per poi pros,e guire in rela zione (1) Si prega d '~nviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

E.

LEVI.

Handbuch der biologischen Arbeitsmethoden.. Sez. V. Methoden zum Studium der Funktione der einzelnen Organe des tierischen Organismus. Parte 9. fase. 1. Un voi. in-R• di 190 pag. , ·c on fig. Urban e Schwarzenberg . Be.r lin-Wien. Prezzo RM. 10. 1

Sono comprese, in questo fas cicolo del noto Handbucb 1diretto da Abderha1den , ·due monografie di H. Gerhartz di Bonn; es e fann o par-


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IL POLICLINTCO

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te di un volume destinato allo studio delle nio , il sistema nervoso vegetativo, le vari.azioni della funzio,n alità dei vari organi mediante la prove di carico dei diversi orgàni e sistemi. Nella prima so·n o considerate le prove di . terapia sostitutiva e medicamentosa. ~el giu dizio sullo stato funzionale degli orcarico dell'apparato respiratorio e cioè: gir.ni a secrezione interna deve predominare il' I) Prova di carico ~ dell 'ossidaz ion~ dei tessuti, che sono i veri consumatori dell'ossi- qua,d.r o clinico complessivo, che può essere, però, completato dallo studio del bilancio e del geno introdotto. fil . 2) Carico rd el lavOTO respiir atorio, con le ricambio. determi1naz ioni dell'ossigeno nel sangue. 3) Prova di carico 'fatta agendo sul volu- ACCADEMIE, SOCI ETA' rn e di respirazione per mezzo ·d i influenze chA possono modif~ca.rlo . VI Congresso Inte1·nazionale di Medicina. . 4) Lo studio· del carico della respirazione e Farmacia Militare. dovuto a diminuzione della elasticità del tesDal 15 al 21· giugno si è tenuto all'Aja il VI Con· suto polmon.are e della cassa tor.a·cica, oppure per diminuito apporto attraverso le vie respi- gresso Internazionale di Medicina e Farmacia Miratorie supe riori o per fattori dovuti ail lavoro litare. Sono in,tervenuti i rappresentanti di 32 Nazioni. dei muscoli respiratori. La Delegazione Ufficiale Italiana era composta. Nella seconda monografia sono studiate le dal col. medico Caccia prof. F~lippo, capo della Deprove di carico dell 'apparato circolatorio do- lcgazioD;e Italiana e membro del Comitato pe~a­ 1

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MEDICHE, CONfiRESSI .·

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vute: 1) a cambiamenti nella quantità del li-

quido icircolante (sia pe:r aumento del lavo ro degli organi, sia pe1r diminuzione n,ell 'apporto di ossigeno); 2) a cambiame1n1ti nel la dinamica cardiaca (carico del cuore destro e cause dovute a resi-· stenze diverse, quali p . es., aum ento nella 1press1one osmotica, alla viscosità, alla dirr1inu.zione di sezione delle arteriole od al lavoro muscolare). Vengono in seguito studiati il carico del miooard io, il 1carico del cuore per influein~e de] sistema nervoso, l'influenza dell'esercizio, della fatica e delle deficienze organiche sul problema del carico. Chi si occupa di fisiologia, ·di clinica e ·d i m ed icin a sportiva leggerà ·coni gran.de interesse queste monografie, in cui !'.argomento è trattato a fondo. fil . 1

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H andbuch der biologischen A rbeitsmethoden. Sez. V, Parte 9, n. 3, fase. 314. Un vol. in-8° di 85 pag. Urban e Sch"\lvarzenberg, Berlin-vVien. Prezzo RM. 5.

In que~ta monogTafia (Belastungproben zur Priifu ng der Fu nktion der samtlich e Inl(ret1 0nsorgane) che fa parte della Sezione dedicata allo studio delle funzioni dei singoli orgaui dell 'orfranismo animale, H. Rotbmann si occupa <lei nnetodi per conoscere n'essenza ~ lo stato di fun zionalità degli o.r gani a secrezione interna. Le prove di carico, fatte tenendo sempre presente il complesso, risultato dei quadri cl in i ri. ci forniscono elementi tali da completa re le nostre noz;oni sulla funzione di una data g hiandola e di arrivare così ad una diagnoco:i fun1ional e più fina e più sicura. L'A . . tudia , quindi , l'azione specifico-dinami ca delle sosta nze al imentari, il ricambio idrico e ~alino . il c.arico con idrati di carho-

nente dei Congressi, da~ ten. colonnelli medici Casella e Casarini, dal magg. chimico farmacista Gorreta, dai teD;. colonnelli medici della R. MariD;a Galatà ~ Mi_ch eletti. · Hanno preso parte ai lav<»ri del Congresso altri 2o ufficiali 1n<~dici italiani. La discussione dei var~ temi si è svolta in un 'atmosfera cli serenità e di elevatezza portando un. con lribu Lo non lieve alla risoluzione dei vasti) complessi e d~lìcati problemi della medicina militare. Per ~I III te~a ìscritt.o all'ordine del giorno: • l\llelodi di emostasia sul campo di battaglia; unificazione del materiale di primo soccorso e modalità della sua applicazione, sono stati relatori uf-

ficiali il col. inedico CACCIA ed il ten. col. medico. CASELLA che vennero felicitati dall'assemblea per il lavoro compiuto·. Presentarono anche pregiati lavori inerenti ai ten1i del Cong·resso i te.Q. colonD:. medici GALATÀ, DE BERNARDIN1s, CONSIGLIO e CAsAnrNr i capitani n1edici GAVlNA e CoMELLI, che nell 'apposita sala di proiezioni mostrarono interessanti diapositive sulle I)lasticl1e .facciali. (5° tema). Alla cerimo~ia della seduta d'apertura del C-0ngresso è intervenuto S. A. R. il Principe Consorte con le più alte Autorità Olandesi civili e militari. Le riunioni vennero tenuLe nella suggestiva e antica sala Comitale sfarzosamente addobbata per la circostanza. · L >ospitalità offerta dal Governo Olandese è stata veramente superiore ad ogni aspettativa molto signorili ~ ricevimenti offerti e molto int~ressanti le es.cursioni tra le ·quali è da annoverare quella a Leida con la visita all 'Istituto criogenico. . La delegazione italiana è stata fatta segno a continue manifestazioni di si~patia e si può quiD;di c?n c~scie~za affermare che anche in quest'occasione il Congresso I~ternazionale di Medicina Militare ha offerto l'opportunità di un'efficace propaganda d'italianità all >Estero. Nella seduta di · chiusura sono state approvate d~11 '~ss.emb~ea le: conclusioni sulle cinque quest1on1 in d1scuss1one. Si reputa opportuno riportare le conclusioni del III e del V Tema, alle redazioni delle quali il contributo i Laliano è stato particolarmente efficace.


[ANNO XXXVIII, NUM. 29]

SEZIONE PRATICA

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JII TEMA: Metodi di emostasi sul campo di battaglia. Standardizzazione del materiale di primo s<rccorso e modalHà della sua applicazione. Colon11elJi nledici proff. F. CAccIA e D. CAsEI.r.A. CONCLUSIONI. 1) L '.e111ost~si di pri111a urge11za sul cu1npo di battaglia fa risorgere la questione del laccio mezzo d'emostasi, quasi se1npre inutile, sempr~ pericoloso, sopratutto in mani non tecniche. Tuttavia per evitare che il laccio sia rimpiazzato sullo s.tesso . ferito con un, mezzo di legatura ancora più aggressivo per i tessuti, non è forse il caso di b àn<Jirlo definitivamente. · 2) Il 1nateriale da affidare al personale 11on tecnico dovrà soprattutto comprendere delle fascie di tessuto elastico (che p~rò non sia di gomma) e dei tamponi emostatici; ma anche in riserva un he11daggio emostatico 11el caso che la medic~tura .compressiva venga a fallire. 3) L 'istruzione dei po:rta-feriti, degli uomini di truppa e degli ufficiali sarà orientata sulla conosce1iza dei pericoli ch e provoca il laccio e sulla sua indicazione esclusiva: l 'emorragia a getto. 4) L 'emostasi al posto di soccorso può essere lasci ata si110 ad un: .certo pun_to all 'iniziativa del me.dico responsabile (chiusura ·provvisoria, per mezzo <li s utura ~ utanea o di pinze, tamponamento con applicazione se necessario, sulla medicatura di un Jacc io d 'a LLesa che verrà stretto ~n caso di bisogno). 5) Si ritiene opportu110 ch e sie110 continuate le ricerche indicate dai relatori italiani aventi lo scopo di limitare -~ pericoli dell 'i~hemia dovuto 111'applicazione del laccio. o) La questione esse11ziale sembra esser quella della istruzione del personale di servizio. Il Congresso em ette ~l voto che questa istruzione sia standardizzala presso tutti gli eserciti. 7) Sarebbe desiderabile che un concorso fosse ap erto per l a ricerca della n1igliore fasciatura emos t atica, a cura per eser11 pio della Commiss.i one di .standardizzazione del materiale sanitario. I

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Esiti dei traumatismi di guerra dei denti e del mascellare inferiore e loro trattamento. CONCLUSIONJ. 1) La profilassi degli esiti delle ferite del i11ascellare i11feriore e dei d~nti dipende in grar1 parte tlal trla-Ltan1ento iniziale. 2) NelJ a cura di tali lesioni necessita fin dal principio la collaborazione del dentista e del chirurgo, realizzata in alcune Nazio~i dai centri sto• 1natologici. 3) L 'infezione dei frammenti ossei è particolar111ente temibile. Questa è mantenuta dalla presen za di corpi estranei, ossa, sequestri o denti. La cura con siste 11ella soppressione di ogni causa d'infezione. 4) Le p·seudo-artrosi, le perdite di sostanze definiti ve che non guariscono con gli apparecchi appartengono alla cl}irurgia (innesti ossei); la osteosin tesi metallicai è controi11dicata. 5) I calli viziosi sono da trattarsi con 1'osteotomia, con o se11za innesto osseo, e con apparecchio immobilizzante· aperto in buo11a posizione. 6) Le iesioni provocate sui denti, necrobiosi per rottura vascolo-D;,ervosa, alveolisi, rottura di equilibrio interdentario, perdita d°i denti, ecc., saranno trattate appena possibile. rf EMA:

7) Le anchilosi ossee ternporo-mascellari saran~? . trattate con artrotom.ia e apparecchio di mo .. bil1zzazione. 8) Le cicatrici. viziose e le perdite di sostanza d~lle parti molli appartengono alla chirurgia plastica. . . 9) Le nevriti secondarie si tratteranno con la cura abitt1ale delle nevriti. · 10) Nofi: si può nei feriti della faccia ,disintere&sa·r si della ripercussio11:e eh~ tali lesioni hanno sullo stato generale e sul!<;> stato morale. · 11) L'esperienza della ulti1na guerra ha dimos~ratOI l 'irnperiosa necessità di istruire in te111po d1 pace un, numero sufficiente di specialisti per curare le ferite mascello-facciali nelle diverse for1nazioni sanitarie. ' Il Segretario: N. FABRrz1.

Società Medico.. Chirurgica Breseian~. Scdula del 28 aprile 1931 . Preside11te: Prof. l T. BARATozzr.

Sopra alcuni casi di resezione gastrica per tumore. Prof. A. P1GNAITI. - L 'O. riferisce sopra cinque casi di neoplasia gastrica, presenta gli individui operati e ~ pezzi anatomici di rese·z ione. Accenn1 alla inanità di qualunque ardimento chirurgico a processo già avanzato, e perciò insiste sull 'importanza di una diag11osi precoce di cui 11on dissimula le difficoltà. I)assai quindi a riassumere in breve i ;-isul tati delJ a sua esperie·n za ~ei riguardi della chirurgia dei t.umori gastrici durante un quadriennio di eser cizio ospedaliero in Brescia. Dott. ARTEIVrio MAGRAssr. -

Sopra un caso di ulcera p erforante plantare in bambina, guarita con la simp atic ectomia periarteriosa.

Rotture sotto-cutanee del bicipite bracchiale. Dott .. ENruco Dus1. - L 'O. riferisce sopra due cas i di rottura del bicipite osservati presso l 'ambulatorio della Cassa Nazionale Infortuni avvenuti il primo in un individuo nell'atto di sollevare un grosso peso per br11sco aumento della gravità di detto peso in seguito a scivolamento, il secondo in un operaio, il quale portando . un peso sulla spalla ha eseguito un brusco movimento di estensione dell 'avambr.accio quando già tutta la muscolatura del braccio si trovava in istato di forzata contrazione. Accenna alla differenziazione coll'ernia muscolare e riporta il meccanismo patogenico a· quello studiato dal · Mori, che cioè la rottura muscolare avvenga a carico di lJn muscolo attivo . quando la forza di trazione è data d a una resistenza passiva estra11ea ali 'organismo, sul muscolo p assivo quando la forza di trazione è data da un fattore i11trinseco ·d 'organismo cioè da un muscolo antagonista · in stato di contrazione attiva. Sedt1ta del 12 maggio 1931. Presidente : Prof. U. BARATozz1. Il prof. 1\.LBERTI comun~ca alcuni casi di cefalojdrocele traumatico illustrandone la sintomalolcr gia e i reperti radiografici. DotL E.. FIORI . Resoconto statistico-clinico dopo il primo anno di fun zionamento del Sanat.orio di S. Antonino i n Brescia (Div . Maschile).


104~

[ A~NO

IL POLICLINICO

Seduta del 2 giugno 1931.

Società .Medico-Chirurgica degli Abruzzi.

Presidente: Prof. U. BARATOZZI.

Seduta

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A proposito di alcuni casi di febbre ondulante da brucelle in prov. di Brescia.

Dott. E. PANCOTTO e Prof. UBERTINI. - Il dott. P ANCOTIO comun,ica di av~re osservato, nel giro di poch~ mesi di qt1est 'anno, l 'agglutinazione positiva per le brucelle in beQ 6 casi. Il r.eperto è da ritenersi (:legno d:i considerazione in quanto era già noto coID:e Qella nostra provi11:cia, malgrado esista da· tempo una estesa morbilità epizootica per aborto, dopo quello pt1bblicato da Zanotti, non s~ eraQo ancora verificati casi di F . O. da brucelle r1ell 'uomo: confermava il fatto anche l 'esito negativo di 124 sierodiagnosi di Wright praticate dall 'O . nel bieQnio 1929-30, colla mira di « depistare » cas1i di F. O. Ne~ 6 casi receQti, di cui tre vennero cc depistati » perchè ricercati, non fu possibile eseguire che parzialmente ricerche atte ad isolare il germe: nell 'unico malato ricoverato 11:egli Spedali Civili sono in corso ricerche culturali:. un risultato positivo renderebbe cosi possipile quello studio del comportamento delle attività biochimiche e metaboliche del germe che viene ritenuto nece~ sario per poter tentare di risolvere l'annoso problema etiolo1~co dell'infezione. L~ prove d 'iQdole sierologica non dettero parti col ari reperti pe·r suffragar~ l'una o l'altra ipotesi in tema di differenziazione dei diversi generi di brucelle. 1'utti ~ casi si riferivano a uomini che abitano in campagna. , 1

Il prof. UBERTINI fa con,oscere d,i n,on avere ri-cavalo dall e indagiD:i eseguite nelle località di abitazione di 3 dei 6 malati, elementi per affermare c he sia esistito un contatto diretto o fondatamente probabile. tra a, vacca e l'uomo, quantunque in .alcune delle stalle sia esistito od esistesse al molneQto dell 'in,dagine una epizoozia d 'aporto, come .da conferme di laboratorio . L'O. comunica invece .<Ji avere risco11:trato un gregge di capre e pecore affette da aborto e di averne isolato un ger~e ch e, per essere cresc~uto in, perfetta aerobiosi, è probabilmente da ritenersi una brucella melitensis. Ricordate le porte d 'ingre~ dell'infezione D:ell 'uomo e le vie di elimjnazione dei germi nella -vacca, l 'O . richiama l'attenzione sull'importanza da attribuirsi ai latticini (e da noi allo « stracchino ») quali veicoli d'infezione, ma al proposito -espone ~l parere che, ove· la patogeni cità d el bac. di Bang per l'uomo fosse lontanamente paragonabile a quella del ~Iicr. di Bruce, il pericolo cui l a popolazione civile e rurale andrebbe incontro sarebbe addirittura catastrofico, dato il largo uso di latticini che si fa da noi oggigiorno.

Prof. L .. PIETRANTONI. - Anestesia tronculare e interventi nasali. Osservazioni sulla distribuzione topografica delle ramificazioni terminali del nervo nasale. Il Segretario: Prof. M. F1A1'-1BERTI.

d~l

10 maggio 1931.

Presidente: Prof. ANTONIO GASBARRINI.

L'adinamia influenzale.

Dott. G. DAL 'Pozzor.o. - L'O. da 500 casi di influenza osservati nell'istituto da lui diretto e nélla pratica privata ricava considerazioni sulla adinamia influenzale (astenia Qeuromuscolare, aste11:ia card~ocircolato.ria, ipotensione arteriosa, ipotermica·, bradicardia e bradipnea) e indica le norme terapeutich e.

XXXVIII, NUM. 29]

Il dott .. E.. AGNIFILI -riferisce su due casi di fistole vesc ico-vaginali . , I

Intervento sul simpatico per la cura chirurgica del can • ero.

BEnARIDA. - In un ca&0 di céµ}cro i11:operab~e della li11gu.a, diffuso al palato moll~ e ID:etastasi ghiandolari del collo, 1~evralgie inten,se, esoftalmo, ecc. la resezione del simpat~co cervicale avrebbe prodotto la cessazione dei dolori e u11:3 necfOS:i della porziQne anteriore e laterale del lu~ore sulla lingua. Considerazioni su alcune sindromi linfoadenitiche.

BERNABEO C. Descrive 4 ca~i ·di si11:drome ghiandol~re simili a quelli descr~tti da Pfeiffer, sorte in seguito a 4 diverse malattie. Non è d 'accordo quindi COQ quegli AA. che sostengon:o u~a orig~ne grippale della sin,dro~e, esprim~~do l 'opinione che 1a suddetta form,a morbosa per la facilità della comparsa e per 'le frequenti recidive sia dovuta alle speciali c9nd~zioD:~ del gruppo linfo ghiandolare sottosterno mastoideo, al quale fanno capo i vasi liQfatici del naso, lingua, gengive, palato, faringe, laring~, ecc. per cui og~i infiammazior1e di questi orgaQi può facilitare l 'emig razione verso le ghi.a n,dole Qi germi saprofiti diveQuti patogeni. Accenna alle adeI>:iti retroID:astoidee ch e vann,.o sotto il nome Qi m. di Filatow, ne rileva la somiglianza con la siI>:drome di Pfeiffer e ne riporta la genesi ad UIJ.a infiammazio11:e della r egione temporo-m ,astoidea. Descrive una forma frequentissima in Abruzzo di poliadenite di tutti i gruppi superficiali g hiandolari del collo e della testa con inizio febbrile, simile all 'eresipela. Il dot.t. V. li.,ACCINI parla sull 'indagine radiologica sull e appen.diciti acute. Un caso di volv-ulo della vescichetta biliare.

P. FoRNI. -

Illustra un caso di volvulo della cistifellea, ~11 cui la torsio11e sarebbe avvenuta per l a lu~ghezza abnorme del cistico e del meso, p~r la mancanza di aderenze e l)el volume esagerato della vescichetta. Fa alcune cofl:Siderazioni sulla patogenesi e s.ull a difficoltà di diagnosi. Il dolt. S o\NVlTALE riferisce su la radiologia delle• vie urinarie con dosi minime di uroselectan. Contributo sperimentale alla patogenesi dell'amaurosi ed ambliopia da chinino.

Riferisce il risultato di ricerche . sperin1entali sull 'argoIQento concludendo che l 'amaurosi da chin,ino è indipend~nte da ogni eventuale fenomeno di vasocostrizione retinica e che le alteraz~oni istologiche che si risco11;trano all'inizio dell'amaurosi riguardano le cellule ganglionari (sostanza tigroide ~ ·reticolo neuro-fibrillare) e lo strato delle fipre ott~che della retirI;a, la p apilla e la porzione inlraorbitaria del n. ottico . ScARDAFANE. -.


[ANNO

XXXVIII, NuM. 29]

SEZIONE PRATICA

Sindrome emiplegica da encefalite influenzale in un lattante. 'foMASSINI. - Illustrazione di un caso clinico. Rie hiama 1'attenzione s11lla 1abilità del s.iste1na nervoso infantile specie poi se questo è sensibilizzato agli agenti l-0ssi-infettivi, come i1e] caso riferito,. i~ cui. dove~a aver g iocato molta parte la somm1n1stra-z1one r1pet11ta e sistematica di beYan· de alcooliche.

Sulla tubercolosi della mammella. TonT,ONA. - Riferisce u11 caso personale operato e seguito cla n1orte per tuber colosi polmonare acuta. L 'O. fa notare le difficoltà diagnostiche della tubercolo~i primitiYa della 1namn1ella e n o11 condivide le idee generalmente accettate della quasi sicura benignità dell 'ir1tervenlo . Il Segretario: Dott . A. TATTON1.

1049'

discretaime1:1t~ i~g~ossate

in corrispondenza di tutte le staz1on1 linfatiche superficiali. All 'esame ematologico si è riscontrata una dis~reta. leucotomia (4000 globuli bianchi) ed una 11nfoc1tosi relativa del 45 %. L'esame ·attento degli strisci ha messo in evi~enza la .presenza di un,a discreta percentuale di l1nfoblast1, di qualche tip,ie-0 emocitoblasta e di q;ualch~, JLQrmoblasla permet~endo così di stabil rre I.a diagnos! di linfoaden,osi che già clinicamente era stata prospettata. I l Segretario: Dott. RINALDO Mrcorrr.

Società di Coltura Medica della Spezia e Lunigiana. Seduta del 29 m_aggio 1931. Pre.sied~ il prof. dott. RINALDO CAsSANELLO.

Società di Coltura Medica Novar ese.

Sopra un caso di scorbuto infantile.

Seduta del 7 n1aggio 1931.

Prof. dot.t._ C .. G1A UME. - Ri,ferisce un caso di scorbuto infan:tiJe concla1nato, trattando della diagnosi differenziale e richiamando poi l 'attenzione s~i casi frusti, che sono più frequenti di quanto· s1 creda e n,o~ sempre di facile diagno,si. Ram1nenta l 'importanza, che, nell 'etiop·a·togenesi di questa malattia, assume il latte pasteurizzato 1 che spesso viene bollito dalle madri, divenendo così scorbutigeno. Invoca quindi un opportuno temperamento alJe disposizio11i , che vigono sull 'approvvigionamento d el latte.

Presidenza : Prof._ LUIGI BACIALI.I.

Contributo alla conoscenza della distrofia muscolare pro· gressiva pseudoipertrofica. Prof. PIERO FoRNARA. - L 'O. espone in es.teso le cartelle clin~che d~ cinque casi di « distrofia

muscolare progress~va pseudoip~r-trofica » osservati in bambini, tre de~ quali presenta: ricordate rapidamente le caratteristiche cliniche di ques ta m .a laltia (:m,ettendo i_µ ev~denza la possibilità dell'esis tenza - netta in uno dei cas~ presen1tali - di Babinski, mess~ !~ evidenz.a da Crouzon, Spanio ecc.), discute sull 'anatomia patologica, la patogenesi ~ l 'eziologia della. malattia stessa.. Accennato a~ rapporti - certamente esagerali da parte di di versi autori - con la lue congenita, e con alterazioni end ocrine, si sofferma a discutere sull 'importanza del fa ttore er editario· e mette in evidenza come dei suoi cinque casi uno concerna una femmina e si presenti coi caratteri di caso isolalo non famigliare , gli altri quattro in maschi di due famiglie distin.~e: in queste due famiglie l 'albero ge11 ealogico mette nettamente i11 evide n za un tipo di trasmissio•n e ereditaria acl er edi là con sessuale (Jex-li1nited) diaginica nel se11s.o c he son o colpili solo i maschi ma si trasm e tte solo attraverso le femmine, che pure sono sen1pre, esse, indenr1i. Conclude esponendo le spiegazio11i ch e, in base alle c-0sidatte leggi del! 'er edità mendeliane e n eo-mendeliaI1e si dà oggi a questa modalità di trasmissione in base allo stl1dio . della trasmissione ereditaria del sesso. Seg uì discussione.

Il dott. ANGELO V..\NEI.LI riferisce su di un caso di mariia pura in un fanciullo.

Paralisi progressiva atipica o sifil ide nervosa? Dott. Lt.r1G1 CABITIO e dott. ANGELO VANELLI. Gli 00. presentano un casd a sintomatologia di paralisi progressiva, dove la R. W. sul siero di sangue e g1~ esami sul liquor sono co·m pletamente negativi. Seguì discu ssione.

Linfoadenosi aleucemica. Dott. DIEGO CANTONE. - L'O. presenta un caso di linfoadenosi aleucemica in un uomo di 67 ftnni in cui l'esame obiettivo dimostra un notevole tumore dj m,ilzp, e numero·se linfoghiandole

Aneurismi veri dell'arteria poplitea. Dott. LUIGI ALLEGRI . - L 'O. riferisce su due casi rli aneurismi veri dell'arteria poplitea, operati con l 'estirpazione del sacco, l 'allacciatura a monte ed a valle del! 'arteria e la legatura simultanea della vena. , F.a risalire l 'ottimo result;:ito avuto, con completa conservazione dell'arto, :m,algrado il cospicuo vo-1ume raggiunto dalJe sacche aneurismatiche e la rottura preoperatoria di una di esse,· con fenomeni di jncipiente gangrena d el pied e, alla cura messa i11 opera·, di cui ricorda i vantaggi d ell'allacciatura d ella vena e della posizione declive d ell 'arto secondo Ceci-Vignolo, p er il più favorevole proporzionamento ed afflusso d el sangue arterios<> n ell 'arto inferiore, e specialmente nella gamba.

Strozzamento erniario in un lattante. Dott . FRANcEsoo NEGRI. - Riferisce un caso di strozzn1nen to erniario, sopraYvenuto in un lattante, n ato di otto mesi da parto gem ellare e di 1900' grammi di peso, al 23° giorno di età. Nel sacco erni:irio ft1 ritrovato il cieco con l 'apper1dice che fu asportata. ~fette jn rilievo la rarità d ello strozzamento erniario n ell :infanzia ed il ct ecor so pos toperatorio ch e fu tra i più felici. Il Segreta.rio: Dott.. Do1vrEN1co RoLLAND.

Società Medico-Chirurgica Bellunese.. Seòt1ta del 4 n1arzo 1931.

Pres idenza: Dott. GAGGIA, vice-presidente.

Ascesso otitico sottodural e con sintomi oculari. Dolt. G. FERRARI. - L'O. presenta un m alato già da molli anr1i sofferente d i otite media destra , n el quale ~i erano manifestati gravi sintomi di


1050

.diffusione endocranica d ella infezione, febbre elevata, sta•to subcosciente, rigidità nucale. L 'esame degli occh~ dimostrò stasi al fondo oculare, paralisi bilater ale del q0 p aio. Un intervento chirur_gico (trapanazione) non r~uscì a raggiungere la r accolta purulent a, n1a co~unque in seguito a d esso si verificò un rapido miglioramento, residuandone tuttavia lieve paresi dei muscoli retti eslerni. Un nuovo intervento eseguito circa un anno dopo, condusse attraverso l a, mastoide in profondità sulla rocca, ove da u11a cavità fungheggiante fu estratto un sequestro grande quanto una 11001

~iuol a .

[ANNO

IL POLICLINICO

Il caso è ~nleressante p erch è la si11tomatologia poteva far p ensare a lln ascesso cerebr ale di orig i11e otitica, ma la conco1nita11fc doppia paralisi del 6° paio richj arn.ò l 'attenzione al piano osseo della base cr a11icn e perm,ise di stabilire la diagnosi di ascesso sottodurale localizzandolo verso l 'aJJicc della rocca . Anche in un caso di trauma cr anico, recentemente os~ervato, l 'O., constatando la doppia paralisi del 6° p aio, potè precisare il decor so della frattt1ra della pase come passante attraverso gli apici della r occa p etrosa. Il prof. M. LAPRNNA riferisce sopra un caso di

distrofia iperplastica. del secon.do metatarso tipo Deutschlèinder. Il prof. R. DAHDANI riferisce su u.n caso di tetano

.clei 11eonati guarito

spo nta.n~amente ,.

Un caso di mongolismo.

Prof. R. DARDANI. -- L 'O. mos tra ed illustra un reaso di m o11golismo in un bàxnbino di 14 mesi , c o11 u11a si11dr0me morbosa chiaramente tipica. Erl appunto p er la presenza cli tutti i segni della malattia in lJn 'et à in cui molti sogliono an corra mancare, crede interessante l 'illustrazion e del caso, rilevando, c~rca la etiopatogenesi , come nel soggetto in p arola - in assenza di ogni altro dato - si possa sospettar e ] 'età a' ran zata dei genitori -(pndre 56 annJ, m,adre 48) quale cau sa o· concausa .d ella nlalattia, e ricordan cio n el con tempo l 'inu.tilità di og·ni terapia. 1

Su un caso di difterite vulvare.

Dott. VOLPATO. - L 'O., dopo avere ricordati i casi meno frequenti d~ localizzazione primitiva del bacillo cli Loffler, illustra un caso, osservato n el r eparto p ediatrico, di difterite vulvar e primitiva. Ri.corda come an ch e in questa r ar a localizzazione l a sieroterapia specifica abbia palesemen te bene i11flui to sul decorso d ella affezione, ed insiste che que to melodo di cura è an cor a il migliore di cui .oggi possa _disporre il n1edico. Seduta del 1° aprile 1931. Presidenza: Prof. PrnR1, presidente. .Alterazioni epatiche in rapporto colla infezione tubercolare.

Prof. L. ~I ANINI. - L 'O. riferisce intorno a un rt1alalo d i l ubercolosi polmonare cronica, che pre~11 Lava un cospicuo ingrandimento del fegato, inlerprelalo come dovuto a una epatite cronica (tipo abot1rin); all 'aulopsia si po tè invece stabilire che si tral tava di una epatite tubercolare a grossi nodi

XXXVIII, NuM. 29]

caseosi ; la milza era UI\ po ' ingrandita, per congestione, no~ presentava però lesioil'i tubercolari . . L 'O. pre11de lo spuQto qa questo raro caso di epatite (d~ cu~ presenta il pezzo ~natomico) per passare ÌI\ r~sseg~a le alterazioni epatiche che posson o osservarsi in rapporto con l 'infezione tubercolare. Sul parto rapido alla Delmas . .

Dott. VoLPATO. - Bspo sta la tecnica d ella evacuazione estemporanea dell ' uteFo in rachia~este.­ sia secondo Delffi:as, l 'O. riferisce su ~ casi trattati con· taJe m etodo n el Reparto os tetrico dell 'Ospedale di Bellu~o. Sulla base dell 'espcrie~za cli questi casi, in 4 dei quali s~ trattava di inerzia ulerina , e in 2 di placenta previa, l 'O. ritiene ch e il metodo, quando trovi le su e giust e indicazioni, p ossa essere di gr and e util ità e pressoch è scevro di inconvenienti (n ei cas' illustr~ti d all 'O. sr.i verificaro~o due lievi lacerazioni clella forchetta, ~ una non grave lacerazione del collo uterino). Egli esclude l 'attu azione d el melodo nei casi in cui non sia di necessi là richiesto uno svuotamento rapido del viscere, e ritiene esista UI\a notevo le diffcre~za fra interve11-to condotto nella donna ch e si trovi in travaglio d~ parto e quello invece praticalo prima del travagl~o, riuscendo la manovra in questa ultima circostanza m eno· agevole, ed esponendosi l 'op eratore non infreque nte1nente a degli insu ccessi . 1

1

Il prof. G. PIEHI present a un caso di amputa-

zione ciriern.atica·. Emorachide mortale consecutivo a rachianestesia.

Prof. G. P1En1. - Ur~ uomo di 50 a11ni viene op erato per er~ia ing·uinale in rachianestesia; furono i11iettati cc. 0,9 di soluzione di s tovaina al 10 % u sando un ago d ello sp essor e di 1/2 inillimelro ; l 'anestetico fu diluito p er tre volte col liquor al vol ume di cc. 2 1/2. Dopo circa 24 ore insor sero fieri dolori ai lombi che si irradiavano con cra1npi agl~ ar ti inf~riori; la rachicentesi praticata 12 ore dopo l 'insorgenza dei dolori estrasse poch e gocce d i sangue sc11ro, n è si aumentò la quantità aspirando çon: la siringa. Dopo · 48 ore i dolori eran o di1ninuiti di intensità -e si era stabilita cistoplegia; · obbiettivame11te si osservava ipertonia dei muscoli degli arti inferiori con sussulti, abolizione del riflesso rotuleo. Il malato cadde in stato di progressiva depressione fino alla inorte avvenu ta tre giorni dopo la rachianestesia. L 'autopsia dimostrò il cavo durale spinale ripieno di sangu e coagulato fino alle prime vectebre cerYicali ; nulla alla ferita. Sen1bra di poter escludere l1no stato emofiliaco. L 'emorachide va attribuito verosimilmente o alla ferita accidentale di un vaso d ello speco, o, pii1 probabilmente, alla rottura di un vasellino (forse una delle due arteriole che acco111pagnano il fil11m terminale) n ella m an ovra d el barbolage . Questa grave complicazione deve essere r arissim a (l 'O. l'ha osservata una volta su circa 5000 r achianestesie praticate su totale di oltre 12.500 operazioni) e non si ritie11e da essa autorizzato éirl abbandon are la rachianestesia, ch e tanti vantagg_i presenta per le operazioni su~la parte inferiore del! 'addome e sugli arti inferiori. Il Segretario: G . LocATELLI.

un


[ ANNO XXXVIII, NuM. 29]

SEZIONE

PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. Il rumore di ''clapet,, delle caverne idatidee. È un segno che Olmer

(Marseille-M édical,

'67° anno, n. 19) ha constatato', dop·o Loirieux, in 3 malati portatori di cisti irotte nei bronchi. È un rumore speciale, comparabile a quello che :si ode a livello di un.a valvol,a ch e si ar.resti 'bruscamente. Verosimii.lmente .è dovuto alla vibrazione 1p rodotta da un fram n1ento di membrana ch e oocl ude 1'orifizio di c omunicazione de]la cisti verso il bronoo . Si prodruce special m ente nelle cisti su perficiali ed allorchè la cavità della c isti è m .antenuta beante da una parete scl erosata ed incon1pressibile; di p_referenza nell1e c isti infettate, di piccole dimensioni, vicine alla .par ete, la cui apertura rimonta a qualche mese . Il ·rum.ore è spesso percettibile con l a mano e si produce nell 'espirazione e a lla f·i ne de11 ' inspirazione. È utile far tossire il malato per metterlo in evidenza. Qual ch e volta prende alla radioscopia un aspetto speciale di movimento di bandiera: un'ombra ch e si a lza e si abbassa sotto 1' intluenza d ei movimenti r espiratori sul livello liquido. Il rumore è ben distinguibile dagli sfreg.amenti e si avvi cina ai rumori segnalati in caverne con orifizio ostruito da essudati spessi o .da frammenti di tessuto polmonare. Questi rumori sono incost anti e fugaci; sono rari. si presentano spesso in due fasi su.ccessive all'inspirazione ed all 'espirazione (rumori respiratori metamorfosanti di Skoda). Il rumore descritto nelle cisti rotte nei bron chi non è modificato dai movime nti respiratori e si r itrova con g li stessi caratteri per me, i. Si potrà distinguere facilmente dai rumori laringo-tracheali ,c h e si manifestano nelle diver se ' rarietà di tracheo-bronchite pseudom ombranosa e dovuti alla presenza nella trac he.a o nei bronchi di false membrane in parte a d erenti alla parete. MoNTELEONE. 1

1

La broncografia nella diagnosi differenziale fra broncblectasle e caverne tubercolari.

J. Ka tzmann e A. Nowikow (Zeit. f. Tub erk. , dic . 1930) fanno rilevare l e difficoltà diagnostj cl1e cl1e •si oppongono spesso ad una diagnosi differenziale fra caverne tuber colari e bron c hiectasie. Non soccorrono i sin tomi fisici (ottusità, respiro bronchiale od an.forico, rantoli umidi di diversa specie), non la loc.alizzazio11e (la bronch iectasia può trovarsi anche nei lobi .superiori), non 1'assenza di bacilli tuber colari e di fibre elastiche nello sputo, ch e può tal ora aversi n elle caverne e n emmeno l 'esame radiolog ico quando n on si abbi.a il reperto di una -caverna tipica, non offuscata dai segni di per ibronchite. In tali casi, la broncogr.a fia fatta media nte il lipjodol può essere di g rande aiuto, come di -

mostrano i 4 casi riferiti dagli AA. , in cui esistevano i segni fisi ci delle caverne. vi era una anamnesi con prece·denti emottisi ed aumenti di temperatura periodici ; nonostante la mancanza di fibre elastiche e ·di b.acilli nello sputo, i malati erano stati inviati con diagnosi di tubercolosi a l III stadio. La broncografia, invece dimostrò trattarsi per tutti 4 ·di bronchiectasia. In . un caso, si trattava di un g iovan e di 22 anni ch e era stato dichiarato ormai inv.a lido per tutta la vj ta. La bro·n cografia è, pertanto, in·dicata nei casi in cui il reperto radiologico non concorda con quello fisico e mancano · fibre elast ich e e bacilli ed inoltre, qu.ando la radiografia mostra una tipica retrazione polmonare mentre l 'esame fi sico dimostra la presenz.a d i una ca vità, .sempre con assen za di bacilli e di fibre ·elastich e. Data l 'importanza pronostica e sociale della diag no.si di cavern e, è n ecessario prim.a di a1:rivarc a·d essa, di fare la broncografia quando manchino le fibre elastich e ed i ba.ci~li nello sputo. fil.

CASlSTICA E TERAPIA. Sull'appendice doppia.

Un.a anom .alia di ,doppi.a app·endice è stata riscontrata da Braatz; ma m ,onografie sull 'app endicite , come quella di Gerotz d el 1929, dicono ch e casi autentici no·n n e esistono, come del r esto asseriscono gli anatomici e i patol1ogi: In un caso occorso a Goldschmidt (Zent. f. Chir ., 1930, n. 50) ·si tr.attav.a di un g iovane di 14 anni c l1e nell'agosto del 1929 aveva avuto un .a ttacco tipico di appendicite con febbre, vomito e dol ore locale. Da du•e medici venne consigliato subito. I 'int ervento cl1e fu rifiutato d.a lla m .a dre; l 'attacco scompar,re in circa 3 settim,ane. Dopo 3 giorni nuovo atta·cco e subito consigliato' l 'intervento. Fu trovato il cieco fissato con vecchie aderenze; fu mobilizzata e d i solata tutta l 'appendice ch 'era rivolta con l'apice in ,dietro. Fatta l'appendi cectomia l 'A. ·s i avvide ch e tra l 'impianto ·d ell '.appendioe e lo sboc·co dell 'ileo era un corpo g·ross·o quanto una noce ricoperto d.a .aderenze coll 'on1ento. fi ssato al cieco e provvist o ·di un m esenteriolo. Aspo.rtatolo resi·duò nel c ieco una perdita di siero a ch e venne suturata . L',esan1 e n1icroscopico (Sternberg) d el] '.appendi-ce e d el secondo corpo a portato diede un qu.a·dro identico : i d.u e p r epa1:ati semb~a­ van o due tagli della stessa appendice. La ·1J1eg,azione p·oteva e~ser d~ta ..d.a 3 poss~bilità: che si trattasse d1 un d1,rert1colo d el cieco, o di un.a appendice duplice o di un pezzo di 1


IL POLICLINICO

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appendice rimasta aderente .al. ?ieco d.opo amputazione automatica, poss.1b1lità ultima che non può esser e sicuramente es·clusa.

R.

BRANCATI.

Sull'appendlelte traumatica. Max I\'Iarcus (Dsch. z. f. Chir., 1931, vol. 230), a pr oposito di due casi cadut~ so·~to la propria -0s e rvazione ric orda ~ ~~apP'.°·rti fra tral_lm a e ap·pendicite ch e egli divide in 3 g·rUJ?Pl: I 0 quello in cui l 'appen·dice è lesa con_ soluz1on1 di continuo dal traum.a stesso; 2° il trauma riacutisce un 'infezione pregressa o la pre~­ ra con aderenze, inginocchi.amenti , ~cc.; 3~ ~l trauma n on produce lesioni a natomic h e v1s1 })ili m a il tra uma con di·sturbi circolatori prepar~ il terreno all 'azione ~icro~ica. Di tali turbe va ali l 'A. .avanza 1 1potes1 sulla base degli studii e della teoria di Riecke. V. GHIRON. Sull'Invaginazione acuta e snbacuta dell'Intestino e importanza della poliposi. M. Reis.ir1ger (D eut. z. Chir., 1930 , vol. 227) riporta 38 ,e.asi di invag·j11azione int~sti~ nale in bambin.i e adulti da lui curati, d1 cui alcuni r ecidivarono 2 ed anche tre volte; alcuni casi si ripeterono fra p erson e d ella stessa f<imig lia . Egli insiste n1olto sull ' importanza ch e la poliposi sia d el colon come d el tenue hanno sulla genesi della malattia e n el suo r ecidiva r e }Jer il fatto ch e · 1a poliposi si può verificare in tratti lonta ni tra loro d el tubo int estinale. P er quanto riguarda il trattan1ento chirurgico e i risultati il suo lavoro ripeit e dati già noti. Gn1RON. 0

'i·

Sulle ulcere acute del duodeno. lloffmann (Bruns Beitrage , vol. 150, H. 1, 1930) descrive du e ca·si di lllcere ~uo·d enali operate di r esezione e di cui fu·r ono esan1inati istologicamente i pezzi aspoTtati. In uno di questi vi erano due ulcer e e nell 'altro un.a sol a ulcera. L 'inter esse dei due casi sarebbe dato , secondo l 'autore, dal fatto ch e macroscopicamente e istologicamente avevano l'aspetto di ul cere acute giacchè era ancoTa riconoscibile una specie di panno flogi stico, un notevole eden1a dei tessuti con accumulo di leu cociti e fat ti di n ecrobiosi nel centro d ell 'ulcera. Mancava completamente l a r eazione connettivale fibrosa ch e si riscontra nelle ulcere di vecchia d ata. La distruzione della p ar ete duodenale era profonda g iacch è interessava non solo la mucosa e la so l tomucos.a ma an ch e la muscolare. Osser, azion i imili sarebb ero rare ·n ella letteratura. L'A. ha ricer cato l '·e sistenza di una ga strite la quale secondo la teoria di Konjetznv costituirebbe uno stato pre-ul ceroso delle pa~­ reti ga ~ tro-duode nal i. E o-li non avrebbe tro' 1ato altun segno di gastrite come non riscontrò fatti di trombosi nei ' 'asi prossimi all 'ulcera contrariamer11e a quanto è stato sostenu-

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XXXVIII , NuM. 29}

to in passato. Egli ritien e pure che un :Qrocesso di necrobiosi così inte·n so non si può spie: gare come espressione di un fenomeno flogistico semplice e ritiene che esistono molti punti di a nalogia tra le ul cer e gastriche e le ulcere· trofi ch e. V. GHIRON. Estratto pancreatico deslnsulinlzzato e ulcere gastro- . duodenali croniche. Secon·do le 111od er11 e vedute, l.a c ura delle ulceri gastro-intestinali croniche s~ baserebbe su quattro el ementi: riposo in letto , .dieta, estratto epatico d esin.sulinizzato, e medicamenti sintomatici. 11 riposo jn letto è asso~uw.mente necessa· rio, onde tenere· a riposo i p1essi nervosi ga:-trici , e si permetterà di alzarsi solo allorc1uando il miglioramento è b e.1.1 avviato . La dieta v.a divisa in un prin10 periodo di 7-10 g iorni , .durante il quale si darà solo latte (1-2 litri); in un secondo di uguale durata con perm esso di minestre di legumi passati e burro, uova e biscotti ; e in un terzo, nel quale si aggiung.e rà pane abbrustolito, composte, pesce bollito, carn·e di pollo lessa. Tale ultirr1a dieta va continuata per 3-4 mesi. evitando sempDe gli alcoolici , il tabacco , le insalate, le spezie. Il trattamento m edicam entoso è invece secondario, perchè la somministrazione di alcalin i e di bromuro di sodi o n ei più nervosi non è indispen sabile. Valore grandissimo h a invece l'estratto epa'... ti co desinsulinizzato, ch e va in commercio col nome di cc Angioxyl ». C. Dimitracoff (A r cli . mal . app. dig. et mal_ de la nutr. , XXI, n. 3, n1arzo 1931) riporta I.a storia di 12 suoi m alati, i quali ritrassero· d.a tale trattamento un v.an ~aggio indi scutibile ~ La quantità ·d elle iniezioni endomuscolari p.raticate con l 'estratto si a.g girò intorno alle 10-3(} (1 fiala di 1cm c. 2 al giorno). Nella m.aggiori parte d·ei casi il miglioram·ento si 1na nifestò fin dalla 3a iniezione, con diminuzione d ell 'aci dità gastri ca e delle pir osi, ritorno d ell 'appetito, attenuazione progressiva del dolore, ripristino del benessere ge11erale ed aumento del p eso. A parecchi m esi ·di distanza, la g uarigione d.ei malati persisteva indiscu ssa. Quanto al meccani smo di az ione d ell 'estratto pancreatico ·d esin sulinizza to '11' A. dichiara ch e an cora si è nel cam·po delle ·i potesi, per· chè tutte le teorie em esse in proposito non appaiono definitivamente provate. E~li paragona tuttavia tale azione .a qu·ella esplicata dall'insulina n el diabete e pensa che possa esser,e di tipo ormon.ale o sen sibilizzante, provocan·do il riflesso ·duod.en ale di Boldyreff e regolarizzando la secr ezione d el pancreas e del duoden o, la qua le, a ua volta , influenza favorevolmente le fun zioni a lterate del tratto gastro-duodenale. 1\{ . FABERI.

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SEZIONE PRATICA

La cura delle emorroidi. F. Lotscli (Fortschr. der Tlier. , H. 7, 1931) ricorda che, di fronte alle en1orroidi il prirr10 quesito da porsi è se si tratti di un reperto a sè o dell 'espressione di un 'altra mulatti.a, sopratutto del tumore della parte b.a ssa dell 'intestino. l\ icor·da poi che mentre le vene en1orroidarie esterne vanno a sboccare n ella v. cava inferi-0re, quelle interne affluiscono, tra verso la v. mesenterica, al circolo portale; onde processi fl ebitici emorroi1darii possono, a seconda d ella loro sede. farsi risenti re sul polmone o s ul fegato. Il medico è generalmente cl1iamato a c urare le emorroidi solo quando esse d anno forti emorragie o sono prolassate: in genere il ma lato ha paura d el medico, perchè sa c h e l 'esame locale che egli deve compiere sarà dolo -

zion e vari.i altri metodi: l 'estirpazione, la galvano.caustica, che ha sostituito il Paquelin e la recente elettrocoagulazione. E di questi userà, se·condo il suo giudizio. V. SERRA.

Il traitamento delle ragadi anali con le iniezioni locali di chinino e di urea. La ri.cerca di una nuova terapia della raga-d e .a11al e no·n è senza in1portanza : questa affezione infatti è capace di causare spesso delle crisi dolo1·ose di intensità estrem .a, atroci, sincopali , ch e possono durar.e da una mezz 'ora fin·o a 7-8 ore. R. Bensaud·e, A. Cain e J. A. Lièvre (Société Af édical e des H op·itaux, 10 gen·n. 1930) , a.dottano con su ccesso le ini ezioni locali di u11.a soluzione di clo·r idrato d-oppio di chinino e di urea al 5% . • • l'OSlSSlmO. Posto il m .ala to in posizione ge11 upettorale L 'esame digitale, con guanto completo di e fatte div.a rie.are le natich e, si inietta molto gomma bene unto d'olio o di vasellina, sarà rapidamente a l di sotto del tragitto della ra·da pr·eferirsi a quello con i vari i strumenti ga·de , un quarto· di centimetro cubo d el1a so(speculo ecc.) che sono in genere mal tolle- luzione fa cendo .p enetrare l 'ag·o p er 4-5 mm. rati: .ad ogni m o do è consig liabile, quan.do si L'iniezione è molto dolorosa, ma il dolove cespuò, di farlo precedere dall 'in traduzione di sa quasi subito. In gen er e basta una sola iniezione a l masuna supposta di belladonna. simo due o tre a distan z.a -d i due o tre gjorni Talora è necessaria la narcosi. In prima line.a la terapia si basa su regole tra loro. Dopo l 'iniezione si fa sulla ragade ll:Il·a a pgenerali , ch e mirano a regolarizzare la funzioplicazione di ittiolo o di nitrato d'argento. Le ne dell'alvo (purgh e saline, u so di paraffina, c listeri e supposte): il malato deve evitare dì indi cazioni delle iniezioni di chinino e urea risiedono nella esistenz.a di u11a rag·a.de anale stare a lungo seduto, d-0ve fare dello sport ecc. Quando le emorroidi s'infiammano s'impone tipica e della sindrome -d oloros.a caratteristiil. riposo a le_~to per più giorni, I 'applicazione ca della ragade stessa. È p oi assolutamente n ecessario· essere certi ·di pomate o di impacchi rinfrescanti: i clisteri saranno fatti con l'aiuto di una sonda rettale della esisten za dell'ulcera: vederla e toccarla. Gli AA. hanno curato 21 m .al.ati colpiti da molle. Per le pon1ate si usano zinco, bisn1uto ina - ragade e riferiscono i risultati ottenuti e nei gar1 con aggiunta di anestetici: l'Autore ha rig·u.ar.di dell'elemento ·do1ore e della evoluzione .anatomica della raga.de. av~to buoni risultati con un.a pon).ata di perQuasi costante è s tata la rapida diminuca1na . · Qui l 'A. enumera un.a lunga serie di specia- zione del dolore anche n ei casi anticl1i ed a11ch e in presenza di emorroidi. lità tedesch e, che tralasciamo. Ad eccezion.e di u•n o, tutti i malati hanno Va però notato il tentativo terapeutico d el la Clinica di Kraus, che raccomanda I 'u so di tratto g iovamento dalla cura e furono suffiprepar.a ti a b.ase di Scill.a • b.asandosi sul con- ci.e nti una o due iniezio,n i. Con la cessazione cetto cl1e in molti emorroidarii esiste una stasi de1lo spasmo 1sfinteriico, la ragade an.ale è ·del circol o destro, donde l'indicazion e alla te- cc m essa a pi.a tto ». Ne segue una cicatrizzazione più o meno rapia cardiocinetica. Se queste cure n on b.a stano, e il dolore non rapi.dii che però gli AA. si lagn.ano di non .ced e, allora bisogna ricorrere al chirurgo: l 'in- aver .potiuto seguire in tutti i m .al.ati a causa della ·difficoltà di riesamin.are quei pazienti tervento più pr.a ticato oggi è quello delle inie.zioni: ma, allo scopo di rendere evidenti e di che non presentano più segni funzionali . VrcENTINI . f~r prolabire i noduli, si ricorre a.d un' espira.z1one con una ventosa speciale che attirando MEDICINA SCIENTIFICA la mucosa del retto e estraendo og~i secrezioEsperimenti su1la mutazione e su1la patogenicità Jle, apre e chiarisce i] campo ope·ratorio . eol Il. C. G. Come materiale d'iniezione sono sta.t i usati Il ceppo ·di b . d ella tubercolosi noto con1e fenolo con gli cerin.a , chini·n o, alcool al 96 %. Questo intervento è spesso preferito dai pa- Bacillo Calmette-Guérin fu isolato nel 1906 . ·zienti che t emono il bisturi o il termocauterio: Esso fu largam ente usato a scopo profilattico .ad ogni modo il chirurgo ha a sua disposi- specialmente ·dopo il 1924. La letteratura sul 1

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l 'argomento è vastissin1a. La n1aggioranza degli esperimenti, ·dicono Dreyer e Vollum (The Lancet, 3 gennaio 1931), è favorevole, cioè esso non sarebbe patogen.o e aumenterebbe la r esistenza a lla tubercolosi a:Q.ch e se n on ·desse una vera imlmunità. · P erò il Griffith non è riuscito a immunizzar e le scimmie e altri (Petroff, Branch, Steenken, Watson , Lignieres) trov.arono il B. C. G. più o m e:Q.o virulento e non considerano giustificato il suo u s·o . Petroff, Branch e Steen~ ken hanno isolato dal .B. C. G. due ceppi, l 'R e 1'S; il primo ;provo·ca lesioni che t endono a g uarire in 2-4 mesi, il secondo dà tb.c. progressiva in conigli e nelle cavie, Gerlach però non confermò queste osservazioni col tipo S. Il bacillo usato dal P etroff non e ra qttenuto secondo Je norme di Calmette, però è bene notare ch·e l 'organism.o umano non è un terreno di cultura alla- bile. Gli AA. han,no osservato che b. d ella tubercolosi uma na col tivati in mezzi artifi ciali per:r parecchi anni possono crescere in brodo di vitello al pepton·e e diventare notev:olmente virule nti. '.B. C. G . furono ·p assati in t erreno al brodo di vitello co·n peptone e poi inoculati in cavi.e. Ne.Ila maggioranza di queste cavie fu coltivato il b. della tuber colosi dal sangue del cuor e. Le cavie presentavano poi all'autopsia, con gran 1de frequen za, le1sioni tubercolari dei testicoli o ·dell 'epidimmo. Da ques ti esperimenti, il cui protocollo è d ettaO'liatamente trascritto, Dreyer e Voll·u m c.on1c~u· doi1.o ch e in condizioni speciali di colt1,raz~ one il B. C. G: ~uò acquistare un grado r elat1v.a mente a ltb d1 virulen za per g li anim.ali da laboratorio. Q~esto fenomeno, di mutazion e è ancora allo studio. Es i v~dero anche una d elle 20 cavie inoculate col !B. C. G. ricevuto dal1 'I stituto Pasteur ~re~~t~re lesioni C<!Seose ·del testico]o e del] ep1· d1~~mo a]l~ morte sopravvenuta 22 mesi dopo l inoculazione. ~er ~t~bilire l~ vi·r ulenza di un ceppo, g li an1~al1 inocula ti devono riman ere in osserva~i~n e n on per m e·si, ma p er anni (e di ·questa op1n1 one ~on o a n ch e P etroff e W atson ).

R. LusENA .

VARIA. L'impiego del muscolo di uccello come a· gente emostatico. TI pr<;>ble111a . d ell 'en1os~si preoccupa in modo part1cola_re il n euro-chi.rurgo. P oichè in ques~o ~mpo i comuni procedimenti di emostasi s1 dimostrano pesso insuffici enti , i neuro-chi-

rurg i si son o rivolti ai procedimenti biologici. A qu·esto scopo Horsley ebbe l 'idea di utilizzar e un fram.m ento di muscolo umano . Th. d~ Martel, J. Guillaume e M. Lassery (Presse Médioale, n. 102 , dicembre 1930) utilizzano il muscolo di uccell10, specie di piccione. . Negli ·Ucoelli il m eccan1ismo della coagulazione è identico a quello d ei mammiferi, ma il sangue oontiene solo il fibrinogeno. Sono i tessuti , e particola·r mente i m .u scoli, c he conten1g ono in m .assima parte gli elementi della. trombina. Nel muscolo intatto qu·e sti elementi sono separati e non possono riunirsi, ·il s ierozima è n el su cco tissurale e il ci tozima· n ella cellul.a muscolare, ma appena il m ·u scolo· viene diviso o contuso, il citozima viene messo· in libe·r tà, si foTm.a la trombina ed il fibrt~ n ogeno .divi.ene fibrin a. Nell 'uccello, dunque, il musoolo diviene il vero agente della coagula-· • z1one . Da q u e te nozio11i g li AA. sono stati logica 1r1ente ·condotti ad utilizzare il muscolo di ·u ccello oom e agente e mostatico. G1i AA. hanno S?elto il piccione per la facilità con la quale· s1 può procurarli e per la semplicità della tecnica di ·p re1evamie nto asettico dei su-0ii muscoli. In-0ltTe il piccio1n e è raramente portato1re di infezioni e le m .anifestazioni della difterite, d ella tuber colosi o ·del mollusco contagioso sono sufficientem ente nette per permetterci ,d i evitarne l 'impiego qQando esso sia portatore ·di quest e affezioni . Per il prelevamento, la tecnica è la seguente~ ~el . ·Corso d~ una operazione, quando il su·o impJego è g iudicato n ecessario, un piccione, preoed entemente spennato nella sua parte ven_ tr.ale,. ·è sacrificato per stra 11golam ·ento. Limita~a e JOdata la zona operatoria, si incidono con il ga~vanocauterio i tegumenti lungo lo stern o,. s1 scolliano dai piani muscolari sottostanti e si p r e1evan·o oon un bisturi le masse muscolari toracich e, c he vengono tagliate in piccole lam.elle perpendicolarmente a]Ja direzione. de_lle fibre. Questi frammenti vengono applicati sulla superficie sanguinante sulJa quale veng ?no m antenute per alcuni istanti per m ezz? ·di ovatt~ bagn ata in siero fi siologico. L'azione è r apida e, a11ch e a distanza dalla zona emorragica, il sang ue stravasato coaO'ul.a. G:li AA, utilizzano d.a molti mesi q;esto proce dimento ed h ann o potuto così frenare del]e e~~ifr.agie, . che sarebbero state fatali . Questi fatt1 non interes~~? solo il n euro-chirurgo, n:a . so~o suscet~1bi·l1 c~rtamente di ap1p Jicazion1 p1u gen era~.i. In ch1rurg ia gen erale il me .... to,d o sembr.a .agli AA. particolarmente indicato ~e~ lottare. <?ontro I~ emorragie da traumi epat1c1, s~l e?1ci, ~enali , ecc. e per assicurare l'em os_tas1 in. chirurgia ossea e vascolare là dove i ~ezzi ~.e.c ~nici abituali si di~ostrano spesso insuffic1enti. Prezioso può essere il metodo anche nel dominio oto-rino -la.ringologico~ C. TOSCANO . 1

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. CONTROVERSIE QIURIDICHE.

servizio attivo d-ello sti.pe.n,dio, che in realtà non XXI.· Modificazioni del trattamento economico degli aveva causa ·di.p endente dal caroviveri ma non impiegati, risultanti dai decreti 1927 n. 1169 e 2672. fu modificato lo .stipendio. Il P.r efetto di tBrindisi ritenne, inveoe, che le riduzioni colpisse-La V Sezione del Consiglio di Stato, con de- ro anche lo stipendio. Era un e rrore. Il Concisione 27 febbraio 1931, rie. ·Arces, ha annul- sigli,o d!i Stato lo ha co:r.retto con la decisiolato il provvedimento del Prefetto di ·B rindisi ne già indicata, della quale riporti.amo, la moche aveva a.p plicato con effetti sullo stipendio tivazione. l·e iiiduzioni disposte dal -d ecreto 23 giugno « Nè dalla intitolazione dei ·due d.e creti del 1927 n. 1159. Ha conside rato la V Sezione che 1927 n'è - quel ch·e più importa ~ dal con-non fu soggetto a decurtazio~e lo stipendio, tenuto dei rispettivi a.r ticoli, r isulta ch e lo sti-· ma furono r.i.d otte soltanto l1e indennità di ca- pendio sia s·o ttoposto a decurtazione. I titoli roviveri. premessi ai due atti legislativi testk menzi~aPer intendere meglio questa .r isoluzione, del- ti parlano1 soltanto di in·dennità terr1poraneela quale riporteremo· in seguito la motivazione, mensili, sopr.a ssoldi ed a ltri asseg·ni carovivenOD: è inutile precisave l 'oggetto e i limiti del- .r i, e più semplioem·ente di indennità carovivele riduzioni di trattamento economirc o dispo- ri. Notevole è poi la dispo.sizio~e dell 'art. 2 del ste nel 1927. R. D. IJ. n. 1159, cl1e, qualora nell e co mpeCon decreto legge 7 maggio n. 694. furono tenze ed assegni di carattere conti11uativo siaridotte le indennità caroviveri corrisposte a'l no stati assorbiti ·e consolidati in tutto od in pc.r sonale jdipendente dalle amanini.s traiioni parte .in·dennità tempo·r~ee m -e nsili, soprasdello Stato. sol di ed al tri assegni di c. v., per il compuQuesta disposizione fu poi estesa al persona- to ·d el trattamento di cui al ·precedente art. 1 le degli enti 1ocali, con decreto legge 23 giu- si tiene conto soltanto ·dell.a quota a sso•r bita fi-~ gno 1927 n. 1159, oon precisa .s pecificazione: no alla oon oorrenza di L. 780, mentre la quota « riduzione delle .in·dennità tem·poranee men- residua sarà oon,siderata come assegni di carosili, dei soprassoldi e degli altri assegni di ca- viveri e conglobata con gJi a ltri assegni allo roviveri ». Si prtesentò, però, questa difficol- stesso titolo corrisposti, agli effetti delle soptà: a1cun1 enti non .avevano attribuito un.a spe- pressioni e riduz.ioni. . ciale indennità di caroviveri distinta dallo Se, dunque, n:e] caso previsto nel ripo,r tato stipendio, ma, tenuto conto ·delle mutate oon- articolo, si distingue J.a parte di .assegno assordizioni economiche, o avevano aumentato lo bita n ell o stipendio dall'altra parte che, so°' t.ipendio o avevano concesso speciali .assegni la, si compuita ai fin.i .de lle &op•p r·essioni e rie indennità; in al tri termini, il trattamento ,duzioni, .s i ha in tale distinzione la riprova economico e ra stato modificato e mig1ior.ato per più sicu.r.a che .a lle riduzioni non sia .soggetrausa dipendente dal maggior costo de i viveri, to lo stipendio. Se diversa fo sse stata la porro.a noll; r.isuliava espressamente u.n a speciale tata della no·rn1.a, .se ci.oè tutte le competenindennità di caroviveri. ze, acc.essorie e principali, corrisposte agli imSopravvcnne il D. L. 29 di·cemb.r e 1927, nu- pieg.a ti ·e salariati , ·dovessero decu:r tarsi, non, m ero 2672, il quale ·d ispose così all,'art. 4: avrebbe avuto ragione d '.e ssere la distinzione te« gli assegni di caratter-e norma1e e .c ontinua- &tè indicata. Con si.derato ch·e alLa stessa con clusione si tivo corrisposti al personale il cui trattam.e nto economico non sia inferiore a quello previsto giu11ge esamin.ando il R. D. L. 14 nov. 1929 alla 1~1 ttera .A de1 precedente art. I e da quello n. 2044 (I ), che - n,elilo s tabilire la interpr.e che s1 trovi nelle condizioni di famiglia indi- tazione autentica delle disposizioni vigenti in cate alla lettera B d·ello stesso articolo che 1nateria disponeva essere le riduzioni apin aggiunta allo s tipendio, paga retribuzion.i plicabilj a n che a l supplemento di servizio ated altre co mpetenze analoghe, non percepisca tivo. Anche qui è da ritenersi l 'argomento .Jet· a!ouna .indenn~tà, . soprassold.o od assegno, a terale che la legge, parla.n·do del supplem ento titolo di car oviveri, .saranno ugualmente ridot- di servizi,o attivo', ·e non an che .dello stipenti, a decorrere dal 1° dicembre 1927 di L. 30 dio. ha inteso escludere dal can1po della sua mensili ». ' applicazione lo stipendio. Il quale argon1enLo Così si provvide alla cond.izio,n e ·di coloro appare tantò più fondato e sicuro, ove si co11ch1e avevano avuto aum·enti, ma ,s enza es.p res- sideri eh.e il D. L. 204 4 del 1929 fu emanato sa 1designazione di indenn,ità di ca.r oviveri. dopo che la questio.n,e ·della maggiore o minore Il D. L. 14 novembre 1929 n. 2044 con in- estension e ·delle riduzion~ era già stata dibattuterpretazione au1tentica delle dispos.i~ioni dei ta; e dopo che questo Consiglio in sede condecreti de l 1927 n. 1159 e 26 72 dichiarò che sultiva av·eva ritenuta la intangibilità non sol10 le ri·du.zioni dovessero ritenersi ~pplicabili an- del supplemento di servizio attivo, ma anche che al supplemento di servizio attivo attribuito, (e nei termini espliciti) dello stipendio. Anag1i im·piegati che, in aggiunta a llo sti.pendiò che quest'ultima interpretazione autentica e al .supplemento del medesimo, non godeva- avrebbe .dovuto, contare, se esatta fosse la teno d1 assegni ·p er espresso titolo -di caroviveri. si ·del Prefetto di Brindisi , sostenuta da ll 'AvFu, dunq~, r~~to anche il su~emento~dlii~!vo~~~t~u~ra~dlliJS~t~~]tn~,,~~~~~~~~~~~~~~~ 1

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tL POLICLINICO

NELLA VITA Note intorno ad nn Congresso.

Il secondo Congresso· Internazio11ale Ospedaliero :stabilito ad Atlantic City r1ella primavera d el 1929 ~ svoltosi a Vie11na tra l '8 ed il 14 giugno u . s ., h a chiam ato a r accolta i rap·p resentanti di tre1~­ lot to n azionalità ed i Qelegati uf.f~ciali di dician..nove Stati . La rapprese ntan za italian a è inler venula nume_rosa ed h a fa tto degn,am ente fig urare ~ m aggiori l sliluti Os1)ed alieri d el Regno meltendo in rilievo .tutlo il ca1TI:m in o p ercorso 11:egli ultimi anr1~ e le .conqt1isle r aggiunte in m ateria assis ten ziale . L 'impor tan za· d el Con g·resso si è IQaniiestata fin d alla seduta inau gurale, alla quale non h anD:o man cato di pre11dere parte e di interloquire i .maggiori espon e11Li d ella politica ~ d ell 'alta cultura vienn ese, d al Presidente della llepubblica ai .singoli dirigenti de~ vari Istituli di assiste11za ch e neJl 'ex Impero m a11ten go110 ancor a i segni di un .tradiz~onal~ splen,dore, se pure atle11u ato d alle gr.a... vi co·ndizion.i qi di8agio econ omico n elle qualA si . dibatte il Paese Danubiano. E fu d a·to d~ const at ar e com e appun,to attraver so . alla oste11ta ta efficien za de~ gr andi n osocomi, convalescen ziari e ricoveri, l'Au stria cerchi di crear si ..rispetto ai propri s~i · milion~ di abitanti un alibi . sociale ch e valga a, m asch er are le fa tali d eviazio11i d ella propri~ poli tica dem agogica. Le discu ssio11i discipl ~11atissi1ne e m agistralmen. te d irette dal presid c~te del Comi lato Osp edalier o . Internazionn le dot t. Re11é Sa11d, h anfl:O avut o uno svolg imen lo sereno ed im_pro11tato a reciproca deferc11tc cor tesia, sì da av~r co11ser1lito lungi dalle .con su ete logor11achie asfissia11ti, uno scambio utile d i vedu Le ec.l u11a intesa cli principio sulle maggiori questio11i di univer sale interesse prese in .esame. Primo allo fu qu ello della costituzione ufficiale della Associazio11e In ternaz~o11ale d egli Osped ali allo ~copo di p rom 11over e e di sviluppare uno scambio d i i11formnzioni tra le varie associazioni ospedaliere n azionali e tra tutte le Istituzioni e le perso11e ch e a tale problem a· si in leressa110, e ciò attraYcrso acl lln u fficio centrale intern azionale opportuna1nente org·a11izzato . L 'I talia vi sar à r apprese11tata autorevolmente ·d al prof. Ronzani di rtlilal\o ch e funzion erà d a vice-segretario ce11trale. È interessante di rilevare .come il Consiglio sar à composto di dodici esper ti in inateria ospedalier a oltre che d a un Delegato nominalo dal Governo di ogni Paese ch e faccia parte della Società delle Nazioni. Alla renlizzazione di questo Istituto, oltre ch e il dotl. Sand, segret ario gener ale della Cr oce Rossa lnternazionale, eh~ ne fu proclamato presidente, ha contribui to tenacemente e fin d al 1926, il dott. E. H. L. Cor,vin, segre tario dell 1Accademia Medica .di e"v York. 1

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PROFESSIONALE~

TECNICISMO OSPEDALIERO.

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[ A NNO

Tra l ~ r elazioni d i m aggiore interesse successivamente poste in discu ssione 11elle sedute del Cong resso, ricorder ò quell a d el d ott . W ortman di Hilver sum riflettente l 'opportunilà di istituire nei g randi Ospedali, sul tipo g ià introdotto in quelli psichiatrici, dei Centri di cc -terapia del lavoro » oltre ch e di sezioni per l 1islruzione elementare e sportiva. 1'ale progetto p erò, se è a tluabile e fa parte integr ale, anzi, d ella cura per i n~alati di mente, è per ovvie rag ioni , di difficile realizzazione n ei nosocomi comuni. Se m ai l 'argom en to potrà formare oggetto di stu dio q u ando si tratti di con valescenziari o di Ospedal i di sp eci alit à, tubercolosari, ecc. dove la eleganza dell 'infermo va oltre il periodo acuto della malattia. Gra11de conse r1so raccolse il prof. v. Noorden (Vienna) con la su a rassegn a analitica e critica circa lo stato attuale ed i n ecessari svilupp·i della diet etica n,egli Osped ali, ch e non è più cc standardizzabile n m a, per le cr escenti conquiste nella ter apia alimentare, d eve quanto più possibile individualizzar si, essendon e affidata la direzione tecnica al sanitario stesso e ad UD: p er sonale specializzato d a lui dipenden te. Le cucine dietetiche dovr ann o p erciò st accar si ne ttam ente d a quelle com 11ni d egli Osped ali e ser vire a· larg l1i grt1ppi di malati . Ampio étibattito su scilò il capitolo d ei vari sistemi di assicurazio~e sociale e d elle Casse di Malat tie nei loro rapporti diretti ed ind~retti COfl: il ricovero e la cu ra n egli Osp ed ali (Dott. Layton, Londra). Dalla ~iscussio ne è ef'll:er &a la diver sità sostanziale rlei sistemi n ei vari Paesi e la n ecessità di perequarli _quanto più possibile ad una unica diret t~va almen o n ei rig u ardi ~osooo·miali. Fu unanimem ente r~cono sciuto a questo proposito ch e la, cu ra ambt1latoria 11egli Ospedali dovr ebbe essere poten ziata alla m assima efficie11za per diven tar e sempre più acc~ tta ed accessipile ai più vasti strati d elle popolazioni. L 'assisten za a·m b ulatoria ed il controllo esercit ato attraver so aQ essa, potrebbe formare le basi d i un sistem a assicurativo sociale. A tale impor tante probl~ma si è abbi11ato quello de~ ser vizi accessori negli Ospeda,li (dott. Corwin), con siste nti .appunto n el maggiore svilup·p o da dare ai Co11sult0Tii ed ai cc Pol ~clir~Jci » annessi agl~ Ospedali e r esi t ali da soddisfare ai bi sogni delle masse quando non s~ presen,ti il bisogn o d el vero e prop rio ricover o ospedalier o IQa quello, pure impellente, del con siglio e d ella direttiva medica. L~ Segre te ria d ell 'Unione Univer sale d elle Inferm iere, Cristin,a Reimann (Ginevra), portò al Congresso la rel azion e clei su oi studi circa un tipo unico di assisten za immediata agli infermi. Inoltre i dottori Gou acho n (Lion e), Dist~l (Amburgo) ~ Har per ·(' Volwerhampton) trattarono d el

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SEZIONE PRATICA

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ha commem orato ~- consiglieri on. prof. Rocco daliere e della legislazione che regol1a gli Ospedali Santoliquido, prof. Achille Sclavo e prof. Vittorio • nei singoli P aesi. Ascoli. An<:ora fu trattato d al dott. Alter (Diisseldorf) Su ccessiYa111ente il direttore generale d ella salo sviluppo necessario de~ riparti di nevrologia e 11ità pubblica, dott. Basi1eJ dopo esser si associat o p sichiatria n egli Ospedali co~uni, e da ultimo il alle nobili parole del presidente, ha svolto un 'am·dott. 'i\lirth di Francoforte prese in esame la terpia e docume11tata relazione sullo st a to sa11itario in Italia n el 1930 e sulla complessa opera attuata minologia <la unificarsi in tutti i nosocomi. dall 'amministraziqne sanitaria statale per la tu])er la rappresenta11za Italiana il prof. Roatta tela della salute p11.bblica. di Firen ze parlò ascoltatissimo· sul problema porta lo in discu ssione dal dott. Alter (r ep arti di n eDi par t~col are interesse è slato l 'ann:u11cio d ell 'itnminenle co,struzione del gra11de istituto di saYrologia e p sichiatria) m entre il prof. Trevisan:ello di Genova lumeggiò efficace~ente la figura giu- nit à pubblica in Roma,· che sorgerà per munifica donazione della fondazione Rockefell~r , su una varidica ed economica d el medico ospedaliero. sta airea d em a11iale <lella zona universit aria adiaLo scrivente affacc~ò la sp,i nosa questione della d egenza d ei cronici n egli Ospedali comuni , quecente al Policlinico. Tale istitu.to è destinato · ad stione ch e sar à m essa all 'ordi11e d el giorno del accogliere ~ laboratorii scientifici centrali della diprossimo Con gr esso, e trattò d ei requisiti che sono rezio11e generale d ella sanità pubblica e a dare richiesti nei 1lj ver si Stati p er l 'idon eità dei m eYita ad una scuola cli applicazione a carattere sodi ci ospedalieri . A questo proposito fece risaltar e stanzialm ente pratico p er i.I per sonale tecnico dela sever a selezione alla quale è soggetto il nostro stinato ai servizi di igie~e e sanità pubblica alla Corpo Sanitario. In altra parte d el Con gresso fu dipenden za d ello St~to nelle provincie e n ei coan cora d ata occasion e a chi scriYe di fare un·a m11n1.• relazione sulla vasta r ete di previ<len ze e provviIl Con siglio si è poi occupato d ei numerosi afd en ze sociali istituite n el nostro Paese p er l 'opera fari iscritti a-Il 'ordine del giorno, fra i quali parilluminat a d cl Governo Nazionale. ticolar m ente importante la trattazion e d ei pian i ,Sfiorati così i vari temi cl1e n ella loro veste com- · tecnici e co struttiv~ dei dispen sari a11titubercolari plet a so·n o riportati n ella Rivist a Ufficiale Ospeill11strati dall 'on. prof. Morelli. d alie r a, il cc Nosokomeion », h o voluto soltanto ch e I~ seguito è sta ta am11iamente svolta e discu ssa d alla lor o elen cazione sintetica risultasse l 'utilità la ~ateria cor1cerne1Tte la disciplina d elle acque· dei Con gressi biennali r~cchi di materiale da sot - in inerali, per la migliore utilizzazio11e del ricco toporre al g iudizio dei co1npetenti di ogni pa rte patrim onio idrologico iti;llia110. d el m ondo, ed l1tilissimi per quell o scambio di veIl Con siglio si è an cl1e occupato dello studio di dute che n asce e si in ten sifica d a un contatto di- nor111e regolatrici per gli istituti ed apparecchi di 1e tlo lra gli Ospedalieri . terapia fisica. _ L 'Italia, fino a p ochi a11r~i fa estra11ea o quasi Infine è stata tr attata la questione clell ' insegna~ ai d ibattiti intern azion:ali all;che n el campo ospen1e.nto u11iver sitario dell 'igien e, n ei suoi r apporti d aliero, è p r ese11te oggi dovunque si marchi il cor~ la carriera sanitaria, seg11alandone la grande p asso al progresso c~vil~ ed umanitario , essendo importanza, sperialm.ente avuto riguar do alle odier giustame11te considera ta p er la perfezione d ei pro ne n ecessità della vita sociale e al benesser e d ell a pri Istituti e per l 'oper a del personale ~anitario p opolazion e. e d i assisle11 ia eh~ ne cura· instancabilmente l 'efSono stati presi in esam e anch e altri problen1i . ficienza. 50110 stati approvati vari ordini del g ior110. J~d è con un sen so di legiltimo orgoglio e di in tim a sodclisfazio~e ch e noi abbiamo r accolto anAlla Società delle Nazioni. che nel ~ongresso Osped aliero di Vien:n,a le maIl Con1) ta lo d 'Igiene della Società delle Nazioni n ifestazioni di consen so d egli amici dell 'estero e si è adunato dal 4 .all '8 maggio in Ginevr a, per q 11elle di risp e ttoso interessamento dei non amici ; tenerYi la l 7a Session e, sotto la presid en za dcl orgoglio ~ soddisfazion e riferibili non alle nostre clott. T. ~1ad en . p ersone ch e son o ben, piccola cosa, m a al Paese Ve11ne co1nn1e1noralo il prof. V. Ascoli. Ven11e c h e abbiam o avuto I 'onore di r appresentare. d eciso d 'i11vitare a far parte del Comitato il prof. Bott. Gu1no L1EBMAN. G. Bastian elli. costo dei malati, di quello delle costruzioni ospe-

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Ve11n/~_ro

SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Consiglio Superiore di Sanità. Come abl>iam o a11nunziato, presso il Ministero del! 'Interno si è riunito, in, seduta gen erale, il Consiglio &uperior e di sanità. I lavori sono stati aperti da un elevato discorso èlel; presidente on. prof. sen. Mar chiafava , ch e con commossa parola

poi trattati numerosi argo1nenti : assisten za sanitaria in Liberia ; collabor azione con la Cina e con io Bolivia p er la r ior ganizzazione sanitaria; co,n fer en za d 'ig j_en e rurale; informazioni epidemiologich e (Uffici di Gi~evra e .di Si11g~­ pore).: confere11za sier ologica d1, Montevideo; att1Yilà delle Cc>1n111issioni sulla sifilide, sulla lebbra, sulla n1alaria e d ella sottocomn1ission e dell 'oppio; ecc.


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[ ANNO

IL POLI CLINI CO

Il Co11sig1io h a poi preso visio1te d ei lavori d el • Comita lo d 'Igiene e ne b a approvato le con clusioni. n Consig·lio ha pure esami11alo il rap1)orto sui lavori d ella 14a. Session e della Com1nissione const1lliva dell 'oppio. . La Conferen za p er 1a limitazione d ell a fabbricazione d egli stupefac8nti si è riunita a Ginevr a j} 27 m aggio; vi er ario :rappresentati 53 Stati. Ne daremo l1ltcriori notizie.

INSEGNAMENTO SUPERIORE. Nuove disposizioni del Consiglio dei Ministri. Il Co11sjg lio deJ. l\llinistri, su proposta d el l\lli11istro dell 'Eclucazione Nazionale, 1.ta, tra l 'altro, app rL)va lo uno sch em a di provYedimen to conte11enle disposizior~ i p er l 'istruzione superiore. Con tale pro vedimenl:> - ferma rest ando n elle su e linee fonclamental~ la riforn1 a attu ata col R. Decr eto 30 settembre 1923, n. 2102 - Yc11gono emanate n or111e i1. tese a raggiun,gere un ulteriore e più orga11ico coordinamento, dopo quello predisp osto con il R . D. L. 3 luglio 19,30, n . 1176, della vas t:;i e co,n1pl essa ii1alcria ch e si riferisce all 'ordinan1enlo d ell 'istruzione superiore, ed anch e nor1ne i11tegrative di quelle esistenti , al fine (li rendere possibile e ageYole la compilazione del testo unjco delle leg·gi sull 'istruzioi1e superiore g ià in corso di prel'arazione . .D~ queste n orme alcune riguardano le Autorità accad emi.ch e, al tre I 'ordinamento didattico e l 'ordinai11ento amminis tra tivo delle U11iver sità e degli Istiluti superiori. Sono meritevol i di particolare rilievo alcune disposizioni . Si prescrive ch e agli esami di Slato di abilitazi one all 'eserc~zio professioi1ale siano ammess·i solLa11 lo coloro ch e, i1el corso di studi, ab'bia1101 super a to gl~ esam~ di profitto st1lle materie ch e sara11~0 deterin.inat e C<IQ ~11ccessive d isposizioni. Le nor111 e v~ge11ti per il personale assistente vengono n1odiiicate, cor1ceqenclo al personale metlesimo notevoli ageYol az~oni e cioè la trasferib ilità da istituto ad istituto, la pro1novibilità ad aiuto, la possibililà iii passaggi.o, oltre ch e n ei ruoli degli inseg11anti m edi, anch e in altre carriere d elle pubblich e amminis trazioni, secondo inodalità ch e saranno st abilite con successivo provvedimento. Affincl1è i abbia una garan zia di seria attitudine del per son ale in parola alla ricerca scientifica, si prescrive ch e non possano essere mantenuti in servizio p er oltre un decennio gli a~uti e gli assistenti ch e no11 ab,b iano conseguito l 'abilitazione alla libera d ocen za. T11 so! liluzion e clelle qualifich e di professore stahile e no11 stabile, sono ripristinate rispe ttivamente quell e di professor e ordin,ario e traordinario . Vien e con Vt>sso ai professori uniYersilari che vanno ~ riposo, i.l titolo il i ordinario e di ei11erito, se nza })nrò 3lcuna speciale attribuzione.

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CONCORSI. P oSTI VACANTI. BtTSTO Aus1z10

~er ti~oli ed esami . ~ledico direttore del Disp en sario Celtico ~m~na~e: Stipei1 dio L. 6000 annu e, sen za aumenti p er1od1c1 ed altre indennità. Scadenza 31 ag?sto 1931 .. Tassa L. 50, 10. Per chiarimenti rivolger si Segr eteria Municipale. CAl\IIPAGNANO DI R ol\ltA (Roma). Scad. 15 ag.; }1'el capoluogo; rivolger si segreteria comun. CacAvAsso (Torino) . - Scad. 30 selt.; la coQ<:Iott a; rivolgersi segreter~a. co1nun. .... DEzzo DI S o ALVE (Bergarno). Scad. 25 lug.; L. 12.000 e addizionale, ol tre c.-v. e L. 500 uff. ~ an . , L. 200 a1nhl1lat., L. 1000 trasp. ; 5 quinquenni di L. 1200. ( T' ar cse) . -

R. A r ci spedale cli S. Maria Nuova e Stabilimenti R iuniti. ·- Concor so a un posto di diretto~e sanitario co11 r esiden za in Careggi; lire F1nENZE .

15.400 aumentabili, oltre L. 2500 carica, e c.-v.; età lim. 45 a.; decennio di laurea; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 1° lug. Al 20 ag., ore 18. GERIA LARIO (Co mo). Scad. 20 sett.; consor . ; L. 8536, oltre L. 792 uf.f. safl:., I.... 3080 trasp., lire 440 arm., farro.; 4 quinc1uenni d~c.; et à li1n. 40 a.; tassa L. 50. GREVE (Firen ze) . -- Scad . lq sett.; capol.; lir~ 8500 decurtabili del 12 %; 8 trienn~ dee.; c.-v. aJ. coniugali ; p .· éavalc. L .. 3000; p. uff. san . L. 800; e tà lim. 35 a. ; tassa L. 25. l\1AFALDA i..Campobas so) . - Scad. 20 ag.; L. 6175 P. 3 quinqu enni dee.; et à lim . 39 a. ; tassa L. 50,10. MALAGNINO (C r emona) . Scad. 10 ag.; consor.; L. 10.120; addi.zion ali L. 2,20 e L. 2,60; L. 3500 cav. ; L .. 1320 uff. san.; aumenti ecc.; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10 . . ~1I EL :Belluno). Scad . 10 ag.; 2° rep.; L. 8000 e 5 quadrienni clec.. ; età li1n. 45 a.; t assa L. 50,10. M ELETI (Mi l ano) . Scad. 25 lt1 g .; L. 11,500 e 5 quadrienni dee. oltre L. 3500 cav., L. 700 uff. san .; decurtazioni ; età lim. 35 a. ; tassa L. 50,10. MoNTESANTANGELO (Poggi(]Jì . Scad. 23 lug.; con,sor.; età lim .. 35 a.; tassa L. 50,10. Os1~,ro (Anco n a) . Per t~toli. Stipendio lordo L. 8000. Indennità caro viver~ n ella misura e per il tempo che sarà percepita dal personale ,Sanitar io del Comune. Domanda, d ocumenti di rito bollati e r egolarizzati a sen si di legge. Scad enza 10 agosto. Chieder e bando di ~oncorso alla Segreteria del Comune. "' PADO\'A. Sp edale Ci v ile. Pri1nario di un rep ar to dì m ed icina ; L. 4000 decurtate del 12 %; scad . ore 18 d el 31 lug. ; età lim. 45 a.; tassa lire 50,15 alla Tesoreri a; doc. a 3 mesi dal 1° lug. Chied. annunzio alla Segreteria. RAcALE (Lecce). - Scad. 31 lug.; L. 8500 oltre L. 4000 cav., 5 quadrienni d ee., riduz. 12 %; età lim. 25-45 a. RoocASTRADA (Grosseto) . 3a. cond. ; scad. 31 1ug.; L. 9000 ritlotle 12 %; et à lim. 35 a.; tassa L. 50. SA~roLAco (So1tdr io). Consorzio: SamolacoNovate Mezzola e Ver ceia. Obbligo residenza in Novat e Mezzola Centro. Stipendio annuo L . 8500,

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SEZIONE PRATICA

.aumentabile di un decimo ogni quinquennio per .quattro volte. In.den11ità L. 500 come Ufficiale Sanitario; L. 1400 per inde nni là di trasferta; caro viveri co111e per gli impiegati sta tali; indennità di trasporto L. 1800 se fatto con rnotocicletta, oppure L. 3500 se fatto con automobile. 'Tutte le suddette retribuzioni sono al lordo delle ritenute di R. ~I. ·e Complementare. I.o stipendio sarà inoltre dimiituito dei contributi Cassa Pensioni e Collegio Orfani di Perugia e su tutte le retribuzioni sumen.ziona le sarà applicato ~l disposto del R. D. 20 novembre 1930, N. 1491 .. La domanda e i documenti ·dovranno pervenire all 'l Jificio Comunale di Samolaco non più tardi delle ore dodic~ del 6 agosto. Per ottenere i] bando di con corso e altri chiarimen li sui documenti ecc., rivolgersi alla Segreteria del suddetto Ufficio Comunale. S. PrETRO VEaNOTrco (Bri ndisi). - Scad. 3 sett.; L. 8500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1200 cav., addizion:-ili di L. 3 e L. 5; rid11z . 12 %; tassa lire 50,10. SENJGALLJA . Ospedale Civile. - Chirurgo direttore ; a t11lto 1'8 ag.; obbligo consulenza in tutto il territorio del Comune; L. 8800 e 12 bienni ventesirno , oltre c.-v. e L. 1760 per incarico direzione, L . 1760 per eve11tuale servizio di poveri fuori ospe<lalo; dirninuz. 12 %; elà lim. 40 a.; tassa L. 50,10 ; cloc. a 3 m e i a ~ 1 6 lug . SoRA (Frosinone). - t;cad. 31 ag.; 3° rep .; lire 8 500 e addizionali di L. 4 e L. 5; 5 quadrienni dee.; L. 800 c. -v.; età lim. 40 a. Tol\fBA n1 ~ESARO (Pesaro). - Scad. 60 gg. dal 10 giu.; L . 8000 e f5 qltadrienni dee., addizionali L. 2 e L. 3 1 cavalr. L. 2500, c.-v. per i coniugati; e là lim. 40 a.; lassa L. 50, 10. VJGEVANO (Pavia) . Ospedale Civile ed Istituti an.1 ies:;i . - 1 ° e 2° assistente di m edicina; scad. ore 12 del 15 ag.; elà lim . 30 a.; doc .. a 3 mesi dall 'l lug.; stipendi L. 4400 e L. 3960, oltre serv. att . L . 1100 e L. 990 ; erv. enlro 15 gg. Modico chirurgo abilitato professio ne, cerca inlerirtalo. Scrivere per condizioni : Tedesco, via Carlo Alberto 63, Roma . .4 vve rtenza. - Quando non è altrimeniti indi· calo i ooncorsi si riferi sco110 a condotte mediche, i compensi allo st~nendio ])ase. 1

(~O'\'t..:OHSI A PREJ.\Il.

Premio Marchia/ava.

Co11 la rendita d~ L. 82.000, raccolta da colleg·hi, am1niratori e discepol~ per onorare il prof. Ettore M.archiafava, è stato istituito presso la R. Università di Ro·m a, un premio bienf!ale intitolato << Fondazione Ettore l\1archiafava ». È bandito ora il concorso al premio stesso, ch e sarà co11ferito al miglior l~voro di Anatomia patologica o di Patologia sperimentale pubplicato a stampa da medici italiani nei cinque a?ni precedenti il termine assegnato alla presentazione delle do1naÌ1de di ammissione al concorso. Sono am1nessi al concorso a1~che i lavori fatti in collaborazione ~ potrà essere premiato soltanto quel la·voro, cl1e com,prenda u11a ricerca originale o u~ gruppo di ricerche n1etodiche sopra un determinato argomento. Chiedere a11nunzio al Rettorato .

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONO RIFICENZE CORONA n'lTALIA. • Grandi Ufficiali: D 'Ormea Guido, 1. d. d 1Igiene, a Roma. Commeridatori: Allaria G. Battista, titolare di Clinica pe(liatrica, a Torir10 .: Cappelli J ader, tit. di Clinica der1nosifilo1Jialicn 1 a Firenze; Conti Artdrea, 1.. d. dì Patologia sp ec. medica, a Sassari ; Corsini Andrea, 1. (1. di Storia della ~Iedicina, a )i'irenze; Della Ciop1)a Angelo, 1. d. di oto-rinoJaringologia a Napoli ; Morone Giovanni, tit. di Patologia chirurgica, a Siena; Raimoldi Gustavo, 1. cl. di Patologia spec. med~ca, a Rom,a; Santangelo Belisario·, 1. d . di Clinica p ediatrica, a Roma; Tibcrti Nazzareno, tit . di Patologia generale, a Siena. . [Jfficiali : Aducco Vittorio, lit. di Fisiolo gia umana, a Pisa; Bortolotti Cesare, tit. di Patologia speciale medi ca, a. Roma; D'Amico Diego, 1. d. di Clinica ocu1is.tica, ~ Roma ; Gonella Giuseppe, tit. di Clinica oculistica, a Pisa; l\foriani Giuseppe, tit. di Medicina legale, a Bologna; Perez Gio1Va11ni, tit. di Patologia spec. chirurgica, a Roma ; Serra Alberto, tit. ~i Clinica dermosifilopatica, a Cagliari ; Vercesi Carlo, lit. di · Clinica oculislica, a Sassari. Cavalieri: Datta Ludovico, 1. d. di Patologia spec. medica, a Torino; Fantl1zzi Giuseppe, 1. d. di Patologia spec .. chirurgica, a Pisa; Fiore Genuaro11 tit. di Clinica pediatrica, a Pisa; Ganfini Carlo tit. di Anato·m ia u1nai1a normale, a Geno' ra; . Gentili Attilio, tit. di Clinica ostetrica ginecologica, a Pisa; Leone Pietro, l. d. di Patologia spec. chirurgica, a Palermo; Lon1bardo Cosimo, tit. rli Clinica dermosifilopatica, ~ Pisa; Sb-O~done Anto'nio, l. d. di Clinica oculistica , a Na·p oli; Stefanelli Augu sto, 1. d. di Istologia, a Bari ; Zibordi Ferl'uccio, iit. di Clinica pediatrica , a Milano. ORDINE DELLA

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Il prof. Cesare Frugoni è nominato compo11ente il Consig·li.o Superiore di Sanità per il biennio in corso 1930-1932. Il prof. Mario Truffi, direttore dell a R. Clinica dermosifilopatica di P adova, è nominato Commisario ininisteriale per il Sindacato de~ l\!Iedici. La Co1nmi:Ssione g·it1<.licatrice del concorso per

n li bro medico italiano, emanazione dell 'Ufficio

Sta111pa ~1edic a Italia11a, h a assegnato il diploma di m edaglia d 'oro per benemererue di scienza e di. italianità al prof. D. (li Tullio, per le sue pulJblicazioni in Antropologia e Psicologia criminale, larg-a1nente appr ezzate an cl1e all 'E t ero. Sono no1ninati soci corrisponde11ii dell 'Accademia delle Scienze di Parig~: il doll. Simon Flexner direttore dell ' Isit:ir~ uto llocl{efeller di New Yo~k e il prof. Charles Nic.olle, diretto~e del1'Istituto Pasteur di Tunisi. .i\.lla sig. ra Maria Ct1rie, che unita1nente al m arito ebbe a scoprire ~l radium, è slalo asscgn~to il premio Camerun pel 1931 daJ!a F~coltà ~1ed1ca dell 'Università di Edimburgo, !Il r1cono-sc1mento dei progressi della medicina deriva ti da tale sco: •1crta.

j.

La Società Chirt1rgica di Bosto,n h a· conferito la medaglia Bigelow al prof. Ge?rg ?rey Turner di Ne\vcastle (Inghilterra). La cer1~on1a de~Ja co~­ seg·na ebbe luogo il 10 giugno; 11 premiato r1-


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[ A NNO

IL POLICLINICO

ferì in to rno ad « Alc une esp erien ze sulla chirurg ia dell 'esofago ». l ,e asseg·11azioni preeede11ti della s tessa on orifice11za scientifica er an o s tat e fatte a W. J. l\Iayo, \i\ . ' '' · Keen , R. rvtatas e C. J ackson Il prof. FaJke11hcin1, en1erito di CJi11ica p eclia.lric a al l 'U11i, er ·ità di K6 11 ~gsberg , h a rjcevuto l a c1 l\i[ edagli a pr ussia11a ,, i11 riconoscimen lo dell '01 1e' r a svolta co11tro l a m or talità infantile . L "Accademj a di n1e<ljcina cli Parigi 11u asseg n a lo il prcn1io 'J'ar11ier , p er lavori di g"inecol ogia ed oste tr icia, di 4000 franchi, al dott . André Bidoire, cruale tn1.tor e d~ un, « Contributo allo studio clelle troni bo~fl ebiti- t1tero-pelvich e d 'orig i11e })Uerper alc ».

Tl cl ott. David e ~I arine, pr ofessoìfe ausiliario di pa tologia ge11erale al Collegio m ed joo dell 'Univer sità Col u1n bia i n Ne'v York , h a ricevuto una m ed aglia d 'oro dall 'Accadem~a rvi edica di questa ci t tà, p er i su oi s l udi sulla tiroide. La cattedra cli inedi cina interna e l a direzioi1 e d ella Policlinica di Bonn, rirnast e vacanti in seguito alla chiam ata del prof. R. Sieb eck ad Heid elber g, son o sta te offerte al prof. Btirger , direttor e della .Sezione di cli11ica interna all 'Osp ed al e t11unicipale di Osn abrtick. Il prof. Goor ge J. Heurer , direttore d ell 'Is tituto chirurgico dell ' Univers.ità di Cincinnati, è chiama.t-0 a dirigere l 'Istituto chirurgico d ell 'Università Cornell a Ne' v York e i servizi chirurg ici del << Ne"v York Hospi·~al » . Al su o p osto è s tat o chia1naLo il d ott . l\1ont R. Reid , che er a suo associato (aiulo) . La cattedra di oste~ricja e g inecologia d ell 'Univer sità di Konig sber g, r esa vacan te p er l a m orte del prof . Zan gem eister , è st at a offerta al prof. Augu s t Mayer di Tubin ga. R.lcordlamo l'Interessantissimo libro : oott. Prof. ANDREA FERRANNINI

Docente di Patologia. Specia l e Medi,c a e di ClJinica MP.clica nella R . Università di Na poli

PATOLOGIA SPECIALE MEDICA EPITOME ad uso dei Medici e degli Studenti . Prefazion e del Prof. AGE NORE ZERI. Direttore dell'Istituto di P atologia Speci a le Medica n ella R . U n iversità d i Roma

Ri par t i amo l 'I udi ce dei -ca pitoli : C AP. I . P atologia della cost ituzion e ò.ndividuale. C AP . l I . P atologia del r icambio materiale. C AP. III. P!ttologia degli organi endocr:iini. - C AP . IV. Patolo· g~a del .cu.o re. e dei v asi. CAP. V. P atologia delle vie r esp1r a t or1e. - C AP. VI. Patolo~ia d ello s tom aco. - <?AP. VII . P 3;tologia dell'intestino, del pa n cr eas, del p~r1to~~o . CAP. VlII. Patologia del f egato e de1le vie b1l1ar1. C.\r. lX. P atologia del sangue. CAr . X. Patologia dei reni, della ves.c ica, d ella pelvi renale. - O AP. XJ. P atologia del sristem a nervoso. CAP. XII. Pat ologia delle infezioni. Vol ume .in-8°, 4i p agg. XII-524, niitida mente stampato, ?On 151 fig ure in ner o e d a colori n el test o. Prezzo: in brochure . L . . 5 6; . r.ilegato ,in tel a L . 6 4; più le s.p~ . poeta~1 d 1 sped1z1one. P er gli abbonati a l « Pol1cl1n100 » r lBpettivamente L. 5 O e L. 5 8 in porto f r an co.

lnviia re Va glia all'editore LUIGI POZZI • Ufficir Poetale Suoon.r eale dioiotto • ROMA.

XXXVIII, NuM. 29]

NOTIZIE DIV.ER5.E. Memento di congressi medici internazionali. R~cordia1no

ch e prossin1amen te avranno luogo i congr essi i11edi ci in terii.azjon ali segu enti: 6° di n1edici11a infortun is tica e profession ale, Ginevra, 3-S agosto ; 8° dei1tario, Parigi, 3-8 agosto ; 3° di er e(lolog"ia, Ithaca ( e"v York), 24-31 agosto; 1° 11e urolo gico , B'er11a, 31 agos to-4 settembre; 1° sto1nat0Jogico, Buda1)est , .2-7 se tte1nbre; 12° p sicoana-· Jilico, I11terlakcn , 7-10 se ttembre; 2° per gli studi , u ll a p op ol azion e, Ro111 a, 7-13 settembre; 7a Gonfere11za di p sicotec11ica, Mosca, 8-15 sette mbre; 2° . di o to-rin.o -laringolo,g ~a , 1\1atlrid , 27-30 settembre; id .. (l atino), Catania, 28-29 settembre; 2° di patologia compC1rata, P arig i, 14-18 otlohre. 1

3° Congresso medico romeno. Si è tei1u to a Costan,za sul 1vi ar Nero, dal 13 al 15 giugno, con l 'intervei1to di ollre 500 mediéi : ) All 'inau gurazion e er an o presenti i.l ministro dell'igiene prof. Cantacu zène e altre au torit à politich e, ci.vii~ e militar i . I t e111i all 'ordine del giorno. ·avevano car attere emi11entem e.11Le sociale: vaccinazione p reventi_va contro l a tuber colosi (Cantacuzèn e), l 'endemo-epidemia i11al arica (Zotta), la legisl azion e sanitaria (G·a11é) ; ver1.11e anche trattato. iJ t en1a : l a tul)er col osi cl ell 'a n ca. (Balacesco) .

Congresso sulle malattie digerenti e del ricambio. La « Gesellsch aft fl.i r ' ' erdauungs- und Stoff'vech sel-Krankheiten » avr ebbe d ovuto adufiarsi n el prossimo settembre, soLLo l a presidenza del prof. Falta ; ma in con sidera zion e delle gravi difficoltà ecoi1omich e, attraver sa te d alla classe me- · ùica tedesca, è st a to d eciso cli rimandare iJ conYegn o di u 11 an 110. Per irtform azioni evei1tuali riYolger si al segretario ge11erale, Prof. Dr . R. vo11 de11 Velden 1 Bam~ h er ger Slr. 49, Berlin W 30, Ger111a11ia . •

Associazione franeese per il progresso delle scienze. Si ad:uner à a Nan cy d [l.J 20 al 26 luglio, sotto la presiden za del prof.. .l~tie1111e. Temi 1nedici: e( I.nlerv~nto negli ascess~ p olmonari »; cc Equilib:10 .ac~do-base in p a tolog ia »; cc Meteoro-paf.9lo·gi a : influen za d elle -condizioni n1eteoriche su cerLe in1an~f~st a z ioni p at ol ogi.ch e »; cc La sifilide nella patologi a endocrirla » . Segr e teria: r u e Serpente 28 Paris (Vle). · 1

4° Convegno dei tisiologi lombardi. (Juest o Con veg n o a11n,uale si ~ ten,uto a Bergan10, al ~al ~zzo .d el Gover110. V 'inter vei1ne più di un ce11t1na10 d1 s tud iosi d alle varie Provincie di Lo1nbardia. .· Il p~of. Ponticacc ia, d irettor e dell 'Osp edale Ci' ico di Va:rese, svol se l a r elazion e : « L 'emottisi n el!a tuber colosi. p oln1011are »; alla discu ssionè parteciparo110 m olti presenti. 11 d ott. Ft1n1agalli direltore del Coits~rzio Antitu])er colar e di Berg~mo,. esp ose una relazio11e su « J.,a diffusione della tubercolos~ n ella campag11a . .Provv:edimenti a carico cl ei Co11sor zi n . Esa_uri ti ~ l aYori , i cortgressi . . li p assarono a visit ~re ~l nuovo Osp edal e d i Berg an10 <e Principessa cl.1 P1e~onte », m oder no e i11eraYiglioso Istituto sia . i1ell ~ttrezzat ura ch e n ell 'or ganizzazione sanil~ ta, e 11 Sana lorio del Con sorzio d i Ber g amo a Gr oppino, or ganizzato e di.re tto d al dotl. ,Sale. 1

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SF.ZIONE PRATICA

Un nobile gesto del prof. Ca.lmette. La Cla sse di Scienze fisiche della R. Accade111ia delle Scienze di Bologna, nella sua seduta d~l 17 maggio u. s., su pro1)osta della Comn1issione di Pediatria, 11a attribuito il premio decennale « RoYighi » al prof. Alberto Calmette, v~ce-direttore dell'Istituto Pasteur di Parigi, per il suo metodo di vaccinazione antitubercolare, « scoperta - come dichiara la R .. Accademia delle Scienze di Bologna - che è indiscutibilme11te della massi.n1a importanza a, beneficio dell 'umanità e che ha già superalo con su ccesso il suo periodo di prova >L L'illustre prof. Calmelte, nel ringraziare il presidente della R. Accademia di Bologna ·p er l 'onorevole attestazione, 11a avt1to un pensiero simpatico e generoso. Egli ha chiesto che il premio a lui conferito sia devoluto a favorire le ricerche scientifiche di un,o studioso italiano. Ecco in quale forma veramente eletta ~l prof. Calmette ha espresso q11esto s110 proponimento al1'Acca<l c1n ia del le Scienze di Bologna : cc Questa cc grande attestazione di stima che viene dai miei « colleghi italiani mi tocca profondamente. 1\-Ia io « desidererei che l 1ammo11tare del premio non mi « venisse corrisposto, ma che esso fosse versato a n mio no1ne alla Fondazione cc Forlanini », a Roma, « con preghiera cli assegnarlo come borsa di studio H a uno studioso italiano che volesse compiere dei « l avori ~ulla Luber colosi. E~primo il voto affinchè, « e la « Fondazione Forlanini » lo consente, la u clet la borsa di studio Yenga assegnata di prefe« renza al prof. C. Ninni di Napoli , affinchè egli " possa ]Jrol ungare il suo soggiorno all 'l s lituto Pace steur di Parigi, ove egli sta compiendo interescc san Li ricerche sugli elementi filtrabil~ del virus e< tubercolare ». A 11cssuno siuggirà I 'alto significato, sopratutto i11oralc, di questo nobilissimo gesto di uno scienziato cL11inenle di fam a universale, quale è il prof. Calmclle, le cui sin1palie verso l 'Italia e gli stutliosi italiani - simpatie che sono tradizionali ali 'Islil.ttlo l)as leu r di Parig"i tutti g·li studiosi <.:011oscono. Atli come questi h an110 u11a grande portata spirituale e so110 a11che di lieto auspicio: essi dimo~ lra110 cl1e la solidarietà latina non è una espressio11e vana I In memoria del prof. Di Cristina. li 5 1ug lio ve1Lne i11a11g urato n~ll 'Ospedale dei Bambini di Palern10 t1n mezzobusto a Giovanni Di <~ri s l in::i, eretto per sottoscrizione pubblica alla quale co11corse lutta la Sicilia. · Il nome di Giova11ni Di Cr~stina è circondato gi ustame11te di una grande venerazione, non soltanto per l~ orme lu1ninose l asciate nella scienza e specinlmente 'nel car11po pediatrico, con i Suoi studi ge11iali e fortunati sulla ct1ra della leishmaniosi, ulJ"eziologia della scarlattina, ecc., ma anche p erch è egli òiede un grande impulso all 'inseg·namento della pediatria, e alle opere assistenziali del1'infanzia sviluppando e ordinando i vari servizi del} 'Ospedale dei Bambini, fondando la « Casa del Sole» p er i bambini "affetti da tubercolosi no11 aperta e l '« Aiuto Materno >> per i lattanti ai quali viene 1neno l 'allattamento materno o che hanno bi sogno di speciali cure durante il primo anno di Yita. Quest'opera complessa, intelligente, vigile e benefica ha fatto risa] tare la figura scientifica e spirituale del Di Cristina al cu~ nome è stato intitolalo 1'Osped ale dei Bambini. E quivi si sono '

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svolte I~ commemoràzione fatta dal prof. La Frane~ qualche anno fa e adesso qu~lla dell'inauguraz1one del monumento. All a recente cerimonia erano presenti S. Em. il Cardin,ale Lavitrano, il Prefetto e le più alte Autorità civili e militari ~ della magistratura, tutta la Facoltà di medicina e un larghissimo stuolo di medici e studenti. S. E. Dionisi era venuto in rappresentanza d ell 'Accademia d'Italia; il Rettore rapprese11tava il Ministro dell'Educazione Nazionale; il prof. Jemrua rappresentava i Pediatri italiani. ·· Hann,o tratteggiato la figura del Di Cristina i proff. Manfredi, J em1na, Cannata Dionisi. La ceri111onia si chiuse con lo scopri~ento del mezzobusto , opera dello scultore Ugo . A. C.

Corsi eomplementari. Sotto Ja direzione del prof. F. Gallart lVIonés si terrà a Barcellon,a un cor &o di patologia dige~ stiva; avrà in~zio ~l 23 ottobre e terminerà prima di Natale. Contemporanean1ente il dott. A. Pin6s terrà un, cor so elementare di radiodiagnosi dell 'appaxato digerente. Tassa d 'iscrizione: rispettiva1nen~e pesetas 100 e 50. Rivolgersi alla: Administrac16n, d el Hospital de la San,ta Cruz y San Pa.blo, Depositaria, Barcelona, Spagna.

Corso di cultura medica a Varese. Il 3° Corso di Cultura l\fedica per Medici Italiani e Stranieri si svolgerà quest'anno a Varese, sotto l 'egida dell'Istituto Interuniversitario Italia110, presieduto dal sen. Giovann,i Gentile, dal 16 ..,e ttembre al 3 ottobre. Il programma del corso è stato fissato da llil,& Co1nmissior1e scientifica composta da~ proff. Foà, P~pere, Rondoni, Zoia e Ponticaccia, e comprende argomenti di terapia gener ale e special ~ (chemio-, proteino-, colloido-, ,·accino- ~ sieroterapia, terapia. antiallergica, delle ane1nie, del diabete, dell 'u] cera gastrica, del morbo d~ Basedo"v, delle affezioni èardiorenali, delle Yie biliari, d ell 'èndocar~te, d ella malaria, delle nevralgie, deìl 'insonnia, dell'epilessia, ~cc.). La direzione del Corso, è st-ata affidata, dopo la 1norte del comp1anto prof. Cesare Cattaneo, al prof. Luigi Ponli.caccia, direttore dell 'Ospedale di Circolo d~ Varese, cui dovrann,o essere richiesti se hiarimen ti per le iscrizioni e le facilitazioni fc rroYiarie e turistiche. La tassa cl 'iscrizione al Corso, per medici, è di L. 210, e per gli ~tl1dent~ d~l 6° anno delle Facoltà di Medicina, L . 110, compresa la tassa del diploma.

Sospensione del lavori per un ospedale. Il Governo brasilia110 h~ disposto che sia110 so~ spese Je Opere dell ' cc Ospedale delle Cliniche n della Facoltà lVIedica di Rio de Janeiro, in vista delle difficoltà economiche del momento e della grandiosità d el prog·etto. Una Commissione di tecnici del Dipartimento p~r 11i<\.ssistenza Ospedaliera rivedrà ~l prog·etto, per introdurvi delle economie ovvero per elaboTare un progetto di ospedale di minori proporzioni. In tempi migliori, si potrà tornare all 'antico progetto.

Associazion" generale dei medici della Francia. Ha ter1uto l 'assemblea generale il 17 maggio, sotlo la presidenza del dott. Bellencontre. Furono svolte le relazio11i statutarie: situazione finanziaria, situazione morale, pens~oni vitalizie, ecc.


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Seguì un banchetto, al 9uale i~tervenr:ero ~1 ministro della sanità pubblica Cam~le Bla1sot ed altre emin:enti personalità del mondo medico francese.

Assicurazioni socia.li cattoliche in Francia.

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IL POLICLINICO

Le cas e per l~ assicurazioni sociali d 'ispi~azio11~ cattolica - le quali raccolgo1~0 500.~0 as~1c.urat~ - h anno tenuto il loro co·n gresso a Par1g1 nei giorni ~ e 10 giugno. Il prof. Chassagnade-~elmin, dell'Istituto cattolico di Parigj, ha presentato un rapporto su « L 'organi~zazione ~ell :igi?ne soci.aie e le co11ven zion~ con gli 0 1spedal1 e i d1spensar1 ». Il dott. G. Drouet così comm enta, n el « Journal de Médecine de Paris » (26. g~ugno 1931) : <( Si riceve l 'impre.ssione eh~ i dirigenti delle Casse cattoliche come quelli delle Casse della Confederazione Ge11erale del Lavoro, vogliano far servire la, legge sulle ass icurazioni sociali per scopi re.lig iosi od elettorali. Con siderano questa. legge, an zitutto, come un inezzo comodo e frut tuoso per r eclutare dei partigiani, e accessori amente com~ un mezz.o per mio-liorare la sorte e la salute d ei lavoratori. Per po~o che tale stato di spirito si sviluppi, le Casse per le as::;icurazio11i sociali n on saranno più, tr a breve, che un:a succu rsale dei vari partiti politici ».

Viaggio medico al paese del sovieti. Il periodico « Laboratorio » prepara un viaggio di m edici avente scopi scientifici e turistici, d al 4 ·al 24 agos to; itinerario: Barcellona, P arigi, Berlino, Varsavia, ~losca , Le11ingrado, Helsigfors (Finlandia), Ravel (Estonia), Riga (Lettonia), . K~nig­ sberg, Berlino, Parigi, Barcellona. Scopo pr1nc1pale è la ~sita al paese d ei sovie t~ . Le ~scrizioni non possono superare il numero di 2~. Prezzo 4460 peset as a persona , computando la peseta al cam bio (li 44 rispetto alla sterlina (si terrà co11to clell e oscillazioni del cambio); ciò equivale a circa 10.000 lire it. Le. spe, e per passaporto e per i vjsti sono. a· carico d ei p artecipanti. Rivolgersi alla segreteria di redazione (Pelayo 24, Barcelona, Spagna).

Quanto durano certe pensioni di guerra. Gli SLali U11ili d 'A1nerica corr~spondono ancora d elle pens~oni di guerra a 9 vedove d~ militari ch e avevano con1battuto n el 1812, ossia 119 anni or son o, durante !a guerra per l 'indipendenza degli Stati Uniti dall 'Ingh~lt crra . La meno anziana di t ali ved ove conta 92 anni. L 'anomalia si spiega in q uanlo queste vedove avevan:o sposato, giov ar~~ssime, d ei militari divenuti molto vecchi. ,Se la storia è maestra della vita, s.i può dedurne che tra cento anni si pagheranno an cora delle pe11sioni a vedove di co1nbattenti della guerra mondiale.

'' Dottore ,, e non '' dottoressa ,,. Cosl 11a deciso l 'Associazione francese delle donne n1edico-chiru rgl'te : la d olt. Hartmann Coche, pre identessa, ha comunica lo alla stampa e alle As ociazio11i gen erali dei sindacati medici e far1naceutici tale deliberazione.

Medico che dà il suo sangue. Il dolt. Speziale, degli Incurabili di Napoli, si è prestalo per una trasfusione urgente di sangue ad u~ ricoveralo in preda a grave anemia .

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Vigilanza sul commercio dell'olio d'olivo. In p assa to era autorizzata, purrhè fosse dichiarata co~ appos~ii cartelli, la Ye11dita dell'olio di olivo inescolato con altri oli~ . Recenti dispo sizio~i vietano tali lll:escolanze. L'olio d 'olivo deve vendersi SeJ:\Za alcuna aggiunt& d 'olii estranei e ql1esti si possono veJ:\dere solam e11te qua11do sians~ clichiarati tali. L 'Ufficio d 'Ig·iene di Roma eser cita in proposito. assidua vigilan za q Jlel Lrimestre scorso sono state eseguite parecchie centin aia di ispezioni ne,g li spacci d'olio od in quegli eser cizi n ei quali prom jsc11amente ad altri articoli s~ s~ercia olio desti11ato ad uso alime11t.are. Nei casi dubbi sono stati prelevati can1pioni per essere sottoposti ad a11alisi . I campioni a11alizzati sono s lat~ 125 e di q11esti ~l Laborat orio Chimico ne ha riconosciuti r ego lan1entari 92 e ~on regol.am entari 33. S'ir1le11dc ch e gli esercizi non in regola sono st a ti de11 unzia ti all '1\. . G. e ch e l a vig ilanza proseg·ue COI\ o·g ni diligenza ed attività.

Sulle condizioni sanitarie della provincia di Roma. Da alcuni Podestà di (~om uni laziali (Castelgandolfo, Riofreddo, ecc.) sono state fatte pubblicare delle smentite a n otizie r elative a presunte n1alaLtie contagiÒs.e, notizie le quali avevano destato allarmi e serie preoccupazjoni sopratutto fra le famiglie de~ villeggi a11li. .t\ltrettan lo è ora ac:cadulo per Rocca di Papa, r idente Stazio11e Climnlica . Gentilmen le invitali, riportiamo la seguente dichiarazione del cl1iar.m o prof. F'rancesco Valagusa, resa al Segretario l•~cderale d ell 'Urbe, affinchè ~ colleghi possa110 r assicur arne la clientela che loro si rivolge per co11sig li .

Podestà Rocca cli Papa: << Ho visto professore Valagussa il quale smentisce voci ten.denziose circa salu.te cotesto cen tro, che considera rneraviglioso luogo di Villeggiatu ra. Salut i. Segretario Federale: Nino d'Aroma n. «

« « cc

A 84 an11i è morto· in Ne"v York il dott. PAOLO Dl~

VECCHI, il pili an ziano e il più rappresentat)vo dei m edie~ italiani degli Stati Uniti. Era r1ato a Quattordio, n el Monferrato. Forn1atosi alla sct1ol a del Novaro, appartenne all a gener azion.e d j cl1irl1rgi ch e accolse e valorizzò il n1etodo asettico . Emigrato1 a ,Sa.n Francisco, vi acquistò grande reputazione scienlif~ca e p·r ofessionale e raggiunse un 'alla llosizione eco11omica e sociale. Svolse opera costante e fervida d 'italianità, attraverso articoli e mediante l 'assistenza ai connazional~. Ancora di recente traduceva e si faceva editore d ella m o110grafia rli llume « Come I 'Italia ha vinto l a grande guerr a », di cui abbiamo dato notizia. Il Governo italiar10 · ebbe, a più riprese, ad affidargli incarichi onorifici. La R. Accademia di Medicina di Torino lo aveva nominato socio' corrispondent e. P. 1

morto a Catania in età di 37 anni, il prof. dott. GI0v.Al\1NI DE GAET~o\l'iì GIUNTA, aiuto di anatomia patologica in quella R. Università, professionista valente ed onesto, .apprezzato ed amato . I. È

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( A NNO

XXXVIII, NuM . 29]

SEZIONB P RATI CA

RASSEGNA. DELLA. STA.IPA. MEDICA. Proc . R . Soc. lY!ed., feb. -

Discu ssion e sulla morbosi tà e n tortalità mat~r11a. Casistica. Par is Méd., 21 feh . Nu mero sulle malat tie r espiratorie . Clin. Med. I t .. , gen. - L. LAZZARINI. Mie.osi del 1'appara to respir. allo stadio i11izi ale. - E. SANFILIPPO. Mobilità passive degli apici n ella d i agn. precoce cli tbc. p-0lm . Are h. I t . dli Dermat. ccc. , feb. - G. BRACCHETTI. Ter apia e profil assi del la stomatite da b ismuto. - .L. BERETVAS. Diela aclorurica nel lupus vul gar1s. A rcli. lt .. ~li Chir., feb . - P . L . BADILE. Dilataz. congenita delle vie biliari extraepatiche. - E. RAGNOTTI. Funzione motoria dell 'appendice. Riv. It . di Gin .. , feb . - G. AnnEss1. La mucosa uterina i1ei tumori ovarici. Rif. l\tled., 16 1eb. - F. FrGAru. Terapia immunizzante delle i1P;oplasje. - F . ALLODI. Actinomicosi to11sillare n ella p atologia d el l avoro. Rass. lnternaiZ. di Cl .. e T er., 31 gen. - A. ANZILOTTI. Diagi1. radiolog-. di appendicite cror1icizzn La.

1063

Cliir. d . Org. d i 'fvlovim ., feb.

G. SCAGLIOSI. Tumori ])enigni d elle gu aine tendinee. - R . GALLI. Scoppio isolato di lln disco i ntervertebr ale. P. VALDONI. Lipoma arborescente sistemico delle guaine tendinee. Edinb . Med . J ourn. , m ar. - Numero sulla t bc. La11cet, 28 feb. - A. D1cKSON WRIGHT. Tr attam. dell 'ulcer a tor p ida della g.amba. - W . J. O' DoNOVAN. L'im p etigine. nelle scu ole . Practition.er , rrtar. - T. HonnER. La nefrite . - T. I. BENNETT. Trattam,. dell a 11efri te. - A. AB~AHl.VIS. Polrnonile Jobare e suo t r attam,. Amer. J ourn. Obst. a. Gyn.. , feb . - T. L . MONTGOMERY. Necrosi (infarto) clella placenta. W . B. HEN DRY. Emor ragie nei primi mesi di gravidanza. ~ed.: . J(linik, 27 feb. - G. ELKELES . Rapporti tra ez1olog1a e clinica delle i11fezioni paratifoidi . Deut. Med . Woch., 27 feb. - Bo1T. Roentgenterapia dell 'ipertrofia prostatica . - l\11cHAEL e RADEF F. Diagn. differ. degli eczemi professionali . J\1u nc li. A1.ed. Woch., 27 feb. REIPRICH. Or1noni .sessuali. - SrELi\1ANN. Roentgenterapia dei tun1or1 n1al. secondo Co~tard.

Indice alfabetico per materie. Aneurismi Yeri dell 'a. poplitea . . . . Pag. A1}pendice doppia . . . . . . . . . . . . >> Appendicite t.raumalica . . . . . . . . . )) Ascesso olitic.-0 soltodurule co11 sinto1ni oculari . . . . . . . . . . . . . . . . » Bicipite ))racl1iale: rotture sottocutanee » Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . 1043, Calcolosi renale: frequenza, probabili

ca use

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Cancro: interve11to palliativo sul sin1pa-

tico

. . . . . . . . · · · · · · · · · ·

Ca11cro: ricerche sperimentali . . . . . Caverne ~ })ronchiectas'ia: d iagnosi differenziale . . . . . . .• . . . . . . · . Caverne idulidee: ru1nore di cc cl apet ». Chinino ca usa d i an1aurosi e aID:bliopia Cordo1na della nuca . . . . . . . . . . Difterite vulvare . . . . . . . . . . . . . Dis trofia rnu scolare progress~va pseudoiperlrofica . . . . . . . . . . . . . . E1norroidi : c ura . . . . . . . . . . . . Entpie1ua pleurico 11ell "infanzia: cura . Encefalite influenzale in l attante: s1n dro111e e1niplegica . . . . . . . . . . . Epulide n1alig·n a . . . . . . . . . . . . . Febbre ondulante da l3r ucella . : . . Idronefro si: ricerch e sp erirnentali .. InOuen za: adi11an1ia . . . . . . . . . .

I nsegnamenlo superiore

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Intes tin{)·: invaginazione acu ta e su b-

acu ta

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Li11Ioade11 i Li 111 ul ti11 le . . . . . . . . . ·» J~i11foadenosi aleucem ica . . . . . . . )) Linfograt1ulo1na : associazion i e deviazioni neoplasliche . . . . . . . . . . )) Medicina e farmacia milit ari : cor1gres o )) ~Iixoma dell'omero . . . . . . . . . . . )) TuJll:ori ~ clessidra del la colonna verlebr. ))

1005 1046 1037 1037

Mongolis1no : casist~ca . . . . . . . . . . Ml1scolo di uccello : azione emostatica . Nefrite e sl1oi rapporti con le malattie dell 'apparato cardio-vascol. . . . . . . Nefriti scarlattinose acute: azione della sci ll a . . . . . . . . . . . . . . Nefro s~ lipoidea: fattore e11docrino . . . Ospedali: congresso internazio nale . . . Paral~si progressiva a tipica o sifilide nervosa ? . . . . . • • . . . . . . . . . . Parto rapi do alla Delma s . . . . . . . Pielografie con. abrodil })er via endovenosa e intrarettale . . . . . . . . . . Pollinosi : le . . . . . . . . . . . . . Rachianestesia: emorachide inor tale consecu Livo . . . . . . . . Rene : micosi prin1arie . . . . . . . . Ragadi a11ali: cura . . . . . . . . . . . . Sarcoma a cellu le giga11li : se esis ta . . . Scorbuto infantile . . . . . . . . . . .

Servizi

igienico-sa n~lar_i

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Stipendi e supplemrnl.i: applicazione dei decreti 1027, n. 1159 e .~fj7~ . . . . . Stomaco: resezione per tumore . . . Strozzamento erniario in lattante .. Tubercolosi : al terazioni epatiche . . . . Tubercol osi della mar11mella . . . . . . rrumori rari del cuoio cap~llt11 o . . . . 'fumori toracici ed intratoracici: chirurgi_a . . . . . . . . . . . . . . . . Ulcere acute del duo<le110 . . . . . . . . Ulcere gastro-du odenali cro11ich e : estratLo pancreatico des~ns11linizz ato . . . . t.J tero p seudo-di de1fo co11 vag·ina divisa ed ematocolpo destro .. . . . . . . . . Vaccino BCG: mutazioni e patogenicità Vescichetta biliare: volvolo .. . . . . .

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V. AscoL1

t, Red . capo .

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IL

P OL ICL~ ICO

[ANNO XXXVIII, NUM. 29]

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Continuazione dei precedenti N. 22, 23, 24, 25, 26, 27 e 28:

TISIOLOGIA. LA TUBERCOLOSI. Lezioni e Conferenze del I Corso di T isiologia, tenute sotto gli auspici della Dire~ione

Generale di Sani'tà Militare nel Sanatorio Militare di Anzio, dai proff.: G. MEMMo, E. MARAGLIANO, V.. AscoLI, R. ALESBANDRI, A. D10N1s1, E. l\1:0RELL1, .:\.. B usi , D. DE 0ARLI, S. R1001, R. C1Aua1, A. GER1\1INO, F. BooCBETTI. (Raccolte e coordinate dal Cap. Med . F. BoooH'ETTI). Prefazione del prof. :;en. E. MARAGLIANO. Volume d~ pagg. XVI-344, niti<lamente s t a:np.ato, con impressa, sulla copertina, la fotografia, di S . E. il Caipo del Governo, lle11ito Mussolini, fra i riooverati del Sanatorio Militare. Prezzo L. 60, più le spe~e post.ali di spe<lizione. Per i n o.stri abbonati sole L . 50 in porto franoo. SULLA

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(Prof. G. MENDEs). Prefazione del prof. sen . A. LusTIG. Volume di pagg. lV-72, oon 15 figure intercala.te nel testo. Prezzo · L. 10 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L . 8, 75 in porto fran,co. ' . COME SI AMMALA DI TUBERCOLOSI E COME SI GUARISCE. (Prof . A. SIGNOREIJ.I). E l'enuncia~1011 e. ~e~ "!-uovo met od? di c~ra basat o sull'iper_emia t ota.le e la v entralizzazione . Volumetto di 44 pagine

in n1t1d1ss1ma veste t1pograf1ca. Prezzo L. 5 in porto franco.

L'elenco continuerà nei prossimi Numeri. Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LU I Cl POZZI, Uffici e Postale succursale diciotto, ROMA·


.lNNO XXXVIII

Roma, 27 Luglio 1931 .. IX

Nnm. 30

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI t

SOMMARIO. Lavori originali : A. Botto-Micca: Contributo all'istologia del testioolo ectopico in partioo1are rapporto coi neoplaemi. osserva!iOni cliniche : L . Tonelli: SpondilOE1tecsi 1produt tiva tifioa. Note e contributi : M . Porzio : Autonomia in«)retogena delil a m a mmella ed esistenza dà. un tipo costituzionale m a mmario. (Nota preventiva). L'attualilà madica: A. Filippini: I dubbi sull'efficacia del siero antidifte:rica . sunti e rassegne : ENDOCRINOLOGIA: Kraul: Sulla funz.ione del lobo a.ntel"iore dell'ipofisi. - L. Seitz: La placenta organo endocrino, la s ua azione biologica e patologio0a s·ul corpo femminile. - RACHITISMO: K. Hu1dschineky: Nuo.vi mezzi della terapia antirachitica. H. A. Harrie: Rapporto 1dell'olio di f egato di merlu1JZ0 e delle vitamine coll'accrescimento o sseo e col rachitismo.

Notizie bibliografiche. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : III Congresso Ital iain-0 di Microbiologia. Società Medico-Chirurgiea di Padova.. - Società fra i Cultori delle Scienze Mediiohe e Naturali in Oagliari. - Società di Sci enze Mediche CLi Conegliano e Vittorio. - Società Italiana Fascista di Studi ecientifi ci s ulla tuber-cc.loei. Appunti per il anedico pratico : DALLA PRATICA CORRENTE :

LAVORI ORIGINALI. '

OSPEDALE CIVILE DI TARQUINIA (VITERBO)

Contributo all'istologia del testicolo ectopico in particolare rapporto coi neoplasmi. Dott. AUGUSTO BoTTo-M1coA, chi·r urgo primario. Esistono n el testicolo ectopico dei tessuti, tdi cui è dubbia l 'interpretazione, considerandoli a1cuni come produzioni n eoplastich e, g iacch è si presentano come a.g.g ruppa me·n ti a g uisa di tubuli semin.ali di struttura div·er sa d.a quell.a dei cana licoli vicini, produzioni a cui ~ i è dalo il n om e d.i .a.den oma vero o· puro p·e r distinguerlo dal comune a.denoma d el testi colo, ch e f.a in realtà parte d ei tumori misti . Questo adenoma vero sar ebbe· peculiaTe d ei testicoli in ritenzione ed anche raro da osserv.ar sj. Nel 1905 Pick riferiva il caso di un test icolo ec topica, in cui m .aoroscopicamen te si osservavano delle piccole, numerose zone giallastre, che a l microscopio ·a ppariva no co·s tituite di un.o stroma di vario spessoTe e di numerosi cana-

A. Va nelli : Il regime alimentare nella cuTa delle infezioni tifose. - SEMEIOTICA : La prova d ella funzion a lità. r enale con il -carico di fosforo cc>nfron tata oon altre prove. - Ricerche sulla oolorazicme gia lla della pelle nell'insufficienza renale. - Fisiologia degli ureteri e Uroselectan. - CASISTICA E TERAPIA: Abuso d·i tabacco e scleroei delle coronarie. - Olinica e .patologia del mo rbo di R aynaud. - Gli estratti pàncreati.ci deainsulinizzati nella cura ·d el morbo •di Raynaud. - Nota sulla in·f lne'nza degli ematoblasti nella tromboflebite postoperatoria. - Embolectomia della femorale oomune. segUiita 1d·a suoceseo. - Contribruto alla cura degli emboli dell'aorta a ddominale. - Ricerc h e sull'erq.bolia grassoea. RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO: A. Franchetti : La difesa contro le malattie traemissibi·l i d a..gl·i animali all'uomo. - VARIA : Troisier : I pertermia congeniita. - POSTA DEGLI ABBONATI. Nella vita professionale: }.{t:JDlCINA SOCIALE: PangllQSS: Natalit à ed eugen.iç a. - LE NOSTRE CLINICHE : c. De Sanctis, A. F a n t ini, V. Challiol, A . Cacchi001e : Il reparto di neuropsichiatria in f antile ed altre integr a zioni nella Clinica neuropsi cihiatri ca della R. Università di Roma,. - Oon corsi. - Namine, ipromozio1J1i ed onorifi·c en ze.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

li coli fortem enit e contorti , fra loro molto avvi· cin.ati e rivestiti di un epite.lio, inten samente colorato: n ello stroma fra i tubuli si n otava l~ 1)resen z.a di n.umerois e cellule interstizia li. Que&te figure special i venivano d.a] Pick in1erpre tale per n oduli di adenom a forn1a tosi a spe · se dell'epitelio semin.ale. Nel 1906 Cb evassu n ella sua tesi e poi 11el lavoro in coll.aborazion e con Lecènc r J})Crt.ava c jnque osservazioni .di tes ticoli ect opici, 1n cui si riscontrarono anche m.acroscopican1er11.e cle i no·duli , ch e all 'esam e microscopico app:i ri vano lin1itati da l t essuto g hiandolare cir.costante pe·r una cap·s ula fibrosa e form.ati da tubuli m olto tortuosi, cos~ituiti da un.a sottile parete e d i un rivestimento epiteliale, formato da cellule a lte, c ilindr iche , con nucleo ricco di cromatina , co·n p r q toplasma filam entoso , ch e sembrava talvolta cont inuarsi con quello qella cellul a 011posta. 1Frap11-osti a ta li c·ell11le si t r o,·ava no al Lri elem enti J)i-ccoli, rotondi od ovali a nucleo volun1 inoso, fortemente colorato. In .a lcun i di questi tubuli epitelia li era c ontcnu · to l1 n corpo rotondo , ch e si colorava co]l 'eo-


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sina e colla fu1csina e che per il suo aspetto ricordava i « sym pexions » degli acini prostatici. In uno dei casi si trovavano ammassi enormi di cellule interstiziali. Basandosi su queste cinque osservazioni Ch evassu e Lecène con·c ludono ch e nel testicolo ectopico po·sso·n o ritrovarsi dei no·duli di adenon1a vero e puro, corri spon:den ti a·d uno stato di proliferazione dell e cellule, che no-rm.a lmente tappezzano i cana . li coli seminali. Non tutti gli Autori però si mostr.a no con· cardi sul significato dei nod·uli , formati d a tubuli di una struttu.ra speciale: b.a sterà ricordare il Lanz, il quale, avendoli osservati due volte s u 11 testicoli ectopici , ammette trattarsi di un 'inc lusione di ·e pitelio g·hian.d olare ati pico, ch e potrebbe divenire il punto di origine di future n eoplasie malig n e. È appunto su ques to argon1·ento c.he verte il prese11te lavoro.

* **

U11 particolare interesse offre la coinciden za d ell 'ectopia ites~i colare col tumore. Virch:ow era d 'opinione ch e i testicoli eic topici, forse perchè m eno esposti a i traumi, ve·nissero m en o colpiti fda neo pl.asie, pur ammettendo,n .e la coin1cidenza. Dall'esame bibliogra fi co si può con statare ch e questa esiste ·r ealmen,t e ed anch e in proporzion e notevole. Uffreduzzi su 159 casi di tumori del testicolo trovò in 6 casi il testicolo ectopico , Ch evassu su 128 casi n e n otò 15 , Jefferson su 116 ne trovò 15, l(ober su 114 n e n otò 18, Coley su 65 ne trovò 12, Bland-Sutton su 57 n é trovò 18 Howard su ' 57 n e trovò 9, Odiorne-Simmonds su 54 n e trovò 6, Monod su 48 ne notò 9, Wilms su 44 n e trovò 4, Ka.h lden su 41 n e notò 5, Cavazzani su 38 ne trovò 1, Scho·edel su 36 n e trovò 5, Hinman su 32 ne trovò 7, Vecchi su 24 ne n otò 1, Lipschutz su 13. n e tro\TÒ 2, Ma r tel su 9 n e n otò 2, Nassau su 8 ne trovò 1. Complessivamente quindi su 1043 1casi di tumoci del testi colo si registrarono 136 casi dell 'organo ectopico vale a dire press'a poco I su 8. Ma per poter parlare con sicu·rezz.a della frequ enza di tale coincidenza bisogn erebbe conoscere profondam ente la statisti.ca inveTsa ossia sulla totalità dei casi di ectopia quanti furono i tumori tes ti.colari riscontrati. Questa proporzion e deve es erre m olto bass~, se si deve prestar fede a Koch er, il qua le su mille ectopie l rovò un olo tumore maligno. 1\Ionod e Terrillon ritenevano ch e soltanto il le tìcolo in ectopia inguinale poteva esser colp ilo da n eoplasia, m entre sarebbe stato preserva lo n ell e altre e'lto1)i·e ; IIo,vard e Bland1

Sutton constataron o invece ch e era po·s sibile trovare il tumore anche n ell 'ectopia a.ddomana le, pur m.anten endosi più frequente n ell 'inguinale. Lavillaroy, Lecèn e, Soligoux ed altri dimostrarono ch e an1che l 'ecto·p ia addo rninaleera ug ualmente soggetta a n eoplasie, molte delle quali forse sfuggivano all 'attenzione per la p oca sorupolosità de11 'esame diagnostico; cosioch è n el 1902 K aeppelin poteva r.adunare soltanto set te casi di tumore i11 ectopia testicolare a·ddomin.a le sino a llo,r a pubbli ca ti. Sulla m a.g gior o minor facilità per il testicoloectopi1c.o di essere colpito da neoplasma gli Au tori n on si mostrano d'accordo, anzi si portano con facilità a i due eccessi o ritenendo tale org.a no il m eno esp osto a ll 'invasio1ne tumoral e (Virch ovv) o riten endo invece in esso una specie di predisposizione (Rubaschow, Robin s ohn). Pu.r i1o·n g iungendo a questo estremo si può a ffermare che il testico·l o ritenuto può, come c1u.alsiasi a ltro organ o·, di·vent.ar sede di n eoplasia in qu.alsi.agi form.a di ectopia si trovi. In quanto all 'età, in cui di preferenza I.a n cop1lasia colpisce g l 'individ ui, Monod e Terrillon a fferm.an.o essere la gioventù, g ia och è nella lo .ro s tatistica il più vecchio de.gli ammalati toccav.a ap1p en.a i trent 'anni ed il più giovane sette; Deroqu e e Julien citano vari casi dell 'infanzia, Mc Lella·n pubblica ·u n ooso di carcino,m .a con genito del tes tiicolo, mentre .d'alt·r a parte Binaud e Cha ,ra nn.az ricordano casi di tumori in testicoli ectopici in in·dividui di età avanza ta ed Arran n e rende n oto un caso in un ruo mo di 73 anni. Da ciò se ne può ·d edurre che non vi è una vera e propria età preferita per I 'insorgenza delle n eoplasie in testicoli ectopi•ci . I tipi ·di questi tumori sono, i·dentici a quelli ,. ch e insorgono· nei testiic oli a sede normale: così sono descritti casi di adenomi (Lecène e C·h ev.a ssu ), ·di teratomi (Cunnigham, John) , di sarcomi (Pi cl~e, Silberg, Wallace, Wyeth, Rau temberg , Edin.g ton , Gerster, Galeazzi, Kal ten bach , ... ), di corio·n epit·elioma (Tirurnurti) e di can cro (o seminami o epiteliomi seminiferi) (Anderhuher , !Bina ud e Chavannaz Bland Sut' ton , Ch evassu, Deroque e Julien , How.ar<l,. J(aeppelin, Cavina, Corner, Romiti ... ). Tra lascio di p1arl.are della sintomatologia, def decorso, della diagnos i e della cura de·i tumori in testi coli ectopici, perch è tale trattazione esu la dall 'argom·ento in questione; e vengo a descrivere i miei due casi . 1

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* ** cadde

Il primo dei ·due sotto la mia osserva zione sei a nni or ono, quando assistente del compianto Sen. Prof. Antonio Carle ordinario '


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SEZIONE PRATI CA

di Clinica Chirurgica nella R. Univerità di '"f orino, ebbi oocasione di compiere ricerche isto logiche su vari testicoli ectopic i asp-0rtati. Questo caso non presenterebbe di per se stesso alcun rilievo degno di nota , se non si ricollegasse dal lato istologico al presente secondo caso, ca·duto da poco sotto la mi.a osservazione. Tanto l 'uno quanto l'altro nulla hanno di notevole dal lato olini1GO e quin,d i n,ella descrizione ometterò appositamente quanto rigllar.da qu esta parte. CAso I. - R. A,, d 'anni 24. Ernia ingui11ale sinistra ~ ritenzione testicolare. Cura radicale Bassini. Emicastrazione. Il testicolo in corrispondenza dell 'anello esterno è piccolissimo, del volume· minor e dj una mar1 dorla, flac cido. 11 didimo ha forma allungat a e schiacciala e da esso si stacca l 'epididjmo a gui sa di un nastro.

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lubuli non han,no u~a cavità, ina sono riempiti da 11 uclei disposti alla periferia, quasi sempre in un s~l strato ed immersi i1~ un protoplasma comune, d aspetto granuloso, che riempie tutto quanto il lun1e del canalicolo. I nucle~ sono piccoli, di forma rot<)nda od ovalare, ricchi di sostanza cromati c~, raccolta in granuli 11umero<Si e piccoli. I nuclei sono . disposti alla periferia e<l in un sol strato, ma vi sono1 an,cl1e tubt1li, jn cui tutta la cavità è rie1npita dai ~uclei, mentre la sostanza pro,toplasmalica sembra esser~ scarsa (v. fig. 1) . Il connettivo ~ntertt1bulare è poCQ sviluppato; di solito compost~· da un, intreccio a maglie larghe di fibrille e da poche cellul~; raramente le cellule si fanno p~ù abbondanti, a nucleo più grosso, oYalare. Le cellule inter stiziali so·n o piuttosto abbondanti : si trovano fra ~ €analicoli seminali com u ni, alla periferia del nodulo, m a son o r are e scar se fra i tubuli, ch e lo compongono. Si disp ongono gen eralmente in vicinanza della parete dei can alicoli, dalla quale rima11gono sempre ben disti11te, no,n cor1Lraggo110 coi vasi sanguigni eh~ casuali rappor t~ di contiguità. Soin o isoJate o é\\ gruppi ed, a colonne ed alcune si m -0strano evidentem ente racchiuse in, u11 reticolo a fibre delicate, rii n,atura connettiva]e. Negli aggruppamenti dii una certa entità penetran,o elem enti del co•n net-Livo e cioè cellule a protopl asma molto ridotto:, a· nl1cleo· piccolo, sott~le, m,olto colorato e delicate· fibrille : s~ vengono così a delimitare delle loggie,. degli alveoli i11completi ed irregolari , nei qualìi sta11no l ~ cellule interstiziali. 1

1

CONSIDERAZIONI.

'

Questi tubuli a struttura diver sa da quella d ei canalicoli, icomponenti la qua si tot alità della gl1ian dola , e che appaiono riuniti sotto form a di un l nodulo sono quelli , che Pick, Chevassu e Leoène 'Considerano p·o co frequenti ed interpretano come p roduzio,n i neoplastiche a tip·o a de.nom.a toso, corrisp,o ndenti ad un,o, stato tdi proliferazione degli elementi epiteliali normali dei canalicoli. ~1a .p rim.a ch e questi AA. ·d es ero di tal fatto simile spiegazione, i detti tubuli erano 1consi·dcrati come elem enti a periodo di sviluppo più arretrato. La ·ra gione di questa primitiva inter.p retazione, a ttualrnente ripresa e sostenuta ·da qualcuno (Conforti), va cerca tia nel comportam ento d ell'evo1luzio·n e norm ale d el testicolo. Infa tti durante tutta la vita embrionale i tubi seminiferi sono rap presentati da cordoni ·epiteliali .p ieni , i qua li col pro_ g redire dello sviluppo si fanno .a.a r ettilinei fortemente co·n torti e si agg·:ruppano in lobuli .. H.anno un1a struttur.a n1olto sem1)lice : la par ete è sottil.e e co·n siste di una n1embra na proJ)ria, Ti vestita all'esterno ·da cellule del con 11ettivo disposto in uno o più s tra ti concentric.i : il rivestimento epitelia le è d.ato da n uclei ovali , assai ricchi di crom atina, parsi in un p rotoplasma indi, iso, e da poch e cellule molto voluminose (gli ovul i maschili), cl1e occupano· un pun to qua lunque del sincizio fol licolare. 1

1

F1c.

1. -

Kor. oc. 2, 01b b. 4.

Nella ghiand-0la è scomparsa ogni clisli11zio11e in lobuli; i canalicoli semin ali sono fra loro molto ravvicinati: hanno una pare le composta di due Q tre lamelle connettivali con centriche co~ r ari ~uclei appiattiti e di una zona ialina, p~ù interna, di vario spessore. In alcuni è tanto sviluppata che il lume del canalico~o ·è obliter at o o ridotto ad una sottile fessura. Tutti i can alicoli sono rivestiti da un,a sola qualità di elementi, le cell11le del Sertoli, spesso assa~ bene individualizzate specialmente alla base: il proto,. plasma di tali cellule è forte~ente vacuo~izz ato·. Quasi n el centro del testicolo e 11on circoscritto da una capsula propria si trova un nodulo· a fo,r m a irregolarmente trapezoidale, che risulta composto di un certo nt1mero d~ lobuli, fo,r1n ati ciascuno da un insiem e di piccoli tubuli, pieni, a struttura speciale ed a decorso molto tor tuoso. La loìfo p ar ete è composta da d,ue o tre lan1 elle connettivali , concentriche, con nuclei appiattiti ; m a talora più all 'interno si nota anche un certo numero di fibrille connettivali assai delicate. Questi Esanie isto logi co . -

I

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IL POLICLINICO

Questo dualismo cellulare pern1ane durante tutta la vita fetale e la prima parte <lell 'infanzia: poi ad un 'epoca variabile di quella gli ovuli maschili &C!ompaiono ed il tubulo realizza la sua unificazione cellulare, vale a dire resta tappezzato unicam ente ·da cellule follicolari. Da qu·esti in un secondo periodo di :Svilu.ppo si origin.a np ·da una ·p arte le cellule del Se.rtoli, dall 'altr.a le spe·r matogenie, ch·e evolvono poi in spern1a~ozoi. I tubuli , ritenuti da Pick, Ch evassu e Lecène formazioni adenomatose corrisponderebbero, secon·do alcuni Autori, ai tubuli molto gio,vani, nei quali il rivestimento è ·datq. soltanto da 1cellule folli·colari e tale corrispondenza è data non solo dagli elementi, ma anche dalla loro ampiezz.a , dalla mancanza o rj strettezza del lum·e centrale e talor.a anche d.a ll '.aspetto ·della p1are'te. T.ale ritardo nell 'evo1uzione può colpire o tuttti i canalicoli o zone limitate del testicolo. Nella g hi.a ndola 1seminale l'evoluzione dei can.alicoli può .avvenire in modo affatto indipendente tra i singoli oelementi in mo·do che contemporaneamente si possono trovare le varie parti a grado di svil1u ppo ,diverso. Orbene questa diffeTenziazione assume nel testi1c,olo ectopica, che non ragg iunge mai. un completo sviluppo, un carattere molto più n etto .e spi·ccato. Su tali basi è appunto fon.dato 1il ragionamento degli Autori, che negano la veridicità ali 'i.potesi di Pick, Chev.a ssu e Lecèn·e. Pur n on volendo entrare nella queS1tione del1'identità di tali tubuli, è certo ch e essi rapj)resentano una formazione non solo poco frequente, giacchè si trovano pochissimo negli esami istologi1ci del tessuto testicolare ecto,pico (come appar.e dalle r elazioni dei vari Autori), rna ancl1e perchè negli organi , in cui si riscontrano, non compaiono che sotto forma di noduli o unici o rariamente plurimi. CA so II. -

G. F. d 'anni 21 . Ernia inguinale destra cd ectopia testicolare. Cura r adicale Bassi11i; e1nica strazione. Il t esticolo asporlato è piccolo e. flaccido. Esame istologico. I canalicoli terminali hanno una pa:ete di spesso·r e variabile, composta da una parte più esterna a lamelle connettivali concentriche, con pochi nuclei sottili e di una parte interna d 'aspetto omogeneo', i alino. Questi canalicoli sono rivestiti soltanto da cellu,l e del Sertoli. Verso il rc11tro dcl testicolo e no·n circoscritto da t1n a capsula propria si trova un nodulo di forma irregolare, che d a una parte del contorno lascia i11clo,·inare la sua costituzione in lobuli, compo.. sti da un insieme di piccoli tt1bu li pieni a decorso tortuoso con parete a du e o tre lamell e co11nellivali conce11lriche con nuclei appiattiti. Nella superficie, in cui questo tessuto appare immune da in[iltrazione, i tuboli sc1nbrar10 privi di 1

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cavità ~ con nuclei disposti alJa periferia, quasi sempre in un solo strato d 'aspetto granuloso, riempendo il l ume del canalicolo< nuclei piccoli di forma rotonda od ovalare, ricch ~ di sostanza crorn atica, racco1 ta in granuli numero·s i e picco li. Una buor1a parte del suddetto nodulo appare infiltrata da un tessuto 11eoformato composto di travate co11neltivali, ch e serr1brano trarre origine dalle lamelle p arietali dei piccoli tubuli prima ricordati colle quali infatti si continu ano (v. fig . 2) . Queste travate connettivali, che s'intrecciano tra loro a m.q' di rete sono corrtornate da elementi cellulari, che per i caratteri sia del nucleo sia del protoplasma ~ sia per i r apporti interceden ti fra quete parti sono da interpretare come elementi neo1

2. - . Kor. oc. 2, obb. 4.

lì'1G.

formati costituiti di cellule, che ad ingrandimento maggiore. mostrano, protoplasma chiarQ limitato da mc1nbrana e grossi nuclei per lo più deformati, perchè in via di cariocinesi atipica ed inoltre mostrano al cen lro d~i gruppi di sostanza cromatica disposti a somigliar1za di piastre equatoriali. Per quanto si riferisce allo stroma ed alle cellule interstiziali ~l connettivo è inolto abbonda11te e risulta di sottili ed esili fibrille, formanti un intreccio molto cl elicato e di piccole cellule a protoplasrna estremame11te ridotto, a nucleo ovoidale intensamente colorato. Le cellule inteFstiziali ·so,n o • • scars1ss1ffi:e. CONSIDERAZ IONI.

Co,m e già si è detto , i due casi riferiti col limano tra di loro p1er la presenza in ambedue di un nodulo lobulare, formato da un intreccio ·d i tubuli la cui interpretazione, come già . ' . s1 e VIsto, varia secondo gli Autori. Esiste pur tuttavia tra i due casi p1'edetti una sensibile differenz.a nella vision e del nodulo: giacch è ._ e nel primo 1caso esso si presenta regolarn1ente cos tituito, nel secondo appare chia1


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1069

SEZIONE PRATICA

1·amente un'infi,l trazione, ch,e dall'aspetto si può Le questoni quin·di sono du e: dichiarare cal'cin·omatosa. Tale affermazione è 1° - ammesso che il presente nodulo è basata non soltanto dalla forma delle cellule e formato di tubi seminiferi a·d uno stadio di dall'atipicità degli elementi, ma anche dal mo- non 1completo sviluppo ed ammesso con Monod do dell'infiltrazione stessa vale a dire senza che l'origine dei carcinomi del testicolo è da limiti netti in alcuna parte del suo contorno. attribuirsi a ll' epitelio di un cordone di Pfli.iger, Stabilita cosi la natura neo,p lastica di questa si tratterebbe nel caso no·s tro di un carcinoinfiltrazione, sorge spontanea · .la curiosità di ma primitivo, sviluppatosi a carico del tessuvedere se vi possa essere qualche nesso, tra to di qu·ei tubuli seminiferi prin1ordia1i, di cui 1'identità del no dulo e I'' origine del tumore. sarebbe formato il nodulo; E qui si ri~de sull.a già esaminata discu.ssione 2° - ammesso con Prck, Chevassu e Lesu·ll 'i·dentità del nodulo e sulla questione del - cène 1che il nodulo non è che una prolifera] 'i~togenesi de i carcinomi nei t·e sticoli ectopici. zione neoplastica a tipo a.denom,atoso ron oriTralascian.do la prima questione, di cui si è g in e dao-li elementi epiteliali normali dei tubi o già parlato, si può osservare ch e fra l e varie seminiferi (ipotesi di Birch-Hirschfeld ... ), I·1 ipotesi diba ttute circa l 'istogen esi di questi tu - presente tu.more sarebbe secondario e invece mori due sono quelle, c h e più interessano pel ' di un adenoma puro si tratter ebb e di un ade• caso nostro. Secondo Monod infatti il tumore nocarc1noma. avrebbe per punto di partenza gli elementi Attenersi con sicurezz.a a·d una piuttosto che . . epiteliali di un cordone di Pfliiger rinchiusi all 'altra di queste fdue risposte non e' po,ssrdurante la vita embrionaria. Secondo Hirch - b ile dati g li scarsi studi al riguardo·. Però è Hirschfeld invece la n eoplasia avrebbe origine l1ecito esprimere la propria 0 pinione, anic.he dall'epitelio d ei tubi seminiferi e tale o·p,i- quando questa possa esser tacciata di errore. nione oltre ad essere condivisa da Waldeyer, La diretta visione al microscopio delle seTolav~ra, Langhans, è anche sostellJUta da Tiz- zioni .p uò certamente indirizzare al la preferenzoni e Poggi, ch e, b.asand.o si sull 'osservazione za di una delle due sud.dette questioni. Ed io di numerose pi.astre equatoriali nelle cellule non nego ch e accolgo con maggior simpatia neoplastiche in via di proliferazione e d 'aocor- la p,rim.a di esse per la seguente ragion-e. L'ado colle osservazio11·i di anatomia co·m parata spetto, sotto cui si presentano il nodulo ed i del Flemming, .attribuiscono a ll 'epiteli o semirispettivi tubuli (totalmente n el primo caso, 11ale l 'origine di questi tumori. parzialmente nel secon1do), è tale da far penQi1este due ip ot.P.si fini scono di collim,are sare com e soluzion·e più log i1ca e naturale che sull 'iclen tità dell'origine; si differenziano per si tratti di tubuli in stadio primordiale. Prequanto riguarda lo stadio del tessuto origina· ferendo queSJt 'opinione si verrebbe non soltanto rio. Per quanto riguarda l'ipotesi di M,onod ad amm ettere che il presente tumore è un carl 'emhrio1ogia ci apprende c h,e i co·:r.doni cel- cin.oma. pTimitivo, ina anche a. provare la poslulari dcl Pfli.iger sono :lo stadio iniziale d ei ~ib ilità .d ell 'ipotesi di ì\IIonod sull'istogenesi di tubi seminiferi: quindi le ipotesi del Monod e qu·esti tumori . Con ciò n on si vuol dire che di Bircl1-Hirschfeld, attribuendo l'origine d ei l 'ipotesi diventi assiom,a; tutt'.altro, giacchè se tumori la prima agli elementi epiteliali di lln in ql1esto caso si avrebbe l 'origine del tumore cordone di Pfliiger, la seico·n ·da all'epitelio d ei dall'epitelio di tubuli .p rimordiali , non si può tubi serni11iferi non fanno cl1e indicare un so- neppure affermate ch e l 'origin e sia sempre ' lo tes"ttlo, ina in due sta.dii di_fferenti: in quello questa e ch e perciò l 'j polesi di Bireh-Hirsch primordiale ed in qu~ll-0 fina le. feld sia infondata. Esan1in.a te in tal modo le due ipotesi J)iù inRiepiJogan·do si deve ammette re che restano teressanti per noi sull'i stogenesi d ella n eoplapurtroppo insoluti il problema sull ' identità. de~ sia nel testi colo ectopico, vediamo quale Tap- nodulo e su1l 'istog e11esi dei tumori mal1gn1 p1orto vi possa essere tra queste e l 'i.d enti.t à d el del testicolo ecto,pi·co e per conseguenza anche nodu1o presente nei nostri due casi. Solo per quel1o sull 'iden tità p r ecisa dell a presente neoricordo dirò ch e jl nodulo è da .alc uni considep.Jasia. rato come un amn1as o di tubi seminiferi non RIASSUNTO g iunti all'ultimo s ta di o di sviluppo , m entre a ltri lo ritengono com e produzione n eoplastica L 'A. dopo aver ricordalo gli stu.di sull'a dea tipo adenomatoso, lc orrispon.dente ad uno s tato di proliferazione degli elementi ep it eli ali 11on1.a vero del testicolo ec:topico ed aver tra ttato della frequenZ<t dei tumori maligni in simin ormali dei canali coli semini ferì. 1

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IL POLICL INIC()

le anomalia, .d escrive un caso di adenoma ve ro e·d un caso di supposto a-denocar cin oma, discutendone I.a probabile istogenesi . BIBLIOGRAFIA.

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SEZIONE PRATICA

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OSSERVAZIONI CLINICH E. OSPEDALE POLICLINICO UMBERTO I - ROMA. , -III PADIGLIONE - Primario: Prof. A. CARDUCCI.

Spondilosteosi produttiva tifiea. Dott. LANFRANCO TONELLI, aiuto m edico. i >rima a·n cora ch e Schottmiiller dim·o strasse ch e n1el tifo, da l principio alla fine della malattia, esiste una batteriemia, e ch·e perciò il .b acillo di Eb erth si p uò ritrovar e in qualunque parte dell 'organismo infetto, Quinke aveva già dimostr.a to i bacilli tifosi nelle ossa, e, poco più tardi, Fraenkel aveva affermato in 1nod o indiscutibile che le lesioni ossee n ei malati di tifo erano da attribuirsi all'azione di1·et ta di questi bacilli. l\IIa fra tutte le lesioni ossee da tifo ve n'è u11a ch·e delle altre è assai più rara, e pure notevolmente inter·e ssante : la localizzazion e wertebralc. Qu inke ne fec€ g ià da molto tempo rilevare 1a r ompar~a tardiva rispetto a ll 'j nizio· d ell'in1fe2ion·e, il lungo periodo di laten za, il d ecorso bc11igno spesso ubacl1to o cronico , ]a scar sa tendenza all a su j)pur azione, e d alla necr osi, la facile restitutio ad integrum anch e nei casi nei quali iJ midollo era compre&so. E, a volta a volta, nei vari studi clinici ed anatomo-patoJogici si parla di o teomielite ti·fosa e di spontli li te ti fi ca, senza però fissa re molto 1'atten.zio11c su questo argomento che Gibney n el 1889 tr.a ttò col nome id i cc tyfoid spine ». Roger, Widal e Te is ier la con si·derano co1r1e un.a local izzazi one cc cuTiosa » della osteoJ>e riostite tifo·s a. È certo che, data la eno·r me frequen za dcJl.a in~ezione eb ertian.a, cp1esta localizzazior1e d·e ve essere vera n1ente rara se nella lettera tura accuratam ente in1dagata non se ne rintracciano più di cento casi (Bon11oure). Dicono i classici che la inte-rpretazione dei -..egni clin ici ch e accompagnano la osteomiielite tifosa non è sempre facile, e questo è più c h e vero. Sch ottmiill er n e riporta il seguente esempio ch e tr.ascrivo integralmiente , con l.a ~t1a stessa indicazione nosografica: 1

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ga1nba destra: segue l 'atrofia della muscolatura. La febbre s~ protrae an cora a lur1go; indi si h a migli0Ta1nento, sicchè la paz. p·u ò essere dimessa all '8 aprile. La colo.nr1a vel'tebrale non è più dolente. s~ tratta evidentemente di una spondilite che ha causato una compressione del midollo spinale, e rispettiva1nente deJle r adici posteriori. Esito in guarigione sen za intervento O·pera:torio ».

Questo qua dro ch·e viene riportato da u·n uu tore ·di com·p etenza enorm e, pu.r e rappresentando clinicam ente un quadr.o chiaro e di diagn,osi i1on ·d iscutibile, non presenta alcuna conferm.a anatomica o di altra natura : oggidì in Yece vari casi 11anno la preziosa t estimonianza della in·dagin·e r a.d iolog ica che li doc umenia i11 modo chiarissimo. ~1Ia è appt1nto questa ind.agine ch e ha m esso, secondo me , in evidenza d elle particolarità degn e ·d i n ota, tanto ch e io credo di dovere segnalare alcune form e di localizzazione vertebrale tifosa che si ·diffe r enziano d ai quadri tipici del]a osteon;ii elite o spondilite tifi ca e per i quali io propongo il nome di Spo1ndilosteosi 1

p·rodattiva tifica. Prima di discute.re questa denominazione vediamo attentam·ente i casi ch e mi hanno in dotto a ciò:

I.. - ( GoNzALES, 0NTANEDA, V1nARREUTA). Entra in clinica il 9 marzo 1928, dopo 20 g!orni di febbre tifoidea (V\' ìd al positiva 1/300). Nel quaCASO

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(( Oss. 2sa.. - Schrd. 'f ifo addominale, spo,11ditite tjfosa. cc Ammala gravemente il 21 agosto 1904, dopo parecchi g iorni di malessere. Fa un tifo di m edia grayezza. « Dal 7 setteml1re si alza. Dal 4 dicembre in poi febbre per 10 giorni, indi di nuovo febbre al '? gennaio 1905. La paz. s~ lagna di dolori al dors o. L '11 a. e la 12a. vertebra dorsale, la 1a. lombare sono fortemente dolenti alla pressione. « Al 2Q gennaio è dimostrabile una paresi della

F1G. 1. rantesimo giorno apiressia. .A.Il 'inizio della convalescenza artralgie alle spalle e dolori intens~ lombari che si accentuano con la pressione o percussione sulla 2a. e 3a. lombare. Radiografia: negativa per qualunque lesione ossea. I dolori non influenzabili terapeuticamente : i attenuarono al 3 settembre. Il 9 novembre ripresa di dolori alla . reg~ne lombai:e, limitazione òei movimenti di esten sione e flessione del tron-


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IL POLI CLINICO

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co. Deambulazion~ normale; impossibil~tà di inchinarsi in avanti. No~ deviaz;one apprezzabile della colonna vertebrale; non fatti di meningo radiculite eccetto lieve dolenzia alla pressione degli sciatici. Riflessi norn1ali. La radiograf! a dimostrò: · che lo spazio vertebrale che. separa il 3° ed il 4° corpo vertebrale lombare era diminuito: di fronte è bene evidente un ponte osseo che unisce lq rlue vertebre, più manifesto al lato· destro. (Vedi fig. 1. Riprodotta dalla Prense Medica Arg. , n. 6, 1929).

lo ridotto. Non li.n fo·g lando.Je degne di nota, non edemi non efflorescenze cutanee. Cute pallida, ' . mucose v~sibili pallide. Polso: uguale, pi-ccolo, a, media pressione, frequenza 82, ritmico. Respiro : a tipo misto normale per ritmo e frequenza. Te1nperatura : 38°, 7. Torace : nulla di patologico S~1 nota a carico dell 'appara~ respiratorio nè ciroo·l atorio. Addon1e: pianeggiante, trattabile in tutti i suoi quadranti. Nessun segno di · versamento liquido 1 non si palpano masse endoaddominal!. Fegato: in alto nei limiti fisiologici, in basso non si palpa.

. CAso II. - (ToNEI.LI). Barb. Fern. Anni 23, celi· be, contadino. Anamnes~ famigliare: genitori viventi e sani ; nulla nei collaterali. No~ esisit ono nella famiglia malattie artrit:ph e, non gotta, non calcolosi, non diatesi di alcun ge11ere. Anatnnesi perso~ale remota: il paz. non ricorda alcuna n1alattia deg·na di nota. Non ha co n tratto n·talattie veneree. È modico bevitore e fu matore. Godè sempre b11ona salute fino alla metà dell'agosto 1929.. ì\.namnesi prossima : !l '15-8-29 cominciò ad avverti.re malessere, cefalea, senso progrediente di itanchezza finchè il 20 agosto notò di avere feb bre. Chiese ed ottenne r~covero in un ospedale d~ Ro1un ove rimase degente f~no al 2 novembre. Il decorso della mala ttia fu il seguente ; per circa 15 giorni febbri altissime continue remittenti ~11za localizzazioni. Una reazione di Widal riuscì posit iva per il tifo. Questo decor se regolarm ente senza caratteri degni di ~ota ed il paz. divenne apirettico in 29a. giornata. Ma dopo soli tre giorni di apiress:1a si iniziò un nuovo periodo (1 i febbre a decorso del tutto irregolare, con massirn i serali di 38° circa che si protrasse per altri diciotto gion1i. Verso l'ottavo giorno di questa ricaduta il p az . comi11ciò a i1otare una dolenzia prima modica poi accentuata alle regioni lombarj , senza alcur1 altro fatto con comitante eccetto febbre. I dolori crebbero tanto da divenire insopportabili: essi s~ accentuavano n ei tentativi di moto del tronco. Spec!.nlmente doloi'oso gli riJusciva l 'assidersi sul letto e poi il ritornare nel decubito supino. I medici curanti fecero eseguire una radiograf~a della colonna vertebrale, regione lombare ch e dimostrò l'assenza di qualunque lesio·n e osI • sea. Lentamente la febbre si attenuò fino a scoml F1G . 2. pari re; ed ~ dolori diminuirono tanto ch e, do po 1 breve periodo di convalescen za, il paz. fu dimesso guarito il 2 novembre 1929. Persistevano anCon la ricerca · della variazione respiratoria alJ <> cora modic~ dolori a,lle r~gioni lombari: i dolori percu ssione (m etodo Carducci) non appare in n on erano però più bilaterali, m a divennero un:.. grandito. Milza : in alto alla 81\ costa sulla ascel laterali sinistri. 11 m alqto tornò al lavoro. lare lnedia iri: bàsso si p·alpa poco al disotto del L'8 marzo 1930 si dovette presentare nuoval 'ar cat a ~ei profondi atli del respiro, con la va1nenle in ospedale per ch è i dolori alla regione riazione respiratoria alla percu ssione si conferma il modico ingrandimento di questo viscere. Gelombare er ano di nuovo divenuti assai in1tensi e<i andavano crescendo: era r ;tornata anche la feb - nitali esterni : nulla. bre. Fu ricoverato all 'VIII Padiglione al PoliSis.~ema nervoso: i1ull a di notevole eccetto una clinico. modica dolenzia alla pressione nelle docce paraDa circa ci11que giorn i i dolori erano divenuti Yertehr ali, specie a sinistra. Rotulei un po' vivacj. insopportabili, e gli imped i,rvano di curvarsi in Non Babinski, n on Oppe11heim, non Gordon n è avanti: la febbre · era sui 38°, continua con ce- . Schaefer, ecc. Sfinteri ;~tegri. falea ~ntensa, alvo diarroico da due giorni, non Apparato locom otor e: l 'esame dell a r egione disturbi della minzione, anor essia intensa. lombare do.l ente dimostra: netta do1lenzia alla Esame ob hietti vo . '(8- III-1930). Condizioni genepressione a livello della 3a. e 4a vertebra lombare rali non gravi ma depresse, sen sorio lievemente specie al l ato sinistro. Rigidità della · colonnar ottuso, p siche integra. Decubito preferito il suparlicolannen.t e evidente n ei tentativi di flessiopino a gambe estese. Scheletro regolare, muscoli ne del tron co iìn avanti e nella rotazio11e verso siipotonici, poco sviluppatj . Pannicolo aòi-poso moln islra. Modica contrattura delle m asse muscol<t r i 1

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SEZIONE PRATICA

lo1l1bo-sacrali, più evide11te a sinistra. Dolorabilità lungo le doccie paravertebrali. Decorso t:!inico: 16 gennaio 1930 ingresso: febbre 38°,Q 'NI., 37°,6 m.; 17 gennaio: febbre 38° 1\1., .36 ,8 m. S~ preleva una ernocultura. Si praticano le sierodi.agnosi con jl seguente . risultatA>•: Tifo + + +, paratifo A e B :Qegative: m,elitense negativa. Un esame delle urine dà: P. S. 1020. AlbuIQina ..assente, zucchero assente, sedimento nulla di patologico. La formula leucocftaria è la seguente: leucociti 21eutrofili 70, eosinofili 2, basofili O, l'..n fociti 22, 1nonoci ~.i 6. f_i.1ob uli bianchi l O.000. La H. W. nel sangue è nega.t iva. 18 gennaio : febbre 37°,8 l\t!., 37°,4 in. Pun.lura lomb are: dà esi to a liquor limpido, a pressione n1odica. Esame del liqiior: Nonne negativa, Pandy n egativa, Boveri n egativa, albumina 0,18 %, glucosio 0. 54 %, cilodingnosi scar si linfociti, R. W. ne.gativa, ~ . benzoino colloidale negativa. Si pratica una racliografia della colonna vertebrale (ved:, fig . 2) : questa dimostra una ne-0for11tazi011e osteofitica a ponte tra il corpo della 3a ~ 4a 'crt eLra lom])are di sinistra. Nessuna alterazione a carico· dei corpi vertebr·a li nè dei menischi. Per.feti a. inl egtità della interlinea articolare. llis11llat o di inlcresse notevolissi1no specie se si lie11c conto dell 'altra indagine radiologica esperit.i <111alr lte m ese prjn1a per stabilire la i1atura <lello slesro <lolor p g ià esistente, e ch e invece esclu se quaJsiasi al Lcrazjone. ossea. Dal 24 al 30 ge1111aio febbre intermitten te <le.crescente; dal 1° fehbraio apiress~.a; dal 12 febbricole g jor11alicr e; rlal 7 marzo apiressia definitiva: l '8 marzo è dimesso. I dolori sono scom.})arsi gradatan1ente. 11

1' ro1>1)0 palese è Ja sovrapponibilità clinica clei due casi esa111i11ati percl1è occorra insistere s11l fatto, ch e essi evidentemente rappre..;en Lano lJn 'unica forma morbosa a car.a tte·r i

d efiniti. La identità del :reperto radio ~ rnfi co è non m eno impressionante. Viceversa -in <lrnbed ue, si differenzia da qu·ei caratteri cl1 c :-:i h a11110 cli . a lito nella osteomielite, sopr<\tutto per la intensa proliferazione ossea a i i 1)0 oslco fiti co ch e qui ha prodotto un m.anifes tissimo ponte osseo fra due corpi vertebra]i • • • "\ lCI nl. llr11

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La d enon1inazione di osteomielite in senso la to non identifica bene il quadro clinico ra·d iografico d escritto, perchè questa den·o minazione farebbe p ensar e piuttosto ad un.a a lterazione d el corp·o vertebrale o delle sue apo fis i trasverse, articolari, o spin ose che invece qui sono radiograficamente nettamente in -d enni. 1

La de nominazione di artrite vertebrale avrebbe una certa ragione di •essere per il ri~ordo che il quadro clinico radiografico presenta con le artriti deformanti pr-0duttive della

1073

colonna vertebTale, che, com e n e l caso presente producono neoformazioni ossee a tipo di :o,J>eroni, becchi, -e, nei casi ava11zati, di veri ponti osteofitici. Ma male si accorda la deno · 111inazione ·di artrite vert ebrale con· la conserv.a ta integrità radiografica della interlinea articolare, evidente sia pe:r l 'indeformazione d el m enisco interarticol.are, eh.e per la n etta per· sistenza dello spazio chiaro tra le apofisi articolari asc e11denti ·e discendenti ·d ell·e verte'.. bre vicine. Il termine di spondilite tifica è troppo ge11erico e non esprime b en e il quadro procluttivo. Io riten go che si debba con ser vare questa denominazione ultima per indicare in senso lato tutte le localizzazioni vertebrali del bacillo cli Ebert.11 ch e evi·dentcmente l) UÒ dare I uogo a form e morbose diverse : e cioè osteo1

1

11iieliti vere e proprie)· artriti vertebrali pure 0ù i11 alcuni casi ad una jor·ma osteoproduttiva dovuta più a reazione dei tessuti perivertebrali 1

ch e a lesioni ·del corpo oome si ha ·n ·ella osteo1nielite e clie io chiamo sp oridilosteosi pro1

duttiva tifica.. Assai intAressante è an ch e il ritenere ch e u11 g.ern1·e infettivo b en noto (il bacillo di El)crlh) p uò d etern1inare n·e lla colonna vertebrale delle alterazioni che ricordano moltis.., i111e alterazioni simili che si riscontrano nella a rtrite deforma·n te .della colonna vertebrale stessa. Ciò è degno di nota poich è n ella oscurità c tiopatogen etica in cui n oi siam.o riguardo a ci u,esta strana malattia delJ.e a~ticolazioni , i.] fatto segnalato induce a dare maggior valore al (attore infettivo che , secondo n1e, è pre·dorn inante nella genesi del] a art·rite defo.r1nante. E logico pensare cl1e se n·ei due casi di , p ondilosteosi produttiva tifica si fosse seguito o-iornalmente o quasi il dolore lombar e con rndacrin e ra·d iog·rafica si sarebbero colpiti d ei quadri in cui prima di g i1:1n geTe ~l ponte . ~ s : co si dovevano avere d ei b ecchi osteof1t1c1 ~1~ ai imili o addirittura identici a quelli class ican1e11te d escritti n ell 'artrite d e for.rnante. Ora . e si suppone per un istante ch e il bacillo di Ebertl1 avesse potuto ripeteTe e prolungare la su a infettività ossea n1oltiplicandola in vari l)Ut1Li d ella co.Jonna vertebrale noi avre111mo avuto un quadro non dis tino-uibil e da q11ello di l1na artrite v•e.rtebral e d e formante. i può quindi a ccarezzare l 'ipo'tesi ch e que· sta sia un processo patogeneticamente legato a processi infettiyi, a locali~zazi oni. ossee. mo~­ teplici (co n predilezione d~1. t essuti ossei art~­ colari e con tendenza squ1 s1tamen te produtt1 1


1074

[ANNO

IL POLICLINICO

va) di un germ·e, che p·o trebbe an?h e essere uno d e i già batteriologica~ente ~ot1 . E questa una pura ipotesi a cui ac~enno per incidenza ma ch e deTiva d.a ·u na chiara consta tazion~ .di fatto; e de l r esto le ipotesi hanno spe so reso utili servig i a lla sci enza. CONCLUSIONI . La localizzazione del b acillo di Eoorth nel sistema osseo vertebrale cioè la spondilite tifica può manifestarsi sotto varie forme, e prec isamente : 1) Come osteo1nielite, come artrite vertebrale e com e spondilosteosi produttiva tifica. 2) Col n ome di spondilosteosi produttiva tifica si deve inten·d ere un.a forma di spon dilite tifica a ca:rattere n·ettamente produttivo e disting uibile per i seguenti criteri clinicoradiologici: a) inizio n.el perio·do di declino ·dell'ileo tifo; b) di dolori ·p rim.a lievi poi più violenti localizzati alla col onna vertebrale : obbiettivabili come d olo·r e alla pression~ forte sulle vertebre colpite e più sul1e docce paravertebrali; e) coincidenza dell 'in izio d ei dolori con la riaccen sione febbrile; d) ass·en za di fenome ni di r isentimento midollare/ qua l che lieve fatto Tadicolare transitorio; e) r iduzione progr·essiva ·dei fatti doloTosi; f) qua dro ra diolologico tipico : presen za ·di n·eo-produzioni a tipo osteofitico originatesi ·dai corpi vertebrali , spesso riunienti due vertebre vicin.e a g uisa di pont e. Con servata integr ità dei corpi vertebrali e delle apofi si osse,e; spazii inter.articolari chiari normali .· 3) Sar ebbe opportuno studiare r.a diogr.aficamente tutte l e sindromi d olorose vertebrali ch e sì svolgono nel tifo, e si potrebbero così precisare m eglio i caratteri differenziali delle singole forme. 4) Il qua.dro n eoformativo osseo della spondil osteosi produttiva tifica va tenuto presente anche perchè potrebbe dare con cetti chiarifi ~ catari sulla contro,rer sa, finor.a ig n ota, etiopa• togenesi ·della artrite d eformant e. 1

XXXVIII, NuM. 30}

g ia infettiva d ell 'artrite cronica ·deforman~e­ ch e questo quadro potrebbe portare. BIDLIOGRAFIA.

1) Qu1NKE. Berl. kli11. V\Tocbenschr . n . 15, 1894 2) FnANKEL, Numerosi artic.oli ? a~ 1897. al 1909 .st1 riviste Tedesche : ved1 b1bl1ograf1a del tifo sul Moun e STEHELJN. 3) H. ScoTIMULLER-MOHR e s~ AETIELJN . M ed. Jnt . ,. Vol. I, p ag. 443, 1913. 4) HALPENNY. 'I'yphoid spine. 1Surg., Gyn. and Obst. ,. pag. 694, 199Q. 5) AnnIN, DETIEIL e CoNDRAY. Pro·g r . Méd. 12 agosto 1911. 6)

V\;-JOAL,

L El\iIBRRE

e

ABRAl\-fI.

Nouv . T r aité d e-

Méd .. RoGEn-W1nAL-TE1ss1En.

7)

GoNzÀLEs, 0NT.\NEDA e VrnARREUTA ..

Espond. tifi-

ca, Prens. Méd . Arg., n . 6, 1929 .

1

Con. egnato in redazione l '8 novembre 1930. ~

RIASSUNTO. '

descrive col nome di spondilosteosi produttiva tifica una varietà di spondilite da bacillo di Eb.eTth a carattere squisitamente 11eoproduttivo . osteofi tico cb è va distinta, spec ial1nente per il tipico quadro radiografico (di cui riporta chiari esempi), dalla osteomielite e dalla artrite vertebr ale tifich e; ed accenna all 'eve11luale argomento in favore d ella etioloL' A.

NOTE E CONTRIBUTI. Autonomia incretogena della mammella ed esistenza di un tipo costituzionale mam· mari• o. (N 01.'A

PREVENTIVA) .

DoTT. MARro PoRZIO (Ra.m a). , La mammella è organo il c ui trofismo e la cui funzionalità s tanno sotto il dominio di a 1tre .g lan dole, l e sessuali sopratutto. La sua truttura è da con sidera r si istologicamente simile nei 1due sessi, specie rulla nascita. L 'involuzione o l 'evoluzione di essa sono d eterminate dall 'incr et o sessuale .dominante ; ma vi è tutta una serie di fenomeni cl1e c i inducono a non considerare interamente la mamrr1ella come organo a carattere sessu.a l e secon·d.a rio. La mammella, oltre a possedere attività in cretogenie spontan ee, primitive, è a n che capace di influenza.re alcuni aspetti [m or~ologici e fisjologici dell 'organismo femminil e.

* ** ovaio

/

I) I rapporti tra e · m ,a m.m e lla, circa lo svilu.p po, son o noti; ,p iù degn i di r ilievo ai nostri fini sono i rapporti tra mammella ed ovaio nei periodi gravidico e mestruale . A questo riguardo è pressocl1è tramontata la . i potesi ch e f.a.ceva respon sabili d elle modificazioni mammarie d el periodo g r avidico, el ementi transitori m io-m etrali, a funzione forse endocrina. Tali elementi mio-m etr ali n on comparendo se s 'impedisce la formazione d ella placenta, nè trovandosi ne]J periodo premestruale, che è in tutto simile a l g.r avidico, non possono essere a sunti come responsabili di una er ie ·di modificaz ioni q uali sono qu,elle in i)arola . L'ipertrofia mam.m aria ch e si nota nel pre-


[ ANN9 XXXVIII , NuM. 30'] ·

1075

SEZIONE 1PR..\TICA

mestruo, e in genere tutte le mod:i·fica.zioni di tale periodo, son o collegate al oorpo luteo, c he è al tempo ste sso il maggior re·sponsabile delle modifi cazioni gravidiche .della m .ammella, senza ch e, n el se11so stretto , gli ormoni fetali o placentar i vi possano avere influenze dirette e precise. Innestando in anima li femmine e. vergini un ovaio gravidico, si h ann o nettissimi fenom eni . di ipertrofia mammaria d1ello stesso significato, senza che le ovaie e l 'utero d el sogg.etto in esperimento subiscano modificazione alcuna. Ini ettan·do estratti fetali, o placentari, o a n ch e sol o siero di sangue di gravida, la reazion e colpisce l'intero apparato sessuale delI '.animale e anche la mamm·e lla. Questa identità di influsso del corpo luteo nelle 1due fasi, premestruale e g·ravidica, ci ·permette oggi di .c on siderare la 11nestruazione com e un parto in ininiatura: ed infatti identich e sono le r eazioni (solo di intensità diverse) delle altre glandole: ti·r oide, ipofisi, corteccia sur renal e e para tiroide, e la stessa d ecidua puerper.ale 11011 ha nulla di diverso, n el com portan1ento, dalla d ecidua mestru.aJe, dista·ccandosi e regreden·do entrambe allo stesso modo. E se fin qui abbiamo vis to nella mammella un compor~a:rnento da ·ol'gano a funzione rifles a, le cose cambiano radicalmente quando si esaminino i fenomeni inerenti l 'allattamen Lo. Se il secondamento non .avvie11e, Ja montata lattea man.ca in pieno: 6 dimostrativo ·a questo rigu.ardo il caso verificatosi a lla Ma terniLà <li Venezia (citato dal Viana), in cui si ebbe un secondam ento in l 7a. giornata con com parsa della secr ezion e lattea solo dopo 48 ore~ come di norma . La placenta non è quèll 'org.ar10 da molti ancoir a creduto stimolatore de lla g.alattog~11esi; essa è piuttosto inibitrice, e so si pensà alla sua ricchezza in fo1lic6linà, e all 'azìone antigalattagog.a d eJl 'ovaio·, )a cosa non do\rreb be a1)parirc tanto s trana. Piuttòsto alla placen ta spettano .m ansioni ·preparatrici, dello stesso. ignificato delle luteiche , sia per il ·fattd clie al COfJ)O luteo essa Su ccede nelle mansio~f 1)rotetti ve del feto, sia pet I ' itlenti co interorn1onismo ch e si m 'a11:tie·n è tlopo' la ~~egressi:ohe · di esso, e in cui tiroide., i;pofisi e paratjroidi rappresentano fattori non tra~cu'rabili · n~l . pro- · vocare la secr ezion e Jattea. · .. · · · La mammella ha dunque bisogno . di uila preparazione per entrare n ella fa·se , secre'ti.v~; ma ques1e modifiéàiioni non sono 'necessa - . ria mente le gravidiche soltanto. · 1

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:r"'requen tissi1110 è il fenomeno di secrezione colostrale in d onn e vergini, ed è stato parsi110 osservato in casi di g in·ecomastia. E ' stata o·s servata secrezione lattea normale co111e fatto vicaria nte m estruale in sogg·e-tti amenorroi.... ci. Non son o r ar i casi di revivescenza secretiva, dopo anni, an1ch e do1po la menopausa, in donne ch e per caprirc ci o si sono atta ccato un poppante a l seno. Io stesso h o osservato la permanenza di una secrezione lattea normale , a 3 anni di distanza dallo svezza-mento, in so·g getto irsterico iposessuale. Degno di speciale menzione è il fenomeno di secrezione }.a ttea da una sola mammella se l 'ovaio dello ste·sso lato è 1Halato o è stato as1)orta~o o è atrofizzato per radio·castrazion e. In tutti questi fatti secretivi la mammella, è evidente, intervi eae per qualche verso cl1e i1on è attribuibile all 'azione n otoriamente galattagoga della tiroid~, dell 'ipo1fisi e delle paratiroidi , in quanto anche la più generosa som1ninistrazione di tali g landole r esta in questo. senso inerte, .a g·endo invece n1e gli a ltri con o sciuti come dipende·nti da tale opoterapia .. Fattori secondari a d azione d el corpo luteo, e anche fattori ereditar i dirett i possono benissimo influire su questi .atteggiam.enti funzio nali 'della mammella, la quale possie,de proprietà antimenorr.agica, antimiom .atosa e ipotrofizzant.e uterina indiscutib ili; .e oltre a ciò è eccitatrice de i surreni ed inibitrice della ti roide. Attenti studi in proposito posso110 rivelarci aspetti. nuovi se non imprevisti dell'economia endocrina femminile. T.ra questi, per esempio, quello d'una possibile determinante morfolog ica e fi siolog ica, su cui d esidero richiamare I 'attenzione. 1

* ** JI) F i 110 ad oggi la funzionalità n1 an1maria è st.ata messa in correlazione della funzionalità di altri organi: l 'ovaip sopratutto. 11. ·deg110 di ril ievo il tentativo di dare alla forma ·e consistenza della n1 ammella, attraverso 5 tipi fondamentali, un ,ralore semiologico stabile. Questi cinque tipi sarebbero: il seno per· fetta, il seno atrofico, l 'ipermastia vera, quella spuria (o g rassosa), infine la macromastia, come può chiamarsi il seno eccessivo, pendulo ed . forme. A ciascuno di questi ti pi corrisponde1:ebb ero deter m inate interferenze g Jandolari, in c ui la ma.mmella rester ebbe passiva .. tt1tto ciò è un ottimo punto di partenza per indagini successive, ma per ora il quadro real e q~lJe influenze interormoni ch e che la mam-

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[ANNO XXXVIII, Nu.M. 30)

IL . J>.OLI~LINI CO

m ella può rivelare è ben lonta110 dall 'essere compleLo e definitivo. Infatti, a ccanto ad una . ipermas tia vera da ipotiroidismo o ipovarismo (varianti del 3° tipo) vi è quella· da ipar- . .tiroidismo ed ipogenitalismo acçentu.a ti, ~ei .soggetLi ben s tudiati dal Ryser (ipertrofia 1nas- · sicci~ dell1 e vergini). .ç omunq\le, intendo richiamar~ . l 'atte~r;io r · ne su un altro tipo, abbastanza com un~, ... e ; che è in aperto contrasto con la classificaz.i o' ne suesposta. E cioè un tipo, che per essere . ìpo s~rrenale e ipoge11itale , oltrechè tenderizial- . me~t e ipertiroideo, · si trova in contrasto con le varianti .del I tipo (ipoplasia man11naria d el lon g ilineo iposurrenale e iposessuale) · e con le varianti del secondo tipo (ipertrofia 'd a ipotiroidi smo con ipogenitalismo e iper su·rren alismo). Le caratteristiche fondamentali di tale tipq, .ch e solo p er contraddistingu~re ho 'chiamato • • :ipermamm.ario, sono : • S tat'ura: prevalentemente longilinea., eon 'Va1ore . . m etrico deg li arti superiore al valore trofico; Arti: gambe esili molto, senza alterazio ni di forma (non si ha cioè la g.amba legno· sa e tutta di un pezzo) e coscia piuttosto scar- · na; braccia formose n ella p:trte supeTiore (deltoidea e .n1edio-on1erale); •as -ottigli ato e magro l 'avambraccio, con n1ano ossulXl e scarna , o paffuta e piccola, d el tipo ipogeniLale; Tron co : il b.acino è nove volte su dieci uniformemente ristretto; comunque contrasta vi vamenLe con l'ampiezza delle spall e. Infatti, il cingolo scapolare ampio dà a divedere una robustezza che è più appare11te che re~le. Grande è la tendenza di questi sogge lti ad ammal arsi di forme annessiali , di quelle che alcuni AA. pretendono non infettive ( ?). Su di un fisico simile si hanno mammelle dal largo impianto sui pettorali; di consistenza compatta, ma non massiccia, con areola e ca pezzo lo normali, ma con qualche :rado e lungo pelo n el campo o sul contorno areola re. La pelle è bianca, delicata , dalla rete venqsa appariscente. La capigliatura è abbond.a ntissi• ma e serica . Le m estruazioni sono deficienti , tanto in sen so qualitativo che quantitativo, saltuarie . a volte e raramente dolorose. Nei casi quindi in cui non si ba una vera amenorrea le mestrua' . zion i non dicono g ra n che , dato ch e capita · di trovarle con tali caratteri n ei soggetti •P.iù disparati. Per quanto, dunque, costanti, non ~ono patognomoniche del tipo ipermammarjo~ Questo tipo è frequentem ente sterile, o non ha la capacità di portare a termine la gravidanza, o se ciò avvien e, il parto (in genere ·

s~lo -il pri1no) è~ Bét11pre laborioso ed in•certo. No,n è chi non veda, i11 tutto questo, tre gradi di una stessa disposizione costituzionale. L'al1.a t~me~to ~è . contrassegnato da una piena lattea abbondantissima . M~ u~ , ~Ìtro . fatto va messo in evidenz.a : qua•• J si tutte le . donne che per anni di matrimonio non hanno mai concepi to e poi se ne mostrano capçlci .q uando quasi sono giunte all'età · matura, .apparteng·ouo a questo tipo ipermammarjo (facendo astrazione i1atura1mente da cause morbose dell'apparato g enitale). Io ho potuto raccogliere in ·due ai111i 5 osservazioni, e h o potuto tconstatare ch e le mammelle, a d etta an·che delle pazienti, non avevano più 11è l 'aspetto n'è la consistenza di prima. In un soggetto ·di 39 anni, con sedici di matrimonio infecondo ed un ab orlo - il priimo, l'anno precedente - si erano persino rimpicciolite. 1,redici mesi dopo ella ebbe un p.a rto a termine ma con morte in travaglio del bambino. Circa i rapp,o rti interglandolari, in questo tipo è facilissimo trov~re , come dicevamo, i segni ·di un ipertiroidismo, che a volte arriva a dare qualiche segno di basedowismo. L'ipop ituitarismo è frequre nte e l 'ipogenitalismo di i11odico e vario grado costante; ma l 'ipersurr enalismo manca sempre, assolutamente. Spiccate in questi soggetti, oltre la delicatezza e trasparenza della pelle, l 'ipotonia vasale, la tend·enza ai deliqui e non raramente ai fenomeni stenocardici. Propendo a considerare il tipo ipermamm.a rio come uno in cui no11 siano ancora del tutto spente le influenze timi1che, o in cui il timo si. sia i11voluto tardi. Ciò non tanto per la carnagione o la presenza (non costante) di lJeli n·el can1po are ola1~e , ma per il significato antisessuale, antisurrenale cl osteoipotrofico che il timo può qui rappresentare. Cosi per :i rapporti gravidici denunziati, non mi pare impossibile un .potere inibente sulla maturazion ~ follicolare da parte anch e dell.a mammella vergine ipertroifica : potere che con gli anni si e.stingue q viene sopraffatto finalmente dal1'ovaio iperattivato dalle prime avvisaglie della menopau§a. Noto ch e le modificazioni del fisi1co feµirninile che avvengono dopo un allevo completo, :q.on sono le stesse che se il par. to no,n fosse stato se.guìto dall'allattamento. La 1n.a.mmella. ha dunqt1e una responsabilità evi1dente, se ~on ancora chiara, in tutto questo; e poichè la mammella vergine ha anch, essa una azione ormonica contro gli infantilismi e i difetti di sviluppo, io propendo a creder.e che nell'incr_e tologia p ella n1 ammell a si tratti più di quantità ch e di qualità , durante i due sta·dii cl1e l'organo attraversa. I

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[ANNO

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SEZIONE PRATICA

Concludendo: con queste note ho voluto soltanto indicare fatti, la cui antitèsi con ipotesi ch e si pensava110 acquisi1 merita u1teriori e approfondite indagini. Sopratutto la presenza di un tipo a mammella molto sviluppata, che si sottrae alle influenze che tale sviluppo determinano , e · i fenomeni di chiara indipendenza funzionale che la m ,a m mella spesso mani~esta, ci d•e vono ~.r riflettere sulla possibilità di un 'autonomia incretogena vera e propria capace di aver e ne'l l 'economia gen erale endocrina d ell ''lrganismo femminile , un suo peso e un suo valore. Ulteriori studi chia riranno se tali premesse hanno un solido fondamento di realtà.

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1

RIASSUNTO.

L 'A. tratteggia brevemente alcuni fatti ch e possono far pensare ad un'autonomia in ~re ­ togena della .m ammella, app·o ggian·do tale ipotesi con la descrizione di un tipo somatico femminile , ch e si sottrarDebbe a quello che finora si conosce sulle leggi ch e regolano lo sviluppo del seno. ~

L'ATTUALITA MEDICA I dubbi sull'efficacia del siero antidifte• r1co. •

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Casi ana1oghi non sono affatto rari e, fra 1'altro, i medioi di Roma ricorderanno la dolorosa perdita di un valen le Collega i11fettatosi in circostanze d el tutto simili a quelle del Bé.cuwe. Da quest 'ultimo, Minet ha preso lo spul)to per fare un con franto fra i sieri preparati dal! 'Istituto Pasteur di Parigi e da quello belga) traendo·n e la conclusione che il ~econdo è superiore a l primo, e ciò in base a statistiche osservazioni cliniche. Dal canto s:uo Roux, direttore dell 'Istitu~Q Pasteur di Parigi, ribatte opponendo altre stati·stiche e rilevando imprecisioni nelle storie cliniche riportate da He.r lem, allievo di Minet, che" sostiene la stessa tesi. Dall 'esame delle statistiche dell'Ospedale Pasteur, ri sulterebbe poi infondata la diminuzione di attività 1che si sareb-· be osservata nel siero antidifterico. Anzi, nel citato ospedale si è osservata una diminuzione di mortalità (non si dice se le quantità di siero u sate siano sempre state le stesse). Di fatto, mentre nel decennio 1900-1909 si è .avuto .il 9,46 % di mortalità, nel 1910-1919 la m ortalità è. scesa a 6,75 ,-nel 1920-1929 a 4,26 e nel 1930 a 1, 13 %. Lignières (c fr. an ch e /)oliclinico, Sez. prat., ·9 febbr. 1931 , pag. 197) ritiene cl1e la dimi.n uzione di effi cacia sia dovuta a lla ~dim inuzion e del potere tossigeno dello sti pj te u sat~, mentre R.amon , Debré e Thiroloix pef!s.ano che non si deve con.siderare soltanto il potere tossigeno , ma anche quello patogeno ed opporre quin·di non soltanto un siero antitossicò , ma a n.ch e uno batteri cida. · La questione s i presenta pertanto assai co~­ plessa, rr1a non va negato il fatto ch e tut•i hanno osservato della dirninuzione di attivìt• del siero in genere, in quanto che le l 000 unità immunizzanti, ch e un tempo si dimostravano suffi cienti, sono ora inadeguate . GTi Istitvti pro·duttorj di sieri avrebbero l 'intere·sse ed i] dovere ·di produrre d ei sieri ad a lto t~tolo e~ a studiare la question e della causa e del trattamento di queste difterj ti rr1.a] igne d.av.anti a cui la terapia che riteniamo più attiva _ si dimostra impotente. Per quanto riguarda Je morti dolorose dt medici che assistono i difterici, Roux insiste ;,.iustamente sopra una precauzione che d~­ ~rebbe imporsi , ed è quell a di non ammettere

e a'd

Il caso ·d oloroso di un medico morto per difterite n onostante un 'intensa somministrazione di siero .a ntidifterico ha sollevato una polemica di oui si trovano g li echi in C. R . Soc. de Biologie (22 nov. 1930) , in Bull. Ac'1d, de méd. , 16 dic. 1930) e in Progrès m éd:ical (13 dicembre 1930, 28 marzo 1931). Si tratta del dott. GéraTd Bécuwe, interno n el Servizio del prof. Mine.t. all'Ospedale St. Sat1veur di Lilla, il quale s i . era , infettato intubando un ban1bino affetto da crup. Un paio di g iorni dopo accusa u.n leggero -dolor di gola , ch e si va .accentuando il giorno segu ente. Sullo svolgersi successivo .dei fatti , si hanno in formazioni contra1ddittorie, in q·11anto che P. Herlem, n ella s ua te·si inaugurale, sostiene ch e già 40 .or,e ·dopo la contaminazione, nei servizi dei difte,.ici se non degli "individui si fe ce una prima somminjstrazione di 150 cc. a reazione di Schiolc negativa, oppure immudi siero antidifterico (di cui· 50 intra venam) , nizzarli precedentem ente con I '.anatossina. Ta-, mentre, secondo quanto riferisce Roux, il ·de- le regola è sempli ce e dovrebbe sen~'altro vefunto Collega avrebbe voluto soprassedere alla nire imposta. Potrebbe essere un primo passo .sommini strazione del· siero per timore degli in- per. la .diffus ione della vaccinazion.e an~idifteri­ cidenti cl1e esso provoca e per il fatto che egli ·ca di cui la Direzion e Gen erale di San1tà Pubstesso riteneva trattarsi di un 'a ssociazione fu- ·b11ca si sta da tempo occupando. Le pr escriso-spiri Ilare . zioni già esistenti per la vaocinazi on.e an·t itifiSi in.stallarono però rapidamente i sintomi ca~ ch e determina m orti m €no drammatiche. di una difterite ipertossica, .contro la qual e J>Otrebbero f.a cil_itare il còmpito. non valsero l'iniezione di circa µn litro · di siero antidifterico e le altre cure coadiuvanti. A . FILIPPINI.


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fisi , .<ffi~ 1él-fliip,.;ali. castrati radiologicamente sono I·: invece inattivi. · l ; . . 1 ~ Tuttav~ anche quan·dO . Ul1a delle due sezìoni. · 'ciell:ipofi-si ·doml.na , l 'altro non è del ENDOCRINOLOGIA. tutto assente, · 'onde non possono dirsi antago'Sulla funzione del lobo anteriore dell~ipo. n.l'ste nei senso vero d ella parola, anzi general. mente .esse ag iscono contemporaneamente. tisi. , .. . . ·. N.atuTalmen.te, con l'esperienza, si possono (KRAUL. Wien. /(l. lVoch. , n. 15, 1931~ . .cr ea.re d elle condizioni in cui una delle due La funzione del lol>o anteriore dell:'ipofisi ~zionj è ar.~ifie:i.o samente do1ninante: n è è a (1 . a. i.) è da qualche tempo oggetto 4i. nu- ~redersi che l 'ipofisi d.ebba. ritenersi il centro merose Tice~che e l 'A. h.a \!o·luto ri.p·i:e.~d~r,e adunàtor.e , '<lella funzione ovatlca, çhè anzi, Pi~eéede di so·lito' per tutte le glari.d·o le l'arg.o,m ento, limitandosi però a studiarl9, in 1·apporto all 'influenz.a che ne riceve il s;i~tE}- endocrine, esi ste tra loro 'un intimo e reciproco r.a p poTto. ma genitale femminile. :, . · 1F orse: 1 1 ' ipo~isi s ta a · cavallo tra il ricambio Com1e è n·o to, sop~atutto 'da1lle iriceT0P.e1 'C\i Zondeck e As chheim, il 1. a. ~p. contiene: q~e degl 'idratì: di oarbonio, d ei g r.a ssi, delle vitamine ecc. e la funzione dell 'ovaio: forse tutte .ormoni; ca.p aci ·entrambi. di agire sull 'o:va~Q., ma in senso opposto: un ormon·e A che prq- le c.au se centrali ·è· 0Tmonicl1e cl1e regolano voca l{l m,aturazione d~i follicoli, e d un ormq- l 'ovaio si esplicano attr.avero l 'ip.o fisi. ! V. SERRA . . ne B che la impedisce, e muta anzi i fqllf- . • : , .' r., ' ' c oli in corpi di colorito giq.llastro, i cosid~tti ~ pl~cent. a 01~g~no endocrino, la sua aziocc pseudo·c orpi lutei ». · . · ·. , I , ' Le modi1ficazioni istologich e del lobo ~n~èr. . . ~e biologica e patologica sul corpo femipof. sono state stu1diate g ià d.a t empo: si. r ipor- !t · • ·m inile. dino gli studii 'd i Fi.chera , Luciani e M:3.ressani sulle alterazioni · di q·u esto organo, dppo {L'. ·sErTz . 'l\1iin.chrier 111ed . Woch., n. 21, 1931). l'arresto della funzion e ovarica , poi le moc:\iDura11te la gravidanza si d eterminano alteraficazioni osservate n el cancro dei genitali, nel- zioni morfolog iche e alterazioni funziona].i biola ipoplasia tiroidea, ne·l la cast'l;azione ecc. : s.e- logi1ch·e, ~ell 'organi'smo fe1nminile. ·Le prime condo alcuni AA. esisterebbero rapporti b.e n consisLono in un 11uovo impul so allo sviluppo determinati tra l 'azione d ell 1ipofisi e·d il ci- .çh.e .assllmopo- alc q.ne ·p arti. specialmente l 'u· , c lo ovarico. tero, le mammelle , le pareti addominali.• Que• Nelle sue ricer che il l\.r.a ul è partito da~la sti org.ani riassumono dunque i car.atteri parosservazione che il lobo ant. i.pof. ·è capace di ticolari del 11eriodo della crescenza, e andati eccitare contemporaneamente, in sen so oppo- perduti p er l 'organismo che ha raggiunto la sto, la funzione ov.arica silente dell 'o:vaio di maturità. Le alterazio~i n1orfologi·che e quelanimali giovani, da un lato maturando i fol - le furizio~ali biolog iche sono determinate dallicoli, dall 'altra lu teinizzan.do li. 1'uov-O fec ondato. Attraverso la placenta la maIl Krau·l ha impiantato p er via intramusco- dre 1perde tutte qu elle sosta1ue che sono neceslare sostanza ·di 1. a . f"r.eisco in oltre un centi- saTie all 'orga11ismo d el feto. Epitel.i fetali si naio di topi infantili; talora l 'iniez ione è sta- sfaldano dalla gran·d·e super fi cie placentare e ta ripetuta : 3-6 giorni dopo è tata i)raticata penetrano nel sangue n1ater110: si possono di1'autopsia, ponendo ·l a maggior c ura nel ri- mostrare microscopicamente gli epiteli cariali conoscere i due ·diversi gruppi di azioni . Cwac nei vasi del polmone e. dimostrando nel sangue turante e luteinizzante) e l 'eventual e pre~a len- materno un particolare fermento che li scom· za dell'un.a s ull'altro. . p one specifican1ente è possibile diagnosticare la È stata u sata l'ipofisi di ca,1ie. gatti, top', gr.avid:anz.a. La ·p lacenta è inoltre indubbiamenratti, ed anche maiali e buoi che sono stati te un orga110 gndocrino , dalla c u.i comparsa . previamente trattati con corpo ' luteo, con (olli - n ell'organismo d ella donn.a ono provocate '1e colina, con a drenalin.a con urina di g ravide, seguenti a ltera.zioni en.docrine : 1) appena - ir1icon estratli di placenta, con S:OStanza di pla,- ziata I.a gravid,a nz.a l' ormon·e del lobo anteriocenta e con estratto di lobo anteriore "del·l.'ipp- re ,dell 'ipof.isi , ch e noi oggì riusciamo a metlisi. t ere in evidonza saggiandolo sul topo infanIl corpo lrute'O .acoentluò I 'azione luteiniz- tile, aumenta n otevolmente nel sangue e si el1zante, la folli colina quel'la m aturatrice, e co- n1ina.an,che con l 't1rina·. (La dimostrazione nel. ì pt1re l'adrenalin.a; l'urina d ell e gravi<Je, e l'·u rina, permette. la diag nosi i)recoce della gra·· · . l'estratto di placenta rinforzano l'azione lut-ei- vi.danza). nizzante ; l'accr e ciuto svilu1)PO d ei folli coli. si 2) Aum,e nta J)Ure durante la gravidanza ottenne invece con l'uso d ell 'estratto di 1. a. .J 'ormo?-e ovari·co, dimostrabile saggiandolo ~ul Si noti ch e m entre gli . estratti di ipo.fisi di topo bianco cas trato. animali castrati operativamente si presentano 3) Aum enta · l'ormone tiro·i·d eo, ciò che è più attivi ch e di norma , gli es tratti di ipo- evidente dall ' ingrossan1ento della t.iroide nel-

SlJNTI E RASSEGNE. I

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SEZIONE PRATICA

la gravida e ciò ch e si può dimostrare con l'aumento d ell 'iodio nel sangue, con l 'accelerazione ·della metamorfosi dei girini e con la dimostrazi.one d ell 'aumento di aoi.do lattico n ei muscoli . La formazione d ella plaoenta determina queste alterazio11i en·do.crine· non agendo indirettamente sulle glandole a secrezione interna corrispondenti, ma in gran parte per attività propri.a. Oggi è din1ostr.a to che l '0r111one ovarico viene P'r odotto in grande quantità dagli epiteli del •corion; anche l 'ormone d el lobo anteriore d el} '.ipofisi, o alm,e·no uno d ei suoi componenti viene durante la g r.avidanz.a formato dalla placenta stessa. Queste alterazioni end.ocrin.e che avvengono· durante la gra,ridanza sono molto notevoli, esse sonq però fi iologi cl1e e perciò in genere durante la gravidanza migliorano la salute e lo stato di ben essere della donna. Donne rim.a ste ir1dietro nel loro sviluppo , t otalmente oppure parzialmente (p. es. ipoplasia ·cardiovascolare) durante la gravidanza non rararpente diventano normali. Però l 'O·rganismo de.ve essere costitt1zionalmentc perfetto·,. e rp os&eidere un a lto grado d.i capacità di trasformazione e di a.dattamento per sopportare senza danno il n.otevole r...ambiamento dello stato endocrino ch e avvie11e durante la gravi,d anza. Se l'organism .o difetta di que te capacità o se l 'alterazion e endocrina è troppo notevole (p. es. mola vescicolare o g ravidanze gemellari) si .d eterminano alteraz ioni patologicl1e. E cioè : a) l'ingrandimento d elle parti sporgenti_, frequente durante la gravidanz.a che in alcuni casi si esagera fino ad una vera acromegalia gravidica . Esso è in Tapporto con una aumentata ·od a] Lerata attivj Là ·di alcune porzioni del] 'ipofisi e regred1scc n el puenperio. b) Si r11anifcsta ·talvolta un diabete insipido, probabj lrnente d·i pen.dente da una alterazione d ello s t.aLo, .di equilibrio fra l'ormone d el lobo anteriore e quello d el lobo posteriore dell'ipofisi. ' e) adiiposjtà e magrezza di origine ipofisa · ria: Se durante il puerperio il lobo anteriore i portrofizzato tarda ad irmpiccolirsi, si sviluppa l 'adiiposità del puerperio; se la regressione del ·1obo anterore avviene in modo esagerato, si sviluppa un.a cach essia ipofisaria. Questi stati di adiposità e di magrezza d.i solito reg r ediscon o s pontaneamente. d) l 'iperattività ovarica può determinare l 'osteomalacia g ravidi ca ; eh.e gu.a risce con l 'o-variectomia anche continuando la gravidanza. D'altr.a parte si manifestano talvo·l ta ·durante la g ravidan za sintomi di ipofunzione oV"arica (fenomeni vasomotori simili a quelli a.e} climaterio, dolori e tumefazioni articolari) che scompaìono spontaneam ente durante il puel'lpBrio. e) L'aumento dell'or.m one tiroideo, cui è "imputabile il lieve aumento che per lo più si 11a 1

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nel r;i cambio basale, dà luogo talvolta a tachicardie gravi·diche. D 'altra parte in alcuni casi si osservano, sintomi di i1potiroidismo, anche s tati simili al mixedema. ~ probabile che quegli stati gravidici che ogg i vengon o designati come tossi.ci sieno determinati da ·complicati spostamenti n ella situazione endocrina; vediamo infatti che i11 casi di rnol.a vescicolare, in cui come si sa g li epitelii coreali 'd egenerati pro ducono unal eno;rme quan· tità di ormone ipo,fisa,rio, anteriore (la quantità di questo, ormone n,el sangu~ può arri v.a re a 10-100 volte tanto quanto nella gravidanza normale) sono molto più frequenti e molto più gravi cl1 e n·elle gravidanze n orn1ali il vomito gravidico, gli stati preecl.amptici , e l'eclampsia. L'eclampsia che di solito si d etermina neg li ultim i tre m esi · di gravid.a nza in ic asi di m ole vescicolare si può d eterminare g ià al terzo e. quarto mese. R. PoLLITZER. 1

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R..t\.CHITISMO, Nuovi mezzi della terapia antirachitica. (K. HuLDSCHINSKY . .Wien Klin. Woclt., aprile 1931).

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La ricerca de lle ca·u se del Tachitismo ha inesso in evidenza 3 fat;to 1r ~ fon.dam.entali: Lo a ccrescimento, la predi·sposizione, e la deficienza di luce o di vitamina; ai quali se ne aggiunge qualche altro: l 'acidosi, l 'alterato ricambio degli idrati di C., l 'alterazione di funzione delle ghiandole a secrezione interna o d cl sistema neuro-yegetativo, ecc. L'accrescimento ha imp·or:tanza n el senso che senza tale fattore la malattia non si manifesta. La predisposizione è un fatto più complesso, cl1e :riunisce ·defi.cieru·e con.g·e.nite di vari.a specie. La m '.a ncanz.a di luce e di vitamin e, infine, rappresenta la più recente acquisizione in tema di patogenesi del r.achitismo, ma ancora n on è b en d efinito il valore de1l 'uno o dell'altro elemento , in quanto la loro mancanza n on induce n eces ariamente alla malattia così come la loTo presenza non empre riesc~ ad evitarla. Bisogna quindi ritenere ancora che tutti e tre i fattori fondamentali -devono essere tenuti in con1sider.azione. Dal punto di vista terapeutico, in ogni .m o· do , hanno oggidì grande importanza l 'elioter apia artifi ciale e la vitamina-terapia. · Il trattamento con er gosterina irradi.at.a offre poi il vant:aggo d ella grande facilità di som ministrazione; m .a no,n si deve dimenticare com e ad esso vadano congiunti ancl1e degli svantaggi, dovuti sopratutto ad un eventuale iperdoMggio. Sotto tale punto di vista, assolutamente sup eriore per efficacia ed innocuità r esta l'olio di fegato di merluzzo. Ma , purtroppo, quello l

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[ANNO

IL POLICLINICO

ch e ordinaTiamente si trova in con1mercio è di valere assai inferiore all'originale. Per q·uanto riguard~ l 'elioterapia artificiale, si deve subito dire che il sistema presenta alcuni svantaggi te.cnici, quale quello -di dover osservare dei turni regolari o di obbligare a costosi impianti n elle abitazioni. I vantaggi terapeutici sono invece indiscutibili . Due sono gli effetti conosciuti dell 'irTadiazione .u ...' V. : la fo.vmazione cioè di vitamina . antirachitica da una provitamina probabilmente esistente n ella cute, e la formazione, sempre n ella cute, di js:tamina o di sostanze istamino-simili, cui è dovuta gran parte dei fenomeni fin qui conosciuti, quali: l'eritema, la diminuzione della pressione san guigna, la stimolazione n ervosa. Si è dimo strato ch e i raggi eccessivamente corti son o la e.a usa degli eritemi irritativi, non espli1cando quindi azione terapeutica alcuna, e, fino ad ora, non si è riusciti ad eliminarli completamente, p.er qua nto ·lè case fabbricanti abbiano introdotto n ote,roli m odificazioni nelle lampa·de d el con1mercio. Tra queste, l 'A. loda lo cc Solarcalampe », di Osram, ch e, con ricerche biolog iche, si è dimostrata ricca di azione antirachitica e di ·· potenza battericida. Dal punto di vista terapeutico, tuttavia, bisogna riconoscere che an cora non si sono stabiliti limiti netti alla m .a lattia, in quanto il suo inizio e il suo termine non sono clini·cam ente delimitabili in modo preciso. Con·viene quindi istitujre un trattamento profilat· tico precoce allorquando esistono particolari condizioni di clima, eredità e nutrizione, e, a tale scopo, corrispon.de b ene la la mpada cc Vitalux ». P er le irradiazioni collettive,, ch e idealmente vanno 1'.atte senza costring~re il m .a lato ad una immobilità perfetta, corrisponde invece ::la lampa_da Osram tubulare, in vetro Uviol, la quale permette di irradiare a gruppi per lungo tempo, anch e dopo la presupposta guaTigione dei segni clinici. I progressi n el tra ttamento del rachitismo sarebbero, riepilogando, rappresentati dall 'aver riconosciuta la necessità di un tale prolung_a1nento di cura, alternan.do le appli.cazioni es terne alla somministrazione interna. M. FABBRI. • .

Rapporto de11·olio di fegato di merluzzo e delle vitamine coll'accrescimento osseo e col 1·achitismo. (H. 1\. llARR1s . Th e Anier. Journ. of ·t he Medie. ci ences, aprile 1931) .

Nel 182-! comparve il primo lavo,ro cli.e illu strò scientificamente l 'uso dell 'olio di fegato di merluzzo n el rachitismo, uso che progressivamen te è andato sempre diffondendosi, seb•

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bene non se ne con osoes.se il meacanismo di . azione . Dopo la scoperta delle vitamine il problema sembrò risolto ritenendosi ch e l 'olio· contenesse la vitamina liposolrubile an.t irachitica. Più tardi la vitamina A fu riconosciuta come antixeroft.almica, m entre l 'antirachiti1ca m, ritenuta la D , anch 'essa liposolubile. Lo studiò dei rapporti fra luce sol.are e formazionedeL1e vitamine co.n dusse alla preparazio·n e d.e}Ja vitamina D .m e.diante irradiazione dell'ergo:s•t erolo. L'A. ritien·e ch e si sia molto esageraro nel caro po della t erapia colle vitamine e cheuna dieta ben bilanciat·a . e con vitto vegetale e animale fresco no.n ha bisogn.o d.ell 'aggiunta ·d i vitarp.ine sintetiche, che si adopereranno soltanto quando non ci si possa procura re le vitan1ine col vitto fresco. Alcune osservazioni cli11iche sull 'azione del1le vitamine sono· manca tedi conf.erma sp-erimen.tale sicura; per esempio1'.affermazione ch e la vi tam in.a D prevenga la carie ·dentaria n on è stata 1c.onvalidata dalla· j)rovocazione di ca·:rie coll'abolizione della vitamina D. L'A. ritiene a.n che che sia un errore il giudicare la quantità di vitamina A contenut..Et n ell 'olio di fegato di m•erluzzo dal} 'intensità della reazione co,10,r ata che compare al tratta_n 1ento con acido solforioo, perchè non sole> que.s ta è una r eazione soltanto qualitativa, n1a anche perchè . essa si h a anche nell 'ergoisteroloirradiato ch e cio ntiene vitamin.a D e no;n A. . Lo studio dell 'accrescimento osseo deve rigu.ar!dare tre processi: ,l 'accre:scin1ento ldeHa ca·r tilagine, la ca lei ficazione della cartilagine 0 I.a formazion e dell'osso. Soltanto la ca.Icificazione della cartilagin e è r egolata dalia vitamin.a D (luce del sole, luice ultravioletta e erg osterolo irradiato); gli altri processi sono regolati da lle vitamine A e B. Tutt'e tre i processi_~on o alterati n el rachitismo e questa malattia si può curare soltanto dando tutt'e try I.e vitamine . . Per questo l 'A. ritiene che l 'oli,O di fegatO. di m er lu zzo sia superiore all 'er.aosterolo i·r ra0 diato nella cura del rachitismo. E cita a con ferm.a di . [q uanto -dice i radiog rammi da lui faitti curando ili rachitismo col solo ergoster olo e coll 'olio di merluzzo, che è ricco di vitarnina A e di vitamin.a .D. l~. LusENA. 1

Rammentiamo a tutti i m edici pratici l'interessante: pubbticazione : Prof. Dott. MARIO FLAMINI

Docente di Olini<0a. PècLiatriea nella R. Università Direttore del Brefotrofio Provincia.le d.i Roma.

Manuale di Pediatria pratic~ Terza edizione aiooura.ta.rnenit e riveduta e notevolmente

&1mpliata.

Un volume in-a-. di pagg. XII-452 nitidamente sta;m. pato su earta semiIJatinata. oon 118 figure interealat. ~el testo. ~rezzo _L . 6 5, più le spese postali di sped·iz1ane. Per 1 ~oetr1 a.b bon1ati sole L. 6 O. in porto fram.qo.. Inviare Vaglia all'editor e LUIGI POZZI. Ulfftoio Po.. stale Succursale diciotto. ROMA . I


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NOTIZIE BIBLJOQRAFICllE. Trattato Italiano di M edici1ia ·1riterna, a cura d ell 'Istituto Biochin1i co Italiano. 3 vol. r il. di 3500 pagg. complessive con 700 fig. in n ero ed a colori. oc. E dit. Libraria, Milano, 1931. L. 280. Si tratta della pri111a Opera italia 11a di vasLa collaborazio11e n el c a1u po della med1cina iuLer11a, disciplina ch e finora è s tata insegnata alle nostre g·e11erazioni 111odich e quasi esclusivamente con Le~ Li stran ieri, in prevalenza ted eschi , n on selllipre tradotti in modo l odevole. Il bisogno di en1an c iparsi dalla l etteratura s tTaniera nel ,ca1npo de'll 'insegnamento medico era quindi veran1ente sentito, non solo per un giusto senso di dignità 11azionale, ma per ragioni essenzia lmente pratiche, quale quella di insegnare ai nostri medici c oi m e todi della nostra tra,dizion e clinica, di renderli famigliari ai nostri metodi di ricerca e di cura., a lla nostra legislazione sanitaria; .senza contare poi che i testi stranieri i gnorano sisLe'lnaticamente i co11tributi d ella Scuol a Ita liana, sicch è .avviene a llo studente di esser e famigli.are a i nomi degli scienziati stranieri e di ignorare quelli dei nostri sommi, ch e pure hanno portato all a medicina contributi fondamentali. Sicchè un plauso inco11di.zionato va a ll 'i11i ziati va dell 'Istitt1to Biochimico Italia n o ed in parti colar modo al suo Direttore prof. Giovanni Lorenzini, ch e pcrsonaol111ente h a dato u11 'attività preziosa all'in1postazione d ell 'opera e alla coordinazione del lavoro. La r ealizzazio·n e di quest'opera ha di111ostrato come sia possibile an ch e in Ita1ia organizzare l'edizione di buoni Trattati con la col.laborazione di autori numeroi:- i, associando l 'eccellen za d ella trattazione· alta ra,1)idi tà d ell 'esecuzion,e , alla r i1cch ezz.a della veste ti pografica e delle illu straz ioni, alla n1oderazion e del prezzo. l)assando ad un e ame c ritico, 11otiamo anzitutto le g iu ste proporzion i di questo Trattato, ch e rappresenta un quid m edium fra il voluminoso Mohr e Stah elin , eccessivo per gli scoi)i didattic i . e di consultazione difficile anch e per il m edico 1prati,c o , e il rmodesto Mehring, a ccostan·dosi, pur su.perandolo per comJ)letezza e modernità, allo Strumpell (ancora una volta torn iamo ai trattati tedeschi per il con fronte!). . Contenere. la vasta m~teri.a in 3500 pagine rtcca1nen te ill11 strate esige da parte di ogni autore uno sforz o assa i più g rande di quellò richiesto d.a una tr.a ttazione più vasta; occorr e selezion are per og ni argomento ciò che è necessario sapere, ciò ch e è soltanto utile con oscer e, ciò ch e è sempli ce sfoggio di erudizione; disting uer e quanto è • di acquisizion e sicura da quanto appartiene tuttora a ] campo delle teorie e delle ipotesi sia pure probabili ; dare in tut.ta la esposizione la. prevalen za a qu esto nu cleo di dati sicuri ch e ogni me1

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dico deve possedere, tracciare i1ell 'alone del~ le teorie interpretativ e un quadro chiaro ma sintetico, quanto è necessario e sufficiente a chiarire lo staito .a ttuale di og·ni argomento, senza appesantire ed esten.dere la trattazione co11 particolari superflui agli scopi didattici. Si può dire ch e in linea di massima tutti i collaboratori si sono uniformati a questa n ecessità dando di og·ni .argomento un quadro sintetico ma con1plcto, rinunziando ad ogni esposizion e puramente dottrinale e talvolta perfino contenendo in brevi cen11i i contribuit i personali e ·della propria sc uola per avere di mira esclusivamente l 'utili Là del lettore. Sforzo di cui bisogna essere grati ai singoli au Lori , ch e n el} 'interesse d el libro hanno ancl1e sfid.ato l 'eventualità di esser e accusati di dimenticanza per aver d.a to volontariamente 1'os tracismo a qu.al.cl1e elemento g iudicato superfluo. Lo stesso inte11to p ratico si nota nella distribuzione della materia . Il vrimo volume raccoglie le a11alatti0 infettive, svolte per la parte ge11 erale dal Cesa-Bia111chi, 1per quella spe. c,iale 1dall 'Izar, dal Preti, dal Castella11i, dal Rho, dal Jemma, dallo Stazzi; le malattie degli organi del movime11to, trattate dal Pari; quelle dell '.apparato c irc olatorio, ·volte dal Cesa-Bia.11chi e dall 'Aresu; le n1alattie d el sang ue e deg-li org·ani en101)oietici , trattate dal Di Guglielmo. Il seconid o volume corr1,p rende le malattie de 11 'a1ppara to r espiratorio, tta ttate dal Bilan1cio11i per l e vie aeree uperiori , dal i\1oTelli e dal Perin per i bronchi , 1Joln1oni, inediasl i110 & diafra1nma; le rnalattie del l 'a·pparato uropoietico dovute al1'Ascoli l\1. e a l Ser io, noncl1è ad un urologo, il Carrara , per le vie urinarie; le inalatLie del sistem.a nervoso - un vero trattato di neuropatologi.a - per opera del compi.a nto Mingazzini , ,d el Fumarola, del R ossi O. , del Galdi, del 1\ifattirolo , d el Dc Sanctis. Nel terzo volume trovi:imo r iun ite le malattie d ell 'apparato digere11te (pr off. Boeri, Fragomele, Vill a , Ferrannini , D 'Amato , Di Guglielmo), le malattie . d el ricambio propriamente d ette, prese in esam e dall 'I zar; l e avitaminos i , trattate dal Lorenzini .p er la parte ·g eneral e, d.<l!l Preti per la parte speciale; la dottTina ,d elle 1costituzio11i e l e malat.t ie diatesiche , trattate da uno d ej nostri più illu stri costituzionalisti, Pietro Castellino; le endocrinoipatie, dal ·F err.ata; infine tre capitoli speci.a listici s11ll e 111alattie da agenti fisici , trattate dal Cazz.ani ga, sug li a' 'velenamenti pi1ì ro m un i illu strati dal Benedicenti , s ull e ma.latti e da infortunio svolte da Ni cola Castel lino. Particolarm ente utili riescono le brevi nozioni id i anatomia e fisiopatolog ia preposte ad ogni 1capitolo, assai proporzionate e aD'giornate, ch e senza eccessivi ingombri di patologia sperimentale e di tecnich e di laboratorio , richiaman o i dati indi spensabifi a ll 'esatta comprension e della trattazione clini ca, resa da que~ti cn11i li in t rod n tti " i più <igi le e snell a.

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Le nozioni generali sulle infezioni, i capitoli sulla insufficienza 1cardiaca e sulle aritmie (Cesa Bianchi), i preliminari di ematologia (Di Guglielmo) , la fisiopatologia dello sto11_aco (Boeri) e dell 'intestino (Villa), i prelimin a ri sui n ervi p eriferici (Rossi), sulle avitamin osi (Loren zini), sul fegato (D'Amato) meritano particolare menzione : in cia scuno di essi il m edico pratico t~overà tutto .quanto è necessario all'interpretazione del fenomeno clinico sen za un e.ccessivo bagaglio di nozioni dottrin ali o tecnich e. Va segnalato il g rande sviluppo dato in quest'opera alla neuropatologia, che in altri trattati è piuttosto sacrificata: non sproporzione involontaria , ma evidentemente voluta maggiore estensione, quasi a significare la stretta fu sione di questa colle altre branche della clinica, alla quale la nell-ropatologia appartien e prima di assum ere un carattere s pecialistico. Accanto alle ottime, sintetich e trattazioni d el Mingazzini, d el Fumarola, d el Mattirolo, va segna lato il capitolo dei nervi periferici, nel quale il Rossi ha profuso il contributo ricchissimo della sua esperienza personale, raccogliendo inoltre c on intento sommamente pra ti co, in brevi capitoli di anatomia, in nitid e tabelle, alle quali ricorrerà spesso anche il m edico provetto, tutti i dati di natura pratica sull'innervazione d elle diverse reg ioni muscolari e cutanee, sulle modali.là e sulla provocazione d ei riflessi , ecc. Leggermente eccessivo ci sembra il capitolo del Ga l di sul sistei;na n euro -vegetativo; in q1Uest'arg omento ancora circonfuso di g randi ombre, ancora poggiato su b asi incerte, piccolo è il nucleo delle acqui sizioni sicure, grande l'alone delle ipotesi e certamente l'ampia trattazione, ottima come monog rafia, risulta alquanto sproporzionata date le linee g enerali dell 'Opera. Di primo a cchito sembrerebbe anche eccesivamente d ott rinale e specialistico il capitolo d ell 'ematologia; ma se si riflette che nel cam po delle mala ttie del sang ue la diagnosi pura m ente c linica passa in seconda linea dava nti alla diagnosi di laboratorio, va fatto un m erito al Di Guglielmo di a~ere svolto con ampiezza questi dati, .p er solito tuttora esposti con poca sistemazi one nei trattati non specialistici . Assai buoni stimiamo i capitoli specialist~ci d el Bilancioni, del Carraro, d el Benedicenti , d el Cazzaniga, del Castellino N., i quali ultimi si riallaccian o alla medic ina sociale, che va assumendo ogni giorno maggiori sviluppi. Num er osi in quasi tutti i capitoli i contributi di osservazioni per sona li, se si eccettua quello d elle endocrinopa tie che , pur avendo alcune bu? n e sintesi sulla fisiopatolog ia delle diverse g hia ndole end ocrine , manca di una impronta per son ale, qua le sarebbe lecito atten·dersi da un c linico ricco di esperienza. Assai utili per il medi co pratico sono le ampi e nozioni di t erapia annesse ad ogni argom einto e particola rmente importanti e comple1

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NUIVI.

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ti i due capitoli sulla terapia delle cardiopatie e delle malattie d ei nervi periferici. Se il gran numero dei collaboratori. la diver.sità d egli indirizzi e d elle scuole rende difficile· racrcriung ere ·p er tutti i capitoli una perfetta u-nifirmità di sviluppo e di proporzioni, nelle lin ee generali si può dire che l'armonia e la fusione n elle sing ole parti sono state ottenute in m o·do lodevole ·e di ciò va data particolare lode ai coordinatori .del! 'Opera. D'altra parte va riconosciuto ch e soltanto ·Con la vastità della collaborazion e e ra possibile fare di questoTratta to ciò ch e si riprometteva l 'organizzatore, cioè il vero esponente della scuola medi ca italiana, alla qua le in passato hanno sempre a ttinto g li s tudiosi stranieri. E solo con la ripartizione d ella m a teri.a fra molti autori era. possibile ragg i ungere quella rapidità di esecuzion e, per cui i sing oli capitoli sono riusciti perfet ta m ente aggiornati , a differenza di quanto av,rien e per molti trattati del genere, già supera ti prim,a di esser e completi. Oper a di pura italianità, questo primo Trattato Italiano di Medicina interna, compiuto in m eno di un anno, .sarà per i nostri me·dici indubbiamente ottima g uida nell'esercizio della p rofessione, per g li studenti magnifico strum ento di studio. Non possiamo che augurare alla b ella e riuscita iniziativa il migliore successo, meritata soddisfazione per i valenti organizzatori e ipei collaboratori ~utti. A. Pozzi. 1

CENNI BIBLIOORAFICI (1) J.

Étude clinique de la ·t uberculose infantile. Masson, 1931. !Fr. 22. L EVEQUE .

Ne.I piocolo volume, che fa pa;rte della collezione di me·dicina e chirurgia pratiche edita ·d.a l Masson, è tracciata l'evoluzione geneT~le del processo tubercolare, con ampie indicazioni sui metodi diagnostici e prognostici. La malattia non vi ene considerata a seconda dell 'età d el soggetto, bensì come manifestazione c ontinua, ·Che passa attraverso a fasi successive e assai differenti, de1le quali devono essere rintracciati i caratteri peculiari. La questione, insomma, è messa a punto secondo l ' esperien za più recente foonita dal rifiorire deg li studi di tisiologia. ' In brevi linee sono anche riassulilti tutti i ·dati di etiologia e di anatomia patologica, che sono a base delle conoscenze sul.l 'argomento, e, in appendice. sono riprodotti vari qua dri radiolog ici, che facilitano di molto la: oon1prensiooe d ei sing oli capitoli. M. ~,ABERI.

H.

L'asthme infantile et les réaotioM associées. N .. Mal oine, Paris, 1931. 18 fr. II vero a sma infa.n tile sarebbe, secon.d o l'A. JENNON.

quello che inizia tra O e 6 anni, con manife(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

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XXXVIII, NuM. 3ùJ

SEZIONE PRATI CA

.s tazioni catarrali nette, e tendenza a regres:Sione spontanea verso 8-10 anni, o alla pubertà. L'asma dei più grandicelli ·s arebbe, al contrario un inizio precoce dell'asma del l 'a·dul to. In questa forma infantile si Titroverebbe sempre una reazione cutanea pruriginosa, e .assai spesso una· reazione epatica ·con acetonemia. Il disturbo epatico sarebbe poi a base di tutte 1e reazionS esiiStenti nella sindrome morbosa. Per la. patogenesi è preso in considerazione tanto lo choc anafilattico che quello colloidoclasico, quanto infine la costituzione neuroartritica, per lo più ereditaria, la quale porta .all'insufficienza epatica ed allo squilibrio del • • sistema neuro-vegetativo. A tutto l'insieme di manifestazioni I' A. propone di dare il nome di: Si.n drome artritica infantile. La trattazione dell'argomento te11de infine a svalorizzare il con cetto dell'asma ganglionare e delle presunte spine :respiratorie. La cura e fficace infatti, risul·ta essere uni-can1ente quella che si volge a modificare il terreno. Per chi desidera formarsi un 'idea chiara e sintetica ·d ell'argomento, il libro è veramente ,indicato. M. FABERI. 1

J.

Quatre cents consultations médicales pour les maladies des enfants. 9a ed. Masson, Paris, 1930. Fr. 36. Il successo di questo volume del Comby è comnrova to dall'essere rapidamente giunto alla '9a edizione. Mentre poi nella prima, a ppar~a nel 1909, il numero delle consultazioni era solamente di 100, ora sono 413 le voci 1oonsiderate , ·le quali abbracciano tutta la patologia infantile, cornprese molte forme morbose studiate in questi ultimi anni. Le brevi linee diagn-0stiche e patogenetiche annesse .ad ogni voce costituiscono poi un mezzo di fa cile r. •r apido orientamento pe·r il medi co, m entrf' l'indicazione terapeutica resta ristretta alle poche acquisizioni sicure, che la pratica ha consacrato. M. FABERt. CoMBY.

Prof.

LUICI

SPOLVERINI

Direttore della Clin. Pediatrica. della R. Univ. di JOOma

Le recenti acqu'.sizioni della scienza sulla alimentazione della prima infanzia. Con presentazione del Prof. Sen. E. MARCHIAFAVA SOM'\f~Rro -

Lettera del Prof. E. ~larchiafa1·a. Pag. 3 e 4 Indire. Pag. 6 e 6. - Introduzione. Pag. 7 a 10. - Oap. I: La rtiqef:tione e l'uso delle sostanze am1.danee r1ei pr1mi mesi di ritn. Pago. 11 a 18. - Cap._ If: L a patnqenesi e la cura delle comuni disp P. nsie da latf.e di don'Y/.a e di varca. P ag. 19 a 28 - Cap. IIC : Gli: studi di fi <(ir,o-chimica colloi· àrile del latte ed i loro r1fle,·si -> e la pratira alinientare in· fanttlP , Pago. 29 a 4:.>. - CAp. IV: L'azione eutrofica degli alimenti irradiati. Pag. 43 a 61. 1

Volume in--8 di ps.gine 64. Prezzo L. 1 O più le spese postali di spedizione. Per i nostri.i abbonati sole L. 8, 5 O in porto franco.

. Inviare Va.glia all'Editore LUIGI POZZI, Officio Postale Succursale di,c iotto, ROMA.

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI 111 Congresso Italiano di Microbiologia. (Mil ano, 19-21 aprile ' 1931). Con un discorso inaugurale del prof. S. BELFA1'iTI, si è iD:iziato questo Co11gresso, che ha raccolto un forte stuolo di micro!Jiologi ed ha dimostrato ~l fervore co11 cui questi studi sono seguiti in Italia. ·

Sulla patogenesi delle malattie delle piante. Su questo tema. h a riferito il prof. L. MoNTE1\lARTINI, accennando alle difese naturali delle piante co11tro i parass~ti e prospettando l 'unilà fondamentale della patologia di tutti gli esseri viventi; te11ulo conto di questa, si potrà forse arrivare, anche nella patologia vegetale, ad una farmacoterapia diretta verso 1a pianta, che non abbia soltanto di mira la distruzioo.e dei parassiti.

Vaccinazione antidifterica mediante l'anatossina. Argomento di grande importanza è stato questo, trattalo dal prof. E. PEPEu che, in base specialmente alle statistiche da lu\ raccolte, vanta I 'in .. nocuità e l'alto potere vaccinante del metodo. Discute i vari metodi di vaccin.azione ed afferma che, pure riconoscendo al1 ~ v~a nasale in grande vantaggio della praticità, risulta oggi preferibile la vaccinazione per via sottocutanea, almeno fino a quando non s~ possederà una anatossina a potere antigene molto concentrato. I buoni risultati sono confermati dal! 'immunizzazione ottenuta in Italia, su cui riferisce il · prof. R. ivlAGGIORA ..VERGANO, che insiste su'1la necessità di intensificare i provvedimenti relativi. L'opera svolta dalla Direzione Generale deJ la Sanità pubblica viene elogiata in un ordine del giorno che raccoglie l'unanimità.

~** Grande interesse ha destato la relazione del p·r of. V. ~UNTONI sul tema :

Moderne conoscenze e nuovi orientamenti sulla biologia del bacillo tubercolare. Secondo l 'O., la prova biologica costitu~sce Ufl:a delle più sicure indagini per la diagnosi di tubercolosi, il che non tog1ie che per alcuni casi, tenuto conto che esistono bacilli a scarso potere patogeno sperim~entale, offrano grande var1taggio i procedimenti culturali (specialm ente il metodo di Hohn) che l1anno anche il grande vantaggio d ella rapidità. Per quanto riguarda ]a filtrabilità, l 'O. afferma che I.a maggioranza dei ricercatori è ora favorevole all'esistenza di una forma filtrabile del bacillo. Il virus, secondo l 'ipotesi di Calrnette p asserebbe attraverso i filtri jn forma di ultravirus, ipotesi che verreb~e confermata. d.all~ ulti~e esperien ze di Sanarell1 e Alessandr1n1, 1 quali h anno ottenuto il passaggio d el vjrus tubercolare attraverso i sacchetti di collodio impermeabili al1e tossine difterica e tetanica. L'ingorgo linfo-ghia11dolare è l 't1nica lesione r1Ievabile provocala dall 'ùltraviru s. Le recenti ricerch e di Sanarelli cd Alessandrini, i qua]i hanno ottenuto il quadro classico della m alattia soltanto


108±

IL POLICLINICO

aJ Lerzo passaggio in serie, fanno pensare alla possibilità di atlribuire all'ultravirus alcune forme a11c.o ra oscure della patologia umana. Le forme filtrabili, meno tossiche e meno patogene, potrebbero insidiosa1!1ente. attraversare I.a barriera placentare senza risvegliare nessuna difesa. 1"'enulo conto che l'immunità nella tubercolosi non è sosten11ta dalla formazione di anticorpi ma da quello slato di allergia che si forma in conseguenza delle infez~oni paucihacillari a cui l 'organis1no è soggetto e che quindi la vaccinazione è possibile soltanto con. bacilli vivi, si comprende che l'idea della vaccinazione si sia imposta dopo la scoperLa di bacilli tubercolari divenuti stabilmente avirulenti. Appartengono a questi, oltre al B. C. G., il bacillo eq11i110 d~ Vallée, quello umano di ~1aggiora ed Ilvento, quello di Puntoni e Sabatucci ed altri. L 'avirulentazione stabile del bacillo tubercolare appare pertanto un fatto non eccezionale, sicch è la conoscenza d~ stipiti umani avirulenti potrà perme ttere di raggiungere quel n1assimo grado di specificità .a cui debbono t e~dere le reazioni allergiche. Nel rispondere ai diversi ~nterlocutori che hanno preso la pa rola nell 'aniID:ata discussione che è seguita, l '0. si dichiara più favorevole ad accettare i risultali positivi che quelli rtegat~vi delle ricer-che, tanlo più che la questione della filtr.a,Pilità n©n rig·11arda soltanto il bacillo • tubercolare, ma è assai più generale, estend~ndosi al ciclo di v~ta di molti microbi.

Sulla iperreattività specifica nelle infezioni. Il prof. A. ZrnoN1 ha messo in luce la

sensibi~

lizzazione agli antigeni microbici; il fatto può prodursi sperimentalmente ed ha importanza pratica perchè può spiegare l 'andamento della malattia, con decorso tumultuoso, con le recidive, con l 'improvviso aggrava1nento . La, più profonda conoscenza di questo fenomeno potrà darci una maggior luce sulla patogenesi delle "infezioni e darci la possibilità di combatterle.

La terza g~ornata del Congresso è stata dedicata allo studio dei gruppi sanguigni, a proposito dei quali il prof. L .. LATI'Es ha, parlato sulle

Variazioni quantitative delle proprietà gruppo-specifiche È stato osservato che le isoreazioni, onde si so--

stanzia il gruppo sang uign o, non sono quantitativamente t1g uali in tutti gli individui dello stesso gruppo. ~1olleplici sono le cause che influenzano tali variazioni, sia artificiali, sia fisiologiche, sia patologiche e vengono singolarmente esaminate dall 'O. il quale emette l'ipotesi che il ricambio delle sostanze gr11ppo-specifiche possa avere rapporlo con l 'emopoiesi e I >emocateresi. Gli ulteriori slud i ii1 materia potranno gettare qualche luce sull 'jnleressante questione. · Sono poi seguite molte comunicazioni su argomenti vari di microbiologia e, da ultimo la proiezione di una bella pellicola sulle fasi della vita dcl baco da seta, ritratte con somID:a perizia dal sig. L. CoLoMao. fil.

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Società lledi co-Chirurgica di Padova. . Secluta del 29 maggio 1931. Presiden.te: prof. G. CAGNETTO.

Setticemia streptococcica acuta e tubercolosi latente. Dott. G. DENES. - L 'O. riporta due casi di setticemia da streptococco segu~ti da evidenti manifestazioni tubercolari. I.. 'O . atlribuisce allo streptococco la proprietà d~ al tivare focolai tubercolari latent~ . Secondo Serg·e11L le forme infettive acute che P:reced-0·~0 una ma11ifestazione tubercolare sarebbero dovute all 'ultravirus tubercolare. I casi r~ferili dall'O. e da altri AA. dimostrano che non semp·r e è necessaria la presenza dell 'ultravirus per determinare le infezioni act1te pretubercolari. L'O. accenna alle ricerche speri1nentali in corso. Un nuovo indirizzo operativo per la terapia di alcuni pro- . lassi e ptosi. Dott. F. STEFANI .. - L'O. illustra come si possa utilizzare per la pessia di vari visceri il muscolo piccolo psoas, od anche, i11 assenza di questo, il muscolo grande p soas, che fi.Qora mai erano stati impiegati per scopi con sir.Qili. TaJe procedimento, che riesce spedito e non pres~nla difficoltà eccessive, gli ha dato buoni risultati sugli a.nimali ed in tutt~ i tre 0as,i , assai dimostrativi, finora operati, i qu.ali però riguarclano solo l 'isteropessia. Esso per gli organi pelvici con siste nel portare U capo inferiore dello psoas verso la linea mediana facendolo passare sotto l 'uretere ed i vasi fra aponevrosi ileo-lombare ed aponevrosi sacroretto-genito-pubica e, fattolo sporgere in prossimità del promontorio sacrale verso il cavo pelvico, nel suturarvi i visceri ectopici e quindi ricoprirlo con una plica di peritoneo; per il rene, esso consiste invece nel portare il capo dello psoas al1'estern,o, dietro l 'uretere, nella loggia renale, e quindi nel suturarlo alla parete laterale dell 'addome in modo da sbarrare con una robusta travata l 'apertura inferiore della loggia stessa. L'O. ritiene che la pessia media11te gli psoas trov.i una buona indicazio·n e nel prolasso uterino, od nln1e110 in alcuni particolari casi dello st.esso, e nel prolàsso del - retto essendo suscettibile di offrire in queste forme reali e notevoli vantaggi; qualche riserva fa invece per la nefropessia, per la quale l'indicazione deve essere più' limitata. Una piu larga casistica darà tuttavia gli elementi per t1n giudizio definitivo. Indagini biologiche con liquido dei cistomi luteinici. Prof. F.. MAu ruz10. - L 'O. da una serie di ricerche eseg11ite sui comuni animali da laboratorio ha potuto constatare che nel liquor dei cosidetti « ciston1i luteinici » è contenuto in forte quantità I 'ormone luteinico che determina la trasformazione pregravidica della mucosa· uterina e che ha U.Q 'azione inibitrice s.ulla maturazione follicolare. L'ormone luteinico prepara e protegge l 'annirlamento dell 'uovo, ha perciò una evidente azione antagonista dell 'ormone sessuale femminile o liquo r folliculi che ha invece azione abortiva. Morfologia della cellula epatica in rapporto alla secrezione biliare. PAOLO RAVENNA. - L 'O . mediante un nuovo metodo di colorazione descritto recentemente da Hol-


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SEZ I ONE PHATICA

mer, tudia alcune p articolari cellule epatiche, di forrna irregolare, sLellata, che si vedono terminare con t1no o più prolungamenti nei capillari biliari, e cl1e Holmer ha ch~amato « cellule epatiche biliari » (Gallenleberzellen ). Dall 'esa me di numerosi preparati di fegato in momenti diversi della sua funzione, l 'O. conclude che non si tratta di cellule clifferenti dalle altre cellule epatiche, m.a dell'aspetto particolare di ogni cellula epati~ ca durante l'accumulo e la secrezione della bile. Appendicite acuta e strozzamento dell'ileo in un caso di ectopia cecale, megacolon totale e megaileo... con membrana di Jackson. .

Prof. R. PALMA. - L 'O. illustra un caso da lui operato con successo, di appendicite acuta e strozzamenLo dell 'ileo in un individuo, nel quale al1'atto operaL1vo fu rilevato: ectopia del cieco, megacolon totale, megaileo e membrana di J ackson. L 'O. m ette in rilievo l 'interesse del caso oltre che p er le clifficoltà ch e presentava la diagnosi, specialmenle e messa in rapporto con la complessilà del qt1ndro anatomo-patologi.co rilevato con l atto operativo, anche e specialmente per la 11101 leplicità delle anomalie riscontrate e i problemi relativi alla loro patogenesi e .all'anatomia patologica. Ricerche sperimentali sulle correlazioni endocrino -genitali , con sp,ciale riguardo alla tiroide. Prof. E. MAURIZIO e DE VES ZELKA. - L 'ormone follicolare, somministrato a dosi opportune, ha azio11e &bortiva, specialmente nel primo periodo <lella gestazione. Tl 1. f. e ercita un 'azione antitesticolare ed anti111af--t·olin a abbastanza evident e. Le femmine di animali in estro provocato rifiu t n110 l 'accoppiamento . Co11 dosi opportlu1e e pro] unga te di 1. f., la tiroide si fa più con gesta e più voluminosa , dimi111111-\ce i t l vcC'e n egli animali castrati. Il Seg retario: Prof. G1ovANN1 ZANETTI. 1

Società fra i Cultori delle Scienze Mediche e Naturali in Cagliari. Sccl u ta del 29 maggio 1931. Presidente: Prof. A. BusINco.

Su la durata di vita della Gambusia. 1Joll.~sa .T. BELLI SAI. n ~ r . Sella J 'i1nportazione

Dopo aYere rivendicato in Italia delle Gambusie ri!e\ c.t ch e le ga1nbusie viventi nell 'acquario della Stazione Biologica di S. Bartolomeo (Cagliari) vanno già nel ql1arto anno di vita e per lo meno per · la terza volta sono in attività sessuale, e attualmente present ano tale vitalità che fa presumere ancora una vita lung·a. Queste osservazioni su la durata dell e gambusie possono avere una ripercu ssione 11otevole sul sistema di popolamento delle acque, t enendo p:resenti la quantità d'acqua, il clima, le condizioni ambienta!~ in cui le gambusie debbono vivere. G. VANZETTI e C. MAXIA riferiscono su azioni a distanza di r<:azioni chimich e di ossidazione su u ova di riccio di mare. L. BusrNco fa alcune osservazioni istologiche sul fegato di tre falco nidi in Sardegna.

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L'enzimoreazione come diagnosi precoce della rabbia.

Dolt. A. ~1URGIA e dott. E. Fo1s. - Gli 00. hanno sperimentato l 'enzimoreazione del Sivori inoculando due serie di 10 conigli ciascuna rispettivamente con virus fisso e con virus da strada. La ~orte degli animali si è avuta, nella prima serie dal 7° al 9° giorno, nella seconda serie tra il 12° ed ~l 20° giorno dal! 'inoculazione. La reazio:Qe è stata p,o sitiya in tutti · ~ conigli ~noculati, negat~va i.Q alcu:Qi conig1i lasciat~ sani per controllo. L'inizio della positività si è avuta sempre tra il 4° ed il 6° giorno tanto per il virus fisso che per il virus da strada. Gli AA. inoltre hanno praticato la reazione del Sivori su 112 persone morsicate da animali rabbiosi o sospetti di esserlo, prima del trattamento vaccinico; hanno avuto una positività del 34,8 %. Concludonoi quindi che i risultati ottenuti provano la specificilà dell 'enzimoreazione per la rab- ' bia ed il suo valore come mezzo di accertamento diagnostico precoce, mezzo che se a tale scopo non può essere ancora adottato in senso assoluto, può essere però di ottinìa guida nello stabilire I 'intensità e la durata del trattamento vaccinico. Valore prognostico della reazione di Costa nel trattamentt pneurr.otoracico.

Dotl. A. MuRGIA. - L 'O. da due anni pralica la reazio11e novocaino-formalinica del Costa sul . sangue dei pazienti ricoverati nel ,Sanatorio di Cagliari. Egli non solo l 'h a trovata posit~va in tutti gli affetti da forme tubercolari, specie polmonari, n1a ha potuto notare che essa è più intensa e più rapida quanto p~ù attivo è il processo morboso . Ha visto anche ch e la reazione diminuisce di inlen sità e si fa più tarda nel suo apparire quanto p i ù m igliorano le condizioni generali e locali de.gli jnfcrmi. Negli ammal ati sottoposti a Lrattamento pneun1otoracico essa si fa meno intensa fin quasi a scoinparire del tutto quando il pneuma abbia esito favorevole. Riappare rapida e marcata allorcruando compaiono q11ei sintomi vaghi che pre1udo110 ad una complicanza da p11eumotorace artificiale quale la pleurite pnx, segni di evoluzione controlaterale, ecc. L 'O. quindi ritiene che la reazione novocainoformalinica del Costa possa essere utile a svelare uno stato di complicanza pnx. in potenza t anto da costitl1ire un buon segn o sull 'opportunità o meno di praticare un rifornimento. Il Segretario: GrusEPPE P1NTL"S.

Società di Scienze Mediche di Conegliano e Vittorio. Seduta del 29 m aggio 1931. Presidente: Prof. DE GrRoNcOLJ . Sulle difficoltà diagnostiche degli imped imenti sulla del coledoco.

Via

Prof. TRAMONTINI. - Nel fattore colelitiasi due elem enti entrano in conflitto, il calcolo e le conseguenze dPterminate dal su? incun.eamento .s ulla vi:l biliare principale e sugli organi connessi, f~­ gato e pancreas. In pratica è n el segmento term1-


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IL POLICL INI CO

11ale relropancreatico del coledoco o nell 'ampolla del Valer che pi1ì di frequente si incunea, creando una obliterazione più o meno completa con conseguenze inecc.:anicbe ed infett~ve. Elementi diagnostici nel periodo di stato sono: l 'ittero, i dolori, la febbre, sui quali l 'O. si sofferma in varie consid erazioni cliniche e ~n specie sullo stato del1a cistifellea, nccennando alla legge di CurvoisierTerrier ~ alle numerose eccezioni che essa subisce per molteplici · cause che discute. Nella ricer ca del dolore provocato alla palpazione I 'O. accenna come ~ punti di Desjardins e la zona pancreatica coledocica <li Chauffard e Rivet sieno tutt'altro ch G segni di gr.aQde valore per la diagnosi differenziale poichè essi rappresentano un crocevia ove piloro, duodeno, fellea, angolo destro d el colon, testa del pancreas, rene destro e bacinetto possono risvegliare dolori analoghi. L 'O . pone il diagnostico differenziale tra ittero calcoloso ~ canceroso, diagnostico .arduo ove falliscono non di rado e i dati semeio1ogici, e le indagini rediologiche e le prove di laboratorio conclt1dendo cl1e il clinico può arrivare alla diagnosi di probabilità, vagliando tutti i mezzi di indagine di cui può disporre, ma mai di certezza che può soltanto esser fatta con la laparatomia esplortiva.

A proposito di interpretazioni diagnostiche in ginecologia. Prof. OPocnEn. - L 'O descrive e presenta i pezzi anatomici di una cisti ovarica racimosa bilaterale dell 'ovaia complicata a cist~ sierosa paranefritica destra, diagnosticata come cisti renale, facendo rilevare l 'interesse del caso per la sua rarità clinica e per la impossibil~tà di fare una dias-nosi esatta. . Riferendosi ad un secondo caso di oscura interpretazione mostra le due sacche salpingitiche asportate in una donna nullipara nella quale in base a r eperto radiografico co11trastante con l 'esa111e clinico si doveva argu~re che una sola delle salpingi fosse ammalata. Conclude che il giudizio tratto dall'analisi dei sir1tomi deve esser superiore ad ogni indagine accessoria a cui il cl~nico non deve affidarsi completa111ente per porre una diagnosi o per decidere <lell 'intervento. Il prof. DE G1noNCOL1 fa alcune consJ.derazioni sulla tbc. renale. Il Segretario: Dott. FABRIS .

Società Italiana Fascista di Studi scientifici sulla tubercolosi. Sezione di Palermo. Sedl1 la del 17 apri).e 1931. Presidente: Prof. L.

MANFREDI .

Può la vaccinazione o rivaccinazione jenneriana influenzare lo stato allergico dei bambini infetti o malati di tubercolosi 1 V. (per la Dott. GAFÀ P.). - Su 100 ba111bin i studiali, 43 ha11no reagito positivamente alla vaccinazion e o rivaccinazione antivaiolosa. Praticando la reazione di von Pirquet prima e dopo la vaccinazione o rivaccinazione jenneriana, h a os~erv::i l o il comporta111ento locale e generale cl e i 5oggelti alla tt1l)ercolina. Ha pertanto consta'fn'!PPUTl

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lato, in quasi tutti i sogge tti, che la intensità della reazio11e tubercoliniea non è stata influenza ta in: inodo alcu110 dalla vaccinazione o rivaccinaz~one jenneriana. L 'O. crede di potere co11cludere che la vaocinazione o rivac.:cinazione jenneriana i1on modifica lo stato allergico dei soggetti ~nfe lti o malati di tubercolosi e non for~11a qui11di con troi11dicazione all 'applicazione della profilassi antivaiolosa.

Ripercussioni dei. rifornimenti pneumotoracici sulla meccanica respiratoria e circolatoria. LucAcER M .. -

L 'O .. ren:de ragione di una serie di indag~ni fl1nz~onali da lui eseguite su questo argo~e11to .

F1c1 V. - Immagini anulari del polmone e tubercolosi polmonare. La linea capillare nella tubercolosi polmonare. -~RNONE

G.. (per il Dott. M.

MATTINA). -

....

Nella

tubercolosi pol1nonare, la capillare a decorso rigidame11te retlil~neo, orizzontale, ascendente o disce11dente, deve esser~ co11siderata come fissata ai due estrem~: costale e ster11ale per un processo adesivo. Il su9 estremo costale si disloca in alto e in basso v~rso il lobo pol1no11are ·sclerotico, mentre l 'es lremo sternale si disloca in limiti molto ristretti .. Nelle forme co11cave, convesse o tortuose il raggio di curvatt1ra di tale linea è dato dall~ prevale11te retrazione d~l lobo corrispo11dente e dalle aderenze. La linea capillare doppia sarepbe dovuta ad un processo lineare dei foglietti che Lappezzano i lembi polmonari. Negli individui nei quali non: esistono lesioni polmonar~ cl~nicame11 le e radiologicamente a1Jprezzabili, ma predisposti alla tubercolosi la li11ea capillare può avere il valore di una r~azione di f~colaio (.peri-. o parafocale), od essere l 'espressione d1 una d1ales1 essudativa o di uno stato allergico esaltalo. ·· Il Segretario: V. F1c1. Importante pubb/Jcaz/one:

Prof. CINO FRONTALI Direttore della R. Clinica. Pediatrica dell'Università di Ca.gli.ari.

L'alimentazione del bambino L.ezioni dettate per I Corsi di Puericultura ai medici sotto gli auspici dell 'Opera Nazionale per la prote· zione della Maternità e infanzia. Prafazione del prof. Carlo Comba della R. Università ·di Firenze. Introduzione del prof. Francesco Valagussa Sub-Commissario dell'Opera Nazionale per la Protezione della Maternità e Infanzia. Un volume in-8° di pagg. XVI-248 (N. 30 della Collana dei manuali .del « Policlinico 11). con 38 figure in nero e a colof'i nel testo e una tavola a colori fuori testo nitidamente stampato su carta patinata. Prezzo L. 4 O Più le epeee postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 3 6 in porto franco. Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI. Ufficào Postale Succursale dioiott.o. ROMA .

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XXXVIII, NuM. 30]

SEZIONE PRATICA

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.APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE, Il regime alimentare nella cura delle infezioni tifose. Dott.

AGOSTINO

VANELLI

.( Caronno Mil.anese).

Il regime alimentare nella cura del tifo è di capitale importanza e lo sarà, come dice giustamente Schottmiiller, fino a quando la terapia specifica del tifo non sarà che un pio d esiderio. Di conseguenza in nessun'altra malattia infettiva forse la questione alimentare fu tanto studiata e. dibattuta e i pareri furono tanto disparati quanto in questa infezione. Alcuni autori, paventando i danni che un 'alimentazione anche modica avrebbe potuto produrre, nutrendo degli individui nei quali il potere di digestione e di assimilazione sono profondamente a lterati e che presentano nell 'ultimo tratto dell'ileo delle ulcerazioni, credettero logico praticare nel tifoso la dieta idrica assoluta o quasi assoluta. . Altri autori, partendo dal principio che un organismo denutrito e debole non può offrire che una fiaoca resistenza all'infezione e paventando i danni dell'inanizione in una malattia lunga e debilitante, quale il tifo, credettero opportuno adottare il metodo contrario di 1alimentare in modo svariato ed abbon dante. E il risultato fu tale che tanto gli uni quanto gli altri presentarono delle statistiche. a bassa mortalità e forteimente probative per ambedue i metodi. La ragione di questo diva.r io che sembrerebbe paradossale basandosi le conclusioni sull'esame di cifre è spiegabifissimo. Il tifo presen·t a un andamento clinico così variabi le ·d a caso a caso, da città a città, da epidemia ad epidemia, da stagione a stagione, da individuo ad individuo da rendere possibile qualsiasi deduzione su un dato regime dietetico o curativo. Difatti si hanno delle epidemie in cui la mortalità varia dal 4 a] 5 % ed altre in cui la mortalità tocca il 14 %. Da statistiche ospedaliere si rileva il fatto che in un anno la mortalità ha toccato il 17 % mentre in un a1tro non è arrivata all '11 % pur essendo uguale il sistema curativo e dietetico usato. Ora se le statistiche non sono :.raccolte con una osservazione continua, accurata e scevra da q11alsiasi precon oetto e non sono basate s11l1

1

l 'esam e di qualche migliaio di casi si prestano a provare tutto quelio .che noi voglian10. Anche noi in questi cinque anni in cui il paese dove noi esercitiamo è stato colpito da un 'epidemia tifosa abbiamo avuto occasione di studiare profondamente e con passione il problema profilattico e curativo del! 'infezione tifosa ~ d in questa nota non crediamo privo di interesse esporre i risultati dell'esperienza che ci siamo potuti fare n ell 'alimentazione dell 'ammalato di tifo. Il problema alimentare di un tifoso va imperniato su due punti prin.cipali: Qual'è il fab bisogno energetico rd i un tifoso p Quanto e quali alimenti può mangiare? Ad essi si aggiunge il fabbisogno salino, vitaminico ed idrico. Problemi che abbiamo cerca to di risolvere dal lato pratico i1ella maniera più consona alle moderne nozioni fisiolog·iche della digestione, assimilazione e ricambio. Il fabbisogno alimentare g·iornaliero di un individuo normale dal peso di 70 chilogrammi a digiuno nel più assoluto riposo a 16 gradi di temperatura ambiente, ovvero il numero di calorie n ecess.a rie alla funzione cardia·ca e respiratoria, ai muscoli lisci a mantenere al grado normale la temperatura del corpp sarebbe di 1680 calorie, vale a dire 24 calorie per ogni chilog·ram.ma di peso; e tale sarebbe il fabbisog·no energetico ·di un ammalato di tifo. se in questo metabolismo basale non dovesse. subire per effetto dell'infezione un aumento e· delle modificazioni. Ma in quale misura que ... sto aumento sia è difficile precisarlo nei singoli ammalati, tanto più che in certe forme gravi di tifo prolungato Noorde11 trovò nel periodo febbrile un consumo da 20 a 25 calorie per chilogrammo di peso. Nel complesso però ricerche sperimentali su animali e in individui febbrili hanno dimostrato che . nella febbre da infezione si ha un aumento della termogenesi. In questo senso parlano le ricerch e .di Lang lois che constatò nel periodo febbrile una maggior perdita di calore nella misura del 10 % a 38,5, ·del 12 % a 39,5, del 15 % a 40,5 e di Colman e Dubois che sono arrivati alle stesse concl11s ioni. Bened ict e Carpentier utilizzando l 'apparecchio di At"rater osservarono un accrescimento costante della termogenesi del 15 al 30 % ma variabile n ello stesso periodo febbril e. Di modo che n·o i crediamo di essere nel vero, facendo le debite riserve, in relazione ai fattori individuali, alla gravità della malattia , allo stadio febbril e, nel ..


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IL POLICLINICO

lo ~ labil ire il fabbi sog110 euergeLico di u11 tifoso d el 11eso <li 70 ct1ilog·ra t111ni i11 c irca 2200 calorie , 11umero otlenuio au111eniando il ir1etabolismo basale del 15 % in r elazione all 'au11 l ~nto d ella Lermogenesi e del 16 % per soplJCrire a lle aumenlate J:Jerdite ricl1ieste dal lavoro muscolare dell 'a111malato, dal lavoro dig·e::;ti-vo, dal portare 8o Lorriperatura del corpo le bevande ingerite, ·da rnodiche pratiche idrotera1)ich e e da11 ·azione m etabolica degli ali• m enti. Un altro fattore differenzia il rican1bio di un org·anismo norn1ale , da u11 organismo febbric itante. Nel tifoso il fabbi sogno proteico, cioè j] 'I.11umero nrirrimp dei diversi iamino-.acidi atti a compensare le perdite e a mantenere ] 'equilibrio azotato è aumentato quasi del doppio in r elazione alla n1agg iore usura dei tes~uti.

"E'issa lo il fabbisog·no energetico e proteico di un tifoso, ci si presenta il secondo proble111a : Qual' è il r1umero di calorie ch e dobbiamo f.ornire con l 'alimen tazione a ll 'ammalato e sotto for111a d.i quali alimenti. An1ch e a questo riguardo esiste il più grande divario fra i diversi clinici , pur osservando ch e n el complesso si nota l.a tendenza a r1utrire più abbondantemente di quello che non si facesse una volta . · Strilmpel consiglia una dieta liquida o semi• li c1ui·da ,n1a n11tritiva, Tegolando f'alimentazion-0 caso per caso a seconda delle condizioni dell'apparato g astroenterico e del desiderio deg·li ammalati . Gli alimenti da esso uMti son o: latte, farine lattee, cr em e di riso, d'avena, pantrito , semolino cotto, con precauzione uovo e su cco di carne. ell e forme a lungo anda.m ento , con prud e nza, anch e carne ni.inuz-

za ta. •

Le,·en pure so. tien e ch e bisogn a alimentare g li am111alati di tifo , ma l 'alimentazione d eve e... sere sufficiente, m .a non abbondante , Deve toccare le 1000 calorie per qualche giorno, per poi salire a 1200, a 1500, a 1600. Que·s la a lime11tazione sarà all'inizio· lattea e ~i a.gg-iungerà gra dualmente tapioca , c rema di ri ~o. 'em olino , · i:>urées ·di patat e, uova e infi11 e carne. · ' ' a quez in Francia sos tenne il bisogno di d are .ai tifosi una alimentazione più nutrientr 1)r-rrl1è i pericoli ad ,essa legati so,n o del 1u1 t o illusori, m entre se n e ottengono d ei grandi vnntagO'i . In lin ea di n1assima usa il se g uen le l i po cl i r egin1 e : l1na t azza di latte ogni du e ore, ma sostituisce il pasto delle 8 e 12 e clPll c 11.: n r lla '"'egu cnte n1a11ier a: alle otto taz1n di tl1 e o di ra ffelatte o pp11re una zt1ppa di

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fari11.a di riso e di orzo; alle lì u11a z uppa di latte con u11 rosso d · uo\ o e u11 cu cchiai110 d1 somatosio e u11 bi ccl1iere a cali1ce di gelati11a ' di carn e o di succo tli carne fresca; alle 18 pa.slo ug·ua le a tjUello dell e 12, so~tituendo il latte con ur1 brodo con un rosso .d 'uovo. Scl1o'Ltn1iiller pure con sig lia un ',alimentazio11e oltre ch e a bbondante e varia .a11che consistente e forni sce· ad ogni ammalato dalle 2500 a lle 3000 cal orie con una n1edia di 40 calorie al g·iorno p er chilog·ramma .di peso . T e11endo g iusto conto delle modifi,cazioni consig·liate dall 'esanle· d el . . i11golo caso stabilisce in genere il segue11te regime dietetico: d.a un litro ad un litro e mezzo di latte, un quarto di litro ·di crema, 100 grammi di biscotto o pane bianco, 100 grammi di burro, 50 g rammi di zuicchero, 100 grammi di carne preparata, 50 grammi di legumi freschi. Affern1a c h e l 'abilità del medico e del perso11ale ,di assistenza consiste nel sa per vincere la ripugn.a nza dell 'am1n.al.ato a nutrirsi e che 1'anor essia non deve esser e considerata come un sintomo ch e sconsigli l 'alimentazione, ma co111e una sensazion e subbie Ltiva che si deve vincer e con la scelta dei cibi. La sua esperienia più che decenna le avrebbe sfatato la legg·enda d ei . d.a nni inerenti alla alimentazione abbonda nte e con sistente, egli non osservò mai casi di perforazione intestin.ale e solo una volta u11a modica erp.orra,g ia m entre al contrario le Tecidive sar ebbero sicuramente più rare che per il passato qua11do g·li amm.a lati erano tenuti a dieta liquida fino al decimo giorno di apire ... ia. Pur essen·do questo ordine di · idee sostenuto da un clinico del valore e dell'autorità d i Schottmiiller non crediamo di poterlo acce ttare p er le seguenti r.agioni : non crediamo ch e la maggioranza degli ammalati di tifo - per l o meno italiani - possa digerire ed a ssimilare una dieta quale quella consigliata ·d.a Schottm.uller. E oltre a questo restiamo molto scettici sulla minore frequenza delle complicazioni: passi la })orforazione intesti11.al e ch e dice di n on avere mai osservato , ma che in dieci ann;i ·di l.arg.a esperienza non abbia avuto lche una sola volta una modica enterorragia ci sembra molto s trano. Dopo avere descritto nelle loro linee generali i regimi dietetici di Vaquez e di Schottmuller che consigliano una alin1entazione abbondante e varia .amian10 riferire le con clusioni alle quali sono arriva ti MM. · Lenglet e Ayrign ac d·o po t1n.a larg·a e ~ perienza che si sono potuti fare durante la g u erra. Ques ti clinici hanno avuto campo di comparare i due metodi in lln numero di oltre 3000 tifosi su ammalati ri-


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gorosamente comparabili in massa per età e to valore calorico e viene completamente uti per genere di vit~ e dopo questi esperimenti lizzato. sono arrivati alla conclusione che il metodo anNon osservammo rnai glicosuria o saccarosutico della dieta idrica è il migliore. ria in ammalati che prendevano oltre 2,00 gr. La prova capitale di questa superiorità sareb - di saocarosio. Se lo zucchero per una ragione be data dal fatto che la perforazione intesti- qualsiasi venisse a noia (.gli ammalati possonale risparmiava quasi tutti gli ammalati te:. no stancarsi ·del gusto tro1p•p o dol·ce del latte e nuti a dieta idrica, mentre col piva in misura delle bevande) può essere sostituito o gli si proporzionalmente più grande gli ammalati nu- . può aggiungere una farina completamente diatriti anche esclusivamente a latte. Oltre a questasata, costituita ·da un.a miscèla di maltosio e sto la malattia present.ava un andamento più destrina, alimenti che creano un ambiente in , breve e conseguentemente ne veniva una di- t estinale p·oco favorevole alla flora proteolitica. minuzione delle compli·canze e una convaleMigliorando le co,n dizioni generali ed intes.t iscenza più breve. E affermano giustamente che nali aumentiamo la razione alimentare con crenel formulare un regime dietetico per un am- ma di riso od orzo, co·n sem.o lino 1condito co111 malato di tifo dobbiamo avere davanti agli burro -0 brodo di carne, creme della consistenocchi lo stato d el tenue che per un metro e za liquida o semiliquida e tenendo giu sto conm ezzo presenta ulcerazioni di varie profondità to dell e preferenze d ell 'amm,a lato. e grandezza e concludono che qualsiasi ali1nenCome nonma le uova e la carne non vengono tazione d el tifoso deve soddisfare le &eoauenti aggiunte che a sfebbramento con1pleto e g r adual m ente dando questi alimenti residui inte-· necessità: I) sopperire in misura possibile alle per- s tinali favorevoli ai processi putrefattivi. P erò se la malattia presentasse un andamento supedite dell '-organismo; riore a cinque settiman.e cerchiamo di sopperire 2) ridurre al minimo la massa fecal e; a l forte consumo di sostanze proteiche d ell 'or3) non intossicare. Noi abbiamo esperimentato diversi regimi g·anismo con l'aggiunta g iornaliera di un rosso dietetici in oltre 300 ammalati di tifo nelle f or- o due di uovo 0 di carne, accuratamente lil:>cme più gravi e nelle form·e più lievi e siamo r.ata d.a lle parti tendinee e fibrose. Il latte non viene fornito mai in inisura su g iunti alla conclusione che se è difficile fissar e un r egime dietetico applicabile a tutti gli periore ,a i tre quarti di litro; se la tempera ammalati il fatto che que·s to de, re subire tura a·scellare poi al mattino· Sl1p erasse i 39,5 d elle modificazioni in relazione ai caratteri e J)re·f eriamo tog lierlo del tutto per .alcuni giorni. all 'andamento d ella malattia allo stato di nu- Siamo contrari alla dieta lattea esclu siva u sata trizione d ell'organismo, alle condizioni fisiopa- da molti , per le seg uenti r,agioni: 1) il latte· tologiche d ell 'apparato gastroenterico, possia- in misura superiore a d un litro vien preso mal mo però fissare una linea direttiva generale volentieri e mal toil,er.ato; 2) il 10 % d elle pro c h e potrà esser e applicata al caso particolare. teine ·del latte no·n viene assorbito; 3) il latte · In linea di m assima qu.a ndo la t emperatura od i residui da e sso I.asciati n ell 'intestjno coascellare a l mattino supera i 39 gradi no,i for- stituiscono un eccellente m ezzo di cultura per· nia mo ai nostri ammalati d alle 18 alle 20 ca- i germi della putrefazione; 4) un 'alin1en taziolori e per chilog ramm.a di peso per poi aumen- ne ·quale la la ttea, costituita per il 50 %' d el tarle da 22 a 25 man mano ch e le co,n dizio·n i suo v.alor·e rc al orico d.a g rassi non pi1ò esser e cl1e ge11era li vanno sempre più mig liorando e Ja irrazionale specialmente per un italiano a hi · tu.ato .ad un r egime d·i-et et1.co in cui gli idra ti c urva ter1nica abbassan·d osi. n1a·ssima p arte il fab Di modo che un i1!dividuo del peso di cir- di carbonio coprono ca 60 chilog rammi viene a prendere gior1tal- bis ogno en ergetico . Quando poi si pensa ch e mente cl.alle 1080 alle 1200 calorie per arriva re I ' org·anismo per sopp•e·rire alle d e ficien.ze ali· m entari .dovrà mobilitare le riserve di g rasso· fino a 1500. P·er fo~nire questo numero di calorie c i ser- del corpo appare più evidente l 'ill og·icità def viamo di 200 grammi di zu cch ero (saccar osio) regime latteo esclu·sivo. Accanto agli a limenti cl1e digeriti od as. i · e di un mezzo litro o tre quarti di latte. Lo zucchero viene aggiunto al la.tte e alle altre mil.ati oddisfano il fabbisogno e n erget i co dob1 bevande e consum.a to gra..dualmente dl1r.ante biamo dare agli ammalati d e11 'acqua , d ei ali la g iornata. La ragione della nostra preferen- e delle vitamine ·per cer car e di r en·d ere ne1la za per lo zucchero è dovuta aT fatto che qu·e sto m isura d el possibile più completa la die ta d el alimento non richiede compli,cati processi di 1'ammal.ato. La bevanda da n oi più u sata è digestione, viene facilmente assimilato senza la- l 'acqua limon ata zucch erata al 10 % ch e oltre sciare scorie nell 'intestino, è dotato di un al- al pregio di cont.en er e in .a bbondanza la vita 1

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IL POLICLINICO

111ina anti- scorbutica tollera in forte quantità I 'aggiunta di zucch ero. L 'a cqua vien data di freque nte ed in pi1ccola quantità alla t emperatura preferi.t.a d .a gli ammalati. Se il tifoso ,d esidera del ghia.ccio glielo dia.mo in piccoli frammenti. Noi cerchiamo di dare agli am1nalati tutta l'acqua che .es i desider.a no p er soddisfare I.a sete ardente .ch e accompagna tutti gli stati febbrili , a me. n o ch e qu,alche ragione vi si op ponga e prin1a fra queste la d ebolezza cardiaca. Se esiste vomito in istente, enteron'.agia riducia mo la .qu.a ntiLà ·di acqua ingerita e cer cl1ia 1no di fornirla per via ipod ermica in una o m eglio in più volte n ella misura di 500 o 100 cc. con siero g lucosato o soluzione fisiolo.g ica e a tale })fatica ri corriamo anche quando l 'ammalato si presenti fo-rtem ente disidratato o p er diarrea o l)er altra rag ione. Le vitamine vengono fornite col su cco di liinone e i sali col latte, alimento che ne .è ' molto ricco. All'esame della die't a da noi proposta ri salta subito ch e essa è molto povera di sostanze .azotat e, difatti ·d urante il periodo febbril e noi 11on di.amo che da 17 a 26 g rammi di sost.a nze protei ch e, n1entre il fabbisogno proteico del1'amm.a lato è più che raddoppi.a t o. l\1a questo minimum ci è stato consigliato dal fatto che ·qt1este sostanze costituiscon o un ottimo terreno ·di cultura 1p er i germi della ,putrefazione e dalla nostra esperienza clinica ch e ci ha dimostrato ch e l 'au.m ento d elle so.stanze proteiche non è sen za conseguenze e ch e con esse molte volte ·si rischia di trasfo1mare una forma lieve o di media gr.avità in una forma g rave. D 'altr.a parte gli amino -aci,di delle masse mu rolari potra nno 1compen sare Je u sure deg·li org.ani nobili e vitali meglio di quello ch e lo potrebbero fure le proteine alimentari. Dopo aver esposto il regime dietetico che ·a lla riprova d ei fatti ci si è dimostrato il mi-gliore, cer.c l1eremo di dimostrare l e ragioni di ·questa n ostra preferenza. Non voO'li.amo esp,r imer e i risultati ottenuti in cifre sulla mortalità e minor frequenza di ·complicanze per cb è troppi sono gli elementi ch e possono in fll1ire su Il '.a ndamento della febbre tifoide, clem enti ch e molto spesso non possono es ere valutati ne] loro O'iusto valore; difatti troppo poco ancora noi •CO;osciamo quali cleviazioni biolog ich e po sa Sl1bire. il b acillo dcl tifo nel suo ))O lere patogen o, per qual i r eazioni in1munitarie loc.al·i e generali l.a m a la t tia pìof;enLi alle ' 'olte una sintomatolo o-ia co ..J attenuata , mentre a ltre volte assuma un carattere iperto, sica ed iperpiretico . Però pos iamo dire di aver avuto la n etta 1

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convinzione della reale benefica influenza di questo reg·ime dietetico tanto sulla mortalità quanto sulla minor frequen za di complicazioni. Oltre a questo l 'esam.e g iorn.a liero dell ammalalo, delle .condizioni gen erali del polso della cur''itl terrnica e·d in particol.ar modo della funzio11e gastro-enterica ci permette di rilevare come 1'infezione assuma un aspetto più breve e p iù benigno; la perdita di ·forze e di peso è sempre modica , la lingua si mantien e umid~, il polso valido, la oefalea, la bronchite, l 'ano ressi.a, il delirio, il meteorismo, la di.a rre.a quando sono p r esenti r.ar.amente sono tali da im. . pens1er1re. Le forme g·ravi e iperpiretiche sotto l 'azione di qt1esta aJin1entazione vanno man mano mig lior.an·do t anto ch e presto il medico si sente padrone della situazione . La convalescenz.a in relazione a li.a ·m inore gravit à e dl1rata d el periodo febbrile viene abbrev~ta. · Concludendo: l 'alimentazione ch e dà i migliori ri sultati è quella· che pur fornendo dalle 18 alle 20 calorie per chilog ramma di ·peso risparm·i a al massimo il tubo digerente . 1

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RIASSUNTO. L 'A. studia il fabbisog no energetico e proteico dell 'ammalato di tifo. Descrive alcuni regimi dietetici u sati d.a diversi clini'ci e ne mostra il divario e la ragione di esso. Espone le linee direttive da lui u·s ate nell'alimentazione d i alcune centin.a ia di ammalati di tifo mostrando i rist1ltati ottenuti. 1

BIBJ..IOGRA FIA. E. Dt·n0rg. 'I'he ùasaz· metabolism in f ever

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1927.

E.

Sr.:rrGENT.

'

I

Traité de path olog i e m édicale et t1'i.é-

rapeiitirzue appliquée.

L e affezion.f tifose in ~IoJIR e STAEETELIN . Trattato di medicina interna. · · STnu~rPEL. "l'rattato di patologia speciale medica . J_,J.:VRN. La clini'que, 1naggio 1927. GARIN-M. BoNcounF.NT- Le Journ al Mérlical franScHOTTl\1ii 1.1T.ER .

çais, se tten1J)re 1929.


[ANNO XXXVIII, NuM. 30]

SEZIONE PRATICA.

SEMEIOTICA.

JLa prova della funzionalità renale con il carico di .fosforo confrontata con altre prove.

R. ~eidenreich (Ztblatt. f. inn.. M ediz., 18, 1931) .r icorda cl1e Brain e Kay h anno proposto una nuova prov.a funzionale del r.e ne l.a quale pogg·ia sul concetto di Eichholtz Robison e Bru~l, secoDJdo cui nel rene esiste un fermento rcap~ce di 1scindere g·li \estesi ·d ell 'acido fo... sforico.: tale fe1mento· è specifico del r ene, ed esiste in quantità proporzional e alla massa di parenchima funzionante . • A ai.ffer en z.a p erò di quai1to si r iteneva in princ ipio . oggi si pensa ch e l 'eliminazione del fosforo n elle urine s ia in rapporto più col fos~oro anorganico d el p~asn1a , ch e con l 'organico. Nelle malattie d·ei reni ii1f.atti, la p er centuale del fosforo anorganico n el sangue a umenta: i fos fati .anorganici sono m olto a umentati n ella uremia . Malg r.rudo quindi che no1l si tT.atti di fo sforo organico, pure Kay e Brai11 hanno· veduto c.h e la loro prova funzionale riesce beµ e, ed i11 .accordo con il qua dTo clini co . E ·si somminis trano 550 nlg . di Glicerofo s fato di sodio e osservano q·u anto n e è eliminato nelle ore seguenti; il r en e sano elimina 1)iù fos for o d el ren·e malato. II g rande vant ag·gio di questa i)rova è quello di essere indipendenti \dalla quantità d elle urine, e quindi dalla ritenzione idrica. Il W eidenreicl1 h a ripreso questo n1 et odo ·cli e sa mie funzion ale e l 'h a adottato in numeros i malati, praticando s ist ematici confront~ ·con l 'azotemia e con . i ri su~tati delle c lassi·ch e prove di Volhar{d. Egli ha osservato ch e la qu.antità di fos fo ì'O e m essa in più n elle urine, dopo l 'in ;eziow n e, oscilla nei sani ÌlltOl'llO a.g-li 8.0 mi11i• • ·grammi. Nella maggior parte dei ca·si in cui l 'elimi nai ion e d el fosfo·r o fu defici~nte , l 'azotemia e ra a lta. per quanto rio·uarda la prova di conc cn Lrazione e ·.diluizione, l'A. ha osseTVato in con11)lcsso un ·discreto p.arallelismo di risu l tati; i:na n on si è convinto c l1e la prova di Brain -e dL. l(.ay presentava un qu.alch·e speci.a~e v.a ntag·g10 sulle altre : e in ciuesto senso concl Uide. V. SERRA . 1

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Rieerche sulla colorazione gialla della pelle nell'Io· ·suftlclenza renaleo

Nell 'insufficienza renale , sp ecialm ente i n cas i di rene grinze, si oss erva non rar.a mente una .:-;p etiale colorazione g iallo-pallida dell.a p elle. La colorazion e dipende secondo E. Bech er ! Miinch. Med. Woch., n. 45, 1930) da cro1nogeni urinari ch e ven g ono ritenuti nell 'or~·anismo e si d epositano n ei tessuti ed anch e

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n ella pelle in seguito all 'azione d ella luce i cromogeni subiscono processi os idativi e si trasfo:rn,~no n ella sostanza colorante. Si sono potuti. di~ostJTa.re i cromogeni n ella p elle dei m a l8:t1 d1 rene grinzo, come i:mre nel siero n egli estratti di t e·s suti e n e!ll 'uri11a chia1:~ . emessa dai pazienti a ffetti da 1·en e grinze.

R.

POLLITZER.

Fisiologia degli ureteri e uroselectan. . L 'uretere no·~ è un can.a.Je di p1assaggio i)assr~o, come. ch1ara m .ente mo strano i getti di u 1r1n.a ch e 51 ve.dono pe.ri.o·dicam ente esp·u lsi dur ante l e cromocis to.sco·p ie. La questione già p osta ·d.a Pflaumer è se l 'urina racoolta n ella })elvi a rriva alla vescica attraverso l'uretere altrimenti vuoto, o se pelvi e uret eri sono sempre più o m eno pieni e l 'onda di contrazione procede sull 'uretere conten ente urina in tutta la ua l ungh ezza , sping·endo una parte del suo contenuto. Le esperi ei1 z.e di Boeming haus e di Pflau111c·r s ui ca11i, le osservazioni pie.loscopiche di ·B eauford, Porcher , Leg u eu tendevar10 a far ?re·derp. cl11e l 'urina veni v.a espulsa .d.al b.ac inetto l? vesc t~. att~averso l 'uretere in picco,l e quan t1Là cl1e T1emp1v.ai10 l 'uret ere p er brevi tr:atti . E. Pflaumer e H. Hacker (Dts. Zeitschr. f. ~h ., vol .. 229 , f~sc . 3-5, n ovembre 1930), d.al 1 osservazion e di 149 ureterog rafie co·n l '·uro.. elect.an h a.n no i)otuto canclude.r e ch e ne ll ' uom o l ' urina non yfen e spinta dai bacinetti in })i c~ole quantità; <:he nel m .ag·gi.or numero di c~ 1 tutta la porzione l ombare dell 'uretere è p1en.a; e j) e·r lo più .a nche la :restante parte d el1' ~re·l ere ..Qu!11.di eissii riten ()"ono ch e i getti di LLr1.11,a i)er1od1c1 no11 sono prodotti a.a sinaole 0 migrazioni di porzioni di urina discese dal b ac.in et lo n ell 'uret er e, n1a da ,c oi1traz ioni peristalt1cl1 e forse solo locali .d ell 'uret e re ch e è sem.' . pre p1u o meno pieno di urin.a . Questi rili evi vanno. te11uti 1)resen~i nella sem eio·l ogia d egli l1ret er1. P . STEFA.NINI. 1

CASISTICA E TERAPIA. Abuso di tabacco e sc2erosi delle coronarie.

l(. Pleag·e (Deat. m ed. 'J!Vocliens. , 1± 11ov. 1930) d escrive i risultati d ell 'autop sia d i d ue indivi·dui ch e avevano fun1ato in m odo eccesivo. Jn e11tranilii , la sclerosi er.a 1in1itat.a alle coronarie con le modificazioni patologiche; era J1iù spiccata n ella branca endoventricolare d el]a coronaria d estra. Cl1e questi p-aziei1ti no11 fo sse ro a ffetti da l le forn1e con su et e di arteriosclerosi è 1)r ova lo da l fatto ch e i vasi a bitualm ente lesi d a questa (aorta. a rterie ce r ebrali e r enali) erano· qua .. i n orn1 ali. Le a lte razioni i lopatologicl1 e nelle coronarie erano s imili a quell e cl1e si h ann o n egli altri e.asi di arterie cl ero i; sp ecialmente n otevoli erano le alter azioni d ella m edia.

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Oltre a tessuto connettivo cicatriziale, che aveva sostituito le fibre muscolari ed elastich e vi erano delle lesioni recenti di necrosi. L 'A. mette in rilievo che l'anamnesi indicava in questi caisi un rapporto con l'abuso di tabacco. La nicotina è riconosciuta, da tempo, come un veleno vascolare che, per m ezzo d el parasimpatico, agisce sui vaso,c o· strittori, det erminando lo spasmo vascolare. Gli individui che abusano di tabacco muoio no spesso improvvisam·ente: l'A. ritiene che 1'autopsia 'd imostrerebbe, in 1questi casi, la sclerosi d elle coronarie. Ad ogni modo è b ene ~·icordare c~e l~ nicotina non ha la stessa azione su tutti gli individui e che la sen sibilità ad essa varia secondo g li individui. fil. J

Clinica e patologia del morbo di Raynaud.

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IL POLICLINICO

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J.n una paziente di 36. anni s offere nte di una forma g ra ve di m. di Ray·n au·d ch e aveva portato a ulce.r azioni multiple delle dita venne pralicata a sin. l 'asportazione del 1° ganglio toracico, d el! 'ultimo cervicale , la sezione dei ra1m i comunicanti e l'asportazione del simpatico periarterioso dell 'arteria succlavia. Secondo W. Rieder (Arch. J(lin. Chir., vol. 159, f. 1, pag . 1-30, 1930) il successo immediato è s tato completo ; non solo si notò la sparizione completa dei sintomi a carico d ella mano sini stra m a si osservò un notevole mig lioramento a n ch e da l lato opposto. La prova ld ell 'acqua fre dda e d ella sudorazione provocata 1cornfermaron o la guarigione clinica , così l a capillarosco·p ia. Dopo 4 mesi si ·r ipresentarono dal Iato operato lievi sii1tomi di recidiva; a poco. a poco questi aumentarono fino a ch e si e bbe una re cidiva completa. La m alata venne a morte dopo pochi mesi per una malattia inte r corrente e l 'autore po·tè studi ar e i.stolog i:camente tutti i gangli d el simpatico e tutti gli organi. Anato1nicamente con tr.o ll ò come l 'intervento avesse raggiunto completamente lo scopo di inteNompe·r.e· l e 1 \ ie simpatich e per l 'arto superior e sinistr o. Istologicamente rinvenne cromatolisi parziale e spostamento periferico del nucleo n el gan g lio estirpato, l esioni ch e si rinvengono .anch e in altre malattie e ch e non danno n essu na indi:cazione particolare . L'unico reperto .anomalo ~ stata la presenza di infilt.r.azioni linfocitarie e di plasmacellule lun o-o i piccoli \ asi dell'arto su periore d'ambo i lali e localizzate nel tessuto muscolare e nel so ttocutaneo. Per l 'assenza di un repe·r to ana tomo patologico e per il ripresentarsi d ei sintomi dopo l 'interruzione completa d elle vie simpatiche, J'A. pensa che occorra ammettere anc he per 1

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i vasi una ·rete n ervosa autonoma paragonabile a quella dell 'intestino. La rete nervosa autonoma del sistema vasale ha, di fronte al: simpatico, una importanza secondaria, ma,. n.ell 'assenza di questo, è capace di prendere la funzione. Si spiegherebbe cosi la ;recidiva dopo un certo tempo dall'intervento. Alla stessa spiegazione portano anche i ripetuti esami capillaroscopici eseguiti nella malata.

P.

VALDONI.

Gli estratti pan"reaticl deslnsullnlzzati nella cura del morbo di Rayna11d.

Giroux e Kisthinios (Le Bull. 11'1 édical, 9,. 1931) portano un nuovo contributo alla conoscenz-a dell 'azione terapeutica di questi preparati, di cui essi stessi hanno .p er primi vantata 1'efficacia vasodilatatrice e ipotensiva. Si tra tta di due casi di morbo di Raynaudr uno d ei quali S8t,oUito per due anni; la somministrazione dei preparati pancreatici ha avuto una grand.e efficacia, giaochè i dolori sono sco·m parsi e i fatti ulcerativi hanno mostrato una n etta ten,d enz,a a lla cicatrizz,a zione. In commento a queste osservazioni, gli AA ~ consigliano vivamente 1'uso ·d i questi estratti,. magari asso·ciandoli a una cura specifica - se vi è fondato sospetto di lues - o ad una opo-terapia ova·rica. V. SERRA. Nota sulla influPnza degli ematoblasti nella tromboflebite postoperatoria.

R. Grégoire (Bull. !'t1 ém. Soc. Nat. Chir., n. 31, 6 dicembre 1930, p. 1339) dice che 1a compar sa di tale complicanza è stata attribuita a ll.a stasi sang·uigna, al tr~aum.atisrno delle vene . alla infezione locale o generai.e. Di fronte a lla insuf fièienz.a di tali cause; che possono essere ~em·plicement e •Coa·diuvanti, si ricer car·ono le cau se di tali comp1licanze in stati patologici anteriori, quali il raccorciamento del temp.o di coagulazione, sulla viscosità più grande del sang ue; ma si otteninero risultati: con tra di ttorii. L 'A. prese in esam e l'aumento eventuale del numero del1e piastrine n el san.gue ci:ncolante di individui affetti da fl ebite. In 4 malati d~ tro·m boflebite post-operatoria g li ematobl.asti era n o a umentati da 430.000 a 800.000. In a l cuni .amm.aJ.ati, aven.d o osservato prima dell 'ope razione un numero di piastrine aumentato, si ebbe una tromboflebite (2 malat~ opeTate per fibromiomi uterini). ~1.a im. 2 altri casi (piosalping·ite. fibromio n1.a utero) si ebbero anche fl ebiti senza che le: pi.astrine fossero .aumentate. In un caso ancora ·di d onna operata per fi. bromi pur essendovi 900.000 piastrine non vi fu al c1m a complic.anza. 1


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SEZIONE PRATICA

Grégoire immagina che per ave1·si una trom_bolleb1te post-operatoria o ccorre prima uno stato patologico del sangue e di poi delle cause coadiuvanti. V. JuRA. cEmbolectomia della femorale comune, seguita da successo. R . .Bern,ard (Bull. LYl ém. Soc. Nat. Chir., nu111ero 3-1::, 2·7 dic. 1900) riferisce l 'osservazio·n e di una donna di a. 51 affetta da cardiopatia scompensala; essa nell 'alzarsi dal letto avverti .dolore violer1tissimo alla metà della coscia, il quale in 10 minuti raggiunse la massima intensità, con formicolii do1orosissimi nel resto dell 'arto, come se que sto fosse morto. La coscia si presentava violac·ea, mentre la gamba ed il piede erano lividi; I 'aspetto della paziente era c onges tionato; impotenza quasi completa ·della coscia, ass . . nza d ella pulsazione sulla pedidia e s ulla poplitea; le pulsazioni della fe.m orale all 'anello crurale er.ano nettissime; sensibilità abolita del piede fino al ginoochio. Tensione arterio·s a ag·li arti supe.riori 19 m entre pri111a d ella e·mbolia era 13; assenza di ·OScil.Jazio ni fino alla radice della coscia dell 'arto ammalato. Alla ses ta ora dalla embolia l 'amn1alata fu ·o p erata, scoprendo la femora l.e al triangolo di Scarpa: 3 c m. al ·disotto .d ell 'arcata crurale l 'arLeria è immobil e. Ar teriotomia ne~ la femo· rale s u perficiale e s ul tratto a lto sulla femora le, spr emLlura della arteria • fuoriuscita d el ·sang u e, sutura . L 'arto si ricolora leggerissi· m an1cnt e e l' oscillometria è ancora nega ti va subito dopo l 'operazione. Però dopo 24 ore inco.znjnciò il mjglioramento d elle condizioni circola Lorie d ell 'arto, così come della sensibilità il mig lic r am ento so.guì progressivarr1ente m~ si ])resen lò un equinì smo p1·011unciatissir~o irrid11ci~i~e a n ch e n ei p eriodi successivi do'po la g ua r1g 1oue dovuto ad un.a retrazione ischemica ·d cl tr~ r ipite surale. P erò mancarono i segni di una rip resa d ella circolazione nel territorio della fem or al e superficiale. . L 'A. n1e ~Le ii1 r ili evo tali fatti, di !Ilon fa cile i.nt~rpe tr.az1o~e, e eh~ <:Ia Mat.hieu sono imputati ~ p1ccol1 emboli, i qu.al1 abbiano potuto ragg1un~e,re le arterie distali, causando delle trombosi scic ondarie . La paziente o per~ta da lBernavd li.a acquistato una b~ o-?.a furnz1o~e. ~~Il 'arto in equinismo, ed una 11m1tata sen s1bil1ta della cute. 1

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V.

JuRA.

()~ntrlbuto

alla cura degli emboli dell'aorta addo· minale. ·

P. Oi w ermann (Deut: z . Chir., val. 230, fase. I, 1931) riporta un caso proprio di embo~o al-' la biforcazione de:! 'aorta curato con successo operativamente. · Ric orda che di 21 casi della letteratura 2 solo ebbero esito felice g li altri essendo terminati

co11 la morte . Nel proprio caso d oYeLte i11 secondo .t empo amputare la g.amb.a sinistra, ma il ~az;e:ite è sopravvissuto. Tipico c on questi ca·1. e il dolore bilaterale a oa li arti infe riori che di vengono freiddi e isch emici. V. GHIRONRicerche sull'embolia grassosa. H. v. See-1nann (Dsch. z. Cliir. , genn. 1931, val. 230 fase. 1), con ricercl1e su malati e su a!lin:,a li h.~ potuto notare .con1e dppo le operaz1on1 .asettiche , qualsiasi m ezzo di a n estesia veng.a .adoperato, si ha un a·ume11to di contenuto in g·ra sso n el san,g·ue, no·n solo in.a anch e un alterazione dello stato c l1i1nj co-fisico 1d ei aras. 1 5 s1 n e sang ue. Ugua le fenon1en o s i con5tata n ei tr.auma tizzati. Così vien e in parte spieD"ata la frequ.enza r elativa di embolie g rasso e n~i frattura ti. Negli animali l 'A. avrebbe trovato embolie grassose n ei polmo·n i ~ a ccumulo di grasso n elle cellule st ellate . Co ~~ c~r.a ~ '~. con sig~i.a il salasso , l 'ipodeTn1ocl1s1, 1 ipof1s1na e la tiroxina. V. GHIRON .

RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO La difesa contro le malattie trasmissibili dagli animali all'uomo. La pr ofila ssi delle n1alattie i11fettive ira n1is sibili dagli animali a11 'uomo è disciplinata da ap_pos~te disposizioni regolamentari la cui ap1)l1caz1on e rientra nella c ompe ten za d ei veterina ri provinciali e comun.ali. Quest e disposizi on i porò n.on de,;ono esser e j o-nouate .d.a l1'uffi c ja le sanitario, ch e ha la ·dire~io11e di tutti i servizi igienico- sanitari d el Comune e che in caso ·d i n eie;essità, può trovar&i a dÒve r so: stituiro il veterin.ario n el]1e su e m .a n sioni di cara ttere profilattico. Sen za p er ciò illu·str.ai:ie n e i loPo p articoJ.ari le i1orme legislative rigu ardanti le n1alattie infettive deg·J.i a nim1a li in gen er e, accenner emo somma·r iam ente a que lle cl1e si riferiscono alle infezioni trasmissibili ancl1e a ll 'u o n1 0 . Il T. U . deille leggi sanitarie i1co-li art . 193 e 194 stabil·i sce le mi.sur e fonda n1en tali contro la diffusiDn e delle 111alattie i,nfettive d egli anim ali , ed il r egolamento sa11itario 3 feb b raio 1901 (art. 154-158) d etla Je n orn1e per I.a loro ap pli cazion.e, norme eh.e ven gono poi più particolarmente d efinite n el regola m ento specia le ·di polizia veterin.aria 10 m aggio 1914 n. 533 e nelle relative istruzioni 2 J giug no 1914. La d.enunzia ·d ell,e mala ttie infettive o diffusive, acoertate o sospette, d egli a nim.a li , e d ei casi di morte improvvisa n on riferibile a malatti a con1une già a ccertata (art . 2 d el Reg. di P . V.), è obbligatoria per i veterinari , curan ti, p er i veterinari ch e, ispez ionando animali vivi, m acellati o morti. a bbian o osserva t o sintomi o lesioni di tali ina lattie; p er i pr oprietari o de1

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tenlori di anirnali ; per gli albergatori, cooduttori di stalle ·di sosta ed esercenti le m a.scaJcie; per ~ capistazio n e ·di ferrovie o tramvie o p,e r i conduttori di pubbl~ci mezzi di traporto per i casi a vvenuti dura nte il carico, lo scarico o il viaggio di animali; per i direttori di souole o·d istituti veterinari o zooteoni ci; di depositi di stalloni o di animali mig lioratori; per l 'autorità militare cui sono a ffidati animali di servizio; pe.r i RR. carabinieri o agenti .di pubblica sicurezza o fina nza , forestali, comunali, ecc., venuti a conoscenza di casi di malattia i·Dfettiva o di ffu. iva. Le ma la ttie ch-0 più interessano l "uoino, ai fi11i della profilassi, sono la rabbia., il carbonchio ematico e la morva o f areino. A }oro riguardo l 'art . 154 del Regolam,e nto generale sanitario p:r.escrive c~e, riceVlJta la denunzia di un caso', n ell '.u·omo o tll!egli animali, di ca:rbonchio ematico, di morva o di rabbia, l 'autorità sanitaria debba rintracciarne l 'origine e ])ronide.re tutti i pirovve·dimenti di po1izia sanitaria aLti ad impedire iJ propagarsi del contagio. Per il carbon cl1io e per la morva basti r icordare cl1e il reg·olamento di p olizia veteiri.naria indica le mi..,uve da adottare tanto per g li .anim.a li m.alati o sospetti , oom.e per i cadaveri. misure ch e sono di com petenza del veterina rio, mentre i provvedimenti relia tivi ai ca i n ell 'uom o rientrano fra quelli gen erali di profil.assi ·de]le m.a lattie inf.ett.ive . P iù ampia ·i llustrazion.e meritano icnveoe le disposizioni concernenti la profilassi e la orira. della ra.bbia. Profilassi (art. 155-158 Reg. gen. sanit. ; articoli 48-53 reg. pol. vet.). È obbligatoria la den'llilzia, ·da parte dei prop:r;-ietari e detentori di cani, di qualsiasi fatto ch e dia a sospetta:r:e lo sviluppo, de.lla rabbia in questi animali. Il ca.n e ~osipetto , quando non venga u cciso, sarà isolato ,e t enuto in osservazione, per alm.e no quattro mesi, sotto la vigila nza del~ 1'11fficial c sanitario o del veterinario. Gli animali riconosciut i rabidi d evono essere u ccisi e 11e è vietato lo scuoiam.ent o; i loro cadaveri sara.nno resi innocui secondo 1e istruzioni date da ll 'ufficia le s.anita:rio; la località d,a essi occupata saTà disinfettata. Gli animali morsicati da alLri ricon.o ciuti a ffetti da l'abbia o so-· petti o rimasti ignoti, devono l)Ure ,e ssere u c. ci i o iso1lat1 oome i sospetti. Quan.d o detti anima li hanno· mor:sicato i1er one, doV1·anno, ogni volta c11e è possibile, esser te.nruti in osservazione per a ccertare se siano o no rabidi. u i cadaveri degli animali so petti, oh e abbiano morsi·cato a ltri anima li o persone, si eseguirà I 'accertamento della rabbia, inviandone la te ta al laborator io provinciale di viailanza o ad u1n istituto an tirabico. All 'infu ori dei casi di morsicatura , è pre~c rit.ta i11 OR"ni Comune la denunzia dei cani ' ' da parl e dei detentori e la loro registra zione nell'ufficio comunale. I · cani , per le vie e n ei • }1100-hi 1)11 bbl ioei, quando non sono condotti ool 1

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IL POLICLINICO

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g u.i11zaglio, devono esser in uniti di 111useru0Ja. conforme alle prescrizioni del r.eg·olamento di igie.n,e; so·lo i cani da guardia, n ei limiti dei luoghi d,a sorvegliarsi, e ·q uel1i d.a pastore, .e da .caccia, quando vengono effettivam ente adibiti come tali , possono esser tenuti senza m ,u seriuola. I cani va.ganti , senza muse:ru·o la, debbono esser e accalappiati e sequestrati, e, se non vengo-n ,o riol1iesti , u ccisi, ·dopo sei giorni, o concessi ad istituti scientifici, salvo che risultino affetti .da rabbia. In un Comune ove si siano. constatati cas~ idi ra bbia, o il oui territorio ia stato p e1~corso da un cane rabido, il Podestà d ovrà preisorive:re .ch e per sei settimane i ca ni, a n che mun1iti di museruola, siano condotti co1l g uinzag.lio e che, quelli aocalappi.ati, vengano restituiti olo dopo un periodo di osserv.azion e di ·qu.a t'tro mesi. Cura. La cura degli in·dividui moTsicati da an imali ifabi1di o sospetti. si fa n egli istituti aritirabici, i qu.a li, oltre ch e all'accertamentodiagn ostico delJ.a rabbia, provvedon.o a1la pre·p arazione de·1 vaccino lantirabico. L'aperltura degli istitruti antirabici è subordinata all'autol'izzazion1e del Ministero dell'Interno, a nalogamente a qu·ella degli a ltri istituiti va ccinogeni e sieroterapici. Essi. sono ge stiti dalle Amministrazioni oomunali o pl'Ovi.n ci.ali, da ospedali , o da c]inich·e o istit uti universitari. ,e l'aifti oolo 7 d,el R . decre1to 30 di cembre 1923, numero 28,8 9, sulla rifo:rma degli ordinamenti sanjtari , ha: stabilito ch e spetta alla Provincia di pro:vvedere ai servizi p er la oura a·n tirabica , se ed in quanto, no1n vi provved,a no i Comuni o .a ltre vubblicl1e tistituzioni . Nel Regno vi sono aVtualmente 17 istitu't j antirabici, ma per agevolaTe il trattamento dei morsi,c ati , anch e in località lontane da llia. sede di un istituto, il Minist ero dell 'Inlt erno autorizza , sotto opportune garanzie, l 'impia nto di ambu.latori o dispensari antirabici, 'f unzionanti coirne sezioni staccate degli istituti stessi, d.ai qu.a li ven gono vigilati e p eriodicamente riforniti del vaccino fenicato , che come è noto~ a differenza del vaccino preparato col meto,do Pa.steiu.r, p uò essere inviato a distanza e con servato. Di tali ambulatori a ntirabici ne esi sto'l110 g ià ventisei distribuiti in v.a ri Comuni. Così per questi, come p er g li istituti veri e propTi, è o'PP'O~tuno -ricortdare che ai rispetti vi direttori corre l' obbligo di .denunzia r e al Podestà ,d el Comune ·di provenienza g li individ'Ui morsicati che si presentano per la cura e di segnala.r e li'inizio, la fine e l'esito di q!Uesta, o le ragioni per le quali eventualmente non venga intrapresa. A quest'obbljgo, sancito nella circolare ministeria le 22 ottobre 1918, si aggiunge., per g li isti.tuti che eseguìscono ac certamenti diagn osti·ci del.la rabbia, anche quello di' dar n otizia, alla su·d·d etta autorità, del resultato deO'li esami praticati su cervelli, midolli, ecc., di animali rabidi o sospetti inviati da i Comruni o da privati. 1

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SEZIONE PRATICA

La notevole diminuzion~ dei casi di rabbia dichiarata nelJ 'uomo, che, dopo una recrudescenza verificatasi qualc he anno fa (150 casi den·11nziati nel 1924 e 163 n~l 1925), sono discesi a 45 nel 1929 ed a 28 ne l 1930 (la p iù bassa cifra dopo l 'anno 1915), dimostra l'efficienza delle vigenti dispo sizioni di polizia veterinaria e .I 'utilità 1delle istituzioni destina.te alla cura dei morsicati. A. FRANCHETTI. 1

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di fronte ad un caso di ipertermia congenita, trasmissibile per eredità diretta, probabilme11te un carattere dominante nel senso mendeli.ano d ella parola. L'intenpretazione di questo stato anomalo d ell 'appariato ~·rmo- rego1liato1re rimane natuir alm1e111tie m .o lto ld ubbia . G. LA CAVA.

POSTA DEGLI ABBONATI

VARIA.

Al DotL. Paolino. Abb. 1792:

L'iper termia congenita.

I) Il problem,a d ella diagnostica differe11ziale ·della st~psi spastica id a quella atonica non può essere trattato in una breve risposta. Le c onsiglierei id.i !consultar·~ 1e rell.azioni sulla « Stitichezza abituale » del XXXIII Congresso italiano di Medicina inte·rna e XXXIV di Chirurg ia, tenutisi n el 1927, ·di c ui il nostro giornale ha ·dato un breve sunto nel vol . XXXIV, p. 1702 e segg. 2) L 'e.ffervescenza osservata con l'aggiunta di liquido di Esbach all 'urin.a è dovuta con tutta _probabilità al fatto che que·s ta era alcalina ed ha reagito vivamente con l'acido citrico contenuto nel liquido di Esbach. A. F.

(TR01s1ER. Annales de Médecine, nov. 1930). Nella specie umana la fissità della temperatu.r a centrale a 37°, coin le oscillazioni quotidiane mattutine e serali, è un dato suflicienteme11te stabilito perchè og·n.i deviazione da essa presenti all'occhio deil clinico un valor e semiologico di prim'ordine. Ma è d'altronde certo che esistono ·delle varlazion i individua. li notevoli, esistendo d egli individui in cui la ten1peratura media ,è di 5 o 6 d ecimi di grado più alta o più bassa di quella di altri. Naturalmente bisogna di stinguere da questi stati ipe.r term.i ci fisiologici, le febbricole prolungate, di più o ineno difficile diagnosi ez:iologica, e che n ei bambini sono causate da in- All'abb. 5084, da M. : fezioni criptich e del rino -farin ge, da entero· In qualunque trattatò di igiene troverà ì coliti oon o senza append.icite cronica, da ademetodi di profilassi ·d elle malattie infettive~ nopatie tracheo-bron.chiali, tubercolari o non, p. es. nel Prontuario dell'Igienista di A. FILIPda pieloc istiti latenti. Nei bambini agitati e PINI (L. Pozzi ed., Roma). Consulti anche: nervosi bisogna inoltre tener conto della iper- V. CHIODI e G. MANSUINO . Guida per i medici termia da stanchezza, do p10 g iuoch.i, corse, e pratici nell'assistenza di alcune più importanti spe sso in rapporto con la instabilità tiro1idea. malattie infettive, L. Battistelli ed., !Firenze. Negli adulti · vi sono delle iperterniie non Sotto un particolare punto di vista, può essere patolog ich e come quelle, p. es., che si ha11- utile anche il seguente: G. TRoN. La profilassi 110 in .a lcune donne, ip erov.a riche, ipertricoimmunitaria delle malattie infettive. Istituto tich e e simpaticotoniche, nelle quali 12 o 14 Sieroterapico Milanese. R. P. g iorni pri1na d elle regole mestrt1ali la temperatura si ·e leva di 5 o 6 decimi e resta a q u eAl ·dott. A. T., ahb. 8877 : sto livello sin·o al primo g iorno di mestruaNel miele ~ contenuta una piccola quantità zione. Note sono amche le febb1ri da n evrosi fil. vasomotri ci senza che si riscontrino note cer- di vitamina !B. te di ipertiroidismo. , • All'abb . i1 . 8721 : Interessante è a questo riguardo il caso decritto dall'A. di un uomo di 31 a., tricoveNessun inconveniente nell'uso de.Jl 'agome11rato in ospedale per lombaggine, la cui tern- . sin.a -endo·v arina e'cc. in malate eh.e abbia n o peratura centrale (rettale) o·scillava fra 38,4 ten,denza emoif toica, e n eippure 1'uso di coag ula mattina e 38,8 come media la sera giun- leno , zimema ecc. è controindi cato dalle megendo anche sino a 39,1. Interrogato il pa- struazioni in corso. G. M. ziente, si seppe che egli aveva avuto sempre, a sua inemoria, temperat ure .a,nalogbe alle Al dott. R . S. da R. : suddette : non solo, ma che anche su 0 paIl periodico mensile Hygeia, pubblica to dal dre, già morto, aveva durante tutta lai vi1' cc American Med~cal Association » (North ta avuto u·n a elevazione abituaJie into rno ai Dearborn Street, 535, Chicago, 111., S. U. d ' A. ) , 39,5. Fu esclusa ogni pois sibilità di stato paè destinato alla propaganda igienica e rispontologioo febbrile, o di iperter1nia isterica ed de ottirrnamente allo scopo; l'abbonamento anogni tara endocrina. nuo importa dol . 3 ,5. A. P. L 'A. dovette quimdi ammettere di tro·v arsi 1

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.NELLA VITA P R-0 F E S S I O N A L E·.· MEDICINA SOCIALE Natalità ed eugeniea. I g iornali della capitale hanno pubblicato: Il Governatore di Ron1a , con alta comprensione fascista , ha- deliberato la istituzio.ne . di sei prcn1i annuali di natalità , p e~·. un quin: qu.ennio, a ·decorrere d~l, 1932, nell 1~te.nto d1 esaltare la sana fecond1ta delle fam1.g l1e romane. « Anzicl1è corr~spondere som·n1e in der1nro, il Governatore, n ella considerazione che generalmente, per famiglie m odeste e con num~­ rosa prole, la pigione assorbe p~rt~ tr?ppo nolevole del reddito familiare, o 1 ab1taz1on.e non . corrisponde ad esigenze igienich e e morali, ~a ritenuto che il mig liore e più ambìto premio per tali famigli e sia il don,o di runa casetta a·deg uata ai bisogni. . . . . « Per queste ·c onsiderazioni ciascuno d e1 sei !Jren1i, cl1e verr.an110 .conferiti ogni anno nella ricorrenza .del 21 Aprile, consisterà n ella proprietà di una casetta o al~oggio popolare d! alineno quattro vani e cucina, che non potra essere n è ven·duto, nè ipotecato, n è vincolato i11 q·ualsiasi rr1o·do, n è subaffittato durante un . Lre11tennio da ll 'asseg·nazione. cc A tali premi potranno ieon,cor1"ere g·enito·1·i leg.al111ente coniugati e co11viventi nella città di l\oma, i quali n el quadriennio .p rece.dente abl)iano avuto almeno tre fig li n.a ti n ell 'Urbe e ch e sian o viventi. « Saranno esclusi coloro ch e s.iano af.fetti da n1a lattie tr.asn1 issibili, dediti a ll '.a lcoolismo, o comunque non in buone condizioni di salute, le ql1ali po sano avere influenza sulla robustezza della prole. E ciò n el con cetto di premiaìre la sana fecondità. cc Sarann o pure esclusi quanti non risultino di buon a condotta morale e polit ica. cc Verranno tent1te in particolare consideraLion e le condizioni economich e d ella famiglia. « Il p·r en1io di i1atalità può conseguirsi una "Ola volta e arà conferito, con giu.dizio inc;indacabil~, da l Governatore, su proposta di appo ita Com-inis ione presso l 'Ufficio di assi. . tenza sociale del Governatorato. « A suo tempo verranno indi·cate le moda1iLà per la present azione e do cumcntazione delle domande >>. cc

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La deliberazione dcl Governatore di Roma ha t1n significato .ch e merita di essere m editato. · l)er la prima volt.a in I talia in un atto che

dirsi .d i Governo vien ~ affe1~m.a.ta la ~~por­ tunit.à cl1e i genitori mer1tevol1 d1 .prol1f1care . . ian o fi sicamente e m entalmente sani. Il pren1io di natal_i~à vien~ conferito non a qu elli cl1e abbiano p1u prole in sen so assoluto! n1a a c1uelle famigli e con prole .numero~ . 1 cl1i 5o-enitori siano esenti da malattie trasm1ss1 bili non si.ano' dediti all 'al coolismo, e che co· mu~que n on presentino condizioni di salute le quali possano avere influenza sulla robustezza dei figli. Se questi J)remi di natalità fo ssero genera lizzati potrebbero con siderarsi la prima tappa verso J'is lituzione del .certificato prem.atrimo· nia le. In effetti è l a prima volta che 1>incitamento all a prolifer.a.zione viene limitato dall'elemento, me.dico. I 1Jren1i di n atalità sar.anno evidentemente asseo·na ti solo dopo ch e u11 accertamento sao . . . nitario tabilirà lo sta to di salute dei gen1tor1, e ciò a prescindere da quelle cl1e possono es· sere le e ffettive condizioni di salute della prole. La fin.alità cui ten,de il pro,rvedimento è quella di evitare ch e genito,r i comunque avariati si .abb.an.do11ino ad una prolificazione dannosa a tutti. Lo StaLo, ammonisce la deliberazione governatoriale, vuole cittadini numerosi per le sue esigen ze presenti e future, m.a li vuole essen · zialmcnte sani e gagliardi, tali insomm.a che possan o efficacemente concorrere allo sviluppo della razza e ch e non siano d 'inutile p eso alla società . Tali ch e costituiscano una forza e non una debolezz.a. È la valutazione qualitativa che s' innesta su quella qu,a ntitativa. . . . Quali ch e possano, essere gli ulter1or1 sviluppi dei concetti inform,a tori della istituzione dei premi di n.atalità, che più propria~enit~ potrebbero chiamarsi di natalità eugen1ca, e certo cl1 e essi ha nno un notevole valore di pro· paganda n el popolo. . Purtroppo tut te le ·d iscussioni riguard.ant1 l'eug·enica in Itali.a sono rim.aste nel campo chi·u o ùei bi olog i, ed appena hanno sfiorato le a ltre classi colte . L' esi tenza di questa quisti.one, ch e in a lcuni paesi pure non essendo risolta ha f.atto pasi g iganteschi, viene ora portata direttamente sulla ribalta della n ostra vita pubblica. I m edici non possono ch e feli citarsi con chi ha escogitato il b enefico provvedimento. l)UÒ

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Pangloss.


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SEZIONE PRATICA

LE NOSTRE CLINICHE. Il reparto di Neuropsichiatria infantile ed altre in~grazlonl nella Clinica neuropsichiatrica della R. Università di Roma. S. De ,Saf1=ctis, commemorando nell 'Aula della R. Accademia Medica d~ Roma, Giovanni Mingazzini, terminava il suo dire con queste precise parole : « Quando s~ co~memora un Collega che diè tanto lustro alla nostra Scuola di Medicina una viva speranza sorge in ~oi: che I 'opera sua continui ad ill11mif1=are le ~ent~ dei nostr~ giovani. Ebbene, la vasta opera di Giovanni Mingazzini, nella Clinica eh~ fu sua resterà salda e attiva. Di c~ò, dinanzi alla Famigl~a del compianto Collega, dinanzi ai suoi amici e ai suoi discepoli, io, suo successore, mi dichiaTo garaf1=te ». Crediamo che 11essuno degli asco! tatori che conoscono Sante De Sanctis abbia ritenuto tale promessa una mera espressi0ne retorica; tutti che COf1=0SCOno le sue convinzioni, suo entusiasmo e il suo carattere non dubitarono che egl~ avrebbe mantenuto la promessa. Nel1a Prolusione al suo corso, tenuta il 15 novembre 1930, prolusione che venne pubblicata nella Rivista di Freniatria (il periodico ch e ria&sume la tradizione e la storia della Psichiatria Ital~ana), il pensiero di Sante De Sanctis si rivelò con la consueta cristallina limpidezza .e con tutte le sue integrazioni. Egli espose in modo esplicito e inequivocabile le direttive e i programrn) del suo insegnamento neuropsichiatrico. Tenne a porre subito in chiaro che la duplicità dell 'inseg n amento clinico riunito nella d enominazione di Neuropsic hiatria, non poteva in alcun modo porre la vecchia p si chiatria in appendice alla neuropatologia; che si doveva ricordare in vece che la p sichiatria è la specialità che sopratutto deve essere i11segnata in una Clinica NeD:ropsichiatrica; e ciò nofl: solo per ragioni prat~che di alta importanza sociale e perchè la tecnica dell'esame del malato di mente richiede stud~o ed esercizio del tutto parlicolari, ma a~che per tributare il dovuto onore alla tradizione italiana. Sante De Sanctis seppe assai opportunamente celebrare i fasti della Scuola Italian a di Psichiatria dall 'o·p era precorritrice di Vincenzo Cl1iarugi a quella di Andrea Verga e a quella della Scuola di Reggio Emilia. Prospettali i problemi scientifici, clinici e soc~ali più moderni, la materia p sichiatrica apparve vivificata nella su a interezza; s 'intravide in uno scorcio sintetico il vecchio glorioso ceppo della Psichiatria Italiana rinverdirsi degli apporti più recenti e delle pitt rer.enti conquiste di studiosi nos tri e stranieri. Sante De Sanctis si pose subito all 'opera per realizz,are il suo programma, per quanto abbia incontrate subito non poche difficoltà. Ma chi conosce il suo carattere p11ò assicurare ch e il programma sarà compiuto: esso del resto, seppure con prudente lenlezza, si è svolto e si va svolgendo co11 fede sicura .

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Crediamo utile per il pubblico medico di far COQoscere intanto quello che si sta facendo nella R. Cl~nica Neuropsichialrica a vantaggio degli stud~ psicopatologia ~ di alienistica pratica. 1° Laboratorio p sicopatologico . - La creazione di questo laboratorio 11on vuole affatto significare un 'affermazione di un qualsias~ esclusivo indirizzo. Sa·n te D~ Sanctis ha ritenuto sempr_e unico essere l 'indirizzo in Clinica psichiatrica, quello clinico-sincretico. Tuttociò che l '~atomia, e nor1 solo l 'a~atomia delle vie, ma la fine istologia e la tettonica può aver dato e può dare è da lui accettato e largamente ut~lizzato; ma il problema nof1= è esaurito quando venga considerato soltanto dall 'aspetto anatomico e in genere neurologico. Quindi necessità di integrare il labora· torio sierologico con il laboratorio chimico (il che a11che s~ sta, facendo) e sopDatutto necessità dj sviluppare l a ,S emeiotica psich~atrica ; il che non poteva essere fatto ch e attraverso il Laboratorio psico-patologico. La, Psicopatologia per Sante De Sanctis non rappresenta un indirizzo, ma un metodo ; un metodo che deve essere sviluppato perchè possa rendere qua11to se ne attende, d 'accanto al metodo neurologico. 2° Repa,.to di Neuropsichiatria infantile . - Già nel discorso di chiusura del Congresso della Soci età Freniatrica italiana nel 1922, Sante De Sanctis, riassumendo la sua attività scientifica in questo campo, lumegg~ò l 'importanza della Neuropsichiatria infantile, sia d<tl punto di vista· scientifico per lo stud~o genetico delle malattie mentali, s~a dal punto di vista psicoloig ico, sia da quello pratico assistenziale. Non poteva ma~care nel1 a organizzazione della Clinica Neuropsichiatrica tale Reparto. Naturalmente all'estero si fa ancora di più; in alcune Univer sità, comprese quelle di Berlino e di Parigi, si hall:Il:O reparti speciali per la Neuropsichiatria Infantile. Il R eparto di Neuropsichiatria infantile dell a nostra Cli~ica è costituito da due Sezioni: sezione di p assaggio ~ sezione di soggiorno; d a una Sala specializzata per gli esami dei fanciulli neurdpalici ~ psicopatici, nella quale de~ piccoli pazier1 li si può fare una completa valutazio n e, sia dal punto di vista somatico, m orfologico e fi siologico (determinazione dell'età somatica, della costituzione fisica)~ sia d al purtto di vista p sichico (determinazioni di livello intellettuale, valutazione dell 'organizzazion e del carattere, ecc.). Per i rag·azzi, per i quali occorre un certo periodo di osservazione, sono state apprestate, vincendo numerose difficoltà, dt1e grandi Sale, che formano ~I (-;entro di osservazione propriamente detto e nel quale ven g·ono ricoverati per un })eriodo di tempo, che in generale n on supera i cinque giorni , i ragazzi inviati da tutte le organi.zzazioni che si occupano dell 'assistenza ai fan ciulli, oppure che dalle fantiglie vengono concl olti all'Ambulatorio. Il r eparto consta, per ora, come è stato detto, di du e gr andi Sa le; la prin1a, o Sala di soggiorno, ampi~ , piena cli luce, bene


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.a·r ieggiata, e decorala e niobil~ata con gusto e semplicità, ospita i ricoverat~ durante il giorno -0 serve anche da Refettorio. La seconda, adibita .a Dormitorio, anche questa molto ampia, contiene dieci letti. Di ogni ragazzo visitato, sia nel• l 'Ambulator~o, s~a nel Centro di Osservazione, vier1e redatta, dai med~ci addetti al Reparto, una speciale storia clinica, corredata di tutte le ricer-che cliniche i1ecessarie. Il compito dei medici viene poi integrato da -u na Assister1te sanitar~a, che compie le necessarie i11chieste al domicilio dei piccoli ricoverat~. L 'Assisten~ sanitaria, per quest 'anno favoritaci gen.lil1nente rlalla Presidente dell 'Opera delle Assistenti sanitarie della C. R. I., verrà d 'ora ~n avan.ti adibita in, modo fisso, nel Reparto. Da pochi mesi il lleparto è in funzione; pure g ià un discreto numero di ragazzi è stato da noi -0sservato e curato. A dimostrazione ili: ciò riportiamo qui alcu11e cjfre statistiche. Nella Sez. di ])assaggio furono visitati ambula.toriamente 120 fanciulli: 63 masch~ e 57 femmine. Erano: di età inferiore ai. 6 anni 38, dei quali 22 maschi e 16 fem~in,e; dai 6 ai 10 anni .33., dci quali 22 maschi e 11 femmine; dai 10 ai 15 anni 31, dei quali 12 maschi e 19 femmine; dai 15 ai 18 a11ni 18, dei quali 7 maschi e 11 femmine. Nella Sez. di soggiorno furono ricoverati 42 fanciulli: dei quali 28 masch~ e 14 femmine. Erano di età in,feriore ai 6 anni, 9, dei quali 7 maschi e 2 fe111mJne; dai 6 a~ 10 anni 14, dei quali '9 maschi e 5 fe.m1ni11e ; dai l O ai 15 ann,i 6, dei quali 5 maschi e 1 femmina; dai 15 ai 18 anni 13, dei quali 7 maschi ~ q femmine.

casi furon,o prese11tati, tratti in parte dal Reparto della Clinica e dal suo _i\.mbulatorio, parte dagli _1\ sili-Scuol~ di Roma. Nell'ultima lezione fu trattata la questione dell'Assistenza dell 'infanzia anor1nale, come è tracciata e come è realizzata in Italia. 11 corso fu frequentato assiduame11te dai medici perfezionandi in Pediatria. Del resto già da tre anni la Neurops~chiatria Infantile fa parte delle m,aterie di insegnamento di tale corso di perfezionamento (1). 4° Ospitalità nei locali della Clinica alla Scuola di Psico logia Sperimentale. - Sante De Sanctis, accedendo all 'invito del Preside della Facoltà e rispondendo al desiderio espresso da vari psicolog~ italia~i offriva o,s pitalità nella Clinica alla Scuola di Psicologia sperimentale d~ cu~ attualme.nte è incaricato il prof. Ferruccio Banissoni. Il gesto ospitale di San te De Sanctis ha un significa lo intri11seco, anche se il suo successore nella cattedra trovasse diff~collà per accettarla . Certamente tale v~cinanza no11 potrà portare che reciproca utilità. 5° Insediamento nella Cinica della Presidenza della Lega Italiana di Igien e e Profilassi mentale e della Sezione Laziale. - Questo fatto è mode-

sto, ma signif~cativo. Gli studi psichiatrici non posson,o e n,on debbon,o essere avulsi dalla vita. <~01~e sterili sarebbero delle indagini anatomopatologiche se I\011 venissero a lumeggiare la cli11ica, così st erile sarebbe la cl~nica psichiatrica se si limitasse alla 11osografia e alla patologia delle malattie neuropsichiche. L 'cc alienistica » d'altra part.e non può e no11 deve li1nilarsi alla custodia dei inalati d~ 1ne11te ~ alla semplice protezione del3° Trasp orto dell 'Insegnamento di Neuropsic liia1'alienato e della società verso gli alienati antitria Infantile nella R. Clinica Neu r opsj,chiatrica. sociali . L 'alierd sta non può disinteressars~ della - Da qualch~ anno anche in llalia si è cominprofil assi e dell 'igiene mentale. E così pure l 'as~ia to a comprendere l 'i1nportanza dello studio delsis ten z.a i1on può e non deve irrigidirsi nell 'assil'infanzia a11ormale . Tra le malerie che si inseslenza manicomiale. g n ano all 'Accademia Fascista di Cultura f~sica fi- ' . Oggi l 'ass~stenzri degli alienati si orienta pringura la psicologia (F. Danissoni) e la psicopatoc1pal1nente verso l 'assiste1"\za aperta, ed è appunto logia dell'età evolutiva (Carlo De 1Sa'nctis). L 'insegna1nento della Neuropsichiatria infantile figura com1)ito della L egq per l 'Igiene e la Profilassi mentale svolgere opera per lo sviluppo dell 'Asaltresì nei programmi per U conseguimento del diploma di Puericultl1ra (istil11iti dall'Opera Na- sislenz.a aperta e del Servizio sociale secondo le zionale Maternità e Infan zia) e nei programmi per direttive dei Congressi Nazionali e I~ternazionali la specializzazion e in Pediatria. Sono questi in- e secondo le direttive orm,ai accettate dalle prinsegnamenti ch e Yengono ora tenuti nella Clinica cipali Cli1~iche dell 'Estero. Verso tale direzione, ad unque, deve essere, a co11 evidente vantaggio, se no·n altro, dato il conparere di ,Sante De Sanctis indirizzata l 'attività centram~nto del materiale di studio. di qualsj asi perso11a che vo~li.a occuparsi di maUno di noi (Carlo De Sanctis) ha tenuto nel Rel)arto il suo corso di libera docenza, svolgendo lattie n1entali. appu11to un programma di neuropsichiatria inCARLO DE SANCTIS ADOLFO FANTINI fantile . Nelle !)rime lezion1 egli espose quel tanto VITTORIO CnALLIOL ~~LDO CAccHIONE. che è necessario conoscere sulla et à evolutiva , sia per quanto riguarda la, crescen za fisica e le sue leggi , sia per quanto riguard.a lo sviluppo p sichi(1) Lo sLcsso docente ha anche tenuto lezione di Neuropsichiatria infantile néi numerosi corsi di co. Una peciale lezio11e fu dedicata allo sviluppo <lel sistema nervoso. Un secondo gruppo del pro- puericu~tura istituiti dall 'O. N. M. I. per i medici gramma svolto fu la tec nica dell 'esame dei soggetti . condotti ; alle Assistenti sanitarie della C. R. I . ; r\ell 'e tà evolutiva, come cioè si proceda a una valu- e agli allievi dell'Accademia Fascista di educazione fis~ca (p sicopatologia della età evolutiva). Dal l azi one completa psicofisiologica (età somatica, età eh ? s~ ~educe. che I 'importanza della neuropsimentale, età morale). l.,a t er za e più ampia parte c~1atr1a infantile fu riconosc~uta prima dai pediadel programma fu dedicata alla Clinica; numerosi tri che non dalla psichiatria ufficiale . •


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SEZIONE PRATJCA

" CONCORSI. !POSTI VACANTI. '

ABBIATEGRASSO (Milan,o) . Ospedale di Circolo (( Co.stantina Cantù }) , - A ore 18 del 31 ag., assistente; L. 6000 da decurtarsi d el 12 ?lo e ·4 quinquenni dee., abitaz.; tassa L . 50,10 all 'A1nm.ne dell 'Opera Pia; età lim. 30 a.; doc . a 3 mesi d al 9 lug·.

MASSAFISCAGLIA (Ferrara). Scad. 15 ag.; . la. cond ., L. 9500 e 5 quadrienni d ee. , oltre assegno c0mplement. L . 2520 per ammogliati, L . 2160 per celibi ; .L. 2500 cavale.; riduz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa L . 50 . MoscHIENA (Fiume) ._ - Scad. 15 ag.; L. 8000 e 4 quadrienni dee ., oltre L. 320 serv. at t. , L. 1000 uf f. san.; riduz . 12 -%; L .. 800-2q00-4000 trasp. ; età lim. 40 a. ; tass~ L. 50,10.

AREzzo. Amministr. Provinc .. - Coadiutore della Sez. med.-micrograf. del Laborat. Prov. d 'Igiene .e Profilassi; scad. o~e 18 del 15 ott.; titoli ed esami; L. 11.000, 5 quadrienni dee. e c ..-v.; riduz . 12 %; età lim. 35 a.; d oc . a 3 mesi dal 16 lug.; serv. entro 15 gg. rrassa L. ~0,10. Chied. ann.

CAMASTRA (Messina). Scad. 30 sett.; L. 8700 e 5 quadrienD;i dee., oltre L. 500 uff. san., L. 2000 cavale.; riduz .. 12 %; età lim . 35 a . ; tassa L . 5_0 ,10.

ATIIGLIANO (Terni) . - :S cad . 11 ag.; L .. 8000 e 3 quinquenni dee., oltre L. 600 serv. att., L. 1200 indenn. sup·p lementare, L. pOO uff. san. ; riduz . 12 %; et à lim. 35 .a.

ORIA (Brinrltsi). ·- Scad. 20 sett. ; J..,. 8000 riducibili 12 %; addizio{!ali L. 3 e L. 5 0 1ltre 1000 e l 500 p overi; 5 quadrienni dee.; età lim . 40 a . ; tassa L .. 50, 10.

BOLOGNOLA (i'1Iace r ata). l\ ore 11 del 10 ag.; L. 9000 ridotte del 12 %, con 3 quadrienni dee., -0ltre L. 600 uft.. san·. , L. 20_0 arm. farm . , c .-v.. ; -età lim. 35 a., doc. a 3 mesi dal 7 lug., tassa L. 50.

Os1Mo (Ancona.) . - Per titol~. Stipendio lordo L. 8000. Indennità caro viver~ n ella misura e p er il t empo ch e sar à percepita dal p er sonale ,Sanitario del Comune. Domanda, d ocumenti di rito boll ati ~ regolarizzati a sen si di legge. Scadenza 10 agosto. Chiedere bando di co·n corso a Lla Segreteria del Comune.

Busro ARs1z10 ( Var ese) . - Per titoli ed esami. ~fed ico direttore del Dispensar io Celtico Comunale . Stipendio L. 6000 annue, senza aumenti periodici -ed altre indennità . Scadenza 31 agosto 1931. Tassa L. 50,10. P er chiarimenti rivolgers~ SegTeteria Mu11icipale . CAMPAGNANO n1 ROMA (Roma) . Scad. 15 ag.; p el capoluogo e per Mag liano Romano ; L. 9500 <:iaSCll-UO.

M OTTA

RocrASTRADA (Grosseto). 3a cond.; scad. 31 lug .; L . 9000 ridotte 12 %; età lim. 35 a .; tassa L. 50.

Ro1'-rA. Cassa Na.zi on.a le per l e Assicu razioni So-

C,\STIONS DI STRADA (Ud.ine) . - A tutto 15 ag. ; L. 9000 ollre L .. 500 serv. att. , L. 800 uff. san. , c .-v., L. 1000-1500-3000 trasp . ; riduz. 12 %.

Un medico aiuto e cinque medici assistenti presso l 'Ospedale in Galliera VeD;eta (Pia dova) . Un medico assistente p-resso l'Ospedale in Bioglio (Novar a) . Scad. 31 .ago&to Titoli ed esami. Età lim . 35 a. Stip. L . 6500 per l 'ai1Jto, L . 5000 per gli assi stenti, oltre indennità di L. 2000 per ciascuno. Chiedere annunzio alla Direz. Gen. (Serv. Perso11ale), via Minghetti 17, Roma .

CntAVASSO (1'orino) . - Scad. 30 sett.; ia condotta ; ri volgersi segreteria co1nufl;.

SAIL~o (Salerno) .. Consor zi o Prov. A~titu bercolare. Direttore del disp~nsario ; L . 6000; e tà lim. 45 a . ;

CAMPOLONCO MAGGIORE ( Venezia) . - Scad. 5 sett .; l r'3parto; L . 9000 oltre mezzo trasp., L . 500 se tlff. Sall:.. , C...y •. 0

CoN SELICE (Ravenna) . - Sca~. 30 sett.; p ·e r Sar1 .P atrizio-Chiesanuova ; L.. 9000 e 10 bienni vente.sin10 olLre L. 2500 trasp., c .-v., e~ lim.· 40 a. ; lassa L . 50. DOGLIOLA (C hieti ) . - Sc&d .. 10 sett.; L . 8700 e .5 ql1adrie·n ni dQC., oltre L. 500 uff. san. ; riduz . 12 %; età lim. 40 a.; tassa L .. 50,10 . GnrsALBA (B ergamo). Scad. 31 ag.; COQ Ca v ernago; L . 6500 e addizioQale di L. 2 e di L. 5 per tulti g li insrrilti (assist. farmaoeut. o medicofarmac.), oltre L . 1000 trasp. , L. 500 uff. san., e c. ·v.; d edu z. 12 %; età l~m . 35 a.; doc. a u11 mese; .tassa L. 50. Chied. aQn. GREVE ( Firen ze). -- Scad. 15 sett. ; capol .; lire 8500 decurtaptli d el 12 %; 8 trienn~ dee. ; c.-v. ai coni ugali; p . caval e. L ., 3000; p. uff. san . L . 800; .età lim . 35 a.; tassa L. 25. LEZZENO (Como) . -400 pov. , addizion . L .. L. 500, se uff. san . L ., .1nesi d a1 5 lug.; t assa

Scad. 15 ag.; L. 9000 p er 5, trasp. L . 700, ambulat. 700; deduz. 12 %; doc. a 3 L . 50. Chied. ann.

MALFA (Messina) . - Scad . 11 ag.; L. 10.000 e 5 l(Juadrienni dee. , oltre L. 1700 cavale., · L. 475 uff. ~an. ; riduz . l~ %; el à lim. 35 a . I

'

ciali. -

1 •

tassa L . 50; titoli, even t u alm. esami; scacl . 20 ag. Chirurgo direttore; a t-u tto l '8 ag. ; obbligo con sulenza in tutto il territorio del Coml1ne; L. 8800 e 12 bienni venCesi1no, oltre c. -v. e L. 1760 p er incarico direzione, L. 1760 per eve11t.uale servizio di poveri fuori ospedale; diminuz. 12 %; età lim. 40 a . ; tassa L . 50, 10; doc. a 3 mesi dal 6 lug. · SENIGALLIA.

Ospedale Civile. -

ToRBOLE CAaAGLIO (Brescia) . - Scad ., 10 ag. ; lire 7920 e p quin,1ucnni dee., oltre c.-v., L. 3000 trasp., L~ 500 arn,bulat., L. 300 u ff. san.; età lim. 35 a . ·ronnEMAGG1onE (11,oggia) . - Scad . 15 sett.; 1° rep arto; L. 8.500 ~ 5 quadr~enni d ee. ridotte; età lim .. 25-3p a.; t assa L. 50 n ette. VIGEVANO (Pavia) . Ospedale Ci vile ed I stituti ann essi. - 1° e 2° assiste~te di rn,edicina; scad. ore 12 del 15 ag.; età lin-i. 30 a.; doc. a 3 nlesi dall ' l lug.; stipendi L. 4400 e L. 3960, oltre serv. att. L. 1100 e L. 990; serv. entro 15 gg . A.vve rt enza. -· - Quando non è altrin1en.:i indi · cato i con corsi si riferi scono a co11dolte 1nediche, i co·tnpensi a!lo stiner1dio ba se.


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[ANNO

IL POLICLINI CO

CoNCORS l

XXXVIII, NuM.

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IYOTIZIE DIVERSE.

A PREl\f!.

Primo .Concorso « Fism ». Tema generale: Descrizione di casi nei quali è probabilmente esistita una carenza da zolfo. I manoscritti devono essere indirizzati entro il 30 giugno 1932 all 'Ufiicio Propaganda « Fism », Milano , via Ciovasso 4. La somma di L. 10.000 sarà divisa in premi così suddivisi: L. 3000 (1° premio); L. 2000 (2° premio) e L. 5000 in dieci premi da L. 500 ciascur10. Per ogni delucidazio•n e, ~nformazione, ecc. rivolgersi al dott. Luigi Maranelli, segretario Commissione Concorso « Fism >>, v~a Ciovasso 4, Milano. i

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

Alla cattedra di patologia medica della R . Università di Catnnia è st ato chiamato, da P avia, il prof. G. Di Gugliel~o, allievo del prof. Ferrata. Ralle.g ramenti . Alla presidenza dell'Associazione Medica Americana per l 'anno 1932..33 è stato eletto il dott. Edward H. Cary, professore emerito di oftalmo-otorino-lar ingologia. Il prof. Hans Kleinschmidt di Amburgo è stato chiamato alla direzione della Clinica pediatrica quale successore qi F.. Siegert. Il dott. J osé Pubul Cartelle è nomir1ato professore di gi11ecol.ogia ~ ostetr icia alla Facoltà medica dell 'Università di Santiago. Il dotl. Ernst Spiegel, pr0fessore di neurologia sperimentale ed applicata a Vienna, è chiamato all 'Università 'femp-le di Filadelfia.

Per l'istituzione di un premio annuo presso la R. Università di Roma, da intitolarsi : ''Fondazione Vittorio Ascoli,, Somma r.ome da precedente N. 27 . Istituto Naz. delle Assicurazioni . Prof. Arturo Bompiani (Roma) . .

L. 36.780 )) 6.000 )) 100 -

L. 42.880 -

Le sottoscrizioni si ricevono presso la Clinica Medica al Policlinico Umberto I, Roma; ·ovvero presso il nostro peri<:Jdico; via Sistina 14, Roma. Rammentiamo a tutti i medici l'Importante Manualetto del Prof. D•tt. AUCUSTO FRANCHETTI

Medico Provinciale presso la Direzione Genera.le della Sanità Pubblioa

Appunti di legislazione per gli Ufficiali Sanitari (Vedere l 'Indice .alfabetico delle materie riportato nel Numero 15 del 13 aprile, pag. 542). Volume, in formato tascabilti, di pagg. VIII-200, niti· da.mente stampato. Prezzo L. 1 2, più le epese p<>eta.li di s1)edizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 0 1 6 O in porto franco. Invia.re Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio eta.le Succursale dioiotto, ROMA.

P~

40 Congresso nazionale per la lotta contro la tubercolosi. Come abbiamo annunziato, si adunerà a Bolognéll il 4 ottobre e durerà fino al 7 ottobre. È indetto. dalla Federazione llalian,a Nazionale Fascistà per· la Lotta contro la tubercolosi, dalla Società di Studi scientifici sulla tubercolosi e dalla Società dejj Medici di Dispensari e Sanatori, presiedute rispettivamente dagli on. Paolucci, ~faragliano e Morelli; il Comitato ordìnatore è presieduto dall 'on. Pao1ucci; segretario generale ne è il prof. GennaroCostantini. Ten1i: « Il pneumotorace bilaterale » (relatore: generale: prof. Maurizio Ascoli; correlatori: proff. U. Carpi, A .. Fagi11oli, V. Fici, G .. Mendes, A. Omorlei Zorini) ; cc L 'inizio della tubercolosi polmonare nell'adulto » (rel atori general~: proff. G. Boeri, Busi-Turano, A. ~epere; correlatori: proff. G. Costantini, B. De Vècchi, A. Gasharrini, G. Laurenti,. G. G. Palmieri); cc Ambiente rurale e tubercolosi in Italia» (relatore generale : pro·f. D. Ottolenghi; correlatori: proff. C. Benedetti, G. Ronzoni, L. Sagon,a) ; « L 'assistenza post-sanator~ale >J (relatore generale: on. prof. E. Morelli; correlatori: proff. F. Bocchetti, A.. Campani, dott. A. Lusignoli, prof. L. Urizio). La quota di iscrizione è di L. 30 per gli iscritti alla Federazior1e, ~1' regola con ~ pagamenti, di L. 40 per tutti gli altri; per i membri di famiglia <lei congressisti di L. 20. ' ' erranno concesse riduzioni ferroviarie. ' Durante il Congresso s~ terranno l 'assemblea dei soci (lella Federazione, l 'assemblea della Società per gli studi scientifici sulla tubercolosi e l 'assemblea della Società dei Medici di Dispensari e Sanatori. Negli stessi giorni è indetto il Congresso Nazionale delle Jnferrniere visitatrici ed Assistenti sanitflrie, sotto la presidenza della contessa Carolina Isolani. Indirizzo de] Comitato ordinatore: via Dante 6, Bolog11a. Sede del Congresso: Palazzo dell 'Archiginnasio. 2° Congresso lntern·azionale per l'assistenza al bam-

bini storpi. Si è tenuto all 'Aja, dal 29 giugno al 3 luglior sotto il patrocir1io della Regi11a d'Olanda e de1 principe dei Paesi Bassi, t quali intervennero alla cerimonia i11augurale. Questa si è svolta nella salai dei cavalieri del Binnenhof; quale delegato del1'lt:.tlia, parlò il prof. Riccardo Galeazzi di Milano .. Al Congresso h artno partecipalo 38 nazion i. Vii era uni ta una Mostra.

Congresso internazionale de Il'infanzia. organizzato dall '« Association générale des institutrices des écoles maternelles et de classes enfantiles publiques de Francè et des Colonies » ed ha luogo a Parigi alla fine del mese di lug1io e al pr~11cipio del inese di agosto. · Comprende: conferenze di personalità francesi e straniere erninenLi .del inondo medico-pedago~co; sedute di lavoro ; discu ssioni; visite; mostre di libri materiale d'insegnamento, in stallazioni scolastiche e sanitarie; Per infor1nazioni rivolgersi alla segretaria genera e, m ad a1ne Chau cy, rue SL.-Benoit 78, Paris. È


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SEZIONE PRATICA

Conferenza internazionale di psicotecnica. ~i

terrà a Mosca, a cominciare dell '8 sette1nbre. Saranno trattati j seguenti argomenti: 1° « I fondamenti téorici della psicotecnica» (Lahy, Spielrein, Slern) ; 2° « Rapporto fra, velocità e precis~o­ ne del lavoro (Rupp ed altri) ; 3° « Elaborazione inatemalica dei dati psicotecnici » (Bingham, Blu1nenfeld, Piéron, Syrkin) ; 4° « La ·p rofessiografia » (Baumgarten, llollerstein, ~files, Mira) . Vi saranno visile ai principali stabilimenti psicotecnici ed industriali. Prezzo d'iscrizione 5 dollari. Sede degli · Uffici della Conferenza: Mok.kovaya 9, Mosca .

.10° Congresso internazionale sul latie. .Si è svollo a Copenaghen dal 13 al 17 lugl~o . La delegazione italiana era presieduta dal ministro on. Acerbo. Sono stati presi in esame numerosi problemi, alcuni dei quali concernenti la batteriologia, 1'igiene, ~l controllo, 1a legislazione del latte e derivati. Il prossj mo Congresso si adunerà a Berlino nel l 934; il s u ccessivo a Mila110 ed a Roma nel 1937. ~ongresso

dell'Associazione Medica Americana. ,Si è svolto a Filadelfia, dal 10 al 12 giugno. Il tlumero degli intervenut~ ha superato quello di lulli i precedenti congressi, malgrado la crisi eco1tomica. Le numerose Sezioni furono attivissi~e. Richia1narono mollo l 'attenzione an:che le confererue, su temi d 'attualità, come la cura delle e1nop atie, le af.fezi.oni cutanee da miceti, l 'artrilismo, la poliomielite, il diabete, ecc. Molto frequentata f'u la ric~hissima Esposizione lecnicn .

Giornate mediche argentine. .A.Yl'ìl11no luogo, sotto gli auspici dell 'Associazione Medica 1\rgentina, <lal 16 al 22 agosto. Verranno te11ule 11u111erose confer en ze da illustrazioni della 1n eciicirta dell !Europa e dell'A1nerica, tra cu~ Dor1a t.i e Castiglioni per l 'Italia, Nobecourt, Legueu, Eoksle in, Fahrenkamp, Fraga, Austregesilo, Meg alJ1 nes ccc. ~ per l 'Argentina Castex (presidente <lell 'Associazio11e), Bonorino Udaondo, Araoz Alfaro , Ir ibar ue, Dominguez, Greenway, Llambias ed allri .

20 Congresso francese di chirurgia riparatrice. Nei gi.orn~ 2 e 3 oLLobre s~ terrà a Parigi il 2° Con brresso della cc Société scie~lifique française de chirurgie rép ar alrice, plastiqu~ et esthétique », 11ei locali dell'Hotel Chambon (rue du Cherche-Midi 95). 11 Congresso comporterà: comunicazioni, di1nostraz ioni, sedute operatorie, proiezioni cinematogr afich e ed 11n 'esposizio~e di fotografie, modelli, strum erLli, libri , ecc. Per informazioni rivolgersi al direttore, Dr. Darlìgues, rue de l~ Pompe 81, Paris; oppure al segre1ario, Dr. Claoné, rue d 'Aviau 41, Bordeaux. 7° Congresso medico austriaco delle regioni alpine. Nei g iorni 21 e 22 settembre si terrà a Bregenz, su.I lago di Cost an za, la 7a riunione della Società ]ibera dei chiTurgi , internisti, neurologi e pediatri delle r egioni alpine dell 'Au stria. Temi in disc11ssione saranno: l 'ileo, la nefrite, i traum:itismi del sistema nervoso centrale e la Luher colosi infantile.

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1101

Scuola Superiore di Malariologia. . Il corso ciella Sezio11e ~edi.ca è stato i11.aug urat.o il 15 luglio dal pro.f. G. Bastianelli, il quale ha Lu1neggiato le ben em er enze della scuola m edica r ornan a nel can1po della malaria; in particolare h a fatto risaltare la grande figura di Ettore Marchiafava. Ha posto in evidenza le qualità del tratLat? « v~ssttto » di Marchiafava e Bign a111i, L ' infczione inalarica; esso, n ella nuova edizion e, sarà il testo degli iscritti alla Sezione. Infine il prof. Bastianelli ha tracciato alcune delle direttive alle qua]i si t;Onformerà l 'insegnamento. Gl 'intervenut~ passarono poi a visitare i nuovi 1aboratori della Scuola, an11essa all 'Istituto di se1neiotica. Tra gl 'interven11ti erano varie perso•n alità m ediche. · Corso di perfezionamento presso l'Istituto'' Benito Mussolini,,. La Confederazione generai~ fascista dell 'industria italiana com.unica che presso l 'Istituto cc Benito Mussolini » in Roma, diretto dall 'on. prof. Eugenio Marelli, sono aperte le iscrizioni al quarto corso di perfezionamento D:etla clinica della tubercolus~ e Jelle malattie dell 'apparato respiratorio. Tale corso avrà ~nizio ai prim~ di ~ove~bre p._ v. il giorno da fissarsi e, come ~ precedeD:ti; avrà la durata di se.i mesi, con un p·ro·gramm~a d 'insegfl;.a mento corri.spondente a quello di un anno universitario. Esso è r~servato ai inedici laureati, e comunque muniti del d~ploma di abilitazione al! 'esercizio professionale. :È; obbligator~a la frequenza. delle iscrizior1i è limitato. Il nuntero ' . . Le domande per essere iscritt~, debbofl:O essere redatte in carta liber.a ~d accompagnate dal certilicato di laurea, inviato tinitamente alla tassa di lire 300 alla Segreteria dell'Istituto cc Benito Mu&·olini » presso la Co~federazione dell 'Istituto. Corsi internazionali di perfezionamento medico a Berlino. Avrartr10 Juogo con l 'a11silio clella Facoltà medica un~versilaria, della Lega dei docenti per corsi di vacanze ~ della Casa Impcr.atrice Federico. Per l 'auLun110 pross~o sono stapiliti i corsi seguenti: 1nedicina i.nterna, ~al q al 17 ottobre, onorario: 75 n1archi; malattie dell 'infanzia, dal 5 al 17 ottobre, onorario: 100 marchi; Urologia, dal 15 al 21 ottobre, onorar~o: 100 ~archi; 1-'sicologia medica o p sico-terapia, dal 26 al 31 ottobre, onorario: 50 marchi; Chi.rurg-ia delle i11alaltie tor acich e riguarda11ti in modo speciale l a tuber colosi polmonare, dal 2Q al 30 ottobre, onorario: 80 marchi; Cure fisiche ~ dietetich e, dal 26 ottobre al 4 nove1nbre, onorar~o: 75 marchi; inoltre, ogni mese, 11anno luogo singoli corsi in tutti i campi della rnedicina f-OQ esperi1nenti pratici. Per la primavera 1~32 son,o annunziati: un corso di Ro11tgen ologi a; ufl;a settimana di perfezionamento in ost etricia e gir1ecolog~a; un cor so per chirurgi; uno di medicina ir1terna; uno sulle m alattie professional i; u no cli oculistica. Inform azioni presso la « Dozentenver einigung » , Lu isen pl atz 2-4., BerJir1 N..,V. 6. Gli Ospedali Riuniti di Foggia.

Souo i11 corS-O i lavori per ria liare gli ospedali cl i Foggia. L'edifizio già cost ru ito per il ricovero


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IL POLICL INICO

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di Lubercolotic~ è stato adibito ad ospedale, i11 diglione Zonda fondato da lui e dal fratello Enrico parte maschi.le e in parte fem~inile. L 'ospedale nel 1913, con l 'on er e di parecchi legati in favore dei tubercolotici troYerà sede in u11 nuovo edifizio , di altre istituzioni di beneficenza. Il patrimoni<> ch e verrà costruito in posizion e più salubre, lon - comprende ciqque immobili a Mila110 ed una villa tano dalla citlà. Il vecchio o~pedal e femmi11ile vie- · a Porto Ceresio. n e trasforn1ato in brefotrofio, a cura dell 'A1nmi••• 11istrazio~e provinciale e dcl Comitato provinciale Il Consiglio Genèrale di Ed11cazion e della Fondel·l 'O. N. l\1. I. Vengono attuale anche altre trasformazion.i. A lavori ultimati, gli ospedali avran- dazione Rookefeller ha donato 1.250.000 do,11. p,a ri no una capacilà d~ 150 lelti per le sale di medi- a circa 24 milioni di lire it.,. alla Facoltà ~edica cina e chirurgia; comprenderanno an che una ca- dell 'Univer silà Tulane, in St. Louis, affinchè que1ncra d 'acce ttazion e, una camera d 'isolamento, un sta pr~vveda & fare costru~re un edifizio di 9 piani repar to oftalmico, ecc. Risponderanno ~ tutte le destinato, ad ambulatori e all 'insegnamento medico; sarà dedicato é\ Hutschison. esiger1ze dell 'igiene ospedaliera. Per il Sanatorio antitubercolare di Bari. In seg·uilo all a progettata e delibera ta costruzion e di un ospedale san at oriale in Bari, a cura e spese dell a Cassa Nazioi1ale delle Assicurazioni Sociali, il Corr1missario dell 'Ospedale, sen. prof. Guaccero, h a deliberato di donare alla Cassa i.l suolo, con annessi fabbr~cati, acqltlstati dalla Ditta Mich et ti, allo scopo di offrire il primo contr ibuto per la costruzion e del Sanatorio. In base a tale do11azione l a Cassa Nazionale h a deciso di elevar e il nu1nero dei letli da 200 - com 'er a stabilito a circa 300. Sanatori antitubercolari in Italia. La cc Riv]sta Medica per il Clero », allo scop,o di renclere più facile e diffusa fra i Parroci italiani la conoscenza e le indicazioni dei sanatori italiani, chiede a tutti ~ Sanatori (della Cassa Nazionale, della Croce Rossa , dei Comt1ni, di privati, ecc.) le indicazioni n ecessarie per essere utilizzate dai Parroci nell 'opera di collaborazione con i m edici per la lotta antitubercolare. Si prega di segn alare a detta Rivista il nome del Sa11atorio, l'altezza sul livello del IT\are, l a distanza dal centro più vicino, i n1ezzi di comunicazione, il ~umero dei letti, se il servizio è laico o religioso, se c'è cappella intern a, se c'è un cappellano int erno, e tl1tte le altre notizie che i direttori riten gono op,p ortune. Indir~zzare alla « Rivista Medica per ~ Clero n, via Monte Grappa 13, Bologna. Istituto dietetico a Budapest.

Presso la Facoltà medica di Budapest è sorto un Jstitulo per lo studio della diet etica. Esso è incarica to anch e della sorveglianza dietetica di tutti gli ospedali univer . ilari (che a Budapest sono centralizzali). La Clinica m edica, diretta dal prof. Ko~ .. r anyi, è ir1 rapporto diretlo con l 'Istituto, cui for11isce t1n maleriale interessante ai fini dell 'in segnamento pratico. Dell 'Istituto fa an ch e parte un cons ultorio per infermi già curati nelle Clinjche uniYersitarie. La direzione è stata affidat a al prof. Soos. Dispensarlo omeopatico a Parigi. La e< Société d 'Omreothérapie de France » h a inau gurato un dispen sario omeopatico a Parigi (boulevard Augu ste-Blanqui 99). \ i saranno accolti Yolenlieri n1edici e sluclenti desid erosi di conoscere e Yedere in funzione i metodi dell'omeopatia. 7

Donazioni e lasciti. Il gr. l1ff. Emilio Zond a h a lasciato erede universale I 'Ospedale Maggiore di l\lilano, per il Pa-

Nella stampa sanitaria.

Viene annunziala u11a pubblicazione p eriodica semestrale, dal tilolo « Il problema alimentare: chimica, fisiolngia, p alologia e terapia », quale supplemento alla rasscg~a « Fisiologia e medicina» ; s~rà, come quest a, diretta dal prof. S. Baglioni, direttore dell 'Istituto di fisiol ogia della R. Univeri tà di Roma Festa della Sanità Militare Italiana.

Il 5 giugno si è svolta in t utta Italia la festa .annu a della Sanità Mili tare. Vennero lumeggiate le be11emerenze, l ' abnegaz~one e l'eroismo dei medici militari e dei soldati di sanità. -

Il prof. Stern. I

Il prof. William Stern, il quale occupa la cattedra . di fi.losofia al! 'TJniversità di Amburgo, ha festegg~a to il suo 60 con1pleanno. La filosofia dello Stern va intesa in senso positivo e scientifico: eg~i è u1.1a a.elle 1~aggiori au torilà nel campo della p s1colog·! a ii1fantile e pedagogica e ~ suoi studi hanno des tato vivo interesse anch e nel campo medico. '' Salute sommo bene ,,. Sot to questo titolo la Croce Rossa Italiana ha raccolto in un opuscolo le norme igieniche più essenziali e i con sigli più i11d ispensahili per il pronto soccorso. Lo h a· posto ~n vendita in occasione della 3~ giornata della Croce Rossa Italiana. L 'opuscolo, illustrato, costa solo due lire e non dovrebbe m ancare in nessuna f an1ig·lia. '' Euthanasia ,,.

.A.d ll~ recente congresso dell '.L\ssociazione inedica dell 'Illinois, venne discu sso ed approvato un r apporto del pres1dei1te, dott. vV. A. Guild secondo il ~uale, s11 richiesta dci pazienti affetti da rr~a1att1~ ~olo~·ose ed incurahi1i, o delle persone d1 fa1n1g·l1a, i medici dovrebbero essere autorizzati a pr?ticare trattamenti analgesizzanti, anche ~~ affre tt~no la m orte; e ci.ò allo scopo di metter fine ad inutili sofferenze. L'Associazion e l1a ora sollecitato il Governo dello Stato a _prendere in esame una proposta di legge i1el sen so sopra indi calo, da tempo avanzata. La salma del dott. Gino Vivaldi.

Il GoYern o italiano ha disposto il trasporto a st1e spese della salma del dot t. Gino Vivaldi, che era stat o mandato in missione negli Stati Uniti e della cui triste fine de1n1no già notizia.


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SEZIONE PRATICA

RASSEGNA DELLA. STAMPA MEDICA. Zbl. f. Chir., 28 feb . -

ileolo1nbare. logici.

Ossificaz. del ligam e11 to H. A. J ARRE. Studi roer1tgen-fisio-

Marseille-Méd ., 5 dic. - Numero di oftalmologia . Pediat1ia, 1 m,ar. - _/;,... PrnELLr. Quinta malattia . Assistenza Soc. , ge11. - G. BIANCHINI. Valutazio-

delle concause d~ incapac~tà. - E. PEsTALozzA. Mater11ità e lavoro . Soc . cl. Hop., 13 feb . - G. GuY e al . Di agn. radiolog. d ell '.appendicite ero~. - M. LABBÉ . Diab ete insipido g u arito col trattam. antisifilitico . . 1n.n~ Jnst. l )nsteur: feb. - S. METALNII<ov. Q}mpito del sist. nerv. e dei ri.flessi cond~zionali nel] 'immunità. - S. ScHMIDT. Purificaz. e <:oncentraz. della tossina difterica e dell 'anatossina. Rev. Méd. d e Barce lona, gen. - C. CA_l'iALs MAYNF. R. !\nchilosi temporo-1nascellare. R. CARRAsco FoRl\lIGUERA~ Diabete mellito trattato con enervazione di una cap sula s11rr. Med. Ib era, 28 feb . - LuQUE. Fecondaz. artific. Paris M éd., 28 feb. - L. DuFoURMANTEL. Il problema d elle amigdale. . Rev. Méd. Lat .-Amer. , d ic. - T. MARTIN! e M. J OSELEVICR. Aneur~smi i11trap ericardici dell 'aorta. - G. Bosco. Sintomatologia dello spostam. cardiaco. Su rg., Gyn. a. Obst. , feb. - Resoconto del 20° Gongresso chirurgico n ord-americ. Jonrn . de N!éd . de Lyon, 20 feb. - Numero sulla medicina infantile. Scalpel, 28 feb. - A.-P. Du sTIN . L'ematopoiesi . 11e

1103

E. GREPPI e C. SEMENZA. A.nemie febbrili ac11tè perniciosiformi. Giorn. d i Batteriol~ e Immun ol. , feb. - ~I. DELCIIIGI. Flora batterica in ent-erite cronica . T~iv . di Pat. e Cl. d. Tub erc ., 28 feb. - R. CAPA. Son daggio funzionale dell 'organo insulare nei tubercolotici. - T. TF..NCONI e T. PISONI. Attività ovarica e tbc. polm. D er mosifilogr afo, feb. L. To~1MAS I. Dermatosi allergich e. - E .. BALBI. Eresipeloide. Ann. di M ed. Nav. e Col., gen.-feb. - ANnnuzzr. J)erma tomicosi erl onisornicosi da « Mucor pusjlJus >>. - SAITA. Lussaz. bilaterale della sp alla. flae1natologica, l . -

ANNALI D'IGIENE. PUBBIJICAZIONE MENSILE. So mmario del N. 6 (Giugno) 1931: Memorie originali: G. SANARELLI e A. ALESSANDRINI : Ooltura iin « vitro » dell'ttltravir•u s tub ercol a re (1 figura) . - M. MAZZEO: La colesterina nel sangue e negli or.g a.ni di animali infetta,t i di t ubercailosi. C. NICOLLE e U, L UMBRO SO : Il << Ba,cterium gran11loeis » idi Nogu-chi nei suoi rapporti con l'etiologJa del tracoma. - E . CALI STI: Cons i derazioni sulla vaiccinazi001e a.ntidift eri.c a con l 'an·a toseina rdi Ramon. Recensioni : Lavor o. - Miscellamea. - Rivista bibliografica. - Servizi igie nico-sanitari. - No·tizie (1 f'igura). - Allegato. Ahbonamento pel 1931: Italia L . 6 O, Estero L . 1 O O; a,i naetri a,bbonati rispet t ivamente L. 5 5 e L. 9 5. A chi corrisponderà 81.lbi to l 'importo, verranno spediti! i fascicoli in corso di pubblicazione del 1930. Per otten ere quanto sopra r ivolgersi direttam ente all'editore LUIGI POZZI. via Sistina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. Appendicite acu La, 's t.rozzamento del1'ileo ecl anomalie multiple coesistcnt~ Pag. 1085 BillJiografia . . . . . . . . . . - . . . . 1081, 1082 Cistorr1i luteinici : ormon e nel liquido . )) 1084 Clinica neur opsicliiatrica di Roma: sviluppi . . . . · · · · · · · · · · · · ·

Coled oco: in1pcdimenti; difficol tà diagnostiche . . . . . . Emb olect omie . . .E n1bolia gassosa • • Eugenie.a e natalità • ·. .B'ega to : ricerch e . Malaria: lotta con tro la - ; vita d elle gambusie . . . . . . . . . . . . . . Ginecolog~a : in lerpret azio·n i d iag·nos tiche . . . . . . . . . . . . . . Infezioni tifose : regime alimentare Ipertermia congenita . . . . . . . . . . Ipofisi : funzion e del lobo a11t. . . . . Malattie trasmissibili dagli animali all'uomo: difesa . . . . . . . . . . . . .

Mammell a:. auton omia incr e togena; tipo costituzionale ma~mario . . . . . Microbiologia : varia . . . . . . . . . Morbo di Raynaud: clinica, patologia e ... . . . . . . . . . . ... c11ra

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Organi endocrini: correlazioni . . . Pelle : coloraz. g ialla n ell 'insufficienza r enale . . . . . . . . . . . . . . . . . Placenta quale organo endocrir10 . . . . Pneumotorace lerap . : valore prog·nostico della realion e di Cost a . . . . . . . . Rabbia: enzi~oreazione d iagn os tica . . Rachitismo e accrescim . osseo in rapporto all 'olio d i fegato di merluzzo e alle . . . . . . . . . . . . . . vitamine Rachitismo: l'l:UO·v ~ mezz~ (lella terapia . Reni : prove fur1zionali . . . . . . . . . Setticemia streptococcica acuta e tuber colosi latente . . . . . . . . . . . . . Siero an tidifterico: dubbi sull 'efficacia Spondilolist esi produtt~va t~fica . . . . Tabacco.: abuso di - e sclerosi cl elle coronar1c . . . . . . . . . . . . . . . . Testicolo ectopico : istologia in p articolare r apporto coi n eoplasmi . . . . . Tron1bofleb ite p ost-operatoria : influenza d egli ema to blas ti . . . . . . . . . Tubercolosi : varia . . . . . . . . . . Ur eteri: fisiologia n elle radiogr afie Visceri pelvici : pessi e . . . . . . . . .

Pag .

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Diritti di proprietà riservati. - Non ~ conBentita la Tistampa di lavoTi pubblicati nel Poliolinico •e n oft '" 1eouito ad auto'ri••a•ione ac,.itta dalla '7'eda•ione. • 11ietata la pubblica1ione di sunti di e11i 1en•a citaTne la foftt e.

V. AscoLI

t, Red . capo. Rema - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

A.. Pozzr, resp.


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TL POLICLINICO

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OPERE DI MEDICINA CHIRURGIA ED IGIENE pubblicate dalla Casa Editrice LUIGI POZZI di Roma le quali, dagli abbonati a «IL POLICLINICO • o alle altre Riviste edite dalla nostra Casa, possono essère acquistate : a) contro pagamento a contanti (beflejìc1ando del prezzo di favore qui di seguito indicato) mediante cioè invio del rispettivo iJmporto contemporaneamen,te a lla ordinazione; oppure b) al prezzo d-i oopertina, contro pagamento rateale. Il totale, cons-iderato al prezzo dt copertina, deve essere paga,t o con un primo versamento pari a· un terzo dell'ammontare della richiesta ed il rimanente meclilante rate meMili da L. 20 cadauna. Con il primo versamento si deve invia.r e l 'impegno scritto del pagamento rateale mensile fino al completo saldo. •

Continuazione dei precedenti N. 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28 e 29:

IGIENE - MEDICINA LEGALE - MEDICINA SOCIALE - LEGISLAZIONE SANITARIA. G. SANARELLI. Volume compilato con criteri eminentemente pratici, di p agg. XVI-564, rilegato in tela. Prezzo L. 52, più le spese postali di spe<lizioJ1e. Per i nos.tr~ abbonati sole L. 48,50 in porto franoo. PRONTUARIO DELL'IGIENISTA. (Dott . .A. FILIPPINI) . Prefazione del Prof.

LA DIACNOSI MEDICO .. LEGALE DELLA

«NEVROSI DEI TRAUMATIZZATI ».

Il rilievo e il signi-

f icato dei sintomi. (Prof. .A. CIAM:POLINI). Prefazione del prof. ÙESARE BIONDI. Volume di pagg. VIII-94. Prezzo L. 12, più le spese p ostali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 10,90 in porto franco. LA TRAUMATOLOGIA DEL LAVORO NEI RAPPORTI CON LA LEGGE,

ad wso d ei medici pratici.

<Prof. A. C!AM:POLINI). Seoonda edizione com·p letamente rifatta e notevolmente ampliata. pagg. XXIV-1004, rilegato in 1tela. Prezzo L. 80, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abb<>nati sole L. 75 in porto franco .

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Guida per i medici periti. (Prof. A. CIAM;POLINI). Prefazione del prof. CAIUA> FRRRAI. Volume di p.agg. VIlI-80. Prezzo L . 10, più le spese postali di spedizione. P er i nostri abbonat i sole L. 8, 75 in porto franco. LA PERIZIA NELLA PRATICA

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LE MALATTIE DA LAVORO. I. Patologia (' Clinica. - li. Assicurazione. (Prof. A. RANELLE'I"l'I). L'importanza della pubblicazione Sf desume dal fatto stesso che essa ha vipto il primo premio di L. 8000 ~ r Concorso nazionale del Ministero dell 'Economia Nazionale per studi inerenti alle assicurazioni sociali, sul tema : e MALATTIE DA LAVORO u.

Volume di pagg. 817, con 74 figure, nitidamente stampa to. Prezzo L. 52, più 1e spese postali di sped izione. Per i 11ostri abbo11ati so]e L. 49,80 in porto fra~co. LA MEDICINA PREVENTIVA E LA SELEZIONE PROFESSIONALE IN RAPPORTO ALLE ASSICURAZIONI SOCIALI. ( Dott. o. BELLUCCI) . Prefazione del prof. CARLO FoÀ. Volume di circa 150 pagine.

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(Prof. dott. AUGUSTO FRANCHETTI). Volume in formato tascabile, di pagg. VIII-200. Prezzo L. 12, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbo11ati, sole L. 10,50 in porto franco. APPUNTI DI LEGISLAZIONE PER CLI UFFICIALI SANITARI.

LA LEGISLAZIONE SANITARIA IN RAPPORTO ALL'E SERCIZIO PROFESSIONALE. (Dott. A. VrGo

- doct or J ustitia) . Volume di pagg. XVI-214, oontenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Circolari e. tutt.o ciò che si riferisce all'eser cizio professionq,le, Ml uso dei Medici condotti, dei liberi eser cen ti, degli ufficiali sanitarii e del personale addetto ai l.a.borat<>r ii di vigilanza igienica. Prezzo L . 16, p iù le spese postali di spedizione. P er i 11ostri abbonati sole J 13, 75 in porto franco. 4•

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Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUICI POZZI, Ufficia Postale Succursale diciotto, ROMA


ANNO XXXVIII

Roma, 3 Agosto 1931 . IX

Num. 31

fon dato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

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SEZIONn PRATIOA REDATTORE C APO: PROF.

VITTORIO ASCOLI t

SOMMARIO. Pratica chirurgica : L. Ceva..rio: Un &isterna. pratioo per prevenire operati.

le

oom·p1licaziani

bronco-polmonari

negli

Note e contributi : R . Grasso: Sull'azione dell'antimonio nel granuloma maligno e tubel'lcolare. Osservazion i cliniche : D. Zanalda.: A scari·di l()lllbricoidi el:iJiiinati per le vie urinarie maschili. L'attualità scientifica: H . Schneider: Sulla compa.-rsa e &ù sigynificato di veleni tiss.1.1lari •n egli stati di ahock nell'u omo. Sunti e rasseg ne: ORGANI DI SENSO: G. P . Sourdille: :Ldee nuove su1'la patogenesi. l'anatomia e il trattamento •del dis tacco r etinico. - l{oni.gsfest: L 'o61teopsat.i:irosi combinata con sclere bleu e OOl'dità. - Bal·d enweck : La diagn06i della vertigine auri·c olare. - F . Brunetti : Con-0etti m a derini sulla tubercolosi dell'orecohio medio. - M. Scalzi t ti: Dermogra fismo e disturbi laibirinti.ci. - ORGANI DIGERENTI : H. Ha-rt mann: L'ul cera callosa dello stomaco e la .cooidetta ulcera-cancro. - w. Berger : La clinica interna del carcinoma gastrico . - Garry-Dru!ckmann : L a oolite e la sua di>agn a.ei diffe r enziale. - Di Prat : La 1diagnosi à,ell'appendicite. - P a tterson: L~- stitichezza.

Cenni bibliogratioi. Accademie, Società Mediche, Congressi : .Aocaodem·i a Lan-

cis ia na di R oma. - .Accademia Medico-Fisica Fiorent ina. - Società Medico-Chir urgica dii. Pavia. - Società Ita lia.na F asciata di St11di Scientifici sul1la Tuber:ooloai (Seziooe di Roma).

PRATICA CHIRURGICA OSPEDALE MAGGIORE DI SAVIGLIANO SEZIONE CHIRURGICA

Un siste1ua pratico per prevenire le complicazioni bronco-polmonari negli operati. Do ll. pro f. Lu IGI CEVARro, docente in cl inica chirurg ica e m e dicina operatoria, direttore. Tutti i c l1irurg·l1i sar1no che uno dei pericol i 111aggiori cui sottos Lanr10 i nostri operati .è dato cl.a lle frequenti com1)licazioni bron1co-1)olmo11ari po t-oper.atorie . L 'arg·omento fu già oggetto di notevoli di cu ssioni a nche in un recente cong resso d ella Societ à Italiana di chirurgia ed è, s i può dire, ora l)ÌÙ cl1e mai, p erduTando una epidemia influenz.ale, all 'ordine del g ior no. Ritenendo di aveT fatto , con mezzi semplic i e po.ca co stosi, un g·1~an passo nella soluzione del problema cr edi.an10 utile di comunicare ai colleghj i nostri risultati.

Appunti per il medico pratico :

Diagnosi differenziale tra tumcTe ed emorragia -cerebrale. Le m·a nif este..zioni prodromi che del tumore -cerebrale. - La rea.zione di sedimentazione per la ·d iagnosi e la determinazione di operaibilità del ·cancro. - CASISTICA : L ' am1gina monocitica. - Sulla natura della neutropenia irdio'Patica. - - Su di un caso di mielosi eritremioa n o rmoeritrQblastica -O-Olll porpora. - Porpora emorragTica 1del peritoneo con il quaidro di una affezione aiddominale aicuta. - TERAPIA : Dieta libera nel diabete. - Ct11,a e6 clnsivamente dietetica dell'obesità. - IGIENE: Ricerche comparative 51.l l va lore antigene di ailcu.n i v acci!Ili antidifterici. - Modificazioni nel qu.aidro della difterite epidemica e nella diatesi emorragica. NOTE DI MEDICINA S CiF.NTlFlCA: Studi recenti sul B. granulosis : suo eig.uif·i cato n~l traca·m a umano. Imm11nità conse.outiv·a ad un 1inf eziooe tracomàtosa n atura le e g-narita, contro uma. reino cul azionè speriment ale di virus. - VARIA : Eu.g eni ca e stirpe. P·ol itica sanita r ia e giurisprudenza : G. Selvaggi: Controvers ie gi111ridi che. Nella vita professiona le : MEDICINA SOCIALE: .A. Lutrario: Ca.me prolun,g a.re la vita umana. - Con.corsi. - No1nine, pro·mozi·o ni ed onorificenze. Nostre corrispondenze: Da Loeiarno. SEMEIOTICA:

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Not•zie diverse. Rassegna della sta mpa med ica. 1ndice alfa betico per materie.

È ilo to cl1e le complicazioni postoperatorie

s u·ddette consistono quasi sempre in tracheobronch iti ch e ql1alche vol ta degenerano in vere bronco -p olmoniti od in iPOlmoniti labari o pleuro-polmoniti. È a odalo ch e è sp ecialmente n ella s tagion e fredda cl1 e insorg ono· dette c om11licanze ed è pure accertato che la narcosi (specie l 'e terea) h.a· una parte importante nel produrle. Il problema non è però del tutto così li1n itato: complic.anze simili si vedono insorger e anch e d 'e tat e ed anch e qu.ando si è u sata l 'ai1est esia locale. Vi sono poi reparti cl1irurg ici che n e sono immuni o quasi, in og·ni stag ione, e ve 11e son o invece d og·li altri cl1e hanno una strana e dolorosis ini a f requcnza di questi in ci d enti . Possi an1 0 dire ch e vi son o ezioni ch irurg ich e ove il d ecorso normale postop erat orio, r elativani.e nl e a ll e lesioni bronco- polmonari an cl1e lievi , .. ia un 'eccezione . E la frequen za è t anto più o·ran·d e quanto più lesivo e durevole è l 'inter,·ento, quanto più con1pro1ne . e . on o ·di g ià in anteceiden za le vie aer ee dell 'opc-


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lL POLICLINI CO

rando. Vi sono adunque d elle circostanze che derivano dall'ambiente, dalla stagione e dal malato s Lesso. Più frequ enti e più gravi ancora sono di solito d etti incidenti quando esi· ste una epidemia influenzal e cui, al loro ing r esso negli ospedali, sono, anche per la vicinanza 1che di soli to esiste coi r eparti di m edicina, m .a ggiormente esposti gli operandi . Nella non breve pratica osped.a liera compiuta lo scrivente h a potuto convincersi che le circostan ze di ambiente sono quelle cui va da ta la m assima importanza. Ed è precisamen te nella specia le di stribuzi on e a mbientale con cui sono con cepite n ei n ostri e·d ifizi ospedalieri e clinici le sale operatorie, le corsie e~ i corridoi a queste accedenti ch e sta il fulcro d el problema. Basta pensare in quali ciT1costanze ordinariamente, sotto ques to rapporto, avviene il trattamento d el m .a lato. To1to da l suo letto di corsia o di camera questi viene portato per lo più attraverso corridoi cl1e, specie n ella stagion e inverna le, presentano un.a temperatura n otevolm ente infer ior e ed in cui le c ause perfrigeranti sono fa c ilissim e : il malato si trova già in una situazion e p sichica assa i depressa, per lo più h a passato una n otte insonne, ha att esa 1'or a 1d ell 'arrivo del chirurgo ed h a assisti. to mag·ari .al passa.g.g io di altri m al ati operati prin1a di lui doloranti od ancor a in n arcosi; vien e introdotto di ·colpo n ella sezione opera toria ove vi è un.a temperatura quasi sem pre st1periore di 10-12 gradi a quella in cui si trovava .. prima. Avviene l 'intervento, se vi è narcosi alle precedenti 1circostan ze si unisce n elle vie aeree l 'azione sempre cau stica dei gas inalati, se non vi è narcosi il m alato, sia pur con una anestesia locale ideale, assiste con spiegabile an sia al progredire dell ' interven to ed a lla sua con clusione. In questo ambiente Tiscaldato , sotto questa tensione n ervosa è fa cile notare come la su.a cute si.a alla fine coperta di su dore: fasciato viene riportato al suo letto ripetendo la strada già fa tta. Nei buoni r eparti la diligen za d el personale fa trovare il letto caldo, evita n elle manovre di trasbordo l 'ere· zione d el capo per evitar e l ' in tr oduzion e n elle vie a er ee ·di liquidi settici provenienti dalla bocca , fa precedere all 'intervento generose la vature d ella bocca con liquidi antisettici ; i chi rurcrl\i m oderni ricorrono all a iniezione pre' e11Liva d i vaccini bronco-polmonari , riducono al minimo la durata 1d ella n ar cosi e cercano di 1na11ten erla profonda solo nei periodi strettan1entc n ecessari, si a si curano prim a dell 'inter,·ento cl1e i mala ti, specie se oper ati <l 'el ezion e, non abbi.a n o g ià preced enti l esioni all e . . \ ' Je aer ee, m a n on ostante tutte queste previ•

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denze ·e queste provvi·d en ze sove11te, troppo sovente, n ei g iorni seguenti 1'intervento si manifesta la temuta com plicanza. Ed è specialmente n elle operazioni sullo sto m a.co, per loTo natura quasi sempre lunghe ed indaginose, in questa nuova interessante palestra ch e la chirurg ia m oderna ha aperto alle n os tre fatiche, ch e il fenomeno avviene spesso con esito infausto. · È ad ogni modo a ccertato che lo stabilirsi • di un processo infia mmatorio acuto a carico degli organi ·r espirator i è favorito da un complesso ·di cir,costan ze ch e dipen.dono in parte da]l 'ambiente, in parte a.a lla natura dell 'interven Lo, dalla anestesia ed an·che dalle resistenze fi iche del malato. Dubitando cl1e la funzione d elle influenze ambientali fosse preponderante lo scrivente ha modificato in mo.do sostanziale il servizio di trasporto degli oper andi e degli operati stabilcn·dolo come segue : a1pprofittando ·d ella vicin anza .alla anticam era 1della sala op·eratoria di u11a carriera idonfe a a·d os·p itare due l etti ha fatto aprire una porta fra i due vani m etten.do direttam ente quell.a in con1unicazion e con questa e cer.cando di rendere il più possibile egu·ale la temperatura ambiental e di ambedue con que lla delJa s.ala operat oria. Stabilita co ì una vera e propria camera per operati ed oper andi .a bbi.amo disposto ch e l 'operando fosse introdotto in quest'ultim.a almen o 24: ore prim.a d ell 'intervento: abbiamo ancora, se possibil e, r ese più severe le cure preoperatorie ·dan,do grande importanza alla pulizia della bocca, a lla preparazione immunita ria specifica e .a.id og·ni m ezzo idoneo a tener a lto il to110 psichico d el pazien te . Solo dopo un minimo di 24 ore il malato ritorn.a in corsia; in ogni modo mai ~rima c h e le sue condi zion i lo possano far ritenere fuori pericolo. Abbiamo praticato in un anno, dacchè sono state in tTodotte queste modificazioni moltissi mi interventi an che g ravi senza avere il minimo inciden te polmon.a re. Abbiamo avuto oocasione rd i operare ·d 'urgenza individui affetti da lesioni bronchiali, influen zati, tuber.colosi, pletori èi, a sma tici e non abbiamo visto mai fallir e il m etodo . Sos1Jeso il riscaldamento a term osifon e e cercato di stabil ire un ordine di coe imile con stufe elettriche non abbiamo poLuto otten ere nei tre ambienti perfetta uniformità di temperatura e proprio in questi giorni un 'operata di c isti . ovarica (in n.a r.cosi eterea) fu colta da polm onite lobare cl assica ch e peraltro superò brilla ntem ente colla cura stomoinica . Que to caso è venuto a nostro g iudizio a confermar e l a bontà d el metodo ch e sibbe1

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SEZIONE

PRATICA

II 07

ne semplice, come la maggior parte delle cose utili fornisce indubbiamente un nuovo mezzo ' per diminuire il rischio operatorio.

m.i espletata la cura da poco ed essendo èsiguo il numero dei casi ·s tudiati . Ritiene però che i Tisultati clinici ed . istopatologici autorizzano ·a considerare l 'antimonio fornito di proprietà RIASSUNTO. ch emioterapich e ed a ntigranulom atose intese,. L' A. descrive un nuovo sistema atto a di- più ch e nel sen so di .azio·n e diretta contro l 'aminuire i rischi operatori e che con siste nel gente etiologico, nel senso di un,azione stimantenere g li operati e g li operandi, almeno molatrice sulle attività difen sive del sistema 24 ore prima e dopo dell 'intervento, in loca- istiocitario . Dalla lettura ·di tale articolù intorn-0 alla culi direttamente ,c omunicanti colla cam era opera ·di un male da tutti ritenuto inguaribile ratoria ed aventi con questa la stessa temperae la c ui frequenza non è poi tan to disprezzatura. b ile, fui spinto ad espe1rimentare 'l 'antim o11io giovandomi dello st esso· Stibiona l . NOTE E CONTRIBU.T I. Le esperienze furono eseguite col massimo Ospedali Riuniti di Roma - Policlinico Umberto I. X Padiglione obiettivismo su pazienti a ffetti da granuloma Primario : Prof. A. MILANI. n1aligno (5 casi di cui I dubbio) e su p·a zienti oon ade.nopatie tubeTco]ari febbTili. Sull'azione dell'antimonio In armonia col fine di questa nota , i casii nel granuloma maligno e tubercolare saranno riferiti in modo succinto , con speciale· rig u ardo alla cura praticata e d ai risultati otper il dott. RosARIO GRAsso, tenuti. assistente negli Ospedali Riuniti. Sulla Min erva ·ll1edica del 29 dicembre 1929, è apparso un articolo del dott. V. Sca.Ja, degli Incurabili di Napoli, intitola to: cc Chemioter apia del granuloma maligno ». Questi p:ratican·do su 4 infermi affetti da gra·nuloma maligno nel p er.iodo che Morawitz chiama diffusivo (2° stadio ·clinico), con biopsia tipica, una in.iezione da 2 eme. di Stibional Zambel letli Xsol uzion e antimo,n ica di cui 1 eme. contiene gr. 0,018 di antimonio) ogni 4 giorni per vari mesi, constata dei b en efici e sorprendenti risultati e sullo stato gen erale e sulla febbre e sulla crasi del sangue e sulle adenopatie sino al ritorno al volume normale. Unisce uno stu1dio comparativo pnatom-0palologico; le biopsie di una secon·da g hiandola prese dopo la cura antimonica davano sclerosi intensa del processo linfogra nulomatoso ed ialinosi, in contrapposto al'l1e prime ove il tessulo di granulazion e era formato quasi esclusivamente dai soliti elementi cellulari (plasmacellule, cel~ule epiteJioidi , oellule di Sternberg, eosinofili, neutrofili, linfociti, fibroblasti). Non riporta il numero to tale di iniezioni praticate, nè la via usata, n è l 'intervallo tra prime e seconde biopsie ch e d all'esposizion e pare si aggiTi .d ai 4 ai 6 m esi. Mette in dubbio se la sclerosi oss.ervat a debba addebitarsi all'azione parassitotropa ed organ otropa del m edie.amento, oppure ad una di quelle t:regue spo·n tanee b en note ormai in tale malattia. Non può rispondere con sicurezza causa il breve tempo di osservazion e, avendo gli infer0

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L 'AZIONE DELL ' ANTIMONIO NEL GRANULOMA MALIGNO.

CAso I... - C.. Giuseppe, anni 33, attore. Entra al reparto !l 25~1-1930. Anamnesi remot a: nel lQ blenorragia guarita pene; n el 22 lues curata con neosalvarsan, calomelano, bismuto ripetendo i cicli due volte; R. W. negativa varie volte. Gentiliz~o n egativo. Coniugato; la m oglie h a avuto, una gravidanza a termine, n essun aborto,; la figlia è v~vente e sana. Anamnesi pr:ossima: ai primi del 29 ha notato I 'insorgen za di tumefazioni multiple alla regione sopraclaveare sinistra; tali tumefazio,n i h anno r aggiu11to in circa 2 mesi la gra11dezza attuale e son(} rimaste quindi di volume stazionario . No11 dolori, n on febbre, non ~e11utriz ion e, n essuna manifestazione cuta11ea. Nel novembre del 29 notò debolezza generaJ e ed anoressia e fatta la R. W. e l a Meinicke, ques te r isultarono positive oomplete. Praticata una serie di Neo I.. C.. I.. endomu scolare, si ebbe una modica din1ir1uzione delle tumefazioni gh iandolari e m igliorarrtento dello st ato generale. Nel dicem.bre, ascesso da iniezione nella natica sinistra accompagnato da febbr e. Inciso e guarito queslo, si ebbe apiressia ner soli 3 giorni e quindi ricomparsa di febbri irregolari con massimo di 38,5 durate sino al gennaio 1930. Visitato fu sospet tato un granuloma maligno ed inviato all 'ospedale. Statu s all 'ingresso: Nutrizione scaduta, pallore della cu te e m u cose, non edeiill, non efflorescenze cutanoo. Apparato linfog·hiandolare: alla r egio11e laterocervicale sini stra e nella fossa sopraclaveare, come pure n el cavo ascellare sini stro, &i notano numerose linfoghiandole di varia grandezza, da una nocciola ad una grossa noce, duro-elastiche, indolenti mobili, isolaite; alle regioni inguin-0-crurali,. élscellare <iestra ed epitrocleari, micropo·l iadenopatie senza speciali cara tteri. Fegato ad 1 dito dal1'arco non dolente. ì\1ilza al IX spazio, sull 'ascellare ~edia, in basso ad un dito dall 'ar cat a, di consistenza un po ' a111nentata, non dolente. 1

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IL P OLI CLI NI CO

del t~po Sternberg). Si riscontrano spesso vasi co11 pareti iali11e e vasi con zone. ialine periferich e . Concl uden.do: l 'abbor1danza · del tessuto ialino, l a presenza d~ cellule g ig·aD:tj i1on d el tipo &ternber g, le alterazioni vasali, le modificazioni d el reticolo carat ter iz1.atQ da prolife:r;azioni delle cellul~ e da is pessimento sino alla fjbrosi de.Ile fibre reticolari, inducono più nell 'ipot.esi d i una alterazion e luetica p rogrediente ver so ialinosi, ch e ver so la lin fogr anuJornatosi n. Rsce il 19-II-30 con una apDrezzabile diminu-

Riflessi cuta11e i e te11dinei .o reseilJti . Organi gen i tali i1ormali . Ricer che d1 labora torio : es. del sangu e nulla di patologico ; es .. delle urjn~ :qeg ativo ; R . w·. neg ati va . Lastra del torace : n egativa p er lesioni polmonari e bronchiali. Vengono praticate i11iezioni riieost~tuenti e di salicilato Ilg . e dura11 te la d egenza pr esenta r are ed irregolari elevazio1ti termich e sin o a 38,8. Vien e praticata b iopsia in una ghian dola latero-cer.A"r~Le

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vicale sinistra con il seguente reperto _gentilm e11te forni toci dall 'illustre prof. Dionisi : « C"c.Lpsula ispessit a in alcuni tratti considerevol1ne111te, in altr i me110; g·r asso conservato. I vasi della cap sula presentano infiltrazione avventizia1e. Intorno a~ capillari infil trat i 'di plasmacellu le. La struttu r a dell a ghiandol a è co~Dletamente mod ificata. I folliovli scarsissimi e rapprese11tati pr evalentem ente da elementi linfocitar i. Nei cordoni inlerm ed'ilari .e nei seni, sp icec'lno gli el~menti d el

zione di volume delle linfoghiandole, m eno ch e della milza, e oon di agnos~ di « lues costituzion ale, p olilinfom atosi con ep astospJen om egalia )) . Dopo cil.rca una settimana, C0 n\n ar·sa di temper a tu r e sub,feb,b rili (37 ,2~37 ,5) che d t1ravano poch e or e po1ner idiane. Dal .6 marzo le temperature si sono fatte più elevate assumendo il tipo subcontinuo. Contemporaneam ente h a n ot ato aumento delle •t ume:f azion i gh~andolari alla r egion e latero-oorvicale ed 1

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reticolo n otevolmente r igonfi, con abbo•n dante pr otoplasm a, con nucleo unico e mult ip lo; con fo rm azionj nl1cleari e croim atina addensata alla perifer ia del nucleo. Si osservano anch e figure di cariocin esii di alcuni elen1e11ti del reticolo. Le fib re del r eticolo offron o una gr an de varietà di .comportainenito. In al cune zon e sono esili, in altre appaio n o costitu i te da grossi fasci ial!ni. Talor a gli elen1enti d el reticolo ass11mon·o car at ter e fibroc~tico . ei tra tti rlove le fibre del r eticolo gigantesch e si tra<> forma no in ialin e, il tessu to assume un aspetto sp ugnoso reticol are con poch i elementi l info idi inclusivi e scarsissim i elem e11t i d el r eticolo. Si -Osser vano an che cellule gigan t~ polinu cleate (n on 1

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2. ascell a sin istra e qu alch e dolore alla regione splenica. Persistendo ~ disturbi r ien tra al r ep arto il 25-II-80 in cc11dizioni gen er ali depresse, pallore ini en so·, :m,ilza debordante cir ca 2 dita u n po' d olente, gh iiandole l aterQ-cervicali sin istre au;ffientate dj volu me alc·u11e sino a raggiungere le dimensior1i di u n uovo. L 'esame del san gue dà una formula ;r>ressoch è normale: modica lin focitosi (28 %), i1 0 11 eosinofilia. La curva termica invece, in r apporto con l a cu r a pratica ta, hà grande valor e ed è ben e evid ente n ella grafica qi1i rip,rodot ta (vecli f ig . 1). Esce il 18-IV-30 in con(l~zioni generali m iglior a te e not evole clin1inuzione del volume delle lin -


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XXXVIII, NuM. 31]

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SEZIONE PRATICA

foghiandole che si riducono alle dimer.sioni di una ciliegia e della milza ch e si apprezza durante le profonde ir1spirazioni. Seguita a stare bene ed apirettico sino all a fine di aprile, epoca in cui ricomincia 'la febbriciattola quotidiana, prevalenten1ente vespertina. Si riorende allora lo Stibional e si praticano le iniezioni endovenose da 3 eme. ogni 3-4 giorni. La febbricola persiste invar~ata malgrado I 'intensa cura (co,m e dimostra l 'annessa grafica, vedi fig . 2) e così pure il volume delle linfoghiandole e della milza non appare dimin11ito, anzi aumentato a fine ci.lra. _l.\.ve11do praticat o in questo secondo ciclo di cura ben 20 iniezioni di Stibional da 3 eme. con i ri sultati nulli su descritti, si consigliano le irradi.azioni locali. Dopo 14 di quest e, si ottiene una r eale diminuz1one de1le linfoghiandole e della milza, pur persistendo la febbricola col massimo però di 37,2. Rifiuta una secor1da biopsia . Per alcun~ mesi tali CQndjzi.oni permangono sta• • z1onar1e.

La biopsia praticata un m ese prima al 6° Padiglione aveva dato il reperto tipico del granuloma maligno (lettura eseguita dal prof. Dionisi). Duran.t e 1a degenza no·n sop·r aggiunge alcuna complicazione e la temper at11ra e le cure praticate cqn i relativi effetti, risultano dall 'annessa grafica (vedi fig. 3). Il 12-X-30 esce di sua volontà, sfiduciato dalla cura e rifitlta una seconda biopsi Gl. Status all 'egresso : condizioni generali un po ' peggio r ate; la t11mefazione lalero-cervicale è in grandita e vivam en te dolente; essa è ,n assibile di scarsa mobilità in toto, ed è ricoperta da cute leggermente arrossata, calda, liscia, non aderente ma tesa. La palpazione accl.1rata fa r:ilevare esser e que, sto blocco costituito· da un ammasso, di gangli di Yaria grandezza, alcuni pii1 grossi di una mando·r la e pQchissimo mobili. Dopo circa un m ese rientra all'ospedale, n1a in u n altro reparto, in condizioni pressochè invariate. 1

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seltin1ana addietro c'informa per iscritto, essendosi. allo11tanato da Roma, che le condizioni generali si m~nter1g·ono discrete, mentre persiste la febbr icola con brevi intermittenze cd jl volu1ne delle linfoghiandole è dii ;ooco au111entalo. CAso Il . - C. Marjno, anni 24, falegname. Entra il 5-IX-30. Gentilizio ed anam,nesi remota 11egativi. l.1 'attuale 1nalattia rimonta allo scorso anno in cui si accorse per caso di una tumefazione nella regione sopraclaveare sinistra, della grandezza di una piccqla n oce che andò successivan1ente aumentanrlo. Nei mesi successivi altre ne comparvero n ella medesima r egione e si aggiunsero elevazioni febJJril~ irrgolar i. Le condizioni g·enerali si sono i11antenute discrete. Stalu s: nu trizione u11 p·o' scaduta, spiccat o pallore della r t1te e m11cose visibili; numerose ghiandole duro-elastiche bilater ali a] collo di varia grandezza (da un fagiolo ad rma mandorla) n on confluente, spostabili, i11dolen t i; altre se n e apprezzano agli inguini ; fegai'.O n ei limi.ti, milza in al.to al 9° spazio, in basso non si riesce a palpare. Esa1ne del san gu e: formula normale quasi, eosinofilia m odica 4 ~lo . R. ,V. negativa. Radiografia del torare n egativa per lesioni nolmonari-med!astinich e.

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An am11esi prossima : u11 anno e 1nezzo addietr~ cominciò a no tare tumefazioni multiple alla regione sopraclaveare destra, che in segui•t o regredirono un po', senza nerò scomparire. Altre t umefazioni comparvero alle regioni latero-ce.rvicali ~inistre, mentre le prime si ingrossavano un po'. Non h a avvertito febbre; alle volte lieve prurito in corrispo11rlenza delle aden·o patie. Status. _A.ppara.to linfoghiandol are: nella region e latero-cervicale destra si. notano t umefazioni multiple parzialmen~e fuse fra di loro, di varia grandezza, da una 11occiola ad un uovo di gallina, duro elastiche, in dolenti , un po' mobili. La regio11e si presenta notevol1nente deformata dalle tumefazioni ; la cute s-0pr aslante è d 'aStnetto norm ale mo1to tesa. All 'ascella destra si palpa una piccola ghiandola g rande come una nocciola, dura, indolente. Nulla di noteYole nelle a] tre st azioni linfoghiandolari. To,r ace e c11or e N. N. Organi ipocondriaci nei limiti iJil alto, in basso n on si palpano. Esame del sangue: nulla di notevole. R. W. negativa. Radiogrnfia del torace: on1bre i11ooiastiniche a tipo ghia11dolare.


1110

XXXVIII ,

[ANNO

IL PÒLICLINJCO

~UM .

31]

Biopsia di una gh iandola latero-cervicale destra i caratteri precedenti, d.i cui molte grosse co1ne con U Sf?g'Uente repertQ istolo·g ioo: cc si notano una noce ; nella regione ascellare de.stra si notaJ1o zone di degenerazione ialina dello silroma ·della 3 linfoghiandole. cogli stessi caratteri. Altre se ne ghiandola oltre le fibrosi diffuse della ghiandola trovano n,ella reg~one l atero-cervicale ed aooella,re stessa; nel dominio della fi.brosi si os servano ar- sinistra, come pure in ambedue le r egioni interie con processi endoarteritici che giungo no fino guinali . La milza si palp·a in basso appena, in alto alall 'ob]iterazione del vaso; ogni st~uttura dei follicoli e dei cordoni è perduta ed è sostituita da fi- 1'VIII spaziQ .. Adunque rient:r:a in uno stato più brosi con zone di ialinizzazio ne; si osserva anche ' avanzato ed esteso del male, segno certo che i 1

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•qualche cel lu la tipo Sternberg e numerosi me11ti eosinofili ; si fa diagn,os~ istologica di ìfogranulomatosi al III stadio. La lettura del 11·arato è stata gentilrriente eseguita dal prof.

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Rimane degente · circa 40 g jorni senza avere periodi febbr~li . Vien~ curata èon forti dosi di arsenico per via endovenosa; pratica p·u re la Rontge~tera.pia (14 applicazioni~ ed esce con una mo-

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Statu s il 17-V-30: non si rie~ce . a palpare la dicissima riduzio11e di volume delle ghiandole afmiJza n e il fegato; le g·hiandole ascellari sono un fette (data d 'u scita ~l 10-II-30). Rientra al padiglione dopo circa due m esi du- po' ridott e; no,n si nota notevole dimi:nt1zion e di volume delle latero-cervicali. rant e i quali è st.ata ben e, m a ha notato auSi co11tinua la cura, praticando anzi. iniezioni mento delle tu111efazioni g hian·d o lari preesistenti, da 3 C)nc., visto ch e. il preparato è ben sopportato ta comp arsa di al tre ghiandole e di t anto in tanto dalla p·aziente (vedi fig . 5, II grafica). f epbricola. St at11s il gio.r no 2-VI-30: le ghiandole ·della reEsame obiettivo. Condizioni generali miglioragione latero-cerv]cale destra sono notevolmente dite, è cresciuta in peso Kg . 4,500. Sistema linfog hiandolare: la regione sopraclaveare e latero- 1n in11ite, per cui la regione appar e meno tumecervicale destra è molto niù tumefaitt a di prima fatta ed è possibile sollevare la pelle in pliche, e l ascia apprezzare n umerose linfoghia11dole corL cosa prima impossibile, e così pure la cicatrice 1

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XXXVIII, NuM. 31J

SEZIONE P RATICA

OJ;lerél!toria prima aderentissima ai· tessuti, profondi, è adesso spostabile. Status il 25-VI-30. Da due giorni la regione laterale destra del collo si è un po' tumefatta, senza accomp~gnarsi a dolore ed aumenta ancora u11 po' per circa 6 giorni, senza peTò ragg iunger e le d ilnensioni primitive. Assume quindi un carattere stazionario. La milza non si p alpa. Sj so<Spende il 26-VI lo Stibional di cuj ha praticatq un totale di 54 eme. ( !) ~ si fanno 10 i.niezioni endo,v e·n ose di endoiodina, una ogni. 3 giorni. Fa di tanto ~n tanto irradiazionj. Non ha mai avuto febbre. Nessun disturbo dall 'iniezione degn o di nota, eccetto le prime volte, in c ui circa 10 minuti dopo l 'iniezione avvertiva un fug ace sen so d~ pulsazione alle regioni lombari. Nessuna lesione funzionale epato-renale. RifiThta una seconda bionsia ed il 4-VII-30 esce.

1111

Obitus il 4-V-30 e l 'autopsia dimostra un gra-

nuloma maligno generalizzato alle ghiandole superficjali e p,r ofonde; milza porfido e fegato ingrandito con noduli granulomatosi che si trovano pure nel polmone d estro; ulcerazioni recenti ed antiche nel colon (eolite nrogressiva) ~

1

CAso V. - R . Maria, a11ni 42, casalinga. Entra jl 12-III-30. Anamnesi collaterale ~ remota i1egativa. La ma!aitt1a _attuale rjsale ad un anno. e mezzo fa, epoca in cu i notò tlimefalione delle linfoghiandole latero-cervicali destre. Ricoverata dopo 6 mesi dal1'~nizio del male al Padiglione, l'esame obiettivo faceva rilevare : st,ato generale buono, torace ed apparato cardio-vascolare nulla di notevole; nella fossa sopraclaveare destra presen za di un impacco ghiandolare duro elastioo, a st1perficie irregolare, mobil e, indole11te; altre ghiandole con gli stessi

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Circa 2 mesi dopo m'informa che le ghiandole sono aument ate di voll1me d~ nuovo ed accusa astenia. IV. - S. Giuseppe, anni 30, co'l1tadi no. Anan111esi remota e collaterale negativa. E ammalalo da circa 18 mesi con febbre ondulante, tosse, asten,ia ed adenopati~ mult~ple al collo, ascella, inguini. Ci viene trasferito il 6-IV-30 dal IV Padiglione, ove è stato degente 8 mesi e dove la diagnosi di granuloma maligno è stata confermala dalla biopsia (letta dal prof. Dionisi). Ivi ha avuto praticata intensa cura arsenicale e numerose irradiazioni senza risultati evidenti· il male era progredito e molto. ' Entra in cachessia avanza;ta, · pelle ed ossa, colorito p aglierino, tosse abbondante sempre con sputi negativi, diarrea infrenabjle, ghiandole caratteristiche del granuloma in tutte le stazioni linfatiche, fegato e milza ingrandite depordanti daJl 'a rca ~a , febbre modica intermittente. Si pratica una seconda biopsia con il seguente re~erto: cc iperplasia ghiandol are linfatica degli elementi tlel reticolo con aspetto granulomatoso, con focolai n ecrotici emorrag ici , assenza di eosinofili , presenza di cellule giganti tipo Sternberg; si con clude per un probabile granuloma maligno (lettura esegt1ita dal prof. Nazari). Si esperimenta lo Stibional come appare dalla g r afica (vedi fig. 6). C ASO

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6. caratteri si trovano nella regione latero-cervicale destra e nella sopraclavicolare sinistra. , Organi ipocondriaci non aumentati di volume. Temperatura apiretica. Esame del , sangue: for1nula nor1nale conservat a. R. W. negativa. Radioscopia del torace: notevole adenite· ilare. Si rifiuta per la biopsia; rimane degente circa 2 m esi, curata con i1~iezioni iodo-iodurate, senza effetti rilevabj)i. Esce con diagnosi di cc linfoadeni-te cronica mult~~le ». Il 30-1-30 rientra in un Padiglione di Medicina del l)oliclinico e racconta di aver notato un graduale aumen,to delle ghiandole del collo e la comparsa d~ nuove ghiandole all'ascella ed inguine dest~o.

L'esame obiettivo mette in evidenza numerosi gan gli duro-elastici, spostabili, , non deformati nel cavo ascellare ed inguinale destro; ril~va pure che le tumefazioni ghiandolari cervicali sono aumentate di numero e cresciute. Fegato e milza nei li111iti. J'orace: ottusità vertebrale e paravertebrale estesa dalla I alla V dorsale posteriormente, m entre in avanti deborda di 2 dita a destra dello &terno all 'altezza della III costa. Radiografia torace: ombre medianistich e ghiandolari a destra e nello spazio retrocardiaco. Esame del sangue : nulla di notevole. La biopsia dà r E?in erto tipico di linfogranuloma 111 aligno (lettur a eseguita <lal prof. G. Bastianelli).


I L P OLICLINICO

1112

Vien curata con forti dosi di arsenico per via enctove11osa e CO'n n11mero se applicazioni r adioterapi.che. Si ottiene un~ modica e re~o~are diminuzione delle adenopat1e, ed un m1gl1oramento dello stato generale. Il 12-II-30 ci viene geI1tilmente trasferita onde trattarla con lo Stibional. Da noi ha febbricole quotidi ane con massimo di 37,5, come risulta d al-

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la grafica, in cui è .n ure r iportata la cura pru.ticata (vedi fig. 7). Il 24 aprile insorge eresipela del viso e vie11 e tr asferita all 'Isolamento. Qui, guarita dall 1eresipela che. è decorsa in modo normale, ha avuto praticate 6 iniezioni e11dovenose di Stibional senza effetto sulla curva termica, che persiste nelle oscillazioni irregolari ed esce n elle condizioni di prima se.nza che si possa apprezzare diminuzione del volume delle adenopatie. (Contiriua). •

R.lcordlamo J'lnteres,sante monog rafia del: Dott . E1NRJCO T RENTI

Assistente nella R. Clinica Medica di Roma

Il Granuloma Maligno (Morbo di Hodgkin) Prefazione del

Prof. VITTORIO ASCOLI

INDICE-SOMMARIO . PRRFAZIONE-INTRODUZIONE, pa.g. 3 a 6. PARTE 1 : CENNO STOP.I CO. 1 RISULTATI DELL'OSSERVAZi.ONE CLINICA, p2.g. 7 a 30. IL REPERTO ANA· T<>MO-PATOLOGICO E LE Rl CERCIDl I STOLOGICHE, pag. 31 a 41. EZIOLOGIA, l)ag. 42 a 54. PARTE II: STUDIO CLI· Rl CERCRE I STOLOGICHE. BIOPSIE, NICO, pag. 55 a 75. 76 a 80. - RICERCHE EZIOLOGICHE, paig. 81 a 86. DIAGNOSI, pag. 87 a 98. PROGNOSI , pa~. 99-100. TERAPIA, pag. 101 a 108. APPENDICE: CASI CLINICI, pag. 109 a 139. - BIBLIOGRAFIA, pag. 140 a 174.

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Volume in-8°, di 176 pagine. nitida.mente stampato, crui 18 figure e 9 tabelle termometricfue 1in tavole fuori test.o. Prezzo L. 1 8, più l e spese posta li di epedimone Per i noetri abbonati sole L. 1 6,5 O f ra..noo di porto. Inviare Vaglia all'Editore LUIGI etale Succureale diciot to, ROMA.

POZZI,

Mariano Comense. BoNZANI .

Ascaridi lombrieoidi eliminati peI' le vie u1'inarie maschili. Contributo clinico • ,del dott. DAV IDE ZANALDA, m edico aiuto.

Ritengo deg·no di int·eresse riferire il caso clinico di un uomo cl1e ebbe ad eliminare degli ascaridi <i.alle vi.e urinarie.

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Direttore: Prof. Gumo

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Ospedale del Circolo " f elice Villa 11

Ufficio P o-

Si tratta di certo C. C., d'anni 52, contadino,. ch e io avev.q in cura da parecchio tem po per una affezione cronica dell 'appara,to respira tor I.o di natura speciCica, ultimamente aggr avatasi c.qn profondo decadimento delle condizioni gener ali, febbre persistente e fat ti cat arrali imponenti. Nel gentilizio n.qn vi è nulla di particolare. All 'esam e toracico si nota il reperto comune di u 11èl bronco-polmonite tubercolar e bilaterale diffu sa con fatti ulcerativi. _l\Jl 'addome non si rileva nulla di speciale m en zione all'infu ori dell 'alvo st~ t­ tico. L~ orine :;car se uratich e con tenevano ulti1namente albumina ir1 pQca quan tità in r apporto all 'intossicazione ge11erale ed alla febbre. La for1na molto grave di t uhercoJ.qsi polmonare prosegu!va il suo corso i11esorabile con p och e varianti, quando un giorno la 1r1og'lie de1l 'inferm o mi m andò ad avvertire che l 'ammalato s'era messo d 'l1n tratto ad orinare sa11gue : promisi che sar ei p assato a, vedere l 'arr1n1alato in giorn ata; m a poco di poi sopraggiunse un altro famigliare a ch iamarmi d 'urgen za, .Perchè il p aziente era stato pr eso da forti clqlori alla regione dorso-lombare sinistra. Mi portai presso di lui, ma quando vi giunsi jl dolore lancinante ch e egli aveva avvertito po::;leriorn1ente in corrispQndenza all a region e renale sinistra era scomparso. Const atai la presen za d 'uno sprazzo di sangu e nel vaso vu oto d 'orin a, m.a l 'infer1no a.mmise d 'averne em esso m olto di più pqco prima. Si trattava di u na f~rm a di colica renale da calcoli, o, dat~ i precedent i, d'una veccl1ia localizzazione del pr qcesso t uber colare al rene che si n1ar1ifestava allor a ? . Lì per lì i1on era facile il dirlo: cons~ gliai per ciò il ricovero dell 'amrr1alato ~n quest 'Ospedale onde averlo il! più comQda osser vazione. Quivi non ebbe più emissione di sangu e p uro; ma le orine rimasero en1atich e per tre giorni, e, pro:prio al terzo g'ior~o del suo ricovero, l 'infermo fu preso d'un tral to da violenti p remiti d'orinare e dopo molti sforzi dolor osi emi se dall 'uretra unitam ente a, parecchi coaguii sangù1gpi un 'ascaride lombricoide morto. L 'amn1alato provò subito un sqllievo grandissimo ; non solQ, ma le orin e si fecero· in breve t empo chiare senza sangue anche alla reazione di Mélyer. Dopo una p au sa di cjrca 10 g:orni con . sintomatologia muta da parte dell 'apparato urinario, si verif~cò altra perdita di sang ue vivo dall 'uretra, orine ematiche per al lri tre giorni ed !nfine i111ova errLissione assai dolorosa di u n altro ascarid~ misto a coagl1li sanguigni. Altra pau sa più breve cli sei giorni appeI1a, e


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XXXVIII, NuM. 31]

SEZIONE PRATICA

j)Oi, collo stesso corteo di si11tomi emissione dal1·uretra di un terzo ascaride. Da notare che tanto per il secondo che per il terzo ascaride no11 vi fu l a precedenza del dolor e lancinante all a regione renale come per j} primo. l\el dubbio che Itell'intesLino fosse il d eposito, punto di partenza delle varie emigrazioni di ascaridi, vennero son1n1 =nistrate al paziente due dosi di santonina di 10 cgr . l 'una, a clistar1za dall 'altra di 24 ore; nl a ascaridi non ne vennero espulsi colle feci . Interessante sarebbe stato l 'esame cistoscopico per l 'accert arnc11to dello statQ della vescica o del1·evcn l uR le presen za in essa di altri ascaridi, o <lell 'eslstenza di fi stole. Ma I 'esame non si polè comp =ere. Venne eseguita da,l prof. Bonzani l 'e~ SJ>lorazione del retto collo speculum, ma non si rjLevò alcun segn-0 di comunicazione fra retto e 'escica al1n eno i1ei limiti accessibili, alla vista ed a l dito esploralorio. Circa 20 g·orni dopo si ebbe •l decesso delJ 'ammalato.

Io ho voluto acc€nnare al caso attuale come se111plice contributo alla casistica ·delle emis~ i o ni di ascaridi attraverso le vie urinarie mascl1i1i, eventualità se non proprio eccezionale, certo molto rara. E ' nota la tende11z.a ·d eg·li ascaridi ad emio· rare da ll 'intestin o nelle diverse parti dell 'or~ . ganism o, n el fegato, nel pancreas, attraverso i canali di sbocco di queste ghian.dole: così ;;t~caridi p.assarono d allo stomaco in laringe, J1elle narici e p erfino nell'orecchio. Eicl1orsL no La riel suo trattato anche l 'even1ualità di localizzazioni insolite, nell'utero, nelJa vagina, nell ' uretra quando esistono ·delle fi...; tole intestinali interne. Accenno di passaggio '( hr ' 'ern1 i u ciii dall'ano posso110, data la t en<le11za veramente partic0lare degli ascaridi a f.>a~sare at Lrav.crso orifici ristretti, pen,etrare attraverso 1'uretra femminile in 'v escica .p er es!-.C're riespulsi in seguito: ma tal1e via di intro(f uzione non pare ammis?iJ?ile per l'uretra pe. 1

n1a.na.

L1 dolt. Carte11 , i1clla Deutsche Med'izinische rvocl1enschrift, accenna a·d un caso molto analogo al mio. Si trattava di un uomo di 69 anni, che si era presentato da lui per un 'iscuria di 24 ore. Nel togliere il catetere çhe egli ave' a introdotto in vescica trovò .attaccato al medesimo up'ascaride di 20 cm. di lunghe zza. Dopo tre g iorni , a,·endo dovuto ·di nuovo ca11 eterizzare il paziente, trovò un altro verme di 10 cm. di .ltmghezza tutto imbevuto di sangue. ]~'orina era torbida e puzzolente per una cistite <let·ermin.a ta certam·ente d.a lla pTesenza <l·e gli ascaridi e da una gonorrea complicante. Nel suo caso lJa rticolare il. Carten 11a escluso c11c il passaggio d ell 'uovo o del verme adulto sia avvenuto dal! '.intestino alla vescica attra,·erso canali fistolo i ed emise invece l'ipotesi c h·e il verme sia giunto in vescica attraverso le vie linfatich e, seguendo in parte le ultime

1113

vedute intorno a l ciclo evolutivo degli ascaridi del ·F ulleb.orn. Senza poter escludere con sicurezza che anch e nel èaso mio le larve d egli ascaridi abbia110 potuto giungere in vescica attraverso le vie linfatiche, è più ovvio pensare, trattandosi ·di individuo tubercoloso, che un.a qualche fistola tra intestino e vie urinarie, non rilevab ile coi comuni m e.zzi di ind.a gine, abbi.a perm·esso il passaggio dei vermi adulti direttamente in vescica. Anzi, il fp.tto che 1' infer.m o notò un vivo ·d olore alla regione r enale sini tra, p oco prima di em ettere il primo .a scari·d·e , in,durrebbe alla ipotesi che lo sbocco della fistola fosse avvenuto n el bacinetto , d on d e attraverso l'uretere gli ascaridi sarebbero giunti in ,rescica , indi em essi all'esterno attraverso l ' uretra . RIASSUNTO. E' fatto pubblico I.a storia d 'un caso di emis~ ione d'ascaridi delle vie urinarie naturali ma~chili. Si accenna alla eccezionale rarità del caso; si cita il caso analog o d el Pasteur, e . si r . pongono le varie ipotesi sul modo col quale g li ascari·di possono essere giunti in vescica. BIBLIOGR.A.FIA. E rcHORST. Trattato di patologia speciale n1edica. l: \RTEN. Deutsche Medizinische Wochenschrift. N•

Interessantissime pubblicazioni: oott. Prof. CUSTAVO RAIMOLDI

Docente di Patologia Medica nel•l a R. Università Chirur go-aiuto uegli Cepeda.li riiunitj di Roma.

L'esame della funzione renale I

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Assistente nella R. Clin. Cbir. dell'Univel'6ità di Parma

MANUALLTA CISTOSCOPICHE ad uso d t i Medici Pratici. Prefazione del Prof. Ambrogio Ferrari Direttore della R. Clinica Chirurgi.a Genevale dell'Università di Parma. SOMMARIO. Prefazione. Principi della c~stoe-Oop~a. 0.ietoocopii, Parte illuminante. Porta del c18'tosoop10. Onglet. Cistoscopia. Cateterismo unilaterale e bilaterale. Cistoeoopio ed irrigazione. Sorgenti luminOE1e. Parte ottica. Sterilizza zione. Verifi.camoni. Tecnica della cistoscopia. Sonde. Preparazione del malato. Introduzione del cistoscopio nell'uomo. Aspetto ctella vescica. 1.rrigon-0 vescicale. Sbocchi ureterali. Cateteriemo degli ureteri. Cistoscopia nella donna. Ur~ tero-pielogra.fia. Caei difficili per un eea.m e cistoe<X?pioo. Rachia.nesteeia. Anestesia locale. Puntura. epidurale. Volume in-8° di pagg. VIII-79, çon 58 .figure in. nero e a colori: Prezzo L. 1~. Per 1 n ostri abbona.ti sola Ii. 13, ":2 8 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI Postale Suoonrsatle dioiotto - ROMA.

- Ufftciv


IL POLICLINICO

111 4

' L'A T T u A L I T A

se I E N T I F I e A

:Sulla comparsa e sul significato di veleni tissula1·i negli stati di shock nell'uomo. (.1:-1.

ScHNEIDEll.

Deut. Zeit.

f. Chir.,

vol. 229,

dicembre 1930). Negli ultimi anni è stata posta la questione clel significato dell 'i stam1i:ri.a e sostanz.e affini per lo stabilirsi ·dello shock traun1.atico nel1'u·o mo. Jniezioni di istamina n eg·l i animali determina n o un quadro del tutto simile allo shock um.a no, e si pensò ch e a n ch e questo deri vassc- dalla i stamina : ma la prova farmacologica d ell 'istamin~ nel san g ue dei traurrtatizzati non fu mai fatta. L 'A. si è proposto di ricer care l'istamina n el sall.oa ue di traumatizzati, stu·di.andone i due poteri principali: l 'attività ipoten siva, e la capaci Là ·di eccitare l 'intestino isolato di cavia, con questo mezzo ·si possono valutare diluizioni fino a 1/ 10.000 ·d i mm.g r. di i stamina. Il metofdo u sato per l ' est:r.azio·n e di j stamina d.a l sangue fu quello di Guttenta.g· col quale si ric on·osc.e certamente una qu.a ntità nota di istamina ag·gi unta al sangue. Negli e1tra eti fu risco·ntTat0i un aumento fino a 300 volte, della a ttività eccitatrice del~ l 'intestino , g ià presente in modica misura neg.li estratti di san gue normale; m .a n on fu mai nvelata un.a e quivalente capacità di a bbassare la p.res ione del san g u e. come sarebb e dovuto accadere se gli estratti a·vessero contenuto istamina. L ' A cr cd·e ch e n ei traumi a r avi colla di truzion e di tessuti ' 'en gano po'Ost e circolo sostanze eccito-intestinali ch e non hanno nulla a ch e fare co·n l ' istamina , e· che non possedentdo, potere ipotensivo non sono shocki gene ..Ta~i s o.st~nze si ritrov,a no anche dopo opcraz Lon1L gra,r1 condotte con n otevoli danni ~i te ?uti. (a.ispo~tazi o n i di g r.andi tumori ) e 1n ·ca i ·d1 u st1on1 gr.a vi. . D 'a.ltra parte nori si può ammettere ch e la i tam1na prodotta n el fo colaio traumatico scompaia ~t1bito da l ciTcolo sia per ch è è stata sem1~re r1tro'',~ l.a n~l s~ngue di a nimal i da esper1~cnto. l 1 tan:-1na inie ttat a, sia per ch è si d eYC i111a.g·111.are c he da l focolaio !del trau1n.a debba par tire u11.a specie di infusion e duratu~a di i tamina e non una sola ini ezione per una ' rolla. L ':f\. roi;t·c ~ude ·ch e n egli sh oclc tr.aumatici degli u o1n1n1 non si ri esce a n1ette1'e in evi~enza n è ta mi~a n è sostanze simili ch e pos.:lno con 1.d.er.ars1 come cau sa dell o shock. Ta11. o l~nze ii;_fatti ?Om e l ' i~tan1in.a ono capaci c1 ! eccitare l 111te tino di ·cavia i olato , ma non cli abbassare I.a pre ione d el san gu e. Perc i~ è d~ all onta na-re l 'ipole i ch e Io shock t~at1n:a !1 co 1a pro,dotto da un Yeleno ti ssulare ci 1 or1Q'1n e traum ati ca. , P. STE FA ~INI . 1

1

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!

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DI SENSO.

'

Idee nuove sulla patogenesi, l'anatomia e il t1~attamento del distacco i·etinico. (G. P. SouRDILLE. Bull. Méd., n. 46, 25 ottobre 1930). Da qualch·e anno il distacco d·e lla retina suscita , nel mondo oftalmologico, un rinn·ovat-o inter esse. La pubblicazione d elle nuove tecnich·e chirurgiche ha f.atto nascere delle .speranze, spesso del re sto esagerate. Non è possibile peTò attualmente n egare il miglioramento con siderevole delle s tatistich·e, miglioram,ento ch e ·dev,e ancora progredire a misura che la malattia sarà m eglio conosciu\ta. Sotto il n ome ·di distacco dell.a retina non si d esig na in r ealtà la separazione di questa membr.ana, ma l o sdoppiamento dei due fogliet.lti primitivi em})rionari d ella m ·embrana visiva, l 'epitelio pig·1nentario , fortem·ente ader ente alla coroid·e, e ]a retina sensoriale. Questo richiamo embriolog·ico n·on è senza inter esse rispet\to alla pr edisposizion.e cong·enita, talpra anch·e ereditaria di una .a ffezione che colpisce i due occh i intervallo più o m ,eno lungo di tempo . L ' orig·in·e del distacco ha suscitato molte discussioni . Gonin, partig iano della teoria {lì Leber, della r etr.az io11e d el , ritreo, spieg.a il clistac~o d ella inen1brana visiva con la comparsa d1 uno strap1)0 prodotto ordinariamente n el punto di impi.anto delle aderenze, più raram ente con una disinserzione a livello dell 'ora s~rr.~ta. ~ttr.averso la breccia cosi pro.dotta, il 11qu~1do VItreo, in precedenza se·p arato dalla sua trama, passe~ebbe sotto I.a retina provocando il distacco. Lo strappo, costant~, sarebbe la con·dizion e indispensabil e per I.a comparsa del distacco. · Un.a i p·otesi nùov.a è stat.a sostenuta da l ~r~f. So1;1r·dille (di Nantes) . Lo scollam-e nto r et1n1co, ritorno patol oaico ad una fase evolutiva dell'occhio , fase che precede immediata~ m·~nte l 'accollamento dei due foglietti della vescicola . oculare secon·daria , è dovuto ad una alteraz1one delle aderenze normalmente esistenti fra questi due foglietti. Il fo alietto sensoriale d ella retina è spinto verso l 'i~terno dal -vitreo ch e lo applica sull 'epitelio pigm,entario, fortem,ente ad·e r ente alla coroide· esso è fissato à qu·esto ·epitelio dai prolung~menti a peli di spazzola che quest'ultimo invia fr.a i coni ed i ~astonce~li. L'insieme di questi prolungamenti , ~at9 il numero dei coni e dei bastoncelli , cost1tu1sce un mezzo di fissaggio r elativamente potente. Se l 'epitelio retinico la cui funzio, ' n ~ e spes~o turbata n ei miopi, candidati al d1s Lacco, Vl'en e. a soffrire., per una ragione qualu~que, la r e ist enza d ei prolun gamenti dimin?1sce. Se n ell o ste ~o tempo la tensione d el v 1tr eo , la ua forza d ' in1bibizione si abbassa1

ad

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[ANNO XXX\i" JJI , NuIV1. 31]

1115

SEZIO:'.'<E PRATICA

no (caso dei rr1iop·i [orti e di cerli occhi .aTterio-scJerotici), la retina visiva, . poco aderente, avrà tendenza a stacca·r.si ; .dal fondo dell 'occhio, sopratutto nelle sue parti superiori, sotto l 'azione del suo p·eso specifico relativamente elevato. Fra essa e !'·epitelio si for1na una cavità che sarà rapidamente occupata da un liquido trasudato dai vasi coroid,ci. La lesione in questo momento è ben localiz.z.~ta, sempre molto anteriore. È a questq livello eh.e il microscopio l1a dimostrato al Sour·dille, in due casi colpiti all'inizio, delle lesioni molto importanti: n1igrazione pigmentaria r·etino-coroidale, as ottig liamento con siderevole dell 'epitelio ed .anche alter.azioni considerevoli, sotto forma di una vera lisi .d.ei coni ·e d ei bastoncelli, 111utriti dalla coroi.de. È là il focolaio iniziale del di tacco. Questo focolaio è difficilmente svelabil e all 'oftalmoscopio , essendo molto periferico. Essendo precoce si m<>:ni,f esta con segni clinic i i11inimi. Lentamente, nella saccoccia così formata, il liquido si accumula ed il suo peso, sotto l'effetto dei movimenti del globo , tende a scollare la retina sottosta11te, ancl1e se, a questo livello , l'epitelio, com.e sembra sja di regola , abbia meno sofflerto. Spesso però, in occasione ·di un traumatismo leggero, di un movimento viQlento, di uno sforzo, il liquido distacca bruscamente l!lil 1.argo segmento di · r·etina. . In q11esta concezione l ' impdrtanza dello strappo ch e, per quanto incostante, è molto frequente, è secondaria. Esso appare assai spesso nel mom ento in cui si esteriorizza clin icamenlc il distacco. Quanto a lla origine ·della le. ione e1)itelia le, essa probabilm.ente dipende da cal1se varie, meccaniche, infettive, ecc. Ma un fa ltore unico ravvicina fra loro questa et1ologi.a, 1'alterazione vascolare . L 'irr1 gaz ione pn rticolare della r,e gion·e dove ha sede l 'alter.azione primitiva (a livello o al ·davanti dell 'ec1ua tore dell'occhio) spiega sufficientemente questa localizzazione. Nel corso di questi ultimi anni tanto la teoria di Gon in , quanlo quella di So·urclille 11.anno ·dato origine ciascuna ad un procedimento operatorio nuovo e ciascuno di questi procedimenti ha r egistrato un gran numero di successi. Occorre spieg.are la somiglianza apparentemente p.aradossale dei risultati ottenuti con i due procedim·enti. Ciascuna delle ·due tecniche operatorie si insp ir.a alle idee patogenetiche dell'autore. Goni11, })Cl' evitare il passagg)o del liquido vitreo sotto ] a r:etina, oerc·a di chiud·e re lo strappo. Occorre quindi localizzare . con estren1a precisione lo strappo. Proiettato sulla s·c lerot~ ca il pt1~to in cui esiste lo strappo, I 'operazione con siste nell 'affo11,d.are .al suo livell o e fino al vitreo, dopo incisione de]Ja capst11a fi brosa, la punta di un termocauterio. Dopo la operazione, la testa è immobilizzata in modo ch e il peso del vitreo gravi sullo tra1)})0. 1

.. I

Qu.esta imn1obilizzazione viene prolungata u:µa diecina di giorni. Sourdille cr ede che sia, al contrario, sufficiente rim·p iazzare le .aderenze epitelio-retinicpe .d eficienti con ·d elle aderenze patologiche cicatriziali che fi sino la r etina e la coroide, ed a qHesto scopo cerca di produrre una reazione infiammatoria discreta fra i due foglietti. Oecorre però prima ristabilire il contattò fra essi. P·er ottenere ciò occorre evacu.a re il liquido sottor·e tinico e in seguito immobilizzare il ma:tato in una posizione tale che per il solo fatto del suo peso la retina possa cadere sul fondo ·dell 'occhio e restarvi. La reazion.e adesiva può essere ottenflta con il galvano-cauterio o con una soluzione 1/ 1000 ·di cianuro di mercurio con novocaina. Si associerà un trattamento generale quando sia possibile determinare la malattia che ha prodotto il distacco, ed un trattamento locale per iniez ioni sottocongiuntivali e per instillazioni. Secondo l 'A. la somiglianza dei risultati ottenuti ·dai due procedimenti si spiegherebbe per il fatto che la puntura obliterant·e di Gonin ag·isce più p er la reazione a.desiv.a estre-. mamente inten·s.a che produce, che per la chiu-sura dello strappo . TosCANO·~ I ,

L'osteopsati1 osi com binata e sordità. 9

( KoNIGSFEST .

èòh

Brun' s Beit. z. J{liri.

'8efere bfcu <~hìr . ,

150,

1, 1930). La prima descrizione dell 'osteo·p satirosi è stata fatta da tob,s tein n el 1825 ed è carafterizzata da fratture multiple ch e sono state ritenute come idiopatiche .attribuite ad un fa'ttore ereditario, a·d una osteogenesi imperfetta, .a!d osteom.alaci.a congenita , a displasia periostale. Ed.do,ves (oculista) nel 1900 mise in evi1denza la connessione della o leopsatirosi con Je ·sclere bleu, descrive11do due casi con questa color.azion e nelle scleroticl1c accompagn ata da frequenti fratture (in 2 anni 10 fratture). A ques'ti due segni venne .ag·g·iunto da Digltton nel 1912 un terzo, la orclità raggiun.O'endo così un.a tria.de sintomatica con la quale questa malattia viene Tap.presentata. Nel 1916 da van der Hoeve vennero presen tata alla società o·ftalmologica olandese alc11ni pazienti con queste tre alter.azio·n i cl1c colpi,rano 22 persone in ± generazio·n i e ch e venivan o d.a lui attribujte ad .alter.azioni del tess11to . inesodermico. Nel 1916 da Hofmann fu emessa 1'idea cli' alterazioni delle secrezioni i nterne avend·o riscontrato in un paziente un piccolo gozzo ed; :ufla forte adiposità. L ' A. riporta 5 "e.asi di cui .J: osservati nel reiparto chirurgico del] 'oSJ)edale Elisabetta di Berlino diretto d.a Landoi . l lna donna di 25 anni con 7 fratture net-.


1116

[ AN o

IL POLICLI NI CO

1>anamnesi a cominciare dal! età di 3 anni , j

-con ambedue le sclere colorate in ble u, se11za ialterazione dell 'udito. Un secondo caso in un g·ioYan e di 23 a11ni la cui madre aveva le: sclere bleu, senza però alcuna alterazione delle ossa; il paziente aveva avute Il fratture, aveva ambe.d ue le sclere bleu, udito normale . Un terzo caso rig u.ardav.a un.a donn.a di 48 anni con 4 fratture nell 'anamnesi, ambedue le sclere bleu , nessun~a a lterazione .dell'udito. Il 4 e ·c aso era rap·p reser1tato da u1n uomo d,i 39 anni il cui padre ed un.a orell.a ave,r.a no le sclere bleu e va rie fratture r1ell 'anamnesi. Questo paziente aveva 11 frattl1re i1ell 'anamnesi; presentava le due sclere bl el1 ed un u dito difetto so solo a sinistra. Il 5° caso è stato, OS$e.r,rato da] dott. Herz dell 'osp0dale Im•p eratrice Aug·u sta Vittoria e ri gua1~d.av;a un g iovane di 13 .ainni 11 cui padre aveva avute in 22 a nni 26 fratture. Il paz·iente aveva avut.e 13 fr.atture, presentava le sclerotich e bl eu e l 'u,d i't.0 sinistro alquanto alterato. Le fratture si erano v·eri.ficate con fo.r te dolore ~ d .erano guarite normalm·einte. Sinto1ni e costituzio n e. Dei tre s into·m i il pìù frequen·te è quello d.e lle 5cl ere bl eu, poi viene quello della oteopsatir-0si e infine quiello della sordità. Rig u.ardo al sintoma osleopsatirosi ch e è il più inter essante dal lato chirurgico si può dire ch e le fratture possono cominciare n ella vita fetale, o n ei primi anni di viLa, ma anch e n e·l l 'età avanzata. Più presto co111pare la malattia più eleva ta ·è la sua gravità. Le fratture differiscono dalle normali soltanto per il momento rappresentato per lo più da traumi i11sjgnifi canti che qualche volta se1nbrano mancare. E ' descritta come caratteristica un.a. forte dolorabilità. Le fratture sono per lo l)ÌÙ lo.calizz.at c alle ossa lunghe ma ·p o·ssono colpJ..re anche le ossa corte. Le fratture delle estren1ità inferiori sono il doppio più frequenti di quell e delle estremità inferiori. La guarigione delle fratture a\rvien e ordinariamente rapida e vi sono decritti casi nei quali la frattura dopo pochi giorni era consolidata. ella maggioranza dei casi la frattura non si è verifica ta su una preoedente. Però esistono casi di guarigione ritardata e con d eformità e qualch e volta con an chilosi articolare. All ' e ame radiologico le o $a di qu.e sti sog getti lasciano a•p prezz.a re una m .aggior penetrazione dei raggi, un assottig lian1ento della cor. ticale ed un aumento .della cavità mi.dolJ.are e d ella spon giosa. Le epifisi inostrano i seg11i di un.a decalcifi cazione simile a cruelli della r.achiLjde ma n ond,imeno il cont€nuto del calcio è sempre n1.ag.giore ch e nella rachitide e nella o Leon1alacia. In tutti i casi sono state descritte ricche formazioni di callo con buona ca·t cificazione. 1

1

1

XXXVIII, NuM. 3IJ

Le osservazioni i·stologicl1e fanno ammetterE1 delle alterazioni degli osteoblasti che sareb- . bero insufficienti ed un aun1ento d·e ll 'attività degli oste.celasti. Secondo Doering si verificherebbe un aumento dell 1.attività pe.riostale ed un esagerato riassorbimen·t o . ch e porterebbero ad un.a displasi.a e atrofi.a della corticale. N'e l midoillo osseo .sono state trovate ·delle zolle omogenee circondate da polinuclear.i che sono ri g u.ardate da Pommer con1e stimmate tipiche dell 'oste·o psatirosi. La coloraziono bleu della sclera, da disting uersi da colo;r.a zioni appena accennate e del lutto nor1na1i , vien e attribuita a·d una forte pigmentazione, .da altri ad una trasparenza dello strato esterno, da altri ad una alterata 0palescenza della sclera. Bronson e Vog t •pensano ad una aument.ata trasparenza della sclera per cllli tra.s pare il pigmento coroideo. Le ricerche istolDgich e di Buchanan e di Hay avrebbero messo in evidenz.a una ri duzione ·nello spessoPe ·della sclera e quin.di un-a estr.ema sottigliezza di essa che spiegherebbe la iCDlor.azione bleu. Sta contro questa asserzio·:pe il non riscontra.re mai nelle sclere bleu sclerectasie o stafilomi. La sor.dità, terzo sin.t orna, c onsiste per lo più in un.a -Otosclerosi che _poggia su un mo·m ento · costituzionale. Le ricerche radiologiche della rocca hanno fatto rilevare u'n.a abnorme calcificazione del l·a birinto che fa pensare a vecchie fra tture, possibilmente anche del periodo fetale. Recentemente ql1este alterazioni dell 'o·r ecchi0 sono state messe in ra pporto con le secrezioni interne. In con comitanza sono state trovate saltuariamente a ltre .a lterazioni come sindattilia, ca·p ut ob stipum, viz.i caTdiaci ·congeniti, spina bifi·da. emofilia, ed in alcuni casi um aumento dei linfo citi nel sangue con una certa eosi•n ofilia e.d eritropenia. · È importante it riscontro della eredita:rietà ch e si verifica in molti casi descritti. Bron son in 4 generazioni di u·n a famiglia I rovò 20 oste·opsati.r osi 20 sclere bleu e 7 . ' ~ ord1fià. 1

Per la patogenesi si ammette una anomalia del 11nesen ohirna da cui la sclera e l e ossa derivano fisiologicamente. Secon·do J(ienbock la osteopsatirosi non sarebbe un 'atrofia •prjmiti.va ma secondaria ad un 'affezione, di organi interni specialmente delle ghia ndD le sanguig ne che non elaberano so.stanze per la nu.t rizione delle ossa. Fra questi organi interni · si è pensato alle paratiroidi. alla ipofisi e ciò anche in base ai risultatj di tentativi di organoterapia. Rolles.t on e Anton el1i ammettono una ·c ausa luetica , Charcot alterazioni del sist ema n ervoso centrale, altri un alterato ricambio , C.zerny e Keller una forma di a \1itaminosi . Il decorso ·d ella m alattia tende alla guarig ion e e ' rer o la J)ubcrtà .avvien e una defini-


(ANNO XXXVIII, NuM. 31]

SEZIONE PRATICA

tiva sost.a nel senso che non si verificano più le fratture. Vi sono dei ca.si con una apparente ìfemisione nella pubertà e·d una re.ci.diva in seguito. Per la cura il trattame nto con sosta11ze ovariche e testicolari o con esclusione di questi organi con l 'irradiazione sono rimasti i·11fruttuosi; lo stesso di c.asi per gli estratti del timo, tiroide, ipofisi. B.eoentemente sono stati descritti ris11ltati buoni col vigantolo, l 'ergosterina.

R.

BRANCATI.

La diagnosi della vertigine au1·icola,1·e. (BALDE~WECK. llll e

Le Jourrial m éqical fran çais , to-

XIX, n. -! , 19 31). I

P er vertigine di origine otica, int_endiamo la vertig ine dov uta a d una l esione anatomica o ad un di._,turbo funzionale dell 'orecchio interno, più esattamen te del labirinto vestibolare, cio~ d ella porzione iniziai~ d elle vie vestibolari chiuse n ella rocca e divi se i1 ei tre canali 'Semicircolari, otricolo e sacculo. 1Si eliminano in tal modo le vertigini i11 rapporto con una l esione dell~ vie l a~irint~cne poste dietro alla rocca: nerVI e centri vestibolari , connessi oni sopranuclearì. Caratteri della vertigine: · il i)rjn cipale è la sensazione di spostamento percepit,a dal soggetto sensazione erronea, illusione. A questo prin' . c ipio fondamentale occorre aggiungerne un secondo: l 'assen za di perdita della conoscenza . ~ cl a sico raggruppare le sensazioni obiettive e subiettive 11ei tre gruppi: a) Una sensazione erronea, percepita come vertigine subiettiva (~quilibrio in~erne ~on esita in una sensaz ion e di spostamento), e come vertigine obietti va Eillusione che gli oggetti estel'ni siano a nin1.ati di movimento), o come -yertigine obiettiva e s~iettiva· r.iunite. b) Disturbi obiettivi di squilibrio: cadUta o tendenza alla cadul:a, disturbi del cammino, impo ssibilità di tenersi diritto, seduto o in nna dcterrninata posizione. ·R omberg, prova dell 'hl dice. e) Feno1neni connessÌ': nistagmo oculare, sordità, ronzii, nausee, vomiti , pallore, ·s udore, polso pi ccolo e frequente . Questa siJ?.drome può essere completa come nella sin,dro.m e di Ménière, attenuata o parzial~; continua 0 pregressiva, continua con c risi, intermittente, isolata. D 'altra parte ricordarsi che molti vertig inos i non sanno descrivere le loro sofferenze, a ltri ql!l.alific.an o per vertigini ~afferenze vaghe, a ltre· vertigini sono , per cos1 dire, latenti, altre sono <e da posizione n e che anche se l 'esame obiettivo è negativo, molte volte la vertig in e è reale e ridotta a lla sola sensazione vertiginosa. subiettiva. Al contrario eliminare, percl1è so110 fal se vertigini, le a ffezioni accompagnate da trabal lamento delle g.ambe, da atassia d egli arti, da

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èaduta con perdita della c9noscenza, dagli stati ansiosi specie dall 'agorafobia. Caratteri propri della vertigine otica· : è essenzialmente una vertigine r ota toria, data la d.i rezione, n ei tre piani dello spazio, dei tre canali. Se1nbra che la sensazione di caduta verti cale (vertig ine dell 'ascensore), sia dovuta a difetto so funzionamento degli otoliti. Dopo l 'anamnesi auricol.ar:e ri,cerc.are le particolarità della sensazione vertiginosa, i ·d isturbi subiettivi auricolari, il nistagmo spontaneo, il nistagmo provocato, j disturbi dell 'equilibrio. Una vertigine puramente obiettiva deve far pensare ad una lesione r etro labirintica; la vertigine otièa p ura, per violenta e prolungata c he sia, procede per cri si; una vertigine continua o regolarmente p rog·ressiva d eve .far pensare ad una .alterazione d el sistema nervoso centrale_ È util e in·dagare s ulla sordità e sui ronzii: la sordità labirintica è spesso intensa e, ad -ogni modo, colpisce principalmente i suoni acuti: in genere preesiste alla vertigine con aumento dopo la crisi. In taluni casi la vertigine fa ri ~ tornare nella crisi l 'u,dito (peridita 1dell 'angiospasmo dell 'arteri.a uditiva interna) . Il nistagmo spontaneo è segno fedele e preci-so: obbedisce a leggi che sfuggono alla cerebralità del soggetto. Nelle affezion i otich·e può ·esservi nistag·mo senza vertig ini: I;l.OJ1 manca m.ai nelle gravi crisi vertiginose, ed all ora la sua direzione è la stessa dello spostamento vertiginoso. Se preesiste alla crisi si accentua e può cambiare il sen so di direzione. Per ricercarlo correttamente si fa fi ssare un soggetto posto ad una ventina di cm. spostandolo r egolarmente verso destra e verso sinistra. Il ni stagmo spontaneo otico, come tutti i nistag·mi di origine vestibolare, è un nistag mo « a molla n; cioè è form.a to da una scossa (co1nponente) len ta, iniziale, seguita da lJDa scossa (componente) brusca; per definizione il sen so d el ni stagmo è quello della scossa r.a pida . Questo nistagmo si opp.one a quello pendolare ove le due SGOsse sono ug uali e che non si ri scontra n ell e affezio.ni '!estibolari. Altro carattere fondamentale è ehe il nistagmo otico spontaneo, come tutti i nis tagmi vestibolari , è orizzontale rotatorio puro, · m.e no spesso orizzontale puro. Un nistagmo verticale deve far sospettare 1'idea di una affe z.ione cerebrale o di una compli cazion e cerebrale di un 'affezion e vestibolare. · Lo studio del nistagmo provocato è indispensabiie per la diagn-0si : esso d eve essere fatto cP.allo specialista. È detto tJrovoc.a to perchè eomparè ,d opo manovre destinate ad eccitare ]e vi.e labirintich e: è perciò ben differente elal n1stag·mo spontaneo che è sempre..patolog ico, à~­ to che i normali non hanno nistagmo. Il nistagmo provocato , .al contrario. è, per sè stesso, un fenomeno normale. Il ni stagmo provocate dall'eccitazion e labirinti ca è i.in fenomeno fisiologico, com e è fi siol ogica la contrazione di un muscolo dopo l'eccitazione elettrica. L:e-a1


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I L l' OLI CLI .\

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citazione vestibolare offre una risposta ch e è il ·vien e a modificar e la p os izione d el la testa , il nistagn10 provocato governato da leggi pre cise, sen so della caduta differisce, pur restan·d o entro ma determinato dalla n.atura e da lla intensità regole determinate: così, come n ell 'es. precedel! 'ecci tante. Allo stalo patologico, come n el d ente, col Ristag·mo a sini stra, la caduta avcaso d ella vertig ine, la r eazione può essere mo - v·errà in avanti se la testa è ruo tata di 45° ·ver· difica ta, in più, in i11en o, in una forma, n el- so la sinistra . È importante il fatto che il triplice legam e fra ni stagmo , ca·dula e posizione 1'altra. · Così a ll 'eccitazione il labirinto ·si potrà m o- della testa, no11 esiste ch e nell e .a ffezioni vestistrare : ipereccitabile, ipoeccitabile, aneccitabi - bolari periferich e. Nelle affezio11i cerebellari, l e. L ' iper eccitabili tà è poco frequente n elie a f- specialmente, la caduta ·non è influenz.ata dalfezioni limi Late aJl ' oreccl1io interno : non esi - la posizione della test a. ·l \i.assumendo : la vertigi11e otica è una verti ste n elle complic.azioni labirintich e pure d elle g ine rotatoria; essa si accompa.g·na, in ge11ere, otiti medie , nelle quali si t rova sempre del. l 'ipo o aneccitab ili tà . E q·uesto porta -A d un r1 - co11 sordità e ronzii, oon nistagmo spontar1eo ultato in .apparenza i)aradossale: cl1e in un ver- a molla, con disturbi dell 'equili_!?rio ev identi o tig inoso per labiri11tite l 'esplorazione vestibo·- latenti (svelabili con il Romberg e con la deamlare può n è aumentare nè risvegliare una ver- bulazione ad occhi chiusi, c-011 n1ovi1nenti r ea tig ine, m~ntre essa ne scatena , insierr1e col ni - zionali il c ui più sempiìce è la deviazione del stagrno. in un normale. Nel prirr10 ca so, . il la - 1'in·dice, co,n modificazioni de11 'eccitabilità vetìbolare n1isurahile con prove speciali). Molti birinto n on essendo cl1e poco o ineccitab1le, la r eaz ione vertig·inosa spe rimentale n on si produ - sinlo111i .aumentan 0 chi·udendo g·li occhi. C•ccorre pertanto, n ella diag11osi (difference. Le prove ell e permettono esplorare il la.biri1rto so110: ta j) l'O'' a di Bara n y (calorica) che ziale, elintinare : il nistagmo 1)endolare od irrecon acqu a fredda dà un nistag 1no orizzontale g·ol.are, in gen er e dipendente d.a un distt1rbo del r otatorio dal lato opposto (a cq·u.a fredda a de- sistam.a n e rvoso ce11tr.a le, da disturbi mioclonistra, nistagmo a / sinistra). Compare dopo un ci ·della m uscolatura oculare o da al cune an1tempo di laten za dai 15" ai 20' ' , dura un 25'' bliopie. Eliminare la vertig i11e oculare: alla quale bisogna pen sare · ogni qual volta n on vi · dopo l'iniez ione di 15 re. di acc.1ua a 27°. La prova rotatoria (n istag1no postro'Latorio) sono lesioni a uricolari evidenti . In questo caso d à luogo a nistagmo imn1ecliato 1 p er 35 " 1 dopo si vede la ' 'ertig in e g uarire con la semplice ap20'' d i rotazion e; è diretto .a sin i stra quando si plicazione di lenti correttrici•. Nella diplopia e fa ruotar e n el sen so delle lan cette di or olog io . 11ell 'a steno1}ia accomod.ativa la vertigin e non è La i)r ova galvanica, co11 u110 o due n1il iam- "empre rotatoria, :vien e in d etern1in.ate attitudipères, dà l uogo ad in clinazion e della testa dal 11i (sguardo in aria), n è vi son o m ovimenti realato de] polo positivo, e con tre mila a mpères a zio11ali a ~sociati . c .a ratteri n egativi delle verti g ini riflesse sono : il difetto di sistemazione d el nistagmo rotatorio da l polo negativo. Nell ' esame di un vertig inoso n on bisogna tra ~ ta vertig ine, l 'abbond.anza o la mancanz.a d i netsc urare i movimenti reaz ionali ed i di sturbi de1- tezza delle sen sazioni .descritte, l 'assenza di mol 'equilibr io i quali a nch e obbed iscor10 a dell e vin1enti r eazi.onali, l 'issenz.a o l 'irregolarità del leggi . Sotto il i1ome di m ovimen to r eazionale 11istagmo spesso la leggerezza, ed a n ch e l'assi d esig na uno spos tamento involontar io, in - senza, Bei disturbi dell 'equilibrio . Queste vertigini riflesse g·ua ri scono rapida coscient e, costante 11ell a s ua direz ione, e cl1e ' può essere stati co o dinamico: dev iazion e del - mente trattando la · causa: sinusite (specie fronla testa, del tron co o del corpo intero, devia- tale o ·s fenoidale), denti malati, malattie ga.zione nei movimerl\ti coma11dati (Barany). E ca- ~tro-intestinali, ·disturbi del siste1na n eurov&gerattere di questi inovin1en ti ·d i farsi n el sen so ta t.i,,o, disturbi endocrini. d ella compon ente lenta d el nj stagm o a men o Si t ende ad a mmettere ch e i disturbi circoch e n on vi sia pert11rbamento dell e conn essioni la tori o le ritenzion i tossich e (n efriti) agiscono vestibolari sopranu cleari. Così un ni stagmo a sui vasi e sui liquidi dell ' orecchio in terno causini stra deve accompagn ar si ad u:oa deviazione sando vertig ini . Tuttavia bisogna tener conto dell ' indi ce a destra ; n el c.aso con tra ri o b iso· an ch e d e11a azione delle stes e r a·u se sul circolo g na pen are a d un disturbo concomitante od cerobr.ale, determinandosi più ch e l1na verti g ine esclu ivo a l ·d i là dei nu clei vestibolari : il più labirintica una vertig ine extr.a labirintica . . . pess0 si tratta di ri sentimento cer ebell are. La Le m.e11i11giti sierose, i tumori cer~brali , i direzione verso J.a qi1ale si hanno i di sturbi del - versamen ti sang uig ni o purt1lenti retro J)etrosi 1'equ ilibri o stati co, è an che com.a ndata dalla possono acaompagnarsi con verti g ini e se la d irezion e del n i tag·n10 ed avvengon o anche essi cau sa dell 'iperten sione colpisce ·d irettam ente il n el en so della componente lenta , per lo m en o nervo. la rassomi g·lia n za con ]a ver. . vestil101are. . ... quando l~ le ta è in posizion e normal e. Così, t1g1ne otica è tarl to grande, d a to ch e anch e le ad es. n ell a r icerc.a del Rorr1berg, ] 'in clinazion e J)rove vestibolari possono mostrarsi anormali . ~ la raduta del sogcretto i far.a nn o a destra, se ~ale a llora la contin11i tà ed anch e la progresti ~ist.agmo spontaneo è diretto a d estra, a cgn - sione della verti g ine e del ni stag mo. Se il n erdiz1one cl1e ]a testa sia ritta. Ma se si inter- vo non è direttamente colpito, la ' 'ertig ine pur 1

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SEZIONE PRATICA

essen·do continua è poco ,·iolenta , i disturbi uditivi sono scarsi o nulli, esist~ d olore profon.do, gravativo dalla parte lesa, spesso alJ 'altezza della nuca. Quando la causa dell'ipertensione h a se d e nella fossa posteriore, si trova un seg·no inter essante : la cri si vertiginosa e di nistagmo spon taneo n el rovesciamento d ella testa all 'indietro. Ma la diagnosi è orientata da lla esplorazione i strumentale: messi in eviden za da Eag·leton si h anno sintomi che possono esse.r e valuta ti solo dallo specia lista . Si trova no cioè d e]le r eazioni dissociate, e parziali in uno con le prove voltaich e. Bisogna m ettere da parte i tumori d el 1'angol o ponto-cer eb ellare, abbench è qui la ver ~ tig in e è tardiva , posteriore alla sordità ed ai ronzii. Alla cefalea tenace, talora a i disturbi vi sivi, p iù raramente a lla paralisi facciale, si ag g iungono di sturbi dell 'equilibrio marcati con direzione verso il lato del tumore. Ma questi disturbi dell 'equilibrio non sono n1ai aumentati dalla chiusura degli occhi. T1a vertigine cerebellare (asces o. tumore) si Ol)l)One f.ac iln1en te a lla vertig ine labirintica: scarsi o n essun distur:Oo uditivo, la vertigine ed il nistagmo po's.sono non essere r otatori , la sensaz ione vertiginosa è lieve, jn relazione agli i1nportanti disturbi d ell 'equilibrio. Non vi è relazione fra caduLa , la posizione d ella testa e la <.li rezione del ni tagmo . La deambulazione è I)iultosto a zig-zag ch e d eviata in un sen so dato corne nella vertjginc labirintica. Il nistagmo Sf)On taneo non segue le r egole ·del nistagmo otic o e può m a n care. Se esistono, saranno utili i sintomi cerebellari s ia della serie Babinski ch e 1,hom.as. Ma in pratica la differ enziazione è spesso ,difficile: la sintomatologia è SJ2.esso fru~t.-1, e non è rara la prolungata l atenza; talora le due l esioni si associano. Allr.a diagnosi delicata si ha se la vertigine origin.a per lesion e nello stesso orecchio interno o nel tronco d el n ervo vestibolare (cioè fra. il forarne uditivo interno ed i nuclei bulbari). I tun1ori dell'acustico, propriamente detti. non i differenziano molto dai tumori dell'ango lo pan lo cerebellare se non fossero general111entc doppi: è una forma particolare di morbo di llecklingh.ausen e può .a ccompagnarsi con l esioni similari di altri n ervi cranici. È un tumo re cl1e n.a sce n el fondo del condotto uditivo e <lelle radiografie in posizion e di Stenwers mo. Lreranno l 'allarg.amento del forarn e uditivo in terno. Una ver tigine brusca, violenta, co n sordità marcata o completa, con ronzii inten si, talora con parali si d el fa ccia le , in sogg·etti giovani, <lebbono fare immediatamen te pensare ad una localizzazione d ella sifilide secondaria s ul n ervo vestibolare. , Più d iffici li da precisare sonò le verti g ini in 1·apporto con una n evrite vestibolare (specie quando la cau sa è antica), prodotta da orec<:hi oni , traumi cranici, m ening iti cerebro spillali. Si ricer ch eranno allora i disturbi uditivi

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il diapson mo _trerà una delle modalità della neYrite cocleare. Distinguiamo le seguenti forme clinich e della vertigine otica. La vertigine di Ménière, dail 'A. attr ibuita ad emorragie labirinti.che (leucen1ie, arteriosclerosi, decompressio n e brusca, 1frattura ·della rocca), ma ch e si può riscontrare anche nelle suppurazioni d el labirinto, nella sifili.de secondaria, n·ell 'angi·ospasmo ,d ell 'arteria uditiva intern.a, ta lora· in talu·n e sordità progressive, eccezionalmente nel zona ott ico. Durata da qualche g iorno a qualche ora; in gen ere alla g rande cri si fa seguito uno stato vertig inoso. Le grandi vertigini, che non raggiungono l 'acutezza della Mén ière; discontinue, le vertigini .attenuate. J.Je vertigini di posizione. Diagnosticata una vertig ine oti ca, ri cercarne la cau sa; in verità questa affiorerà nella diagnosi di sed e. Il tappo di cerume, il catarro tubo timpa·n ico, possono portare al l ' ipertensio11e labirintica. È molto frequ ente la _ifilide. Due grandi gruppi ·di vertig ini Le11 gono la loro orig ine n el primo c.aso ad una complicazio ne labirintica di una otite media s uppurata, n el secondo caso alla evol uzione di una sordità cronica progressiva (otoscler osi, arterioscler osi, processi adesivi della cassa, autointossicaMoNTELEONE. zioni cronich e). 1

Concetti 1noderni sulla tubercolosi de1l'oreeehio medio. (F . BRUNETTI . l l Valsalvaj, ma.g·g io 1931). L' A., partendo da a lc une osser\--.azioni personali, rileva la notevole impor:t,anza dottrinale e pratica d ella tubercolosi de ll 'orecchio medio. Sulla base di nu<YVe concez ioni che am1nettono 1'esisten z.a di un complesso di forme 1norbose di natura tube.r colare ma ·d istinte dalla bacillo·si vera e propria (granulemia prebacillare di Calmette), l 'A. pensa cl1e possano rientrare n el grande gruppo delle otiti tubercolari un ·certo numero d i l esioni secretive dell 'or ecchio 1nedio, di cui la na tura non :ris·u lta da precisi dati obbiettivi o di laboratorio, mentre 1'and.amento clinico del rr1a.le fa pensare ch e si tratti di manifestazione tuber cola re. Un 'otorrea ch e s'inizia su bdola, indolora, febbril e, sen za essere stata preceduta da una 1nalattia infettiva (morbillo , scarlattina, tifo, })Olmonite, influ·c n z.a) o d.a una banale affezione acu ta d el na so o della farin~'<' h a molta probabilità ?i essere .di natura Ko cl1iana .. Tai:ito ·p iù se I anamnesi pe·rsonale od er€d1tar1a del paziente m ettono in evidenZ<.'l d~i prece.denti morbosi sospetti o. chiaramente tuber c-0lari ed ancor meglio se l 'esame dimo tra l'esistenza di lesioni specifiche o dubbie o la coesistenza di localizzazione bacillare in altre sedi. 1


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L 'A. s i diffonde p oi sui criteri diagnostici , facendo ril evar e , fra l 'alt r o, ch e la ri·cer ca del bacillo di Koch fa lli sce quasi sempre, mentre n on sarebbe infrequ-enje· il r ep erto di bacilli a cido -r esistenti. Ad og ni n1odo è predom in a n te il criterio clinico. P er qua n t o Tiguarda la terapia , l 'A . si dimos tra favorevole alla cura conser vativa ed all'eliotera pia . /il. 1

Dermografismo e disturbi labirintici. (M .

· [ANNO

IL POLICLINI CO

Sc,\.L ZIT T I .

Il Valsa.lvq,, g iug.n o 1931).

Co·n l 'estend·e r s i d elle ricerch e sulla fisiolog ia d el sist ema n ervoso della vita vegetativa, il fe n om-en o .del d ermog rafismo va a cq,u i•s tando un certo val or e pratico n ell.a sem ei olog·ia del sistema simpa tico- para.s in1pa tico. Tale fen om eno, che si ten,tle og·g i a co11 s.ider ar e come fis iologico, è di natura prevalente111en te capilla r e. Per adde1J1trarsi però m eglio nello studio d el fen·Om·eno, è opportu.n o esami11arc i singoli c.ara tteri , anch e minuti. d el1a reazione d ermog rafica. P er quest o l 'A. h a ])r eso in esan1e i rapporti ch e possono intercorrere fra ·d ermografismo e disturbi labirinttci . · Ha studia to gli i.n fermi con di sturb i labirintici e qu.e ll a ffetti! .da differ enti fa nne di ot omastoiditi. s.en za tali di sturb·i . In tutti ha esaminato i:l derm o·g ra fi sm o sperim·en.talmente col d erm ogr a fo e1d ob biettiva m ente sul letto ~ngu·eale , segna n.do la laten za, la p ersistenza, 11 tempo· di scomparsa: ·d el fenomeno . Ha co.sì veduto ch e in tutti i casi di irritaz~one la birintic.a, si.a 'funziona le ch e organica, i p u ò trovare una r eazione d ermoo-rafica car att eris tic.a, sia sperimental'e cl1c °obbi ettiva Ta·l e r eazio·n e n on arreca n1 oclifj cazion e all~ J)r ove labirintich e, ma solta nto vi en e d.a que. te influenzata . A differen za di q·u.anto a vvi e11e nei normali e n egli indivi·dui con otomastoiditi, la reazione 1

n ~gli

i'!dividu i con disturbi labirintici ha maggiore infensità ed è più lenta a manifestarsi;

d etti nnch e . Nei n1 ère,

caratteri si accentuano e s i modificano con le prove labirintich e. pa.zienti coin sindrom e labirintica (MeLermoyez, sindro,m e ang ionevrotica del! '' ' III paio) appare manife~ ta un-0 modifica zion ~ de lla formula r eg ionale, sia n el sen so della v1vacità della r eazion e va socostrittrice che di quella dilata tri ce. fil.

ORGANI DIGERE:l\TTI. L'ulcera callo~a dello stomaco e la eosidetta. ulcera-cancro. ( 11 . H \ RTMA N. Gazette des Hopitaux, 1o ottobre 1930). L '111·:-e ra ca ll osa dello stomaco è un.a varietà di ul c~ra ch e risied e g eneralme nte a livello della pi ccola curvatura talvolta a livello della reg ion e pilorica. Ripo~ su di una base indu1

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rita, fibrosa , vera callosità . In g enere è unica e di piccole dimen sioni. Presenta dal lato della mucosa dei b ordi n ettam ente tag liati. A causa d ell 'es ten sione d el processo infiamm .a torio •cronico car atteristico dell 'ulcera callosa , si formano .a.d erenze c on I.a parete addomina le, col fegato, col p an cr eas. Tutti questi cara tteri g·en era li sono comuni a tutte le ulcer e : ma uno· s tudio attento ·di esse e sopratutto l 'esame mi cr oscopico mostr.ano che esse sone> differenti le ltne d.alle altre sì d.a poterle disting uere in: ulcere callose vere, ulcere cancerose e ulcere tube r colari. Ulcere callose vere. - Lo studio microscopico delle ulcere callose vere r ese.e.a te d.a ll 'A. ha m esso in evidenza •ch e la mucosa presenta lesioni infiammatori e manifeste con abbond anti cellul e linfoidi i infilt razione di cellul e rotonde. Un doppio m eccanismo distrugge la mucosa : in superficie è la n ecrosi e lia suppurazione ch e iagisce , 'in pro fondità 'e' è invece l 'inazion e da parte di un tessuto di scl erosi infiamm .a toria 'c h e distrugge anche I.a tuni ca muscola r e e invade pe rfino il peritoneo, donde le ·p lacche g rigias tre che esteriormente segn.a lano la lesione e l e a·der enze con gli organi vicini. La cara tteristica d el! 'ul cera callosa è l'esistenza di un proc esso di infiammazione ·cronica che conduce alla formazione della callosità. Su a lcuni p ezzi l 'A. h a potuto riscontrare la presenza ·di a denopatie e p erfi,n o .d i tessuti giova ni , tessuti infia mma t ori a t ipo qu.a si aC\1t~ . Taluno ha pe rfino segn.alato I.a presenza d1 s treptococchi sulla uperficie dell'ulcera o n el t essuto scleroso sotto.stante. La presenza di agenti microbici spi ega il decorso della m .a latti.a con i su oi periodi di calm.a e con le crisi produ·centesi in conseguenza del risvealio d el 0 microbismo 1.at ente. . Ulcere canceros e. - 1\.d occhio nudo alcune di qu este ulcer e ha nno un a sp etto che richiam a quello d elle ulcere callose ; ma l'esame inicroscopico m ostra un.a g ran de differenza svelando I 'esist en za di una infiltr.azion e epiteliale _ Ri g u audo a ll 'essenza di quest e ulcere cancerose. due opi11ioni si co11tendono il campo: secon·do alcuni si tra tter ebbe di un.a ul cera can ceri zz,a ta (ulcera -car1cerosa), second.ariamentc, secon.do altri di un •cancro fibroso a decorso l ent o. L 'A. appoggian d osi . u dati di fatto anatomic i e clinici b en sol idi , è di opinione che, senza ne.gar e l 'esist enza d ell 'ul•ceTa-cancro, si tratti n ella rn.a.g gior parte ·d ei casi di ulcere cancerose simula nti l 't1lcera semplice. Ulcere tu.bercolari. - A fian co a lle for1ne con osciute della tubeTc olosi gastrica, bisogna fa re p ost o a ll 'ul'C era callosa tuber colare è I' A. ~e h a . riscontrato un caso n el qual e l 'esame1stolog1co ha dim ostrato che l'ulcera era scavata in pieno t essuto tuber colare. Le ulcer e call ose si manifestano con cri$t d olorose da prim·a r ade , poi quotidiane. TaJ01

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SEZIONE PRATICA

ra si hanno. dolori tardivi, inwrgenti alcune ore dopo il pasto, della durata di alcune ore e che cessano subito dopo un vomito; lo svuotamento dello stomaco con la sonda, al mattino a digiuno, fa estrarre una piccola quantità di liquido fortem,e nte acido. L'esame iradiologico fornisce sempre {Utili informazioni mostrando l 'esistenza delle lesion1i caratteristiche: la nicchia a .forma d'ampolla o di sperone; la retrazione della piccola curvatura che trascina il piloro a sinistra; la rigidità 1della piccola curvatura e I 'angolazione ad L; l'arresto della mig.razione della con trazione lungo la piccola curviatura a livello della massa callosa. Nelle ulcere cancerose si vedono pure delle imagini di nicchie ma le dimensioni del crate;re sono un poco più larghe e la nicchia è un po' meno ;regolare. L'età più avanzata del malato. l'evoluzione più rapi.da dei sintomi insieme ad inappetenza marcata e cloridria poco intensa, permettono spesso di sospettarne l'esistenza. Nel ·caso di ulcera callosa tubercolare osservato ,d all 'A. l'inizio dei ·disturbi risaliva a mDlto tempo a .dietro e l'iperclorid.r ia era ma.r _,

cata. Una emottisi pregressa e l 'esistenza di una epidi·dimite cronica fistolizzata stabilivano che il soggetto era un tubercolotico; ma anche un tbc. può avere un 'ulcera callosa vera. È quindi 1'esam e istologico che solamente può fare la diagnosi esatta . Molto di gcu sso è ancora il trattamento del1'ulcera callosa dello stomaco. L'esperien za d ell'A. dimostra che l'operazion e di Balfour e la resezione delle ulcere callose d ella piccola curvatura, praticate sole, danno ·dei cattivi risultati se non vi si aggiunge la gastro -enterostomia che ·permette allo st om.aco di vuotarsi' bene. Nei casi di ulcera cancerosa, la resezione della picr'o la curvat1Jra non ha dato in genere che ca ttivi risultati . Più indicata è forse una larga gastro-pilorectomia che I'A. sta stu.dian do con uno dei Sl1oi a ssi•stenti, solo però da un tempo in s11fficiente a parre delle condizioni definitive . V1cENTINI.

La clinica interna del carcinoma gastrico. CV\-.

BERGER.

Wiener Klin.

Wochen.schrijt,

nn. 2-3-4, 1931). Il numero id ei cancri dello stomaco riconosciuti troppo tardi per essere operati è molto alto; esso arriva di solito al 60-70 % di tutti i casi idi carcinoma gastriço. La diagnosi precoce è ·p ossibile se si pensa al carcinoma gastrico in tutti i casi sospetti. I sintomi precoci sono vaghi, essi costituiscono una sindrome di dispepsia o di catarro gastrico: poca voglia di mangiare, lingua patinosa, senso di peso doloroso allo stomaco, nausea, vomito.

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Spesso esistono alcuni segni più caratteristici quale il dimagramento, l 'anemia con pallore e per lo più anche un colorito giallastro della :pelle, e sopratutto la ripugnanza per la carne, .specialmente per la carne bovina bollita. Molto .importante per la diagnosi, ma di solite non precooe, è il vomito color posa di -caffè. Molto importante è l 'anamnesi, in base alla quale si rpossono distinguere tre tipi di carcinoma g.a strico: il primo tipo è il più frequente (50 % dei casi), esso è caratterizzato dalla breve durata id ei sintomi gastrici che risalgono al massimo a sei mesi prima. Disturbi gastrici catarrali che compaiono in individui prima sani di stoma.co e che hanno sorpassato i 00 anni igià rper sè soli rendono probabile la diagnosi di car-cinoma, specialmente se si accompagnano a ripugnanza per la carne, dimagramento, anemia. Il secondo tipo è preceduto da sintomi gastrici ,d i lunga durata (14 % dei casi). Nella maggior parte di questi casi si tratta di carcinomi sviluppatisi su ulcere, su polipi, su mucose a·f fette da gastrite. Nel te-rzo tipo, il più raro ·d i tutti si sviluppa un carcinoma gastri·co in individui che non .p resentano nessun sintom·o a carico dello stomaco. L 'età giovane del paziente non deve indurre ad escludere la possibilità di un carcinoma. I segni sicuri di carcinoma ,gastrico sono in iparte clinici , in parte ricerche ausiliarie. Segni clinici sicuri sono la presenza di un tumore palpabile, il vomito color posa di caffè, la cachessia. Le ricerche di laboratorio consistono n ell'esame del succo gastrico e nella ricerca del sangue nelle feci. Il succo gastrico negli ammalati di carcinoma dello stomaco presenta ·d ifetto di acido cloridrico e di fermenti, e ·contiene acido lattico. Un succo gastrico normale non esclude il carcinoma. Nei carcinomi piccoli iniziali e in quelli che si sviluppano a] piloro o su ulcere l'acido cloridrico ipuò essere normale ed anche aumentato. Acido lattico nello stomaco· indica la presenza di un carcinoma soltanto se lo stomaco non conteneva residui alimentari e se il pasto di prova era privo di latte. La presenza di emorragie occulte neJle feci ha importanza soltanto se constatata ripetutamente e se la dieta non conteneva affatto carne. Se però co·n dieta appropriata in cui si può escludere -che il sangu,e provenga da altre fonti si con statano an che nel riposo piccole emorragie continuate n elle feci, il carcinoma gastri co diventa m olto probabile: se in tali casi l 'esame radiologico è negativo e non dimostra alcuna ulcera, diventa ancora più probabile Ja presenza di un carcinoma in una r egione diffi cilm ente visibiJ e. Assenza di san~ e dalle feci non perm ettE> mai di escluder e il carcinoma gastri co . L'esame radiologi co costitui sce ]a r k-er ca a u-


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sili.ai ia più importante: è necessario osservare lo stomaco ripieno du~ante i suoi movimenti (movimenti attivi della parete gastrica, movimenti impressi a1 ,paziente ~_dietro allo schermo, movimenti im.p ressi passivamente allo stomaco per mezzo della palpazione). Nei piccoli carcinomi dello stomaco l 'esame ra.d iologi-co dimostra difetti di iperistalsi, aum·e nto di consistenza nella parete, piccoli difetti di om.bra. I difetti di peristall si consistono nel fatto che le ond1e peristaltiche si arrestano in corrispondenza del punto ammalato senza oltrepassarlo; se il carcinoma è lontano dal piloro si osserva anch·e antiperistaJ si. Progredendo la infiltrazione carcinomatosa si determina presto un aumento di consistenza, un irrigidimento· e indurimento della parte di parete ammalata. Comprimendo c ol dito lo stomaco pieno la porzione malata si infossa come una rpi.astr~ rig ida. I difetti ·di o:m bra si osservano nei carcinomi che si son fatti rilevati, mancando in tale r·e gione la sostanza opaca. Nei grandi carcinomi il difetto di ombra è più grande e irregolare; se questo difetto coincide con la presenza di un tumore p,a lpabile la diagnosi diventa anco ra più sicura. Im~portante è 1a cosi.detta cc diagnostica della mucosa » o cc diagnostica dei rilievi ». L'esame radiologico viene fatto dopo che il pa-· ziente ha d~lutito solo uno o due cu cchiai di soluzione fitta di bario: si esegue quindi una compressione m edia su tutto l'ambito gastrico. La piccola quantità di bario si dis.tribuJsce in strato sottile sopratutto nel1e ri'Piegature e negli increspamenti .della mucosa. L 'esan1e radiologico fa vedere strisce n er e intramezzate da solchi chi ari : le prime corrispondono agli infossam enti i secondi alle .p rominenze del rilievo della mucosa. Se la mucosa presenta tale aspetto ti1pico anch e in corrispondenza di un tumore sicuro, jl tumore n on appartiene allo stomaco. In -casi di carcinoma gastrico si sviluppano zone prive di piegh e, 1'esame radiologico dimostra la mancanza del detto di segno di una regione circoscritta. Se l 'esame radioloQ"ico non è riuscito a spiegare i sintomi clinici in modo soddisfa.cente si ricorre ad un altro mezzo ausiliario, alla gastroscopia , se questa non è controindicata nel caso speciale. In alcuni casi inizia]i la gastroscopia può essere su1periore alla ra·dioscopia. Così la gastroscopia può rivelare prima del1' e~.ame Tadiologico carcinomi del fornice e carcinomi del segm ento superiore , carcinomi molto piatti. e talvolta anche piccoli carcinomi del pi.loro. In altri ·Casi la gastroscopia rivelando una gastrite, senza alcun altro reperto può spiegare tutti i sintomi per cui si era prospettato un carcinoma (può però riuscire difficile o anche impossibile la distinzione gastroscopica di carcinomi poco chiari e di una ga trite ipertrofica). Reperti positivi alla ga1

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stroscopia sono per lo più abbastanza decisivi per indurre ad uria operazione : r~perti negativi non escludono invece il carcinoma. un carcinoma può non risultare alla gastroscopia se è situato in regioni difficilmente visibili, o se è ricoperto da muco o da pus. Se anche dopo l'esame radiologico e gastroscopia persisto·n o dei dubbi sul! 'esistenza dii un carcinoma gastric<;> si deve ricorrere alla, laparatom.ia esplorativa. Di fronte alla gastoscopia essa· 1presenta il vantaggio di permettere ·di esplorare la sierosa, le glandole ed eventua}mente gli organi vicini sospetti. In tuttr i casi in cui i metodi diagnostici sopradettiJ hanno dimo·strato la presenza di un carcinoma e non ci sono metastasi lontane si deve operare. Si deve an·c he operare se questi m etodi non hanno confermato il sospetto di carcinoma, se però essi non sono riusciti a spiegare in modo chiaro i sintomi sospetti . In casi dubbi è preferibile eseguire la laparatomia esplorativa ·senza trovare un carcinoma anzichè attendere troppo fino a ch e l'operazione radicale diventi impossibile. Le reazioni sierologiche si possono dividere· in varii gruppi. Un primo gruppo consiste-n ella .d imostrazione di 'alterazioni fisiche \0> chimiche dei colloidi del siero o del plasma; sono reazioni tardive e non specifiche. Un secondo gruppo mette in evidenza oscillazioni di elementi normali chimi camente non definiti del siero (potere antitriptico, emolisine, isolisine, inibizione dell'emolisi da parte di saponi , di acidi grassi, di acidi biliari): ·sono reazioni non specifiche. Un terzo gruppo cerca·di mettere in evidenza sostanze specifiche perii cancro. Si è riuscito a formare antisieri spe- ' cifici , iniettando a conigli estratti alcoolici di cancri umani: q.u esti sieri deviano il complemento col 60 % dei cancri. Analogamente, an·c:h e lo sviluppo del cancro nell'uomo provoca 1a formazione di ta]i antic0rpi, per cui it siero devia il complemento al titolo 1 : 300 di fronte a quegli stessi cc lipoidi n usati per provocare la formazione di antisieri negli animali. L'antigen e specifi co del cancro dovrebbe essere una combinazione lipoide-proteica. Usando tutti i detti accorgimenti- si dovrebbe poter pervenire ad una diagnosi precoce ch e riduca i carcinomi .gastrici inoperabili al -i.o 0/o , rimanendo il 60 % di operabili in modo radicale. Nei caRi radicalmente operati , sr dovrebbe ottenere la guarigione nel 50 %. R. PoLLITZER.

La colite e la sua ~iagnosi d'ifferenzial'e. Arch. J(lin. Chir., vol. 161, fase. 1-2, pag. 128, 1930).

(GARRY-DRuCKMANN.

Spesso la diag nosi differenziale fra colite e-altre affezioni endoaddominali è difficile e talora impossibiJ e. Così in .alcuni casi si presenta con la sintom atolog ia di una append'i cite,.


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.di una colecistite, di coliche renali, e·cc. Gli AA. hanno studiato radiologicamente alcuni ,e.asi di colite e ritengo·n o che spesso in qu·este affezioni esistono alcun~ dati caratteristici .che permettono u·na diagnosi differenziale. Ne1 1e forme diff.use si tratta per lo più di disturbi funzionali e precisamente in u·n a irregolare disposizione e forma delle austre coliche o ad.dirittura in una loro mancanza. Spesso coesis tono contrazioni spastiche del colon. L'esame radioscopico deve esser ripetuto più volte perchè non ha tanta importanza un:a lesione osservata in una volta quanto l 'osservare i segni del continuo variare d el tono della parete , segno della aumentata eccitabilità coli·ca. L'importanza dei sintomi funzionali è aum 1entata dal rinvenire i segni di una posizio'n e viziata del colon (angolo· epatico a canna di fucile, dolicocolon 1 dolicosigma, ecc.), dalla dolorabilità lungo tutto il colon , da un a umento o da un ritardo dello svuotam ento. La ricerca a ccurata dei segni ra.d iologici del la colite e specia lmente se pra ticata in più riprese in mo.do da studiarne co·m ·p letam ente la funzione, riuscirà a diminuire in molti casi la difficoltà diagnosti ca tra colite e altre affe.zioni en.doa·ddominali. p. VAJ,DONI. 1

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La diagnosi dell'appendicite. (D1 PnAT. R . Sud-A m er. de Med. et Chir. , n. 4, aprile 1931).

L' importanza ch e ha assunto in patologia la diagnosi precoce dell 'appendi cite, per un te111pestivo intervento , hanno richiamata l'attenzionr su tale a ffezion e. Allorch è l 'appen,d icite acuta si presenta con la tipica sintom,a tologia, la di.agnosi n.e è fa~ i l e; i dubbi sorgon o allorch è non tutti i segni son positivi. N°o n vi è esitazione a far dia.gnosi di appendicite allorchè insoTge un -dolore brusco e gene!alizzato all'addome, che presto si localizza alla fossa iliaca destra opµu re ill punto di Mac Burney , allorchè vi è imrr1obilità respiratoria del•l a parete addomi11.ale, dife~a alla palpazione, più marc ata a destra, con la massima sen sibilità in tale zona, allorchè esiste iperestesia cutanea, vomiti ab})o nda11ti, temperatura a 38°-39°, polso a 90100, costipazione, spazio del Doug las alla palpazione rettale 1pieno e doloroso, minzione dolorosa ed i segni d'una infezione perito_n eale. La leu cocitosi con polinucleosi pv.ò conferma re il sospetto diagnostico. Ma non sempre si può Fiscontrare un simile -corteo sintomatologico. e l 'A. come regola gen era le non fa diagnosi di appendicite al·l orch è manca la difesa della parete, i vomiti, la t emperatura elevata; qualunque sia queJlo di tali sintomi che m,a nca , d,eve far essere rigo··rosi n ella diagnosi ·di appendicite. 1

Delle ano111aJie possono riscontrarsi per molteplici ragioni ; così un 'appendice ch e non stia nella ,s ua sede normale, ma situata a sinistra p~ò far sospettare una sigmoidl.te o perisigmoid1te; se è situata in a lto può confondersi con un 'affezione epatica o vescicolare, o un asces8? ~,el colon, o una perinefrite. Le altre posiz~on1 che p uò assumere l 'appendice posso·n o simulare altre affezioni morbose, senza i caratteri dell 'appendicite. Ma vi sono molte altre malattie eh~ possono simulare l 'appen,d icite, e son queste che bisogna conoscere per poter fare una diagnosi ·differenziale. Le principali forme morbose da tener presente in casi di sospetto di appendicite, so:ao le seguenti: Annessiti. ·- Tr.a queste e I 'appendice vi iSon.o ta·l i rapporti che talora è difficile poterli differenziare. E ' n ecessario· in tali ·casi confermare la diagnosi m ercè un 'esplorazione vaginale; a lc uni precedenti del! 'infezione genitale gonococcica; ·s colo, cistite, bruciori alla minzione, aggiunti agli .alttri sintpm·i pottran:no forni re ottimi elem enti differenziali. Ovarite m estruale. - Aloune giovani nel periodo m estruale hanno dei d olori in corrispondenza ·delle ovaie. dolori ch e quando sono localizzati a destra si possono confonder e con l'appendicite, perchè si accompagnano a difesa a ddominale, vomiti e febbre. Prima di inte·r venire sull 'aippendice, bisogna -esoludere co·n l'esame vaginale o rettale ch e si possa trattare d 'un ovaio tumefatto e doloroso. Torsione degli annessi . - È molto rara , ma sia l 'o:vaio come la tromba possono anda rvi soggetti, e la sintomatologia è la stessa che si ha in un 'appendi1cite pelvica. Gravidanza ectopica. - Può essere confusa con l 'appendicite nel periodo della tum.ef.azio,ne tubarica. Ma la dismenorrea esfoliativa che determina un 'alterazione della mucosa uterina sarà s ufficiente a chiarire I.a diagnosi. Colecistite acwta. - È fa cile la confusione t ra questa m.alattia e l 'appendicite. Il dolore brusco e la difesa della parete, intensa sopratutto a d·estr.a , i vomi~i , la f~bbre son o elem enti sufficienti a g iu stificare l 'errore, an.ch e perchè, malgr.ado la situazione alta della lesione, il massimo • dolore risiede n·ella fo ssa iliaca destr.a , confondendosi con la lesione a ppendicolare. Un .a ttento esam e localizzerà il dolore nella parte alta d ell 'aiddome; il riposo e g li antecedenti epatici potranno chiarire la diagnosi. Pe.1jorazione d'un'ulcera duodenale. - Una ulcera duo,d ena le ad evoluzion.e completam ente latente può all 'improvviso dare un do1lore acuto nella fossa iliaca destra per p erforazione, e tale da confonder si con l'appendic ite. percbè la sintomatologia ch e presenta: dolore a•cuto a punto di partenza dalla fossa iliaca destra , difesa unilaterale o, generalizzata a tutto l 'addon1e, i vomiti , la t empera tura i un Doug1as p ie.no e doloroso, tm polso rapido ed una fac1

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eia peritoneale, fa pensare all 'appen,d icite o alla peritonite appen·dicolare. In questi casi la diagnosi. differenziale ~ molto difficile, perchè non v1 so.n o el~ment1 sufficienti per l'una o l 'altra forma, e bisogna intervenire tenendo presente le due eventualità.

Processo infettivo od ulceroso semplice dell'ileo e mesenteriti. - Spesso si assiste ad una sin·d rome addominale acuta , con dolore intenso alla •p ressione della parete della fossa iliaca destra, difesa, costipazione, febbre, stato nauseoso e anèhe vomiti. Si pe11sa ad una appendicite si opera e si trova l 'ileo infiltrato e congesto,' con un ·p o' di liquido nella cavità addominale, infiltrazione del mesentere terminale e dei gruppi ganglion~ri nella regione ileo-cecale. An·c.h e in questi casi la diag nosi differenziale è difficil·e; ma un'attesa dJi 12-14 ore, ·OOn la borsa di ghiacoio sull 'ad,d ome è sufficiente a chiarire l'esatta diagnosi. . Tub ercolosi del tenue. - Può simulare l 'appendicite, e l 'A. ne ha riscontrato 3-4: casi operati per appendicite. Molte a ltre affezioni possono confon.d ersi con l'appendicite, e così la febbre tifoide, gli accidenti m eccanici per la briglia iliaca di Lane , le malattie -del grosso intestino, la colite e la tiflocolite, la costi pazio·n e cieco-coli-ca destra, ptosi e dilatazione cecale, torsione incompleta ,d el cieco, pericoli.te membranosa di Jackson , colica ·nefritica 1con o senza litiasi, peri.nefrite, r itenzion,e vescicale d'urina . Come appare evidente gli elem e-n ti per una diagnosi ,e rrata sono nume.r osi; è necessario una bu.o na pratica clinica, non disgiunta a ricerche di laboratorio, per poter evitare o ridurre al m1n1mo le cause d'errore. L. CARUSI.

La stitichezza. (PATIERSON. The Practitioner, gennaio 1931). Fattore im:portante per_ la regola:rità dell'evacuazione è l 'abitudine; però vi intervengono· anche altri ·fattori: la regolarità d ei pasti, il moto, la dieta. Il rista~no delle feci si può avere tanto neJla porzione ascendente d el colon, quanto in quella distale e nel retto. Un ten1po si oredeva c he la visceroptosi fosse la cau a della stitichezza, mentre oggi siammette che abbia scarsa importanza. Le cause d ella stitichezza possono essere or ganich.e (occlusiooe intestina le cronica per tumori intestinali o extraintestina li) o fUJnzionali (insufficienza di liquidi o dieta con scarso residuo; debolezza dei muscoli della parete per insufficienza di esercizio o f)er gravidrunze ripetute o per obesità, per malattie esau.rienti; ipotonia intestinale). Si d eve fare l'esame rettal e in ogni ca o di stitich ezza.

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P er la cura in alcll:Ili casi basta dare una dieta a·ppropriata: poca carne, molte frutta, insalate, verdure, sciroppo e marmeJlata; poco la tte , .aoqua in abbondanza, caffè invece del thè, più pa•raffina liquida la sera. Negli o·b esi si ridurrà la dieta. È importante abituarsi açl evacuare alla stessa ora. La rieducazione deJl'i;ntestino va fatta pazientemente a·pplicando u.na supposta alla .glicerina se gli sforzi per la defecazione rimangono senza risultato. Se la stipsi è dovuta ad affezioni anali (ragadi, ecc.) queste si cuireranno e intanto si procurerà di avere evacuazioni poltacee mediante zolfo o sell[la. La stip si nella p·r ima infanzia è dovuta a in sufficiente a limentazione e a insufficienza di liquidi. In questo caso spesso si elimina modificando .adeguatam·ente l.'alimentazio·n e . Neg li allattati a rtificialmente è utile il succo di aranoi o la paraffina liquida. Fin da piccolo il bambino si ·dev·e abituare all'evacuazione regolare e sopra tutto all'età in cui va a scuola bisogna curare che conservi l'abitudin e e non trattenga il bisoglllo di defecare. Tralascia·n.do i purganti drastici che servono soJo in particolari condizioni , ci sono lassativi, ch e possono g iovare. Essi .agiscono o .aumenta!n.d o la peristalsi (cascara, rabarbaro, aloe), o aumentando i liquili n el tubo digerente (sali). L'uso continuato di lassativi può co·n durre a ll 'ipotonia. La paraffina è lubrificante ed è utile quando le feci sono d uire. R. LusENA. 1

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oott. E. FIORINI Aiuto nel Reparto Chirurgico delPOsped. Civ. di Verona diretto da.I . prof. S. Spangaro

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PENDICI:rF. CRONICA E TUBERCOLOSI POLMONARE, paig. 69 a 71. A PPENDICITE CRONICA E INVAGINAZIONE INTESTINALE, ipaig. 72-73. ANATOMIA PATOLOGICA, ipag. 74 a 94. LA CURA, pag. 95 a 100. BIBLJOGRAFIA, pag. 101 a 117.

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SEZIONE PRATICA

CENNI BIBLIOORAFIC/<1» Précis de Pathologie M. édicale. Vol. IV. Coeur et vaisseaux. Vol. in-8° di pagg. 1300. Mason et C.ie, Paris, 1931. Fr. 100. Questo IV volume del compen1dio di Patolocria Medica è stato redatto dal prof. Clerc, 0 di cui so.n o noti i lavori sulla patolo·g ia circolatoria e. sulle aritmie, con il concorso, per la pa.r te che riguarda i vasi, di uno dei suoi .abituali coi1ao.o rator.i, i.Il dott. Deschamps. Una ·parte importante dell 'ope;ra è consacra~ ta alla semeiologia. alla patologia generale, a1 diversi metodi di esame del cuore e delle arterie, che permettono oggi di .precisare la .dia~ gnosi, la prognosi e la terapia delle affez1on1 cardio-vascolari. Alcune quistioni oggi all'ordine del giorno vi sono trattate con tutta l'ampiezza necessaria. ParticolaTmente s tudia~i appa!iono i capitoli delle aritmie, dell 'angina di petto, della ipertensione arteriosa, d elle aortiti, ecc. Dato il caratter e didattico indispensabile per un 'oper.a di questo genere, l'A. si è dovuto • ma11ter1ere nei limiti della classJficazione abi·t11ale ma c iò nondimeno in vari punti Egli non ha tralasciato d'i sostenere le proprie opinior1i e id i insistere su . ·a l cuni dettagli, di particolare interesse, messi di recente in evidenza. · Que to libro dunque così completo, così ~ tt1di.ato e n el medesimo tempo così originale, -si ·r enderà utile senza dubbio oltre che agli "sl i1clenti anche e sopratutto ai meidici pratici . A. P ozzr.

nuziosa. Gli AA., prendendo quest' ultima come punto di partenza, spiegano in qual senso oggi può· com pren.d ersi un termine adoperat.o un tempo con giustezza, senza dubbio, ma con discernin1ento troppo poco spinto. A. P .

Die Hipentonie Krankheiten. 2a. ediz. J. Springer, Berlin. 1930. MK 22 . La seconda ·e dizione dell originale libro d e.l noto medico svedese esce arricchita e trasfor. rnata secondo le intenzioni del suo A., assum endo l 'aspetto e i caratteri di un manuale per i m edici e studenti. La ricca letteratura di questi ultimissimi anni ha fondamenta lm ente confermata la giustezza della distinzione di due fo~e fondamentali di ipertensione: una glomerulo nefritica, basata su alterazioni organiche diffuse del sistema ca pillare, ed una di origine funzionale : distinzione che fu tracciata dal Kylin sin _nel 1921 , e c he costituisce la base di tutti i suoi lavori, e del} 'opera in argomento. V. SERRA. E.

KYLIN.

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H. V. RECKLINGHAUSEN . Neue wege der Blu~­ druokmessungen. ·Vo'l in 8°, di pag.. 285. S. Springer, lBerlin, 1931.

L 'A. ha diviso il suo libro in 5 parti in cui si occu 1pa d.elle teorie e dei m .e't odi di misUTa incruenta ,d ella ·pressione, 'd ei .riflessi vasali che accompagnano ta·l e misura, del comportamento uniforme della pressione sistolica in confrortto di quella diastolica, degli errori impliciti nei varii sistemi usati sinora e infine del sig nifi.cato e d el'} 'importanza dei metodi graPR . MERKLEN et E. ARoN. L es cardio-rénaux. fici. Val. in-8° di pag._:1:2. G. Doin, 1931. Fr. 15. L 'A. .mostra di preferirli decisamente: e La 11ozione d.i « cardio-renale >> ha dato luodescrive un appa·r ecchio nuovo, creato sott~ go a molte contestazioni, poich·è, non essendo la sua direzione - il gripotonogra'fo - che s1 u11 'entità clinica, manca di autonomia. fonrd e sopra la 1disegnazione delle curve del Essa è la risultante di reazioni rispettive e polso - a mezzo di una leva scrivente rile1nterdipen1denti prodotte da turbe di funzione o"ata a l qracci.ale pneumatico. dcl cuore e dei reni, ma ]e lesioni sono dif- '6 Invece di tracciare le lente modificazioni di ferenti a seconda dei malati, a seconda d ei pression e nell 'interno del bracciale, i·l griposintomi, a seconda della loro evoluzione. . fonografo (da punoç-uncinato) disegna solIn questo lavoro g1i AA. si sono sfoi;zati tanto le brusche oscillazioni pulsatorie. La dapprima di fissare le condizioni ch e autoriz- · navi tà dell'apparecchio sta nel fatto che la .zan o l 'u so del termine di « oardio-renale », uper.ficie dove la 'leva inci de il suo grafico c1uindi hanno passato in rassegna i vari tipi non è mossa da un meccanismo di orologedi cardio-renali, soliti ad esser e oss.e rvati nella ria ma dalla stessa pressione aerea che viene e linica . · int~odotta nel bracciale pneumatico, in modo IJ più noto è costituito dalle congestioni reclie l 'an()"olo di rotazione della « superficie n ali passive dei cardiac j; · assai frequenti perrò scritta n ~9rrisp0in1 de ali ' altezza della pressione ·sono anohe i reno-ca·r diaci che comprendono ch e ivi segna. :gli ipertesi nefritici, n ei quali il cu·ore prim.a L 'A. ritiene ch e questo sistema si.a il più o dopo verrà: a manoare. esente da errori, e quindi anohe il più attenGli aortici renali formano ·un gruppo spedibile : es.so si diffonde a lungo in questo arc iale, di patogenesi ancora ignorata. aom ento e lo illustra con numerosissime gran ' 'È impossibile esporre la storia dei cardiofiche. Tenali senza basa:r1a su un'analisi obiettiva miInfine tocca qua e là alouni punti di g ran de interesse (le modificazioni in dotte n~ll a (1 ) Si prega. d'inviare due copie dei libri di cui pressione arteriosa dal fatto stesso della m1su:si de~idera la recen~ione. 1

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IL POLICLINICO

razione il diverso comportamento della pressione sistolica e della diastolica esaminate in vaTi tratti dal sistema a rterioso ecc.), in comp·lesso il libro del Recklinghausen è degno di .esser conosciuto da chiunque si occupi della semiotica del circolo. V. SERRA.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Accademia Lancisiana di Roma. Seduta del 18 giugno 1931. Presidente: On. Prof. E. F10RETII.

Stenocardia ereditaria. Prof. GALLI. - Illustra un caso relativamente ·r aro di una famiglia sten'ocardica eredita.tja, composta di lQ persone di cui 4 moTti per angina pecto·r is in giovane età, 4 ~alati di attacchi anginosi e 2 che non presentano alcun: sintomo della malattia. :Sindrome compressivo-flogistica. endocranica dal tubercoloma del 4° ventricolo. Dott. CH1uc1N1 .. - Riferisce la storia e l 'esame -0bbiettiv:o di un infermo' di 32 anni il quale ammalatosi con lievi parestesie al braccio sinistro nel mag~o 1930 entrò in ospedale nell'ottobre 1930 e morì nel febbraio 1931. La sindrome fu caratterizzata dall'interessamento di :Qumerosi nervi cranici (1, 3, 5, 6, 7, 9, 10 e 1·2) da papill~ -da stasi, da ipertensione del liquor e da attacchi bulbari con perdita di coscienza, apnea, bradicardia. L'autopsia mostrò un tubercolo grosso quanto una nocciola che sporgeva nel 4° ventricolo e si infiltrava. nel bulbo e n:el ponte. Una modificazione del cateterismo a fascio . Dolt. CH1ucm1. - La sonda a galleria è una 'Sonda metallica a punta smussa cilindror-eonica che può essere diritta o curva come una Beniquè. La sonda è formata da 2, 3 o 4 p~ccole sonde saldate e riunite insieme a formarne una sola, es,sa presenta quindi secondo lo spessore 2, 3 o 4 fori in ognuno dei quali si può infilare una ~inugia . Il suo uso è riservato a P:articolari casi nei quali riesce difficile penetrare in un restringimento ri-correndo al cateterismo a fascio. Essa ha due vantaggi: 1) dilatare l'uretra a valle del restringimento e ind~rettamente anche il restringimento; · 2) portare direttamente all'altezza del r~&tringi­ men to le minugie senza che queste abpia11:0 contatto con il canale uretrale. e

Il Segretario: D ' AvAcK .

Accademia Medico-Fisica Fio1·entina. Seduta d ell '11 giugno 1931 . Prof. J. CAPPELLI, presidente. Contributo alle sindromi del corpo calloso. Dott. R. BENELLI. - L 'O. dopo avere accennato alle sindromi del corpo calloso, riferisce un caso di tumore del dotto ipofisario (tumori di Erbein) simulante un tumore del trave encefalitico. I reperti anatomo-p.atologici rivelarono, macro- e microscopicamente, una lesione diffusa e marcata del corpo calloso, specie nella sua parte anteriore. L 'interesse del caso sta nella maniera con cui un tumore del dotto1 ipofisario si è estrinsecato verso

l'alto e con1e le lesioni del tr.ave abbiano dato una cosi caratteristica sindrome callosa.

Frattura articolare dell'epifisi prossimale della tibia. Dott. R. PAzZAGLI. - L 'O. dopo avere accennato alla morfologia, alla architettura strutturale della epifisi prossirr1ale della tibia, ed alla fisiologia della articolazione del ginocchio, rifer~sce le caratteristiche osservate iD: due particolari fratture della diafisi tibiale, al'le quali si era aggiun:ta una linea verticale secondar~a ch e interessava l'epifisi in tutta la sua lunghezza e la faccia articolare in corrispondenza della spina della tibia in un caso, di questa e del plateau esterno del secondo. Ritiene che la patogenesi di una tale frattura debba ricercarsi in una particolare deficienza del sistema di trabecolatura antero-posteriore verticale costituente la parte ossea spug:Qosa, e ·g~udica, da~ res.ultati conseguiti iD: entrambi ~ casi, che la mobilizzazione precoce sia il sistem:a curativo di elezione da seguirsi in fratture articolari consimili. Dotl. G. MANGANO'ITI fa alcuni rilievi sulla istologia degli epiteliomi cutanei e loro rapporti con la prognosi e la radioterapia ..

Su di un particolare aspetto morfologico del cancro del la mammella. Prof. O. BARTOLI. - L 'O. prese·n ta una donna di 43 anni, oon anamnesi fa~iliare e personale nega tiva, che tre a1111i prima del suo ingresso in Clinica si era accorta di. una piccola tumefazione alla mammella destra tumefazione che si era rapidamente ulcerata estendendosi poi l'ulcerazione a tutta la mammella &ì da dare l'aspetto di una forma neoplast~ca con: punto di partenza dalla cute. Non vi era nessun risentimento nei gangli ascellari e le condizioni generali della paziente si erano mantenute, come lo sono tuttora, molto buone. Praticata l 'asportazione della mammeJ.la risultò invece, all 'esame istologico, ch e si trattava di un adeno-carcinoma e che la forma cutanea era da riferirsi a fatti di piodermite impiantatisi sulla primiliva ulce razione ed estesisi rapidamente. 1

Seduta òel 18 giug110 1931 . Prof. J. CAPPELLI, presiden:te.

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La dieta epatica nelle sindromi neuro-anemiche. Prof. E. BAGNORELLI. - L'O. presenta e riferisce su un caso di sindrome neuro-anemica (sindrome di Licht.heim) curato con dieta epatica e che si aggiunge ai pochi cas~ descritti in Ital~a (Bon;anno, Di Guglielmo, Pollacci, Lombardi) non tanto per la rarità della sindrome, quanto perchè a differenza di questi la cura ha avuto esito favore vole, malgrado appartenga a quella categoria di casi i1ei quali la sintomatologia nervosa sia i11sorta a cura epatica inoltrata, quando il paziente era ristabilito dell'anemia. Questi casi sono stati considerati fino ad oggi d'esito sempre infausto (Pollacci, Seyderhelm, Dareux, Picard, Fiessinger, Lombardi). Sarebbe questa una 11\0dalità della sindrome 11euro-aner11ica nella quale l 'epatoterapia, a differenza dei casi in cui la successione morbosa ha preceduto la dieta epatica, non avrebbe azio~e n è preventiva nè curativa in · quanto che i disturbi nervosi una volta iniziati non pre~entano arresto o regressione temporanea tanto che qualche Autore (Picard) si è persino chiesto se non si tratta più che di successione, di sovrap-


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SEZIONE PRATICA

posizione di malattia. L'O . pe:r:ta11:to trae qualche afferID:azione sui rapporti tra anemia ir1 genere e disturbi 11:ervosi e conferma il valore dell 'epato dieta · opportunam~nte fatta per l'anemia di Diermer come malattia degli o_rgani omopoietici e come. m.alatt~a ~el sistema nervoso (degenera di un sub-acuto del ID:idollo spir1ale).

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del rosso Congo, ·ha seguito le m odificazioni della rilassa del sa11gue provocata da bevuta di litri un<> di acqua e da iniezione in vena di acqua fisiologica. Ha osservato evidenti aumenti della parte liquida del sangue e lievi modificazioni della parte corpuscolata del sangue. Da UD: punto di vista pratico le modificazioni della percentuale delIl dott. U. CERcmAI raccoglie i rilievi statist~ci , l 'emoglobina, determinato con un emoglobinometro esatto sono in tali circostanze indice sicuro e sul movimento degli ammalati ven:erei della R. sµifi cientemente e.salto dell'aumento dell 'idren1ia. Clinica Dermosifilopatica di Firenze nel ventennio 1910-1990. Sull'eziologia d'ella sclerosi in placche. Borsite tubercolare della regione anteriore del gomito . V. TRONCONI. - L 'O., dalle sue ricerche, non può confermare che la cc spherula insularis » come Dott. T. GRECO. - L'O . espone un caso di borè stata descritta dalla Chevassut e da essa consisite tubercolare primitiva della borsa cubitale inderata l 'ag~nte patogeno della sclerosi in placche,. terossea, che si estrinsecava con due tumefazioni, sia un reperto specifico di tale malattia. una ant~riore e mediale più amp~a, in altra minore sul margine postero-laterale dell 'ava.m bracIl Segretario: P. INrnozz1. cio. La natura tubercolare è stata dimostrata oltre • che con l'esame istologico, anche dal reperto dei Società Italiana Fascista bacilli nel tessuto ~ dalla prova biologica. Condi Studi Scientifici sulla Tubercolosi. clude con osservazioni circa l'assoluta rarità della sede e i. rapporti fra trauma e borsite tubercolare. Sezione di Roma. I Segretari: L . P1ccH1-P. N1ccoLINI. Seduta del 7 magg~o 1931.

Società :Medico-Chirurgica di Pavia. Seduta del 22 maggio 1931. Presidente: Prof. A. FERRATA.

Sul significato dei polimorfonucleati giganti nel!' avvelenamento da benzolo. BASERGA A. L 'O. h a potuto confermar e sperimentalmente il reperto del Woronow, della comparsa nel sangue circolante, clurante alcune fasi dell'intossicazione benzolica, cli forme giganti di polimorfonucleali. Tali forme vanno - secondo 1'0. - interpretate alla stregua di quanto era già stato sostenuto da Di Guglielmo riguardo ai leucociti giganti osservati in vari quadri clinici. Sopra un caso di carcinoma primitivo del polmone. F. CoRTESE. - Cancro del polmo·n e sinistro, ad origine dal! 'epitelio bronchiale, diffuso al polmone opposto per via linfatica, dando la forma anatomica di linfangite carcinomatosa. Metastasi nodulari nel miocar<lio, nei surreni, e, particolarmente numerose, nell'ence.falo. Clinicamente e radiologiCruD:ente simulava una tubercolosi polmonare infiltrativa fibrocaseosa. Sintomatologia a carico del sistema nervoso, scarsa in confronto all 'esiensione delle melastasi; ciò è spiegabile con il fatto che i nodi metastatici non avevano prodotto nel loro accrescimento notevoli alterazioni delle strutture nervose. Un caso di a. ombelicale unica in soggetto con rene policistico cong. E. V1nARI. - L'O. riferisce un caso di a. ombelicale unica originantesi direttamente dall 'aorta in neon,ato a termine esternamente ben costituito (Kg. 4) con rene policistico d.: rene S. con mi· crocisti so ttocapsular~; con polmonite desquamativa. Discute il meccanismo di formazione dell 'a. ombelicale u11ica e prospetta ) 'ipotesi della natura luetica delle due lesion i, polmo11:are e renale. Sulle modificazioni della massa di sangue provocata dall'introduzione enterale e parenterale di acqua e sui mezzi della determinazione di esse. G. PELLEGRINI. - L 'O., praticando determinazioni doppie della massa di sangue con il metodo

Presidente: On. Prof. E. MoRETJ.1.

Tubercolosi sperimentale atipica. Prof. P. ZANN.F.TJ.r. - Comunica i risultati delle . . sue esperienze eseguite colla inoculazione nelle cavie di materiale proveniente da: tre casi di pleurite tubercolare ser1za lesioni polID:onari; casi N. I~II-III ; un caso di pleurite tubercolare con tuberco,losi polmonare ulcero-caseosa, caso N. IV;. un caso d~ pleurite tubercolare in paziente pneumotoracizzato con tubercolosi polmonare cavilaria,. caso V; un caso di perito11ite tubercolare senza lesioni polmonari, caso VI. L'essudato è stato inoculato sotto cute filtrato. e non filtrato. Se 11:on morivano prima, gli anim ali, dopo la inoculazione, ven~vano sacrificati dopo quindici giorni, dopo un mese, dopo due, tre, sei mesi. L'essudato proveniente dai casi N. I, II, III esame microscopico per la ricerca del bacillo di Koch negativo, esame c11l turale positivo - non ha dato luogo a tubercolosi generalizzata. Le le ioni l~itate all 'apparecchio linfatico, era110 rappresentate prevalentemente da iperplasia dei gangli e dalla presenza di qualche cellula epitelioide con reazione connett~v ale più o meno sensibile. Si è notato qualch e ganglio in fase di rammollimento ~ contenuto purulento. In tutti i casi è mancata la struttura tipica del tubercolo. Nei gangli tumefatti , all 'esame microscopico diretto era facile la dimostrazione di piccoli ammassi di bacilli tubercolari. Le inoculazioni successive de~ gangli lesi mostrano istologicamente, una tendenza ad una reazione connettivale sempre più sensib~l~, e più. raro ?ivie~e il reperto microscopico pos1l1vo per 11 bacillo d1 Koch. Al quarto passaggio i reperti macroscopici, istologici e batteriologici son,o negativi. La inocuJazione del! 'essudato non filtrato proveniente dai casi IV e V - esame microscopico e culturale positivo per il bacillo tuber.colar~ . - ha prodotto caseificazione di un gang~10 v1 c~no al punto di innesto e notevole lumefaz1one dei gan-


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IL POLICLINICO ·

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e V, possiedono anche essi un .p otere patogen~ gli i11guinali profondi, n1eseraici e tracheo-bronattenuato in grado però inf&iore a . quello dei bachiali. cilli presenti nell'essudato di inalati, se!1Za lesioni. La parete della cavità del ganglio caseificato era polmonari. formata di tessuto gran11loso con leucociti con al· Ciò è .provato .oJtre ch;e dal}a presenza di am~­ terazioni nucleari rilevabili da fenomeni di picnomassi più cospicui dii bacilli di Koch., daJla. presensi. e. carioressi. za di lesioni ganglionari più mar.ç ate., e che' tenSebbene mancasse la struttura tipica del tuberdono. ad orientarsi verso la struttu~~ t\~ic~ del tucolo, erano pres~nti cellule ep~telioidi e qualche bercolÒ, dal 'fatt<;> che talf' baéi1li, ;nei, trapianti biocellula gigante. logici .in serie, · possono dare', \i_n~ .~UberC?losi . geLa inoculazione dei gangli caseificaii, al secondo passaggio· nel terzò caso ed al terzo passaggio · neralizzata ' · e conservate 'tale ·att1v1tà ' nei . success1vi passaggi. · nel quarto caso, ha dato luogo ad una tubercolosi I bacilli presenti nell 'essudato peritoneale, comgeneralizzata. pless~vamente hanno mos~rato un ..co~portamento La inoculazion~· dell 'essudato peritoneale non non dissiqiile da · qu~l.li p~e~~t~ 1n~l.l'es~udato dei f~ttato del VI caso - esame microscopico per la prin1i tre casi. .·. ~ , r~cerca del baci)lo tubercolare negativo, esame culAnaloghe osserva~ioni poswno . trfirsi dalle espeturale positivo ha dato identici risultati di rien ze eseg:11ite con mater.iale filtrato. · quello utilizzato dai casi I, II, III. nella. Sono. in oorso esperienze. sulla inoculazione . S~ è.: avuto anche qui qualche ganglio in fase cavità . peritoneale dell 'istesso materiale filtrato e di rarnn>:ollimento co~ accenno a formazione di non filtrato adoperato nelle indicé\~·wni sotto cute. cellule epitelioid.i e giganti senz.a però : raggiun' gere la struttura tjpica dcl iubercolo. · Tentativi di Roentgenterapia alla B~cniei.~ter nella tuber· Identico è stato il reperto batterioscopico per il colosi po l mona r~. · . . bacillo di Koch ~ sono pure mancate le man~fe­ stazioni di u~a tubercolosi generalizzata. E. TREP1co10N1 e A. n1 ~A~A~. Riferiscono brevemente dei risultati avuti da ·altri ricercatori L~ inoculazione dell 'essudato dopo filtrazione, nei casi I, II, III, VI ha dato luogo alla forma tun el trattamento della tubercolpsi . p0lIQonare con bercolare tipo Cal~ette-Valtis, e nei successivi pasi raggi Roentgen, ~ dell'evoll~ziope . çlella tecnica saggi, sacrif~cati gli animali dopo un mese, due, . Roentgenterapica. Essi han~o segiiita la tecnica tre, quattro mesi, più rara si è mostrata la predel Bacmeister dei piccoli campi di 10-12 cm. di senza del bacillo di Koch, fii1chè al quarto .p aslato, adoperando dosi deboli 5 %, 10 % al massisaggio, il reperto è div~nuto negativo. m o di dose eritema, durata 2-5 m inuti, .distanza focale cm. 25, filtro 4 mm. di all11minio; gli emiIstologicamente, la ipertrofia, dopo la prima inotor.aci irradiati erano divisi in 4 campi 2 ant. e culazione è progressivamente diminuita negli ul2 post. . teriori passagg~. Gli essudati filtrati provenienti Sono stati cosi trattati complessivamente 14 padai casi IV e V hanno riprodotto, alla prima inozienti; di questi 6 non hann:o avuto alcun beneficulazione, la forma tubercolare tipo Calmette-V alcio, 6 sono migliorati nelle condizioni generali e tis, ma al secorldo passaggio, nel caso IV, ed al quart:> passaggio, nel caso V, si è avuto una tupolmonari, due han:~o 1n:ostrato la :scomparsa clibercolosi generalizzata. nica e radiologica delle caverne ed assenza del I bacilli tubercolari prese11ti nell'essudato pleuKoch nel! 'espettorato. bacillo Questi due ullim~ m~lati portatori l 'uno di rico di malati senza lesioni tubercolari, casi I, II, una caverna p arailare e l'altro di una caverna III, inoculati nelle cavie n1ostrano un potere pasottoclaveare, erano stati operati di frenicoexeresi togeno attenuato ~ diverso, generalmente, da del lato malato circa tre mesi e mezzo prima delle quelli che si trovano nell 'escreato di malati con tubercolosi polmonare. applicazioni roentgerapiche. Gli 00. sono molto riservati sulla efficacia del Essi, nei casi che formano oggetto delle espela roentgenterapia diretta della tubercolosi polrienze su riferite hani10 determinato una tubermonare poichè il numero di casi tr.attati non è colosi ganglionare che non ha tendenza a provosen1bra to loro sufficiente per poter esprimere un care una tubercolosi viscerale. giudizio definitivo e completo su tale metodo. I processi LQorbosi ch e si svolgono nei gangli appaiono più evidenti allorchè la inoculazione è 'f uLtavia fann:o osservare che seguendo la tecnifatta con materiale proveniente da essudati di reca di Bacmeister non haQQO mai avuto complicente formazione. cazioni nè locali nè generali. Ciò fa supporre che, Yerosirnilmente, l 'attenuar1~ passando a discutere dei due casi favorevoli si della virulenza del germe si compia progressiessi s~ domandano se la guarigione delle caverne vamente nel liquido pleurico per la presenza di in questi du e casi non sia dovuto o ad una scomsostanze ancora ben definite (anticorpi, fermenti, parsa spontanea di esse o ad un 'azione tardiva della· frenicoexeresi. batteriolisine) come espressione della difesa orga• n1ca. Esclu sa la gl1arigione spontanea: perchè essa La scar sa virulenza di tali germi si conserva avviene in caverne recenti o in via di formazio11 e nei successivi trapianti biologici, fino a che al (nei due casi in questione erano di antica data) quarto passaggio, con materiale proveniente dai e perchè impiega molto tempo per avvenire ; co11casi I , II, III non rimane più traccia della loro statata nessuna efficacia della frenicoexeresi da è attività, e tale comportamento è provato dai risola dopo tre mesi dall 'operazione, · pur non posultati delle indagini batteriologiche ed istolotendone escludere in modo assoluto una v.era aziogiche. ne tardiva, essi ammettono che la scomparsa cliI bacilli presenti nell'essudato pleurico di panica delle caverne siu dovuta ad un intervento aszienti affetti da tubercolosi polmonare, casi IV sociato di ~clerosi locale, indotta dalla camplessa 1

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SEZIONE PRATICA

azione dei raggi Roentgen, e (favorita dalla detensione delle pareti dipendenti dalla pregressa f renicoexeresi.

Gli 00 .. si ripromettono ùi continuare lo studio <lella roentgenterapia e di estendere le ricerche st1 maggior numero di n1alati. ì\il El'iDES. Ritiene eguire l~ esperienze

che sarebbe opportu110 prosu nlalati che non abbiano subito 1a frenic0exeresi. Ha esperi~nza di casi 11e~ ql1ali la frenicoexeresi non da subito un buon risul lato ed il miglioramento si i~izia invece dopo nlc un~ mesi.. Du1narest stesso nel suo recente studio nel quale riporta nun~erosissime osserYazioni diYicle i ri ultati d.ell 'operazione in Yari gruppi tra i quali da molto rilievo a~ casi i1ei quali da prima 1'operazione noD:. da buon esito cl1 e invece si manifes ta in un secon<lo periodo con 11otevole ritardo, anche di più m esi. Le osservazio11i degli 00. , del resto interessanti•sim e, saranno più prol>atiYe se eseg uite su malati Yergini da inter,renti collasso terapici. ~ron ELLI. -

RileYa che a11ch e la l{oc11tge11lerapia indiretta (irradiazioi1e della milza) ha dato buoni risultati jn casi di tubercolosi polrnonare; ciò .sta a favore dell 'ipotesi che i R. X agiscano come una proteina-terapia. Riguardo alle applicazioni dirette ricorda come nel trattamento Roentgenterapico del car1cro della inammella si ottenga una note' ole fibrosi del polmone irradiato: ora questo fenon>e110 può forse essere utilizzato e depone in favore anch e della terapia diretta della tubercolosi 1>ol1r1or1are. · Ot.100E1-Zon1N1. - È d 'accordo con g-li 00. sulla difficolt à d 'ir1Lcrpret.azione dei casi decorsi favorevolt11ente e sopralt1lto della scomparsa dei seg 1\i 1 lic1ici e r adiol og·ici (li cav·e rne i11 2 di essi e ~ ull a u eces~ità di non trar11e alcuna deduzione afrretlala ir1 un campo così delicato e difficile come è <Itte)Jo della terapia antitubercolare. Ricorda però gli ot tirni risultati che Bacmeisler e la sua scuola ancora rece11te111<:> ntc nffer1nano cori la Lecnica da Jui proposta dei « piccoli campi » in malati affetti da Jorme r aYilarie circoscritte e s taz]onarie tratta ti «0 11 fe 11icoexere~i prima delle irracliazioni, tanto cl1e egli preferisce in molti casi di attuare, que1:>ta terapin associata, unzichè di ricorrere al pneu r11ot ornce artificiale. L'O. ritiene esagerate t~li affeJ'rnazioni del tisio1ogo tedesco tuttavia rlegne di attenzioni e di controllo, usando gr~nde prudenza i1elle dosi e vigiJe sorveglianza clinica e sopratutto scegliendo co n gr ande cura i casi adatti. MoRELLI. - È con Mendes nel dubitare che la frenicoexeresi nei 2 casi più fortunati abbia esercita lo I.a sua azione a dista11za di tempo . Egli è inoltre d 'avviso che la stessa vita sanatoriale, col riposo, la buona alirnentazione, abbia un grande valore st1 malati poveri, spesso in preda a grave denutrizione prima di essere ricoverati e che possa- quindi influire indirettan1ente anche sullo stato locale. Non è tuttavia alieno dal pensare ch e la roentgenterapia diretta possa esercitare meglio la Sl1a azione sul polmone clopo la frenicoexeresi, qt1.ando è molto diminuito il traun1a respiratorio e favorita la proliferazione del connettivo nelle lesioni.

Ricorda le prime esperienze fatte a Pavia molli1 anni fa con scarso risultato; in ogni modo è innegabile e sperabile che i miglioramenti della tecnica possono migliorare anche i. risultati terapeutici. Si passa quindi alla terza e ul lima cominica• z1one.

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Sulla tubercolosi polmonare enterogena. A. 01\iODEI-ZORJNI ~ ' 'IGNOLO PALOMBEIJ.,A. - Gli 00. hanno iniziato delle ricerche sistematiche sistematiche sulla cc t11bercolosi polmonare enterogena >>. R~feriscono sulle prime 26 autopsie di conigli, in maggioranza lattanti, infettati per via· . orale con ceppo i11 prevalenza bovino a dosi variabili da mgr. 1 a mgr. 10 di cultura umida mescoìata a latte o a farina di crusca, e sacrificat~ a distanza di tem1)0 varia dall 'infezione (da poche· ore a 62 giorni) e sottoposti ad estese ricerche autoptiche batterioscopiche, culturali, istologiche e bioloITTche in vari organi. In 6 casi si ebbe attecchimento del germe e sviluppo della malattia (a distanza di 33-44 giorni) e in 5 di essi tubercolosi polmonare. Di questi ultimi, 4 presentavano segni di complesso primario· intestinale (appendice + linfoghiandole) e uno di tubercolosi isolata dei polmoni. Interpretano i. quattro casi di tubercolosi polmonare come secondaria a porla d 'eI!trata intestinale e d 'origine lin-· fomatogena il quinto caso come da inalazione accidentale di germi rirr1a$ti nel retro bocca. Il sesto· conigìio presentava solo lesioni incipienti alla porta d 'entrata. 1

Conjerrriano l'importanza della l egge di Colbein e del comple,c;so primario tbc . come. sede d 'ingresso del germe e portano al] a propria tesi argo-

m enti desunti dall 'esame analit ico delle proprie esperienze, d&i risultati delle autopsie praticate da· Schlirmann nei neonati di Lubecca e da ·alcuni tentativi tedeschi di vaccinazione del bambino co11 bacilli vivi e virule.nti. Si riservano di estendere le esperienze variando. le modalità di ingestione, la specie animale, il ceppo batterico. .Segrel ario: A. 01'>IODEr-ZoRINI. Tenia.mo disponibili ancora alcune copie della· int~ressante pubblicazione:

La Tu.bercolos.l Lezioni e conferenze del 16 Corso di Tisiologia tenute sotto gli auspici della Direzione Generale· di Sanità Militare nel Sanat-Orio Militare di Anzio dai proff.: G. MEMMO; E. MARAGLIANO; V. As~oLI; R. A.LESSANDRI; A. D10N1s1; E. ~OREJ.rJ ; . A. Busi; D. DE UARLI; S. R1001; R. U1A ua1; A. GERMINO; F. BoccHETTI. Raccolte e coordinate dal Cap. Med. F. BOCCHETTI.

Prefazio11e del Prof. Sen. E. MARAGLIANO. Un volume di pa.gg. XVI-344, nitida.mente stampato, con impressa. sulla copertina. la fotografia tli S. E. i~ Ca.po del Governo, Benito Mussolini, fra i. _ricoverati del Sanatorio M~litaire. - . Prez~ L. 6 O, . p1u le &pee& poetali di spedizione. Per i npstn abbonati sole L. 5 2 in porto franoo. Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZl, Uffioio P~ eta.le Succursale diciotto, ROMA.


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IL P OLI CLINICO

[ANNO

XXX'' lll, Nul\1. ill]

APPUNTI PER IL MEDICO PRA'I'ICO. SEMEIOTICA. Diagnosi difierenziale trtt tumore ed emorragia cerebrale.

Le manifestazioni prodromiehe del tumore cerebrale.

J31sog·ua u1s Li11g·uere tra si11toma i!liziale, il quale è il primo segno ch e ~pparisce . del·l a malattia e il sintom a pro·dron11co , che invece la prece.de di un te.m po più o meno lungo. I. Kino (1l1ediz . W elt , n. 18., 2 n1ag . 1931) si o·ccupa appunto di queste ultime manifestazioni, b.asanid osi so1)r.a un'esperienza di 70 casi 'da l·ui o.siservati. . Il periodo d1ella loro coi:iparsa è per lo più n egli u·ltimi due o tre anni, aulll:entando d inten sità fino al 6° m ese, e·s sen1do tinvece sempre più rari al di là dei tre anni. Tra tutti prevale la cefalea, c ui si aggiungono più tardi la nausea, la vertigine e il vomito. Il vomito isolato precoce è specialmente caratteristico dei tumori del 4° vent ricolo. Altro seano prodromico frequente è l 'attacco epiletti~o, che può preoed e·r e a:ii·c.he di più a.n ni lo ·stadio a cuto , sia in forma di convulsioni diffuse sia di spasmi isolati o di acces' . si a tipo Jacksoniano. Ta le segno è legato quasi esclusiva.mente a i tumori d el tervello , ~pe­ cialmente in caso di g liooni e m eningio rni . Nei tumori del cervelletto, invece, appaiono precoci i disturbi dell 'equilibrio; in quelli dell 'angolo pontocereb ellare i disturbi ·dell 'u·dito, uniti a nevralg ie del trigemino e a vertigini; in quelli de1'1 'ipofisi i di sturbi dell 'accresci1nento e della sfera sessuale . ìDi grande importanza p er la diagnosi precoce, sono poi le manifestazioni afasiche, aprassich e e agnostich e . P er q.u anto rig uarda la ce falea, co11vien e se.n~­ pre differenzia·rla d.a qu·ella dell 'a.ccesso emicranico g·enuino, n el quale si ritroveranno al: tri ·segni. quali: la fotofobia , i fenom·eni di eccitazione ottica, il caratter e famigliare, ecc. C-0munqu·e, al'l orquando ci s i troveTà di fron te a·d uno di questi segni eh.e può. rappr~sen­ tare il prod·r omo del tumore ch e s1 va svi:ll!-.J?pan·do , n ecessita ricor.rere a tutti i mezzi f1s1ci e di laboratorio conosciuti, onde conferm are la diaan osi e t enk'\re l'intervento. 1

La di.ag11osi differenzi.ale tra qu este due lesioni , a llorchè il tumore decorre 1silenzioso, e a ll 'improvviso si aggiungono fenomeni con. secutivi a co1n gestione o a·d emorragia, è molto difficile . L. Pi-echini (Giorn. Veneto Se. Med. n . 1, genn. 193 1) riferisce il .caso di u·n .a do?na di 63 anni, con ana mnesi r emota n egativa , la quale a ll'improvviso avvertì sen 1~0 <:!i debolez.za al braccio D.. che presto si dileguò. In ecruito ebb e movimenti convulsivi nello stesso0 arto, Òbnubilamento, vomito. All 'ingresso in ospedale la paz. si presentava comatosa , ron respiro ·s tertoroso, deviazione d el ca po e d egli occhi ver so sini stra, pupille scarsamente r eagenti, angolo labia le D. più basso, non -contratture ma rila1sciamento ·degli arti. esagera to il riflesso patella.r e D. Tenuto conto dell 'insor.g e·n za improvvisa di tale fen om enologia si pensò ad emorragia cerebrale. Ma dopo 24 ore si ebbe un notevole mig liora m ento , ch e si a ccentuò il giorno su ccessivo, ch e non durò perchè la mattina d opo con1parve un tipico a ccesso di epilessia Ja·cksoniana, con contrazioni ch e si iniziano n el braccio, e si propagan o alla m età D. d el volto, senza perdita di coscienza. Gli accesi i si ripeton o, e si stabilisce u111a paralisi e contrattura degli arti ·di destra ; le condizioni si ag .gravano, e la paz. decede. Per il decoPso non continuo della forma morbosa. e per il su ocedersi .della sinton1atolo.g ia non propria di emorragia cerebrale, fu ·Scartata questa diag nosi, e si pen sò ad un tu·m ore -ch e desise luogo a fatti congestivi ed emor1·agici, loc.alizzato nella sostanza bia n ca sottocorticale, n ello ·Spessore dell 'emisfero e più precisamente n ella parte di questo corri1spon: dente alla zona motoria. L 'esarne n ecroscopico stabilì trattarsi di gli o' ma cellulare situato n ella parte m edia ])OsteM. FAB ERJ. riore della cor ona raggiata. Dall 'o ervazione del presente ca . . o em erge La reazione di Slldimentazione per la diagnosi e la ch e la dia D'lnosi differ enziale tra tumore cer edeterminazione di operabilità del eancr~• . brale cd e m orragi~ cerebrale non è possibile se .J . Ada111s-.Kay (A cta chirt'1rgica sca.1idin,ava , il primo decorre sjlen zioso e in un certo mo1930, i)ag. 263) riferisce i risultati di uno stum ento ·dà luogo a 1strav.aso sanguig n o di qualdio fatto st1 12± pazienti con vari tipi .di ca:: ch e entità, essendo la sintomatologia propria · cinema . Nel 16 , l % si avev:l una Teazi().lle ct1 della cm orrag-ia. Tuttavi.a si può pe1nsare al s·edimen tazion e più bassa di 7 mm. 11 eg ]i 110 tumor e a llorch è i fatti congestivi e le emorra- mini e di 11 mm. n elle donne (cifre ch e sono g ie piccole anch e multiple, ma non confluen - con siderate n ormali). L 'A. con clu-d e ch e i vati produ cono una sintomatologia ch e non è lori norm.a li e quelli limite non escludono il propria delle g randi emorragie. Per la diagno- cancro specialmente i n caso di tumori del sesi g iova la successione dei siin tomi ch e con - no. I valori m ed1 , eleva ti e molto elevati dantra tan o con quelle delle emorrag ie. no il .sospetto di can cro il quale al1menta L . CARUSI. con l 'elevarsi dei ' 'alori stessi.


I ANNO

XXXVIII ,

~UM.

31 J

caso di nlctastasi negli organi , il 27 ,5 % ·e.ade nel gruppo d ej normali e nei valori-li1nite; il 53,3 % dei casi operabili dà valori medi ed elevati; 1'8±,± <J~ dei casi inoperabili .e dei casi con n1elasta.si degli organi dà valori medi , alti e molto a lti ; questi ultimi i l1anno soltanto nei casi inoperabili. La re.azione di edi111e11tazion e non costituisce una base s ufficiente per giu.dicare dell 'inoper.abilità ·di un tumore .a rr1eno che non dia valori molto alti. fil. ~el

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1131

SEZ IONE PR.-\ TI C:\.

CASISTICA. L'angina monocitica.

Trattasi di un 'affezione di conoscenZra rece nte, descritta n el 1920 da Sprunt ed Evans in America. Si osserva negli adolescenti e nei giovani adulti; oltre un t erzo dei casi è stato vedt1t.o in studenti. Inizio generalme11te acuto, preceduto da malessere o .da rino-faringite. Si ma·n ifesta poi la febbre che arriva .s ui 39°; il malato fa l 'impresione di un individuo in pred.a ad un 'infezione .g·enerale male caratterizzata. Oltre la febbre, si hanno due segni cardinali della mal.atti.a : I 'angina e delle adenopatie. L'angina è rossa, diffusa , talora co·n essudati di a petto variabile, ma incostanti. Le adenopatie sono più o meno generalizzate; pren.dono i gangli ascellari.. epitrocleari. inguinali e specialmente quelli cervicali, sia i posteriori , sia quelli all'angolo mandibolare . Trattasi di a deniti non infiall)..m.atorie, senza reazio11e peradenica, un po ' sensibili alla palpazione, ma oltanto al! 'inizio. Ivlilz.a generalmente norm.ale; m.a ncano locaii zz.a.zioni vi scerali; emoculture negative. c:.a ratteristj.c}1e sono le n1odif\cazion i sangui g·11e; pure Testando norn1ali il numero del] e em azie e la quantità dell 'emoglobina. si ha leu cocitosi (15 -20.000 leucociti per eme.); i mo r1ociti oltrepassano il 50 % ed arriv.a no anche a l 95 %. Trattasi di monociti di tipo vario: linfociti e soprattutto monociti t ipici ; qualche volta, si os~ervano mononucleari anormali che cl.anno al sangue un aspetto leu cemico. 1... Ramon che descrive un caso di questa mal.atti.a (Presse médiaale, 9 maggio 1931) consig lia per il trattamento: riposo in letto , regim e latteo, brodi di legumi , infusi cal·di . Gar~ gari.smi emollienti, qu.a ttro volte .a l giorno con decotti di r.adi ci di altea e .di foglie di eucalipto. Dopo ogni garg.arismo, toccamenti delle ton sil] e con un collutorio di borato di. sodio . fil.

na ag·ra11ulocitica o agranulocita i a11che percl1è la malattia può essere, anche per il nome , posta a fian co dell 'anemia a plastica idiopatica e alla tron1bopenia idiopatie.a . E- i ritengono ch e non i tratti cli una i11.a lattia infettiva, ma che la necrosi dei tessuti rappresenti colla neutropenic;t. la caratteristica della n1a1attia e che i processi in1fettivi siano econ·d,a ri. La leucen1ia aleucen1ica i differ enzi.a dalla n eLttropenia idiopatica dalle cellule a11ormali circolanti, dal midollo osseo i1Jerplastico e dal] ~ })r~senza .di infiltrazio11i leucemiche nei vi.. e.eri. L.a re.azione }in.fatica si di1ffer e11zia per il nu111ero notevole dei li11fociti ch e porta110 a rifr.a normale il nume.r o tota.le dei leucociti. La differenza tra n1ononucleo . . i inifettiva e n eutro1)enia idiopatica è olo questione di .g·r.ado. L ·a11e111ia aplastica è una i1eutropenia cui si ag·g·iung·e aplasia deg·Ii elementi della serie ros a. Leuchtenberger h a chiamato agranulocitos i cornplicate alcune forme di a.o-ranulo . . o cito 1 con ,seg,ni ch e l 'avvicinano all 'anemia aplastica. Ci sono ancl1 e· malattie tossif' l1e (·da benzene, trinitroluene, ecc) cl1e danno quadri en1atologici sin1ili. La i1eutropenia i·diopatira somig·lia a11che alla lron1boc itopenia ma e 11e disting·ue }Jercl1è le e11101Tagie sono .p er l o più terminali e .an ,rute a sepsi secondaria. Le teorie patogene~i cl1e d1e1lla n e.utro1)enia idiopatica ·sono: quel] a dell 'esau,r imen tìO del midol]o osseo da tossine non specifiche, quella cli un 'infezione speci.fica del n1idollo, quella di l111a i11s11fficienza congenita. del midollo , quella cl1e consi1dera la malattia come anafiR. LusENA. lattica. 4

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Sulla natura dc11a nelttropenia idiopatica.

' C. W. Baldbridge e I"'t. J. Needles (Th e Americ. Journ. of the Medie. Sciences, aprile 1931) descrivono quattro casi di neutropenia idiopatica, nome ch e essi preferiscono a quello di angi-

Su di un caso di mielosi eritremica normoeritrnblastica con porpora. F. F orti (Riv. CLi1i. A1ed ., 1 g·enn. 1931) rife.risce il ·caso d 'u,na p.azie11 Le con anamnesi re111ota negativa, la ql1ale al1 'in1pro''' riso pre. e 11lò u11a manifestaz ione emorrag·ica cutanea e dell e mucose, a tipo acuto, febbrile, sinto1natologia cl1e perdurò fin o alla morte, a~'e11ula dopo un mese. Dap·1)rin1a il quad.ro en1.atolog·ico fu pressocl1 è nermale se si eccettlla una di creta anen.1 ia. r on ,r.alore g·lobulare i 11feriore a.11 'unità. Però ])rin1a della nlorte con11Jarvero dell e mo difi·caz ioni ·de l s.angue , in n1odo r.apido e progre~·~ iY o, e tali da dovere an1m etterc l111a mielosi r ritren1ic.a . \l:e lla ro11siderazio11e del ca&o clinico I ' 1\ . ] }ro~11'e lta ]e ragioni per esclu·d·ere una e.n·doC'ardi Le maligna ed un 'anemia pePniciosa, ed àn1n1ettere, in base .al reperto em.a tologico, la 1nielosi eritremie.a. Mette a confronto questo f.ll O r~ o con quelli analoo-hi riferiti da altri AA. , e per le modalità •c on cui si è svolto l 'al terazion e ematica, il :F orti prospetta l 'even1


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[ANNO

IL POLICLINICO

XXXVIII, NuM. 31)

po ed ora J?OCa: infatti non ,~sist~ in 1realtà u~. rapporto sicuro ~ra d~se d_ i;risul~na .e qua~t1tà di idrati di carbonio ut1l1zzat1, g1acchè ta-· le utilizzazione dipende da molti fattori ?pe.sso incontrollabili; le influenze atmosferiche, cr,li stati .della p siche ecc.: l 'A. ha veduto. bambini diabetici cadere in coma in seguito. Porpora emorragica del peritoneo con il quadro di ad una sgridata del maestro. una atfezione addominale acuta. E c osì ch e, in algra.do l'insulina, molti Au-· KnoflacJ:1 (A r ch. Klin. Chir., ·vol. 160 , pag. tori si ma·n ten«ono ancora fissi ai princ~pi 355, 1930) ha o ervato tre •casi ~he v:en~ero ri- ,di quella rigorosa di etetica eh~ ave.v8: rag10-coverati con i segni .d i una af fez1one. infiamma: n e d ' essere solo nell'epoca pre-1nsul1n1ca: altoria a cuta addon1i·nale e che per il modo d~ cuni cercano sopperire alla penuria degli idrajnsorgere dei dolori, la loro se:d?, la febbre SI ti di carbonio con una ricca somministrazionediagnosticarono com~ appe~d1c1te acuta. Aldi crra·ssi e ritengono che la legg,e ra a,c eto-1'1ntervento me11tre 1 appendi ce non presentava nurfa eh~ suole accompagnare tale dieta sia ' . . sintomi di flogosi recente, s1 r1n:renne una quasi fi siologica, ciò che non si saprebbe am-. ])Orpora emorragica isolata .d el per1to~eo pa- m etteTe. rietale e .d el peritoneo ~e~ . mese~ter10 ~e~Basandosi sull 'importanza 1del fattore psi1'ultima ansa ilie al e. I paz1e nt1 .guarirono tutti. chico n ella tolleranza dell'alimentazione e te-Non fu osservato in nessuno di questi casi n endo conto delle influenze che sulla psiche· una o·onioralizzazione della manifestazione emor- a1)1Junto eser citano le continue restrizioni die-naaiga n è alterazioni d el sanglle che fa·cessero tetiche, l 'A. 1h a ini~iato dapprima con pru-· ·pe~sare a nina .forma ,trombocit1open~ca. ,La denza e poi via vi.a più liberamente, man ma-· etiologia del] 'affezi on~ è molto d~bb~a; 1 A. no eh.e se ne palesavano i buoni risultati e· pensa ad ~na al~eraz1~·ne . seconda~1a in .con- l 'o ttin1a tolleranza, la somministrazione di unai ~e Q'Uenza d1 una intoss1c.az1one o d1 una infedieta libera, cioè ricc.a di carboidrati: naturalzi~ne intestina le. Forme simili, se pur di~fuse n1ente i bimbi cois ì trattati debbono essere sor-· a tutto l 'addom.e, si posson o trovare nei bam: veo-liati e l'insulina tenuta sempre pronta, o , • J)ini nella forma di porpora di H enoch che s1 chl:>e il bambino ecceda nella sua alimen taz1one·difflerenzi.a d ai e.asi osservati oltre eh~ per di ca rboidrati, o ch e si verifichi un qrialche l ' mà d ei pazienti, e pe~· la di~fu ~i~n-0 d~l p~oces­ fatto speciale, un 'infezione per esem,pio. so, anch e per le m .ar11festaz1on1 in·test1nal1 ch e ulla base di numerose grafiche, e di vari i l'accompagnano. es.e n1pi l 'A. dimostra la fondatezza di queste· L 'osservazione di qu·e sti casi è la prima d el s ue ardite vedute terapeutiche, e venendo alo-en€re ed importante a conoscer si perch è n on 1·in te-rpr etazione pa te.g enetica della i po·funzio~ 1)0 .. sibile ·di [fer,e:nzi.arl a .da processi acuti ad- 11e l)ancreatica ritien e , in base alle sue osserd om inali , specie l 'appendic ite. L 'interve.nto vaz ioni ch e si tratti di un d.anno piuttosto oltre a dimostrare l 'in:tegrità dell 'appendice, fun zion ale che org»an ico, non legato cioè alpotrà perm.etter e, con l 'osserv-azione ·di~etta del le alterazioni cellulari, ma a turbamenti della • • l)erit oneo, un.a ·d iagnosi .e satta. lnnovaz1one. P. VALDONC. Con cluden.do, l 'A. raccomanda l'uso di una.. ·dieta ricca d 'iidrati di carbonio, sempre pero . TERAPIA. V. SERRA. sotto il controllo dell'insulina. . Dieta libera nel diabete. Cura esclusivnmente dietetica dell'obes1tàr Con1e osserva Stolte (J)/ ed . Klin., n. 23, 1931), prima che l 'insulina ' renisse a semplit:. Mollu (Aota Med. Scandin., vol. LXXIV, ficar e la cura del diabete , questa si basav.a fa c . IV, 1931) rioorrda che monti obesi posti esclusivamente sulle regole dietetioh e ·ch e esi- · a regime ,d i denutrizione, non mostrano quelgevan o dal m edico accortezza, pazie nza ,ed una la discesa del peso •Corporeo che sarebbe da conoscenza profonda d ella psiche .de l malat?. a.spettarsi; in questi casi si pa,rla di obesità enLa pregno i del bambin o diabetico era in dogena. . . . particolar 1nodo sfavor evole: e la sua cura, tut: Allo scopo di d.etermina·r e l'effettiva ut1l1 ta ha- at a , u r estri zioni alimentari , era assai tà di un · trattamento esdlusivamente die tetipe110 a, e ta lo ra di diffi cile attuazione. co , l 'A. h.a studi.ato nella Clini e.a Medica di I ,'in ulina 11aturalmente modificò i1otevol- Copenhagen 46 obesi, accuratamente scelt! 111ente que t o quadro: 11on è però da credere e tratt.ati solamente con un (d.a to regime di cl1e essa abbia in tutto e i)er tutto sostituito dieta. l 'azio11e del i)ancr eas, Ja cui funzionalità può Esso consisteva in 950 calorie, di crui 160 nel l ' i11di viduo san o, adattarsi co ì per fettamen- da proteina, 300 da grano e 490 da carboidrati ; te ·a i bisoanj d ell 'or aan ism o. cailfè n ero, pane, e 300 gr. di vegetali erano Nella cura insulinica, invece, dobbian10 sem- dati og11i giorno, g li altri animenti variavano: pre tare in g uardia , per non darne ora trop- acqua e sali non erano limitati,

tt1ale esistenza anche p er le eritrepiie . . analogan1e.n te a quanto è ~oto ~er le l~ucem ie, di form e con fasi i)reer1trem1ch e 1 p1u o meno lunghe e di forme a decor so totalmente an critremico. L. CARUSJ.

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[ANNO XXXVIII, NuM. 31]

SEZCO~E

Malgra:do la notevole quantità di idrati di carbonio l 'urina era sempre esaminata i11 cer ca di aceto ne : s9lo 8 mala ti n e presen ta·r ono tracce. I risuil tati sono stati ottimi : il peso del corpo è rdiminuito da Kg . 0,4 a Kg. 0,9 per settimana : malgrado la rapidità d el dimagri1nenLo, g l 'infermi non h.a nno accu sato mai a1cun disturbo . Il metabolismo ba sale si è mantenuto n ei limi ti normali. La bontà di questo trattan1e,11to, esclusivan1ente fondato sulla restrizione d ella dieta, è evidente: occorre perrò lottare con i malati, perchè non tTasgrediscano le limitazio-n i alimentari e si procurino cibo da fuori. ln g1enere l 'andam.e.n to deUle cune era tdi una regolarità tal e che ogni trasgressione dietetica vi appariva ·chiaramente o oon1e un a.rresto n ella diminuzione, o come ·u n nuovo aumento del peso. I malati d ebbono essere volta a volta l odati o ripresi da•l medico : si cercherà anche ·di stimola re il loro amor proprio e si appen·derà anche a l letto la tabella dove ogni settimana è segn.ata la diminuzion,e del peso. La peTfdita tota~,e di peso è stata calcola~ , per ogni malato, intorno ad una media di Kg. 8,8. ' ' · SERRA. 1

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IGIENE. Ricerche comparative sul valore vaccini antidifterici.

antig~ne

di alcuni

La r ecrudescenza della difterite in quasi tutta l'Europa negli ultimi 4 o 5 anni, come fanno osservare C. Artusi e V. 1\1igliori {Rivista di ·Clinica Pediatrica, aprile 1931), ha reso il problema della vaccinazione an tidi fLerica centro di importanti .studi e di numerose applicazioni praticl1e. Ma in questo fervore di lavoro, moltissimi vaccini ~ntidifterici furono messi in commercio, talvolta prima c h o fosse s tato possbile per essi un rigoroso c o11trollo scientifico e prati co. A frenare questa poco op,p ortuna produzione di vaccini e per avere .d .a ti controllabili e confrontabili, n ella Conferen·z a Internazionale d ella Società delle Nazioni tenutasi nel luglio 1929 a Parigi, sotto la presidenz,a del prof. ~ladscn, fu stabilito di organizzare con criter·i uniformi una serie di ricerche in 1 O paesi d'Europa, esegu endo le vaccinazioni con l 'anatossina R.a mon, con il tossoid e O' Brien e con il miscuglio tossina-.a ntitossina dell'Istituto Sie rologico Olandese. Gli AA. _venuti a conoscenza di questa orcranizzazione solo nel 1930 hanno cercato dà portare un loro contributo su queste ricerche, c ontributo non inutile. malg r a.do il numero r elativamente esiguo d ei casi. Gli antigeni u sati furono ; 1'0 a) l 'Anatossina 1Beringwerk e; b) l 'Anatossina d ell 'Istituto Sieroterapico Nazionale.

PRA.TICA

1133

2° Il T. A. F. Bering\verke.

3° L 'unguento protettivo antidifterico secon.do Lowenstein dell 'I sti tuta Sieroter.a pico Viennese . . Le vacci11azioni furono praticate u 305 bambini dell 'età da 1 a 11 anni, controllando gli i1nmunizzandi prima, durante e dopo la vaccinazione mediante la Schick e n el 10 % d ei casi anche mediante la Romer. I risultati miglior i sci. sarebbero avuti con la anatossina. Buon,a, ma tro1)1Jo lenta l 'imm,unizz,azi one con la TA;F ; insufficiente quella con l 'ungu·ento Lowenstein. Gli AA. fanno notare come n essun inconveniente si sia ma·i verificato per le vacci11azioni ; e quindi mettono in rilievo . a lcune quest ioni con cernenti i rapporti tra recettività c utanea alla tossin.a ·difterica e tasso a ntitossico d el sangue. C. NERVI. Modificazioni nel quadro della difterite tpidemiea e nella diatesi emorragica.

E istono periodi in cui aumenta notevolmente la malignità d ella ,difterite ed altri p erio·d i in cu i la m .al.atti.a è particolarmente b enign.a . Negli uJtimi a nni è au~1entata la mal ignità dell1a dift·e rite m entre è ·di1m inuita ],a frequcnz.a d·e lle complicazioni laringee e nasali. È aumentata invece la frequenza d ella diates i emorrag ica. Quc ta complicazione un tempo qt1a i se1npre letale ha però acquistato un carattere b eni gno. (F. Reich er , Die Med. W elt n . ±2., 1930). R. PoLLITZER.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Studi recenti sul B. granulosis : suo significato nel tracoma umano.

La recente scoperta fatta da Nog u chi d el! 'agente etiologico d el tracon1.a 11.a .destato nel campo scientifico enorme ir1ter e·sse ed ha fatto fiorire in tutti i laboratori d el mondo num erose serie di r icerche teri.denti a controllal'e le esperienze dell o scieP z1ato giapponese. ·:P. Olitsk)''" tlel iRochefeJler Inst. di Ne'v York riferisce (Giorn. di Batt. e Immun. marzo 1931) i risultati delle sue r~cerche che concord,ano con quelli del Noguchi- e di altri AA . Da queste in·dagini appare cl1e il B. grariulosis è un m icro-0rganismo }appartein enLe ad ·u n.a nuova specie, il quale è stato isolato soltanto cl.al tracoma uma no e dalla con g iuntivite tracon1atosa sperimentale di ' scimmie n1acacus ed antro,poiidi a m ezzo ·di inoculazione di culture d el batterio o a m ezzo del n1ate rial e un1ano conten ente il germe stesso. Il microorganismo produce n ei n1aca chi e nella scimmie 1antropoidi ru11a con gi untiv ite O'ranulare cronica cl1e rasson1ig·li:l I rettam enal tracoma umano. L'infezione d ella "cimn1in. con il B. granulosis può esser e ottenuta sia col trasporto della .ma lattia da tin occh io. infet to a quello non in.fetta ·d ello ~t esso an1n1.al e o cli a ltro animale convivente n ella ste sa gabbia (modo d 'infezione ch e si avvicina molto a

te


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quello dell 'i11fezione umana) sia mediante strofinam ento sulla congiuntiva di animali normali con secr eto cong iuntivale di ·scimmie infette o m ediant e instillazioni ripetute di culture seg uite da trofinamento palpebnale. Da notare ch e Lipiti patogeni di B. granulosis possono essere i alati dalla congiuntivite grnnulosa prodotta con uno d ei m etodi sovra esposti. Il tracoma umano può essere trasmesso a scimmie sia m e.diante ripetuti stro,finamenti di secreto sia m ediante una singola iniezione ottocong iuntiv.al e di sospensione di tessuti . ria fenon1enolog·ia clinica e patologica d ella malattia sperimentale è, identica a quella della malattia prodotta da una cultura del mi1crorganis111 o. In egui to a queste ricer che lo stretto nesso fra B . granulosis e tracoma umano non potrebbe. esser e più n eg.ato. G. LA CAVA. Immunità consecutiva ad un'infezione tracomatosa . naturale e guarit.a , contro una reinoculazione sperimentale di virus.

Cli. Nicolle e U. Lumbroso (An,1ial i ll' igien,e, aprile 1931) s i sono rivolti il quesito se un 'infezione tra·co·mato~ naturale vaccinasse le con giuntive contro una r einoculazio11e speri 111entale di virus . Dalle esperienze, eseguite u due vecchi tracom atosi con con g iuntive comple tan1e nte cicatriziali e d efinitivamente indeuni da qual siasi granulazione, g li AA. hann o tratto le co11clusioni seguenti : 0 I ) Le inoculazioni endovenose di culture 1 ' ive di Bacteriu m granulosis, ceppo Olitski, n on vaccinano, benchè ripetute, contro l 'ulterior e inoculazione di virus tracomatoso. 2°) Una prima infezione tracom at osa na turale, ch e abbia lasciato dietro di sè, dopo la g·uarig ione, uno stato cicatriziale totale del l e con g· iuntive, preserva il sog.g·etto dagli ~ffetti di una 1rein ocul.azi1one p erimentale di 'irus, ,di Lnostratosi attivo per un o.g·getto nuovo. Inoltre queste ·esperrenze costituiran11 0 I.a base di un prezioso metodo , atto a farci riconos.cere se i I tracoma è dovuto a un virus i11ondialc t1n ico o a diver si virus e, per con ~ u enza , a I)Oter anche giudicare d ell 'uffir 10 dei differenti gern1i ch e p otran110 es er e aspet tati con1e agenti del tracoma n elle diver. e r cgio11i d el mondo d o,re sa~anno iso la ri .. P er r iso],•er e questo problen1a , baster à p.ral1cnre delle r einoculazioni incrociate ll tracomatosi ci c.a t.ri ziali di un paese. con il \1 irus o le c11lt11rc cl1 provenien za da un altro paese. C. ToscA o. 1

VARIA. Eugenica e sti1·pe. \ -ei primi tempi l 'eugeni·ca de tò u11a irridu ci})ile in cr edulità; Galton , cl1e l 'aye,-a ideata, facc,·a sorrider e. I

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en1brava assurdo di voler ::;ottoporre la riproduzione umana a regole, ch e urtavano · il feticcio d ella libertà individuale . Pareva inco:Q.cepibile di poter disciplinare la vita e particolarmente l '~ttività sessuale , con lo scopo unico di migliorare le generazioni avvenire. L 'umanità veniva ad e er e assimilata si di·c.ev.a - a l bestiame d ort1es tico, che l 'allevatore può l)las m ar e qua~i a volonLà, in gener azioni successi, e, ond e r ag·g·iungere &copi determina ti. L 'orgoglio della nostra razza risultav.a umiliato e ferito. Gli assertori del cc libero arbitrio » risentivano un sen so di ribellione. Un po' per volta, però, la concezione galtian a si è affermata ed imposta, sia pure attraverso tergiversazioni e riserve. Oggi si riconosce generalmente il dover e di mettere al mondo figli sani; di tutela r e la salute fisi ca, morale e psichica e, il b e11e sere delle prossi. quindi, . me gen er.az1on1 . Anche in questo campo ,.i ono estremisti e n1oderati. Il Bompiani, autore del lavoro cc Eugenica e stirpe n, édito dal Pozzi, app,a rtiene al secondo gruppo. Egli si ma·n tiene lontano ,dalle esagerazioni e dag li e·coessi, dalle aberrazioni e d al le stravagan ze che caratterizzano molti m oderni eugenisti; egli s'impone dei limiti definiti. Così la limitazione volontaria delle nascite non trova grazia presso il Bompiani, d.acch è a torto - egli dice - si presume ch e la migliore qualità della prole possa compensarne la minor quantità. Il Bompiani rifiuta recisament e anch e la legi tLi111azione Jell 'aoorto p er cause sociali ed eug,eniche. on consent~ nella r estrizione ·ch e ' rorrebbe imporsi ai m.atrirr1oni, · attraverso i certifipati m edici prenuzialì. Non .a mmett e la st erilizzazione coercitiva di criminali e degen er Gti . 'futte qu·e te piratiche non solo ·disorientano o sconvolgono i b enpen santi, m a lasciano perplessa l'equilibrata mentalità d el popoìo italia110; .anch 0 se talora i] freddo raziocinio porta a sanzionarle, il sano {stinto· d ella razza ci dice ch e conviene di starne lontani o al1n eno di procedere con somma pruden.za e caut~la n el! 'impegnarsi per queste ·vie· per1colose o mfide. Senza ' roler e stra fa re, si può ottenere n1olto ~el campo dell 'eugenica , applicando l'igien e in sen so lato. In questo sen so il libro d el Bomp~a.ni si r,e nde prezioso, per la copia e la prec1s1one dei dati, concernenti la lotta •contro le malattie infettive e contro le intossicazioni la edu cazione fisica, .I 'ig iene del lavoro tutta '1 'ig1en e i~dividual e, p·a rticolarmente l igiene d el1~ grav1.~a?za e d el puerperio, l ' igiene del ban1b1no, 1 ig ien e dello sviluppo, fino all'età pub ere ; special e attenzione egli ri,rolge alla lotta· contro l a mortin atalil à e contro la mortalità i~ !an ti le .. Tutta quest a parte d ell 'eugenica è la p1u conY1n cent e, e il Bompiani ce ne ba dato· una trattazione cl1iara e in1eres antis~ ima . 1

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SEZIONE PRATIC'\

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> CONTROVERSIE GIURlDlCHE. · XXII. - Soppressione di posto e dispensa dal serviiio - Rimedi ginridici. ~'u soppresso un posto di org.a nico con deli-

berazione approvat a dall 'autorità tutoria. Ne derivò la 1disper1sa di un i1npiegato, il quale r icorse a lla G. P. A. i!ll ~ede g·i urisdizionale e poi al Consiglio di Stato. Il Corr1une d edusse ch e i l ricorso era inammissibile, perchè contro il provvedimento di soppressione, approvato dal! 'autorità tutori:a , avrebbe dovuto essere prodotto reclamo gerarchico . La Sezio11e del Consiglio d i Stato, con decisio11e 11 aprile 1931 n. 220, ha respinto la eccezione, p er quest e considerazioni: e< Se fosse vero, infatti, l 'assunto della difesa « del Comune; si verr ebbe a questa consegue11« za evidentemente ingiusta, che cioè p el solo « fatto d ella intervenuta approvazione tutoria, cc contro un provvedimento di ep.ti locali rela« tivo a rapporto di impiego coi propri dipen« d enti', si avrebbe il solo r icorso gerarchico « e contro di esso il ricorso a questo consesso « per sola leg itti1nità , in base all'art. 29 n. I e « p enulLin10 comm.a d el Il. D. 26 g iug no 1924 cc n . 1054; mentre invece , n el sistema d ella leg« ge , oltre a questa via si è voluto in modo al<< t ernati.va e fa coltativo p er l 'inter essato dare « c1uella c.lcl ricor so contenzioso alla G. P. A. cc ed a questo co1legio in secondo grado, con « g iurisdizione, entrambi, di m erito (art. 4 del « R. D. 26 g iugn o 1926 n. 1058, combinato cc col dis1Jo to d ell 'art. 26 n. 16 d el R. D. 26 cc g iug n o 1924:, numero 1054) >> . A noi non sembra ch e si tratti di rimedi g· iurjdj ci alternativi e fa coltativi. La de liberazione cl1e sopprime il p os to compreso n ell.a pianta organica è atto p er sè stante ed 11a condizione g iuridica sua , anch e per la formazi on e e la effi cacia e per i r imedi giuri dici. Poich è si ri. olve in una m odificazione d ell ' organico è sogge tto ad approvazione dell 'autorità tutoria : senzn essa non è efficace. Contro questo provvc1d.1me~to, in quanto modifica l 'organico e ~opprime il posto , è . .ammesso ricorso gerarchico, anch e tJer motivi di opportunità e di co?venienza, ?}1e l 'aut.orità gerarchica può esaminare, esercitando sindacato pieno sull'atto d ell 'org·ano dipen.d ente. Ma qu esto a i udizi o ha un obbiett o b en circoscritto e non °va oltre i limiti d ella soppressione del posto. Diversa e gen eralmente distiinta è la d eliberazione ch e . dispen a dal servizio l 'im·piegato , per causa d1pen d ente dalla modificazione d ell 'oraanico , cioè cl.a lla soppressione d el - posto. (~ontro questo provvedimento definitivo, ch e lede attua lment e e immediatamente il rappor-

·va

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,. , J..a. preeente ruorica è affidata a.ll'avv.

to d 'impiego, è ammesso il ricorso alla G. P. A. in sede g iurisdizionale e, poi, al Consiglio. di ' tato . l\ia qui si discute della dispen sa dal servizio: se la d eliberazione è regolare; se è intrinsecament e legittim.a; se quel! ' impiegato o altro . d ovesse esser e dispensato; se dovesse preceder e un periodo .di as.pettativa, ecc. Può discutersi an·c he .della soppressione d el . p osto (se sia effettiva, se esista, ecc.), ma dal punto d i vista della causa della dispensa. Non può essere , invece, sindacata la opportunità, la convenienza della riforma. Due rimedi, dunque, non a ltern.ativi e ~acol- . tativi; ma distinti e. corrispond enti a due provvedimenti, diversi p er contenuto e co'n dizione· giuri.dica, sia pure gen era lm ente connessi , ma n on confondibili. Talvolta , anzi, il nesso tra la soppressione· d el ·p osto e la disp en sa non è necessario: questa può non seguire l'altra, assolutamente (cioè p er tutti g li impiegati} o relativamente (per alcuno di esso) . Gen eralmente la dispen sa è effetto di un 'altra manifestazione di volo·ntà, successi-\ra alla soppressione del posto: g iuridicam ente n e è sempr e distinta. La formulazione dei rim edi richie1de accortezza e visione esatta ·dei limiti ; anche p erchè · il ricor so gerarchico, se fosse ·diretto contro la dispensa, precludere,b be la via al ricorso a lla Giunta Provinciale Amministrativa, essendo efficace in questo ca·so l a r egola d ella esclusion e : electa una via non datur recursus ad alte1

ram. XXlll. - Ricorso - Deposito del provvedimento im-.. pugnato. Un con corrente fu escluso dalla Commission e p er ir r egolare doc ument azione . Ricorse al Consig·lio di Stato e n el t ermine di trenta g ior1n i .dalla notificazione depositò la l ettera del Comn1issario , ch e comunicava la esclusione, m a non ne in·dic.a va il motivo; produsse · poi , m a tardivamente , il verbale d ella Commission e ch e conteneva il provvedimento di esclusione . Il ricorso è stato ·dichiarato inammissibile dalla Sezione d el Consiglio di Stato, con deci sione 17 aprile 1931 n . 231 , p er insufficien za e irregolarità d el d eposito del provvedimento impug·11ato. Si è ritenuto talvolta ch e se l 'atto sia pro.dotto dal r esi st en te, non si veri fj ca la d eca·denza . Ma è da t ener p r esente ch e , i'Ilsiem e col ricor so, d evono esser e prodotti gli atti impug·n ati , compresi i verbali della Commission e quando il proce·dimento di es a sia cont estat o.

va

GIOVANNI SELVAGGI. eeer cente

in Ca!!saz.ione, eone. le~ale del nostro periodico.


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NELLA VITA PROFESSIONALE. · MEDICINA SOCIALE Come prolungare la vita t1mana. Osserva A. Lutrario (Bull . mens. Off. .irttern. d '/iygi èrte publique, 1931, n. 1, ed in una Conferenza Lenula lo corso i11arzo alJ 'Istituto nazionale delle Assicurazioni) cl1e la battaglia vittoriosa contro la inol'talità costituisce una caratteristica della rno1derna civiltà. Gra·data1nente abbi.amo vedt1lo la mortalità flettere e scendere a cifre ch e i ritenevano un ten1po irraggiungibili. Alcuni igienisti di un .tempo avevano fi s·sato, di fatto, che il 20 %o era il li mite minin10 a e ui poteva ri1dursi la inortalità ; orben e, questa da diversi anni in Italia si aggira sul 15 %o, ed in altri paesi (Olanda, Inghilterra, Ge r1nania, Norvegia, Autr.alia) è .an che discesa oltre, intorno al 10 %o . Il n1ag·g·ior tributo cl1e paga l 'Italia alla mortalità è in rapporto con la 11atività di molto più ele, 1ata ch e n egli altri paesi, per il fatto ch e la 111 ortalità n ei prin1i stadii della vita è sempre f Jiù alta. La dirninuzione della mortalifà è dovuta ad .una serie di fattori, quali l 'aurnento del i e11ore di vila, la n1aggior con siderazione del valore della vita, le opere igienicl1e, ma è an .ch e ·connessa con la denatalità che, · riducen .do il n11m ero · degli individui (bambini) espo· sti a m orire, ha abbassato i tassi globali di .111orLalità. Ma, si ·domanda l 'A., €i i)ossibile 1p roseguire a1~ cora su. questa via e gu.adagnare alcuni altri cc punti » per il b en e ere dell 'umanità? ~ un f.atto che a lcune città, alcuni Paesi 11anno compiuto progressi iaienici tali cl1e 0 pot:ebbe dirsi raggiunta una specie di saturaz1one. Ma molto vi può essere ancora da fare speci.almen te per I.a cam pag~na. Vi sono poi due altri campi, in cui possono raccoaliersi 0 .a ncora buoni frutti e cioè: 1) la protezione della prima infanzia; 2) lu tt1 tela della salute individuale. Per quanto rig uarda la protezione del la pri · 111a infanzi.a è i'.1-dubitato che dei 'progressi pos. on o r eali zza r 1; una r ecente i11chie·s ta con~o ~La in et.~e P~o ~ i ,d 'Europa, pur molto evoluti i11 n1ater1a <l1 a i tenza all 'infanzia , l1a diJnostra lo clic vi sono in essi dei di stretti in cui la n1 orLa1i Là i11fan1.il e è tuttora molto alta. l Tna lotta contro cli es .. a potr à dare certamente buoni ri ·u]tati . ~1 a anco ra p iù utile arà ]a battaglia per la tu.tela della salute individiiale. K ell o l uclio dcl le stati tich e della mortalità, "'O' 'ratullo degli La ti Uniti di An1e-rica, è stato rilevato cl1e, n1enlre i quoz ienti si ono enor.111emente abba sati per I.a prima età e per l 'età 1

g iovane, la n1ortalità fra g li indivi.dui di età 111atura ri1naneva la Lessa se pure no11 aun1entava. Proprio n el }JCrio.clo dai 45 anni in su, un9 dei I)iù utili <lell.a YiLa, si l1a un.a n101talità elevat a per r11alattic· del cuore, delle arterie, dei r eni, cl1e insorgono insidi osamente senza ùare cl1e pocl1i o punto disturbi, mentre spes·so un epilogo trag ico vi en e a troncare l 'esiste11za: paralisi cardiaca, e1norragia cerebrale, angina p ectoris , ure1nia. ·Oppure, quando l 'i11aividuo si a ccorg·e della n1a1attia, è g·ià troppo Lardi per porvi rimedio, sicchè un gran num ero di esistenze sono fal ciate nel p ieno della loro at· tività, m entre curan.do a tempo i loro m.a lann i a rebbero i)otulo continuare una vita trl ile. l\1a, p er riconoscere a tempo queste ed altre mala tti e ch e, decorrcndo per un certo periodo n el silenzio dei fenomeni , no11 mettono il }).aziente sull 'avviso, è necessario ch e l'in.dividuo ven ga visit,ato mentre si riti ene ancora sano. Ecco quin·di sorgere ] 'idea delle visile m ed'iolie {Jeriodiclie ai sani che, 1.anciata dapp-rima d.al Dr. Lyman-Fisk, 11a avuto la prima reaijzz.az io11 e n el « Life Extension In stitute », che h.a cominciato a funzion.a re con alcun e Con1pagnie di assicuraz ione su1la vita (I ) . L 'idea , dapprima accolta con freddezz.a, 11a finito .con l ' i1nporsi ed i risultati raggiu11ti sono molto incoraggianti. Si è così osservato cl1e la m ortalità, fra g·li esaminati di tutte le età, è diminui ta del 23 % in ·confronto di quella deg·li individui non esam inati e cl1e la mortaliLà degli individui d.a 50 a 60 an11 i è dirni nuita del 53 %. Gli esami periodici consistono in : 1) an am n esi mo] to particolareggiata; 2) e5ame generale e fu11zionale sistematico; 3) esarne fisico 0b biettivo; 4) esame .da parte ·di specialisti (oculi, ta, oto-rino-larìngoiatra, sifilografo, dentista, radiologo, ecc.); 5) esan1e delle urine e dei sang ue (W assermann). Per i soli servizi centrali di New York, Bos ton e Cl1icag o, sono state fatte, n el 1929, 160 mila visi le p eriodich e. L 'Istituto non dà nes s_un~ indicazione ·s ulla diagnosi e sulla cura, 11m1tandosi a fornire dei con sigli ig ienici ed a raccoman.d.are al cliente di cons·u ltare il medico di famiglia il qu.a le, dalla lettura della relazione, con1prenderà il carattere delle anomalie riscontrate. Nel 98,5 % la visita fu ris.contrata utile e n el 70 % si trovò l 'opportu11ità di ri correre ad l1na cura . 1

(1) L 'A. richiama, per I 'Italia, i precedenti di E. Levi, G. Perilli, 1\ : Ranelletti, ecc. Dell 'argom ento il .n ostro giornale ebl)e ad occuparsi per il primo, credo, in Italia: (Nuovi orizzonti d ella merlicina preventiva. Le visite mediche ]Jeriodiche ai sani, 1926, p. 234). I


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SEZIONE PRATICA

La pratiica delle visite n1ediche p eriodiche si è diffusa molto agli Stati Uni.ti grazie anche ad un 'attiva propaganda. Il mo~i.µi ento v.a conquistando anche l 'Europa. In Italia l 'I sti tuta Nazionale delle Assicurazioni ha ben presto iniziata . tale forn1a di attività , determinando l e linee del programma di azione che si è sviluppato in tre direzio11i: a) con cessione delle visite m ediche gratuite agli assicurati, accompa.gnate sempre dalla ricerca urologica e d.a lla misura della pressione arteriosa; b) con.cessione, in casi speciali, di ri cerca urologica più compl eta e della ricer ca d ella glicemia e dell 'azot en1ia; e) con cessione di speciali facilitazioni per c ure termo -minerali e d entarie. Le visite m edich e, con cesse gratuitamente agli assicura ti da L . 20. 000 in su, si ripetono og11i 2 anni e si applicano anche alle p ersone sane, allo scopo di « collaudare » lo stato di salute e sorpr endere l 'inizio d ella malattia. Fra gli altri Stati d 'Europa, citiamo anzitutto la Germania ch e possiede, .a tale scopo, un organismo sanitario cent.r ale, a c ui nel 1928 e rario g ià inscritte 22 Compa.g nie di assicura zioni. In Ing hilterra le Compagnie di assicurazione accordano n otevoli riduzioni di premi agli assicurati ch e si sottopon gono ogni anno alla visita m edi1ca. L 'Au stria concede questa ogn i tre anni e così pure la Sv izzer.a, dove si fa pure un 'attiva propaganda. Il movimento si va estendeilldo n el Giap})One, n el Canadà, in Australia. Principalmente per m·erito dell 'A. l 'iniziativa 'ie11e ora patrocinata dal Comitato perma nente dell 'Ufficio internazionale di Igiene pub blica e sta quindi per entrare n ella fase di una realizzazione sempre più larg a. Finora si cer cava la con servazione della vita umana media11te la collaborazione fra il medico e·d il maJ.ato; oggi muta la situazione, aspirand'o .alla collaborazione fra medico ed individuo sano. E' tutta un 'al tra concezione della funzion e so.eia le del medico; in fondo, però, non si tratta ch e di appl icar e a ll 'organi smo umano la pratica ch e si segue per l e macchine, di sottoporle cioè a periodica revisione . L 'idea è semplice e n on difficile n e sarà la realizzazione se si potranno vincere g li ostacoli ch e con sistono, non soltanto nel con sen so degli I stituti di assicurazione e r1ell 'ottenere l 'unificazion e d ei m etodi di e·sam,e , m<l soprattutto nel vincere i preg·iudizi individu.a li. Bisog na, con la propaganda, con la persuasione, super.a re questo stato d 'animo; bisogna che la coscienza co11sideri la vita umana con un altro sentimento. Non il sentin1ento di vi vere pur ch e sia, ma di viver e sani, p er servir e d egnam ente la Patria ed essere utili alla collettività ed a se stessi . fil. 1

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CON CORSI . Posn VACANTI . ABBIATEGRASSO (Milano). Ospedale di Circolo cc Costantino Cantù ». - A ore 18 del 31 ag., assi stente; L . .6000 da decurtar si del 12 ?tb e 4 quinquenni d ee.,. abita~.; tassa L. 50,10 all 'A1nm.ne d ell :Opera Pia ;. e tà l11n. 30 a.; doc . a 3 m esi dal 9 lug. AnEzzo. Amministr. Provinc .. - Coadiutore della Sez . med.-micr ograf. d el Laborat. Prov. d 'Igiene· e Profilassi; scad. o·r e 18 del 15 ott. ; titoli ed esam i; L. 11.000, 5 qu adrienni dee. e c ..-v. ; riduz. 12 %; età lim. 35 a. ; cloc. a 3 mesi dal 16 lug .; serv. entro 15 gg. 'fassa L. 50,10. Chied. ann. ATTIGLIANO (T erni) . - .S cad. 11 ag . ; L. 8000 e & quinquenni dee., oltre L . 600 serv. att., L . 1200· indenn. supplementare, L. pOO uff. san . ; riduz . 12 %; età lim,. 3~ a. BoLOGNO.LA (1Vlacef'ata). - A ore Il del IO ag. ; L . 9000 ridotte d el 12 %, con 3 quadrienni dee., ol tre. L. 600 uff .. san., L. 200 arm. farm., c. -v .~ e tà 11m. 35 a., doc . a 3 mesi dal 7 lug., tassa L. 50. CAMPOLONGO MAGGIORI~ (Ve n ezia) . - Scad . 5 sett.; 1° r'5parto; L. 9000 oltre mezzo trasp ., L. 500 se uff. sa~. , c ...v. CASTIONS n1 STnADA (Udin e) . - A tutto 15 ag. ; L. 9000 oltre L .. 500 serv. att., L . 800 uff. san. , c .-v ., L. 1000-1500-3000 trasp.; riduz . 12 %. CATANZARO. Cassa Mutua 'A1alaltie Oper ai Edili ed Affini .. - Direttore sar1itario; L . 1500 m en sili n ette; diaria L. 45 riducibile di 2/3 se rientra n ell a g iornata e dirit to di p ,r ima vi siLa; n 0mina quinquennale rinnovabile ; e tà lim. 50 a.; scad. 25 ag.; tassa L .. 50,10. Rivolger si Con siglio Amm inis trazione, piazza Roma. CONSELICE (Ravenna). - Scad . 30 sett.; per San Patrizio-Chiesanuova; L. 9000 e 10 bienni ventesimo oltre L.. 2500 trasp ., c .-v., età lim. 40 a . ; tassa L. 50. DOGLIOLA (Chieti) . - Scad.. 10 sett. ; L. 8700 e 5 quadrie nni dc.e., oltre L. 500 uff. san. ; riduz. 12 %; e tà lim. 40 a.; .tassa L. 50,10. ENNA . R. Prefettura.. - P er titoli. Ufficiale Sanitar io nel Comune di ' ' al g uarnera. Stipendio annt10 lordo L. 7000. Ci11t1t1e aumenti quinquenn ali dJ L. 600 ciascu1~0. I>oct1mcnti di rito. Scadenza 15 set ten1bre. Per maggiori chiarimenti rivolger si alla R . Prefettura di Enna. FERTILIA (Napoli) . Al 16 ag.; L. 9500 oltre L . 1000 cavale . ; ridu z. 12 %; c.-v.; serv. entro 15 gg. ; tassa L. 60,10; età lim. 40 a. R . A r cisp edale di .. ... Nlar ia !\'uova e S lab . Riunii.i. 1\l 20 ag·. , direttore con r esidenza a Careggi ; FrnENZE.

l aurea da 10 an11i, 3 ann~ con posLi di ruolo in ospedali ; studi scie ntif~ci e praLici applicati all 'io-ien e generale e ospedaliera . Al 31 ag .., ore 12, tre assis tenti per l 'Ospedale Sanatorio di Careggi; età lim . 30 a.; L. 6400 d ec urtate del 12 %; tassa L . 50; doc. a 3 mesi dal 25 lt1g. Chiedere annunzi alla Segreteria. GnrsALBA (B ergamo). Scad . 31 ag.; con Cavernago; L. 6500 e add izionale di L. 2 e di L. 5 per tutti gli i nscritti (assist. farmaceut. o medicofarmac.), oltre L. 1000 trasp., L . 500 u ff. san., e


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c. -v .; deduz. 12 %; età l~m . 35 a .; doc. a un mese; Lassa L. 50. Chied. ann. L EZZENO (Como). -- Scad. l q ag.; L . 9000 per 400 pov., addizion. L. 5, trasp . L. 700, all).bulat. L . 500, se uff. san. L. 100; dedu.z. 12 %; d oc. a 3 1nesi dal 5 lug.; tassa L. 50. Chied. ann. Scad. 11 ag.; L. 10.000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1·7 00 cavale., L. 475 uff. san. ; ridu.z. l~ %; e tà l~. 35 a. MALFA

(M essina) . -

Scad. 10 ag.; con sor .; L. 14-.000 e p quadrien~i rlec.; obbligo m ezzo lrasp .; L . 500 se uff. san .; L. 500 ambulat.; deduzione 12 %. M ARCIGNAGO

(Pavi a). -

(Fe rrara) . Scad. 15 ag.; 1a. cond ., L . 9500 e 5 quadrienni dee., oltre assegno complement. L. 2520 per ammogl~ati, L. 2J 60 per celibi ; L. 2500 cavale. ; riduz. 12 %; et à li111 . ~ j a.; MA S SAFI SCAGLIA

tassa L. 50.

. .

aperto il concor so per titoli e p er esami al posto di Capo del Laboratori? Chimico Municipale alle condizioni fissate dal vigente Regolamento' generale ed organico per il personale del Comune. I,,o $tipendio i niziale è di L. 18.000 all 'anno, al lorclo delle tratle~ute di legge nonchè della r iduzione del 12 % di cui al R. D. IJ. 20 n ovembre 1930, n . 1491. Detto stipendio è su sce ttibile di sei aumenti qu~drie~nali fino a r aggiungere ~l massimo complessivo di an11ue L. 9800, salvo le trattenute e le riduzioni di c ui sopra. Il funzionar~o nominato a detto posto fruir à inoltre di u~ assegn o di carica di L . 4000 a nnue e di un supplemento di servizio attivo di annue L.' 3000, l'uno e l 'altro ~on valutabili per 1a pen sio11e e su scettibili entr ambi d elle trattenute di legge e della citata ridl1zion e del 12 %. Q,u alora il n ominato fo sse già inscritto al Fond~ .ee11sioni del personale dipendente del Com une di l\1ilano, .esso conti~uerà la propria ~scrizione al Fondo :-;lesso, co~ le relative trattenute. In caso diver so c,arà sogg·etto, per quanto concerne il trattamento di quiescenza, alle disposizioni di cui al R. D. L. 15 aprile 1926, n. 679. l\11LANO.

[ANNO

IL POLICLINI CO

Comune. -

È

Domanda di ammission e e documenti da allegarsi. - La preser1tazione c.lella domanda implica l 'accettazio11e di tutte le disposizioni che regolano

lo stato g iurid\co ed econ oll'l:ico degli iID:piegati <l el Comune di Milano, a norma d el r elativo Regolam ento generalè ed organico, e delle m?difi.cazioni che al medesimo sara~no in prosiegu~ apportate. Le d omande, debitamente corred ate dei docun1enli di c11i in appresso, dovranno essere stese su carta da boll o da L. 3 e presentate all 'U1ficio cli Protocollo Generale del Comune (via Rastrelli n. 7) no~ più tardi d elle ore 16 del gior110 26 o ltobre 1931-IX.. Al la domand a i con correnti d ovrànno unire i segu enti documenti . i~ carta legale e dellita1nente legalizzati: 1) certificato di n ascita dal quale ris ult~ ch e alla data di pubblicnzion'e del presente bando l 'aspi~·a~te n on h a up-erato l 'et à di unni 45. Questo limite <li e tà è elevato di cinque anni per coloro c~e hanno prestato servizio militare dal 24 m~g~10 1915 al 4 novembre 1918. Son o esentati dal limite <l 'elà: a" gli aiuto ecl a. sistenti delle Facoltà di n1eclir·ir1a e chirurgia e rli chimi ca e dell e scuol~ di cbin1ica e farmacia presso le Uni ver sità · e gli Istituti di is truzione Sllperiore; b) coloro ch e alla <lata dcl bando fli concorso prestino servizio pres~ so laboratori di igiene e di proiilassi, dipendenti clallo tato o da altri Enti pubblici, in base a

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regol nre nomina conseguita per effetto Qi pubblico con corso; e) coloro ch e alla data . ~el bando d i con corso prestino ininterrotto servizio, anche per effetto di incarico pr?v~i~orio, Qa _alme~o tr.e anni, presso labor a t or~ d~ igiene. e d1. profila~s~, dipendenti dallo .stat~ e d a _alt~i Enti pubblic~; 2) certificato d~ c1ttarlina11za i~al1.ai1a .. S_ono equiparati ai cittadini dello St ato i cittadini .delle altre r eo-ioni i taliane, quaTI:do an.ch e manch1~0 della natur~li tà · 3) certificato di non aver subìto con danne pe~ali p er i t itoli indicati nell 'articolo . 25 del Testo Unico d ella Legge comunale e provinciale, approvato con R. D:· 4 febpraio .1915, n . .14~, sal vo che l a, condan11a s1 stata s~guita d ~ ri~i­ Jitazione o da amnistia, ~ salva, in quest ul~im? caso, l 'eccezio11e contemplat a ~el N.. ~O d~ll arti.: colo 107 cfeila Legge Elettor ale politica v~g~nte; 4) certificato di buona cor1dotta m?rale, civile e politica, .a ccertata dal Podestà. o d ai Podes~à d el1'ultima r esiden za almeno triennale; 5) ~iplom~ di abilit azion e all 'eserciz~o d ella ~ro~essi?~e ~1 chimico o diploma di laurea in ch1m1ca, in chimica e ' farmacia o ~~ chimica industr~ale c~n­ seguito eritro ii 31 dicembre 1924, o con~guito entro il 31 dicemhre 1925 da coloro ch e si trovassero n ella ·co11dizione prevista dall 'a;rt.. 6 de~ Il. D. 31 . dicemb r e 1923, n. 2909. Detti. diplon:i-1 dovranr1.o essere esibiti in or~ginale_ o in ~opia i1otarile; 6) certifica to di aver adempiuto .agli obblighj di leva; 7) certificato di sa~a e ro}:r~1sta costituzione e di ido11e~tà fi~ica all 'eserciz~o d~lla carica, salva visita di co~trollo. da _parte dell _Ufficiale Sanitario del Co111une di Milano; 8) ricevuta del Civico Cassiere pel pagame~to della tassa di L. 50 dovuLa ai s~~ s~ del R. D. 21 ottobre 1923, N. 2361. I certificati di ct1i ai ~. 2, 3, 4 e 7 debbono essere di dat a non anteriore a tre mesi a quella del presente ba~do. Nella domanda ogni concc;>rrente, oltre aJ cogn.ome, al nome, alla pater~1tà ed al luogo dA nascita, indicherà un r ecapito ~ quale soltan.t o verra~no ~ndir~zzate le occorrenti comunicazioni. Og11i concorrente allegherà alla domanda i titoli scientifici e di carriera che crederà utile n.el proprio interesse q~ pr?~urr~, de~ scrivendol~ i~ un elei1c-0, ~n due originali, dei qtlali uno rimarrà unito agli atti ed il secondo gli sarà restituito, .co~ dichiarazione di ri~vu~. Per ! con correnti, ~ parità d~ merito, hanno vigore le norme di cui all 'art. 3 del R. D. 24 settembre 1923, 11:. 2073 .. La no~ina sarà f~tta per un biennio di prova, a, termine dell 'artic<;>lo 18 del Regolamento gener ale ed organico per il person ale del Comt1ne di Milai10. Avvertenze. ~ Gli .esami consisteranno in prove scritte, ~Il: esercizi pratici éd in pro~e orali, ai sensi dell'art. 6 del R. D. 16 gennaio 1927, n. 155. L a commissio11e g iudicatrice, alla quale spett a anche di decidere sull'ammissibilità dei con correnti, sarà composta ai sen si dell 'art . . 5 del precitato Regio Decreto. Si intenderà ~h~ il . nominato abbia ri11unciato al posto confer1togl1 se non assumerà effettivame11te il servizio entro 30 giorni dal la data d ella co11segn a della letter a di no1nina. Lo stipendio e l 'anzianità decorreranno dal giorno in ~u~ il no1rlinato avrà assu~to effettivo servizio. Il vige11te Regol amento gener~l~ ~d or ganico per il perso11ale del Comun e è visi~ile presso l a Ripartizione Personale (Palazzo Marino, econdo pia~oJ. f\'Iilano, 2q luglio 1931. I l Podestà: MARCELLO VrscoNTI DI MonRONE. 1


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SEZIONE PRATICA

MoNTEFTORE CONCA (Forlì) . - Al 20 ag., ore 12; L . 10.000 e 10 bienni ventes. , oltre L. 2000 cavale.; ·diminuz . 12 %; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 20 lug. MoscHIENA (Fiume). - Scad. 15 ag.; L. 8000 e 4 quadrienni dee., oltre L. 320 serv. att., L. 1000 uff. san.; riduz. 12 %; L. 800-2500-4000 trasp.; età lim . 40 a.; tassa L. 50, 10. MOTTA CAMASTRA (Messina). ,Scad. 30 sett.; .L . 8700 e 5 quadrienni dee., ol tre L. 500 uff. san ., L . 2000 cavale.; r iduz. 12 %; età l im. 35 a . ; tassa L. 50,10. ORIA (Brinrltsi). - Scad. 20 sett.; l..1. 8000 ridu.cibil.i 12 %; addizionali 1. 3 e L. 5 0 ltre 1000 e J 500 poveri; 5 qu.adrienni dee. ; età l im. 40 a.; tassa L. 50, 10. 1

PAULARO (Udine). Per titoli . Assegni annui sogge tti alle Jegali Lrattenute: Stipendio base lire 11.000, dedotto del 12 %, · L. 9680, aumentabile del decirno per 6 consecutivi quadrienni. Indennità di servizio attivo L. 600, con riduzione 12 %, lire 528. Inden t1ilct mezzo obbligatorio di trasporto, L . 3000, meno 12 %, L. 2640, se con automobile o cavallo; L. 1500 meno 12 %, L. 1320 se verrà u sa ta .l a motocicletta. l 1fficiale Sanitario L. 1000, meno 12 %, L. 880 . ln,dennità caro-viveri a norma capitolato, decurtata in base alle vigenti di·sposizioni. Tassa. concorso L. 50,10. Documenti di rito. Scad en za 30 settembre. Per ottenere il bando di con corso e chiarimenti rivolgersi alla Segreteria Con1unale. R ol\tA. Cassa Nazionale per le Assicurazioni So.ciali. - Un meclico aiuto e cinque medici assistenti presso i 'Ospedale in Galliera Veneta (Padova) . Un medico assis tente presso ! 'Ospedale in Bioglio (Novara) . Scad. 31 agosto. Titoli ed esami. Età lim. .35 a. Slip. L. 6500 per l 'ai11to, L . 5000 per gli ass istenti, ol Lre indennità di L. 2000 per ciascuno. Chiedere annunzio alla Direz . Ge11. (Serv. Perso11ale), via ~Iinghetti 17, Roma. RossANA (Ciineo) . - ,Scad. 15 ag ..; L . 8340 ol tre L. 500 uff. sa1'., L. 1000 trasp.; dedu z. 12 %; tassa L. 50 . SALLR ( Pescara) . - Scad . 25 ag. ; L. 10.000 ridotte 12 %, oltre l.1. 500 uff. san. SARNO (Salerno) . Consorzio Prov. A ntitubercolar e. - Direttore del dispensario; L. 6000; età lim . 45 a.; tassa L. 50; titoli, eventualm . esami; scad. 20 ag. ,SAVONA. Regia Prefeltura. - Ufficiale sanitario del Comune rl~ Vado Lig ure; stipendio lorde lire 8000, oltre il caro viveri, con libertà di esercizio professionale. Docu1Tlenti cli rito: età lim. a. 45, per g li ex combattenti a. 50. Scadenza 15 settembre 1931. Indirizzare le domande al la R. Prefe ttura di ,Savona. Per informazioni r~volgersi al Co1nune di Vado Ligure.

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. Chir':1rgo,. docente, 15 a1i'ni di pratica operativa, già primano Ospedali, fornito di ottimi titoli, cer ca. pos~o per lungo interinato o supple n za an?h~ 111 p1ccolq Ospedale di provincia , oppure in 1~por ta~te condotta chirurgica, con probabilità d1 nomina stabile. Offresi pure di subentrare o ass~ciarsi a collega in Casa di Cura già avviata, od i~ an1pliamento o da iniziarsi purch è in centro importante e r edditizio. Scr~vere dett agliando a : Tessera ferroviaria 852173, fermo posta, Siena.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof. Carlos Bo11orino Udaondo clinico me~ dico, è nominato d ecano della FacoÌtà di scienze inerl~che di Buen os Aires.

Il prof. Leitao da Cunha è nominato direttore della Facoltà medica di Rio de Janeiro, al posto del prof. Fernando ~iagalhaes, n ominato r ettore <lell 'UniYer sità.

Il prof. Gregorio Aràoz _i\lfaro di Buen os Aires è norni11a to Jnembro corrispondente dell 'Accademia cli Medicina di Parigi. Nel fase. scor so, p. 1091, 1. 6a,

Corrigenda. leggere : esteri.

Per l'istituzione di un premio annuo presso la R. Università di Roma, da intitolarsi : '' Fondazione Vittorio Ascoli ,, Somma come dal N. 30 . . . . . L. 42.880 Prof. Giuseppe Bastia11elli (Roma) l ng. L . Bonamico (Rom a) . Prof, Salvatore Diez (Roma) . . .

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500 -

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200 -

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100 -

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L. 43.680 Le sottoscrizioni si ricevono presso la Clinica Me-. dica al Policlinico Umbe r to I, Roma; ovvero presso i l nostro per iodico, via Sistina 14, Roma.

U&llissimò ad ogni Medico :

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II Diritto Pubblico Sanitario

Pe riodico mens~le di legislazione e giurispr udenza Dirett qi::i : On. dott . Aristide Carapelle, Consigl iere di Stato. Avv . Giovanni se1vaggi, Esercente in Cassazione. Editori: Fratelli pozzi - Roma Il Nrumero 7 (Luglio 1931) contiene: A. CARAPEJ J,E: I pu.bbliei oo:noorsi. Note sintetiche : V. Iu\MMA: Il regolamento tipo per .i Oonsorz·i antitu·bercolari. - G. MASSIMI: Denuncia degli aborti. Rassegna di giurisprudenza : Concorso. Attività della Commit)Sioue. Rioorec>.. U.g ua.glianza <li con•dizioni per tutti i oonroorrenti. - Riduzione dello stiipendio per ef.feiti del D. L. 23 girug.no 1927, n . 1159. - Licenziam ento per fine di prova. Effett i immediati. Illegalità. Provvedimento correttivo. - Licenziiamento annullato. Dallllan da di riaseunzione. Nuovo provvedimento. C-ompetenza. Ufficiale sanitario. Cessazione del servizio per -cause amministrrutive. Inden· noit à. Competenza.. - Provvedti.m enti di a ssegnazione a l confino. Effetti eul rapporto di ,i mpiego. - Licenziamento. Ricorso. Deposito del pTovvedimento. Con.corso. Esolrusione. Ricorso. Provvedimento. - Pensi<>nE:. Rapporto col servizio e lo etipenidiio. Leggi e At ti del Covern o : Schema di regolamento per .i serviz.i arutituberool-ari. 1

ToaBOLE CA.SAGLIO (Brescia) . - Scad. 10 ag.; lire 7920 e 5 quin,rucnni dee., olt r e c. -v ., L. 3000 lrasp., L . 500 ambul at., L. 300 uff. san .; età

1im. 35 a. ·ronnEMAGGIORE (Foggia) . - Scad. 15 sett.; 1° reparto; L. 8500 e 5 quadrienni dee . ri dotte; età 1im. 25-35 a.; tassa L. 50 nette. VAno LIGURE. -

(Vedi SAVONA).

V ALGuARl'IERA. -

(V. ENNA).

Avvertenza. -- Quando non è altrimeniti indi· cato i con cor si si riferi scono a condotte mediche, i compensi a!lo st ioertdio base.

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Prezzo di ogni numero separato, L. 5. L 'abbonamento ai d odici Numeri del 1931 costa L. 3 6, ma agli associati al cc Policlinico » è concesso ,o er sole L. 30, c h e vanno inviate, mediante Vaglia Postale o Bancario, al l 'editore Luigi Pozzi, Via S i~tina 14, Roma.


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IL P OLICLI NICO

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Locarno. "Tomarkin Foundatlon,, Corso internazionale per medici.

A Locarno cillà elci fiori e dell 'olivo almeno simbolico so llo gli aus1Jici della To1narkin Fou11d alion si 'è tenuto, n ei m,esi di aprile e di maggio, u11 cor so inter11azionale per medici. Questa Istituzione americana ha per iscopo di raccogl~ere, a primavera e in autunno, medici di og11i regio11e d 'Europa attorno a un, gruppo pure internazionale di m,edici e professori incaricati di svolgere argomenti, n on solo di attualità, ma da loro in special modo prediletti. La varietà deg·li argom,e11ti è assicurata da u 11 numero con sid erevole di con,ferenz~eri - 33 nel1'ul tirno corso - scelti in Europa fra ~ cultori di branche diverse delle scie11ze m,ediche . Ne risulta cosi la possibilità p er gli uditori di ascoltare i11 un, per~odo di tempo breve ~ in una sintesi unica i proble1ni più importan,ti della biologia e della patologia trattati da persone in special modo competenti I La scelta di Locarno per corsi di questo genere, a carattere internazionale, sia p er gli uditori che per i conferenzieri, non, poteva essere più felice. La piccola città d el Canton 'ric~n,o, con lo spe<:chio terso d el lago, con lo sfondo delle sue montagne policron1e, diventa n~lle due più belle stagioni dell 'anno u11 soggiorno incantevole per la qui.ete e per il co mfort che riposano il corpo, p er i fiori ~ per ~ · color~ che rasserena110 1'animo . E poi Locarno è !)Osta i11 un paese, per così dire, n eutro dove si p ar lano le tre lingue più importanti dell 'Europa conti1~entale. Infine vi è l 'accoglienza del signor Tomarkin, che è del rest o nativo <lel luogo, accoglienza fatta d~ urbanità, di cortesia e di sig·norilità cesì squisite quali solo possono risultare dalla fusione armonica de]le razze latina e an glo-sassone. Nell 'ultima riunione pril'n,averile sei paes~ vi erano rappresentati: l 'Austria, il Belgio, la Francia, la Germania, l '·Italia, l 'Un,gheria e la Svizzera. L'Au stria inviò i professori Meyer , Neuman11, Pik e Silbest ein, il Belgio il professor Dustin. Dalla Francia vennero Besreclka, Ca.lmette, Leriche, Levaditi, Pasteur, Valler y.. Radot, P autrier, Regaud e ' Veinberg. Dalla Germ,ania giunsero i professori Abderhalden, Blumenthal, Brauer, Brugsh , Elkeles, J adassoh11, Neufeld, Uhlenhuth, von d er Velden V\7eich ardt. Dall 'Italia Bertarelli e Pezzi, von Koranyi d all 'U11gheria e dalla Svizzera Alexander, Ascher, Burgi, Guggisberg, d e Qu er vain, Sobernheim, Tsch~rch. Le cor1ferenze furono d elle più svariate e gli argomenti, benchè svolti co11 una certa omogeneità, er ano tol li alle diver se bra11ch e delle scienze medicl1e, alla batteriologia, alla serologia, alla · in11nunologia, alla p atologia sperimentale, alla patologia l11ed~ca e chirurgica . Gli uditori sebbene fo ~ sero i11 prevalenza svizzeri e tedeschi, conven11ero un po' dapertu lto. Vi erano d ei polacchi, qualch e ainerican o, qualche francese e qualch e italian o senza contar e i con ·feren zieri st essi ch e si f aceYa110 . pes ~o lJ 11 d o~ere e t1n piacere di a scollare mae lri di paesi e scuole diverse per lo pii1 co11osciuli so lo attraver so le loro pubblicazioni. l~ qt1eslo e pure uno dei n on meno importanti i11erili della riunione cli Locarno, e qui mi sia r

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permesso di esprirnere un desiderio cioè che una delle riunioni annuali sia dedicata a un ra_m o speciale delle scienze n1ediche, alla neurologia, all a immunologia, ecc.; sar~bbe così possibile, in Ull tempo breve, udire ir1 una sintesi veramente eccezionale dalla p arola dei maestri più competenti di Europa ciò che di nuovo e definitivo è stato acquisito sopra un -d ato argomento. Sarebbe inoltre possibile ai rr1igliori r appresentanti scientifjci in u11a d ata materia, di trovarsi riuniti di conoscer si direttamente e forse al termine del 'cor so in una seduta finale , di mettere all 'ordine del 'giorno la discu ssione su un determinato problema in cui ci ascuno verserebbe il frutto della propria esperien za. ,S i cr eerebbe OO·SÌ una sp ecie di piccolo congresso finale, senza pretese, ma quanto più proficuo nell 'intimità d el soggiorno dei congr essi standardizzati internazionali gen er almente <li scarsa utilità. Una riunione s~mile, doppiamente utile, aglil uditori da un lato e ai conferenzieri dall 'altro, non può aver luogo ch e su lla terra ospitale e neutra della Svizzera e non può essere organizzata che· da un ente ricco di inezzi quali la « Tomark~n. Fou11dation ». D~ una riunione siffatta ho tenuto. parola allo stesso sig. 1'omarki11 che me 11e ha prospettalo l ~ difficoltà. Le difficoltà però si possono vincere; m~ auguro ch e lo siano e che Locarno, portatrice della prima parola di pace n ella tor1nentata Europa, realizzi l a comunione scie11tifica del vecch~o continente. Dott. prof. CEsARE PEzz1 - Milano.

NOTIZIE DIVERSE. I

Convegno internazionale d'idrologia medica. L '<< Internation al Society of Medical Hydrology >> si adunerà quest 'an,no in Germania dall '8 al I& ottopre; la seduta inaugl1rale si terrà a Berlino,. nei locali dell 'Università; le sedute successiv~ in varie s t~zioni cli cura. Temi: « Reu1natismo »;. (< Sulle malattie digerenti e cataboliche n; «Catarri respiratori »; « Radioattività d elle sorgenti ininerali » . La riunione è l~bera per i me~bri dell 'Associazione; gli altri medici devono rivol g~rsi alla Societ à (Wellington Road 55, London N. W. 8., Inghilterra) prima ·del 20 sett embre,. corrispondendo la quota di 10 scellini. Ogni membro ha diritto ad iscrivere l a moglie od una figlia, con il ver samento supplettivo di 5 scellini. La spesa complessiva è preventivata in 10-12 sterline. Due g~orni dopo la chiusura di questo convegno, verr à inaugurata 1'assemblea annua della Società Tedesca p er la lotta contro il Reumatis.m o; la riunion e avr à luogo ad Essen e n elle ·città viciniori. Possor10 parteciparvi liberamente i membri d ell 'Associazione; gli altri med~ci devono farne d,omanda, controfirmata d a due membri de1l 'Associazione, e corrispondere una quota di 20 scellini. Associazione internazionale di pediatria preventiva. È st ata creata per i11iziativa di Lereboullet (Francia), Valagussa (Italia), Parsons (Inghilterra), Schlossmann (Germania), Hamburger (Austria) e Scheltm a (Olanda). Terrà l a sua assemblea costiluente il 7 e 1'8 settembre all 'Aja. L 'ordine del giorno reca due temi in discussione : « La mortalità n eonatale, sue cau se e mezzi per prevenirla »


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I

SEZIONE PRATICA

(Lacomme, Lereboullet, Schlossmann); cc La trasmissione della scarlattina da parte dei malati cosidetti guariti» (von, Groer, Lichtenstein) .. Il co1~itato organizzatore provvisorio è presieduto dal prof. G. Scheltema. Per informazioni rivolgersi al segretario, dott.. R. P. van de Kasteele, van Dorpstraat 20, Scheveningue, Ola1i:da.

14° Congresso italiano di pediatria. Il Co11siglio Direttivo della Socìetà Ital~ana di Petl~atria ha iD:detto il prossimo Congresso Nazionale in l~irenze, dal 23 al 26 settembre. SaranD;o svolt.e le segueD:ti relazioni generali: << La pleurite purulenta nell 'iniaD:zia » (C. Cocchi, A. Laurinsich, I. Nasso, E. Castronuovo) ; « Le sindromi encefalitich~ nell 'infanzia » (wl .. Dergamini, G. De 'foni, G. 'faccone); cc Direttive dietetiche n,elle collettività in,fantili » (~. Brusa, A. Lucca, G. Macciotta). Saranno pure accettàte e svolte delle co~unica.zioni, i c ui argomeqti devono riguardare i temi delle r elazioni generali . Sono iscriti~ di diritto al Congresso i soci della Società Italian a di Pediatria, i quali s~ano in regola col versa1nenlo dell~ quote sociali. Vengono iscritti anche i non soci, ~ qual~ vers~no all 'atto del] 'iscrizion,e la quota sta.b~lita · di L. 80. Tutti glj iscritti hanno il diritto d~ accompagnare al Con gresso p er son e di loro fan~iglia, daf1:rl;one avviso e11:Lro l 'agosto e versa11do la quota di L. 25 a persona. Sono previste riduzion,i ferroviarie. Qt1a11to rigu arda le relazion~ e le co~u11:~cazioni va irtdirizzato al vice-presidente della Società prof. G. B. Allaria, R. Cli11ica Pediatrica U11:iversitaria, Ciorso Brama11te 29, 'l'orino. La quota d 'iscriz~one per ~ 11011 soci deve esser e inviata al tesoriere della Co1nn1issione ordina trice, prof. Guido Guidi, R. Speciale degli Innocenti, Piazza SS. Annun,ziata, fi'irenze. Per Je iscrizioni e per ogni altra evenienza rivolgersi al segr etario della Commissione ordinatrice, prof. Bru110 Trambusti, R . Clifl:ica Pediatrica Unjversilaria, Ospe(lale An11a Meyer, via Mannelli 115, Firenze (123) . 40 Congresso sud-americano di dermosiftlografta. J~ ra an1\unziato per il m~se di agosto ad Asunci611, 111a si prevede che verrà differito, poichè difficil111enle Je r eJazio11i giungeranno in tempo. Icliomi a1r11ncs~ i ~0 110 lo s.p agnolo e il portoghese. 'fra i Lemi in discu ssione sono: d ermatosi d 'origi11e ·anafilattica, li11fogra11ulo.m atosi inguinale e granuloma ven ereo, legislazione sociale antivener ea, ecc. Il co111ilalo organizzatore è presieduto dal dott. ' 'ic lor Idoyaga.

'90 Congresso dell'Associazione Mediea. Britannica. Come abbiamo annun,ziato, si è tenuto a East]Jol1r11e dal 21 al 24 luglio. L' Associazio n e è presieduta dal dott. W . H. Sn1ill1, del Canadà; ma il congresso è stato presieduto Qal dott. W. G. W~lloughpy . Sono stati tr.attati molti temi d 'attualità, co1ne: cc Problen1i di sa11ità pubblica sollevati dalla navigazione aer ea »; « Recenti progressi nei metod i .cli agnos tici delle affezioni r enali »; <e Le anemie secondarie e il Jo·r o trattamento »; cc Tratta1nento d elle se tticemie », ecc. I lavori sono st ati intramezzati da partite di golf, ricevimenti, una festa da ballo, ecc.

Riunione medica fra.neo-belga.. Accogliendo i vo t~ espressi dalle associazioni 1nedich e franco-belghe dei ID:ed~ci di. froD:tier a,

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I 'Istituto eliomarin.o di Ostenda organizzò, il 5 1uglio, una riunione ch e ottenne ~l più vivo su ccesso. Oltre cento med~ci d elle r egioni di frontiera risposero all 'appello dei Comitati. La matti11ata venne cor1sacrata al programma scientifico, riservato allo studio d elle an~mie; i dottori Tixier, Borrema11:s e Lambin trattarono l 'argomento nei riguardi d el latta~te, del fanciullo e dell 'adulto. Po~ gl 'interve11uti si ad,unarono ad un banchetto e celeb·r .aronQ, in vari d~scorsi, l 'amicizia franco-belga .

Scuola Superiore di Malariologia. Co~e già annunziammo n el precedente 1~un1e­ ro, il 15 luglio u .. &. si è iniziato al Policlinico Umberto I di Roma (IX Padiglion e) il cor so d ella Sezione Medica, al qua,le ris ultano inscritti circa 50 allievi, fra itali3.I!i ~ stra11ieri. Il cor so risulta di lezioni t eorich e e di esercitazioni pratiche. Il prof. Sanarelli ha tenuto inter essanti lezioni di geogr afia e di epidemiologia della malar~a. Il prof. Ferrata ha richiam ato, con le sue lezioni di ematologia, oltre agli allievi, una grande quantità di medici e di stucliosi. Altre conferenze saran,:Qo ten,ute dai proff. Nlarchi.afava, Dio11:isi, Bo1~a11:ni, Nazari, G. AlesSaf\dri11:i, Missiroli, Eredia, Ilven to, Carano, Bargellini, La, Face, Raffaele, Pancini, Mariotti Bianchi, :Sella, Brunelli, Ottolenghi, Rossi, De Sanctis, Lutrario, Diez, Filippini, Gosio, J andolo ed altri. La clinica d~ll a m alaria sarà trattata dal direttore della Scuola, prof. Giuseppe Bastianelli. La nuova sed e della Scuola risponde a tutti i bisogni di un insegn am ento dimostrativo. Corso complementare di perfezionamento. Un corso sulle malattie Ci el cu ore e d ei vasi è organizzato nell 'Ospcd ale Broussais di Parigi, sotto la direzione del dott .. C. Laubry, dal 5 al 17 ottobre. Tassa d 'iscrizio11e 150 frar1chi. Rivolgersi a: Dr. Matton, Hòpital Broussais, Service du Dr. Laupry, rue Diùot 96, ·P aris (XIVe). La nuova clinica pediatrica. di Torino. ~ stata ufficialmente ina·u gurata con l 'in,terve11to dell '.Arcivescovo di rr or ino, d ella Principessa di Piemonte, del ·~refett.o , del Podestà e di altre autorità e p er so·:Qalità spiccale. Alla er ezione del n11ovo Istituto hanno co11corso con <:irca due milioni di lire, il Comun e di ·r~rino, la Cassa d~ Risparmio, l 'Op era Pia di San Paolo e il sig. Werner Abegg, il quale ha elargito 400.000 lire. . Dopo i discor si d 'u so, ~l direttore, prof. Allar1a, lla esposto il funzio11amento del~.a Clinica, che infiD:e venne Yisitata dai con venuti. Istituto pediatrico di Cincinna.ti. Il 20 inaggio venne inau g urato, a . C~ncinna~i, un grandioso Istituto ann,esso alla Cl1711ca p~d:a­ trica universitaria, dovuto a una donazione d1 cir ca 60 m ilioni di lire it. , fatta dal. ~ig" V\~ . ~oo:.i:>er Proclor. L'edifizio è cost ato 15 m1l1on1 él1 lire il.; la son1n1a restante assicurerà il funzionan1ento. L'Is tituto h a scopi prevale11tement c scientifici. È diretto dal direttore della Clinica, prof. A. Grae1118 ~litèhell. Il p ersonale è in .gran. p~te comu11e alle due ist~tuzio~i. All.a cer1mo1!1a ~nau?~ral~ leniie un discorso il })edia tra dell n1vers1ta d1 Biri11 ingh am (Ing hiterra), prof. L. G. Parsons, espressamente invitato.


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IL POLI CLINI CO

Gli ospedali negli Stati Uniti.

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segnare personalmente le meclaglie d 'oro assegnate ai più 1neritevoli tra coloro che h anno cooperato co~ la Federazione, in questa grande battaglia. Egli era acco1npagD:ato dagli on . Arpinati, Paolucci , Morelli, dai proff. Ilvento e Bocchetti. Venn e ricevu to da numerose autorità. · Tenfl:e un discorso l 'ofl:. Paolucci, cui.i rispose il Capo del Governo, ch e espresse il suo compiacimento p er i risultati raggiunti.

Durante jl 1930 funzionaro110, negli Stati Unili, 6719 ospedali riconosciuti, che dettero 278.634.430 giornat~ Q~ cura, ossia 13.364 ..840 più ch e nel 1929, con una media giornaliera di 763.282 ricoverati, ossia 36 .616 più che nel 1929. Il nu~ero dei letti è aumentato da 907.133 a 955.869, senza contare le ct1lle e ~ letti delle mater~ità, che da 47.939 sono passati a 49, 584. Degli osped,aJi, 288 appartengofl:o' al Governo federa}~ e 581 ai singoli Stati, co~ una capac~tà di Cinquantennio della Croce Rossa Americana. 63.$81 di 405. 309 letti rispettivamente. Ven11e celebrato, i:q tulti gli Stati Uniti, il 21 Ne~ possedimenti colon.ial~ degli Stati Uniti (Panama, Filippine, Alaska, isole Virginie, Guia· ' inaggio. Ad un banchetto t~~utosi a Wash~D:gton ,. capitale politica, parteciparono ~l presidente della 11e, ecc.) si contano altri 186 ospedali con 16.916 Repubblica Hoover ed i rappresentanti di 24 Stati. letti. Venne emesso u~o speciale franco pollo (da 2 Dei 142. 500 mod~ci esercenti D:egli Stati Uniti, cen tesimi di dollaro~ . 98.491, ossia ~ due terzi, hanno. qualche rapporto con gl~ ospedali. I primi risultati dell'inchiesta sul B. C. G. (Dal « Journal A. M. A. ») . In nome della Commissione d 'inchiesta nomina la ct3.ll 'Accademia Medica di Parigi, il prof. LeOspedale volante. sn é ha deposto Ufl: primo rap,p orto, da cui risulta È entrato in servizio, i1cgli Stati Uniti, il più cl1e noD: si hanno esempi diID:ostrativi di virulengr ande e p~ù rapido << ospeclale volante >>: si tratta tazione d el B. C. G·., il quale è di regola ben toldi un aeroplano-ospeuale attrezzato per 3 letti, co11 ler alo dai bambini e solo in rar~ casi dà incicjenti inotori da 523 cav::tl1i cap aci di sviluppare u11a tran sitori e senza gravità, tra cui il più comune velocità di 200 Km. l 'orn ; oltre al pilota ed ai ma- è t1na poliadenil~ . lati può trasportar e u11 chirurgo e un assistente; La Com1nissionc ricorda che ~ bambini vaccila tlolazione pern1ett e di trattare i casi d 'urgenza. nati clevono essere sottratti per almef!O sei mesi Ha preso parte alJe recenti esercitazioni aeree, a og11i causa d~ contag"io. aggreg·ato a un g·ruppo di 670 aeroplani. Una nota clel dott. l(ern dimostra i r~sultati m olto favorevoli, rigu ardo alla mortalità infanCasa del latte a Foggia. tile, ottenuti ~el dipartimento di Thaun, in seCo11 l 'intervento del Prefetto e di altre autorilà, guilo alla pratica della vaccinazione con B. C. G. si è inal1gurato a Foggia uno stabilimento del cav. l~austo Fiorilli, che ha stipulato ufl:a con- Nella stampa sanitaria. venzione con l 'Arnministraz~one podestarile per il La cc Gazzella l\!Ierli~a Lomparda », decana della lrattan1ento igienico del lalle. st a1n pa m edica ~taliana - essendo stata fondata da Berla11i e Panjzza n~l 1842 - riprenderà regolarDonazioni e lasciti. m ente · con lln valoroso Comitato redazionale, le B n1orto a Catania il nobile Pasquale Gravina, sue p{ibblicazioni. Essa u scirà in den$i fascicoli il quale ha lasciato tt1 lto jl suo patrimonio, vam en sili ' -a- cominciare dal settembre prossimo. La · lutato circa 20 milioni di lire, alla Croce Rossa direzione resta in Corso Buenos Ayres n. 76, MiItaliana. lano; gli uffici di segreteria soQo in Corso Vene*** zia fl:. 75., i\1iJa~o .. La signora Giulia Balzarett~ ha versato all '0ID: vi.r lìt ù ~lla leg·ge 9 dice1nbre 1928 (VI) n. 294~, spedale Magg·iore di ~1il ano la somma di L. 25.?00, in omaggio alla m emoria del figlio dott. V1tto- l 'Istituto Italiano di Igie~e, Previdefl:za ed Assistenza Sociale è passato alle dipendenze dirette r~o Mariani nel primo anfl:iver sario della morte. dell a Cassa Nazionnle per le Assicurazioni Sociali, che ne ha assu11t.o la direzione e la gestione com*** pleta in, tutte le sue · mànifestazioni, compresa I 'eIl Rettorato Provinciale di Milano, su proposta dizione della rivista « Difesa Sociale ». Quanto del presidente avv. Fabbri, ha deliberato di stan- concerne questo periodico va indirizzato alla Diziar e L. 50 .000 per istituire, nel Preventorio 'P ro- r ezione del! 'Istituto presso l a Cassa Nazionale, via vinciale di Cannobio, t1n letto di patrocinio ~~ ~1 arc o Minghetti. 17, Roma. i11tilolarsi al Duca d 'Aosta, a favore d~ figli grac1l1 Il Dipartimento di Sanità navale della ReJ?ubdi co111battenti della Provincia. blica del Cile ha inizia lo una « Revista de San1dad I premi al Consorzi benemeriti della campagna an· Nava] »; è diretta dal dolt. Sa11tiago Medel R.; segretario di redazione ne è il dott. Juan Marin R. tituberco I are. Il primo fascicolo reca otto lavori originali, una \ ella sede della F ederazion e nazionale fascista sezion e bibliografica e !a cronaca. per la lotta contro la tubercolosi, si è svolta. la pren1iazion e dei presidenti dei Con sorzi prov1n- In onore del prof. Ilusi. <:iali cl1e più si sono distinti n ella prima campaRicorre quesL'a11r10 il 25° a11niversario dell 'inig na a11titubercolare, testè chiusasi. zio clella pr atica r adiologica del prof. Aristide Il Capo del Governo, ch e h a posto la lotta conBu i. I n t ale occasion e saranno tributate delle tro la tubercolosi tra i. principali obiettivi del Regi1ne, b a Yoluto prese11ziar e la cerimonia e con- onor an ze al prof. Busi per inizia tiva del Gruppo 1

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SEZIONE PRATICA

dei Radiologi Emiliani . Inoltre la cc Rivista di Radiologia e l~'isica Medica » pubblicherà un volu1ne speciale, contenente scritti scientifici in suo onore. ..\. tale scopo viene costituito un Comitato di aderenti e collnboratori, i~cludendo fra ~ primi coloro che intendono compiere atto d 'omaggio al1'insigne rad~ologo; fra gli altri coloro che \;ollaboreran no alJ 'edizione, pubblicando nel detto volume una o più memorie scientifiche. La quota d'iscrizione è fìssata i11 L. 100 per gli aderenti ed in L. 150 p er ~ coll a:b oratori. Questi ultimi avranno diritto ad otto pagine gratuite di stampa nel volume P. a 25 estratti, pure gratuiti, del loro l avoro; le pagine ir1 più saranno conteggiate, e cosi pure le illustrazioni. Rivolgersi alla redazione della rivista, Policlinico $. Orsola, Bologna.

Sciagure di sanitari. Il dolt. Roclol fo Meoli, medico condotto a Cicagna, lnentre s~ recava in: motocicletta a visitare un: cliente, è caduto, forse perchè colpito da insolaz~one, riportando l a frattura della base d el cranio. Per un incidente d 'automobile sono morti il dott. Joseph A. SLucky di Lexington (Kentuky) e il dotl. llobert C. Ly11ch di New Orleans. Il Lyn:ch era andato a trovare l 'amico: insieme erano reduci da una gita. Il dott Slucky goòeva di larga fama in tutto il Kentuky quale oftaln1ologo e oto-rino-laringologo; f'ra circondato da profondo affetto. Aveva condotto una campagna molto attiva contro il traco111a. Era un apostolo della propaganda igienica. 1

Vittima del dovere.

Viaggio di studi. Una crociera classica è organizzata in Grecia dal 22 agosto all '11 settembre; sarà accompagnata dal prof. G. Glotz, della Sorbona. Chi può avervi interesse è pregato d 'indirizzarsi alla Associatio11 Gi1illaume Budé » boulevard Raspail 95 Paris (Vie) . ' ' •

Il prof. OSKAR MINKOWSI(I è morto il 16 giu-

gno, in età di 73 an:nJ, ~ V\Tiesbaden:, ove si era ritirato D;el 19.26. · Ha legato ~l nome all e pi\1 im,portanti scoperte sul diabete. La prima concezio11e d ella genesi pancreatica di questa malattia si deve a Bouchardat; ma parve u11a stravaganza. Poi venne l 'esperienza fondamentale <lei cani spancreatizzati, eseguita a Napoli dal De Dominicis; rr1a questo A. non ne com1)rese l 'i1nportanza. Subito dopo ebbero luogo le ricerche di von Mering e 'Nlinko,vski, eseguite a Strasburgo. M~nkovvski ne dedusse, per prirr10, che !l pancreas d eve elaborare una secrezione interQa . Fu quello il punto cli partenza di ricerche le quali hanno cond otto, da ultimo, all'insulina, grazie alla quale oggi nei paesi civili nor1 si muore più di cliabete : questa malattia è cancellata dalle statistiche sulle cau se di morte! Si deve al l\ili~ko"1 ski anche la s·cop erta dell 'aci do ossibutirrico n ell 'urina . . . dei diabetici e il riconoscimento che il coma d iabe tico è prodotto da acidemia. È. anche noto il e< i1umero di Minkowski » (il glucosio può derivare dalle proteine, per es. nei casi gravi di diabete, a, dieta rigorosa, e allora il rapporto tra, glucosio e azoto nell 'urina è di 2.8: 1).

Con dolorosa indignazione apprendiamo l 'assassinio del dott. Duhamel, d'Age~ (Francia); esso è stato perpetrato da un individuo scontento per non avere ottenuto l'indennizzo che reclamava. Il dott. · Duha1nel era una delle personalità mediche più apprezzate clel dipartimento di Lot-et-Garenll;e.

Esercizio abusivo. E s lato arrestalo a

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11 l\!Iinkovvski abbandonò la medicina sp eriment ale per darsi all a clinica, che ha insegnato a lungo nell 'Un~versità di Breslavia, ove su ccesse a Strumpell, rivelandosi uno dei più esp erti diagnosti e terapeuti della Germania. Non trascurò gli studi scientif~ci: vanno segnalati quell~ relativi alla patologia della gotta, del fegato, delle vie respiratorie. Era nato a Kow.Q,o (Lituan:ia) .

Ler~tini

(Catania), e conda11nalo da quella Pretura, padre Giusep,p e da Militello, che esercitava delle cure e forniva delle erbe 01edicam cntose.

B s tato arrestato a Ro~a U sacerdote Antonio Filippazzi da Assisi, per esercizio abus~vo dell'arte sanitaria e per corruzione di ~inorenni .

Incendio di un ospedale per tubercolotici. Un i ncendio sviluppatosi di n:otte ha gravemente danneggiato il nuovo ospedale per tubercolotici di Derfo (Brescia). Il fuoco potè essere domato dopo alcune ore. Fortu11atamente non: s~ hanno a deplorare vilti1ne, ma solo qualche ferito leggero e qualche u stionato.

Radlosta1ione punita. La stazione radio-emittente KTNT di Muscatine (Iowa, Stati Uniti), diretta da N.. Baker, è stata sospesa dalla « Eederal Radio Commission », con ordinanza del q giugno, perchè svolgeva un 'attività illecita; tra l'altro, denigrava la classe medica.

Si è spento a, 6_8 anni il prof .. J AMES LORRAINSMITH 1 il quale ha insegnato patologia medica su ccess ivamente a Belfast, 1\ilanchester e Edimburgo. Vanno ricordati i su~i s tudi sull ' av~ele~a­ mento d a oss~do di carbonio, st1lla determinazione del volum~ del sa11gue, sulla clorosi (egli riconobbe che v'è aumento d el plasma), ecc. Quale decano della F acol là medica di Edimburgo, si è sforzato di coordinare i vari insegnamenti medici: clinica, fiEiopatologia, anatomopatologia, batter~ologia, ge~eralmente troppo slegati. 11 19 luglio decedette il com1n. prof. CAMILLO ROrf A <loitore i11 legge, dottore in medicina e chiru~gia, libero docente d~ me?icina l.eg~le alla R. ·u niversità di Genova. Di antica famiglia lombarda, era fr atello del· seD:. Rota, de?eduto d~ u11 inese. Il prof. Ilota, mente aperta d1 u omo libero e coscienzioso era a Genova un efficace coll aboratore del prof.' G. G. Perrando nell 'insegnamento della medi<;ina l egale special1nente alla studentesca dell a Facoltà giuridica. L . C. l\I.


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IL POLICLINICO

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RASSEGNA. DELLA STAMPA. MEDICA. Soc. d. Chirurgicus de Paris, 6 feb. -

VrGNAL. Dialermia 11elle fleb~ti. - HAUTEFORT. Trattan1. delle varici per mezzo dell 'eterc. - J. LANDS. Rese.z~oni del n . presacrale. -- R. BoNNEAU .. Peristallismo immediato provocato da siero ipertonico endovenoso. Bull. lvféd., 28 feb . - Numero di cardiologia. A rch. "Al/ éd. Rel ges, f~b . - GurncY. I sintomi minimi di appendicite ind~canti l '~ntervento . l )r esse Méd . , 4 rnar. - P. OuRY e P. GonART. Aspelti e trattan1er1to dell 'amebiasi cron. Rifor1na Med. , 23 feb. P. JEoLowsKr. Geno.cu ti-reazione. Journ. A. 1Vl. A., 21. fep . - . B. RATNER. Il bambino a llergico . - C. F . EIKENBARY e J. F . LE CoCQ. ·Osteomyelitis variolosa. Brit. Med. J ourn ., 7 r.oar. - .N. MuTcH. Tr.attam. medico dell 'artrite ero°'. Deut ..~lfed. Tt"fl och., 6 m,ar. - ZrELER. Fegato e cure anlilueti chc. - KEsSER. La tossicità dell 'al·cool metilico : Mediz . .Well, 7 mar. - J{nAus . L 'uomo cinquantenne. - RosrN. L 'esam~ fu~zionale dell 'apparato · ·Circolat. pel pratico. Atliincri. :Nled. Woch.. , 6 mar. - BosuAMER. Profilassi cle lla . trombosi.

l\fin. Nled., 3 mar. - S. RoNIANO. Diabete renale. Presse Méd., 4 mar. - G. DELATER e R. HuGEL.

Insufficienza venosa parossistica mortale. · ~4.rch. Mal. App. Dig. ecc. , gen . M. CHrRAY e al . Batteriologia delle colecistiti croniche . Scalp el, 7 mar. - M. HERl\iAN . La nebbia merlale. Meltiz._ I<.linik, 6 mar. - L. NuRNBERGER: Diag·nosi della mola idatigena. Nutritiori, 1. - M. LAnnÉ. Frontiere del diabete. - A UBERTJN. Compito rlel fcga lo nella patogenesi del djabete. - RATTERY. Compito dei reni negli stati iperglicemici . Cl. :Nled. Ital., feb . - I,. VEnNETTI BLINA. Cancrocirrosi. - A. FIESCBL Grave ·alterazione della crescenza. Paris Méd ., 7 mar, - Nl1mero di ve~ereologia . Jourri. de At!éd. de J_yon, 5 mar . - L. LANGERON. Colesteatoma del cervello'. Riv . It. di Giriec., mar. - E. PESTALOZZA. Fibromi in gravida11za. - 1\1. TRETTENERO. Reazioni sierolo·gich~ materno-fetali. _4.rcli. It. d'i Anat. e Ist:. Pat., gen .-feb. - F . Gucc10NE. ..\sfalto d~ i)etroli.o e cirrosi del fegato. - G .. PACE'ITO. Gel\esi dell 'ulcera gastr. - S. MARRAs. La milza nel mor):>o di 'Verlhof.

Indice alfabetico per materie. Angi11a 111on ocitica; neutropenia idiopatica . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1131 Antimonio: azione sul gra11uloma n1aligno ~ tubercolare . . . . . . . . . » 1107 _-\ppendici.te : diag:qosi . . . . . . . . . » 1123 Ascaridi lombricoidi eliminati per le )) 1112 vie urinarie ffi:aschili . . . 1127 Bcr1zo]o: aYvelenamer1to da - . . . . . n Bibliografia . . . . . . . . . . . . >> 1125 Can cro: per la diag1~osi e la determi)) 11 az1one di operabilità . . . . 1130 )) 1126 Cateterismo uretrale a fa scio )) 1122 Colite e sua diagn osi dit.f. . . )) 1126 Corpo calloso : sinclromi del -• •

Corri spondenze

. . . . . . . . .

.

Dermografismo e disturbi labirintici . Di ab e le : cl i eta libera . . . . . . .. . . Difterile: 1nodificazioni 11el quadro . . Epato lerapia i1elle sindromi neuro-ane1nich e . . . . . . . . . . . . . . . · · Eugenica e stirpe . . . . . . . . . . . . Frattura arlicolare dell 'epifisi prossimale della ti.Pia . . . . . . . . . . . Gon1ito: borsite tubercolare . . . . . . l\1am111el I a : can cro . . . . . . . . . . . l\lielosi erilremica 11or111oeritroblaslica con porpora . . . . . . . . . . . . . . 1 eona to : i.Ulomalie . . . . . . . . . . . Obesità: e ura esclt1 i ame~te dietelica Operazio11i cl1irurgicl1e : sistema pratico l)Or preYe11ire le complicazio11i broncopolmonari . . . . . . . . . . . . .

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1140 1120 1132 1133 1126 1134 1126 1127 1126

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Orecchio medio: t ubercolosi . . . Osteopsatirosi combinata con sclere e sordità . . . . . . . . . . . . . Peritoneo: porpora emorragica con dro d 'affezione acuta . . . . . Poln1one: car cinoma pri1nitivo . . Retina : distacco . . . . . . . . . .

. . . Pag. 1119 bleu . . . n 1115 qua. » 1132 . . . » 1127 . . . )) 1114

Ricorso: deposito del provvedimenlo impugn.alo . . . . . . . . . . . . . . · ·

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Sangue: deLern1inazione della massa di . . . . . . . . . . . . . . . . . Sclerosi i:q placche : eziologia . . . . . .

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Ser v izio : dispensa p er sopp r essione di posto; rim edi giuridici . . . . . . .

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Shook : veleni tis"sul ari . . . . . . )) Stenocardia èredi tària . . . . . . )) )) Stitichezza . . . . . . . . . . . . . . )) Stomaco : carcir1oma . . . . . . . . . Stomaco : ulcera callosa e cosidetta ulcera-cancro . . . . . . . . . . . . . . » 1120 Tracoma : ricerche . . . . . . . . . . . 1133, 1134 1,uber coloma d el 4° ventricolo : sindrome compressivo-flogist~ca . . . . . . · » 1126 1127 Tubercolosi: comunicazioni varie . . . » l' umore cerebralè: manifestazioni prodromiche . . . . . . . . . . . . . . . » 1130 Tumore ed emorragia cerebrale: diagnosi d,iff. . . . . . . . . . . . . . . )> 1130 Vaccini anticlifterici: valore air tigene » 1133 Vertigine auricolare: diag·nosi . . . » 1117 J1ita um(JJna: come prolungarla . . .

»

1136 .

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'r.

AscoLr t , Red. capo.

A. Pozzi, resp. Roma .. Stab. Tipo-Lit . Armani cli M. Courrier.


ANNO XXXVIII

Roma, 10 Agosto 1931 - IX

Num. 32

I

fon dato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATIOA

REDATTORE CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

t

SOMMARIO. Osservazioni cliniche : G. Bona.nni: Sindrome pseudotu.bevcolare da tu·mo:re del polmone. - E . Orespo1ani: Endotelio.ma -priimitivo ·Ìlll!diagin osticato 1deHa pleura. . Note e contri1buti : R. Grasso: SuJl'azione dell'antim<mio nel graruulorna maligno e tubei'colare. Sunti e rassegne: DEBMOSIFILOGRAFIA: c. Levaditi: Sulla profilas&i della eifili·de. - Ledou.x: Sul contagio sifilitico. - J. Cappelli : Dermatoei oda luce. - R. Sabouraud : L'epilazione con Ja pinzetta in dermatologia. ORGANI RESPIRATORI : Woytek : Sull'etiologi a della gangrena pol1uo11are. - R. Fontaine: A proposito di 7 casi di ascessi pol·m onari tr.attati ohirurgicaimente. - A. G. Bosoo: La oontoreiOllle omol aterale del bueto. - A. Oetrrungolo: La m obilità della parete cc.etal e dopo la neuTectomia interoostale mulripla. Cenni bibliografici. Biografie : O. Frugo1. i: ' 1 ittorio Ascoli. Aooademie, Società Mediche, Congressi : Società Medico-OhiTurvca Bresciana. .A.ocademia Medica Pititoicse 1< .Filippo Pacin•i 11. Società Medico-chirurgica Bellu·n eee.

AppU1nti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Le ,c ongestioni ep.atiche attive. Atrofia del fegato da cinoof ene. A vvelen.a.mento da Helvella (:>C>Culenta e lesioni del fegato. - Contributo clini co e sperimen.t ale alla queetione del deflussa della bile dal fegato. Un'anoJ"male for.m.atz>i-0ne peritoneale come causa di occlnsio ie delle vie biliari e stenoi:;i duodenale intermittente - Le emo1·r&.gie digestive nella litiasi bi1liare. -- Le ulcere 1della cistifellea. L'olio d'uliva 11 •p er os » in tera:pia. - SEMEIOTICA : La ritenzione ureica nel srungue. Tecniica <li r icerca e aignificato 1:1emei-0logico. La fl)rova <1ti. Esc11dero per la diaign.asi •della gotta. - MEDICINA SCIENTIFICA : Presenza di i..ùtravirus nell.a tube~c-0losi cutanea e nel llupus eritemaitoso. - 11 virus varicello-zonatoso. - RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO : A Franchetti: La legis lazione sulle acque minerali e su·glii stabili.menti termali, idrotera:pici, ecc. - POSTA DEGLI ABBONATI. , . ARIA. Nella vita pr·n fessi onale : Servi zi igienrico-sallliitari. Concol'\Si. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabet ico per materie.

OSSERVAZIONI CLINICHE.

cerca dell e reazio11i b iolog·ich e h anno fatto mol Lo, progre'dire la diag'nostica differenziale d ell e malattie polmon,a ri e se è vero cl1e la confusione fra le suddett~ ma1attie, prodotta dalla uniforn1ità ·dei sintorr1i e .d.a fortuita roi11ci de·n za di 1dati • anamnestici, si vada 0 ra facendo1 più rara, pur tuttavia si cade ogni tanto nell 'errore ancl1e da medici competenti. Con l 'esame r.a1diol·ogico e l 'ind.agine delle reazioni biologi.cl1e generalmente Iiuscia1110 ,a .diag·nostic.are un echinococco polmonare; per m·ezzo dell 'in iezio·n e di sostanze radiopache n ell 'albero bll'o,nchi.ale riusciamo a mettere i11 eviidenza una dilatazione bronchia1le; la di.ag nosi d.i tu1nore ·de1 IJiolmone invece è rimasta ognora difficile anche con l 'uso dello pneumotorace e la radiogTafia fatta precocem ente. cc Ci sfu.g·g·e, scrive ili Ma ci, ogni r.agg·u,a glio rispetto alla con sistenza alla superfi cie, a1 la spos·tabilità, ai ra;pporti p iù inti1ni co11 le fo,r m.azioni viaine a causa 1dell 'in.acce sibililà della sede, non abbiamo prove biosicure ch e ci dimostrin 0 la sua preloo·icl1e o senza nell 'organismo; soltanto la radiog rafia dà ltn'ombra eh€ n.a sconde però numerose ins i1diie )) .

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SANATORIO DI SANSEPOLCRO.

Sindrome pseudo-tubercola1·e da tumore del polmone. Dolt. G1uL10 BoNANNI, capo reparto . 'ebbene non capili troppo friequentemente o rI1lai è più ch o 11oto ,ch e qualchie caso in cui 1.a s in·dron1 e ~li11i ca s 'inqua.dra tutta n el la tubercolosi polmonare, riveli poi n el su cc.essivo decor so che tr,a ttasi di un tumore 1nali.gno de~ polmone. Ta l e errore si comm ette facilmente e fors e sarebbe evitato se !Ilon ve11isse 1nai m eno un' assi d·u a osservazione del i)az iente e se in tuJtti i casi in cui sorga i l dubbio del1a tubercolosi si prati:cass~ un a•cc urato esame radioscopico e r adiogr.afico. La sifili.de, le micosi, la bronchiettasia, l 'echinococco e i~ n eopla ma sono, tutte n1alattie stretLamente .poln1ooari oltre lai tubercofJ.osi ch 1e bisogna volta per volta prendere n ella d ebit.a ronsider.a zione e s0 Lto11orre al vaglio della critica di.ag·nostica e delle n ecessarie ricerche clinli c~e. Oggi l 'e a1ne ra1dio logi"oo ite .Ja :ri1

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esso nuovamente pratica lo deitte risultalo negativo per il bacillQ di Koch. L 'esame obbiettivo del torace dava : sm,orzamento di suono in tutto l 'einitorace sin . <l:alla spina della- scapola in giù, ivi il fremi lo v .. n on diu1i11uito e il murmure vesciCQlare 'scoro p ar so;. n,ella .fe,gion~ sottoclavioolare sinistra sj ascoltavano numerosi r antoli sotoocrepilanti; malgrado l 'estrazion,e del liquido persisteva ]a dispnea in modicq grado (:}la riduzione di suono al torace; l'esame dell~ regiqne cardiaca davai l 'ictus della punta notevoln1~nte sposta lo ~ destra di circa 2 cm . La, febbre co 11tint1av.a a presentarsi la sera con poche lin,ee, 37°,3 ..37°,4, talora scompariva per due o tre g iorni e po i ritornava. Il malalo 1101~ aveva comple tamente perduto il suo appetito e si nutrivai i11 parte. Intant o il deoorso dell a malattia cominciava a far d ubitare dell a vera natura di essa e molti segn~ contrasta,;aa10 con, l 'ipotesi dapprima ammessa di una tubercolo &~ plettro-polmonare. D'altra parte J11:a·n cavano pt1re elemer1ti sicur~ per ammettere M. Paolo, a .. 38, operaio1, di Sansepolcro; entra c.011 certezza una malattia diversa ·e il dubbio anIlJel Sa11alorio cqn diagn osi di pleurite specifica gu stiava la mia men te. Un nuovo esame d ello Nella storia personale esiste una ep~didimite tu- spulo fu negativo. Qu es to 'risultato con alcuni bercolare per l~ quale gli fu asportato il testicoJo. aspetti clinici soprattutto d.ella malattia, di cui Nulla nella anamnesi di famig·lia. p·a rlerò, m~ fecero piutlo,sto propendere per una Il ]). aID:malò diversi giorni fa co·n un po' di forma carcinon1alosa dell 'a pp arecch~<» polmonare. tosse con scarso escreato, febbre la sera, lieve I11 seguito il malac.~o presentò una m o·n oplegia deldispnea; il curan.te conoscendo i suoi precedenti 1'a•r to sup.. oorrisponélente aJ lato affetto·, ed i see . gil1clicando il caso non lieve lo consigliò di farsi gni di un 'alter azjone gen erale dell 'economia: dir1covera1re. magrimento, disordini digestivi, edemi alle estreAll 'esam e obbiettivo n otasi: stato di nutrizio·n e mjtà, segni di insufficienza cardiaca, morte. discreto, pelle ~ mucose visibili p allide, p annico·l o Autopsia : Aperto il torace si nota che il lobo adiposo ~ sistema muscol are scarsamen te svilup- superiore del polmone di sinistra è trasformato pato; stazioni gbiandolar~ n ormali tranne le r e- in un enorm e tumore della. gra r~dezza qua~i di gioni ascellari ove no~ansi microg 1ando·l e scarse. una testa di feto ch e occupa quasi tutto l 'emiL'esame del torace dà: riduzione di suono sultorace sin . e si prote11de verso destra avendo rel 'an1])ito di si11istra daJl 'angolo della scapola , in spinlo il cu Qrc che si trova completamente a degiù, qualche sibilo all 'asco.J tazio·n e nella regione stra e spostato i.l m,ediastino. sottoclavicolare sin.; apparato cardiovascolare nulCoperto di pleura viscerale ispessita e intimala: nulla all 'arld0 rne. Temp . 37°,5; polso 80. me11le aderente ha con sjstenza dura; la superficie Esame delle urine: alb. assente, zucch. assente. pl eurica, 111e-s sa in, luce dopo1 aver distaccato il Esame d ell 'escre,a to: n egativqi. polmone d alla parete ~ cui er a legato da tenaci Il giorno segu en te pratico una puntura esplo- aderenze, appare di aspe.lto lardacoo cosparsa da rativa pleurica ed estraggo 10 cc. di liquido emor- i1umerose piccole granulazioni e qua e là da con ragico. L 'esame citologico dà: emazie abbon- crezioni mem braniformi; nel cavo trovasi una cer dan ti, alcuni lir1fociti, ~ cellule bianche p<>linuta quantità di liql1ido e1n.o.r ragico. Il polmone al cleate. Poichè il versamento tendeva ad aumen- taglio è duro man . ma.n o ch e s~ penetra d all 'ester lare cau sando una leggera dispnea al p. feci una no verso l 'interno e dall 'apice alla base; il suo prima toracentesi estraendo 700 cc. di liquido di aspetto nelle parli periferich e e superiori è quello colore em,orragico. del polmone cor1gestionato mentre n elle zone .o".e Si pone l a diagnosi di pleurite emorragica di la COJ).sistena:a è pii.1 dura appare di co.Jor gr1g1CP natura probabiln1ente specifica. tigrato; alla pressione dà un liquido lattigi11oso. L 'esame radioscopico del torace dà una tenue L esame istologico eseguito su diver si pezzi tolopacità diffusa é\. sinistra nei 2/3 inferiori. Dopo ti dal] a massa d el tuu1ore dimostra : nella zona la piccola operazioin e il p. sembrava star meglio pol1nonare periferica segn_~ di edèma e di infilma non trascorrevano m olti giorni che il liquido trazione blastom a tosa: nelle al tre parti la strutsì riformava, si acec11.tuavano i disturbi del re- tura del polmone è scornparsa, le cavità alveolari spiro e procedevo qd una seconda toracentesi sono -Occupate d a rn,asse epiteliali costituite da celestraendo un liquido che aveva le medesime qua- lule cilindrich e che forro ano ammassi limitati da lità del primo. Non passarono m olti giorni ch e briglie con.n,ettivali. scarse; notasi eh~ l 'infiltrarfu~ costretto eseguire una terza toracentesi ; il lizio1n e deJ tessuto ·b lastomatoso ha in parte invaso quido aveva sempre le stesse qualità citologich~; pure i bronchi. Dopo un tale reperto la diagnosi lo spazio pleurico tornò an cora a riempirsi e ~l di .tumore maligno si pre~ntava senza alcun p. reclan1ava l'estrazione onde poter meglio r espi- dubbio. rare. Praiticai in tutto selte toracentesi. Le condizioni generali del soggetto non erano Il tumore ch e aveva avuto origine polmona- . molto scadute, era però aumentata l a tosse che re certamente nella parte bassa del lobo supeaveva j_l carattere speciale di essere tormentos~ riore aveva faci~mente affiorato . alla superfie convulsiva, lo sputo cominciava a presentars~ cie del polmone ei la pleura sensibilissirna 1naccl1into di sangue seh1Jene scarso; l 'esame d1

Secondo il nostro modesto parere, po.ichè non possiamo con sicurezza affi.darci alle varie reazioni p:noposte (reaz. ·di Davis, di Botelho) ed altri m ezzi a dopera·t i come la velocità .d i sedirnentazione degli erit1roc~ti ecc., ia diagnosi dei tumori maligni del polmone rimane oggi, quando la ra diografia non so.ccorre, una d iagn osi per lo più d·~ esclusione. La perfetta sov.rapposivione dei sin·tomi del tumore d el polmone e del la tubercolosi .polmonare ci h.a nn10 indotto a pubblicare il seguente caso che è meritevole d i menzione per la rarità su.a, quanto per le ·dificoltà della diagnosi e le .complicanze cui diette luogo, senza ch e il p.azriente avesse a presentare fino agli ultimi giorni disturbi clinici notevoli. . 1

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aveva subito r eagito con una precoce .pleurite emorragica ch e mascherò per quasi tutto il suo decorso l'analisi obiettiva: della malattia fondamentale. Inoltre la storia pregressa d·e l n ostro paziente , l 'inizio della mala ttia , l 'aspetto del malato avevano fatto porre la d~a­ gnosi di turbercolosi pleurica anche perch·è i 'esame ·citolQgico ·del liiqiuido estratto ·n.o n de tte un risultato :ch e la facesse escluder·e. La sopravvenuta tosse suocessivamente co11 espettorato talora m lacchiato di sangue senza aspetti specia li, il reperto obiettivo di numerosi fenomeni umidi n ella fossa sottoclavicolare di sinistra, la febbretta I.a sera quasi oostante, lo stato gen erale d el soggetto, fa.cevano pensare ad una m.alattJia tubercolare in atto L 'eSlame ra diolog:ico in c·o nseg.uenza del1la precooe compartecipazione della ' pl,e ura non aveva detto nulla di preciso; esclusa questa ch e è la migliore, fondamentale r icerca che possediamo per , 'la diagnosi ,dei tumori J>olmonari, non potevamo affi,d.aPci alle varie prove bi-0logiche che i ·r isu·l tati tutt 'altro ch e certi le hann10 fatte esclu,d ere d.a i met od~ abituali di laboratorio (prova di deviazione del complemento, di pr·e cipitazione, del potere antitripti'co, del potere citolitico, di enzimoreazione, d 'intorbidam.ento al] 'oleato sodico, di labilità colloi dale, meiostagminica). Non ci rini.an·eva quindfi ch e .a ffi1darc i ailla clinica e tudiare atter1bamenie l'evolversi della malattia . Infatti il prin10 dubbio in noi sorse qu:1 udo notan1mo la rapida r iproduzione d el liquido per cui dovemmo sottoporr e il malato a va1ie toracentesi. È noto che -iurin·do s.1. tratta d1 tumori ma· lig11i il 1iqui1do e_s LraLto si riproduce rap1diln1er1 te e s.i.am·o co tretLi rjpetere I.a puntura a brev'i in lervalli. Dieulafoy ad un mala~o praticò sette toracentesi r1ello spazio di due mesi, po1i 25 in du e 1nesi e n1ezzo, poi il lirq uido Timase staziona- · rio e 11011 "i praticarono pii! !"fiq~~ure fin .. , alla i11orte. In un caso ·di Desnl)s l11rono fatte ~0 punture in sel me i estrae!Ildo in tutto 40 litri di liquido. Avevan10 inoltre potuto n otare dopo la estrazione del liquido la •p ersistenza dei segni fisici dati evidentem ente da pr o.du· zi·o r1i neoplastiche rr1asch era te fino allora dal versamento. Altro criterio clinico ,ii cu.i molto ci g iovamn10 n el prosieguo de~] J n1alatti.a fu la quali1tà del versamer1to ch e nell ~ torar-e11. . . . . .' tesi su ccessive s1 presentava via Vla p 1u emorragico, più colorato; lasciato a r iposo si divi· deva in due strati: uno inferiore rosso-scuro in prevalenza corpuscolare; l 'altro superiore 1•

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SEZIONE PRATICA

più chiaro. ~ questo, ha detto Cardarelli, . un caratter e pro.p rio dei versamenti n eoplastiioi ~ che li differenzia dai versamenti tubercolari dov-e il liquido è m eno ematico. L'infezione cancerosa della pleura avviene per lo p iù per via lin fatica; n el caso nostro è più facile pensare ad una m etastasi superficiale polmonare propagata ali.a pleura. Questi tumor.i [ch e per la I.oro· se.de sog·Iiono. c hia111arsi tumori pleuro-polrnonari ap1ror10 . la scena con sintomi .p leurici, dolore pu1tt.orj o con irradiazi one al collo, .aJlla spa1I.a e~ ~egn i di versamento. :È per questi segni iniziali cl1 e n e diviene ar.d.ua e difficile la interpretazione diagnostica attribu endos.i questi ad altre affe. . z1on11. Grande importanza hanno le manife stazi·oni di oerte complicazioni prodotte dalla n eofocm azione o dalle g lan'dole linfatiche tumefatte; la ·C ompressione sulla vena ·ca va supr dà edema delJa faccia e ·del collo, della parete del torace e ·de1l b raccio; la compressione sul plesso brachiale dà dolori e p·a resi del braccio. Nel nostro caso avevamo constatato la inonop1legia ·dell 'arto superiore sin. evidente segno di localizzazione secondaria e com• pressione nervosa . La ·diagnosi differenziale fra t umore del poln1one e tubercolos i, come si vede, è ardua; gli .a.spetti clinici del tumore son o molto v.ariab~li. Seconrd o molti autori è ovv.io ohe in primo tempo si pens i alla tubercol·osi data la ras omiglianza clini.ca tra le ·due affezioni. Loeper ·e Garcin in un caso di pachiJYleurite emorragica .pen sarono a.d una tubeDcol.osi pleuro-polmonare e aITl 'autopsia trovarono un cancro 1del polm.one. Altre volte vien fatto di pensare a d un.a cardiopatia a causa d·el versamento pleurico. A. J. Scott P.inahin tutti i casi di tumore del polmone 1c he ha avuto O·Ccasione dì osservare li h a riscontrati n.ei iieparti .de<i malati di petto in ·c ui i malati venivano inviati con una 1diagnosi err.ata . Cottin , .Cramer, Saloz su 29 ·Casi o·s servati nell 'ospedale di Ginevra solamente 6 furono riconosciuti in vi•t a. Per il tumo1re oome per la tubercolosi noi abbiamo bisogno di una diagn:osi precoce per potere intervenire precocemente. Non dimenticheremo mai idi far subito· ~'esame radioscopico e ra,d iografico ch e forse è il solo che oggi può a.arei la ·Chiave .della diagnosi. Nel periodo preradioil ogico la pubblicazione di un caso .di neoplasia -torra.cica era una rarilà ed il clinico m.e dico non teneva alcun conto di questa mal.atti.a 1p er l'inutilità del] 'intervento. Ora le cose sono un po' cambiate. Oggi s'impone 1

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la diag nosi perch è anch e i tun1ori ma.ligni o b enigni si possono asportare con l 'operazio11e oppure c urare con la R on tgenterapia . Sansepolcro, 5 m aggio 1931-IX. RIASSUNTO. L 'A. rife·r is.ce un caso n eil quale la sintomatolog ia e I.a storia del m.alato conducev.a no alla diagn osi di tub.ercolosi pleurica. ~' autopsia dimostrò la presen za .d i un tumo1r·e e·p iteliale d el po] mo ne \OOn diffusi o n e pleurica co·m e già l 'A . .aveva sospett ato da .al cuni segni clinici du Iante il 2° periodo d ella m alattia .

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Endotelioma p1·imitivo indiagnosticato della pleura. Dott.

ERMINIO CREsP OLA.N I .

Un ~ecenle acouratissimo lavoro cc Tun1ores primitivos de la pleur.a per el dootoir l osè W. Tob1ia » della CliD.lica m·edica .di Buenos Aires diretta dal prof. P edro Esoudero (e·dito dalla libreria cc El Ateneo >>, Bl1enos Aires, 1928) sviscera I.a complicatissima si·n tomatologia dei tumori della pleura, e illumina la ·diagno i differ en ziale ritenuta di difficoltà insormollltabile, specie quan.do m anica l 'essudato , « que accom· pana con freqruencia a ~os. endot eliomas n. Questi ·i originano per ordine decrescente sulla siero a diafragn1atica , costale, m ediastinica, e si propa.ga rapidamente alla sierosa pleurica. Blok e Co11et affermano ch e no1n esisite sintomo caratteristico per la diagno~i sicura. Gli it éUli.a11i C.ardarel~i e Cala.b rese (Lezioni d'i cli1iica nied'i ca, Napoli , 1924, citate da Io~sè W. T obia ) credettero a un.a maggiore po,s sibilità di diagn oiSi, ma essi prese.To .di mira i·n modo speciale il carcinoma pleuro-polmonare ool s u i dio della bio1p sia da puntura pleurica. La ecta ia del torace affetto, ·do,ruta aqle cause più svariate, non o ffre certo ·u n segno patog nomonico })er la diagnosi , mentre si presta a ssal più in suo favore la retrazione, e F'raenkel 1

(U eber primèiren endothelkvebs der p leura, 21, 1892), cilalo sempTe dal clinirco di Buenos Air es, la afferma quasi sicur.a manife~zion e dell 'e1)ite~iom.a pleuro-.p olmonare; segno, chian1alo da~li ital iani (Queirolo') di Walsh e. Quando e i te del liquido, pooo si può ril evare ·d alla biop ia , se e sa no·n co,n tiene cellu~e atipi1

. cl1e, polinucleate, col nucleo in scissione mi<:otica, 1cl1e ono aliliora decisive, g li altri caratteri ùcl liquido essendo comuni a d a 1ltre flo~osi (tubercolare e purulenta) e non abbiano il ba cillo di Koch e la \i\1as""'ermann ia negativa.

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POLICLI N ~ CO

Alla retrazione toracica precoce dolorosa e progressiva della g abbia i~ francese Alema·nn attribuisce un v.a11ore decisivo per la diagnosi (Congresso m edic o Internaz., Roma, 1904) e :f raenkel aggiunge 1che la retrazione arriva perfino alla scolio·s i vertebra)le e all 'embricatura ·d·el~·e costole. Il dol'ore è dato da una perineurite neoplasitica degli intercostali, non comu· n e .a i ,p rocessi infiamm .a to ri semplici. Dal I osè 1questa r etrazion1e è chiamata ·d i F.r aenketl, giacch è studiata da questo . autore, e con statata da lui assai più spiccata rc he n ella tuiberc0To1s i fimo a e n·ell.a sifiiide ple·u rica, nelle quali por il sintoma dolore fa sempre di1

fetto. .slori?- clinica: A. S. C., di Vignola (l\iiodena), d1 anni 46, coniugata senza figli non ha sofferto aborti. Un ..fra tello le è morlo nelia grande guerra, un altro vivente e sano. Il babbo morto per carcino•m a dell 'esoifago, e la m adre settantenne vegeta ~ _svelta . Nell 'infanzia so·ffrì il ~orbillo, ~ poi gas tr1c1sm.01 ?on ~enomeni to·s sici d elle m eningi. A 24 anni 5,1 GOJn~ugò; a 40 ebbe un antrace alla coscia des tr~ . A 41 una poliartrite assai grave, che, n:iaI ?edendo alla cura salicilica, fu interpretata d~ etiologia slrepLococcica (aveva d a poco superato l 'antrace) e se n e orientò la cura in quel se~s~. Dopo un ondeggiamen.t o proitratto di migl1or1~ e ~ecrud escenze, guarì, seguendo poi per un triennio la cura termale di Abano. 1-Y!alattia ultima e causa di m orte. - Gennaio 1~28 : Sign ora d i costituzione organica robustissirr;ta, m estruò a 15 anni continuando con r egolarilà. ì\llucose visib~li ben san g uificate. Ha il cuore n,eii limiti fisiologici (r adiografia) bench è una lie issima stenosi mitralica r esli poSttuma all 'infezione poliarlicolare. T.ubo digeren,le e ghia:n,dole i11erenti (pan~reas, reni, fegato', cap sule surr~nali) normali (esame radiologico a Bo;logna). · islema nervo so no1rmale all 'infuori del d-0loce · e dell 'iD:sonnia con comitanti l 'inizio della malattia , e m,io s~ morfinica nel periodo inoltrato ; olfatto, vista, g11S1to, udito., t n.tl o n elle condizioni norma!i, riflessi pateJl ari , clon·o del pied e, reflesso f ar1ngeo n ormali, non Babins.ki . La . malattia in p arola ebbe inizio n el gennaio 1928, e fine n el m aggio del 1930. Il prim o e più costante sintoma fu un dolore vivissimo sotto. la spalla destra, irradiantesi anteriormente verso il V e \ TI spazio intercostale, a carattere n evralgico (a~c~sa, p arossism o, ~ discesa). Mancando ogni minimo accenno a lesione p.Jet1ro-polmonare, fu curato come d 'indole reumatica senza risultato. Radioscopia negativa. La Signora oop porta e si calma con qualch e antinevralgico, nel mentre ch e 1'algia continua co11 intervallo di ore, senza essere accompagn ata da :Qessun altro disturbo (n è tosse,. nè dispr1ea), tanto ch e, n elle ore tranquille, accud1 sce en za fatica alle faccende di casa. Un anno do·p o, circa, a un esan'le dell 'inferma ch e persiste ad acct1sare il dolor e diurno e nott~no, si rende eYicìen le un fatto nuovo di eccezionale importanza: la ::id t1zione ed appiatti111ent.o del torace destro, e la scoliosi della colonna vertebrale con concavità a destra, ch e crescono progressiva1

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SEZIONE PRATI CA.

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costri11gendo in prqsi_eguo 1'inferma a tenere il tronco inclinato a destra. Qui si fa intervenire ancora la funzio·11e del radio.1-0.go, che diagnostica UT\a pleurite, basilare destra. L 'esame clinico 5 tl questa regione - dietro questa nuova indicazione - rima11e negativo ancl1e alla puntura esplorativa. Visitata d a altro specialista delle n1ala.~ tie del1'albero respiratorio, con aiuto di nuove radioscopie, r inessa in evidenza una plet1rite cronica a destra con localizzazioni peri.bronchiali (queste ultime, poi, non risco ntrate all 'auto·p sia). Non 111igliorata affatto, passa in l1na sala della Clinica ~ledica di Bolog11a, dov 'è studia1~a accuratamente l:>er un periodo di ven ti g iorni da insigni colleg hi , d ove le so no prese nun1er ose radiografie e fa~te altrettante radioscopie, da cui risulta una di sse1ninazione di aree opach e n el campo, pleuropolmonare destro, con stiramento del viscere vers-0 le costole ; spazi i11lercostali più stretti che dal lato opposto, e torace ridotto di ampiezza. Nessuna diagnosi di cert ezza. L 'inferma nella convinzio11e di una ripresa artritica a carico del tronco, passa ad Abnno', dove si prendono nuove radiografie con rilievi poco dissimili da q u elli d elle precedenti osservazioni, a cui, però, si aggiunge la ciio-sroliosi dell a colonna vertebrale. Nessuna diagnosi. Sjccome rin1a11eya sovrano il buio clinico, sulla guida an amnestica del marii~-0 luetico da antica <lata , si pen sò ò a i clinici ch e osser varon o l 'infer111a, all a possihilità cli una lesione pleurica di qt1ell A natura, be11ch ò l a 'i\7 nssermann fosse ri1nasta n egativa, così si orientarono le cure in questo sen so. Nessun va11taggio e n essun so1llievo. Ne:gativo ru sempre l 'Psa1ne degli organi endotoracici , J1è s j ebbe n1ui u 110 sputo. L 'ammalata, sfirl11ciala e oramai defedata, cominciò ad abusare dei 11arcolici assumendo la m orfjna, oltre ch e per os, anch e p ec via ipod ermica, talch è qualch e con 11ler1 te pii1 t arrli pensò sì a una forma di 1

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pleurite cronica, probabilm.ente d'~ndole spirochetica, ma a<ldobit ò in gTan parte il d eperimento

all 'abt1so rlel to·ssico 1a cui sete, esso opinava fosse sufficier1te n creare p ii1 che risvegliare il dolore. l Jn nltro professionista valoroso di Bologna pensò pt1re di trovarsi di fronte a inferma con post11111i ar tritici, nel cui senso fu curat a invano anche in 1111a nota casa di salute di Brescia. 1,

CONSIDE RAZIONI.

( ~l1e

co ·a si doveva o .p oteva pensare P Una pleurite essu.dativa, sierosa o purulenta, doveva e ... ere s ubito cartat a per man·can za di ve-rsamento. Una fomna pleurica secca r eumatica? .a ltrettanto per mancan za di segni stetoscopi1ci (sfregame·n ti , ecc.), e pel relativo infTÙttuoso tr.attamento. Un.a n e.oplasia p leru.r i ca secondaria no , }Jierc h è mancavano i fatti di una uguale lesione prin1iti,ra, .an.c·h e n el polmone ch e, salvo l 'atelettasia da retrazio,n e de,l la pleura, era pure semp re Tima to estra•n eo a·lla sindro· m e clinica; primitiva della pleura n ean ch e per i 1 1ungo decor so e per la manic anza de~J.a raccol ta siero-emati ca C01S.Ì frequ ente e cosi· probativa del can cr o pleurico. Al'l ora si p ensò co·n 1

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in calza11te con, inci111ento alla sifilide de1lla sierosa ·p leuir ale. Questa fo·r m.a conveniva assai al n ostro caso pertoh è, olt1ie a~le omibre costanten1en·t e n1esse in eviden za dalle varie radiogra· fie del can1rpo pleuro-polmonare destro, il g rov iglio ch e si vedeva stirare l 'organo respiTatorio ver o il to·r ace, la m,a ncanza di lesioni pol1nòn.a ri, ~.a retr.azi.one della gabbi.a e, infin e, la ri,s ultante ana·m n•estica 1p101sitiva de~lia lue a carico del marito , erano suffi.cienti a creare_ un avvilllcente qu.adro di spirochetosi pleurica-_ Però il quadro n o11 era completo; 1cosa n ecesaria per una di:agno,~ i certa , perch è era infirnlato da due fatLori: la W assermann s.ulla i11ferma ·decisamente i1eg·ativa e la presenza lei del dJ.oloire, ch e m,a nca n ella su.accenin ata leio11·e .p }erurica, ·l a,d·doive n ella sig nora l 'algia invece rappresentava il sintomo più grave, n on oolo, ma quasi unico fino alla comparsa de1la defor n1azion e idella gabbia. Noi m edici c uranti e con sulenti abbiamo tutti in·distintamente er·r.ato a n on assegn1ar e importanza, n on solo,. ma a n on dar rilievo nel 1c:aso attuale a U:n da·to an.amnestico di eccezionale im1Jiortanza: la 1

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mo1'te deì padre dell 'inferma per carcinoma· dell'esofago. Pur,e a' rvezzi a ll'altissimo valore co tan te·n1erute affi d.a to dal n ostro n1aestro Aug usto Mur.ri ,all.a Lalor.a più insignifican te notizia anamnestica, ·Ch e egli seguiv.a co·n prodi· gi'o a inen1oria e a.dattiav.a poi oon sicurezza inci iva , n·o i abbiamo segujto invece la via d e1lai ifilide, 1contro cui m ilitavan10 due forti ragion i: la V\Tassermann n egativa e l 'in fezione sCY] () .a c~rico .del marito contratta e cura t a in t em po lontano dal ma trimo,n io·; e la er editarietà, di retta ·da parte del pad re .p er can·c ro'. Do1p o letto iJ lavoro del Iosè W. To·b ias. col quale accel1lllo apro questa n-0 ta - appare più fa ci~ itata la diagnosi di car cinoma pleurico primi·t ivo per l,a costante, progressi va dolorosa ret1·azione della gabbia. toracica e per le orr1bre endoto.J.~a·c i cl1e risc.o ntrate da quello stes ~ o 1 liato. Aggiung iamo il d·o·1ore (mancante n ella sifilide), ~a W as·serm.a nn n egativa, l 'a11an1n e_i JJOsiti,ra pel carcinoma drel padre, e ia1110 i11olto avvicinat i a l nostr.o compito, reso men o arduo dall ' e clu .. ione .del[,e a]tre •lesioni : sinechie da ,rers.a1nenti, ch e n on son o avvenuti, sinechie da sifilide, mai co sì forti e tenaci da inflett·ere an ch e ]a colonna ' ertebral e; le le ioni de1' me diasti110 sarebbero tate molto più rapide e tumuiltuose. La sig nora è morta n1arasmatica due anni e n1ezzo dGp 0 i primi sintomi. La n.ecro,scopia n on so.J.o favorita, ma desiderata dal marito e .dai fan1igliari d ell a paziente h a posto i11 evi denza: polmone de tro ri1

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[ANNO XXXVIII, NuM. 32]

IL POLICLINICO

dotto a un terzo del suo volume, aderente , più specialmente a carico del suo lobo medio , a·l la gabbia toracica corrispondente per opera di sinechie pl·euro-polmonari grosse e cotennose, che arri,rano in ce.rti punti p erfino allo spesso r e di un centimetro e più; sinreichie di a ssai minor rilievo e più esili sono quelle pleuro-diaframmatiche. Nel polmone sinistro sull.a r e.g·io·n e apica1le altro tumoretto metastati,c o d e1l volume di una noce avellana. Nessun 'altra alterazione in quest'ultimo polmon.e . Ne·s suna traccia · dj versamento in entrambi i cavi pleurici. • Organi del cavo addominale: grande sierosa in·denne . Organi del cavo fisiologici : fegato , reni , capsule surrenali , pancreas, milza; niente liquido ascitico. Anc h e al taglio questi vis ceri appaiono macroscopicamente n·ormali Organi del p·iccolo bacino (vescica, utero e an- · messi) : in condizioni fi siolo.g iche. L'esame istol·ogi1co de'l pezzo anatomico esciso col c·o nseps.o dei famigliari e deil l 'autorità locale, fu es·eguito dall'insigne sc_ienziato prof. Giulio Tarozzi, direttore dell 'Jstituto di anatomia patologica de]I 'Università di Bologna e del Centro d iagno tico per l'accertamento d el cancr o. · Il Maestro - al quale mi onoro di rende.r qui le mie grazie - . dopo la dettagliata descrizj.one dei preparati istol ogici, ch e non trascrivo per evitare prolissità pel lettore, pon fine a ll ,a ccuratissi mo studio col seguente riassunto: << Dall' esame istologico dei frammenti dell e « cotenne pleuri.ch e si può facilmente giudica. « re che l'alterazione pleurica è dovuta a una « vegetazione ed infiltrazione neoplastica a de« corso len to (en,dotelioma) che si è diffuso cc progre sivamente sulla pleura, e c he per la « inten sa reazione fibrosa, ha determinato le << aderenze cotennose e Ja fu sione fra le du e « pleure. Si può ritenere come certo ·che la « n eopla ia si sia inizialmente orig'inata dagli « stessi elementi pleurici, ma sulla base sol« tanto delJe caratteristi ch e istologi-c he dell e « cotenn e pleuriche prel evate dal cadavere, la cc primitiv.a origine pleurica non si può con si« curezza affermare » 1

1

1

Savign ano sul Pa naro (Modena). RIASSUNTO.

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Endotelion1a primitivo indi.agnosticato della pleura è il titolo del lavoro, la publicazione del quale è de~id er.a t a per la ra :cità della l e ion e- i)ri111itiva ·d ella })leura e la difficoltà della dia o·nosi, per·ch è infin1e l' errore serva di amn1aes lran1ento. Primo caso o ervato senza versar11enlo. •

NOTE E CONTRIBUTr. · Ospedali Riuniti di Roma - Policlinico Umberto I. X Padiglione

Primario: Prof. A.. MILANI.

Sull'azione dell'antimonio nel granuloma maligno e tubercolare per il dott. RosARio GRAsso, assistente negli Ospedali Riuniti . (Cor>,linuazione e fine; vedi num. preceden.te).

CONSIDERAZIONI

SUI

CASI RIFERITI.

Nel 1 caso, C. G., la 1 grafica (vedi fig. 1) della seco11da degenza (dal 25 marzo al 18 aprile) è molto suggestiva e mi in·coraggiò anzi, essendo il primo caso trattato con tale terapia, a continuare le esperienze. Febbricitante d.a un mese con temperature el·evate e condizioni generali depresse, inizia J.o Stibional e subito la temperatura cessa. L'apiressia permane, lo stato generale migliora ri·o1teyolmente, st :associa ~iminuz i one notevol e delle adenopatie ·e della milza , e dopo soli 19 giorni di cura, in cui furron-0 praticate 8 iniezioni per via endov·enosa, esce. Due appunti però diminuiscono tale risultato terapeutico: 1) La diagn.o si incerta dopo la biopsia, sebb en e clinicamente vari dati deponessero per il granuloll)a maligno; 2) 'il tempo intercf}sso tra inizio )de lla cura e caduta delJ,a temperatura. Praticata la pri·m a iniezione alle ore 12 del 29, già alle ore 6 del mattino seguente era apirettico, nè si presentarono ·!Ilei g iorni segu1enti elev.azi,oni itermich e. Non credo esistano dei farrmaci ·con azione si decisa e fu·l_ mine.a sulla temip eratura. U na tale curva non si vede neppure nelle r eclame dei &ieri e dei pre1)ar.a ti collojd.ali ! Piccoli scaglioni di temperatura seguo110 sernprre una brusoa epiressia cal1sata da un farmaco; essi mancano invece qua•n do que~ta è, come nel caso della polimonite, ad esempio, il rrisultato di .u n pjù complesso fattore, che i1on sii il n<)Stro eme. di Stibion.a l . E che l 'in·izio della nostra cura coincise con una spo11tanea ap.jre ia, lo ·dimostra pure il tracciato termico del g iorno 29. Dal·l a mezzanotte all e G del n1.attino, si eTa abbassata spontaneanie11.te, senza alc11na teTapia , di 2 1/ 2 gradi. Rimaneva però sapere se e qu.a nto avesse contribuito la nostra cura. Ed ecco ch e una seconda osservazione apporta l~ce ~ verità. Dopo appena un mese di api1': sia, n.compaiono elev.azioni termiche a tipo di febbri cola (vedi II rrrafica, fig. 2), unite ad aggra,ramento dello stato genera le.


rANNO

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1151

SEZIONE PRATICA

i riprende lo Stibional a dosi intense, 3 c n1c . ogni 3 giorni e senza interruzioni se ne praticano 20. Con quali effetti? Sulla tern1)er.atura b~sta g11ardiare la· grafica ( !) ; questa anzi alla XI iniezione si fa più elevata e, rnalg r ad·o g li. altri 30 eme. di fa·r maco , perma·n e tal e. Sullo sta lo generaìe, g hiandole, milza, b.a~La osservare l'esam e obiettivo eseg uito dopo la c ura: questo non parla di diminuzione di ' 'olurne, ma di aumento e delle linfoghiandol e e della milz.a . Le suc ce ive irradiazioni migliorano lln po ' il quadro ; il ciocorso avvalora il sos1)e l.to di gra.nruloma mali O'n o. in un paziente ch e si è curato c·on1e questi, la sifilide n o11 causa t.ali danni, per non dire c h e la seconda R. W. è stata negativa dopo la serie di Neo I. C. I. p raticata nel novembre scor so e cl1e ciò m a lg rado, nel gennaio ha pra_ ticato 6 iniezioni ·d i salicilato Hg. Ancl1e l 'es.a rne clini co sta .a favore d el granulom a m a ligno . 1

Nel II caso, C. M., non possiaorno coostatare 11essun eftetto n è sul·l a temperatura (vedi grafica fi cr. 3) n è sullo tato gene•ral.e e locale, pur avendo praticato le massime dosi (3 eme.) ed avvicin.a te. Anzi, dopo la III iniezione, ha avuto temperat.ure co sì elevat e, ch e abbiamo creduto gius to sos1)endere lo Stibional e dare antipiretici. Anch e qucslj ebbero poco effetto sulla temperatura e malgrado la cura si ebbe una acuzie d ei fatti locali, avvertita dal pazient~ per una ton . ione dolorosa al coll10 ed obiettivam.e nte da una a ccentuazione dell 'impac co, ghian·d ola-· re , con arros amein to dei t8t,oUmenti sopras tanti. ' iamo ricor i quindi alle irradiazioni, con c ui si è avuta un.a modica regressione dei fe 110111en i locali, mentrie la temperatura persiteva elevata . Dopo la IV irradiazione abbiamo ripreso lo Stibio11al sempre a dosi forti ed alterna te dalle irradjazion i. L 'ultima inie zion·e praticata oon l e idcn ti ch e mo·dalità delle pre.c edenti è segnata ne]]a g·r.afica d.a un.a freccia (vedi fig. 3) fL1 seg·uita da qualche disturbo : d.o·p o cir ca un 'ora da l] ' iniezio1111e, il paziente è colto da inten so tremore, senso di calore e dolori alle r egioni ing 11ino-crurali, disturbi ch e ce sano d opo circa 1 / 2 ora. Gli effetti d elJa cura praticata furono così nulli e le temper.ature ricomparvero talmente elevate UJn.ite a.d uno stato generale depresso, ch e il paziente chiese e volle uscire. 1

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all 'egresso risulta dall'esam e obiettivo in precedenza riportato. Da quanto sopra, pur non volendo addebitare a lla terapia antimonica le ipertermie e I 'aggravamento generale e locale presentato a fine cura, tuttavia credo siamo autorizzati al.meno a dire che lo Stibional non ha dato ber1efici risultati e che suo malgrado la p·o1i;ssées di ri.acutizz:azione del lin~ogranuloma , ch e era già inizi ata, pe:rdurò e si protTasse ~ enza venire· nè arrestata n è modificata.

Nel Ili caso, G. A., essendo apiretica durante tutta la degenza, rivolgiamo l 'attenzio ne su Jlo stato generale e principalmente sulle condizioni locali. Dopo 6 inieziooi da 2 eme. non constatand osi n esS'lln effetto, abbiamo unito l 'azione d ei raggi X e così, dopo 9 ir1iezioni e G applicazioni, abbiamo ottenn.ito· una dirr1in112ione del volume delle li.nfoghian.dole e della milza (vedi fig. 4).. · Si continu.a tale schema di cUira pratican~io a ltre 9 .applicazioni e b en 12 ini ezioni da 3 em e. di Stibio,n al e come risultato finale as. istiarno ad un nuovo aume•n to delle tumefazioni g hia ndoliari, per cui viene dimessa leggermente migliorata (vedi fig. 5). Vorremmo forse addebitare I.a modica diminuzione di volume dell e ghia11dole allo Stibional, quando sono state praticate ben 15 irradiazio11i? E non sappiamo ch e questi sono stati da t empo gli unici ch e h.anno ·da soli potuto dare consin1il i e spesso migliori risultati? Nè avrebbe valore ammettere che 1'antimono ab·b ia contribuito in par.te al mig lioramento, poichè essend·o stato questo lieve, la parte ch e spetterebbe a l fa rmaco sarebbe molto esigua per permettergli .di a ddebitarsi un'azione pecifica. Noi siamo ormai abituati a vedere r egredire grosse gomme e risanare vaste ulcere luetiche oon poche iniezioni dello specifi co, a troncare l 'a ccesso m a larico con pochi grammi di chinino. Credo dir e il vero con cl uden.d 0, che i1el nostro caso il mi glior~m e nto si del>h::. a ìl 'azione ormai esp e·r imentata dei r aggi X ed a l su ccedersi di una fa se di spontaneo mig liora m ento de l male. 1

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Nel IV caso, S. G., esperimentia 1110 in avan_ zata cach essia. Gli 8 eme . di Stibional rimang oni0 senza ~ffetto locale e generale. In m eno di un m ese muore . Il farmaco non h a prolu11gato il male, non I1 a sclerotizzato le linfoghiandole che rima-


1152

lVel V caso, R. M., abbiamo un soggetto

1

che si presta mol.to bene al nostr,o studio . Bu·one condizioni generali, ammalata da un anno e mezzo, n.o n ingrossamento degli organi ipocondriaci, modica feb·b re e subeootinua, adenopatie n elle vaTie stazioni. Otto eme. di Stibio·n al n.o n fanno apprezza.r e n1iglior.amento dello stato ghiand.o lare. L 'azionie sulla temperatura, apiressia nei giorni 21 -22-23 è solo a·pparen.t e, essend·o si avt1ti ancp e p,r ima tali periodi apirettici (vedi fig. 7) . Tale giudizio è avv.alora.to dal fatto ch e altri 12 em e. del farmaco praticati dopo la guarigio11e dell 'eresipela, non h anno tToncato la febbri cola. Anch e queste non hanno avuto azione al_B py i lo. ~ I" 10 1-tl1<13 I li1_1 rl1~ 17 lì 19 ltJJ ~ $ ·-> <'<l "" J.J e»

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cuna sulle adenopa.tie. Ag giungo che l'in ferma ha praticato le in iezioni malvolen tieri man cando, a suo dire, il senso di benessere e di miglioramento gcn eralie :provatole dalla cu• ra arseniosa. AZIONE DFLL ' ANTIMONIO S U ADENOPATIE 'rUBERCOLARI F EBBRILI.

I. - Z. Giuseppina, anni 14, casalinga. Entra il l-Il-30. Anamnesi collaterale e remota n egativa. Da 12 giorni ha feb.b re subcontinua elevata con astenia, cefalea, anoressia, pallore ed alvo stitico. L 'esame obiettivo è pressochè neg·ativo: nutrizione discreta, p allor e manifesto, lingua umida, irnipaniata, ronchi e sibili diffusi, non tumore di milza. Esame urine negativo. Esame del sang ue: m od ica an emia secondaria. Sierodiagn osi per il tifo, paratifo, m eliten se negativa anch e dopo r iattivazione. Esame espettor ato: Koch n egativo. Radiografia torace: l 'on1bra ilare sinistra è no·t evolmente aumentata a co•n torno policiclico, nulla a carico della trama polmonare. . Continua a febbricitare, raggiungendo pure i 39,5 con tipo subcontinuo malgr ado . gli an tipiretici (criogenina, antipiriua) so1nmini strati giornalmente.

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Il 21-11-30 il pallore è più accentua lo, si riésce a palpare la rr1ilza nelle profonde inspirazio,n i ; una n uova radiografia confrontata oon l a pr eceden te fa no~are un aumento dell 'ombra ilare e l a comparsa d~ un 'ombra dietro il manubrio dello sterno sviluppat a verso sinistra a CO·n torno poli· c~lioo, che tende a co nfluire con la precedente. Le condizioni r imangono invariate; la febbre per sist e, la tosse è scarsa e secca. Il 22-III-30 u na n uova radiografia con ferma la precedente ed jn più m ette in eviden za u na in filtrazione a tipo nodul are su tutto l 'ambito, tor acico siniis tro. Lamenta dolore all 'em1torace sinistro ove nei giorni seguenti . comp aiono segni di versamento e s~ estraggono 30 eme. di liq uido citrino torbido coi caratteri di essudato e netta lin f ocit~osi . La febbre · p er siste elevata, il ,P allore si accentua, il liquido non si riforma, l 'emitorace sin istro comincia a retrarsi ; manca l 'espettorazione. L 'll-IV-30 si nota che l a base del collo, specie ver so simistra è tumefatta u n po' e la p alpazione fa notare numerose ghian dole p icco.le eh~ si ap profondano verso il mediastino. Si decide allora di esperim en~are lo Stibio·n al e

sero invariate, nè ha ridotto il volume della milza, nè ha influito sulla temperatura (vedi fig. 6) e quindi sull 'in tossicazione gen erale.

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[ANNO

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si comincia con piccole <loF-i, dato lo stato dell a . paziente. Si sost>ende ogni altra cura. Nella grafica (vedi fig. 8) è riportata la temper atura prima, du r ante e do110 le iniezioni, il loro n umero, il loro ritmo. Rifiuta la biopsia dii una g·hiandola sopraclavear e. La febbre non ricomp are più , lo stato gen er ale è molto migliorato e così pure la san gu·'. ficazione. Il 17-V-30 e quindi dopo lo Stibion al, non si riesce a p alpare la milza, n è il fegato. Le regioni sopraclaveari i1on sono più tumefatte, però si palpano numero.gi gangli duri e piccoli. La r adiG:grafia dà le ombre ilari e retrosternali in variat e; in p~ù conferma gli esiti della pleurite sinistra . ~lj 1r..ane ancora 2 n1esi all 'Ospedale sempre apiretica e quindi viene di·m essa. CA SO

II -

C. Pierina, anni 19, casalin ga, nu-

bile. Entra il 15-V-30 per febbricola, scarsa tosse, dolori addominali modici, irregolari, vaghi. All 'esam e obiet.t ivo si rileva solo una modica difesa all 'epigas:!:rio. Dopo circa 1 mese di degenza, per sistendo i disturbi ed apprezzandosi una lume-


[ .\!\fNO

XXXVIII,

32]

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fazione ind1stinta all 'epigastr~o viene trasferita in ch irur gia dove, una laparotomia esplorativa permette di far diagnosi cli linfoadenite meseraica tuu.~

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1153

SEZIONE PRATICA

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febbricola Yesperlina con massimo a 37,9 malgrado gli antitermici (cr iogenina, an tipirina). Dopo un inese u11a n11ova radiografia dà: notevole in-

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gr andin1e1tto e sfumatura ~lare sinistra. La febbre continua e si esperimenta lQ Stibional a forti dosi (vedi fig. 10) .. Si sos.per1de dopo 7 iniezioni. La paziente conlinu a a febbricitare. Una nuova radiografia praticata il 10-VI-30 diHlO lra ch e le 01nhre ilari sono n1eno sfumate, a

bercolare accertéV~ :l clalla biopsia di u11a ghiandola prelevala. Rientra j} 14-.VJI.,30 febbricitante e viene esperin1enlalo Jo ti]) ional (ved i fig .. 9). Sospeso j} farmaco clo,p o 4 iniezioni (2 da 2 eme. e 2 da 3 eme.), i so111111inistrano antipiretici, con cui si fa apireticn.

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Di tanto jn tanto ha febbri irregolar i e dopo circa 4 giorni esce apparentemeD.Jte guar ita. III .. - O. Nicoletta, anni 19, sarta, nubile. Entra il 4-IV .,30 per. astenta m ar cata, dolore d iffuso all 'epigastrio e febbr~ continua r emrttente da 10 giorni. Anamnesi rem ota n egativa; padre af fe l to da bronchite cronica. Obieit.tivamente: denutrizion e, p allore, qualch e crepitio fugace al sott'apice d estro. Esame espettorat-0 negatj'".O più volte p er iJ. bac illo Koch. Sierodiagnosi per t ifo, p aratifo e m elitense negativa. Radiog·r afia: ingrandimento ~l are sinistro, traina polmon are di aspetto n ormale. Con tinu a la CASO

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10. contorni ab})astanza distinti ecl un po' ridotte, vi si scorge in più un prin cipio di calcificazione. Si conti11ua con la crioge·n ina per circa 15 giorni e dorpo 15 giorni sfe])bra, persistendo però elevazioni serotine di 37°, 1. Esce il 25-VI-30 in apparente g11arigi·o ne co11 diagnos i d i ade1101)atia i]are sin~stra.

CONSIDER•.\ZIONI SUI TRE CASI SOPRA RIFERITI.

Nel I caso, Z. G., a·b biamo da rilevare l 'al)iressia dopo 8 eme. ·cli Stibional praticati nello spazio di 11 gi·o rni ; la persistenza di tale apiressia, la din1inuzion•e di volume delle aden opatie sopraclaveari (vedi fi g. 8).


IL POLICLINICO

1154

Con molto scetticismo abbiamo ammesso 1 che l 1apiressia si dovesse all antimonio. Dopo Uiil perjodo febbrile di 70 giorni per una affezione prevalentemente ghiandolare specifica, niente ci può far esc:l udere che l'api•r essia siasi dovuta al miglioramento spontaneo del processo e all 1immunità rel~tiva acquisita dal soggetto in tale periodo. Il succedersi di lung hi periodi di benessere e di a piressia a periodi di malattia e di febbre, è descritta dal patologo e spiegato ool succed er si ed a lterna·r si di stati allergici posi ti vi e negativi n elle infezioni croniche. La diminuzione del volume delle linfoghi.a ndole n el nostro caso è ·a gua le -a quella c he osserviamo tutti i giorni nella scrofola tubercolare dei bambi!Ili . Quando questa non suppura n è ran1moli·sce, lascia quelle ghiandole dure e n1obili sebben e l) OCO ing rossate, che etich ettano J 'individuo peT tutta la vita. Ma tale misoneismo non era certo basato su dati positivi e rirna11eva il dubbio che l"ar;i.timonio avesse potuto agire e sulla temperatura e sulle ghia1ndole e sullo stato generale . Perciò lo abbiamo esperimentato su altri infermi.

Nel Il caso, C. P. , ci troviamo di fronte ad

ad-enopatie profonde, non palpabili, la cui natura tubercolare è accertata dal reperto operatorio e dalla biopsia . Poichè febbricita si prova lo Stibional. Le 4 iniezioni praticat~ , di cui .Je ultime 2 da 3 em e ., n·olll abbassano per niente la tempera.tul'a, anzi a poca distanza compaiono febbri ancora più elevate cl1e lentamente sono vinte dagli anti.termici e forse pure dalla ·r eazione gen erale dell 'orga nismo (ved. fig. 9). Non è stata insufficiente la dose del farmaco, essendo sta.te iniettate in 9 giorni b en 10 eme. del preparato e p er via endovenosa. Tali dosi massive aVI~bbero dovuto dare risultati evidenti, a•n cb e se transitori. Nel III caso, O. N., !'.ineffi cacia dell 1antimonio sulla temperatura appare dalla grafica (vedi fig . 10) e dall 'ulteriore decorso . Dopo 7 iniezioni da · 2 eme. questa raggiunge pure i 38°; h a qualch e giorno di api.r essia e riprende a febbricit.aTe. Per la modica diminuzione delle adenopatie ilari rilevata dal secondo esam e ra?ioorafico, valie quanto abbiamo detto ne I primo caso. CO CLUSIONI . ,a\vendo ottenuti i risulit a ti sopradescri tti , esperimentando su pazienti affetti sicuramente da granuloma maligno (meno umo, caso I), 1

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adoperando 1o Stibional a dosi elevate e n1assive, riteniamo poter i co11cludere: 1) che l 'antimonio nelle nostre mani non ha avuto n è azione velenatrice nè an.titer•

mica; 1 2) che è rimasto privo d a zione diTetta

sul volu·me e caratte•r e delle adooopatie e degli organi ipocondriaci , desumendo ciò dai dati clinici, puT mancando di biopsie prelevate dopo la cura , essendosi i pazienti rifiutati; 3) ch e noo ha b eneficato lo stato generale avendosi avu:to anzi in 2 casi (II, V) du_ rante la sua azione un peggioramento, da noi però .attribuito a lla normale evoluzione del mal.e; 4:) che Jo Stibional è ben tollerato anche ad .a lte ripetute dosi (vedi caso I, fig . 1-2), avendo dato s<:>la una ' 'olta (vedi caso II, fig. 3) fuga ci disturbi; 5) che l 1antimonio no11 può essere oggi , · cç>n siderato un preparato specifico nè sintomatico del granuloma maligno; 6) che la sclerosi connettivale riscontrata dallo Scala nelle biopsie praticate dopo la cu ra , può essere spiegata pensando che il process·o anatomo-patologico evolve spontanea-

m ente ed a tappe verso la sclerosi pur marciando il paziente inesorabilmente verso la m orte; ch e n ella stessa regione vi sono ghian'd ole nel pe·r iodo di sviluppo del male (prima fa se anatomo-patologica) e ghiandole nel periodo di sclerosi (terza fase), cosi come nella stessa ghiandola vi sono zone dell 'uno e del1'altro periodo. Ciò ci dice, che nel granulom a maligno, il cicatrizzare delle ghiandole non indica arrest9 del male e la guarigione no n può essere desunta dalla bi:opsia, ma dal1'evoluzione ed esito della mal·attia; 7) dal secondo gruppo di esperienze risulta poi che anche sulle adenopatie tubercolarie l 'antimonio rimane senza efficacia e sulla temperatUJra e sullo stato generale e locale. RIASSUNTO. L 'A., controlla su 5 casi di granuloma maligno , di cui 4 accertati dalla biopsia~ l 1azione locale, generale e antiteTmica dell 'antimonio usando lo Stibional . In base ai risu·ltati avuti con clude in sen so assolutamente negativo. Ad eguali con clusioni arri va usando il preparato pll!re su 3 casi di adeniti tubercolari febbrili. Rileva I 'innocuità d el preparato anche a dosi elevate e ripetute. Roma . 10 dicembre 1930.


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XXXVIII, NuM.

~2]

SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. DERMOSIFILOGRAFIA. Sulla profilassi della sifilide. (C . LEVADITI . 1931).

J1ledizin.isc./ie ltVelt, 25 aprile .

L 'idea di u sar e n1ezzi p,r ofilattici looali contro 41 sifilide rimonta a tempi assai lontani, ma solo n el 1906 (Metschnikoff, Roux e pol Neisser) le esperienze sugli animali di laboratorio nei quali era stato innestato mater iale sifilitico dimostra rono la possibilità di impedire lo sviluppo dell 'infezione m ediante una pomata applicata sul punto dell 'innesto. D '~ltra parte da esperienze d ello stesso Neisser e di altri autori era n oto quanto rapidamente i germi de lla sifilide sogliono penetrare n ell 'organismo e come questa loro veloce migrazione d.a} punto d 'inn esto .a i nodi lin·f.ati ci , alla milza e d al cervello possa non di rado dar luogo ad una sifilide asintomatica, c ioè ad una forma di sifilide senza manifestazioni esterne. La profilassi locale mercè l ' in1piego de ll e note po. mate può dunque in a lcune circostan ze completamente fallire . Un a ltro m etodo con siste, com 'è n oto, nella sommini strazio,n e preventiva per os, di alc·u ni preparati di arsenico: per a ltro, malgrado alcune esperienze favorevoli su animali di laboratorio ed anche sull 'uomo, anch'esso fino ad ora non si può consid era1~e come sic uro ed infallibile (I ). Secondo l 'A. non ci si deve attend.e re una durevole protezione da preparati, c ome le c omb inazioni arsenicali di cui sopra, i quali sogliono e liminarsi ra1)~·da1nent1e da ll 'o,r ganismo , al contrario drei sali di bismuto ch e, in.ietta ti n ei muscoli, si eliminano· lentamente e possono perciò e~ercitare un 'azione inten siva e più _t)rolungata. L'A . 11.a compiuto delle esperienze su conigli nei cui i11u..: coli era stato iniettato de l tartrato basico di bismuto e n ei quali più tardi a d intervalli di tempo diversi, ' "eniva inne~tato del materiale1 sifilitico, ed ba potuto constatare ch e in questi animali non si verificava alcun sintomo morboso fino a quan<lo era dimostrabile la presenza di quantità sufficienti di bismuto nell 'organism·o . I·n· questo modo, I 'A. ha ·p otuto accertare un 'azione prote ttiva per a lme·n o 152 g iorni . Dalhe ric,erche sui reni si po.t è stabilire in

1155'·

n1odo sicuro anche ciò che l 'A. chiama « potenziale me~llico dei r®i n cioè la quantità. di bismuto contenuto in un grammo di sostanza renale. Al principio d ell 'esperimento <!Uesto potenziale è assai grande ma i1ell 'ulterior.e decorso diminuisce progr·essiva1nente, ed in eguale proporzione l 'anim.al e perde il suo potere di resistenza contro la sifilide. Si può dunque a mmetter e ·cl1e i po teri di difesa con. tro questa inf.ezione dipendano dalla pr-esenza i1e l· rene di una data quantità di bismuto, cl1e si ·p uò calcolare a, circa 32 microgrammi pe~ g rammo di sostanza r enale. E poic h è in queste esperienze furono ancl1e fat~ ricerche sui n odi linfatici, i quali risultarono completamente sterili di virus sifiliti co, l 'A. c-rede si possa in tal caso parlare di ste rilizzazione completa de ll 'organismo. Esperienze s ulle scim.miie, la cui r icettività per la sifilide si avvicina di molto a quella d e11 '·u omo, confermarono quelle eseguite sui 1conigli . Uno scimpansè n el quale furono praticate ripetute · iniezio·n i di 4 milligrammi di bismuto· per chilog ramrm a di pe~o co rporeo e d in cui v~·nne: innestato più volte .del m ateriale sifilitico umano attivo, per Ja durata di 283 giorni sfuggi alla infezion e. Qu.ando, dopo questo periodo di tempo, si ,dovè sacrifica·r e l 'animale per una malattia inte·r corren te, le ricer ch e sui reni d ettero ancora un potenziale di bismuto di 14 mi crogrammi per grammo di sostanza renale. ~ lecito quindi affermare che la sommin·i strazione rp reventiva di bismuto esercita un 'azione p rotettiva di lung ..l d·u rata .contro la sifilide e che con essa si può raggiung·ere quel che l 'A. chiama cc Metallopravention » ci oè azione pre1

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ventiva m ediante combinazioni metalliche. Il

bismuto ·p uò dunque essere annove rato fra i migliori antisifilitici e· messo alla pari ·con essi (Arsenobenzoli eoc.). La sua azion e protet, tiva dura persino più a lung·o ch e non quella d:el Salvarsan e dei preparati arsenicali som1ninistrati per via interna i quali, com~ si è d etto, sono rapidamente eliminati. Ancor più so!'prendente. è I 'azione del tellurio c he però non si può .a doperare in terapia umana per- I 'intenso e duraturo odore di aglio ch e conferisce a chi ne fa uso. In q·u an to a l mercurio ed a i preparati di oro l 'azione preventiva si dimostrò n~tevolmente minore; più evide·n te per altro per il primo ch e non per i · secondi. Dalle ricerch e ·d ell 'A. risulta ch e si deve a1r.l"-1nettere l 'esi stenza ·di uno stretto rapporto fra . l 'azione pro tettiva e que1lla terapeutica di un (1) U 11 n1alato, da ine osservat o', ch e si presen- ·diato medicame nto: se· cioè un pr·e parato chi- tava con sifilo1na ipertrofi.co e sifiliderm a papulomico è terapeutican1ente attivo si può con sl· squa1nmoso conflue11te, i1e11 'epoca in cui presumibilmente aveva contratta I 'infezione, già faceva · curezza affermare che esso ha pure un'azione~ uso da parecchio t empo di lino dei più n oli di protettiva egualmen te intensa e duratura. Le esperienze de ll 'A. vennero ampiament-e· questi preparati « per os n ch e gli era stato co nconfermate dalle ri cer che esegui te per ben due· sigliato per combattere le am ebe intestina1i di cui er a affetto. (i' '· d. R edmt .) . anni da Sonn eoorg su di un certo numero dii 1

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prostitute ch e n on avevano· ancora cont;ra tta la sifilide. Di 110 prostitute 60 furono tra ttate con n1ag istero di bismuto iniettato n ei muscoli una volta pe r settima na, 50 invece servirono di cont rollo. Di queste ultime 20 (cioè il 40 %) .cQntrassero la sifili.de e tutte presentarono ma~i­ festazioni clinich e evidenti : delle prime inv~­ ce (cioè di .q uelle tr.attate ·col bi.s muto) sol~J;l­ to 5. IF ra que·s te cinque una s"infe ttò tre'. settim an e dopo l 'in izio del tratta1nento preventiyo , qua ndo dunque il cc pot en zia le di bismuto >> n òn er.a a n coro sufficiente: le a ltre contrassero l 'infezion ei dopo un rperiodo· di temipo1·d alla fin e del t rat tam ento preventivo, rispettivamen · te di 18, 4, 5 l / 2, 4 m esi. Dunqu.e solo dopo 4-5 1/ 2 m esi ·da lla fin·e del tr1attam ento il bismuto fu elimin.ato 1dall 'org.anism o e si ebbe quindi di nuovo una ricettività per l1a sifilìde. Questo m etodo della cc ·p revenzion e metalli· ca )) no n può certo genera lizzarsi ed essere app licato indis:tintam ente a tutti coloro ch e si espong ono· a l .p ericolo di un 'infezione luétiea. Esso p erò dovriebbe esser.e u.sato· in tutti qu~i soggetti n ei quali l 'infezione si può amm·ettere con certezz1a senza attend ere le rprim·e manifestazioni clinich e e sopr.attutto in quelle · prostitute che possono p er lungo t empo rima•n ere : sotto controllo m edi co. V. MoNTESA.No.· 1

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[ANNO XXXVIII, NuM . 32]

IL POLI C LI N ~ CO

Sul contagio sifilitico.

es. il 6 %), si g iu11ge a·d u11 G2 % di contagi in proyincia di fronte al 64 % in Parigi, contagi a dispetto delle sorveg·lia nz,ei igieniche. Nella pro·v incia le c onta·m inanti che non si fanno pagare r app resentano il 3-:1: %, di fronte a lla stessa proporzion e n ella ciltà. .Da notare cl1e la istatistica per Parigi viene fa tta in p eriodo di piena ripresa di attività m edica, con seirvizi specializzati, con . medièin~li g r.a tuiti., e~o . ·e pertanto il con.t agio ivi avviene come i'n provin.cia ove quasi si ha un dlri tto di cittàdina nza p er la spiTochete (al· n1·en o pel i)erìodo \>ellico). Ed a llora ·due ipotesi si possono fare . Si ·e1sclude una inefficacia d·ella cura. O la sifili1d ~ attiva è ta~m·ente frequente ch e i nostri a ttuali sforzi sono insufficienti: 6arebbe il get~Iì.e delle gocce nell"Ooeano. Troppi medi.ci n on curano la sifilide , come dicono Pinard, Milia n , Fland.in ed altri_. Ovvero vi sono mo·dalità di •contagio che ignoriamo: ipotesi di Leva.diti , Lépine , Schoen . Nel ciclo del trepo.ne n1a vi saJ.~ ebb e · una fruse invisibile pe1Tfettam ente virol.enta, e 1solo la fa se spirochetotièa sar ebbe .capace .dì .dar luog o alle ·p apule ed .all e .g·o,m~e . La fase · infravisibile assicurerebb·e la coruservazione d·el virus e spiegh er ebbe la fi ssità di pe.rcentua li, e specialmente la propagazion e della · sifilide nelle gen erazio·n i succes'sive, senza nuovi ·contagi. MoNTELEONE.

De1·matosi da luce.

.f

(Le.noux.. Balletin m édical, 1930, n. !1:0.). L'A., duran te la gu erra, ·d irigeva un centro di ·cura di m alattie ven er ee in città di provincia . Disting ui<mdo 4 orig ini di contagi sifilitici , su 100 casi egli aveva : 12 contagi di orig in.e sconoscit1ta ; 2 6 da dortn e ve,n ali incontrat e nella 1str.a d.a ; 28· d.a do·n ne in case di tollei.ran za; 35 da d onne maritate od • ope raie. Si pote va pen sa.r e ·cbie: qu este 1Prop0Tzioni era no •dovute al fa tto ·Ch e in provincia il oon tag io era più facile e il trattamento ~pesso inesistente . A cui d evesi a ggiungere I.a paura d ell 'indiiscrezion.e ·i l fatto ch e le malate nel ' visitate peTiodicamente cl1e le case non era n o· da un .. .. dentista di 82 anni . Ma si resta . m eravigliati qua ndo si legge la statistica del modo di contagio in Pa rig i dieci-quindici a.nni dopo. . Si hanno su 100 casi: 54 contag i da donne venali inaontra te nella stra da; 10 contagi da donne in . case di tolleranza; 1O contagi da opera ie di o ffi cina; 9 contagi da amiche; 7 contagi da cam eri.ere e per son a]e di restaura nt; 4 contagi da donne occasionalmente vite; 4 da m ogli legittin1e. Se i c onfronta questo con il quadro precedente, e si somma il 54 ed il 10 d ei primi due g ruppi si ha il 64 di fronte al 54: del ·p rimo quadro: siccome n el numero delle sifilidi conosciute ve ne h a un nume.ro di certo ~proveniente dalle case di tolleranza (per 1

I

(J.

CAPPELL I .

,. 1931).

I .l

D ermosifilografo,

. L 'orga110 cuta n eo ha g rande in1portanza come a.p para to ricevito,r e e trasm ettitore dello sti·m olq luminoso, noo soltanto per le eventuali azioni terapeutiche·, ma anche per la normale biologia d ell'org.anismo. A b.a se di questa funzion e ·della cute, stanno fenomeni biologici e ·b iopatolog ic1 ·di cui ci sono noti solo alcuni epifenom eni più o m eno evidenti ed inten si, espressione dell a reattività cutanea. Anch e ver so lo stimolo luminoso, come per altri sti·moli, la cute presenta una reattività diversa non soltanto jn uno stesso individuo (parti coperte o scoperte) m.a an1che, in regioni omologh e, fra individui diversi, :ger cui si passa da un g rado di· alta tolleranza a quel]o di ipersen sibilità. Corrispondentem ente, si hanno alterazioni verificabili, si.a pure con gradazioni diverse , in tutti gli individui ed altre che si 1p,anifestano soltanto in ·determinati individui e sotto condizioni ·particolari. REAEIONI DE I PROCESSI F OTODERMITICI.

La prima reazione è rappresentata dall ' eritema, l 'espression e più semplice della reattività c utanea ai più svariati stimoli, rr1a di non facile interpretazione p.a togen etica. Il processo istopatologico 1che si svolge nella cute è, di fa tto, ben più complesso e ma rcato del fatto di pura· e semplice congestione da vasodilata-


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I

SEZIONE PRATiCA

zione, la quale può estender si anche alla rete vascolare profonda accompagtD.ata ·d alla costituzione di manicotti da infiltrazione perivascolare. Si trovar10, in fondo, accennate nell'eritema quelle alte·razioni che, per maggiore intensità e durata dello stimolo luminoso, possorio farsi più gravi, quali: exosero.si exocttosi , infiltrazione, dege~1 erazione, nécrosi, che si manifestano con epifenom.ei1i clinici' di vescicolazione, incrostazione, fino a perd'ite di sostanza più o meno profonde. La massima proprietà eriten1atog(}na, è dovuta ai raggi ultravioletti e la luce solare risulta tanto più eritematogena , quanto maggiore è il suo contenuto in raggi uitravio~ letti. P erò, tenuta i)resente la minima penetrab ilità di tali r adiazioni, si tende ad escludere un 'azione dire tta di esse sui capillari, i quali verrebbero st imolati soltanto indirettamente, per la n1es a i11 libertà di sostanze ad azione vasodilatatrice, provenienti dalle cellul e epidermi1ch e, in esse preformate o derivanti da modificazioni indotte dalla luce a ssorbita. Tende, quindi , a prevalere il concetto anatomico-un1orale ch e, secondo 1'A., è però troppo univoco percl1è tiene ~onto di un' solo meccanismo d elle correlazioni dei . .tessuti. In individui a cute più fotosen sibile, i11 seguito ad un processo di fotod ermite acuta, possono detern1inarsi nella cute dei fatti patol ogici co~titui ti da ·distrofie connettivo-pigmentari e ed a carattere p ermanente. 1

. DERMATOSI DA LUCE.

'

Vi è i11ol Lre una categoria· .di lesio11i cutane·e ch e sono state e sono, nel loro determi,nism·o etiologico e IJatogeneitico, riportate· alla luce ma che si discostano, per la l or o n1orfologia e soprattutto per la loro· morfogenesi delle comuni lesion i, in n1odo d.a far pensare ad una fotosen sibilità parti1colare; anormale dal punto di visLa qualitativo. Si tratta di quadri nosologici, di vere e · proprie· dern1atosi dèlle quali, alc une caratterizzate dà una sindrome particolare ch e si ritiene più i1ecessariamente legata alla luce (fotodermatosi propriamente d ette) ed altre, invece, còn ·Ja fisionomia .di d ermatosi co1nuni, ma nel cui determinismo la luc~ sernbra avere UD:a parte evidente, sia pure in con correnza c on altri fattori. · Un posto a sè , n1erita l 'hydroa aestivalis, l 'hydroa vacciriifornie di Ba1 in . Al · titolo clinico di primitiva osservazione (comparsa soprattutto in primavera ed in · estate, dopo una prima esposizione a i taggì ·solaTi) si aggiunge la scoperta, n elle urine dei pazie11ti, della en1atoporfirina, di cui è di·m ostrata 1 1azione fotodinami ca. Ulteriori osservazio1ii hanno pei'ò portato a ritenere ch e il fenòrri-eno délla fotosensibilità in questa dermato's i non è imperniato sempre nè in tutti i casi sulle s tesse ba1

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si patogenetiche (hydroa senza porfirinuria, porfirinuria e porfirinemia senza hydroa) . Pèr la prurigin,e, Hutchinson .a1nmise una grande importanza all 1azione d eterminante e provocatrice della luce. Esiste però una discordanza in riguardo alla parte d ello spettro che si dimostra più attiva. Quello che, poi, rende meno chiaro il ·m eccanismo di azione della luce è l,a mancanza di sos tanze sensibilizzatrici note e dimostrabili nelle urine o nel san.g ue. 1F orse può avere im.portanza il fatto rilevato 1della deficienza di pigm ento nelle zone colpite dalla dermatosi. P erò, la sindrome cutanea obbiettiva e specialmente il disturbo subbiettivo del prurito avvicinano qt1esta forma a lla prurigine di Hehra od a quella di Besnier, in cui è _Qossibile . . .. . .' avere reaz1on1 ·Cutanee pos1t1ve verso I p1u varii estratti di proteine, ciò c he manca nella forma da luce. Nella pellagra, è a.mrn essa da molto tem1>0 la d~pen·denza dalla luce solare. Esistono· però ancora delle incognite profonde per cui non si può accettare come ormai c.h iarita per tale malattia la concezione di dermatosi da lu·ce. iJ3asti citare la non perfetta e costante coincide11za d ella lesione pellag rosa e dell'eritema solare, la frequente insorgenza in stagioni a minore intensità solare; anche i rapporti della pellàgra con il granoturco• non sono b ene chiar iti, n è ·Costanti, sicch.è i rapporti fra i termini del trinomio - granoturco, lu·ce, pellagra n0n sono ancora bene definiti e si può ammettere soltanto che esista n ei pellagrosi un ' abnorme sensibili tà a lla luce, di cui non è ancora b en chia rito il fondamento. Vi' è poi un gru1ppo di malattie cutanee contra,ddisti1n te, nelle lo·r o sin dromi morfologiche, da alterazioni a ti}JO distrofico, le quali si avvicinano a quelle lesioni che si hanno co-, m e epifenomeno di fotodermiti c roniche. Esse fanno capo a d·ue tipi: la cosi de·tta xerodermia delle persone adu~te, dei marinai, dei ·contadi1J1i , dei n1acchinisti, d ei vecchi, ed il xer0derma pignientoso dei bambini. Per entra1nbi i tipi è stata sostenuta l'azione particolare d ella luce; ma, mentre, n el primo tipo, può apparire più fa cile la interpretazione patogenetica, nel sen so di una super ata r esistenza del t essuto cutameo verso lo stim olo luminoso, nei casi d el secondo tipo si bran·c ola tuttora nel btrio. Esiste indubbiamente, n ello xeroderma pig1nc1rtoso dei bambini, una ipersensibilità alla luce, che se;mbra più di ordine quantitativo ch e q~a]itativo. Ma ~ d egno di. nota i~ fatto ~h.e esis te un certo disaccordo c irca la 1persen s1b1Jità alle dive rse radiazioni e soprattutto il salto dalla semplice reazione eritematosa alle lesioni distrofi ch e gravi e permanenti. Non è improbabile che la diminuita resistenza alla Juce debba attribuirsi a fatti displasico-funzionali . A.I prin10 gruppo di queste ~esioni possono 1


IL POLICLINICO

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sUJfficiente ed i vecchi dern1atologi sapevano che occorreva ripeterla 1Più volte per g uarire una tigna fa vosa o una Sii cosi. Gli inconvenienti e l 'insuffi cie11za di run metodo terapeutico però no11 bastano per farlo senz 'altro .abban.donare e, per ciò che riguarda l 'epilazione con l1e pin·Ì.ette, esso può ben susistere accanto ai raggi Rontg·e n. Spesso in medici-n,a um !Progresso si sconta con un 1·egresso : quia nd 0• ·l a ·c alotta di pece fu abolita, n ell 'ospedale di S. Louis non si guariva più la 'tig na favosa m entre invece il vecchio metoid o veniva anoora .u tiln1·e nte impie· gato negli ospedali di pro,rincia. Allo stesso modo, c onclu,de l'A., occorre ricostituire la classe :degli esperti epilatori . per curare d elle a'ffezioni .che , senza di essi, non potrebbero guarire: sembrerà allora di aver scoperto come una co a nuova quel ch·e sa pe.va110 perfettamente gli allievi di Bazin e di (Besnier. V . ~IONTESANO . 1

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ORGANI RESPIRATORI. Sull'etiologia della gangrena polmonare. (WoYTEK. Zent. f. Chir., 1930, n. 45). \ 7i

0110 forn1e a.d andamento cronico ed altre più rare ad and.a 1nento acuto, nelle quali l 'infezione putrida si stabilisce ra·p id.amente e conduce a mo.i~tte . Co11trariament.e a que te vi so·n o forme con un i1 etto qt1adro clini co •che poi, guariscono spontan eamente e cl1e i possono scoprire con l 'esam e radiologico. Anatomicamente e batteriologica111·ente non è lJO sibi1e disti11guere le form e a tipo progressivo da quelle ·p ern1anenti. Spesso si trova nel .c e11tro del res uto polmonaTe una gran1de quantità di microbi di varia natura dei quali si trova presenza anche in punti metastatici. Ordinariamente lo sviluppo della gangrena segue una infezione autogena per aspirazio·n e di mi·crorganismi della cavità boccale e infatti sono stati ·d escritti da Ley'd en e Jaffé una specie di leptotrix, da Hirscl1le r e Ter:ray un cocco, da ·Guillen1ont dei bacilli ai1aerobi (bacillus racemosus), da Frankel baci'lli acido-rei tenti (b. pseudotubercolari). L'attenzione maggio1~e è stata rivolta alle piroch ete e al b. fusiforme trovati da vari autori e By ko,va crede ch e questi due germi, o soli o in simbiosi, siano gli agenti della g. p. avendo ottenuto delle lesioni anche sperin1entali. Tale elemento etiologico è conferm.a to ancora ·d alla terapia con salvar an mentre Ki ~ sling crede ch e i fuso pirilli abbiano c~rattere di saprofi ti e V\Tainst.ein nega la specificità del salvarsan. Un paziente della clinica di Kuttn er che av-eva sofferto qualche giorno prima di una pleurite improvvisamiente presentò ten1peratuTa alta , di .. pnea, ciano i, e pus in c-0rri pondenza 1

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d 'una puntura .all'angolo della scapola ov~· c~n l'intervento fu rinvenuto un grosso focolaio ·di gangre na polmonare. Il r eperto, batteriologico (fatto da Pfeiffe r ) del materiale gangrenoso fu interessante: n1icrosc. come in una cultura pura fu trovato u11 batterio grampositivo interpretato com.e "' treptotrix. Le culture .aerobicl1e rimasero terili, quelle anaerobicl1e in bro1do di Tarozzi die1dero culture pure di streptotricee e lo stesso T1eperto diedero le culture in agar sangue. Qu.e sto reperto fa sostenere ch e l 'infezio.n e d1el poim·o ne sia partita dalla ·Cavità boccale. Le inoculazioni n·ei topi, cavie e conigli furono negative. Un altro focolaio di gangnena nello stesso in diviiduo operato ·diede batteriologicam·e nte lo stesso reperto. Il malato guarì in circa 3 mesi. La gang rena polmonare da streptotricee è n1ol to rara es'Ì tendone ne lla letteratura raccolta cd a P·eemoller solo due casi. I R. !BRANCATI. 1

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A proposito di 7 casi di ascessi polmonari trattati ehirnrgieamente. (R. FoNTAINE. Bull. M ém. Soc. N(JJt. Chir., 13 di.cembre 1930, n. 32, p. 1356). · 1

L 'A. ·divide le suie osservazioni in 2 gru·p·p i. N.e i primi 3 .c asi si tratta di ascess.i arcuti del po1m.one 0iper.ati e guariti. I. Uomo di 24 a. che pres~tava i segni evid.enti di un,a suppur.azione polm·on.a1re grave, ch e p1~e n1 deva la mas inia parte del polmone in., senz.a .apertur.a i1ei bronchi; con.dizioni gravi . La p·u ntura esplo,r ativa .die·de es~to a pus, nel quale si din1ostrò la presenza di cocchi, bacilli fu siformi .e spirocheti. Pneumotomia immediata. Guarigione. II. Uomo di 26 anni che im seguito ad influenza presentò- un .ascesso p.olmo·n are del lobo inferiore d. apertosi nei bronchi; condizioni . . gT.avi. Immediata frenicectomia d. Guar1g1one. III.- Uo,n10 di -! 7 .a nni, affetto d.a ascess·o acuto post·g·rippale a destra, apertosi nella pleura e nei bronchi, riconosciuto dopo ape·r to il cavo pleurico. P·r aticò anche in questo ·Caso la freniic ectomia, riservan\dosi di fare in secondo tempo Ulila toracoplastica per collassoterapia. Ma il m.a lato g u.aTì con la semplice frenirectomia. L' A. perciò con clude per l 'indicazione di un sol·l ecito interventoi n elle forme acute: con la . se e' U!D. .ascesso non aperto neipneumotomia bronchi. Quando la raccòlta pu·r ulenta è .aperta n ei bronchi, dopo una no11 lunga attesa (massima ·d i 2 mesi) se i mezzi n1edici riescono infruttuo-si l 'A. coosiglia la frenicectomia. la qua1e può •essere sufficiente, e risparrriia;re a volte anche la pneumotomia. Nell'altro gruppo di ossenrazioni costituito da 4 casi si tratta di osservaziorù, che appartengono alle ,,a.r ietà subaicut.e e croniche. Di essi


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SEZIO~E

tre furo110 segu1t1 da i11orte e d i11 unò oltanto si e bbe la guaTigio1n e . IV. Asce o pulmonare p o t-operatorio a evoluzion·e s.u bacuta, d el tipo putrido . Frenicec to 111ia, miglioramento, in1di .a agravan1ento dopo toracoplastica parzial e, pneumotom.ia , morte. V. Ascesso pulmon.are .c ronico• d el lobo infe· riore "'inistro , consec"Qtivo, ad u111a bro11co1Julmoni te. 1F ,renicectomia, tor.aicoplastica, mort e per ascesso pulmonare 1co ntrolaterale1 scono·sciuto. VI. Ascesso cronico· d el lobo inferiore· d. Fre11icectomia; tor.a coplastica supe.r iore, g randissimo mig ]ioran1 ento; dopo 3 n1esi toracoplia"tiic a i1n feriore, inorte :d opo 8 g iorni per p ro])abile a èe so oorebT.ale. VII. Ascesso })Ulmo nare c1·onico d el lobo in feriore d el polmone sinistro. Frenicectomia e to racoplasti ca . Guarig ione. · L 'A. fa pre ente ch e il trattamento d elle sup})Urazioni croni ch e d el polmone è meno ben e s tabilito: lobectomia totale alla Lilientha.l o pneurnect o mia atip~ca e frazionata secondo Gr.aham.. T11ttavia l ~A. pensa ch e possa riuscir e utile la frenicectomia e·d' ogni collassoterapia, mi sulJ.'.a ndosi l:a Te ~istenza d el soggetto per poi fare la toraroplastica. · tF ontaine richiama l 'attenzi one sullo studio di.ag·n o. tico J>iù preci.s o circ.a l.c} stato· anatomi.co de lle lesioni . Tuttavia esistono '.d el~e raccol te purulente pulmonari le quali sono m esse in evide1nza sol o con la puntuir a esplorativa al 1'atto operatorio. Cita all 'uopo un caso per sonale, n e l qual e vi era asse·nza di ogni segn o r adiolog i co di r accolta liquida , sulla guida di una pun.tu:ra esplorati.va, ch e diede esito a piccol e q11.a.n ti tà di p us feti'.d o. Incisio·n e e dren ngg-io. G11a·r igio11 e. V . JuR.t\.

en1pre simultaneam ente ad essa; ma è n ecessario di salvare questo errore e di individualizzarla com e un segno differente poich è obbediscono a due patog enesi di stinte, I.a r etrazion e e~sendo di prefer enza originata ·d a una al terazione meccanica , m e ntre la contorsione è di genesi funzionale. Egli studia in seg·uito il m eccanismo fi siolog!co dell 'atto r esp iratorio, tanto n ella inspir~z 1on e ch e n ell a espirazione, c iò ch e permette d1 com 1prend·e r.e . fa cilmente cl1e le alterazioni anatomich e ch e n1odificano la permeabilità d el Lubo . trach eo-b·r onchiale op1)ure impediscono lo sc1vol.amento d ei fog lietti pl.e u rici, modifich era11no l 'atto re pir atorio, trascir1an'do come conseguenza la r etrazio11e d ella parete tora·cica. Egli fa poi osserv.a re l ' influenza indubb ia d el ~ ~ tem a n ervoso veg·etativo sopra la con servaz1.on e de~ tono muscolare, e piega il m·eccan ismo r1fl e so, di origine ·e sterna e visceral e c l1e giustifica le eccitazi oni prodotte da dei processi pleu ro polmonari g ravi , tali quelli di o;i~in ~ ma1~ig~a , costituenti d ei punti perife- ' r.1c! d1 ec.c1taz1one n ervosa d ei centri \regetatt,11, c h e s1 traducon o poi n ella ri g idità muscolare locale e a dia cente, base fondam entale d ella contors ion e omolater a]e. · Fatto lo studi o ... en1eiolog ico e differ en ziale d ell a retrazione toraci ca e della con,torsione omolaterale, giunge · a sta ]'.lilirne il v.alore diag nostico. La pri•m a è un es.pon en te di un a seqnela di affezioni ,sofferte anteri ormente, m entre la se·Conda appare con1 e un a m anifestazion e di attualità d'una .affeziQn e a d evoluzione rapida ed a carattere g ra,re: ecco per ch è l 'A. considera

La contorsione omolate1·ale del busto.

questo segno a bbi a tutto il suo valore sem eiologico esso deve ef'ser e, in più, aocompag-n ato a r-eitraz·i one tor acica contemporanea. L. ToNF.r.1,1.

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( \ . G. Bosco. Revista 111 édica Latino-A nierica•

llGI

PR.\ TIC :\

11a,

n. J 65, 1929) .

Le a ffezioni , a cute o cronich e, b enigne o malig11e sviluppate n elle vie r espir.a torie inferiori (bronchi, alveoli , ple·u re), danno luogo, presto o tardi , a d ell e n1odificaz ioni morfologiche clel torace o dell e parti adia.centi . Le modifi·c azi~ni del torace sono , in gen erale, b en e con oc rute ; ve n e sono di quell,e ch e si riproducono n elle r egioni adiacenti , poco n ote e di difficile inler·p etrazion-c in un gran num ~ro di casi, ma di gran.de valor.e diagnostico. L 'A. la denon1ina contorsione omolaterale, car atterizzata dalla ·d eviazione m .o rbosa di llna 1netà d ell ;organi sm o umano ·ConsecutiYo a un a affezion e d ell e Yie r espiratorie inferiori. L 'A. studi.a dap])rim.a la retrazion·e toracica ; la sua patogen e i •!'i basa sulla r elazione di causa ad ef~etto tra la lesion e .a n.atomica la diffi coltà l'espiratoria (o funzionaJ.e) e la ~etrazio­ n e toracica. I . a contorsione 01nolaterale è gen er almente confusa con ]a r etrazione, comparendo quasi 1

questo seq110 corrie proprio a processi neoplastici maligni delle vie respiratorie injeriori. In qi1.al ch e caso ~aro si p11ò anch e rintracciare in sup·p urazioni saccat e del polmone. P er ch è 1

La mobilità della pa1·ete costale dopo 1a neurectomia inte1~costale multipla. (A.

CETRANGOLO.

Revista 1'/ edica La1tino-1tnieri-

ca:1ia, anno XV, n. 177).

XX''

Nella riu11ion e della cc National Tuberculos.is Associatio11 », John Alexan.der i)ropose pel trattan1ento d ella tubercolosi polmonare la neurectomia inter costale n1ultipla, ch e, associata a lla fre11icecto1nia. 1)0rta a l riposo· del polmo11e p er l 'immobilità d ell 'emi dia fra111111a e dell.a parete ·CO·Stale corrispondente. Que sta o per.azione pone d ei problemi di fi siolog ia. n o,n a n cor a risolti nei rigu.a rdi d ella funzione dei n1us coli i11 tercostali nella i11cccanica respiratoria. I classici a ttribuiscono ad essi un con1pito pressoch è insigni fi cante: già in prece.denti lavori Alexander aveva potuto com pro, are ch e in un.a freni cecto1nia od in una neuroton1ia 1

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IL POLICLINI CO

multip1a inte1"costale, la parete Gostale resta immobile e le coste accentuano la 1oro inclinazione. L 'operazione non dava lu,o go a dispnea. Scepelmann n,el 1913 aveva osservato lo s tesso fatto n el coniglio: Hug confermò il fa tto n el can e. Nell'uomo la neurotomia intercostale multipla fu r.e.a lizzata per la prima volta da Friedrich e Warstat con poco soddisfacenti risultati, an ch e a ssociata alla toracoplastica. Nel 1~2~ l ' op~razione fu tenta~ d~ Bon oI110 : i su oi r1sultat1 non sono conosc1ut1. econdo Alexander la n eurotomia intercot ale multipla da rebbe risultati buoni, a sso·ciata a lla frenicectomia , nei casi di bacillosi non capaci di sopportare un.a to,r.a coplasti ca. J_je e 11eri,enze .dell 'Ale:xJander ..furo·n o portate. . . u 22 cani e due cavie; 1n essi resecava vari ce11timetri di ci.ascuno, dei dieci nervi intercostali e del frenico d,e1lo stesso, lato. Imme diatam enle si a ve,ra una immobilità del lato opera to e·d un a umento dell'escursione del lato oppost o. La ri duzione della mobil~tà n el . re ~ spiro tranquillo non era assoluta: i magg1or1 m ovin1enti si produico,n o, fr.a la terza e la sesta co tola , fr.a J.a par.a st e male e l'ascellare anteriore. Quando si r eseca il serrato superiore, ch e rest a par.a lizzato solo nella recision e dei due primi intercostali , si osserva che il m ovimento inspiratorio della r egione parastern.a le-ascellar e, r esta abolito. Alexander seo-n.ala il fatto, ch e nella frenicectomia , nella paret e costale, n ella por zione. inferiore de] l 'oppo to. lato, le ultime coste r estano immobili e talora depresse, m entre la porzione più inf.erior e del lato operato proemina: non dim enti1ca .an ch e il fatto della ca pacità co,m pensativa dei muscoli accessori della respirazione . W a r stat realizzò un esperimento molto in ter essante per m.os.t r.are la minore circolazione · n el polmone da l la to in cui si è eseguita una frenicectomia e un.a neurectomia intercostale multipla . H.a iniettato· in animali. co,s ì oper:ati n elle ven e . un millig rammo di bacilli tubercola ri attenu.ati il g iorno dell'operazione od il giorno dopo, constatando, do•p o un certo tempo, ch e il polmone collassato presentava un num er o di tubercoli minore e di minor grandezza ch e non nell'opposto lato. L 'A. h a operato allo stesso modo un indi vi.d uo (del quale non dà notizie anamnestiche od obbi ettive ·p reop erative) . Anch·e in questo p. a ll'i spezione, al.la ·p alpazione, si mostrò una immobilità qua si a ssoluta d ella parete costal e : la immobilità era evidente anch e alla radi oscopia I.a qua le m ostra va solo pi ccoli' movimenti ascellari . I muscoli intercostali per't an to debbon o c on sider:arrs.i n ella m eccani c a respira.toria di importanza maggiore di quelli finor.a lor o a ttribuita: la loro parralisi provoca la immobilità della pa.r ete costale ed il riposo del polmone sottostante allorchè vi si a~sori a la frenicotomi a. M o NTELEONE. 1

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CENNI BIBLIOORAFICI (1) Erg ebnisse der m edizinii-s chen Strahlenforschung. V volume. V?l. con . 3~6 figure di. pag . 675. Edit. G. Thieme, Lipsia, 1931 . Il volume di oggi è il quinto .della im.po~ta11te raccol,t a di monog rafie su . arg~ment~ di a~­ tualità n el cam po del.la radiologia. D1 particolare inteTesse sono ·i capitoli: lo .stom:aco a cascata studi sperimentali nella r.aid1ologia. del tenue '1:a rontgenter.apia dei tumori dell'ipofisi ia cura dello stru•ma maligno, la cura d·el 'can·cr o della · p elle, la radiumchirurgi~, ecc. L 'edizione è in carta di lusso arricchita d a m·o ltissin1e figure nitidamente r1ipro4otte.

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E.

VALDONÌ·

L'indagine radiologica dei tur;iori del polmone. (Biblioteca Arcl1. di ~ad10~ 0 MIL ..\NI.

g ia), vol . in- 8° di pag. 150 con 100 f1g. TIJ). Giannini , Napoli , 1931. L. 50. ·F ra l e varie monografie di cui si è and.ata arricch endo in questi ultimi te~·pi la l.etteratur.a radiologica italiana, merita particolare attenzion e questa del Milani, per la compr ~ tenza r a.diologica non comune dell 'A. e per i criteri pratici con cui essa è stata redat~. . L ' A. infatti anzitutto si è preoccupato d1 f1 :3-· sare i car.a tteri fon,d.amentali delle ombre nor.mali n ella immagine radiologica del torace e poi di quelle patolo.gich~, ·di cui, per quest'ultim e, disting u e e passa in ras~eg1?-a le due alterazioni fondamentali: alterazioni del normale disegn o e della norma.ile traspa~enza . d.eI campo polmonare e. alterazioni cons1stent1 in una m aggior e trasparenza del campo polmonar e stesso. Solo dopo ciò l 'A. inizia lo stu.dio .dei ca_ratt eri radiologici delle varie forme d1 carcii;i~­ ma polmonare, seguendo però non una class1f1cazion e se:m ,eiiologica, poco ~pportuna nell a trattazion e teorica dell'argomento, ma una classificazione anatomo-patologica. In vari capitoli soné» quindi trattati i sarco: mi del polmon e, i tumori benigni, i ~umori cistici, quelli n1etastatici , questi ulti~i importantissimi , potendo talvolta ra·d iolog1ca:mente stabilire m etastasi insospettate clinicamente._ L 'altra n1età del libro è 1dedicata alla diagnostica differenziale e l 'A. fissati i punti di diagn osi clinica e radiologica e i mezzi co1nplem en tari (broncografia·, irradiazione di prova , ecc.) passa in rassegna i caratteri diff~­ ren ziali radiologici tra i tumori maligni pr1mitivi ·del polmone e J.e affezioni polmonari non neoplastiche, tra i tumori primitivi del polm on e com plicati da versamento e i tumori 1

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione .


[ A.NNo XXXVIII, NuM. 32]

SEZIONE PRATICA

della pleura, tra i tu1nori del pol1none e quelli del mediastino. La diagnosi differenziale dei tumori metastatici del polmon-e è l 'argomento dell 'ultimo capitolo della n1onografia che fJe rlanto può essere consultata non solo dallo ~ pecialista ra·diologo, ma anche dal m edico, n on potendo questi ormai ·p iù ignorare il sussidio che l 'indagine radiologica porta alla clinica . A. Pozzi.

BIOGRAFIE. · VITTORIO ASCOLI. {Comrrternorazione letta dal prof. CEsARE FRUGONr alla R. _4.ccademia Medica di Roma nella seduta

del 21 maggio 1931 ).

Qua11do accettai d~ tesser l 'elogio di Vittorio scoli r1on considerai abbastanza che forse ero . . . fra i meno atti a farlo, perchè a lui profoD:damente legato, sento la parola tronca dall 'emozione, nel cloverne rievocare la f~gura austera e il luminoso esempio che sono presenti dinanzi agli occhi dell 'anima. La sua vita veramente COD:sacrata alla Patria, alla Scienza, alla sua Clinica, vita della più alta dignità spirituale, è tata tuttavia contenuta in cornice 1nodesta e intonata ~ grande semplicità. Si è per questo che onde rimanere in armonia {;Ol suo spirito, µe parlerò semplicemente ed intimamente, senza eleganze di stile o divagazioni retoriche che ci allonta11erebbero dalla sua figura, rimanendo invece in modo fedele aderent~ alla sua personalità con~~ fu, come è, limpida e durevole nel nostro ricordo.

••• La fro11Le pensosa, I 'occhio penetrante e dolce, il v_iso illuminato da un sorriso che, ironico o scettico talora ~mbrava, mentre esprimeva comprensione e condiscendente bontà per tutte le offerenze ed irregolarità fisi.c he, spirituali e morali che osservava, Vittorio Ascoli è al!cora qui fra noi, nel :Qostro cuore ~ al nostro fianco, come se aD:cora potessi~o sentirne la parola calma e precisa, potessimo stringere. la sua mano leale, o ancora potessimo avere ~l calore e il conforto della • • sua am1• c1z1a. Qui con noi è la sua cara immagine paterna -come se Egli volesse toglier le gramaglie a questa nos tra seduta e dirci che non trapassato o lontano ma vivo e pres~nte è chi, come lui, è cosl profondo nell 'animo e nel sentimento, per cui tutti qui c~ trov~amo riuniti in raccoglimento pensoso, e pervasi da taQ-ta com~ozione affettiva. J~ questa forse una estr~ma illusione dello spirito per noi che lo avemmo Maestro, a~ico, compagno indimenticabile, per me che gli portavo particolare figliale riconosceD:za per il dono prezioso della sua amicizia fedele ~ per avermi egli tesa apertamente la mano quando fu giudice

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benevolo i~el concorso che doveva portarm~ alla cattedra, benchè fossi da ta:Qto completamE;nte isolato per a,ver~ da a:Qn~ perduto il l\ilaestro dilettissiID:o ed esser da ann~ passato alla carriera osp edal~era . 0-qde se ~a,i vibrazioD:i da sp,i rito· a spirito s~ possoD:o dare, io penso che questo mio palpito di riconoscenza profoQ,da, di affettuosa devozione senza limiti, qi nostalgico rifD:pianto che r eligiosamente esprimo COfD:e per r~to sacro, debba esser raccolto per ~ui dai faID:igliari qui presenti, al profo:Qdo dolore dei quali no~ reveren Lem en te ci inchiD:iamo perchè piangiamo in VitLorio Ascoli prima ancora che lo scienziato l 'uom,o, il suo fascino, l 'alta statura morale, il nopilissirn:o es~mpio di tutta "Una vita fervida di . lavoro e di dedizione al dovere. Non dico vita di sacrificio poich è ta:Qto alta egl~ ebbe la visione dei còmpiti scientific~ , moral~ ~ sociali del clinico, che fu anzi sempr~ con &enso di gio~a che egli prodigò at~iviLà, peD:siero, sentimento, e tutto diede d~ sè al con1pi1nento della propria missione, tutto, an che la salute e la, vita. E ben lo sanD:o gli int~mi e ~ famigliari ch e nor:1: poterono impedire che qal letto di dolore continuasse nel limite delle forze fis~che e. oltre J.e sue forze spirituali a vivere la vita della cli~ica, a, dare, a prodigarsi,· ad essere esem_pio di, alto civismo fino all 'ultimo • respiro. i\1aestro di Clinica, Maestro d1= vita, noi siamo una legione a, piangerti oggi e non sappiamo se più colpiti nella me11te 9 nel cuore.

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••• Lig·ure, ~ co11:i,e tale ir1stél.D:cab~lmente attivo e te°=ace, Vittorio Ascoli crebbe alla Scuola di Guido Baccelli che taD:to lo predilesse da averlo fin dal1'inizio allievo dilettissimo e collaboratore cui presto affidava r~sponsabi)ità direttive e infine sopra la, sua stessa indicazione - valoroso COD:tinua tore e. naturale successore. . E vi crebbe in un, peTiodo aureo e in un ambiente come più propizi D:On potevano darsi, tanto fervore di fecondo lavoro e tanta I uce di pensiero vibravano ~ell ' ateneo ~ nella scuola Romana per i tanti Maestri insigni evocando i quali io non posso 11on 'porgere UD: saluto riverente ai senatori ~Iarchiafava ~ Durante eh~ n e rappFesentano l'alta autorità ~ la sopravvivente freschezza . Laureato nell '88, Vittorio .~scol~ seguiva ad un tempo· la. carriera cli~ica e la ospedaliera. A 33 a1111i già lo troviamo primario degli Ospedali di Roma, posto eh~ egli tenne per oltre dieci ~i con jncalcolabile vantaggi,o per la costruzione e completamento della sua preparazione clinica che potè in tal guisa armonicamente plasmarsi alla perfetta fus~o~e delle ·due forme preminenti del l 'attività cerebrale ~ della mentalità del clinico, la scientifica e la pratica, in in tin1a, n ecessaria e ar1noniosa compenetrazione. Ma ad u11: tempo assistente e quindi aiuto di Clinica medica, otteneva in epoche varie supplenze ed incarichi, fra ! q11 ali quello della Patologia medica, quando Guido Baccelli fu per sei anni


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IL POLICLINICO

~Iinist ro,

e quindi di Patologia della 11utrizione il cui r1uovo ~ndirizzo e scie11tifico orientan1e11lo egli - cl1e 11el frattellll)O era ta to alla scuola cli Yon ~oorden a Vie1111a - i11lrocluceva in Italia. Primo nel con cor so cli Patolog ia i11edica di ~les­ ina cui rinun ciava, e pri1no an cora in quello cli Pavia, nel '910 passava a quell 'Ate11eo ove i1el cor so di pochi anni org·anizzava e pro~uovev·a un impor tante ceD:tro di produzioD:e scientifica, ine1tlre ~l m etodo d~l SllO i11segn amento elevato e pratico, chjaro ed efficace lo faceva110 alta1ne11Le apprezzare i11 L~mbardia co111e già prima nella Capitale. Nel '917 saliva la Cattedra cli Cli11ica medica ge11eral e di li.on1a, su ccessore a quegli che i1011 solo fu il st10 gra11d e Th'Iaestro, i11a fu ~1Iacstro dei Maestri di Cli11ica, G11ido Baccelli. E qui allresì su ccessivan~e11te copriva in11u111erevoli e ~mportanti carich e pu])bliche bench è Egli i1on an1bisse 011ori se no11 i11 quanto i pos li di respo11sab~lità direttiva con se11tono q u elle b enefich e azioni e quelle ul~li attiYità ch e er afl:O· n,aturale impulso e rig~da dirett~va del suo spirito. Lo t rovian10 così, fra l 'altro, Presidente della 1-leale Accaderuia 1\1edica di Roni,a; Presidente dell '(Jrcljne d ei l\tfe(lici d~ Ro1na e dell 'Associazior1e azionale della stampa i11edica e direttore per oltre 25 anni del ·più diffuso gior11ale italiano di Jl1edici11 a « Il Policlinico », al quale delle il J) ÌÙ , ·alido imptilso. Fu Presiùente qel Cò1nitato ro111ano co11tro la tubercolosi e Membro d elle Società (li Nlcdicina di Budapes L e di Vie1111a, e fu proclamato dottore honoris causa (co11 altre 20 celeprità n1on<liali) presso l ' [JniYer sità di Edi1nburgo, e fin dalla fondazione diresse 1a Scu ola Superiore di I

~I alariologia.

'fali i1ella loro molteplicità ed ~1nportanza i principali posti di comar1,do ch e Vittorio Ascoli e bbe, non pro-forma, ni,a di fatto e che potè i n realtà efficaceme11te coprire ed esercitare solo. in grazia della più indefessa operosità e di costal'l;t e trascura11za di og·ni p er so11ale vantaggio, <lacch è l a sua op era fu solo inspirata acl alti se11timenti di civismo, di dedizion:e al dovere, di dignità scientifica e probità morale. Della ~ua produzione scientifica vasta e complessa eh~ mostra la poliedricità del suo spirito, l 'eclettis1110 e la eccezionale coltura, non è possibile fare qui minuta, analitica espo izione, ch e t anto più ardua sarebbe in quanto ch e la sua opera - lulta p er1neata di senso clinico - appunto si svolge su argome11ti squisita111ente cli11ici di lor n at t1ra poco adatti ad essere sintetizzali. 1Siano però almeno menzionati i contributi ull a i · leria ma chile, la sifilide epatica e i tu1nori p,r i1nitivi d el feg·ato, le setticen1ie criptoge11etiche, e l'endocardite gonococcica, l 'e1niatrofia dell a lingua e la terapia del te tano, nonchè quelli stilla spondilosi rizomelica, l 'iperleucocitosi diges tiva; il bilancio dell 'azoto nell 'anemia e l a der111ato e 11eur o-111io ... ile, ques ta da lui trattata mo11ografica111en te. 'Nè meno in11lortan ti ' 0110 gli tu di .. ul l 'inter-

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r u z1011e d~lla gra' jtla1ua 11elle 1nalallie infettive la p oliartrite luetica, il morbo di Froelich, le' einorragie men~gee, nei quale argomento portò ordine. ~ noziol'l;i nuove, ~ tutta la serie di studi e pubplicazio~i s ull 'encefalite epide~~ca, ~u di alcufl:e part~colari forn1e d~ glicosuria e sull 'ins ulinoterap~a, sull 'ulcera duodenale, noncb,è le in(lagini s 11 l polso giugulare con1e segno di ane11 · r isina dell 'arco ~ortico, sull 'aD:chilostomiasi e sull 'echi11ococcos~ ~ sue razio11i biologiche, ecc . ecc. e 111olti altri an,cora, ben,ch è basti questa son~111aria citaziol'l;e a mostraré Ja messe enorme di ar go111enti clinic~ n ei qual~ Vittorio Ascoli si è cin1entato se111pre portando posi Livo co11 tributo di fatti, obbiettiva esa ttezza nella loro interpret azio11e e ino.Jto spesso originalità di vedute. Sì ch e r on1e i)er p eculiare ed ~ccez~onale intuito di p ercezio11e selettiva a servizio d~ Ul'l;a rigida e sottile Jogica dialett~ca, potè t alora trarre insospettate deduzion i ~ trasparenti chiarificazioni da contingen ze e problemi p er altri rimasti opachi ed oscuri. I11J porta11ti sopra tutto SOD:O poi i grupp~ di lavori sulla patologia d el r~can'\bio e sulla tubercolosi ~- fra tJuesti gli s tudi su~ passaggio del b acillo tupercolare attraverso la place11ta, sulle sieroreaz~oni n ella tubercolosi, s ulle alterazioni a11ato1niche e iunz~on,ali del fegato, nei malati di tubercolosi polmonare e sui più vari problemi di c ura e sp edalizzazione dei Lubercololici. Ma è i11 i })ecie allo studio del problema della malaria che Vittorio Ascoli h a dedica to gran parte della sua instanc&bile operosità CO·ll lunghe indagini feconde d~ risultati imporla11ti e concr eti e che egli i11iziava i11 UD: periodo in cui le nuove scoperte sull 'agente eziologico ~ il su o ciclo vitale venivano ~ sconvolgere ~ classici concetti. ·Nè solo considerò la 111alaria con l 'occh io del medico o la lente d el biolog o; ma altresì affrontò le questioni co11nesse al risana1nen:to agricolo delle ZOfl:e colpite e - spirito sintetico - abbracciò fin dal1'inizio tutti i lat~ clell 'an g·oscioso problema. nella Sl1a portata scie11tifica, sociale, eco11omica ed u111a11a. Egli for1uula e sviluppa il co11cetto che il fattore epiden1ico d ella malaria sia in gran parte rappresentato dalle r ecidive. E per la febbre detta terzan a n1aligna o tropicale è su a l 'interpretazio11e ch 'essa sia un a terza11a doppia suhentra11te. Nega l'esistenza di una quotidiana ~ndi­ pende~te ed è fli p articolare i1nportanza il rilievo che le due ter zan e n ascano doppie e diano inanifeslazioni complesse e irregolari. E a lungo discute11~0 la ge11esi della regolarizzazione degli accessi finisce per interpre tarla con1e il risultato di i111111unizzazio11e relativa. E dà u~a interpretazione i1uova della febbre considerandola effetto primo d ella distruzione dei inerozoili, ma subordinata alla capacità di essa a de ter111inare una crisi emolitica e in genere all a su scettibilità individuale. E con squisito e preciso e11so clinico ben differenziandole studia le ' manifestazioni cla ni.alaria e in malarici, nonchè la cachessia e le piit d jverse associazioni, e su e-


(AN~o

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SEZIONE PRATl CA

cessio11i, svolgeD:do il co11cetto ge11erico di successione morbosa sotto puD:ti di vista personali. Ed ha i11teressanti studi sul pigmento. m·alarico che per la prima YolLa isola in gran copia allo stato di purezza, dimostrando in modo inconfutahile essere 11ie11te altro che ematina; e classici cor1 tributi porta all a conoscenza della emoglo))in uria con speciale riguardo alla cura con la cinconina anche occupandosi in dettagliate relazioni dei più recenti nletod~ di terapia. Ricerche importaD:tissi11~e si devoD:o in.fatti a lui e alla sua scuola sulla chini.na e alcaloidi secondari della chiD:a; e la speci.f icità unica del ri1r~edio egli con fede iD:rrollapil~ difese a11che in alti consessi (come ~l Consiglio Superiore di Sanità Pubblica) quaD:do da varie parti si tentava I 'introduzione di. altri farmaci e metodi la cui . . . Jama ingiuBtif~cata egli sfatò a protezio11e del1 'uD:ica cura raz~oD:ale, sp~cijica, sicura. E tutto coD:centra i1el st10 grande trattato « La , ~Ialaria », sin:tesi di un ver1ticinquennjo di studio e di lavoro, magistrale, completa opera poderosa che raccoglie e riordina tanta somma di contributi originali e ~e valorizza i personali p·u nti cli vista, ~ nella qu~le la, malaria nella biologia <lell'ematozoo, negli iniim,i processi che s.u scita nell 'organisn10, 11elle molteplici localizzazioni e proteiformi quadri inorbosi, nella varia resistenza al rimedio specifico, ~elle recidive, nei postun1i, nella distribt1zio~e e11dem,ica, in t1:1tto il suo .complesso biologico, clinico, epidem~ologico e social e è ~!lustrata j~ 11~aniera completa e for111a pre.cisa, con profonda co~oscenza di studioso e pasio~e di apostolo. Con tale correclo d,i stud,i e così alta particolare .autorità ~ cor11pete~za che, un~vers, almel'l;te riconosci11te, gli avevano procurata sicura fama e notorietà di malariolog·o i:Qsigne, era ben naturale che egli fosse desigr~ato fondatore e primo .direttore della Scuola Superiore di Malariologia sorta per volontà del Duce e che non poteva inancare in Ilalia e ~n Rom,a ove sì n:elle m,alinconiche piane d~lla Maren1111a e ~elle tragiche paludi dell 'agro pontino· eraD:O ta11to flagello, desolazione ~ miseria, ma da dove altresì tanta luce <li m,eravigliose conquiste era irradiata chiarifi.ca tri.ce e b enefica per opera di uomini come Torti, Marchiafava, Celli, Grassi, Golgi, Bignami, Dionisi, Ascoli, Sanarelli, Bastianelli, ecc., non1i che è onore clella scienza italiana qui ri.corclare. E la scuola per tal ,modo ii,on fu solta~to un Istituto cli perfezionamento per medici, m{l bensì u11 a t11bien te di studi ove potesse avere esecuzio11e og11:~ r~cerca ed indagi.ne che al problema della 111alaria avesse diretta o indir~tta attinenza. Questiol'l;~ quindi non soltanto di clinica o di ])iologia della malaria, ma anche studi di geoo·rafia etnografia zoot ecnica, di botanica e zoo.o ' ' logia, questioni 111edico-legali e pedagogiche, mezzi di lotta antimalarica e prof~lassi, problemi tecnici sulla bo11ifica e coltivazione della terra, ecc., tutto è co111preso n el programma della Scuola che Vittorio _i\scoli portò così in pochi anni alla pii1 alla efficienza e rendimento per va-

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st~tà

coordinata dei progra11~mi, in grazia ad una organizzaziol'l;e sapiente, alla su a propulsione fervida~e~te appassio:Qata e alla sua totale dedizione per oper~, come questa, a largo sviluppo nonchè scie~tif~co, prat~co, umanitario e sociale. L'importanza dalla Scuola di Roma ' e . . assunta . la vasta opera da Lui. svolta ~el campo della malaria aveva~o del resto il crisma del più solen11e riconoscim,ento uff~ciale, quando recentemente la Società delle Nazioni 1101ni11ava Vittorio Ascoli ' . Presidente della Com1nissione Inter~azionale per il p_aludismo, posto che p11rtroppo la sua fine im-· n1atura gli impediva rli assurn,ere e di coprire. Un còrnpito1 de~ più attivi a~che svolse nel can1po del giornalis~o valorizzandone con alta coscienziosità l 'i;Ill:portanza sociale in quanto è diretto ad, accrescere l 'influenza del medico a vanLag·gio della collettività. Così, 11ella direzione-redazione del « Policlinico » per circa un trente11nio diede opera alacre, ill un1inata e coraggiosa attuandola con criteri defi11jti che dettero la misura delle sue qualità di giornalista e crearono il g raD:de successo del periodico. ~1antenendo la pii1 assoluta obbiett~vità, evitando settarismi scientif~c~ e dominii di scuole, riusciva infatti ~ conferire al « Policlinico » il prestigio di essere . palestra aperta a tutte le idee. Le varie carich~ coper te, fra, le quali quella di Pres~dente della l~ed~razione ~edica latina, segna110 il riconoscimento dell 'alto posto da lui rag·giunto nella st ampa medica inter11azionale.

Nel voto col quale i1el gi.ugno '917 la Facolt à medica di Rom,a chiamava Vittorio Ascoli a succedere ~ Guido Baccelli, anche lo invitava a organizzare ~odernamente l ' lst~t uto. E così fu: in soli cinque anni di i11te11so ed appassionato lavoro egli ri.ordil'l;ò dalle basi ed attrezzò la C'.Ji11~ca, costruendo i pji1 essen ziali laboratori, m,ette11dola in pier1a effìcie11za scie11tifica, s tabile~do e c0ordi.nau lo tutti i vari servizi, sì ch e in breve la Cli~i.ca Medica di Roma sotto la sua guida ani1natrice e tenace diventava un modello di orgaD:izzazione modern,a e sapiente. Vittorio Ascol~ ~on seg·nò nella medicina u11 i11dirizzo ~ 1rettumente personale e non fu un innovatore. 1~on già però che 1),011 fosse con sono al suo ingegno e alla sua forma di approfondire probleini, pertinaceme11te a, lungo lavorando in u11a determinata direzione, che anzi quanto proprio ora fu detto per ~l proble1~a della malari3 ad es~, documenta 11el modo più brillante e positivo la sua grar1de altitudine a far progredire o-li studi in profondità. Riten11e egli invece còn1~ito· meno brilla11te ina più con cretamente utile armonizzare j_l suo personale indirizzo con quella che giustamente a lui sembrava la miglior corre11te e la, più sicura direzione per l'orientamento clinico degli studi, onde rettificò le tende11lè (li scuole divergenti, si oppose a sbandamenti e ad esagerazioni e r~condusse alla classica lineii elinica tradizionale ricercatori e indirizzi che troppo si allontanavano dalla strada maestra. 1


llGG

IL POLICLINICO

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Sorto in un 'epoca nella quale era più facile la "-alutazione cioè dell 'equazione personale nelconseguire I\OZ~one di fatti nuovi e penetrare i 1'esame dì un soggetto morposo .mi pare l 'indirizzo vero della patologia uman~ come quello che vari inisteri oqde la na,tura si ammanta, attraverso le I\UOVe vie e .t nuovi indirizzi e in ispesir~.t~t~za le graudi tradizioni storiche e deriva cie spostando l 'asse della propria attività dalle sale dalla patologia comparata. Lo studio dell 'indivicli11iche, al laboratorio (com.e per talune pur gran- dualità adottando anch'esso metodi biologi.c i enlra così per una via scientifica ». di scuole cliniche, sopratutto estere, era avvenuto) egli qon subì deviazion~, ma c~inico di razza, in Ma in una su a memorabile orazione . sul noso. uno coi grandi Maestri cliqici ~ell 'epoca, imped.ì grafis1no scientifico nella Cl~nica Medica di Rosbandan~enti, e fu prezioso custode e difensore JD:a, pronunciala i1~ occasione di Oll;orall;ze a lui res~ alla fine del prim:o decennio della sua diredella b~lla e lirnpida tradiz~o~e clinica italiana pur armonizzandola con le moder~e scientifiche zione ~ che io COI\Sidero come il suo più gell;uino esigenze. Onde, pur assim.ilando le nuove inda- testamento scientifico, formulato in p~e11:a maturità ed esperienza clinica, specifica il suo punto gini, affermando i nuov~ veri, sospingendo i prodi vista e prende posizione netta. pri allievi nelle varie direzioni di studio perchè ognuno i1ella propria sfera d'azione nuove luci ~011 ta11to perchè nella valutazione del procercasse. Egl~, clinico m,edico generale, tale squi- cesso rr1orboso come resultante dalla cooperazione dei due fattori variabili: il germe nella virulenza sita1nenle rimase, sintetico, coµiprensivo, pronto a discutere e dissertare dei V3:1'i problemi di fisioe l 'i11:div~d110 nella recett~vità, dichi.a ra di dare patologia che la clinica suscita, ma per tornare 111aggior valore al primo, qua11to di fronte al concetto dell 'unic~tà dell 'organismo così com 'è conalla sintesi clin~ca e alla su~ pratica applicazione. cepita dai costil u.zlional~sti ch e defin:iscono la D ·onde altresì ~l tipo delle sue lezioni. In ques te talora - è vero - ama,va dettare la grande 1nalattia come una deviazione ~ella vita normale lezione ch e mostrasse a qual~ altezze la Clinica e come u~a qlterazione dell 'intero organismo, e può salire; ma in genere, consapevole che la gran- cioè di un tutto inscindibile. de lezione è spesso più di intimo egoistico com « L~ differenze comincia1~0 Egli scr~ve piaci111ento per l 'in,segnal\te che di pratica utilità quando ,si vuol stabilire quale dei mecca~ismi prevalga, quaJ e abbia la funzione direttiva o alper eh~ ascolta, prediligeva, lo st~le e il tipo semplice ~ piano; ben lontano dal ricercare i facili meno coordinatr~ce. Se nell'odierna esaltazione <lell 'endocrinologia alcul\i ammetto~o che elesuccessi dell 'oratoria brillante rifuggiva anzì da ogni artifi.zio retorico, così come di proposito evi- mento fondamentale e. dominante della unità sia . . tava le aride elt1cubrazioni e divagazioni pura- il co1np1esso delle attività ormoniche, per altri 1:unità risiede essenzialmel\te n ei centri nervosi, 1nente. teoriche o- dottrinali. E poich è sopratutto si proponeva che le su e per le influenze della psiche sulla vita organica, parole si incidessero chiare, limpide, semplic~ n~l­ per l 'azione di alcuni cen tri sopra singole funla mente degli studenti, eh~ una logica rigorosa zioni della vita vegetativa, p er la m,ultiforme li aiutasse a ritener~ ragionamenti e considerazio- coordinazione dei movimenti riflessi, i quali dalni, che il malato fosse veram,enle ~l punto focale le serr1plici contraz~or.ii muscolari vanl\O ai fenodella Jezione ~ che ogn,i c~so cl~nico fosse in tutti . meni, alle manifes.tazioni degli istinti. La risuli s uoi particolari analitici e nel giudizio sintetico tar~.te dei fattor~ ormonici può far variare l 'entità , approfo11d~to e per così dire notomizzato, riuscì dirò megl~o l~ tonalità, della direzione nervosa ; didatticamente quall;to mai limpido ed efficace. non può riassumerla, qè comprenderla. Io accet-. E p er vero: chiaro dialett~co e acuto osserva- to nettamente ql1esto · seco11do modo d 'intendere Lore, logico e serrato ragionatore, esponeva e l 'unità dell 'organis.rno. <:01n111entava la casistica clinica con limpida chia« Similmente riconosco come co~cetto fondarezza, ordinato metodismo e logi.c a armoniosa ac- 1nentale per Ja clinica che le alterazioni d 'un or<:e sibile a tutti. L 'insegnamento clinico fu per gano dànno la malattia, quando rendono abnortal modo la sua vera predilezione, tanto che mol- me 1a vita dell 'intero soggetto; ma non ritengo tissimo del sl10 tempo appunto era dedicato a la perciò nè logico nè conforme ai fatti negare sinlinuziosa preparazione delle lezioni che furono gnificato alle lesioni anato.m .o-patologiche. Infatti ad un tempo costante ~ quasi assillante preoccunon ~anca quasi mai nella malattia un procespazione e ragione di grar1de compiacimento. Per so anatomico localizzato, anche quando si tratti ciò dai suoi s~olari fu· sempre adorato e fece di di malattie generali infettive o di profondi dlsturessi allievi eccellenti. bi nutritivi . I disturbi funzionali propri della Ma pur aderendo cos.ì strettamente al malato, 1nalattia sono l 'esponente delle lesioni organiche, pur approfondendo con tanto convincimento· l 'in- così come la sede e 1a qualità delle lesioni anatodagi1\e della personalità, tuttavia Vittorio Ascoli 1niche sono per lo più espressione diretta e spe11on accettava senza qualche ri.serva le leggi e gli cifica della cau sa pa togenica. Se si deve riconosce-indirizzi della dottrina costituzionalista. Nella sua re ch e I 'anatomia patologica ci fa constatare solprolusione di Pavia (Il metodo e l'ufficio dell 'intanto l~ lesioni organiche definitive, è giocoforza .~egna1nento della Patologia Medica) Egli chiaraeziandio ammettere che insegna le fasi che il pro111ente e specificamente così si esprimeva: « La cesso percorre per raggiung'!rle. La determinazione clinica del processo anatomico, vale a dire delern1inazione dell 'individualità dal punto di vi l a morfologico e dal punto di vista dinamico, semeiologico Qsico ci mantiene legati alla realtà


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:::>EZIONE PRATICA

e et devia dalle faf.\last~cherie ~deologiche, e a.Qzi, seco~do me, la p~se ~ l 'orientam:ento d 'ogni diagf.\OSl• ». Il che nof.\ togl~e f.\aturalmer\te che si debba prender puf.\tO di partef.\za qa,11 'individualità e che la « costituzione sia il fond.amen. . . ereditaria . . to essenziale del destino dell 'individuo » lo stu. . . . . dio qe.l quale è oggi tanto moltepl~cem:ente complesso . Dal. che lumegg~a la figura, e l 'essenza tiella cJinica: cc Il cl~Qico medico - egli scrive - deve avere present~ tutti t dati anamnestici e obbiettiv~, dare a 9gQU:QO il significato che merita, stabilire la gerarchia tra di essi : utilizzare quelli ch e r~sultano utili e con verger\ti verso un giudizio; ecco la tracc~a del lavorìo ch e porta alla diagnosi. In questo lavorìo diagnost~co entrano come ele111enti fondan:\ental~ i) tecnicismo dell 'esame del malato: l~ coltura ch e h a insegnato il valore dei sintomi un certo nu. . e ba raccolto n ella memoria . mero di quaclri Ir\Orbosi; l.'imrnaginativa ch e rievoca dalla n1ernoria i quadri affini ; la logica che sovrast a ~ ognuna de) le suddette operazioni mentali.: Il sentimento d~ umaQità dà vita al giudizio finale. Tutte queste operazioni non si com pio no isoJate nello spirito del clinico m edico ; si fondor\O 11el1a sua mente in una visio~e d 'insieme, in cui l 'unità dell'individuo soffer~nte si ricompone e balza viva, dalla coscienza qel clinico. La formuJazione della diagnosi rispecch~a l 'impressione che il soggetto infermo, h a dest ato nell 'animo del cljnico. Tale la funz~one qella clinica medica : fondere tutti ~ dati della v~ta d 'un uomo, scrutarli nell 'insielr\e in un git1dizio che rappresenti il presente, preveda il domani e indich i come modificarne ~l d~corso ». · Solo così, citando testu almente le sue parole potevo rendere con precis~one I 'altezza e la nobiltà di pensiero, il se:Qso religioso, direi, col quale Vittorio Ascoli cnnsiderava la missione della Clinica Medica . E questo spiega l 'intransigente ri gor~smo del sen so del dover e, l 'incontentabile fervor e e l 'inst an cabile spirito di organizzazione. È noto contro quali diff~coltà materiali ebbe fin dalI 'inizio ad urtarsi (er avamo ancora in pieno conflitto mondiale) per dotare la clinica di attrezzatura moderna . Ma le difficoltà superate non contano : conta:Qo solo i resultati per i quali sotto la sua direzio:Qe l & Clinica Medica è diventata un potente completo e complesso strumen:to di lavoro, un 'armo:Qia viva di uomini e di mezzi, quell 'armonia - scr~ve un. suo allievo - che, permeando tutti dal capo ai collaboratori e tutti facendo cooperare in un, identico miraggio, con le stesse idealità e passionalità di lavoro, forma, crea e realizza la ,Scuola. E qui, come per comandamento del suo spirito, non p osso non correre col pensiero ed evocare la. schiera dei valorosissimi allievi, assistenti e collaboratori, proff. Sabatini, Pontano. Alessandri:Qi, Marcor a, Ciuffini, Silvestri, ed altri suoi figli pre(lil etti dello spirito e del Cl1ore, ch e Vittorio Ascoli ~

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si è creati intorno e eh~ sulla cattedra, nei primariati, nell'assistentato o :Qell 'esercizio profes-sionale altamente onorano la Scuola romana e il 'Maestro e che sono qu~ fra n,oi e con noi nella commossa rievocazione . . ed esaltazione. . Poichè oltra che istruire, sospingere, educare, sopra tutto seppe amare e farsi amare per un sen so di bontà e umanità cui tutta la su a vita fu n,obilmente infor~ata. Sì eh~ lo vediamo ansioso sempre della perfetta ass~stenza fisica e morale degli ~nfermi, d 'onde il se:Qso di bontà ed u1nan it à che nella clin,ica aleggia. Mai trascurava n,el giudizio clinico l 'indagine psicologica: profondamente uman o, pieno d~ comprensione per le uman,e debolezze, le miserie, le dev~az~oni psichiche ~ morali, sempre desiderò che anch~ gli allievi considerasser o :Qel malato non l 'interessante problem a clinico soltanto, ma sen,t~ssero la creatura sofferente, e l 'inscindibile partecipazione p sichica ad ogni male fisico, e largamente valutassero l~ influen:ze ch e l 'a~biente famigliare e sociale, le condizioni eèonomich e, l "educazion,e, esercitano nella genesi dei mal~ del corpo e dello spirito. Per qÙesto Egli fu un gran· de con:solatore che nobilmente e disinteressata- · mente prodigò l 'opera sua . Preoccupato del pro~ blema dell'assistenza agli infermi, sviluppò una serie di provvidenze e previdenze: così, onde ren~ dere a~ m ala,ti più accetta, m en o triste e meno dissin1ile dall 'ambiente famigliare la permanenza n el luogo di dolore, istitui.sce nella Clinica sale di soggiorno ove i convalescenti o i malati lievi passa:Q la g~ornata lon,tani dai più gravi con reciproco va.Qtaggio degl~ u:Q~ e degli altri; e fonda la scuola-conv~tto per infermiere, onde elevar e il personale ad un liv~llo morale e intellettuale supP riore e poterlo ben selezionare e preparare a la missione sua ch e esig~, oltre ch e idonee cognizioni tecn~che, anche, e sopratutto speciali disposizioni morali e spirituali . « La clinica medie.a moderna - Egli scrive - o sarà maestra ai medici n ell 'arte nobile ~ fine di ass~stere gli infermi. o fallirà ai fini ch e il sentilr\ento e le leggi le h an.Qo assegn,ato . L 'assistenza deglt infermi così intesa è fusioD:~ di mezz~ ~ fusione di sentime0;ti ». Ed è con quest a onda calda di solidarietà uma11a ch e Egli armonizza opere di scienza e di bontà e interviene spesso in favore della classe medica ma non . . meno a tutela degli ammal ati. Sentì fra i primi la santità e necessità di quella lotta antitubercolare ch e più tardi per illuminato e deciso volere del Duce, delle nuove leggi e del nuovo spirito doveva raccogliere e con seguire t anto consen so di iniziative e così fattiva realizzazione. Onde, pres~den, te del Comitato romano per la lott a contro la. tubercolosi, prima ancora del1'istituzione dei con sorzi aQtitubercolari, fonda una scuola all 'aperto ~ una colonia marina a Civitavecchia, alle quali person:almente attende, concorrendo ta nche con contributi personali e che. cede poi al Consorzio antitubercolare, pur continuando ~ seguirle.


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lL POLICLINICO

E apprende ai i1~edici la b ellezza della legge del dovere ~ del sacrificio e scrive: « come il poeta a~4na l ~ parole e lo scultore dà vita alla creta, noi n1edica ai medici e la . diamo una coscienza . . . stessa onda d.~ compiaci_me11to e~ pervade, lo stesso fulgore di ideale e~ gl1ida ». La sua vita è vera~e11te un apostolato ed una mis. ione: ani1na to da profoi1do amore di patria e di dedizio.n e alla cosa pubblica, Egli ebbe anche nel periodo di guerra grandi ber1e~erenze come consulente ~edico di armata e come incaricato della soYraintenden za della malaria nelle retrovie, oper a che ben completò dopo la p.ace svolgendo i11 n1odo perfetto l'opera di assistenza e cura dei ~alar~ci di guerra. Così come quale consule~te capo dell 'Istituto Nazionale <;l~lle Assicurazioni porLò largo contributo di attività personale ai problemi di previdenza, sopratutto stabilendo che potessero usufruire dei benifici della previdenza ancl1e talune categorie di minorati. E, geloso custode della grandezza nazio~al e e del patrimonio scientifico e ideale del nostro Paese, arde di fiamm a d~ sacrificio e cl i bontà. (( Per coloro ch e intendo110 esercitare la medicina - Egli scrive - si richiede tanta penetr azione di se'nt~ento , tanto spirito di abnegazione, t anto sacrificio di sè come n essuna religione r Ichiede ai suoi sacerdoti ». E fino all 'ultimo, dal suo letto .di dolore di al lro i1on si curò ch e dei suoi e dell a sua Clinica e 11 ell 'ultimo suo scr~tto h a espressioni di profonda 11ostalgia per la Clin ica che più nor1 riYedrà, e per gl~ allievi a lui prediletti, e, pregandolo di far si interprete pre so gli assistenti tuttj , rivolg~ parole di dolcissin'l:o commiato al suo diletto 1)r i.t110 a,iuto e supple11te prof. SiJvestro Silvestr~ nelle c ui m ani sicure e fedeli la Clinica era, çlurante la sua 111alattia, così bene commessa. In un, discorso sull '(( evolu zione dell 'organismo un1u110 » per l 'inaug·µ razione dell 'anno accademico '15- '16 a, Pavia , dopo aver affermato che no11 . ruuore chi ha trasm esso le sue forme , le sue energ·ie, l ~ sue t endenze ai discendenti, scr~ve : « la morte come i~on sp e.gne il circuito della materia, così n on sopprime la continuità spirituale dell e anime: i1essuna en ergia latente nella materia o estri11secata n elle anime Ya perduta ». Per queslo n oi senliamo Vi t lorio Ascoli vivo, presente, operante; vivo nelle opere che la sua passione ha create; presen,te n el profondo dei nostri cuori e n ell 'intimità del nostro spirito, operante nella Clinica e nella Scuola cui ha saputo info11dere tanta vita, t anto impul o e t anta tradizion e . Vittorio Ascoli l1a veran1ente e nobilmente ben m eritalo dalla Scien za e d alla Patria. Raccogliamoci in rito austero in un minuto di ~ il en 1 io e dedichia1nolo all a s11a venerata memoria. _l l l a solenn e ce rin1o nia, ch e si è svol la n ell'Aula del l a Cl i nica lv'I edi ca, in t ervennero le più alte perso n alit à sa n i t arie del la capitale, una f olla di m edic i e <li es tima t ori, le · p er so n e della / amigl ia del com pian l o prof . Ascoli .

[ A NNO

XXXVIII, NuM . 32)

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Medico·Chirurgica Bresciana. Seduta del 23 g'iugno 1931. PresjdenLe . Prof. lJ. BARATozzi. Il dott.

PAOLO MAZZAHDI

espone un caso di o/tal-

1n i a 1netastatica con inte,r essamento special e d'el la cornea in so,q,qetto con, osteomielite acuta del fe1nor e. 1

Sieroprofilassi e sieroterapia delle peritoniti purulente.

Prof. ;\... PELLEGRINI. - L 'O. illustra l a sua esperienza sul la sieroprofilassi e sieroter apia della p eritonite . . Da, parecchi ,anni, acquistata la fiducia sull 'efficac~a dei sieri ~tigangrenosi nella preven zion e e nella c ura della gangrena gassosa (Pellegri11i, R if orma M ecli ca, 1926) ne estese l 'applicazjo11e ad altri processi: angir>:a gangrenos·a,. ga11g·rena del polmone, appendicite gangrenosia,, peritonite, ecc.; ~ risultati furono complessivam ente incoraggianti. Da circa un anno ha adottato sist e1naticamente la sieroprofilassi e la sieroter apia nella peritonite da appendic~te o da perfor azio11:e del tubo digerente" coi sieri anticolibacillari associat~ a quelli ar>:tig·angrenosi . Non si può an cor a dare un giudizio definitivo sul valore ter apeutico di questi sieri ~ella peritonite. Il problem a è della nlassima importanza e della, 111aggior delicatezza. L 'O. ha avuto nei suoi casi l 'i~pTession,e che la sieroterapia anticolibacillare .e. antigangrenosa esplichi un 'azione favorevole : e se anche in definitiva le s~ dovrà rico11oscere il valore di semplice terapia complementare di quella operatoria ,. rappr e enterà pure una conql1ista non disprezzabile. I

Il · 1)roI. A. PEIJ,EGRINI riferisce sopra alcune va- ' rianti 1iella tec ni,,;a d ella appendicector_nia.

. Pielectasia intermittente in rene mobile con vaso anomalo.

Dott. V. G 10NG0. - L 'O. prese11ta un caso (oper alo dal proprio primario prof. Pignatti) di n elrope si e r esezio1re del vaso. Aggiunge qualche co n ideraz~one sull 'etiologia, i criterii diagnostici,, la ler apia. Prostatici e prostatectomie.

Dott. ~ . SALVINI. - L 'O. riferisce sopra alcuni casi d a lui operati di prostatectomia. Due di essi si riferivano a individui g~ova~i. Il primo di 49 a~ni , colto· i1T1provvisall1:ente da ritenzione acuta e poi da fatti disurie~: il riscontro rettale dava il reperto d 'un tipico adenoma della prostata: ri-· Len zione sui 120 cen t. c11bi : esami funzionali con risultati buoni. Prost a1ec tomia ipogastrica in un sol t empo . G·uarigione. Il secondo caso riguardava un uomo di 48 a.n ni, disurico co·n urine torbide : blenorragia pregressa : al risconlro rettale tipico ade11oma prostatico. Esami funzionali buor1i. Operazione in sol tem-· po. Gt1nrigion e. L 'O. si diffonde a parlar e della prostatectomia ipog·astrica ch e orama~ è quasi generalmen te adol-· tata in confronto al metodo p erineale. La mortalità op eratoria è andata notevolmente diminuendo tanto che n ella clinica del prof. Lasio si è avuto un periodo fortunato con cento operati senza.


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SEZIONE PRATICA

r1essun d ecesso . Natural111ente tale sta tistica si riferisce ad un periodo eccezionalmer1te fortunato, ma la mortalità generale non supera il 4-5 %. Alcu n i chiru rghi (Giordano) sono ancora favorevoli alla prostatectorn5a perineale anche perchè l 'operazione ipogastrica p r eparerebbe un letto can.ceroso: l 'O. non riesce a comprendere l a ragione di ques[o ti1nore. I l Segretario: Prof. M. F1Al\IBERTI.

n;i:alat1 d1 pleurite essudativa tubercolare alla autos1eroterapia alla Gilbert, alla quale ha fatto seguire iniezioni ipodermiche di iodo-tubercolina1 (sierosina). Ha av11to 14 succe.ssi e 2 r esultati n egativi .

.Accademia Mediea Pistoiese '' Filippo Pacini ,,

Nell ~ discuss!one che segue prencle la p,arola il d?tl. i\f~GNr, . d1:ettor~ d el Brefotrofio , p er parlare d~ R~lct1n1 casi di ernp1ema non tubercolare· in bam-

Setluta del 19 giug110 1931 . President~:

Prof. CANTIERI.

L'autosieroterapia alla Gilbert e la iodotubercolina nellai cura della pleurite essudativa ·tubercolare. Dot~ . ~EB1zz1 .. -

l~iferisce di avere sottoposto 16

b1n1 da lui trattati felicemente con il semplice svuota111ento e ]a 1niezione sotto cute di pus direttamer1te estratto dal cavo p leurico. Fa vedere' un b ambino così trattato e in v~a di guarigione.

Il servizio metereologico sanitario italiano.

Prof. ANDREA CoRsrNI. Ill ustra il con cetto che i feno111eni at1nosferici debbano avere un~ gra~~e infl~1enza. sulla salute dell ' uon10. Dopo le not~zie st oriche riguardanti Celso e la Scuola 1Salern~tana . r~Yendica. a Roster lo studio dei r apport1 tr~ i fe11ome~i atn1osferici e patologici, igie11e, agrico ltura. Espone in generale l 'influe111a dei pri11cipal~ f-efl:omeni at1nosferici sull 'organi1no umano: temperatura, umidità venti elettricità atn1.osferica. Ricorda co111e di' front~ all 'emp ir ismo di lln tempo che }Jortò al ciarlatanismo stia oggi. una b~se sci~ntif~ca seria , che porta ad u11a f1or1lttra di studi quanto mai complessa e interessante, e che l 'O. enumera tendente alla . . ' sp1egaz1011e di tanti feno111e11i d a ten1po noti ma fino a.d. ora inist eriosi. Illustra l 'impoTtanza del « Serv1z10 111eteo rico sa11i tario » sorto al lido di Venezia sollo la clirezio11e del j)rof. Ceresole e ne e pone il funzion an1er1to. Seduta del 27 giug110 1931.

Su di un caso di sodòku.

Dott. REn1zz1. - Riporta un caso di sodòku felicemente trattato col Neo I . C. I. e fa brevi considerazion i sul·l a sinton1a1ologia, etiologia e cura. (li questa m al:tttii=t. Lo studio radiologico della mammella allo stato normale· e patologico.

Dolt. ~I. Rol\IAGNOLr. - Riferisce t1no studio da • • • P?CO 1111z1ato e che attivame11te proseg11e, perch è· già presume fecondo di buo11i r esulta li, rig uardante l 'i1nmagine r ad iologica della mammella allo stato normale e patologico. Fa veclere l a trahecolat11ra quale si presenta in una n1am1n ella 11or1nale e quale ·in una ma1n1nella in al lattamento, in caso di mastite, ccc . Ritien e cl1e questo studio po sa portare ad un a diag11osi precoce del cancro· della in amrr1ellu. Il Segretario: Dott. CAPECCHI. I

Pres iede il prof. CANTIERI. I periodi di reazione durante lo stato di malattia neUa pratica del medico.

Dott .. V. BAcc1. - L 'O. , dopo a,:er fatto notare che lo stato d i rr1:alatt~a esiste 11011 solo in quar1to nel! 'organismo colpito vi ha allontanamento dallo st a to fisiologico idealn1en te perfetto, 1na i11 q u a11to esso reagisce p er il ritor110 a queste condizioni di nor malità, illustra la sifl:tomatologia generica nonchè le caratteristiche che fanno disti ngu.e re per ogni decorso di malattia, sia acu ta che cronica varii periodi d i reazione, che s~ susseguono rego~ l~rme11 te co!1 le sole var~anti di durata e d i gravità determifl:ale e dalla natura della mal attia e dalle facoltà reazionali dell 'organis1110 o dei singoli organi col p-iti. Affern1a ch e sar à dalla esattezza con cui il medico col suo sapere, coadiuvato dalla esperienza, potrà ~ndivid uare il periodo di reazione i11 cui si trova volta a voJla il n1alato, che r iusèirà a desu 1n,er e il giudizio prog11ostico p iù sicuro .e le indicazioni curative più appropriate. O>ncl ude che Il:ella trattazi.0110 propedeutica di ogni quadro patologico per le dedu zioni in ordine alla prognosi e alla tera1)ia, si dovrebbe dar posto anch e alle considerazioni in n1erito allo svolgi1nen to <lei vari i periodi d~ reazione succedentisi colle uniche relative loro modalità di clurata e d i i11te11si tà.

Società Medico-Chirurgica Bellunese. .Seduta del 6 maggio 1931. llreside11za: Prof. C.. P1Eu1, i)resiclente. Il dott. F. CuccH1N1 fa una confer e11za su l a t o-· pografia radiologica e controllo riella ctolorabilil à' degli organi addominali.

Alterazioni della funzione epatica in un caso di avvelenamento acuto da fosforo.

Dolt. C. F. PER1 ssurr1. - L'O. riferisce alcu11e osservazioni sul comporta1nento della ft111zione glicogenetica, biliare ed azolen1ica fa t.te in u11 caso d~ grave avvelenamento acuto da fosforo ter1ninatosi con la morte, osservazioni di ordine clinico, corredate da opportur1i esami di laboratorio e d a r~cerche anatomo-patologiche. Nel caso riferito, essendosi verificala u11a alterazio~e epatica spi11ta al massimo grado, tale ei a avere portato la completa degenerazio11e e dist r uzione delle cellule del fega to, egli potè vedere confermati sull'uomo i risultati delle esperien ze eseguite sugli animali, a favore ed a r iprova di alcune moder11e vedute sulla funzion alità ep a tica, specialmente riguardo alla produzio11e clell 'urea. ex tra-epatica e alla fu11zione biliare.


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IL POLICLINICO

Toracoplastiche estese. Prof. G. Cor.r.E. - L 'O. espone i risultati ottenuti in casi di estesa toracoresezione per tuber·colosi polmonare dietro indicazione di un In:edico specializzato . Su 24 ammalati operati e})be due morti a di:stanza di meno di 2 mesi dall 'intervento, 2 peggioram enti, 10 sensibili miglioramenti, 5 miglioramenti notevoli e 4 insperate guarigioni com.Plete con scomparsa cl~nica delle lesioni e aumento ·d el peso corpor eo fino a 20 Kg. Considera, dalla osservazio~e dei malati finora seguiti a d istanza di più di 10 mesi dal.l 'ope7a.zione come più atte al trattamento ch1rurg1co torac~plastico le forme con tendenza alla fibrosi .dei focolai. Ha fatto precedere sovente, con benefic~o, e crede perciò con sigliabile, la frenico-exeresi.

Intervento per frattura inveterata della rotula. Prof. G. PIERI. L 'O. presenta un paziente .operato di frattura iD:v~terata della rotula con processo personale,,. ~l cui principio è l 'asp?r.tazione -del frammento superiore della rotula ut1l1zzando il rivestimento fi])ro-periosteo di esso per fissare al frammento inferiore l 'inserzione del quadrici,pite. Il pazie11te è un uomo d i 43 an11i, ch e aveva riportato nel dicen1bre 1930 una frattt1ra rotule~. trasversale · la diast asi tra i due frammenti era . di u11 dito' t rasverso; egli fu operato il 26 marzo. _A 40 giorni dall a operazione cammina sp editamente, e ~l movimento di flessioD:e del ginocchio, .che era prima dell 'operazione molto limitato (25 _gradi), raggiunge ora l 'an1piezza di un angolo .retto. Seduta del 3 giugno 1931. Il clott. V. T ANFERNA fa uQa conferenza sii le .nuove teorie della fisica in rapporto ai progressi .della m edicina.

caso d i peritonite da perforazione tardiva di adenite t ifosa del mesentere. Alcuni malati di tifo posso110 presentare improvvisa1nente un quadro ch e richiama quello di una peritonite . da perforazione (collasso con cadt1ta del polso e del1a ternperatura, meteorismo con dolore alla palpazione e difesa nel quadrante inferiore tlestro) senza ch e l'intervento dimostri lesioni perito11itich e. Due pazienti di questa cat egoria furono operat~ di laparotomia esplorativa ed ambedue guarirono .

Sulla cura delle gravi nevralgie del trigemino. Prof. G. P1ER1 . - L '() . da alcuD:i a11ni u s·a escl u sivaruen te la sezione della radice del ganglio di Gasser; egli h a praticato 6 i~terventi del genere e presenta 2 dei su oi operati. In tutti i. casi s~ otten11e un pieno successo, nel sen so che 1 rD:alat1 superarono l 'operazion.e sefl:za complicazioni e g u a· rirono completan1ente dai dolori. Egli pratica la cran~otomia t emporale attrav.er.so una incisione verticale; non fu sempre poss!lb1le legare l 'arteria m eningea media; in alcuni casi l 'arteria si ruppe n ello scollame11:to della dura, e un tamponam e11to t e111poraneo vinse agevolmente l 'emorr.aaia. L 'apertura della loggia di Meckel permise se~pre di seziofl;ar la sola radice sensitiva rispettando la nJ,otoria. La ferit~ fu sl1turata totaln1ente in tutti ~ casi, traD:ne ID: uno n el quale una ostinata emorragia. venosa costrinse a lasciare una strisciolina di gar za ch e fu ri~ossa dopo 48 ore. L 'operazione apparve essere m olto agevolata dal1'uso delle spatole illuminanti per sollevar e l a dur.a e de] bisturi angol are di Adson per l a sezione della r adice. Il Seg retario : Dott. G. LocATELLI. Il N. 8 (Agosto 1931) della

Sezione Chirurgica del " Policlinico ,, contiene i seguenti lavori:

Alcune esperienze col batteriofago. Do tt. O .. BEt\TOLOTTI. - · L 'O. illus tra 4 casi di infezioni. acute trattate con iniezioni di nlicrofa_giD:a stafilococcica polivalente dell'Istituto Sieroterapico Milanese. In un caso si trattava di una ferita r esidu ale a nefrectomia eh~ continuava a .suppurare ostinat amente, nel secondo caso di una foruncolosi ostinala, nel terzo di un· favo· della regione g lutea, nel quarto di un foruncolo del labbro superiore . In tutti si ottenne rapida gu arigione dei focolai suppuranti. Segue discu&sion e.

T. CALZOLARI G.

R.

S.

e.Cura chirurgica delle complicazioni addominali del tifo. Dott. G. Bo~1R r. - D11rante gli ultimi 4 an~i .su 21 casi si ottennero 13 guarigion~ e 8 morti. I casi di perforazione ir1testin ale furono, 11, con .5 guarigioni: la bontà della prognosi è inversam e11Lc proporzio11al e all 'ampiezza della perforazione e alla l unghczza del tempo decorso fra perforazione P.d intervento . Furono operati 6 casi <li appe11dicite tifosa acuta, di cui 2 p erforali, ç_on 5 guarigioni e un esito letale . U 11 p aziente con colecistite tifosa perforata (su tura della perforazione, drenaggio del cavo per1to..11eale) decedette, mentre si ebbe guarigione in un

N.

Calcemla ed ftftezioni tubercolari chirurgiche. FERRO LuzzI - Considerazioni sulle ulcere del · neo-piloro. P ANDOLFINI - Su1lo pseudo ermafroditismo maschile familiare e sulle modificazioni secondarie del caratteri sessuali in seguito alla castrazione. Ricerche anatomopatologlche e cliniche. ScAN DURRA - Un caso di recidiva d'ipernefroma nella fossa lombare di sinistra con ematurle dopo nefrectomia. (con due tavole delle quali una a colori). SPINELLI - Cisti d'echinococco del Douglae• _..

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Prezzo del Numero L. 6

L'abbonamento pel 1931 alla. eola Sezione Chirurgica (dodici numeri) costa L . 4 5 per l'Itali a e L. 5 5 per l'Estero. Se cumulativo con la Sezione Pratica, costa. L. 9 5 per l'Italia e L. 1 4 5 per l'Estero. Se cumulativo con le Sezioni Pratica e Medica, oosta L . 1 1 5 per l'Ita,lia e L. 1 7 5 per l 'Estero. L'importo va in'Viato mediante Vaglia Poetale o Bancario, all'editore Luri.gi Pozzi, Via Sistina 14 • Rama.


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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

ta d i notevoli quai11tità di bevande o di bicaTbona to di sodio . I prin1i sin:t.01ni di intossicazione consistono in: malessere, anoressia nausea vorr1ito dist~rbi dig·erenti, prurito, 'orticaria: albumi~ nur1a, ??l;>re alla r egione epatica, suhitte~o, d olorabil1ta al fegato, a umento n.ella bilirubin a del san g ue, notevole urobilinUJria forte depressione del '~i?tema 'vasomotore, ' ~orpora , esantema scalfla ttiniforme edema febbre Siccome il cinc ofene n~n è da' c~nsid~rarsi c?me specifico per l'artrite, la gotta, la miosite, la neurite o stati a.naloghi, esso n.on va u sato che con precauzione e sotto controllo ecl • o sservazione. Tutti i preparati a base di cincofene dovrebb e1ro essere ' 'enduti con l 'indicazione del loro contenuto· in ·tale sostanza . . :È p~obabi l e .che la causa d ella lesione epatica.i Sia da !rocer car si 1Il!ella sen sibilizzazione proteica del feg·a to; ad ogni modo sono desiderabìlì delle nicerch e allo scopo 'di stabilir-0 i fat tori ch e entrano n·ella produzione di tali lesion1i e sulla l oro prevenzione. Co111e è noto , il cincofene è l'acido 2-Fenilc11i:o olin-±-carb-0ssilioo ed entra a far .p arte d ei preparati noti sotto il nome di atofan (e d erivati) chinofan, leucotropina, irifan, tolisin , fil. atochinol , ecc.

Le congestioni epatiche attive. Il trattamento c o mprende anzitutto l 'igie.ne generale ed alimentare severa: niente vino od. a~tro a.lcool d~rante la congestione e po· ch1ss1·m o '.in seguito. IFira i m edicamenti, i lassativi sono pre feribili; essi combattono la .costipazio11e , sopprimono le diarree tossiche e .stimolano l 'attività de l feg·ato e la secrezione · biliare . · Fra quelli consigliati da R. Glénard (Jou.rri . .des praticiens, 14 aprile 1931) vi sono i seguenti: Citrato di odio, Sale di Seignette, .a~1.a 50 gr.ammi; un cu échiain o al mattino a digiur10, in mezzo bicchier e di a cqua . Calomelano cg. 5; Lattosio cg. 50; Polvere di bel ladonna cg. uno; p er una cart., da prendere al mattino a dig iuno. Sono anch e utili il boldo il cloruro di mag nesio. ' I ·p iccoli -clisteri fre·ddi agiscono com e colagoghi. L'opoterapia epatica e biliare eser·cita 1:1-n 'azione stimolante sull e funzioni epatich e ed intes~inali ed int~rvi ene n ella ·digestione dei grassi. Si danno degli .estratti biliari ch eratinizzati , da 10 cg. ad ogni pasto. Nella . forn::ia .acuta , s'impone il riposo in letto. Dieta idrica per 24 ore, poi latte scremato, b·e vande diuretich e, applicazioni di ven·~se scarificate sul feg.ato; istituire, se possih1le, il trattamento e tiolog ico. Esis,tono inoltre d elle forme latenti, in cui -sono pure utili i la sati,ri e delle forme dolo irose, ·che possono simulare la colica epatica; per quest'ultima, si applicheranno delle com presse calde locali e si fa ranno dell e iniezioni :sottoautan-ee nella zona dolorosa , di un centi·g rammo di cocaina (soluzione a 1 %). Sono utili anch e le con suiete pozioni cal mant~, C?me: Sciroppo <li e ter e, SciroppQ di morfina, ana g . 40; Acqua di lau.r ooeraso g. 4; un .cucchiaino ogQi m ezz'ora. Oppure dei clisteri con X-XXX gocce di laudano. Nelle congestioni passive, il trattamento sarà a~zitutto causale (digitale, riposo in letto, reg ime latteo, ecc.). · Nei ba·m ibini in cui si hanno spesso, per qualsiasi cau sa, d elle congestioni epatich e, si a vrà sopratutto cura ·del regime alime ntare, e.b e sarà sobrio e senz.a vino n è .alcool di .sorta · edu ' . cazione fisica, cure idromine rali . fil

Avvelenamento da Helvella esculenta e lesione del fegato. L 'av-velena mento da Helvella esculenta a·gice, dice K . Lande (Mii,nchner med. Wochenschrijt. n. 38, 1930) prevalenten1·ente sul fegato: il fui1go c ontiene un vel.eno epatotropo. L ' ittero che accon1pagn a la n1alattia non è un i ttero en1olitico, bensì un ittero .da lesione delle cellule epatich e n el sen so ·di una at1,ofia acuta o subact1ta d el fegato. P er distrugger e il velen'o d el fungo no·n bas ta bolli1~e i fung l1i ])er due n1inuti; è ben e bollirli a lungo in acqua e gettar e poi completan1en te l 'acqua in ct1i 11an110 bollito; è l)Ossibile ch e n onostante (1uesti procedin1enti il veleno riman•g a ancora attivo, co111e è .a ccaduto in un caso osservato dall 'autor e; o i)er ch è il fungo si tr ovava in un per iodo di n1 a.g-.g-ior e velen osit à o perchl il feg·ato dell 'in·div· duo che aveva 111angiato i funghi era l)articolarmente se11sibile a veleni epa· totrop j. R. PoLLITZER.

Atrofia de1 ftgato da eincofene. I prepa1rati a base di ci1n cofene possono provocare lesionri epatiche di varia gravità , fino alla morte. M. A. Rabinowitz (Journ. amer. med. assoc. 25 ot.lt. 1930) n.e cita diversi casi, alcuni dei quali mortali. Il pericolo non pu.ò essere evi:tato media11te le piccole dosi, l 'uso intermittente e l 'aggi un-

Contributo clinico e sperimentale alla questione del deflusso della bile dal fegato. ~..,. ~Ia·ndl e T . Ri alc (D eut. Zeit. Cliir., 1930) ricor dano la gravità d ei sintomi cl1e si ri .. conLr.a110 nei pazie11ti a cui si.a c l1iu o completa111ente il d eflusso d ella bile dai dotti , soprattut to qu.ando ciò a"'·iene i)er interventi chirurg ici. l\il entre la via migliore è quella di ristabi-

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IL POLICLINI CO

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lire la perdita dei d otti , ·con va rii processi ben noti fra cui quello - nei ca i n1eno favorevoli ~ di a na tomosare il duo·deno a ll 'epatico alJ 'or i o-ine o ai due tronchi principali de ll '·epatico, g li AA . riportano i risultati. oLtenuti col m etodo di H eyTo,;vsky, ch e co11s1ste n el raga iun o-er e un dotto biliare principale con u n 5 o l l . tre·q uarti ·curvo infuso da l~ cu po a epat 1~ e munirlo di un raccordo ·d i gom;ma ch e s1 fa uscire da lla ferita addominal,e . :8 .din1ostrato come il 1dotto e patico si dila ta e può .çlivenire capace .d i provv.ed er e a l d eflu sso d ella bile. Tale m etod o è però sempre un '« ultima ratio n e non scevro di gravi p ericoli. 1

V.

G HIRON .

Un'anormale formazione peritoneale come causa di occlusione delle .vie biliari e stenosi duodenale intermittente. G. E. 1 onj e tzn y (Dsch . z . Cliir., 1930) riporta a lcuni casi su oi ed altri d,e lla letteratura in cu i es.i.. teva Uiil 'an orm.a le fo,r m.az i-0ne leg.amentosa cos tituita da un.a plica peritonea l e che da l fe.g.ato e dalla 1cistifetl€.a .si in111'i.an.t.ava sul c~­ lon. A ca.usa dci. questa i pazienti aveva110 col1cl1 e ·e1)a lich e o disturbi a c.ari co d el du1odeno pe·r cui furono op.erati ·Come calcolos.i ~ilia:re o Lcn o i cluo,d enale da ulceTa. La sem ·pl1ce se~ zio11c di Lale lega111ento fu s ufficiente n ella inag·gior parte d ei casi a far comparire i dis turbi. econdo l 'A. la coleci tectomi.a ch e fu lalvolt.a r)r a Li cata sar ebbe superflua.

V.

GiiIRON.

Le emorragie digestive nella litiasi biliare. Le e·1 norrag i e digestive n ella litiasi biliare p o 0110 provenire d.a un 'ulcera con comitante d ello stomaco o ·del duodeno ; e.asi di tal gen ere ·on o slati os"erv.a ti da 1Loe·µcr e S. d e Sèze (L a scieruce m éd. p1rat. , l f_ebbr. 1931). In due ·d i tali casi , si aveva u11,a g r ossa inilza cl1e, in uno di essi, ritornò allo stato no1rmale dopo l 'em orragi.a. Ciò indi ca ch e ta li emorrag ie po . . ono esser e connesse con un aumento di ten ion e i1el sistema portale . Altri autori hanno invocato il m eccanismo d ella trombosi po:r tale, speci.al1n e11te pe r le en1a te-n1esi p ostoperatorie osserva te dopo inte rventi ull e ' rie biliari . Le manovre in a m biente settiic o e particolarn1ente i trau1naGsmi e le _a ll acciature d ell 'ep iploon fi11i!r ebhero col p rovocare la formàz ione di una tro111bosi porta le. Ta le c.au sa }) UÒ es er.13 invoca ta i1el caso di un '.infezion e biliare· e, di falto , non è raro il ved er e del1 e en1on ·agiB imp·ortanti i11 occa.. io ne di un a ttacco di colecistite. Gli AA. .anne ttono gran d e i1n.p ortan z.a alla 111ilza; ~ i os en ·an o, di fatto , d elle en1orragie .dige tive n el cor so di a l,cune splenomegalie di or ia ine dige"tiva. L 'atta cco di iperten ione po rta le '"' a rebbe, qui11di, la con seguen za e non )a ca usa d ell ' ingo rgo ~pleni co. fil.

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Le ulcere della cistifellea. Jung·ha.n s (Dtch. Zeit. Chir., 1930) ricorda con1e non sia rarissimo il caso di ulcerazioni della parete della c istifellea, causa di emorragie lente ie prolung ate, in cui il san.g u e da l coledoco , ' ' er sa11dosi n el ,duodeno, dà melene notevoli. In gen ere si tra tta ·di e.alc alosi epatiche, ma sembra possano formarsi tali ulce,r e an cl1e peT semplice col ecistite no1n calcolosa. Certo è ch e })81r I.a localizzazione .dei dolori e i dis turbi cl1e son·o sempre c-0·n comitanti, 11:osson·o con l.a pre enz a d ella melena niostrar e il qu.a dro d ell '·u loer a duod·enale e come tali . g·iungere a l tav·olo operatorio, m entre il tubo .g·astro-enteri.co è normale . l Tna colecistectornia avrà ragion1e fa cilmente dell 'entità morbosa . V. GarnoN. L'olio d'uliva ''per os ,, in terapia . La terapia di al cune affezioni organiche, specialn1ente epato-biliari, con l 'olio di uliva rimo,n ta a parecchi anni fa. M. Chiray (Presse ~1 éd. , 11. 8,8 , no,v. 1930) riferisce l'uso del! 'olio di uliva n elle diver se malattie. 1) Nell a litiasi biliare l 'olio d'uliva è stato usa to fin dall'antichità. Dapprima si ·p ensava ch e potesse agire -d issolvendo i calcoli; ma tale opinione fu dimostrata erro,n ea ·dalle successi,re ricer ch e. L 'assorbimento d ell 'olio provoca un aumento della secrezione biliare, con aumento d el contenuto g rassoso d ella bile; que to fa tto avvien e per un passaggio diretto da ll 'intestin o al fega·to d ei grassi .alimentari, attraver so la vena poir ta, e su ccessiva fissazion e da parte de l·l e cellule epatiche. Moderne ri ~ cer ch e fisio logich e ha nno m esso in evidenza un 'altra azione d el:l 'olio d 'oliva: l·a stimolazione a lle co,n trazioorui vescicolari;. sicchè l 'olio ·d 'oliv.a può esser-e consider:ato un .c olagogo con1pleto, perch è ag isce s ulla cellula e~atica ,. e sulla ecrezione. biliare. Si sa ch e i colagog hi son o divi si , secon.d o Brugsch e Ho1sters, in coleretici, eccitanti d ella se·crezione biliare, e colecistocinetici, p rovocatori d el d eflusso biliare p er l 'eccitamento ·d ellia contrazione vescicolare; queste due azioni si ritrovano nell'olio d "uliva. Dal lato terapeutico, nella litiasi biliare, l 'olio d'oliva si usa per: a) diminuire lo stato doloroso sordo e costante, o ad attacchi intermittenti, che si h ai nelle forme cro1n ich e, c-0n pericoleoistite. Con l 'ol·i o si m ·ette in riposo il fegato, e la vescich etta, si din1ìnui cono i concomitanti ·d isturbi gastri c.i , si assicura u11 dr>:enaggio biliare e la decongestione bilia re d el fegato. Se n e ordina, per dieci g iorni al mese , it mattino a digiuno, una m ezz'ora prima della col ezion e, uno o due cucchiai da tavola puro o con aggiunta di succo di limon e. Il succo di limone n on serve solo a mascherare il cattivo sapore de ll 'olio , ma con la sua ac idità fa,Tori1

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SEZIONE PRATICA

sce l'apertura del piloro ed abbrevia la perman·enza dell'olio n ello stomaco; b) favorire l 'espulsione dei calcoli vescicolari o ooledocici, più raramente. L 'uso dell'olio in casi d'ittero ·da occlusion e calcolosa deve essere sempre tentato , prima di affidare il paziente al chirurgo. La dose i..:arà ~a inedesima <>ra riferita. E opportuno rico,r d.ar e eh.e dopo un certo ten1 po dalla cura di olio si possoo:o osservare nelle feci delle con cr ezioni. da non confondere con i calcoli; esse sono costituite dall'unione di grassi neutri ed acidi g rassi, colorati i1n ' Tcrde dalla biliverdina ; e) l ' olio d'uli,ra combatte i di turbi ch e residuano alla colecistectomia. 2) Per il suo p oter e coler etico e coleci tocin etico 1'olio d'uliva trova la sua indicazìo~ ne n elle altre affezioni della cistifellea, e cioè nella colecistite non calcolosa.. e n ella colecistatonia. Nella prima si somn1inistra con le stes e modalità riferite, preferibile con la sonda , ed integra il drenaggio biliare ottenuto col metodo di Meltzer-Lyon. La colecistatonia , su cui 11an110 richiamato l 'attenzione diver si autori, è caratterizza.ta da una debolezza del tono e del poit ere contratti le della tunica muscolare colecisti ca. -In clinica si presenta con una sintomatologia che rivela una vagotonia digestiva, una dispepsia biliare, a c ui. si aggi11nge u!Ilo speciale tipo di en1.ic ran1a. Le altre ricerche (colecistog r.afia, esame fu11zionale) m ettono in evidenza la di ... ten sione e 1'a tonia della vescichetta bil~are . In questi casi l 'olio d'uliva costituisce il rim edio eroico, usato quasi sempre con successo. 3) Nella tera pia ~astro-·duod emale ili' olio d'uliva è stato usato specialmeil!te nell 'ipercloridria con o senza ulcera, pare con risultati sodclisfacen ti . In tali affezioni l 'olio agirebbe per un doppio meccanismo: n101torio, aprendo lo sfintere pilorico, e favorendo il deflru.sso · duodeno-gastrico; secretorio, inibe11do la secrezione gastrica. Si usa ·s ommini str.are in dose di 1-2 cucchiaini da ca ffè, mezz '·ora prima dei pasti, e continuato per 15 giorni, tre sett imane, salvo a ripre n.derlo ad intervalìi. 4) L'olio d 'uliva è stato consigliato inoltre nel diabete, n ella tubercolosi, nella colica saturnina, a lla d·o se d'un bicchie re al giorno.

L. C..\RUSI.

SEMEIOTICA. La riten1ione ureica nel sangue. Tecnica di rleerca e signiflcato semeiologico. R. Arrigoni ed E. Giorgetti (Diagnostica e t ecnicia di laboratorio, 25 genn. 1931) dall 'osservazioni di 51 determinazioni di controllo e.. se~ite su ammalati di forn1e div;erse, conc lu.. dono che il metodo di Hen.ch-Aldrich ·per la detern1inazione d·ell 'urea nel sangue risponde

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1111olto bene. '.Bi ogna però t ener conto dcl fatto che le cifre co11 esso stabilite so110 lievem ente superiori a quelle ottenute con altri m etodi più laboriosi , seppure più precisi. l ei casi osservati g li AA. hanno riscontrato una perfetta rispondenza tra le leggi di Widal e lo svolgimento o l 'esito della ma lattia . ' eccetto in un caso i11 c ui questa rispon,denza è inancata. Pur riconoscendo dunque alle leggi suddette un grande valore prognos tico, esse non sono da .accettare in m odo a oluto. Il regime iper clorurato provoca una diminuzion e del tasso ureico del sangue, risultati opposti i hanno nelle diete ipO'clorurate. Negli am·111alati tenuti a regime ricco di cloruro d,i sodio, g·li AA. 11anno pe·r ò osservato da un lato una caduta più o m eno notevole dell 'azotemia e dall 'altra la comparsa di un con1plesso di disturbi, quali l ' irrequietezza, la cefalea, ecc; o I 'esacerbazione d ei sintomi uremici già esistenti. In base a queste constatazion i g li AA. pensano che il cloruro di sodio favori sca la fissazione dell 'urea da parte dei tessuti d el1'organismo . Questo fatto non diminui sce però il valore prognotico dell 'azotemia, IJOich è si tratta di lievi e transitorie oscillazioni. C. TOS CA.NO. La prova di Escudero per la diagnosi della gotta. Car~neg·ra

(Paris ll1 édical., 2 m.aggio 1931) ril,eva cl1e uno dei problen1i più difficili ch e i presentano al m edico davanti ~d un m alato articolare cronico è la ·d eterminazione della causa della malattia, e, m.algrado le più minuzio e investigazioni , spesso l 'etiologia di un 'artropatia :resta ignorata. La prova di Escud,e ro per la diagnosi della gotta è basata sulle ,·ariazion i n ella elin1inazione delle purine esogene somministrate per via buccale a un malato ch e s.i suppone affetto di gotta, dopo un regime apurinico stretto rdella durata di 10· 15 giorni per calcolare le purine endogene elin1in ate. Il ma lato è sottoposto per 10-15 gio1·ni ad un regime calorico sufficiente e strettamen te apurinico. Si mantiene il r egim e apurinico fino a quando l 'elin1inazione IJer le uri ne delle purin e en.dogen e divien e r egolaTe . Si fanno poi ingerire all 'am111aJato 100 g r. di e tratto di carne ,d i Arn1our ch e contengono 1 g r. di purine in acido urico. Duran te il giorno della somn1 inistrazi on~ dell 'estratto e drurante i due giorni seguenti il malato è sottoposto ad un r egime apurinico stre tto. Si raocolgon o durante que li tre giorni le urine e si dosano le purine elimjnate che corrispondono alle purine endogene più le purine esogen e d ell 'estratto di carne. Un indivirduo non gottoso elimina t'lltte le purine ingerite , nelle 24 ore dopo l ' inge tione e qua lch e ' 'olta un p o· più. Poich è I 'ana lisi di 100 gr. di e tratto di carne dimostra


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IL P OLI CLINICO

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la i)r esenza di puri11e da g r . 0,8 a \gr. 1,2 , si con sidera com e nor111ale l 'elin1in azione i1elle prime 24 ore del 70 % delle purine ingerite. I malati gottosi rite11g·on o la nlag·gior parte ·.d.ell~ purine ; essi elin1ir1a110 solo il 35 % delle purine ingerite e in alcuni casi il 15 %· Qualch e volta l 'in gestion e provoca un attacco acuto di gotta. Altri malati n on gottosi (febbrili , •de11utriti , epatici , a11t~ri.osale.roit.~ c i , ecc.) ~limi nano solo il 50 % dell e purine ingerite. Quando un malato elimina solo dal 35 al 50 % dell e purine ingerite, è molto pr9babile ch e sia gottoso. C. ToscANO.

MEDICINA SCIENTIFICA Presenza di ultravirus nella tubercolosi cutanea e nel lupus eritematoso. E. Ta rantelli (Are/i . ital. di de rmatologia, si fil . e ven er., s ett. 1930) h a rice1'Gato la presen za dell 'ultra virus tubercola r e in filtrati ottenuti ·da cute a ffetta ·d a tuhe1rcolosi ve1·rucosa, d:a lu.p u s vo.Jgare e da lupus e.r i tematoso, per m ezzo dell e culture e della i11oculazione n ella cavia. Le culture han n o dato sempre esito n egativo. Nelle cavie inocula te, si è avuto un quadro c linico pre ssoch.è ug uale nelle varie forme di tubercolosi , senza a lcuna particolarità !imputabile a ll 'u1travirus tub·e rcolare. L 'A. cita, a tale prop.o sito, l ' opinione di al.cun:i a utori , se.c ondo i qua li t utto il quadro com.p lessivo <lella tubercolosi , d·a1 èlimagrin1en.to a l m arasm a e·d alla m orte, si ottien e con le culture vive come ·con quelle m orte. Anch e il qua dro istologi•c o riscontra to n elle cavie non era ta le d.a autorizzare a m ettere in ;rapporto le li evi alterazioni riscontrate con l 'in·fezi on e da ultr.avi:rus; l 'esame batteriolo g ico h a dato sem PTe risultati n egativi per fo.rme bacil1a1i o per g ranulazion i acido-resist enti . D 'altra parte, giustan1ente l 'A. i~ileva ch e noni si deve a ttribui.re valore di certezza a r eperti di qualche bacillo o gran l1laz.ion e isolata, sen za reazioni istologich e ,a carattere pro• gress1vo. Le prove tubercolinich e son o state tutte n egative, mentre la positività de1'l a reazione di Vernes e di quella ,d i Besred ka ottenute in qualche caso n o·n1 costituiscon o una pròva sufficiente per riten ere che ·dett e cavie fossero infe tte da ultravirus. Non è quindi dimostrata la presen za di ul. t ravirus tu bercolare n ei filtrati di tessuto tu· bercolare cu taneo. fil. 11 virus varicello-zonatoso. Lo zona è considerato, da tempo, da alcuni autori, come una febbre eruttiva; ta le er a l 'opi11ione di !Borsieri . alla fine del secolo XVIII, ribadi ta poi da Landouzy n el 1883 . Da •nrumerose 1ri·cm-oh 1e · ~pidemnol ogi che e sperim entali ri sultava ·u n a grande a ffinità del

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virus della varicella con quello dello zona. Ma la ·din1ostrazion e d ella identità dei due virus si deve ad A. Netter ed A. Urbain (Annales lnstitul Pasteur, geinrn. 1931) i quali, mediante la d eviazion e del co111.ple1nento , hanno potuto · stabilire che il san g ue degli in.divid,u i affetti da varicella si compo.r ta esattamente nello stes-· so modo con le c·r oste dello zo·na ch e con quelle .della varicella e ch e le croste di questa posson o essere sostituite a quelle ·d ello zotna nelle· prove a cui sono sottoposti gli individui affetti da zona. La r eazion e di fissazione del cornplemento èstata q u asi costante in tutti i tipi di zona, il ch e induce a ·r iten ere ch e si tratti sempre di u1n o stesso virus, a cui gli AA . danno il nome di varicello-zonatoso. Evidentem ente, vi sono delle .differenze fra i due. L 'estrema contagiosità, la notevole diffu-sibilità del virus della varicella contrastano di molto con il contagio relativamente raro dello zo111a . La scar sa vitalità d el viru.s ·della varicella lo ·differen zia sensibilmente da quella del virus zonatoso. Il va ricelloso cessa di esserecontag ioso a partire dal 4° giorno dell 'eruzion e, mentre l 'inrnvi·d·u o sano può portare, per n1esi e d anni , il virus dello zona. Inoltre l 'imm·u nità della varicella non comporta 1oh e rare eocezioni, mentre 1e reci divedello zona n on son.o ta1n.to ra·r e e così pure la comparsa dello z-0na in in.dividui che avevan0> avuto la varicella n ell 'infanzia. Ma differenze dello st esso ordim.e, si hanno· pu re fr.a il v.aiolo ed il v.accino, 'Che pu.r e hann o uno stipite comune, come lo dimostra anoh e 1p er essi. la reazione di fissazione. Il vin 1s varicello-zonatoso è ip ertanto suscettibile di mutazione come q·u ello vaiu-0lo-vaoci1nale; le ricerch e fu.tu.r e potranno forse determinare i fattori che inter veng ono in tali mutafil. zioni . 1

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Il N. 8 (Agosto 1931) della

Sezione Medica del '' Policlinico " conttien e i s eguenti l a vori :

R. LlBERTI - Su di un caso d'echinococco della tiroide. C. V ERDOZZI - Ricerche istofisiologiche sulla ghiandola tiroide in gravidanza e dopo il parto. Part e 1 : Ricerche Istologiche. Rivista S intetica. R. V EGNI - L'ascesso eubfrenico. Quadro patogenetico e clinico. _..

Vrez.zo del Numero L. 6 L'abbona.mento pel 1931 alla. sola Sezione Med1ica (do·

tl ici numeri) costa L . 4 5 per · l'Italia e L. 5 5 per l'Es t ero. Se cumulativo con la. Sezione Pratica, cost a L. 9 5 per l 'Italia. e L . 1 4 5 per l'Estero. Se cumulat ivo con l e Sezioni Pra tica e Chirurgica. costa L. 1 1 5 per l 'Ita lia e L. 1 7 5 per l'Estero. L'im Port o va. invii.ato m edia.nte Vaglia Poetale o Ba n cario, all'editore Luigi Pozzi, Via Sistina. 14 • R-0m a.


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SEZIONE PRATICA

RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO La legislazione sulle acque minerali e sugli stabilimenti termali, idroterapici, ecc. L'importanza sanitaria ed economica del nostro patcimon:io id rominerale e delle nostre stazioni ftdi ·c ura termale, rende opportuno che l'ufficiale sanitario conosca, almeno sommariamente, le disposizioni di legge che disciplinano, dal punto ·di vista igienico, questa m .ateria. Il T. U. delle leggi sanitarie (a.rt. 65) subordina all'autorizzazione prefettizia l'apertura e l 'ese.rci2io di stabilimenti balneari idroterapici e te.rmici, ed il Regolamento ' generale sanitario (art. 86 e 87) prescrive, per g li stabilimenti e per le stazioni climatiéhe a lpin e e marittime, l'obbligo di assicura.r e l'assistenza medic a e di avere, come tutti gli stabilimenti sanitari in genere, un regolan1ento sul servizio igie nico e sani tari o da approvarsi dal Prefetto. L 'art. 115 dello stesso regolamento sotto})One a vigilanza igienica, colle norme da in serirsi nei regolamenti d'igiene, le acque gassose e minerali, naturali e artificiali; l'articolo 124 contiene le disposizio·n i fondamentali riguardanti le fon ti delle acque minerali naturali, il . modo col quale queste devono essere condizion~te per pa.ssare al commercio, e la prepa.razione delle a·cque minerali o gassose artificiali. Tali norn1e di massim.a sono state estese ed integrate col regolamento approvato con R . decreto 28 siettemb re 1919, n. 1924:. e modificato con R. docreto lJ gennaio 1926, n. 125, per l'applicazione del Cap. IV (acque minerali e stabilime11Jti termali ed affini) dalla legge 16 luglio 1916 n. 9± 7, (.disposizioni varie per ]a ,san11Yà ·p ubblica), 'non ch·è dalle istruzioni ministeria.li 20 gen,11aiio 1927. La legislazione in materia è stata completata dal decreto ministeriale 12 ottobre 1926 ·che approva le tabelle dei laboratori ai quali possono essere affid.a te le a.n ali si delle acque minera li. La legge prescrive una speciale autorizzaziorie ministeriale ·p er ·m ettere in vendita acque minerali naturali o artificiali, nazionali od ·estere, ed un'autorizzazione prefettizia per aprire ed esercitare stabilim·e nti tern1ali, di cure idroterapicl1e, fisiche ed affini. Il Ministero d,ell 'Interno può dichiarare -di pu bblica utilità le opere per la utilizzazione di sorgenti di acque min·e rali. Come aaque miroerali sono· definite quelle che vengono adoperate per le loro proprietà terapeutiche ed igieniche speciali, sia per l:a bibita, sia per altri usi curativi · non si considerano com e tali l~ acque potabil,i, le acque gassose e le acque di seltz costituite da acqua potabile trattata con anidri de carbonica qu·elle preparate estemporaneamente per ricet-' ta me,dica e i fanghi. Si r itiene acq11.a mine1

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rale naturale quella che si offre all'uso co,s ì1 come scaturisce d.a lla sorgente; non si intende· modificato il carattere ·di acqua minerale naturale dalle opeirazioni seguenti: captazione,_ ~n.alizzazione, elevazione meccanica, approv-· v1~1onamento in vasca, restituzione all'acqua, dei ga.s della sorgente, decantazione di un'ac qua nella quale il ferro non co·stituisca l'elemento terapeutico essenziale . Si considera come artificiale quella ·cl1e viene offerta all'uso, dopo esser stata .sottoposta ad operazioni dif-· ferenti da quelle sopraindicate. L'autorizzazione a mettere in commercio un'acqua minerale· naturale deve esser richiesta al Ministero· del1'Interno pel tr.amite della Prefettura . La relativa domanda occorre sia corredata da una· complessa e moltepli,oe docume.n tazione, per i dettagli della quaJe. rimandiamo al regolarnent.o ; fra .g·li a ltri documenti è prescritto anche il pareTei dell 'ufficiale sanitario d el Comune nel cui territorio si trova la sorgente. Analoga documentata domanda è prescritta p~r le acque n1inerali artificiali e·d in questo caso il: pare!le è dato. dall'ufficiale sa.n itario del Comu-ne in cui si effettua la preparazione, ed an-che da quello del Comune da cui proviene· I 'acqua adoperata, se è diverso dal primo. Stabilimenti termali, agli effetti di legge,. ·s ono considerati quelli in .cui si utilizzano a· sco po terapeutico : a cque minerali , fanghi na-· turali o preparati artificialmente muffe e si-mili , stufe natu.r ali o artificiali .' Si considerano come stabilimenti idroterapici quelli nei quali si fa u.so di acqua comune a scopo terapeutico; come stabilimenti di cure fisiche e affini quelli in cui si pratica il massaggio, la· cinesitera·pi.a, la meccanoterapia, la radioteTa-· pia, la ra·d iumtera pia, la fototerapia, la ter~· moterapi.a, l 'elettroterapia, l 'aeroter.apia , l 'elio-. terapia, le cure a base ·di regimi speciali diet~t~·Ci .e s~mili. Sono pure soggetti alle dispos1z1o·n1 ·di legge e d1 regolamento i repartf per .cure termali, idrotera·p ic h e, fisi che e affinj degli alberghi, delle pensioni e dei co·mu~ ni stabilimenti di bagni. Anche la domanda· p er ott.enere l 'autorizzazio.n e a·d aprire ed esercitare tutti questi stabilimenti deve esser corredata, oltre che d.a altri docu.rnenti. dal parer.e ·dell 'ufficiale sanitario. . ~ nori:ia _ldelle istr?Zioni. ministeriali g li stab1l1ment1 d1 .acque rruneral1 , termali, ecc., debbono avere dei regolamenti c he ne disciplinano i vari ·servizi; quelli di acque minerali devono anche teneTe .a:pposita registrazione: delJoe portate ·delle sorgenti; dei frequentatori alle bibite; delle spedizioni; delle partite spedite .a·d istituti di benefi·c enza; delle riparazioni alle· oper~ di presa, condutture. macchinari, ecc. , delle analisi periodiche delle acque. Analoghi r egistri ·sono prescritti per gli stabilimenti di a cque Jniner.ali a.r tificiali. Gli stabi limenti ter1

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IL POLICLI N1CO

m,ali ed a ffini .debbono ten e.r e i registri: delle .precipitazioni atn10.sferich e; d elle ·~~rtate; dei frequentatori a pa.g amento e gratu1t1; d elle analisi: d1ei lavori di restauro, riparazione ecc.: .registro ·dei clienti e dei tr.attamenti (per gli stabilin1e11ti di cure fi sich e). Tutti g·li stabilimenti inoltre son t enut i a d ave.re un registro per le ispezioni ·ed uno per i reclami. È in facoltà del Prefetto di di.spen s.are d.a lla tenu'L.a di quei registri cl1e appia risse.ro superflui in relazione colle speci.ali c.a;r:atteristiche .dell 'azienda. La vigilanza sulle acque minerali e sugli "' tabilim.enti term,ali ed affini è esef1citata .dai m edici p rovinci.ali e d.ag:Ji ufficiali sanitari , i c-iu,ali h.anno in qualunque mom·ento libero acce so in qu.alsiasi parte degli stabilimenti, del)O iti, luoghi di smercio, il cui perso•n ale deve m ettere ,a loro ·d isuo. ... sizione ed esibire i reg·istri p1rescritti. l,'autorità sanitari.a, ai fini della tutela della pubblica ig·ien e e deJJ 'oservanza delle norme di legge, può ~disporre accertamenti, ispezioni, preleva.m enti di cam- · pioni, ·e cc. È vietato m odific.are la zona di J)rotezione di un.a sorg·en te ·d i .a cqua minerale senz.a l 'autorizzazione del Prefetto. Dei lavori di r estauro alle opere di presa, ai ma·cchinari, ecc. delle sorg·onti di acque minerali, deve eser dato preventivo avviso al Prefietto ed al Podestà, i qu.ali ver:ranno· an cl1e informati del completam ento dei lavo.r i stessi . Per le a ltr e norme, molto minuziose, che rig uardano Je etich ette dei Tecipienti conten.e nti le a.eque .m in·erali, i ·de·positi di queste , la prepa1':azione e commercio dei sali estratti ·dalle .a cque, g li stabilimenti , e·cc., rim,andian10 a l regolamento ed alle i struzioni ministeriali (1), i qu.a li, nel loro insieme, costituiscono un complesso org.a nico di p·rovve.dimenti legislativi cl1e, da un lato, tutelano efficacem ente l 'industria a.elle a cque minerali e degli stabilimenti di cura , e dall 'altro disciplinano dal pun.t o ·di vi.sta igienico-sanitario. tanto la p roduzione ed il commer cio delle acque minerali , qua nto l 'eser.cizio degli istituti di cu re termali , idrote·rapich e, fi siche ~d affini . A. IF RANCHETTI. 1

(1) Le disposizio11i r el ative sono raccolte in un opuscolo edito 11el 1927 dal Provveditor ato gene-

rale dello .Stato: << Disposizioni , istruzioni e cir~ colari i.n m ateria sanitaria sulle acque ininerali, .e ugli Stabilimenti termali, ecc. ».

POSTA DEGLI ABBONATI Al dott. G. P. da P. : on embra probabile ch e nel corrente 8J1no vi siano con corsi per medico provinciale.

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VARIA. I sinonimi di malaria. La ·m alaria è detta : paludism e i11 fran cese ; ague in inglese ; chucho in spag·nolo; sezoes, sezonismo in porto gl1ese; frig iirile in romeno; zimnica in pol.acco ; slridava zimnice in boemo; /rossa, skiilfsot in svedese; porata in scito; sakit demam in indù (sanscrito); binh rét in ·C.ocinci11e·s e; ·mbu in copto; at o·d . a.at in egiziano antico; aeber in ebrai.co antico ; aneimup·thoria (aria viziata) in greco a11tico; elortosia in greco n1oderno ; ecc. Orm.ai, i)erò, si è universalizz.ato il ~lome italian o di malaria. Num erosi n e sono i sinonin1i, tra cui speialn1ente u sati sono quelli di febbre palustre e febbre intermitten.te, con i loro equivale11ti di Sumpfieber e l'Vechseljieber in tedesco; ivex.elfeber e cnnaJ1liagsfebe.r in svedese; tusschenpoozende koorts in olande'se; elodeis piretoi, p·i retos eleiogeriis in greco 1n1oderno; ecc. Il prof. J. P. Cardamatis, direttore della Scuola inalariologica di Atene, p ropone ora (Riv. di ll1 a,lariologia, m.arzo-aprile 1931) il nome di p lasmodiasi, paragonabile ad an1ebiasi, schi to orni.asi, ecc., .a.a Plasmodiuni, agente infettivo; oppure quello di febbre ano!elinica, da A riop heles, l 'ag,e nte vettore. Sono 'Cìentifican1ente più ·c.orretti ; "ma non vedia1no la n ecessità ·d i sostituirei il termine di inalaria, che ormai tutti int·endono. G. T. 1

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Le zanzare e i colori. Il dott. D. rBrighenti (Rivista di Malariologia , maggio-g·iugno 1930), d ell 'Università di Bologna, ha potuto accertare ch e la zanzara no~ trana vettrice di malaria (A no1 p heles niaculip1ennis) dimostra decisa preferenza per due colori, il rosso e il violetto; in minor grado è attirata dal bleu. e dal verde; il grig·io si com})Orta com e un colore del tutto indifferente. Il cr omotropismo delle zanzare malariche può essere applicato per r ichiamarle nelle stalle e sviarle dalle abitazioni umane (p. es. colorando le stall e in una tonalità rossa e le abitazioni in una tonalità grig ia). A. P.

Studio dell'amebiasi umana mediante le im magini mobili. , J. V. Baìfr ow iIU cO:lla bor.azione con S. Woo da1':d (Th e Journ. of the Americ. Medie. Associat. ~7 genn,a io 1931) 11a applicato la cin.e1natogra~1a a llo stl1dio delle an1e be con ingrandi1nent1 ch e v.a nno .da 10.000 ai 100.000 di.a111etri. Lo studio è stato fatto sull'ameba coli e su quella del~a dissenteria. Essi riteng ono cl1e questa applicazione ·del ciin·emato,o-rafo al micrto. o scop10 possa essere utilissima per studiare i J)rot_ozoi ed hano g ià intrapreso u11 lavoro su a lt ri para iti intestinali . R . LusENA.


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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Centri per la diagnosi e la cura dei tumori. Il ~linistero dell 'Interno - Direzione Generale della ,S anità ~ubblica - ha inviato ai Prefetti del Regno e alle autorità assimilate l a seguente circolare: I

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Il Ministero h a già richian1ata l 'atten zion e delle EE. LL. sulla necessità di sviluppare e con lrollare i servizi per la diagnosi e la c11ra dei tumori. Molti servizi con tali fi11alità sono sorti p er iniziativa della ben emerita Lega per la lotta contr o il cancro ed h anno ass11nto il nome di cc Centri per la diagn osi e l a cura dei tumori », altri sono s tat~ costituiti da Istituti univer sitari o da Enti Ospitalieri, ma 11on sempre con con cetti e direttive eguali. Ora è r1ecessario ch e tali servizi siano disciplinati in 1nodo ch e, pur permettendone l 'ulteriore in cr em ento e completamento, r ispondano ad alcuni postulati fondamerrtali, indispen sabili per chè essi possano assolvere il lor o compito pri11cipale ch e è quello dell a cliagnosi precoce di tali inalattie e del loro trattamento tempestivo. Ente respon sabile. Dev'esser e esattam ente stabilito l 'Ente di diritto pubblico ch e assume l 'iniziativa del « Centro » dn istituire, o la sua gestione e già esiste. Tale Ente potrà essere la Provincia a sen si dell 'art. 8 del R. D. Legislati o 30 dicen1bre 1923, n,. 2889, o il Comu11e capoluogo o un Ente Ospitaliero. Con l 'approvazion e del Minislero dell 'Interno potranno esser e costituiti consor zi fra Provin cie limitrofe, p er la gestione dei predetti cc Centri ». A detti con sorzi potranno anche partecipare altri Enti pubblici , quando siano a ciò autorizz.ati secondo le n orme, alle quali sono sog·getti. Alle convenzioni ch e disciplineranno i rapporti fra i vari Enti sar anno applicabili le disposiziofl:i . degli art. 10 e segu enti del R. D. 30 dicen1bre 1923, n . 2839. Sede del Cent ro. - I centri antican cerosi dovrebbero essere appoggiati a un gr a11de Osp ed ale, sia ch e ques lo abbia l 'esclusiva funzione del ricovero e della cura dei n1alati di tum,ore, sia ch e esso abbia i l carattere nì un Osp edale generale, attrezzato in m odo· d a poter mettere in atto tutte le cure che d ai conì.pelenti venissero indicate. N.aturalmen Le del cc Centro >' clevo110 far p arte ambul atori aperti al pubblico per la con su l tazion e gratuita. Direzione medica. - Ogni « Centro » dovr à aver e un sanitario ch e oltre a coordinare i vari servizi di cui si dirà appresso, assu1na la responsabilità dell 'orcli11alo funzionan1ento . ()gni singolo servizio potrà poi aYere il proprio dirigente specializzato n el ramo, e i r apporli fra i singoli specialisti debbono esser e organizza li in modo ch e la loro coll aborazione, nell 'esame e nel

trall.arnento d e~ malati, sia continua e documentata. Servizi tecnici. - I servizi tecnici fondam entali e indispensabili perch è un <( Centro >) possa adeguatamente corrispondere alle finalità, per cui sj costituisce, sono .i segu enti : a) accertame.nto m tc roscopico della diagnosi 111ediante la biopsia. In difetto di un proprio Laboralorio tale accertam en to potrà esser e fatto in u11 Istituto univer sitario o in altro Laboratorio esistente ~n, sede, il cui per sonale dia gar anzia di competenza nella istologia dei tumori. L'accertamento dovrà essere gratuilo per gli iscritti n ell 'elen co deg·li avent~ diritto all 'assist enza sanitaria gratuita, compen sato per gli altri, in base a tariffa deliberata dall ' Ente ammi11istratore e approvi.l la dal Prefetto se11tito il Consiglio provinc~ale di sanità, qual or a la richiesta di diagfi:osi sia presentata dal Po(lest à o dall 'Ufficiale sanitario d~ ,un Comune, i quali accertino le disagi.a.te condizio11i dell 'i11fermo; b) cu ra chirurgica : L 'Ente ch e gestisce il « Ce11tro )> poLrà org,anizzar e d 'intesa con Cliniche od Osped al~ un r ep ar to ospitaliero specializzato per la cur a dei tumori o conven zionare letti disposti in un r eparto gener~co . Si dovr à in ogni caso ten ere presente ch e per infermi con diagnosi di tum ore maligno operabile il ì\iiinistero ravvisa le condizioni per il ricovero di urgenza in vista dell 'esito letale sic1iro qualor a l 'intervento chirurgico venga ritardato; e) cura con me'z zi fisi ci: Le cure gratuite od a tariffa convenzionata - med~ante raggi X o preparati di radio - potrafl:no esser e eseguite am])u latoriamente o m,ediante degenza ospitaliera. In entran1bi ~ casi, il trattamen to degli infermi p otrà esser e eseguito in pubblici istituti sufficientemente attrezzati e autorizzati ad eseguire tali cure, con i quali l 'Ente orga nizzatore comprovi di aver assunto le necessarie intese . A rchiùio del (( Cen t ro ». - Esso r accoglierà tutte le storie dei inalati raccolte nell 'ambulatorio e nelle sezioni cliniche, corredate dei ri ul tati delle ricerch e diagnostich e e dell e pratich e terapeutich e eseguite, e sarà organizzat.o in m odo da poter'. oltre che raccogliere n aturalmente gli elementi per lo stuòio statistico dei tumori, seguire i mala ti dopo la lor o u scita dtll cc Centro » in m odo ch e non siano abbandonati a se stessi, t anto per eventu ali cure ulteriori quanto per stabilire i risu1tati lontani, defi11itivi.

* •• Costituitosi l 'Ente del cc Centro n e istituiti i servizi di cui sopra, il Prefetto farà procedere a sensi dell 'art. 2 del Regolan1ento 6 dice111bre 1923, . 3112, ad una visita da p arte del l\Iedico pro: 11 vinciale per ~cce1· tu1~e se ~l cc Centro >) dispone cl1 locali idon ei, di attrezzamen to scien tifico adeg~1a­ to, di personale specializzato giusta le 11orme su1n-

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IL POLI CLINICO

<lioate sì da corr isp ondere alle finalità ch e si prefigge. Copia d~lla r el azione d el l\IIedico provinciale dovrà essere com,unicata al Minis tero p er opporiuna 11otizia. -Nel caso ch e. la visit a riesca favorevole il Prefetto i11viterà l 'EQte a111minis tratore del << Centro » a produrre p er l a prescritta approvazione il proprio Regol amento s ul servizio sanitario, dopo di .che r ilascerà l 'a11torizzazio·n e d i cui all 'art. 13 d ella Jegge 23 g iug no 1927, n. 1070. ' Autorizzato il ful'l;zionamen to del « Centro » il Prefetto porlerà a cognizione d el P od està la su a .esisten za agg'iung·endo l e 11otizie relative alle t ariffe, al prelevam ento e spedi zione del materiale patologico, ecc., e raccomandando ai m edici con .dott~ di ricorr ere ampiamente .al « Centro n p er il ricon oscime11to precoce dei tumori. La lotla co11 tro i tu1nori ma L1g~i richiede i~ezzi fina~ziari cospicui, ma questi I'l;Oil affluiranno, se prima n on s~ provvede ad una orga.n izzazione .concreta, fattiva, razionale della lotta stessa. Il c oordinare fra loro tutte l e opere già esistenti e farle convergere, mediante un piano prestabilito, verso il trattamento t e.mpestivo dei tumori sig nifi.c.a fare u11 primo p asso ~ell a organizzazione -Oella lotta di cui trattasi. Per raggiungere siffatto scopo, l e cui alte fin alità sociali e umanitarie non h anno bisogno d~ essere dirnostrat e, il Ministero c orLfida 11el vig il e interessam ento delle EE. LL.

CONCORSI. POSTI

VACANTI .

BENETUTTI (Sassari) . - Scad. 1 11ov.; L. 9500 -0ltre c.-Y. e L. 500 se uff. san .; riduz. 12 %; età lim . 40 a. Scad. 22 ag. ; 2a cond . ; L. 10.500 e1 5 quadrienni dee., oltre L . 600 c. -v. , L . 4000 cavale.; deduz . 12 %; età lim . 40 a . ; tassa L . 50.10. B ERCETO

(Parma) . -

CATIGNAN•) (Pescar a). - Scad. 20 sett.; L . 8000 e 4 qu aclrien11i dee.; ded11z. 12 %; L. 2400 t:r:asp. ; ·elà lim. 40 a.; .t assa L . 50, 10; doc . a 3 1nesi dal 1° lug. CATANZARO. Cassa tvl utua t.1alattie Operai Edili ed Affini. - Direttore sa11itario; L . 1500 mensili net te; diaria L . 45 riducibile d~ 2/3 se rientra n el .. la g ior11ata e d iritto di prima visita; n omina quinque11nale r innovabile; e tà lim . 50 a.; scad. 25 ag.; tassa L .. 50,10. Rivolger si Consi glio Amn1inistrazionc, piazza Roma. CENE (B ergamo). Scacl . 31 ag., or e 18; L. 000 e 5 quinquenni clec., c. -v., addizionali L . 2 e L. 5 p er eia cun i critto; per uff. san . L . 552, altr e i 11dennitn ; deduz. 12 %; e tà lim. 39 .a.; las a L. 50.10.

R. Prefettura. -

Per titol i. Ufficiale Sanit ario nel Comune di ' ' algu arner a. Stipendio .a11nt10 lordo L. 7000. Ci nl111e aumenti quinquen11ali di L . 600 ciascu110. Doct1menli d i rito . Scadenza 15 setten1bre. P er maggiori chiarimenti riYol gersi al la R . Prefettur a di Enna. ENN ' .

[ANNO

XXXVIII, NuM. 32] .

FERTILIA (Napoli). L.. Al 15 ag.; L. 9500 oltre L. 1000 cavale.; riduz. 12 %; c.-v. ; serv. entro 15 gg.; t assa L. 50~ 10; e tà lim .. 40 a . · FIRENZE. R. A r cisp edale di S ... Maria !\'uova e Slab. Riuniti. 1\l 20 ag·., direttore

residenza a Gareggi; la1Jrea d a 10 an11i, 3 anni con posti di ruolo in ospedali; s tudi scientifici e pratici applicati al1'igiene generale e ospedaliera . Al 31 ag .., ore 12, tre assistenti per l 'Ospedale San atorio di Careggi ; et à lim. 30 a.; L. 6400 decu rtate del 12 %; tassa L . 50 ; doc. a 3 mesi dal 25 111g. Chiedere annunzi alla · Segreteria. COll;

F RASSINORO (Modena) .. - Scacl. 20 s~tt.; za cond. ; L . 8000 aumentabili, oltre L. 2500 cavale. e c. -v. ; d edu z. di legge; età lirr1. 35 a. GENOVA. I s1tiluto di Studi Scientifico-Pratici sulla tubercolosi. - Concorso per titoli a 4 posti di assistente volontario gratuito. Tutti i laureati ~n Ill:edicina ~ chirurgia possono concorrere. Rivo~­ g·ere domanda in c arta libera corredat~ dei certi~ ficaii di laurea e di I'l;ascita, nonchè d1 eventuali titoli di studio, alla Segreteria dell ' Istituto, via Balilla, 1. Scad . 15 ottobre. GRAVELLONA Lol\it:ELLINA (Pav ia). A tutto 31 ag.; L. 12.000 e S quadrien!li d ee. ; deduz . 12 %; età lim. 40 a . ; doc. a 3 mesi dal 1° lug.; tassa L . 50 .10. I~rPERTA.

Seéld. 20 sett. ; microgaf. Laborat. d 'igiene e a n1nentabili a L. 25 000, oltre L . 7000 indenn. servizio; ri45 a . ; tassa L . 50.

A niminfstraz. Provinc . -

diret tore Sez. m ed . , profilassi ; L . 19.000 L . 5200 elevabili a duz. 12 %; età Jim. MASSA-CARRARA. Laborat. Prov. d 'Igiene e Prof i lassi. - Direttori della Sez. med.-micrograf. e d ella ,Sez. chimica; L. 15.000 e 10 bienni ventes., oltre c.-v. , eventulam. partecipaz. 25 %; 'leduz . 12 %. Scad. ore 12 del 15 settembre. Chie.dere annunzio alla Segreteria Gener. della Prov. in Massa. MILANO. Comune. È aperto il con corso per t itoli e per esami al posto di Capo del Laboratorio Chimico Municipale alle condizioni fissate dal vigente Regolamento' gen erale ed organico per il personal e del Comune . (Vedere l e condizioni al precedente N. 31). M1LAN0. Co n sig lio degli Istituti Ospitcvlieri. Primario cl1irurgo capo g uardfa; L . 13.5000 e altre condizioni d i or ganico ; 5 anni di aiuto in g r ande ospedale e 8 di servizio osp ed aliero ; scad. or e 16 cl el 30 sett.; et à lim. 35 a.; doc. a 3 mesi dal 20 lug . ; titoli ed esami ; tassa L. 50, al Cassier e. Rivolgersi al Protocollo, via Osp edale 5. MoNTEFIORE CoNcA (Forlì) . - Al 20 ag. , ore 12; L. 10.000 e 10 bienni ventes., oltre L. 2000 cavale.; diminu z. 12 %; lassa L . 50, 10; doc . a 3 mesi d al 20 lug. NAPOLI. Stazione Zoologica. - Assist ente p er l a Fisiol ogia; L. 12.000 iniziali e 3 quadrienni di L. 2000, oltre indenni là di carica da deliberarsi òal Consig1io d '_l<\.mminis lrazione, ed in linea provvisoria una ir1dennità di car ovi ta d el 10 %; il t.utto con delrazione d el 12 %. Domande su carta libera non oltre g iorni 45 dalla pubblicazio·n e del presente avviso n el Bollettino del Mi11i tero dell a Educazione azionale.


I ANNO xxx VIII,

NUM. 32]

SEZIONE PRATICA

IRossANA (C u.neo). - Scad. 15 ag .. ; L. 8340 oltre L. 500 uff. san., L. 1000 trasp .; d eduz. 12 %; tassa L. 50. 1

SALLE (Pescara) . Scad. 25 ag.; L. 10.000 riidotte 12 %, oltre I... 500 uff. san.

S. P.\.oLo ALBANESE (Potenza) . - ,Scad . 31 ag.; L 5896, già ridotte 12 %; 6 quadrienni di L. 491.30; età lim. 40 a.

,SAVONA. Regia Prefettura. - Uffi ciale sanitario <lel Cornune d~ Vado Ligure; stipendio lorde lire 8000, oltre il caro viveri, con libertà di esercizio professio11ale. Docun1enti di rito: età lim. a. 45, per gli ex combattenti a . 50. Scadenza 15 settembre 1931 . Indirizzare le domande alla R. Prefettura di 1Savona. Per informazioni r~volgersi al Comune di Vado Ligure. SozzAGo (Novara) . rivolgersi segreteria. VADO LIGURE. VALGuAfillERA. -

ENNA) .

VA!\ESE. Sanatorio L'1acchi. -

Scad. 25 ag. Medico interno; r~volgersi Co~gregaz. di Carità. VENEZIA. Comune. - Al 26 ottobre, ore 18; medico ispettore delle scuole; assistente Sez . med.microgr. del Laborat. Ml1nicipale di Vigilanza igien.; condotta 12° circondario e condotta fraz. 'Treporti; titoli ed esa1ni; stip. rispettiv. L. 14.000, 12.500, 8000 e 10.500; serv. att. L . 2500, 2000, 500 ~ 500; al 2° posto indenn. serv . provinc. L. 1500 .e partecipaz.; 4 qui11quenni dee.; deduz. 12 %; età lim . 40 a . ; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 25 lug . .Chied. annunzio all a Segreteria · Generale (Ufficio Person~le) .

V1Go DI FASSA (Trento) . ·- Scad. 30 sett.; sede in Pozza; L. 8500 oltre c. -v., indennità in L. 0.75 .a km., indennità diverse L. 7325; riduz. 12 %; .tassa L. 50. A vvertenza. Quando non è altrimeniti indi · ·Cato i concorsi si riferisei:o110 a condotte mediche, i compensi allo stiner1dio base.

.BORSE DI STUDIO .. Borsa di studio

Abilitazioni all a libera docenza in: clinica chirurgica dimos trativa: Buonomo Vincenzo·· clinica pedia~rica : I;I.a lfer Giu seppe, Mazzeo An'to~io ; p,at olog1a speciale chirurgica : Angeletti Onofrio Capechi Egisto; tisiolo~a: Costantino Gennaro: Il dott. Courmont, professore d 'igiene alla Facoltà m edico-farm,a~cutica di Lione, passa alla cattedra di clinica e pro,filassi della iubercolosi, recentemente is tituita nella stessa Facoltà.

Il dott. Bertin è r1-0minato professore di clinica dermosifilopatica alla Facoltà medico-farmaceutica di Lilla. Il dott. Duclaux è nomi11ato professore di biologia al Collegio di Francia, in sostituzione del co1npianto prof. Gley. · .

Scad. 30 sett.; L. 7040;

(Vedi SAVONA) . (V.

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<<

Carlo Comba ».

E aperto il con cor so ad una borsa biennale del1'importo di L. 5000 annue, da conferirsi a l aureali in medicina da ~on oltre tre anni al 1° lug lio, p er studi di perfezionamento presso l a Clinica Pediatrica di Firenze. Rivolgersi alla Segreteria del] 'U11iversità di Firenze. Scadenza 30 settembre.

.NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il prof. Silvestro Bagl~oni, ordinario di fisiologi.a all a R . Università di Roma, è stato eletto presidente della R. Accademia Medica di Roma. All 'insigne studioso le nostre cordiali congra.tulazioni. Nell 'Ordine dell a Corona d'Italia sono nominati: :grand 'ufficiale: il prof. Léon Bernard, di Tisiologia alla Facoltà medica di Parigi; commendatori i proff. : Comba Carlo, di Clinica pediatrica a Firenze; Coro11ed i Giusto, di Farmacologia e Tossicologia a F irenze.

Il prof. v . Lichtenberg di Berlino è stato invit ato dalla Società Medica Britannica a tenere delle conferenze d~ urologia a Londra ed è stato non1ina to m embro onorario d ella Sezione di Urologia. La medagl~a Deneke dell 'Ospedale Generale San Giorgio di Amb"t1rgo è stata conferita al dott. Hellmuih Nathan, assistente alla 1a Sezione chirurgica., per il suo studio sulle ir1fezioni setticemiche. Il prof. Ma,x 13aur di Kiel è chiamato alla cattedra di farmacoiogia di ~Iarb-urgo. Il dott . E. A. McKinley, professor e di batteriologia, è nominato d ecano della Scuola Medica del1'Università ((Giorgio Washington» a Washington. 1

Il dott. W. E. Dandy, professore associato (aiuto) di clinica chirurgica alla Scuol a Medica del1'Università Johns Hopkins in Balti1nora, è n ominato professore di neurochirurgia alla stessa Scuola .

_..

Importante:

I pubblici concorsi. I regolamenti tipo per i consorzi antitubercolari • Denuncia degli aborti. sono tre interessanti articoli scritti, rispettivamente dall'on. dott. ARISTIDE CARAPELLE, dal dott. V. LAMMA·e dal dott. GIUSEPPE MASSIMI, pubblicati nel N. 7 (Ltiglio) del DIRITTO PUBBLICO SANITARIO, il quale contiene altresì una estesa Rassegna di Giurisprudenza, ed una ampia raccolta di Leggi e Atti del Governo . I med·ici che non sono abbonati a detto Avvertenza : periodico e che desiderano leggerle si affrettino a spedire Vaglia Postale di Lire 5 all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina N. 14 Roma e rii!everanno presto il Nu1n ero che le contiene. Prer.zo di ogni numero separato del « Diritto Pubblico sanitario "' L . 5. L'abbonamento ai dodici Numeri del 1931 costa L. 3 6, ma agli aesociati al cc Poli<}linioo » è concesso per sole L. 30 1 che vanno inviate, mediante Vaglia Postale o Ban.cario, all'editore Duigi Pozzi, Via Sistina. 14. Roma.


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IL POLICLINI CO

. NOTIZIE DIVERSE. Unione Internazionale contro la tubercolosi. Il Co11sig lio dire llivo si è adu11ato il 9 luglio a Parigi, sotto la presid enza d el prof. Frolich ( o rvegia). La ed ula am1~i11is lra tiva ebbe luogo nei locali dell 'Unione (aven.u e Vélasquez 2 al Pare ì'\ilon ceau , P ar jg i 8). Ven11e s taJ)iJito ch e la prossima conferen za, i11detta a l ,a i\ja, avr à luogo dal 6 al 9 se lt e1nJ)r e 1932 ~ ven11ero scelti i segue11ti tre t e1ni: (( Uel élzioni Lra 1'a1J erg~a e l 'immunità »; « La criso ter apia »; « L'assi s tenza p os t-sanatoriale )) . La seduta scic11tifica eJ)be luogo all 'Is liluto l),asle ur, r1ei 11uovi Labora tori d ella tt1ber co,Josi , direlli dal prof. Ca1me l te; il clotl. Soper (S ta li Unili) riferì s u <li u11 pia110 s la 11d ardizzato di lolla an titubercol are e il prof. Valli.s (Gr eci a) espose lo 8Vil up po d c li a lo l la anlit11ber col are n el s uo p aese; seg uirono l e di scu ssioni. La ser a ~ incn1bri del Co11siglio si uniro110 a u 11 ba11ch ello, nei locali cl ell 'Esp osizione coloniale; esso ven11e presied uto dal mi11is lro d ella sa11ilà pubblica 011 . J~ l a iso t.

Federazione internazionale della Società di medicina e igiene tropicali. I~ s tatu cosLil1tita sollo l a presid enza d el proI.

[AN o XXXVIII, NuM. 32].

7 settembre, e ritorno ~n Italia (Venezi a) per Vie11na con permanenza di 2 g io r11i i11 questa città. Viaggio, alloggio, villo, mezzi di trasporto, guide,. baO'agli mance, ecc . lutto a carico dell a dilta Co~k. Prezzo complessivo L . 1700; omettendo il rilor110 per Vienna, L. 1165. L 'invio può farsi all a Agenzia di Venezia d ella ditta Cook o alle Agen zie esi st enti in a]tre città.

40 Congresso internazionale per le piante medlclnal• e aromatiche. Si è I en uto ~ Parig~ ed ha r acco] to circa 350 congressi sti rappresentanti 19 Nazioni . I congressisti i tali ani l i<l.11 rio preso i) arte attiva ai i.avori.

10 Congresso argentino pro infanzia.

'

lJn Con gresso per l 'assi stenza sociale all 'infanzia si terrà a Btten os Aires dal 20 al 26 settembre, sotto · gli auspici della Croce Bianca, che è una sezion e del Con sig lio Nazionale d ell e Donne del1'Argentina. 11 Congr esso prend er à in esame i problemi 1nor :-il i econ omi ci e m e<lici di assi sten za alle madri e ~i bambini in Argentina. Presidente del (~01nitn lo esecutivo è il prof. G. Araoz Alfaro ~ seg·ret ario il clott. Germinal Rodriguez. Sede : Cruz Bianca, Ch ar gas 1155, Bue11os Aires, Argenl ina.

C. Achard , m embro dell 'Is tituto di l~rancia, col concorso di varie p ersonalità dell a medicina tropical e ed eso tica . H.iu11isce le società adere11ti di una venli11a cli Paesi. P er i111'o rn1azio11i rivolger si al segr etario ge11er ale di r edazione dcl]a cc Revu e })rntique d es Maladies d es 11nys ch auds », Squ ar c l)ort Royal 16, l)aris (Ve).

Giornate mediche della Galizia. La 2a. sessio11e bie11nale delle Giornate medich e della Galizi a avrà luogo dal 23 al 28 agosto a Vigo. Il 11rogran1ma è vasto e inter essante. Per infor n1azioni rivo lgersi al seg·r etario gener al e, Dr. Ju-

Conferenza internazionale contro la sifilide.

La settimana de1la tubercolosi a Davos.

JJal 9 ul 12 mnggio 1932 r incl ella a Parigi u11a Confer e1ua inLcr11azionale di difesa sociale contro l a s ililide; in quell 'occasio11e verrà celebr ato anche il centenar~o di Alfred Fourrlicr. 'l'emi e r elatori : cc Il servizi.o so<:i ale nell a lo t. La COD:tro l a sifilide » (La u s te, 81Jillrnan11, J adassohn e sig.ra Neville Ilolfe); « Diag11osi precoce e 1Jatogehesi delle sif ilidi i1ervo e (acquisite o ereditarie) » (Ravaut, Dujarctin:, 'l'ru CI i) ; (( Profi1 as i delle sifilidi nervose (acquisite o ereditarie) » ( \ì\7agncr von J auregg, Claude, ~ icolau ) ; <( Importa11za medico-sociale delle sifilidi r1ervose (acquisite o eredilar~e) » (Gasto11, Milian, Sicard d e Pa nzol es, Cavaillon) . Segr eterj a ge nerale: ruc d c Lisbonne 44, P.aris.

La Societ à medica di Davos ba or ganizzato, d al 5 al J O o ttobr e una ·Setlin1a11a scientifica d ella tubercolosi ». Studiosi e m edici di vari Paesi hanno annunzia lo ]a l oro collabor azione e tratteranno problemi d 'a lt11ali.tà .

lian Regueiro L6pez, Hotel Roma, Orense (Gallegas, Spagnaì .

Un'Associazione dl odontoiatre In Franciai . bi è cosi i tuila ir1 Fra11c\a ur1 1 H Association femi11i11e de11laire »,· ch e r aggruppa oltre 50 clon ~1e s1)ecializzate in chirurg i a d entaria e s tomatologia; alln preside11za è s l a t.a chiaID:ata la sig. r a Sal as,. })rofcssoressa sup ple11 te alla << École d e chirurg ie e l de s lol11n Lologie »; segretaria è s,ta la nomi11ata l a sig.1u1 Never e, Ja11reata della (( École odontolecl1nique )) .

1° Congresso Internazionale di stomatologia. Avrà Juogo, co1ne abbi a1110 al lre volte a11nu11ciato, a Bucla1)es l dal 2 al 7 sellen1bre. La tassa di inscri1.io n c è d i Lit. 100 (50 per i famigliari) e deve essere i11viata al tesorier e del Congresso, dol l. I . Vnrgil, ~f (1 ze um -l(oru t 39 II, Budapest , I V, o al d o l L. G. C. Zt1nir1i, via Crescenzio 58, Ron1a. Il Co1ni lnto orcli11alore del Co11gr esso ha affidalo nll a ditta Cook 1'organizzazio11e delle carov<111e ch e dai varii j)aesi i r ecl1eranno a Bud apes t : co ì p er l 'I talia. La dilla h.a g ià cl iran1alo u11a circol are (cl1e può essere ricl1ie la al la u a Agenzia di Vc11ez ia, pinzle ll a d ci J_,co11cini), cor1 la quale a1111uncia il progr~ut1111a-iline rario, cl1e si svolgerà dal 1° all 'l l scllfH11bre co11 1>nrlc11za da Trieste il 11' sc ltcmhrc all e oru 6,4.5 clircllumente per Budapest, soggiorn o in que La c illà fi110 a Lullo il

Missione mediea francese nella Colombia. Il Jl1i11is lro tl rg·li esteri della Colombia, dolt ~ l~duardo S311 lo , e il rettore d ell 'Università d:iBogot:i, dott. Carlos Esqucrra, h anno stipulato. una con vcnzio 11e col 1nir1is tro d ell a Francia nella Colombia, sig. B1a11che, affir1ch è una missio11e composta d i tre scienziati fra11cesi di alta rino1nanza nel ca1npo inedico si r echi n ella Colombia, allo scopo di riorgar1izzar e ~ lavori pra tic i di analomia e di incd icina or>era lori a, i servizi clinici clell 'Ospedale di .SR11 J uar1 cle Dios e 1'insegn amento nei l ahordtori ctella Fa·c ol là medica, n oncl1è allo scopo di clare le con sul lazioni ch e polrn11no es ere lor o ricl1ies le dalln Facoltà s tessa, <l a ll n G i1111L ~1 di b e11efice1lza e d ai direttori d el l ' ig ie11e e dci Jazzar e l li. I 1ne1nbri d ella missio-


[ANNO

XXXVIII, NuM. 32]

SEZIONE PRATICA

11e, tra icui Dura·n tt, vice-direttore dlell 'Istituto Pasteur di Tu11is~, e Latarje t, della Facoltà m e-dica di Lione, son o g iunti il 1° marzo a Bogota, per rimanervi non meno di 4 m esi. La retribuzione è fissat a ~n, 1000 dollari al mese, oltre 1000 pesos pel viaggio d 'andata ed altrettar1ti per quello di r~torno. I

~orso

di perfezionamento.

Presso la Facoltà 111edica dell 'Università di Giessen si terrà, d,all '11 al 17 ottobre, un corso per medici pratici con lezioni clinich e e dimostr azio~i pralich e; seguirà un viaggio a Bad-Neuh~im, con dimostraz~oni nel! 'Istituto balneologico universitario . Per infor1nazioni r ivolgersi al prof. Geor g Herzog; Palholog"iscl1es Institut, Universitat, (i-ie~sen, Germa11ia. .

II prof. Donati nell'America meridionale. Il prof. Mario Do11ati, direttore della 1-l. Clinica chirurgica di Torino, per invito d ell 'Istituto di Cultura italo-arge11tino e di altre Associazioni culturali, si r eca nell 'A111erica del Sud per una serie d i conferenze scierl tifiche. Facciamo voti perchè l 'opera dell 'insig~e maestro d~ chirurg ia abbia brillante su ccesso e serva a rinsaldar e sen1pre più i leg·ami culturali e scientifici ch e c~ unisco110 alle Nazio11i del Sl!ld-Amer ica.

Per il monumenio a Carlo Forlanini. La 11'ederazione fascis la per I.a lolta contro la tubercolosi comunica: Il Caipo d el Governo h a dato L. 30 mila per il mo1111rnento a Carlo Forla11ini ch e sarà ~retto in H.on1a, per sottoscrizio11e i11Lernazionale, giu sta la clecisio11e presa i.n Oslo i1l occasione della VII Conlerenza l11Lernazionale contro la tubercolosi. Il 1no11ume11lo sorgerà 11ell a piazza Forlanini attig ua all'Istituto Ber1ilo Mussolini, diretto dal1'on. prof. EugenJo l\tlorelli e tuttora in costruzion e sulla collina cli l\1011teverd e i~ Rom a. Affiuiscono già numerose adesio:q~ da tutte le parti del mondo e moltissime oblazioni so,p ratutto da parte della jnnt1merevole falange di malati guariti con ~I pneu1notorace artificiale. ideato dal Grande Maestro italiano Carlo Forlan1ni . In memoria dl von Pirquet. Il 12 mao-gio ve11'ne ina11g urato un busto a C. von Pirquet nel giardino d ella Clinica . pediatrica dell 'U1liversità di Vienna. Lo stesso giorno venne scoperto un monumento funerario al v. Pirquet n el r eparto del cim~tero di Vienna dedicato agli u omini illustri.

Vittima del dovere. deceduto a Genova il d ott. Gian Luca Piana, che dal 1906 dirigeva il Gabinetto radiologico del· I 'Ospedale Duchessa d i Galliera; si er a prodigato d11rarrte la gu erra; per le consegu enze della lunga esposizion~ ai raggi X, nel 1918 dovette subire un atto operator~o, seguìto da altri, tanto ch e 11el 1921 fu costretto a interr ompere complet~mente la professione: da quell 'epoca ebbe inizio un vero inartirio del valoroso radiolog·o, sottoposto a diciasse tle operazioni nel tentativo di tarcla1re i prog·ressi del terr~bile m ale ch e lo travagliavano, sicchè nel 1929 gli si dovette ampuÈ

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lare il ])raccio d estro . Do}JO lung hi mesi di altre sofferefl:ze, ~l dott. Piana .ha chiuso la su a vita di lavoro, speso a benefizio dell 'u1na:Qità.

La sveglia n"gli ospedali di ·Londra. Abbia1no altre volle riferito intorno all 'ora ultr a-n1alliniera della svegl~a :qegli ospedali di Lo11dra ed ai tenta tivi di carnbiame:Qto. U11 'i11chiesta al r ig uardo è stata condo tta dalla ~ Commissione aID:ministrativa del « King Edward 's Hospital » .. E risultato eh~ in 4 ospedali d~ Londra La sveglia è data alle ore 4, 4,30 e 4,45; in 40 ospedal~ alle 5 e 5, J5; i:Q 22 alle 5,30 e 5,45; in 44 alle 6; i.n 8 alle 6,30, 6,40, 6,45; in 6 alle 7 an),. Nel la 1nagg~ora:Qza, d unque, l 'ora della sveglia è alle 6; l 'inchiesta considera che essa no:q sia troppo 1natti11iera, d acch è negli ospedali il sonno nottlir1~0 è pure anticipato quindi il numero del1e ore di son110 rj sulta bastevole. ,Sarebbe difJicile ll:Qa posposizio11e se11sib~le, sen za aumentare il servizio d 'infermer~a e, quincli, le spese; sarebbe a~che desiderabile, però, ch e la sveg·lia non fosse data molto pri1na delle 6 e che prima di quest'ora si evitassero tutli ~ rum,or~ atti a turbare il son110 '.

Ospedale in una nave. La

cc Empress of cc Can,adia~ Pacific

Britai11 » , g randiosa nave della Line », co~t~efl:~ un vero ospedale co:Q rep,a rto d 'isolamento, teatro operatorio, sezi~·n e dentaria, sala per raggi ultra-violet li, sala Roentgen , sala d 'idroter apia, camera da parto , co~sultorio, ecc.

Donazioni e lasciti. B staLa' elar oa:hta da Ro ckefeller una som111a pari a circa 1.300.000 lire al dott. O. War1Jurg di Berlino, perchè vengan -01 cqntinuate le ricerche sul can cro, che lo h anno già con dotto, a stabilire un mon1e~to significati.vo del rnetaJ?olis1110 della c~l ­ lula cancerosa: la trasformazio11e del glucosio 1n acido lattico . 1

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Il sig. J .-B . M. lVIeyer d~ Ixelles. (Belgio) ~a e~ar­ g-ito 200.000 franchi belgi aJ cc Circo-lo u111ver s1tario delle Colonie scolastiche » di Gand e alla cc Leg,a nuzio11ale belga contro la tu bercolosi » di Ixelles. L'Università di 1"'o ri110, con R. D. 12 giugno 1931, ~· 879 (Gazz. V ff., 16 lug.lio 1931, n .. 1~2) viene autorizzata ad, accettare 11 legato d1 l~r~ 30.000 disposto dal dotL., Ermenegildo Passer1n~ per · la ist~tt1zion.e di ~.)Orse cli studi~ a fa;o.re d1 st udenti del quinto e sesto anno d1 ~ed1c1na e chirurgi ai. *** Il Ban co di Sicilia ha erogato 10.000 lire a f~­ vore dell 'Ospedale Trigona in Noto, per la sistemazione della s~la operaloria.

I medici dell'Inghilterra. Il « l\lledical Register » del 1931 contiene 55.291 nomi, il che segna un aume:Qto di ;l-21 s~l 1930. Nel 1930 ~ diplon1ati furono 1490; i nomi omessi dall 'albo a causa di 1norte o di abbandono della


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IL POLICLINICO

professione furono 1105; si deve anche tener conlo di alcuni riconoscimenti di diplomi stranieri. I dentisti figurano con 14.422 nomi nell'albo del 1931; i. nuovi diplon1ati nel 1930 furono 280. I medici nel Parlamento turco. Il Parlamento turco con1prende 23 medici, su 316 r appresentan li; dei 9 ministri, 2 sono medici: quello dell 'igiene e quello degli affari esteri. Assicurazioni dei medici tedeschi. B ricor so ora u11: cinquan l e~n~o, da quando venve fondata la « Centralhilfskasse fiir die Aerzte Deutschlands » con lo scopo precipuo di evitare i casi pietosissimi di vedove ed orfani di ~edici lasciati nella miseria, dopo ~ssere stati abituati ad una relativa agiatezza. Prima che fosse costituita questa Cassa speciale, i medici si assicuravano singolarfl1:ente alle Società generali; ~a quelle er ano eccezioni. Alla fine d~l secolo l)assato la Cassa contava 333 soci; ~ premi percepiti nel 14° anno di esistenza ammo11tnror10 appena a 28.871 marchi. In questo secolo lo sviluppo assunto è stato imponen te. Al 31 dicembre 1930 le som,me assicurate ragg·iungevano quasi 245 m ilioni di marchi, equivalenti ud un n1iliardo di lire it. ; i premi percepiti durante l 'a11no furono di 5. milioni e mezzo di marchi, ossia 25 111ilioni di lire it.; il bilancio era in avanzo di oltre 1 milione . di mar. chi; le pè11sioni e indennità corrisposte, nel corso dell '.anno, furono 296.000 march~ (oltre 1.300.000 lire it.) per invalidità e vecchiaia di medici e 345.000 marchi (1.500.000 lire it.) per pensioni a vedove ed orfani di medici ; le spese d,'amministrazione importarono 2.45 ?6, cioè furono bassissifn:e in confronto rl~ quelle sostenute dalle Società generali d 'assic-u razione. Contro la pletora medica nel Messico. Al « Consiglio Universitario » del Messico l '« Accademia dei Professori » ed alcuni membri della Facoltà M~<lic.a dell 'Univers~tà Centrale, hanno avanzato la proposta di limitare a 250 le iscrizioni al 1° anno di stucli medici, così da fro11teggiare il disagio ereato cla1la pletora, sovratutto nella capitale (ove i laureati clel1a prov~ncia sogliono istallarsi, mentre molti empirici esercitano in località remote). Per distinguere le vetture dei medici. Il dot.t. R~charfl l(ohn ha r~volto ai co11:siglieri 1n u11icipali di Parigi la proposta di far adottare un nlezzo di riconoscimento per le vetture dei medici, cosi da evitare le a1n1ne11de nei ca&i di eccesiva velocità o di prol111~gata sosta per motiv~ prof cssionali . Suggerisce l 'adozio~e di una targa smaltata, r ettangolare, misurante circa cm. 4 x 5, con l 'cn1ble111a della Croce Rossa e la stampiglia della Prefettura di polizia. Prestazioni mediche per infortuni automobilistici. lJn'' inchicstu ~o ndotta dall 'Associazione Medica Britannica dimostra che i medici chiamati cl 'urgenza a prestare la loro opera per infortuni aulon1obilislici , ricevono le loro competenze solo u11a Yolta u cinque, jn media. In Francia si è trovato una soluzione per ottenere il giu lo compenso della propria opera; ne

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abbiamo già dato notizia. Sarebbe desiderabile che l'esempio fosse inailalo. Responsabilità del medico per il ricovero in ospedatei U11: processo curioso si è svolto nel Sud Africa. Il dott. H. M. J acobs, ufJiciale sanitar~o e medico ferroviario a Kroo11:stadt (Ora11:ge), aveva prescritto il ricovero in ospedale di u11a bambina affetta da difterite, figl~a di un ferroviere, certo Lawrence Canny. Dimessa guarita la bambina, l 'amministrazio-n e dell 'ospedale mandò il conto, in 6& sterline, ossia ~circa 6500 lire it., al Can~y. Questi si rivolse alla Società mutua dei ferrov~~ri, la quale però non ricono·b be legittimo l 'addebito_ Il Ca11ny chiese l 'assist~nza di un legale, che decise d'intentare causa al m~dico, come responsabile. Il 'f ribunale ha assolto il medico e ha condannato il Ca11ny, po~chè questi, confo~andosi al consiglio del medico, ne aiveva accettato anche i gravami; ha però trovato che la richiesta del1'0spedale era troppo alta e l 'ha ridotta a 27 sterli11e e 10 scellif\i, ossia poco più di 2500 lire it. (cc .Tl. Nféd. Ass. S. A. », 27 giu. 1931). Epidemia su di una nave. Snlla fl:ave mercantile turca « Rusteniye '» si è determinata un 'epidemia di fepbri alte, con von1ito, diarrea, eritema. Dura1~t~ una contumacia passata a Smirne, il capitano ve11:ne a rrtorte. Dopo la contumacia insorsero nuovi casi. Si è sospettata una tossinfezio1~e ali~entare collettiva; il èl i!·e1 !,ore dell 'OspedaJe di Stambul, ove al ritorno furono accolti alcuni malati, p ,r of. · Tewfik Salim ~ascià, ha deciso lrattarsi di deng u e, che sarebb~ stata contratla a Rodi, toccata dalla nave in epoca di s~g6mie. Avvelenamenti da gelati. }\. Catania oltre 200 perso~e ch e avevano consu In:ato dei gelalj i:q u4a dolceria, presentarono sintomi pii1 o me11:0 gravi d'avvelenamento. Negli ospedali cittadin~ i medici e gl 'infermieri si sono prodigati. I sinto1ni insors~ro poco dopo le co~suID:azioni. Vigilanza sui funghi freschi. Il Governatore di Rom,a ha emesso un 'ordinanza affinchè sia fn:·a.n tenuta co~ og4i efficacia la vigilanza su~ fur1ghi fresch~ che s'introducono in città. Per la sterilizzazione degli anormali in Inghilterra. Presso la Camera dei Co~uni è stato deposto un progetto di legg·e da A. G. Chur ch, allo scopo di praticare la sterilizzazione degli anormali, in seguito a, loro richiesta o su richiesta dei loro tutori. L 'inter ver1to, od «operazione sterilizzante», è definito colne vasectomia, salpingectomia o altr e operazioni chirurgiche o trattamenti medici ch e rendano inidonei alla procreazione. . Matrimonio di un filantropo novantenne. Il comm. Luigi Scarciglia, di Minervino Lecce, ricco a milioni e che ha elargito gran parte del1a sua fortuna per islituzion~ di profilassi sociale


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SEZIONE PRA1' ICA

e rii assistenza segnalar1dosi nella lotta contro l a tubercolosi premiato con medaglia d'oro dei ben emeriti d ella salute pubblica, si è spos!lto, in età di 90 anD:i con la signora :Nlaria Car~ine di 35 anni, vedova di guerra. Ha dichiarato di essere passaito a n ozze perchè .. . si sente molto bene di salute.

A 36 anni è morto il dott. RENÉ J ACQUEMAIRE-

CLEMENCEAl T, D:ipote ·di Georges Cle~enceau . Durante la g u err a prestò servizio attivo in fa.D:teria, e rimase gravemente ferito a un braccio, co~. sezione dell 'arteria omerale e del nervo media.n o; solo ~n seguito a d~eci interventi operativi si era riusciti a salvare il braccio. J;gli passò poi in aviazione. . Laureatosi in medicii1a, si d edicò alla chirurgia. Aveva compil1to, un~ ser~e di studi e di applicazioni pregevoli sulla batteriofagoterapia delle ir1fezioni streptococciche ~ colibacillari. Nel · J)raticare un iil.terveD:to, si è f~rito a~ braccio semi-mutilato . . ' la cu~ vitalità era probabilmen. te ridotta. Seguirono un flemmofl:e e un~ seitice~ mia contro cui non è vaJsa l a devozione dei ma~stri degl~ amici. Olto tr~sf"?-sioni di sang~e hanno solo potuto ritardare 1 es~to letale. Las~ia nel lutto la inadre, c u~ lo legava un affetto intensissimo.

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' ~ E' nlorto a 70 anD:i il prof. ELISEO CANTON profes~ore di clinica ostetrica. a11 a Facoltà cli Scie11ze ~ediche di Buenos Aires, UD:a delle più emii1enti persoD:alità del mondo medico argentino. Va r~cordato il sl10 studio sulla « partoanalgia n. o .a nalgesia ostetrica; COfl: J. B. Bouzél,lez ha pubblica lo un « Atlante di a11a.ton1ia e di clinica ostetr~ca normale ~ patologica » . Era presidente onorario dell 'Accademia Nazionale di Medicina di Buefl:os Aires. Quale uo~o po1it~co, ha legato il fl:Ome a nu1nerose i11iziative di assisteD:z~ sociale e d'igiene pubblica. 1

. È morto a 70 a11ni il dott. W. D. HALLIBURTON, professòre emerjto di fis~olog~a al « King's College >> del! 'Università di Loi1dra. I lavori da lui eseguiti in, collaborazione COfl: Rosenheim condussero a scop-rire l 'ergosterol, considerato in principio COll1:e ~mpurità del coles.terol. I suoi studi fondamentali rig·uardano le proteine dei muscoli e. del sangu e. Ebbe allievi di valore, tra cui il nostro Fano. Specialmente noto egli è come au Lore di libri di testo; 1a sua « Fisiologia » ha avuto, in 30 ·anni, 18 edizioni con 125.000' esemplari ed è stata traclotta in molte lingue,. compresa I.a cinese. Notissima è an ch e la su a cc Chimica fisiologica ».

·Indice alfabetico per materie. Acque minerali e stabil~me'!'ti termali, idroterapici ecc. : l egislazione . Pag. 1175

Amebiasi umana : cinematografia 1 a Antimonio : azione su 1 granu orna m ligno ~ tubercolare AscoL1 V. . Avvelenamento .acuto da fosforo: funziO·fl:e epatica Avvelenaimento da « Helvella esculenta » ~ lesione del fegato · Batter~ofago: impiego Bibliografia Bile: per ristabilire il deflusso Cistifellea : ulcere Dermatosi da luce . Emorragie digestive n ella li~iasi biliare. Ep~lazione con la pinzetta in dermatologia . . Fegato: atrofia da cincofe~e (atofan) . Fegato: congestioni attive . . . · . Gotta: prova di Escudero per la diagnosi . . Malaria: sinonimi . . . di . r eazione . Malattie: periodi Mammella allo stato nor~ale e patologico : radiologia . . . . · Meteorologia sanitaria in I ta1ia h . Nevralgie del trigemino.: cura c. irurgica

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PerJ t 1nili p-q.rulente : sieroprofilassi e e sieroterapia · · · · Pleura: endotelioina primitivo indiagnbsticato . . Pleurite ess·udativa tbc. : tratt amento . Polmoni : ascessi trattati chlrt1rgicainente l · l 11 Poln1011i : ez~o og1a f e a gangrena . Polnion i : tumore causa di sindron-ic pse udo-tubercolare . : Prostatici e p.rostatecton11e Ren e mobile : pielectasia interll1=ittente Ro tulai: frattura inveterata; interven to Sifilide : contagio . Sifilide : profilassi · . Tifo·: cura chirurgica delle compl1cazion i addominali . . . . Torace : contorsione O·m olaterale Toracoplastiche estese · · · Tubercolpsi cutanee e lupus eritemato. · . . · 50 : u ltravirus Tubercolos~ polm. : neurecto1n1a intercostale multipla · · . · · : · · Tumori: cent r i per la diagnosi e la cure dei · · · · · . . .·

Urea 11el sangue: ricerca e significalo semeiologico · · · · . vi·e biliari : occlusione; stenosi duod. Virus var~cello-zonatoso Zanzare e colori

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. di iavo1'i pubblicat' nel P•lialinioo •e noft '• Diritti di proprietà r11ervat1. - Non ~ eonaent,ta la 1'istampa i di sunti di ,,, 1en•a e'tat"ne la /oftte. 9 0 6 1eouito ad autot'i••a1ione sc'ritta dalla 1'eda1ione. • "''etata la pubblica• "

V. AscoL1

.

t , Red. capo. R<:>ma - Stab. Tipo-Lit .. Armani di M. Courrier.

A, Pozzi, resp.


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IL P OLI CLINICO

[ A NNO

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Riviste edite dalla nostra Casa, che si possono ottenere in abbonamento cumulativo con '' Il Policlinico ,,. Sommari dei N11meri pubblicati nel mese di Agosto 1931:

CUORE E CIRCOLAZIONE

IL VALSALVA

Periodico mensile diretto dal pref. VITTORIO ASCOLI t

RIVISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA

Redattore-o111po: prof. CESARE PEZZI I l Numero 8 (Agosto 1931) contJene: L.avori origi1nali : I. - B. BISBINI: L'elettrocardiogramma e l 'o rtod iagramma nella ipertensione essen. ziale. - II. - E. VIA : Sulla tera.pia dell'ipertensione a.rteriosa ·c on l 'estratta p ancreatico ·d.isinsuliniizzato. - III. - G. TIZIANELLO: Pre&Si<>ne omerale e tibiale nella tuberoolosi polmo·narre. Rassegne, Riviste e Congressi : Clinica : M . BAOKER: L'd,perteneione arteriosa : il'ilievi critici. - M . W AHL : Le insufficienze .oo,rdiGllChe parziali. HOESSLIN : La morte ca~dia.ca •dell'uomo. - LAUBRY e VAN BOGAE·R T · Contributo a llo studio dei toni arteriosi as<>oltatori, della pausa, asooltatoria e ·dei suoi r ap,porti col polso a nacrota. - Elettrocardiografia : G. E. S. W ARD : TI va.lore d1agnostico e prognostico dell'elettrocardiografo. - A, PIERACH : Sui reperti p a tologici negli elettrocardiC€raimmi ritmici e sul loro s ignificn.to. - DUMAS, P. VEIL e JANICOL: Aunicolar f'lutter a 6 per 1. Terapia: W. O. EGLOFF, L. H. HOYT e I. P . O'HARE: Osservazioni sulla cura dell'ipertensione col tio1ci•a nato di sodio, Notizie bibliografiche : D. MAESTRINI: Il ouore del tubercc.lo<So. - B. STfUBER e IC. LANG : Die Phyeiologie und Pathologie der BI.utgerinung. Abbonamento ann uo: Italia L . 40; Estero L. 60. Per gJd associati a.l cc Policlini-00 » : Italia L. 3 6; J!ìstero L . 50. Un numer o separato L. 6. 1

LA C:lINICA OSTETRICA Rlvista mensile diretta da Paolo Gaifaml Il Numero 8 (A:g·o eto 1931) contiene : lavori ot"iginal i : N. CANDELA: Ecda.mrpsia. puerpera-le e reazione cli .A.schheim-Zondez. (Sulla in.fluenza idel V·ill-o coria le •n ella prova biologica di A. e Z. ). Fatti e documenti : l>. liAGONESI: Contributo al'l'etiolagiia ed anatomia della rott11ra idi utero. La rubrica degli erro ri : B. DAL SANTO : Su di un caso di gravi,danza in corno uterino impervio -0onfueo con fibr:oma sott-0aieroso. La rubrica medie.o-legale : F . VOZZA: Perizia medioolegale in tema .di proourato aborto. Cose viste (La pagina dcl medico pratico): P. GAIFAMI : Le complicazioni puerperali 1della gonorrea e loro pr<lfi1lassi ÌIIl gravi da nza. Terapia : S. SOLIERI-P. GAIFAMI: Riparliamo della precooarea. Dalle r ivi ste : Ostet ricia : Diagn<>&i biologiche di gravidanza. - Contributo ·clinico allo st uctio •delle gravi a nc·mie insorgPnt.i nelle m a lariche in gravidanza. Su11 taglio cesareo sul segmento inferiore. - La vaccinar7..ione .Locale iintrapa.renchimale nella cura e illella profil~s.i delle infezioni puerperal i. Sulla atelettasia polmonare, s uolla asfi&sia e rianima:oiQ!Il.e dei 11eo.nati. - Cinecologia : Un sintoma oostituzionale per la diaignooi dei oaei diuibbi di .miofibroma uteri1I1.0. - Sulla questione ·della diagnosi ,preco-ce e r apida del carcinoma dell'utero. - La crenoterapia illelle affezioni ginecologiche. - Traumi vesci•c ali nel catetarjsmo. - Pediatria : Em orragi a meningea del neonato. - Melena .d ei eneo.n ati. - L 'ittero grave dei neona ti. - Diiift erite oculare in n eon,a;to con.tratta in travaglio di parto. - Sulla nutrizione dei lattanti ·con qua.ntità 111on limitate di miscela concentrata e diluita di l a tte di vacca. Note di t ecnica : Sull'uso delle tavolette di fi86azione dj Schiller. Varietà. - Notizie. Abbonamento annuo: Italia L . 40; Estero L. 60. Per g1i associati a.l « Policlini-00 » : Italia L . 3 61 Estero L. 5 O. Un numero separato L. 6.

diretta da CUCLIELMO BILANCIONI

Il Numero 8 (Agosto 1931) oont•i ene: Discussioni : K. AR~LA.N-.A. LUNADEI: Ancora eul1'ori.gine <lei fenomeni vegeta•t ivi oculatii. da labirintectomia sperimentale. Rariora artis : A. MALAN : Tumore m isto epifarin.geo (.pO'lipa c0tn1genJto. pelooo). Raccol ta di tatti : V. GRIPPAUDO: Su di un raro ·C aso di corpo e.stra.neo dcl velo palatino. - F. FIORET'..l'I : Bu due -calcoLl della tonsilla p a latina di desti· a. Osservazioni di clinica : P. RUSSI : A proposito delle fiBtole .congenite .del callo. Note di· tecnica clinica : L . OAPPELLI: Nuavo artifj cio di tecnica per il trattamento tCur.i.etenapioo dei neoplaami del palato. Ricerche di laboratorio: R . MOTTA: Micosi benigna della tonsilla li·n gual e da « Oospora lactis ». Recensioni : Sopra un caso di eohinococco .delrla. parotidè. - Alterazioni del 'ipofiet nei .conigli consecutive a lievi cal1sticazioni sul palato molle. - Sul cancro primitivo del timo. Contributo •clinico e wnatom<>.-patola.g.i co. - Oontribruto ~llo studio dei tumori <lel corpus colo carotico. G1omerulonefrite acuta oons eout.iva a. parotite epidemica. - Sopra. le cause delle parotiti pwtoperative. - La funzi001.a1ità delle ghian•daJ.e saliva rli nella vita f eta·l e e la cosi detta docimasia. sialica del Souza. Dini z. - .Ricerche su l 'epitelio ir.iterfollicolare della tiroide. Ricerohe s·p er1menta1i .sulla funz1001alità uel timo. - Su di uu .caso ·di gon1ma della ip<rfisi. - L'importa.nza dell 'eea..me visivo n ella diagnosi precoce dei tw;nori sel.l!ari. - Uii3ti da echinoel,cco nella ghia;ndola tiroide. - "T ir oide e gli.0emia, Disfunzion e infun<Libuloipofisaria e n arcolepsia. Consi<deramoni su un eneo cli insufficienza tiro-paratiroidea post-tifi.ca. Ricer0he morfologiche s•per imontali oolle correlaz.iO'Ili f ra tir<..icli, paratiroidi ed ipofisi nel cane. - Sopra un caso di necrosi totale della ipofisi. - G1i effetti di una ·dieta iperproteinica ed iper.puriniea (,dieta timi ea) ne-1 ratto. - Goz..w cottgenito in feto nato da maidre gozzosa. - Sugli effetti della tiroidectomia , paratiroidectumia e t iro-paratiroi·d ectomd.a negli ainimali di varia specie. - Complesso iprim a.rio calcifica.to. in ba.mbino eon stato timioo-1infatioo. - .Alcune particolarità istologiche ·dell'ipofisi cer ebrale. - Uontributo a111a conoscenza delle tiroiditi da pneumoc.occo. - Oonaeguenze dell 'estirpazdone della epifisi .cerebra le nei ratti albini. - Sulla natura del ganglio del tTonco del vago n ei Cheloni. - Il pneumogram.m a e la capacità vitale ·durante il pneu.motor ~ce artificiale e dopa frenico-exeresi. I·m •p ortanza dei rifl essi naso-fari1I1Jgo-larin•g ei eulla inibizione reS!J>ira toria e cardiaica . Condizioni che pose.0010 favorire 12- mOTte improvvisa a ll'inizio della narooei ·cloraf ormica. - La esistenza del -centro respiratorio nel bnlbo dii.mostrata mediante la lobeliniz.zazione circoscritta ·del pavimento del IV ventricolo. - Contributo alla ie001oscen za dei riflessi reeJ)iratori propriocettivi. -- L'inf.luenza del lavoco e della fatica di deter.m inati grUJ>I>ii di mus·coli sUilla curva della .fati<ca. e sul rendimento di lavor-o dei muscoli della mandibola. - La dottri na arcustica del respiro tracheo-bronohiale fisiologioo. La nota storica : G. DEL GUERRA : Di F-rancesco Oh.i.appelli, Piet oieee. Contributo all a stor ia della fonetica. 1

1

Abbonamento annuo: Italia L. 4 O; Estero L. 60. Per gli associati a,1. « Policlinico » : I talia L. 3 6; Estero L. 5 O. Un numero separato L. 6.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale succursale diciotto - ROMA


Roma, 17 Agosto 1931 - IX

ANNO XXXVIII

Nnm. 33

fondato dai professori: •

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA R EDATTORE C APO: PROF.

VITTORIO ASCOLI t

SOMMARIO. La vori originali : M. Montainari Reggia.ni e U. Fogliani:

Accademie, Societ à Mediche, Cong ressi: R. Accademia

Cenni bibliografici .

Notìzie diverse. Rassegna della sta mpa medica . Indice a lfabet ico per materie.

Il comportamento .della glicemia dopo i cinquant'anni di etl.. .Osservazioni cliniche: .F. I.ovino: Sul tetano parziale degli arti. Apparecchi e strument i nuovi : ::M. Klinsztler: Nuova eiriiilga per iniezioni endovenose. S unti e rassegne: ENDOCRINOLOGIA: w. Lintz: Ghiandola endocrine e denti. - Portagaloff : Sulla malattia di Basedow iecm. 'Pinguedine. - S. Mou.riquand e M . Bernheim : L'importanza fisiologica e patologica del sistema timo-linfatico. - SIEROLOGIA : Ja J. Lipkim : Sul taaso oom plementare nelle diverse mwlattie. - Spitzer: Esperienze con infusioni intraperitoneali di siero anticolico nelle peritQniti tardive. - R . Arm&trang e R. Sleigh J ohnson : Sieri antipneumococcici omologhi 1n ella ct1ra della polmonite lobare. - SANGUE E ORG4.NI EMOPOIETICI: H. Letbeby 'l'idy: Sintomatologia e patQgeneai della diatesi emoITagica. - J. OhaJier e M L <·vrat : La gra.nde eosinofilia saingui•gna. - Ineuff'icienza eple111ca eosinofilica. E. 'Yiv-0li: Le complicaziO!Ili a carico del sistema nervoso e d egli organi di eenB<> nel corso delle leu.reemie. - EDEMI : M . Labbé, P. L. Violle e Nepveux: La « PTova della imbibizione,, e il meccanismo della produzione ·degli edem i. - M. Labbé: L'equilibrio idrico del!l'organis.mo. Gli edemi.

LAVORI ORIGINALI. ~sti tuto

di Cl inica Chirurg ica della R. Università di Modena. Direttore: P.r of. PAOLO FIORI.

Il comport amento della glicemia dopo i cinqua nt'anni di età (*).

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Dott. MASSIMILIANO MoNTANARI REGGIANI e ùott. UMBERTO FoGLIANl . Oggig io·r no va acquistando ~mpolìtanza lo studio della fisiolo.g ia d·el r~camlrio del vecchio come ne tà felde il rifiori!re in questi u ltimi tempi di una serie di }.avori sull 'argo mento. Fra le tante questioni discusse, una mer1ta principailmente di essere affrontata e Tisol ta per l 'importanza biologica e pratica che ha in tutti i .c amp1i deJla medicin.a : a lludia1 n·o alla gli.cemi:a n ella .se11e1scenza.

e•)

Il do t t. MoNTANAnI-IlEGGIANI ha eseguito la paDte sperimentale. Il dott . FoGLIANI si è occupato d ella compilazione del l avo ro e della parte bibliografica. 1

delle Scienze Medi.co-Chirurgiche di Napoli. - Società Me1ico-Ohirurgica di Padova. Apg_un ti per il medico pra t ico : CASISTICA E TERAPIA: DiS!tUTbi ·d igest ivi nel primo mese di vita. - Considerazioni srui vomiti dei lattanti. - L'alimentazione degli atrofi ci. - Sull'esofagospaemo essenziale permanente nel bambino. - Le ver dure come sorgenti di vitamine, e il loro ueo nell'alimentazione imlfantile. SEMEIOTICA: Progressi recenti sulla diagnosi rMliologica. - Tecnica nuova per lo studio del rilievo delle vie bilt:vri sul vivente. - Oa1cificazione d elle arterie int rarenali ·c he .d à l 'aaipetto r adiologico di -0a1ooli. Voluminoso aneuris ma dell'arteria ischiatica. Aneuris.mogr3tfia r,on ioduro di urea. - MEDICINA LEGALE: Det erminazione della paternità per mezzo dei gruppi sanguigni. - MEDICINA SCIEN'f lFlCA: Aller gia non specifica e <e f en om eno di S·ana.relli ». - Reazioni da imi ezioni di polline : lor.o causa e prooilassi. - VARIA : Azion e farmacodinami·c a delle « Mitragyrua » afrio:vne. Pol itica sanita ri a e giurisprudenza: G. Selvaggi: Oont roversie giuridiche. Nella vita professionale: Oaen-Ca.gli: L'Accadem ia cU Medicin a di Parigi contro il regime stomatologico in Fra,.ncia. - Servizi igienico-san.i tari. - Con.c orsi. Nom ine, promozioni ed onorificen·ze.

Si f.a questione, infatti, se il tasso dello zucch e-ro del sangue sia unifoDme in tutte le età o più elevato n ella età av.a nzata. La sem plice discussione su di un valore san guigno, ritenUJto \dai. .b [·ologH1 in concliziioni fi1si ol,o~·che una grandezza costante, ch e, co·n formem ente alle costa·n ti fis ico-·chimicl1e del sangue (isoioni.a, isotonia e isotermia) dimostra sì una c,erta am piezz.a di oscillazioni sotto determinate influenze ma tende costantemente a r itornare al v.alore' base presenta per sè stesso un avvenime·n to di ·~ccezionale inteTesse tanto per il medico internista, quanto per il chir t1rgo per Le ripercu ssioni pratich e ch e ne possano derivare. Oal punto di vista chi·rurgico, poi, il sapere ·c h e fisio logicam ente oltre i cinquant'anni il ten ore del ricambio carb oidrato si conclude con un tasso gli cemico superiore alla norma e può impunemente raggiunge·r e cifre piuttosto alte, infeiriori però sempre al 2 %o, senza presentare glicosuria od altri fenomeni con comitanti costituisce un elemento di giu.dizio, che, ' . . i 11:sieme ad altri ·di non minor in1portanza.


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Nome e cognome Glicemia %() Età può servire di orie11tamento al chirurgo n el- N. la scelta della anestesia e n.e lla valutazione dei M. I .. 8 1,18 08 T. G. 57 0,80 rischi e pericoli di fronte al trauma ed alla ~ • F. G. OQ lQ 1,18 na·r cos1. ' F. A. 11 Ql 1,02 È n-0to ch e il tasso me.dio de.Ilo zucchero del l~ C.. G .. 58 1,20 sangue dell 'u omo sano, a digiuno, oscilla fra 13 T. M. 67 0,70 B. E. 6.7 1,37 0,80%e e 1 %o : si troVlanO .ci~re anche fra 0, 70 14 N. G. 0,89 61 ed 1,10%0, e queste .cifre estreme, per quanto 15 Z .. L. 66 lQ 0,80 rare, non debbono esseTe con siderate come pa- . 17 S. L 70 1,13 tologiche (Lichwitz). . G. 'f. 18 53 0,95 F .. C. 71 1,46 In uno .stesso individuo quindi il livello l~ M. M. 20 62 0,75 glioemico si mantiene in condizioni fisiologi- 21 62 C .. E. 1,00 che co·stante. T. R. 0,82 22 60 A. T. 7Q 0,94 Ora si discute, ripetiamo, se la oostante gli- 23 Q4 S. M. 0,88 cemi·c a si modifica in r elazione alla età o si 24 l,OQ 25 M. C .. 55 m antiene uniforme in tutte Je ·deca·di d·ella 26 P .. B. 70 0,98 vita. S. V. 1,60 27 6.8 0,90 T .. M. 55 Peco e Puculu, in una mono·g rafia recen te 28 1,05 B. S. 60 sulla glicemia del vecchio, su 32 individui, 2~ M. A. 54 1,18 30 di oltre i 50 anni, sicuramente non diabeticì, hanno visto ch e il tasso medio dello zUJcch eIl sangue è stato prelevato, in tutti i casi. ro del sang ue, .a dig iuno , è di O, 92 e 1,11 %o . al mattino, .a soggetto digiuno. Ino1tre questi AA. hanno eseguito su 28 in·diLa pesata de.J sangue me dia n te la bilancia vi.dui la prova ·del.la glice·mia sperimentale O·S- di torsione e .l e determinazioni chimich e reservando che il tasso medio dello zucchero lative fuTono eseguite scrupolosamente secon del sangue a distanza di tre ore dall 'ingestione do la tecn,ica indicata dal m etodo. di glucosio, è di 0,98 %o con variazioni fra L'età dei pazienti variò ·dai 50 ai 75 anni. O, 61 ed 1,60 %o. L.a malattia, per la quale e ssi furo no ricoverati in C.lini·ca, non crediamo, possa avere una . Ad analoghe conclusioni è giunto .John . Scorr,e ndo la letteratura medica, per q11anto qualsiasi influenz.a, diretta o in.diretta, sul rici risu.lta, non è possibile tr·ovare a ltri lavori cambio degli i·d~rati di c-a rbonio, trattan,dosì, sull 'argomento, veramente degni di particola - per lo più, di form e morbose di lieve entità re xilievo. (ernie, varici, sinoviti, ecc.). I risultàti conseguiti n elle nostre r icerche Ani1m ati, adunqu·e, dal desiderio di portare non sono costanti: su 30 osservazioni, infutti. qu.alche uti,Je contributo nella importante questione, il cui dib.a ttito è tutt'ora aperto tra gli abbiamo Tiscontr.a to in 17 casi, un tasso glicestudiosi; e n el l.a s per.anza ·che .I.a nostr.a fa tica mico 1su1p eriorc- all 'uni:tà per %o con un massin on sia d el tutto superflua, abbiamo intra- mo di 1,70 %o; in 13 oasi un ta.s so glicemico preso ricevche sul·l a glicemia di indivi1dui di inferiore con un minimo di O, 70 %o. Pare quindi a·ccertato che la glicemia, ad oltre 50 anni, certamente non diabetici, çon seguendo i tfisultati ch e riportiamo nella ta- un ·Certo periodo della vita, si m-0difica, eleb·ella a llegata . vandosi al disopra d.el.la n otma in un discreto nume·r o di casi. * Aocetttando 1come cifre normali valori glice** mici fino aJl ' l,10 %o (Lic·h witz), ne deriva ch e Per il dosaggio del g lu cosio del sang ue a bbiamo adottato il micrometodo di Bang, me- su 30 casi soJtanto in 13 si sono verificate ' glicemie superiori alla norma. todo giudicato fra i più sen sibili e d i più preNon si tratta quindi di una a lterazione del cisi in u so attualmente. iricambio inevitabi.le, lenta, natu;rale, in rel.aN. Nome e cognome Glicemia %o zione esclusivamente con l 'età, come vogliono Et à alcuni, n1.a -d i un fatto anorm.ale di ·pertinenza F . G. 1 1,50 70 2 A. E più della Patologia che della Fisiologia. 1,70 56 P. P. 3 1,10 6~ Per di più, abbiamo n otato che la maggior 4 V. G. 55 1,30 frequenza di tali alterazioni si Vleirifica fra i P. P. 5 1,26 65 50 ed i 65 anni, in coinciden za spesso con la M. G. 6 1,24 6~ cosl detta cc età critica n. B. A. Q6 7 1,22 0

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In appoggio, sia pure indiretto, di questa Per cui se a.Ila i~sufficienza panoreatica è loconstatazione ·Che scaturisce evidente dall 'esa- g ico attribuire la genesi del fenomeno in istu me d elle nostre ricerche, soccorrono osserva- dio, il quale si concreta, come si è visto, in zioni clinich e di indubbio valore e di grande una sernplioe e modica iperglicemia, non è attendibilità 'Ci rca la maggior frequenza del esatto, a nostro avviso, ritenere che questa sia diabete ris.pet1to all'età. l'unica ca·u sa. LI Payj, infatti, bas.andosi _su .di una casiIn quei casi, infatti, e son·o I.a m.aggioranza,. stica di 1450 casi di diabete, trovò che la mag- che si rife1ri scono a,d individui ~n piena età gior freque11z,a della malattia si h,a fr.a i cin- ,c ritica, noi ci troviamo prob.abilmente di fronquanta ed i sessant'anni; oltre i sessanta iJ dia- te non ad un unico fattore m.a a·d una costelbete diventa ·di nuovo meno frequente. lazione di fattori, tra i qu.a.li, di prim,a ria imII Budde su 2G5 osservazioni personali giun- portanza, lo stato d.elle altre. ghiandole a s~ ge alle stesse ,con clusioni. Lichwitz pure Ti- erezion e interna, funzionalmente connesse con tiene cl1e l 'età più spesso colpita sia tra hl il pancreas ed un /attore individwtile costitu.quinto ed il sesto decennio della vita. zionale. Bouchard e Leroche hanno inoltre co11stataNon ripugna quindi alla logica 11 ritener~ to che la m,assi111a morbilità per il dia bete si ch e in certi casi l ' iperglicemia più che l 'e -' ' . ha nella donna nel climaterio . spre·s sione cl.ella so·Ia insufficien za pan·oreat1ca, Da ciò, a noi paro log·ico trarre la deduzi-0- sia l'e ffetto di quella sind.r ome pluriglan,dolare ne che le . alterazior1i d el tasso glicemico d el endoierina, ,c he, ,c ome è noto, contrassegna. sangue non son·o in rapporto diretto ool gra- l'inizio ,d ella ..inv.o luzione senile. (Pende) . · do di senilità; ma più spesso sono concomiCh·e a questa fase di pierturbazio·n e, in gra:a tanti, o sono. come sembra più verosimile, parte di ca1r.a ttere funzion,a le, di tutto il sil 'effetto dell'età critica. stema endocrino possa subentrare di nuovo Entri.amo così a discutere sulla patogenesi un certo ~quilibrio, fa cilmente rag·giungibile del fenomeno. per la forza di adattabilità e la possibilità di Essa è oscura o per lo meno m·olto incerta. compenso straor dinariam e~te g.randi che son o Non conoscendosi l'intimo meccanismo cl1e insite nel n ostro organismo, con ritorno ad una presiede alla trasformazione della molecol.a. deglicemia normale, è ,d ifficile poterlo esclugli idrati di carbo.n io, molteplici, e non ancora dere, in quanto no~ è anco·r a dimostrato che tutte note essendo le influenze nervose, endoqueste .iperglicemie abbi.ano un carattere percrine, che si rip er cuotono sul ricam bio, non manente. può stllpire se a llo stato .a ttuale d,e lle nostre ' . . Per quei casi, inv.ece, in ,c ui n~~· ~ più lec~­ conosoenz·e, non è possibile pr.ecisar·e con s1to invocare le pro,foncle perturbazioni detenn.1curezza tutti i fattori che concorrono, ad alten,a te nell 'org«anismo d.a ll 'alter.azione del sisterare il tasso glice1nj,co no1rmale del sangue olma endo,c rino simpatico, poichè h anno già sutre i 50 anni. J_,'organo , a cui per primo si rivolge il no- periato la fase ,o ritica della vita, è log ico pen~ re che lo stato di disqui.Jibrio del metabolistro pensiero, è il p.a n creas. L'ipergl.icemia, di modrico1 grado e !senza smo degli idrati di c.arbonio sia leg.a t? a·d alt~­ razioni anatomiche di natura arter1osclerot1conseo-uenzc cl ini che, che . a bbi.amo visto preo . . sent.arsi, con una certa frequenza, nei nostri ca a ca1rico specialmente del pancreas. Questo stadio, che può conside.rars~ .Pe.rma~ soggetti , a noi pare, infatti, debba interpretarsi con molta verisimiglianza come lo stadio nente e che è il portato ·d ello stabilirsi nei inizial e o latente di un ·diabete, ·sta.d io che vari 'organi di lesioni arteriosclerotiche (dipassa per lo più inosservato se non si pratica penidendo queste ,d.a molteplici e svariate i~­ il dosaggio dello zucchero del sangue . (Cere- fluenz.e che tro·v ano, comie è noto, nella costituzione individuale la ragione della loro estrinsoli). A parte, JJOi, la que·stione, che rim.a ne in- secazione più o m.eno precoce) può anche stasoluta, se la perturbazione del ricambio degli b.ilirsi precocemente e raprpre sent~re, a volt~,. idrati di carbonio sia permanente o transito- quasi 1'·u nica causa d·ella altmaz1one del riria, si cornpren.d1e co.me i n questi so,g getti, cambio da noi studiata. Per cui, non ultimi, fra i fattori di p ertu:r-ch e abbiamo definiti dia·b etici latenti , la malattia possa scoppiare da un momento all 'al- bazi-0ne del ricambio degli i·drati di carbonio tro sotto l 'influenza di uno dei qualsiasi ele- nell'età inoltrata, sono da' con~emplars~ la costituzione individuale e 1 airtenosoleros1. menti ez iol,o gici capaci di determinarla. 1

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CONCLUSIONI. Da quanto abbiamò sinteticamente esposto, a noi pare non, illogico dedurre le seguenti conclu·sioni: I ) Non è vero che la g licemia si elevi in modo costante al di sopra ·del,Ja norma dopo i cinquant'anni. 2) Le iperglicemie riscontrate sono sempre state di mod~co g.r ado, non superando l'l,70 %o e non sono mai state aocom1J1agnate da g lioosuTia o da altri fenoim eni concomitanti. 3) La maggior frequ.e11za di esse è fra i 150 ed i 65 anni di vita. 4:) Molto spesso l ' iperg'lic01nia non è in -rapporto con il gr.a do ·di senilità, ma coincide con I.e turbe .della cosidetta « età critica ». 5) Molteplici son-0 i fattori determinanti e predi1spon en-ti; fra i prin.cipali sOJlo da annoverarsi: l 'arterioscl erosi del pancreas, l e turbe glia.n dolari e n·dOlc::rino-simpati:che della età critica e·d infine la costituzione i,n dividuale.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALI RIUNITI ED INCURABILI DI NAPOLI REPARTO

ISOLAMENTO

diretto dal Prof. ìFRANCEsco FEDE.

Sul tetano parziale degli

ar~i

per il dott. FERDINANDO Iov1No, assistente ordi111ario in chirurgia. Il 1caso che mi a ccillgo a descrivere di tetano parziale 1degli arti rientra nel gra·n de quadro d elle fovrr1,e anormali di tetano, forme atipich e, ·d ette da Burrows tetano modificato : si tratta di form·e che sono· divenute 1p iù frequenti dopo l' attuazione della sier-0terapia preventiva, esso mi offr1e· l 'occasione pe,r fa.ire alcune consi derazioni sulla :pato·g enesi del tetano locale. 1

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~Iicheljna

M. di Saverio, di anni 40, da Sarno,

con tadina : non p,r esen ta ~ ulla di notevole nell 'ana1n nesi familiar~ e personale prossima e remota, maritata a 24 anni ebbe dieci figli, attualRIASSUNTO. mente viventi e sa11i, nessun aboTto. Il g iorno 24 g iugno 1Q30 trovandosi su di un Gli AA. hanno stu,diato il oompo.r tamento del tasso gli·oemico in 30 individui di oltre asi110 cadde a terra avvertendo vivo dolore al50 anni, osservando che non esiste una co- l 'avambraccio sinistro, sollevatasi si recò da un 1nediro il quale riscontrata una frattura del custante ip·ergli cemia e ch e questa -è in, rappo:rto bito complicata da una soluzione di continuo dei più ch e col gr.a do di senilità con la speciale tegumenti applicò subito un apparecchio gessato costituzione d el soggetto e l 'età critica. e fenestrato, e dopo 48 ore dal trauma praticò una jniezione di siero antitetanico. Dopo 15 giorni CENNI BIBLIOGRAFICI. l 'apparecchio fu tolto· dallo stesso medico il quale 1) Gncco\'1. Trattato delle malattie del rt:cam_bio._ constatò che la soluzio~e di continuo era perfettamente rimarg·i11ata, però il callo osseo non era Edizio11e Minerva Med., 1928, Tol'ino. 2) CERESOLI. Sull'iperglicemia senza glicosuria e ·ancora solido per cui rifece un nuovo apparecchio gessato 11on fenestrato; questa volta la giustapposulla glicosuria senza iperglicemia. Clinica sizione dei frJ.mmenti noD: fu perfetta, per cui a Medica italia11a, 1929. causa della. pressione dai fram~enti esercitata sul 3) E10HHonsT. Trallato di PalOlogia e Terapia Spe. ciale Nl edica. Vol. IV . Soc. Ed. Libraria, 1914. piano d~ rivestimento cutaneo si formò una nuova soluzione di continuo sul margine cubitale del4 ) MoHR STAEHELIN. Trattato di medicina interna. l 'a11tibraccio. Vol. IV, Parte Il. lbid., 1930. 5) PEco e PucuLU. Ars Medica, n. 52, 1929. La paziente dopo 24 giorni dal trauma cominciò ad avvertire dolore la~ciD:ante nella sede della feR.lcord/amo l'iRteressante pubblicazione : rita e contempora!leamente delle brusche contratture to~~che all'avambraccio che si irradiavano Dott. ORESTE BELLUCCI verso la radice dell'arto, tali contratture in primo la medicina preventiva e la selezione professionale tempo di breve durata e poco frequenti a poco a poco aun1entarono di durata e di frequenza asin rapporto al le assicurazioni sociali sum endo sin d al principio la caratteristica di risvegliar si ad ogni più piccolo stimolo esterno. " Nel quadro delle misure _preRicoverata nella Casa di Salute del prof. Longo, ventive entrano non poche delle direttore dell 'Ospedale dei Pellegrini, fu fatta diamisure curative ; giacchè anche curando la malattia In atto, si pregnosi d~ tetano parziale dell'arto superiore sinistro e fu p erciò inviata al reparto isolamento deviene l'lnvalidltà ". G. Pisentl. gli Ospedali Riun~ti il 30 luglio. (Lavoro premiato al Concorso Nazionale indetta dalla Esame obbiettivo. - La paziente all'atto del riSocietà Ita liana di Medicina Sociale, oon L. 10.0.00 di premi della Riv. di Ter. Moderna e di Med. Pratìca n). covero presenta sul margine mediale dell 'antiVol. irL-8°, di pagg. ' ' III-168 nitidamente stam- braccio sinistro in corrispondenza del terzo medio pato. Prezzo L. 1 8, più le spese postali di spe- una soluzione cli continuo della grandezza di una moneta da cinque cent. da cui fuoriesce pus di dizione. Per ! n ostri abbonati sole L. 1 5, 9 O in colorito giallo chiaro l 'antibraccio presenta fratporto franco. tura del cubito al terzo medio in via di avanzata Inviare Va.glia all'Editore LUIGI POZZI, Ufficio Po. con solidazione in cattiva posizione; infatti i due et.ale Succursale diciotto, ROM.A. 1

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frammenti formano fra loro un angolo aperto all'ester110 ed ~n avanti. Il fe~omeno più caratteristico che offre la paziente è la presenza di co1ttratture a tutto l 'arto sinistro, contratture che si accompagnano a vivo dolore con punto di partenza dalla lesione; esse non si han~o in condizioni di perfe tta calma, aumentano in seguito alle emozioni, ai movimenti, alle eccitazioni esterne·; durante tali spasmi l 'a1nmalata proietta · l 'arto i11 av.anti flettendo l 'ava111braccio sul braccio poscia lo adduce contro il tron co accollandovelo fortemente. Cortdizioni generali buone, niente trisma n è rigidità nucale, 1e varie sensibilità e la motilità dell 'arto sono conservate, i riflessi tendinei sono accenluati. La inoculazione di materiale preso nella ferita in due cavie diede lo sviluppo di una ~nfezione tetanica tipica dopo 48 ore con morte degli animali. ' L 'inferma vie11e sottoposta subito alla sieroterapia antitetanica, riceve per 10 giorni di seguito 6 fialette da 10 cent. cub. di siero antitetanico, le vengono praticati dei clisteri di cloralio e le viene somministrata una pozione di bromuro. Al settimo giorno di cura le contr atture cominciarono a diminuire di frequenza, di durata e d 'intensità, il miglioramento fu poscia graduale finchè al 10° giorno cessarono e r esiduò uno stato di rigidità dell 'arto senza scosse. Il gior~o 11 agosto essendo scomparse le contratture e non essendo ancora avvenl1t:i ]a completa con solidazione della frattura nè la cicatrizzazione della solGzione di continuo fu applicato all'avambraccio un nuovo apparecchio gessato e finestrato, previa riduzione n ei limit~ del possibile del vizio di con solidazione: durante tali manovre non si verificarono più contratture, l'ammalata il giorno 13 fu trasferita in sala chirurgica dal1 a quale u scì il 21 agosto di sua volontà. La paziente fu da me ulteriormente seguita e dopo circa un mese dall 'l1scita dall 'ospedale la soluzione di continuo si chiuse completamente, la frattura si co11so]i(lò, la rigidità dell 'arto era di già scomp.ar sa. . Da quanto si è detto risulta trattarsi di u~ caso di te tano p arzial e localizzato ad un arto, a sviluppo piuttosto tardivo (dopo 24 giorni) decorso n <Jrmale, esito jn guarig·io11e: la diagnosi clinica ebbe l a conferma dall a prova biologica sulle cavie. 1

Sul tetano l ocale molto si è scritto . specie n el ,p eriodo b ellico ed immediatamente post-bellico e c iò sembra perch è si è avuta una recrude gcenza di questi casi a causa dìella sieroteraipia preventiv.a a d op·er.ata su vasta scala. Vedraino intiatti ch e un.a fr.a le tea.rie tnivocate per $piegare la patogen esi di queste forme è che i centri bulba.r i siano preservati dalla infezione a causa della sieroterapia preventiva e che una in1coffi\Pleta immunizzazione attein ui l ' in~ez ione ma non la distrugga. · Sin .dal! 'antichità furono descritti dei casi di tetano locale, n e accennò perfin o Ippocrate. Sofocl e lo c hiamò teta1no lat erale, Guy de Chauliac (1363) lo distinse d al t ùtano generale. Se ne ocouparono an1c ora Sauviage (1872), Larrey , Colles (1852), Follin (18.51), Dupuy-

tren, Remy, H~in ecke, Gross, Gindraç, Legoue;st, Annand.a1le, Rose (tetano oeifal~co), Demontmeros, Esa.u. I primi casi di origi1n e belli,c a furono .d escritti da Courtellemont e d a Pozzi (1915), poscia seguirono n ello steisso a nno numerosi casi di Monod , Routie·r CLaude e Lhermitte, Ramirez, Martinez, Valette e Lerich e, Lurn ière e Berard, Laval , Carnet, e negli anni seguenti ancora se ne occuparo1no P. L. Marie, Mer viel, Courtois, Suffit e R,en é Giroux, F1ricker, Colombino,. V.autrin , Julien, T eutschla·n .der e- H ei,ch elheim ,, Lossen, 1B iancheri, Boinet e l\tlonges, Courtillet e Lombar,d , Rauzier e E·&tor, Burrows, Perrin ,, Masci , Scalo·n e, Aboularage, Zuccp.ri, Don ati. Recentem ente se :ne sono occupati Guilleminot e Pou~et (1927, ·c0im1u nicazione a1la Soci età di Chirurgiia di Lione), Bohl e Nerson (caso comuni1c ato all 'Aocaidemia di S1cienze di Parig i, 1928). Del t etano, locale si distingue uria forma precoce con periodo d 'inc ubazione che va da poche ore (caso di Poczobut) a 20 gior·n i e una forma tardiva con periodo .d 'iI1cubazione da 20 giorni fino a 13 mesi (caso descritto dal Lossen), 14 m esi (caso del Bia n cheri) e 15 mesi (caso ·descritto dal Zuccari, tutti con esito in guarigione). Si con si·der.ano del tetano locale 4 forme sintomatolog ich e: T. splanic·nico, T. cefali co, T . addomino toracico, .T . parzia le deg li arti ; l'ultima forma ch 'è la più frequente e n ella quale rientra la nostra osservazione può essere a tiipo monopleg ico (superiore ed inferiore) se la contra ttura si localizza ai soli muscoli 1d ell 'arto ferito , a tipo paraplegi1eo (supe·riore ed inferiore) se la contrattura si localizza ai due arti. Qu.a ndo la contrattura è a carico d egli arti su.p eriori si contraggono ordinariamente i flessori .delle dita, ·del la mano, dell 'avambraccio, gli adduttori dell 'arto 1per 1cui questo viene raccolto contro il t·ronc-0; nella fornna paraplegica superior e i ·due arti vengor10 fle.-si ed a ddo1ssa ti contro il torace; n elle I oc.ali zz.azioni all'arto inferior e si osserva contrattura in es ten ... si.one, I 'arto si prese11ta irrig idito. Oltre alle fonm e con sintomatologia i1etta vi sono le fo rme frust e n elle quali tutto il qua·dro sintomatico può ridursi a lla sola esagerata eccitabilità r i flessa che può arrivare fin o al clono (4 casi descritti da D onati) : eb b ene a n che queste forme furono dimostrate di origine teta11ica sia per ]a 1presenz1a d el bacillo di Niicolayer sp esso ri scontrata, sia per l 'esito in g uarigione d0tpo la sier oterapia . Ecco perch è il Burrows ·r itien e ch e la rig idità ·di un 1

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diminuisce al quindicesimo giorno per scomparire dqpo quaranta-crnquanta giorni, nell'uomo i detti autori am.mettono in me·dia una immunità efficace di 8-12 gior·n i do:po una iniezione di siero, di 20-30 giorni dopo due iniezioni di dieci centimetri c ubi1ci fatte nel corso del primo settenario. Orbe·n e può accadere che estin ta l 'immunità conferita dalla primitiva iniezione di siero per la persisitenza delle spore n·ei t essuti possono aviersi fenomeni tetanici. onde i'l concetto pratico di non limitarsi ad u·na sola iniezione preventiva, bensì almeno a PATOGENESI. L' i1potesi dominante è che tre n ello spaz io di 15 giorni. le forme di tetano locale siano dovute ad i·n L 'attenuazion e d ell'infezione e quindi la loco.mpleta imµiunizzazione da siero preventivo, calizzazione potrebbe essere dovuta invece cne per cui Carnot parla di tetano ·post-sierico e all 'azione del siero al fatto ch e oocasionalScalone di immunizziazione insufficiente. mente siano capitati nella ferita bacilli di scarL 'azione del siero può essere duplice: provo·- sa virulenza .e in scarso nurr1ero (teoria delcare la latenza ·dell 'infezione tetanica e quin·d i 1'~povirulenza ed ipoin,fezion e di Pozzi, Carnot, Laval) ·p er cui le tossine eserciterebbero la lodare sviluppo al tetano tardivo, oru>ure attenuare l 'infezione ;p ro·v ocando sinto~i di tetaro a zione :Sola·m ente sui nervi della parte lesa, no localizzato. A convalidare la pr~ma azione tetano monarplegico, oppure su di un segmenvi sono le ricerche di Donati, il quale trovò to .rnidol'l are, tetano 1p araplegico e addominobacilli tetani.ci anche sotto forma di spore nel toracico. secreto di indivi dui che non presentavano seItllfatti sperim,e ntalmente si è dimostrato che gni d'infezione tetanica. se si inocula una dose assai debole di 'tossina tetanica nella zam·pa di una cavia si provocano .Però sulla efficacia della sieroterapia pre"Ventiva non si è perfettamente di accordo: vi contratture localizzate a,ll'arto inoculato senza ·è chi ritieme .che il siero inoculato· a tempo e provocare la morte dell 'anima'le e l'azione del in, dose sufficiente .p reviene l 'infezione neutra- veleno non oltre.p assa l'arto iniettato, se poi lizzando la tossina tetanica, secondo altri in- si. aumenta la dose di tossina si ha la ge11eralizzazione degli spasmi tetanici e la morte; anche vece il siero non è caipace di prevenire I 'infezione ma può solamente arrestarne il suo n el con ig lio si possono seguire le varie gradazioni de1l 'infezione : diluern 1do la tossina ekl progre·d ire ed impedirne· il g eneralizzarsi. Infatti sperimentalmente negli anitnali Roux e inoculandola ·p er iniezione sottocutanea si va d alla forma generalizzata a forme con gravità Vaillard dimo5trarono c he il siero antitossico previene ,con sicurezza il tetano, anche se usadecrescente fino a'1 tetano monoplegico limito in \dose {piocola, quando viene iniettato tato alla zam·p a ~·noculata . Detta interpretazione pato.g enetica è la sola ·plausibile nei casi osprima a eilla inoculazione del tietano; se viene i niettato anche in grande quantità insieme con servati prece·denteme·nte all '•uso del siero. i germi tetanigeni .non si riesce ad evitare l 'inNella patogenesi del tetano locale occorre .sorgenza di una fot.rrma lo,calizz.a ta; se viene ino- .cons iderare c he oltre. il siero· tPUÒ produrre l 'attenuazione de1la virulenza del bacillo di c ulato d opo i germi tetanigeni ma prima delicolaier anche l 'ass01Ciazione mie-robi ca, la lo svilppo dei primi :sintomi questi si manifeconcorrenza vitale ad in questo senso il Rizzo stano semJpr e l ocalizzati. I ris·u ltati sperimentali a nzidetti convalidano l 'ipotesi che il siero ha diretto le su e rice11che sperimentali le qu~ profilattico n on previene l 'infezione n1a riesce li lo hann·o portato a lla conclu sione che associand o a'l bacillo di Nico1aier dei germi aeroad i.mpe·dirne la gener alizzazione. bi o loro prodotti solubili s i ipossono avere delPraticamente però si è con statato che il siero quan.do è u sato in tempo utile ed in dose suf- . le forme ·d i tetano locale" Prati·oamente bisoficiente, sen za fermarsi ad una sola iniezione gna ammettere in tali ~asi la presenza nelle ferite di germi , i qrua.Ji coi loro prodotti solupreventiva riesce a n eutralizzar e ed iIDtPedire lo sviluppo dell 'in~ezio·ne tetanica, per cui le bi1i fa·nno sì ch e il velen o tetan·ico perda totalmente o parziaJ.mente il suo potere e la sua forme l ocalizzate sar ebbero da attribuire alla insufficiente immunizzazione. Ancora Roux e potenza di diffusione lung o le guaine perinervose. V.aifl.lallXl ban1110 dimos'trato ch e! 'I ' immunità Le forme di tetan o localizzato potrebbero confe.rita da l siero è li,mitata n el t em1p o: essa arto r ecente.mente ferito con esagerazione dei riflessi e la comparsa di spasmi al toc.camento d eve indurci a sospettare il tetano locale. In 0ip1p osizione a queste forme attenu.a te, con s intomatologia Io·c alizzata dall'inizio alla fine vi sono altre forme a·d inizio strettamente loc ale e seguite d.a generalizz.azione del! 'infezione, con comparsa di trisma , opistotono, contratture generalizzate: orbene si ritiene d ai più che siffatti ca:si non rientrino nel qUJadro d ei tetani veri locali. 1

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SEZIONE PRATICA

.altresì dipendere dalla esistenza nell 'organismo di salde difese organiche, l e quali si -estrinsecherebbero con uno stato di mancata recettività d~ parte dei ricettori degli elementi nervosi dei segmenti superiori del n evrasse nei riguardi del gruppo aptoforo della .tetanotossina per .cui resterebbero .colpiti dalla infezione solamente i centri midollari d ella regione ferita. Occorre però tener presente che anche verso questa · azione potrebbe rivolgersi l 'e fficacia della sieroterapia preventiva, nel senso che il siero ipotrebbe modificare la senisibilità ·del ferito verso la tossina e mettere gli elementi sujpe·r iori del nevrasse in condizioni difensive tali da arrestare la marci,a ascensio11ale d ella tossi11a tetanica. Infine il Burrows pe·r spiegare la patogenesi del tetano locale si richiama alle vie che segue. la tossina tetanica per raggiungere il sistema nervo·so centrale; le vie sono due: sanguigna e n ervosa, orbene secondo il detto autore se ambo le vie sono a·p erte si ha jl tetano generale, se sono chiuse non si ha tetano, - e la prima è chiusa e la se-comda è aperta si l1a il tetano locale. Questa interpretazione pur contenendo un fondéllmeflto di verità è fintro1ppo scl1ematica J)er poter essere reale . Affine alla detta ipotesi è quella di Po.cham1ner il quale ritiene che la tossina si fissa sulla guaina mielinica dei nervi periferici, la <1uale rappresenterebbe lo strato isolante fra i vari cilindrais si delle fibre nervo5e : distrutto questo strato nei nervi misti qualunque stimolo che percorre le vie sensitive si scarica sulle vie motrici onde si ha 1sontrattura e spasmo nel gruppo muscolare icorrispondente . Con, detta 'teoria però n on ci si può spiegare l 'estendersi degli spasmi dalla zona ferita agli altri gruppi mu scolari fino a quelli di un intero .arto, tetano mono.plegico, e di entram.1b i gli .arti, tetano paraplegico, e nello stesso tempo la lnia ncanza di alterazione a carilco della sensi})ilità superficiale e profonda. Il Burrows ritie·n e ancoTa ch e il tetano locale si ,produce solo se vi è stata ferita diretta del tessuto muscolare· ossia per azione della tossina tetani ca direttamente sui muscoli e non si a vrebb1e mai doip o le ferite della pelle · e d·el sottocutaneo. Orbene a parte la incongruenza pratica di questa interprek'lzio·n e vi sono degli esperimenti di Pochammer il quale ha dimostrato ch e nelle re.g ioni m'llscolari snervate non è .possibile provocare sintomi tetanic i nean,che con iniezioni di dosi più volte morta li di tossin.a; pertanto è ·da considerarsi inI

sostenibile l'ipotesi che la tossi·na tetanica provochi il tetano locale .per azione diretta sui muscoli. A questo · punto occorre far notare che i11 quasi tutte le ~ i1potesi iprospettate r·isalta l ' influenza che ha l 'immunizz.azione prevent'iva, la ,quale da sè sola S:e' suffi.cien:le e· tem,pestiva può produrre la distruzione del focolaio tetanigeno e .quindi salvare il ferito dalla infezione tetanica, ,mentre quando è insufficiente oppure viene 1praticata con un .certo ritar.do produce la diminuzione di attività del focolaio tetanigeno e l 'in sorgen za 1della forma frustia., a,.'ttenuata, localizzata. Sicchè il siero .agirebbe in v.arii modi direttamente od indirettam ente_: 1) Azione di ·distruzione e neutralizzazione della tossina tetanica. 2) Azione idi attenuazione sulla vi1ulenza e diffusione della tossina tetanU:ia. 3) Azione di ;preservazione dei centri bulbo-protub.erenziali. 4) Azione sulla r ecettività d egli elementi nervosi. In conclusione la localizzazione d ell 'in~ezio­ ne dipendereb·b e da varii fattori ch e possono agire in concoim itanza fra di loro anche par- · zialmente e c ioè: sieroterapia preventiva incom1pleta, bacilli poco virulenti e poco numerosi, concorrenza vitale verso il bacillo di Nicolaier da parte di germi coesistenti nell 'iatrio dell'in.fezione, assente recettività da parte dei gruppi aptofori d egli elementi nervosi degli altri segmenti midollari verso la tetanotossina, assorbimento dre lla tossina attraverso le vie nervose periferiche e non sanguigne. Diagnosi differenziale. La diagnosi differenziale va fatta anzitutto dalle corvtratture non traumatiche di origine piramidale; l 'anamnesi n el tetano locale ci mostrerà l'esistenza di un trauma con ferita anche piccolissima e spesso .già cicatrizzata, nelle contratture di origine 1)irami1dale si ricerchino tutti i sintorr1i pirami1dali classici (clono del piede, della rotula, feno1m eno di Babinski, fenomeno di [Bechterew-Mendel, riflesso di Oppenheim, assenza dei r~fle:ssi addominali). Il tetano locale si distingue dalla tetania oltre che p,e r l 'tanamnesi ·p er le classiche attitudini delle mani e dei piedi, per il segno di Trouisseau, per il segno di Chwo.stetck, caratte. risti ci della tetania; si differenzia dalla m eningite per la presenza in questa infezione d ell a feb b·r e e di .t utto uin quadro sintomatologi~ .;o tipico (cefaliea, vomito, rigidità nucale, paralisi e paresi <lei v.a ri nervi cranici con strabismo, anisocoria , segno di l\.er.nig ecc.). La diagnosi differenziale dall'epilessia Jakso1

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IL POLICLINICO

niana trauma tica si fa tenen1do conto ch e que- sì fatte cure il teitamo locale permette di forsta succede a traumi del capo, con localizza- mulare un.a prognosi buona con esito in .g uarizioni alla metà del corpo opposta alì 'emis fe- gione, ·p erò è consig liabi le una certa persevero leso; nell 'interv.allo degli accessi convulsi- ra nza in ·detta cura anche in casi di apparer1te1nsucce1sso. vi non vi è rigidità come nel tetano locale, mancano i dolori lancinanti, solo talvolta l 'atConcluden.do pos~i.amo ritenere che le forme tacco è preceduto da parestesie nella parte d el locali de1 tetano siano legate n ell a maggior corpo da cui in cominciano le scosse ·convul- parte direttamente od indirettamente ad una • sieroterapia ·p reventiva insufficiente e che pers1ve. La paraplegia spastica ·traumatica si diffe- poter ottenere la scomparsa di esse bisognerà renzia dal tetano paraplegico per la diminuzioper l'avvenire ch e la siero profilassi venga atne .della forz.a muscolare, . per la presenza di tuata n el mo.do più comipleto ·p ossibile (tre disturbi sen sitivi, per la costanza del Babin- iniezioni di siero n ello spazio di 15 g iorni) esopratutto non lasciando trascorrere del tem ski, del clono della rotula e del ,p iede. Gli spasmi p1recoci trau.matiçi lir11itati a·d un po fra il traum atismo e la iniezione del siero. gruppo muscolare irusorgono subito dopo il trauma, sono dovuti ad irritazione dei muscoRIASSUNTO. , li (spin e irrita Live) d.a \p arte ·di un corpo estraL' A. avendo osservato n el r eparto isolamen. n eo (schegg ie, 1frammenti di proiettile) il q·uale si -è indov.ato n·el ventre muscolare e specie to dell 'O•s ped.ale Incura bili di N.a:p·oli un caso· di tetano pa~ziale localizzato ad un arto su·p efra muscolo ~ ten1dine ; questi spasmi cessano riore, seguito da g u,arig ione m ediante la siequando viene rimossa la cau sa determinante. Le nevriti traunu:nticihe si ·differenziano per la . roberaip-ia antitetanica, n1e trae lo spunto per far.e alicune consi,d erazioni sulla patogenesi d~l coesisten za di disturbi della sen sibilità, della tetano locale. motilità, d~st11rbi trofici. Nelle contratture riflesse di Babinski e FroEgli giunge alle conclusioni che la loca-· m ent vi sono distJUrbi vasomotori, termici, lizzazione d el tetano di.pende da varii fattori secretori, talora uno stato psichico p.articolare cl1e possono agire in con1com i tanza fra di I odell 'infermo ed atteggiamenti caratteristici ro anche parzial m1ente, e cioè: sieroterapia (m ano ad acquasantiera, mano da ostetrico, a in·comipleta preventiv,a, bacilli poco viru]e,n ti e pQco numerosi, con correnza vitale verso il' collo di cigno). La diagnosi dif.ferenziale dall'isterismo si fabacillo di Nicol.ayer da parte di germi coerà tenendo conto dell'anamnesi e d el quasistenti n ell 'aitrio dell 'infiezione 1 . a:ssoote redro della malattia: le contratture tetaniche so- c.ettività dei grup·pi aptofori degli elementìno ·dolorose e si :presentano con crisi parossi- nervo·s i dei segmenti midollari superiori versti·c h e, invece l1e cootratture isteTich e non sono so la tetanotossina, assorbimento della tossiin a dolo.r ose, hanno ten,d enza alla generalizzazione, attravenso le vie n ervose periferiche e non san• nell '~sterismo ancora le manifestazioni sono gu1gne. serrldlre mutevoli, saltu arie, si aJCcompagniano ad attitudini sentimentali , talvolta si pu ò a,s siBIBLIOGRAFIA. stere alla vera convulsione isterica clasisioa, 1) ABOULARAGE. Policlinico: Sez. chir., 1920, 201. infine occorre rico!'dare la pre·s enza nell 'iste2) BAzY. Presse Médicale, fehbr . 1928. rismo delle anestesie, del singhiozzo, degli ef3) Bu 1cno\VS. Lancet, gennaio 1917. fe1tti utili della suggestio·n e e nel tetano locale 4) C-IBNOT. Paris ~1édical , 1915, 541. 5) CAUDRAT. J ournal de Chirurgie, 1918, pag. 388_ I.a ipereccitabilità el~trica e la iperriflessività 6) CLAUDE et LHERMITTF.. Presse Médicale, 14 ottendinea ed ossea. tobre 1915. Terapia. Ne] caso nostro· abbiamo ottenuto 7) CoLoMBINO. Riforma m edica, 1917, 461. la guarigione u san·do il siero anti~etani co per 8) CouRTELLEMONT. Paris Médical , 1915, 3. 9) CouRT01s-SuFFrr, RENÉ G1Roux. Bull. Acac\évi.a endomuscolare ad alte dosi (60 cent. cub . mie d e Méd ecine, 25-1-1916. complessivamente in 10 g iorni) in sieme con 10) CouRTOIS, SurF1T, RFNÉ Grnoux .. Les formesclisteri di cloralio e pozioni di bromuro. anormales du tétanos. Masson. édit. Ottimi risultati si sono ancora ottenuti dai 11) CUNSTON. New York Medica] Journal, 1918r 505. vari autori associando alla sieroterapia u sata per le vie più svariate (endovenosa , endorachi- 12) DON<\TI. Archivio It alia110 di Chirurgia, 1° agos to 1919. dea, endonervosa) la cura alla Ba_ccelli con I 'a- 13) EsAu., Deutsche ~feòiz inische Wochenschrift,. cido fenico; è acce-;-t.ato ormai ch e med i,ln te aprile 1910, 15. 1

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14) F,n1cKER. Les tétanos partiels. Thèse de Lyon, 1916. 15) Gun.1.EMINOT et PouGET .. Presse Médicale, febbraio 1927. 16) L. B. Policlinico, Sez. pratica, 1920, n. 51. 17) LAv AL. Bull eti~ de l 'Académie Médecine, nov. 191,:J, n. 47. 18) LE FoR1·. Bulletin de l' Académie de Médecine de Paris, 17 agosto 1915. 19) L Ul\tIÈRR. Bulleti~ Académie de Médecine, 16-5-1916. 20) L UMIÈRE et BER.\RD. Lyon Chlrurgical, ottobre 1915. 21) P. L. MARIE. Paris ~1édical, luglio 1916. 22) MA sc1. Policlinico, Sez. medica, 1918, 24. 23) MERVIEL. Soc. Chir., 2-2-1916. 24) wloNOO. Bulletin de 1'_t\.cadémie de Médecine, novembre 191S. 25) ~I . P ERRIN. Journal de Chirurgie, 1918, 388. 26) PocHA~cMEn. Deutscbe Medizinische Wochenschrift, 13 agosto 1908. 27) l)ozz1. Bulletin de 1'Académie de Médecine, nov~mbre 1915 . 28) llAl\1IltEz-MAitTINEZ. 'fhèse d~ Montpellier, 27 luglio 1915. 29) 111zzo. Gi(Jrn al e di Clinica Medica, 1920, pag ina 483 . .30) RoNC.\LI._ Le infe2ioni chirurgiche. Vol. II, p. I. .31't RouTIEH. Bulleiin de 1'Académie de Médecine, nov. 1915. .32) SCALONE. La Clinica Chirurgica, 1919, pag. 237. .33 1 STnATON. Journal de Chirurgie, 1917, pag. 259. 34) TAPIE. Gazettc <ies hopitaux, n . 14, febbraio 1924. -35) V ALETTE et LERICHE. Lyon Chirurgica!, ottobre 1915, pag. 427. -36) Zt:GcA u1 . Gazzetta d egli Ospedali e delle Cliniche, 1920, n. 9, p ag. 99.

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Importante:

I pubblici concorsi. I regolamenti tipo per i consorzi antitubercolari. Denuncia degli aborti. sono tre interessanti articoli scritti, rispettivamente dall'on. dott. ARISTIDE CARAPELLE, dal dott. V. LA~1MA e dal dott. GIUSEPPE MASSIMI, pubblicati nel N. 7 (Luglio) del DIRITTO PUBBLICO SANITARIO, il quale contie ne altresì una estesa Rassegna di Gi11risp rudenza, e d una ampia raccolta di Leggi e Atti del Governo. I medici che non sono abbonati a detto vver enza : pe1iodico e rhe desiderano leggerle si affrettino a spedire Vaglia Pnstale di Lire 5 all'editore LUIGI POZZI, Via Si:'ftina N. 14 Roma e riceveranno pr~to il Nu1nero che te contiene.

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SJEZIONE PRATICA

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Pre?.zo di ogni numero separato del {( Diritto Pubblico Sanitario ,,, L. 5. L'abbonamento ai dodici Numeri del 1931 costa L. 3 6, ma agli aesociati al 11 Policlinico ,, è concesso per sole L. 3 O, che va.nno inviate, mediante Vaglia Postale o Bancario, all'editore Luigi Pozzi, Via Sisti· na. 14, Roma.

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI Nuova siringa per iniezioni endovenose. Dott. M. KuNszTLER, medico primario , Budap~st. L 'iniezione endovenosa di rilèvanti quantità di liquido è sempre un problema insoluto, in specie allorquando si tratta di liquidi caustici (uroselectan, avertina, rivanol) ovvero di liquidi scuri (Jodtetragnost) . Le proprietà di questi liquidi sono preci samente quelle che aggravano ì 'introduzione endovenosa perfetta del1'ago . Se il liquido è oscuro, la colonna ascendente ·del sangue nella siringa diventa invisibile; se è cau stico , l 'eventuale disguido paravenoso produce un 'infiltrazione nei tessuti. Due problemi eran o da risolvere. In primo luogo, l 'in traduzione endovenosa perfetta d el1'ago. A tale uopo occorreva un liquido di controllo trasparente e neutro. In secondo luogo doveva esser e creata una siringa alla quale, ·d urant e tutta la procedura dell'iniezione, l'ago sia fissato e non· debba essere t olto . Il secondo problema è g ià 'risolto dalle siringhe speciali in u so, mentre r1 primo non ]o è, precisamente p erch è in tutti i modelli esistenti il liquido da iniettare passa attraverso il cilindro d·ella siringa.

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Ho potuto costruire una siringa, mercè la quale lo· scopo è stato raggiunto nella totalità. SIRINGA. -

Essa contiene una soluzìon.e fisiologica di cloruro di sodio, m entre il liquido proprio da iniettare viene raccolto in un recipiente. Entrambi i liquidi sono perfettamente separati e senza alcun contatto. Descrizione. - La n uova siringa h.a la capacità di 10 em e. Un cambiam ento è stato portato solo nella parte a nteriore, con l e seg u enti due innovazion i. Da lla parte anteriore sporge a destra con cono A, il quale termina nel cono maschio . Il suo foro è in comunicazion e con la perforazione dell 'asse della parte an teriore. In questa stessa parte è inoltre applicato un rubinetto a tre vie, il quale regola la direzione della corrente e, 'rispettivamente. la comunicazione fra i tre condotti (siring a , cono, ago). Alla leva ·d i posizione C del rubinetto, come an che alla piattaforma della parte anteriore, sono applicati degli incavi che corrispondono esattamente ai condotti interni. Con ciò a prima vista è facile assicurarsi sulla poslzton6 della comunicazione. Al Iato sinistro della piattaforma, prima della posizione 2, vi è un in-


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IL POLICLINI CO

cavo obliquo D, che ha lo scopo di marcare esattamente il momento in cui comincia la comunicazione fra vena e recipiente. II rubinetto a 3 vie può formare le seguenti 4 posizioni: Posizione I: Leva in direzione dello stantuffo: comunicazione siringa e ago. Posizione II : Leva in direzio·n e a sinistra : comunicazione recipiente e ago . Posizione III: Leva in direzior1e ve.rso I ~ago : • • • • • • comun1caz1one rec1p1ente, ~go e s1 r1ng·a. Posizione IV: Leva in d.rezir:>rie a destra: comunicazione siringa e recipie11te.

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le la comunicazione della vena con la siri~­ ga è interrotta, mentre la vena è invece in comunicazione col recipiente. Ora un assistente spinge il liquido da iniettar e, m.ediante una doppia palla, attraverso il tubo da drenaggio ed il cono, direttamente nella vena. La siringa stessa resta, durante tutta la procedura del1'iniezione endovenosa, inamovibile nell'ago, il quale pertanto è trattenuto n.e lla vena. Qualora venisse iniettato un liquido caustico, il rubinetto vilen e ricondotto alla posizione I e la soluzione fisiologica di cloruro so1

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B

(

Pos.1 •

Pos. 3

Pos. 2 FIG.

In posizione I qu,e sta siringa è usabile com e ogni altra siringa normale. Quale recipiente, può servire un 'altra siringa più gran~e, oppure 1'1app·a1feochio Potain. Per recipiente so ddisfa in modo ideale l' gmpolla da iniezione da m e costruita, che non solo serve da recipiente ma, contemporaneamente, da apparecchio stesso p·er inii ezione. Uso. La siringa viene riempita di un liquido traspa.r ente e neutrale (soluzione fisiolog ica di cloruro sodico) ed il .cono laterale collegato col recipiente, mediante un tubo a drenaggio. In posizione 2 l'aria viene espulsa dal tubo di collegamento. Indi il rubinetto viene portato in posizione I , col quale la siringa vien e collegata all 'ago. L 'ago viene introdotto n ella vena. Al ritiro dello stantuffo diventa visibile la colonna ascendente del sangue. Qualora nell'azionare lo stantuffo si producesse eventualmente una vescichetta paravenosa, questa è innocua, poichè, è dovuta solamente a una soluzione fisiologica di cloruro sodico. Quando l 'ago sarà in posizione giusta, il rubinetto avrà ancora la posizione 2, nella qua-

Pos. '+

1.

dico viene quindi iniettata quale lavaggio delle vene, rispettivamente per evitare una trombosi venosa. La velocità .d'introduzione del liquido da iniettare nella vena, è regolata a volontà mediante la graduale apertura · del rubinetto. Riepilogo. - La nuova siringa offre dunque, le seguenti possibilità: 1) La siringa stessa contiene una soluzione fisiologica di cloruro sodico, mentre il liquido da iniettare si trova in un recipiente. Entrambi i liquidi sono perfettam·e nte separati ed in nessun momento a contàtto fra di loro. 2) Sotto il controllo della soluzione fisiolog ica ·che si trova nella siringa, l'ago può essere introdotto n ella vena facilmente e sicuramente. 3) La siringa stessa è innestata immobilm ente a ll'ago per tutta la durata della iniezione, e col suo aiuto l 'ago resta fissato n el .. la vena. 4) Qualora venisse iniettato un liquido caustico (Jodtetragnost, uroselectan, rivanolo , avertina), la soluzione fisiologica di cloruro sodico contenuta nella isiringa viene iniettata,


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SEZIONE

in seguito, per il ,J avaggio della vena, così da evitare una trombosi venosa. 5) La ·s iringa ne lla posizione I può essere adoperata come qualunque altra siringa Record. 6) La siringa si adatta perfettamente quale siringa d 'attaQco p er la .sonda del duo,d eno. Si è costruita anche una siringa della capacità di 2 cc., d el m edesimo tipo: . Anch e que1

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PRATICA

' d 'introduzione ha il ·diametro interno ·di 7,0 mm . 1F ra il tubo d ' introduzione e la doppia palla di gomma si trova un angolo di vetro N, ch e porta un filtro di ovatta (Watte niella figura) per. l 'aria. Si forniscono ampolle della capacità di: 60 cc. per Jodtetr.a.gnost; 125 cc. p er Uroselectan; 500 e 1000 cc. per glu·cosio e soluzion e fisiol0:gica ·di cloruro· 1sodico. L'ampolla da: 1

Watte

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FIG~·

sta 11a un aLlacco laterale a ·destra, come anch e un rubinetto a 3 vie, e per effetto delle su e dimen sioni piccole l 'ago può essere più facilmente mantenuto n·ella vena. La vena però non può subire il lavaggio . Per tale motivo vien e u sata solo per iniezioni endovenose di m aggiori quantità di liquidi neutri (.500-1000 .cc. di soluzione fi siologie.a di cloruro sodico). Si tratta di trovare per la nuova siringa un corrispondente recipi ente . L 'uso dell'apparecchio Pot.ain e sopratutto la sua sterilizzazione sono troppo complicati. L 'u so ·d i un ' altra si ringa più g ra nde, n on garantisce I 'introduzione uniform e n ella vena del liquido d.a iniettare . Ho potuto costruire uno strumerito che serve n on solo quale recipiente, ma contemporaneamente anche quale apparecchio da iniezjone. Descrizione. - L 'ampolla consiste di una campana G m.a ssicci.a, a piede f1sso, m unita di 'un tubo di introduzione H e di un tubo di deflu sso J. Il tubo di deflu·sso trova la sua con.tinuazione n.ell 'interno , in un tubo di vetro K, ch e arriva ·sino aJ fon do d ella bottiglia. Il tubo L 'AMPOLLA DA INIEZIONE . -

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60 cc. · si fabbrica in vetro normale di Jena e le altre in vetro ·d i Turing ia di p rima qualità. Uso. - Il liquido da iniettare s' introduce n ell 'ampolla mediante imbuto, a ttraverso il tubo ·d 'introduzione Si sterilizza poi l 'ampolla e si chiude ogni tt1bo mediante cappuccio di gomm.a , previa bollitura. In tale stato, pronta per l '.u so, l 'ampolla viene fornita ali.e m edico . QuesLi , dopo .a ver toltn i 2 cappucci , coll ega il tubo d 'introduzione colla doppia palla e·d il tubo di deflu sso colla siringa Kiinsztler. Ora il nuovo i.nsieme per iniezion e endovenosa è composto a r egola d;arte. L 'ago viene introdotto nella vena ed ivi trattenuto coll 'au silio della siringa durante tutta la procedura dell 'iniezione endovenosa. Un assistente spinge il liquido mediante una doppia p.alla, direttamente n ella vena. Per le ampolle di 60 e 125 cc. basta ch e la .d oppia palla prima dell'uso sia gon fiata a pieno. Il liquido si trova allora nell 'ampolla a piena pressione e d efluisce d a sè nella vena. In questo modo è ij)OSsibile fare da soli senza a lcuna ·a ssistenza un 'infusione di Jodtetragnost o di Uroselectan. 1 •


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IL POLICLINICO

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Naturalmente quest e ampolle possono essere a dopera te ugualmente b ene per iniezioni sottocutanee ed altre. Qualora però si adoperi l'a mpolla senza la siringa I\.:iinsztler, si i ntroduca n ell 'estremità d el tubo di deflusso un cono maschio, ,per l 'innesto immediato <leJl 'ago . Riassumendo . - L'ampolla h a, di fronte agli u suali apparecchi da iniezione (Potain), i seguenti considerevoli v.antagg i: 1) Non serve solo da r ecipiente, rna rappresenta in pari tempo l 'appar ecchio stesso da iniezion e. Il liquido da iniettare si introduce direttamente n ell 'ampolla senza essere rnesso p.rima in una bottig lia·. L 'ampolla vie11e collegata sen z'altro m ediante tubo a dren aggio, ·d a una parte colla siringa I\:unsztler , dall'altra con la doppia palla . 2) L 'ampolla integra la siringa Ktinsztler i 11 un insieme ·Completo per iniezioni endoven ose. 3) I lfquidi da iniettare possono rimanere chiusi n ell 'am,p·olla st erilmente ed ermetica111ente per lungo ten1,p o. Dovendosi procedere all 'uso, l 'ampolla vien e istantaneamente ap})licata all'apparecchio per iniezion e.

o·lia to studio em erge che sia nel diabete mellito che nell 'obesità vi è un.a netta perdita di denti: tale fatto sta a testimoniare della evidente relazione che passa tra queste due mala ttie ed i denti, forse attraverso il fattore endocrino. È molto probabile che le tossine ed i batteri dell 'infezione dentaria si propagano alle ghiandole endocrine, danneggiandole; queste a loro volta agiscono in modo dannoso sui denti, stabilendo così un circolo vizioso tra questi due elem enti, attraverso il metabolism o del calcio. L 'infezion-e dei denti, che spesso precede il diabete, provoca un 'alterazione delle isole di Langerhan1s, e quin1di 1'estirpazione di denti g uasti, come fo colaio permanente d '~nfezione, è una n eçessiità terap·eutica nel diabete. La perdita di denti è accidentale, ma avvien e i11 uno st at o di salute buono o cattivo. I m olari sono i primi ad alterarsi, i canini gli ultimi; in prevalenza si guastano i denti del m ascellare superiore. Le lesioni dentarie sono frequentemente as.. so.ciate con nette stigm.ate elil.docrine; sopratutto per quanto riguard:a la g hian dola tiroide. L. CARUSI.

SUNTI E RASSEGNE.

Su 86 casi di morbo di Basedow pri·m itivo osservati nella Clinica Chirurgica di Rostow diretta .da Bogoras si 1sono visti 5 casi con a·diposi tà me ntr~ ordinariamente il qua.dro per un aumen t o del ricambio, si a ccompagna con un a cer ta cach e•s sia e con crisi di dimagramen to. Questo stato cachettico fu riscontrato da Kocke.r n ell '8·8 % dei casi. Coisì che questi 5 ca'Si che si allo1ntana110 dal qua.dro no:rmale h.a nno un certo· in te resse. Il primo caso rig uarda una giovane di 23 anni a ffetta d.a 2 a nni dalla m.alattia che con i sintomi tipici ·dell 'esoftalmo, g ozzo e tachicardia cominciò a d aumentare di peso (in 5 m esi circa 16 l\.g.). Le me•s truazioni n ormali prima delta m.a lattia diventarono fortemente irregolari ccm n otevole ritardo . Nell 'anammesi vi era un folfte trauma psichico. Obiettivam en te la paziente oltre i segni tipici e il Grafe e Mobius positivi presenit ava un p eiso di 60 Kg., con una adiposità alle cosci e e al torace da distingu ersi b en e dallo stato mixedema tos'o . Fu fa tta in 1due tempi una strumectomia subtotale e l'amm,a l.ata migliorò perdendo n el priim o miese dopo l'operazione 12 libbre del peso, ma dopo due anni ricomrp arvero i sin tomi del Basedow aqcorripagnati dal1'adiposità. Il secondo caso è simile al preced.ente: fu fa tta 1'emistrumectomia a d . e r esezione cun eiforme a sin.

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ENDOCRINOLOGIA. Ghiandole endocrine e denti. (W . LINTZ . Endocrinology, n. 1, genn. 1931). In un particolareggiato stu dio sofllo presi in esame i rapporti ch e passano· tra i denti e le g hiandole endocrine. Son o n oti i rapporti tra alcun e infezio~i dentarie e lesioni gen erali, com e artriti, ulcera gastrica, lesion e della cistifellea. An ch e sul sist em a endocrino i denti hanno una cer ta influen za ; la sensibilità di tali ghiand ol e alle .t os·sine ed ai b atteri è un ' osservazion e comun e; è quin·di evidente che un fo colaio settico den tario può agire in modo dannoso su tali g hiandole. D 'altra parte si sa cl~e il metabolisn10 del calcio è attribuito principalmen te al normale funzionam ento endocrino. Vi è u na n etta r elazione tra l·e varie malattie endocrine e la perdi ta dei denti , ed è stato ancl1e n otato cl1e se un individuo ha molti dent i m ancanti, an ch e gli a lt.ri sono in cattiva ~ ondiz ione .

Nel pre ente stu dio sono presi in considera zion e lo tato dei denti in r apporto a di~ er si fattori, quali il dia bete ·mellito, la m enopausa, l 'ob esità, le a lterazioni endocr in e. Dal detta-

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Sulla malattia di Basedow con pinguedine. ~

(PoRTUGALOFF, Z.

f.

Chir. , n. 50, 1930).


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SEZJONE PRATI CA

I sir1 ton1i del Base.do-vv e dell'adiposità ritornarono dopo 1 anno. Nel terzo caso fu fatta una resezione del lobo destro della tiroid1e ma l 'aim1m alato non migliorò mentre ebbe un oerto vantaggio da1Ia somministrazione di preparati ipofisari. Il quarto caso ebbe un risultato dubbio dalla tiroidectomia subtotale. L'adiposità rimase invariata. Nel 5° fu fatta la l1egatura delle 4 tiroidee e non si ebbe alcun miglioramento dei sintomi basedowici e dell'adiposità. il).all 'esame di questi casi si ,devono fare due rilievi: i risultati dubbi della strumectomia, la combin.azione paradossale d ei s i11tomi tipici diel Basedow con una adi11osità. ~ da notare ch e si trattava di una form.a pura di adi1,Posità e non di un mixedema, combinazione già conosciuta e ben 1di stinguibile. Se si può ammettere ch e il mixed·ema è in r elazione con un.a malattia della tiroide, l 'adiposità invece dev1e essere m e-ssa in relazione con altri organi endo crini come l 'ipofisi e le ovaie. Weljamino'v che per pri·mo descrisse la combinazione del Basedow col mixedema amm~s·e u11a disfunzione d ella tiroide e !Boothby crede che una parte della secrezione sia normale e.d una anorm.ale. A ques~a possibilità di combinazione del Basedow con mixedema si deve aggiungerne ancora un 'altra messa in rilievo dal D.e Quervain, il cretinismo (ipodistiroidosi secon·do De Quervain). In questi casi con una tiroidectomia i sintomi non regrediscono e lBoothby ha in tali casi ·fatto un trattamento · combinato di iodio e di tiroidina. Oswald in queste sindromi basedowiche con mixedema ammette una ipertonia del sistema neuro vegetativo, .m .e ntre Oppel ammette la formazione di due ormoni nella tiroide. La,vrence e Rowe come pùre Lowzky credono che in tali malati dopo una fase di aumentata funzione della tiroide avvenga una involuzione. Klose ammette che lie alt erazioni principali della m.alattia non siano nella tiroide ma nel siste.m a vegetativo. L'A. ammette che si possa trattare di una sindrome pluriglandolare e a conferma di ciò riporta un caso studiato n ella Clinica nel quale fu fatto un doppio trapianto omoplastico, dapprima di tiroide e poi di ovaio. Dopo il p_rimo innesto regriedirono i segni del mixe.d ema, dopo il secondo comparvero epistassi e dolori alle .m ammelle. Questo caso, gli fa ammettere una lue plurighiandol.are alla quale si può riportare anche la combinazione del Basedow con I 'obesità . Perciò in tali casi si dovrebbe agire con una terapia plurighiandolare con Impianti di ghian1dole ipofunzionanti e Tesezioni di altre iperfunzionanti. Su ciò insiste Pende 11on solo, con gli 0 1m o ma anche con .gli eterotrapianti. È certo che con tutto quanto è

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stato esposto si avvera :semlPre più il ·detto degli autori tedeschi che il morbo ·di Basedow è la malattia delle teorie. It. BRANCATI .

L'importanza fisiologica e patologica del sistema timo-linfatico. (S .

M.

Archives de m ,édecine des enjants, aprile 1931). MouRIQUAND e

BERNBEIM.

Per quanto la, nozione di un a·p parato ~imo­ linfatico sem!bri a priori ii1discutibile, gli autori si doman·dano se q·uesta associazione tra timo e organi linfatici esisla veramente, e se veramente si 1p ossa iparlare di un sistema timolinfatiico . .Secondo g li AA. stessi, n1ai1che rebbe innanzi tutto la prova della sua esiste.~·a: ~è l 'embriologiia, nè l 'istologia, lilè la fJJsiolog1a permettono rd 'ident:ificare nella loro origint, nella loro .struttura o funzione, il tirno e quelli che si .dicono gli organi .l infatici (come i gangli, la milza, ecc.). Solamente la loro costituzione biochimic.a (abbon·danza di nuc1'eo-proteidi, loro importanza nella fase involutiva di questi organi) perm.ette di .r avvic inare i due siste~i. men~r~ anche 1a m~ggior parte dei processi patologi·c1 stes·si si oppongono a questo ravvicin~mento: Pur tuttavia secondo il parere unanime dei ' . pediatri, sembra ·d ifficile negare l'esistenza di uno stato timo-linfatico, essenzialmente caratterizzato dalla ipertrofia del timo, dei gangli linfatici della milz.a, uno stato di nutrizione sipeciale spesso legato alla .sipasmofilia e favorevole alla morte im·p rovvisa. Ma l'importanza ·dell 'ip1ertrofia st essa del timo, nello stato timilco, è anch'essa assai diis cussa; an1che la spieg.a zione ·della morte ~mtProvvisa per il timo è difficile a .s piegarsi, eid occo·r re domandarne la 1spi·61gazione (quando sia assente una netta spa·s.mofilia) ad uno squilibrio vitale per ora oscuro, :a1d un.a « 1diateisi .della morte improvvi1sa » di oui rim.ang ono da chia.r ire gli elem enti essenziali. L'origine dello .s tato « timo-li~fatico » per alcuni sarebbe in uno cc stato costituziona]e »; per altri, corr;e .per gl.i ~~A. e_ssa , si. d?vrebJ:>~ .rioe·r care nell azione di ·d1ve·r si fattori 1nfett1v1 o tossi,ci .agenti sulla vit a endo-UJterina . In ogni modo, secondo gli AA., lo stato ti·m o·-linfatico ,c onsisterebbe in una distrofia speciale~ favorevole alla morte im·p rovvisa; ta ~ le distrofi.a può .e sser.e ag,g·ravata da fattori post-congeniti, 1dalla 1sov.r alimentazione, lspecialmente se car.enzata. Gli AA. ritengono che tale stato meriti ·di essere studiato minuziosamente nel]e sue manifestazioni e n elle sue fcause !POSsibili, e che gli studi. ·~ehbano esser~ ?ri~n~ti verso lo st~­ dio analitico delle cond1z1on1 di 'lln grave squilibrio nutritivo, disendocrino , del 1q uale lo stato di Paltat1f 1sarebbe la più alta espressione. C. NERVI .


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SIEROLOGIA.

della milz,a e di . a 1ltri o·r gani. In appogo-io a questa ipotesi l 'A. ha oonis tatato tche nei casi Sul tasso complementare nelle diverse ma nei quali si aveva un aumento d el tasso complementare si aveva sovente una notevole leulattie. cocitosi, deviazione a rs ini:stra d.e lla formula (JA I. LIPKIN . G~ornale di Batteriologia e Imleucocitar ia e, in alcune circostanze, una granmunologia, vol. IV, n. 5, maggio 193 1). de quantità di monociti. Ciò che, secondo l 'oIn un interessante studio, l 'A. esamina il pinione ·di molti AA . è da' interpretarsi come valore del tasso complementare ne'll 'in·dividuo la ·con·seguenza d ell 'aocresciuta . a ttività d elle cellule d el Il. E. d el midollo osseo della milsano e nell.e più .dive.r se malattie. ' La -.d iversità del tasso ooun1p1emen.tare nel- za e di a ltri org.a ni. Per studiare la fu nzi001e del S. R·. E., in ril 'individuo san,o è insignificante. La minima quaintità ·di siero ·d iluito a l deci- .g:ua,rdo a~l 'elaborazione de·l compl·emento, l 'A. mo n ecessaria pe.r l 'emolisi oscilla fra 0,2 e si e sernto ld el bloccaggio di d etto sistema 0,25 eme. Il ·Contenuto in c·o mpflemen to aumen- me.dian te sangu,e di animali vaccini siero' 1 ta, 'in gen·eral.e, n elle m alattie acute, diminui- tossine e dedl~inchi ostJro di 'china .. Egli' h~ così 1p otuto conis tatare ch e è ·p ossibile abbassoe in quelle c r oniche e suppuraitive. Su 16 .e.asar e o elevare artif:iicialm·ente il tasso comsi di reumatismo artic. a,cuto, in 11 fu risr,ontra to un aumento !Sulla n orma del tasso com- plementa·re del siero, a seconda della natura e con. c en t r.azione del m iateri.aile di blo.ccacr. . . 6 plem entare e •·s oto in un caso si e bbe diminu- d ella zione; valori al d isopra d·e ll.a no1r ma si notano g10 impiegato e in dip,enden za di una deprespure nell 'ittero infettivo e n elle epatiti. Al sion,e o esaltam.ento de·l S. R. E. La titolazione? p~rtanto, del tasso complecontrario, nel~e cirrosi epatioh e e nell ' ittero ' da neosalvarsan si 1~iJsc0J1tra ·una notevole di- ~e 11tare può r1uiscire .a n che di pratica utilità per sorvegliar,e la cosi.detta colloi·do-tera~ minuzione ·d el tasso complementare. Notevole e costante . è pu·r e ~a caduta d el po- pi.a. Così, nei s uoi esperimenti sui conigli, l 'A. ot teneva un aumento d el tasso compl emen·t atere complem.e ntave nelle n efrosi. o di china e La lue 'Cronica ·p roduce in generale un abbas- r e con l 'introduzione di in.chiostr 1 . samento1 ·del potere complementare; l 'uqce·r a di tossin.a i.a dosi stimolan ti il S. R. E.· i vacgastrica un a u mento.. Nel morbo di W crlho·ff cini, il sie.ro ,e,. il sangue ne ca,g io1naro·~o una diminuzione. si. ~a asse.nza di emolisi , ciò che su~fraga l 'oIn 1con sid·erazion·e ·del fartto ch e l 'emolisi avpinione di Fuchs, secon.do la quale il comp1ement? è equivalente alla protrombina che, co- vien e da un lato p eT la presenza del compleme s1 ·sa, ·è fortemente diminuita n1el m. di mer1to, d all 'altro per la prese,n za dell'ambocettor.e ch e 1si troVra nel sie·r o mon immune. W erlhotif. L 'A. voll e stu diare in merito il significato del Il con1plen1ento è .assente ne~ liquido ce falosecondo fattore emolitico. In queste sue cir~cl1idiano; n egli essudati è uguale a quello d el s1ero, mentre è ridotto al decimo e oltre nei oer ch e l 'A. n on osservò mai un parallelismo tra la quantità di_ comtplemento e di ambocettransudati del cavo pleurico e del peritoneo. L' A. 1s.i do·m .a11da se la v.a·r iazione del tasso tor~. Sieri ricchi in co1m,ple.m ento spesso non cagionarono l 'emoli si in n e ssuna pTovetta concomipl e~en tare abbi.a un ig nificato prognostico e se il compl·emie nto ipossa iconsid er arsi co- t~nente siero ·r iattivato più siero fresco di came un fattore di dife1Sa elaborato dall 'organi- VIa. Per contro, siero a scarso contenuto in corr1plemento cagion.arono l'em oli si a dosi non smo. tanto elev.ate. ~ La sua .~s~·stica è in _su{ficiente. p er una ri• ."È però 1ntenzion·e dell'A. approfon,di.re magsposta ,d efinit1v.a , però l'A. espone 1'avviso ch e le va1iazioni d el ta·sso com plerrientare siano in g iormente le /Sue ricevoh e in riguardo a lle fu11zioni dell 'ambocettore. M. TRIPODI. ira·p po rto .alù 'at.t,vità funzionale di questo o quell 'orgai10 o siste.}rna ricco di 1cellule r.etico lo-endoteli.a li. L '.a umento ·d el val.ore com - Esperienze con infusioni intraperitoneali di siero anticolico nelle peritoniti tar· plei:rientare si n ota infatti in tutte quel~e malattie che sono caratterizzate da una stimolf\di're. zione d el sistema ret·icolo-endotelio tali co( SPITZER. Zent. f. Chir. , n. 51, 1930). ' m e le malatti e infettive acute. Viceversa, si nota ~na. 1 dim~nuzione del c omplemento nelle I P rirrni risullati bu,0·11.i s u quest o trattamenmalattie . infettive croniche , nelle qual i si ha , Lo . i :devono a Katzenstein che li 1)ubblicò nel almeno in parte. il blocco del sistema reticolo 1927 e furo110 ~ eguiti poi da comunicazioni di end o Lel ia'l e. Her~ning su circa 100 casi, KnopJ), Kohle r ed Per l 'A. l'aum e nto del ta so complementa- altTl . r.e .~ clla _ leucoci_t~si non è in rappotto all'atA11ch e nell 'ospedale ·di Tcautenau ove è ;prit1vita dei l.eu coc1t1 , •Come vuole Buchner, ma è n:iario E~kes hanno usato questo metod o del la con 8bO-Uenza di 11na tessa causa cioè lp. ~ tero ant1coli in casi di peritonite difft1sa da stimolaziooe del .. . R. E. del midoÌio osseo , i)erforazion i di appendicite gangrenosa. Non 1

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SEZIONE PRATICA

l1anno usato oom,e consiglia Katzenstein l 'inie.zione id i 1 OffiC. di siero pTima dell'operazione per evit~re i fenomen·i anafilattici ma illlvece I 'infusione di siero (a dosi alte) ·durante l 'ope:razione da sola o in combinazione co.n le applicazioni locali o ·con le ·iniezioni en.d ovenose. Il siero anticolico è antitossico e può influire nel miglior modo infonde ndolo direttamente nel peritoneo in mod·o che rapid.amente 1'antitossina viene appilicata su una grande estensione. È noto che il ·Coli porta a.d una peritonite generalizzata che conduce a morte rapidamente per a lterazioni dell'innervazione intestinale e poi per paralisi ca:r:diaca. Se si adopera il siero anticolico speci,a lmente in gran di dosi e per infusione intraperitoneale si ha subito come con seguenza l'inizio della peris talsi intestinale e poi una rapida localizzazione ·d el processo infi.a,m mato;ri.o. Combinandovi l'in.troduzioin e per via endovenosa si porta rapidamente la .antitossina in cir:colo e si evitano le paralisi tossich e del centro vaso-motorio e di;rette del cuore nei casi maligni. Però il trattamento endovenoso d.a solo non basta Qccorrendo quello locale a tr.averso la gr.ande s uperficie peritoneale. Il ·dosaggio non è fisso va.riando con la gravità del 1p rocesso e coi sinlon1i g1enerali. I ca.si (più gravi ·di pe·r itonite ·da coli con s intomi di tossie·mia ricev.ettero fino a 100 omc. per volta di siero intraperitoneale e dopo, 1'operazione .eventualmente ancora 25 rcmc. endovena. Per i casi leggeTi bastarono 25 .amc . In casi con iprocesso localizz.ato furono usate imfusioni intraper:itona]i di 25-uO eme. e rar.am·e nte s i aggiunse altro .siero ìntravena, o localmente nei ,dr.enaggi e tamponi. Il 1siero ·può essere usato senza ipr.egiudizi o anlche nei bambini. 'Riporta brcv.e mente le stori·e ,c liniche di casi .con peritonite diffusa da .p erforazione a1ppendicolare n ei quali l'infusione di siero anticolico -0ltre il trattamento chirurgico abituale, co·n drenaggio , an·ohe in casi disperati nei quali si ricorse a11 'iniezione intracardiaca di stro fantina , ~)Ortò a lla g u.a·rigion,e. Riporta diffu,s amente un caso inolto grave nel quale oltre il trattamento chirurgico e l 'infusione intraperiton,e ale .di 50 em e. di siero anticoli, di 50 em e. intramuscolo aggiunse l 'iniez. end. di 2 eme . ·di sintofill ina (teofillina-etilendiamin.a) la quale secon·d o Frohli ch e Zak avrebbe la proprietà di rendere i tessuti maggiormente permeabili ai liquidi come è stato sperimentato per la terapia antitetanica, .antidifterica. Anche in tale c.aso ebbe la guarigione. In generale sono casi ch e trattati senza siero sar ebbero stati perduti. · In con clusione può dire che : gravi quadri d'intossicazione .d a peritonite da coli con alte;razioni di circolo, dispnea , scompaiono 24 ore dopo il tra ttamento con siero; che il siero è capace di ripristinare la peristal si intestinale 1

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già dopo 14 ore nei casi più gravi, che consegue subito una localizzazione del processo generalizzato. Con frontan.d o alcune ci,fre di risultati ·con e senz.a il siero di 6 mesi dello stesso ospedale rileva che dall 'ottobre al marzo, 1930 (prim.a del si,e ro) ebbero 11· casi di peritonite grave da coli con 7 morti (63, 6 %) ; dall'aprile all 'ottobre 1930, ·periodo del siero, su 12 casi di peritonite grave ebbero solo un morto (8,3 %) . . Certo che l 'uso di un siero p·o livalente antitossico per i coli, gl:i strepto e 1Stafilococchi, potrebbe migliorare ancora la terapia di questi pazienti an.che moribon·di. R. BRANCATI. 1

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Sieri antipnenmococcici omologhi nella cura della polmonite lobare. (R. ARMSTRONG e R. SLEIGH JoHNSON. Th e Brit. ll1edic. Jour., 30 maggio 1931). Gli AA. hanno usato siero antipneumo.co;ccico omologo in casi di polmonite prodot.ta. d.a pneumococco tipo I e tipo II. Essi stabilivano il tipo del germe prima di cominciare la cura. Rite·n gono che i migliori risultati si a bbia no con dosi generose e u sate per via end ovenosa tanto più che essi ritengono si possa facil.n1ente dominare un eventuale shock anafilattiiCO coll 'inie·zione sottocutanea . di adrènalina. La dose d.a usarsi è di 20 cc. di siero , da iniettarsi lentamente. Negli asmatici o n ei soOìo-etti che si ,s a sen sibili è ben e ado·p·erare m~tà dose. Nei polmonitici iniziali essi fanno un 'iniezione di 20 cc. di sie.ro antipneumococcico seguita ·d a un 'alt;a di. I~ CC. e P?i u?a dose fin ale .di 10 cc. Nei t .as1 d1 malattia già m a n ifesuiita da più g iorni tre iniezioni da 20 cc. e u na terminale a metà dose. Gli intervalli fra un'iniezione e l'altra è di 8-12 ore Da queste cure g li AA. esclusero i b,a ni.bini e i vecchi. Su 26 casi studiati, la cura cominciata in 6 casi a1 secon.do g iorno éli malattia h a fatto a:bortire la polmonite in tutt'e sei i casi. Negli 8 casi in c ui la cura fu iniziata in terza g iornata 3 ebbero arresto della malattia, 4 miglio~arono e 1 non si modifi~ò. Su 4 casi con inizio della cura al quarto giorno, 1 ebbe arresto della polmonite, 3 migliorarono. In 4 casi la cura comin ciò al 5° g iorno; si ebbero 3 mio-liorati e I invariato. In b 4 casi si ini ziò il trattamento al sesto giorno: 2 ~igliorarono e 2 n on ne. furono influ enzati. Riassumen·do: su 26 casi 18 furono cu.r ati coin siero n ei iprimi quattro g iorni di mal attia e in 10 la polmonite aborti e in 7 mio-liorò in modo evidente. In 1 caso si ebbe miglioramento sul principio della cura, ma poi il malato m ori. Quest~ °';Ira si ~ostra par: ticoJ.armente aid atta a eliminare 1 feino1men1 tossici, il d elirio e la cianosi della polmonite. R . LusENA. 1

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· IL POLICLINICO

SANGUE E ORGANI EMOPOIETICI. Sintomatologia e patogenesi della diatesi emorragica. (H.

Tro Y. British Medical Journal, 27

Le.THEBY

dicembre 1930). Si d à il nome di ·diatesi emorragica all 'affezione nella quale si verificano senza causa apparente strav.a si di sangu.e n ella cute e nelle m.u cose. La condizione sen1bra dovuta ad un aumento d ella permeabiliLà dell '1e ndote1io .dei capillari. Le :piastrine ten·dono verso i punti emorragici per arrestare ·l a fuoriuscita di sangue e si allontanano \così d.all.a circolazione. Si ha in conseguenza una più intensa richiesta di piastrine, alla quale il midollo osseo T~s;p0011de più o ·m eno a1 d1 e1~uataim.ente. La normale azione della milza nel distruggeTe i com•p o.n enti 1p atologici del sangu e a umenta •e si ha così 1splenomegalia. Resta a stabilire perchè la .p ermeabilità capillare è alterata, e se essa è dovuta o non all 'azione primitiva dell'anormale funzioJlJe .della milza. Le forme più caratteristich e delle emorragie ·s ono le ·ecchi1mosi, la po1rpora e le suffusioni mucose. Le emorragie possono essere intermittenti o continue. Posso,n o verificarsi solo per pochi giorni o ripet ersi ininierrottamente e successivamente per a nni . Le crisi emorragiche possono ripetersi a distanza di ·tempo separate le une dalle al tre da intervalli più o meno lunghi. Le emorragie possono verificarsi separa~­ m~nte n elle !Slingole membrane lmu1 c ose, in quella del naso, dei r eni, dell 'utero e dell~ stornaco. Sono stati registrati anche casi d1 emorragie n elle articolaziooi, n ella pleura e perfino n elle meningi. Talvolta con o senza le emorragie vere e proprie si veri fi ca il p·assaggio attraver.Sio i capillari solo d.el 1plasma senza alcun elemento morfologico del sangue. Si hanno cosi forme di orticaria e di edemi localizzati nel sottocutaneo o in altri tessuti . La 1di.atesi emorragilca può quindi co,m.plicarsi o assumere la forma dell 'orticaria e dell 'edema angioneurotico. Quando il fenomeno si verifica nella muco~ intestinale si possono avere coliche addominali accompagnate da diarrea e vomito. Nelle articolazio·n i .s i 1p ossono ave,re g onfiorr intensi e dolori ch e possono com{parire con grande rapidità . . . In consegu enza la sintomatologia della diatesi emorragica può assumere tre forme: 1) emorragie, 2) anemia dovuta al le perdite di sangue , • 3) conseguenze dello strav1a.so d el solo plasma nei tessuti: a,ree edemato e, .col~che addominali, gonfiore e dolore delle articolazioni. 1

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Il tumoTe di milza è variabile. Nelle forme acu te .rara1n1ente è paltpabile all'inizio, ma 'lo diventa <lopo qualc~e g iorno. ~ei ~si ~ronici è stato notato ch·e il tumore d1 milza e tanto più gran·d e quanto n;eno i~te~se sono l~ emorragie, quantunque l anemia ~1a molto intensa: A differenz.a di qu·e l che avv11e ne n el morbo d1 Banti. la diatesi e·m orragica non termina in cirrosi epatica ed ascite. Le donne ·s ono più colpite degli uo1mini. Si hanno molti casi sporadici, ma per ·1o più l'affezione è familiare ed ereditaria per lo stesso sesso. La diatesi emorragica a seconda del raggruppamento dei sintomi può assumere le seguenti entità n osografi che: 1) Emorr.agie 1p ure •p rimitive: compre111de tutti i g radi ·di porpora, dalla porpora semplice alla porp,o ra emorragica. I sintomi dipendenti ·d·a ll'anemia sono i più rilevaati. 2) OrLicaria pura primitiva: sintomi caratteristici dell 'affezio,n e so.n o le coliche addominali ed i dolori articolari. 3) Emorragie combinat·e ed orticaria: comprende la porpora di H.e no·ch e la po1rpora -r.eumatica. I sintomi più rilevant i sono quelli dell'orticaria, ma non c'è alcuna alterazion e ,degli orga,n i emopoietici e la milza non è ing ran·d ita. Il tempo di coagulazione nella diatesi emorragica · è più ·b reve che ~el norm~le . ~ .que~ sto un carattere ·d ifferenziale con 1 emofilia d1 grande importanza. La retrazione del c~agulo è più bassa del normale. Cl tempo di sanguinazione è maggior~ che n ell 'emofilia. La resistenza capillare saggiata con le prove di Rumpel-Leede o di Hess (comparsa di macchie emorragiche nell'avambraccio al disotto del laccio ado1perato per la misurazione della ten·sione vasale) risulta molto bassa. La diatesi emorragica può e.ssere co~fusa con l 'emofilia, con la po·r pora secondaria o sintomatica con il morbo <li Banti, con l'anemi.a ·Spleni~, co,n I 'anemia ap1la.stica con le emorr·a gie organiche da le ioni locali. Si distingue dall 'emofili.a perch è in questa il temp·o di coagulazione è molt o lungo_, i:ianca la porpora; l'emofilia per altro non s1 verifica n elle donne. L 'esisltenz.a ·di una porpora secondaria ~ sin torna ti ca è per lo meno dubbia . In effett1 le suffusioni ecchimoti ch~ della leucemia, del1'ittero, ·della cachessia cancerigna, della poliartrite acuta, d ello sco rbuto non hann o nulla a ch e fare con la vera porpora. Il morbo ·di Banti, l 'ai1emja splen~ca e lft ·d iatesi emorragica sono spesso considerati sinonimi. In effetti si tratta di tre affezioni ben distinte. Il m orbo ·di Banti colpisce solo i bambini e g li a dole centi, mai gli adulti: è caratterizzato da anem ia. sta to itteroide. liev~ 1

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tumore di milza e nella fase inoltrata da cirrosi epatica: non c'è porpora nè .eccl:timosi. L'anemia splenica si verifica negli adulti, eccezionalmente !Il·ei ragazzi; la milza è fortemente ingrossata, l'anemia è intensa, la faccia è pallidissima n1a senza tinta itterica; non si ha mai cirrosi ed ascite. La diagnosi differenziale tra anemia splenica e la diatesi emorragica è spesso difficile, poten·d o sulle prime verificarsi emorragie, sopra tutto ematemesi, e nella seconda il tumore di milza essere molto accentuato. L 'a11emia aplastica è caratterizzata da anemia intensa, leucopep.ia, trombopenia, aplasia del midollo osseo. La milza può es~ere pal pabile, ma non è molto ingrandit~. Le emorragie sono eccezionali. Le affinità con la diatesi emorragica sono molte anche p erch è nelle fa1si avanzate di questa mal,atti.a si può ave. re aplasia del midollo 01s&eo per esaurimento. Tuttavia la distinzione è possibile per l 'eccezionalità delle emorragie: il paziente può morire senza averne m .a i avute, per semplice ane• mia . L 'emorragie in sing·oli orga!D.i (epistassi, ematuria, metrorragia, entterorragia) molto di rado sono esponenti di diatesi emorragica, il più d elle volte sono dovute ad affezioni 19cali che conviene ricercare. Molti espedienti sono stati te ntati per la cura deJla diatesi emorragica . Gli ·emostatiiei sono palliativi che non icombaltono la causa del male. Il calcio non ha altro potere che quello di aumentare la coagulabilità del sangue, che in effet t i nellia dia tesi emorragica non risulta diminuita. Non può quindi dare vantaggi . Le iniezioni endovenose di adrenalina e .di ·yac cino tubercolaire a scopo anafilattico no11 hanno dato seri risulta ti. Più vantaggiose sen1brano le trasfusioni dì sangue e sopra tutto la splenectomia, che è indicata nei casi gra,ri, ma ch e non è da tentarsi fino a quando l e piastrine n on sono diminuite di numero. DR. 1

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La grande eosinofilia sanguigna. Insufficien· za splenica eosinofilica. (J.

CHALIER E

M.

LEVRAT.

Le Sang. n. 1, 1931).

Gli AA. hanno avuto l ' occasione di osservare una malata che presentava eosinofilia .d el 72 % 1s enza i·p erleucocitosi, con una milza molto gro ssa ,e d una s,indrome emorragica. MaJgrado le ricerche più minuziose, n·on fu possibile trovare l 'origine di questa eosinofilia, che non trovava ailcun posito 1nel quadro nosolog ico. Sfoglian do la letteratura, per scoprire ·dei casi analoghi, è 1sta1to ·solo possibile raccogliere 16 osservaz.ioni di eosinofilia che si allontanavamo dai quadri classici. P·ensan.do ch e qu.este osservazioni 1potessero avere ·dei pu111ti comuni e , impression.a ti dalJa frequ enz.a d el1

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PR.\ TIC:\

la splenomeg.ailia 1n questa eosinofilia, e;;si han.n10 voluto eseguire uno stu dio, ,c omparativo, dal quale h.a nno tratto le seguenti con clusio·n i. I) Di ordine clinico. Esi·ste una sindrome a•s sai nettamente in·d ividualizzata, di c ui gli AA. ha·n no potuto tr·ovare 17 osser ,azioni e per la quale propongono il nom·e di cc grande eosinofilia sangui gna ». Questa si n1dro·m e è i dentificata clinicamente dagli ·elementi seguenti: a) una eosinofilia sanguigna con tasso oscillante fra 30 e 90 %; questa eosinofilia è caratterizzata quasi esclusivamente da celluJe eosinofile adulte sen.z a mie,lociti: b) una leuoocitosi moderata oscillante fra 10.000 e 40.000, senza diminuzione in1portante dei globuli rossi; e) una splenomeg·a li.a quasi costante ·Con ipertrofie ghiandolari nulle o po·co impo·r tanti; d) una evoJuzione lunga e cronica con un pro,g nostico molto 1

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b~no.

2) Di ordine patogenetico. La natura di questa sin.drome è ancor a inoeTta; tuttavia non si tr.a tta n è di uno stato leucemico n è di uno stato anafilattico ver o. L'ipot,esi più ve rosimiJe è l ',e sist enz.a di lesioni dell,a miJz,a, con,g eni te o acquisite , a base de1la grande eosinofilia. Il meccanismo ·d'azione d.i queste lesioni splenich e è chiarame·nte spiegato dal1le ricerche fi ... iologich e dimostranti che l 'ipofunzionamento della milza provoca una ipereosinofilia. Gli AA. oredono quin,d i ,di poter ·d.are come sottotito,l o, alla denominazion·e di grande e osinofilia , quelil.a di cc insufficienz,a splenica eosinofilica ». 3) Di ordine etiologico. Un primo· g·ruppo di osservazioni en1bra in1 rapporto con lesioni .congenite ·della milza; si tratta di uno stato costitu zionale, talora familiare. Un secondo gruppo co·r risponde a lesioni acquisite, evolutive ·d ella inilza. L'·etiologia ,d i queste lesioni splenich e è ignota nella m aggior parte dei •casi ed è probabilmente mu1tipla. La sifilide sembra essere una delle cause pos .. ibi li d el I.a malattia. 4) Di ordine teraperitico. La splenectomia è formalmente controindi1cata. Il trat.taanento antiluetico d eve esser ·tentato. Si potrà ricorr ere ali] 'iniezioni di estratti di milza ed anche all 'irradi.azione spleni c.a a .d osi d eboli. eccitanti. . C. ToscANO . 1

Le complicazioni a ca1·ico del sistema ner1voso e degli 01·gani di senso nel corso delle leucemie. (E. VrvoLI. Rivista di Cliriica 111 edica, genn aio 1931).

Tra le com pli.cazioni a c.arico del s i t enia nervoso e d egli organi di senso neì le leu cemi,e, 1'A. disting ue i fenomeni l egati a 1na11ifestaziolili emorragiche e quelli dipendenti da infiltrazioni leu,c emich e. Tr:a Je m.ani fe Lazio11 i emorragi che co111.paio110 in prin1a linea l e


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IL POLICLINICO

emorragie cer ebrali e meningee, le q.uoeili verò costituiscono un'evenienza piuttosto rata (non più del 2 % dei casi nella statistica deil 'A.) e si manifestano dì preferenza nelle for1r1e acute a decorso rapido, costituendo u11 futto tern1inale. L'emorragia può tuttavia prese11 tarsi anche bruscamente a ti.po dì ictus e a 11 'injzio della malattia. Le eman~agie della retina e le ·r etinili !eucemi che sono inve1ee ·m olto frequenti, relativament,e più frequ enlti inella leuoemia mieloide ch e nella linfoide; e1sse spesso non ·danno segno di loro che a ll'esame oftalmoscopico. m entre talvolta si 1nanifestano con improvvisa dirninuzion,e dell'acutezza \.ts1va. oppure con la sensazione di una macchia n·era :nel campo vi1

SIVO.

Queste emorragie vanno spesso unite ad emorragie cutanee o ·degli organi interni, ma molte volte manica ogni altra manifestaziofte • emorragica. I disturbi uditivi . sotto forma di ronlii, di vertigini transitorie. o di sindrome di Meni ère , di sordità molte volte progressive e totali, sono 1'ef fetta ,d i picco1l.e emorir~gie o di infiltrati leucemici niell 'or.eç·chio {in·t,erno. L '.i11sorge11e im1provviso dei disturpi parla in genere pe:r emorragia , me·n tre una sordità che si sta~ l­ lisce lentamente e progredisce nel tempo, ln .. vece di attenuarsi, deve ·far pensare ad un'infiltrato leucemico. Sono ra.ri i disturbi a carico dei nervi cranici e spina•l i; essi sono dovuti alla .compressione esercitata da infiltrati leucemici, oppure a degen erazioni o a nevriti. Si manifestano sotto forma di p1a resi o paralisi uni o bilaterali, associate o no ia. .d~sturbi, della sensibilità. Sono s tate anche ,s egnalate, . nel corso delle leucemie, ematomi,elie ,e .m ielom1alacie, dovute verosimilm·ente a tromibosi leuce1IDiche, e·d eruzi.o ni di he rpes :zoster presumibilm ente imputabili ad infiltrati ed emorragie dei gangli e delle radici spinali. M. TRIPODI. 1

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EDEMI. La ''prova dell'i1n bibizione ,, e il meccanismo de Ila produzione degli edemi. (M. L\BBÉ ,· P . l .r. V10Lr,E e NEPVEUX. La Presse Méd)icale, 16 maggio 1931). M. H. Fischer ricercan do l e variazioni d el peso del muis colo gastroonemio ,d ella rana im.m.e rso in liquidi di acidità e alcalinità variabili h a pott1to dimostrare l'influenza degli acidi , delle basi e idei sali sul rigonfiamento dei colloidi. Labbé e Violle hanno pensato che era preferibile invece di valutare l'azione idratante di mezzi artificiali, studiare l'azione stessa del siero sanguigno raccolto in malati portatori

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di edemi. Il m. gastrocnemio di rana, quando è messo in contatto col siero di sangue u-. mano normale subisce sempre una perdita di peso, cosicchè il siero no;ronale ha di fronte a questo muscolo una azione disidratante pronunziata. Se si accetta come reattivo per la prova di imbibizione d etto muscolo, bisognerà considerare come avente proprietà relati varr1e.nte idratante ogni siero . umano che ,determinerà una ·disimbibizione di questo muscolo. minore di quel lo d eterminato dal siero nor-· m1ale. E basterà conoscere esattamente il grado dr disidratazione del muscolo nel siero normaleper essere in grado di giudicare in confronto l e variazioni che possono essere prodotte nellaidratazione di questo muscolo d.ai sieri patologici. I risultati ottenuti hanno valore assoluto solamente in funzione del m. gastrocnemio della rana e a ·condizione che gli esperimenti vengano fatti nelle stesse condizioni·. Operando con le solite precauzioni L~b~é eViolle hanno constatato che le curve d1 idra-tazione prodotte dai sieri di e:dematosi si i?scrivono sempre al di sopra d1 quelle descritte dal siero normale ed banno così potuto dire che i sieri degli edematosi possiedono un potere idratante (1925). Ma dopo di allora Labbé, Violle e Ne·prveux: hanno notato che alcuni sieri di edematosi, in· casi assai gravi erano non solo poco ildratanti · ma potevano persino essere un poco più disidratanti del si~ro normale ed hanno conclus() che il meccanismo idratante dei sieri di edematosi è variabile secondo i casi . . Per spiegare questo feno,m eno gli AA. hanno ricercato in alcuni casi di edemi di diffe- , renti origini, i rapporti di alcuni costituenti del siero, mentre che d'altra parte determinav.ano la curva di i d.r ,ataz.ion,e di questi sttessi' sieri. Sono cos.ì g iunti a concludere che il siero de,g li edematosi .possi ed e di fronte al muscolo gastrocnemio di ran.a delle proprietà idratanti variabili per le diverse varietà di edema , ma sensibilmente costanti per ognuna di queste varietà. Cosi il siero dei cardiaci è il più idratante e quello dei nefrotici il meno; quello dei nefritici occupa un posto intermedio. Clinicamente 1'intensità deg li e.derni si è mostrata approssimativamente inversa di quel- • la del potere idratante del siero. P er ' comprentd erne la ragione è necessario studiare i fattori agenti principali di idratazione del siero e i meccanismi secondo i quali agiscono. Sarà cosi possibil e vedere se le perturbazioni notate neg li equilibri di ogni siero· pos,s ono ·fornire una spiegazione delle variazioni del loro ipate.re idratante. Gli AA. hanno iconsiderato i tre equilibri chimici del sangue: minerale. delle proteine ~ lipocitico ed hanno visto che la rottura di ognuno di questi può determinare dei disturbi della idratazione. 1

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SEZIONE PRATICA

Hanno inoltre studiato la variazione nella il cloro o il sodio. D 'altra parte gli umori delcomposizione chimica di 100 gr. di muscolo . l 'organismo non sono delle sam plici soluzionel corso di sei ore consecutive e le variazioni ni di elettroliti, quindi la legge di Wi1n1ter suldi alcuni costituènti dei sieri; nei quali detti 1'equilibrio osmotico dei cristalloidi non può n1uscoli erano immersi. Hanno quindi parago- rendere conto dei fenomeni che si producono nato i risultati di dette analisi con quelli for- negli un::iori dell 'organismo. Bisogna tener conniti dalle curve di id.riatazione ed hanno con- to anche della pressione osmotica delle proteine. Infine, se la ritenzione del cloruro di soc luso che se il quadro delle analisi mette in evidenza gli squilibri umorali che esistono co- dio spiega ·la produzione ·dell'edema dei nefristantemente in ogni caso di ede-ma, non può tici, non è lo stesso per gli alrtri edemi in cui tale ritenzione non esiste. permettere di valutare la parte che ognuno di questi squilibri prende nei disturbi della idraEquilibrio minerale. Ha una notevole imtazione. La prova della imbibizione invece opportanza nella patogenesi degli edemi. Fra gli ponendo l'azione dei cristalloidi a quella dei elettroliti, i cationi esercitano, nei fenomeni coloidi, dissociando in qualche modo i diffe- di idratazione, un ' azione preponderante. Il so:renti fattori di idratazione, permette di valudio è lo ione idratante per eccellenza , sotto tare abbastanza approssimativamente il ruolo qualunque forma penetri 1n ell 'organis.mo, sia di questi squilibri nella produzione degli e- legato al cloro, che all 'aci1do carbonico, all 'a .. cido solforico, allo iodio, all'acido fosforico, demi. È lo squilibrio minerale e quello lipoidico all 'acido lattico o citrico. -che hanno la maggiore importanza nella proAltri cationi idratanti sono il potassio ed il duzione degli edemi, meno importante è lo magnesio. Essi però lo sono in minor grado del squilibrio delle proteine. Nell'organismo i tre sodio. squilibri a·ddizionano i loro effetti allorquanIl magn esio ha in vitro un 'azione idratante do esistono simultaneamente, fatto che, del più en ergica di quella del sodio e del potassio, t'est.o è quasi costan te. VI CENTINI. ma nell 'organismo si trova in piccola qua·n tità. Per contro il calcio è di·sidratante e la sua L'equilibrio idrico dell'o1·ganismo. azione si oppone a quella del sodio. Il rapporto Ca / Na si può con siderare come. l 'espressioGli edemi. ne del! 'equilibrio fra gli ioni ·disidraLanti ed ( M. LABBÉ. Annales de Médecine , n . 2, luglio idratanti dell ' organismo. 1931). Gli anioni eseirci1tano um 'azione moderata Lo studio delle condizioni che mantengono ed anch:e dubbia sull 'iidratazione. Il cloro non produce edemi se non è legato a un jone idra1'equilibrio idrico e delle cause della rottura ta111te, come il sodio. Ciò non vuol dire però di questo equilibrio ha dato luogo a numerose ricencbe ·di alto in'teresse. L 'equilibrio che l 'azione dell 'anione sia nulla. Sembra che, idrico è il risultato della coor,d inazione dì secondo la varietà di edema consi·derato ' il sodio si ·dimostri idrata•n te a l massimo quanun certo numero di e quilibri fisico-chimici, do è leg.a to ad un detenminato metallo. Col{}i cui i princ ipali SO[lO: l 'equilibrio osmotisì, n ei ·n efritici, il sodio legato al cloro è più co, l 'equilibrio 1minerale, l'equilibrio acidohasico, l 'equilibrio albuminoideo, l'equilibrio idratante che il sodio legato all'acido carboni"lipoideo, l 'equilibrio ciroolatorio, l'equilibrio co; n ei diabetici acidosici avviene il contrario. n ervoso , l 'equilibrio endocrino. La rottura di Questo fatto ci fa pensare che il modo d 'azio.ognuno di essi può portare .alla formazione di ne del sodio nei ..du e casi non sia lo stesso. Comunque le ricerche eseguite sul! 'edema da bi~ demi. carbonato nei diabeti1ci hanno .. messo in evidenEquilibrio osmotico. È noto il ruolo del cloruro di sodio ne ll 'equilibrio della concentra- za l 'irmportanza idropigena ·del so.dio in confronto del cloro. Si tratta dunque di un ede.zion e molecolare degli umori, come è noto il m a ch e ha una patogenesi diver sa da quella derapporto stretto stabilito da Widal fra la ri- gli edemi nefritici. tenzione dei cloruri e l'idratazione dell 'orgaEquilibrio acido-basico. Fischer ha· dimonismo. La teoria di Widal, solidamente stabistrato che la gelatina e la fibrina si gonfiano 1ita su un gran numero di fatti, ha portato a rdelle applicazioni pratiche i1mportanti: con il più fortemente nelle soluzioni aicide o alcalin e che nell 'acqua ·distillata e che l'imbibizione reg~me clorurato e declorurato si possono a 'Volontà fare apparire o scomparire degli ede- raggiunge il suo massirrno ad una determinata concentrazione della soluzione. Le esperienze mi nei nefritic i. Ma se i fatti sono indiscutidi 1F ischer sono però difficilmente applicabibili, il meccanismo patogenetico ha dato luoao a numerose discussioni. Nel cloruro di so- li alla patolo,aia , perchè di·m ostrano l 'idratadio non bisogna considerare il sale nel suo zione dei rcolloidi e spiega·n o il gonfiamento 1·c omplesso, ma ~ due ioni, cloro e sodio, di delle cellule, non I 'idratazione d ~gli umori interstizi.ali, che sono poveri di albu1m i.na. Però , cui è costituito. Sorge allora la quistione di per quanto poco ricca di proteine, ]a linfa in.sapere se per l ' idratazion·e ha più importanza 1

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TL POLI CLINICO

t erstiz iale rappresenta un liquido colloidaJe suscettibile di rispondere alla legge di •F ischer. ."È dunque possibile ch e la rottura dell ' equilibrio a1cido-basico in,tervenga nella produzione d egli edemi, almeno come una causa secondaria, adiuvante, specie negli edemi da bicarbonato id ei 1diabetici acidosici. Si amm.e tte generalmente ch e un Tegime veg·1etariarno ricco in idrocarbon.ati, ch1e alcalinizza l 'org.a·n i,s mo, favorisca l 'idratazione ei aumenti il peso del corpo. A questo propos~to è ·da notare che, se nonmalmente le va.r iazioni ·del 1P H .n ell 'organismo sono estremia mente limitate, I.e variazioni d el •pH ·delle proteine rispetto al pH del mezzo sono molto 1p iù ·f requenti e •p iù lafghe. Equilibrio albuminoideo . ~a quantità e la proporzione relativa della siero-albumina e della .globulina del plasma sanguigno ha.n ·n o importanza n egli scambi d 'acqua che si verifica. no fra i capillari sangui.gni e la linfa i1rterstiziale. In cer.te forme di nefriti c001 edemi , il tasso dell e albumine .d el plasma è abbassato e questo abba s.~amento initeressa più la siero-albumina ch e la globulina; ne risulta U·n a diminuzione d ella pressione osmotica delle proteine 1del sangu.e, un pa;ssagg;io dell '.a cqua dal san. gue verso i tessuti e la formazione di edemi. Questa ar1omalia di composizione del plasma sanguig no ·è una delle caratteristirche della nefro si lipoidica di Volhard o nefrite idropi.gena degli AA. francesi, e con essa si è voluta spiie gare la formazione degli ede1m i in questa forma di affezion·e renale. Ma se è vero che -in certi casi di nefrosi gli edemi ' resistono ad un reg ime aclorurato, tanto da far pensare che gli . ed~mi delle nefrosi ab biano una patogenesi differente .dagli edemi ordinari dei brighti.ci , ~ a?·c h e vero ~~e ciò avviene quando gli edem.1 s1 sono stab1l1ti_ da lungo tempo come è. v~ro che prolungando il regime senz,a sale s1 ri esce a-d ottenere infine l 'ab bassarnento del peso ·del corpo e la scomparsa degli edemi. D'al.tra parte questi edemi sono sempre ag.gravat1 da un regime iperclorurato e sono generalmente accompagnati da ipernatriemia. Si deve d unqt1e conrcludere che anche nella nefrosi lipoidea gli edemi ·dipenda1no fonda.mentalmente dalla rottura dell'equilibrio minerale, come gli edemi ordinari dei brightici, re che la r?ttura dell'equilibrio proteico del plasma a~b1a un ruolo secondario, adiuvante, come. quello ·c he si può accordare, in questa affez1on ei alla. rott':1ra. dell'equilibrio lipoideo. Queste cons1deraz1on1 mettono comu1n que in luce la complessità del meccanismo patogenetico degli edemi. Oltre c he nella nefrosi ' in cui la modifica. z1one della composizione proteica del sangue è primitiva e molto importante, vi sono altri casi in cui la diminuzione della pressione dei colloidi del sangue può intervenire come un elemento isecondario n,e1la produzione degli edemi. Ciò vale per i cardiaci asistoliici, nei quali la stasi circolatoria g ioca il ruolo prin1

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cipale, ma in cui l ' ipoalbumosi sanguigna, per quanto poco marcata, può e se oc i tare una certa azione; cosi è a11che per i brightici edematosi e per i soggetti aEfietti da cirrosi del fegato, i·n cui un disquilibrio albuminoideo, analogo a qu·ello delle nefrosi, rappr~senta una causa adiuvante nella formazione degli edemi e delaiscite. ."È infine possibile 1che l 'ipoalbuminosi abbia importain za, primordiale o secondaria, i1egli edemi ·dei 1cache·ttici e negli edemi da fam e. Equilibrio lipoideo. Gli acidi grassi non so110 miscibili a ll ',a cqua, ma un miscuglio di acidi grassi e di colesterina lo diviene. Cosi, il rapporto fra la quan.tità di colesterina e quella degli acidi grassi negli umori può spiegare la tendenza più o meno grande a ritenere l'acqua . L 'importanza del coeffici,e nte lip_ocitico è stata d~mo strata in vitro e Fantés ha realizzato ·dei miscugli . di colesterina e acidi grassi di cui ha visto aumentare l'idrofilia con la proporzione .della cole$terina. Nei n.e fritici questo rapporto è .a umentato, ma di poco ed in modo i·ncostante, come è aumentato anche in altre ~ condizioni morhos·e accompagnate da edemi; l 'evoluzione 1degli ed1eimi non si dim,o stra p·erò direttamente in rapporto con le modificazioni del rapporto lipocitico. Si deve dunque concludere ch e le modificazioni di questo rapporto non possono av,eire un .r uolo principale, ma a diuvante nella idratazione dei tessuti. Si pl1ò ancora pensare che gli acidi grassi e ]a colesterina non siano i soli ele·m enti ad intervenire J!ell 'idrofilia dei tessuti e ·d egli umori; occorre forse prendere in consid'8razione l 'intero equilibrio lipoi·deo. B1finkmann e von Da.n n p . es. attrib11iscono un ruolo importanbe al rapporto fra lecitina e colesterina. È infine rpo.ssibile che ·g li ·e d·e mi da inanizione, osserva.ti nelle prigioni, durante le gravi caresti e e durante le guerre, siano dovuti a un turbamento dell 'eq·u ilibrio li poi dico per 1p rivazione di grassi alimentari . Equilibrio circolatorio. Gli ede·r ni per dìsturbi di circolo non hanno un meccanismo così semplice come si potvebbe credere. Al fattore meccanico si aggiu.n gono una serie di condizioni secondarie che concorrono alla loro produzione, come l'abbassamento del pH per accumulo di acido carbonico n el sangue, modificazioni n ella costituzione chimica del sa.n .. gue, influenza del cloruro ·d i sodio ecc. D'altra parte il diisturbo circolatorio interviene come ·Causa .secondaria nella produzione di tutti gli ·ede mi. Equilibrio nervoso. Sono specialmente le modificazioni d ell '·equilibrio del sistema vaso. motore che hanno importanza. In certi casi se mbra che la lesione nervosa possa per sè stessa produrre l 'edema locale. In altri la le· sione •n ervosa non fa ch e localizzare un edema da cause generali, come .avviene p. es. per gli edemi localizzati in un arto paralizzato in un soggetto affetto da ne frite o da cardiopatia. 1

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SEZIO~E

Fegalo. ~lolti autori attr~buisco~o ad . una .causa meccanica o renale gli edemi che si osservano nelle affezioni epatiche. Per contro \Vallich ha messo in evidenza le modificazioni profonde che su?is~e il sangue ~~i ep.a~i­ .ci con edemi e principalmente dei c1rrot1c1: egli ha visto la diminuizione del tasso delle albumine del sangue con inversione del rapporto fra le siero-albumine e 1e globuline per aumento delle globuline e diminuzione delle .siero-albumine. Egli considera l 'iposerinemia .com e un fenomeno caratteristico dell ' insuffic ienza epatica. Si avrebbe una incapacità del fegato a costruire la siero-albumina a spese <leali animoaridi. La teoria è interessante, ma ~on sembra che le modificazioni dell 'equilibrio album.inoideo del sangue bastino a spieo-are la pa LoO'en esi d egli edemi epatici, in 'O o • l' quanto tali modificazioni si osservano in mo ti casi patologici senza che vi sia sempre forn1azione di ede1m i. Il m eccanismo dell 'idratazione negli epatici è verosimilmente complesso. Ghiaridole endocrine. Si è attribuito alle <Yhiandole endocrine, specie alla tiroide, un ~uolo nella formazione degli edemi. Ma dalle os ervazioni e dal1 e esperienze non è possibile trarre alcuna conclusione n etta. Noi non cono ~ cia mo alcun edema ch e possa essere riportato a d a lterazion e -d i una fu,n zione endoc rina . on vi sono ancora che delle ipotesi. Goncliisioni. Dall 'esan1e delle principali condizioni fisiologich e che intervengono nella ripartizione de Il 'acqua nell'organismo, si può c oncludere cl1e a ciascuna di queste condizioni corrisponde un tipo di edema. Nessuno però di questi edemi trova la sua spiegazioin e in un m eccanismo unico. Vi è sempre l 'associazione di varie condizioni. E non potrebbe esere altrimenti, poich è g li equilibri fisiologici <'Onsidera ti ... ono troppo strettamen·t e concatenati perch è l 'alterazione dell'uno non influenzi g li altri. on vi è dunque una « patogenesi d ell'edema n ma cc de lle patogenesi degli ed emi » . Og ni edema dipende da una causa preponderante associata a cause adiuvanti. E I 'insieme di questi meccanismi associati che porta alla produzione di uno stato di idratazione aeneralizzato ed alla localizzazione del1'edema. C. TosCANO. Interessante pubblicazione: On. Prof. EUGENIO MORELLI

La flsiopatologla del pneumotorace artificiale (con 3 figure nel testo)

lstrumentarlo per lattuazione del pneumotorace e per la cura delle sue complicanze (con 5 figure nel testo) ( Lezioni tenute al 1° Corso di Tisiologia nel Sanatorio Milita.re rli Anzio). Volume in-160, di pagine 56. Prezzo L. 1 O, più le ~pese p-OE1tali di epediizione. Per i noetr i abbonati sole L 7, 9 O in porto franoo

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Inviare Vaglia all'Editor e LUIGI POZZI.. Uffioio P oetale Succursale diciotto, ROMA.

PRATICA

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CENNI BIBLIOORAFICJ<1> Coriferenze cliniche e di Scienze mediche tenlhte nella Scuola di Applicazione di Sanità militare in Firerize. Un vol. in-8° di 230 pag., con fig. e tav. Edito a cura della scuola, 1930. Prezzo L. 17 . In bella edizione su carta patinata sono qui ratccotte le conferenze t enute nella Scuola n el 1930. Precede la r elazjone del Direttore, Generale medico, Prof. G. Grixoni, che tanto vivo impulso ha dato alla Scuola stessa, rinnova11dola in un intenso fervore di vita. La Scuola ha, oggi, grandissima imrporta·n za, tanto più in base alla di sposizione ch e tutti i laureati in medicina e chirugia, chimica e farmacia ' 'incolati da obblighi di leva, abilitati ali 'esercizio professionale e fisicamente idonei debbono frequentarla. . Il Gri.xoni esamina poi la grande ed u~ile m issione del m edico militare che ha segnato, n ell' ultima g uerra delle pagine gloriose. Seauono le altre conferenze: sull 'igiene militare (N. !Bruni), sulla dottrina dei gruppi sanguigni e la m edicina militare (G. Lattes), sulla prossima inchiesta antropometrica militare (L. Livi), sull'ulcera gastro-duodenale (G. Pascale), sulle malattie di c uore dal punto di ~ita isocia le (L. 1F erra nnini), ·cSull 'endocardite lenta (F. Schupfer). fil.

L ehrbuch d er speziellen Pathologie und Therapie d er inneren Krankh eiteri. XXX edizione. Vol. I. Un voi. in-8°, di 880 pag., 177 fig. e 11 tav. icolora_.'te. W . Vogel, Leipzig. Prezzo 1\IIk. 25.

STRUMPELL-SEYFARTH.

Quante aenerazioni di medici hanno studiato sul classic~ manuale d ello Striimpell ? Da noi era gia largamente diffuso nell'ultimo decennio d el secolo scorso; la prima edizione tedesca, di fatto risale a l 1883; da allora se ne sono vendute' 112.000 copie e se ne sono fatte traduzioni in 8 ling ue, ivi compresa la turca, la giapponese, ecc. Seano evidente che n ell 'opera dello Striimpell ~ono insi.te gualità didattic~e che le su~­ sive elaboraz1on1 rese n ecessarie dal progredire della scienza non h.a nno affatto mutato. La presente edizione, come le altre quattro pr~ce­ denti comparse dopo la morte dello Strumpell (1925) è stata rimaneggiata da C. Seyfarth docente di medicina interna all'Università di Lipsia. L 'impronta gen erale ed i pregi del libro sono rimasti gli stessi delle prime edizioni; su questo fondo , le nuove acquisizioni della scienza nostra sono state perfettamente inquadrate, sicch è lo studioso conosce con questo libro lo stato attuale d ella patologia m edica e della terapia, esposte con limpida chiar ezza. Numero(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui

si desidera la recensione"


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IL POLICLINICO

se radiografie, belle tavole. colorate, molte figure illustrano convenientemente il testo. In questo primo volume sono trattate le malattie infettive, quelle degli organi respiratorii> circolatorii e digerenti. fil. Th. BRUGSCH. Lehrbuch der inneren Med'izin. II ed ultimo volume. Un voi. in-8° di 955 pag. con 288 fig. e 16 tav. colorate. Urban e Schwa·r zenb:erg, Berlin, 1931. Prezzo Mk. 30. Abbiamo già dato notizia del primo volume di questa pregevole opera del noto clinico del! 'Università 1di Halle-Wittenberg. In questo secondo volume che completa l'opera la quale risulta così complessivamente di oltre 1800 pagine, troviamo gli stessi pregi dell 'altre. Vi sono trattate le malatttie degli apparati respiratorio , digerente, urinario, del sistema osteoarLicolare, del sistema nervoso, con interessanti aggiunte sulle malattie professionali soggette a denuncia e sulle intossicazioni. È trattata con sufficiente larghezza la ter~.pi~, a proposito d ella quale sono citate anche 'le specialità che agiscono o cc .dovrebbero agire » nelle rispettive malattie. Belle tavole colorate, numerose figure chiare e dimostrative ed un copio sissimo indice alfabetico completano opportunamente questo 1:1tile manuale a cui , come alle altre opere del Brugsch, non mancherà il favore del pubblico medico. fil. 1

Pratique médico-chirurgicale. 3a. ediz. pubbl. sotto la direzione dei proff. CouvELAIRE, LEM1ERRE, LENORMANT. Vol. III di pagg. 1100, vol. IV ~i pagg. 900, Ma>Sson & C., 1931: Prezzo di ogni volume fFr. 150; d'ell 'opera completa Fr. 1300.

La pubblicazione dei volumi III e IV della Pratique médico-ohirurgicale è avvenuta puntualm,e nte secondo la data preannunziata. In essi so110 trattati rispettivamente gli argomenti con1presi fra Demodex-Gerontoxon e Gestation-lntestin. Continuando il piano generale (come già detto nel n . 25 di questa stessa rivista) l'opera rappresenta una guida nella quale chiunque può trovare immediata,m ente e con tutti i dettag li necessari, il consiglio d'ordine pratico, l ' insegnatmento adatto al bisogno. Essa prese111ta quindi u.n evidente interesse .p ratico, mentre un m eritato plauso va fatto ai signori Masson per il non comune sforzo editoriale. A. Pozzr.

Nosokomeion . Anno II, n. 2 W. Kohlhammer. Stuttgart, 1931. Si viene ora pubblicando sotto la direzione di W. Alter (Dusseldorf) , L. Corvin (Ne\v York),

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A. Gouachon (Lyon), P. Orde (London) e R. Sand (Paris), questa nuova rivista trimestrale sulle diverse questioni connesse con l 'assistenza ospedaliera. Essa raccoglie tutto quanto si vien.e pubblican·do in materia, dai più competenti specialisti dei diversi paesi. Il primo fascicolo di quest 'anno conteneva anch·e uno studio del Prof. Ronzani sul servizio medico n ell ' ospedale italiano. Il presente fascicolo, di oltre 450 pagine, contien e 22 lavori ed è particolarmente dedi-· cato alla questione delle infermiere, di cui esamina la condizione in diversi paesi (Stati uniti , 1F rancia, In~hilterra, Giappone, ecc.), posizione economica e d etica, il reclutamento, ecc. Segue una ricchissima bibliografia sui vari argomenti ospedalieri. La rivista è di grande importanza per chiunque si occupa di questio1n i ospedaliere. fil. 1

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Innovaciones recientes en medicina. Un vol. in-8° di 478 pag. J. Morata, ed. Madrid, 1931.

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Anche allo studioso attento e fornito ·di ricco m.a terial e non è sempre possibile il tener dietro al continuo progredire della scienza. Troppe cose, e·d anche importanti, sfuggono oppure sono conosciute in modo molto vago. Riescono perciò a'Ssai utili libri del .genere di questo ch e, riassumono in altrettante monog.rafi e i progressi realizzati dalle tS ingole scienze ed applicazioni .mediche; libro che ha avuto origine 1dai corsi di perfezionamento tenuti al1'Accaid emia medica di Madrid da specialisti delle diver se materie, fra cui citiamo Valdès Lambea (patologia polmonare), G. Pittaluga (em a tolog ia), G. M.arafion (malattie della nutrizione ed endocrinologia), J. Mouriz (applicazioni del la boratorio alla clini,ca), ecc. Il libro riesc~ pertanto molto utile per la lettura e la con·s ultazione; quest'ultima sarebbe stata resa più agevole ìda un indice alfabetico ·delle m.aterie, che ci auguriamo di vedere nella prossima edizione. fil. Interessante monografia: Dott. Prof. ROBERTO BOMPIAINI

Libero docente di Clinica Oetetrioo-GinecW.ogica nE.lla R. Università dd Roma

Eugenica e Stirpe con 8 grafici nel teeto e due tavole fuori testo. Prefaz.ione del Prof. Sen. Ernesto Pestalozza. VoJume in-So. di pagg. VIJI-230, nitida.mente sta.m.-

pato, su carta uso mano-maechina. Prezzo L. 2 5, più le epese postali di eped!izione. Per i 111oetri &1bbonati sole L. 2 2 , 7 5 'Ìn IPOl'to frwneo. •

Inviare Va.glia all'Editore LUIGI POZZI. Ufficio Per stale Succursale diciotto, ROMA . •

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SEZIONE PRA1'ICA

,ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia 1 delle Scienze Medico-Chiru1·giche di Na.poli. Seduta del 30 maggio 1931. Presidente: Prof. G. BOERI.

I Occlusione intestinale ed ascite chilosa da blastoma peritoneale (mesotelio ma). G. CASTRoNuovo. - Espone ed illustra la storia clinica di un caso, da lui osservato e seguìto fino al tavolo anatomico, che dimostra la seria difficoltà dell'orientamento iniziale diagnostico di ' fronte a manifestazioni le quali, partendo eviden1 u;me~~e dall 'add?me, rivest?no carattere acuto peritonitico, con si~dron1e d1 occlusione improvvisa, senza se~ni palesi del blastoma, che pure è la causa prima di tutta la fenomenologia. Soltanto il decorso ulteriore e sopratutto l'esistenza di adenopatie sopraclavicolari, facendo decidere per I 'intervento chirurgico, valsero ad irradiare luce sul processo morboso e sulla sua natura. Dall'intervento e, successivamente, dalla sezione ca~averica, risultò trattarsi di un mesotelioma del peritoneo con metastasi nelle ghiandole prevertebrali, nel fegato, nelle ghiandole tracheobronchiali e sopracl.avicolari, con fenomeni regressivi nel 1niocardio, rene e fegato, con ascite chilosa da ·stasi linfatica. L 'O. fa delle <'Onsiderazioni sulla genesi dei vari sintomi presentati in vita dal paziente, e sulla necessità di intervenire rapidamente nelle forme di stipsi ostinata e dolorosa. Seduta del 13 gi11gno 1931. Presidente: Prof. G. BoERI.

Modificazioni apportate all'ergoestesiografo del Galeotti per la ricerca ·delle attitudini m·uscolari. GALDo L.· - L 'O., dopo aver illustrato il tipo originale d·e ll 'ergoestesiografo Galeotti, fa notare che i tracciati risultano sovente influenzati dalla manovra dell'apparecchio e dalla tecnica personale dcll 'osservatore. Propone pertanto di eliminare questi elementi disturbatori, appor.t ando al1'apparecchio alcune modifich e, quali la trasmissione a catena ed una diversa disposizione delle penne, accoppiata ad una più semplice trasmissione del inovimento delle stesse. Mediante l 'agg~un ta di una leva a pedale si pl'lò, infine, estendere a:Qche agli arti inferiori l'esame, che si rende assai spesso necessario p er ottenere un giudizio più completo. Su due eventualità opposte nel la esecuzione del pneumotorace artificiale. C1ccoNARD1 G. - Le due eventualità, di cui l 'O. si occtipa, so110 la facilità e le difficoltà di costituirlo. Nel primo caso, in corrispondenza della prima puntura un pus spo11taneo si aggiunge a quello artificiale indipendentemente da errori di tecnica, :m,a in r:ipporto ad t1r10 stato di eccessiva friabilità <lel tessuto polmonare. Nella seconda eventualità il pnx è inattuabile per insaziabilità, secondo l'espressione di Bornard, o per insaturabilità, secondo l'espressione propo-

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s~a d.a11:0. Anche questo è indipendente da errori d~ tecnica, ma si verifica per mancanza di retra-

zione del polmone invaso da forte processo di sclerosi. S~ il meccanis:m,o patogenetico delle due eventua!1tà è questo sud~etto, ne derivano: una spiegazione del meccanismo d'azione del pnx sulla febbre, coincidendo la Slla cad uta col collasso completo, e un corollario pratico circa la condotta della cura, che deve esser regolata dal collasso più o meno attuabile.

La bacillemia nel corso della tubercolosi cutanea. 0Ro A.. - Riferisce sulle esperienze condotte in 27 . casi di tubercolosi cutanea e di tuberculidi, insemenzanqo il sangue sul terreno di Lowenstein. In quattro casi (3 lupus volgare ed I eritema iodurato) 1'0. ha ottenuto la cultura del bacillo di Koch dal sangue circolante: i pazienti erano in condizioni di salute apparentemente florida. L ·o. si proponé di estendere le ricerche a pazienti affetti da eritema polimorfo e da acne volgare. Seduta del 27 giugno 1931. Presidente : Prof. G. PASCALE.

Sindrome e forma mediastinica della stenosi mitralica pura. LANDOLFI M. - L'O. r~l~va che la sindrome mediastinica della stenosi mitralica pura - su cui ha richiamato più volte I 'attenzione - è abbastanza frequente (avverandosi in circa il 25 % dei casi di stenosi mitralica), è molto caratteristica ed è assai dinamica, presentando variazioni spontanee o provocabili con var~e manovre (fenomeno del V.alsalva, pressione delle femorali , rij)esso del Dagnini, ecc.). Si può ritenere che tanto la sindrome che le dette variazioni, trovi~o faci1mente spiegazione nell'ingrandimento e nelle variazioni di vol urne del sen0 sinistro che funge da tumore mediastinico: il che ha trovato riscontro all 'esame necroscopico e radiologico. Tale sindrome è facilmente diagnosticabile: la sua mancata conoscenza, però, può dar luogo a gravi errori di inlerpretazione, potendo portare a sospettare un inesistente aneurisma aortico o altro· tumore m ediastinico. L'O. infine descrive minutamente un caso di sindrome mediastinica da stenosi mitralica diagnosticato in vita se~za difficoltà. Le false aderenze pleuri che in rapporto al pneumotorace. MAGLIULO L. L'O. descrive prima un caso di Lubercolos~ polmon:are nel quale gli esami r adiologici mostravano la presenza di numerose ader enze pleuriche, mentre che l 'attuazione del pneumotorace arfificiale potè essere facile e co1np1eta; des<:rive quindi un secondo caso nel quale la radiologia non mostrava alcuna aderen za pleurica, men tre che il pneumotorace artificiale non po tè affatto essere eseguito per il largo saldam ento delle due pleure. La falsa interpretazione del primo caso p uò spiegar si ammettendo che appaiono radiologicamen te come aderenze quelle che non son o al lro che espressione di ispessimento del solo foglietto pleurico viscerale o par~etale o produzioni connettivali della sola parte corticale del polmone. Per contro I 'O. osserva che un processo in. fiammatorio pleurico possa lasciare stati adesivi


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IL POLICLINICO

non rilevabili radiologicamente, come nel secondo caso descritto. Egli crede che qui la pleuroscopia ~ la spirometria potrebbero permettere accertamenti più precisi.

Società Medico-Chirurgica di Padova. Seduta del 12 giugno 1931. Presidente : Prof. G. CAGNETIO. Il Preside~te annuncia ch e la Facoltà Medica della R. U11iversità, adere~do ad un desiderio da lui espresso, ha convenuto che gli « Atti » della Società divengano d 'ora ~n poi anche « Bollettino della Facoltà di Meù~cina », valorizzando con la sua autorità e col suo nome la pubblicazio~e periodica del nostro Sodaliz~o. Negli « Aiti » troverà perciò posto a partire da quest 'anno una rubrica speciale, che rifletterà alcune di.sposizioni d 'ordine generale di pertinenza della Facoltà e che, non riguardando pratiche d 'indole riservata, possono essere di pieno dominio della classe m edica. Sindrome reno-azigo-lombare.

Prof. G. li,._. PARI. - L 'O. ha osservato ·che in ammalati con deficie11za del circolo e stasi nel territorio della g·ra11de azigos si ha talora, nei giorni nei quali va formandosi il trasudato pleurico destro, la concomitanza di dolori nella r egione lom bare sinistra. Ques ti ,dolori sono transitorii e non si hanno in tu Lli gli ammalati, ma quando esis tono possono essere in vario g·rado, e possono rag·giungere tale jntensità da siml1lare una colica renale. I11 un caso anzi, il più spiccato. osservato, il medico curante e in primo tempo l '0 . pure, diagnosticarono u11a calcolosi renale sinistra in una don11a cardiopatica; solo in secondo tempo gli esami urologici e racliologici esclusero la calcolosi renale e lo misero sulla via dell 'interpretazione che ritiene di dare alla sindro11').e . In altri due casi la dolorabilità era appena accennata e risultava soltanto richiamando su di essa l'attenzione d~ll 'ammalato. In allri casi mancava. Possian10 spiegarci la dolorabilità nella regione lombare sinis tra riferendoci alle ricerche che il Varisco eseguì anni ad dietro nell 'I s til u to anatomico di Pavia p er spiegare l 'assenza del trasudato pleurico sinistro, ch e pur si dovrebbe avere insieme al trasudalo destro, perchè l 'emiazigos si versa normal1nente nella grande azigos. A sinistra si hanno di solito anastomosi venose renoazigo-lombari che creano una via di deflusso, in caso di stasi, dall 'emiazigos verso le lombari e quindi la vena il eo-loml)are e l'iliaca comune, ed anche verso la vena renale, specialmente attraverso la vena reno-az~go-lon1bare esistente a sinistra nell '82 % dei casi ed a destra nel 6 % soltanto (Lejars) . Nei giorni in cui queste vene vanno sfiancandosi si può avere il dolore, anche intenso; stabilitosi il circolo collaterale, il dolore cessa. Il dolore lomb;lre sinistro può così essere segno di stasi dell 'emiazigos e, insieme alla trasudazione nel cavo pleurico destro, costituire la sindrome di stasi nella grande azigos e nell 'emiazigos ad essa affluente Segue liiscussione.

Resezione di segmenti della catena iaterale del simpatico esegurta per disturbi trofico-vascolari degti arti. .

Prof. A. Cu1AsSERINI. - L'O. espone la tecnica della resezione dei primi gangli toracici del simpatico, ~ di segmenti del simpatico lombare. Quest 'ultiID:a operazione è stata eseguita in 19 casi,. utilizzando prima la via intra- poi quella extraperiioneale. Si intrattiene brevemente sulle indicazion~; ed espone per sommi capi le principali rnodificazioni che a tale operazione oonseguono. Alla discussion,e prendono parte F ASIANI, DucCESCHI, PALMA, TRUFFI. rispondendo al prof. Fasiani, rileva che anche egli, prima di arrivare alla gangliecton1ia sirnpati~a, è passato per Je varie tappe della simpalectomia p eriarteriosa, delle allacciature delle vene, della arteriectomia. Qµeste operazio11i hanno effetti di solito incompleti e sopralutto transitori, mentre· gli effetti della gangliectomia simpatica hanno il privilegio di essere cl1Jrevoli. Per la gangliectomia cervico-toracica bisogna asportare almeno· il 2° ganglio toracico; per quella lon1bare la resezione deve arrivare al 2° ganglio lombare. Crede per Ja propria esperienza che la simpat ectomia lombare per via extraperitoneale sia da pre.fer~rsi nlla intraperitoneale. Non può entrar e nel catnpo dei rapporti fra anestesia e complicazioni polmon:ari; ma anche egli prP-ferisce la rachianestesia. Dàti abbastanza buoni per l 'indicazione all 'intervento sono dati, oltre che dall'esame clinico, dalle p~ressie indotte con proteine eterogenee o con rachianestesia. Conviene col 11rof. Ducceschi che questi interver1ti, e le ricer che che li accompagnano, costituiscono un nuovo importante capitolo di fisiologia. Non ha fatto ricerche sul tono muscolare. Conviene col prof. Palma sulla transitorietà degli effetti delle operazioni eseguite sui nervi e sulle arterie periferiche. Si compiace col prof. Tr11ffi per gli effetti da lui ottenuti con app]icazioni di r·aggi X. CHIASSEC\INI,

Dott. K. ARSLAN.. -

Sugli effetti delle lesioni unilaterali del cervelletto in animali precedentem en.te slaberintati nel lato opposto. (Con cinema-

togrammi). Il prof. G. M. FASIANI presenta un caso di tumore dell'ipofis i in giovane acromegalico, che esercitava compressione S l1l chiasma dei nervi ottici ed ave.va quasi reso cieco il paziente. Operato di ipofisectomia transetmoidale otto mesi or sono, il malato ha riacquistato quasi completamente la vista e si sono temperati i lineamenti della facies acromegalica. Segue discussione. Dott. K . •.\RSLAN.,

Sugli effetti della labirintectomia bilaterale nell 'anima.le senza cervelletto. -

(Con cinematogrammi). Dott. P.

CERUTI. -

Le proteine seriche nella l eb-

bra e nel p emjigo.

G. CARBOGNIN. -

Influenza dell'acido urico sulla permeabilità capillare. Il Segretario: Prof. G10VANNI ZANE'l*l'J.


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASlSTICA E TERAPIA. ~

Disturbi dlges,ivi nel primo mese di vlia. C. Mie Neil (Edt;nburgh m eid. Journ., giugno 1931) si occupa particolarmente dei disturbi ·d igestivi non gravi e piuttosto vaghi che possono colpire il bambino allattato al seno nel prim·o mese di vita. Egli li classifica nei quattro gruppi segu enti: 1) Diarrea leggera, con scariche frequen· ti e verdi; molto comune. 2) Particolare tipo di vomito; piuttosto frequente. 3) Particolare tipo di costipazione, non rara. 4) Non raggiungi111ento del peso normale, senza altri sintomi dispeptici. 1) Scariche verdi e frequenti. La diarrea verde di questo genere si osserva specialmente quando la mammella si ingorga di latte e sembra dovuta a·d iperalim·entazione e ad aumento dell'azione peristaltica del crmsso. Le feci non mostrano segni di indigestione; no11 vi è vomito, il bambino ha appetito! dorme bene ed aumenta di peso. Se la condizione con tinua, le feci diven· tano aereate ed, invece di -essere uniformi, contengono piçcole masse di sapooi grassi e d anch e del muco; le natich e si fanno r osse. Si possono avere lieve perdita di ipeso, vomiti e coliche, passando così alla vera dispepsia. Il trattamento con siste anzitutto nel ricercare la causa, probabilmente in qualche errore dietetico della m adre. Se i fatti continuano e, sp ecialmente, se le feci e le condizioni generali si fan110 cattive, si d arà un.a piccola dose di olio di ricino , si ridurranno le poppate (di num ero e di quantità) e si darà un poco di polv·e re grigi.a con degli al calini. [La polvere g rigia (grey powde1r ·d·e lla Farmacopea inglese) è preparata con Mercurio e peso doppio di creta pr~arruta , triturando fino a ch,e non siano più vi sibili m.acroscopicamente i globuli di m er curio ; la dose - per a,d ulti - è di 6 a 30 cg. N. del rted .]. Se 1e feci rimangono frequenti e verdi, un buon rimedio è costituito da una semplice emulsione di olio di vaselina - due cu cchiaini da thè b ene sbattuti con acqua, due volte al giorno. Si devono evitare tutti i purganti (feno ftaleina, magnesia, ecc.). La prescrizione va continuata fino ad una settimana .dopo che le feci sono diventate normali . La cura di ·que:ste forme lievi e ·S emplici è della massima- importanza perchè molti casi di maraisma ·dispeptico incominciano in tal modo. 2) Tipo speciale di vomito. Si manifesta, spesso, alla fine della prima settimana di vita; è più comune n elle femmine , è frequente , co. pioso , esplosivo e si ha subito o poco dopo la 1

poppata. Il bambino a·p p,a re sano e vispo, con la lingua pulita, le scariche normali; soltanto più tardi diventa costipato. Si tratta, di solito, di bambini nervosi, irrequieti , eh.e succhiano il latte con gran fretta. Importante è la differenziazione dal vomito della dispepsia, ·della stenosi i'n qualche :parte d ell 'apparato digerente, ivi compresa la stenosi pilorica, che raramente produce sintomi nella prima settimana. L 'errore più grave consiste nel ritenere tale vomito come dovuto ad incompatibilità del latte . Per il trattam ento , si daranno le poppate ad intervalli regolari di non ·più di 3 ore, si calmerà l'irritabilità generale, si tratterà il ba.m bino con grande delicatezza specialmente al momento della poppata, che sarà data lentamente, staccan·do, ogni tanto, il bambino dal seno. Se tali misure non in.ducon o miglioramenti, si somministreranno , 10 minuti prim a della poppata, circa 15 eme. di acqua calda 1contenente 10 cg. di citrato ,d i sodio; si ·p uò tentare anche col cloralio idrato (3 cg. al giorno) per qualch e giorno. 3) Tip·o speoiale di costipazione. Oltre all a costipazione ch e si osserva nella dilatazione con genita del colon, nell'atresia del colon o d ell 'ano , n ella st_enosi pilorica si ha un tipo che insorge, per lo più dopo la prima quindicin.a di vita, senza alcuna causa apparente e, spesso, dopo un periodo di fe ci sciolte e verdi ; si l1a una scarica ogni due g iorni , di aspetto normale , senza essere accompag nata d.a dolori o da tenesmo. All'esame, si riscontra , tutt'al più, un 'anormale contrazione dell 'orifi cio .anale, con qualche escoriazione .secca. La salute del bambino è eccellente . La cau.s.a ·della condizione è 1del tutto locale , dovuta allo spasmo anale. Si consiglierà all a madre di p.a ssar e, un paio di volte al g iorno , il mignolo unto con pomata all'ittiolo (2 ,5 % in lanolina, vaselina, ana), rotandolo in og-ni direzione. Questa dilatazione va continuata per una settimana dopo la g u arig ione. Per quanto riguarda il 4° g ruppo , in cui non vi son o sintomi dispepticj, ma il bambino non g ua.dagna di peso, si deve riconoscere ch e molte condizioni possono stare alla base della sua patogenesi : latte inadatto , varii disturbi del fegato e dello stomaco, e altre malattje generali e costituzionali. Vi è sempre qualche d eficienza nel latte o qualche disturbo delle secrezioni del bambino. I casi di tal genere sono molto imbarazz.anti se non vi è un a forma netta di dispepsia o qualch e sintomo ch e g ui·di alla diag nosi; si ire1I<derà necessario un esame completo ed accurato della madre e del bambino, ricercando, fra l 'altro, la sifili de latente o difetti cardiaci o mentali del bambino stesso. fil . 1


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Considerazioni sul vomiti dei !atlanti. Su tale argomento ha riferito Pacchioni al 2° Congresso Nazionale di Nipiologia (La Nìpiologia, n. 3-4, 1930), ·m ettendo in pri1no· luogo in ·rilievo come ·S iano da 111oi assai rare le gravi forme ipentrofiche s~enosanti del piloro, 1e quali vicevers.a .oono 1desc:ritte lf)On assai maggior frequenza in altri pa-e si, specie in quelli ang lo-sa-s soni. Ammessa ora come più probabile, tra le varie vedute patogenetiche di questa condizione morbosa, quella di Hirchsiprung, secon·do cui si tratterebbe di un.a ipertrofia primitiva, biso·g na considerare anche la pre·dilezione per certe ra zze, per il •Sesso maschile, e per i prim ogeniti, derivandone un concetto di ereditarietà legata forse a ,certe speciali abitudini alim e·n tari di alcuni p opoli, agenti da secoli sulla inuscol.a tur,a pilorica. Ma l'ipertrofia, espressione di er·e ditarietà, non è per sè una condizione m.ateriale sufficie nte a de te.rminare la ·s in drome clinica, dovendo intervenire altri fattori, quali ad esempio l 'iperacidità ga strica . la maggio.r ricchezza in g rasso d el latte, e I.a iperalimein tazion·e al seno. In r.apporto a l varia r e dell 'e ffi cienza di tali sing oli fattori, variano anche le sind.ro·m i clinich e ch e si osserva no e che vanno da11e sten o i g ravi sime a quelle lievi e co11 scarse manifestazioni. Da noi far ebber o difetto le prime forme, essendo invece .abba,stanza frequenti le seconde. La teoria ch e si op·p one a questa .della ipertrofi a, e cioè quella dello spasmo del piloro, è difficilmen te sostenibil e per le molteplici rag·ioni clinich e, r.a diolog·i ch e ed .anatomiche c h e l ' avversan o. Vi è poi da con siderare l 'altr.a sindrome del vom i to abituale del la ttante, o pe.r m eglio dire. dell ' em eti mo , ch e potrà esser e ·diagnosticato solo allorqua ndo pot ranno essere esclusi i disturbi alim enta.ri, li pro·cessi flog isti co-infettivi e l'ipe rtro fia steno1sante, rientr andovi tuttav ia le lie vi ipertrofie pilorich e sen za fatti stenoti ci. Molti so·n o i fa ttori ch e di spong ono il lattante all 'em etism o, e, tra questi , la speciale forma e di sposizjone dello 1stom.aco, a tale età , la man·can za dello s finter e del cardias, ]a vagotonia fisiolog ica ecc. Ma poirch è l 'em.etism o· si produce allorquand o persistono con·dizion1 speciali l'appresentanti stimoli abnormi per lo stomaco, è natl1rale ch e il vomito, in questo caso , non sia che un riflesso di dife1Sa. In complesso , si potranno di stinguere clinicam en te 3 fo1rm e di em etismo: Da :nevro,p atia, o i per e tesia de11.a mll·cosa ga·strica ; da dispepsia sen1plire , con o senza dilatazione atonie.a ga stri ca; d.a di astasi dei muiscoli retti ant eriori d el} 'addom e. • L'ipertro fi a pil ori ca e l'em eti mo sono po1 1

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tra di loro i·n dipendenti dal punto di vista patog·e netico, ma possono ritrovarsi insieme nello stesso soggetto, influenzandosi reciprocamente, sì 1d a r,appresentare un esempio caratteristico di un fatto morboso determinato da un intreccio di co,n dizioni patogenetiche, organiche e funzionali svariate. M. FABERI. L'alimentazione degli atrofici. Il pro·b lema dell ',a lim.entazione dee- l i atrofici è legato a fattori 1causali e in dividuali, nonch è .all 'esistooza di un certo grado minimo indispens abile di potenzialità reattiva dei processi nutritivi, ,c ui i va.ri elementi della razione devono venir necessa;riamente adeguati dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Negli atrofici, a·d e·sen1pio, è aumentata, !n linea g ener.a le, la tolleranz.a e la necessità deg li idrati di C. , mentre è .diminuita quella per i grassi, essen·do'ri in pa·r i tempo maggior fabbisogno proteico, vitaminico e minera.le. G. Macciio tta (Riv . di Cliri. Ped., n . 3, 1931) ha studiato à.mpiameillte la questione , mettendone in rilievo vari lati i·m portanti. Vengo1n o co·sì esp·o ste le .differenze fondamentali esistenti nei rigua•r di dell '.a ljmentazione dell 'at rofico tra latte ·di donna e latte di ani m,a li , faicen·do .r is.a ltare le d efi cienze delle varie rnodificaz1oni proposte per que·sti. Da lle indagini fatte risulta poi che tali sog getti s,ono in gra.do di utilizz.are .anche altri elem enti ·d i or1gin e a·n imale e vegetale, ricchi di nuclein.e, lipoidi e vitamine, ca1)ac~ di espiioare .azione i11teg·r.ativ.a. Tra q'uesti, il feg,a to. il pancr eas e il cervello di vitel,l o, il fegato di alcuni pesici e gli elementi d ell 'uovo, che, soonmini,s trati nelle dosi 1convenient1i, 1)ossono e-3se · r e b en soppo•r tati .anche n ei primi m esi di vita . Tr.a i vege t,aJi sono i cer eali che risultano, da tale punto ,d_i ' 'is.t a, fo1rniti di proteine l)iù complet e, m entre i legumi, pur offrendo ricco m.ateriale prot eico-ed idrocarbonato, rappr0sentan.o un alimeinto squilibr,ato per I 'atrofico. L 'A. ha poi combina lo Vclrie diete e 1niscele, 11ti.li sia pe,r l ' inte.g razione d el la tte scre1nato e decaseiniz.z,a to, sia IPer I '.eventuale sostituzione .di qu esto, rper ,p erio·di an che di settiman e. Util.i .si so,n o mostriate le farine di soja mecola te .a quell e di cereali. Le varie diete indicate dall' A. non rappresentano, co·m unque, che un ripiego transitorio , per il passaggio ad altri tipi di alimentazione più compl essi e completi. M. iFABERI. 1

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Sull'esofagospaemo essenziale permanente nel bam· bino. Se lo spasmo e ... ofag eo e senz.i.aJe permanente è frequente n ell'adulto, è i11veoe molto raro n el bambino, in cui non ~i suppone possano in fluire i fa ttori etiologici n ervosi di tale stato tì1n zional e . 1

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SEZIONE

E. Benass~ (Radiol . Med ., XVII, f. 11, nov. 1930) riferisce due casi tipici di questa forma morbosa , osservati in due baniliine di 7 e 6 anni. In entrambe lo spasmo risiedeva in corrispondenza del restringin'len·to diaframmatico del.l'esofago; l 'esame clinico e radiografico hanno confermato l 'ipotesi funzionale di tali spasmi, in soggetti nervosi isterici, e tale ~pot e ­ si è stata avvalorata dalla terapia calmante a base di belladonna e bromuri, la quale 11a fatto attenuare e cessare ogni spasmo. L 'A. richian1a .1'attenzi-0ne su di un radiogramma in cui si poteva ootare un aspetto particolare della 111u1cosa, la quale, appari,·a estroflessa per l 'azione d ello spasmo esofageo; questa intere . . sante immag·ine si poteva p·a ragonare a quella d escritta dal BuSli in corrispondenza d el piloro. a lla b ase d el duodeno. L. C .-\BUSI. Le verdure eome sorgenti di vitamine, e il loro uso

nell'alimentazione infantile. Il problema è stato studiato con controllo biolog ico da A. cheunert (Deut. 1)1/ ed. lVoch. , n. 20, 15 maggio 1931) comprendendo sotto la denon1inazione di verdure i vegetali più co111unem ente u -ati n e lla diet a t1mana, specie dal punto di v i ta d ella loro preparaz ione com1nestibile. La vitamina A è più a bbondante negli spinaci , bieda, cavolo verd e e ro eo, lattu ga, carote rosse, pomidori, e n1eno abbondante n el cavolo r os o, cavolfiore, fagiuoli ~e l)Ì elli verdi, cetrioli , navoni, man cando poi del tutto n elle altre verdure. La co ltura e la sterilizzazion e .d elle , verdure citat e n on d ann·eggia il controiuto in vitaimina A , t anto ch e non è necessario di consumarle 1crude. L 'altra vitan1ina liposolubilo D ., i11vece , si trova solo in traccie trascurabili n eg li alimenti vegetali, tranne ch e in certi tipi di funghi. Delle vitamine idrosolubili, quella B è abbondante n el cavolo verde; in eno nel verzotto , cavolo bianco, spinaci , lattuga, ca'1 olfior e, oavolo rosso e roseo, piselli , fagiuoli , navoni, carote, bieda, patate, pomidori, rape; scarsissima n ei cetrioli, aspar agi e raba.r baro . Anche per tal e vitamina i procedimenti di cottura e sterilizzazione n on pro,rocan o n1odi ficazionf. La vi tamina C. , antisco.rbultica, · (è la più importante, essendo la sua prese1lza limitata quasi unicam ente a~le verdure e fru t ta , e 'se ne trova quantità n otevole in quasi tutte quelle usate a scopo alimentare, ma solo a patto tch e siano con sumate a Jlo stato fresco. La ste· rilizzazione e la conservazione la manteng ono inalterata, purch è condotte con procedimenti per quanto più è p ossibile escludenti l'aria. La qua:µtit à di tale vitamina varia poi a 1seeorlda d el periodo di maturità della verd11ra. E. Ed eJ ~te in , H. Langer e L. Langstein (ibid.) h a11'Ilo poi s t11diato il com110rtamento

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PRATIC.~

delle verdure usate per l ' alimentazion e infantile ... ia in forma fresca che conserva te. Dalle ricerch e :sul -ricambio del lattante così alimentato si d etrae che non esiste differenza apprezzabile n ella ritenzione di N. , ceneri, CaO., MgO., e P2 0 5 • Indipendentemente poi dalla qualità usaita, nei pe riodi .di somministrazione di verdure si ha una ritenzione diminuita, rispetto ai periodi in cui i vegetali sono esclusi. In un relativo parallelisrr10 con qua nto preced e sta anch e la constatazione che le condizioni secretorie nello stomaco del lattante non inostrano n·essun mig lioramento col nutrimento vegetale; anzi piuttosto un p eggioramento. Tale influ so sembro ·p erò limitato all'e tà d el · lnttante. In q uesto, 1poi, t ale ·n utrimento ipermane piuttosto a lungo n ello stomaco, con differ enze notevoli tra le carot e e gli spinac i. Mentre infatti con l e carote la perma11enza resta nei limiti dei periodi dello svuo lamento per le foTm e normali di alimentazione lattea, con gli pina1ci cresce tanto da sorpassare i limiti cono ciuti d ella diges tione fi iolog ica, e c iò so])ratutto in caso di verdura fr·esca. Vi influioe anche il periodo stagional e, poichè, ad e empio, l e carote fre sch e invern ali passano atLraverso allo sto,n1aco più ra p idam ente di quelle autunna li. Tali !differenze clecorrono con un parallelism o notevole col 1conlenuto in cellulosa , il qua le è più alto n ell e qualità ch e passano con rapi dità maggiore. La prova clinica protrat ta per più m esi ha in fine dimos trato che le verdure con servate (carote, spinaci), posso·n o venir ·u sate senza pr egiudizio a lcuno n ell 'alim·entazion e d el lattante , n ei periodi in c ui m ancano quelle fre.. ch e, oppure la loro qualità è sca.d ent e.

M.

FABERI .

SEMEIOTICA. Progressi recenti sulla diagnosi radiologica. G. Galstaun (lridian M edical Gazette, maggio 193 1) fa una rapida ::rassegn a d ei 1p r ogressi ch e la ra.diolog·ia ha 1co1np iult o in que:sti ultimi anni n el cam po d ella diag11ostica. 1) ra1diologia d ella vescica biliare. I l m etodo di Gral1.am con la tetraiodofenolftaleina ha permesso di colorare (opacizzare) la v~scica bili ar e e in via indiretta h a permesso di re11der e ev identi i calcol i di colesterina p rima i nvi ibili . La colorazio11e d ella coleci ti n1ancl1erà in casi di insufficien za epatica: in casi di oslruzio11e d ell 'e,p atico, de l ~ i sti co, d el dott o comun e; quan{lo le pareti infian1~ate no~ s?no ?apaci di con centrare· quan~o i e.alcoli r1~ 1~p10no in nlodo completo e st1•1)ato I.a colec1 t1 . • 2) pielografia e uretero-pielografia. È po .. sibile per via ascendente r endere ev1denti la Yesci.ca, l.a pelvi , i cali1ci •previo cateteri sino d e1

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Si tratta va ·di u11 uon10 di 54 anni, ricovegli ureteri inietta11do una sostanza opaca (iorato in u11a clinica per ipertrofia prostatica. duro di litio). Le indicazioni sono numerose; le i1111nagini sono spesso caratteristich e (idro- con rite11zione acuta di urina. n efrosi : dilatazione d ei calici; rene policistic.o : Una ra.d io.g rafia cl.ella r egione r enale m ostracalici a llungati e a ragno; tumori: calici moz- va varie ombre attribuibili a ca lcoli o a tubercolosi renale . Fu fatta la prostatectomia soprazati, ecc.). 3) pielografia endove1iosa. È :p ossibile con pubica e il paz ie nte lasciò l ' ospedal e in breve l 'uro elec tan o l ' abrodil opacizzare il r en e e tempo. Due m esi. dopo tor11ò per idrocele; fu le sue cavità (40 gr. di urosel ectan in 8·0-100 riesamina·to radiolog icamente il r ene e si fece acqua 1distilla ta). un pielo.g ramma con m ezzi di contrasto (io1du4) iste;rosa~pingografi.a. Il meta.d o introro) e si trova rono le stesse ombre. Non essendotto per la ·p rima volita d.a Cary n el 1914 e doci bacilli di Koch nell1e urine si fece diag r10poi d a H en ser n el 1925 è oggi largamente dif- si di calcol osi. fuso coll 'u so del lipiodol ch e permette la viLe urine conten evano e111azie, l eucociti , cisibilità ·d ella .cavità uterina e delle rtube . . lindri . Eu operato dell 'idrocele. Ma qualch e 5) b1~oncografia.. Si usa il. li.p .iodol intro- mese d opo il paziente aveva dolore alla codotto n ei bronchi (ascessi -:- cavità polmonari lonna ve rtebr.aJe, regione dorsale bassa, con - ·b loccaggio ·del 1b Tonco p er tumori , ecc.). irradiaz ion e all 'addome. Una radiografia del 6) mielografia. Iniezione del lipiodol nel- torace diede ombra d ensa attorno alle r egiolo speco vertebrale (per J.a diagnosi di tumore, ni ilari ; per cui fu fa t'ta diagn osi di tumore di mielite trasversa, eoc) . m ,aligno d el polmone e calc ificazioni r ena li. 7) studio dei seni m ediante l ' introduzione Il paziente m orì itterico. L 'au topsia ldiede: di sostanze opach e n ei seni della faccia. can cro ·d ell polmone idi ·origin.e h:r.op.chia le, M. E. co11 metastasi pleurich e, mediastinich e, epaTecnica nuova per lo studio del rilievo delle vie t iche , pan cre.atiche, .cirrosi biliare , sclelfosi d·elle arterie r enali con ca]cj fi cazione, polmonibiliari" sul vivente. te lobare. R. LusENA. Le iniezioni di lipiodol nelle vie biliari dopo la colecistostomia sono .entrate si p uò dire n el- Voluminoso aneurisma dell'arteria Ischiatica. Aneula pratica corrente : esse sono poco dolorose e rlsmografta con Ioduro di urea. inoffensive per il malato e m olto semplici perZep·h irino Do Amaral (Revue Sud-Americ. de ciò che rig ua r·da l 'iniezione del liqui.do opaco. Ai! éd, et de Chir., febbraio 1931) in un caso La tecnica r adiolog ica e l 'interpretazione d eldi voluminoso aneuris ma della natica, ha esele im.a gini offrono però ·delle difficoltà ad ovguito l 'an eurismografia, adoperando, invece di viare a lle quali DiocJès (Paris M édical, 16 mag una soluzione di jo,du.r o di sodio, una sol11· gio 193 1) ha ideato e attuato una nuova tecnizione di joduro di urea (uroselectan) al 40 %· ca semplice e rapida. Furono eseguiti tre cliches. Un primo, di con:Il p. è coricato sul dorso sulla tavola d ell'aptrol1o non r ivelò •n ulla. Gli altri due furono parecchio di telestereora.diografia universale . presi 'imme,di.atamente dopo l 'iniezione di uro· Grazie alJo sch ermo fluorescente posto so tto il 1sel ectan n.el e.entro d el tumore : uno dopo iniemalato e la c ui imagine è riflessa da uno· speczione di 50 cc. soltanto l'altro dopo l'inie· chio , la r egione epatica è rapidamente centrazione di 100 cc. I due ',c lichés permisero di ta senza spostare il p. sul tavolo ma solo spolocalizzare !Della arteria ischiatica l'aneurisma stando il disopra del tavolo ·p er mezzo di adat- e died ero immag ini identiche, cosicchè si può to dispositivo. concludere ch e 50 cc. di urosele·ctan sono sufL'opera tor.e allora spinge ,pe,r mezzo della fi cienti per ottenere una buona aneurisma.. sonda la sua iniezion e e quando ii liquido g r.afi,a. C. ToscANO. opaco ha riempito interam ente le vie biliari (la sua progressione è stata seguita ra-d ioscopicaMEDICINA LEGALE. m e·n te) , veno-ano pre,s i i clichés i stanit aneament e in un frammento di secondo. Determinazione della paternità per meno del grup· L' A. con questo sistem .a suole prendere d el pi sanguigni. le stereoradiogra fie che permettono in tutti j Da quando Landsteiner per primo! n ~l _1 900! casi in cui l 'imagine radio oa rafi ca è difficile ad . " riconobbe l 'esistenza rd i differenze ind1v1duaI1 I~te rpretar~, . la ricostituzione d ei differ enti piani anatom1c1 e la vi sione in rilievo dei reci- n·el sangue umano sino ad oggi, la te?ria dei proci r apporti d egli organi e dei differ enti ca- g ruppi sanguig ni si è grand emente sv1luppat~ ed ha da to adito ai più interessanti problemi nali. V1cENTINI. di medicina l egale e .sociale . Caleltlcazlone delle arterie intrarenall nbe dà l'aspet· Cu:rioso e veramente inter essante per la mato radtologlco di calcoli niera con cui è stato risolto è il caso ripor.t ato e d e crivono un caso G . Wintthro,p Fish e da l\.. Wien er (A m er. Jou.rn . of M ed . Sciences, magcrio 1931). Si trattava di una• sig• nora• L. A. Hallock (Th e Journ. of the Americ. Mela qual.e aveva usato durante due anni n ei suoi die. Assoc., 6 giugno 1931). 1

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XXXVIII, Nul\tr. 33]

SEZION~

rapporti col marito delle precauzioni anticoncezionali: durante un breve periodo di assenza del marito ebbe rapporti senza nessuna pre.cauzione anticoncezionale con un amico: il giorno seguente a questo fallo essendo il marito ritornato dal suo viaggio ebbe anche con lui rapporti anche questa volta senza nessuna precauzione . Dopo 284 giorni partoriva di un . bambino. Tutto sarebbe andato bene se la signora non avesse avuto lo scrupolo che il bambino fosse figlio dell 'a•miico e non d.el marito, e -non avesse esternato il suo s ospetto, confessan·do il suo fallo al m ,a·rito stetSSo, il quale voleva mettere in quiie te le .cose sostenendo che se .anche cosi era, 1si poteva andare avanti lo s·tesso come se il bambino foisse ·stato suo; ma la madre non era di tale parere: affenmava che se il bambino ,e ra figlio dell'amico ,e lla sarebbe ·volentieri ritornata ·da questo piuttosto che permettere al marito di allevare il figlio di un 'altro. Conclusione: perizia medica. La ricerca dei gruppi sanguigni diede que·sti risultati: il marito apparteneva al gruppo A, la moglie al gruppo B, l'amico al gruppo A e il bambino anch1e al gr uIJpO A; la question e era più eh .e mai oscura; ambedue gli uomini .appartenevano al gruppo A e nessuno dei du·e poteva quindi essere el iminato. Si pensò allora di ricorrere alla determina.zione dei gruppi per m ezzo qegli agglutinogeni M e N 1di Landsteiner e Levine e si vide che il ma.trito appartenev.a al tipo M + N - , la ma.dre e il bambino allo stesso gruppo del marito 1r1entre I 'amico apparteneva al g ruppo M -N + che ,per regola non 1p uò dare orig·ine a individui del gruppo _M + N -. : onde l 'i,n discre1.o amiico fu eliminato e la pace tornò a regnare seren,a n ella p>Ìccola famiglia aim.ericana. G. LA CAVA.

MEDICINA SCIENTIFICA. Allergia non specifica e ''fenomeno di Sanarelli , 1

Del tutto r ecentemente sono apparsi alcuni articoli molto interessanti sull 'allergia specifica, che apportano un i1uovo brillante contributo allo &tu.dio di quel fe,non1eno cui z.drodowski e Breinn h anno proposto di dare il nome di <e fenomeno

di Sanarelli n. ' P . Borde.i (C. R. de laSoc. de Biol., CVI, n.

13, 1931, pag. 1251) h.a osservato che mentre

l'iniezio ne imtraperitoneale di 2 oc. di una sospen sion e. densa di colibacillo ucciso col ri·s caldamento (a 6·0° ed anche a 100°) è inoffensiva per animali nuovi e sani, è invece rapidamie nte rr1ortale per le cavie le quali hanno ricevuto n el fJeritoneo, 15-21 g iorni prima, 5 mg. di BCG . (~li anin1ali muoiono presentando tutte · le caratteristiche di un v·e ro e proprio attacco di epitallassi o crisi nefasta, come ha chiam.a to .con felice e precisa espressione questo com ples1

PRATIOA

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so quadro morboso venne .chiamato da Sanarelli nelle sue classiche ricer che sul colera spericrnentale nei conigli adulti . Secondo P. Bordet, tale crisi nefasta nelle c.avie tubercoli1nizza-te non si .av.rebbe che allorquando gli animali sono iniettati col colibacillo: altri prodotti microbici o altre proteine estranee non sarebbero .capaci di scatenare I.a crisi violenta, di natura probabilmente anafilattica, che con duce a morte gli animali sen sibilizzati col BCG. Questa sensibilità verso il colibacillo può esser messa in coincidenza, seco.ndo P. IBordet, iniettando soltanto n elle cavie tubercolinizzate del B. coli, il qu.a le pro·duce un 'escara caratteristica riportabile al fenom eno di Sl1wartzman, il quale non è altro che una va· riante del fenomeno di s.an.arelli. Il fenomeno di Shwartzman è stato oggetto di studio da parte di A. Gratia e R. Linz (Comptes Rendus de la Société de Biologie, tome CVI, n. 13, 1931, ip ag. 1290 e 1293; ibidem, tome CVII, n. 16, 1931, pag. 234 e 236). Il fenomeno, cosidetto di Shwartzman. consiste in questo: se si inietta n ella cute dell 'addome di un coniglio qualche decimo di cc. di un filtra1to microbico, che di per sè stesso non provoca alcuna manifestazione a11prezzabile, e dopo 24-48 ore si esegue una seconda i11i ezione, questa volta per via endovenosa, di qualche decimo di cc. dello stesso o di altro filtrato rnicrobico, si constata nelle 24 ore ch e seguono alla iniezione, qualche volta anche solo dopo 5 ore, la comparsa di una reazione .e morragica consi)derevole nel punto do.ve è stata praticata la prima iniezione. La zona emorragica può in seguito necrosarsi e ulce• rars1. Orbene A. Gratia e R. Linz soITTo tratti a con·cluder•e dalle loro ricerche su questo curioso fenomeno, eh ' esso è perfettarn,en te riportabile al fenomeno già da tempo descritto da Sanarelli. Difatti questi AA. h.a11no osservalo cl1 e mediante la tecnica di Sh'''artzman si ottiene nei conigli la tipica re.a zione emorragica intestinale messa in evidenza da Sanarelli n e-lle sue esperienze sul colera. Il fenomen o di Sh'' artz·man si può otten ere anche con tossine vegetali, come la ricina, ed è sus.ice ttibile, secondo Gratia e Linz, di essere trasmesso passivamente. Mentre Shwartzman non crede alla natura anafilattica del fenomeno da lui m esso in evi·denza, Gratia e Linz sono invece prope11si ad ammettere che pur no n essendo le condizioni di produzione del fen omeno quelle del] 'anafilassi classica, pur tuttavia il m eccanismo delle sue manifestazioni è riportabile a quello dello shock ~nafilattico, o .meglio ana/ilattoide come lo chiama Sanarell1. 1

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I L POLICLINICO

Reazioni da iniezioni di polline. G. L. Waldbott (Th e Jourri. of the A mer. Medie. Assoc.,, 30 m.a ggio 193 1) h a studiato la .r eazione in 392 in iezioni di pollini. 104 volte ebbe reazione. La sintomatologia delle reazioni, se è t~pica, si può dividere in tre stadi: nel periodo pren1onitorio e' è indolenzimento attorno · alla bocca e alle dita delle mani e dei p iedi , arrossamento della faccia con senso di pizzicore agli oochi, al n aso, agli ore·c chi , sen so di peso a lle regioni dei sen i e sternu ti; nel secondo periodo ci sono sibi li asmatici con tosse secca e a volte diarrea con vomito e sincope; nel terzo stad io urticaria gen eralizzata. La reazione com,pare da 25 a 120 m in uti dopo l 'iniezione se quest·a è stata sottocutan ea; la reazione è tanto più imponente qµa n to più è pr·ec01ce. La reaz ione alle iniezioni endovenose è p iù precoce, 1p iù imponente, più per icolosa. Esistono reazioni atipiche: asma senza urticaria , manifestazioni localizzate al naso e agli occhi con assenz.a d i manifestazioni broncl1iali , oppur e dolori addon1ina li, e ron zii con cefalea e palpitazioni e ipertensione (mentre queste reazioni son o accompagnate abitualmente da ipotensione). La 1causa delila r eazione deve ricercarsi o in una .'q uantità eccessiva del polline ad operato · oppure in un troppo rapido assorbimen to dovuto a1d un.a iniezione cl1e si ere.d eva endomuscolare ma ch e in realtà era endovena~, optpure ad enorm.e ipersensitività individua le o alla eccessiva freschezza dell 'estratto ' e a inie. . z1on1. ripetute troppo .spesso alla stagione d ella cura 1ch e coin cide colle esacerbazioni stagionali d ella malattia. Per evitare ·queste reazioni si eviterann o accuratamente le cause elencate. Se la r eazione ~i . è . gi~ manifestata ·è utile l'adrenalina per in1ez1on1. 1

R. LusENA.

VAR 1·A . Azione farmacodinamica delle ''Mitragyna,, africane. ~ella r~la~ione che h.a pubbli cato sulla sua ultima m1ss1one nell'Afri ca occiden tale fran cese, E. Perrot ha r ichiamato l 'attenzion e sul11'importanza farmacolo.g ica ·delle Bubiacee-Cinconee dell 'Africa tropicale, specialmen te quelle appartene~ ti ai geineri Sarcocephalus, Crossopterys e Mitragyna. In una comunicazione all'Accademia d i Medicina di Parig i (seduta del 3 g iugn o 1930), E. Perrot, Raymond-Hamet e Larrien si occupano del genere Mitragyna che non è 'costituito solamente da specie africane, ma ·c omprende anche delle specie originarie d ell 'In do-Ma lesia . La Mvtragyna speciosa, che cresce nella

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Malesia co11tie11e nelle sue foglie un alcaloide amorfo . la mitraginina, oh e possiede azion e anestesica locale. Le cor.teccie d ella Mit ragyna p01rvifolia dell'In.dia, 1sono u sate ,d agli indigeni nella cura della febbre e delle coliche. Field ha estratto da lle foglie della Mitragy1l a diversifolia un al1c.aloide cristallizzarto , la m iLraver.sina, la cui fo rm ula ,p;ro babile è la seguente : c22 H2s os Nz. I n·ostri AA. si son o dedi,c.ati a llo studio delJ.,e M i~ragyn a african e nell e due specie finora note: M itragyna africana Hiern . e . Mitrµgyna macrop1h ylla Korth . Da ciascuna di queste d ue p iante, essi hal').no estratto un a lc.aloide e si intr attengono su aloune PTOPTietà fisi ologich e di esso. Qu,e sti a lcaloidi provocan o un.a ca·duta d ella pressione arteriosa che si a·ocom pagna cori un,a diminuzione passiva del volum.e del rene. Particolarmente interessan te è il fatt o che I 'alcaloi·de d el la Mitragyna africaroa provoca I 'inversione ·degli effetti della adrena li na sulle pressione carotidea. Se ad un animale trattato con· detto a l·c.aloide, si somminist ra adren.a lì:n.a, quest ultima provoca una netta ipotensione e una d iminuzione passiva del volume del r en e. Gli AA. sono di opinione che questo fenomeno sia in rapporto con u na paralisi del sistema nervos,o simpatico e pensan o di u tilizzare l 'alc.aloide n ella ·Cur.a delle ipersimpaticotonie. V I CENTI NI. 1

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Pr of. DARIO MAESTRINI e Dott. MARIO· MUZll Direttore e Medi co P r ima.rio Specialista. radiologo nell'Ospeda.le Civile dii Tera.mo

LE DOLICOCOLIE Studio Clinico e Radiologico. Con 58 figur e interca l ate- nel teeto. Prefazione con l ettera del Prof. Sen. C. B. Queirolo. SOMMARIO DEL VOLillfE. - Prefazione. - Cap. I . Brevi considera zioni sui fattori della stitichezza abituale, p a.. gine 1 a 23. - Cap. n . Stato attuate delle nostre cono. s~enze sulle dolioo colie : a) Stori a; b ) P a togenesi ; e) Cli· ruca; d) Radio.l ogia, pag. 24 a 47. - Oap. IlI. Osserva. z io ni personal i s ull~ dolicocolie, pag. 48 a 76. - Cap. I V. Segni clinici delle dolicocolie osservate: a) Dolore; b) Meteorismo oom p.li caz.ioni; e) Dannoee -conseguen ze delle dolicocolie (anormali posizioni di tra tti' dnteetin•a l i. compleeisionj, a,.ngolazioni) ; d) Stitichezza ; e) F ebbre; f) Qualche eintomat·ologia rara, pag. 77 a 89. - Cap. V. Repe ~ti r~diologici delle dolicocolie osservate: a) Dolicoca.l1e uruverea.li ; b) Dolicooolie par zi ali · e) Dolicocohle e megacolie; d) Doppia fun~ione del colo~, pa g. 90 a 92. C~p. _~I. Le dolicocofie pure, considerate come fattore d1 s t1t1 chezza abituale : a) Funz·iorui proprie d el colon · b) . For:r:na.zione delle feci e loro com p<>&iz.ione; e) Sttmol~ fis.~olog1co dell'eva,cuazione; d) Importanza della eemP.l1ce lunghezza n,noirmale del colon come fattor e dd stit ichezza, ~hitu~le, pag. 93 a 108. - Oap. VII . Terapia_ delle dOl1coco11e, pag. 109 a 111. - Cap. VID. Conolusio.. ne, p a g. 112 a 116. - Cap. Il. Bibliografie, p a g. 117 a 120. Vol~1me di pagg. VIII-120, nitidamente etampato in carta a;IDeracana. .- Pr~zo L. 2 O pjù le epese postal i di spedi· z1one. Per I noetr1 abbonati sole L . 1 8 in por to fr a,noo. Inviar e Vaglia all'Editore LUIGI POZZI . Ufficio P oetale Succursale di-0iotto, ROMA.


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SEZIONE PRATICA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> CONTROVERSIE GIU RIDICHE. XXIV. • Autonomia del potere disciplinare· Efteltl dell' assegnazione al confino.

la costitazion.e e la permarienza del rapporto di impiego; che il po:sto di levatrice non può rimanere affi.dato a persona che è dedita a pra·

tiche abortive per il danno che arreca alla « P!ossono e1ssere assegna•ti a l confino di poli- società con · l '.applicaziollle di tali pratiche: dezia, qualora siain o !p e·ricolo1si a lla sicurezza pub·libera, ecc. >> . blica: 1) gli ammoniti; 2) coloro che abbiano La levatrice ricorse alla G. P. A. e d edusse commesso o manifestato il ·deliberato propoche il Podestà avreb be do·v uto .p rocedere discisito di ·comm·e ttere atti ·diretti a sovvertire vioplinarmente, contestando fatti conoreti, con lentem ente gli ordinam.e nti nazionali, sociali termine per le difese, .p erchè il provvedimento o economi.ci costituiti nello Stato o a menodel confino non avev.a, per se stesso , la efficamarne la sicurezza ovvero a contrastare od cia di estinguere, seinz'altro, il rapporto di imostacolare l'azione dei poteri dello Stato, per piego e il .potere disci1plinare è e rim.a n e automodo da recare comunque nocumento agli innomo, 1pur do·vendo ·e·sser e esercitato anche in teressi nazionali, in relazione alla situazione considerazione del provvedimento d el confin o interna o internazionale d ello Stato n (art. 184, ch e certament e modifica la con.dizio1ne dell 'imt. u. delle leggi di sicurezza pubblica). piegato ed è un grave atto idi pubblica amminiL'assegnazione al confi110 qual i effetti deterstrazione. mina sul rapporto di i·m piego? La G. P . A. accolse queste deduzioni. L'art. 65 1del R. D. 21 marzo 1929 n . 321 Il Comune ricor se a l Con siglio ·di Stato. La stabilisce che il segretario comun.a le, am.m oniSezi,o·n e, 1con decisio·n e 4 luglio 1931, to o assegnato al confino, è senz'altro, d estin. 392 riportat a integralmente nella nostra rivista cc Diritto Pubblico Sanitario n, fa scic. Vll, tuito, indipendentemente da qualsiasi procedi}1a · conferm.ato la risoluzione della Giunta. mento disciplinare . In sostanz.a, h a consid·erat:o il Cons1qlio di Ma questa disposizione, ch e attribuisce al Stato ch e il rapporto di impiego dei sanitari provvedimento d-e l confino la efficacia ·di estinguere il rarp porto di impiego, no11 può es- condotti h a un ordinamento g iuridico particolare e completo , anch e per le cause e le forme sere applicata per analogia . dei .p rovvedimenti 1djsciplinari; le disposizioni Si deve, quirudi , stabilire in base ai principi generali e all'ordinamento g iuridico d el rap- concernenti la destituzione degli imp iegati dello Stato, nel caso di condanna , e dei segretari porto di i.m1piego, la condizione dell'impiegacomunali , n.el caso di assegnazione al confi~ to inviato al confino per qualsiasi causa. 110 , non possono essere estese per analo.g ia <:tl Questa situazione si è verificata e d è stata sani tari condotti ; l 'Amm inistrazione comunale esamin.ata d.al Consiglio .di Stato . Una levatrino·n può prescindere dal procedimento discice fu d en11nziata per pratiche abortive e fu asplinar·e. segnata al confino per tre anni, con provveLa V Sezione si è reso c'onto dell ' inconvedimento confermato in grado di ap1p ello. J:.,u niente ch e :p otrebbe ·derivare da un contrasto denunziata anche al magistrato penale per due tra il ·p rovvedimento del Co·mune o della Profatti specifici : m .a in un caso fu r1egato dai vincia e cru ello ·della Commissione cl1e dispoperiti lo stato di gravidanza d ella donna che, seicon.do l 'aocusa, avrebbe abortito co.n la com- se il confino; ma h ~ soggiunto c orrettamente plicità de lla levatrice; nell'altro caso fu esclu- ch e inconvenienti ben più gravi possono deri. sa qualsia·si traccia di aborto delittuoso. La vare dalla violàzi·one .delle gu.a rentigie della levatrice fu assolta. Il Capo del Govern·o con .. difesa. La decisione è irrn.portante perchè ria fferma donò Ja pena del ·cconfino. l'autonomia del potere disciplinare e la necesFrattanto, il Podestà aveva deliberato il lisità, in ogni caso, di un regolare procedimencenziamento con questa motivazione: to c h e renda possibile all'impiegato l 'eser ci<<considerato che la levatrice cor1dotta . .. v-en~ zio pieno del diritto di difesa, ancl1e quando ne tratta in arresto ed assegnata al confino un provvedimento ·di .altro organo, 1pur con se. di polizia per tre alilni perchè risultata d edita rie garanzie coordinate allo scopo di sollecita a pratiche abortive per l e quali sono in corso anche procedimenti penali: considerato che . protezione della .si curezza pubblioa, abbia stal'esercizio delle pratiche abortive e la conse- bilito una sanzio·ne o una misura di polizia. Ciò premesso, da un punto di vista di masguente assegnazione al confino di polizia è incompatibile col requis ito di buona condotta, il sima · è utile precisafte meglio gli effetti d el quale a sua volta è condizione essenziale per pro~edimento di .polizia. 1

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,., J..a preeente rubr ica è a ffi data all'avv. GIOVANNI SELVAGGI.~rcente in Cass:a:&ione, eone. le~ale del n06tro periodico.


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IL POLICLINICO

La ,condizio11e dell 'in1ipiegato assegnato

al .confino può essere considerata da diversi punti idi vista. a) In quanto ·n e risulti semz 'altro la risoluzione idel rapporto d 'impiego. Ma questo effetto dovrebbe essere st~bilito espressamente dalla legge. Non si può desumer lo dai principii gen.e rali del diritto, i quali per altìo lo escludono, perchè j_l potere disc~plinare è autonomo e i1n dipendente. Spetta all 'Amministrazione pubblica dalla quale l 'impiegato dipend.e di provvedere alla condizione di lui. Non è ammissibile, generalmente, che un atto emanato da altra autorità, per scopi diversi, modifichi per se stesso e senz 'altro il rapporto d 'impiego. Questa regola, che attiene anche al1'ordine delle attribuzioni amministrative e disciplinari, è confermata. .dalle eccezioni espressamente stabilite: destituzione degli impiegati dello Stato ,p er determinate .cond.a nne penali; destituzione .dei segretari com unali, secondo il nuovo or.dinamento, per condanna o per assegnazione al confino. Ma non si può generalizzare. b) Sono valutabili g li effetti di restrizione d·ella libertà personale che derivano dal confino. Questa condizione è a1n alog.a a quella che risulta dall'arresto. Salve particolari disposizioni d ei regolamenti locali, I 'impiegato deve essere sospeso sino all 'esito d el procedimento disciplinare. e) Sono valutabili i fatti che il confine presuppone; per essi si può procedere_ ·disciplinarmente, con le 1forme stabilite dalla legge: contestazione idi f.atti concreti; difesa; accertamento delle colpe, sia ·p ure utilizzando e rivalutando i risultati della istruttoria fatta da altri organi. Ma questo potere cor1serva sempre la sua .autonomia. L'autorità amminis trati va non può abdicarvi: deve giu·dicare essa, accertando fatti e responsabilità ·disciplinari. d) Certç_lmente, l 'assegnazio•n e a l confino d etermin.a ripercussioni d 'ordine morale, valut abili dal punto di vista del requisito della c ondotta. Se si tratta di costitu ire il rapporto d 'impiego, la condizione ·di diffamato è, senza dubbio, rilevante. Requisito essenziale per la nomina aid u 1n pubblico ufficio è la condotta morale non discu·ssa. Ma se il rapporto è già costituito, la risoluzione può essere deliberata per le cause e con le forme 1che sono stabilite dalla legg e, per questo effetto, e sono diverse da quelle c oncernenti la costituzione del rapporto stesso: fatti concreti; procedimento istruttorio; difese; accertamento, ecc. La ipotesi astratta di un contrasto tra il provved~m1ento disciplinare (per es. negativo) e quello di assegnazione al confino è praticam ente assai 1difficile perchè l'eventuale error e d ell 'u.no o d ell'altro orga'llo sarebbe corretto e rtpara to , .anch e per intervento delle a utorità competenti. 1

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In og~i modo, come ha correttamente osservato il Consiglio di Stato, non si può derogare all'ordiname·n to giuridico e specialmente alle !Il.Orme con.cernenti il diritto di difesa, 1per la preoccupazione teorica di un contrasto tra i provvedimenti dei due organi amministrativi che agiscono con autonomia, con forme e per scopi immediati diversi, pur essendo comune la finalità ultima e generica. Il contrasto è teoricamente possibile anche tra la .sentenza del magistrato e jl provvedimento .amministrativo: ma no~ per ciò è minorata I 'autonomia del potere disciplinare, se la legge espressame•n te non stabilisca, 1co.me ad esempio per gli jmpiegati dello Stato, che la con.d.anna definitiva e irrevocabile, per certi r eati, determina la destituzione. XXV. • Medico condotto consorziale • Scioglimento e ricostituzione del Consorzio - Eftetti. Un consorzi9 sanitario fu sciolto e poi ricostituito con l 'aggregazione di altri Comuni. La nuova r.a•p presentanza consorziale deliberò di dispensare ·dal servizio il medico condotto, titolare, già assunto dal precedente consorz.io·. La Sezion~ ,d el Con:siglio di Stato ha ·di.chiiarato legittimo questo rprovvedimento, con decisione 17 aprile 1931 n. 225, considerando che il nuovo ente aveva facoltà ma non obbligo di m!ntenere in servizio lo stesso medico conid otto. Ciò risulta chiarQ., dice la de.cisione, d el1'art. 30 d el R. D . 19 luglio 1906 n. 466, che attribuisce al medico condottq consorziale, che ab.bi.a .acquistato la stabilità, un.a indennità pari aJd un anno di stipendio se non sia conferm .ato .d .a l nuovo consorzio , costituito in tutto o in parte dai Comuni eh.e formavano il consorzio precedente, oppure no·n ottenga subito altro 1posto di condotta a parità di condizioni. La successione· è stata a·mmessa, dalla giuris;p rudenza, fra Comuni, nei casi di fusione, incorporazio1n e, e cc., ma non nel caso di costituzione o scioglimento di consorzio. Negandois i .però l'obbligo del nuovo ente di rispettare il rapporto di impiego costituito dal precedente .consorzio, si ammette che, senza il procedimento del concorso, l 'amm.ne dell ' ente possa deliberare che permanga, nelle mutate condizioni obbiettive e subbiettive, lo stesso r.a pporto di impiego. A rigore, se lo scioglimento e la ricostituzio·n e, in con.dizioni diverse, hanno ·effetto estintivo. la nomin.a successiva non potrebbe esser e deliberata che me·diante concorso; se si verifica, invece, un caso di successione, i l rapporto si trasmette all'ente successore. Tuttavia, la giurisprudenza tempera gli effetti rigorosi della prima risoluzione e accettando questa ammette però che il nuovo ente consorziale possq conservare il precedente rapporto di impiego.

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NELLA VITA PROFESSIONALE. L'Accademia di lledicina di Parigi cont1·0 il regime stomatologico in Francia.

d ato perciò, senz.a volerlo, un colpo mortale al diploma di chirurgo-denlista, poich è inevitabil1nent e i fl1luri sttHienti non rinunceranno, p er q'u esto piccolo vantaggio, a tutti i privilegi offerti dalla laurea in m edicin.a. CoEN-CAGLI.

I leltori del <e Policlinico» sono già stati ii1formati delle prime discu ssioni avvenute in seno all 'cc Académie de lVIédecine » di Parigi, _consultata dal l\llinistro dell 'Igieine sull 'opportunità di accettare il disegn o di legge Rio e Milan che r enSERVIZI IGIENICO-SANITARI. de obbligatoria l.a laurea in m edicina per coloro Uftlcio internazionale d'igiene pubblica. che intendono esercitare l 'odontoiatria. Il Comitato p ermanent e si è adunato in sezione Il dibattilo si protrasse per ben sette sedute e s traordinaria a Parigi d all '11 al 20 maggio . rivelò subito l 'influer1za esercitata sull'Accademia L 'I talia vi era rappresentata dal dott. A. Ludalla corrente autonomista (odontoiatria quale trario, il quale ha ass unto una parte notevole arte a ·sè slante), che in Francia è potentissima ed nei lavori. è spalleggiata dalla ancor più potente cc Fédération Dentaire Internationale ». Tutti gli argo1nenti 11 Comitato ha proceduto all.a messa a punto (compresi quelli calunniosi contro l 'Italia), ch e definitiva del progetto di con ven zion e per la r eda anni sono sfrultati d ag·li avversari d el r egime . golamentazione sanitaria della navigazione aerea, stomatologico, trovarono un'eco nell 'cc Académie di cui il Lutrar~o - è stato r elatore fin dall'inizio. de Médecine » : necessità di un gran numero di H.a preso in esame vari problemi r elativi alla dentisti e impossi1Jilità di ottenerlo rendendo più polizia delle malattie contagiose: p assaporti salunghi e difficili gli studi; pericolo ch e ined ici 11itari, p atenti di sanità, messaggi internazionali ignoranti di odontoiatria si associno a meccanici di quarantena, validità d ei certificati di vaccid entisti, favorendo l 'eser cizio abusivo; imprepa .. n azione, ecc. razione delle Facoltà di n1edicina ad inseg11are Il Comitato è stato m esso al corre11te d elle due l 'odontoiatria, ecc. Contro di essi non valse l 'afcon feren ze diplomatich e tenute presso il Minifermazione delle 1nagg iori autorità accademich e, stero degli esteri francese il 23 ottobre 1930 e che l'odontoiatria è un ramo della medicir1a e il 15 m aggio 1931, per discipli11are i pellegrin agche, come tale , non può essere esercitata se non gi dell 'Eggiaz . Delegato italiano alle due con da medici. è stato il ilott. I .. utrario. Il Co1nitato h a ferenze • ricevuto inform.azioni preliminari sull'organizzaLa Commissione nominata d all 'Accademia avezione attuata nel Sudan d al Governo inglese e in va con clu so in favore d el disegn o di legge Rio e l~ritrea dal Governo i taliano: questo ha in cor so Mila11, ma un e1nendame11to contrar~o del prof. di costruzione una nuova s tazio11e sanitaria n el Marfan ebbe in una prima votazione (ritenuta porto di l\1assaua. non valida) ~ voli di m aggiora11za, che salirono Il Comitato h a preso in esame il problema de i a 17 nella seconda, fa lta dopo sette giorni, i 1nedici di bordo, che il do tt. Lutrario ha proquali diedero modo agli autonomisti di chiamare spettato fin dal 1926. La tesi italiana, secondo a raccolta i loro sostenitori. cui i med~ci di bordo dovran110 costituire un L'emendamento approvato co11sta dei segu.enti corpo specializzato e r esp o11sabile e tenere un quattro articoli : · giornale sanitario dettagliato e preciso, ha fa tto 1. La soppressione del titolo di chirurgo-deni1otevoli progressi. Una prova è data dall 'I11ghjltista non sembra g iustificata; terra, ove qualunque m edico p ot eva essere as2. Il diploma di baccelliere deve essere risunto a bordo sen za alcuna prepar azione spechiesto da coloro che intendono iniziare gli stu- cifica, m entre ora verranno organizzati, sia pure di necessari a conseguire il predetto titolo; a 1itolo facoltativo, d ei corsi speciali complemen3. E""' necessario proced er e a una riforma detari, per aspiran ti a m edici di bordo. gli studi dentistici, i qt1.ali dovranno durare cinIl Comitato h a preso in esa1ne la situazione di que anni; varie malattie infettive, fra cui. la febbre esantem atica, sulla quale u na comunicazione del dele4. I chir t1rg hi-dentis ti che desiderano ottene-: O'ato italiar10 ha pos to jn evidenza i conlrib11ti re il diploma di dottore in medicina dovranno ;ecati in [talia (Cardu cci, Falcioni, Pecori, San1sottomettersi a tutte le condizioni imposte agli altri studenti, sen za alcuna facilitazione. pietro, Izar, ecc.). Sono st ate fatte varie comunicazioni r elative Pertanto l 'Accademia, preoccupata di facilitart! agli esami m edici preventivi . Il dott. Lutrario gli studi denti stici p er favorire la produzione di odontoiatri, ha finito coll'imporre loro cinque h a tenuto, al r iguardo, una seconda conferenza sul prol ungan1e11to della vita umana (cfr . c1ueanni di studio, dopo la l~cenza liceale, cioè un sto periodico, p. 1136) . solo anno m eno del cor so di medicina . Essa h a

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IL P OLI CLINICO

Sono stati presi in esame vari problemi d 'igiene: disponibilità di letti ospedalieri, ambulatori p er cardiopatici , tutela della maternità e dell 'in- . fanzia, m ortalità n elle popol azioni urbane e in quelle rurali, trasp orto di « ferrosilicium » ed altri.

Lotta contro gli stupefacenti. La Confer en za mor1diale p er ]a limitazione d egli stupefacenti s~ è svolta a Ginevra; i suoi l avori h anno d urato oltre un ~ese e mezzo. La Con fer en za , all a quale er an o r appresentati -57 S tati, fra cui gli Sta ti d 'America e la U.R.S.S. , er.a s tat a co11 vocat a al1 o scopo di preparar e una con ven zion e atta a g aran lire l a lin1itazion e della fabbricazione degli stupefacenti. La nuova Con ven zione è st ata r ed atta e con larg o contr~buto della Del e·g azio:qe italiana. La seduta di chiusura ha avuto particolare sol ennità . 11 primo delegato italiano sen . Gavazzoni rias.$Unse con u nanime conse~so i risu1tati r aggiunti ed inoltre prop ose che la Società d elle N.azioni i stituisse premi p er ricompensare le ricerch e &cienlifich e dirette a trovare nuovi medicamenti ·capaci d~ ~os tituire gli stupefacenti e dotati dell e m edesime virtù t erapeutiche. Tale voto è stato .accollo alla unanimità . Dopo breve discorso di chiusur.a d el presidente sen . D~ Brouckère, si è proceduto alla firma della convenzionç. Hanno finora firmato gli Stali segu enti : Austria, Belgio, Bolivia, Canadà, Ce.coslovacchia, Cile, Costarica, Cuba , Da:qimarca, Et~opia, Fran ci a, Ger1nania, Giappone, Gran Brettag n a, G u atemala, Hegi.az, India, Italia, Messico, P aesi B ass ~ , P an am a," Paraguay, ·~ortogallo, San ~1arino, Siam , Svizzer a, Urug u ay, Venezuela .

CONCORSI. POSTI VACANTI .

AREZZO. - Per tit oli ed esami. tJfficiale Sani.Lar io del Comune di Arezzo, alle co~dizioni sta.bilite dal R. Decret o 29 n.ovembre 1925' N. 2266. $tipendio L . 15.000, rirtotto del 12 %, con ql1allro aun1enti c1u aùriennal~ d el d er.imo, oltre l 'indenn ità car o-vi veri p er coniuga.ti o vedovi con prole. Per chi~ rjrr1enti rivol ger si alla R . Prefettura d i Arezzo. AVERSA (Napo l i) . - Scad . ore 12 del 30 sett., tre .co~dotte; L. 9p00 con ri tenuta 12 %; 4 quadrien n i dee.; 1° c.-v . ; età Jim. 45 a. ; doc. a 6 m esi dal .30 lug . ; tassa L . 50.10. BENETUTTI (Sassari). Scad . 1 n ov. ; L. 9500 ol tre c.-v. e L. 500 se uff. san .; rid l1z. 12 %; et à lim . 40 a. BERCETO (Parma) . Scad. 22 ag. ; 2a cond .; J..,. 10.500 e 5 quadrien n i dee. , oltre L. 600 c .-v., L. 4000 cavale.; deduz. 12. %; et à lim. 40 a .; tassa L . 50.10. CATIGNAN•) (Pescar a). - Scad. 20 sett. ; L . 8000 e 4 quadrienni dee. ; ded11z. 12 %; L. 2400 trasp.; <! Là lim. 40 a.; t assa L . 50,10; doc . a 3 m esi dal 1° lug.

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(Bergamo). Scad. 31 ag., ore 18; 8000 e 5 quinquenni d ee ., c.-v., addizionali 2 e L. 5 per ciascun iscritto; per uff. san. 552; altre indennità; d eduz. 12 %; età lim. 39 tassa L. 50.10.

C ENE

L. L. L.

a.; ENNA. R. Pref ett u r a. -- I! concorso al p osto di Ufficiale Sanitario p el Comune di Valguarnera, è p er t~toli e per es(l rni e non per titoli soltanto, com e erronearnent~ pubblicato n ei preced enti Numeri 31 . e. 32 .. FRASSINORO (M od ena). - Scad . 20 sett.; 2a cond.; L. 8000 aumentabili, oltre L . 2500 cavale. e c. -v.; ded u z. di l egge; et à lini. 35 a.

GENOVA. I st iluto di Studi Scientifico-pratici sulla t u bercolosi. - Concorso p er titoli a 4 posti di assi st ente volontario gratuito. Tutti i laureati in m edicina ~ chirurgi~ p ossono concorrere. Rivolger e domanda in carta libera corredata dei certificali di l aurea e di nascita, nonchè di eventuali litoli d i studio, alla Segret eria dell ' Istituto, via Balilla, 1.. Scad 15 ottobre. GRAVELLONA LOMELLINA (Pav ia). A tutto 31 ag.; L . 12.000 e 5 quadrienni dee. ; ùeduz. 12 %; e tà lim . 40 a. ; doc . a 3 m,esi dal 1° lug.; tassa L. 50 .10. l!\fPERIA. Ammin!straz. Provinc. Scad. 20 sett.; d iret tor e Sez . m ed .-micrograf. Laborat. d'igiene e profilassi; L. 19.000 aumentabili a L. 25 000, oltre 1..1 . 5200 e levabili a L. 7000 inde11n. servizio; riduz. 12 %; età 1im. 45 a . ; ta.ssa L. 50. 1

LATRONICO (Potenza). - Scad. 20 sett.; 1a condo tta; L . 6160 già decurtate 12 % e 6 quadrienni d ee. ; età lim. 30 a. · MA s S .\ ··CAnR.-\RA . .4mministraz.

Provinc. - Dirett ori deìla ,Sez. med.-micrograf. e della Sez. chim ica d el Laborat. Provinc. d 'igiene e profilassi ; I... 15.000 e 10 bienni ventes. , oltre c . -v . evenl ualmente p artecipaz. 25 ~{, ; deduz." 12 Scad. or e 12 del 15 settembre. Chiedere annunzio alla Segr e teria Gener. d ella Prov. in l\1a&Sa .

%:

NAPOLI. Stazione Zoologica. - Assistente per la Fisiologia; L. 12.000 iniziali e 3 quadrienni di L. 2000, oltre indennità di carica da deliberarsi d al Consiglio d '.Amministrazione, ed in linea p r ovvi soria una. in·d ennità di carovita del 10 %; il t ù tto con detrazione del 12 %. Domande su carta libera non oltre giorni 45 d alla pubblicazione d el presente avviso nel Bollettino del Min i stero della Educazione Nazionale. PATTENAsco (Novara) . Scad. 25 ag . ; L. 8000 e 10 bienni ventes ., oltre L . 500 uff. san ., L. 500 allogg.io, J,. 250 ambl1lat ., c.-v . S. Pl\OLo ALBANESE (Pot enza). - ,Scad. 31 ag.; L 5896, g ià rido tte 12 %; 6 quadrienni di L. 491 .30; et à lim . 40 a. SozzAGO (Nova ra) . Scad. 30 sett. ; L . 7040 ; rivolgersi segr eteria . TERA1\IO. Amm ini str azion e Provi_nc!ale.. P er li toli ed esami. Direttore d ella Sezione micr ografica del Labor atorio Provinciale d 'Igiene e Profil assi. Stipendio annuo lordo L. 13.000 . Inden nità d i ser vizio attivo L . 3000. Car o-viveri ridotto come per legge, oltre una p er centuale, da fissar si b iennal men te, s11i proventi p er ricerche ed an alisi fatte n el l 'inter esse di isti luz. pubblich e


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SEZIONE PRATICA

private o di cittadini. Sui compensi suddetti riduzione 12 % come da legge. Aumenti di lire 1000 r iascuno per i du9 primi quinquenni e di L. 1500 p e:r gli altri due quinquenni e di L. 1500 per g·li altri due quinquen.n i successivi. Età minima anni 45; e anni 50 per chi ha prestato servizio militare durante la g uerra 1915-1918. Nes·sun limite di età per i coadi11tori ed assistenti presso Facoltà m erlico-chirurgiche e Istituti di istruzione superiore o di coloro ch e prestino attu~lm~nte servizio i11 Labor.ator~ di igiene e prof1lass1 dello Stato o dipendenti da altri Enti pubblici in seguito a pubblico concorso o che vi prestino servizio, dietro incarico, da almeno tre anni. Scadenza ore 12 del 15 settembre. Per chiarimenti sui doc11menti da presentare ed altre informazioni, rivolger si alla Segreteria dell 'Ammi-nistrazione Provinciale.

-0

Scad. 25 ag. Medico interno; :r i.v olgersi Congregaz. di Carità. VENEZIA. Comu.n e. - Al 26 ottobre, ore 18; medico ispettore delle scu ole; assistente Sez. med.microgr. del Laborat. Municipale di Vigilanza igien.; condotta 12° circondario e condotta fraz. Treporti; titoli ed esami; stip. rispettiv. L. 14.000, 12.500, 8000 e 10. 500; serv. att. L. 2500, 2000, 500 e 500; al 2° posto ~ndenn . serv. pro vine. L. 1500 e partecipaz. ; 4 quinquenni dee ..; deduz. 12 %; età lim . 40 a.; tassa L. 50; doc. ~ 3 mesi dal 25 1ug. Chied. annunzio alla Segreteria Generale (Ufficio Personale). VARESE.

Sanatorio A1acchi. -

VIETRT DI POTEN ZA (P otenza) . - Scad. 30 ag.; L. 7000 e 6 q11.adrien1Ìi dodicésimo; riduz. di legge; età lim. 40 a.; tassa L. 50. VIGO DI FASSA (Trento). - Scad. 30 sett.; sede in Pozza; L. 8500 oltre c. -v. , i11den~ità in L. 0 .75 a km., indennità diverse L. 7325; riduz. 12 %; tassa L. 50. Quando non è altrimelllti indi· .cato i concorsi si riferiscono a condotte mediche, i compe~si allo stinertdio base. Avvertenza. -

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il presidente della, Croce Rossa Italiana, sen. l~ilippo Cremonesi, ha co:Qferito la medaglia d 'oro dei ber1emeriti d ell'Ente al prof. Guido <i 'Ormea, vice-direttore dell'Opera Nazionale Mater~ità e Infanzia, e al prof. Giovanni Galler.ani dell 'Università di Bari, per benemerenze nel campo assistenziale. Il premio principe di Mo:Qaco, dell 'importo di 100.000 franchi - il più cospicuo pre~io scient ifico della Francia - è stato conferito al dottor Adrien Veillon, del! 'Istituto Pasteur, per i suoi lavori sugli anaerobi e sulla produzione del siero anti~arLgreno so. (Pochi giorni dopo, veniva annunziata la morte del valente e modesto studioso). l)resso il Dipartimen to nazionale di Sanità pubblica d el Brasile è stata istituita la carica di capo oftal1110Jogo ed affidata al dott. Raymundo Chaves de Freitas, allo scopo precipuo di organizzare una campagna contro il tracoma. 1

La signora Curie è nominata m embro onorario della cc Sociedad. Espafiola de Fisica y Quimica » di Madrid.

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NOTIZIE DIVERSE. 11° Congresso internazfonale di chirurgi~. Si terrà a Madrid dal 15 al 18 marzo 1932 sotto .l~ presid~nza de~ prof. De Quervain (Bern~) e la v1ce-pres1denza del prof. ltecasens (Madrid). Il programma scientifico ·comprende quattro temi: « Diagnosi e trattamento dei tumori intrar.achidei »; « Suppurazioni polmonari non tubercolari »; « Chirurgia dell 'esofago »; cc Progressi recenti dell 'anest esia chirurgica ». I congressisti stran~eri visiteranno Burgos, Toledo, l 'Escuriale, Siviglia, Cordova, Granata, Valenza e Barcellona. Per lllteriori dettagl~ rivolgersi al segretario generale dott. Mayer , rue de la Loi 72, Bruxelles. Belgio.

8° Congresso internazionale ·di radiologia medica. Si è ~~nuto a ~arigi dal 26 al 31 luglio, sotto la presidenza d el dott. Antoine Béclère con il co~corso di oltre 1200 radiologi, venuti d~ 44 Stati, e con lo svolg imento di un vasto programma di lavori scientifici. La partecipazione d ell 'Itali.a è stata delle più numerose; la nostra delegazione aveva a cap<;> il prof. Busi. Una delle quattro conferenze uf.fic~ali è stata svolta mir.abilmente d al · prof. Milani. Il prossimo Congr~sso avrà 1uogo a Zurigo nel 1984, con. la presidenza del prof. Sch~nz; a rapprese:Qtare 1'Italia fin,o allora nel Comitato esecutivo internazionale è stato riconfermato il prof. Tandoia. ... 'fra le manifestazioni del Congresso va segnalato un omaggio reso alla signora Curie.

20 Congresso internazionale di ortodontia. Si è ndu:Qato dal 20 al 24 111glio in Londra, sotto la presidenza di J. H. Badcock; vi erano rappresen tati più d~ 20 Paesi e vi intervennero più di 400 congressisti. All 'in a11gurazione mandò u~ i11essaggio i.I ministro d ella san_ità .

Go Congresso Internazionale di medicina infortunistica e professionale. Si svolge a Ginevra mentre questo numero vien e impaginato, con largo intervento di congressisti italiani. Dar emo prossimamente un r esoconto dei lavori.

370 Congresso italiano di medicina interna. La Società Italiana di Medicin a intern a t errà il suo 37° Congresso .ann,uo a Bar~ nei giorni dal 18-21 ottobre. · I temi di. r elazione all'ordine d el giorn,o sono: l 0 cc Il diabete », relatore: prof. Luigi Zoia; 2' cc Le modalità di origine e di evolu zione clinica della t uber colosi polmonare», r elatori: professori Carlo Gamna e Attilio Omodei-Zorini; 3' << Par1creatite acuta e cronica» (tema in comune con la Società Italiana di Chirurgia), relatori: proff. Antonio Gasbarrini e Giuseppe Tusini ; 4° cc Rapporti fra malaria e t11bercolosi n ell 'esercilo )), re L·a Lore : t ene11Le-colonnello m edico do tt. . . . . Virgil io De Be~na~dii:iis . Per jnform.az1on1 r Jguardant1 le comun1caz10111 scie11tifir he, gli alloggi, ecc., rivolger si al presidente Ci el Com itato ordi11atore d el Congresso, prof. Fran cesco Galdi, R. Clinica i\-Iedjca, Bari .


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IL POLICLINICO

Società italiana fascista di studi scientifici sulla tubercolosi. Terrà il suo 5° Congresso a Bolog11a dal 4 al 7 ottobre. Come è noto, la .Società è aggr egata alla Federazio11e, d i cui resta l a Sezio11e scientifica, pur essendo autonoma dal punto di vista esclusiv am ente scientifico. Con segue11t em enie le sedute sara~110 inquadrate nel Congresso d ella Federazione. I temi sono quelli g·ià ar1nunziati (vedi fase. 30, p . 1100). Le corn u11icazioni prea1111unciate sar anno n1esse all 'ordin e d el giorno, se . accettate dalla Preside11za. Le don1ande di pre11otazione e gli annu11ci di comu n icazione coi testi r elat ivi d ovranno esser e indiri zzat e alla Segreteria del Congr esso in Bologna, via Dante 6.

Il Congresso della Società Italiana di ostetricia e giO('COlogla. Avrà luogo quest 'an~o a Milano. Temi di relazione: 1° -~ Gli interventi operativi con ser vatori 11elle annessiti. Loro ris11ltati immediati o re1noti »; r oLatore : prof. Emilio Alfieri, direttore della R. Clinica Ostetrico-ginecologica di Milano; 2° « Le indicazioni mediche della interruzione artific1aJe 'd ella gravidan:za »; r el atore : prof. Ercole Cova, direttore d ella R. Clinica Ostetricogi11ecologica di Palermo. Per informazioni rivolgersi al segretario, prof. Cesare Mich eli, via XX Setterr1bre 68, Roma.

Le giornate di talassoterapia pediatrica di Grado. Nei giorni 29-30 agosto si r adt1nerann o a Grado gli s tudiosi di talassoterapia che specialmente si interessan o di pediatr ia . Il prof. Allaria, direttore della Clinica pediatrica di 'f orino, svolger à ~l ten1a « La cura eliomarina nel rachitismo »; il pro,f . Baglioni, direttore dell'Istituto di fisiologi a di Roma, tratterà « l 'Alime11tazi.1n e d el bar0:bino al mare »; il -prof. Berghinz, dire ttor e dell 'Ospedale Infantile di Udi11e, « iYiare e Monte »; il prof. Frontali, direttore della Cli11ica p ediatrica di Padova, « l 'indicazione della Cura Marina n ella Pratica Pediatrica » . Tutti argomenti d 'importanza per il m edico pratico. Gli intervenuti potranno comunicare su questioni ch e abbian o attinenza colle confer en ze dei relatori. Speciali fac11itazioni saranno fatte agli isc1jtt~. L'iscrizione è libera: rivolgersi al dott. Mar1.ollo, segretario del Comitato di cur a, Grado (Trieste).

Congresso Argentino di medicina tropicale. La « Sociedad Argentina de Patologia Regional del Norte » terrà la su a 7a riu11ione a Tucuman nel prossimo ottobre. ~er informazioni rivolger si al presidente Dr . Salvador ~1azza, Casilla de Correo 17, Jujuy , Argenti11a .

Congressi medici francesi.

L 'epoca preferita p er i congressi medici fra11cesi è I 'ottobre. el prossimo ottobre si aduneranno, lra gli al tri, i congressi segu e11ti: ~ -~ , Bordeaux, di gin ecologia e os tetricia; 2-3, Par1g1! 2° di chirurgia riparatrice ; 5-7 , Stra burgo, 7° di })edia tria ; 5-10, Parigi, 40° di chirurgia; 6-10, id, 31° di urologia ; 9-10, id. , 9° di ortopedia ; 12-15, Parig i, 18° d 'ig iene.

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Congressi medici tedeschi. Per il prossimo settembr e sono annunziati i seg uenti : 14-16, Berlino, della Società ortop edica tedesca ; 21-23, l orimber g a, 8° della Società tedesca per l 'igiene industriale; 22-24, Badkissingen, della Società tedesca per la s toria della medicina e delle scienze n aturali; 23-26, Dresd a, 42° della Socie I à tedesca di pedia tria . Il 9° congresso della Socie tà tedesca sulla J)atologia digerente e del ricambio av rebbe dovu to tenersi a Vienna dal 23al 26 ma è stato rim.andato al prossimo anno . Dall 'l al 3 ottobre si ad unerà a Vienna la Società ted esca di urolog·ia.

Una conferenza del prof. Marchiafava. Il prof. sen. E. Marchiafava ha tenuto, l '8 corr., alla Sc uola Super ior e di l\falariologia, una conferenza st1l tem a « La perniciosità n ell a malaria ». Per la lucidità delle nozioni esposte ed il vigore· del p ensiero, il gr anrle Maestro trascinò all 'entusiasmo il de11so ud1torio, compos to di medici, ch e infine gli trip11té1ron o una i11lerminabile ovazione.

Corso di cardiologia. l)a] 9 al 19 novembre si terrà, nell'Ospedale· Teno~ d~ Parigi, sotto la direzione del prof. C. Lian, un cor~o di p erfezionamento sulle grandi sindromi cardiach e. Tassa fr . 250 . Per iscrizioni e progrn11u11i rivolgersi alla : F.aculté de Médecinc, A. D. H.. M. (salle Béclard) ; oppt1re allo: Hopital Tenon 1 rue d e la Chine 4.

Convegno sulle vaccfnazlonl anti,ubercolari nei bovini. Il 2 agosto si è tenuto iD: Lomellina u~ secondo raduno di t ecr1ici e agricoltori, promosso dall 'Istituto Vaccinoge110 Antilt1bercol ar~ di Milano, pe1· accertare i benefici risultati delle vaccinazioni con B .. C. G. n ei bovini. Il direttore d ell 'Istituto, prof. A. Ascoli, illt1strò l 'azione svolta; furono· poi visita ti gli allevan1enti. Intervennero al convegno i proff. Texeira e Lincastre di Lisbona.

Una elargizione per la lotta contro la tubercolosi.: La Federazione nazionale italia~a fascista per la lotta contro la tuber colosi comunica : I sigg·. David e Zen aide Sagrini, esecutori te~tamentari dell ' Eredità Sagrini, hanno elargita la so1nnJa di L. 400.000 per la lot ta contro la tubercolosi ir1 provincia di ~1acerata. Il presidente del Consor zio antitubercolare locale ha imr11ediatamente disposto p er ch è la cospicua son1ma fosse impegn at a per la costruzione di un Djspensario . La F~d erazione contro la tubercolosi ha assegnato l a medaglia d 'oro di b en em erenza ai mu11ifici dor1atori.

L'opera Maternità e Infanzia nel 1980.. \

L 'op era svolta dal Fascismo p er l a protezione dGlla maternità ed infar1zia va sempre più sviluppandosi. Infatti le somme spese ed impieg.ate dal! 'Opera N azional ~ per la protezione della maternità ed infanzia nel 1930 furon o di 121 milioni 299 .000 lire m en tre n el J 929 erano st ate di 100 inilioni e n el 1928 di 80 milioni . L 'incremento avutosi 11elle somme erogate è in relazione diretta col numero degli assistiti ; in-


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SEZIONE PRATICA

fatti D;el 1930 si ebbe un totale di 1.564.689 assistiti tr.a bambini e madri, rnentre nel 1929 se ne erano a,vuti 1 ..003.111 e nel 1928 circa 250.000

..Cattedra di chirurgia ortopedica a Filadelfla. Presso il « J efferson Medical · College » verrà istituita una cattedra di clinica ortopedica mercè I.a donazioD;e di 100.000 doli., pari a dirca 2 milioni di lire it ., fatta dalla sig.ra Catterina R. Ed,vards, in men1oria del fratello.

.Per la scuola medica della California. Il Consiglio d 'amministrazioD;e della cc Sa11ford UD;iversity » ha accettato la donazione di 2.250.000 doll., pari ad oltre 40 milioni di lire it., fatta per

gli edifizi della scuola medica da un anonimo il quale ha posto la condizione che l 'U11iversità procuri la m età della stessa somma entro il l 0 febbraio 1932.

li Sanatorio di Cuasso al Monte. La Croce Rossa Italiar1a ha voluto legare indissolubilmente ad UD;a delle sue più importanti opere assistenziali il n ome di Emanuele Filiberto di Savoia, Duca d 'Aosta, cui è stato intitolato ]l Sanatorio di Cuasso al ~1onte .

Villaggio sanatoriale in Francia. Si è iniziata la costruzio11e di un grand~ villaggio sanatoriale rl,el territorio d~ SalagD;ac (Dordogna); potrà ospitare 5000 person e (tubercolotici di g uerra e lor o famiglie) che si r eggerainno d a sè, costitueD:clo un vero co1n un,e, con municipio, ufficio postale, scuole, teatro·; il progetto co1nprende anche un !flbergo, una s taz io~e d 'autopus, campi sportivi, ecc. Gl 'iqferm~ verranno rieducati al lavòro. Il villaggio dista 16 Km. dal centro più prossirn,Q, Salagnac, che conta 2q0 abitanti. La strada di comuD;icazio1\e è prossima ad essere ultimata. L 1iniziativa si deve alla « Fédération nationale des blessés du po.umo~ et des chirurgicaux », che ha prever1tivato una spesa di 60 Ill;ilioni di fraD;· chi, dei quali Q2 fl1ror10 s-t1b~to votati dal Parlamento nel giug~o 1930. Si prevede che n~l mag·gio 1932 saraD;qo ultim ate 250 case, cioè la metà del villaggio . L 'iD;.a ug urazioi1e verrà fa tta d al Presidente della Repubblica.

Un pianò regolatore per Salsomaggiore. Il Consiglio dei ministri, fra g·li altri provver.lin1~nti, ha approvalo UI\O schema di provvedin1ento concernente. ~1 piano regolatore edilizio e di a~pliamento dell 'abitato da. Salsomaggiore. Il provvedime11to risponde alla necessità <li dare adeguata sistemazione ad UD;'importante stazio11e di cura, qual 'è Salso~aggiore, esse11do quel Comune autorizzato, in virtù della legge 25. novembre 1926, a proporre un pial\O regolatore per la sistemazion e igier1ico-edilizia, in deroga alle norme sul limite della popolazione. Con lo stesso provvedin1ento viene data al Comune :fflcoltà di eseguire le espropriazioni occorre~ti per 1'attuazio~e del piaD;o regolatore, ~n base agli art. 12 e 13 della legge per Napoli, 15 gennaio 1885.

Il nuovo acquedotto di Ravenna. Con gr andiosa cerimonia, alla presenza del Capo deJ Governo, ~l 1° agosto venne inaugurato

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a Ravenna il nuovo acquedotto comunale ch e ad duce le acque artesiane captate a 1'orre Pedrera (in co~une di l~imini) , distai1te 43 km.; le op ere ar chitettoniche s~ disti11g·uono p er lo stile sobrio ed elegante. L 1opera è dedicata ai caduti.

L'educazione fisica della gioventù italiana. L '« Agenzia d~ Roma » rileva in un quadro sin1 te ti~o 1 alacr_ità e l 'ampiezza di opere svolte in Regime. F ascista per 1 'educazioD;e fisica gi0vanile. Relativamente all 1assistenza sanitaria è stato provveduto da p arte dei Co'mitati provinciali e comunali. all 1impianto di ambulatori dove · vengono gratmtamente prodigate le cure e distribuite le medicine agli iscritti. Durante l 'anno VIII ben 403.250 organizzati h anno fruito del beneficio della visita m edica. Oltre 100.000 avanguardisti hanno preso parte ai camp egg~ estivi; c~rca 100 colonie marine mon tane ed elioterapich e sono state istituite pe~ i Ba· lilla. Le scuole all 'aperto vanno sempre più ben eficamente estendendosi in tutta Italia. Ciascuna delle 92 pro;vincie italian e provvede alle pr~prie opere assisten ziali e profilattich e, per le quali h a attuato apposite costruzioni m ediante organi e peTso~e in diretta dipendenz.a del P. N.F. e~ a ciascu11a provi~cia arriva pure di continuo I 'azione di potenti orgaD;ismi, quale l 'Opera Na~ zio~ale Maternità ed Infanzia, la Feder azione N.az~onale Fascist a per la lotta contro la tuber colosi, la Cassa Nazioil;ale per le assicurazioni sociali, mentre anche tutti gli altri E~t~ corporativi ch e l1a11no in Italia un tipico assetto, spiegano una azione en ergica a favore di tutto ciò che rapprese~ta ~l benessere fisico e spirituale delle varie classi della popolazione e specie in essa degli individui più g iovani.

Corso informativo di educazione fisica. Il 1° ag·osto si è in,~ziato a Roma il 3° corso inforrr1alivo di edu cazione fisica, al quale partecipano 800 maestre e direttori did,attici. Ai corsi nazionali h anno preso parte fin 1ora ben 3000 insegnanti. '

Bibliografia Italiana per le scienze mediche e bio· logiche a cura del ''Consiglio Nazionale delle Rl· cerche,,. Come è Il;Oto, il Consiglio NazioD;ale delle Ricerch e, d 'intesa con la R .. Accademia d 1Italia, pubblica regolarmente un 'accurata e obbiettiva docu1nentazio~e , intitolata « Bibliografia Italiana », ch e risp ecchia la produzione scientifica italiana nel campo di tutte le scien ze . P~r quanto riguarda le scie11ze biologich e e mediche, l~ rispettiva hibl~ografia, r accolta in fascicoli m en sili distinti in: .11) Scien ze biologich e e B) Mediciil;a, viene redatta a cura del Co.m itato Nazionale per la 1\!Iedic~na e comprende, citandone le fo~ti, tutti i libri, le m emorie, le comunicazioni, le note, gli articoli dei principali periodici italiani di biologia e di m edicina, n on ch è gli atti dei congressi e gli opuscoli editi in Italia. C~asc un. a citazione bibliografica è seguìta da u11 riassunto dell '~gomento trattato. I lavori r eceD;siti nel 1930 furono per la biologia 2::385; per la m edicina 8466; totale n. 10851. Ogni annata reca indici completi (p er autori e

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IL POLICLINICO

per materie) ; ~ quali fac~litano l a ricerca e l 'esarr1e di ogni argomento. La « Bibliografia Italia11a » di tutte le scienze si pubblica in fascicoli mensili. Il prezzo di abbonamento annuale è d~ L. 80 per il gruppo A GScienze biologiche) e di L. 120 per il gruppo B (Medicina) . Per gli abponamenti rivolgersi, inviando l 'importo, al Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ministero Educazione Nazionale), Roma.

Nella stampa medica. L 'cc Archivio I tali ano di Otologi.a, Rinologia e Laringologia », che si pubblicava a Napoli in seguito alla m,orte del prof. De Carli caID:bi~ la direz~one, ma conserva intatte le sue tradizionali caratteristiche. Il giornale è ora posto sotto la direzione dei proff. U. Calamida, S . Citelli, B. Bruzzi, P. Caliceti ~ si pubbl~ca in Milano. Direzione e r ed azione: . R .. Clinica Otorinolaringologica, Ospedale Maggiore; Amminislrazio11e: via Primo Tatti 3, Como.

Pt\r il reclutamento dei datori di sanguo in Francia. La difettosa organizzazione di questo servizio ha d ato origine, tempo addietro, ad un: accidente : un:a signora operata di parto ·cesareo nell 'Ospedale americano di Parig~, presentò un/emorragia int erna, che rese n:~cessaria una trasfusione di sangue; ID:a non: si trovò a portata alcun datore, e quando uno n:e giunse, la paziente era già spirata. Il m,arito citò I 'operatore ~ l 'amministrazione ospedaliera, per rivalsa di dan:ni, in misura corrisponden:te a~ un n1ilion,e di lire it.; ma il Tribu11al e rigettò la d omanda. Questo avvenimento ha commosso· l 'alta società parigina e d ato lo spunto a costituire un' Associazione per reclutare ~ datori che s 'impegnino ad accorrere nd ogni chiamata e per clas.s ificarli in base ai g·ruppi sanguigni. L 'Assisten za Pubblica di Parigi ha organizzato 12 ce11tri di datori di sangue, per gli ammalati degli ospedali. _ ·

Congresso internazionale di medicina omeopatica. Un nuovo congresso si è te11uto a Ginevra. t\umerose so110 state le co1nunicazioni . Il dott. Bonino, di Torino, ha fatto una dissertazione sul1'angina pectoris e sul suo trattamento omeopatico. A sede del congresso prossimo è stata scelta Berli110.

Visita alle

sta~ionl

termali

t~desche.

In seguito ad iniziativa di un gruppo di medici tosca11i ed emiliani è stato formato un Comilato p er orga11izzare n el prossimo settembre e precia111011te dal 3 al 14 di d e tto m ese, un viaggio i11 Germania, Cecoslovacchia e Aus lria per la viita d elle pri11cipali stazioni termali e climatiche, i s tituti, clir1iche, san:atori e Ja Grande Esposizion e Internvzional e di Dresda, che anche quest 'anno si ripe te con immen so st1ccesso. Il Comitato (dottori Fortunato Chiari e Mario ~1inarelli, dott. ssa Spilzer, prof. dott. Borgheggi ani, cav. Carlo Bonetti), ha curato i dettagli del 1)rogréln1ma n on soltar1to dal lato scientifico, ma a11che d a quello turis lico ed economico. Il programma pu(> venire richiesto senz.a impegni nl Co1nitato di Fir~nze, Borgo dei Greci 8.

[ANNO

XXXVIII' NUM. 33J

.

RASSEGNA DELLA STillPA MEDICA. Rev. Relq.e des Se., gen. -

~1. REGNIER e L.

DESCLIN. L infarto del n1iocardio. . Min_er va 1l1ed., 10 inar. M. DALLA PALMA_ Terapia splenica nelle ID:alattie allergiche. - E. Lo1'1BARDI.. Siridrome di Licht'heim. P7'esse 'Nléd., 11 mar. - F .. CosTE e J. LECAPÈRE~ Le artriti. Giorn . It. di Dermat. ecc., feb. - A. AMBROGio_ Inflo enza dei raggi Roentge11 ecc. sulla r. di W.asser1nann. - G. CHIALE. Ricerche sulla M. K. R .. e r . ' "N". - E . B1zzozERO e J\. V. FERRARI. Idiosincrasia all 'iodoformio. R ev . Ep an.. de M ed. y Cir., mar. - G. MARAfiONLe acidosi ipoglicemich~ . Lancet, 14 mar. W. llARrus. Nevralgia del trigen~~no e suo trattam. J. E. McCANTNEY. Coltura del sangue. Deut. M ed . Woch., 13 mar. - ZIEGLER. Fisiopatologia del sistema i1euro-vegetat. Arcfi . l'iiJ.t,d. -Ch . App. Resp .., 5_. A. CH1ASSER1NI. ·Embolie post-operat. Jourrial A . M. A., 28 feb. - C.. P. l\1ATHÉ~ Trattamento della litiasi renale. S. J. FoGELf50N. 1·rattam,. dell 'ulcera peptica con mucina gastrica. A re/i . Tt . di Chir., 28 feb. L. B1ANCALANA. ,Sindrome di Kljppel e Feil. - A. R1NDONE. Iperglicemia post-operat. A1iinch. Med._ ~Voch., 13 mar. - ScHOTI'Mur.r.En. Epatoterapia dell 'a11emia pernic. Bril. J\.1 ed . J ourn., 14 inar. - L. FrnnLAY. L 'acidosi. · R ev . de J1éét., fe.b. - P. CHEVALLIER e R. GoLDBERG. Le emofilie., Zbl. f. Phir., 14 lnar. - S .. HoFFHEINz. Progressi nel trattam. delle fratture. Amcr. Journ. Med. Se., mar. - R. S. MoRrus. Il cuore cc tiroideo >>. - II. J. DARMSTADTER. La 11:eurastenia quale espressione di disturbi emotivi. - T. CoLDMAN e A .. G. BowER. Trattam. della mefl:ingite gonococcica con punture dalla cisterna. Rass. Clf..n.-Sci_ent. , 15 mar. - P. RONDONI. Ricerche sperimentali sull a gotta e sulle artropatie. - H. CHAPPLF.. Il sor1110 crepuscolare. Arch. di Patol. e Clin . .Med., feb. - R . CoLELLA. Genesi del gozzo e delle disfunzioni tiroidee. A. SEGA. Sindrorne tipo Froin da pachimeningite consecutiva a spondilite tbc. Giorn. M ed. Alto Adige, feb. R . . BllOGLlO. Spondilite sifilitica. G. R1vELLON1. Metodo Maisler s11lla cura della gonorrea acuta e cron. - M .. DELLA PALl\'LA. Ictus l aringeo in corso di meningo-tracheite spasmodica. . .Arch . It. di Chir., mar. - c. DE FERMO. Simpatec lomia periva scolare. - L. ToRCHIANA. Fib~o­ ID:a molle delle g·uaine tendinee. Ann. di Ost . e Gin., 28 feb. R. BoMPIANI e G . AnnEss1. Ricerche s11l distacco intempestivo della placenta. Diagnost. e T e_cn . d~ Lab., 25 gen. - R. ARRIGONI e C. G10RGEITI.. La ritenzione ureica nel sangue. Ac ta M ed. Sc and., IV. - E. MoELLER. Trattam. esclusivam. dietetico d ell'obesità . - R. EHRSTROM. Psich e e circolaz. ; p sich e e calcio d el siero. .Brit. Journ. Urol., mar. - C. W. LUNDQUISHMicosi primaria del rene. - T. HuNT. Prova funzio~ale idrica d el rene. I


[ANNO

XXXVIII, NuM. 33]

Presse Méd.,

18 mar. -

SEZIONE PRATICA

J. TROISIER. Febbre

quinta11a. - M. VILLAHET. Ipertensioni arteriose parossistiche. Journal A. M. A .., 7 tnar. ,V. 0PHULs. Nefrite e sclerosi cardio-vascol. · Rev. l.l ranç. de Gyn. e.t q'O't>s.~ . , feb. R. BouRG. Nuovo processo d'applir.az. della reaz . di Aschheiin e Zondek. Hiv. Ospedal., feb .. - M.. TRIPODI. L'emicraniosi del Brissaud. Med. J{lin iì~, 20 n1ar. P. LEUSDEN. Diagn. precoce dei tumori mal. Paris Méd,, 21 mar. Numero sul can cro . Presse !Yléd., 21 m[\r. -- F. CosTE e J. LACAPÈRE. Le a.rtrof:i. Journ. de. Microbiol. (Leningrado), 2. P. KAs cHKIN e M. PETRO"\i\' . Biologia delle dermatomj cosi. - J. A. MERtiN. Variabilità dei dermatomiceti. c:liri.. Chir.' feb. CAZZAMALI. Oscurità diagnosticl1e in teina di appendicite . - CIMINO. Funzione epatica ed equilibrio acido-base. Are/i. p. le Se. Nled:, mar. - A. L4.MNA. Genesi del c~ore nell 'infiammaz. acuta. Proc. R. Soc. Med .., mar. - E. A. CARMICBAEL. Eziologia della sclerosi disseminata. A1ed. lbera, 21 m nr. R. CASTROVEJO. Biomicroscopia nella diagnosi oftalmologica. · Min. Med., 24 mar. - G . DoMlNICI . Splenocontrazione adrenalinica.

1223

Pathologica,

15 mar. -- C. N1NNI e V. TRAMON-

TANO. Reazione tissulare nell 'inoculaz. del B. C. G . per via linfoglandol are nelle cavie. Zbl. f. Cliir., 28 mar. - F . .J. LANG. Il trauma nella genesi delle affezioni ost eo-articol. cron. Prensa lYléd ..4.rgent., 10 ieb . - T. CASTELìLANO. Metodo antropometrico e canone di Breitmann. Brasil-M ed,, 21 feb. A. BoTELHO. La pressione del liquido c. -r. 11egli epilettici. - 28 feb. P . ,SALGADO. Blocco scno-al1ricolare . Riforma Mcd., 23 mar. - L. BENEDEK e E. voN THunz6. La I1arcolessi genuina e la sua terapia. P ediatria, 1 apr. - A. LA URINSICH. Aggl utinaz. di varie specie di Leishmania .· Dermosijilografo, mar. -- P. A. MEINEHI. Fragilità capillare. ·,~t eaiz. l (l inik, 27 n1ar. L. ALKAN. Malattie orga11icl1e a base p.sichi ca. Bnll. Méd ., 28 mar. -- Numero sugli infortuni del lavoro. ' J ourn .. de Méd . de L yo1i, 20 mar. Numero di oftalmo!. Brit. :ìled. J ou rn:, 28 mar. - W . SnELDON. Interpretaz . del dolore nell 'i11fanzia. .1-l nn.. insf. Past eur, mar ~ - J. MARKIANOS. Lebbra e vlru;; filtrab. - S. B. SE"VERTZOVA. Influe11za déll 'irradiaz. mitogen etica sulla veloc. di moltiplic. d•:i batteri. Gaz. d. I-Iop., 25 m ar . - G. NINNJ. 1'erapia lattica. <

Indice alfabetic9 per materie. · Al1rnc11 I a1.ione dei bambini atrofici . . Pag. 1210 Alin1en tazione infantile: verdure come sorgenti di vilami11e . . . . . . . . . )) 1211 Allergia non specifica e fe"Qome110 · di Sanarelli . . . . . . . . . . . . . . . » 1213 Arteria ischiatica: ai1euris1na Yolun1i-

noso

. . . . . . . . . . . . . . . · .

>>

Arterie rer1ali: calciiicazione . . . . . Arti: disturbi nel1ro-trofici trattati con resezione di segmenti della catena later. del simpatico . . . . . · · · · :Bibliografia . . . . . · · · · · · · · · ·

n

Confino: effelli dcll 'assegn.aziorie sull'autonomia d el potere disciplinare .

Diatesi emorrag'ica: sintomata1ogia e patogenes i . . . . . . . · · · · · · · Ede1ni ed equilibrio i<.l r ico . . . · · · · Ede°'i: prova dell 'imbihizione e nl:eccanismo di produzjorle . . . . · · · · · Eosinofilia sa11guigna: l a grau de - . . Ergosteriografo del Gal~otti: modificazioni . . . . . . . . . . . . . . · · . Esofagospasmo essenziale permanente del bamLino . . . . . . . . . . . . . Ghiandole endocrine e deriti . · · · · · Glicemia dopo ~ cinquant'anni di età Infanzia: disturbi diger~nti nella pritn.a -

. . . . . . • . . . . . . . . . •

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Iniezioni e11dovenose : nuova siringa . >' Léucemie: complicazioni . . . . . . . . . >> Malattia di B•1sedow con pinguedine . »

Medico condotto consorziale; sciogliniento e r~costittizione del Consor zio; effetti . · · · · · · · · · · · · · · · « ~f itragy11a » africane : azione far1naco-

logica . . . . · · · · · · · · · · · · Occlusione i11Les li11ale ed ascite chilosa da blastoma peritoneale . . . . . . . Paternità: 1leLerminazione per m ezzo dei grup])i sanguigni . Peritoniti tardive : infu sioni i11 Lraperitoneali di siero .anticolico . Pneumotorace artificiale: f~cilità e dilficoltà . . . Pneumotorace : false aderenze pleurich e Polline: reazio11i da ir1iezione di - . . Polmonite lobare: sieri all;tipnel1mococcici Ò~ologhi · Radiologia : recen Li progressi cliagnostici

servi.zi

igien~co-sani_ tari

.

.

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119'9 1211 1217

))

Siero : tasso complemell;tare nelle d1ver.se Jnal.attie . · · Sindrome reno-.azigo-si1npatico . · · · · Stenosi mitralica pura : si11drome a forma m ediastinica . · : : · · ·.

»

Stomatologia

))

1207 1217

))

1188

e

odontolog~a in Fra~cta

Tetano parziale degli arti · Timo e organi linfatici ·. · . Tubercolosi cutanea; bac1llo1111a Vie biliari : radiologia · ._ · ·. · . Vomiti dei lattanti: cons1deraz10111

))

))

))

)) ))

)}

1198 1208

1197 1207 1212 1210

· · · · .· d· z · pubblicati nel P•lialinioo 1e ftOft Cw Non ~ consentita la Tistampa i. a~oTa dC sun ti di 981c ien•a cCta.,ne lo f oftte. 1souCto ad auto'1i••a1ione scritta dalla t'edatione. • 11Cetata la vubbhca•ione Diritti di proprietà r11ervat1. -

V. AscoLI

A. Pozzr, resp.

t , Red. capo. lloma .. Stab. Tipo-Ll1t Armani di M. O:>urrier.


1224

IL POLICLINICO

PROF. DOTT.

MARIO FLAMINI

[ANNO XXXVIII, NuM. 33]

Docente Clinica di Pediatrica nella R. Università: Direttore del Brefotrofio Provinciale di Roma..

Manuale di PEDIATRIA PRATICA Affinchè i signori Medici possano rendersi conto della importanza pratica del volume che è ormai alle terza edizione, ne riportiamo qui di seguito I 'INDICE SISTEMATICO : nali e vescicali. Cura degli occhi, orecPREFAZIONE ALLA la EDIZIONE, ALLA 2a malie di posizione dei denti. La.bbro chi e naso. Oaira dell·a gola, polv~iz.­ leporino. Stom.a titi. ToI16illiti. !per. iDIZIONE E ALLA 3a EDIZI8NE. zazioni, inalazioni. Iniefiloni, ipoder-

PARTE I. Assistenza al bambino sano. CAPITOLO I. Alcune nozioni di -fisiologia del bambino.

Accrescimento del bambino. Tubo digerente: Fooi del bambJno. Ricambio materiale del la.ttante. ~po. Sistema nervoeo. 0Tgani dei sensi. Deambula· zione. Ri.flessi. Favella. Temperatura. Polso. Sangue. Pressione sanguign,a . RespiTo. Sonno. C.u>ITOLO

II. -

Il neonato normale e

prematuro. Prime cure. turo. CAPITOLO

Assistenza aJ. premar

III. -

Igiene generale del

bambino. La bambinaia. Camera del bambino. lg'.iene della pelle: Bagno. Vestiario. Sonno. Uscita, Giuoohi _ Giuocattoli. CAPITOLO

IV. -

Allattamento.

Laitte. Allattamento n·a turale. Allatt amento ma.terno. Allattamento a ba~ Lia.. Divezzamento. All.atta.mento artiftclale. Provvista del latte. Modificazioni del latte. Sterilizzazione del latte. Somministrazione del latte al poppar.te. Allattamento misto. A.Itri alimenti, oltre al latte, che si so:mministrano durante l' allattamento. Fairine diastasate. Farine amido dia· •tasate. Farine amilacee. Farine com1><>ste. Preparazione di a,.lcuni altri aJimenti e bevande da somministrare a.nohe prima del divez1Jamento. 7

Alimentazione del bambino dopo il 1° anno.

C.lPITOLO

\

-

Preparazione di a.lcuni alimenti e bevande per ii bambini dopo il d.i vezza. mento. Il sistema dietetico di Pirquet.

VI. Irrobustimento · Ginnastica. C~PITOLO VII. Alcune norme di igiene del bambino durante gli anni della scuola. PARTE II. Nozioni di semeiotica e di terapia generale del bambino. C~PITOLO I. Semeiotica generale del bambino amnialato. CAPI roLo II. Alcune norme generali di assistenza al bambino ammalato. CAPITOLO

Oamera. del bambino amma,1a,to. Dosaggio di medicina.li. Somministrazione di medicina11.

III. - Alcuni metodi di cura • Indicazioni e tecnica.

C.lPITOLO

'

Idroterapia. Cataplasmi di seme di li!no. Applioazlone del freddo e del e.a.Ido sulla cute. Rimedi fieici esterni per fa.r suda;re. Rivul&ivi outanei. La.. vanda. gastrlea, clieteri, enteroclismi, euppoeitori, proctoolisi, lavande va.gi-

moclisi. Puntura lomba,re, puntura dei ventriooli e della cistel'IIlia m.aigna. Iniezioni endovenose. Salasso. IniezdoIlJi epidurali. Massaggio. Applieazioni elettr.i ohe. Diatermia. Irra.idiazione con raggi . ultra..violetti.

IV. - Norme generali di assistenza nelle malattie conta· • giose. CAPITOLO V. Cure climatiche. CAPITOLO

Norme da eseguirsi per il bag1110 di mare. La cura solare.

PARTE Ili. Diagnosi e cura delle più comuni malattie dell'f nfanzia. CAPll'OLO I. Malattie dei neonati. Cefalo-ematoma. Ematoma dello sterno-cleido-maeto.ideo. Afte di Beduar. Ofta·l mia dei neonati. Paralisi ostetriche. Malattiia dell'ombelico. Mastite dei neonati. So1erema e sclerede.ma dei neonati. Melena. dei neonati. Penfigo dei neonati. Ittero dei neonati. Setticemie dei neonati. Morbo di Winckel. Morbo d·i Buhl. Tetano dei neonati. Ereaipela. dei neonati. Anomalie congenite. CAPCTOLO

li. -- Malattie infettive

acute. Difterite. Morbillo. Rosalia. Searlaittina. Quarta malattia. Varicella. Va,. iolo - Vaccinazione. Pertosse. Parotite epidemica. Influenza. Febbre ga,nglionare. Tifo adodmin.ale. Iniezioni par a tifiche. Dissenteria.. Meningite cerebr~pinale epidemie.a. Encefalite epidemica. Poliomielite epidemica. Corea minore. Porpora. Er.i temi polimorfi. Eresipela. Reumatismo articolare aouto.Reumaitiemo articolare cron·ico. Mar :I.aria. Leishmwniosi. Febbre di Malta. Moribo di Wehi.l. Setticemie. Vaooitnoterapia e proteino-terapia. Stomoeine.

III. croniche.

CAPITOLO

Malattie infettive

Sifilide ereditaria. Tubercolosi. Predisposizione. . Tubercolosi delle ghiandole peribronchiali. Tubercolosi polmonare. Tuberooloei ossea. Meningite tubercolare. Peritonite tubercolare. Tuberoolosi intestinale. La tubercolin<>.-terapia. Va.cci nazione dei neonati contro la tubercolosi.

IV. -

Malattie dell' appa· • • rato respiratorio.

CAPITOLO

Oo.riz.a acuta. Rinite cronica. Polipi nasali. Corpi estranei nel naeo. Epistassi. Otite. La.ringite acuta - Pseudo croup. Stridore laringeo congenito. Tracheite e bronchite aicuta. Bron· ohite as.matica.. Bronehite eapilla.re. BrQn-0opolmonite. Polmonite cru.pa.le. Bronchite oronioa. Bronehiecta.sia. Broncopolmonite e polmonite cronica. Pleurite sieroea. e pleurite secca. Em· piema.

V. - Malattie dell'appa· rato digerente.

CAPITOLO

Disturbi della dentizione. Ritardo della dentizione. Carie dei denti. Ano.

trofia delle toI16i1le. Vegetaz.ioni adenod.dee. Ascesso retro-faringeo. Imb• razzo gastrico. Rigurgi;to e vomito del popp_anti .. S~enosi congenita. del piloro. ~0~1t:o c1-0l1co. AnOTes&i·a . M·etocli prati?! d1 es~me delle feci. La teoria di F1nckelste1n sui distuTbi di nutriz.ione dei poppanti. Dispepsia gastro.inteetlnale. Atonia intestinale. Intolleranza pe:r il latte. Gastro-ev.t erite acuta. En. terite acuta. Enterite cronica. Intuasuscepzione. Appendicite. Peritonite acuta. Stipsi abituale - Megaoolon Prolasso del retto. Raga,.di anali. Ma.l: formazioni ano-rettali. Par~iti intestinali. Ittero cata.rrale. Cirrosi del fegato.

VI. - Malattie dell'appa· rato circolatorio.

CAPITOLO

Pericardite acuta. Pericardite tubercolare. Obliterazione del pericardio. Endocardite acuta. Vi7ii di cuore ~ quisiti. Vizi congen.i ti di cuore.

VII. - Malattie dell'appa· • • • rato genito-urinario.

CAPITOLO

Nefrite acuta. Nefrosi." Nefrite cronica. Nefrite materna è atllattamento. Albuminuxia ortostatica. . Tuberooloel del rene. Cistite - Pielocistite. Calcoll vee-cica,li. Fimosi del prepuzio. Vulvovaginite. Onanismo. Idrocele.

VIII. ma nervoso.

CAPITOLO

Malattie del siste·

Trombosi dei seni. Meningiti a,oute. Idrocefalo cron.ioo. .Microcefalia. Spina bifida. En.cefalite acuta. Sclerosi a placche. Atassia. erecLitaria. Malattia di Wilson. Morbo di Little. Paralisi spinale if1accida congenita. Atrofia muscolare progressiva spina.le preeoce. Atro,fì.a s:pitn•a le neuriti.e.a. · Distrofia musoola;re proigressiva . M.i otonia con· genita. Imbecillità • Idiozia. !steri· amo. Emicrania. Epilessia. Sepasmofilia. Enuresi notturna e ·d iurna. Ter. rori notturni. Insonnia. 0

IX. - Malattie costitusio· nali, del sangue e del ricambio.

·CAPITOLO

Rachitismo. Anomalie congenite delle ossa. Morbo di Barlow. Diaiteei eesudativa. Anemia. Anemia splenioa.. Morbo di Banti. Leucemia - Clorollla.. Anemia pseudo-leucemica della prima infanzia. Linfogranuloma maligno. Emoglobinuria parossistica. Favismo. Diabete mellito. Dia.bete insipido. CAPITOLO

X. -

Malattie endocrin-..

Mal.attie della ghiandola tiroide. Mai1.aittie dell'ipofisi. Malattie dell'epifisi. Malattie delle oapeule surrena.li. Malattie del timo. Sta.to timo-linfat1oo. Di.atrofie di origine generale. Saggi.i f.armaco·dina.m ici. CAPITOLO

XI. -

Malattie della pelle.

Intertrigine. Eczema. Impetigine oon taigioea. Liichen orticato. Sudamina. Ped.i culoei. Scabies. Tigna favoea. Erpete tonsurante dal .c.uoio capelluto.

PARTE IV. Posologia infantile.

Pesologia infantile. Volume in-8° di pagg. XII-452 nitidamente stampato, con 118 figure nel testo. Prezzo L. 5 5, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati ai nostri periodici sole L. 5 O in porto franco.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore Lu I Cl POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA·


Roma, 24: Agosto 1931 - IX

A.NNO XXXVIII

Num. 34:

fon dato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI t SOMMARIO.

Lavo ri orig ina li : F . Corona : L'iodo nella. profiiassi e terapia della corizza . .Osservazioni cliniche :· G. Pru66ia : Su ~un ca.so di gran.ulama· t uber.colaTe a tipo pseudo-ne-0 plastioo delle l)areti muscolari dell'addome. .Note e contributi : S. Corinaldesi : Sulla f ebb r e esan· tematica mediterranea. TAcrn icr- d ; laboratorio : G. Marocoo: Metodo semplificato per l 'isolamento dei germi aJnaerobi. Rivendicazioni : Carusi : Per la storia ·d elle oa.s.iificaztoni pat.St-traJu•m atiohe della. regione l aterale inter na del gin<)C•chio. .Studi ri ass untivi : G. Lyon: La classifioazione e il trattam ento dei reumatismi croni:oi. Su1nti e r a ssegne : RENI E VIE URINARIE: P. Girard : Sulla nefrosi lipoidi.ca. - H. Thiers: Valore semeiologioo dell'indoes ilemia nelle ma,lattie dei reni. - F. C. Pace : Origine inscJ.ita di ematuria totale. - Ha.milton Bailey: Eman·g ioma del rene. - Naquib Makar e A . L. Urquhart: Adenoma della ves-cica. - M. K.irs·chner : 8"Ltlla cura della ipertrofia prostatica. FEGATO E VIE BlLlARI: F . P. Berretta: L'inE;.ti.fficienza epatica ·n ella febbre tifoide. - Th. Brugsch: Malattie del fegato con ittero e ricambio del ferro. P . Ca rn ot: Le sinfisi vescioolo..d.uodenali. - Abe: Studi sul ricambio nell' acqu a nei disturbi della funzione epatica.. L 'attu a lità scie ntifica : Recenti progre&;i nella chi·m ica delle vita-mine.

Not izie bibliografiche. - Cenn i b ibli ografici. Acca demie, Societ à Mediche, Cong ressi : Accademia Lamcisiana di l{-0ma. 8ocietà Medico-Chirurgica di Pavia. - Accademia l\'.[ed ico-Fisica Fiorentina. Società Italian.a di P edi atria (Sezione Piemontese). Appunti per il medico prat• co : CASISTICA E TERAPIA: Miomatooi generalizzata dell'intestin o crasso associata a m egn.colo'11. - Oontu&ioni ·duodenali. - Le ulcere ·d ello et0ma co perforato in seguito a t raumatismo ~ddomin•ale esterno. - Nuovi riaultati n ella diaJgnosi e terapi a del1le .m alattie dello ato•m a.oo. - Il trattam ento delle diarree croniche nell'ad1ulto. - L 'emet ina E' la cura. della colite amebica. - Il trattam ento de1l'anore.$sia fu.nzio.n.a le. -- Il tetrai0loruro di etil0ne n E>ll'anchilostomiasi. - SEMEIOTICA : Il rantolo orale negli a mm·a lat i di tu·bercolosi .po1mo.na-re in cura di pneumotorace. - MEDICINA SCIENTIFICA: I 1l maniganese negli alimenti. - Presenza e ripartizione del titani<' tra gli animali. - POSTA DEGLI ABBONATI. - '\ARIA . G. Per illi : La fine di un apostolo del prolungantento dell~ v~ta . . Pol itica san itaria e g 1ur1sp ru de nza: G. Selvaggi: Controiversie giuridiche. Ne lla vita professio.nale : P roblemi demograJfici attuali. Urbanesimo e rur a liz1.avione. - Servizi igie· nico-sanitari. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diver se, Rasseg na dell a st a mp a medica. I n,d ice a lfabetico per ma t eri e.

LAVORI ORIGINALI.

occupiamo qui ,d el problem.a cau sale, che. in qu esti u ltimi t empi è stato pure affrontato, conducendo a lla con clu sione cl1e sia in gioco un virus filtrabile. Riferend oci sen1 pliccm ent e a quello terapeutico , richi.an1ian10 l 'attenzione su un m et odo di cu ra ch e nella sua sempli cità pare abbi.a il potere di prevenire, e e svilu1)patosi ·di a lleviare, le n oiose n1.anife. tazio11i legate a queste forme mor b ose. L' uso d ello jodo contro la corizza e l 'angina comune, è stato proposto da Finck (1) nel 1920. Egli consig liava di prend,ere 8 goccie di soluzione di jodo ed joduro di potassio (jodo puro 0,3, joduro di potas io~' acqu.a distillata 30); ~d afferm,a va .d i aver ottenuto risultati eccellenti. Può sembrare a prima v ista paradossal e il fenon1eno ch e proprio l 'jodo, ch e di per sè è capace di produrre d elle manifesta-

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lstit. di Clinica Medica Generale della R. Università di Palermo

dire tto· .d al Prof. lVIAuR1z10 AscoLI.

L'iodo nella profilassi e terapia della co• rizza per il d ot l.

FRA

co CoRONA, assistente.

Vi so110 d elle for.m e morbose di poca impor tanz.a, cl1e tutta vi.a sono fastidiose perchè da un lato limitan o, specie se ripetute, le possibilità ·di la,1 oro; · dall 'altro, se trascu rate, pos· sono condurre a complicanze più o meno im portan.t i. Prim 1e.g·g·i.ano fr.a q u,e.s te noiose affe.zioni la corizza e l 'angina comune. P er la loro mediocr e entità esse si sottraggono a ll 'opera del m edico, perch è son o per lo p iù oggetto di cure familiari; eppure. i danni globali so no tutt'altro che trascurabili e·d ìl problema non indi ffer ente, per cu i anch·e questi d isturbi appaiono m er itevoli di stu dio m etodico, nei r iguardi eliologici e ter,apeutici. Non c i

(1) F1NCK J. Bine neue spezi_fische jodwirkung. Die inn.erliche B ehandlung von Schnupfen und Angi11,a mit jocl~ ~liinch . ~Iediz. vVoch., 1920, 11 .

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POLICLINICO

zioni infiammatorie d elle vie aeree superiori, d'altro canto determini una rapida regressione di processi infiammatori in via di sviluppo; verosimilmente è questione di dose. Bier riferisce di aver ottenuto buoni risultati, nella cura abortiva ·della corizza, mettendo, con criterio omeopatico, una goccia di tintura di jodo in1 un bicchiere di a cqua e bevendon·e un sorso dopo aver agitato la miscela. In seguito lo ste.sso Bier (2) ha provato la soluzione di ·F inck e l 'ha trovato più efficace della tintura di jodo, pren·dendone una sola go.ccia e superando così le barriere delle dosi omeopatiche, per passare nel campo delle dosi piccole. Avvertendo le prime· manifestazioni di un.a corizza ho voluto provare la terapia jodica. Ho notato io pure che i disturbi sia generali (mal essere, senso di freddo alle gambe, stordimento, abbattimento ecc.) che locali (senso di pizzicore, di bruciore, di secchezza ed anche di ostruzione alla gol.a· e.d a l naso) sono andati gradatamente, ma piuttosto rapida1nente, diminuendo fino alla completa scomparsa. Ho evitato in questo modo le due o tre corizze abitu.a li in me nella stag·ione invernale. Le persone di mia famiglia e numerosi colleghi e d estranei, circa venti, cui ho poi consigliato, in circostanze analoghe, il trattamento, hanno riportato i medesimi benefici effetti. La dose adoperata è stata di 5-6 gocce, al massimo 10 di sol. Lugol al giorno, ·secondo i soggetti. Generalmente, se la corizza non è ·n ettamente dic hiarata, bastano un.a , due somministrazioni. Le piccole dosi dunque se·m brano esplicare un 'azione efficace nella ·p rofilassi e terapia della corizza. Quanto alle modalità d'azione d el farmaco, va ricordato che esso è un energico antisettico e che in gran parte vien.e ad essere eliminato per la via d elle mucose. Queste poi esercitano, come la cute, funzioni di emuntorio, richiamando sostanze tossiche dal circolo (iperpessia), risentendo però anche gli effetti dannosi dell'accumularsi di esse. La corizza jodica non sar ebb·e dunque che l'espressione di una eccessiva carica del farmaco. Nel secreto nasale, in .u n caso di corizza jodica, Anten trovò lo JOdo in proporzione di 1,5 % della dose somministrata (Marfori) (3). Qualunque sia la via d'introduzione, l 'jodo esplica un 'azione elettiva sulle mucose delle vie ae(2) B1ER AucusT. Wie sollen 1'Vir uns zu der Ho-

moopathie stellen? Munch. Mediz. Woch., 1925, Il. 18-19. \

i~ee

superiori così sensibili a questa sostanza; e d 'altro canto a sua posta la flogosi propri.a della corizza (iperemia ed im 1bibizione dei .t essuti> dilatazioni d ei dotti escretori delle g11i.1ndole, alterazione d ell 'epitelio ecc.) esercita un nuovo poter·e di attrazione verso lo jodo, come ha dimostrato Truffi (4); una donna operata di asportazione della mammella per cancro presentava una derm.a.tite eczematosa dai jodo, localizzata ad un solo dei lembi cutanei con netta delimitazione alla linea d'incisione, indubbiamente per le cattive condizioni di nutrizione del lembo fortemente stirato. Le piccole dosi avrebbero il vantaggio che per quanto richiam.ate ed accumulate nelle zone infiammate, per il fatto di essere appunto in quantità piccolissime, non sarebbero ca·p aci di produrre effetti dannosi; mentre la loro presenza eserciteriebbe un 'azione benefica, sia direttamente sui germi patogeni, sia modificando il terreno cellulare in modo da renderlo inadatto allo attecchimento ed allo sviluppo di essi. Infine bisogna tener conto ancora dell 'azione d ello jodo sugli organi linfoidi. Esso avrebbe anche, secondo Lab,b é e Lortat-Jacob, I.a proprietà di eccitare l'attività dei tessuti lin foidi. Dopo somministrazione di jodo i gangli linfatici ed i tessuti d·e lla milza entrano in istato di accresciuta attività rigenerativa (Marfori). Concludendo si può affermare che piccole dosi di jodo riescono particolarmente utili per la profilassi e cura d ella corizza. L'azione è tanto più efficace quanto più precocem.ente venga somministrato lo jodo. Quan·d o l~ corizza è nettamente dichiarata è difficile che lo. jodo la faccia rapidamente regredire, tuttayia esso imprime alla malattia un decorso più mite. 1

RIASSUNTO. L 'A. .s egnala l'efficacia dell 'jodo nella profiJ.a.ssi e terapia della corizza. Riferisce sui benefici effetti ottenuti dalla somministrazione dell 'jodo a piccole dosi e rileva che l'efficacia ~ in r apporto diretto alla precocità di somministrazione. Quando la corizza è nettamente dichiarata l 'jodo imprime alla malattia un decorso più .m ite. (3) MAnFORI P. Trattato di Farmacologia e Terapia. (4) TRUFFI M. Le m ,o derne vedute sulla patogenesi e terapia dell'eczema. La Riforma Medica> 1930, n. 23.


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SEZIONE

PRAT f CA

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OSSERVAZIONI CLINICHE.

d eterminato d ell ' organismo è sopratutto legata alla reazione istiogena di 1difesa che in OSPEDALI CIVILI DI GENOVA certo qua l modo arresta il germe provenienSEZIONE CHIRURGICA - Pad. IX te dal sangue 0 d all 'esteTno, la man.canza di diretto .d al prim. prof. L. DURANTE. cellule istiocitarie nel tessuto muscolare perm ettesse il passaggio d el germe, che non poSu un caso di granuloma tubercolare a trebbe in n essun modo essere trattenuto dagli tipo- pseudo-neoplastico delle pareti mn· scarsi elementi connettivali interposti fra l e scolari dell'addome (*). , fibre muscolari. ~ A ·conferma in.diretta di questa affermazioDott. G IOVlANNI r"uss1A, ass. v. ne sta l 'osserv.azione che gli organi più spesLa r elativa rarità 1della llQcalizzazione del so col pi ti dall 'infezion e tubercolare sono quelbacillo di Koch n el sistema .m uscolare lili che possegg ono m .a ggiore quantità di celscio e striato è .stata spiegata oon ricerche lule r eticolo-istiocitarie (cute-ghiandole linfabioch imich e e sperime ntali non sempre con- tich e-polmoni-fega to-milza). cordi. D'altro lato Costantil).i ha osservato negli La primitiva con cezione d el Tria, che l'at- anima.li inoculati ·c on bacilli di I(och per via tecchimento del bacillo della tuber colosi fos- en.domusco~are che essi sop1~avvivevano assai se inibito n el muscolo dalla presenza delmeno di altri iniettati per vi.a p eritoneale. 1'acido la ttico che si forma per effetto d ella Cagn etto h a ottenuto la formazione di tufati ca, contrasta col fatto che i germi ·s emib ercoli iniettando b.a cilli tubercol.ari n ei m u · nati in culture a ddizionate con aci·do lattico scoli di conig li affetti da trichina . In que(nella proporzione che si può trov·a re nel tessto caso il numero era tanto maggiore quansuto muscolare e anche maggiore) non vento più numerose ·e rano le trichine presenti nel gono ostacola·t i n el loro sviluppo e neppure muscolo. Siccome la trichina d etermina una diminuiti n e.lla loro virulen za . cronica irritazione con proliferazione intensa Rich et aveva pensato che il muscolo fosse se- degli sca:rsi elementi istiocitarii presenti n el d e di sostanze speciali antitubercolari in con- muscolo, è da pensare ch e il bacill o tubercosiderazione che fa cendo ingerire a cani, infetti lare che n ei n1uscoli sani passa senza essere sperimentalmente di .tubercolosi, quantità n~ fis~to ·sia in questi casi trattenuto da questi tevoli di su cco muscolare, g li animali divenfocola i di r eazione istiocitaria preesistente. tano per lo più refrattari allo sviluppo della Il muscolo. quindi sarebbe poco colpito dal• malattia; pare però che qu·e sta azione si debba l'infezione tubercolare non per una m aggioa ttribuire alle sostanze nutritizie, che vengono re attitudine ·difensiva dovuta o alla presensomministrate col succo muscolare e che miza di aci·do lattico ch e offra un terreno poco g liorano le condizioni generali e ren·dono più pr~pizio a llo sviluppo de l germe o perchè difficile l 'attecchimento dei bacilli. contenga sostanze ad azione batteriolitica, ma Si è pensato ancora di attribuire questa perch è è qu.a·s i totalmente privo di elementi refrattarietà alla vascolarizzazione enorme del- cellulare atti a fi ssare il germe patogeno. 1'apparato muscolare, all'azione litica l egata Ulteriori ricerch e dovranno dire se questa a sostanze termo-labili contenute nel musco- impostazione del proble.ma, che in linea teolo, ccc. rica n on contrasta ·c olle ·n ostre oidierne coRecentemente da qualcuno (Culatta) è stata gnizioni, àbbia con sisten za di fatto. prospettata l'ipotesi che la ragione della rraPer quanto riguarda l 'anatomia patologica, rità di localizzazione del bacillo tubercola- la tub·ercolosi muscolare primitiva, intesa core n el muscolo sia da riporre nella scal'ISità me .localizzazione da trasporto embolico per d ell 'apparato Teticolo-e ndoteliale del muscolo via ematica da altre localizzazioni , che clinistesso. camente posson o an·c he non essere constataEffettivamente nel tessuto muscolare sia li- bili è stata divisa ·da Durante in tre forme scio che striato ·Si trovano scarsissimi elee d~ altri AA. in quattro, ch e hanno più che menti cellulari appartenenti a qu.e.sto appa- altro un valore teorico, per il fatto che querato. Si è perciò pensato ·che siccome la fis- ste ·diverse forme non rappresentano c~e stadi sazione d ,e l bacillo tubercolaTe· in un punto più o meno avanzati dello stesso processo • infiammatono. (•) I preparati istologici sono stati eseguiti e Nella classificazion e d el Durante la prin1a studiati n ell'Istituto di Patologia generale della forma è la tubercolosi noduJare. In questa le R. Università. '


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I L POLICLI NICO

lesioni aJl·o sla to avanzato si n1ostrano sotto l 'a·s petto d 't1n no,d uJo .a centro ca:seoso, 0 paco, più o m·eno voluminoso Può r~mmol.l~re e dare origine a U·Il .aiscesso freddo, le rCUi pareti spesso fungose sul1a superficie interna o al c ontr,a rio fibro se si confon.dono progressivamente col tessuto muscolare circostante. Nell,a miosite infiam.m atoria tubercolare iJ processo infiam,m .a torio è ca·r att erizzato dalla assenza di cell11le giganti e dalla presenza di piccole cellule rotonde n el t essuto connettivo. Ma cro ~ co pican1ente si presenta sotto l 'aspetto ·d'una .tumefazione a centro rammollito, fun go o in rapporto ·diretto col muscolo o sepa1rato d.a una sottile p.a rete. La natura del 1'infi.ammazione si può ricono,s cere solo col]a rice:r:ca ·dei bacilli e con l 'inoculazione sperimentale. Nella miosite sclerosa o oirrosi ·t.b.c. l 'in fia rr1n1azione determina. una scle rosi diffusa con scomparsa delle fibre muscolari. In questo tessuto di ·s clerosi si riscontr.ano dei nodi infiammatori ,e ,d ei tubercoli ·t ipici che delle volte posson o mancare o esser e molto rari. Sulla base delle statistich e riportate da Formiggini e da Culatta e dei pochi casi pubblicati n ell.a letteratura ·di questi ultimi a·n ni, si nota ch e le form e più frequenti sono l 'ascesso tuber.c olare e i .noduli caseific.ati; meno i casi di gra·n ulo,m a t.b.c. · Uno di q11 esti è occorso a lJa mi.a osservazione. 1

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S. Ida, a. 52, casa.l inga . Nulla che possa fare sospettare ereditarietà tubercolare. La p. ebbe allattamen tò1 materno; crescita e svi1:ip1p o normali. A 12 anni fu affetta d.a paresi facciale destra di probabile orig"ine reumatica, che scomparve i11 una 'qui11dicina di giorni; tre a11ni più tardi contrasse il tifo addo,m inale. Le mestruazioni, iniziate a 15 anni, si mantennero sempre n ormali fino a 39 anni, epoca in cui si iniziò la m enopausa. Ebbe 4 gravidanze r egol.armenie condotte a t ermine. Tre figli sono viventi e sani; uno è m orto a 2 anni per un fatto polmonare acuto. La p. è stata sempre bene fino· all 'inizio della presente m a.latLia. Ai prim,i di aprile 1930, senza nessuna causa apparente, non avendo1subìto trau111i, oon1inciò ad acc usare una sensazion.e di dolore al quadrante addominale inferiore di sinistra e avYertì cl1e in LJUella r egione si andava sviluppando un n odulo. Il dolore, che non fu mai c-0-sì forte da costringere al letto la p., le durò per un Inese di continuo. In seguito ebbe alternative di ben essere e di sen sazioni fastidiose p iù che doJor ose, che duravano solo pochi giorni con lunghi intervalli cli remissioni, m e11tre il tumoiretto cresceYa progre sivam ente. Più t ardi comparì miastenia e t111 leggero dimagrimento. Un sanitario le con sigliò il ricovero in ospedale. Esame obbiettivo. - Tipo microsplancnico-ipovegetativo. Sistema scheletri co normale; pannicolo adiposo assente e masse muscolari ipotonich e e ipotrofich e; cute pallida ed elastica; mucose visi1

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bili poco irrorate. Apparato lin.,fo-ghiandolare integro.. ApireLt~ca. Nulla a1ll 'apparato circolatorio e respirator.io. Apparato digerente. - Esiste stipsi cronica probabilmente atonica; le feci contengono filamenti di muco; sangue assente. Urina. - Non contie~e elementi patologici. Sangue. - Glob. rossi 3.200.000; bianchi 6.200. Formula leuGQcitariai: n eutr. 47; eos. l; bas. O; linf. 41; monociti 8; fo•r me di passaggio 3. Cutireaz~oné alla tubercolina: leggermente positiva. Reazione d~ Wassermann: negativa. , Esame locale. - La regione lombo-iliaca di si11istra si preseTuta più sporgente della omologa _per t1na tumefazione a iimiti non precisi che ha il inassin10 di evidenza a due dita trasverse al d.a·vanti della cresta iliaca anterio re e superiore. La cute non presenit a alcuna ano·r malità di nutrizione, di colorazione e riellQ sviluppo del reticolo venoso. La palpazione dimostra che la, cute è libera e non edematosa; che la tumefazio ne, di conto rni male apprezzabili, di resistenza fibrosa, ha la forma e la grandezza dj una grossa arancia con superficie liscja, con decorso leggermente dal} 'esterno e dall 'alto a,l basso e all 'avanli. La spostabilità è cruasi i1ulla TI:el se11=SO verticale, un po ' maggiore invece 11el senso1 trasversale ; n elle co·n rtrazioni delle pareti addomin.ali ques ta modica spostabilità s~o1npare , men·~re la, bozza si fa leggermente più eYid enle. La dolorabilità della tumefazione è minima e la pression~ sulle ultime costole e sull 'ileo, a cui .del resto la massa non aderisce, nfun provoca alcuna sensazio11e molesta. I ntervento (Prof. Durante: 18-10-1930). - Ai1estesia m o·r fio-eterea. Con in.,cisione lombo~iliaca sinistra, . incisa la fascia dell 'obliquo esterno, si trova 11ello spessore dei n111sco·l i gr.a·n de, . piccolo, obliquo e trasver so, saldate da aderenze infiammatorie, u~a 1nassa granulomatosa mal delimitata, d a cui parton o delle propaggini connettive verso l 'alto. Isolamento del perito,n eo della massa tumor ale, che viene asportata con frammenti m~sco­ lari. Ricostruzione delle pareti residue a strati, lasc iando un drenaggio tubulare, che viene tolto il secondo giorno. Guarigione per prima. Il 10-Il-1980 la paziente lascia l 'o·s:pedale. guarita. Esame macroscopico. - La superficie di sezione della turnefazione, più grossa di un pugno, preser1ta un col or e uniforme gr~gio-roseo, all 'esiterno essa si continua n ei muscoli che hann.,o, una tinta sbiaclila. Non sori.o percettibili in ness11na zona fatti di n ecrosi o• di caseificazione. Vennero prelevati v,ar~ pezzi al centre> e alla :p~­ riferia e le sezioni furor10· colorate co·n ematoss1l1na-eosina col Van Gieson e collo Ziehl. Esam.e 'microscopico. - · Il tessu to è formato nella sua p arte maggiore da cellule linfoc:iitoidi e da cellule epitelioidi g randi, a margini irregolari con proitoplasma finemente granuloso, nucleo bene delimitato di varia forma chiaro e vescicolo,s o per la prese~1za di scarsi fil~menti cro1m atinici. S~no presenti in scar so numero cellule gigant~ tipo Langhans . Fra questi elementi si trovano alcune plasmazellen , bene evidenti per la basofilia del protoplasm a per la posizione eccen trica del nucleo conitenente delle masserelle addossate alla membrana e un nucleolo centrale, e non rari eosinofili con n11cleo mono~, bi- o trilo·b ato. La circolazione è rappresentata da capillari di neoformazione e da vasi più gro·ssi a pareti ispes1

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SEZIONE

site e sclerotiche con lume libe.r o o tro mbizzato; in qualcuno è dato vedere. accanto a cellule dell 'intim.a normali, al.tre che hanno subito un ingrossamento e fanno sporgenza nel lume, assumer1do1 i 'aspetto epitelioide. La presenza del connettivo non è uniforme in tutti i campi; completamente assente in alcuni, in altri è rappresentato da larghi fasci di tessuto che non ha ancora asst1nto l 'asp~tto fibrillare ed è ricco di fibro•b lasti. ..\.Ila periferia il processo i~fiair1:maJto1rio1 si fa strada lung-0 i setti connettivali e nell 'interstizio fra le fibre muscolari che p resentano le oomuni do.ti degenerative (scomparsa d,ella striatura tr.asversale, atrofia, d eposito di grasso) oon proliferazione dei nuclei d el sarcolemma. La ricerca del bacillo di Koch nelle sezioni è r~uscita D:eg.ativa. ])er quanto non s ~ano state eseguite inoculazioni e fatte colture, le caratteristiche dell'esame istologico permettono senza dubbio di formulare la diagnosi di granuloma tubercolare. 1

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Anche nelle paPeti muscolari dell 'a1ddome, dunque, co1ne in altre ·sedi muscolari, bisogna tenere presente la possibilità di localizzazione di processi tubercolari che, poichè crescono per lungo teri1po senza ch·e avvenga alcuna colliquazion e, possono a.n che essere . rambiati con processi n eoplastici. RIASSUNTO.

J., 'A., rife.rite le L·eorie e le ricerche eseguite r)er spiegare I.a rarità della localizzazione i11uscolare del bacillo di Koch, d e crive dal lato clinico e dal lato istologico un caso di granuloma tub·er colare ·dei muscoli della par c1e a,ddomi11.a.Ie .imulante un processo neoplastico. BIBLIOGRAFIA.

ArJESSl\NDRI. Miosite tb c. del piccolo obliquo e del trasverso. Ace. di Med., Roma, 22 maggio 1904. BIANCHETTI. Tubercolosi dei m.usco·li striati. Policlinico, Sez. Chir., maggio 1926. BosB10 . Contr. allo studio della tbc. dei ~uscoli st1;ial.i. lbid ., pag. 114, 1909. CAGNETTO. Tbc. miiscolare ematogena e trichinosi. Atli Soc. Med.-Chir. di Padova, genn . 1925. CoRRADINO G. Co11lr. allo stuclio della tbc. musc<>lare ematogena. Policlinico., S~z. Prat ., 8 aprile 1928. CosT.\NTINI G. Sulla tbc. sperimentale dei muscoli. Annali dell'Istit. Maragliano., vol. V. CuLOTTA A. La tbc . musco lare. Riv. di P,at. e Clin. nella tubercolO•S.Ì, 31 genn. 1929. \)un.ANTE• In CoRNIL- RANVIER: Manuel d'Hislol . Palli .. Alcan F., Paris. FonMIGGINr. La tbc. de~ muscoli striati. Clin. Chirurgica, n. 5, 31 maggio 1911. R1cHET. J ourn . òe Phis. et Palli. Génér. dicem' hre 1927. Rossi e FIASCHI. Tbc. primit. del muse. pettorale. Soc. Med.-Chir. della Romag·na, febpr. 1928. TRIA. Riportato da FoRMIGGINr ..

PRATICA

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N.OTE E CONTRIBUTI. OSPEDALE S. MARIA DELLA S CALETTA - IMOLA.

Sulla febbre esantematica mediterranea. Dott. prof. SILVIO CoRINALDESI, Direttore e medico primario. Da circa un ventennio in località diverse della Francia e deJl 'Italia ma più frequentemente nel bacino ·del Mediterraneo, si vanno osserva11do diver se affezioni febbrili per lo più di breve durata , accompagnate da un esantema diffuso a quasi tutta la superficie cutanea, costituito ·d a elem enti ch e vanno dalla roseola tifo-simile alla papula-pustola a d ecor so s.pesso notevolmente grave ma a prognosi b enigna nella grande maggioranza dei casi. Tali forme febbrili insorgono di solito n ella stagione estiva per lo più spor.adicamente e sono caratterizzate sopratutto da una assoluta assenza di contagiosità . In alcuni ·p aesi furono oggetto di accurate indagini , prestandosi con facilità a confusione con il tifo esantematico; ma per l 'andamento assai mite e specia lmente per il modo dell 'insorgenza, per i caralteri dell 'elevazione termica ed ,a n cor ·più per l.a peculiare car atLe ristica delle n1anifestazioni dermiche, risultò più chiara la distinzion e nosografica e tal i forn1e morbose furono differentemente norninate a seconda dell ' osservatore e a seconda della locali tà dove si riscontrarono. Nel 1897 il Brill descrisse una forma detta poi « nJalattia ·di Brill » ch e si mani festa nella starrione cal·da in individui al disopra del 1° deo cennio ch e si differenzia dal dermotifo per la sua gran·de b enig nità, per la nessuna contacriosità per l'abituale assenza di pidocchi dal o ' Paz. e per il breve decorso. Nell'ottobre del 1910 Conor e Bruch descri' revano .alcuni casi di una m alatti a es tiva osser vata in Tunisia che per vari caratteri si differenziav.a -da l tifo esantemati co endemico in quelle regioni e dal morbillo: si iniziav.a con brivido di freddo, febbre elevata e quasi contemporaneamente con una speciale eruzione diffondentesi per tutto il corpo compreso il palmo ·delle mani e la pianta dei piedi che durava una quindi cina di giorni ed aveva un decorso benigno. Tale affezione fu da essi chiamata cc febb re a borttoni di Tunisi » o cc fièvre boutonneuse ». Successiva·mente in I talia Bignami pubblicava nel 1911, ± casi di cc eritema essudativo grave >l nei quali do?o un periodo prodr.omico di tina settimana , si aveva febbre rem1ttente


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a ccompagnata d a cefalea, da dolori muscolari e da un 'eruzione c utanea su g li arti e sul tronco coi caratteri dell 'eri tema essudativo poli11torfo. La .d urata d~lla malattia era di 4 settimane, e sebbene a decorso grave, con esito • • a guar1g1one. Casi isolati, riferibili alla sindrome morbosa in di scussion e furono d escritti in seguito da Serafini in Romania, d.a G.abbi a Tripoli, finchè nel 1920 il Carducci richiamava l'attenzione degli studiosi cc su di una speciale forma di febb re eruttiva » pubblicando un interessante stu.dio clinico basato su 15 casi osservati n el territorio ' romano nel p·e riodo· 1910-1 919 ; egli m etteva in evidenza .r1otevoli caratteri di ffer enz iali che la disting·uevano da altre forme somiglia nti e principalmen te dal sifiloderma papulo-nodu1 are e .dal tifo esante·matico e confermava infine la prognos i fa vorevole dell 'affezione in quanto in tutti i 15 casi da lui osservati si ebbe guarigione completa in 15-18 • • g1orn1. Ai casi di Carducci altri pochi se ne vennero ad aggiungere osser vati n ell 'Italia Centrale (Fal cioni-Cesari-1Fili ppella). Finalmente dal 1924 in poi p er opera di vari AA. fra n oesi e sopratutto di Olmer e d ei suoi collaboratori, sono stati m essi in evidenza numerosi casi di questa speciale malattia esantematica a Marsig lia, nel ter r itorio circostante e in tutta la b.a ssa Provenza; nu·m erose furono le discussioni sulfa classificazione di questa affezione che a l cuni osservatori (N etter, Pecori , ecc.) vol evano riportare al tifo esantematico benigno o m orbo di Brill, mentre altri invece n egavano la esistenza di qualsiasi legame etiologico fra le due forme morbose. Oggi però è quasi unanimemente ammesso ch e la malattia di Olmer o febb re di Marsig lia altro non sia che la cc fi èvre boutonneuse n di Tunisia e non abbia nulla ·di comune col tifo petecchiale . Invece n el 1929 il P ecari riferiva s.u di u n centina io di casi osservati ancora in t erritorio r om ano che egli identificava con la malattia d i Brill e che presentavano una r eazione di Weil-Felix tanto da farli de finire un cc dermoti fo estivo non di ffusibi1e ». Nuovi casi di affezione esantematica febbrile sono stati poi illustrati r ecentemente in Cirenai ca e in varie parti d ell'Italia, a Treviso da Rubinato, a G€nova da Berri, in Sicilia da Gulino, Previtera e Cannavò .

T. .a febbre eruttiva o febb re esantem aJtica m editerranea compare per lo più n ella stagione e liva, in genere col m anifestar si d ei primi cal ori (maggio-git1 0'no), au m en ta di frequenza in

lu,g·lio, agosto e settembre, poi declina rapidamente per quasi scomparire in ottobre. Essa sarebbe endemica n ell 'Afri ca del Nord, nell '1talia centro-meri4ionale, nella Prov~nza. La sua etiologia è tuttora ignota, ma le più reoenti ricer che di vari AA. sembrano aver m esso oramai fuori discussione ogni nesso etiologico col tifo petecchiale; anzi fondandosi su tale asserzione re centemente vari AA. hanno tentato l 'inoculazione ·d ella febbre esantematica in malati mentali,· allo scopo di determinare una p iretoterapia più innocua di que·l la malarica . L 'agente trasm ettitore non è il pidocchio; pare accertato che si tratti della comune zecca d el can e (lxodes ricinus) e che q.uindi 11 cane rappresenti l 'ospite intermedio e il m ezzo p iù a bituale di diffusione della malattia. Il decor so e la sintomatolog ia sono caratteris tici: La m alattia si inizi a bruscamente con un vi olento brivido, c ui segu e elevazione t er1n ica ch e spesso r aggiunge i 40°. La febbre assume un anda mento continuo, remittente con modich e r emissi oni mattutine, si hanno ben presto artralgi e e mialg ie; spesso si ha tonsillite, talvolta diarrea e \IOn1ito a limentare o biliare . AI 3°-5° giorno ,d i malattia compare l'esantema ch e costituisce il sintomo fondamen• t ale e più caratteristico dell'affezione: l 'eruzione si inizia per lo p iù 'a lle cosci e e all 'addome ma rap1dam ente inva.de ·quasi tutta la superficie cutanea, compr ese le palme delle mani e le piante d ei piedi 0 si diffonde anche alla faccia ove si {m antiene discreta mentre è fitta su gli arti. L 'elemento n1orfologico dell'eruzione è un quid in t erme.d io tra la macula e la i)apula lievem ent e sopraelevato sulla superficie cutanea, di- tinta rosa o rossa feccia di vino non è confluente, non pruriginoso, non è m.ai sede Jdi fenomeni emorragici , è isolato da tratti di cute integra, impallidisce ma non scompare totalmente alla pressione. A volte si nota en antema ed una lieve iperem,i a congiuntivale; talora si osserva alla faccia specialmente una piccola escara brunastra della g randezza variabile 'da una testa sp ill o a una piccola lente e costituirebbe secondo a l cuni la porta idi ingresso d el virus specifico . Lo stato dell'infermo riman e pressochè staziona rio per 10-1 5 e talor.a ap.ch e per 20 g iorn1i , dopo di ch e si h a lo sfebbraim ento per rapida lisi , i dolori muscolari ed articolari si dile -: g uano , g li el ementi eruttivi cutanei impallidiscono e scompajono le,n tamente senza desquamazione: la conva lescenza è breve e le condizioni o-enerali m ig liorano rapidamente. Non si r-il eva no speciali alter azioni a carico de1

·ai


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, SEZIONE PRATICA

gli organi interni; la milza rimane per lo più nei limiti normali o tutt'al più si presenta talora modicamente tumefatta. Il sistema nervoso dà spesso segni di sofferenza con cefalea, irrequietezza, insonnia ed anche delirio febbrile. Per la benignità della malattia ed il numero piuttos to ristretto d_ei casi finora studiati, non si hanno reperti .d 'autopsia. e l 'anatomia patologica dell'affezione è quasi ignorata. La prognosi è buona ed in tutti i casi finora descritti si è avuta compl eta guarigione. P er la diagnosi differenziale vanno sopratutto posti in discussione la dengue e il tifo

esantematico. La confusione con I.a de'ngue è impossibile: n ella febbre esantematica i deliri sono meno violenti, l'insorgenza è meno brusca, manca il rash premonitore, l'eruzione ha caratteri diversi . La dengue è inoltre contagiosa, mentre la febbre es. non lo è affatto. Rig uardo al tifo petecchiale, l'assenza d ello stato intensamente stuporoso e la benignità della forma morbosa non sono certamente dati in favor e di un tifo esantematico· sia pure :attenuato ma sempr e eminentemente conta• g 1oso. Esistono indubbiamente delle forme anor- · mali e attenuate di tifo petecchiale come il Typhus levissimus di Hildebrand, nel quale può anche m an care l 'eruzione, non infreq uente n ei bambini e con reazione di Weil1F elix negativa, ma la comparsa estiva della febbre es. m ed. in qualsiasi ambiente ricco o povero, pulito o sporco, in soggetti non infestati da pidocchi, l'a·ssenza di contagio non depongono certamente per un dermotifo. Nè è da confondersi con la malattia di Brill c he pareva differenziarsi dal tifo esantemat ico perch è compare n ella stagione calda , è n1olto benig na non contagiosa e si manifesta in assoluta assenza di pidocchi sui malati. Oramai per ricerch e sperimentali fatte, non resta alcun dubbio ch e la malattia di Brill altro non sia ch e un dermotifo attenuato. Anche la positività della reazione di Weil-Felix nel morbo di Bril1, non fa che confermar.e l 'id entità or a1na i ammessa da tutti fra malatt ia di Brill e tifo petecchiale. Pare invece che affine alla febbre es. sia la febbre fluviale del Giappone che colpisce quasi esclusivament e i contadini che vanno a piedi nudi ed è trasmessa d.a un aç.aro del g ruppo Trombidium le cui larve vivono nelle acque ~tagnanti lungo il cor so dei fiumi: si ha una piccola lesione di c ontinu-o nel posto ove avvenne la puntura (ordinariamente ai piedi o alle gamb e) e dopo !-12 giorni di incubazio-

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ne, brusca elevazione termica accompagnata da prostrazione e delirio: I 'eruzione avviene al 6° giorno e si estende rapidamente a tutta la .sup1e1rficie cutanea. Il tasso di mortalità, al contra rio d ella febbre es. medit., è assai elevato (40-60 %). E ·da ricordare inoltre la febbre esantematica delle Pt1ontagne Rocoiose malattia endemica dell America del Nord che dà una mortalità assai elevata, tras·m essa da una zecca e ch e appare n ei mesi caldi dell'anno: si ha brusca elevazione t ermica preceduta da intenso b r ivido e al 3°-4° giorno di malattia, un 'eruzione cutan ea ch e si inizia a i ·p olsi e alle caviglie e si estende rapidamente a tutta la sup erficie cutanea; il decorso è di 2-3 settimane. Orbene in tutte queste forme di febbri esantematich e estive, la reazione di W eil-Felix è il più delle volte negativa e I 'inoculazione n elle scimmie non conferisce immunità ver so il d ermotifo sperimentale e viceversa. P er ciò ·d i tutte. · le forme recentem ente seg nala te in Italia, solo i casi ch e il P ecori ha con sider ato come portatori di una m alattia di Brill , dovrebbero rientrare nell'orbita delle for me di tifo esantematico attenuato . 1

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Ho avuto occasion e r ecentemente di poter osservare in poco tem·po 2 casi di febbre esantematica m editerranea; I 'intento che mi spinge a renderli noti è dovuto sopratutto ad un criterio di nosografia regionale, non risultandomi ancora pubblicati o comunque comunicati casi di tale .affezione nella r egione Emiliana. Eppertanto intendo richiamare nuovamente l'attenzione su questa forma morbosa en.demica in paesi vicini al nostro e segnalata anche in varie parti d 'Italia: la sua indicazio~e casistica sfu gge ancora ai medici pratici onde I '.accurata pubblicazione di casi sempre più frequenti potrà servire a richiamare maggiormen te I '.a tten zion e d ei colleghi diffondendon e la conoscenza e fa cilitandone la diag nosi clinica. CAso I - La ser a d el 23 settembre 1930 venni chia1nato in consulto da un collega per visitare una m alata degente a letto d a circa 5 giorni. ,Si trattava di una donna certa Amelia G. d 'anni 47 nata a Firenze, nubile, di professione cu oca. ·Nulla di notevole n ell 'an amn esi famigliare e nei · precedenti personali. Ha sofferto le comuni malattie esantematich e de~! 'infanzia ed in seguito ha goduto per lo più buona salute. Mestruata a 13 anni ha avuto sempre m estruazioni regolari, entr ando in menopausa a 44 anni. Nella sua gioventù ha viaggiato molto erl è stata per vari anni in servizio presso famiglie signorili in Tunisia ; da 3 a11ni è in servizio come cuoca presso una famiglia residente a ~arigi.


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IL POLICLIN I CO

Ha condotto vita sessuale piuttosto strapazzata ed irregolare, m a nega qualsiasi affez~one venerea. È in Italia d!i circa t1na vent~na di giorni, al seg11ilo dei suoi padroni villeggianti presS-01 alcuni parenti in una campagna nelle vicinanze di Castel S. Pietro dell 'Emilia. Prima d~ venire in Italia era stata due giorni a Marsiglia; il viaggio si era cqmpiuto ottimamente senza alcu n inconve11iente. Arrivata a destinazione stette bene fino alla sera del 18 settembre allorchè fu colla in pieno benessere da forti brividi di freddo seguiti da se~so di calore, cefalea, pro1str azione. generale, dolori alle ossa specialment e agli arti inferiori. Il giorno 21 settembre e cioè lre g iorni dopo l 'attacco febbrile, apparvero sul ventre e sul dorso delle p~ccole rn,acchie r osse ch e all 'indo1na11i erano pii1 nµrneros~ e diffuse a tutto il corpo, un po ' meno visibili alla faccia. Persistendo la febbre al la e le condizioni generali piuttosto gravi, d~ fro11te a tale sintom atologia strana e nuova per ~l tnedico curante, fui chiamato a consulto. All 'esame obiettivo r ilevai: costituzione sch eletrica regolare, p a1111icolo adiposo abbondante, ap·parato li11fog landolare ~ormale, febbre a 39°,5; polso ritmico, regolare con 110 al m ' . La pelle si preser1la disseminala d~ papule numerose specialmente sull'addome, sul dorso e sugli avambr acci, più evidenti n elle r eg·ioni radiali ed un po' meno intensamente sull e palme delle mani e sulle piante dei piedi; qualcuna se 11e rileva an che al volto. Queste papule di for111a rotondeggiante od ovalare e della grandezza variabile da quella di una lenticchia o quella di un centesimo , sono un po ' sporgenti di color rosso-scuro, non h anno. tender1za• a confluire e non rscon1paiono d el tutto alla pressione. Nulla di notevole si rileva a carico dei vari apparati sistematicame~te esaminati; la m~lza nei limiti normali. L'esame delle urine fa rilevare soltanto la presefi:za di traccie di albun1ina. Di fronte a tale sintomatologia rimasi un po ' perplesso e pen sa~ se non m i trovassi di fronte ad u1~ caS-O d i febbre esantematica mediterrane.a anche. tenendo presente la provenienza della malata (Marsiglia), ma il fatto dei vari rapporti sessuali avuti irregolarmente e co11 individui differenti 11on mi potè senz'altro fare escludere l 'infezione luetica. Epper tanto ~i riservai di praticare la reazione Wassermann ch e fu completamente negativa come pure la reazione di Meinicke; anche tutti gli altri esami sierologici e culturali p er il tifo, paratifo, meliten se, ecc ., risultarqno negativi. Ritenni quindi potersi trattare di un caso di febbre esantematica inediterran ea a prognosi buona. E difatti la febbre si m antenne ancora per pochi giorni e cadd e per lisi al 12° gior~o; l 'esan ten1a scomparve gradatamen te in circa 10 giorni sen za dare mai l uogo a prurito, nè a d esqu amazione. La convalescenza fu breve; S-Oltanto p ermase u 11 certo grado di astenia generale e di inappele~za, fatti però che d.a informazioni successive avute, durarono pochi giorni . CAso II. - Un secondo caso interessante si è presentato recentemente alla mia osservazione e fu potuto seguire più lungament e e studiare d ettagliatamente. T. Carlo, ci 'an11i 40, celibe, agente di campagna da Imol a. Null a di notevole nei suoi precedenti ereditari

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e fa~ig1iari. Soffrì di morbillo nell 'inf~zia e tre volte di polmonite nella giovinezza. Ha compiuto. i,l serv~zio militare anche durante la guerra nell 'arma di artiglieria ed è sempre stato bene, tranne una tre ntina di giorni per una forma di febbre d 'origine intestin ale. Mangiatore e bevitore discreto; piuttosto forte fumatore specialme~te durante il lungo s.erv~z~o militare (f~no a 12 sigari Loscani al giorno), ~~ga qualsiasi affezione ve11erea. Ha condotto vita piuttosto strapazzata, espone11dosi spesso alle i ntemperie e ai rigori di stagione senza curare troppo la prop·r ia salute, ma com piendo d iversi v~aggi sia di gior~o che di notte g uidando instancabilme~te l'autocarro d el suo principale. La mattina ~el 3 ap_rile 1931 par,tì guidando. l 'autocarro per Firenze; Qurante il viagg~o dovette fermarsi più volte per vari incident~ e soffri non poco ~1 freddo perch è at.traversa~do l 'Ap·p ennino tosco.-emiliafl:O n evicava e pioveva. Arrivò a destinazione piuttosto stan,co e al mattino seguente ripartì con lo stesso veicolo giungendo a Imola in buor1e cond~zioni. Verso la metà di aprile avvertì qualche disturbo gastrico per cui spo.ntanean~ente si purgò, co1ne abitualmen,te, con solfato di sodio ed in seguito n on epbe altri disturbi. La ser.a del 28 aprile comi11ciò, senza darsene ra.:. gione, a·d avvertire dolori trafi,ttivi agli arti inferiorì specialmente l ungo le tibie; il giorno seguente accu sò, mentre era ~n giro in aperta campag~a, notevol~ sen so di debolezza alle gambe tanto da non poter sorregger si i~ piedi; fu costretto fermarsi e poi dopo una mezz'ora con 1'aiuto di u~ bastone p ot è pia11 pia1tino ritornare alla casa colonica e di là sul baroccifi:o riprendere l·a via del r itorno al suo domicilio, :rD:e~tre i dolori allegambe si erano fatti più ~ntensi e si era110 diffusi anche .alle regioni lombari, ai fianchi e alla nuca . Postosi s ubito a letto fu colpito da intenso brivido di freddo cui seg·t1ì 11otevole aumento di temperatura che non fu Lermometricamente controllata ma che, assicura ~1 p az. essere stata molto elevata t anto da es.sere in preda tutta la notte a delirio continuo. La mattin a su ccessiva il termometro segnava 38,9 e nel pomeriggio 39,3; cofi:temporaneamente ap·p arvero cefalea int~D:sa a sede prev.alentemente frontale e dolori vari diffusi a tutte le ossa e alle articolazio11i specialmente dei pol si , delle mani e dei piedi. La mattina su ccessiva e cioè del 1° maggio La febbre er a a 39,1 m entre i dolori alle ossa e all~ articolazioni si erano fatti ancor più intensi~ nel pon1eriggio dello st esso giorno co~parve una eruzione cutanea i1on pruriginosa ai polsi e al basso ventre e dal medico curante riscontrata subito. dopo alle natiche, alla schien a e agli arti inferiori. Fu p r aticato l 'esame d elle urine e riscontrata la presenza di traccie di albu~iua e all 'esame :rD:icroscopico qualche cilindro granulos<;>. Il 2 m aggio la temperatura oscillò tra 39, 1 e 39,6 e lo stato generale era peggiorato con irrequitezza ed insonnia mentre l 'eru zione si er a fatt a più inten sa e più diffusa. In tal giorno fu praticata l 'emocultura ch e riuscì negativa . ID: tale sta to piuttosto grave permase, finchè la sera del 5 maggio fu da me vistQ in consulto e all 'esame obiettivo rilevai: individuo rol;lusto pletorico con collo taurino, di costituzione sch eletrica regolare con m asse muscolari tonich e. Appa-


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SEZIONE PRATICA

rato Jinfoglanrlolare Qorn1ale; decubito preferito supino per i dolori provocati dai IQoviment~ articoJar~ che sono però possibili taQto attivi che passivi. TeIQperatura 39,4; polso 106; respiri 30. La cute è sede di un esantema formato da elementi di grandezza varia cla u~a capocchia di spillo ad un pisello a margi11i regolari ov.alari o toQdeggianti, leggermente rilevati separati fra loro da zone cutanee integre, di colorito rosso o rosso cianotico che i1npallidiscono sotto la pressione senza scomparire però completamente. L 'esantema è disseminato sul tro11co, all 'addon1e, alle natiche, agli arti, al collo ed elementi erutt~vi un po ' meno fitli si ~otano anche nelle piante dei piedi e sulla palma tielle man~. I.'eruzio11e non è pruriginosa, nè dolorosa, nè si notano emorragie petecch\ali . Il volto sembra risparmiato · però è acceso e si nota intensa iperemia congiuntivale. Li0:gua patinosa, velopendolo e tonsille molto arrossate. Non macchie di Koplich nella mucos·a orale. L'esame degli organi interni no~ mette in evidenza alcun fatto patologico; la m,ilza è nei li.miti 11ormali. Esame del sangue: globul~ rossi 4.350.000, globuli bianchi 5500, Hb = 90; formula leucocitaria : 11eutrofili 70 %, linfociti 21, monoD;ucleati grandi ~ piccoli 5, eosinofili 2, mastzelleQ 0,5, forme di passaggio 1,5, tempo di emorragia capillare nor1nale, tempo di coagulazio1~e norIQale; retrattilità del coagulo normale, prova del laccio negativa. lleazione di Wassermanr1 ~ di Meinicke negativa. Sierodiagn~i per tifo, paratifi A e B, bacterium coli, melitense, Bang negativa. Emocultura: negativa. NoD: fu per manca~za di IQaleriale, potuta praticare la reazione di We~l-Felix. Negativa la ricerca d~ ecto·p arassiti, sia pidocchf che zecche sull'infermo e sugli al1iti · ~a lui i11dossati. In base al! 'anamnesi , all 'esame obiettivo e agli esami di laboratorio fu posta diagnosi di febbre esantémàtica mediterranea co11 progn0si favorevole· come cura co11sigliato un cardiotonico e qualche cartina di piramidone e caffeina. Decorso. -- Il g~orno su ccessivo e cioè del 6 magg io le condizioni permango110 stazionarie, la temperatura è ancora elevata oscillaQte tra 39 e 39,6. L 'infermo è più irreq11ieto, insonne con cefalea ir1tensa e fotofobia; l 'esa1~tema è ancora più diffuso e qualche roseola si nota aD:che al viso. La magg ior p arte degli elem,enti eruttivi ha assunto un colore vinoso-violaceo che impallidiscono alla pres~ ione senza però scomparire del tutto. La temperatura n ei giorni seguenti si fece più bassa; il 7 i11aggio oscillò tra 38,2 e 38,5, finche cadde completamente per lisi il giorno 9 maggio e cioè lo sfebbramento completo si è avuto all '11° giorno (li malattia. Il gior110 precedente, senza cause evi<lenti l 'alvo si fece diarroico (7-8 scariche) co11 qualche dolore addominale; l'esame chimico e mi.croscopico delle feci non fece rilevare sangue nè allr~ elementi patogeni. L'esantema incominciò intan lo ad impallidire ad i11iziata defervescenza febbrile, fino a sco1nparire completamente in circa una settimana senza provocare desqu·a mazione cutanea e senza lasciare alc11~a traccia di sè. L'alvo, dopo ~l breve episodio diarroico, tornò normale; n elle urine al cessare del periodo febbrile, scomparve completamente l'albuminuria. L'emocultura ripetuta ~n vari terreni, come pure la sierodiagnosi sempre negativa. La cefalea, le ar.t ralgie e le

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inialgie che durante· ~ primi giorni di malattia eraD:o causa di acuti dolori, diminu~rono gradata1ne11te di intensità ~ al 1~ 0 giorno di malattia erano completamente scom,parse. Per qualche g~orno U paz .. avvertì ancora senso di astenia profonda e debolezza agi~ arti inferiori, ma successiv.arnente il miglioramento si fece più evidente, l 'appetito buono, la forza ricomparve co1ne prima della malattia e riv~sto ai primi d~ giug~o e cioè dopo un:. mese, il paz. è in ottime condizioni generali; l :esame obiettivo risulta normale e sulla superficie cutanea non rimane alcuna tracc~a della pregressa infezio~e. . .

I casi osservati danno luogo a brevi considerazioni: il primo non fu, per varie ragioni, potuto seguire e ve·d ere con la ste,ssa diligenza ed assiduità del secon.do che fu ripetutamente osservato tutti i giorni durante il decorso. Ad ogni modo sembra chiaro che ambedue i casi rientrino nel qua·dro della cosidetta << febbre esantematica m editerranea n. In ambedue il modo d 'in·sorgere violento della malattia, il decorso febbrile, l'assenza di tumefazione 1splenica, la· .c ostante ·n eg.a tività delle varie !rioerche di :laboratorio 'facevano facilmente scartare l 'ipotesi di un esantema quale qualche volta· può presentarsi durante il decorso di un 'infezione eberthiana o n1elitense, di una sepsi :ecc.; ·con1e pure _la costante neg·atività delle reazioni di Wasser.mann e ·di Meinicke, facevano escludere l 'infezione luetica. D'altra parte poteva ventilarsi l 'ipotesi di un eventuale tifo petecchiale in forma benigna e attenuata (morbo di [Brill) quale si osserva al1'infuori dei periodi epidemici in regioni in cui -è en.d emico (Messico-Indocina); contro tale ipotesi, a prescindere dal criterio epi demioloaico dato ·che da noi non v'è endemia di o tifo petecchiale, stavano la mancanza assoluta del carattere emorragico dell'esantema 6 la nessuna contagiosità dei casi osservati che rimasero puramente episodici e non furono apparentemente legati a contagio di altri casi precedenti, nè a loro volta furono fonte di contagio per alcuno, tantochè ambedue i malati furono c urati e lasciati a domicilio a contatto con i loro famigliari senza inconvenienti di sorta. Non sembra quin.di dubbio che questi casi osservati per la prima volta i1ella zona Emiliana-Rom.agnola vadano ascritti a questa particolare forma di febbre esantematica ancora poco conosciuta ma le cui osservazioni si vanno moltiplicando anche in Italia e ch e pertanto deve essere tenuta presente nella diagno i dif. ferenziale ,d i malattie a cute febbrili d ell 'adulto decorrenti con eruzione esantematica. 1


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IL POLICLINICO

RIASSUNTO.

L ' A. espone dettagliatamente il qua1dro nosologico della febbre esantemati.c a mediterra· nea e ne descrive due casi osservati per la prima volta n ella regione Emiliana, richiamando l 'attenzione dei colleghi su questa particolare forma morbosa tuttora poco conosciuta e sulla diagnosi differenziale con altre n1alattie acute febbrili esantematiche dell'a dulto.

(ANNO

...

XXXVIII, NuM. 34)

Pertanto lo spazio di questo secondo tu. bo è diviso in due lunghi spazi o cellette -a sezione semicircolare. I due semitubi e la la·

1

BIBLIOGRAFlA . BIGNAMI. Rivista CARDUCCI. Ibid .'

.

Ospedaliera, lQll. 1920. . FILIPPE1.1.A. Policlinico, Sez. Pratica, 1923. PEcon1, Annali d 'Igiene, 1929 .. RuBINATO. Policl., Sez. Medica, 1930. MEn1.rLLA. Riforma Medica, 1Q30. BEnn1. Minerva Medica, 1931. ' CANNAVÒ. Riforma Me<lica, 1931.

TECNICA DI LABORATORIO. Istituto d'Igiene della R. Università di Torino diretto ·dal prof. A. MAGGIORA-VERGANo. pe1~

Metodo semplificato l'isolamento dei ge1·mi anaerobi. DoTT. G1ovANNI MARocco

Uno dei procedimenti più semplici per l 'iso· lamento dei germi anaerobi è quello che consiste nel coltivare i germi stessi in uno strato di agar alto #15-18 cm. in un tubo da saggio lungo .circa 20 cm. Le colonie sviluppate ven· gono prelevate con l 'aspirazione a mezzo di l1na lunga pipetta molto affilata. Tale operazione presenta in general e u11a grande difficoltà, perchè la pipettp. per raggiungere la colonia d eve attraversare uno spesso str,a to di agar che fa1cilmente ottura la pipetta stessa rendendo difficile il prelievo; 'inoltre è facile l'inquina· mento, per ch è la pipetta, nel l~ngo percorso attraverso l'agar , può toccare a ltre colonie ta· Iora invisibili. Per ovviare a tali inconvenienti 110 pensato di rico·r rere ad un particolare sistem,a che permette di estrarre d.al tubo l 'agar in maniera da m etter e a llo scoperto le colonie sviluppate e da poterle prelevare con facilità e senza. pericolo di inquinamenti . A tale scopo introduco in un tubo da saggio lungo 20 cm. e del dia· metro interno di 20 mm. un secondo tubo da sag·gio lungo 15 cm. e d el diametro interno di 16 mm . circa, diviso long itudinalmente in due parti uguali, in modo da essere formato da due semitubi appoggianti per tutta la loro lungh ezza su una lamina di vetro lunga 15 cm. e larga 17 mm . frapposta tra di essi e di f orma corrispondente alla sezione del tubo in· terno.

,

mina ·divisoria sono tenuti insieme da due pezzi di spago sottile, uno in basso ed uno in alto; quest'ultimo h.a un capo libero che ser· ve· per I.a estrazione del tubo interno. Il tubo grande -è chiuso dal solito tappo di cotone. Volendo ottenere l'isolamento dei germi anaerobi si procede nel seguente modo: n el tubo g rande contenente il secondo tubo, am. bedue sterilizzati in autoclave, si versa agar (comune, o al glu.cosio o al fegato di vitello ecc.) ·che riempie completamente il tubo e quindi anche le due cellette del .tubo interno . Lo strato di agar dovrà .essere alto circa 17 cm. Si tiene il tubo a bagno maria bollente per un quarto d'ora, quindi si raffredda a 40° C.; si fa la semina portando il materiale in esame con una lunga pipetta sterile molto affilata nell'agar contenuto nelle due cellette intern e mescolando accuratamente per ripartirlo nell a


[ANNO XXXVIII' NUM. 34]

massa dell 'agar; poscia sì fa .ancora subire al 1'agar un leggero movimento rotolando il tu· bo stesso tra 'le mani. Infine si immerge il tubo nell'acqua fredda; quindi si porta in termostato. Quando si vuol prelevare le colenie svilup· pate si estrae il tubo interno afferrando con una pinza sterile o con un ferro ricurvo lo spago superiore e·d esercitando una dolce e continua trazione . Si porta tale tubo in una scatola di Petri sterile e con forbicine pure sterili si tagliano i due pezzi di spago. In tal modo l 'agar delle due cellette interne è messo in libertà e lascia allo scoperto le colonie che potranno essere facilmente ,prelevate con una pi petta affilata o col filo di platino per il tra pianto in terreni adatti a scopo di ulteriori ri cerche. Il metodo è molto semplice e rende assai facile l 'i solamento dei germi anaerobi.

* ** A. Maggiora-Vergano

Ringrazio il prof. l'ospitalità concessami nel suo Istituto.

per

RIASSUNTO . L' A. raccomanda un suo metodo che semplifica il procedimento per l'isolamento dei germi anaerobi.

RIVENDICAZIONI. '

12.35

SEZIONE PRATICA

STUDI RIASSUNTIVI. La classificazione e il trattamento ·dei reui;natismi cronici. (G.

LYON.

Le Bulletin Médical, 30 maggio 1931).

L'A. divide i reumatismi in due categorie ben distinte basan·dosi su dati radiologici, sui risultati ·dell ~.esame del sangue e in pa rte anche su:lla sintomatologia: artriti e artrosi. Le artriti sono caratterizzate da le.sioni infiammatorie e lesioni suppurative. Differenti infezioni le producono: il reumatismo articolar·e acuto, la scarlattina, la grippe, l 'inif ezione puer~- · rale, la ,sifili de, la tubercolosi, le infezioni m testinali, la blenorragia, ec.c. PaTticolare importanza avrebbero I.e suppu:razioni dentarie e tonsilla ri . La sifilide dà luogo frequentem ·e nte al reumatismo cronico sia sotto forma di r eumatimo poliartico lare d eformante, sia sotto fbrma di spondilite o artrite. Dopo i lavori di Poncet, il ruolo ·della tubercolosi n ella pa~o­ g enesi dei reumatismi cronici non è più con, .te.stabile. · Il fatto che la prima e la più intensamenf.è colpita è I.a sir1oviale costituisce la caratteristi.ca an.a tomo.-patologica delle artriti; si aggiungono l 'infiltrazi,one d ei tessuti periartjc-0l.ari, dei muscoli ecc. Spontaneamente o con adatta terapia si può avere l~ r isoluzione ma spesso si hanno deformità articolari e.d a nchilosi. L 'evoluzione clinica delle artriti è caratterizzata dalla apparizione intermittente ·d i p1oussées acute o subacute cui segt1e un aggravament.o d~ll e le1

Per la storia delle ossificazioni post-traumatiche della regione laterale interna del ginocchio.. Mollo a proposito in qu.esto periodo di rivendicazioni viene la nota di A. Pellegrini • • SIOill. (Chiru•rgia organi di movim., XVI, f .. 3, 1931) A.· queste categorie di artriti si riattaccano il di una lesione che giustamente I'A. riven·d ica reumatismo defo,r m.ante, la spondilosi rizomea sè, malgrado che molti la indichino errolica, il r eumatismo tubercolare e il sifilitico. neamente col nome ·di Kohle'r-Stieda. Il gruppo delle a~trosi , cioè d elle lesioni La prima descrizione di un caso di ossifica- articolari di orig ine distrofica, compren.d e, l 'ar-. trite secca speci.a'lmente quella d elle g inocchia zione traumatica del legamento collaterale .interno del ginocchio fu descritta dal Pellegri- . d escritte com e lipo-artrite di Weissenbach e 1 Francon; il reumatismo osteofitico lombare; . il ni nel 1905, e solo nel 1907 lo Stieda rif·erì reumatistno localizzato .alle falangi (n odosità sullo stesso argomento senza ten·er conto della di Heberd·e n). · precedente pubblicazione del Pellegrini. in.·· tutte queste varietà predominano le leIn seguito molti altri, · come · risulta dalla sioni ossee e non esistono lesioni della sinonota in esam e, si occuparono ··dell 'argomento, vialè~ · attribuendo al Pellegrini la priorità qe~la deContrariamente a ciò ch e si osseTva nelle scrizione di tale l esion e; tuttavia essa è ancoart1i'ti, l 'anchilosi è rara. salvo all 'articol.aziora indi cata col nome di Pel1egrini-Stied.a , o ne coxo1femor.ale. 1 1 '· . • • semplicemente Stieda . :p~r ciò ch e riguaTda l'e tiologia delle diverse· Ora che molti si occupano .;d.i questa varietà delle artrosi, nume·r ose cause sono staimportante lesione, divenuta . più Jrequente te invocate. Le principali sono: i disturbi en-. per il rifiorire degli . sports, . è , necessario docrini, le cause alimentari, umorali, nervose. L. 'Lévi e H. de Rothschild hanno segna-richiamare l 'attenzione • sulla · sua · paternilato il reumatismo tiroideo ·dovuto ad insuftà, per evitare di attribuire a stranieri, per ficiel)za tiroidea ; ed anch e all 'ipotiroidismo è semplic·e gusto ·di esotismo, quelìo· che· è sa- , stata riferita la osteocon drite dell 'anca. r E' ·.sta-- · cro patrimonio nostro, e frutto di osservaziota anche da Moulonguet e Mihailesco emessa, ne italiana. CARus1. I 'ipotesi di un reumatismo paratiroideo. 1


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IL POLICLINICO .

P iù freq·u ente e caratteristico è il reum.a.t ismo ovarico ch e può insorger e al momento d ella pubertà , della gr·avidan z.a e sopratutto d ella i11enopau·. . a. Esso si m anifesta con dolori articolari vaganti , scricchiolii, .artriti suba cute, ma anch·e. con deformazioni articolari geneTalizz.ate. Il reùmatismo proteinico (alimentare) è prodotto d.a ll 'ing·estione di certe proteine alimentari (pesci, carne ,d i porco, alimenti avariati) per le quali alcuni soggetti ·s ono sen sibilizzati e si manifesta con dolori articola ri eh €? ripetendosi 1pare·cchie volte possono condurre· a lesioni croniche. Nella genesi del reumatismo umorale (ad es. gottoso) sembra a bbia impo'rtanza la fragilità ~pa tica. Resta la q ui.stione del reunwti mo trofioo di origine n ervosa; se si tolgono le artropatie tabetich e da tempo b en conosciute, rimangono ·delle osteo-artropa tie la cui orig ine nervosa centrale non sembra ·dubbia rn.a ben dif· ficile a c-0ntrolla·rsi. Di fronte ad ·Ull malato di reum.atisrno cronico gen eralizzato o no, rl m edico deve sempre porsi l.a quistio·n e della dia.g nosi etiologica. Per r isolverla è n ecessario r.a ccogliere un.a 1ninuziosa anamnesi familiare e per.soinale; ricerca're i•l modo ·di inizio .d.eì re1Umatismo e la sua evoluzione e poi procedere alle ricelfoh.e di laboratorio suscettibili di portare qua lch e luce. Per quello che riguar.da g li antecedenti familiari, si ricercherà la sifili de, la tubercolosi e quelle affezioni rag~ruppate so:tto il nome di artritismo. Nell 'anamnesi persona le si indagh erà circa I 'esistenza di infezioni capa·ci di esser e st.ate il punto di paTtenza più o m eno lontano di acci·denti reumatizzanti: angine, infezioni dentarie, intestinali , urin.arie , tuber,colosi, siifilide , hlenorr.agia. Importante n·ell.a donna è l 'esame de·l le secrezioni del coli.o dell'uter o e della vagina, nell 'uomo quell 0 delle secrezioni uretrali e prostatiche, la spermocultura e la g onorea• z1one. Ricerch e importanti sono la reazione di Wassermann, la ricerca ·dei bacilli di Koch n el liquido· artioolare, la intra,dermoreazione. I disturbi endocrini d ebbono essere sospettali n ella pubertà, in gravid.anze e al momento de'lla m en opausa e so·n o sopratutto i sintomi con comitanti di ipotiroidismo, o d'in·sufficenza ovarica ch e fisseranno l'attenzione piuttosto ·dell '.a n damento clinico del reumatismo. Molto delicata è la diagnosi del reumatismo proteinico: potranno fa rlo sospettare, una ricerca minuziosa sul m odo di alimentazione, la coincidenza di poussées a rticolari con l 'ingestione di pesce, di carne ecc., la insorgenza di asma, urticaria, emicrania con comitanti ai dolori a rti colari. Infine le ricerch e di laboratorio svelando, I 'uricemia, la ipercolesterinemia, orienteran1

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no la diagnosi verso i disturbi del metabolismo. In .presenza di un reumatismo cronico limitarsi ad adoperar.e oome cura i diversi mezzi fis ici antichi e moderni, sarebbe far cose incomplete: occorre, ogni qualvalta si è riusciti a pre.cisare la causa ·del r eumatismo, istituire il trattamento di d etta ca.u sa. È accertata la causa infettiva di un reumatismo cronico . Bisogn.a combatterla. Contro il reumatismo blenorragico sono stati adoperati: la vaccinoterapia, la sieroterapia, la gonacrina endovenosa. Anche la proteinoterapia aspecifica (ini€zioni di latte, ·di peptone) e la autoemoterapia hanno dato buoni risultati. L'azione .del va.c.cino è lenta, d.a prefe rirsi è quindi il siero per via in tram usco lare o meg lio endovenosa. Da parecchi autori è stato proposto il trattamento col Thorium X, e ·pa're che abbia dato eccellenti risultati. Si adopera per iniezioni sottocutanee, intramuscolari, en·dovenose. Anche il bromuro ·di mesotorio è stato a.dopera.to per iniezioni intramu·s colari. Contro il reumatismo sifilitico si ricorrerà al trattamento specifico con uno dei tre agenti terapeutici: arsenico, merourio. bismuto. Ad essi si associerà ·l 'iodu.r o di potassio. N·ella curra ·d el r eumatismo tubercolare si a dopereranno i raggi infra-rossi e ultra violetti, le iniezioni endovenose o intramuscolari di iodaseptine, l'auroterapia. Contro il ireumatismo che si può .attribuire a d una infezione focale (dentaria, tonsillare, urinaria ecc.) il solo mezzo razionale da utilizz.are è la vaccinoterap·i a per mezzo .di un autovaccino preparato coi germi isolati. Nel trattamento del reumatismo endocrino è stata ado·p erata la opoterapia ovarica o megli'o tiro-ovarica associ.ate a cura term.a'le e a somministrazione di calcio, .fosforo, iodio e zolfo. Anche gli ·e stratti paratiroidei sono stati impiegati con vantaggio. Nel reumatismo proteinico si prescTiverà un regime alim entare pomro in carne, o si proibira nno g li alimenti fermentabili o ricchi in mater ie proteiche. Utili saranno i metodi di desensibilizzazione mediante il peptone. In presenza delle varietà di .r eumatismo in cui si è costatato la precipitazione di acido urico (r. gottoso) si ricoTrerà ai classici solventi dell'acido urico: sali di litina, piperazina, atofano e alle cure termali. Prendendo ·d i mir.a non i fattori etiolo. gici, ma le modalità cliniche, è opportuno ricor·dare certi m etodi di trattamento: contro il reuma tismo cronico deformante è stato utilizzato con vari risultati lo zolfo l 'arsenico e sopratutto l 'iodio. Questi me dicamenti sono giustificati sopratutto dallo stato di denutrizione che presentano numerosi di questi ma-

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SEZIONE PRATICA

Nel reumatismo degli uricemici, danno buoni ·risultati i bagni di luce combinati con le iniezioni radio-attive. Nelle artriti croniche dell'anca, di confusa etiologia, la radioterapia dà .talvolta risulUiti eccellenti. Tenpinando la sua rassegna l 'A. ricorda i tentativi di terapia chirurgica: la paratiroitectomia nella spondilosi tjzomelica che avrebb.e lo scopo di abbassare la ca'lcemia in tale malattia aumentata .. (oltre 110 mm.g r. per litro). Tale ardito intervento a-vrebbe dato risultati favorevoli nel•l a metà dei casi . VICENTINI.

SUNTI E RASSEGNE. RENI E VIE URINARIE. Sulla nefrosi lipoidica. (P. GIRARD. Le Journ:al de i\tf édecine de Lyon, 5 giugno 1931).

Tra le varie specie di n.efrosi ce n'è una che attira particolarmente l'attenzione: la nefrosi lipoidica il .cui quadro anatomico è stato presentato la prima volta da Munk, Volhard e l.Fahr. Questi AA. ne descrissero anche la sintomatologia che si impernia su: edemi cospicui cronici, albumjnuria considerevole, presenza di lipoidi birifrangenti nelle urine. La n efrosi lipoidica pura è una affezione del1'infanzia, adolescenza_ e giovinezza. Nell'anamnesi d el malato non si trova niente di ben preciso. Si è voluto incriminare la sifilide, ma essa manca spesso; alcuni autori hanno descritto casi di nefrosi lipoidiche comparse in tubercolotici. Si è posta la sinusite o l'angina all'origine di questa affezione. Alcune volte sarebbe insorta poco dopo una vaccinazione jenneriana o antidifterica. Ma nel m .a ggior nurr1ero dei casi manca una etiologia preci sa alla base della nefrosi lipoidica. La nlalattia inizia quasi sempre con gli edemi che iniziano alla faccia e si accoro pagnano con albuminu,r ia cospic ua . A poco a poco gli edemi si generalizzano: si aggiunge l 'ascite e l 'idrotorace. Spesso il malato ·Si lamenta di cefalea, diarrea, anoressia ed ha anche delle febbrette. I liquidi dei tra nsudati sono generaln1ente lattescenti. Il loro tasso d'albumina è inferiore a quello d·ei liquidi dell'edema brightico; il colesterolo è in· quantità notevole; · il NaCl è intorno al 6-7 %e. · La quantità e la densità delle orine sono in rapporto con g li edemi. Esse, so110 molto d ense e scarse n ei periodi di anasarca, mentre divengono abbondanti e di densità più bassa quando gli ed emi si riassorbono. L 'albun1ina è in genere a un tasso d el 25-30 %o ma può esse1

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re più abbondante fino al 50-60 %o. Si tratta sempre di siero-albumina. L'esame micro·scopico del sedi.mento delle orine mostra la presenza di cellule rotonde e di cilindri in genere jalini; però durante le poussées evolutive compaiono cilindri granulosi o granulo-grassosi. L'esame delle orine al microscopio polarizzante mostra dei corpi birifrangenti presentanti al loro centro una croce di Malta. Questi corpi birifrang·enti sono isolati o in gruppi, fuori o dentro i cilindri e sembra che siano composti di eteri della colesterina. Mu·nk ha dato alla presenza di queste g.ranulazioni nelle orine una importanza considerevole e ne ha fatto un sintoma patognomonico della nefr@si li poi dica. Di importanza capitale nella diagnosi di questa malatti.a è l'esame completo del sangue, che deve mostrare : la lattescenza d el sie.r o, le modificazioni dei l~pidi, le modificazioni dei protidi e un tasso di urea normale. La lattescenza del siero sembra che sia un si ntoma costante della nefrosi lipoidi1ca ed è dovuto ad uno stato fisico particolare dei lipoidi. I lipidi del siero comprendono: d;a una parte i grassi che sono formati dalla combinazione di acidi grassi e glicerina e d'altra parte i lipoidi che comprendono tutte le altre materie grasse, (lipoidi f~s.f?r~ti ~ l ~c~ti~a, co: lest erolo). Nella nefrosi lip0Ird1ca I 11p1.d1 .t otali sono notevolmente aumentati: il colesterolo sale fino al 15 %o e an1che la lecitina aumenta d.i molto. Invece i protidi _totali diminuiscono notevolm ente in rapporto con la diminuzio·n e della quantità di siero-albumina; a~ contrario .I.a o·lob,u lina resta a un tasso quasi normale, dal ~he risulta una inversione del irapporto albumina-globulina. . . Altre a lterazioni sanguigne sono: la d1m1nuzione dell'indice refrattometrico del siero; l 'abbassamento della te nsione superficiale; la diminuzione d ella pressio•n e osmotica; l 'au.m ento della zucch ero; la diminuzione del calcio eoc. Le prove della funzione renale e particolarmente quella della ~enolsulfo~ftaleina ~ann~ d.ato risultati i1ormal1; la pressione arteriosa è normale· normale i_l fondo dell'occhio. Esisto~o invece delle modificazioni del metabolismo basale ch e. sarebbe abb~ssato. . ·1a n·efrosi lipoidica è una affezione cron1C3 che evolve n1o!to irregolaifmente a traverso eriodi di aaaravamento e di mig lioran1ento. 5b . . La P La g uarigione è possibile,. ~a ~a:1ss1ma. maggio;r parte d elle n~fros1 l1po:d1che , passano in nefriti. La pressione arteriosa aun1enta > compaiono i sintomi della ritenzione azot~ta e al malato muore uremi•co. Molto frequenti s~­ n o le complicazioni infettive: la tubercolosi , 1

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IL POLlCLINICO

n1a specialmente le infezioni da pneumococco (polmonife, broncopolmonite, pleuriti purulente). Secondo il nostro A. e per quanto la sua opinion e discordi da molte alt re , la n e frosi lipoidica comporta una prog nosi molto grave. Lo studio anatomico d ella n efro si lipoidica è m olto 1complicato a causa del sovrapporsi di infiammazioni secondarie al quadro, assai ra, ro della forma p u.ra . Il re.n e d ella n efro si lipoidJica si può presentare s otto tre f orn1e : 1) Il g;rosso r en e bianco., ~urr:i e~tato di 'volume e di peso, con superf1c1e 11sc1a , capsul.a facilmente distaccabile. Alla sezione , la corticale appare aumentata ·d i volume , è confusa pallida e spiaca sulla sulla mi.d ollare brunastra . 2) Il piccolo Tene bianco, più raro. 3) Il rene atrofico n efrosico di Volhard la cui r elazione coq la n efro si lipoidica non è provata. . . . . All ,esame istologico: la lesion e caratter1st1ca 1è l ' in ~iltrazione 'lipidica ,d·ella cellula renale, infiltrazione predominante su ogni a~tro fenomeno e che 1ragg·iunge la su a massima intensità a livello dei tlibi contorti, specie alla parte iniziale di essi . Le lesioni glomerulari non sono costanti e in gen ere poco importanti: consistono in un rìgonfilamento del foglietto pa.rietale del glome'r. ulo . · Il tessuto interstiziale è normale nei casi recenti; m a può presentare delle lesioni nei casi a•n tichi: vi si trovano allora delle cellule rotond e carich e di gooce birifrangenti. Riguardo a ll 'evoluzione an atomica , la nefrosi lipidica, si con1plica in genere con lesioni infia mma torie. Nei casi .molt o ra.ri in cui essa r esta pura si a.r riverebbe secondo Munk al r en e re tratto n efrosico . Allo stato attuale delle conoscen ze è l 'opinione d ella maggior parte degli autori ch e i differenti fatti a na tomici e clinici che caratterizza.n o la ne frosi lipoidica p ossono spiegarsi all 'infuori di og ni alterazion e r enale. L 'album inuria troverebbe la sua causa in una -modi ficazion e d ello stato fisico-chimico del sangue ; g li edemi non sa.rebb ero dovuti ad una r i tenzione renale, ma ad una diminuzione dei proti.di del siero, la colesterinemia non corrisponderebbe a d un ostacolo r en ale. Le lesioni an atomich e del ren e possono. essere realizzate al di fuori ·di ogni alterazio~e renale; da una in filtrazione secon daria alla i percolester inemia. E manca dal punto di vista cl in ico tt1tta la coorte dei sin tomi p er m ezzo d ei quali il rene ha l 'abitu·dine di m anifestare la sua altera zion e. :È d unque una causa extraren ale ch e det er mina I.a nefrosi lipoidica ed è in un disturb0

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del metaboli-sn10 dei lipidi ch e bisogna cercarla. Ma le esperienze fatte in proposito non hanno app.r odato a risultati sicuri e perciò fa d'uòpo considerare La nefrosi lipoidica CO· m e un disturbo del metabolismo generale de· terminante uno squilibrio lipido-protidico. · La causa intima di questo fenomeno è stata r icercata nel rene, nelle modificazioni fisico-chimich e del sangue e nelle ghiandole endocti'n·e. Ma 1utte le ricel'che eseguite non hanno approdato a nulla di prec iso e di prob1a tivo per l 'una o l'altra ip0tesi tendente a spiega-re l 'essenza intima di questo squilibrio lipido-protidico · del siero ch e costituisce essenzialmente la nefrosi lipoidica. La terapia d ella nefrosi lipoidica comprende quattro parti: 1) fissa.r e un regime; 2) somministrare dei diuretici; 3) trattare i sintomi; 4) cer care un trattamen-to specifico della mala ttia . Il r egime d eve comprendere una diminuzion e dei cloruri e dei lipidi e d un aumento dei protidi. Si faranno mangiar sopratutto ostrich e, bian.co d'uovo, vitello, pesce, fagioli, piselli, lenticchie. ,, . Tutta una lunga serie di diuretici è stata provata con vario risultato: l'urea alla dose di 100 g r. al giorno, una o due volte la settimana; la teobromina, però con scarsi risultati ; il solfato di soda, l 'a•celalo di potassio, il citrato di 'soda~ il cloruro di calcio che sem· bra il pili indicato; i purg anti drastici pure con buoni risultati , ed infine i diuretici mercuria li con effetti contradittori. Il trattamento sintomatico comprenderà, il riposo a letto e il .drenaggio coi tubi ·di Southey in casi di ede mi cospicui; lo svuotamento dell'ascite e dell'idrotorace; una accurata sorveglianza delle funzioni digestive. Il triattam,ento specifico causale della nefrosi lipoidica riposa su basi fragili perchè non si è a n cora riusciti a d efinire c on certezza la causa di questo disturbo del m etabolismo. L' A. ricorda la d ecapsulazione <!lei r eni, l 'attinotera pia e la somministrazione di pilocarpina. La cura più correntemente usata è l'estratto tiroid1eo preconizzato ·da coloro che hanno fatto della nefrosi lipoidica uno squilibrio lipi~o­ protidico ·dovuto. a un disturbo d ella secrezione tiroidea. Epstein avrebbe ottenuto risultati eccellenti col trattamento tiroideo associato ad u n r egim e ricco in proteine. Altri autori con sideran o invece l'estratto paratiroideo e l'insulina . Infine basandosi sul ruolo sicuramente esercitat o dal fegato n el m etabolism o dei lipidi e protidi e sull 'an emia ch e pr~sentano quasi sempre questi m a lati è stato con sigliato di dar loro da m angiare del fegato secondo il m etodo di Wi pple; questo m etodo è ancora allo studio m a m erita di essere preso in conside• raz1on e. VICENTINI.


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SEZIONE PRATICA

Valore semeiologico dell'indossilemia nelle malattie dei reni. {H. THIERS. Journ. de Méd. de Lyon, 20 aprile 1931). Basandosi su 104 osservazioni personali, l 'A. l1a cercato di precisare il valore semeiologico dell 'indossilemia, studiata con la reazione di Jolles praticata su 2,5 cc. di defecato tricloroacetico di siero. La .reazione, praticata in queste condizioni speciali, permette di svelare solo delle iperin·dossilemie importanti, uguali o ~upe riori a 1,3-1,6· milligrammi per mille. Questa reazione non è assolutamente specifica del! 'uremia, poichè può e.ssere riscontrata occasional·mente ;nel lei occlusioni intestinali, nelle grangrene, nei tumori è nei processi distruttivi del fegato ed anche nell'ittero grave. Per interpretare la r eazione, conviene assicurarsi, con la ricerca dell ' indossile nelle urine, che .questo corpo continua a prodursi nell'organismo e bisogna anche ricordare l 'e_sistenza di iperindossilemie extrarenali. L 'A. insiste sulla estrema difficoltà nella quale si trova in pratica l'organismo per realizzare, al1'infuori delle nefriti, delle iperindossilemie sufficienti per darie una reazione di Jolles positiva. La riduzione marcata dalla diuresi e le albuminarie febbrili ne sono incapaci. Anche per questo la reazione di Jolles permette di differenziare facilmente il riene cardiaco dal rene della nefrite cronica e gli accidenti cerebrali di origin,~ vascolare dagli accidenti • • • • uremici toss1c1. Nelle anurie l 'indossile viene ritenuto allo stesso titolo dell 'ur ea ed il suo studio non presenta vantaggi pratici su quello di quest'ultima. Nelle n efriti acute l 'indossile è ritenuto in modo incostante quando vi è azotemia; quando questa esiste, la sua ritenzione implica una prognosi severa; la ritenzione di indossi]e s i verifica più tardivamente •e sparisce più prococeme'Ilte di quella dell'urea . Nelle nefriti s ubacute la ritenzione di indossile è più tardiva e la sua comparsa indica il passagO"io alla c ronicità delle lesioni, an·che se l 'ur~ tende ab abb~ssar-e; da ciò il suo interesse per la prognosi . Nel corso dell e a lbuminurie croniche l 'indossile non è ritenuto che nella nefrite ~roni­ ca az?temica, si abbia o no ipertensione; i tedeschi ammettono che la sua ritenzione avvenga prim!l di quella dell'urea, e l 'A. porta una osservazione a conferma di 'Ciò. Tale ritenzione sembra cost:1nte n~lla nefrite .cronica uremigena (donde il suo interesse ·diagnostico e pr0gnostico),. essa si. ~ant~e~e a.d un tasso presso a poco fiRso e irr1duc1b1le , qualunque siano le fluttuazioni dell'urea. Nelle ipertensioni semplici, senza fattore re~le, non. si b~ ritenzione di indossile; quando l 1pertens1one e legata ad una nefrite cronica

. indiscutibile, ma ad evoluzione più vascolare ch e uremigena , la ritenzione dell'indossile è sembrata all'A. possibile, ma rara. L'in,dossile passa facilmente negli essudati pleurici e peritoneali; non lo si trova invece nel liquido. cefalo-rachidiano se non eccezionalmente e a uno stadio affatto terminale. Solo in piccole quantità viene trattenuto nel parenchimi. L 'indossile non interviene nella patogenesi d el! 'intossicazione uremica e ·sta solo ad attestare la ritenzione dei corpi aromatici. È paradossale il vedere che l'urea chimicamente semplice e fisicamente diffusibile, viene ritenuta con facilità, m e ntre l 'indossile, corpo aromatico e non diffusibile, non viene ritenuto che con molta difficoltà: paradosso sconcertante ed attualmente inesplicabile. Esiste forse un rapl)Orto fra il tipo della lesione renale e la riten .. zione dell ' indossile. L' A. ritiene che .tale ritenzione viene realizzata quando la lesione è gen~­ ralizzata alla totalità del tubo orinifero ed alla totalità del parenchima renale.

C.

TOSCANO.

Origine insolita di ematuria totale. . (F. C. PACE . The British Journal of Urology., marzo 1931, val. III, n. 1). L'A. riferisce un caso di emaluria totale di • • origine noo comune. Si tratta di un uomo di 45 a . presentatosi alla sua osservazione accusando da un mese frequenti emissioni di urinà sanguinolenta. Dichiarava che a 8 a. prima aveva provato dolori soroi all'angolo costo-vertebrale di D. ·c o·n ir.. radiazioni inferiormente nell 'addome, senza alcuin disturbo vescicale o d'altra specie. D 'allora, fino a.d un mese dalla data di entra.t a, era stato sempre b ene. L'esame obiettivo generale era -negativo. Il r ene di d. era in distintamente palpa.b ile e leggermente dolente ilil avanti; lieve dolore al1'angolo costo-vertebrale. Negativi i punti ureterali. L 'esame rettale fece constatare l 'aumento di volUJIDe ·del lobo s in. della prostata. La prova dei tre bicchi eri mostrava urin-e totalmente e ugualmente sanguinolen1te in ciascuno di essi. L'esame microscopico mostrava solamente presenz,a di sanguP-. La cistoscopia non fece rilevare nessuna alterazione vescicale. Gli sbocchi ureterali di aspetto lineare non mostravano alcuna alteràzione. Il getto di sin. era ri1tmico, abbondante normale; mentre da quello di d. veniva fuori del sangue. La prova funzionale con l 'indigo-carminio dimostrò il rene d . senza fufllzione. Ambedue g li ureteri venivano fa-cilmente cateterizzati. La pielografia d el rene d. fece vedere 11na grande idronefrosi. Fu fatta diagnosi di ostruzione dell'unione pelvico-ureterale 'Con idronefrosi da causa impreci sabile . 1


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IL POLICLINICO

Deciso un intervento fu trovata un 'estesa peripielite fibrosa e si reon statò la presenza di una arteria polare-anomala inf. che parten·do dal1'aorta passava aJ davanti dell'unione pelvicourerterale di d. perdendosi nel bordo mediale del rene circa un cm. e mezzo al di sotto del! 'ilo. Fu praticata la nefrectomia. L'esame del pezzo rivelò dilatazione ava~za.ta e spi.ccato ispessi·m ento della parete ·p elvrca. I cal1c1 erano ripieni di pezzi ·di sangue. coag~laio. , Il paren chima renale presentava i segni dell. atrofia idronefroti.ca: L 'esaim e della piccola porzione di uretere rimosso dimostrò che l'idronefrosi aveva avuto inizio bruscament.e dovuta a pressione esterna. Il caso descritto dall 'A. ricorda il tipo insolito di idronefrosi, chi~·mato da Bazy : emoidron efrosi. S cANDURRA.

Emangioma del rene. Tlie British Journal of Uro· log)', n. 4 vol. II, deoomber, 1930). Gli emangiomi del rene sono molto rari, e la irarità d~pende dalla difficoltà di po•terli dimostirare clinicamente. L 'Autore fa rilevare che anche a ll 'esame ·del 1pezzo anatomico possono sfuggire piccoli angiomi sepolti nel parenchirna . L 'ematuria essenziale è u·n a condizione contro la qua le ogni. m ente chirurg ica deve ribellarsi. · Fin dal 1890 l 'attenzione degli Urolog i fu attratta dalla 1presenza di varici o di piccoli .aggregati di venule situati all 'api ce di una piramide come causa dell 'ematuria. Hurry 1F enwick descrisse un caso in cui l '·esame istologico delQ 'apice di una piramide mostrava la ·dilatazione di piccole vene che formavano un angioma. Nel 1909 Hiug h Cabot illustrò delle formazio ni microscopican1e11te simili. D 'allora fino al 1921 n on sono stati riferiti altri casi. In quell'anno R. H. Jocelyn Swan, in occasione ·della seduta inaug urale della R. Società di Medicina portò un caso di emangioma dimostrabile ad occhio nudo. Si trattava di l1na n efrectomia praticata d 'urgen za ad uno studente ·u niversitario per ematJuria infrenabile· D'alil ora fin'adesso sono stati riferiti altri 4 casi di emangioma del rene trattati chirurgicam ente . Ca so dell'Autore. - Sig.na D . W ., di anni 31, inviata all 'A. il 24-3-30 da un collega perchè dia 22 m esi soffriva di ematurie imponenti totali ch e si presentavano ogni d ue o tre m esi e che avevano la d·u rata di qualche setti· mana, accomµag nate a volte d.a coliche. Il medico curante aveva fatto una cistoscopia e aveva visto cl1 e il sangue veniva da ll 'uretere di destra. ·F~ t ta una nefroton1ia e non avendo tro' 'ato nl1lla di anormale, rim1se il r ene a posto. Le ematurie da allora si sono ripetute saltua( HAMILTON BAILEY.

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riamente; l 'A. riipetè la cisitosco.p ia e vide chiazze emorragiche intorno allo sbocco dell 'ruretere d estro. La pielografia fece vedere una fur· ma insolita di pelvi doppia. Si decise per la nefrectomia che f.u praticata con la incisione di Rutherford Morison. 'F u ·difficile la liberazione del rene per le forti .a derenze stabilitesi col 1p eri•t oneo. Esame del pezzo. Inciso il re·n e per lrungo si notò nella grande pelvi un liqui do sauro; contemporaneamente si constatò i.I secondo uretere e la piccola pelvi osservati nel pielogramma. Non si notavano papillomi. Ad un terzo taglio longitudinale flu trovato vers.o il ~lo sup. de.I rene, fra due piramidi, un an,gioma plessiforme della grandezza cli un pisello, in oui erano bene eviden,t i i vasi e del sangue. Pcttologia dell'emangioma del rene. Allen e Ch e1ry, nel 1897, a proposito ·di uno studio sui neoplasmi primitivi del rene, descrissero gli angiomi e dimostrarono tutte le specie di dilatazioni capillari. Nel caso di Fenwich l'emangioma aveva la grandezza di una testa di spillo, m·e ntre nel caso di Gi1e si trattava di un·a massa come una spugna che occupava la terza parte di un rene. L 'angioma raramente è inca psulato, ordina. riamente in"·ade la sostanza circostante del ren e. Può trovarsi in qualsiasi parte del rene, ma tranne quei casi che danno dei si·n ·t omi, sta di solito n ella ·p a.r te midollare. Sono tumori molto benigni ed aumentano lentissimamente di granrd ezza . L 'Autore ricorda che nel 1909 Hugh Cabot pen sava alla possibilità di distruggere l'emangioma e preservare il r en e (cioè profetizzava l 'u so del termocauterio). Ma l 'autore non trova nulla da rimproverarsi per aver fatto la nefre.ctomia in considerazione della difficoltà in.contrata nel ritrovare i] n eoplasm.a .d entro il rene già asportato. 1

ScANDURRA.

Adenoma della vescica. MAKAR e A. L.

The British Journal of Urology, dicembre 1930).

( NAQUIB

URQUHART.

Gli AA. riferiscono un caso di adenoma della vescica capitato in Egitto. Si trattava di un agricoltore di a. 40 il qua le da bambino aveva sofferto bila·r ziosi . Nessuna malattia venerea. Da mo1ti anni soffriva di dolore dura11te la minzione, nicturi a . Av.eva fatto molte cure flra cui 56 endovenose di tartaro emetico. Entrato n ell'ospedale di Kasr-el-Aini nel febbraio del 1930,. a ccu sava gravi disturbi della minzion e consistenti in dolori, frequenza continua di urinare, senso di peso alla fine dell'atto, nicturia. Le urine r accolte contenevano: albumina , corpuscoli rossi, numerose cellule di pus e a lcune uova di bi·liarria. Furono praticate cu -


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SEZIONE PRATI CA

re seidative per bocca. L 'esame cistoscopico 11na prima volta fallì per la scarsa capacità vescicale e la forte dolorabilità. La seconda· volta si trovò che la vescioa era occupata da una massa tumora·l e che si credette di origine bilarziosa. Cistotom ia soprapubica. La pa:rete vesci1cale iSi trovò cosparsa di numerose tumefazioni solide, papilliformi , situate la magg~~r parte intorno al trigono. Alcune erano sess1l1, altre .p eduncalate. Vennero tutte rim-0sse colla diatermia e la vescica venne drenata dalla soprapubica. Le numer-0se masse rimosse dalla vescica costituivano la grandezza di un pugno. Erano di colore pal·lido, superficie granulosa, di grandezza varia da. un pisello ad una noce di Sorrento, di consistenza m olle-elastica. L'esame microscopico e$eguito da parecchi tagli mostrò l'aspetto dell'adenoma a struttura glandolare. Gli AA. mettono in· rilievo la rarità dell 'adenoma della vescica, il quale rappresenta l '1 % <li tutti i tumori vescicali. 1

ScANDURRA .

Sulla cura della ipertrofia prostatica. (M. K1RSCHNER . Aroh. Klin ., Chir., vol. 164, pag. 487). In un lavoro esteso Kirschner enumera le ragioni che lo hanno indotto a dare la preferenza alla prostatectomia per via perineale piuttosto che per via soprapubica. La scelta dei pazienti dev.e essere fatta molto accuratamente escludendo senz'altro dall 'intervento ra,d icale n on solo quelli in cui la funzione renale sia alterata .m a anche i casi in cui lesioni cardiache possano com prome ttere l 'esito. Prima dell ' intervento i ,m alati vengono tenuti per circa 15 giorni con un catetere a permanenza cui vien e applicato un sistem a di aspirazione e attraverso j.l .quale mre diante un catetere uretralie vengon o praticati ripetuti lavaggi vescicali . Per evitare epididimiti secon darie all 'uretrite l 'A. procede prima alla l egatura a sezione bilaterale d ei deferenti. l.J3. prostatectomia viene praticata per via perineale con un ~glio a Y di cui le due brar1ch e corrispondono a lla circonferenza anteriore dell 'ano. La prostatectomia viene eseguita costantemente sotto il controllo visivo diretto per via tagliente pinzettando e legando su,c• • • cess1vaimente i vasi a m .a no a ma no come vengono sezionati. Viene risparmiato cosi -certamente tanto lo sfintere esterno ch e l 'interno . L'uretra viene in gran parte perforata dalla prostrata e suturata completa.m ente su un catetere di gomma ch e viene mantenuto in sito per 15 giorni. In qualche caso ha tentato con successo una chiu·sura per primam, di solito però diversa . Con

1241

questo 1m etodo 1 n on a\rrebbe osservato mai fistole u:vetrali. La tecnica operatoria richi.ede certan1ente più abilità e esperienza d ella prostatectomia, sec. 1F reyer, avrebbe però il vantagg io di mantenere nor.inali gli sfinteri, .di evitaTe emorragie postoperatorie e in genere di ridurre re com1plicazioni postoperatorie. P. ALDON 1.

,r

FEGATO E VIE BILIARI. L'insufficienza epatica nella febbre tifoide. Accademia f'ttledi ca di Genova, 15 ottobre 1930).

(F. P.

B ERRETTA,

L' A. ha eseguito una serie di indagini sulla funzionalità epatica! nel :corso ·dell 'infezione tifoidea mettendo in rapporto la funzione del fegato con il decorso e con l 'esito della malattia. Le varie prove di esplorazione funzionale del fegato possono far valutare entro certi limiti il grado di insufficienza dell'organo, m .a per farsene un concetto esatt"o è necessario tenere n el massimo conto tutto. ciò ch e dal punto di vista sintomatico ed obiettivo ri sulta n el corso della malattia. Quasi tutti g li . studiosi dell 'argom ento sono con cordi nell 'affermiare ch e l 'infe~ion e eb erthiana n ei riguardi della pressione arteri osa è una malattia a carattere ipotensivo : il nostro A. h a riscontrato un comportamento vario in tutti i suoi casi, m .a aggiunge ch e i suoi dati 1sono infi.di percb è i pp. prendevano per la loro cura dei preparati cardiotonici. Per conoscere lo stato dell'equilibrio acido-basi dei pp. ha indagato il comportamento della riserva alcalina e ·d el valore pH nelle orine. . I r isultati ottenuti gli fecero· concludere ch e nel periodo di stato vi è tendenza alla acidosi ch e però scompare a mano a mano ch e avvien e la defervescenz.a della malattia o subentra la convalescen za. Ha eseguito anch e la det erminazione degli a cidi organici eliminati per le orin e con il metodo di V. Slyke e Palmers. La eliminazione degli acidi organici è risultata aumentata nei casi gravi; normale o poco aumentata in quelli. beni~~i .. Considerando ch e n egli epat1c1 s1 ha spesso alterata emicrania e ch·e tale ·s tato si riscontra anche n elle infezioni eberthian e, l 'A. ha sagciato la funzion e emocrasica ·del fegato para~onan,do il t em1Jo di coagulazione con il tempo di emorragia ed ancora con il segno del laccio per svelare l 'esistenza di ~ende?z e emorra.crj ch.e superficiali causate da d1strof1 a vasale d1 origine trofiC8:. . . . . . In tutti J casi esam1nat1 11 tempo d1 en1orragia e quell o di coagulazione non mostrano nessuna ·deviazione dal normale.


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IL POLICLINICO

Il segno del laccio fu positivo solo in due casi molto gravi. Allo scopo di saggiare lo stato della funzione biligenetica del fegato l 'A. ricercò nei suoi ammalati la bilirubinemia ed ebbe un netto aumento nei casi gravi; minore aumento o reazioni normali nei casi con decorso benigno. E così pure ricercò lo stato della funzione determinante del fegato. La curva amino-acidemica nei casi a decorso grave risultò avere un comportamento da insufficienza epatica m entre nei casi benigni si ebbe una curva bas, sa o normale. Concludendo nelle infezioni eberthiane esiste quando il decorso assume un andamento gr~ve, una insuffici·enza. de~la fu?zio~e epatica rilevabile con la curva am1noac1dem1ca e con la ricer ca della bilirubinemia. Minore importanza hanno l e altre prove. V1cENTIN1.

Malattie del 'fegato con ittero e ricambio del ferro. (rl.,H.

BRUGSCH.

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l\1ed. Klin., n. 11, 1931).

In con•dizioni normali l 'urina è così povera in ferro da potersene considerare priva. La somministrazione terapeutica di alte dosi di ferro non · 'm odifica la eliminazione urinaria. Nelle m a lattie del fegato che si accompagnano ad ittero la formazione di bilirubina e del ferro dalla emogl obina avvengono principalmente per opera d·el fegato. La bilirubina passa nei liquidi e deteNnina la colorazione itterica, il ferro in gran parte rjmane nel fegato : questo contiene l '85 % ·di più che il fegato normale. L ' accumulo di. ferro nel fegato non ne aumenta la eliminazione per l 'urina nè pe,r la bile. In casi di mala·t tie epatiche con ittero anche la pelle contiene più ferro del normale: 20 % ·di più. Forse nella pelle avviene una formazione autoctona di ferro, ad ogni modo questa passa del tutto in seconda linea di fron te alla formazione di ferro da parte d el fegato. L ' iniezione intracutanea di una soluzione al1' l % di ferrocianuro di potassio dà una colorazione bleu se la pelle contiene degli joni ferrosi: essa riesce positiva anch e in casi di considerevole accumulo di bilirubina nella pelle, ha quindi importanza . diagnostica per dimostrare gravi lesioni d el fegato che si accompagnano a d ittero. R. PoLLITZER. 1

Le sinfisi vescicolo-dnodenali. (P. CARNOT. Paris Méd. 1931, n. 20).

Le dispepsie dei biliari, da tem.p o conosciute e così frequenti , sono per lo più provocate da d elle sinfisi vescicolo-piloriche e vescico~o­ duo denali ; consecutive a loro volta ad una infezion e d 'origine biliare o digestiva.

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La sindrome clinica delle dispepsie biliari è proteiforme ed è proprio questa variabilità dei sintomi digestivi ch e la caratterizza. Talvolta siamo di fronte al quadro della dispepsia fl.atulenta : pesantezza e gonfiore dopo il pasto; eruttazioni ; vampate di calore dopo il pranzo ecc. Altre volte si h a a che fare con una dispepsi~ iperaci.da, con bruciori e pirosi : salivazione> e rigurgiti acidi. Oppure sono in vedetta i disturbi da spa,s mo esofago-.cardiaco o medio-gastrico o pilorico. Altre volte la sindrome dolorosa prende il primo posto: il dolore risiede al cavo epigastrico o all'ipocondrio destro con irradiazioni al dorso e alla spalla destra. Può anche esserci una sindrome emorragica, ma di rado. Altre volte infine c'è una sindrome litiasica coni crisi tipiche di coliche epa.tiche,. sensibilità dolorosa alla cistifellea, ittero, deco- lorazione ·delle feci ecc. La diagnosi deve sistematicamente ricercare una partecipazione simultanea della cistifelleai da una parte, del ·d uodeno dall'altra ad avere· così la prova di un.a doppia sindrome vescicolo-dt1odenale· l egata alle sinfisi di queste duecavità. La partecipazione vescicolare sarà provata dag li antecedenti , biliari, dalla tinta colemica accentuata, dalla colorazione gialla delle congiuntive, ·d ello xantelasma, dalla tendenza alle emorragie, dallo stato psichico melanconico e instabile. Saranno ricercati i punti dolorosi in rapporto alle vie biliari: punto frenico cervicale destro; sensibilità dell'ipocondrio destro, puntodoloroso di Gilbert-Murphy; punto doloroso di Abraham ; sintom.a d ella tosse secca di Ramond. Parlano p~r la partecipazione duod·e na1e: la. gastralgia tardiva legata a di·fficoltà di evacu.a zion.e pilorica) o- al contrario la dispepsia precoce se si tratta di spasmi cardiaci o mediogastrici. E poi la sin·drome motrioe (contrazioni vive dello stomaco), la sindrome secreto-. ria con ipercloridria. Queste sindromi sono poco caratteristiche e contradittorie ma è proprio· la labilità dei sintomi che è importante. Lefunzioni intestinali sono per lo più pigre, ma· talora si hanno c risi di diarrea prandiale. Anche l'esame radiologico mette in luce duespecie di sintomi: gastro-duodenali da una parte, epato-biliari d-all 'altra. I segni digestivi sono i più netti. Dopo l'ingestione d el pasto di bario si notano disturbt riflessi : uno spasmo· del cardias nel 6 % dei casi, uno spasmo rnediogastrico nel 10 % euno spasmo pilori co n ell '80 %, con ritardo più o m eno prolunigato d ella evacuazione gastrica. :popo che il bario ha sorpassato il piloro appaiono i segni capitali a livello del duodeno. C'è da una parte spostamento del piloro e-


I {ANNO

XXXVIII , NuM. 34J

SEZIONE PRATICA

del duodeno, dall 'altra d eformazione d ei differ enti segmenti piloro-duode nali. Lo spostamento gastro-piloro-duodenale dipende direttamente dalla sinfisi con la reg ione epato-vescicolare: per lo più è diretto verso l 'alto, in dietro e a sinistra , perchè le a.derenze del duodeno hanno 1uogo piuttosto a livello del collo e d ei grossi canali che non a livello del fondo d ella vescich etta. · Più importanti ancora a precisare sono le deformazioni de l duodeno. Il bulbo, nel caso di sinfisi bulbo-vescicolare, non ha più l 'aspetto n etto regolare normale: è irregolare, longitu.dinale o schiacciato, i suoi bordi sono festonati e sfumati, i suoi ang·oli sono indecisi, le sue incisure ineguali e irregolari. Ma ciò che è veramente caratteristico è che la forma è costantem ente diversa da un esame a ll 'a)tro. La mobilità d elle imagini d el bulbo è il grande carattere 1delle ader enze peribulbari . La seconda parte de] ·duodeno, se è a d erente appar e assottigliata, di calibro ridotto, a bordi fe stonati. Spesso c'è una angolazione alla metà di D 2 ch e corrispon.d e a una sinfisi locale c on la vescicola. I sintomi vescicolari sono meno netti. Iniettando simultaneaimente del bario nel duodeno per mezzo della sonda di Einhorn e della tetraiodo per bocca, le due opacità duodenale e vescicolare si a ccollano l 'una all 'altra : allora per mezzo di adatta manovra sulla parete addominale ci si può rendere conto che c'è stret.t a solidarietà , saldatura intima t'ra il duodeno e Ja cistifellea. L'A. si diiffo,n dc 17oco sull 'origine delle sinfisi vescicola-du odenali. Nel maggior num,e ro dei casi si tratta di una infezione vescicolare i11izia]e dovuta il più spesso .ad una colelitiasi; in altri casi invece si tratta di una infezione <:luodenale primitiva, prin'cipalmente l egata ad una ulcera: la l esion.e inizia n ella parete duodenale, r,a ggiunge la sierosa e si produ ce una periduodenite callosa che raggiunge la cistifellea e le vie biliari. J Jl cert e perito11iti p lastich e invece si ha una in f cz i one iniziale della sierosa che raggi unge secondnriamente e vescichetta biliare e duod Pno . La cura è in gran parte chir urgica: liberazio11e delle aderenze, asportazione d ella cistifell ea e dei cal coli, peritonealizzazione perfetta d ella ferita operatoria; ·drenaggio minuzioso della cavità operatoria contro la infezione. Ma JJUrtroppo la sinfisi p uò recidivare ed anch e e tendersi forse a cau sa di germi da infezione latent e. Ed allora si t enteranno cure m edic h e: diatermia, raggi ul traviol·etti , cinnamato di benzile ecc. •se l a lesione è sterile e asettica; ' raccinazioni locali contro l'infezione. Ma in r ealtà l e sinfi si duodeno-vescicola ri sono <lifficiJi a curarsi e molto spesso i malati ,

1243

essendo f.allite tutte le cure menano una vita penosa aggravatai d a lla depressio,n e psichica che spesso insorge nel cor so delle sinfisi biliod uodle nali. VICENTINI.

Studi sul ricambio nell'acqua nei disturbi della f'unzione epatica. Tohdku Journal of expe rime~tal m1e~icinale, n. 1-2, 1930). L'A. paragona ~ quantità dell 'urina, l 'eli-

( AB.E.

minazione ·~trarenale di a.equa, l 'emog lobina, l 'a lbumina e il cloruro sodico d el siero di sangue prima e dopo la somministrazione di una g r ande quantità di acqua in individui affetti da disturbi ·della funzione epatica. Le alterazioni della c oncentrazione d el sangue pres~ .come indice .del ricambio idrico intermediario, ve.n gono giudicate in base alle a lterazioni id el contenuto emoglobinico. 1n a ltre ricerch,e l 'autore ·determina il ricambio idrico in cani, in cui è stato sperimentalmente dainneggiato il ·f egato per mezzo di intossicazione cronica da fosforo e di ittero d a - stasi. egli indivudi sani l 'em oglobina, l 'albumi11a e il cloriuro sodico d el siero diminuiscono n otevolmente subito dopo la sommi1nistrazione di acqua, raggiungen·do i valori .mi.nim~ dopo 30 minuti; raramente questa dmn1nuz1one è preceduta da un aumento . Dopo u•na o due ore a umenta.n do n otevolmente la quantità del1' ~rina, aumenta la. concootrazione delle dette sostanze fino ai valori in izia li ed anche oltre. . ' Dopo la ' terza ora s1. osserva per llo p ru una lieve idremia, ch e s:parisce dopo la 4a._5a ora per dar luogo al fenomeno opposto. ~ quanti1 à della e liminazione extrareniale d1 acqua durante le 4 ore su ccessive alla somminis trazione arriva per lo più al 40 % della q uantità somministrata. Su 25 casi di affezioni epatich·e ,divel'lse, . 11 ~resentavano u~a ~u o r~a eliminazione ur1nar1a, 9 una el1m'lnaz1one ritardata, 5 un 'eliminazione non influenzata dalla somm,i nistr.azione ·di acqua . La quantità dell'eliminazione eixtrarenale è inver samente proporzionale alla quantità di uri: na. Il ricambio idrico i11termedio è quasi sempre altera~o: in 20 casi 1~~dremia iJ?-iziale r aaaiunaeva in un tempo p1u lungo 11 suo bO 5 . .d · massimo , i1n 16 casi questa I- reim1a superava il limite ma:ssimo osservato nel sano. Nei cani lesi nel loro fegato e ra rita.rdata dato la co.mparsa d el gra·do massimo dell'idremia iniziale. . . . Il valore assoluto dell'idremia inizia1e era alto n egli aniimali con legatura del coledoc?. Il grado delle d ette ~l~erazioni d~l rica!l1?10 idrico sia nell 'insuffic1enza epatica cl1n1ca che in quella esperimentale ~ probabilmente e oprat'utto in rapporto con il grado d elle a lterazioni paren chJLmato e. R. PoLLITZER. 1


124-.1:

IL

' L' A T T u A L I T A

se I E N T I F I eA

Recenti progressi nella chimica delle vita• mine. (Royal Soc .

of medicine, 18

F. G. HoPKINS. -

giugno 1931)

È la chimica delle vita-

mine piuttosto che il loro aspetto fisiologico che va ora sottoposto a discussione. ~ 'att~n­ zione v.a rivolta particolarmente alle v1tam1ne D A e !B; special.mente su qu,ella D converg~no le J'icer che di molti studiosi allo scopo di arrivare ~d una rea·l e conoscenza della natur.a di questo agente importante. . LA VITAMINA D. Si occupa delle ~ue ricer che sulla chimica dell '.ergo5terol i:nradiato. Da quan.d o si riconobbe cl1e l ~e rgoste~ol , ~ed~an­ te l 'irradiazione con raggi ultraVIole tt1 viene trasfoirmato in una sostanza antirachitica di alta attività, si sono continuati gli studi per conoscere le condizioni più favorevoli per questo ·p rocesso foto chimico. Sono stati fatti te?tativi allo scopo di preparare tale sostanza in forma cristallina, ma inutilmente. Nel proces-. so .di irra·diazione, non sj arri va mai ad uno stato di equilibrio fra l 'ergosterol ed i suoi prodotti di irra.d iazione. Se questa viene continuata per un tempo 1sufficiente, l 'ergosterol sco1r1p.a re del tutto e si trasforma in prodotti iperirra·diati, du e dei quali sono stati ottenuti in forma cristallina. La vitamina D è soltanto un pro.dotto interm ediario della trasformazione chimica dell 'ergosterol ed è sensibile a ll 'irra.diazione con raggi uiltravioletti; invece i due ·p rodotti cristallini sopra menzionati sono da considerarsi come terminali ed irr,e versibili. È poss_ibile, ma non ·dimostrato ch e, durante l'irradiazione si formino anche altre sostanze. A quanto .sembra, la vitamina ottenuta mediante l'irradiazione contiene tre legami doppt ed è dimostrato, ad ogni modo, ch e essa contiene un siistema di le.g arni doppi coniugati. Essa è quindi 1m olto simile all 'ergosterol, sebbe11e sia molto p iù sensibile di questo all'azione delle temperature elevate. Per quanto r ig uaPda la conservabilità della vitamina D in assen za di aria , si è osservato ch e, in tali condizioni, si hanno delle modificazioni spettroscopich e e n ella rotazione · ot,.. tica, a cui però non corrispondono delle modificazioni fisiologiche, il ch e dimostra ch e la sostanz.a che subisce tali modificazioni non è la vitamina. Il fatto che 'l 'azione tossica e quella antirachitica ·decorrono parallelame·n te- sta ad indicare ch e entrambe le iazioni sono date dalla stessa sostanza. I tentativi di ottenere la vitaimina in stato puro cristal1lino non sono stati del tutto vani , poichè n ei tubi ne1 vuoto si sono realmente

A. WINDAUS . -

[ANNO XXXVIII, NUM. 34]

POLICLINICO

separati dei crist~llini agJ:tifor~, con una s~ri­ scia principale d1 assorb1men·to ·s pettroscopico fra 265 e 270 µµ ed un coefficiente di assorbimento di 1,14. La ·dose-limite antirachitica è stata trovata due volte e mezza superiore alle preparazioni standard ing lesi.

R. B. BouRDILLON afferma che dei prodotti crista·l lini di alta attività antirachitica sono stati ottenuti in tre laboratori, in yermania, in Olan.da e.d in Inghilterra. Nel cc National Institute of medica! r esearcq » si sono ottenuti dei cristalli, in tutto si·rnili a quelle d escritti ·d.a vVindaus mediante un process-0 di distillazione. 11 valor~ antirachitico, espresso in unità <lel \< Medica! research Council )> è di 18.000-20.000; a tale prodotto è stato dato il n ome di cc ca.lciferol ». Esso ha la stessa composizione ,d ell' ergosterol e lo stesso peso mol ecolar e. I prodotti cristallini ottenuti da tre diversi studiosi h ann o analoga azione antirac.hitica ed, a qu.anto sembra, an,c he simili rot'ilzioni ottiche; ,è ·da riten·e rsi probabile che tutti contengano una sostanza che sia la vitamina D e ch e non 1siano prodotti negativi .contaminati da tracce di una ignota e misteriosa vitamina.

O. RosENHEIM ritiene che la sostanza preparata da Win,d aus e quelle preparate da Bourdillon e colla boratori siano da. ~itenersi identich e sebbene pÒssa rimanere in essa qualche traccia di impurezze. È .poi da segna laDsi il fatto ch e l 'isolamento de lla sostanza sia stato compiuto proprio ne i ·due laboratori i quali, per primi ,· annunciarono la trasformazione dell 'ergosterol in vitamina D. Contrariamente alla sua opinion e di un tempo, ritiene che il comportam.ento spettroscopico non contribuisca a ll ' isolamento dei cri1stalli derivanti dal1'ergosterol irradiato. LA

VITAMINA

A. I

H. von EuLER osserva che,, fin da quando sì iniziarono gli stu.d t sulla vitamina A si notò che il car otene doveva essere la sostanza ch e favoriJSce l 'accrescimento. Le nuove ricerch e hanno dimostrato che vi sono due carotene, a diverso punto di fusione, l'uno otticamente attivo, l 'altro no. Egli ha anche dimostrato ch·e lo spettro di assorbi·mento di uno dei derivati artificiali del carotene è del tutto analogo a quello ch e si ritiene carat~eri stico per la vitamina A. Secondo le esperienze di Moore, il carotene, quando viene sommi·n istrato ai ratti viene trasformato in una sostanza molto attivia « a-carotene ». Si presenta ora la questione se il carotene venga trasfomn.ato nell 'organismo in vita.m ina A, oppure se l'uno e l 'a'ltra siano invece delle sostanze diverse con attività distinte. Nel suo laboratorio, l'A. h:a tentato di ottenere la trasformazione in vitro m,e ttendo


[ANNO XXXVIII, NuM. 34:]

SEZIONE PRATICA

dapprin1a il carotene in contatto con fegati macerati di diversi animali, ma poi l'ha ottenuta mediante i" siero idi gallina; in questo modo, si è veduta diminuire la concentrazione del carotene e la formazione di u·n a nuova sostanza spettroscopicam,e nte quasi i·dentica alla vitamina A. :È quindi da ritenersi probabile che la trasforonazione del carotene nell'organismo vivente avvenga .nel sangue. LA VITAMINA B.

B. C. P. JANSEN. Mediante l 'uso dei classici agenti precipitanti, ha ottenuto· dei cristalli in piccolisima qua·n tità (30 mg.) SEIDEL, invece, ha ritenuto più conveniente procedere alla purificazione mediante benzolo ed ha ottenuto della sostanza in quantità maggiore di quella di Jansen, (ma però non in forma cristallina) e I 'ha trovata molto attiva. Egli ritiene che c on la co1nbinazione dei due m ·e todi si possa arrivare a migliori risultati. R. A. PETERS ritiene che la soluzione d-el problema della vitamina B ·dev:e essere ottenuta dal punto di vista fisiologi co. Nella vitamina !B, vi sono diversi prodotti ad attività diverse, fra c ui quelli indicati con B 1 e B 4 ; il primo si trova nei cristalli di Jansen e può essere separalo qu.aisi com•pletamente da B 4 n1ediante la distillazione con carbone , mentre i·n vece non è possibile separare del tutto B i da B l · • Concludendo, il Presidente G. I-Io.pkins ha osservato eh~ è un segno favorevole il fatto che , simultaneamente . da tre diversi laboratori si è annu11ciata la scoperta d ei cristalli di vitamina D; si può quindi ritenere che ci avviciniamo alla mèta e che, anche per le alt.re vitamine si possono nutrire buone speranze per l'isolamento e la più approfon1dita con0scenza chimica. fil. 93' Interessanti pubblicazioni. Dott. CIOVANNI LORENZIN I

Teoria delle Vitamine e sue applicazioni SAGGIO DI VITAMINOLOGIA. Prefazione di CHARLES R10HET

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Direttore del Laboratorio Ohimioo-Weiologico a \Veieeer Hirsoh (Dresda)

LE VITAMINE SCUARDO CENERALE CRITICO SULLA TEORIA DELLE COMPLETIVE Seconda edizi0tne

Tradru.zione sintetica autorizzata dall'autore. del prof. Ciuseppe Sciacovelli. Volume. in-8°, di prugine 177, nitidamente stam.pato. Prezzo (1n brochtlll'e), L. 1 O; - (rilegato) L. 1 5 Per i :1ostr1 abbonati, rjspettivamente s~le L g · e L. 1 3, 6 O in porto franco. ' · Inv_iare Vagli·a Poetale a1l'editore LUIGI POZZl Ufficio Poeta.le Succursale diciotto (18) - ROMA.

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NOTIZIE BIBLIOORAFICHE. R. :BoMPIANI. Eugenica e Stirpe. Con 8 grafici intercalati e 2 tavole fuori testo. Prefazione del Prof. Sen. PEsTALozzA. Roma 1931. Ed. L. Pozzi, Roma. L. 25.

L ' eugenica od eugenetica è uno di quegli argomenti, di .cui tutti bene od a sproposito a.mano parlare, ma se vi fate sotto ai vari interlocutori per .sapere quali i·d ee abbiano in proposito, vi accorgete subito che sono in pochi a possederne ·d i chiar~ e precise. Gli è 'c he qu·e sta giovane scienza è inquinata di troppi concetti nebulosi e di troppe ideologie strampalate, provenienti d'oltr'alpe e d 'oltre oceano, e ·Che ripugnano alla m entalità ed anche all 'etica di noi latini. ~ da salutarsi quindi con vero compiacimento un libro, qua,le questo di Bompiani, materiato di soda cultura, ma an.che di buon senso e di equilibrio costante, l e quali doti conta110 in tale .materia assai più che non lo sfoggio di cognizioni scientifiche. Esposti i principi generali dell 'eugenica e fatte le opportune distinzioni fra .eugeni.c a preventiva e tSelettiva, l 'A. tratta le eredità patologiche più importanti dal punto di vista de1nografico ed eugenico, passa·n·do i1n rass~na le malattie congenite .e reditarie e 1famiigliari (sifilide, tubercolosi, a lcoolismo, malaria, malattie nervose e mentali). Passa quindi a considerare i fattori le.g ati alla funzione di maternità, che possono ave:r:e influenza sul problema demografico ed eugenico, e con chiarezza com... mendevole illustra ~ rapporti fra costituzion,e ed . eugen1ca. Altri capitoli sono dedicati alle modificazioni del1 'organis1no femminile nell'età pubere, allo sviluppo dell'apparato g.enitale dalla nascita all'età della vita: sessual e, allo sviluppo del bacino, ed alle cause, .che pos•s ono alterarne l 'evoluzione, allo sviluppo delle mammelle, .ecc. Chiu·d ono il lavoro gli importanti capitoli sull 'igiene e la profilassi gin.e cologica dalla nascita all'età della vita sessuale in rapporto alla funzione di mater,n ità, sul lavoro stipendiato e salariato, specie nell'età dello sviluppo, sulla profilassi .m orale del matrimonio e sull a disciplina nella vita d ella giovane, che si appresta a divenir madre. L 'A., ben noto agli studiosi anche per la precedente monografia su «L'età pubere n ella .donna », ha voluto presentare il proprio lavoro come un cor.so di lezioni fatte per conto dell'Opera Nazionale Maternità ed Infanzia allo scopo di preparar,e un primo nucleo di consultori ostetrici destinati agli ambulatori provin.ciali dell'Opera stessa, ma ben si può dire che la serietà de' suoi intenti abbiano irnpresso al1'opera i caratteri di un vero trattato di eug-e• n1ca. 1

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POLICLINICO

Già il p iano sovraesposto dimostra l 'ampiezto e per a l cuni apparecchi centratori e fissaza ed anche la g iusta misura, colla quale 1'artori per 1' esame ra.diografico del cranio - rigon1ento è stato svolto , .ma a·n che scendendo porta le note fondamentali di tecnica per la all 'esam•e delle varie parti si possono trovare radiografia e per l 'interpretazione dei radioper es. i capitoli s ulle costituzioni, sulla er~ grammi del cr anio n elle varie inci.d enze di dità sifili tica e tuber.colare ecc. dove sono diesame. E. MrLANI. scu sse ampiam·e nte tali ·q uestioni al lu·r,ne d elL. LoRTAT- J A.COB et G. SoLENTE. La cryothérale più m oderne vedu~e. . . . . pie. Masson et Cie, Paris 1930, vol. di 246 Il libro del Bompiani, edito colla solita sipag. co·n 38 fig. 1F r. 35. anorile eleganza ·da lla casa P ozzi, per la forma p iana, co·n cui è redatto, può .e ssere letto o Lortat-Jacob ha voluto oon questo libTo metconsultato con profitto da medici e non medici, . t er.e a lla portata di tutti i medic i un metodo . e g ioverà non poco a chiarire i concetti viterapeuti.ca n el quale egli è da lungo t empo genti in mate ria di eu genica. sp,e cia lizzato , e che egli stesso ha reso razioCi preme infine segn alare un altro non i11- nale con l 'intro duzione .de l criocauterio. Con di1fferente merito· de ll 'A. , quello cioè di aver questo ·è possibile una tecnica pre,c isa sì da ridato il p iù largo posto nell.e note bibliog rafi- spondere alle esigen ze terapeutich e più diverse. ch e a i lavori italiani . Se questa abitudine si N.e lla prima parte d el volumetto Lortat-Jadiffondesse , sar.ebbe il migliore contribut,0 alcob e Salent e .e spongono gli effetti locali e gela rivendicazione ·d ella scien za nostra. n erali d elle ai-)plicazioni terapeutich e del fred Prof. Ononrco VIANA. do. P.assan·o poi ad elen.care le indicazioni della crioterapia in d errnaitoil og ia e nelle altre specialità . CENNI BIBL/OORAFICI Anche se in ·p ratica il campo di applicaCnEvAL e DusTIN . Th éorie et p•r atique de la t élécuriéthérap ie. Masson, ed., 1931 Frs. 34. zione ·della 't e:r.api.a d.e l fred do non è così e·steso qua le potrebbe sembrare al lettoire d eil man.u aIn questo libro gli AA. (di cui uno, il Du- letto, è inneg.abile che il m etodo m erita di esstin, è il capo del servizio anticanceroso delsere conosciuto nelle sue basi teorico-speri1'Univer sità di Bruxelles) h anno voluto· rac- m enitali e, nel le sue possibilità di sfruttamento coglier e tutti i dati concernenti questo metospecie in terapia dermatologi.c a. do di cura col radium che oggi va pren.d endo · M. MoNACELLI. sempr e più piede. Con·diziorie prima per praLAzARus . Handbuak der gesamten S,trahlent icar e la r a diumterapia a distanza è ·di posseh eilkunde. 5° fa·scicolo. Berg m a nn, edit. d ere una quantità di radium non indiffere~· 1931. Monaco. Marchi 45 . te : l 'ap parecchio per cura di radium a distanza impiegato dagli AA. è costituito da 20 Con questo V fascicolo si completa il trattubi di 200 milligrammi di radio elemento tato di 1tera·p ia del Lazarus, scritto con la col(circa in tutto 4 grammi; sette grammi e laborazion·e ·di radiologi di tutto il man.do : per mezzo di bromur0 di sodio come equivalenza l 'Italia Milani e Me'ldolesi. in sale). Il 'trattato d el Lazarus comprende tutta la Descritto I 'apparecchio d a loro usato le cui terapia, biologia e patologia delle affezioni sumodalità sono bene rilevabili in alcune figure scettibili di un trattamento con i. raggi X sia g li AA. trattano d ell 'azione biolog ica del ra. col radium sia con altri m ezzi di cura. In quedium sui tessuti sani e sui t essuti maligni e sto V fa scicol o sono contenuti i capitoli scritti passano quindi a discutere i r isultat i che si da H olfeJder (rollltgentera·p ia d elle infiamma• • • possono otten er e con la telecur1eterapia nei zioni e ·d elle iperplasie); d a Berwen (elettro cancri esofagei , nei tumori del collo del} 'uendo termia); da Lazarus (impiego terapeutico tero, n ei can cri della mammella, d'e l r ett o ecc. deg li elementi radioattivi). Documentazione i stopatologica interessante alIl trattato d el Lazarus è stato giu.dica'to cola fin e d el libro . me una opera perfetta e completa sotto tutti Il libro raccoglie in piccola mole tutte le i punti di vista: trattato di consultazione ove n ozioni p iù impor tan ti sull'argomento che è di ogni a rgomento è I~rga mente sviscerato. Se ne attualità. E. M1LANI. annu n zian o g ià traduzioni in altre lingue : la traduzion e spagnola è g ià iniziata. E. M. LYsHLOl\1. Ap p,aratus and tech nique for Roentge1i examination of the skull. Supplemento A. VALLEBONA. E sa1ne radiologico d ello stomaagli cc Acta Radiologica n. Kungl . Boktryoco e del duodeno. Vol. di pagg. 341, con rakeriet . or stedt e Soener. Stoccolma, 1931. diogr ammi. !Bologna, edit. Cappelli, 1931. L. 40. Monografia di carattere puramente radiologico: in breve mole, coli' aiuto di sch emi, raDi un 'altra b ella monografia s i arricchisce diogran1mi e calchi s u radiogrammi I' A. la letteratura r a di a logica italiana: il Valleboa ià nolo per molte pubblicazioni sull 'argomen- na ·d ella Scuola di Marag liano ha introdotto un 1

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SEZIONE PRATICA •

metqdo comhinato baria-gassoso fecon1do di buoni risultati: fatto ingerire al paziente il solfato di bario in densa sospensione acquosa si somministrano le polveri effervescenti (4 di acido tartarico, 4 di bicarbonato) in scarsa acqua; è possiblie ottene.re cosi non solo una distensione (blanda) dello stomaco ma è possibile studiare la superficie mucosa gastrica ricoperta da tenue strato di bario mentre la cavità gastrica è insufflata. Pur dando posto ai risultati che l 'A. ha potuto ottenere con tale metodo, la materia riguar.da11te lo stom.aco e il duodeno è largamente e· organicamente trattata: i lavori italiani sono largam.ente ricordati e il libro costituisce una monografia completa sull 'argom.ento. E. MILANI.

L' A. documenta le sue osservazioni, sia con fotografie ·d~lle radiazioni vitali, sia con storie · cliniche dei ·suocessi ottenuti mediante iniezion e di sangue (una serie di 5, a 10-20 em e. per volta). Avremmo quindi una nuov.a forma di ringiovaniment0, a cui, secondo l 'A., non .può mancare l 'avvenire. Il libro è presentato <la una lusinghiera prefazione del Prof. B. Schiassi. fil.

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Rous~EAU e

NYER.

La pratique d'e l'ioriisation.

Volume in-8° di pag. 168 con 28 figure. Doin, ed., 1F rs. 32. La ionizzazione o ionoterapia elettrica è un modo di cura del tutto nuovo le cui applicazioni pratiche si stanno g iorno per g iorno diffonidendo sempre più. Il libro edito da Doin ha lo scopo di diffondere la pratica di questo metodo nuovo e di farne conoscere le applicazioni in m edicina e chirurgia; ad es. nelle algie di origine n ervosa, muscolare o osteoarticolare, nelle sclerosi , nelle cicatrici , nelle retrazioni fibrose di varia natura. Una prima parte ·d el libro tratta della cos tituzione 'd ella materia , dell 'energia elettrica e dei loro rapporti colla ioni zzazione; una secon.da parte tratta dell 'elettrolisi nei tessuti viventi; la terza parte la pratica della ionizzazione (soluzioni e apparecchi; in·dicazioni della ionizzazion e). Gli AA. riportano le storie di malati che si SOlfO g iovati di questo metodo di cura il quale trova la sua indi cazione non solo nelle n evralgie, nella gotta, nelle affezioni cutanee diverse ma anch e nelle uretriti, nelle affezioni del naso, nelle affezioni oculari ecc. M. E. G.

L ' emoinnesto intramuscolare e le radiazioni vitali nella vecchiaia e nell' esaurimen>.to. Un vol . in-8° di. 140 pag. con 7 tav. PRoTTI.

U. Hoepli ed. Milano, 1931 . Prezzo L. 20. . cc Il sangue », fa dire Goethe a Mefistofele, « è un liquido di pro·p rietà singolari n; ora, la scienza moderna ci viene a dimo:s trare qua·n to g li antichi ed i poeti avevano di vinato. L' A. t1a messo, ·di fatto, in luce che esso emana delle radiazioni vitali che , più abbondanti nei g iovani, vann.o diminuendo verso la vecchiaia. Da ciò la pratica proposta dall 'A. di inoculare n el vecchio e nell'esaurito (per via endomuscolare in cui l'assorbimento è più lento) del sangue di giovani , che liberer ebbe degli ·e~ettroni tcapaci ~ di agire b eneficamente sul complesso del ricambio cellulare e di stimolare l'attività di tutti gli organi ghiandolari.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI . Accademia Lancisiana di Roma. · Seduta ordinaria del 9 luglio 1931. Cura della cangrena polmonare.

Prof. V. ARCANGELI. - L 'O. nota la maggiore frequenza del1a malattia e la necessità di una rapida diagnos~ e d~ una cur~ energi.ca. Utilissimo l'esame radiologico. Come cura medicamentosa utilissimo ~l neosalvarsan per via endovenosa a dosi 1nerlie ed elevate, specialmenle se nello sputo sono spirilli ed in sifilitici: meno utile trovò l 'emetina. Non da trascurar si i b alsa1nici, le inalazioni di soluzioni deboli di sublimato corrosivo, le fuIQigazioni di trementina. Buona la cura con la sete; da ~on trascurarsi la perma ~ nenza del malato in posizione che facilita l 'espettorazione. TJtili le instillazioni intratrach eali di olio gomenolato : nessuna esperienza personale n ella broncoscopia ed aspirazione del liquame, scarsa esperienza del siero anticangrenoso: 1'autovaccino dello sputo da tentarsi sempre, innocuo e talora utile, specie nei casi protratti. Buoni effetti in genere dal pneumotorace terapeutico, malgrado gli eventuali pericoli: nessuna esperienza perSO.Bale dell 'oleotorace nè della frenicotomia. Necessario spesso l 'intervento chirurgico : nella cangrena rapida, nelle cangrene con perforazione della pleura con pleurite icorosa, nelle caver~e con aderenze pleuriche, negli ascessi cronici chiusi : consiglia non tardare troppo ad operare, malgrado i pericoli dell 'operazione tra i quali l 'embolia cerebrale. Crede cha ~ progressi nell'avvenire fondino sul1'accur-ato studio batteriologico, n ella determinazio1n e dell 'agente cau sale nei singoli casi sulle cure specifiche ch emioterapiche, sieroterapich e e vaccinoterapiche in r elazione agli agenti pat ogeni . Le direttive nella cura dell 'aborto alla Maternità di S. Giovanni in Roma •

Dott. V. DoNADio. - Nella Maternità di ,S. Giovanni in Roma già da moltissimi anni lo svuotamento dell'utero abortivo si pratica solo col metodo digitale, proscrivendo n el modo più asso1u to ogni forma di raschiamento. Si fa un confronto fra gli esiti del metodo strumentale e del metodo digitale. Si espongono i risultati ottenuti col trattamento digitale i11 507 casi di abor to ricoverati a S. Giovanni negli ultimi 15 mesi, e la m assima parte (circa 400) trattati direttamente dall 'O. Actinomicosi polmonare con metastasi ascessuale.

Dott. A. STARNA. - L 'O. riferisce sopra un caso di aclinomicosi polmonare con metastasi asces-


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IL POLI CLINICO

suale. Descritlo il caso clinico ritiene in bas~ a dati statistici messi in rapporto co.n la grande diffusione di tale micosi in natura, come questa affez~one debba essere più frequente di quanto non si creda abitualm~~te. Richiama qu~r~di l'attenzione sulla differenza anatomo-clinica tra il granulo~a polmonare che spesso simula ~a pleurite e le metasLasi a tipo prevalentemente essudativo. ..!\. proposito della ric~rca dei class~ci granuli gialli nell 'e.s pettorato e negli ascessi contesta la loro costante p resenza nei casi in esame a differenza dell 'actinomicosi cutanea anche perchè spesso si tratta di altre varietà di micosi. C~ò spiega anche l 'insuccesso delle cure iodiche e l 'O. augura che si possano ottenere migliori risultati quando con i nuovi mezzi diagnostici a disposizione del medico tale malattia sarà diagnosticata precocemente. Il Segretario : A. D'AvACK. 1

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zioni sopra elencate non sia in genere prudente assegnare un significato superiore a quello di sintomi secondari, integrativi, tanto più validi quanto più completi ~d in armonia coi dati clinici. Il Segretario: ~. lNTRozz1 .

Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Seduta de] 25 giugno 1931 .. Presidente: Prof. I. CAPPEIJ,J.

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Società Medico-Chirurgica di Pavia. Seduta del 19 giugno 1931. Presidente: Prof. li. FERRATA.

Contributo allo studio della splenocontrattilità. Dott. D .. VroLA. - L'O., con tre stimoli diversi (azione del freddo, lavoro muscolare, azione della adrenalina), osservò nell'uomo provocarsi accessi febbrili di accertata natura malarica. Attribuisce gli accessi febbrili alla splenocontrazione di cui ricorda l 'irnportanza fisiologica. Contributo allo studio clinico ed anatomo-patologico dei tumori delle vie biliari. G. CALLER10. - L'O . espone i dati riguardanti due casi clinici di tumori delle vie biliari controllati al tavolo anatomico e richiama l 'attenzione sull'importanza che può avere in questi casi il dosaggio delle sostanze grasse nelle feci per la localizzazione della lesio11e lungo le vie biliari. Influenza del batteriofago sulla azione emolitica del b·acillo del tifo. L. BIANCHI e C. CALLERIO. - Studio tratto da 166 ceppi di tifo, isolati dal sangue di ammalati mediante emocultura in brodo-bile di bue. • Sull'ulcera extrabulbare del duodeno. G. BIGNAl\tI. - L'O., rilevate le ragioni per le quali il radiologo, d'i fronte al sospetto. clinico di un 'ulcera duodenale, è portato a fissare abitualmente la sua attenzione al tratto bulbare, esamina, sulla scorta della casistica personale (7 osservazioni) e dei pochi contributi della letteratura, le manifestazioni radiologiche dell'ulcera extrabulbare del duodeno. Osserva quindi che alla stessa guisa di quanto accade per lo stomaco e per il bulbo, il quadro radiologico si presenta anche in questa sede, almeno in un certo numero di casi, assai mutevole, potendo i re tringimenti, gli spasmi e le dilatazioni in essi riscontrati nella r egione del1'ulcera anche mancare o modificarsi nel corso dell'indagine o presentarsi pure in conseguenza di allri processi morbosi interessanti il duodeno. Conclude per ciò infi11e affermando com,e pure per ~l diagnostico di ulcera extrabulbare del duodeno si debba attribuire valore assoluto soltanto al segno di nicchia , me11tre alle altre manifesta-

L' idiosincrasia, suo interesse scientifico e pratico. Prof. P. N1ccoLINI. Rilevata 1'importanza pratica che ha lo studio della Idios~ncrasia, cerca d~ riassUID:ere, sulla base delle osservazioni cli~iche, le deduzioni teoriche relative a questa particolare forma di malattia allergica, come deve esser co~siderata. Si sofferma a. valutare l a :Qecess~tà e l 1importanza delle cause predispoD:eD:ti e determinanti, alcune delle quali cerca di ~ettere in evidenza sulla scorta delle osservazioni clin,iche riferite. Passa poi a parlare del quadro clill:ico, sia nelle forme generalizzate, sia in quelle che sono localizzat e a particolari tessuti, e spesso solo a piccoli tratti di un ~eterminato tessuto, rilevando così la prevalente ~atura istogena del · processo. Discute sulla scarsa t1ti1ità per gli scopi diagnostici in campo idiosincrasico, che possono avere, tanto la prova dell'innesto, come quella della trasportabilità passiva, daD:do le ragioni dello scarso valore di queste prove per quelle che si riferiscono alla idiosincrasia. Infine accen~a alla profilassi per oggi quasi impossibile in modo esatto, per la quale non vi è attualmente di ID:eglio eh~ affidarsi alla prudenza. QuantO alla terapia ricorda le forme di desensibilizzazione generica e specifica, che vengono qui applicate più per l'analogia con ma!at~ie affini, che fl:On a ragion~ veduta, ed attr1bu1sce a questo la mediocre attività di tali metodi applicati alla idiosincrasia. Accen,na ad una recente, ma non a~cora controllata proposta di una terapia più specifica in merito, che si fonderebbe su reazioni che possono avvenire fra il sang'!e dell 'idiosincrasico è la sostanza agente anche in vitro, e che perderebbe per tal modo -il , potere di . detern1inar~ lé! reazione. Seduta

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Rara estrinsecazione di ascesso polmonare. Dott. A.. RoNCATO. - L'O. riferisce un caso di ascesso polmonare che si è estrinsecato all'esterno nella fossa clav~colare destra. Di un raro disturbo motorio involontario nella marcia di un amiostatico. Dott. R .. BENELLI. - Viene segnalato un movimento abnorme dell'arto inferiore destro durante la marcia di un amiostatico, movimento che rassomiglia a quello dell'arrotino. L 'O. crede che tale scossa flessoria dei muscoli dell'arto ~on sia dovuta al cc rigor » od ipertonia plastica, m.a piuttosto alla paresi extrapiramidale, che ha il carattere di essere dissociata come i riflessi tendinei e colpisce, non già l'intero sistema musco· lare dell'arto, ma piuttosto un dato gruppo muscolare, flessorio ed estensorio. •


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SEZIONE PRATICA

Il mal rossino umano come malattia professionale. Prof. M.. DECHIGI. - L 'O .. riferisce su due casi rli mal rossino umano, osservati nella Venezia 'l'ridentina in un m edico veterinario ed in un macell aio, con reperto batteriologico da bac. erysipelatis su~s. Uno dei casi si presenlò prima ad andamento acuto e poi cronico; ebbe, ad onta d ella sieroterapia, due reci.dive. Ricollega il problema etiologico umano a c1uello animale facendo quindi risa] tare i fattori professio.n ali di questa infezione eri sipelatoide con una serie di co11siderazioni d'ordine diagnostico e~ igienico.

La pressione media, nuovo valore afigmomanometrico. Prof. M. VOLTERRA. -- L'O. riferisce su ricerch e cliniche da lui cor>:dolte onde controllare ed estendere le ricer che comunicate a partire dal febbraio di quest'anno dalla Scuola di Vaquez. La pressione arteriosa media, ch e si stabilisce con ~ m etodi oscillometrici, non è la :media aritmetica fra le pressioni es tre1ne, ma esprime il valore di quella pressione e.ostante che assicurerebbe lo stesso scari co vasale ch e la pressi.one variabile che v~ regna. L 'O. rifer~sce delle sue ricer che condotte su soggetti normali ne~ ·vari territori arteriosi, dopo gli sforzi, ch e, negl~ ipotesi, n ei cardiopatici, negli ipertesi sia del t ipo e8senziale che renale adducer1do esempi e confrontando j propri reperti con quelli degli AA. francesi . Discute breveme11te del significato teorico di questo valore sfign1omanomelrico nuovamente introdotto in clinica e accenna ali 'influenza che ~ medicamenti hanno sulla pressione

la bi~irubine~ia e da n1~lattie del tubo gustroe~te~1co . Essi hanno trovato dopo il paslo una d~m1nuzione della bilirubi11emia, la quale è sta ta costante ed è st ata in media in via assoluta di mmgr. 0,00083 per em e. di siero e i11 via relativa al valore d ella bilirubinemia immediata1nente. prima del p asto, del 26 ~lo. ·· . . Il prof. A. MONTANARI ~ il dott. E. BRACALONll r1leriscono circa ricer che sul luogo di formazione: della bilirubina. I Segrelari : L. ~1ccH1-P. NiccoLINI.

Società Italiana di Pediatrià (S~zione

Piemontese).

CONVEGNO INTERREGIONALE

DI

IVREA.

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Seduta del 17 maggio 1931. Presiede il Prof. G. B.

Al..LARIA .

I~ prof. G . BELLONI riferisce su note epidemio-

logiche sulla difterite in Milano.

Il dott. V. DE BENEDETI'I riferisce su un caso di ittero semplic~ (catarrale) in · un lattanJe: Il dott. V. OnTOLEVA parla di un caso di linfosar comalosi d'el m ediastino.

Sulla terapia dell'empiema metapneumonico nell' infanzia.

Prof. -~· MACCHI. - L 'O. riporta dalle numerose ricerche condotte i1ella clinica di Milano, su em~edia. . pie1natosi trattat~ con· i più rec~:Qti I:Qetodi di cura 1 Il dol.t. A. B1L1.1 descrive un contripu lo allo le segu enti conclu sioni: . . studio dell13 jratture monocondiloidee d'el femore . Stabilita innanzi tt1tto l a precisa diagnosi eziologica, bisog11a preocc11parsi del periodo della duSopra un caso operato di aneurisma artero-venoso post- rala dell a raccolta purulenta intrapleurica, dipendendo in massima parte da questo il su ccesso o traumatico tardivo della femorale superficiale. meno di una cura o l'indicazione di una cura riDott. R .. PAzzAGLI. - Presenta un u omo di 37 . spe tto ad un 'altra. anni nel q ttale, in seguito ad u~a ferita da ar1na I casj furo110 trattati sia con l 'autopioterapia , da fuoco riportata ~n, guerra nel 1916, si era coche con introduzioni intrapleuriche di soluzioni stituita una tumefazio1te fr~ l~ vena e l 'arteri a di taurocolato (m etodo di Cocchi), sia con l 'autofemorale di D., al terzo medio. vaccinolerapia, sia con questa associata allo svuo~~ 15 anni di distanza si era avuto un distacco taID:ento chirurgico del cavo pleurico con la semparziale delle vecchie aderenze intervasali attor110 plice pleurotomia. 1'11tti questi metodi usati detalla fistola artero-venosa, con formazione rapicla tero in qualche caso buoni risultati, in altri i ridi un enorme ematoma pulsante perivasale. sultati furono scarsi, tanto da doversi in secondo· Operato prima di all acciatura della femorale~ tempo procedere all'atto chirurgico. e successivamente di r esezione d~i tratti vl1sédi Secondo l 'O. la terapia col taurocolato è efficace lesi, si era avuta perfetta resl!tutio ad j,_~t~grum. qt1ando ci si trovi di fronte ad un empiema renella fu~zionalità e nel trofis11Lo <lell 'tlrto. cente, con scarsa formazione di pus; quando cioè· L 'O. mette in rilievo l 'importanza 111edico-leil pneumococco è ancora virulento. In tali casi ,. gale dell'osservazione e l 'opportunità del rTcl'esvuotando a giorr1i alterni il cavo p leurico, ed dimeTllO operatorio seguito. introducendo dosi progressive di taurocolato di sodio si arr~va i11 breve tempo alla g u arigione Il dott. F. PESCATORI descriv~ due casi di malclinica. Tale metodo, usalo su empiemi di vecchia formazione conye11jta del fegato. data, ha dato risultat~ ridotti. Il prof. M. DECHIGI e il dott. I. GoRRIERI rifeNegli empiemi pneumococcici di data recente riscono dei studi su lla flora batterica del suolo. pure buoni risultat~ ha dato l a autovaccinoterapia sia u sata per iniezioni p ar enterali, sia per Le reazioni della bilirubinemia in rapporto con l'ali men· int~oduz ioni i11trapleuriche, in seguito a parziale evacu azione del pus pleurico stesso. Anche ques to tazione nell'uomo. rr1etodo si rlin10 tra meno efficace negli empiemi Prof. A. ~{O:NTANARI e dott. E . BRACALONI. - Gli 00. h anno ricer cato le variazioni d ella bilirubi- di vecchia data. In questi ulti1ni, i migliori risultati si sono otnemia dopo q ore dalla assunzione di un pasto tenuti con la pleurotomia, associata ad una automisto normale, in 20 malati per lo più convavaccinoterapia. l esce11 li ed esenti da malattie con alterazioni del·•


IL POLICLINICO

L'O. conclude dalle ,sue ricerche che per l 'empiema inetapneumonico pneumococe~co non si possa adottare un'unica terapia, ma che questa ·debba variare da caso a caso, in rapporlo alla data .d'insorgen za del processo suppurativo ~ in rapporto alla ql1antità delJa raccolta pleurica e allo ·stato allergico del malato. Ricorda come U1'.a vac·Cinoterapia specifica durante i.I processo pneumonico acuto abbia una notevole eff~cacia nell 'i~­ ,pedire la ·secondaria co~parsa di pleuriti purulente. · Il dott. R. l'vf ussA fa alcune consi_derazioni su

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L 'O. ravvi ~i·.1a questi casi ad altri ~imili da lui osservat~ ii. numero di cinque nel febbraio e mie:zo ì926 e allora oomuni~ati come «casi co1~.ts1n­ porunei di disturbi nervosi a tipo di paraplegia spastica osservati recer1temente i~ bambini », cd app t.tnto allora da lui interpretati come probabilmente dovuti .a una ..mielite influenzale. . . leuco . . . L '~nteresse di questi casi è oggi tanto maggiore, date le grandi discussioni che vertono in questi ultimi. anni. sulle cosidette forme basse dell 'ence. . falite epidemica e sulle cos~dette mieliti acute benigne a cui for~ quest~ casi posso~ allacciarsi. 1

Contributo allo studio della patogenesi delle feci saponose.

di un caso di ittiosi congenjta.

Il prof. F. Z1BORDI riferisce sul r apporto tra parotiti e tasso glicemico (ricerche sperimentali) .

.Ricerche sulla razione alimentare di bambini in una co· munità. Dott. A. LuccA. - L 'O. h a eseguito ricer ch e te11dent~ a stabilire, in modo esatto e completo, il contenuto in alimen,ti semplici, in acqua, sali e valore calorico di vivande già cuc~nate, pronte per l'uso e già distribuite in, u~a comunità infantile. Dal confronto con la razione ali~entare teorica calcolata, risulta una deficienza sia nelle calorie total~ somministrate globalmente, sia nella quantità di proteine e, specialmente, di grassi. Fu pure .notata U1'a forte monotonia n ella dietetica e una scarsità di veg~tc.lli e frutta.

J.e manifestazioni nervose nella epidemia influenzale del 1931. ' Do'tt. prof. P. FoRNARA. - L 'O., messa i1' evi.denza la ·difficoltà della diagnosi di influenza all '~1'fuori dei periodi epidemie~, aecen~a alle qutr stioni inerenti ai rapporti tra e~cefalite epidemica ed in,fluenza, tra para-encefaliti ed influenza. ,Stabilita la distinzio11e già i1ettamente posta tra encefalite ep~de~ica e J.a rara encefalite emorragica influenzale, stabilita la i~possibilità di pot~re ,co1' argomenti sufficienti - ravvicinar~ i casi di para-encefaliti e manifestazio~i diverse con influenza, nella eventualità (che è la regola) che non si tratti di influenza epidemica, l 'O. mette i1' evidenza la rarità delle vere e proprie manifestazioni encefaliche 1'elle ultime epidemie i.n flue1'zali. Prendendo in considerazione la epidemia influenzale osservata nei mesi di febbraio, marzo 1~31,' l 'O. fa notare i 'assenza ~n questo periodo di cas~ di para-encefalite quali si eraiw osservati n ei mes~ di settembre, ottobre, novembre ~ dicembre 1930; invece durante il periodo della epidemia influenzale ed i~ rapporto con questa i~fluenza 1'0 . osservò: un, caso di tremore .cerebrale acuto n el corso di u~a polmonite influe0:zale i1' un lattante; un caso di polmonite osservalo dopo un 'influenza tipica in u~ ragazzo ottenne, in ct1i fu possibile escludere un 'origine difterica ed in cui vi era una breve ma netta reazione ~eningea e. ch e guarì perfettamente; e tre casi in cui, dopo l 'influen za comparve una paraparesi a tipo spastico, con riflessi rotulei vivacissimi e co~ Babinski, talora <-on piccoli sintomi cerebellari: ~l liquor in questi casi non presentava che alterazioni minime: tutti e tre i .asi ,guarirono perfettamente in poche settimane, per.durando ~pesso la iperriflessia.

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Dott. G. JoNA . - L'O .., dopo avere pas_sato in rivista le . varie teorie patogenetiche della formazion~ delle feci saponose, ricorda ~l lavoro di Org·ler, il quale avrebbe riscO'Iltrato U1'a trasformazione di questo tipo di feci in, feci normali con la somministrazione di coleretic~ (ae. deidrocolico). Ricerche di controllo, eseguite dall'O., no~ han110 confer1nato i risultati dell 'Orgler. Ttioordando che Czerny e Kèller pensano tratlars~ qui di u~ anomalia costituzionale dell 'in,testino, co~clude giudicando questo interessante problema degno qi ulteriori studi.

Su alcune cause del vomito nel lattante e terapia alimentare. Prof. dbtt. ALBERTO JVI UGGIA~ - Fra le 1't1merosissime cause del vomito 1'el lattante non bisogna mai dimenticare eh~ esso ·dipe~de abbastanza di frequente da alterazi~i spasmod~che di alcune parti costitue~t~ l'apparato gastroi11testinale, quali l 'esofago, il cardìas, il piloro, ecc. , che alla loro volta non rappresentano che uno dei feno~eni della costituzione. nevrot~ca. Questo è importante con.oscere per la te.rap~a. L 'O. c~ta il caso di u~ bambin.a d~ quattro ~esi, allattata al seno mat erno, con vom~t~ insistenti dipendenti da spasmo esofageo ed inst1fficie11za, del cardias solo quando vi era una in troduzion,e discreta d~ ~utrime0:to; il che non avveniva se il liquido era scarso ed introdotto a previ e reg0lari intervalli. • Solo l'alimentazione co~ latte vegetale di soya e poscia co~ decozione d~ riso ~olto zuccherato, u11ito a latte Ì1' polvere, potè far scomparire il vomito ed indi· C01'durre l~ bambina in perfette conò~zioni di peso e di salute. Il dott. C.. CuRRADO riferisce su un caso di invaginazione intestinale acuta in un latta~te.

Il prof. dott. G.

TACCONE

parla di alcune ricerche

sperimentali sulla in/ezione ttfoi_dea.

Il dott. A. FoÀ riferisce su due casi di diabete nell 'infanzia. · J

Il dott. BoRRA espone alcune caratteristiche del latte i odato.

Il dott. E. LATTES riferisce su alcune ricerche s ul valore delle jormole di Geldrich e di Herrnann per lo stato di nutrizione del Q.amgino.

Il dott. L .. GREPPI riferisce su manifestazioaj psichi che del p eriodo critico della polmonite lobare infantile. Il Segretario: Dott. G. SALVE'I"'l"I .


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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. :Miomatosi generalizzata dell'Intestino crasso assoeiata a megacolon. Canonne (Rev. d. Chir., 11. 10, 1930) ne riporta un caso, che pare sia il primo .del ge. nere descritto nella letteratura. Il caso riguar·da una donna di 36 anni che fin da b,a mbina era affetta da stitichezza ostinata e che solo da pochi mesi presentava astenia, nausea, vomiti, dimagrimento, e si era -accorta della presenza di due masse dure, indolenti nel basso ventre e nell'ipocondrio sinistro. All'E. O. le .due n1asse si presenta110 dure, mobili, indolenti, a limiti netti e quella superiore presenta in certi tratti una consisten.za meno dura, pastosa, sui quali la p ressione digitale prod11oe una deformazione persistente. In base a questo carattere (segno di Hofmokl) ,fu pensato alla possibilità che si trattasse di .fe.calomi. Esplorazione rettale ed esame ginecologico negativo. Nulla a carico dell'apparato .urinario. Lavaggi ripetuti e purg,a nti 11.o n modificarono l'aspetto dei fecalom.i. Alla radio:Scopia con clisma opa1c o si ha il quadro tipi·CO di mi megacolon con due zone di minore -0pacità in corrispondenza dei fecalomi. Il co1on nei vari tratti misura da 12 a 15 cm. di diametro. . All'intervento si trovò la parete del crasso ·disseminata id i piccoli nodi biancastri, duri, c.~e a .l ivello del sigma assumevano una di·s1.>osizione anulare stenostante . Fu praticata una colectomia totale e un~ ileo-sigmoidostomia in più tempi. Guarigione. Esame istologico dei nodi: lei omioma senza al cun carattere di malignità. Il caso è interessante oltre che per il reperto raro di una disseminazione ·dei nodu.Ji leimiomatosi, anche pe r la coesistenza .del megacolon che l'A. interpreta come seco·n dario alla alterazione della parete intestinale disseminata dj nodi neoplastici e a.Jla stenosi prodotta da un gruppo di questi a livello del sigma. G. PA CETTO. 1

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Contusioni duodenali. Il duodeno è colpito raramente dai traumatismi che interessano la parete addominale. Le lesioni sì possono produrre con il .m ec·canismo delle flessioni, dello strappamento e ·d.ella compressione; in genere è più frequente la compressione. Delle tuniche duo-d enali la più resistente è la sierosa. I punti meno colpiti corri spon·d ono alla flessura duodeno-digiunale e alla prima porzione del duodeno; in un quarto dei casi la rottura è retro peritoneale.

Per la se·de anatomica la 1esione del duodeno è raramente unica, di solito si accompagna a lesioni dello stomaco, del colon, ecc. Nei due casi che vengono descritti da W. Sudhoff (A rch. Klin. Chir., vol. 164:, pag. 812, 1931) si trattava di una contu·sione del duodeno senza rottura totale del duodeno e.d esistevano lesioni concomitanti d.el pancreas dello stomaco e del colon. In uno dei casi citati la lesione risaliva a un anno prima e si era forn1.ata una raccolta circoscritta sottoepatica. La causa delle contrazioni :era stata una ca. duta ·da bicicletta; l'estremo del manubrio aveva urtato violentemente contro il quadrante superiore destro dell 'addome. La diagnosi g.en·eralm.e nte è di rottura di un 'ansa intestinale, è all 'intervento che l'esplorazione del duodeno permette di accertarne la lesione. :È stata proposta come cura in alcuni casi la ·resezione o la gastroenterostomia, nei due ca si venuti a g·u.a rigione fu pr.aticata la chiusura della perforazione e la fissazion e nella sutura di un le,m.b·o peduncolato del grande O· mento. · · Per le condizioni generali gravi di questi malati occorr e limitarsi alle manovre più rapi·d e e più facili; solo nei ca.si in cui la chiusura della perforazione porta a una stenosi duodenale serrata occorrerà aggiungere una ga~trodig·iunostomia. P. VALDON1. 0

Le ulcere dello stomaco perforato In seguito a trau· matismo addominale esterno. ~lénég·aux.

(Bull. Mém. Soc. Ncnt. Chi.r., n. 16, 24 maggio 1930) illustra un caso verificato,s i in un uomo di 45 a., il quale, gui-

dando un automobile, n e.l corso di una colli sione, fu proiettato sul volante, 1ch e colpì l 'add,o me. Seguì vivo dolore, rapidamente accrescentesi; di poi sind.r ome addominale gradua!mente accentuantesi. Operato 20 ore dopo il trauma si ri·n vennero le. note di una peritonite acuta , con una perforazio·n e lenticolare sulla faccia anteriore del piloro in mezzo ad una zona di indurimento ·della parete. Sutura del· la perforazion·e e gastroenterostomia post-transm esocolica. Drenaggio soprapubico del cul di sacco deL Douglas. Nessun precedente di soffere'nze gastriche risultava nella stori,a del paziente. Le perforazioni di uloera gastrica per traumatismo a·d1d-0minale esterno sono rare. Tra le poche osservazioni pubblicate soltanto 7 offrono dati sufficienti per uno studio particolareggiato (osservazioni di I ~ennan<ler, M?rphy Powers). Sempre il trauma fu molto violento . 1

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IL POLICLINICO

Su 7 ammalati 6 non avevano presentato disturbi gastrici prima del traumatismo. Ma•n cano rilievi a.n atomo-patologici dell'ulcera, non essendo stato a.sportato n·e ssun pezzo. La perforazi-0ne si può spiegare più facilmente con 1o s forzo delle pareti di difesa al traumatismo. In fatti i·n tutti i malati manca.r ono ecchimosi vi scerali od altre lesio ni causate dal trauma diretto, per poter far pen·sar o ad un 'azione diretta del trau1na. Tale i)e·rforazione rientrerebbe nel grupp<> di quelle ch e si verificano in ulcere, pe;r il sem plice sfo rzo . Delle 7 osservazioni 4 guarirono.. Dei 3 m orti uno non fu operato. Dei 2 operati venuti a morte uno fu ope.rato 36 or e dopo il trauma , e l 'altro dopo 6 giorni e:on sem .p lice drenaggio peritoneale. In genere rig uardo alla prognosi si h.anu.o le stesse con.dizi.o ni che nell-e ulcere gastriche sempli1ci perforanti. Più precoce è l 'operazione. più nume rose sono le guarigioni. 1

V. JuRA. Nuovi risultati nella diagnosi e terapia delle ma· lattie dello stomaco. Hennin o· (Med. Klin., n. 8, 1931) ricor da quale aiu·to diagnostico abbia portato lo stu dìo· frazionat o del chimismo gastrico, con la conoscenza delle v.arie curve di aci1dità, ottent1te dall'esan1e fra zionato; si ricordi , tra queste, la cosidetta curva rampicante cc Kletterkurve » in cui i maggiori valori di acidità sono raggiunti gradatamente, e che va considerata come l 'e.spressione ·d i uno stato di eccitazione della r egione prepilorica. Lo stu·dio d ell 'anacidità (nei cancri , nelle vecchie ulceri, nelle malattie d ella cistifellea, nelle gastriti c roniche , ·e cc.) pogg ia su due p:ove molto importanti: quella dell ' ist.an1ina , introdotta nell 'uso c linico da l{alk, e quella della gastrocromoscopia. P er quanto riguarda la prima, la grande in1portanza che u~a volta le era ammessa è stata oggi smentita dai fatti, e non si può più dire ch e essa riesca con sicurezza a distinguere le forme organiche dalle funzionali, nè a darci un 'idea sicura deJl.:i. morfologia della mucosa ; sol o serve a divider e le forme di achilia l)ÌÙ leggere dalle più gravi. La seconda prova con·s iste n ella misurazione del tempo ch e passa tra l'iniezione di una sostanza colorante (il n eutralrot) e la sua comparsa n el contenuto gastrico: esso sembra legato al comportamento vario della secrezione d el! 'acido cloridrico, ed è tanto più breve (eliminazione più r apida) qua nto più alti sono i gradi d 'acidità . .~ltro ottimo ·m ezzo d 'esam e è l a gastroscopia ch e, a ffidata a ma ni prudenti ed esperte, non offre pericoli ; essa ci forni sce ottimi elementi di dia.o-n asi e precise indicaz1oni tera1

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peutiche in casi di ulcera e di cancr~, ed ~ superiore ad og ni altro mezzo della d1agnos1 di aastrite cronica, malattia' tutt'altro che rara, e ~ratterizzata da intorbidamenti della superfi cie, manifestazioni ipertrofiche, alterazioni a ca rattere atrofico, grandi e piccole ulcera•

ZlOnI .

Infine la radioscopia ha raffinato i suoi esami, e con lo studio delle pieghe gastriGhe, e con la seriografia ha permesso uno sviluppo notevole di ricerche, confer·m an.do, tra l'altro, la frequenza con cui la gastrite compare negli stomaci operati. Al lume di queste ricerche sussidiarie, così perfezionate e tanto efficaci, le vecchie classiche anamnesi appaiono sovente ampiamente sm entite. I ,dolori da forme non sono patognomonici dell ' ul cera duodenale, p erchè si ·p ossono avere anche nella gastrica e n elle gastriti: lo stesso si dica della emorrag ie. La terapia del cancro è ancor oggi esçlusivam ente cliirurgica: per l 'ulcera occorre manten ere il paziente a·d una· dieta adatta, sempre tenendo di conto l 'uso generoso degli alcalini. . Ottima è l 'alimentazione attraverso la sonda; di fronte ad una gastrite se ne combatterà la ca u sa, quando si conosca : giovano le so1uzioni d'argento da 1 1/4- 2 %o ed i lavaggi gastrici: nel] e a chilie si dia l'acido cloridrico. V. SERRA. •

Il trattamento delle diarree croniche nell'adulto. Nelle jornie infiammatorie, tentare da,p pri· ma il trattamento antidissenterico (emetina, novarsol, treparsol, la pasta di Bavant: (Sottonitrato di bismuto, Polvere di carbone, Glicerina , S cir~ppo se.m.plice , ana g. 100; Ipeca, g. 4; 2-5 cucchiaini da caffè al giorno) ed eventualm.ente lo Yatren. Molto più difficile è il trattamento <lelle r,e tto-coliti ulcerose non dissenteriche, cura ch e si intraprenderà dopo te11 tata la prima. Sono stati preconizzati g li autova ccini , le medi.cazioni locali antisettiche al blu di metilene, al bismuto, all'olio gorr1enolato, al de~­ matolo, ecc. Il trattamento deve essere continuato a lungo e varian.do i diversi rimedi. Diarree funzionali . Incominciare con la c ura dei d enti (eventualmente sostituzione); se la diarrea si suppone .di origine gastrica si diminuirà la il'azione proteica e si prescriverà dell 'aciqo cloridrico -e della pepsina. Nelle diarree da fermen~zione ordinare un r egime scar so in ca rboi.drati; le diarrere grasse esigono un r egime povero in grassi ed una m edicazion e a base di estratti biliari e pancreatici. Lo sprue g uari sce bene col regime lattofruttariano . 1


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SEZIONE PRATICA

Nei casi .inal d e finiti, seg·uire le regole generali e cioè: 1) Igiene g0nerale. Riposo, preferibilmente i~ una casa di saluite; alzarsi tardi, corica1rsi presto, riposo dopo i pasti con applicazioni calde sul ventre. Regime alimentare deve essere ·m olto accurato; alimenti freschissimi, som·ministrati tiepi1di, fina:mente divisi . Fra quelli proibì.ti: leg umi '1er·di intieri, piselli, fagioli; insalate , firutta cruda, spezie, salami , selvaggina. Tra quelli permessi: riso, paste al~m entari, patate, r...astagne, carni bianche, pollame, pesce fresco, g elatina di carne, prosciutto m agro , ottima la gelatina di mirtillo. Se il labte non è tollerato, t enta-Te col ke.fir c he è superiore allo yoghurt. Alcuni m alati digeriscono bene le uova; queste soprattutto debbono essere freschissime. Lo zucchero è talvolta ben tollerato. Il iregime deve variare a secon.d a del periodo della malattia. Sul prin cipio essere rnolto severo: a cqua zucch erata e tè, secondo qualcuno può darsi la tapioca. Segue un secon·do periodo d'i tentativi per vedere quali sono gli a limenti tollerati: ca cao a.Il' a oqua, g elatine di c arne; al tell'ZO periodo, si aggiungeranno i carboidrati, le al bumine ed i grassi, eliminando i nuovi a limenti ai primi sinto·m i (dolori, gas, aumento del numero delle scariche). R necessario aggiu:pgere ·delle vitamine (su.go di pomodoro, sedano cru·do m .olto tenero). Utili sono gli ag enti fisici: idroterapia, applicazioni calde sul ventre; qualche piccolo c listere di 1/ 4-1/ 2 litro dato col goccìa a gocc i.a. Bensaud e (Journ. de méd. de Paris., 26 giugno 1931) consiglia il cli st~re di amid o (10-20 grammi in 250 di ac qua). Si vad.a molto cauti con g li agenti m edica1nento•si propriamente detti: sono stati te11tati: le soluzioni saline (solfato di sodjo a picc ole dosi) , i derivati del tannino, il bismuto , i preparati di calce. Il carbon e, l 'acido lattico e l 'a cido cl oridrico possono dare buoni ri s ultaiti . 'F ra i me dicamenti biolog ici , il kefir, i fer·m enti l attici liquidi; l ' or ganoterapia prescrive g li estratti biliari, pancreatici, ovarici. Alcuni hanno trovato giovamento con gli autovaccini; in qualche caso di .dia!free profuse,. è stato utile il cloruro di calcio per iniezwni endovenose. Va curato anche l'el emento cl.olore con l ' oppio (polvere, estratto, sciroppo) o la codeina (cg. 30 in 13 grammi di acqua di lauroceiraso, X gooce 3-5 volte al g iorno). fil. 1

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L'emetlna e la cura della colite àmeblca. L'emetina rileva A . Reed (Th e Americ. Journ. oj the Medie. Sciences, aprile 1931), è diventata un ine.dicamento di u so comune n elle infezioui intestina li da protozoi e il suo uso si va

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estonden.do a d alt1~e malattie. Il su o u.s o imprudente può ·dare inconv,e nienti. L 'avvelenam ento da em etina dà di sturbi gastrointestinali (salivazion.e, .n a.u sea, vo·m ito), n e.r vosi (nè uriti , edemi) e ciìf'.c olatori (di.s.pnea da sforzo, ipotensione, tachicardia, fibrillazion.e auricolare). P er questi possibili disturbi I.a cu ra dell 'amebiasi è una cosa d elicata. Per prima cosa, la durata d ella 1cu:na deve essere di dieci o d odici settimane. Si comincia con una seTie di sei iniezioni di clori1dr.ato di emetina, facendo una iniezione ogni giorno di centigr. 6,5; poi per altri sei g iorni si riduce la dose quotidiana aIla m età. Non si devono superare complessivamente n·ei 12 g iorni gli 80 centigrammi. Si dà poi lo stovarsolo (50 centigr. al g io1rno, in .due volte), per 10 g iorni. Poi si dà per 7 -1 O g io1m i Ya t ren per bocca e per clistere su.ccessivame nte una settim.an8 di cura stricno-ferrug inosa e d o.p o questa emetina e iodio per bocca per 6-7 gimni e poi di nuovo sei iniezioni di cloridrato di emetina ìn 6 g iorni (3 centigr. al g iorno). In alcune f0'1'1lle di co'l ite amebica cronica può essere utile l 'appen.dice.ctomia con con seguenti abbon.d.a nti lavaggi intestinali. 1

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R.

LusE NA .

Il trattamento dell'anoressia funzionale. Si potr à parlare di .anores-sia funzion.a le solamente allorquando un e same accurato del soggetto, compr eso lo studio del sangu e, u1ina e fe ci, potrà. fare escludere l 'esistenza di una cau sa organica. S. Allison e P. D.avi es (Lancet, 25 aprile 1931) hanno avuto occasione di studiar e 20 casi di tale anoressia, q·u asi in totalità pre sentata.s i in donne, co,n n1edia et à di 33 anni. Di questi casi , 7 presentavano l 'à spet to della anoressia n ervosa tipica, c on per.dita d 'appetito quasi completa, decadimento grave ed amen orrea. Le forme modiche e transitorie ri spondono in genere a misure sem plici , quali il riposo o l ' eselìCizio moderato e la somministra zione di an1ar.i prima ·d el pasto. Nei 20 casi ·c onsiderati .d.agli AA. , invece, fu n ecessario l 'internamento in un luogo di cura. In linea di massima è consigliato di atten de·re qualche g iorno, prima di iniziare cura a ttiva, per t entare una p sicoterapia ch e, tal ora , raggiunge il su o scopo. La base del trattamento è fondata poi sullo studio di aumentare il cibo giornaliero in m a ni era congrua, riducendo in pari tempo a l n1i nimo il logorio delle energie. Il paziente deve quindi es~ere tenuto in u na stanza c onfortevole e ben riscaldata , r e tan do parte d ella giornata in letto . La dieta, p~i , sar à ordinata secondo la formula d el Du !Bo1s: P e1


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IL POLICLINICO

so in kg. 0,425 x altezza in cm. O, 725 x 71,84. cercando di provvedere, comunque, 25 calorie per kg. nelle 24 .ore, secondo le tabelle dieteticlie conosciute. Il cibo sarà gustoso, ricco di grassi esclu,d endo il caffè e il the, di nessun valore' nutritivo, limitando il brodo, le insalate, ~ vegetali, e pref~rendo la preparazione · liquida e semiliquida a quella solida. Tra i m edicinali, ad azione coadiuvante; gli AA. lodano : gli a mari, specie la genziana e la noce vomica con acido idroclorico diluito; l'insulina, che non sempre tuttavia provoca aumento di appetito apprezzabile; gli estratti tiroidei. Nei casi con pesantezza fastidiosa e persistente dopo i pasti , può esser e provato il lavaggio gastri,co, all 'inizio giornaliero e, in seguito, ripetuto fino a. tre volte al dl. Talora, finalmente. può essere vantaggioso intercalare uno o due giorni di dieta ai giorni di alimentazione eseguita con le norme soprariferite. I resultati ottenuti dagli AA. nei loro pazienti, sono esposti in apposita tabella.

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SEMEIOTICA. 11 rantolo orale negli ammalati di tubercolosi pol-monare in cura di pneumotorace.

C. Baccarani (Riv. Ospedaliera, n. 3, 1931), dell 'O·s pedale Civile di Ancona, dopo aver ricordato in che ·c osa consiste il rantolo orale e descritto il modo di ascoltarlo, discute intorno al .suo punto di origine e aJ modo di propagarsi. Il rantolo orale, o rantolo del Galvagni, ha la sua origine da una caverna, viene condottato attraver so l '.albero bronchiale, è rafforzato dalla cavità bucco-faringea ch e funziona da cassa di risonanza. Il modo di comportarsi del rantolo orale nel pneumotorace varia da caso a caso: ogni soggetto esprime e specchia nel suo rantolo orale la particolare varietà o stato della lesione polmonare, dalla quale il rantolo orale trae nascimento. In ·q ualche caso fortunato il rantolo orale scompare dopo la prima puntura e rimane poi assente per tutta la durata della cura. Nella grande maggioranza degli ammalati il rantola. M. IFABERI. orale scompare solo dopo alcuni rifornimenti, Il tetracloruro di etilene nell'anchllostomiasl. cioè quando per l'azione meccanica del pneuRisulta dalle ricerche di Cb. Garin, J. Rous- motorace vengono rimosse le cause che mantenevano beante la caverna. ·F inalmente in non 5 set e B. Gauthier (Journ. de méd. de Lyon, pochi ammalati l 'ascdltazio,n e orale rimane maggio 1931) ich·e il tetracloruro di .etilene, alla ostinatamente positiva anc·he dopo molto temdose di 3-5 grammi al g iorno durante tre gior- po ,___ qualche anno _ dall 'inizio della cura ~ ni consecutivi costituisce a detta degli AA. Ciò dipende o da aderenze tenaci in corrisponstessi, il più potente antielmintico attualmen - denza ·della sede della caverna o dall ,essere la te conosciuto contro 1,anchilostoma. caverna circondata da una corazza di tessuta. Gli AA. hanno fatto uso soltanto di questo sclerotico o perch è la caverna è in sede ch e vermifugo per trattare i minatori che sono por- sfugge all 'azione meccanica del pneumotorace, tatari di anchilostoma (circa 300); i risultati cioè verso 1'ilo. sono stati controllati: 1) me,diante il conteggio L'ascoltazione orale quindi non deve essere dei vermi espul si ,p assando allo staocio tutte trascurata mai negli ammalati in cura di pneule feci emesse durante la cura e dopo il pur- motorace. Può portare un grande contributo gante fin.ale; 2) la nume1~azi.o.ne delle uov,a dopo alla interpretazione clinica e anatomo-patoloil trattamento, fatto mediante l ,esame micro- gica e intorno al modo di ·Condurre la cura scopico dopo arricchimento, un mese ·dopo la pneumotoracica. cura. · In alcuni casi l,ascoltazione orale positiva è Tali esami hanno dimoBtra to che, con il l 'unico reparto di una caverna po.~monare non trattamento medi.ante il tetra,cloruro di etilene, colassata. Basterebbe questo solo fatto per disi ottiene 1'82,5 % di sparasitizzazione totale, mostrare l'importanza pratica del rantolo risultato di molto superiore a quello ottenuto òrale. u. b. oon il timolo. "'*"* MEDICINA SCIENTIFICA. Non è stato osservato n essun incidente; qualcuno ha accusato, su bito dopo I ,ingestione delIl manganese negli alimenti. le capsule una sensazione ·di ebbrezza e di . ' vertigine; per talle fatto ' i] rimedio non è stato L 'associazione della cirrosi epatica coll 'al. somministrato agli individui tar atli, special- coolismo cronico è una nozione comune, ma mente ai cardio-epatici . però non si comprend·e ancora bene quale ne Gli esami quotidiani delle urine non hanno può essere il meccanismo. Gli Hurst banno mai dimostrata la presenza di a.lbumina . Il me- dimostr~to che i sali ·di manganese producono dicamento si elimina parzialmente con le uri- la cirrosi nei conigli. ne, che prendono spesso un oolore rosa-a.r anBycott e Cameron (The Lancet, 1° novemciato (invece del colore verde-nero che si ha bre 1930) hanno osservato che molti bevitori dopo l 'in.gestione di .timolo). ingeriscono quantità di manganese superiori a fil. quelle che ingeriscono altri individui, e pen--- · - , , _ _ • •iSWCA?4tk 4 JiR

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, savana che ciò avvenisse colle salse, acciu4 ghe, ecc., che adoperano per eccitare l 'appetito. Essi hanno dosato il manganese in numerosi alimenti ed hanno trovato invece che g li ali1nenti che n~ contengono di più sono i vegetali e che quindi un vegetariano ha maggiore probabilità di ingerire quantità notevoli di manganese ch e non un forte bevitore. R. LusENA. reaenza e ripartizione del titanio tra gli animali. Bertrand e Voronca-Spirt (A nnales de l' Inst. Pasteur, luglio 1930) hanno ripreso le ricerche di Ries e di Baskewille che avevano trovato tracce di titanio nelle ossa e n ella carne del1'uomo e del bue; utilizzando lo stesso metodo già seguito per le ricerche nel campo vegetale, gli AA. hanno -0sservato' o fram.m enti di tessuti, o animali interi~ . allo scopo di ritrovarvi tracce di .titanio . Nel cavallo, nel vitello, nel montone e nel maiale il feg ato si è dimostrato l'organo più ricco di titanio; i muscoli invece l'organo più povero. Nel coniglio tutti g li organi ne sono poverissimi , tranne l a cute. I pesci pure presentano tracce di titanio, e i molluschi anche di più; questo metallo va dunque considerato ormai come un elemento abituale della materia vivente. V. SERRA.

POSTA DEGLI ABBONATI Al dott. P. C. da S.: Suggeriamo: I. DucNING. Phlébites, ~romboses et embolies post-operatoires. Mas5on & C.ie, éditeurs, 120, Bo11lev. St. Germain, Paris. Fr. 60.

T. F. Al dott. L. B. da R. : Crediarr10 che si possa escludere un nes8o patogenetico qualunque ne l caso in specie, perch è troppo lungo è il t~mpo trascorso tra guarigione del piccolo patereccio e l'edema duro d ell'arto superiore. Probabilmente si tratta di una causa ·differents ch e l'esame clinico del malato potrà mettere in evidenza. 1F enome11i di stasi possono esser prodotti far iln1 ente anche da fasciature strette applicate ad hoc. P. VALDONI.

VARIA. La fine di un apostolo del prolungamento della vita. Il dott. Eugenio Lyman fFisk, ·direttore sanitario del cc Life Extension Institute n di New York, è m-0rto recentemente in Dresda (Germania), dove si era r ecato per visitare il cc Museo d 'igiene n, ed organizzare l e cc mostre ambulanti d 'igiene », il cui materiale anatomico è già esposto nelle sa le dell'Istituto per il prolungamento dellél vita di New York. Il dott. 1F isk era un idealista, ma n ello stes-

so tempo un attivissimo propagandista e realizzatore della campagna sistematica per la diff11sione delle n orme d 'igiene. Come di solito accad e, prima fu deriso, poi. aspramente combattuto , e d infine - solo due· anni fa - potette raccogliere il plauso quasi unanime degli stessi colleghi e delle Società Mediche , da cui era stato violentemente avvetsato. I ·suoi placidi occl1i di apostolo rassegnato luccicavano di inten sa gratitudin e mentre mi· raccontava che, in una d elle più accese discussioni •sull'indirizzo dell 'Istituto per il prolungamento della vita, prevalse la serena e g iusta parola di un .m edico italiano, che a New York tutti ricordano con stima ed affetto : il dott ~ Antonio Stella., Il dott. Fisk dal 1890 entrò al servizio di società di assicurazioni sulla vita e per il primo organizzò un servizio di controllo periodico - non a scopo fiscale - della salute degli assicurati. Nel 1914 r iunì intorno a &è un nucleo di uomini generosi e di azione e fondò l'Istituto p er il prolungam·ento della vita che - dopo a ltern e vicende~ è giunto, per suo m erito, al 1'attuale m eravi'g lioso .sviluppo, con più Idi 10.000 medici in servizio. Quan·do si riuscirà ad organizzare in Italia- ed io spero fra non rmolto - qualcl1e cosa di · paragonabile, avremo un buon rimedio alla. pletora dei medici e la migliore spinta, sia per i sanitari i ch e per i clienti, a seguire le modern e vedute ed i più recenti indirizzi della medicina preventiva. Enorme è la quantità di scritti di propaganda igienica che il dott. Fisk ci lascia: ricorderò qui soltanto il suo articolo dal titolo cc malattie silenziose n, che particolarmente lo riguardavano. Egli difatti era un cardio,r enale: a"reva 1scovato il nemi co che sub·dolamente minava la sua ·esistenza, ma egli non volle rassegnar i al riposo fi sico e m entale, che soloavrebbe potuto prolungare la sua preziosa vita. Predicò bene solo per g li altri .. . , e d è morto sulla breccia, a Dresd.a , all' esposizione internazionale d 'igiene. Dopo più di qu.aranta anni di lavoro nei servizii sanitarii delle compagnie di assicurazione sulla vita e dopo più di quindici anni di lotte - qualch·e volta veramente acri - ha visto .trionfare le sue teorie, ha visto accolto tutto il suo programma n ella cc grande campagna per la salute », cl1e dal 1929 si va ripetendo con grande successo e vantaggio enorme non solo per il popolo rp.a anche .. . per il magg ior lavoro e guadagno procurato ai sanitari tutti. La vita del dott. Fisk è stata americanam ent e intensa; dobbiamo essergli grati d'aver seanato sempre con la sua opera costante e battaD'liera la mèta della medicina dell 'avvenire : 5 prevenire! Magg. lvled. G. PERILLI. 1

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> · COSTROVER~IE

GIURIDICHE. XXVI. - Concorso • Procedimento - Poteri della Commissione e facoltà dei concorrenti • Uguaglianza di condizioni • lnderogabiliià..

concorr.enti sia fatta una situazio11e di versa e i1on essen,do nemm.eno valida 1'accettazione di condizioni m eno favorevoli, .p erchè lo scopo del concorso, cioè l 'accertametD.to della capacità al fine de1la nomina del più idoneo, tende all 'attuiaziou e di un interesse amministrativo, p ubbli1co; i singoli ooncorrenti sono protetti in quanto il loro interesse particolare coincida con quello dell'amministrazione rr1a essi non possono validamente rinunciare alla osservanza fdi norme e condizioni c he sooo necessarie a l fine della valutazione assoluta e comparativa delle · capacità e della scelta del più idon·eo. Queste sono le regole che ~l Consiglio di Sta to ha riai1f.ermato , con la sua decisio·n e, della quale riportiamo la m~ti'Vazione giuridica. « Col secondo mezzo si dedruce l 'eocesso di ,potere per avere la Comm~ssione omesso di adottare un provvedimento id i su·a competenza, per aver esercitato sul can·d idato una coercizione morale circa la scelta di una delle proposte soluzioni, e per avere comunicato la tesi di esame, renden.do con ciò indi·s pensabile la scelta della seconda proposta ch·e era più vantaggiosa al ricorrente. cc Tali denuncie sono, a giUldizio di questo Collegio, pien•a iment e fon,d ate. <e Com e è stato aimpiamente espostç in narrativa , la Commissione, dopo aver·e inutilment e atteso il ritorno della luce .elettrica, interpellò il candidato per conoscer e se intendeva adottare una delle seguenti :risoluzioni: o rinun1ciare ad essere esaminato i·n quella.. seduta e rientrare quindi nei futuri sorteggi, o eseguir e l 'esame col lume a IP.etrolio. « A prima vi sta l 'oper~to della commissione potrebbe sembrare ragionevole e più consono agli interessi 1del ·candi.d ato, dalla cui volontà si facev:a dipendere la scelta di una delle due soluzioni iproposte, ma tutto b en consi·d erato il comportame nto d ella commissione si appa1esa illegale, in quanto viola due principii di ordine pub·b lico e in derogabile che regolano la .m ,ateria dei c oncorsi e 1cioè : I) che nulla deve essere la·sciato al! 'arbitrio d el can·diidato, 1dove·n do tutte le operazioni del concorso svolger,s i in conformità d elle norme .r egolamentari e dei criteri di m.assim.a stabiliti dallia cotn·missiane; 2) ch e ctu-tti i candidati d evono icompiere le loro operazioni in perfetta uguaglianza di trattamento. cc Nella specie l 'uno e l 'altro principio sono stati violati in quanto la Com·m issione, anzichè adottare un provvedimento di sua com~tenza, si è rimessa a lla volontà del candidato e in quanto ha posto quest'·u ltimo in condizione di inferiorità di fronte a tutti gli altri candi1

U·n o dei concorrenti all 'ufficio di chirurgo primario 1degii ospedali di .Ro.1na doveva fare la prova di medicina operatoria quando, per interruzione; della corrente e lettrica, mancò la luce. La Commissione attese e poi chiese al1 'esaminando se preferiva il ·difìferimento della :p rova o la continuazione con lume a petrolio. Que,g li rispose c h e· desiderava di cono,scere prima il tema, per ·decidere della possibilità ·di operare in condizioni di luce meno favorevoli. La Commissione comunicò il tern1a e il .candidato a ccettò di fare la prova. Con.e luso il procedimento d el 1ooncorso, l 'A·mministrazione ospedaliera nominò i primi tre .graduati. Quel concorrente ·d eluso ricorse al Con.si_glio di Stato e, fra altro, de.dusse che illegit~ timamente 1la Co.m missione aveva eis~rcitato una pre.ssione morale, illl·ducen,dolo a far~ la prova in condizior1i obbiettivame_n te e per se .stesse non itlonee e 1neno favorevoli di quelle degli altri candidati, i quali avevano potuio operare di g iorno o con illumi11.azione elettrica. La va Sezione del Consig lio di Stato, con ·decisione 30 m aggio 1931 n. 333, r espinte le eccezioni di inammissibilità , ha accolto il ri.corso ed ha annullato la id eliberazione di nomina ·p er irregolarità del procedimento, .che deve essere rin11ovato integral.mente, per tutti i concorrenti, com.p·r esevi le prove scriitte, perch è il r egolamento degli ospedali di Roma dispone ch e la lettura dello svolgimento dei ten1i ·e, quin·di, la conoscenza dei candi1dati che n e sono autori deve seguire e non ipuò precedere le prove prati che. Pe r i fini di questa· n ota informativa e d•a l 1p unto di vista generale, ch e solo può interessare a chi è estraneo alla contesa, sono ·da segnalare le r egole che la va Sezione d el ·Con·siglio di Stato ha ritenuto, autorevolmente, essere state violate: la Commissione n.on può abdicare a lle sue facoltà di disposizione circa il procedimento del concorso, secondo le norm e obbligatorie, e non 1può affidare all'arbitrio d ei sin~oli interessa ti il g iudizio di convenienza dell 'applicazione o ·della modi ficazion e di queste norme di condotta, sia pure in circo t an ze eccezionali; 1p resupposto essenziale d ella l egittimità de~ :procedimento del con cor so è la ug uaglianza di tutte le condizioni , non essendo ammissibile che ad alcuno dei 1

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,., lA. 1>reeente rubrica è affidata a.ll'avv. GIOVANNI SELVAGGI. eeercente in CaAsazione, cons.

l~ale

del nostre peri&dloo.


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dati i quali hanno eseguito la •p rova sul cadavere' o alla luce del sole, per quei gruµpi che in tali condiziorn i operarono, o con la illuminazione elettrica per g li .altri gruppi ch e operarono di sera, m entre il ricorrente fu in.dotto ad aO'ire con illuminazione a petrolio. l:> « E .che la responsabilità d el fatto d eb ba farsi r1salire alla commissione e non imputarsi al cailJdidato lo ,si desume d.alla circostanza che la proposta di eseguire l 'eis ame. con lu1!1e a petrolio fu fatta direttamente d.alla ·~omm1~­ sione ste,s sa, la qu·ale ben sapeva che il ca1r1d~­ dato s i sarebbe in tal guisa trovato in condizione di inferiorità riSipetto agli altri, e avrebbe quindi dovuto astenersi dal formularla. « Le su ccessive irregolarità furono una necessaria conseguenza ,della ·p rima, im·p erocchè di fronte aid U!Il.a proposta c he m oralmente i1npegnava il candidato ia·d a.ccettarl.a, era lo: gica la richiesta di costui di co~oscere quali operazioni avrebbe dovuto eseguire con. luce ridotta , ma non poteva esser e consentita la . con1unicazione delle tesi, I.a cui conoscenza rende'Va indi olubile il legamie ·d.e l candidato coi c olleghi del pro·p rio gruppo e.d esclu,deva la 1possibiiìtà del ri11vio ·dell 'esa·m e ad altro . giorno . . <e Con .ciò il candi.dato dov.e tte a1ccettare la più svantaggiosa delle ,soluzioni proposte e a·~ operare in condizioni tali da far presumere fin dal principio l 'e ito infelice della iprova. Nè ~i deve dire che il candidato non può ora insorO'ere contro il suo operato, aven,dovi prestato ~cquic cenza, d1a ppoichè di acquiesce·n za non è il caso di parlare dopo quanto è sta~o su pe: riormente rilev.a to, mentre la ~auaglianza di trattamento è un.a g.aranzi.a di pubblico irntere1sbe, alla quale non è dato 1 d~r?gare. . « In con,c lusione il Collegio r1t1ene che, 1n a ccoalim.e n to di questo nuovo motiyo, debbano .a~nullarsi l e oper.a zioni della commission·e riO'uardanti l e prove pratiche, nonchè La grad~atoria e )a deliberazione .di no·m in.a dei vincitori d el concorso ». 1

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Il contrasto tra l.a sezione consultiva e quella giurisdizionale è evid ente. Il parere 17 febbraio 1931 è pubblicato nel fa·scicolo VII id.alla nostra rivista Il diritto pubbliiao}· I.a d eci sione 27 febb r.aio ç riiportata nel fa scicolo IV pag. 148 d ella stessa . rivista, con noia ard·esiva alla risoluzio·n e .di essa (Ib~dem paig. 138). • Il itesto ·della legge , ma lgra.do il ·di.fetta di prec isione della formulazione l etterale, induce a ritenere rprieferibile e megjio fondata, la interpretazione accolta dalla Sezione del Consiglio di Stato, I.a qu.a le è per altro confar-· me al precedente parere della Sezio·n e prir11a, 4 aprile 1929. È àa ritenere, quindi , cl1e il parer e 17 febbraio 193 1 rimanga isolato. 1

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XXVJII. - Dimissione per fine di prova - Decorrenza - Provvedimento correttivo.

Il licenziamento per fin e del periodo di prova deve essere deliberato a lm·eno tre mesi pri1na ma con effetti dalla data del com pimento· del ' biennio. Se la continuazione biennale del ra'Pporto di i1npiego non fosse possibile, p'er causa disc~­ plinare, il Comune dovrebb e provvede~e al licenzian1ento secondo le norme comuni. Un m edico candotto fu dimesso anticipatam ente per fine del :periodo ·di 1prova, e 1con e ffetti im.m ediati . Eo-li ricorse al Consiglio di Stato. Frattanto dov~tte lasciar e il serv izio. Il Podestà si avvide dell'errore e con successivo provvedimento deliberò la dimissione, ma con effetti dalla data del compimento .d el biennio e ,d isp·o se il p~­ ga1nento .d e.gli sti1pen·di, pur mon avendo il ~e dico con.dotto prestato servizio. Anch.e contro questa deliberazi2ne fu prodotto. :1corso. Ma il Consirrlio di Stato, con decisione 17 aprile 1931 n~ 226 , ha . dichiarato cessat~ la materia del conten1der e in rapporto al pr1.mo ri.cor so, percl1è la deliberazione illegit~ima ~ra stata so tituita dalla seconda e ha respinto I alXXVII. - Riduzione dello stipendio pP-r effetto del R. tro considerando ch e, pur avendo avuto esecuD. 23 giugno 1927 n. 1159. z io~e la prima d eliberazion e, il Podestà potesLa riduzione disposta dall 'art. 3 d el R. D. se modifi.c are il provvedim ento conferma?do la 23 g iug no 1927 n. 1159 ~ a·p plicabìie anch.e dimissione ma con effetti da una data diversa. agli stip endi degli im·p iegati che non percepiÈ da notare che la seconda d eliberazion e fu scono asseg11i per caroviveri o indennità tema•pprovata tre m esi prima del compimento d el por,a·nee? biennio. Ha risposto affermativamente il Consiglio di Stato, sez. l a, con 1pàrere 17 fiebbr.a io 1931, N B. - Ai quesif.f degli abbonati si risponde ri e. i1npiegati del Comune di Pisticci. Ma la dir~ttamente v er lettera. I quesiti debbono essere Sezione del Consiglio di Stato, in se,de giu· , ·ati in lettera, accompagnati d(J)l francobollo risdizionale, con d eci?ione 27 febbraio 1931 inii , risposta e sempre in · a·iri~z'7 · t·i. imp · er.sonal.er la rie . _i\.rces, ha dichiarato che le riduzioni di ~ente alla Redazione del « Policlinico », vza Siin·denn ità ed altri assegni a titolo di caro viveri stina 14 - Roma. degli impiegati degli e'n ti locali non possono Le' risposte ai qi~esiti :-~e non richie~ono esame incid ere a n che l e retribuzioni principali e perdi atti 0 speciali indagini, sono gratu!te. manenti , come lo stipendio e il salario. 1

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NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE Problemi demografici attuali. U i·banesinio e ruralizzazione. · Problema com·p lesso che, negli ul~i;ni ~e­ ·c enni si è venuto facendo sempre p1u assillante, questo dell ' urba~esimo'. Da ~ lat_o. l~ grandi città tentacolan c~e, e?~ ~irag~10 ~i più agevoli guadagni, id i facili p1acer1 a~t~ rano le fo.Ile· dall 'altro· la campagna, 11n1ca .e sola sorgente dell 'alim·entazione che, i~po­ verita di braccia. si fa più deserta e languisce. Pro,b lema ,d ella 1massima irnp·o rtanza economica, dem ografica, sa·n itari.a e sociale che giustamente pr~occup~ i goy·e·r nanti ed è p.osto al primo piano, in Italia, ~al ~u~. . Molto bpportunaim ente, la Società i~aliana d~ medicin.a sociale scelse com.e tem,a d1 uno dei due con·corsi banditi m ercè la grenerosità della

Rivista di T erapia moderna e di Medicina praticOJ: Le ragioni d ' indole medica e sociale che stanno p·er la ruralizzazione contro l 'urbanesimo. Vincitore di tale con corso (ex aequo col dott. 1F. Travagli) fu il prof. S. Diez c~e nella sua monografia, ·d al titolo cc Ritorni.amo a i campi », .considera ei svolge l '·argo~~nt~ ·con la rgh ezz.a di vedute, con p1ro·fondita di .concetti e col sussi·d io della sua vasta cultura storica, scientifica ed umanistica (1). Le statisticl1e dim.o·s tranoJ egli osserva, dovunque un.a notev.ole diminuzione della popolazione rurale, anche in paesi dove vi sono an: .cora territori ·disponibili . per I.a coltma. Agli Stati Uniti, 1a popolazione rurale che, n el 18·70 , era del 47,6 %, è ora ri dotta a~ 26,3%_; in Australia, solo· il 20 °fo della popolazione a~i­ ta nelle cam·p agne. Migliori: son.o indubbiam ente le condizioni p er l'Italia in cui i rurali risultano tuttora in prevale·n za essen_?.o e·s si calcolati, per il 1D29, nella pr?porzi<?ne del 51,90 %. Si nota però una continua diminuzione ·da un decennio all '.altro. Varie sono le cause dell'eso do rura1e, che sono partitamente esaminate da ll'A., :r;na so: pra.t tutto grave è il fatto che .coloro 1 .q:u~l1 abban·donano i campi non vi ritornano poi p1u. A questo esodo, il medico. il sociologo debbono opporsi, iconsi.der.ando anzitutto che ~ vita è più salubre n elle cam ·p agne dov~, d1 fatto le statistiche di.mostrano una minore ' mortalità e, per le professioni eminentemente rura li un.a percentuale di longevi di gran lun1

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(1) S. D1Ez: « Ritorniamo ai campi ». Un vol. in-8°, di 92 pag. Estratto dall '« Archivio ~ascist~ di Menicina Politica n, 1931. Il lavoro, ricco d1 dati statistici, è preceduto da un interessante capitolo scritto in l atino dallo stesso Autore eh~, purtroppo, è stato soppresso nella presente edizione.

ga maggiore eh~ per i centri. urbani: P:re~o­ minano in questi alcune gravi malattie socia. li, quali la tubercol~si. l'acoolismo,. 13: ~ifi­ lide che 1m ietono minor numero di v1tt1me nell~ campagne. Anche la f11nzione della maternità è assai più normale nelle donne lavoratrici dei campi •che nelle operaie, osservàndosi n elle campagne una peggiore prolificità ed un minor numero di nati-morti. E le con.dizioni economiche e sanitarie delle classi rurali possono ancora migliorare anch e per i provvedimenti che si vengono oi:a attuando in Italia: basti citare la lotta efficace contro la malaria e l'azione benefica del· l'Opera nazionale per, la . M.aternità ~d In.fanzia, cl1e non manchera di produrre i suoi effetti sulla m orbosità e mo,r talità materna e·d infantile. Ma anche ragioni di indole sociale stanno per la rurali~zazione c?·n tr.o l '~ban~simo .. cc ~ Storia dim·ostra che 1 Italia, fin d.a1 tempi piu aintichi .splen.dette per gran.dezza politica, per benessere economico, per virtù sociali quando j dirigenti della vita pu?bli.ca sorgev~n~ daJ!.e cl.assi! rur.ali , quando· 1 ag r1•c-0ltu.r a f!oT.1va in un·a ricca produzione, quando la famiglia, nucleo .dello Stato legata alle tradizioni, imponev.a il suo v.alo·~e social·e con la .purità dei costumi e la rm orale più rigi1da » . . L ' A. esamina quin.di largamente il pr?~le­ m.a ruTale dell'anti ca Roma e durante le invasioni barbarich e e nel Medio Evo, la ruralizz,a zione .c ompiuta dai Papi e si sofferm~ qu~­ di sull 'imp•o rtanza politica della Tural1zzazione all'epoca attuale. La guerra iniziatasi n el . 1914 è stata un~ grande m .a estra a tale proposito ed anche i pae.si più indus trializzati haD:no comp~eso quanto sia importante, per 1a difesa naz1on~le, a~­ restaT.e l 'esodo ·dalle cam pagne, che minaocia di spegn ere definitivamente la sorgente della vita. I a.a nni sociali dell '.u .r banesimo si iriflettono sulla compagine delle famiglie, :sulla. ~u­ zia lità, sulle nascite illegittim~, ~ui su1CI~i, sulla delinquenz.a e sulla prost~ tuz1one ed, in modo più grave e preoccupante, sulla de.natalità. Fra i rimedi per impe.d ire l 'esod~ rural~ sono da .c itarsi in prima linea .quelli pr?si dal Governo fascista, fra cui specialmente 1 provvedimenti per la bonifica integral~ ~ I~ Ca~ del Lavoro che valorizza le condizioni degli agricoltori e dell 'agricoltura. Molto si .Pu~ f~­ re nei riguardi igieni co -sani~ri. ~ab!tazion1, a cqua potabil e, assistenz.a med1co-1.gieni~), J?8r il micrliorarn ento della vita sociale (radiofon1a, cinematografi , bibliotech e, ecc.), per l'educazion e famigliare e l'istruzione ~ei ruTa~i . D~l­ la ln.assima importanza son o poi la raz1onal1z1


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zazione del lavoro agricolo e la regolarizzazione delle n1ig razioni interne a cui provvede ora un apposito Co mita1to p~rmanente .creato col Decreto 28 n-0vembre 1928, n. 2874, di cui già si manifestano i b enefici effetti. Per quanto riguarda i mezzi coercitivi per impedire l 'urbanesimo, l'A., giusta:m ente, si n1ostra scettico sulla loro efficaci.a, n on solo per le difficoltà di varia natura che si oppon.gono alla loro applicazione, ma peTch è, feno1neni economi·co-sociali tanto complessi come qt1esti, non possono essere dominati e debell~ti con provvedimenti di polizia o con altre farine di coercezione. Og11i disposizione ch e· a' es ~ e di mira la r epression e dell 'inurbanesimo fal lirebbe a llo scopo se andasse disgiunta cla lutto qucll 'insie·m e di provvedim-enti che mirano a preVienire l 'eso do rur.ale, elimin.ando l utle le ragioni ch e spingon o o costringono ad abbandonare la campagna.· fil. 1

rità sanitarie,, Ja ricer ca dei malarici con l a segnalazi0ne all 'Ufficiale Sanitario e agli Uffici di Collocamento, e l 'istituzione della tessera sanitaria . Segnala, infine, per la buona riuscita di questa doverosa opera assistenziale e profilattica, il valido concor so che potranno dare l e Associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di l avoro .

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SERVIZI IGIENICO-SANITARI Lotta contro la malaria. Presso il Ministero dell'Interno è stata costituita una Comrr1issione p er il coordinamento delle varie disposizioni cli l egge riflettenti la cura e l a profilassi della malaria, per 1'accertamento dell'efficienza delle provvidenze in vigore a fa• vore degli operai e dei coloni in zone ID:alariche e per dare norme c~rca l 'eventuale adozione di nuove provvidenze integrative, sia a favore degli -operai colpit i dalla malaria, si a a m aggior difesa <lei sani dall'infezione. Della Commi ssione fann,o parte autorevoli rappresentanti della Direzione Generale di Sanità, del Sottosegretariato per l a bonifica integrale, del Ministero delle Corporazioni, del Commissarialo per le migrazioni interne, d elle assicurazioni sociali e infortur1i, dei Sindacati fascisti e delle Confederazioni fasciste dell 'Agricoltura e degli agricoltori, del Sindacato nazionale fascist a m edi co, della Confederazi one fascista e dei Sindacati fascisti dell'industria, e d ella Amministrazione dei Monopoli di Staio. La Commissione h a g ià tenuto alcune adunanze, nelle quali si è esaminato la attual e organizzazione d ei servi zi antimalarici e si sono presentate e discu sse varie proposte di provvedimenti intesi a migliorare i servizi stessi e . ad aumentarne l 'effici enza. I lavori proseguono con promettente sollecitudine

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La Direzione d ella Sanità Pubblica h a e1nan,ato una ·circol are n. 6, in data 25 maggio 1931, concernen tc Ja lotta antimalarica e l 'assistenza ai lavoratori avventizi e nornadi. Questa circol are esamina le manchevolezze rilevate in alcune località tnalariche e specialmente raccomanda: l'istituzione dei centri di distribuzione d el chinino per lnezzo di appositi distributori ambulanti bene is truiti, alla dipend.e nza d elle auto-

CON Posn

c ·o

RS I.

VAGANTI.

Per titoli ed esami. Uffici ale Sanilario del Comune di Arezzo, alle condizioni stabilite dal R. Decreto 29 novembre 1925, N. 2266. Stipendio L .. 15.000, rirlotlo del 12 %, con quattro a-µme nti cruadriennali del decimo, oltre l 'indennità car o-viveri p er coniugati o vedovi con prole. Per chiarimenti r ivolgersi alla R. Prefettura di Arezzo. AvERSA (Napoli). - Scad. ore 12 del 30 sett., tre condotte; L. 9p00 con ritenuta 12 %; 4 quadrienni dee. ; 1° c.-v. ; età Jim. 45 a . ; doc. a 6 mesi dal 30 lug.; tassa L. 50.10. BARr. Ammini st:r . Prov. -· Coadiutore e assistente d.ella Sez. medico-m i crograf. del Laborat. prov. d 'ig. e profilassi ; s lip. risp ettiv . L . 16.000 e L. 13.000, serv. att . L. 3000 e L .. 4000, quadrienni di L. 1000; partecipaz. 30 e l Q %; età lim. 35 a.; tassa L. 50; doc . a 3 m esi dal 31 lug . Sc~d. ore 12 del 30 ott . AREZZO.

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CoHI (Roma). - Scad . 31 ag.; con sor. di Giulia11ello (frazione) e Roccamassima; L. 11.400 e addizionale di L. 4 sopra i 1000 pov., L. 3000 t rasp. e disag. residenza, L. 1ooq p er. due armadi farm. , L. 600 uff. san.; 5 quadr1enn1 dee. FIRF.NZE. Arcispedale di S. ~1ari01 Nuova e Stabilimenti Riuniti. Al 20 sett., ore 16; direttore aen era le sanitario ; età lim. 45 a.; 5 anni di funzi~ni direttive in ospedali n on inferiori a 500 l etli · doc. a 3 inesi dal 10 ag.; chiedere annunzio; 'stip. L. 20.000 aumentabile a .L. 24.000, indennità carica L . 2500, c .-v ., allogg~o; non è consentito l 'esercizio professionale. F RASSINORO (Modena). - Scad. 20 sett.; 2a. cond.; L . 8000 aumentabili, oltre L. 2500 cavale. e c. -v. ; deduz . di legge; età lim. 35 a. FuBINE (Alessandria) . - Scad. 15 ott.; 2 posti ; L. 7000 ridotte 12 % e 4 quinquenni dee., oltre L. 1000 cav. GUBBIO (Peru.gia). - P er Car~ones~a-Val~ich~a­ scio, condotta rural e. Pe~ tit?l1. St1pe1:1d10 lire 8000 con quattro a umenti qu1nquennal1 del d ecim~. Ind en n ità: servizio attivo L. 1800; caroviveri se dovuto, n ei limiti con sentiti, ambedue sino a q uando sar.anno mantenute dal Comune. Sti endio e indennità sono al lordo delle tratlenttc di legge e sottoposti alla detrazione del 12 o'0 stabilita dal R .. D. 12-11-930, N. 1491. Età roa~ sima anni 40, salve eccezioni di l egge. Docum enti di rito; vaglia ~i .L. ~O, 10 intesta~o all.'Eco11omo, certificato inscr1z1?ne ad un Odrd1ne dt1 Mde~ etici pel 1930, dip1oma d1 1aurea e ocumen o i uperato esame di. S~ato. ~ca~enza o:e ~9 del 25 settern ùre. Per ch1ar1me11t1 r1Yolgers1 alla SegreLeria Con1 u nale di Gubbio.

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1262

IL POLICLINICO

Un caso encomiabile. _.\. Dos Her1nanas (Spag11a) , quando pii1 sanguinosa si svolgeva la lotta tra i sindacalisti e la Guardia civile, il dott. Francisco Leyra Rinc6n, figlio dell 'alfiere c he comandav.a le forze incarica te di ristabilire l 'ordine, rivaleggiava con i colleghi, per abr1egazione, nell 'altruistica missione di curare ~ feriti che avevano combattuto contro il proprio padre. 011ore al medico che, vir1cendo le j'orze dell 'istinto, si comporta in tal modo I (Da cc El Siglo Médico », 5 ag. 1931). Sar ebbe stato colpevole di agire altrimenti: di fronte al l etto del malato cessano le ire di parte

Ospedale artico. () L1allro Suore .co11dotte cla P. Turque til, Prefetto .Apostolico delle Missioni esquimesi, sono partite recentemente da Chur~hil, capo linea della fe rroYia della Baia d ell 'H udso11, per recarsi a fondar e un ospedale per gli esquimesi nomadi e per i cacc iatori .di p ellicce nella regione artica di Chester field Inlet. L 'ospedale sarà il più settentrior1.ale d el Canadà. Oltre il soccorso ai malati, le Su0re d arann9 lezioni di igiene ai giovani esquimesi.

La morte di un filantropo. All 'e tà cli 93 a11ni è deceduto il comm. Teodoro Frizzoni di Berg.amo, noto fil antropo e patriota, il cui nome è special1ncn~e leg·ato all '« Opera b er gamasca p er la salute dei fanciulli », che nell 'Ospizio marino di Varazze (inaugurato nel 1895 e su ccessivam ente ingrandito· ed abbellito) e nella Casa Umberto I di Piazzatorre per le ct1re clim a tich e e di m ontagna, accoglie ogni anno quasi tremila fan ciulli bisognosi di cura.

83 annJ il prof. AUGUSTO FOREL, uno dei fondatori della scienza p sichiatrica mo-derna. Era nato a Morgas (Svizzer a) ; insegnò per lung hi an11i la psichiatria all 'Università di Zurico ove gli fu anche affidata la direzione del1'0sp edale psichiatrico cantonale. Ha eseguito iicerche apprezzate sulla istologia del sistema nervoso e sulla patologia mentale. Ha aperto vie nuove ~ella conoscenza deJl 'ipnotismo. È sovratutto noto per il suo libro su « La ql1estione sessuale» , ch e ha sollevato discussioni oltremodo app assionate. Sono divenuti celebri anche i suoi studi sp erimentali sull a cc intelligenza delle formich e ». Nel campo sociale, ha combattuto con impegno l 'al coolismo. È m orto a

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Registriamo con profondo rammarico la perdita d el prof . ACHILLE ANGELINI, già direttore del1'0 sp edale Sanatorio Umberto I di Roma, apprezzato p er il valore professionale e per l a bontà dell 'ani1110.

Un 'altra p erdita dolorosa è quella del dott. ITALO GIUSEPPE ROSEO, già direttore del! 'Istituto vaccinogen o municipale di Roma, valente professionista, l argamente stimato anche per il caratter e.

[ A NNO

XXXVIII, NuM. 341

RASSEGNA DELLA STAMPA. MEDICA. . A rcJi. d. Ost. e Gin., mar. Numero sul1'eclampsia. Sang, 2. - L. S. P. DAYIDSON. La sostanza basofila dell 'er~trocita. ~IERCKI.F.N e M. WoLFF. Le leucopenie. Practitio1ter, apr. - J. R. REES. Trattam. profilattico dei disordini n1entali. - J. KrnK. Come le m.alattie sono modiJicate da un clima tropicale. - E. B. STHAuss. Il collasso nervoso. Giorn. di Batter. e l mmun., ~ar. - P. K. OL1TSKY ~ Eziologia del tracoma. L. CAPPELLIM. Reazione di Hi11ton. - lJ. BAnBONI. Eziologia del linfogranuloma maligno. • Presse Méd., 1 apr. - E. TouLOUSE e al. Encefaliti psicosiche secon~arie. Amer. Journ. Obst. a. Gyn., mar. E. D. PLASS e al. Vulvovaginite da monilia. - L . ScHNE1DE11. Reaz. meiostagn1inica nella diagn. del cancro u ter. - M. H. FnIEDMAN e M. E . LAPHAM. Diagn. precoce di gravid. Rev . de Chir., feb . - P. CuRDJ. Lussazioni traumati.che del ginocchio. J ourn. de Nl éd. de Bordeaux, 30 mar. Numero sul congresso antitubercolare di Bordeaux. Deut. Med. Woch., 3 apr. - KRONFELD. Neurosi, genitali. - P1.EINWE1N. Sindrome ipoglicemica. Laricet, 4 apr. - J. A.. RYLE .. Lo studio de~ sintomi. M ed. J(linik, ~ apr. - O. v. FLANQUÉ. Diagnosi precoce del cancro genit. femm. · J ourn . .4.. Nl: A., 14 mar. - A. LAMBERT. TratLa~ento delle tossicomanie. W. S. O ' Do~IEL. e 1S. J. LEvIN. 'fratta1n. dell 'edema. I d., 21 mar. - C. H.. FnAZIER. Trattam. della nevralgia del trigemino. - A. W. Ar.J.EN e I. S. Wn1GnT. Valore degli antisettici. - M. NEUSTAEDTER. Siero antipoliomielitico di cavallo. Journ. Méd. Franç .., feb. - Numero sulla patol. g en. del freddo. . Spitalul, apr. E. PAULIAN e al. Encefalite epid. ~ forma mioclonica o miorit~ica. Presse Méd., 4 apr. P. Gu1DEL. Occlus. intestinale di orig. appendicolare. Paris Méd., 4 apr. -. Numero di gastro-enterologia. Riv. di Patol. e Cl. d. Tuberc., 31 mar. - G. P1cc0Li. Azione a distanza delle tossine diffusibili della tbc. - G. CosTANTINI. Origine ilare del1'infiltrato precoce. Acta Med. Scand., V.. - B. WAHLIN .. Effelt~ to~ s~ci dell 'olio· di feg. di merl11zzo sull 'organ1smo. - C. HoLTEN e al. Funzioni del rene sulle nefropatie. Minerva Med., 7 apr. - L. JACCHIA. Lecitine er~cambio degli idrati di carbo'n io. . l3ull . Méd.., 11 apr. - Numero di e~atolog1a_ Miin.c::h. Med . .Woch., 10 apr. DtIBcK. Basi anatomo-patologiche delle morti improvvise. Tohoku Journ. exper. Med., 21 mar. - R. INAMI. Studi sulla narcosi. - B. KAMEI .. Avvelen. da ossido di carbonio. De11t. M ed. Woch., 10 apr. - Numero sul cuore e la circol.az. Arch. Mal. App. Digest. ecc., feb. - M. LABBÉ e al. Metabolism o del fosforo. - G. BALTAcÉANO e G. N1cOLEsco. Colagoghi. J ournal A. M: A . , 28 mar. Numero ospedaliero. •


IAN~(I

XXXVlll ,

~UM .

:14 1

SEZIONE PRATICA

Ann. di Ost. e Gin., 31 mar. - L. CATTANEO. Passaggi di orm,oni fetali attrav. la placenta. Jl,. VozzA. Reaz. di Aschheim ~ Zondek -nella mola vescicol. e nel corionepitelioma. Miinch. Med. Woch., 10 apr. DuRCK. Basi anatomo-patol. della n1orte improvvisa. - NoNNE. Tabe dorsale in lue congenita. National Med~ Journ. of Chjna, feb. - Num,ero di oculistica. Presse Méd., 11 apr. - L._ LAuGERON. Trattam. dell'angina pectoris con iniez. di stovai~a in loco dolenti. Nlinerva Med., l 4: apr. - U. RoNDELLI. Analisi capillare del sangue. - G. SALVIOLI. Pressione e resistenza capillare. Paris Méd., 11 apr. - J. Lo1sELEM. Modificazioni fisico-chimiche e ch~miche del plasID:a sanguigno durante il cancro. Zeit. f. Tuberk., apr. - E. HEnvALL. L'immunità nella tbc. BtinGERS. Immunizzaz. sperimentale nella tbc. - E. ALTUCH. L'oleotorace. ~4mer. Journ. Med . Sciences, apr. W. H. CRA\VFORD. Ipogl~cemia con coma. W. BAME-

'V"

STEK e M. lNGALL. Agranulocitosi (neutropenia maligna) . - C. W. BALDRIDGE e R. J. NEEDLES._ Neutrope11ia idiopatica. Arch. ai Ortop., 31 mar. - D. MARAGLIANO. Innesti osteo...perios tei autoplastici nelle osteo-artriti tbc. - G. CANAVERo. Esiti immediati e lontani del trattaID:. della tbc. osteo-articolare. ~-1mer. Journ. of Cancer, apr. T. LuMSDEN. Immunità antitumorale. C. D. HAAGENSEN. Neoplasie professionali. - J. H. RoE e H. M. DYER. Biochimica dei tumori maligni. - G. R. 1SM1TH. Diagnosi di carcino~a primitivo del polm. mediante aspirazione. Surg ., Gyn. a. Obst., apr. - R. G. MrLLs e al. Traltam. del carcinoma. A. WESTERBORN. Roentgenografia dell.a peritonite. Clin. Ch.ir._, mar. - AuG1. Azione dell 'ergotamiD:a s11lla iperglicemia post-anestetica. - N1coLES1. Funzione g licogenetica del fegato nell 'anestesia eterea e cloroformica. - fuNDONE . Anestesia e funzione gastr. Journ. 1Verv. a. Ment. Dis., apr . - G. S. JoHNsoN e R. A. J EFFEnsoN. Aspetti medici della malarioterapia nella neurosifilide.

Indice alfabetico per materie. Aborto: direttive sulla cura . . . . . Actino1nicosi polm. con rnetastasi ascessuale . . . . . . . . . . . . . . . . . Alimentazione e reazioni della bilirubina . . . . . . . . . . . . . . . . . Amiostasia: raro disturbo m otorio nella ~arcia . . . . . . . . • . . . . . . Anchilostomiasi: cura con tetracloruro di etilene .. . . . . . . . . . . . . . . . Aneurisma artero-venoso della femorale su perf. o per a to . . . . . . . . . . . . Anoressia funzionale: tratlam. . . . . Ascesso polm. : rara estrir1secazione . . Batteri anaerobi: metodo semplificato per l 'isolame11 lo . . . . . . . . . . . Bibliografia . . . . . • . . • . . . . . . Cancrena polm.: cura . . . . . . . . . Colite amebica: cura emetinica . . . . Concorso: procedimento; uguagl ianza di condizioni . . . . . . . • . . . . . Corizza : i odio per 1a profilassi e la tera pia . . . . . . . . . . . . . . . . · Diarree croni che nell 'ad ulto: trattam. Duodeno: co11tusioni . . . . . . . . . · Duodeno: ulcera extrabulhare . . . . . Ematuria totale: origine insolita . . . . Febbre esantematica mediterranea . . Febbre tiJoide: insufficienza epatica . . Fegato: disturbi funzio11ali e ricambio dell'acqua . . . . . . . . . . . . . • Fegato: malattie con ittero e ricambio del ferro . . . . . . . . . . . . . . . . Granuloma tubercolare a tipo pseudoneoplastico delle paret~ 1r1:uscolari del1'addome . . . . . . . . . . . . . . .

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Indossilemia nelle nialattie dei reni: valore sem ciolog ico . . . . . . . . . Pag . 1239 Idiosincr asia . . . . . . . . . . . . . . » 1248. Intestino crasso: miomatosi ger1eralizzata associata a megacolon . . . . . » 1251 Licenziamento per jirie di perj_odo di >>

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Mal ros.5ino uma110 . . . . . . . . . . Manganese n egli alimenti . . . . . . Milza : contrallilità . . . . . . . . . . . Nefrosi Jipoidica . . . . . . . . . . . . Ossi1iCal!Oni post-traumatiche del ginocchio . . . . . . . . . . . . . . . Pediatria: comu11irazioni varie . . . . Pressione 1nedia : nuovo valore sfigmo1n.anometrico . . . . . . . . . . . . Prostata: cura d ell ' ipertrofia . . . . . Rantolo orale negl~ a1nmalati di tbc. pÒlm. in cura p11eu1notoracjca . . . Rene : emangioma . . . . . . . . . . . Reumatismi cronici: cl assificazione e trattamento . . . . . . . . . . . . . Stip en<lio : ridtizione . . . . . . . . . . Slomaco: 11uovi risultati nella diagnosi e terapia . . . . . . . . . . . . . . . Sto1naco: t1lcere perforate in seguito a tra11n1atismo . . . . . . . . . . . . Titanio : ripartizio11e negli animali . . Urbanesimo e ruralizzazione . . . . . . Vescica : adertoma . . . . . . . . . . . Vescichetta biliare: sinfisi nel duodeno Vitamine : progressi rece11ti nella chimi<;a . · · · • · · · • • • • • • • • • apostolo Vita: prolunga~ento; un del (Fick) . . . . . . . • • • • • •

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Malaria: lotta contro la -

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Diritti di preprietà r11ervati. - Non i con1ent,ta la natampa di la11ori pubblicati nel P•li•linieo •e no" '" eeaulto ad auton••a•ione ac,.itta dalla reda•ione. • 1'ietata ia pubblica1ione di aunti da e11i 1en1a cita1'ne lo /Ofite.

V. Ascou t , Red. capo.

R~ma • Stab. Tipo.Lit. Armani di M. Courrier.

A.. Pozzi, resp.

'


126-:1

IL POL I Cl .. I NI CO

[ ANNO

XXXVIII,

NUl\1.

Interessantissima pubblicazione:

PAUL MARTIN! Prof. Str. nella Università di Monaco.

L'ESAME DIRETTO DEL MALATO (ad ·uso dei medici pratici e degli studenti) Traduzione italiana dalla edizione tedesca . .a cura del prof. GIUSEPPE BASTIANELLI. Ordin. di Serneiotica Medica nella R. Università di Roma.

Indice sistematico del libro.

L 'ingrandimento del cuore. Specie e direzione dell'ingra·n dimento d.e l euore e delle s ue cavità; cause speciali dell'ingrandimento d el cuore.

4>REFAZJON"E·

•Dell'esame medico.

L'ASCOLTAZIONE DEL

DI1\GNOSTICA GENERALE. ·L'osservazione del malato. Gran.de zza, volume. forma, portamento, decubito, colore. - Pelle, peli. - Il volto e i suoi organi. Il collo. - Gli arti e la mano. ~L'ASCOLTAZIONE

DEL

MALATO.

Introduzione fìs iica alla diagnostica acus·t ica. ria della diagnos tiea acustica.

Sto-

1

iLA

PERCUSSIONE·

I metodi della percUSBione. -

Scopi e metodi della percussione. I fondamenti della percussione comparata; intensità, durata, altezza di tono; t im panis mo, influenza della parete tora,cica. I fondamenti della p ercussione topografiea.

(/ASCOLTAZIONE.

L 'origine dei toni del cuore e loro rapporti di tempo -con l'azione cardiaca. T/analisi acustica dell'azione del cuore. Det erminazione della fase del cuore e del luogo di origine di un tono; i punti di ascoltazione degli osti del cuore. I toni cal'cLiaci e lo loro alterazioni. Cara ttere e intensit à, rinforzo dei toni, in·d eboli· ment-0 dei toni, sdoppiamenti e raddoppiamenti dei toni. I rumori del cuore. I rumori intraoal'diaci. Fon-d a.menti della formazione di rumori nel w.

eolo.

Intensità I rumori L'analisi diaoi. I rumori I rumori

1JO stetoscopio ; toni provri e rumori propri: la capacit à 'LA

di condurre il suono.

PALPAZIONE DEL

U dolore. -

CORPO

UMANO.

L 'odorato e l'esame del malato. I

DIAGNOSTICA SPECIALE. l punti, le linee. e le regioni topografiche del corvo.

-la diagnostica speciale degli organi respiratori. La sintomatologia delle vie aeree superiori. Ansa.tomia e fis iologia del polmone.

'L' OSSERVAZIONE DEL TORACE. 'LA P ERCUS SIONE TOPOGRAFICA DE L POLMONR.

Limiti inferiori del polmone, loro spostabilità. oosd.zione del diaframm.a ; i limiti mediali del polmone ; limiti d egli apici polmonari; limiti dei lobi pol.m ona.ri. ·liA

P ERCUSS IONE COMPARATA

DEL

POLMONE.

La riduz.ione di suono; il suono partiool·a rmente forte e prof on do; il timpanismo. - I e.intomi cavi tari percusso.ri : suono metallioo. rumore di nento.la fessa, f enomeni del cambiamenito del suono. Pe rcussione com.pa rata e percussione a stri&eie. \

...

l

RU MORI

1

DEL RESPIRO.

Il respiro bTonchiale fisiologico : origine e carattere. - Il respiro v escicola re: carattere, origine e dipendenza, in- ed espirazione; altexazioni della sna intensit à , durata ed altezza di tono; il respiro sacca,dè. - Il respiro bronchiale patologico: con•dizioni .di orri.gine, di pendenze; gradazionli tra r espiTo vescicolare e bronchiale. - Il rumore respiratorio sopra cavità patologiche: res~i·ro bronohiale. resp·i ro anforioo, risonanza metallica. - La t.rasmissione della voce a t traJv ereo il. pol· m one . - L'ascoltazione della voce. - La palpazione della voo·e. RUMORI

I

ACCESSORI •

rum ori a ccessori polmonari : secchi ed umidi, sonori e n on sono ri; il crepitio. - Rumori ~s­ sori come e.intorni cavitari. - Rumori pleur1c1.

LA PALP AZIO NE DEL POLMONE. Q U AI\RO SI NOTTICO DELLE MALATTIE DEL POLMONE.

La diagnostica speciale della circolazione. Ana t omia e fisiologia. del cuore. L'appa.rato valvola re, il sistema della oonduz~on~ degli s timoli, la successione dei battiti card1ac1, la gi ttata del ooore, aumenti fisiologi-0i e patologici di l avoro, cause dell'ingra.n•d imenita del cuor e . lPEZIO NB E PALPAZIONE DELLA REGION E CARDIACA.

I tto del cuore e della punta del cuore. •LA

PERCUSS IONE DEL CUORE.

.

I limiti pl'ofondi del cuore. - I limiti superficia.Li d el cuore. - Le mis ure normali dei limiti del cuor e. - L a valuta7Jione dell'ottusità cardia ca. Errori dovuti a.d enfisema. e aJ tegumenti eeterni; figura del euore e posiizione del diafr.a.m·m ·a ; s postam enti del cu oTe; impiccolimento dell'ottusi tè. cardia ca; im pi ccolimento del onore stesso. Ingra ndimen t o dell'o t tusità cardiaca.

CUORE.

e carattere dei rumol'i oa.rdia.ci. cardiaci organici. dia gnostioo-diff erenziale dei rumori car. cardiaci accidenitaLi. extra-cardiaci.

VAS T SANGUIGNI.

Fisiologia normale e patologica, pressione sanguigna,. La diagn06tiiea delle .arterie. - L'ispezione delle ar terie. - L'ascoltazione delle arterie. - La palpar zione delle art erie. - La paTete arteriosa. - Nu.. mero delle pulsazioni. Le irregolarità del cuore. Disturbi della. formazione dello stimolo; artimia del seno, extraeistolia, aritmia perpetua, tachicardia parossistica. I disturbi della conduzione degli stimoli. La durezza del polso, pressione del sangue, misurazione della preselione del sangue. La celel'lità ·del polso. La gra ndezza del polso. La forz.a del polso. La diagnostica delle vene. Ispezione e palpa.Zlione. Ascaltazione. L'apprezzamento della validità del cuore e la diagnosi della debolezza cal'diaca cronica. Q U ADRO

SINOTTICO DELLE

MALATTIE

DEL

CUORE B DEI

VASI.

La diagnostica degli orgaini dell'addome. L'IS PEZIONE DELL' ADDOMP..

Pelle, Pelle, p·àrete, organi interni dell'addome; meteol'ismo. LA P ERC U S SIONE DELL 1 ADDOME.

Le qualità del suono aiddominale, perouseione

~

pogr~fi ca dell'addome. L ' ASCOLT AZI()NE DFLL' ADDOME. LA PALPAZIONE DELL'ADDOME.

Gli sc opi della palpazione dell'addome. I principi della palpazione dell'addome. Posizio.n e del malato, metodica del medico, palpa,. zione profonda, palpazione a. scivolamento. La diia gnosi palpatoria· dei tumori. Il dolore pa1patorio. r ,a fluttua zione. L 'esofago. Lo atomaco. Lo spazio di Traube, il piloro. L'intestino. Pars coecalis ilei, cieco, tumori ileo-cecali, appendice, punto di Mac-Burney, colon. sigma; l'esame del retto. Il fegato. Sit uazione. gran•dezza, forma e ooneieitenza del fegato. Il pancreas. La milza. Ottusit à s plenica e g randezza della milza, forma., con s1stenza, dolo rabilità. I r end. L a vescica urinaria. INDICR

DE LLA

MAT ERIA·

Volume in-8° ( tascabile), di pagg. VIII-256, con 35 figure nel testo, in nitidissima veste tipografica ed elegantemente rilegato in piena tela. Prezzo L. 32 1 più le postali di spedizione.

..


ANNO XXXVIII

Roma, 31 Agosto 1931- IX

Nnm. 35

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI t

SOMMARIO. Osservazioni cli111iche : G.

Rizzo: Sui oorpi estranei dell'addome. - Q. Vischia: Corpo estraneo (ago da crochet) n.ella .cavità addomina1le introdotto dall'utero. (Conferma operatoria). Apparecchi e strumenti nuovi·: G. Ci()IIli : Tonsillotomo diatennico. Conferenze : R. Lusena: Ittero emolitico. Su1nti e rasse~ne : SISTFJMA NERVOSO : De Martel: Diagn~i ~ei tu.mori temporali. De Martel : Stati· etica di un anno di chirurgia cerebrale a proposito dei tu.mori dell'ipofisi. - Delagenière: Rieultati no· tevoli 1de1'l'.intervent-0 chirurgico per tumori del m i· dollo . - G. Pe1lacani: La m a larizzazion.e preventiva della lue parenchimale nervosa. - ORGANI DIGERENTI : F. Ramona e D. P opovici : Patogenesi speciale di a lcune tifl iti e aippendiciti. - Morley e Twini.n g: Il mec.canismo dell·a dolorabilità alla preseione nelle ulcere gastriche e duodenali. - P . Baize: Il trattamento delle diarree estive della prima infanzia.

Cenni bibliografici. Riviste sintetiche : B. B ellueci: Leeio'Ili da elettri·c ità (con speciale ri~uardo alle lesioni prodotte da apparecchi elettramedtcali). Accademie, Società Mediche, Congressi : Accademia Lan· cisiaina di Roma. Società Medioo-Ohirurgioa di Pavia. - Società Piemontese di Chiru.r gia. - So-

OSSERVAZIONI CLINICHE. Ospedale di S. Spirito in Sassia - Roma. REPARTO CHIRURGICO diretto dal prof. G. EG1n1.

Sui corpi estranei dell'addome per il dott. GrovANNI Rxzzo, aiuto. Soglio11si distinguere i corpi estranei dell 'addome in due g randi gruppii. a seconda che essi abbiano 0 11igine nella cavità srtessa dell'addome ( corpi liberi peritoneali), o.p pure provenga110 d.all 'ambien•te este.r no o da un organo contenuto nella cavità a·ddomin.ale, n el qual caso si parla di corpi estranei ·veri. Tralascio i corpi liberi peritoneali, che hanno grande interesse anatomo-patolog ico, ma di solito scarsa importanza clinica, e m 'intrattengo invece sui .corpi estr.anei veri , i qu.ali , specie in questi ultimi anni, h anno attratto vieppiù l 'attenzione dei chirurghi . Dicevo che tali corpi estranei possono g·iungere n ell a cavità addo.m inale, o a ttraverso u·n organo in essa con.tenuto (stoI11aco, intestino, cistifellea, ecc.), o per il ret1

cietà Medioo-Cbiru:rgica_ della Romagna. - Società di Scienze Mediche di Conegliano e Vittorio. Appunti 9er il medico pratico : CASISTICA: Diabete e tubercolosi po}monare. -- L'associazione del diabete i1nsiipl_do e del diabete mf!llito. - TERAPIA: Uei recen· temente -preconizzati del cloruro di oalcio. - Ua<l del -0loruro di ca1cd.o per calma.re il dolore peristal· tico. - La pratica della fissazione del calcio ne] bambino. - Ricerche sugli a.ntifissatori del calcio. - SRMEI01'1CA : Sintomi nervosi quali manifestazione preooce di cancro del pan-creae. Sulla diagnoei ·dell~ malattia del pancreas con la prova di Wohlgemut h nelle urine. - IGIENE: La casa rurale. - ME· DICINA SCIENTIFICA : Sulle cause di alterata canalizz.a· zione dell'apparato gastr<renteri.co. - Sulle altera· zioni istclogiche riscontrate nell'intestino colon aBPOT· t,at.o ohirur•g ica.mente nei casi di stipsi abituale. POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : MEDICINA INFORTUN ISTICA : M. Duvoir: Tubercolosi ed infortuni sul la voro. - Ser· vizi igienico-eanitari. C0.ncorsi. Nomi ne, pro· mozioni ed onorificenze. Nostre corr!sponaenze : Da Torino. • 1

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

Lo e per la vagina, oppure dall ~esterno, sia per

tra.u rna acci·dentale (ferite d 'arma da fuoco, ecc.), sia in seguito ad un intervento operativo addominale (corpi estranei dimenticati) . ·Essi possono essere .di differenti varietà: a parte i corpi estranei da traum.a (sopratutto ferite d 'arma da ~uo co), si tratta nel maggior numero dei casi di is.trumenti chirurgici o di tam·poni di garza, di compresse, di pezze da laparotomia, più raramen.te di altri corpi estranei (per lo p iù sostanze alimentari che fuoriuscite attraverso la perfo,razione di un organo cavo addominale possono poi provocare una suppurazione). A questo proposito curiosissi111e sono le osservazioni di F eldma nn . di Guthrj e, di Zvvetayf. 1F eldmann cita nel Zentral01~gari il caso di una contadina ch e aveva ir1 ghiott.ito un ago da sacco lungo sei centimetri , e ch e, .dopo, .avern·e localizzato I.a po izion e, ve11ne tolLo in anest esia locale d al Douglas. Guthrj e parla di una paziente ch e so ffriva intensi clisturbi alla r egion e epigastrica : alla JaparoLon1 ia i trovò, olrtre ch e aderenze degli orgar1i addominali , una piccola cisti, interpretata


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IL POLICLINICO

dapprima come cisti da cisticerco, e che alla a pertu.r a si trovò piena di semi di po1r1odoro e di lampone : vi era stata una perforazione di ulcera duodenale, da cui erano fuoriu.c;;citi i semi provocan·d o la cisti. Zwetayf riferisce che, durante un' 01perazione per diagnosi clinica di appendicite cronica in un uomo trentad.uenne, fu trovata inglo.baita n el gran.de omento 1.ina spina di pesce lunga 4 cent~metri, e sull 'appendice, già in par~e rese~ta, uria cicatrice: il paziente aveva riportato sei anni prima una ferita d 'arma da fuoco all'addome, e gli era srtata esitratta dal periton·eo una pallottola di shr.a pnell e tolta in parte l'appendice ferita. Fra gli strumenti, che possono essere i più differenti (spatola, tubi di vetro, tubi da drenaggio, aghi, pinze da lenzuoletti, spilloni, pezzi ·di ago, portaipenne, dilatatore uterino, forcine da capelli, ecc. White e Cliffard), occu1p an10 i primi posti le pinze emostatiche e le candele tte, le prime dimenticate ne]] 'addome d·u rante opeT.azioni, le secon1de giunte nella cavità addominale i·n seguito a pratiche aborti· ve mal ·COn·dotte. È infatti ·da tener presente che l 'intervento per ab·orto, specie poi se criminoso, può compJ.icarsi con perforazione dell'utero, e provocare così processi patologici vari (setticemia, peritonite diffusa, periton]te circoscritta, perforazione intestinale, ecc., ed anche la sindrome da corpi estranei dell 'addom e. Ssavinych , che ha fatto uno studio statistico sui casi di aborti provocati, cita due osservazioni inter es·santissime, in c·u i alla laparotomia furono trovate nell 'addome in un ca· so una can·deletta semirigida, e nell 'altro una can·deletta di caucciù: ambedue le candelette eran·o ben incapsulate. Ed ancora più recentemente Schmid t e Ludwig .r iferisco.n o che, in u·n a signora in 1preda a sofferenze da probabile appendicjte o salpingite destra l 'esame radiologico ·prima e la laparotomia poi fecero riconoscer e nell'addoim e un catete.r e che con una estremità gi·u ngeva fino alla cistifellea e con l'altra al parametrio .di destra, catetere che era stato intro·dotto nel! 'utero da una levatrice. Nè è da dimenticare la possibilità che , in seguito a manovre di masturbazion e, d ei corpi estran ei possano giungere nella cavità addominale. Gli stessi White e Cliffard nel Journal of Obst . and Gynaec. del 1923, ra.ccontano che una paziente introdusse in vagina, in un· mo· m ento di follia erotica, un portapenne, e poi non potè più estrarlo: si praticò due giorn.i do1)0 la laparotomia, e si trovò il portapenne incapsulato dall 'omento. 1

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Maggiore interesse hanno i corpi estranei dimenticati nella cavità addo·m inale dopo le operazioni le più varie (sullo sto1naco, sull 'utero ; sulla milza ecc.), e che possono ivi rimanere un tempo talora lunghissimo (fino a 19 anni). White e Cliffard in una loro statistica del 1923 sui corpi estranei dimenticati nell 'add·ome hanno r epertato 4-! strumenti (2~ Klemmer, 2 spatole, 2 tubi di vetro, due aghi, 2 forcine d.a capelli, 2 pinze dia lenzuoletti, uno spiìlone, un tubo ·da drenaggio, un dilatatore uterino, u·n pezzo d1 ago, un portapenn e) . Halpern nel 1926 pubblica l'osservazione di un paziente nel cui a·ddorrne fu dimenticata ,. dura nte un in•tervento operativo, una pinza di Kocher, che rimase co1à otto anni: dopo l 'asportazione della pinza il paziente 1norl rapi· da mente per tUJbercolosi polmonare. Nel 1[)28 Krause riferisce che, tredici mesi dopo 11na splen.e ctomia per cisti, fu trovata nell 'addome ·di una signora trentaquattrenne una pinza di Pèan: la nuova laparotomia din1ostrò un congJom.erato d'intestino che conteneva lo strumento, e. dopo entere·ctomi.a la pinza fu tirata f·uori dal lume 1dell 'intestino pe1'1forato. Nel 1929 Ponomorey riferi sce che, quattro . m esi dopo un'operazione g inecologica, si trovò, essendovi una fistola gemente pus, una pinza di Pèan nel profondo dell.a ferita: e che, cinque anni dopo un'operazione di echinococco del fegato, essend-0YTÌ una ferita che si apriva sempre, si trovò un drenaggio' di gomma lungo 13 om., che vi era stato dimenticato. Le osservazioni ·di tamponi di g.arza dimenticati non sono mo.l to numerose, per lo men10 fig uran·o in m.inoT n·umero di fronte agli stru· menti dimentioati nel:Ia oavità a,d,domi-na1e . . Ha.rtz e Harry descriv.o no ne'l 1921 il caso di una signora ·Cinqu:an.tasettenne che ott'anni prima aveva subìto una. operazione per tumore: presentando nUJovamen.te disturbi addominali accentuati e nervosismo, fu una secon,d a volta laparotomizzafta, e si trovò nel suo ventre una spugna dimenticata (la quale serviva allora per ascirtligare il sangue). Shiwatoff riferisce nel 1925 di una paziente trentaduenne, la quale ·due mesi prima aveva subìto un i}\tervento p·e r aborto: ·presentando .dimagramento, costipazione, distiwrb~ urinari, ingrossamento del1 'addome, si laparotomizzò, e si trovò nel Douglas una tumefazione infiammatoria incistata, nell'interno della quale era un tam·po.n e di garza imbevuto di jodio: vi era stata perforazione ·dell 'utero, l'interno dell'u,t ero era stato pennellato con tam pone di garza imbevuto di jodio, ed il tampone, sfuggito dalla pinza, 1

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SEZIONE PRATICA

attraverso la perforaiione uterina era gi·unlo nel Douglas. Hal pern n el 1926 descrive quat· tro casi d1 ta1nponi diment·i cati nella cavità addominale dopo operazioni sul'l 'utero e sullo storr1aco, .ed in due di questi casi si ebbe l 'esito letale . Haberer riferisce nel 1927 .di una pa.ziente che era stata operrata di resezione gastrica: un anno dopo la si dovette operare per peritonite, e si trovò nell 'a ddo1m e una compressa dimenticata, la quale aveva assunto l'aspetto di un grosso tumo•r e. Recentemente Genkin nel 1929 narra c he una paziente, operata nel 1925 per cisti ovarica, un anno e mezzo circa dopo l 'o,per.azione, notò la com· parsa, n eJ quadrante inferiore clestro dell ·'addome, di una tumefazione dolorosa: alla nuova laparotomia si rinvenne una tumefazione sul mesentere, nell 'inte1no della quale vi era urt tampone di garza, lungo cm. 60 x ~3, che era stato dimenticato 4 anni prima. I sintomi dei corpi estranei dell'addome , ed in particolare di quelli diimenrticati, variano a seconda della varietà d.el corpo estraneo, a seconda d ella sua posizione, e specialmente poi a seconda che si tratti di corpo estraneo asettico o settico: quellii asettici possono rimanere liberi, non dare cioè fenomeni reattivi della sierosa, oppuTe incapsularsi, ed in am·b edue queste circostanze qualunque · sintoma può mancare .p er mesi e·d anni (Donati) : se è setti· co il corpo estraneo può provocare una periton~ te tlif fusa o circo~c.ritta, p1 u ò penetrare nel- · l 'intestino ed essere così eliminato attraverso le vie naturali, perforare le pareti addominali o la vagina ed uscire così all'esterno (Donati). Di solito si hanno sintomi d1i pe.r itonite ·a cuta diffusa, oppure dolori addominali senza causa apparente: spesso si ha un quadro clinico simulante una oocl·u sione intestinale, od un processo infiammatorio (appendicite), oppure un tumore (cisti, turr1ore solido ·del mesen tere, tumore ova.r ico ecc.): talora il corpo estraneo può provocare ascessi del Douglas o delle pareti a·ddominali. E non si dimentichi che le fistole che non guariscono e le ferite opPratorie cl1e non si chiudono sono sempre sospette, sicchè in·dagando bene, si riesce non di rado a scoprire ed a togliere un corpo estraneo cl1e impediva la guarigione. Circa la diagnosi, q•u asi sempre ardua, s.i può dire oggjdl sia essa alquanto facilitata dal1'esame radiologico, che spessissimo aiuta a stabi lire non soltanto la posizio11e rna anche la natura del corpo estran eo. Così r ecen.ten1ente AtLilj è riuscito, mediante esame radiologico accurato del tubo digeren.te, a localizzare entro il lume intestinale due grossi c.or:pi estr.a1

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n ej, ch e a'll'atto operati,ro si son di111o&Lrati du.e pezze da laparatomia. Ponomorey ritiene c.h e i corpi estranei lasciati ·n ella cavità a·ddominale siano di rado suscettibili di guarigione spontane1: erl infatti dalla statistica redatta da White e Cliffard, riguardante 44 casi, risulta ch e 11 pazienti sono morti (25 %) dopo aver portato il conpo estraneo nell'addome per un t.err1po variabile da tre mesi fino a sette anni : degli altri 33 g uariti, 26 so•n o stati operati una se· conda volta, e solo sette hanno espulso spontaneamente il corpo estraneo attraverso un ascesso o per il retto. . Pe1rchè credo sia di qualche i·n teresse rendo nota la seguente osservazione: V. ~faria, di anni 45, nubile ; è stata operata il 25 agosto · 1927 di « colporrafia ant~riore, amput azio11e àel collq t1terino sec i>ndo Schroeder, colpoperineorrafia », ed ~l 10 settembre 1927 di cc IsteropessJ pelvica second<) Pestalozza associata a fissazione retrouterina dei ligamentj. ro1~ondi secondo l)artigues >). Deco ~·so operatorio r egolare. Guarigione. Il 26 mag·gio 1930 chiede ricovero in ospedale perchè da due n1esi soffre crisi dolorose al basso ventre con irradiazione alle radici di ambedue le coscie e disturb~ urffi:ari (pollachiuria, bruciore durante le minzioni, stimolo doloroso e continuo ad urinare) : le lirine, dapprima sempli.cemente tor~ bide, son. diventate rossastre e poi francamente emartich e alla fine di ogni minzione, anz~ da circa 20 giorni emette alla fine di ogni urinazione alcune gocce di sangue. Funzio11i intestinali torpide: la pazienle accusa forte dolorab~lità alla r egione anale, e stimolo freqt1ente alla defecazione: questa è stentata e dolorosa: È dimagrita ; si nutre scarsamente. Asserisce di non aver mai emesso· calcoli con le urine, di non aver mai sofferto dolori nelle regioni renali, di non aver mai sofferto febbre. E. Obb,. - Condizioni generalj discrert:e. Stato di nutrizione scaduto; sistema scheletrico, apparato lin.f oglandolar e normali. Torace, cuore, nulla. Addome : la palpazione della regione ipogastrica e della foss:i iliaca destra è n1ollo dolorosa; organi ipocondriaci normalj. · Nulla al! 'esame del sistema nervoso. Esame ginecologico: vagina di media ampiezza; collo uterino piuttosto corto, corpo fi sso; la palpazione del fornice anteriqre, del fo,r nice laterale destro della parte destra del fornice posteriore riesce 'dolorosa; si apprezza da] fornice latera1e destro 11na tum efuzione g rossa quanto un piccolouovo, dolente, a superficie irregolare. Esplorazione rettale: è dolorosa. Nessun segno di fistola vesc~co~uterina o v,escicovaginale. Dt1rante i primi 17 giorni di degenza in os~e­ dale 1a p·aziente ha sofferto temperatura febbrile fino' a 38°,8, a carattere foI'temente. remitle~te e talora intermittente; cure di urotropina, e]m1tolo, bleu di metilene, istillazioni di olio gome!1?l ato in vescica non hanno apportato alcun ben eficio. 1


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l1\ N~o

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Ripetuti esami non hanno fatto riscontrare nessun segno di fistola vescico-vaginale o vescico-uterina. Nort è stato possibile eseguire ali 'inizio la cistoscopia p er la scarsissima continenza della vescica e per i forti dolori che l'introduzione in essa, sia pure di piccola quantità di liquido, pro1vocavano. Le urine, emesse sempre a prezzo di intensa sofferenza, sono state torbide e spessissimo ematiche. Esame fisico-chimtco delle urine: albumina e grande qutintità di pus, presenza di sangue; assenti lo zucchero, ! corpi acetonici, i pigmenti biliari. Sedimento: nwnero se cellule di sfaldamento d elle basse vie urinarje, numerosi globuli di pus, numerosi globuli rossi. Esame qatteriologico delle urine : Flora micro-

Decido il catelerisn10: la sonda incontra, in vicinanza del collo vescicale, una resistenza pastosa, soffice, ma invincibile: pratico la dilatazione dell 'ure'1:ra, e con una pinza a branche sottili e lunghe estraggo dal ! 'uretra stessa due tamponi di garza, lunghi l 'uno 25 e l'altro 26 centimetri (vedi fig . 1) imbevuti di liquido torbido e fetido, cui

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FJG.

2.

seguo,n o i1nmediat an1ente 1\1oriuscita di abbondante quantità di urina anch 'essa fetidissima , ed apparen~:e e rapido sollievo dell 'ammalata . Da allora le sofferenze sono rapidamente migliorate e la somministrazio11e dei diuretici e dei

FIG.

1 ..

bica mista con prevalenza del col~bacillo. Negativa la ricer ca del bacillo di Koch. Ricerca del gonococco nel secreto vaginale nego tiva . Cutireazione positiva . Reazione di Wassermanri negativa . Radioscopia del torace negativa. E same radiologico del! 'apparato digerente negativo. L ' iridagine radiologica dell 'apparato urinario, eseguita senza sostanze di contrasto, non ha dimostralo ombre sospette di corpi estranei, nè a1terazioni a carico delle pareti vescicali o dello scheletro dcl bacino. Nel pomeriggio dell '11 giugr10 1930 sono i11vitato a visi lare d 'ur~enza l 'ammalata, la quale raccontn cti essere stata colta improvvisame11te da forti clolori alJa regione ipogasi~rica, da s timolo dolorosissi1110 ad urinare con impossibilità assoluta di cn1el tere urina. Al di sopra del pube vi è u11 globo Ye .. cicale abbastanza acce11luato, e la palpazione, la pit1 superficiale, provoca delle grida strazian li. 1

FrG. 3. c1isinfettanti urinari, dapprima senza effetto, è s tata va11Lnggiosa: i) g iorno· 3 luglio 1930 ho potuto eseguire per la prin1a volta la cistoscopia co11 il seguente refer~o: vescica contenente circa 120 eme. di liquido, fortemente arrossata, specie nella ~ua parte des tra, con qua e là d elle suffusioni ~ anguigne e degli amn1assi bianco-giallastri di pus: orificio urcterico di sinis tra visibile: orificio ureterico di destra visibile solo all a prova del•

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SEZIONE PRATICA

I 'indaco-carminio, quando da esso fuoriesce i] getto di Jiquido bleu: in vicinanza dell 'orificio ureterioo dl destra gross.a escavazione a cratere, di colorito bruno>-scuro, da cui geme pus: si vede fiottare nel liquido v·e scicale un qualcosa di colorito giallastro: è desso un altro piccolo tampo·ne che il giorno dopo I 'ammalata emette spontaneamente per l 'uretra (vedi fig. 1) . L 'indagine radiologica con introduzione di ossigeno i_n vescica dà un radiogramma il quale dimostra una vescica rli grandezza normale, ma il cui cont<Yrno laterale destro è, nella parte più bassa , irregolare co me da soluzione di continl.10. I ra1

Fio. 4.

vento operativ-o sul perineo ed un intervento operativo addominale: dopo circa due anni dalle operazioni, in pieno b.enessere, crisi dolorose violente alla regione epigastrica e disturbi urinari: fra le crisi, una ,d i esse felice: dei tamponi di garza si incuneano n el collo vescicale, ma s<Yno ·troppo ostruenti pe.rch è il valido sforzo della vescica riesca a vincere: il soocorso del chirurgo sottrae l'ammalata dalle sue sofferenze: l 'esame cistosic opi co e l'esame radiologico dimostrano una .perifoir azione della vescica ed un netto diverticolo paravescicale, Nessun duh·b io diagnostico du:n,q ue : d ei tamponi dim.enticati nella cavità addomina le han·110 pro,vocato , dopo un tacito e lungo p eriodo· -cli latenza, 'l.lna .s u·prpu.razione perivescicale, lai quale si è di 1p oi aperta in vescica , ed ha per1ne~so così ai corpi estranei di .raggi ungere lai cavità vescicale. La sicura assenza di una fistola vescicale fa escludere che i tamponi abbiano raggiunto la vescica ,per via vag ino-uterina, e d'altra parte , con una tale interpretazione , non si r iuscirebbe a s-p1iegare esaurientemente la vasta ulcerazio,n e vescicale e l 'omb ra diverticolare paravescicale che g li esami cistoscopico e ra.diologico hanno dimostrato. Tuttavia la diagnosi, 1b en facile ·direi a·d eventi .comp·i uti, è rimasta oscu.r issima all 'inizio, quando l 'imponenza e la predominanza dei disturbi vescicali, no•n c:h è la loro co.m parsa quasi irn1provvisa in un·o stato di completo benessere , definivano bensì una cistite grave, ma nulla ill111m•inavano cilìca la sua n atura. L 'ipotesi vaga di un conpo estraneo o di un neoplasma mancava di conferma, e la possibilità di una m.a lattia tu:be!'colare aveva contro di sè, al.tre ch e l 'assenza di tare eT'e·ditarie, l'assenza di si11tomatol-0,g ia rena le, di reperto b atteriologico positivo, e d i un qualunque segno clinieo e r adiolog ico di tuber colosi. (La sola cutireazione è stata positiva) . Ri usciva molto difficile in veri tà pen sare a dei tamtp oni di gar za dimenticati ne11 'ad·dom e, e per di p iù ch e, faittisi stra da n ella vescica, fossero ·dessri a 1provocare 1a sindrom e! Le ricer ch e fatte n ell a lettera tura m i h anno convinto della as olu ta ecceziona lità di una simile osservazione . Si tro·van o infa tti descritte perforazioni della vescica da par te d i raccolte su·ppurative ·de] b acin,o (Roten1berg, Matusotszky, Sofrono~, ed altri), si leggon o pubblic.azion i belli sime su coripi estra n ei vescicali, alcuni dei quali intro dotti in vescica in un momen to di ab errazion e genitale (Og lobin, Bonin, Ulrich , Pfeiffer , Pfister , Sil,ran Cesare, Catterina, Goldstein, Jan sen, Berger, Mon o ch kin , Stiglba uer , Breitn1an11, l\ifor o, Norbert , Sztelar, 1

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diogra111mi o~ tenuti con i11troduzione di bromuro di sodio in qua11tità di circa 120 cc. dimostrano una tipica ombra da diverticolo vescicale nella parte laterale destra e posteriore della vescica (vedi figg. 2 e 3). Facendo urinare l 'an1malata, l '0 mbra vescicale data dal b·r omuro di sodio· scompare, m entre rirna11e iniettata l'om,bra diverticolare paravescicale. L'esame radiologico eseguito dopo somministr azione di l Jroselectan dimostra una regolare eJiminazione di esso da reni in sede normale e I 'ombra del diverticolo i11sie1ne all 'ombra dell~ vescica (vedi fig . 4) . Le su ccessive indagini cistoscopich e hanno dimostrato un miglioramento sempre più accentuato delle condizioni locali della vescica: ed il giorno 2 agosto 1930 l 'inferma ha lasciato }'Ospedale. 1

CO NSIDERAZIONI

Da un ' a ttenta disamina -d ei fe11omeni morbosi su:espostJi se ne deduce molto chiaro il quadro clinico: l 'inferma ha subìto un in.ter1

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IL POLICLINI CO

Bon·n et, Somtang), si trovano descritti, e n e ho parlato più sù, esempi di tamponi ·dimen ticati n ell a cavità addomin.ale : ma non ho tro·vato .descritta (r11i si perd·o n 1i u11 possibile erro~e) la eccezionale e fortunata casualità che dei tamponi d i garza dimentica.ti nell 'addome f uoriescano ali ' esterno per la via della vescica. A p.a rte I.a rarità, è quin1di l 'esito feli ce ch e più 'p.artico1a rmente interessa : d.alle o&Serva zioni r ecen site ho .p ,otuto d edurre ohe i tamponi dimenticati i1ell a cavità a ddominale, pro· vocano di solito ·distu.r bi gravi e costrinigon-0 ad una nuova laparotomia la qual e, se ch iarisce la dia,g·11osi, è non ·di 1-ado mortale. Nella paziente di oui h o riferito la storia vi è stata invece fin dal primo n10.m ento la t en·denza ad un.a guarigi.o ne 1direi quasi spontan ea : i t,;Oflpi est.r an ei sono rimasti n el1 'addome per circa 2 anni senza dare disturbi apprezzabili : poi una crisi dolorosa ha testimoniato l 'apertura ed il vuotamento in vescica di una raocolta su•p purativa fo.r ma'tasi subdolamente : finalmente l 'organismo e l 'organo mal.ati hanno re.a.gito e l ottato con relativo su·c cesso per libe· .:rarsi d ei corpi estranei . Cr edo d a ultimo suiperfl uo insistere sugli ·utili ammaestramenti che da quanto h o detto scaturiscono, e non mi di,rulgo sui soliti e trop)p10 n oti espedienti cl1e ' 1algon o ad evi ta~e questi disgraziati e spiacevoli errori (afferrare il tampone con pinze adatte, tener d Jocchio ed as$icurare le pezze fino a lla chitlsura d ella ferita oper.atoria, fare l 'inventario d elle 1)inze e degli altri st11lln1enti ecc.): mi limito soJtanto a.d un semplice, modesto, ma dovero,s o monito: Ordine e saggezza ! 1

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RI_1-\SSUNTO .

L 'A. do.p o aver fatto una con1pleta rasseg·na sui corpi e tranei ·d ell'addome, specie su quelli dimenticatii, n e riferisce u·n caso, nel quale dopo operazione gin ecolo.g .ica erano stati di 1nenticati nella c.avità addon1in.a le · tre lunghi tamponi di garz.a. I d·etti Lamp·oni avevano provocato una su.p purazion e perivescicale, la qua · le si era poi aperta in ve~c ica sicchè fu IJossibile all 'A. di estrarre i corpi estranei per via uretrale. L 'ass0tll1ta eccezion.a lità dell 'o·sservazione , e l 'esito felice s•i rendono ·degni ·di m en zione. BIBI.IOGRAFIA. 1\1.\BtON

G. Traité d'TJrologie.

BÉGOUJN,

Bot."RGEOIS, ecc. co n1pencl io di PatolOgia

Chi rurgica. DoNATI. C/1,irurgia dell'addom e. 0GLOBLIN . Ein l''all von l " r en1crh'orper der Blase. C hirurg. Fall. Klin., 1920.

BoNIN

[ANNO

XXXVIII, NuM. 35]

H.

Slearin Premdh'nrper in der Blase: J~n tfernung mittels intravescicaler A nflosung du·rch B en zin nac.h L Ohusteien . Chirurg. Urol.

Priv. l{lin. A. Fre11denberg.

Eru'i.EsT.

Beitrag e zur pathologie der Fremclkorp er der Flarnb_lase Zeitschr. f. Urol.,

P1•'EI FFER

Bd. 14, H . 9, p ag. 366. F1sTER

E.

Zur Kasuistik de r Fremdkorper der

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A.

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korper in der Bauchhohle. Ibid ., 1928, pag. 217. (i-ENKIN I . Ueber einert inter essanten Fall von Fremdkorper in der B auchhohle. lbid. , 1929,

pag. 514. PoNOi\IOREY

. A. Zu r Frage cf er nach L apar atomze11,

in de r BauchJiohle zu rackg elassenen Fremdkorper . lbid., 1929, pag. 83. ,SOFRONOV. Zur Prage àe r perfo r alionem eil erig er prozesse der Bekenorgane 1ind Gewebe in die E-Iarnblase. Ibid ., 1929: pag. 647. FELD~rA. N ~ Zur Kasnislil~ rler Fremdkorper in der Bauclihohle. Ibid. , 1929, p ag. 778. · ATTILJ S. Ec ce.zionale reperto r adiologico in un caso di offusi nne cron i ca dell'inleslino. Boll e ttino e. Atti ct ell '~\rr.a rlen1ia L ar1ci siana, magg io-

lt1glio 1928.


{ANNO

XXXVIII, N UM. 35]

Istituto di Radiologia Medica della R. Università di Roma

diretto lial prof. A. Busi.

()orpo estraneo (ago da crochet) nella ca· vità addominale introdotto dall'utero. (Conferma operatoria). Qtr10T1~0 V1scHt ·\.

Dott .

1271

SEZIONE PRATICA

La paziente nell'introdurre questo corpo e-

straneo av·vertì intenso dolore, estrasse il mandrino e rimase in letto un a giornata sempre i n preda ·a vivi dolori addominali ~ Dopo venti giorni comparve peritonite diffusa e solo in questo periodo ricorse all'ausili o di un sanitario. Sottoposta all 'in·dagine radio.g rafica le fu riscon tr.a ta la pr esenza della siringa che era situata nella fossa iliaca sinistra e nella regione ipoga strica. Questo caso descritto .d all 'A. a c.quista tutta la su.a importa.n za per dimostrare come possa un corpo estraneo r estare n ella cavità addominale per sì lungo te mpo ed essere - com-e dice l 'A. - tollerato dalla paret e. In tutte queste ma n ovre abortive la morte della paziente può avvenire per cause diverse e TuOn esser e legata al tipo od alla esten sione d·elle lesioni riportate in tali m anovre. L'Hofma nn (citato d.al 1Filippi) am·m et teva da tempo , ed in un caso ne ebbe conferma, che l 'i.n troduzione di liquidi causti.ci o a ssai caldi ·d etermini lesioni n·ei tessuti con fatti di tromb osi ut·erina che a sua volta provoca l 'embolia polmonare , causa di morte immedia ta. Altre volte - come pen sa Sentex (1) questa · introduziorte violenta di liquido può attraver sar e l'utero, arrivare alle trombe e quindi alla .cavità p eritoneale e dare un risentimen to inten sissimo. Qualc11e altro autore (Strassmann) invece ha parlato di embolia grassosa ch e colpisca le vene intrauterine, quando vengano praticate iniezioni di a.equa saponata. . 1

Numerosi sono i m1ezzi chimici e mecs.anici con i quali sono state tentate pratiche abortive: in m edicina ·legale sono riferiti casi tliversi di sog ge·t ti ch e per raggiungere l 'intento son o ricorsi all ' uso di sosta.nze chimich e toss ich e, le qua li dimostrano una particolare azion e ecbolica. Dal Taxus b accatus alla Juniperus Sabina, dalla Ruta alla Segala per citarne alcune di queste sostanze : m a vi è anche chi si è servito de l fosforo, e sopratutto della cosidetta pasta fo forica , d·el1 'ar sen·ico e suoi d·erivati, d·eil m ercurio , del cloroformio ecc. In qua.n to al chinino - che figura pure tra i ·m edicam enti v.antati per determin.are l 'aborto - riferirò il }Jarer e dell 'iiaberda il .quale pensa ch e il chinino non manifesta alcuna azione sull ' utero gravido in riposo e ch e è ca11ace quan·do esist on o le contrazioni di rinforzarle. Più importan te è l ' interruzione della gravidan za con i m ezzi m eccanici. Il Fili ppi (1) classi fi ca q11esti mezzi meccanici in m ezzi ·m eccanici violenti indiretti (cal ci, u rti, scosse, ecc.); m ezzi meccanici violenti diTetti sul collo o n ella sua cavità . In qu esta seconda cat egoria ri entrano le man ovre eseg uite dir·ettamente sui genitali con 1'introcluzion.e di sostanze irritanti, l 'introduzion e di acqua troppo c.alda o . fre·dda , la pen1e· ti.razion e di sonde, lo scollam ento delle m em ... bran e fatte a m ezzo di aghi , candelette. Tutti qu esti m ezzi costituiscono d ei t entativi per pr ocurar e l 'abor to, m a ognuno di essi non è scevro d.a pericoli per I.a donna che si sottopon e a simili pratich e abortive. Ne i lra Ltati di me dicin~ l egale .sono d·escritti q uesti ab orti criminali fatti quasi sempre d a mani in esperte e cl1e ebbero esito funesto. Un caso di perforazione dell 'utero per procurato aborto è stato descritto dal 1F rancini e <:omunicalo all 'Associazione Me dica Triestina: Si tratLava di una donna pluripara che temend o di esser e restata gr avida tentò di interromJ)ere la gravi danza introducendo nel corpo del! 'utero una sirin ga n1 etall.ica con mandrino p ure di m etallo. •

1

M. G., anni 35 Padre vivente e sar10. La m adre, morta a 60 anni, . in seguito a broncopolmonite, ebbe quattro gravidanze condotte a termine. Dei fi gli uno è morto in tenera età per m alattia ch e la p . ign or a : gli altri godono buona salute. Nata a termine., d a p ar to eutocico ebbe a]laltam ento m at erno, infan zia ed adolesce~za normali. Nega di aver avu to i comuni esan temi inf.antili. Mestruata a 17 anni, le m estruazioni si sono sempre m antenute regolari p er ritmo, qu antità e durata · a 24 anni sposò u om o apparentemente san o; b a ~vuto una so] a gr.avidan za gem ellare, condotta . . . a termin e. Dei due figli uno è m or to a 9 anni d·1 et à in seguito a scarl~tlina; l 'altro è vi~ente .e san o. La p . afferma di essere stat a sempre in ottima salute. Nega lues e malattie ven er ee. L 'inferma asserisc~ di. aver introdot~o, a scopo abortivo, circa 10 g1orn1 fa, n ella cav1t~ u terina, un uncinetto di osso della lungh ezza d1 circa 16 (1) Citato da Legale) .

FII.IPPI

(n el Trattato di Medicina


1272

'

IL POLI CL IN lCO

cm. e dello spessor e dei comuni uncinetti di uso domestico (circa 2 mm.). Lasciò in situ detlo corpo per . tutta una notte, in.a la mattina clopo, per quanti tentativi ab·b ia fatto, non le fu possibile rict1perarlo. Recatasi da un sanitario, questi giudicò necessario un intervento chirurgico. Chiede per questo ricovero in Clinica. È da tener presente, nei giorni precedenti all'ingresso in Ospedale, che ha avuto febbre subcontinua, che ha raggiunto i 39° non preceduta da brivido, con r emissioni di circa 1 gr.ado. Alvo e diuresi n ormale. Esa~ru: obbieltivo. Don11a in buone condizioni generali. Decubito indifferente. Colorito della cute e delle mucose visibili pallido: scar so pannicolo adiposo sottocutaneo. Muscoli ipotonici ed ipotrofir,i. Non si p alpano gangli nelle varie stazioni linfatiche periferiche. Nulla di notevole alle ossa ed alle articolazioni. Temperatura 37,),, 3, polso 82, ritmico, di normale ampiezza, altezza e tensione; respiro 20. Nulla a carico della testa. Pupille uguali, prontamente reagenti alla luce ed alla accomodazione. Lingua umida, detersa. Nulla alla bocca e all'istmo delle fauci. Nulla di notevole al collo, alla tiroide e alla colonna cervicale. Torac e. Di forma tendente alla cilindrica. Fosse sopra e sotto clavicolari, sopra e sotto spinose infossate; spazi intercostali evidenti. Nulla alla colonna toracica; polmoni nei limiti. Normale il fremito vocale tattile; suono chiaro poln1onare in tutto l 'ambito; murmure vescicolare normale; cuore nei limiti ; toni netti. ' Addome. - I11fossato sopratutto nella metà inferiore e leggerm en te svasato ai lati. Cicatrice ombellicale normalmente infossala e pigmentata; lieve pigmentazione <lella linea alba. Normale la mobi· lità addominnle durante gli atti respiratori superficiali. Se si invita l 'inferma a compiere una profonda inspirazione, seguìta da una espirazione prolung.ata, la paziente avverte, sopratutto durante quest' ultin1a, 1nodico dolore in corrispondenza della fossa iliaca destra. La cute è u gt1almente spostabile e sollevabile in grosse pliche in tutta la sup erficie addominale. Non edema sulla cresta iliaca e sulle spine iliache antera-superiori; leg·geTa <lifesa muscolare in corrispondenza del q11adranle inferiore destro del1'addome. Con una palpazione profonda la pazie11te accusa vivo dolore a carattere puntorio localizzato poco al disotto del punto di unione della linea ombellicale trasversa con u11a perpe11dicolare abbassata sulla spina iliaca an teriore e superiore. Fegato e milza nei limiti; non si palpano i reni. Esame ginecologico. - Alla esplorazione vaginale con lo speculum non si osservano lesioni di continuo a carico dell 'utero, n è altro fatto degno di rilievo. Non si praticano gli esami speciali (isterome· tria, ecc.) per ragioni di opportunità. Con l 'esplorazione birnanuale si avver le che il fornice destro è leggermente appianato e si apprezza al disopra di esso una resistenza diffu sa, a lirnili indistinti, la cui palpazio11e provoca dolore piuttosto intenso. Esanie radiografico. - L 'indagine radiografica d el bacino mostra la presenza di un corpo estraneo di opacità ben marcata, di una lunghezza di cm. 16 e di 2 nllll. di dia111etro adagiato nella

[A~~o

XXXVIII, NuM. 35]

fossa iliaca destra, òisposto obliqua1nente dall 'allo al basso e dall 'es terno all 'interno avente l'estremo superiore a forma di uncino (fig. 1).

I }

.. '

FIG.

i

1.

~ell a

proiezione laterale si osserva che il corpo estraneo è intimamente addossato alla colonna vertebrale (fig. 2).

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2. Se ne deduce quindi che il corpo es traneo è siluato profondamente e localizzato in gran par le 11ella cavità addominal e. . Reperto operatorio (Prof. Perez). - Laparatomia pararettale destra, apertura del peritoneo: epiploon aderente alle anse intestinali (cieco e tenue) anch'esse congeste. Si nota presenza di essudato siero sanguinol ento n el piccolo bacino. F1G.


r ANNO

XXXVIII, NuM. 35]

SEZIONE PRATICA

Nell 'esplorazio·n e manuale si palpa fra le anse Da presenza di un cor1)0 rigido, disposto obliquam ente dall 'interno all 'esterno e dal basso in alto, il quale è indovato nel m esocolon ed è infossato fra le anse intestinali del t enue e fra l 'epiploon formando una resist enza a salsicciotto. Nell.a manovra di dissezione dall'estremo infe.riore di questo salsicciott9, situato in vicinar1za del l:orpo dell 'utero fuoriesce una piccola quantità di .secreto mucopurulento, fetido (una piccola parte viene raccolta p er l 'esam e batteriologico) e si metle allo scoperto per un tratto di tre cm. circa I 'estremo ottuso dell 'uncinetto di osso che vien~ fac il1nente estratto. Si applica un piccolo stuello di garza nel tramite ' .ed un altro se n e l ascia n el piccolo b acino; dopo la toilette delle cavità e l'esplor azione dell 'utero (incomplet a ' per precauzion e) per st abilire se esis tevano lesioni n ella p arete di quest 'organo . Si sutura parzialmente l a p ar ete addominale con piano di catgut e geta . L'uncinetto estrat lo i)resent a 16 cm. di lunghez:za, è di osso ed b a un diam etro di circa 2 mm . L 'estrem o ad uncino era rivolto in alto .

,

1273

pace di scorrere, con opportuno m occanismo di trazione, nel corp.o ·d ell'apparecchio r ecidendo cosl .la tonsilla precedentem ente afferrata. Il ton sillotomo è ra ppresentato in modo sch ematico dal disegno: I ) Porzione fissa del •

RIASSUN1' 0 . L 'A . de crive un caso in cui è stata riscont rata la presenza di un lungo corpo estran·eo n·ell a cavità addo1n inale introdotto dall 'utero, rimasto in qu·e sta sede per b en ·d ieci g iorni, e d e stratto 1)er vja lap arat omica. BIBI.. l OGRAFIA.

Atti Associazione Medica Triestina, 1928 (rifer . Policlinico, Sez. Prat ., fase. 33). · F 1L rPP1. Trattato di Medi cina L egale. Editrice Vallardi, Milano. HAnERDA. Wien er Klin. Woch., 1929. SENTEX . Citato d a F1LIPP I. F RANCl N I .

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI Tonsillotomo · diatermieo per il dott.

GA S T ONE C10N1

(Empoli).

La diatermia, ch e ·d a non m olto è entrata a far parte dell 'istrumentario chirurg ico, offre in·dubbiamente in og ni campo alla t ecnica ()perativa servigi di im p ortanza assoluta, ma il carattere di questa m ia breve nota non mi co·n sent,e di intr.a tten er m i sui vantaggi che ha tratto ·d alla r ecen te e preziosa conquista la chi1·urgia gen erale. È indiscutibile ch e se l 'uso della corrente d iatermica ha incontrato n egli interventi più svariati il favore in condizion at o dei Chirurg hi, t rova n ella operazione di cui inten.do qui occuparmi (la tonsillotomia) l 'assoluto e più razion ale impiego. L 'istrumento di cui n1i valgo, costruito in 1n etallo e r ivestito ·d i materiale isolante, porta u n 'ar1sa di acciaio, p·e rcorsa da c.;orrente, ca-

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I

~::~.._---In LS---4\.S

,~OJ - -- 1 1 )

-ton sillotomo. 2) Su.a estre1n ità inferiore incavata a semiluna on·de adattarsi a l corpo ton sill are. 3) S11a estrem ità su periore portan te un an ello per la pr essione da ose rçitar si col pollice. 4) Porzion e scorrevole dello strumento, i1el le due posizioni consentite d.alla escu rsion e m.assima, portante l 'an sa in filo di accia io riprodotta pronta per a fferrare la tonsilla (5) ed allogata · n ella sua doccia (5 ') . 6-6 ') assicelle per la t razion e dell 'ansa da esercitarsi con l'indice e con l 'anular e. 7) filo conduttore ·di corrente. Operazione : preparato l 'ammalato com e per l 'operazione da pra ticar si con i comun i m etodi , .a p·p lico a lla nuca a p erfetto contatto con la cute l 'elettrodo n egativo (una piastra d i piombo di circa cm. 15 x 5) collegato per m ezzo di filo conduttore al! 'appa recch io di diatermia , preparo il ton sillotom o, con:n esso con l 'altro cavo inserito sull '.apparecch io gen erato~ re, dan do all 'an sa, ch e è possibil e regolare a seconda d ei casi, la c irconferenza a da tta a l volum e della tonsilla d a operare . Io son solito


1274

[ANNO

IL POLIOLINICO

afferrare e stirare la . tonsilla con una pinza d entata, che faccio passare per l 'ansa, in modo da snidarla dalla sua loggia ed assicurarla entro il filo m eta·Ilico ch e con una prima trazione (a g hia ccio) la strozza alla sua b.ase impedendole di sfugg ire alla presa: tolgo allora la pinza e rapidamente, immessa corrente nel circuito mediante un interru~tore a pedale, esercito la trazione sull'ansa che recide rapidamente il tessuto. Il tonsillotomo è subito pronto per la seconda tonsilla senza bisogno di ricorrere a dar la forma conveniente al filo di acciaio od a sostituirlo (come sarebbe indispensabile con un comune serra-lllod.i) giacch è l'ansa sospinta fuori dallo strumento mantiene la sua normale curva . Orbene io ritengo per certo che, anche a prescindere dagli altri vantaggi ai quali ognuno può dare un valore soggettivo, (n ettezza del campo per la esecuzione in bianco dell'intervento, ·d iminuzione del .dolpre , più rapida riparazione della superficie cruenta) il fatto che incondizionatamente d eve ·destare la simp.a tia dell'operatore è la garanzja assoluta da emorragie ~mmedi ate e secondari e. Infatti nella superficie di taglio - ch e appare in minimo gr ado mortificata e riacquista immediatamente, dopo la rapida ischemia ch e segue al tag lio, il normale colorito roseo - 1'emostasi è p erfetta . Il .metodo, tutt'altro che in.daginoso, ci mette ·dunque a riparo da ogni rischio e ci consente di praticare la tonsillotomia ambulatoriamente senza alcuna preoccupazione. PtIASSUNTO.

L' A. presenta un tonsillotomo costituito da un 'ansa ·metallica percorsa. da corrente diaterm.ica ·e scorrevole m edia nte opportuno meccani smo, che recide la tonsilla rapidamente con garanzia assolu ta della emo "'tasi . R.lcord/amo l'Importante monografia: Prof. MICHELE BOLAFFIO

Direttore della R, Clinica Ostetrino-Gi•n eoologioa dell'Università di Modezi.a

Lo stato attuale della Radioterapia Ginecologica Volume in-8°, di pagg. VIII-112, nitidame nte stampato eu ottima carta, oon 10 figure in.t erca1ate nel teeto e altre 20 sn sette tav<>le fu<>Ti teeto. - Prezzo L. 2 O, più le spese postali di spedizione. Per i nostri aibbonati sole L. 1 8 in porto ft'&nco. Inviare Va.glia all'Editore LUIGI POZZI, Uffioio Poetale Suoonrea.le diciotto, ROMA.

XXXVIII, NuM. 35]

CONFERENZE. Ittero emolitico. Su questo argomento ha fatto una conferen ~ za Lord Dawson of Penn (The Britisli M edic. Journ., 30 maggio 1931). J_ "ittero e1nc·litico ha un g rande interesse, perchè i1nplica lo ~tu­ dio delle orig ini e del destin.o ·del sangue e della bile com e pure delle funzioni del midollo osseo, del fegato e della milza. ~ stabilit-0 ormai che il pigmento biliare, contrariam ente ai sa.li biliari, si forma in magg ior parte fuori del fegato. fl ifatti, Whipple e Hooper l 'hanrno trovato nel sangue di 1cani il cui fegato era stato escluso dalla circolazione (in questi cani comparve ancl1e ittero) e Mann coi suoi collaboratori trovò bilirubina nel plasma sanguigno dopo estirpazione del fegato. Inoltre legando il dotto · biliare comune ed asportando la cistifellea in un ca.n e compariva bilirubina nel plasma, com e pure se ad un cane si estirpava il fegato. Lo stesso risultato si è ottenuto estirpando tutti gli organi addominali; dopo quest'intervento i] sangue venoso e arterioso del ren ~ e quello ·di un a rto non mostravano differenze, mentre il .sang u e v1enoso del midollo osseo e della milz.a conteneva più bilirubina del sangue arterioso. Quindi milza e mi.dollo osseo sono la sede ·di forn1azione della bilirubina. La bilir ubi11a si forma an ch e per opera delle c·ellule reticoloendoteliali. Ci .sono due tipi di iperbilirubinemia : uno dovuto a ·ritenzione della .b ilirubina n el sang ue e uno dovuto al passaggio di ·bilirubina dalle vie b iliari a quelle sanguigne. La r eazione di van ·den Berg h permette di di tinguere le due vie. L 'ittero e molitico non è m ai molto intenso, compare per lo più n ell'infanzia . Esso produce notevole quç>.ntità ·di ster'cobilina e per que sto l 'urobilinuria è molto intensa. La milza è semprie palpabile ·ed è più o meno aumentata di volume in toto; m a il suo volume non è proporzionale. alla gravità del caso. L 'anemia ch e accompag na l ' ittero emolitico è un'a.n emia secon.daria, ma qualch e volta può assuimere il quadro d ell'anemia perniciosa. C'è una spiccata microcitosi con numero r elativamente alto di reticulociti. La r esistenza g lobulare è notevolmente ridotta. È stato dimostrato un rapporto fra resistenza globulare e dimensioni dei g lobuli rossi, nel senso ch e più sono piccoli e più sono fragili. L'ittero emolitico trae giovamento dall.a splenectomia, è una malattia familiare. La malattia può durare a•n ch e 20 anni. Non è prudente praiicare la trasfusione sanguig na , ch e dà risultati migliori in altre anemie (p. e. la perniciosa). Un certo numero di malati di ittero emolitico muore; la causa di morte può essere l 'ane1

-


I ANNo

XXXVIIl, NuM. 35]

1270

SEZIONE PRATICA

mia emolitica, o una colangite, o una 111alattia intercorrente. Cura. - I risultati della splenecton1ia sono buonissimi: l 'ittero scompare rapidamente, e rapidan1ente il numero delle emazie ritorna normale. Il malato più gio ane operato aveva 10 anni. Negli ammalati di oltre 40 anni la splenectomia non è consigliabile. Se i deve intervenire anche sulla cistifellea, è bene non fare i due interventi contemporaneamente. A volte la splenectomia non è seguita da ripristino del numero delle emazie; i.n questi casi bisogna pensare ad una concomitante lesione 111idollare. L'A. dopo aver descritto le lesioni anatomopatologiche della mil2a e del fegato si ferma ad esaminare minutamente quelle del midollo os.seo. Esso si presenta ad occhio nudo come midollo rosso, senza grasso; microscopicamente ha più emoblasti che leucoblasti e più norn1oblasti ch e megaloblasti. Però quando compaiono fenom eni di esaurimento nella rigenerazione sanguigna il midollo ha tendenza a farsi megaloblastico. Lord Dawson mette in dubbio l 'e·sistenza di forme di ittero emolitico acquisi·to. R. LusENA.

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. Diagnosi dei tnm(•ri temporali. (DE ~1.IBTEL. Revue de j}f édecine, maggio 1931). I successi della chirurgia dei tumori cerebrali hanno reso più necessaria la diagnosi precoce di tali affezioni. I mezzi diagnostici si sono .affinati ed ora è possibile precisare 1'esistenza di un tumore del lobo temporale, chie finora era ritenuto difficilmente o niente affatto localizzabile. Al riguard-0 bisogna prendere in esame le modificazioni del campo visivo, le convulsioni generalizzate, le crisi unciformi, le allucinazioni visive, l 'afa sia. Fino a pochi anni fa la perimetria era poco utilizzruta per la diagnosi di tun1ori cerebrali. Si riteneva generalmente che le lesioni del lobo temporale e occipitale detern1inava.no una emianopsia bilaterale omonima. E non si poneva mente che un tal sin tomo era rilevabile solo quando si erano verificate già lesioni estese ossia in un periodo avanzato della malattia. Grazie ai lavori di Cu.shing ora si sa che un 'emianopsia del quadrante superiore o un semplice r estringimento amonimo della part.e superiore del campo visivo con sente di l?calizza re la lesio.ne nella parte più anter1ore e bassa del lQbo temporale del la.to opposto, mentre un 'emianopsia omonima del quadrante inferiore o un restrino-imento omonimo della parte inferiore del ca~po visivo indica

una lesione della parte alta e posteriore ·del lobo temporale. In effetti le radiazioni ottiche lasciando il ganglio genicolato dirette verso la scissura calcarina si dividono in due fa5Ci: uno di questi fasci destinato alla parte inferiore della calcarina, si dirige in avanti ed in basso per fare il giro del corno temporale del ventricolo laterale e descrive un 'ampia spira prima di poI1tarsi indietro 8id in alto verso la faccia interna del polo occipita.le del cervello; P'altro fascio , destinato alla parte superiore della calcarina, segue un cammino più breve ed occupa la parte alta e posteriore del lobo temporale. Questi due fasci nelle prime fasi di svilup-_ po di un tumore possono assere lesi isolatamerute, e se si pratica la perimetria tempesti· vamente ed accuratamente, si possono .riscontrare nel can1po visivo zone di cecità laterali superiori od inferiori più o meno ampie, che . . ono in rapporto a lesioni di ciascuno di detti fasci . Aun11entando di volume il tumore f.inira peir. comprimere l'insiem e delle r.adiazioni ottiche: e si avrà un'emianopsia bilaiterale omonim<t oon1pleta, il che n-0n 00n sente di distinguere un tumore temporale da uno occipitale, che dà il medesimo disturbo visivo. Le convulsioni generali non sono rare ma non hanno· .alicun valore per la localizzazione del tumore . Più significa•t ive sono le crisi uncifonni, conistenti in sensazioni olfattive e gu stative quasi sempre sgradevoli seguite da uno stato di assenza o di sogno e spesso d.a a llucinazioni visive. Si riscontrano n ei tumori del lobo temporale prossimi all'uncino dell'ippocampo. Ane-0ra mag·gior valore diagnosti co hanno le allu cinazioni visive. Spesso fanno parte d elle cri i unciforn1i e compaiono contemporaneamente alle a llucinazioni affettive e gustative. Sembrano 1egate all 'irrit.azione delle fibr.e ottiche o del gan.g·lio genicolato. Sono costituite da figure animate, persone o animali, in genere più piccole delle naturali , ed hanno nelle varie crisi sempre il medesimo contenu to . Queste allucinazioni .complesse sembrano legate a lesioni del lobo temporale, mentre che n elle lesioni occipitali si hanno più spesso allucinazìoni semplici (fiamme, scintille , ecc.). Nei tumori de] lobo tempo,r ale di sinistra si 11a l 'a fasia di Wemicke. L ' infermo p11re arti coland,o facilmente .l e sillabe non può dire ciò che vuole, oom:prend.e male ciò ch e gli si dice ed esegu e male gli ordini. Data l 'impossibili~ o la difficoltà di distin o-uere in alcuni casi la localizzazione tempo~ale da quella occipitale di un tumore è buona pratica chirurgica opei:are il malato ~e~uito ~d aprire una larga breccia temporo-occ1p1tale m modo da potere esplorare l'una e l'altra re-· g ione. 1

1

1


1276

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IL POLICLINICO

Talvolta il tumore temporo-occi pitale può daré per compressione sintomi cerebellari (nistagmo, a)1da-tura a zig-zag, vertigini, 'atassia). In qu esti casi e quan.do non è possibile praticare l 'esam e del campo visivo (per l1a oecità o lo stato mentale .d.el . soggetto) convien.e pratìcare I.a venirioolografia a llo scopo di distinguere un tumore temporo-occipitale da quello cerebel1lare. DR.

8tatistica dl un anno di chirurgia cerebrale a proposito dei tumori dell'ipofisi. •

Bull. M ém. Soc. Nat. Chir., n. 12, 4 aprile 1931, p. 480).

(DE MARTEL.

L'A. ha praticato dal 1° marzo 1930 al 1° marzo 1931, n. 130 interventi cerebrali; sono morti 34 ammalati (26 %). Sono compresi operazioni a scopo ·d ecompressivo, oppure asportazioni parziali o totali di tumori cerebrali (26 con 3 morti), di tumori della reg·ione chiasmatica (17 con 3 morti) o ·di tumori cerebellari (55 con 14 morti). N·eg·li .altri si . trattò. di decompre.ssione sottotemporale con o senza lembo osteoplastico a scopo esplor.a tivo, per 'tumori a volte inoperabili. Il miglioramento dei risultati operatorii è dovuto ad accurata sorveglianza e preparazione ·dell 'operato, ed alla migliorata tecnica della operazione, che è ·espleitata con grande lentezza, ed in anestesia locale. Gli spazi sottoaracnoidei sono dre nati per evitare l 'ipertensione e la dilatazione ventricolare. L'emostasi è assicurata con muscoli di u c eelli. L'A. esplora la r egione chiasmatica e sellare per via :i!ntraldurale, in ,qu·esti ultimi tempi, incidendo largamente la ·d ura madre e mettendo l'ammalato in posizione orizzontale; così il cer,1ello , ricadendo ir1·dietro, cessa di essere in contatto con il piano anteriore del c·r anio e scopre l 'origine dei nervi ottici e ·della regione sellare (tecnica di Adson). l\1olti dei malati morti sono deceduti alcune setti.:mane dopo l 'operazione. I tumori sellari e soprasellari possono essere tumori dell'ipofisi, m ening iomi soprasella ri, cisti congenite. I tumori d ell 'ipofisi sono quasi sempre ad enomi, che producono alterazioni sulla sella turcica, la quale si può presentare dilatata, da non confondersi con l'appiattimento, che si ha anche con l'idrocefalo. È da menzionare c h e l'adenoma è n1alattia dell'adulto. Ma anche il meningioma soprasellare e la cisti di Ratke sviluppandosi possono produrre simili alterazioni sellari. Per le cisti si aggiunge la presenza di ombre calcaree. La compressione n el c hiasma produce una degenerazione retrograda delle fibre ottiche, provenienti d alle estremità vasali d ella retina, con con eguente emianopsia bitemporale, ed atrofia bianca delle papille.

Si aggiungono i segni di iper- ed ipopituitariismo, legati all'a struttura anatomica dell 'ipofisi. Più frequenti sono gli adenomi delle cellule cromofob·e, di cui non si conosce la fuw.ione, e situate lll·e l lobo anteriore. Le cellule cro:rnofile se acidofile presie.d ono allo svi.. luppi dello scheletro, se baso.file sviluppano le g landole genitali ed i caratteri sessuali secondarii. Gli a·denomi acidofili si accompagnano ad acromegalia, e quelli basofili a sviluppo d·e i caria tteri sessu.ali secondarii. Una co·m pre.ssione d elle cellule ipofisarie per cisti di ·R atke può fare arrestare lo sviluppo somatico. Nel corso evolutivo dei tumori della regione sellare si può osservare poli emia, poli·d i psia, g licosuria od ingrossamento anormale. L' A. riporta i d ettagli di 8 osservazioni di tumori soprasellari (adenomi, meningiomi, cis ti di Ratke). V. JuRA..

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Risultati_ notevoli dell'intervento chi1·urgico pe1· tumori del midollo. ( DELAGENIÈRE.

Paris Médical, n. 32, 1930).

L' A. fa ri·l evare oome la chirurgia d·e l midollo abbia raggiunto una gran1de importanza dopo l 'app·l icazione dell' esame con il Li pio·dol e come ri cla.ssici lavori di Sica11·d e Forestier abbiano iniziato un'èra nuova in questo campo di tecnica operatoria. I risultati, infatti, soo.o non poco migliorati. La precisione della 1ocalizzazione e la precocità ·d ella diagnosi, prima d ella compar· sa della paraplegiat hanno non poco migliora- • to I.a prognos.i. . L 'A. riferisce su 60 casi, di oui 57 operati ·d a Rabineau e 3 p ersonali. Da oirca 20 a:nllli .}a moir talità operato·r ia è non poco diminuita. Secondo la statistica di Béraiid (1908) è del 50%, secondo Kraus (32%).. L'apertJura della durra madre era un fattore di eccezionale gravità. Il De Mal'ftel (1924) parla di una mortalità del 23 %. In America, di recente, la percentuale varia dall' 11 % (Mixter) e del 18 %. Secondo l 'A. la mortalità globale è di 6,35<J~. Rispetto alla sede, le idee classiche non hanno più valore. I tu.m ·ori localizzati nel cono e nella coda equina sono li più gravi dal punto di vista operatorio. Oggi giorno, .due solll10 i ,p unti più essenziali, allo stato delle nostre conoscenze, e cioè: 1) La prognosi operatori.a immediata è in rapporto alla sede d·e l tumore in profondità; benigna se il tumore è extramidollare (epidu· rale o ·p erimidollare), più grave se è intramidollare. 2) La progmosi it erapeutica nei casi di tumori estirpabili, è in rapporto con il periodo evolutivo della malattia, cioè con la precocità della diagnosi. 1


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vamente dimostrano eh~ n ell '8-10 % dei lue Per quello che si riferisce alla mortalità n,ei casi in cui i tumori siano localizzati profon.da- . tici queste meningiti latenti non si estinguono anzi si aggravano costituendo la positività tarmen te i' A. ricorda· come ne abbia osservati 48 diva del Liquor contrapposta alla precoce del casi (80 %) comprendenti 12 tumori eipidmali periodo secondario. La positività tar·d iva diel e 36 tumori intradurali perimidollari. Liquor può aver.e caratteri tabo-paralitici iniQuesti 48 tumori hanno dato ·d ue morti opeziali e ciò anche vari anni prima che si manira·torie, una per shock (tumore cervicale e infestino i si.n tomi neurologici iniziali di quetraieranico) e l 'altra per emorragia (tumore sta malattia onde per periodo presin·tomatico della coda eqiu ina). della neurolue parenchimale si designa appunLa mortalità è dunque del 4,16 %. to questo gen eralmente lungo periodo meninI tumo-ri in·trami·dollari sono 12; con mortageo ch e la precede e la prepara in modo lenlità del 16,66 %· to ed insidioso. Semb.r a, dunque, eh.~ la gravità .dell'atto Rigu.a rdo alla terapia come nel 1910 Ehrlich operativo sia dov:uta alla sede initramidollare segnò una nuova potente via con la scoperta del tumore. · degli arsenobenzoli così nel 1917 Wagner JauI risultati terapeutici, ll€r i tumori enuclearegg fissava una .n uova tappa n ella lotta contro bili, di.pen1d ono dalla precocità de·lla diagnosi. la• lues nervosa per mezzo della malarioteraa) Nello stato preparaplegico, prima della pia. com·p arsa delle turbe motorie, son o sta.ti opeQuesta permette oggi di curare con qualche ra ti 10 tumori (1 epidurale, 8 perimidollari e efficacia la paralisi progressiva e la tabe che 1 intrami<lo llare. Si è avuta guarigione comavevano finora nel 90 % dei casi un progressipleta (100 %). vo fa tale decorso verso la mort e. b) Nello stato di paraplegia spasmodica Si può ogg i, per mezzo della .m .a larioterapia, sono stati operati 30 tumori epidurali , o periotten ere delle notevoli intermissioni terapeutimidolla.ri con una pel"centu.ale di guarigione che nel 50 % dei casi e delle vere remissioni, del 73,3 %- · Le turbe post-operato1·ie lievi son.o state pu- talvolta ·durature, n el terzo circa dei malati. Ciò in rapporto specialmente con lo studio più o ramente funzionali, dolorose. m·eno ini~iale in cui vengono curate le m ,a lattie. c) Nello stato di paraplegia flaccida , su 8 Ma allo stato attuale delle nostre conosoenze e casi, si sono avuti 5 i111successi , 1 miglioramenpossibilità terapeutiche, compresa la malarioto ~ 2 guarigioni. terapia, la lotta più efficace contro l.e encefaIn complesso, nello stadio di paraplegia flaclo e mielo-patie sifilitiche parenchimali è di ci,d.a, l 'insuccesso è molto frequente (62,5 %) or.dine preventivo ,n on curativo. È nella lunga e la guarigione rara (25 %). fase preclin ica, meningitica della paralisi proPer quello che si riferisce ai risultati lontagriessiva e della tabe che va diagnosticato e ni, riassumendo, per i tumori tolti chirurgicurato il processo morboso. E' la positività camente la guarig ione definitiva si hai .nel- tardiva del Liquor che occorre rilevare nei si1'8·9 ,4 %, e n ei casi in cui si intervien e n.eil filitici apparentemente guariti. Essa può esperiodo prepar.aplegi.co, il risultato è atti.m o sere a volte vinta da un intenso trattamento (100 %). T. LAUJlENTI. speci fico, specialmente ·, arsenobenzolico: ma qualora essa Tima11ga irriducibile, la riduzione La malarizzazione preventiva della lue definitiva ·si ottiene di regola associandov\ la malarioterapia. . parenchimaJe ner·vosa. È questo preve ntivo, ben più di quello cura(G. PELLACANI. La Riforma Nledica, 1 giugno tivo , il campo di applicazione logica ed efficace della malarioterapia. 1931). G. LA CAvA. Spetta al Vidal ed alla sua scuola il m erito di ORGANI DIGERENTI. avere iniziata, prima ancora dell 'avvento della W asserm.a nn, la semeiotica ·d elle r eazioni umorali nella sifilide, ch e doveva in seguito Patogenesi speciale di alcune tifliti e appendiciti. avere grandi sviluppi e grandissima importanza. E fu proprio al Liquor e allo studio delle (F. RAMOND e D. P0Pov1c1. La Presse Médicalocalizzazior1i nervose precocissime che si in1e, II aprile 1931). dirizzarono quelle prime ricer che umorali ch e Accade frequentemente di operare ammapoterono svelare, specialn1ente dopo l'avvento delle altre numerose reazioni m·e ningitiche, la lati con sindrome ·d olorosa della fossa iliaca destra, di appen·dicectomia con scarso o nullo speciale frequenza .delle m·eningiti lu.etiche del ' periodo sec-0ndario della lues (50 %), menin- risultato. In genere l'appendice asporta.t a presenta giti la cui sintomatologia transitoria e di li eve entità non richiamava sufficientemente l 'at- lievi alterazioni. Dopo alcune settimane di miglioramento dovuto alla dieta e al riposo essi tenzione del clinico. . ricon1in ciano a ·~o ffrire. Ma g li esami sist ematici praticati più tardi4

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Per spiegare qu·e sto fatto si è pensato alla dolore profondo provocato dalla pressione in possibilità di una tiflite : essa è però molto casi di ulcere gastriche e duodenali. rara. Hanno stJu.diato allo scl1erm-0 r~diologico .25 È stata chiamata in questione la stasi cepazienti con ,ulcere cronic.he .che pres_entavacale: essa è frequente m.a non sempre dolo·- no questo sintomo, e hanno VISto che. il punrosa. to maggiorn1ente dolente alla pressione proE' stato an che incrimin·ato il cieco mobile, fon·da sulla parete a1ddominale anteriore corabbassato, le membrane di Jackson, l 'epiploi- rispon·de generalmente a lla niccl1ia de ll'ulcera, te , ecc. : si tratta ·di costatazioni anato·m1iche e ca1mbia di posizione cogli spostamenti delmolto rare mentr.e invece il dolore in quilo stomaco nelle diverse posizioni del corpo. stione è frequente. Tale reperto è in aperta .c ontradizio11i colla tGli AA. propongono una spiegazione i1uova teoria .d i Mac,kenzie· k:lei riflessi viscera-senùella sindrome, b.asata su con siderazioni di fi- soriali. s iopa tolog· ja, su operazioni clinicl1e, ar1atomoRiferiscono del resto casi n.e i qua1i lo stopatologiche e sperim1entali. maco ulce1~ato e infiammato. scoperta previa Il cieco e l 'appendice, come pure in minor anestesia locale delle pareti si dimostrò affatg·rado il c.01001 ascendente, son·o organi di e- to insensibile ::tlla pressione. • screziane. Ritengono che la dolorabilità alla presIl passaggio esagie:r:a.to del prodotto eliminasione sia td ovuta alla stimolazione del peritoto provoca uno stato co11gestivo doloroso, 111eo parietale peir parte dell 'area gastrica o don.de la ·se nsibilità di tutta la r egione iliaca duoden.ale alterata d.alla pr esenza dell'ulcera, d estra . e cl1e tali stimoli si irra dino dai nervi del Il mercurio, il ferro , il bismuto si elimiperitoneo parietale ai filetti più superficiali nano perfettamente per la mucosa cecale. dei n ervi spinali che innerv.a no la parete. Anche il bleu di m etilene può talvolta filM. As c oLI. trar e attraverso tale mucosa . L 'iniezio.n e endovenosa di tossina <lift.erica Il trattamento delle diarree estive della o eberthiana provoca talvolta lesioni accentuaprima infanzia. te di tutta la mucosa ceco-a·ppendicolare. Anche la 1b ile, ·q uando le vie normali di e(P. BATZE. Brilletitin ·médical, 11 luglio 1931). screzione sono ostruite, può e·s sere eliminata La profila·ssi di que te forme che costituiattraverso ]a mucosa oecale. cono la causa più in1porlante della mortalità• QuesLa eliminazione speciale d ella bile spiesi basa ·soprattutto sui ga la presenza quasi costante di · stercobili- infa ntile. ne. ll 'estate, . " segu·ent1 pr1nc1p1: na nelle feci , pur essendo le vie biliari affatto 1) Non praticare il divezzamento o la .chiuse, e le color.azioni paradossali delle feci modificazione ·d·el reg ime durante l'estate; negli itteri di ritenzione. Sembra dunque che il cieco-appendice sia 2) Usare un '.a.ntisepsi rigorosa: sterilizzaun organo di escrezione. elettiva per alcuni zione dei poppatoi, dei cucchiai, dei piatti, metalli e metalloidi e relativ.a per altre sopulizia rig·orosa delle mani, protezione dalle star1.ze, ·evitan!do c.osì, in certi stati patologici , mosche , dalle zanzar·e, ecc. Tutte misure che il rene n ella sua funzione. v.a nno applicate col massimo rigore nelle agIn tali condizioni eh~ g li AA. stanno ancog lom·e razioni aei poppanti. T.a tudian.do l 'escrezion e attraver so il cieco si 3) Attenuare gli effetti noci, i ·d el caldo: .esagera e questo iperfunzionam·ento si traduvestiti leggeri, abbondante .aereazione (la tem-ce con una reazione dolorosa ·di tutto il cieco 1)eratura .della camera non dovrebbe superare .-e l 'appendioe. Ciò conduce ad errori di dia- i 20°), bag ni freddi ed eventualmente anche gnosi e di cura . alimentazione fredda. La conoscen za dell 'ag·ente irritante, la sua Il tratta'mento deve essere anzitutto preco·soppression e ed insieme l 'aum ento dell.a perce , faoendo bene attenzione ai sintomi d'almeabilità renale, hanno fatto scompa rire, in larme. (fe ci da dispe1) ia di latte di mucca, ·al cuni casi trattati dagli AA. , per un certo feci male digerite o fetide, vomiti , ecc.). tempo ed anche definitivamente la sindrome dolorosa della fo ssa iliaca destra. TRA.TTAMENTO DIETETICO. 1

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, , l CENT lNl.

·essenzial e stabilire fin ·dall'inizio delle diarree colerj formi l a dieta idrica, preferibiln1ente co11 acqua pura (o con infu·s i leggeri di tè o di n1enta). La quantità giornaliera do\"rebbe possibiln1ente corrispondere a 150 em e . per Kg-. di peso; spesso, però, è difficile somministrare tale quantità, poichè il bambino ,·omita oppure beve con difficoltà; nel primo caso, si darà acqua fredda o ghiacciata, nel È

Il meccanismo della dolorabilità alla p1·es..

sione nelle ulcere gastriche e duodenali. ( MoRLEY e

T ·w 1NI NG.

Brit. Joitrn. of

Siiry.,

vol. XVIII, n. 7).

Gli AA. discutono le teorie di Mackenzie e di Hur t sul m eccanismo di produzione del


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SEZIONE PRATICA

-secondo, si moltiplicheranno le somministrazioni diminuendo le dosi (1-2 cucchiai ogni 1nezz'ora od un cucchiaino ogni 3/ 4 d'ora). Se il bambino beve volentieri e non vomita, è n1eglio dare dell'acqua un po' tiepida ogni 3 ore. La dieta idrica va mantenuta da 1 a 3 giorni; .dopo i 4, anche se le fe.ci rimang·ono diarroiche e la febbre ed i seg·ni di intossicazione 1)ersisto110, è m eglio incominciare l'alimentazione . Nei d.eboli, avrà la ·dura·ta di qualche or.a, al massimo di 24; 11eg li i potrepsici ed a trepsici è controindicata. Quando la dieta idrica deve continuare per oltre 48 ore giova sostituirla con la sommi11istrazione di acqua di riso o di brodo di le• g un1i poco salato. Se dopo 3 giorni di di·eta idrica non si han110 segni evidenti di mig lior.amer1to, la prog n os i va considera ta com e fatale. La rialim~1itazione dopo la dieta idrica è il problema più difficile nel trattame nto delle diarree estive. Si deve ten er presente ch e essa va fatta con la m assima prudenza. Prima d el 5° m esie, l 'alim·ento ide.ale per tale ripresa è il latte di donna (però assai difficile ad averi); in sua .m.a ncanza, si ricorr,e rà al latte di .asina ' al latticello ' al latte concentrato e zuc. ch erato, alla polvere di latte magro o sem1magro. Il latticello si dà a dosi di 5-10 gram111i 8- 10 volte al g iorno , mescolato con ac' . . qua di riso o brodo d1 legumi; ·Se n e aumenta man mano la ·dose fino ad arrivare , dopo una ettimana all'alimentazione completa con ' . esso. Con la. massima prudenza si daran110 il latte conicentrato o secco: m ezzo cucchiaino per ogni poppatoio di acqua di . riso aumentan: do O'radatam ente fino alla razione normale d1 un ~ucc·hiaino per ogni 40 em e. di acqua (per il primo) e di un cu ccl1iaio per ogni 50 eme. per il secondo. Soltanto 1nolto tardi ,·am en te, si ritornerà al latte di mucca, contro il quale il poppante diventa spesso intollerante, per cui si deve talora· ricorrere ai regimi senza I.a tte. AnaloO'amente si procede dopo il 5° mese , 0 tenendo però presente cl1e a tale età il latticello è .mal e tollerato. Si rjcorre allora di preferenza alle pappe malto.s ate, preparate d.apprima con acqua o brodo di legumi e poi gradatamente con l.a·tte concentrato o secco e da ultimo con latte di vacca. Sono utili le proteine vegetali (farin.a di soja) ed alcune specialità del tipo del Larosan (nucleinato di calcio). TRATTAMENTO MEDICAMENTOSO.

Comprende: 1) Gli antidiarroici. Nelle forme leggere -i potranno dare i purganti leggeri (controindicati n elle diarree profuse) qu.a li la magne-

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sia idrata., la manna, l'olio di ricino e special.m ente il solfato di sodio (dosi da cg. 25, 4: volte al giorno, per un bambino di 15 mesi). Quando l·e feci sono alcaline e fetide, è utile il citrato di sodio (1-2 g. al giorno) o, me.. g lio , l'acido lattico a dose d~bole (g. 0,50-1 con 20 g . di sciroppo di limone ed acqua distillata q . b. per 80 eme.); uno-due cucchiaini prima di ogni poppata. L'. acido lattico può esser.e associato agli astringenti, come nella formula seguente. Tannigeno cg. 60; Acido lattico g . 2; Sciroppo semplice g . 30; Acqua dist . q. b. per em e. 90, un cucchiaino prima di ogni poppata. Se le feci sono acide e poco puzzolenti, si ·darà la preferenza all'acqua di calce (1-2 cucchiaini prima di ogni poppata) edulcorata con sciroppo semplice; essa riesce ben e specialm ente n ei bambini allevati a·l seno . Quando la diarrea si prolunga, sono indicati gli astringenti, quali il bismuto (sottonitrato g. 2 in g iulebbe gommoso q. b. per g. 90; 1-2 cucchiaini ogni 3 or.e) ed i prep.arati tannici (tannigeno g. 0,50-1 ogni 24 ore) ratania (estratto molle: cg. 15 n·e lle 24 ore) , ecc. In qualche ca·so, in cui si può ritenere che la diarrea· provenga d.a insufficienza dei succhi digerenti, si potrà dare 1'acido cloridrico (eme. 0,50 con sciroppo semplice g. 50 ed acqua dist . g. 100; un cu cchiaino prima di ooD'ni poppata), la pepsina e la pancreatina. . 2) Gli antiinfettivi. Nelle forme comuni di diarrea, è utile il b enzonaftol (g. 1 ,50 con sottonitrato di bismuto g . 6, in giulebbe aommoso q. b . per g·. 120; otto cu cchia ini ~elle 24: ore). Rientra in questa ca tegoria la batterioterapia lattica, in form a di colture liqpide. Pochi risultati sono da atten.d er si dalla sieroterapia. 3) I reidratanti e riutritivi. Utili sono le iniezioni sottocutanee di siero fisiolog ico (o di altri consi.mili) .a dosi di 25-100 eme., 1-3 volte al giorno, che agiscono soprattutto introducendo del sale che favorisce la ritenzione di acqua (donde talora la form azione di e·demi che possono costituire un inconven iente serio). Molto diffuso è l 'uso di soluzioni di gluco-sio isotonich e (47,5 / 1000) ~ le~germente ipertonich·e (5 0-60/ 1000) a dosi d1 100-150 crr1c. n elle 24 ore. 4) Gli stimolanti. Offrono notevoli. servigi le iniezioni di olio qnfo rato, meglio ancora etereo-canforato (Canfora cg. 50; Etere -solfori co em e. 2; Olio di olive sterilizzato eme. 8 : 1/ 2-1 eme. 2 volte al giorn~),.la_ caffeina, ]a stricnina (1I4- 1 / 2 .m g. per 1n1ez1one sottocute n elle 24 ore). 5) Mezzi accessori. Sono costituiti da: bagni (caldi se la temperat~ra r_ion oltr~p~ssa 33° prolunO'ati per 5-10 m.1nut1 e segu1t1 da fri~ione con-o .alcool; più freschi - a 35'-36' se la febbre è eleva.ta).

f

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. [ANNO

IL POLICLINICO

Se si 11a · algidità periferica · n etta, si avvilupp1erà il' b ambino con ovatta e si metter anno borse ·di acqua calda. Si avrà grande cura della pulizia della pelle e delle mucose; utile, nei vomiti e nell'agitazione, il gardenal (compresse da 1 cg., 2-4 al giorno). Le lavature gastrich e o·d intesti11ali sono spesso più dannose ch e utili. ORGANIZZAZIONE

1)

DEL

TRATTAMENTO.

Nelle diarree dei poppanti allevati al

seno. Basta, · gen eral mente distanziare le poppate e diminuirne il volume o, se la diarrea è inten·s a, sopprimerne 3-4 sostituen·dole con altrettanta acqua di riso. Cljsteri (1-2 al giorno) con 150-200 eme. di acqua di malva; acqua di calce, bismuto, benion_a ftol, acido lattico e, se si presume vi sia insufficienza dig·estiva , acido clor idrico o pancreatina. 2) Nelle diarree dei poppanti ad alimenta-

ziorie artificiale. Vi sono diverse forme: a) diarrea comune : feci _m uco-grumose, verdastre, alcaline, di odore ·s pesso putrido, più r.aramente liquide. Dieta idrica, da far dura=re non più· di çlue giorni; poi, latticello o latte con densato o .s ecco. Non purganti, qualche volta i clisteri sono utili. P oca azione ha l 'acqu a di calce; qui valgono meglio gli antidiarroici (bism.u to, benzonaftol, fermenti lattici, ecc.); b) enterocolite disseriteriforme: piuttosto rara, con feci mucose o muco-sanguinolente, poco abbon danti , ripetute; vi sono coli ch e. Dieta idrica; acqua bollita il primo g iorno, acqua di riso o brodo di legumi il secondo; a partire dal terzo 2-3 pappe di crema di riso, a cui si aggiungeranno quantità crescenti di latte; prima ·dei sei mesi, le pappe d evono essere m altate.. Utili possono riuscire i li evi purganti (olio di ricino , solfato di sodio , mai calomelano!) ed in seguito , i tannacei, il bismuto; in caso .di colicl1e, il laudano, le compresse calde sull 'addome. e) d'iarrea coleriforme : il trattam.e nto va .applicato per così dire d 'urgenza; vi sono forme fulminanti in cui ogni terapia è vana, ve ne sono però altre in cui il trattamento bene istituito può dare buoni risultati. Dare subito d ieta idrica stretta, sostenere lo stato gen·e rale con canfo..ra, ca ffeina, stricnina , bag ni. Reidratare il ba·m bino per via parenterale. A tenersi assolutamente dai clisteri e dai purganti, dagli oppiace i ed an ch e dagli antidiarroici; questi ultimi si potranno dare soltanto dopo qualche g iorn o, parallelamente alla ripresa dell'alimentazione. Quando il bam.b ino g uarisce, possono rimanere dei disturbi digestivi in rapporto con l'insufficienza epa.tica e con l 'anemia ; in questi casi, risponde bene l 'epatoterapia .

fil.

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CENNI BIBLIOORAFICJ<•> A.

Guida all'esame e alla diagnosi delle più importarvti nialattie del siS1tema nervoso. Tra.duzione del pro.f. V. NERI. EdiSTRUMPELL .

tore L. Cappelli, Bologna. L. 25. È stata veramente lodevole l 'i1dea d el Prof.

N·eri di tradurre in veste italiana corretta e chiara questo piccolo trattato g ià conosciutissirn,o all ',e stero, ultima fatica del clinico insig ne di Lipsia. Questi si dirige col suo volumie tto non ai neurolog hi, ma a coloro ch e,. sen.za poter o voler approfondire . le nozioni della specialità, d·esìderano mettersi al corrente e rendersi fan1igli,a ri con i più importanti progressi compiuti /dalla n europatolog ia in questi ultimi d ecenni. L' A., dopo aveT metodiGam.ente esposto la maniera di ·esaminare le malattie organiche e funzion.ali più comuni, lai con oscenza .delle quali riesce di magg iore interesse per il medico gen erico. Sono lasciate da par te tutte l e n europatie rare. La gra:q,d e dottrina e la consumata compet enza, hann0i permesso all 'A., di esporre con sobrietà e precisione quello che è essenzi.ale e indispen sab ile n ella pratica ne urologica quotidiana. 1

G.

AYALA.

L. R. MuLLER. Lebensnerveri und Lebenstriebe·.. E·ditore J. Springer, !Berlino, 193 1, Mk. 96 ~ La terza edizione di questo g·rosso volumP.t che L . R. Muller ha redatto in collaborazione con ·egregi neurologi t edeschi con serva il pian o delle precedenti, ma su queste ha il va ntaggio ,d ella -m,a ggior e com-pletezza. . L 'opera co·s tituisoe la trattazione più d ettagliata sul sistema n ervoso vegetativo sotto tutti i punti di vista: an.atomico, fi siologico e clinico. Nei vari , densi capite>li sono ampiamente descritte la morfologia del sistema n ervoso vegetativo ·periferico , dei rispettivi centri nel midollo, n el bulbo, nel ponte, del mesenc·efalo,. d,el diencefalo. Segue la trattazione ·della fisiologia gen erale d el sistema nervoso vegetativo, le su~ r elazioni sull 'apparato endocrino , la sua influenza sul bilancio idrico e sul ricambio g-enerale,. sul ~ngue, sui vasi, sulle m eningi e sul sistema n ervoso centrale, sul cu ore, su i vari organi inter~i , sui vari tessuti , sulla cute, sull 'attività psichica. Capitoli non .m .eno interessanti sono de·dicati alla farmacolog ia ed alla patologia de1 sistema n ervoso vegetativo. Ogni capitolo costituisce sull'argome nto 11na esauriente monografia. DR. (1) Si prega d '~nviare due copie dei libri di cui si desidera la recensioAe.


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SEZIONE PRATICA

Die allgemeinerscheinungen der Hirngeschwulste. Voi. di pag. 116 con 11 fig. Edit. G. Thieme, 1931, M. 10,50. Il Kehrer , direttore della Clinica Neurologica di Miinster, si occupa in questo studio clinico e critico esclusivamente dei fenomeni generali dei tu_mori del cervello. Nella prima parte del volume studia i sintomi più conosciuti e ne discute il valore sia dal punto di vista della diagnosi in generale che di quella più par.iicolare della localizza• z1one. Nella seconda parte tratta di un gruppo di sintomi generali dei tumori cerebrali , gruppo in parte fino ad oggi sconosciuto e osservato dall 'autore e in parte poco conosciuto. Si .tratta di una serie di sintomi cui non è possibile accennare nei limiti della recensione ma su cui è importante richiamare l'attenzione del medico. P. VALDONI. KEHHER .

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R.

LEROY

e G.

Paralysie générale Editore Doin, Parigi.

MÉDAKOVITCH.

et Malariathérapie. Pr.ezzo Frs. 80 ~ La scoperta di Wagner-Jauregg, che ha modificata la prognosi della paralisi progressiva, ha avuto lung hissime applicazioni ed ha suscitato studi innumerevoli. La bibliografi.a sull 'argomento è diventata ricchissima e perciò difficile un rapi,d o e sicuro orientamento. Il libro di Leroy e ~Iédakovitch trattando a fondo la malariotera·p ia nei suoi precedenti, nei suoi .effetti e nella sua efficacia dà ad ogni medico la possibilità di rendersi conto della sua importanza, ·delle sue indicazioni, della sua tecnica. DR. Die Denkmethoden und ihre Gefahren. Vol. di pag. 526. Edit. G. ·T hieme, Lipsia, 1931. ~ una monografia estesa di stretto interesse per psichiatri e psi.cologi. La tr.attazione è divisa in 30 capitoli di cui a ccenni.amo alcuni come l 'Idea, la Fede. la Sug.ge.s tione, l~Er.rore, e·cc. P. VALDONI.

VERA

STRASSER.

Prof. CIUSEPPE CALLICARIS

Li·b . doo. di N eurQpatologia. nella R. U!Iti.v. di Roma

Le catene lineari del corpo e dello spirito <ed. 1928). 0001

RIVISTE SINTETICHE ISTITUTO DI RADIOLOGIA E TERAPJA FISICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI PERUGIA

diretto dal prof. EuGENto M1LANI .

Lesioni da elettricità

6 fi.guire nel testo.

dello stesso prof. Calligaris.

Le catene lineari secondarie del corpo edello spirito (ed. 1930). Volume in-8°, di pagine 227, con 8 figure e 5 tavole interea.late nel testo. Prezzo L. 3 O.

Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI. Ufficio Posta.le Succursale diciott-0. ROMA.

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(con speciale riguardo . alle lesi~ni prodotte da apparecchi elettromedicali ). '

Prof. BnuNQ BE1..14ucc1, aiuto. La e11or1ne e sempre cresce~te diffusione, che le correnti elettriche ed i relativi apparecchi di utilizzazione hanno assunto in questi ultimi tempi, ha naturalmente anche accresciuto il numero degli accidenti provocati dalle correnti elettriche stesse, e quas~ quotidianamente è dato di leggere nei giornali la descrizione di qualche caso di grave lesione o di fulminazio n e da corrente elettrica. Se in molti di que&ti casi la lesione era inevitabile, perchè dovuta a fatti accidentali ed indipendenti del tutt-0 dalla perr-sona lesa (ad es.: caduta di fili ele ttrici spezz,ati), non è men vero però che in un gran numero di casi, forse maggiore del preceden•te, l 'accidente è provocato dalla m ancanza di attenzione o dalla scarsa e n essuna conoscenza degli effetti ch e l a corrente elettrica provoca sull 'organismo, e dalla eccessiva din1estich ezza che quasi la totalità delle persone ha con questa speciale foifma di energia. È . assolutamente necessario quindi diffondare nel maggiore e miglior modo possibile la conoscenza dei pericoli offerti dalla corrente elettrica al nostro organismo, facendo comprendere in modo chiaro e preciso che la corrente elettrica, di qualunque tipo ed in qualsiasi apparecchio utilizzata. è sempre pericolosa ed, in determinati casi può rappresentare la causa di gravi lesioni del nostro organismo ed anche della m-0rte. Lo scopo di questo mio l avoro è precisame11le quello di 1ichiamare l 'a.ttenzione sulla pericol0sità delle correnti elettriche, e di consigliare prudenz.a e diffidenza verso l~ correnti elettriche stesse che, per l'assenza quasi costante di ogni manifestazione che riveli la loro presenza ai nostri sensi, rapprese11La una specie di continua insidia in cui non è improbabile cadere an che da part~ di persone caute e prudenti, m a ignare dei pericoli che l 'elettricità offre in speciali condizioni pt1rtroppo non infrequ enti a Yerificarsi. 1

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PubbllcazloRI importanti :

Volume in-8°, di pagine 62, Prez.zo L. 1 2.

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CAPI1'0LO PRil\10.

NJRCCANISMO

DI PRODUZIONE

DELLE

LESTO:\ I

' AT.i\fOSFEnl;;A . DA ELETTRICITA •

Uno degli accidenti da ele ttricità, rhe più impressiona l 'uomo,. e ~he si verif.ica con rel a.tiva frequenza (in ~tal1a , ci,:ca 200 casi pe~ anno) e. la folgorazione, cioè l azione della scarica ele tlr1ca di una nube temporalesca sul corpo umano: classica è l 'esperienza d~ Franklin ; ~l Ruhmann, n el ripeterla, ne rimase vittima . La folgore, o fulmine, è cosilituita da una scarica elettrica provocata dalla differenza di po ten ziale fra due nubi temporalesch e, o fra queste e la terra. Si tratta sempre di elettrici.\ à sta tica prodotta in genere d alla condensazio11e del 'a-


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IL POLICLINICO

pore acque<> per l 'inco:qtro di una corr.ente di aria fredda. La differenza di potenziale è en-0rme: può cal· col.arsi approssimativamente in molti milioni di volta, i~ considerazione della lunghezza della scintilla, che può raggiungere anche qualche chilometro; la init ensità della scarica può con approssimazione esser calcolata in centinaia o migliaia di ampères, tenendo conto degli effetti termici e meccanici che la scarica in genere produce. La durata• della scarica viene calcol.a:t a in frazioni di millesimi di secondo. La scarica del fulmine può assumere una forma lineare od una forma globulare. La prima si manifesta col noto aspetto di lunga scintilla semplice o ramificata, di color giallo violaceo, seguita dal caraitteristico rumore del tuono. La seconda si manifesta come un globo di fuoco, che si ID: uove spesso lentamente, strisciando con sibilo caratteristico·, o roteando su sè stessa, girando per gli ambienti, perforando muri, finchè ad un certo punto sparisce improvvisamente con uno scop· pio fragoroso. La scarica può colpire l 'uomo direttamente, attraversandone il oorp-0, oppure colpirlo indirettamente con scariche laterali, mentre la scintilla principale si abbatte sul suolo, in modo analogo alle scintille ramificate che si osservano nelle potenti macchine generatrici di elettricità statica. Il fulmine in genere colpisce gli oggetti buo ni conduttori della elettriéità, e quindi di preferenza ~ metalli; gli alberi, l'uomo e gli animali sono colpiti _perchè abbastanza bu9ni conduttori di elettricità, data la grande quantità di liquidi or· ganici di · ct1i sono co·9 tituiti. Di preferenza il fulmine si scarica su questi corpi conduttori quando essi si tro•v ano al di sopra di una vasta superficie piana od in modo qualsiasi più prossimi alla nube temporalesca carica di elettricità. In ogni modo, perchè il f11lmine colpisca tali conduttori, è necessario, che essi siano in buon contatto con la terra, su cui si scarica l'elettricità atmosferica; i corpi sospesi ·ed isolati da terra (aereoplani, dirigibili) non vengono colp,i ti dal fulmine vero e proprio che si scarica da una nube sul1a terra: possono invece essere colpiti da scariche elettriche che si verificano fra due nt1bi temporalesche con differente potenziale, se l'apparecchio navigante nell'aria si trovi specialmente nella nube in cui il livello di potenziale è più bas5?· Per le suddette ragioni il fulmine spesso, colpisce gli alberi, e specialmente la quercia, l'olmo, il frassino, il pioppo, ed i numerosi casi di fulminazione di individui, che cercavano di ripararsi da una pioggia temporalesca al disotto degli alberi, debbono essere attribuite a scariche laterali provenienti dalla scarica principale che attraversa l'albero. In alcuni casi l'individuo che si trova vicino ad un oggetto colpito dal fulmine, può ricevere l'impressione di una fortissima scarica elettrica, senza essere invece investito dalla scarica stessa; ciò deve attribuirsi a fenomeni di con·traccolpo, analoghi alle correnti di Morton usate in elettroterapia, causati dalla brusca variazione del potenziale elettrico che avviene nel suolo e nei corpi conduttori a contatto con il suolo nella zona ch e trovasi in prossimità dell'oggetto ~u cui si è abbattuta la scarica eletJtrica principale. Va ricordato infine che l'azione del fulmine può essere indiretta, e precisamente dovuta alla com1

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bustione di abiti, allo sv~lupparsi di incendii oppure al lancto di oggetti, che avvengono nel. momento dello scoppio delle scar~che globulari ~ . o nel momento in cui la scarica a scintilla si abbatte sulla terra. Qualunque sia la modalità con cui la soarica del .f ulmine colpisce l'uomo, si tratta semp,re di~ correnti elettriche di tale in1tensità e potenzialeche gli effetti sono sempre gravissimi. Le statistiche parlano di una mortalità del 60 % dei colpiti (Sestier); di preferenza le classi colpite sono· quelle delle persone che, per ragioni di lavoro, si. trovano esposte a te1n,porali in aper•t a campagna. od irt montagna, quali: contadini, pastori, carbonai, boscaiuoli, ecc. Gli effetti del fulmine, allorchè questo investe il corpo umano, sono in genere della stessa , qualità di quelli che si verificano quando una fortissima scarica elettrica, prodotta da macchineindu&triali ad alta tensione, colpisce un individuo. Quasi sempre però le manifestazioni son<> più imp-0nenti, e c~ò si comprende facilmente quando si pensi alla enorme quantità di energia di cui la scarica del fulmine rappresenta l 'espo-~ente.

Ci occuperemo quindi delle lesioni prodotte da1'1 fulmine sul corpo umano, nel capitolo in cui. tratteremo delle lesioni prodotte dalla correnteelet.trica in genere. La differenza è solo questionedi grado. Va tenuto p·r esente però che nella folgorazioin e prevalgono di solito i fenomeni di ustione , dovuli alla vastità della fiammata con cui si-• manifesta la scarica a scintilla. Nella folgorazione sono a11che più frequenti i fenomeni di choc nervoso, ~ turbe analoghe CQnsecutive (mutismo,. paralisi transitorie, ecc.) che non nelle scariche, da corrente elettrica artificiamente prodotta. Tali fenomeni, che possono verificarsi anche in persone presenti i alla scarioa del fulmine, ma non co~­ piti da questa, debbono essere soprattutto attr1bui1ti allo spavento ed in genere al trauma psichico violento, che non manca mai nella fulminazione , mentre di solito non si verifica nelle scariche di corrente elett.r~ca generata dall'uomo . Così pure ci occuperemo della cura dei colpiti dal fulmine nello· sit esso capit-010 in cui tratteremo" della cur.a dei colpiti da correnti elettriche indus1triali od elettromedicali. Per quanto r~guarèla la prevenzione di tali accidenti poco può dirsi di preciso dato il c~ratter~ di imp revedibile e fortuita fatalità con cui quasi sempre essi si manifestano, e dato che qualche volta la scarica del fulmine si effett ua con mo.. dalità ed in condizioni di ambiente e di tempo,. che sembrano in contrasto con le nostre cognizioni in propo sito. Va ricordato in ogni modo che è prudente durante i temporali, tenersi lontan<> da alberi, ;peciialmente se questi sorgono alti .ed isolati in mezzo a vaste pianure o sulla sommJJtà di colline o montagne, o se, per la 101fo altezza! sovrastano sulle altre piante circostanti ? sugl~· edifici vicini. Analogamente è prudente evitare di salire, durante i temporali, su torri, t~rrazze, sopra tetti di case, su montagne, o cam1!11nare O· correre su vaste superfici piane, prive di vegetazione arborea, ed in prossimità di corsi d 'acqu.a. Tutti gli alpinisti sanno che, atlraversan~o in. montagna nubi temporalesche, od anche in 3:ssenza di queste, e qualche volta col sereno pi~ terso in giornate specialmente molto calde, il 1

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SBZIONB PRATICA '\

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·corpo umano può caricarsi d~ el&ttricità al punto sposte alla periferia del tetto, sui vertici del tetto ..da vedere sprizz·are scintille, o grupp~ di scintille stesSQ e ~ui comignoli. Lo scopo di questo tipo di .crepitanti, a, fiocchetto, in corrispondenza delle par~fulmine è, più che di convogliare al suolo la ..punte delle dita, sui capelli, sul punlale di ferro scarica del .fulmine, quello ·di lasciare sfuggire dell'alpenstock Q della piccozza. I:ntamente verso le nubi tem~alesche l 'elettriQuesto fenomeno di djspersione della elettricità c~tà contr~ia formatasi per influenza nella gab..atmosferica attraverso il corpo um.ano, non raro bia metallica, e perc~ò, meglio che panafulmini• .a verificarsi in a1ta montagna, prelude in gener~ debbono chiamarsi dispersori. il verjficarsi di una scarica violenta di fulmine, Vanno da ultimo ricordati i parafulmini in uso ed in tali casi gli alpinisti sanno che è prudente nelle linee elettriche e sui locomotori per trazione <iislendersi subilo ~n terra, µi modo da offrire il elettrica. La scarica atmosfer~ca può facilmente minor disli,~ello possibile fra il proprio corpo ed co lpire le linee elettriche ed essere da queste conil terreno circostan te, ed attendere in tale posizio- vogliata verso le officine di produzione o verso i 11e che cessi il fenomeno elettrico temporalesco, locomotori in funzione sulle linee stesse. Tali allontanando da sè bastoni con punte metalliche, scariche, convogliaite a distanze spesso grandis-<> quant'altro possa favorire la scarica atmosferi- sime dai conduttori elettrici, possono fulminare. -ca. Egualmente in montagna è pericoloso servir- operai che stiano eseguendo riparazioni sulle li:Si di funi metalliche per superare passaggi di nee, ignari del temporale che sì svolge a granroccia privi di appigli od a strapiombo. Queste dissima distanza. Per impedire poi che tali sca.corde metalliche possono co~vogliare 1a scarica riche penetrino .nelle officine o sui locomotori, il atmosferica ~ produrre la fulminazione delle per- che naturalmente produrrebbe gravissimi danni, ~ne che si aggrappano ad esse; tale fenomeno, si ricorre a dei speciali apparecchi. Questi sono g ià più volte verificatosi, ad es. : sul Cervino, costituiti da spirali di self, precedute da scaril1a portato all 'abbandonot quasi ovunque di tali ca·~ori, e vengono disposti agli imboçchi delle licorde o sostegni metallici fissi. nee nelle officine, sul tetto dei locomotori, ed Ciò per quanto riguarda la prevenzione indivi- anche sui capi terminali delle linee e nei tratti aduale; per la prevenzione collettiva contro la sca- interme<Ji delle stesse s~ molto lunghe. La sca. 1·ica del fulmine sui fabbricati, l'unico mezzo fin rica del fulmine, molto int~nsa e di brevissima <J:Ui usato è il parafulmine, che, come è noto, fu durata, P.rovoca tale induzione nelle spire della ideato dal Franklin. Purtroppo però anch'esso self che la resistenza al passaggio aittraverso la inon offre assolute garanzie per gli edifici protetti, stessa diviene enorme, e la scarica trova minor ,poichè, se esso può essere sufficiente a neutraresistenza, e quindi più facile il passaggio, attralizzare lentamente l'elettricità delle nubi tempo- verso lo scaricatore che trovasi prima della spi•.ualesche, od a convogliare a terra scariche elettri- rale di self. Questi scaricatori con sistono in mol..che non molto intense, non è spesso sufficiente teplici punte collegate con la linea elettrioa, ed .a convogliare a terra le enormi quantità di eneraffronta.t e a dis.tanza ·breve, varia a seconda delle ,.gia generate dalle nubi temporalesche. I parafulle11sioni di esercizio della linea, con una serie di .mini sono in genere di due tipi: il tipo più dif- punte an,alo·g he connesse elettricamente con la fuso fin qui, quale è stato ovunque fino a poco terra. Queste p.u nte possono essere sospese neltempo fa applicaito, è quello classico consistente l'aria o conte11ute in recipienti isolati ripieni di i11 una lunga asta metallica, terminante a punta olio da trasformatori; quest'ultima disposizione -0cl a fascio di punte, collocata verticalmente sul favorisce lo spegnersi degli archi che si formano tetto nel punto più alto del fabbricato, e collegata durante le scariche. La tens~one ordinaria di esercizio della linea è tale che la corrente elettrica ~con la terra per mezzo di una corda metallica. della linea non può normalmente scaricarsi a -0 di conduttori analoghi, passanti all'esterno del fabbricato. La comunicazione elettrica del condut- terra essendo lo scarto fra le ·p unte superiore alla ·tore inetallico con la terra deve essere perfetta. · distahza esplosiva corrispondente alla lens.i one di ..altrimenti il parafulmine, facilitando sempre la esercizio. Viceversa qualsiasi sopratensione cau-scarica atmosferica, e non essendo in condizioni sala da fulminazione della linea permette il pas·di disperderla facilme111te a terra, pQtrebbe costi- saggio della scaric~ atmosfer~c~ ~l suolo ~nalo­ tuire un pericolo maggiore che se l'edificio non gamenle ai comuni parafulm1n1 in uso nei fabfosse "in alcun modo protetto. bricaiti . . La comunicazione della corda metallica col suoCAPI'fOLO SECONDO. lo avviene in genere per mezzo cli reti o di grandi lastre metalliche ~mmersi in pozzi di acqua sorMECCANISMO DI PRODUZIONE DEI.LE LESIONI .gente (noq. in cisterne) o sotterrate in zone umide DA ELE'ITRIClTÀ GENERATA A SCOPO INDUSTRIALE del sottosuolo, possibilmen•t e circondando la laE DO~IESTICO. stra o la rete metallica con frammenti metallici Se da mollissimi secoli è nota 1a funesta azio-o con carbone minerale, il che aumenta la superne del fulmine sul corpo umano e degli anjmali, ficie disperdente. Da qualche tempo è in uso anche un altro tipo pur no·n esse~do.si che rece.ntemen te spiegato . il ·di parafulmine (tipo Mensel) basato sul principio mecoainismo dazione, solo invece da poch e d1e<!ella gabbia di Faraday; con tale sistema il tab- cine di anni è sorto lo studio dell 'azione delle bricato viene circondato da una specie di retico- corre11ti elettriche artificialmente prodotte sul lalo di corde metalliche, a larghissime maglie, corpo umano. Gjà fin dall'epoca precedente alla ..disposte in genere secondo le linee architeit toni- scoperta di Aless~ndro Volta si co~osceva. l 'elet-che del fabbricato, e tutte ben collegate elettri- tricilà statica, e s1 conosceva la curiosa e violenta camente fra di loro. Questa specie di gabbia sensazione che si produceva al contatto delle metallica è in comunicazione col suolo, e nelle mani con la bottiglia di Leyda caricata. Dopo .:parti più alte è munita di molteplici fasci di la sco1)erta del Volta, sui primi an11i del 18° .punte, prive o tiuasi prive di a&ta metallica, di- secolo, ebbero i11izio le prime esperienze ese1

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IL POLICLINICO

guile sul corpQ uma110 e degli animali, e su cadaveri, COfl: 1~ correnti elettriche · prodotte da pile, ed è curioso leggere le prime de3crizioni di talj effetti, miste di meraviglia e di spavenito, esagerate D:ei loro particolari; egualmente interessante è la le1ttura delle pri111e ipot esi emesse per spiegare ~l mecoanismo d'azione dolle correnti stesse sul corpo umano. Dopo circa 80 anni dalla scoperta del Volta avvenne ~l primo caso di morte · da corrente elettrica prodotta dall 'uomo: ·fu UD: operaio d~ Lione che rimase fulminato dal contatto CQn una corrente alternata a circa 250 volta, prodotta da una macchina elettrica della Siemens. La ;morte di questo operaio sembrò allora una CQ·Sa così strana, dato· che non si sup·p oneva che la CQrrente elettrica potesse uccidere un uomo, che D:on fu ricercata alcuna spiegazione relativa alle cause della mor•te dell 'operaio stesso. Solo dieci anD:i dopo, nel 1889, in un caso analogo dt fulminazione verificatosi alle ·ruileries, il Brouardel stabilì che la corrente elellrica era stata capace di produrre la morte dell 'opera1o, e concluse che la causa della morte era da ricercarsi nell'arresto del cuore. Fu questa la prima osservazione veramente scientifica relativamente all 'elettropa:tologia. Da allora in po i purtroppo i cas~ d~ fulminazione sono a11dati progressivan1ente. aumentando ins~eme col rapidissimo svilup·p o preso dalla elettricità industriaJe; la relazione del Langlois al Congresso di malattie del lavoro tenuto nel 1910 parla già di 200 casi <li morte da correnite eletit rica. Le statistiche del Gherardi relative all'Italia riportano 44 casi di morte nel 1908, 87 nel 1917, 131 nel 1920 : oostan te progressività dunque proporzionata non -solo al diffondersi dell'uso della corrente e degli .apparecchi elettrici, ma anche all 'aumento di potenza nelle n1acchine generatrici, ed all 'uso crescente di tensioni sempre pitt elevate. Anche nelle · altre nazioni la quantità degli accidenti da elettricità industriale è progressivamente aumentata ; fra tutte il triste primato speit ta alla Prussia che nel periodo dal ·1908 al 1915 ha avuto 1007 casi di morte da corrente elettrica. Fortunatamente in quest 'u1timo decennio il numero dei casi di fulmin.a zione tende a non -subire rilevanti · aumenti, e ciò è confortante quando si pensi che i{\vece I 'uso· delle correnti elettriche va diffondendosi in modo sempre crescente, che tutta la nostra penisola è percorsa ~a linee. ele·t triche a tensioni altissime di centinaia òi migliaia di volta, che ovunque treni e tramvie SOOlO mossi dall'elettricità, e che fin nei più lontani casolari brilla con la sua luce la· lampadina elettrica ad incandescenza. Questo confortevole risultato è certamente da attribuirsi alla maggior conoscenza dei pericoli che la corren1te elettrica offre, ed anche, al miglioramento ed alla diffusione dei m ezzi di protezione. Le correnti elettrich e sono oggi prodotte artifi cialn1enle dall'uomo per tnezzo· di macchine capaci di trasformare in energia elettrica un 'altra forma di ei1ergia sia mecca11ica (forza muscolare d 'i uomini ed animali, azione delle corrente aeree, ecc.) sia termica (motori a vapore, a turbi11 a, a scoppio, differenze di temperatura fra str~­ ti profondi e s uperficiali del mare, ecc. ), si.a idraulica (cadute di acqua, correnti di fiunn, iuo to ondoso del mare, ecc.), sia chimica (pile ed accumu la tori). E qui va ricordato che dell 'eleittricità può anch e svilupparsi nell'organismo de11

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l 'uomo ~ degli animali in seguito a speciali reazioni chimiche fra i liquidi costituenti l 'organismo (ad es.: il ginnoto, la torpedine marina, ecc.) od in seguitp. al lavoro muscolare. . È . noto infaitt~ che ogni contrazione muscolare sia vQJontaria che invo1011taria dei muscoli del nostro corpo dà luogo ad una corrente elettrica (corrente di azione) lievissima e di brevissima durata, ma tale da poter essere svelata con apparecchi . sensibili, e tale da permetterci anche di indagare sull~ condizio·n i più o meno fisiologiche in cui si trova il muscolo in contrazione (elettrocardio·g rafia). L'elettricità di origine animale (ad eccezione di quella prodotta da alcune specie di pesci, ~ quali, cQ~e è noto, possono produrre scariche elettriche violente, tali da fulminare anche grossi mammiferi, scariche basate sul -principio dei condensatori, e quindi in tutto analoghe alle scariche prodotte dagli st~ssi) è in genere tal1nente esigua come quantità e come tensione che sfugge alla r1ostra osservazione ordinaria, ed è unicamente svelata da de1~cate ricerche sperimentali .• Noi dobbiamo invece occuparci delle correnti elettriche prodot1te dalle varie macchine ed ap·p arecchi costruiti dal! 'uomo, perchè solamente tali macchine ed apparecchi sono capaci di generare una quantità ed una qualità tale di corre11te elettrica da riuscire dannqsa al nostro o•r ganismo. Le macchine e gli apparecchi che producono ele ttricità qa servire per scopo industriale (forza motrice, riscaldamento, illuminazione) generano due tipi di corrente elettrica, la cui distinzione è molto importante a~ nostri fini: corrente continua e corrente a1ternata. La prima è prodotta da dinamo o da accumulatori, o da raddrizzatori di corrente al ternata, ed ha la caratteristica di una polarità costante nei conduttori. La seconda è prodotta da al terna tori ed ha la, caratter~stica di una co•n tinua e frequentissima inversio·n e della polarità. Tanto nella corrente oonitinua che nell 'altern.ata la lensio ne o differenza di potenziale fra i poli della macch~na generatrice può essere varia; ma me~tre nelle correnti continue la tensioD:e raramente supera qualche centinaio di volta, nella corrente altern.aita invece la tensione può r~ggiungere centinaia di mig·liaia di volta, mediante l 'uso d~ trasformatori elevatori basati sul feno1neno della induzio' n e elettromagnetica. Questo fenomeno non può verificarsi con la corrente continua, poichè · l 'influenza sul nucleo di ferro dolce non avviene che se la corrente è allo staito variabile; con la cor~ rente continua può verificarsi solo nel momento d ell 'apertura e chiusura del circuito. Realizzando rapidi ssi~e e freql1er1tissime interruzioni dell~ corrente oontint1a, può aversi la ' produzione di una corrente ad alta tensione anche con la corrente continua (rocchetto di Rumkorff); però in questo caso la corrente ad alta tensione così prodotta no·n è più continua ma sibbene alternata, e simile quindi (tranne che per la 'forma delle curva di corrente) a quella prodobta con i trasformatori di corrente alternata. Oltre la tensione poi, nella corrente àlternata, va considerala anche, agli scopi fisiopatologici, la frequenza della corrente stessa, ossia il numero delle volte in cui la corrente cambia polarità ogni secondo (numero de~ periodi). Vedre~o. in: fatti che se poca importan~ hanno le var1az1on1 di frequenza della corrente alternata al disotto di 1


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SEZIONE PRATICA

un certo limite, n1a11ifeslandosi C-OIJ. .e guali effetti le azioni sul corpo umano ed animale, grande impoi:tapza han:n,o ~:n,ve_ce le fi;equenze elevatissime di centinaia di -migliaia di periodi al secondo, che rendono tollerabili ·da parte dell'orgianisn10 correnti elettriche di tale potenziale ed intensità, che sarebbero mortali se avesseroi frequenLe molto più basse. Da ultimo vanno considerate anche le modalità con cui avvie~e la distribuzione dell 'energia elettrica dalle macchine generatrici alle varie località ed agli apparecchi di utilizzazione, attraverso le reli di distribuzione. Grande importanza ha, ai fini della produzione di lesio11i, la esistenza di circuiti neutri a terra, quali mollo comunemente si tr<>vano nella distribuzione della corrente. contin11a nelle città, o di circuiti di ritorno della corrente al.ternata monofase (rotaie dei l:nam) o d~ circuiti neutri nella distrib11zione della corrente trifase. Questi circuiti 11eutri, in ge11ere in comunicazione con la terra , facilUai10 il passaggio della corrente elettrica atlnaverso il corpo d~ eh~ poggia sul suolo le estremità i11feriori e sia contemporaneamente in co11la tto con un conduttore percorso da corrente eleLtrica. Sembr a che a questi circuiti di terra siano anch e da attribuire alcuni fenomeni strani e fin qui poco noti, prevalenteine11te di natura elettrolitica, · che si manifestano nel sottosuolo (correnti disperse) e posson o essere causa di accidenti, sebbene in genere non gravi per l organismo. Le correnti elettrich e prodotte negli stabili111enti ed officine elettriche vengono distribuite ... pesso a grandissima distariza per mezzo di conidutlori elettrici nudi (fili o corde di rame, e recen temer1 Le an che leghe di alluminlo) sostenuti d a isolatori in porcellana o vetr~, sorretti da pali di Jegrio, di ferro o di cen1ento armato, o da m er1sole murali, in ogni modo disposti sempre in posizioni tali da essere inaccessibili all'uomo e d agli an inLa li. Più rara1nente i conduttori vengono rivestili di vari &trati di so stanza isolante (cavi) e vengono allora i11lerrati n e.I s uolo . Se la zona di utilizzazione industriale o domestica è prossima alla officina produttrice, la corrente viene in genere prodotta da dinamo od alternatori a tensioni non e leva te, · ed ·è utilizzata direttamente senza subire speciali modificazioni. Se invece la zona di uti1izzazioin e si trova a grande distanza (come in genere avviene attualmente, dato che le officine di produzione, che utilizzano energia idraulica, debbono per n ecessità essere situate nelle località ove -esiste l'energia idraulica sltessa) e se la quan.tità di energia elettrica da trasportare è molto notevole, la corrente elettrica prodotta dagli alternatori , a te11sioni che non superano quasi mai qual~he centinaio di volta, viene inviaita nei trasformatori elevatori, dove il potenziale (voltaggio) subisce un notevolissimo· aumento,, mentre diminuisce in mO{lo pro,P-orzionale la quantità (ampèl'aggio) rimanendo costante ~l prodotto di energia (watt-:ora). io scopo di ·tale trasformazione in 'COrrenti di alta tensione (che tanta parte hanno -oggi nella produzione degli acci_d enti elettrici) è quello di permettere I 'uso di conduttori di calibro non molto elevato, daito che, dovendo trasportare a grande distanza ed a bassa tensione le -enormi quantità di e11ergia che oggi vengono utilizzate nelle città e nelle officine, occorrereb1

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h~ro conduttori di calibro e11orme per evilare per-

dite dovute alla resistenza elettrica, e conseguenteme~Lte sostegni più vicini e più rQbusti, e quindi una spesa di gran lunga superio re. Si lro·v ano oggi infa l ti linee a 150 mila ed anche a 200 mila vo~ta che percorroQo centinaia ~d anche migliaia di chilometri; spesso la corrente eletitrica prodotta dalle cascate dei ghiacciai alpini illu~ina e riscalda le abitazio.Qi e fa muovere i tram di città dall 'estr~mo 1neridionale della nosit ra penisola, grazie a reti costituite da linee di distribuzione sparse per tutta i 'Italia. Queste corre11ti ad alta ten sio11e subisco110 al loro arrivo -il processo iQverso che alla partenza, ossia per mezzo cli trasformatort riduttori vengo110 portate alla tensione di utilizzazione industriale o domestica, che in· ge11ere non supera mai i 250 volta. · G1i· accider1ti ·dia correnti ad alta tensione avvengono quindi !n genere o nelle officine elettriche di produzione Q di tFasformaz~one, o lungo le lii1ee aeree. Nel primo caso si tratta quasi sempre di elettricisti che, per eccessiva dimestichezza dimenticano le norme prudenziali necessarie. Nel secondo caso si tratta in genere di con.tatti fortuiti per mezzo di lunghi bastoni, di corde, di catene,· di scale o di alberi vicini (gra11de contributo è dato da ragazzi che cerca110 nidi n egli alberi prossimi a dette linee) . Rar~s.simo è il caso di lesioni da caduta di fili spezzati o da caduta dei sostegni di legno e di ferro, oltre che per la ·grande ·ra rità di tale evento, anche per il fatto che i1t ge11ere la caduta a terra di un conduttore prov0ca nel I 'officina produttrice la fusione di valvole o lo scatlo di i11terruttori di massima, e quindi la immeniata sospen sioue della con·ente. · ·Più frequentemente possono verificarsi degli accidenti elettrici in seguilo a caduta di fili, destinélJti ad altri usi i11 cui si richiede bassa tensione (telefono, i]l uminazione), su fili percor si da corrente ad alla tensione . Come co11segu er1za di tale fatto si ha jl trasporlo della corrente ad alta ten sione negli apparecchi telefonici e 11egli impianti di illu1ninazione, <'O n tut.:te le conseguenze facilmente compren sibili. In tali casi va notato ch e in genere non si produce la fusione di valvole o 10 scatto di interruttori di massima nelle officine, perchè il contatto avviene fra due oonduttori isola1ti e n on vi è quindi messa a terra del circuito. A tali inconvenienti veramente molto rari si cerca di ovvi are mediante l 'uso di reti ' m etal1icl1e poste fra le due linee a differente potenziale, in modo che non sia possibile un contatto fr a i fili, eventualme11te spezzati e caduti, ' e la corrente ad alta tensio11e. Accidenti elettrici posson o prodursi anch e oon cavi portatori di corrente ·ad alta tensione interr ati n el suolo. In genere si tratta di operai che esegu endo lavOTi di sterro o di scavo urtano con la punt.a metallica del loro strumento (manico di legno in genere umido, sporco di terra, e quindi buon conduttore della corrente ad alta ten sione) il cavo in cui ignoravano la presenza, lacer andone i rivestimen ti isolanti. L'accidente può avve~ire an_ch e per cont~tto c~n altri cavi in cui non circolano correnti elettriche; ad rsen1pio. con cavi d~ soccorso, destin~ti .ad essere utilizzati solo in caso di guasto del cavo principale, che decorrono per lunghi tratti parallelamente al cavo percors<J da corrente; oppure con. 1


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c avi in cu~ circolano correnti debolissime (cavi telefonici); oppure oon tubazioni di gas parzialmente isolate da terra, che abbiano un lungo decorso vicino e parallelo al cavo della corrente ad alta tensione. In tali casi, ben:chè U cavo conduttore di corrente sia normalmente iSQlato, i cav~ ed i tubi s udde tti possono caricarsi di elettricità, per fenomen~ di induzione e di capacità, al punto da provocare anche scariche mortali, come non infrequentemente avviene .. Gli accidenti da correnti elettriche a bassa tensione, quali si trovano ordinariamente negli impianti domestici di luce ~ ri~ldamento, sono frequentissimi nonostante che i conduttori disposti nel! 'interno delle abitazioni, o comunque a portata di mano, siano sempre isolati con strati di gomma, e che gli apparecchi di utilizzazione si.ano fabbricati in modo ' che le parti meit alliche in cui ci:rcola corrente elettrica non possano venire normalmente i:Q contatto con 1'9rganismo. La grande frequenza di tali accidenti è dovuta a molti fattori: anzitutto alla confidenza che quasi tutti oggigiorno hanno con la corrente elettrica per uso domestico; in secondo luogo alla enorme e sempre crescente dUfusione che la elettricità h a assunto in ogni luogo; in terzo luogo alla relativ.a facilità c~ cu~ l'isolamento dei conduttori può venir meno (per logorio della gomma e degl~ altri isolanti, specialmente facile a verificarsi nei conduttori non fissi e non sostenuti da isolatori); da ult~o alla possibilità che negli apparecchi di utilizzazione (portalampade, interruttori, stufe, ferri da stiro, ecc.) le parti metalliche esterne, che normalmente non sono percorse da corrente, entrino in contatto, a causa di piccoli g uasti o di difettoso montaggio, con le parti metalliche conduttrici di corrente. Va infine ricordato che un 'altra causa, che contribuisce in gran parte alla frequenza di tali accidenti, è data dalla facilità con cui moltissime · persone, prive di ogni cognizione, sia pur grossolana, di elettricità, si improvvisano elettrotecnici eseguendo impiant~ ~ riparazioni, sedott~ dalla r elativa facilità dell'impresa, ed ignari del pericolo c he, nelle lQrQ man.j inesper.t e, la corrente elettrica può rappresentare anche per la vita. Questa è ar>:che una delle cause più frequenti degl i incendi prodotti dal cosiddetto corto circuito . Questa confidenza è anche provocata dal fatto ch e non vi è ormai persona che volontariamente od involontari~n\te non abbia, almeno una volta, avuto contatto con un conduttore di corrente ele ttrica per uso domestico, riportandone solamente una impressione sgradevole più o meno i 1llensa. Questo fatto autorizza a far credere che ogni qual volta s~ ripeta il contatto con la stessa corrente elettrica, si ripeta anche solamente quellai sensaz io ne più o meno molesta, e null'altro avvenga di più grave. Ciò può ripetersi per un gran numero di vol1te aumentando la confidenza g ià esistente; ma può venire la volta che la stessa corrente, che è stata sempre cosi innocua in passato, uccida la persona con cui entra in contatto, se la persona stessa &i trovi in speciali condizioni, del resto non molto difficili a verificarsi. Ci occuperemo di qi.1este speciali condizioni in \ll\ prossimo capitolo. 1

(Continua).

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CQNfiRESSI Accademia Lancisiaua di Roma. Sedut a straordinari3i qel 16 luglio 1931. Il Presidente on. prof. ERMANNO, F10RE'IT1 annuncia alla Assemblea che i tre temi per concorsi a premio dell'anno 1931-32 e i teID:i per le due relazioni annuali saran~o banditi nella prima seduta del prossimo anno accademico. Ricorda inolLre che il termine per la presentazione dei lavori per l 'anno 1930-31 scade il 13 novemb,r e 1931 alle ore 18. · ·

Studio della funzione secretoria dello stomaco media,nte l'eliminazione di una sostanza celorante somministrata per via endovenosa. Prof. A. VITALE. - L'O. ha studiato sperimentalmente la funzione secretoria dello stomaco mediante l 'eliTQinazione del rosso neutro, somministrato per via endovenosa, parallelamente alle ricerçhe chimico-cliniche a cui si ricorre 1'ella pratica chirurgica corrente, nella secrezione gastrica. Egli h a potuto· così rilevare, nei cani, che la somministrazione di questa sostanza per via endovenosa, perfettamente innocua, provoca costantemente l 'el~ID:inazione di essa dalla mucosa gastrica in 3-6 mi.n uti primi. Tale eliminazione si dimostra più precoce nei momenti di maggiore acidità gastrica.

Sul meccanismo di produzione del thrill negli aneurismi artero-venosi. Dott. V .. Lozz1 . . - L'O. da considerazioni sperimentali, è venuto alla conclusione che il lhrill, nell'aneurisma artero-venoso, sia la risultante della pulsazione dell'onda sanguigna arteriosa smorzata e trasformata da questi tre fattori: passaggio attraverso comunicazione . abnorme; urto con l 'onda venosa; diversa tensione della parete venosa.

Sul reflusso uretro-vescicolare. Dott. V .. Lozz1. - L'O. comunica un caso di r eflusso uretro-vescicolare messo in evidenza colla uretroscopia in proiezione obliqua laterale secondo Handeck, in un soggetto di 65 anni cui era stato enucleato un adenoma prostatico. Riferisce U:Q caso simile di Fasiani . e discute brevemente Ja patogenesi.

Un caso di infezione malarica terzanaria con accesso di colica epatica. Dott: M. ANDREUCCI. - L 'O. illustra un caso (}i infezione malarica primaverile che si accom. pagnava a eoliche epatiche perfettamente coincidenti con gli ascessi febbrili sicuramente malarici e con.elude prospetta.ndo la necessità della esi· stenza di un fattore anatomico . nella paziente, tale d a spiegare gli accessi di colica.

Sulla diagnosi di ascessi amebici del fegato. Prof. U. ARCANGELI. - L'O. ha osservato 1f.CEI1temente più casi di epa tite amebica nei t1uali gli unici sintomi erano la febbre continua remittente, modica , tumefazione e dolenzia del fega to, ••

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mancava la dissenteria in atto, o la notizia della dissenteria pregressa: in alcuni leucocitosi, in altri :Qo. Ricorda che in altri casi da lui osservati )a dissenteria è esistita 10-12 anni prima. Negli ascessi .amebici del lobo destro del fegato può talora in diaframma innalzato mentire un versamento pleurico destro. Insiste sull 'opportunità di praticare in ,q uesti casi incèrti la percussione sul torace alternativamente debole e forte: se 1'ottusità è sottodiaframmatica (ad es. fegato ingrandito per ascesso o per cisti) con la percussione forte l'ottusità è più alta che con la debole, se è u~ versamento pleurico è più alta con la debole che con la forte : se esistono i fatti (ingrandimento del fegato e versamento pleurico) consigl~a I:Qettere l'infermo in posizione genupettorale, il liquido si allontanerà e si potrà ripetere la p ercussione come sopra. Co11 tale metodo si potrà constatare un ingrandimento del fegato, talora suono uniforme, ma localizzato, che deporrà per l'ascesso o la cisti. Negli ascessi si trova generalmente una zona dell'aia epatica particolarmente dolente alla palpazione ed alla percussione forte: in genere di fianco negli spazi intercostali dal 4° in giù essa corrisponde alla regione del lobo destro del fegato in cui l'ascesso è più superficiale. Può accadere che se si percuote il torace mentre il paziente è sed~to sul letto col tronco verticale il dolore è avvertilo forte, ma non è più avvertito o molto meno se si percuote mentre il malato si volge sul fia11co sinistro; o mentre trat: tiene il respiro dopo una profonda inspirazione. Ciò vuol dire ch e il dolore è del fegato (o più raramente del diaframma). Se tale modificazione del dolore non esiste vuol dire che ci sono aderenze tra fegato e diaframma, e spesso anche obliterazioni del seno pleurico : quest'ultimo fatto si constaterà facilmente percuotendo il margine inferiore del polmone nell'inspirazione, e nella espi• razione. Ciò sarà utile per decidere o no della puntura esplorativa e per decidere dell 'incisione quando sia necessaria l'operazione (cisti suppurata). ~ preferibile non fare pu11ture esplorative : come criterio d~agnostico usare le iniezioni di ematina: poche iniezioni faranno scomparire la febbre, attenueranno il dolore e la tumefazione del fegato. Se si sospetta una cisti suppurata fare la puntura sul tavolo operatorio, come primo tempo de1Ia operazione. Gli ascessi del lobo sinistro presentano spesso una sintomatologia varia, acuta da mentire una perforazione dello stomaco, del duode-: no , della cistifellea , una peritonite sottoepatica, . o della retro-cavità degli epiploon, un p1otorace sollo-diaframmatico, ecc. ciò per il minore spessore del lobo sinistro e la maggiore vicinanza del peritoneo. Ha osservato un caso con questa sintomatologia: l'emetina ebbe un rapido successb. Ricorda che la cura emetinica è sufficiente a guarire gli ascessi amebici del fegato anche complicati da ple11rite, e persino con inf. secondaria da bacterium coli . Ricorda i pericoli delle cure in tensa e ravvicinate di emetina : · cicli di non -più di 40-45 centgr. con intervalli di 3-4 settimane: negli intervalli stovarsolo. l.l Segretario.: A. D'AvACK.

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Società ·Medico-èhirnrgiea di Pavia: Seduta del 17 ).uglio 1931. Presidente: Prof. A. FERRATA.

Sulla tubercolosi dei gangli mediastinici dell'adulto. G. PEu.EGRINI. - Sono brevemente riferiti due casi di adenopatia tubercolare del mediastino con gangli voluminosi e caseosi di tipo infantile senza localizzazioni tubercolari in altri organi in adulti. · · Studio di alcuni fattori emodinamici ed umorali nello. scompenso cardiaco. PELLEGRINI e PE1.1.1. -- Sono state seguite le variazioni della pressione venosa, del volume del sangue circolante, delle proteine del siero e della pressione colloidosmotica del sangue durante il passaggio dallo stato d~ scompe~so allo stato di compenso. La pressione venosa, sempre elevata nello scompensato, si riduce avvicina11dosi alla norma e anche raggiungendola con lo stabil~si d~l compenso. Il volume del sangue, che nello scompensato. è spesso aumentato o diminuito, migliorando le condizioni cardiach e diminuisce o aumenta portandosi verso il volume normale. Le proteine del siero o la pressione colloidale, quasi sempre inleriori al ~ormale, in un primo· periodo quando incomincia i.l miglioramento presentano una ulteriore diminuzione, in seguito però, a compenso avvenuto, aumentano avvicinandosi alla n9rma. Il Segretario : P. lNTRozz1.

Società Piemontese di Chirurgia. Seduta del 2 maggio 1931. Presidenza: Prof. M.. DoNATI, presidente .

La trasfissione addomino-lombare nella pancreatite acuta. Prof. M. FASANO. - L 'Ody propose verso la fine dello scorso anno la trasfissione addominolombare ~ella pancreatite acuta da eseguire in. uno o due tempi; nel primo tempo eseguisce la laparotomia xifo-ombellicale seguita dal! 'ampia apertura, toeletta e drenaggio della retrocavità de-gli epiploon, nel 2° tempo che si può eseguire subito o a distanza d~ qualche giorno, pratica la lombo tomia per lo più a sin., penetrando nella retrooavità degli epi ploon (evitando l 'ilo renale, la vena renale, la vena splenica) introducendo opportuQi drenaggi nella retrocavità e pi:aticando l'irrigazione continua alla Carrel. L 'O. espone un caso trattato con questa tecnica, un .a nno prima della pubblicazione dell 'Ody; il 2° tempo era s.tato .eseg~ito 20 gior?i dal pr~o, in seguito a r1acutizzaz1one della s1ntomatolog1a. Esplorazio~i

urologiche ed interventi sul rene. . Prof. M. NEGRO. - Nel caso che r~ferisce, I 'O. ha dimostrato l'insufficienza delle prove globali, come indice operatorio renale e la necessità di praticare prima di intervenire sul rene, una delle prove ' che precisano anzitutto la presenza ~ei du~ reni secondariamente lo stato e la funzione d1 o~i rene. Infatti nell 'osservazione riferita aveva •


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trovato come vaiore . d~lla costante di Aµibard 0.070; mentre · con · i successivi esami, c'h e altri prima avevano trascurato, potè stabilire che si trattava di rene unico.

Dimostrazione pratica del mio trattamento della lussazione congenita unilaterale, irriducibile deH'anca. Prof. U. CAMERA. - Dall 'aprile 1928 ad oggi h a operato con questo metodo 10 p. Il metodo si basa su dl1e· principi: biforcazione dell'estremità fe~o­ rale lussata ed accorciamento dell'arto sano; I due monconi ossei resecati venivano infibulati con una stecca ossea lunga cir ca 15 cm. prelevata dalla tibia <lello stesso lato. Nei tre casi operati e presentati ha seguito in ogni p-. un.a tecnica lieve-. mente diversa 1na ottenne in due casi claudicazione quasi i11significante ed attenuazione nel1'altro; scomparsa del segnp di Trendelemburg nei primi due ; mobilità ottima nella pseudoartrosi; scomparsa dei dolori.

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due prove s~ è mantenuto costante; solo in due casi, per ra~oni ignorate, la prova del Nyiri è stata netta men te superiore. La prova del Nyiri deve essere considerata ·alla stregua della prova della fenolsuifonftaleip.a come non specifica per il rene e quindi con valore diag~ostico della capaci.tà funzionale di questo, subordinato alla esclusione dei fattori extrarenali capaci di influenzarlo. Il prof. A. TuRco riferisce su un caso di j_nvaginazione cronica ileo-colica.

Colecistografia rapida per via orale. · Dott. A. FoÀ. - In 5 a. ha voluto esperimentare se la comune introduzione di tetraiodo per via orale di~iolta in 100 cc .. di sol. al 40 % di glucosio fosse ~n grado di dare una più rapida visu alizzazione della colecisti. In 3 di questi a. ten.u ti a dieta pr~va di idrati di carbonio ha ottenuto la visione d ella colecisti a circa 2 ore dall 'introduzione di tetraiodo; la vescichetta biliare è apparsa moIl dott. A. OnAsso riferisce su un caso di racdicamente i~iettata; neg li altri a. praticò una iniecolta cistica di origine pancreatica della retrocazione di 20 U. d~ insuli:fia ed ebbe una opacità vità degli epiploon ... scarsa della cistifellea, dopo 4,30-5 ore dall 'ingeIl dott. A. Picco riferisce sulla diagnostica rastione. diologica di cisti del collo mediante iniezjon.e en'l'ascesso cronico delle ossa. docistica di uroselectan. Prof. G. CALISSANO. - In un bambino di 5 anni, sofferente da ci.rea tre a:Qni, in seguito all 'esame Su di un caso di obliterazione della vena poplitea da clinico, radiologico, operatorio, batteriologico fu trombo calcificato opaco. fatta d~agnosi di ascesso cronico da stafilococco del Prof. E. PoLAcco. - In un uomo di 67 anni che . gran trocanlera di d. L 'O .. confronta il suo caso 43 anni prima aveva riportato una distorsione del con quelli pubblicati e si diffonde a parlare del ginocchio sin. con probabile lesione del legamento comportamento dell'osso di fronte all 'infezione ~ediale e che pochi giorni prima dell'ingresso in della diagnosi della cura. ospedale, mentre vangava, aveva avvertito un forte dolore irradiato a tutta la gamba sin. fu troIl <lott. J\11. GIANOTTI riferisce su alcu11e modalità vato al p oplite una tumefazione, che risultò esdi decor so delle pancreatiti acute. sere opaca ai raggi X. All'intervento trovò la vena poplitea, per un Complicazioni pancreatiche di colelitiasi. tratto di circa 7 cm. chiusa da un trombo imprerrof. M. DoNATI. - Donna di 58 anni; a 53 gnato di sali di calc~o. annJ colica epatica con itterizia e febbre, durata circa u~ m~se; coliche lievi ripetut esi negli ultimi Seduta del 16 maggio 1931. tre a~ni e tre mesi prima del ricovero in ospedale, Presidenza: Prof. M. DONATI, presidente. altra violenta colica epatica, senza ittero, con febbre; contemporaneamente comparsa di una tuSulla trombosi traumatica dei grossi tronchi venosi. mefazione all 'ip.ocondrio sin. dolorosa estesa al1'epigastrio; deperimento, vomito. Prof. B. ANGLESio. - Un giovane di 25 anni, Glicemia: 0,89 per m,ille; lieve aumento della dopo uno sforzo, avvertì un modico dolore alla diastasi nel siero di sangu e; diastasi nelle orine nei spalla d . che non gli impedì di lavorare per quallimiti mass~m i della normalità (16 U. D.) forte che ora. Nei giorni seg uenti per la sintomalogia , aumento della lipasi nel siero di sangue (Atoxil si polè diagnosticare trattarsi di trombosi dell a R. 12 goccie; chinino R. 5 goccie). All 'intervento vena su cclavia d. Radiografie eseguite 7 giorni ha co~statato che si trattava di una pancreatite dopo, con il sussidio dell 'uroselectan dimostrarono emorragica associata probabilmente a necrosi del che non vi era opacità· della succlavia a valle dello segmento di testa del pancreas retroposto ai dotti. sbocco della cefalica. Il p. dopo 50 giorni dall 'inFu eseguito un drenaggio puramente tubulare fortunio era notevolmente migliorato, senza aldella retro cavità e Sl1tura del pjccolo omento alla cun interv'3nto. fer.ita chirurgica. Colecistectomia per via retrograda; la cisti.fellea si presentava pien a di calcoli. Fattori renali ed extra renali capaci di influenzare l'eliLa provenienza pancreatica del liquido della ciminazione renale dell'iposolfito di sodio (prova di Nyiri). sti fu dimostrata dalla presenza di gr ande quanDotl. G10RDANENG0 ... - In individui con reni nortità di fermenti lipolitico e triptico e presenza di mali o d eficienti funzionalmente i risultati della amila s~. L'O .. rileva l'importanza della ricerca della prova di Nyiri concordano assai bene con quelli diastasi ne] sangue e nelle orine e della lipasi nel della eliminazion e della fenolsulfonftaleinn . In siero di sangue, essenzialmente della frazione atoindividui senza lesione renale od epatica affetti da xi,l resistente, poichè l'aumento della frazione cli:iaffezioni diverse, ha notalo che il rapporto tra le nino-resistente è indice di lesione epatica . •


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SEZIONE PRATICA

Sedu ta del 30 ~aggio 1931. Pre5idenza : Pro!. l\'1. DoNATI, presidente.

A proposito dei metodi di anestesia regionale. Prof. DEBERNARDI L. - L 'O.. è fautore nei casi opportu11i della anestesia paravertebrale cervicale, di quella sacrale posteriore o transacrale e della parasacrale anteriore, ed in interventi a11che di grande ent~tà eseguiti sulle regioni ha avuto ottime anestesie. Si intrattiene a parlare delle rachianestesie segmentarie intra- od extra-durali. Ricorda iniine casi di morte postcloroformica, dopo iniezioni d~ novocain a (due casi) da stovaina ed infine Yari incidenti da rachianest esia . Il prof. B. QuARELLA espone un caso di resezione in un. tempo di m egadoli_cosigma. Il dott. SQUILLACIOTI R. riferisce su una reseziorte clel sigma in un tempo per cancro.

Psuedotumore facciale da micosi. ~roff. UFFREouzz1 e CnoVERJ. Gli 00. riferiscono un caso d~ un uomo di 47 anni che 10 anni fa ha avuto una ferita da chiodo di scarpa con notevole reazione ghiandolare al! 'inguine; l 'adenite Yenne asportata. Da due anni soffre di adeniti ascellari cervicali, sotto1nascellari circondate da vasta zor1a di infiltrazione. Una di queste, di durezza lignea, occupa· la r egione geniena, parotidea e mastojdea di d. con punti di rarnmqllimento e zone di ulcerazione da cui esce pus con grumi bianco-grigiastri. La lesione Yenne altrove irradiata perchè ritenuta lesione carcinomatosa. Scartata la diagn osi di alfezione tubercolare, luetica, o neoplastica, fu lroYato ed isolato un micete coi caratteri delle t allosporacee ed artrosporacee in studio di classificazione. La cura locale e generale col ioduro di potassio h a portato ad un ra1)ido miglioramento rlelle lesioni e dopo un n1ese di trattamento l 'a. è in via di guarigione. La terapia di elezione nei calcoli ureterali. . Prof. L. CAPOllA LI. - L 'O. dopo aYer ricordato le statistiche dei vari autori sulla terapia incruenta (Lella calcolosi ureterale eseguita per via endoscopica ha pnrl;ito delle indicazioni in generale e dei procedimenti u ~ati nell 'estrazio11e incruenta in 38 casi di calcoli nella maggior parte della porzione inferiore dell'uretere, ma anche della media e della superiore. Egl i con clude che la terapia incruenta per via endoscop~ca debba essere sempre tent ata in casi appropriati, quando i vari m etodi di terapia medica sono ri ultati infruttuosi e prima di sottoporre l 'a. all 'interYen lo chirurgico per l 'ecton1~a del calcolo. Il prof. C. CHIA.UDANO presenta uria sonda per l'estrazione e la rimozione clei calcoli ureterali .. VILLATA.

Società Medico-Chi1·urgica della Romagna. Seduta del 5 luglio 1931. Presidenza : Prof. F . G1UGNI.

Embolie muJtiple da sepsi endocardica in due casi di endocardite verrucosa. G1ur,N1 F. e M. (i-A1To. Gli 00. riferiscono l 'andamento clinico di due casi di reumatismo articolare acuto con inanifeste lesioni endocardi-

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c~e. In ambedue i iualati, giovai1i sui_ 30 anni,

si tratt.aYa di ricadute di reumatismo e il risentimento endocardico risaliva ai precedenti attacchi~ Esaurite le manifestaz~oni articolari, continuò per diYersi mesi un andamento febbrile con particolari caratteri, dovuto alla lesione endocardica che in UI"l:O di essi interessava l a valvola mitrale, nell 'altro invece le YéllYole aortiche. Questo fatto clinican1ente accertalo ebbe confern1a dalla necroscopia ch e rivelò la presenza di endocardite verrucosa interessante nell 'u.q caso la mitrale, nel1'altro esclusivamente le valvole aortiche. Gli esam i batteriolog·ici del sangue erano st ati n egativi anche per la ricer ca dello streptococcus viridans. Il lungo periodo febbrile fu caratterizzato iI"l: ambedue i n1alali da n1olteplici e ripetuti piccoli fatti e1nbolici che avevano ~l carattere di emboli settici, e ad ogni loro rinnovarsi risvegliavano, oltre che la febbre, uno speciale quadro sintomatologico a seconda della loro entità e della sede che colpivano. Gli 00. illustrano particolarmente e cercano di interpretare questo curioso fenomeno; inentre nel malato in cui le lesioni endocardiche riguardano la initrale, gli emboli interessavano qualche parte del corpo, ma preferibilmente i vasi cerebrali, im boccando di sovente la carotide sinistra ; nell 'altro malato in cui le lesio11i iI"l:teressavano le valvole ao rtich e, le i1umerosissime forn1e emboliche colpivano invece con n etta preferenza gli arti inferiori. lnftuenza delle precedenti o concomitanti .pleuriti sull'evoluziòne della tubercolosi polmonare. ~loRKITI A. Pre1nesso che la quasi totalità delle pleuriti è di natura tubercolare, l '0. esamina il problema dei rapporti tra pleurite e tubercolosi polmo11are. L~ letteratura in proposito è discorde; p er alcuni autor~ una precedente o con comitante pleurite sarepbe UI"l:'evenienza indiffere11te all 'evoluzione del processo specifico pol1nonare, per altri questo ne sarebbe beneficamente i11flue11zato. Circa il meccanismo d 'azione di tale benefica influenza tre teorie si contendono il campo : umorale, ~stogena, meccanica. Mentre per le due prime non esistono sicuri dati probativi, la terza è qt1ella che gode attualmente maggior favore. ·~er i soslenitori di questa, la pleurite agirebbe co111pri1nendo e immobilizzando il polu1one nella stessa gu~sa di u~ pneumotorace ter apeutico o della toraco-plastica. Da ultimo l 'O. espone alcuni dati statistici desu uli dallo stndio clinico dei tubercolotici polmonari r icoverati nell'Ospedale di Cesena. Per tali dat~ egli crede di dover conclu~ere p er una . maggiore benignità della tubercolosi polmonare in coloro eh~ contemporanearnente o prima della lesion~ polmonare furono affetti da pleurite. Estesissimo enfisema sottocutaneo con pneumotorace da ago-puntura pleurica. G1uGNI F. (Lugo). Descrive un caso di enfisema sol tocutaneo di eccezionale vastità e durata. Tutto il corpo dell 'indiYiduo, dalla faccia ai piedi, prcse11tò 11n e11or1ne rigoi1fiamento pneumonico che durò oltre clt1e settimane, e fu con secutivo al1'infissione di u1i. sottile ago da pneumotorace nel quarto spaz~o interc?st ale ~ull ascellare media, nel tentativo ò1 determinare il collasso del polmone iil un i11alalo cl1e presentava un processo tbc. interessa11te in l)revalenza il lobo superiore sinistro. '


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IL POLICLINICO

Fu praticata un ' u~ic.a puntura, e non fu introdotto gas dall'apparecchio Forlanini. Avuta la sensaz~one che la pleura era ispessita e adesa, l'ago fu rapidamente rit~r.atç e non furono fatti ulteriori tentativi. Dopo 24 ore si manifestò un e~fi­ .sema sottocutaneo che dal punto dell 'ago-infissione irradiava in alto al torace, al collo e alla fac.cia. In successive pou ssée tale enfisema si estese a Lutto il corpo, e scomparve po~ rapidamente ·dopo circa 20 giorn:i. Il malato non ebbe speciali sofferenze, nè febbre, e soJo la tosse divenne più stizzosa ed accessuale. Dopo circa 10 giorni dalla .scomparsa dell'enfisema .~l m:a.lato ebbe rapida1nente a soccombere per ripetute imponenti emot~i di cui aveva già sofferto alcuni mesi prima. Alla necroscopia risultò che la emorragia proveniva da u11a grossa caYerna pol~onare situata centralmente al lobo sup . s'inistro, con intorno altre piccole caverne, i11 una delle quali,' aderente alla _parete costale a livello del 4° spazio, era penetrato l 'ago . Si _ era prodotto in un primo tempo un pr1el11notorace parziale per le forti aderenze del . ' lobo superi.o re che impedivano il collasso polmonare, e questo pneumo-torace che si riforniva di aria dai bronchi attraver so 1a piccola caverna, 1na11teneva a sua volta J>ervio il foro della sierosa costale, immettendo a poussée l 'aria nei tessuti .sottocutanei. L'O. rifere1Ldosi ad un caso recentemente illustrato dal Mazzei nel Sa11atorio di Carreggi, sostiene che solo in seguito ad un 'interposta bolla p11eu1notoracica che subisca, per speciali circo:Stanze, oscill·azioni di pressione, il fenomeno si _può verificare con la part~colare estensione e du-

rala. Elettrochirurgia. G. (Firenze). - Breve conferenza sul J'impiego flel bisturì elettrico in chirurgia, e in .rr1odo particolare nel trattamento d ei processi settici, nell 'exer esi dei tu-mori maligni, nelle operazioni sullo stomaco e sull'intestino. Vantaggi e .sva ntaggi del metodo, principali indicazioni. C .\VINA

al dolore epigastrico nell'appendicite e il riflesso appen-

diculo gastrico (del Sol ieri) · controllati coll'anestesia locale.

LonETT ~1. (Mendola). - L 'O. ha studiato il dolore epigastrico 11ell 'appe11dicite (del Sol ieri), ed ha nettamente distinto il riflesso appendiculo gastrico (riflesso vegetativo rr1otorio e secretorio), che h a come via affere11te il vago, e come centro vegetativo il nucleo dorsale del vago, dal dolore epigastrico d ell 'appendicite. Questo ultimo può essere su1)erficiale e prof011do : il superficiale per .stimoli partenti dal perito11eo parietale, il profondo per stimoli partenti dal mese11teriolo. L'O. spiega il mecca11ismo della formazio11e di tale dolore, seguendo la teoria dei neutomeri e dei 1nielomeri corrispo11denti. Coli 'anestesia locale il riflesso appendiculo gastrico ed il dolore epigastrico permangono, perchè coll 'anestetico non si riesc.:e ad influenzare il plesso n.er,·oso del mesenleriolo ; colla rachianestesia si riesce ad ottenere il silenzio dell ' uno e dell'altro, purch è l 'introduzione · del liquido anestetico sia fa tta i11 una zona più alta del punto corrispondente al tratto ove risiedono i mielomeri, a cui arrivan o i neuromeri partenti dal! 'appendice.

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Sulla febbre esantematica mediterranea. CORINALDESI s. (Im,ola). -- L 'O. espo~e dettagliatamente il quadro nosologico della febbre esantematica mediterranea e ne comunica due casi osservati per la prima .. volta neila regione EmilioRomagnola. Il lavoro viene pubblicato per intero nel \( Policlinico », Sez. Pratica (v. fase. 34) . Il Segretario: Dolt. PAOLO GA1J.1.

Società di Scienze Mediche di Conegliano e Vittorio. Seduta del 30 g~ugno 1931. llresiede ~l l~rof. DE G1R0Ncou.

La meningite tubercolare degli adulti. Prof. 1'RA1VlON1'INI. L' O., dopo aver

descritto jl reperto analo1110-patologico di u11a menir1gite tubercolare a lungo decorso svoltasi in adulto, rammenta co1ne questa offra negli adulti sintomi ed evoluzione in discordanza a quelli che si riscontra110 ~ei soggetti della seconda infanzia. 1"ale divario dipe11de: 1) dal fatto ch e Je cellule cerebral~ dell 'adulto completamente sviluppate ed esaurite o per superlavoro o per fatti emotivi o per auto- ed elerointossicazione sono dive1~ute eminentemente eccitabili e vulnerabili; 2) che essa è una ine11i11gite della convessità cor1 localizzazione 'a piastre che può dare le più svariate sindromi delle quali l 'O. descrive la n10toria a tipo convulsivo o paralitico o a contratture permanenti, la sensitiva con cefalalgia o iperestesie se11soriali , la psichica con multiformi n1anifestazioni psicotiche anche d'interesse medico-legale. Ricordato co-tne i:Q un adulto a11che se non tubercolotico palese affetto da subitanea affezione cerebrale, e in u:Q tubercolotico albuminurico delirante, convenga pe~sare alla forma meningea più che Glla urell\i:i, afferma J~ necessità delle ir1dagini sul liquor atte a svelare la reazione meningea.

Intorno a due casi di idronefrosi. Prof. Dr: GrRONCOLI. - Nel primo si tratta di U:Q fanciullo dalla Ctti storia risulta essergli passato 4 anni fa la ruota di un carro attraverso la regione lo1nbare _destra con conseguente ematuria, i11more alla loggia renale corrispondente che ogni qual tratto compariva fino a rimanere per1nanente e volumino·so qt1a11to una testa di feto. L 'O. aggredì il rene dal lato addominale vuotandone la sacca ~drica le di cui pareti erano costituite dalla capsula fibrosa che asportò col peduncolo basale e che mostra ai colleghi. Il seco11do caso tratta di u~a donna operata di fibromioma :Qella q11ale durante l 'atto operativo fu leso I 'uretere sinistro, fatto che portò all 'atrofia del rene corrispondente ridotto ad un moncone di sostanza corticale non funzionante, che viene asportato. L ·o. m etle in rilievo il differente esito dei due processi iflror1efrotici a seconda dello schiaccia1nento allo subìto dall '11retere nel primo caso e della sezion.e bassa dello stesso nel secondo ·caso. Il dott. GRITT1 descrive due casi di ittero infettivo grave di probabile natura spirochetogena. Il dott . FABRIS riferisce sopra un caso sospetto di linfo-granuloma malj.gno, Il .Segretario: P. FABRIS .


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER · IL MEDICO PRATICO . •

CASISTICA. Diabete e tubercolosi polmonare.

Secondo K. Scholz (Zeitsohrift f. Tub erk., Bd. 61, Heft 2), la tubercolosi polmonare è una complicazione frequente diel diabete: le autopsie lo dimostrano chiara·mente; per la maggioranza degli autori il diabe:te è la malattia primitiva eh~ favorisce l 'attec-chimer1to del bac illo di Koch per una diminuita resis te nza dei tessuti, o perchè l 'iperglicemia rappresenta un ottimo terreno di -c ultura, per le turbe d ella nutrizione tissurale, per la perdita di albumina, ecc.; ma c'è chi riti ene l 'opposto, e si 1P3.rla di una particolare disposizione ·dei tubercolo.si al diabete. La diagnosi è difficile, perchè i malati to ssono e sputano poco, bassa è la febbre e se.ar so il sudore, e l 'esame fisi co riesce negativo o quasi; ecco perchè l'esame radio1ogico deve essere larga111en le praticato. La forma più · frequente di ,tbc. è quella fibronodulare: ma è molto spiccata la tend e nza alla forunazione di caverne e di focolai purulenti: sono state osservate però anche for1ne bron copneumoniche e forme a d eco rso fulminante. Il diabete a sua volta può essere dei più vari gradi di gravità; e, a proposito d ell 'effetto reciproco esercitato diai due .p rocessi, è stato notato da molti - anche sperimentalmente - che la tubercolosi sembra influire beneficamente sul diabete , elevando la tolleranza per i carboi·dr:ati. In compl esso, tuttavia, l 'associazione delle due malattie ha un carattere serio ed una prognosi sfavorevole; il punto p iù del~cato consisteva appunto nel contrasto tra le esige·n ze dietetiche - perfettamente opposte - dei due processi 1II10rbosi. Circa l'influnza, infine, ch e l'insulina è capace di esercitare sull 'anda.m ento d·el processo tubercolare, i pareri sono discordi, ritenendosi da alcuni che l 'insulina giovi e da altri che danneggi, peggiorando l'anda1nento d ella malattia. L 'A. ha ripreso lo studio di questo importanti•ssimo problema di patologia, studiando 43 malati, e giungen·do a queste -con clusioni: 1a t.b.c. polmonare rappre~enta per il diabetico una complicazione grave , giacchè tende ·a·d assumere la fornn(a essudativa c on forma:zione .di caverne: ]a prognosi, perciò, malgrado l'uso d ell 'in.sulina, è grave. La malattia ·p rimitiva è il diabete: in quanto a li 'aumentata tolleranza per gli HC che si os..serva c ol progredire della tisi , essa esiste eff.ettivamente, ma non è da riportarsi con si c11rezza a1 ·p rocesso specifico.

I mezzi che si sono di1mostrati più s icuri per stabilire n e.I diabetico una di agnosi precoce di tubercolosi polmon.are n el diabetico, sono l 'esame dei raggi e la ricer ca della velocità di sedimentazione d ell e emazie, tutte le altre ricer ch e, quella. dell 'esp ettorato, quella f<l·diologica, ecc. non danno .sempre risposte chiare. S•e il diabete è leggero , lo si curer à semplicemente con un r eg·ime dietetico, se è grave si ricorrerà subito all'insulina; il dosaggio del1'insulina è in complesso lo stesso che si segue per i diabeti ci non tubercolosi , e si regola sulla presenza di zucchero n elle urine; la gl icen1ia in questi malati resiste tenacemente ad ogni sorta di cura: pure è n ecessario riportarla all a n orma, almeno nelle forme benig ne e in quell e trattate chirurgi camente, perchè solo così ,s i può ottenere un benefico influsso sul proce·sso tubercolare. Ne l dare l 'insulina , si ev iterà sempre di somministrare in sieme forti ·do,Sii che possono scatenare crisi di ipoglicemia; invece , si sudd ividerà la ·dose in 3-4- frazion.i: la possibilità che la cura insulinica risvegli una tubercolosi latente esiste , effettivaimente, ma .i n pratica si verifica assai di ra·do: in un diabetico ben insul.inizzato , anche la terapia chirurgica della t.b. c. è permessa. Infine, se il diabete è curato bene, spetta alla tubercolosi di dire l'ultim a parola sulla progno~i com.plessiva. V. SERR ..\. L'associazione del di~bete insipido e del diabete mellito. Sono noti casi ,d i diabe·te insipido e diabete m ellito associati, .m .a son poco numerosi. Meno numerosi ancora son o quelli trattati con insulina . Tre ca.si ne d escrivono ampiamente F . N. Allan e L. G. R o\vn tree (Endocrinology, marzo-aprile 1931). Le due malattie non posson o attribuirsi entrambe al pancreas. In due dei casi illustrati da Allan e Rowntree c'era.no segn i di probabile ipopituitarismo. I rapporti della pituitaria col diabete non sono ancora n ettamente definiti; l ' iperpituit.arismo, si sa, è associato .a scarsa tolleranza per i carboidrati. C'è anche da domand ar si se il diabete mellito sia dovuto in quest'associ.azione dei due diabeti a lesion e primaria del IJa ncreas o ad un 'azione sul pancr eas de l sistema nervoso o d ell 'ipofisi. L'ins ulina, coml1nque, anche in questi casi agisce bene sul r icambio dei ~ arboidra~i. anche se con'tiemporan eamente s1 somm1~1st.ran o estratti ipofisari per combattere la pol1ur1a. 1

R.

LusE~A.


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IL POLICLINICO

TERAPIA. Usi recentemente preconizzati del cloruro di calcio. Sono passati in rivista da R. Levent (Gazette des hopitaux, 27 maggio 1931) e qui li rias. sum1amo. Medicazione antiemorragica. B l 'in·dicazione più antica, ma recentemente la lista delle applicazioni si è accresciuta, mentre l 'iniezione endoven osa p erm ette .di iniziare subito il trat• tamento in ogni• ca,so. 1Si può an che utilizzare il goccia a goccia Tettale, ch e permette di raggiungere rapidam ente le dosi volute; bi.sogna però guard.a rsi dal somministrare un eccesso, in qua11 to ch e le dosi forti ostacolano piuttosto che favorire la coagulazione; la dose media per 11n adulto è di 2-5 grammi al giorno. Fra le diverse applicazioni, sono da citarsi: 1) la ·m elena ·dei n eonati (u11 cucchiaino da caffè della sol11zion~ al 10 %, alternato con una quantiLà ugl1ale di una soluzione di g·elatina pure al 10 %; 2) çome preventivo dell e emorragi e postoperatorie, specialmente nel b.a mbino, pri~ a d ella tonsillectomia (20-3 0 cg. per anno d1 età al g iorno, incominciando 5 O"iorni prima); 3) n1elle e:rnorragie persistenti p~ovo­ cate da avulsione dentaria o di oriaine ostetrica ' o chirur 5aica ; 4). nelle 'malattie s~nau i 0O'ne b quali la porpora emorragica e l'em ofilia, evitando ~e dos~ forti e non oltrepassando i 4 grammi a l ·g·10Tno ; alcuni autori con sialiano due iniezion i endovenose, per se ttima;a, di 20 eme. di soluzione al 5 %; 5) n elle forme ~morragi che di alcune malattie (scarlattina, va1uolo) ed a n ch e della febbre emo 0alobinuri ca di origine m alarica. Medicazione a1itisp·asmodica. Utilizzato nella tetania postgravidica (azione rapida ma passeggera), n·ella tetani.a cronica (iniezio11e endovenosa d cl~a soluzione al 10 o/o), n ello spasmo della g lottide, ·n1 ~ll~ laringiti stridule; più rec~ntemen te con s1gl1ato n ei riten zionis ti (iniez Lon ~ en doven osa di un grammo) e come preventivo per gli jncidenti della puntura lombare (10 eme. della soluzione al 10 0lo1 '• intra veI

nam) . Medicazione digestiva. Consigliato recentem ent~

contro. i vomiti della gyavidanza e contro diverse d 1arree a cute o croniche (iniezione en<lov.enosa. di una soluzione concentrata); risultati nulli , però, n elle rettocoliti dissenterich e. Nei versamenti sierosi . Avrebbe azione favorevole l!ei v~rsamenti pleurici , all a dose di 15 gram·m i al giorno, specialmente se si somministra contemporaneamente anche il salicilato di sodio. Medicazione cc antishoclc n. Nulla di nuovo si è aggiunto recentemente ir1 questo ca1r1po. Si sar ebbero ottenuti buoni ri sultati nella emoglobinuri a a frigore e n egli accidenti da siero

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(iniezioni di 1/ 2-1 omc. di una solHzione al 50 %). Medicazione antiiruj ettiva. Haslé avrebbe otte.. nuto buoni risultati nel trattamento della lebbra, m ediante iniezioni endovenose di 150 eme. ·di una soluzione al 2 %, in due serie di 15 iniezioni, separate d.a 15 giorni di riposo. L 'iniezione va fatta lentamente ( 15-~0 minuti} tenen·do il malato in decubito dorsale· la comparsa di sapore calcico, annunziatric~ dei vo_ mi ti, ·deve far sospendere 1'iniezione. In tutti i casi si sar.ebbero ottenuti dei miglioramenti. ' fil.

Uso del clo.-nro di calcio per calmare il dolore pe· ristaltlco. B stato certamente dimostrato che piombo e calcio sono ritenuti n elle oissa; il loro metabolismo va di pari passo. Quindi W. !Bauer > W. T. Salter e C. Aub (Th e Americ. Medie. Journ., 11 aprile 1931) :gensarono ch e l'uso clel calcio potesse fissar e il piombo nelle ossa e all e;yiare le colich e dell 'avvelenam·ento da piombo. Essi adoper.arono cloruro di calcio .al 5 % e ne iniettarono nelle ven-e da 5-20 cc. Quasi imme di.ata:m ente si aveva cessazione dei dolori addominali. Il m eccanismo di azione però ·n on si dovrebb e cercare in una fissazione del piombo nel, I.e ossa, ma in u·n a rapida azion e antis_pasm0dica del calcio, azione che è netta anche in altre crisi dolorose spastiche (colica epatica, colica ureterale). . R. LusENA. 1

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La pratica della fissazione del ealclo nel bambino. Tre sono gli agenti fissatori del calcio posseduti oggi in terapia: l'olio di fegato di merluzzo, i ra.g-gi ultravioletti, le sostanze irradiate. Le indica zioni di ognuna di esse, nel rachitismo e nella spasmofilia, sono date da G. Mouriqua n·d e A. Leulier (Journ. de Méd. de Paris, 21-5-931). L 'olio di fegato, per quanto provvisto di potere fissatore molto inferiore a quello dell 'ergosterina irradiata, contiene molte altre sostanze utilissime all'accrescimento del bambino, e cioè : vitamina A, corpi grassi, fosforo. La sua somministrazione sarebbe indicata nella fase prerachitica, a· scopo profilattico, cioè nei soggetti candidati alla malattia per ere·dità o per ragioni di ambiente e di vita. Le dosi sono le segu enti: 5 gocce a 2 mesi, 15 a 3 mesi, mezzo cu cchiaino a 4, un cucchiaino in seg uito , sempre 2 volte. al giorno. . Altra in dicazion'e è data dall 'osteolin fatis~o (blefa ro- congiuntiviti, infezioni respirator110 ecc.) e, sopratutto, dalla scrofolosi as~o­ ciata al rachitismo. La tossicità dell 'o] io di fegato, legata alJe


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SEZIONE PRATICA

dosi eccessiv:e, non si inanifesta se il ~·eg· ìnic alimentare è bene equilibrato. I succedanei, introdotti a causa della repugnanza che talora il. ~a~bino p.uò. pro~<>:re, sono quasi sempre pr1v1 d1 quals1as1 att1v1tà. Lo sciroppo iodo-ta.n ·n ico, ritenuto da alcuni come succedaneo, è antifissatore, e non può trovare indicazione che nell'osteolinfatismo, asso.ciato all'olio . L'elioterapia coi raggi r1aturali deve esse.re praticata per lungo tempo, e lo~tano ~~l~e città, !)referendo la mon~g~a pe: ! rachrt1c1 anemici ed il mare p er i 11nfat1c1. Il 'potere fissatore ~ei ra~gi, ultravioletti ottenuti con lampada d1 quarzo e uguale a quello dell 'ergosteri na irradiata, 111a la loro s~­ periorità è sull'azione eutrofica generale e, in particolare, sui muscoli. L ' indicazione d ell 'el ioterapia artificiale è data dai casi con intensa decalcificazione, nei quali urga arrestare il pro.cesso~ e dai cas~. cui il ritardo della deambulazion e e dato da_ll 1potonia muscolare. Controin,dicazio·n e è data .dagli stati febbrili e' cacl1ettici, e dalle manifestazioni bacillari viscerali. L'applicazione troppo prolungata, poi, può ·d are origine ad una atrepsia anche mortale. Tra le sostanze irradiate si deve in primo luogo ricordare il latte, ordinario o in polvere, sempre g iovevole n ei rachitici e spasmofili, purchè l ' uso non veng·a protratto troppo a lungo (venti giorni per ogni mese). Il fissatore tiP.i co del calcio è però rapp~·e­ sentato dall 'ergosterina irradiata, e la sua azione si svolge più rapidamente che con l'elioterapia naturale, con una grande se·mplic ità di somministrazione. Il suo impiego, quindi, è indicato in tutt1 i casi non compre·si in quelli precedentemente consi.d erati . Nor1ostante · il man cato a ccordo sulla stan<lar,dizzazione dei prodotti del commercio, la dose m edia è di 5 gocce 2 volte al giorno, au1nentabili secondo i casi, senza però raggiungere ]e dosi eccessive, che possono provocare ,qualch e volta dei danni. Si faranno poi· d elle pause di 2 settimane tra un periodo e l 'altro di 20 giorni di cura. Efficaci nella loro azione sembrano infine anche alcuni zoosteroli di cui si va introducendo l'uso, e sopratutto l'elisterina irradiata.

M. F A1;3ERI. Ricerche sugli a.ntiftssatorl del calcio. Ogg·idì sono definitivamente fissate le virtù calciofissatrici delle radiazioni ultraviolet.te, come pure quelle dell 'olio di fegato di merluzzo, dell 'ergosterina irradiata e·c c. Studiando però il rachitisn10 sia clinico che sperimentale si osserva che vi so110 un'infinità di cause che agiscono sul calcio come antifissatrici. Il ~loro studio è .aRcora embrionale. ~ certo però

cl1e questi fattori antifissatori sono in clinica assai numerosi: Mouriquand, Leulier, iBernh1eim ~ Weil (Press. Méd., 27 maggio 1931, n. 42) hanno studiato sotto questo punto di vista tre sostanze: adrenalina, jodio e stronzio e sono venuti ai seguenti risul Lati. Nei riguar di dell 'adren,a lina che dai lJÌÙ vien,e considera,ta come un calciofissatore, gli AA. avrebbero sperimentalmente trovata invece una diminuzione del Ca. osseo, onde potendo ciò ·derivare si.a d.a una vera autofissazion e, come da una d efissazio.n re, pure tendono a considerare questa sostanza com e antifissatrice. l~i conoscono però che clinicamente in vari casi l 'e ffetto è apparso favorevole e credono che si ~ebpano continuare le ricerche prima di poter d ecidere. Altre ricerche sono state volte allo jodio che in Francia si somministra spesso ai rachiti1ci sotto forma . di sciroppo jodotannico : orbene sperimentalmente si è notato che non solo esso non fi ssa la calce, ma anzi sul topo accentua il processo di decalcificazione o per lo meno di non fissazione. Agisce insomma com,e un antifiss.atore. Anche ricerche sullo stronzio avrebbero dimostrato le sue virtù di antifissatore. Ma il p'roblema degli antifissatori è dei più complessi in quanto che acca11to a lle sostanze soprastudiate possono compiere un ufficio .simile le infezioni (Lues), i disturbi intestinali, o vaL . .TONELLI. scolari. 0

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SEMEIOTICA. Sintomi nervosi quali manifestazione precoce di can• ero del pancreas. 11 cancro degli organi ad·dominali provoca spesso disturbi nervosi e mentali, sp,ecialmente depressione, ansietà, riduzione quantitativa dell e capacità intellettuali, insonnia e dolore. J. Yaskin (Journ. American Medie. Assoo., 16 maggio 1931) dice ch e · questi disturbi si ba·nno per lo più solo a can cro n.ettam.e nte manifesto. Egli ha osservato quattro casi di cancro .del pancreas, in cui ci fu precocem ente la comparsa di disturbi ps~ chi c i. In tutt 'e. quat-. tro i casi era stata fatta in preced enza d1agnos1 di ,disturbi funzionali. l·n nessuno di essi c'erano precedenti psicopatologici in famiglia. I sintomi nervosi, .con sistenti in insonnia in·dipendentie ·d a dolore, depressione, ansietà, emotività senza alterazione dell 'intelligenza, comparv·e~o parecchi m esi prima de~ disturbi addo.m inali e furono a ccompagnati da notevole deperimento . L'A . non vuol creare un nuovo complesso sinton1atico precoce del cancro d el pancr eas, ma si limita a mettere in evidenza qu esti disturbi psichici precoci in malati di can cro. R. LusENA. 1

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IL POLICLINICO

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Sulla diagnosi delle malattie del pancreas con la diifif.erenza sta nel fatto cl1e gli s.pasmi si rivelano oltre che .con u·n a sintomatologia doro. prova di Wohlgemnth nelle urine. Kaczander (Deut. med . Woch., n. 26, 1931) · rosa, con uno stato di contrazione facilmente: rivendica, in base alle sue ampie ricerche il più ·p reciso valo.r e diagnos tico alla ricerca della diastasi n elle urine, socondo il metodo di Wohlgemuth. Contrariamente a11 'o.p inione di molti autoc1, specialmente a.n ·gloamericani, l 'A. ha potuto osservare ch e qu~sta ricerca offre ~ella prati·Ca d egli e ffettivi ,s ervigi, e la raccomamila cal-

V.

dan1ente.

SERRA.

IGIENE. La casa rurale. È un fatto l~n1entato da varie parti che l ' edilizia rurale è rimasta lontana d a l progresso raggiunto nelle costruzioni urbane, specie dal punto di vista igienico. Se s i pensa invece ai pericoli che possono deriv.a re alla salute del contadino d all 'abitare in case antiigieni·che, sopratutto in zona malarica, più che giustificate appaiono le proposte di A. Missiro1i (ltivista di Malariologia, Supplen1ento a l r1. I , 1931) p er ch è sia co,dificata la 1costruzione di nuove case rura li. !Dal momento · che l 'alto c osto dell 'edilizia r end e il11fPossibile di demolire le vecchie rea e colonich e, per rifabbrica rne di più soddisfacenti , occorve provvedere affinchè le nuove costruzioni soddisfino ad un ni ini1num di esi genze ig ieniche e di conforto. Si deve t ener presente ch e in Italia la proprietà è per lo più frazionata e non e' è quindi necessità di ~se colonich e m onumentali_, bastan.do per lo più una c ostruzione di 4 vani (tre camere da letto e una cUJcina abbastanza ampia da servire come stanza da ·p ranzo), per ospita.r e una famiglia ·di contadini; sarà fa cile escogi tare un modello di abitazione modesta , n on troppo costosa, ma provvista di tutti quei r eq1uisiti ch e esig·e oggi la modern•a ig ien e edili zia , in partic olare per la difesa contro g li insetti, l 'allontanamento dei materiali di rifiuto ecc. L 'esposizione d el Missiroli è con.dotta con straordiniaria chiarezz_a e con fine intuito delle esigenze ig ienich e; è copiosamente illu strata.

SU!p.erabile , mentre la m ancanza pura e sem-pli1c~ ·di apertur~ corri·s po·n de a~ noflmale stato. di riposo; inoltre g li stati di riposo non sono-ac·COlllJ>3.gnati da 1manifestazioni dolorose,_ mentre gli spasmi lo sono sempre; ·d 'altra parte g li spasmi •S tan·no sempre a.I disopra del corpo eistraneo o d e l contenuto di organi tubulari, m e ntre nf;i disturbi di canalizzazione il segmento che non si apre è sempre al disatt<> del contenuto intestinale arrestato nella sua progressione, infine gli spasrn.i si accoim .p agna·n o a·d un'anemia locale, mentre ne'llo stato ·di riposo la circolazione è normale. Mentre gli spasmi :Sono da riportarsi allo· stimolo di cor,p i e~tranei, di ulcere, ecc. le m an cate aperture si d1ebbono riferire a turbam enti o manca•nza d ella trasmissione naturale d egli stiimoJi. Essi si h:anno n ella resezione gastrica , in seguito a .disturbi neurovegetativi, n·ello @a•S\m-0 d el cardia!s e del .p iloro, che perciò son.o stati battezzati come car-d ioalisi , e piloro-·car.diotonia acinetic~, inoltre si possono ottener.e sperimentalmente nel cane. Essi possono colpire tutti gli sfinteri e sono spesso indice di una infiammazione delle r egioni vi·c ine (:peritonite, acceis.so <le l Doug1as, eoc.). V. SERRA. 1

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Sulle alterazioni istologiche riscontrate nell'intesti· no colon asportato chirurgicamente nei casi di stipsi abituale. E. Fiorini (Anali . Italiario di Chirurgia, Vol.

XXVIII , fase . 4), studiando l 'aspetto istolog ico d.i in:testini colon asportati chirurg icam ente in individui affetti da stipsi abituale di vecohia d.ata, .avrebb e rilevato alterazioni a carico della muoosa e del tessuto n ervoso da· far pensar.e a·d un processo infiamma torio lento e aid una consegt1ente atrofia ,d ell e pareti1 ·colpite. · Ha ·Cercato poi, S·u gli anim.ali, di provoca-· re artificialmente una forma di stipsi ch e, pe1~ l 'aspetto anatomo-patologico, si avvicina a A. P . qu ella già osservata n ell'uom:o e cioè alt erazione a caTico ·della muoosa con sfaldamento MEDICINA SCIENTIFICA parziale e d irregolarità di forma d ell'epitelio, Sulle cause di alterata canalizzazione dell'apparato rarefazione ed atr ofia ghian.dolare , infiltraziogastro-enterico. ni d i elementi bianchi del tessuto reti.colare, Muller e Rieder (Miinch. M ed . Woch. , n. 25, ipertrofia d ella muscol ar e e d ella sottomuco1931) esipong ono l e loro vedute sulla fisiopa- sa specie nelle porzioni distali del colon esatolog ia della motilità e ·della canalizzazione min.ato. d ell 'a1pparato gastro-enterico, in modo molto C'è però da osservare , per quel che riguarda la paTte sperimentale. che il m eccanismo originale e inter essante. . In base a ricerche cliniche e sperimeintali di con cui l 'A. avrebbe ottenuto una forma di ct1i sono su ocintarrniente riferiti i risultati, gli stipsi n egli animali da esperimento è b en lunAA. a~fermano ch e i disturbi di canalizzazione g i dell 'avvicinarsi .a ·quel che avviene nellungo il tubo gastroenterico, e specialmente a 1'uomo . Tuttavia le osservazioni istologiche hanno un livello d e.gli sfinteri sono dovuti , non a spaBucc1. smi, ma a disturbi de lla fa se d 'apertura: la notevole inter esse. 1

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SEZIONE PRATICA

POSTA DEGLI ABBONATI. L'uva: valore igienico ed alimentare. tore V. T. da C. P. :

Al dot-

Non ritengo che esistano trattati speciali sul! 'ampeloterapia. Posso darle qualche indicazione che può esserle utile . Sulle uve da tavola, D. TAMARO ha pubblicato un ma,niUale riguardante.. però ·p iù che altro le div·e rse varietà, la coltivazione ed il commercio. (Hoepli, eJd,., Milano). Nella pubblicazione : « L'uva ed i suoi derivati non alcoolici » ('F . Ili Ottavi, edd., Casalmonferrato, 1927), E . OTTAVI~ I. CARUTI espongono le idee princ ipali sul posto dell'uva nel1'alimentazione e sui derivati non. alcoolici (sciroppi d'uva, conserve, ecc.). L 'argomento dell'uva nell'alimentazione si trova trattato (molto succintamente) da MAYERHOFER nel « Lexikon der Ernahrungskun•de », (Springer, ed., Berlin, 1926) . . II prof. DEVOTO (di Milano) ne fece oggetto d1 una pubblicazione appunto in occasione della « Festa ,dell'uva ». Si trova , in parte, riprodotta in cc Salute ed igien e niella famiglia » (15 sett. 1930). Nello stesso num,e ro si trova anche un articolo di MELoccur (« Le cure di uva n). Un altro ne scrisse il dott. A. CLERrc r (Dott. RY) in cc Corriere della S&a n (sett. 1929) , e cosi pure C. EINAUDI ( cc L'uva come sostanza alime ntare ») in cc L'Igiene e la Vita » (settembre 1927) . Questi ultimi sarebbero tutti atdatti per prendere gli spunti per c onferenze popolari. A. FILIPPINI. All 'abbonato n. 4289-1: 1

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Non esistono in commercio n è sono applicabili apparecchi contentivi per le emorroidi. Le emor,roi,di proJassate non infia:m mate rappresentano una indicazione netta ai metodi di cura con iniezioni scl~rosanti . Tre o quattro ini,ezioni nei noduli di 1 / 2-1 cc. di soluzione al 60 % di glucosio o al 40 % di salicilato sodico potr.anno dare una guarig ione cl in jr.a com.pleta. P. VALDONJ.

VARIA. Snlle cause della ra1·ità del cancro in Egitto. (ScHRUMPF-PIERRON. Bull. d e l' Ac. d.e il1 éd., 25 mag.g i,o 19,31). La mor1talità per canoro è straordinariamente piccola in Egitto. Le statistiche dimo,s tr:ano che dal 1918 al 1928- la p1roparzione dei morti per canc ro per 1.000 abitanti va da 0,18 a 0,29, con una m e,dia di 0,23. Nella causa di mortali.t~, il cancro entra solamente per 0,61 %. L' A. r1Jt1ene ch e queste cifre così basse sono ancora

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troppo. al.te e ciò per due ragioni. Una è che le statistiche ufficiali si .r iferisoono solo alle città con più di 5.000 abitanti e tutti i medici sono unanimi nel dichiarare che nelle cam~g;ie il canc ro è molto più :raro che nelle c~ta; la seconda ragione è indiretta: se non esistesse un agente capa1ce di frenare la oancerizzaz~one, ~l cancro ·dovrebbe essere più fre, ~ente i.n Eg1 tto che in Europa, poi eh è in E, g~tto e~1ste una causa speciale di cancro, la b1l}1~rz1a; .ora, nelle statistiche precedentemente citate, I cancri da bilharzia sono compresi, Dal~e .statistiche ospedaliere ;ri.sulta poi una debol1ss1ma propo,r zione, dei cancri ,de l tubo dig er ente e un numero considerevole di tumori m esen chimali. Secon.do Men etrier si contano ' 74 sar co,mi su 283 epitelio mi, m entre in Egitto i sarcomi sono presso a .p oco cosi fr:equein ti com e g li ·e piteliomi. Ciò con·duce a domanda r ci se la causa della rarità degli epiteli o mi è. senza azionre sui sa·r comi. Circa la ca'USa della rarità del cancro in Egitto, l 'A. esclude 1 'azione del clim,a e della razza e si ferma a considerare l'alimentazione. Egli mette in evidenza ch1e la te!'lfa arabile del1'Egitto è eccezionalmente riaca in magn,e sio e ricorda ohe M{lrchi ha dimo,sitrato ohe in 9 provincie d'Italia la mortalità per cancro è tanto più elevata .quanto minore è il contenuto in cl{)ruro di magnesio· del suolo. Quanto all 'ac qua d el Nilo essa, quando non è filtrata, è m olto J"icca di magnesio. L 'A. c onclude che la g ran.de rarità d el cancro, e sopratutto del cancr o del canale ,digerente, in Egitto, sembra intima m ente legata alla ricchezza del suolo e d·e ll 'acqua in magnesio . La m aggior.e peroentua le di casi di cancro n,elle .città rispeltto alle campagne, sa·r ebbe àà·vuta al fatto ch e gli abitanti delle campagne si nutrono a prefe r enza di pro,dotti loca.Ii e bevono ac qua n on filtrata. C. TOSCANO. 1

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Infestazione parassitica del naso. H. Ligget (Journ. of Am. M ed. A ss., 9 maggio 1931) riporta un caso rig uarda n·t e una ba·m ... bina ·di 15 a . ch e presentava n otevole flusso nasale, e taliV-Olta espettor azione_ di pus. Qu est 'ultimo sintoma era preceduto d a una sensazione di vellichio nel pavimento della .b occa. Con forti tentativi idi espettorazion e si poteva notare n·e ll 'espettorato la presen za di un insetto viv,e nte, di colore bruniccio, lungo circa I cm. L'esame delle .l arve ottenute da ll 'espettorato 'dimos trò trattarsi di un Attageruus piceus Oliv, insetto che infesta le coltri, g li scia lli e i corpetti. L 'insetto a veva prodotto una sinusite mascellare bilaterale. Il trattamento, lavaggio d ei seni , con dusse alla gua rig ione. Il caso è inter essante per la r elativa rarità d ella letteratura s ui parassit i n asali. G. LA CAvA.


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IL POLICLINICO

~NELLA

Tubercolosi ed infortuni sul lavoro. (M. DuvorR. Le Bull. Al/ édical, 28 m.arzo 1931).

La qUJistione d ei ra PIPOrti tra tuber colosi e tr.auma h.a ·d ato lu·ogo a n1-0lte ·discussioni. Nelle forme di tuberoolosi chiturgica (osteoa rticol.are, sinoviale , testicola re. r enale ecc.) conviene di.s tinguere i Ca.si n ei quali la tuber~ colosi segue .ad •u n trawna a perto ossia ad un~ ferita, da quelli .niei quali segue ad un trauma c hiu·so, ossia ad una contusione. L 'orig ine traumatica ·della tuber colosi di una fer ita n on è dubbia. Si tra t ta dell 'in·oculazione diretta del bacillo di Koch . Si è constatata in un macellaio puntasi con osso di animale tubercolo·so .ed i.o, un infermiere fe ritosi con un.a sch•eggi.a della sputacchi·era ·di un tuber coloso. La t1:1ber1co1osi chii:urgica può essere aggravata, rivelata o lo·calizzata da una cont,u sion.e. Quando un traum.a agisce su una l esione tuber cola r e a n·t eriore n ota , si l) UÒ· a mmettere un .aggra.varnJento, qua n tunque ci sia d.a rilevare ch e un piccolo trauma è sempire m·eno attivo ,dell 'eser cizio quoti.dia no dell 'articol.azione. Il più delle volte si tratta di una lesione i11 riposo, a d esempio un tumore bianco consolidato .. Per amm·ettere la responsabiljtà d ell'infortunio occorre c he il tr.auma sia stato ·r eale .ch e abbia agito sulla lesione e .ch e la ricadut~ :si sia prodot ta in uno spazio di tempo a deouato. Quando il trauma ag isce su una le·s io~e tul>·ercola re in atto il giudizio di aggravamento è più .d ifficile. Il p iù d elle volte l 'infortunio non fa che richiam are l'attenzione ·su .u na l esione fino· ad allora ign.orata. È noto che la tlllber colosi osteoarticola re è un ' aff.ezione ad inizio insidioso e spesso indolente, in m·odo da con sentire .a l pazien te un lavoro normal e. La ·di.agnosi ·della preesistenza della tuber colosi .si ba~a ~ulla consta tazio11e precoce delle man1fe.staz1on1 pato!ogiche t roppo a,ra nzate per e sse~e s tate determinate dal trauma. La ra·diog r,a f1a dar à a l riguar.do elem en ti decisivi. P·er lo più avviene :in r ealtà che il preteso trauma n on è che uno pseudoinfortunio; il sog getto accu sa come distorsion e ciò ch•ei non è ch e :una m anifestazione della lesion·e ignorata. Se il t rauma c 'è stato r·ealmente c'è da determinare se ed in quanto •esso ha a 5crgravato la lesione pr eesisten te. Si pot.rà a mmettere un 'in1capacità temporanea ·Corrisponden te alla durata ·della crisi d'aggrava m en to e n egare ogni perma n ente. La tubercolosi localizzata è la vera tubercolosi traumatica. La quistione mo1to di scussa si pone n ei seguenti termini: in un tuber coloso conclamato o la tente un trauma può loca1

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VITA .p R O F E S S I O N A L E .

MEDICINA INFORTUNISTICA

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1iz_zare il bacillo di Koch in un punto e determina re con questo meccanismo ·u n focolaio tuber colare .in una regione PI"eoedentemente sana ? Dal punto di vista t eo,r ico rè da rilevare che il caso nel quale un tr.auma dur.ante il lavoro . . ' O·&Sl8; in ·u n so~getto capace .di lavorar.e, può .colpire runa regione n ell.a quale circolino bacilli tubercolari, è molto raro. Ma ·ciò no·n può escluder si e quindi n on si può scientificamente n.egare .la p ossibilità della tubercolosi localizzata dal tra u·ma. G:li st_u·di s perimentali n on hanno apportato fatti r ealmente dimostrativi in favore della tuber colosi traumatica ost eoarticolare ma non ·la fann'o nemmeno escludere. ' Le osservazioni cliniche di tubercolosi osteoarticolare attribuite a trauma sono numerose. Ma tutte sono discutibili dal punto di vista etiologico e diagnostico. . Va innanzi tutto rilevato ch e gli infort·u ni invocati sono quasi ·s empre costituiti da trau1n i leggeri, mentre nella pratica chirurgica n on si osserv.ano mai 1ocalizzazioni tUJbercolari a seguito d 'interv,enti eseoO'lliti in soggetti tuber colotici. D'altra parte si potrebbe obi·ettare che nei casi n ei quali la m.anifestazione clinica tubercola re è seguita ad un trauma , questo non a bbia fa tto ch e ,svelare un processo precedente mtente poco attivo o latente. Di fr9nte però a tante pubblicazioni positive di tuber colosi traumatica, e tenuto conto ch e anche in linea teorica ·l a etiologia stessa non può n.e.garsi, n ella pratica m edico-legale la possibilità del 1~app1 orlo tra tubercolosi ad infortunio va ammes sa. È ovvio,, però, che p er .a111n1Jettere ta1e r.a pporto occorre accertare la r eale esi•s tenza ,dèl trauma . L 'incapacità temporanea 1dur~erà finchè il processo sarà attivo. L 'incapacità permanente sarà oommisurata n on solo agli esiti jnva lidanti (amputazione, anchilosi), ma anche al1'eventu.alità di r ecidive ed alle precauzioni che i l soggetto dovrà osservare durante il lavoro per evitaI'B le r ecidive stesse. La principale tubercolosi medica è quella polmon,a re. La qu·estion e della tube.r colosi polmonare tra'llmatica è analoga a quella .della tubercolo.si ost eo.a rticola re tra um.atica oon questa differ enza · ch e per .essa non può trattarsi di infezion.e inoculata e tutto si ri duce all'azione d el trauma non bacillifero. • Sono ·da ,considerarsi tre casi : I ) Il trauma ha colpito un tubercolotico polmona re più o m eno ava nzato. L'eventuale aggravamen to si apprezzerà come quello della tubercolosi chirurg ica . 1

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2) Il trauma ha colpito un individuo affetto da broncoalve.olite specifi,c a latente . Ricorre allora la quistione della tubercolosi rivelata con o senza .a ggravamento. Per ammettere l 'influ·enza del trauma occorre precisare l ' intensità di questo e Io sta.dio della malattia. Quan1do questa (particolarm ente all'esame radiologico) :risultasse mo·l to .avanz.a ta poco ·d opo l'infortunio, si può escludere la responsabilità .del trauma . 3) II trauma colpisce un individuo· sano, almeno in apparenza. Dal punto di vista sperimentale vanno ricor.dati g li studi di Brouardel e Giroux, i quali stabiliscono che un trauma toracico può accelerar.e l '-evoluzione ·d'una tUibercolosi polmo·n are. D.al punto. di vista clinico si d·ev·e notar.e che ,oontrariamente a quel che avviene per la tubercolosi chirurgica, in quella polmonarie il trauma riesponsabile deve essere sempre grave. Nel·l a pratica m edico-legale si devono risolvere suécessivamente le seguenti quistioni : 1) Accertare la effettiva esistenza d·e lla tubercolosi polmo_nare, potendo trattarsi d'una falsa tubercolosi psicopatica, d 'un 'em.ottisi non tubercolare da ferit~ del polmone o da congestione o anche di un' emottisi simulata. La diagnosi sarà certa solo in seguito al reperto micros;copico positivo d.ell 'espettorato. 2) Accertare che la tubercolosi non sia prt::~ esistente al trauma. Al riguardo gioverà ·l 'esame radiologico. Qualora qu.esto poco dopo l'infortunio metta in evidenza le.sioni gfiossol.ane o a nche caverne si può ammettere la preesistenza della tubercolosi. 3) Accertare l'idoneità del trauma a produrre la lesione. Il più delle volte si tratta di ferite penetranti del petto o di contu sione toracica. Le ferite penetr.anti ·del petto sono r.a re in seguito ad infortuna ·sul lavoro. 1 Fondandosi s ulle osservazioni fatte in guerra Sergent ritien e affatto .eccezionale I.a pro1duzione della tubercolosi a seguito· di tali ferite e richiama l 'attenzione sull '.e rrore di considerare come tuber c.olari l e emottisi ch e possopo verificar>Si più o m eno tardivamente n ei feriti del polmone. La contusione toracica è certamente il trauma più suscettibile a provocare un.a tubercolosi polmonare. Sono stati pubblicati numerosi casi nei qua li questo .mie cc.a nismo sembria .a vere un 'azione preponderante. Il perito baserà il suo giudizio sulla sede ·del trauma ch e dovrà avere colptito I '-emotorace nel ~al e si è sviluppata I.a lesion e. Si è anche affermato che lo sforzo possa essere cau·sa di tubercolosi polmonare , ma la maggioranza degli autori non amm-ette questa possibilità etiologica. Gli effetti congestizi d~lla decompressione dei cassoni possono esse:re causa di tubercolosi polmonare. L'azione di gas irritan-ki-, l 'intos.sicazione os1

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SEZIONE PRATICA

sicarbonli ca acuta, l 'elettrocuzione possono provocare suf fusion·i po1mo·n .ari emorragiche, alle quali pO,$SOno seguir e lesioni tubercolari. I colpiti d.a scottature estese possono più o m eno tardivam·ente diventare tubercolotici. Va infine accennato all'inoculazione a distanza ·del focolaiò tubercolotico traumati co, ad esempio lo svilupp·o d'una tubercolosi polmon are in un soggetto malato di tumore bianco di cui si è ammessa l'origine traum.atica. La1 tuiberco·losi p olmonar'8 traumatica non presenta a lcun carattere clinico e an.atomo-patologico ·Che la faccia distinguere da qu.ella ordin.aria, al! 'infuori del suo sviluppo nella parte tra urna ti zza ta. La pleurite tubercolare tr.aumatica solleva gli stessi problemi di qu.ella po1monare. La peritonite tubercolare traumatica è poco • conosc1uta. ·Le quistioni che potesse far sergere vanno risolute con il buon senso e con le norme accennate per le .a ltre localizzazioni. Lo stesso p·u ò dirsi della tubercolosi deglj a ltri organi. La conclu sio·n e di qu.esto studio è che conviene stu·di.are i fatti con moJ.ta circospezione, v~l1!tar1i con buon sen·s o riferendosi ai princ1p1 generali delJ.a legge su g li infortuni sul lavoro. (Un 'esauriente relazione sui rapporti tra infortuni e tubercolosi chirurgich e e m·e diche è stata fatta dal prof. S. Diez .a l IX Congresso int1ernazionale Infortuni ad Amsterdam. N. d. R. ). 1

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DR.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Per In tutela igienica del ba.Jiatico. È stata inviata dal Ministero dell 'Interno, Dj rezione Ger1eralc del la Sanità Pubb]ica, all e LL. EE. i Prefetti del Regno, a S. E. l'Alto Com111issario di Napoli, a S. E. il Governatore di Roma, una circolare in data 2 luglio 1931, n. 24.000/4, nella quale viene rilevato co1ne no11 ir1 tutti i Co1nuni del Regno siano scr11polosame11te osservate le norme vigenti in materia di tutel a igienica del baliatico specialmente nei co11.fro11Li della profilassi della sifilid e e della protezione dell 'infanzia. Al riguardo la circolare ritiene opportu110 richiamare l 'atte11zione delle Autorilà, perch è n e curino l 'esatta osservanza, sulle cli posizioni contenute r>:el Decreto Luogotenenziale 4 agosto 1918, n. 1395, e n ella relativa ordinanza ministeriale 6 giugno 19] 9. Di speciale i1nportanza, fra queste disposizioni, so110 quelle che prescrivono l 'aulorizzazione, da rilasciarsi dal ~odes tà, per I 'esercizio del baliatico e I 'obbligo, ch e ogni bambin o che venga afficlato a baliatico, sia accompag11ato eta un certificato · Inedico dichiarante se è o 110 affetto da sifilide. Di tale cer tificato m edico, in doppia copia, un esemplare dev~ e sere ~·o n~er­ va to dalla ])alia, insieme al propr10 atto d1 aulorizzazione, l 'altro deYe restare all.a Ja111iglja o all 'ente che ha dato a balia il ba1nbi no. E Sltper-


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IL POLICLINICO

Iluo illustrare la grande importanza profilattica

di questa prescrizione, sul doveroso adempimer1to della quale sarà opporLuno richiamare l 'atte11zior1e così delle donne che esercitano il baliatico ' con1e delle famiglie e dei medici tutti. Anche le norme relative alle agenzie di collocamento di balie, ch e interessano sopratutto i ·maggiori centri di popolazione, debbono avere la JJiù esa lta appl icazione, come quelle riguardanti la vigilanza sul servizio del baliatico demandata agli ufficiali sanitari, cui. spetta trasmettere tri1nestralmen te alla Prefettura u11a relazione su tale servizio. Al riguardo è opp,ortuno ricordare che I 'art. 10 della legge 10 dicen1bre 19'25, n. 2277, sul1 a prolezione e l 'assist enza della maternità e dell 'infa11zia, affida ai p atroni di detta Opera, irt ogni (:0111l1ne, la vigilanza sui minori di 14 anni coll ocati presso J1utriri •) allevatori e che questi t1ltimi (nutrici e allevatori) devono denunziare ogni all evamento al locale Comit,ato di Patronato. Inoltre l 'art. 190 del regolam en to 16 aprile 1926, n. 718, per l 'esecuzione della citata legge, dispone ch e nessuna donna può ricevere o tenere in con segna un bambino, per allattarlo fuori della dimora dei ge:qitori o del tutore, nè esercitare in altro ~odo il baliat~o, ove I'l:OD: sia munita dell 'autorizzazio11e prescriita dal regolamento 4 agos to 1918, n. J 395, e che tale autorizzazione può esser rilasciata solo quando l 'ultimo bambino della dorina che la richiede, sia morto o abbia compiuto almeno il qu~nto mese di vita, tranne ch e dalla visita medica prescritta la donna 1isulti fisicam ente capace di allattare ed allatti effetti' 'amente an che il proprio bambino. 111 quest 'ultimo caso l 'autorizzazione deve esser revocata quartdo venga accertato che la donna trascuri o sospenda ·1'allattament-0• del proprio b ambino, prima che questo ab,b ia compiuto il qt1into inese. L 'alta importanza della disposizione di questo a rt. 190 ai fini dell 'eug·enica e dell 'assistenza al! 'infanzia , n el periodo più delicato dello sviluppo clel bambino, re11de necessario ch e ne sia curata la più rig·orosa appJicazio11e, m entre si h.anno rag ioni per ritenere rhe essa non venga sempre crupolosamenie rispettata. Il ì\tlinistero fa affidamento pertanto sulla consapevolezza delle elevate finalilà demografiche delle norme di legge sulla tutela del baliatico e della prima infanzia da parte delle Autorità e dei 1nedici provinciali, ed è sicuro della loro valida co1laborazione in materia. Interessante pubblicazione:

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11 distacco prematuro della placenta ~- la _r elazione fatta su detto tema dal praf.

Paolo Ca1fam1, a l XXVI Congresso della Società Italiana di Ostetricia. e Ginecologia, ohe ei è raccolta in ap.posito volume, nitidamente Sitampato su caTta patinata, oon 24 figmre. Si può ottenere fa ce.n done richiesta alla nostra Ammi n ietrazione mediante V ag liia Pootale di L. 2 O, da inviarsi all'Editore LUIGI POZZI. Via Sistina. 14 ROMA.

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CONCORSI. POSTI VACANTI.

ARTENzo-SAN ' FELICE (Napoli). - Ufficiale sanit.; L. 9500; scad. ore 12 del 30 sett. Per informazioni e chi~imenti rivolger si alla Segreteria dell 'Ufficio Provinciàle Sanitario presso l'Alto Commissario- per la Provincia di Napoli . BARI. Ammin~str. Prov. -· Coadiutore e assislente della Sez. medico-1nicrograf. del Laborat. prov. d 'ìg. e profilassi; stip. rispettiv. L. 16.000 e L. 13.000, serv. att. L. 3000 e L . 4000, quadrienni di L. 1000; partecipaz. 30 e 16 %; età lim. 85 a.; taRsa L. 50; doc. a, 3 inesi dal 31 lug. Scad. ore 12 del 30 otl. FrrmNzE. Arcispedale di S. ' MariOJ Nuova e Sta.. bil~mentt Riuniti. Al 20 sett., ore 16; direttore generale sanitario; età lim. 45 a.; 5 anni di funzio11i direttive in ospedali non inferiori a 500 letli; doc. a 3 inesi dal 10 ag.; chiedere annunzio; stip. L. 20.000 aumentabile a L. 24.000, inrlennità carica L. 2500, c.-v., alloggio; non è consentito I 'esercizio professionale libero. FUBINE (A lessandria). - Scad. 15 ott.; 2 posti; L. 7000 ridotte 12 % e 4 quinquenni ·dee., oltre L. 1000 cav. GUBBIO (Peru.gia) . ·- Per Carbonesca-Valdichiascio, condotta rurale. Per titoli. Stipendio lire 8000, con quattro aun1enti quinquennali del decimo. Indennità: servizio attivo L. 1800; caroYi veri se dovuto, nei' limiti consentiti, ambedue sino a quando saranno mantenute dal Comune. Stipendio e indennità sono al lordo delle trattenute di legge e solloposti alla detrazione del 12 '7~ stabilita dal R. D .. 12-11-930, N. 1491. Età massima anni 40, salve eccezioni di legge. Documenti di rito ; vaglia di L. 50,10 intestato all'Economo, certifica Lo i11scrizione ad un Ordine di Medici pel 1930, diploma di laurea e documento di superato esame di Stato. Scadenza ore 19 del 25 se ttembre. Per chiarime11ti rivolgersi alla Segreteria Comunale di Gubbio. ~IoiNTELPARO

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(Ascoli Pie .). -- Scad. ore 18 del 30 sett.; L. 8500 oltre L. 500 indenn. laurea, lire 100'0 ferenze, L." 2700 cavale., L. 500 uff. san.; detraz. 12 %; età lim. 25-35 a.; tassa L. 50, 10.

PALERMO. Ospedale Civicò e Benfratelli. - Scad. 31 ott., ore 15; tredici assistenti ordinari, di cui tre per concorso pubblico e dieci per co11corso 111terno; titoli ed esami; età lim. rispettiv. a. 35 e 40 al 21 lug ..; laurea da non oltre 10 anni; tassa L. 50 al tesoriere, titoli ed esame; stip. L. 5000 ridotto del 12 %, c.-v. Porn11'\o (Torino). 2ll, cond. ; scad. 15 ott.; L. 7040 e 10 bienni dee., oltre L. 3080-1584-440 l rasp., L. 440 indenn. ambulal. e alloggio. SELVINO-AVIATICO. (Bergamo). - Per titoli. Conòotta puramente residenziale, cioè a cura gral uita per i soli inscritti nell'elenco de~ poveri ammontanti approssimativamente a 110. Popola7. ione complessiva 1917 persone. Sii pendio L. 8000. ri1dennità di L. 1000 per mezzo di trasporto; lire 500 per Uff. Sanitario; oltre indennità caro viveri. <~ li assegni sono soggetti alle ritenute di legge e nlla riduzione di cui il R . D. 20-11-1930, N. 1491.


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Più addizionale quota annua di L. 2 e di L. 5 per ogni inscritto nel I e II elenco poveri. Domanda e docurnenli di rito, più tassa di L. 50,15, debbono perveniré .alla Segreteria Comunale di .Selvino entro il 10 settembre. Per informazioni sui documenti o altro, scriYer'e alla Segreteria ;predetta. · Co11sor. ; a tutto 10 sett.; L. 11.000 aumentabili, oltre addizionali L . 2,50 e L. 3,50 sul 2• e 3° migliaio, L . 4 oltre; trasp. lire 4000; uff. san . L. 1000 ; ambul . L. 300; riduz.; doc. a 3 mesi dal 10 ag.; serv. entro 15 gg. TERAMO. Ammin-istrazione Provinciale. Per titoli ed esami. Direttore della -Sezion-e micrografica del Laboratorio Provin ciale d'Igiene e Proiilassi.. A rettifica si informa che l'età dei con correnti è massima di anni 45 e non minima come €rroneamen te annunziato nei precedenti nn. 33 .e 34. 'futte le altre modalità restano invariate. SEHTRO

(C remona). -

TnAvEs10 (Ulline) . - Scad. 5 nov.; L. 9000 e 6 .quadrienni dee., oltre L . 500 serv. a tt., L. 3000 .trasp., c.-v., L . 900 uff. san.; riduz.

VEZZA n 'OGLIO (Brescia) . ,Scad. 30 sett.; .consor.; L. 10.000 oltre c .-v., L. 3500 trasp ., lire 1000 uff. san., il tutto decurtato 12 %. Una delle condotte m edi-che, secondo il Capitolato visibile presso la Seg reteria Co·m unale. Se.ad. 31 ott. V1GONE

1299

SEZIONE PRATICA

(Torino). -

Quando non è altrime11iti indi· ·Cato i concorsi si riferiscono a condotte mediche, i compensi allo st~nendio ba se . Avvertenza. -

CONCORSI A PREMIO~

Premio Herrnann Freund .. •

La Facoltà medica dell 'Università di Fra11co· _forte sul Meno indìce un, concorso al premio Hermanr1 Freund sul tema : « Variazioni nel numero dei Lro1nbociti e nel t empo di coagulazione durante la gravidanza, basandosi sui metodi di ri..cerca più recenti ». Il premio è dell'importo di 200 marchi. . I lavori devono essere inviati in tedesco con ' dipseudonimo, e11tro il termine :m,assimo d el 1° <;embre.

Ente Silvio e 1\.farco Resnati.

(Fortdazione Alessandro Par1cera presso la Società Mutl10 Soccorso Medici e Chirurghi di Lombardia) . È aperto il concorso per l 'assegnazio~e di quattro Borse òi studio di L. 4000 cadauna, per l 'anno scolostii;o 1931-1932, a favore dei figli di medici ed assicuratori. Le borse son o assegnate (come })rescritto dal fondatore sig . Alessandro Pa11cera), « con l 'unico criterio di dare il maggiore appog« gio a fare degli uomi11i ch e bastino .a se stessi, < bnoni irnpiegati, buoni commercianti, buoni cc professionisti, specie n on laureati (pur senza « escluder e questi ultimi), anche buoni operai, cc specializzati in lingue straniere, in speciali r ami cc inclltslriali, artistici , professionali e di contacc bi1ità, tanto in Italia che all'Estero. Le borse « devono essere veri premi di incoraggiamento << alla perfezione d el lavoro ». Possono concorrere i figli di medici residenti d a almen.o 10 anni in Provincia di Mila110 ed ~ figli di impiegati di. Società di Assicur.a.zioni od Enti Assicuratori con sede ce11trale o filiale in Provincia di Milano e residenti in tale Provincia da almeno 5 anni. I concorrenti dovranno avere almeno 18 anni compiuti. Chiedere bando all a sede sociale, via Cerva 40, Milano. 1

_..

Importante:

I pubblici concorsi. I regolamenti tipo per i cons·o rzi · anti tubercolari. Denuncia degli aborti. sono tre interessanti articoli scritti, rispettivamente dall'on. dott. ARISTIDE CARAPELLE, dal dott . V. LAMMA e dal dott. GilJSEPPE MASSIMI, pubblicati nel N. 7 (Lu g lio) del DIRITTO PUBBLICO SANITARIO, il quale contiene altresì una estesa Rassegna dt Giurisprudenza, ed una a mpia r accolta di Leggi e Atti del Governo.

,

I medici che non SfJno abbonati a detto periodico 0 rhe desiderano leggerle si affrettino a spedire ,yaglia Postale di Lir~ 6 all'editore LUIG! POZZI, Via Sistina . N . 14 Rorna e ru·everamno presto il Nu1nero r.he t~ cont1ene,

Avvertenza

I

Prezzo di ogni numero separato del BORSE DI STUDIO.

Collegio G his lieri.

Il Consiglio d'amministrazione del Collegio ·Ghislieri di Pavia rende noto che per il prossimo anno accademico 1931-32 sono vacanti e da .conferire dieci posti gratuiti p er stud enti presso l'Ateneo pavese. Due di tali posti potranno essere conferiti anche ad aspiranti non lomb.ardi .11è figli di lombardi, e per due di tali posti sarà data l a prefere11za ad aspiranti nativi della città o diocesi di Pavia. lT11 posto gratuito sarà anche ·(lato per Fondazione Casliglioni. Entro jl novembre sarà pure conferilo in base alle speci ali norme, il premio di perfezionamento Principe di Piemonte di seimila lire, ad alunno neo-1.aureato riconosciuto di n1eriti particolarn1ente distinti. I posli di fondazione Ghisleri sono conferiti in .base a risultato di concorso per esami giudicati ·Cla docenti Clell 'Università cli Pavia. Tali esami .avranno luogo dopo il 15 ottobre prossimo in g iorni da stabilirsi ..

sanitario

»,

cc

Diritto Pubblico

L. 5.

L'abbonamento ai dodici Numeri del 1931 costa L 3 6 ma agli aaeor1iati al '' Policlinico n è concesso p~r eol~ L. 30, che van~o invia~e._ medi~nte_ Va~li~ Posta,le o Ba n cario. all'editor e L111J?1 Pozzi, V1a S1et1· oa 14. Roma. ----~---------------~

Rammentiamo a tutti i medici l'importante Manualetto del Prof. oott. AUCUSTO FRANCHETTI

Medico Provinciale presso la l>irezione Generale della Sanità Pubblica

Appunti di legislazione per gli Ufficiali Sanitari (Vedere l'Indice alfabetico delle materie riportato nel Numero 15 del 13 aprile, pag. 542). ,. olume in · formato tascabil~. di pagg. VIII-200, nit:: d ~men te 'stampato. Prezzo .L. 1 2 • ~iù le spese p06t& l di spedizione. P er i noetr1 ahhonat1 sole L. 1 0,60 in porto franco . Invia.re Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Poetale Succursale diciotto, ROMA.


1300

IL POLI CT.TNI CO

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il prof. Ivo Nasso, direttore della Clinica pediatrica della R. Univer sità di Messina, è ch iamato a coprire la stessa cattedra a Mi1ano, resasi vacante in seguito alla perdita del prof. Cattaneo. Al posto lasciato libero dal prof. Nasso è stato chiarnàto, da Bari, il prof. Salvatore Maggiore. Ai due i11signi pediatri le nostre più vive felicitazioni. · Il prof . Ralhery, titolare della cattedra di p.atotologia sperimentale e comp,a rata alla Facoltà medica di Parigi, passerà ad occupare, çol 1° ottobre prossimo, la ca ttedra di clinica medica terapeutica alla stessa Facoltà, in so·stituzione d el prof. Vaquez. Il prof. Vaquez è nominato m embro onorario della Società ceco .. slovacca di cardiologia. Il Consiglio della - Facoltà m edica di Mon tpel~ lier ha designato jl prof. J. Vires . alla cattedra di clinica 1nedica, resa vacante dalla morte del prof. Vedei.

NOSTRE CORRISPONDENZE.

Da Torino. Seduta del Centro per lo studio d el tumori. Presiedula dal prof. Benedetto Morpurgo, l 'ultima seduta ebbe luogo il 14 luglio con l 'intervento, come sempre, di una foll a di m edici della città • • e prov1nc1a Fu svolta dapprima la comunicazione del prof. F. Mich el1 ·· dott. Rotta << Su alcune forme di linfomatosi tubercolare ». · Nel riassumere le conoscenze su queste interessanti forme di tubercolosi gh iandolare, che devono ri len er si in rapporto a forme di tubercolosi miliari attenuate, gli AA . ricordano che nei casi descritti esistono lievi o m ediocri e1evazioni ter1niche, le ghiandole raggiungono talora un~ grossezza notevole, vi è generalmente leggera o mediocre splenomegalia, linfocitosi r elativa, cutireazione n egativa per la tubercolina di bacillo umano e bovino e il reperto istolog~co è quello di una tubercolosi ghiandolare a grandi cellule. Descrivono quindi un caso di questa forma in un giovane di 22 ar1ni in condizioni gen erali buone, apiretico, oon ingrossamenti ghia'Qd olari della grandezza di una 11oce in tutte le r egioni , con epato e spleno1negalia ·di modico grado e reperto r adiografico di disseminazione moderata recente di piccoli noduli miliari a tipo em atogeno . Il reperto istologico ghiando]ar e dimostrava una trasformazion e dell e ghiandole in n idi di cellu le di forma fusat a e Lozza, disposte con centrican1ente, con rare cellule giga11ti, senza traccia di caseosi, con stroma i11 rlegenerazio11e ialina e prese11za di rarissimi bacilli cli l(och e granl1li di ·~vl11ch all 'esame b atterio copico, m enlre le cul tur e e l ,innesio delle gl1iandole nelle cavie ebbero esi to neg·ativo. Con irracliazior1i di r aggi X s ulla 111ilza l a tumefazione SJ)lenica e ghiandolare; che g-ià accen11aYa a reg ression e ponla11ea, diminuì notevolmente. Dopo l 'irradiazione la tl1bercolino-reazione dive11n ~ leggerment e positiva. 1'ale quadro m orl)oso che lrae origir1e cla una disseminazione einatogena di gern1i tubercolari da focolai preesistenti, si può cl isli11gt1ere dalle for1ne di tubercolosi miliare ad anrla111e11to discreto, con possibi1ità di

[A~:'.·o XXXVIII, Nu M. :35)

guarigione, per l'assen za di risentimento generale, di febbre, di cutireazione positiva. Non è possibile dire se la particolare reazione ghiandolare dipendà da 11n 'at tenuazione clel germe o da una par ticolare r eazione dell 'organismo. Seguirono altre numerose comunicazioni. Il prof. Bert.one comunicò su un caso di ade11ofibromioma carcinomatoso. Il dott. A. Bobbio svolse una comunicazione « s t 1 tre casi di dermatofibromi della r egio11e mammaria » descrivendo l 'inter essante deco rso di ques te forme che evolvono, con, lungh.i periodi di latenza (20-25 anni), e possono degenerare ir1 forme fibro sa'rcomatose con metastasi ghiandolari ; sotto alcuni aspetti il quadro istologico può ricordare il reperto di infi ammazioni r,roniche, ma il complesso dei carattere istologici le fa ascrivere net tamente ai neoJ)lasmi; la r adio-terapia ad alte dosi ha buoni effetti. 11 prof. Anglesio ha comunicato su un caso di p araglanglioma malign o del coccige cur.a to favorevol~ente co~ raggi X. Il prof. Serafini ed il dott . Carando comunicarono su casi di neurinoma. IJ dott . Mar colongo su << un caso di tumore cerebrale sim11lante un 'encefalite » caso decor so , fin dall 'inizio con mediocre febbre e corrispondente al r eperto di un glioma cistico con piccole emorragie e focolai di necrosi; riguardo alla patogenesi della febbre discusse la possibilità che essa derivi da irri tazione dei centri termoregolatori o vasomolorii (come nell 'ipertermia laleralizzata degli emiplegici) o dai focolai di necrosi. Seguirono infine altre comunicazion i del prof. Massa su~ « net1rofibromi plessiformi », del prof. Anglesio sulla'*« degenerazione carci11on1atosa dell '1ilcèra gastrica », ael dott . Bertini <1 sul car cinoma del dotto cistico », del dott . Zanardi sul << car cinoma traumatico >) e del dott . Bettazzi sui « processi préca11rerosi da catrame >L CIPRIANI .

NOTIZIE DIVER5E. Congresso internazionale sulla litiasi biliare. Alla stazione idrominerale di Vichy sono prog·cttati importanti lavori p er i prossimi anni; tra essi è un nu-ovo e grande stabilimento termale, già in via di compimento. Per celebrarne l 'inaug urazione, la « Société des Sciences Médicales » 11a preso l 'i11iziativa di orga11izzare, sul posto, per gli ultimi giorni di settembre 1932, un Congresso· inlernazionale sulla litiasi biliare. Questa manifestazione sarà la prima di una serie di riuniont n1ediche analoghe, le quali saranno periodicamente con &açrate, in quella stazione, alle malattie del fegato e alle affezioni che vi si collegano. Corso di perfezion am ento sulle m a lat tie tropical.i a Londra. Si terrà dal 5 al 23 ottobre, nell 'Ospedale per le malattie t ro1Jicali (Gordo11 Street 25, Londra

C. W. 1), ad iniziativa della cc Post Graduale Meclical Association >>. Concernerà i segu enti soggetti: dissenteria, malaria, peste, colera, leishmaniosi , tripanosomiasi, iilariosi, lebbra , sprue, m alattie cu tanee, febbre ittero-emoglobinurica, a-i1ctti chirurgici delle malattie tropicali. Il corpo inseg11artte è così cos liluilo: L. Rogers, }). Manson-Bahr, G. C. Lo,v, J. ~I . H. MacLeotl, ·r. S. C. Evans, T. P. Kilne , N. H. Farley. Qu o-


l A.NNo

XXXVIII, NuM . 35]

SEZIO NE PRATICA

1301

ta d 'iscrizione : Ls t. 8 s. 8; i scrizioni presso il « Fellowship o"f Medi cine » Wimpole Street 2, London W. 1, Inghilterra.

La 6a festa annuale della madre francese. Il 1° giu g no venne cel ebrala in tutta l a l'fr ancia la 6a. festa annuale della madre. A Parigi fu-

Grande bene.ficenz~ alla Croce Rossa Italiana. 11 nobile Pasquale Gravi.Qa Malerba che, com e

rono distribuite 9 m ed aglie d 'oro a m adri di 10 bambini, 21 d ' ar gento a madri di 8 e di 9 ban1biil;i, 108 di bron zo a madri con, 5-7 bambini. Dopo la cerimonia venne ser vita ai bambini una merenda e poi fu recitata d a g ran,di artist i di prosa un:a commedia. Le madri furono condotte al 1',\rco del Trionfo, per ravvivare l a fiamma d el ricor do, ed il corteo, preceduto da bandiere e da can estri di fiori, aveva alla test a l a presidente dell 'Associazione delle donne francesi , Duval Arnould, e la vice-presidente, Luisa Thuliez, compagna d.i miss Edith Cavel e come lei condann ata dai tedeschi nel 1915, sfuggita alla morte per intercessione di Wilson e d el Re Alfonso di Spagna. Ell a tenne un, discor so. Il Corr1itato direttivo fu poi ricevuto d al Presidente d ella Re-

fu detto n,el N.. 31, h a l asciato tutta l a sua rilevante .sostanza (circa 20 mil~oni d~ lire) all a Croce Rossa ItaliaQa, era nato nel 1884 a Caltagirone. Il P odestà di. Cal tag~one h a diretto al Presi.dente generale della Croce Rossa Italian a una lettera di alto significalo. Essa dice, fra l 'altro: << La donazione munifica del concitt adino Gravina, a ·pro di un, 'I stituzione tanto · benefica - . che oltre a co1npiere il faticoso e delicato servizio' di guerra, svo·l ge opera provvidenziale e s~­ piente n,~l cam,po della proiil assi delle malattie soci ali in quello dell'assistenza sanitaria e della .educaz'ione igienica & favore delle classi più umili me11tre addita questa nostra Città alla rico11oscenza di quanti godra11no dei b en eficii, derivanti ·d all 'accresciuto patrimonio dell 'I stituzione, servirà di monito e di stimo lo ad altri ricchi inerti. « Qttesta cittadina~z1 sareb:Pe m,olto riconoscente a V. E .. se la memoria dell 'estinto venisse, n,ella sua pàtria, resa · p erenne a mezz? di un 'opera vera e provvida di assi stenza soci ale ». S. E. Cremones~ h a ringraziato, rilevando l 'importanza materiale e 11 alto valore morale della disposizione del Gravina ed assicurando ch e l a Croce Rossa terrà nella migliore considerazion e il voto espresso . 1

Consorzio antitubercolare di Napoli. Nella tornata del 14 agosto 1931 l 'assemhlea d~l Con sorzio a11titubercolare, riunila sotto l a presidenza dell 'on. prof. lVIorisani si è occupata della costruzione del nuovo gra11de Sanatorio che dovrà sorgere in Napol~ e di cui sono stati già inizia ti i lavori. ]i stata poi nominata dall 'assemble~ la giunt~ esecutiva del Consorzio st esso ch e è risultata cosi composta: presidente l 1accade'mico prof. De Blasi; componer;ti: sen . prof. Pascale, pro~. ~· Cast.ellin,o, prof. R.. J emma, prof. G . Orsi , il medico provinciale, il Commissari<? della Cdoc~ Ross.a ~ il Delegato della Cassa Nazional e Assicurazioni ,S oci ali .

L ~ospedale americano dì Neuilly. L 'Osped al e americano di Neuilly, presso Parigi, ha pubblica to una relazione pel 1930, dalla. quale risulta che nel corso dell ' an,no furono r~cove: rate 1227 persone d~ cui 1125 apparte~enti agl~ Stati Uniti e l e restanti a 34 altri paesi (tr a c~ l'Italia figura con 10 ricoverati) . Gli ambulatori curarono altre 1098 pe~sone. Le infermiere furono spesso richieste p er l 'assistenza anche i11 paesi 1011t an i (come Barcellona e Monaco di Baviera) .

Centro materno in Argentina. In conformità all e direttive tracciate dal Dipartimento Nazionale d 'Igiene dell 'Argentina, le i stituzioni della città di Santa Rosa h anno provYeduto ad assicurare l a fond azione di un import an te centro m ater110, il quale comprenderà: un consultorio prenatale, un amb.ul atorio :per bamb ini e per madri, nna 1natern1tà, un picco.lo pecloconio, una casa i)er ba1nbini abban~o~ati, una scuola materna e un ambulatorio dentistico.

})Ubbl~ca.

Nei Dipartimenti la festa della madre francese l1a dato luogo a distrib u zione di ricompense, a cortei di fanciulli, ~ p ellegrinaggi ai monumenti dei soldati morti in guerra. Dapperlutto si è reso oi11aggio al nuovo Presidente della Repubblica, sig. Douiner, ed alla su a sig nora, genit ori di numerosa prol e.

Le classi speciali per alunni con difetti della vista negJi Stati Uniti.

Una recente

staLis l~ca

di queste classi,dette «per la con servazione della vista», ne ha rivelata l a presenza ir1 87 città, distribuite in 21 Stati d ella Confederazione. Si è osservato che d opo un periodo di freque11za n elle cl assi specializzate, sottoposti gli alunni ·a n uovo esame risult ò ch e oltre il 90 % di essi avevano con,se~ato p er intero il loro grado di vista e mol ti l 'avevano anche migliorato. La percen tuale dei promo~si rile;at~ tra 2013 alunn:i di queste cl assi raggiu.nse l 88 %, . percen~ tuale p articol arm,ente alta, poich è tra gl1 alunn~ normali delle classi or dinarie la p er centuale d~1 pro~ossi n elle scuole di Filadelfia nel 1928 risultò dell 187 %.

Centralizzazione delle camere mediche in Germania. Jn Germania ogni provinci a tiene la su a Camera 1nedica

destinat a alla disciplina professionale e alla tutel a degli interessi . corpor.ativi .. L~ Camere mediche - equivalenti a~ n ostri Ordini - sono del tutto a utonome; ma in seguito . ad un v~to espresso dal recen~e, Con~resso . m edico pr.ofess10nale <Ii Colonia, s~ e deci so di .fonde~le in un.a Federazione Si spera, in tal .~odo, d.1 poter rimediare all a loro li mitata . attività e di poter ?Pporre u na p iù efficaca r esistenza alle Casse d assicuralione.

Un corso per tecnici ausiliari. Presso l 'Università del Ke~tucky .è stat o or ga·zzato un corso d i tecnologia m edica, dell a du111ta di 4 anni all o scopo di socldisfare l e crera ti richieste' di t ecnici (in b1atteriologia, sero~c:fa i stologia radiologia, chimica biolog~· 00 ca, ~cc. , ecc.) .. '11 . cor so è sta to affidalo all 'Ist1tuto di batteriologia.

11 prof. Castiglioni nel Sud-America. Il prof. Ar turo Castiglio11i è s ta to i11vitato dal1'Istituto di cultura argentina a te ner~ un. cors~ sulla s toria dell a medicina n~lle Un1Yers1~à ,·di B ue11os Al· res , Cor<loba e Rosario; analogo in' ilo


1302

IL POLICLINICO

h a ricevuto d al Centro di cultura brasiliana, per l 'Università di San Paolo del Brasile. E p ar tito dall'I talia il 5 agosto e si tratterrà n ell 'America del Sud circa due m esi per svolgere questi cicli di conferenze .

[ANNO

RASSEGNA DELLA STillPA MEDICA.

J ourn. A. M.. A., 4 apr. - D. Rrnsl\1AN. Alta, pressione sang e longevità. - G. DE TAXA.Ts e al. Trattam. delle vene varicose. - N. Go'I"I'EN. Tumori cer ebrali nell 1 epilessia. In memoria del prof. Queirolo. End'ocrt.:n.ology, gen .-feb . R. C. MocHLING. Nella Clinica m eclica di Pisa è . stato scoperto L 'emicrania - E. P. BuGHEE. Ormoni del lob<> un busto marmoreo del prof. sen. G. B. Qlteianter. dell 'ipofisi. L1NTZ. Glandole endorolo. Hanno ricordato le cloti preclare di sciencrine e d e11ti. zialo e di maestro del g rande scomparso i proff. Bull. Ac. Méd .., 31 mar. - · R. TARGOWLA. NeLotti, Carreras, sen. Maragl1 ano, Pellizzi e Galli. vrassiti tossi-infe lti:ve e malattie mentali· le p sicoe11cefaliti. - A. CADE e al. Anafil.assi 'al1 'insuPropaganda per la festa dell'uva In ltalia. lina. S. E. Bodrero, presidente d ella Confederazione Ann . de Méd~, mar. Numero di endocrinoProfessionisti ed Artisti, in occasione della proslogia. sima celebrazione della seconda festa nazionale Riv. di Patol. nerv. e ment., gen.-feb. --- C. dell'uva, ch e per espressa volontà d el Capo del URGUGIERI. Citologia del liquido cef.-rach. - GGoverno avrà luogo in tutta Italia il giorno 27 RoAsENDA,. Neuro-ipofisi ed erezione . - F. PENsettembre prossimo, h a diramato una circolare NACCHI. Acrodinia . G. ZANETTI. Struttura ed a tutti i presidenti e ficluciari per la prop1aganda istoge11esi della gomma cerebr. e per l 'is truzione popolare, invitandoli a concorGior~. V.erieto di 8c. lv!ed., gen. G. CAGNETTO ~ r ere con l 'ef!icace opera l oro al buon esito di Punti controversi di patologia polm. ques la manifes tazione nazionale. Arch. It~ di Chir .., 5. -- L. MARTINELLI e G. PoTOSCHNIG. Adamantinoni. -- C. LEo. Depressione Vigilanza sui gelati e sul ghiaccio a Roma. ombellicale. 6. F Ano111N1. Abolizione del dreL 'Ufficio d 'Igiene del Governatorato d~ R-0ma naggio nelle peritoniti purulente. · ha inten sificato; durante il periodo estivo, il conL <JJncet, 18 apr. D . l\ilc1\LPINE. Encefalomietrollo s·u i gelati, sul ghiaccio ~ sulle acque gas- . lile acuta disseminata . S-Ose, affinchè si u siD:o a·cqua pura e prodott~ non Deuf .,. Med. Woch., 17 apr. - HoLFEI.DER. Lotta allerati e sia evitato l 'uso di sostanze edulcoranti contro i,l can cro. - VoN \VE1zzXcKER. Atto fisiosin tetiche, come la saccarina. log ico, sintomo e malattia. Si è proceduto al sequestro di parecchie beBull. Méd., 2 m ag. Num. sulle acque mivande e di sciroppi saccarinati. nerali . Per la limitazione delle nascite nel Sud-Africa. Presse M éd. , 2 mag. F. CosTE e al. Orien11 movirnento p er la limitazione delle nascite tamenti t er apeutici n el reumatismo cron. guaclag·na P aesi ch e dispongono di enorn1i estenA m. Journ. Obst . a. Gyn., apr. - C. F. FLUH~:ioni di t erritorio, ove sarebpe possibile un in1\IIANN ~ L .. MoRSE. Le en1orragie uterine. - C. E. cremento formid.lbile d ella popolazione , come l 'UGALLO\>VAY. L 'assistenza pos t-partum. nione sud-africana. Prar,titioner, mag. E. ~1I1LES. Fistole anoL 'argomenlo è stato discu sso ad una riunione, reltali. G. l~ . S. 'VARD. L'elettrocardiografo · t enutasi ~ Johannesburg, dalla « Rand W elfare :qella diagnosi e nella progr1osi. Society ». La dott.a Annie Porter argomentò per J ourn. A. 1\1. A., 18 apr. - H .. W. JoNEs e al. esempi. Citò una famiglia in cui 4 sorelle vanI datori di sangue : azione di sottrazioni ripet av.ano 86 figli. Il r ecord era tenuto da una di tute di sangu e. - W. J.,. GouLD. Fitodermatosi esse, ch e aveva avuto 28 figlj; di questi però 8 del piede. erano morti prima di raggiungere l 'età di 5 anni; Lancet, 2 m ag.· - J. C. ' 'rEBB e S. L. MucKLOW~ altri 10 prima dei 21 anni; sol o 10 rimanevano Trattam . non operativo della prostata senile. in vita. Quasi tutti erano m al sani, e le madri Paris 1-Wécl., 2 mag. Numero sulle malattie erano de1Jerile. L 'attività cli queste donne-co-11id ella nutriz. glie non sarebbe da incoraggi ar e. Avendo fatto Quarterly Journ. of l\1ed., apr. - W. MAcKAY. con sid erare alla p1ù giovane di esse i vantaggi delLe piastrine. - C. BRAl\IWELL e R. Er.,1.1s. La .c irla limitazion e, ella n~ divenne subito un 'adepta. Il colazione n ei maratoneti. - K. E. HARR1s. L'orgit1d1ce G . H . Shave, del Tribunale giovanile della ticaria. · - .J. A. G. BuRTON e al. l\iliosite fibrosa città, sostenne che nelle famiglie sovraffollate generalizzata. non solo difettano il nutrimento, la pulizia e Nut rition> 2. Numero sulla ipersen sibilità, l 'edu cazione, ma si r~scontrano con frequenza intolleranza e anafilassi d 'orig. digerente. sogge tti frenastenici e delinquenti; esse dànno Rif. lY!e.d . • 27 apr. - E. · l\ilARAGLIANO. Guido Bacil maggior lavoro al Tripunale. A suo avviso, una celli nell 'opera sua. ragion evole limitazione delle nascite potrà conJournal A. M. A., 25 apr . F . ALEXANDER. tribuire all a rigen 'e razione d ella razza . Psicoanalisi ~ medicina . A.. D. CARR e al. Iperinsulismo da adenoma d el pancreas . Clarlatanlsmo e spiritismo. Gazz. d. 0.-;p. e ci. Cl., 3 mag. - G. IIANAU. ln Germania si è svolto un processo contro una Polmoni dei fumatori ch e inalano il fumo. Ditta farn1aceulica, la cui attività risultava poco A. SPAN I O. Radicolile sciatica luetica. chiar a. Il gerente dei laboratori dichiarò di r iceMed. J(linik, 8 rriag. - L. MoszKowrcz. Il carvere il testo delle ricette dallo spirito di Bombacinoma quale problema biologico. tus 'fheophrastt1s Paracelsu s. Dei tre periti uno J ou rn. Méd. Franç., n1ar. - Numero sulle l oo te nne r h e la su ggestione può conferire efficacia c:tl izz~zioni patologich e cl a freddo reale ai rimedi ; gli altri due però furono di aJtro Deut. Med. 1'Voch . , 8 mag. - Numero di cliparere. Il Tribunale ha co11dannato il ger ente ad mato-ba]neoterapia. un 'ammenda di 1000 marchi (circa 5000 lire it.).

''r·

XXXVIII, NuM. 35)


(ANNO

XXXVIII,

Morgagni,

NuM.

3 mag. -

35]

SEZIONE PRATI{.!\

A. GuALDI. Azoto amidico

11ei nefritici. Presse Méd., 6 mag. - 1\1. LABBÉ e F. NEPVEN: Diagn. del! 'insufficienza l)a11crea tica . Riv. oto-neuro-oftalmolog., gen.-feb. - G1RAun1. La si~dro~e dei tumor~ clell 'apice della piramide polmon. Amer. Journ. ~fed . Se., mag. - A. S. W1ENER. Determinaz. della paternità media~te i grup·p i sang. - J. E. CoNNERY. Anemia pernic. trattata con dosi massive di fegato. - F. R. NuzuM, M. BAcKER. Ipertensione arteriosa. Haematologica, II .. ·- F .. ~11cHELI. Anemia (sple1101negalia) t3molitica con emoglobinuria-emosiderinuria tipo lVIarchiafava. Giorn .. lt. di De.rmat. e Stfilol., apr. - L. ToMMASI. Limiti di dipendenza e di autonomia nella patologia dellél. pelle. - A.. MAsIA. Ant~cutine e procutine . •4.rquivos da Escola Méd.-Cir. de Nova Goa, 3. J. M. D'ABREU. Linfog·ranulomatosi. -- F. X. DE S1QUEIRA NAZARETH . Cirrosi ipertrofica biliare infantile. Presse Méd., 9 mag. - R. B&"fSAUDE e J. CoTTEY. Il soltonitrato di bismuto nei disturbi nervosi e cir,....ol alori paradigestivi (extra-sistoli , dolori precordiali, emicranie) . Ame1·. Jour·n . Obst. lt. Gyn., apr .. C. FLuaMANN e al. Emorragie uterine. B. CROTHERS. Il ~eccanisrrto del travaglio dal punto · di vista neurologico. S. ,S. l\osENFELD. Il posto della Porro nell 'ostetricia n1oderna.

1303

Areh. ~lalad. App . Dig. ecc., mar. - DrMITRACOF~'. Estratto pancreatico deinsulinizzato e ulcere gastro-du-0den. cron. - R. SARLES e J . GAn'-'i.~ . La cistil\~llea esclusa.: diagTI-0si. Quart. J ourn. Med., apr. J. A. G. BUR'rON e al. Miosite fibrosa generalizzata. - D. HuNTER. Metabolismo del calcio e del fosforo e paratiroidi. An11. di Clin .. Med. ecc., gen. U. SOLI. Il problema dell 'ereditarietà della tbc. S. LATTERI. Co1tt1re in v~vo dello streptococco. Are/i. It~l. di .4.nat. e Istol. Patol., mar.-apr. R. REITANO. Le alterazioni del sistema nerv. centr. e periferico nel1e avitami~osi speriment. P. VERGA. Reu1nalismo sperimentale e tiroide. - J:i.., . GucccONE. Noduli da malformazione nel pare11chima della milza. V. BARONE. Cisti sierose della m ilza e loro patogenesi . · Acta ;){ed. Scandin., VI. - N. I. N1ssEN. La lip emia ali1nentare. - SH[Jplem. O. CHRISTENSEN. I dolori da fame . D eut . .~1ed .. Woch., 16 mag. - ScBEUNERT. I legumi com e sorgenti di vitainine. - M. ScHoTTE. .Azioni tera(Jeutiche sulla rigenerazione -Ossea. J ourri. Nerv . a. A1ent. T>is ., mag. W. MAL \ i\'lUD e W. J. N1GAun. Sensi cutanei e percezione spaziaJe. - · A. GoRDON. Forme ·emorragiche e cerc~bell ari dell'encefalite letargica. - ' J. FRrEn. 1'rattarnenlo delle atrofie ottiche diabetiche cori zolfo. Bril. Med. J ourn., 16 ir1ag. J. INGRAM e F . S. Fou"' EATFJER. Acidosi e seborrea . R iv. Srznit. Sic il._, 1 m_ag. - A. GAROFALo. Metrorragie della pubertà. I

Indice alfabetièo per materie. Anca: lussazione; trattameni<} . . . . . Anestes~ regionale . . . . . . . . . . Apparato gastro-enterico: caus~ di alterata canalizzazione . . . . . . . . . Appendicite ·: dolore epigastrico e riflesso appendiculo-gastrico del Solieri . Appendiciti e tWiti: patogenesi . . Ascesso cronico delle ossa . . . . . . . Baliatico: p~r la tu.tela igien i_<fa Calcio: antifissalori . . . . . . . . . . Calciofissatori . . . . . . . . . . . . . Calcoli ureterali; terapia di. elezione . Cancro: cause della rarità in Egitto . Casa rurale . . . . . . . . . . . . . . . Cervello: chirurgia . . . . . . . . . . . Cervello: diag~osi dei tumori . . . . Cloruro di calcio . : u si. .. . . . . . . . . Colecistografia rapida per v~a oraJe . . Colelitiasi: complicazioni pancreatiche Corpi estranei nell 'addome . . . . . .

Pag. 1288 » 1288 >>

1294

1290 » 1277 » 1288 » 1297 >) 1293 » 1292 » 1289 » 1294 » 1294 » 1276 » 1275 » 1292 » 1288 » 1288 1265, 1275 Corrisponden.ze . . . . . . . . . . . . » 1300 » 1287 Cu-0re: meccanismo dello scompenso Diabete e tbc. polmon. . . . . . . . . » 1291 Diabete insipido e diabete m ellito associali . . . . . . . . . . . . . . . . » 1291 Diarree estive della prima infanzia : trattamento . . . . . . . . . . » 1278 )) 1281 Elettricità: lesioni da. . . . • • • 1290 Elettrochirurgia . . . . . • • • • • • • )) 1289 E~bolie multip.Ie da sep si endocardica ' )) »

Enfisen1a cutaneo con pnet1n~otorace da ago-puntura pleur~ca · . . . . . . . Pag. 1289 Febbre esa11teLnatica mediterranea . . » 1290 Idronefrosi: casistica . . . . . . . » 1290 Ittero e1nolitico . . . . . . . . . . . . . . » 1274 MeninP·ite ter. degli adulti. . . . . . . . n 1290 o Micosi: pseudoturr1ore faccial e ò a . n 1289 Midollo: tun~ori, chirurgia . . . . . . » 1276 1295 Naso: infestazione parassitaria . . . . . » Neuro]ue: malarizzazione preventiva » 1277 Pancr eéls : cancro; sintomi nervosi . . . » 1293 Pancreas: malaltje ; pToYa di \\.oh lg·cmuth n elle urine . . . . . . . . . . . » 1294 Pancreatite acuta: trasfissione addo1nino-lombare . . . . . . . . . . )) 1287 Reni: esame funzional e . . . . . . . . 1287, 1288 Soronefrosi: casi stica . . . . . . . . · · » 1290 Stipsi: alterazio.ni ist~logiche del col on >> 1294 Tonsillotomo d1aterm1co . . · · · · · · » 1273 1288 TroÌnbizzazione della vena poplitea . . » Trombosi traun1a lica ò ei g rossi tronchi • 1288 veno~1 . · · · · · · · · · · · · · · · )) Tubert;olosi dei g·a11g·li mediastinici del1287 l 'ad11lto . · · · · · · · · · · · · · · )) 1296 Tub ercolosi ed iJijort uni sul lavoro .. )) Tubercolosi polm. : infllienza delle pre1289 cedenti o con co mitanti pleuriti . . . )) Ulcer e gastrich e e d uo11enali: mecca. ~isino della dolorabili tà alla pres8ione . · · · · · · · · · · · · · · · · )) 1278 1295 Uva : Yalore igienico ed ali1nentare . . ))

DI r1·tt1· d1- proprietà r1servat1. -

N Jt. 't . ·t di iavo'Ti pubblicati nel Polialinioo 1e ftoft '• on " conBenti a 1a 1'18 ampa . . d' unti di 88 ,, ien•a cita'f"ne ia /oftt~. •eauito ad auto'f"i••a•iona 8C1'itta dalla .,eda1ione. B 11ietata la vubbhca1ione 1t

A. Pozzi, resp.

V. AscoL1 t , Red. capo. Roma .. Stab. Tipo-Lit Armani di M. Courrier ·


1304

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVIII, NuM.

3~)

Pubblicazione indispensabile a tutti i medici condotti: Dott. CARLO SANTORO

.. .

Assistente negli Ospedali Riuniti di Roma

Cause, Diagnosi e Terapia Prefazione dei Dottori · TITO FERRETTI

e

GIOVANNI ANTONELLI

Chirurgo Primario Docente di Patologia Medica Direttore Medico Primario dell' Arciospedale " S. Spirito il). Sassia,, di Roma •

Affinchè i Signori Medici ne abbiano conoscenza, riportiamo qualche giudizio espresso dalla stampa consorella, su questo volume del dott. Santoro : . « Questo libro fa parte della « Collana dei Manu·ali del

Policlinico» con cui l'editore Pozzi di Roma

svol·g e alta opera di benemerenza per 1a cultura pratica del medico italiano, ed è degno di tutta la « considerazione pel modo chiaro, succinto ed ordinato onde le Sindromi d'urgen1Aa vi sono esposte. Giaochè <<di ognuna vengono rapidamente esposte le caiuse, la sintom.a tologia, la diagnosi ed infine la terapia, in « modo ohe il medico possa compi.re l'opera di soocorso oculata e precisa, invece di quella oscura ed in« certa messa in pratica il più delle volte. {< Il libro contempla le sindromi emorragiche (epistassi, emottisi, em·a temesi, emorragia intestin&le, «ematuria, metror.ragia); le sindromi dispnoiche da stenosi laringea, asistolia, asma, edema polmonare; u l~ sindromi dolorose (toraciche e addominali); le sindromi evacu.34tive (vomito, diarr~ ed urinarie (ri<c tenzione, anuria); le sindromi nervose, e poi gli avvelenamenti acuti, le scottature, i pTOCeBSi infiam<c matoi:i acuti, le lesioni traumatiche, ed in ultimo i corpi estranei del1a congiuntiva, naso, orecchio, ecc. « La cuxa della sindrome d'urgenza ra:ppresenta la bestia nera del medico; e non soltanto del pra.. « 1tioo novellino, ma anche di qualche vecchio cattedratico brontolone, il quale assumerebbe anche egli un <<colorito... nero, in presenza .d i un·a qualsiasi volgare epistassi. · « La lettura di questo bel libro è quindi oonsigliabile a tutti: per illuminare l'oscurità della sin<c drome e quella di se stessi ». (Da «La Rinascenza Medica », Napoli). cc

~

un nuovo volume di quella cc Collana Manuali del Policlinico » che il solerte editore Luigi Pozzi <e pubblica a vantaggio dei medici italiani, nell'intento di n.rricchi.re la letteratura medica del 'nostro « pMse di pubblicazioni sempre migliori, a profitto degli studiosi. « L'Autore tratta le sindromi d'urgenza, ossia il pronto soooorso medico e chirurgico, studiandone «le cause, i sintomi, i segni differenzi.ali, per stabilirne la diagnosi precisa e sicura, ed in fine si occupa « della cura, enumerando e vagliando tutti i sussidi della medicina interna, come anche tutte le risorse « della chirurgi.a generale e special~. Il suo merito principale consiste nell'aver saputo condensare in un <e numero di pagine relativamente limitato (circa 400 in tutto) quanto Qggi si conosce e quanto in o·g ni « oaso può giovare in un campo così ooteso, concernente la medicina e 1a chirurgia d'urgenza. «Il libro si apre colle sindromi emorragiche, seguono le sindromi dispnoiche, le dolorose ~raciche « ed addominali, Je evacuative (vomito e diarrea), le urinarie, le nervose; indi 1' .Autore si ocoupa degli <e avvelenamenti acuti, dei processi infi.a mmatori a.cuti, delle scottature, delle lesioni traumatiche ed in fine «dei corpi estranei. L 'opera si chiude con un iaoourato indice alfabetico degli argomenti svolti. « Ed in vero ~1 Santoro non ha soltanto scritto un libro pratico, ma ha fatto un'opera scieHtifica, -<< giaoohè nel suo pensiero è sempre la sindrome morbooo, che domina e tutte le altre considerazioni sono « seconda.rie, mentre tutto ciò che non app·a rtiene alla patologia e.d alta clinioa è saggiamente trascurato. cc ~ un'opera della quale nessun medico pratico saprà f.are a meno . e che non mancherà d'incontra.re « il favore incondizionato degli studiosi, costituendo, in u11a felice srintesi finale, un MANUALE DI « PRONTO SOOOORSO acourato e completo. «Tutta la più ampia lode va anche data all'infaticabile editore Pozzi il quale sa rendersi ooel ~<benemerito della buona stampa scientifica medica in Italia» . M. (Dagli «Annali di Medicina Navale e Coloniale», Roma. «Nella prefazione del Prof. Ferretti per la paTte chirurgica, del Prof. Antonelli per la parte me-<<dica (entrambi primari dell'Ospedale di S. Spirito), è detto chiaramente quanto sia. il valore di quest.<> <e libro del Dott. C. Santoro, degli Ospedali ltiuniti di Roma. Egli ha diviso 1a vasta materia nelle S&cc guenti parti: e< Sindromi emorragiche Sindromi dispnoiche, Sindromi dolorose, toraciche, S. d. addominali, S. <f evacuative, S . urinarie, S. 'nervose. Avvelenamenti, ScottatUJre, Lesioni traumatiche, Corpi estranei . . « Si tratta indiscutibilmente di un libro iaccurato, pratico, serio. Del che davano già affidamento, cc oltre la presentazione fattane dai due distinti primarii surriC9rdati, anche La serietà dell.a Casa Editrice « Luigi Pozzi, e la qualità, dell'egregio Autore, valoroso Assistente negli Ospedali di Roma ». (Dalla e< Rivista di Terapia Moderna e di Medicina Pratica», Milano. Volume in-8° di pagg. XII-400, nitidamente stampato su carta semipatinata. Prezzo L. 4 5, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 4 1 , 7 5 in porto franco. Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'edit'ore

LUICI POZZI, Uffi cio PostalP Su~cursale diciotto, ROMA·


lNNO XXXVIII

Roma, 7 Settembre 1931 - IX

Num. 36

fon dato dal professorl :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONB PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI t

SOMMARIO• • Lavori originali : G. Sorge: L'azione dell'insulina sulle eo'g lie renali. · : osservazioni cliniche : A. Tuiroo: Il dlisrtacco della spi· na iliaca anterior e superiore (trauma sportivo). I sunti 8 rasseg ne : TECNICA CHIRURGICA: Pauch et : I l tr.atta.mento pre-operatorio. - Desjaieques e Bérard: L'anestooia nei polmonari. - H. Biesenberg e W. Frh. v. Wieser : Errori tecnici nelle operMioni gaetriob.e e m odo d i evitar li. - RICAMBIO: M . Castex e P . Re: M.od.iflicazione dell'amino-acidemia i n diversi stati par tologici. - C. Van Caula.ert, E. S. Pétrequ:im. e Mangu.io: A 1pxoposito dell'azotemia per mancanza, di saJle. -- VASI SANGUIGNI: Kinzel: 'Sulla oosidetta t r ombosi ven-0sa traumatrica delle estremità superiori. M . Babalian : E m bolie arteriose delle natiche da bi· smuto. - LBJf].Ua : n trattamento delle varici. 1 Cenni bibliografici. Riviste sintetiche : B . Bellucci : LeSli-O([li da elettr icità (con speci a l e riguardo . alle leei<>.ni prodotte da ap· pa.recchi elettromedicali). Accademie, Società Mediche, Congressi : VI Congresso I n ternazionale degli Infortuni e delle Malattie ·del Lavoro. - Sooietà Medico-Obiru rgioa d i Pavia. Appunti per il medico pratico: SEMEIOTICA: La siste-

matizzazione dell'es.a.me delle urine fresch e. L'uro-eedimento fresoo. - Va.ilore qua.ntitatrirvo delle prove di Gerhardt e dl Legal per la deter.mirnazii.O'Ile dei oomposti acetonici. CASISTICA E TERAPIA: Criteri <liagnretici nella febbre esantem ati ca. - Emorragde e alterazioni della -00agulaziC1ne sanguigna nella febbre tifoidPa.. - Sulla cura della febbre ondula.nte. Sulle 1infez~oni umane da B . suipestifer. - Il siero anti11neumococci1co. ooncentrato nell a 1p olmonite loba· r e. - L a polmonite J.obare ·del I tipo curata oon l'an· tir,ol'IPo pneumocoocico con.centr31to di Felton. - Tipi di pneumococco ·in rapporto colla malattia. - Contributo a lla. -00noecenza dell'erieipeloide. Recent i trattMDentJi clell'eresipela. - Nell'eresipela. - MEDI· CINA SClBNT1FlCA : Contributo rullo studia della pato.genecsi delle ulcere gastro-duodena,li. - VARIA: A . Filippini: I medici e 12. lingua italiana. - POSTA DEGLI ABBONATI. Nella vita professionale: MEDICINA SOCIALE: La denuncj a degli aborti. Concorsri.. Not izie diver se. • Rassegna della stampa medica. • Indice alfabetico per materie. I•

LAVORI ORIGINALI. R. CLINICA MEDICA DI CATANIA dir·etta d'a l Prof. LuIGI FERRANNINI.

L'azione dell'insulina sulle soglie renali. Dott. GIUSEPPE SoRGE, assistente. La freque~ te osservazione di d iabetici, tratta ti con insulina, che si mantengono agl1co... surici o scarsamen te glicosurici mentre il loro tasso glicemico conserva valori molto elevati, di diaibetici , cioè, ~ soglia renale alta per il g lucosio, m i in·dusse a studiare l 'effetto della so1mministrazione di ~nsulina sulle soglie renali. A tale scapo dall 'aprile al g iugn o 1930 h o, tenuto in osservazion·e due diab etic i, nuovi alle cure insulinich e, r icoverati nell 'in fer meria d ella Clinica. Questi pazienti, che per tu tto ìl periodo della ricerca (circa due mesi) furono tenuti a letto, a una dieta ernista ipocarbonata costante d el valore en ergetico d i circa 1800 calorie, dopo i primi g iorni di osservazion e r iceviettero quotidianamente ·dosi di in·s ulina ~Degewop) comprese fra 15 e 35 U . C., rego-

-

'

lando il dosagg io in modo ·da raggiungere e mantenere l 'aglicosuria. Prima e durant~ il trattamento, prolungato in entrairrubi per più di un mese e mezzo, fu rono detenmin·ati ogni 2- 4 giorni i valori d'elle soglie renali di elim inazione del gluicosio, del cloro e dell 'acqua, d esumendoli da qu~li del t a.~so glicemico, ·del tasso cloremico, dell 'albumine·m ia (i·d remia), della diur,esi, della glicosuria e della cloruri a. I ,d osaggi v~nivano eseguiti sempre di mattina a digiuno, n elle .stesse condizioni di ricerca. p,e r la .determinazione della glicejffiia mi servivo del m i,crom etodo di Bang; per la cloremia del metodo di Laudat; per l 'albuminemia del m eitodo r efrattometrico; per la glicosuria d el 1m etodo di 1F "e hling e per la cloruria del m etodo Volhard-Salkowski. I risultati ·della ricerca furono comunicati alla Sezione di Catania della Società Italian a di Biologi.a sperimenta1e n ella seduta del 26-6-30 (v. Boll. della Società, vol. V, fase. 5, pag ina 762). Per quanto riguar.da la soglia del glucosio, l'amr.nalato I, che prima della terapia insulinica elimi1nava colle urine 20 g r. %o di glucosio con un tasso glicemic o di 2,15 , dopo 8 1


giorni di cura si manteneva aglicosurico con valori glicemici di 2,39-2,60; e l 'altro ammalato, che prima perdeva 50 gr. %o di glucosio con una glicemia ·d i 2,07, a tera1p ia instituita era aglicosuriico con valori glicemici di 2,50-2,80. Anche p er il cloro, n1ei due amma.:. lati le cifr~ dell 'eliminazio,n e urinaria restarono notervolm.ente inferiori, dur.a nte il trattam·ento insulinico, a quelli re.g i strati prima, m entre i valori cloremi·c i ten·devano all'aume.nto. P er quanto riguarda l 'acqua, infine, anch e se !'esta difficile discriminare quello che spet ta alla diminuita eliminazione dei cristalloidi, sta di fa tto che ·durante la tera1p ia insulinica accanto alla ri1duzione della diur.e si fu osser vato un aumento più o m eno note,role d el1'idremia (albuminemia, rispettivam ente nei ·due a m·malati, da 83 ,4-0 a 75, 18, e da 83, 10 a 77,·40, v.e di tavole loc. cit.). In base a questi risultati; fu allora con cluso ch·e, almeno in .a1cuni ,d iabetici, l 'insulina fa elevare le soglie. r enali di secrezione de] gluco'Sio, del cloro e dell'acqua. La comunicazio.n e incontrò largo consénso non solo fra i Clinici, m.a an.che fra i Biologi : il prof. if oà, per es., -m i f.e oe prontamente sape.re che ·s i interessava a tale studio, e che anche a Lùi e ad altri colleghi era oocorso di o i::i, servare gli stessi fenomeni. Successivamente, con la dott. ssa la.cono, abbiamo approfondito le indagini, estendendole anch e agli individui senza disordini del ricambio e studian.do anche le 1m o·dificazioni delle soglie in1dotte dalla ·florizina, pri·m a e dopo il trattamento insulinico: L'inn.a lz.a mento della sog·lia ·del gluco.s io ,p er e ffetto del] 'Ìnsulinoterapia si è ,p otuto osser va re iflJ nu.m erosi diabetici, anch e seguiti ambulatoriam•e nte o indirizzati p eriodicamente al nostro laboratorio p er l 'esame del sangue e delle urine : in g-e nerale in seguito al trattamento insulinico, di solito già dopo qualch e settimana di cura, si aveva la scomparsa del glucosio dalle urine malgr.ado I.a glicemia sl mantenesse invariata o, ancora più sipes:so, tendesse ,a.d a umentare ·p iù o meno sensibilmente. In tre amm.alati, che abbiamo potuto ricove-· rare in Clinica e tenere in osservazione per un periodo sufficientemente lungo, abbiamo studiato le soglie renali ·prima e dopo 20 giorni di teraipia insulinica, senza molto rigore nelle limitazioni dietetiche , anzi afccordando ai pazienti una certa largh eeza, e senza elevare le dosi di insulina fino a far scom parire la glico~ suria . Inoltre, prima e dopo il tra ttamento, abbian10 saggiato l'abbassamento d elle soglie rena li prodotto in un'ora dalla somministrazione sottocutanea di 1 cg. di florizina.

XXXVIII, NuM. 36)

[ANNO

IL POLICLINICO

1306

T.IB. I. -

DIABETICI.

1

1

1

1

0

+ anni 14

CASO I. 0

Prima del tra · tamento insulinico

i· . . . . .

3.10 60 5.10 6. 80 2300 72

dopo iniezione 2. 09 74 5. 07 7. 38 2625 72 di florizin a. . D opo 20 giorni ~' . • . . . . 4. 08 40 6.10 6. 60 1750 70 di insulina (40 60 U.) dopo iniezione 2. 08 7 l 5. 02 8. 72 70 di florizina

o

CASO II.+ anni 48 Prima del trat· ~ . . . • • . 2. 84 47 4. 34 7. 07 2200 82 tamento insuli- , nico ( dopo iniezione 2. 15 60 4. 04 9. 43 2600 82 di florizina. Dopo 20 giorni di insulina. (40-60 U).

. . . . . . . 4.50 iniezione 1dopo 2. 50 di florizin a.

1

3)

7.05 6.401000 80

50 4. 98 10. 07 1850 8()

+

CASO III. Q anni 42 Prima del trat· ~ • • . . • . 3. 10 62 5.10 8.19 2000 62 ta.meuto insuJi.. nico dopo iniezione 2. 60 70 4. 30 9. 93 2400 63 di florizina Dopo 12 giorni ) . di insulina (30 U.)

,

,

T AB . Il, -

o

I

a. 85

25 5. 60 'io 21 1500 61 ..

NON DIABETICI. o

....

~

s ..._oo

<1>

<:) O'

......

CB

1

I risultati principali di queste osservaz1on1 sono raccolti nella tabella I.

~ t'6 ciS .,..,

.... 8

~ aii.. .... ~ O' o o tll

....t) o

s

I. - Meccanico di a.. 26, ricoverato per ascesso polmonare, attualmente convalescente. Prima del t ra.t-1 . · . • • . . 1. 01 o 5. 29 14. 25 1300 85 tamento insuli· nico dopo iniezione o. 89 3 6.18 15. 57 1520 85 di florizina. Dopo 10 giorni di insulina (10 U.)

i· . . . . .

2.10 O 6. 20 10.15 1100 82

dopo iniezione di florizina 1.15 O 6. 02 12. 80 1400 84

II. - Tappezziere di a . 61, ricover ato per bronchite, conva.lescen · te. Prima del trattamento insulinico

i. . . . . . dopo iniezione di florizin a.

1. 03 o 5. 98 7. 60 700 82

o. 93

8 6. 08 9. 05 950 82

Dopo 10 giorni ~ . • .• • . . 1. 82 O 6. 25 8. 53 600 80i di insulina (IO U.) dopo iniezione di florizina 1. 10 O 5. 90 9. 20 1000 82


[AN~o XXVIII, NuM . 36]

SEZIONE P.3ATICA

La tabella II contiene i r j sultati di uno studio analogo con·dotto su due iTudividui senza disturbi del ricambio, nei quali venn ero saggiati i valori delle sog lie renali, anche dopo iniezione ·di florizin.a , prima e dopo 10 giorni di trattamento in·sulin~co, alla dose di 10 unità al g iorno, in .due inie·zioni tpoder.m iche pr.ati.cate m ezz'?r.a prim.a dei due pasti principali della giornata . Peif tutta la durata dell'indagine questi du·e pazienti furono tenuti a .dieta mista suffi ciente, aissolutam.e nte costante anch e rigu.ar.do all'apporto idrico. Così com e risultano chia ramente da lle tabelle, quest.i r1sultati, coonunicati alla stessa Società ·di Biologia nella s e duta ·d.e.J 23 tma.g gto u. s. ed attl,lalm·ente in coil'so di pubP,licazione, ci .autori!lzarono a concludere c he, nei diabetici e nei non ·dia b etici , in seguito alla somministrazione di insulina si oss·erva : 1) aumento ,della glicemia, n ei diab etici con riduzione della gl~cosuria; 2) 1aumento 1de lla cloremia con ri duzione della cloruria; 3) aum·ento d el1'i<lremia con riduzione della diuresi. Vale a dire, innalzamento delle soglie renali di se1

1

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0

crezione del glucosio, · del cloro e dell'acqua . Per quanto riguarda l'acqua, e un po' anche il cloro, non si tratta di modificazioni quantitativamente molto spiccate: tuttavia la costanz,a delle variazioni osservate, anche se non di gran·de entità, autorizia a conclu·dere, ancl1e per ragioni di analogia, che ci si trovi in presenza di un.a partiicolare azione elevatrice dell'ormone pancreatico sull e rispettive soglie r enali di .secr-ezione . Del r esto , per la soglia dell'eliminazione idri·ca, che è in genere la più discussa e nei nostri ca.si la m ·eno appariscent·e, la prova dell 'azion e antidiuretica dell 'insulilna è !Ilei soddisfaicenti r~sultati ottenuti in a) cuni casi ·di .diabete insipi·do . Su questa azione antidiuretica e su questa sua applicazione pratica ha insistito specialmente il Villa, dal 1924 : e 1&e i risultati successivi degli altri riic er c,atori sono ·stati discor·dt, .ciò va verosimilmoote a.ddebitato alla div.ersità patogen etica di sindromi poliurich e appar entem ente 1dentic h e. Infatti, fino a quella r ecentissima .di Introzzi (La Clin. Med. ltal., 1931, fase . 5, p. 502), accanto ai risultati n egativi le confenme non sono mancate. A proposito di quetSti studi di Introzzi sul1'az ione dell' in sulina n el dia b ete insipi·do, è cla rilevare ch e i risultati dell 'A., per quanto rigu.arda le n10,d ificazioni d.elle soglie r enali ·del cloro e d ell 'acqua ·dura nt'e I 'insulinoterapia, sono esattamente simili a quelli delle 1

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n ostre osservazioni so1p ra riferite : aumento della clorem ia e ri·duzione della cloruria au' m ento del! ' idremia e riduzion e della d'i uresi. Qua nto a lla so.g li.a d1el glucosio, contrariarr1ente a quel c4e ritien·e Buf.ano (Rif. Ili/ ed., 1931, n. 19, p.. 711), il qu.ale pensa che come 01~mon~ va.g otropo l 'insuli:na doJ)ba abbassarla (d'accol'do · ed a sost egno ·d ella teoria patogenetica di Pende secondo la quale il diab ete renale sar ebbe d.a con sid,er.a.r e come una sindrcxme pluriighiatil·dolare su fo,n do vagosten ico) i nostri ri·sultati - e non solo i nostri -- sono m olto netti ed univoci, nel senso di una manifesta eleva zione. Nei diabetici, si osserv.a quasi im1m ancabilmente, già dopo qualch e ~ett~m.ana di cur.a insulini ca, che la glicosuria e scomparsa mentr·e la g licemia è imn101di·ficata o ip iù :spesso .aumentata rispetto a.l valore inizia le·; nei non diabetici, si osser.. va eg uél lme11te questa i·p erglicemia da insulina : ma l'espression e più palese del fenomeno elevazione del'la soglia è n•el fatto da noi osservato che dopo il trattamento insulinico la fl orizina, a lla stessa dose e nello stesso soO'o g·etto , n on si dimostra più capaic e di produ:rre glicosuria. Circa l 'i.nte:ripretazione del meccanismo di questa par ticolare azione dell 'insulina, n on abbiamo finora elem enti che ci permettano di 1chiail'irlo. La qu·estione fon·damentale, a n ostro avvi·so, è di stabilire se s i tratti di una azione lo cale, ,d iretta, r enale, com'è dimostrato per I 'azione florizinica, o, come forse è più proba bile, di azion e indiretta , esericitantesi sugli apparati extraren ali ch e governano o influenzano i fen om,e ni secretori. Comunque sia, sembra cl1e piccole dosi di florizin.a, associate all'ormone pan creatico nel trattamento dei diabetici, siano capaci di compensare, annullandola, I '.elevazione delle · sog lie . Su queste osservazioni, attu almente in ~ corso, sarà riferito ad e~pl etamento. 1

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Catania, luglio 193 1-IX.

RII ASSUNTO. Nei di abetici e nei non diabetici , in seguito a son1mini'Strazion e di insulina si osserva : 1) aumento della g licemia, nei diabetici con riduzione della glicosuria; 2) aumento della cloremia con r iduzione della cloruria; 3) aum,ento del! 'idremia con riduzione della diur esi. Secondo l 'A. queste modificazioni sono espressjone di un 'azione elevatrice dell 'in sulin.a sulle sog·lie renali di secrezione del gl ucosio, d·el cloro e dell 'a cqua.


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POLICLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE. Jetituto e Clinica di Patologia Speciale Chirurgica DELLA R. UNIVERSITÀ DI TORINO Direttore : Prof. O. UFFREDuzz1.

$eriscono alla cr esta iliaca, (larghi dell 'addom e), la sp. i. a . s. può venire strappata; nel le contr.azioni del sartorio . e del tensore del1.a fa scia lata per una troppo energica azione di q·uesti mu.scoli; per i muscoli invece che si inseriscono all a cresta iliaca, la contrazion e di que sti , quale .p uò avvenire in un rapido m,ovim ento di torsione per schivare un 'ostacolo, porta ad un s0llevamento dell'ala iliaca p·er cui la sp. i. a. s. fissata e stirata verso il basso dai muscoli che vi s i inseriscono, viene strappata e trascin.ata in basso. Se si aggiunge anche che durante i movimenti di tor~ione il grande trocantere viene a procfdere di .più all'esterno, per c·ui è aumentata la t ensione dell.a fascia lata, il me.ccanismo di stra1p pamento è ;spiegato ' abbastanza chiara. m ente . P erch è adunque si distacca la .sp. i. a. s. e n on si strappa il m ·uscolo? La ragione è facilm e~te trovata, se noi .consi.deriamo 1'·epoca di comparsa. del nu.cleo di ossificazione della sp. i. a . s. e quello della sua saldat11ra alla c:resta ili.aca. Osservando un gran numero di radiogra fie, .s i vede ,c he il nucleo di ossificazione della sp. i . a. s. contin·uazione ·di quello della cresta iliaca, com.p are verso il 15 ann o · di età, ra.ramente più tardi, e la scomparsa della linea epifisaria cioè la saldatura ossea all'a la iliaca, avviene verso il 22-25 anno di età. Queste d.ate coincidono con quelle date dalla Spa lteholz e ·d al Koler. Per il nucleo di ossificazione del I.a cresta iliaca, tutt'uno per i più ,con quell·o della sp. i. a. s., ·p er altri (Chiarugi) indipendenti l'unq dall'altro, v.algo~o le 1nede sime da t e. Per la spina iliaca anteriore inferiore, le .date· sono anticipate di qualche anno. In gen ere sembra che il n·u cleo epifisar io compaia un, po' prima nel sesso femmini· le, e che oonseguentemente scompaia anche prima. L'esistenz.a di quèsta epifisi è il prin· cipa'le fattore del! 'aversi q·u este fratture in questa età. Tutti i casi riguardano giovani tra i 15 ed i 20 anni, età cioè, in oui il nucleo di ossificazion e non si è ancora saldato al ba· • c1no. Niente di straordinario che in questa età, per le violente co ntoo.zioni muscolari, alle quali lo sport costringe i gi·o vani, si debbano esercitare trazioni tanto violente su questo nucleo di ossifiicazion e, ch e esso •p ossa venire stra ppato dalla sua i:nserzione. Più tardi, ciò non avvien e più, perch è la saldatura ossea al ba· cino è già avvenuta. Dopo i 25 an~i è più facile che avvenga lo strappo muscolare. 0

Il distacco della spina iliaca anteriore

SU·

periore (trauma sportivo)<•> per il .dott. ADALGISO TuRco, assist . e dooente.

11 distacco d ella spina iliaca anterio,r e supe11.~iore (spi. a . .s.) è una lesione ben poco co-

nosciuta e non a n cora descritta nei trattati classici. Steinthal solo a ccenna ad un caso, ~ Lusena di sfuggita nella ,sua traumatologia clinioa. Tuttavia io credo che la sua frequenza. sia più notevole di quanto lasci sup·porre la scarsa letteratura che si ha sull 'argomen,to. Ciò .dipende dal'la circo.s tanza .che questa frattura può passare misconosciuta, anche perch è 1.a gu.arigione ,ch e si ha è in genere ottima, sia che la frattura sia stata diagnos·t icata e curata, com e an.c he se non lo è stata. Credo tuttavia che l 'interesse clinico dato da que sta lesione n on sia minore e ciò per le seguen• • • t1 rag1on1: 1) ch e il distacco della sp. i. a. s. si verifica esclusivam ente in un breve periodo della vita (tra i 15 ed i 25 anni); 2) ch e il distacco d ella sp. i. a. s. va inscritto in quel capitolo che tutti i giorni più s'ingrandisce delle lesioni da sport. Come avvie1ie il distacco. - _Li,u ro~o osser va ti casi in c·ui il distacco avvenne per ,causa diretta , ma essi rientrano nella infortunistica ordinaria e si tratta p iù di f.ratture che di distacchi; in tutti i casi riferiti dalla letteratura ed anch e n ei miei, si è sem pre avuto a ch e fare con tra umi indi.retti. Noi sappiamo ch e alla sp. i. a. s. si in::;eriscono il ten so·re ·d·ella fasc.ia lata, il sartorio e qualche fibra d·el muscolo ilia.c o. Ora t·u tti questi muscoli ha nno un azione comune, ch e è quella di fletter e la coscia, di av,·icina·re cioè la coscia al bacino. Tutti i i110vime11ti ch·e tendono inveoe ad allontana.r la, sarann o quelli ch e provocheranno con più facili tà il distacco dalla &p. i. a. s. Si tratta n ella più parte dei casi di g iovani che praticano intensamente lo sport e precisamente que.gli sport, in cui si pratica d ella corsa velooe a piedi (cor se di velocità, foot-ball, ecc). Per u na rapi.da contrazione dei muscoli che si in1

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(1) Comunicazione fatta alla Società Piemon·t ese ~1 Chirurgia il 7 febbraio 1931.

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Sui campi di sport, raramente si vede uno strappo muscolare prima dei 20 anni, e ciò anche pe·r un complesso di ragioni, ·di cui non è il caso di parlare. Del resto si sa che nei giovani sono le linee epifisarie un locus minoris resistentiae. Il distacco dell'apofisi e dell'epifi si tibiale, il distacco della tuberosità dell 'osso navicolare, dell 'epifis i del calcagno, nei giuocatori di foot-b.a ll, saltatori, lottato·r i, so.no tutti esempi che dimostrano quanto ho detto sopra. Sintomi. L'info rtunato avverte d·u rante l 'esecuzione del suo esercizio sportivo (·corsa, salto, spostamento rapido del corpo ecc.), un improvviso e vivissimo dolore, che lo costringe a cessare la cor.sa e che frequentemente Io butta a terra. Il giuocatore non può più camminare o se lo può ancora, lo fa grazie all 'appoggio della spalla di qualche co1npagno, che ha assistito all 'in.cidente. Per lo più è portato via a braccia. Il m edico che lo visita riscontra tumefazione in corrispondenza della sp. i. a. s., ecchimosi od aJddirittura ematoma, dolore vivo alla 1pressione. Sotto alla sp. i. a. s. si può palpare un frammento osseo, al quale corrisponlde una ma!Ilca.nza n ell'orlo del bacino. Nei tentativi di camminare vi sa r ebbe secondo Karfiol e Liebner, un'andatura particolare. Nei tentativi di camminare ch e n ei ca.si recenti , avvi ene solo m edia nte I 'appoggio di un bastone, la ga n1b.a lesa è in posizione ·d i flessio·n e e a dduzione, ed il tronco ~iene portato in avanti e.d obJiquan1ente verso la parte lesa. L 'abduzione è per lo più permessa. La r.a diogr.afia parla chiaro. Si vede l 'epifisi della sp. i. a. s ., che co·n serva netta, come nei casi miei, l 'immagine del1'epifisi della cresta iliaca, di cui non ne è che la continuazione come già dissi, situata sott o al luogo nonm.a le di inserzione, e la distanza talvolta 1può essere assai notevole. La diagnosi differen ziale si impone solo con il dis·t acco d el picoolo trocantere, descritto da Mosenthal anche oome lesione da sport. La sede del dolore e dell 'ecchimosi, sono dati già assai importanti . Ludloff però dà ancora un sintomo che sarebbe il .seguente. Nel distacco del piccolo trocantere, l'arto esteso non può essere sollevato oltre l 'orizzontale nella posizio11e .del sedere, mentre lo può essere n ella posizione de] giacere. La spiegazione di ciò secondo Lu.dloff dipertderebbe dal fatto che i punti di inserzione dei muscoli che determinano questi movimenti, i.I tensore della fa scia latà e.d il retto , vengono separati di più nella posizione del giacere, per cui 1

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SEZIONE PRATICA

la loro azione può .supplire quella mancante dell 'ileo psoas. Nel distacco della sp. i. a. s. questo diverso comportam~nto non ci sarebbe, in quantochè l 'arto può venire sollevato oltre l 'orizzontale, in tutti e due i ca.s i. Esiti della lesione. - Q·u esta e.pifisi della sp. i. a . s. distacca·t a dalla sua normale sede, si-impianta più illl basso sul margine dell'ala iliaca, e qui si salda con il bar.do osseo anche s-e non sono avvenute cure di alcun genere .. La radiografia infatti del caso n. 1, Iato s. in_ cui l 'incidente è avvenuto da d.ue anni dimostra che 3-4 cm. sotto il pun·to in cui dovreb-· be esserci la sp. i. a . s. esiste un vòluminoso callo osseo, e nell.a radiografia n. 2, caso 2 (trauma vecchio ·d i qualche .settimana) in un punto perfettamente identico sta formandosi un blocco osseo simile del tutto al prim,o. Imma-gini del t·u tto ident1ch e sono riportate dalla letteratura, come esiti lontani. Ciò indi.ca chiaramente ch·e questo frammento di epifisi della cresta iliaca si è isaldato non solo, ma forS& ha continuato a svilupparsi, tanto da dare un così voluminoso callo. Così stando le cose si ca pisce com e i distur.b i funzionali, dopo qualche tempo, siano quasi n·ulli, tanto che i giovani possono già dopo 20-25 giorni, tornare al lavoro, e dopo 3-4 m esi, ripr.endere lo sport preferito. I muscoli si sono a.c corciati di qualche cm . e tutto è tornato alla norma. Cura. - La cura serve più ,per alleviare il dolore, che per ~eterminare una più rapida gu.arigion,e. Il riposo• in letto, per le prime settimane è sufficiente per far sparire il dolore. Un buo11 bendaggio oon cerotto, che uni·sce la cresta iliaca alla faccia ant-ero mediale della .coscia, meglio se questa è tenu ta in semifl essione, .serve per diminuire la diastasi e per .p ermettere all 'amm.a lato di .Jasci.a·r e il letto già .d·opo qualche g io rno. Lohr eh.e volle tentare una cura cruenta con riposizione e su tura del frammento alla s•u a sede normale, dovette .ammettere, che }.a cura incruenta è 1a migliore. 1

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I . - L. l\iarco, di anni 19. Nulla di notevole n el gentilizio. Riferisce ch e nel settembre 1930, m entre in corsa compiva un rapido movimento di torsione verso s., risentì un violento dolore alla parte superiore della regione inguinale <le stra; cadd e a terra, battendo però al su-0,l o il solo ginocchio di d. Po·tè rialzarsi ed a stento appoggiandosi alle spalle di un compagno, raggiungere la propria abitazione, ed il giorno dopo la clinica,. nella quale io lo visitai. Mi racconta il giovanotto,. che già due an11j prin1a, aveva avuto un tra11matismo analogo ma dal! 'altro lato; anche allora correndo avrebbe t1rtato la gamba d. con la s., per cui s~rebbe cad uto, battendo però a terra il solo ginocchio s. Risentì ancl1e allora un violen·to doCASO


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IL POLICLINICO

lore all'estremo s11periore della reg. ing. s., ac. compagnato da un senso netto di scroscio. Impossibilità assoluta alla deambulazione, tanto che fu portato a casa a braccia . Non poteva sollevare l 'arto inf. s., nè appoggiarlo al suolo; sedendo non aveva dolori. Il sanitario che lo visitò allora, gli praticò lin bendaggio gessato, com prenden·~e bacino

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sotto del punto <love dovrebbe trovarsi la sp. i . a. s. che è invece mancante dalla sua sede. Fatta la diagnosi di distacco della sp. i .. a. s. e considerata l 'inutilità di qualsiasi bendaggio gessato od amidato, applicai solo delle striscie di cerotto che dalla cresta iliaca andavano alla radice della coscia. Consigliai ali 'ammalato il riposo in

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Caso I. A d.: è be11 visibile il frammento della sp. i. a. s. staccato e portato i11 basso. A s. : è ben visibile il blocco osseo dato dalla ossificazione del fram.n1ento della sp. i. a. s. staccato e fissato in basso.. F1G.

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e radi ce della co·scia, bendaggio che ven11e rimos.so dopo qualche giorno, perchè troppo largo, n è più rinnoivato. Ali 'esame che io praticai dopo il secondo trauma ri~ontrai a d. cioè dal lato di recente traumatizzato, tun1efazione ed ecchimosi in corrjspondenza della parte anteriore della cresta iliaca, verso la s p. i. a. s.; versa1nenlo sang11igno notevole, e la presenza di una massa ossea del volume di una 11ore subito al disotto della sp. i . a. s . Sono assai lirnitati ~ movin1enti passivi ed attivj, in specie la flessione d ella coscia . A s. si palpa un ingrossam ento di tutta la cresta iliaca e della sp . i. a. s. c h e ha per so la sua co nfigurazio1ne angolare, per t ra sformar si in un blocco osseo grosso più di una noce, ch e dalla crest a iliaca si co11tinua in basso lungo il margine an·~eriorre dell'ala iliaca. La r ndiogr afia l1raticata allora dimo,s tra: A d. (trauma recc11 te): 11ucleo di ossificazione d ella cresta iliaca ancora staccato dall'ala corrispondente, ed in avanti so tto al punto dOJVe do;vrebbe trovarsi la sp. i . a. s. si troYa un fram111ento di questa . Que'Slto frammento è staccato dall 'ala iliaca ed ha l 'aspelto del nucloo di ossificazione della cr esta. A sin. si nota la presenza di una massa pirifor~1e , del Yolume di una picco]a n oce, situata al di 1

le tto riposo che egli ,.~enne solo per 10 giorni; pr>i pote~do camminare senza dolore riprese le sue normali occupazioni di mecca11ico, e dopo due mesi dal trauma, potè riprendere il giuoco comI)le tamente guarito'. Rivisto in questi giorn~, la funzionalità degli arti è perfetta so tto tu·tti gli aspetti; le due creste iliach e, si palpano ingrossate, rugose, con la presenza di 11n solco là dove dovrebbe esserci la sp. i . a . s. D 'ambo le parti, si palpa un blocco osse-0, rnaggiore a sin. ch e non a d estra. CA so II. -

F. Osvaldo, d 'anni 16. Nulla nel1'anamnesi JJ rossima e remota. Riferisce ch e il 15 gennaio 1931 mentre estendeva l 'arto inferio·r e d. per calciare un pallone, il piede sin. gli sarebbe ~civolato a causa del terreno ghiacciato. Non cadde, ma avvertì. un vivo dolore all 'esitremo superiore d ella r. inguinale sin. accompagnato da un netto senso di scroscio. Potè a stento camminare ancora, pur non polenòo sollevare l'arto più di qualche cm . dal suolo. Visitato il giorno dopo gli i riscontrò tumefazione ed ecchimosi in corri· pondenza d ella cresta iliaca sin., dolore vivo, circoscritto alla sp. i. a. s . Impossibilitati o quasi, i movjmenti della coscia specie la flessione . L'esa-


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SEZIONE PRATICA.

~ad~ografico dimostra anche qui,

nucleo di oss1f1caz1one dell.a cresta iliaca non ancora salda lo. all 'ala, e l 'estrem,o anterio;e di questo nucleo ~orr1spo~denU: alla sp. i._ a. s., staccato e portato in av.ant1 ed in ~asso. Consigliato il semplice riposo li\ letto, oggi, dopo 23 giorni dal trauma, pre-

indiretto anche viole~to) ed effetto (distacco). È vero però che .altri vogliono vedere nel morbo di Osgood Schlatter un disturbo del nucleo d.a ossificazione. Ora il caso ,primo, i11 cui il d1 tacco fu bilaterale, non starebbe a dimo-

.

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Rad. ia. del caso II. Anche qui è ben visibile il frammento della sp. i. a. s. staccato e portato in basso, in misura m inore che non nell'altro caso. senta una funzionalità <lell 'arto ottima; scomparsa della sp. i. a. s., e subito al disotto del punto d?ve ql1esta dovrebbe essere, si rileva la presenza d1 un blocco osseo del volume di una piccola noce indolente, fisso al bacino. '

Qu.ali considerazioni si possono trarre d allo studio di q·u e·sti due casi specie dal primo? Qualcuno volle vedere una analogia tra il distacco della sp. i. a. s. ed il morbo di Osgood Schlatter. Ora mentre ]a più parte degli autori ammette per il morbo di Osgood Schlatter, l'origine infiamn1atoria, nel distacco della sp. i. a . s. questo non è dimostrabile J)erch è troppo n etto il rapporto tra causa (t;auma

~ Lrare che forse qualch e fattore predisponente

vi è? Il caso di Rovida i}oi, in cui dal lato cerLan1ente non traumatizz.ato, si potè mettere in evidenza ÒJn disturbo nell 'a ccrescimento d el nucleo di ossificazione della sp. i. a. ·s. del tutto simile a quello d·e l lato traumatizzato, di1nostra che qualch e cosa di fo.n dato in questo vi è. Del resto, se è vero che n ella più parte dei casi ·vi fu una contrazione muscolare assai energica, la letteratura, riporta dei casi, i11 cui il trauma fu minimo, come quello di teinthal in una giovane durante il ballo, d1 I\.u11ast in un bambino di 3 anni, di Karfiol


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IL POLICLINICO

in un giovane di 16 an~i che camminava all'indietro. Se quindi il distacco. della s.p. i. a. s. non si può paragon,are al morbo di Osgood Schlatter, tuttavia è lecito pensare che vi possa essere una predisposizione individuale. Che si tratti di un vero trauma sportivo ri-

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RIASSUNTO. L ' A. d0scrive due casi di distacco della spina ilia1ca anteriore su·p eriore (trauma sportivo) avvenuti tutti e due in giovani, mentre esercitavano UlllO sport e precisamente il foot-ball.

FrG. 3. - Rad. 2a del caso II (tre settimane dopo il tra11n1a). Sono g~à ben visibili le trace~ del callo che unirà il fra1nmento della sp. i. a. s. al bordo dell 'ala iliaca, e che daranno luogo all'immagine a gocciar simili a ql1ella del la~ s. del caso I. In tutte le radiografie si vede nettamente il nucleo di ossificazione della cresta iliaca a forma semicircolare e contornante l'ala iliaca. 1

sulta oltre che dai miei due casi dall'esame di quasi tutti quelli della letteratura (una quaranti·n a) in cui il distacco sarebbe avvenuto durante un esercizio sportivo, e .d al n·o n verificarsi quasi mai questo distacco nella vita ordinaria. Per chi volesse i dati di ogni caso consulti il lavoro di Pezioller, riguardante un suo caso. Io avevo già comunicato i miei alla società Piemontese di chirurgia , e scritta questa pub blicazione quando compar,·e detto lavoro.

LETTERATURA.

AuER. Journ. Am. Med. Ass., 1913. BALENSWEIG~ Am. Journ. o,f Surg., 1924. BEBEE. New York Med. Journ., 1906. Boss. Zbl. f._ Chir., 1922, n. 36. BRABDENBERG. D. Z. f. Chir., 1921. ,, CARP • .A.nn. of Surg., 1924. EBERT. Mtinch. Med. 'Voch., n. 1, 1931. ErroRRE. Arch. di Ort., anno 44, 1928. HELLER. Journ. Amer. ~teò. Ass., 1925. HETHERINGToN~ Clevelanq Med., 1909. LoHR. Dtsch. Med. Woch.' 1930. KAHNT. Zbl. Chir., 1930. KARFIOL. Ibid., 1930.


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SEZIONE PRATICA

1KuNAST. Arch. Orthop. Cl1ir., 1925. J\ilARCHESI, Rad~ol .. Med., 1915. ·MAc HENRY. Cleveland Rev. Journt., 1909. Mos ENTHAL. ~led. Klin. , 1929. Ono e En1N. l.1ancet, 1924. PEzIOLLER. Ospedale l\1aggiore, febbraio 1931.

Nederl. M. Ge11eesk., 1925; rif. in Zentralblatt f. Chir., 133 . .Rov1nA. Ospedale ì\'Iaggiore, 1926. ·n u PPERT. Wien. Klin. \Voch., 1914. SAAR. Neue Dtsch. Chir., vol .. 13, p . 239. ·-sca1PTON. Lancet, 1892. ·STEINTHAL. Trattato di chirurgia pratica, 1922. :ScnNIDTl\'lANN• M. M. ,V., 1925. .SIF.BNER. Der Chirt1rg., a. 3, n. 2, 1931. . STnUTJNSKI. Pol&ki p·r zeflanq chir ., 1925. 1'unNER. Lancet, 1909. Ri::caoLT.

SUNTI E R ASSEGNE. TECNICA CHIRURGICA. I l trattamento pre-oper.atorio. '(l'..\.UCHET. Jou1+rial de Nlédec·irie de Paris, · 8 gennaio 1931).

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ri, aghi di .r adium, per via transacrale, in seno al tumore tStesso. Prostatectomia. Cistostomia o sonda a permanenza: n ei di·s tesi o ritenzioni.sti parziali inf~tt:ati o non . La sonda a. permanenza è prefer1b1le. In ogni caso la sezione dei cana·l i deferenti , fatta 8 giorni prima d·ell'operazione aumenta la resistenz.a ge.nerale del soggetto. Canc1·0 del colon: se vi è pericoli te o colite complicante al:lo stato acuto, la cecostomia praticata tre o sei settiman·e · prim.a .dell 'in.terv~nto .aum enta le probabilità ·di guarigione. Bisogna ch e sia am.pia, sì da far deviare la tptalità delle m.a,terie fecali . Operazioni gastriche. Il proce ~imento per l 'an estesia \locale dev'essere semplice e alla portata di tutti cioè sen.za il blocco degli ·splanc11ici. La percaina risponde bene. Si infiltrano parete e mesa. Procedere con estrema lentezza senza mai tirare sui meso. Non esitare a reiniettar•e la soluz. anestetica se neGessario. I ·denti ·d·e vono essere trattati accuratamente combattendo la carie e la gengivite, il dentista deve passare prima del chirurgo. Disin fetitare naso e go1la col batteriofago. DisinfetLare lo stomaco con lavaggi iodati e facendo bere del brod.o vaccino . Usare del bro·do vaccino durante l'intervento come antisettico locale. Ginnastica respiratoria alcuni giorni prima e dopo l'intervento . G. LA CAVA. 1

L 'A. dà alcuni precetti d ' indole g·enerale e .I11ette in evidenza l ' importanza che hanno tal-volta alcuni fattori minimi preoperatori sulla .buona riuscita dell'intervento. La terapeutica preoperatoria è sempre locale ~e generale: talvolta anche antinfesttiva. Ed ec.c o le varie in·dicazioni. Chirurgia degli obesi. Gli obesi sono sogget.ti fragili onde è necessario so ttoporli ad ener· L'anestesia nei polmonari. ~ica cura dimagrante 10-15 giorni prima del(DESJACQUES e BÉRARD. Archiv. méd. chir. de 1'intervento. Il riposo a letto porta di1r1.agral ' appar. respirat., tome V, n. 6) . mento . per la disinfiltrazione ·dei tessuti: a ·1etto reni e cuo re fu.nzionano meglio. Indicato Nei particolari casi di cl1irurgia polmonare ..anche il massaggio, non la ginnastica che af- l 'accordo sul modo di anestesia più facile , più faticherebbe il rniocardio . Buoni risultati dà effi cace, m eno dannoso, è a.ncora lontano. Col a son1ministrazione di bicitrato di soda ·dime norma vale ch e oggi anche qui si ten·d e ciolto in acqua c.alda alla dose di un cuc- a localizzare l'anestesia n.ella regione operato. cl1iaio da 1caffè due volte al g iorno. Sopprime- ria ed a ridurre le i·nrdicazioni dell'anestesia da r e gli alimenti che fanno ingrassare ed in- in.alazione. In molti 1c.asi d'i polmon.a ri l 'anestesis1tere sul regime esclusivo ·di frutta e di le- sia da inalazione è particolarmente temibile: ,gumi verdi crudi. Il malato deve ten.d ere . al anch e I.a anestesia regionale può in determin.ate ·rie o fisiologico senza assolutamente essere de- condizioni apparir.e dannosa per complicazio·n i locali od a.n che generali. J)re -so. Debbono esser e in primo luogo esaminate Le cure endocrine possono essere associate al suddetto trattamento ma non per un perio- nel polmonare 1ei con·d izioni gen,e rali e locali. <lo troppo lungo , su.p eriore alle due settimane È inutile ricordare che prima di ogni cosa ocn el qual caso potr ebbero dare forti astenie e corre tabilire il bilanic io esatto d elle alterazioni dello· stato generale del malato. I disturbi .s tati di depre·s sione accentuati. 1Vel cancro del collo uterino l 'A. raccoman- d,elle principali funzio·n i : fegato , rene, tensio..d.a la ·d etersione del1l' ulcera per mezzo del ra- ne .a rteriosa, condizionano la fragilità di questi scl1iame11to o del radium, rr1eto·do che desodo- · soggetti. Talora il chirurgo deve suo malgrado rizza mirabilmente le superfici vegetanti. preferir·e un certo . sistema di anestesia più ch e Il pericolo di mobilizzazione delle cellule un altro che meglio desidererebbe, a causa di .n eoplastiche non sembra esista realmente . un n,e rvosi·smo, di una eccitabilità estrema del •Vez cancro del retto in caso di canic ro inmal.ato. Ancora più importanti sono i fattori d 'ordine fettato, colostomia iliaca preventiva e lavaggio .J>er alcuni giorni con a·cqua iodata. In casi ra- polmonare. C·o me rego.la ge.n.e rale varrà l 'evi.ta1

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IL POLICLINICO

re, ·salvo in caso di pericolo vitale (empiema) ogni intervento n el periodo ac·u to o sovracu.to, siamo in presenza di polmoniti, broncopolmoniti, pleuriti, ha·cillosi. In tali casi è a temere I' esten1sione del processo· inf~ttivo com.e si os-· serva ·nei malati operati « influenzati o raftireddati » . Le affezioni oron:iche d·e ll 'apparat9 poln1o·nare pongono indicazioni molto differenti c j a.nche qui bisogna tener conto di diversi f ~ ttori: la dispnea è di cattivo augurio e essa da sola oon.troindica l 'anestesia da inalazione. ~1inu­ tamente bisogna vagliaire 1il· problema tl~lla tosse, specialmente dell'espettorato. la poosibilità di D;na vomica d:u rante l'operazione. Se l 'espettorazione è abbondante bisogna temere che il rr1alato addorm·e ntato non possa espellere la secrezione una volta che sia abolito il riflesso della tosse, donde il pericolo della brusca asfissia o dell 'inoc·u lazione del polmone opposto. Logicamente perciò l 'anestesia generale è oontroind.irc ata in ogni malato che espettori abbondantemente. Altri timori si possono avere dopo 1'operazione: troppo conosciuta è la polmonite postoperatoria. La scelta dell'anestetico resta qui, come dice Ascoli, spesso inope.r osa. La anestesia locale sembra Tidurre al minimo gli accidenti determinanti poussée·s di bronchite banale o di tubercolosi, scoppio di nuovi focolai od estensione di vecchi focolai, reazioni pleuriche sierose o purulente. Nè bisogna dimentica!fe che in chir~rgia polmonare bi·s ogna prooedere con interventi iterativi: è stato obiettato a.Jl'anestesia regionale praticata ·p er apicolisi, peir toracoplastica, la persistenza di un certo grad.o di sensibilità che po1rta ad essere qu,e ste operazioui lunghe e dolorose per il p. distog liendolo da una secon·d a operazione. Qui si tratta evidentem ente di semplice questione di tecnica. È indi.s pensabile una ocu.l ata scelta dell'anestetiico. Alexanid er nota che la scelta è molto subordinata alle abitudini nazionali: in Et1ropa si usa l'etere o l 'etere-cloroformio; in America il protossido di azoto. Quasi ovunque l 'anestesia lo,c ale o l 'ane.stesi.a mis·ta è impie ga·t~ n ella toracopl1astioa. Nell 'anestésia generale si usa per lo più ·l 'inalazione de.Il' etere, del clO'ruro d 'etile, più raran1ente del cloroformio, del protossido d'azoto o di miscugli d{ queste sostanze. Il meno dannoso sembra essere il cloroformio: però sono da tem.ere J.e sincopi. 11 ~tossi,do . d'azo~o richiede apparecchi costosi, ed e di tecnica delicata. Secondo Alexander il migliore anesitetico per la chirurgia po·lmonare sarebbe l'etilene associato alla anestesia locale. Gli AA. ·p referiscono per l'anestesia gen.erale l 'etere ed il cl01ruTo di etile. Sauerbruch , Bull , c·onsiderano l'etere come l 'anestetico di scelta nella chirurgia della tbc. polmonare. Sperimentalmente 1Bro,, n e Péltp:off hanno vi to ch e l 'etere non ha alcuna azione · nella 1

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cavia tubercolosa sia per la durata della vita.. che pe.r l 'estensione dell:a malattia. Al contrari() Blumberg ha visto n el 5 % dei malati operat i evolvere la tbc. In soggetti non alcoolici e non intossi.cati dobbiamo preferire il cloruro di etil1e : poco irritan.~e, presto si assorbe, presto si elimina. È uno dei mig.Iiori anestetici, folìse il migliorie, so,m ministrato su com.presse,. per i polmooomi. Qualche vantaggio semhra abbiano anche alcuni miscugli come lo Schleich ed il Ba1soformio. Inter.essan.ti si sono mostra.t i J 'etere per clister.e, il ~omnifen intravenoso. Ad ogni modo occorre evitare quanto più è possibile l 'aneste·s ia generale : in tesi generalle Sa'l!erbruch con.si.dea.~ ohe· un tubercoloso con 20-30 cc .. di espettorato al giorno deve aviere una anestesia locale: Sauerbruch in quattro anni ha e1seguito 208 toracopl1a1stiche e di queste 33 con .a nestesia generale, 175 .l ocale, 4 mista. Bérand utilizza per l'anestesia locale l 'ana,caina e la n-0vocaina. L'·a nie stesia loca.le e reg ionale hanno i1 vantaggio di rispettare il riflesso della tosse. Per una to1racectomia so·n o necessaTi . dai 60· ai 150 cc. della 1soluzione 1 /200. Ricor-darsi delle idiosincrasie individualì,. delle intossicazioni che possono sopraggiungere neJle dosi forti. Un danno siouro dell 'ane·stesia looale è rappresentato dal rischio de1l 'inocllllazio1n e ·s ettica ·delil e ·pa;reti toraciche. 1

MoNTELEONE.

Errori tecnici nelle operazioni gastriehee modo di evitarli. e W . FRH. v. W1ESER (Mitt ~ a. d. Grenz. d. Med. u. Ch., vol. 42, fa·s c. I, 1930).

(H.

B1ESENBERG

Gli AA. hanno esaminato radiologicamente108 operati sullo stomaco, allo scopo di stabilire la funzione delle unioni create tra stomacoe intestino, di rinvenire eventu.ali errori tecnici e di stabilire un rapporto tra questi ed eventuali disturbi postoperatori. Da tale studio 1 su m.a lati in cui erano sta.te e'Seguite operazioni di vario genere (resezioni a manica, esclusioni unilaterali secondo Eiselsberg, gastro-enterostomia retrocolica posteriore, resezioni secondo Billroth I tipica, re·s ezioni secondo Billroth If .tipica, resezioni secondo Billroth II modificata (Polya), resezioni ·p alliative) gli AA. hanno sta~ bilito ch e esistono str.etti rapporti tra funzione della stomia e condizioni dei pazienti. La buo·n a funzione della anastomosi in tutti i m etodi operatori, cui co:rris·p onde il duraturo completo benessere dei pazienti richiede: a) sede della anastomosi nel punto più profondo di un moncone gastrico imbutiforme, verticale nelle resezioni , e nel punto più profondo del fondo gastrico nelle gastroenterostomie; b) mancanza di ogni im.p edimenito al passaggio, così cl1e il con tenuto gastrico possa fluire con-


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SEZIONE PRATICA

tinuan1ente e senza residui nell ,a.n sa e fferente i1on ristretta. All 'in,,e rso com e cause di disturbi postoperatori furono riconosciuti r a diolog ic.a111en te alc uni errori tecni ci con sistenti a) i1ella posizione laterale ·d ell a s tomia non n el punto lJÌÙ profondo del moncon e ga strico (r esezioni) o d ello s toma,co (g . e.); b) n ella for1na2ion e, in tali condizioni di una .SélJCCa a spese d·e Ila g rand e curvatura ch e comprime l 'a11sa effere nte, tanto più, quanto maggiore è il rie1npimento gastrico; c) n el piegamento o stenosi de ll 'a11sa efferente sul! 'an ello 1nesocolico quando il co lon rigonfio di ga trascina in a lto il m esocolon e con questo l 'a n sa, o qua11do l 'anello è stato posto troppo vicino all 'i11 e rzion e del meso s ul colon. Gli AA . hanno anche osservato di frequ·ente un riempimento retrogrado d ell 'an sa e ffer ente; ma poich è t ale aspetto non corrisponde cos tantemente a pr.e·sen za di disturbi n ei malati , non infir1na la bontà della stomia e quindi non d eve essere considerato come e rrore tee• nico. Gli errori possono di regola essere evitati: a) fa cendo sezioni ampie della grande curva tura, con tagli J:>erpendi colari alle due curva ture o o])liqui dall 'alto in basso e da destra a sinistra, mai da sinistra a destra ; b) eseguen do la stomia nel pu.nto più profondo del moncone gastrico o d el fondo gastric o ; e) fissando non la debole parete intestinale, ma la robusta parete gastri ca all'anello mesocolico ch e d ev.e ·e sser e pratica.to il più vicino possibile alla ra~ice d el m esentere. P. STEFANJNJ.

. . cilla gen eraln1en te tra 55 e 65 milligra1n·1ni di nitrogeno aminato per mille centimetri cubici di san g u·e. Per più di 70 e meno di 50 mil1i.J .g·rammi i)er mille si con sidera la cifra . come corri's.pondente a iper o ipo amino-acidemia. l11nanzi a questa ultima si deve sospe ttare, o un regime in'Sufficiente di elementi azotati, oppure un aun1e11to n iella capacità disan11nativa o fi ssatrice di acidi an1inati per parte dell ' or• g·an1sn10 . Q·ua11do si effettua paralletàmente la dosimelria degli aaidi aminat,i sopra i jibtrati di san.que disalbumiriato con l'acido triioloroacetico e con, la miscela tu1igsto-solforica si osservano c ifre differ enti, gen er al1nente più a]te nel filLralo d ella disalbuminazion e tricloroacetica ( + 4 a 8 milligr. per mille); in qualch e n eoplasia arrivarono alla differenza di 33,±, e in f euoemia a 55 ,2 mgr. %o; passano in1que,Jla circostanza, nel filtrato tricloro acetico , amin,o -a cidi o sosta.n ze c.h e ·danno la reazione di que~ti corpi , originat~ nel processo patolog·ico della proteolisi tumorale . (amin'o -acidi e a ltri corpi di disintegrazione). Succede inv·ece ch e la ami110-.acid.e:mia tungstica può contrastare in ques ta s tessa circostan.za per le su e cifre basse , inferi ori persino al.la· norn1a le. Queste n1odific.azioni in1dipendenti a carico di alcuni gruppi ami11ati le troviamo anchè nel digiu.n o, period o digestivo, e dopo I 'iniezione di insulina. Nella intossicazione cloroformica sperimen~ tale è dimostrata questa r ela tiva indipenden za di queste frazioni nitrogenate; la am.ino-acide111ia iniziale 77 ,7 mgr. e 70,0 m g r. %0, tri c]oro acetico et tungstica rispettivam ente arrivarono .dopo 48 ore .d ell ' iniozione d el ·clorofor RICAMBIO. mio a 90,3 e 51,8 n1gr. %o rispe ttivamente. In presenza di u11 quadro clinico inr ,c ui si .Modificazione dell 'amino-acidemia in disospetti la esisten za di u11a neoplasia l 'aumenversi stati patologici. to d ella amino-ac ide mi a tricloro.acetica, oppu(M. CAsTEX e P. RE. La Prensa Med. Argenti- r.e un ' amino-aciclemia cli fferenziale i11.aggio.re .a 20 :m illigrammi per n1ille è un segn o di apna, 10 aprile 1931). poggio dell 'esisten za di un focolaio di proteoGli AA. han.n o osservato la amino-acidemia li .. i probabilm1e nte n-eopla tico. 1n 238 pazienti. La febbre si accompagna con amino-.acideUna parte di essi sono analizzati in questo n1ia n ormale. ed anch e con ipo-amino-acidelavoro ·d opo aver praticato gen e ralmente un mia, eccezione fatta dell 1acceisso malarico doppio dosaggio. 1) Sopra il sangu e disalbudove l'aum·ento del nitrogeno aminato circominato con l 'aci,do tricloro-acetico al 20 %. l an·te è grande. In qualch e leu cemia in periodo 2) Sopra il sang·ue disalbuminato colla miscela febbrile p uò n1ancare que ta amino-acidemia tungsto-solfor ica. Nei rispettivi filtrati si ese- normale e bassa. guisce la r eazione d egli amino-acidi col sale Nelle leucém_ie ch e si svolgono in forma asodico d ell 'aci.do naftochinon -solforico secon.cuta o in persona g iovane e forte, la i peramin-0do il m ietodo di Folin. Le diverse malattie .studiate: cirrosi, itteri, acide mia è magg·iore degli altri casi di l eucemia, sebben e il numero ,dci g lobuli bianchi dia~te, leucerniia, ipertiroidismo, ipertensione sia poco aumentato. La quantità di arl1ino aarteriosa, ecc., sono aggruppate in tredici tacidi starebb e in, rapporto col potere proteoliti co belle; in queste si trova che le .cifre di aminod ei leu cociti e n on con il loro numero. acidemia sono diveifse in uno stesso paziente Il metabolismo ba.sale aumentato si può usecondo si osservi nell 'uno o l'altro filtro di nire con amino - aciden1ia n ormale; altre sangue disalbuminato. 0 }te l 'aur(lenito è paral lel o, metabolismo ba- · La amino-acidemia a vuta nella disalbumiale e amino-acid-emia . La n1odificazione quan-nazion e normale tungsto-solforica di Folin o1

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titativa degli acidi .a.miniati circolanti non è condizione in·dispensabile per avere un metabolismo basale aumentato. II1 queste osserva.z ioni $i Lrova pure che' non esiste relazione costante tra la modificazione della amino-acidemia e .della urea d el sangu•e. Non esiste parallelismo tra le modificazioni della amino-acidemia e della glicemia nei normali e nei diabetici. La urobiliriUJria patologica nemmeno si accompagna con aum·e nto costante ·di amino-aicidemia. La insufficienza epatica è una causa favoritrice di iperamino-acidemia, però può ·esistere se1)za questa, ed anche accompagnarsi con ipoam•i noacidemi.a. (Regime ipoazotato. 1Fissazion~ aminata e probabile .d isaminazione extr,a-.epatica). In diverse perturbazioni, ipertensioni arteriose, ce falea, infermità me·n tali ecc., .stati morbosi ch e po·ssono obbedire :a diverse patogenesi lo stu·dio d ell 'amino-a1ci demia può rilevare il disturbo nitrogenato, co·sì co·m~ la glicemia ri,·ela lo stato del metabolism·o idrocarbonato . In quanto .a lle ap p·lica.zioni terapeutiche derival è ·da questo studio , si crede che la iperaminoaci·demia .al segnia re una perturbazione del ·m etabo1ismo azotato richiede un1 regime ipoazotato oppul'e un regime in cui questa sostànza entri n el ·m.inimo n ecessario per mantenie re l'equilibrio nitrogenato . La iperaminoa,cidemia può modificarsi col trattamento d'i insulina:. questa è una delle ostanze ch e meglio ag·isce sopra gli acidi amina ti per provocar la sua disc'esa. La glicocolla a piccole dosi può provarsi col fine di produrre una diminuzione dell'aminoacidemia. Le osservazioni sopra la importanza d ella tiroid e in. :relazione agli amino-acidi fa supporre che la tiroidina ·o altro estratto tiroideo può essere efficaice per provocare la discesa dell 'amino-aci·d-emia p. ALESSANDRINI. 1

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.A. p1·oposito dell'azotemia per mancanza di sale. l

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(C. VAN. CAULAERT, E. S. PÉTREQUIN e ~1AN­ Guro, Gazette des H op., 22 aprile 1931). Gli AA., riprendendo la quistione del!' <l.ZOtem~a per mancanza di sal e, sindrome da loro isolata con Léon Blum e P. Grahar nel 1928, passano in esam e le critiche che sono state avanzate contro la loro concezione, rcritiche di ~ui a lcune si riferiscono alla esistenza stessa di tale azotemia, altre al meccanismo di essa. Secondo Achard, l 'azotemia per mancanza di sale non è in realtà che un'azotemia con mar:i.canza di sale. Acbard crede che l 'azotemia nel corso della declorurazione sia un fenomeno connesso e che non vi sia una relazione di ca.usa ad effetto fra i due fenomeni. · Gli AA. hanno pertanto ripreso le loro esperienze, cercando id i otten·e re la declorurazione sull'animale con m ezzr sperimentali tali da

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evitare perturb.amenti generali profondi del1'organismo. Essi hanno così visto che nel cane i vomiti ripetuti, provocati con l'apomorfina, associati j_.d l)n regime senza sale, provocano un abbassamento del cloro, un aumento d·ell 'urea e della riserva alcalina; l'apporto di sale è seguìto da un abbassamento dell'urea e della riserva alcalina mentre il cloro torna a·d .au·m .entare; quando, nel corso dei vomiti ripetuti, si riparano le perdite di cloro dell'organismo, somministrando del sale, il tasso del c loro ·del san'gile e della riserva alcalina resta normale e l'urea non aumenta. La dipendenza dell'aumento .dell'azotemia dalla di'm.inuizione del cloruro di sodio è in questa esperienza nettamente stabilita. Circa il meccanismo dell'azotemia per mancanza di sale, gli AA. tengono, a pr.e cisare il loro conoetto sull'origine umorale, da loro ammessa, di tale azotemia, ·c oncetto che è stato criticato Cla Chabanier. A questo riguardo, gli AA. ricordano d'a·v ere sempre ammesso l'esistenza di un ·disturbo funzion.a le renale che impedisce la secrezione dell'urea; questa alterazione id ella funzionie ren.ale è però secondaria ·m ·en.tre le modificazioni umorali sono prin1itive. L '·e sistenz.a di un disturbo della funzione renale n .o n può essere messa in dubbio, ma in ch·e modo la mancanza di sale agisce per turbare le funzioni renali ? A prima vista sembra che la cosa sia sem.p lice: la cellula renale avrebbe bisogno, per compiere normalmente il suo lavoro, di un tasso optinum di NaCl. Questa ipotesi un po ' semplicista è ancora ammessa da molti autori. Ma allora~ come spiegare che il 1defi1c.i t di sale possa essere compensato dalla somministrazione al malato di bicarbonato di sodio ? In realtà, un. esame più accurato dei fatti ha provato agli AA. che il meccanismo del fenomeno è più complesso. Gli AA. hanno potuto provare che per abbassaTe l'azotemia· provocata dalla mancanza di sale, non. è necessaria la somministraziooie tli cloro, poi,chè anche il sodio, per quanto più le11tamente, produce lo stesso risultato; quando però si somministri.n o simultaneamente sodio e cloro, sotto forma di NaCl, l 'abbassamento dell'azotemia è molto più rapido. Il sodio non interviene dunque per le proprietà specifiche dei suoi ioni cloro e sodio; non vi è :nulla di comparabile all 'azion·e specifica del calcio o del potassio sulla contrazione cardiaca. Come spiegare allora l 'azione della ipocloremia? Gli AA. hanno pensato che la mancanza di sale provochi nel sangue u.n abbassamento d·e lla concentrazione mol·ecolare e che questo abbassamento · della ·concentrazione molecolare del siero si.a responsabile del cattivo funzionamento renale e dell'azotemia consecutiva. Con ciò l'origine umorale, non renale, dell 'azote·m.ia viene netta.mente confermata. È noto che g li umori dell'organismo hanno una 1

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concentrazione molecolare costante che assicura la costanza della pressione osmotica, e che_tale pressione 'riene regolata quasi interamente dal cloruro di sodio (per il 65 % circa) e dal bicarbonato di s0dio (per il 25 % circa). Ogni diminuzione considerevole de l sale nel sangue . provoca una diminuzione d ella concentrazione molecolar~ del siero che , agendo sul rene, crea il disturbo funzional e ch e dà luogo all'azotemia. Se questa ipotesi è g iusta, l 'azotemia deve scomparire quando si forniscono all 'organismo delle sostanze capaci di fare aumentare la concentrazione molecolare , e più queste sostanze hanno un 'azione marcata sulla conoentrazione molecolare, più il loro effetto deve essere rapido. Grazie a qu esta teoria, i fatti osservati dagli AA. sono di facile interpretazione. L 'azione e tremamente rapida del sale sull 'azotemia si · spiega con il fa tto che il suo apporto aumenta fortem ente la concentrazione molecolare; questo composto, essendo fortemente dissociato, ag irà per i suoi elem enti Cl e Na. Si comprende ugualmente che il bicarbonato di sodio possa agire e che la sua azione sia più lenta, poich è la sua influen za sulla concentrazione molecolare è minore. D 'altra parte, il suo apporto in quan tità consider evole tende ad allontanare l 'organism o dalle sue condizioni fisiologiche. L 'apporto di sale, al contrario, rimette l'organismo nelle sue condizioni fisiologiche. Così il cloruro di sodio , ha un 'azione favorevole doppia· restitui ce all ' or O'anismo d egli elementi ch e a questo difettavan o ed è, per la sua costituzione, il sale più atto ad a umentare rapida1nente la con centrazione molecolare del sangue. Chabanier ritiene invece ch e cau sa del disturbo funzionale del rene sia una modificazione dell'equilibrio acido-base della cellula renale. Come pieaare allora il fatto ch e l 'azotemia può essere abbassata aumentando tanto il tenore dell 'organismo in ioni a , acidi , che il tenore in ioni Cl, alcalini ? La teoria di Chabanier è comunque una semplice ipotesi, non con,'alidata da fatti precisi, mentre la teoria sostenuta ,d agli AA . si. appoggia sulla constatazione di numerosi fatti ed è d'accordo c on i risultati ottenuti in moltepli ci esperienze. C. TosC..\.:'.'iO. . •

VASI SANGUIGNI .

Sulla cosidetta trombosi venosa t1·anmatiea delle estremità snperio1~i . (KmzEL. Brun's Beit. z. Klin. Chir., 150, 2, 1930).

La trombosi della v. ascellare- ~ succlavia è una eveni enza rara ma ch·e ha un quadro caratteristico ch e n egli ultimi tempi è stato stu..

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dialo anche sperimentalmente per trovare una profilassi . hlentre n elle trombosi }J O t-operative od essenziali vi h a in generale importanza l 'età avanzata, un momento costituzionale, malattie pregresse, lo stimolo operatorio, le alterazioni p ost-operative • del sang ue, queste condizioni vengon o escluse per la trombosi delle estremità superiori. Esse si trovano per lo più in giovani forti con cuore sano, con localizzazione per lo più al br accio senza ch e un trauma diretto abbia influito sulla localizzazione. ell 'anamnesi non si trovano malattie che possano produrre trombosi, come anemia, clorosi, leucemia , malattie infettive. L 'inizio è per lo più sempre identico: dopo un forte sforzo i pazienti · si lamentano di dolori laceranti e di pesantezza paretica del bracci o. R apidam ente -con gonfiore e durezza si forma una colorazion e bluastra del braccio. Le vene appaiono fortem.ente ripiene e dal solco bici pitale fino all 'ascella si può seguire la vena com e una corda. A seconda la sede clella chiusura della ven a ascellare o della succlavia è più o meno estesa la cianosi e l 'edema del braccio. Nella trombosi della succlavia si nota ancora un edema sopra e infraclavicolare e sopra scapolare. Col riposo del braccio dopo 2-3 settimane la circolazione lenta mente migliora rimanendo poi qualch e ectasia venosa ed una cian osi lie,·e. Raramente sono state notate embolie con secutive; olo in un ca ... o di ch epelmann si ' rerificò un'embolia in egu i to ad un processo infiammatorio. Ordina riamente la prognosi è favorevole potendo al massimo residuare delle alterazioni muscolari in seguito alla i ch emia per la stasi renosa. L'A. riporta bl'evemente le storie di ± ma lati ossen -ati n ella Clinica Chirurgica dell 'U n.iversità di Breslavia in u omini con età m edia di cui 2 senza alcun preced ente patoloO'ico n ell 'anamnesi , uno con una pregressa grippe g rave ed ~n altro ~on epilessi.a che s'iniziava al bra ccio. I n essi furono r iscontrati i segni di una _t:o~bosi de.11~ ven~ as_cella;re e in tutti si ' Ter1fico la guar1g1one in circa -l settiman e. Per l 'etiologia dalla maggior. parte degli ~u ­ tori viene ammes~ una les1oi:ie trauma:~ca della parete ven osa sia essa local1~za.ta ~ell 1~­ tima o in una collaterale per cui s1 spiega il nom~ d i trombosi traumat~ca . Secondo ~­ 'venstein ch e ha fatto delle ricerche anatomiche la compres ion e sarebbe dovuta al legam ento co:sto coracoideo cbe si attacca al m araine della fascia tra prima costola e muscolo 0 ucclavio in cont inuazione del p iccolo pettorale. Durante il movimen to di abduzione e rotazione del braccio in eleYazione può il legamento


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cost-0ooraco.i·deo produrre una compressione del"l,alora il i11alato ·ente un dolorino al momenla parete ve.u osa e quindi un 'a lterazione del- to della i)untura; n1a il sintomo capitale è co1'endotelio. stituito clal dolore che segue all'iniezione, o Lesio11i simili hanno potuto , determin·a re cl1e può essere ancl1e tardivo . Gou1d e Pearc e sui cadaveri con l1e vene ripieIl dolore, che ha il carattere d 'essere tanto n e di gesso, provocan1do una forte abduzione intein.so ed impro,v viso, da dar luogo qualche del braccio. Però sen1bra inverosimile c he un.a volta ad una sincope, si diffonde negli a,rti inle.g·ge1-.a compressione della vena apporti delle feriori , a tipo di pesantezza, •Crampo, bruciatualter.azio11i nell 'in tinla con1e del resto si osser- ra; è co11trnuo, provoca l 'insonnia, maLeo-rado va ·n elle fratture della clavico1'a e nel vuota- la n1orfina . Talora è lancinante, e si può pamento del cavo .ascel l.a re per can.o ro che pur rag·onare ai dolori folgoranti dei tabetici; e producendo degli insulti sulla vena n·on danno aun1ent.at o dalla i)alpazione e d:alla deam·h ulaluogo alla trombosi . zion e . ' L ' A. cre de che in seg·uito ad esagerati moDappri111a al luog·o dell'iniezione si nota palvimenti del braocio si IJossa l)f01durre nella fos- lore della cute, a oui seg·ue tumefazione, rossa so1)raclavicolare u110 stimolo cronico che ap- sore, .calore; sullo stesso punto ·p uò apparire una porti un 'alterazione dell 'en dotelio d'onde la eru1zione che può assumere quattro diffe.ren.t i trombosi, come è stato ' 'i·sto da Ritter median- aspetti: 1) esantema emb·o li1co locale di !F reute alterazioni colloidocl1i n1iche degli e11doteli dentl1.a l, consistente in un esantema reticolato, dei grossi va.si. arborescente, con strie dj ·colorito rosso violaLa trombosi si determi11erebbe per una alte- ceo, fra cui si 1I1-0tan-0 punti emorragici, ed un razione del :rappoTto norma.11e fisico cl1imico limite ·di reazione orticarifor1ne periferico; tra.endotelio e sangue. 2) zona eochimotiica e flittenul~re (tipo Lohr è c ontrario all ' ipotesi di una etiologia Jeanseln1e). Consiste in una zona centrale daptraun1atic.a ed ammette la parte·cipazione di . i)rim.a bianco-avorio e poi bleu-livido, e d'una una .s tasi .dovuta a lla scarsità di comunicazio11i zona periferica con l'aspetto d'un rosaio festovenose t1·a b·ra.c cio e ve·na cava superiore. Ne1 nato, e con una fitta rete d'arborizzazioni quadro ematologico di questi malati è stato bluastre ecchimotich e. trovato un aumento del nu1nero .de.Ile emazie 3) Dermite livedoide e gangrenosa di Niche può aver valo.r e causale nella tròmlbosi. 1 Tutte queste ipotesi non spieg.an·o .sufficiente- colau. È l aspetto dell.a 1cute 1 che assume il comente l'etiologia .di questo, quadro patologico lorito violaeeo dapprima, rosso-rubino 1n1 seinteressante su ·c ui potr.a nno avere impo1~ta·nza i g·uito; si forma poi 1111 'escara nera, secca, dura, tre fattori generali de-1la trombosi: le a.Itera- che doJJO 2-5 settimane ca·d e, lasciando scozioni del sangu1e , le lesioni della parete ' 'asale, 1)e rta una ' 'asta pePdita di sostanza. l'ostac olo alla corrente sanguigna. -1) Gang·rena profon·da (ti.ipo Barthélemy). Si tratta di uri.a esçara che si .a•pprofoDJda nei R. BR..\.NCATI. tes uti , d.a distinguere dall'ascesso, a llorchè Embc•lie arteriose delle natiche da bismuto. co1n pare la g·angren.a . J.Je ricercl1e di ·F reudenthal e Ni colau 11aru10 (M. fBABALlAN. Paris Méd., n. 10, marzo 1931). m esso in evid enza ·ohe si tratta di piccoli emTalora in seguito ad una iniezione i1n tramu- b o1i di bismuto cl1e occlUJdono le piccole artescolare i ptJò osservare nell·a zona della pun- rie de] de1ì11a e d el] 'ipoderma, 1nel plesso sott o--pa1)illare. I g-Iobu·li Tossi ch e sono nell'artetura un d olore vivissin10, seguito ,p iù o meno ri.a e·mbolizzata si possono emolizz.aire, riemraipidamente da tumefazione, esantema, flitten e e ta.lora da e cara. Que ti fe11omeni sono at- 1)endo così il lume capiJJ.are d'un ,rero infarto tribuiti a1d un 'e m.b olia arteriosa medicamen- en1og-lobi11ico. 'Gli en1.b oli n1edicamentosi sollevano una imtosa; ma nel passato furono v,a ri.amente interJ)Ortante qu-estione : se l 'embolo va in una vepretate r1e i rig uardi della loro patog·e11e ~ i. In qt1e ti ultimi tempi i casi simili si sono n.a, è trasportato lontano e può dar luogo agli m oltiplicati , sopratutto J)er l ' im:p iego del bi- aiccidenti più o meno gravi di embolia cardiosmuto oleo-solubile, m entre temipo fa tali in- ])olm o11a1re; se entra in un.a arteria, si ferm.a cidenti eirano attribuiti ai sali insolubili del 11elle arteriole del .pia1n.o· superiore del derma , da nd~lu ogo ai fenom-eni descritti. Questa spiebisn1uto od anche ai sali m ercuriali. rn generale si tratta di malati che hanno· ri- gazione cl1e è cl1iar.a ·p er i sali insolubili, non cevuto già un numero co11siderevole d 'iniezioni è suffici e11te a spi·e gare le embolie dei sali sointramuscolari, le quali hanin o creato ·d ei foco- l uhili. I11 ta l caso bisogna pen100.re ad una endoarlai di mio ite e di sclerosi peri-arteriosa con inten sa vascola rizzazion e d ei tessuti. Come segno terite c.a.u tica . In conclusione per la patogenesi obbiettivo al mom ento della puntura si avver- si })UÒ amn1 ettere una ostruzione per i sali inte sotto l'ago una speciale resistenza , ed aspi- f;Olt1bili. t1n 'a rterite caustica per q11elli solubili. rando refluisee um, po' di sangue. \Te i ra~ i tipici la diagnosi è falci1e: dopo una 1

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SEZIONE PRATICA

iniezione intramuscolare si 11a dolore, ischemia, tumefazione, esantema car.a tteristico. ·B isogna ditStinguere tale dolore da quello .che si ha per puntura ·d 'un filetto nervoso, per .contusione, per flegn1asia, per en1atoma. L. CARUSl.

11 trattamento delle va1·ici. .(LAQUA.

Brun's Beitr. z . l\.lin,, Cliir. , Bd. 150;

n . 2, 1930).

Negli ultimi 20 anni il nume ro delle varici trattate chirurgicamente va diminuen.d o m·en.tre quello del trattan1 ento incruento va aun1entando. L 'A. ricord.a le operazioni che facevano gli .a ntichi, da Gal:eno cl1e oltre la ca uterizzazion,e usava l 'estirpazionie d elle varici a Oribasio, a Par é che praticava la chiusura della vena safena per far guarire le ulcerazioni della g·amba. ·rrrendelenburg stabilì il sintoma dell 'in'S.ufficienza delle valvole d ella g·ran·de safena e la g ua rigione con la legatura del vaso . . I risultati ·della ·cura col n1etodo d1 Tren·delenburg oscillano fino ad un m assimo di 8 6 % di guarigioni (Jun.g , 1889). Ma con tale n1etodo si possono avere r ecidive. Esse possono esser 1dovute a c ondizioni spe.c iali dei vasi le cui valvole n on sono insuffi·Cienti. Una ra.gione di insu ccesso d el]a legatura può .-esser data da una colla terale cl1e si trova n el .J: 7 % tra la .s afena gra 11de e la piccola. Parona per le numerose anastomosi l1a proposto di leg·are la vena poplitea n el terzo inferiore del ·cavo del ginocchio, m etodo u sato in due casi .con buon risultato. Sono state inoltre osservate rige11erazioni di tratti di' vena asportati, l e quali fanno di-venirB illusori i risultati dell'asportazione. Altro metodo U!Sato specialn1 e11tie nei casi di ulcera è quello delle inc is ioni circolari della pelle (Moreschi, Mari.a ni) ch e clevono comr1'endere an·che 1a. fascia. È stato fatto anch e u11 t ag·lio a spiraJ e. Si è pensato di fare un rinforzo della safena so tto la fascia o la muscolatura e Waljaschenko pone sulla safena d ei le1nbi })eduncolati di :aponevrosi d ella fa-scia lata, in n1odo da rinforzane il va.so. Delbet fa una anastom osi safeno femorale i1n·piamtando la safen a sotto le ,-alvole della fen1orale; operazione crìticata da Oppel per ch è n on fa ch e accrescere un 'altra anasto·mosi . I ri ultati duraturi con questo i11etod o sarebbe1·0 d el 60 %. L 'estir.p azione totale del] e va rici opera ta da C·elso è stata ripresa n el 188-! da Madelung. I ris ultati buoni vanno ·d.all '80 % al 100 %. Si hanno p erò delle lung·h e cicatrici ed ede111i ed è grande il pericolo d i infezio ni e trom'bosi . 1

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Più usata è stata la safenecto.m ia parziale. Narath fa la estirpazione sottocutanea delle varici portando via dei blocchi di vene varicose, da piccoli tag li cutanei. Con questo m etodo ha g·uarito non solo varici ma ulcere che duravano da decenni. Mayo fa uso di una sonda per estirpare le varici. Sch ede n el 1877 usò le legature percutanee in ulti1)le sia n ei casi con segno di Trendelen burg· positivo co·m e in quelJi con segno 11eg.ati'vo. Koch er usava, p er tali leg·ature, della eta finissima che tog lieva dopo 24: ore e utilizzava il metodo .a nche am.b ulatori.am ente . Tale .m etodo è stato utilizz1a to con buon succe. . so da H.a cker e· da K,eh ar . l( uzsnik annodava i fili sopra un rotolo di garza per evitare le necrosi della cute, e levava i punti dopo 12 giorni. Egli vid·e su 155 casi soltanto 3· r eci·dive. J(.la pp usa le discissioni multiple sottocuta.n ee ch e danno secondo Ban ge ri sultati buo, ni funzionali e cos m etici. J·\ nch e la simpatecto·mia periarteriosa ha dato buoni risultati. Nella clinica chirurg ica di Bresla vi.a n egli ultin1i 30 anni ~anno a vuto i seguenti risultati b uo11i o soddisfa.centi: col m etodo di Tren - . delenburg 85 %, con quello di Ma·delung 79 ~l , con l 'escissione parziale 67 °/n, con la legatur.a ed escissione 70 °~, con la legatura multipla ed escissione 72 %. I risultati mig liori ono dati dal m etodo di Ma.delung e da quello di Trendelenburg . Il m etodo a s·p irale di Rin,dflei ~c}1 può far scomparire le varici ma I.asc iare una ·elefantia·si n ella gamba .

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TrcP.ttam ento delle varici con iniezioni. L'idea risale a l Montaggio n el 1813 con l 'uso dell 'alcool , acetato di piombo, tannino. Pravaz usò il percloruro di ferro u sato anch e ·da Carra rd m a presto abbandonato per le gang rene e i fl emmoni ch e spesso produceva. An cl1e le iniezioni periven ose di idrato di cloralio, di alcool e di erg otina non ebbero lunQ·o uso. Nel 1875 Va lette e Delorme vi dero cl1 e' lo iodio era capace di produrre delle alteraz ioni d·ell 'intima e così n el 1884 Englisch di "\' ien11a pensò ch e s i potevan o form ar e d elle trombos i secon·da rie n ell' intim.a altera ta. Tavel di Bern.a nel 1904 utilizzò praticamente l 'i·dea con l 'in.iezione di acido feni co a l 5 %, metodo usato g ià prima da W eb er e Black'"'ood. Schia·s si di Bologna (1908) usò l 'iniez. di una soluzione iodio-iodur ata, Sch art (1910) il sublim.ato a ll ' l :3000, Paolo Li1n ser sublimato al 2 %, Carlo Linser (192-i) soluzion e concentra ta di cloruro di sodio , Nobl e i suoi allievi Kan.t or e Rem enovsky soluzioni conic entra te di zucch ero, Sicard il sali cilato di sodio. Il trattamento con inieziooi deve rispondere al quesito se è o no pericoloso e se è più pericoloso d el trattam ento chirurgico.

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IL POLICLINICO

Il m.ezzo deve dare una forte alterazione del1'intima con forn1azione sicura di un trombo senza azion e tossica generale. Il s ubli.m ato oltre a casi di intossicazione ha dato casi di morte. Altera zioni veng ono attribuite anche al salicilato di so dio, a ll 'uretanchinino) al carbonato di so.dio e citrato di sodio, :m .a casi ·di morte non soino stati osservati. Il trattan1ento con salicila to di sodio nonostante il g ran.de impiego ·d ei primi ·anni per opera di Sicard, e d ei s uoi ·allievi sembra ora u sato solo in America. Lo stesso dica·si per l 'uretan-cl1i11ino i)er quanto sia senza dolore. Questo preparato ha n ello s tato g ravidiço e m·estruale tina controindicazione. Il carbonato di sodio su o-aerito d.a Sicard ed il citrato di sodio u sato 'Oda Troisie r sono abbandonati . Scarso u so 11anno· avuto i m ezzi atossici come l 'aro·ocromo, il rivanolo, la piocia· n ina. . . o . .' Attualmente in Germania sono p1u usati i preparati ·di zucchero fr,a cui è I.a : aricofti: n.a in soluzione !clorurata con aggiunta d1 anestetico secondo Linser, la varicocalorose, soluzione ·di 1evL1losio al 50-60 % secondo Nobl, il ' raricosn1on, soluzion.e al 50-66 % di g·lu cosio ec. Remc.n ovski e Kan tor. Queste oluzion i osn1otich e ag·iscono toglien: do all 'album ina cellu la re una · grande parte d1 a cqua, producendo così la morte cellula1:~· ~l cloruro ·di sodio e lo zucch er o ledono 1 int11na meno inten samente ·d el subl~mato. Per quanto siano n o11 velenosi ·d evono essere usati ii11 grande quarrtità per _produrre l 'alterazio11e dell 'intima. Però questi mezzi possono produrre altera: zioni sor p1as ando l ' intima, con forma zione d1 n ecrosi e di ulcerazioni attribuibili a volte a difetti di tecnica o a pas aggio del liquido n el tessuto par.avenoso . L 'iniezione ·d eve esser e fatta nella vena pien a di . an g·u e con paziente a sedere o in piedi in modo ch e sporga meg li o la vena. e la ·v ena non si vede bene o il paziente ta coricato . . i deve fare una stasi manuale o con un laiccio di gomm.a. L 'i11iez. si deve fare quand'o si è sicuri di essere n ella vena. Si inietta lentan1ente il liquido fino a che i vede un eritema ch e indica ch e il liquido è andato ·dalla vena n ei tessuti , si ritira rapidam ente l 'ago e il pun to d'iniezione compresso e massaggia to per qu1alch e minuto vien e coperto con una striscia di pflaster circolare, Hiiltl non ha visto p iù alcuna necrosi ·da quando u sa di te11ere l 'ago canula qual·ch·e tempo dopo l ' ini ezione infisso n ella vena . Dopo l'iniez ione l'infermo sta in riposo per 10 minuti e poi può camminare. Riguardo alle dosi per il cloruro di sodio si comin cia con 2-3 em e. giungen'd o in generale a 4-5 em e . per iniezione. Per lo zucch ero non si deve oltrepassare la dose di 5 em e. per qt1anto siano stati usati 10 cm,c . di varicosmon e 30 em e. di calorose in una sedu ta. In caso 1

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di iniezioni in vari punti si inizia da vicino il· g inoccl1io per poi an·d are perifericamente; vi: sono invece degli . autori · che iniziano le iniezio11i dalla periferia. Tra i vari prodotti il migliore è la varicofti:_ na ch e presenta un minore pericolo di em boli.a ri petto a l varicosmon e al calorose. P er n essuno dei mezzi si può dire ch e no11 possano da re embolie. Sono state fatte delle ricercl1e sperin1entali a cominciare da quelle ·di Schi.a·ssi (1908), ch etabilivano comie non si potesse avere una embolia perchè in segui to all 'alterazione vasale i trombi ,renivano fi ssati dagli endoteli e _fibroblasti. Lo stesso è stato visto con g li altri mezzi più rece·nti. La con·seg·u enza è poi la organizzazione .del trombo che si inizia tra il 6° e 91t· giorno. Il trombo non è ·d a coagulazio-n e m a se-· cond.ario alle alterazioni vasali. Nella letteratura esistono fin-ora 9 casi df morte per embolia e quelli dovuti al clorur0c . di .s odio n on sono •mein o nun1erosi di quelli· d:a soluzioni di g lu cosio . A proposito l 'A. riporta il caso citato da Olson di una giovan& donna .a lla quale aveva fatte 2 iniezioni di cloruro ·di sodio e calorose e 5 giorni dopo 1'iniezione, mentre la donna g·iocav.a coi figli , morì improvvisamente . Alla sezione fu trovat~ 11n.a trombosi della safen:a intern.a d. con embo-lia pol monare. Simile è il caso di Hohlbaum ill' eguito .a.d iniezion e id i 80 em e. di soluzione dr Pregl . Con ciò l 'A. non intende di gettare il discredito su tali m ezzi .di cura. Un.a statistica· a m ericana di Pheeters e Rice dà u•n a mortalità di 11 su 53000 operati cioè 0,02% . Confron-· tando questa percentuale con la mortalità ope-· ratoria oscillante fra il 1/ 2 e l' l % si vede la superiorità del mezzo irritante. . Dal lato cl1'irurgico la protezione contro l 'eimboli.a ·è data da lla legatura preli·m inare d ella safena costitue n·d o co.sì il m etodo chirurgie~ ·cle1 trattamento con· iniezioni. Così fa ce,ra Tavel per iniettare la soluzion e· di a cido. fenico e Schiassi ·per lo iodio interrompendo la safena a lla coscia e iniettando ·net tron co peri1ferico la soluzione di iodio . Questo m etod o di Schiassi è sta to modi fi cato coll 'impi1ego di soluzione di Pregl, di clo-ruro di sodio o di zuochero, del .varicosmon, iniettati n el tronco periferico della safena. Intanto la legatura sulla sa fena noo è una~ garanzia contro l'embolia, ciò che è provato.dalla mortalità con I 'operazione di Trendelenburg. Petermann ha visto 1)rati can11ente ch e-con la leg·atura ·prev-entiva sia -ch e si fa ccia 1'ini ezion e di solu zion·e di Prcgl , o di cloruro di sodio o di calorose si hanno frequentr embolie per quanto non sia110 mqrtali. Esse· non sarebbero dov11te al m ezzo impiegato m ~ a variazioni anatomich e dei vasi d ella gamba, ad an astomosi tra grande e piccola safena , com la ·vena poplitea e la pro fonda del femore . C:o1

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SEZIONE PRATIC..\

sì che anche legando la safena si può avere un t-rO!m.bo fuori di essa. Per tale fatto oltre la grande safena _i dovrebbe legare anch e la piocola. Vi sono anche d elle controindicazioni per il metodo chi111i co, da mettere in rili:evo. iFra queste sono l 'età avanzata, con stato marantico, con un li.m ite sui 60 anni; uno stato diabetico, alterazionf d ei r eni e del circolo, vizi cardiaci scompensati, ipertensiòne arteriosa, a rteriosclerosi. Bisog na stare molto attenti per quelle varici ch e rappresentano una ectasia compensatoria per una trombosi d elle vene profonde della gamba poichè abolendo queste comunicazioni i potrebbe produr·r e una gan gr ena . In questi casi nell 'anamnesi troviamo una fl ebite, una phlegmasia alba d olens , dilatazione dell e vene all'inguine e all 'addome, e dema della gamba. Casi di gangrena per trattamenti di varici ne esistono pochi nella letteratura . Il trattamento c on irritanti può ancora influire nel ridestare processi flebitici precedenti delle vene superficiali o profonde. Così ch e tutte le flebiti acute e subacute rappresentano una condizione di controindicazione per il 'trattamento ·sclerosante. Lo stesso dicasi per le piodermiti , gli ascessi, i flemn1oni e le malattie infettive febbrili. Riguardo a lla recidiva l a st~tistica di Kilbourne del 1929 la fu risalire ad 1 I6 dei casi trattati con il metodo irritativo m entre a ltre come quella di Gaugier sarebbe d ell ' l %, quella di Delater, di Nobl e di Linser del 5 % e solo quella di Forestier raggiungerebbe il

15 %. Il metodo combinato con la legatura ha da to la recidiva nel 14 %· Confrontando i due m ·etodi l 'operativo e l 'irritativo si d eve concludere che il primo risulta meno buono. Basta pensare ch e il trattamento operativo d à il 20-40 % di cattivi risultati mentre la recidiva n el trattamento irritante è di 15-20 %· Quando il metodo del1'irritazione non dà buon esito è g iusto prova. re il metodo operatorio. Inoltre, 1a mortalità postoperatoria per i.I trattamento cruento oscilla fra 0,5-1 % ed anch e 3 % mentre p er il trattamento irritativo è di 0,02 %. Oltre a ciò il m etodo cl1imico h a una importanza .di ordine sociale specialmente per ì lavoratori , non richiedendo l 'interruzione del lavoro e co tituendo un risparmio di d egenza in ospeda le . Alla r el1azione d ell 'Autore , Schreiber aggiunge ch e in circa 2000 iniezioni da lui p raticate non 11a mai ,71 to un ·caso di embolia. Come mezzi ha usato la soluzione d el 20 ~~ di clo.ruro di odio , varicoftina , varicosn1on, ca.lo-

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rose, rivanolo. Questo ultimo m ezzo non è co11sigliabile per l e forti r eazioni ch e susseguono. D,a 2 anni usa la seg u ente miscela: 7-8 eme. ·di soluzion e di g lucosio al 50 %; 1-2 eme. di a lcool assoluto; 1 crr1c . di soluzione di novocaina e adr enalina al 2 %. Pri~ ma di ogni iniezione ·viene bollita la soluzione di glucosio e la n1iscela Yiene preparata fr esca. L 'iniezione d e,-e esser fatta premendo nella vena in modo ch e il liquido non })assi nella femorale o nell 'iliaca. La quantità è al m assimo di 10 cm . I pazienti li fa subito can1n1inare. Non h a o er,rato n1ai necrosi tranne nel punto della infissione dell 'ago. Cr ede ch e il m etodo sclerosante sia da preferire a quello operatorio. R . BRANCATI.

CENNI BIBLIOORAFICI (1) Pratique médico-chirurgicale. 3a ediz . pubblicata sotto la direzion e dei proff. Couve.LAIRE, LEMIERRE , LE NORMA~T. Vol. \ T di pag g. 950; vol . VI d i pagg. 985· vol . VII di pagg. 1160; vol . VIII ·di pagg. 11 23. G. ~1asson et C. ie. Paris, 1931. Prezzo di ogni volume Fr. 150; dell 'opera completa Fr. 1300. Con i ,-olumri V, Vì , VII e VIII questa interessante oper a viene ad es.sere completata. Sempre continuand o la trattazione p er ord ine a lfabetico in questi ± volumi si trovano gli argomenti compresi ri pet.tivamente fra Intestin grel·e -Miaouli; icotine-Podophille; Poignet-Sinus e Sirops-Zona. Ogni tema è t rattato in forn1 a rias untiva, ma completa, e com e g ià abbiamo detto, parlando d ei preced enti ' rolumi, tutta l 'opera rappresenta quanto di interessante pu.ò n ecessitare per risolvere in qualunque mom ento un problema clinico o m edico in generale. La modernità e il criterio con cui l'opera è stata eseguita , farina di essa senza dubbi o la migliore enciclopedia medi ca ch e si coA. P. n osca. 1

Ergebnisse der gesamt0n Tuberkulosef orschuJng. Vol. II di pag. 490 con 106 fi gure. Edit. G. Thieme, 1931, Mk. 45; ' ' ol. III di pag. 695 con 1-1:3 figure, Mk. 66.

A bre,re distanza dal primo volume escono i due nuovi volu1ni di questa importante raccolta di monografie sulla tubercolosi dirette da Assmann , Beitzke, Braeuning, Hohlen Krug, Engel. A dare un 'idea al lettore della i111portanza del] 'opera elench erò l e sin a ol e monog r afie. Nel II volum.e troviamo: cc Sulla tforma cosi<letta ultravi sibile d el bacillo t.b. c. n; (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la r ecensione.


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IL POLICLINI CO

« Anatomia patoìogica della tubercolosi apicale n; « Il contag io con la tubercolosi fuori della casa »; cc Sanatori per tubercolosi »; cc La scelta dei mala.ti di petto rispetto alla cura »; cc La conoezione clinica della tubercolosi secondo la Scuola I.Francese »; cc Ricambio minerale n ella tubercolosi » ; cc Il pneumotora ce artificiale bilaterale n ; cc La prognosi della tuber colosi nei bambini »; cc Le scissure interlobari · ». Nel terzo volume: cc Anatomia patologica e clinica della tubercolosi polmonare negli adolescen.t i »; « L 'importanza d ella ereditarietà e d ella costituzione nella tubercolosi >) ; « Tubercolosi polmonare e gravidanza »; cc Sulla tubercolosi primaria dell 'a·ddome nei bambini »; cc Pneumoconiosi e tubercolosi »; cc Fonda m enti di cura generale nella tubercolosi »; « Leggi speciali per la tubercolosi ». A ogr1i articol o segu,e un indice bibliografico esteso. L ' edizione è in carta pa.t in,a ta e la riproduzion e ·d elle figure è ineccepibile. P. VALUONT. 1

JoHs MYGGE. Étude sur l' éclosion épidémique de l'Influenza. Acta medica scandinava. Suppi. XXXII . Kopen.ag h en , 1930. Studio dei casi di influenza manifestatisi a Kopenhagen, dal 188·9 al 1922,· me<Ssi in rapporto con le condizioni m etereologiche. L 'A. ha osservato che in 11 annate si è avutà una ten·denz.a più o meno netta allo scoppio ep idemico, il qu.a le in 9 anni si è manifestato n el semestre invernale (ottobre-marzo). I varii fenomeni elettrici dell'atmosfera (temporali , I.a mpi, aurore bare.a li , fuochi di Sant'E1m o, ecc .) si sono avuti con maggiore intensità d urante tali annate epidemiche, sicchè l'A. lancia }'ipotesi che le condizioni elettriche dell ',a tmosfera contribuiscano a far sorgere il genio epidemico dell'influenza. In piena epidemi a , si sono osserva te notevoli oscillazioni del1'elettrom etro di Ostwald , nonchè lo stato anticiclonico dell'atmosfera. Il fatto che le epidemie non sono localizzate fa inoltre pensare al possibile intervento di forze cosmiche (m.acchie solari?). L'inter essante studio, oltre ad una riieca bibljografia sull'ar gomento. è corredato da num·e rose tab elle e g ra fici . fil.

Rh.euma,p robleme. Vol . II di pag. 176 con 72 figur e. Edit . G. Thieme, Lipsia, 1931. Abbiamo avuto già occasione di presentare il 1° vol ume di questa raccolta di confer~ze tenute in Aquisgran a in un corso di perfez10~ n am ent o sul reumatismo inteso in senso lato. I capitoli più importanti in questo volu~ e sono quelli sulla pat ogen esi e sintomatol~1a del le affezioni ar ticolari croni ch e , sulla dia-

[ A N:'\O

XXXVIII, NuM. 36)

g n osi ,d ifferenziale del reumatismo nei bambin i , sulla ·sintomatologia delle affezioni cosidre tte r eu1miatiche della colonna vertebrale, ec c.

P.

VALDONI.

Gallenwegsfun ktion und Gallensteinleiden. Vol. di p,a g . 229 con 64 figure. Edit. J. Springer > Berlino , 1931. R .M. 18. Gli studi moderni sulla patogenesi della litiasi bilia re hanno messo in evidenza l'importanza. del fa ttore funzionale. Uno degli AA. , il W estphal, ha il m eritodi essere stato tra i primi a,d affrontare lo ,studio d·e lla fisiopatologia della cistifellea, metten do specialmente in evidenza delle corrrelaiioni nervose nella regione del collo cistico con i caratteri della bile cistica. La monografia ora pubblicata porta nuovi· e più estesi contributi allo studio della discin iesia delle vie biliari e alla . ·sua im;portan zan el la genesi dei cal coli . An ch e l 'A. è riuscito a ottenere concrementi di bilirubina confermando così esperien re di a ltri ricercatori , specie di italiani che 1'.t\. _ non cita. Di particolare importanza sono gli studi sulla funzione di concentrazione della cistifellea sotto I 'influsso di diversi stimoli n ervosi. P . VALDO NI. W EsTPBAL,

J.

GLEI CBMANN ,

MANN.

Embonpoint et ob ésité . Un vol: in-8c. di 196 pag. Ma sson et C.ie, Paris, 1931. Osserva giustamente l 'A. che uno dei pregiudizi pi1ì ·diffusi e tenaci sull'obesità è quellodi credere che essa sia di facile trattamento, 1 m entre chiunque ha avuto in cura degli obesi deve asserire il contrario. Questione com pless~, in cui l'eziologia e la patogen esi sono ancora oggetto ·di controver sie , per cui spesso è tutt'altro che .agevole una ter.apia adatta. L'A., in questo libro , frutto di una lunga· pratica , riassume -le recenti acquisizioni sulla pat ogenesi, p·a ssa alla ·d escrizione clinica , occu·p andosi anche delle diverse complicazioni etra tta, infine, la terapia, specialmente la dietetica , non trascurando l'opoterapia ed i diversi rimedi proposti. Una conclusio,n e confortante per il medicO. e per il malato è che esistono casi difficili, ma· non vi sono casi 1disperati , purchè si inizii la cur.a con m etodo , con scienza e con pazienza. fil . LERAY . I

I l sudore. Roma , Tip. Armani d r M. Courrier , 1931, pagg. v-43. In una m emoria , elaborata con pien.a padronan za della materia e r edatta in fo rma p iana ed ordinata, l'A. riassume tutto quello che ora si sa del sudore. La mat eria è divisa in due parti : la prima tratta dell 'anatomia delle glandole sudorifere e della fi siologia e patologia del loro prodotto. V.

M1N1c 1.


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SEZIONE PRATICA

di secrezione con un accenno, notevol~ per molti riguardi, ai r.a pporti dell.a funzione sudoripara con quella sessuale. La seconda è dedicata alle anomalie della secrezione sudori para in patologia, al loro valove semiolo·g ico in clinica, all'importanza della medicazione diaforetica nella terapia in genere con un breve paragrafo finale sul sudore dal punto di vista dcll 'igiene e dell1e malattie professionali. L 'A., proponendosi di coordinare in un qua<lro sintetico le nostre co·g nizioni su di un argomento che può sembrar1e un po ' limitato ma che, al contrario, ha tantai importanza dal !)Unto di vista dell'antropologia e ·della fisio})atologia umana, ha pienamente raggiunto il suo scopo, ed il suo lavoro, corredato di un buon indice bibliografico, sarà letto utilmente da tutti i m·edici e da tutti coloro i quali, senza ricorrere ai grandi trattati ed alle pubblicazioni speciali, desiderino farsi delle idee -chiare in questa materia. V. MoNTESANO.

H. ScHl\tlIEDEN. Krankenhuas ban in, Neuer Zeit. Vol. idi pag. 346 con 382 figure, piani e schizzi. Edit. Briicke-Verlag Kurt Schmenson, Lipsia, 1931. RM . 36. Nonostante le g·r.avi crisi economiche, la Germania è stato forse l ' unico paese in cui sono stati ricostruiti ex novo numerosi ospe.dali e moltissime cliniche. L ',a utore del libro, 1'ingegnere Schmie den presenta in questo volUJme i ·p iani di costruzione e le direttive a cui si sono orientati i costruttori dei nuovi ·o spedali ·p er rispondere alle esigenze moderne sia riguardo all'igiene, ch·e alle como,d ità è alle :Spese di ~sercizio. A parte i _prospetti 1delle facciate, che per seguire rigi.d amente lo stile 900 ·desteranno più curiosità che ammirazione, hanno particolare importanza il modo di ·distribuzione dei .servizi, l 'alle.sti.mento delle infermerie, la distribuzione della luce, la costruzione ·di camere operatorie, ecc. Al medico che con siglia l 'ing8bone·r e nella ~ostruzione di osped.ali ·e .all 'ingegnere che si -0coupa delle costruzioni sanitarie non dovrebbe mancare questo volume 1p erchè l'esperie·n .za, su vasta sca:l a .di .a ltri è la guida più sicura a costruzioni che corrispondano veramente ai bisogni di oggi e di domani. P. VAI,DONI. 1

Nuova Importante pubblicazione: Prof.

Dott. EUCENIO M,ILANI

In<Caricato di Radiologia e Terapia Fisica hella R. Università di Perugia

L'indagine radiologica nei tumori del polmone oon 46 figure radiografiche nel testo. Volume in-So gr~nde, di pa,gine 131, sta.mpato in (}arta americana.. Prezzo L. 5 O, più le spese postali di epedizi-0ae. Per i nootri abbonati, sole L. 4 5 in Porto fra n.c-0.

Invia.re Va.glia all 'Editore LUIGI POZZI. Ufficio P o.e ta.le Succursale diciotto, ROMA .

1323

RIVISTE SINTETICHE ISTITUTO DI RADIOLOGIA E TERAPIA FISICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI PERUGIA

diretto dal prof.

EUGENIO

MILANI.

Lesioni da elettricità (con speciale riguardo alle lesioni prodotie da apparecchi elettromedicali ). Prof.

BRUNO

Bm:c ucc1 , aiuto.

"

(Continuazione; vedi nuni. prec.) .

CAPI'fOLO TERZO . MECCANISMO DI PRODUZIONE DEIJ.E LESIONI DA ELETTRICITÀ GENERATA DA APPARECCHI ELETTROMEDICALI.

Le lesioni che le corrent~ elettriche generate da apparecchi elettromedicali provocano nell 'organismo umano' e de-g li animali, son.o, per i caratteri a11atomo-p,atologici, completamente simili a quelle che producono le corr~nli elettriche generate per uso industriale €} do·m estico; e molto simili anche a quelle prodotte dalla el~ttricità atmosferica. Lo stesSQ dicasi per la sintomatologia offerta dalle vittime. Descriveremo quindi insieme, in un capitolo· uniCQ, i caratteri anatomo-patologici delle lesioni da elettricità, la sintomatologia che i colpit~ dalla scarica elettrica presentano, le cause di morte, ed ~nfine la terap!a di simili casi. Gli apparecchi che Qggi vengono u sati a scopo elettromedioale, ~ eh~ hanno raggiunto una difIt1sione enorme e sempre crescente, sono i seguenti: 1) Apparecchi per ragg~ X. 2) Apparecchi p~r elettroterapia. Dei prim! ci occupere·m o solo della parle degli apparecchi destinata alla produzioin e ed alla <?Onduzione delle cqrrenti di alta t ensione, tralasciando completamente d~ parlare dell 'effet.to lesivo delle radiazioni, che fa parte di altro argomento. Dei secondi e~ occuperemo dei vari tipi di apparecchi ~ di oorr~nti prodotte, e . precis~mente: 1) Correnti galvaniche; 2) CQ.rrenti fiarad~che; 3) Correnti sir1usoidali ; 4) Elettricità statica; 5) Correnti dj alta frequenza. Gli APPARECCHI PER RAGGI X con sistono sempre di tre parti: 1) un apparecchio più 0 meno complesso destinato a i;>rodurre 1.a corrent.E: ad al1tissima tensione mediante la trasfo,r mazione della corrente elettrica ~ bassa tensione; 2) una linea ad alta tensione destjnata a condurre la corren~e elettrica ad alta . tensione al tubo da raggi X; 3) un tubo da raggi X, desti~ato1 a. trasformare .la energia elettrica ad alt a tensione in quelle oscillazioni di natura elettromagn etica che costituiscono ~ raggi X. E chiaro quindi che, in ullima analisi, esse11do gli apparecchi destinati a tale scopo dei se111plici generat<;>ri di correnti ad alti~sima tensione, le lesioni accidentalmente da questi prodotte hanno molti cara tteri in co1nune con le lesioni prodotle dalle correnti industriali ad al·ta tensione, e con il ]oro ineccanisn10 di produzione. Se n on che in pratica SJ verifica ch e, sebbene tutti gli ap1


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parecchi radiologici forniscano correnti ad altissima tensione, la loro pericolosità varia in modo grandissimo a seconda dei vari tipi di apparecchi. I!; opporluna quindi una breve descrizione dei principali tipi di apparecchi per raggi X, distingucn doli jn base alle loro particolarità costrutlive ed in base ai caratteri di pericolo1s ità da essi presentati. Possiél rno così distinguere tre principali tipi di upparecchi radiologici: 1) apparecchi ad induttore ; 2) apparecchi a trasformatore; 3) apparecchi a condensatore. Gli apparecchi ad induttore, tipo bobina di 1\ umkorff, sono costituiti da un grosso nucleo di ferro dolce (circuito magnetico aperto) su cui è avvolto un circuito primario (poche spire di grosso filo di rame isolato~ , e, sopra di questo, un circuito secondario (moltissime sp~re, in genere vari chilometri, di filQ sot.t ilissimo di rame isolato). Lanciando nel circuito primari-O una corrente elettrica co11tinua, il cui valore è stabilito e regolato• da adatte resistenze ohmiche, nel circuito seco11dario non si ha formazione di corrente che nei m.q111e11.t~ della chiusura ed apertura d el circuito. Di qu~ la necessità di un interruttore, che ripeta tale operazione di apertura e chiusura del circuito in, modo continuo e rapidissi1no1 (interrultori ~ merourio1, a iturb~na e dielettrico gas). Il circuito primario può essere alimentato anche da corrente alternata, nel qual caso l 'interruttore deve essere mosso da un motore sincrono co~ periodi della corrente stessa, in n1odo che l 'apertura e la chiusura del circuito avYeng·a se~pre in determinati moment~, e cioè quando il valore della corrente alternata è prossimo allo zero. Glj apparecchi ad induttore sono prevalentemente usati però con la corrente continua; essi sono stati i primi ,apparecchi usali per la produzione dei ragg~ X, ma ogg·i hanno perduto molto terreno di fronte ai trasformatori su corrente alternata. La corrente secondaria che si forma negli apparecchi ad induttore è sempre di tipo alternato, per chè l.a corrente che si produce alla apertura òel circuito primario è di polarità inversa a quella che si produce alla chiusura del circui.t o stesso. Es.sa gra'ficamente è riprodotta da una brusca salita quasi verticale (onda di apertura del primario) terminante a punta fortemente acuta, con discesa meno brusca sil\.o alla linea corrispondente al potenziale zero; forma quasi identica, n1a rovesciata, si ha durante l'onda di chiusura d el primario al disotto della linea orizzontale. Naturalmente poichè la corrente destinata al tubo d a raggi X deve avere up.a direzione unica e cos tdn le, la corrente inversa di chiusura deve essere eliminata: ciò si ottiene .o con tubi valvola cl1e lascinno passare la corrente solo in un determinato sen so , trattenendo l 'ond.a inversa, o con selettore ro1tante che deve essere trascinato· dallo stesso motore che aziona l'interruttore a turbina. Questo selettore è costr11ito in modo che quando 1'interruttore si trova nella posizione di chiusura del circuito primario, il selettore è in posizione tale a.a non permettere il passaggio della corrente sc~or1daria . Il potenziale della corrente secondaria, negli apparecchi ad induttore, è ali 'incirca direttamente proporzionale al potenziale della corrente primaria con lo stesso rapporto della lunghezza dei circuiti relativi; la quantità

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di corrente che si forma nel secondario è invece i;iv~rsa.n;ienU: propor~io~ale aJlo stesso rapporto. Se 11 pr1mar10 è cost1tu1to ad esempio da 15 metri di filo, ed il secondario da 3000 metri (raipporto 1 :200) e se nel primario entra una corrente alla te11sione di 200 volta e nella quantità di 5 ampères, si avrà nel secondario una corrente di tensio11e 200 voltax200 = 40 mila volta mentre la quantità di corrente sarà di 5 ampère~ :200=0 025 ampères ossia 25 milliampères. In pratica si hanno apparecchi ad induttore capaci di produrre oorrrent.i .della tens~o11e di 300 mila volta; naturalmente però in questi, essendo elevatissimo il rapp·o rto fra le lung hezze dei circuiti primario e secontlario, e qt1inrli eleva tissin1a la tensione, la quantjtà d~ corrente prodotta è minima: in genere pochissimi milliampères. In questi apparecchi quindi l 'aumento della tensione secondaria è sempre accompagn ala da una proporzionale dip1i11uzione dell'intensità della c~rrente secondaria stessa; l'aum.e.nto della intensità nel secondario può avvenire soliamente per aumento di i11tensità nel primario (il che si ottiene con l 'esclusione qi resis~nze ohmiche) ed è del tutto indipendente dalla resistenza del circuito di util~zza­ zione della corrente secondaria. Questo partico-

lare è di gran,de importanza n ei riguardi de gli effetti che la corrente secondaria può ave,r e sul1'Qrgaiµsmo, perchè quand 'anche l'organismo rappresentasse idealmente un corto circuito fra i capi del secondario, la intensità della corrente attraver sante l 'org.anismo nmi potrebbe assumere valori superiori a quelli stabiliti in precedenza per 1'utilizzazione della corrente secondaria su di una resis.t enza molto grande (come ad es.: i tubi per raggi X) .. Da quanto sopra è detto è fac~le comprendere come gli apparecchi ad indu·t tore, tipo bobina di Rt1mkorff, pur rappresentando un perioolo di lesioni per ! 'organismo, data la, tensione elevata della corrente da essi prodotta, non rappresentano 1n genere pericolo, di morte, perchè la qua11tità di corrente ch El può attraversare l'organismo non può raggiungere valori elevati, mantenendosi di pochi millia1npères, incapaci in genere di provocare la morte, ma capaci solamente di provocare un violento choc transitorio e fugace. Gli apparecchi a trasformatore sono costituiti dia trasform.a tori del t~po industriale, a circuiito magneti.CO chiuso1, ossia un grosso nucleo di ferro dolce foggiatQ ad anello, su cui sono disposti l'avvolgimento primario (di filo grosso· e di breve lunghezza) ed il secondario (di filo sottile e di grande lunghezza) analogamente agli apparecchi ad induzione. In gen ere oggi, per ottenere I 'altissimo grado di isolamento necessario a causa delle elevatissime ten sioni che si !'aggiungono rtel secondario, il nucleo magnetico e gli avvolgimenti disposti su di esso vengono mantenuti immersi in recipienti metallici ripieni di olio minerale adatto, di grande potere isolante. Lanciando nel circt1ito primario di tali trasforma.tori u11a oorrente alternata, nel circuito seco11ct ario si forma, per fenomeni di induzione elettromagnetica, una corren te egualmente alternata, spostata di 1!4 di periodo rispetto alla oorre11i e primaria, ma di tensione molto più elevata, tenendo presente che, come per gli apparecchi ad induttore, il rapporto di trasformazione è approssimativamente eguale al rapporto fra il numero delle spire del primario e del secondario. Inoltre 1

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(e qui è la differenza sostanziale fra trasformatori ed induttori), mentre negli apparecch~ ad induttore oc.cQrre che nel primario sia lanciata t111a corrente di intensità stiabilita e regolata da resistenze ohmiche, nel primario dei trasformatori, se il circuito secondario è aperto può essere lanc~ata una corrente alternata senza 'alcuna resi8tenza ohn1ica intercalata, e ciò senza che l 'intensità nel primario assur_na valori elevatti, ad eccezione dell'istante in cui avviene la chiusura del c ircuiito primario. Ciò perchè le variaz~oni del flusso m.a gnetico1, J)rodotte dalla corrente alternata sul nucleo magnetico a circuito chiuso, dànno origine ad una forza elettron1otrice antagonista di self-induzione, la quale forza contro elettro..motrice assume subito uri valore d~ potenziale molto prossimo a <ruello che ha la corrente lanciata nel primario, tanto che quest'ultima viene ad essere quasi an11ullata. Questo fenomen9' si verifica però sola1nente nel caso in cui il circuito secondario è apert.o; se invece questo è chiuso su di una resi:>te11za, si forma in esso per induzione una corrente, di se11so opposto a, quella· principale, che produce qui11di un effetto smagnetizzante sul nucleo, e quindi diminuendo l 'auto induzione e la t'orza contro elettromotrice nel primario, per1nette in questo il passaggio di una corrente più intensa. Evidentemente tanto minore è la resistenza sulla quale è chiuso il circuito secondario, e tanto maggiore è l'intensità che può attraversare il primario. Concludendo: il trasjormat<>re .assorbe tanta corrente al primario quanta ne occorre per equilibrare il lavoro che si produce 1iel secondario; è cioè autoregolatore. Questo partico... lare è della massima importanza per il nostro argomento, come in seguito vedremo. Abbia1no detlo che la corrente ad alta tensione che si forma nel secondario dei trasformatori è alternata coim e la ·corrente primaria. E poichè al tubo da raggi X deve essere addotta una corrente unidirezionale (eccezion fatta. per piccoli impianti e per tensioni non superiori agli 80 mila volta, nel qual caso ~l tubo stesso da raggi X seleziona la corrente seco1ndaria alternabai, e funziona anche da valvola, respingendo l'onda inversa e lasciando passa.ire solo l'onda utile) necessita che la corrente secondaria venga sottoposta ad alcune modificazioni prima di essere utilizzata nel tubo. A tale scopo vi sono moJti sistemi. Uno dei primi metodi u sati fu quello del selettore rotante, mosso da un m0itore sincro1n o, il quale seletto re interrompeva la correrute secondaria nel m-0 mento in cui questa era costituita dall 'o·n da inversa. Sistema di rendimento scarso, O·g gi quasi atbbandonato. Altro sistema, usato tuttora in molti ap•p arecchi, con ottimo rendimento è l'adozione di un apparecchio rotante, mosso da motore sincrono, co.struito in modo da cambiaire la polarità della corrente ad alta tensione ad ogni mezzo periodo, e permettere quindi non solo il pra ssaggio dell'onda utile, ma anche dell 'onda inversa, che, con tale dispositivo, viene rovesciata ed avviata al tubo ~ome seco11da onda utile. Conseguentemente maggior rendimento dell'apparecchio perchè gli im· P'u lsi al tubo sono raddoppiati. Altro sistema è l 'adozione di tubi valvola i quali lasciano, passare solo la mezza o·n da utile della corr ente ad alta tensione, opponendosi al passaggio <lella corrente inversa. Con un solo tubo Talvola 1

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applic~o ~.n ser~e su uno dei capi del trasforma· ~ore s1 ottiene solo l 'elimin1a1zi<Xne della semionda inversa .. Applicando invece quattro valvole (due :per o~n1 capo del trasformatore, disposte in modo ~nvertito fra di loro) si ottiene il passaggio di ambedue le semionde .in modo unidirezionale rispetto al tubo, da raggi X, con un rendimento quindi ~olto superiore. Ciò nel caso· dei tr.asformatori mono.f asi ossia utilizzanti una sola fase della corrente al~rnata. Recentemente sono stati costruiti anche trasform atori trifasi, · utilizzanti tutte ·tre le fasi della corrente alternata, i quali presentano il vantaggio di un carico equilibrato sulla rete stradale di distribuzione della cocrente alternata, con conseguente m~nore caduta di tensione. Presentano inoltre il vantaggio di poter produrre una quantità di corrente secondaria molto notevole, la quale viene in,viata al tubo· previo raddrizzamento mediante sei valvole (due per ogni capo del trasformatore disposte 1n, modo invertito fra loro per ognuna delle fasi) o medianite tre raddrizzatori rotanti mossi ciascuno da m otore sincrono con la fase relativa, r,he permettono, il passaggio e l 'utilizLaJZione nel tubo di ambedue le semionde di ciascuna fase. La corrente secondaria ad alta tensione prodotta da questi apparecchi tende a perdere le caratteristich e di interruzione prop,r ie. dell.a corrente alternata, ed assume un car attere di ooin tinuità con lievi ondulazioni, perchè nel momentoi in cui la semionda di una fase s.ta per entrate nei valori disce,n denti sopravvengono sommandosi le semio1n de delle fiasi susseguenti, raddoppiate di numero dal r addrizzamento eseguito. Naturalmepte con Lali ap·p arecchi i1 rendimento è elevatissimo: sono oggi in commercio ·apparecchi capaci di ero~ gare 2000 milliampères (due .ampères !) di corrente ,aJl::. tensiòne di 60-80 mila volta I 1

Apparecchi a condensatore. Recen.t emente, con l 'adozione di valvole termojoniche e condensatori di grande capacità, sono stati co Sttruiti degli apparecchi in, cui la corrente secondaria ad altai tensione, prodotta dal trasformatore, viene ad e:>sere raddoppiata di tensione e modificata in modo ch e la forma della corrente ad alta tensione risu1tante è quasi perfettamente livell.a.t a e costante. In tali apparecchi i due grandi condensa· tori vengo,n o caricati isolatame,n te dal potenziale di cresta di ciascuna delle due alternanze, attraverso le valvole termojoniche alle quali è devoluto il compito di lasciar passare solo la cres.ta del1'onda utile é\l rispettivo condensatore. I condensatori poi scaricano la corrente ad alta tensione immC1gazzinata r1ella linea ch e alimenta il tubo, sn1orzando cqsì le fluttuazioni della oorrente secondaria ad alta tensione, e fornendo una tensione doppia di quella eststente ai morsetti del secondario del t.rasfonnatore . Naturamente la quantità di corrente erogata da tali apparecchi non può essere molto ril~vante, perch è, per ragioni tecnich e, la ca1)acità dei condensaitori usaiti a tale scopo non può g~ungere che a qualche cen tesimo di microfararlay al massimo, il che si traduce in intensità complessiva massima al tubo di pochi n1illiampères (8~10). Essendo però la, tensione raddoppiata rispetto a quella del trasformatore, (~ufficie~te q_uindi un ordinario trasformatore da d1agnost1ca, sino a 120 K. V. n1Hx.) e con caratteri di corrente livellata 1

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e cosla11le, con consegue11te inass~o omogeneo re11dimento del tubo, questi apparecchi a valvo,l e e concleusalori sonQ oggi m,olto usati in terapia J:>ro1onda, dove necessitano solo piccole intensità con altissime tensioni. Negli apparecchi da diag~~tica, dove invece si richiedono grand~ intensità CQD tensioni relativamente no11 mQlto elevate, i condensatori non possono in ge11ere es~re usati, e la preferenza è daita agli apparecchi funzionan:1t! ~u tr~fase, a vr.J.vole ter1110jo111ich e qd a raddr~zatQri ~eccanici, i quali apparecchi, oom,e ~bbiamo v~slQ, offr~ un elevatissimo rendiment.Q, sia ~r la forma di corrente livel1aita ~ costaQ.te, sia per !l fortissimo milliamperaggiQ che gli é!pparecchi posrono erogare senza grandi cadute d~ tension·e :Qella rete stradale, da1to !l carico equ~librato esistente. Va ricordato iQ. ogaj mQdo eh~ esiste in commercio qualche t~po di apparecchio da diagnostica basato sulla scarica dei si. tratta in .. condensatori: . .. . genere di u11 condensatore di enorme capacità e qui11di di graQdissim,e dimeQsioni, il quale viene caricato lentainente o d,alla CQrrer>:.te stradale o da un p~ccolo gruppo ~leittrogeno autonomo, annesso all 'apparecchio (possibilità quindi di funzionamento dove nQn esiste correQ.te elettrica). Per l 'esame diagnostico che naturalµieQ~ è limitat:Q alla sola radiografia ista~tanea, v~ene scaricata nel tubo La eletlric~.tà i:m,m,agazz~nata n~l 00 ndensatore; la scarica ha Q.urata b1revissima di frazioni ininime di secondo, }Ila è di tale intensità da essere sufficiente an che per radiogrammi a grande distanza di parti Qel · corpo d! nQtevole spessore. Gli ap,p areçchi a trasfor1n:atore (comprendendovi in essi anche quelli utilizzanti i condensatoTi, perchè anche in ques.ti vi è sempre un trasformatore di correin te al~rnata) e specialmen~ i tipi 1noderni di gr ande reD:.dimento su monofase o trifase, rappresentano un grave pericolo di lesioni per l 'organismo, ~d anche di mqrte per la perso11a che eventualmente v~nisse ID: contatto oon la corrente elelitr~ca da essi prodotta, a differenza degli apparecchi ad induttQre di 'cui più sopra ci siamo occ upati. Nel meccanismo cij azioQ.e oon cui possono verificarsi accidenti da corr~nti elettriche prodotte da trasformatori per u59 radiologico, b~sogna distinguere vari casi: 1) modalità tecniche oostrutlive con le quali avviene la regQlazione della corrente primaria nel trasformatore; 2) modalità oon cui è costruito il trasformator~; 3) modalità del1'accidentale contaitto con l 'alta tensione. Il primo di questi tre ru-gomenti è uno dei più importanti. Il circuito primario dei trasformatori è posto in relazione con la rete stradale di distri})uzione dell 'energ~a elettr~ca mediante due tipi di appar~ni che permettono di variare la tensione invia.la nel primario stesso: autotrasformatori o resistenze ohmiche. Gli autotrasformatori hanno lo scopo di variare la ~nsione che va al prin1ario, mediante varie prese sull'avvolgimento dell ':iutotrasformatoi:e stesso, non influenzando per nulla la jntensità della oorrente che circola nel primario stesso, ~ quindi non presentando alcun ostacolo alla erogazione di qualsiasi quanlilà rli corrente che venisse richiesta dal secondario (\cdi pri11cìpi costruttivi e teorici dei trasfor111atori, più sopra esposti). Le resistenze ohmiche i1l' ece, irtserite 11el circuito primario, modifican.o la tensione della corrente primaria, ma ne modificano anche l 'intensilà, ponendo un limite fisso 1

alla quantità di corre11te che può circolare 11el primario, e conseguenten1ente pon endo anche un limite fisso alla quantità di corrente che il secondario può erog·are, se richiesto . Il primo sistema di regolazione con autotrasformatore "è il più llsato, perchè riduce al minimo le perdite nel trasformatore; m,a agli scopi pratic~, di cui qui ~oi ci occupiamo, è il più pericoloso perchè ~l secondario può, per accidentali contatti, erogare energia ad alta tensione in quantità rilevantissima, senza alct111a limitazione al1'infuori di quella offerta dal calibro del filo co·n cui è costruito il secondario, o dalla esistenza eventuale di valvole, inserite n el circuito primario, fusibili quando la corrente prodotta nel secondario, e quindi richiest a ~1 primario, supera un valore stabilito in precedenz·a . Ma queste valvole fusibili nor1 offro110 grandi garanzie di sicurezza per varie ragioni: anzitutto perchè, allo scopo di evitare perdite di rendimento nell'apparecchio, dovute a riscaldamento del filo fusibile du rante i forti carichi di diagno·s tica radiografica, i fili fusibili vengono calcola ti in genere di un calibr o superior e à. quello corrispondente alla massima intengità erogabile dal! 'apparecchio; in secondo luog·o perchè la fusio11e del filo, quand 'anche st verificasse, non è m.a i taJ1nente is tantanea da impedìre il passaggio della corrente, ·sta pure per un tempo Inolto breve, ma sufficiente già per 1)rodt1rre danni all 'o,r ganismo. Il sistema di regolazi()IIle con resistenze oh111iche è meno usato, perchè provoca notevoli perdite di energia nell'apparecchio; però ponendo un limite fisso alla intensità primaria, come sopra si è detto, rende meno pericoloso un accidentale contatto con la corrente secondaria, la quale, anch e se in corto circuito, non può andare al di là ùi un certo valore di intensità. Negli apparecchi a trasformatore moderni i due sistemi di regolazione sono abbinati , e la corrente primaria può essere variala mediante vari contatti dell'autotrasformatore (g·rossa regolazione a scatto co1n forti variazioni di le11sione) e mediante vari cont.att~ di uQa resistenza ohmica (regolazione fine . e progressiva fra un conla1tto e l'altro del1 auto.tlìasformatore). Solo in alcuni piccoli apparecchi a trasformatore, non oltrepassanti in genere la tensione di 80 KilQvolta, nei quali la alimentazione del tubo Coolidge si compie senza alcun sistema di selezione o raddrizzarnento dell'onda inversa, mancano le resistenze ohm,iche, e la regolazione è fatta so1amelllte mediante i vari contatti dell 'aut.otrasformatore. Tali apparecchi costituiscono quindi un notevole pericolo, in caso di accidentale contatt~ con la corrente secondaria, an che perchè questi apparecchi per le loro piccole dimensioni, per il prezzo modesto, per la gra11de facilità di manovra e per l 'ap parente innocuità, hanno avuto. un.a grande diffusione anche fra medici non rad1olog1, privi o quasi di quelle cognizioni di tecnica ele~ trica e radiologjca che costituiscono una dell e migliori difese ed il miglior mezzo di prevenzione contro gli accidenti elettrici e radiologici. , Il secondo aro-01ne nto : cc modalità con cui è costruito il trasf~atore » ha pure una grande importanza. Infatti, me11tre nella costruzione di trasformatori dest inali a produrre tensioni sino a 120 Kilovolta viene costantemente usato il circuito inaO'r1etico chiuso , nei trasformatori oltre 120 • Kio lovolta, per ragioni di indole tecnica, si preferisce 0

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XXVIII, NuM. 36]

SEZIONE PRATICA

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usate il sistema a circuito mag11etico aperto, il Prendiamo in esame ciascuna delle suddette modalità. La prima consiste nel contatto diretto quale non differisce dalle comuni bobine di ind11zione che per i differenti rapporti degli avvolcon un solo polo del secondario. Le esperienze del Maragliano eseguite con trasformatori su correngimenti, e per gli speciali dispositivi destinati a produrre ltn 111aggiore isolamento fra le spire. te al ternata e su cani, hanno dimostrato che questa modalità di contattQ provoca lesioni, ma non Ne consegue che la pericolosità dei trasformaè in genere mortale, se l'altro polo del secondario tori, nel senso della produzione di lesio·n i o della morte della persona che venga in contatto con i non è messo a terra. Ciò può esistere in condizioni normaili (vedi sopra) ~n alcuni tipi di tracapi del secondario, è molto varia a seconda del sforrnatori Qrma~ abbandonati. Ma può verificarsi tipo di tras.for1natore e della tensio.n e da esso proanche in seguito ad accidentali guasti del lrasfordotta. Precisamente si verifica il fatto contrario a quanto a prima vista sembrerebbe dovesse veri- :m,atore: precisamente per difettoso isolamento può ficarsi: con trasformatori ad altissima tensione soaittare u~a scintilla fra ~l polo libero del secon(per terapia) sopra i 120 Kilovolta e fino a 250-300 dario ~ la carcassa metallica che è a terra. OpKilovolta, si ha minor pericolo di lesioni e di pure può forarsi la camicia isolante del primario, con consecutiva :m,essa a, terra, attraverso il primorte in caso di contatto accidentale con i capi del secondario, appunto perchè costruiti in genere mario stesso, del polo libero del secondario. Questi guasti accidentali ~n genere sono oggi evitati con circuito magnetico aperto. Invece con trasformatori per diagnostica, che ordinariamente no11· dall'ottimo :m,atetjale isolante interposto fra primario e secondario, dal grosso strato di olio che superano i 120 Kilovolta, e che sono tutti costruiti con circuito magnetico chiuso, il pericolo è molto separa il secondario dalla carcassa metallica, e dal grande, perchè l'energia erogata dal secondario, rigoroso collaudo dei manicotti isolanti attraverso in casi di contatto accidentale con i capi dello i quali i due poli del secondario fuoriescono dal Sitesso, può istantaneamente raggiungere valori coperchio metallioo del trasformatore (punto quetalmente elevati da essere mortale, prima che si sto molto importante). Ciò non to,g lie però che provochi la fusione delle valvole di sicurezza. in qualche rarissimo caso la eventualità accidenAltro particolare di tecnica co·s truttiva. dei tratale suddetta non a,bb~a a verificarsi, soprattutto sformatori, che ha grande importanza per il notenendo conto delle ab11qrmi condizioni di lavoro stro argomento, è l'esistenza o meno della comudel secQndario, quali si verificano nel oaso di co·n nicazione fra la terra ed ~l centro, del secondario, tatto di u~ polo del secondario stesso con un o fra la terra ed uno' degli estremi del secondario oggetto od ~ organismo a terra. Queste abnorm~ stesso. Questo sistema di mettere a terra il centro condizioni son,o molto lontane da quelle con cui del trasformatore od uno dei capi del secondario, è stato esegu~to i1 collaudo del trasformaitore, perè oggi quasi totalmente abbandonato dalle case chè sottopongono l 'avvolgimento second1ario a cacostruttrici, ma esistono tuttavia degli apparecchi richi inusitati, ed ~ mezzi dielettrici a sollecitaancora costruit~ con tale sistema. Questi trasforzioni fortissime. matori sono fra i più pericolosi, e ad essi debbono La seconda :m,odalità: contatto diretto con amessere imputati vari casi di fulminazione di rabedue ~ poli, non ha bisogno di essere illustrata, diologi o di personale addetto ai gabinetti radioperchè costituisce la condizione di cose più favolog)ci. Infatti con tali trasformatori è sufficiente revole per la fulminazione immediata alla vittim a~ il contatto con u~ solo polo (fatto questo che, noIl caso è veramente rarissimo a verificarsi : nella nostante ogni precauzione, può verificarsi con letteratura si ricorda solo quello di una su ora una certa frequenza) per verificarsi la fulminazioaddetta ad un, Isit~tuto Radiologico, che, volendo ne, essendo I ',a ltro polo fornito dalla terra in imeseguire il centramento di un, tubo Coolidge po~to mediata e vicina coml1nicazione col trasformatore. su di uno stativQ, già in collegamento elettrico Ed a questo proposito va rjcordato che, per ten00 ~ la linea e cQ.l filamento già incandescente, sioni cosi elevate, ogni comunicazione con la ter- · afferrò con, le due mani i due estremi del tubo ra è più che sufficiente perchè no.tevoli intensità per girarlo sul suo asse, se1iza avvedersi che. nel di corrente attraversino l'organismo, a·n che se glj tubo in quel momento, oltre la bassa tensione apparecchi si trovano in ambienti con pavimenti di a~censione d~l filamento era lanciata anche la abbastanza asciutti e tali che non permettereb001rente ap alta, tensiQne. Naturalmente rimase ' bero il ritorno a terra di correnti a bassa tenfulminata aJl 'istan,te. • sione. La terza modalità: contatto indiretto attraverso Il terzo argomento: « modalità dell'accidentale una scarica a scintilla, è una delle evenienze più contatto con l'alta tensione » non ha minore imfrequenti dato che per essere colpiti dalla scarica portanza. Queste modalità possono essere varie: a scintill~ basta avvicinars~ al conduttore dell'alt_a 1) contatto diretto con un solo polo del secondatensione entro il raggio d 'azione egua.le alla dirio; 2) contaitto diretto con ambedùe i poli; ~) ~n­ stanza esplosiva della corrente. Se ~a ?istanza. dal tatto indiretto, attraverso una scarica a scintilla; oondut tore è all 'inc4-ca eguale al limite massimo 4) contatto diretto od indiretto ai morsetti del sedi distanza esplosiva, o di poco inferiore, la scacondario prima dei dispositivi di selezione o rica avviene sotto forma di scintilla debole ed isoraddrizz~mento1 o dei condensatori; 5) contatit.o lata e di solito provooa nella vittima solamente diretto od· indlretto lungo la linea di distribuuna' brusca sensazione traumatica, quasi di col.po • zione. di bastone (dovuta forse alla cO'llltrattura energica Non consideriamo il caso , pur facilmente veried immediata dei muscoli colpili e ~i quell~ vificabile e qualche volta pericoloso, del contatto cini), e quasi sempre con assenza d1 sensazione con la corrente stradale a bassa tensione, perchè elettrica. tale argomento rientra nel oa~ito~o precedent.e .jn Se invece il corpo della vittima si trova ad una cui ci siamo occupati delle lesioni da correnti indistanza dal conduttore eguale all 'incirca alla metà dustriali o per uso domestico. 1

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della distanza esplosiva od a distanza ancora minore, la scarica assume la forma di fiamma, che permette il passaggio facile di una intensità di corrente (100 milliampères ed anche più) più che sufficiente per provocare la morte. Naturalmente in questo tipo di contatto indiretto la scarica, per ovvie r agioni, è sen1pre unipolare, e quindi tornano in campo, per quanto riguarda la gravità del}'acciden te, le modalità descritte precedentement e, nei riguardi d~l contatto unipolare e della comunicazione con la terra del seoo•n dario del trasforrnatore. La quarta~ la quinta modalità (co,ntatto· ai mor&e1ti del secondario, o lungo la linea di distribuzione) costituiscono delle -variant• dei casi preceù~nti.

Infatti il contatto rliret,to od indiretto, unipolare o bipolare, può avvenire in prossimità della uscita dei oapi d~l secondario dal trasformatore, oppure può avven~re lungo la linea che porta la cor: rente di alta ter1sione al tubo. I due casi presentano notevoli differenze fra di loro : nel primo r aso il oontatto di una parte. dell 'org.anismo con l 'alta tensione avviene senza alcuna modificazione o lirrtitazione intermedia della corrente erogata; nel seco11do caso l 'organ~smo della vittima riceve una corrente parzialmente :m-0dificata dagli apparecchi che si trovano ~la u scita del secondario dal trasf-0,r 1natore, e eh~ h.a,n no lQ scopo di raddrizzare la corrente ad alta tensione o di raddoppiarne il potenziale. Il prim-0 caso è il più grave ed il più pericoloso per I 'organismo, ma fortuna tamente anche il più raro· a, verificarsi dato che i trasformatori per uso radiologico, nonchè i oond uttori che fuoriesc-0 no vengono costantemente protetti da armadi di legno, o da gabbie di re~ e metallica, Q so~o collocat~ addirittura in ambienti separati ~ chiusi, tanto che praticamente il co11 latto con essi dt~rante il funzionamento può ritenersi quasi imp-0ssibile a verificarsi. Il secondo caso è molto più facile a verificarsi, perchè molto più nurr1erose e facµi SQno le occasio·n i di avvicinarsi alle linee ad alta tensione dispoiste negli Istituti Radiologici, ed a~ cordoni elettrici che penzolano dalle linee, destinati a, pontare la corrente ai tubi. La scarica elettrica ad .alta tens.ione, che può colpire 1ungo le li~ee di distribuzione, può avere effetti ir1olt.Q d~versi a seconda che fra il trasfor111atore e la linea sia inserito un raddrizzatore meccanico, o dell~ valvole termojoniche, o dei condensa1tori per il radd-0ppio della tensione. Nel caso del raddrizzatore meccanico p11ò considerarsi che la corrente .ad alta tensio ne circolante nelle linee di distribuzione abbia le st esse caratteristiche di pericolosità di quelle esistenti ai morsetti del secondario, d atQ ch e il piccolo salto, di qualche millimer~ro d 'aria, a cui è costretta la corrente ad alta tensione nel raddrizzatore meccanico, non costituisce un ostacolo al passagg~-0 di quantità elevatissime della corrente secondaria nella linea. Nel caso del raddrizzame11to e.on valvo•le termojonich e si ha invece un limite nel passaggio ?ella corrente secondaria dal trasformatore alla linea ; tale li1ni ~e è costituito dalle caratteristiche della valvola ed è in relazione con lo stalo di incandescen~a del filamento. Se questo è portato alla ininima incandescenza (usi di terapia e radioscopia) la quantità di corrente che può att~ave~are la valvola ter1nojonica è di gra11 lunga 1n!er1ore alla quantità di corre11te ch e l a valvola .lasci.a passare se il filamen·t o è portato alla massima 111can1

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descenza (usi di radiografia intensiva). La valvola termojonica quindi, specialmente se adoperata in apparecchi da terapia o da d~agnostica radioscopica, e perciò co,n filamento riscaldato al minimo, può dilninuire lq pericolosità della corrente circolante nella · linea, limitando a pochi milliampères la quant~tà di corrente secondaria utilizzabile nella linea stessa. Non ha invece più alcuna funzione proitet trice n~i casi di diagn-0stica radiografica intensiva, nei quali la valvola term-0jonica, avendo spinta al massimo l'incandescenza del fila1nento, per111ette ~l facil e passaggio nella linea di centinaia di milliampères, più che sufficienti per fulminare una persona. Naturalmente per poter fare la distinzione di cui sopra occorre che siano rigorosamente rispettati i dati di accensione mini1na ~ massima del filamento della valyola, quali la casa fabbricante indica per ogni singola valvoJa. Nel caso degli apparecchi da terapia a condensatori ~ Le11sione raddoppia la rispetto a quella fornita dal trasformatore, si ha invece grande differenza fra la pericolosità della corrente esistente ai morsetti del secondario ~ quella esistente sulla linea di distrib·u zione. Il trasformatore è in genere del solit-01 tipo a circuito chiuso e del potenziale massimo di circa 120 Kil-0vq·l ta; quindi pericolosissimo il contatto col secondario. alla sua uscita dal trasformatore. Invece nella linea circola la correnit e erogata dai co~densatori, corrente che, benchè a tensione e1evatissima perchè raddoppiata rispetto quella del trasformatore, è in quantità limitatissi:ma raggi u11gendo difficilmente un 'in tensità superiore a dieci milliampères anche in corto circuito. Il contatto quindi con la corrente della linea di distribuzione non è, nel caso dei condensatori, di grande pericolo a causa della scarsa intensità della correi1te. Ciò non significa che la scarica della corrente dei condensatori non IJrovochi danni nell'organismo; ma tuttavia n-0n vi è in genere pericolo di morte, come ~vece è quasi sicuro c-0n il co·n tatto del secondario alla uscita dal trasformato,r e. Gli apparecchi a valvola e condensaitori, se offrono i vantaggi di una relativa minore pericolosità, offrono anche degli inconvenienti. Uno cli essi è daLo dalla silenziosità durante il funzionamento · fatto che ·costituisce un pregio di tali apparecchi, ma che ne aumenta la pericolosità pe~­ chè mancar1do ogni rumore prodotto da motori, si può avere l 'impressione che l'apparecchio non funzioni mentre invece stilla linea circola l 'alla tensione: Ciò specialmente se nell 'ambiente OYe funziona l'apparecchio vi è del rumore prodotto da altri apparecchi o da persone, tale da nascondere il caratteristico fruscìo dovuto all 'effetto corona ·della corrente ad alta tensione circolante nella linea. Che ' tale inconveniente ab))ia la sua importanza lo dimo~tra il fatto, che in alcuni apparecchi i costrutlori applicano un apparecchio vibrato~e (cicala) ch e entra in funzione :iello stesso. istante in cui viene lanciata l 'alta tensione, e funziona per tutto i.I tempo in cui la corrente circola nella linea, producendo' un caratteristico e sordo rumore di allarme. Un altro inconveniente è dato dal fatto che neali apparecchi a condensatori per terapia, dopo :ver tolto la corrente primaria al trasformatore, la lin ea rimane sollo ten sion e per vario tempo, 1

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a causa dei conrle11satori eh~ conservano la lor o carica più o meno a lungo. Anche in ques to caso la mancanza d~ ogni avvertimento esteriore ch e VI Congresso Internazionale degli Infortunii indichi <.be la linea è sotto tensione, può provocare. accide~ti sgr~devoli, se non pericolosi · per e delle Malattie del lavoro. la ~ila, s~ ~l R_ad1ol?go, dopo terminata l 'applicaz1011e, d1ment1ca d1 scaricare la linea mediante (Ginevra, 3-8 agosto 1931). un corto circuito del secondario. Co11gresso folto di intervenuti (oltre 500 su, Prima di lasciare questo argomento va ricorclato 632 .jn scritti) fra cu~ gli italiani erano in preche, di pari passo c-0n l'aumento, di potenza degli don11r1anza, au che per il numero delle comuniapparecchi radiolog·ici, é quindi della loro· peri cocazioni (oltre 70) ; tre italiani figuravano anche · losità, e con l 'apparire dei primi casi di lesione co1ne relatori ufficiali (Devoto, Diez, 'fovo). Pur-· da. correnti elettriche. per uso, radiolog·ico·, g·li sforzi troppo, però, i i1ostri connazionali (al contrario dei costruttori s~ sono subito diretti all a ricerca per. es~~pio, dei tedeschi che sono sempre di un~ di mezzi o dispositivi atti ad irripedire danni alle ass1du1ta esemplare) disertano spesso lé sedute· person.e, Q comunque a limitarne gli effetti dananche quando l 'ordine del giorno porta inscritti.. nosi. Nei primi apparecch~ radiolo·g ici a trasfo·r ora.tori italiani ~ c1ues ti, però, furono sempre ascolmatore, di potenza non molto grande la sicuLat1, apprezzati ed applauditi d agli uditori strarezza era affidata alle valvole a filo fusibile applinieri. cate all'ingresso della li~{}a stradale. Le valvole ~ca!·sa . l 'att~nzione della stampa locale; gli dovev.ano essere di calibro tale da permettere il smiln g1ornal~ ginevrini no11 parlavano affatto . P.assaggio di una determinata intensiità ne.I primadel ~ongresso o vi dedicava110 magri resoconti, rio e non oltre, fondendosi ed interrompendo il q.u~s1 qua~to per la riunione dei medici omeopapassaggio della corrente non ap,p ena, a causa d el l_1c1 ch e s~ teneva iD: quei giorni. Si comprende, contatto del secondario con l 'organisn10, l a quan del r esto, tale scar so i11teressamento in una cit tità cli corrente richiesta a,l primario avesse supetà sede di tanti congressi e riunio11i (oltre 50 in. rato il valore massirr10 prestabil~to. Questo si9tequest 'anno fino ad ottobre). · ma sebbene imperfetto, poteva in ogni modo rap. Po.che, s.alvo per ,,alcuni ar g·o1nenti, le discu s-· presentare una certa difesa1. fino a quando· ai L~asformatori radiolo·g ici fu richiesta solo l 'er oga- · s1on1 su sci tate dalla l ettura d elle relazioni. Eccel~ente l 'organizzazione, di cui era 1nassima parzione di poche 'd iecine di milliampères; ma a poco t e il dott. L. CARozz1 cl1e, co11 i suoi collaboratori a poco le crnantità di corrente richieste al secone gli ottim,i interpreti, i prodigò per la buona. dario, per le sernpre crescenti necessiità radiografiriuscita. Gli italiani faceYa no capo alla loro Dech e, aun1entar ono giungendo a varie centinaia di legazione diretta dal sen . Bo nardi, dal prof. D 'Amilliampères. Ed allora le valvole fu sibili sulla l es~andria c. dal d? tt. lVIarsili. !\llolto utile, per selin ea di ingresso, del primario cessarono l ai lor o guire bene 1 lavori, è s tata l a pubblicazione di un funzioni protettrice, perchè simili quantità di corvolume distribuito a tutti i congressis ti, con le· rente richieste per la radiografia, sono più ch e conclusio11i di tutte l e r elazio11i e di alcune cosuffi cienti p er proYocare scariche mortali . n1u11icazioni tradotte t1elle lingue .u fficiali del f~ poi, co1ne abbiamo già accennato, va con sico11gresso. derato che la fusione del filo di una val vola, per L 'inaugurazione h a avuto 1uogo al e< Vic toria quanto rapidissimo a verificarsi, non è p erò ab1Iall », co11 sette discorsi ufficiali, uno dei cruaJi bastanza rapido da ir11pedire che la corrente n on te11uto dal prof. DEVOTO, in qualità di Presiden te attraversi 1'organisn10, sia pure per un tempo clella Comn1issio11e i11ter 11azionale permanente per brevissimo; anzi l a fus~one avviene appunto perle malattie del l avoro. I lavori si svolsero con ch è la corrente 11a gi à attraversa·to 1'or ganismo. i1npareggi abile. ordi11e in ciue &ezioni dis tjnte, 1'ale mezzo non p11ò quindi chiamarsi di proterrtalaltie del l avor o ed iu fortuni, con d ue seclt.. te zione ma sola111 er1le di li1nitazione d e.I tempo in i11 comu11e. Riferirò i11ol to. breveme11t'3 s11i soli cui la corrente attraversa il corpo della vj ttjma , te111i di r el azion e. e non v~ è quindi rla fare gra:q.de affidamento su di esso. I. Malattie del lavoro. I costruttori si sono dati allora alla ricerca di Le aff ezioni cutanee in rapporto col lltuoro. tSe-altri dispositivi più idonei, e sono così stati fabduta in comune). bricati gl~ interrutlori di sicurezza. Questi interPnossER \i\' 1THE h a sottolineato la difficoltà di ruttori sono del tipo di quelli a massima , molto distinguer e le comuni lesioni cuta nee da quelle sensibili e graduabili e-On precisio11e, ed, inseriti prodotte dal l avoro e ritiene ch e :1ou s i d ebb a nel circuilo primario, so110 des:~inati ad interromesagerare sul concetlo di a11a(ilassi e di allergia, pere la corrente primari a non appena la corrent e le quali vanno inter11reta te più alla luce di fatti. sec011daria superi uri certo valore prestabilito. fisico-chimici ch e di quel1i biocl1i1nici. OPPENSembrerebbe a tutta prima una ripe tizion e della lIEi lVI , che l1a .accompag11alo il uo· rapporto con valvol a a filo fu sibile con tutti gli inconvenienti 11un1erose proiezioni di Jesio11i cuta11ee indurelativi. Senonchè la, sensibilità di tali in·~errul:r strjali, clivide qu·este i11 oLto gruppi, in alcuni tori è stata portata a tal punto che es.si possono dei q11ali predo111ina il fattore irri ta tivo locale, scattare, interrompendo. l~· corrente primaria, ani 11 altri la se11sibilizzazione, i11 altri infine la che pr~ma che il co11tatto del corp-0 con il condisposizione. Il preci arne l 'origi11e può essere duttore si sia stabilito, ~ cioè quando il corpo, assai difiicile tralta11dosi di ques tioni complestrovandosi n ell a zona di influenza dell 'alta tense · ad ogni i~odo, è neces ario stabilire ben e la sione , provoca solo un effluvio· copioso e quindi ca~1 sa per potere a lLu~re la _1Jrofilassi. ~ l a cura eprima che si verificl1i la scarica a scintilla od a clare il debito ind.enn1zzo. KoELSCH r1t1ene ch e le fiamn1a. forrne acute siano inde1u1izzabili al p ari dell 'in(Contìn.ucl) .

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iortunio ; il problem a è più difficile per l 'ecz_e ma ·Cronico, per il quale si dovrebbe concedere ] 'ind ennizzo n elle forme ch e durano da almeno 6 mesi.• Fra le comunicazioni, citian10 quella di RAMEL {ch e ammette come n,ecessario _un trauma per.ch è si svilupp~ l'azione sensibilizzante ed accen1 L.l a tentativi di vacc~naz~one desensibilizzante) e di BBTTAZZI (ch e di111ostra con prep arati istologici il p assaggio dalla derrn,atite al cancro d a .catram e).

Del r esto si osserva che si viene acquistando ereditariam ente una certa tolleranza per i veleni industriali, d a ciò l 'utilità di creare una vera stirpe di operai. Su . questo argomento sono state moltissime le co1nunicazioni, fra cu~ queJle- di RANELLETTI, ALLODI, VIGLIANl , ecc. discussioni hanno Vivacjssime e prolungate provocalo le r elazioni ~ulla fatica, durante le quali si è avuta anche come presidentessa una d o:Qna, la sig·.ra ~ri11\IIA WARD (Stati Uniti). Sul t em.a h anno riferito ATz1ER (la comunicazione La patologia del cemento e delle pietre artificiali. è stat a letta perch è il relatore era assen·te), .AGASSE LAFONT studia l'azion e d ei diversi m~te­ DILL (Stati Uniti), TERUOKA (Giappone) e ' 'ERNON Iiali e ricon osce che, per i progressi tecnici adot(Gran Bretagna), alcuni portando delle idee tati, l 'i11clustria del ce1nento h a quasi r aggiunta la piuttosto vagh e, altri, al contrario, . insistendo ec.innocuì tà, rn entre per quella delle pietre artifi - cessivan1.ente sullo studio di particolari fenome·Ciali, vi è la possib,i lilà di d anni per l 'u so di m a- . ni. In co111plesso, se lo studio del lavoro appat eriali tossici. · re abbastanza avafl:zato dal punto di vista fisioVAN BEMl\'IEL r~conosce che i danni provocati logi{;O, è appe na abbozzato da quello patologico . .dall a polver e di cem ento sono lievi e che la pro- Soprattt1lto importante è lo stab~lire la soglj,_a t ezio1-:\e non va fatta con misure individuali della fatica, ciò che può essere fatto, p. es., per -quanto con m etodi razioRali di lavoro. l 'org ano visi.vo, ma che ben luD:gi dall 'essere deGLcBERT e çollaboratori h anno compiuto un 'infinito per l a fatica ge:Qerale. ~articolarme~te er.chiesta sulle condizioni d ei• lavoratori del ce- ronea si di1nostra la misura della fatica basandom ento, trovando che in essi le lesioni respirato- si ~ulla semplice misura d~namo~~trica in chilorie si trovan,o con frequen za del 41 %. granl.n'l;etri. Bi,sog:Qa addir~ttura incominciare JorrEN osserva ch e l 'iQalazione di polvere di dallo stabilire un, 'esatta n,omen,.clat~q e la cor.ceme~to provoca soltanto un aumento delle marispo·n denza dei termi~i nelle vari~ lfngue. La lattie r espiratorie a breve durata, -specialmente soluz~one di questo probleID:a ci appare molto -O~lla brofl:chite; l~ tubercolosi polmonare non è lontana. in aumento, le pneuID:OCOfl:iosi (a tipo radiologiAnch e su questo argo1nento ~umerose e signi·co del tutto differente dalla silicosi) si trova solficat~ve so~o state le con1unicazioni degli italiat anto in un, piccolo numero e dopo lunghi anni ni (CAccuRI, PIGNATARI, ecc.) .. -Oi lavoro. Altri 11anno accennato alle lesioni cutanee ed Il. Infortuni del lavoro. a quelle corneali e con giuntivali provocate dal Utilizzo p~r questa parte gl~ app~nti g·entil.c~mento. me~te favoritimi dal -prof. D1Ez, che vivame°'te ArgoID:ento an cora m olto controverso e che ab• • bisogn a qi ulteriori studii è quello della r~cet­ r~ngraz10. 1

tività dell'organismo alle sostanze tossiche utilizzate n ell'industria. DEVOTO osserva che, mentre vi sono . qa un, lato d eg-Ii individui che stanno a 1ungo in contatto con veleni senza risentirne <lisiurbi e vi son, dei veri portatori sani di mercurio e di piombo, ve n e sono altri in cui l 'intossicazione professionale si m anifesta molto per tempo. Il pro blema va studiato a fondo e con la r accolta m etodica di elem enti ed in collaborazion e fra U m edico, il chimico, il tecnico e l 'oper aio. ]) 1 . iVIAURo sottolinea l 'importanza d ella selezione dell 'operaio e l~ n ecessità di misure profilattich e. GELMAJ.'{N, occupandosi soprattutto dell 'azione del ben zolo, m ette in rilievo le diver se condizioni c h e costituiscon o una predisposizione al benzolismo (sesso femminile, condizioni di anemia, .ecc.); d a ciò la D:ecessità di un 'ad atta scelta del1'operaio, il quale deve seguire un congruo ten ore di vita. LO\.YY studia p articolar ID:en te la sen sibilità della donna, specialm ent e in certi periodi della vita (p u bertà, mestr u azion e, gravidanza, ecc.), sensibilità che è n1aggiore ch e per l 'uomo. Secondo TELEKY, n ella maggior p arte dei casi non si tratta di d iver sità di p,r edisposizione m a di diversità di esp_os_izione. Incrim inare la pre<lisposizione significa sviar e l 'atten zion e dal problema pr incipale e ch e deve essere quello di inigliorare l 'ig ien e industriale. Essen ziale è sopr attutto la pr otezione della donna e d ei giovan i. 1

1!1fluenza de,llo s.tato anteriore -~ell§. sequel~ degli in/ortu~i e delle ma1latt~e da lavoro (Seduta in co~une delle d11~ sezioni). La vexata quaestio era gi.\ stata trattata nel Congresso internazionale tenutosi a Roma nel 1909 ed in queJlo nazionale più recente a Venezia. Il Tovo sviscerò magistralmen,te tutti i lati qel proplema, facendo una esauriente classificazione delle varie forme di intervento- di concàuse nelle co.nseguenze degli infortunii ~ concludendo per l'applicazione del così d~tto siste~a proporzionalistico nella valutazione del danno specialmente n,el concorso di invalidità. Erano correlatori il Po1v1ETTA (Svizzera) ed il hiloLINEus (Germania). Il primo illustrò in special i~oqo l 'art. 91 d ella legge svizzera che prescrive che s~ d~vono di!Ilin uire congruamente le _indennità quando esista concorso di stati Ill:Orbosi artter1ore. Dopo una comunicazione di D1Ez ch e svolse una tesi contraria all ,adozione del testo di questo art~colo , perch è non risponde ai princip~i giuridici che r egolafl:O in Italia, nel diritto p~nale ed in quello civ~le , la questione ·delle concau se e dimostrò che una retta concezione medico-leg ale di queste porta al1 'adozione del sisteID:a proporzionalistico propugnato dal Tovo, il Congresso r espi11se la proposta fatta dal prof. Juillar d , Preside:Qte del Comitato, di votare riso., luzioni sull a contro".ersa questione. Sull 'ar gom ento parlarono anche B10NDI e PROSPERI. Le altr e due r elazioni concernevano argomen· t i esclusivame~te m edici .


,(ANNO XXVfI~, NuM. 36] .

SEZIONE PRATICA

La prin1a riguardava le malattie t r aumatiche .delle pene. Dmz, relatore per l 1Itàlia, trattò dei ,rapporti etio-patogenetici fra sforzo e varici di.moslra11do (in base a su e ricerch e personal'i ed alle c.ognizioni fisiologiche s ull 'influenza dello ,sforzo st1lla pressione venosa e sulle su e variazio11i) eJ1e gli sfor zi 11on posso110 detern1i11are ir1 individ ni 11orrnali lo sviluppo delle varici. I r elatori fra1~cesi l l\IBERT e CoTTALOHDA parlarono rispelliYa1ner1te delle tro1npo-flebiti traumat:t:che e <!elle I romh.osi_ da sforzo, n1a più che il lato etio,p~ttoge 11etico ch e 111agg·ior1ner1te i11teressa gli inIorlttnisli, trattaro110 (lell 'a11alomia patologica, -della sinto1r1atologia e <lella Lerapia delle flebiti .e delle trombosi. Sull 1ar go111enlo fecero interes.santi con1t1nicazioni, corredate cla proiezioni, AN·GLES10, e l\ilARANGO~I en tran1bi dirigenti riparti .chirurg"ic~ dell a Cassa ì~azio11a l e Ini'ortuni e par.lò il BIONDI. L ' ultima r elazio11e rig u arclava le lesioni trau.1nalich.e del rach~de e fu svolta dallo svedese, KERlVlANN, dal tedesco :NIAGNUs, con numerose ed interessanti proiezi9ni e dai francesi FAUQUEZ e jf1cHEL. Il CRouzoN, cli Parigi, trattò dei postumi .J1eurologici. 1'11tte le relazio11i, però, per quan.to pregevoli ed interessanti, specie dal lato traumalologico, hanno trasct1rato di esaminare Je Jesio11i dell a colonna ver tebrale, che chiameremo .sine niateria, le ql1ali più ch e le altre present ano .-speciale inter esse per gli infortunisti p er le gravi questior!i circa Ja simul azion e e la pretestazione a ct1i. danno origine. Sull 'arg·ornen to portarono preziosi contributi illustrati a111piamente con t avole e radiogrammi, d11e chir urghi dell a Cassa Nazior>:ale Infortuni, MARANGON1 di Padova e ,SERRA -Oell 'Ospedal e . Mussolini di Bolog·11a, non cl1è ETTORE di Milano ~ SEGRE di 'forino. -Impossibile parlare d egli argo1ne nli tratta li nell e comunicazioni liber e, rnolti d ei quali svolti <la italiani, fra cui C1A:.\IPOL1~r, PnosPEn1, CASATI, Do;\1EN1cnNr, STELLARIO GnEGOHIO, l~oì\IANELLI, ecc. l\tlolto ammirnta ed OJ)porl t1na la 1nostra radiograf~ca della Cassa Nazionale Iniortu11i , illustrata da u11 ~puscolo in l ingua ital iana e fr ancese, redatto a cura del Consul ente ca}JO prof. D 'ALES:SANDKtA.

Si può osservare ch e, i11 questo come nei precedenti Congressi, preYal se u11 indirizzo forse troppo traumatolog"ico, perdendosi di vista (non certo per colpa dei relatori ilaliani che nella trattazione dei loro ten1i seguirono le gloriose trattazioni deJJa infortunistica del nostro Paese) le vere fin alità di questi Con gr essi ch e non debbono essere un duplicato <li <1uell i di traumatologia pura. fil.

Società Medico-Chi1·u1·gica di Pavia. Seduta del 29 luglio 1931. Presid~nte :

Prof. A. FERRATA.

Analisi delle sostanze grasse del siero e di alcuni tessuti in un caso di nefrosi lipoidea. Pf>LLEGRINI. - S9no r iferiti ~ dat.i forniti dall 1analisi chimica delle di verse frazioni lip inich e del sa11gue e di alcuni tess uti in un caso di nefrosi lipoidea . Sono discussi alcuni pt1nti di vista espressi a proposito della g·e11esi delle .alter azioni del r~cambio dei grassi nella nefrosi lipoidea . •

.1331

11 filtrato glomerurale nello studio delle funzioni renali in condizioni patologiche. GAVAZZENI ì\il. - L 'O. dopo aver riferito ed in p arte disc.uss? quanto 'venne recentemente proposto e rilevato intorno alla funzionalità renale e al filtrato glomerulare, riporta i dati otte11uti personal111ente i11 alcuni casi di 11efropatie.

A. Fn~sca1 e l\il .. GAVAZZENI riferiscono sull ' ematiriemia in, r apporto col rj_c ambio ern.oglobini_cÒ .

Considerazioni sopra alcuni casi di calcolosi dell' uretere. E. G10JA. -- .S u 2790 m,alati r icoverati e su circa 2000 intervent~ eseguiti nei due principali comparti dcli.a Clinica chirurgica di Pavia nel] ' ultimo quadrie1111io, sono s tati osservati 17 casi di calcolosi re11nle, 9 di calcolosi vescicale 10 di calcolosi ureterale, dei quali 7 operati e' guariti . Sei di tali i~tervenuti furono personalmente eseg·ui ti clall 'O., che si sofferma in particolare su d L1e di essi. In uno coesisteva un calcolo nel rene nd elfo, al qt1ale, da altri sanitari, si attribuivano le coliche verificatesi dal lato opposto. 1Se11onch è ulleriori indag-i11i misero in chiaro l 'esiste11za di un calcoletto incu11eato i~ell 'uretere pelYico, dallo s tesso l ato ove aveva110 insorgenza le coliche . 11'\ un primo interve11to (ureterotomia pelvica soltoperiloneale) il cal colo, snidato dalla sua nicchia, risalì, .a traverso il canale, assai dilatato nel ' rene, <lo11c.le. fu posci a espulso spontanea1nente con u11a colica efficace . Con Ufl: secondo intervento (pielolitotomia) si es trasse i l cal colo r enale del lato opposto . La malata guarì pe1fettarr1enle. 111 un secon clo caso l a cal colosi del! 'uretere aveva provocato t1na grave iclropionefrosi con perinefrite e periureterite sclerosante così diffusa e tenace che si dovette di necessità demolire il rene, rinunciando all 'estrazio11e del calcolo. Ancl1e in questo caso l 'operazione ebbe esito felice. L ·o. aggiunge considerazio11i di indole )Jalologica ~ clinica sopra questa inalattia .

E. G10JA espone al cu11i appunti_ di chiru1'gia toracica.

P. 0TTONELLO riferisce sull ' irinervazione moto-

ria del le fib re muscolari strjate nell'uomo. Seduta del 31 lug·Iio 1931. Pre5idenle: A. FEtUlATA.

Le lipoidosi generali. G. Dr GuGLIELl\10. - L'O. illustr.a un caso di 1norbo di Gaucher iL\ una bambina di 16 mesi, diag·11osticato con biopsia della milza e del midollo osseo, e lo classifica tra le lipoidosi generali, delle quali distingue tre tipi principali : la li1>oidos i cer ebrosidica o morbo di Gaucher, la lipoidosi fosfatidica o 1norbo di ì'ien1ann-Pick e la coleslerinica o morbo cli Schuller-Christia11 . L 'O. di111ostra per l a pri111a Yolta la prcse11za nel sang·ue perifer~co della cellul a di Gauch er che finora , p er quanto dilige11temente ricer ca l a , UOil era tata Inai OSSerYat a da tu tti COioro Cltè 11an110 !51udiala la malattia. Pur fu cendo delle 1 riserYe, lrat tanclosi di u11 solo caso, 1 0 . 111etle in rilieYo l 'i111portj11za di que lo 11u0Yo r e1)erlo e111 n Lico e l1e se sarà co11fer111ato - potrà r en dere assai pit1 semplice e fa cile l a cliag 11os.i cli lnorbo di Gat1cber.


1332

IL POLICLINI CO

Sulla spirochetosi ittero-emorragica. G. CALLEn.10. - L'O. descrive due casi di spir ocl1e tosi ittero-emorragica : il primo 1natolog ia clinica caratteristica e con tivo d ella prova biolog ica n elle caYie, con i egni di una meningite nc·u l.a. i cas~ ebbero esito favorevole .

co11 sintoesito posi il secondo Entrambi

La flora batterica del liquido duodenale. G. CALLE.RIO . L 'O. ha eseguilo delle indagini batteriologiche sul liquido duode11a.le estra tto co11 sondina di Ei11horn in 39 i11dividui affetti da svariate forn1e morbose ecl ha poLuto osservare ch e ~ ger111i ch e si riscontrano con inaggior Jrequc11za ed i11 pii1 g·ran numero sono lo streptol'occo del duodeno, lo stafilococco aureo ed il bacLcrium coli: di ques li germi, i11en tre Jo s treptococco del duocle110 pare si troYi i11diffcr e11leme11te JlEdlc· diver se inal a tlie, lo stafilococco aureo ed il b ac lerium coli i so110 riscon trali co11 t111a certa cos ln11za in particolari forme n1orbo ·e quali a11g ioroli li cd il teri infct l ivi .

.

.

Di una particolare forma _di mielosi globale aplastica. P. MoLTENI. - L'O. descrive u11a g·r aYc forn1a di c111opaLia i11 u11 b arnbi110 <li G n11n i, r hc p uò co n id er ar si una varia11te d ell a 1nielo ·i g lo.bale aplas tica, ùalla quale si cliffere t1zia l)Cl' l e oscillaz ioni d el d ecorso clinico, del qt1acl1·o e111a liço e clei r eperti i stopatolog·iri d el l11i.dol lo e c ho rende ragio11e di al cune forme a d ecor so i11o ll o lu11go c he $ Ì p o ·so110 osserYar e nell 1 adulto.

[ANNO

XXXVIII, NuM. 36J

vario g r ado provocale speri1nentalmente col benzolo o con rag·g i X. Tale s tudio lo ha portato a confermare che le ullin1e cellule rimaste nei 1nidolli apl asici non ono li11fpciti, come vuole la t eoria classica d i Askanazy, Schilling, ecc. ma appartengono al retico1o-end olelio come ha s~stenuto per primo Di Gugliel1i-10. Eg-Ii ha potuto confer111are tali vedute anch eco11 ulteriori ricerch e . In animali intossicati co111 benzolo in c-ui produ sse Iorte emolisi con fenilidrazina, seD:za che ne seguissero fenomeni rigenera~ivi dei gl?buli . rossi! dando così l a prova funzionale dell apl asia i111dollare raggiunta , ha Lro~ra to tali el.eme11ti in i11t.ensa f unzione fagocitar1,a, com e finora aveva dimostrato in un solo caso l 'Introzzi.

L'importanza diagnostica • prognostica della prova deJl'iperglicemja alimentare. G. i\L CASTOLDI. -·- L 'O. ha studiato il comporLam ento della curva di r eazione glicemica in vari s tati inorbosi ecl è g iu11to alla con clusione ch e la prova dell 'iperglice111ia alimentare può riuscire utile per la diagnosi differenziale special~ente tra Je affez io11i epalic110 in genere, il diabete mell ito e gli stati paradiabelici , ottenendosi curve con car a tleristicl1e tipich e p er ognuno dei tre g·ruppi ln orbosi s,u cldet ti .

Ricerche sperimentali \ sull'azione delPergosterina irradiata. P. FRASCHINI . - L'0. in base a esp erienze con~ \

1

I linfosarcomi nell 1età infantile. P. :'.\1l OLTEN1. - L 'O. clescrive due casi di linfoar co1ni ; i11 un caso si lrattava di un linfosar co111a pritr1itivo d el ined ia tino i11 t111 ba111.Pino di 5 a11ni, di probabil e orig ine g·hiandolarc; 11ell 'al l ro caso, us erYa to i11 u11 ba111bino dell a Los n e tà, il lun1ore ebbe lJ un to di }Jurlc11za cl al l 'i11lcs li110 cieco .

Le reazioni perifocali e la spleno-polmonite tubercolare di Grancher. · Do tL. P. Moi.;rENI e dol t. \ r. Rossr. - Gli 00. dcscri,·0110 n n caso di reazio11e p erifoca lc rccidi Yflllle uh c i è sempre i:>rese nta la co11 le car.atteris l i.e hc r litLich e d el la classica spl cno-pob11011ite cli (i ra11cl1cr . . J)a llo s l uclio co1n11ar a t ivo cli ques ta osservazio11c ro 11 due =1llfi casi di pn.cuinoniLe caseosa, conlro ll nl i necro copica 111en Le, gli 00. con cludono, in i1cllo co11lras to co11 le Yedu tc di Eliasberg e ~c ula11d , cl1e i11 un pri1110 te1npo i due quadri clinici so110 perfet la111e11Ie oYra ppo nibili. '0110 d 'a, Yi ·o che la sp len o-po h11011ilc di Grancl1er , p er qLu111lo ri,·cs ta l e caralleri .. licl1e is topalologicl1c (co11ge lizio-ess udali"e) d elle reazioni pcrifocali , alJhi a diritlo, p er ]a sua fisio110111ia clinica, acl uua i11qtLaclratura i1osografica a sè. lli\'Ct1dicn. no inollre <1u es la d e11on1inazionc con tro il te r111ine « i11fillrazion e O})iluber co lare » percl1ò giudic:1110 in pro1)rio l 'attribu to epilubcrco1are por indicare u11a forn1a nlorbo a ch e, i11 ar111onia a lJ c Yedule IJiù r ecenli, rite11g·ono di ori:.ri 11 e csrl u i' n111e11 lc sp eri.fico- tos .. ica i11 t111 or ga11 is1110 ipcr-erg ico (allergia secondaria di Rnnke). I

Mielosi aplastiche sperimentali e patologiche. i\ . BA sEnGA. L 'O. ha potuto stt1diarc is to1)alologica111cn le 11n ca_o cii n1iclo ·i globale apla~ l icn u 1nn11a e n1olli ca i di npla,.ia 111idollur e di

do lle st1 co,n igli, è arriva to alle seguenii conclusion~ preli111inari : 1) Alle somministrazioni di· dosi eccessive d 'E. I. , animali adulti ed ani1nali gioYani reagisco110 in n1odo diverso. Mentre infatti il conigl~o adulto, pur tollerando dosi sem~ pre molto alte, soccombe per dosi eccessive di J~ . I ., prese11tando gravi al ter azioni degli organi ( calcificazio11i eterotopicl1e), il coniglio giovane r esi s te lunga1nente alla somministrazione di dosi elev.a t e (20 i11~g. p er Kg. e pro die) e tali dosi indu cono al terazioni, D;OD; gravi, costantemente solo i1el re11e . 2) La somn1inistrazione di dosi subtossi.ch e d 'E. I. cr ea i1el coD:iglio urio sta to di ipersensibilità a dosi tossiche.

Ricerche sperimentali sul meccanismo d'azione del pneumotorace artificiale·. P. DE F1LIPPI. - L 'O. 11a studiato il mecca· nismo di azione del pneumotorace artificiale u sando come animal e d.a esperimento il coniglio, praticaD:do in alcuni casi contemporaneamente la coloraz~one Yi tale. In ques Le preliminari ricerche h a osservato ch e nel pol1none collassato· senza colorazione viLa.le si ha una proliferazione di ele1nenti rotondeggianti nei setti, nelle pareti degli alveoli e presenza di cellule roLonde con ampio protoplas111a libere 11ella cnvità alveolare. Questi elem enti i1egli anin1ali colorati vitalmente mos trano spicca ta azione gra11ulo-pessica .

L 'inversione nucleare o segno di Velez nella tubercolosi polmonare. C. UGGERI . - L 'O. ha esamiD;ato 20 casi di tubercolosi polmonare avanzata ed h a osservato essere in questi freque11te ma 11011: costante il segn() di Velez. Dei tre casi i11 cui tale segno era assente, due ebpero 111 seguito anclamento notevoln1ente faYor eYole. Il Seg retario : P. INTRozzi. I


[ANNO

XXVIII, NuM. 36]

SEZIONE PRATICA.

1330

APPUNTI PER .IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA.

Clinicam ente, si trovano i grandi e lementi

La sistematizzazione dell'esame delle urine fresche. L 'uro-sedimento fresco. U na vecchia tr.adizione l1a consacrato l 'impiego per l 'analisi del~ ' urina 1d~ 24 ore. Quest'uso è particolarm.e nte g·iustifica.t o dallo -studio di un g ran !J.Umero di disturbi deg li scambi nutritivi. Ma più spesso noi abbiamo bisogno .dell 'esame d elle urine fresche , cio·è di urine esaminate dopo un lasso di tempo dall 'emi·ssione quan·to più è possibile breve. 1F ra i motivi che g ius tificano questo esame, H . Paillard (Presse t.I éd., 13 m aggio 1931) ricorda i quattro seguenti: 1) La n ecessità di eseguire g·li esami batteriologici estemporan eam ente su urine d a poco emesse e ra.ccolte in r ecipiente sterile; 2) La fragilità id ei cilindri epiteliali e g r a nulosi; 3) Le mo·difi cazioni profond e cl1e il ra ffre ddamento e l 'invecchiamento provo,cano n ei c ristalli urinari , nTo·dificazioni ·dovute essenzialmente a precip itazioni ·Seconda rie ,ch e spesso masch erano ]a presenza d ei cristalli in iziali , prefo1m,ati n elle vie urinarie; ±) La n ecessità di ·eseg·uire la misura d el 1)H l1rinario u un cam p ion e d i urine fresch e . 1

C.

TOSCANO.

sinto·miatologici: eruzione m .aculo-papulosa, che si este-nde non soltan to sul tronco e sugli a rti , ma anche alla facc~, a lla palma delle mani ed alla pianta dei pi edi; escara di inoculazion e o << macchia ne r a n; evoluzione car.att eristica ciclica, con ascen sion e termica abbastanza brusc.a, cl1e r.a ggiunge i 40° in 2- 3 g iorni, si mantien e atto.r no a tale t en1peratura per circa 12 g·iorni ,per ritornare in 2-3 giorni alla normale; e·vol uzione ·ch e si fa qua i sempre verso la g u.arig ione, sebbene la ·m alattia possa ave.re clelle fo1~me più gravi. Speri1nentalmè.nte , si d evono anzitutto elim i11ar e ( en1ocultura e sierodjag nosi) le infezion i ebertl1i.ane; si farà sempr e la prova di WeilF élix (11ella convalescenza s i os ervan o talora ri~ u ltati p ositivi) e, specialmente n elle forme atipiche, non si ·manch e rà di fare una ino culaz io11e d el sangue d el 111al,ato nel peritoneo d ella cavia, ch e è .sempre negativa nella febbre esantem ,atica, mentre è spesso posit iv.a nel ti fo esan,t ematico. Quan!do s i tratti ·d i uno studio scientifico della m .alattia, non si d·eve tra~ curare l 'inoculazion·e d el san g u e n ella scimm i.a; l 'A. 11.a dimostrato .che I.a ~ cimmia i1nn1unizzata contro . la iebbre esantematica non lo è contro una iniezione ulteriore di sang ue di un n1alato a'ffetto da tifo esantematico . 1

fil.

Valore quantitativo delle prove di Gerhardt e di L~gal per la determinazione dei composti aceto .. • • DICI.

Date le con segu enze g ravi d·e lle perturbazioni •d ell 'equilibrio acido-base del sang-u'e, ch e s i annunciano con la prese11z.a d ell 'a,c.eto!;le e d·ell 'aci·d o diacetico n e.Il e urine, è .im portan·t e conosoer e il v.alo r e qu.a ntitativo d a assegn ar e a lle r eazioni p iù comu11em ente usate per di1nostra r e la p r esenza n elle urine di queste sos t a nze . A. Escudero (Riv i sta Medica LOJtino-A m erica.nia, marzo 193 1), eseguendo la d.e terminazione quantitativa n elle urine dell 'acetone, d el1'acido diaicetico e d el l 'acido f1-ossibutirrico con la variante del m etodo di Sch a ffer e M.ariot proposta d a Pincu ssen , ha potuto con cludere: 1) che la reazione d i Leg·al n elle urine è positiva quando I.a somma d ell 'acet one e dell 'a cido diacetico è ·m ag·g·iore di g r . 0.25 %o; 2) ch e }a r eazione di Gerh ardt n·elle ·urine è positiva qua ndo l a quantità di acido diaceti.co è maggiore di gr. O. 20 %o. 1

1

1

C.

T OSCANO .

CASISTICA E TERAPIA. Criteri diagnostici nella febbre esantematica. Secondo Ol111e r (111arseille-médical, anno 67°, n . 3) si dovranno tener presenti i seguenti due ordin i di fatti.

Emorragie e alterazioni della eoagulazlone sanguigna nella febbre tifoidea. Seco11do P. Emile-Weil e R. Lévy n ella n1agaior parte d ei casi le emorrag ie intestinali ch e ~i verificano neJI.a febbr e tifoidea sono legat e ad uno stato emo.g enico costituzion a lB! o insorto in con seguenz.a d el! 'infezion e tifoid ea. A. ~I. '.Bonanno (Arcli. di Pa:t ol. e Cl. Medica, febbraio 1931) h a .studiato jn 29 casi di t ifo addominale i differ enti fattori ch e .c a-ratterizzan o la coélocrulazione sanguig·na , arrivando alle conclusioni segu enti : 1) l 'infezione t!foid·e a detern1in.a ~11odifi­ cazioni ;e1noplasm at1che: n ella 1nag~1ora.nza dei ,e.asi ,diminuzion e d el tasso d ell e p1astr1ne, più accentu ata n ell 'acme della malattia, e ritorno quasi al norm.ale d~rant~ la convalescenza; in n1inor numero d1 casi prolungaI?en~o del tem.p o di coagul azio ne e di em~rrag1a.; .1n rari casi si os serva la prova del laccio pos1t1va e rl:tard o .d ella r etr.attilità del co.a gu1o; molto frequente ·è a n co·r a la presenza 1 d~ c~llùl e endoteli<.tli , spe,cialmente ,dopo strop1cc10 ; 2) le manifestazioni emorragiche nel corso d ell a febbre tifoidea, e specialmente l e em orracrie intestinali, d e,rono mettersi in rapporto pri'11 cipal:m~nte colle ~Iterazioni anatomicl1e cl1 e l 'infez1one determina; esse sono senza dubbio fayorite dalle speciali condizioni emo1

1

1

1


1334

IL POLICLINICO

plasmatich e cl1e si st.abiliscon·o in c onseguenza d ell ' infezion e st essa n ell'in.d~viduo tifoso, e aggravate d a eventuali preesistenti fattori co~ titu z io11ali rd i ·diatesi emorragica.

c.

TOSCANO.

Sulla cura della febbre ondulante. Rud11e' v e Krun1berg·· (Arch. f. Schijfs- UJ!td Tropen,-Hygieri, Bd. 3'5 , H. 2, 1931) riferisco 110 brevem ente de lle prime o:sservazioni fatte sul decorso ·della febbre maltese nel Caucaso d el nord , dal 1925 in poi: ·c itano 3 casi di pazienti, affet t i da questa infermità, e ricoverati nella Clinica di Stato ·di Rosto,v , e passano infine a ·di.scuterne la terapia. Fu ·dapprima tentata l'autoemoterapia, associata al Riv.anol, senza n·essun risultato positivo; ancl1e l 'Osaesol e le iniezioni di ac. ca·rbonico furono s enza effetto. Si pen sò allora di ricorrere alla radioterapia, partendo dal conoetto che l'agente dell ' infezione d ov esse esser e. innicchiato nella n1ilza , ·e ch e questo organo dovesse essere irr a diato. Sin dalle prime applic azioni la temperatura cominciò a scen·dere, le oscillazioni febbrili si a ttenuaron.o . e si ebbe un miglioramento delle condizioni g enerali: infatti i dolori articolari, le crisi febbrili, i brividi cessarono. Dopo un certo .t empo dalla loro uscita dalla Clinica, tutti i malati seguitavano ancora a godere ottima ~Iute. Anch e un caso di infezione da Bang ha mig liorato con la ra dioterapia. L ' esigu o numer o d ei malati così trattati e la b revità d el controllo non permettono ancora agli AA. di ,dare un g iudizio de finitivo ch e si annuncia per ò ,s in da adesso, favorevole. Minuti particolari sulla tecnica delle ir.rarliazioni saranno ·d ati ·da radiolog i della clinica. V. SERRA. 1

1

Sulle Infezioni umane da B. suipestifer. Nel br·eve 1corso d~ .tre anni E. Bolle r dell'Istituto .d 'ig i·ene dell 'Univer sità di Zurigo, ha i.isola to , in 9 .differenti gruppi di n1a lattie uma n e, p er ben 14 volte (6 dall~ feci , 4 dalla carn e , 1 da l san g ue, ·m~lza, bilie , essudato pleurico) bac illi d el g ruppo de l para tifo , che dopo le opportune r icerch e si erolog iche e c ulturali fur ono classificati c ome B. suipestifer. Su·l la ba ... e d elle rioer che b .a tterio-s ierologic11e e d el decor so cliniico della malattia, in tutti questi ca·s i il B . suipestifer era da· c onsiderarsi com e l 'agente causale d ella m a•l attia. Appar e quindi eviden te, n ei casi 'd .u bbi o non chiari di para tifo-enterite, la necesstà , per la diagn osi , di una prova d i agglutinazione, oltr e ch e col sier o an ti-par atifo, a n ch e col siero a n ti suipestifer. G. LA CAV..\. ..

[ ANNO

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Il siero antipneomococeieo concentrato nella polmonite lobare. J\. Armstrong· e ~ . Jol1nson (BritisJi rned. jo~r1i.., . 25 aprile 1931) ha11no trattato un caso. di poln1onite in un g·iovane, in cui la malattia si era presentata con un quadro addomina l e (dolore al quadrante superiore sinistro e febbre) per cui si praticò una laparotomia , cl1e die·d e esito negativo,_ In seguito, si manifestarono i segni di polmonite a cuta. Repertod el tipo I di pne umococco (fatto in 24 ore col m etodo rapido d escritto ·da Armstrong, in British m ed. jouJrn. , 7 febbr. 1931). Condizioni del paziente quasi disperate. Iniezione endovenosa di 20 em e . di si ero antipn eumococcico I , concentrato. Dopo 12 ore, in ig·lior,amento note.v ole; ulteriore inie zione del sier'o seguita, questa volta, da copiosi sudori. Miglioramento progressivo . In seguito, però, si ebbeto fenomeni di insufficien za cardiaca, per cui il paziente venn e a morte. Dagli esami clinic i e dai reperti di autopsia, risulta ch:e (a parte I 'esito fatale dovuto ai fenom·e ni cardiac.i) il decorso del caso è sta·t o favorevolmente influenzato dalle iniezioni di siero e si può ri tener·e che il processo consu eto dell'infiammazione sia stato notevolmente a bbreviato ·dal siero stesso facendo abortire la malattia . L ' esame necroscopico dimostrò che la risoluzione del processo era quasi completa già al quinto ,g·iorno. ·d i malattia. fil. 1

La polmonite lobare del I tipo curata con l'anticorpo pneumococclco concentrato di Felton. Stabilito nello spazio di 6 ore, con speciale m etodo, il tipo di pneu·m ococco esistente n ello sputo del polmonitico, si procede alla sieroterapia con siero concentrato speciale, prepara to ' da lFelton e contenente 2000-6000 unità per cent. cubico · contro il tipo I e 2000-3000 contro il tipo II. La quantità totale da inietta.re sarebbe · di l50.000-100.000 unità, n.ello spazio di 24 ore. Secondo le statisticl1e di W. D. Sutliff e M. Finland (Jour. A. M. A., 2 maggio 1931) la mortalità si ridurrebbe , con tale trattam ento , di oltre il 10 %, e in molti casi si avrebbe la crisi n ei •p rimi 3 giorni. L'efficacia della sieroterapia è però limitata ai primi 4 ·g i'orni di malattia. M. FABERI. 1

Tipi di pneumococco In rapporto colla malattia. J. T. Smeall (The British Medie. _Journ., 18 a prile 1931) ha coltivato 150 volte il pneum ococco da svariate lesioni. I pneumococchi isola ti da ll ' occhio , dal naso e da i seni accessori erano quasi tutti del ti po IV, In 24: casi di m ening ite pneumococcica, un terzo dei casi era da diffusione d ell'infezione dall'orec•


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chio medio e dalla mastoide e il tipo prevalente di pneumococco è stato il II~. In 5 casi . di meningite consecutiva a poln1onite lobare, una volta c'era il tipo I e 4 ,rolte il tipo II. Su 4 ca.s i di meningite da frattura del cranio fu trovato in un caso il tipo I e in 3 il tipo IV. In un caso di osteomielite della colonna vertebrale con meningite fu i·s olato pneumococco 1del tipo III dal liquor in vita e lo stesso tipo di pneumo·c occo fu isolato dopo la morte d.al fo·c olaio di osteomielite. Furono studiati 60 e.asi di polmonite lobar e, sia coll'emocultura, sia colla cultura del1'espettorato, sia colla cultura del tessuto polmonare dopo la morte e si trovò nel 20 % dei casi il tipo I, nel 58,3 % il II, in nessun caso il III e nel 21, 7 % il IV. Poichè a,d Edimburgo, dove fu fatto questo, lavoro, 5 anni fa il tipo preponderante nella polmonite era il tipo I, si deve ammettere che nella preponderanza dei vari tipi ci sono di tanto in tanto delle variazioni. L 'esame di [}()Ve casi di broncopolmonite ha dimostrato due volte il pneumococco tipo III, che non era mai stato trovato nelle forme di polmonite loba.r e . Su 21 casi di empiema si ebbe nel 66,6 % il tipo I, nel 4.8 % il Il, pure nel 4, 8 % il III e n el 23,8 % il IV. In tre casi di endocardite fu isolato dall'endoc.aTdio il pneumococ co e questo apparteneva u nia. volta al ti po I e due volte ai IV.

di bacilli di Loffler u ccisi al calore . La possibilit.à di qu·esta prova biologica era stata sinora fissata soltanto nell 'erisipeloide sperimenta:le dei conigli. MoNACELLI ~

Recenti trattamenti dell'eresipela. S. Platon (Journ . amer. med. Ass., 5 luglio1930) riporta le osservazioni fatte su 402 casi. di eresipela trattati con i · metodi seguenti: ·1) solfa.to· di magnesia e glicerina; 2) raggi X; 3) raggi ·u ltravioletti; 4) siero antisl'r.eptococcico; 5) radioterapia e siero; 6) raggi ultravioletti ed antitossina. I metodi moderni di trattamento hanno rid-0tto, seoondo l 'A. , la mortalità per eresipe-· la di ci·rca il 44 %. I casi trattati con i raggi X e con qu.e lli ultravioletti diedero risultati immediati molto soddisfacenti. La scomparsa dell 'infiammazione locale ed il rito rno a,l la temperatura locale si ebbero 3-4 giorni prima iehe n ei casi cura ti con il solfato di magnesia e la glicerina. I raggi ult ravioletti diedero un . arresto del1'evoluzione fino dal primo trattamento nel 40 per cento. Le ir.radiaziooi .a ssoci.ate a1lla sieroterapia antitossica ridussero· pure la durata totale. In modo generale, si può dire ch e i modi d i trattam ento influenza·n o n ettamente la prognosi globale dell 'eresipela. L' A. dà la preferen za ai raggi ult r.avioletti che sono a pplicab i1li , si può dir·e, ·dovunque, sono inoffensivi ed esigono, g1eneralmente , una sola applica zione. fil. R. LusENA· Nell' eresipela. L. Hallay (JV!iirich. ·m ed . Woch ens. , 17 a priContributo alla conoscenza dell'erislpeloide. le 1931) ha trovato giovament o con l 'u so d el Balbi (Dermosifilografo, 1931, n . 2) avendo bicarbonato di sodio ch e viene spolverato matavuto occasione di osservare cinque casi di eri- tina e sera sulla lesio·n e eresipela tosa. In .tre sipeloide dei quali .dà la de &crizio11e clinica · casi chie riferisce ha ottenuto un buon su ccescoglie l'occasione per riassumere 1e 1co11oscenze ·SO. Il metodo gli è stato su ggerito dai vantagattuali su questa affezione, ·descritta per la gi che si o·t teng ono con analog o trattamento prima volta daJ Rosenbach (1887). L 'a gente nelle u stioni ree.enti di primo grado. Le m anifestazioni eresipelatose scom paiono etiologico, bacillo di Loffler, ·sarebbe da identifil . ficare con quello del mal rosso d ei suini, e con in un paio di giorni. quello della setti ce'm~a d ei topi. Le lievi diffeMEDICINA SCIENTIFICA. l'enze morfologiche e culturali presentate dai tre mic rorganismi non devono far ammettere Contributo allo studio della patogenesi delle ulcere che si tratti di tre microbi affini ; il microrgagastro-duodenali. nismo sarebbe u·n ico m 1a si m odificherebbe Neuman , P. Dem oor e Delayers, h anno coadattandosi ai diversi substrati. municato alla Società Belaa di Biologia (Cpt. Le lesioni cutan·e e sono rappresentate da rend. S éance Soc. Biol., tom e CV, 1930, pag. chiazze più o m eno estese. leggermente sol- 887-890-892) i risultati dei loro tentativi spelevate sul pianò cutaneo, di colorito rosso-blua- rimentali destinati a chiarire la patogen esi delle. stro, dolenti alla pressione, poste su le dita ulcere ga stro-duodena ll , riproducendole speridelle mani, })er lo più in rapporto con soluzio- men talmente n egli animali. ni di continuo ch e rappresentano la p orta di Essi hanno sezion ato il duoden o al disotto entrata del virus. Il contag io si ha per lo più dell 'ampolla di Vater, ed hanno praticato l'abper contatto con suini affetti da inal rossino. boocamento termino- la terale del inoncone duoBalbi ne~ suoi casi ha ottenuto un 'intrader- den ale prossima le all 'ileo; han no poi sezionato morea~ione positiva, u san·d'o una sospensione il d uodeno a livello .d-el piloro, evitan do di trau1

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matizzare il coledoco, ed hanno affondato il moncone pilorico del duodeno, riunendo infine .con anastomosi termino-terminale lo stomaco .al d ig iuno pri1r1a sezionato. Grazie a questo intervento, l e secrezioni bi· liari pancrea t.i ch.e e duoden.a li passano· direttamente n ell 'ileo e non intervengono nella neutralizzazior1e del succo gastrico acido qu.ando esso e·n tra nell 'intestino. Sono stati operati 27 .cani : dal complesso dei .risuitati, derivano le seg·uenti conclusioni: 1) la derivazione del contenuto duodenale n ell '.iJeo, provoca nel cane la comparsa di ul, cere d.eJ digiuno nella metà dei casi circa. 2) L'intervento provoca , in genere, una perturbazione funzion .a le considerevole e un denutrimento progressi,ro, !ino alla morte. 3) L 'arrivo dei succhi duodenali, biliari ·e pan.creatici n ella parte terminale .dell'intesti· no tenue, diminuisoe l 'attività digestiva di questi agenti e irrita profondamente il tratto di canale intestinale posto a vall e de Il 'anastomosi; -0nd e la diarrea con sangu e e muco nelle feci. 4) Il dimagrimento non può essere considerato come fattore determinante dell 'ulcera, p er una diminuzione della resistenza organica dei sogg·etti operati; molti di questi sono divenuti cachettici senza per questo, mostrare delle ulcere. -O) Le ulcere sono ecoezional!llente uniche. in genere sono mu!tiple (sino .a 8 in un caso). 6) Esse hanno m.a croscopicamente l 'aspetto cronico e calloso caratteristico delle uloere dell 'ormo11e, comunque rapida sia stata la lo~ ro comparsa. 7) Le lesioni tipiche sono state trov.a te sempre n el digiuno . 'Coniclu·dendo si può afferro.are che l 'abboccamento allo s tomaco di u11a parte dell ' intestino tenue , sprovvisto del normale afflusso di succhi du·o denali, biliari e pancreatici, provoca la comparsa, n ella mucosa di questo tenue, di lesioni trofich e corrosive , che rassomigliano alle ulcer e ch e si osservano n e] duodeno dell 'uomo . La presenza dei suic chi duodeno· bili o· pan e re~ · tici sembra esser e indispen sabil e al mantenimento della buona vitalità· delle cellule intesti11ali , sia per la loro azione alcalinizzante del cl1in1 0 aci do, sia per qualche altra azione non bene conosciu't a. In u ccessive esperienze , destinate a discriminare l 'azione di questi varii succhi, gli AA. hanno ottenuto, derivando la bile ed impedendo la su a azione alcalinizzatri·ce, la comparsa frequente di processi flogistici e di ulcere , in tutto simili a quelle umane de] duodeno. La derivazione, infine, d ei succhi duodenali ~ pancreatici ha provocato la rapidissima comparsa di lesioni irritative del digiuno, che si attenuan o in secruito. Altre ricerch e son o in corso. V. SERRA. 1

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VARIA. I medici e la lingua italiana . Si fa un gran 1discorrere, oggi, di affermazioni di italianità, di rivendicazioni nazionali, rr1a si dime11tica troppo .spesso che la più effi cace 111anifestazione di nazionalità si trova 1Jro1)rio n ella lingua cl1e , invece, mai come in <Iu·esti tem1)i è &tata tanto sconciata. Date un 'oc·chiata a.d un giornale sportivo e, se non siete della IJartita o non avete una buo1ta co110 ce11za d.ell ' ing·lese, 11on ci capirete nulla. Accanto al gergo imbarbarito degli sportivi trov i.an10 quelli pure pi eni di parole straniere della moda, deg·li alberghi, dei mecca. . ' . n1c1 e COSl via. Ma an ch e i m·edi ci danno un contributo nu11 indifferente .a· questo larvato servaggio allo straniero, sia .a.dattan.do malamente i vocaboli stranieri con una falsa desinenza italiana, sia traducendola erroneamente, sia addirittura trasportan.do di san.a pianta i vocaboli o le locuzioni straniere senza I1'emme110 n1etterle fr.a virgolette o·d in corsiyo. Gli esempi non mancano; basta aprire un g·iornal e od un libro me dico per trovarne a josa . Ne riporto alcuni senza citar.e la fonte per pietà deg·li autori o deg·li editori, ma so110 tutti docum.entati. Ecco·n e taluni ch e stanno a·d indicare la più crassa ignoranza: cc il tifo nella gJ~oss ezza n (per il ,t ifo . neìla ·gravida11za, grossesse in francese); la cc durata dei sen.i » (}3-e.r durezza = diz.reté); « i cavalli gormosi (per n1orvosi = gourmeux ». « Travaglia da· massone n diceva, alludendo al padre, il figlio di un muratore che lavorava in Francia; gergo scu sabile in un ra.gazzo , sia pur di famiglia italia·n a ma nato ed .a llev.a to in ambiente francese. Ma ch e dire di un me.dico ·che vi scri,re: « la puntura di assagg·io ·di un essudato dà luogo », rfrase i1ettam ente francese~ Ancora più cc eclatante » (per dirla con ·un altro .collega) è l 'accenno alla « rotina t:erapeutica n, che fa pensare a misteriosi congegni dentati ch e muovano I.a terapia. Di pura mar.e.a fr.an oese sono ancl1e: cc il declino » (per ·decremento, .declinazione), cc le piaghe n (per ferite), cc il pugnetto )> (per pol. . o), bordi e debordare (per margini e sporgere o sorpassare), },a « grippe » per influenza e, embra persino impossibile ma pure lo si ved e ogni tanto usato, cc m .orbido » per m,o rboso. Il ma imo inquinamento è dovuto senza dt1bbio alla lingua fr.ancese e se ne comprendono le rag ioni. Qualunque italiano si illu~e di compren1dere bene ogni lavoro scritto in fran cese, salvo naturalm.ente ad impuntarsi per quei vocaboli ch e si· disco tano alquanto dall ' itali ano o di cui il dizionario (se-mpre- insuffi cjente per i vocaboli tecnici) non riporta il corrispondente in italiano. Tali ,-ocaboli vengono allora messi con desinenza italiana o 1

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riportati nie lla lingua originale ed assumono l'aspetto di parole appositam·ente coniate per indicare quel ·dato fatto, mentre non sono che l'applicazione ad ssso di parole del linguaggio comune. Ed eoco l e << poussées n, il « débit » degli urologi, le « ag1raffes », il cc biberon n, il « cachet », il « bistournage » (che mi venne segnalato dal dott. E. Cartolari) per bitorsione (significa an.che castrazione). E che dire del e< bleu », parola che dall 'Italia oentrale in giù viene, poi, letta ({ blé )) e corrispondé quin·di a grano, frumento? Non abbiamo noi il nostro cc turchino » od almeno il cc blu n ? Questo malvezzo 1di usare d elle parole straniere 1direttam.ente come tali od appiccicandovi alla memo peggio una d esinenza italiana, procura· anche una cattiva fama alla nostra scienza· perchè indi,ca di quanto essa sia debitrice ad alitri paesi. Cl1i legge cc cu:r.ette », cc piombaggio » e cosi via, compren·de subito che chi ha introdotto tali strumenti o tali tecniche non è s tato un italiano, poichè altrimenti avrebbe dato ad esse un nome chiaramente italiano. E pur di scimmiottare· lo straniero, per abbreviare la parola cc pneumotoraoe », I)Ura gloria italiana che ntessuno c i contesta, i1on si esita ad adottare « pnx », abb·r eviazione ammissibile per a ltre lingue che uniscono l a x finale alle due prime lettere, ma che p~r noi non in1di ca nulla. Trov·erei più giustificato l'uso di cc pnt » (quale viene adottato nella parte redazionale di « Tubercolosi »), unendo cioè le due prime lettere, con la· prima 1della secoD;da parola. Alle parole si aggiunge il ·frasario ed abbiamo: cc il mi,crob-0 che gioca un ruolo secondario »; l'aJ.ione vis-à-vis del bacillo di Koch », << a livello » per dire in corrispon·denz,a e cosl • via. Meno frequenti m .a che tradiscono forse un 'ignoranza od una n on·curanza maggiore sono le parole trasportate dal tedesco o dall'inglese. C'è prop-rio bisog·no di di!e « ~ung er­ pain » per dolore d.a fame od « Arbeitshypothese >> p er ipotesi da lavoro, oppure « oral sepsis » per sepsi orale; « Grenzgebiet >> per zona limiite? L 'ignoranza d,ei tra·duttori si manifesta, per esem,p io, i·n « rometaic resolo >' (chi sa quanto è stato imbarazzato quel tra·duttore <li .fronte a quel « roh )> che significa grezzo I); nell' « estratto libe ro azotato », che non significa nulla, invece di ·dire privo di azoto (Azotfrei), op,p ure .ne « le sostanz·e amilacee azotate )) , frase anche essa senza significato, per le cc sostanze del gruppo amirlico n. Ancora più divertenti sono gli svarioni per la lingua inglese, .che è piuttosto ricca di parole apparentemente simili ad alcune delle nostre , ma id i ben diverso signifi~to. Basterà citare, fra gli altri, la -<< gum-acacia » tradotta in a ca·cia, m entre è la nostra gon1ma arabica, 1

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e l'olio 'd i castoro, « castor-oil n che è invece l'olio di ricino. E la lista potrebbe c ontinuare ... Bisogna riconoscere che oggi, meno che mai, è agevole il man tenere la purezza della lingua, con tutto il rimescolìo di r.azze, , c on le continue correnti di nuove idee, di nuove .abitudini e, quin·di, di nuove parole che ci apportano le altre nazioni . D'altra parte, la lingua è un organismo vivo, .ch·e non può rimanere rigida·m·ente fissa come vorrebbero certi sorpassati puristi. Come delle squame epiteliali ch1e si sfaldano, muoiono le parole, mentre altre n·e vengono introdotte d.a nuovi modi di vita (lo ha detto Orazio circa venti secoli f.a !). Inol.t re, è un fatto che talvolta vi sono delle parole che è assai difficile rendere effica·c em ente in italiano, p~ggio ancora poi quando la questione è &tata pregiudicata dal1'uso inconsulto che ne h anno atto i primi che se ne sono occupati. . ~1a la forza e la vitalit à di un popolo, come di u·n a lingua, si misurano dalla capacità di assimilar.e , di far proprie e di ren·dere effica1cémente nel proprio linguaggio le parole e le idee di a ltri. Con un po ' di buona volontà si riesce quasi sempre a girare la situazione ed a trov.ar e la parola corrispondente a·d.a tta; il non farlo è segno di pigrizia o 1di sciatterìa e dimostra poco amore e poco rispetto per il proprio Paese. Ed anche gli editori di traduzioni (sia ·di libri ·Che in g iornali) vedano di non affidarle a cl1i ha soltanto una superfici.alissim.a conosoenza id.ella lingua e dell'argom ·e nto. Stiamo lontani d .a un'eccessiva e ridi·col a ricerca-tezza, dal pedante purista che vorrebbe la lingua del trecentq : egli è dannoso alla nostra causa quanto il frettoloso scrittore che butta g iù le .sue i1d·e'e in un barbaro gergo invece di tradurle nella nostra ling ua dignitosa e sonor a. Come sempre, in medio stat virtus. A. FILIPPINI.

POSTA DEGLI ABBONATI Al .doit. M. G. da L.: Non vi sono in Italia libri rig11ardar1Li la me.dicina militarie ed il servizio sanitario militare in pace ed in guerra con1e ella d esid era. Qualche notizia potrà avere nel lavoro di A. CAsAnINI: cc La medicina militare nella leggenda e n ella storia n, Rom.a, Giornale di medicina mz:litare, 1929, L. 60, in cui vi è un capitolo sui ·servizi sanitari militari dalla costituzione dell'Unità italiana ad oggi. Veda anche G. Boscn1: « La guerra e le arti sanitarie n . Monda1dori ed. Milano. L. 18. tDalla Scuola di Sanità militar.e a Firenze potrà ottenere forse le· dispen se d ei corsi che vi si impa rtiscono. Come ri·cett.ario, le consig lio il cc 1For1n11lario terapeutico » di E. VENEZIAN, L . Pozzi, ed., Roma, L. 25. fil.


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NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE La denuncia degli aborti. G. Ma .,simi (Il Diritto Pubblico Sanitario , n. 7, 1931) espon e le difficoltà che si incontran o n el riempire i moduli per la d'e nuncia degli ab orti forniti dal Pr·cfetto conformi al tipo stabilito dal Ministero dell'Interno, difficoltà p ratich e m;aggiormente avvertite da chi più risen te la coscienza del dovere. In detti moduli si chiede : 1) In quale g iorno è avvenuto l 'aborto. L 'ostetrico a rig ore non potrà r egistrarvi ch e il g iorno della sua prim.a visita o quello del s uo inte-rvento operativo p er completare l 'aborto se questo fu incompleto . 2) Il n om e ·della donna . Se l 'ostetri co già conosce la sua cliente la cosa è facile, ma se appositament e si è cer cato un m edico che n on si con osce, questi dovrà attenersi alle risposte ch e g li ven gono date, e non solo per il nome, m.a pure per lo stato civile e per il domicilio . 3) Se l 'aborto fu spontaneo o provo0.ato. E com e potrà un ostetrico risp endere con sicur ezza a tale doma nda pur tanto impoJtante? Nulla po trà ricavare dall 'andam ento clinico, identico in ambedue i casi. E se l'ostetrico, p er a pprezzam enti p ersonali, o d a confi.cienze avute, riesce a sapere ch e l 'aborto fu procurato , l) UÒ egli , sen za averne le prove , dichiararlo per scritto al m edico pr ovi·n ciale? P erciò g li ostetrici con tinu eranno a riempire i moduli dichi aran.do ch e l 'ab orto fu spontaneo, perch è n on possono fare altro . 4) La legge , e per essa il Medico Provinciale, vuol sapére la cau sa ·d ell 'ab·o rto. Molti a borti .denun.cia ti qu.ali spontan ei, come si è già detto, son o effettiva m en te procu :r.ati e l 'ostetrico n on potendo scriverlo per ma ncan za di prove, dovrà trovare una causa qualunque da registrare sul m odulo. E poi, an ch e cleg.li abort i spontan ei non sem pr e si con .a sce la causa ; m a p·er evitare indag·ini noiose è prudente .scr ivern e un.a probab ile. A prova di ciò l 'A. riporta un caso a lui occor so. 5) Si deve d ich iarar e an ch e il n om e d ella levatrice ch e è ricorsa a ll 'opera d ell 'ostetrico o chi h a assistito la ·donna. Questi fatLi non si escludono come for se ricl1ieder cbbe il modulo; ma n ei casi di a bor to 11rocurato la levatrice si ecli ssa prima dell 'arri vo del inedico. Ed a tal proposito 1'A. accen11 a a circo tanze tanto d iverse, ch e m ale vengono in q t1adrate n el modt1lo stesso . L 'A. conclu de ch iedendo ch e i moduli per la denun cia d egl i a bor ti ven gan o m odificati e

ch e vi sia esplicitamente riconosciuta la facol tà all'ostetrico di lasciare in bianco le risposte che non può dare con tutta sicurezza. Fa osservare inoltre che col riempire quelle schede di denuncia così minuziose, con tutte le incertezze e con i sotterfugi che l'esperienza sug gerisce, non si raggiunge alcuno scopo nè alcun dato statistico sicuro. •

Un, ·commento redazionale rileva l 'interesse delle osservazioni fatte dal dott . Ma·s simi. Esso fa notare che la denunzia deve riman ere segreta. Il m ·edi·c o provinciale non può violare ques to obbligo, per qualsiasi i:notivo. Il nuovo Codice penale riafferma, n.e ll'art. 365, l 'eccezione all'obbligo d>el referto, quando la p er sona a ssistita possa essere esposta a procedimento penale. Pe-r conciliare il dovere giuridico risultante dall 'arti,colo 365 del Codice penale con l 'obbligo d·e lla cl-enunzia amministrativa, è necessario riconoscere e sopra tutto osservare il vincolo del segreto amministrativo, almeno sino a quando per lo stesso fatto non sia pree·n tato r eferto di d·elitto per aborto procurato, .a.a chi ne h.a il dovere e la responsabilità; cioè sino a quan.do non risulti po·sitivamente che il provve,d imento non esponga la persona as-

siS·tita a responsabilità penale. P er ch è la denunzia degli aborti :corrisponda a l suo ·s copo, il modulo dovrà essere riveduto e m eglio compilato e contenere le sole indicazioni utili allo scopo e ch e il sanitario può dare con sicura :c oscienza. L'arg om.ento è molto delicato. Le difficoltà pratiche sono avvertite specialmente d.a coloro che hanno maggiore sensibilità e più forte coscien za d el dovere .

CONCORSI. POSTI VACANTI.

ARco (Trento) . - Scad . lp seLt. ; 2a condo tta ; riY·olgersi segr et. com. ARIENZO-SAN F ELICE (Napoli) . - Ufficiale sanit. ; L . 9500; scad. ore 12 del 30 sett. P er informazioni e chi arimenti rivo lgersi alla Segreteria d ell 'Ufficio Provinci al e Sanita rio presso l 'Alto Commissar io p er l a Provincia di Napoli. (T orino). A tutto 10 n 9v.; L . . 9000 per 400 pov . ; aumento 50 % in 20 anni ; p er cavale . L. 1900; se uff. san . L. 600 ; rjduz . 12 %; età li1n . 45 a .; tassa L. 50 ,10; doc. a 3 mesi d al 6 ag. B ARDONECCHIA

(Alessand ria) . - Scad . 4 nov.; L . 6500 e 4 quinquenni d ee. , ol tr e L. 500 uff . san .; ridu z. 12 %; età lim. 45 a. ; t assa L . 50 . CA SORZO

CA STEL

S.

P1ETRO

per Montecalderar o.

(B ologna) . -

Scad. 15 sett . ;


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CHIARI (Brescia). - Scad. 14 nov.; L. 9000 oltre L. 3000 trasp., c.-v.; riduz. 12 <J~ ; Lassa L. 50. FoRLÌ. Comune. Scad. 30 sett.; med. chir. .supplente; L. 9000 e 10 bienni ventes., oltre L. 4000 trasp.; ritenuta 12 %; c .v.; età lim. 35 a.; doc. a 3 mesi dal 15 ag.; serv . entro· 20 gg. GENOVA· Spedali Civili . .,..-- Due assistenti medici· ' proroga 16 sett., ore 15; L. 4275 oltre indennità L. ~ per ogni guardia diurna e L. 10 per ogni guardia notturna; titoli ed esami; età lim. 30 a. u~ 20 fe~.; tassa L. 50; doc. a 6 mesi dal 25 ag.; r1volgers1 segreteria (Ospedale S. Martino) . LAMPEDUS'\. e LINOSA (Ag;tgento). Scad. 10 -0tt.; per fraz. Lampedusa; L . 8000 e 4 quadrienni .decimo. LA SPEZIA., R. Prefettu1 a. - Scad. 30 sett.; uff. san . di Vezzano Ligure. L1v1GNO (Sondrio) . Stipendio L. 10.000. In.cJennità di caval catura L. 3500. Id. di trasferta L. 1000. Id. di U.Cfici ale Sanitario L. 500. Adeguato co1npenso per la ten11ta dell 'Armadio Far- · i11aceulico. Il tutto da rici11rre del 12 %. Aumento ·di un decimo ogni cinque a~ni. Domanda e documenti di rito, entro il 5 ottobre, al Municipio di Livigno. 'fassa con corso L . 50. Le altre condizio11i risultano dal Capitolato visibili in Munici1)io in orario cl ' ufficio. . ~fILANO. Il Comune di Milano ha bandito un co11corso pubblico per titoli e per esami a 24 posti di Medico di lliparto. Il termine utile per la presentazione delle domande scade il 1° dicembre 1931. Per chiarimenti gli interessati potranno rivolgersi al Mu11icipio, Ripartizione Per sonale. .Mu ssoLINIA DI SARDEGNA (Cagliari) . - Scad. 18 sett.; L .. 8000 oltre L. 1200 trrasp.; riduz. 12 'io· PADOVA. Ospedale Civile. - Assistente effeltivo di chirurgia; L. 5000 decurtate del 12 %, due bienni dee., no~ c ..-v .; medaglie di L. 30 per guardie di 24 ore; scad. ore 17 del 21 sett.; età lim. 30 a. al 21 ag.; tassa L . 50,10 alla Tesoreria; serv. entro 20 gg. PAULARO (Udinef. - Per t~toli. Assegni annui ~oggetti alle legali trattenute: Stipendio base lire 11.000, dedotto del 12 %, L. 9680, aumentahile del decirno per 6 consecutivi quadrienni. Indennità di servizio altivo L. 600, con riduzione 12 %, lire 528. Indent1ità mezzo 0 bbligatorio di trasporto, L. 3000, meno 12 %, L . 2640, se con automobile o cavallo; L. 1500 meno 12 %, L. 1320 se verrà usata la motocicletta. Vfficiale Sanitario L. 1000, 1neno 12 %, L. 880. Indennità caro-viveri a norma capitol ato, decurtaita in base alle vigenti disposizioni. Tassa conc-0·r so L. 50,10. Documenti di rito. Scadenza 30 settembre. P er ottenere il bando di con cor so e chj arimenti rivolgersi all a Segreteria Co111unale. PAVJA. R. Pref ettura,.. - Ufficiale Sanitario, Me<lico Capo del Comune. Per titoli ed esami. Stipenclio iniziale L. 13.000 al lordo· delle trattenute di legge, n on ch è d ell a rid uzione del 12 % di cui al R. D. L. 20-11-1930, N. 1491. Cinque aumenti quin<.1uennali d el decimo, d ei quali i primi tre ciascu110 al compier e dei primi tre trienni e gli ultimi due ognuno al compier e dei due quadrienni su c{'essivi. Inden11ità annua di L. 3000 quale assegno ft1nzioni Ufficiale Sanitario, nonch è un supple111ento di servizio attivo di lorde L. 2600 annue, 1

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SEZIONE PRATJCl\

oltre. i diritti sanitari a n orma di legge . Tali assegni non sono compt1tabjli per l a pensione e sono soggetti alla riduzione del 12 %. Domanda e docum enti, l 'elenco dei quali e gli altri chiarimenti possono essere richies ti all 'Ufficio Protocollo del iviu?~cip·io di Pavia, deb·b orÌo pervenire al predetto Uff1c10 non più tardi delle ore 17 del 30 novembre 1931. REGGIO C~·\BRIA. Con-gregazi one di Carità. Due post.i, per ~itoli: primario chirurgia generale e g1necolog1a con incarico direzione Ospedali Riuniti. Stipendio annuo lordo L. 14.000 e L: 4000 .P~r d etto incarico, con alloggio; primario inert1c1na generale co11 incarico servizio analisi. Slip. annuo lordo L. 12.000 e L. 4000 p er detto incarico . Due aumenti quinque11nali. Compartecipazion e 70 %. Scadenza 10 ottobre 1931. Rivol O'ersi Congregazione di Carità. b RoccASTRADA (Grosseto) . - Proroga al 15 sett. : L. 9400 r~dotte del 12 %; età lim. 35 a.; t assa L. 50. · ScLAFANI ,_(Palermo). - Scad. 28 ott.; L . 15.000 oltre L. lnOO se uff. san.· riduz. 12 01 1· tassa ' 1° L. 50,10. Co11sor.; a tutto 10 sett.; L. 11.000 aumentabili, oltre addizionali L .. 2 50 e L . 3,50 sul 2• e 3° migliaio, L . 4 oltre; trasp: lire 4000; uff. san. L. 1000; ambul. L. 300; riduz.; doc. a 3 m esi dal JO ag.; se.rv. entro 15 gg. SETIIl\iO TAVAGNAsco (Aosta) . - Scad. 30 se tt.: L . .10 . 00~ e 10 trienni ventesimo ; addizionale poveri L. oOO, per 11ff. san. L. 800, c. -v .; e tà lini . 40 a. ; tassa L. 50 . SESTRO

(Cremona). -

'1• · Utilissimo ad ogni Medico:

li Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Slato. Avv. Giovanni se1vaggi, Esercente in Cassazione. Editori: Fratelli pozzi -

Roma

Il N umero 8 (Agoeto 1931) conti ene : I limiti di competenza degli organi dell'Amministra· zione nella nomina dei sanitari condotti e l'eventuale abolizione del diritto di scelta. Note sintetiche: Il servizio di v~gilanza igien1ica lo-0ale. Rassegna di giurisprudenza : Concor so. Laboratori di i giene e profilassi. Fa-ooltà d'i scelta. - .Medico oon· dotto conoorzia le. Scioglimento e riooetituzione del consorzio. N-01IDi1n1a. - l~eperto. Caso che preeenti i ca,,r atteri di un ·delitto. Valutazione <)lbb1iettiva. Oc.ntratto di impiego avente per oggetto prestazione professionale. Difetto di t itolo legale. Invalidità. Ef· fetti. - R~pcmsabilità civtile del chirurgo per fatto colposo. - Vendit a di medicinali e specialità. Prezzi -01b bli.gatori. Leggi e Atti del Coverno : Nom ina dei santi.truri condct · ti. Norme inteI'pretative della circolare 20 gerunaio 1930, n. 20400-20289. - Indagine sul goz71ismo. Vi· gila..nza igieni ca del latte. - Lotta antima larica.

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Prezzo di ogni numero separato, L . 5. L 'abbonamenl-0 ai dodici Numeri del 1931 costa L. 3 6, ma agli associati al <e Policli11ico » è concesso ,o er sole L. 30, ch e vanno inviate, m ediante Vaglia Postale o Bancario, all 'editore Luigi Pozzi, Via Sistina 14, Roma.


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IL POLICLINICO

rtOTIZIE DIVERSE.. 8° Congresso internazionale di medicina tropicale. Come già annunciammo, si adunerà ad Amsterdam dal 12 al 17 settembre, col patronato di S. A. R. il principe Hendrik der Neerlanden, sotto la presidenza del prof. G. Grijns. Temi: 1° avilamir1osi, in specie beri-beri; 2° febbre-gialla e leptospirosi ; 3° elminti, in specie anchilostomi; 4° malaria, in specie febbre ittero-emoglobinurica. Quota 12 fiorini olandesi ovvero· 1 lira sterlina. Rivolgersi al segretario generale, Dr. E. P. Snijder, Instituut voor Tropische Hygiene van het Koloniaal Instituut, Mauritskade 57, Amsterdam, Olanda.

26° Congresso internazionale di anatomia. L 'Associazione degli anatomisti ha tenuto la sua 26a riunione a Varsavia, sotto la presidenza del prof. Rouvière di Parigi. L'organizzazione è stata curata in modo perfetto dal prof. Loth. La prossima riunione avrà luogo a Nancy nel 1932; quella successiva a Lisbona.

2° Congresso internazionale di ortodontia.

Si è svolto dal 20 al 27 luglio a Londra, alla presenza di autorità scientifiche e di numerosi rappresentanti della specialità, venuti da tutte le parti ~el mondo. Meritano speciale menzione una conferenza del prof. Elliot Smith sulle cc Tendenze evolutive interessanti i denti ed i mascellari », illustrata da numerose · proiezioni, ed un 'altra di Sir Arthl1r Heilh su cc Estetica e deformità ». Al banch etto sociale p arlarono i rapprese11ta11li di venti nazioni. Per l 'Italia prese la parola il prof. Corrado D'Alise di Napoli , il quale, dopo aver tnesso in evidenza la stretta relazione di tutti gli organi del corpo u1nano nello stato normale e patologico, ricor<lò come, in considerazione di questa fo11damentale legge biologica, in Italia non si sia mai avut a alcuna scuola auton o1na di odontoiatria, e questa specialità sia stata sempre considerata un ramo della medicina, principio codificato dalla legge Mussolini del 1924, la quale non solo confermò l 'obbligo della laurea in medicina e chirurgia per l 'esercizio dell'odontoiatria, ma rese obbligatorio l 'insegnamento di questa materia in tutte le Facoltà inedich e del Regno.

1° Congresso Internazionale di psicoterapia, Ipnologia e psicologia applicata. La ~e Société de p sychothérapie » di Parigi organizza, in occasione dell 'Esposizione coloniale, un Congresso internaz~o11ale, dal 28 settembre al 4 oltobre. Esso comprenderà: una seduta sole11ne al cc Palais des informations » alcune conferenze, varie sedt1te destinate a relazi~ni e comunicazioni, una serie di escursioni e festeggiamenti varj. La quola d 'iscrizione è fissala in 50 franchj . Presitie11ti 011orari del Congresso sono : C. Richet, P. J ane t, Laign el-Lavastine, Fribourg-Blanc, Mar afi on, 1'1arinesco, ecc.; presidente effettivo è il dolt . Bérillon. Indirizzare le adesioni e i titoli delle comunicazioni al segr elario generale dottor Pierre Vach et , boulevard de Courcelles 8 Paris (XVI0 ) , Fran cia. '

[ANNO XXXVIII, NuM. 36J

Congresso italiano di ostetricia e gineeologla. Come ne abbiamo già dalo l'annunzio il Congresso Nazionale della ,Società Italiana dl Ostetricia e Ginecologia si svolgerà in Milano presso la R. Clinica « L. Mangiagalli » nei giorni 18-21 ottobre. Le relazioni scientifiche proposte dall'ultimo Co~gresso hanno i seguenti temi: prof. E. Alfieri, cc Gli interventi conservativi nelle annessiti. Loro risultati immediati e rem·o ti »; prof. E. Cova, cc Le indicazioni ~ediche della interruzione della gravidanza ». Inoltre si preparano numerose comu r1ir.azioni individuali sui temi di rel.azione ed affini. Una seduta sarà dedicata ai pro,b lemi demografici e.d assistenziali, in collaborazione coi rappresentanti dell 'Opera Nazionale per la Maternità ed Inf.anzia. ' Il 18 ottobre, iniziandosi il Congresso, verrà inaugurato il monu1nento a Luigi Mangiagalli nell 'atri_o dell 'Istituto che ne porta il nome veneralo. In occasione del Congresso sarà r accolta, in vast~ locai~, un:a interessante Esposizione di materia1e clinico did.atltico; in vari Istituti ginecologici e di branche chirurgiche affini si svolgeranno sedut e operatorie dimostrative; si organizzeranno inoltre gite e riunioni sociali, ricevimenti, visite agli Istituti milan:esi, ecc. Il Comitato ordinatore è presieduto dal professore E. Alfieri; $egretario ne è ~l prof. F. Vozza. La sede del Comitato è: via Commenda 12, Milano.

4° Congresso nazionale contro la tubereolosi. La Federazione Italiana Nazionale Fascista per la Lotta contro la Tubercolosi comunica, che il IV Congresso Nazionale in Bologna che doveva in.augurarsi il giorno 4 ottobre, è stato definitivamente fissato per i giorni 11-.14 ottobre. Il Congresso comprende d"t1e Sezioni relative alla Società per gli Studi scientifici della tubercolosi presieduta dal sen. E. 1'1aragliano e alla Società di Medici di Sa11atori e Dispensari presieduta dal1'on. prof. E. Morelli. La presidenza onoraria è stata assunta da S. E. l 'on. Leandro Arpinati, Sottosegret ario di Stato all 'Inlerno, e la presidenza del Comitato ·ordinalore da S. E. l 'on. prof. Raffaele Paolucci, presidente della Federazione. I~ occasione di questo Congresso si terrà il Congresso Nazionale delle I11fermiere visitatrici e Assistenti sanitarie, sotto la presidenza deJla contessa Carolina Isolani. Il Congresso si chiu(lP.rà con un 'assemblea generale della Fedèrazione. Segretario generale è il prof. F . Bocchetti. Gli uffici hanno sede in Ron1a , via Nazionale 172.

Giornate di talassoterapia pediatrica. In conformità all'annunzio datone si sono tenu' con l 'interte nei giorni 29 e 30 agosto a Grado, vento di numerosi congressisti, alcuni dei qua1i dall 'Estero. All 'inaugurazione parlarono i proif. Ruata e Ce.r esole, il dott. Botticelli ed altri . . I temi trattati h anno destato vivo interesse_

2° Giornata Italiana del Reumatismo. L 'Associazio11e Nazionale Jdroclimatologica e di Ter apia Fisica, in accorcio con i] Comitato ordin atore della 2oa Riunion e della .Società per iJ


.[ANNO XXVIII, NuM. 36]

SEZIONE PRATICA

Progresso delle Scienze - che avrà luogo in Mi.lano dal ~2 al 18 settembre - ha anche quest 'an no org~n1zzato un~ grande giori1ata idrologica la 2a Giornata Italiana deJ Reumatismo - che si svolgerà a Salice 'ferme (Pavia) · il 19 settembre con comunicazioni dei proff. P. Rondoni, L. · Devoto, A. Ceresole e del dott. Massione. La Società delle Terme e ~l direttore sanitario comm. dott. Diviani preparano gentili accogl ienze ed offriranno U:f\ banchetto. In quell 'occasione sarà .anche visitata la Stazione Idroclimatica « Carta del Lavoro », filiale della Clini ca del Lavoro di Milano. Alla riunione sono invitati gl 'iscritti alla Socie Là del Progresso delle Scienze ed all 'Asso~ie­ zione Italiana di Idroclim atologia . ·

1

1° Congresso medico sindacalista brasiliano.

1341

clin~ca, e~idemiologia e profilassi delle malattie

es?t1che;. introduzione alla protozoologia, all 'el1~intologia ed all 'entomologia mediche allo studio delle epizoozi~, al} 'ispezione delle ~arni, igie11e n avale e tropicale. Ai partecipanti che supererann? 1Jn esame s~ rilascerà un diploma, Rivolgersi allo « Instit11t fiir Schiffs- und TropenKrankeitcr1 ))' Bernhard Nocht-Strasse 74 Hamburg 4, Germania. '

Per la rivalsa delle spese di spedalità. Il Capo del Governo , ministro del! 'interno, ha p~esentato alla Cai:nera dei Deputat~ un disegno d1 legg~ recant~ nuove norme per la rivalsa delle spese di spedalità e manicomiali. E preceduto· da un'ampia relazione. Ne riferiremo nel prossimo numero .

. Si è adunato dal 19 al 25 luglio, sotto la presidenza 011oraria del ministro del lavoro1 e la . Per Il nuovo Ospedale civile di Taranto. Mercè l'interessamento del prefetto di 'f aranto presidenza effettiva del dott. Belisario Penna. Ven11ero tenute conferenze dai dottori Miguel Couto f!!· uff. dott. Natoli e il co:Qcorso delle altre autoOlindo de Oliveira, Flaminio Favero e Clemen~ r~t~ locali, I' Amministrazione di quell ' ospedale c1v1le della SS. Annunziata, presieduta dal tino Fraga, su temi d'ordine tecnico corporativo c~v. Ira~do Baldassarre, ha stipulato il contratto e sociale. ' d~ acquisto del s'?olo edificatorio p er I 'erigendo ~ongresso internazionale d~ll'alimentazione. nuovo ospedale, s~to tra le vie Francesco Crispi L?ante ~lighie~i e Carlo Mezzacapo, della esten~ Ha avuto luogo ali 'Esposizione Coloniale di s1one di metri quadrati 30.053 e per il prezzo Vince11nes a Parigi. Sono state presentate, dai delegati italiani, re- di circa un milione di lire. Per Taranto, ed i:Q genere per La provincia lazioni sui seguenti temi: cc Coltivazioni ortofrutticole coloniali in relazione all'industria delle jonica, si faceva sempre più imperioso il probleconserve alimentari » · (sig. Bagliani) e cc Vitami- ma della costruzione del nuovo ospedale civile. Con l'acquisto del suolo l'iniziativa di dare alla ne A e B » (irig. Caruti). A chiusura dei lavori del Congresso il sig. Ba- provincia di Taranto U:f\ 'opera sociale del più alto interesse u~.anitario e cittadino e l a cui urgente gliani, a noma dei delegati italiani, ha pronunn ecess1tà appariva :sempre p,i ù evidente, entra ziato un discorso. in una fase di sollecita realizzazione. ·

. Raduno per la vaccinazione anti&ubercolare. Con l 'intervento del sen. A. Marozzi della C.N. F.A., deiI 'on. M. Fregonara, del vice-prefetto della Provincia di Pavia, comm. Secchi, del preside della Provincia di Cremona, S. Ecc. Rossi e di altre personalilà del ca1npo medico, veterinario ed agrario, ~l 2 agosto si è svolto in Lomellina un secondo raduno di tecni ci e di agricoltori, organizzato dall' Istituto Vaccinogeno Antitubercolare, d 'accordo con la Federazione . degli Agricoltor~ e la Società Allevatori della Provincia di Pavia, per far constatare i benefici risultati delle vaccinazioni antitubercolari col B.C.G. nei bovini. Il prof. Alberto Ascoli, vero paladino, in Italia, delle vacci11azion~ col B. C. G., direttore dell'Istituto Vaccinogeno, ha intrattenuto i convenuti con una interessantissima illustrazione del movimento vaccinale in Ital~a ed all 'Estero, mettendo in evidenza l'innocuità e l 'efficenza del ·p reparato vaccinale, nonchè il dupli~e importantissimo aspetto della lotta ai1titubercolare: quello sociale e quello economico. Colla guida del prof. Ascoli e dei suoi collaboratori, autorità e gitanti, primi fra tutti il cav. Gentili, vetE!rinario provinciale di Pavia, il dott. Omodei Zorini, ~l prof. Nai, il prof. Setti, ha11no quindi con grande interesse, compiuta la visita dei tre allevamenti.

Corso sulle malattie navali e tropicali ad Amburgo. Si terrà dal 5 ottobre al 19 dicembre e consterà di conferenze, dimostrazioni ed esercitazioni sui seguent~ soggett~ : eziologia, anatomopatologi~, 1

ElargJzione cospicua. La Federazione nazionale fascista per la lotta contro la tubercolosi comunica che i sigr1-0ri Davide e Zer1aiò e Sag·rini, esecutori testamentari della eredità Sagrini, hanD:o elargito la somma di l~re 400.000 per la lotta contro l a tubercolosi iD: provincia d~ Macerata. Il presidente del Consorzio antitubercolare locale ha immediatamente disposto p erchè la cospicua somma sia impegnata per la costruzione di un Dispensario. La Federaz~one contro la tubercolosi ha assegnato la medaglia d 'oro di benemerenza a~ munifici donatori .

Donazione generosa. La Società Nestlé h~ offerto al Governo francese 11n dono di 500.000 fra:Qchi per le famiglie num erose; e cioè 250.000 franchi i,n denaro ed una somma equivale:Qte in .Jatte condensaito e farina lattea. La donazione verrà ripartita in premi di 10.000, 5000 e 2000 franchi per le famiglie che contino 10 figli di età inferiore a 18 anni, ed in premi di 1000 franchi in merce p er le famigli~ di 8 bambini di età inferiore a 12 anni.

Lascito Ingente ·impugnato di nullità. •

Abbiamo già dato notizia che il cav. Pasquale Gravina h a lasciato tutto il suo Yistoso patrimonio valutato circa 20 milioni, alla C. R. I. Il te' starnen to è stato impugnato di nullità dal fratello cav. Salvatore, ~I quale sostiene ch e il defunto era incapace di testare per vizio di m en te e per le p assioni che lo conturbavano.


1342 •

IL POLICLINICO

Le colonie estive in ltalia • Il « Fof)·Iio d 'Ordini del P. N. F. » (22 agosto l 931-IX) ha pubblicato l 'imponen te quadro generale delle Colonie rnarine, montane ed elioterapich e ch e, p er ciascl1na regione e per ciascun a provincia d 'Italia, hanno funzionato a favore di bimbi d el popolo italiano, n ell 'anno IX. Dal prosp ello generale, comprendente anche le Federazioni Coloniali, nonchè i n otevoli nuclei dei b a rnhiui assistiti dalla Croce Rossa e dalla Associazione Nazionale Combattenti, risulta che il totale complessivo generale dei bambini assistiti fu di 242.2'33; ~l numero complessivo delle Col or~ie di 1197, così distinte : colonie marine 380 colortie 1n onlane 214., colonie elioterapich e 603. ' « Nor1 bisogna sostare sulle posizioni r aggiunte dice ~l l~oglio d 'Ordini - ; bisogna fin d 'ora iniziare l 'organizzazione per l 'anno venturo col fermo proposito di estenderla ad un numer~ infinitame1tte maggiore di bambini». I11 ciasr.t1na provincia, l 'Ente Opere Assistenziali Iu11ziona da propulsore e coordinatore di tutte le iniziat ive in questo campo.

Per la protezione dell'infanzia In }'ranofa. Il Comitato francese dell 'Unione internazionale per la protezione dell 'infanzia ha d eciso d'indire una « giornata » il 4 ottobre in ,Strasburgo, sotlo la presjdenza del prof. Rohmer. Verrà prospet tato il t en1a : cc Organizzazione d ella protezione materna e infantile in Francia» , che farà oggett~ di tre relazioni: « Organizzazione razion ale della protezio11e . dell'infanzia (dott. Rocaz); « Assicl1r::i zion~ sociali e protezione dell 'infanzia » (dottori Picot e Delagrange) ; cc Organizzazione rurale della prolezio11e dell 'infa11zia » (sen. Strauss). Per adesioni e iscrizioni dirigersi al prof. Roh!Iler o al dott. Forest, avenue de l a Paix 1, Str.asbourg, Francia.

Una casa per studentesse a Monaco. A ì\iI011aco di Baviera, n ella silenziosa Kaulbach S tr.asse, al n. 49, s~ è- inaug urata la cc Marie Antoine Haus », ch e d à ospitalità alle studentesse.

Diritto di critica. Il dott. Paul Delmasu re di Lilla, ideatore di un inetodo c urativo della tubercolosi polmon are mediante l a leu coterapia associata alla diatermia, h a intentato un 'azion e g iudiziari.a contro il dottor Alphonse Da,;id, della stessa città, perchè que:.> ti nel cc Journal '"' d es Scien ces Médicales de Lille » aveva denunziato alcuni insu ccessi del metodo. · L 'ist ante chied eva 200.000 franchi di danni e inlcr cssi, n on ch è 10.000 franchi di in,d ennizzo per diffa1l1azione. Il Tribunale civile di Lilla, con senl e11za del 27 luglio, h a riconosciuto che il dottor David aveva solo esercitato, il diritto di critica e si è dicl1iarato incomp etente in materia di diffamazione. Ha assolto il dott. David e condannato 1'i st.ante alle sp ese. ·

Il pilota aviatore prof. Bastianelli per un camerata ferito. Il pilota aviatore prof. Raffaele Bastianelli, ch e h a assistito , ospite d ell 'Alta Direzione delle ManoYre, allo schieramento ed alle operazioni del1'Armala aer ea, avt1ta n otizia, menire si tro,'ava al! 'aeroport o di Pisa, di un incidente di volo occo rso ad Arezzo, a bordo di un apparecchio ch e egli ste so h a pilotato, r aggiungeva subito Arezzo

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per ~ffri~e ~ camerata ferito. la su a preziosa opera d1 sc1en z1ato. Nel pomerigg io il prof. Bastianelli è rìentrato in volo a Pisa e si è subito reca to pre~so l'Alta Direzione d elle Manovre dove 11a riferito al ministro Balbo sulle soddisfacenti condizioni del ferito.

Per i sinistrati di S. Stefano d'Aspromonte. L 'Op era Nazionale Materni là e Infanzia e la Croce Rossa Italiana hanr1:0 irnmediatamente disposto i primi soccorsi per la popolazione colpit .J dal disastroso incendio.

Tra gli stupefacenti. La cc Gazz. Uff. », d el 31 luglio, n. 175, riporta un Decreto Min. in data 14 luglio con cui l 'acedicon (acetil.dimetil.diidrotebaina) yiene iscritto n ell 'elenco delle sostanze tossiche aventi azione stupefacente.

Ordinanza· di sanità marittima. In s€guito alla comparsa del colera a Bassora (Irak) le provenienze da questo p orto sçin o sottoposte al1 c misure profilattiche co11tro il colera .

Casi di peste bubbonica a Barcellona. Si

sono manifestatj prevalentemente in due sobbo~ghi, Sant'Eulalia e Hospitalet. Severe misure sono state attu ate per arrestare la propagazione del m orbo .

COMMENTI. Epidemia su di una nave. Sotto questo titolo, n el N. 32 aveva~o prospet~ ta to in forma assai dubitativa un 'ipotesi avanzata dal prof. Tewfik Salim pascià di Stambul, secor1:do cui una epidemia prodottasi sulla nave turca Rustemiye e dallo stesso diagnosticata co~e dengue, · cc sarebbe stata contratta a Rodi, toccata dalla nave in epoca di steg6mie ». Or,a tl dott. V.. 'farchi, dir~ttore dell 'Ufficio d 'igiene di Rodi, ci scrive per smentire questa iD: terpr et azione; adduce i mo tivi ch e seguono : « 1° p er l 'epoca in cui si m anifestò la malattia

a bordo del piroscafo Rustemiye, e cioè il mese di feb1bra~o. In: questa stagione difatti noD: vi sono steg6mie attive, poichè è noto che n-0n pungono mai se la temperatura si abbassa sotto i 23°. Inoltre la Steg6myia, ch e ha una delle più vaste distribuzioni geografich e, è comur1:e iD; tutto il b acino del rviedilerraneo orientale e quindi anche nei porti anatolici toccati nello stesso peri-0do di tempo dal Rustemiye ; (< 2° p er chè in quell 'epoca noD: esisteva, come non esiste attu alment e, nessun caso di dengue a Rodi ; e< 3° · perchè il piroscafo Rustemiye giunto il 4 febbraio alle ore 12 e ripartito lo . stesso giorno alle ore 16, D:On attraccò, m,a si ancorò in rada, alla distanza di oltre duecento metri da terra. « Con cludendo è assolutamente· da escludersi che 1'equipaggio del Rustemiye abbia soggiacillllo ad una infezione di d en gue, data la stagione invernale ; o per lo m eno ch e abbia contratta l 'infezione, così l argamente diffusasi a bordo, durante l~ quattro ore di sua permanenza nella rada di Rodi. Aggiungo che il piroscafo Rustemiye ha dato frequentement e luogo a rimarchi d a parte del m edico di porto, per le sue cattive Dott. V. TARCHI. condizioni igieniche. »


[ANNO XXVIII, NuM. 36]

SEZIONE PRATIC.\

RASSEGNA DELLA STAMPA. MEDICA. Paris Méd. , 16 n1ag·. -

'.\1"l1mero sulle m alattie

del fegato e del pa11creas. Wien. Klin. liVocli ., 22 inag. - JAG1c. Clinica e laboratorio in n1edicina interna. l~if. M ed., 4 mag. E. v. Tni:.rnz6 e A. P1n6Ta. Il sen so cefalico, l a su cc11ssio11e ippocratica ed il fenomeno d ella goccia cadente dopo l 'insufflazio11e di aria e11cefalografiGa. Journ. A. kl. A., 2 mag. - W. D. STIFF e M. F1NLAND. Siero antipneumococcico I con centrato. - N. TAUBE. Morbo di Bucrger con interessamento mesenterico. Acta m ed. Scand. , I-II. - J . ALl\1QUIST. L'avirulismo nella dottrina d ella sifilide. - E. L1NDNER. Alcuni aspetti biologici del problema d elle neurosi. - E. l{YLIN. Ipoten sione arteriosa. Revue Belge des Se. ì\tlé.d., apr. - Numero giubilare di A. Lemaire. !Ylinerva M éd., 19 m ag. - F. STOPPANI. Apofisi angolari ed esostosi del inascellare infer. Revue de Aiféd., mag. - F. LAYANr. Le acrocia• 11051. Lane et, 24 mag. - E. TYTPEn BuRKE. Il trattam. adeguato della sifilide. Brit. '!Yled. Journ. , 24 mag. - J. ConvAN. Angina pecto·r is. Stoma.tologia, giu. V. Campanelli. Micosi e forme similari della bocca. Miincli. M cd. Wo cli., 22 mag . - SErTz .. La placenta quale organo a secr ez . interna. Ind. Journ. M edJ. Res., apr. - E . H. SETH e a. Effetto della diluizione st1l potere degli antisettici. - C. A. G1LL e al . Epidemiologia del colera .

1343

H. E. Snonrn e al . Trasmissio11e del kala-azar da parte del cc Phlebo tomu s argentipes ». Jo~rn . . A. M. A., 9 mag. - R. S. PALMER. Album1n11r1a funzionale. - H. C. PowELSON e R. M. vVILDER. Glir.OSllria ir111ocua. - H . LrGGETT. P arassiti del n aso. Meri.. l'l' elt, 23 mag. - Nu1nero di ginecologia . Pathologica, 15 mag. E. RAGNOTTI. Neoform azione di follicoli li11fatici n el territorio dell 'ulcera rotonda. - G. G1ANNONJ. Diverticoli multipli dell 'intes tino tent1e. J ourn. de Jiéd. de L yon, 20 mag. - Numero di derma tol . e venereol:

Rivista di lllalariologia Pubblicazione bimestrale. Somma rio del N. 3 (1931) : Contributi originali : G. LAZZARO: Sulla cura della m a laria nelll'emoglobinu.ria •da ch ·i ni·n a. G. RAFFAELE: Sul cOllllportal'.!1entQ n el sangue dei parassiti della ma lari.a aviiaTia (7 .gTafiche). - J. P. CARDA· M.ATI S : À prùpD\9 des rnouvelles tthéorie.s su r le paludi6JID.e. - M. TORRIOLI : La fag-0icd.toei ·n ella m a la.ria (4 tavole). - Relazioni : U. DE MIGLIO: Campagna am.timalarica dell'anno 1930 n ell'Aigro Orotoniate. Medicina sociale : A, ALESSANDRINI: La condizione giuridica degli operai in l'appor.t a a>lla infemone ma· larie;a. - Recens ioni. - Rivista bibliografica. - Nova et vetera. - varietà. -- Notizie. - sommari. Abbonamento annu o: Ita1ia L. 40, Ester o L. 7 5; p er i nostri abbonati L. 3 5 e 6 5 rispettivamente: un numero se-parato: Italia L. 1 O, Estero L. 1 5, Inv.iare Vaglia all 'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale Succursale diciotto - ROMA.

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Iodice alfabetico per materie. l~ngua

Aborti : denuncia . . . . . . . . . . . . Pag. 1338

A1edici: i -

Amino-acidemia in diversi stati patologici . . . . . . . . . . . . . ~ . . Anestesia n ei polmonari . . . . . Az-0temia per mancanza di sale .. Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . Chirurgia: trattamento pre-operatorio. Duodeno·: flora batterica . . . . . . . Elettr~cità : lesioni da . . . . . . . . Embolie arterio·se delle 11atiche da bi-

Mielosi apl~liche . . . . . . . . . Nefrosi lipoidea : r icerche . . . . . . . Pn~umooocchi : tipi in rappor to alla ma1alti a . . . . . . . . . . . . . . . Pneu1notorace artif. : ricerche . . . . . Polmonite lob:lre: siero antipneumococcico con centrato . . . . . . . . Reni: funz~onalità . . . . . . . . Spirochetosi ittero-emorragica . Spleno-polmor1ite tubercolare di Grancher . . . . . . . . · . . . . . . · . Stomaco: erroTi t ecnici nelle operazioni e modò d~ evitarli . . . . . . . Traun1a sportivo: tlistacco della spina iliaca superiore .. . . · . · · · · · · · 'frombosi venosa delle estremità sup. cosidetta trau matica . . . . . . . . Tubercolosi poln1.: segno di Velez . . Ulcere gastro-d uodenali: trattamento . Uretere: calcolosi . . . . . . . . . . . Urine: determinaz. quantitativa del1'acetone . . . · · · · · ·· · · · · · · Urine fr~sche: sislematizzazione dell 'es aro:e . · · · · · · · · \'arici: trattamento · · · · · · · · · ·

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Emopatia: forma p articolare 1n b ambino . . . . . · · · · · · · · · · )) Epidemia su di una :Qave . . . . . )) )) Eresipela: trattamenti . . . . . . . )) Eresipeloide . . . . . . . . · · · · Ergosterina irradiata : ricerche · . . )) l~ebbre esantematica : criteri diagnostici )) Febbre ondulante: cura . . . . . . . . )) Febb·r e tifoide: err1orragie ed alterazioni della coagulazione sang. . . . . . )) Glicentia: i per aliinen tare . . . . . )) Infezioni umane da « B. suipestifer » )) l:Qsulina: azione sl1lle soglie renali . . )) . )) Lavoro : infortuni e m alattie . )) Linfosarcorni nell 'età infantile Lipoidosi generali . . . . . . . . . . . ))

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Diritti di proprietà ri1ervati. - Non a eoneent,ta &a nstampa di lavo1'i pubblicati nel P•lialinico 16 " 0 " ' " ••auito ad auto-ri••a•ione •el"itta dalla -reda•ione. • t1'etata la pubblica•ione di .unti di e11i ien•a cita1'ne la foftte.

V.

ASCOLI

t, Red. capo. Rema • Stab. Tipo-Lit.. Armani di M. Courrier.

A. Pozzi, resp.

.. •


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IL POLICLINICO

Interessantissime pubblicazioni : Dott . W. SPIELMEVER

Prof . Dott. CIOACCHINO

Profesaore all'Università di Monaco di Bavdera

Oooente e prima a iuto nella OldnJ.oa delle ma.latti• nervoee e m e!ltaJii della R. U.niivers.ità di Rom.a.

manuale di tecnica per la ricerca microscopica del sistema nervoso

Diagnostica delle Malattie del Sistema nervoso Prefazione del Prof. CIOVANNI MINCAZZINI

Quarta edizione t edesca, accresciuta Traduzione ita.l. del Dott. Cugliel m o Lippi Francescani Assistente nella Clinica N eur0ipeiohiatrica

della R. Università di Pisa con Prefaziane del prof. C. B. Pellii zi Direttore dehla R. Clinica Neuropsic hiatrica dell'Università idi Pii.sa Ri p or t iamo IJIndice dei capitoli : 1. DEI PRINCIPII DELLA COJ,ORAZIONE E DEI METODI ELETTIVI DI COLORAZIONE, pagg. 1 a 13. - II. SCOPI E METODI DELLA RICERCA MICROSCOPICA DEL SISTEMA NER"OSO, pagg. 14 a 31. - III. LA FISSAZIONE. pagg. 32 a 43. - I V. L'INCLUSIONE E IL TAGLIO, pagg. 44 a 59. v. QUADRI D'INSIIEME>, pagg. 60 a 71. - VI. LA MESSA IN EVIDENZA DELLE CEL· LULE NERV08E, pagg. 72 a 84. - VII. LA MESSA IN EVI· DENZA DELLE NEU.ROFIBlULLE E DIH CILINDRASSI, pagig. 85 a 100. - Vll!. LA MESSA IN EVIDENZA DELLE GUAINE MIELINICHE, pagg. 101 a 116. - IX. LA MESSA IN EVIDENZA . DELLA NEVROGLIA, pa;gg. 117 a 140. - X. LA MESSA IN EVIDENZA n1 SOSTANZE Dl DISFACIMENTO E DI DEPOSI2'IONE, pagg. 141 a 157. - XI. LA RICEltCA SUI VASI E SULLE MENINGI DEL SISTEr.dA NERVOSO CENTRALE, pia g.g. 158 a 167. APPENDICE, pagg. 168 a 169. - XII. LA RICERCA DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO, pagg. 170 a 180. - XIIL LA DIMOSTRAZIONE DI ALCUNI MICRORGANISM I PATOGENI, pagg. 181 a 192. - APPENDI CE, pag. 193. - INDICE, pagg. 194 a 208. Volume in-16°, di pagg. VIII-208, niti1damente stam · pato su car ta uso m a no. Prezzo : in broohure L . 2 2; rilegato dn tela con inecrizioni sul piano e sul dor so, L . 2 8, più ~e sipese .postali di sped i zione. Per li. nostri abbonati, rispet.tiva;mente, so1le L. 1 9 e r,. 2 5 I in porto fr a n co. ... Prof. oot t. CIULIO MOGLIE docente nella R. Università d i Roma

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nervoso centrale. MIDOLLO SPINALE.

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dell'Osp. P r ov. d i Ferrara; Doc. di Neuro patologia nella. R. Undv. di Padova

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oott.ssa MARIA CORI

del Repar to Neur o logico della Pol iambul. Med.-Ch ir . di Ferr ara

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Manuale di Psichiatria a d uso dei medici

pratici

e degli studenti

Prefazione del Prof. SANTE DE SAN OTIS Direttore d ella R. Clinica delle Malattie Nervose e Mentali nella Unii:veraità d i Rom a . Riportiamo la conclusione scritta dall'Ill ustre Maestro n el presentare al pubblico medico italiano, il volume del pr of, M òGLllll.

(( ............ Ecco perehè io penso che i nostri al!ievi e tutti i « medici specialisti e non specialisti saranno riconoscenti al «prof. G. MOGLI E e at benenierito editore Pozzi della loro « 11,on piccola fatica > . e La parte ''Speciale , del volume di G . MUGLIE, nella 1 e quale si tratta delle singole malattie mentali, conferma gti e intendimenti che traspaiono dalla Parte " Generale ,,. Il (( lettore vi troverà t utto ; e tutto e.çposto secondo le buone e traduzioni detta medicina pratica. Nè dovrà faticosamente e cercare per orientarsi, ess6ndo la materia trattata con or· e di ne e chiarezza. Se poi lo studente e il medico pratico tro« veranno che l' A. preferisce di far sapere quel che ha fatto • la Scuola Romana più che le altre Scuole straniere e it a' liane, ciò, anzichè creare al libro diffidenze, contribu1rà ad « accrescergli simpatie. Quod est in votis > , Roma. - Marzo 1930. SANTE DE SANCTIS Volume in-Bo, di pagg. XVI-420, n it idamente stam· pato in carta americana, con 68 figure intercalate nel testo. Pirezzo L. 5 6 più le spese postali di eipedi zio· ne. Per i nostri abbonaiti sole L . 50 1 7 5 ~n porto fr81D..co. Dott. Prof. A. ROMACNA MANOIA

Docent e di Neuropaitolog,i a nella R . Università dd Roma

I disturbii del sonno eloro cura Prefazione de:-1 Prof.

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clinici e guida diag nostica SOMMARIO. - Prefazione. - Definizione di « compres· si one m i dollare »• - Richiami anatomici . - Anatomia patologica. Sintomatologia: Sintomi della com·

pressione eÀtram idollare. P oei zione della com pressione ris petto a.l piano orizzontale. Oompreeaioni extra· midollari a sede intrar o extraidurale. Compr essionj da cause intramidollari. Di fferente sintom atologia a norma dell'altezza. - Esami su ssidiari : Studio manometrd.co della tensione del « liquor ». Puntura lom· bare. Segino di Queckenstaedt. Prove di Queckenstaedt · Stookey. In,dice di pressione. Prova d i _Ayer (e d i Boschi). Esame del u liquor». Esame del « l iqu or»: doppia puntura. Prove r a d iologiche dir~tte. Prov~ del lipiodol di Sicard e Forestier. - Casa personali. 1ndirizzamento d i ag nostico : Diagnostica differen· ziale. Diagn06t ica di natura. - Deoorso e prognosi. - cura. conclusioni. Bibliog rafia. Volume d i pag g. VI II-128, ni ti damen te stampato, con 28 fi gure in nero e 2 a colo r i i ntercalate nel testo. Prezzo L . 1 8, p iù le spese postali di spedi zione. Per gli abbonati al « P oliclinico» sole L. 1 6,50 .Ln porto franco. 1

Dott.

c.

DRACOTTI

LA PSICANALISI Seconda edizione

'WC'Uratame11te rdvedu ta, a m pliata e corred ata del l'll· tl'atto (in formato di m m . 90 X135) d i S. Freud. Prefazione del Prof. Sante De Sanctis Direttore dell' I stit u to di Psicologia Sperimentale della R. Università di Rom.a. SOMMARIO. - I . La dottrina psicanalitica: 1. Storia. - 2. Incoscienit e e psicodinamismo. - 3. Pansessu~li­ smo. _ 4. Pervereioni e neuropsioosi. • 5. Sogn~. 6. Psico-patologia della vita coonune. • ~· La pe~car nahlsi nell'arte e nella sociologia. - I I. La psaoan al i si delle neurosi e delle psicosi : 1. Etiapa togenoei delle neu.roei e psicoei. - 2. L e neurosi attuali. - 3. Le psiconeurosi. - 4. Le psicosi . - 5. Le neu.r~ tr~uma­ tiche ed altre neurosi. I I I. La terapia ps ac~na· litica : 1. L 'azione terapeutica dell a psicanalisi. 2. Il metodo delle assooiamoni spontanee e delle a&sociazion1 sper,i mentali. - 3. Indicazioni e controindicazio1111. _ 4. PsicanaJisi ed 'igiene m orale. - I V· La cr i tica della psicanalisi . V . Bibl•ografia. Un volume dii. pagg. VIII-96, nitida.mente stam pato s u carta sem.iipatinata. Prezzo L . 1 4 più le spese postali di spedimone. Per i noetri abbonati sole L. 1 2, 7 5, in p<>rto franco.

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ANNO XXXVIII

Roma, 14: Settembre 1931 - IX

Nnm. 37

fon dato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI t

SOMMARIO. Hote e contributi : S. Marinacci: Lesioni trammatiche rard del gomito e loro eeito. Osservazioni cliniche: G. Antonelli: Alcune considerazioni sopra un .caeo di asceesa del fegato guarito ~on la cura emetin<>- arsenicalo. '-.ezioni : u. Bac,carani: Piccole insufficienze cardiMhe •n<>n manife&te. N eoeseità di rileva.r le ed appli0arne la cura (dig.itale) . sunti e rassegne : PANCREAS : M. Labbé e F. Nepveux: Di~nosi dell'insuf.fioienza pan•c reati ca. F . Gallart Manés: Alterazioni del pancreas nell a tu.bercol osi. - La.qua : Riieer,cfhe Rperim entali sulla fistola pancreatica esterna completa. - ORGANI GENITALI MASCHILI : Heidrh~h. Fels e Mathiae : Uori-O'Il.epitelio.ma del testicolo con gùn('C'omastia e con aJcuni seguii di gravidanza. Folliasson e Gar-01Phalides: L'intervento pe.r ectopi a inguinale altc:Msit.u·a ta. - E. Truo e J . Héran: Torsione endova.gi11ale ·d el testicolo. MEDIASTINO : K. Middeldorpf : Contributo alla chirurgia clinica dei t11mori del mediastino. - G. Hener: Gli i·nterventi nelle cisti dermoidi mediastiniche. Cenni bibliografici. Accademie, Soci~tà Mediche, Co ngressi : Congresso Italiano di Biologia Sp~rimentale. - Società Medico-

Chirurgica di Bologna. - Società cLi Coltura Medica della Spezia e LU!lligiana. Riviste sintetiche: B. Bclln<'·Ci: Lesioni da elettricità (c°'n speoiale rigiuardo alle lesioni prodotte da apparecchi elettT-Om(;dicaliL Appunti p~r il me.dico pratico : SEMEIOTICA : L'aippetito. - u .n s1ntoma i mpa1'tante dell'amebiasi intestinale cronica. - CASISTICA F. TI!lRAPIA: Le dermatosi s·immetriche diea:nenorroiche. - · Un Ca.ilo di avvelenamento ,da trullio segnito a ll'ueo prolung.a to d·i una crema del.)ilatoria. - I l trattamento dell'alorpecia. - Nell 'im-petig:i.ne. - Nel prurito degli epatici. - Il trattamento delle ustdom.i gravi senza medicatura. L'alcool puro nel trattame11to delle ustioni. - EP1DE1"11or.0GIA: L' in~idenza dei protozoi IIl.ell' intestino umano. - 'l 'raamissione de.l k a la-azar mediante moroicatura di Pblebotomus a rgentipee. - MEDICINA SOCIAL'F.: Il ca.nero ,p rofessionale. - L·a febbre ondul ante quale malattia prof eesionale. ·- POSTA D1iGLI AB· ONATI. - VARIA. Nella vi ta professionale: .A.mminis·t razione SMlitaria. - 1)oncorsi. - Nomine, promozioni ed ono rificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

NOTE E CONTRIBUTI.

rete anteri,ore della capsula estendendosi può stirare in g iù con sè in a vanti il frammento i·n feriore: la lim itazione della fle ssione in p ri mo tem·po determina la cl.allo spostamento, è secondariamente in dipendenza del callo defor1r1e o esuberante. Disturbi ancora maggiori si possono avere quando allo spostamento antera-posteriore si associa lo sp·ostamento tlaterale; oltre al pericolo dell 'anchilosi quando non si ottenga una buona riduzio11e posson o esservi lesioni muscolari, vasali, e nervose, specialmente a carico del radiale e de~ mediano. La frattura che si osserva negli adolescer1ti è il dista cco epifisario: il dislaicco epifisario corr1pleto non è possibile che sino a quattro o cioqu.e anni: in seguito per i i)rogressi del1'os ificazione che ,dal'la diafi si si avanza nel1'epi·fi si, la cartilagine di coniugazione divie11e in tra rticolaTe: il distacco è a llora parziale e i1e comprende solo una 11orzion e endo -artj colare. l(ocher la chian1a frattura diacondiloidea dell 'omer o; la frattura IJa .. sa a ttraverso i c·ondili , di guisa che la lin ea di fra ttura decorre al di sotto degli epicondili , lungo il mar-

Lesioni traumatiche rare del gomito e loro esiti. Contributo per il d ott. SERTORIO MARINACCI, docen·t e di Patologia Chirurgica, di Clinica Chirurgica e M·edici,n a Operatoria. La frattura più frequente dell'estremo inferiore d·ell 'omero è la sopracondiloidea con spostam·e·n to anteriore del frammento superioTe : si pr-0duce per solito per caduta sul gomito o sulla palma della mano, col meccanisr110 de.Ila iperdisten sione : in casi meno f.requer1ti si ha lo spostamento posteriore del framm en to superiore: frattura p·er fless ione. Nelle fratture sopracondiloidee col classico sposta1nen to anllero-p·osteriofre si h.a una limitazione dei movin1en ti di fl essione, poichè l 'avarnbracc io urla contro :} 'estremo inferiore dell 'on1cro spostato anteTiormente e anche percl1 è nella fl essione il tricipite sollevato indietro dal l 'o lecrano e dell 'estrenlo ir1feriore dell'omero.• vien e teso in1pedendo la flessione com 1)lela: è possibiic invece l'iperdistensione i)erc l1è la i)a-

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IL POLI CLI NI CO

gine cartilag i11eo; Kocher nei suoi esperimenti ha dimostrato che la frattura avv.iene essen zia lmente in seguito a compressione del! 'om ero in d ir ezione d el suo asse, sia per caduta sul gomito che per caduta sulla ma no: essa rappresenta I ' unica frattuTa veramente intrac.a psulare, delù 'estren10 inferiore de ll'om ero. RicordeTò la frattura del con·dilo artioolare del ra·dio, o .d el capitello delll'omero, o en1i-· ner1z.a capitata : è una lesion e rara: non si deve confondere la fr.attura isolata del e-0ndil o omerale, con lla frattura classica del condilo estern o: in quest ' ultin10 caso la rima di frattura parte ·dal bordo esterno d.ella diafisi. on1er.ale, traver sa ·1a cavità olecr.anica e arriva alla igo11a ·della puleggia: p er con segue·nza i1 frammento comprende l 'epicon.dilo, il condil·o, il 'labbro esterno della troclea; la frattura è extrarticoùar·e n ella sua metà superiore, intrarti.colare n ella n1età inferiore. Nella fr.atlur.a isolata del con.dilo omerale, l 'epicondilo resta intatto, ila lesion e è limitata solo al condilo omer.a le, o rotu1.a, com e lo chiamano al·cuni autoTi, ed è completamente intracapsularc : Ja fr.attur.a può esser parzial e (tipo l(och er -Lorenz) o totale (tipo Hal1n-Steintal); si pr·oduoe peT solito per una c.a duta sull a palm.a o sud gomito flesso: l a diagnosi si basa essenzialmente su tre sintomi: 1a. per.cezion e di corpo estran eo libero : creJ)itazione e dolore in ,c orrisp·on.denza d el cor110 estran eo, blocco d ei movimenti di esten sio· ne e fl essione. L ' estiTpazione è l ' unica tera pia razionale, seguenido o la vi.a esterna (J( o·cl1er) o la via b icip1itale es terna (Billel). La frattura ·del condilo interno è anch e ]Jiù r.a ra di quella del c ondil·o esterno, poichè av,-iene molto più per ten1po la fusione fra diafisi e nucleo osseo del c on dilo interno: rara m ente si ha iso11 ata: per lo più si ha in co111bin.a zione con I.a frattur.a .del condilo esterno (fr.a ttura a· !Y) : .essa è dete1·n1inata da u11a caduta sul g on1ito in estensi·on e, o in fl essione ad an golo acuto. IF ra i sinton1i c 'è da ricordare l '.abduzione esa.g erata, la d;olorabili tà a11a pressione dell 'avambTa1caio contro 1'omero, · in est en sione o in flessione: lo spostam ento del frammento in alto. La frattura a T e a·d Y che p1er solito si determinan o p er un urto contro il gomito piegat o : ai sintomi del1la frattuTa sopr.acondiloidea si a ccompagna il sintoma car.atteristico d ella n1otilità del co11dilo esterno rispetto al 1'interno. La frattura del capitello del radio di cui una forma spesso osservata è la frattura a scalpello: per lo p iù si produce per caduta sulla mano ad avambrac oio modic.amente file so o prono : oltre .alla d,o]oT.abilità diretta 1

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XXXVIII, Nu:M. 37]

e nei movimenti di pronazione e supinazio11e, vi sono nel distacco totale i si11tomi car.atter isti1ci dei corpi mobili articolari : ricorderò solo la fra ttura dell'apofisi coronoide . Altra frattura ·non molto frequ·ente è quella dell 'olecran o . La frattura indiretta per caduta sulla mano· o per contrazione brusca d·el tri cipite è rara: gene ralm.ente sri tratta di fratture dirette per un trauma che colpisce id gomito •fl esso ad a·ngo]o retto: la frattura può risiedere alla sommità, alla p.arte m·edia, alla base delil 'olecrano: la diagnosi si basa sulla limitazione o abolizione del movimento attivo di esten sion e, sulla m otilità anormale, sulla presenz.a di una vera scanala tura, ne•lla qua le si po sson·o infossare i teg umenti col dito. Nella cura de.Ile fratture del1 'olecrano bisogna cer e.are di ovviare a i tre seguenti esiti: callo fibro so lungo, an chilosi, atr ofia muscolare; essa appartiene a quell e 1frattu:re nelle quali è in.dicato I 'intervento cru ento con sutura ossea, specialmente quan·do il (divari·cam ento è largo ed il veTsamento· abbond,ante. In qua1li ca&i d'i frattura si deve in.t ervenire e qua li sono i crìteri per l 'interve nto ? L'intervento operatorio primitivo o secondario, è indi,c ato in quei casi n ei qu.a li all 'esame clinico e all'esame rad:io.g rafico risultano tal i con·dizioni da non farci ritener e raggiun.g ihil e o solo parzialmente raggiungibile un'esatta ri·duzion·e e_ contenzion.e ; p. e. le fratture epjfisarie con notevole spostamento; le fratture intracapsulari non riduc ibili e non contenibili, l e fratture con forte divaricamento dei fram menti (olecrano), g li esiti d elle fr.attur.e (calli deformi, esub·eranti, paralisi nervose, corpi mobili articolari di origine traumatica). Uno d·egli esiti più temiibili iri caso di f ra·ttura del gomito sia intraarti colare che juxtaarticolare è l 'an chilosi comple t~ o incompleta. Nell 'adulto in caso di anchilosi traum:atica del gomito non esitiamo, a m eno ch e non esistano nette controin·d i,c azioni, a praticare la resezione con speciali a ccorgimenti di te·cnica, sapendo che nel gomito specia lmente possiamo contare nn una n eo-artrosi con ottimo risultato fun zion.al e; n el giovinetto in vi.a di crescenza ·d obbian10 senz 'a1ltro scartare I 'i.dea d ella resezione tipi,ca, ch e sacrifi cando la carti lagine di accrescimento porter ebbe il d eficiente o mancato sviluppo d ell '.arto; per oonseg uenza è da pen sare a una resezione atipica> economie.a, mirando al ripristino funzi onale. In linea general·e in chirurg ia ossea ed arti- colare, l 'intervento deve limitarsi a riparare i g ua sti, rip1,istinando, n ei limiti d el possibile le condi zioni norma li ; non si possono dare regole generali ; è ·n ecessario r egolarsi ca1

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[ANNO

XXVIII, NuM . 37]

SEZIONE PRA.TlCA

so per caso, col proprio criterio e con la )Jl'O· pria esperienza, cercando -cli essere più economici che sia possibile, e 111:.irando sempre atl ripristino funzionale e morfÒfogico. PasseTò ad esporre alcuni dei casi di lesioni traumatiche del gomito che ho avuto occasione di osservare e di trattare chirurgicame11te: il tratta1n ento cruento è stato primitivo in alcuni casi in altri second.a rio: in tutto si è avuto un ricupero funzionale comr>leto. I1o .creduto opportuno questa breve nota pe-Pchè in reailtà si tratta di casi non molto frequenti: riporto un caso di frattura dell 'ol ecrano_ scelto fra alcuni che ho avuto occasione di operare, poichè n1i sembra il° più dimostrativo e il più adatto per la sutura, dato il notevole spostamento dei frammenti: in quattro casi si tratta di interventi primitivi o secondari in fratture del gomito in adolescenti, nei quali I 'interven to , per le ragioni esposte, è più delicato: in due casi si tratta di e iti di traumi con drstac~o parziale del capitello del ra.dio e form:azione di ç,orpo mobile articolare: in questi due casi sono intervenuto nell'articoJazione del gomito seguendo la via anteriore, m etodo che illustrerò. •

CASO

I. -

I

B. Adalgisa. Si tratta di una frattura

dell 'olecra110 prodotta da causa diretta. L 'esame cljnico mostra una notevole tumefazione del gomito con vasta ecchimosi: dolenzia squisita in corrispondenza dell'olecrano: è possibile

1:117

o.p~razione (22-11-28) . A~eslesia locale llOVOcaina. I i1c1s1one long~tudinale. Tolet.~a del foe-0lai-0 di frattura. Si praticano due forami nei due framm enti che si avvicinano con un punto metallico. Sutura di ~; applicazione di una semidoccia gessata;. arto in semiflessione. Guarigione di I; in l5a. giornata si cominciano i movimenti: risultato d efinitivo ottimo co~ ricupero funzionale completQ. 1

CAso II. - L. Domenico, di anni 8. Entra nell 'Ospedale C~vi_]e d~ Avezzano il 15-12-29. Nulla nel gentilizio, e anamnesi perso·n ale remota. Racconta di esser caduto due giorni dietro sul palmo della mano ad arto esteso: accusò subito un vivo dolore in corrispondenza del gomito che non riuscì più a muovere. L'arto appare edematoso, deforn1ato, con ecchimosi sulla faccia anteriore dell 'articolazione, in semiflessione. Alla palpazione dolentissima si apprezza un crepilìo osseo nettissimo : la deformazione come si osserva con la palpazione è data dalla trasposizione all 'interno dell 'articolazione del gon1i to, mentre è possibile palpare all 'esterno l 'estremo inferiore della diafisi omerale; motilità attiva abo1ita, passiva moLto limitata. Il reperto radiografico mostra trattarsi di llna fr.attura intraarticolare (frattura diacondiloidea di l{.oker) con spostamento verso l 'interno e anteriOTmente dell'estremo articolare distaccato e le due ossa d ell 'a,·ambraccio: l 'estremo ~nferiore dell 'om ero spoglio de11a parte articolare sporge all 'esterno (fig. 2 J. Si tentò ma inutilmente una r~duzione incruenta, come del resto doveva accadere data la piccolezza e lo spostamento del frammento articolare distaccato .. Oper azione (21-12-29) . Elero-narcosi. Incisione di Parch; esposizione C-Ompleta dell 'articolazione: sutura del frammento distaccai-O, con la diafisi omerale, con punto m_etallie-0. Sutura di prima. Dopo 15 giorni s~ cominciano i movimenti che in breve riacquistano l·'estensio.11e normale, ottenendosi un risu l tal.o funzio11ale ~ morfologico completo. III. - B. Fulvio, d~ anni 8. Entra nel1·ospedale di Avezza110 il 16-12-29. Riferisce che ai primi di novembre scorso, cadde da un albero, b attendo con violenza la mano destra aperta, essendo l 'arto in estensione. Fu curato da un sanitario che tentò la riduzione d ella frattura ed ap])licò un, apparecchio gessato, immobilizzando I 'arto per un mese: durante questo periodo l 'infermo avvertiva un senso di formicolio ali 'avambraccio ed alla mano e le dita andavano assum endo una posizione di flessione. Rimosso I 'apparecchio si n,otò limitazion e notevole della .m oLilità del gomito e paralisi co~pleta del ra~1ale: Quando io osservai il malatpi, cioè dOJ?O 46 g 1orn1 dal trauma si notava notevole atrofi~ de~l arto, fle ssio-ne obbligaita del polso e delle dita, rmpossibilità dell 'estensione: ~l go,m ito notevolmente deformato: la porzione articolare e le ossa del! 'avambraccio deviate all'interno, la di~fisi .omerale all eslerno di cui si nota ] 'estremo inferiore che sporge .all'esterno come uno sperone ?guzzo! sott~ la cute: vi è notevole. riduzione dei mov1ment1 specialmente d~lla flessione. . Anche in questo cas~ .co~e 11el i)rece~ente ~1 tratta di un distacco epifisario (frattt~ra d1ac-0nd1loidea di Koker), anch'esso prodottosi per caduta sul palr.oc della mano ad arto esteso. CASO

I

1

1

L· FIG.

1. -

CASO I.

apprezzare la notevole diastasi dei frammenti, confermata dalla radiografia che riporto (fig. 1) ; impossibilità dell 'estensione dell 'arto.


1348

[ _i\N~O

IL POLICLI NI CO

XXXVIII' NUM. 37) •

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F1c . 4. -

CASO V.


[ANNO XXVIII, Nul\1. 37]

Come diID:ostra Ja radiografia (iig. 3) eseguita appena il malato venne alla m,ia osservazione, il framme~to omerale inferiore è lussato completamente all'interno ed è r i.. alito al lat-0· interno dell 'omero saldandosi alla diafisi omerale mediante una formazione callosa ch e l 'unisce saldamente: la paralisi del radiale era d ata come si con statò all'intervento dalla compressione che l 'estremo diafisario esercitava sul radiale che era anche imbrigliato per un tratto in tessuto di cicatrice : la li1niLazione della flessio11e era an che determinata ineccanicame~te da11 'urto delle ossa dell 'avambraccio, contro l 'estremo inferiore sporgente del1a ,iiafisi omerale. Operazione (17..12-29) . Etero-narcosi . Incisione per la ricerca del radiale é!l gomi lo ch e viene liberato dalle aderenze che lo imbriglian o, fit10 alla biforcazione. Si reseca tutta. la parte eccedente della diafisi, già saldamente fissata, CO•m e si vede anche dalla radiografia, con. l'es tremo jnferiore spostato. Si adagia il radiale isolato su di un piano muscolare preparato . Su·~ura di I . Guarigione di I intenzione. Il malato rivisto dopo 8 mesi ha riacquistato co1npletan1ente ]a funzione ife11 'arto, la paralisi del radiale è co1n pletam e1tte scompar sa .. CAso IV. - D. G. Enrico, Cli anni 13. Entra n ell'Ospedale di Avezzano il 28-1-30. Tre giorni fa è caduto da ltna pianta s1111a quale era salito per far legna: nella caduta dice di aver battuto a terra poggiando tutto il peso del corpo sul braccio destro: non ricorda in quale atteggiamento fosse l 'arto al mome1'to del trauma. All'esame o,b iettivo l'artQ superiore d . s~ mostra rwtevol1nente tumefatto: i 'edema invade jl braccio e l 'avambraccio sino al terzo m edio ; ecchi1nosi notevole anteriore: flessione ed esten sio n e limitate nella crepitazione. L 'esame radiografico mostra -en distacco parziale della porzione ar~icolare dell 'om ero, troclea, condilo. In casi simili l 'interve1tto J.:·11ò aver di mira o la ri1nozione del tratto staccato che agisce come corpo es lraneo , o a riappl]caziorie di esso in caso di distacco parziale: si tra~ta in questo caso di tino scot e11nam ento della porzione ~l'ticolare s.pecialmente della troclea e per lo più avviene come nel nostro· caso per cadu ta sulla mano. <)perazione (3Q~ l-30) . Etero-11arcosi. I11cisione di Parcl1. Si espon e l 'articol nzione. Si riapplica il pezzo, s L~ccato parzialme11te. Sutura di I ; ap·p arecchio gessato. Guarigione d~ prima ; ris-ultato ft1nzionale ottimo, con tro1lato dop 0 t11t ann·o d al1'inlervento . 1

V. - M. T., di a111i.i 10; è cadu~o battendo il gomit-0 ; ha avvertito st1bito forte dolore : h a notato · subito l 'abolizione funzio•n ale dell 'arto. Quando l'infermo è venuto da me, il 21 dicembre 1930, erano già trascorsi 21 giorni dal trauma: si no~ava un callo già forrr1ato ed esuberante con. limitazio11e mQlf-9 estesa della motilità specialmente della flessione. L 'esame radiologico (praticato quasi subito dopo U trauma) dimostra lo spost aID:ento tipico della frattura extra-a:ritioolare sopracondiloideia, cioè Jo spostamento anteriore del frammento superiore diafisario (figura 4); i1on essendo in questo caso riuscita la riposizione i11cruenta, si formò un callo esuberante e deforme ch e limitava specialment e la flessione, onde CASO

1349

SEZIONE PRATICA s~

r ese i1ecessario l 'interve11to operatorio secondario. Operazione (21~12-30) . Incisione d~ Park: esposto il punto di frattura , si refrattura con lo scalpello : s~ tolgono tutte le produzioni ossee, cartilaginee di neoformaz io,n e. S! riduce la frattura. Si sutura di I. Si applica per 15 giorni un appar ecchio gessato iniziando poi su bi to i movimelllti. articolar~. Dopo 28 giorni dall'operazione si not~ solo una lieve li1ni taz~one dell 'estensione e la f1es- . sione, pur non essendo completa ancora , supera.. I 'angolo retto .

In altri due casi che esporrò si trattava df oorpi liheTi articolari del gom ito di origine traumatica. Tralasciando di parlare dei corpi 1lib eri articolari di origine patologica in rapporto sopratutto all 'artrite ·deformante e alla· tubercolosi articolare, i corpi liberi articolari di origine traumatica son o in dip·en.denza o di traumi articolari, o di ca.dute, o di strappi ossei per brusca contrazione muscolare . In genere si tratta o di parti de l capiteillo del radio· come n ei miei due casi, o .di . distacchi del condilo dell 'om ero, o della trocle.a, specialmen-· te d·el suo rivestimento cartilagineo, o del1'apofisi coronoide. Il dolore improvviso, l 'alternativa della libertà completa dei movimenti, e del! 'arresto immediato a volte, per interposizion e fra le super fi ci articolari del tratto dista·ccato (blocco articolare) le poussées di sinovite reattiva, i] .crepitio e la possibilità di p a'1par e il frammento libero son·o i sintomi ch e permettono la diagnosi, convalidata poi ,dal r eperto radioscopico_ L'unica terapia, come si ·con1prende , è la chi1rurgica con r imozion e del corpo estraneo. Nei miei due casi il corpo mobile era situa·to nel1la part·e anteriore d ell 'articolazione per:.. ciò era n ecessario per rimuoverli seguire la ' 'ia anteriore con la tecnica ch é ora illustrerò. Fu descritta ,d al Bill et e illustrata nella cc Re·,,ue de Chirurgie » .dcl 1914. Disting u e nella via di a ccesso .anteriore dell 'articolazione d'eJ •· gomito una via bicipitale inter11a e una Vla bici pitale esterna. Via bici pitale interna: si con1pone dei se~ o-u,enti tempi: 1) incisione di 10 cm. situaesattamente a ug ual di stanza dal bordo interno del bi cipite e d,a ll 'epitrocil ea, il cui mezzo corri1sponda alla plica del gomito; 2) incisio n e d·ella espansion e fibrosa del bicipite; 3) si sposta all 'esterno il nervo ~e dia.no; 4) . s~ spostano all'interno i muscoli ep1troclea~1 c1 sino a scovrire il bordo interno d el brachiale anteriore; 5) incisione della capsula in corrispondenza deJ labbro interno della troclea ,. dopo aver lib·erato ,e sposta~o il bordo. int~r~o del brachiale anteriore . 11 avambraccio e in esten sione. 1

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J350

IL POLICLINI CO

Vja bi ci pitale es terna: 1) incisione di 10 cn1. lungo il solco bicipitale esterno, il cui mezzo corrispon·de .alla piega d el gomito; 2) in·cision e dell'aponeurosi superficiale sul bordo estern o del bicipite ch·e si sposta all 'interno; 3) rìceriea d el radiale fra il brachiale anteriore ed il lungo supinatore, e spostamento di esso ali ' e terno ; 4) si libera il bordo e·s terno d·el brachiale anteriore e si respinge a ll 'inter·no sino a percepire nettamente i rilievi · del condilo omerale e .della testa del radio, la cui depressione ri spond~ all'intèrlinea .articolare; 5) incisione della capsula. I, ' a11 tore n e dava come indicazione negli interven I i ulla capsula , capsu lorafia, nelle ar-

[ 1\ ~~o

XXXVIII, NuM. 37]

alla piega del go1nito che sfugge sotto le dita e scompare, e a _vol~e una se11sazione di scroscio nei movime11ti: non è caduto, solo dice di aver fatto degli sforzi coll 'arto superiore per il suo mestiere. Gli sono state consigliate da un sanitario cure immobilizzanti e iniezioni jodiche. Obiettivamente nulla d.i notev~l~, non .atrofia dell'arto; non punti dolorosi; mot1l1tà attiva ~ passiva normale; di tanto Jn ta11to si percepisce un corpicino duro alla regione anteriore del gomito che po~ scompare. Alla radiografia si vede nettamente un corpo artico1lare, libero, al di so·p ra ~ al davaniti dell 'estremo artico~are dell 'o,m ero, che sembra sia distaccato dal capitello del radio che appare irregolare nel suo contorno superiD•r e esterno. In questo caso l~ diagnDsi poteva farsi g~à in base ai sintomi m01lto netti ch e il malato esponeva ai disturbi funziona li, ai dati obieit tivi: probabilmente in

,

F1G ..

5. -

triti suppurate con1e coadiuvante delle classiche incision.i posteriori, prima di praticare la r esezio·n e. Io l'ho seguita in ·due casi per e trazione di corpi mobili articolari: ho seguito in tutte e due la via esterna che ritengo preferibile in questi casi; è un 'i nei si one comoda , a na tomi·ca, poiohè non lede alcun org.a no, da un am1>1a v1s1one, p ermette 11na r1cost1tuz1one J

1

esalta.

C \ SO v·I. - S. A. , cii an11j 18. Nulla di 11oteyo.J e 11ell 'a11a111n esi e n el ge11tilizio : accu sa di ta11to in tanto dolori i t1ten si al go.m ito d e&~ro ch e impediscon o leinpor an eamente i 1Tlovime11ti di flession e e di esten sion e : egli per di più asserisce d i sentire di t anto in t anto con1e un corpicino duro •

CASO

VI.

questo caso vi è stato uno strappamento osseo da contrattura (fig . 5). Operazione (22-q-26 : Casa d~ Cura, Avezzano). Etero-narcosi. Incisione anteriore esterna seconrlo la tecnica descritta; asportazione del corpo mobile. Sutura a s.~rati: guarigio•n e di pri1na intenzione. VII. - Z. B., di anni 56; 15 giorni fa è caduto· battendo il gomito destro : h ai avvertilo un foir te dolore e non ha più potuto muovere il gomitoi: in primo tempo ] 'arto fu immobilizzato da un sanitario . i\rto not~evolmente tum efatto, in lieYe flessione: motilità attiva e passiva abolita: la pressione è notevolmente do·l orosa sull 'articolazione specialmente sulla facci.a antero-es terna; non si avverte crepitio osseo: i punti ossei caratteristici del go1nito con serYano i loro rapporti normali. L'esame raCASO


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1351

SEZIONE PRATIC.\

eliografico di1noslra u11a frattura p ar cell are d el capilello del radio con fran1mento libero 11ella ca' ilà articolaìfe (fig. 6). Op erazione (21-~-30 : Ospedale Civile di Avezzan-0~. Anestesia ge11er ale eterea. Isch emia d e l-

tin10 dei casi, e a callo deforme esuberante ch e riduce o abolisce i movimenti de ll 'arto. In questi casi la riduzion e incruenta anche con·dotta con ogni cura e tecnica, per la piccolezza del framm ento inferiore dell 'omero, per la difficoltà della contenzion e, o perchè il frammento h a subito un.a ·rotazione n{)n dà . cl1e risultati m ediocri o cattivi: per questi casi e per quelli con difettosa 1funzione e complicanze nervose è con sig liabile, an zi s 'impone I 'intervento. In un a ltro caso (n. IV) l 'intervento fu consigliato ·dal distacco parziale della parte articolare dell 'omero e fu possibile la riapplicazione. In un altro caso (n. 1) l 'intervento fu n ecessario per la notevole diastasi dei framn1enti ossei, nel VI e VII caso si trattava di e iti di frattura con. corpo mobile articolare, di cui fu ·eseguita la rim·ozione. Nei casi esposti s'imponeva l'intervento c h e condotto con i criteri espo,sti con tecnica esatt~, con asepsj ' rigorosa, dette sempre ottimi risultati funzion.a li: ond.e p ossiam,o ritenere ch e all 'intervento primitivo ·e se.cond.ario n elle fratture del gomi to .debbano guidare, oltre le altre in.dicazioni, i calli esuberanti e deformi, le fratture diffic ilmente riducibili e contenibili , o n elle quali enza risultato si è tentata la riduzione incruenta, il forte divaricam ento dei frammen ti, le complicanze n ervose, i corpi m obili liberi· articolari traum atici. 1

F1G. 6. -

CASO

VII .

RIASSUNTO. l 'arto. Incisio11e an,teriore esterna; ricerca d el r adiale eh~ viene spostato all 'e.sterr10 ; apertura della capsul a articolare ed est.razione d el frammento liL'A. riporta alcuni casi rari di frattura çlel ber o. Sutura a s trati. Guarigione di prima . , gomito. Ne ric orda il ·m eccanismo di produTn sintesi possiamo dire: in due casi abbiamo osservato .e trattato cruentem ente due fratture intraarticolari del gom ito (caso II e Ili). Nell ' uno e n ell 'altro caso la frattura si è prodotta per caduta sulla palm.a della ma n o ad arto teso: in tutte e ·due i casi vi è stato uno spostam ento totale d·ella porzione articolare dell 'omero e .delle ossa dell ;avambraccio all 'innanzi e all 'interno, rispetto alla diafi i omerale ch e sporgeva .all 'esterno e di g ui sa ch e a prima vista e ad una osservazione su ])erfi1ciale si poteva pens.are a una lussazion e d ell 'avambraccio all 'interno, lesione m olto, rara speci.a lmente n egli .adolescenti. In tutte e· due i casi si trattava di a·dol-escenti di g, an11i. l n un altro caso (ca so V) si trattava di_ frat1ura sopracondiloidea con f.or.te spostamento e callo esuberante. In queste fratture è sempre da pen sare a lesioni primarie o secondar ie dei n ervi, cl1e forse si verificano in un set1

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,

KocRER. contrib1zti alla nozione di alcune forme

di jraf tura praticamente importanti. Casa Edit.

Vallé!:rdi.

OSSERVAZIONI CLINICHE. ARCISPEDALE DI s. SPIRITO IN SASSIA REPARTO GENGA - ROMA

Alcune considerazioni sopra un caso di ascesso del fegato guarito con la cura emetino-arsenicale per il prof. G1ovANNI ANTONELLI, prin1ario medico e id.oc.ente di Clinica medi ca. 1

Lo scopo di questa mJa nota non è tanto quello ·di aggiungere un caso personale alla oramai ricca letteratura concernente la terapia medica d·ell 'ascesso epatico, il che significherebbe non. dire alcunchè di nuovo, quanto quello di prospettare in modo più evidente di quel che non appaia in molte delle osservazioni riportate <lai vari autori le m odalità e fasi di decorso dell 'affezione morbosa in ra pporto alla terapia: n el caso osservato non rilevate con accorgimenti clinici indiretti, ma altraverso dirette constatazioni, data la peculiare sede dell 'ascesso, che permetteva di eseguire a colpo sicuro, ' 'olta per volta, la puntura esplorativa. Del rimanente non è an.cor giunto il momento nel qual e la terapia medica dell ~ascesso amebico del fegato possa considerarsi come universalmente accolta dagli autori. I consensi sulla terapia emetini ca di tale forma morbosa, per quanto sempre più numerosi, non si sono ancora generalizzati, e lo erano ancor meno alcuni anni fa, quando Pontano ha sentito il bisogno di tornare sulla questione, g ià da lui vigorosamente discussa fin dal 191 8, ribadendo le sue personali conclusioni nel sen so ·d i ritenere l'ascesso amebico del fegato come 'un'affezione morbosa g·uaribile con la sola cura ·emetinica, purchè l 'am eba n on venga sopraffatta dai comuni pioaeni. Ma, come g iustamente osserva Casoni (Policlihico, Sez. Prati,c a, 1931, n. 6), non o tante ch e al giorno d 'oggi l 'accordo fra i vari o servatori sia presso ch e completo su questo principio , vi sono ancora autori che sostengon o la n ecessità dell'intervento chirurgi co

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negli ascessi già costittiiti, seguendo il criterio espresso dallo stesso Rogers, l 'iniziatore d'e lla cura emetinica nell 'amebiasi intestinale (1913) il quale sosteneva ancora n el 1918 che l 'eme~ tina era efficace n el determinare la . regressione del processo infiammatorio n~ll 'epatite amebica presuppurativa, ma non lo era nello stadio suppur.ativo. Nel 1922. però .Rogers 11a sottoscritto pienamente , ali' opinione generale, riconoscendo l'efficacia dell 'emetina anche nel 1'ascesso costituito. Altri autori (Françon, Petridis, Izar, ecc.), secondo quanto riferisce Casoni, trovano un.a controindicazione alla cura emetinica sia volumi . nei casi in cui l'ascesso , noso e inveterato, e propongono in tali casi l 'associazione della cura emetinica o con lo svuotamento o con l 'intervento chirurgico. ·F rançon e Hutinel a·ffermano. che, se l'atto operativo è necessario, non può esser mai considerato come sufficiente; esso dev'essere sempre preceduto, .accomp.a gnato o seguito dalla Ct1ra interna, che migliora le condizioni di resistenza del malato e assicura una rapi.da cicatrizzazione delle lesioni. Molto recentemente F. Serio (Policlinico, Sez. Prat., 1931, . p. 701) ha ripor.t ato una sua osservazione personale, concc·r nente un caso di voluminoso ascesso amebi co del fegato, sottoposto in primo tempo a<l una puntura evacuatrice 1c he dette esito a 900 cc. di pus, e successivamente curato con una serie di iniezioni di emetina fino alla quantità globale ·d i 39 ctg. Non ostante la quasi scomparsa della febbre, le condizioni generali non era no migliorate e permaneva una notevole quan tità di pus, ·che venne estratta con altra puntura evacuatrice (650 cc.). Il paziente fu perciò sottoposto all'intervento chirurgico, ma dop o al cuni giorni venne a morte per una complicanza post-operatoria. Sulla base della sua osservazione egli conclude affermando che casi simili non sono del tutto eccezionali e dimostrano che , se l 'emetina è sempre efficace i1elle epatiti am,ebiche parenchimatose, non sempre riesce altrettanto efficace nelle forn1e colliquative e 1che, quando esiste IUil caput mortuum di notevoli dimensioni, è necessario I 'intervento chirurgico , prima che la sacca possa eventu.a lmente aprirsi in un organo vicino o che le condizioni generali del ·p aziente pegg iorino al punto ·d a compromettere il buon esito di un troppo tardivo intervento. Anch'io ricordo di aver assistito all'autopsia che il prof. Mar.chiafava eseguì sopra un sogge tto nel quale era stato diagnosticato intra vitam un ascesso amebico del fegato ed era stata praticata la cura emetinica; la sezione del 1

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SEZIONE PRATICA

fegato n1ise in evidenz.a un grosso ascesso circo11dato da una spessa parete connettivale, che no11 a,~e,·a risentito evidente111ente alcuna influenza modificatrice dalla c ur~a e1neti11ica. Come si vede dai pochi cenni so.p ra riferiti, se è certo che la grande mag·gioranza d egli autori ritiene la terapia ·emetinic.a corr1e la cura di fondo dell'ascesso am·ebico del fegato, non è men vero che non manca110 voci di scordi di autori, i quali o si 111.a11te11gono e,clettici circa l 'opportunità di .a.doLtare in .alcuni casi la cura chirurgica e in altri la cura en1etinica ' o. soste11gono ancora, neali ascessi O'ià costituìu o ti, la necessità dell'intervento operatorio o mag·ari della puntura ev.acuatrice , .attribuendo al1'en1etina soltanto il valore di u11a cura coa diuva nte o integrante rispetto alla cura cl1irurg·ica. Queste con siderazioni mi fanno sernbrare n~11 a.ncora ? el tutto priva d 'interesse la pub~l1 caz 1011e d1 qu ei casi la cui interpretazione, in. rapporto alla cura emetinica, non ·p uò dare adito ad alcuna incertezza; ed è perciò che cr edo opportuno riferire una mia personale osseryazione, di cui rias u1110 la sto1~ia clinica : .P. S., d~ a. 61, co1~tadino ; bevitore e fu1natore di ·cr~to . Nega lues e morbi venerei. Sposato, Ja 1nog l1e. ha. condotto a term_ine 5 gravidanze. Nega 111a latt1e. d1 una c~rta entità in passato . Afferma ch e da ~1rca un 1nese va soggetto quoliclianamer1te a febbri elevate pre~edute da briYido e che rimet' ?110 c?11 prof:i sa s11dorazio11e, diminuzione del1 .~ppet~!-<>' vom1to fr~uente , ir1sorgente poco dopo l 11~gest1one degli alimer1ti, e cliarrea spesso sang uinolenta. Ha avvertito prog·ressiYa aste11ìa e(l J1u 11otato la compqrsa d~ · ede:m,i alle estremità inferiori; si ù COil;siderevolm~D:te de11utrito ed ane1nizzato. È accolto 11el re11arlo da 1ne diretto il 22 febbraio 1Q27. . E. O._ Condizion~ ger1erali 1nediocri; sensorio i11tegro; decubito indifferente. Cute e mucose p allide; edemi a carico d~l collo e del aorso dei piedi. l~annicolo adiposo scarso; masse n1uscolari ipotrof ~c~e. l)ol~o ugu.ale, rit.n1ico, facilmente compress1b1le . ~I1cropol1adenopatia nelle regioni laterocervicali; agl 'inguir1i si palpAno glandole della grandezza d~ un fagit1olo. ·rorace allungato; l~miti p oln1onari ir1feriori moclita1nente abbassati ' be11e espandibili·, all rascoltia. z1011e, ·ronchi diffusi s11 t11tto l 'a1nbito. Cuore n ei limiti; toni netti. 1\<ldome leggerID:ente avvallato, tranne cl1e in corrispondenza d ella 111età des tra d el! 'epigas trio ed alla porzione pii1 inter~a d ell 'ipocondrio destro , dove .s i apprezza l 'esistenza di una tun1efazio11e sor1nontante quasi a cupola l a superficie del fegato e del diametro di una piccola arancia. Tale tumefazione si sposta b ene n ei movimenti respiratorii; all~ palpazione presenta una superjicie liscia e un certo grado di te n sione elastica e l1e ricorda quella di una ciste; al di sotto di ess~ i percepisce nettamente il marg·i11e epatico. Il co ~1fine superiore del fegato non è rialz.ato ; l~ i111lza non è palpabile nè risulta ing r andita alla percussie>11e.

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Nelle urine, l)resel'l,za dj tracce di albumina e assenza di altri i1nportanti elen1enti pato]oaici. 0 Fecce cor1te11enti muco e safi;gue. Durante ìa degenza clell 'infermo in r eparto: 2~-11: Doler1te alla palpazio11e il 6° spazio intercosi~e d~stro lufi;go l 'asc~llare media; ascoltando sul culmine della tt1mefazio11e non si avvertono run'},ori d~ sfregam ento perito11eale · assenza di fre1nito idatideo; 1~ tumefazione offr~ llna resistenza duro-elaslica ~ lascia percepire nella zona central e una sen sibile fluttuaz~one. La p·alpazione bima11uale f~ esolud~re jl riscontro di detta tumefazione nella regio~e lombare destra. La mobilità respiratoria del fegato è perf~ttamente conservata. .D?po ~vere e 11u~ciato personalmente il sospetto cl.1n,1co d1 un, ascesso epatico, eseguo 11ella profo11d1tà ed al centro d,e11 a tumefazione una puntura esplor ativa, che dà es~to ad un l~quido di aspetto nettan1ente purulento. lqlanlo l 'infermo va sog·gelto ad elevazio11i febbrili di una cer ta entità, f~r10 al massimo di 39°,3 (temp. ascellar e) , a tipo i~ter1nittente e ad accessi prolungati, spesso preceduti ùa brivido, od a lipo fortemente remittente. Le fecce sono emesse fino a 6 scaricl1e n elle 24 ore, ed h an,110 per lo p~ù ·a spetto· poltaceo. Non è rilevata la presenza dell'amoe:Pa histolytica, ma 11on si insiste nella ricerca. Si inizia la LerarJia a base di iniezioni ipocler1n ich e di 3 c lg. d~ cloridr.ato di emetina ognuna e fino alla quantità globale di 84 clg. nel corso cli 7 g~orni . Le scariche alvi11e si fanno meno frequenti, e l 'infermo avverte un lieve migliora111ento subiettivo. 5-111: 2a puntura esplorativa~ si estrae ancora liquido nettament~ purulento, che all'esa1ne niicroscopico risulta costituito di numerosi polint1cleati, d~screto i1u1nero di elementi linfoidi; gli elem e11ti stessi appaiono d~scretamente conservati, pur presentando note d~ degenerazione grassa. !\Ton si rinvengo~o amebe n è cocchi o batteri. · L 'esame batteriologico ·del pus estratto dà r eperto assolutamente negativo; i terreni di coltura rimangono p erfettamente st erili ancora a distanza cli 12 giorni dagli allestimenti .

7-111: Netti rumori di sfr egam ento peritoneale i11 corrispondenza della tumefazione . L~ fecce perdo110 ~ 'aspetto dissenterico, 1na co1tler1go110 spesso muco, hanr10 per lo più as.p etto poltaceo, e s~ elimina~o ancora con un ritmo al quarilo frequente. L~ febbre si attenua, ma non scompare del tutto, p ermanendo una modica febbricola quotidia~a per lo p~i:1 fra il mezzog·iorno e le or~ vespertine. La conta d,e~ globuli bia11chi dà: 8600 per m1n~ . ; formula leucocitaria: neutrofili 57 %; linfociti 14 %; mo11ociti 27 ~lo; forme di passaggio 2 %; qualche rara cellula d,i Rieder. 8-111: Si inizia una serie di iniezioni intr.avenose di neosalvarsan (dose i11iziale di gr. 0,30 e successive di gr. 0,45) ii110 alla quantità glob3.le di gr. 2,55 nello spazio di 19 giorni. La feb·b re ne~ primi giorni conserva ancora il tipo di f~bbricola qt1otidiana (temp. asc. massima 37°,8), poi scompare del tutto, salvo qualch e fugacissimo ~ lievissimo r~alzo termico . Le scariche alvine si fannç> gradatamente m eno freque11ti ; le fecce appaiono ricche d~ muco in primo te1npo ed infine diventano composte e di aspetto normale. La tumefazio11e rimane nel primo periodo della cura ~eosalvarsanica immutata e lascia per-


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IL POLICLINI CO

ce1)ire ancl1e alla p alpazi.011e d eg'li sfreg·a111e11li perilo11cali 11ella zo11a Jlii.1 pron1i11e11 te, i11a alla fi11e o-li sfrecra1ne11ti sco1npaiono, la tu111efazio11e si r iduce se~1sibiln1er1te di Yolun1e e il n1argine i11ferior e d el ieg·a to risale alql1anto. 30-lll: i ritorna acl u11 'i11 tensa cura e111etinica (i11 r agio n ò di 12 c tg·. J)ro dic, come nel i)rin10 J)C riodo, e f in o alla qua11tità tolale di 60 c lg·., in for1 11a <l 'i11iezio11i ipoder111ich e di 3 c tg . og11una). L 'apiressia IJer111ane, solt a11to interrotta cla fu·rrnci C rare })iCCo]e eleyazio11i t ermiche. 0 All a 4a gior11ata cl ella ri1)resa cl i cura, il jj lll i Le i11feriorc del fegato, in corrisponde11za della lu111efazio11c ~orrisp o11d e ~ 4 dita sotto l 'arcata; si rileYa a u che t1n leg·gero debordan1ento della i11ilza, co11 111arg ine di co11 si s te11za clura e confi11e su})erior e all :3a co Lol a. Lo stato ge11erale è n1igliorato ,· le. 1nucose ha11110 - assunto u11a ti11ta rosea; l 'i11fer1no aYYerte sen so di · euforia. Ciò 11011 0st ante d o1)0 la 5a. g·iort1ata. si ha una iorle ri1)resa d ella diarrea , St111.a t e11esnto r e ltale (7-8 scariche durante la i1otte) ; poi ]a freqt1e11za delle scariche dimi11uisce notevoln1ente e le fecce lorna110 a farsi con1pos te. · -· 6-IV : l l11a 11uo,·a p11ntura es1)lorativa dà esito a liquid o di. as1)etlo purt1lento più tenue ch e 11e1le 1)u11ture preced e11ti. ~i\ll 1esa111e i11icroscopico il liquid o rj~ulta così cos tituito : « Glo])uli biancl1i in SJ)iccal a clege11erazio11e g·r.assa; alcuni cli essi con·" erv.an o il 11t1cleo e la for111 a; cellule epiteliali in p arte deg·e11erate; .scar si eritrociti be11 consérvati; fra o·li ele111enti cellul ari si i1ota un detrito amorfo J~iù o J11eno abbo11da11te i1ei vari can1pi e l a J)resenza di gl oht1li di g r asso. · Asse11za di an1ebe e di altri gern1i ». _,\ piressia co1npleta e <l efi11itiYa. 11-l'' : Assenza di disturbi st1bie ttiYi . La pron1i11e n za i11 rorris poncl ei-1za della n1 età des tra del1'epigas trio è an cora pii1 notevoln1ente riclol ta: 16-1'' : Si eseg·u e urt 'altra })u11tura e plorat1Ya cl1e rie ce del tu lto i1ègativa . 22-TV: L 11 "ullin1a pu11tura esplorativa, a 6 giorr1i d aJla J)recede11t e, dà pure risultato p erfetta111ente 11eg·ativo. · L ' infer1110 aYYei·te ]a con1pleta ripresa delle su e for ze, assol11ta as5cn za cii ogni dis turbo, e cl1iede di u scire dall 'Qs.p edale (23-I\7-J92'i) .

l 111 J)ri1110 }Junto da stabilire è que to: 11el 11ostro c a ~o i è certa111 en.te trattato di u11 asce so a n1ebico? La negatività del reperto dell 'e11ta11'1oc1Ja 11istol)rti ca nell e riJ)etute pu11ture cs1)lor a·t i re n on è da con siderarsi com e u11 e]e111en lo sufficie11le ad e ~ c luder e la natura amebica del] 'ascesso, ]1ercl1è è ri sa1Juto da tutti cl1e n el JJu estrat to i11 ediante la puntura es1)lo ratiYa o rclin a rian1ente 11011 si con tata la prc ·e11za di a n1 e})e , e in og·ni .111odo il r e1)erto })O. iti vo n e è raro, il cl1e si. spiega col fatto r 11e 1'an1eba è inse.diata n ella p·a rete dell 'a "ces. o. D 'a 1tra J)« rle , 11011 ostante le più diligenti ri ccrcl1e bal1erio.._co1Jicl1 e è batteriolog·iche non è ~ r ato 11os. ibile ir1di,-iduare od isolare alcun ger111r; le colture del pus estra tto sono rimaste . r o• 1ple tan1ente ~ t erili , il ch e a,·valora sia pure

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ii1cliret ta111e11Le la ge11esi a111ebica dell 'ascesso. Anch e il c riterio ex adjtiva1itibris porta a concludere in questo caso per l 'or1gi11e amebica dato che, 11on os la11te una certa 1e11Lezza nel1'azione dei rin1-e di utilizzali, alla fi11e abbiamo con statato con la l) ÌÙ assoluta certezza i seg11i della g·uarig·io11e. A tal i)roposito Casoni g·iusta111e11 te affer111a cl1e l 'efficacia della cura e 111e ti11ica costituisce la « I)ietra di par.agone » nello svelare l amebiasi. Nel caso nostro i co11co111itanti disturbi intestinali a tipo dissenterico, non cl1e }' unicità dell 'asce"so costituiscono altri elen1e11 ti di a1)poggio alla ·diagnosi de Il 'ascesso amebico, che, pur 11011 es5endo dimostra ta parassitologicamente, ri111ane clinicamente affermabile. La sede del! ' ascesso in questo caso, corrispondente alla porzione I)iù i11terna e r·elativar11ente superficiale del lobo cl estro del fegato , rappresenta u11 re1)erto 11011 frequente, in quanto ch e la 111ag·gior parte degJ i ascessi si svolgono nella profondità del lobo destro. Qt1ando la sede è .a ncor ·p iù 11etta1nente epigastrica ch e nel ·c aso nostro, l)UÒ gie11erare qual· cl1e errore diag·n ostico, come din1ostra una recente osser\1azione di ·S anty e ~fore·nas (Presse 11t/éd., 1931, p. 761), cl1e 11a11110 scan1biato un ascesso amebico dell 'ala si11istra del fegato co11 un 'affezione 11eoplastica .dello ston1aco. L 'età del nostro paziente rappresenta un elemento di eccezione, essendo noto che la predisposizione al} '.a scesso epatico s 'inizia ali 'epoca della pubertà, poi si a ccentua in seguito })C f raggiungere il massimo fra i ·25 e i 40 anni; I '.affezione di,renta molto rara dopo i 60 . an111. Il caso ·nostro si presta a qualche al tra co11 siderazi-0ne impo1:tante, in rapporto al decorso del! 'affezione n1orbosa durante la cur.a . Gli autori sono concordi nell 'amn1ettere che pocl1i g ior11i ·dopo I ' inizio della c ura e111etinica, neg li ascessi e1)a ti ci di media gra\1 ità, si cominciano a nolare 111.a11ifesti seg·11i di regressione ia in rapporto .ai fenomeni gen erali sia al re11erto obbiettivo epatico ed ai disturbi vari a ca rico degli altri ap1)arati, e che nei giorni seg·uenti la retrocessione dei sintomi essenziali . . ' . . . s1 a ccentua ancor p1u: s1 1)osso110 seguire i11somn1a og·11i g io1·no le tappe di n1iglioramento clcll 'affezion e n1or})osa. Tale ra1Jid.a r egression e i1on abbian10 con tatata n el caso nostro, non o~tante avessimo in un prin10 periodo sommin istra to b en 84 c·tg. di en1etina n ello spazio di appe11a una settin1ana. Aggiu11g iamo che l 'inizio della 111alatti.a, a1n1eno i11 ra1)JJOrto a i dati a11an1nesti ci, n o11 })Of e,·a ri ~ alire a molto ten11


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SEZIONE PRATlCA

po .a ddietro, n è l 'asce so ris ultava n1olto volu111inoso, a lrr1e110 per qua11to er.a desumibile _dal reperto o1>biettivo. La scar sa effi·cacia t era1)e·uti ca d ell 'en1e ti11a i11 }Jri1110 t en1po avr ebbe p otuto per ciò sc uo tere la i1ostra con vi11zione di trovarci di fro11 te a d u11 caso di a ce so am ebico, e farcelo riten er e di diversa i1.atura , tan to I)iù che p er siste, 1ano i di ~turbi intestiriali e cl1e mancava il r ep erto amebico n el }) U & e. tra tto con le i) u11ture espl o rative. P erò non abbian10 ' roluto rinu11cia r e alla diag·n osi d el ] 'asce so a m ebico, ed abbi amo ritenuto oppor1uno di sottoporre i11 secondo t e1n po l 'infe11110 ad u11a c ura a b a~e di irtiezi o11i i11trave110 e di n eosal,rarsa11, ia per interro1111Jer e la ct1ra 0111etinica, che oltre certi limiti sa1)piamo I)Oter compron1etter e la r e isten za d e.g·li infern1i e cag io11are più o in en o g ravi fen om eni d'intossi r azio11e, sia per aggiungere u11 altro m ezzo di cura cl1e l ' esperienza <limo t ra e ffi cace n egli ascessi amebici (Rav.aut e l rolu11itsky) , e ·cl1e è stato propug n.a to da numerosi altri a utot i (t:l1auffard e Françon , Beau , Cha1)u't , P é:iiot e Oddo, Ca staig n e , ecc.) , alterna ndolo 11atural1nente alla cura e111e tinica , con r i -ulta ti n1olto soddisfacenti . Nel i1ostro caso la c ura d el 914 (fino a lla dose g lobal e di g r. 2,55) 11a effe tti' ame n te coinciso con un.a ]) tÙ e i·d ent o r eg·r e ' sione d ei sintomi, così ch e .d oJJO di essa abbiamo nuova1nente sotto1)osto il 1Jaz ie11te ad un 'altra serie d 'iniez ioni di em etina (60 -ctg· . i11 5 g iorni) , come per d are il colpo di g razi.a alla ni.alatlia, di c ui abbiam o co11statato la g uarig ione assoluta n elle due ulti1ne pur1ture esplorative, eseguite con i11tervallo di 6 ·g·iorni I 'una d.a ll 'altra : pu11ture esplor ative n eg·ative, precedute da un 'altra ch_e a veva dimostrat<!> l 'esisten za di u11 pu s 1)iù t enue e con n ote di più spiccata d eg·en e-razion e d egl i elementi cellulari e di più abbondanti detriti n ecrotici . La nostra insisten za h a con.d otto a con1pleta g uarig ione un sog·getto i1el quale sen za di ciò la malattia avrebbe conti11uato· a svolg èrsi, rninando la vita dell ' infer mo o provoc.a ndo fa cili com1)Iicazioni, a m en o ch e non lo i fosse sottoposto a quel! 'intervento chirurg·ico ch e gli è stato risparmiato . La particola r e sede d el1'a scesso, svilu11pato verso Ja su1)erficie d el feg ato, r endeva n on ii11proba bile una irruzion e del pus nella cavità peritoneal e, determinando eventt1alme-nte a 11cl1 e u11a p eritonite gen eralizzata. Quale d ei ·due rin1edi h a avuto la parte mag g iore n el detern1ini 1110 d ella g ua rig ione? N on cr edo sia fa cile dare su ciò una risposta esplicita: è probabile cl1e l 'en1 etina e d il 91-:l: si 1

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sie110 integ·rati a Yicenda i1 ell 'alion e te1~peu­ ti.ca .

.Questo caso di1110 tra an cJ1e ch e d eve 1:ite11ersi forse }Jr e111aturo il g·iudizio <lolla i11efficacia della cura en1etinica n ei casi i1ei q uali essa i1on sembra ·d are in un p r in10 tem po il d esidera to s uccesso; è necessario i11 ister e n ella cura, pri111a di for m ulare tale g·iudizio. ~0sì ci seml:lra esag·era , to il rilievo critico di Se-rio, qua ndo· co11clude per l a i1e su11a efficaci.a d ella cura em eti11ica n el suo caso, per la sola co11sider.azio11e ch e 39 ctg. d i en1etina n o11 l1anno !)Ortato a g ua rig·ion e u n voluminoso ascesso . Con ciò 11alural111e11te i1011 contestiaru o l 'esis ten za cli ca . . i e111eti110-resis ten ti , ch e richiedono necessariam ente l ' intervento chi• rurg 1co. _ on ult in10 scopo d i que~ ta i11ia 11ota è l a po sibilità ·di din1ostrar e indiscutibiln1ente la g·uar ig·ion e n el caso d a m e os~ e rYato. In m ol ti d ei casi ripo rtati n ella le ttera tùra, il mig lior amento e la g· uari g·ion e son o s1)esso d edotti o d al decorso clinico o d alle co11 tatazioni i~­ diologich e o da altr i ele111e11ti se.n1eiol ogici !'.!1"' dire tti n o11 sempre suffraga ti dai co11t rollo d ell e punture esplora tive, cl1e posso110 n on essere sempre fa cilmen te p r a ti cab ili , "pecial1nente i1ei ca i in cui l 'ascesso è i11~Tto p r ofondo. Tali osserv.a zioni · 1)0 so110 .g·e11erar e' il dub]Jio sulla reale g·ua rig·ione a11ato1nica. N:el çaso i;io, tro, dato il facil e rilie,·o }Jalpator.io ,d ella tu. in efazione ascessu ale e la ua poca p rofondità, l e pu11ture esplora tive si (pote ' a110 J3&egu ire tt1l te con .estrem a facilità, e ta11to i reperti positivi quanto i n egati, i a' revan o un val òr~e seineiolog·ico .assoluto, così cl1e la g u.arigi'oh e a naton1ica }JOtè in fine accertar si 11el IllOdO• più ind iscu tibile: Si tratta perciò di u n caso ecce•

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zioriatmente dimostrativo circa l' efficacia. dellct t erapia e1n.etirio-a1·seriicale 11ell'ascesso del f <tu~to,

ca o cl1e per la su a e,~i de·n2:a con tribuiscei a s111us ar e lo scett icismo di queg·li a utor i cl1e non sono· an cora d el tutlo co'11 vin ti d elia • ra:d i1cale efficacia della tera1)ia 111edica i1ell 'a·ce~ so an1ebico del feO'ato, Yeri tà or<.1m.a i i no1)J)t1gnabi.le sulla q uale P on tan o ha 'ta1110 tre·nuan1ente in'Sisti to ulla ba ;..e d i una r icca n1e ~ ­ se d i o ~ er,raz i o11 i })er ~ o11a li . 1

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RIASSUNTO. L ' ..\.. r i ferisce u n caso di

asce ~ so

'

del fegato a sede n on co111u ne, ct1rato e guarito nel modo i1 iù i11di ._ cutibile mediante la tera1}ia emetinoarsenical e, e n e trae u tili con iderazioni dal p unto di vista clinico e te1:a1)eut ico, consid J-


1356

IL POLICLINICO

razioni che si riassun1ono i1ella opportunità di sotto1)orre i casi di ascesso epatico di origine presun1ibilmente an1ebica ad una pronta terapia c1ne tinica, ed eventualm ente neosalvarsanica, an ch e in assenza del reperto parassitosco pico positivo, e nella neoessità ·d i insistere nella cura m edica a n ch·e nei ·Gasi in cui essa non sembra da re in prin10 tempo ri sultati man i fcsti. Tiorna, 30 g·iug·no 1931.

LEZ .lONI . OsPBDALE CIVILE UMBERTO I -

ANCONA.

Piccole insufficienze cardiache non manifeste. Necessità di rilevarle ed applicarne la cura (digitale). ,

LEZIONE del Prof. UMBERTO BACCARANI Direttore e m•e.dico primario.

J

[ANNO XXX''III, Nul\lr. 37]

dizioni generali dei pazienti (stato di nutrizione, della crasi sanguigna, ecc.) possono avere facile e abbondante risonanza sul cuore nel sen~fflosciari:ie il ~ono e ridurre, quindi, la so val1d1ta della r1voluz1one cardiaca. Questa cognizione di clinica pratica non è forse ab'b astanza nota o piuttosto non è considera.ta e utilizzata a sufficienza. In verità, è mai ammissibile che il cuore il quale raccoglie e riassume la validità di tutto l'organismo - possa rima.ne:re insensibile ad uno s.t ato generale non buono, a·d uno stato morboso che investe tutti gli organi? « Mor~us est totius corporis », diceva la Scuola ·d1 Salerno. La malattia impegna tutti i visceri. Non c'è quindi stato morboso di una . ' certa importanza, che non faccia risentire i suoi effetti ·dannosi anche sulla funzione cardiaca diminuen.done, più o m~no la capacità dinamico-funzionale. ' La contrazione cardiaca affievolita appesantisce a .sua volta il_ funziona.m ento di tutti gli apparati ·d ell organismo, con danno manifesto della nlalattia fon·damentale. Si costituisce in tal modo una specie di circolo vizioso - tutta l~ clinica è. u;n ~ircolo vizioso - che una saggia .cura d1g1tal1ca può grandemente migliorare. Quando vi ho detto questo, vi ho anche detto quali e quanti sono gli stati morbosi 11ei quali il cuore è clinicamente sofferente , vale a .dire in stato di n1inorata funzionalità. Nelle •S indromi oligoemiche, che hanno un « pabulUim » patogenetico infinitamente vario e complesso; - nelle affezioni ·d ell'apparato digerente con impegno della nutrizione e dello stato generale; - nelle for.me tubercolari iniziali con offe.s a di tu·t to il tono dell 'in.d ividuo; negli stati post-infettivi e post-operatori; nelle sindromi neurasteniformi; - n1elle insuffi cien~e più o meno marcate dei vecchi; nel tab.a gismo, eoc. :·in tutte queste ciTcostanze, ed in moltissime che non vi ho ricordato, il muscolo cardiaco è 1sempre impegnato, e a volte così abbondantemen1te, da tener quasi il governo della malattia fondamentale. A fortiori la funzionalità del cuore è sempre i11teressata nelle tossi-infezioni acute o subacute di qualunque natura esse siano. In queste ciTcostanze - anche senza che si possa parlare di vera e propria miocardite - il muscolo cardiaco è convogliato ·n el processo infettivo donde, per ·d ato e fatto di questa cc asthenia cordis », una insufficiente e torpida funzionalità vitale ·di tutti i visceri e apparati dell 'organismo. In casi non rari anzi è proprio lo stato del cuore che colora la faccia clinica, l 'andatura e la prognosi di quella data infezione. Ora io vi dico ch e in tutti questi casi la cura digitalica dà dei risultati eccellenti, in quanto rialza il tono cardiaco, diminuisce la fre-

?i.

1

l/uso della dig·itale non. ha avuto fin qui tutte le applicazioni terapeutiche di cui è capace: Sono ancora molti i medici che non sanno dissociare questa droga dall'idea di maiattia di cuore più o meno compensata. La Clinica e la 1fisiologia documentano con l 'esperimento sugli ammalati e con le ricerche di laboratorio - che la digitale ha una larghissima applicazione ariche in quelle forme morbose nelle quali non si può ancora parlar.e di vera e propria malattia di cuore. Non vi dirò quindi ·d ella digitale nelle cardiopatie in piccolo o grande scompenso, nè del meccanismo fisiologico della sua azione terapeutica, chè l'argomento è, si può dire, esaurito in ogni particolare. Ma vi parlerò dell'uso ·della digitale in tutte quelle sindromi di piccola insufficienza cardiaca che hanno il loro nutrimento etiologico e patogenetico: 1) nello stato generale degli ammalati, 2) nel corso di processi tossi-infettivi in atto, 3) in lievi incipienti lesioni del cuore. Queste piccole insufficienze cardiache, che bisogna alcune volte ricercare .con qualche astuzia anam111estica o semeiotica, sono molto frequenti ad osservarsi nella pratica corrente e iitraggono insperati vaintaggi dall'uso ben maneggiato della digitale.

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Quali sono queste ·sindromi di lieve insufficien.za di ciiore e com.e i1ossono essere diagnosticate? Il. cuore, in soggetti normali , ha un suo tono particolare - e adopero questa parola esclusivamente nel senso clinico - che è l 'espressione più squisita dello stato del muscolo cardiaco, della sua armatura nervosa e dello stato generale degli infermi. Sicuro: anche le con-


[ANNO

XXVIII' N UM. 3 7]

SEZIONE PRATICA

quenza del polso, aumenta la pressione cardiovascolare, migliora la nutrizione dei visceri. Bre':e: dà largo ed ampio r espiro all 'apparato card10-vascolare, con grand.e b€!neficio di tutta l'economia dell'organismo. Purtroppo, con1e vi a ccennavo in principio, l'uso di un buon preparato di digitale in questi stati morbosi non è ancora abbastanza diffuso. Ed è male, poichè io posso assicurarvi, per esperienza mia personale e per quello che hanno osservato e riferito molti illustri osservatori, che in queste sindro.m ·i di piccola insu.fficienza cardiaca l 'uso della digitale porta un sorprendente cont1;ibuto al miglioramento della, malattia fonda1nentale, rialzando e mantenendo poi normale la capacità lavorativa del muscolo cardiaco. Naturalmente l ' in·dicazione della dig itale appare anche più evidente in tutte quelle · forme morbose nelle qu.ali la lesione, se bene lievissima, ha il suo nutrimento proprio ne lla carne del cuore. Ini tutte quelle piccole cardiopatie, poco rumorose soggettivamente e povere nell 'esame obiettivo, l'uso saggio e continuato della digitale porta ottimi benefi ci ai nostri pazienti. Si tratta di lievi sofferenze ch e datano da molto tempo, che perme ttono di attend!3re alle occupazioni abituali .e alle quali i vostri clienti danno poca o punta importanza; ma si tratta di sofferenze che abbandonate a sè stesse, vale a dire non curate bene e·d in tempo, peggiorano sempre più fino a divenire, prima o poi, delle ·c ardiopatie conclamate. È quindi in questo periodo d ello scompenso appena accennato o anche solo episodico, che coteste lesioni del cuore debbono essere curate. AttendeTe, come fanno alcuni medici, che la malattia di cuore .sia ben completa, quasi scola.stica, è perdere un tempo prezioso. Dico dì più: è compromettere la possibilità di mantenere a lungo, molto a lungo, un buon compenso. 10 so di molti ammalati con lesioni valvolari in atto, i · quali, con una buona norn1a di vita, e facendo uso tratto tratto e regolarmente di digitale, hanno potuto mantenere per moltissimi anni e man tengono anche attualmente il loro buon con1penso ed attendono ai loro uffici. Un distinto collega mi riferiva che da parecchio porta una miocardite in compenso instabile; ma facendo uso ogni tanto di poche gocce ·cli soluzione al n1illesin10· di digitalina . Nativelle ne ritraeva così grande vantaggio da mantener salda ed intatta la sua eccezionale attività. Il cuore riprendeva il suo passo regolar.e ed i toni riacquistavano la validità e consistenza normale. E, naturalmente, magnificava la necessità di usare il prodotto in do,s i modeste, a lungo e con periodi di pausa.

1357

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. Con1e ·diag nosticare questi stati morbosi di piccola insufficienza di cuore, nei quali la sindrome cardiaca è coperta dallo stato generale o .dalla .m alattia fondamentale? Come diagnos.t1care queste piccole cardiopatie - nelle qua11. la . semeiotica, fisica e funzion.a le ' è ridotta . . a1 m1n1m1 termini ? .Io vi dico subito che il problema diagnostico, anche in queste con.dizioni è molto facile. Non vi è n eppur bisogno di 'nessun istru~ ~nto speciaJe; è più ch e sufficiente un buon interrogatorio ed un accurato esame obiettivo. Naturalmente anche le ricercl1e di laboratorio sarebbero vantaggiose; .m a io parlo per i pratici, cioè per la grandissima maggioran\Za ·di Me dici i quali, per esercitare la loro p1ofe.ssion e, non posseggono che l 'arte di sap er bene interrogare i loro am·m alati e di esaminarli con i metodi della vecchia e non n1ai sorpassata semeiotica ordinaria. Questi aro.malati adunque - quelli cl1e portano un.a lieve insufficienza cardiaca in rapporto e per causa d el loro stato generale non buono - dichiarano di avere un po' di affarino e batti-cuore alle fatiche anche lievi ; di avvertire un senso vago di oppressione alla regione cardiaca; di a'rer.c d elle prec.ardialgie; di sentirsi fia cchi , ecc. Si nota, cio·è , una manifesta is proporzione tra le condizioni generali del pazie·nte e le so·fferenze soggettive a carico del cuore, tanto cl1e questa dissociazione clinica appar.e manifesta anche agli stessi ammalati e fa loro dubitare fortemente di essere ·d ei sofferenti di cuore. L '~same obiettivo poi conferma il giudizio di insufficienza cardiaca, poichè in questi soggetti i toni .si ascoltano fiacchi, flosci e }ontani ed i polsi sono assai più frequenti di quel che non im·p orterebbe l'impegno dello sta to generale. Aggiungete, e la prova è fa cile, un.a frequenza del po1so eccessiva e protratta alla prova della fatica; una pressione cardio-vascolare un po' bass.a, ecc. Le piccole sofferenze a ccusate dagli an1malati ed i facili rilievi del vostro esame obiettivo - sproporzionati, ripeto, al loro stato generale - si completano .e si perfezionano a vicenda e costituiscono un fascio di elementi da autorizzare la diagnosi di piccola insufficienza cardiaca complicante quella data form a morbosa. Nelle .malattie tossi-infettive lo stato del c uore è sempr~ più o meno interessato. Siamo di accordo. Ma vi sono degli ammala ti n ei qua Ii la sindrome della insufficienza di cuore è maggiore di quella ch e si suole abitual111e11te osservar.e. In questa disamina di sintomi, in questo proporzionare il quadro clinico della insufficienza ca:rxliaca con la malattia pura e semplice, si din1ostra il sa.p ore clinico d el medico saggio.


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IL POLICI.:INICO ·

Ma quando nel tempo di un dato processo a cuto o subacuto ·SÌ hanno fenomeni dinamici più ~apifes t i e dure, oli di quel ch e n-0n importi la resistenza del soggetto e la malattia per sè stessa; quando il polso è assai più frequente e vuoto di quel c~e voglia la febbre· e le estremità un po ' fre dde e con tendenza alla c·ianosi; quando l '.a mmalato ha una sfumatura di a.m .bascia respiratoria, allora si può essere .cer ti éh e quella ·data tossi-infezione, in quel dato soggetto e in quel ·dato momento, 11a interessato oltre la norn1a la carne del cuore. Da questo mon1ento la malattia può prendere un .decorso più g rave e la forma morbosa .rimane come rivestita dalla sindrome dell 'insuffi cienza cardiaca. Voi capite che in questi casi non solo è con sig liabile, ma è assolutamente necessario mi~liorare. il. to~o cardiaco. Ora nulla di più effi cace, 1d1 più sicuro dei i)re.parati dig·italici a J)iccole ·dosi: · · .Fina~mente neg·li an1malati cqn piccole card1opat1e i quali .a ssai più d-egli infermi degli a ltri due gruppi .si giovano della dia i1.ale som111i11istrata .a intervalli e a lun.o·o ~ 0 : la diagnosi non è punto diffici1e. Infa.tti oltre l 'anamnesi molto sig nifi.cativa e le ·s olite lievi soffer en ze d el primo stato della malattia, si rilevano lesioni obbiettive del1'apparato cardio-vascolare ch e commenta110 e illustrano la cagione patoaenica d ei distu rbi accusa ti da questi amm ala ti. 1

* ** è ·d ifficile

Concludendo non ii1 tutti . questi an1n1alati , portatori di lJrocessi morbosi vari, n1a che h anno in comune la sindrome della piccola insufficienza cardiaca, .di sorprendere, con l 'an.a mn esi e l ' esame obiettivo, la insuffi· cienza della m.ecca11ica cardiaca. Ci vuole, è vero, in qu.a lche es.emplare, . un po' <1i accorg·imento clinico, ma qui per l'appunto si ·dimostra l 'abilità e la sapienza del rr1edir o. In fat ti il .con1p ito ·del n1edico moderno non è g ià quello di diagnosticare le malattie 1Uanifeste ii1 ogni particolare, cioè con · tutta la sintomatologia .classica d el processo morboso avanzato; ma di sorprenderle n el ]oro 1)ri1110 diYenire, t1 Lilizza11do l ' a11a11111esi e JJratit apdo un buon esame obiettivo. Non deve essere la malattia ch e si esibi sce al medico, 111A deYc e ~~ ere il me1dico a d andare in ce.rea della ma la ttia e scoprirla. · ' Le card~opatie ·diagnosticate precocemente, curate con un programma igienico e terapéutico conveniente, .possono migliorare grande111ente, restare a lungo compen sate e in alcu.ni. ~asi fortunati andare a 1)erfetta g uarigié»ne c.lin1ca. l~imandare quindi ]a cura tliaftalica a èar'. diopatia sco1111Jen sata, vuol di;'e perdere un tempo prezioso e con11)ro1nettere irreparabil111ente il decorso del la malattia.

[ 1\ NNO

XXXVIII, NuM. 37]

.. I o mi giovo, nella mia pratica cardiologica d,i un· alcaloide d ella dig·itale, scoperto allo stato cristallizzato da Nativelle nel 1872 e designato « Digitaline N.a.tivelle », non della digitale in toto. Eccone la ragione. La digita le, come sapete, è un medicamento infido, in quanto il suo valore terapeutico varia grandem ente in rapporto ali 'annata della raccolta, alla località nell.a quale vegeta, all'età della I)ianta, .alla stagionatura, ecc.; insomma, ·per una quantità ·di cav se variabilissime, per cui la droga non ha sempre un valore terapeutico uguale a sè stesso. La digitalina Nati,1e]le, invece, h,a ~na strutt~ra chi~ic~ ben definita, un 'azione terapeutica fedel1ss1ma (Huchard), tanto che buon diritto ha larga diffusione, è prescritta dai car. diolog·i ed è consigliata n·ei buoni trattati di malattie del cuore. Agg·iun gete c~e è facilmen·te n1aneacriabile P.otendo essere prescritta anche a do~ib Iievis~ s1me, a seconda .dei casi. Con questo preparato 110 ottenuto <leali otti0 ·~Ì Ti~~ltati in t1:1tte quelle forme di picco}a in~u~fici,enza car·d1aca, nelle quali .è necessario migliorare e mantenere buono il tono del cuore, usando sempre le minime dosi: da 5 a I ~, go?ce, .a seconda. d.ei casi, nelle 24 ore, per piu g1orn1 consecutivi, alternando periodi di cura co11 periodi di riposo. 1

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CUORE E CIRCOl.AZIONE Periodico mensile diretto dal pref. VITTORIO ASCOLI t Reda.ttore-oa.:po: prof. CESARE PEZZI

Il N1.1mero 9 (Settembre 19.31) contiene: Lavori origi~ali : I . · A. COSTA: A•n cora suUe atresie ~alfor.n:_iative dell'aorta. Ohius:ura completa deli'aorta il} corrisp.0;nidenza del lega.mento arterioso in donna ·di 5~ ann1; a.ne11·r iemi multipli dell'acrta e · della anoouna: ~or. te ·P er embolia cerebrale. - II. - E·. PE.R ITI :, L~ ~nnd.vonre dO'lorosa delle amgine d·i ,p etto e l~ l~Teoord1a1 gie. III. - D. TARTAGLI: Osserva· z1oni s ul . -compor ta.mento ·del cuore nel paseaggio dal~a stazione eretta ?.l decubito crizzonta le <0on ri· ferimenti .alle reostituzioni. Rassegne, Riviste e Congressi : Fisiopatol1Jgia : LAUBR! e VA;.N. BOGAERT: Contributo .a.llo studio de-i toni . arteriosi ascoJ.tatori, della pausa ascoltataria e dei suoi rapp-0rti col polso anacroto. - BRUMLI~ .e. JANOUSEK : La massa san guigna nell'ainemia nern1cio.sa, e le s tle modi1f•icazioni durante l a cura col metodo di Whipple. - .A. BINET, J. GIERT e J. QUERATTQ: La ria,nimazione del c uore. Studi-0 s perim enta le sr:.lla « Helix Pomatia ». - LAUBRY e BAILLET: Sui soffi funzionali <1.ortici. - G. MARI· NESCO, ·A. BRUCH e S. BUTTER: Ricerohe suU'arc~itett11ra ·dei orupiliari in ra.pporto oon la oostituz1one somat.o-psichica. - Clinica : DELATER e HU· GEL: Ins ufficienza 'Venosa acutf.t ,p ar oss.i,s tica dolo~ rooa QOil. s quilibrio n e11ro-vegetativo. - HOESSLIN : La morte .cardia,ca dell'uomo. - C. LIAN: L'angin a di petto complicante le n evr-al gie toraoo-brachiali sinis tre . . .- M . R. CASTEX e A. BA'JVI'RO : L'elettroca rdiogra:mma nell a iperten sione arteriosa. Abbonamento annuo : Italia L. 40 j Estero L. 60. PeT g1i associati al a Policlinico•: Italia L. 3 61 Estero L. 50. Un numero separato L. 6. Inviare Vaglia Poetale all'editore LUIGI POZZl Ufficio Poeta.le Succursale diciotto (18) - ROMÀ·


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SEZIONE . PR\TIC.\

cie1tze pancr eaticl1e (cancro ·della testa del pa11creas, ittero cronico, pancreati te cronica, cirrosi ei)iatO-J)ancreatica , diabete i11ag·ro; deJ>ANCREAS. 11~trizione ra1)ida, ecc.). E i)erò li.a l 'incon·ve• 111ente di i1011 n1ellere i11 e\ride11za le picco] e Diagnosi dell'insufficienza pat1c1~eatica. alterazioni della secrezion e pancreatica. Esisto110 \ erosi111ilmente 1delle di i)ep ie pan(~J . LABBÉ e F . :\" EPYEUX, Pr esse J)/ écl. , 6 magcreatich e leg·gere, nla 11oi ig·l'1 oria1110 i loro g io 1931). si11lomi perch è non possiamo sco1Jrirli . In La ·di ag·11osi d ell 'in ·uffic_ie11za 1)a11creatica e- que ti cassi il di·fe·tlo de.lJa secrezion e IJ"ancrea~ L eirna è u11 i>r ol)l·en1a ch e i pre enta molt© tica 1)uò 'essere corr11)esalo · da ,a lt r e secreziofrequenten1e11te i11 cli11ica e cl1.e, 111alg·r.ado i 11i digestive e dall 'azio11e de i batteri intesti1n·ocedin1e11Li di e an1e nu111ero . . i l)l' O l)O ~ti in nali. <1t1e ti ultin1i aI1ni , r esta e1npr·e 111olto deli Si è quindi ?cer ca ta una so La11za a] i111e11 tacato. re ~ u cui il succo i)ancreatico e~· e r r iti u11'aIl sinto1110 .da più lungo te1111)0 i1oto cle.l- zion·e quasi s1)ecifica. Scl1111idt l1 a prOJJO to la l 'i11sufficienza dig·e tiva pancr,eatica co.n siste proYa della digestione dej nu.clei, fon1clata sul n cll ',a s1)etto i11acr oscopico delle fe ci , cl1'e confatto ell e il su cco i)ancre alico , .a diffe1.,cnza del le11gono nu111 erosi ali1nenti i11dig·e riti. Esso ucco .g astrico, digerisce l e · 11ucleo-albumine. t: . tata pre ci ~ a t o co11 l 'esame i tolog·ico delle 'econdo gli AA. la J)ro,ra dei 11uc lei 11a un \ afeci e .. 011ratutto con lo studio d·e] bilancio lore as oluto se la durata della tra,rer a la diro11rologico. o·c tiva è stata al111e110 .d i Ye11ti ore e no11 11a t' Qu.ando il r egin1.e ali111entare è co11ve11i e11t c oltre1)assato le v enti ei ore . Es: a però n o11 può e~. ere i1111Jiegata com e prova u11ica 1 J)O icl1è vi dal punto di ,-ista delt a qua11t:ità e della quaJil à ·e se la durata d ella t ra\'er sata ·digestiv1a è ~orlo ·d·ei casi. i11 cui, .a caus.a della -clurata anori1 ormale, l 'abl)a~ a111e11to del coefficie11te di 1nale, lro1)po corta o tro111)0 lu11ga, dell a tra· assorbin1ento delJ,e aJbu111ine e clei g·rassi ca- \'er. ala cligestiva, la pro\ra dei i1u clei i1on IJUÒ cle, n elle gra,•i a ffez ioni 1Jan cre-aticl1e, a d un for11ire delle con clusioni. t.asso che n o11 ... i ,·ede n è n·e1J e affez ioni dello 11 '.altr.a ricer ca cl1e l1 a un r.eale valore dia. ' tomaco nè in quelle del feg·ato e dell 'intesti- g11ostico, è quella ~e] dosagg·io c~iretlo ·d elle 110. Nello stabilire qt1es lo coeffi1c.ie·n lc, i1on ba- ·di.a, tasi nella secrez 1011e 1!a11crea t11ca olte11Llta per so11dag·g·io. Per ot Len ere u11 liquido duo"' la considerare i grassi, poicl1è, n ei casi accon1pagn.ali da itte ro, ch e son o as ai frequen- dc11ale l)iù ricco cli dia . l.asi ])an cr.eaticl1e, so11 0 ti , I 'insufficienza b iliare ))a ta a ieletern1inare !->Iati 11ro1)osti \ ari. n1etodi. un difetto di <lig·estio11e e di assorbimento d·ei Gl i AA. 11an n o .a dot tato, ron1c . o~ t a11z.a ec,g-rassi accentuato co1ne n ell ' i11~ ufficienza pan- cit atri ce, l 'e tere, ch e i1r e e11ta il ,·a11laggio d i creatica. È indiSJ)en abile i11i urare clu.rique 11011 in Lrodurre clre ui1a i)icco la c1ua11tità di lianche il coeffi cje11te d i assorbime·nto 1d·elle al- quido 11el duode·n ~, di ROn d.iluire. i s~ccl1ì, l1un1in e , di cui l 'al)bassamento è l 'incli1C·e IJrin- cli 11011 inibire 1'az1one clell e cl 1ast.as1 e cli i1011 l"' ~JJal e dell 'insuffi cienza 1)an c.r.e.atica.' 1urbare l 'in1 j)ieo·o idei r ea tti vi dell a tri1Jsi11.a, P ercl1è l·e cifre siano attendibili , occorre co111e }JUÒ farlo ~111 alin1 en~o ~011t.011e11tc dell 'al11render e di,-erse i)recauzioni. A11zitutto il ine- bu1r1i11a. Pe·r , barazzare il l1qu1do duode11alc todo di d osa~rg·io dei g r.a ssi de,-e e sere b en dalla ])ile, g·li Af\.. i11iettano lilla ... oluzio11-e di $01 fato di m ag·ne io .cl1e Yl1ota la r i$tifcllea. ~ce lta e rigoro . . a111ente applica to . Inoltre, i)er correg·g·er e le irreo·olarità in evitab ili n ell a Q11.a11do la bile viene secreta i11 111 i11ore <.I ua11durata della t r a\yer ata clig·estiva ·e nell 'eli- t.it.à t1el cl uodeno, il succo cl1e si ri ti ra è lloro 111inazione fec,aJ,e ; è indis1)en sabi le J)rolun - coloralo e r e1.ati\ran1e11Le puro . !.tare il. j)erioclo 1di osse-r\razion e per a1111e110 tre Ct1 irai, per ecci Lare la secrezione· .1la11c re t~­ . g1orn1. Lica, adotta l 'iniezione en:d ove~o~~. {~ L • ecreti: Il regime alin1 e11lar e dato a l n1alalo de,Te es- 11 a purificata. ! ei -og·g·ett1 sa.nL , l 1n1 ez10~1c d1 ..,0r e ·Composto di alimenti · a co111po izione no- . . erretina pro,-oca un.~ •secr.ez1011(\ _abbo11cl<l11le, ta e rigorosan1e11te IJesati. Il si ·te111a del pa- della durata cli i11ezz o_ra c1r~a,. dr. ucc ~ 1)~ 11"' to di prova l111ico, di cui si cerca di clelin1i- crealico con ipersecrez1one d1 11 pasL r cl 1 1.r1J 1· tare .le elimin.azioni fecali corrispon de·n ti per sina, inentre i1e i s~O'getti co11 alleraz1011e i11ezzo del carbo11e o cle1 carn1in io, 11on d eve dcl pa11cre.as I.a se c rez l on~ del succo 1)~11 c re~­ l11ai esser e i11ì1)ieg·ato, per ch è fonte di errori tico co11 i st1oi fern1ent1 è null a o J n ,uff111otevoli . . . ciente. Lo studio dello sdoppiam ento delle materie <:on crue 10 n1e loclo 11011 si tie11e 1coi1Lo . solo gnasse n ell 'i11te-- tino I) UÒ servi re al 1.a .d·i ag·n o ~ i ; del la l{uantità di ucco pa?creatir.o. secreto o 111a non ha .cl1e t111 ,-alore secondario. delli:l c1uantità elci fer111 ent1 do ~ at 1 in c1u.è:'Lo . Il m etoclo iel1ei ]) il~.n c i coprologici è il 1)iù e- F-ll CCO i11a ancl1e clel la •C LlrYa del la . ecrez1one. atto ·ed il ]Jiti sicuro i)er le g rancli illSllffi- dri f~r111e11 ti ·do po 1' i11 iezio11e di . erre1i na .

SUNTI E RASSEGNE.

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1360

IL POLICLINI CO

[ ANNO

XXXVIII, NcM. 37J

In con clusio11e, lo stu<lio del bilancio coprolog ico, la ~ro,-a d·e lla digestione dei nucliei ed il d osaggio d ei fe.rmenti 1)ancr e·a tici ·n el liqui.d o duodenale, quando siano adoperati imultan·e amente, in i11odo cl1e l 'un n1etodo controlli l 'altro, ci cl.a11no molto spesso u11a ri sposta decisiva circa le condizio11i funzionali ·del })ancr eas. C. ToscANO.

A.Iterazioni del pancreas nella tubercolosi. (F.

G .<\L L ART ~10NÉS .

Revista de liigierie y de

tuberculosis, marzo 1931, n. 274). Le alterazioni d el pancreas di origine tub er colare 11a nno un.a emeioJog·ia i1on b en definit a, d ata la scar sezza delle osservazioni e~ i stenti.

Da mdlti an11i

l ' -~ .

esamina sistein1aticam ei1te il pan1.:r eas ·dei tuber colosi: con frequenza ì1a j ncontra'Lo la for1na .di }Jancreatite sclerosa t..:au·_ante inodificazioni n1acr oscopicl1e ··d ella ... g l1iandola , spesso, ipertro fia. Più rara è la for111a .atrofica, n ella qu al e il ·par-ctI1cl1~ma de~lla ghian·dola è quasi scomparso. La sclerosi predornina talora alla 1)eriferia d el pa11creas, inva1d endon e l 'interno tardiva.n1ente. Questo si o;sserva s1Jecialm.e.n te ne[le perito11iti tuber co, la·r i. Vi sono casi n ei quali il ' 1olume e la forma rdel pan>cre.as non mostrano alterazioni che si rivelano i11vece microscopicame11te. La sclerosi cl1e esiste n ei IJunti ove normal.i nente ·vi è t essuto connettivo, ;SÌ fa molto mani,fe ta intorno a i ' 1 asi e più specirulmente intorno ai r on.clotti escretori. Nell e autopsie r ecenti con frequenza si nota d egenera zione grassa e s1.eat o i rn olto l)ÌÙ accentuate che in IJancreas di altri i11orti per tossinfezio·n e. È raro J'aumento di vol,1me ·degli elementi cellulari: è r eperto raro quel1lo di g·.angli caseificati intraparenchin1atos1. Alcuni autori 1des-criv·o·n o una tuberc?losi g ranulica del .pancr eas : è difficil e pero a1mmettere una g ranulia a .spese d·e gli acini . C.a rnot ha jndi,ridu.alizzato un 'altra forma ·di tuber colosi pancreati0ca, il din fo111a tubercol ar e. Corrispon.d e ad una lesioi1e s.1)erirnen tale p rovo~ata nel cane e n1.ici·o co~1Jica m ente caratter1zz.a1a d a infiltrazion e leu·cocitari.a fibro!'i, co11 scomparsa decr]i elrementi o-l~ndu· 0 lari. ti Dall punto di vista clinico è i1111)ossibil e nel n1on1ento .a ttuale 1fare una d e criz.ione delle divers~ for~e ']_Jer facilitare la dia·g nosi. I •di sturbi ch e ·PO sono tradire un.a l esio·n e 11an cr ea ti ca, i1el cor~o ·d i una tuber colosi sono dis·Lurbi digestivi .dolorosi cioè f.enom~ni di ins uffi cienw pancreatica c~n di.arrea, in genere spumosa, con segni e' rident i di putrefazione 1delle albu1nirie e fermentazione ·de.ali iclr~ ti di carbo nio, 1I11olte volte è diarrea ~dolo­ rosa (irritazion e secondaria d ell ' in te tino viol en za delle •contrazioni intestin~li), ta1~ra è 1

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incoercibile. Ql1ello cl1e caratterizza la diarrea i)an creatica è la presenza di residui ali111entari abbondai1ti, grassi, :irdrocarbon·a ti i11uscoli ecc . Il dato di maggior va~ore è Ìa din1inu~ zi one dei fermenti pancreatici nel succo duo. denal~ e nelle 1feci. La for,1na dolorosa si •Ca· ~·atier1zza p er cl1è il dolore ·domina la scena sia in modo conLinuo, sia in moid o parossistico sempr~ accorn~)agnato da distt1rbi digestivi. L~ ~ed~ del dolore _è ·a l:l 'epigastrio con irra. d1az1on1 rmar.cat~ verso sinistra, alla regione lombare ed agli arti inferiori. Ge11eralmente •Corrisponde ad un punLo ·dorsale C1)rima ·vertebra lombar e) : la 1 .)aiogenesi ·deve riconoscersi nella irritazion e d el plesso solare e n el ]a: corr_i·I?ressio!le dei s1:1oi. rami n ervosi per peri. to n1t1. l ocal1z.zate , br~gl1e, ad erenze, o ·p er compress10110e di gangli. Que,sta patoaenesi ner' 'osa si 111a11ifcsta quando appare ~na colorazione s-peciale d ei teaUtmenti « me]anoder. o mia >> simil e alla Addisoniana. La pan.creatite tubercolare d e.Ila for111a itterica fu ·d escritta da Vi·I laret e ...Chabr'o l. Non ' . e i1 ecessar1.a, come n el caso da essi descritto la presenza ·di una 1p eritonite fibroadesiva. Al~ tr.a forma clinic.a molto più r.ara è la tuberc olosi d el pancreas a for.ma tumorale. 1\1ancano studi })er stabilire '>com.e 1q u este eve11tua!ità ~o ssano stabilirsi : la ipotesi che per prima viene alla mente è ch e possa avvenjre una i11fezione per via sanguigna , in accordo con la struttura ·della ghi.andola rioca di vasi. ' Que~ta P.ato~en~ si è stata stabilita per n1olte altre . infez1on1 (tifo, difterite, ecc.) nella patolog ia de~ pancr·e.as, Gilbe rt e Weil accettano la •concezione ·d i una localizzazione secondari.a a·d una alterazione tubercolare d·el.J 'intesti~o o de'l J?eri~one~: il bacillo di Koch segui1 ebbe la via linfa tic.a deter.minando la caseifi~azione d ei gangli interpan creatici ao-endo con 1 prodotti di s~crezione sopra il tes~uto g1andolare che re.azionerebbe con u.n a sclerosi. In con•clusione si può dire che numerosi fattori i~tervengono nella patogenesi della pancreatite tu~er?olare e ch e sch ematicamen te si posson o distinguere due g ruppi corrispondenti a due ' 'arietà .a natomi che bem. differe nziate : la forma scl erosa orig inantesi per via sang1_1igna, la forma caseosa, complicata da solerosi o da asc.esso tubercolare, ch e origina per via linfatica. MoNTELEONE. 1

Rice1·che sperimentali sulla fistola pancreatica esterna completa. (LAQU,\. Bru.ns' s B eit1~. z. Klin. Chir., 150, H. 3).

L 'A. asserisce ch e il pancreas del cane oltre i due dotti, ,,-ir, un.O"iano ed accessori o ne possieda un te r zo ed a.n cl1e un quarto ciò rhe


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XXVIII, NuM. 37]

SEZIONE PRATICA

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rende difficile l 'isolamento e l 'ab.b occamento allo esterno per le ricer.che del succo pancreatico o la legatura dei dotti. Ricorda il metodo di Hei.denha in per otten ere una fistola pancreatica che consisteva nie llo staccare il pezzo di duoden o che contiene il dotto wirsungiano, unirie capo a oapo lo stomaco col tenue, mentre il cili1ndro di duodeno spaccato col suo peduncolo mesenteriale, viene suturato alla parete addominale. A questo imetodo può esser fatto l 'appunto come ad altri di possibili nie crosi postoperatorie. L ' A. si è proposto il piano seguente : Sezione dopo doppia legatura del col edoco e colecisto-gastrostomia, g astroenterostomia, r esezione d el piloro, interruzione del duodeno d opo I 'ultimo sbocco del pancr eas e chiusura a fondo cieco dei due ca pi, formazi on~ di una fi stola alla Witzel nel pezzo di duodeno escluso. L 'atto operativo· però riesce grave e i cani non lo sopportano p er cui ha proceduto in due tempi fa cendo n el primo la legatura del coledoco, la c olecisto-gastro- stomia e la gastroenterostomia , nel secondo l 'esclusione del duod eno e la fistola. Gli a nim.a li rapidamente dirnagravano e morivano per cui pen sò di aggiungere ancora n el primo tempo anche la sezione del piloro. Ricorda le esperienze fatte n el 1924 da !Bedarida . il quale osserva va la morte ·d i tutti gli ani·mali co·n gravi lesioni duoden ali. Gli a nimali opera ti dall 'autor e sopportavano ben e l 'a tto opera tivo m a m oriva n o ordinariamente 7 giorni dopo il secondo iin tervento. Per la spiegazione di tale m orte non influiva la esclusione del duoden o poich è g li animali possono sopportare con una buona tecnica la duoden ectomi a totale . Invece si d eve an1mettere con Pfli.iger ch e n el duo deno esiste un centro n ervoso antidiabetico. Molti AA. sono venuti alla con clusione ch e l 'estirpazione totale d el duo«;Ien o riguardo alla vita è un problema di tecnica e n on biol ogico . P erfettam.ente il contrario cr ede. l 'A. ch e a m mette che l'a bla zi on e totale del secreto pancreatico è u•n puro pr oblem a bi olo·g ico e non è compatibile con la vi.ta. Rioe.rche consimili h anno fa tto in America Walters e Bollma nn che in una prima ricerca portavano all 'esterno la secrezione pancr e-atica e bilia re: nella prima seduta veniva sezion ato il piloro e lo stomaco veniva abboccato con un 'ansa dell ' ileo termino-latera lmente, n ella seconda seduta veniva escluso il duodeno ed il suo capo periferi co abboccato alla par et e addominale. Gli animali così operati morivano al 7°-8" giorno dalla seconda operazione. Quando inve.ce impiantavano ·il cole.d'o ca ed il dotto prin·cipale del pancreas n ell'ansa digiunale, pur esclude ndo il duodeno gli anim.ali sopravviv1evano per lung o tempo .

Cosi ch e Ia m orte si ·d oveva n el prin10 caso al s.ecr eto pancreatico o a quello biliar e o a tutti e due insi.em e e non alla deviazion e del succo duodenale. J,n una altra modalità lascia:ano il dotto pancr eatico nell 'ansa digiuna le e il .cole?oco n1ell 'ansa duode11ale esclu sa e g li an1mal1 sopravvivevano. Così che l 'azione letale era ·dovuta non alla esclusione della bile o del su.e co duodena le m a a quella de l ucco pancreatico. Alle stesse conclusioni è venuto l 'A. direttam en te isolando all 'esterjn o il solo secr eto· pancreatico m ediante esclu sione .d ell 'ansa duodenale o di un tratto di stomaco con l 'abboc-ca·m ento de] d otto e derivazione all 'ester.n o. In: 21 cani opera ti , con assoluta reg olarità si aveva la morte 5-7 giorni dopo l 'operazion e di' esclusione del secreto pancr eatico all 'esterno _ Alla sezione degli animali n on si notò altera -· zion e degli organi che spi.egasse la rn.orte .. Si •p oteva. dire ch e quando g li animali vivevan o la esclusione del pa.n cr eas non era completa. Crede ch e niella deviazion e totale all 'esterno del secr eto pancr eatico si verifichi una tossiemia dovuta a·d alterazioni sang uign e per una perdita di acidi e cloruri ed U•n aume nto d elle sostanze urieich e come si ril ev.a dalle ri cer ch e di W alters-Bollmann . R. BRANC ATI. 1

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1

1

ORGANI GENITALI MASCHILI . Co1·ionepitelioma del testicolo con ginecomastia e con alcuni segni di gravi danza. (H ErDRICH,

1F ELS

e

M ATHIAS.

Brun' s Beit.

z~

K lin. Chir., Bd. 150, H . 3). Vi sono due specie d i corion epiteliomi , una ch e provien·e da i trofoblasti di un u ovo fecon d.a to, l ',altr.a .da un tessuto trofoblasti co in un teratoma . La p•r ima sta n elle 1p ortatrici in relazione di discendenza , la seconda vien e n el] 'uomo e nella d onna in relazion e di con sana uinei tà giusto com e u na cisti dermoide trib ' . dermica . Si può dire ch e l 'orig ine di u n cor ion epitelioma è un embr ion e od un embrioma . Il corionepitelioma con saguin eo è mol to ra r o n el]a don na ; ma n ell 'u om o per quanto n on sia n1olto frequente è stato osservato varie volte fin da epo·c4 e r emote in scritti di Mala sez e Monod sotto il n om e di sar coma a ng i opla tico del testicolo. Sull'interpr etazione di questi tu111ori com e corion epiteliom i hann o di cu sso Moenckeberg e Sternber g specialmen t e con la dim ostrazione .d elle funzioni ca rial i, e con il concorso dei segn i di u na gravidanza co111e la la ttazione in donne ver gini. Nell ' uom o son o stati de cr itti c. e. estragenita]i n el dia fr amma , n ell 'omento con m eta stasi epatich e, n el n1ed iastin o, n el tes t1to r etroper itoneale.


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1362

IL POLICLINICO

Comples~ i' amente

nella letleratura fino al 1929 sono s1ati raccol ti da D 'Arcy Prenderga .. t 118 casi di c. e. dell 'uomo . Eccet~o qu.alche caso l 'età ·di predilezion.e è stata compresa fra il 2° e 4 ° decennio di vita ciò che è stato riportato ad una buona sanguificazione del testicolo m.a tu.r o funziona11te. Mentre nel cri.p torchi'"'mo si ha più frequentemente l'insorgenza di altri tt1mori maligni ·c he non nel testicolo sv ilu1J1)atisi normalmente è raro trovare criptorcl1ismo e corione·p iteliom.a. Nell 'accrescimento del tumore hanno grande in1 porta11za i tra un1i come si rileva dai casi di Emanuel, di Hedinger, Volkmann e in _quello degli .autori e che ascen.derebbe secondo alcuni alla frequenza del 50 %. Fra i sintomi clinici vi è spe·ci.almente un preco·c e e rapjdo .decadim·e nto delle forze ancl1e quando il tumore è .a ncor:a piccolo e indi stinto. Si pos ono avere elevazioni termich e ed una rapida cachessia dovuta ad intossic.azjone ·da prodotti di necrosi. Il tumore primitivo può rimanere indu.lente . Le metastasi possono avvenire in qualunque organo per via em.atica e per vi.a ljnfatica. Fr.a gli organi è colpito molto da metastasi il .p olmoin e e ·delle ftl1i andole linfatiche i gangli r etroperitoneali ·1ungo l'aorta che possono raggi ungere dimensioni di una testa e produrre per compression e idronefro ~ i e dare delle nevralgie a tipo ischia tico. Si hanno inoltre .accrescimenti di .ghiandole a secrezione interna che fanno amm·ettere 1'intervento di sostanze ormonich·e attive pro' renienti dal blastoma. Per questo riesoe mol to interessante un caso osservato nella clinica chirurgica ·di Kuttner. Un uomo di 3,5 anni che. aveva avuto · nel testicolo sin. un trauma vide comparire nel pun.t o una tumefazione ch e andò crescendo. Al1'esame clinico presentava ghian dole ingrossate all'ascella ·e nella fossa sopracJa,ri col<tre, ombre neoplastiche nel polmone, le man1mell e ingrossate e secernenti, una tumefazione n e] testicolo sin., ll1ng-o il funi colo nodt1li vari. 'Fu asportato il testicolo sin. e le ghiandole lungo il cordone ; 1'esame isto1og1ro die-de lln corionepitelioma. T"e mammell·e si ingrossarono ancora fi no alla gran.dezza d't1n pu.~o e davano secreto nb-· bon·dante bruno. con grande quantità di c0lo~tro . Dono rirra 3 mesi il paziente venn l'I a n1orte e dono 2 ore n1 nrati cata I'autonsia ilal prof. J\fathias. Oltre i reperti riscontrati all 'e~;ime cli nico ne11 'ascellA P n ella fossa clavi rolare e all'i.ngrossamento delle miammelle furono riscontrati amma·ssi n eo11la st ici. nelle ghiandole retroperiton ea1i , n ell'ilo 1)oln1onare, nel poln1on r . . 111 dia fr.qmma. Tn u11 primo esame i~tol og-i ­ ro del tum or e del t esti colo fu trova ta in qu.a]rhe })tinto llnfl f;frt1t l ura teratoma tosa con parti rh ~ ri r l1iamaYnn o il t11bo Tespiratorio e di.gerente; in nlt re 11arti , special men le ne ll c ghiandole, fu tro,rato 11n <l l'petto di corioncpi tcliom.a con n11merosi ,·nsi , r(\llul e di JA\ngl1nns e sinr1zi rcl1

lulari che avevano una grande somiglianza con le cellule della decidua. Nel testicolo destrosi tro~ava una struttura norn1ale con una s1)ermatogenesi molto limitata sin1ile a q~la senile . L'ipofisi mostrava il classico quadro de] la gravidanza non a termine: ~osinofili diminuiti di numero, le cellule speciali con protoplasma ·e nucleo ing.r an.dito, fortemente granulose. Nella i11arnm·ella si trovava un ricco stroma in cui giacevano numerosi gruppi g hiandolari con dotti con conter1uto a ti1)0 colloi,de e con oellule di colostro. Fu trovata una forte i11er11lasia della }Jèlrte ghiandolare d ella prostata ed iperplasia ~n­ che dell'epitelio cl elle vescichette senùn.a li con proliferazioni i)aJJillari. I fatti più salienti ·presentati da qua to ca 0 di cor jonepitelioma erano: le v.ariazioni dell 'i1)ofisi, la .g inecomastia , l 'iperplasia della i1rostata e delle ve r ichette seminali. Il sinton1a della g·inecoma 1ia è stato troYato in 8 casi ed appartiene agli stadi ultimi della malattia quando si hanno numerose metastasi Le a lterazio·n i dell 'ipofi.si sono pooo note pcrch è non sono state si stem.a ticamente ricercate-, ' es e sono simili a quelle dell.a gr.avid,anz.a e a quelle ·che si trovano nei castrati e nei cretini. La ginecomastia verrebbe spiegata con l 'intervento di una sostanza a tipo endocrino. È noto che .a lterazioni della funzione te sticolare p·oss.o·n o apportare alterazioni nelle secrezioni interne oon produzione ·di ·diabete, morbo di iBasedo-vv , acromegalia, ad alte.razioni della potenza m.a n on a ginecomastia. . Schultze rio-uarda l'ipertrofia mammaria nell'uomo comet> una reazione speri fi ca del corion epiteliom.a ed è da attTibuire ~tl un or_mone forn1 a tosi. n el tt1111ore co111e .a vviene negl1 adeno1ni in s.ularj dc] IJancre11s ron formazio·n e rli; insulina e ipoglicemia . , La relazione fra ipofisi e genitali è nota fl.'1 lungo tempo: sono recenti le conoscenze cl1e si devono a Zo11de k e Aschheim. Se in un tOI)O infantile di 6-8 gr. si innestano .dei pezzi ·d i ipofisi dopo 72-100 ore l'animale v.a in c.~ldo ciò r l1e ~i h a anch e iniettando ormone ovari co: . l)erò ne1 caso dell'ipofisi si producono dellevariazioni neo·li organi genitali: mentre l 'ort" • l rnone ovarico ao-isce anche s11 essi ma spec1a rnente sull'ovai;. Tnfatti questo non ha azionenei castrati. Questa azione dell'ormone i :pofisario è ~t1li1 zata in ·u na reazione per saggiare la grav1dan: z.a b asa ta su l fatto . che nei primi giorni cl1 essa si h.a lln .enorme aurnento della secrezione ipofi saria nel sanaue e nelle urine (reazione della '-Q"ravidanza di Ascbheim ·e Zondek). Se s 'inietta dell '11rina di d onna sospetta ~ra ' rida in t1n topo infantile e q11esto reagisre r on l'entr.ata in calore si ha ]a reazione posi tiva di gravi1danza. ,. . .. Secondo Aschl1 ein1-Zondek ecl E,·v ans l 1pof1~~ 1


[.t\N~o

XXVIII, Nu~1. 37J

SEZIONE PRATICA.

non produrrebbe u11 orn1one ma 3 secreti, un ormone dell 'a ccr escimento , un ormone per la maturazione dei folli coli (Prolan A) ed un or1none luteinico (Prolan B) . P er il corionepiteJioma che si può con siderare come una gravidanza si ha un enor111e au1nento d ell' ormone ipofisario ed anche d egli ormon.i sessu.ali. Nel caso degli ·autori tre m .eSJi pri~a dell~ morte del paziente fu trovata .la ~·eaz1.o ne . dL _A.srhl1ei1n po itiva ta11to per I ' orn1one . IJ?Of isaTio q ua11 to per I ' or111one sessuale femm1n1le.

R.

BRANCATI.

L'intervento pe1· ectopia inguinale alto-si.tnata. ( FoLLIASSON

e

GAROPH ..\.LIDES.

R ev. d. chir.,

n. 1, 1931). ·:::;eco11do o·li .c\.A. g li ostacoli per un abba·s san1ento ~uff~ciente d el testicolo ritenuto in alto 11el cana le ino-uinale sono rappresentati . dal cai1ale p eritone°o-va.g·inale, da i vasi d el cordone sper1natico, dal deterente: . Il canale peritoneo-vaginale p uò esser e fa ci~­ l11enLe - sepa.r ato dai vasi ·sperm.atici, ma a derisce fortemente al defer~nte. Occorre dunque .aprire il dotto peritoneo-vaginale mo~to _i:r:i a~ ­ to e liberarlo dal de ferente con due inc1s1on1, una all 'interno e una all 'esterno, parallele al .defe r ente ste so, fino a oltrepassare l 'orificio profon·do del canale inguinale. . Il cordone spermatico si lascia fac1lment~ s~­ parare e per la sua elasticità non può costituLre un ostacolo importante all 'abbassamento del te ticolo . Il d e fer ente invece co tituisce il ·più d ell e vol. ' . le l 'ostacolo più grave ma la. s.ua az1·one e indiretta ed è dovuta a due r 11p1ega ture, a due c urve ch e descrive n el suo d ecorso: una a li vello 'dell 'arteria epigastrica e 1'altra i~ pr~ssi ­ mità ·dell 'orifi cio profondo del can.ale 1ngu1nale. L'apertura d ell a parete posteri.or e d~l canale inQUinal e e la ezione dell 'ep1gastr1ca permett;no ' col radd.rizzamento . di .que te . due . cur-. ve di o-uad.a o-nare parecchi cent1.m etr1 e in ogni ca~o di pote~e abba sar e sufficientem ente .il .testicol o per una fi ssazione co.rretta. Il mlg l1or m etodo d i fissazione è pe•r gli AA. quello tran ~rotale di OmbredannP. G. P.\CETTO .

Torsione endovaginale del testicolo. (E. Tttuc e J. HÉR..\.N . .r1rc71. soc . scienc. m éd. et biol. de 11011tpellier, J11arzo 1931). Gli AA. riportano due os-:er,raz i ~n i e rileano a n zitutto ch e tale lesione s1 presenta . 1iontancam ente; senz.a cl1e · sia110 preceduti n è tra un1at i "mi , n è ~ forzi ,-iolenti. La presenza anorni.ale e 1'allu11gamen to d el n1·e ote, ti da nno una g·rande mobilità al te ti-coìo e g li pern1ettono, ~o tt o l 'azion e di una contrazione d el cr em astere di tor cer si attorno .ad un as e verticale . 1

1363

Que Le torsioni si h anno, di solito, nell 'adole cente; la comparsa improvvisa dei fenom eni dolorosi al testicolo, l '.assenza di scolo uretrale, il rossore dello scroto e lo stato normale della prostata permetton o di sospettare la vera na tura d ell '.affezione. E so1Jrattutto in1portan te di evitare la confusione con l 'orchite acuta g·onoco,ccica e con la tuber colosi acuta del testicolo . L ' esiste11z.a anteriore di crisi di subtorsion,e aiuta di molto Ja diagno·si. L 'intervento precoce, con sistente in fi ssazion e ~el t esticolo o , più semplicen1·ente, in d etors1one de lla vag ina le, può p ermetter e la conervazion e del testicolo. Se ·Si inter,riene tro1Jpo tardi , sia ch e si proceda alla cast razion e ia ch e si lasci il testicolo (cl1e poi i sèlero~ ._ a e si atrofizza) il risultato è identico cioè la perdita della funzione. 'fil.

MEDIASTINO . Cont1·i buto alla chirurgia clinica dei tu1nori del mediastino. (K. MroD~J.,DORPF. Dts. Zeit. ottobre 1930).

f. Chir.,

vol - 229,

L'A. esamina, in questo articolo, da un punto di vista clinico lo sviluppo dei tumori n el mediastino , ·dimostrando con1e n ello stabilirsi del restring·imento ·del cavo mediastinico e de ll 'aun1ento della pressione intervengono proce si di adattamento e di equilibrio anatomici e funzionali che varia no secondo lo svi luppo i11fltra tivo o espansivo d el tumore . I processi anat om ici con sistono n ella ced evolezza d ella pl e11ra n1e·diastinica, nella spostabilità deg·1i organi e nella r esistenza propria di ciascun organo e si manifestano attraver so segni clini c i e radiologici . Fra i processi di eq·u ilibri o funzionali h a lo 1nassima importanza lo sta bilirsi del circolo collaterale nella stasi ve11osa. In seguito l 'A. esamina i diversi risulta ti ·perimentali ottenuti da Jehn e Nissen a umentando artificialmente la pr essione nei vari settori del mediastino e li paragon.a ai dati c linic i n1etten do in evidenza la difficoltà della dia· .a-no~ i d ella peci e d el J)ro re~. o r11or})o ~ o. In finè tra tta le indicazioni cl1irurgiche dei proce si comprimenti il n1cd ia . . tino . e rjferisce i metodi operatori clelJa r 1inica dj Sauerbru ch. La n1 ediastinotomia an te·rio re e su per1ore, n1edi.ante 1'apertu ra d ello s tern o , è indi c.ata in casi ·di 1compr-e ione o-ra,·e da l fU~ lunque ca u a (1nediastinoton1 ia d econ1pre . i,·a). egli operati del la clini ca d i auerbruch i ebbero r isultati buoni e durevoli in ca i d i aneurismi aortici, linfog ranulomatosi é catli,·i (e ilo d opo poch e ore o pochi g iorni) nei ~um o ri mal iani (carcinomi polmonari comprimenti il n~e diastino) . .L


1364

1L POLICLINICO

La rnediastin o lo1nia ant- sup. può essere utilizzata p er ,asp ortare d ei tumori benigni me dias tin~ci: l 'A. rife risce sopra du·e casi di g rossi gozzi intratoraci ci operati in tal modo con s uccesso da Sauerbruch. La mediastino lomia anteriore laterale con a bbattimento ·di qualche costa e. a pertura o no d ello ster.no , trans- o extrapleurica è i·n dicata per n eoformazioni giacenti asimmetricamente o molto g rosse, i11 genere cisti del mediastino anteriore, per c·u i si è dimostrato efficace an.che il piombaggio. La via transpl,eurica è il m etodo di elezione per le neoformazioni del rnedias tino posteriore. Ai 13 ca·si di mediastinot9mia posteriore per tumori (condromi, fibromi, sarcomi, g.anglioneuromi del simpatico) sinora noti n ella letteratura , l 'A. ne aggiunge tre in du·e dei quali (1 g.a nglioneuroma e I lipoma r etropleur.ale de lla parete toracica) la asport azione fu seguita d.a guarigione; nel terzo caso (.condroma) si ebbe la morte per insufficienz.a di circolo. P. STEFANINI. 1

Gli interventi nelle cisti dermoidi mediastiniche. '

(G.

HE NER.

Ann. of Surgery, ottobre 1929) .

[ANNO XX.XVIII, NuM. 37]

da fare in casi simili sia di operare in due tempi dopo che la pleura parietale ha aderito al polmone intorno al bronco comunicante. Ritiene ch e si d ebba sempre richiudere la toracotomia a tenuta d'aria in casi di cisti sterili . Vi sono molti esempi nella letteratu-ra di drenag gio o tamponamento del vasto cavo che r esi·dua all 'asportazio·n ·e della cisti, nei quali i ri su·l tati n on sono stati molto soddisfacenti. Poichè la cavità si è fatalmente infettata e si r esero neoessari interventi multipli toracoplatici per ottenere una obliterazione di essa. Oltre la lunghezza della malattia si deve consir erare anche in questi casi la residuante deformità toracica. È esperienza comune che al1'asportazione di · un tumore intratoracico seg ue generalmente un versamento pleurico. Questo a torace chiuso può venire aspirato o se suppurato trattato col drenaggio ad aspiTazione continua. Questo deve essere posto lontano dalla ferita operatoria che viene così laciata guarire p er prima intenzione. MANFREDO AscoILI. •

CENNI BIBLIOORAFICI E . MARCHIAFAVA e A. BIGNAMI. La infezione malarica. 2a Ediz. a •Cura ·di E. MARCHIAFAVA e A. NAZARI. Un vol. in-8° di pagg. xx-867 con figure e 10 tav. in nero e a çolori. Milano, Casa Ed. Dott. Francesco Vallardi, 1931. Prezzo L. 90.

L 'A. che ha avuto occasione d·i operare 4 casi di cisti dermoidi medi.a stiniche propone che le cisti sterili si d·e bbano preferibilmente operare attraverso una lunga in·cisi-0ne intercostale, con resezione di una sola costa o senSolo chi possegga e padroneggi appieno 1'inza. J.nveoe nelle c isti suppurate egli crede che è m ·e glio interven·i re in modo da poter isolare tera niateria, poteva e ssere in gra;do di redigela cisti dalle strutture circostanti. Forse la mi- re un 'opera così perfetta come « La infezione glior via è attraverso la resezione di un certo malarica ». L ' edizione, divenuta classica, si era da temnum·ero di coste. Inoltre in questi casi è meglio prima far esaurire la suppurazione e poi po esaurita; d 'altra parte nuove nozioni &i erano aggiunte a quelle fondamentali, nuove intervien ire coll 'asportazione della cisti. . Il miglior metodo di cura è l'asportazione conquiste si erano compiute. Opportuna giunge perciò l 'attuale nuova edicompleta della cisti. L'A. ha anche eseguito zio11e. Essa era stata preparata dai due autori; uno studio completo della letteratura sull 'argomento e ha visto come questi interventi rama la perdita del Bignami h?a lasciato il difdicali sieno quelli che danno il maggior nu- ficile c ompito al solo Marchi.a fava. Questi si è mero di guarigioni e la minore mortalità. valso della collaborazione di alcuni allievi, in Questi bu·o ni risultati sono dovuti in gran particolare del Nazari; ma la sua potente 1)erparte al fatto che i casi nei quali questo pro- sonalità campeggia in tutto il libro. Nella nuova edizione si è tenuto conto di ccdime n to era possibile erano nella maggior 11arte .d i dermoi,di semplici sterili, non. con1- tutti i lavori più significativi compiuti in que]>l ica te in a lcrm modo·. Bisog na però mettere sti ultimi tempi: no·n si è trascurata nessuna b en e in evidenza come l 'asportazione completa . ·delle nuove cognizioni, particolarmente sulla non è sempre possibile a causa di estesa cal- profilassi (polver~ larvicide, pesci larvifagi, c ificazione ·della parete, suppurazione della ci - zooprofilassi, bonifica integrale) e sulla terapia s ti o ader enze. In tali casi è meg lio limitarsi (plasmochina, s tovarsolo, chineti eoc.). Tuttavia la mole del libro non è aumentata ad asportazioni parziali perchè le conseguer1ze d i un intervento più radicale potrebbero essere ch e di poco e non è divenuta ingombrante. Com 'è n oto , esso c i offre un quadro comdisastrose. L 'A. in tre casi. ha ottenuto ottimi pleto di tutta la materia. risultati con operazioni non d el tutto compleLe. La complicanza più diffi·c i1 e da dominaIn cruasi tutti i campi g li AA. hanno recato r e è la comunicazione dell a cisti con un gro~­ contributi orig· ina li ed osservazioni proprie, so bronco . ond 'è 1che tutta l 'esposizion e risulta ' ' ivificata; Un caso de ll ' A. m orì in seguito alla non n on . i tr a tta di un J,avoro di compilazione. IJa m .ateria è presentata n ella m.'lniera l)ÌÙ tenuta d ella chiusura opera toria del bronco così comunicante. L ' A. crede ch e 1'unica cosa at la a renderla utilizzabil e e il libro ri SJ)Onde 1

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[ANNO XXVIII, N UM. 37]

SEZIONE PRATICA

alle ·n e cessità attuali del llTI)edico e rdeLlo studiooo. Esso figurerebbe degnamepte n ella biblioteca di ogni medico colto, anéhe di regioni non malariche, poichè giova alla forma mentis; ha un a1lto valore educativo. È un vero monumento scientifico. L. V.

L .. RoGERS. R eoientes Adquisiciones en Medicirva Tropical. Traduz. dall 'inglese di E. LuENoo. Un voi . di p . XII-485, con 12 fig . Madrid , Javier Morata edit., 1931 . Rilegato; prezzo p es. 25. Il Rogers, c linico medico di Calcutta, ha recato contributi rd >iffijportanza fondamentale alla patologia tropicale: bas ti pensare che egli ha introdotto l 'en1etina nel trattamento d eli 'amebiasi e ch e h.a scoperto la forma flagellata o Leptomonas d~lla Leishmania donovani, parassita del kala-azar. Vanno anch·e ricordate le iniezioni ipertoniche da lui preconizzate nel trattamento d·el colera asiatico. Ancora: g li spetta il m-e rito di aver ~vvalorato l ' impiego dei sali di antimonio nel trattamento della l eisl1 maniosi. Ha approfondito lo stu.~io di vari a ltri capitoli d ella patolog ia tropicale. In questo libro, di mole modestissima e verament:e manegg.evole, egli è riuscito a condensare le nozioni più indispensabili di patologia, tropica.le, limitandosi agli acquisti recenti e perciò facenid o astrazione da tutti i rilievi storic i. Esso risponde bene ai bisogni d ello studente. Con senso di opportunità la Casa l\1orata ne ha fatto eseguire la traduzione in spagnolo , affidandola al dott. Luen go, il quale ha corredato il volume di una serie di note, con cernenti sovratutto i richiami alla l etteratura spagnola. Il volume è presentato dal Pittaluga. Rileviamo che il Rogers non trascura i contributi italiani, quantunque lo faccia co11 estren1a misura . Nel capitolo •s ul colera - uno degli argome11ti ch e l'A. conosoe meglio - è fatto un larg·o posto alla con cezione patogeneti oa d el Sanarelli . Nel capitolo sulla febbre ond ulante i sol i ita liani citati sono Ficai e1d Alessandrini : in fondo sono quelli che hanno recato il primo contributo più significativo alla conoscer1za d e] morbo di Bang n el ,campo epidemiolog·ico, profilattico e clinico, se non in quello serolog ico . La storia d ella .ter.apia antimoniale della leishmaniosi è fatta con assol uto obbiettivismo: risulta che Keran•d el curò se stesso col tartaro s tibiato; nel 1913 furono rese note le o servazioni di Vianna e Macha·do (1Brasile), r elative alle forme cutan.ee e mucose; poi Di Cristina e C.aronia, ne l 1915 , r egistrarono , in Sicilia , le prime g uarigioni del kala-azar: a i due itali.ani pertanto ne va il merito; lo stesso anno si ebbero quelle dell 'A. e d el Muir, a con ferma dei due autori italia ni . Il capitolo sulla malaria è uno dei più fiac.. 1

1365

c hi: basti dir~ ch e l 'Italia non è presa neppure in esame tra i paesi malarici d 'Europa, la profilassi è limitata a ll 'impiego della chin ina : non v 'è n eppur e un accenno alla difesa meccanica, a i prosciugamenti, ai pesc i larvifagi, ai m ezzi larvicidi. In questo •capitolo i soli italiani menzionati sono: Bini per i preparati a goccia spessa, Falcioni per la profilassi circoscritta alle (( case malari1che », Grassi e Galli Valerio per la profilassi chininica, V. 1\s'Co]i , Silvestri, Amantea e FiJippella pel trattamento cinconinico (preconizzato per primo dall'A .), e pochi altri ~ncidentalmente. Nel capitolo sull 'an ch iloston1iasi l 'A. distingue opportunamente tra semplice infe.stazione e malattia. Ottimo ci sembra, sotto ogni riguardo, il capitolo sulla l ebbra. Malgrado le sue m.en·de, il libro è ricco di nozioni e rilievi utili e per Ja mole e il tipo è molto raccomandabile a chi voglia limitarsi a n ozioni generali sulla patologia tropir.ale. La traduzione in spagnolo lo rende facilmente a.ccessibile anch e .a gli italiani , data la grande somiglianz.a dello spag·nolo con la nostra lingua. L. V. A. MAzzoL1\N 1 ed altri. L 'organizzazione sanita,.. ria della Tripolitania. U·n vol. di 182 pag., con tav. fotografiche. F. Cacopardo, ed. Tripoli, 1931. Prezzo L . 12,50. I ìavori ch e qui sono raccolti dal Dott. Mazzolani, ben noto e benemerito nel campo deg li studi coloniali , ·danno un 'i,d ea d elle attuali nostve conoscen ze sulle condizioni meteorologiche e climatol ogich e de lla Tripolitania e forniscono im.p ortanti informazioni su quelle sanitarie, nonch è sul problerr1a agricolo-demo · grafi co. Ad un primo ca pitolo sulla Climatologia dello stesso .D ott. M.azzol ani, seg· uono quelli sui servizi sanitari militari (0. Cas tigliola), sull 'organizzazione sanitaria dei servizi civili (C . Gustinelli), sui servizi sanitari municipali (G. Cortesi), sulla Croce Rossa italiana in Tripolitania, sulla patologia in generale e sul posto della Tripolitania nella climatologia, patolog ia e demografia del Nord Africa, entrambi de] Mazzolani. Un compie so di lavori cl1e bene ritraggono l a fisonomia ·d i questa n ostra colonia che ora con la completa occupazione territoriale eff~ttiva e con la pacifi cazione ottenuta è destinata ad un prospero avven i re. (Bella e nitid.a I.a veste t ipografica. fil .

c. M1nuLLA.

An.tropologia fisioa. Un vol. in-16°

·di pag. 288 con 22 fig. Roma, Dott. Paolo Cremonese editore, 1931. Prezzo L. 40. Oggi si ~ico?osce s~mpre _meglio. ~l ~alore iO'ienico-san1tar10 dell educazione f1s1ca, m_a perchè questa abban·~on i il campo _d~ll 'emp1rismo ie rientri appieno nel dom1n.10 dell~ scienza deve avvale rsi largamente de t metodt quanti~etrici di studio, così nell'esame soma-


.136G

IL POLICLINICù

tic o, come in qu·ello f u11zionale dei sogg~tti educandi. 1 on i)er nulla si è detto che cc .la scienza è . 1111 _ u r a ». Il YOlume ael l\iii1dulla risponde a tali intendii11cnti, per ciò ch e conc,erne la costituzione so111at ica . Esso insegna .con rigore ed esattezza ·con1e eseguire i rilievi antropometrici, come porli in relazione tra loro , alla luce delle dot- · tri11e costituzionaliste, com·e trarne delle norme per guid.a re l 'educazione fisica; precisa le finalità a cui questa deve tendere nei riguardi somatici, cosi da evitare gli eccessi, i pervertimenti .e i pericoli del! 'attività fisica mal regolata. Tl ' 'olume risponde bene ai suoi scopi. L. V.

~CCADEM lt, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Cong1·esso Italiano di Biologia Sperimentale. Napoli, 8-9 giugno 1931, Nei g'iorni 8-9 giugno 1931 nei locali dell 'IstiLuto cli Ji'isiologia di Napoli si è te11ulo u11 Con.g·resso nazionale della Società Italiana di Biologia Sperini.entale. Era la pri111a volta cl1e questa Società si adunava i11 sede di co11gresso indipenden Le, poichè pe;' lo passa lo aveva lenuto le sue acl u11a11ze s~1r1pre i11sie111e con la , ocietà p er il Progres o clelle Scie11ze. L 'a3semblea è riuscita i1u111erosa con · l 'interve11lo di molti soci cli varie parti d 'Italia e anche co11 l 'i11tervento cli alcuni, sludio i stra~ieri ch e ha11no p arteci1)ato ancl1e con co1nunicazioni scie11 l if icl1e al Congresso. Pri1na delle seclutc scie1i.tifiche è stata tenuta una seduta amministrativa della Società. In questa eduta è stata anzi tutto fissata la sede della 1Jros in1a asse1nblea 11azionale, e su p·r oposta del prof. Herlitzka, fisiologo di Torino nell ' aprile 1932. Il ' egrclario generale della Società, accaden1ico Bot tazzi, ha poi dato al1a Società co1nu11icazione di vari in1portanti proble1ni riguardanti gli studi di Biologia, problemi di cui si interessa l a Giunta Esecutiva della Sezio11e Biologica del Consiglio Nazionale clelle Ricer che. S. E. BorrAzz1 ha auzit ulto co111u11icalo che la sede del prossimo Congresso internazionale di Fisiologia sarà Roma, e la data quella di agostosetlembre 1932. Il Consiglio Nazionale delle ricerche ha stabilito inoltre di istituire un laboratorio biologico viaggiante co1nposto da biologi che possono recar si con appo iti apparecchi sul luogo dove si d ebbano eseguire indagini scientifiche locali, e dove non e is ta g ià una attrezzatura scie11tifica fissa. 1'ale Co1u~ig·lio ha pure talJ ilito di istituire co11veg11i biologici annali con conferenze, corsi teoriro-1>raliri i11 questio.ne di altualità, sul tiJJO di quan lo già i nttua in vari paesi dell 'estero . Un 'altra cli posizione del Consiglio delle Ricerrl1c rigt1arda la fondazione di una collana di mo11ografic biologiche. Sedute scie ntifiche. ~elle sedu le scientifiche del Congresso so110 slale ~Yoll e a11zi tutto due relazioni, quella del

• dotlt. L C:KEDEI sulla Rego/a:::ion.e del sistema dei ]Jiccoli vas i sartguign,i, i11 cui il Lu11 edei ha fatto

una es1)osizione critica dello stato attuale· delle nostre co110 ce11ze ulla fi .. iopa lologia dei capillari e sui relatiYi nielodi di l Lidio, e poi la relazion~ del dott. S. P\.ANZI, st1: I gradienti assiali nello sviluppo embrio11ale.

Sono tnte poi tenute 11u111erose comunicazioni scientifich e cli cui si riassumono sommariame11te quell e t·l1e J)O:Sso110 avere 1t1aggiore i1nportan7.a 11el ca111po n1eclico. Sulla posizione margioale dei leucociti nella corrente del sanguè. Pt;LCHER. L 'O. ha studiato la distribuzione degli elen1enti corpu scolari del sa11gue fluente da capillari cli Yelro, ed ha troYato ch e i leucociti nel sangue di cavia fatto scorrere in capillari dì vetro son 1)ortati Yerso l 'asse della corrente doYe la corrente stessa è piit ra1)ida, ciò i11 clipendenza della loro ~11a. ·a ch e è 111aggiore cli quella degli eritrociti. Ricerche ulteriori si propongo110 di Yedere se tali risultati ono applicribili alla corrente del sangue 11e1 Yasi degli organis111i. Su i ·fenomeni d; disintegrazione cellulare nel sistema reticolo-endoteliale.

SPADOLINI. ·I. -

I. L 'o rigi11e d·elle piastrine come

je1ionie n o olocritto negli erilrociti eri<!loteliqli degli organi eJno linfalici. "L'O. in base a ricerche

istofisiolog icl1e crecle cli l)Oter affermar e che la piastrinoge11esi ia lega ta ' l fe110111e11i olocrini delle cellule del siste111a 1eticolo-e11doteliale. Più precisa111e11te g-I 'i tiociti e11clo lelioicli a11drebbero inco11tro a g r adu ale processo cli disintegrazione, i cui prodotti si verserebbero 11el sangue circolante. I fe110111e11i più importa11ti di questo processo di disintegrazione riguarderebbero il nucleo di cui si originerebbero le I>iaslr ine del sangue e' poi ancora altre sostan ze r 11e Yer a te in circolo avrebbero molla parte nel processo cli coagulazione del sangue. Il. Sui rlt ]Jporl i jrn isliocili endotelioidi e pias~rine del sangllc. - - Co11linnar1do le pr.ecedenti ricerch e) l '(J. h a \isto cl1e la iniezio11e in circolo di sospeI1sioni piustri11irhe proYoca u11a atrofia del sisten1a reticolo e11cloteli ale erl atrofia marcata della milza. Notevole az ione d i trttttiva è sYolta anche t1el sistema reticolo e11doteliale dai sieri immuni a.t1lipiastrinici. (~ueste o servazioni confern1erebbero la parentela cli costituzio11e chimica tra piastrine d el sangue ecl elen1enti istiocitari in genere.

III. Sul la ]Jartecipazione dcl r eticolo e11clotelio al processo di coagiila:ione del sa11gue ed al metabolisrno iriterrr~edi o rlei rorzJi purinici. Co11ti-

11uando le r icercl1e sopr a rilerite, l 'O. ha visto che gli age11t i fi ici (rag·g'i X) e chimici (colori vitali) co11te111pora11ea111et1le a provocare fenomeni cariorl a ici ui 111onocili enclo lelioidi della polpa sple11ica, }JI'O{luconoi ancl1e a11111ento clelle pia.. trine e at1n1e11to della coag ula})ilità del sangue. Co11te111pora11ea111c11te si procluce aun1ento della elin1inazionc di. co111po~ ti puriuici. L 'O. p en ·a cli !)Oler affern1are ch e dai compouenli 1111cleari degli eleni.e11ti isliocilari del R. E. deriYa110 oltre a scorie })UTiniche. anche una frai'io1te proteirn idenlifirahjle co11 il fibrinogeno , il


[ANNO

XX\ 1III , NuM. 37]

SEZIONE PRATICA

che spiegherebbe l 'aumento della coagulabilità del sang·ue . · Osservazioni sul tono d' appoggio e sulle reazioni di appoggio negli animali e loro !"odificazioni per azione della. bulbocapnina. GozzAI\O. - Ha e eguito ricerche cli co11lrollo sulla infl ue11za della Lulbocapni11a nei riflessi di adattamento alla staz ione e sul t ono cli a1)pogg'io d escritto da RADE~IAKEn , 111el le11(lo in evide11za la complessi tà, non facile a i1cora ad ai1alizzare clelle reazioni cli po'sizione. Il clott. PROBST riferisce sull 'o rigi1ie d el materiale di rigen erazione nei Policheti.

Sulla

eliminazi~ne

dell'acido urico per via biliare. BERGA)IJ. - · L 'O. ha operato alcu11i ca i di fitola biliare, h a iniettato ad essi dosi varie di acido urico, ed ha ricercato nella bile l 'acido urico stesso, arrivando a dir11ostrare la possibilità di u11a· elin1inazione per Yia biliare dell 'aciclo urico (frazioi:ie enterotropa ctell 'acido urico). Bulbocapnina e glicemia. SARNO. - La b. per Yia sottocutanea provoca nel cane e nel coniglio aumento della glicemia. Sul contenuto in vitamine di alcune frutta. MATTIOLI. - Da esperienze fatte in animali te·· nuti a dieta scarbutogena, a cui si son1ministrava succo di arance, limoni, mandarini o loro bucce, risulta che il più ricco di vitamine C. è il su cco di bucce di arance, il più povero è il su cco cli bucce cli m andarini. I succhi conservati in ghjacciaia hanno conservata la loro atliYità per ben 40 giorni. Vagotropina e vagotonina. ' ' IALE. - L 'O. alcuni anni or sono de crisse col nome di Yagotro1)ina l1na sostanza preesistente nel sangue circolante nella linfa C. nel liq. cefalorachidiano, sostan za che clifferendo dalla vita_ inina e dalla colina agi ce stimolando il sis tema vagale dell 'intestino i solato. Ha voluto ora ved ere se questa sostanza fo sse identica alla vagotonina descritta da SANTENAIS1• come un orn1on e pancreatico, differen le dall 'ins11lina. Ha ricer cato perciò la vagotropina nel sangue di animali spancr eati ed ha visto che mentre in esso scompare ra1)idan1e11 te la vagoionina, permane invece la vagotropina, il che depone per la differenza delle sue sostanze. P. PE:.'{ TA riferì ce su la coloraziorie v itale e la permeabilità della barriera ematoencefalica negli animali n.eonati.

La contrazione della fibra muscolare striata studiata con la microcinematografia. U. D 'A cONA. - Con l 'aiuto d ell a rnicrocinematogra1ia 11a fatlo osservazioni assai i11teressanti sulle 1nod ificazioni di struttura della fibra muscolare ~ lrinta clurante I.a contrazione,, ch e gli perme tto110 di affer111are, tra l 'altro , che durante la contrazione si l1a fllOrllSCita cli liquido clalle neofibrille il che contraddice alla t eoria d el} 'imbibizione proposta da E11gelm ann p er spiegare la contrazione muscolare. Rossi e CAT'l'ERI NA riferiscon o su.lla comparazione clìimica cli alcune frutta.

Rossi e

coz riferi co110 sulla preseii=a di f o-

sfogene nelle g hiaridole. •

1367

Influenza della milza su l contenuto in colesterolo delle. capsu le surrenali. Prof. B. P1zzm1. - La milza secondo una con. ' cez1one sostenuta da vari autori avrebbe l a ca' la colesterina. pacità di sintetizzare normalmente Questa funzione splenica dimostrabile in vario modo, si esplicò, seco11do i ·o. indirettamente e col concorso d elle capsule st1rrenali eh 'egli ha lrova to se1npre ussl1 i ricche in colesterolo negli animali nutriti con · milza di bue. Gli esperi1nenti :3ono stati fatti su cani splen ecto1nizzati o sem })licemente nutriti con la polpa cli i11ilza ed in· altri di controllo ali1n e11tati con organi' diversì (fegato, rene~ Negli ani1nali trattati con fegato si è riscontrata sempre ipereolesterinemia , e debole aumento del contenuto colesteriniro dei surreni, in quelli trattati con milza il fatto opposto: tasso del coieslerolo e1uatico quasi i1or1nale, e forte au1nento cli r1uello capsulare. Qt1esti rjsu 1tati mettono in evidenza u n sinergismo funzionale tra milza e capsule st1rrenali per ciò cl1e con cerne il ricambio del colesterolo. G. BossA.

Società Medico-Chi1·urgica di Bologna .. Seduta del 31 marzo 1931. Presidente: prof. DONATO 0TIOLENGHI.

L'azione delle soluzioni ipertoniche di cloruro di sodio· nelle occlusioni intestinal i. A. MrANI . - La 1Jratica iii rifornire larga1J,1ente di cloruro di sodio l 'organismo jn stato di occlusione è stata oggetto di numerose ·e diligenti ricer che. L'O. riferisce i. risultati ottenuti con la terapia clorosodica, a complemento d ~ll 'atto opera1orio, in 45 occlusioni m eccanich e e 22 dinamiche. Constatato che nessun grave incidente si è avuto con la terapia salina ipertonica, rileva ch e soltanto nella percentuale dell '11 ,94 % si sono avuti effetti benefici temporanei o duraturi, mentre nella grande mag·gior.anza non si ebbe alcun giovamento o qualch e fenomeno di intolleranza. L'O. è quindi alquflnto scettico sulla affermazione di alcuni ricercatori che la terapia clorosodica ipertonica porti un notevole g iova1nento nelle af~ fezioni di tipo occlusivo. Appunti di tecnica curieterapica, con speciale riguardo ai trattamenti associati con diverse lunghezze d'onda. G. G. PAL~TIERL - Dopo aver mostrato alcu11i apparecchi niorlellati per la curieterapia esterna secondo la tecnica dell 'Ist ituto del Radio di Bologna, l 'O. riferisce intorno ad un metodo per la c urieterapit:t d j for1ne neoplastich e endoral1 extra1inguali, ch e consiste nell'usar e la lingua co1ne supporto di preparètti radiferi, ch e vi ven go110 infj ssi quando la massa n eoplastica non possa essere <lirctla111e1rl e circondata da aghi o eia tubi . Inoltre I 'O. riferisce intorno all 'applicazione di r aggi t 1Itraviolel ti sulle piagh e torpid e r esiduate d al tratta111ento cti Roentge11 di epiteliomi della C\1te, esµo11endo la tec11ica, le indicazioni ed i risult a ti da Jui ottenuti . Ricerche sulla profilassi medicamentosa della malaria. D. OTToLENGHI e G. BRoTzu . - A complemento di precedenti ricer ch e eseguite allo scopo di precisare il Yalore della profil assi m edicamentosa d ella malaria, gli 00. 11anno ricercato se sommini-

...


1368

IL POLICLINI CO

slrando il chini110 o la plas1nochi11a secondo il 1netodo quotidiano o B. settimanale per tre mesi di seguito sia possibile impedire l'infezione o solam ente ritardarne lo sviluppo in individui ripetutame11te infetti. Dalle ricerche eseguite è risultato ch e con tale so~mi1~istr~zione preve:n~iva. l~ rr;i.al_attia si sviluppò in circa il 50 % degli 1nd1v1dui, in uno già durante il trattamento chininico, negl~ altri invece solo qualche mese più tardi. Queste ricerche di111ostrano che continuando la prorfilas,si, vi è una notevole probabilità di sfuggire completamente alla malattia o di averla solo a profilassi ultimata e però anche a stagione m,alarica finita anche quando l 'infezione si ripeta P'i ù volte. ' F. VIGI.

Società di C~Itnra Medica della Spezia e Lunigiana. Seduta del 28 giugno 1931. Presiede il prof. dott. RINALDO CASSANELLO .. Sull'ulcera piloro-duodenale da avvelenamento cronico saturnino professionale. ~rof.

dott. R. CAsSANELLO. - L'O. prende occasione da due recenti casi occorsigli all'osservazione clinica di ulcera piloro-duodenale, da saturnismo professin11ale per prospettare ai Colleghi l 'attu.ale posizic;>ne di qt1esti infermi nei riguardi del) 'assicurazione contro le malattie professionali. Nel prin10 dei due casi si tratta di un individuo di 37 anni, da 12 anni operaio alla fonderia del piombo di Pertusola. ·Egli è stato particolarmente addetto al trasporto dei lingotti di piombo ed ai forni di distillazione. L 'operaio, già profondamente tarato dalla cach essia saturnina da oltre un anno presentava dei caratteristici disturbi gastrici da riferirsi ad un 'ulcera gastrica che l 'esame clinico e le prove sussidiarie radio logiche e chimiche in modo indubbio accertarono . Fu dal1'0. operalo di resezione della piccola curvatura dello stomaco per un 'ulcera scavata nella zona prepilorica. Esito rapido in g u arigione da parte d_ei disturbi gastrici, ma persist enza della cachessia saturnina malgrado la c ur.a medica e che l'operaio ab·b ia completamente a])bandonato qualunque contatto col piombo. L 'altro caso riguard.a un operaio di 61 anni, addetto da oltre trenta anni alla fonderia dei metalli , fra i quali in larga misura il piombo, al regio Arsenale della Spezia. Viene ricoverato d' urgenza nell' Ospedale coi chiari segni di una perforazione da ulcera gastroduodenale, in precarie condizioni generali . Si interviene e si riscontra un 'ulcera duodenale perforata ed una vasta raccolta, prevalentemente purulenta, sottoepatica. Sutura a borsa di tabacco dell'ulcerazione duodenale gastro-esterotomia ed accurata toilette del peritoneo. Il paziente ~uore il giorno dopo coi segni rl 'insufficienza renale per una concon1itante nefrite tossica saturnina. Trattasi quindi in questi due casi di quella malattia così squisitamente professionale ed an<'ora assai largamente diffusa nel nostro paese quale è 1'avvelenamente cronico saturnino in operai addetti alla lavorazione del piombo. L'O. ricorda ch e se vi sono operai che avrebbero diritto ad essere salvaguardati dalla legge ed adeguatamente ricompensati per questi veri e propri inl

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[ANNO

XXXVIII, NuM. 37]

fortunii sul lavoro, sono questi delle malattie professionali, .perchè malattia professionale è equi·

valente a ~esione ~orporale causata da infortunio, e n:orte zn seguito a mal.attia professionale è equivalente a morte per infortunio, come stabilisce, ad ese~pio, la Legge delle malattie professionali promulgata ed in esecuzione da anni i.i1 Germa~ia .L'O. ricorda che da noi nella Ga'Zzetta Uffici~le n. 138, del 14 giugno 1929, fu pubblicato ~1 Decreto 13 i1~aggio 1929, n. 928, per l'ass~cura~ione obbligatoria co1 ntro le malattie ·professionalt, che avrebbe dovuto a~dare in vigore sei

mesi dopo la sua pub·h licazione nella Gazzetta. Ma in realtà non, se ne è fatto più n\Ìlla. Così nei due casi riferiti dall 'O. ~l primo fu liquidato col licenziamento, appena l 'operaio, per consiglio del medico, rese edotti ~ dirigenti dei suoi disturbi di stomaco e della necessità di abbandonare il contatto col piombo e gli furono liquidate, per ge:Qerosità, alcune giornate di paga e sarà ora ben difficile che rimasto disoccupato possa egli provvedere a rifarsi della cachessia saturnina con una cura medica e con un regime diedetico opportuni. Nel secondo caso, nulla fu dato alla vedova ecl ai figl~ per la morte del rispettivo marito e padre. L 'O. prende argorner1to da questa sua comunicazione per prospettare ai Colleghi la necessità che il progetto di Legge per l 'assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali venga tolto dal dimenticatoio in cui fu lasciato ed entri UD:a buor1a volta i:Q vigore. In esso, molto diligentemenle elaborato, la intoss~cazione del piombo, co~ le sue leghe ed i suoi composti, tiene precisamente il pri~o posto e sarà certamente una delle pii1 largamente beneficate. L 'O. si augura poi che fra le diverse manifestazioni morbose dell'avveler1amento saturnino professionale da risarcire venga tenuto in particolare considerazione ed opportunamente classificata l ' ulcera piloro-duodenale, che per l 'esperienza personale dell 'O., che g~à nel 1920 si è occupato di essa dal punto di vista clinico, con una pubblicazione nella Riforrry,a Medica, non è tanto r.ara, come la scarsità della letteratura farebbe · supporre . Il Regime che tanto benemerito si è reso verso la classe operaia colla Legge obbligatoria contro la tubercolosi, con l:a messa in vigore di quella contro le malattie professionali colmerebbe una grave lacuna, il ch e andreb·b e a tutto vantaggio degli operai, direttament e interessati, e che attendono anche in questo dal Regime di essere opportunamente tutelati e salvaguardati. Forma rara di meningite meningococcica in l·attante di tre mesi. Prof. dott. C. G1AUME. - Riferisce un caso di

m. m. a forma cachettica, osservato in un bambino di tre mesi, interessante per la rarità della forma e per alcune particolarità, come il blocco del canale vertebr.ale e . l ' avvallamento della fontanella. L 'O. ne trae quindi occasione per ricordare alcuni concetti di ezio-patogenesi ed esaminare praticamente le difficoltà diagnostiche, sia della forma più frequente nel lattante, cioè la gastrointestinale, sia di quelle veramente atipiche, come la iperesterica, la soporosa, la respiratoria, la tetan oide, la eclamptica, ecc. Il dott. F. SESTINI riferisce su note anatomiche

sulla scalenectomia e sulla frenoexeresi. Il Segretario: D. RoLLAND . •

·


[ANNO XXVIII, NuM. 37]

SEZIONE PRATICA

RIVISTE SINTETICHE ISTITUTO DI RADIOLOGIA E TERAPIA F1SI CA DELLA R. UNIVERSITÀ DI PEnUGIA

diretto dal prof.

EUGENIO

MlLANI.

Lesioni da elettricità (con speciale riguardo alle lesion.i prodotte da apparecchi elettromedicali). Prof. BnuNo

BELLUCCI,

aiuto.

(Cont.inuazione; ved.i nuni. prec. ). Questi interruttori di s~curezza, veramente ot ti1ni per l a loro grande sensibilità, sicurezza e rapidità d~ i11te rruzion e, va11no p er ò naturalmente esclus i duran te j fo rti carichi di raclioo-rafia ri0 1na11endo i11 servizio p er la r adioterapia e p~r la diftgnostica radioscopica, i_n cui si richiedon o deboli intensità. E del res to, duran te il lavoro radiografico, so110 forse meno necessar~ questi dispos it~vi di sicurezza , dato cl1e il l avoro si compie in pie11a l11ce, e quindi m a11ca uno dei fattori ch e facili la no i co11 tatti accid entali con l a li11ea : l 'o·scuriià. I costruttori hanno r~volto inoltre la loro a ttenzione allo scopo di cr ear e delle linee ad alta tensione rob·u ste ~ tali ch e l a loro caduta sia praticamente impossibile, abbandonando I~ co·r dicelle ine tallich e una volta. u sate, e creando1 linee formate d a grossi tubi m e tallici, ch e, oltre ad offrire l a m assi111a robustezza, rendono minori le p erdite per effetto corona. Grande at tenzione è ora rivolta anc.h e all 'isolam ento delle l inee, e specialmente agli i sol atori ch e sorreggono le linee ai l or o estr emi ver so le p areti. :R chi.aro infatti ch e, se per t1n qual siasi casq (1nateriale isol ante difettoso; preseqza di polvere ; presenza di calce sgocciolata durante la pittura dell 'ambie11te; ecc ..) l 'isolamento di u1lo degli estremi della linea venisse a mar1care Q fosse, cosa pi1~1 probabile, imperfetto, si verificherebbe il caso, p!ù sopra desc ritto, di un lra~ormatore r-Qn un po.I o del seco·n dario a terra , e quindi con tult~ l e gravi conseguenze po·s sibili . Uno dei l ati a~cora imperfetti nella distribuzion e dell 'alta tensione è dato dai fili necessarian1ente p enzola11ti d all a linea aerea., fili des tinati a portar e l a corrente ai tubi. Specialmente n egli an1bienti ove si trovan o insieme vari apparecchi ~trocoscopi, ortoscopi, stativi varii) alimentati d a un solo generator e, come è il caso più frequente, i fili penzolan o nl1111erosi dalle linee areee, e naturalmente, durante il fu11zionamento di uno d egli apparecchi, lutti i conduttori di discesa ch e son<:> staccati dall 'a.p parer.chio r elativo rimangono sotto ten sione, cos1tituer1do t ante spade di Damocle sopra le teste delle persone che si trovano n el1'arnbiente stesso . Si agg~unga ch e tali fili sono soggetti a conti11ue trazioni i~ varie direzio·n i, a bruschi scafti d i ritorno dovuti ai sistemi di av-volgimen_.to ~ tnolla di c{ii sono· forniti fn genere, e ci_ò può produrre col tempo u sura d ei fili stessi nel ]oro punto di a ttacco alla linea aerea, e conseguente caduta <lei filo. Spesso poi le molle che obbligano, 1:aYvolg imento del filo su speciali rocchetti, quando il filo s tessq è abbandonaito a sè, si indeboliscono con l 'uso, o addirittura si sp ezza110, e per tale ragione l 'estremo inferiore del filo, non più solleva to fuori della portata di mano, può

1369

r i n1a11ere penzola11le iii basso co11 graYe pericolo p er le persone ch e eYe11tual111e11te circol assero al buio nell 'ambiente · stesso . . La solu7:io~~ ideale sar t b])e quella di disporre d_~ due soli f1l1 condut tori di clisccsa dell 'al.t a te11s1~ne, clispos~i in .J1~odo d a ser vire per tutti gli appa~ecch1, es1stent1 111 quell 'ambie11te. Ma questa soluz1011e e n1olto diUicile a p oter si verificare . Ed al ~ora la soJuzione 111i.gliore sar ebbe quella dj l asciar sen1pre attaccati i conduttori di di scesa ai rispettivi llthi r adioloog·ici, e di inviare l a corre11te ad un tubo p·! ut tosto eh~ ad l111 altro inedia11te l 'u so d~ grossi i11terru ttori o con11n u t~ to,r i a coltello posti sulla liQea aerea, e m anovr abili dal ])asso CQn siste·l ni Yari. Con tale sistema si esclucle dall 'alta te11sio11e lt1tta· l a parte d ella linea ae re~ c~e .11011 è utilizza la p er uso radiologico, e qu1nd1 s1 ha~o grandi gar an zie di sicurezza. In ogn,i in .odo perioclich e ed accurate revisioni ~ell~ linea ad alta t en sio11e, sp ecialmente nei punti d1 attacco de~ conduttori di discesa, e periodich e ed accura te 1)u lizie deg·l~ !sa l atori ch e sostengono la lin ea aer~a, J)Osso110 evitare gr avi inco11venienti. Così pure posso110 esser e evitati d eglii11convenienti clovuti all a rottura del co11duttore cii discesa n el s110 i1unto di attacco all a, linea aerea, face·11do in m odo -- n1ediante l 'u so di cordoni suppl en1entari di se l ~ - ch e loi sforzo di trazione si eserci ti t utto sul cordone di se:ta di sostegn o e non su l cordone conduttore della corren.te. Prima di lasciar e queslo· argo1nent.o r elativo· ai pericoli ùt lesion~ d a correnti el ettriche prodotte da apparecchi radiologicj, Ya ricorda to un p anticol are, che, in apparenza trascur abile, p u ò aYere la su a grande impo·rta11za in casi speciali. Intendo riferirmi alla quest~o11 e d ella messa a terra delle p arti metalliche dei vari s tativi r adiologici. R noto ch e nelle slanze oYe fu11zionano apparecchi radiologici, tt1tti gli 0 g·g·c tti ~ le paPti n1etal liche d ei vari ~ talivi, per fenon1eui di induzioue e capacità, dovute alla cQrrente di al ta tensione ch e percqrr e l a linea aer ea ed i vari conduttori, si caricano di elett r icità sitatica, i11 quantità più o m eno· gra11cle. In con segl1enza di ciò l a i)e.rsona cl1e tocca queste parti lnetall icl1e prova una sen sazione elett r ica improvvisa, di sol~lo no11 m ollo i11ten sa, n1a sen1pre sgradeYole, specialmente perchè inaspettata. Allo scopo di rimediare a· questo inconve11ie11 le le case costruttrici i11 ge11ere <'ollega110 elcttr ican1ente a terra tt1tte le par.ti metallicl1e esis ten ti 11egli s taliYi rad iclogici. l\Ia questa precauzione desti11ata n log·liere la possibilità cli se11sazioni ' sgradeYol i, può cos1! ituire una fonte cli pericolo, o p ·tlÒ rendere più g r aYe un accidente elettrico cau sato clagli npp areccl1i r ad iologici , fornenclo 0 ,v unque, ed a co11ti11ua portata di ma110·, q ·u el buon co.n rluttore di terra ch e in alcur1i casi rappreser1ta l a cau sa ~er cui uria .·sca:ica eJ ~ttrica> ancl1e a b<lssa t en s1011e, può d1ven1re p ericolosa e nlùrtale. J~ n1olto 11ota p,u rtroppo, fra noi Ra diologi, la penosa Ii11e dJ J augeas, Radiologo Capo d eali Ospedali di Parigi , i11orto fl1lm inato n el1'0spedale cli Neuilly, rr1entre eseguiva una radioscopia. E sono 11oti ar1che i particol ari dell 'accidente: lo Jaugeas, con la Jl1a110 des1tra, palpaYa die,t ro lo scher1110 1'acldome del inalato, me11tre con la 1nanQ sinistra stringeva il comando di posta111e11 to del tubo e del diafran1ma , messo a terra. Improvvisain~nte ed accid entalme~t e uno dei fili dell 'al la te11s1one anclb a t occare 11 ])ordo meta l1


n

1370

IL POLICLI NI CO

iico dello scl1ermo r ad ioscopico; cli qui l a corre11te, co1n tutta l 'i11t en sità d el t r asfo rr11a tore , si SC<:!ricò su lla Jn an o ed aYan11Jraccio d estro d el J)()' ero J a ugeas, a tlraYer ò 1'ar to superiore d-esl r o , il t or ace, l 'arto super ~ore sinis l r o, u cenclo claJl a 1uar10 inistra , ~ provoca11cl o la n1orte i t a i1l a11ea cl el p oYer o radiol ogo. Egli r i111ase sern i ripiega to su sè ~t esso', con l a m a110 si1iis tr a c onlrali~ a sulle ina noYel Je d i rom an clo del diafr am111a , e solo su lla n1a110 sin istra, a con tatto co11 la t er r n, f ur o110 trovat e cleJJ e J)ru L:ia ture ,p rofonde n el 1Jt11rto cli u scita .d ella corrente. Pur non face11cl o clecl t1zio11i cer t e su q ues to caso , cl a lo cl1e s~ tra t taYa di alta le11sio·11e fo·r 11il a d a un trasfor111at ore, e q u t ucli serr11Jre p ericolosa ancl1e se u11ipolare , or ge spon ta rteo il d u lJb io ch e l 'accic1en te sia s ta lo ag·g·r a' a lo <l all 'ot lin.10 con ta t to· di t erra for n ito all a 111an o sin i str a 1)er in ezzo d ei con1a11di d el cl iafra1nma . Ques~ i co11t a lli di t erra p ossono r e11cl ere })ericol osa a n ch e unn cor r e11te el el l r ica a bassa le ns lo11e, con cui 11011 è d ifJicile e11lra r e i11 con t ait to S}Jec ia lr11enle . ul t aYol o cl i n1a110Yra cl ell 'a1JJ)ar ecch io, ch e di sol ito è a p or tata d ell a n1ano d es tra , i11e11lre c011 l a sini stra, n eg·li esa1ni all 'or tosco · pio, in gen e r e sj spos ta i l tl1bo e si r egol an o l e a1)erl'.ure cl ei cl iafr arr1m,i. · Il 1)e rico·l o esist e an ch e p er i ma la ti , cl1e dur n11le g l i esan1i r ad i olog ici p osso,n o entr ar e i11 facil e co1Lta tto con q u este p arti rrte tnllich e a terra, e r l1e s pe so conter11por anea1n e11te, 1)er esig en ze cl i tecnica r ad iogr afi.ca, o p er p oca a ll e11zion e del })er son ale ·lcc11ico , si 1rova110 a 'breYe cl isl a11zu (l ai co ndt1Llo ri d ella ror r e11te ad alt a t en sione, e cioè 11e ll c rr1ig·liori. con cli zjo11i p er ricevere scarich e gr aY i e J)ericolosi ssin1e. l 't1 o d ei g u a11t i rli g·omma piom]Jifera, se può 'Costituire un discreto isol ame11to p er le cor re n li a b assa te n sion e, n on lo è certo per le corr e nti fornite d ai trasforma tor i radiolog·ici. Occorre ·q11in'lli .ten er sempre presen te q t1es to p articol ar e d ell a 111es a a t erra cl elle par t i i n e tallich e degli st ativi})Ossi))ilm en le n o11 man o vrare inai g l i ir1terrutto ri ed i co1nm u ta t ori clel 1avolo d~ n1a110Yr a, n1entre co11 l 'al tra n1ano si st a ree-ol ...., anclo il d i afram1na e ce11trando il t ubo d ura n t e la r ad ioscopia. I co struttori })Otrebbero anch e cos lr uire le manovelle cli m a11ovr a <lei diaf r ammi in m od o da esclud e re ogni p ossib·i] ~ tà d i contatto con l a p ,a rte met allica; ci.ò ser Yirebbe ad imped ir e l a inessa a t erra del corpo rlel R ad iologo , ed a 1) r oi'..egg·er e da peTicolose srariche, per lo m eno <l a rorre11te a b assa 1e11s.ion e. Il ca o J au geas si prest a pt1rlroppo p er altre co11sicle r azioni : una fra qt1es le è l a qt1es tion e r el a li va all a osc11rità d ei gahine lti r ad iolog ici dura nte il fun zio n an1enlo d i r adioscopi n: alt ra que·st ion e in1por l ante è quell a cl ella r a1)icla i11.t erruzio ne il ell a rorre n t e, i11 caso d j accidente q t1al siasi . l 11fa lti, 11el 111 01n ento i11 cu i avvenne il fatale i11cid ente, l o J al1geas m an ovrava d a solo l 'appareccl1io ; n ella s tanza , olt r e il Radiolo·go ecl il .mal ato, vi er a110 due. in fermieri com ple t an1en t e i g n ar i <lel f1111 zio11am~nto del l 'apparecchio. Nel 1110111c11to d ell 'accide11te, ch e proclusse l a fulmin a7ion e d el lo .T o. ugeas. e ch e p er contraccolpo pro d n ssc un a violer1la scossa n el m al ato e n egli infe r111 ic ri , l a st an za era al buio, e n ella con fu sion e dr l 1nom ento e nell ' oscurità gl.\ infer111ieri non riu ciYa 110 a troYar e gl ~ inter r u t tor i d ella luce elc l l rica. Di. pii1 l 'in lerruttor e d el J)r in1ar io d el l rn fo rrn a~ore stil t a Yolo di n1an 0Yra. r hi u so d allo

[ ANNO

XXXVIII, N ù M. 37]

J au geas 11er eseg11ire la r aclioscopia, ri111a se in lale posi zjone seg ui la11do a l a11ciar e corrente, fi ncl1è la fu si.o n e cli qualch e YalYo]a n on sopraYYen11e a tron care l a corrente l et al e . · ì\Ia~ anch e prescindendo dal C(;lSO del p oYero J a ugeas, no11 è cli i no•n veda con1e l 'oscurità dei n ost ri gab inett i r adiologici , pt1rtroppo tanto n ecessaria per facilit ar e l u Yision e d ella 1t1ce cr ept1scol (!! e çteJlo sch er1no, sia p ericol osa n el sen.so ch e p u ò renclere facili gl~ accide1tt ali co11t atti con co.nclutior i p er co r si cl a corre:11ti ele ttrich e a'd alta ed a ])assa te n sio11e. Q u est o, l)r OJ)Jen1a d ella oscurità non è faciln1ente r i rn ediabile, perch è qu alunque lt1ce, sia p ur t enu e, e di qu al siasi color e, clisturba più o men o l 'occl1io d el r ad iologo, cl1e, p er poter d istingu ere i fi11i d e·~ tagli sullo sch ermo, e per esporsi il p iù )) r eve t emp o possibile all e r adiazio11i , 11a b isog·n o di J)Oler erYirsi clella 111assima ac uità vi siva . L 'altra ques tion e d ella rapicl n i11ter r u zion e cl ella corren te prin1;:tr ia è p t 1re i11ollo i1nporlanle p er e,·it.ar e che, i11 caso di accid e11te, ch e impeclisca al Ilacliolog.o d i s t accar e l 'in terrt1l lor e d ella corren!e prin1aria: Ja ('Or renl e seg·uit~ a circolare 11ell 'ap par ecchio e ad esser e erog·ata cl al secondario , con clanni sen1pre p i l't g·r avi e progr essivi. Un~ ooluzione 1:nolto b uon a p otreb be esser e <l at a cl al1a costante p r esen za di u11 t ecnico addetto al t avolo di man ovr a e(l agli interrt1 t t ori d ell a lt1ce, cl1e i1on si m u ova n1ai d al su o p os to, esegu endo g li ordi11i d el Racl iol o·go. ~1a 11on sen1p r e c1ò è p ossi)) ile; sp esso il l\adi ologo è sol o e la g ran de con fiden za ch e egli h a con ] 'apparecch io no11 fa pen sa r e all a p ossibilità d i accicl e11ti. In Lali casi r mollo con sig liabile l 't1so di t1n interrut tore au t.on1atico a IJe<lale, m u nito d i una r ob u st a lnoll a cli ricl1ian10, in terr uttor e ch e , i11 cond izioni norrnali d i riposo, tiene cost antem en t e aper to il circuito primario mentr e .t iene ch iu so l 'in t errt1ttor e della 111ce . La press ione del pied e d el R adiolog o interromp e l a luce d ella st anza e nello s tesso t empo lancia la corre11t e n el p r i111ario, ch e d eve esser e s ta t a in preced e nza regol at a &ul t avolo d i m a n o·vra. Il passaggio d ella cor r e111te n el tras foT1n a lore cl tira p er tutto il tempo in cui d ur.a 1a pression e d el p ied e d el R adiologo ; se acciden t_almenle q u es ti fosse colpito d a una ~carica ch e prod ùcesse la per d it a della coscien za (eYen tu alità r esa p iì1 difficile dal fatto ch e l a mano d est r a è libera e 11o n d eve and ar cer can do su l t avolo di 1nan 0Yra) l a p r essione del pied e cessa in1m ediat amente e l 'iillt er r uttor e scatta , sosp en d e11do l a corren te n el tra sfo rmator e, m en t r e n ello stesso t empo s.i accen d e l a lu ce n ella st anza. In t al m od o è eYitnto il p ericolo ch e la corrente con t i11t1i a lungo la su a azione dél n nosa, ed è eYita lo il pericolo clel pern1an ere d ell 'oscurità , con t ulte l e con sèguenze rel ative , speci alme nte g r avi in m om enti di improvviso ])ani.co , con1e na turalr:ne n.te avYiene in t ali casi . Vo·g lio i nfin.e ricordare clic m olti altri m ezzi , pi\1 o meno com plicati ed ido n ei allo scopo, sono Rt ati ide;1ti -per ovvi are n sirrtili i11co11Yenie11 li. U11a cl ell e m iglior i soluzioni è r appresenta ta d al prof.et to-r e i nteg r ale ideato d al Belo t e costruito a P arig i cl al l\!Iassiot . Tale ap par ecchio esclud e in lnoti o assol uto ogn i })OssibiJità d i cont a tto ·co11 1'alt a t en sion e, 1>ro legg e in m odo complet o contro le r adiazioni d ir ette e secondarie, protegge contro il con lagio cla parte di m alat i i11fe t tiYi, ecl è cl ~ g r a nde p r atici tà percl1,è il


[1\NNO

X\ \'III , NuM. 37J

SEZ IO 'E PRATIC.-\.

malato da csnn1i11are r adiosco1)ica111ente si trova in piena ltire i11 apposi to corridoio situalo fra il lupo e lq sch er1110, corricloio dispos to in 111odo c he i malati posson-0 essere successiva111er1le esa111inati l ' uno do1)0 i ·altro, se11za ch e l 'an1bie11 le llove il radiologo si trova sia i11ai aperlo ocl illu111i11ato. Gli

l)fÌ11cipnl111e11tc u sa t~ itl n1edicina, posso110 e. ser e divisi in ci11que pri11cipa1i g·ruJJP i, a secOil;da clel tipo, cli corrente e le tlrica da essi proclolla, e . precisa11~en t~ i11 : 1) Apparecchi per corre11ti galvaniche.; 2) 1\pparecchi lJer corr enti faradiche; 3) Apparecc h~ per corren~i inusoidali; 4) Apparecchi per elettricità s tatica; 5) Ap1)are<'chi per correnti di alta frequenza. L 'ul ti11101 g·rup1)0 co1nprende, co111.e vedrert10, lln notevole i1t111Lero di va,ri apparecchi, tutti fo11dati sullo le so pri11cipio, tra cui anche la dialer1nia. Le 1)rit11e tre forn1e di corrente elettrictt ])OSSOn o }JOi e er~ variamen·le associate fra loro. a seco11da . della fi11alità terapeutica ch e si ' uoJ co11see-u 1re. APPARECCHI PE'R. BLETTROTEHAPJ..\

~

Gli CLJJJJClr ecclii [Je r correrite galvanica., u nli in inedici11a, l1nn110 lo scopo di creare u11a corrc11 t e ele ttrica costai11te e continu a, a bassa. te1ts io11c, essendo l 'effello terapeutico cl~ t nli correnti legat-0 al La Joro qt1a11tità. Le lJile sono state, si11 clall 'ir1izio clell 'e lettrote rapia, l111a ·o t ti111a so ~ ge11·· le d:l tale for111a di corr ente; l e 1)ri11cipali })ile usate so110 s tate le Grenet, le Lecl a11ché, le Be rg·onié. Ogni ele111enlo di dette p ile forniva u11a tensione rla 1 ,5 é\ 2 v0lla a seco11cla del t ipo, e qui11ct i r>er g li U i l)ratici quest e pile \ e11ivano Unite j Il serie sino ad otle11ere la tensione desiderata. Pii1 recentf'111011le sor10 tale u sale a11cl1e l)ile a ecco, "'i)eci al111e11le per a1)pareccbi trasportaJ)il i. 'fa11 Lo ql1este pile a secco, ql1anto quelle clei tipi pri111a ricordati, hanno però il g-rave inco11ve11ie11le cli una facile esnt1ri}Jilit à, il cl1e r ende poco pralico ~l lor o t1so. I.. a i11 te11s~ t à della co1rre11te p·roclo1ltn eia t ali J>ile ven iva poi r eg·ola,ta i)er i11ezzo cli r esistenze o hn1icl1e. In seguito, per produrre corrente galva11ica, so11-0 stali l1Sati accumul a tori , i crt1ali pre e11tlrno il vantag·gio clt poler essere ricaricati quando la corrente da essi fornita te11de ad -esaurirsi, nia l)resenta110 anche il gra11cle sYantl'tggio di t~n a g rande pesalli:ezzia, e so110 1.1uindi acta l li olo per grandi in1pi anti fiss~ . Ta11lo le pile che g·li arcu111t1 l atori ha i1no il pregi.o di forp.ire una corrertte galYa11i ca a sol11 ta111e11le. pura. e conti11ua e di g·ra11de stabilità, 11a tt1ralmente 1'j.110 a ll 'i11izio clell 'esauri111e11t o. Col diffondersi della co1rrent e ele t trica })er u so do111estico di ill u111inazione, si è t rovato il mo<lo di utilizzare l a co rrente st radale per pr()(]urre corre11ti g·alvruticl1e a scop·o . terapeutico . Fu d appri111a u sata direi t ar11e•n le la corr ent e co11ti11u a st.r adale generat a cl alle rli11amo delle offici11e ele ttrich e, l a qual corre11te yeniva utilizzata riducendol u, i>er 111ezzo (}i r es is te11ze o hmich e, all a i·11tensità e leJ1 ione aclat~a per 11so medico. Ma poichè lale sis tema, cl1e collegava dire ttan1ente il 111al alo all:\ rete s tradale, presentava alc ~ni i11co1tve nienli, ch e in · seguito vedren10, i costrut.toi:i di apparecchi J)referirono produrre la c-0rren t ~ co11ti11t18 a scopo terapetttico per n1ezzo 1

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di una piccola dintu110 azionala cla un motore funziona11te d iret tan1e11le con la corrente alternala 9 conti11ua s·tradale. Questo nletodo di prodl1zjone è uno dei inigl~ori, perchè la corrente prodotta è assolutameTI:te inclipendente dalla rete stradale, ec\ è co111plel ame11t e esen t~ da terra ; la corrente COD:t~nua però ch e tali d i11a1110 produc?no. non b a l~ caratlcris tich e di purezza, cont111u1tà ~ stabilit à ch e han110 le . correnti proclotte da pile od accl1111ulalori, perchè la forma della corrente, raccolta dalle spazzole sul collettore della di11a1r10, è del t~po conti11uo pulsa11te ~l c.~usa delle i 11terruzioni 1)roclotte dalle l amelle i so lanti esistenti n~l colle t torc. Artch e in questi apparecchi l a corrente prodotta viene portata alla le11sione ed intensi1à desiderat a per nJezzo cli resiste~ze ol1111iche. l\Iolto r ece11te111ente sono " Lo li costruiti appare ccl1i 1)er corrente galvanica funziona11ti diretLan1e11te sulla corre11te aller11a1:a s tradale e baati s11lla i)r o1Jrietà ch e Ja valYola ler111ojonica ha d i lasciar passare solo l a corrente in una data clir r ezio11e, trattenendo l 'oncla i11Yer a. Ques ti apparecchi co11star10 precj sa1ne~te di u11 trasfor1natore a varie prese, ch e riduce l a corrent e stra<lllle a varje te11siò ni più basse; cli u 11a valvol a tern1ojo11ica, ch e lascia pa ssare solo gli in1pul i tu1icUrezio11a1i; cli 11n sis lema di i1111)ede11ze e conden .~ él t or i. 1 che re11de perfrltarnenle conti11ua e liYellata la corre11te l)Ulsa11te rjceY11t,a dalla val,·ola lern1ojo11ica. Quest o 111e loclo di produzio11e d ell a corr ente con it int La a scopo terapeutico è t1n•) dei i11igliori p er cl1è la corrente prodot ta è con1plelan1ente i ~ olata, i11 sen s-0 elettrico, dalla corre11te stradale, ~ nello t es o tempo è per le sue cara.tteristiche eguale a quella proclot la d a . p ile (!d accLLn1ulat ori, se11zn J)er al tro avere g li i11co11Ye11ienti d~ ql1es li. Per quanto rigl.tarda Ju !)O ::;ibililà cli lesioni ei a parte di iIUeste cor re11ti va suJJi t o d et to che rs ~e in genere so110 .innocue per il i1os lro orga11i mo. La in11oct1ità è legata sopra ltt1tto al fatto ch e la quant!tà e l a lensio,ne. dell a corre11te, prodo1lla d a piJ e, accull1ul alor i, piccole dinamo o r.addrizzatori a, valvola t ermojo1iica, l1a u11 limi1e di pqch i vol ta e }JOcl1i millia111pères , li111ite cl1e n o11 J)t1ò essere sor1)assat o ne1111neno chit1ò e11do i11 corto circuito i nlorselli del l 'appareccl1io. U11ica eccezione è cos,titt1ita d agli apparecchi , orn1ai del tutto a11])anclonali, c11e ulilizzava11o d irel tan'1e11te l a corrente co11 li11 u a tradale riel uce11dola di tensione ~ di qua11 t it à al traYer so re iste nze varie (in genere l ampad e acl i11ca11c lc ~cènza) i11tercal ate Sll uno clei du e co11dl1ttori. Oue ti ·appareccl1i poteva110 ra1)1:>resenlare un ,=-ero llericolo di l~s~o 11i pcrcl1è. il i11ala~o, m edia11Le 11110 d ei clue i1l1 co11clt1llor1, era cl1re ll an1e11te con .o·iu nto alla linea elel l rie a s lracla le. e }Jer 0 rasi il filo conduttore cor1git111lo cli ra~tame11 te all a Jjnea fosse stalo il 110 ilivo, e se I' nn1n1al alo, cl ura11le l 'applicazi.one te rapeutica 11011 fo se stato isolato da terra, od avesse p er caso tocca to una tubatura di acql1a o cli g·as od a1tra b11cn1a t erra. avre]Jbe poluto Yerificar i i l passag·gio ir1 pieno e con forte intensità d el la corrente ~ lraclale ~·.­ traverso il corpo del n1alato , 11as. aggio r eso i11tt facil e rlal fatto che l 'elcltroclo ap11lira lo alla Cll•te è g eneraln1ente bagna to . co,n arqua ~ alat ~, con tutte le conse o-uenze g ra' 1 ch e t ale pa aggio P.u ò J)roò urre, e che .~ltrove ricordi~~10. Ca i imili si • 0 110 Yerificati p1u ,·ol~ e n Par1g1, o' e la rorren te 1

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IL POLICLINICO

co ntin ua è dis1tribuita inecliante Yarie linee con n e utro a terra. Ma, come si è detto, tali apparecchi fortunatamente si tr0Ya110 ora soJo nei m1J sei di storia della inedicina. Dunque, in linea di massima, le correnti galYa11icl1e a . copo tera1Je lttico no11 sono pericolose per l 'organi smo. Questa parola cc pericolose» va intesa nel se~so d! pericolo direLt-0 (fulminaiZione o 1esio11e diretta da elettricità sull'organismo) perch è un 'azio11e dannosa indiretta sull'organismo anche ql1este correnti possono averla. Intendo riferirmi ai fenomeni d~ jonizzazione e di elettrolisi ch e la r,orrente e]ettrica continu a usata a scopo ter apeutico ha s u~ tessuti organici, se applicata in inodo stabile, per una certa durata e con una certa inten sità. Per tal~ r ag'io11i la corrente galva11ica p11ò produrre involontariamente necr osi ed escare CL1tane,e , inentre volo.n tariamen1te p·u ò essere ttsat a (metoclo oggi ql1asi del tutto abbando,n a lo) per 11ecrotizzare tessuti cutanei o mucosi eccessivamente prolifer anti (resitringimenti uretrali , esofagei, delle vie lacrimali, fibromi u terini sottorr1ucosi, ere. ). ~fentre tale metodo di distruzion e d ei tessuti è basato sul principi~} dell 'elettro1isi, vi è un altro metodo• che si serve della corren te con ti11 ua e ch e raggi unge lo stesso scopo n1ediante la causticazio·n e. Tale metodo·, usato special1nen te in passato, utilizzava la corren·te CXJrnti11u a per far diventare inca11descenti fili e sottili coltelli cli plat~no che servivano allo scopo di causticazione diretta· dei tessu ti i11ala ti. La cor rente elettrica 11on aveva in questo caso· alcun effetto t er apeutico, ed aveva solo lo scopo dì far arroventare il filo di platino, il quale agiva come il comt1ne t.errr1ocauterio d el Paquel~n. Ancl1e ogg'i la ·caustica è largamente U$a ta, in chirurgia e dern1alologia specialmente, ma però 0 ggi si preferi~e o.t len erla mediante I 'u so di trasformatori su corre11te altetn.ata, capaci di fornire grandi intensità a bas.so voltaggio, con molto n1inor spreco (li e11rrgia, che, nella correr1te co·n tinua veniva asso·r l)jta da resistenze ohmiche. Le l esi~ni prod ott e da t ali elettrocauteri non rientrano' evidente1r1erLte i1el r1o s ~ro arg·omento, sia. per chè volontarie, ~ia perchè i1on prodotte direttamente dalla <'Orren..le elettrica, rn a dal calore fornjto1 dal filo di platin o reso incar1<le$Cen te d alla corrent·e eleit trica. 1

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Gli appareccl1i per corrente faradi ca sono costituiti in genere da un rocchetto, di Rurokorff di piccole dimen sioni (vedi capilolo1 sugli app1arecchi ad induttore per produzior~e di raggi X) alin1entato da cairrente g alvanica. Q11esla, ch e entra nel ])rimario come corre nte d i qutlntità e coo mi11imo Yol tag·g io, esce d al scconètario· co11 voltaggio eleYa to e con quantità 1ninima. La applicazion e di cOITente faradi ca è quindi una applicazione di t en sione, a differen za della corrente galva11ica, ch e r apprese11ta una applicazione di quant~~à. La rorreri.te g3 Jvanica <l! alimentazione può essere fornita d a pile o da uno tTual siasi d eg·li altri ge11cratori descritti n el precedente cap j tolo; può es~re an che dire ttamente fornita dalla rete stradal e, se co11J~inua , e previa inserzio,n e di adatte resi te n ze oh 1nich e. In questo caso 11-01n sussiste l)i\1 il pericolo a cui abbiamo accennato nel caJ)Ìlo lo i)reced ente, rirere11cloci alla corrente galvanica ottenuta diretta rnenl~ clalla rete stradale, perch è la corrente lan ciat a n el prj111ario d el rocchetto di Rumkorff n on h a alct1n co11.tatto elettrico col

[ ANNO

XXXVIII,

Nl..i M.

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secondario, da cu~ è ge11erata la corrente faradica . La regolazione dell a co·r rente faradica s.i ottie11e m ediante l 'aYviciname11to o l 'allontanamen k> fra loro dei due avYolg1111e11ti primario e secondario e de.I nucle-0· di ferro·; l 'i11duzione fra i due av,·olgime nt i è inass~1Tia, ~ quindi la corrente faradica r aggi ttnge jJ su o 1nassimo val•re, quando il i1u cleo è tt1tto nell'interno del] 'avvolgin1e11to pri1nario, e questo a su a volta è tutto i1ell 'i11terno d cl] 'avvolgimento seco11dario. L 'azione }Jiologica della corre11te faradica è leg ata alla eccitazio ne musco1are ch e può essere spinta sino a raggiungere il tetano muscolare, quando, essencto la tensione assa·i eleYata, il i1umero delle interru zio·n i è molto frequente (n1a non freqtle11tissi1no, perchè, cmne vedremo nei capitol i seg11enti, I 'effetto biologico• delle correnti alter11ate si annulla, per q11anto riguarda l 'azione Le tanizzante, quando il numero delle alter11anze supera un certo valore). La corrente farad ica inoltre ha una azione tim olante sulle ter1ninazio1n i nervQse. sensitive, ed u11a azione sull e t erminazioni vasomortorie. La corre11te far adica, essendo una corrente a lternata, i1on prod11ce elettrolisi . Per tt1tte qt1este ragioni, e per la scarsissima1 quantità di corrente i)rodofta dal secondario clel rocchetto, la corre1l te faradica, purchè appli cata in modo ch e non r iesca teta11izzante, può consid er.airsi 11o~mal mente innocua per l 'org·an isr110, non potendo produrre lesioni anaton1ic1:1e Q funzionali, e manifestan<lo la sua pTesenza con t1na sensazione pit1 o ineno rnolesta ~ più o 111e110 tollerabile. InYece l ·uso d i correnti farad,iche tetanizzan.t~ non è del tutto i1111ocuo per il 111alato·. È staito infatti constatato (Debélatj ch e i11 seguito alla eccitazio•n e tetan1zzante si ha atrofia della sostanza muscolare co11 lesioni tielle fil)re inuscolari (consistenti in allerazioni della stria tura, inegu aglianza di 001rtin t1ità e di colorahilità d ~lle fibre, cleformazio11i dell e fibre che si presc11tano1 ondulanti ed in alcuni puntt n1ostrano delle fessure trasvP.:rsa1i e lon git11dinali). Va ricordato ch e applicazio?1i inLe11se d i corrente faradica in corrisponden za di nlcuni punti del co.Jlo· e d el t..Qrace, a causa della stimolazione ecce~siva e p rolungata del vago r (~el frenico , posson o rrrodurre det fatti di ('Ontrazione tetanica d el diafra1n111n, clei muscoli respiralori, ed ancbe n1oclificazio1n i nella freque11za e nel ritmo cardiaco, ch e, perdurando a lungo, potreb: b ero diYenire perico,Josi. Viceversa applicazio1li cli g'iusta intensità e di breve durata in })Un I i adatti del collo, e d el torace pos sono stimolare la conlratlura di tali muscoli iespirato1ri; vedremo che lal e m e1todo· t1sa to g·ià da t empo in casi di asfissia dei i1eo~ali è co11sigliato in casi di paralisi respiratoria nei' colpi ti da corrente elettrica, in ag·g·iunl a oc.I in sostil uzione d~lla respirazio11e artificiale. 1

Gli ap1-1arecc ll i per corren,te sinusoidale sono in gen er e costitt1~~i ila 11n piccolo trasfor111alore a Coggia cli r occhetto, nel cui primario Yiene in11nessa l a corren te al ternata stradale, pre' io passaigg·io attraverso1 aètalte resistenze, mentre claJ secondario è g·e!1ernt a una corrente alterr11La, ue ll1 stessa frequenza, i1ta cli tensione più elevata . La for1na cl ella cocre nt0 5i11u soid::ile è esattame111e la stessa di quell a della correr1te alternal a st r~dal e , ch e i1on Yiene rlirettame nte 11 ~ata a scopi lera1)Cutici per Yarie ragio11i, fra le qualj soprattu t lo q11el-


[ANNO XXVIII, NuM. 37]

SEZIONE PRATIC,\

Ja di non collegare direttamente il malato con la

rete stradale, sia pure attraverso varie e molteplici resisitenze ohmiche. Con l 'uSQ degli apparecchi sopraddetti la corrente alternata o sinusoidale utilizzata è ùel tutto indipendente dalla corrente stradale; la regolazione di intensità e tensione ,]ella corrente seoor1daria si ottiene come per la corre11le faradica, ~ cioè mediante l 'avvicinamento o l'allontanamento dei due c~cuiti primario e !)eco"Qdar!o. L 'azioqe biologica delle correnti sinusoidali si manifesta, a differenza della corrente faradica, più sui inuscoli lisci che sui muscoli striati. Anche la corrente sinusoidale p1'ovoca il tetano, muieolare allorchè la cQrrente ha raggiunto un certo 'alore. , .a ricordato ar1ch e che la corre11 te si11 usoidale provoca sulle terminazioni nervose sensitive una sensazione assai più molesta e dolorosa che non la corrente faradica, e che quindi il lin1ile d~ tollerab~lità della sinusojdale è assai basso. Per queste ragioni, per la facilità di produzio11e del te~ano muscolare, ~ per l a sua speciale influeiiza sulla muscolatura li~ia , la corrente sinusoidale presenta una pericolosità notevolmente 5uperiore a quella off~rla dalla corre~te faradica, tenendQ specialmente presente l 'azione che tale corrente può espl!care sul vago , e sugl~ organi a inuscolatura liscia, nei quali l 'innervazione vagale si distribuisce. Ciò spiega forse il perch è qt1alch e volta, in seguilo ad appli.c azioni di corrente sinusoidale regolarmente eseguite, s~ ,-erifichino improvvisi ed anche grav~ fatti di choc, o prolungate lipotimie, e.on polso frequentissimo appena percettibile, falli che qualche volta richiedono 1'u so di eccitanti cardiaci ed anche la respirazione artificiale. Prof)abilmen te in questi casi si tratta ùi soggetti con preesistente squilibrio vago simpatico ; in ogni 1nodo va tenuto presente eh~ la corrente sinusoiclale, a differenza della galvanica e della faradica, può qualche volta produrre degli inconvenienti, ~ non gravi, per lo meno sempre spiacevoli. ~el caso. in cui si faccia . uso di correnti combi11ate (galvano-faradica; galvaD;o-sinusoidale) non Yi è nulla di nuovo da aggiungere. Sembra solamente che l'azione combinata delle varie correnti, come si manifesta ~n genere con un rinforzo clel l ·azione biologica e terapeutica, così si manifest a con un aumento del potere lesivo sull 'organismo, lanlo da richiedere una maggiore attenzione d a 1)arte del medico elettroterapista. ~

Gli apparecchi per elettricità statica sono basaiti sul principio della elettrizzazione che si forma in alcuni corpi (vetro, ebanite, ecc.) in seguito a strofinio. Il tipo classico dell 'apparecchio per produzione di elettricità statica è la macchina di Wimshurst .a dischi di ebanite ruotanti in senso contrario. L 'elettr~ci·tà statica è prodotta dallo strofinio di fini spazzole metalliche sui dischi di ebanite, e viene addotta a due sfere di n1etallo avvicinabili ed allontanabili a volontà. Tra queste due sfere scoccano le scintille durante il funzionamento dell~ macchina, e la distanza esplosiva indica la tensione raggiunta dall 'appa1·ecchio. L 'intensità della corrente viene invece graduata mediante l 'utilizzazione di un n11mero inaggiore o minore di dischi o mediante varia. z1oni di Yelocit& degl~ stessi. ' A questa m acchina elettrostatica sono in genere aggiunti due con densatori che Yengono usa,ti per ottenere le correnti di ~Jorton , cli cui in seguito ci occuperemo.

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Per m ezzo di cordoni metallici isolati la elettricità stat~ca vieno condotta dall~ d~e sfere al corpo ~ano.

. Le moda)ità di applicazior1e della elettricità statica possono essere varie, ~ cioè sotto forma di bagno, doccia, soffio elettrostat~co, scintillazione, ecc. Nei primi tre ~si (bagno, doccia e soffio elettrostatico) :U paziente non avverte sensazioni brusche Q sgradevoli, mentre nella scintillazione, che co.n siste nella produztone di. scintille fra l 'eletLTodo ~ la cute, si h anno sen sazioni piuttosto dolorose d1= scossa elettrica Yiolenta accompagnata da brusca contraz!or1e muscolare, con alterazioni cutanee traD:sitorie, prevalentemente di origine ,·asomotoria. Se la scintijJazione viene protratita n lurLgo, e la scintilla cade sempre su di uno stesso p ui:i to della cute, si può avere anche la forn1azione di flittene e di escare superficiali. L 'elettric~tà statica non rappresenta quindi un pericolo di lesioni importanti per l 'organismo, dato ch e le les~on! più graYi ch e questa forma di elettricità può produrre so110 appunto quelle conecutive a scintillazione ripetuta. La ragione di q uesta ~nn.oc uità della elettricità st&tica è da 1 icercar~ nella scarsissima quantità di corrente prodotta, sebbene a tensione 1nolto elevata, e nella .brevissima durata della scarica . Prima, di abbando11are questo argomento della ele ~tricità statica, debbono essere ricordate le correnti di Morton . Abbi an10 già detto che nella m acchina elettrostatica del \iVimshurst vengono aggiunti in: genere due conden satori, la cui armatura interna è in contatto con i collettori della n1acchina, ~ co11 le due sfere meltalliche dello scintillatore. L 'armatura esterna di uno dei due conde!1satori è collegata [~ terra ; l 'altra è collegata direttamente a) paziente, non isolato da terra, per mezzo di un elettrodo comune poggiato su di un pun to de] corpo . .A.zionando la macchina e facencJo scoccare le scintille fra le du e sfere, si produce nel paziente una violenta contrazione muscolare ad ogni scoccare di scintilla. Ques1e sono le correnti statiche indotte di Morton, la cui applicazione va sotto il nome di FranJtlinizzazion e llertziana, dato ch e si Lratla di utilizzazione di oscillazioni elettrtch e ai1aloghe a quelle h ertziane. .' e l~ sfere dello scint!llatore YengOI\O avvicinate, tanto da aver e delle scinlillazioni ad interruzioni frequentissime, ad u.n cento m om ento n on si avrà più alcuna contrazione m u sco1are n è alcuna sen sazione elettrica. Quest o è j_l principio su cui son o basale le correnti di alta frequenza, di cui ci occuperemo fra poco. Le correnti statiche indot te di ~Iorton non r appresentan o alcun pericolo di lesioni per l 'organismo, trattandosi di scarich e provenien ti da conden satori di piccola capacità; esse provocano in gen er e scarsi effetti sen sitivi m entre si h a invece violenta contrazion e muscolare, con trazione tanto più irtten sa quanto più rare son o le scintille scoccanti fra le due sfere. La co11trazione provQcata d alla scarica dei conden satori è più intensa di quella prodotta dalla scintillazione ottenuta direttamente dalla m acchina elettrostatica Può con cluder si quindi ch e la elettr icità statica, ia proveniente dirett am ente. dall 'app.ar~cch io ge: nerator e, sia rotto forma d1 correnti indotte flI :\[orton è in genere innocua per I 'or ganismo, nel senso dh e non può ap portare lesioni di una certa importanza a carattere involontario, n è t anto meno rappresentare pericolo per l 'esistenza. (Continua) .


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[ANNO XX:\' 'III, Nul\1. 37]

IL POLICLT'.\'ICO

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO .. SEMEIOTICA. L'appetito . II. V\7 inlcr Lci11 (Die P,1ed . iv'eli, n. 2±, 1931) tratla c1 ue s lo argo111ento, cl1e a . tutta pri1na 110 11 sc 1i1brcrcb])e di i1a Lt1ra s lrellament c 1110dica con o· ran<le brio e inolta a cutezza. Ql~ando J{uJ)11cr. la11c iò 1 ~ ~t1 e Iam? se teorie su lle ba, i e nc rge t1 cl1e d ell al1111e11laz1one, tt1tto fu calcolalo .a calori e , og i1i c j bo valutato i11 qua n Lo ca r)ace di dar c ~l~rie, 0~·11i allro eJen1 en to di~1) rezz a to o .a ddLr1 l lu ra 1g·11oralo; tocca , a così a 1la « i11 i11estra » la Lri ~te orte di d eca der e da og11i di g nità e di e :ere dicl1i a ra la la più jnutile d ell e a lin1c11lazi?11i. fu l)Oi jl l)a,vlo''' cl1e co11. l e s u~ r1 c ~rcl.1c s ulle fi Lo]e salivari e gastrich e riporto i11 crrand e oi1ore il \ 7 eccl1j o ig r1ore a1Jpetito; l e ~e l ebri os cr' a zioni sulla secr ez io11e delle glandole aJi ari e gastri cl1c, so llo lo s liJ1tolo l) Urarr1e rtle 1J' ~ i cJ1i co d e·l la 'is ta di u11 cibo ·d esid er.alo i rap1)o rti tr.a la quar1tità e la qualità d cJJa 'ec roz[one e ·il ti}J O d ell ali111 ento, i · turba111 c11ti apportati a questa secrezio11c d.all 'a11·ia, dalla collera, dall 'in Yidia 11a11110 di1110Lra to la r eale , fisiolog·ica in1 porta11za d el « pia ce·re ·di n1ang iar e » . !\tlille piccoli fattori possono r e11.dere un IJranzo « a1)petitoso n : il modo con1e è cotto, con1e è i)resentato, la buona grazia, la tranquillità d ell 'ambiente, ecc. Og·ni n1ensa , con la sua classica form~zion e (antipasto, minestra, carne e frutta) corrisponde in realtà ad una gamina di stimolazioni d ell 'a })peti lo; eh~ viene eccitato i11 n1odo pa.rticolarc d.alla minestra, la quale torna cosi in onore ., esse11.c·l o un li1qu~do caldo, ricco di sostanze estrattive, incapace id i diluire dannosa1nente l e secrezioni gastriche perch è abbandona rapidamente lo storpaco. L 'appetito ~a sì ch e la nostra alimentazione oscilli entro ltmiti rel.ativan1ente costanti: esso i sbaglia di rado, percl1è ~si1stano per,rertime11ti da11nosi, per es. l 'abt1so dell'alcool : n1a soi10 rari, e la natura sembra dar ragione a Zarathustra: cc Io ti dico in verità ch e esiste più ragione nel tuo cor1Jo cl1e in tutta la tua sag·gezza ». V . S. 1

Un sintoma importante dell'amebiasi intestinale cronica. -~· da il va Mello (A rcli. f. Sc.liiffs- tz.. 1 ro· pen,·Hygien e, Patii. u. Th.er. exoit. J( ran k11 eit~n, i1. 8, 1930) richiama l ' attenzione 01Jra un stn: Lo111a cl1e egli ha ritrovato in nu111erosi ~asi di i11fezione cronica amebiasica dell ' intest1no. Tale seg110, cl1e egli chiama cc segno de~l ' !~o,­ aa trio ii1i tro »' consiste in un.a sen. 1b1ltta o })ÌÙ o n1eno forte e diffu a dell 'addome ii: .quela reo-ione luno-o l 'S iliaca e n ell e parti 1nfeb ' o 't riori clel colon di~cend enle. Esso è frcqu en e 1

e quasi costa11Le i1ellc coliti croniche, n1a i11 esse non ha g ra11 cle \ 1alore. In' ece, 11ell 'amebiasi iI1te Lina le Jarvata e i1011 ricon osciuta, esso è sp eclaJmente da met.ter s i i11 rilievo , tanto l)ÌÙ cl1e spesso costitui sce il s?lo s i1~ton1 ~ ecl as ·un1e un valore pato.g110111on1co nei casi co1111Jljcàti ed oscuri in c ui. ~1on si 11a 8:ltro ~i nL 0111a intestinale ·e l·e not1z1e anan1nest1cl1e Jl 011 ·occorrono. Ir1 ))ase ad csso, . l 'A. ha potuto fare la dia0·110 ~ i in e.a si nei quali la origine amebiasi ca ~a rebbe altrin1e11ti fuggila . L 'uso di questo seo·110 11ei paesi caltli potrà re11dere utilissin1i e~'rjzi IJer la diag·no ·i di a~e~ias! . . T11 cor11plesso, l '.amebiasi si \1 1en~ ~empr_e più ·dimo tra11do con1e un c~n~elt? cl_1n1co ch e va reso il più cl1e sia i)ossib1le ind~p en dente clal laboratorio. L 'uso di questo segno e della prova t erapeuti ca con J_o . y.atren. f~ranno fare l1i1a diao·nos i alt·r in1e11t1 l1nposs1b1le e porter anno un,a ·t erapia e ffi c.ace . · fil.

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CASlSTICA E TERAPIA . Le dermatosi simmetriche dismenorroic1-e. (:01 i1ome di d er111atosi sin1metri~a disn1e11orroica Matzei1.a.l1er e Polland descrissero n·el 1912 u11 'affezione cutanea caratterizzata dall 'i11sorgenz.a improv\1 isa di ma.cch_ie ?i , colorito rosso ch e si a llargano a lla per1fer1a,. ass11r11e11do un a spet Lo orticarioide, macchie alle quali seeo-ue Ui10 s tadio ~ettan1ente . nec rotico cli.e r ipara l ascia11do una leg·gera J?igm·e ntazio11e residu.a, mentre in qu.alcl1e. a ltr? caso, ii1 cui la necrosi è lJiù 1)rof~11da, si puo. avere la form.az ion·e ·di cicatri ci viziose o chelo1dee. . l e.a si su cce sivan1ente des·critti col nome di d em'1atit!e, sin1metrica dismeno-r roica, son<? . Jìesso, qu.a11to a 1norfolog·ia, diversi da quell1 osservati da Matze11auer e Polland, presen-~ t.ano però secondo ~1 . . Arton1 (.4 rch. !tal. di De111ia.t ologia Sijilograf ia e Ve11.ereologia.'. vol. VI, fase. 6) i .tre el en1enti fo11dan1ental~ pe~ il ·diagnostico e cioè: 1) l_a. con1P?r~ d~ es&1 e.asi in sogg.etti prese11t.ant1 i segni d1 d1sf11nzion e ovarica. 2) La coi11•c ide11za dellia loro con~ 11arsa, della l oro 1Jern1anei1za e del loro ritorno con le mestruazio11i e dell.a l oro scon1: 1)a:r.sa o almeno della loro at tenuazi~ne ?on gli inter~alli m estruali o col n1oderars1 d ei fenomeni di sm enorroici. 3) La iCl is1)osizi one sempre ~ i111111etrica delle .alterazioi1i cutanee. . P er quanto riguarda. il me~ canismo d1 ·pr~­ ·duzione .d egli esa11te1111 da d~ me11orre_a le r1: cerich e eseguite ·da _.\rtom .nei d~e casi da lui o servati , lo porta110 ad a111metter_e u~a patoo·enesi neuro-vegetativa. ~1a la distonia dei b . ... ist en1a autonon10 11011 11uò esser l ' unico e1e111.ento d etern1 inante la comparsa della derm~­ to i, e come nello cl1oc a11afi]at-ti co è ne~ess:ir1~ a11ch e l 'ii1ter,-en lo dell 'ant\gc11e album1no1deo 1


[ANNO XXVIII, NuM. 37]

SEZIONE PRAl'IC:\.

così i1ella d er111atite dism en or roica bisog·11a a 1l11uetter e la prese11za di una .deteT111inata ost.a11za, ch e ven e11do i a tro\Tare dura nle il period o m estruale in i·a1J1)orto disarn1onico c o11 a ltre sostanze a ttive d ell 'or g.anis1110 agi sca da t o ·ico . 'fale ruo,Jo pot rebbe esseTe a tt ribuito al la colina , ricorda11do il dimostr a t o a u1ne11to clel con~enuto colinico n el sang·u e e 11 ~1 s udor e di donne n1estruanti o cl1e si trovino n el period o immiedia tamente precedente a l m estruo . Non è riuscita. i)erò a d Arton1 i11 111od o .sic uro la din1ostr.azione sperim.e nta le di siffatta at tività })at og·en etica d ella colina. M. l\i1oNACELLr .

Un caso di avvelenamento da tallio seguito all'uso prolungato di una crema depilatoria. \ V. S. Dun.can e E. H. Crosb y (Journ. of tlie .-1.ni. J\l ed. Ass., 3·0-5-1 93 1) riferiscon o il ca ·o d i un.a .don11a di 2± a ., la quale entrò n ella clin ica di Cleveland con dolori forti a lla pia nta d ei due .p ie di e· alle articolazioni d ell 'a n.c a, d eb olezza d ei du·e arti inferiori e se11so ,di bru,cior e i11ten so a i due piedi. Era stata curat a p er a rtrite d e.g li arti inferiori. Qua ttro 111e1si e m ezzo JJrin1a .aveva avuto forte d olor e all 'epjgastri o cl1e -poi 1si era esteso a tutto l 'a ddon1'6. Quest o d olore compariva interm.ittentem ent e , era acconrpagna to d a vomito e n on era in :rapporto coll 'ing·estion e di alim.en t i, e scom par ve so]o d·o po ·due n1e i , quando com1)ar ve brucior e d egli ar ti inferiori e più specialme11te ai p iedi in corrispon d en za d el 3°, ±0 e 5° dito . P oi la 1). ebbe a u111ento d ella sen sibilità c utanea est e a a quasi tutti e due gli arti inferiori . Inoltre aveva p erduto n otevolmente di p eso. Obbiettiva n1en.te presentava un 'iper estesia tattile e d olorifica d egli a rti i11feriori con sen sibilità termi ca co11serv,a ta . 'era an ch e notevole riduzion e della eccitabilità faradica e g alvanica dei muscoli d ef due arti inferiori con atro fie muscolari 0 riflessi app e11a p rovocabili. L 'a mma la ta per 5 anni ha us~to ogni quattro m esi una tintura p er ca.p elli a b ase di h e11na e n egli ultimi 5 m esi tutte le ser e a,doper ava una c r em a depilat oria al t alli o. Fu fa tta diagn osi di avvelen a.m ento da tallio e poich è l 'a mmalata er a gravida· fu p r opost a e a ttuata l a nrovocaz ion e dell 'ab orto . La paziente mig lior ò r apida m ent e , p er ò si è continua ta sempre a lam en tar e di ~e·n so di bruci or e e di d ebole.zza -a i p ie di . Altri ·due casi di avvelenan1ento da t allio })er cr em e depilatorie sono ·d escritti: un o <la S. S. Gi·e hbaum e uno d.a J. Fr.a nk Sch amb erg n ella discu ssione cl1e segl1ì la comunicazion e del c.a so surriferito. R. LusEN.~ .

e

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1

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Il trattamento dell'alopecia. .T. Belot e M. Altn1a1111 (J o i i 1"n . de méd . et 25 genn. 1931) con s ig li an·o de cliir. prat ., quanto segu e. · Prinio t empo. Quando è p ossibile ta g li are piolto corti i cap elli o ra de rli a ddirittura. Secondo tempo. Applicar e sulle par ti n1a la-

1375

Le urn irritan te çhim ico , ripet e11do l 'appli cazio-

q~an.do .è scon11X1.rsa l 'ir ri tazion e d i quella a nteriore. S1 })O tr à d ar e la crisarobina (poma ta a l 30 %), il catra me, oppure : Acjdo fenico 11evoso Glicerin.a Alcool ana g . 2 . oppure: 11e

_"\cido .ac etico cri stallizza])i Je g. 0,50- 4 Cloralio idrat o g·. 2-5 Et,ere offi cinal e g·. 25 .'f.erzo tempo. Fa re, un.a volta al g·iorno, u.n a frizion e e11e·rg·ica cli tut to il c uoio capelluto co11 u na delle soluz io ni s-egu enl i: 1) A111n1on iaca, g. 1O; R l1u111, Acqua di foglie ·di n oci, an.a g . 100. 2) Alcool canforato g . 125; E~senza d i tre11100,t ina g. 25; Ammon iaca g. 5. Quarto tempo. Tut te le sere , 1na aggio d ella placca (se ·n on è troppo irritat a) con una delle formul e seg·u enti. 1) Alcoolato di Fi or avanti g. 50; Alcool canforato .g . 125 ; Tiin.tura di Gan taride g . 10 ; Ti11tura di r os111ari n.o , Tin tul'a di jab orand i, ana g·r . 30; Acid o .acetico g. 1-4. 2) Ti11tura di c antari de c g. 20; Catra111 e })Urific.ato, Solfo i)r ecip itato , an a g . 2; Sapone fino, Balsan10 clel P erù , .an a cg·. 60; Vaseli1n.a pura g. 20. Quinto tenipo. Sgra ... sa1"e .a ccura t amente le p lacch e co11 il liquore ·di Hoffmann . Importa 11te è il tra ttam en t o del! 'elem ent o cau sale (sifilide, di sturb i endocr i11ì) e qu•e llo a anrera le (idrot erapia , g innastica , vita a li 'aria fi l. l ibera, carn bi an1e·n to di an1bien te). 1

Nell'impetigine.

H. Mall1e-rbe con siglia di fa r e .a11zù tutto c.a dere le croste m ediante de i catapJa sn1i freddi d i fecola tenuti per u n paio d 'ore ed imb evuti con ' olio di n1andorle dolci cd a pplicati mattin o e sera. ~1e dia n te tamponi d i coton e s terile si lava poi con un qua rto d i litro di ac~a ~di oru.s~ bollita,. a e ui i. aggiurnge u11 cu cchi.a i110 d1 liquor e ·d i Va n '' '1et en . In seguito si appl ica la seg ue11te pon1a ta: Ossido g iallo d i nler c urio cg. 30 Vaselina g. 30 Si cosparge })Oi con J)Olver e d 'an1ido . Se vi è p rurito, si aggiunge a lla po111ata d el1' aoido salic ilico (30 cg.). La o-uaria ione si h a in pocl1i giorni . Irn. qua1cll·e c~so, n ecessario fare qu,a lch e spennellatura , ogni 3 g io•r ni , con nitra to d 'argento a 1/ 30. . Nel prurito degli epatici.

è

G. Parturier (Jou.r1i . des praticiens, 18 ano 1931) con sig lia : b g. J\1ent ol cr Canfora b" Carbona t o di bisn1uto g. s. Spol,-erar e sulle parti pruriginose.

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IL POLICLIN l CO

137G

oppure: ClOlfidrato di cocaina cg. 75 Mentol g. 1 Canfora » 3 Lanolina » 10 Vaselina » 50 Nel prurito vulvare, iniezioni n1olto calde di d ecotto di foglie di noce a l 50 %, medica9.ioni u·m ide con lo stesso d ecotto ed applicazioni d ella seguente pomata : Silicato di sodio cg. 25 Polvere di radici di g uaco g. 10 MentoI c.g·. 50 Lanolina g. 25 Vi si possono aggiu11gere cg. 75 di cloridrato di cocaina. •

Il trattamento delle ustioni gravi senza medicatura. Que·st.o 1n~t.odo 'd i 1cu:ra, quale viene .d escritto da Palel e P onthub (Progrès méd .. 22 1narzo 1930 e Presse m éd. , 4 ott. 1930) si svolg·e in due fasi ; iil·ella prima, si lascia l 'ustione a sè, se11za m e1dicatura n è topici, n ella seconcla, quando il disseccamento è completo, si applicano ·dei t0;pici , ma senza medicatura. Nella prin1a ·fase, si fa una .p ulizia dell ' u~· tione, con la b en zi1 n a o con acqua e sapone; .. i spen11ellano ·c on tintura di jodio le pariti j)eriferich e sane in viçina nza; il tutto senza .a11e tesia di sorta . Poi l 'ustione viene lasciata all 'aria, soltanto, quando la r egione vi si i)re la, la si proteg·ge con u.n arch etto in fil .d,i ferro ricoperto di garza o di t ela. Il dolore ·s compare rapidamente fin dalle prin1e ore. Appare in seguito la crosta, ch e protegge la regionie dall 'infeziion e. Il disseccamento può .e sere favorito dall'uso d ell 'aria calda e da apJ)li.c,azioni di aci·do ta11nico. La scorp. parsa del.la crosta, n ella seconda 'fase, può essere favorita m ediante l 'applicazion e di ca•taplasmi di fecola. Se esistono, fra le croste, delle zon e ancora cruente, si posso.no applicare dei topici, come }.'acido piorico .ed il tulle grasso, in n1isura assai limitata. Gli .autori americani preconizzano l 'escissione chi rurgica dell e cr oste, seguita subito dall'innesto . Nelle ustioni ·della faccia, in cui l 'i11teresse e tetico è .predominante, l 'ambrina o p reparali analoghi riprendono i loro pieni diritti . 1

fi [.

L'alcool puro nel trattamento delle ustioni.

t\l più })re to, dopo l 'ustione, si immerge la parte nell 'alcool puro (a 9±) o, se ciò n on è po sibile, i applicano ~ ulla parte delle com,.. 1)re-;. . e in1bevute con tale alcool . Questo ha l1n 'a zion e in cert o n1odo a bortiva ed impe<lisce la f orinazione di , rescicole . L'effetto è ottenuto ·dopo qualcl1e n1inuto; si possono allora levare le con1pres ... e e fare a meno di o,grli altro ·trattamento.

l ANNO XXX \1111,

NuM. 37]

L 'epiderrnide lasciata a nudo è rossa, aderente e, nei punti in cui è stata distrutta , si distacch erà in fini lan1.elle dopo qualch e giorno, lascia ndo al suo posto la cu·te del tutto rigen erata ed una cicatrice poco apparente. Il metodo è stato preconizzato da Berret nel 192:3. (Jo~rn, d e 'm éd. de Pari s, 9 aprile 1931). fil.

EPIDEMIOLOGIA. L'incidenza dei protozoi nell'intestino umano. J. Andrews e M. Paulson (Th e Americ. Journal the l\t edic. Sciences, gennaio 1931) studiarono 312 i)erson-e. di civile con·dizion~, e viventi

in clima temperato con ·disturbi gastro-intesti11ali e trovaro110 protozoi in 35 (11,2 %) . I 1)rotozoi .troYati erano: entamoeba hystoliti.ca (1 caso), entamoeba 1coli (15 casi), endolimax na1i.a (9), ioda111oeba \villiam si (5), tricho1no11a ~ homini (5) , chilomastix m·esnili (3), g·i.ardia l.amblia ( 11) ed ·embadomonas intestinalis (1). ~n 2± ca_i c'era una sola specie di protozoi, 1n 7 ce n'erano 2 e in ± ·Ce n'erano tre. Questi dati 1)e·r centuali corrispondono press 'a poco coi dati rilev.ati già n el 1927 dagli stesi Al\ . R. Lu SENA . 1

Trasmissione del kala-azar mediante morsicatura di Phlebotomus argentipes• ~·

E. Shortt, R. O. Smith, C. S. Swami11atl1 e K. V. Krirshnan (The lridian Journ. of Medie . ResearcJi, 1931) sono riusciti a trasm ettere il Kala-Azar indiano m ediante la puntura di questo insetto. I t entativi fatti •p recedentemente da a ltri autori eran o stati n e.g·ativi. L'esperimento fu ·fatto su animali. La sola differenza -d agli esperimenti fatti da altri è stata la più lunga durata del periodo di osservazione ch e è stato di 16 m·esi . Un solo animale si in~ettò su 42 adoperati, probabilm!ente perch è la capa·cità di infettare è molto bassa. Gli AA. ritengono ch e si debbano ripetere gli e ... perimenti in periodo epidemico, periodo durante il quale può darsi c he si osservi una maggiore virulenza d el paraissita e quindi più facile trasmissibilità col morso di zanzara. R. LusEN..\.

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M E D I eI N A

s o e I A LE.

Il cancro professionale. In un vasto studio fatto sul materiale clel cc ~femorial Hospit.al n di Ne'v York, C. D. Haa· gensen (Amer. J ourri. of Cancer, aprile 1931) i occu·p a della distribuzione di certi ti1)i di neoplasma fra le diverse categorie di lavora tori, della distribuzion·e anat-0mica d el cancro secondo i gruppi di lavoratori e d-ell 'età m edia a cui si verifica il cancro stesso. Risulta, in ieomplesso, confermata l 'opinio· ne .ch e certi tipi di 11eoplasn1i son o strettan1ente associati con alcuni determinati agenti in certe Ja,·orazioni.


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[ANNO XXVIII, NuM. 37]

1377

SEZIONE PRATICA

Così. l 'A. ha osservato notevole frequ enza del cancro fra i lavoratori del gas (contatto col catrame) e n ell e raffinerie <li petrolio (contatto con la n .a fta e con le fr.azioni distillanti da essa). L 'esposizione agli olii lubrificanti predispon e al can cro del pen e ,e .dello scroto, parti che sembr.ano predil ette anche per la poca pulizia dei lavoratori. Una n·etta eicceden za del can cro cutaneo (.specia ln1e,n te faecia e labbro inferiore) fra i lavoratori all'aria libera indicherebbe l'importanza idel]a lu ce solare n ell 'eziologia di tale cancro . L 'A . h a inoltre descrittG.. la let1ce111ia linfa ti·ca prodotta da l ra di o ed ha a n,ch e osservato una grande frequen za di m etastasi (63 %) nel can·cro da raggi X, il ch e indica la g ra nde m a li g nità di tale tipo di carcinoma e suggerisce ch e il trattamento deve es.sere più r.a di cale. Lo stu.dio de i can cri . del polmon e e d ella ·vescica dimostra 1ch e n on vi è a ssocia zione evi dente di esso con il lavoro. Nei da ti raccolti • l 'A. ha trovato un'eleva ta J)er centuale di can cri .cutan ei in alcuni g ruppi, com e g li eccl.e·siastici, in cui non risulta n essun rischio professionale . Qu·e sto sug.g·e risce l 'idea che l'esposizione a cause professio·nali è probabilmente soltanto uno dei molteplici /attori eziologici d el cancro. In studiì di tal fatta, è assolutam ente n ecessario procedere a d u11 'a11amne-i assai accurata per quan.to ri gua rda i possibili fa ttori carcinogeni , ten endo presen te ch e il periodo di latenza può essere lun ghi ssimo. Ban.g cita il caso di un mari.naio che a veva lavora to in g ioven tù con1e spazzacamino ; dopo 19 anni si sviluppò un tipico car.cino·m a dell o scro·t o . Nell e 051se.r vazio ni dell'A., il can cro in 13 filatori di cotone si sviluppò da 1 a 14 a nni dopo l 'ab bandono del J,avoro. Per lo studio è necessari o ch e, nelle stati stich e e n elle sch ede ospeda liere non s'in.dichii la profession e dell ' individuo sempli cem ente come cc lavoratore ». m a si n oti quale lavo-ro specific o esso com.p ia; 1co1sì deve esser e sem • pre descritta con ])recisione la dermatosi da cui l 'individuo è affetto. È noto, di fa tto, ch e vi sono delle derma.tosi precan cerose come le papule e le verrucl1e n ei lavor.at ori d el] 'olio di schisto , le verr·u ch e dei lavoratori della pec.e, le ch eratosi d ei r oen tgenologi. Nel} 'esam e de.I m alato si avrà un grande aiu · fil. to d.alla bio·p· ia. 1

La febbre ondulante quale malattia professionale. C. Dubois e M. Sollier (Bull. Ac. de Nl éd., 20 luglio 1930) h anno rilevato, in Fran cia , 480 casi di febbre ondula nte , ascrivibil e al Bac1illus abortiis , dei quali i 7 / 8 tra p er ... on e esposte per il lor o m estiere all ' infezion e : pecorai, coloni , operai agric.oltori, garzoni n1acellai, tosator i di pecore; b isogn er ebbe aggiungeT, .i gli studio i di lab oratori . Sfugg iron o ai ri-

lievi i proprieta ri di t erreni e di macelleria ed i veterinari , p erch è n on beneficiano delle diposizioni delle leggi fran cesi sulle ma lattie })rofession ali. Gli AA. con cludono che la febbre ondulante dev'essere con siderata quale m a lattia del l avoro. Invece A. Alessandrini (Annali d ' Igi e ne~ aprile 1931) sostien e, con copia di argomenti , m edici e g iuri.d ici, che la fe·bbre o·n dulante contratta n e.Il' eser cizio profession.a le v.a considerata com e un cc infortunio >> indennizzabile,. r1on com e u n a cc ma lattia n del lavoro . A. P.

POSTA DEGLI ABBONATI. Al <lott . G. B. 13 : Per ciò ch e la interessa, ella può co nsultare : I) A. SIGNORELLI: cc Com e si ammala d i tubercolosi e com e si g uarisce ». IJ. Pozzi, ed ., Roma, L. 5; 2) E. DELLA SETA: « Per la lo tta con lro la t uber,colosi. Si g uarisce, com e si guarisce~ Co n ig li a i predisposti »; 3) Id . : cc Ch e co·s a è la tubercolosi? n . L. 1,50. Per ordinativi importanti I,. l; 4) Id . : cc Sch em a di con fer e·n za di propaganda per la lotta contro la tubercolosi », Lire 3. Sconto a i Comuni , Enti culturali , ecc. Questi ultimi tre, acquistabili presso l 'Editri ce cc Salute e ig ien e » , Vja XX Sc tt.e 111l)rc, 98-E, Rom a . · 5) D. S..\RTORI : cc La tuber colosi. Ciò cl1e ognu11 0 dovrebbe con oscer e » . Presso l'A . , Sanaitorio S. Pan.crazio, Ar co (Trenlo). 1 nun1eri 2, 3, 5, ad.a tti ancl1e r)er I.a di stri})u1zione a non rnedici . fil.

VARIA. L'origine · della parola '' veronal ,,. K. F. Behne riferisce, n el Journal A. M. A. (18 luglio 1931), la storia d ell a parola cc veronial n. Van M·ering aveva i deao i l comp uto chin1ico ch e reca ora q u·e sto n ome. Dl1rante un su o vi.aggio d i vacanze in Italia il tren o aveva fatto sosta a Verona. I vi eo-li' fu raggiu·n to ·d.a un telegramma di Emili~ J?iscl1er , ch e gli annunzia va di essere r iuscito .a prepara r e il pr odotto. Von ~Ieri11g ne fu così liet o, ch·e volle ricordare la data, con ferendo .al n uovo prodotto il nom e della città . Eo·Ii non era ·solo u n gr.an de scienziato, ma u~ uomo pratico : egli comprese cl1e il nuovo n orne era idon eo a d attrarre l 'attenzione. t così cl1e I 'artistica 1città, consacrata in u11 dramma di Sl1ake peare, h a legato il nome a u no dei rin1€.di più in ' 'oga. 1


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1378

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVIII , NuM. 37]

N ELL A VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Le nuove norme per la rivalsa delle spese di speda lità. Co1ne nbl1ian10 annunziato, il Capo del Governo, ìVIir1istro dell'Interno, ha presentato alla Camera UJ:\ disegno di legge recaf\te le i1uove i1orn1e- per la rivalsa delle spese di spedalità e inanico111iali. Il disegno di legge è preceduto d a u11 'ampia r elazione che ne illustra la portata. c.< In base alle vigenti . disposizio11i cl ice la relazione - le amministrazioni degli ospedali e dei Com uni sono tenute ad an ticipare le spese di spedalità per i ricoverati d 'urgenza negli ospe<lali stessi salvo a rivalersi, con l 'orclinaria procedura, dinanzi all'autorità giudiziaria, ,·erso i ricoverati e loro congiunti che risultino 11on trovarsi in condizioni di povertà. Da vario tempo si è dovuto rilevare che 1'esercizio del procedimento ordinario produce notevoli inconvenienti e r ende difficile il r ecupero da pa rte dell 'amministr.azione degli Istituti e dei Comuni delle somme da essi anticipate. Detto procedimento, infatti, non si dimostra il più idoneo, in quanto gli enti, per ordinare il rimborso <li somme (an che di lieve entità), corrisposte in conseguenza a.ella prestazione di servizio pubblico, sono obbligati! n ella qualità di creditori, ad an ticipare spese di giudizio, alcune volte superiori all 'ammontare delle somme da riscuotere. Tale situazione non può che portare ripercussioni veramente gr avi per gli istituti ospitalier~ e per i Comuni d.ato che le spese di spedalità raggiungono cifre sempre piì1 considerevo•l i e costituiscono, perciò, un onere assai gr.ave, talora insostenibile, per le ridotte finanze di detti enti. Ilisulta, infatti, seconclo gli accertamenti eseg uiti, ch e i crediti degli ospedali. per spese di assistenza non riscosse ammontano alla rilevante cifra di L. 138.326.475, senza tener conto di L. 81.185,60 per credit~ rel ativi a spedalità romane. Attese le accennate circostanze, si è ravvisato t1rgente (la necessità di 'proYve'dere ali 'e111a11azione di norme in base a cui l 'amn1i11istrazione dei Comuni e degli ospecl ali possano, in n1orlo più semplice, pii1 rapido e più efficace, esercitare l 'azione di rivalsa delle spese di spedalit à nei confronti dei priYali debitori che risultino n on trovarsi in condizio•n i di povertà. Tn proposito è cl a rilevare che, in })a se al diseg n o cli legge per l a riforma della finanza locale, l 'cmanazione delle 11orme st esse verr ebbe ad es~cre attribuita al GoYerno. È da notare, però, cl1c lo . ll1dio da j)ar te degli organi con1petenti delle importanti questior1i connesse al riordinan1ento della finanza locale farebbe rimandare di qu nlcl1e len1po ]a emanazione di dette di posizioni m entre, inYece, urge, attesa la grave situa-

zione finanziaria degli ospedaJi e dei Comuni, cli porre tali e11ti al più presto in c_ondizione di poter in n1odo celere essere rimborsati delle sp ese di ricovero da essi anticipa te. Il Governo ha creduto p erciò, all 'uopo, predisporre uno sch e1na di disegno di legge (le cui r1orme, per evidente analogia cli materia, ven· gono af\che estese per la· rivalsa delle spese per .. assiste11za iuanicon1iale) i11dipendentemente da quei provvedimenti che sar anno adottati nei rig·uardi del riordinamenlo della finanza locale. Detto clisegno di legge, al quale sono stati apportati vari er11:endamenti, concordati con l 'ufficio centrale del Senato, ha riportato l 'approvazione dcll '.alto consesso legislativo . Con tale disegno si dà attuazione e sviluppo ai principii contenuti nelle norme del R. D. 30 dicembre 1923, con cui furono precisati gli obblighi reciproci tra g·li ospedali e i Comuni in materia di spedalità. C.on detto decr eto, infatti, veniva fatta salva l 'aziof\e di rivalsa, da p.arte dei Comu11i e degli ospedali che non avessero po•t uto ottenere il rimborso delle spese di spedalità, verso i rico,·er ati che dagli accertamenti eseguiti non risul, li110 trovarsi in condizioni di povertà. A detta disposizione, n.e ll 'intento di assicurare un rapido ed efficace sollievo alle amministrazioni degli enti che provvedono al ricovero e alle cure. dà ulteriore svolgimento il disegno, éhe ora si presenta, stabilendo tra l'altro la possibilità di intentare l'azione di rivalsa, non soltanto in confronto def ricoverati ma anche dei congiunti tenuti per legge agli alimenti. Tale esten sione se costituisce un 'inno·v azione nei riguardi dei Co1nt1ni e degli ospedali già sussisteva nei riguar di dei manicomi pubblici. . In rapporto a tali istitt1ti, il disegno di legge si riconnetl e, irLfatti, all'art. 73 del regolamento 16 agosto 1909, col ql1ale << è sempre fatto salv? ·8lla provincia che sopporta la spesa di mantenimento di un alienato il diritto di farsela rimborsare dal medesimo o dai parenti che fossero in gr ado di farlo, osservando l 'ordine stabilito dal1'art. 142 del C. C. >L Nell'art. 1 del disegno di legge sono determinati i soggetti ch e possono esercitare con la procedura privilegiata l 'azione di rivalsa delle spese cl i assis lef\za ospedaliera o manicomiale: le am111inistrazioni degli ospedali, dei Comuni o dei 1nanicomi pubblici. Naturalmente I 'azione con1})ete alle provincie quando si avvalg.ano eventualmente in un manicomio privato ». La relazion e prosegue illustrando le disposizioni dei singoli articoli e così conclude : cc Tale è il i)rogetto di legg·e, col quale il GoYerno, in rispondenza ai voti reiteratamente espressi dall 'an1n1inistrazione degli enti interessati , ha co1111)letato le norme in Yigore per la rivalsa


SEZIO~E

(li spedalità col111a11do, i11 tal modo, una non tras curabile lact1na ch e presentaYa la n ostra legi lazione e dando alle lJroYince, ai con1u11i e agli jstituti ospedalieri e n1anicomiali per la risco sione delle son1111e spesso rileYanti per spedalità <la essi anticipate, il vantaggio · di una eccezionale procedt1ra privilegiata da cui le finan ze rlei detti €nti ritrarranno sicuro beneficio >>.

Vigilanza igienica del latte. Per l 'art . 49 del r egolame11to 9 n1aggio 1929, n . 994, sulla vigilanza igienica del latte destinato .al con sun10 diretto, co~ il 24 giugno p . p. è scaduto il tern1ine entro il quale le vacch erie ed i ricoYeri per le capre lattifer e deYono essersi unifor111ati, rispettiYan1ente, alle 11orme cont enute negli articoli 2 e 3 e 11ell 'art . 38 del regolam e11t o stesso. Que .. to ) fi11i tero ha ragione di ritener e ch e ~IJe indisp ensabili sislemazio11i siasi di regola adempiuto; tuttavia risulta che in qualche luogo, per <lillicoltà di vario gen ere e p articolarmente di ordine economico, esistono ancora locali non del tutto rispondenti alle prescrizioni in11a·n zi richia111ate. In considerazio11e delle ragioni ch e posso110 110t1 3,·er consentilo la ge11erale applicazio11e delle uorn1e regolamen~i , questo ~Iinis tero , pur ccH11ern1ando la n ecessità, p er evidenti r agioni di difesa della pul>l)lica alttte, che i fondamentali provvedimenti previsli tro\'in.o dappertutto diligente applicazione, ritiene conveniente lasciare al prude11te giudizio delle EE. LL. di decidere, caso per caso, con criteri di equa larghezza, per quante J>O a concernere siste111azioni che co1nporti110 se11sibili oneri, e p er le <Jliali potrà tollerarsi qualche indugio. Dovrà invece esigersi che siano sen za ulteriore ritardo eseguite tutte quelle operazioni di facile e non gravosa realizzazione inerenti alla pulizia dei locali ed all a loro buona tenuta, in n1odo da soddisfare, almeno a tale rigt1ardo, agli i n(lerogabil i principii dcll 'igiene. Si conlida che gli interessati, apprezzando la equità con cui ,·en gono considerate le loro particolari condizioni, Yorranno volonterosam ente corrispondere a quanto è richiesto ad essi ; ll"l;entre i dipendenti serYizi veterinari, esercitando il pre~critto controllo sull 'applicazione di tali n orme regolamentari, dovranno n ella circostanza svolgere an che op}Jortuna azione di stin1olo e di convi1tcimen to. (Dal « Diritto Pttbblico Sanitario ») . Indagine snl gozzismo. Il ~finistero clell ·111terno (Direzior1e Gen. della an. Pubbl.) con circolare 27 maggio 1931 inte11de accertare Ja rliffu -ione del eaozzismo ' e l 'i111}Jortanza della t1a rn anifestazione rtelle regioni del Regno. Rendesi utile anzitutto fissare alcuni con cetti fondamentali da tener presenti nella ril eYazione. '"' i ritien e ch e cli olito l "en òemia gozzo-cretinica ~ ia circoscril ta a t alurte vallate alpine, n elle quali, peraltro, la i11alattia a'1ebbe in questi ultimi anni subita noteYole regressione.

PRATIC.\

01l re la forma tipica, caratterizzata clall a pre~ enza dei gozzi Yolurni110 i, ,.i sono però altre forn1e, pur esse dovute ad insufficienza funzional e della tiroide, le quali talora si presentano senza ingrar1di1T1ento della tiroide, an zi con atrofia di que la, e che al pari del gozzo, apportano conseg uenze .assai gr avi per I 'organismo, com e ottundin1ento del tono generale del sist ema nerYoso fiacchezza n ei m oYimenti, torpore intelletl uale, ar~ resto dello sviluppo fi sico-psichico (nanisn10, infanlil ismo, cretinisn10, sordo-mutismo). Il problema del gozzisn10 è, perciò, assai pjù ,·a lo di quello dell 'endemia gozzo-cretinica, e recenti accurate ricerch e staitno a provar e ch e il fenon1eno è più diffuso di quanto generalmente si creda, e riscontrasi con maggiore o minore inten. ilà anch e in regioni ritenute im111uni. Questa con statazione dovrà ten er i presente n el • procedere al rileYam ento in parola, i11 modo. da poter i alla fine ricavare elementi, sia pure generici, ulla diffusione del gozzis~o, il ch e con sentirà i11 un secondo t empo di approfondire le i11d.agini n ei punti di inaggiore imporlauza. u due gruppi di popolazione, che sono i più accessibili all 'esam e, occorre ch e venga principalmente portata l 'atte11zione: la popolazione scolasti ca, compresa quella che frequenta gli asili infa11lili, e l~ popolazione maschile i1el periodo in cui uhisce la visita m edica per il serYizio militare. Per que ti speciali gruppi di popolazione sono stati preparali distinti prospetti, di cui si trasn1ettono all 'EE. LL. adeguato 11u111ero, acciò ne curino la distribuzione a n1.ezzo dei Comuni. Il prospetto A riguarda i riforma ti al servizio m ilitare, ed in esso devono essere riportati i dati delle riforme per gozzo nell 'ultin10 trentennio , desunti dai registri di leva. Onde facilitare la raccolta dei dati sono citati in testa a ciascu~a colonna gli articoli dell'elenco delle cause di rifor~a, in vigore in {'iascun anno, per il gruppo delle infermità dipendenti dal gozzismo, com e 'l 'articolo di riforn1a per deficienza di statura. Il prospe.tto B riguarda gli accerlan1e11li da farsi in ciascuna scuola primaria, e po sibilmente a11ch e secondaria, e n egli asili infa11Lili, siano scuole pubbliche siano priYate. In esso oltre l 'accert<i me11to per eia cun aluuno ulle condizioni della tiroide, da far i dall 'ufficiale sanitario, dal medico condotto o dal medico .. colastico, oYe esiste, ono con lenuli dati e gi ud izi sulla capacità intellettuale da e pri1nersi dai ingoli insegnanti. Per le scuole site n elle frazioni del Comune e per quelle rurali,. do,Tà far i specifica indicazione clella località, come anch e sarebbe util e per le cuole dei Comuni recenten1enle aggregati indicare fra parenti~i la denominazio11e del! 'antico Con1une. ~elle annot azioni 0110 riportate talu11e r1orn1e per il rileYamento delle condiz~on i della tiroide, aile quali deYono unilor1nar i i me(lici che procedono all 'esame dello scolaro. Oltre che a constatar e I "alterazione della tiroide,


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IL POLICLINICO

1'esame doYrà portarsi stigli altri organi che possono essere dannosa.niente influenzati da tale alt erazion e, come l o sviluppo scheletrico, ecl il sis tema nervoso, e sugli altri disturbi morbosi che di solito sono espressioni di gozzi smo, quale il 111ixedema, il nanismo e la generalizzata deficienza di sta tura , il cretinismo, con le varie sue gradazioni fino all'ottusità di mente, il sordomutismo, la balbuzie, ccc. Questo Minist ero è sicuro che le EE. LL. r end endosi conto dell'importanza sanitaria dell 'indagine in parola, daranno le opportune disposizioni acciò essa si con1pia con il dovuto rigore e con tutta esattezza. In particolar modo deve richiamarsi l 'attenzione degli ufficiali sanitari sul controllo dei dati rilevati, invitandoli a redigere rapporto riassuntivo, corredate di tutte quelle altre maggiori notizie utili per d ar e la conoscenza esatta del feno1neno del gozzismo n el Comune e nelle frazioni. Per quanto riguarda il rilevamento nelle scuole, essendo prossima la chiusura di esse, è opport11no predisporre fin d'ora il modo più agevole di at. tuazione all'inizio del nuovo anno scolastico in' teressando che la restituzione a questo Ministero òei prospetti singolarmente controllati a.al medico provinciale possa farsi al più presto e non oltre la fine di dicembre. (Dal « Diritto Pubblico Sanitario »).

[ ANNO

LA SPEZIA. R. Prefettura. san. di Vezzano Ligure.

XXXVIII' NUM . 37J Scad. 30 sett. ; uff.

LIVIGNO (Sondrio). Stipendio L. 10.000. Indennità di cavalcat11ra L. 3500. Id. di trasferta L. 1000. Id. di Uificiale Sanitario L. 500. Adeguato co1npenso per la ten11ta dell'Armadio Far1naceutico. 11 tutto da ridl1rre del 12 %. Aumento di un decimo ogni cinque anni. Domanda e documenti di rito, entro il 5 ottobre, al Municipio di Livigno . 'fassa concorso L . 50. Le altre condizio11i risultano dal Capitolato Yisibil'i in Municipio in orario d ' ufficio. MILANO. - Il Municipio coirtunica eh 'è a.p erto il concorso pubblico, per titoli e per esami, a 24 })Os ti di Medico di Riparto . Le domande dovranno essere presentate all'Ufficio di Protocollo generale del Comune dal 1° settembre al 1° di cembre 1931. Lo stipendio iniziale è di L. 12.000 ali 'anno, suscettibile di sei aumenti quadriennali, al lordo delle trattenute di legge r1onchè della rj<luzione del 12 % di cui al R. D. L. 20 novembre 1930, n. 1491, oltre .ad un supplen1ento di serv-izio attivo di annue L. 2800 - al lordo delle trattenute e delle riduzio·n i di cui sopra - ed all 'indennità di caro-viveri in vigore per i funzionari dello ,Stato.

MussoLINIA DI SARDEGNA (Cagliari). Scarl. 18 sett. ; L .. 8000 oltre L. 1200 trasp.; r iduz. 12 %· NoTo (Siracusa). - Scad. 30 .nov. ; 2a. condotta; L. 8000 e 4 quadrienni dee., oltre L. 900 serv. att. ; riduz. 12 %; età lim. 45 a.; tassa L. 50, 10; doc. a 3 mesi dal 25 agosto. PADOVA. Ospedale Civile. - Assistente effeltivo di chirurgia; L. 5000 decurtate del 12 %, flue bienni dee., non c .-v.; medaglie di L. 30 per Posn VACANTI. g uardie di 24 ore; scad. ore 17 del 21 sett.; età BARDONECCHIA (Torino) . A tutto 10 nov . ; lim. 30 a. al 21 ag.; tassa L. 50,10 alla Tesoreria; L. 9000 per 400 pov.; aumento 50 % in 20 anni; serv . entro 20 gg. per cavale. L. 1900; se uff. san. L. 600; riduz . PALERl\IO. Comune. - Direttore del Laboratorio 12 %; età lin1. 45 a.; tassa L . 50,10; doc. a 3 111ed.-microgr.; L. 17 .000 e 2 quadrienni, oltre mesi dal 6 ag. L. 5500 supplem. serv. att.; scad. 10 nov. BIANDRONNO (Varese) . - Consorzio con Bardello PAVIA. R. Prefettura. - Ufficiale Sanitario, Mee Bregano. Scadenza 30 settembre. Stipendio andico Capo del Comune. Per titoli ed esami. Stipennuo lordo L. 9000 e indennità annua di L. 200 diò iniziale L. 13.000 al lord'O delle trattenute di per l'uso della bicicletta. La superf~cie della conleg·ge, nonchè della riduzione .del 12 % di cui al dotta è di circa KID:. 8 e la popolazione di 2172 R. D . L. 20-11-1930, N. 1491. Cinque aumenti quinabitanti. Per gli altri chiarirnenti rivolgersi alla quennali del decimo, dei quali i primi tre ciascuSegreteria Comunale di Biandronnro. no al compiere dei primi tre trienni e gli ultimi due ognuno al compiere dei due quadrienni sucCAsonzo (Alessandria). - Scad. 4 nov.; L. 6500 cessivi. Indennità annua di L. 3000 quale assegno e 4 quinquenni dee., oltre L . 500 11ff. san .; riduz. funzioni Ufficiale Sanitario, nonchè un supple12 %; età lim. 45 a. ; tassa L. 50. mento di servizio attivo di lorde L. 2600 annue, CHIARI (Brescia). - Scad. 14 nov.; L. 9000 oltre oltre i diritti sanitari a norma di legge. Tali asL. 3000 trasp., c.-v ._; riduz. 12 %; t assa L. 50. segni non sono computabili per la pensione e sono sogget ti all a riduzione del 12 %. Domanda e docuFonù . Comune. Scad ,. 30 sett.; m ed. chir. n1enti, l 'elenco dei quali e gli altri chiarime11ti supplente; L. 9000 e 10 bienni ventes., oltre possono essere richiesti all'Ufficio Protocollo del L. 4000 Lrasp.; ritenuta 12 %; c.-v.; età lim. 35 a.; ~1unicipio di Pavia, debbono pervenire al predetto doc. a 3 mesi dal 15 ag.; serv . ·entro 20 gg. Ufficio non più tardi delle ore 17 del 30 novemGENOVA. Spedali Civili. - Due assisLenti medici; bre 1931. proroga 16 sett., ore 15; L. 4275 oltre indennità POTENZA. Ospedale Civile Provinciale di S. CarL. 8 per ogni guardia diurna e L. 10 per ogni lo. Scad . 7 ott.; due i11edici di guardia; lire guardia notturna; titoli ed esami; età lim. 30 a. 7200 ~ridotte del 12 %; vitto e alloggio. Età lim. al 20 feb.; tassa L. 50; doc. a 6 mesi dal 25 ag.; 35 a. RiYolgersi segreteria dell 'Ente. rivolgersi segreteria (Ospedale S. Martino). REGGIO CAL.ABHJA. Cong regazione di Carità. LAl\fI>EDUS'\ e LINOSA (Agrigento) . Séad. 10 Due posti, per titoli: primario chirurgia geneott. ; per fraz . Lampedusa; L. 8000 e 4 quadrienni rale e ginecologia con incarico direzione Ospedecimo.

CONCORSI.


I[ ANNO XXVIII, NuM. 37]

SEZIONE PR.l\TICA

.e] ali

Ri 1Jniti. Stipendio annuo lordo L. 14.000 e L. 4000 per detto incarico, con alloggio; primario inerlicina generale co11 incarico servizio analisi . Stip. annuo lordo L. 12.000 e L. 4000 per .detto incarico. Due aumenti quinquennali. Compartecipazione 70 %. Scadenza 10 ottobre 1931. Rivolgersi Congreg azione di Carità . RoTELLA (Ascoli Pie .). - Scad . 29 ott.; L. 8000 ridotte 12 %, quinquen11i dee., indenn. laurea L. 500; età lim. 35 a.; Lassa L. 50,10. SAN DAMIANO AL COLLE (Pavia) . - Scadenza ore 12 del 30 settembre . Stipendio annue L . 9680 co11 .5 aum . quadr. d el decimo, e L . 264 p er ser vizio Uffic . Sanitario, l ' uno e l 'altro al lordo delle riten~t~. Pii1 un co.n1pen so a11nuo di L . 264 p er berv1z10 ambulatorio e inde~n . caro-viveri. ScLAFANI (Palermo) . - Srad . 28 ott. ; L. 15.000 .oltre L. IfiOO se uff. san ..; riduz. 12 %; tassa L. 50,10. SETT1ì\10 TAVAGNAsco (Aosta) . - Scad . 30 se tt . : L. 10.000 e 10 trienni ventesimo; addizionale p overi L. 500, p er uff. sa11. L. 800, c. -v. ; e tà lin1. 40 a.; t assa L. 50. VIGONE (Torino) . - l lna delle condotte medi~he , secondo il, Capitolato visibile presso la Seg reteria Coinunale. Scad. 31 ott . CONCORSI

A PREl\[I

Premio Sandro Italico Mu ssolini.

Presso la R. Univer si tà di Bologna è s lato istituito un premio anr1u ale di L. 1000 d a assegnar e a quel l aureando di m edici11a e chirurgia ch e presenti il miglior lavoro sul t em a « Leu cemia ». Il premio è stato intilolat o a Italico Sandro l\llussolini.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Sono trasferiti ~ proff. : Ge11naro D ~ Macco, di J>alologia generale, rl a Cagliari a Catania ; Achille llor1cato dall a cattedra di chimica fisiologica a quella di chi111ica biologica jJ1 Pad ova . La Commissione, nomi11ata dal Consiglio i1abionale delle ricer cl1e per l 'esame dei lavori c-0ncorrenti ai prerr1i (( Lep etit », composta di S . E . il prof. Antonio Dionisi, presidente e dei proff. Nicola Pe~de e Gae tano Qu agliarello, ha chiuso i suoi l avori. Essa doveva assegnar e ci11que premi, di L. 1500 ciascu~o, messi a d isposizion e del Consiglio delle ricerche dalla casa Lep etit di Milano, ai migliori saggi sperimentali di giovani l aureati in m edicina e chirurgia, pubblicat i n el 1930-31 . Fra ventiquattro con correnti che presentarono 11umerosi l avori i pre111i sono stati così assegnati: dott. C3.nloni Oscar d ell 1I s ti t uto di fisiologia della R. ·università di Milano, dott. Lo, Cascio Gerol amo dell 'Istituto di m a teria medica e farmaco logia {]ella R. UniYer sità di Palermo, dott. Ferrari Rodolfo dell 1Istituto di fisiologia d ell a R. Univer silà di Pavia, clo tt . Cattan eo Luigi d ell 'Istituto di palolog ia medica d ella R. Univer sità di Pavia, clott. Mig-Iiavacca A11g·el o d ell 'Istituto di ost etricia e ginecologia della ll. Ur1iversità d i 'P avia . Il concorso sarà rin11ovato anche pe r il prossimo anno .

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NOTIZIE DIVER5E. All'Ospedale Mauriziano al Torino.

Co? ~uste~a ~ solen11e cerin1or~ia, presenti i So-

vr ai:-1, il Pr1nc1pe e l a l~rin cipessa di Piem on te ~ d il Duca degl~ Abruzzi, sono st ati inaugurati il 31 agost? .a Tori?o. i nuovi padiglioni dell 'Osped al e Maur1z1ano, 1nt1tolati a S. A. R. 'f ommaso di Savoia Duca d~ Gen o va, a S. A. R . l a PrinciJ)e sa Maria d i Pie~-o ,nte e al sen. prof. Carle, 0he al grande Istituto ospedaliero ebbe a prodigar e le inesauribili riso rse dell 'intelle tto e del cuore. Il primo segr etario d el Re per l 'Ordine d ei SS . l\il aurizio e Lazzaro, sen. Paolo Boselli , non ost a11le la tarda età volle ri servato a sè l 'on or e di illus ~rare ~l significato d ella cerimonia e dire l 'oper a d1 ben e svolta d al gran ~agistero dei SS. l\il aurizio e Lazzaro che, secondo lo st atuto dell 'Ordine, pron1ulgato n,el 1574. d al Duca Emanuele Filiberto cli Savoia, deve anzitutto prodig are ai bisognosi l a più affettuosa ospitalità. I Sovrani e i Principi h anno pure presen ziat o al rito ·lella inau g·urazio11e del nuovo Ist it uto Vitiorio Em anuele 111 per gl 'infermi d i m ente cos trui t~) dall 'Amminis trazion e provinciale di Torino e d a quella di Aosta in territo,r io di Grug·liasco. Il discorso irLaugt1rale venne tenuto d.al preside della Provincia tli Torino g r. uff. Ansel1n i, il quale h a rilevato come, . con quest 'oper a d edicata al Sovrano, si sia voluto t es timoniar e il profondo attaccamento alla Dinastia .

Al Consiglio Nazionale delle ricerche. Il Direttorio del Con sig lio n azional e delle r icerch e h a tenuto, sotto la presidenza del sen . Gugljelm o Marconi, la su a riunione p eriodica . Il Direttorio h a affid at o ai proff. De · Blasi, Giord a11i e P arravano l 'incarico di rappre~entare il Co11siglio delle ricer ch e al Con g r esso della Societ à italiana p er ~l progresso d elle scien ze indet to a i\Iilarto. Il Dir~ttorio ha approva to po~ ch e al IV Congresso contro l a tuber colosi, ch e avrà 1u ogo i11 Bologn a nel prossi1no ottobre, inter ven ga col su o presiùe11te prof. De Blasi, la Giunta esecutiva d el Comitato p er l a m edicin,a al completo, in r appresentanza del Co~ siglio d elle ricerch e. Il sen atore Mar coni sar à p er so11almen te r appresentat o al Con g resso dal prof . De Blasi .

Nell'Opera Nazionale pro maternità e infanzia. D.al bollettino del lug'lio scor so dell 'Op era n a· zion ale per la prot ezione dell a n1.a ternità e d el1'in fan zia risulta ch e i soc~ d eJl 'Oper a st essa son o aliti al 31 luglio scorso a l 0.266.

10 Congresso internazionale di stomatologia. I l 2 corr . fu sol en 11e1ne11te inau g urato a Bu da})CSL, il primo Co11gress~ internazion ale di ston1a: tologia al quale p o.rtec1par on o GOO professori di u n iver silà stran iere, n1eclici st om atologici e scienziati d i 22 Nazjo11i cl ell ' Eu rop a, d ell 'Am erica e del1'Asia. Dura11te la cerimonia jnau g u rale il prof. l\iiaor al dell 'Uni ver si tà cii Rost ock h a .an11uncialo la non1in a dell 1on . prof. A1nedeo Perna, dell 'Cniver . ità di Roma, a dot tor e honoris causa n ella I~"'acol tà m edica di Rostock . In occasione del Con· g resso è stat a inaugu rala un 'Esposizione scien, tifica stom atologica. Del Con g r esso d ar emo ulteriori n otizie.


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IL POLI CJ, I NI CO

5° Congresso spagnolo di pediatria. ~ indetto a Granata dal 19 al 23 ottobre, sollo la }Jresirl C! l.I Zé\ del prof. S11fier Ordoiiez; sarà diYi o in 3 Sezio11i: 1) Ig iene e puericultura; 2) ~ie­ <iicina infantile; 3) Chir urg ia infantile. Presidente e segretar io generale d el Comitato ordinatore è il prof. Duarte Salcedo, direttor e d ella Clinica pediatrica dell ' Un1versità, Granada.

Corso di perfezionamento in medicina tropicale. Si svolgerà presso l'Istituto di medicina tropicale di Parigi dal 5 ottobre al 21 dice1nbre; com· prenderà inseg·namenti teorici e pratici; vi sono ainmessi medici francesi e stranieri. Alla fine del corso, in esito ad esame, verrà rilasciato un diploma di m edico coloniale d.all 'Università di Parigi. L 'insegn amento è organizzato n ella F acoltà m edica e così ripartito: patologia (Dopter, Marchoux, L. ~1urti11, Tan on ) ; parassitologia (Brumpt) ; b att eriologi a (Len1ierre) ; oftalmologia (M. Terrien); ig~ene ed epide111iologia (Camus, Marchoux, Neveu 1 Lemaire, Pozerski, 'fanon, Teissier); derma1ol ogia (Gongerot) ; chirurgia (Leno•r mant); a1n1ninis trazione sanitaria (Ta·non). 'f assa d 'iscrizione: 60 frai1chi; tassa di bibliot eca : 40 franchi; tasse di laboratorio: 750 franc l1i; gli esami sono gr at11it1. Jtivolger si a: Secrétariat de l<l Faculté de l\iléd ecine, rue de l 'École de Médec1ne, Paris, Fran cia. Scuola di perfezionamento in Medicina Coloniale a Modena. È in cor o il provvedimento p er l 'istituzione della Scuola di Palologia coloniale, nella R. UniYer sità di lVIodena, con un cor so p er laureati in ~ [ edicina e Chirurgia e Zooiatri a p er ottenere il diploma di specialis ta in l\iie<i icin a coloniale. T~le scuola funzio11erà col i1uovo A11no accademico 1931-1932, pr esso l 'Is tituto di Patologia coloi1i al e dire llo dal prof. Giuseppe Fr.anchi11i, già instituito 11el decorso a11no. Il progran1ma con1prende l 'insegna1nenlo cli P atologia d elle 1nalattie coloniali ' cli I ,.,n-ien e coloniale ' di Protozoolog"ia. eln1jn. tologi a, entomol ogia, l)atteriologia, sierolog~a: .i\ll e lezioni teoriche si alternano· esercizi prat1c1 e dimo·s lrativi, essei1do l 'I s litu lo Iornito di ablJond a11le n1ateriale scientifico e di l aboratorio. L 'Is liluLo r es ter à aperto tutto l 'anno ., Le tas~~ a1Tlrnontano in totale a L. 2100, m eta pagabili all 'atto dell 'inscrizione. Per informazioni e program1ni scriYcre alla Dir ezione del! 'Istitu to che 11a sede in via Camatta, ~1odena.

Corso di terapia dermatologica. J\. vrà luogo a Parigi, nell 'Osp edal e Saini-Louis, otto la direzione del prof. Sézary, dal 18 al 30 g e1maio 1932. Iscrizioni presso l a Facoltà m edica; tassa fr. 400. Per inforrrlnzioni rivolgersi al: professeur agrégé Sézar y, Hopital Sa:int-Louis, rue Bic ha t 4.0, Paris. Misure profllattiehe nei porti del Regno per le pro· ventcoze da Barcellona. J11 seguito all a comparsa di manifestazioni ~i })e Le bubb·o nica in Barcellona GSpagna) ed_ in conformilà delle prescrizioni della Convenz1o_ne anitaria Intern azionale fir1nata a Parigi il 21 giug no 192u, le proYenien ze dal porto di Barcellona, con Ordinanza di Sanità ~larit.tima sono so ttopole alle mi ure profilatti che contro l a peste pre~c rilte dalla Ordinanza di Sa11ità ~Iaritti1na del 1'> ge11naio 1930.

[-1-\NNO

XXX\llll,

N~1.

37]

Dentisti e dottori nel Sud Africa. Si discute a Cape To"vn se sia l ecito ai deniis ti di chia111arsi « cloltori », titolo ch'essi p er l egge i1011 posseggo110. I d entisti dicono {;he è ormai con su etudine della clientel a u sare tale tilolo e che il privar ser1e li 1netterebbe in condizione di ifl:feriorità rispebto al dentista americano il quale ha il titolo leg,ale di e.lottare in chirurgia d entaria (D. D. S.) . La questione QOn è i1uova e 1nezza Europa l 'ha g ià risolta o aspira a risolverla legalmente. I dentisti, che giudicano I 'arte loro estranea .alla 1n~dici11a ~ meritevole di u11 insegnamento e di un eserciz~o autonomo, aspirano ovunque a po~­ sedere il titolo di cc doltore in odontoiatria » o di « dotto-re jn m edicina d entaria ». La Gern1ania e la Svizzera hanno già adottat-0 tali titoli ; in altre nazioni la questione è sul tappeto. L 'Inghilterra, invece, pur essei1do autono1nis ta rimane fed ele al suo titolo d i cc licenziato ' . i11 chirurgia d entaria » (L. D. S.) . La questione è sorta nella su a colonia sud-africana probabil1nent e i11 seguito alla concorrenza che i dentisti americani fanno a quelli muniti di cliploma inglese . Infrazione di segreto professionale. Al priJ1=cipio del 1921 una signora di SaintJ~ tienI1=€ (Francia), accusai1do stanchezza visiva, aveva co11s11ltato UI1= nledico del posto, il quale diagnosticò una irite e voll e ch e l a paziente tor11asse acco·m pag11ata d al marito, al quale egli co11fidò che l a cliente era affetta d a sifilide. In esito a questo res11on so decisiYo, il i11arito ottenne il divorzio. Venne eserruìta e ripel11ta a più riprese la cura specifica; intanlo, fra alterne vicende, l 'occhio sii1is tro andava del tutto perduto e il d estro · era fort em ente 111inacciato. La cliente si decise a cons11ltare un oculista di Lione, il quale lrovò che la diagnosi era erronea e che non esisteva sifilide. Eg1i prescrisse una cura alla quale fece seguito il pieno ricupero dell 'occhio r esiduato La sig·nora ha inle11tat9 cau sa contro il primo 111edico p er d11e titoli: ir1frazione del segreto profession~] e e imperizia; ha chiesto mezzo milione di franchi d 'indennizzo . Il Tribunale ha riconosciuto le.o-ittimo jl prin10 addelJi to fatto· al medico, 0 ma si è dichiarato i11co111pe tente in m erito al seco nclo ed 11a n ominato 11r1a Con11nissione peritale, co1n p osla dj La per . onne, presidente dell 'Accade~ mia di l\[edicina di P arigi, l\1orax, che è uno d ei più r eputati ocl1listj, e Cathal a, degli Osped ali di Parigi. Vasto contrabbando di cocaina. La Polizia di Milano ha accertato un v.asto traffico di cocaina; sono s tati arrestati anche un medico e un farmacista. Il visconte Kingsford. .8 inorto il visconte Kingsford , che da 30 ar1n1• dirigeva amminis lrativan1ente il J. .ondon . Hospital ed era riuscito a far convergere, verso di questo, son1me ingenti cli beneficenza, mercè u_n a atti: Yilà varia di propaganda. Animatore pieno di sl ancio, non gli difet taYano m ai le risor se. Era co11siderato come il m aggiore esp onente della beneficenza ospedaliera a Londra . Corrigcncla. el fase. scorso, p. 1323, 2° capov ·, legger e : J{ r ankenliauspau .


[ANNO

XXVIII, NuM. 37]

SEZIONE PRATICA.

RASSEGNA DELLA STillPA MEDICA. Bull. Ac. de M éd., 19 n1ag. - ,ScHRUl\iIPF.PIEllRO~. La rarità d el rall rro in Egitto. Presse Méd., 27 inag·. ·- G. l\1oURIQUAND. Anlifissatori del cal cio . Proc. R .. Soc . •~led., mag·. Discu ssioni su: epatoterapia; sintomatologia dei tumori cerebrali. • H ospitaJl Argentino, 30 mar . - J . A. Dol\IIINGUES. La cc Banis teria caapi », Spruce. - · L. O 'SHAUGHNES.SY. ~ziologia rlell '11lcera peptica . Annaes Paiulis tais de Nled . e Cir . . dic. umero giubilare di R. Meira. Practitioner, g iu . Numero di g inecologia e ostetrici a . Bu~l . Méd., 30 mag. Numero sui reumatis111i. Clin. Ostetr., apr. - B. Rossi. L 'a11estesia nell a chirurg ia n1oderna. CASTIGLIONI. Cosidetta condrornat osi articolare. .4.rch. It. di (~ hir., 1. - I. BARCAROLI. Perinefriti croniche dolorose primitive. I d., 2. F. PuTzu. Ci sti d 'echinococco. - O. CANTELl\110. ~le­ Janobl as tomi. Med. Klinik , 29 m~g. - F-RIEBOES. Vaccinoterap i a della gonorrea. D eut. Med. vVo cli., 29 mag . NONNENBRUCH. Tbc . miliare cro11ica benigna. KAEZANDER e R u n1N. Co11 gestione polmonare. Chir. d. Or g. d i l\.1ovim .. , m,ag. - V. P uTTl e R. ZANOLI. Artrotomia per l a riduz. clella lussaz. congenita dell 'ar1ca. Revue S ud-Amer. de Nlécl. ei de Cli i1'_., mag. R. PrcoN. Infezione da cc Hemogregarina hominis ». - R. F .. VACCAREGRA. Nevralg ia del trigen1ino d 'origin e seri ca. Journ . Nied. Ass. S. A., 9 mag. F . Foi\IAN . Pericardio calcificato.

Presse 11-féd., 3 giu. -

, '> 1 ·J~·) J •

A. ScHvYARTZ. Bismut o

Ii po-~olubile nella sifilide. 1,iorgagni, 31 m ag. - E. BANA nr. Pneumotorace « insaziabile ». A. TARSITANO. Iperins ulis1no. Cl. 1Yl1?d . lt. , n1ag. - A. ORSI e G. BRACEITA. Ergota111ina e tono del simpatico . R evue de Chir .., apr. P.-E. WEIL e R. MAsSAnT. Artropatie degli emofiliaci. A1iin.cli. Med. vVo ch ., .5 g iu. - FoERSTER. Piret oler apj a della gono·r rea. - ScBAoow . Malaria congenita cla 1nalaria d 'inoculaz . Brit. NI ecl . J ourn ., o giu. - DAWSON OF PENN. L 'ittero en1olitico. -:- D . LEvr. Piccola chirurg ia dell 'infanzia. iVlecliz. vVe lt., 6 gi n . - F. PANSE. Malattie d el si st. 11erv. dopo infortuni elet trici . Journ. de Méd. de L yon, 5 giu . - L. BoucnuT. Trattam. dell a gangrena polmon. con l 'emetina . Paris ,Jé<l.., 6 giu . - Numero s ulle malattie i11fetti e. J ourn. 1\Jécl. Fran<;., apr. - Numero sull 'anes tesi a. Arch. I t cli Ur ol., mag. - M. TruNCAs, G. CoSTA. Di8topie r enali. . Riv. d i Patol., nerv . e m en.t., inar .-apr. - P. RADAELLI. l~ pendimopaiie e l or o patogenesi. G. B. BEr.1.oNT. fvl al arioterapia nelle forme schizofreniche. Spit([Jlul, g iu. DuACCANO. Nefrite traum atica . rlrn er. J ourn. Obst . a. Gyn., mag. - A. W. Ro"'E. Cri teri funzionali di gravidanza fisiologica. - I. F. STEIN. DiHg nosi roenlgenolog . in ost etricia. - E. r_:, .. HAl\IBLEJ'\ e al. !\.mil al sodico n el traYaglio. • .\!~cl ~ I\iin1k, 5 git1 . I~. STOLTE e al. Dieta lib era n el diabet e.

Indice alfabetico per materie. .i\.lopccia : trattamento . . . . . . · · Pag . 1375 . A111ebi asi intestin . cr o11. : sinto1r1a im)) 1374 port an te . . . . . . . . 1378 .4.m1ninistraziorie sanitaria . . . . )) 1374 Appetito: I ' . . . . . . . · · · )) 1377 Arto superiore : reirnpia11to . . . . . )) Ascesso d el fegato g u arit o co·n la c u ra 1352 em ctino.,ar se11ical e . . . . . · · . )) 1364 Bibliografia . . . · · · · · · · · · · · )) 1365 Biologia : comunicazio11i ,·arie . . · )) 1376 Cancro professionale . . . · · · · · · )) Cuore: piccol e inst1ffir ienze: riJieYo e 1356 cura . . . · · · · · · · · · · · · · · · )) 1367 Ct1rieter apia: ter11ica . . . · · · · · · · · » 1374 Derm atosi simmetriche disn1e~orroiche )) 1369 Elettricità: l esioni da -· . · · · · · · · )) Febbre ondulant e q11ale inalattia pro1377 fessionale . . . . . · · · · · · · · · · )) Fistola i1ancrcatica esler11a completa : · )) . 1360 1345 Gomito·: l esioni traum atich e e loro esito )) 1375 Impetige11e : trattamento . . · · · · · · )) 1376 Kala-azar: lrasrr1issione . . · · · · · · · ))

1VIala ri a: profilass~ medicarr1en tosa . Pag. 1367 1364 ì\!Iediastino : cisti dermoidi . . . . » 1363 ~1edia sti no· : tumori . . . . . . . . . » ì\i(e11ing ite meni11gococcica Jn l a tla11te: 1368 . . . . . . . . . . . . . » for ma rara Occlusioni inlesli11ali: azio11e (}elle solu1367 zioni c]oruro-sodich e iper to11ich e » 1360 Pa11cr eas: al t~razioni nella tubercolosi » 1359 Pancr eas : insufficic11za . . . . . . » 1376 Protozoi nell 'intestino u1n aJto . . . » 1375 Pl·urito de ali epatici: prescrizioni . » o ' Tallio: av,·elena1T1ento da - seg uito a11375 l 'u so di crema depilatoria . · . . . . » Testicolo: corionepitelio1na con gineco1361 n1as lia ~ segni di gravidanza . . . . . » Testico.Io ; ectopia ingt1inale allo si1363 tuata . · · · · · · · · · · · · · · · · » 1363 ·resticolo: torsione endovaginalc . . . » Ulcera . piloro-duoòenale da avvelena1368 1nen to cronico satt1rni110 (l11otl enale . » 1376 Ustioni: trattame11to · · · · · · · · · »

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A. Pozzi, resp.

V. AscoLI t , Red . capo. Roma .. , Stab. Tipo-Lit Arn1ani di lvi. Courrier.


[ AN,,,O XXXVIII, NUM. 37)

I l.. POLICLINICO

..- Nuove interessantissime pubblicazioni: Dott. E. FIORINI Aiuto nel

Reparto Chirurgioo ·dell'Ospedale Civile diretto dal prof. Saverio Spangaro

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Verona

La Chirurgia dell'Intestino Ileo-Terminale ( C O N T R I B U T I ). INDICE. - Prefazione. Cap. I. CBNNI lH ANATOMIA, FISIOLOGIA ED EMBRIOLOt::lA DELL'INTESTINO Ileo- Termia a/e Anatomia normale. Fisiologia. Meccanismo d'azione della valvola ileo-cecale. Sviluppo embriologi·oo.. - Oap. II. LA OIAGN'OSJ DELLE AFFEZION I DELL 'ILEO TERMINALE. A:namnesi. S intomatolo,gSa., e oc. Radi ologia. - Cap. III. LE ANOMALIE or SVILU PPO DELL'INTESTINO ILEO-TERMINALE. Vizi ·d i fo·r ma. A 1dcrenze e m e mbra.ne. I diverticoli. .Cla,ssiifi camone. Le diverticol iti. Oocil usi oni i•nrteetinali da diverticolo di Meckel. Ul-cera ;peptica, perfm-ante del divertlicolo di Meckel. Il diverticolo di Jl.1:eckel nell e ernie. I tumori del diverti-colo di Mecikel. Cisti coageaite. Enteroci.sti. Ci sti derm oidi. Stenooi ed interruzioni c ongenite. - Cap. IV. S TENOSI, OCCLUSION I, STROZZAIVIENTI DELL' INTESTINO I LEO-TERM INALE. Cause stenosanti ed -0oclu de:nti. S intoonii e «~ura. delle s tenosi sempliei. Sintooni e cura. delle occlusioni e strozza.menti. - Cap. V. LE I NVAGINAZIONI DELL'ILEO TERMINALE NEL GROSSO INTESTINO. Etiologia e Patogenesi. Sintomi. Radiologia del l'i•nvaio<rinazione ileo-ceco--colica. Cura. - Oap. VI. LB NEOFORMAZIONI A CARICO DELL' INTESTINO ILEO-TERM INALE. Tumori. TumoTi beni.g ni e -cieti acquisite. Tumori m aligni. Sar.caani. Carcinomi. Linfogranuloma malligno. ì'uberoolosi iperplastica. Actinomicosi. Cap. VII. ULCERAEIONI DELL' INTESTI NO ILEO-TERMINALE E LESIONI DA TRAUMI. Ulcerazioni. Sintomi e diagnosi. Lesioni da traumi. Bibliografia. Volume in-80 grande, di pagine 246, niti,d amente s tampato s u .carta uso m ano-m acchina, con IlJUlIDerotJe figure cSchematiiohe nel t.esto e molte fuori testo, stampate in carta patinata. Prezzo L. 2 4, ·P iù le spese poetali di spedizione. Per i nostri ab bonati, sale L. 2 1 , 6 O in porto franoo .

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L' A P P E N D I C I TE . CRONICA Studio anatomo-patologico e clinico (con 18 figure S'U tavole fuori testo). INDICE. - STORIA E DEFINll..XONE, pa.g. 7 a 10. - S INTOMI, 1pag. 11 a. 20. - RADIOLOGIA DELL'APPENDICITE CRONICA, pag. 21 a 30. -- DIAGNOSI DIFFERENZIALE, pag. 31 a 56. - APPENDICITE CRONICA ED OCCLUSIONE I NTESTINALE, pag. 57 a 59. APPENPICITE CRO~ICA ED ERNIE, pag. 60 e 61. - APPENDICITI CRON ICHE APPARENTEMENTE o REALl\IENTE A SINISTRA, pag. 62-63. - APPENDICITE CRONICA E ALTERAZ IONI DEL SISTEMA NERVOSO, pag . 64 a 68. - APPENDICITE CRONICA E TUBERCOLOSI POLMONARE, pag. 69 8. 71. APPENDICITE CRONICA E INVAGI N.( zIONE INTESTINALE, pag. 72-7 3. ANATOMIA PATOLOGICA, pag. 74 a 94. - LA CURA, pag. 95 a 100. - BIBLIOGRAFIA, pa,g. 101 a 117. Voume i·n-160, nitidamente staJDJpato, con 18 fig ure in tavole fuori t esto. • Prezzo L. 1 4, ·più le epese postali ·d·i spedizione. Per i n<0stri abbon alti, sole L. 1 2, 6 O in porto fran co.

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Libero Docente di Clinica Ch irurgica nella R. Università di Mi~e.no Direttore della Sezione Chirurgica dell'Istituto Palazzolo - Bergamo

Gastropatie e Gastroenterostomia Studio clinico radiologico operativo (Con 4 radiografie e 6 disegni semischematici originali di Anatomia Chirurgica, nonchè la Storia e la hiblio· grafia sull'argomento dal 1881, epoca della prima gastroenterostomia. ad oggi). SOMMARIO. - PREFAZIONE, pag. 7. - lNTkODUZIONE, pagg. 13-14. - Notizie storiche sulla gastroen. terostomia, pagg. 15 a 20. - Cap. I. Fisiologia gastroduodenale dopo la gastroenterostomia, pagg. 21-22 . - § a) Ricordt princip•aJ.i s11llia. fisiologi:a della digestione , p a:g. 23 ia 28. - § b) ·Considera... ~ioni sintetiche _sulla fenomenologia digestiva dopo 1a gastroenterostomia, p.agg. 29 a 36. Oap. I I. Le più estese i1idicazioni della gastroenterostomia, piagg, 37 a 40. - § a) La g. e. nella cura dell'ulcera gastroduodenale e i concetti praitici riguardo .al più adatto momento per intervenire, pagg . 41 a 51. - § b) La g . e . operazione radicale e specifica delle stenosi intrinseche del piloro è di aJto valore terapeutico anohe nelle stenosi estrinseche (peripiloriti e peridu odeniti), pagg. 52 a 55. § e) Indicazioni della g. e. nel1a cura dello stomaoo .a clessidra, p.agg. 56 a 62. § d) Le indicazioni della g . e. nella cura della gastroptosi primaria, pagg. 63 a. 68. - § e) Nel1a oUJl"a del morbo di Riclunann, p,~g. 69. - § f ) Il valor e relativo della g. e. nel cancro .d el piloro, pag. 69. - § g) A proposito della diagnosi. precoce e del.la lot~ contro il canoro, p.agg. 70 a 76. - Oap. III. Il metodo d.i tecnica che meglio risponde ai principi meccanici e funzionali d ella g. e., pagg. 77-78. § a) Rapido sguardo ai metodi fondamentali di g. e. e alle lOio generiohe modificazioni, pagg. 79 a 89. - § b) Illustrazioni del metodo di Petersen, pagg. 90-Vl. - § e) Descrizione della tecnica operativa, pagg. 92 a 97 . - § d) Sopra alcuni esiti operativi (daJl.a casistica person.ale), pa.gg. 98 a 106. - Appendice: Il periodo pre- e poot-<>p ~rati vo, pagg. 107 a 112. - conclusioni, pagg. 118 a 115. - BIDLIOGRAFIA, p.a.g. 115. Volume in-8°, nitidamente stampato di 125 pagine . Prezzo L. 1 5, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L . 1 3,9 O in porto franco . Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUICI POZZI, Uffi ci o Postale Succursale diciotto, ROMA·


lNNO XXXVIII

Roma, 21 Settembre 1931 - IX

Nnm. 38

fon dato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONB. PRATICA REDATTORE CAPO:

PRqF. VITTORIO ASCOLI t

SOMMARIO. Note e contributi : J,f .. TriJ>()di : L'isterismo in rapporto ad .:'\.Jc~n1 fenomeni organici. (A proPosito di un ca~ d1 ~nter<:>rra.gia isterica). Tecn1~ ch1r':'rg1ca :. G. Scollo: L 'incisione addominale nel~ append1cect~nua. - S . Marinaooi: L'incisione a.nter~ore ex.traper1tonealc nel rene a ferro di ea.vallo. Su~t1 . e rassegne =. SANGl!E : W. Dameshek : Agranuloc1to~i ~neutropenia maligna). Gutzeit e Henmann: Sull azione dello stomaco nell'anemia perniciosa. W. B. Castle e F. H. Laschey-Taylor: L'uso endove llOiSO dell'eetratto di fegato. PERITONEO : Wolfsohn : Sulla peritonite da P!1eumo~coo. - Pribra m: Il quadro morbo6o della 11nfang1te m eseuteriale e peritoneale. -. ORG.\.N I DELLA RESPIRAZIONE : Knud Faber : Tnhercc.los1 polmon<tre periilare negli adulti. - F . Rarkavy e F .. :Ma:isel: .Asma . infettivo e suoi ra.pporti con malattie mfett1ve <lei seni e dei polmoni. P. Gob r baudt: Studi sperimentali sulla produzione di a1erenze pleuriche. - A. ,~eechi: La pneumectomia. Conferenze : v.~. K . Livingston : La chirurgia del simpatico. Cenini bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società MedicoChirurgica di B ologna. - Società Medico-Chirurgica B_e ~lunese. - Società I taliana Fascista di studi scient1ftc1 sulla tubercoloei (Sezione di Roma).

Rjviste sin~etich~ : F. Bellucci: Le6i one da elettricità (c<>n ~pec1a le ng~r<lo alle l esioni prodc.tte da apparecchi elettromed1cali). Appun.tj ~er il ~edico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Diagn'J6.1 d1 localizzazione nei t umori cerebrali. Fenomeni. che Possono far 'fil'l'are la diagnoai. - L'emic1:'an1a. - Cefalea pituitarica. - Le cefalee di origine n~~e. - S_u alcune -cefalee dipendenti da malf~rmazi~n1 nasali. Nevralgie del trigemino di origine 6f'r1ca. - La cura della nevralgia del tTigemino con inalazioni di tricloroetilene. - L a cordotomia nella cnra di stati doloro6i. - Un nuovo metodo di cura delle algie periferiche. - MEDICINA sCJENTIFICA: Stnrlri. sulla funzione patola.gica dei reni nelle malat~ie rP.nali, s pecialmente nel morbo di Bright. Azione dei nervi vegetativi sulla eliminazione urinaria - POSTA DEGLI AllCONkTI. - V ARIA. Nella . vita professionale : Gronaica del movimento profes51onale. Concorsii. Nomine prom czioni ed onorif iccnze. ' .Nostre corrispondenze : Da Berna. Notizie ciiverse. 1

Rassegna della stampa medica.

Indice alfabetico per materie.

Con l 'apparizione dell'en cefalite e1Jidem ica l 'isterismo doveva però ritornare a ll 'onore delPOLICLINICO UMBERTO I IN ROMA - IV PADIGLIONE la ribalta per il fatto, rilevato da molti, cl1e diretto dal prof. GALLI. alcuni fenomeni del periodo croniico del·l 'encefali te epidemica r assomigliava no, per il loro L'iste1·ismo in rapporto ad alcuni fenome- a petto e per la loro maniera di insorgere, a • • n1• organici. fenomeni un tempo considerati come i ter ici. Le a~ qciazioni davvero sorprendenti di feno(A proposito di un easo di enterorragia isterica) m eni puramente nevropatici a turbe fisiologiJ•t·r 1il dotf. ~IARIO TRIPOD I , aiuto. che, nel quadro di una malattia a base innegaDa quando Babinski sottomise alla sua cri- bilmente anatomica, indussero a pensare cl1e tica la dottrina del} 'isterismo tal quale l 'a- una più stretta parentela - mai prima suppoveva tracciata Ch ar cot, una gran parte dei fe- sta - potesse· legare tra loro turbe funzionali n omeni classificati un tempo n el quadro del- e stati organici. La concezione classica c he poneva da l1na la grande nevrosi caddero man mano, contemparte le turbe pititiache e dall'altra le turporaneamente al progresso della semeiotica, be piramidali, già divenuta insufficiente I Pr 3otto il dominio di altre malattie. Così che l'isterismo, sfrondato di gran par- la constatazione di fenomeni di natura P.xt:-ate del corteo dei suoi fenomeni fisici, ai qua- piramidale, non trovò infatti migliore applicazione nei casi di movimenti coreo-aletosici li si era attribuito una base fisiologica, restò per lungo tempo - secondo la definizione guaribili con la suggestione, di contratture e di Babinski - una malattia puramente psi- . di ipercinesie le più diverse aventi da un lachica , caratterizzata da uno speciale stato .pa- to caratteri di organicità e dail 'altro caratteri che li facevano rassomigliare alle manifestatolo~ico capace di essere riprodotto dalla suggestione e di scomparire sotto 1'influenza del- zioni pititiacbe. Così ch e l 'isterisn10, con1e le turbe organila persuasione.

NOTE E CONTRIBUTI.


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IL POLICLINICO

che che un tempo ad esso si ritenevano legate (coree, parkinson, spasmo di torsione, torcillo mentale, distonie lenticolari, ecc.) cominciò ad esser riguardato sotto un nuovo aspetto, tanto .che qualche autore oggi si cloman•d a se l 'isteri&mo non sia pure una n1alattia di origine extrapiramidale. Il supporre una relazione tra isterismo e stati organici ·è certo legittimo, come legittimo è il pensare che la differenzi.azione tra pititiasmo e crisi isteriche sia ancora da tracciarsi sotto nuovi ieri teri. Ma ·da ciò ad !\ffèrmare che l'isterismo è ma·lattia di origir1e organica il salto è molto grande. Ancora fino ad oggi nessun caso è ~tata descritto di m .alattia a base orgainica sicura che si .sia manife·stata 1con soli fenomeJ1i µititiaci, o che fenomeni pititiaci puri siano stati riscontrati l egati ad una lesione organica. Sicchè la definizione di Babinski conserva, in pratica, il suo innegabile valore ed aiuta a djscriminare quello che è turba funzion1le da . quello che· è invece sintomo di lesione 01g·a. n1ca. Tuttavia.i non sempre la suggestione, comunque attuata, può .sciogliere il quesi~o se alcuni fenom eni, cui ci si trova di fr0nte, • siano funzion.ali o riferibili a lesioni organi~ che. La suggestione i:n certi e.asi è solo par.1.ia 1mente o niente affatto efficace, eppure, a base del di turbo non si trova, quando sia µosbibile sin cerarsene con un atto operativo, alcuna lesione che di.a ragi~e della sua e~~ !­ stenza. Le emorragie viscerali sono quelle .che· più di ogni altro fenomeno organico, lasciano talvolta aperto e insolvibile i l quesito della loro possibile origine. Gilles de la Tourrette, n el suo trattato dell 'isterismo, ·d escrive, docume.n tando, ·numerosi casi ·di emorr.agie viscerali, r1portando~i, per la loro patogenesi, al capitOllo delle emorr.agie cutanee, nel quale egli dice : « Le consi,.derazioni precedenti ..... ci conducono a pensare ch e a lato dei grandi processi, come le diatesi di contrattura, le amiostenie, le stimmato sensitivo-sensoriali, ecc., g·ià descritte, esistono nell'isterismo o almeno in certi isterici, un'a1tra stim·mate, che noi proponia1no di chiamare la ·diatesi vaso-motriree, alla quale fanno capo una quantità di turbe troficl1e che hanno tra loro una paren tela inn egabile ». Da queste righe appare chiaro come l'autore volesse, con la ·p arola diatesi, significare un 1

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partiicolare disquilibrio del sistema vaso-motorio, che si realizzasse per iJ tra,n1ite ùcJ sistema nervoso e che da un minimo di tlisturbi com e il dermografismo, le chiaz?.e di eritema, gli edemi, le cianosi, ecc., (~ondu. cesse fino alle rotture vasali ed alle en1orr1gie c onsec utive. Alla luce dei moder.n i fatti, la conceiione di Gilles de la Tourrette non a.p pare pri v~-i <:li un certo fondan1ento. Tinel, Baruck e Lan1.acl1e, di recente, in lfn loro ammalato, classificabile per molte ragioni come isteriico, e ch e soffriva di crisi di catalessia con contrattura tonica degli arti intensa e prolu:ngata, somigliante al! ,a ttitudine del·l a rigidità d escerebrata, osser varono, durante le crisi, dei ·fenomeni di ordine fisiologico, come il rallentamento della rr-;pirazione, la dilatazione pu·p illare, il ra ll l~ r1La­ mento del polso, una e·s .agerazione del riflesso otoulo-car.d iaco ed un spasmo retinico, con sco1m parsa quasi completa dei vasi. Inoltre le crisi cedevano assai poco alla suggestione, mentre cedevano alla pre•s sione dei globi oculari e costantemente all'inalazione di nitrito di amile o al! ,iniezione endovenosa di adrenalina. Al contrario l'iniezione di pilo 1ca1~pina, la prova dell'iperpnea, l 'emozione, facevano esplodere le crisi. Queste ste'Sse turbe fisiolo.g iche, osservate d'a.J.tra parte nel corso delle ma:n ifestazioni organiche di tipo nevropatico d ell'encefalite epidemica, hanno indotto gli A. a pensare che il fattore psicologico no11 potesse da solo essere alla b.a se ·delle turbe nevropatich e, ma che queste dovevano anche porsi in rarpporto a fattori fisiologi ci capaci di crea re, IJer il tramite di turbe vasomotorie e di fenorneni angiospasti·ci, u11.a modificazione del dinamisn10 nervoso analogo a quello ch e è suscettibil e di creare la presenza di lesioni organi che. La .diatesi. vaso-motoria di Gille·s de la Tourrette si ri.af.faccia, in fondo , sotto altra forma, nelle ·d eduzioni de1gli A. citati. UtDa i denti1ca labilità vasomotoria è nel concetto delle due differenti osservazioni, labilità vasomotoria che può manifestarsi come fenomeno isolato su ·di t1no s fondo nevropatico, o accompagn.arsi a crisi di natura pititiaca . La suggestione o la persuasione mettendo in azione l 'emotività del soggetto, possono da sol e creare o inibire le turbe ps~cologicbe come i fenomeni fi siologici che li accompagnano. Gli stt1di rece nti su11 'innervazione vasale, 1

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ammettendo che le fibre nervose regolino anche, oltre il icalibro, la permeabilità dei ca.p illari rendono ancora più spiegabile l 'esistenza di emorra.gie, mediante l 'esclusivo intervento di iu11 fattore nervoso. Non altro meccanismo noi potremn10 indicare nel caso di una nostra inferma la cui storia, non comune, m erita di esser riportata. U. Cesira, di anni 23, da Ilon1a, dattilografa . Chiede nell'ottobre dello scorso anno ricovero nell 'Ospedale S. Giova11ni per avere emesso con Ja tosse sputi sanguigni. Racconta l 'infer1na che il padre morì a 42 anni per tuber colosi polmonare, e che 1a madre morì in giovane età per malattia di cuore. A 8 anni ammalò la prima volta di un ascesso al braccio destro, non accompagnato da febbre e che operato fis tolizzò e che venne a g·uarigione solo dopo una cura protratta (tre anni) di bag11i di mare e di sole. A 18 anni ammalò di tifo e a 20 aD:-ni di tu~ercolosi polmonare, manifestatasi improvv~san1ente cori e1noltisi. Ricovera ta nell'Ospedale di S. Giovanni e poi nel Sanatorio Umberto I, le fu praticat o un pneu1notorace, cl1e venne interrotto dopo sette mes~ di cura ambulatoria. Nel giugr10 dell 'an110 su ccessivo ammalò di una affezione dolorosa e febbrile d ella cosci a S. , ch e fistolizzò d opo l 'atto operativo e che la tenne degente in Ospedale ( Policlinico) p er circa sei mesi. Nel dicembre 1929 fu col ta da dolori alla regione apper1<licolare e durante l a sua degenza in Osp edale (Ospedale S. Saverio in Palermo) ebbe u11i'abbo11da1tte enterorragi a ch e ... i ripetè in occasione di un raschiam ento uterino, subìto in questi u ltimi terr1pi -per lA.n aborto al IV m ese . L 'a1nrnalata d~ce ora di aver tosse, come la prima volta che si ammalò d ei polmoni e di se11tirsi febbricitante e molto debole a cau sa della r ecente emottisi . Ha infatti piccole el evazio11i ter111ich e vesp ertine e iQ Ospedale ha nuova em ottisi di sar1gue rutilante non aerato. Esame obiettivo. - È u11a do11na d all 'aspetto piuttosto n1isero, dal vi so pallido ed emaci ato con gra11:di occhi neri e vivaci . Parla con sveltezza e descrive con ricchezza di p ar ticol ari, m a contradd~cendosi spesso., la sua storia. Il respiro è normale e il polso patte con fre<Jl1enza leggern1 ente aumentata. Ali 'a] tezza del III sup. della coscia S. sulla su a faccia antero-eslerna, esiste una larg a cicatrice irregolare, 1eggP.rmente infossata, ma scorrevole sui piani inu sco1ari so ttos tanti ; un 'altra piccola cicatrice presenta al braccio destro e al quadrante i11f. D. dell ' addome, presso all 'ombelico. ;L 'apparato linfoghiandol are ~ osteo-articolare è norn1ale. I due emitoraci risuona110 ~ respira110 d.all 'alto al basso tutt'affatto nor1na1mente, e in n essuna parte si ascoltano dei run1ori avventizi. Il cu or e è n ei lin1ili, la punta batte al V sp azio intercostale s ull 'emiclaveare e i toni sono n etti. La tension e arteriosa è di 140 x 80 al VaquezLauhry. L'addome è sofficf~, tranne che in corrispo11de11za d el quadrante inferiore destro, ove la palpazion e fa sentiré una leggera resistenza, e fa apprezzare il col on asce11dente come ripieno di gas .

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La pressione profonda suscita quivi leggero do· lore. . Il fegato non è al1mer1tato di volume. La milza noi~ è ipertroficn. Le urine so110 chiare 1 di quantità normale I e non contengono albu1nina. L '~same neu.rologico è completamente negativo, se s1. acce~ta la m ancanza del rifl.e sso faringeo. I r1ilessi t endi11ei sono vivaci, come nei soggetti a carattere emotivo. I riflessi cutanei sono normali. Nessun segno pira:midale nè cerebellare. Le pupille, uguali, reagiscono bene. Non esiste nisLagmo, n è trcmor.i delle dita e degli arti. , L 'esa~e radioscopico e radiologico dei ·p olmoni: e n~gativo per l esioni recenti e pregresse. L'inferma ?opo pochi giorni che è all'Ospedale· i1on tosse ne espetlora più . Comincia invece a richiaID:ar I 'attenzione sul! 'addome lamentandosi d i dolori all a r egione appendicol~e; esist e quivi legger~ difesa e dolore alla pressione. Dopo qualc~e g~orno emelte feci solide con discreta quant1Là d1 sa ng ue rosso, liquido. L'emissione di san- . gue, ch e è preceduta da leggero te11esmo si ripete ~ei giorni s11ccessivi, ma sempre in 'piccola quantità, rosso, puro o commisto a poche scibale. Ha an ch e una emat em esi di sangue rosso, commisto a cibo non digerito . Ogni terapia riesce vana e l'ammalata rapida1T1ente si anemtizza. Dopo circa 15 giorni cl1e p erdura questo stato l 'i11fer1na i111provvisamenle domanda di uscire Ospedale. llientra però dopo p ochi giorn~ 11ell 'Ospedale Policlinico. Le enterorrag·ie si susseguono oramai senza interrl1zione, og~i giorno e più volt~ in un giorno.. L'amm ala ta è molto anemica. Il polso è piccolo e batte a 120-130. 01 lre i comuni rimedi si pratica ,una fleboclisi. i\.lle enterorragie . si aggiun gon o, in seguito, ematen1esi di san g u e rutil ante. Si d11bita di una fistola gastro-colica, per ulcera gastrica, nia la m an can za di difesa alla reg. epigastrica, d~ dolore circoscritto, e sopratutto l a negatività dell 'esa111e radiologico, indirizza11:0 piutto~'to verso l 'ipotesi di u11a forma funzionale. Sorpren de an che com e ad una vera inondazione di emostalici le en.terorragie più che diminuire divengo no più abbondanti e ~umerose, e come il polso si manteng·a abbas ta11za valido in confront o del san gu e perduto . Una r adiogr afia della coscia destra non mette in rilievo, contrariame11te ad ogni presunzione, nessuna lesion e ossea so llostante alla larga cicatrice cutanea. La r ettosigrnoidoscopia è r1ega Liva . Nel sangue e nelle feci non si riscon tra110 bacilli di K. Si attua allora un a terapia p er suggestior1e. Le enterorragie <liminuiscono, ma poi riprend ono con eguale frequenza. Si a ttu ~, a scopo suggestivo, un pneumoperito11eo. Le enterorr agie si ar res tano questa volta per diversi giorni , ma poi nuovam ente ricompnio110 e non risento110 più l 'effetlo <li uria i1uova i11troduzione di gas n el peritoneo. Si i11izia una cura 11eosalvar sanica, per il sospetto di un fattore luetico, p er quanto Ja Wassermann sia risultata r1egativa, m a le enterorragic, dopo _a J cuJ~i giorni di inte~ru zio°:e, ~iap­ palono e si ripe tono con lo s tesso ritmo di prima. Si propone allora u11 a tto operativo. L 'inferma vi si oppone e <lo po ei rea u11 mese di degenza in

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OspeJale, esce in uno stato di profonda debolezza e di anemia. Dopo 20 gior1'i circa ritorna i11 Ospedale in condizioni 1nigliorale, e domane.la ella stess~ di es·sere sottoposta ad un atto operativo. L'operazione, esegujta nella Clinica Chirurgica, no.o rivela lesione alcuna del tratto digerente. ,Si rinve11go110 solo alcune aderenze, che vengono sezionate,_ tra la faccia ~nferiore del fegato, la cistifellea e il duodeno. Il decorso post-operativo non è seguito da enlerorragie. La ferita suppura e nel pus si rinvengono p1ccoli pezzi di garza, intro· dolti furtivamente dall 'infern1,a nella breccia ope.. ratoria. L'an1malata esce infi.n e dalla Clinica per· fettameule guarita.

Con1e possiamo spiegare l 'orig ine di queste enterorragie? Dilcia1no anzitutto che l 'infern1a i1on era emofiliaca e cl1e la sua coagulabilità sanguigna si di.mostrò perfettamente nor.m ale. Scartiamo, senza discuterle, le possibilità di malattie del retto o dell'intestino, dimostrate i:n esistenti sia dalle inrlagini semeiotiche e di labor.atorio come dal reperto operatorio. Atte11cndoci alla definizione di Babinski , dovremmo anche escludere che si tratti di isterismo. La rappresentazione obiettiva del sintomo non va, nell'isterismo, al di là della patologia funzionale. l Tna lesione esterna, per ese mpio una piaga o la ,f istolizzazione di ·u n ascesso, non può .essere realizzata da un isterico, sotto pena di degenerare in simulazione o in p.a tomimia. Nella nostra ammalata la cicatrice della coscia destra, senz.a lesione ossea sottostante, risultava bene l'esp;ressione .di un atteggiamento patomimico. Così forse le emottisi che, superficialmente interpretate, condussero all 'attuazione di un .p neumotorace terapeutico. In ambiente Ospe1daliero, la simulazione cosciente o incosciente potè di ,certo avere facile giuoco , rendendo possibile all'inferma di sostituire la propria sputacchiera con quella di altri ammalati, conten ente sputi ricchi di ba1cilli di K. Di ciò non ci facciamo meraviglia. Istruiti però da questi precedenti, noi facemmo attenzione che le enterorragie non fossero il portato di simulazione volgare o di patom~mia. Anzitutto con ri1p etuti esami microscopici ci accertammo che il liquido em·esso dall'ano fosse realmente costituito da sangue. Nessuna lesione fu d'altra parte mai riscontrata sui contorni dell'ano, nè sul retto o sul sigma (retrosigmoidoscopia) che potesse essere attuata mediante strumenti introdotti dall'esterno. Nè la vulva, la vagina e il collo dell'utero presentarono mai segni di lesioni. Invece la palpazione delle pareti addo·m i1

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nali riusciva dolorosa e sul quadrante inferiore destro esisteva una difesa che, benchè lieve, poteva essere facilmente simulata. Tuttavia, per quanto il dubbio della sin1ulazione poteva essere ~cartalo, il fondo mentale del soggetto rassomiglia à qu ello descritto ,d al Dupré sotto il nome di mitomania. La i~fe~m.~ infatti, a seconida dei giorni, dava· vers1on1 differenti della su.a vila e delle sue iT11alattie, dic~ndo talvolta di essere ballerin·a e di co·ndurre vita libera, tal 'altra asserendo di far vita di farr1iglia e di aver parenti altolocati. La sua malattia non la scora()"()"iava nè l 'umi1iava; · l ' offendeva solo il sospetto o'b che i suoi racconti non foss ero ritenuti per veri. D~l~ 'insieme di tutti questi fatti, in parte reali in parte simulati, una spiegazione univoca riesce iim possibile trarre. L-a nostra inferma era senza dubbio una isterica, e le sue i11 fer.mità i)recedenti erano in gran parte effetto di ,p atomimia. Per spiegare le enter~rragie di cui fummo testimoni è però . ne~essar10 ammettere un rparti.colare disquilibr10 vasomotorio, le.g ato a turb e funzionali del sistema nervoso. Per quanto l'esistenza di vie simpatiche nell'encefalo non sia dimostrata, So11qnes tuttavia l 'arrn.m ette per spiegare i dolori di cui frequentemente si lamentano i malati affetti da Parkins.on post-encefalitico. Tretriakoff ammette inoltre l 'esistenza di un centro simpatico nel locus niger, ed i lavori di questi ultimi anni sulla fisiologia dei nu:clei striati ten dono a dimostrare come questi centri, oltre I 'azione re.g olatrice sul tono muscolare, abbiano anche le funzionì di centri regolatori cerebrali del simp·a tico, ipresi~dendo all'armonia delle funzioni vegetative. D 'altro canto, dal raffronto che può esser fatto tra le manifestazioni organiche a tipo nevropatico dell'ence falite letargica e le turbe fiisiologiche constatate nel corso delle crisi isteri1che (un esempio è nella malata di Tinel, precedentemente ricordata), si deve ammetter e, se.con.do un'ipotesi già emessa da Camus, che ai_nuclei della base sia pure devoluta una azione psicorelatrice. Limitan,d osi per ora alla sola enunciazione di questi presupposti fisiologici e clinici, ricordian10 per intanto, il caso di un 'altra nostra ammalata, di 45 anni, che a.n dava soggetta a vomiti incoercibili, tanto da esser riJdotta in fin di vita, e che fu guarita con la suggestione. Poco tempo dopo della guarigione, le sue gambe si gonfiaro110 fino all'altezza del gi1

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nocchio. Er.a una tumefazione ave.n te i caratteri dell'edema molle dei nefritici, senza alterazioni trofiche della cute, indolora, perfettamente simmetrica, n ettamente delimitata in alto e in basso (all 'altezz.a dei malleoli) da una linea circolare. L'edema 1che, con i caratteri descritti, persistette per un 1mese a Il 'incirca, scoill:parve un giol"no improyv~saim.ente, poi nuovamente ricomparve, ripeten·do n ei tre mesi della nostra osservazione pareccl1ie volte questo giuoco. Perdemmo poi cli vista l 'inferma, ina tutto lascia supporre che l 'a,ffezion e abbia evoluto verso un trofoedema cronico. La sua apparsa in un soggetto palesemente isterico, sottolinea la natura pura1nente nervosa dell'edema, e la possibilità della ere.azione di turbe circoscritte del rica1rr1bio idrico medi.ante l'intervento di soli fattori n ervosi a punto di partenza psicogeno. È a domandarsi ora se l 'isterismo possa da solo r ealizzare, atiraver.so il giuoco di turbe .vasomotorie, un edema circoscritto e possa anche, mediante l 'esage razione ,d ello stesso meccanismo, cioè della dilatazione attiva e del1'aumentata per.meabilità dei capillari, dar luogo alla compar sa di emorragie. Sta1ndo alle concezioni moderne, secon.do le quali i.I termine di isterisn10 non deve appli1cansi ch e a quegli stati di,p en.de11 ti uni camente da pe.rturbazione psichiche e guaribili con la suggestio~ n e, si deve rispondere i!n senso negativo. Nella concezione mo1derna ~dell ' isterismo le sole turbe viscerali sulla legittimità delle quali si discute ancora, sono i vomiti e le coliche. Tutti gli altri feno,m eni (turb e vaisomotorie e trofiche, edemi, ecc.), sono oggi clas.sifi cati, a parte i cas'i ·di simulazione, tra le nevrosi del simpatico. Ma l 'aver cambiato non1e non porta maggior lu~e all'oscurità di certi fatti , ed a·ncor oggi si riman e fortem ent e imbarazza t\ a cla ssificare stati simili a quelli da noi deis.critti, dove a precedenti m a11ifestazion i pititiache, si succedono fenomeni di tipo psico-nevrotico, nei quali la parte fisica ~ per intiero sostenuta dal simpatico. · U:qa prova dell'imbarazzo che si ha illel definire queste sin.drorm1, lo si trova nella divergenza di opinioni ·che, a proposito delle turbe cosidette fi siopatich e , ha diviso, in due opposti campi, i neurologi dura11te la g·uerra. Per alcuni (Bahinski e Fro111ent) le turbe fisiologich e· n o.n sarebbero di or ig in e isterica, p er altri (M. Roussy, Boisseau, Oe1'snitz, ecc.) esse dimostrerebbero inv·ece I 'esattezza della concezione anti ca dell ' isteri n1o, secon.do la 1

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quale q11e·s ta nevrosi potrebbe determinare direttamente delle turbe vasomotorie e trofiche. Sta di fatto ch e nelle turbe fisiorpatìch e è quasi sempre in giuoco un 'irritazione perif6rica, di origine traumatica, che non è apparente nei casi da noi descritti . Seicond-0 la constatazione di :molti Autori (Logre, Bouttier, M. Monier-V1n.ard , ecc.) sembra che il fattore periferico possa da solo, .senza il n e.cessaric intervento di una reazione isterica, ere.are, per un m eccanismo riflesso di origine centrale , delle manifestazioni organiche che, per quanto minime, sono sen1.pre svelabili con una indagine semeiotica accurata (oscillometria, elettrologia). .Queste manifestazioni organiche, di origine ri1flessa, trovano n el terreno isterico il campo .a.datto per m.aturare ed esplodere con una obiettività impressionante. La peculiare t endenz.a dell ' isterico alla rappresentazione obiettiva d·el sintoma, esagera il sinto.m a già esistente, dra.m matizzandone le forme. Ma per· quello ch e è la parte organica del sinton1a~ (atrofie, turbe vasomotorie), è evidente che la sola obieLtivazione funzionale n on possa esagerarn e la porLata e ch e, aocanto alla perturbazione psichic.a, debb.a nell 'isterisrno ar1<larenecessarian1e11te ·Cong·iur1La una &per.iale alterazione del sistema nervoso, di natura tale che l 'equilibrio ve·g etativo possa, per u110 st~rnolo periferico, venire fa1cilmente e fortemente tur.bato. Per ,q uello cl1e .a bbi.amo ·detLo della fisiologia del corpo striato e dei fenomeni a ti.p o n evropatico dell 'encefalite letarg ica, questa ipotesi a.p pare verosimile e come, la più logica. Se si an1mette infatti ch e nel! 'isterismo esista una alte:razior1e dinami:ca dei centri mesocefali.ci, o per lo rneno una liberazione di questi centrj .dell'azione regolatrice della corteccia e, d.all '.altra parte, cl1e irn questi centri siano pure contenute vie simpatich e, s i com1)rende come ad uno stimolo periferi co possa seg~ire una reazione tparticolarmente forte che si svolga ora nel campo del sistema nervoso organico, ora i.n . quello vegetativo. La ipotesi suddetta potrebbe parimenti se rvire alla interpretazione dei casi da noi descritti , se in essi potessin1 0 sco prire una qualche lesione ch e avesse ag ito da stimolo periferico. Invero, se si approfondisce l 'in.dagine, si vede ch e 11ella nostra ammalata, all e enterorraaie .di cui fum.m o Le timoni, precedettero dolo;i prevalentemente localizzati alla regione appen,di·colare. L 'atto operativo , m en tre dimostrò l 'inteO'rità assoluta d ell e an e intestinali , 1nise o in rilievo alcune bri g)ie •ch e tenevano aderente

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la cistifellea a l duodeno n a ll e pri n1e anse diDare a queste sindromi miste una spiegag uinali . Ciò ch e prova corr1e u11 processo inzione patogenetica è ora prematuro, data I "infiarrumatorio, forse a punto di parten za appencertezza che r egn a sulla fisiopatologia dei nudicolare, dove lte essersi ~volto le11tamente nelclei della ba1se. la cavità addominale. È certo però eh~ la coerente linità di ques te Così per la secor1da an1malata d.a noi citasin·ét romi rcn1dono poco naturale l 'ipotesi di ta, ri1cordiamo cl1e agli e1de1ni degli arti infefortuite coincidenze, rn entre avvalorano il conriori aveva prece·duto, dura11te il periodo dei cetto d_ell 'interdipe11den za funzionale tra stati vomiti, un piccolo trauma alle gi11occhia, connevrotic i e stati organici puri. seguenza di preghiere troppo prolu11g·ate e che, nel dramma che al lora do1111 inava, pas, . . g;astrico . RIASSUNTO . so quasi 1navvert1to. Troviamo dunque in entrambe ie amrnaJate L 'A., a proposito di un caso di enterorragia, una lesione periferi1ca, visceral e n ell ' una arti- non a ltrimenti qualificabile che isterica, passa colare nell'altra, che ·p uò aver agito co.rne stiin rassegna l e più recenti vedute · sull ' isterimolo s uscitatore e localizzatore del r i flesso. smo e trae spt111to per discutere la complessa Il riflesso p erò, come p·er le turbe fisiopaquestione ·d·ell 'inter•dipendenza tra fenomeni tiche, potè assumere forn1a e car.atteri specjaJ.i psichici e feno1neni organici puri. Egli conclusolo in forza d ell 'esjstenza di una alterazione de .dicendo ch e a l termine d'isterismo, almedimaimi1c.a di qu ei centri nervo·si che son·o fra no da un punto ·di vista teorico, d ebba intenl 'altro probabilmente pre.posti a ll 'equilibrio del- - d ersi l egato un concetto più estensivo d i quel le funzioni vegetative e che qu.asi costantech e non comporti la .definizione di Babinsk j, e mente con corrono, con la loro alterazione, a che alcuni fenomeni isterici non possono essecostituire a lcune sindromi isteriche. re .altrimenti spiegati c11e con l'ipotesi di una Non c 'è dubbio che la su.g gestione abbia nel-_ inter·diJpen.d enza funzionale tra stati 11evrotici l'isterismo il valore indiscutibile di una prova. e stati organici puri. Ma essa non è suffici ente, a nostro modo d i ved er e, a far dell ' isterismo una n1alattia a sede esolusivan1 ente psi·cogena. Abbiamo visto, in un nostro precedente la- G. B ALLET et l )E FtTRSA C. !Jes psychoses conimotiovoro, come la suggestione a.g isse nel determinanelles (choc émoli_f). Paris Médic., 1916. re e nell'arrestare alcuni fenomeni motori e W. M. B.\vLrss. Th c 11aso-motor s:ystem. I Voi. Lo11don, 1923. sensitivi dell 'en1cefalite letargica (crisi di elevazione coniug.ata dello sguardo e turbe sen- BING. Hypercinésies orga niques et pSJ'Chogènes. J\rch. Suisses de Neur ol . et d e Psych., t. XVIII, sitive) indubbiiamen te legati ad l l n a a] teraz ione fase. 2, p . 163. dei nu·clei della base. G. D1FULAFOY. Exulceratio simplex. Clinique Méd. Il sottrarsi d 'altra parte di alcun i fe.nomeni de l 'Hotel-Dieu , 2a serie, 1897-98. legati a ll 'isterismo dall 'azione n etta della sug - G1LLES DE LA TotJRRF.TTR G. Traité clinique et t11érapeutique de l'hystérie ai>rès l'enS_eignemen t gestio:o.e non p uò in maniera assoluta autor izrle la Salpétrière etc. Paris, 1891-1895. zarci a con sider.a re questi fenomeni come del H t rcHAilD. Trouble.s vaso-moteurs et secrétoires de tutto es tranei alla sindrome isterica. I ' liystérie. Gaz. hebd . de Paris, 1882. Gli è che la suggestione, come arma tera- J o nnANEsco. Co riceptions nouvelle.e; sur l 'hystérie. Thèse, Boucarest, 1927. peutiica, agisce e può agire solo in quanto, come nella nostr.a an11malata, il substra to org.a- LANCERFALìX . H émorrhagies névropathiques des voies digestives . Bull. de l 'Acad. de Méd., dee. nico della s indrome viene ad essere mo.di fica1900. to da un 'aidatta terapia. Allora soltanto i cen- 1"IATH1Ru et J. -C. Roux. Lfs hé1natémèses névropatri psicogeni, sottostan·d o all »azione della s ugtiques dites hystériqties i11 p athol . gastro-i11test ., par J. C. Roux, F. ~1ouTJER et P. CArur.E. Paris, gestione, ritornano in g rado di riprendere il Doin , 1, 1923. domi·n io sui centri sottocorticali e di opporsi RoSENTHAL. ueber vaso-1notorisc he Innervationsallo istituirsi di nuovi riflessi patolog ici. storniige11 bei Tl) st erie. Allg. Wien. Mes. Concluden do , noj crediamo ch e a l termine Zeitscb., 1870. di is leri smo debb~ leg.arsi un concetto più esten- I.J . Soun:ÉE. Troubl es f onctionnels du pneumogastrique chez les hJ s tériques. Thèse, Paris, 1875. ivo di qu el ch e non comporti la rio-ida definizione di Babinski; la quale, ·se in pratica con- M. TRIPODI. I fenomeni psico-motori e psico-sensitivi nel parkinson post-en cefalitico. Policliniserva tutto il suo ,·a]or e, non dà ragione di co, Sez. Me<.lica, fase. 6, giugno 1931 . . alc u·n i fenon1eni a sintomatologia mis ta, in TROUBERT. Contributinn à l'étude de l'hysténe et parte or()'!ani cn in J1art e l)ititia cR. de la mytomanie. A. Legrand, Paris, 1929. 1

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[ AN~o XXXVIII, NuM. 38]

TECNICA CHIRURGICA 0SPfiDALE DI

s.

SPIRITO IN SASSIA - ROMA

TECNICA DELLA INCISIONE •

. ·1) Incisione c utanea: Essa s 'inizia poco su d el punto di unione tra il III medio oon il 0 III esterno d ella linea ombelico-spina I. A. S. La direzione della incisione cutanea è obliqua, Leggermente aTcuata, verso il ba.sso e l'interno . Ritengo tale incisione cutane.a più anatomica ed estetiica c he non, qu·e lle lo ngitudinali, o perfettamente trasverse, come alcuni pra ticano, in quanto essa tiene conto cl.elle linee fessurali della cu te .a ddomina le ch e, secondo la r a ffigurazion e di Langer , éon,veTgono dall 'alto in basso e verso I.a linea m e.diana . Nella .donna, dove l 'estetica ha una ceTta importa.n za che il chirurgo m oderno non deve disprezzare, l 'incision e può c osì in certo modo rimanere n ascosta in una piega cutan ea ch e il ventre talvolta fa n ella ua parte in ferioTe; o essere in parte di.s0

Primario : Prof. EG1n1.

L'incisione addominale nell'a ppendicecto• mia

i-)er il d-o tt. G1usE~PE ScoLLO, Chirurgo aiuto ·degli Osped.a li Riuniti di Roma. Molto si è discusso sulla via di accesso alla ai)pcndice e varie son o state le i11cisioni preconizzate ·dagli autori. Per raggiun gere un or gano .a.ddomin_a le, in linea gene rale .d.eve riten e;rsi mig liore quella incisione che più direttam ente condu ce all'organ o stesso , ne permette una esplorazione agevole e 1oom 1p leta, e con sen te infine di essere sut11rata con giaranxia di solidità cicatriziale. A seoonda che è prevalso i:I criterio di avere la più comoda visione d·el.l 'organo malato, o i•nvece la possibilità della migliore ricostituzione della pa rete, l 'incision e per la appen· dicecto mia ha variato di sede, ·di direzione e g randezza. Non starò a riesuma.r e tutte l.e in·cisioni proposte. Diirò solo ch e il 1chirurgo m ode rno, ormai allenato alle operazioni addomi1n.ali, deve tenere, nella scelta della incision e, più conto ch e non si facesse n el passato d el giusto c riterio .a natomico e della possibilità di una cicatrice solida ed est etica. Le in1cisioni comunem ente u sate p er l ' a·sportazio11e dell 'appendice (salvo casi particolari, come ascessi e appendici a &e·di anomale) sono d ue: l'incisione di Mac Burney e quella ch e va co11 i nomi .di Jalaguier, Senn, Lenander. Vi ha chi ado pe ro sistematicamente l'una , e chi l'altra ,delle due incisioni; e ohi, infine eccleticamente riserva la prima per le appendicectomie « a fredd 0 · », e la seconda per le appendicectoim ie « a oa~do n. Dopo aver praticato nel1le mie operazioni di appendiciti ·entrambe le incisioni , ho finito con I 'adottarne una ch e chia mò cc Trasversa transrettale » e che qui passo a descrivere. Essa si uniforma al concetto generale dello Sprengel di eseguir-e neHe varie in,c isioni la, paratomich e tagli trasversi che tengono conto dell!8. di.r ezione dei n ervi e delle aponeurosi della parete addominale. N.o n so se altri abbia reso nota , o faccia l'incisione oosì come io la pratico. Questa nota non h a la pretesa di legare un nome alla incisione , ma que.lla di <limo· strarr11 e l ' t1tilità pratica e il giusto ie ri.terio anatomico. 1

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1391

SEZJONE PRATTCA

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F1G.

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simul.a ta d.a una delle strie g rav.i.diche, la cui direzion1e concorda oon quella delle fessure cutanee. In quanto a:Jla lung h ezza d e·l la inoision~, n oi siamo dalla parte di ohi u sa in,cisioni brevissime. (Il più delle volte non più di tre punti cutanei sono dati a chiudere il taglio (iella cute). È ben sì vero che non si deve far dipendere la vita di una per sona da un cent imetro o più di sezion e cutanea, ma è altrettanto vero questo : ch e spesso a lunghe incisioni c u tanee , si fanno corrispondere :relativam ente piccole incisioni della aponeurosi e del peritoneo, ch e son o poi quelle ch·e dànno la vera luce n el 1'.add om e. 1


1392

[AN~o

IL POLICLINICO

La piccola incisione, in ogni modo, è espo· sta m eno ad infettarsi e a complica.r si di successivo laparocele, previene meglio il prolasso dei visceri, richiedle meno tempo nella s utura, e ·g uari sce con minor fastidio per il paziente, procurando maggior soddisfazione al chirurgo. Noi, con tali piccole incisioni, abbiamo potuto fa·r alzare e far uscire ·dall 'ospe·d ale dei malat~ già fin dal qui.n to giorno dell'operazione. Si potrebbe forse g i1t1ngere, 01p eran.do in anestesia locale, a praticaTe in determinati 1casi an-· ch e operazioni ambulat-0rie. 2) Sezionata la cute e il sotto-cutaneo, appare l'aponeurosi del gra·nde obliquo, che incidiamo secondo la direzione dei suoi fasci, la quale ·pre.sso a poco decorre nel senso d ella in· cis.ion e cutanea. C-0n divaricatori a nast·ro, di1

XXXVIII, Nul\1. 38]

rosi del piccoJo obliquo e del trasverso. Si ca· riça con un divaricatore a nastro il muscolo retto e si sposta all'interno; con altro divaricatore si carica l 'estre•m o esterno d·ella inoisione triasversa, e appare l'ultimo piano di sezioné della parete ch e, a seconda se si cade sopra o sotto lo spazio compreso dalla linea semicircolare del Douglas, è costituito dalla guaina posterie.re del retto, o dalla semplice fascia trasversale. Inciso il peritoneo lungo il suo maggi0ire asse, se i labbri della incisione vengono totalmente caricati dai divaricatori e

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...

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F1c. 2. ·- La linea puntegg·iata indica la sezione lrasversa dell 'apo11eurosi del m. reti!.o .

varichiamo }'incisione arp oneurotica in n1odo da sco.pri1~e lateralmente il pu11to in c ui la su1)erficie muscolare del piccolo obliqu o trapassa nell 'aponeurosi che va a costituire la .gu.aina ant. del retto, e medialmente il punto di fusio11e con detta g uaina del·l 'aponeu,rosi d el gronde obliquo. Sp·o,rge così nel mezzo della ferita, bene evi·d enLe, il muscolo retto con la sua guaina anteriore. 3) Sezione trasverS:a della guaina ai1teriore cl cl retto i110 al n1argine esterno di essa, sconli11uando co ... ì i-1 l)Unto -di fusione del le aponeu 1

3. - La linea tratteggiata indica la del peritoneo.

F10.

sezion~

sollevati, si rimarrà sorp resi della sufficiente luoe che la piccola incisione ·p uò dare. Abitualmente è il ceco a com·p arire, e talvolta I 'appendice che, allo.r a, si può asportare senza quasi eviscer.azione <lello stesso ce·co. Se anse meteoriche nascondono il grosso intestino, {· utilissimo far dare una posizione inclinata al letto verso sinistra e il ceco allora si renderà visibile. Il resto del1a operazione si compie come di norma. La ricostituzione della parete si ha nella nlaniera più ideale. 1


[ANNo XXVIII, NuM. 38]

SEZIONE

L'incisione pe1'iloneale viene del tutto coperta dal muscolo retto ch e rip1rende il suo posto. L 'incisione trasversa della guaina anteriore del retto rimane anch 'e·s sa del tutto coperta dal labbro mediale ·della incisione aponeurotica de'l grande obliquo. Quasi mai vi è bisogno di_prat~care legature, non .avvengono sfibramenti di musco1li , nessun nerv-0 parietale viene assolutamente leso. La sezione dei vari piani della parete è così attuata seconrd o la loro rigorosa ·direzione ana· tomica, sicch è la gua·rigi·o ne della ferita è minirm amcnte disturbata dal gioco muscolare che i motì del corpo (r espiro, tosse, starnuto ecc.) possono in·dUll"l'e. Dippiù non essendovi parallelismo alcuno fra i vari piani di sutuira, la solidità della ricostituzione è tale che si può impunemente fare alzare il paziente il giorno dopo l 'operazione. Ma si potrà -01b biettare ch e con un simile taglio parietale si potranno sol.o a sportare appenidici « a freddo n, lib ere, a ceco mobile, e ch e potrebbe esserci imbarazzo n el caso che si dovesse drenare la ferita. In quanto al primo appunto, io posso dire di aver ·t olto con simile taglio appendici della peggior e specie. Tutto sta nel far b en e divaricare la ferita. Ma , acrobazie e virtuosismi a parte, n ei casi vera· m·e nte difficili e ad operatore no·n suffi cientem ente a llen ato, da tale tipico taglio anatomico quale io ho descritto e praticato indistintamente in tutte le mie ultime sessantaquattro operazioni di appendiciti , si ·p uò, a seconda d el bisogno, farsi spazio ver.so l' esterno con il div;ari.camento dei f.a sci muscol,a ri del piccolo obliquo e del trasverso, o ver so l'alto o in basso, sezionando long i tudinalmente l 'apon e urosi del retto. In quanto a l drenaggio, limitato come n oi facciamo il più delle volté a d un unico tubo di gomma imbottito, esso è agevolmente posto all'estremo esterno dell 'incisione trasversa; e una volta tolto , il suo posto è oocupato dal muscolo retto integro, sicchè mai abbiamo n otato il più piccolo lapar ocele anch e n ei ca i d ren ati . Dirò poi ch e, nelle operazioni su pazienti grassi ·e con diastasi dei muscoli retti (donne in ispecie), l'incisi.o,n e ch e propo·n i.amo diventa di n ecessità, .se si vu ol praticare il tag,lio tipico di Mac- Burney; in quanto si cade, anche spostan.dosi m olto verso l 'e.s terno , più sul muscolo retto ch e non .s ui muscoli larghi dell 'addome. Nel caso ch e la diagnosi di appendicite ri ~ sultasse erron ea, la con1d·o tta del chirurgo è var iabile a seconda la ten.denza e la capacità di .ognuno. Se ci si decidesse a rinchiudere senza 1

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PRATICA

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a ltro la breccia, per praticarne un 'altra in sede opportuna, non si avnebbe per lo meno il ri~orso, col taglio ch e pratichiamo, di avere lllldebolito inutilmente la parete addominale. Se invece ci si volesse servire dello stesso tagl1i? per finire un intervento sugli .annessi, noi arediamo che ciò può farsi più agevolmen te e con minor g uasto de lla parete, che non con gli altr i tag·li co·m unemente usa1ti per la appe·nrdicecto.miia. Basterà prolungare l 'incision e verso il basso e l 'illlter.no, previa J.e gatma dei vasi epigastrici . Noi siamo riusciti .a d .asportare annessi di destra e c isti ovariche rotte e torte sul pedun·col.o, lasciando, an che dopo drenagg.io, perfetta integrità della parete. Non così consiglia mo di fare per eventuali lesioni del fegato e del duodeno . Il prolung amento della incisione verso l 'alto è m.o lto più lesivo per i nervi e per le aponeu r.oSJi ch e non quello ch e si può praticare ver so il basso. È preferibile, se anch e in tali easi ci si vuol servire di uoo sola incisiQllJe, a.dottare allora il taglio . di Sol1ieri. RIASSUNTO.

L 'A. desorri.ve una incisione anatomica che ' chiama trasversa transreittale, per l 'op~razione della appendicite. Egli l ha p·r aticata in 6-± casi di appendicectomia, e n e dimos tra l 'utilità pratica sia dal lato anatomico, come da quello estetico. 1

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L'incisione anteriore extraperitoneale nel rene a ferro di cavallo. Dott. SERTORIO ~ARINACCI , libero docente di patologia chirurgica, di cl jnica chirurgica e medicina operatoria. Il ren e a ferro di cavallo risulta quasi costa11 temente çlalla fusione degli estremi inferiori dei due reni: il punto di riunione trovasi al dinanzi .della colonna vertebrale in modo ·ch e l'intero organo forma una semiluna a concavità rivolta in a lto: il vol umc delle due parti può essere ug uale o una può esser sensibilmente più p iccola : l istmo è costituito di sostanza cortica1e e midollare insieme: a volte è formato solamente di t essuto fibroso: in crocia la colonna vertebrale passando al dinanzi della cava, dell'aorta a un 'altezza che varia dalla 2a. a lla 4a lombare: l'il o g uarda al dinanzi e all'interno; le ma e laterali son o in rapporto con lo psoas, la parte inferiore del diaframma, il quadrato dei lombi. I rapporti col duodeno sono ,·ari: se lo pazio interrenale è bre,re il ,d uodeno ricopre il r ene destro 1


1394

IL POLICLINICO

nella sua p orzione discendente, e il rene sinistro nella sua porzione ascendente: se i due reni sono allontanati, l 'anello duodenale è iscritto nella concavità della sinfisi renale, e il colon circonda per lo più la massa renale: il mesen.tere taglia obliquamente con la sua inserzione la metà destra dell'istmo e passa direttamente sul rene destro: le arterie mesenteriche superiore ed inferiore passano sempre al disopr.a dell'istmo. L'arteria renale può esser unica, doppia, tripla sino ad esser in numero di dieci come in due casi di Haller : nascono il più d~lle volte dall'aorta, dall 'iliaca, più raramente d.a ll 'ipogastrica, sacrale media, mesenterica. Le vene sono meno numerose ,ed hanno meno anomalie delle arterie: variabile è anche il numero dei bacinetti, per solito due, e i] numero degli ureteri. Fra le altre varietà di rene a ferro di cavallo, ricorderò il rene a concavità inferiore, il rene sigmoide (ognuno si trova da un lato, uno al disotto dell 'altro, uniti d.a un istmo che unisce il polo inferiore di un rene col polo superiore dell'altro: il cc rein en gaiette » (Kuchenniere): massa mediana unica, al davanti della colonna vertebrale e del sacro. È una malformazione piuttosto rara che ir1 genere passa inosservata. Il Rowsing descrisse una sindrone da rene a ferro di cavallo, che non è certo costante: tumefazione trasversale dura elastica fissa 2 o 3 centimetri sopra l 'omb elli co; dolori che si accentuano sopratutto al1'iperdistensione della colonna vertebrale, dolori dovuti, secondo l'Autore, alla compressione del tratto intermedio sui nervi periaortici sottostanti: il ren.e per solito è più me.diano, più basso, più fisso . La pielografia può dar dati sicuri : brevità anormale degli ureteri, più vicini alla colonna vertebrale, de·for111ità della pelvi cl1e è più bassa, più vicina alla colonna vertebrale, g irata anteriormente in modo da ricoprire l 'ombra dei calici. Il r en e a ferro di cavallo può andar soggetto a tutte le affezioni d.ei reni normali : la calcolosi, l'idronefrosi, la pionefrosi sono, particolarmente frequenti, in rapporto pr'o babilmente a malformazione dell 'uretere o a compressione che possono esercitare dei vasi anormali. Quale è la via da seguire in ca.so di rene a ferro <li cavallo ? Credo si debba anzitutto distin.guere i casi in cui fu prima fatta la diagnosi della malformazione renale, e i casi nei quali e sa è un reperto della lombotomia: in que ti casi si è usata l ' in cisione lombare perch è n on i è fatta prima la diagnosi : si ricono ce ch e il polo inferiore sorpassa la linea m ediana per ricongiungersi a quello del lato opposto; allora la diagnosi è chiara onde sì

[ANNO

XXXVIII, N UM. 38)

deve prolungare I 'incisione lombare in basso e in dentro sino al bordo del grande Tetto del1'addome per aver luce sufficiente (grande incisione lombare). Ma nei casi nei 1quali si sia fatta prima la diagnosi, è da seguire anche l'incisione lombare? Generalm,e n te si ammette che anche in questi casi non si debba abbandonare la so·li ta via lomb.a re . Però se si riflette alla topografia abituale del rene a ferro di cavallo, alle sue connessioni con la colonna vertebrale, al diverso orientamento dell 'ilo, alle anomalie vasali, alla sua fissità specialmente in rapporto a fatti · flogistici, alla sua sede mediana più che laterale nei casi a istmo breve, all 'impossjbilità dell 'estrinsecazione ~ le difficoltà di dominare l'emorragia per via lo mb.a re, ne viene di conseguenza l'opportunità anzi la necessità di seguire una via ·d iversa che non la s9lita lombare.. Il Papin con I.a sua grande autorità è di questa opinione; egli ha seguito in simili casi l 'incisione tr.asversale del Pean fatta all'altezza dell'9mbellico che è stata di sua completa so1ddisfazione. Molti hanno anche seguito la via transperitoneale, preconizzata dal Rowsing ~ Il Rowsing procede così: respinge in alto la massa intest inale, incide il peritoneo posteriore in fuori dell'angolo destro del colon, e del duodeno per andare a isolare l 'istmo renale. Si richiude poi il peritoneo posteriore: questa via naturalmente è da scattare rn elle complicazioni settiche. Io ho avuto occasione di osservare e di operare un caso di rene a ferro di cavallo pionefrotic<• con incisione anteriore e straperitoneale: fui consigliato a seguire questa via dal1'estrinsecazione anteriore, e dall'esser già stata seguita senza risultato da un altro chirurgo la solita via lombare. Ricorderò tre incisioni anteriori estraperitoneali, proposte due dal D 'An tona e una dal Bazy. Il D'Anton.a fin dal 1885 propose il suo m etodo addomino-extraperitoneale che poi venne seguito dal v. IB ergmann onde in Germania il metodo va, a torto, sotto il nome di questo autore. Il D 'Antona propose ed eseguì due incisioni, una diretta che parte dall'ottava cartilagine costale e si porta in basso in direzione della metà dell 'arcata crurale; l'altra curva. con concavità anteriore ed interna, parallella in alto al bordo costale, in basso alla cresta iliaca: s'incidono i muscoli larghi del} 'ad.dome, si scolla .ampiamente il peritoneo e si ottiene un campo vasto per dominare il peduncolo ed


[ANNO XXXVIII, NuM. 38]

SEZIONE PRATICA

eseguire qualsiasi grave e complicata operazione sui r eni. Queste incisioni che il D' Antona chiamò a ddomino-extraperitoneali, l 'autore adoperava per i tumori renali voluminosi. Il Bazy sin dal 1914 adopera l 'incisione trasversale anteriore extra peritoneale : scopo essenzi.al.e è di dare un aocesso diretto al p eduncolo renal e ed ai gr ossi vasi della regione e di permettere in questa « zona di difficoltà >> n1anovre eseguibili costantemente sotto il controllo della vista: essendo extraperitoneale si può utilizzare per le operazioni settich e. L 'incisione parte dal! 'estremità della undecima costola e si porta in avanti ; si apr e la guaina del retto , il ch e permette spostare il muscolo senza reciderlo: s' incidono i muscoli larg hi dell 'a.ddon1e, si respinge il sacco peritoneale e il suo contenuto all 'innanzi sino alla linea mediana, si apre Ja loggia renale espon endo b ene il rene, il suo peduncolo, i grossi vasi. L 'incisione è poco mutilante. H o ,avuto occasione di usare in due casi le incisioni anteri0ri del D 'Anton.a. In un caso, operato qual ch e anno fà, (si trattava di un grosso tumore renale in una donn,a , ch e si estrinsecava verso l 'addome tanto da far n ascere qualch e dubbio sulla diagnosi) : eseguii l'incision e anteriore verticale : m i rispose ben e : potei con m olta esattezza, sotto il controllo della vista, liberare l 'en orme tumore rico·v erto di grosse vene dello spessore di un dito , la cui lacerazione, con mancxvre brusch e e cieche avrebb e dato emorragi.a inquietante : la malata g uarì b ene. Recentemente h o u sato l 'incisione anteriore curva in un rene a ferro di cavallo pio-nefrotico. Riporto brevemente la storia clinica. 1

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C. Luigi, di a11ni 24; entra n ell 'Ospedale Civile di Avezzano il 15-11-30. Nulla n el gentilizio e nell 'anamnesi remota personale. L 'affezione attuale ebpe inizio nel 1924 con dolori intensi addominali, accompagnati da vomito e da disturbi della minzione: minzione frequente dolorosa, bruciore al meato: tali crisi dolorose aveva~o breve durata; divennero in seguito più intense e pi-4 frequen,ti onde il malato fu costretto a ricoverarsi in u n Ospedale di Roma ove rimase degente vari mesi : quivi fu accertato trattarsi di calcolosi in rene a ferro di cavallo : veD;ne praticata una lombotomia destra, di cui residua la cicatrice, senza però alcun risultato. Le crisi doloro,se sono cont~nuate anche più inten se, spesso seguite da ematuria ~ da piuria, con elevaz~one di temperatura. All'esame obbiet tivo le condizioni generali appaiono alquanto deperite; notevole st ato anemico : nulla a carico dell 'apparato respiratorio e circolatorio. All 'esam e dell 'addome si nota in corrispondenza della regione ombellicale una tumefazione ch e si estende per un paio di dita dal lato destro : la tumefazione h a l a gr.andezza di un 'arancia, a su-

1395

perfi~ie inegu ale dolentissima alla palpazione, i111-

1nob1le sotto la rn,ano che palpa, con i movimenti respiratori, con ~ cambiamenti di posizione, neltamente fluttuante: il suono è ridotto in corrispondenza di essa: la radiografia dimostr a un 'ombra estesa dalla II alla IV lombare obliqua dal1'alto al basso dall 'esterno all 'in terno che viene i11 COfl:latto con Ja colonna vertebrale in corrispondenza della III e IV lombare, per di più si vede u11 'ombra ristretta corrispond ente all 'istmo, ch e p·assa al dinanzi della III lombare. L'estrinsecazione anteriore, quasi mediana della tumefaz~one, la sua immobilità, l 'esser stata già seguita, se11za risultato, la via lombare, mi su ggerirono d~ scegliere la via anteriore extraperitoneale, e fra le ir1cisioni proposte, volli eseguire la curva del D ' Antona; tale incision e mi avrebbe d at a una vasta via di accesso, e mi avrebbe permesso, sotto il controllo visivo, uno scollamento lento e laborioso del peritoneo, ch e dato i fatti flogistici doveYa esser certa1nente, come lo era, aderente alla tumefazion e renale. Aumenlato, piegan,d o il t avolo, l 'insellatura lombare, incisi i muscoli larghi, il trasverso, aprii. la guaina dcl r etto, onde spostare il muscolo senza inciderlo, scollai piano piano, con le dita e poi con tamponi montati il p eritoneo adere11te alla tumefazione rc11ale sino a metter ben e in eviden za ed isolare la sacca renale saldata alla colonna ve!r tebra-le : a~en do aperto l a guaina del retto mi fu posibile con grossi divaricatori un ampio sposta111ento del peritoneo e del suo contenuto: ape-rto dlnpiamente la saCùé.t purule11.ta si dette esito a noleYole raccolta e a calcoli. Si zaffò la cavità re11 ale e p arzialme11te la ferita ; per il r esto si ricostilt1ì a p u nti staccati la parete: il decorso post-operatorio fu normale. 1

Da quanto ho esposto, credo si possa vealla seg·u ente con clusion e : in caso di . rene a ferro di cavallo ch e si sia potuto diagnosticare prima dell 'intervento, non si d eve senz'altro accettare la regola di seguire la via lombare, come del resto molti con sig liano . Per le ragion i già esposte1r ig uardante la topografia del Tene a ferro di cavallo , le sue connessioni colla colonna vertebr.ale, il diverso rientramento dell 'ilo, le anomalie vasali , ecc., r itengo ch e l 'incisione anterior e extraperitoneale sia ]a più adatta: essa clan.do una visione p iù ampia, un orientamento più sicuro, faciliterà le difficoltà che s'incontrano, poichè ogni n1anovra sarà sotto il controllo diretto 'della vista. Le incisioni più raccomandabili sono: l 'incisione del Pean, seguita dal lPapin, le inciioni del D 'Antona, specialmente la curva, l 'incision e del Bazy , tutte extra peritoneali e quindi utilizzabili anch e in ieaso di complicanze settiche. RIASSUNTO. 11ire

L' A. dopo aver brevem ente accennato alle varietà del r ene a ferro di cavallo e alla sua patolo.g ia, espon e le ragioni che con sigliano l 'in cisione anteriore extraperiton.eale, quando 'inter viene per tale en tità morbosa.


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I L POLICLI NI CO .

BIIlLIOGRA.F l i\ . T3r.nGì\fANN- BllUNK.

Ch irurgia pratica. Soci età Edi-

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t ..

l-.\ _, ~o

XXXVIII, NuM. 38]

SUNTI- E -RASSEGNE.. SANGUE. .A.granulocitosi (neutropenia maligna). (W . DAMESHEK. The Americ. Journ . of the l\ifedic. Sciences, ap·r ile 193 1). · Oggi si dà il no·m e di agranulocitosi alla 111,a l.a ttia definita .iael 1922 d.a Schul:tz col n om e ·di ang ina ag·ranulocita, caratterizzata da forte inal di g·ol.a con 1euco·p enia. Il carnbia111ento d el nome si deve al fa tto che esistono forme senz.a mal di gol a. Altri n omi si dànno alla tessa malattia: n eutropenia maligna, sepsi agranulocitica, mucosite n ecrotica ag;r.anulocitica, .ang-ir1a nec rotica, leucopenia malig na con sepsi. Già prima d ello Schultz, Frank aveva d escr itto un càso chi.amandolo panmielotisi. L ' A. ritiene ch e il nom·c che m ·erita di es·er1e g ene ralizzato è quello 1di neutropenia malig·n,a. Eg li ·d escrive det tagliatamente n ove casi. La malattia ·è più frequ en te n ell 'età adulta, ma si può osse rv.are a n ch e 11ei b.ambini (anche al disotto di due a11ni); è pu.re più frequ e nte fl elle d onne . In 8 casi su i1ove prece.d eva la rr1alattia un periodo più o m eno lungo di sen so di debolezz?- (p er m esi o per a nni) . L 'inizio è sta· to r.ap1presentato d a febbre con brivido e mal di gola con frequente interessamento g hiandola.re. In 4 è.a i ci fu ittero, in uno c'era come .c o1nplican za il diabete con a cidosi, in uno ci furono sintomi men ingei, uno era in 1111 luet ico . La durata d ella n1.alatti.a h.a oscillato fr-é\ 3 g·iorni e tre m esi. Due volte so] e I ' A. po tè far e I '.au topsi.a . Car.atteristiic.a della ma1atti.a è l a leucop,eni.a . All 'inizio ·i l llumero dei l eucociti può essere normale e dimiJ!uisce poi rapida1nente e pro· g ressivamente. In un caso Dameshek trovò dei leu.cociti immat uri, il cui aum ento verso la fine ·d e1I.a malattia è chiam.ato cri si mielocitir.a. Essa è dovuta a lla compar sa 1n circol o d ei poch i g·ranulociti irrtrriaturi ch e a n cor.a :"ono rin1a ti dopo La le ione d el tessuto leucopoietico d el midollo. I linfociti e i monociti possono essel~e di :n un1ero norm.ale e J.a leucopenia è ·dovuta t1ni camente alla dimi11uz·i one dei granulociti . A ol 1e c'è anch e riduzione d ei linfocit i. I globuli rossi ono d iminuiti, i 'indie.e di colorazion e è basso. Le pi.astrine so11 0 norm.al i o aumentate di 11umero e questo è un elerrJento di diag n osi d iffer enziale d ell 'an emia aplastica da b enzolo o da altre cau e. Sei volte fu fatta l 'em ocoltura; in -! fu terile. In un e.a o fu coltivato uno streptococco anaerobio , n1a il san g u e pr elev.ato il g iorno seguente n on proYocò alter.azioni sull a ca1

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....::i:iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiilliii......_ _ _ _ _ _......,...__ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. .


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XXVIII, Nui\1. 38]

SEZIO~E

PH.\TI C.\

1397

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via e sul coniglio, mentre dopo 9 giorni mori .u n topo in cui era stata inocul.ata la cultura dello strep,t ococco. ln un caso fu coltivato il pneumococco, ma oltre l 'agranulocitosi c'era una polmonite pneumococc~c a. In alcuni casi ci furono alterazioni tossinfettive del rene. La biop>Sia del midollo osseo è in1portante. In un caso l 'A. non trovò alterazioni , patologiche. In un altro caso 1c'e·r ano m,o lte cellule e.ritroblastiche ma mancavano completamente mielociti e polimorfonucleati e ci sono solo mieloblasti; questo è il segreto caratteristico trovato da altri autori. La diagnosi deve farsi esclude11do tutte le n1alaLtie che possono dare leucopenia. Nel 90% dei casi la malattia è mortale. La guarigione è dovuta, secon.do alcunj, alla te· rapia: Roentgentera1)ia con appl icazioni sulle ossa, o trasfusioni, o drenag-g io d egli ascessi che si possono essere forma.ti. Per la patogenesi si ammette un 'azione tossica o setti.e.a sulle cellul ~ mieloi,di ;-- nessun gerrr1e specifico è stato tro:valo. R. LusE:-tA .

.

r1s m·u cosae, ma senza eJ.ementi dello strato fon·damentale muscolare della p_arte gastrica , erano .ugualmente attivi, sopratutto quelli della regione del fon do. Bisogna ·dunque pen ... are che è appunto la mucosa dello stomaco con l 'aacriunta del sot·1 ' t:>O t1 e str.ato di m·u sc. mucosae che contien e le sostanze attive. No11 è probabile che esse si.ano identiche con quelle del fegato; i 1neto·di di estrazione non sono gli stessi. Verosimilmente le sostan ~ ze atti,ve sono due, una nella carne muscolare, e una n el succo g·astrico: ·entrambe sono pre· senti nella muco a clello stomaco. Un 'ultima es perie11za, praticala con la som111inistrazione ·di e tr.atto secco, pol verizzato, di pa1~ete dell 'intest ino tenue, h a fallito completamente. V. SERRA. '

L'uso

en~ovenoso

dell'estratto di fegato.

(W. B. CAsTLE e F. H. L :\S Cl\EY-T ..\.Yt,o R. Th e Jou~rn. of ·the A nieric. A1edic . A ssoc., 11 aprile 1931). Nei tentativi di isolare il pri11cipi o attivo cl1e agisce nella cura dell 'an en1ia })erniciosa, Sull'azione dello stomaco nell'anemia per- Cohn , Minot e i loro collaboratori isolarono • • un estratto attivo , la frazione G, 1na solo doDlCIOSa. po cl1e furono preparate dal Cohn delJ.e fra(GuTzEIT e HERRMANN. Lvliin.ch. iltfell. lv'och., zion i ch e i1on dà11110 re.azioni protei1cl1e l 'en . 7 , 1931) . stralto di fegato f11 potuto u sare per via endoGli AA. ricord.a no i brillanti r isultati cl1.e venosa . Gli AA. prepara rono dei derivat i della fraI 'uso degli estratti di stomaco, ha ottenuto n elzione B ch e sebbr ne non davano r eazioni prola cura della malattia di Bierm er. teicl1e pure pro' ocavan o .abbassam e11to della È sta to Castle ch e ha dato il primo in1pulso a questo nuovo indirizzo terapeutico os· pre sion e arteria a t.anto n·egli a11imali ,a.a e perirr1.ento cl1e 11ell 'u otno. Ma n ell 'uomo l ' ir>o t en ~ servando che dalla carne del mus.colo posta i11 cont.atto con il succo g.astrico si libera un.a so- sion e era di bre' j ~ ini a ·dt1rata: 1-2 ' . L'ini eii ior1e dà ros ore della facc ia, d ove il stanza che non si trova nè nel muscolo solo . paziente avve,rt e sc11 o di calore. Un asmatico nè nel solo succo gastrico, e ch e è attivissima ebbe do1)0 J 'in icz ione aumento d ella cli. IJnea nella cura ·dell'anemia perniciosa. (com·e a' 'Yien-e i)e r l 'istamin.a). Gli AA. hanno ri,p etuto sotto un attento Tn un caso ci fu brivido ~ecru il o da febbre. control lo le ricerche di Castle, ed hanno otU11a sola iniezion e en clo,renosa d i r slratto tenuto sempre ·d ei buoni risultati (crisi di reepa tico derivn11to cln 100 g·r . di rega lo i1rovoLicolociti in IIIa e Iva giornata, e aumento dei ca una re.aziorl e ' ivace : .al 5° g ior110 . . i 11,a j] gl. rossi e d·ell 'e·m ,o glabin,a). n1assimo della reazion e coll 'aun1ento d ei reticuFacendo agire sul muscolo , invece del su cC? gastrico, un.a specia lità commerciale « l 'a- lociti (25,-1-27 ,8 %) e in dieci gior11 i si 11a a11z1d0Jpepsin » il ri sultato è stato u gualmente 111ento di un lnil ione di g·lobuli ro ~ s i. Questo r isu ltato è notevole e si ricorda iel1 e 100 gr. ~)uono , m entre questa stessa specialità, data 1solatamente o mescolata ad altri cibi è stata di ~eg·at o per bocca non agiscon o. Gli AA. dicon o r he I.a priorità di que t' osdel tutto inefficace . Anc:.or oggi è del tutto ig·noto qual s ia la · f;ervazione spetla a G~iu s len di Tlll1in g n, il q11~ ­ le adop.erò estrall o per inie.zioni en don1usco})arte del secreto g.astri co a cui si ·deve .attri · lari ; essi però Javorarono indi1:>endentemente buire l 'azione in parola: certo non si tratta del dal Gaus len . L'alt i,ità dell 'e tratto per \ia labfermentò, che manca completam ente nelcodoYenosa è m:lgg- ior e ch e per vja orale 1n·o! 'attivissimo cc Ventramon n. L llimarnente g 1i AA. h anno os erva to cJ1e l)nbiln1 ente per lr- condi zion i fun zio11al i dclanch e preparati della mu co a g3stri ca nelle l 'nppa rato digeren te ch e è alteralo ncl] 'a11en1i t regior1i del piloro e del fondo, contenenti lo J)('rn ir iosn . strato g landolare e piccole stri e della muscola1

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1398

IL POLICLINICO

PERITONEO. peritonit~

Sulla

( WoLFSOHN.

da pneumococco.

Zent. f. Chir.

ll.

..J:G, 1930).

Nel 1925 .aveva già riferito su 7 casi osservati in 3 anni ed ora aggiunge altri 7 casi che ha avuti n eg·li altri 5 anni, così che ha una casist ica complessiva di 14 malati. Tale numero indica (che la peritonite d~ diplococco non è molto rara tanto che Obadalek crede che su 30 casi di appendicite acuta si trovi un caso di tale peritonite. . Il p1u nto1più importante è quello che riguarda il tr.attamento per oui i chirurgi sono divisi in due pa·r ti, alcuni vogliono op~ra~e subito, .g·li .altri vogliono attendere ch e SL sia formato nell 'add.ome un gros o ascesso pneumo0

COCCl CO.

~

certo ch e i risultati dell 'a1)ertura di un ascesso sono migliori di quelli ottenuti con l 'operazio·n·e nello stadio di p~ritonite acuta. Ma la difficoltà maggiore consiste nel fare la diagnosi e1d i risultati cattivi .P'e r l ' oper~z~o:°'~ n ello sta.dio acuto sono ·d ovuti alla poss1b1l1ta di uno scambio con l'appendicite p·erforata. Nei ,c asi dell 'A. si osserva che i primi 7 non furono diagnosticati essendo stati scambiati 5 con una infiammazion e 1dell 'appendice e 2 con ascesso ·d.a peritonite tubercolar e. Nregli a ltri 7 casi in 4 fu fatta la dia~~?­ si (in ·due di certezza in 2 di probab1l1ta) e nei rimanenti 3 casi fu diag·nostiicata un 'infiammazione del cieco, un ascesso del Douglas post aborto, una perforazione nella cavità pe·ritoneale o nel tessuto perirenal.e essen: dosi trovata una r.accolta peri·n efritica che poi l 'autopsia chiarì trattarsi di una peritonite diplococciica . La sinto matologia più importante è quella che si riferisce allo stadio acuto della malattia. L 'inizio intanto è simile a quello dell'appendic ite. L 'anamnesi recente fa rilevare un periodo i)r o•d romico di 2-3 giorni con .catarro dell,e vie respiratorie, o sintomi dispeptici . on .si ha mai pulmonite n ello stadio precedente .alla p. d.; nella n1.aggior parte la malattia . .'iene rapidamente sen za altre localizzaz1ont. La malattia colpisce la età fino ai 14 anni e n ella n1.a ggior parte b.ambine. L'inizio è n1olto grave : i malati sono apatici, non oppongono resiste11z.a e non acousano r he un modico dolore. J_,a temperatura è alta e quasi sempr e raggiunge i 39-±0° n1cntre nell'appendicite la r egola è di 37 ,5-38,5. · Un intoma frequente è l 'erpe labialis, ch e J)UÒ accoppiarsi a dispnea e cianosi . . . Il pol o è Ite1lo stadio acuto ~ traord1nar1a1nente frequen te pi ccolo e fugaente, mentre 1

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XXXVIII, NuM. 38]

[ANNO

n)eftl 'infia.mma\.Zio11e rB.Cuta del ci~ è poco alterato. Mentre nell 'apvend1cite si ha ·u na contrattura drel retto ed il dolore caratteristico, nella p. d. si trova un rigonfiamento di tutto l'addome con forte meteori smo e ·dolorabiiità diffusa in diversi punti con una leggera resistenz.a dei mu.s coli 1che sopportano bene la pressione profonda. . La diarrea caratteristica della p . d. può apparire all 'inizio o al 2°-3° giorno ed è un notevole aiuto per la diagnosi. Da autori inglesi è stata utilizzata ·l a puntura .addominale con la quale nel liquido pu.r ulento possono esser messi in evidenza i pneumococchi. Tale m etodo sostenuto da Salzer e Kirchhoff non è stato utilizzato dall 'A. per paura di qualche lesione dell'intestino a causa del meteorismo . Può utilizzarsi la ricenca dei pneumococchi n el naso o nel secreto vaginale ma non come .r eperto caratteristico. Il qu.a·d ro ematologico non dà un ·d ato caratteristico potendosi .a vere leucocitosi di 30 mila e più con un più alto val ore di polinuoleati. Le oulture del sangue potrebbero ·dare un si'curo appoggio diagnostico qualora riuscissero positive, ma ra1)1p resentano un mezzo diag nostico tar·d ivo. Nei primi casi dell 'A. di 5 operati nello stadio acuto sono morti 3 e 2 guariti e tale alta mortalità coincide con quella .riscontrata da altri. Una pa·rte di questi malati muore nel primo periodo di 3-4 giorni anche sen~ operazione ; quel~i 1che raggirungono lo stadio della form.a zione .dell'ascesso vengono ordinariamente .a g uarigion·e . Cosi è successo in 6 di 8 amm.al.ati di Kirchhoff. Nell.a tem·p er.a tura di questi casi possono notarsi 4 periodi: uno che corrisponde allo stadio .acuto con febbre a~ta e schoc, un secondo stadio di remissione, un terzo di formazione dell 'ascesso, e d un quarto dopo l 'incisione. L 'A. riporta brevem ente ~~ storie. ~ei suoi 1± casi riguar:danti per lo p1u bamb1n1 e solo in 3 casi persone adulte. Complessiva mente su 9 operati. nello s~­ dio acuto si sono verificate 4 ·m orti e 5 guano-ioni e su 5 operati nello stadio della forma~ione dell 'ascesso si son o avute 1 morte e ± .gu arigioni. R. !BRANCATI. 1

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Il quadro morboso della linfangite mesente1'iale e peritoneale. ( PRTBR.s\.M .

Med. Klin ., n. 24:, 1931).

L'A. , ricorda che il sistema linfatico del] 'addom•e è il più esteso del corpo , e ch e è direttamente a contatto con l'endotelio della . ierosa : l'infiam.ma1ione di questa rete è so-


[ANNO XXXVIII, NuM. 38]

vente la causa di molteplici disturbi, e costituisce una vera e propria malattia . Mentre gli appendicitici acuti, anche gravissimi, una volta operati, non presentano più disturbi di sorta, quelli croniçi seguitano a lamentare dolori, generalmente nella r egione dell 'intervento, che passano sotto la qualifica di cc dolori cicatriziali n . Per comprendere questa strana differenza di comportamento, si deve ricorrere .appunto al conoetto della linfangite. Quante volte il chirurgo, operando, trova in questi casi una infiammazione cronica delle vie. linfatich e_, che aderiscono ai fogli della sierosa e formano cicatrici che tendono a retrarsi! Spesso an1ch e le glandole linfatiche sono ingrossate e presentano i segni di uno stato catarrale. L'imp~ono delle vie e delle glandole linfatiche è molto probabilmente r esponsabile di quelle crisi dolorose che possono colpir e gli appendicitici in punti lontani dalla sede classica dell'organo. Si pensi, inoltre, che l 'appendice puo talora apparire intatta, ma ch e i. germi, pa~san~o ~t­ traverso le sue pareti e g111ngendo a1 vasi 11nfa ti ci regionali, vi •destano flogosi e provocano la fenom.enologia dolorosa. Analogamente vanno le cose nel campo delle vie biliari: là noi vedia.m o i ger111i traversare le pareti della cistifellea e dividere le vie linfatiche, creando qu.el comple.sso e intricato quadro morboso che si chiama cc pericolecistite ». Sembra anzi che esista, in genere, una specie di contrasto tra l 'intensità della reazione offerta dalla par.ete dell 'organo (appendice, cistifellea) al passaggio, alla diffusione dei germi , e lo ·stato ar1atomo-funzionale delle vie linfati che, dove l 'organo si difende di più , ivi la finfangite è meno marcata: e viceversa . La linfangite peritoneale ci spiega i varii quadri morbosi delle così ·dette « sindromi aderenziali » : e ci permette infine di com,prendere m€o·lio le tristi vicende di molti malati dell 'ado dome ch e via via sacrificano l 'appendice, la cistifellea, ecc. , senza riuscir mai a liberarsi completamente dai loro disturbi. Va tenuto gran conto dei rapporti strettissimi . che legano le angine a codesta forma di linfangite; recidive delle prime portano con grande frequerua a una recrudescenza delV. SERRA. le seconde.

ORGANI DELI~A RESPIRAZIONE. Tubercolosi polmonare pe1·iilare negli adulti. (KNun

FA.B ER

1399

SEZIONE PRATICA

(Acta Nledica Scandinavica, 1931,

fase . V-VI). L 'opinione che la tubercolosi polmonare si inizia il più frequentemente negli apici e da qui proceda in profondità nel tessuto polmo-

nare fu il naturale risultato dei reperti anatomopatologici cosi come d1ei reperti clinici ascoltatori, ~ssendo generalmente i fenomeni più evidenti localizzati intorno alla clavicola. Questa opinione era già stata formulata da Laennec e non ~ra mai stata contestata durante il secolo scorso. · Ma in questi ultimi anni i n cui l 'esame radiografico ha permesso di localizzare più esattamente il processo tubercolare incipiente e specialmente di osservarlo in uno stadio più iniziale di quello che fosse prima possibile; il concetto de.11 'inizio apicale della tub. polm. è stato sottoposto a notevoli revisioni. Si è visto infatti che i tanto discussi nuovi infiltrati (jrilhinfiltraten) sono il più frequentemente localizzati sotto la clavicola involvendo l'apice solo secondariamente. L 'attenzione è stata inoltre rivolta alle infiltrazioni partenti dall'ilo (tubercolosi polm. periilare) e si è sostenuto che questa forma di origine sia la più comune: è no_to infatti che nei bambini nei primi cinque anni di vita simili infiltrazioni periilari sono relativamen~ frequenti. Negli a1dulti peraltro le infiltrazioni periilari sono state consid.erate infrequenti, ma le opinioni stanno cambiando anche a questo riguardo. In Germania Alexander e .Redeker e a Parigi Léon BernaTd hanno pubblicato v,ari lavori a questo riguardo. Questo ultimo A. crede che la t.b .c . periilare sia la forma più frequente di inizio della t.b.c. polmonare : egli crede cioè che l 'in,dividuo sia . stato prima soggetto ad una infezione primaria accompagnata dall 'infezione delle ghian·dole ilari dipendenti (primaraffekt dei tedeschi) e .che le ghiandole ilari susseguentemente siano diventate il punto di parteuza dell ' infezione progressiva del tessuto polmonare: forme queste che 11anno un particolare quadro ra,d iografico. L'A. (Faber) descrive 9 casi di tubercolosi periilare in adulti in c~i .il quadro clinico. e radiologico era molto s1m1le a quello descritto da Léon Bernard, e dall'esame di questi casi trae alcune interessanti considerazioni. Riguardo alla diagnosi di queste forme, essa all 'esame radiografico risulta facile per quanto talvolta possano sorgere dei dubbi come per es., la presenza di ~ .tumore maligno .se l 'infiltrazione è ben delimitata oppure la difficoltà di distinguere se il processo tubercolare è limitato alle ghiandole della regione ilare o anche il polmone è preso : in questi casi aiuterà la storia del caso e il reperto di b, di Koch nell ' espettorato. Per mezzo dell'esame clinico ascoltatorio la diag.n~si è . tant o difficile quanto incerta; ~ caratter1~t1co d1 que: sta forma il fatto ch e 1 fenomen i ascoltato:1 sono indistinti o ma~can~ del tutto : tuttav1~ la maggior parte ~ei casi. presenta . f?n omen~ abnormi all'ascoltazione: s1 hanno cioe rantolL 1


1400

IL POLICLJ NJCO

talvolta con ottusità e ' 'ariaz ioni del respiro nelle parti più basse del poln1one, nell'ascella o n ella regione infrascapolare; · più raramente si trovano dei rantoli localizzati all 'apice, per quanto qu1esto a lla l.a stra radiografica si presenti perfetta1mente chiaro. È caratteristiica in tutti qu·e sti casi la mancania di espettorazione. La prognosi della infiltrazione periilare è secondo vari autori, relativamente buona per qu.anto in .alcuni casi il processo possa subire t1n 'est en sione fatale. Quanto alla t erapia grande importanza è stata ·da ta allo pneumotorace artificiale il quale è, secon·do i !F rancesi, assoluiam·ente in1dicato in quesLe forme di tubercolosi. L 'A. ha preferito trattare prima i pazienti con la sanocrisina ed in seguito, se r eso necessario dall 'esten sione del processo, applicare il pnet1motor.ace: h.a in t.a l modo risp.armiato lo pneu·m otorace in 6 paz. ch e sono g uariti con la sanocrisina, ma ha perduto un paziente ch e forse si sarebbe salvato se lo pneumotorace fosse stato applicato subito . Rig uardo alla patogenesi di queste forme sembra da.g li studi di AA. americani che esse possono avere ori gine sia da un primaraftekt della parte ilare dei polmoni sia dalle gb iandole ilari tubercolari. In alcuni casi il proces'So ilare esacerban d o i si est en de verso la clavicola ' (r e.g ione. interclej doilare di L. Bern.ard) ma può estender i an che ver o le parti basse del polmone. Inoltre a ll 'autopsia di alcuni in•divi dui non tubercolosi manifesti , si possono trov.ar·e i polmon i m ostr.anti i r esidui di antich e lesioni tbc. in forma 'd i cordoni o tra b ecole ch e si estendono dall'ilo nell 'interno del polmone specialmente ver so la c]a, icola: queste trabecole sono spesso lievem ente nodose per piccoli focolai di vecchia data ma possono ,d are origine a processi pneumonici nuovi. Queste forme debbono essere classifi cate fra i fr'iihinfiltrat dei tedeschi e sono dovute .a reinfiltrazione endogena e non a r einfezione esogena come si era asserito. Secondo Bernar·d il loro '"'viluppo avverrebbe così: prima un processo pneumonico localizzato (focolaio primario) ch e infetta le ghiandole ilari per via linfatica (complesso primario); indi un'estensione del processo in direzione oppo ta procedente dalle ghiandole ilari nel polmone sotto forma di linfangite tubercolare ch e a sua volta dà origine allo sviluppo di n11ovi processi pneumonici. 1

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G.

LA CAVA.

Asma infettivo e suoi rapporti con malat· tie infettive dei seni e dei polmoni. (J. Il,\RKAV):' e F. MArSEL. Th e Journ. of th e An1 eric. l'tf edic. Assoc., 30 m aggio 1931).

l\iolti lavori sono stati fatti sull'asma negli ultimi anni specialmente riguardanti l 'allergia

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come causa occasionale dell 'asma in sogg·etti costituzionalmente predisposti per alterazioni del sistema neurovegetativo. Se }'eccitante allergico manca può essere sostituito dal fattore infettivo n el determinare l 'inizio dell 'attacco,. specialmente per infezionr€i localizzata al tratto respiratorio. Esperimenti sugli animali hanno dimostrato che la stimolazione del vago e della parte posteriore della mucosa n.asale dà aumento della pressione endotracheale, costrizione bronchiale, broncorrea, enfisem.a. I lavori di anatomia patologica hanno dim os trato la frequenza di lesioni del naso, dei seni, dei bro,n chi negli asmatici. A1cune osservazioni degli AA. a questo rigu.a rdo coincidono perfettamente colle osservazioni dei vecchi autori fatte prima che si parlasse di anafilassi -e riguardavano casi in cui non esistevano fenomeni di ipersensibilità. Essi osservarono lesioni bronchiali g ravi e precisa1nente sco1nparsa dell 'epitelio cili are sostituito da epitelio squamoso, fibrosi e infiltrazione linfatica peribronchiale, ialinizzazione ·della ·m embrana basale ed infiltrazione sottoepiteliale .di eosinofili, linfociti e polinucle.ati, ipertrofia m uscol.are, distensione del le ghiand~le mu c~se .. .enfisema. coD: r?tt~ra di alveoli ed alteraz1on1 vascolari (d1m1nu1ta circolazione). Gli AA. ritengono ch e an cl1e le forme di asma in soggetti non ipersensibili, ma che 11anno processi infettivi delle vie respiratori e, possano considerarsi com.e form e anafilattich econ sen sibilizzazione ai germi e ai loro prodotti. Il fatto ch e le reazioni cutanee non dànno risultati positivi per i germi, non b.a sta ad escluder e la sensibilizzazion e, perch è anche n ell e idi osincrasie da sostanze medi1cin.ali non si hanno risultati positivi dalle cutireazioni , ma è innegabile ch e esista ipersensibilità. I malati stu.diati d.a gli AA. furono .409. Di questi, 200 non .erano ipersensibili. In 87 l 'asma era dovuto a malattie dei seni, che rappresentavano la malattia primitiva , mentre· c 'er.a bronchite secondari.a con esame radiologico dei polmoni n egativo. In 22 malati e 'era polmonite non risolta, in 4 bronchiettasie e in 21 malattie dei seni associate a polmonite non risolta. In molti di questi malati l 'inizio dell'asma si aveva dopo « raffre.ddore » ~ dopo broncopolmoniti a ripetizion e. Tutti i malati con le- . sioni sinusali , meno 1, migli orarono 1dopo la cura a.ella malattia dei seni. In ness·u n m.a]a to ft1 fatta Ja cura radi ca le, ma solo cure locali (lavaggi antrali, applicazioni etmoidali). In quanto al 111eccanismo con c11i la sinusite provoca l 'asma è d ifficil e dire se si tratta di irritazione d1el va.p:o o del simpatico da protei n e batteri ch e o d a so ta11 ze istaminosim ili. 1

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Lu sE~ \.


S BZlONE PRATICA

Studi sperimentali sulla prodn.zione di ader enze pleuriche. (P. GoHRBAUDT. Dtsch. z. Clii r., vol . 229, ottobre 1930). Le aderenze pleuricl1e 11an110 , n ella pratica chirurgica, u11a g·ra1i.de importanza in molti interventi intratorac ici. Co·s ì esse rappresentano una base oper.atori.a desi·derabile: 1) nelle infiammazioni suppurative del polmone e del mediastino; 2) nelle broncl1iectasie e, 3) nella asportazione transpleurica di alcun.e cisti e anche di neofor.m az ioni solide benigne e maligne del polmone e del m ediastino. Quando n1an-cano l e a·d erenze, il che può accao<:liere an che in processi suppurativi del polmon e, bisogna procedere, prim a della apertura della cavità ascessuale, alla obliter azione del cavo J)le urico i1ella sede d el punto di attacco. I n1etodi finora ad ope rati no11 o no sicuri e prese ntano pericoli p er i malati; inentre il piombag·gio di par.a fifin a (li Bae r, .adoperato per questo scopo ·da Sauerbru1ch, rappresen ta un m ezzo sicuro e relativa.mente privo di pericoli. . ' L' A. ha voluto chiarire con .alcun e ricerche 1)er iimentali i processi anatomici e biologici ch e condu co no .alla form az ione di aderenze ple urich e; e h a voluto provare se altrre sostanze potessero ostituire con eg· u.al esito la paraffina . A c1ue sto scopo h a eseguito e·silerienze Sll cap:rie, cani e conig li con divers i materiali di piornbagg io come 1)ara ffina, se ta , gomma e lamina.r ia . L' A. ha visto 1cl1e lo stimolo d·el corpo estraneo determin a un 'infiammazione dei foglietti pleurici, co11 formazione di fibrina che d.apprima conduce .a fl ' unione d ell.a pleura parietale ,e viscerale e poi .alla form.azione di aderenze, attraver. o rapidi 1)roces i di orga• • n1zzaz1one. Negli anim.ali più g rossi , nei quali il piombaggio potè .esser po sto immediata.mente sulla pleura si ottennero aderenze notevoli in 3-4 settiimane. Ne i conig·li, n ei quali la sottigliezza d ella pleura pari,e tale cos trin se a porre il piom})aggio al di fuori d ei muscoli intercostali , tra quest i e le co te, i ris ultati furono minori. A carico d.e] polmon e si pr odu con o atelettasie e induran1ent i. Dalle .esp erienze ri1sultò che l a paraffina è il mig l ior materiale di p iombagg io. La g·omma irrita e dan11eggia troppo i tessuti . Anch e la seta determin.a r e.azioni tali · ch e diventa p~rfino difficile la asportazione del pion1bagg10. La lamin.aria esercita un ' eccessiva azion e m eccanica ch e pu ò pprtare a necrosi da pressione ·della pleura con perforazione degli organi interni. Tali ])e·ricoli non si trovano n el pio1!1ha.g·gio con paraffina. Pur t11ttavi.a possono 1ntervenir e ·danni an.ch·e in qu esto (raccolte 1

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di essu.dat? n el le tto d·el piombag·g io , infezio~ e, n ecrosi d.a pressione), che però si posso110 in parte evitare con accorgi.menti tecnici. . In compless~ però possediamo nel piombagg10 con paraffina un mezzo cl1.e ha rinnovato la chirurgia ·di numerose .affezioni polmo11.are ·e ·m ediastiniche. rn prima linea g l i ascessi polmonari senza a~ere11ze pleuriche . 11 compitò del piombagg·.1q ~ quì in primo luogo d i i)rodurre suffic1ent1 a·derenze nel punto di atta cco. In secondo luogo può l 'ascesso non di r ad o per la pressione del piombaggio , essere e111esso con l 'espettorazione; oppure la pression e conduce ad una n ecrosi d el tessuto polmo. na r e infiltrato e a11'.apertura dell'ascesso n el letto di piombaggio. In entran1bi i casi può seg·uire la g uarigione senz.a ulteriore ausilio chirurgico. Se l 'apertura spontanea non avviene l 'intervento è reso molto più facile dal]e alterazioni polmonari (induramento, atelettasia). Un utile im.p iego trova il l)Ìombaggio di paraffina nella cura delle bronch iectasie. Infine è .esso il mezzo migl iore per l 'estirpazion e di cisti e tumori solidi polmonari e m édia tinici, decorrenti sen za aderenze pleurich.e. p . STEFAN I NI.

La pneumectomia. (L\ . VE CCHI. Arcli. Ital. Chir. , vol . XXVII, fascicolo 5). L' A. riferisce i risultati di questa operazion e che ha praticato n ei cani e n ei conigli. Premette a lc uni accorg imenti di tecnica necessaria per la buona riuscita del! 'intervento. Dopo .avere r esecato un tratto della IV, V, VI, cois ta, tra 1'ascellare an.terìor.e e la i11am1naria, fa una piccola incisione nella pleur.a ed udito il caratteristico sibilo d·e ll 'aria che penetra n ella cavità toracica , si atten·de ch e I.a respir azione dell'animale torni n ormale per ritmo e frequenza. Aooertatosi che il polmone si sìa collassato, apre lo s portello e con un ago di Decha.m ps porta u.n la ccio ·d i seta attorno all 'ilo polmonare, evitando di Care trazioni che darebbero dispnea e modificazi oni del battito cardiaco. Preparato il laccio si tappa nuovan1en te la breo.cia con com presse di garza e si p ermette all 'animale di reg·olarizzare la sua r espiraz ione ch e è dispnoica. Annodato il laccio dt seta a ttorno l 'ilo polmonare si asporta il polmon e. Ter mina l'oper azione chiudendo lo sportello. Se11za queste precauzioni molti animali sar cbl)ero deced11ti . Inoltre l 'A. l1a potuto stabilire ch e nei cani la pn eumectomia pu ò esser e e eguita d 'ambo i lati, e ch e tutti i coni o-li operati a destra sono m orti . durante o po~o dopo l'atto operativo, con di s1)nea e tacl1icardia . 1


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IL POLICLINI CO

All 'autopsia si è trovato il polmone edematoso ed in qu.a lche caso v·e r samen to li qui do rossastro n ella pleura, ossia una n1orte, secondo l 'A., dovuto ad asfissi.a ed a scompenso cardiaco. A questo riguardo riporta le idee di alcuni autori i quali sost en gono ch e la pneumectornia d estra n ei conig li è incompa· tibile con la vi La perchè il polmo11e destro costituisce i 2/ 3 d el tessuto polmonare totaJe e d il solo polmone sinistro è insu·ffi ciente p er tener e· in vita l 'animale. Seco11 do l 'A., g·li ins uccessi c h e si 11anno nella pneumecto111ia bisogna aLtribuirli alle traziop.i sul peduncolo ch e, provocando stiramento, ·danno luogo a dispnea e tachicardia e, se prolung·.aLi, alla morte . I r eperti istologici d ei polmoni residui d ei cor1ig li operati a destra e m orti subito dimo'"' tra110 : ver.san1en to di siero n elle cavità alveolari e presenza di p iccole emorragie; se morti dopo poch e or e, n egli alveoli si trova siero coagulato, n1i to a globuli rossi e numerose cellule e1)iteliali desquamate. Nei conig·li operati a sinistra e n ei cani s i osservano quadri diver s i a secon da d cl t empo ·d ·i sopravvivenz.a : nei primi g·iorni si n ota iperen1ia notevole, diffusa a tutto il polmone, e qualche piccola cmorrag·ia ; dopo alcuni g iorni si è trovato qualch e g·ruprJo di alveol i riempiti da siero coag·ul.ato, d a globuli rossi ed elementi .epiteliali, aumento di diametro ·d·egli alveoli , ed ispes iment o del tessuto inter stiziale e dei setti interalveolari. Dopo una venti.n a di giorni l 'iper emi..a v.a scomp.a rendo, perm.a ne la dilatazione clegli alveoli , d ei }) ronchi e dei vasi. V . GIRMENIA . 1

CONFEREN ZE . La chirurgia del simpatico. C\i\' . T<.. Lrvr G 'TON . Jourri. Amer. ll1edic . Assoc., 1± n1arzo 1931). el 1878 Claude Bernard r ichiaJ11ò l 'attenzio11e Sl1ll a no Levole costanza della composizione del sangue e ·p resentì ch e il d elicato 111eccan ~ i110 nece sario p er regolare l 'econ on1ia o l 'armonia nell 'interno dell 'or.g·anismo doYeva ri . . iedere nel sistem a n ervoso. ~Ialg· ra cl o la confusione c·he t11ttora r egna in que "' Lo ca1111)0 d ell e no tre conoscenze, risulta or a accertato che n ell.a reg·ionc dcll'ipotalan10 v i ono cen Lri viscerali i qua li esercitano un co ntrollo sul bilançio d ell'acqua , sul metaboli "'1no dei gras i e degli zuccheri , su gli adattamenti vasali , sulla temperatura, sulla funzio11e delle g landule endocrine, sul t ono delle fi brc li~ci e degli organi interni. • I fntti finora accertati h anno· messo in ev idenza cl1e il sis tema n ervoso visceral e è costitu j Lo da un intreocio di neuroni, ch e oltre ad in flu enzé\re e rcg·olare tutte le su dette atti' ilù, controllano l a mol)ilizzazion e dei leu-

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coc1t1 e di a ltri meccanismi citolog·ici di difesa, h.anno qualche relazione con la produzio11e degli anticorpi e con tutte quelle modificazioni umorali r1e lative all'allergia e<l all'anafilassi. ~ noto, inoltre, che questo sistema è suscet tibile di funzionare anormalm,ente nelle varie divisioni, determinando alcune sindron1i clinich e, tra cui le meglio conosciute sono la tiro tossicosi, il diabete: e l 'ulcer.a peptica. Il sist ema nervoso è un complicato e d elica to intreccio di n euromi attr.averso il quale so110 convogliati impulsi da e per i centri cer ebrali e 111idoll.ari relativi alla funzione di g·landule e fibre liscie sp·a r se per tutto il corpoh Consta d i due sezioni principali, la craniosacra le, o IJara-simpat~ca, la toraco-lombare, O· simpatica , che sembr.ano .antagoni t e. Per qu~l che riguarda la sezi one simpatica èda rilevare ch e la su a iperattività è fac ilme11te riconoscibile, ch e l e sue vie p eriferiche son o chirurg icam en te .aicoessibili, e che- l 'asportazione di s ue parti non h a effetti pericolosi. Il si sten1.a simp.ati co 11a una r.a1)presentan za n ella sostanza g·rig ia .del midollo spinale, dal primo segmento tor.acico al secondo l ombare, i co ì detti n euroni pregan g·liari. Le fibre di questi neuroni a bbandonano il midollo con l e radic i anteriori ed entrano 11ella catena d ei ga11g li sim1Jati ci con i r.a m i comunicanti bi.anchi, e di qui s i volgono i n alto o in basso p er rag gi ungere .a ' 'arie distanze in un ga11glio simpatico p eriferico da cui partono le fibre ch e .. f distribu iscono alle gl.an·dule ed a ll e fibre li scio. I n euroni postg·angli.ari che si ·distribuiscono. ai t e suti viscer.a li. nelle. parti periferiche . . . ra.g·g1ungono attrav·er so i rami comun1cant1 g rig i i nervi spinali e ·da questi sono distribuiti seg n1ental1n ente ai vasi , a lle g landule sudorifer·e , ai muscoli er ettori dei peli. La simpatecto-mia ideale dovrebbe con sistere n ella ,ezione ·di tuLti quei n euroni 1)ostgan glionici ch e innervano una det erminata parte del corpo. Ma le ' 'ie di questi 11euronì sono cosi complicate ch e pratica1nente si u sa interromperli chirurgi camente in vicinanza del1'org.ano malato . Una sin1patectomia parziale si compie a portando il ple so di fibre ch e circonda l 'arLeria princi1Jale d ell 'organo in quistione. Con tal e prooedjn1ento p·erò la dener-vaz ione non è com1pleta e si interrompono anche fibr e del parasimpatico. Per la simpatectomia di un arto il problema è ancora p iù compl esso. È praticam ente impossibile sezionare i n euroni simpa tiici · dopo ch e essi hanno rag·giuntoi nervi- spinali . Una sim1Jat ectomia parziale si olt iene con la simpaLectomia peri.arteriosa o con l 'asportazione di una breve porzione di arteria . Ma c'è da obiett ar e ch e così facendo la d ener,·azione è molto in completa. Una interruzione più completa si può avere sezion a ndo i rami g rig i , ma l 'operazione ahi1


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tuale con i te n ell ' esci ~sione dei gangli simpatici allo scopo di impedire ch e g li impulsi provenienti da neuroni pre,gangliari raggiungono quelli postgangliari . La principale obiezione c he si fa a questa operazione si è che una grand e zona di tessuti e d i organi viene sottratta a li 'influenza d el simpatico. Così l 'asportazion e d ei due gangli toracici superiori per la cura d el morbo di li.aynaud oltre che s ulla estremità superiore ha effetti sul capo, s ul collo e su importanti organi tara-

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L 'escissione del secondo, terzo e quarto lombare p er la cura di affezioni d eg li arti inferiori h a anche effetti su 9rg<tni pelvi ci e a ddo111inali. Tuttavia questi e ffe_tti non so n o così ù.annos i da sconsigliare un ' oper azione c h e assicura la completa interruzione d elle vie simpa tiche . Le prime simpatec tontie tentate per la cura d ell 'asma , d el gozzo esoftalmico e d ell 'angina pectoris i1on h a.u no clalo risultati d el tutto sod disfacen ti . Esse, tutta via , dimostrarono ch e il tessuto viscera le può continuar e a funzionare normalme11 te a n ch e senza a lcuna porzion e di c a tena simpatica. Molto recentemente Royle h a praticato la simpatectomia per affezioni spastiche d ei muscoli sch ele tric i. Anch e in questo caso i sucessi non sono stati conformi alle speranze. I risultati non sono stati costanti. Le applicazioni d elle simpatectomie son o andate rapidamente allargandosi. Le malattie così trattate son o molto eterogen ee n1a p er qual ch e loro carattere comune posson o classificarsi in tre g ruppi. I ) indrom i n ell e quali il dolore è il sinton1a pren1i11ente: angina pectoris , monconi d olorosi , crisi tabeti ch e, cau salg ia , cancro inoperabile , d ismen orrea, g astralg ia , neuroglia del trigemino, nefral gia. 2) Sindromi gastro-intestinali derivanti ·da iperattività deg li sfinteri: m alattia di Hirsch sprung , stenosi pilorica, intussuscezione, cardiospasmo, bolo isterico, stipsi spastica. 3) Sindromi clin ich e caratterizzate d a lim itazion e funzionale d ell 'afflusso di san gue: m orbo di Raynaud, scl eroderma, acrocianosi , artrite cronica, ulceri croniche, paralisi spasti ch e, endoarterite, r etinite pigmentosa , Kraur osi vulvare. Prima di d ecider e l 'inter vento operativo conviene a ccertare in ogni caso il g rado dello spasmo ' asale, precisare i gangli sotto la c uì . dipendenza trovasi la r egione a ffetta e la c ui rin1ozio11e può far ce a re lo spasmo, ed infin e esaminare se non si siano g ià stabilite al ter azioni organi ch e locali che r endano aleatorio l ' inter,rento. Non man cano i n1ezzi per mettere in evidenza lo spasmo ,.a a le . Al ri()'uar·do è a rile' 'are ch e ]e applicazioni calde locali, l ' iper en1 ia co_tr ittiva , l 'aneste_ia spinale, la nar1

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SEZIONE PRATIC.\.

cosi gen erale ed il sonno naturale provocano un alleviamento dei sintomi evidentemente provocando un rilasciamento dello spasmo vasale. Dati più precisi sulle condizioni d ei vasi po sono esser e dati dall ' oscillometria e meglio ancor a dalla febbre artificial e a m ezzo di iniezioni di vaccino tifoso o di antigen e. Dopo queste iniezion i si misura la temperatura della bocca e quella d eilla cute dell~ parte affetta. Il rappor to o divisione tra l e due temperature costitui sce l'indice vasomotorio c he quando è molto alto denota uno spasm o vasale e quindi -è un elem ,e nto favorevole all 'operazione; invece l 'indice vasomotorio basso indica l 'esistenza di l esioni occlu ive e quindi l'intervento è controindicato. Un metodo ch e oltre a dar e l 'indic.azione dell 'intervento pr ecisa i g angli c h e si d eYono attaccare è quello <lell 'iniezione di una soluzione di cloridrato di procaina n,ei gangli ch e si ritengon o vesponsabili d ell 'affezione. Se a questa iniezion e segue un rapido e marcato aumento d ella temperatura cutanea l ocale, vuol dire ch e l 'a ffezionc è dipendente d a uno stato spast ico d ei vasi e ch e questi son o ancora suscettibili a dilatarsi, e che infine i gangli iniettati sono proprio quelli che occorre asportare. L 'iniezione non fa che provocare temporan eamente una condizione che sarà definifiYa dopo l 'intervento . Nei casi n ei quali il dolore è il sintomo pre-. minente si può con lo stesso m etodo distinguer e il dolor e viscerale da quello somatico. La cessazione del dol ore dimostrerà che I 'interruzione chirurgica delle vie jnie.ttate d eterminerà la scompar sa duratura del d olore. Se invece il d olore persiste dopo I 'iniezione vu ol clire che la via aggredita non è quella responal'.)ile o ch e gli impulsi dolorosi seguono un a via diversa d a quella simpatica .

DR. . - Ricordiamo l'Interessantissima pubblicazione: Prof. Dott. LEONARDO DOM IN ICI Docente cli Patologia, Chirurgia, Clinica Chirurgica

e Me:dicina Operatoria nella R. Università di R-0ma.

PICCOLA CHIRURGIA E CHIRURGIA D'URGENZA Prefazione del 'Prof . Roberto Alessandri. Un volume (n . 16 de1la nostra Collana Manuali <le1 cc Policlirnico ») cli pa.gg. IV-452, con 225 figure !intercalate nel testo, nitidamente stampato su carta eemipatinata. ed artisticamente rilegato in piena tela inglese, con inscrizioni sul piano e sul dorso. Il libr o è el aborato con cri teri di assolut a praticità, e corrisponde in tut to aJJe esigenze odierne dei medici chirurgi condotti, dei giovani l a ureati e dei laureandi. - Prezzo L . 5 6. - Per nostri abbona.ti sole L. 5 2. 1 Inviar e Va glia Poetale a ll'editore LUIGI POZZI Ufficio Postaile Succursale dj ciot to (18) - ROMA. •


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IL POLICLINICO

CENNI BIBLIOORAFICI (1)

ivi possono trovare raccolte le teorie le più n10R. BENS AUDE . Maladies de l'intestin. Vo1. in 1derne, i m etodi più perfezionati di ricerca e i 8° di pagg. 346 1con 97 fig. G. Masson et mezzi terapeutici più sperimentati. n1a ancl1e per gli studenti e perfezionandi nella Pediatria, C.ie, Paris 1931 . lF r. 55. i quali nei diversi capitoli di questo libro posQuesto libro, che è il primo di u11a serie sono trovare riunito ciò che di noto e di più di tr,e, 1che seguira~no a breve distanza, ha probativo si conosce intorno .a i disturbi <lella come base l'insegnamento delle malattie delnutrizio·n e dell 'infanzia. l'intestino .e sopratutto della proctologia. L 'oLa .c lassificazione che di tali disturbi fa 1'A. pera, a termine, no·n ·Costituirà pe·rò un T1ratsi ba.sa essenzialn1ente su con cetti sinton1atolotato del.le malattie , ·dell'intestino ne:l vero sen- g'ici e sulla ·diretta osservazione ·d ell'ammalato; so della p al'ola, p1o i·c hè in questo volume e tutti g li argomenti sono però corredati dalla cosi nei successivi, a lato di lavori originali , descrizione dei più moderni mezzi d'esplorasono contenute questioni di pratica gionna:lie- zione fisici, 1chimici, b.a cteriologici, dai rira e riviste generali d'attualità. sultati di studi sperim1ental i e da reperti anatoIn tal modo tutti i punti più importanti delmopatologici. la patologia digestiva saranno trattati ma in Dopo un prin10 capitolo generale sulle a ffespecial modo quelli ch e necessitano di es~ere zioni .dell'apparato di~eren.te e loro diViersa clas~ messi a g iorno in 1consegue11za dell 'app!1casificazione secondo i vari AA., vengono trattati zione ·di nuovi procedimenti di espl1 01~aztone i disturbi dell.a nutrizione che si aiccompagnano e di tra tta·m .e n to. a vomito: la III e IV parte, le più considere0 In questo I volume si leggo~o inta~to i~­ voli riguar.da110 invece le affezioni dell 'a1)parateressanti a·rtJiooli, come la tecl!1ca ·rad1olog1to dig·erente in cui predo in in.ano la diarrea, .e ca d·e l g:rosso intestino, la. stitichezza. abitu.ale ed il suo trta ttam.en to le ·d1arire.e croniche del- rispettivamente la costipazione. La V parte r1gu.arda gli stati di denutrizione dell 'infan.zia, ' 1'adui11to, I.a sifilide gastro-intestina!~,. e·c c. . vale a dire l 'ipotreps1a e l 'atr epsia; nelI ultimo L'o1p era1 è diretta ta·n to ai me.d1.01 ch e a! chirurgi e, dato il suo carattere or1g1nale, avra capitolo I' A. svolge I 'interessante. argome.11t~ ·d ell'intolleranza verso il latte e dei rapporti d1 sen7.a dubbio buona ·d iffusione. A. Pozzi. tale intolleranza con l'anafilassi. L'esposizione in tu•Lti i capitoli'. vi è chia,ra ~ CnrnAY - LoMON - WAHL. Le Dolichocolon . Massemplice, e questa nuova opera d1 Marfan e, s1 son, ed. , 1931 . Fr. 40. può dire, una delle più co1mplete e profonde L'arg·omento trattato in Itali~ dai _nostri Maesull'argomento. C. NEnv1. strini e Muzii in una monografia edita dal Pozzi, è 1.arg-.amente svolta sia dal punto d~ v~sta ALBRECHT. Die Ro111 tgendiagriostik des Verdauradiologico ma specialmente dal punto d1 vista ungskaools (einsch liesslich der Leber und e tiopatogenetico ·e clinico da Chiray in collad'er Gallenwege). Vol. di pag. 493 con 828 borazion e con Lo,r non e Wahl. fig . E·dit. G. Thieme, Lipsia, 1931. Numerosi i ·documenti clin1ci e radiol ogici Nel suo trattato di diagnostica radiologia che occU])ano I 'ultima parte del libro; buoni .e delJ.e malattie del siste:m·a digerente I 'A. ha dimostrati,ri i radiogrammi che illustrano 11 raggiunto lo ·scopo pre fisso di dare al lettore reperto radiologico del ·d olicocolon. Largamente svolta è specialmente la parte una esposizione chi.ara e aggiorn~ta della :ne~ todica e della diagnosi nelle varie alteraz10~1 tera11eutica sia me.dica che cl1irurgica. ·del tubo digerente. Lo studio accurato delle pliM. Fi. che mucose dello stomaco e d·ell 'intestino ha 1\ . B. iVfARFAN. L es atfeatioris des voies dige· permesso u.i10 studio più completo del~e. a.ltera-. stives daris la première enfance. 2a Ed. Mas- zioni e ha dato al radiologo la poss1b1l1tà di sou e C., Paris, 1931. Fr. 85. ·diagnosticare affezioni ch e. non solo a~Ja cliUn ·\ utor e ed un Maestro come Marfan è nica ma anche all'osservazione operatoria poscosì conoscil1to e così giustamente apprezzato sono non essere riconosciute. Numerose1 ra·diografie dimostrano quali ricl10 sar ebbe fuo.r di luogo accompagnare con parole di lode la recensione di quesLa nuova sultati un tecnico di valore possa ottenere con edizione de] suo libro: cc Les afrections des lo studio della mucosa: basta osservare il capitolo sull'esofago e sullo ,stomaco per convoies dig·e t1v.es dans la prem'ière enfance ».. La fre·quenza e 1'impoTtanza delle malat~1e vincersi dell'importanza ch e ha uno studio così della nutrizione dell'infanzia, come l 'oscur1tà condotto. Nel libro è trattata anche la diagnostica delle ch e ancora reg·na su molti dei problemi ad es~ se in er enti , fanno di questo libro un'opera d1 m.alattie del fegato e dell e vie biliari; è ricorg rande interesse non solo per gli studiosi, che data anche l 'importanza dell'epato-splenografia con· il tordiolo. Un capitolo esteso è dedicato alla colecisto(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera 1a recensione. gra fia. P. V_.\LDO~I. 1

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SEZIONE J>H.\.TIC.\

Tliérapeutique m édicale. II vol. Aliments-médicaments. In -8° di 328 pag. con fig. Masson et C.ie, éd. Paris. Prezzo 45 fr . Dopo essersi occupato nel prerce:dente volume della terapia degli organi digerenti , il prof. Loeper che dirige questo trattato di terapia dedica questo secon.do volume agli alimentimed.i~amenti , .fra i quali :è spesso impossibile stab1l1re una 11n~a netta d1 demarcazione. Il libro è dovuto alla collaborazione ·d i di versi autori ch e vi hanno trattato la materia in 14 . capitoli : il pane, la carne, il pesce, i · legumi, le frutta, il latte, le uova. il vino e la b1:z-a. i~ ~al e, ~ '°'.lio ·di fegato di merluzzo, g·li a~1me.nt1 i~ra d1at1 . Per o.gnuno di questi tipi d1 alimenti vengono dati la composizione le a lterazioni , il mo do di preparazione l'azi~ne le indicazioni, ecc. ' ' Questa opera non va con siderata come un nudo r epertorio di dati, ma come un'esposizione ·d elle idee dominanti in materia. Tenuto cont? ·delle nuove acquisizioni che si vengono cont1nuame.n te rea1izzando· dai .b iolog i e dai chi mici e d elle ricerch e sul metabolismo , sui fenome:t;ti di anafilassi, sulle vitamine, ecc., questo ~p1tol.o della terapia prende ogni g iorno, maggiore importanza. Questo libro permetterà a l medico di mett ersi al cor.r ente sui resultati acquisì ti, procurandogli dei inezzi d' azione consiçler evoli per stabilire un trattamento e pre• • c1sare un regime. fil . 1

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società l\ledico-Chirurgica di Bologna. ,Seduta del 1° maggio 1931. Presidente : prof. DONATO OrroLENGHI. U. PoPPI r iferisce cellule del « Tuber

sull~ stru ttura Ciner~um ».

e funzione delle

Tumore dell'angolo ponto-cerebellare. Operazione. Guari• g1one. V. NERI e A. SERRA. - Presentano un malato ch e fu operalo due anni e mezzo · or sono di tumore dell 'angolo ponto-cer ebellare sinistro. L'operato 11a ripreso le sue ordinarie occupazioni e all 'esame neurologico odier110 è possibile solo di con statare una parziale atrofia bilaterale del n ervo ottico cd u~a i11eccitabilità completa dell'ottavo n ervo di sinistra. Dei sinto mi di sofferenza dei nervi d ella base, dei sintomi cerebellari e di quelli pontini, che il malato presentava in modo classico prima dell 'intervento operativo, non· esiste oggi alcuna traccia. Prima dell 'operazione il m alato venne presentato alla Società Biologica sp erime11talc per mettere in eviden za dei segni elettrici di distomia cerebellare n ell 'arto1 superiore di sinistra. Questi segni sono ora del tutto assenti e questa assenza costituisce la riprova dell 'origine di tale sintomatologia . L 'operazion e è consistita in una esplorazione cerebellare secondo H . Cu shing e nell 'asportazione per via sotto cap sulare del tumore. Questo all 'esame istologico si è dimostrato un classico tumore <lella guaina del nervo acustico. 1

. ~· DE

1 ~licol?

14 05 CASTRO

.riferisce sugli aspelli islologici del

endotelio p er influ,enza cli sli1noli esogeni diversi. . _

Ancora su " li riempimento delle vallecole epiglottiche.segno radiologico precoce di carcinoma dell'esofago 1». ~· PossATI. A complemento d i ricercl1e precede11temente eseguile l 'O. crede di p o1ter concludere che 1'osservare r adiologican1ente inieltate le vallecole epiglottiche in soggett1 11on n europazienti ch e accusano disturbi disfagici d ebba richiamar e l 'atlenzione dell 'esa1nin.ator e, ~ porgli il quesito se r1on si tratti di u n segn o radiologico precoce di un Ca. dell 'esofag·o, o se a ll 'eventuale i11filtra. e n eoplastica locale n on' si associ altra localizz1on zazione tumorale pi1ì bassa, che non abbia dato ancor a segni radiologicamen le rilevabili. lj'. , . JG l.

Società Medico-Chirn1·gica Bellunese. Seduta del 1° luglio 1931 . ~residente:

1.

prof. G. P1Enr.

IJ dolt. "!?· .MrLANr svo]g·e il tema: La sifilide e suoi variabili aspe,t!fi clinici attravers o i s~coli.

Sulle varici duodenali. Prof. M. LAPENNA . - L 'O. illustra un caso <l 'inLeresse clinico' e radiologico . Si tra tta di un uomo robusto, d~ 40 a~ni, il quale da 3 anni soffriva di lievi disturbi dispep tici senza caratteristich e speciali, e n egli ·ultimi tempi er a stato colto da una enterorragia, e in seguito aveva presentato ripetu tamente melena. L'e ame obbiettivo er a del Lutto n egativo per quan to riguardasse punti .dolorosi addomi nali; esso faceva con statare un n otevole aumento di volume d el cuore e un modico ingrandimento del fegato . L'esam e r adioscopico dimostr ò assen za di lesioni organiche gastriche e duoden ali; però accanto a . un bulbo duodenale a f~stone (d ovuto al! 'ingr andimento del fegato~ rivelò n ella prima porzione del duodeno un!a: serie d 'immagini (a serpentino, a quadri~oglio·, a piccoli mammelloni) identiche a truelle de$critte r ecentem ente da AJberli in casi di varici duodenali controllnti operatoriamente . Il presente caso 1nanca d el co11 lrollo operatorio, lna i caratteri clinici e la evidenza dei reperti radiologici rendono suggestiva anch e in questo caso• la ipotesi che si tratti di varici duodenali in soggetto cardiopatico scompensato cro11ico. Sulla narcosi avertinica. Prof. G. PrERI e dott. LrsE. - Gli 00. riferisco~o su una serie di 100 casi i11 cui la narcosi rettale avertinica fu usata colle seguenti indicazioni: 1) Nelle operazioni sul capo é sul collo, nelle quali l a narcosi p~r inalazione è incomocla per ] 'operatore (le operazioni del g·enere più leggere furono però eseguite in anestesia locale). 2) Nelle operazioni s11l torace, addome e arto superiore, qu.ando la esistenza di processi catarr ali del polmo·n e controindicava la narcosi eterea. 3) Nei pazienti pusillanimi, che reclaman o di essere addormentati senza accorgersene. Circa l 'età dei pazienti, il limite mini1110 fu di 2 anni e mezzo, e il massimo di 70 anni. La quantità di avertina usata (propor1ionale al peso del


~==.

---1-J UG

-

..

corpo) variò d a un mini1no d i gr. 1,4 a un n1assimo di gr. 8. In tutti i casi fu praticato dopo 1'operazio11e il controllo d elle condizioni del r e11e (ricerca dell 'albu111i11a) e del fegato (ricerca della urobili11a); si co t1stalò al bu1ninuria lieYe e passeggera solo in 3 casi. La narcosi avertinica è una n arcosi basale, nel se11so cl1e di r egola, non essendo• mollo profonda, richied e l 'u so s upplen1entare di altro i11ezzo .anestetico; nella centuria d ei casi riferili d agli 00. questa n ecessità si ina11ifestò 11ell '80 % dei casi; ina fu possibile praticare sen za anes tesia supplen~e11tare a11ch e inlervenli di notevole importa11za, c1ua li cra11iec lomie, nefrecl.01nie. resezioni del si1npalico cerYicale, OJJerazioni sullo stomaco ... Special111enle preziosa si din1ostrò la narcosi aYerlinica nelle operazioni s ulle cavità accessorie dell a faccia: furono operati senza altra a11eslesia 2 casi cli palatosch isi, una sinu site fro11Lale, un a 11gio·111a lonsi1lare, ecc. In 2 casi l 'azion e della averlin a si di1nostrò eccessi va e richiese iniezioni E- Li1nol a11ti per la respir azione e p er la ~ircol azio r1 e. G li 00. ei a q u est a pri11la serie di casi riportano l 'i11111ressio·n e che la n arcosi aver tinica possa rapprese11tare un pregevole acquisto per la chirurgia , l)Ur no11 11asco11dendosi ch e la lor o esperienza è troppo scar sa p er per1nettcre di formulare 11n giudizio cl efi11itivo.

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lL POLICLI NI CO

Sulla cura operatoria delle fratture della rotula. DoLL. N. Bosì\111~. - L 'O. pensa che l a sutura J11eLallica co111e 'ien e a bitual111enle praticata per la frattura della rotula non dia r isultati così buoni come la t:ulura fibroperiost ea, e illustra 10 casi così operati dal prof. Pieri; il caso più antico d ata cla a11ni, il p iù r ecente da 2 inesi. Di questi 10 pazienti 7 h anno avuto un risul ta lo ot li1110, in quanto ~ i~ovimenti di flessione del g'i11occ hio h an110 r ag·giunto la i1or111ale es lensio11e, uno (l ' ullin10 operato) h a ora e cursioni di ci rea 50 gradi ma l 'a1npiezz.a cli esse è cer La1n ente .desti11ala ad aun1e11 tare. In 2 pazie11li i ris ultati l asciano a desiderare: uno, in, cui si era trattato di fraltur.a esposta infet ta con esito in artrosinovitc purulenta, h a ora an chilosi d el ginocch io reLLili11ca ; sul secondo, in cui oltre l a frattur a della rotul a si er a Yerifica la rottura dei legamenti crociali, i 1novin1enti sono abbastanza estesi ma dolorosi p er lo stabilirsi di una artrite deforma11 te. ComplessiYamente ~ risultali si possono dunque definire soddisfacenti. Circa la tecnica, al 3° o 4° g iorno dal trauma i11 rachianc t esia fu pra ticata sulla faccia anteriore del g·i11occhio u 11 'a111pia incision e curvili11ea a concavità sup eriore che giunge in b asso al punto medio del tendine rotu leo. Sollevarn ento del len1bo c utaneo fino a scoprire il focolaio di Iratlttrn. Detersione dell 'arlicolazio11e dai coaguli. Ravvicina111e11lo dei fram111e11ti e su tura del loro rivestin1enlo \fii.br operios teo oon oa tgu1J (sutt1ra. ancl1e delle eventt1ali lacerazioni dei legam enl1 alariì ... ul11ra clc>l so l lort1ta11eo e della pelle. L'arto es te o viene posto i11 doccia m etallica. Al 15° giorno si rimuoY0110 i punti ; al 20° giorno si iniziano cauti r110Yin1enti passiYi <lcl ginocchio; al 30° giorno i inizia la denn1bulazione. Il Seg ref nrio: do l t. G. LocATELLI.

Società Italiana Fascista di studi scientifici sulla tubercolosi (Sezione di Roma). Seduta del 26 giugno 1931.

Presidente: on. prof. EUGENIO MORELLI. Indicazioni , tecnica e risultati delle pueumolisi con piombaggio nella tubercolosi polmonare.

Prof. MANFREDO AscoLI. - L 'O. riferisce la storia clinica di 7 m alati ricovera li i1ell 'Istituto Benito Mussolini nei quali furono praticati in Lutti 8 operazioni di pneumolisi extrapleurica con piom lJaggio di paraffina (in un caso piombag·gio l)ilateral e). Si trattava in generale di caverne fibro se apicali e sottoclaYeari o di 1ohi1e ad evol uzion e cr o11ica - , cli infiltrazioni ~i.apicali bilaterali n on ·s:uscetlibili per sinfisi pleurica di una cura pneumotoracica. Discute la tecnica ch e varia i1ei sing·oli casi (in alcuni si u sò tl taglio anteriore anzich è p osteriore) e i risul ta t~ clinici. Una m alata operata di piombaggio bilaterale d eced ette per la formazione di u1t piccolo pneumotor ace spo11taneo dopo il secondo intervento per 1' insorgen za di una broncopleurite basilare - g li altri ebbero un discreto miglior amento tardivo nel le condizioni generali e locali. 'futtavia si deve rilevare che in 4 casi si osservarono subilo dopo l 'intervento .una diffusione del processo specifi co verso le regioni inferiori del p ol111011e dallo stesso lato o dal lato opposto a tipo bronco p11eumonico tubulare - da probabile aspirazione di materiale caseoso ciò che portò a un aggravarr1ento temporaneo delle condizioni fisiche . Tale spiacevole complican za lJOtrà forse eYitarsi n el fuluro n1ecliante una scelta piii ncc11rata d ei casi, e uno studio particolare della posizione p os t-operatoria del p aziente nei si11goli casi. L 'intervento va quindi riserva lo a quei casi in c·ui la toracoplastica no11 è indicata p er chè la lesione è limitata oppure non è effettuabile per le co11dizioni del polmone controlater.ale. ~1onELLI.

- Si compiace con, l 'oratore sopratutto per l 'assor iazion e sistem atica della fr enico-exer esi al pio1nbaggio con paraffina. Entra poi nella discussione tecnica d ell 'intervento suggerendo l 'idea di prova re in qualch e caso l 'azione compressiva di un palloncino di gomn1a rigonfio d 'aria introdotto nello spazio sottopleurico in corrispondenza delle lesioni d el parenchima p olmonare. In tal ~odo la compressione sulla caverna sarebbe grad uabile e men o br11tale di quanto non sia un blocco di paraf~ina cl1e p11 ò provocare 1a pre1nitura dei focol ai e l a l)ropagazionc d ei processi tubercolari ver so le r egjo11i inferiori. Consiglia l'us~ della sedia opera toria cli Redael1i che permette a1 J11alati di respirare regolarmente durante l 'operazione, e il tag lio p osteriore per evitar e i grossi vasi san guigni e allontanarsi d al cuore. AscoLI ~fANFREno . -

Prencle alto delle osservazioni del Prof. ~Iorel li aggiung·e ch e il piombag gio ant eriore u sa to in q ualch e caso era stato scelto allo sco1Jo di po ter corn primere le caverne a pareti mol to rig id e co11tro U piano resistente p osteriore scapolo-verlelJralc.


[A~:\'o

XXVIII,

~Ul\i.

3 J

SEZIONE PRATIC.\.

Frenico-exeresi e riflesso oculo-cardiaco. A. BoN~DIF.8 . - Ha esaminato 54 operati di frenico-exer esi r icer ca rtelo le alterazio11i del riflesso oculo-cardiaco prima e dopo l 'interven lo. Allo scopo di ricavare un dato i11dire llo sulla questione dibattuta dell 'eventt1ale azione terapeutica della frenico-exer esi attraverso le st1e an.as tomosi con il simpatico cervicale. Il rj sultato è tutto nega Livo: per cui l 'oratore ritiene che il con1une atto op er a torio de1lo strappamento del nervo frenico no~ interessa il simpatico nè i s11oi gangli, nè il tro11co principale in modo così sensibile d a provocare modificazioni del riflesso oculo-cardiaco.

1±07 •

a~eYole .l 'inlerpre tazion c p a togenica clell e r eazio-

ni ,p 1e:ur1che (dolore, feJ)bre, clispnea, pleurite sierof1br1n nsa, empie1n a) osservate i1ell u m ag·gior~nz.a. ~ egl .i ir1fern1i cl OJ)O ]e i11iezioni cI1dopleur1che d1 olio ed erro11ean1ente attribuile finora al gomenolo. P~ù ar~110 invece r iesce e.li interpre tare il m eccanismo delle perforazioni polmonari ch e co1nplicano abbas lanza di frequente l 'oleotorace. Con gr and e probabilità uno dei principali faltori che favoriscono 1'insorgenza di qt1esta grave complicazione, è rappresentato dalle alterazioni della elasticità polmona r e co11seculiYa al processo di pachipleurite irregol armente dis tribuito sul polmone; a ciò si agg iunge il danno del trauma MoRELLI. - Consente con l 'Oratore. Ricorda la ispiratorio U quale, altraYerso l 'olio contenuto proposla di Lusena di sezionare il simpatico cernel cavo pleurico, si trasmette in tutta la su a vicale, la quale cosa non ha trovato però ancora dannosa intensità al poi n1one coll.assa lo. Avviene una pratica attuazione. cosl ch e m entre alcune zone p olmon ari fissate da aderenze e bloccate dalle masse connettivali non possono dilatarsi, altre parti, n1eno alterate nelPatogenesi degli incidenti da oleotorace. la loro elasticità, sul)iscono nei m ovime11ti reL uzzATTo-FEGIZ · L 'O. prendendo lo spunto sp ir at ori una dist e11 io11e esagerata e finiscono dalle numerose os ervazioni clinicl1e pubblicate con il lacerar si . ì\a tura ln1ente ques ta evenienza è i1!- questi ullimi anni sull 'ol eotorace, dalle quali m agg·jortnente favorila d alle gr aYi alterazioni delrisulta la relativa frerru er1za cli con1pl icazioni ed la. elas licilà polmonare cl1e sono leg·a Le alla preincide11Li a piogenesi non sempre be n d efinita, er1za 11el polmone di focolai specifici o cli escalegati a t ale metocl,o cl i cura , riJerisce sopra ri- . vazioui s0Ltop·l euricl1e. ~resenta qualche prepacercl1e intraprese sui co11igli allo copo di stu- r a lo jstologico. diare le reazioni cl1e i manifes•ta110 in seguito alla introòuzione di olio di oliva e· d i paraffina l\il EN DES . Ha pure p eri1nentato qualche anno nel caYo pleurico. Ha o serYato con s tan Lemente fa la lerapia oleotoracica, opratutlo in casi di · 1a co1nparsa di infian1111azioni p1u eriche precoci p11e un10Lorace si11fisarj o. Ha p erò avulo r eazioni ed abbas lanza violen.Lc, caratterizzate d a essudapleuricl1c molest e cl1e l o clis uasero clal con Linuazione fibrinosa .~ui fa seg·l1ito un processo cli orre i1el metodo. Afier1na che an che in Francia è ganizzazione conn ettivale ad andan1ento rapido. diminuito 1'en tusiasm o i)er t ale tera1)eu tica. Si formano così òe1 le aderen ze fibrose ed una ganga di connettivo irregolar111e11te clis lrib·u ita ~[O RELLI. È ancora co11trario a ll 'olealor ace. sulla uperficie polmonare, le quali bloccano il polmo11e collassato contro il meòj a tino. Istolo- co111e lo è stalo n el passato. A proposilo d ella comunicazion e del collega Luzza tto, r icorda u11a cog icamente si nota un i)r O<'eso dj p achipleurite 111u11~caz ione di Binda il quale i11troduceva olio abba s ta11za precoce . al disopra d 01l a pleura fornella caYità pleurica di co11ig·lio allo sco1)0 di ot temen Le ispessita, le masse di fibrina , intimamente cornmist e a gocc iolir1e di olio, si organiz- te11ere pleuriti. Una delle più g·randi con1pljcazio11i dell'oleozano rapidamente, d ando origine ad u11 tess·u to torace è indubbian1cnte la p erforazione del pola struttura .areolare ch e ricorda i l tessuto grasmon e, da prob abile r o LLur a di ad er enze ver so il soso e 11el quale è evid en Le una forte n eoformap ar c11cl1in1a polmon ar e. Il paradosso si è ch e zione di vasi. L 'olio i11troclolto n el caYo pleurico l 'ol co tor ace venne appunto con sigliato in cas i di ha inollre l a tend en za a<l infjltrarsi al disotto p erfor azioni i1ella sp ern11za ch e l 'olio ve11isse a della pleura m edias llnjca , d iffoncl enclosi talvolchiuder e la fistola p oln1onare. 111 r ealtà ciò n on ta al cavo pleuriC'O d el lato opJ)Os to . Quesu ccede; anzi si possono aver e gravissir11i incon sta osservazione troYa Jlerfetta corri spondenza in quan to è stato notalo dal Cardi: in rlue infermi venienti per l 'ino11dazio11e delle vie bron c hiali per oper a dell 'olio introdolto 11ella cavilà pleurica. n ei quali l 'olio introclotlo 11el vaso pleurico aveva da.Lo origine a dei p araffinomi inecliastinici. Il L 'oleolorace da un la lo non d etern1i11a u1l con 1ple lo coll asso del p olmon e e d ell 'al tr o in1pedisce riassorbim ento dell 'olio avvien e in gr an parte attraYer &o i Yasi li11fa Lici pol1nonari rlei quali molti la au:iri o-ione della fis tola . tessa. T~o,·a einter es anle Je r icer ch e d ell 'O. e pen sa appaio110 nel Je sezion i color a le con Sudan III rich e il Lra porto delle goccioline di o lio sul tessuto pieni di olio. Quà e Jà i notan o an ch e dei vasi pol111onare p ossa avvenire p er m ezzo cli piccole venosi nel cui lum e si ri conoscqno d elle g·occioembolie oleose nel picco lo circolo, tl n zicl1è per li1tc di olio. passag·gio diretto. L 'O. dopo aver ricordato le r icerch e di Waitz il <JUale iniettando l 'olio puro senza ag·giunta d i Lu zi.\TTO-FEGJZ. i rip ro11tetle di approfo11gon1en0Jo osservò co. lantemente re nzioni pleuridire Je r icer ch e .~pecie nei r ig uardi d ell 'i11lerprech e violenti negli ani1nali da esp eri111e11to, è di tazione p atogenica d ella 1Jerlor azio11c Jlol111onare avYiso cl1e in base ai ri ulta li di qu es te esperienze sia errato considerare 1'olio come sos tanza indif- ch e in base alle esperie11ze S\ ol Le 11011 pu ò esser enunciat a ch e in forn1a ipo letica . ferente Yer so là pleura. In realtà tanto l 'olio di Rispo11de al prof. i\1endcs ch e i11 Fra 11cia, Ki.iss oliva che quello di p ar affina sono dotati di un uno dci più fer venti fautori dell 'oleolorace, n e notevole potere flogogeno di ironte alla. sierosa pleurica. Tali osservazioni r en<lo110 relativamente 11a r ece11le1nente allar ga lo le indicazioni nel cam -


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14 08.

IL POLICLINICO

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XXXVIII, NuM. 38]

po d ell a tuber colosi polmonare, propon endo e attuando L1oleotor ace fortemente compressivo.

ine manifest azioni llnicamente r adiologiche della ~isi evolutiva dell 'ad ulto . '

Sopra una ventina di casi di infiltrati di Assmann.

Anatomia patologica e patogenesi degli infiltrati di Assmann.

R BB1os 1. - l\j eyora brcYemen te l 'orjgine e lo viluppo della «n11ova dotlri11an su Il 'inizio della tisi polmonare dell 'adulto rapportandola alle rece11ti osservazioni clinico-radiologiche delle for1ne essuda tive in ispecie, de]} 'infiltrato precoce. CoJla dimostrazione di una ventina di radiografie scelte fra quelle di pazienti ricoverati in quest 'uJ Limo anno nell 1l stituto Benito Mussolini, e con la relazione clinica dei casi ch e vi si riferi scono, vuol far rilevare come l 'I. R. costituisca realmente una forma clinica-radiologica be11 d~fferenzial e, il cui rilievo è di grande importanza ai fini. d ella diagnosi precoce costituendo essa m ollo frequenteme11te l 1inizio clinico di tisi a rapid a evoluzione. · La sua p atogenesi non essendo an cora chiarita il 1\. propone cl1e invece di J. P. si debba più propriar11ente p arlar e di essud ativo. l 1LTSSE

l\1oRELLI E. - ,S i preoccupa d el fatto che gli eccessi vi entusiasmi per la c. d. nuova dottrina dell 'I. R ., dimint1iscano il valore della semeiotica apicale 1)er la diagnosi precoce d ella tuber colosi; n on è del parer e eh.e la grande maggioranza delle i11filtrazioni apica l~ tendo~o alla gu arigione spo11Lanea e non abbiano alcuna importanza per la origine della tisi nell 'adulto. Accenna alla diffiço ltà .anatomica di definire l 'apice e contes ta l 'idea che ai vecchi clinici sia sfugg~to il valore d iagnostico delle regioni sottoclaveari nonchè l a frec ruenLe localizzazione d~lla tubercolosi essulialiva i11 Lali zone. In ogni caso, pur riconoscendo I a p or tata pratica e scien:ti~ca d ei nuovi cont.rib11 li , p ecie radiologici, consiglia prudenza n el g'iudizio. s tanle la relativa scar sità delle osservazioui clit1ich e e la quasi assoluta mancanz.a di d a ti anatomici. No11 se1npre l 'I. Pr. evolve ver so la colliquazior1e e l a caYerna ma spesso esso si assorbe o lascia come reliq·u ato cicatrici o muschi calcarei. Nort gli sembra giustificato quindi il termine di « i11filtrato m aligno » usato da alcuni autori mo<lerni . TV( ENDES. -

I

Accenna ai r apporti eventuali tra I. Pr. ed epituber colosi sostenute da varie fonti. Egli sostiene che occorre invece tener distinte le 2 affezioni poich è le caratteristich e morfologich e-r adiologiche sono diverse ed è costante il riassorbi1nento del focolaio di epituber colosi. Cita il caso di un ba1nbino tut t 'or a in osservazione ch e accanto a una adeno patia tra ch eo-bronchiale estesa presenta u11 infiltr.ato iniziale sottoclaveare a si11islra. MO NACO.

-

RAs1:nos1. - A1nmette che una parte degli I . Pr. abl)iano u11a evoluzione benigna, com e è dimos tralo da qualche caso personale; che 1nolti nltr i invece e sopratutto g·li « infiltrati figli » abbic1 no u11a e,·oluzione rapida. maligna ulcera tiva ed esigano u11 pronto intervento collassoterapico quando que lo è attuabile. È segu ace d elle idee di A.s111ann-Redeker circa l a grande importanza diagno .. lica di questi infiltrati che spesso sono le pri-

A. Ol\conE1-Zott1 N1. - Ricorda la grande scarsità delle osservazioni genuine tutt 'ora segnalate, tra cui tipiche quelle di Rudlich e Reisman e Rubins tain e Pozarysky. Egli ha raccolto 2 casi al tavolo a11atomico dei quali il primo, radiologicamente tipico, era rappresentato da un grosso nodo (cilieg ia) di pneumonile caseosa situato nel terzo inferiore-posteriore del lobo superiore destro, circo~dato d a una capsula connettivale e da 4 o 5 nodetti caseosi d ello s tesso Lipo . Nessuna alterazione dei vasi linfatici verso l 'ilo, dove si trovano due piccoli gangli calcificati. Anche le vie bronchiali n1edie e piccole del lobo superior e sovratante al focolaio erano in Legr e. All 'apice si notavan o 11 UID:erosi 11ocl uli miliarici formati istologicam ente d a tubercoli fibro si , d i antica d ata, a sede p erivascolare. A sinis tra un 'infiltrazione recen te dell'apice con caveru11la in formazione. Qu est 'ultima aveva d a lo origine ad un 'emottisi morta]e. La 1esione apicale destra risaliva a 2 anni prima quando l 'a. era stato ricoverato al Sar1alorio Cesare Battisti e curato p er qualch e mese co11 pneumotorace terap~11tico, poi abbandonato dal paziente. Il caso va quind~ interpretato come infiltrato sottoclaveare tardivo, simile a quello descrit to dal Pagel . Il secondo caso er a dato da un quadro clir1ico di t isi galoppante della pubertà (paziente deceduto per una for1na di bron cop olmonite acuta tubercolar e disseminata) a c ui corrispondeva anatomicamente un focolaio caseoso del lobo superiore destro già colliquato e trasformato in una cavernola precoce, distante circa 3 cm. d·all 'apice e sormontato d a un alto n oto rotondo fibro-osseoso ~ncap sl1lato (pisello) a diretto contatto con la pare Le s.lessa della caver11a . Più in basso n el lobo inferiore e medio, focolai recenti di broncopolmonite caseosa confluenti in forma p seudolobare. Alla b ase del lobo sotto la pleura: un te:rzo nodo,. piriforme calcificato. All 'ilo una ghiandol,a. fibro-caseosa, nre ssun gan glio calcarico. Is tologicamente si osserva a ttorno al nodo subapicale e alla caverna precoce qualche tuberculo produttivo di data ar1tica ma qualcuno ancora in fase attiva. Vie bro11chiali e vasi san guigni r elativamente integri . L 'O. interpret a il nodetto calcificato sottopleurico cori focolaio primario di K iiss il nodo incapsulato incompleto come reinfetto di PuhlAsch off; la cavernula era d erivata dal rammollim ento d1 un infiltrato di frammento caseoso in diretta dipendenza delle lesioni apicali sovrastanti. Sulla p atogenesi non si pronuncia nè può pro~u~ci.arsi ancora, in modo definitivo. Pensa tuttavia an che in base alla propria esperienza che non si n u n ica per tutti i casi, m a che possa verificarsi ora una genesi apicale, ora una origine indipendenti dall 'apice per rienfezione esogena o endogen a da focolaio extr apolmonari . Presr.rtla e illustra le rfirliografie, i p ezzi anato1nici e i preparati istologici .

Il Seg retario: A.

0MODE1-ZoRINI.


[ANNO XXVIII, NuM. 38]

SEZIONE PRATICA

RIVISTE SINTETICHE ISTITUTO Dl RADIOLOGIA E TERAPIA FISICA DEJJ .A R. UNIVERSIT À DI PERUGIA

diretto dal prof.

EUGENIO

MILANI.

Lesioni da elettricità

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s1?1orzate, e qui_ndi tali da permettere una mag- . g1ore utilizzazione di intensità. Vedre•m o in seguito ch e sostituendo lo scaricatore con un triodo, si è poi riusciti ad ottenere dell e onde completamente ritenute. Le correnti di alta frequenza circolanti nel so-

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(con speciale riguardo alle lesi"ni prodotte da apparecehl elettromedicali). Prof. BnuNo Bm.1.uccr, aiuto. (Continuazione; ved.i num. prec. ).

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~ corr enti ad alta frequenza, introdotte in terapia d~l D '.!\Tsonval, sono strettamente e-0nnesse

per il loro principio teorico, alle correnti statich~ indotte del ~lor to11 , oome più sopra abbiamo visto . Fu il. D ' ~~so 1nval infatti che nel 1888 scoprì ch e la ecc1tab1l1tà musoo1are diminuisce oon l 'aun1entare del numero delle eccitazioni nella unità di tempo, di modo · eh~ posso~o riuscire innocue per I 'uomo d elle correnti di una tensione ed intensità ·tale da riuscire sicurament e mortali se si trattasse di correnti alternate a bassa frequenza . In pratica però esistevano grandi difficoltà per ottenere quel grandissimo numero di interruzioni della corrente, n ecessario per il passaggio delle correnti indotte di Morton senza effelt-O di oontrazio~e muscolare. La sol uzion e di questo problema fu troYata dall 'i11gegnere americano Tesla, ~l qual e, aggiungenclo una spirale d~ self-induzione (solenoide) al disp-0silivo analogo a quello usa·~o per ol tenere le corre11ti di Morton, riuscì ad atte.nere d elle co1rre11ti interrotte coct1 una freque11z a elevatissima di l111 milione per secondo· e più. Il D 'ArsonvaÌ modificò ancora I 'apparecchio idealo dal Tesla riunendo, mediante un, solenoide, le armatur~ esterne dei due condensatori. Le correnti di alt a frequenza sono dunque prodo~te dalla scarica di condensatori attraverso un circuito chiamato oscillante. Qu esto circuito oscillante è quindi essenzialmente composto d! due conden sat ori ch e si carica1101 per mezzo di u11a sorgente di elettricità ad alta ten sione e ch e si scaricano in una self o solenoide di scarsa resistenza, per mezzo di uno scaricatore. La figura 1 rappresenta lo schema del circuito oscillante, quale fu ideato dal D 'Arsonval . Per la carica dei condensatori ogni sorgente di elettricità ad alto potenziale può servire. Però la macchi na elettrositatica dà un rendim en lo assai scarso, ed è preferibile ricorrerè al1'uso di bobine di Rumkorff, o di trasformatori su corrente alternata. I conden satori si scaricano appenrl la loro carica è diYenuta superiore alla resistenza del circuito, e la • carica è oscillante a condizione che ]a re i tenza del circuito sia debole. Di qui l 'importanza dello scaricatore: la scintilla che avvien e jnfal ti fra le superfici dello scaricator e chiude aulomaticam ente il rirct1ito di scarica allorchè il port.enziale dei conden atorj è divenu to superiore alla resistenza. I tantaneamente rlopo il passaggio della scintill a il circuito si trova d i nuovo aperto, ed u11a nuoYa scintilla può aYYenire, ~ così di _eguito, con la cadenza delle fasi della corrente altern<1ta, ch e per inezzo del tra forn1ator e, carica i. co11den satori. Le onde prodolte in questo circu~to oscillante sono. rapidam ente sn1orzate, per ch è l a ci11tilla offre una grande re iste1tza n el circuito. Modificando gli scaricatori, e cioè aurr1en.~andone la superficie di scintillazione, si sono ottenute onde 1nolto meno

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lenoide sono state utilizzaite in vari 1nodi per uso medico; precisamente Je applicazioni possono essere di due tipi: di quantità e di tensione.

Le applicazioni di quantità so·n o v.arie, ma però h anno tubte le caratteristich e di un potenziale non molito elevatQ, e di una considerevole intensità. Una fra esse è l a applicazione diret ta , in cu i il circuito di l1tilizzazione è preso direttamente ai due capi del solenoide su cui si scaricano i condensatori, ed è fatto attraversare il corpo del n1alato, utilizzando elettrod! ordinari. La regolazione della corrente ~n ques!o caso si ottiene graduando il numero di spire del solen oide introdotte in par allelo con l 'ammalato; prendendo la corrente ai due estremi del solenoide si ottiene il massi1no effetto, mentre l'effetto diminujsce prendendo la corrente ad un eslren10 del solenoide e ad una spira intermedia. Ques~o metodo di utilizzazione della corrente ad alta frequenza rappresenta il principio del 111etodo diatermico; Yedremo infatti che gli apparecchi di <liatermia sono costruiti su q uesto i>rincipi~, solo presentando mo.<lificaz io~i cogtruttive specialmente per quanto riguarda il circuito lli utilizzazione nel malalo . Un secondo metodo di applicazione di quantità, m a indirPlto, è dal.o dalla gabbia del D '1\.rsonval . Il 1nelodo con siste in questo: che il piccolo M>lenoide in cui avvengono le scariche elettriche osciJlatorie dei condensatori è sostituito da un grCtndi sin10 solenoide disposto verticalmente, i11 cui l 'ammalato può stare in piedi o seduto. Il paziente pur essendo completamente isolato dalla spira]~ di self, si carica per induzione di correnti di al ta frequenza (autocondul ione,, il che può es ..


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IL POLICLINICO

sere dim,ostrato dal fatte che una lampadina elettrica, tenuta fra l~ mani del paziente, si accende durante il funzion~enio dell'apparecchio. Un terzo metodo cli applicazione diretta di quant~tà è da1 t o clal :metqdo di condensazione. In esso il n1alato viene fatto dis.tendere su di un letto for1r1atq, da un piano m,etallico su cui trovasi UD, materasso isolant~. pian,o metallico del letto è messo in co1municaz~one con uno degli estremi del piccolo sol~noide, m,entre il malato è in comunicazione con, l 'a,ltro estremo del oolenoide Q con unai delle sp~re intermedie. Il coq>o d~l malatQ ' viene qu~di a, cq,s tituire una delle due arm,ature di un, co,n densatore; l 'altra armatura è costitu~ta dal piano metallico del letto, ed il materasso isolante cootituisce il dielettrico· del condensatore. Questa è la ragiol'l;e per cui tale metodo di applicazione va sotto il nome di condensazione ..

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Le applicazioni di tensione (potenziale molto elevato, intensità debole) vengono eseguite in ger1ere mediante un apparecchio at1to ad aumentare la tensione ciroqlante n,~l piccqlo solenoide. Questo apparecchio è il r~so1natore d~ Oudin, composto di un lungo soleno~de, di cui la parte inferiore è conD,essa alle armature esterne dei due condensatori, an,alogamente al picCQlo solenoide del D' Arsonval, inen-tre la, parte superioll'e, più lunga del1'inferiore, term,ina con un capo libero. Durante il funzionamento dell 'apparecchio le correnti oscillanti che circol ano nella porzione inferiore del solenoide provocano, per f~nomeni di induzione e risonanza elettrica, una corrente di alta frequenza e di alta tensione, che viene raccolta alla esit remità superiore del solenoide. Invece del risonatore di Oud~n può essere usato il trasformatore di Tesla, in cui i due circuiti del solenoide sono1 separati elettricamente fra loro, in modo analogQ ai comuni trasformatori. In questo tipo di trasformatore di Tesla ~l polo inferiore del secondario è messo ~ terra, men.tre il polo superiore è utilizzatq per la racCQlta della corrente ad alt.a tensio11e ~ (ld alta frequenza. Questa corren1te può essere applicata al corpo del paziente sotto forma di effluvio o di scintillazione, .a seconda che I 'elettrodo è pii1 o me~o vicino alla superficie cutanea del paziente. Molto usati a questo scopo sono gli elettrodi di Mac I11tyre (elettrodi condensatori formati da tubi od ampolle di vetro in cui è stato fatto ii vuoto), dai quali si ottengono scintille frequentissime e molto efficaci. 1

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La diatermia non è dunque che una applicazione di quantità d~lle corren,ti di alta frequenza che circolano nel piccolo solenoide del D'Arsonval, ed h a questo nome a causa dell 'effetto termico ch e le correnti elettriche ad alta frequenza producono' attraversando ! tessuti. Gli apparecchi di diaterm~a so·n 9 .costituiti in genere di un trasformatore statico mQnofase (immerso, o no in olio, m a se1npre rigorosamente isolato fra primario e secqndario) destinato li trasformare la eorre11 Le alternata stradale a bassa tensione in oorrerl!te allernata ad alta tensione. La corrente stradale vien e immessa i1el primario del trasformato re direttamente senza resistenze intermedie; l 'i11tcnsità ch e circola nel primario, a circuito secondario aperto, è miniID,a a causa della forza controcleltromo trice che subito si sviluppa e che te11de ad annullare la corrente pri1naria (vedi capit-010 precedente sui trasformatori per raggi X). La corren te fornita dal secondario del trasformatore h a di solito un potenziale di circa 2000 volta,

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XXXVIII, NuM. 38]

e viene iin1)1essa ir1 un circuito di eccitazione costituito da uno o due condensatori, da una selfind uzione e da uno spinterometro nel quale si generano le correnti di alta frequenza per mezzo del freque11tissimo scoccare delle scintille. Lo spinterometro gener almente u sato negli apparecchi da diater1nia è del tipo ~ scintilla smorzata, e consta principal1nente di due dischi metallici (in genere di tungsteno od altro metallo' di difficile fu sibilità} a faccie rigorosamente par.allele, dischi ter1uti fra lqro a distanza di circa un decimo di millimetro, fra i quali scoccano le sci11tille. Fir10. a questo punto l 'apparecchio per diatermia è completamente eguale al dispositivo u sato dal D'_i\.rso11val per le ap.p licazioni di quantità delle corren.ti ad alta freq11e11za. Ma m,entre in questo il circuito di ti Lilizzazione è derivato direttamente ai capi del solenoide, negli apparecchi per diatermia il c~rcuito di UJ~ilizzazione è completamente separato dal circuito del solenoide e dei condensatori. ~recisamente in, vici11anza del sole11oide primario è situato un solenoide secondario, che riceve per induzione le stesse oscill azioni del solenoide primario, e che, mu11ilo di un apparecchio di misura (amperometro ~ filo caldo) rappresenta il circuito del paziente. Questi è dunque co,m pletamente indip.ertdente dalla corren·~e ad alta tension,e prodott a dal trasformatore, coir rente che circola solo nello1 spintero.r11e.tro, nel oondensatore e nel solenoide primario. Questo do·p pio circuito si è reso necessario per evitare la possibilità ch e po tesse giungere al paziente la p ericolosissima corrente ad alta tensione fornita dal trasforrr1atore. L 'avv1.c inamento Q l 'allontanamento del circuito secondario, chiamato a11che circuito del paziente, dal circuito primario, cli~ rappresenta il piccolo solenoide del D 'Arsonval, provoca un aun1ento od una diminuzione dell 'intensità di corrente ad alta fre.que11za che circola nel circuito secondario o del pazie11te. Ques.to è il metodo di r egolazione in u so oggi nella massima parte degli apparecchi. In alcuni tipi di apparecchi (Veifa, Medizinische Tecnisch e Company, Rein~ger Gebbert e Schall), oltre ai dl1e circuiti già rico,r dati, esiste anche u11 terzo c~rc uito, simile a quello. del paziente, e completamente indip~ndente dagli altri due. Questo terzo circu1to (vedi figura 2) consiste i11 una self simile a quella del circuito secondario, i cui capi soin o chiusi attraverso una 01 più lampade ad incandescenza. Questa self è dis,p osta in modo che essa viene automatica~ente a trovarsi vicina al circuito primario quando il circuito secondario ne è lontano, e viceversa. Ciò si è ottenuto disponendo la self del paziente e quella di scarica sullo &tesso asse girevole in m odo che necessariam ente una delle due self suddette deve trovarsi sempre in vicina11za delJa self pri1naria. Questo dispositivo ha 10 1 scoip o di assorbire nelle lamp,a de arl incandesce11za la energia ad alta frequenza che si produce nel circuito primario, allo·r chè questa n0n può essere as~orbita dal circuito secondario perch è aperto od allontanato· eccessivamente. Si evita con tale dispositivo il for. tissimo riscaldamento dei condensatori, dello spin. terometro e. dei conduttori ' ri scaldamento che si verifica quando l'energia ad alta frequenza prodotta nel primario, no11 viene assorbita ed utiJizzata cla alit ri circuiti. Vedremo· in seguito che tale dispositiYo rappresenta anche un notevole roeffice11le d~ sicurezza. Gli apparecchi di dialermia, costruiti nel modo sopra de l lo, 1)rod ucono delle oscill~ioni smorz~­ te, sebbene incon1plelan1ente. A ciò è da attr11

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SEZIONE PRATICA

))tl~si la sens~z ione faradica che spesso si ha con

t ali ap,p arecch1 . I costruttori si sono quindi dedicali alla costruzione di npparecch i diatermici atti a fornire onde completa1nente ritenute. Uno di q~es li apparecr~i è rappresentato dall 'apparecchio S1mon, .poco diffuso ed usato, in cui, nel luogo dello sp1nter<)metro, trovasi l 'arco di Poulsen ch e i111peòisce lo smorzamento dei treni d'onda. ~fa la

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il pote11ziaJe della placca tenda ad aumentare in seguito all 'aumento della corren te filamento-placca . C:Onl~emporaneamente allora il potenziale della gngl1a tende a diminuire, il che porta per conseguenza un abba sa1ner1Lo del potenziale di placca. Ma abh~ssa1~d~si Il potenziale di placca, cresce quello cli gr1gl1a, e ciò produce di nuovo un aumento del potenziale di placca. Così di seguito

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Fi9. 3 miglior 5oluzione di apparecchi ad onde completamente riit enute è d~ta dalla utilizzazione delle lampade triodi, come produttrici di oscillazioni, analogamente a quanto si fa in radiotelegr afia ~ radiotelefonia. LI:> sch ema teorico di un oscillatore a lampade è il se.guente (vedi figura 3J : E rappresenta la sorgente di energia elettrica n ecessaria p~r portare alla temperatura voluta il filamento del triodo. Questoj filamento F è riunito alla gr~glia G per mezzo di una self S, accoppiata in ser1so inverso, alla self 8 1 del circuito oscillante 8 1 C1 posto nel circuito di p,l acca; C rappresen1a un piccolo, condensato re, shun,~ato, da una resistenza R, destinato a determinare una posizione n ormalmenle n eg·ativa del potenziale di g r iglia; E 1 è la sor gente dell 'energia elettrica ch e determina il' potenziale iniz~ale di placca e che for nisce l 'energia al circuito oscillante ed al circuito di utilizzazione; S2 rappresenta la self di utilizzazione, accop1)iata per induzione alla self 8 1 del circuito oscillante, analogamen·t e agli apparecchi di diatermia con spintero·m etro. Il funzionam ento di questo circuiLo è molto semplice. Va innanzi tutto ricordato che le due self 8 ed 8 1 sono, accoppiate rispettivamen te in senso inverso, e perciò quando il potenziale della placca tende ad aumentare, quello della griglia tende a diminuire e così .inversamente. ' che Premesso questo, suppon]amo 1

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alter11aliYainente, ~n modo da ottenere oscillazi6ni freq11entissime nella corrente filamento-placca. La frequen za delle oscillazio,n i, che varia da mezzo milione a due m ilioni al secondo, è determinata dai valori della self 8 1 e del condensatore C1 del circuito di placca. In pratica le sorgent i di energia E (destinata alla accen sione del filamento) ed E 1 (destinata a produrre la co·r rente filam,ento-placca) sono costituite da trasformatori alimentati dalla corrente stradale alternata. La co.rrente secondai·ia da questi erogata, prima di essere immessa n ei circuiti di utilizzazione, viene raddrizzata e trasformata in oontinua per mezzo di un sistema di valvole e coin densatori, in m odo analogo a quanto abbiamo de llo a proposito dei trasformatori per raggi X . Nella p·r atica poi, allo scopo d~ otten er e m aggiori q uantità di corre11te circolanti nella self, ven gono accoppia te più lampade in parallelo fino a r aggi ungere l'intensità volt1ta. Il rendimento di questi appar ecchi è molto notevole, dato che essi forniscono1 onde completamente ritenute, a fr equenza elevAlissima, sebbene jl p oten ziale u sato sia m olto minore di quello che si h a con gli apparecchi ad onde smorzate. Questi apparecchi h anno anch e il vantaggio di un funzion am ento co111ple1~amen te silen zioso, privo del tutto d i sensazione far adica.


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I L POLICLINICO

Accennato, così rapidan1ente ai princìpi teorici in cui Yenga apportato, in modo uniforme e cor1e costruttivi degli apparecchi di alta frequenza , tinuo, u~ i1u1nero esuberante di calorie. Oltre a dei quali l a diatermia n on è ch e uno dei metodi que.Slti effe tti bio,l o·g ici dipendenti dal calore vi di applicazione oggi più usato in pratica (tanto sono poi de.!Ili effetti in cui bisogna am111et'tere ch e da 1nolti è st ato propoa~o di sostituire il nome oltre I 'azione calorifir..a diretta ed indiretta (att1~a: di cc diatermia » con q uello di « D 'Arsonvalizzaverso u11a m aggiore irrorazione sanguigna) anche zio·n e diatermica » o di « alt a frequenza diateruna azio11e diretta sdlle cellule e sui tessuti dc·lle mica » o di « alta frequenza intensiva ») dobbiam o oscillazi·.>ni di alta frec1uenza (aumento del t i1SSO ora occuparci deg·li effetti biologici delle correnti emoglobinico, del numero dei globuli rossi, azio11e di alta frequenz:i, ed infine delle lesioni che tali sed ativa sul sist e1na nervoso, miglioramento del correnti, e gli apparecchi ch e le producono, po,s trofismo, ~perattività ghiand-0lare e11docrina speso·n o provocare nell 'organj smo. cialmente tiro-ovarica·). ' L'azione biologica delle corren ti di alta frequenQuesti effettj biologici della diatermia costituiza è del tutlo diversa. da quella esercitat a dagli scono il i'ondamen~o delle applicazioni inediche altri tipi di corrente elettrica, perchè; appunto a della diatermia stessa, ~ giustificano l 'enorme svicausa delle frequent]ssime interruzioni, non pro... luppo preso in terapia fisica da tale agente. Ma ducono fenome11i sensoriali i1è fenoineni chimici gli effetti biologici suddetti presumono un fatto: nè cont ratture muscolari. ' Produco,n o invece dei' ch e la tem1>eratura prodo tta dalla corrente diafeno·m eni fisici di induzion e e di r apide variazio·n i Ler1nica non vada al di là di un certo. limite, ollre il quale, invece d~ effetli benefici, si produ00110 magn etich e ed ele ltriche; in caso di ap·p licazio·n e dire1ta, penetrand·o nell 'organismo·, si t rasforma- effetti lesivj a cau sa della coagulazione delle alLurnine celll1lari. Questi effet li lesivi da eccessivo no in calore i1ell 'inlerno dei tessuti da esse attraver sati (rlonde il n ome <li cl iatermia, o di termocalore 00110 quasi impo1ssibili a verificarsi in é1p · plicazioni estc~e eseguite con vasti <~leltr•)di (nal)enetrazione). Nelle applicazioni indirette di alta t uraln1e11 t.e se corretta1nent e applicai~i) ·111z1t l.ttto frequer1za (autocond uzio 1~e con la gabbia del D'Ar?Onv<tl ; co nctensazio·n e con il l e1t,~o condensatore) perchè il torrente circolatorio provvede ad allontan are d .1lla z.ona dia tcrmizza ta l 'eccessivo calore il malato è percor so, da correnti indotte di grande ·p rodotto dislribuendolo a tutto. J 'organismo·, ed frequenza e n otevole ir1tensità, e, come risultato, in secondo luogo· perch è 1 al di là di un certo risi ha un 11otevoliss.imo accelera111ento del m eitabo... scaldamento, &i producono nella zona diailermizlismo, che si lnanifesta su tutti gli OTga11i ed apzata dei cr ampi mu scolari flolorosi ch e costituiparai~i, con modificazjone della term -0genesi. Nelle applicazioni dirette (effl11Yio e scintillazione) si scono quasi un segn ale d 'allarrne. Gli effetti lesi"i da eccessivo calore e ria conseguente coaguh anno azioni più localizzate, e soprattutto manifeste n ell 'apparato vason1oto rio; specialmente nel- lazio11e delle alb11mine. sono invece ricercati ed la scintillazione, oltre fatti di Yasocostrizio11e e di u sati in Chirurgia, f\ scop o di distruzione di tessuti p atologici. vasodila·~az ione, si hanno effel ti locali n ecrotici e distruttivi sulle zon e cutanee colp-ite. dalle scin Tale applicazione ehirurgica della diatermia t.ilJ e. Ma l 'applicazione clir~Lta, ch e più interessa, (diate.rmocoagt1lazione) è oggi molto in Yoga, perperch è o,g gi p ii1 l1sat a, è l 'applicazione diatermica chè offr e gr a11di vJ 11taggi sul biSi~uri e sulla elettrocoagulazione. Sul bisturi offre il triplo vantagNella diatermia la azione biologica più manifesta è data dall 'elevazione della temperatura n ell 'ingio : 1) dell 'assen za di emorragie; 2) della steriLerno dei ~ess11ti ch e la corrente stessa attraversa . lizzazione dei tessuti; 3) ch e il distacco dei tessuti t")uest a variazi-0ne di temperatura dipende dal fat- coagulati è tardivo, e sen za emorragie (il ch e perto ch e l 'ele·ttricità si trasfoi'ma in calore n ell 'in- mette ad es. di praticare un a gastroen terostomia terno dei tessu li stessi. Però tale trasformazioir1e sen za aprire, durante l 'atlo· operativo, le cavità non segue esa~~amente la legge Joule per le se- gastrich e ed intestinali delle quali vengono solaguenti ragioni: 1) perch è la resis tenza del no tro mente coagulale le pareti nel punto ove dovrà 'erificarsi l 'an aston1osi) . Sulla ele1~trocoagulazione organismo è varia essencio rappresentata dalla . somma delle varie resistenze dei tessuti; 2) perchè offre il vantaggio· cii t1na spiccata azion e in profondità per cui è possibile, 00n adatta 1ecnica, la esiste un sistema circolatorio che tende a disperdere il caloire generato in lln dato punto; 3) per- coagulazione conte1npora11ea ed a tutto• spe:3sorech è esistono dei centri termoregolato;i-i; 4) perch è di gro sse i1::.ti·S~P. cli tess uti patologici, cosa i111po~­ la resisten za dei tessuti diminuisce col riscalda- sibile ad ottenersi prima dell 'uso della diatermia. Prirna di parlare ff ell 'arg·omento delle lesioni mento (fenomeno rr1olto i1r1portante p er ch è comclell 'organismo cla parte rli correnti ad alta frepletamente invers-0 a quello che si Yerifica nei co·n quenza e <li apparecchi destinati a produrle, dobduttori metallici ; 5) perchè la resistenza dei tesbiamo fare una premessa sul significato della p asuti Ya diminuer1do con 1'aumentare della frequenza clella corre11~e. Ma l a produzione di calore rola lesione » . 1oi intencliamo per lesioni le t1ell 'interno1 dei tesst1ti non è il solo effetto delle alterazioni dell 'organ jsmo o dci tessuti sin goli che abbia110 il carattere della i11vo.Jontarie:tà completa, correnti diatermich e; bisog·na anche considerare o della involontarietà parziale, n el senso del sorl 'azior1e speciale delle oscillazio ni di alta frequenpa ssumen.~o cU ]jmi ti lesivi voluti e sl aJ>.iJj ti rlrJ za S1.tlla vitalità ce1lulare, azione ch e indubbiarne11te deve essere perturbatrice sull 'equilibrio criterio terapeuti co. Più precisamente per lesioeletlror1ico cellulare, con modificazioni nella vjta- n e vera e propria va q11indi inteso un fa tto lelilà, nella nutrizione cellulare, e nel ricambio, at- &ivo anatomico o funzionale , inaspettato ed invo· lontario , cl1e si Yerifica durante un procedimento traverso moòifica1~ioni 11ei fenomeni osmotici. terapeutico (ad e . brucia tura della cute durante Ri~ssun1endo bre,·e1ne11te gli effetti biologici prodotti dalla diRtermia sono rappresentati per la una applicazione diatermica a scopo medico; op1nassima parte dalle consegl1enze dell'aumento d i pure scarica elettrica a bassa1 frequenza durante una ap·p licazione diater1nica), oppure un fatto letempera tura cfei tessltti (ipertermia, sudorazione, acceleraljo1te respiratoria, aun1e11to clella diuresi, si ,·o anato111ico inYolontario, superiore per int ensità. e~ t ensio11e o durata ai limiti di una lesione at1n1ento c1elle s-0sta11ze disciolte nelle orine, ecc.) effetti qu e~ li che ..,i Yerificnno in ogni organis1uo ch e si Yuole produrre a scopo terapeutico lacl e~. 1

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SEZIONE PRATIC.\

diatermocoagulazione eccessivamente profo11da di un cancro cutaneo, tale .da produrre la necrosi dell'osso so l tostante; op·p ure diatermocoagulazione troppo profonda di una tonsilla, tale da prod·u rre la coagulazione della parete dei grossi vasi vicini, ed emorragie secondar~e) . Precisato così il significato che noi vo·g liamo attribuire alla parola lesione dobbian10 t ener presente ch e, nella produzione di le·sio·n i, si p·O•S'" so.n o v1~rificare due casi : 1) lesioni provocate da apparecchi in funzionamento normale, tali quindi da poter essere p·rodotte, in modo1 identico, da altri apparecchi simili 11orn1almente funzionanti; 2) lesioni provocate qa improvvisi accidentali guasti verificatisi negli apparecchi sitessi. Le lesioni di Cl1i al N. 1 ricadono come respo11sabilità, ed in linea di massima generale, e salvo alcl111e; eccezioni (dovute in gen ere a speciali con dizioni del! 'organismo del paziente), sul Sanitario che esegue l 'applicazione terapeutica. Invece le lesioni di cui al N. 2 non possono in genere ricader e come responsabilità sul Sanitario, a m eno di casi eccezi{)IIlali, di cui ci occuperemo in seguit-0 ritornando sull'argomento delle re,sponsabilità in modo pit'1 esauriente. Va infine detto che ques~i cor1cetti relativi al sig'r1ificato della parola lesioni sono con1ur1i anche alle lesioni prodotte d a tutti gli altri apparecchi ele ttrorn~edicali di cui prima ci siamo occupati. . Tornando all 'argomento speciale delle lesioni de11 'organismo da parte di correnti ad alta frequenza e degl~ apparecchi destinati a produrle, dobbiamo anzitt1tto disting uere' i vari tipi di u lilizzazion e di dette correnti. l m etodi di autoconduzione, condensazione ed effluvio non possono in alcun modo generare lesio11i dirette od indirette del! 'or ganismo, trattandosi in ess.! di una azione lenta, gen erica e diffusa sull'organismo con assenza di azioni localizzate . Il met-Oclo del] a scintillazione provo·ca invece delle lesioni esclt1sivame11te cutanee, dovute ad u s tione del punto della cute colpirt:o dalle scintille, co11 formazione di necrosi cutanea, f1ittene ed escare. Ma tali lesioni sono volontarie, in genere destinate a di.str11ggere tessuti patoJ-0.gici, e quindi non debbono essere prese in considerazione come lesio,ni vere e proprie nel se11so ch e abbiamo S1labilito. Il metodo dia lermic-0 di utilizzazione delle correnti ad alta frequenz a, in condizioni di n orn1ale funzionamento dell 'apparecchio, può produrre delle lesioni eh~· con sistono, quasi in totalità, in ustioni. Queste possono verificarsi per varie r agioni: 1) difettoso contatto deg-1~ ele1ttrodi con la cute, e ciò nel caso di applicazio11i a scopo m edico, ed in questo caso si tratta di u stioni comple tarr1ente indesid erate ed inaspettate ; 2) p er 1tr-0ppo• forte i11tensità di corrente, nel caso di applicazioni a scopai chirurgj co (diaterrnocoagulazione), ed j11 questo caso si tratta di u stio ni tali, per vasti~à, profondità ed inten si tà, da sorpassare gli effetti lt&tori ch e s ~ vole1var10 volontariamente otte11ere; 3) per eve11·tuale coin tatto di una parte del corpo <lel p aziente con un oggetto elettricamente con.giunto a terra, durante 1'applicazione diaten11jca; 4) per eventuale contatto fra la cute di due punti d€l corpo, tale da rendere più breve il decorso della co rreTute diat ermica. Ma oltre alle u stioni la diatermia può prodt1rre <lelle lesioni di carattere vario, in relazione soprattutto é\ speciali st ati patologici dell 'orga11i smo·. Ed innanzi tutto va fatta la domanda: può la dia~ermia riuscire pericolosa per eccessivo riscal1,

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dan1en ~o dell '0 rganism o, ~

Le esperienze eseguite su cani ha11no dimostrato ch e si può spingere l'aumento delJa temperatura del corpo·, ottenuto con la diater1nia, s]no a provocare la m orle per effetto termico. Ma nell 'uomo non può sussistere tale ti1n -0re per varie ragioni. Anzitutto il volume del corpo ·umano è molto più grande di quello del cane, e quindi è molto· più grande il numero di calorie necessario per produrre l 'aumento della temperatura. In secondo luogo il cane ha un apparato termoregolato.r e molto meno' efficace di quello dell 'uomo . Da llltimo· va tenuto, presente ch e l 'uomo può esprim ere le pro·p rie sensazioni, avvertendo in tempo utile qgni sensar.ione di malessere eh~ inevit abilroente accompagna l 'ipertermia. Fortunatamente anche 11elle applicazioni localizzate al1 e estremità una speciale sensazione di stiramento interno doloroso (dolore ò]aterrnico) sempre costante, (ad eccezione cl1e n egli individui che presentano, disordini della sensibilità) avverte cl1e l'aum ento della ten1peratura sla per diventare eccessivo. In alcuni casi la diater1n ia può .provocare dei fe11o·m eni di collasso, n on gr avi e ch e rapidam ente svaniscono, per r agioni n on bene precisate, probabil1nente a causa di speciali riflessi. Ciò si verifica specialmente in casi di ap plicazio·11i a b assa intensità sul condilo m ediale della tibia (Buctky) co·n piccolo elettrode attivo di pochi centimetri quadrat i di superficie. Inoltre la diaitern1ia può provocare lesioni, se applicata in alcuni casi speciali: ad es. n elle appendiciti acu te, n elle malattie che tendono alle en1orragie (ulceri gastrich e; tubercolosi polmonare a tipo en1oftoizzante), nelle emofilie, nel periodo mestruale, nella arteriosclerosi cerebrale. In quest 'ultimo caS() specia lmen~e pericolosa, più eh~ la diatermia, può riuscire l 'applicazione Cti Rlta f;requenza eseguita median1te tin solenoide avvolgente il capo del p aziente, e ciò a causa dell a g·rande clilatazione dei vasi e òel forte aumento di circolazione. 'f utte queste lesioni da diatermia, in condizioni di nor1nale funzioname11to dell 'apparecchio procl11 l 1~-0re dell a ,co·r rent e diat ermica, possono· in ge11ere essere evitate medjartte la atten zione, la prudenza e l 'esperien za del ~1edico· elettrolerapi ~ta . 1VIa lesioni gravi posso·n o prodttrsi an che per accident ali ed irnprovYi s~ gu asti degli apparecchi per alta freque1ua e specialmente per diatermia . Infati i i11 questi apparecchi, come abbiamo1 vis lo, la corrente elettrica che deve assumere il carattere oscillatorio ad alta frequenza è generata da un trasformatore eh~ r iceYe direttamente la corrente alternaita stradale a bassa tensione e la restituisce ad t1n voltaggio elevato di circa 2000 volta. Tale ten sione e]e,·ata è necessaria perchè avvenga la produ zione di . scintille fra le superfici piatte dello spinteron1etro•, scir~til~ e su cui è b asala l~ produzione delle correnti d1 ::\ l ta freque11za. l)n1ca eccezione è rapp.resentata dagli apparecchi di dia~ er­ mfa n lcu11pade triodi, ne! quali i1-011 vi è correr1Le ad alta Lensione, perchè l 'oscill azione di alta frequenza è gen erata dai triodi stessi e non vi f' spinteron1etro. Que ti apparecchi possono clunque produrre lesioiii doYute alla corrente ele ttrica, solamente se una per:;on1 eni ri in contatto della corrente elettrica ad alta tensione ed a bas a frequenza fornita dal tra fonnatore. Negli appareccl1i da diaterrnj a ques~o· contatto 11on può verificarsi, in condizioni n ormali dell 'apparecchio, perr hè gli unici concltittori <li corrente ad al la tensione e a bassa freque11za ch e provengo110 dal seco11dario del trasfor1

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IL POLICLINICO

matore, e che, per necessità di mano;vra si tro-vano all 'esternoi, sul piano dell 'apparecchio, sono sempre protetti da una gabbia metallica che impedisce quals1asi contatto con i pezzi meitallici percorsi dalla corrente elettrica• ad alta tensione. In alcuni apparecchi (Siemens, ecc.) tale gabbia metallica è disposta in modo che non solo impe. . <lisce ogni contatto con lo spinte,rometro durante il funzionamento, ma interrompe automa·ticamente il circuito primario quando la gabbia stessa viene tolta dalla sua sede normale. Il oontatto con la corrente ad alta tensione ed a bassa frequenza è quindi normalmente impossibile a verificarsi. Rimane solamente una seconda ipotesi, che però, per verifjcarsi, richiede l'esistenza di un guasto nell 'app'1recchio : che cioè si verifichi un accidentale c-0ntatto, nell'interno dell 'apparecchio, fra il circuito del paziente ed il circuito primario del trasformatore, circuiti che normalmente sono del tutto indipendenti ed is-0lati rigorosamente fra loro. Come può avvenire questo caso? Tutti i giornali politici hanno riferito la. mortale disgrazia verificatasi net gabinetto di un medico milanese, nello scorso febbraio, in seguito ad un improvviso guasto dell'apparecchio per diatermia. Questo Medico stava dimostrando ad alcuni suoi ospiti il funzionamento degli apparecchi istallati nel suo Studio. Una signorina presente volle provare la sensazione dj calore prodotto dalla diait ermia per mezzo di m'a nopole strette nelle due mani, · come · aveva vistq fare in precedenza ad altra signo!rina; il Medico chiuse i circt1iti, e la signorina cadde a terra fulmina1a, nè vi fu alcun mezzo di poter] a richiamare in vita. Cosa era avvenuto? Era avvenuto che il circuito, che faceva capo alle manopole tenute in mano dalla disgraziata signorina , era entrato in contatto con il circuito del second:irio del trasformatore, lanciando così nel corpo della vit ti1na la corrente a bassa frequenza ed alla tensione di circa 2000 volta, con immediato risultai~o mortale. Questo contatto si era potuto verificare per lo spezzarsi d~ un filo del circuito del paziente, ~ per l 'accidentale co·n tatto dell 'estremo di questo filo spezzato con il circuito seco ndario del trasformatore, su cui era caduto. Il caso è rarissimo a verificarsi, perchè, quand'anche si ripetesse con frequenza; il caso già raro dello spezzarsi di un filo, occorre che questo filo caschi proprio col suo estremo (come è avvenTuto nel caso di Milano) sui morsetti del secondario del trasformatore. Ma come può avvenire ch e uno dei fili del circuito del paziente si spezzi ? Può avvenire perchè, come si è detto, la regolazion~ de~la intensità della corrente diatermica nel c1rcu1to del paziente si produce avvicinando od allontanando la self del circuito del paziente dalla self del circuito del se<'ondario. E naturalmente, per permettere questi movimenti della self, ~cco~re che essa sia, collegata alla parte fissa del c1rcu1to mediante due cordoni elettrici flessibili. Ma questi cordoni elettrici flessihili (in genere treccia .di fili sottilissimi di rame, bene isolata esternamente con gon1ma) nel punto del loro at1 acco con la self e .con il conduttore fisso, vanno soggetti a flessioni e controflessioni ripetute, che, a lun~o an: dare, possono provocare la rottura dei vari capi della treccia, sino a che questa finisce con lo spezzarsi totalmente e per cadere. Vi sono n~tural· mente vari mezzi per impedire che tale .1nc?nveniente abbia a verificarsi . ..t\.nzitutto 1'ab1tud1ne di revi sioni periodich e degli apparecc~i . elet.tr<>: meili cali da parte di veri tecnici spec1al1zzat1, i quali con oscono i punti deboli dei vari appare~· chi 1 e con statando logorii iniziali nei conduttori, 1

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od altrj guasti iniziali, provvedono alla riparazio11e prima eh~ si verifichino incidenti. In seèondo luogo è consigliabile l'uso di apparecchi a lampade triodi n ei quali non esistono correnti ad alta tensione. In terzo luogo è utile l 'adozione di piccoli disposittivi atti ad impedire la caduta del filo eventualmente spezzato ed il possibile contatto con il secondario del trasformatore (filo conduttore flessibile sorretto da cordo11e di seta, od inoamiciato di tes,suto di seta, aven.t e lo scopo di sorreggere il c<.>-nd t1ttore even lualmente spezzato nella sua parte metallica; piano di fibra 0 di bachelite, disposto orizzontalmente al disotto della self mobile ed al di sopra del trasformatore, i11 modo da dividere l'i11terno dell'apparecchio ir1 due piani, e da impe· dire che un filo della self, spezzandosi, possa cadere sul trasformatore; conduttori che portano la corrente dal trasformatore allo spinterometro protetti nel loro decorso da u11a gabbia od altro dispositivo che ne impedisca l 'avvicinamento 0011 altri condl1ttori). Voglio ricordare infine che l 'adozione del terzo circuito (cjrcuito di scarica su lampade ad incandescenza, tipo Reiniger, Veifa, ecc. l ronrt ribuisce ad evitare incide11ti, perchè dimi11uendo il riscaldame11to ecce·ssivo dei condul tori dei circuiti seco11<lario e del paziente, ne prolunga La durata e la resistenza n1eccanica alle flessioni ripetute, ed impedisce la eventuale fus.io ne, per riscaldamento eccessivo, del condutto.r e mobile nel punto in cui ql.1esto fosse. cominciato a spezzarsi ed offrisse quindi maggior resistenza al passaggio della corrente. Da quanto ab,b iamo esposto appare chiaramente che ~ pericoli offerti dalla diatermia sono gli stessi offerti dagli apparecchi produttori di corrente aò alta tensione per raggi X. Si tratta cioè sempre di pericoli inerenti alla corrente elettrica alternata a bassa frequenza ed a tensione elevata, corrente che è sempre molto pericolosa per il nostro organismo. Do~endo fare un paragone fra la pericolosjtà degli apparecchi per diatermia e quella degli a1)parecchi per raggi X~ dobbiamo fare queste constatazioni : La diatern1ia è più pericolosa a causa del voltaggio speciale dell.a corrente elettrica a bassa frequenza che è prodotta dal tras~or1!1ato1re: Tal~ voJtaggio non elevatissim0 è fra i p~ù . per1colos1 per l'organismo, come vedremo nel capitolo seguent?, in cui parleremo delle lesioni da corrente elettr~- . ca. È più pericolosa anche perchè la ~rrente primaria è immessa nel trasformatore direttamente senza alcuna resistenza, e quindi !l secondario può ero.o-are notevolissi1ne qt1antità di energia. ~ Gli apparecchi per raggi X so~ r~1a.... "1varoen.t ; meno pericolosi a cau sa delle tens1oru molto p1u elevate prodotte (100-200 Kilovolta); queste tensioni si sono dimostrate quasi sempre meno lesive. Sono anche meno pericolosi perchè in genere la corrente primaria viene immessa nel tra.sfc:nnatore attraiverso resistenze ohmiche, che 11m1tano in parte la possibilità di erogazione della corrente seco,n daria. Di fronte a questi fatti va però considerato che, m entre negli apparecchi per raggi X la corrent~ ad alta tensione si trova facilmente a po~tat~ d~ mano per mezzo dei vari condut~ori des~1nat1 ~· tubi radiologici, negli apparec~h1 per d1aterm1a invece non è possibile entrare 1n con.tatto con la corrente ad alta tensione, a meno d1 un guast_o accidentale, condizione di cose molto rar~ a venticarsi, tanto da potersi considerare eccezionale. 1

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Diagnosi di localizzazione nei tumori cerebrali. Fenomeni che possono far errare la diagnosi. C. E. Dowrm,a n e W . A. S·mith (Journ Ame:ic: Medio. Assoc., 31 gennaio 1931), su 183 casi di neoplasma intracranico, ne hanno avuto 24 che presentavano fenom·eni atti a confondersi per la diagnosi di localizz.azione .

Tumori cerebrali con fen om eni omo e bilaterali. In un ca:so di tumore d el lobo frontale destro e 'era ed em a rd ella pa;pilla destra e atrofia primaria ·dell 'ottico a sinistra . Foster K ennedy a veva osserva to l 'inver so : a trofia d ell'ottico dmola t erale ed ed ron.a 1d el1la \{}a pilla controlaterale. In un altro tumore- frontal e destro si arveva sen sazion e di freddo nella metà D . del corpo. Parestesie omolatera'li aveva un altro malato con tumore del lobo parie tale destro. Ir1 un caso ·di tumore del lobo tem.p orale sinistro 1c 'era para lisi m otoria omolater.ale. I ·disturbi motori om.olai.erali si possono spiegare coll 'idrocefa lo contr olate r al·e e colla com.p ressione control.ater.a le della corteccia.

1'umori sopraten toriali che simrilano tum ori cerebellairi. 11 volte su 1-!0 lcasi ci furono dis-turbi cereb ellari ; si t r attava di atassia di adi<i.dococinesi, ·di m a n canza d 'equilibri o ~ella stazion e eretta in casi di tumore di un lobo fr~n·tale, ~i ~i sturb o del sen so di posizione , .ad1a.dococines1, segno di R omber o- in casi di tumore del lobo parietale. In ca~ di ·t um ore del lobo tem porale si ebbe tendenza .a cader e da un lato , nistagmo , adia dococinesi. Adiadococin1esi, i.permetri,a , Romb erg furono osservati in tumori del lobo occipiJtale. Sin tomi cer ebella ri furono osservati anch·e in lesioni del 1

chiasma. Viceversa ci sono d ei tumori cerebellari ch e simulano i tumori sopratentoriali, come .pure

sintomi ohiasmatici con lesioni temporali ed occipitali, e anch e paralisi del V nervo cranico in casi di tumore frontal e e tumori cerebellari simularvti quelli dell'acustico. In tutti questi ·e.asi si faranno delle ricer ch e sp eciali e in modo .p artitcolar e l'esame radiolog ico; se n ecessario a n ch e la ventriculografia e &pesso si p otrà fare così la diag nosi esatta di loca lizzazione . R. Lu s ENA. L'emicrania. Per poter de t er m inare l'etiolog ia dell 'emi. ' . . . . . crania e n ecessario esaminare tutti quei possibili elementi ch e in un certo numer o di casi entrano com e m om enti cau sali di tale manifestazion e morbosa . R. C. Moehlig (Endocrinology, n . 1, genn. 1931 ) partendo da questo concetto , ha esaminato 100 casi di emicrania, ed ha cer cato di

rica~~re ~a _tale osservazione gli elem enti per stabilire 1 etiologia. Egli ha trovato che nel 39 % dei casi esi ste ?n 'anamnesi familiare di emicrania ; il 69 % e ~appr~sentato ~all~ do~ne, il resto dagli uom1n1_._ L .e tà m,e~1a di tali malati negli uomjni e~a . di 37,9 ~nni, delle donne di 36,8. La press101:le sanguigna era aumentata n el 40 % di oasi , mentre il metabolismo basale si riscontrò aumentato nel · 26 %, diminuito nel 73 %. Dal complesso delle ricerch e em erg e che il fattore endocrino rappresenta una i.mportante cau_sa_ dell~ e~icrania , e n ella maggior anza dei casi i paz1ent1 presentavano un ingrossamento della ghiandola tiroide , sebben e i pazienti vi., vesse:o .in una zona di gozzo . I par enti più p_ross.imi e le dop,ne m ostrano un 'altezza supe-: riore al normale, g li u omini invece si man~ tengono nella norma. Il ~iù grande miglioram ento si ottenne agen -: ,d o diretta.m ente sullla gh~andola tiroi1de . con la tiroidectomia e la somministrazione di so~ stanza tiroidea . L. CA:RUSI. Cefalea pltuitarlca. Lauren ce H . Mayer s (Endocrinology, settem-. bre-ottobre 1930) riferisce su 5 casi di cefalea di origine pituitarie.a, di 1cui 60 .c asi eg li vide al S. Luke 's Hospital di Chicago. Questo tipo di ceftalea .si osserva solo nelle. donne e si osserva n el 16 per m ille d ei casi di cefalea. Le donne ch e soffrono sono tutte obese, con arti 1unghi e tron co corto, sono: en ergiche, intelligenti, vivaci, h anno d isturbi m estruali (amenorrea , o dism.enorr,e a o m enor-. r agia). La sola tera pia efficace è quella dell 'estra tto pit·uitario per iniezione. La tera pia poli.g la n dolare è ineffi,ca ce, que lla tiroidea è controindicata . I disturbi ·m,estruali sono pure corretti dalla terapia pituitari ca. R. LusE.NA. Le cefalee di origine nasale•.

Le cefalee <li orig ine nasa.l e sono p iù frequenti di quanto si cr.eda; m olte lesioni più o imeno croniche e latenti posson o provoca r e delle ·cefal ee specia.lmente c ronich e e, in apparenza, ribelli. Sono generalmente dovute a lesioni infiammatorie acute o c r oniche d el n aso o dei sen i, specia lmente a lesioni p osteriori. Tal or a hap.-. no orig ine simpatico-trige1m.iJ1a. Nel m eccanismo di ta1e cefa lea in tervengon o 1diversi fattori: la congestion e, l 'ostruzion e, l 'imfezione, la compression e. La cefalea :può esser e uni- o bilaterale, anterior e o posterior e o mista; tal ora leggera, può essere molto int ensa persino m eningiforme. La diagnosi è spesso delicata; sono soprattut-_ 1


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IL

POLICLINICO

to da eliiminare le cefalee di origine oculoorbi tarie. P er il trattamento, A. Sarinou (Journ. des praticiens , 18 giugno 1931) consiglia amzitutto di aum entare la permeabilità nasale con l 'adrenalina, l 'e.fedrina ed a calmare i dolori ço111 una medicazione locale e genera.le. Jl tra ttamento chirurgico, vario secondo i casi, è soprattutto ~n·donasale: spennellature, anestetici, spe·cialmente del cornetto medio e d ella sua parte posteriore, che è un vero punto simpatico-trigemino del . naso e dell'occhio. Talvolta, sono da praticarsi l'apertura del seno mascellare o la resezione della regione malata del naso, specialm.ente l'ablazione parzial e d el cornetto medio (terzo .p osteriore), che dà ·d ei buoni risultati in seguito all 'aereazione drel qua.drivio etmoido-sfenoid.ale e per azion e n ervosa. fil .

Su alcune cefalee dipendenti da malformazioni nasali. P er b en conoscere l'origine delle cefalee, bisogna tener presente l'innervazione cranica, distinta in eso- ed endocranica. Quando la -r...au sa patologica agisce direttamente sulle terminazioni nervose, si parla di riflessi semplici: allorchè le alterazioni causali e le cefalee non sono sistematizzate ad un sol territorio, ma si possono spiegare con la com pressione di fibre simpatiche in zone stenotiche nasali, allora si parla di riflessi nasali complessi. Di questi ultimi si occupa E. Pallestrini (Min. ll1ed., n . 16 , aprile 1930). Le oefa lee dovute a cause infiammatorie nasali sono comuni; più rare inveoe sono quell e riflesse d erivate da alterazioni anatomiche delle cavità n.a sali ; in questi casi una lieve lesion e può generare delle gravi oefalee. Così l'anom a li,a costituzionale della fessura olfattiva dovuta ad eccesso di sviluppo del turbinato m edio o le devi.azioni alte· del setto producono compressioni d elle terminazioni nervose e cefa lee, le qu.ali sono diminuite con applicazioni l oca li di cocaina-adrenalina. Sono riferite le storie di alcuni ammalati i quali presentavano cefalee persistenti per d eviazion e ed ipertrofia .del cornetto e del setto. Il fattore principale che mantiene queste cefalee è costituito dalla compressione sia esso dipendente dal setto o dal turbinato o da entrambe le cause; la p ermeabilità che ristabilisce l 'applicazione di cocaina-adrenalina è capace di rimuovere e far cessare la c efalea. Se: con·do l 'A. non è solo il trigemino la causa d1 tale disturbo, ma ha g rande importanza anch e l ' inn ervazione vegeta tivo-simpatica e parasimpa tica. Però a cca nto a queste cefalee dipendenti da malformazioni con genite od acquisite della metà superior e della fo ssa nasale , esistono dei casi in cui le stesse malformazioni non producon o affatto la cefa lea. Da ciò si d eve ar-

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guire ch e l e malformazioni costituiscono non la causa patogenetica, ma la spina irritativa d elle cefalee . Questo concetto trova conferma nel fatto che non sempre la rimozione medica o chirurgi ca della m .a lformazione fa cessare le L. CARus1. cefalee.

Nevralgie del trigemino di origine serica. La ·d iffusione progressiva della siero tera pia pr·eventiv.a e cur.ativ.a h.a 11otevolmente allargato il quadro clinico della malattia da siero, arric~hf.ndolo di numerose forme atipiche che· colpiscono· differenti apparecchi e di forme nuove. Pt. F. Vaccarezza (Revue Sud-Améric. de Chir., maggio 1931) riferisce il caso di una donna la quale, quattro giorni dopo un trauma insig11ificante al lato sinistro della faccia , presentò un tetano a predominanza facciale . contro il qu.ale fu precooem ente messa in ope~ ra la sieroterapia. Al settirrto giorno dalla prima iniezion e di siero comparvero le manifc . stazioni .abituali d e]J.a inalattia da siero, in sirme con d·el1 e manifestazioni più rare (ematuria, cistite, vomiti Tip~tuti, ecJc.). Oopo la scomparsa di questi disturbi si manifestò una n evralgia fa ccial e intensa, che si attenuò dopo parecchie· settimane, lascian·do dei reliquati che .ancora persi stev.ano dopo due anni. L ' A. ritiene ch e questa nevralgia sia stata cau sata dalla sieroterapia, dato ch e il trauma era stato insignificante e dal lato opposto , e dato ch e l 'intossicazion e da tossina tetaniica determina a carico ·d ei n ervi }Jeriferici d elle paralisi, di cui la più fr equente è la paralisi de] fa cciale, sempre localizzata nel lato del traumatismo. C. ToscANO .

La cura della nevralgia del trigemino con inala· zioni di tritloroetllene. Il tricloroetilene è un liquido , bianco forte· m,eI;lte odoT:ante, usato in Germ.ania durante la guerra per verniciare le ali degli aeroplani. Plessner, nel 1915, presentò a lla società medica cLi Berlino, quattro operai che accusavano vari sintomi fra cui anestesia completa nel campo d 'innervazione del trigemino, attribuibile secondo il Plessner al tricloroetilene a cui gli operai erano esposti per il loro lavoi:o. Oppenheim, ch e era presente alla seduta sugg·erì la possibile applicazione di questa ·droga nella cura delle nevralg ie ·del trig·emino. Plessner raccolse il 1consiglio d·e ll 'illustre neurolog·o e dopo numerose esperienze c1inich~ ven ne a ll.a conclusione che l'inalazione d.a 30 a 60 gocce ·di tricloroetilene tre volte al giorno non p·r oduceva effetti tossi ci, ma che bastava generaln1ente tl 'inalaziione di ·20-30 gocce 3 volte a l g iorno per far sparire i sintomi dolorifi ci della n evr alg ia d el trigemino senza tuttavia produrre a nestesia nel campo d 'inn ervazione di questo n ervo, come si ha n~lla c.ura con iniezioni d 'al cool o d ella cura ch1rurg1ca.


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SEZIONE PRATICA

Dopo le esperienze di Plessner altri AA. hanno tentato una cura che si presenta così facile e brillante ed ultimamente_ Glaser (The Journ. of Am. Med. Ass. 21 marzo 1931) riferisce i risultati ·da lui ottenuti in 15 casi così trattati. Dalla statistica generale desunta dalle comunicazioni .dei vari AA. risulta che di 177 casi curati col tTicloroetilene il 25 % son~) completarh·ente guariti senza che residuass:e nessuna an·e stesia nel campo ·del trigem~no , il 44 o/o sono parzialmente guariti essendo i paz. soggetti ad interva.Jli ad attacchi dolovifici di lieve entità : gli altri non notarono alcun miglioramento. La t ecni ca del trattamento è semplice: 20-25 gocce della droga versate su un tampone di garza vengono inalate fino a quando I 'odore sia compl~tamente scomparso. Questa inalazione deve essere ripetuta 3-4 volte al giorno e continuata per 1 mese o un mese e mezzo. Quando il dolore è sparito è inutile continuare l'inalazione giornaliera ma basta. come misura profilattica, 1inalare I.a droga ogni 2-3 mesi per un periodo di tre g·iorni. Potendosi avere spesso vertigini è opportuno pr.aticare l'inalazione stando sdraiati su una poltrona. La terapia triclorotileniica è la terapia ideale, quando agisoe, perchè il dolore scompare con un trattamento piacevole e che non lascia dietro di sè la noiosa anestesia del trigemino che ~i ha con altri e·s pedienti terapeutici. · G. LA CAVA. La cordotomia nella cura di stati dolorosi. Kirschner (A r ch. T<l in. Chir .. vol .. 162, 1930, pag. 95) ha eseg-uito qu·esto interv·ento in 8 casi, talvolta bilateralm ente.· Quasi sempre l 'inrdircazione è stata data da doloTi da metastasi neoplastiche. L'interv.ento viene ese.g uito n ella m età superior~ d.el midollo dorsale. La parte tecnicamente più difficile del] 'intervento è il riconors1c.ere esattamente la sede e l'estensione ·del fascicolo an•tero-late:rale. Vi è il pe·r icolo di eccedere n ella sezione e quindi di produrre una le ione delle vie motorie con conseguente paralisi, se l 'incisione è tro·ppo piccola l'intervento non 1consegue lo scopo. L '1\. , aperto il can.ale mido·l lare. seziona un.a radioe posteriore e facendo tr.azione su questa e su un.a J.acini.a d,el leg.a mento· d enticolra to ruota il mjd·ollo. L'inse:rzione del legamento denticolat·o rappre.s,enta il m~rgine p osteriore del fa.scicolo ante1'10-laterale . In questo punto si configg~e,u11 bisturi a lai:t1a curva per 3 m1n. di profqnd1ta fa cendolo uscrre 3 mm. al ·davanti del punto di entrata. Se la sez ione d.e1 fascicolo deve essere bilaterale ]a 2a sezione viene rseguita a livello più alto. In a lcuni casi ha ossservato dopo l 'operazione una paresi poi scomparsa e ie.h e si deve attribt1irie all'edema del n1idollo c on eguente alla incisiono. 1

L 'operazione viene eseguita in anestesia locale, solo duran·t e la sezione d1elle radici e del funicolo è necessari.o di aggi ungere un anestetico locale. L'intervento non ha da to risultati nelle crisi dolorose dei tabetici; l'indicazione quasi assoluta è n.elle compressioni nervose radicolari di m,e tastasi 'n eoplastiche nell e quali non si ottiene con i1essun mezzo la scomparsa dei do· P. VALDONI. lori. 1

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Un nuovo metodo di cura delle algie periferiche.

Dogliotti (Minerva Medica, n. 14, 1931), allo scopo di ottenere una decimazione delle fibre sensitive corrispondenti al territorio ch·e è sede del dolore, evitando una troppo profonda lesione della sensibilità perif.erica e r~spar­ mian.do le fibre inotorie nei limiti del possibile, propone l'iniezione .sotto~racn?i-d·ea di alcool assoluto. L 'azione biologica di questa sostanza sui nervi è b en nota: non è tossica, ò rapidamente asisorbibile e diffusi'b ile e presenta jl gran,de vanta.g gio di aver·e un peso ~pP, c ifi co notevolmente inferiore a quello del liquor. La tecnica è sem pii.ce : basta seg uire le regole della comune puntura spinale. tDopo l 'introduzione dell 'ago si cori ~a . il p. sul fian co sano in modo ch e le ra.d1 c1 ch e n oi vo.g liamo c olpire vengono a trovarsi in posizione elevata rispetto a quelle del lato opposto e a se~n:da cl10 le. radici interes~te si lrovano in pos1z1one cefalica o caudale rispetto al punto in cui è stato introdotto l 'ago i sol~ leverà il tavolo d.alla JJ.arte dell~ t esta o d e1 piedi di 15-20 gradi (in queso modo l '~I cool, c }11e , come si è detto, è più le.g.gero d el liquor, risale immediatamente e si dispon e lungo le r:a·dici situ.a te più in .a lto). La quantità di al1cool da iniettare ·è di 3/ 10-± / 10 di cn1c. In 36 casi così trattali i ri ·11ltati possono consid erarsi veram ente incoraggianti, specialm ente nelle form e di n evralg1n ribelle del n~ ciatico si è ottenuto il miglior succes o. 1

GIACOBBE.

MEDICINA SCIENTIFICA. Studi sulla funzione patologica dei rtini, nelfe m~­ lattie renali, specialmente nel morbo di Bright. (~ ai

Holten e P. Brandt Rebbcrg i11 qu e to interessante articolo (Ac ta Medica Scan.di1iavica. 1931 vol. LXXXIV. fa sr . V), espon.gono inn~nzi t~tto una modificaz ion e da Rehberg stesso apportata all e teori e ~i C:11sl1ny sul_la (unzion.alità renale. Pe~ es~ ~' a~reb_be la f1lLraz ion·e dei glomeru 11 ·d1 un 11qu1do cle Ila ·tes a composizion e del pla n1 a (tra11nr che per i colloidi); i~ filtTa~ o sarebbe :con cen trato nei tubuli per r1assorb1mento. del] .a~qun e le 50 tanze disciolte sarebbero ria sorbite o n1e110 dai tubuli sin o a d es ere IJOrlat.e alla 1.'011ce~trazione .jn cui si trovano n ell 'ur1na.


1418

IL POLICLINICC

La creatinina, sostanza a più alta concentrazione, se1l'irebbe con speciale metodo a determinar~e la qu.a ntità del filtrato al minuto (in m edia da 100 a 1-50 eme). Gl i AA. espongono quin·di le cause ·che porterebbero variazioni n ella quantità del filtrato, c ioè r11al.atlie d ei glom,eruli, ·d ei tubuli o .altri fattori com e la pressione sanguigna, i proteidi d el sang·ue, ecc. Gli AA. discutono poi l e varie prove funzionali del rene , specialme-ntc que~la d ella concentrazione e quella ·dell'urea, e riprendono in esame i principali sintorni della malattia di 'Bri.ght . L ' ipos le11uri.a, e la p oliuria si spieg h erebbero con il diminuito a$sorbi·m e nto di a.equa n ei .tubuli. L uremia cronica sarebb e in rapporto c on la quantità di proteine n ella dieta , c on la quan tità del filtrato, e con l 'urea escreta. Una norma] e filtrazione .avrebbe un.a .g rande impot·tanza p er I.a r,apid.a scomparsa ·dei sintomi uremici , e perm.ettejr ebbe d 'influenzare il quantitativo dell'urea n el sangue i)er mezzo della dieta. C. NERVI. 1

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A1lone dei nervi vegetativi sulla eliminazione uri· • nar1a. Kusakari e T.akeda (Tohokii Journal o/ experimerital niedicine, n. 5-6, 1930) rile·v ano ch e a drenalina e d atro1pina agiscono i11 egu al modo sulla funzion e r enale; essi de teirminano c ioii, ageilldo direttam•ente sug li eipitelii del tubuli, una olig uria dovuta a1l 'aun1ento del ri assorbi1mento d ei tubuli. La pilocarpina ha az io11e di·u retica, per lo più essa dilata i vasi r enali. La pil ocarpina determina p erò la diure i sopra tutto agendo sugli epitelii del rene ed iniben·d o il riassorbimento ·n ,ei canalicoli uri· narii. Ag·iscono i n senso opposto sulla eliminazi one del] 'urina l 'atropina e la pilocarpina, com e pure l a pilocarpina e l 'a·dr enalina. Le ricer cl1e deg·li autori dimos train o che i veleni d el s1st ema nervoso vegetativo esercitano una azione sui vasi del rene e c onterrj.poraneamente e er citano una azione sp ecifica sugli epitelii d ei tub11li. R. PoLLITZER. 1

POSTA DEGLI ABBONATI Colpo di calore quale in,fortunio sill lavoro. :1\l dott. M. M., .abb. n. 5662-1: È jus receptum che il colpo di calore (inesatta n1e1n te <letto di sole) può costituire in.fortuni o sul lavoro qu.a ndo ricorrano g li estremi dcli ' cc occasion e di lavoro » i quali esistono qua11do risul·t i ·dimostrato che a 11 '.espo izione alla causa morbigena l 'operaio abbia soggi.aiciuto in misura più int en sa ch e ogni a ltro cittadino, o si sia esposto in misura maggiore per esclu, ive ragioni di 1.avoro (ri schio generico aggravato). Tutte le pra ti ch e riguardanti l'applicazione della legge infortuni d evono prima essere svol-

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Le, come è ta•s sati' a111en te prescritto dalla legge stessa, in via amministrativa (nel caso in questione la domand1a degli aventi diritto, corredata da certificato medico, deve essere rivolta alla Djrezione Prov.le PP. TT.). Non oocorre intervento di legali. In caso di ·diniego, la controversia d eve essere d·e·ferita, per disposizioni speciali di legge recenti rigua:rid.anti iJ personale dipendente dal l\1inistero delle Comu.n icazioni, ad un collegio arbitr.al e costituito secon,do l'art. 115 Regol. Infortuni. · S. D. Al dott. A. G. da F. (23/ 4) N.: . Nessuna disposizione di legge o reO"olamento disciplina la distanza dall 'abitato per la costruzion1e ·dei dispensari antitubercolari. Infatti, quando qu.e sti sono b en tenuti, non ra1>presentano alc un peri colo per l 'abitato. Debbono esser~ osservate le norme d el decreto 20 maggio 1928 pr l'attuazione della legge 23 m-arzo 1928, n. 858 (raccolta delle immondezze, difesa dalle mosche). La circolare del Ministero d ell 'Interno 16 febbraio 1928-VI nu' m ero 20.300.20, 14/ 686 dice che << la sede d'ei

disperisari d)ovrà essere lontana da strade cc rUJmorose o polverose (meglio se ·in mezzo a << giardini) pur essendo di facile accesso per « il genere di pubblico che lo frequènterà ». <e

A. IF.

·VARIA. I lau1·eati nell'anno 1930. N-e.11 'anno scolastico 19.29-30, sebben e il nun:ero ·,degli isc~itti alle Università del Regno sia stato superiore a quello del 1929, si è avuto un minor numero di laureati e diplomati . Complessivamen,t e, com'e info1~ma l 'Agenzia d'Italia, si sono avuti 5869 laureati su 29 .-580 iscritti, mentre nel 1929 se ne erano avuti 6093 su 26.032 iscritti. Il maggior numero di laureati è da.to dalla Facoltà di giurisp:ru.denza, c on 2197. Vie.ne poi la 'F acoltà di medicina e chiruTgia con 14:90 laurie-ati , di cui 292 provenienti dall 'Univers ità di Napoli, 185 da quella di Roma, 161 d:a qu·ella di PadO\'a, ecc. I diplomati ·dalla S.cuola di farma cia sono stati 80 5 e il numero dei laureati nella Facoltà di lettere e filosofia è stato di 683. Rispetto agli iscritti, la percentuale dei laure.ati è la segu ente : faTmacia 29, 1 per ce11.to; lettere e filosofia 23,8 .p er oento; giurisprudenza 22,2 p er cento; scienze fisi.che mateimatiche 16,3 per cento; medic iTua e chirurgia 14,9 per cento . Fat.ta una m edi:a ·degli ultimi quattro anni accademi.ci .sul numero d-ei laureati e diplomati da lle Università e ·dag1i Istituti SupeTiori, si ha ch e ogni anno circa 8400 l~ovani I.asc iano le aule d elle U niv.ersità e gli altri I stit uti. 1


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S EZIONE PR,\TICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Le mutue sanitarie fasciste : compiti e fini ; ordinamento per l'assistcn1a ospi&allera Una importa.11tc riunione si è tenuta nella sede <lell 'U11ion·e provi11ci<lle rnilanese delle società inutue fasciste ~·o·llo la presiden za del cav. Ang elo Chiesa, segre tario gen er ale della Federazio11e delle cooper ative e delle mutue. Alla seduta interve11nero: il direttore dell 'U11ione; il prof. comm. Piccinninni in rappresentanza di 8 E. il Prefetto ; 1:ing . Riccardo Besana, vice presiden te d ell 'Unione , e rappresentante della Feder azion e provinciale politica; il prof. ?\fassarotti ed il dott. Fr~schi11i per il Sind a~~to medico; l 'avv. cav. uff. Medugn o del J) irettorio nazion ale delle mu· tue; gli ispettori sanitari e provinciali proff . Bon za.iii e Ct1zzi; 11on ch è gli ispettori m utualistici di zo11a sig11ori r ag. Bellon10., Nia ttavelli e Sardi. La r elazione della presider1za h a tr-0.ttalo i11 l)fOfo11d ilà e in l a rg·h ~zza il problem a mutualisLico pr0Yi11cia1e; è seguilo n11 p assio·n ato diba t.ljLo a cui pr eser o viva p arle lt1tti gli in ter ve11uti . Un inter esse del tutto particolare h a assunto n ella d~scttssione l 'ordin an1ento p er la assistenza ospedaliera, ch e pii1 di ogni altra cosa preoccupa se· riamente tutta la n1t1lu alità, qualunque sia la for1na da essa adotla la. Sull'argom en to h an110 in· ter loqui lo il prof. Hon za11i, il prof. Piccinnti.nnj , il prof. i\Iassar otti, il clott. ~1aD:tOYar1i ed altri. Su i11vito della presiden za fornì in m erito ampie delucidazioni il cap. Rossi il quale illustrò i concetti cui si è in spirat a l 'l Tnion e nel predi sporre l 'ordinaroenlo p er il servizio ospedaliero. Modificazioni e p erfezion an1ento sarebber o, seco11do l 'Unione, quanto· m ai oppor Luni, in.a. ad essi non si potrà giunger e se n on quando le amministrazioni ospedaliere si saranno co11vi11te ch e per esse I 'uniformità di trattam ento alle n1utue rinnovate r appresenter à u n interesse ed un beneficio non indiffer e11te. Il dire ttorio fu co11cor de nel ritenere ch e l 'affidare il servizio agli ospedali d~ circolo r appresenter ehl)e all o sta to altt1nle un pericoloso m on opoli o. l Consor zi di Zon a, di cui si sta prep ara ndo un pri1110 e.sperimento a l.eg1i.ano, n on si è ritenuto opportuno estenderli alla circoscrizion e di circolo, ma è sembrato prude~te li1nitarli ad una sfera di azio·n e m en o ampia. Essi debbor10 essere preminentem ente organi direttivi e coordinatori della assistenza ospedaliera, in m odo da permetter e attraver so un 111uID:er o ril evante di associati le 1naggiori co11cessioni. I convenuti approvarono in li11ea di m assiina le propos te contenute n ella relazione della pr esidenza, alla quale affidarono l 'i11carico di n o· minare una con1missione, che riprenda in esame la question e, provved a a dettare le 11or1ne n ecessarie per l 'attt1azion e sollecita del sistem a consor ziale di zo na e riveda 1 ·oròinam ento sa1

nit~r.io apportandovi le variazioni rese i11 dispe11-

sab1l1 dall e at tu ali esigen ze e dalle ituove iniziative. Si passò quindi all a costituzion e ufficiale della Mttlua sanitaria fasci sta milan ese ed all 'inse<lia111ento del primo direttorio, composto dai sign ori: Gino. Bi5eo, li'err uccio Dacò, Ren zo Marengo, Guido Mjlanesi, Vincen zo Sandon ati, fic~uciari Gruppi rionali desjg n ati dalla Feder azione proYinciàle pol itica; cav. uff. dott. Guido Mar1tovani, designato d:i ll 'lT11ion e. *** Presso l'Union e provinciale m ilan ese delle Società n1utue fasciste, si è poi riunito, presieduto dal cav. An gelo Ch iesa, presiden te dell 'Unione, il Direttorio ·a ela Mutua Sanit aria Fascista ìv1ilanese per p roceder e alla n omina delle carich e sociali e per stabilire il proprio progra1nma di azione orga nizza liva . A presidente è stnlo eletto all 'un ar1i· 1nilà l 'ing . Riccardo Besan a ccl a vice-presid e11te e tesoriere il r ag . Gino Biseo. Al dott. Alcicle Fraschi11i, ispettor e sanitario dcJla Mutua, è stato affidato il compilo dell 'or ganizzazione tecnica del ervizio san itario ed osp edalier o, m entre della organizzazion e amm inistr ativa fu incaricato il dirigen le degli u ffici dell 'l fnione, cap . Rossi . Il D~rettorio, ricon fer111ati e fa tti propri i prin cipi che h anno inspirat a l 'Un ione Provinciale n el costituire la ~111 t ua Sani taria Fascist a Milan.ese, h a deliber ato di ten ere prossimamer1te, con I 'a utorizzazion e della Feder azi<}n e Provinciale, u · Qa riunione dei fiduciari dei Gruppi rion ali, ai quali esporre il progr amma della Mutu.a. Subito dopo sarann o tenute delle r iunio11i r ion ali di propaga11d!J. e quindi si procederà all 'apertura delle· i11scrizioni, in inodo ch e la i1uova isti Luzione assistenziale p·ossa iniziare il servizio col 28 ottobre d~ll '.anno X. B' stato pure delibera to di far conoscere ampian1enle e dettag·l~a l arn ente alla popolazione le f~nalit à e le nor~e de.Ila Mutua San itaria Fascista Mil:an ese, a m ezzo di m anifesti m urali e volanti La Mutua, basat a sul la valorizzazione e sull 'in· cremen to dell 'istitt1to fan1iliar e, assicurerà assistenza curativa completa n1edica, ostetrica (don1iciliare ed .ambul atoria), ospedaliera, farmaceu tica lasciando alla famiglia associata la libertà di ' la, sia del m edico, eh ~ della ostetrica e delscel 1'0 spedale. II contribu to me11 sile è di L. 10 per fam iglia qualunque sia il 11u n1er o dei suoi co111pon enti. Alla Mutu a potranrLo richieder e l 'iscri zio11e tuLte quelle famiglie r esidenti a l\1ilano, elle abbia110 u n reddi lo annuo, accer tato o pre~ unto, no11 superiore a L. 12.000 per il capo·fa1l1iglia piit L. 2.000 per ogni altro con1pone11le la fan1iglia. E ' sLato previsto un contributo di lre lire per coloro che, non avendo fn111igl ia intendono inscriversi individualmen te. 1


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CONCORSI. POSTI VACANTI.

.BERGA~ro.

Osp edale !Yia ggiore 1

cc

Principessa di

Pi emonte » . - Primario tisiologo, aiulo e due assis ten ti per la Divisione Sanatoriale; titoli ed esa1ni; s tip . risp ett. L. 10.000, L. 8.500 e L. 7 .500 decurtati del 12 %; c. -v.; p artecipaz. Chiedere annunzi al Protocollo. Scad. ore 12 del 10 ott . Età Jim. a. 40, 35 e 30. Tassa 1.. 50. BIANDRONNO (Varese). - Consorzio con Bardello e Bregano. Scadenza 30 settembre. Stipendio annuo lordo L. 9000 e indennità annua di L. 200 p er l 'u so della bicicletta. La superficie della condotta è di circa Km. 8 e la popolazione di 2172 abita11ti . Per g li altri chiarirne:Qti rivolgersi alla Segreteria Comunal e di Biandronno. CASALVELINo (Salerno) . ,Scad. 30 sett.; due condotte; L . 7000 oltre indenn. cavale .

(Brescia). -

Stipendio annuo lordo lire 9000. Indennità cavallo L. 3000. Indennità quale Uffici ale Sanitario L. 800. Caro viveri di legge. Il tutto da ridurre de l 12 %. Aumento di un decimo ogni cinque anni e per sei volte. Età massini:a anni 35 salvo eccezioni di legge. Do·m anda, con tassa L. 50, e docurnenti indicati ai numeri 1, 2, ·3, 4, 5, 6, 9 e 10 delle avvertenze poste al principio del Bollettino Nazionale dei Concorsi, nonch è certificato con i punti riportati n egli Esami cli Stato per }'.abilitazione. 1Scadenza 5 novembre 193J. Assunzione del servizio· entro quindici g iorni dalla p artecipazione sotto pena di d ecaò en za. 'P er altri cJ1jnrin1enti scrivere alla Segreteria Comunale di Dello (Bresci a). EN:NA. .1 n1.ministraz~one proviticiale. Per tit oli ed esami. Direttore della Sezione Chimica del L aboratorio Provjn ciale d 'Ig iene e di Profilassi. Presentazion e della domanda corredata d.ai docu menti di c ui all 'àrt. 8 del R. D. 16 gennaio 1927, n. 155, non più tardi delle ore 18, 30 d el 20 novembre 1931. Stipendio ir1izittle L. 14.400 co11 tre aumenti quadrien11ali di L. 600, L. 700 e L. 800. I11dennità di ser vizio a ttivo L. 3700 e caToviveri come per gli altri dipendenti dalla Prov~nci.a . Ritenute com e p er l egge e riduzione del 12 % giusta art. 3 R. D. 20 nove.mbre 1930, n. 1491 . Lin1i ti d 'et à di c11i all'art. 9 del citato decreto 16 ge11naio 1927. La formazione d ell a g·raduatoria e l a nomina avra nno luogo secondo l e mod.alità s tabilite dallo s tesso decr e to. Il J1ominat o dovrà assumere servizio infra giorni 15 dal l a partecipaz ione di nomina. l)er chiarimenti rivolger si all a Seg r eteria ge11er ale della Provincia. FrnENZE. (;01nune l\ferliro aclde tto u11 'Uliicio r1 ' ig iene; L. 8100 e 8 tr ienni d cc ., oltre L. 1500 di ngio profession al e, c.-v., L. 3000 indenn. supµl en1e11t.; r id. 12 %. l\1edico capo clel Disp en sa rio Cel tico l\1unicip.; I.. . 6500; rid . 12 %. P er i due l)O li scad . or e J 7 del 15 ol t. Titoli cd esame. Chied ere ann11nzi. F'occ 1 \. 1l 1n 1ni 11isl raziorie provi 11ci al e. P er lilol i ccl e a111i: Dire ttore d eJl n sezio11e l\Iedico-Nlir r ogrnf ir:i. clel Laboralorio pro' j11ciale d'igiene e 1>r ofil as i di Foggia, co11 l o Li1>en<lio n11nuo di L . 16.000, su scett ibile d i qual lro a u111e11li quaDELLO

[ AN:-.10 XXXVIII, Nui.\t. :38]

IL POLI CLINI CO

drie11nali del cieci1no oltre la indennità di servi. zio a tti o i11 L. 1600 e le inde11nità caroviveri se doYute, salvo le riduzioni di cui al R. D. legge 20 n oven1})re 1930, n. 1491 . Titolo d~ studio: Diploma di abilitazione all~ eser ci zio della professione di Medico Chirurgo. Scadenza p er ] a presentazione dei documenti: ore 12 del 30 nove111bre 1931. Rivolgersi alla Segreteria d éll 'Amministrazione provinciale. NoTo (Siracusa). - Scad. 30 nov.; 2a. condotta ~ L. 8000 e 4 quadrie11ni dee., oltre L. 900 serv. att.; riduz. 12 %; età lim. · 45 a. ; tassa L . 50, 10~ doc. a 3 mesi dal 25 agosto. PALERMO. Comune. - Direttore del Laboratorio1ned.-microgr.; L. 17.000 e 2 quadrienni, oltre L. 5500 supplem. serv. att.; scad. 10 nov. . PAVIA. R. Prefettura. - Ufficiale Sanitario, Medico Capo del Comune. Nei precede11ti nn. 36 e 37 sono stati , per errore, i11dica li e i 11que aun1enti qui11quennal~ del decimo d ei quali ecc. Si Jegg·a i11' ece : cinque aun1enti d el d ecin10 ecc. POTENZA. Ospedale Civ ilP- l)rovinciale di S. Ca rlo. Scad. 7 ott.; due medici di guardia ; lire 7200 ridotte del 12 %; vitto e alloggio. Età lim . 35 a . Rivolgersi seg·reteria dell'Ente. RoM..\. lvlinistero 1lellg; l\!arina. - Concorso per la n:omina di 13 tenenti m edici in serv. att. perman.; e tà lirn. 30 a al 15 ag.; scad. 90 giorni dalla pubblicaz. sulla << Gazz. Uff. »; se ammo· gliati, produrre l e prove di possedere la rendita annua di L. 4500. Chiedere copia della notificaz. di concorso, i struzioni e programmi al Ministero (Direz. Gen. del P er sonale e dei Servizi militari, Divisione ,Stato giuridico) , o alla_ Direz. della R. Scuola di Sanità n1ilitare marittima di Napoli, o alJe :Qirezioni d egli Osp edali Militari M.arittin1i di Napoli, La Spezia, Tara11lo, Venezia, Pol a, La ~iad dal ena. ROTELLA (Ascol~ Pie.). _:_ Scad. 29 ott.; L. 8000 ridotte 12 %, quinquenni ~ec., indenn. lélurea L. 500; età lim. 35 a.; tassa L. 50, 10. SAN DAi\·fJ.ANO AL COLLE (Pavia) . ·Scadenza ore 12 del 30 settembre. Stipendio annue L. 9680 con f5 au111 . quadr. del d ecimo, e L. 264 p er servizio Uffic . Sanitario, l 'uno e l 'altro al lordo delle ritenute. Più un con1pen so annuo di L. 264 per servizio ambulatorio e inden11. car o-viveri. VrGONE (Torino) . - l lna delle co11dotte mediche, secondo il Capilolato visibile presso la Segreteria Comunale. Scad. 31 ott. Cere.asi subito abile rappresentante per prodotto far111aceutico b e11 introd o tto i11 Germania e all 'est ero, ch e ~bbia ot time r elazioni in Italia con far1naci e ed ospedali . Offerte 11 sig. E11rico Can1panelli, via Sisti11a 14, Ron1a .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE par~re dell 'Edu caz10~

D prof. Gae la 110 Fi cl1er a, in ..,eg uilo a

faYor e,'ble d el Co11sig·lio Su periore tle Nazio11ale, è ·t a lo tra ·ferito dalla catteclra d1 J)atol og ia a quel la cti Cli11ica Chirurgi~a presso la H.. l niYersità di PaYi a. Rallegran1enl1. 1


[ANNO

XXXVIII, NuM. 38]

SEZIONE PRATICA

1421 \

Dopo vari mesi di vacanza, durante i qu.ali si sono svoJte campagne .a ttivissime per le varie ca11dì<lature alla ambita direzione medica del « lludolf Vircho,v-Kran](enb aus >> di Berlino è s tata costituita la terna <ii: Licht"vitz , van den Vel<l en e von Do1narus. La scelt a è caduta sul prof. LichlViritz, già d irettore dell 'Ospedale Municipale in Altona, reputatissimo internista e stu·d ioso, ben nolo per le sue ricerche sul metabolismo e per il suo tralla to cc T{linisch e Ch emie ». Il dott. W . W J ameson, professore di sanità pubblica alla Scuola d 'igien e e m edicina. tropicale di l .ondra, è nominato decano della scu ola stessa ' quale su ccessore del deced11to A. Balfour .

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da. Berna. Congresso Neurologico Internazionale. Dal 31 ag·osto al 4 settembre è stato tenuto a

Berna il Congresso Ne urologico Intern azionale, ch e è riuscito un 'afferr11azione di alta importanza n el campo puramen te 11eurologico, ch e oggi interessa n on solo ~ n1edici cultori della specialità, m a i chirurgi, i fisiologi, gli oculisti, gli otoiatri, i. radiologi, ecc. Le comunicazioni era110 st ate raggruppate intor110 a quattro argon1enti principali: 1) (< I metodi d i diagnosi e d i t er apia nei tumori cerebrali »; 2) ~< Il tono inuscolarc: anatomia, fisiologia e i)a tologia »; 3) « Le infezioni acute n on suppur.a ti ve del sistema n ervoso »; 4) « Le parti del tratLn1a nella produ zio11e di sintomi n ervosi ». L'intervento dei pit1 illuslri cultori delle varie branch e del mondo interQ b.a, reso particolarm ente istruttive le oonferen ze e le comunicazioni; la partecipazione italiana è stata assai attiva e importante. Il gruppo italiano era coll 'americano il più 11umeroso. Dei cultori di cli11ica n euro-psichiatrica erano presenti il prof. O. Rossi di Pavia, J3u scaino di Catania, Lugaro di Torino, Besta di Milano, Colella di ~alerm-0, Donaggio di Modena, Ayala e Pisani cli Roma e inoltre De Lisi di Cagliari, Coppola e Negro di Torino, Medea, Clivio, Antonini, Rizzo e Grossoni di Milano, Cat ola e Salmon di Firenze, Berlucchi di Pavia, Colucci, Senise, Baldi, Penta, Gossano, Vizioli e Sarno di Napoli, Belloni e Tanferni di Padova, De Giaco1no di Catania, Herlolani di Reggio Emilia, Poppi di Bologna, noschi di Ferrara, Pfanner di Lucca e ~olti altri. Dei clinici chirurgici er ano presenti il prof. Alessandri di Roma, Fasia11i d i P adova, Marogna di Sassari; dei clinici medici il prof. Frugoni di Rom a; inoltre il prof. Di ~ifarzio e il prof. Ferreri di Rom a, il prof. Torrigiani di Firenze, il prof. Pieri di Belluno, i proff. Gamberini e Serra di Bologna, il prof. Dogliotti di Torino ed altri . . Sul primo tema, sotto la direzione dcl Nonne, portarono interessanti contributi, oltre il Cushing che riferì su oltre 2000 casi di tumori cerebrali operati, e il De Martel, i proff. Ayala e Alessandri di Roma; sul secondo, svolto sotto I.a direzione della Sherrington, il Don aggio ed il Negro; sul t~rzo, diretto dal Guillain, il Bt1scaino, e il quarto, infine, fu impostato e diretto da1 Rossi in una serie di co~unicazioni di grande interesse. Il prossimo Congresso avrà luogo a Londra nel 1936. • R. A.

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lfOT/ZIE DIVERSE. 1 o co.ngresso internazionale degli studi sulla popolazione. Si. è ten11to a Rom a ed ha assunto u 110 svilupp o impo~e11t~. La seduta i11augurale ebbe luogo al C~mp1dogl10, con l 'intervento di alle autorità ~ d~1 r.app:~.s~nt.ant~ di 29 Stati e dj moltissimi Enti sc1enl1f1c1; 11 discorso ufficiale fu tenulo dal prof. C. Gini. ~ lavo~i sono sta ti ripartiti in 8 Sezioni. Parecchi tel'.!11 tratt ati interessano la medici11a e l 'igie11e sociale. Avremo an cora orcél ion e di occuparcen e.

10° Congresso della Società Italiana di Urologia. Il 10° Congresso della Soc. Italiana di Urologia sarà ~en ulo .a Bari. n ei giorni 20-21 ottobre p . v. ~l tema d1 relazione: Le malattie del collo vescicale (esclusa l 'iper trofia· e i tumori della prostata) sarà svolto dai sigg. proff. C. Alesio (Torino) e L . Pisani (Milano). · Per ~vertt uali (;omu nicazioni e infor111azioni rivolgers1 al Segretélrio prof. E. Mingazzini Via Tirso 83. Ro111a. ' 20° Congresso italiano delle Seienze. . Il Co11gresso annuale della Società italiana per 11 progresso delle Scienze si è inaugurato solenne1ne1 tte a Milano il 12 set tembre, nel Castello Sforzesco, alla presenza d el Principe Ereditario. In non1e del Governo parlò l :on. Di Marzo. Il disco:s? in augurale venn e pronunziato dal prof. Ch.1g1 ~ s~l I ~m a cc .L 'origjn e delLa specie 11ella odierna b1olog1a s1)er1n1entale ». I lavori si svolgono, merttre ques to numero va in 1nacchina nel ])alazzo del Rettorato della R. U11iversità i~ · Lre Cl assi g·eneral~ riparli te in rnolte 1Sezioni. ' La prossilna ri11nione sj terrà a Rom.a in coinciden.za conn Ja celebrazio11e del 10° ann~ale della M arc1a su l\om a. 1

Un padiglione per l'elioterapia a Mandello Lario. E' stato inaug urato u11 padiglione per l 'eliotera.p ia, costruito a Mandello Lario sul Lago per iniziativa del dotl. Nu11zio Condò,' a spese d~l segretario politico sig. Domenico Comini, su terr eno dcnuto dal cav. Alfredo Radae]]j. Al nuovo Ospedale di Livorno. Il inaestro Pietro lVIascagni ha voluto recarsi a visitare i g·randios~ lavo,r~ del nuovo ospedale di L~vorno . A ricevere l 'illustre concittadino erano il presidente dell'Opera Pia· gr . uff. Costa, il direttore dell'Ospedale prof. Lang, l 'ing. Venturi, progettista e rappresentante dell 'impresa costruttrice. Per l'Ospedale amerieano io Francia • Il gen erale Pershing, in nome del Comitato dell'Ospedale aID:ericano di Neully, h a lanciato un appello per raccogliere la somm.a di 300.000 dol. , pari circa a 6 milioni di lire it. L~ somma è stata sottoscritta entro una settimana. Alta fine del 1930 il deficit, accumulatosi nel corso d i 4 anni, raggiungeva 100.000 dol. · L'ospedale - di cui ci siamo r ecenteme11te occupati - h a ora 120 letti. Ne fa parte una scuola per infer111iere, della capacità di 70 posti; ma le do1nande d'iscrizione sono in numero di 300 a 400 .


1122

IL POLI CLINICO

I francobolli antitubercolari in l,runcia.

..

Sono ora s tati resi noti ~ risultati d efinitivi delJa vendita dei francobolli an tituber colari in Francia dt1rar1te il 1930. Sono stati ve11duti circa 210 111ilioni di fra11cobolli, p er l 'importo complessivo di circa 21 milioni di franchi. La m edia ris ulta di 5 fra n cobolli p~r abitante; all a t esta dei d ipar li111en ti è quello dei Do11bs, con una media di 12.04 froncobolli p er abitante; tra le Colonie la Tunisia è anda ta an cora oltre, con 12.36 franc.obolJi per abit ante . .Si va organizz.a.n do l a campagr1a p or le fest e natalj zie del 1931.

Un'epidemia di poliomielite a· New York. U11a · recrudescenza d ella gravissima malattia 11a funes ta lo In città di Ne\v York . Ora è in d ecrescen za. Si sono r egi strati si110 a circa 150 casi al giorno; il i11aggior numero si è avu to n el sobborgo di Brooklyn. L 'Uffi cio d 'ig iene 11a assunto 10 medici e 25 inferm:ier e per concorrere a combattere l a mal a ttia. Sono stat~ aper ti alcuni am bu l al:Qrii gratuiti ad hoc. lJn appello lanciato1 per l a raccolta del sier o di antichi soggetti g u ariti, l1a sor tito o tt i1ni ris11ltati: tra i primi il Governatore l·,rnnklin D. Roosevelt h él fornito più di m ezzo litro di sangue.

Ospiti illustri. Il prof. Léon Bérnard, segret ario gen erale1 del ! 'Unione internazionale contro l a tubercolosi , ed il prof. Ludolph Brauer, r ettore d ella Università di Amburgo, venuti a R oma han no voluto visitar e il nuovo istituto p er le n1al attie tubercolari «.Beni lo ~f u ssolini » in costruzione sulla collina d i Monteverde . Gli i1lu $lri visitatori son o stati ricevuti dal direltore dell 'istituto on. prof. E. !vlorelli, dal sig~or E. Basso d ell a Co11federazione d·ell 'indu s tria, dal prof. F. Bocchetti, segr etario gc11Prale della F eder azione italiana nazionale fascis t a per l a lotta contro la t ubercolosi e dall 'i11g. Bel cr edi della Cassa n azionale per le .assicurazioni sociali. La visi l a si è prolrat ta per circa due ore, ed i visitator i, clop·o presa v~sione d i t t1tti i d ettagli or g·anizzativi , ha11no ammirato· l a g randiosità dell a costruzione clell 'Is tituto ch e, per meri to del Gover110 r1azionale fascista, sar à fra due anni il più gra11de e con1r> let o fra qu anti sono stati orga11izza li nel inondo per l o st11dio dei vari proble1ni iner e11li a ll a 1ubercolosi.

[A~:\fo XXXVIII, NuM. 38] •

sola, Ne \v Jersey, Ne,v Yo rk ccc.; invece è sensiJJilmente diminuilo i 11 al tri: Arkansas, Indiana, l{entucky, ~Iississippi ccc . I medici stranieri figurano in numero di 1064, contro 7.52 d ell 'edizio11e precedente. Gli ospeclalj reg istra ti 1igura110 in numero di 7 .446; sono con siderali (}paratamente 665 ospedali addetti all 'insegnarnen Lo clinico e 353 ospedali sp.eci a]izza ti.

I novant'anni di Augusto Murrl. Al ~ommo Clinico, il quale in questi gior11i ha var cato ]a soglia dei novan t 'nnni, vada 11n p e11siero di ammirazjon e e di affetto da parte di alli~vi , s tudiosi e ben efica t'i.

Un monumento a Michele Bianchi. Il 6 corr . è s tato scop er to un i11011umento a ~li­ ch ele Bianchi er e tto a Camiglia tello, sulla Sila Gra11de. La cerimonia è stata presi enziata dall 'on. gen. Achille Starace, vice-segretario del P artito, che ha reso omaggio alla tomba del Quadriun1viro in Belmonte Cal abro, poi si è r ecato a visitare i l avori p er l a costruzione di 1111 faro votivo ed infine ha preso parte .alla cerin1011ia per l a scoperta del monu1nen to, che sorge sulla cima del coll e d~ CamigliateJlo, a 1300 i11. cli altezza. In tale occasione si è svolta la « Sagra della Sila » con la p.a.rtecipazione di molle inigliaia d.i perso11e. E' superfluo ricordare ch e della classe medica ~1iche le Bian chi si rese b en emerito dùrante la sua pern1nnenza al Ministero cl ell 'Interno.

Certificati falsi. Il clott. ll.a.ffaeJe Alcon e è s la lo conda11nato dal pretore di Viareggio a 30 gior11i <li reclusione e 3000 lire di multa p er infrazion e all'art . 289 comn1a 3, del C. P. , avendo qualè ufficiale sanitario del Comune di Massarosa, rilasciato più di 300 certifi ca ti al p er sonale addelto a vacch erie e latterie (in prova di vaccinazioni antitifiche e della immunità da malattie conLa4q-iose), se11za averne eseguito le visite. Il dot1 . AJcone. h a interposto app ello.

Corrigenda..

Nel fase. scor so, p. 1377, 4a lin. cl i « V nria », l eggere: aYeYa ideato il composto.

Medici italiani all'Estero. U11a comitiva di medici italiani 11a compiuto · un viaggio d 'istrl1zione - orga11izzato cl al periodico et f\1inerva !vledic.a n - a ttraverso alcune gra11di ci ltà dell 'Europa. 0Yunque è stata cord ialmen t e accolla.

I medici del Nord .. Americll. i è j)Ubblicata la 12a edizione rlell 'cc An1ericnn Modical Direclory » da cui ris11lia110 172.383 medici e cr cc11li i1e1 ter r itorio dell'Unione 11ord-an1ericana, 11cll e s ue d ipendenze ( Al a k.a, Fili1)p ine, zona di Pa11an1a ecc.) e nel Canadà. llis11cllo nll 'eclizione precedente, si ha u11 incrC'ntcnlo cli 11.935 rrLcclici . llispello alla 1a. edizione (1906), si nota ch e 11el corso di ltn vc11ticin(1uennio il numero dei n1~­ cliri è c11 ibil111ente aumentato in alcu ni ta li : 1\ rigo11n, CnJifornia, Connecticut, Florida, l\l inne-

Col p iù profond o ra1nmarico è stata appresa la l11ortc del l)rof. E 1RJCO SCIAl(Y, già primario chirurgo n egli Ospedali di Salonicco. . Affezionatissi1no all 'Italia, vi aveva compiuto ali studi e con seguito la l~bera d ocen za . Il nostro periodico si è onor alo a pii1 riprese di ospitarne i1nportanti contributi . Da due an11i si era s tahiljto a· Milano. Mentre i1ella Casa di Salute cc San Giuseppe » d ei Fate Bene Fratelli, stava operando un m al ato di . ulcer a gas trica, .fu colpito da un ic tus apoplettico; l 'i11 tervento <love tte esser e ultimato dal prof. Calvini. Gli ultimi p en sieri dello Schiaky furono riYolti al n1al a lo· avu t a notizia del buon esito del' l 'operazio11e aggiun se : cc ora muoio conte nto ». Contava appena 40 anni Lascia l a 1noglie e due figli.


[ANNO XXXVIII, NuM. 38]

SEZIONE PRr\TlCA

R!SSEGN.! DELLA. STillPA. MEDICA.. Journal A. M A.,

23 mag. -

Numero radiolo-

g1co. Giorri. rli Batteriol. e lmmunol., mag. - J . I. LrPKIN. ~fasso complementare nelle diverse malattie. - B. VASILl:' . Variabilità dei germi patoge11i. Bull. Ac. Méd., 2 giu. - G. BLANC e J. CAl\IINOPETROS .. Febbre papulosa (esantematica). Am.er. J oiirn. M ed. Se ., giu. J. LERMAN e J. H. MEAUS. L 'iodio nel gozzo esoftalm . - S. S1L·VER e J. BAUER. L 'obesità. J . E. CoNNERY e N. JoLLIFFE. Il deficit d'acido j\ell 'anemia perniciosa. Diagnost. e Tecn. di LaPorat., 25 apr. 1\1. FIORENTINO e al. Le prove della funzione renale. Med . Welt, 13 giu. - w ·rNTERSTEIN. L 'appetito. - STEPP. Il compito dei vegetali nella nutriz. Med .. J(linik, 12 git1. LEIIi\IANN. Difesa contro il dolore e lotta contro il dolore i11 chirurgia. Haematologica, III . - E. STORTI. Anemia sperimentale da botriocefalo. - L. CATTANEO. Eosinofilia costituzio11ale. Rass. iroternaz. di Cl in. e Ter., 31 mag. - G. Z \GARI. 'fbc . e sistema nervoso vegetativo. Surg . , GJn. a. Obst., giu. - 1\1. J. RENNER. La cosidetLa prostata femminile . - H. F1NSTERER e F. C1.:il\HA. Trattam. chirurgico dell'ulcera duoden. - M . Do1.rcLAS e D . SHELDON. Trattam. della cellulite pelvica. Accad. Med . , 15 giu. - N. PENDE. Anen1ia aplastica simnlante una subleucemia. Arch . di A11.trop.. Crim .. ecc., Supple1n. al fase I. - Fascicolo giubilare. - · Supplem. al fase. VI . Atti del 4° congresso it. di med. leg. Acta lrfed . Scand., V-''I. - K. FABER. Tbc. poln1. peri-ilare n ell'adulto. - A. J osEPSON. Din1agra111 . cerebrale. - N. GELLERSTEDT e C. GRILL. Diabele mellito e i11sipido combinati.

''r·

1423

. Revue .Bclge dcs Se. t' léd ., u1ag. -

Nurr1ero giu -

bilare d1 A. Lemaire.

Analcs f'ac. de Med. (!\1ontevideo), gen.n1nr. J · C. Dr.i, C..-\ì\CPO. Cirrolaz. del duod c110. - D. Pn.\T .

Occlusio11e e ostruzio11e intestinale. Lancet, 20 g iu . - ~·I. CRrTCHLEY. La 11e11rologia d elJ a vecchiaia. . Med. l(linik , 19 giu. - 1\ . DECASTELLA. En1pir1s1no e teoria nel trall a111. dell e malattie del siste1na ernopoielico . Pol,hologica, 15 giu. - G. B. GruLTANINI. Patoge11esi delL 'arteriosclerosi del pi reo lo circolo. l\tl. REVELLn . Malario terapia e parali si progressiva . l Vie n. Klin. Woch., 19 g·iu. - W. BERGER. La dottrina allergica ii1 m edicina in Lerna. Revue B elge ·des Se. Nléd., n1ag. - Nun1ero git1bilar c di A. Lemaire. . Denl ~ t.1 ed. .Wocli., 19 giu. - S1GEn1sT. Il inedico e l 'ambiente. - l\ilETTERNAJER. <Jua11do il medico è autorizzato a(l i11lerron11)ere Ja gravid a11za. Amcr. A-fed., mag. - D. A. LA1no. Le abitt1dini di son1to. - I. I . KAPLAN. La terapia del sorriso. J\lli_nerva Nled., 9 giu. - P. A. tvfEINERI. Azione di soslanze pomfogene i1el lupt1s Yolgare. JJaris Mé<1., 20 g'iu. Nun1ero di farmaco}. Revue de 1Vléd., giu. PÉnu e .L. FAURE. Le scissuriti tuber colari rlell 'i11fanziu. - G. BLEcH1\IANN e A. RoHN. Tratla111e-n li della para lisi i11fant. .Tourn. de 1'\IIéd,. de Lyon, 20 g iu. - Nun1ero di neurologia. A mer J ourn. Obst. a. Gyri., giu. - Dal congresso i1ord-an1er. p~r la salute e la tutela dell 'in.fa11zia. Ann. l usl. PCIISteur, giu. - S. TARANOFF. F e))bre fa11go a. - F. o 'HEttEI-LE e A. GnATIA. Fe110111e110 di 'l\vort e balteriofagia. Lancet, 27 giu. - B. S.\LOl\10Ns. ep ~ i ostetrica : tra ttnn1ento e preve11zione. - C. FnAsEn BRECKINGTON. Cadula d ella pressio11e ar leriosa nella dift e~ rite.

Indice alfabetico per materie. Aderenze pleuriche: produzione speri1nentale . . . . . . . . . . . . . . . . P ag. 1401 Agranulocitosi (neutropenia maligna) . » 1396 Algie periferiche: nuovo inetodo di cura » 1417 Anemia perniciosa: azione dello stoi.naco

. . . . . . . . . . . . . . . . .

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1397 1391

Appe11clicectomia: incisione acldominale » Asma infettivo e suoi rapporti con mal a-ttie jnfettive dei seni e dei p olmoni )) 1400 Bibliografia . . . . . . . . . . . )) 1404 1415 Cefalea piluitarica . . . . . . . . . . . )) Cefalee di orig"inc 11asale . . . . . . . . 1415, 1416 Colpo di calore quale infortunio sul )) 1418 lavoro . . . . . · · · · · · · · · · Cordoton1ia n ella c11ra di stati dolorosi n 1417 Duodeno : varici . . . . . . . . . . . » 1405 Elettricità: lesio11i da - . . . . . . . . » 1409 Emicrania . . . . . . . . . . . . . . . » 1415 Esofago: scg110· radiologico precoce di car cino1na . . . . . . . . . . · · · · » 1405 )) Fe~ato: u so endove11oso dell 'estratto 1397 '"" Isterisn10 in r ;.1 pporto a fe11ome11i organici; enterorragia isterica . . . . . . » 1385

Li11fa11 or·ile mesenteriale e peri tor1eale . Pag. 1398 . A1utue sani lari e f ascisl e: co rn r>ili e fzni; ordj,_naniento per l ' assi~teriz a ospeda1ie1·a . . . . . . . . . . . . . . . . .

>>

Narcosi averti11~ca . . . . . . . . . . . )) Nevralgia del trigemino: c ura co n inalazioni di tricloroeljlene . . . . . . . )) Nevralgie del trigemino d ·orjgiu e erica )) Perito nite da p11eun1ocorro . . . . . . )) Pneumectomia . . . . . . . . . . . . . )) Rene. a ferro di cavallo : in cisio11e anler. )) e Lraperiton eale . . . . . . . . . Re11i: azior1e dei 11crYi Yeg·e lnli,·i . . )) )) Reni : funzio11e patolog·ica . . . . . . • RoluJa : fratture; cura operatoria . )) Simpatico : chirurgi~ · .· ·. · · · · 'J'ubercolosi: con1u111caz10111 'arie . . . )) 1'ubercolosi polm . periilAre neg1i adul li » Tunlore dell 'an.golo po1llo-cerebellare : operaz io11e, g·uarigionc . . . . . . . . )) 1·un1 ori cerebrali: diagno .. i di localiz. )) • • • • • • • • • • • • • • • zazione ))

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••ritti di proprietà r111rvati. - Non ~ conttentjta Ja .,.•stampa di la1101'1 pubbLicat' nel P•Uolinioo 18 noft •• •eiuuito u.d 1111tn-ri••a•ion e ac'ritta dn lln .,.eda~ione. a "•etata la pubblica1•ons d• aunt• da 81' ' 16""tJ c•tarne la /oftte.

V. Ascor,1 t, Red . capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Arn1ani di ~l. Courrier

A Pozzi, re8p .


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[ANNO XXXVIII, NuM.

IL POLICLINICO

Ricordiamo l'interessante

Atlante scheniatico di punti e nodi chirurgici Docente di Patologia Chirurgica nella R. Università, Chirurgo Primario negli Ospedali Riuniti di Roma.

del Dott. Prof. GUIDO EGIDI

Riportiamo quanto, Slll predetto Atlante. è stato scritto nel n. 2 del XXVIII volume dell' Arcliivio Italiano di Chiritrgia diretto dall'Illustre prof. ~IA1:10 DONATI : « In ricca veste editvriate, l' A . espon e co11. disegni schematici <> brevi ..;piegazio1ti il modo di eseguire i «vari nodi e punti che più i11.lere8 . . a1zo il chirurg·n. Data l'in1 p ort1r11 z11 f1111rl r1111('11Lale rfi questi atti elementari (< della tecnica operatoria, e la necessità per i giovani chirurghi di contrarre esatte co11suetudini al riguardo, il «volumetto notr<Ì ri11.'ICLre cli µ r ,':.tu .... o "'"'"· « Molta parte l' A . ha dato alla d escrizione del punto incrociato, per i vantaggi clie ess·o ha indubbiamente «in molte circostanze , 1t.e ha t1u.~1...u1uLu t JJuriti e 11.uu.1-µ1u u1clt1111, 1 . ((La chiarezza e il nuniero delle figure sono poi tali dn rlare in11Jr 1i1U 11 di '" (g11 iuLiuì alL 'atluntc , anclie se « tratta di argomento indubbia1nente t11Ll'altro che nuovo»·

L'Atlante si compone di 25 Tavole, contenenti 66 nitidissime figure, racchi use, ma snodate e tenute ferme con due perni d'ottone, in elegante album rilegato alla bodoniana. Prezzo L. 30; più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 25,90 in porto franco

rr&'•

Recentissima pubblicazione: DOCENTE DI PATOLOGIA CHIRURGICA NELLA R. UNIVERSITÀ

Dott. Prof. GUIDO EGIDI

CHIRURGO PRIMARIO NEGLI OSPEDALI DI ROMA

Trattaniento delle lesioni cranio-cerebrali traum.atiche <*> (escluse quelle da arma da fuoco) !:\:e riportiamo L'Indice:

Rapporti tra traumi e lesio1ni cra nio cerebrali. -

Leei0ini dei tegumenti. - Id. del cranio nella sede del trauma. Id. del cranio dailla sede del trauma e per trauma indiretto. - Lesio11i meningo-cerebra.Ji senza lesione .cranica. - Id. meningo cerebrali in ,c orrispondenza ·di coeeietente fraittura. - Id. meningo -cerebrali a distanza da coesi· stenti fratture. - Dati anatoano-patologici. . Emorragie, contu sioni, rotture cerebrali: - Edema. - Ematomi. Lesioni della dura madre, pa,c.himeningiti. - Lesioni delle meningi molli, leptomening.iti. - Fisiologia pato10gioa e sintomatol•o gia delle lesioni cerebrali. - Distul"bi circolari, &hock, ·diiiaechiei, sinto,m.i indziali e definitivi. Oon·.mozione cerebrale. - Compressione cerebra,le. - Cont11sione .cerebrale. - Cura delle lesioni craniche. - Frat. ture non complicate. - Avvallamenti sottocutanei. - Fratture esipost~ della volta. - Fratture della baee. - Lesioni vasali aperte. - Senii. intracranici. - Sinue pericramici. - v .a.ei meningei medii. - Carotide cerebrale. Complicazioni delle lesioni cranio cerebrali esposte. · Perdita di liqu:iida, meningite. - Ascesso -cer ebrale, ence· falite flemmonoea. - Prolasso cerebrale. - Fistola ventricolare. Osteomielite, fistole crallliche,- granulomi emorragici. - Ematomi intracranici. - Ematomi sopradurali. - Ematoo:ni sottodur ali. - Diagmosi. - Puntura s'!)inaile dia,gnoetica. - Puntura cranica diagnostica . - Encefalo e ventriculo-grafia. - Prognosi e dooicaz io~i operatorie. - Puntura cranica terapeutica. - Craniotomia. - Ematomi sottodurali dei neonati. Trattamento della compressione cerebrale. . Processi di decompresaione: Punturai lomba.re. - Id. cranica .- Id. dei ventricoli. Drenaggio <l~l sacco Lombare. - Id. dello spazio sottodurale eram.ico. - Id. idei ventricoli. - Trapanazione del cranio. - Disidrataz.ione. - Trattamento della compressione cerebrale aicmta nelle fratture della base del (}ranio. - Trattamento della contusione cerebrale. APPENDICE. - Esi ti e postumi. · Cicatrici Cefali·drocele; sinus perictranii - Corpi estranei. - As.òes,s i; apoplessie traumatiche. - Esoftalmo pulean·t e. - Sindromi di compressione (cisti, ecc.). -· Disturbi motorii; e:ilndromi va.somotol"ie. - Epilessia post-traum.a tica. - Sindromi neuro e psico-patdch e. - Note di tecnica. - P1untura cranica. - I[Jiezioni di aria ·n egli spazi sottodurali e nei ventricoli. - Oraniaresemoni . - Letteratura.

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ANNO

L~XVIII

Roma, · 28 Settembre 1931- IX

Nom. 39 •

fon dato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI t

SOM.MARIO.

-

Note e contrihuti : R . Grasso: Sul problema dei po r· t a tori di " Entamoeba his tolytica ». Osservazioni cliniche : G. Lucchese: Rara lesione da morso di cane. - U. F ogliani: Le .conseguenze funzionali della sezione dei ten·dini estensori del medio e dell' anulare della mano. Sunti e rassegne : RICAMBIO: M. Loeper. P. Soulié e J. To u·n et: Le origini dell'oos alemia. - P. !ntrozzi: Ineuhlna e diabete insip,ida . - Cuore e circolazione: L. B. Boyd e s. I. Turkinton: Blocco della branoa de~tra. D Ayman: Valutazione ·dei risultati delle cure nell'iperteneione essenziale. - G. Nanni•n i: Il sistema r.erv-000 ·n ell'ipertensione essenziiale. - ORGANI DIGERENTI: P. Oarnot: L e perfora;;ioni esofagee nel oancro dell'esc.fago. - L. Dufourmenta·l : La cura del cancro dell'esooago. - H. Hartmann: L'estil'lp.azione dei restringimenti ~·nfiammatori del retto. Csnni bibliografici. Riviste sintetiche : B. Bellt1cci: Lesioni da elettriieità (con s peciale riguardo alle lesioni prodotte da appa· recchi elettromed.i cali). Accademie, Società Mediche, Congressi : R. AccaJdemia

Medica di R ema. - Reale Accademia di Medicina di Torino. Appunti per il medico .pratico : CASISTICA E TERAPIA: La meningite li·rufoc.ita.ria beruigna. La forma meningea dell'en<:èfalite epidemica. - .Meningite acuta asettica. - Un caso di nenre>Ssite post-varicellosa a sintomatologia cerebellare pura. - L 'atropina ad alte dosi nelle sequele del'l'encefalite epidemica. - Gli ini00n· venienti dei prep?_rati b.arbit.uri.tci nel trattamento della epile€e.ia. - Il tra.ttamento del la sclerosi dis·semiuata ('01 fegato. - MEDICINA SCIENTIFICA: La patogeneGli dei caloqli urinari. La com.posizione dei eal· coli urinari. - RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO: A. Franchetti: La protezione e l'assistenza della maternità e dell'infanzia.. - VARIA : Llltfluenza delle IIlaJCChie BQla1·i s u gli avvenimenti umand? Nella vita professionale : Panglo1SS: Medicina curativa e medicina fis<:.ale. - Can.o orsi. - Nom:iine, pr omozii.on i ed onorifirenze. Notizi'3 diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetiqo per materie.

NOTE .E CONTRIBUTI.

zionali, la vita in co~dizioni igienich e forza tamente lamentevoli, il ritorr10 i11 patria dei combattenti mal3:ti o infetti, abbia costituito il fattore fondamentale di diffusior1e dell 'infezione amebica. E di fatto molti AA. inclinano a Titenere che con la guerra mondiale debba identificarsi la causa. della diffusione u·n i versale dell 'amebiasi . Da questa op in ione ebbero o-rig·ine nel 1916 le ricerche di Ravaut e Krolunitsky, che esaminarono le feci di 200 soldati provenienti dai campi di battaglia , e riscontra rono l 'E n.t amoeba histolytica nel 5 % dei casi. Ancora più convincenti sembrano i risultati delle ricerc he di Kofoid, il quale nel 1919, su 2300 soldati appa.rentemente sani che avevano prestato servizio oltremare trovò 297 portatori di Entamoeba histolytica, cioè 12,8 %, mentre su 576 territoriali il pa-rassita fu trovato solo in 25, cioè nel 4,3 %· Risultati analoghi, sebbene con percentuali notevolmente più elevate ottenne lo stesso A. ri cercando il parassita 'fra gli studenti d ell 'Univer sità di Califrrnia reduci dal servizio militare. '

1

1

istituto di Clinica Medica della R. Università di Catania. Direttore. : Prof. L. if ERRANNINI

Sul problema dei portatori di '' Entamoeba histolytica ,,. Dott. RosARIO GRASSO, assistent-e volontario. Negli Stati Uniti d'America, le statistiche registraTono un brusco aumento di numero dei casi di dissente ria amebica e di amebiasi epatica dopo la guerra Ispano-Americana -e la guerra delle Filippine. Lo stesso fenomeno fu segnalato in Germania all'epoca del ritorno delle truppe dalla spedizione dei Boxer. Analogamente, in Italia, il problema dell 'amebiasi si imp·ose all 'attenzione degli studiosi aH 'epoca ·d ella g uerra libica, in Sicilia per o·p era di M. Ascoli e ·d ella sua scuola . 'T utti questi episodi starebbero a dimostrare che la guerra, con l'ammassamento e la promiscuità di uomini provenìenti da regioni div.erse e lontane, con l 'intervento di truppe colo·niali, con i disagi fisici, _ gli. strapazzi ecce-

1


1426

IL

P O L1CL J ~ l CO

l Jn all10 fat tore di propagazio11c dell 'infezione amebica sarebbe da ricer care n el gran de svil uppo dell e comunicaz ioni intercor1tinenlali e del traffico coloniale (immigrati e reduci infetti). Se questi eleme11ti hanno avuto un 'importanza notevole 1Jer l 'importazione e l'atteccl1irr1 e11to end on1ico dall 'infezion e in alcuni o in rnolti p.a esi, bisogr1a tener presente cl1e in altri sor10 stati di1nos trati centri s icura1r1 ente au tocto11 i di arn etJ iasi, esenti da ogni forrr1a di contag io extratP.-r:ritoriale. Ad ogni rr1odo, è certo c l1e il probl ema dell 'ir1 fez ione arr1eb ica, ch e vent 'anni fa ven iva ar1cora considerato com e un capitolo di patolog ia esotica, 11a ormai assunto le proporzioni de11 ' im portan za uni,1ersale. In r elazione a ques to mutamento di condizioni , lo studio di esso li.a fatto progressi notevo] i, per OJ)era di nurr1 ero i osservatori di tutto jl inondo. Una volta, am·ebiasi intestin ale er.a sin o1timo di dissenteria amebica, ed am ebjasi epa tica 1era sinoni1no di .a scesso del feg.a to. • Col prog redire delle indagini e dell e osservaz ioni , qt1 esti con cett i ver1nero radica}mer1t,e mod ificati: in quanto si vide c he 11el Cc'l.SO della localizzaz ione ir1testin ale la con11)arsa della sindrom e di , entericà 11on è affatto la r egola, ia p·ercl1è l 'entercolite a m ebica }) UÒ .assum ere forme clinich e vari e, ni ente a ffatto diarroicl1e (forn1 a dispe1)lica, forr11a p et1do-appendico1are, forma sliptica), sia per ch è il protozoo }) UÒ colo11i zzare l 'i11tes tin o senza produrre alcun egno ·dell a sua ·esistenza (1)or tatori di am eb.a). 1\nalogamente, n el caso d ella localizzazi0ne epatica l 'evoluzior1c i)atogenelica dell 'a ffez io11e può ·essere , rari.a, sicch è il cl.as ico a cc so dal fegato n o11 è c11e lJna , e forse n e111111c110 la più frequ ente, forn1 a clini ca dcll 'an1eb iasi e1)·a tic.a . Se que~ li con cetti , r elativi alla diffu ione dcl I 'in fcz ionc an1ebica ed al su o insospetLato pol im orfi mo i1osogra fi co, son o stati già abba lan?-a .n1c._si in r ilie\'o .dagli tudiosi ed a ssimil ati dai pratici, ben altr imenti stanno le cose per quel cl1e r iguard.a il lato ep id emiol og ico e profi lattico. J11 q ue lo carn1Jo, la ma ima importanza spelta 11 atural n1 ente a l problem a dei portatori. Per ~'1,1 e re un'idea della sua e11ti tà , ho vo 1n t o rl cler111i11are la percentuale dei portatori cli Entanioeba Jiistolytica fra g·li o 1)edali zzat i rir.oYera ti nell a n o tra Clinica. Per questa rice rca, vennero celti, fra il n1aterial e arrol to i11 Clin ica. ~ol t.a nt o gli a1111nalati di af-

l A~~o

XXXVIII, Nu:vi. 30 J

fez io11i vari e, i11 1r1assima parte non dal tubo digerente, e clic corr1unque non avevano ma1 soffer to disturbj i11 testinali notevoli. l'er agevolare I 'indagin e microscopica, un o o due giorni pri rna del! 'esame coprologico gli infern1i ven ivano tenuti ad una ·dieta priva di elerr1enti v·egetali. Il g iorno dell 'esame, a di g-iu110, ad essi veniva somministrato un generoso ·p urgante salino (p·er gli adulti , 35 gr. di solfato di sodio). Le feci, .appen.a erri.esse, e fino al momento dell 'esame microscopico, erano tenute a 37°; si sottoponevano all 'esame tutte le scariche, a cominciare ·dalla seconda. Gli esami a risultato n egativo ven ivano per maggiore sicurezza ripetuti .a qualch e g iorno o a qualche set tin1.a n a di intervallo. Sono stati sottoposti ali ' indagine com plessivamente 60 pazienti, in n1assima parte uornini . La tabel·lia .r iassume i risultati. Su 60 pazienti non n1anifestamente ertt.cropatici, dunque., in 21 l'esam e d·elle fec i di ede risultato positivo per l 'Entamoeba liistolytica, cioè n el 35 %. Di questi, solo 4 presentavano soltanto formo cisticl1e: gli altri dirnostravan o tutti forme vegetative. Nessuno di questi ammal:lti soffriva nè aveva sofferto cliturbi intestinali notevoli ; solo in du·e (NN. 20 e ±1) la sorr1ministrazione del purgante fu se gL1ìta da qualch e giorno di diarrea (3- ± scarich e se1niliquide, contenenti mt1 co m a 11011 sang ue). Dall.a n ostra statistica n o11 è poss ibil e desumete dati r ela tivi ad eventuali dif ferenze cli frequenza ri sp·etto a] sesso, n è all 'etù. Nella do\' uta cons iderazion e bisogna tenere ]a c i reo ~ tan za ch e il materiale osped.aliero , 11.cll e n ostre regioni, provien e quasi esclusivamente dagli infin1i str.ati sociali , cioè da quelli in rt1i -regin1e di vita ed amb iente igier1ico so110 cs trem.a mente difettosi . A ri s11l 1·ati notevoli , invece, con du ce l 'an a 1isi d el la di,rersa frequ enza in relaz ione .n llr n1alattie. Com e risulta dalla tavola , dei nostri portat or i due erano luetic i, du e arr11nalati d i febbre m editerranea, uno di carcinoma gas tri co, uno n on era .an1malato: g li .nltri l i> ] ) re~e nta,1 ano affezioni varie dell'apparato respiratorio. l?ra qu esti, trov ian10 3 pleuriti, un a polrr10ni te lobare, un 'asm.a bronchi.ale, 10 nsccssi

polnionari. Di q11esta en orm e frequ enza di portatori di r11tan1oeba fra gli am mal ati di ascesso pol111onare (nell a n o tra ~ tali s t i ca, 10 su 16). al l~ qt1ale n on se n1hra rarrionrvole .a ttrih11ire il va lore di p 11 rn co inciclenza, torn C'rà a }Jarl are 11n


[ANNO XXXVIII, NuM. 39]

SEZIONE PRATICA

1-±27 Esame coprologi oo

Nome

Età

Di8.gnosi clinica Da ta

z

Ris ultato

Oeeervazion i

1

Stefano D. .

50

Ascesso polmonare D.

24-2-30

Numerose forme mobili 1-3-30 : Rare forme mo di Entam. Hietolytica. bili e ci1Sti di Entam. R•istolytica

2

Vito O. . . . .

37

Lues <1Cstituziona1e

10-3-30

Rare forme mobili e 18-3-30 : Rare forme mo cisti di Entam. Ribili e cisti cli Entam. st~ytica Histolytica

3

Vito C.

. . .

14

Ascesso polmonare S.

13-3-30

Rare forme mobili di 21-3-30 : Scarso numero Entam. Histolytica d i 1ciati di Enta.m. Ili stolytica

4.

Mauro S. . .

14

Febbre Mediterranea

15-3-30

Numerose forme di Lamblda inteetinalis

6

Salvatore

C.

63

C ir.ro s i atrofica Laennec

di

30-3-30

Rarissime forme mobili ·d i Entam. Coli

6

Alfio C. . ..

16

Stenosi ed insufficienza mitralica

29-2-30

Negativo

7-3-30:

Negativo

7

Gius eppe

S.

56

Lue.s ear-diaca ed epatica

26-1-30

Negativo

4-2-30:

Negativo

8

?if:ichele Q .

.

48

Ascesso polmonare D.

19-6-30

Negativo

27-6-30: N egativo

9

Agatino C. .

18

Ascesso polmonare D.

16-3-30

Negativo

24-3-30:

.

Rare .cisti dì La mblia Intestinalis

23-3-30 :

Negativo

10

Fran.oesco

c.

49

Carcinoma gastrico

26-3-30

Scarso numero di cisti 4-4-30: Scanso numero di di EntMD.. Hietolytiea. cieti di Entam. Risto lytica

11

Giuseppe

N.

13

Febbre Mediterranea

19-3-30

Ra re forme mobili di Entam. Coli

12

Filippo M . .

24

Febbre Mediterranea

26-3-30

Rare forme .cistiche di Entam . Coli

13

Pietro C. . .

3l

Lues ccstituzionale

14-3-30

Num er oe.iss'ime forme 22-3-30 : Rare form e m o mobili di Lamblia lnbi li di .Lamblia l nte testinalis s tinalis

14.

I g nazio

14:

Morbo d i Roger

11-3-30

Rare f orme mobili di Entam. Ccli e di Cercho monaG h ominis

15

Felice M. . .

33

Infr azione n1Jca

-0ra-

28-3-30

Negativo

6-4-30: Negativo

16

Salvatc re

L.

34

?iialaria nale

estivo - au tun -

15-4-30

Negativo

23-4-30 : Negativo

17

Salvatore

C.

37

Aortite luet ica

19-3-30

Negativo

27-3-30: Negativo

18

Biag·io V. . .

58

As·cesso polmonar e S.

13-4-30

Rare f orm e mo•bili di 21-3-30: Rare forme ru n Ent am. Hi-st olyti ca bil i di Entam. lii.sto lytica

19

Vincenzo

M.

53

A scesso polmcnare dP.str o. Empiema vJ. D.

10-4-30

!{are form e mobili di 19-4-30: Ii are f orme c i . Entam. His tolytica stiche èi Eutam. Ri ..:; toly tica

20

Giuseppe

C.

1'1

Asc~o

12-4-30

Rare forme m obili di Entamoeba Coli e di Lamblia

21

Dom enico

c.

69

Di abete m ellito

24-4-30

Negativo

22

Rosaria B. .

47

Ascesso polmonare S.

18-4-30

Discreto numer~ di for- 26-4-30 : Scarso numero di forme mobili· ù1 me m o bili od•i E·ntam. Entam. Hist c.lyti ca Histolytica

Santa M. . .

45

Ascesso polmonare D.

18-4-30

Discreto numer,o di .ci- 26-4-30 : Rare cisti d1 Entam. Histolyti'ca st i e di forme m obili di Entam. His tolytic~.

24

Concetta D. .

57

Ascesso polmonare D.

27-3-30

Negativo

25

Gius eppe

33

P oli6ieroaite luetica

26-4-30

Nttmer ooe forme m abili di Cerchomona s h ominis

\

I

V,

P.

.

volta

'

polmonare S.

3-5-30: Negativo

6-4-30: Negativo

~6

Luigi B .

.

59

Polisierosite T. B. C.

26:2-30

Negativo

27

Gi u.~ epp e I. .

61

Ascesso polmona r e D.

10-5-30

Ra re for me m obili dj 1e-s .30 : Ra re fo r me m o Entam. Hiatoly tica bili di Ent ~ m. R is to lytica

28

Raf f aele S. .

25

As cesso polmonare D.

22-4-30

C'i·3ti di Entam. Ris to- 28-4-30: Rar e cis t i d1 lytica Ent am. Histolytica

6-3-30: Negat ivo


1-±28

( AN~o

IL POLICLINICO

Esame coprologioo

"O ;....

.o

"O

XXXVIII, NuM. 39]

Nome

Età

Diagnosi clinica Data

z

Risultato

Oeservazioni

G.

44

A5cesso polmonare D.

19-7-30

Rare forme mobili e 27-7-30 : Discreto numecisti di En tam. Hiro di forme mobili di stulytica Entam. Histolytica

30

Alfio S . . . .

4!l

Lnes terziaria

12-5-30

Numeroa.i.1Ss,.ime forme mobili di Cerchomonaa hominis

31

Michele !II.

15

Insuf.i)icienza m.

12-6-30

Negativo

20-6-30 : Negativo

3!

Alfio D . .

34

Gastrite

12-5-30

Negativo

20-5-30: Negativo

3:J

Salvatore

L.

36

Malaria plice

12-5-30

Negativo

20-5-30 : Negativo

34

Giuseppe

M.

74

Bronchite

16-5-30

Negativo

25-5-30 : N egRti vo

35

Corrado G . .

17

Polmonite lobare d.

10-5-30

Rare forme mobili di 18-5-30 : Rare forme moEntam. Histolytica bili e ciati di Entam. H·i s tolytica

!l6

Basile

54

.A.rteri-0sclerosi

18-5-30

Negativo

26-5-30: Negativo

37

Michele A.

.

40

Diabete mellito

27-4 -30

Negativo

7-5-30: Negativo

38

Salvatore

O.

55

..A.ortite luetica con insuffi,cienza a.

26-5-30

Negativo

8-6-30: Negativo

39

Antonino

F.

34

Pleurite essudativa s .

28-5-30

Rare forme mobili di 6-6-30 : Rare cisti di &tam. Histolytica E:ntam. Histolytica

40

Domenico

S.

43

As·cooso polmonare S.

20-6-30

Negativo

4.1

Pas quale

P.

49

Ascesso polmonare D.

17-7-30

Numerose forme mobil; 25-7-30: Numerose formP di Entam. Histolytica. dJ. Entam . . Histolytica

42

Antonino

20

Influenza

8-6-30

Negativo

16-6-30: Negativo

43

Antonino

C.

40

Bronchite

18-9-30

Negativo

26-9-30: Negativo

44

Gaetano A. .

43

Crisi gastriche bica

18-7-30

Rare cisti e rare forme 26-7-30: Scarso inumero mobili di Entam. Ridi ci&ti di Entam. Hi· stolytica stolyt1ca

45

Angelo Q. . .

35

Pleurite esGudativa s.

12-8-30

Rare forme mobili e 20-8-30: R.?.re f orme mocisti di Entam. Ribili e Cli5ti di ~ntam. €tt...,lyticea l:t.isto·l ytica

46

Filippo M.

.

;o

Bron,chite

16·9-30

Negativo

47

Giovanni

D.

13

Febbre Mediterranea

28-6~30

Rare oisti e forme mo.. 6-7-30: Rare cisli di bili ·di Entam. HistoEntam. Histolytioa lytica

48

Gaetano V.

65

..A.ortite luetica oon insufficienza a.

16-8-30

Negativo

24-8-30: Negativo

49

Andrea P . .

23

Ai3cesso polmonare D.

9-7-30

Negativo

17-7-30: Negativo

!>O

Gioacchino P.

33

Malaria estivo-autunn.

22-8-30

Negativo

30-8-30: NegP.tivo

51

Rosario P.

16

Pleurite eseudativa D.

28-8-30

Rare forme mobili di 6-9-30 : Discreto numero Entam. Histolytica di f c.rme mobili di Entam. Histolytica

52

Michele B.

41

Steno·insuff. mitra;l.

28-8-30

Negativo

6-9-30 : Negativo

63

Carmelo

Dispepsia ga.strica

3-12-30

Negativo

11-12-30: Negativo

54:

Antoniuo

C.

2l

Malaria pliice

10-9-30

Negativo

18-9-30 : Negativo

65

Saturno S. .

48

Asma bron-0h i.ale

24-7-30

Numeros e forme mobili 30-8-30 : Numerooe forIJJA mobi1i di Entam. Hi· di En tam. I:Listolytica. stolytica

66

},rancesoo M.

70

Leucemia linfati ca

25-8-30

Negativo

67

Antonino

s.

29

Febbre Mediterranea

15-8-30

Salvat.:>re

G.

82

Carcinoma epatico

6-8-30

Rare forme mobili di 23-8-30 : B?.re forme mobili di Entam. Hiet.oEntam. Histolytica e lytica numerosi tricomonas hominis 14-8-30: Negativo Negativo

Corrado V. .

25

Carcinoma epatico

15-9-30

Negativo

N. N.

20-9-30

Bare forme mobili di 28-9-30 : Rare forme mobili di Enti:i.m. Hiet<> Entam. Hiato1ytica lytie&

GiuGeppe

l'D

Gius.

Giuseppe

s.

D.

sem-

ter zana

1n

terzana

ta-

aem-

28-6-30 : Negati va

3-9-30 : Negativo

23-9-30:

Negativo


[ ..~NNO

XXXVIII , NuM. 39]

SEZIONE

altro assiste11te della Cìi nica, occupandosi delle suppurazioni polmonari. In un 'altra serie di ricerche, ancora in corso, ho voluto esaminare le deiezio11i di tutti i familiari di sogge tti affetti da amebiasi intestinale od epatica, e rispettivamente di portatori senza disturbi . Anticipando sui risultali de finitivi dell 'indagine, cl1e a suo tempo saranno comunicati a parte, posso ·r iferire cl1e finora ho esaminato : A) .l a famiglia di un ammalato di epatite amebica acuta colliquata (4 m embri: moglie e tre fj oO'1i) ·, B) la famiglia di un ammala to di amebiasi intestinale, tipo di ssent erico acuto (2 membri: moglie ed un fi glio); C) la famiglia di u11 })Ortatore, . 60 della statistica di cu i sopra (± m embri: moglie e 3 figli) . Ho trovato tre poL tatari nella famiglia A) (i tre fig li), uno n ella B) (la moglie), due n ella C) (la rnoglie ed un figlio) : tutti d i tipich e forme vegetative. Questi ri sultati sen1brano n1olto interessanti specialmente dal punto di vista epidemiologico e profilattico, tanto più che sono analoghi a quelli di qualch e altro A. (l ); e comunque incoraggiano ad intensificare la ricerca sisten1 atica orientata in questo senso. CO CLUSIONI . 1) Es:i.minando a fresco le fe ci da purgante di 60 pazienti rico,rerati n ella Clinica Medica

di Catania, affetti da malattie varie in massima parte n orr del tubo digerente, l 'A. rin venne l 'Entamoeba histolj1tica in 21 casi , cioè nel 35 ~~ . 2) Nella n1assima parte dei casi (17) le feci conten evano form-e vegetati,1e; solo in 4 soggetti furono rinvenute soltanto forme cistich e. 3) Nessuno di q u esti portatori di amebe soffriva n è ave,ra mai sofferto disturbi intestinali notevoli. 4) Dei 21 portatori, 15 presentavano affezioni varie dell 'apparato respiratorio: fra questi , 10 erano ammalati di suppurazi.oni polmonari (ascesso) acute e croniche . 5) In ricerche collaterali, l 'A. esaminò le feci da purgante di tutti i familiari di un amebico epatico, di un amebico intestinal e e di un portatore: rinvenendo tre portatori su 4 nella prima famiglia , 1 portatore su 2 n ella seconda, 2 porta tori su 4: nella terza . (1)

(Policlin.,

Sez.

prat.,

1930. N. 2~ trovò 7 portatori su dieci componenti la famiglia di un amebico. DELL 'AQUILi\

PRATICA

1429

RIASSUNTO .

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L'A. , praticando l 'esame coprologico di 60 ricoverati n ella Clinica Medica di Catania, non affetti da malatti3 dell 'apparato digerente, riscontrò l 'Entamoeba histolytica in 21 casi, cioè n el 35 %. Dei '21 portatori 10 erano affetti da suppurazioni polmonari. ·F ra 10 fan1iliari di ammalati di amebiasi (3 famiglie) l 'A. rinvenne 6 portatori (60 %).

OSSERVAZtONI CLINICHE. R. Arcispedale di S. Maria Nuova e Stab. Riun. di Firenze . I TURNO CHIRURGICO diretto dal prof. OscAR MARCHETTI.

Ra1·a lesione da morso di cane. Dott. GrusEPPE LuccHESE, aiuto . Non sono certamente frequenti le lesioni da 111orso di cane del tipo di quella che h o avuto oocasione di osservare recentemente presso que, to Turno Ch irurgico, al quale continuamente per vengon o lesionati d 'ogni specie. La rarità della lesione, la modalità con cui que..,ta è stata prodotta, ed inoltre l 'opportuni tà ch e essa offre per alcune considerazioni ·riguardanti la resistenza dei tendini alle violenze esterne , n1 'hanno indotto a farne una bre,re esposizione. Si tratta di ltn uomo, T. Francesco, di 73 anni, giardi11iere, di Firenze. Si prese11ta alla Sala di Pronto Soccorso del! 'Ospedale, da dove viene poi subito internato iJ1 questo Turno Chirurgico, l a mattina del 4 febbraio 1931. Riferisce ch e circa mezz'ora prima recandosi a lavorare in un giardino, veniva improvvisamente assalito da un grosso cane-lupo. Non ha avuto il tempo di fugg ire nè cli difendersi in alcun modo: il can e g ià gli afferraYa con un potente morso il dorso della mano destra. L 'animale in furiaa~o non abbanòonaYa la presa se n on dopo avere riceYuto dal cu stode alcuni colpi di bastone sulla testa. Il nostro i11fer1110 presen ta una feri ta lacera al dorso della mano destra modicamente sanguinante e da cui si Ye<:lono pe11dere due lunghi cordoni bian castri, lucenti,, che misurano circa 25 cm. ed alla cui eslren'lità sono at·t3cca ti alcuni fa sci carTtosi muscolari: sono i te11dini estensori del 3° e 4° dito. Riportandoli sullo stesso asse del] 'arto si osserva come il loro estremo raggiunge il terzo superiore dell 'ayambraccio. Dis talmente essi hann o con ser,·at-0 la loro inser zione sulle dita, e i due tendini distin~i I 'uno dall 'altro scompaiono sollo la cute sana delle rispetliYe falangi. Verso il lalo pro simale i due tendini inYece si Yanno ravvicinando fra di loro per poi aderire l ' uno ali 'altro a corui11r iare dal terzo medio dell 'avambraccio in su, fino all 'estre1nità superiore libero.


l-!.30

IL P OL ICLINICO

Co1Tte i1e fanno testimonianza le fibre n1uscolari rimast e ader enti all 'estremi Là d ci tendini il cl i tacco, o 111eglio, lo s trappo di essi è avYen u to in corrispondenza d~l ventre muscolare d a cui i lendini s tessi h ann o origine cioè dal ventre del « ~ [ . exte11sor digitorun1 co111mu11is ». Nell a ferita del dorso della ma110 oltre l e par ti 111011i è anche interessato lo sch ele tro con u11a sch cgg'ia tura del 4° osso metacarpale. La cute del1'aYar11br accio è assolutamente integra. Si pratica un 'accurata toelette della ferita ; si è costretti a sacrificar e i tendini perch è la loro 11u-

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XXXVIII,

NUJ.\II,

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. .

casi , In un punto più o meno distante dalla ferita e spesso in corrispondenza d ell 'attacco del tendine sul muscolo. Così dalle dita o dalla mano strappate si possono veder p ende,r e dei lun.g·hi cordoni costituiti dai tratti tendinei. Lesio ni di questo tipo sono s tate notate il più spesso a carico d el lungo flessore d.elle dita . Quella da me osservata '"a ascritta essa pure a lle lesioni da strappamento ma la cat1sa

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trizione e vitalilà appare compromessa. I lembi d~ll:t ferita vengono r avvicjnati con punti in crine e si l ascia un drenaggio di garza iodoformica. ' 'ie11e praticata l a iniezione preventiva di siero an tite tanico. Il cane vie11e posto sotto il con,t rolle <le]l 'I s ti tt1 lo _t\n lirabico. · · Si è nvu·~a la g·uarig'ione p er seconda, natural111e11le co11 l 'a})olizio·n e della e stension e · d elle dila lerzo e r1uar lo.

ed il m ece-1nismo di p roduzione sono a lquanto differenti ed inusitati. I lunghi d enti del c.ane i11fissi n elle parti molli ·d el aorso d ella mano hanno agganciato i tendini estensori d el te rzo e quarto dito senza sezionarli o g"ravem e·n te lederli nel punto della presa, ma sti·randoli fortemente e forzando i lo,r o punti di attacco sia superiore che inr,ra le lesioni dei t:endini quella da strap- feriore. I_,e inse.r ziòni inferiori ossee r.a ffo;rzate pa111e11Lo i1011 è infrequente . Non p•r endo in come sono in questo pu11to dai resistenti m ec o11 ' ider.a zione lo strappo tendineo ch e av- sot en dini ed altre r obuste fibre apronevrotiche, \rien e i11 con . . egue~z.a d ella contrazion e bru- h anno r esistito alla fo,r za d el1lo stiramento ; hanca ed ecce iYa d el corrispondent e ventre mu- no ceduto invece , verso l 'alto , le zone di attacco scolare , 1)er ch è la lesione riconosce in t a'l c.a- del tendine col muscolo , come lo dimostrano o un ll1 eccan i n10 suo particolare. Riferiamo- le fibre n1uscolari rimaste .aderenti a l tendic i in,'cr c al caso in cui lo strappo tendineo si n e stesso. Lo stroppo è avv·enu,t o in un sito 11a i11d i1Jendc11lem .e11t e da qu.a lunqu•e contra- lontano dal i) unlo ·di appli cazione della forza zio11 0 111u ·col.are, o o es a e.si t e, non è tale da e 11 reci ~ amente .a 25 cn1. di distanza. • C-J l l ra re in g·iu o.co 11el m ecca11i 1no di detta leE cco come il tendine s ti rato, in questo ca~ i 0110. t\1 d i fu o ri du11que d ' og·ni contr.az ione so, in un suo punto intermedio, a mo,' 111u 'co lare lo trappo de l te11di11e s i produce ·d i u11.a corda di iolino , si è spezzato an cora (1uan clo e ~ o viene forten1cnte s tirato nel sén · i1el s uo })unto di elezion·e, e cioè in corris1)onso clcJJa ~na lt111g·l1ezza . Si tratta p er l o p iù di d en za del suo a ttac co col i11uscolo. Ciò non è, u n g ra ' e tra u111 a tis1110 i11 cui i l1 a l'a\T11l ion e ~ ec ondo n1 e, d o, ·uto cmplicen1ente al fatto ch e cli u11 0 o l)ÌÙ diLa , o addiri lttira si ha l ·aspor- il tratto -uperi ore e ra più lu11go d el tratto inlaL io11c d ell a man o . I Le11di.11i al lora i posso- ferior e ri ~ J)e lto al J)Unto di applicazione della J10 ~ trap J )a re, co111e a\· Yi e ~1e i1 ci due t erzi dei for za , 111a è d o' ulo in\ ece a ] falto cl1e il lJunto 1

1


[ANNO

XXXVIII, NuM. 39]

dove il tendine si attacca al muscolo costituisce un.a zona n1eno resistente e che più facil111ente cede. RIASSUNTO. Si tratta ·di una rara lesio,n e da morso di cane, precisa1nente di una ferita lacera ·del dorso della mano d•e stra oon lo strap1po dei tendini estensori del terzo e quarto dito, .a vvenuto al terzo supe'lior e dell'avam·b raccio, in corrispondenz,a ·del punto di atta coo dei tendini stessi al muscolo.

Istituto di Clinica Chirurgica della R. Università di Modena diretto dal Prof. PAOLO FIORI.

Le conseguenze funzionali della sezione dei tendini estenso1·i del medio e dell'anulare della mano. Dott. UMBERTO Focr,IA.NI, ass. onorario ·Fra le lesioni traumatiche che offrono il maggior contingente di casi alla piccola ch irurgia l 'interruzione completa di uno o più Le11dini della mano è senz,a dubbio una delle }) LÙ fr equenti. La sua importanza non h a bisogno di essere dimostrata, ben sapendosi di quanto r esta m enomata la capacità funzionale di una mano qt1ando . un dito non possa più essere esteso o flesso. Il compito diagnostico è con·siderato con1e molto facile in quanto la per.dita della 1no~ tilità, estensione e flessione, di un dito, quando possono escludersi, cosa di solito agevole, lesioni nervo·se e scheletricl1e , viene indic.ata co111e pato.g nomon ica ·della interruzione ter1dinea. c:riterio ques to che è esatto, ma che i1on trova ug·uale riscontro nella proporzione j11ve-rsa che cioè interruzione tendinea equivalg.a in og·ni caso a pe rdila d·elln funzion e. La diastasi, infatti, d ell 'estensore del m edio o dell 'anula.re , allorcl1è si verifica a livello del terzo m e·dio o del terzo superiore del rnetacarpo, può passare ii1o s ~e rvata e n on si ha 1'avvcrtenza di mettere in ope.r.a quegli .accorgirn ent i sen1c i·olog ici ch e, co1n e ha dim ostrato il Prati , trovano la l oro spiegazione n ella pec uli o.re di sposizione c.lelle aila tomosi esistenti fra i tendini dell 'estensor e romnne. Purcr1è I.a sezione avvenga a l di :OJ)ra fli t ali anasto1no· i (Junc t11rae ten·dinun1), tran11c taluni ca i eccezionali , n o n n e deriva al cun.a cl elin1 ilazione della fun zionalità g lobale dell e dita. Al conLrario se la sezion e si verifi ca al di so tto, la motilità è soppressa n el sen so più a ~ ol ulo e i d anni cl1 e n e derivano non ono in clif[erenti e i1on si i11Ler viene cruenten1e11te. 1

1±31

SEZIONE PRATICA

Le osservazior1i, di cui ora riferirò brevem ente, vogliano esser e una doc umentazione cli11ica dei con cetti ch e ho accennato come pre111essa; concetti ·di non trasc ura bile utilità pratica ed indispen sabili .per un e alto ap1)rezzan1 ento delle lesioni te11dinee del m edio e dell 'an t1Jare . I. (9-IIT-1930) -- n. A., d~ anni 27. MeJ1tre attendeva alla potatura, per un movi1ner1to fal so, si colpiva con l a roncola alla regione dorsale <lella i11ano sinistra. Ne seguì un.a piccola ferita cuta11ea, a, direzione trasversale, profonda, situata ad 1111 centi1uetro circa al di sopra dell 'int.er1i11ea melacarpo-falangea del dito medio. Divaricando i lembi clella ferita si intravedevano i due capi tendi11ei separati da una distanza variabile a seconda dei movin1en . . ti. di fle ssione e di estensione del m edio. lj'acen clo iperestendere al pazie11te le dita si osservava ch e il medio, con movin1ento un po' più lento, seguiva le altre dita fino a portarsi allo stesso l~vello, inascherando così la lesione del suo lendine. Se invece il pazier1te Yen~v:a invitato a sollevare il solo inedio, qu.esto non si s.p ostav,a me11oi:n an1e11te dalla posizione di flessio·n e abituale. ()SSERVAZIONF.

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Po: izio11e del dito m edio, il cui tendine è co1nplel é1n1e11te &ezio11alo, n ell 'iperest er1sione delle dita dell a 111 a11 0. OssF.flY:\ZIO~ E II. -

B. E., di a11ni 21. Il 111eccanismo patogenelico ch e 11a determinato la ezjone del tendine è quello stesso del caso precedente: co]})O di r oncola. IJ te11di11e colpito è an cl1e qui I 'estensore cl el inedio della J11ano si1dstr a. All 'esame o])bie ltivo si i1olélYa i11 corrispo11denza del terzo i11et acarpale, a livello dell 'unione d el terzo Jlledio col terzo inferiore, u11a ferita c utanea ]u 11ga circa due ce11.tin1etri, a ~irezio11e o?liqua, aLbastanza profoncla. I flue capi del tei1?1ne . sczion a lo er ano Yi, ibili nel fo11clo d ella ferita d1Yaricata. . J11Yita11do il i)azie11te acl jper cstendere le <lita del] a 111ano, i osserYaYa eh e a11cl1e il 111ecli? si o ll e' <''·a ro 11 pii1 Je11le1za però, e11za ragg1uno-ere co1111')le la111e11te il Ji, cllo clell e al tre (Y. foloe grll fiaJ.


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IL POLI CLINICO

Quando invece il paziente tentav.a di sollevarlo isolatamertte tenendo le altre dita in posizione di 11essione non riusciva acl imprimergli il minimo movimento.

I

Dai rilievi clinici dei nostri pazienti scaturiscono due con·sideraz ioni, l ' una d ' indole diagnostica, l 'altra terapeutica. Si è visto, in·fatti, che la motilità del medio è possibile nonostante l ' interruzione del suo tendine allorchè si contrae l 'estensore comune d elle dita, mentre ciò non avviene nei tentativi di contrazione isolata d el solo estensore del m edio. La ragione di tale apparente contrud. dizione ri iede n ella pec uliare disposizione anatomica ·dei t en·dini dell'esten sore comune. È noto ch e tra i rami tendinei dell 'estensore comune si trovano delle anastomosi rappresentate d.a veri e propri fasci di fibre , ch e n ell 'insieme costituiscono ·una sorta di piccolo tendine assai resistente. Questi fasci originano da un ten·dine in corrispondenza circa ò el terzo inferiore d el n1eta carpo, obliquano in basso e radialmente e si con.g iungono al1'altezza della testa del metacarpale relativo col tendine vicino . Esse si dispongono qu.asi uni camente fra tre tendini: quello del mig nolo, d ell 'anulare e del m edio. Il fascio fibro so anastomotico ch e ricongiunge l'anulare al medio è quasi costant e. (12! su 130; Prati). La fettuccia tendine.a posta tra il ·mignolo e l 'anulaTe è pure molto frequente. (114 su 130; Pr.ati). Si comprende cruindi come una lesion e con1pleta di uno dei due tendini in parola, quello dell '.anulare e d el n1edio, allorchè abbia sede al di so1Jra delle anastomosi, non determini la })erdita .della funzione de.J dito i;n quantoch è subentra in ·funzione vicariante la g iuntura intertendinea. Cl1e queste anastomosi siano atte alla nuova funzion e che sono chiamate a compiere lo dimostrano all'evidenza le osservazioni su :riferite, in c ui l 'esten·sione del me.dio avveniva così integralmente da mascherare la lesion e tendinea nel 1° caso, un po' meno b1ene n,el seicondo. Anche a distanza di tempo le Juncturae tendinum mantengono la loro funzionalità; anzi parrebbe logico che con l'esercizio do:vessero reintegraiI'e completamente la funzione del tendine perduta anzichè perdere in efficienza. Il Prati nel 1927 . ebbe ad osservare un caso in cui, dopo tre mesi dalla lesione, la funzion e del ten·dine perduto eTa Teintegrata in modo da suscitare tra alcuni medi ci di cussione suIl ' esistenza o meno della pregressa discontinuazione per l'accertamento dell'infortunio agli effetti d ell'indennizzo. In questi ca·si in c ui l 'equi,roco non è difficile,

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[ANNO XXXVIII, NuM. 39]

specie quando c'è di mezzo l ' infortunio per cui bisogn.a gua,r.d arsi dalle insidie della simulazione, v'è dunque un sintoma prezioso in b.ase al quale si può stabilire con sicurezza l 'esistenza della lesione. Esso consiste come ' già ho rilevato, nel} 'immobilità del medio e dell 'anulare nei tentativi di estensione isolata delle rispettive dita; se il dito si mantiene nel suo abituale atteggia·m ento, non risente cioè della contrazione del suo tendine, è logico pensare ad una soluzione di con tinuo: tale sintoma ·è pa.tognomonico. Quando anche l'estensione globale delle dita della mano non riesce a sollevare il dito la dia.g nosi di discontinuità non ha bisogno' di ulterio.r i esami per essere ammessa e la sede, come è logico dedurre ·da quanto si è detto sopra, risiede sempre al di sotto delle giuntur e intertendinee. Dal lato terapeutico il trattamento di scelta di ogni interruzione tendin ea è, come è noto, la sutura ·dei monconi : intervento che deve essere quanto mai precoce pe-r evitare la retrazione esagerata dei due ca1)i ten·dinei. Nei casi speciali, però, di lesione tendine·a del medio o dell 'anulare con sede a monte d elle a11astomosi intertendinee il problema terapeutico non è, a mio · mo·do di vedere, cosi assoluto. In linea generale penso che anche in questi casi la sutur.a ·dei mon coni tendinei sia la via da seguirsi. Però · se esiste .forte retrazione dei capi tendin ei tale da rendere l'intervento operatorio più indaginoso e quindi più serio, è forse meglio astenersi in quanto il rischio dell'intervento non è giustificato d,a} lieve a.anno funzionale che dalla ·d i:s.continuazione residua. Da quanto ho esposto credo di poter dedurre le seguenti conclusioni: 1) Che la d-iscontinuità tendinea non significa sen1pre perdita assoluta del dito corrispondente. 2) Che la combinazione dei due si11tom i: elevazione del medio o 1dell'anular·e nell 'ipercontrazione degli esten'Sori della mano; immobilità del medio o dell 'anul.are :n°ei tentativi di estensione isolata delle rispettive dita, depongono per la .discontinuità di uno dei tendini con sede al di sopra del fascio anastomotico. 3) Che, accertata l'esistenza di lesioni tendinee del .medio o dell'anulare con sede al di sopra delle anastomosi, se le condizioni locali rendessero indispensabile un intervento piuttosto indaginoso, è preferibile forse astenersi sapendo che il danno che ne consegue è quasi trascurabile rispetto al rischio dell 'atto opera lo.r io.


SEZ ION E P RAT ICA

RIASSlJNTO. L '1\ . rifer isce due osser,1azioni da cui risul-

ta che l 'inter ruzione dei tendini e ten sori del inedi a e dell 'anula re della mano al di sopra delle gi un Lure intertendinee non ·è seguita clalla perdita co1npleta della funzione del dito corris1)011dcnLe il quale· si può este11dere conse11sualmen te .alle alt re dita .

PRATI

BIBLIOGRAFIA . nI. Sull 'importanza delle giunture tendin ee 1

nelle lesi oni dei tendi11i estensori della mano. _.\rch. I tal. di Chir., Vol. XVII, fase. 6, 1927.

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SUNTI . E RASSEGNE. RICAMBIO . . Le origini dell'ossalemia.

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(M. LoEPER, P. SouLIÉ e J. Tou NET. JJresse ll1éd ., 1° luglio 1931).

classico ·dire che l 'acido ossalico proviene da tre, sorgenti principal~: dagl i alimenti, dall·e fermentazioni intestinali e d.a i tessuti. L 'a·cido ossalico di origine alimeritare può essere introdotto nel tubo digestivo in natura o dissimulato. Gli AA. propongono di chiam.are ossalofori gli alimenti che lo contengono allo stato di sali e ossalige11i quelli che danno m en o ·d irettamente ad esso orjgine. Tutti sono d 'accordo sulla deter.rr1inazione degli alimenti ossalofori. I legumi, il caffè, il t è, il cio,ccolato contengono degli os·salati nella proporzione di 1-3 per mil l~ . :Niolto discussa è invece ] a de·Lermi11azione degli a limenti ossaligeni. Le es perienze. fatte in proposito hanno dato r is ultati con tradittori. Senza dubbio per apprezzar·e i risult.ati otten uti con esse bisog na tener conto delle fermen.tazioni intestinali. È classico dire ·Ch e l 'acido os ali co l JUÒ i)rovenire da queste f erm entazion.i. Mol ti microbi e parassiti, ospisti d·ell 'intestino , compreso il b. coli, sono capaci di dare origine ad acido ossalico a spese delle sostanze alim entari. Le esperienze in ·proposito sono state fatt e· però in vitro e null.a dice ch e e&se sarebbe ro positive nell 'intestin o umano. Tuttavia una esperienza molto int-eressan:te d i s.andro permette di incriminare n ell 'ossalemia due bacilli, Lu tti e due capaci di fabbricare acido ossali co nell 'intesti'no a spese degli id rati di carbonio. Infine l 'origin e dell 'acido os·sali co }l UÒ essere endog ena. ~{olti soggetti eliminano ossalat i in qlln n Lità che non può essere g iu stificata dalla loro alimentazione. Bisog na in questi c<lsi incrimi nare i tessuti, sia ch e l 'azion e di essi consista in un eccesso di formaz ion e cl1 e in una insu~f i.ci ent e distruzion e. A vero dire fin ora si :È

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è so1)ra tu LLo considera ta I ' i11sufficienza della ~is.truzione . L'acido os_alico è un corpo di f. f1~1l~ente comb11stibile. Per spiegare la din11nu1ta distruzione di esso r1 ei tess n ti e n el fegato i può incrimi n.are l 'asseI1za di cer1 e zi1na·si cl1e agiscono sulle sostanze nutritive e le conducono .alla loro completa trasform.azione , e così anch e l 'al.calosi la carbon emia le varLaz1on1 dell'equilibrio acid.o-base . . Per gli ~A. la quis:tione è più sem1)lice . L 'actdo os. al1 co- proviene dagli- zuccheri, sia cl~ q1:ello. Introdotto .ch e .dai glu cidi dei tessuti. D1f.att1 la formula di costituzio11e dell'acido o·ssalico è indiscutibilmen te più vicin a a quella delle sostanze zucch erine che delle sost.anz ~ albuminose. Per quanto chimicamente I.'ac1do ossalico possa provenire dalle albumine e d~ n~cloo-proteidi , questo non potrebbe avvenire In grandi proporzioni. Gli alimenti ossa lig~ni sono d unque in prima fila gli zuccheri. E questa .affermazione è ver.a nell 'uom o quando viene sottoposto ad una aliinentazione ·estremamente zuccher.ata e prolungata. lJn 'altra prova è for11ita . dall 'e·strema frequenza della ossaluria e .dell 'ossale1nia nei diabeti?i· Non si tratta in essi, se.condo gli AA., d1 un ·disturbo di nutrizion·e p.arallelo alla glicosuria, si tratta di una relazione di cal1sa ad effett o, poichè qu.a ndo si riduce in qu es.ti mala ti l 'alimentazione zuccherina e q u.a ndo si .dà loro l 'insulin.a, si fa cadere con la glicosuria e con la glicemia ancl1e l'ossa1uria. _ Se l 'acido ossalico r>uò originarsi dallo zu cchero alimentare, esso si origina anche dalle riserve zuccherine o dagli elementi zuccherini costitutivi dei tessuti. Il glicogeno è una sorgente di a.cido ossalico. L'ossalemia è una got· ta ossalica ed idrocarbonata ed è mol.t o probnbile che tutti gli alimenti zt1ccherini possano fare dell'acido ossalico. Ma è qui c·h e· interviene evidenternente l 'att.i vi ·1à propria delle cellule e degli organi. Normalmente il metabolismo dei glucidi consiste in 11n processo alternativo di ossidazion e e di idratazione che fa del glicogeno con ]o zt1cchero, d ell o zu cchero con il g1icogo110 e del1'acido carbonico in ultim a anali i. L'intermediario ben noto è l 'acido lattofosfori co, ci oè 11n elem ento in cui entra110 l'acido latti co ed il fosforo. Sembra agli l\A. che l 'acido ossaJj co possa, in queste Lrasform azioni successive , rimpiazzare l'acido lattico quando l'at,fivitÈt dei tessuti si trova ridotta. L 'acido ossalico si origina spesso dall 'atti,,it à rall en tn1.a degli elem enti cellulari. Gli At\ . sono dunque portali acl am m ett ere che un dj sturbo qualunque della f11nzione del ~ega to , del cuore e del muscolo possa origin él re l 'acido ossalico dagli zuccl1cr i e dal glicogeno. Ciò n on esclude che un ecce so di alcaliniIO

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IL

POLICLINICO

t à possa

originare dell 'acido ossalico .come non escl ude cl1e I ' aci,do ossalico possa aver e altra orig in e. i può, per es., pe11sare che le ferrn entazioni dello zucctlero nell'intestino J>Ossano produrre ·del] 'acido ossalico meg·lio r he il rnetabolisn10 de i tessuti. Così anche i g rossi parassiti vermino·si come la tenia, molto riccl1i in g licogeno, sono degli elementi ossa J igeni d ei quali bisogna tener conto. J../ ori g·irl e dell 'acido ossalico è dunque nell'uomo: 1) nell 'assorbi1mento eccessivo e nell 'assimilazione rallentata degli zuccheri ; 2) nel metabolismo difettoso e rallentato dei glucidi dei tessuti e sopratutto del glicogeno; 3) n ella formazione intraintestinale di acido ossalico a spese di certi g·rossi parassi ti con1e la te-nia. Da qu·este considerazioni derivano i precetti seguenti per il regime e per il trattamento. Non bisogna solo sopprimere gli alimenti ossalofori, ma a nche quelli ossaligeni, cioè gli zucch~ri; occorre anche che non si abusi delle sostanze muscolari che non sono esclusivam -0n te azotate. I pesci, da questo punto di vista, vanno meglio della carne. ' Bisogn.a eccitare il fegato elle è quasi sernpre deficiente. Bisogna sbarazzare l'intestino dai parassiti eventualmente presenti. Occorre infine accelerare la nutrizione con l'eser cizio, i movimenti respiratori, l'ass orbimertto di ossigeno, i medicamenti ossidanti, i raggi violetti, ecc. Fra questi ultimi mezzi i l più effi c.ace è l ' insulin,a . L'insulina è uno dei migliori medicamenti attuali ,dell 'ossalemia, poich è interessa direttan1ente la causa di essa, la combustione anormale dello zucC. ToscANO. chero.

Insulina e diabete insipido. (P. lNTROZZI.

La Clinica Medica Italiana., m ag·-

gio 1931). L 'azion e dell'insulina, in bas~ alle numerose ricer cl1e eseguite in questi ultimi anni, va .cor1cepita non ristretta esclusivamente al rican1 bio dei carboi•drati, ma attiva anche in altri stati pa.tolog ici, e.b e al diabete mellito oltanto si avvicinano per deviazioni di alcuni con 1ponenti il ricambio organico. I jc indagini dell 'A. si riferiscono all 'azion e a11tidiurelica dell'insulina e alle n1odificazior1 i da essa indotte n1ell 'equilibrio proteico del i ero di sangue, nell 'equilibrio dei cloruri de.I sangue e delle urine , e confermano in li11 ca· g·eneral e quanto Villa aveva dimostrato. I.e indagini fur on o condotte su tre ·casi: un r nso di dia b ete insipi,do pt1ro ipcrcloren1icoi poc lorurico, un ca~o di diabete in sipido puro 11 orn1oclorc1nico-n or111 oc loruri co, P. un caso ù i •

[ ANNO XXXVIII, NuM. 39J

diabete 111isto : diabete mellito e diabete insipido ipofisario di tipo ipocloremico-ipel'cloru• fICO . L'A. ha osservato i fatti seguenti: 1) Azione antipoliurica dell 'insuli11a per quanto non della stessa intensità in tutti i casi stu·diati. 2) Il fenomeno d·el1.a sensibilità all'azioneinsulinica non è sempre e soltanto in rapport() c.o l grado della cloremia perchè 1'insulina ha manifestato azione antidiuretica sia nel caso di diabete in ipido ipofisario di tipo iperclo,rem.ico, sia in ql1ello di tipo nòrmo-cloremico~ . ia nel caso di diabete mellito e insipido ipocl oremico-ipe rcl orurico. · 3) Con la diminuizion·e della poli uria & della polidipsia non aumenta costantemente iI peso specifi co delle urine, poichè se in un caso questo aumentava col diminuire della po· liuri.a , in un altro caso rimase sempre basso> anche quando la, poliuria era ridotta della metà. 4) L '_i\.. 11a inoltre osservato in conseguenza ·del trattamento insulinico lieve ritenzione dei cloruri; lieve diminuizione della concentrazione proteica del siero; inversione del rapporto albumine-globuline del siero per aumento di queste ultim·e a scapito delle })rime~ C. Tosc ANo. 1

CUORE E CIRCOLAZIONE. Blocco della branca destra. (L. B. BoYn e S. I. TuRKINTON. The Quarterl)" Journ. of Medec., luglio 1931). Un 'analisi di 56 casi clinici con elettrocardiogrammi tipici è stata fatta dagli AA. con lo scopo di stabilirnre la sintomatologia clinica e la prognosi. Essi .aderiscono all'opinione di Lewis · cl1e nel blocco della· branca d·e stra si ha un intervallo Q R S che su.~era O, I'', deflessione Q R .S a mpja, l'onda T larga ed opposta pe1direzione ,alla deflessione Q R S. Le alterazioni .del complesso Q R S sono spiegate dal Lutembache r .col fatto che l 'elettrocardiogr:a mma è unicam·ente sinistro nella prima fase e la contrazione del ventricolo ·D compare solo tardi,1amente. · 11 blocc.o della branca destra è più frequen1e di quello della sinistra (99 1contro 6 nella . tatistica ·di Wellius) e questo si spiega col fatto che a sinistra il circolo anastomotic<> della coronaria è più abbondante. Gli AA. ritengono che il blocco della branca destra, u.na volta manifestatosi, sia pennanente: c'è una sola eccezione a questa regola nella sta tistica di Co,,·an e Bram\v.ell e tre altri casi ono riferiti n ella letteratura. Danielopulo e Dan ule,·co ] 'l1 a11no osservato tempora,n enmc n1


[ A:xNo XXXVIII,

Nli1'-I .

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SEZIONE Plt-\TICA

Le sti111olando il vago spe;cialii1e11te dopo iniezioni di adr.enalina o ·d i atropina. l{igua rdo ai fattori etiologici gli AA. tro' arono 9 volte l ' infezione reumatica, 3 volte la si fili de, 2 volte l 'en·docardite batterica, 7 volte l 'influenza recente, e 7 volte infezioni febbrili acute (scarlattina, tifo, ecc.). In 5 casi c'era anemia seconda·r ia grave, in 5 casi bronchite e asm.a, in ± e.asi n efrite e in l caso gotta, in uno gozzo e in uno stra pazzo. In I O casi non c'erano malattie precedenti. 36 casi ·erano in uomini e 20 in donne. I sintomi so~o per lo più quelli della llegen,e razione miocard1ca. In 43 casi c ·era dispnea ·da sforzo e in 22 dolori da sforzo. Jn 34 casi c'er.ano i segni di insufficienza cardiaca. Furono rilevati co11 frequenza varia paJ pitazioni, debolezza gc11e rale, insonnia, di lurbi gastrointestinali, vertigini. sincope. In un caso non si avevano disturbi subbiettivi. L 'ed,e ma si .aveva solo in 13 casi. In quasi tutti il cuore era aumentato di volum.e. 34 malati avevano vizio mitralico e 8 vizio aortico. In due c'erano sfreg·a n11enti pericardici. Il ritmo triplo, iche è stato d.a to come segno del blocco ùi branca, si ebbe solo 7 volte. 4 volte c'era fibrillazione auricolare, 1 volta polso alter11ante e 1 volta extra i sto li. e' er.a arteriosclerosi in 14 casi. 29 n1alati e.rana ipertesi e 1-! albuminuri ci. Nella maggior parte dei casi in cui fu fatta la radiografia del cuore c 'era cuore a scarpa. Nei malati ospedalizz.ati l.a mortalità è stata del 73 %, ·n ei non osr.edalizzati del 42 %. In a lcuni casi il malato può vivere anche più di 10 .anni ·dalla •diagnosi .e;lettroc.ardiografica. R. LusENA

Valutazione dei risultati delle cure nell'ipertensione essenziale. (D. _t\.YMAN. Journ. Amer. 1'!/ed. Assoc., 2ù giugno 1931). L 'A. è convinto ·che noi non possediamo ancora un metodo terapeutico efficaoe per la ipertensione essenziale. Ciò nonostante si leggono spesso dei r.apporti favorevoli per questo o quel medicamento, giudizi che sono dovuti ad errori di apprezzamento nello studio sull 'azione dei det.t i rin1edi. Tali errori sono dovuti a : 1) Labili1tà della pressione sangu igna. Questa varia, e,d in limiti ,piuttosto ampi nelle varie condizioni; t en.de ad essere più bassa in un ambiente tranquillo che in uno rumoroso, durante il periodo di riposo, al mattino e tende <td esseire d el tutto normal e durante il sonno. Tali variazioni possono raggiungere anche 30- ~O mm. Si ·deve, quindi aver c ura di a11et-

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lersi seinpre nelle istesse co11dizioni per n1isurare la pressione. 2) La personalità ipertensiva. Vi è una Lend~nz.a, reazionale individuale. del! ' ipertensivo, s1ccl1e questi reagisce a,o-]i stimoli in n10~o div~ rso; così, in un sani l' eccitazione può ~ar salire la pressione di 10-30 mrn., mentre Ln un ipertèso, si patranno avere sbalzi di 30- 100 ll)Jffi. 3) Assenza di periodi -d i riposo. Spesso accade cl1e _alla prima vi1sita la pressione viene presa subito, mentTe in quelle successive al Lrat.larnen~o ~ssa viene presa dopo uri certo periodo dt riposo, il che 11atur.al·mente cambia le condizioni ·di osse~vazione. La terapia dovrebbe es~e;re i·n~zia.ta soltanto dopo che un congruo periodo d1 riposo ha stabilizzato in certo modo, la pressione. ' -1) Instifficiente fre quenza delle visite. Dat~ I.a pos~ibilità di sb.a lzi ·della pressione ind1pender1t1 dal. tra~ta~ento, è necessario ripetere le d~term1nazionl con grande frequenza, per non incorrere in errori. L 'A. cita il caso di un paziente a cui, per tutLa medicina veniva data dell 'aqua jontis colorata i11 ros~. La 01isurazione fatta in un giorno in c ui la medicina non era stata ·p resa mostrò un notevole aumento della pressione, aumento che, se si fosse trattato ·di u110 specifico contro la malattia, sarebb e stato interpetrato .come dovuto alla inancanza del rimedio ed avrebbe l)Ortato a giudizi erronei. Così pure la pressione misurata di tanlo in tanto da un medico frettoloso ha tu.tte re probabilità di conservarsi elevata; se invece il raziente è visitato accuratamente dal medi co ch e mostra di interessarsi a lui e gli misura spesso la pressione, il paziente stesso rimane più soddisfatto, più tranquillo e ciò si traduce con un abbassa·mento della pressione. 5) L 'insufficienza di osservazione pri111a della cura. Vi sono medici i quali a eriscono ch e le variazioni osservate nei loro r>azientì non sono superiori ai 10 mm. In tali casi ' si . tratta evidentemente di indivi·dui con i)rocessi sclerotici renali, mentre nell 'iperte·nsione essenziale le variazioni della pression e sistolica possono arrivare a 40-100 mm.; le variazioni di soli 10-30 mm. vanno a.t tribuite a·d in su[ficiente numero di osservazioni. Tenuti presenti tutti questi fa.tlori, quale din1inuzione di pressione si dovrà ottenere per giudi care che essa si è abbassata? Dalle osservazioni fatte da G. Brown, misuran·do la pressione due volte a l gio1ino continuamente per itre anni, .ri.sulta che, nei mesi di estate, si h a spontaneaimente abbassamento di 10-20 mm .; sarebbe pertanto fuori di luogo di ronsiderare come dovuto alla terapia um abl)a ssam ento di 10-20. mm. , do.p o un 'osservazione di poche settimane in un pnzi ente che 11a l111a 1

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TI, POLilCL?NTC'©1

i)r ession e cli 60-100 oltre la norn1a.l e'... Quiindi, a c ondizione ch e siano stalti consideF~i i fattori accennati, potrà g iu·dicarsi dovuti>. alla terapia un abbassan1en to .d i alrr1eino 30 - mm. nella pressione sistolica. È ora di finirla con l 'apprezzam elillto vago· de11 'efficacia dei rimedi ch e tendon0: a· dimi11uire ]a pressione; soltanto uno studi·©, severo· e con·dotto con tutto il rigore d etlai scienza, potrà condurci ad un g iu.dizio equam-ime su di essi. fil'. 1

p ia e ne t:r~:Sse giov.amento, poi.chè in. ±. mesi a umentò in peso 6 Kgr. . ~el luglio 1928 però le turbe ricomparvero p1u accentua,te tanto. c h e il paziente fu aliment~to pe: via rettale. Fu allora praticata la radiografia e la esofagoscopia e fu formulata la. diagnosi di 111eoplasma sottomucoso della parete postero-laterale a destTa d-ell 'esofugo, appena ulcerato dell 'allezza di circa cen.t. 2, 1 / 2~ Dopo l ' e·s ofag?soopia, s~ornparve lo spasmo. p~ r .al<?une: .settimane e il paziente potè nu.tr1rs1 riacqu1stan do 3 l\.g·r. di peso .. Dopo, i disturbi essendo ricomparsi . fu sot.. topos:to ad iniezioni di .atropina e rlllov.~rseno-­ ben.zolo, a~icavandone r1otevole miglioramento . Il 29 novembre all ' improvviso , dopo av.er preso UDa bev·a nda calda il pazient.e- si sen.U soffocare e la b evanda fu emessa dalle vie aeree. I fenomeni asfittici si calmaEono e si riprodussero, dopo I ' ingestione di altro liquido. Contem,p or.aneamente avvertì tosse stizzosa .. L.'i.nges~ione ·d~ii solid.i non det~minava Iigurg1to, n e espulsione dalle vie aeree. . Con la radiografia si dimostrò la perforazione esofago-trach eale poichè· dopo. l 'ingesti-0i11e de.Ila soluzione borica, si ebbe i.non.dazione di tutto l 'a lbe,ro bronchi.aJ e da parte del liquido opa·co. , La denutrizione era estrema; la sete intensa per cui fu nece~·rio praticare la rettoclisi: Dopo qualche g iorno il paziente mori. All 'autopsia si risconti;ò che l 'esofa.go presentav.a al terzo m e dio. della sua sezìone tcr racica, un 'infiltrazione sotto-sierosa estesa; si -trattava di un neoplasn1a infiltrante,. con una per1for.azione centrale. 11 secondo mal ato, nè l ll"larzo 1928 presentava da qualche mese turbe della d eglutizione, ch e l 'avev.ane> din1ag·ratò enorme mente. Tutte le voJ.te cl1e prencleva liquido aveva tosse e rig urgito. La radioscopia mostrò · una forte iniezione di tùtto l 'albero bronchiale d el b.a rio ingerito. La gastro lomì.a seguita da morte. All 'autopsia si riscontrò nel terzo su·p er iore d ell 'esofago u n neoplasma, con u lcerazione centrale com unicante con la trachea. La perforaz ione delle vie aeree affette da neoplasma non è 1nolto rar~ (5 6 % P·i perhof; 61 % P etre · 68 % La cour; 38 % Sa111aja). Nella metà ·d ei casi la perforazione si riscon· tra nella trachea; n el quarto dei casi nei bronchi, specie nel sinis tro; 'in un sesto d ei casi nei polm·o ni e n·ella pleura; in molti casi le perforazioni sono multipl e. L 'esofago lungo in media 25 cm. con1p re nde una parte superiore o cervical e (di 5 cm. circa) e che si estende da ll a c ri coide alla forchetta ternale; una parte media o toracica (circa 16 c n1. ) estesa cl all.a forchetta sternale all 'ori fi cio d el diaframma: una parte inferiore o addorninale , comprendente ]o spessore del di<t(ramn1a ( I ,1/ 2 centimetro) ed il segmento car1

Il sistema nervoso nell'i pe1~tensione essen· zia le. (G. NANNI NI. Cuore e circolazione, n 1aggio 1931). L '1\. 11a s tudiato su 23 pazienti co11 i pertensi one essenzia le il modo di comportarsi del sistema .n ervoso ' 'egetativo di fronte ai diversi reattivi. Con adrenalina, si trovarono 8 individ·u i rea ~ genti come simpaticotonici e 6 come vagotonì · ci puri; g li altri 5 reag·irono in modo tanto irregolare ·da far pensare ad un 'allterazion·e globale d el sistema nervoso vegetativo, in cui l e du·e sezioni si trovano in equilibrio in.stabile sen za predominio n è dell'un.a , n è delil 'altra . Anche con l 'atropina, nella maggior parte, si è osservato ch e il sistema nervoso vegetativo doveva esser e .toccato in inodo global e; rarissimi i casi di simpatico- o vago-tonismo puri. Con l 'ergotamina non si e bbero risultati netti; così pure nessu11 interesse presenta la prova con istamina. Risulta , in coni.plesso, che nell 'ipertensione essenziale, il sistema nervoso vegetativo è leso in senso g l obale (di ipo- od iper-ecci•tabilità) senza predominio nè del simpatico, n è del parasimpatioo . Tali lesi on i n enrose sarebbero veri similmente secondarie a·d un complesso di cause diffic1lmente ora determinabili , siano endocrine o di pendenti da a l ter.azioni .del metabolismo or· a-anice. fil. 1

ORGANI DIGERENTI. Le pe1"forazioni esofagee nel canc1·0 dell'esofago. (P. C:ARNOT. Paris l\1édical, n . 8, 1929). L 'A. ricorda ·due casi di perforazione de1J 'esofago da lui osservati. Nel primo caso si trattava di un uon10 di 4:7 an1ni che n el cli cembre 1927 cominciò a no·t~re disfagia e clolore retrost~rnale, ch e scompariva dopo l 'ingestione di cibi soli.di. 0.Q"ni lobo alimentare per passare aveva bisoQ'no di t1n po' di acqua, o altrimenti si a' reva il ri~rgito. Da tali l.11rbe si ebbe notevole din1agrimPnt-0 (Kgr. 10). ~el 111arzo 1928 fu ~ o tto1)0 to ad e ofagosco•

n1

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JA.t\-No

X'~VIII , NuM.

39]

S'.EZ10N!E

·diale (3 .c.enti1netri). Da qll!les!te !Ifi.0.ZJ<D:m.i a.nato~mich~ ne cderivano tre C(i)n cettii f;<Dn<fiamen.t ali :relative alle perforazioni es0ifag·o-aeree e cioè tChe: 1) Nel tPrimo s.eg·1nenro 1e ?e:rfioraiioni so;flO esofago.ttracheale (n1età .déi c asi) . .2) Nel tSeC\')ndo sono &SJi>f~@tOl-brto:aehial i e interes.sai10 Ci uasi unican1en:te hrionao sini -sbl!6> (quarto (dei casi). :3) Nel terzo sono esofaig·l0-·g.angli10m.ari e .seaoodaria111en.te aeree. 4:) Infine, 1nel quarto ca.s0 sono esofagople.un0·polmona111i e 'i nteressano .q uasi unica~ ,n1ente 1a pleura led il polmone destro~ La "·ari età di neo1)las111i cl1e IJUÒ facil111ente dete rmware perf6'fazio~i ._ono quelli localizzat i nella parte mectia e toracica. Alle vt0J.te i ri ~ontrano IJerforazio.n i r11ultiple ch e si 11anno specialmente nelle forme infiltrale r() sottomuoose e nelle farine uJ cerose. L.a sint(}n1atologia è caratteristica. Ali ' improvviso ii (Jaziente ha la ~e.nsa.zio11e di ~offo­ .cazlone ed è colpito da cr1s1 d1 tosse stizzosa e il liquido ingerito fuoriesce d.a lle vi e aeree insieme con 1fespettorato. La prognosi è m ,olto grave. La gastrostomia ,d ' urgenza è il solo ri1nedio possibile. 1". L t\URENTI.

ia

1

La cura del canc1·0 dell'esofago. Paris !11 édical, n. 30, 1930). L'A. dopo aver ricordato che la chirurg·ia no~

(L.

DuFOURMENTAL.

ha ·dato risultati sod,disfacenti nella cura d1 tale affezion,e, fa notare con1e allo stato delle attuali conoscenze la radiun1terapia ha un g·rande intere~se pratico e perciò ~ia utile noi:i .Poco pr,ecisa~e la tecnica e far r1leva1 e quali in1portanti risultati se ne possono ott~nere . Ricorda i brillanti ris.ultati avuti dal Gu isez, che, in alcuni casi, ottenne l'arresto nell'evoluzione del tu:rnore. Ne illustra un c.aso non poco di1110.strativo . Si tratta di un individuo di 5f5 anni affetto da cancro dell '·esofago, e al quale era stata pra.ticata una g·astrostomia ? a 15 g·iorni. Le sue condizioni generali erano molto scadenti, pesava 49 Kgr. con ~lte~za di m. 1 ,8~! Con l 'esofago.s copia si rilevo presenza .d1 tu1110Te in pieno mediastino , e l' esame ts LoloO' ico confermò la diagnosi clinica. Fu subito fatta una applicazione di 60 i;nilligrrammi di bromuro di ra.di-0· tenendol-0 1n posto per 6 ' . giorni. II malato .fu alimenta~o per 15 71orn1 dall.a fistola gastrica, dopo dl ch e ~ :•presa l'alimentazione normale. Dopo 3 rn·es1 il peso era .at11nentato di 15 Kgr. Fu praticata quin~i la ch.iu~ura ~ella fisto~ la f!astrica, e il paziente ragg111nse 11 peso d1 80 Ko-r. Q11~sto caso con esito così brillante ft1 segui· to da altri in cu i la sopr;lvvivenza fu di 3-4: 1

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~RATICA

. 1±37

anni . ~lolti al.tiri morirono per malattie intercorrenti. Tecnica. Per quello che si r~iferisce alla tecnitCa, l'A . fa rilevare come faccia una seduta '1unga e continua e 2 sedute con un intervalllD di 2± aire . La ·tecnica del Guisez è un po ' di(ferent.e, pG'ic4è pratica del1e se·dute brevi (5-6 ore), ripetu te 6-8 volte. Egli fa delle sedute brevi poiehè permetto110 il ripois o dell 'esofago e perch è c rede che le lunghe a1)plicazioni si.an@J dannose per le pairet~ esofagee. L~A. invece procede in questo modo. Pratica , anzi tutto , u11 esame radiografico preliminare per localizzare la sede e la lungh ezza della regione infiltrata. Dopo una esploirazi<>ne preliminare, pratica la esofagoscopia. Dopo essere g iunto sulla parte su lJeriore ·d el tumore, si cercherà di entrare ne l lume dell 'e-sofag·o con u11a can.deletta n. 15-20 e, tro· v.ato il passagg·io , si applicherà il radium. L 'apparecchio radifero è formato di un tubo filtr:an,te .a1l ' interno del quale è il radium e di un fr.amn1ento di tt+J)a di ca ne.c i ù elle cir.c on.d.a tutto leg·ato con un filo di seta n. 3. L'A. u.sa in g··e11er e· una Nélaton n. 18- 20. Secondo la lung·h ezza del r e lri11g irl1e11Lo neoplas tico. si U·serà o un-0 solo o ·due tubj uniti c.apo .a c.apo. P er mezzo di una pi11za esofagea speciale, il tubo è situato i1ella stenosi neoplastica dove rimane m .an tenuto dalla costrizione d ella parete e dal fil o sospe11sore, fissato a lla g·ua n cia e a l collo. L'apparecchio così situato J}UÒ es ... e re tol lerato -1-5-8 g·iorni e il mal ato è alin1e11tato con liquidi . Occo:nre seffit1)re ' 'erificare e il tubo è in posto (r.adioscopia; lung·hezz.a del filo estern-0) . La qu.antità del radium e la durata del! '.a pplicazione debbono esse~e . s tabilit~ ·d:allo spe· ci.a lista. In 0crenere 50 m1ll1 o·r.a mm1 d1 bromuro di radio hanno dato un 'infiltrazione sufficiente dopo 4-6 g· iorni. L ' A. ha curato ca ì un centin.aio cli ca -i ed h a ottenuto uria g·uarig io11e apparente con1p leta dopo 2 anni e mezzo; tre casi g·uariti da pil) di un anno. . ., Tra i casi antichi, due sono mort1 dopo p1u di tre anni di soprav,rivenza. Gli altfi h anno dato i seguenti esiti: 8 ~{> di gt1ari~·ion~ a !Jpar enLi. .da più ·di 11n an11 0 ; 31 % d1 1111g·I1ora-: menti. Qu·e sta statistica non bril~.(lnte è . pe ~·ò i11io·liore di quella data cla a1Lr1 n1etod1 d1 cura . 0 L'avvenire , forse 1 J)Otirà 111ig li orare i risul1at i attLi.ali, con sideran clo cl10 il cancro d ella ]Jorzione n1e.dia dell'e sofago è ~n tumore a evo1uzione locale enza n1e la tas1, .me11~re quello .della bocca 'esofagea è .rad1ore .1sterute e q uelio del cardias si generali zza rap1~a~ent e,. $pecie n el fegato. T . l .. \ l RE'\ T I. 1


1438 .

IL

L'estirpazione dei 1·est1·ingimenti infiammatorii del retto. (H. H .\RTMANN. Bull. A1 éni. Soc . I\ al. Cl tir., · 11. 21 , 28 giugno 1930, p. 855). L 'A.,in ·confutazione della opinione ammessa d a a ltri, sostiene, iin consegu enza della sua esp.e rien za, ch e co11venga procedere ~1l 'asporLazio1l e ù ei r estringimeni intia1n1nator1i de l reLlo. lliporLa a ll 'uo.p o 66 osserv.aziQni cl1e si .r iferisco110 a·d amn1alati operati per lo }Jiù ·da lui. .Eg·li pralicò 6 ampu~zioni .é!d·do1nino-periin1ea li e 3 volte s·eguì morte. Tre volte furono inciisi i i:estringimenti per via tra111sanale. Gli ammalati, glllariti operalo1ian1ent e, furono trat~ati con dilatazione per m ante11ere il iniglioramein,to ottenuto. L 'A. g· iudi ca che in tali casi è i111dicata sol.o l 'a111putazione perineale, eh.e praticò i!ll 56 casi. Al pri11 cipio pr.a ticò l 'amputazione senza preoccupar i dello sfintere (9 casi); i risultati fur o110 111-ediocni (1 morto) . l\ isulta ti mig·liori ottem.ne con l 'amputaz ione int1"asfiU1t erica , la quale permette una la rga a spor tazione, nonostante la ristrettezza ·d el ca·m .p o opor.alo-rio. La tecnica .all'uopo seguita è simile a quella del prooesso Witel1ead per l'a ~ porl.azio11 e delle emorroi.di. Si serv~ . 4i u:n.a in c ision e ·Circolare , ch e seg·u e i1n1avanti lo sfinte re e cl1 c i)ermette 1'isolamento de l} '.ano e del r etto per ' 'ia cr11enta, asportando anch e il tessut o fibroso c icatriziale , fino alle fibre muscolari ~a 11 e d ell o sfinter.e . L ' isolamento d el retto · in .alto si può fare a volte per via ottusa , fi1no a raggiungere i tratti di intestino sa n o. Non nt1 oce se occorre l'apertura d el cul di sacco peritoneal e. Il cilindro rettale abbassato si sul ura alla c ute con la su.a parte sa,na , ed i1n n1 odo con1pl eto, dr.enan.do il cavo oper.ato~·io sulla parte po terio1'te di una delle fosse iscl110 rettal1i con in cisione dalla quale si esteriorizzan ,. .1 2 tt1bi . · s~1 ~ 7 .a m1)ut.azioni intrasfi1nterich e 2 volte si e bbe ]a morte . 31 operati si sono i)o tuti seguire : in 3 casi fu d-0vuta praticare un~ coloston1 ia a ·distan za di tempo dall'operazione. Otto amm alati h.anno continuato a suppura r e. 20 son o g uariti de lla loro rectite, senza steno i, senza suppur.aziooie e con buona contin enza , quando non soffrirono diarrea. 1.n differ·en za d eg·li esiti lontani è legata alle diverse condizioni , rnelle quali fu praticato I 'inter·vento: s i ebber o risultati buOIIli quand-0 la sez ione del l 'intestino capitò su tratti sa·ni. Sicch r , con cl11de l'A. ' le rettiti stenosanti tolte . . in to talità n on r ecidivano. Negli .a ltr1 ca~ t s1 mi g·li orerà . lo gtato d el malato , ma :n on si ot, . tC'rra g-t1a·r1,g-1one . P rrriò sono i casi dd restringimento basso l1ii1 fa r ilrn cn1e gt1aribili con la operazione; s.ono qt1cgli ammalati , sui quali si interviene più prE1rocc-mt"tn t.<'. pri.m a che le le~ioni. che son~ prog r 0ssiv.am cnte .af..C.endenti , 1raggiungono 1 tratti nlti d r ll 'in tcstino. V . .TuR-'.

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[ A~:'-Jo XXXVII], .i\° u~1. 39]

POLICLINICO

CENNI BIBLIOORAFIC/<1> H arid l)UJO/i. der praktischen, Chirurgie . IV Edizion e, F. Enke, Stuttgart, 1927-1931. Si è completata recentemente la nuo~a ed i~ zio11e d el tratLato di chirurgia pratica d1 Ber o·111ann Bru11s, Mikulicz già largau1ente conos~iuta i~ Italia ne·lla traduzione italiana. La nuova edizion·e è diretta da Garrè , l(iltt11er 1e Lexer e più g iusta·r11ente si può parlare di rifa.cimento t otale . , -i hanno collabora lo i ch·irurghi più illus tri di Germania e ognuno di essi ha svolto il capitolo di cui e ra parLicolarmente compet ente. La o-uida d elle ediz ioni precedenti ha assicura Loe quella omog·ene ità nella trattaz_~~ne .d~i sin o-oli capitoli che fo:rse è la cosa p1u d1ff1cil~ a ottenere nei trattati i11 collaborazione. Il nuovo trattato esce jn sei parti distribuite in se tte volu111i di circa 1000 pagin e l ' uno, riccan1ente illustrati. La distribuzione dell'opera si è mantenuta co111e nelle edizioni prece denti per ordine topogra fico. . Per la .completezz.a deJI 'esposizione mantenuta tuttavia in lin1.iti non tro1)1JO ampi, per la copia di conoscenza di esperienze pro.fuse daali ~t\utori , p er la chiarezza d ella lrattaz1one 0 la nuo ,-.a edizione d el Manuale di chi rurgia i)ratica è destinata certament e a in co ntr~re la laraa diffusione delle edizioni . prece.denti e a b in an tenersi la preferen?-è:i acquistata. p. V.<\LDO~I. 1

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F.

K E YSSER.

Die Elektro chirurgie. Volu111e di 1

l)ag . 23 8 con 232 fi g ure e 2 t.a vo le. _Ed~t . Fischers Medizinisch,e Bucl1handlung, L1ps1a

1931, Mk. 5 6.

Il libro d·el Keysser è il prim~ trattat~. di El-ettrochirura ia eh~ viene pubblicato. L irn-

piego d ella c~rrente a·d alla frequenza i11 c~i­ rurO'ia ha rappresentato un notevole progresso 0 sia in rapporto alla possibilità di avere un. ta~ g lio esangue e h.e nella .cura ~i al cu~e 8:ffe~1on~ come le ulceri da raggi X e in oert1 ep1tel1om1 cutanei estesi. Nel libTo vi è premessa una esposizion.e . teorica sulla corre nte diatermica, una descr1z1on~ d1el modo di fu.nzio11an1en t o degli apparecchi con speciale riguardo a quello del Keysser stesso. . • Diffusamente è .traltata .]a tecn 1ca de 11 e 1ettr ochirurgia e· g li effe tti che s~ otl~ngon_o. , SeO'ue infine una parte speciale 1n c ui l A. espo~e, sulla scorta di casi ~linici la~gan1ente documentati le modalità d 1 esec uztone del1'-el e ltrochir~r()'ia nelle varie affezioni e i risulta ti che si otteng-ono. P. VALDONI. '

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione .


[_\:\~O

F.

XXX\111, NuM. 39]

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SEZIONE PRATICA

Schmerzve,;rhutung. Vol . di pagine lOG. Edit J. Spring-er, 1931 . L'A. ha raccolto e sviluppalo l 'argor11ento di 12 lezioni sui 1netodi dell 'anestesi~. STARLINGER.

A.

ZuPPI NGER. ·

J\llaligne Ph.ar·yn.x- und

L,ar )'ll X

tumoren. Vol. di pag . 188 con 33 fig. e 9 tavole. Edit. G. Thiem e, Li1)sia 193 1 .

A base del1o studio dell 'A. sta un m ateri nle Sono trat.tati i mezzi di .a·n esLes ia più in u:;o di 280 casi di turnori del faringe e del larìn t ·e e di ognuno di e.ssi è detta part icolaTm c11tc N·:) viene stabilita I.a sintomatologia , i r11~z i la te.cnica, i pericoli, le indicaz ioni e le com- di diag·nosi e la terapia . A que. lo rig uardo l 't\ . 1)licazio11i. p . 'VA T,DONI. . fa ur1 'ampia criti ca dei m eto·di impiegati ccr• F. KoNIG. Operative Chirurgie der Kn.oclien· can.do dai risultati ottenuti la migliore iri clibriiche. Vol. I di pag. 194 co11 200 fig . Edit. c azione ber.a peutica . Con speciale consi derazione è trattata la radium e la r on tgentera pia . J. Sprin.gier, Berlino, 1931, R. M. 29,80. P. ' ' · ~l ,-olumetto è diviso in due parti: n ella pr1111a .sono trattate le generalità su Il ' O:S L'J OH. llARTMANN. Chirurgie du rectam. (Travatr\ sintesi : le indicazioni, i v.a ri 1netodi 011eraLnri de chirurgi.e, VIII série). Un volume di 4OD ~ i risl1lta ti. pagin·e, ·con 161 figure . Ma sson , edit ., Pnì\'ella seconda parte è presa . in considerar igi , 1931. Prezzo Fr. 75 . .zio11e se paratamente l 'oste o sin tesi IFer le varie fratture. L' A. ·Si occu11a particolarmente di Quest 'opera conti ene un 'c po. izione· com1)](quei rnetodi ch e gli hanno dato i migliori rita dell e pri~ci pali questioni .della chirurg ia d t·l sultati. r etto . Vi si trovan o le· idee })er sonal i d ell'AutoLe illustrazioni sono ottime e nu1nerose e re, basate su u n 'esperien za più ch e trentennalr -scelte in modo da indicare r.a.p idamente il mo~ e confrontate con le opini oni e i ri sul tati de· ·do di applicazione della .s utura ossea. gli speciali sti di questa parte della chirurgi". P. V .i.\.LDO N J . Prieoe'd'e una esposizione ·dei var1 m etodi <li P. !BENEDE TTI.' Cancro e costituzio11e. Un vol . esam e d,e) r et to con parti!Colare rig ua rd o all 'en doscopia. Vengono quindi trattate diffusa men in-8° di 400 pag. L . Cappelli ed. , Bologna. te l~ suppurazioni periano-rettali e le fistol r , Pr·ezzo L. 45. • con ·esposizione e critica dei diver si tipi di i n. V.asto s~udio di·retto .a d ·inv.esligare quale tervento. Un capitolo è dedi!cato alle vari.e fo r-sia la costituzione in cui più facilmente potrà me di I ubercolosi . ,svilupparsi il 1can cro Fr.a i capitoli seguenti m eritan o special e Ecco, quin·di nella prima parte , le in.da O'ini -sull 'eredità n eoplastica, sui ra pporli del ~n­ m enzione quelli cl1e trattano delle e·m orroidi , del prolasso, delle stenosi e dei tumori, spe.cro con il sesso, l'età, le g hiandol e· endocrine cialmente del cancro , dove all 'esposizione detl e reazioni m esen chimali, il siste1n.a nervoso~ L ' A. investiga poi il substrat o biochimico taglia ta <lei relativi argomenti , ·corredata cla d ella disposizion,e a i tumori ed i fattori ester- dati statistici sui vari m etodi cli cura, l' A. aggiunge il suo n otevole contributo di esperi en11i della · disposizione n.e oplasti ca. . Nella seconda parte, studia la costituzione za clinica ·e operatoria . Numerose chia re fig ure, in g ran parte orid ei carcinoma;tosi col .m etodo rno rfoloO'ico-ano g in.ali , corredan o il testo ch e si presenta i11 t~opometri co e la· morbos ità pregr essa dei carc 1nomatosi stessi. Risulta, in complesso , che nitida veste tipogr a fi ca e che vi en e ]etto agevolm.e11te e con mo]to interesse. non può accettarsi il con cetto di un.a v·era coG. P ACETTO. stituzione carcinomatosa , non avendosi un netto rapporto fra carcinoma ed ecti.pia brevilinea. . - Nuova Importante pubblicazione: Il cancro, nelle ricer ch e d ell 'A. sembra Prof. Dott. EUGENIO MILANI c olpire di prefere11za gli individui p~·ovenienti I ncaricato di Radiologia e 'rera pia Fiei ca da f~~ig1.i e. sa.ne e ·da g·enitori longevi; gli nella R . Università di Perugia stessi ind1v1du1 ch e n e vanno aff.etti avrebbero dimostrato , in ogni e poca della loro vita, L' in.da gi:n.e radiol.ogica. gli a~tributi funzionali indi canti un altro gra- nei tun.-iori del polmo:n.e do d1 robu. tezz.a . An ch e l organo prevalentecon 46 ligure r a diografi che nel testo. mente colpito sarebbe quello ch e si presenta Volume in-So grR.nde , di p a gine 131, stam pato in come più robusto. carta ameri ca na. Prez?.o L. 5 O, più l e spese poetali f risultati statisti ci (massima den sità delle di epedizio.1e. Per i noetri a bbonati. sole L. 4 5 in c ~rve seyiali) e m edici (stato fi siologi,co privo por to fran.co. d1 eventi morbosi) stanno a·d indicare il rapporto fra di sposiz~one n eoplasti ca e normalità I nv ia.re Vaglia all'Editore LUIGI POZZI . Uff ioio P od ella costituzione, fatt e n aturalm ente le deetale Succursale diciotto, ROMA . b ite eccezi o ni . fil . • 1

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